Il policlinico sezione pratica anno 1928 parte 1 ocr parte3

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IL POLICLINICO

(P eru;gia ). -

Scad. 9 lug. ; L. 9000 e .3 qui11q. deo., oltre I~. 600 serv. att. e c. -v. ; lire .J.000 ca·valc. ; età Jim. 40 a. ; tassa L. 50. TRENTO. Scad. 14 lu·g . ; condotta per Meano; L. 8500 oltre L. 850 uff. san., L. 2200 .alloggio, ' 01.LANO

·C .-T'.

Deputazio ne Provin ciaie. al 15 lug. V. fase. 22. TREVISO.

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Prorog.a

Direttore Dispensarjo ...t\.ntitubercoJare; ooad . 15 lug . ; v. fase. 23. VALLERMOSA (Cagliari) . Scad. 15 lug.; lire 8000 oltre L . 500 llff. s.an . e c .-v. VENEZIA. .A.1 10 lug. assistente del Labor.at. m.icrogr.af.; m edico per la profilassi. Rivolgersi alla Segr eteria dell'Ufficio d'Igiene. VENEZIA. Ospedale Civile. Aiuto nella Divis ione Chirurgica 1a ortopedia e infanzia ; scMi. 14 lug. Chied. a11nunzio. TRIPOLI .

(JoNCORSI

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A PREMI.

Prern?o IJe Amicis . La Boci età Italiana di Dermatologia e Sifilogr.afia bandisce un oonoorso al cc Premio Tommiaso De Amicis n p er l 'anno 1929. Il piremio, di L . •2000, non divisibile, s arà assegnato all'autore -del 1nigliore lavoro a giudizio della Carnmissi~ne esa.minatrioe, sorpra un tema a scelta del concorrente ohe rifletta un .ar gomento della specialità ·dermosifilopatica.. I concorrenti dovranno esseie .di nazionalità italiana. Le memorie, oopiate a m~hina o stamp.ate, dovr.anno essere inedite. Moda·l ità con suete. P er il p ;rogra.mm.a e per chiarimenti i·ivolgersi .a l segretario della Società, dott. Vincenzo MQntesano, piazza Campo M.ar~io, 3, Roma (120). Scad. 30 giug:i10 1929. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE,

Il dott. W. E. Ritchie è nominato titolare .d i clinica medica .a Edimburgo, ~

.Alla cattedra di clinica chirurgica dell' Accademia .\iJedica di Diisseldorf è stato chiamato da Gra:tz il prof. H. von Haberer .

I l dott. Alfred C.' Reed è nomin ato professore di medici na tropicale all'lJniver sità di Oa.Iifornia.

Alla cattedra di anta tomia p.a;iologica di Gotiinga è chiamato da Innsbruck il pr of. G. B . Gru ber. Presso la Facoltà l\fedica di Parigi sono state create le nuove cattedre di idrologia e di tisiologia ; la prima è stata affidata al prof. Villaret ; la seco11da .al ·p:rof. Léon Bernard, il quale ha lasciato la cattedra d ' igien e per oçcupare quella di nuova. istituzione.

11 Governo fr an cese ha conferito le i11segne di 11ffioiale della Legion d ' Onore alla signor.a Homer Gage, di na.z ionalità .americana, la quale per molti anni si è gen eros.a1ne11te co11sacr.ata ad oper e assistenziali e d h a concorso a fondare la « Maison . a méricain e » nella Città Universitaria di Parigi.

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} ' ASC . ·~ . ;

NOSTRE CORRISPONDENZR Da Tori no. Commiato dall' insegnamento del Prof. Piero Giacosa.

Giovedì sette giugno hanno .aivuto luogo nell'aula dell'Istituto di Farmacologi.a e Materia Medica le onoranze tTib,u tate all'illustre prof. Piero Giaoosa ti tal.are della Cattedra di Maiteria Medica che lascia l'insegnaimento ,avendo raggiunto i limiti di età. La cerimonia ebbe un carattere mo1to elevato e commovente. Parl,arono il prof. Pochettino r ettore dell'Università, il prof. Maggiora preside della Faco1tà pi Medicina., il sen. Ruffini per l'Accademia 1delle Scienze, il prof. Fano, il prof. M.attirolo ·per la scuola di Farmacia) il prof. Dionisio per l' Aocademia di M ediçina, il prof. Ohiò dell'Università di Sassari per gli antichi allievi. Da ultimo p1arlò il prof. B.attistini Presidente del Comitato e allievo del Maestro che ricordò con .animo devoto j varii .aspetti della multiforme at.t ività del Maestro nel campo delle ricerche scient~fiche, dei problemi dell'insegnamento, nel campo della storia della M edicina e nelle più svariate q.uestioni letterarie e artistiche, ovunque portando il contributo della sua mente sUiperiore e del suo .animo elev.atissimo. Il Comitato ha disposto che un busto in marmo ricordi nell'aula il Maestro ed ha curato l'edizione di una raccolta di lav ori di allievi che ha offerto in omaggio. Il prof. Giacosa ha risposto parlando, del suo commiato con un felicissimo discorso. Il suo vivido ingegno e la consueta facondia non si smen t irono in q.u esta occasione ed ianzi .acquist.arono una maggior luce nella grandezza d el momento. Si disse contento di quoota lunga vacanza che gli toccava che gli parev.a giust.a perchè le fatiche dell'insegn.ame11to oominciavano un po' .a pesargli fisicamente: la sua vita spirituale n on avrebbe mutato 1per questo. Ricordò con vivi episodi oom'em oort.a e s'er.a maturata in lui I.a p assione dell 'insegnamento. Come poi .aveva aivuto l'onore di oontin·u are l'opera di Giovanni Mosso nel rinnovamento della farmacologia ch'era entrata. nel grande indirizzo sperimentale; come aveva. ceroato di stringere i leg.a mi tra farmacologia e clinica da un lato e · farmacologia e chimica dall'.altro. OhiUBe oon elevate parole inneggiando ai valori spirituali della v.i ta.. 1

Commemorazione del Prof. Gavello. Al1a R. Accademia di M edicina il socio prof. Bobbio ha p ronunciato il disoor~ ufficiale di com- . memorazione del socio prof. Gavello ordinario della Cattedra di Otorinolaringoiatri.a scomparso da orma.i più di un anno. L'oratore passò in rassegna la vastissima opera scientifica d el Maestro che toccò svariatissimi a r gomenti dell.a specialità ai qua.li il nome del Gavello resterà le~to. Ne rievocò poi la figura simpatica d ' insegnante, di professionista e di uomo, viva ancor.a in tutti, la instanca.b ile attività, la grande generooità e lo adàitò a.id esempio ai giovani ed alta classe medica tutta. O!PBIANI.


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!::-EZIONE PRATJCA

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Da PadoJ1a. Venne puhblicato il XXII volume delle ricerche sperimentali eseguite durante l' anno soola~ stico 1927-1928 nell'Istituto di Farmacologia di questa. Università diretto dal prof. Sabbatani. Esso comprende una serie di 28 lavori, fra i quali alcuni di ' nbbatani e di Spagnol che continuano le interes.sa11ti ricerche già da tempo intraprese aull.a fissazione di colloidi nell'organismo per mezzo di f.alttori chimici. Di S.abbatani vi sono anche ricerche sui permanganati, e studi storici sulla ~ita scie11tifica di Luca Ghini. Scremiu l1a ricerche sulle variazioni di equilibrio ionico come fattori dell'azione farmacologica sull'azione dei cationi alcalini con le sostanze oon~ vulsivanti , e sul sinergismo. Rabbeno ha una serie di ricerche sull' azione farmaceutica dei saponi, Massini vi pubblica studi sui mezzi di sospensione del c.alomelano nella pratica delle iniezioni e sull'influenza della temperatura ciroa l'azione del solfato ferroso S\li globuli roosii. Vengono poi ri·cerche di ~ t elLa sull'azione dei carbonati e fosfati di calcio nelle ossa e nel sangue, e di Testoni circa l'azione della lobelina sul cuore di rana isolato.

* ** sole11nità fu

Con g1;ande inaugurata la nuova Aula di Clinica Me dica oostrutta sotto gli auspici del prof. Frugoni, direttore della Clinica stessa. Alla cerimonia sono intervenuti il Magnifico Rettore prof. oler , il corpo accademico, le autorità civili, scientifiche e militari di Padova nonchè una folla di ~~·udenti. Dopo brevi parole del Rettore, il Preside della Facoltà medica iprQf. Casagrandi rievoca la memoria dei due ultimi Clinici ohe furono lustro -dell' Atenieo padovalio, Achille De Giovanni e Luigi Lucatello dei quali il rioordo bronzeo è posto nella nuova a.ula dOV\' il loro spirito sarà ognora presente. La grande e1edità scientifica d.a e~i lascirut.a è raooolta e con tiin uata d.a Oesare Frugoni che [onde in sè le doti di passione, di saipere, di fede, di bontà. Dopo queste p.arole del prof. Oa.sagrandi, parla vivamente commosso i I prof. Frugoni. Egli ricorda le glorie della Clinica Medioa padovana dove Achille De Giov.anr1i , fra la quasi generale inoomprensione, b.andi e s viluppò il concetto costituzionalista nel quale hanno Qra profonde radici le moderne indagini della scieIIBa; ricorda l'opera ·di Luigi Lucatello, del cui pensie1·0 clinioo restano pregevolissimi volumi, e d .al oui spirito ordi11atore è dovuta la rinascita e dilizia d·ell'Ateneo. . Il prof. Frugoni guida poi gli intervenuti a vietare i nuovi reiparti da lui aperti od .ampliati nella Olìnica (laiboratori di sieroootteriologia e ·di chimica, biblioteca, ambulatori) ed .a cerimonia ultimata vien fatto segno ad una improvvisa e calda aimostrazione con la quale gli studenti in 'Uno slancio spontaneo d'affetto dimostrano i vinooli che Ii legano .al Maestr'(). P. L. F. 1

NOTIZIE DIVERSE. Per la lotta antitubercolare. Il Capo del Governo, oltre all'avere dato .all' Italia colla legge per }'.assicurazione .antitubercolare obbligatoria il primo posto n ella lotta mondiale contro La peste bianca, ha portato la su.a vigile at tenzione a nche sulla realizzazione di immediate soluzioni che precedano ed integrino le grandiose a1pplic.azioni del regio decreto 27 ottobre 1927. Egli ha particolarmente oonsiderruto le condizioni dei lavoratori della ·sardegn.a e &pecie dei minatori e dei pastori tra i quali 'sono più frequenti i casi di tubercolosi, mentre manca nell'isola una vera e propria assistenza san.aitoriale. Ha altresì oonsider.ato con amorosa sollecitudine la condizione degli impiegati ed impiegate che non potranno essere assistiti dalla assicurazione obbligatoria. Volendo provvedere subito ad una parte almeno di questi infelici, il Oaipo del Governo, nella sua qualità di Ministro per le C-or1p·or.azioni, ha destinato a costruzione di organismi sanatoTiali non solo la quota parte prestabilita dei contributi' sindacali di cui all'.art. 18 del regio decreto 1o luglio 1926, .ammontante a circa due milioni e &eicent<>mila lire, ma anche un contributo straordinario sulla eccedenza del fondo speciale delle corporazioni per la somma di tre milioni , con lo stesso criterio di elargizione eccezionale seguito per le quattro Opere nazionali. Un fondo complessivo di L. 5.600.000 è stato così costituito e l'on. Mussolini ha disposto ohe esso venga concesso all.a Croce R<>ssa LtaJiana ool1'obbligo d.i destinarlo integralmente: a) alla oostruzione di un Sanatorio interprovinciale per la Sardegna, da edificarsi in provincia di N·u oro, oon una sezione maschile ed una sezione femminile id i ottanta letti ci~una · b) all'13impliamento del Sanatorio cc Cesare' Battisti » esistente in Ron1a sulla via Portuense nel senso · di aumentare di quaranta letti },attua.le' reparto maschile, e di costiituire un nuovo re-parto di 40 letti per donne e giovanette. Questi due padiglioni dovranno essere 1p articolarmente riservati con rette di favore ai lavorat-Ori d'ambo i sessi (e speci.almente della c1asse impiegatizia) che, come si è detto, non possano beneficiare !del regio decret-0 27 Qttobre 1927. L e gestioni di questi Sana.t ori sar.anno oontrollate dal Ministero delle Corporazioni, sia. ai fini della determinazione delle di.a rie sia ai fni del ' rispett-0 di tutte le clausole regolanti la ingente elargizione. Per volontà del Duce i contributi che datori di ' lavoro e laworatori versano al Ministero delle COrporazioni, tornano così ai lavoratori in tutte le forme più degne e più utili di assistenza morarle e materiale; degnissima ed utilissima quella odierna, che metterà pr~to in condizione cli recupero vite preziose per le famiglie e per il Paese. E jntendimento del Duce che i progetti elabor ati da.Il.a. C. R . I. sotto il controllo del Ministero 1

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IL POLICJ_I!\ICO

dell' In.te1·no, si.ano s ubito oompletati ed i lavori iniziali e condotti a termine con sollecitudine fascista.

La costituzione di una },edorazione dei consorzi antitubercolari. In un convegno dei Oonso1·zi .antituberco1ari, svoltosi recentemente a Fire·n ze, venne ,decisa la costituzione <ii · una Federazione id ei Consorzi in seno alla Confeder:aizione generali Enti .autarohici. Si è riunito in Roma per la prima volta il Comitato direttivo 1della Federazione presieduto dal gr. uff. Sileno FabbTi e oon l'intervento del gr. uff. Ba dian i per il Consorzio di Firenze, dei Direttorii <lei Consorzi di Modena e Milano, del generale Baiduel per la Croce Roosa Italiana e del prof. D'Orme.a per l'Opera nazionale maternità e i11fanzia. Aveva .aderito la Cassa Nazionale Assict1ra.zioni Sociali. Tl Co1nitato, .d0.po .aver a.,dot.t ato deliberazioni di massin1a circa il funzionamento della Federazione, ha pre&o in esame vari importanti pro~mi inerenti ,all'opera ,d a svolgersi dai Consorzi oon riferimento, fr.a l'altro, alla reale entiità dei mezzi ,a loro disposizione per l'accertament-0 e la cura id ei malati e in riflesso, altresì, ai mezzi a idisposizio11~ della Croce Rossa I talian.a. Il Comitato ha espresso la fiducia che la lotta contro 1a tubercolosi, voluta ed attuata dal Gover110 fascis ta, abbia presto a raggiungere i suoi obbiettivi, secondo le direttive jmpartite dagli org.ani governativi e con una effettiva unità di intenti da parte di tutti ooloro, Enti o persone, che svolgono opera .antitubercolare.

La di(esa dei lavoratori dalla tubercolosi. Al r ecente Co11gresso nazionale degli industriali l'-0n . Benni l1a rilevato che fra pochi giorni andrà in Yigore la nuova legge per l'assicur.azione obbligatoria contro la tuberçolosi : provvedi.mento voluto d.al Governo per far fronte ad un fl.agello che colpisce specialmente i lavoratori. Per integrarne l' efficacia, sorgerà i11 Ro1na l'Istituto per la terapia po]monare per cui la Confederazione stanzia, seoondo 1.a deliberazione presa, un fon<lo di tre milioni; l'orga.nizzazione dell'Istituto sarà .affidata aJl'on. G. Morelli. I l Consiglio ha espresso il voto che il Capo del Governo, iniziatore della crociata per la salvezza della razza, gli oonced.a l 'onore di intitol.a re il nuovo istituto al nome di Be nito Mussolini. 1

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ferenze, .accompagnate sempre .da proiezioni cine.. matog.rafiche; conversazioni sçientifiche familiari nelle sale di ritrovo del Dopolavoro tenute da medici, ufficiali sanitari ed altre p~rsone competenti; 13.rticoli d.i propaganda igienica; cartelli ctffis&i. tanto nei locali .del Dopolavoro, quanto nelle ofificine e negli t1ffici, atti a richiamare !'.attenzione dei lavoratori sulle più importanti nor1ne di profilassi igienioa da osservare; uffici di informazioni e consultazioni.

Per la cooperazione intellettuale internazionale. Dietro invito dell'Istituto internazionale di Cooperazione intellettuale, si sono riuniti il 17 e il 18 aprile a Ginevra i Direttori degli Uffici univers~tari nazionali, per tener 1a loro terza Sessione annuale. Questi Uffici hanno l'incarico di regolare le relazioni delle Università di ciascun paese oon l'estero. I Delegati 1d egli Uffici n,azionali hanno discusso v·a·r ie questioni e specialmente: i i11ovime.nti dei professori e di studenti fra i va1·i paesi, le difficoltà (differenze di lingue, il caro vita, il depremamento del .denaro) che ostacolano gli scambi internazionali di professori e di studenti. Hanno tr.atta to .anche il problema delle equi valenze dei diplomi e quello dei corsi ~eciali per gli stranieri, corsi sempre più numerosi e semprepiù seguiti. Da ultimo hanno studiato le niisure atte a facilitare ·g li spostamenti ed i soggiorni degli studenti, come pure le condizioni nelle quali questi vengono posti per rjtrarre il maggior profitto d.ai loro viaggi. La protezione dei diplomi universitari e la pubblicazione dègli .argomenti dei lavori conLpiuti negli Istituti universitari sono state oggetto di uno scambio di vedute molto serra.t o. Questi scambi dj vedute · costituiscono il lavoro prepal·atorio p er aprire una via 13,gli .accordi internazionali, ai quali l'Istituto internazionale stesso collabora, conducendo 1d a p·a rte sua svari.ate indagini. In paritic0lare, in questo momento studi.a, dietro richiesta dell' cc American Council on Educa.tion », l'organizzazione delle borse di "studio per stranieri in Et1ropa. Il numero dei paesi rappresentati .alla riunione di quest'anno all'Istituto internazionale è aumentato ancora. Erano rappresentati: il Belgio, la Danimarca, la Francia, la Germania, la. Grecia,. l'Italia., l'Olanda, la Polonia, la Rumania, gli Stati Uniti, la Svizzera, l'Ungheria.

La Commissione dell!oppio della Società delle

L'Opera Nazionale Dopolavorn per l'Igiene dei lavoratori. L ' Opera Nazionale Dopo.Javoro per la propa.ga11da igienica fra i lav oratori ha formulato un completo programma che dovrà esser e attuato da t 11t ti i D opolavoro provinciali di oona e locali con n1ezzi <liver i , . . econdo l' opportunità e la possibil 1t à. F r.a i n1ezzi più effic aci ·, ·anno r icordati: con-

Nazioni. La Commissione dell"oppio ha tenuto a Ginevra, dal 12 al 27 aprile, la Slla undecima sessione, sotto la presidenza del dott. Carrière, direttore dell'Ufficio Federale Svizzero dell'Igiene pubblica. Dm·ante questa sessione, I.a Commissione ha discu&SO tutte le questioni contenute nel suo ordine del giorno, ed in partjcolare : Io stato delle ratif iche della Convenzione di Ginevra del 1925, il 1


:::>EZIONf.

rapporto del Segretariato sulla situazione generale, i rapporti annuali p r esentati dai Go,rerni, I.a situazione nell'Estremo Oriente, il problema del traJfico illecito, le relazioni della Oommissione oon il Comitato centrale previsto dal1a Convenzione di Ginevra, le p.roposte del Sig. Cavazzoni relative al controllo del traffico degli stupefacenti, la riserva svedese sull'articolo 6 della Convenzione di Ginevra., ecc.

Ali' Accademia Lancisiana. di Roma. Il 14 giugno, con numeroso concorso di soci ebbe luogo la quinta seduta ordinaria dell' Acc.ademia Lancisi.ana. Il presidente prof . Fioretti, , aperta la 1Seduta, dop o 1)arere favorevole dell' .Assemblea, diede I.a parola al prof. Oreste 1Iargarucci, il quale riferì sopr.a : cc Un caso di tumore prin1itivo della parete toracica » oon presentazione del malato. Qui11di si iniziò l'esposizione delle co111l1nicazioni dell'Ordine del Giorno: prof. P. Ciuffini: « Po]jnevrite infettiva co11 anasa-rc.a »; prof. '. Attil:y: << Raro reperto in 11n esame r adiologico del tubo dige1·ente n; dott. l !. Cassinis : cc L ' i11<lice di r efr azio11e del si <' ro e la velocità di sedimentazio11e delle emazie n el lavoro muscolare»; prof. G. Mende~: " . A..lcu11e osservazioni sulla cura della tuberco}oc::i polmo nare inecliante la resezione del n er vo frenico » ; prof. A. Piperno: « ATtrite della spalla e .rl el CYi11occl1io da focolaio settico 1peridentale ». La co;_u11icazione: << Intorno ad alcuni casi di r ottura spontanea dell'utero in trav~gl~o », del dott . E. Front icelli, assente per rag1on1 professio11a lj . è rinviata alla prossin1a seduta scie11tifica.

Congr esso argentino di chirurgia. Dal 12 .al 15 11ovembre è indetto .a Bue nos Aires il 1o Congresso nazionale di chirurgia; vi. sar anno ~11nessi un.a l\1ostra e una sala p er ]e. d1m~­ strazioni cinematogra.fjohe degli intervent~ cl11rurgici. Il Oomitato org.anizz~tore è . pres~eduto del dott. Armando Marotta; i do1ttor1 Ale3andro Ceballos, Manuel R11iz lVIoreno.' Rodolfo Pasman e An~e Gallo n e sono segre~.r1. . . La segreteria funziona ne ilocal1 della « Asoc1aci6n )'.iédica .i\rgentina », Sant.a Fe 1171, Buen<>s

Aires .

Congresso inter n azi onale d 'ig iene mental e.

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indetto a Washington per l'aprile 1929 .. La « Società tedesca d'igiene p sichica » ha 111caricato i proff. Sommer (Giessen)'. Weyga:ndt . . (Am b urgo) e R oemer (Kiarlsiruhe) d 1 raccogliere materiale e di rapipresen tare la Germania ln q11esto certame sci entifico.

Società Italiana p e-r lo studio del r eumati smo. si è oostituita una Sezio11P Italia1La ano d' d 1 della Società intern.azion.ale per lo stu lO .e . r eumatismo : promotore ne è stato il prof. Lu1g1 Devoto direttore della Clinic.a del Lavoro. 1\,r ·1

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Scuola supe1•iore di malariologia. La Prima Lezione dei corsi della Scuole Superiore d~ Malariologia avrà luogo il 2 luglio del corrente anno nel R. Istituto di Igiene in Rom.a, • via Palermo n. 58, alle ore 8, sull'« Epidemiologia <lel1a :i)ifalaria, » (on. prof. 1Sanarelli). 80110 tenuti .ad intervenire tutti gli allievi iscritti s ia alla .Sezione Medica, sia alla Sezio,n e T ecnico-Econo,m ica. Per informazioni, iscrizioni e d orar i r ivolgersi all.a Segreteria della. Scuola, R. I stituto di Cli11ic.a :.VIedica (Policlinico Umber,t o I ).

Corsi internazionali di p erfezionam ento med ico a Berlino. Avranno luogo ool concorso della F acoltà m edica e dell'Associazione àei docenti, .alcuni corsi di carattere permanente e cioè: a) della durata di 2 a 4 settimane; b) posti <l'uditori nelle cliniche, negli ospedali e nei laboratori, della durata di due a tre mesi, eventualmente di più, per i 1n€dici ohe vagli.ano lavorare sotto una direzione sistematica.. lTna $erie .di corsi avrà luogo in ottobre e cioè : a) i11 lnedicina generale, con speciale rigu.ardo alle inalatti,e dei p,o lmoni (1-13 ott·o bre); b) iper malattie di gola, naso e orecchio (8-27 ottobre); e) per le inalattie infantili (15-27 ottobre) ; d) s ui più nuovi metodi diagnostici e ter.a,peutici c-0n esercizi pratici i1ell0 s ale degli infermieri e nei laboratori dell'-0spe dale civile « Friedrichshai11 » ; e) corsi singoli in tt1tti i ra1ni della ine dicin a con dimostrazioni pratiche. L '1Tffizio si trova alla JC aiserin Friedrich-Haus, Berlin NW 6, Lui~€11plat~ 2-4· (Germani.a). Si indic.an<> abitazioni . adatte e si danno i1uor1nazioni sulle spese da sostenere, ecc.

Nu ove poliambulanze in Roma. L 'attuale Gra11 Maestro del Sovrano Ordine cli 1VIalta principe Thun ·e H·ohenstein, non p-0te11do sul m~n1ento fondare un ospedale gerosolimitano, stabilì di sovvenire l'Ospedale del Bambin Gesù di Roma con le offerte fin'ora ricevute; volle inoltre che 1:ei locali terreni del palazzo magistrale i11 via Bocca di Leone fosse istituita una P olian1bulanza per la ct1ra di qua lsiasi malattia a profitto dei ·m utilati e invalidi di guerra e agli i11scritti nell'elenco dei poveri di Roma. All.a a1nbulanza è annessa la prepar.aizione ipratica d€i n1iliti p er l' assistenza in guerra. Questa benefica istituzio11e fu be11edetta la ~er.a del 19 giugno dal cardinale Bisleti, Gr_. P dell'Ordine . Assistevano ialla solenn e cer11non1a 1 clig11itari dell'Ordi11e e il Corpo sanit.a.Tio .

r:or:

** * inaugt1rat.a,

Il 21 oorr. è stata .al quartiere di :\{o11te Sacro (viale Gargano, 26), una nuova Poliambulanza per i poveri . Essa oonsta di sei loca li ap;positamente approntati: un a1upio ingresso 'una sala di medicina e chirur gi.a, una per le sp~cialità. t1na per la maternità e l_'infanz~a. (farà anche da dispensario di latte per i bamb1n1), llll


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I r. POLICL IN reo

laoorl8-torio, il bagno . .Alla cerimonia intervennero numerose autorità e invitati. Per i sanita1·i parlò il prof. Fioretti, segretario del Sindaoato Nazionale l\{edico Fascista.

Nuovo Istituto d'anatomia patologica a Londra. :B stato recentemente inagura.to. La costruzio·n e ven11e compiuta me'1ia11te una don.azione di L. Bernhar<l Baron, integr.ata dalla Fo11da.e.ione Rockefeller. ·

Istituzione di una Scuola di Ostetricia a Came rlno. Oon R .. D. 16 aprile 1928 a decorrere dall'anno scola.stico 1927-28 è istituita nell.a Città di Camerino una Scuola di Ostetrici.a. Così le scuole congeneri diventa.no sette.

Settimana ospedaliera a Rio Janeiro. Dal 25 al 31 marzo si è srvolta a Rio de J a11eiro la « settimana degli ospedali », con la cooperazione del Consiglio d'Assistenza ospedaliera del Brasile, del Dipartimento Nazionale di Sanità Pubblica e della direzione dell'Assistenza pubblica municipale. Numerooe conferen.oo sui servizi ospedalieri sono state tenute da una dozzina di oratori, qua.si tutte .accompagnate d·a i)roiei;ioni luminose o da cinematogra.fie. 1

In memoria di Forlanini. Alla memoria di Carlo ForLanini è stato consacrato per intero un denso f ascioolo della cc R,i vista di Patologia e Clinica della 'ruberoolosi ». Esso reca una biografia ,d el grande Maestro, redatta da L. Zoia, un'esposizione storioa sul pneumotorace artificiale, dovuta .a U . Carpi, ed una serie di contributi origin.ali pregevoli, che si fregiano dei 11omi di E. Morelli, G. Ronwni, A . D.a Gradi, ecc. Il fascioolo è corredato di tavole e di figure. È in tutto degno del Maestro che si è voluto QOmmemorare. Onor~nze

al dott. Salpietra.

Il 1d ott. F erdinando Salpietra, direttore della «Rivista Sanitaria Siciliana », ha rinunziato definitivamente all'esercizio pratico della medicina e si è fiatto cancellare 1dall'albo dell'Ordine, per dedicarsi -esolusivamJente all' .attività giornalistica nella sua, qualità di direttore della Agenzia Stefani di P.a.lermo. La notizi.a ~ stata, appresa con vivo rammarico dalla cl.asse n1edica, di cui il Salpietra ha per un trentennio difeso validamente gl'interessi. Perciò in questa occasione si è voluto offrire 18-1 S.alpietra 11n attestato di riconoscenza: una medaglia. d ·oro e una pergamena miniata. La ceri1nonia si è s volta il 27 maggio, nella sede dell 'Ordine e del Sindacato Medioo della Provincia di Palermo, affollata d'autorità e di medici. Parlarono il dott. Cosimo Urso, presidente della Sezione di Palermo d ell'Associazione Nazionale dei Medici Condotti, promotore della cerimonia, il prof. Antonino B entivegna , presidente dell'Ordine dei Medici, il prof. Edoardo Calandra, in nome del Sindacato Medico, il prof. Vincenzo 1

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Barone, medioo provinciale; rispose il Salpietra, . manifestando la sua, gratitudine ed esaltando I.a fratellanza tra i 1nedici, che non è un 1nito. Infine gli fu· offerto un vermouth d'onore. Al dott. Salpietra esprimiamo le più cordiali simpatie e ]'.augurio ohe egli continui ancor.a lung.amente a consacrare la sua fervida iattività alla elevazione e .alla difes.a della famiglia medica. 1

Medici inglesi in Francia. Il « Royal Institute of Public Health >> ha org.a11izzato, durante le v.a canze delle Pentecoste, un viaggio di medici inglesi in Fr.an~ia. Essi vi hanno partecipato in numero· di 200. Hanno visitato i grandi servizi ospedalieri di Parigi, l'Istituto Pasteur, il V.al~de-Grace, l'Istituto profilattioo, i servizi medici dell'aeroiporto del Bourget e la Facoltà medica, ove il 23 maggio deposero dei fiori sul monumento dei medici ca,duti per la Pia.tria. Vennero riuniti .ad un banchetto e ad una I.Serata di musica al Palais d'Ors.a;r da sir Henry Lunn, cui si deve l'iniziativa. La oarovan.a, dopo aver fatto scalo a Vichy ed Aix-les-B.ains, si diresse alla Riviera.

L'insegna della doppia Croce Rossa. Alla Conferenza internazionale contro la tub€rcolooi adunatasi .a Berlino nel 1902, l'insegna della doppia Croce Rossa, proposta dal dott. G. Serf.Ìron, fu adotta1ta oome emblema ufficiale 1d elle opere e delle leghe contro la tubercolosi. In seguito) 35 Nazioni ne hanno fatto l'insegna internazionale della crociata antitubercolare. Siccome tuttavia questa insegna varia molto di forma € di colore, il Sersiron h.a 01·a .avanzato, a.I Comitato-esecutivo dell'Unione internazionale contro la tubercolosi, un progetto dj c3>mpionamento mondiale dell'insegna stessa. • La proposta, a.dottata dal C'omi·bato predetto, sarà sottoposta al Gran Consiglio dell'Unione, che si adunerà prossimamente a Ri0ma.

Per il '' Collège de France ,,. Il Governo francese ha stanziato la son1ma di 6.500.000 franchi per la riattazione del « Collège de Fra11ce )) , le cui condizio11i edilizi.e erano diventate addirittura scandalose. Inutilmente vi era. stata riohiamata l'attenzione anche da parte dei giornali quotidiani. Molte aule era.n o invase d.a.1la muffa, per la rottura di condt1tture non più ripar.ate; nelle giornate di pioggia si éra costretti a tenere le lezioni con gli ombrelli aperti! Il Collegio di Francia era stato fondato da Francesco I e fu la prima istituzione laica di coltura superiore, contrapposta .alla Sorbona, che er.a Tetta da religiosi. Un secolo addietro era già stato riattato dall'architetto Chalgrin, il costruttore. dell'Arco di Trionfo; ma poi la manutenzione ne venne di nuovo trascurata. Il Collegio di Francia non conferisce gr.adi accademici ~ per questo motivo non è frequentato· ohe da un numero molto ristretto di studenti, i quali perseguono scopi extra~professionali. Com-· prende alcune catte-ìre di biologia e di medicina ; vi hanno insegnato R.a.nvier, d' Arsonv.al , Balbiani , ecc.


[A~NO

XXX\ ', FA.Se. 26]

SEZIONE PRATICA

Lo soorso aprile moriva a Parigi per ictus apoplettioo, il dott. OABANÈS , ben noto a quanti si interessano degli studi di medicina storica e di varietà della medicina. Nato a Gourdon, (Lot) n ell'aprile 1862, si dedicò dapprima alla professione paterna, di farmacista, poi si laureò \n medicina e fu .allievo del noto chirurgo P éan . Ma specialmente egli fu attratto dal giornalismo n1edico, per oui .aveva le maggiori inclinazioni, per la versatilità, 1a facilità dello stile ed un innato senso di saper trovare tutto ciò che poteva interessare i lettori, presentandolo nel modo più attraente. Diresse per n1olti anni la Ohronique médicale e fondò fin dal 1907, a lato dell' Association de la Presse médicale e del F:Jyrirlicat de la Presse scientifique , di cui faceza parte, l' Association d es J 0111rnalistes médicaux français, che ebibe un grande successo e che è sempre prosperosa raocogliendo nelle sue file tutti i lavoratori del pensiero medico fran·cese. Ma. soprattutto Cabanès eccelS€ negli studi di medicina storica, creando in questa un genere nuovo, ~a diagnosi medica retrospettiva storica. Sui più svariati documenti, attraverso tanti racconti più o meno confusi, erronei o magari falsati, egli sapeva con particolare acume sopprimere gli errori, facendo balzare la verità, ricostruendo ool linguaggio scientifico moderno i fenomeni patologici di illustri p ersona lità della st oria.

Scrisse oltre cinqua.n ta volumi, che si leggono tutt i col inassimo interesse (citiamo fra gli ultimi : .Le cinq sens, Les f onctions de la vie, L e .siaièrne sens, Esculape chez le arrtistes) tanto più ohe in essi il faticoso lavoro di erudizione, che è i1e cessario per scrivere su tali argomenti, scompare . dietro uno stile quant-0 m ai semplice e bonario. Lavoratore infatioabile, Egli è morto sulla breccia, lasciando a noi tutti il conforto dei suoi libri che ci &ano e.ari compagni nelle or e di svago. fil.

ANNALI D'IGIENE. P ub blicazione m ensile dir etta dal prof. C. SanareUi •. Redattore-capo : Dott. L. Verney. Sommario del N. 5 (1928) : Memorie origina li : G. VOLPINO: Su ·a lcune proprietà fisiche del-le colonie batteriche ne i terreni affumicati (con 1 tav. fuoni. testo). - G. VERCEJ,J,ANA: A propo..sito della sen eibilità alle sostanze tossiche degli animali in .avitamimooi in confronto, -con gli animali a. viitto normale. L'azione dei velen i dei funghi. S. MANCINI: Isolamento diretto e cultuva di arrdcchimento del bacillo tuberoolare a scopo ·di accerta mento diagnostica. - Questioni del giorno : G. SA NARELLI: Vaiocinazione run.t itubercol are. Recen. sio ni : A1'imenta1Jone. Acqua potabile. Miscellanea. Servizi igienico-sanitari (ccn 2 figure). Notizie (con 1 fì..gura). Abbonamento a1I1.1I1uo : I t a lia L. 6 O - Estero L. 1 O O •. Per i noetri abbonati L. 5 5 e 9 5 iriepettivamente. Un numero separato: Italia L. 8 Estero L . 1 2. Inviare Vaglia all'Edi tor e L UIGI' P OZZI, via Sistina, 14, Rom.a.

Indice alfabetico per materie. Aoondroplasia.: difetti di struttura ossea i1el baoino . . . . . . Pag. Acque : ricerca del Baoter i um coli . . » .Atppendicite: trattamento . . » •.\.sces.QQ ilare s inistro simulante 11n vi)) zio mitralico . . . . B aoillo tubercolare: coltur a e acoorta. mento d1~gnosti co . . · · · )) Bibliografia . . . . 1265, Oausalgia di Weir-~Iitchell . » Cisti laterale del collo d'origine tiroidea » Cisti ossea . . . .. . » Colorazioni . bleu di metilene oome r1nforzatore · · · · · )) Oorrisponden ze . · · · )) Eccitanti nervosi : azione fisiologica Febbre tifoide: osservazio11i ematolo)) giche . . . . . . . . Fegato: intoll~ranz.a verso alcuni oomposti di bismuto . · · · )) Gonococoo : terreni per l' ÌSl(}}amento e )) la coltura . · · · Gonorrea: trasmissione .al coniglio . · )) I ncisioni per processi infiammato)'i acu)) ti: 1d ue varianti . · · · I nfluenza: c<>mpljcanze · · · · )) )) Lavoro: per la dignità del : )) Litiasi bili.are : indicazioni operatorie ))

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Ma larioterapia di psioooi non luetiche . Pag . Mal rossino : trasmissibilità all'uomo . )) Morbo di Addison . . . . . . . • )) Occlusio11e intestinale alta: tratta1nento dello stato tossico seco11dar io . . » Occlusione intestinale tardiva <Secondaria .a strozzamento e rniario chiru rgi)) camenw ridotto . . . . Piastrine : t ecnie:t lJer il conteggio . . )) Pol1noni : anatomo-patologia del cancro )) Polmoni: com plicazio11i p ost-opera:t-0rie )) curate oon l'aut oemoterapia . Po] moni: corpo estraneo . . . )) R e.azione di Kal1n . . . . . . )) R(\umatismo articolare: diagnosi precoce n ei bambini . . . . . )) )) Reumatismo ai·ticolare: patog€n esi . )) Rossore emozionale . . . . . Socrezione biliare: stimolanti . . . . )) ' Shock traumatico sperimentale: ricer)) • che . . . · · · · · )) Sifilide: allergia e superinfezione . Stomatite grave . . . . . . )) )) St-Oria della medicina: M. Malpighi )) • Vac·cinazioni per via boccale . . )) • • Vie biliari: drenaggio medico )) • • Vitamine in veget ali conservati

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N0 n è consentita ta rlstamoa dl 1a1•ori oubblicatl nel Policlinico se non In seguito ad Diritti d i proprietà rlserva tdi. -i E vi~tata la pabbltcazlone di sunti di essi senza cita rne la fonte. a11tor l zzaztone scr itta dalla re az one. -

· · A · di M et-· rri r Roma - Stab. T1po-L1t . rman1 · vvu e ·

·V. Aso<>LI, Red. resp.


I C. POLICLINICO I

Ricordiamo l'importantissimo libro del Prof. Dott. LUIGI FERRA.NNINI della R. Università dì Napoli

• •

La era ta IDICa nella Medicina pratica Anzir.liè riportare qualcuno dei tanti lusinghieri giudizi esoressi dalla Stamp~ Medica intorno a questo geniale libro di LUIGI FERRANNINI, ne riportiamo l'INDICE: io~rodutione. -· A) TERAPIA BTIOLOGIOA. -

I. Medicazione anttnfettlva. . A.) Medicazione antibatterica od immun1zzan1A 1,1mmunterapia). · a) Infezioni generali: 1. Tubercolosi; 2. Inftuenza; 8. Streptococcla; 4. Stafllococcla; 6. Tito; 6. Febbre meliteo1e; 1. P~ste;. 8.. Carbonchio; g, Morva. - b) Infezioni esantematiche: 10. Vajuolo; 11. Tifo esantematico. - e) Infezioni con prevalenti ~ocahzzaz1on1 nervose: 12. Rabbia; 18. Tetano; 14. Meningite cerebro·spintùe. • d) Iniezioni con prevalenti localizzazioni respln· ·torie: 16. Difterite; 16. Polmonite. - 1) Infezioni con prevalenti localizzazioni intestinali: 17 . Dissenterite bacillare; 18. Colera. B) Medicazione antimicotica. - 0) Medicazione antiprotozoica (cbemoterapla): 1. Sifilide; 2. Spirillosi e Tripanosomiasi; 3. Ila· ·lari&;'· Dissenterfte amebica.; 6. Leishmaniosi; 6. R8umatismo articolare aouto; 7. Neoplasmi; 8. Tubercolosi; 9. Pneumococol&,a 8treptococcla, Staftlococcla; 10. Accesso gottoso. - D) Medicazione antielmintica: 1. Cestodi; 2. Trematodi; 8. Ne1natod i; 4. Stron· lilidi; 5. Tricotrachelidi; 6. Filarle e Anguillule. - E) Medicaz'one a.ntiartropoidea: 1. Acaridi; 2. Insetti. - 11. Medicazione u.1 tttoutca. - A) Autointossicazioni. - B) Avvelenamenti: 1. Acido cianidrico; 2. Acido citrico; 3. Acido clorid\'ico; 4. Acido fenleo; '5. Aconito; 6. Aloool; 7. Antimonio; 8. Antipirina; 9. Argento; 10. J rsenico; 11. Bario; 12. Belladonna; 13. Caffeina; 1,, Oal• • barrina; 15. Calcio: 16. Oantaride; 17. Carbonio 18. Catrame; J9. Chinina; 20 Cianuri; 21. Cloralio; ~2. Cloro; 23. Clorofonnlo; M. Coca; 26 Digitale: 26. Felce; 27. Fosforo; 28. Giusquiamo; 29. Idrogeno solforato; 30. Jodo; 31. Mercurio; 82. Muscarina; 38.111· eotina ~ 84. Nitrito d'a.mile; 35. Noce vomica; 86. Oppio; 37. Piombo; 38. Rame; 89. Santonina.; 40. Segala. - B) TERAPIA 81•· TOM.ATICA.- I. Terapia generale, · 1. Medicazione tonica; 2. Medicazione ricostituente; s. Medicazione antidrotioa; 4. Medloulo· ae antipiretica: 5. Medicazione dell'infiammazione: a) Medicazion .ftogogena; b) Medicazione antiflogistica. - IL Terapia dii• !Mlle. . 1. Terapia della secrezione sudorale: a) Medicazione antidia.foretica; b) Medicazione diaforeti ca; 2. Terapia. della secretlOae sebacea. - ICI. Terapia del elstema nervoso. - 1. Medioaztone n~urotroftca; 2. Medicazione psichica: a) Medicazione psicotera· ptea: b) Medicazione depresso-motrice; o) Medicazione eccito-motrice; 6. Medioazione ipotensiva od evacuatrice. - IV. Terapia t111 • •tema endocrlno-atmpatico, . 1. Medicazione simpaticotropa: a) Medicazione simpatico-tonica, b) Medicazione simpatico-'ipotoatca: 2. Medicazione autonomotropa: a) Medicazione autonomo-tonica; b) Medicazione autonomo-ipotonioa. - V. Terapia t111 • u111ue, . 1. Medicazione emocromogena; 2. Medicazione eritrocttica; 8, Medicazione leucocitica. - VI. Terapia dell'appareochll • elrcolatorlo •. A) Terapia del ouore ~ 1. Medicazione cardio-sedatlva; !. Medicazione cardlo-clnettica.; 8. Medicazione cardio-regola· '1iee (antiaritmica). - B) Terapia del yaal: 1. Medlculone anpotroftca; 2. Medicazione vasodilatatrice; S. Medicazione vasoooetrlttrice; 4. Medicazione emostatica. - VII. Terapia dell'apparecchio urinarlo•. 1. Medicazione astringente; 2. Mèdir.azione diure· llot.; S. Medicazione antitossica; -i.° Medicazione antisettica. - VIII. Terapia dell'apparecchio respiratorio. · 1. Medicazione anti· :Uapnoica; 2. Medicazione del disturbi dell'ematosi; 3. Medicazione espettorante: 6. Medicazione essiccante. - IX. Terapia dtf. t'111111areochlo digerente. - A) Terapia della secrezione salivare: 1. Medicazione ipocrinica; 2. Medicazione ipercrini ca.; S. Medi· ouione modificatrice della saliva. - B) Terapia dello stomaco: 1. l\iiedicazione eupeptica: a) Medicazione gastro-ipercrinica b) 1114leazione gastro-ipocrinica; 2. Medi oazione gastro-cinetica.: a) Medicazione gastro-ipercineti ca ; b) ~1edicazione gastro-ipocinetlea. 0) Terapia dell'iintestino. 1. Medicazione enteroeinetlca: a) Medicazione entero-ipercinetica (purganti); b ) Medi cazione entero~cinet1ca (antidiarroici); 2. Medicazione antisettica. - D) Terapia del fegato. · 1. Medi cazione colagoga; 2. Ailedicazione modll· •-'trice della bile: a) Medicazione anti colelitiasioa.; b) Medicazione antisettica. - E) Te1 apla del Pancreas. - X. Terapia dlii• utrlzlo1te. - 1. Medicazione del metabolismo dei carboidrati; 2. Medicazione det metabolismo dei grass.i; 3. Medi cazione del meta· hollamo dei proteidi: a) Medicazione antiazoturica; b) Medicazione antiossallca. ; e) Medioazione antiuruca. - C) TERAPIA DELLI 11.ALATTIE. - I Malattie infettive, - A) Infezioni generali: 1. Malaria; 2. Tripanosomiasi e Leishmaniosi; 3. Reumatismo; '· laluenza; 5. Tifo; 6. Paratifo; 7. Febbre melitense; 8. Peste; 9. Carbonchio; 10. Morva. - B) Infezioni esantematiche: 11. Ttfo 1Mntematico; 12. Vajuolo; 13. Varicella; 14. Morbillo; 15. Scarlattina; 16. ErisipeJa. - C) Infezioni con prevalenti Jocallzza1foml MI tose: 17. Rabbia; 18. Tetano; 19. Poliomielite anteriore acuta; 20. Meningite cerebro-spinale epidemica. - D) InfezionJ con ,,.. •~enti localizzazioni respiratorie: 21. Difterite; 22. Tosse convulsiva; 23. Polmonite orupale. E) Infez1oni con prevalenti IOIAauazloni all'apparato digerente: 24. Mughetto; 26. Parotite epidemica; 26. Dissenterlte; 27. Colera. - II. Malattie del 1l1t,_.wore•• 1. JsteTlsmo; !. Nevraatenla; 8. Epflessla; '· Meningite; 5. Commozione cerebro-spinale; 6. Emorragla cerebrAle; 7. Troll· •embolismo cerebrale; 8, Encefalite; 9. Paralisi agitante; 10. Corea; 11. Polioencefalite; 12. Paralisi bulbare; lS. Spondilosi r1• •elica; 14. Carie vertebrale; 16. Meningite spinale; 16. Ematomlella; 17. Mielite; 18. Sclerosi multipla; 19. Siringomiella; 20. poJloaA.Ute anteriore acuta; 21. Amiotrofie; 22. Tabe; 28. Nevralgle ;24. Neuriti. - III. Malattie del aie tema endocrlno-almpatloe. · l. Nevrosi celiaca; 2. Asftssla looa.le delle estremità; 8. Edemi nevrotici; -i. Eritromelalgla; 5. Meralgta parestesica.; 6. Acroplft•11la; 7. Oe(a.lgla; 8. Retrazione dell'aponevrosi palmare e plantare; S>. Osteopatle sistematiche; 10. 1 Ma.le perforante; 11. Mi•••&; 12. Gozzo eaoftalmieo; 18. Teta.ola.; 14. Aoromegalla e Gigant.dsmo; 16. Sindromi adipose ipofisarie; 16. Morbo bron1tao; 12'. Stato timico-linfatico; 18. Infantilismo. - IV. Malattle del sangue, - 1. Cloroanemla; 2. Anemia perni ciosa progreealfti I. PoUcltemle; -i. Leucemle e Pseudolenieemle; 6. Ittero emolitico; 6. Emoftlla; 7. Porpore; 8. Soorbuto; 9. Emoglobinuria p&l'OlllIMea. - V. Malattie dell'appareoohlo clrcolatorlo. • 1. Angina di petto; 2. Cardiopalmo; s. Pericardite; '· l\1iocardite; 5. Eoct. eardlte; 6. Arterite; 7. Arteriosolerosi; 8.' A.neurt1mJ; t. Flebite, 10. Flebectasla. - VI. Malattie dell'apparato urinario. · 1. K!° banagta; 2. Nefrite; 8. Pie14te; -i. Idronefrosi; 6. Nefrolltiasl; I. Enuresi; 7. Ciatite. - VII. Malattie dell'apparecchio resplrat•I - 1. Asma bronchiale: 2. Bronchite; a. Broncbietta1la; L Bronooateno1i; 6. Edema polmonare; 6. Atelettasla polmonare; 7 · In• 1 sma polmonare; 8. Broncopolmonite; 1. Polmonite lnteratimate; 10. Pneumoeontoal; 11. Tubercolosi polmonare; 12. Oan grena ,-. r 1111are; 18. Aeee&so polmonare; 14. Pleurite; 16. Pneumotorace. - VIII. Malattle dell'apparato digerente. - 1. Stomatiti; 2. A.,me; 8. Stenosi esofagea; 4. Spumo del eardiaa; 1. Spumo del piloro; e. Imbarauo 1utrico; 7. Gastrite; 8. Carcinoma ,.. *1co; 9. Utl.cera gutro-duode.nale; 19, Enterite; 11. Ntte; U. Appendicite; 11. Bntero-colfte; 14. Bmorroldi; 15. Peritonite: 16. IM1 epatica; 17. Ascesso epatico; 18. •cbtnococoo del tesato; 19. Tumori del tesato; 18. .AnpoeoUte e Colecistite; !l. Colehtl•,.t a Pancreatite; SI. Tumori del panereaa. - IX. Malatt11 .,._ mrtrizleRe. • 1. Diabete; I. Obealtà; a. 4. B.aehJtfJrtl .. o.t.M!•'•ol••

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Un volume di pagg. VIl-574, nel formato della Collana Manuali del « Polic]inico », nitidamente stampatD su carta di luaso e rilegato artisticamente in tutta tela inglese con iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 3, in porto franco.

Per ottenere quanto sopra invia~e Vaglia Postale o Cheque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


ANNO XXXV

Roma, 9 Luglio 1928

Fase. 27

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI ,

SOMMA~IO. Note di tecnica : G. Petrag:nani: Sul terreno al verde di ·m alachite e sulla tecnica per l'isola.mento dei bacilli tubercolari. Osservazioni cliniche : G. Villata: Contributo clinico alla ez.iologia irritativa oron.ica del oanoro. EE;!posizione di quattro casi. Riviste : G Dragotti : Ca.ffei.emo e tèisma. Sunti e ràssegne : SEMEIOTICA : Roger : Semeiologia generale e modo di e.ap·l orazione del .nistagmo. - T1s101.0GIA: F. Stroppa: L'alimentazione degli ammalati di tu.bercolosi nei erunatori. - Nègre: L'imm.unizzazione antituhercalare col vaccino B. o. G. di Calmette e Guérin. - Forgue e Mourgue-Molines: La cu.ra chirurgi-c.ia, della tubercolosi. Cenrni bibliografici. Accademie Società Mediche, Congressi : Reale Accaidemia di Medicina di Tor:iino. - Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche. - Accademia Pugliese ·di Scien.ze.

Appunti per il medico pratico: CASISTICA: I trau.m j psichic.i nella p-atogenesi del morbo di Basedow. - L'itn'PQI'tanza della parotite epi•demica nella etiologia del diabete. - Diwbete mellito e gravidanza. - TERAPIA : L'azione ·di11Tetica degli acidi bJliari. - Oonsi.gli per il medi-00 pratico nell'incontinenza dell'urina nell'uomo. - Trattamento della ritenziorn·e delle orine I>OE!toperatoria. - L'e1iminazione dell'urotropina. - Formula.rio. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale: C. Provera: Per un regolamento ospedaliero unico. - Amm.:itnistrazio.ne sa-nitaria. - Ccn-00rsi. - Nomine. promozioni ed onori+fì-cenze. Nostre corrispondenze : Da Pa-via. - Da T.r ieste. - Da Catania. Notiiie diverse. Indice alfabetico per materie.

NOTE DI TECNICA.

siano ripartati i rii;ul tati di C'Ult·ura sul teTr eno al verde di malachite ( · ). Coil11e era p erò inevitabil•e, la modificazione portata al ter.re.rto ed a~la tecnica per l'isolam ento, con la pu·bbli.cazione 1926, e c he io confermo utilissima, non è a n cora di dominio co1n1un e ed ·a nzi, il Va·sc1ellari, in un recente lavoro su « La fil tra.bilità ·del virrus tubercolare (I l Policlinico, fiasc. I , 1928) clopo aver dichiarato che U ter.re.no al verde di n1alar.1l1ite, secondo la 1nia .p rima ,f.orrrn·u la, cc gli ha sempre risposto ott i1narnerile », \P()'Cl1e righe p_iù sotto a.f1ferma iche « è inutile seguire l e ulteriori modificazioni ap« 1 portate dall' A., perchiè se l'i.n quinamento d e!J.la « C'UlfJura in d etto terreno così moditfioato è reso « meno possibile per l'aggjunta di una maggiore «quantità di ver·de di mal&chite, s'osserva però <t che jl b . ·di J{ach si svil.uprp1 a con notevo.J.e ri« .taDdO ·e p iù sten tatamente » . Nel ·d·u1 bbio che una tarl e affermazio n e, p1er quanto non soiStenuta da una s u.ff tciien·t e eperimP.ntazione (l'.L\.. stesso afferma ohe rion ha cre·d1ito utile seguire le ulte1 lori modificazioni appor tate ), 1 possa trovare facile credito, mi sen·t o spinto a cl arP cl1iarjmenti in pro'Posito.

..,

I STITUTO D'IGIENE E BATTERIOLOGIA

l>ELLA R EGIA

UNIVERSITÀ

DI

CAGLIARI.

Sul ter1·eno al verde di malachite e sulla tecnica per l'isolamento dei bacilli tubercolari per il pro.f. G. PETRAGNANI , direttore. 1La com.p o1sizione del mio terreno al v·e rde di mala.chi te, resa idi pub.bli·ca ragione ~u « Lo S1pe, rimentale » (anno LXXVIJI , 1° febbraio 1923) e poi sul Bolletlino dell'I stituto Sieroterapico ~lilanese (Fase. III, 1926) ne·l la sua modificazione, ha tro\:&to consensi rnolto lusinghieri, se il Blecl1mann ne ril8·va la su•p erjorità su quello di P et·roff (C. R . Soc. de Biol. ,. n. 13, &prile 1927), per la maggiore peI'ce·n tuale ·di risu~tati positivi n egli • isolamenti ·d a materiali tu1beJ'IC·olari e p er la più ;faicile e pronta preparazione ( · ), ~e ida n·umerosi \Istituti e La;boratori nostri mè n ·e cl:Ucono bene e se nella lettera~ura m edtca italiana si può dire cl1e n o·n vi sita al!c·un lavoro. sp·erimental e sulla tJu·b er.colosi, dove, ,p er lo me·n o fra gli altri, n on 1

( .) V. ail'Che: A.

CAL:YIETIE :

L 'infec t'ion baci/-

lai re et la tuberculose. 3° édition. 1928, P . ""~·') '-'• .. I

~1asson,

éd.,

>)

1

1

(. ) \ :. fra gli altri: .t\. G. iCHIARIELLO: Rinascenza 111edica, Il . 22, a. I\", 19-27; E. TAGLIABUE: Bollettino dell'1Ist. Sieroterapi·co ~Iilanes e , n. 5, a. V•I, 19-28.


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IL POLICLINICO

Io 110 mo dificato il primo metodo doi)o i risultati cli quattro <-ln11i ùi ininterrotte riceirche, ·continuate ancora 1poi, a tutt'O·glgi, da me ed allievL Per esse posso af.f eI'rnare con si•c1t1ra ~ oscie.nza che le m odificazioni (a ·u1r1ento d.el 1atte da 10:> I a 150 em e.; del1a fecola cli patate da. 5 u 6 g·r. e della sot·u zione di ver·de di m·alachite <la 10 eme. a·11·1 % a 10 eme. al 2 %) in1ducono notevoli vantag.g i 1d 'or.dine prati co, e irendo·n o il t·errenia an·cora rr1igliore. E su.'.Perf\lua la tyn·dalizzazione del terreno per tre gior11i, indi&pe·nsa.bile a c'h i s eguisse il primo metodo. Basta la sola coagula:.:iorie per 25 m ' a sso C. il el1e ·p erm·ette .di allestire i1 l terreno e idi usarlo nella ·stessa giornata. La fo·r za di inibizi<?'ne, su lo 1svilurppo idei comuni altri · ini.erorg·anismi, è a ccr esciuta dalla maiggior do,se ·d i verid e ·di malachite. Ciò permette l'iso·l amen to idei brucilli tubercolari da es creati ·e da .a ltri materiali larg,aimente inquinati, dopo averli o~o·geneizzati ;per Bo1i 20-30 min·u ti a temrp. amlbiente, sino ciotè ad ottenere la solubilizzazione maicrosco1pi-ca ·del materiale, nell'i·dra·to sodirco a>l 4 %. Ed una tale ridt1zion·e nel tempo di omoge11eizzazione, oltrechè util·e per la n1raggiore rapid ità idi esecuzione, meglio pro1nette p er l'isolamento del bacillo tu1be.rcolare. Questi Yantag'gi p ertinenti .al ter.reno così arri,cchito di Yerde di malia.chite, emergono. anche da-Ile indag]ni djligenti condotte i1n questo Istituto dal Frongia ( '' .L 'influenza ·del verde di ma~acl1ite sullo sviluip~o d·ei baicilli tubercolari in ·coltura pura », Giorn. di Batt. e I mm., anno ILI , ottoibre 1927). Esse ·di cono che il veride di ma1'a:cbite, nella d o·se ·da me segnata per l a preparazione del terreno e, se si voles·s e, anch•e in rd·Ot$e aid e..sisa superiore, non sol o no·n inibis·ce lo svilu1p po del b. di Ko1cl1, rna rappresenta., in quel terr·eno lattovofecoJ.a, . una sostanza .ch·e ne determina un più ri1gogilios0 ~vi1lup1po . Risulta infatti cl1é i1e1. ter.r eno 'lattovoif e1co1'a s econ,clo la mia fo·r mula, ma senz•a ,~erd e ·d i malia1c·h ite, la patina .batterica insorge lenta e scarsa a 1confronto che nello stesso •con v erde di ' mal wcl1i t·c. · ·Que$tO svolge azione inibente · ~o sviluppo 1d1el b. ·di J{ocl1 solo in con1centrazi one due o tre volte magig1 oire alJa quantità· indicata ·e, si tl::»adi bene, non ugualm ente sui v.ari stiipiti di tubercolosi llm·a na, isoJabili da 1e.sioni tluberoolaJri diverse. '.Jno•l tre, p ér ri cerche co mrparative da me iniziat e da t em·p o, sull'isolamen·t o dei b8Jciilli t ubercolari dai pro dotti patoloigi.ci, con t erreno lattovofecola a , ·arie con·cen trazioni di v.erde di malachite, poisso a!f•fermar e che una magigiore 1quantità di ·vende cli malaichite spesso determina una più abbon·dante cultura batterica, m entre che solo in qt1alch e ·r aro caso l'isolamento riesce megl~o n el 1

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XXXV, FASC. 27]

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terreno co·n minor do,se di ye1~cle. P er garantirsi da 01g·n i sorpresa si potr·eibbe, ma no·n lo •ritengo necessario, allestire il terreno lattovo.fecoù_a con va.r ie d·osi ·di vef'de di rnal·achite; ecl in particolare per 100 eme. di lattovof ecola, ancora liquido, si .potretb,b ero m ett·er 2,5 eme . di :verde ·di malachite al 2 %, p e·r altri cento 3,5 e poi an·cora 5 op~ru·re 6-7 e persi·n o 8 oc. di veride aJI 2 % in JOu eme. ·di l.attovoifecola an·co.r a li·q·ui.do. Se .qiuesto tr·o vo n ecessario dire p er la costi f>tt zion e ·del terreno. ancora utile mi sem·b ra riichiiama·r e l 'attenz1011e su alcu.n i particolari di tecnica per l 'isolamento d·el b. tube·I 'colare d1ai pro•dott.i patolo.grici: Utili1Ssima 1p . es. riesce l 'aggiunta di qualcl1e go0cia di tintura di l.aocamuf1a all, escreato, o a·d alt~o rnateriaJe da orno·g eneizzare con la soda, perch·è essa ren de poi molto agevole e faciJ-e la 1n er.f etta n eutraliizzazi·one dell'omogeneizzato co.P aicirdo c1o.r id.r i·co. Se il P e riti, che P'llre recentiem,ente Si o·ccrupa 1delle « .F orrnie filtraJbili del bacillo id i Koclh » (Policl'lnico, fas•c. 1, 1928) a:vesse s·eguito tale consiglio, non avrebbe incontrai ·' l'ovvio inconveniente de1la u1l1cerazion e cutanie a, • al ,p unto d·ella i1noiculazione nella cavia 1deg·li escr.e ati ancora fortemente alcalini e, oertamente, avrebbe ·riscontrata la p erfetta ri.sipon·d enza fra le prove biologicl1e e .quell e culturali, oh e, inveioe, neicesisardamente so110 rimaste sopravanzate da quelle. I provettoni ·devono essere messi in ,p 0sizioru:. allungata entro i·l termostato ed orientati in modo che il materi.ale se fluiid·o, si spanda u.nitformemente su la superfi.c1ie di ciultJurra. A qiuel'li se· mi• nati co·n matecr-iale tf Juido si prqvvederà a pa, • raf,finare il tura•ccio~o dopo · 3-4 g1orni di 1perm·::i11enza in te·rrnostato, .q·uan.d o cioè t•utto il li-qui·do sarà pressach1è prosic iu·g·ato. A quelli .seminati coin l'ansa C·O.n rn.ateriia~e consistente, iSi parr·afili·n·er~ il turaociolo su,b ito ·dopo la semina. E ' intuitivo che, se di d•ue provetto11i seminati con l'ansa, dello Gtesso .materiale, uno aYrà avuto una dili!gente di•$tensione del materia-le sulla supef.fi·cie ·di cultura e per l'altro si sarà ciò fatto ,5 ommariamente, lo svilrupipo che conseguirù sarà n10lto dive.r$o; come .pµire se id i due proYetton i seminati con la stes·s·a qUJantità di. materiale t'lui·do, •uno sa.r à col~oicato in termostato in condizion e ohe il li.guido si ·di.stJI'i(b1utsca re.golarme·nte su tutta la superficie e così laso:iato 1per lo me·n o sino a completa evruporazi o.n e del li'quido, mentre l'altro sarà col'locato in modo che il mateiriale .semin.ato si con·densi su un lato o su un estre•m o del ipro•vettonc, Je cultul'e che iTuS-0r.gena.nno saranno anch·e in questo CaJSo molto dive.r ee Ciò dice ·che se il metod-0 di cultUTa si 1prest~ ancl1e ad ti.ndagare il qiuiantitati1vo di ger1

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SEZIONE PRAT !CA

r11i presenti i11 un dato materi•ale (·cosa im(p!Ol5sibile con le prov·e biologiche), la tecnica d eve essere però esegiuita con scrUipolo e diligenza, rnancando i quali ·~i può es.sere in·dotti a co nclusio11i errate. 0

Riepilogan1do : Allestimento del terreno d·i cultura. - Sterilizzar.e in a·utocla.Ye cir.ca 30 provettoni rpuliti (di 1due cm. cil"ca dj cliarmetro1) e cl1iusi dai relativi turaccioli di cotone; u11 im1buto di lC>-12 cm. di aperrtura; un imlbrutino di 4-5 cm. di apertu.r a; u·n fog1io di garza -e un erlenmayer di ci rca mezzo

litro di capacità. In un braratt olo di Yetro, della •capaicità di circa un litro, si n1ettano cn1c. 150 di latte di mucca f.resco , 6 gr. <li f ecola di patate, 1 gr. pepto-ne e frammenti di una patata, grande quanto un uovo, dorpo sbu1cciata. Si porta il baJrattolo nel b. m. che si fa sali,r e ad eb61lizione, a ·ve·n do c·ura ·d i in1primere per i 1pr1rni 5-10 minuti un co,n tinuo movi1n ento di rotazione al baratto•lo (.a.f,ferr.andolo per il collo con la mano protetta da un pan.n o), allo scopo di iilllf»e·dj re che la fecola aderisca al fon do del recip~ente. Aiplp ena , si forma una colla Jatte-fecola-peiptone si pruò smettere di agitare e $i las.cia in b. n1. bolle nte ancora per circa un'ora. P ortato fuori dal b. m. e dop·o scesa la temperatura sotto i 60<> C., si aggiune i1l contenuto di quattro uov•a intere e il $Olo tuorlo di un quanto u ovo. Oon adatto movimento si om ogeneizza il tutto, si passa attraverso garza sterile, allo scoip o id i tratten ere le calaze, ie membrane vitelline e i pezzi id i 1patata .e si ra·crcoglie n ell'erlenmayer già sterilizzato. Si aggiungono cm•c. 12 di gli1cerina n eutra e eme. 10 o 12 o a n che 15 dii ver·d·e di malachite al 2 % in aie.qua d1stillata. ..\iutati da un assistente e ser-v·endosi dell'imbutino già sterilizzato si distri1buiS1ce il terreno n ei provettoni già sterilizzati, metten·done i-n ognuno circa C.lffi·C. 12. I tJuraccdoli di coton·e devono essere affondati sino all'o•r lo dei provettoni, che si adagiano in un so·l o strato nel coagu·l atore, lasciandoli alla temveratura di 85° C. (temveratJura interna) per "~ w m'. Se il icoagulatore non è caparce di conten·ere in un solo strato tutti i prorvetto.n i, si 1possono ·div~dere in ,due-tre gruppi dia ·c oagulare s uocess.ivame11te di venticin·que in venticin qiu1e minuti. 1

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SP. il materiale drul quale si vuol coltivare il b. di Koch è molto inquinato ·di altri mi cirorgianismi si deve farne J'omo·geneizzazione con Na01H al 4 % e s uiccessiva r1eutralizzazion·e con H()l diluito e sterilizzato. Tecnica di isolamento. 1

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Per fare ciò il materiale (1) (.nella più ipart·e dei casi bastano un paio d.i gra1n.1ni) va portato in un barattolo o prorettone già sterilizzato, dove si a~giiu111ge qu•alche goocia di tintur·a 1di Jiacca11'1uf·f a e >:aDii .al 4 %. in quantità utile a renderlo conve11ie11tem·ente fluido ed Qlffiogeneo. Tale 01mo,g eurizzazione imprimen1d·o un mov1im·ento co11tinuo aJl barattolo, si ottiene in po·chi 1ninuti, (se il mateoriail e era già flui1do -e se ne fa la omo,geneizZlazi·one solo perohtè molto in(fUinato 5i agigi1unge uno o du e ''olrumi di soid a e si lascia agire per un temrpo conveniente al graido e tipo di inquinamento). Ciò ottenuto, si neutralizza con H1Cl ,.('dens. 1,2 diluito COIIl 9 vol. ·di acqua e sterilizzato in autocla'\"e) . P er la p~esenza della laocamuffa ries.ce molto facile leggere la r1eutralizzazione conseguita. ~on è ben.e semin are in un pro·y ettone più dl cmc. 0,5 di materiale flui1clo o flui1difi·c ato in esaime. I turaccioli dei pro·v etto·n i sem1i11ati ·con l'ansa 1cli mateTiali d ensi vanno p·ararflfinati prima di essere m essi in termostato. I provetto.n i seminati ·con materiali fluidi d·evono ,assere messi in termostato i n posizione allungata ed in mo do che il Jjqui do ·Se1ninato si distribuisca in e.g uale strato su tiuita la siuiper ficie di cultura. Questi pro,·ettoni d evono es<Sere lasciati in-distulibati per alm1eno 3-4 .giorni e, solo 1dopo la conidensazione •del materiale, 1devon o essere ripresi p·er l'imp.a raffinamento dei turaccioli. 1

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(1) N el caso di e·scre-ati, p er s eip~rare Jie ,p·a rti 1

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più dense, 1purulente, dalla saliva ·a p 1arte catarrale, è uti1e a.ggiungere n·ella spl1taiochiera una 1

soluzione caJida di cloruro· $01di·co a circa l'l % e poi versare il tutto in una ba·cinella di dove pesca.ire i num.m uli. Ai nostri abbonati ricordiamo l'interessantissimo volume del Oott. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente dii Medicina Legale degli Infortunii nel R. L!tituto di Studli Superiori in Firenze • Medioo p:rinoip·ale nelle Ferrovie di Stato.

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POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. MAGGIORE S. GIOVANNI BATTISTA E DELLA CITTÀ DI TORINO. SEZIONE CHIRURG ICA diretta dal prof. clott. LUIGI BOBBIO.

OSPEDALE

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Cont1·ibuto clinico alla eziologia i1·1·itativa c1·onica del cancro. {Esposizione di quattro casi). tDott

GIOVANNI VILLATA, assistente volontario.

In altra ·m ia pr eiceden te pu,,b blicazione, ho trat~ tato del ·valore oncogen·eti·co d el tra:uma ri·f er e'l1domi ad o&Ser v azioni s t.ati'sticl1e e cJ.inicJ1e desoote clalle carterll e clini-cl1 e di pazienti canc eT.osi, ,stati ricov·erati n el la s ezione chirurgi1ca , diretta dal prof. Bobbio. lL"aiflgomento del1'a pre,sente i1ota mi è stélito iT1· dicato dal l' os.se:rviazi on e di q1uattro donn·e ricov erate .p er tUJmori m<lJltg~ni n ell.a 1predetta s·ezio:ne. Tra queste, due erano affette da carci1101na, ùd un!a da epite'lioma, insorti su f ocola.j i•n fiammatori, intesi qu esti in senso largo. L' ultima ammalata 1presenta:\·a run carcinom.a d el s eno ·di d estra, in ooi la · oau·sa almeno oie1oasio1n ale •di svil upipo si p·o teva m·ettere in relazione con lie·vi tra1mni ri'I)etutj S'Ulla .regione. r:1 pres·ente lav.oro avreb'b·e p otuto senza dubbio avere altra importan za, s e mi fo s6e stato .p ossibile condurlo sotto ·a ltra fo•rma molto più vasta e .r iferire :p er questo gru.ppo ·eziolo1gico ·delle cifre ,pe:vcentu~li in rap1p,orto al numero totale de1 g li amn).al·ati ricoverati nella sezion e in un lung.o 'Peri-0 do : avrei p erò potuto i n correr·e in gravi err-0rt, ben cono~ice ndo , p er prova, la diffi·colrtà di con·d'Urre un lavoro di siffatta :Lm.p ortanza -sulla scorta d elle cartel le c1iniclh e r e·d atte per lo ,p iù a scopo prati1co. Il p~ese nte contributo, se pu1re, è limitat·o alla es1p osizion e di qu esti casi, ·O.S·servati nello sp·a zio di po·c·h i m esi, p u ò ·dire quanto imp ortante sia il fattore irritativo cronico i.!1 s enso l ato, T!el1la ezioloigia d el tumore mahgno. In que'5ti 1ultimi anni, sono state pru1b1b licate numero·se statiis tiche, condotte allo scopo di esamin1are lo sviJuipipo d ei t um.01ri maligni nelle di verse n azioni, o in singole r egioni c11e si s.ono C·O nstata ti ·n egli ultimi ·decenr1i: (Portogallo, antiico Irrupero .~ustria c o , Geflmania, Prussia orientale e occidentale, Ba viera, Belgio , Danimarca) . In Italia Ya essenzialment e ri cordata qu ella di ~i c e:foro , pre·sentata al primo convegno d ellia Leg a Italiana contro il can cro a Mila.no. Ess·a è arriochita da un a serie ip rezi.osa di 42 tabelle dimostrative, da cn1 in modo fa c ile, si :p uò studiare la m ortalitù p er il cancr o i n tutta Italia e i1elle 1

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singole regio11i, a seconda del! 'età, del sesso, dello •&tato civile, degli ongani colpiti, delle var ie cause eziolo1g ic·he, quali l'infl,u enza del terreno ' case, città, campa;gne, dell'eredità, delle infezioni, dei traumi e dei fatti irritativi, delle .professio111, dei mesti·eri, ecc . 1rn una delle tabelle d ella prec.J.et.t.a statistica i1oi trovia'Ino che in I talia, negli uomini rnorti per 1 turr1ori rnalig.i1i nel 1924, il 7,1 % av·eva rife~ito come antecedente 'Uno stim·olo croni,co e 1'1,6 'to l a presenza di cicatric i; nelle do1111e la cif1·a i11edia (lascio altr·e cifre parziali che rJguardano l '1utero e la .m ammella) era di 5,4 % nel prirno caso , e di 1,9 % n el secon do .c aso: negli uomini il 4,8 % aveva 1ripo r tato un trauirna ac·u to: n·elle donne il 4,1 %. Niceforo sospetta però .cl1e tali cifre siano s ensibilrr1ente inferiori a quelle reali. Le indagjni del 1925 ·corr isvondono essenzialmente nei loro risultati i11Urnerici co.n quelle del 1924 so·p ra ·e sposte. 'L8Jscia11do da par te qualsiasi considerazio ne siui tuim ori mali1g ni n otati do1po un trau1na, violen•to, unico mi limiterò alla trattazione dello sviluppo del ·carcinoma insorto in seguito a stimolo cronico si.a esso fisico, ·ohi1rnico,, ter1ni·co, in.fia1nn1atorio (da fattori 111ultip.Ji), e su quello svilup[.>atosi su cicatrici. • Bsempi di irritazione meccanica , caiusa di c a·rcinomi sono dati da sfregamenti ripetuti da corpi d·uri, irregolari, .a1pipunti ti co1ne son o i denti cariati e da qu1anto constatò Boussignoult tra i re·matori Bogas, molti ·dei quali sono aff·etti da ·epitelio·rr1i sotto la spall,a , l à dove essi esercitano la fo·rza di pro1pul1Sione ~ul re1no. Tira gli agenti fisici hanno valore indiscusso il calore (epitel io1na dell'addome e d elle coscie t r a i port8Jtori di Kangri) ed i raggi X (dapprima ·dermite acuta poi cron ica, se.g uita da alterazjoni più proifonde papillomatose, 1che s uccessivamente infiltrano la profondità). Gli agenti chimici cihe possono dare 01rigine al cancro, so·n o l'arsenico (Bayet e Slosse), l'anil ina, il catrame -e la paI'aiff ina. Bu notata a n cora la com1parsa di neoplasie a livello di lesi on i antiche della cute, •Cotne é icatrici da interventi operatori pregressi (c:.:icatrici da osteomieliti (·Borchers 5 casi; Devais 39 osservazioni; Cruchet , B-erger, Michael, Pic·coli , ::\I tt· r engoni), da geloni , e st1 lesioni di psorja&i, su tragitti fi s tolosi aperti o cicatrizzati, su piag~ l':3 da via.rj ci, s u ulceri gom1nose 1e uticl1e (Anglesi o ' , c·i di lupus o su forme lupose in e\'ol.S'U cicatri1 luzi-0ne. Lo sviluppo del caniero da una cicat•rice p111ò a·v·venire seco·nùo Clem ent, o per iperplas ia d èl l o 1

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8EZIONE PRATICA

~e-11 ule

epiteliali rimaste i n sito per i 1p ertrofia di u11a o più papille situate al centro ù ella cicatrice op·p.ure per la prod uziOn·e di cellule eipiteliali ùella base di bottoni carn.osi ed infine per lo svil u1ppo di . noduli ep iteli1aJ.i n eoforn1ati. Perchè ~i constati in una cicatrice Ja presenza dj un e1piteljoma occur1·e t1n periodo di tempo m olto lungo e che ya·r ia dai 10 ai 20 an11i. f 'a11no ec1c ez1·one i casi di ~eumann e Corin ed i ùue di Reynaud e di H.uguenin. \ .i è infin·e tutta una serie di carcino1m i, epiteliomi, che si è sYiluippata do.po una serie va1 ialbi1 lissima di fattori irritativi. Così Unna 11a r iltlvato la presenzia dell 'iu lcru-s rodens d·ella faccia dei naYiganti; è stato notato che il cancro del J•t'11e non P. i te o è estremamente raro (ù1aran~0ni, am1poernoJ nelle pe1rsone che non hanno f i1n1osi, che 1nolti epiteliomi insorgono su uJ.cerazi·oni cla si!filri<ir di antica data su maccl1ie ' ìe·U!Coplasiche, su 1papillomi, corneomi. Il carcinou1a d el labbro, si può dire, si sviluppa in inodo quasi assoluto, nel·l e persone che fun1ano, ql1ello dt> 11 a Jin grua o d·ella giuancia in quelle c~1e ma~t i eano t1abacco oct l1anno d enti cariati. I n eoplasmi dello stomaco insorgerebbero, secondo Centanni, per l'azione irritati\'a del bolo al11nentarP Sll abrasionj d·ella mucosa gastrica; ,.i sare b1b e infine un rapporto manifesto tra l'ulf·era sPmplice e cronica, l'·ulcera ro tonda ed il can cro, elle si può \'iluppa1·e su di un ·u1ce1·a ancora in e\'ol'uzione o sl\.llla srua cicatrice. La dis·cussione a ql\.l esto proposito r egna YiYa per .stabilire se s ia l'ulcera a dare origine étù un cancro o sia invece u110 stim ol.o secretivo od lt n altro diverso. Quello che è cer to si è che sul f o·ndo di U'll 'l1lcera gastri ca si ri·scon tra, secondo la m::iigigioranz.a deg·li ,i \.!\., dal 25-30 % dei cas i degli ele111 en ti n eoplastici. Ber.ginl'ann e do·p o di lui Courvois] er, Delano_.\•1nes, Orth, :\aun1en, 1:\Iarchand .11anno notato l'in timo raipporto cl1e e·s iste tra can cro e cirrosi del f.egato, tra ca 11cro della {:istdf ellea .e calcolosi biliare. Fattere r e Haberfeld i1otarono d ei cal coli .n el '70 % cl ei cancri rlella .chsti1f.ell ea, c .o•ur voisier nel 91 ?la; l\tl.a)ro, Moy.nil1a1u, Riedel ritengono che solo 11el 5-7 % dei casi <.l i calcolosi della vescichi:itta biliare si ~vil•upipri in s·eigiuito iu n c·a rcin.oma. Ma i calcoli p1recedono -0 seguorrlo lo sviluppo d el tltmore maligno? Connil, .Ranvier, Seconcl credono cl1·e e5si siano la consegu.enza dell1e 11otev.oli modi1ficazioni della composizion e della bile e dell·e J e. ~ioni an.atorniche della n1ucosa -Oella cistifellea. Rend·us, Terrier, .1\1uvra~-, Cl1au!fard, al contrario, so~te n gcrno, ap1p oggiand osi essenzialmente 1

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sulla sinton1atologia cli11ica, cl1e la colecistolitiasi, s ia iJ più spes:s o un f•atto iniziale ooe precede lo svilluip·p o d·el tumore. Pe1r l'utero si è n otato talora, la coi.nci1denz11 tra Ja presenza •del cancro e pregresse lacera.zjoni del collo uterino, o per parti ·distocici 0 per ·d ilataziorrli; d 'altra p ar.te non ha mi11or ;va1,o re anc·h ·e la .p iresenza di sect·ezioni d·ell''Utero clov.ute a caus.e chimiic·he-irnfettive. A testimoniare l 'imp·o rtanza deB.·a irritazione 1cronica s11a1111-0 le o·sservazioni di Ohamip·y , di Hart hman11 , Allai11es e .Sourmon.t cl1·e 11anno molti 111unti di con, tatto tra •dli loro. Ma vi e di più. 1M·en tre oggi si registrano degli insuccessi quando si \ uol ottenere un tumore malign-0 da i110.culazione d i •gerrni, o da ininnesti di embrioni, esso si è :POtJuto oit tener e specialmente con d ei .m.etocli che portaino un'irritazione cr onica variabile, 'n on speci.fiC'a. Il tumore inalti.gno o•ggi i.nfatti si ottiene coi raggi X ( Cl1Une.t), con il catrame (e1S1p·erienze iniziate cla Ya magiva ·e Itckikawa e seguite, con di versa tecnjca , da numeTosissi1ni altri .i.\.i\ .), con il Cisticerct1s fasci olar is, con le larve di teoni:"l crassicollis, col de111odex (Borrel ) e colla Spiropte• r.a n.eoplasit ic·a (Fi1bi1ger; . M·entre quest' ultima non amm.ette che l' infiamn1azione ab bia i:n!fluen za d.i so.rta ·sull'or1gin e del c arcinoma, perchè essa è piuttosto un f·enomeno secondar io o coorclinato alla caiusa cl1e cletermina l'evol:uzio.n a del tumo·r e, n.Jenetrier invece r itiene che le osservazioni di Fibi.ger dt•n1ost~in o .ancora u na volt.a le relazioni C•ll·e corron o t•ra i feno·m en i in fiam·m atori cron i ci, le ip•enplaJSie dei tess uti e le neofor1nazion i rnalig11e. 1

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* ** C'asserò ora ad es.porre le storie ·Clinich·e dei

pazienti rico \·erati n ella sezrio11e ·del chiarissirno vrof. Bobbio, c·h e qui rin.g razio ipcr aYermi &u1ggerito l'angon1ento e con ces.sa l'illustrazione di questi casi. CASO I . -

Carci1lo111a

innestato su il1i'an ti ca cal-

colosi blli11re.

·G. Francesca, di anni 67, da T orino, casalinga è ricoverata d'urgenza jl 23 settembre 1927 per occl.u.sion e i n testinale. J,a p. da giovane so.f friva di anoressia, di disturbi ga·strici, di stiticl1ezza ostinata; n el noivembre 192-8 comi·n ciò a d av:vertir e 'dolori .alla regionl') epi,gas:trica e che insor,g·e\·ano ora a digi·u no ora dopo i p.asti; rnon e1bbe mai vomito; nel 11\.lglio 1924 i dolori a1ppa1rivan o all'epigastrio a tiipo di coliche, con irra1diazio11i alle regioni lombari, alle s1p·aJJe, ai fia.ncl1i; sopra.g gi1u11to ittero intenso fu ricoverata 1'8 a gosto 1924 i11 una sezione di


1302

IL POLICLINICO

m,e,d;i:cina d·ell'Osipedale S. Gio vanni; l'a. ebbe eleYazioni termiche che raggrunsero talvo1ta 39,9; l' esame radio1g rafi1co f·u n egativo· petr la pre·s,enza cli calc0li n·elJa 1ci:stif·ellea o rnel ·col edoco; malgrado ciò si ritenne 0pportuno un intervento J.ap·a ratomic.o per l'ai~grav'arsi ·d ell'ittero , ·delle condiiionj gen erali della !P., n el dubbio che si trattasse di un calcolo d el coledoco. Si trova all'operazio•ne (27 agosto 1924) (prof. ;BoibilJio), c he il fegato è ,p tosico, in,gr,ossato, cl1·e la cistif1ellea è infiammata, adere11te, ispes&ita, ripiena di calcoli; eisteriorizza.to il f egato si m ettono in e·v idenza l,e vie lbiliari ,e ·allora si scopr·e il coledo1co tf'ortemente dilatato cont.en ente un grosso cal•colo che è a·sip1ortato attraverso ad una inci!:i-0ne del coledoco. Cole•cisteotomia. Clhiuisura del cist~c.o, s·utiu1ra ,d el letto della cistirf ellea, drenaggio del 100led o·co con un tubo di gomma, sutura varziale dell'incisione ùel coledoco. Mikulicz, s u tura parziale, il 25 s·ettea.nibre è d.imess a guarirt:·a (1) . 1L a p. non fu più vista ·d'allora, c·h e d.l 23 settembre 1927; .essa rei J'i.f.er~sce CÌl e da 5 m esi è sioff erer1te di dolori .alla r egione lombare d&stra con irradiazioni d·olorifi1clh e alla e.ascia di dc.stra; 1p·er evacuare d·e ve rricorr·ere all'•uso .di pulfganti; essa ha talora na.u·see e vomiti, senso di p·eso all'·epigastrio. .n a tre giorni si ha il ·q·u a•dro completo dell'o.cicl.usion e intestinale c·l1e n on cede all'iu·so di clisteri. Si distinigiu.ono le anse intestinalli disegnarsi e .contrarsi attraverso la parete a;ddomtnale. D·a te le condizii.oni gen.erali dis1cr.e.te ·dell 'a. •s i pens·a tratt·a:nsi di occlrusione intestinale da ·p robabili aderenze tra il colon e la 1p re1g ressa cicatrice laparatomi1ca o,d a mezzo di brriig lie iper cui si deci de interv.en ire tcon un 'ii.nci·sion e la'Paratomic·a mediana soipra ombelicale. Si oonsuruta trattarci di 'Una forma d i caflcino.si dd.ff·u sa al periton·eo, al mesentere, al f·eigat.o. Grossi no di metastatici eslstono ancl1e n el piccolo bacino e comprim·ono il sigma e.d il retto. Oltre a ciò esiste una striscia di tetSsuto n eoplastico ~arga ciI"ca 6 cm . .che dal'la if·aiccia periton eale della vr·egres sa cicatf'ice Japar atom iica si dirige all1a z·ona 1pr•e1c>edentemente occupata dalla cistifellea. Data l'inop·erabilità del caso si fa un ano mediano sul colon trasverso. ·C hi u·S1Uira delle pareti a tri1plice strato; la p. è tutt'or a vivente. 1

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CASO II. -

Carcinoma sviluppato

s1t

·un'ulcera

gastrica.

F. Camilla, anni 58, inaglierista, Totino. Entrata il 6 ,setterr1bre 1927. Fu 01pera ta il 17 .g·e.nnaio 1925 per ·u lcera gastrri•ca ·diagnosticata in sezion e, cprof. P ·e'Scarolo. Durant e l'o.p erazione (pro.f. Bobibio) si tro·v.an o aderenze tenac·i .che ifissano lo stomaico aJl'·apiploon, •alla parete addominal·e <i nteriore ; li.be.ra· tolo da esse, si a vverte cl1e lo sto1naco è sede di un'ulicera perf·oran te d1ella faccia anteri-0ire del'l a regio11e mesogastrica; l'ulcera si perfora ap pena, lo stomaco è stirato fuori dalla icavità addo1min.ale. I11torno all'ulcera si palpa u11 l argo e.allo e si not·ano i segni di una infiammazion e pC1ritoneale recente. Gl1iand·ole ingrossate m ollicce nel1' epiploon; si ca·u terizzano i bordi clell 'ul1cera per1

(1) \ -JLLATA. Coledocolonìia nella occlusione acu-

ta dPl col.edoco da calcoli. Min. Med., 1925, n. 13.

(ANNO

XXX\·, FASC. 27;

forata e si info·ssa l'•ulcera a1'la BalJforur; in s·rguito si pratica la gwstro entero-anastomosi retro coli·ca p-o sterriore vertic;a le. Guarita per prin1a la paziente, come ris-ulta dai registri, fu rivisitata n el settembre 1~26 1perclh1è da un m·es e in seguito ad un trauma, accusa dolori ai quadranti S!Ui eriori d·ell 'a·ddome. ColliSigliatale una •C'U ra medica Ja !I). non ritolI'na in s·ezi·o ne c·h e il 6 settem bre 1927 in con·dizioni ge·n erali m-0lto gravi jpercl1è d·a m-o.lto tempo (non ·s a speci!i1care m eglio) J1a dolori srubtto do'PO i \Pasti •e che persiston o per dru·e o tre ore. Q1Ua1.che 'V·Olta iha 1ocmati di v,o, mito e vor.mito di sostanze alimentari. Durante il perio d·o di degenza in · Ospedaloe si conf erm·a quanto riferisce la rp. L'esame radiologico dice trattarsi di un'ulc·era impian tata sulla bocca anastomotica. 10on ·questa diagnosi previ13. preparazione dell'a. (nun1ero5e rettoclisi) si intervien·e (iprof. ·Bol>bdo) in anestes·i a locale e ra:chian·e.stesia ·Jom.bar·e alta ·con una laparato·m ia epigwstrica, la cui incisione s i allun•ga in basso !Per le m olteplici · ader.enze de11o sto·maoo e del fegato al·J.e pareti. Attraverso a queste ad,erenze c1re ve1I1gono isolate il (più possibi'le si mette in evd.denza un gros~o tumor e 1lernoccol.uto cfisso, che è impiantato sulla sed·e della primitiva ulcera che ingloba e r estrin ge 1qiuasi tutto lo stomaco 1a:·&ciando li1bera l'an"a.·s tomosi ove n on si I"ie1sce a palpare alcunchiè di anormale. ·N on 1pote·n dosi pensare ;per le condizioni gravi Id ella 1p. a r·e.~ecar·e lo stom.aico si pratica un'altra 1g8Jstro ent eroarnastomosi a monte 1della precedente transim~s o-colic a anteriore. La p. muore il 25-9-1927. All'autopsia (prof. \ 'ainzetti) si ri1Scontra: atrofia bruna del cuore - .p.Jeurite fi:br.o a·desiva bi'laterale - edema 1de:l 11olmon e con note di ipostasi alla base - milza atro·f ica ,__ ;yasta rulcera canc.erigna 1d e11o ston1aco del la regione piloriica - deg·en erazion e torbi·da e •gra.~sa del fegato. 1

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·CASO Ilil. -

Epiteliorna sviluppato su cicatrici

lupose..

B. Pasqualina, di anni 45, casalinga, P ozzo Strada. Entrata i:n S·ezione il 4-10-1927. ;\ 'enti a nni fa 'fu .co1pita da runia forma Uupoisa alla faccia ch·e dapiprima f·u curata con apiplicazioni di un,gu er1to e 1su c·ce1Ssi'vamente irra.diata; n e re, siduarono estese cicatri·ci piane-g gianti, .bianc·astre, ielh·e deturpano 1a faccia. N1e·l gennaio de·l corren te ar1n-0 Ua p. cominciò a notare in corrispon-denz,a dell'angolo ·m andibolare sinistro e davanti all'oreoc·hi·O, la ·comtp·arsa cli una tumefazione gro•ssa co·m e tUna .lentl.i.cchia, facilmente .san•g.u in a n te so1pra elevata culla cutP, circostante, arrossata, che rrapidam·en te si estese, tant-0 da oltrepassare in alto l'arcat1 zigomatica, in basso ra0at1un aere l' ang-010 della mandibola ed in bo ·a vanti invadere Ja metà delJa g·u arncia. Tutta que1sta sutperficie è coperta 1da vegetazioni a cavolfiore che sporgono per circa 2 cm. dal piano d·el1a c ute •ciircostant e. La ip. accu1sa i11oltre anoressia, cefalea deperime·n to, vertigini. L'll ottobre i927 viene operata (proif. Bolbbio) in m.orfio 1cloro-11arcosi di excision-e di questa v.asta ulcerazione; f'U in 1seguito medicata qiuotidianam·ente con garza imbevuta di 1clorosan e ora 1a suverficie è tutta qiuanta 1det1ffi'Sa d~l pus e 1~ p. si trova in condizio·n i di poter ricevere degli 1

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• [ •.t\NNO

XXXV,

27]

FASC.

SEZIONE PRATICA

innesti di cute per cl1iu.clere la breccia. L'esame istologico ha dimootrato trattarsi ·di un epiteli0trna spdno-cellulare. CAso I\'. - Carcinoma alla mammella D. da traurria ripetuto, professionale.

G. !Jui·gia di anni 41 .rnaglieri,sta dia Torino, entra in os,pedale il 29-XI-1927 ed e·sce il 10 dieem1bre 1927. Genitori e frateà1i v:Lventi e 1s ani, una sorei'la m·orta di tlliibercolosi. La p. so:ffeI'lse di plerurite essudatjva a sin. n el 1919 e lfu operata 3 anni fa di en1Ucleazione di un nodo tiroi·deo aibeNantc. Sposata non e.bbe nè gravidanze nè aborti. Da circa 3 anni notò la comip·arsa di una tumefazione al seno di D. Il tumor.e è cresciuto lenthssimamente fi110 a tre mesi fa, da quest'epoca la p. ha sen5o di n1olestia e notò 'lln accrescimento più rapido che 1per il 1passato, il tumore ha r aggi•u nto il vo~ume di .una noce col mallo, la cute adetri.sce alla tumefazione ed il capezzolo è r etratto e coip erto parzialmente di crosti·cine gialle. ~on si paJpano ghian dole a1 scellari. Diagnosticato trattarsi di un carcinorrna d e-l seno, si opera. la p. di amp.utazione del seno e nello swotarc il cavo .ascellare e lun:g o il mar.gin e esterno d ei grande pettorrale, si trovano numerosissime e piccolis·si1ne gl1ian dolette d'Ure·. L'esame istologico del tumore ha dimo,stl'ato trattarsi di un ·adeno-carcinoma tubuloso del-la mammella con ·estese zone di necrosi e meta' stasi ghiandolare. 1

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Il reperto eziologi·co tra irritazione cronica e neoiplasa:na .appare assai evidente dal'la e.siposizione delle osservazioni cliniche 'SIU rirferite. 1!Ja prjma p. era stata operata 3 anni prin1a di co.ledocotomia e colecistectomia 1p-er calcolosi. della cistirfell ea e de1 cole·doco. Manca purtroppu il reperto anat,omo patologico della vescicl1etta biliare. Se noi rj cordiamo quanto l1an·110 detto altri autori a proip osito della freq·u enza del rapporto tra cancro della yescicl1.etta biliare e calcolo1si, rpossi·amo anch.e '51ll1Pporre ooe in ,assa esiste&se alJ'e,p oca del primo interv:ento un carcinoma assol•U)amente inizi.ala e che potè sf•u ggire all' osservazi oin e anatomic a •sempliice. In tal e iipotesi le lesioni che vennero riscontrate nel · secondo intervento sarebbero dunque m etastasi ·e reci·div.e di .quel carcinoma, tanto è ve.ro eh,e venne r:isc·ontrata una larg a zoria neoplasti·ca c·h e dalla sede dell·a vesici·cl1e.tta isi ·estendeva al'la •cicatrice laparatomica pre.gressa. Ma si tratta di una ipotesi: ·è 1p·ossibile pure che il careinoma si sia svil1uppato sul terreno ci catrizi ale del primitivo fatto flogistico. ·Cert:am·ente q11e.sto caso si presta a ma~gi.ore ·d isc·u ssione per quanto rigmarda il perio·clo di tem.po in cui il tumore si sarebb,e formato: e 1

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cioè se preesistesse alla colecistectomia e qrujndi fosse direttamente legato ad un fatto flogistico ·coleci.stistico o Iosse insorto secondariamente, dopo qualche tempo dall'intervento, s;ul terreno cioè .della ci.catriice 61peratoria. In mancanza del rep,e rto istolo•g ioo della vescichetta estirpata non è 1POrss.i1b·i le conclu·dere con si·curezza per una, piuttosto che p·er l'·altra iipotesi. Certo la rprifffia 11a 'Più aptpar~nza di proib abilità anche p·er quanto si sa avvenire in altri casi ·Con.simili e del resto è possibile che un ca11cro iniziale de·lla cistifellea abbia daipo la colecistectomi-a lasciato un 1ur1go p,erio·do ·di treg·ua senza recidiv.a e biisogna a questo prorposito ricordare ch·e in aualche caso la diagnosi viene solo fatta dall'istologo. Ricordo a <JiUesto 1Prorposito un caso della 1pratica privata del prof. Bobbio di una donna di 62 anni colla storia ·Clinioa di una colecistite calcolosa con empiema della ci5tifellca e perico·lecistite in cui si trovò all'intervento un ascesso della parete, proveniente da colecisti1,e purul·enta calco1os·a. Il 1chiriur.go eb!be però il sospetto di un neo·p lasma: l'es.ame istologi·co di qualche frammento · della parete della cj stifellea, che ft1 in tale caso marsupializzata (esame fatto dal prof. Ì\1or.purgo, di:rnostrò la . 1prflsenza cli un cal'cinoma. Ciò nonostante l'a. a clh~t.anza ·d i diiversi mesi dall'operazione non solo a;ppare g.uarita, ·m a gode ottima saJ.tute, qua.ntrunq·ue il tU1Inore dato dalla cistifellea sia .p alpa.b ile, tutt'ora duro e fisso, se pure assai ridotto d1 volume ed indolente. Anomali-e di de·cor,so si trovano frequent emente n·ella storia ·dei blastomi mali·g.ni sp·e·cie ir1 persone di età aYanzata. Nel secondo caso ·si e.b be una cancerizzazi·one di un'uJ.cera gastr.ica. E c·h e si trattasse Yera, 1nente di un'ulcera gastrica e non di un cas0 di sifilide terzia.ria dello stomaco (non bi-sogna dimenti-care che la paziente era una lnetica di antica data) sta il reperto operatorio della prima operazion e, in CUi Si TiSCOin trò 1una sola le.si·one ulcerosa, mentre è noto dai lavori di ìVlathieu, di cc1pelli, di Pinardi, che la lesione ulcero>Sa sifilitjca dello sto111,aco non è unica, ma che si trovano contemporaneame11te altre ulcerazio·n i .della mucosa gastrica. I·n oltre lo sto·m a,co apipari va ·dilatato n on ristretto come si constatò radiologica.m ·ente n ei casi di sifili de dello sto1na·co. D'altra parte il r eperto ·clinico e quello o1prratorio era co•sì netto che la diagnosi di ulcera perforata dello stomaco ri5t1ltaYa eYidente ed jl benessere segt1ito per qualcl1e tempo l'interyento conf ernia tale ipotesi. Ed è .qruindi sul te;r-. reno dell'ulcera cauterizzata ecl infOS$ata che sl 1


IL POLICLINICO

XXX\·,

FASG.

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è poi svilupipato il car·cino1na, diffuso ·e che condusse a morte la p . . . Un caso pressapoco simile al nostro è stato illustrato dal prof. Stropeni alla Accademia di ~1e­ dicir1a di Torino.

ghia1lodolare ·d1ella m ·a 1nmella era pe!lf ettamente normale ed il .trauma riipetuto cronico, produc1end.o .picco.1e emorragie, e dei processi di rigenerazione i·n p ermanenza, in sito, è stato la causa diello svilutprpo del tJumore maligno.

Naturalmente qruesti casi i1on van·n o esenti da sos,p etti, poichiè è noto cl1e vi sono lesioni c:l1'e all'·esame m·a·c-Toi.S·coipico appaiono con i c·aratteri • 1 della benig1nità e l'esame istolo gi c o rileva invece già ·delle zon·e can°oerose. E da:ll'altra .p arte anche •un'operazion.e palliativa come nel nostro caso, può . d etemninare per qua~che .t empo, talora e a ll1IlJgo un notevole rniglioramento. Stando però alle apparenze cl iniche, che sono pur ~ sempr e molto i mportanti e tanto più grandi in q1uanto . c hè n el caso ir1 ·discussi·one non fru possibile procedere ad un ·esame istologic o n el primo intervento, q·uesto caso 1d ovrebbe arppunto essere interpretato n el senso che su ·Una pregres.sa ulic·era, si sia più tardi s\ri~u1p1pato un can•cr o.

·N oi non 1Poosiaano risipon dere a qTUesti :ctrue q·u esiti, ·come n·on sa~1pi·amo d'altra 1Parte spiegarci p·ercl11è nella nostra p, si sia s•viluppato un fJUm.o re mali1gno, mentre vi è la totalità ·d elle 1donne ocoupate negli st~ssi Javori, 5ottoiposte agli stessi stimoli e ché non presentano alcun tumore m ·aligno.

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I l terzo cai.SO infine ra1pprese·n ta una osise:rvazione evidente ·d i relazio·n e tra irritazione croni·c a (cioatrice luposa ) e svilupp·o dell'epi.teli oma. La cicatri ce deforrniante, residt1a ad affezione lu·p osa guarita, diventò sede di un tjpico epitelioma al cui svilupp o . no·n è impro·b abile che a·n c·h e l·e irradi.a zioni d ei ragg·i X abbiano ip.otuto contrib1uìre. Il quarto caso si di.stacca un ipo' dai rpreceden.ti, iper il ·f atto che € molto 1Pro1ba1bile eh-e l 'in sorgenza del tJumore sia stata occasi·onata da.1 trauma cronico, ~rofes·sionale. Difatti i.a paziente esercita'Va dal 19.2<>' 1a profess.i one di maglierista, e p er ,qu·esta sua incombenza aiveva preso l'a:bitudine di .spingere il telaio, battendo col seno di d estra contro la m·a cohina; e chb fosse la sede del traumatismo cronico, q.u ella s11 cui $i era svil'U1ppato il neoplasma, lo s'i arguis•ce anche dal fatto ch e la p. v.enne a vi-sita, non tanto rper il dolore fisico, quanto per l'imrpac cio cl1e la tllJm.ef.azion ·e stessa le ip•rocurava ·d urante il sruo lavoro imipedenidole. di spin·g ere la mwcchi.n a C·ol ·se110. M.a anche per .questo la patoigenesi d el l 'affezione ~ i sfugge: ricordiamo a questo proposito c·h e la ·P· ·era $tata t re anni prima operata di enucleazione di un lo1bo ab errante d·ella tiroi de; ora il tJuanore maligno, può essersi sviluppato attraverso du e m·ecc anismi dirfferenti e cioè: un i101do adenomatoso preesisteva nella ghiandola 111ammaria, e q·u esto noido in seguito al traumatiffillo croni·co, ripefJUt-0 si iè fatto manifesto, cirea 3 1anni 1Primia d eJ l,intervento e s1Uccessivamente tè degenerato in cancro, oppure il tessuto 1

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Ries·s um·en ·d o, da quanto s0tpra risulta c·h e talora :si regiiStrano in.d111bbiamente d·ei. rarp1porti tra feno!Il1eni irritativi ·cronici e sviluppo di tumori maligni. lVla nel!'intenp.retazione idi qu•e sti fatti, non vi è accordo tra gli At.i\.. Così m entre Menetri.er e la sua sc·u ola SO'$teng.ono eh.e i pro·cessi infiammatori c:ronici (intesi in senso largo) siano la cau.sa ·dir·etta e siu·flficiente d1ella forrnazione del tumore maligno attraverso gli ,s tadi di iper.pùasia, di ipertrofia, di alterati rapporti, non pochi sono quelli che ritengono e$sere i neoplasmi ·di ori:gine parassitaria e che i iprocessi inifiammatori croni•ci debbano esser e intenpretati come · cau.se p.r·ed'i.s1po.n·enti, 1p reip•a rato·r ie o fattori o·ccaisionali 1della ipato1g·erte.si del tumore (Roncali; . · A con·ciliare queste due oipip·oste in1Jer:pretazioni di uno stesso risultato, mi pare di poter citare ·qu·anto ha scrjtto Roussy, 1sintetizzando i risrultati ·dello .stn dio speri.m entale dei uumori e dell 'importanza del fattor.e « terreno » ne.lla com1par·sa del can·cro da catram.e n el t opo . Eigli dice: • « Un identico fattore di cancerizzazione (il e.a.trame) qruan·do agisce su topi della stessa età, ·dello ·$tes·so allevarrnento, e talora anoh.e d ella stessa nidj ata, dà dei risultati differenti: una 1parte cli questi animali resta indenne, un'altra ·dà dei tumori b enigni, la maggior 1parte dà d·e1 can cri. Questi ri-s ultati pongon.o in evid enz_a la 1difif erenza molto importante che esiste n elle con1 ·d izioni di r ecettività degli ani1mali di una ste ssa . specie .e I 'importanza del fattor e terreno. A1n>Ch·e Dustin ha rnesso in rilievo l'imiportanza di questo fattore nello scrivere che: « la prima .delle cau.se ch·e provo·cano l'ori·g in·e .del can·c ro è il terreno, l·a seconda l'irritazione -croni1ca, la • terz·a pro1babibmente un virus sc-onosciuto o p er lo meno ma 1 conosicifl.1to » . Dalla scorta di queste 4 osservazioni e più ancora da q·u elle numerose note nella letteratura 1nedi•ca, mi se1mbra si possa sostenere che fra le alt~r-azioni conse•cuti'Ve a 1processi in.f iammatori cr onici e proces$i n eoplasti·c i, esistan J d·ei 1

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[ •.\:\.'.'IO

XXXV, FA.Se. 27]

SEZIONE PRATlCA

rapporti così importanti da !farli ritenere tamente legati tra di lo-ro e tali da non tuire una eveniienza aocidental·e, pur n on 'Vu·endo, probwbilmente, .da soli la causa .ed e5c1usiva del processo neopla-stiico.

stretcosticostiunica

B1IBtl..àOGRAFIA. Contributo allo studio degli epit. svil. su les. cr. della pelle. Min. Med. 1924, pag. 717. BAYET e SLOSSE. Le cancer arsénical, Bull. A.sis. ~R. Btud. Can. 1919. BUSCHI. Adienocarcino'l?ta impiantato su fistola stercOltacea. Riv. di Chir., anno I, fase. 1. BRANCATI .t\rchiv. e Atti soo. Ital. dli ohir. XXXIIr. CENTAN~r. I frutti delle nuove conquiste nella p1·odu::.ione sper. dei turrior·i. Congr. Igiene Venezia 1923. CORDONXJER e MULLER. Traumatismes et tum. maliy . Pr. Méd. 1925-961. DELBET. Les tumeurs. Trattato. DUSTIN. Du thiflnus au cancer, J3ruJ1. Ass. Fr. ,t\NGLESIO.

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FAROY.

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Magg. VIII, n. 6. SCALONE. A:reh. oo Atti Soc. !tal. di chilr. XXXIII. Sul valore oncogenetico 1P-01., ·Sez. Ghiir., 1925.

VILLATA.

del

trauma.

1307

RIVISTE. Caffeismo e tèismo. Il caffeismo

ed il tèismo :intesi come stati morbosi determinati dall'uso sm'Odato del caffè e del tè, s~no condizioni piuttosto rare. :e difficile che I'aibitudine alle due bevande provochi un avv1e lenam.e nto cronico che albbia analogie con altri avvelenamenti voluttuari, come quello da alcool, da morfina, da cocaina, e ~nto meno provochi q1:1el bisogno imperioso ed irresistibile di assumerne nuove quantità ed in do5i sempre crescenti, che caratterizza le dette intossicazioni. L'uso moderato del caJffè e del tè non è dannoso, e non 1è in gen-e re neppur •pericoloso come punto di partenza p·er abitu1dini viziose ed effettivamen te pregiu·dizievoli per la sal?te. Tuttavia la m oderazione è sempre raccomandabile. Il caffeismo ed il tèismo aooto e cronico sono rari ma non im·p ossibili. E se si son potute raiccogliere 1Parecohie -0sservazioni del g~nere .quan•do l ',u so del 'CaJf'f è .e d·el tè era !IlOn molto diffuso, è ·a teroer·e che la casistica 1p ossa diventare più ab1bon·dante oggi che l'uso di tali droghe si è fatto ipiù intenso e si è approfondito in tutti gli strati sociali. , Oggi l'uso 4e1 caiffè si è sparso in tutto il mondo, ed il tè una volta consumato solo nei paesi dell'estremo Oriente e deil. ·Nord, va ora conqltistando le clas&i agtaite di tutti i popoli civili. Il cafifè è costituito dal seme d'una rubiacea, la Cotfea arabica, originaria dell'Abissinia e del11.•i:\lto Egitto·, dove vegeta spootaneam·ente. Fu tda;pprima coltiv·ata dagli Olanidesi a Gi1aNa. At· tualmente s'i coltiva in quasi tutte le regioni tropicali 1di ogni parte del monrdo, e sopra tutto nelle Indie occidentali, nel B!asi1e, nella Bolivia, in Arabi-a ·ed in p,e rsia. I semi sono ·contenuti in numero di due in una bacca polposa, ovoiJd·ale, grande e rossa come una ciliegia. Il 100.ffè vende ha una composizione vari·a a seconda le qualità. La percentuale media dei vari componenti è: acqua 8-12; c·a:ffeina 0,8-1,8; sostanze grasse 11,4--1'4,2; zruldcJlero1 5,9-7,8; celIulo5-a 16,6-42,3; az.o to totale 1,1-2,2; ceneri 3,5-4. La caffeina, l'alcaJoide 1del caffiè , è una trimetilxantina, derivato della purina, con formula ce H10 N4 02. Si trova nei chicchi velì<'.ii come sale ·doppiò di caftfeina e potassio dell'acido c10roginico. Cristallizza oon una molecola d'acqua in aghi setacei ieggerissimi; è poco solubile nell'aoqua fredda, solU!bile nell'aoqua bollente, nel cloroformio, meno nell'alcool e niente nell'etere. Con la. torrefazione si sviluppa un'e~nza, il


1308

IL POLICLINICO

[:\NNO XXX\', F ..\bC. Z(

caffeone, al quale il caf'fè deve il 1Particolare L'attitudine al lav.c>iro muscolare è rinforzata, aroma. an11ullato o ritardato il sienso di 1Stanchezza. Fu La decozione o l'in·fuso in acqua bollente di perciò attri·b uito a1 caff.è un valoce alimentare • cafìflè tostato, ha un'azione molto .complessa in ma non € sosteni•b ile -che la quantità di sostanze relazione alla ·complessità della co1stituzione chi- azotate e gli idratj di carbonio contenuti in mica 1della dr·oga e d.el niodo di preparazione. una tazza di caJftìè, ·e anche qu.eJli che vi si ~ ovvJo che l'azione sarà più intensa quanto aggiungono 1per ed'lllcorarla, ap·pOI'tino un effctmag.g iore sarà la quantità ·di corn[)onenti p·astiv·o contri1buto •energ.ettco nutritivo. E più yesati nell'acqua. Hanno pertanto azione più inrisim,iJe elle il ·caffè .ecciti l'attività n euro-muscolare e simultanearnrente riduca il consumo ortensa il caf:tè preparato alla turca ·e qu.ello ,p r.eparato con aoqua la cui teIDtPieratura si manganico, o meglio ancora ohe attutisca il senso tiene a .temrp.eratura molto .elevata per tutto della stanch·ezza così .come sicuramente attutisce . il periodo ~ella prep·a raztone. ìN·el p.rim.o caso la il senso della fame ·e della sete. Per lo più produce insonnia, ma in molti indipolvere di caifrf è rimane sosp·esa n·ell 'aoqua 1calda e s'ingerisce così la droga n ella sua composivi.idui a;bituati .a pren·der.e il caffiè nelle ore sezione integrale: l'uso 1p erò di questa ·b evan1da rali non ha alcuna azione sul 1sonno, o anche lo non si è .m olto diffuso, malgraJdo la fa-cilità della accelera e lo relllde più 1p rofon1do·. .Fa sva,nir·e lo stato di torpore e di stofldimento prepaxazione, 1Perchè non riesce a tutti graidita l'in•g€stione· della polvere di caf1'è. La deoo.z ione proidotto da gli oppiacei e ·dai sonniferi in genere. di caffè pttenuta con aJaqua sotto ·pr.e·ssione e a ~Non ha una ·decisa azione afro1disia·c·a, anzi jn temJperatura alta, pe,r ottenere l·e .quali occorrono molti iDldivi1dui paralizza ·g li stimoli sessuali. speciali macchine -01g gi ·g eneralmente in uso nei ..\,c:centua tutti i ;riflessi .c ondizionali, rend enbars, gairantisce }'.estrazione di una mag.giore doli più stabili ·e m·eno sogigetti .all'inibizione. quantità di colll{Ponenti, a scapito però dell'aLa ben·e fica eccitazione motoria, respiratorja, roma, peroh~ una oerta parte delle essenze si circolatoria, urinaria, intestinale e sopra tutto. volatizza. c·erebrale prodotta negli in divi1dui non abituati. Generalmente si preferi~ce il ca1'fè !Pfeparato da una o due tazze di ca•ff1è, diventa patologica con la macchina napoletana, con la 1quale si ot- quando si aumentano le •dos·i, sorben1don·e pii1 tiene una sUJfficiente soluzione dei principi tazze o quando .si fa uso di d ecozioni tr0tppo caestrattivi e un buon .aroma. ri'che. Una buona tazza di caffè agisce sull'organismo Si ha allora il caffeismo acuto o .ebbrezza cafper un·a triiplice azione: l'azione della bevanda feica. Si ha tachipnea, angoscia con senso di calda, Il.'az.ione dell'a:ro!m.ia, l'az'ione farmacolocostrizione toracica, ta:chicardia con palpita'liogica della oaffeina. ne. Il polso diVienta agitato, •dapprima è teso, B inutile insistere sull'azione tonica delle be- po·i si fa pie-colo, irr·e golar·e e si ·r allenta. La vande calde. Una buona tazza di ibrodo, di sem- faccia è p·a lli1da, l'occhio brillante, la pupilla dj·p lice acqua zuccherata ben caldà pro.duce un latata. Sopravy;èngono isudo·r i abbon!danti, vosenso di benessere .essenzialmente m1iglioran do miti, diarrea con tenesmo, ritenzione d'urina, la circolazione e la diuresi. B noto il detto p·o- cefalea, vertigini, ronzii, agitazione, tremori, titupol-are .che il 1caffè si dev.e prend.er.e bestem- bazione, ed in qualche caso si sono riscontrate mian·do1, volendo con ciò affermare tc~e esso anche convulsioni coreiformi, crampi dolorosi, aldev:e esser.e così bollente da scottare la ìbocca. lucinazioni. Q·u esto staito 1scompare a poco a poco, L'a.rom.a ed il gusto del caf1'è 1p rovoca una pia- solo per qualche ;g iorno !Persistono i tremori, le cevole 1sensazion·e, eh-e ~ontribuisce validamente palpitazioni, l'eccitazione. alla sua azione generale sull'organismo. Qu esti Il caffeismo acuto è raro, si verifica per lo piu ~lementi varian o not-evolm·ente 1eon la qualità negli indivi'd ui ohe ecc0dono e che non so110 del caff1è él>d()jperato, con la s-ua torrefazione, con abituali con.s umatori di caff1è. il mo do di rprepar·azione. M1en raro è il caiflfeiSID·O crontco prodotto 1dalIL'azione farmacolog~ca della caffeina è ben l'abuso consuetudinaTi-0. È ·p iù frequente nelle nota: accel.era la ci~colazione e la diuresi , ·ec- 1donne, in certe regioni rappriesenta l'·alcoolismo cita i centri nervosi. 1'emrminile. · Per questo insieme di fattori una buona tazza B caratterizzato ·da un complesso di sintomi di caff·è agisce come eccitante generale, ristora rpreva1entemente a carico dei sistemi nervoso, didalla stanchezza, risv.eglia dalla sonnol.e da:t gerente e circolatorio. e~~ ~e tutti gl':incontinenti coloro che _a~usa~o torpore, apporta Jucidità, ohiarezza d I accelera i processi mentali, aumenta ia. n~ ' di ~caff.è hanno il sistema neflvoso or1gmar1am10nte tarato, e 1quindi l'intossicazione ha :tacile za al 1avor<>. 1

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XXX\i, F ASC. 27]

SEZIO?\E PRATICA

presa e determina sintomi nuovi caratteristici o l'aooentuazione d,i precedenti disturbi. Il caffeomane !è 1P1allido, magro, ha fisionomia invecchiata, triste, inquieta. Le pupille soao dilatate, lo sgual'do mobile, l'occhio 1b rillante contrastante con la tinta terrea del viso. Soffre di violenti accessi di cefalea s pooie notturni, di nevralgie facciali e intercostali, di vertigini. L'insonnia è ostinata, è~asperante. 11 sonno è breve, .superficiale o agitato, disturbato da sogni e da incubi, da viYaci allucinazioni visive e uditiv-e. Dopo aver passato una notte cosi tormentata il caffeomane si leva dal letto in uno stato di profonda astenia e tristezza, in una condizione di depressione più grave di qu ella nella qualb si trovava la sera ~recedente. • La giornata non è più tranquilla: il caffeomane è sempre irrequieto, :ijperemotivo, irritabile, colle~ic o. l\italgrado I 'aspetto e l'eretismo nervooo i processi mentali Si svolgono con lentezza. Il c0a:ffeomane è tardo n ei comprenid ere e 1ento nel iri'spondere. Apprende con difficoltà 1ed ha indebolita la memoria di fissazione e di rievocazione. Il caratter·e subis,ce notevoli alterazioni: si ha depressione, pusillanimità, esitanza, estrema mobilità e impressionabilità. Si wno registrati anche casi di accessi deliranti aceompagnati da l'tati confusionali ed allucinatori. Il cor.po ·d·el caiffeomane è ·a gitato da trasalimenti n1uscolari, da tremori a scosse piccole e rapide limitate per lo più alle dita, e talvolta diffuse alle laJ>bra ed ai muscoli della faccia ed 1n grado tale da disturbare la parola. Spesso il trem,0re non è .effettivo e costituisce solo un fatto subbiettivo, una sensazione di tremito n on aocompaignato da vere scosse musco. 1

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lari. I rifle.ssi tendinei possono essere normali o leg-

germente esagera~i. Il paziente avverte parestesie varie, specie agli arti. Di solito si ha iperestesia cutanea. Molto freqtl<ente è il .p rurito localizzato all'ano, alla vul,ra, agli avambracci, alle gambe , alle coscie o alla parte s·u periore del torace. Questo p:rurito può essere intensissimo, ed il grattamento cui si 3Jbban1dona il soggetto senza al'cun ritegno in rap~orto anich.e al s110 stato mentale, determina gravi eruzioni lichenoidi o .eczematose. ·L 'azione anafradisiaca del caffè determina a lungo an·d are uno stato permanente di firi.gidità ed a.n.che d'impotenza.

1309

_.\ cal'ico dell'apparato digerente si nota: anore~ia specie per gli alimenti carnei, bocca patinosa al mattino, sen'So di .peso o di pirosi allo stomaico, eruttazioni frequenti, nausee, vomito,. stipsi altro'nata a diiarr ea. Lo stomaco è dilat·a to e atono • A carico 1dell '~parato cardio-vascolare si nota: palpitazione, tachi•c ardia, aritmie, intermittenze,. accessi d' angoscia, dispn·ea da sforzo; distur.bi vasomortori, vampe di calor,e, iperi1drosi, raffreddamento d,elle estreJlllità. [,a poliuria è cru·a si sempre a±>bon.dante. Un •qualche caso• si è constatato che questo complesso di sintomi sbocca in ·un vero stato di cachessia. Una sintomatologia pres·so che analoga dà il tèismo. Il consumo d·e l tè una volta limitato ai 1Paesi nordici, va ora diffondendosi anche nei paesi a clima temperato e cal do, sopratutto n elle classi sociali più ·el·evate. Sotto il nome di tè tVanno in commericio le foglie della Thea . chtnensis, alberetto originario della Cina e del 1Giappone, oggi iargam,ent<; coltivato anche nelle Indie inglesi, a Giava, nella Americ,a M.eridionale ed in altri paesi cab li. Le foglie ·di tè son o messe in commerci) preparate in vario modo. Le varietà ,p iù usate: sono il 1ìè nero ed il t·è ve1'de. Il primo, il più diffuso in Europa, .si Ili repara •disseccando daipprima le fogli·e con l'espo:-izione al sole per 1du·e ore, in moido ch·e subisco110 una fermentazione che le rende di colore scuro, poi sottoponendole ad una specie di torrefazione su lamine di ferro o di rame riscal•date al rosso . Que5-ta cottura dUJ'a una m.e zz'ora e quando le foglie hanno preso una consistenza molle e v1 scl1iosa ed una tinta sempre più scura sono ràiffreddate distenldendol.e gu un tavolo, e quivi arrotolate. L'op erazion·e si ripete più volte. Le toglie avvolte vengono poi tagliate sotto. la forma posta in commercio. Il tè verde, più usato in Cina, si p.repara procedendo direttamente alla torirefazione aid un·a temperatura inferiore. · tI.,a, sostanza atti1Va contenuta nelle fogli·e del tè >è un'alcaloiide della stessa composizione chi mica della caffeina, di cui fu ritenuto un isomero, ed al quale tfu da:to il nome di teina. Ulteriori studi hanno dimostrato che oltr.e chP per la costituzio·n e atom·i-ca l'alcaloi1d·e delle foglie del tiè e l'alcaloi·de d·ei chicchi del caffè so· no simili per l'azione chimica e farmacologica. Si tratta insomm·a di una medesima sosvanz·a . !L'alcaloide contenuto nel tè si continua a chriamare teina unicamente in rigual'do alla su·a origine. 1

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IL POLICLINICO

11 tè fresco cont1~11e il 12.9 % di teina, .qu·ello \rerd~ secco il 10.6 %, quello nero il 4.90 %. La perdita di teina subita dal tJè nero sembra dovuta aJd una ossi dasi, cll·e per un processo di f.e rmentazione sdoppia l'alcaloide e fa cambial'e colore alle fa.g lie. Nel processo1 dii preparazione del tè v·erde la to.rrefazione · avvien·e direttamente; manca quindi ogni fermentazione e la teina è conservata nella quasi totalità. 1Contiene inoitre grassi, gomme, destrina, ol·i o essenziale, un altro alc·a loi1de isomero d·e lla teobromina, la teofillina, ·olio ess·e nziale, acido, tan.. nico in forte quantità (8-26.70 %) . \Nelle ceneri si trovano vari minerali, tra i q'Uali :più abbondanti il f·erro, il man.g anese ed il potassio. 11 profumo ed in gran parte il .gusto del tè è dato 1dall'olio essenziale che vi si tro·v a ptl'·esente n ella ip,roporz]one dell'l % nel veflde .e del 0.60 % nel nero. Il pro·f umo del tè cin·ese .è 'dovuto sp·esso all'ag.giunta di droghe balsamiche, com·e l'olea flagrans, la camelia sesangua, la magnolia julan, l'anice stellato, lo jai5minTUm e altre piante. Il tè sf prepara immengendo le foglie sottilmente tagliate in acqua bollente. Le 1Prime sostanze a sciogliersi sono la teina, la teofillina, le sostanze minerali e l'essenza. Si ha così in 1poco tempo un 11quido bion.do. Lascianid o ·a ncora a .contatto il tè con l'acqua calida o v.ersando altra acqua bollente la d·e cozione si fa sempre più scura per una 1più a:bbondante soluzione dell'.essenza e d el tannino. La preparazione del tè richtede una ce.rta abilità ·ed esperienza. In gener·e è preferito quello di pr.ima pre•p arazione, ch·e è un lliqui do di un bel 1colore bionido oro·, leg.germente aromati:co, con sapore non forte, lim·p i•do. Per ottenere 11 tè lim~ pi.do specie quanid o si aidop·era aoqua molto dura, s: ~111ol·e vens·a re aoqua non bollente, riscaldata fino a che ::~n si avveri la 1preci1P1itazione dei carbonati teTrosi. ·Gli effetti del tè sono su per giù <:~alo1ghi a quelli del caffè in quanto . la prevalente azi(,~e ,generale è proidotta ·dal medesimo alcaloide. 1Moleschott afferma che il .caf.fiè eccita i·a fantasia, mein tre iil tè eccita la ragione . .Sembra p1erò -c~e questa è:~~~!''3nza sia attri.bui:biJ.e unicamente :alle diffa:enti caratter:ist~c~e m.ent:tli d8i popol: -presso i quali si ·con<&;;~ano pr·evalentemente ·le ·due bevan,de. . Una tazza di tè fatta con 5 gr. di foglie con;tiene 11) cgr. di caffeina, ossi·a una quantità pres!SO che uguale a quel~a cont.~nuta in una buona tazza di caffè fatta con 15-17 g!. di caffiè tostato. Le differenze di azione vanno attri,b uite aiia -diversità di preparaziooe d·egli infusi ed ai componenti secondari che Gi trovano disciolti nello 1

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infu~o .

[ANNO XXXV, FASC. 27]

Mentre il -caffè ha un sapore generalmente più gradevole ed un aroma più forte e più inebbriante, il tè .consente una più abbondante ingestione ·di aie.qua cal1da. rPe.r qu·esta ragione ,il tè ·eccita meglio la diaforesi e la diuresi, la quale ultima è eccitata anone dalJa pie-cola quantità di teoifillina contenuta nell'infuso. ·Oltre a ciò nel tè ·C',è una discr·eta quantità di tannino, ic he spiega i b1e n noti effetti astringenti. IL'avvelenam,e nto acuto e cronico da t·è ba una s'tn~omatologiia simile a1 cruffei$mo acuto e cronico. 0

ìSi deve ag.g iung·ere che per la :presenza del tannino i consumatori intemperanti di tè vanno sogg;etti a caratteristici diosturbi dispeptiici. Cushny ha 1dimostrato una considereivole diminuzione degli enzimi e ·P awlov una riduzione massiva della S'ecr ezion·e 1g astric·a. 1P 'altra parte è stato notato ch·e l 'abuso del tè . può essere causa di stiipsi abituale. 1Questi ef.f.etti sono meno1 evisdenti quando si fa pren~d·er:e il tè con il latte, !l)er.chlè il tannino precipita con le albumine, -0 quando si ·u sa l'infuso leggero e di prima preparazione, cJle contiens una più scarsa ,quantità d i tannino. Tutto sommato tl ca;ff.è sembra mieno dannoso del tiè, soptl'a tuito quando questo ,è preparato in mo1do che l 'in1uso risulta so·v raccarico di tannino. Le indicazioni terapeutiche delle due droghe è varia-: è prefe.riibile il tè quan1do ·O'Ccorre una più a1bbon1dante ing.estione di acqua e zuiOchero, ecieitar·e la diaf o.re.si, la 1diruresi eid ottenere un'aZlio-n1e ·a stringente. Il trattamento del caffeismo e del tèismo consiste essenziaJlmente e semp.licemente nella SOIPpressione del1a causa. E preferibile abbandonare bT11scamente l'abitudine. Ciò, è vero, può produrre qual.ch·e 1disturbo, cetf al ea violenta, stato depressivo, irrequietezza, astenia generale, debolezza circolatoria. Si tratta (però di fatti di scar5a : ~oirtanza dal punto di vista defila salute gen.eirale e 10he s·c om1paiono i.n p·ochi giorni. E molto diif!'"!.~so anc.h e l'uso1d·i sostiturire il caiffiè con su'frogati, c~:e si trovano abbondanti in commP,ri::!c. S~:!. ~rifusi perv :!lre{Parati con questi surrogati spes.;:' hanno sol·o il colorè clcl caffè, ma ~':'!l ne hanno il gusto e ~'aroma. E ;p-!'At.ioa rori!gi!i~:9 adoperar.e i·l ooiil.à ~flfenizzato. 'I chd-0chi verdi con ~o speciale prooe1dimento chimiico vengono in tutto o in i:;arte libera.~:!. '()alla ca:f!eina. Con la torrefazione il ee.ff.è ~os! decaffeinizzato acquiSt.'l i oaratteri di quello normale, ed il gusto e l'a-rc!!!a hon ne sono gran che alterati. 1

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G. DBAGOTrI .


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[1\NNO XXXV, FASC. Z'ìJ

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SEZIONE PRATICA

SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. Semeiologia generale e modo di esplo1~azione del nistagmo. (ROGER. Arch. de Med., y Cirugia

Esp.,

;ffial' .

.L1.928J.

Il nistagmo è definito ·d8}11a maggioranza degli .i\~. seguendo l "esemp1 io idi Dej erine, come un tumore associato ·dei globi oculari. .In realtà però non sempre tale co ncetto è mantenuto nei suoi veri limit\ estendendolo eccessivamente alcuni AA. restring-endolo troppo altri. l\Iolti distinguono dal nistagmo spontaneo le scosse 1iistagrniforrnJi, che compaiono solo nella escursione laterale o verticale estrema. degli occl1i. Esse infatti sono irregolari, variabili da un giorno all'altro, pd.ù piccole e più rapide che il vero nistagmo. Questo 1è in relazion~ ad un distul'bo 1della funzione statica, qu elle sareb1b ero dovute ad un ,disturbo della funzione cinetica. La differenziazione però, dal purito di vista clinico, non è sempre chiara e con relativa frequer1qa nelle affezioni del sistema nervoso, le scosse nistagmiforrni non &ono altro che l'inizio del vero nistaigmo. ·v arieta del nistagrno. - A seconda d ella rforroa, dell'ampiezza, della velocità, della direzione e della durata d elle scosse muscolari, si possono distinguere diverse varietà di nistagmo. 1) Analizzanido la scossa nistagmica, si :vede che essa è 'formata da due f asi: una data dal movimento lento d ell'o,ccl1io, che abbail!dona la posizione di riposo ,p er diri1gersi in un ,d ato senso, l'altra bTusca, non ra,p presentante altro che la reazione •di ritorno e che dà al globo la sua posizione iniziale. La scossa lenta è' la l)iù importante, semeioticamente, ,poichiè l'altra non è cl1e una r eazione compensatoria. Essendo però qu.esta la più visibile, la direzione di essa serve a designare il nistagmo. Oltre a questo tipo di N. occorre rtoordare quello più raro, nel quale le due .fasi hanno la stessa velocità: N. 1p endo1ar.e o ondulatorio. 2) Generaln1ente il nistaigmo aumenta, quando l'infermo guarda nella 1direzione nella quale il N. è orientato. Si possono di.6tin1guere tre gr.aidt: il primo quando il N. apipare solo in una p,osizione estrema ·del1a visione, il 'Secondo quando persiste nella posizione ,ocula.re diretta, il terzo, quando si 08Serva anche nella posizio·n e oculare 1

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fXPp~ta.

3) Il numero delle scosse può variare ·da 50-80 tino a 250 al minuto. L'intensità e la rapidità dei ~- generalm•e nte ·v ann o d'accordo.

4) Si distingue un N. rettilineo ed un N. rotatorio. Quello rettilineo può essere orizzontale, più raramente verticale, chiamato anche fron~ tale, eccezionalmente obliquo. Il N. rotatorio può essere orario o antiO!I'ario, a seconda che la rotazione è .o no nel medesim,o 5,enso delle lancette dell'orologio'. ·5 ) A seconda della durata Si distingue un N. tran~itorio che dura alcuni ·g iorni, .q uasi sempre di origine 1p erif.erica, ed un N. permanente quasi seffilPre in relazione con una lesione centrale. Jlodo . dJi esplorrazione del nistagmo. Il N. spontaneo, l'unico sempre patologico, può rilevarsi alla semplice vista o con l'aiuto di aipparecchi. I pr01cedimenti ·di esplorazione lalbiTintica mcr derni però hanno fatto conoscere tutta una serie di N. provocati, N. artificiali di Bal'ld, 1N. strumentali di altri autori che si ottengono negli indivi:dui sani, ma le ,cui reazio1n i nell'in·d ividuo infermo hanno un'importanza caa>ita:le: N. . oa1

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lorico, giratorio, galvanico.

Fra queste. due varietà di N., Barrè ha ·distinto una serie di N. rivelati che n on esistono nelle condizioni abituali d'osseTvazione, ma che possono essere messi in evi1denza mediante piccoli arti'fici, ad es. facendo girare gli occhi fino al limite estremo del cam'Po deJ..lo sguar.do (sinistra, destra), o facendo in modo che l'infer1no converga. Tali N. •delYbono esser e separati dai ·N. s·pontanei, ,e d anch,e il N. che si 11a nei ·b ruschi o n ei lenti cambiamenti ·della tef:ta, deve essere consild erato come un N. rivelato. l\'istagmi spomtanei. - Il N. spontaneo si osserva 1d ap;prima nella po·s izione ,diretta dello sguardo e poi facendo deviare l'occhio di 45° fino al lato· do'Ve gira il N. ' ' ari m·etodi ed 3W1Parecchj, sono stati proposti p er rilevare 1qu.esti nistagmi, ma in 'p ratica sono poco utilizzati. N. rivelati. Secondo Barré sono nistaigmi non eviodenti n ella 1posizione normale delolo sguardo, ma che compaiono invece nella ;posizione estrema (},ella visione o con 1a conveflgenza. \La convergenza, infatti, contrariamente a quanto ,s i icredeva, sembra sia capace di f aT co1mparir·e un N. (IN. di convergenza) car.atterizzato da i:icosse brusche, corte e ·scarse che appaiono irregol-armente m,entre si a'V'Vicina o si aùlontana lentamente o réllpidamente il dito al naso ·dell'infermo . Fra i N. rivelati si ipuò classificare il 1N. per movjm.enti della testa o N. del movimento. Questo ~- può osservarsi in due modi: sia con i movimenti bruschi .che con i movimenti lenti d~lla te~ta. ~el primo oaso il N. è unilaterale 1


1312

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nelle affezioni periferiche. Quasi sellljpre è oriz· zontale rotatqrio e dura da a lcuni secondi a qualcl1e minuto. Non può .essere prwocato ripetutamente. Nei movime11ti lenti della testa, il N. compare soltanto in una determinata posizione d·el capo, e si mantiene fintanto che permane detta posizione. Si r:qproduce ogni volta che .si fa la prova, ma può accom'Pagnarsi a vertigini in ailcune 1pof'izioni, t anto che è stato ohiamato il N. delle vertigini di posizione. 1V. provocati o strumentali. - Qu·esti nistagmi si possoin o produrre c·o n la prova ·calorica, giratoria e gftlvanica. Tali pro·ve, eccitan do i canali semicirco!lari, determinano una serte di reazioni ch·e 1deibbono 6tudiarsi dap.p rima negli indivldui normali, .le cui mo dicfioa2ioni hanno grande va1lore semiolo·gtco nei •diversi stati patologici d,ell' apjpar ato vesttlJo1ar e (laJbirinto O vie C·entrali ). Q·u este reazioni sono di tre ordini: 1) sensazioni subiettive partirc olari ·di arresto o di ritornd in un ·Senso o n ell'altro, che proìVoca uno stato vertiginoso; 2) movimenti r·eattivi ·Che terminano n·e lla contrazione di determinati gruppi di muscoli destinati ·a:lla statica. Fr·a questi movim·enti riflessi i più imp-0rrtanti sono quelli •dei gl-01bi oculari e in particolare il N.; 3) reazioni dia parte delie funz ioni organi c·h e ~ vomito, rubba•s sam·ento della pressione arieriosa, disturbi vasomotori. N. ca,lorrico. - La prova .calorica o di Barany è la più frequentemente usata. Si ba.sa sulla eccitazione dei canali semici:rcolari . mediante una modificazione brusca della loro temiperatur.a. Generalmente fra l'acqua e .quella firedda, si dà la prefer'enza a quest'ultima. 1L a tecnica primitiva ·di Barany consiste i1·ell'iniettare con un vaso posto a 50 cm. d' altezza. 100 a 200 eme. d'a·oq·u a a 270, stando l'infermo &elduto, con la testa in ·p osizione verticale, guardando lateralmente al lato opposto all'orecchio iniettato. Si tiene .conto ·del tempo n ecessario percl11è il N. compaia 1(30-40 secondi) e di quanto esso dura (100 .&econdi negli individui normali). N. rotatorio. - La prova di Breuer si pratica con un·a sedia girevole into:rno ad un asse v·erti.icale. Non ha 1g rande valor-e in pratica (percnè difficile a>d eSlp!lorare) il .N. .che so'Pra:vviene durante la rotazione: solo interessano il N. che si iha all'arr esto brusco ùN. postrotatorio). La r otazione deve ripetersi con un ritmo di 10 giri in 20 secondi. Gli occhi debbono essere chiusi o CO· iperti da i)Ccl1ia:li di vetro apaco per evitare le influenze visuali. La rotazione del soggetto ver&o 1destra n el senso delle lan1cette di un OT·ologio eccita il labirinto sinistro. mentr e la rotazion e a ntioraria eccita il 1

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[ANNO XXX\·, FASC. 27]

POLICLINICO

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labirinto destro . Questa prov·a ha un .v alore pratico molto in•f eriore a .quella -ca.lorica. N. galvanioo. - La co:rr.ente galv·anica formata da una batteria di 24 ,e lementi ag.gruppati in tensione e pro'.Vvista di un reostato e di un miliamperimetro, si porta, con 2 r eofari idi 3-4 oentimetri di diametro, davanti al trago 1destro e sinistro, stanidù il so1ggetto. seduto, con le braccia estese e -lo sguardo fis·so all'infinito. Il passaggio della corrente determina dawrima un 'inclinazione laterale de~la testa sopra la spalla :fin o .al polo 1p ositiv.o, oon allontanam·ento ·delle braccia situ ate nella posizione orizzontale, ed in .seiguito il N. generalmente ·Orizzontale rotatorio, diretto verso il 1p olo negativo, con la caratteristica, 1a l contrari10 1del N. calorico, di cessare immediatam·ente dopo la soppressione ·dell'eccitazion,e, 1cio'è d ella corrente. N. pneumati co . - Una piocola oliva od un tubo di caucciù $i introduce nell'orec·chio otturando!<> bene, e si unisce aid una 1peTa ·di gomma, che si comprime .e decomprime lentamente. In .alcuni soggetti anormali, in pa,Tticolar modo eredo sifilitici e in aloone otiti suppur.aite croniche, si ·p uò veder e sta:bilirsi un N. orizzontale-rotatorio «tiretto in un senso nel mom·e nto della compres$ione ed in un altro n el momento della decom1p ressione. 1

A. POZZI ..

TISIOLOGIA. L'alimentazione deg1i ammalati di tube1·colosi nei sanatori. (F.

STROPPA.

L ' Osp e·d ale lkl. aggiore, 23 ott. 1927).

Il tratta.mento i.gienico-dietetico è universalmente ammesso e p.raticato come base della cura della tubercolosi ,p olmonare. In esso ha certamente , un'.efficacia di prim 'or·dine l'alimentazione, in relazione alla cura ed alla prevenzione de'.lla malattia. La tuber.colosi non è ·Certamente, come altre malattie, la conseguenza diretta degli errori altm·entari, ma qu ~sti po·Bsono preparare lo stato di debolezza sul .quale essa s'impianta e si evolve. Invece, un'alimentazione sufficiente costitJuis•ce un ottimo coefficiente per prevenire la m·alattia ·ed è generalmente ammesso che un'altmentazione sana, sostanzio~a e ric.ostituente ha l>enefica influenza ,s ul decorso della malattia stessa. 'Ci si deve anzitutto porre la questione del come debba esser e l'alimentazione del tubercoloso, rioercando se un'alimentazion e completa con un numero di calori.e P.uffiCi·ente per il sano, basti ancl1·e per il tuber coloso, opipure si·a n ecessaria od almeno vantaggiosa un'iperalimentazione. Fino a ip ochi anni fa predominava in molti sa:. natori. la preocc111p azione di aumientare per qu·an-

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[ANNO XXXV, FASC. 27)

131J

SEZIONE PRATICA

to fosse possibile il peso dei pazienti e come l'au. mento di peso fo~se considerato una misura sicu. ra per il miglioram·ento delle loro condizioni. Si è invece riconosciuto che l'~peral:iimentazione, con1e metoclo generale di nutrizione dei tubercolosi , i1on risulta utile, nè in base alle osservazioni cli· 11iche, n·è alle esperienz·e troppo scarse e contradditorie. 11·è alle statistiche; ·essa può an1cl1e e·s'$ere causa di non lievi danni. L'aun1ent.o di p eso, se può es5ere considerato .come un indice di miglioramento, un elemento di prognostic o, non è certamente un elemento di cura. .\1 principio dell'iperalin}entazione è oggi sostituito quello di nutrire il tubercoloso $emplicem ente in rapporto con i suoi bisogni organici. Ora . risulta che, rper gli apiretici i bisogni non sono 111olto superi ori a quelli dei sani: 45 cal~ })er kg. cun 2 gram1ni di aJibuirnina in media sar~bl>ero ~11fficie11ti per inantenere l'equilibrio· azota.to. La febbre sarebbe in v~ce causa aic·c entl1ata di perclita <li azoto. Per quanto rig.u.arda i sani, € noto che Robin ammette come 1caratteri:stico .p er i tubercolosi u11 a:um·ento del coeffiiciente di demineralizzazione, mentre altri riten·gono che, alrinfuori llei peri<Ydi di dimaigrimento, i tubercolosi si con1rportano come i sani. f: però 1da osserYare cl1e se nel giuùizio sui bi'Sogni or.g anici dei tubeflcolo.si n on si è an1cora arrtvati a rist1ltati concordanti, lo $i deve al fatto che neille ricerche non si distingue aibbastanza fra le di·verse form e di malattia. P.er stabilire il regime di un t11bercoloso, occrJrrerà tener conto .delle sue condizioni, stato ge11t1 ale, funzionamento delle vie digerenti, f ehbre. 1.;cc. ~ei 'p azie·n ti senza febbre, nel 10 e 2° stadio, si tratter'\ per lo più di mantenere il peso del .corpo 01d eventualmente di cres·cerlo un poco, ·ciò che si ott ien e fa cilrrnente se il pazjente l1a buon .appetito. Occorrerù una razione normale con sufficiente proporzjone di albumri.noicli. Ma nessun ' 'antaggio ~i avrà jn tali casi ad ottenere un ingrassamento (ciò cl1e si l1a spesso con le diete eccedenti cli molti sanato·r i), anzi, nei casi in cui il paziente pesi più rlel normale. lo si dovrà impedire f'l, se esso è obeso, si doYTà fare t1na cura <li dimagrim ento. Maggiori su-ranno le difficoltà nei pazienti febbricitanti, anche ~e 1si n·utrono mediocremente. Si potranno però ancora clare cibi solidi (burro, ~arne , uo<Va, 1patate, composta, ecc. ) e, se owortun~ente scelti , raggiun·g er.e un .gufficiente vaìor·e en ergetico (50 cal. 1per l<g. ). Oc,correrà eccitare l'appetito, variando g.pecialmente i piatti di carne. ~egli a.mmalati con febbre ed in preda all'intos~icazione tubercolare, il compito sarà ancor 1più •

difficil€, essendo per lo più scadenti le forze, abbassata la secrezione gastrica e !"assorbimento intestinale. Si cercherà di mantenere in forza il paziente; occorrerebbero n-0n meno .di 70 cal. per kg. L'uso della carne sarà ostacolato dall'anoressia; i cibi solidi non si potranno dare che limi~ tatamen~e e si dovrà provvedere con i liquidi. Se \ ' l'ammalato è fortemente dimagrito per f·a tti tossici, vinti questi, bisognerà proce·d ere con grande cautela, evitando un brU1Sco in.g rassainento, per r1on sovraccari.care di lavoro gli organi digerenti. Un ulteriore ostacolo è dato dalle affezioni ìaringee. Il comtPito di impedire la i orte dimin·u zione del peso e deìla energia è difficile, ma molto importante; spesso pazienti che hanno ancora ~uf­ f i•ciente caJpacità respiratoria, m-inra cciano di morire per ·denutrizione e per e:f.f etto di tos•sinie. Con le opportune cure, invece, si potranno in n10 Lti .c asi avere ancora notevoli risultati. L'iperali1mentazione non dovrà quindi essere considerata come un tr.attamento curativo per ogni icaso idi tulbercoaosi, ma dovrà essere apipliica ta in determinati ·casi e 1Per p·eriodi di tempo lin1itati. Durante il restante tempo, l'alimentazione 1dovrà essere semplicemente sostanZ'ioPa, ricostit11ente ed a:deguata ai bisogni 'Clell'organismo. In media e, m·a lgrado le differenze individuali rlovute a divers·e cause, si potranno calcolare cir-r·a 40 cal. per kg. di peso. COMPOSIZlONE DEL REGIME.

.Per l ' album·ln.a, vengono in.dicati 2 grammi rer l\g. di peso; la deficienza può portare a g·ravi con-

scg llenze, ma sarebbe dannosa la somministrazion e di quantità ele\'at&. Si darà in forima di carni e rli latte .\ ssai utili saranno .gli idrati di carbonio, c.he sono facilmente assorbiti e possono facilitare la funzion!-! delle cellule. Una forma favorevole è data da1lo zuccl1ero, che però non dovrà essere dato ad alte dosi (100-200 grammi), poich1è allora ' provoca anoressia e vo·m iti. Sotto altre forme, i r arboidrati rendono necessaria l'introduzione di alimenti Yolucrninosi, si dovrà quindi stare nei giu~ti limiti di 4-5 grammi 1per l<g. di peso; si da· ranno soprattutto in forma di .cereali e di 1p atate. J grassi sono alimenti di alto valore calorico e di rligestione relativamente facile; -però a dosi eleyate producono ·disturbi digestivi. Si daranno in quantità di .1-2 grammi per kg., preferibilmente in forma ji. burro e di cre:ma. ~on ~i daranno quantità abbondanti di liquidi (non oltre litri 1-1 e 1fl ) poic•l11è essi. tendono a diluire i succhi di.g.erentj , aumentano il sudore, er':.


1314

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'

IL POLICLINICO

Il senso di sete sa.rà evjtato limitan·do l'•uso del sale e de Ile drogl1e. La scarsità del sale è anche con-.,igliata perchè esso oper.e rebbe antagonisttcamente al calcio. L'alcool sarà usato con moderazione. Si arrnmette g·eneralmente come giovevole nella tUberco1osi ·u n·a alimentazione ri1cca di vitamirie , m·a in que~to camipo sono ancora troppo incerti i dati speirimentaili e scarse le conoisicenze cliniche. Tenuto conto 1che le sostanze minimali sono recate dagli alimenti 1più diversi, è la varietà allmentar·e che assicura la loro ipres·enza ed il loro equilibrio, mentre l'alimentazione uniforme. GOn ri1duzion·e aid un limitato num·er.o di ·a limenti protratta per qualcl1e tempo, è causa per l o più di squilibrio nutritivo. Anche i sali mi·n erali sono da considerare come ieçi.ta.ìizzatori indispensabili, oh~ 1entran-0 nella costituzione rc himica id ei div.arsi tessuti, ed è da riten.e rsi che la .loro c·arenza provochi gravi alterazioni dell'organo di cui sono un . costituer1te . fondamentale e ne venga di consegiuenza un grave ·disturbo di tutto l 'organismo. Ancora sub judice 1è la questione se sia conveniente e possibile apportare mediante run'adatta alimentazione un cambiamento di reazion e nel corpo umano. Da tenere in ·p articolare considerazione nel trattasmento dietetico sono i disturbi dello stomaco e dell'intestino, '!)er la loro frequenza e per l'importa11za che assumono nell'andamento generale della malattia. Per quanto riguarda i disturbi ·d isp·e ptici, ·è da notarsi chè, in generale, la vita regolata e tranquilla del sanatorio c tl una buona i.g iene alimentare ·attentamente e pazientemente sorvegliata dal medico vengono per lo più. a capo di eissi. Nel caso di ipo- od ipercloridria, che sono le forme mo:rbose più comuni, si ricorrerà a1l'alirrne·ntazio~ ne cd alJ e cure del ·caso. Recen temente si è ottenuto .q ualohe vantaggio, rs pecialmente come cura ingrassante e contro l'anoressia, mediante l'insu lina, la ,quale però in qualche caso av:reb·be ·date reazioni di fo·colaio. N·eì caso di diisturbi 'intestinali, si dovranno evitare i cibi che irritano il tubo digerente e facilmente putrescibili. La base della dieta sarà costituita dag·li idrati di carbonio. Speciali regimi assai rigorosi occorreranno in !Particolari C'i.rcostanze (tosse emetizzante, emottisi, ecc.). L':A. esamina poi particolarm·ente le dietetiche dei diversj sanatori italiani ed esteri, osaerv·a ndo che in essi non si notano le grandi dtsparità che si hanno invece nei comuni ospedali. La composizione delle varie diete •Comuni per tuber.co1otici si presenta assai simile nelle linee fondamentali fl non si scosta di molto dai prinicìpi sovra esposti. 1

(ANNO XXXV, FASC. 27J

La quantità di albumina è notevolmente superiore a quella ritenuta sufficiente per il sano~ spingendosi fino ad un massim-0 di 180 .g. tg. 2-3 1p er kg.); essa è 11>er .2/3 di origine aniJrn1a le e pet 1/3 vegetale. Notevoli sono invece le differenze .p er i g·rassi. dei quali nei sanatori esteri si danno quantità aSBai elevate, oltrepais'Sa'.D.ldo in certi casi anche i 200 grammi, rispecchiando in complesso le abitudini dei vari paesi. Per gli i·d rati ·d i carbor1io si hanno quantità di 350-500 -é,ram:rni, co11 cifre legg·erme11te più elevate nei sanatori italiani. Il numero ·delle calorie 'Va dalle 3500 alle 5000_ Di notevole importanza sono anche il i1umero e la di·s tribuzione ·d·ei pasti. Questi, nei sanatori esteri sono più numerosi che da noi (dove sono -generalmente t re), in armonia anche con le abitudi.ni locali; il sistema dei pasti numerosi presenta però l'inconveniente di sovr.a·f faticare lo stomaco Minuziosi consigli f orrusce l'A. sulla scelta de• gli alimenti e ~ulla composizione dei 1pasti, sui servizi di dispensa e di cucina e sul ieosto degli alimenti, argomento essenziale per una buona arnminjstr·azione ·dei 1sanatori, spe,cialmen te popolari. E somm•amente ne·c essario .c urare un.a bl1ona alimentazione nei sanatori anche perch·è e~a Yiene facilmente incolpata di ogni m.a lefizio e di o·g11i disturbo che gli ammalati possono soffrire. Essa deve dunque es.sere oggetto dell e attenzioni più scrupoÌose, oltre cl1e nella composizione, nella preparazione e nel modo con cui i cibi vengono ~»resentati. Attente cure si debbono in oltre rivolgere all'edu·cazione alimentare dell'am.m alato, correggendo le 1c attive abitudini viziate, la~cia11do ai pasti una conveniente .a·urata, facendo f.are la 1pulizia delle im ani e della bocca. . Tutto quello cl1e riguarda i 'Principi dell'igiene e dell'economia alimentare dev·e quindi esser e scrupolosam·ente .considerato dal medico al quale è addì.fato il difficile compito ·d ella .c ura di ammalati di tuber colosi polmonare. FILIPPINI .

L'immunizzazione antitnbercola1·e col vaccino B. C. G. di Calmette e· Gué1·in. (NÉGRE.

L e Scalpel, 1927, n. 47-481.

.Per molte ragioni fu dovuto abband·onare il tentativo di vaccinazione antituberc0lare con germi uccisi in vari modi e con le tubercoline. Valendosi dei risultati di numerose· es1)erienze basate su·l fenomeno di Koch (in cavie tubercolizzate una sec-0nda inoculazione a distan za di 4-6 settimane abort)sce),. ·C almette· e· Gnérin pen--


~ \NNO

XXX\', F \SC. 27]

SEZIONE

dt imn1unizzare l'organismo con il metodo '<iella somministrazione per via orale di bacilli vivi, ma avirulenti, che '1p.royocano una infezione 1tubercola.re benigna. La devirulentazione dei bacilli tubercolari essi ottennero con · 1a cultura su patata in bile di bue glicerinata al 5 %. Anche l'iniezio11e . sottoc·utanea e intravenosa. di qu·esti bacilli provocava u11a imm·unità verso su·ccessiv1 .apporti di bacilli virulenti nell'organismo. Tali ricerche vennero estese ai r oditori, ai bovini, alle scimmie antropoidi. Gli animali così immunizzati, -esposti a contagio accid entale o contagiati sperimentalmentr, resi5tevano in modo effica.c,e e duraturo alla infezione tubercolare. ~arono

Si pensò allora di estendere il metodo ai bambini; da una parte il .pericolo di operare la introduzion e di \·areino B. C. G. i11 bambini già infetti di tubercolosi, dall'altra la facilità con cti1 i ge:rmi costituenti il vaccino stesso attraversano 1a mucosa intestinale ed impregnano .}'organismo -del neonato, 11anno fatto scegliere i pri1ni giorni <ii \'ita come il periodo ipiù ad.atto alla vaccinazione. Al 10 gennaio 1927, 21.000 bambini erano già stati vaccinati in Francia, costitu endosi con '<}Uesta cifra una estesa statistica che cpmprende il periodo di due anni e mezzo. I rischi di morte per tubercolosi nel primo anno di vita dei naii da genitori tubercolosi ed esposti qtlindi al contagio som•m ano dal 20 al "70-82 % dei bambini, secondo le varie inchieste "Statistiche. Dopo i1 primo anno, i pericol_i sono nella mjsura, infinitamente minore, dell'l.66 % circa. Ebbene, la prima ip er·t cntualc si .r iduce al1'1 nei bambini vaccinati, la seconda non ha più ragion d'essere poich·è dall'età di un anno in su n on ,gi •sono avuti più decessi per niia.1attie tubercolari! 1

Di qui risalta l'enorme importanza protettrice del B. c. G. ·contro .gli effetti del contagio 1ubercola.re, soprat,utto fa.imiliare. Qu ale la durata di questa immunità? ~ei bovini" ·essa è di 15-18 mesi, dopo dei quali un'infezione sperimentale riesce ad aitecchire. Può darsi eh~ "Sia più lunga rispetto al •contagio naturale. Calmette consiglia cU rinnovare 1(1 vaccinazione .alla fine del primo e del terzo anno di ·età. Tali rivaccinazioni si sono dimostrate inoffensive, e, sebbene l',assorbunento ·da parte della mrucosa intestina.le sia a queste età già ridotto, ancJ1c abba• stanza ·efficaci. Alcuni insuccessi regisLrati, co.n1e in tutte le vaocinazioni , non debbono e.sser posti al passi"vo -del metodo. Poicl1è il periodo pre-immunitario è di circa tre settimane, 1può darsi che l'infezione tubercolare giunga prima della immunità. ~ consigliabile quindi che i bambini siano per

PR~TICA

131'ì

questo periodo isolati il ·P iù possibile dalle fonti di contagio. Non si può inoltre escludere che il bambino. possa esseroi infettato in utero, nel qual caso la vaccinazione sarebbe, si -comprende 1 oltre ch·e· inef·fi.caoe, dannosa. Obbiezioni circa i pericoli d·i un ritorno alla. virulenza del vaccino son o smontate ·d alle lunghe· e accurate esperenze negat.ive in proposito. Alcuni poi obbiettano che, perch è vi sia la resistenza alle re.• i nfezioni, occorre ·l a ~o.sitività della reazione alla tubercòlina; ora, questa reazione è spesso n egativa nei vaccinati col B. C. G. Ma ciò si spiega ponendo mente che ·anche animali infettati leggermente perdono talora lo stato di allergia, senza per questo perdere la resistenza alle GARRONE-. reinfezioni. 1

1

La cura chir11rgica della tubercolosi. e

Bull. de la Soc. deS' Sciences Méd. de Montpellier: !fase. 90, sett. 1927) .

(FORGUE

MOURGUE-lMOLINES.

B un assioma domina.:nte in ti·s iologia che o.g ni 1

lAsionP t11bercolare deve essere trattata con la messa in tiposo dell'organo leso. Ciò vale anche per il polmone: il pneumotorace alla Forlanini è il meto,do ideale per raggiungere ciò: oltre a questo m ezzo esistono la ;renicotomia e la: toracoplastica estrapletlrica. Le indica~ioni idella cull'a chirurgica, secon do gli AA. sono essenzialmente "di competenza del tisiologo che solo può apprezzare <;e t:!Sistono gli estremi essenziali cioè: impossibilità di un effi•ca ce ipneumo·tora:ce, u11iJateralità tielle lesioni,~ resistenza generale conveniente. In Germania si tende o,ggi ad estendere le indic·azioni della toracoplast1ca, trattan·do con esea de1 casi iniziali che sarebbero giustiziabili col pneumotoracc. Ciò non è giusto essendo quèsto ultimo . oggidì. semiplice e facile e di una benignità ricon os1ciuta, si de.ve fare la tora;coplasti·c a solo quando il 1pneumotorace totale o subtotale è impossibile. ~ indispensabile la unilateralità dell~ I esioni, ,q uesta pei casi antichi n on può essere a~soluta, ma almeno vi deve essere ·una l1nilater~lità . clinica e radiologica riconosciuta da uno specialista. Lo stato generale deve essere buono poicl1.è lo choc operatorio è grave. L'ideale sarebbe . di poter operare al Sanatorio. . Se la frenicectomia so1la è raramente sufficiente, sembra che associata a un altro trattamento, e~sa costituisca_ un complemento non trascurabile, sia come tempo preparatorio ·d ella toracoplastica, sia per corudiu,rare un ipneumo incompleto. Sauerbrucl1 la conf:iglia come me::.;;o di prova della resisten.:a fttnzionale dell'altro polmone. ·Circa la tecnica della frenicotomia, eesa è molto semplice. si pcò eseguire con anestesia locale. 1Invece la toracoplastica è più grave. L'anestesia eterea è 1

1


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1318

I L POLICI.INICO

• (.i\:NNO

XXXV, FASC. 271

<:ontroindicata nella tbc. 1polmonare. Il cloroformio è più nocivo ancora. L'anestesia loc?~regio· nale è utile, ma è di rad-0 perfetta. )3oniot di Grenoble ifa rap.ida · i~-cisione e dissezione del lembo cutaneo ~otto rapida anestesia gen erale col cloruro di €tile, e ·p oi . col còntrollo d ella vi~ta .bloccaggio successivo d ei n. intercostali. L'atto operatorio che è sen za dubbio assai -cb.occante dovrebbe eseguirsi in due tempi. La mag.gior parte degli AA. adottano l~ toracectomia para vertebrale di Sau.erbru1ch, ·e ri!engono che la toracectomia deve essere totale ciòè comprendere la resezione della 1a. c·osta, -cniav.e di volta della cupola toracica. Questo è il tempo più delicato dell'intervento. Forgue dice eh~ la toracoplastica ha una mortalità e.levata, che il problema 'non è tanto di fissare la te'Cni1ca, il -che è già fatto, quanto di precisare le indicazioni dell'intervento; , sopratutto egli ritten e che la resez.ione della 1a -costa si possa risparmiare. Nella ~tessa seduta ac{}a·d emica parlò sull'argomento anche M. Gaussel: .questi ritiene che si ·debba sempre cominciare con il tentare il pneum-0torace artificiale. Se questo è realizz.abile po~siamo avere diversi casì: o esso basta da solo, e non c'è altro da far e. oppt1re esso è :parziale, costale, il lobo inferiore. risulta aderente al cliaframma, vi sono delle lesioni della b~e, e allora è consigliabile tentare l·a freni1cotomia. Se il pneumo Tisulta parzi.a.ile, limitatissimo e dopo breve non si può continuare si può proporre la fr enicotomia o la toracoplastica. Se il pne11mo per quanto non totale si è potuto rriantere -vari mesi, tanto da miglioraie notevolmente le condizioni generali · e 1poi s i deve interromper.e per un ver samento, .è b.e ne n on fare altri interventi chiruxgici potendo questi ca~i an-,dare b·ene anche da S·è. Se (seco11da ipotesi) il pneumotorace non è affatto r ealizzabile, se lo stato non è grave, l'evoluzion e non rapida si tenti la freni-c otmnia, se lo stato generar.e d opo questa si migliora ·e il lato sano non r eagiE=ce si passerà a1la toracoplastica in ·due tempi. L. TONELLI. Import~ntè

pubblicazione:

Prof. c. DE V I NCENTI IS docente cli Patologia e C1iniea Oculistica nella R.• Univeraiità di Napoli

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OCULISTIC~

ad uso dei Medici pratici e degli Studenti. Prefazione de' Prof. ARNALDO ANGELUCCI. Un grosso volume di pa,gg. XVI-622, n ·i tidamente atam pato s u (}a rta semipatinata, oon 25~ di~e in nero ed a oolori nel testo e 8 tavole a e.olon fuori testo. Il prezzo del voll1me è di L. 6 8 •P iù L. 3 i>er le spese p06taLi di spedizione e si può ottenere pagando le L. 7 1 i n d·Ue rate : la prima di L. 3 7 subit-0 e la fieconida ·d i L. 3 4 dopo tre mesi dalla :p·r ima. Ai nostri abbonati disposti a pa~rne 11 prezzo subito in una sola volta, il Manuale è ceduto per sole L. 6 4 frane:» di porto a domicilio. Inviare Vaglia posta.le all'editore LUIGI POZZI - Via -Sistina, n. 14 - ROMA.

A. Clinica delle malattie dei reni. Pato'" logia e Terapia medica delle nefr opatie. 1 vol ... di 756 pag. .con· 70 fig. in parte a col. Un. Tirp.. Ed. T orines·e, 19'27. ·L. 85. ·Quest'o1pera d el .compianto allievo pre1diletto del prOf. Mara1glianò è fru tto della gran•de compe-tenza dell'A. sulla questione delle m.alattie renali • alle qu.a li egli a;veva de·dj1cato· la m~ggior parte. 1della sua vita id i scienziato. La lettura di questo grosso vol ume in1pression a subito per la profonda conoscen za della lettera~ tura, per l'esperienza clinica e sperimen tale e p erla critica obiettiva con le qt1a lt l'A. tratta que5iO. ùifftci1e argornento, sul qua~e tanto è stato scritto. e discusso. Senza trasourare la conoscenza dei metodi. d'indagine, prevalenten1ente chirnici, per la. . val utazior1e del grado di sufficienza ·O meno delle, funzioni renali l 'A., fedele seguace della scuola,_ ha segui to r1ella trattazior1e un indirizzo e!fiinen ... te1nente clir1ico. 11 libro s'ir1izia con una parte generale: anato. inia del rene, fi5iolog·ia; sen1ei_oJ:ogia ·u rinaria, saggi ài funzionalità r e11nle, l 'edema ...t\.d e5sa seguel 'anaton1ia patologica cieIIè n efro1patfe discender1ti ed un capitolo dedicato alla classificazione delle: 11efropatie. 1VIirabil1r1en te descr]tLe sono poi le .af;fezioni renali a scendenti , le affezioni disce:q.denti, le malformazioni renali; ed i11fine il volume è compie... tato d·alla descrizione ed :tndicazione delle varie- · terapie delle n efro•p atie e cioè quella .fisica, quella. rnedica e quella chirurgica. A. P. BARLocco

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VEIL P.

e

CODINA-ALTES F .. T raité d'électrocardin-

grap1hie cliriique . Vo·l . in-So c.l i pag. 4'4& con 197' fig. G. Doin e C. Paris, 1928. Fr. 95. ,

Sco1p o di quest'01pera è quell·'J· ·di dimostrare ciò. che la 1ca~diolo·gia 1dev·e all'elettrocar.dio·grafia e quanto questa pos·~ essere d'insegnamento e di valido aiuto n ello studio della contrazione cardiaca. allo stato normale e patologico. o-o-i nessun cair1diolo1go può fare ' a meno del Ot>b metoido elettri co di regi'Strazio·n e cardiaJca. Esso. incfatti non solo s'impon e n ello stu1dio delle di.. verse aritmi-e, ma anche per l e insuffici·enze car·d iaoh·e è bene ri·correre all'elettrorar1diograJfo, per6tabilire più facilm,ente la dia•g nosi, ·determinarn e il graido, fissarne il p·r onostico. Gli .i\..<\. hanno esegt1ito l e loro rieerche e i lor(} stuid i sotto J1a gui1da del l_o ro maestre> Gallaivardj n , inspjran1do$i largamente alla sua opera. 1

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cn l desidera ]a recensione.


1A.NNO XXX \ 7 , FA.~C. 27)

SEZIONE PRATTC.\

:\ buo11a ragion e perciò questo libro non deve mancare 11ella biiblioteca di ogni mediço che s'interessi di lnalattie ·ùi cuore. ..\. POZZI. •

Nouvelle f>ratlque Thérapeut·lque M édico-Ch'irurgl· cute par BLECHMANN, CHABANIER, CHARR!ER, CHEVALJ.lEH, DEVRAlGNE, R . .'\.. GUTlVIANN, ecc. 2 voll. in-8°, paig. ·ssz e 826, -con 144 ill. Parigi, Gasto11 Doi11, 1928.

Que:,to nuovo trattato di pr~tica tera~eutica è dovuto alla penna di alcuni insigni specialisti delle cliniche e degli osip itali di Parigi, i quali hanno esposto, in quest' opera ampiamente condotta, la I terapia di tutte le malattie della medici11a e della chiI"urgia generale, del1a pratica ostetrica e ginecologica. L 'ordine adottato è quello aliabetico dei no1n i delle malattie. Ogni voce è i;tata trattata separata1nente da uno specialista, rna ciò nondimeno e malgrado la vastità degli argomenti dei quali è fatta parola, l'opera nel 5UO complesso apjparisce <tettata con uno spirito eminentemente pratico e con una chiara visione delle necessità. del rnedico, il quale potrà trovare in essa una guida sicura per risolvere riel rr1odo pili semplice e pi\1 rapido i quotidiani ~roblemi che l'esercizio della profession e gli irnpone. Ciò che è veramente originale i11 quest ' opera, che si stacca dal tipo ben noto ùelle grandi enciclopedie ùi terapia, è la nota personale elle ciascuno degli scrittori porta al st10 argornen· to e l'esaruriente disamina critica che egli fa dei vari mezzi terape11tici. Si può veramente dire elle g li egregi autori so110 riusciti a presentare ai 1r1edici pratici un trattato scien•t iflco di facile consultazione che renderà possibile l'orientamento anc11e nelle più complicate questioni della moderna terapia. Particolarmente degni di n ota ci sembra110 g lj ari i coli che trattano ·delle mala~ti e degli organi di· gerenti, ·dov:uti al idott. •Gutmanp., rr1e1dico della Salpètrirère. MolLe belle e icl1iare figure illustrano il te.sto e contribuiscono a rendere più pregevole qne · sto bel libro, frutto di un lavoro diligente, nel quale iutpor tanti osservazioni personali e acuti giudizi critil(: i si tro ,·ano fcli·c ~1e nt e rruccolti e piana.ente esrposti. A. CASTIGLIONI.

s.

G. ZONDEJ<. D'le Elektrolyte. Ihre .B edeutur1g 1ur Physiologie, Patbologie und Therapie. Un vol. in -So di R&5 pag. J. ,s ·p ringer .ed. ·B erlin, 1927., Prezzo M. 24. G·l i elettroliti iSono ae Gostanze che .p o·s sono subire la dis·so,c iazione elettroJitica e, co1me tal i, vanno confJr<lJpposte a quelle che, p·er il fatto «li trovarsi in ·COinbinazione organi ca, non la $Ubiscon o. Sono. .elettroliti i sali di sodio, magnesio, potassio, cal cio, mentre apparterugono alla 2a. categoria il ;ferro, il silicio, lo iodio, ecc. Pure avendo queste ultime i;ostanze run'impoTtante funz ic•n P. n c:ill' or·.g anismo, bjs og11a ri conoscel'r r11e 1

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il dinamismo deJle funzioni vitali è d ete1rminato

ùagli elettroliti; sono essi elle regolano . le f-ur1zioni cellulari rr1ediante r eazion i che ayvengono con i colloidi e - che pl'oduco·n o qu elJ-e n1odifioazioni dello stato colloi1dal-e che si manifestano nelle diverse funzioni dell '.organi-smo . Si comprende quindi Sa fondamentale importanza · che lta lo .studio -degli elettroliti ,p,er poter penetr'are piC1 addentro n el mistero ·delle funzioni organich e. E queBta magistrale opera 1(lello .zondek, dalla esposizion e chiara. pel"'m·e tte alJo studioso di 'farsi UI,l'idea esatta del complesso problem·a e di cono·s ceré lo stato odierno d·ella questione la quale n on ha soltanro importanza per la fisiologia, ma anche per .Ja patologia e la terapia. Per convi11cersene basta pensaJI'e al grande si,gni·f ica to ch·e ha il calcio del sangue in molti stati patologici, qua.li la tetania, la vagotonia, l'epilessia, ai disturbi d.e1 ricambio degli elettroliti nelle1 m.alattie ren·a li, alla questio11e degli edemi che ·è , si IPUÒ dire tutta dominat~ dagli elettroliti. E non minore è l'importanza ·di que~ sti hei disturbi dell'ossificazione, nel rachitismo, 11ell'osteomalacia, nella gotta, nella fosfaturia, cal cariuria, tutti stati in stretta connession e con le funzion.i degli elettroliti e che venJgono partit am1ente esaminati · dall'A. in questo suo libro, -< l r~l più alto inter esse teori co € pratico. fil. ~Tt::AlT D

P. I .'A s71prgi!Lose 7Juf.r11onaire. édit. Paris, 1928, pag. 27. Fr. 12.

G.

Doin.

I.' ..<\., del quale sono conosciute le rice·r che ese.guite in p.ropoL s ito rol ·M acaigJ1e, espone r1ell'opu$COletto lta que.:;t i0ne dell'aspergillosi pol1nonare $i.a rlal punto di vis~a clinic0 che anato1rto ..piat.olo-g ic·o. . Corr eàauo il breve 'lavoro alcu11e figure e due t<l vole colorate inostranl i le alterazioni asporgillari degli alveoli e <lellt· nrterie. ' L 'A rinée l\IJé<ticale Pratique, 1publiée sous la di-

r ection de C. LlAN. 1 vol. in-16° di p. 652. Editore: R. Lépin e (rue Vézelay 3, Pari5 VIIIe); 1928• Prezzo fr. 14. In 300 brevi arti1COili, di una o due pa•g ine, disposti ·per ordine alrfaibeti.co, redatti da stu1diosi s p 0 cializzati, sono raccolte le n o.zio11i inedic he 1più recenti e più p~ati.cl1e. Essi fornisco·n o tutti. i dati utili, eliminan do la n ecessità di ri•correre alle fon ti; tutta,via non Hla i1ca110 le indicazio·n i bi1bliografi.ch e più importanti. Per non anc hilosa.rsi n elle ."eochie nozioni m é1dirc1h e, p er tener si a g giornati, g io,·a scorr ere ogni anno queste riu scit•issime pubbli ca zioni. Il yolume attuale è prrsentato dal prof. En1. P. Sergent. 1

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1320

IL POLICLINICO

l&&IDEMIE, ·SOCIETA MEDICHE, CON6RESSl r

lReale Accademia di Medicina di Torino. s .e duta dell' l l m,iaggio 1928.

Sull 'alcoolizzazione del gangl io di Gasser. A. M. DoGLiOT'l'I. - L'O. i•itiene che nel tr.atrtamento çhìrurgic-0 delle nevralgie essenziali del trigemino si debbano seguire i 15eguenti criteri : 1) N elle forme inizi.ali, fallite le cure med~che, conviene tentare in pri•m o tempo l' iniezione di aloool nelle branche periferiche. Quando recidivano le nevralgie, si può ripeter e l'iniezione. Qualora le r ecidive siano molt o frequenti e le iniezioni sempre meno efficaci, OOilne accade in .nna buona perce11tuale di casi, bisogna colpire il nervo più in .alto. , 2) Abba.n·don.ata la ·g asseriecto111ia, crede che non v i siano che due vi e p er tron caJ:e definitivamente la nevralgia: la radicotomia (sezione della radice pregangliare) · o l' iniezio·n e di alcool nel ganglio di Gasser. Sulla prima operazione non vi è tra n oi sufficiente esP,erienza; s ulla seconda, l'O., dopo un lungo lavoro preparatorio sul ca<lavere 'per aequistare un.a oerta sjcure.z.z.a nella tecnica, ritiene s~ possa raggiunger e cpn i·elativa facilità, per via incruenta, il ganglio di Gasser . Tutti gli a. da lui trattati sono gu.ariti (20 casi). N ei casi in cui la n evr.algia interessava le tre branche i:riuscì .ad ottene re l ' anestesia completa nel territorio .del trigemino . Di 5 casi con ..anestesia delle t r e br.anche, in tre ebbe a d osserv;ir e l' insorgenoo, di una cherat~te neuro·p a ralitica: . di questi uno è gua rito in poche settimane ; al secondo r esiduò un lieve opacamento della cornea (perdita di 2{10 di visus), il terzo è in cura d.a due mesi e si• avvia rapidrumente a guarigione. Ri'Serva la neurotomia pr egangliare .a ·quei ca$ n ei quali eventu.almente n o11 fosse possibile tecnicamente l'i11iezione del gan glio o questa risultasse insufficient·e . Da ricer che su crani normali gli risulta che nel 30 % dei casi non è possibile penetra re n el foro ovale segu endo la via laterale 1per cui egli segue sempre la via antero inferiore, (Ostvvl~-T.aptas­ Har.tel) che consente in ogni caso di penetrare nel foro ovale. Prim.a d~ iniettare 1.a dose di al09ol (n o.n sup erare m ai i 2 eme.) occorre accerta.r si che non si è in un vaso san guigno nè nello spazio meningeo. Su un caso di leiomioma dello stomaco.

Prof. L. BoBBIO. - E spone un cas-0 da lui qsservato ed operato nella sua sezione chirurgica; la diagnosi di intervento era . stata dubbia tra cisti del mesentere e cisti ovarica; il tumore raggiungev.a il voltJme di un.a testa di adulto,. era contenuta nel piccol·o bacino e r acchiudeva anche una gr.ande quantità di sangue fluido . Fu neces sario procedere' alla resezione parziale della grande curvatura dello stomaco, per poter asportare il tumore.

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[ANNO

XXXV,

FASC.

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Innesto autoplastico di coda in ratti neonati. Prof. B, M oRPURGO. - Presenta un preparato dal quale r isulta che la ooda che era stata innestata della lungh ezza massima ·d i un cm., a distanza di circa un a n no m~urò non meno di 5 cm. di lunghezza: la constatazione fatta in questo caso è notevolmente importante in qud.nt-0che si ~bbe un au mento ,d ella coda ma]grado }'.assoluta mancanza di funzione. · • Vie della sensibilità superficiale e della profonda per la faccia . Prof. RoAsENDA . In casi .di aloooliz~ione del ganglio di Gasser per nevralgia del trigemino, ha oonstatato disturbi nelle sensibilità superficiali o profon de. Nei casi jn cu i l'alooolizzazione aveva provocato anestesie' delle sensibilità supe1·fici.ali (contatto, .d olore, temperatura) nel terriiorio di1pendente da una o due bi;anche del trigemino, n egli stessi territori eran,o .p resenti disturbi delle sensibilità profonde (pressione, vibrazione, n1ancanza di senso della iposizione dei muscoli). Egli oonstatò i11fine in uE. amm.alato che iavev.a. riporta~o una lesione della branca oftalmica del trigemino al punto di u scit a del nervo stesso, a lter.azio ni identiche delie varie forme di sensibiljtà. Autori americani e francesi avrebb·e ro invece oon statato dopo n eurotomia retro-Gasseria.n e che la sensibilità profonda era .conservata e ohe ma.noova al contrario negli operati di sezione dell.a l'adice sensitiva d el trigemino, quan1do er.a stato leso a11che il facciale. Tali AA . ritengono dunque ch e le :vie .della sensibilità profonda .de lla. .faccia attrave1-.sino il ne rvo facciale. Le ricer che presenti, di alcoolizzazione del ganglio di Gasser non a ppoggiano certamente que- · sta teori.a ma dicono che almeno dal ganglio di ' alla periferia le vie delle varie forGassar fino me della sensibilità attraversano le bran'c he del n er vo t rigemino . 1

Globuline e lipoidi dei sieri e dei liquors nel meccanismo della reazione di Wassermann: Dott. B OLSI . - L'O. riferisce che i lipoidi còl esterinic~, in qualunque n1odo isolati 'dai sieri, dai liquors e dalle frazio11i di sieri positiv i e poi cimentati n ella r eazione W.assern1ann in sosp ensione idro,a lcolica non ha 11no 1na i dimostrato ]a capacita di fissar e il co1nplen1e11to in presenza d i antigen e. E ssi hanno i11vece qualche volta dimostr.ato un potere iautoinibente dell'emolisi, lna sempre lieve a11che se i lipoidi provenivano cl.a sieri o da frazioni di sieri negativi. I lipoidi isolati dai liquors n on hanno mai rivelato .alcuna azione st1ll' einolis1 . La , reazio11e di \Vasse1;n1ann sui sieri, s ui liqu·ors e sulle fr.azioni di sieri positivi si è notevolmente attenu ata in seguito .all'estrazione dei lipoidi) ma a causa piuttosto della precipitazione di t1na parte d~lle glob11lin e che per l'allontan amento dei lipoidi. L'O. ritiene pertanto che mentre è da attribuire a modificazioni della frazione g1obu1inica la


SEZIONE PRATIC.\

1323: I

positività. della reazione di \Vasser1nann non si può invece assegnare ai lipoidi .a questa associati, .alcuna influenza specifica: o per lo meno a quei lipoidi separabili oon l'estrazione eterea o cloroformica. G. V1LLATA, Segretario.

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ocietà Lo1nbarda di Scienze Mediche e Biologiche. Oonferenze tenute il 9 marzo 1928 . . Presidenza: Prof. R. GALEAZZI .

Cura della paralisi progressiva mediante l'inoculazione della malaria. Dott. E. CuBONI. - Per l'inoculazione della mal.aria a scopo di cura nei paralitici iprogressivi si usa il Plasmodi um vivax, ad esclusione dei due plasmodi (P. malaria.e; P. praeoox) agenti della malaria quartana e della, estivo-autunnale o subterzana, le quali ultime due forme ipr~ntano a.Ile ,~01te· decorso clinico grave. La malaria può venir trasmessa d.a uomo a uomo direttamente - impiegando cioè sangue di un indi,riduo inalarioo - oppure mediante le zanzare anopheles che con partioolari accorgimenti si possono far infettare di Pl.asmodium vivax e solo di esso. Le febbri malariche inoculate differiscono dalla malaria naturale per la facilità con cui cedono ad un trattament-0 anche blando c-0n chinino e per la non infrequente loro tendenza ad e8aurirsi spontaneamente. In generale si ritiene che il numero di iacçessi sufficiente .a provocare il risultato terapeutico nella paralisi progressiva sia di 8-12 elevazioni febbrili , trascorse le quali si somministra, per troncare la malaria, il chinino durante 7 giorni consecutivi, nella seguente modalità (WagnerJauregg): bisolfat.o di chinino, per bocca, gr. 0.50 due volte al dì per i primi tre giorni; poi gr. 0.50 al giorno per altri 4 giorni . Durante gli accessi febbrili è jndicata la son1ministrazione di cardiotonici. Per raggiunger e risultati terapeutici più considerevoli n ei riguardi della i)aralisi progressiva è consigliabile di praticare, dopo la guarigione della malaria inoculata, una o più serie idi iniezio11i endovenose di arsenobe11z.olo. Non è ancor accertato attraverso quale meccanismo la malario-terapi.a esplica la sua azione. Sono state volta a ' 'olta considerati come fattori di esso l'aum0nto della tem1)eratura corporea, la iperleucocitosi, il miglior.amento delle condizioni generali organiche che fa seguito alle febbri malariche, un antagonismo fra spirocheta pallida e plasmodium vivax, l'iazione del medicamento chemoteraipie:o che vien sommi11istr.ato dopo troncata la serie degli accessi febbrili. La terapia malarica in neuropatologia. Prof. G. MEDEA. - L'O. comunica il ·r isultato della sua esperienza, basa.t a su numerosi casi trattati nella Divisione N euro-p.atolot?;ica dell'Ospedale Maggiore di Milano e nello Stabilimento Biffi di ~fon za . ambedue diretti dall'O. •

I oasi trattait~ furo~o 94 di paralisi progressive . 2~ di demen tia praecox, 23 ,d i forme neurologioh; di~erse \tabe, epilessia, sclerosi a. plaoohe, encefalite ·epidemica). s.i è q~ sempre servjto della. terzana primaverile (pl.asm. vivax) usando ~n genere l'inocula. zione sottocutanea; ha fatto seguire di solito un trattamento arsenQ-benzoliOQ. Nella paralisi progressiva ha .avuto i·emissio11ecompleta (ClQ-n ritorno cioè alla c.apa<}ità professionale. anteriore . . alla mal.atti.a) nel 22 % dei casi·, r~~1~1one incompleta di grado elevato (po&sibi11 ta . .d1 un. lavoro meno importante) nel 24 %, rermss1one incompleta dj modico gra<lo (possibile la vita in famigliia ma non il lavoro) nel 25 9& ; i1ei. casi residui nessun risultato Q peggiora.mento; in qualche caso (sono 14 in rtutto) la morte. Le mort.i riguardano esclusivamente i casi dì paralisi progressiva Q furono causate o dallo stato fisico del paziente (sitofobiia, agitazione estrema, ecc.) o da fatti congestizi gravi. Da nota~rsi che scarsissimi risultati si ebbero nelle forme di par.a.lisi giovanile. I vantaggi ottenuti nella tabe non sono certo da paragonarsi a quelli avuti. nella paralisi progressiva.; ma qualche volta si vide migliorare lo stato generale e sembrò di .avvertire vantaggio Tiguardo ai fatti dolorosi; in un caso enorme vantaggio dal rpunto di vista <lei fenomeni di al~r.ato trofismo degli arti inferiori. Nella paralisi progressiva si ottengono talora, oltre che nelle condizioni psisiche, miglioramento notevole nella disartria, n el tremore, nei fenomeni di alterato trofismo; mai osservai modificazioni dello staro prupillare. Il liquido cefalo-rachidia.n o si modifica soprattutto riguardo .alla linfocitosi che si riduce notevolmente e .talvolta soompare. La w .assermann si fece neg.ativ.a in circa un quinto dei casi; i11 un sesto circa id ei casi divenne nega.tiva (per p. p.} la reazione del benzoino colloid.ale; J1on p•osso affermare che esista un 'parallelismo asso,l uto tra le-· n1odificazioni cliniche e quelle del liquor. Nella demenza precoce i tentativi fatti hanno dato in qualche caso risultati impressionanti che però non sono stati duraturi, tranne in due casi nei quali persisté ancora, dopo parecchi mesi, un cer.t o miglioramento. Venne prov~ta .anche la << ricorre11te africana » (Spiroch. Dutton) e 11 « Duclkos » (Vaccino dì Ducrey dell'ulcera molle) ma con risultato certo inferiore a quello della malaria. Oonc~ione : Senza. voler indugiaTsi .a parlar& de] tanto discusso meccanismo d'a"Ztione della malaria, senz.a poter l'iferire ancora da.t i perso11e.li · sulle modificazioni anatomo~atologiche della ror• teooia cerebrale dei paralitici trattati colla maJn.ria, si può ~ffermare che le remissioni ottenute con questo trattamento (e in· ciò ormai sono concordi gli AA. europei e americani), sono infinita.mente più rilevanti, più d"uTatUl'Ì", più frequsnti di quelli che si osservav;a;no prima 1della cura malarica , così ohe tale cura d'e ve essere, a meno di speciali controindicazroni, applicata a tutti i paralitici. I~ .')eaTef&rio·:: Dott. E. ETTORRE . 1


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I L POLICLJN ICO

Accademia Pugliese di Scienze. Seduta del giorno 17 maggio 1928. President€: Prof. GALLARANI. Sopra un caso di splenomegalia atipica curato con la splenectomia.

L'O. dimostra. un ca.so assai interes..sante e raro di splenomegalia atipica curato con la splenectòmia: I' in.fermo operato nella R . Clinica Chirurgica dimostra, con le sue attuali buone condizioni di sa.Iute, l'importanza tera;peutica "della splenectomia in alcune forme ~i splenomegalia. LEoTT'A.

-Gli scambi respiratori e la produzione di calore dopo la trasfusione di sangue nell'anemia post-emorragica e spe· rimentale.

Ross1 C. - L 'O. riferisce su importanti risultati ·d i ricerche sperimentali sugli scambi respiratori e sulla pro·duzione .di calore dopo la tr.asfu.sione di sangue nell'anemia post-emo·rragica sperimentale. Secondo l'.0. la trasfusione non ha un -valore ·di tln innesto di sangue destinato a vivere ed a funzionare, ma questo vie11e rapidamente eliminato previ.a scissione. Sulla collassoterapia mono- e bilaterale dei polmoni in gravidanza.

M. - L'O. dopo aver passato in ras.segna le vedute dei diversi AA. sulla influeni00. ·che la gravidanza possa eserc1 tare sulle lesioni polmonari tuberoolari attuali o latenti, ritiene che la condotta ostetrica .p iù prudente in questi ..oasi sia l'astensionismo ed una vigile sorveglianza dell'infermo, considerando queste oome delle tubercolosi oom uni tr.a.ttabili quindi con tutti quei mezzi curativi di cui siamo soliti .avvalerci. Prendendo in esame le questioni inerenti alle modifi·oazioni dell'apparato respiratorio in gravidanza, mettendo in chiaro il fatto che queste sono di ~r.ado oosì lieve da no.n poter minimamente controi.n dicare un trattam,~nto collassoter apioo. Illustra, ool relativo radiografico, due casti trattati. Il 1° oon pneumotorace .a sinistra ed il 2° oon frenioo-exeresi a sinistra e pneumotorace a de-stra: in tutti e due il decorso della gravidanza fu 11orrnale e così pure il parto e il puerperio, men-tre i, f.atti polmonari regrediro110 al pu.nto ohe p er il 1° caso si potè parlare di guarigione clinica -a dist.a.nza di due mesi dal parto. Conclude ritenendo che la interruzione ·d€lla gravida11za debba essere riser" ata solo a quei casi -in cui risulti ind11bbio il rapporto di causalità (e -non di coincidenza.) e .a.ggregamento delle lesioni pol1nonari. Per tutti gli a.Itri casi la collassote:rapia, condotta con prudenti acoorgim·enti, è sempre praticabile e compatibile co11 la gravidanza e col pueriperio fisjologioo. RoNZINI

Ricerche intorno al ricambio intermedio dei grassi.

C. L'O . riferisce intorno ad un ·complesso di ricerche condotte su ammalati portatori di lesioni epatiche. Egli ha seguito il comportarsi della lipemia nel']e varie fasi della gi-0rnata, ed ha potuto così te·nere dietro alle v.ariazioni del tasso lipemico e lipoidemico, specialmente per quanto riguaTda i diversi coefficienti acidi grassi ttotali-lecitine-co·lesterine e grassi neutri-lecitine. CASSANO

Domina.v ano la scena del turbato rica.m.bio intermedio dei grassi un pjù lento consumo dei grassi neutri, una insufficiente .acido-lisi ed un ecce&.~ di eteri oolesterinici. L ' O. si sofferma .ad interpretare questi fatti i qu.ali appaiono strettamente collegati all'insufficienz.a epatjca . Concludendo 1'0. afferma che le lesioni funzionali del fegato nel campo del metabolismo dei gr.a.ssi- s:i, rivelano con la più ricca varietà di for1na e çhe partendo da un caso · all'altro .sii i11oontrano sempre i1uovi qu.aidri di turbato bilancio. Le cifre ottenute per il loro valore .assoluto e per quello particolare che hanno nel confronto con gli altri dati per le varie ore e per le varie specie di lipoidi sono valsi .a, far meglio penetrare nella co1i.osce1wa di .alcl1ni meccanismi del rie.ambio intermedio dei grassi . Contributo sperimentaie allo studio dell'antagonismo funzionale tra surreni e pancreas.

L. - L ' O., a mezzo dei raggi Roentgen, ha eccitato la compromessa funzionè delle eaipsule surrenali in due soggetti affetti da morbo di AddiSìOn e la fu11zione p.a.ncreatioa in un an1malato con diabete mBllito. Ha preso in esa1ne alcuni valori esponenti della funzi<:>ne ·d elle ghi.andole compromesse e cioè cur,ra, pressoria, tasso colesterinico del sangue, glicemia, glicosuria (per il diabetico) e crasi sanguigna. Seguendo le modifioazioni verificatesi a carico di questi valori 1, 2, 3 e 12 ore dopo le irnadiazioni, ha potuto concludere che una indubbia esaltazipne della funzione dei surreni negli addisonia11i, si è acoompagnata- .ad una inibizione del1.a funzione insulinica, mentre il fatto diametralme11te opposto si è verificato nel diabetico. Il metodo, del tutto originale, dall'O. adoperato ha portato a conclt1sioni che suffragano i concetti oggid1 sostenuti d.a diversi ricerca.tori circa un antago11ismo funzionale tra capsule surrenali e isole del Langherans. Queste oonclusioni sono ugualmente dimostrative per l'importanza delle capsule surrenali come organi produttori dei lipoidi del sangue. QUARANTA

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Contributo allo studio delle malformazioni congenite dell'intestino.

G. - L 'O. illust1:.a un oaso di inversione i11testina le consecutivo ad un .arrresto -di sviluppo nel terzo me,s-e circa di vita intrauterina. All'esame radiologico si riconobbe l'anomalo decorso del duod·e no che si dirigeva a deatra sotto al fegato ove incontra.va il digiun-0 oon cui si continuava. Tutto l' intestino tenue occupava la metà destra dell'addome, mentre il colon era dislocaoo a sinistra della colonna. vertebrale. L'anomalia si complicava ~on una <lolioocolia riscontrata a carico del colon t rasverso. Una serie di radiogr.afie djmostra I.a malfor1na, zione co·n genita. Dei proc~ssi pericolitici insorti in seguito ad una gravidanza avevano oon1plicato la malformazione determinando nell.a inferma una sindrome clinica compless.a in cui predominavano sintomi vagotonici unitamente a dolore ed a decadimento generale. Il Segretario: Dott. L . QuARA~TA . BAGNAR.ES!

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fANNO XXXV, FASC. 27]

SEZIONE PRATIC,\

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. I traumi psichici nella patogenesi del morbo- di Basedow.

sillectomia, interventi sul naso e simili. Nei soggetti predisposti si !PUÒ avere lo sviluppo di una ~indrome basedowiana. Da ciò la necessità che ; candidati a tali operazioni siano preventivamente esaminati dal punto di vista neurologico e che, potendo, si pratichi l'anestesia generale anzi che quella locale. Il parto c-0n tutte le preoccupazioni che dà, ip er i dolori che l'ac·compagnano costituisce un trau1n a 1psichico e può essere la causa determinante di un gozzo e$oftalmico, mentre la gravidanza al riguardo è 1per se &tessa innocente. I dispiaceri, le contrarietà, le apprensioni e simili costituiscono c·ause subacute della malattia, ma hanno nell'etiologia del morbo di Basedow un a minore importanza. L'alta ten$ione psichica che impone all'uomo la moderna civiltà con le sue automobili, i suoi areoplani, i suoi' assassini, la sua musica e le sue danze quanto mai eccitanti e spOS$anti, le sue gare sportive sanguinose, determina squilibri im· provvisi e ripetuti del sistema neuro-endocrino, e sipiega pertanto l'aumento notevole e progressivo della morbo~ità per gozzo esoftalmico.

Brain l Endocrinology, marzo-aa>rile 1927) ha studiato 3343 casi di morbo di Basedo w dal punto di vista dei fattori predisponenti e determinanti in relazione sopratutto al temperamento ed alle influenze psict1iche. Nell'85 % dei casi ha trovato che la causa determinante della malattia è un trauma psichico, e che 1a pTedisposizione o terreno sul quale detta causa agi5ce è in rapporto ad una costituzione peculiare gen eralmente ereditaria e tal· volta acquisita. Gli elen1enti concorrenti alla costituzione particolarmente suscettibile al gozzo esoftalmico sono: 1) alta cerebralità con vivacità mentale superiore alla media; 2) instabilità emotiva; 3) cuore eccitabile con polso labile; 4) atassia vasomotoria caratterizzata dal d ermografismo , anomalie della ~udorazione e del calore superficiale ; 5) occhi scintillanti che durante la conversazione e nello sforzo di attenzione possono dare DR. I 'impressione di esoftalmo; 6) alterazioni della consistenza della tiroide L'importanza della parotite epidemica rilevabile alla palpazione ~enza rperò che vi siano nella etiologia del diabete. m-0djfi cazioni di volume. E. Gunder&en (The Journ. of lnfect. Dis ., IndiYid11i con questi caratteri si trovano da per n. 3, 1927), dopo aver rie.or.dato che sull'origine deJ. tutto , ma più specialmente nelle popolazioni cidiabete nei giovani hanno gran.d e infJuenza le 'Vilizzate. n elle quali la mentalità è maggiormente malattje inrfettive (.scarlattina, tifo, ecc.), si sof·sviluppata. f·erma a parlare dei Tapp-0rti .che interco·r rono fra Dal punto di vista psicologico la principale cala parotite epidemica e il dia.bete. Egli ha c9ncratteristica di q.u esti individui iè data dal! 'abnor. statato qua$i costantem.ente che nella anamnesi me abbassamento della ~oglia delle reazioni emodi in·d.ivi:dui gtovani soff,e renti ·di tale malattia si iive. Tali jndividui vanno soggetti al morbo di ritrova la parotite epidemic a .aa cui sono stati 'Basedov.· in quelle situazioni nelle qu·a li l'inteaffetti .pochi ·anni prima. grità personale corre serio 1pericolo, e che scateJl virus della parotite sarebbe oapaee di pronano una serie di violente emozioni. In una durre una pancreatite infiammatoria cui seguibattag.lia, in un terremoto, in un naufragio, in rebbe l'atrofia del pancreas, don1de le forme dl un sinistro ferroviario, alcuni, pas~ato lo spadiabete gravi ·ed a rapida evoluzione, che si rivento . riacquistano completa ed integra la l(>ascontra n.o n·ei gj_ovani. dronanza su stessi, in a ltri invece improvvisaf. V . ·mente 0 gradatamente vanno delineandosi i siniomi caratteristici del gozzo esoftalmico: sguardo Diabete mellito e gravidanza. 1isso, palpitazione di cuore, tr~mo.ri, p~ll~ u~ida, P Pr molti anni il diabete fu ritenuto come una 'in$onni a, qmotività esagerata, rapida d1m1nuz1ona delle pit) serie complic-azioni della gravidanza. di peso. . Oggi per quanto sia stato stabilito che la .sua ~a­ Altre forme -di traumi p$ichici acuti sono tPrOvità fu certo un poco €sagerata, tuttavia esiste vocate dallo shock mentale che si ha in occasione una gr ande divergenza di opinioni nei rapporti di opP.razioni di chirurgia minore, come la ton1

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1326

II. POLICLINICO

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tra diabete e gravidanza. Vi sono con tutto ciò dei punti sui quali si è generalmente d'accordo: -solo un 1p iccolo numero di donne diabetiche l'estano gravide e di queste molte abortiscono o partoriscono :p rematuramente. I/idramnioe sembra ·che sia una complicazio,n e fre.quente e la presenz·a dello zucchero può essere dimostrata nel liquido amniotico. H. J. Stander e C. H. Peckham (Anier. Journ. o/ Obstetr. and Gyn_ec., vol. XIV, n. 3, 1927) hanno studiato il metabolismo di malate diabetiche durante il corso di ripetute .gravidanze ed anche dopo il parto. Dalle loro osservazioni e ricerche si può dedurre che nelle donne diabetiche gravide la jprima m età della gravi danza è il periodo più precario p.er il feto e quello durante il quale l·a madre ha il minor benefizio dalla .g ravidanza stessa. Nella seconda metà all'incirca della .g ravidanza, in ogni modo verso il 50 mese, il ricambio degli idrati di ca rbonio migliora n otevolmente nella madre ·e continua a migliorare fino al ,parto. Le malate studiate d·a gli .~A. giunsero al parto senza zu~­ chero nelle orine e con tasso di zucchero nel sangue normale. E necessario affinchè le donne po~sano in alta percentuale giungere fino al termine della gravidanza e partorire un feto vivo senza aggravam,ento delle condizioni del diabete non solo, ma anche con miglioramento , cl1e esse siano tenute sotto prudente sorveglianza e della dieta e delle . condizioni dello zucchero nel sangue e nell~ orine. Se occorrerà si ri.correrà anche ·a cura insulinica. Il miglioramento di cui ei è parlato può essere do·vuto all'azione ·dell'ormone ipancreatico fetale, aid un.a eccessiva utilizzazione dei carboidrati materni da ,p arte del feto, oppure a qualche scambio ancora sconosciuto che avviene nel metabolismo materno dei carboidrati negli ultimi mesi della gravidanza e che fa sentire i suo:t benefici effetti anche durante i primi mesi dell'allattamento. VICENTINI.

TERAPIA. L'azione diuretica degli acidi biliari. In ·b ase a ricerche ·s perimentali e C·l iniche sull'azione degli acidi biliari Lebermann (Deut. meàiz. Wo ch ., 2.5 nov. 1927) giunge alle segu·enti conclusioni: 1) 1Nei soggetti a funzionalità renale e car~liaca integra, l'azione degli acidi biliari sulla diuresi è nulla o passegg--era. 2) •Nei casi di ritenzioni liquide di origine r enale, la loro azi-0ne -è limitata.

[ANNO XXX\. , F ASC. ~7] •

3) GJ.i ·edemi cardiact, al contrario, sono assai nettamente influenzati e l'eliminazione liqui1da è favorita dall'ing,estione o dall'iniezione· delle sa>eciaJità adoperate (Decl1olin, Felamin). 4) La diu·resi provocata, au.m enta con l'iniezione endovenosa di Decholin, µl·entre è poco· influenzata dal F·elamin tl)er os, tanto n·ei sog. getti ben portanti cJ1e nei renali. A'l contrario, per i caTdiaci scon1pensati, l'azi·one idei 2 m edicamenti sembra essere .q uasi u.guale: il .F elamin agendo su tutte le sostanze· solide 1disciolte, il decholin favorendo l'eliminazione aocruosa. 5) ·L 'azione diuretica di queste Bostanze, certamente superio·r·e a quella della diuretina, è uguale a quellai del novasurol, senza presentar& alcuno d·egli inconvenienti di questo medicamento,_ 11/·A. per .conseguenza raccorr1an.d a il loro uso p·er fav·orire }a .diuresi n ei ca:vdiaci resistenti ai medicamenti aibituali. A. POZZI. 1

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Consigli per il medico pratico nell'incontinenza del} 'urina nell'uomo. L'incontin€Jlza di urina, osserva G. Pleschner ( W~ener kl·i n. ~'ochenschr., n. 41, 1927), può essere permanente o temipor.anea. E permanente se un ·calcolo o un vi1lo papilJomatoso si spinge nell 'anello sfinte.rj·co in modo da lasciar defluire l'urina ma da impedire la chiusura dello sfintere. In altri casi ao sfintere è leso nella sua funzione in segi.1ito a traUJllli; oppul'e esso è dist·rut10 d.a processi infiammato ri o neoplastici. Di fronte a qu·esto :g ru.P'.Po di incontinenze permanenti st.a 'Un gruipvo ,p iù importante di incontinenze relati ve. Si p.uò osseffVare incontinenza relativa an1ch,e a vie .t1rinarie normali: un forte stimolo ad urjnare per la ripienezza della vescica e una diminuzione dell'impulso volitivo IPOSsono determinare la minzione involontaria (abuso alcoolico, narc-0si). I·n altri ·casi a Iterazioni del! 'uretra post.eriore o del col•licolo costringono i tPazienti all'emisBione inYolontaria· di uTina. Pazienti affetti da stenosi t1retrali sp.esso ·emettono involontariamente una i1iccola 1quantità di t1rina 1c'loipo la m.O.nzione normale: l 'urina e.be si e·r a ra.ocoata nelia parte dilatata dell'ruretra posta a monte della stenosi. Altre volte la vescica ha una scarsa cap81Cità così da determinare l'incontinenza ipe,r la sua facile ripienezza (vescica raggrinzita tubercolare. vescica con esiti di panc1stite). Prati·camente il gruppo principale di incontinenze è quello funzionale : disturbi funzionali dello Sfintere nell 'ipertroifie. della prostata e in affezioni 9e1 sistema nervoso centrale. Nell'ipertrofia prostatica si osserYa i n·· 1


SEZIONE PHATlC.\

continenza nel primo staidio (il paziente si deve .abituaTe alle nuove condizioni locali create dallo sviluppo d·ell'adenoima (periuretrale) e poi di nuovo nel terzo stadio (iscuria p·airiadossa). Le malattie 1del sistema nervoso centrale ·determinano incont1ne.pza di solito Q.n runo stadio a\·anzato. POLLITZER.

Trattamento della ritenzione delle orine post-operatoria. Var.i i11etodi ~ono stati 1Proposti per comb attere la r.itenz,ione d·elle orine post-op·eratoria. Butureanu e Burghele (La Presse Médicale, 19'27, n. 93), .li raggruppano in tre classi: ,q uelli che bann·o rper ·scopo la stimolazione n·euro-gangliare, come la istillazione in vescica di g1icerina borica; gli agenti peristaltici (solfato di chinino, pituitrina, pilocarpina, urotropina ecc.); infine la cura psichica per mezzo della somministrazion·e di bleu di metil.ene ;p·er bocca o cl i sostanze innocue intro·dotte nelle vene. Gli :\.A.. hanno ottenuto i migliori r.isultati dalla stimolazione neuro-.g angJiare -0ttenuta mediante introdl1zione in vescica ·di glicerina borica al W %. Le instillazioni debbono farsi il 1più precoc·emente possibile se si vuole avere una altissima percentuale di succe56i. Introdotto un catetere in vescica Si tlasciano uscire alcuni centimetri cubi.c i di orina, indi si instillano circa eme. 20 della glicerina, borica. La minzione spontanea avvien·e di solito dopo un temrpo variabile fra cinque e quindici minuti. f. V. 1

1'~.:!7

nuti dali.a somministrazione di u'I'otropina, si ha posit.1.va la reazione della formald·eide, che v.a fac endosi sempre più forte e raggiunge il massimo dopo .u n'ora e rimane positiva anche do· po due. La scissione è tanto piu forte q·u anto maggiore è l'aci·dità del $UCco gastrico. Appare così evidente che buona paTte della forn1aldeid.e viene perduta, in ·quanto che essa deve certam ente subire ulteriori modificazioni ·da parte dello stesso succo gastri.co. lVIigliori sono indubbiamente le condizioni qua11 do si introd uca l'urotJropina per via endovenosa. Lo stesso A. ba '.Però dimostJrato che, anche in tal modo, viene eliminata della formaldei1de dallo stomaco, dal fegato .e ·dai reni, sicchè non tutta l'urotropina raggiunge i reni. Dal punto di vista pratiico, si d·eve concludere che sa·rebbe n·ecessario somministrarre ·d~le dosi di urotropina quanto più elevate poosi1b ile per sopperire alle perdite e che, an•ch-e introducendola per via .endovenosa, non si è sicruri che essa r.aggiunga in totalità il rene. Il modo mi~liore di 1 portare ail tbacinetto irenale ·ed alla vescica 1'1t1rotropina in soluzione concentrata è quello d·ell'introduzione diretta. 1

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fil.

Formulario.

Contro l'albuminuria. Siguret prescrive: Cloruro di calcio g. Sciroprpo di scorza d ~ arancio ~maro g. 60; roppo di chirtina g. 150; Acqua disti llata g. Se ne daru10, 1-3 c•ucchiainj per i ba111bini cuccl1iai per gli adulti.

15; Sci300. e 3 P.

L'eliminazione dell'urotropina. \!..;urotropina 1è larg.ament'e u~ata

nelle affezioni purrulente de[le vie ·u rinarie, con risultati non sempre concordi. La sua azione s·a rebbe d.a attri1buirsi al fatto che ·e ssa si scinde in ammoniaca e formaldeid e; qu.est'ultima, a sua volta, esercita l'azi-0ne disinfettante. Altri invece attribuj-scono l'efficacia alla stessa urotropina e tale· opinione va facen·dosi sernpre più strada. Qual1un.que sia il modo -Oi azione, è interessante ~onoscere in quaJle sta'o arriva l'urotro9ina alle vie urinarie s·econdo Je <liverse vi·e di sommini ~trazione. E agevole cornprendere che, introducendo l'urotropina per ,·ia orale, essa ·~':>ve già incominciare a subi re deiì~ modificazioni n ello s101i1..:1.c ~; ~vrl ~!l pH di 2, qu.aìe 3: trG':a n el succo .gastrico, il 25-53 % detil'~!'otro.. pina ::,~ t~~,,'i già scissa dopo un 'ora. R. Volt (Milnch. med. ~vochen. '* -::2,r. 1927) ha dimostrato cl1e, nel ~uccu t;as!!'~120 . già dopo 15 ;:u.i1

POSTA DEGLI ABBONATI, Quesiti

d'infortun~stica.

Al dott. E. G. da B. l\tI. :

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I. Negli infortuni -Oegli operai d·elle industrie il capo o esercente ·dell'impresa è o·bbligato a sostenere la spesa per le prime ed immediate cure ·di assistenza medi.ca e farma-oeuti>ea -e per il certirficato m·edico (art. 9 ter Legge rJ.904 e successive modific·azioni). L'art. 15 del Regolamento specid'ic·a che p•er 1P1rime ed immediate cure si inten·dono quei isoc:corsi di UI'g·e nza ohe 1è n.ecessario vengano subito app:re$tati all'operaio, ivi compresa la prima mediicazione fatta dal medico, i! conveni·e nte aiocompagnamiento ed il trasp-0rto del ferito fin.chiè esso non sia c0:::stituitv ::.!! ~0n­ àizioni norm~li di C1..lra. Negi~ inlfortuni i!l agri-coltura l'art. 85 de~ Reg. prescrive soltanto all' 1ese1ct~~9 l'·a zienda l'o~1


1328

IL POLICLINICO

bli•g-0 di !fornire tutti i mezzi a s.ua disposizione per far traS{POrtare !,infortunato al luogo dove possa ricevere le priime i·m mediate cure, od andhe per .far venire il medico al luogo dove l'infortunato si trova, qualora questo sia intrasportabile. l'I. Tutte le prestazioni date da un medico all'inifortunato, l•e quali non riv·estan.o i s·u•ddetti caratteri di (pronto soccorso im.m ediato ed urgente, sono a ieariico dell'assi'C}urato, secondo le tariffe locali; a meno che non si tratti di m·edicocondotto av.ente l'obbligo di pr.estal'lg1li assistenza gratuita, o di ospedali tenuti per i loro statuti all'assistenza pure gratuita. S. DIEZ.

[ANNO XXXV, FASC. 27J

,data da traiociati, di cu·i a1c11ni dimostrattvi sono riportati daig.li AlA.. n.el lor-0 lavoro. In ·un traJOCiato viene ~i illustrata l'ultima f ase di un crampo da stricnin.a in un coniglio, mentire altri illustrano la Ioca1izzazione degli eff·etti in Ull1!a mano in attività. •Non si ,può ancorra prevedere quali e quanti progressi saranno aipportati nel campo fisio-patologico da 1questri nuorvi 8tudi. Si tratta comu-n qu·e di argomento degno della massima attenzione, di cui •conrviene precisare la m·etoldilCa de11a ricerca. 1

l\tl. F ABERI.

Lo slancio vitale in Italia. iP. Houry in un suo recente libro (1) si occua>ia

dello slancio vitale con.si•derall'dolo come causa ed effetto defila fede dei popoli nella loro forza e nei loro destinti. « !L'esempio dell'Italia - egli scrive - illustra in modo milI'.aibtile l'effi1cacia di questo ·elemento spiritJUale. Le cifre ·della natafl.ità presso la n~tra sorella latina è molt-0 superiore a quelle eh.e converI'ebbero al suo tasso di morta'.lità. Il numero dei matrimoni non ha ailcun·a influie nza sul fenomeno: 8S$O è basso. ~ la mortalità che è bassa. Felice popolo che è giunto ad uno stato di civiltà vittoniO$O delrl a morte, creatore d·ella vita » . 1

VARIAw Dimostrazione di campi elettrici intorno al corpo. .Saue~bruch

e W. O. Schumann (Milnch. Med. liVoch., n. 16, 1928) da più di 3 anni han· no studiato la questione della possibile presenza di effetti elettro-magnetici intorno agli esseri vi· venti. • Non fu possi!bile assodare l'esistenza di campi magnetiìCi, mentre i·nfV·eoe, coo l'aiut-0 di speciali aa>parecchi intensificatori di resi&tenze, assai sen· stbili, riuscirono a porre in evi•denza dei campi elettritci. Gli effetti di tali campi furono rilevati fino alla distanza ·di più di 2 metri dall·a piastra di recezione. Tutte le fonti di err-0re furono eliminate per mezzo di una serie di prO'Ve di controllo.. Si è quindi riusciti, senza derivazione immediata attraverso allo spazio, di afferrare manifestazioni ·elettro-'fisiologiohe intorno ai corpi . .<\.ile oscillazioni registrate del campo elettri.co sono in rapporto, assai verooimilmente, variazioni di carica nella cute e nelle !ormazioni annesse. Nulla si può tuttavia ancara dire di decisivo cirea l' origine di queste azioni elettriche. Probabilll1€nte si tratta di un effetto cumulativo, eh€ si riannOfda alla aocitabiJ.ità elettrica della .cute, descritta da Gildemeister e Tarohonoff, ed agli ef:f.etti delle correnti di azione. I campi di azione elettrica del coiipo um·ano sopra un elettrometro a quadra.n te, descritti da Heyidweiller n el 1902, raippTesentano un f atto fonda:men talmente di\-erso . La ra.ppresentazjone graifica dsl fen omeno ~ F.

Gli automobili negli Stati Uniti.

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L'lJffi.cio di viabilità di Washington ha reso noto che negli Stati Uniti durante il 1927 figurarono re· gistrati 23.127.315 automobili, ossia 1 ogni 5,13 per5one; rispetto al 1926 si è avuto un aumento dr 1.125.922, ossia del 22 %; gl'introiti per licenze e tasse hanno rag.giunto 301.061.132 dollari (ossia circa 6 miliardi di lire it.). (1) P.

HOURY.

Pour que

ia France viv,e. Edition·

de l 'Allianoe Nationale.

PUBBLICAZIONI PERVEN l,JTECI. Fenomienos de reunion de los globulos rojos en rollos de mon edas y en agl-omera-

· CIOTOLA ENRICO.

dos irregUÙJlres velocidad de sedimentacion d e Zos globulos rojos. · - Lima, Imprenta Americana, 1928. MANTOVANI Gu100. L'igiene della stirpe. Milano, C. Zerboni, 1927. In. A congresso con gli Jdrolooi. - Milano, O. Zerboni, 1927. In. Medicina e Sport, Milano, C. Zerboni,. 1927. Milano, C. Zerboni .. JD. IL medico in Libia. 1928.


[ANNO

XXX'', F ASC. 27)

~EZIONE

1329·

PHATl<'A

NEL L ~l VITA PROFESSIONALE. Pe1· un regolamento ospedaliero unico. I

Il Comm1ssario Preifettizio d-ell'ospedale S. }31agio di Domodossola il 7 aprile u. s . .ha bandito il conco\l'so per il pos~o di chirurg-0 primario, includendo, fra i documenti da p1·esentarsi, il certificatò di libera docenza in .p atologia chirurgica 0 in clini'ca chirurgica, 0tppure in medicina operatoria. Presso tale ospedale affluiscono gli infermi dei comuni dell'Ossola, con una popolazione di oltre 70.000 abitanti. Lo stipendio assegnato è di lire 2280, lorde, oltre il 50 % sulle tasse ·di operazione e sui proventi di ambulatorio. (( ..AJ P.rtmiario non è conicesso di assumere o « di oonservare qualsivoglia incarico retributivo « od onorario per prestazioni sanitarie ,p·r esso « altri ibtituti ospedalieri, case di cura, ambulacc tori. Inoltre, nè direttamente ruè indirettament·e • potrà in1piantare od usufruire in qualsivo1glia " modo di aP1pa·reccl1i ,di elettromedi•cina, dovena do in ogni caso servirsi e.d appoggiare gli im• pianti dell'ospedale ,, . Gli _.\ssistenti dell'05pooale ~Iaggiore di ~o­ vara ha11no redatta una protesta, perchè il titolo della liibera docenza venne incluso fra i doct1111e11ti essenziali ·ùeJ concorso, indirizzandola all 'Ordine dei Medici della 1Provincia; ed i 1 Consiglio ha dato a n1e l'incarico .ai rrcl1iam131re ancora una volta l'attenzione dei Colleghi ospP. daJieri a.ffinc.h1è sia definitivamente risolta la ' questione di un regolamento unico, il quale re goli . i rapporti fra le ammini5trazioni degli osipedali ed i sanitari, per quanto riguarda i concorsi al posto di primario e di assistente, i limiti d'età, la durata in icarica, gli stipen1di e le percentt1ali sugli at~ operati,ri e sulle visite mediche. Un ordine del giorno, ·v otato nel 1921 dal Cons1glio dell'Associazione dei Medici Ospedalieri della Pirovincia di NÒvara, fu 1>resentato dallo scrivente al 70 Congres&o Nazionale ·d ei Medici Ospedalieri. • così concepito : 1

ILa presa in cons~d erazione 1della necessità di stabilire un capitoliate uniico per gli ospedali, divisi in categorie, e$c.lusi però i piccoli ospedal'i, c-0mplemento di condotta. 1)

2) La nomina di una ·Commission-e che dehba . riferi·r e sulle questioni inerenti ra l caipitolato.• unico: a) Durata della carriera dei primari e degli· assistenti. b) Nomina dei primari, deigli asststel!lti ai vari gra.idi; mOldalità dei 1con1co·rsi, limite di ,età, . formazione ·d elle commissioni esaminatrici. e) .Percentuale dovuta ai primari ed agli assi,5tenti per le cure ai paganti. d) ..\.ssircurazioni contro gli infortuni professionali, dipendenti da cause di servizio e · contro le resiponsabilità civili. e) Stipendi dei primari e degli assistenti. • f ) Pensioni dei primari e degli assistenti . g ) Partecipazione ai Constgli di Amministrazione di ci,a,scun ospedale di almeno run ['ap- . presentante del corpo medico rispettivo, scelto fra un medico 1dell' As:sociazione dei 1Medtci Ospe- dalieri; e dove esistono commi·s sioni interne· o deleghe presso le Ammiini'$trazioni, ne faccia parte un medico dell' AISsociazione dei M·edici Ospedalieri. h ) La riunione in uno stesso ente, sotto · un'unica direzione, di tutte le opere pie aventifunzioni ospedaliere. 1

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Il pro~. Cignozzi, chirurgo primario dell'Ospedale di Gro$'Seto, aveva p.ub'blicato sull'Avvenire .Sanitario, n. 45, 17 novembre 1921, un arti·colo intitolato: « Capisaldi 1g enerali dei regolamenti ospe- · dalieri » , per il 70 Congr·esso Nazional~ dei Medici Ospedalieri, tenutosi in Roma il 26 novem- bre 1921. .Jn seguito venne fatta. anol1e dallo scriv.ente · la. proposta alla Federazione degli Oridini, di riprendere la discussione su tale argomento, al. Congresso del 1923; e perciò scrisse un articolo · sul regolamento ospedali.e ro unico, comparso n el bollettino d·ella Federazion e, n. 7, anno 1923, e 1presentò il seguP-nte ordine del giorno: 1

Jl 9<> Congresso federale degli Ordini dei Me- dici fa yoti che il Go·y.erno riunisca in uno stes~o ente, sotto un'unica direzione an1ministrativa, tutte le opere pie ·d i una stessa citt~, awnti fu11zioni Otì!Pedaliere, e con una legge analoga a quella dei Manico1ni, regoli i r.appor~i ~ra le aTD!Ininistrazioni ospedaliere ed i san1tar1, per quanto riiguard~ le n_orme dei. co~c~rsi, .1a du~ata in carica gli sti.pen d1, le pens1-0ni, l .a ss1curazione sugli intfortuni, ecc.; tene:riido. C?1:t~ dell'imp~r­ tanza •dei diversi osped·a li, d1vIB1 in categorie, ~ secondo la loro sede e la loro potenzialità. Dis.graziatamente non si potè mai ~onchiudere nulla in pr-0posito e per lo scarso numero dei 1

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IL POLICLINICO

n1e,dici ospeidalieri, che .intervenivano ai Con. gress1 della Fed·e razione ·degli Ordini, e per l'a·Patia stessa di tale categoTia dj medici, i quali non hanno mai voluto o non furono m·ai in graido di co·stituirsi in una organizzazione potente e fattiva come quella .d.ei Medici Condotti. IJ Direttorio del Sin1dacato Nazionale Medico .Fascista ha preso in es·ame tale 1ditfficile que.stione, ed i medi'ci o•s pe dalieri attenid ono· .con fi·dt1.cia che ventgano stabilite delle norme definl~ tive. che rego1lino la loro, .caxri·era negli ospedali, ten·enid o conto1 d·ella 1diversa im.p ortanza, eid elim j11ando le .dispairità che esi'stono fr.a 1proivincia ·e provincia, e fra città della stessa provincia. .Allora non si assiisterà più a:i dolorosi episodi ·di primari, che sono vicini ai 65 anni, e brigano lper ottenere dalle relative Amministrazioni, con l 'appoggio di aut0trevoli persone, la riconrferma in caric·a , pure avendo terminato il loro periodo, ca,gionando· un arresto nella carri era di assistent i ·a1bili e colti, i quali hanno rital'data, per tale :ingiustizia, la nomina al .primariato. ·Stabilite le norme di concorso nei diversi -ospedali, di capoluogo di provincia e di provincia, s econ·do la loro imrportanz·a , si darà un giu·sto valore anche al titolo ·della libera docenza, e non si esclu1d.eranno di proposito i giovani assistenti, ~ quali hanno fatto la ioro· cairriera !Degli ospedali, dimostrandosi per ·v alentia e per coltt1ra i·donei a concorrere al ·p osto di primario, .anche se non sono forni ti del titolo della lioora -tiooenza. Infine nei pi·ccoli ospedali, diretti da medici con·dotti, nO!Il aocad1r à più ·di assistere al caso della minacciata ap plicazione di oerte tarvole di iondazione, · veneran1de per la polvere di parec·ehi secoli, i.e qu·ali o·b bligano il medico a pagare il chirurgo, allonquanfdo qu·e sti vi·ene ri·chiesto -p,er un atto opi:!'~tivo di una oerta imjpoLrtanza. Al Direttorio del Sir1daicato Nazionale Med-ico ·Faisci$ta porgo l'.au.g urio c~vdta1e della soluzione ·dell'importante problema, p 1~rchiè in tal mo•do st meriteri1. la ri·conoscenz·a d·ei medici ospeidalieri, 1 quali da molto temvo in,·ano attendono che :sia legalmente disciplinata 11a loro carriera, sot·traen·dola iall'aroitrio ·delle r~lativ.e Amministra.zioni degli Ospedali. 1

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[ANNO

XXX\", FASC. 27)

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Consiglio d'Amministrazione della Sanità sotto la presidenza doll'on . Bianchi. Pr€sieduto dall'on . i\tf. Bianchi, si è riunito al Ministero .dell'Interno il Oonsiglio di amministrazione del personale della Sanità- Pubblica per la ap•p licazione del Regio Decreto 3 novembre 1927, n. 2208, ohe apporta sensibili miglioramenti di carriera al personale stesso. In dipendenza di tale . a;p·p lioazione, ' numerose promozioni hoanno avuto luogo nel ristretto personale appartenente ai ruoli toonici predetti, e in partiool.are : Nel ruolo dei medici, numero 5 promozioni a ispettori generali medici e a delegato sanitario al1' estero di prima classe; 12 a medico provinci.ale di prima classe; 18 a medico provinciale di seconda cl.asse; 5 a medico provinciale ' .aggiunto di prima classe; Nel ruolo dei veterinari, numero due promozioni a ispettor€ generale veterinario di prima classe; numero 5 a 'veterin.a rio provinciale di prima classe; numero 10 a veterinario provinciale di seconda classe; numero 7 a veterinanio di confine e di tporto di prima classe ; Nei r11·o li del Laboratorio Batteriologico e Ohimic-0: numero 2 promozioni a isp€ttore generale; numero 3 a coadiutore di prima classe; numero 1 a coadiutore di seconda classe; numero 1 .a primo aissistente. Vengono inoltre nominati i titolari ai 'tre nuovi posti :cl.i applicato tecnico di sanità e al materiale profilattioo. ' \

CONCORSI.

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Dott. CESARE PROVERA ·Ch i.r . Dir. dell'Ospedale S. Rocico - Intra (1Novara). Sarò grato ai Colleghi, medici condotti, ·direttori d{ picct 'li ospedali, ai medici o&pedalieri, i quali mi vol!'rannr., fornire dati relativi alla nomina dei [p rimari, degli assistenti, alla durata in eari.ca , agli stiptHl•di, alle 11>ercentuali sulle tasse operatorie, sui1f'. vh,it~ 6 rnad.i~~zi0~! :l.m bulatorie, alle pensi<Jni, alle assicurazioni, secondo i :propri ospedali. NOTA .

P08i1 V AOANTI .

(Sassari) . - Scad. 15 lug. ; L. 8500 e 4 quadrienni dee., addizion . L. 5 oltre i 1000 pov., o.-v., età lim. 45 .a. ANDRE'.ITA (Avellino). Scad. 31 lug.; L. 8000; età lim. 40 a . ; ta&sa L. 50.15. ASCOLI PICENO. 1a oond. urbana; sca<l. 10 ag.; tassa L. 50.15; doc. a 3 mesi dal 20 giu.; età lim. 35 a.; stip. L. 7500 oltre L. 500 indenn. laurea, L. 1000 indenn. forese; 10 bienni ventes.; indennità addizion. oltre il 25 % della popolaz. BARI. R . Prefettura. Uff. san. del Consorzio obbligatorio Alberobello-Locorotondo; .abitant i 17.612, siuperf. Ha. 8781; L. 15.000 e 4 quadrienni decimo, divieto libero esercizio tranne consulenze; titoli ed esami; età limite 45 a. Scadenza ore 12 del 5 ag. BALZORANO (.4.qwila). Se.ad. 25 lug.; L. 9500 oltre L. 500 uff. san ., L. 3000 cavale. ; età lim. 45 a. ; tassa L. 50.15. BARREA (.4.quila). Proroga 15 lug. ALGHERO

Scad. 25 ag.; L. 8900 e 10 bienni ventes . ; L. 500 u.ff. san . ; età lim. 3'5 a.; tassa L. 50.15. BoRMIDA (Sa·vOna) . -


( ..\.~NO

XXXV,

FASC.

27]

SEZIONE PRATJC.,\

CASTF..LFIDARDO (.-:lnco-na) . 1-5 lug.

l a cond.; proroga

13 luglio. Età lim. 35 a. Tassa L. 50. Chiedere condizioni alla direzione (S . Andrea delle Dame 2) .

CATANIA. R . Prefettura. Ufficiali sanitari per Acicastello, San Cono, a L . 5000 ci.asc. ; Belpasso, ~listerbj.anco, Ramana, ~ L. 7000 ci.asc.; Paternò, a L. 10.000, 4 quinq. dee.; se.ad. 15 lug.; titoli ed esami.

NoGAROLE VICENTINO (T'icenza). - Scad. 31 lug.; L. 10.000 e 6 quadr. dee., L . 2000 .t rasp., L. 400 uff. san. ; età lim. 45 a. ; tassa L. 50.15.

CA~IPOLONGO

MAGGIORE (l/ erieziu). Scac.l. 31 lug. ; L. 9000 e 5 qt1adrienni dee. ; c.-v. ; L. 1000· 3000 tra p. ; L . 800 se uff. san. CANDELA (l louuia) . Scad. 5 ag.; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500 u ff. san. ; età lim. 3.5 a. ; tassa L . 50.15. ELsANF (Istria ). - Scad. 15 lug.; L. 8500 e 4 quadrienni dee. ; riconoscim. servizi precedenti; L. 2000 obbligo mezzo trasp.; c.-v.; L. 1000 aun1entabili se uff. san.; tassa L. 50.15. FIRENZE. R . .4.rfis1>eda le cli , 'tabili rn-enti Ri1L'Tliti. -

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Jiaria Nuova e

~Iedico

.assistente specjalista per i reparti dei Tubercolosi .a. Car eggi; età mass. 30 a. ; L. 5000 (sic) e c.-v.; se.a.cl.. or e 17 d el 25 lug.; doc. }Joste1'. al 2-! giu. (sic); s-e rv. entro 15 gg. FOLIGNO. Oonyregaz. di Oa1·ità. Due .a iu t i Jne-:l .-chir. nell'Ospedale; L. 5000; titoli; età lim. 30 a.; scad. 30 gg. dal 25 giu.; doc. a 3 inesi; serv. entro 15 gg.; alloggio . GALEATA (1'1 orlì). Scad. 31 lug. ; l a cond.; L . 11.000 e 10 bienni ventes., L. 2000 trasp., c.-v. I.1. 72f) per i coniugati; età lim. 35 .a.; tassa lire 50.10. C ..\ TEFERRATO (Enna). - Se.ad. 31 lug.; L. 10.000 e 4 quinquenni dee. , L. 500 uff. sa n. ; età li1n. 35 a . ; tassa L. 50.15. · GAGLIANO

GRANDOLA (Corno). - Scad. 20 111g.; L . 9000, oltre L . 900 u f f. san ., L . 500 .an1bt1l ..; tassa L. 50 .15. IoR.o 10.000 L . 00 35 a.;

( I~ rescia).

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Sciad. 15 lug.; consor .; lire e 6 qu inquenni dee. , L. 3000 tras.ferta, alloggio, L. 600 uff. sn11. , c.-v.; età lim. tassa L. 50.15.

LA SPEZIA· Amministraz. Provinc. -

Due posti nel Labora.t. Provi n c. d'Igiene e Profilassi; se.ad. 15 lug. ; v. fase. 22.

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)iONTF.S.\NO (Leccè) . -. Scad. 30 lug.; L. 9500 ~ 5 quadrienni dee . ; per uff. san. L. 500. ~1oNTE

I soLA (Brescia). Scad . 31 ag.; lire 10.000 e 6 quinquenni dee. ; L. 500 uff . san.; c. -v. ; ~lloggio gratuito; tassa L. 50.15. MooENA. R. Prefettura. - Uff. san. e capo dell'Ufficio d'igiene del Comune di Carpi; al 31 lug. ore 18; titoli ed esami; età lim. 45 a.; doc. a 3 mesi dal 25 mag. ; tassa L. 50.20. MonlCA (Ragusa). - Scad. 15 lug.; L . 11.000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 1000 indenn. di cctpo dell'ufficio d'igiene municipale, oon espresso divieto di esercizio professionale. NAPOLI. I stituto di Elettrot erapia e Rad.ioliogia Jl ec:lica della R . U nivers'it à. - Assistente. Se.a d.

NuoRo. Ammin. Provinc. - Direttore ed assistente della Sez. Med.-l\!Ii crograf. dei Laboratori Provi11c. d ' Igiene e Profilassi. Proroga 15 lug . ORISTANO (Oaglimri) . - Due condo·t te; L. 9000 e L. 10.000 ; un c.-v. ; quinquenni dee. ; per la ~a cond. indenn. trasp. L. 1500. rr assa L. 50.15. Srad. 1 inese dal 24 giu. OzzANO l\.foNFERRATO (Alessandria). - Con Treville. Se.ad. 15 lug. ; L. 7000 (sic) e 4 quinquenni dee.; tr.asp. L. 2000; uff. san. L. 800. PAMPARATO (Cuneo). - A tutto 15 lug.; v. faS-Oicolo 23. PARODI LIGURE (Alessandria). - Scad . 15 lug. ; la oond. ; L. 7000 e 4 quinq. ; trasp. ; uff. san.; età lim. 40 a.; tassa L. 50 80. PORTOBUFFOLÈ (T'feviso) . - A tutto 31 lug . pel consorzio con Ghirano di Prata; stip . ed assegni L . 13.000, più c.-v. Ab. 2500. Pianura. Tassa L. 50.10. PREMOSALLO (Novara) . -· Scad. 16 lug.; L . 8000 e 5 quinq11enni de<!., oltre L . 500 uff. san., lire 1000 indenn . alloggio; età li1n . 45 a.; tassa lire 50.15. R oNCONE (Tren,to). - Scad. 25 lu~ . ; 2 com .; L. 8500 e 5 qurudrjenni, c.-v., L. 3000 cav., L. 850 nff. san . SALERNO. Amministr. Provi.ne. - Coadiutore ed assistente presso la Sez. m ed.-micrograf. del Laboratorio Prov. d'Igiene e Profilassi; L . 11.500 e L. 9500, aumentabili a L . 15. 700 e L. 13. 700, oltre supplem. serv. att . in L. 2800 e L. 2100; c.-v. ; età litn. 35 a.; scad. 8 ag. Rivolgersi Segreteria. Titoli ed esami. SALSOMAGGIORE (Parma) . - 3a. con.d otta; prorog.a al 31 lug., ore 18. S. WlAHINO. , eareteria di ,')tato per gli Affari interni. - Al 31 lug. condotta di B or go l\iaggiore; L. 8000 e 5 quinquenni dee. , oltre L. 5000 inden11. condotta piena (ten1poranea), alloggio gr.at11ito; L. 2500 cavale . ; doeu1n. non a11ter. 3 'nesi; l~urea. italiana; •pensione. S. PIETRO APOSTOLO (Catanzaro). Scad. 31 lug.; L. 7500 e 5 quadrienni dee.; tassa L . 50.15. Se.ad. 25 S . PIETRO VERNOTICO (B1·indisi). lug.; L. 8500 e quadrienni dee.; tassa L. 50.15. SANT' AGATA FELTRI..\ (Pesa1·0-[Trbi1io). - 1° Reparto; proroga 15 lug. SAVONÀ. Amministr. Provinc. - Direttore Sez. Merlico-Micrograf. Laborat. Provinc. d'Igiene e Profil.; L. 15.000 oltre L. 2800 serv. att.; età lin1. 45 .a. ; tassa. L . 50. Scad. ore 18 del 15 sett. SPOLETO (Pe1·ugia). -- A tutto 31 lug., per "\Tallo di Nera; L. 9000 oltre L. 600 serv. att., c.-v., L . 500-2000-4000 trasv. ; età linL 35 a. ; tassa lire 50.10 ; docu111. non .anter. 30 .a-pr.


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lI POLICLINICO

ToRRAOA (Salerno). - Uff. san. Stip. L. 7000, oltre L . 500. Scad. 15 luglio. T RENTO. - Scad. 14 lug . ; condotta per Me.ano; L . 8500 oltre L. 850 uff. san., L. 2200 .alloggio, c.-v. TREVISO. Deputazione Provincial:e. P roroga al 15 lug. V . f.asc. 22. T RIPOLI. - Direttore Dispensario Antitubercola r e ; scad. 15 lug.; v. fase. 23. VAr.T.ERMOSA (Cagliari) . - Scad. 15 lug. ; lire 8000 oltre L . 500 uff. san. e c.-v. VENEZIA . Ospedale Civile. - Aiuto nella Di visione Chiru rgica 1 a ortopedia e infanzia; scoo. 14 lu g. Chied. annunzio. •

NOMINE. PROMOZIONI ED ONORIFICENZE La Facoltà medico-chirurgica dell'Università di Rom.a ha proposto l' incarico dell' insegnamento delle malattie infetti ve al prof . Tommaso Pontano, primario medico negli Os1pedali, ex-aiuto alla Clinica Medica, e quello .dell'insegnamento di medicina operatoria a l prof. Ermanno Fioretti, aiuto-volontario alla Cli nica Chirurgica. Ai due valenti studios~, dei quali il primo appartiene alla nostra famiglia Tedazionale, i nostri rallegramenti cordialissimi. · Nella seduta d el 30 giugno la Facoltà medica .d i Modena ha delib·e rato il 1tr.a.sferimento alla Cattedra di Clinica Ostetrica e Ginecologiça (lasciata ·vacante dal decesso del compianto prof. Guzzoni degli Ancar.ani), del pr-0f. Michele Bol.affio, già aiuto del sen. Pestal<l•Zza alla Clinica di Roma, e attualmente titolare 11ella R. Università di Cagliari. I l prof. Lee vValLace De.an , di <lt<l!rino-laring<llogi.a e chirurgia orale .all' Unive,r sità di Io·\va, ha accettato la chiamata alla Cattedra di otorino-laringol-0·gi.a dell'Università di St. Louis .

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Pavia. Costituzione, abito e tubercolosi.

Lezione del prof. A.

ll'ERRATA.

Per iniziativa del 1Si11dacato Medico Fascista di Pavia, si è iniziato 1'8 giugno u11 ciclo Q.i lezioni sulla tubercolosi per i medici condotti della Provincia di Pavia. H.a te11u to la .prima le7..ione, nell'Aula della Clinica. Medica il prof. Adolfo Ferrata, <liretiòre della Clinica l\1edica Generale, svolgendo il tema « Costituzione, abito e tuberc-0losi ». Il Ferrata pa~a i11 rassegna le idee .a volt:'l. .a volta ·dominanti sull'.ereditarietà .diella tuber00lo.si; mentre un te1npo si rite11eva ~he vt~uisse

(ANNO

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F.IBC. 2'7~

ereditato il germe, come .avviene per ]a si fj lide, in segu it-0 si ritenne -che l'ereditarietà sii limitasse .ad una predisposizione dei figli c1 i t'1bereolosi ad ammalare di tubercolosi tabito tisico): tale predisposizi-0ne sarebbe consistita nel fatto che il tuberc-0loso ·genera un soggetto C'he ha dati anatomici, fisiologici e cootituzionali cl1e predispongono all'attecchimento della. tubercolosi. Si è poi ritornati .a lla vecchia conce2 ione ~d.ell 'er(:Jdi­ tarietà diretta della tubercol osi~ Jnodificat.a per .altro nel senso della trasmis~nb1l i tà del virus tt1bercol.a.re, non del bacillo vero e proprio, in quante ricerche recenti condurr ebbero alla conclusione che è vero che il bacillo tubercolare è il germe s pecifico della tubercolosi, ma che esso non rappresenta che u n aspetto tran&itorio della sua attività· bi-0logica: il germe della tubercolosi, in. fatti, ~p.artiene alla classe dei virus filtrabili. Jl problema della trasmissibilità .della tuberoolosi, pertant-0, si impernia su quello della filtrabilità del virus tubercolare, e quindi molto più vasto è il problema di quanto non si creda comunemente. In esperie~ze s11gli ani111.ali, si è constatato che i filtrati di materiale tubercolare si comportano in modo diverso dei veri bacilli, dando lu<lg-0 ora ad una forn1a di tubercol<lsi nodosa, ora ad un.a forma di cachessia progressiva e grave; in altri casi, gli animali presentano disturbi lievi e transitori; talvolta si arriva al tubercolo; talvolta Ancora n-0·n si tro.v an 0 bacilli, ma il miateri.ale rein<lculato riproduce la. tubercolosi con presienza di bacilli. La ereditarietà diretta, si è concluso, è possibile, p<lichè si è dimostrato che il virus passa .attraverso l.a placenta. Nella pratica, per altro, questa possibilità difficilme11te si ·v erifica . Si sa infatti che i bambini 11.ati. da tubercolosi possono essere immu ni daJla ma.latti.a, ;e, tolti d.a]l' an1biente, crescere perfettamente sanj, ed a.nzi più difesi degli altri e;ontro l'attecchimento della tuberoolosi, per umori difensivi che passano attraverso la 1pl.acenta. Or a ci si d<ln1anda : esiste un abito tubercolare? Si è pensato che 1' abito tisico fosse l'espressione .dj una· eredo-distrofia. :t uberoolare. Passi.amo .affermare che ciò n-0n è. Le leggi dell'ereditari~tà or.a le con<lsciamo bene. Quando noi parliamo di costituzione, intendiamo riferirci a quello che l'individuo è nel momento in cui noi lo vediamo, più che di oostituzione, è meglio parlare di personalità clinica, ch e è la risultante di. fattori ereditari, fissi ed immutabili, e di fattori condizionali, ohe sono in rapporto .alla vita intrauterina, al parto, ,all'ambiente, alle malattie a cui l'individuo può essere andato soggetto. Per quanto riguarda la tubercolosi, più che ~ fattori ereditari hanno importanza i fattori condizionali: il periodo puberale ba per il Ferrata un grandissimo valore. Il Ferrata .accenna l)Oi alla distinzione che oomunemente si fa dei vari .tipi morfologici: il nor1

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[ •.\.N:NO

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FASC. 27]

~EZIO~E

n1oti·p o, e le sue deviazioni: il 1011gilineo o microsplancnioo e il bre,·ilineo o n1acrosplancnico. L'uno e l'altro di questi due ultimi tipi .andrebbero soggetti .a deter1nin.ate malattie. Per qua11t-0 r iguarda la tubercolosi, i.I longilineo va soggetto specialn1ente alla foru1a polmonare, il brevilineo a que11a delle ghiandole, delle ossa, delle s ier·ose: questo è quello che si dice. Sta invece il fatto che i 1ongilinei .am111-ètlano cli tubercolosi 1p olmonare I)ÌÙ degli .altri, ina i1on molto di più; il problema della predisposizione alla t ubercolos i v.a i11vece impiantato su altre basi. La guerra e gli esperimenti di oolonizz.azione ban110 di1nostrato che se viene importata la tubercolosi ove è sconosciuta, la malattia con1pie delle Yere stragi, assumendo con predilezi<>ne l ' andamento della milia1·e. Ora si sa che nei ban1bini la tubercolosi più facilmente che i1ell'.:Wulto <lecorre co1ne miliare, n1entre in questo tende .a l-0calizzarsi: fra i due fatti esiste quindi un parallelismo: l'attecchimento della t ubercolosi in f<>rma acuta là dove la tubercol<>si è sconosciut.a è dovuta al fatto che i1011 si sono n1ai verificati fenomeni di adattan1e11to e di imn1un1zzazio11e. La cognizione de]l'n bito per .altro non si pnò del ~tutt·o pbband on are1, ,q uantunque rn1odificata profonda1nente da quanto si pensava in passato: il 1-ongilineo è in genere llll iponutrito (t.ale è l.a sua caratteristica), e sotto questo punto di Yista € più facilmente predisposto alla tubercolosi, e di questa n1alattia alla varietà polm-0n.are, p er l'ip<>plasia cardiovasale , cl1e induce irregolarità di cir-00lazi-0ne poln1onare, e per la sp eciale strl1ttura della gabbi.a toracica: entrano in gioco anche fattori endocrini, in quanto il ]ongili11eo predi.siposto alla tubercolosi è certame11te un iperpituitario 1111 ipotiroideo, e un ip-0genitalico: trattasi di sog'getti di scar so vigore, e quin<li poco resistenti alla, t11bercolosi. L '-0rga11ismo nell'.accre&eime11to trova ragio11i di maggiore JTJforhi lit.à, pier ·dis.aTn1011ie insorgenti. Il fattore pubertà, c-01ne gi.à. si è accennato, ha per il Ferrata una grande importanza, per le in·~­ <lificazioni intercorrenti che p-0sso110 plasmare il sogO'ett-0 e ciò più nella fen1n1ina che nel mao ' . ~chio per la maggior rapidità dell'inteTvento in quella: possono i11iziare in quell'epoca i più svari.a ti distu rbi, e a quell'epoca può attecchire il .ger111e della tubercolosi. Dal pl111to di vista della terapia, si possono cor1·eggere con adatti preipa rati opoterapici le disarmonie endocrine n ei soggetti longilinei durante l'.accrescimento, e per ciò che si riferisce f.ìtretta1nente n lla tu berC-Ol•OSi; la lott.a rJe•v ' e~ìS01'e <liretta. essenzi.a ln1e11te contr.o il oontagio diretto. Per il Ferrata, la vaccinazione è desti11ata .a buoni successi. Alla lezione .assisteva nt11ner-0So pubblico, com11osto di medici c-0ndotti del]a Città e della Provincia e di studenti i quali alla fine 11.an110 ca' ' l'oratore. lorosan1ente applal1dito 1

Dott.

~i\.LF.s's .\)TDRO

ESPOSITO.

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PRATICA

Da Trieste. Il Congresso dell'Associazione Medica Triestina.

Il 9 marzo a. c. nell'aula della Bibliotec.a dell' Ospedale Regina Elena, l' Associazio11e. Medica l1a tenuto il suo Co·ngre.sso generale. 11 presidente dott. Gusina ha fatto 1a cronistoria degli eventi eh.e nell'anno sociale tes.t è trascorsQ han110 maggiormente toccato l' Assoc.iazion e; ha c-0mmemorato in quest'occasio·n e i dottori Emilio Orlandini, Guglielnlio de Pastrovich, Augusto Poliak e Federico Rode, decessi in breve l.ass-0 di tempo; quindi 11a oon1 u11icato le di1nissio11i di tredici soci ·deplora ndo queste per·dite ed .augurand·osi di vedere rientrare i dimissionari nell' As1Sociazione. Il dott . Gusina ha poi dato un breve riassunto dell'attività scientifica vera1nente n otevole del oodalizio; ventiquattro c-011ferenzieri 11anno discusso problemi .altan1ente interessanti ; troviamo tr.a questi alcuni eletti clinici i prof. Gabbi Aldo Lui.zzatto è Cova. Il dott. Gusina in' comunicato cl1e fra gi-0rni sarebbe uscito fine ha il B·ollettino dell' A[sociazione co11 l'est eso reso("onto della vita scientifica della Società nel biennio 1926-1927. Subito d·op.o- ha preso la parola il clott. Lang, segretario del Sindacato Medico .Fascista, per illust r are la su.a proposta, già precede11teme11te avanzata, d 'inquadrare l' Associazi·one Medie.a Triestina. quale organo parasindacale nel Sin'1acato. Ha risposto il preside11te dott. Gusin.a dichiarando che la direzio11e, compresa della grande iinportanza di tale atto, proponeva di accettare l'invito del Segretario del Sindacato. J.,a proposta è stata,. :::Lpprovata e11tusiastica1nente p er acclamazione . Quindi il d-0tt. Gusina ha esposto in un esteso discorso le ragioni per le qu.ali egli inten..Jeva I.asciare I.a carica di presidente dell' AS€oci a~ione . D·opo aver ricordato che ha apparte11uto per ben 37 anni alla Direzione di questa Società ha spiegato: « Da buon &old.ato che h.a finita la sua campagna n1i ritiro perchè ritengo che forze piì1 giovani con lo zelo e la volontà cl1e è propria di uo1nini non .ancor'a avanti nella 1naturità, ed al tempo in cui vivian10, potra11no, anzi dovranno in1pri1nere all'Associazione t1n ritn10 più celere. Troppe occupazioni mi iinpedivano di darle quel1' impulso ..Ji cui e..."5a abbisogna e che giustamente le compete. Di fronte .a ciò u11 solo vanto: quello di avere fedelmente servito. Lascio l'incarioo onorifico .ai 111iei succe.ssori, tr.asn1ettendo loro una gestione sociale ordi.11ata ed attiva, dop·() avere ulti111amente promossa la ripres.a del Bollettino sociale» e d·oip·o aver avviata l ' Associ.azione stessa verso l'inquadramento nel partito. Giudicate voi la n1i.a. opera, che fu 1node.sta, ma .sempre impronta t.a. <lll' amore pro.f ondo per questo centro di studio cui con fervore e oon si11cerità d'inten.dimenti, ho 'clat-0 la mia attività direttiv·a in quasi un quarantenni.o. Rie ntrando nei ranghi, f'=dele e disciplin.ato mi.lite , io auguro alla nuoY.a Direzi-0ne. (<


1836

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POLICLI~ICO

che avrà il suffragio dell' Assemblea, di raggiungere mete a1nbite e più alte che segnino giorni ognor più gloriosi a questo .amato e fiorente SQdal~zio ».

Cessati gli .ap.p lausi il prof. \ Tissich ha preso la parola per riooirdare le benemerenze del dott. Gusina che dedicò la parte n1igliore di sè alla prosperità dell' Asso~iazione, ed ha proposto che il dott. Gusin.a venga nominato socio onor.ario; il che è stato a.ipprovato per accla1nazione. Poichè col Presidente si è presentata dimissionaria tutta la Direzione si è proceduto .alle elezioni per la nuova presidenza. Alla votazione sono risultati eletti all'unanimità: Presidente: dott. Attilio Cofler; vice-presidente: prof. <lott. Oscar Oblath; secondo vice-preside-nte: dott. Emilio C<>n1isso; consiglieri: dott. Enrico F errari, dott. Umberto Mestron, prof. dott. Arrigo Ravenna, dott. Ernesto Roncalli; revisori effetti vi: dott. Guido ~1.a1111, dott. Romolo· Liebn1an; reviso ri sostituti: di0tt. Decio Fabricci, dott. Amerigo d ' E ste ; consiglio degli arbitri : prof. <lott .Emanuele Fre.u nd, dott. La.m berto Gladulich, dott. Giulio Gr.andi, dott. Ferruccio Grego, dott. Rodo,l fo de Grisogo1'lo, doit t . Italo Levi, dott. Mir-0 Mitrovich, prof. dott. Carlo Ravasini, dott . Giovanni Saitz. Dopo brevi parole dj· ringrazi.amento del nuovo presidente prin1ario dott. Cofler, il Congresso è stato chiuso. 1

T.

Da Catania. Il proif. Della Volta , titolare · di medicina legale, di11anzi i soci del Gruppo Catanese della Società Itali.ana di Sessuologia, ha letto in due sedute una lunga relazion.e «Sul reato di contagio cli sifilide o di rnalattia venerea nel ptrogetto preiiTT1.inate di un. n.u1ovo cod'ice penale » . Egli h.a esaminato i fondamenti bio-s.ociologici del fenomeno della traS1I11issi-o·n e delle mal.attie sessuali , ha esposto uno studio comparativo delle legislazioni vigenti in altre Nazii011i; ha discusso l'art. 586 dell' avan1progetto del nuovo Codice Penale Italiano , .approvando inoo11di2ionatamente lo spirito informatore di questa legge che andrebbe per altro secondo 1'0. ulterior1nente el.ab.òrata, da un lato n1eglio circoscrivendone i co11fini, dall'altro integrandola con 110-rme collaterali così da adeg.u arla alla gravità del feno1neno che dovreb.b e argin.are. Dopo un'ampia disoussione è stato en1esso il voto che anche in Italia sia resa ob·b ligatoria la cur.a delle malattie veneree e sifilitiche oon sanzioni pt1nitive per i trasgressori. ·Insien1 e a.d esso .sono Sitati formulati altri voti contenuti in un ordi11e del gior110 trasmesso alla Pres idenza dell.a Soc. I t . di Sessuologia. A . T. 1

[ANNO

XXXV, FASC. 27]

NOTIZIE DIJIER5E. Società Italiana di medicina interna. IL XXXIV Congresso della Società Italiana di Medicina interna avrà luogo in Roma nei giorni dal 12 a l 15 ottobre del corrente anno. Oltre ai temi precedentemente annu nzia.ti, sarà all'ordine del gior110 dei lavori il tem.a: « Lesioni cardiache ~n rapporto al servizio militare » che verTà svolto dal maggiore medico dott. Giuseppe D' Ambrosio della Sezione di Medicina militare e coloniale del C<>ngresso stesw. . Per informazioni ~ schiarimenti rivolgersi al Segretario della Società, prof. Giuseppe Sabati11i, R . Clinica Medica (Polic]inic-0), Roma. 1

Congressi medici dl Roncegno. Alla pre&enza delle Autorità civili, militari e fasciste della Provi 11cia e di circa 150 Congressisti convenuti d.a tutte le parti d'Italia ebbe luogo il 17 giugno l'apertura uffici.ale del V Congresso della Società di Sessuologia, Demogra.fia ed Eugenica, della XIV Riunio11e d-ell' Associazione Professionale dei Dern1os.ifilogr.a.fi Italiani e del II Oongresso dell' As&aciazione Ultraviolett.a Italia11a. La cerimonia d 'a.pertur.a fu tenuta nel gran.rJ ioso salone dello stabili1nento balneare festosa1n€nte addobbato per l'occasio11e. Al ta.volo della Presidenza sedevano il prof. Viola, il vice-prefetto comm. Bevilacqua, il p·o<lestà di R-0ncegno, i proff. B.aglioni, Piccardi e Spolverini con1e pTesidenti dei tre Congressi. Pronunciarono patriottiche •p.arole di saluto, ringraziamento, plauoo e augurio, il presidente onorario prof. Viola., il rapprese11tiante del Gover110 e della Provincia, il podestà di Roncegno. Il cav . dott. Porcelli di Livorno come segretario dei Congressi prelesse le uumerose .adesioni telegr.afiche ed episto.Iari. A tutti risposero ri11gra.z iando i rap1presenta11ti delle tre Riunioni, illustra11do ciascuno somma.r iamente le finalità ·p ratiche e scientifiche delle discipline mediche da loro ra.pprese11tate. La bella, s uggestiva .adunata si chiuse con una -dotta comunicazio11e del clinico di Bolog11a, da lunghi anni inedico dello stabilimento prof. Viola, sull'uso e sull' azion e terapeutica delle acque di Roncegno con1e bibita e bagni. Si p.assò qui11di .allo svo]gi1ne11to del progran1ma.

.

Conferenza internazional e per il campionamento biologico dei medicinali. Dal 15 al 28 aprile si è adunata a Francoforte ·sul Meno, nella Speye.r -Haus, la 3a. · conferenza ìntern.azion.àle per la .standardizz.azione biolo,g ica di alcuni medicinali, convocata dal Comitato <l'Igiene della Società delle Nazioni. :E stata divisa in due sezioni: 1° sieri ,· 2° medicina li dosabili biologicamente. Le decisioni adottate analogamente a quelle delle conferenze anteriori, non hanno per ora carattere obbligatorio: costituiscono d€lle racoo-


[ANNO

XXXV,

FASC.

27 J

SEZIONE PRATLCA

mandazioni . Diverra nno obbligatorie quando l a Società delle Nazioni .avrà riuniti i rappresentanti dei governi aderenti, per redigere un prot-Ocollo ufficiale. P er o ra ogni Nazione r esta libera di adottare t1n ca1upio11e che si avvicini più <> meno a quello internazionale . In merito a lle decisioni più notevoli, per il lobo posteriore dell' ipofisi I.a Conferenza non ha mantenuto il titolo fissato dalla precede-nte Conferenza id.i Edimbl\lJ"go i n 5 cg. di sosta11za fresca inietta.bile, ma ha definito una « unità ipofisaria '' uguale a mg. 0,5 di questo ca.m pione intern.azio11ale. P er la digitale ed i preparati digitalici si è consigl iato di esprime r e il valore in unità ~he rappresentino 1 cg. del campio11e i11ter11.azional e . Per gli arsenobenroli si è oon\enuto che ogni Paese può adotta.r e un tipo proprio di 1100 ·alvarsa.n di cui l a t<>ssicità e l ' attività tripanocida sperimentale siano riferite al campione internazionale . Malgrado la difficoltà e la lun~hezz.a che s'inoontraJto nell a determinazione d ell'attività spirocheti cid.a col 1netodo Hale, la Conferenza ha proposto <"'he venga eseguita insieme alla determinazione dell'.attività tri p anocida. In margine alla confe renza 11anno a'iruto 111ogo ricevin1enti, J)ranz:i, visite a stabilimenti i11dnstriali, ecc.

Riunione malarlologica Nazioni.

della

Società

delle

D.al 25 al 28 giugno si è adunata a Ginevra la Co1nn1issione mal.ariologica della Società delle Nazioni , sotto la presidenza del dott. Alberto Lutrario. L 'Italia er a rap,p resentata anche ~ai proff. Vittorio A. co li , Alberto Miss iroli, Don.aito Ottolen ghi, dal dott. Autonio L a.branca e dal l'ing. Bonan1ico. E stata 1nessa in piena luce l'organizzazione antimalarioa italiana. .S·o·n o stati esposti gli studi e le inchieste in corso. Si è discusso il programma d 'azione ul teriore. Riferiremo prossima.1nente sui lavori della Commissione.

Congresso internazionale di sessuologia. Dal 10 giugno al 5 lu glio si è svolto 1a Ooipenaghen un Co,n gresso internazionale della <<Lega p er le Riforme Sessua li », fondato <la Auguste Forel (Yvor11), Havelock Ellis. (L ondra), M.agnus Hirschfeld (Berlino) e Margaret Sanger (Ne'v Y·ork) . Sono sta te nresen tate relazioni da Hirschfeld (Riforme sessua li), Dora TI.t1ssel (Educazione ~es­ s uale), L-eunbach (Lin1itazione delle n.ascite) e Pasche-()serki (Le?ii:<lazione penale e sessualità). P er gli atti del Cong resso e per adesi oni .all a lega rivo·l gersj al segretario generale, dott. J . H . Leunb.ach, Stockholn1sgncle 39, Copenhagen (Danimarca). 1

Asso~iazione

1339

n e consacrato in specie .agli aspetti pratici del problen1a . della frenastenia, studiato nei riguardi p.atologici, psicologici, profilattici, sooiali, am111inistrativi e giuridici.

All'Accademia medica di New York. L'Accademia 1\iiedica di New York ha acquistato, per 185.000 doll. (pari aicl oltre 3 m.alioni e n1ezzo di lire it.), una collezione di libri rari tli n1edicina, raccolti, nel corso d~ un ventennio, d.al dottor Ed't\ a rd Strecker di Boston e poi p·assati in proprietà del dott. Abrahan1 S. V\Tolf Rosenbach. La collezione comprende 83 i n cun abuli pubblicati prima del 1501, un manoscritto ,alluminato .dell'opera di Guy d'° Chauliac, datante dal XIII secolo, ecc. :E: ricca di 1700 volumi . La Fondazione Rookefeller h a ooncor so nell'acquisto oon 85.000 doli. ; da più parti si so110 ·avute varie alt r e somme; tutti gli impiegati della biblioteca hanno voluto concorrere con modes.t e so1nme all.a sottosorizione. Nel JJrossi1no autunno verrà fatta ltn'esposizione ,}ella raccolta Strecker. 1

Centri anticancerosi In America. Il Commissario per l'igiene di St. Louis, dott. Starkloff, ha annunziato che è allo studio un progetto per istituire nella città dieci ce11tri anticane;erosi, i qu.ali avran110 scopi diagnostici. Di reoent~ si è svolta a St. L ouis una cc' siettimana del can cro ,, ; furono te11ute oonfere 11ze id.ai proff. S. C. Bloodgood e E. S. Cullen , dell'Università ,J.ohns H o pkins.

Un lebbrosario a Parigi. Si computa che a Parigi viva110 un ce11tinaio di lebbrosi, per lo p itt ex militari, che hanno contratto la n1a1attia nella colonia f.ra11cese dell' Indocin.a, altri ch·e l'hanno contratta in Francia, i11 seguito .n, contatti con lebbrosi. Il Sovrano Ordine di Malta ha provveduto a costruire, per ricove1.,arli, un apposito i)adiglione neJl'Ospedale ,di Sa11 I-'uigi p er d ermop,atie. L ' inaugt1razio·n e ebbe luogo il 25 giugno, con l ' interventò di numeros j membri dell'Ordine. Il principe Chigi, delegato 1del Gran Maestro, pronunziò un discor so ri cord.ando i fasti dell'Ordine. Il sen. Cotard ringraziò , rilevando i ben efizi che derivera11no ,dall'isolamento e d.all.a cura dei lebbrosi.

La radiotelefonia negli ospedali di Parigi. Un grande quo,t idi,ano di Pari gi ha fornito dieci apparecchi radio, con altoparlante, ai seguenti ospedali: Hotel-Dieu, Pitié, Oharité, N ecker, Coch in , Lariboisière, Laen11~c, Broussais, Boucicaut, Vaugirard.

Americana per lo studio dei fre-

nastenici. Ha t e11uto il s uo conYeg110 annuo dal 31 m.ag~io al 2 git1gno ad _i\. tlantic City, sotto la presiden z.c'li di Ed"·.ard R. Jol1nstone. Il convegno ven-

Contro la cura obbligatoria delle malattie veneree in Inghilterra. La Can1era dei Co1nuni 11a rigettato. con 156 voti contrari e 93 favorevoli , un progetto di leg-


13·i 0

IL POLICLINICO

g e proposto dalla Corporazione di Edi11burgo, p er rendere obbligatoria la cura delle mala,ttie veneree (sifilitiche e bleno-rragiche). All~ discussione presero atti,ra p.arte alcuni inedici deputati: Little e Salter in senso co11trario) Shiels in senso f.avore,·ole al progetto.

Aumenti di stipendio a professori universitari. Il 15 maggio il Co·11siglio amministrativo della Università di Yale (Ne'v Haven), annunziava che gli stipendi dei professori titolari ·sono stati elevati al minimo di 6000 do]. (circa 120.000 lire it.) e che quelli dei pro·fesso ri associati ed assistenti son.o stati elevati di 500 dol. ciascuno (circa 10.000 lire it.). L'aumento globale di spesa. importerà ogni an110 168.000 dol. (oltre 3 milioni di lire it. ). Il Consiglio l1a m.anifest.ato il p~oposito di portare ulteriori 1niglioramenti, no•n appena disporrà di fondi basteYoli) oosl. da mettere la Yale a livello di .altre Università americane. 1

1

XXXV,

FASC.

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Un comizio inglese contro -Voronoff.

27]

Un comizio che è probabilmente il prin10 nel suo genere, si è tenuto alla Caxton H .a ll in Londra per protestare contro gli inne8ti di ghiandole praticati dal dott. Voronoiff e contro le buone accoglienze che varie org.aniz2>azioni scientifiche hanno fatto al chir urgo quando po·ohe settimane fa si recò :a Londra per farvi una. conferenz.a . Gli organizzatori del comizio hanno definita la .. . . ' i)rat1ca di trapiantare le ghiandole scimmiesche in esseri umani come pericolosa, indecente e crudele. Essa segnerebbe il punt<> più basso della degradazione che la medioina abbi.a raggiunto. Il dott. Bayle ha dichiarato che le idee e i metodi di V oronoff sono una grave minaccia alla razz.a umana. Le operazioni di V. sono un.a . violazione d-ella 11ormalità, ~ il dottore ha protestato in pa1·ticolare oontro l'idea di innestar€ le ghiandole su ragaz2>i di 8-10 .anni, per « al]e,.are 11na i111ova razza di gen1 ». •

Nella stampa medica.

Le imposte sui sanita1•ì negli Stati Uniti. \

[.i\.NNO

I~

Se11ato {legli Sta.ti Uniti ha rigettato una proposta di legge che elevava l'impostia sui medici, dentisti e veteri~ari. 811ccessivamente ha stabilito che nel computo del reddito imponibile dei sanitarì si devo.110 detr~rre le spese cui questi vanno incontro per seguire i corsi di perfezionamento o partecipa.re .ai Congressi. La Camera dei Rappresentanti ha· ratificato queste decisioni nelle quali l1a avuto 111o]ta parte la campagna' del1' Associazione l\1edic.a Americana.

La « Zeitschrift ffir Narkose » è stata fondata d.al prof. C. Gauss, direttore della Clinica ostetrico-ginecologica di " riirzburg.

Mentre questo numero va in macchina, ci giunge la tristissima notizia che si è &pento il sen. prof. LUIGI MANGI.'1GALLI. D ell'illustre Clinioo diremo amip iamente in un prossimo numero.

Indice alfabetico per materie. Aciqi bilia!:'i: azione diuretica Albuminuria: prescrizione .

A mmi nistrazio1ie sanitaria

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Anen1ia post-emorragica sperime11tale: ricerche . . . . . . . . . . Bacilli tubercoJ.ari : ter1·e110 al ver de di malachite e tecnica per l'isolamento. Bibliografia . . . • • • • Caffeismo e teis1no . . . . • • • • Oa.ncro: eziologia irritativa .. • • •

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Oor rispondenze

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Diabete mellito e gravjdan2>a Ganglio di Gasser : .alcoolizzazione • Grassi : rica.m bio intermedio . • • Incontinenza d' urina: trattan1ento • Infortunistica: que.siitj . . • Innesti autoplastici sperimentali Intesti1.io: malformazioni congenite . Malarioterapia in neuTopatologia . . MoTblO di B.asedow: traumi psichici nella patogenesi . . . . . . . .

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N istag1110 : semeiologia generale e modo d'esplorazione . . . . . Pag. 1311

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Ospedali: per wn regolaniento unico . » Pancreas e su.r reni · antagonibn10 funzionale . . . . . . · · · · Par.otite epidemica: importanz.a nell'ezi-0logia del diabete . . . . Reazi-0ne di W assermann : meccanismo S ensibilità sup.erfiicJ.ale e .p rofonda della faccia . . . . · · · · · S1plen<}megalia atjpica: srJl€nect-0n1ia Stomaco: lejo1nioma . . . . . Tuberoolosi: collassoterapia in gravi, • • danza . • • • • • • • Tubercolosi: cura chirurgica • Tt1bercolosi: immunizz.azioi1e c-0.J vacci ... no B. C. G. . . . • • • • Tub€rcolotici: ·alime11tazione nei sanatori . . . . . . 1Jrine: ritenzio11e post--0peratoria: trattamento . . . . . . · · • • Urotroipi11a: eliminazione •

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Dlrt~ti di proprtetà riservati. -

Non è consentita la rista 'lJJa 111 lav•>r·f tJt.lbbllcatf nel ~ ,1 clirtlco se non in seguito ad 'Jt:torlzzazf..,ne scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di P.ssi senza citarne la fonte.

Roma. - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier.

V. AsooLJ, Red. resp.


[ANNO XXXV,

FASC.

27]

1341

SEZIONE PRATICA

_.. Nuovissima pubblicazione della nostra Casa Editrice: Prof. MARIO OHIRON

AiuTo NELLA CLI1'ICA ME01cA E oocENTE NELLA R. UN1vEssITÀ 01 RoM.t.

Le malattie del sangue MORFOLOGIA DEL S~NGUE - ORGANI EMOPOIE1'ICI E SISTEMA RETICOLO-ENDOTELIALE RICA-M:liIO EMOGLOBINICO E FISIOPATOLOGIA DEI LEUCOCITI ANEMIE - LEUCEMIE GRANUl,01\11 - TUMORI DEGLI ORGANI EMOPOIETICI - DIATESI EMORRAGICHE - TECNIC.i EMATOLOGICA - IL QUADRO EMATOLOGICO NEJ..LE VARIE MALATTIR.

Manuale Pratico per medici e studenti Affinch è i lettori possano rendersi conto della grande importanza di questo

libro ne riportiamo qui di seguito l'Indice:

PARTE SECONDA.

INTRODUZIONE·

'

Caratteri venerali. La massa de1 sangue. Corpuscoli del sangue. Pla.sma. Siero. Sali e sostanze organiche del sangue. Proprietà fisico-chimiche del sangue. Peeo specifico. Viecooità. Reazione del sangue. Concentrazione molecolare del sangue. Raipidità di precipitazione.

' •

,

PARTE PRIMA. MORFOLOGIA E FISIOPATOLOGIA DEL SANGUE. ORGANI EMOPOIETICI.

.l1 orfoLooia e fi .;ioptt tol ooia d el sanoue.

Globuli rosei (emazie). Emo globina. Funzione dell'emoglo bina. Valore globulare. Derivati dell'emoglobina. Emolis i . Em,o lisi da siero. Globuli bianchi. Gra·n ulociti. Linrf ooiti. Monociti. Caratteri differenziali dei tre tipi di let1oociti. Fisi01Patologia . dei globuli bianchi. St11dio delle ossidasi. Fermenti proteolitici dei globuli bianchi. Fisiopatologia dei linfociti. Piastrine. Funzione delle piastrine. Coagulazione del sangue. Organi emopoietici. Midollo osseo. Importan.z a olinica dello studio del n1idollo -0sseo. Gl an·dule linf~.ticbe . Circolazioine dell?.. linfa. Apparato retioolo-endcteliale. Milza. Struttura della mil za. Fisiologia della milza. ltigenerazioni e trapianti di milza . Esperimenti di splenectomia. Fisiopatologia dell~.. milza. Funvione emocateretica della milza in condizioni normali e patologiche. Embriologia del sangue Modificazioni quaintitative e qualitative degli elementi morfo logici del 5angue. 0

LE MALATTIE DEL SANGUE.

Anemie. Anemia perniciosa. Sintomatologia. Esame del sangue. Alterazioni del ricambio. Anatomia patclog,i ca. Decorso. Casi clinici. Patogenesi. Anemia a tipo pernicioso da gravidanza. Anemia a tipo pernicioso in soggetti malarici. Anemie emolitiche. Ittero emolitico congenite famjgliare . Sintomatologia. Anatomia patolog.ica . Decora.o. Patogenesi. Teoria S'plenogena. Teoria midollare. Casi clinici. I ttero emolitico ::tcquisito. Anemie da em-0lisi acuta (e111oglobinu rje). Emoglobinuria da freddo. Attacco emoglobin·urico. Emoglobi•n uria da fatica. Emoglobinuria nei malarici. Emoglobinur.ia da favismo. Anemie da emolisi -0ronica. Anemie con emosiderinuria. Anemie con emataporfìrinuria. Anemie G~con·darie. Anemie da sostainze emotcssicbe. Anemie pootemorragieihe acute. Anemie postemorragiche croniche. Olorooi. Sintomatologia. Esame del sang11e. Patogenesi. Anemie dell~.. prima infanzia. A.nemia 8.pl~..stica. Sintomatologia. Esame del sangue. Anat~mia patologica. Agranulacitosi. Tèrapia delle anemie. Anemia perniciosa. Ittero emolitico coetitnzionale. Clorosi. Anemia postemorragica acuta. (Continua).

I


1342 Seguito della PARTE SELONDA. LE MALATTIÈ DEL SANGUE.

Leucosi. Malattie ·dell'apparato mteloide. Con-cetti generali. Leucemia mieloide cronica. Eziologia. Sintomatologia. Esame ob·biettivo. Anatomia patolog.ica. Diagnooi. Poli·citemia. Eritremia. Sinte>matologia. Patogenesi. Mielosi .alellCem ira. Clorom·a e olorolencemia. Mielomi. Malattie clell'appo.rato linfatico. Stato linfatico. Leucemia !in.fatica cronica. Sin tomatalogia. ' Anatomia patologica. Diag'lnosi. Linf adeno8i aleucemica (a leucemia linfatica), ' Complesso sintomatico di Mikulicz. Linfomatosi infettive. Linfogranuloma maligno. Anatc>mia p atologica. Mi cosi fungoide. Lin f osarooma. Casi clinici. Leucosaroomatosi. Leucemie acute. Leucemia a.ruta mieloblastica . Malattie dell'apparato reticolo-endoteliale. Iperplaisie e ne ~plasie dell'ap·p arato reticolo-oodoteliale. Mo1·bo di Gaucher. Anato·m ia patologica. Morbo di Pick. Lipemia di9,betica. Degenerazione a.miloi d1e. Malattie della milza. Morbo di Ba nti. A11atomia patologica. Splenogranulomatosi siderotica . Terapia Diatesi emorragich e. Malattia di Werlhof. Studio del sang··ue. Emofilia. • Sin tomatcilogia. Lai ·c oaglllazione del sangu e nell'emofilia. Dia.gnosi differenziale. Porpore sintomatiche. Morbo di Sch onleim.-Henoch. Pol'pore sintomat.iche nel.J.a setticemia. Porpora fulminante. Ra.dioterap~a delle leucosi. Leucemia. cronica. Leu~emia. acuta. Mielosi a l eu.cemi'cél... Linfosarcoma. Lirufogr·a nulomatosi. Malattia di Mii.kulicz. Eritremie. Diatesi emorragiche e e mofilia. Arppen·dice della terapia deHe leucosi (casi clinici). Altera.zion.i sintomatiche del sangue. Malattie iinifettive.

[ANNO XXX\~, F ..\SC.

IL POLICLINICO

Malattie dell 'a,.pparato roopiratorio. Malattie dell'apparato circolatorio . Malattie d'ell'awarato digerente. · Mala ttie della nutrizi0111.e. Malattie dei reni. Malattie ùelle glandule a secrezione interua.. Osteoma,laoia. Carcinoma. PARTE TERZA. METODICA DELLE RICERCHE EMATOLOGICHE.

Come si preleva il sangue. Posaggio de1l'emoglobina. Determinazione quantitativa d·e i globuli rosei. Com·t eggio ·dei leu cociti col . metodo di Thoma-Zei56· Metodo <li Fonio per il conteggio delle piastrine. Esame microscopico del SS1n.gue. Valore glob11lare. Conteggio differenziale dei leucociti. Determinazione della massa .d el sangue. Metodi ·diretti. Metodi indiretti. . Eli min.azion•e delle soot.anze .coloranti ·colloidali im.iettate per via endovenosa. nell'organismo. Determinazione quantitativa della concentrazione di colore nell a circolazione. Descrizione del colorimetro compensatore di Gosio. Tecnica del l 'inie~iane endovencsa di -0olore. filsu ltati e valore clinico della determinazione. Il vi.s-0osim etro di Hess. Nuovo vis cosimetro secondo Deter-mann. Determina.zione del tempo di èoagulazione e di emor' ragia.. Esame della resist.e nza capillare. Determinazione della resistenza globula.ire. Come si prendono i globuli rossi. E~ame della il'e6istenz.a. verso altri agenti. Tecnica ·d i Donath e Landsteiner per la determinazione della emolisi•n a nell'emoglobinuria dia, fredd o. Tecnica della .determinazione dell'emolisina nell'emoglo binuria n.ei malarici (Ghiran). Esame d-ei corpuscoli sanguigni all'ultra,m.i croscopio. Determin·aziione .del volu1me degli eritrociti. Metodo della sedimentazione. Metodi refrattometrici. • Trasfusione dii sangue. E\Same per l'alltoa.gglutinaziane degli eritro~iti. Determinazione del peso s·pecifico del sa.n.gue, del plasma e del siero. La reazione del sangue. Spettrofotometria. Spettroocopia e spettrografia del sangue. Spettroscopi tasc~..bili. Determinazione del ,colare del siero. Determinazione della bilirubina nel siero di sangue. Tecnica della reazi one microchimj-0a del ferro. Determinazione della bilina. nelle feci e nelle orine. Ricerca nell'orina. Ricer ca nelle feci. Determinazione qua.intita.tiva del fibrinogeno e della fibrina. Reazione dell'-0sei dasi (reazione del bleu indofeno lo). Reazione del g licogeno. Degenerazione grassa del protoplasma dei leucociti. Sulla tecnica delle bi opsie e autO'paie. Puntura della milza. Puntura del midollo osseo. Cume si a.llestiscon-0 i preparati istologici. Colorazione vitale. Linfocitosi adrenalinica. Descrizione delle tavole. 1

Volume di pagg. XII-416 nel formato della Colla.n a dei Manl1ali del Policlinico, con 49 figure nel testo e con 5 tavole a colori fuori testo. Pr~zzo T.1. 68 più le spese postali di spedizione. Per i no·s tri abbo·n ati sole L. 60, in porto franco. Per ottenere

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Roma, 16 Luglio 1928

ANNO XXXV

Fase. 28

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fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI SEZIONE ,

R~ATTORE

FRANCESCO DURANTE PRATICA

CAPO: PROF. VITTORIO

OLI

SOMMARIO. t.avori originali : G. Genoese:

L'ind1uen~

della luce solare sulla. cutireazione alla t ubercolina. Osservazioni cliniohe : G. Mammana: Un caso di corpo eetra.neo nei bronchi. Sunti e rassegne : SANGUE: Fau.lde e Mackay : Cancro del pancreas con metastasi midollari e anemia mega.Joblastioa. - Natanson: Sulle coliche pseudolitiaBiche nell'anemia perniciosa. c. Van Caulaert: Anemia pernieioea trattata col fegato. - NEUROLOGIA: Feiling: La ecia,tica : varietà e cura. R. And· ler : Le manifeetazioni cliniche del cordoma sac.roooccigeo.

cenni bibli·o grafici. Accade,mia, Società Mediche, Congressi : Società Medico-

Chirurgica di Pavia. - A-0cademia Medico-Fisica Fiorentina. - Associ.azione Medica Triestina. - R. Accademia dei Fisiooritici di Siena. - Società Medica di Parma. - Società Medi·c o-Chirurgica della Romagna. - Sooietà Medico-Chirurgica Bellunese.

LAVORI ORIGINALI.

Appunti per il medico pratico: SBMEIOTICA: Contr.ibuto alla semiologia dell'ipertiroidismo nella tubercolosi. - CASISTICA E TERAPIA : T·r omb0-flebite migrante. - Flebiti oonaecutive a. operazioni ginecologiche. - Il trat_ tamento delle vene varicose e delle loro complicazioni con le iniezioni. - Trattamento chirurgico delle affezioni obliteranti dei vaei. - L'arteria femorale 56 anni dopo la legatura. POSTA DEGLI ABBONATI· - "f ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Te.sto uni-00 delle norme sugli Ordini sanitari. - L 'aASSicurazione obbligatoria contro la tuberooloei. Nella vita professionale: Cronaca del ·mo vimento prof,e ssionale. - Concorsi. -- Nomine, promozioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze: Da Pavia.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabeti0<0 per materie.

(( del corpo. Ovun1q ue la tubercolina si incontra con l 'an tioorpo si forma apotossina e sul p·unto « di in tr oduzi'One si ha reaz1 one locale ». Secondo il Ptrqu·et quindi questa reazione locale o cutireazione che si ottiene introduc·endo nello spesso·r e del derma, con scarificazione superficial e, una !Piccola quantità idi tUlbercolina, e che è costituita dalla formazione di una pap·ula rilevata ed arrossata, è dovuta all'incontro degli anticorpi •Oon la tubercolina. Per Bessau invece la reazi·one cutanea alla tubercolina è di natura anafilattica: l'organismo in seguito ad infez1on e tubercolare antecedente aoquistere·b be la facoltà ,di reagire allo stimolo del la tubercolina con la produzione da parte dell e cell'Ule delle pareti vasali di cellule a funzione specifica che liJb er·ereb!bero dalla t ubercolina il particolare Yeleno ana;filatti co. Altri ·autori hanno segnalato la grande importanza ch·e hann,o i capillari ed il si8tema nerv1080 vegetativo, altrj ancora hanno invocato l'intervento delle glandole a secrezione in terna sulla formazione della papula. Da ulteriori e più minute II'icercl1e r isulta come ne] determ•i nismo rdelle cutireazioni $Ìa in giuoco oltre c.h·e il fattor e di r eattività generale rispetto alla infezione anche un fattor e di reattività locale d·ella cute. Secondo Artom e Fornara il fattore cutaneo diK

ISTITUTO DI CLINICA PEDIATRICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

Direttore incaricato : Prof. DE

VILLA.

L'influenza della luce solare sulla cutireazione alla tnbe1 colina 9

per il Prof. GIOVANNI GENOESE, diooente e aiuto. Se tutti gli autori sono di acoo·Ddo su l valore diagnostico e sulla importanza della reazione cutanea alla tubercolina per la diagnosi di tubercolosi latente n ella infan zia non tutti sono con~ordi nella intenpretazion e della intima essenza del fenomeno. [l Pirquet rc he primo propose la prova che oggi porta il suo n ome ·dice testualmente così : « la tu« ·b ercolina p.ro1 duce nel tubercolotico una infiam, « mazione specifi,ca m·entre n egli i11·dividui im~1 muni da t'ubercolo·s i non produce alcuna rea~ z1one. Per l'infezione tub·ercolare $i formano « delle sostanze simili agli antic.orpi (ergine) che ~ in· contatto con bacilli o tubercolin·a formano « dei iprodotti di digestione tossici (apotoss ine). << Gli anticorpi sono distribuiti daipp ertutto nelil l 'organis mo probabilmente legati alle cellule e « perciò possiamo pro vocare delle reazioni intro« ducendo la tu,b ercolina nei punti più svariati 1

1

1

1

_I


IL POLICLINICO

1344.

pende dalla influenza del fattore generale di resistenza dell'organismo alla infezione per cui la cutireazione segue le oscillazioni d ella malattia determinante ed è infiuenzata anche dalle co1Sidette malattie anergizzanti in modo che quando l'organismo è in istato di cache$sia o quando la Inalattia assume un decorso vio·l ento ed a{!uto, la cu te pur essend 0 integra ed app·a rentQmente • sana e n orrr1ale non dÈ!, p.iù r eazione all ergica. Inoltre le recenti ricerch~~i )3esredka sulla i,mmunità locale e le applicazioni nel campo della tera pia, dimostran.o come la cute sia sede di proce$Si immunitari propri i quali hanno una netta influenza sulla immunità gener·ale" e quindi anche sulla reattività organi·ca gen'erale. La cutireazione quindi può modifi carsi sia per il mo1dificarsi delle condizioni gen·erali dell 'organismo sia per il modificarsi d elle condizioni della cute. Ropke osservò che la cute asciutta ed anemi·ca 1dava reazioni ·di·v erse dalla c ute irrorata ed es~udante; Cozzolino ipere1nizzando la cute con mezzi fisici (frizi•oni, empiastri) ha notat·e reél:zioni 1deboli e così Holzer e Schilling hanno dim·ostrato co.me il turgore della cute e lo stato del sistema vasale periferico. hanno azion e particolarm·ente sensi·bile sull'esito della reazione cutanea. Sono note le e$perienze di Hermann che vid·e come n ei distretti edematosi la cutireazione alla tubercolina era n egativa negli stessi soggetti che pre~entavano cutireazione positiva in distretti non edematosi e qu elle di Schlaipf er che trovò reazioni negative in 1distretti cutanei iperemizzati con applicazioni di sostanze chim iche. Cjmrnino (Pediatria, 1928, n. 4) studiando l'influenza dello stato ·di vascolarizzazione outanea sull a cu tireazione alla tu·b ercoljna ha notato che la r eaz ione cutanea alla tubercolina è sus cettibile di mo.dificazioni in ra1p porto allo stato ·di vascolarizzazione ·cutanea: la stasi prrovo-cata in un arto da un laccio emostatic·o intensifica la r eazione e l' intensità della reazione è inversamente propor zionale alla velocità ·del $angue n ei vasi capillari del derma. L'ischemia della cute provocata con mezzi m eccan ici indebolisce solo di poco la r eazione la qn.ale a umenta di intensità ad ogni ralle11t.amento della corrente circolatoria (vasocostrizione cutanea, iperemia ipassiva) e si indeboli·sce vicevensa ad ogni acceleramento 1della veJocità circolatoria (vasodilatazione cutanea, ip·eremia attiva. Bentivoglio studian•do il com·p ortamento d ella cu tireazion e con tu.bercolina umana in unione di prodotti opoterapici ba potuto dedurre la grande influenza che la cute esercita sulla formazione cl ella papula specifi.ca : con tubercolina ed adrenalina ha ottenuto una marcata ed evidente 1

I

[ANNO

XXXV, F ASC. 28]

r eazione mentre .questa era diminuita da -0rmoni si-curamente vasodilatatori co111e l'ovarina. L'.a.nergia cutanea tubercolinica nel decorso del rnorbillo, secondo Cozz;olin-0, sarebbe ,p rodotta ·dalla cute alterata in seguito alla eruzione esantematica e non da mancato legame fra anticorpi ed antig·eni e ieooì nella ~carlattina, rosalia, varicella ecc. ecc Allo stato attuale delle nostre con oscenze quindi il fattore cute ha gran~ i111portanza nel deterrninismo della reazione cutanea alla tubercolina s1pecie se il territorio sul 1quale viene esegliita la reazione è istato influenzato da condizioni m-0r·bose (esantemi, ·edemi, iperemie) e sottopo ~to precedentem.ente a><i irradiazioni (raggi ultravioletti, raggi X, luce solare). 1Morabito della Clinica Pediatrica di Napoli (Pediatria, sett. 19W) fece nota una seri.e di ricerche da lui eseguite sulla infl·uenz·a dei raggi ultravioletti sulla cutireazione alla tubercolina: egli saggiò la prova su 34 baimbini (affetti da tubercolosi con cutireazione positiva) ·dopo irradiazioni ultra violette d ella ·d urata di 5 ·a 3() minuti n ell'arto superiore sinistro e notò una evidente modificazione della 1papula tubercolinica nel .seru;o di una attenuazione e s u,ccessiva scomparsa d·ella 1papula stessa. Il Morabito dice che tale fen omeno è di brB;ve idurata, cessa dopo breve 1)erio•do eh~ è stato sospeso il trattamento elioterapico e deve spiegarsi con la iperpigmentazione prodotta dai raggi ultravioletti e c-0n alterazi oni cl1e si verificano nell'attività fisiologica e patol og1ca della cute. Que·ste ricer cl1e sulla influenza della luce BOlare sulla cutir eazione alla tubercolina furono eseguite s·u un gruppo di 22 .bambini di diversa età e sesso, dai 4 ai 7 anni , alcun i r educi dalle colonie · marine ·del Governa tor ato di Roma e di altri enti di beneficenza, altri della clientela privata egualmente di ri torno dal mare dOfP·O cura elioterapica. Su questi bambin i n ei .quali la prova .cutanea alla tubercolina era stata positiva, la prova ~t ~s!3::i ven tva. ripetuta sulle r egioni fortemente pigmer1tate dalle irradiazioni solari e cioè in gen ere sulle spalle e sull e braccia e n ello stesso tempo veni,ra anche rjpetuta su regi·oni cutanee n on irra:diate e che non pr esentavano traccia alcuna di pign1.entazione. ' 'eniva eseguita la cutireazione con la tecni·ca u·s uale e cioè dopo di av er e 1dep.osto due gocce di tubercolina ad una distanza di 15 cm. l'una dall'altra, con un vaccinostilo si jpraticavano due scarifi<!az1 cni .superficiali sulla cute senza dar· luogo a fuoruscita di sangue: fra le due prove veniva eseguita una scari1fi cazione di controllo con una goccia di soluzione fisiologica. Fu ·sempre usata la tubercolina grezza, n on di--


(ANNO XXXV , FASC. 28]

luita sia della M.eister Lucius, com e q·uella dell 'istituto ài Ber·na e del Sieroterapico Milanese. Sopra 22 1bambini trattati ·CO·n questo procedi· mento in 13· la ·reazione alla tubercolina fu negati va sulle parti sott'Oposte all'azione della luce solare, mentre in 9 fu leggerm ente o debolmente positiva e questi risultati concordano con quelli ottenuti. da altri ricercatori e .d im1o•sLrano come il fattore cutaneo giuoca una influ enza capitale sul meccanismo rdi .p roduzione della papula tuber.colina. Ultime 1ricerch·e di Valtis e Partret (Soc. Biol. , Paris, luglio· 1927) conferm•ano le esperienlie del Morabito: i ~u·ddetti autori praticando n·umerose c utireazi-0nj in soggetti allergici hanno potuto· osservare che la cutireazion·e è assente o molto attenuata sulle regioni irraidiate mentre re·sta positiva nelle ~one ·n on . esposte alla azione , dei raggi ultravioletti. Anche Varinger e Adnot (Revue franç . Peà.,. n. 2, 1927) sono venuti a conclusioni simili: si• condo Voringer i ra.g.gi ultravioletti d jmiinuisco·n o

N. d'ord.

Nome e Cognome

Età

Diagnosi

Palm. G.

a. 5

Peritonite tbe·.

2

D. V. M. . .

a. ·4

Scrofolosi

3

D. Cen.

a. 6

Ad. tr. br.

4

Ferr. G.

5

Am.

6 7

G.

· Tos. l\tl. . . Orl. P. . ..

~ib~Iftà

della pelle alla tu.b ercolina : il Ioru ~fietto sarebbe limitato strettamente al territorio irradiato e non si estende al resto d ella pelle. 1'·a lon e Valtis con -0sservazioni sistematiche eseguite al sanatori<> marino di Roscoff e comunicate alla Società di biologia di Parigi n el lu.g llo 1927 hanno notato in 62 malati come le mo·dificazioni della pelle provocate dalla irradiazione solare influenzano realmente l'intensità delle reazioni te1-.miche ·alL1. tuberc-0lina: n ei ~oggetti mediocremente pigmentati -0 per nulla pigmentati la reazione cutanea era nulla nelle zone esposte al .sole: il grado di ind~bolimento della 1:eazi-0ne non è 1Pro11>orzionale alla pigmentazione~ Secoodo gli autori sopracitati tutto porta a c:r edere che entri in giuoco un f·attor-e indiviàlllale tanto nella pigmentazione 1quanto nella r~attività ed è bene per evitare errori di interpretazione di praticare 1-e cutireazioni sulle parti del eorpo non esposte al sole -e·d alla luc·e. !La: tabella qui unita è abbastanza dimostrativa per i risultati ottenuti.

la

Sulle regioni

Sulle regioni

pigmentate

non pigmentata

I

1

N.

1345

SEZIONE PRATICA.

a. 7

Sinovite tbc.

a. 6

Peritonite tbc_

a. 5

Pleurite ess.

a. 6

Id.

Cu t~reazione nej?_ · Id~

Id. id.

Id. id.

leggermente .

+

Id. negativa

l

I !

Cuti reazione + +

Id. debolmente

Id. id . Id. id.

+

Id. id.

Id. negativa

Id. id.

Id. id.

Id. id.

I t

I

8

Forn. I . . . .

a. 4' I 2

9

Fab. 1,. . ..

a. 6

Ad. tr. br.

10

Tomb. M . ..

B.

7

Scrofolosi

11

.-ud. G.

. . .

a. 5

Id.

Id. negativa

Id. id.

12

Terr. L. . ..

a. 6

Tbc. latente

Id. id.

Id. id-

13

Calt. M . .. .

a. 6

Jn r. tub.

Id. id.

Id. id_

14

Soarf. V. . .

a. o

Id.

Id .

Id. id.

15

Rru. V . . . . .

a. 6

Pleuritè ess.

16

Ru. S. . .. .

a. 8

Peritonite tbc.

17

D. Grr.g. S ..

a. 9

18

P as. M. . . .

19

...

Peritonite tbe.

t I

Id. id.

Id. id.

Id. id.

Id. id.

Id- leggermente

+

11 ·

Id. id_

Id. id.

Id. id.

Id. debolmente pos.

Id. id.

Ascesso freddo

Id. id.

Id. id.

a. 7

~crofo losi

Id. i<1.

Id. id_

D. M. A. . .

a. 5

Eriterna n odoso

negativa

Id. id _

20

Foch. A. . .

a. 6

Pleurite ess.

21

Br. A. .

• • •

a. 7

Peritonite tbc.

22

Pi e; , M. . . . .

a. 8

Scrofolosi

~

; d.

. Id. id.

Id. leggermente

Id. id.

fd. id_

+

Id. id_ Id. id ..

~


1346

(ANNO

IL POUCLINICO

Come si spiegherebbero questi risultati che ,ricerche .concordi ai os~ervatori hanno .dimo$trati . costanti? La maggi·oranza ·d egli autori li spiega con la iperiPigmentazion-e 1prodotta dai raggi ultt.avi.oletti e con alterazioni che si verificano nella attività fisiologica e patologica della cute in diJlendenza di tale iperpigmentazione. Il pigmento che si forma sotto l'azione dei raggi solari secondo le vedute odierne si troverebbe in pi~li gr·a:m.ult . sferici (granuli rd i ffi·elanina) nel protopla·s ma delle cellule dello strato basale : la melanina quindi deve essere considerata come un prodottfi del ricambio intracellulare stimolato dalle in.flue11zc dei raggi u ltravioletti, mentre Block pensa che sar.ebbe il prodotto di una secrezione delle cellule basali che sotto l'azione di un f-ermer1to attivato .dai raggi ad onde corte verrebbe trasformato in melanina. Con l' es.posizi•on·e al sole si ha .i{pererr1ia, arrossamento, vasodilatazione dei vasi sottocutan ei e quin1di una maggiore abbondanza di leucociti e poi pigmentazione ed infiammazione. Per alcuni la pigmentazione solare è una r eazione di difesa ·dell'organismo e Darwin fu il pr jmo a spiegare Ja 1p igmentazione marcata d ella pelle dei negri e 1dell-e razze brune co.m e una prova della in1munità aoquistata da essi d i fronte a certi veleni vegetali e a certi paras·s iti. Roll ier conferma queste vedute del Darwin arnmettendo ch·e veramente esiste una certa relazione fra l~ pigmentazione della pelle ed una qual eh e im.m unità contro certe dermatosi microbiche e lo stesso autore del quale è nota la competenza in materia di elioteraipia ha notato in una epidemia di varicella sviluppatasi fra i bambini del sanatorio di Ley·sin, affetti da lesioni · chirurgi eh e tub·ercolari, e sottoposti a cura solare, come quelli fortemente pigmentati dal sole rimanevano indenni e che in alcuni malati con apparecchi o gessato qualche pustola varicellosa comparve ~o tto il gesso mentre non se ne l'ivelarono sulle parti d el corpo abbronzate dal sole. Allargand'o tale concezione sul pigmento epidermico, la sua r:Lpartizione non uniform.e in aJcun e 1parti del corpo 11mano {margine anale, pene, scroto ecc.) sta a dimostrare c,he in queste parti occorre maggiore difesa di fronte a1d influenz e nocive e aid agenti deleteri ed anche la 1p igmentazione .generale che insorge nella gravidanza avrebbe il signilicato di uno stato di difesa contro le n·umerose cause di infezioni alle quali l'organismo può andare incontro in queste con1diziont, cosi il capezzolo e l'areola si imbrunirebbero al massjmo all'inizio dell'allattamento qu ando cioè si incominciano ad esporre ad eventuali infezioni (1So1ger, Mancini).

xxxv,

F~.

28!

:E: .certo che il fenomeno Ja tutti osservato della

influenza della luce solare sulla papula tubercol inica, è di breve durata e d1ura finchè esiste la ,p igmentazione, e cessa dopo breve periodo che è stato f.ospeso il trattam.ento eli-oterapico. Ho in corso delle ricerche nella influenza della luce solare sulla vaccinazione jenneriana, sulla reazione di Sckic ed altre reazioni cutanee, e dalle constatazioni e dimostrazi0.ni che verranno fuori cercherò di trarre in certo qual modo argo·m en ti 1per spiegare il fenomeno che oggi p-er quanto tielle ipotesi siano state avanzate ·d a qualcuno, n on è del tutto delucid·ato.

OSSERVAZIONI CLIN.ICHE. OSPEDALE

U M BERTO

Direttore Prof.

I

DI CAIRO

D'EGITTO

EMPEOOCLE GAGLIO.

Un easo di corpo estraneo nei bronchi per il dott.

GIUSEPPE MAM MANA,

assistente.

Z. Moh. Hass., di anni 4 1h, in·digeno. ·Si presenta all'ospedale il giorno 4 novembre ·cocr. anno, accompagnato dal padre, il qua·i.e rac-O©nta chG ·quattro giorni fa il bambino ha in.goiat© un fischietto, mentr.e tentava di farlo vi'brare facendo delle inspirazioni ·ed es!) itazioni "forzate. Presenta una radiografia dalla qu·a le ri-sulta un corpo. estraneo, protbaillilmente metallico, me·l bronc o 1destro. Si ricov·era in ospedale. Esame obbi etti vo. All'is pezione il bambino ;presenta sviluppo scheletrico regolare, con svil u·p·p o normale delle masse muscolari. Ha tosse :Secoo e stizzosa. 1P resenta aumento n el'la fre.quenza del r espiro·, benchè i due p olmoni si -es1Pandono ·en trambi normalm1entei, Al1a palpazion e non s i osserva nulla di anormale. Alla per-cussion e si osserva ipof onesi nel'la parte alta ~d·ella zona polmonare destra. All'ascoltazione, nello stesso 1p unto ov.e si era n otato una l·eggera ipofo.n esi alla ·p ercussione, e precisamente .all'altezza della quarta vertebra dorsale, nello spazio compreso fra la 1colonna vertebrale .e il li mite meidiale della scapola d·estra, si sentono rantoli a medie bolle e sibili insipiratori crur·a tteristici dei focolai infiammatori po·l monari. Nella stessa zona, ·se si ascolta il bambino mentre piange, si ode un $UOno singolare che rassomiglia a 1que110 che si produce so1ffian1do con forza entro la p.arte cava di una chiave. Detto suono non viene spostato con i mo.v imen ti del corpo del bambino, aumenta o diminuisce a s.econ·d a che il bambino piang·e più o meno fo·r te. Temperatura 38. Polso 120. Respiro 53. Reperto radiograJ,~co. - .S i sottopone i:l bambino a nuovo .e same raidiogr·a fico onide render~i oonto dei ,;ari spostamen ti eventuaJmente subitt dal corpo estraneo in questi quattro· giorni intercorsl dopo il primo esame ra>diografico. Eccone l'esito : All'lmbo1c catura •del bronco destro, -come si v·ede 1dalla figura, si osserva un piccolo corpo qua1drilatero, di probabile natura metal·l ica, il quale presenta ad ogni lato una piccola punta · angolare. Quest'ultimo rili·evo fa pensare


.'.

[ANNO XXXV, FASC. 28]

SEZIONE PRATICA

a due parti -r·iunite insiem.e e non co1nbaciate simnnetri.camente. OperazionP. r.hir zrrgica. ì.n narcosi cloroformica la rr.att:na o ello stesso giorno, quattro noven1bre. h prof. Gti.5 lio procade aìla tracheotomia inferiore I~ tentati,~o di estrazione del corpo . estraMo VJen:=;t in) ....~ · tito dal sangue o,p eratorio che ostacol.~ 1~ v1.f.:1.a .s i applica allora la cannula tracheo ie € .::iJ ;:j inette all'in•domani l "esttazione del corpo estraneo. La S·era però la tempe' ratura ~umenta · a 39,8, il polso Hd i·l respiro si fanno 1>1ù frequenti, }a tosse stizzo~a diventa urnida. La mattina del giorno 5 si procede al secor1do tempo déll'operazione. Attraverso l 'aperturn tracheot·Jrnicà s'introduce la pinza di 1p resa a pun te di r.runin.gs, e sotto la gui1da ra.idioscopica· il dott (iio1a raggìung·e facilmente il corpo estraneo cbe viene .estratto rapjdamente. L'iNtroduzione della pinza attraverso Ja ferita tracheotomica e ]' estrazione d·el corpo estraneo vengono .

esegui f·e nel piccolo malato senza anestesj a , n'è gen erale nè locale, e non prorvocano p,ertanto i J minimo disturbo. Dopo l 'estrazione le condizion1 del bam·bino, nei riguardi \del·l a respirazione, mi· gliorano rapldamente, jpur permanen·do i ~in ­ t orni dj bronco-polmonite, che si risolv,e senza complicazione. tLa sel'a òel giorno 5 infatti la dis.pnea è di molto diminuita mentre la temperatura persiste a 39 gradi. Nei giorni che ,s eguono, la temperatura va sempre sce.man·do mentre le condizioni gener·a:li del bambino migliorano progiressivam•ente, finohè guarisee completam,ente della bronco-polmonite il giorno n ove novembre. Soltanto la 1piaga tra-cheo·t omica, che secerne un po' di pus, obbliga l'ammalato a rimanere jn ospedale p er qualche giorno ancora. 1

1349

ta:rio. di Brunings, o la broncotomia posteriore ~otto costale. Ma tutti ·c onosciamo le difficoltà d·egli interventi per le vie naturali, interventi che oltre ~d essere .oitremodo in·da·g inosi, sopratutto n ei ,p iccoli barn1h ini, non sono scevri di pericoli per gli iID.jponenti ,edemi Jaringei c:he p!I'ov-o cano. Quanto al secondo intervento, esso è trQ1Ppo demolitore per poter esser~ tentato tran,quillamente nel -caso, come il nostro, di bronco-polmonite conclamata. 11 metodo da noi adoperato si pr-e senta va quin·di ·c ome il meno demolitore ·e il più isicu·ro. La tracheotomia inferiore, per la ristrettezza e la prof on dità del campo operatorio, e per una leggera emorragia a nappo che n e iIDJp·ediva la vista, ci ha iC-06tretto a rimandare in secondo tempo l'estrazione del corpo -e straneo. Credo tutt avia ch·e la tracheotomia superiore, inter ventn meno lesivo e più spedito, serva ugualmente ben e, specia:lmente nei bambini , eh.e sono i can1di·dati più frequenti di 't}Uesti interventi chirurgici. Col v.antaggio che con la traicheotomda superior,e, p er la scar6issima -emio rragia operato-ria, si può eseguiire l'estrazione ·s eduta stante, ed abolire il secondo telllJPO dell'operazione. Se noi pensiamo per un istante alla grana e percentuale dei casi nei quali do:po l'estrazione deI corpo estraneo attraverso le vie naturali $i è cootretti ad eseguire d'urgooza la trach eotomia per edema traumatico del laring·e, contuso durante i tentativi di e~ti:azione, non .giu1d ichere.mo d el tutto inutile. quando ~i hanno a di'S'POs izione i raggi X, qu'esta piccola modificazio.ne al meto·do. €lassico, da adottare s·pecialmente nei bambini , nei •quali~ pei: la ristrettezza ·del1a rima larin.g ea, sono più grandi le difftcoltà d·a sup·erare e ·p jù 1acili i traumatismi del laringe. 1

1C·a iro d'Egitto, 20

W"

di~embre

1927. -

1tammentfamo l'Interessante libro del Dott. CARLO IANTORO ASBietente necli Oeped&li B4unitd di Roma

SINDROMI D'URGENZA Cause, Diagnosi e terapia

.

Non è 1privo d1' int.er~sse l 'esito cos ì brillante ottenuto nel .ca$o su descritto, in cui i l corpo estraneo, dimoran•do nel broncQ da quattro giorni , aveva. già p~ov-0cato ·l:ln focolai o d'infiltrazione bronco-polmonare. E crredo che all'esito felic·e ::l bhia m oltu J11 f ~ uito l'eccletismo seguito nell'atto •Jre.r atorio.' Nel nostro caso infatti non c'era che tentare, o l'estrazione pe'I' le vie naturali, seguendo ii metodo elassico mediante l 'istrumen-

Prefaziene dei Professori TITO FERRETTI e CIOVANNI ANTONELLI Ohiruirgo Primario

Medioo Primario negli ()speda.li Riuniti di Roma

Un volume {D·B- di oitroa 400 pagine, nitida.mente stampato su ea.rta semipatinaita. In oommercio .L. 4 5 più le spese poetali di epedizione. Per i nostri abb<> nati sole L. 4 1 •9 O in porto franco. •

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IL POLICLINICO

1350

SUNTI E RASSEGNE. SANGUE.

Cancro del pancreas con metastasi midollari e anemia megaloblastica. (1FAULDS

e

MACKAY. The Lancet, 24

dic. 1927}.

E n oto ci1e le metastasi midollari di vari oarcin·orrni vis.cerali po&sono creare dei quadri ematici simi!li a quelli della anemia perniciosa. questi casi sono di grande interesse perchè possono s·èrvi!'e a chiarire la genesi dei megaloblrusti e forse la patogenesi deJìa. anemia di Biermer. Gli AA. ri1Portano perciò un caso de'J. genere. Un operaio id.i 50 anni comincia ad av.ere debol ezza e dolori to.racici. Perde sempre più le forze e impalli-disce. Compare un po' di . albumina ·e zuccihero n.etlle urine. Non em.orragte, non poliuria, non polidipsia; nessun segno di m·alatt:La n ervosa. Al primo esame eccetto il pallore e il dimagrimento spiccati, una lieve ri duzion·e di su9no all'apice polmonare sinistro con qualche rantolino fino nellla stessa sede, lingua d etersa, gengive gonfie e sanguinanti ' non si . notava nu1ll'altro di an•orrnaJe. Durante la deg,enza sorse vomito, si accentuò la debolezza e il 1pallore. 1Il fegato cominciò ad ingrandi!I'si fino a scendere ~otto la ombelicale trasversa. La m jlza apparve ingrandita alla percussione ma non alla 1p ~lpazio ne . I raggi mostrarono un piloro lievemente deformato, oo un lfitardo nello svuotamento dello stomaco. Mentre il fegato and·ava crescendo di volume comparvero dei nodi alil'ascella, dolore ste1'na!le e costalé aumentò il ' pallo.r e e il dimagrimento ·ed il P. mori 11 settimane dopo l'ingresso in o~pedale. L'esam·e del sangue d.i mostrò ,u na larga· proporzione di megalociti,· alcuni poichill:ociti, policromasia e basofilia granulare con una costante (presenza di emazie nuoleate. 1Si trovarono anche dei mielociti. Lo zucch ero del sangue era del -0,15 %. La R. W. fu negativa. La ne.croscopia ·dimostrò: numerose glandole media$tiniche e'Ssere sede di metastasi carcinomatose; queste occupavano anche l~ilo polmonar·e e di qui vi era una diffusione per via. linfati ca verso ambo i ·p olmoni. llari nodi carcinomatosi pleurici. Il fegato era ripieno di m etastasi no·dulari, e presentava una netta reazione d e1la emosi d·erina, paragona.bile a quella. che si trova nelle malattie con ·r apida distruzi.on-e sanguigna. sebbene in minor oopia che non ~i suole trovare nell'anemia perniciosa. Non si poiè dimostrare a..lcun segno <1i un I"itomo alla ematopoiesi etPatica. Metastasi furono trovate ~Dche 1

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nella milza. Il pancr·eas presentarva un grosso tumore d·eilla testa con tutti i caratteri dei tumore primitivo. (Era un adenocarcinoma}. Il midollo delle o~sa lunghe aveva assunto ua colorito marrone qua•l e si suole vedere nella anemia perniciosa, e qua e là presentava anche delle n1etastasi adenocarcinomatooe. 'Microsco·p icamenite ia midollo ipresentava una reazione erutroblasti·Ca.; gli strisci dimostrarono: normob1asti; megalo1b lasti, alcuni con nucleo finemente reticolato e citop1lasm•a ossi!filo o policromatofilo, molti · in mitosd.; megalociti; mielo•bllasti; mielociti; e molte cellule adenocarcinomatose. Discussione: all'inizio, la debolezza, l 'anoressia, i~ vomito, l ' anemia e l'esame del sangue fecero supporre una anemia pernictosa; ma poi l'ingrandimer1to del fegato, ed i dolori dello s tern o e ·delle coste fecero {Porre 1a diagnooi di un tumore maligno con metastasi ossee, che l'autopsia confermò. L'elemento 1p iù in1portante ·del caso descritto è dato certamente dalla pres·enza di un O.argo numero di emazie nucleate nel circolo. Ciò ha run alto valore specie se si tiene .conto degli studi di Piney (Jour. of Path. anà Bacter., luglio 19241925). Eglj ritiene oh·e iJ vero megailoblast.-0 abbia un n 1uctl.eo fin·e.m·ente reticolato, e che que$ta f>pecifica ·cellula si tro·vi solo n ella anemia perlliciosa e nell'ittero famigli•are. Egli afferma che si formi n el fegato per un ritorno allo stato fetale. Piney di!ff~r,enzia J.e rimanenti altre emazie nucleate trovate in cir.colo in altre malattie, ln due gruppi: 1) macronormoolasti con nucleo a .ruota e policroma.sia d·el ·citoplasma, e i) normoblasti. 1Glj AA; fecero sotto 'qu esto punto ·di vista un accuratissimo stu·dio delle emazi·e nucleate nel caso in esame. con i se~uenti risultati. N-et nuclei es·aminati -0&5evvarono una grandissima variazion e di struttura. La n1aggior parte dei casi mostrò un certo grado . di condensazione della ·b asicromatina; in molti vi era n.etta rpicn osi; un 1dato num-ero di em·azie presentò un n11cleo così finem·ente reticolato come neri megaloblasti descritti da Piney come specifici delJa anemia perniciosa. Riguardo a'lla origine dei megaloblasti l'esame microscopico ·non riusci a dimostrare la presenza di tessuto ematopoi,e tico nel fegato. Jnve-0e i megaloblasti si trovarono numerosissi1ni nel midollo osseo, ed in stato di divisione. 1L a possibile relazione tra qu·esti megalobl~ti midol·lari e le metasta'Si cancerigne è una questione del massimo interesse. Elhrli'Ch 5uggerì che una tO'Ssina derivata d·al~e cellule can.cerigne ipotrebbe rappre~entare lo stitnolo che induce questo carnbiam·ento nel mi1

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SE:lIONE PRATICA

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dollo. Sotto questo rapporto sono interessanti i lavori di Russell; questi m-0strano che ne!l topo, il trapianto di cellule carcin omatose 1può produrre la trasformazione sarcom·atosa del tessuto connettivo del nuovo ospite. Russell ricorda le conclrusioni di .Axhaus·en che attribuisce questo cambiam·ento a!ll a azione irritante, 1P resumibi1lmente di natura chimic a , sullo stroma, operata dalle cellule cancerigne. Il midollo umano iè un tessuto mesoblastico, li n el nostro oaso esso assuns-e uno svi luppo del tipo em1brionale, ci ~ia permesso dirlo, in risposta alla invasione delle cellul e can ceri,g ne. L'esame microscopico dimostrò che la r eazione megaloblastica n on era limitata élJìla vicinanza dell·e metastasi t'Umorali, onde se le cellule d el cancro s ono quelle c)l-e prod'Ucono lo stimolo, si deve ritenere che esso aigisca anc he a diistanza. Il carattere d·e'l sangue, del mido1llo, e dei depositi emosiderinici d el f-egato nel n ostro ,caiso pre'Sentano una .g rande an·alogia con qu·e lli che si hanno nell'anemia p erniciosa . . ll n questa malattia si deve 1Presumi·b ilmente amm·ettere una tossina, o un'altra specie idi stimolo che agisca su11 midol1lo osseo, e induca la re.azione m egaloblastica. Se ciò è si potrebbe concl:ud·ere . cl1e il mut-amento del midollo in .p r e$enza di m etastasi n eoplastich·e, e nehl'anemia perniciosa sia il fatto primario, e l'emolisi e la emosiderosi siano il fatto consecutivo= ciò del resto era l'idea d i Ehrlich. .L T ONELLI . 1

Sulle coliche pseudolitiasiehe ne11·anemia perniciosa. n. 10, 1928). L'A richiama l'attenzione su di un sintoma frequente a riscon trarsi n ell'anemia ,p ernicio sa, non descritto , nonostante la sua bc:reneralmente . esatta con oscen za possegga un valore conistderevole. N-ell'a. 1p. si hanno spesso dolori aididominali, che sovente s ono m essi in rapiporto con i' d·i sturbi d ispeptici, ai quali •dà luogo l'aohilia di questi malati. L'.A. d esCTive du·e casi veduti r ecentem·ente con a:cce.ssi ddlorosi caratteristi ci, che facevano pensare ad una litiasi bilia;re. Uno di esiSi si trattava di una donna che rda sei anni soffriva id i itterizi'e m estruali, durante l,e quali s i OS5ervava anche un m o1di C-O ingrandi·m• ento del fegato. Da du·e anni .p resentava ' 'ere coli·che biliari a tipo litiasico tanto da av·er f·att-0 qu~i deci1dere 1' ammalata aid operarsi : la debolezza generarre 1però, la pro·g ressiva anernizzazione orientarono poi verso la diagnosi di anemia ·p ·erniciosa. In sipecial modo per tale d iagnooi stava il fatto che aJd ogni nuovo accesso, (1N ATANSON. Deilt. M ed. W .och.,

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tutti i sintomi dell'a. p. p eggiora·v ano. Malgrado l'itterizia intensa con 1uro·b ilinogenuria e U['Obilinurta, man.oav·a però l'eliminazion·e di btliru:bina n elle urine, la reazione diretta id i v. d en )3el'gth, l'ilpocolia delle feci, la leucocitosi con neutrotilia. L'ooam.e raidiologico non dimostrava nulla s ia a ça:ri·co dello stomaco che d ella ves·ciich·etta biliare, mie ntre una cura di tr·e m esi a base di fegato , .soppress·e senz 'altro gli a ccessi e feoe diminuire ·di volume il fegato e la milza. Nel:l'·a1'tro c·aiso, la p. aveva avuto 1p er tre gi.01r.. ni coI11seoutivi d·olo re intenso in corrispollidenza tflel quaJd. ·sup. destro d e1ll'.aiddome, con irraJdiazione alla s•p al1a -e ittero. In seguito comparve pallor e, prostr azion e e disappetenza, mentre sebbene più attenuato continuava sempre il dolore al fianco 1destro . Non 1Si .p a:lpava nè il fegato, nè la mi1lza. Il quélldro ematologico inivece fu n etto 1p er un 'anemia perniciosa. • Evidentemente in .entrambi i casi n on si trattava di coli.ohe biliari, mia bensì di cri1si biliari, iden tiche a quelle descir itte n·el quaidro dell'ittero em oliti co. L'A. accett·a p er l'anemia perniciosa il nome di colicl1e ipseu•dolitiasiche proposto da 1

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Ep.p in ger per gli a ccessi dell'itt ero emoliti1co. La <0au1sa diretta di questi accessi consi~te in un aumen to dei processi di disintegrazion·e em·atica, fenomeno che si verifica in entrambi le infermità, .quantunque le cause si ano diverse. I·l resto d.01 quadro sintomatol·o giico di queBte due affezioni è comipletamente i1dentico, on·de. la necessità di qualche segno speciale per Ja ·diagnosi d ifrf erenziale. L' .t\.. in si$te su questo punto e fa • rilevare come il primo ca;so presentasse un sintoma al quale si 1poteva dar e molta importanza : l'itterizia me srtrua1,e. Questa, sebbene sia poco d escritta è fr equente n ei casi di an.em i-a per• nicio·sa mentre è rarjssima nell'ittero em-01-itiJCo. ' . 1Ino·1tre n ell'itter,o em olitico è sempr·e bP.ne di non qualificare come crisi tu tti gli acrc essi dolorosi della r egione epatica, ~oichiè è n ota Ja granide frequenza con cui in quest'aff.ezione si possono trovare ca}coli, rarissimi inv.oce nell'anemia perniiciosa. 1

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A . POZZ T.

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Anemia perniciosa trattata col fegato. (C. V AN CAULAERT.

Ga:,ette des H 6pitaux, n .· 25,

26 ma:rzo 1928). L' A. ha studiato in un caso di an ernia perni· ciosa la ·differ.ente azion e e·s er citata sulla crasi sanguigna e sull'an·damento della m alattia, dalla sQil1ministrazione di fe•g·a to eem.licrud o second o la tecn ica originaria suggerita da Murphy-Minot, e dall'uso di un eGtr atto epati~o di ottima pu!'ezza ottenuto da Cohn . 1

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IL POLICLINICO

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f: stato preso in considerazjone come punto dl

riferimento il comporta·rnento numerico dei gl. rossi e la presenza ipiù o meno accentuata di emazie reticolate granulo1ilamentose Ch·e si mostrano parti·colarm·ente sensibili all'azione del fegato. Dalle grafiiche 1presentate risulta chiaro che l'immissione in circolo di tali forme giovani ·di gl. rossi pTecede di alcuni gio.rni l'aumento numeri'Co ·di questi, il iehe an1drelblbe preso seriamente in considerazione quan do siasi costretti a·d ap·plicare il criterio terapeutico p·er una eventuale DD. con una f or·m·a di anemia ·s econdaria ed o·ccoTra perciò avere un responso n el minor tempo possibile . .Però mentre tanto il trattament-0 alla M·urphyMinot ch·e l'uso dell'.estratto di Cohn esercitano un'azione su questi due dati del repe·rto ematico, quest'ultimo ·mezzo terapeuti co non ha raggiunto l'effi•cacia del primo oe si è mani1festato a~ai meno raptdo e meno intenso. Dal punto di vista dell' equili·b rio fisico -chimi.Co del sangue questo trattamento ~i presta assai bene per seguirne le variazioni ·e l'A. m ette in evidenz·a che tutte le alterazioni vanno di pari passo col grado di anemi·a e che esse si cancellano, nessuna esclusa, man mano che questa dec.resce. 1

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R . G'OSIO.

NEUROLOGIA.

La sciatica: varietà e cura. Lancet, 3 marzo 1928}. Il nome di sciatica vien.e generalmente asse:nato ad un gran numero. di afii'ezioni ol1·e hanno di comune un solo sintoma: il dolore localizzato ad ·uno o .a tutti e 1due ·g li arti inferiori o a ·qualcuna delle loifo sezioni. In effetti però per sciatica si ·deve intender.e una ·sindr.ome il cui s.i.ntoma prevalente è oostituito dal do.Iore localizzato lungo il campo di distribuzi·one del n ervo sciatico. La sciatica deve ·essere distinta in secondaria o sintomatica, dovuta a evi.dente lesione da compressione del n ervo , ed in primaria o essenzi·ale, la .cui etiologia è ancor.a in discussione. La sciatica secon·daria rpuò essere 1Provocata da molte lesioni: tumori del retto, degli organi pelvici, delle ossa del bacino o della colonna vertebrale.; affezioni ·delle arti.colazioni dell'anca, sacro-iliaca o interverte-b rali; affezioni, p·er lo più sifilitiche, delle ra-dic·i dell·a .cauda equina; malattie d el midollo 1spinale, ad. ·es. la tabe. Ciò posto è ovvio ·Che in ogni c·aso di dolore a tipo sciatico s'impone l'esame delle articolazioni e d·elle ossa su dette, dell'addom·e, del retto, degli organi pelvici, del s istema nervoso. E a tener presente che particolarmente fr e(FEILING .

[ANNO XXXV, F ASC. 28 J

quenti sono le sciatic·h e dovute a le~ioni osteoartico.l ari, dond·e la necessità dell'esame radiografico. I sintomi seguenti devono fare escludere la diagnosi di sciati-ca primaria e far pensare a quella S·econd·a ria; a ) dolore localizzato alla r egione anteriore della coscia, al p·erineo, all'inguine, agli organi genitali, all'aid·dome o alla rparete aiddominale; b) ,p aralisi m.otorie agli arti inferiori; e) abolizdone d·ei rotulei; d ) atrofia mu•scolare marcata; ·e) reazione elettrica degenerativa dei muscoli; f) gravi ·disturbi vasomotori, edemi e· u lceri trofich e; g ) presenza di disturbi d·ella minzione, della defecazione ·e ·della funzione sessuale; h) lordosi o gravi defi.cienz.e della m obilit<ì della 1colonna vertebrale ; i ) esistenza nell'an.amnesi di p.r.ecedenti neoplastici. ·QuantUI11que •siano registrati casi di sciatica primania bilaterale, il dolore . ad ambo gli arti inferiori deve far tena.ere ad escludere questa diagnosi. Le $Ciatiche primarie si dividono in due gruppi: .quelle con sintomi di vere neuriti e quelle la cui lesione sem•bra l ocalizzata n ella regione delle vertebre lombo-sacrali. .r.a vera neurite ha etiologia tuttora inoCerta: sembra trattarsi di neurite inter.stiziale o di perineurite. Si verific a p-e r lo più nel dia·bete. In .questa iorm.a IPf·evalgono i ·sintomi sensitivi. in contrasto oon la sciatica secon·daria da com'Pressione, nella quale i ~ntom1i senisitivi son<> sempre accomp.agnati d·a disturbi motor-i. Til'anne ch·0' n ei ca:si gravi e di lunga d·u rata nella sciatica essenziale l'alterazione muscolareè lieve ed estesa a tutto l'arto. 1N·elle forme da com'Pressione o infiammatorie del nervo o delle radici il segno di Kernig 1provoc·a per lo più dolore. Il segno più eernplice e ·P iù adatto ad accertare la neu;rite è costi.tu·i to dal dolore provocato dalla pressione diretta del tronco nervoso &o·pratutt<> in corrisipondenza del solco sa-cro-ischiatioo o nel punto medio tra la .truberosità ischdati.ca ed il gran trocantere, e :talvolta anche de-I cavo po1pliteo o SO'PiI'a il nervo 1p opliteo esterno su.Ila testa del peron·e. ·U n altro segno costante 1della v-e ra neurite è la scomparsa del riflesso achilleo a.ccòmpagnata da esagerazi-one del rotuleo. Vi sono torme senza dolenzia alla pressione del nervo e senza sco.m parsa dell'achilleo, nelle quali il dolore tende ad irradiarsi nella zona di distribuzion~ della 5a radice lombar.e, e nos I


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SEZ I ONE PRATICA

raTarnente al polpacci<> ed alla !Pianta del piede. Jn tali casi la l esione è probab·i lmente vertebrale o paraver.teibral e. Nei casi gravi ed inveterati sì ha allora scolriosi controlatera.le con ;rigidità alla ·Colonna v&tebrale lombare, limitazione dei 1noYi1nenti in tutte le ·d1irezi-0ni e spesso un'ac.centuata contrazione dell' erector spinae: fatti tutti ~dovuti alla .contrazione muscolare rìfles·s a tendente aicl ing.r andire i foTi intervertebrali. La scoliosi omoJateral.e ·è irndice di sc1atica neuri.tica, ed :Ln. :tali c·asi e•s,s a ten1d.e · a ridurire la ten·5io11e del nervo leso. Putti 11a de:s·critto una forma ·di scoliosi alter.nante ·d0:v1uta ad artri.t e bilaterale delle articolazion i lomhù-'sacr.ali, la quaile indica la neces.sità di i·iposo OiI'a da ·un lato. ora dall'altro. icard attriliuì il dolore roiatico neuralgico a :Jesioni dei.i.e :r.a,d.ie i ·p ois teriori entro la teca vertebrale (radicoliti) o tra i gangli e l 'origine d·e i ·tronchi del plesso (funi.col iti), o dei nervi del plesso e del nervo sciattco steS."O. Egli chiamò ne,·ro dociti o n eurodocit i le funic·uliti che si verifica11c nei fori intervertebrali. !Le lesioni possono esse;re idi natura sifilitica e erpetica e posso110 diipen1d er e da mienin·g ite spinale e rda arac.nojditi. Quando la neuralgia è unilaterale è più iacile si tr·atti di funicoliti ch1e ,di radicoliti. I)utti 11a fatto un'utile distinzione tra sciatiche <ìentrali e periferiche, le prime 1dovute a fesioni vertebrali, le altre a n euriti e 1p·e rineuriti. Le caratt·eristich e anatomiche della ·b assa r egione lombare danno ragione della !r-equenza ·della &ciatica cen tr,a le. I du·e ultimi 1ori intervert.ebrali sono i più 1piccoli di tutti, ed il .quintio lombaTe è sede f.r equente di alterazioni congenite . I•\eiling non hia potuto conrfermare .l'affermazion e di Putti che nelle s-ciatich·e centrali è sempre dimostr rubile ra:diograficamente un' ar"trite .S·P·i nale. Spesso è ·diffjcile scoprire la causa di queste :.airtTiti: a1 riguardo non deve ess.e re esclusa la ·possibilità ,di foTm e gon.ooo.cciche. .Le affezion i d·ell'arti.colazii one sa-ero-iliaca sono -una rara ca·u~a di sci·atica, qu·antun1que è a rile·yare che le lievi infiammazioni di que$t'artico1azione sono rditfficilmente svelabili. Hoyt Cox 11a a istin to rdue tipi di s ublussazione sacro-iliaca, traumatica e con·gen ita. P er quel che riguarda 1a form a traumati·ca è a n otare che difficilmen te gli eff.etti 'd el trauma son o ltmiitati all'art.icola·zi bn e del traum·a: in genere è lesa anche l a sezione lombo-sacrale e d'altra parte le lesioni 1nu·s colari e legam-entose possono prod·u rre tessuto cicatriziale imbrigliante le fibTe nervose. La sciatica quindi può aver e origine 1differente. Nella 1orma congenita il dolor·e sciatico è accompagnato da anormale prominenza d el sacro, rigi1

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dità d ei muscoli vertebrali, scomipairsa della curva lombare n ormale, in clinazione laterale •della colonna vertebrale e marcata dolenzia dell'articolazione alla p·r essione. i l trattamento delle forme s econdar·i e di sciatica si 1b asa s ulla ·cura d·e l f·attoir,e causaJ. e, ·Nelle for m·e di n eurite e perineurite giova il calore sotto forma di impaochi, 1f.omentazion.e, irra:diaz1ione o •diatermia. ìf r aiggi ultravioletti sono utili. L'el ettTi·Cità giova poco o n•ulla. Nelle ferme medie giovano le irritazioni c utanee, con pomate irritanti, vescic·a nti, o p enn·ellazloni con actdo .cloridrico. ·Nello stadio iniziale ·della neu1rite acuta il m as6aggio è controindi.cato. 1Degli • innumerevoli farmaci indicati per calmaTe il dolor·e i [»iù ·efficaci si mostran·o l'aspirina e il piramidone. Nei casi gravissimi si può ·eocezionalmen te fare uso di ·eroina o morfina . 1Nei caisi inveterati si 1possono .tentare 1.e in iezioni di 100 cm c. di soluzione fisiolo.g ica :i1el tro nco del nervo, nei ca si ,g ravis simi talvolta è necessario ricor.rere allo stiramento -ed eventualm ente all'incisione lo·n gitu·d irriale del n·ervo. Nell e forme cent rali può essere vantaggiosa I 'iniezione epi'durale attraver$o il for o sacrococ·Cigeo di soluzion e di clornro di so,dio, di novo.caina o di .antipirina. Questo trattamento, ~pecie se associato alla cuTa tel'male local e, dà talvolta risultati so·dd·i sfacen ti. 1P utti ·sostien-e l'utilità dell'immobilizz.az:ione co·n adatto busto per Ja ·durata di 6-12 me.si. DR . 1

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Le manifestazioni cliniche del cordo1na sa•

crococc1~eo.

.(R. ANDLER. A rch. f. Klin . Chir., 143/2).

Il r.or·dorna sacro-coccigeo, legato a r·esti d ella cor·da dorsale, è ancora rpoco conosciut0 dal punto d·i vista clinico, mentre da quello anatomo-pato-, lo.gico ·è stato ben definito. È assai più ifaro di quell<> craniale, sebbene ne riconors ca la stessa origine, solo perch-è m eno frequentemen te vi si 1p·ensa. Ventinove sono i c asi descritti. n ella lette· ratura: l'autore è stato cosi fortunato dia osservarne - da solo - 7 casi dei quali 3 già pubbli · cati. Dal pun to di ·,vista morfologico il C. S. C. è ben conosciuto. È ci·r coscritto da una capsula connetti.v ale ,dalla qu ale si dipartono dei setti . verso l'interno rdiviso così in lobi. Il tumore vero e proprio h18. un colorito .g rigio o brunastro, un aspetto lardace qi;iasi edematoso. F.requenti le cisti e gli spazi !Processi r egressivi, abituali l e emorragie, le calici ficazioni. Il ?or doma è costituito da cellule e da sostan za intercellulare. Delle prirne se ne distin.g uono due specie nori sempre ben riconoscibili una dall'altra. Alla peri-

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- J f.

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PQLlCLI~lGO

sacnale e i suoi cana li. accessori: nella forma peferia degli ammassi cellulari si ritrovano cellule riferica invece il neopTasma s i fa str8,1da n ei tes .. ovali o poliedriche solid·e, senza vacuoli, a nuicleo suti circostanti alle due ossa: C. ante- o r etrosadi differenti gran·dezze, jl protojplasrna granuloso . crale. Il cordoma enter.aie è in f-0nòli> una sottoSono cellule gjovani: da queste derivano le cosispecie del C. antesacrale: quan•do l 'evoluzione è· d ette fisalofor e di Virchow con tutti i punti di avanzata le diverse forme si confondono. ~ella passaggio; da piccoli vacuoli fino alle cellule ad J. peri·f erica retrosacrale non si av·v erte ·p er lungo· anello, col n ucleo schiacciato periferico. tempo null'altro che la tpresenza di una tum el vacuolf contengor10 u11a sostanzia d erivante f·a zione .aicc01Inpagniata da dolori gravativi: quandall'aittività protop1asmatioa ossia muoo e glido non hanno ancora invaso il can,ale sacrale· cogiene. sono in·doJ.enti alla 1pressi0ne e cagionano disturLa sostanza fondan1entale amorfa è jalina, legbi m ie ccanici, nella stazione eretta e seduta. gern1ente striata, o granulosa o distri.b uita irreNei cordomi periferici antesaic,ooli si m,a nifestagolarmente: sembra. che dia la reazione della no invece ipiù .facilmente ·disturbi a cari~o della mi:icina: che manohr il glicogene, sebbene si am def ecaziorie. Nelle f. centrali e più tardi ancl1e in· metta che le cellule vacuolizzate scoippino , laquelle perifericl1e predominano però i sinto1ni sciando disperdere il loro contenuto nella soradiColari, dolori intensissimi. Essi costituiscono stanza fondamentale. Le parti cellulari e della sostanza fondamentale sono spesso assai in egU"al- - uno idei sintomi classi,ci di tale af[ezione. Qual · che volta p er causa n on ben definita i dolori più m ente distri1buite, •di guisa .eh~ la ·d egenerazion e grav·i si alternano a periodi ,di r elativo benesdel cordoma, può 1presentarsi epiteliomatosa o sarcomatosa. Lo stroma si pre8enta con zaffi ri1cchl sere, ·anche ·di parecc·h i mesi. Sono forse legati a dj vasi ·c on infiltrati irufi.ammaJtori fr equenti. processi regressi vi del tumore. Invece sono rari i segni di un -deficit motorio o 5ensitivo o dei n ervi Clinjcatnen:te si disti.nguon·o i cordomi in benigni o maligni; dal punto di vista an atomo-p1atoperiferici. Frequenti i d'isturhi a carico d ella logico non esiste a questo riguardo che una dif scica e ·del retto sopratutto negli stadi avanzati. ferenza quantitativa. Forse nelle form e malig!le E 1p iù fre quente l'iscuria parOJdossn. che l'inco11ti · si riscontrano dei sincizi irregolari, mitosi atipi nenza vera e iJropria. Anche i disturbi del r etto che, degenerazione e picnosi n11cleare. sono più da riferirsi a lesioni nervose che a L'accrescimento de.struente si manifesta co11 la cause meccani che vere e proipri e. i11vasione di elem enti neopl1astj ci n elle ven e. nei L:i diagnosi si fonde sull'ar1amnesi, ' e sui cli· li11fn.tici , n ei muscoli con la formazione di me- sturbi obbiettivi sopratutto sui d olori a ti'Po na· tastasi. dicolare, dalla presenza di una tumefazione. QueRicor·diamo ·come la corda dorsale che precede sta risiede quasi sempre tra sacro e coccige, si la formazione d,e lla colonna vertebrale, decorra lascia raggiungere dal dito esploratore ed è fissa: in 3 P'llnti al di fuor i di essa, ossia nel connetassai id i rado è m obile. La mucosa del retto ge· tivo: 1) sotto immediatamente la faJccia cutanea neralmente non ad·erisce·: nella f . enterale è indel Clivus anzi non di rado perfino nel s uo rivevece ulcerata. Il vol urne del tumore è viario: da stimenito connettiva1e endocranico; 2) alla faccia una nocciola a quello di una toota di a•dulto. ventrale ,della. base del cranio dove ·a bban·d ona la La superficie e la con-sistenza sono assai varie: parte ventrale della ·c artilagine basilar e e 3) la è una tumefazjone bernoccoluta con parti duro' . regione sacr.o-cocc1gea. ossee alternate a quelle tese fluttuanti. La palpa Niaturalmente sfu.g ge la ragione per la quale i zione rieS'ce dolor.osa n,elle f. centra]i. 1In queste rec;tt della corda dorsale che nell'evoluzione fe poi riesce ·di grande aiuto la radiografia che ditale sono ·destin·ati a scomparire qua.si completamostra u na distruzione ossea, sostituita da lacune m ent.e, possan o ripresentarsi capaci ·d i 1Prolifera· areolari alternate a parti solide più scure ·di il1 zione. tcnsità quasi eguale a quella ossea. La rapidità Nell'anamnesi dei pazienti affetti da questi tudi accrescimento è varia: da qualche mese ·a pam-0ri il trauma entra nella proporzi<>n,e del 18 % reochi anni. (18) . In media ·d ecoronno 2'-5 anni dai (6: 33). primi sinton1i all' epoca dell'esam e obbiettivo. In genere ne vengono co~piti ,gli uomini più Scars a è la tendenza alle metastasi, possibili delle donne (24: 9) di età adulta (inedia 51.5 anni) anch e in cordami 1a lenta evoluzion e. Si trovano tra 22 e 68 anni. nel fegato, n elle ossa, nelle glandole linfatiche. I stntomi son legati al luogo di insorgenza e A·p pena ,a ccennata è anc•h e la ca;chessia rreopla· alla direzione dell'1accrescimento del n eoplasma. stica perfino negli stad i avanzati dcl tumore. ~uesto può esser centrale, periferico, enterale. Dal .punto di vista ·della di1agnosi dift'erenziale ~el primo caso il cordoma si sviluppa ·riel saJCro possono venire in ·d iscussione il sarcoma e l'ene nel coccige invadendo rapidamente il canale conùro1na .

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SEZIONE PHATlC..\

pr.imo assai ip1u frequente del secondo, il 1•.\g'giornato e a·m pio è il r p rimo capitolo •dedicato decorso è assai più rapido, si accompagna ad alla tecnica strument·alJ..e, così il secon•do ah.e si elevazioni di temperaJtura, a metas tasi polmonari, oocupa dei grandi sintomi in urologia. -ciò clle non si verifica nel ieordom•a , la superficie '1,a secon,da p1a rte del li1bro si oocupa d ella tratliscia, consistenza varia. La radiogrrufia può daxe tazione sistema tica 1dellie malatt1e d·ell'ap·p arato risultati incerti. uro. . genitale seigiuendo un ol'ldine t opogra;fi{}o. L'enoondroma è assai raro . Si sviluppa lentaParticolare iilllportanz·a è data · alla diagnosi sia 1nente nei giovani. Non si aiccompagn·a a disturbi clintoa c,h e raidio,lo~1ca e strumental e e ampia11ervosi, ma può ulcerare meccanicamente la cute. m ente è trattata }a cura. E nella esposizione •dei La palpazion e è tijpica spocie per la superficie icriteri della diagnosi e d-e i mezzi terape11tici cl1e· tanto bernoccoluta. tLa radiografia dà dei risul · risalta di .p iù la vasta ·e&perienz·a d el Maestro .. tiati p iù si·c uri. La trattazione è 1p1iana e faicile ·e comipletat~ Nessuna difficoltà diagn-0stica ·dovrebbe esservi aibbonid antemente ·dalle fi·gure. nei carci11omi metastatici. Più ·difficil e riesce , iL' opera che più gi·u stamente dovr·ebbe cl1iasempre per la rarità del cordoma, escludere la m1arsi trattato, vi·ene a coimare una l.acun·a della tubercolosi del s31cr-0. Mancano· nel cordoma i . nostra b11b lio·t eca dandoci un trattato italiano di segni della flogosi. .P itì facile è esciu der e una Urolog·ia cl1e p er la compl•etezza della esposizione· gomma del sacro. e l'accuratezza •del'l 'edizion.e può essere viv·arnente ~ Dal punto di vista terapeutico viene in discusraccom an clato ag]i ·urologi e ai cl1irurghi. sione l'estir.p azione e il tr attamento riadioteraà;>ico R ..-\LESSANORl o ambedue combinati. Naturalmente nei limiti del possibile si deve oper are. Si può giungere con ED.\[Q:NO PAPI)l. Chirurgie du reiri. Vol. I-II , Ga . . · }'a sportazione fino al 30 foraime sacrale: bisogna st. on Doin, ed. Parigi, 1928. operare su tessuto s.ano. La mortalità di un tale Più cl1e un sern~Jioe trattat-0· ·di chirurgia ope-intcrvettto è ·elevata (6/31). E notevole il fatto che .ratoria d·el rene è un m anuale di clini ca € di una guarigione ·dei d isturbi ·è possibile a nche tecnica cl1irurgica insi·eme. Sono· considerate con· dopo un'asportazione incompleta del tum ore. t1guale ampi ezza sia l e qu•estioni id i c·arattere ge-· In genere il cordoma è refrattari o sìa alla cura nerale e teori•co s ia 1qu·e1le di ordine emii.n ente-· con raggi o con radium. ,, inente prat±co. Anche la -parte siperimental·e che· La progn ost è sempr e infausta, perchiè ha una ~r(l ndissirna tendenza alla recidiva in un tempo iè st ata la base di tutti i pro1gres·s i 1chirurgiici vi più o meno lungo. I malati muoiono generalè S\-olta amrpia·m en te. Dopo uno stu1dio anatomicomente per le complicazioni urinarie. Bisogn a e istologico fin e del ren e e delle an-0mali-e le· quindi diagnosticar presto e prima 1che venga quali !)Ossono inter essare principalmente il c·l1isuperata la linea ·d i Bardenheuer (livello dei 3 forurgo, eg·Ii atta·cca il 1pro1blema della tecn~ca 1cl1i :ron1i sacrali). P er la diagnosi naturalmente v·anno rurgica dall' anestesia <fino alle op,erazioni pi11 aidopera1i tutti i mezzi a nostra diiSposizione. Nei raTe e a qu·e lla •dei ca·si singoli riferiti 1dai ·vari casi ,disperati ·b isogna contentiarsi dell'aspOTtaautori. Egli esipone- tutto il materiale enorme ch e zjone grossolana del tumore col cauterio, seguita s i è venuto' ra:oco1g lienrd o i:n qu•esti ultimi 3~ ò::t un a irrad iaz ion e. E. M. anni a tale ri.guardo, in ,questa bran·c a della chirurg·ia cih e ha russunto c01sì consi derevole svilup.... po, con una grande precis ione e chiarezza, unenCENNI JBIBLIOORAFICI (i > dovi i risultati della sua larga esperienza. Vf'. sono capitoli i quali rap1p res·e ntano quasi una, 1 G. .N ICOLICH. Manuale di Urologi.a (pu1b bli cato a n ovità rispetto ai pr·eceden ti trattati come qu ell~ cura di C. RAVASINI e G. ~ICOLICH Junior). 2 vol. d·e lla en ervazion e r.en·al•e a cui Papin ba port.ato di -0omple&$ive pag. • 1051 con 36.5 figure in n ero u n sì consìder evole contri1buto. E ragion e anche e 100 a colori. Edit. Unione Tip. Editr. Tori'di soddisfazion e per noi italiani il fatto che i nese, 1928. L. 170. la,rori della scuola urologi•ca italiana, tro1pip-o spesQuesto libro in cui il Nicolich, .considerato a s o ,d imenticati all'estero, ven1gono riportati talgiusto diritto i'l padr~ d.ell 'Urologia italiana, ha volta c on una certa estensione. Le illustrazioni ~rof.uso .gli insegnam·e nti ricavati da 40 anni di in n•ero e a .colori rappresentano piiù cl1e un compratiiea urrologim, esce quale opera ip ostuma diel, ' plem-ento del libro, parte integrante del testo 1'a·utore. stes$o sia per J.a loro riochezza (sono 584) , si·a ---per l'esattezza •del disegno che l}er l'opportunità · (.1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cw con cui sono distTi1b uite. si desidera 1a recensione. ~el

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J L POL1CLlNIOO

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Qu.esto tr.a ttato 1nentre è rivolto sipiecialmente ai chi1~1ngthi e agli urologi a cui riuscirà certamente idi notevole utilità, può essere consultato con profitto, per al1cune questioni c·h·e son o ora di mag,g iore attualità, anch e dal medico. R. ALESSANDRJ . •

Patologia, Clinica e Terapia Chirttrgica delle lussazioni e fratture della rachide. Ed. J'ip. Rumor, Vioenza 1928, 1 v ol. in-8° . di

UGO FABRIS.

pag·g. 304

COll

fi gig. 25. L. 40. 1

L •.4... svolge in quest·a monografia alcuni punti della patologia delle lussazioni e delle fratture verteibrali, basandosi anche su materiail·e casistico osservato durante il servizio in zo na di gu·erra. Prece,dono alcuni c enni idi anatomia .e di anatomia .comparata. Le nozioni che seguono, sulle lesionj mo!'lbose studiate, vertono principalmente sulla eziorp·a togenesi e sulla anatomia :Patologica e sono corredate da ricer che sperimentali ·ese.g uite s ui cani. A p·ro1pos"ito del trattamento operatorio d i queste lesioni tr·a umatiiche vengono presi in co·nSi·derazione i vari ,proce$Si <li laminectom·i·a e in parti·colare viene illustrato il inetodr. d el .R on.cali. 1

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E. V. Ergebnisse der med·i zinischen Strahlen·f orschung. Vol. I1II. Ci:rca 800 ip.a g., con 613 fig. nel testo. Ed. Thieme, Leipzig, 1928.

La materia trattata in ·questo volume interessa tanto i medici quanto i chirurgi e gli specialisti €5Sendo divisa in var.i capitoli corredati di estesa letteratura. Vi è trattata la rontgen1diagno$tica del naiso e delle .c avità adiacenti, del· J.'orecchio, con un c·a pitolo Gpeciale peT i tumori dell' acuistico. 1111ustrate da magnifiche radiografie1 sono esposte le modalità per la broncoig rafia n ormai.e ed in casi con ectasie o !Stenosi dei br·on.c hi, oaverne, tumori, echinocoC'co, l e osservazioni. radioscopiche di tutto ii sistema ·dige;rente comprendendo i.n un lungo ca.p itolo le oisservazioni nell'appendice. Ri·cco di figure e di schem.i è i~ capitolo sulla colecistograrfia svolta dal do.tt. Giuseppe D'Amato presso l'istituto di ra-diologia di Amburgo. In esso iSon o indi.cati succintamente i v·a ri m etodi pe~ l'introduzione della tetraiodiofenolftaleina, la tecnica ed i risultati radiografici nelle varie affezioni della cistif.ellea. Completa infine il volume un -capitolo sulla biologia dei raggi sulla cute svolto da S·c.hinz e Slotopolsky di Zurigo.

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ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI Società Medico - Chirurgica di P avia. Sedl!.nt.a del 27 .aprile 1928 . P 1·esidenz.a.: Prof. A. · F'ERRA'.IA, presidente.

L'acido oleico. A. RABBENO. L 'a0ido oleico iniettato nelle vene sotto fo1·n1a di emulsione omogeneizzata, determina un quadro di avvelenamento perfetta1n·e n,t e .analogo .a quello dei saponi. La. tossicità dell'acido sta a quella dell'oleato sodico e dell'olea.to di calcio come 1 :0,5:1,5. L'attività anti-coagulante dell'acido oleico è quasi uguale a quel-la dell' ole.ato sodico, è maggiore dell'oleato di . calcio. Queste ricerche perciò pienamente conval:iilano l'ipotesi che l'azione. farmacologica dei saponi dipenda dagli acidi grassi che da loro si liberano per idrolisi.

Sopra un caso di cloroma. A. F1Esom. - L'O. riferisce di u11 caso tip.i:oo di cloro1na a manifestazi,o ne cranio-oftalmica oon reperto ematioo Jeucemico, ad elementi differen.. ziati atipici, oonfern1ato alla sezione per iJ ritrovamento di .tumori verdastri nel e.avo orbita.rio ed in altri punti: riferisce infine l'esa1ne istologico che documenta l' universalità del processo che interessa tutti gli organi ematopoietici olrtre al fegato, con particolarità anatomiohe perfettamente corrispondenti al quadro leucemico~. e per q11e-. sto, e per il reperto ematioo specialmente per ili reper.t o di emoistioblasti in numero notevole, oltre che. per altre argomentazioni sufile pa-rtioo1arità .aniato.m iohe dell'affezione, conviene trat1;.a,rsi di un prooesso si&tematico a carattere leuoomieo,. n ettam·e nte separato da affezion] neoplasi>iche di qualsiasi specie.

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Dimostrazione istochimica d.elle vie di eliminazione del solfocianuro di potassio nelle ghiandole salivari.

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R . BRANCATI .

Dott. E. G. SCOLARI. - Per mettere in evidenza il KCNS nelle ghiandole sa.liv.ari si seg·u e questo metod.o: si iniettano nei eonigli quantità notevoli di ICONS in soluzione; e si attiva poi la secrezione salivare con la pilocar.p ina. Sacrificato l'.animale, le ghiandole vengono immerse in un reattivo oapace di precipitare e di rendere visibile il KONS osvunque esso lo raggiunga pen€~ trandç nel tessuto: questo reattivo è oo.stituito ·di una soluzione d i 802 in Ol1SO 4 sciolto in acqu.a . in proporzione del 5 %. Si includono quindi le ghiando·le ool sistema abitua.le. All~ sezione, i granuli di solfocianuro precipitato si osservano in copia nelle cellule d ei dotti escretori e n·el lume di questi, nei vasi e nei oaipillari sanguigni qua. . ' s1 mai nelle cellule iacinose. Il KC·N S si elimina quindi in prevalenza assolttta attraverso le oellule dei dotti escretori.

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.bEZIO...'iE PRATl CA

Alterazioni del ricambio colesterinice 11ejle epatiti ipermegaliche infettive e ~onsideraziont sui fattori di regolazione di detto ricambi-0.

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Semplificazione del metodo di misurazione della resistenza capillare. D . (Studente) . - Nello studio della patologia dei caipillari si i11daga la resistenza capillare o . con la prova del laccio, che non si può graduare e no11 si può eseguirla che sulle -estren1ità, o con la cop1petta collegata all'aspir.atore di Potain facendo aspirazione e misurando oon quale depressione min ima si ottengono emorragie pup.tiformi . E·g li ha semplificato l'appar ecchio re11dendolo meglio maneggevole, ben graduabile e non traumatizzante: esso è basato all'incirca sul iir1ncipio del m.a11on1etro ad aria liber.a. GALLEITI

V Il.4LA L. - L' O. p arte dallo stuài<> di tre casi di epatite ipermegalica infettiva cronica, due delle qu.ali . di i1atura luetica, nei quali vennero r isconit rati segni di alterat-0 ricam·bio della oolesterina (au1nento di essa nel san·gue, diminuzione nella bile, x.ant-elasma); tali seg11i nei due casi di 11.atura luetica si dimostrarono suscettibili ,d i influenza terapeutica. Le .cons\idera.zioni 'Ulteriori rig11.a1rdano iJ ricambio esogeno e quello endogeno della colesterina ; per il seoondo · 1'0. ricorda var ie manifestazioni di alterazioni r iscontrabili nel corso di malattie ,,.arie, del fegato, del ricambio materiale, dei renj e conclude formulando il concetto che queste diverse manifestazioni si.ano da considerarsi in modo unitario come turbe di un unico ricambio al quale provvedono, con funzioni non ancora 1tutte note, organi vari, la patologia dei quali può riflettersi su momenti 4iversi del rie.ambio stesso.

·su alcune modificazioni del plasma nelle cirrosi epatiche. G. P.mr.LEGRINI. - L'O. 11a studiato il co1nportame11to delle prot-eine del pla.sima n ei malati di cirrosi epatica con ascite, ha osservato una dimi11uzione più o meno notevole della sieroa lbumina, la sieroglob11lina e la fibrina S-Ono per lo più normali. Nei cirrotici con . asci~ la pressione osmo-tica }Jr ot eica è pertanto infer iore al normale.

F . Rrcc1, Segr etario.

.A.~cade mia

Medico-F isica Fio1·entina.

.Ad.unanza del 22 1narzo 1928. Preside11za: Prof. E. Buacr, presidente.

Efficacia, nel diabete zuccherino, della somminjstrazione per via orale di pancreas crudo in animali che si nu trono abitualmente di sostanze ricche di idrati di carbonio.

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v~ ANNOccr

dott. Q. - Il pancreas, secondo 1' 0., deve possedere particolari proprietà Yerso la digestione degli .idrati di carbonio a seconda. delle varie sp-ecie animali: fra questi sceglie gli uccelli che si nutrono appunto preY.alentemente di ' carboidrati: in questo senBo pensa. si debba spiegare la mag1gior qua11tità di isolotti di Langl1erans nel oolo1nho, piccione, e pollo, insomma 11ei granivori. T.ale oondizione di cose è se1nbrat.a al1'0. assai favorevole per trattare il diabete mediante somministrazione orale giornaliera di due pancreas di pollo in ostie . I11 due e.asi di diabete avrebbe dopo pochi giorni ott enl1to considerevoli risultati. Osserva poi che il pa11creas di polli castrati si inostra consider evolmente ipertrofie.o e si doman<ia se quest a condizione p otr ebbe maggiorn1ente convenire n.11.a. cuTa .

Adunanza del 19 aprile 1928 . Presjdenza: Prof . E. IJi:;RcI, presidente.

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Lesioni vascolari e terapia bismutica. GN1 prof. F . L'O. riferisce che da. ciroa

6 anni sta sperimenta.u do la considerevole effi-

ca.c ia della terapia bismutica in mQdo $piooatissimo sulle lesi oni v.ascola.r i .aortitiche e car dio-ren ali, sia in confronto .all'efficacia che m·o strano in simil campò altre form·e di terapi.a antiluetica, sia in confronto all'efficacia della stessa terapia in forme .terziarie non vascolari. Egli è d'opinione che in t.al caso il bismuto eserciti non solo la azione specifica, ma ne .associ un'altra sul tessuto .arterioso alter.ato: è indotto a pensarlo dalla esposizione di esperimenti terapeutici d i quel medesimo tipo s u soggetti certamen~ non luetici ma portant~ manifestazioni arteriosclerotiche precoci e che ha seguito per 2-4 .anni oon resultati vera1nente notevoli. ~ probabile quindi che il rr~1g­ gior vantaggio del bismuto in q·u-este forme pro' renga dal fatto ohe esso mentre da un Lato cm·a la fQrma specifica, dall'alt ro miglior.a altre.sì la arteriosclerosi ord~nari.a che a quella verosimiln1ente assai presto si sovrappo11e . Adun anza del 26 a;prile 1928. Presidenza : Prof. ARNALDI , vice-presidente.

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Gli studi della commissione internazionale della Società delle Nazioni sulla malattia del sonno e osservazioni personali. PERUZZI prof. MARIO (Ten. colonnello medico R. Marina). - L'O., che ha partecipato l'anno . decorso come Delegato I tali,ano della Commissione internazionale per 1o studio della tripanosomi.asi, 11a avuto l' incarico deJle ricerche anatomo-patologiche, ~ delle ricerche sulla immunità negli animali natu ralmente resistenti, su lle quali riferisce. I lavori ebbero per centro ' di .studio Entehbe in t• ganda. Innanzi t utto i·ileva oome il quadro speriment ale della tripa.nosomiasi osservato sul luogo, sia ben diverso d.al medesimo osserv-ato in Eurona, e come dallo 5tudio sperimentale stùle scimmie risa.I· t ino molte notizie inter essanti la patologia. umana di tale forma . Le numerose osservazioni ese~ui. t~ fri nno propendere p er l'unificazione dei T. gatn-


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(ANNO XXX\: , FASC. 28]

I L POLICL1NlCO

biense, rhodesiense, ugand~nse e brucei, non potendosi basare nè sui caratteri del protozoo, nè .sulla varietà dell'invertebrato trasmettitore, e solo .con scarSQ fondamento sul decorso della malattia. Dimostra come il mettere in evidenza i .t ripano~mi nei tessuti riesca con la massima facilità egli ha fissato con sublimato ialooolico e colorato oon e1natossilina eosina - ; enumera le co·n dizioni r1ecessarie per po.t erli osservare, ~ . le i·agio·n i per ~ui a tanti AA. riuscì così di rado il poterli scoprire nelle varie lesioni. Il tripanosoma preferisce le sierose o j, .t essuti ad esse circostanti, ed anche .si trova .abbondante negli essudaAti: condizione indispen sabile la presenza .d i albumina; così ad es. ' nel liquido cefalo-rachidiano normale essi non si trovano in ambiente favorevole; tale diviene pei·ò se, o per infi.amn1azione, od anche per una goccia di sangue che vi si versi in seguito a puntu·ra esplorativa, esso venga a contenere albumina : i succhi 'degli organi emopoietici vengono in seconda li•ea in c001fronto alle sierose. Il miocaràio è poi il te.ssuto più invaso in molti casi, tanto (i.a 1·idurre il tessuto musoolare al minimo comp.a t i h i le oon la funzione. Rileva intere&sa11ti modificazi-0°n i cui il protozoo va incontro in questo tessuto. Tali lesioni del miocardio spiegano a suffioenza i casi d i morte subitanea e d1 <lecorso acutissimo della malattia. Dimostra come i protowi po,<;Sano raggiungere il liquido cefalo-rachidiano arrivandovi dai plessi oaroiòei, ma questo non si presenta terren o favorevole, finchè, in seguito a meningo encefalite reait tiva., non contenga più dello 0,5 %o di albumina. Dimostra pure · l'origine nevroglica delle cellule moriformi, repertate nel liquido c.-r. in p eriodo pil1ttosto avanzato . Espone pure vedute personali document.ate su eventu.ali relaziòni fra fil.ariosi e tri p anosomiasi almeno nel senso che quesita favori.Bea Ja di ff.usione di q,u ella, anche in localizzazioni eerebriali. Quanto a lla im111unità ed all'azione pr otettiva del siero di Cinooefali devesi rilevare, che l.a siero-resistenza ris11lta una proprietà dell'ospite e non <iel parassita e verosàmilmente si devono fa.re .a11aloghe r] serv~ sulLa arsen ico-·resistenza. L'O., che ha, così nobilmente rappresentato I.a Fa.t ria in questo Consesso scientifico internazionale, è stato segu ito con grande interesse e si è rivelato profondo oonoscitor e della forma ~orbosa <'Ui v.a legato il no·m e di A. Castellani anoh'es~ allievo della Scuola 'Fiorentina, e che i~ a naloghe condizioni ebbe la fortuna ed il mer~to di scoprire l'agente p atogeno della malattia del sonno. P. M. N1ocorjJNI. 0

A.ssociazion~

Medica T1·iestina.

Adunanza del 20 ~prile 1298-VI. Presidente: Dott. A. CoFLER.

Isterotomia e sterilizzazione tubarica. BanzILAI. Presenta una d(i)nna di 40 anni multipara operata 3 anni or sono di isterotomia e steril izzazione tubaria in seguito a grave a ffe-

zione tuberoolare, che da sei mes:i aveva for.t i dolori a tipo di colica al basso ventre, più ac:centuati nel periodo mestruale, e che fu inviata all ' osped.a.le colla diagnosj di lap.arooele. All'esame obiettivo presentava un nodo duro non riducibile dolente a lla metà inferiore della oicaitrice laparotor~a, dolente .alla pressione. Operata, fu aspor- I tato un tumoretto po.sto sopra 1a fascia di cui si sospettò subito la natura endometrioide oonfermata dall'esame istologiço ~eguito ,d a,} prosettore dott. F errari. Presentazione del preparato istologico di microfotografie e di uno schema sulle varie localizzaz~oni in oui si osservarono fino ad oggi formazioni endometrioidi. Accennò ai pochi oasi (.30) finora pubblicati di endometriomi delle cioatrici l31p.arotomiche e fece una breve 'e sposizione e discussione delle teorie più note sulla genesi di tale affezione (Halban, teoria metastatioa per via linfatica; Sampson, teoria metastatica per reflusso tubarico o p er impianto diretto; Schiller, deriv.azione degli endoteli dei vasi linfatici; Rob erto Meyer per metaplasie da isole indifferenzi.ate di epitelio d el colon, ecc.). l n discu..ssione: « Endoroetrìoma ». DE GRISOGONO. - P er quanto riguarda la nomenclatura crede che si.a opportuno, come osservano molti .altri Autori, evitare la desinenza in orna (endometripma) e in ite (.adeno-miosite) alle quali è comunemente congiunto il oonoetto di processo neoplastico, rispettivamente flogistico, e di usare invece il termine più generale cc eterotopia. endometrioide » o cc adenosi » (adenomiosi e adenofibr08i, interna Q esterna, secondo i casi), dato che non regna ancora uniformità di vedute sull'eziopatogenesj di questa interessante forma morbosa. La teoria che qu este eterotopie sieno ereditarie da epiteli embrionali non è di R . Meyer; queati al oontrario ha sempr e a mmesso eh~ derivassero da metaplasia, di origine infiammatoria dell'epitelio .d ella Sli.er osa peritoneale. Recentemente anche il l\ifeyer si è avvicinato 1alle vedute e alla teoria dell'americano Sampson. Per l 'inter.p retazione del caso concreto, dimostrato <l,al conferenziere, non crede sia necessar~o ricorrere .ad alcuna delle varie teorie .p rofessate dai vari Autori, ma è più semplice e ovvio ammettere l' attecchimento nella ferita laparotoria d! un frustolo di endometrio traipiantato di rettamente dal cavo l1terino; risulta infatti che alla paziente n1 praticato lo svuotamento dell'utero gravido media.nte ·isteirooomia per via addomin~le alla Sellheim, ·d unque un intervento durante il quale l'endometrio si trova temporaneamente in diretta comunicazio·n e ool cavo peritoneale . . Qu ARANTOTTO. - FJsipone un caso Idi errore diagnostico in un caso di gravidanza al VI con grande fibroma cistico, scambiato per semrplioe idramnios. Nulla risultando dalla .anamnesi della .i:lonna, multipara di 37 anni, l'error e era causato dalla tensione delle pareti addominali e dalla enormità del fibroma ridotto a una g rande cisti, in modo ohe non si poteva differenzia.re l'utero dalla m assa neoplastica. L'interesse del caso è ldato dalla diagnosi differenziale, che ad 1

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.f A~NO

XXXV, FASC.

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SEZ IONE PRATICA •

utero SYt1otato del feto morto, dovette essere teR. Accademia dei Fisiocritici di Siena. nuta per stabilire la natui-a del tumore. Il p€IlSeduta ordinaria del 25 maggio 1928 . .siero tendeva a.d ammettere piutt-Osto un tumore mia.ligno partit<> dall, ovaia. o dall>utero (s.arooma?) Vie nervose .ottiche. ·che una nooplas.ia benigna poartita dall'utero. Ed era logico pensare ad una malignità della neoplaL'.a-ocademico prof. R. ·S1ADERINI comunica al:Sia, data la su.a fissità specialmente, e poi dato il cune sue osservazioni intorno ad un sistema, fis.u o raipi.d o accrescimento e il deperimento· delnora non considerato, di vie nervose jn-esumibilJ' a1nn1ala.t a. Questo fatto (}ella su.a fissità e .c ioè la mente ottiche le quali dal tal.Q;nJ,O si seguono fino tenacità delle .aderenze contratte in modo insolitaalla parte anteriore dell'emisfero. mente esteso dal tumore, ra.p presenta il dato più In base all'esame di sezio:qj microsoopiohe' seinteressa.11 te del ca.so. ri.ali colorite col metodo Weigert l'O. ha potuto L esito, praticata l'isterectomia sopravaginale, rioonoscere nell,uom~ e negli animali i fatti sefu ottimo e tale .p erdura, sicchè l'errore per sè guenti: stesso non ebbe fortunatamente alcuna. conseguenLe ~ommessure ipota].a mica anteriore, del Mey.za dannosa p er la paziente. nert e del Gudden non sono affatto indipendenti ::M:ANDR.UZZATO. - Trattò delle lacerazioni della l'una dall'altra, ma tutte e itre son parti di uno .sinfisi per travaglio di parto, esponendo vari ca..5i stesso ed unioo sistema per mezVA> del quale il -osservati nel repa.rto l\{aternità illustrandoli con chiasma e i tratti ottici si collegano fra loro e ~hiare radiografie. ' colla parete cerebrale. Il sistema ~tesso non è Di::c.\. - Tratta di una rara anomalia fetale: da considerarsi estra11eo alle vie ottiche in quan« Hydrops f oetus univer salis » . Molte teorie si to da un lato per mezzo della commessUTa ipota•Contenlclono ~l campo p er spiegare l 'eziologia: oglamioa è in rapporto col talamo e dall'altro col gigiorno i :ittribuisce l'idrope generale si.a a cau. ch iasma e coi tratti ottici alla ' cui costit·u zione :se meccaniche che tossiche: n el caso presentato si an atomica prende parte notevole. · troverebbero t utte e due le cause: la madre era , Esamin.ando una .sezione sagittale mediana si u..i1'.albun1inurica ed eclamptica: il cordone del osserva 'che dei fasce.tti nervosi provenienti dalfeto presentava stTetti avvolgimenti a Sopir.a e la commessura ipotalamica si _portano sulla facl'es.ame istologioo della placenta dimostrava scai:ci a antera-superiore del chiasma, la percorrono e sezza di v asi ed edema dei villi, fibrina coaguriflett{3ndosi poi in alt<> si seguono 'nella lamina lata :Begli .spazi intervillosi: placenta grande, terminale fino alla parte più elevata di questa. peso 610, circa 1/3 del peso fetale. E poichè la commessura ipotalamica si inizia in MES'IROK. - Presenta u~a idrosalpinge di ridietro ~n · oorrispondenza del talamo se ne deve ]e,-.ante ,~olume, .accenna brevemente alla !cliagnod edurre che esiiste una v~a nervosa la quale dalla ·si differenziale 0011 cisti del m esenterio data la parte centrale del diencefalo si estende senza. in' tìUa gra11de mobilità e fa risaltare delle tortuosità terruzione fino all'emisfero (zona anteriore). ·nella parte prossimale all'utero che simulano un.a Una tale v~a nervosa sembra .all'O. ,d i una par·ver.a torsione. ticolare importanza tanto dal punto di vista an.aD.E , ENIBUS · - D escrive u11 caso di gangrena t~mioo, che da q11ello clinico· ed an~tqmop,atolo­ ·si111metrica dei cru·r i in seguito ad aborto settioo g1co. ·occorso i1el mese di febbraio in XI divisione . Anato1nican1e11te infatti per quello ohe se ne L' a112n1alata ' renne a.ccolta il 23 febbraio per mepuò presumere dalla sua esten sione e dai rapi:rorragia. da aborto. Il 26 febbraio viene opeporti sopraindicati, apparisçe probabile che ess.a rata di raschiamento 3 x 0,30 di secale dopo il raabbia il .significato di una via ottica centrale, schiamento) . Il 2 marzo si hanno i primi sintomi la quale con un cammino opposto a quello del1a <l'anemia alle dita 'd ei piedi, anemia che doveva ben nota e ben più oospict1a via ottica centrale l)Oi finire oon una gangrena . (Si sospende la sediretta al lo.bo occipitale, si accompagna lungo la ·cala). Dopo due giorni si ha I.a gangre11a dei cru,·i. I ctus. L'oratore osserva · che i primi sintomi lamina terminale alla parte a.nteriore del telencefalo . .!d'anemia :i~ichiamarono n'attenzione dei ·medici Dal punto di vista clinico ed anatomopatologico ~uranti s11 alcuni casi di gangrena simmetrica dei essa può Sipiegarsi oo·m e ad esempio con 'Una alteoruri in seguit-0 a preparati di secal.a. I casii rir.azione patolo gica della ipofisi possano .associarsi -porta.ti da Oaftier, H eyer e Brandess erano dodei disturbi visivi. Invero prescindendo da tutti "11uti al Gynergen ed i sintomi iniziali in quelle quei fenomeni morbosi spiegabili con i palìtioo·ammalaite avevano molta rassomiglianza con il ·caso in descrizione. L'ulteriore !decorso della ma- . lari rajpporti t-0pografici della ghiandola, una lesione .d ella ipofisi estesa al suo peduncolo potrà latti.a no11 lasciava dubbio trattarsi di gangrena facilmente ]Jropagarsi alla parte vicina infundiieianotica in seguito a t rombos i od embolia di O'roso bulare delle eommessure ipotalamica, del Mey~i vasi. }\..}l'autopsia si trovava endocardite ed un nert, e del Gudden e per il rapporto diretto ohe grosso trombo nell '.aorta nella sua biforcazione queste hanno col chiasma e ooi tratti ottioi pro-nelle iliache comuni. vocare dei disturbi nella funzione visiva. Tn aippe11dice rioorda lln caso di gangrena dei Aggiunge l'O. d'aver potuto verificare che an-cruri illustrato d.al dott. Giorgaoopulo. che per i nervi ottici esiste un sistema commeaIl .';egreta1-i,o .: Dott. E. RoNOALLI. 1

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A [ n.NNO

J L POLICLINICO

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A.. C. -:)•.:r ,.o!

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chè fégo1ano il processo emolitico. Il tega.to del-· }'.ammalato potrebbe avere perduto I.a faooltà di· agire con determinate sostanze regolando l' atti-· vità emolitiça del sistema retioolo endoteliale, e l'ingestione di fegato fresoo glie ne offrirebbe il modo adeguato. A. quale ordin.e di sostanze appartenga., 1a sostanza offerta <illal fegato fresco e-capace di r~pristinare !a funzione midollare nel-· l'anemia p. p. è .arduo giud'Ìlcare, sebbene i dati.. di osservazione parlerebbero 1n favore dell.ai- su.aJ. natura ormonica . .i\.. CHIStrO)c"T..

surale che lì unisce alla parete cerebrale, e che partecipa alla loro costituzione. . . Infine ool sussidio di vari preparati m1crosoopici 1'0. fa la dimostrazione delle più im·p ortanti particolarità esposte, mettendo tra l'altro in rilievo QC>me la struttura della lamina terminale, dei nervi ottici del ohiasi:µ.a e dei tratti ottici . sia ben di vers.a ' dia quella che :vien comunemente descritta. · Il Segretario: A. CA~OLI.

Società Medica di Parma.

Seduta ordinaria del .23 marzo 1928. Presidenza: Prof. ANTONIO PENSA, presidente.

Società Medico-Chirurgica della Romagna. Sedt1ta del 29 aprile 1928 .

Contributo radiologico • alla diagnosi dei tumori benigni dello stomaco. Dott. L. FECI. - L'O. ricorda come i tumori

Presidenza: Prof. SANTE SoLIERI, presidente ..

Sifiloma tracheo-bronchiale assooiato ad ectasia dell'aorta toracica. E. MoNDOLFO (Cesena). - L'O. prese11ta una

benigni dello stomaco siano di gran lunga meno frequenti .d ei malign~. L'importanza 'idi potere fissare idei dati radiologici prec~.si dell'affezione in parQla sta sopratutto nel fatto che i tumori benigni dello stomaco non hanno una fisonomia propria e si prestano acl essere confusi con i maligni; ed i dati radiologici raccolti fino ad ora non permettono ancora di tracciare norme precise; tuttavia sono segnalate osservazioni da parte di americani, , in cui l'esame r.adiologioo ha permesso diagnosi sicura di t umore benigno dello stomaco. L' O. illustra una osservazione propria con 11umerosi radiogrammi illustrativi e oon la presentazione del pezzo anatomico del caso s·p e_c iale di cui la letteratura non segnala precedenti.

donna di 59 anni, ricoverata n el 1926 i11 ospedale per gravissimi accessi dispnoici originati da lesioni gommooe tracheo-bronchiali, nella quale l'esame radiologico aveva dimostl'ato lt11a co11co1nitante ·ectasia dell'aorta toracica. Una cura .a11tis.ifilitic.a.. intensiva condusse I.a paziente a rapida e com1lleta.

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guarig~one.

Malattia del Friedreich. Presenta u~ giova11e .di 28 anni, eredo-luetico, oon sindrome del Friedreich completa (parola scandita, nistagmo, abolizione dei riflessi rotulei, atassia cerebell.aTe, piede cavo), eccetto il carattere eredo-f.amiglia1:e. L'O. fa rilevare la p~ssibile influenza che, oltre l'eredo-lue, può avere avuto nella patogenesi dell'affezione una prolungata ed intens.a. ca.usa perfrigerante.

E . MoNDOLFO (Cesena). -

Quadro radiologico di una rara incrostazione di calce ureterale simile a quello di Bilharziosi. Dott. G. PESOATORI. - L'O. illustra mediante radiografi.a il raro caso sottoposto allo studio .

Tentativi di terapia malarica nella demenza precoce. Dott. E. U GOLOT"r1. Un problen1a interessante la psiohiatria è qu·el1o che riguarda i tentativi terapeutici oondotti verso una forma finora giudicata jngu.aribile; la demenza precoce. I tentativi fatti hanno avuto risultati vari e furono variamente intepretati; non portarono mai a vere guarigioni. L'O. ha voluto tentare la 1terapia malarica in dementi precoci allo sta.dio iniziale, ma oon esito nullo poichè non ha ottenuto il minimo miglioramento delle condizioni mentali dei pazien,ti.

Sulla cura delle anemie colla ingestione di fegato . •

Prof.1·i L . Po~TIOACCIA e D . CAMPANACCI. Gli 00. nello studio .dell'importante argomento si oooupano specialmente ,d i 1d€termin.are per quanto è possibile il mecoanismo di az~one, i1elle varie forme di .a nemia, compresa l'anemia perniciosa progressiva, di cui hanno potuto studiare anche l1n caso gi·.avissimo con note cliniche di ittero e molitico. Ritengono eh€ se DQ·n si ;può negare alla cura d.i fegato nell'anemia p. p. la cagione del ripristino dell'attività midollare seoondo il in odo fisiologico, il ripristino possa esser~ ~~~e:: dario alla inibizione o depressione .d ei congegni 6

M. 0HIADINI (Forlì). - L'O. f.a rilevare il grande interesse della comunicazione del prof. ì\1ondolfo, perchè i casi di malattia di Friedreich sono rar~ssim i.

E gli rammenta di averne osservato e studiat'°" un ca"8o .all'ospedale di Faenza, e di averne pubblicata la storia nel 1906 in Rivista critica di Clinica ,meclica (a. VII, n. 10). Tralascia 1.a descrizione e interpretazione del caso perchè edita, e anche p erchè analoga a quella del ma1ato presen.tato dal Mandolfo. Ricord.a che nella sua malata, di a. 24, contadina, ·d i intelligenza superiore alla norma e alla s-µa condizione, mancava la famigliarità della malattia, e ~l caratteristico .p ied€ cavo, mentre invece •p resentava una ipartiool.arità,, degna di n ota, perchè fino allora non des·c ritta, e cioè ìa· mano cGiva, come si pnÒi osservare nelle fotografie che ha conservato.

Un metodo plastico per la cura radicale dell'unghia incarnita. A.. GINNASI (Faenza). - L'O. descrive 1-111 nuo\o.

I

metodo plastico che consiste nel praticare sul l.ato~Oi.'~a1~ \!e ::~«t]1::re . prc\·ia es:::-prtzione del1'nngl1ia, una j11cisione a T la cu.~ br.ainca trasversale lung.ai


[ANNO

xxx,·, FASc.

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28]

SEZIONE PRATICA

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1365

circa due centimetri, e.ade a pochi millimetri di~stalmente allo spazio interfalangeo, la verticale dal mezzo di tale linea arriva al lett-0 ungueale. Sollevando e roYesciando lateralmente i lembi cellula-cutanei oosì scolpiti resta scoperta tutta la matri<!e un~eale ohe si asporta r.adicalmente. Si riportan·o poi i lembi sulla superficie cruenta a.d.attando·v eli con u,na f.asciatura leggermente compressiva che si può I.asci.are in posto anche sette giorni. Si possono. riunire i lembi con un sottile punto di seta. 'f ale metodo ha. i se·g uenti vant.a.ggi: 1) di permettere una guarigione per :p1·ima .intenzio·n e od. .almeno in un periodo di tempo brev1ss11no; 2) di limitare al · minimo il dolore postopér.atorio e delle medicatuTe frequenti; 3) di potersi ·e seguire anche .a.1nbulatoriamente; 4) di evitar e sicuramente le recidive.

Due anni di chirurgia gastrica nell' Ospedale Bufalini di Cesena.

D.a ultimo 1' 0. confo-rta il suo dire con la proiezione di numerose forografie, micrografie e radiografie e presenta alcuni dei soggetti operati da maggior tempo. In tutti i casi, il controllo radiologico postoperatorio (dott. 0ASTEIJ.I) dimostrò un ottimo funzionamentò dell:0 stomaioo amputato, ançhe quand,o si praticò il m etod·o Polya, il quale _: secondo alcuni Autori avrebbe lo svantaggio di d.ar luogo , ad un.o ' .svuotamen.t o rapido del contenuto gastrico. • I

Sul distacco

pr~maturo

e precoce di placenta normalmente inserta. P. LEI.r.1-MAMI (Cesena). - L'O. riferisce di due casi di distacco prematuro di placenta normal1nente inserta, risoontrati in due donne pluripare ..Jella ·m edesima località, una al settimo mese di gravidanza e l' altra a termine. ' \ Tagliando la possibile patogenesi non si trova altro in ambedue che un t rauma fisico, .alquanto liev.e. Mentr(' nella donna al setti1110 mese, per I.a sinton1atologia non allarmante, non si pensò ad un intervento laiparoton1ico, in quella a termine, ·che .c"tvev.a tutti i sintomi di u n.a apo ple&sia u terin.a, qu.esto fu prop-0sto caitegoriQamente, ritenendosi necessaria j_n ·simili e.asi l'operazione oesarea mutilatrice. Costretti invece alla via ostetrica si usò con sucoeS&O d ella rottura della borsa delle aoque, seco11do Mangia.galli.

(Oese·n a). - L'O. illustl'a 55 interventi da lui praticati sullo stomaoo, nello spc1.zio di due anni, nèl Reparto di Chirurgi.a dell'dspeòa l~ B11fali11i di Cesena: 2 gastrostomie secon<lo Witzel; 29 gastrodigiunostomie (di cui 12 p er u lcera gastrica, 8 per ulcera d11odenale, 9 per can cr o del piloro con un decesso p er polmonite); una r esezion e di ulcera digiunale postoperatoria; 23 gastrore~·ezioni (di cui 3 per ulcera gastrica con un morto, una per ulcera d11denale, una per aidenoma prepilorico, una per sar cou1a, 17 per carS. s()':.I ERI (Forlì). - Pre11de oooasione per illurinon1a co~ due, 111orti). strare. quale momento patogenetico del distacco Nella terapia delle ulceri g.astro.r1uodenali 1'0. prem,a turo della placenta normalmente inserta, la si dichiara fautore della semplice gastrodigiuno-. su.a teoria sulla tetania circoseritta dolorosa delstomia, co11 la qu.ale potè con statare sup erbi r il'utero gravido, basata sulla osservazione clinica sultati a distanza, non solo nelle ulceri della ree sulla biopsia, tetania circoscritta che può insegio,n e piloroduodenale> ma anche in quelle, assc1i rirsi nel ~nadro delle spasmofilie delle donne grafreqt1enti, localizzate i1ella piccol.a curva dello stovide. m.a.c.o. Opina che I.a resezione ,d ebba e.5aere riser- · . ' v·at.a a detern1inati oasi, perchè su ·di essa gr.ava Sulle emorragie occulte nell'espettorato dei tubercolosi. ..ancora una inortalità operatoFia non trascurabile , G: ARTUSI (Cesena). - L.a p resenza di sangue (6-7 %) . Riguardo alla tecnica della g. ·e. è solito occulto nell'espe·tt.-Orato dei tisicj ' è u n'eventua lità rioorrere a l n1etodo c1assioo di v . Ha-cker, .asso·abbastanza freqt1ente; dettà presenza può anche cian.rJo·vi iperò di r egola un' enteroanastomosi comverificarsi, ma più ,raran1ente, nelle malattie .dei plementare all.a Braun, la quale vale .ad elim_ibronchi e dei polmoni croniche non tuberoo1ari, e, n.are qualsiasi perioolo · di insorgenza del circolo più frequentemente nelle st€sse malattie ad anda. . ·v1z1oso . . . mento acuto. Nel cancro dello stomaco, la g. e. ha oolo un Oltre che dalla varietà e sede delle !es.ioni, la valore palliativo: tutte l~ volte che è possibile presenza di sangue occ11lto dipende anche dal moprocedere all'exeresi r adicale del tumore, il chido di tossir e del ma1ato. 1·urgo che abbia la c.aipacità di farlo e che si trova Con alcuni artifizi si può spesso stabilire il ·in ambiente· os:p·e daliero adatto, ha il .dovere di p~nto di ·p rovenienza del sangue. L a presenza di pratica.Te la gastroiresezione, tanto .più che oggi , ~a11gue- occulto bronco-polmonare nell'espettorato con il perfezio11.arsi i i1cessante del1a tecnica <>·p edei , t isici 01ggrava il prognostioo. Essa può talora ·1·ativa P-:li insuccessi imm·e,d iati v.anno riducendosi essere il primo segno di un'emottisi, specie di a cifre senipre più modeste . quelle a t ipo congestizio. Su 17 c~si operati, senza alcuna selezione preN el caso di u11' e1norra.gi a occulta nell'escreato .oper.ativa, si ebber o 2 decessi : l'uho per 1p olmos'impone un p.a rtico].are indirizzo iterapeutioo, s pen ite settica l'altro uer adin.amia a distanza ·di cialmente ,se la reazione positiva pel sangue è ' una settimana dall' interv,e nto. intensa e costante. I l metoao d i scelta resta la -« resectio Billroth Megauretere congenito. I I » · in u.ai·€cch i casi riesce utile la modificazione ' - oly.a o quella di Kronhelein-Mikuliz P. POLONI (Cesena). - Riferisce un caso, dia<li Reichel-P gnosticato e operato radicalmente (nefrectomia ed (resectio Billroth II or.alis inferi or) . G.

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ureterectomia) oon successo, di megauretere e idr()nefrosi sinistra in un.a donna .d i 26 a11ni. L U . si. softerma sulla altera.zi()ne ureterale che considera di origine congenita (meg.auretere secondo Caulk), e per l'assenza di diìetti di oanalizzaz1one dimostrata dalla ureteropielografia e perchè l'esame ist-Ologioo dél tratto di uretere asport.ato non ha messo in evidenza alterazioni o fatti infiammator.i . , Ricordate le varie t.eorie proposte per spiegare la patogene.si del megauretere, fa presente. l' ana- · loaia esistente fra le dilatazioni simili di altri oro gani cavitari (esofago, oolon, retto, ecc.) eh~ riunite in un unioo quadro nosologico si possono interpretare probabil1nente come ai1om.alie costituzionali nel senso a m111esso dalla scuola di De Giovanni Viola. L'O. docu1nenta il caso con la proiezion e del r adiogramma ureteropielograf~co e delle fotografie dell'organo asportat-0 ~ del preparato Ì$tologico . 1

Concrezi one calcarea ossificata del peritoneo: esito di peritonite tubercolare aborti va.

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[AI\1NO

IL POLI CLINICO

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FASC. ti:']

Distrofia muscolare pseudoipertrofica forma giovanile a. tipo famigliare . Tent~tivi terapeutici. J.1'"' . G1uGNI (Lugo) . -

Presenta d ue gi0va11i fra- (la questa m iopat,ia eredo-fa.migliare e telli l(tffetti riferisce dell'and.an1ento seguito per oltre tre anni. Avendo notato in coincidenza della comparsa <lella affezione un deficiente e ritardato sviluppo· degli organi sessuaJi, ha, .t entato u11' op·oterap1.a e.on glandola interstjziale, -0ttenendo u11a. sosta del pr0cesso moTboso e u n, relativo migliora111e11to in un·o dei due eas i durante la cur.a protratta p~r due anni. 1

Un caso di articolazione coraco-clavicolar e.

P. LELLI-lVIA~II (Oese11a) . - Riporta l'osserva-zione, .a mezzo di esanie radiografioo, di un caso di artioolazione unila t er.aJe cor aco-clavicolare in un giovane, san issi1110, che aveva a,vuto u11 inf·ortuuio stil lavor·o. Ne fa rilevare la notevole rarità: i casi descritti sono sino .ad oggi dodici, dei quali solo ci11que 11el vive11te. Essa è oostante nel gorilla e nel !!ibbone e consiste in una ossificazione parziale dei Ieg.a1nenti trapewide e conoide: sp ero11e osseo· che si articol.a .a <listanza con }',apofisi coracoide. P er la Ilotevole org.a11izz.azione 1·iscontrata, nel suo caso, stima l'anon1alia come co11genita. S'intrattie11e q11indi nel suo significato filo- ed ontogenetico, che permane a ncor.a oscuro.

E. 0APEcoH1 (Oese11atico) . - L ' O. 1prese11ta un oaso di concrezione calcarea ossificata <lel peritoneo oon~atata in una giovane di 28 al'lni con tara personale squisitamente tu.berqolai:e per 1)regressi fooolai chirurgici di tale natura, la quale da oltre quattro mesi soffriva per t1n.a sindl'ome doUn caso di neoplasia cutanea non comune lor<>sa localizz.ata alla fossa iliac.a destra. Operata, a sede inguinale. all'apertura del ventre ed a circ.a 4~5 centimeti-i E. dAPEOCHI (Cesenatico) . - L ' O. p1·cse1rk'1. un tli distanzai d.alFo,v aio destro, fu riscontrata la prema lato portatorb di una neoplasia unica, localizsenza di un.a nia.ssa di consistenz.a calcar e.a , a, suzata sulla regione inguinale s., da circa 3 anni. per ficiè verruc;<>Sa che ad eri va intimamente con Presenta tutti i car atteri di una fo1·ma cutanea tutta la sua superficie alle .anse del tenue da cui benign.a, con insorgenza dal çellulare sottoct1taneo; .era completamente ricoperta. L 'esame microscopico è Jung.a circa 9 cm. oon la circonfeTenza l3ase di ed istologico dimostrò che la detta massa era costituita da tessuto fil!>roso oalciiicato con nume- cm. 12. La sua estremità 11a l'aspetto di un cavolfiore ed è verruoosa. Da sette mesi si è fistolizrose piccole zone di o&sificazio11e, esit.o ver-0sih1ilmente dovuto ad un.a looaliz.zazione p el'ito11e.ale di · zata in u11 punto cl.a cui geme continuan1ente ed in aobond,aY1.za Un.a sostan za biancastr.a caseo.sa e natura tubercd>lare, abortivamente evoluta.. ,, ' puzzolente. Emette varie ipotesi di.agnostiche nesL'O. si addentra più che altro n ella dimostrasuna delle qu.ali sembra soddisfi per spiegare la .zion€ della presenza delle zone di os8ificazione che lesione cutanea presentata dal p. L'esa1ue i.sito}()-· egli ritiene dovute .ad uno stimolo portato al tesgico che potrebbe confermare Ja diagnosi non è suto connettivo giovane i1eoformato con tendenza possibile farlo per la caparbietà del malato il quale osteoblastica, per cui la cellula connettiva, un,a non intende assoggettarsi ad alcu11 interve11to . ' volta, evoluta verso il tipo osteohlastico, è in gr.ad·o di utilizzare, dopo un certo grado di differenziaSaggio s•atistico sulla mortalità per tumori maligni nef zione, i componenti inorganici che siano n eeessiari Comune di Cesena nel venticinquennio 1902-1926. r ra ggiungere lo sviluppo del tessuto osseo. La raP. P.w.cuc01 (Cesena.) . Nel ve11ticinquennio gione intima del fatto per cui non tutte le rea1902-1926 si sono avuti nel Comune di Cesena 1398 zioni e proliferazioni connettivaii, nelle qu.ali l1a morti per tumori malig11i. iagito un iden t ico stin10Io meccanico ·. infiammaDetta mortalità ha raggiunto '11n massimo di 78 ' ' ttorio o. trofjoo, non dimost.r ano se n on rariss-imamorti nel 1920. La media annua è sitata di 55,9_. mettte la oap acità di evolver e tl tessuto connetS u 100.000 a.b itanti .si è raggiunto u n massimo tivo neoformato verso il tipo osteoblastico, sfugge di 155 nel 1920 oon una medi.a annua n el ventiper ora alle nostre possibilità di indagini . VerQcinqt1ennio di 113,8. similmente sf11ggono quelle condizioni di prediL a ,percentl!ale di mortalità per cancro in rap-sposizione org.aniGa che realmente esistono e ch e p orto .alla mortalità generale h a raggiunto un masnon si possono dimostrare e che si riferisoono con simo dell'8 % nel 1921 e 1923 con una mEY.li.a an' maggiore probabilità, all'alterato r ie.ambio del calnuale del 5,56 %. cio nell'organismo ed a. cui non sono estranee le 1Riguardo .al sesso sulla totalità dei casi. osser~ondizioni timor.ali e le funzioni endocrine. vati si ebbe j } 54 % uomini e 45,99 % donne.

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( ANNO XXXV, FASC. 281

SEZIONE PRATICA

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L'età più colpita d.alle i1eoplas~e dai 60 .ai 70 anni col 33,63 % sulla totalità dei casi. Riguardo alle protess1oni in m.ass~ma parte si tratta di coloni e braccianti. Il 21, 7 % · dei oas~ sono nati e provenie,nti da altri com uni. La mortalità cittadina fu inferiore di cirça 1/5 a quella dei dintorni. .. . • Si ha un'enorme prevalenza dei tumo1·i .dello stomaco. ' Da soli rappresentano il 54,9 % della totalità dei casi. Addizionando a questi j tumori del fegato 10 %, della milza, pancreas, intestino, peTitoneo 5,3 %, della bocca, labbra, lingu.a, palato 2,5 % ar.r ivi.amo alla cifra del 71,8 % eh~ ci porta a co11cludere che il cancro in q u.asi i 314 dei casi si localizza nel ' . tubo digerente e negli organì annessi. Si è avuta una mortalità b.assissima per tumori dell' utero, vagina, ovaia 5,9 9~ e delle mammelle 1,1 % constatazione che appo,ggi.a l'impressione rice\ì.tta da. a ltri che cioè i tumori dell'utero e della ma111mell.a siano n el nostro Pa-ese in reale dimi. . nuz1one. Il sesso n1a.<>ehile, per tutti gli organi indistin' . ta1nente è colpjto in 1naggior misura del sésso femminile. Speci.a lmente significativa è la maggior frequenza nell'uo1no del cancro deJ]o stomaco e del fegato. I.Je ricerche statistiche sulla mortalità per tumori maligni completate d.a n1olteplici indagini collaterali preparano un prezioso materiale per lo stt1dio etiologico e patogenetico del cancro. Dott. PAOLO GALLI, segretario.

Società Medico-Chirnt"gica . Bellunese. Seduta del 4 gennaio 1928. Presidenza: Prof. PrERI, presidente. •

Emiplegia or ganica in segu ito a morso di vipera.

' Prof. L . MANINI. - Il caso riguarda una bambina di 12 anni, che mentre in campagna cercava le fragole fu morsa da una vipera .al pollice destro. Pooo dopo cominciò ad avver.t ire forte malessere, turbe gastriche, senso di vampe alla faccia con sudorazione notevole, 1d iffiooltà di res·p iro, mentre il polso diveniva frequente e filiforme; in seguito cadde in uno stato di torpore che divenne coma completo. Quando si riebbe si constatò che er~ incapace di pa.rlare e completamente paralizzata nella metà destra. Dopo .alcuni ginrni persistevano disturbi del linguaggio a tipo · disartrico; anche l'emiplegia si era attenuata in emi• paresi. Quando la malata è stata dimessa dall' Ospedale (dopo ciroa 4 mesi di <iegenza) persistevano i segni dell'emip,aresi a tipo organico: riflessi tendinei molto vivaci, clono dél piede e della rotula, Babinski, paresi del faci.ale destro, andatura falciante. L'O. dopo .avere insistito sul carattere indubbiamente organico dell'emiparesi crede di poter .escludere nel suo caro, sia in base all'esame cli\

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nico sia, in base a rice.r che sussidiarie, che il di- · sturbo n1otDrio residuato nella bambina possa riferirsi a aausa divers.a dal mo1'so di vipera (cardi0patia, eredolu~s, ecc.); fa varie ipotesi circa la pc1togenesi, fondate sulle oonoscenze che at.. tualn1-ente &i hanno sull'azione del veleno di vipera si.a sull ~ endotelio vasale, sia sugli elementi costitutivi ·del saingue. (globuli rossi, plasma) . Sulla Rontgenterapia della orchiepidici imite gonJcoccica.

Dott. M. LAPENNA . __). I./O. riferisce sui risultati da lui ott€nuti nella orchiepididimite blenorragica .acuta coi raiggi Rontgen. Si tratta di 9 ' casi, · scelti fra q11elli che non · ebbero .a,lcuna ' al.t ra terapia oltre quella radiologica, irradiati dal1.a 2a alìa oa giornata dall'inizio della . malattia. La. tecn ica di irradiazione fu la · seguente: S. E. 32 ~j a 23 Al 5 H S()p l\a il testicolo affetto, prote ~gen<l10 accuratam-ente l'.altro. I risultati furono molto soddi~faoenti : i .d olori scon1pal'Vero senza eccezione nelle 24 ore, e con- · t empor.aneamen'te si iniziò la riduzio·n e di volume del testicolo·; si ottenne nel termi.ne di otto giorni la pie11a guarigione in tutt i i casi salvùchè in due: in uno si trattava di un n1ilitare che ritenend·osi gu arito al terzo gior110 eseguì una fa'tioosa marcia i11 mont.agna cui seguì recidiva dilegu ata entro due setti·mane, ne]}' altr.o caso dopo 6 giorni comp.a..rvero segni di orchite all'altro testicolo, con ricomparsa di dolori anche dal lato ir1·.adiato, lna una nuova applicazione sull'altro testicolo condusse a guarigione nel termine di 7 . . g~ or111.

L' O. ritiene 1.11sussisteri te l'obbiezione ohe con la irradiazione si possano provocare danni irreparabili del t essuto ·germinativo e interstiziale, sia perchè le dosi applicate sono leggere, sia .anche peTchè non c'è ~a temere di front.e a una infezione che lascia~ ia sè dà spesso lesioni veram ente gra.vi e irreparabili . Prof. G. PrERI. - In tre casi di orchiepididimite blenorTagica acuta molto dolorosa ha ottenuto la sc·on1.p arsa del dolo·r e n1edi.ante l'iniezione para. verte.brale : avendo stabiljto che la sensibilità del testiçolo si trasmette attraverso i rami comunicanti della 2a radice lombare, ha iniettato a questo livello 10 cc. di soluzione di tutocaina al 0.25 %~ ~ sing.olare oome l'effetto a11algesico fu non solo in1mediato, ma , definitivo. ' Seduta del 1° febbraio 1928. Sul trattamento abortivo delre fl ebiti.

Prof. G. PrERr. - L'O. ha sperimentato il metodo recentemente pro.p osto da Termier, consistente nell'a1pplicazione precoce .d i sangui~ughe sul decorso della vena ohe presenta i sintomi di flebite, e si dichiara .abbastanza soddisfatto dei risult.ati. La su.a esperienza si basa finora. s u 8 casi, tutti concernenti flebiti dell'arto inferiore: cinque si riferiscono a operati 'd i ernia, uno a una operata di jsterectomia rper cancro, uno a una, operata di g.astroenterootomiia ed enteroanastomosi; in un caso si tratta,va di flebite primitiva .


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I casi dj, flebite in operati di ernia. ooncern<>no B soggetti oon ernia ingui11ale piuttooto avanzati in età (52 62 e 67 anni), e 2 con ernia crur.ale, ' ' giov,a ni (38 e 43 anni). e in . donne .abbastanza cui. la flebite va messa in rapporto pro,b .abilmente a influenze meccaniche dell'operazione sulla vena. L'applicazione di sanguisugh.e fÙ eseguita in questi casi, entro le prime 24 ore, i sintomi di flebite regredirono in pochi giorni, e l' uscita da.Il' Osipedale fu ritardata in media di una settimana; solo t111 malato uscì con la gamba ancora tuJuef.atta, ma non dolente, e a c.asa ebbe un altro .attacco· di flebite, 4 mesi dopo, nell'arto sim+ne. . trico. La malata operata di ·anastomosi gastrointestinale 12 giorni dop·o l'operazione ebbe una forma .a inizi·o e1nbolico, grave, ma che si risolse rapi, damente sotto l'influenz;t del s.angu isugio. La donna 1operat.a di isterecto,m ia ebbe flebite a ' &i.11istra qu asi un mese dopo l'operazione, e do.po 15 giorni anche .alla coscia de~tra, e dopo a ltri 10 giorni alla gamba destra; i sintomi regredi rono sempre in pochi giorni. . La donna con flebite apparentemente primitiva ebbe l 'applioaz.ione 4 giorni dopo l'inizio dei ,dolori, ma si ebbe ugualmente successo: la malata uscì olinioamente guarita a 15 giorni cli distanza ' dalla oompa:r:sa dei primi sintomi. L 'azione favorevole del san guisugio sembra vada messa in rapporto colla diminuzione della coagul abilità. del sangue determin,ata dalla irudina, diminuzione cbntrollabile age;volmente e traducibile in cifre (ooefficente ci.i ooagt1labilità).. \

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Pancreatiti e pseudopancreatiti.

Dott. U . TANFERNA. - L'O. illustra due casi riguardanti due .amn1alati, che presentarono una sintomatolo gia tale da far l)Orre per certa nel primo la diagnosi di pancreatite ~uta emorra-: gioa e d.a far sospettare- la st~s.a diagnosi nel secondo. In tutti e due i casi vi fu il controllo della .at1topsia. Il primo cas0 si riferisoe a una ammalata ohe poco dopo il pasto fu colta da vivissimi doiori addominali e :presentò tutto il quadro del cosidetto «dramma pancreatico» tanto da autorizzal'e il chirurgo ad intervenire con un atto operativo, malgrado il quale però l' a.mm.alata andò sempTe progressivamente aggravandosi e morì poco dopo. Alla autopsia non si tr·ovarono lesioni apprezzabili nella ghiandola pancreatica nè mac1:.0soopicamente nè .alla sezione microscop ica, mentre apparve una gravissima lesione degenerativa del fegato. A questa probabilmente devesi .attribu iTe tutto il quadro clinico presentato dalla paziente, che era perfettamente simile a quello -descritto per la p ancreatite emorragica .acuta. Il seoondo caso riguarda va una donna affetta da una grave lesione cronica ren ale (rene gr inza) con gravi fatti ·di uremia , negli ultimi gio,r ni di "Vita la p . fu colta da. vomiti biliari ripetuti ed insistenti e in seguito a questi oomparve improyvisamente un vivissinio dolore all'addome e le <Condizioni ~enerali si aggravarono rapidamente; pur non presentando la eompleta sintomatolot?;ia della p ancreatite a-0uta pure si suppose un.a oom1

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[ANNO XXXV, F ASC. 28 J

IL POLICLINICO

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vlicazione pancreatica. L 'autopsia confermò questa supposizione dimostTa·n do D:el pancreas picoole ed este.se zone di necrosi e ·di emorragie. Accett.ando l ' ipotesi patogenica della azione dei succhi duodenali e s pecialmente della bile ohe reflt1endo nel canaJe di Wirsung determina l'in&org13nza della pancreatite, in questo caso è facile a.mmettere che ;in seguito ai violenti e -r ipetuti sforzi di vomito il fatto sud<letto si sia verificato ed ~bbi.a p r od·otto 1a ,degen erazione acuta di alcuni tratti del .t essuto pancreatico aggravando rapidamente le condizioni della paziente che venne a m·orte. quasi im,pro'Vvi.samente. In questo caso e.ssendo l'ammalata qua.Si a digiuno poichè non riten eva il cibo ingerito è pr<>babile che la minore attività dei succhi dig'€renti abbia deter min.at·o una lesion e .meno .acuta e quindi meno aippariscente di quella che suole verificarsi appunto subito dopo i pasti nèl periodo quindi di maggiore attività dei fermenti digestivi. Su un caso di ascesso cerebrale.

Dott. P. VINANT·I. - Nel dicembre del 1927 fu rioover.ata nel Reparto medico dell'Ospedale di Belluno una r agaz21a di 18 .anni che da 15 giorni accusava violenta è oontinua cefalea frontale vomito frequente, anoressia, stipsi; non febbre, 'spes. s.o delirio. N ull.a nel1a .anarnnesi, tranne erisipela . Jella . faccia 2 .a.nni prima. L a malata era in stato leggerinente soporoso. D·olo1·e alla nuca i1ei movimenti del capo, m.a non 1·igidit.à; non segni di pa ral isj .a carioo1degli arti, riflessi rotulei e plantari torpidi bilateralmente. Polso r aro (60) teso e un po' aritmico. 'r. emperatur.a non febbrile. Incontinenza di ·Orina. L'esame ocular e rilevò lJaresi del retto interno di sinistra, p.apille ottiche lievemente sfumate, senz.a fatti di stasi o di flogosi. Anisocoria (midriasi ·a s. miosi a d.) .assenza di reazioi1e pupillare .alla luce e alla acc·omodazione; visus abbastanza ben conservato . L 'esame d el liqt1id·o cefal·o-racl1idiano non rivelò 11ulla di notevole. n 25 dicembre (19 giorni dopo l'inizio della la n1a.lata morì in stato com.a.toso. 1 sintomatologia) \ La diagnosi in vita aveva oscillato fra la menin,gite e il tumore, con proba.bile loc.aliz.21azione nell'emisfero de.sti:o. L 'autopsia rivelò un enorme ascesso (200 cc. di pus) nel lobo frontale destro (il pus rimase ster ile nelle culture); esistevano inoltre a livello della valvola' 111itrale le cicatric\i r&Sidue di un.a pregressa endooardite verrucosa. L'O . ritie.n e interessante quest-0 caso per ]a scarsità dei sintomi m.algra!Ìo la v3Mtità della l esio,n e .anatomica, per il lungo periodo di l atenza e p er I.a osc11rità della etiologia: egli ritiene debb a 1rrettere in r'apporto l 'ascesso oon la p r eo-ressa er e. b s1pela della faccia e la consecutiva endocardite verrucosa,.. Nello studio della letterat11r a 1'0. ha t r ovato un solo caso di ascesso del lobo fr<>ntale oonsecutivo a eresipela, pubblicato dal G.asser nel 1900. · Il Segr etario : G. LocATELLI .

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SEZIONE PRAT lCA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Contributo alla semi ologia dell'ipertiroidismo nella tubercolosi. ·Nell.a tubercolosi polm1onare i11iziale s i osserva inolto s1Jesso una sin clro-m e id i ipertiroiJdi'smo ch·e può i11etterci b en e in rilievo con vari m etodi. P. ~uzzi (I l 1.1'l orgagn1i, 13 m1a1gigio 19-28) 11a stud iato in 24 ir1fermi affetti da tubercolosi polmonare con lesion e circoscritta apic·ale e CO'Il lievi f e1101nen i genel'ali, il comportamento d ella cutireazione col mie todo del Sivori e d·ella pro,ra 1d el Parisot o segno della tiroi,de. La cutireazion e veniva fatta con disinteg.rati di tiroid e e n ei casi positivi da·v a lu.o·g·o a.id arrossa111 Pnto cutaneo circosoritto con formazione di una papula. La -cutirea zione risultò p ositi \'i:1 n el magg· i or i1u1nero ·d ei casi in ·esaine. La prova d el Parisot fu positiiva i11 18 dei 24 casi in esame. Essa consiste i1el i·all entamento della frequenza d el p·olso raidial e e n ella diminuzione d ella ~x . consecutive a d una iniezion·e ) ntran1usco~ar e di estratto tiroid eo . Questi risultati confermano la eSi$tenza reale di ipertiroi1di sm o in un alto n n m.e ro di casi di tuber colosi polmonare inizia l e. 1

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Trombo flebite migrante.

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Si tl'atta di una forma m1orbosa rara, -d ella <1uale tuttavia si sono di tanto in tanto riportati dei c~i. 1T. G. MoorheaJd ·e L. Abral1ams on (B rit, IVI ed. . Journ., 7 apr. 199...S) avrebbero recentemente c urato 4 pazienti, nei quali ia ten d enza all'evolu~ zion e m etastatica della trorn·bo-flebite Garebbe stata n etta. La malattia co1J11inciò in un segmento di vena p eri1ertca , con com•p arsa di d olore, arrossam.ento, gontfiolfe e m odirca febbr e. ·Tutti qu esti sintomi, a distanza d i tempo più o m eno i unga, si mitigar on o, per riapparire poi riacu tizzati, a cari.c o · 1cli u11 altr o ter ritorio v enoso . Non fu r o110 rispa.I'm1a,te l e ' en e viscerali, di1g uisacihè si mianirest·arono ancl1e emottisi, ,p er interessam ento d ei va si polmonari. In un caiso si ebbero dolori angjnoi1di , ch e fecero su1piporr e fosse affetta ancJ1e llna ven a c o~ r onarta.. P er quanto i s egni io.cal i della flog·osi e Ja m ani era idi es ten derst facciano logi curn en 10 pensar e 1

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Flebiti consecutive a operazioni ginecologiche. Schwartz e S chil (JJaris n1 ecl ic al, giugr10 1927~ ritengono che la causa predisponente per Je flebiti consec·u tive :a operazioni ginecologiche sia. data dall a infi'l.ntmazione d ella ·tun ica 1ntima. d·elle vene uterine, e che la causa effich=nte s ia di natura batterica. Nel 66 % s u 13 oasi olperati dt f.br·o ma uterino, e nel 16 % su 23 a ltri interventi si trovò ·u no tStato flogistico dell' intima delle vene uterine e la flebite si ebbe in 4 di questi casi. Gli AA. usaron.o a scopo profilattico contro la f lebite un polivaccino ottenuto da b. coli, enterococchi ~ diplococchi e streptococchi; ma non si pro11un· ziano a.n cora. sull1a s·ua efficacia o meno. L. TONELLI.

Il trattamento delle vene varicose e delle loro complicazioni con le iniezioni .

V.

CASISTICA E TERAPIA.

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a.id una infezione erniati.c a, l' emocoltura restò sem~ pre n·e gativa, e u.n a solia volta · fu p pt uto ri11trac ciare u·n foc olaio settico, ..raippresentato da tt11a aBtJesa p·i orrea alveolare. L'etiologia d ·e lla forma mor,b osa sarelYbe rlun ... qu·e., secondo gli AA., tutto ra oscura. . YI. FABERI.

V. M·eisen (Act Med. Scarid., luglio 1927) si era

già idictiiarrato aperto lfaJUtore 1del meto·do d ell 'ini ezi.one sol.eros.ante nelle vene v:aricose. Ona ripor ta i rreStUltati otten•ut;i 1con lo stesso metodo i1ell1e coilljplirc azioni di tale aif1fezi on e, ci oè neg'li eczem i (40 caBi datanti da 1 a 10 anni), e nelle ll~ceri (135 casi , ·da·t·anti da ·m ezzo .a 40 anni). Non a;p1p.ena l 'i!Ili·ezione r iu scì ad oocludere la vena, l'ulcenazion e 1e l '·eczema 1g u a:rirono rap idam1ente e raid·:iloalme.nte. Inoltre, tra i 500 casi trat tati complessivamente ,. 14 erano d'i r-eci·d11ve cdopo l ' o·perazio11e di ~r ende· len·b erg·, combinata con l 'escissi one, e l ' _.!\. potèc onstatare ch·e l'operazion e av·eva lasciati intatti i vasi .c he ipong·ono in comunicazi one ·1e ve:n e proifonde ican le super:fiiciali, attiiaverso alla f&Sci a l at a, i qiuali va:si 1son o 1proprio quel1li dO\€ la varice si rptrOld'Uce. ' 111 medicamoo:to u sato J)er l 'i11iezione fu tl s.ali,cilato di sodio. Le 1campli cazioni furorr10 Ta:p·presentate da 2 casi idi embolia polmonare, imp1utabili a ,do~ ecoessiva , e a :rare n ecrosi ct1ta11ee, p er fuariu:scita del sali.ic.i.lato 1d wl v.aso, 0011 for maziO'Il<e di ulcerazioni che g·ua·r irrono con g·rande lentfezz;a. B uoni res ultati s·1 otten gono pur e oeon le sol11-

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I L POLICLINICO

.zioni di c binino-uretano, con le qu·a li anzi si ,evi·t a il siud1cletto pericolo di n ecrosi outanee. ,

:Nl. iFABERI.

Trattamento chirurgico delle affezioni obliteranti dei vasi·. E. \ -. Allen e H. W. Meyeflcling (Surg. Gyn. e • Ob~l . ~ feblbraio 1928} h·a nno raccolto 100 casi, par.te ·della Clini·ca Mayo, paTte ~i altri ospedali di cui 45 sottoposti a cure chirurgi'che per cangTena da .a·rterite o flebite obliterante. Dalle statistich.e rac~colte risulta che le inci.sio·n i laterali alle dita per tatti iniziali di can1g rena eblbero sem·p.r e esito cat·tivo in quanto furono seguiti da amputazioni di ungenza più o m eno estese d·ell'arto. Lo stesso ~p.uò dirsi per l e semplici amputazioni delle dita in can gr ena per la maggior parte d ei casi. Il trattam ento di scelta nelle cangrene da trombo-a11gioite obliter·an te , anche se· es$e sembrano 'l imi tarsi alle dita o al metatar~o (o metacar1po.) è l'amputazione estesa. P er l'arto inferiore è 0 011sigliaibile la Gritti, a m eno 1che fatti di cangrena o di infezioni ·della gamba non ri-chiedano amputazioni più estese. Solo così si sono avute gua·rigioni 1definitive, e talvolta ·a n·che ritardate da 1enom<eni di n ecrosi parziali d ella ferita opera:tori a. V. GHIRON.

Dumas e Ravault hanno avuto l'QlPp ortunità ·di fare u na tale osseTviazi·one. La coscia era irpotr o1ic a, ma [lOn -esistevano •disturbi n otevoli, · tanto 1che il ip·a.zi!ente cammiina va ibooe, con J 'aiuto di un bastone. Coll'andar dei~'età i.e diftic-0Jtà f1UJlz-ilolnali si aiccrebbero a1quanto, 'mia l'arto noo •era ipiù freddo dell' altro e n o.n esi' ~teYa traccia di cang.rena. L 'esame istolo gi-cò de1ll'arteria .fece ri.l evare !''Obliterazion e vasale 1dJa parte di un 1coaigiulo organizzato, con d·e'Positi ·p iigmentairi. Le. fi~re moocolari ciell.a tunica m·edia erano atPofizzaie € ·granulose, m ent:re la. tJurniiea ·esterna e l'interna a;p,parivan-0 normali. •L 'arteria 1pù(p'litea •era ridotta alla metà cwca ·rispetto a ·quella de1'l'altro •l ato, ma il circolo collaterale era in iperfenta effici-enza. (·Rif. in Edinb. Meq,. Jour., ,febbraio 1928). 1

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M . FABERI.

POST A DEGLI ABBONATI. D ocin1asia ottica del A1l' abb. n. 10240 :

polmone

dei neonati.

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Parlando dello sta to « perlaceo dei 1polmoni d ei n eonati, l' aJ)bonato vuol evi-dentem e nte rif E.mi rsi allo s peciale aapetto eùl€ assume il polmone che ha r·espirat o (lobu'li delimi tati da strie )>

t .-\~NO XXX' ' , F ASC. 28]

rossastre -con eviide nte tessitura a'lveolare che appare come aig·grurppamento di vesciohette brillanti e trasparenti eh-e dann-0 ·a l lotbulo u n aspetto marmorizzato - doc irmasia ottica del Bou.c h ut). - Tale stato si osserva alJ'.esame della sup,erficie estern a . del p1olrmon.e a.id occhio nud o o con una comune lente di 3-4 in•grandimenti~ P er solito , i rperiti, non si ba:Sano per staJbilire la vita extrauterina di questa docimasia ottica , che spesso è fallace, ma di altre prove m-0lto più dimostrative come la docimasia idrostatica ed • eventu.almente la 1docima sia istologica. A. -~·

Al dott. G. C., abb. n . 14079 : Electrothérapie et Radiologie (·M asson); I n dic atio n s cliniques d e l 'Electroradiothérapie di PIOT (lDoin e C. ), oppuTe Elec trologie , GUILLEMINOT:

vol. 31, di LAQUÉNIÈRE nella collezione {Maloine) 'd i SBRGENT, RIBADEAU BABONNEIX. ' Nulla per Lei in italiano. M. E. I

VARIA . ~uperstizioni

e pregiudizi popo1ari sulla procr eazione del sesso a volontà. (-G. MORlN. Paris médical, 1928,

.L'arteria femoral e 56 anni dopo la legatura.

'

:µ. 6) .

Sono di tutti i p aesi. Il 1Pensiero umano segue spesso un cammino illogico : i filosod.'i dell'antict1ità, pr.ima ancora di !Pensare a svelare il mistero così oscuro d ella determinazione del sesso, si sono sforz.ati di scoprire un mezzo che permettesse all'4omo di cr eare a s ua volontà un n 1a schio o una femmina. E od.all'antichità le teorie sono successe alle teorie senza peraltro allontanarsi dal carattere u tilitario: solo in questi ultimi anni ia scien za, rinuncian·do a qualsiasi scopo pratico, 11a concentrato la sua attenzione sulla ricerca d elle leggi naturali cJl·e presiedono al ·differen ziam ento d·el sesso. l\ Ia se la m entalità ·d ello scienziato ha progredito, lo &'Pirito umano, in g enerale, non ha cambiato: il via ggiatore ch e percorre le campagn e potrà raccogliere tan te f ormule per ottenere un prodotto di sesso maschile o femminile quan te di rimedi contro la sterilità. Se d·oman·date a un contadino co1ne bisogna fare per ottenere u n a 1discen°denza maschile, è molto probabile che egli vi p a·r li d ell'influenza di tale o tal 'altra stella. Gli astri, fin dalla più remota .antichità, hanno sem.p re occupato un rposto importante n el folklore m ondiale. « Se fate volgere a vostr-0 :mar it<> il viso ' 'erso l'oriente, sentenzia una saputa matrona del x·v r secolo, nell'atto dell'accoppiam en to , il frutto s a rà u11 maschio ». Un'altra precisa a ncihe l'ora più conveniente: « Cl1i vuole un figlio deve concepirlo all'alba , chi una figl ia &.l vespro» . ... 1


[.WNO XXXV, FASC. 28]

SEZIONE PRATJ CA

Senza aJYbandonare il campo metereologico, il lettore dubbioso troverà a;bbondante materia nelle teorie d i un certo Sirio, autore anonimo, secondo il quale il sole, ohe pensoni(fica il sesso forte, e la luna, rappresentante del gen til sesso, favorisc ono rispettivamente un pro.dotto mascl1ile o femminile. E di qui una ser ie •di regol e e const· gli sul mese, sul giorno , sull'ora dell"amplesso e perfino s ull'.alimentazione più a•datta ; regole e consi-gli non solo curiosi, ma anche interessanti dal p unto di vista d·el complesso cl1e essi presen tan o di svariate concezioni s cientificl1e e ipopolari. ...\i n ostri giorni ci si ra·ocomanda ancora ai santi alcuni dei quali avrebbero il privilegio •di go ,-ernare la fun zione sessual e. E la stregon eria non 11a an cora p erduto i suoi diritti: negli harem maroccihini certe donne cercan o una topa che abbia appena partorito, le pren·dono sette dei suoi p iccoli , li infarinano e li inghiottiscono vivi con un sorso d'acqua; la tradizione vuol·e che esse diano poi alla l uce sette maschi. Infine anche l 'alimentazione avrebbe la sua influenza: ~apoleone facev·a bere molto vino all'imperatrice e scriveva a·d una ,p rincipessa che 1desiidera,ra un m·as·chio : « Bevete un biccihier ·di vino al giorno >>. Anch e la dottrina, a ntica quanto il m ondo, ch e 1a dipen·dere il sesso dalla posizione degli sposi durante il coito, con~erva a ncora qualche seguace. l'ifa questi sono dei sorpassati poichè abili empirici , desiderosi di atti-rarsi un.a numerosa clientela, 11anno saputo ispirare ipotesi più pereg·rine: così lo stu·di o id i Thury che ten·de a stabilire un raipiporto tra il mom ento della con-cezione e quel lo della m estruazione, stu•dio avente uno scopo puramente scientifico, ha servito a qualch e i11oderno ciarlatano per ottenere dai n o-stri troppo cr eduli contemporan ei, con molte chiacc.J1iere e miraJboLanti prom·esse, lauti gua.aagn i. P er quanto molte teorie possan o sembrare ri{dicole e puerili, pure , non e' è da m€ravigliarsi se hann o avuto il ioro bµo n quarto d'ora; altre lo avran no domani p erchè se questi ciarlatani non 11anno scoperto la legge del1a ,p rocreazion e del ses-so a volontà, essi hanno confermato la verità di una r egola cl1e n on si smentirà mai, qnella della umana credulità. T. Is1noR1 . 1

Nuova teoria d'un perito · per la ricerca della paternità. I 1processi per la ricerca ·d ella paternità hanno -sempre dato molto da fare ai giudici viennesi, -che n ella magg.ioranza ·dei casi si trovano imbarazzati davanti alle opposte affermazioni delle parti in causa, data la mancan za di ~icuri metodi ~ cjentifi ci per la ricerca della paternità.

1373

Ora il Tribunale distrettuale del quartiere della Favorita in una causa per la ricerca ·d ella paternità h·a accolto· le conclusioni del perito prof. Recl1e, il quale sostiene esser e possibile stabilire i11 modo positivo se un bambino sia figlio di una determinata 1p.ersona servendosi esclusivamente dell'esame delle caratteristiche antrop-0logiche. L' affermazione è basata sul fatto che ogni individuo er edita dagli antenati certi caratteri morfologici, fisiologici e p·s icologici; la scienza mod erna è in gr·ado, $OStiene il Reche, di scopr'ire le . caratteristiche comuni a consanguinei vicini. La sua teoria è basata sugli stessi principii del 1procedimento u.sato dalla polizia per riconoscere i delinquenti. Se, per esempio, la prova del sangue dimoe:tra che a un determinato grup1Po a·p partengono 500.000 individui, so~o 50.000 hanno eguali caratteristiche papillari, e di questi solo 10.000 presen~ tano la c;tessa forma del capo, 500 la stes$a forma del naso, 100 la stess·a forma dell' orecchi-O, 100 lo stesso taglio dell'occhio, 5 lo ~~esso colore d elle pupille e dei capelli, ecc. ecc. Alla fine del1' esame resta un solo soggetto eh.e può essere preso in considerazione per la ricerca della paternità. La •p erizia ipresentata dal Reche concludeva in ~ en so positivo, e il Tribunale ha condan· nato il convenuto a 1pagare gli alimenti. (Da cc L'Avvenire Sanitario n).

L'aborto procurato 1\ella legislazf one cecoslovacca. Nei riguardi dell?aborto, il progetto del nuovo Codice penale cecoslovacco, nel paragrafo 286 così si esprime : « L'uccisione del feto compiuta· da un m edico col!'assentimento della ~»uerpera non è 1punibile: 1) Se è compiuta p er im.p edire la morte della puerpera o una grave compromiesione della sua s·alute; 2) Se è accertato che la fecondazio~e avvenne per violenz.a, stupro o altra azione punibile, ver so una ragazza sotto i 16 anni ; 3) Se si hanno sicure ragioni per r itenere cl1e il neonato ·d ebba essere gra.vemente tarato somaticamente o 1p sichicarnente; 4) Se la p'UeI'IPera ha già tre 1propri figli ai quali ·debba provvedere o se ha già partorito alm eno 5 volte e in entrambi i casi ee in riguardo ' . a lle sue condizioni, ess·a non può sopperì.r e in modo economico alle spese d el parto. Se la puerp,er a è malata ·di m ente o idiota , ~­ corre l'assentimento del tutore legale ». Un altro speciale 1paragraf o di51P10ne : « .L a vendi ta od of.ferta 1pubblica di m ezzi aborti vi è proibì ta » .


1374

[ ANNO XXX\·, F'ASC. Z8]

IL POLI CLINICO

POLlrfICA SANI1,ARIA E GIURISPRUDENZA. Testo unico delle norme sugli Ordini sanita1·i. •

(R. Decreto 26 aprile 1928 n. 1313 pubblicato nella Ga~·.:.etta U ~/''lclale n. 152 del 2 luglio 1928) .

.'-\rt. 1. (Art. 1 legge 10 luglio 1910, n. 455). - In ogni Provincia sono costituiti gli Ordini dei medici-chiruDghi, idei veterinari e dei farmacisti iscritti negli albi corri51Pon d enti. Ove il numero rcleg·li iscritti in un albo non arrivi a quindici, l'albo stesso sarà riunito a quello ·d·e lla Provincia finitima Clhe sarà indicata 1dal Consig·lio superiore ·di sanità. 1

...\rt. 2. (Art. 2 legge 10 luglio 1910, n. ~5; R. decreto-legge 25 marzo 1923, n. 882, co11vertito n ella legge 1? april·e 1925, n. 473) . - P er l'iscri.... zione n ell'albo è necessario: 1) avere il p ieno g·odimento dei diritti civili e 1politi ci; 2) esser.e di buona condotta mio rale e politica. In nessun caso possono essere iscritti 11egli albi, e, qu.a lor.a vi si trovino iscritti, del:>bono e~ ere can cellati, coloro ohe abbiano svolto una pu1l>blica attività in contraddizione con gli inter essi 11della Nazione. La èan,cellazione h·a luogo, in seguito a pro·cedimento disciplinare, di uf.ficio o su riol1iesta del Prefetto. P er l 'applicazione di que~te 1disposizioni, .l'interessato deve esser e invitato a · presentare al Co11siglio d ell'Or1din e le sue eventuali deduzioni ed. oss ervazioni in un congiruo terr11i11e, da stabilirsi volta 1Per volta ielal Consiglio stesso. Contro il relativo provvedimento è àm.m esso solt·a nto ricorso entro 15 giorni dalla notiifica al ~ linistro per l 'interno. I provvedimenti em essi su ricl1i·e sta del Prefetto d,e bbono . -ess.ere comunicati al Prefetto stesso, cui 1p ure spetta la facoltà di ri1corso entro il termine sopra staibilito. Il l)ro·vvedimento del ìVIinistro per l'interno è definitivo e contro di esso non è arrnm.esso gravame, D;rè jn via amministrativa, n è in via giurisdizionale; 3) avere conseguito il diploma pro fessionale, dato o confermato in una Untversità rdel Regno; 4) avere la residenza nella circoscrizione dell'Ordine nel cui al'bo $i chiede l'iscrizione. Possono essere iscritte anche le 1donne cl1e abÌ>iano i r equisiti indicati. n el precedente comma. 1

1

1

Possono essere iscritti ancl1e i cittaidini e gli_ stranieri c·h.e abbiano regolarmente conseg·uito il ·d iploma proifess.io11ale in un Istituto cli Stato estero , quando · con tale Stato estero j l Governo ·del Re abib ia stiip ulato accordo speciale sulla base idella aE-Boluta reciprocità ·di trattaan.e nto per i cittadini rdiplomati in Italia. Posson o essere iscritti ancl1e g·li stranieri che abbiano il godin1P.nto d ei dfritti civili, cl1e siano di bnona coil!dotta morale e politica, e cl1e siano in !)Ossesso del ·di111lotna l)T01fessionale 1clato o confer1ìltél.to i11 una U11lv ersità d el Regno. ono esclusi dall 1iscrizione tutti coloro cl1e, per sc11tenza passata i11 g·iu·dicato, sian o colpiti d·a sospensione dell'esercizio prof.essionale, per ·· 1a durata id i essa. 1

Art. 3. (Articoli 3 e 11 ieg.ge 10 luglio 1910, n. 455). - L'iscrizione nell'albo è richiesta come con1dizione 1p1er l'esercizio ·della prof Pssione nel Regno e• nelle sue coloni.e e protettorati. • ·P erò i sanitari che abbiano qualità di im·p iegato ins0ritto in un ruolo organico di n11a pt1J)blica amministrazione dello Stato, o delle Proyjncie, o ·dei ·COIIDruni sono soggetti alla eventl10 le 1disciplina d·ell'Ordine, soltanto p~r ciò elle riguaflda il libero esericizio; esclu sa ogni inger enza dell'OTtdine stesso nei rapporti dei sanita rj con le pubbliche amministr.azioni. , ono autorizzati a continuare nell'esercizio della prooessione, ma soltan to presso gli stran ieri, a ' termini <lell'ultim10 comma dell'art. 53 ùella. l e.gg·e 1° agosto 1907, n. 636, i m·e1dici e d i chirL1r.gl1i diplomati all'ester o che al prOOTIJulgarsi della legge 10 luglio 1910, n. 455, si trovaYano n elle condizioni preYiste daJl' art. 11 della legge .stessa. Art. 4. (Art. 4 legge 10, luglio 1910, n. 4.'15 1. Nessuno 1può e~sere iscritto conten1pot'a11eamente in più di un albo, ma è conse11tito i.l trasf erimento ·d a un arJ:>o all'altro con le n1 01clalità cl1e sar·anno determinate nel regolj:ijn1 cnlo. .l\rt. 5. (.!.\rticolo unico legg·e 2J ap1·ile 1921, 11. 546) . - La iscrizione in ciasct111 albo è subordinata al pagamento da parte d egli iscritti di un contribl1to annuo per le spese di fu11zionamento 1del .'." ispettivo Ordine, il qu al·e co11tributo non ·p otrà ecce1derc le 1.. ·1r.D ·Art. 6. (.!.\rt. 49 R. decreto 30 dj cembre 1923, n. 2889, coordinato con la legge 3 aprile 19'26, rL 563, e co1 r egola1nento 1° 111glio 1926, i1. 1130'. -

(*) La presente rubrioa è affidata all'avv. GIOVANNI SELVAGGI , esercente ìn Cassa.2.ion e, cons11lenw,

lega.le del nostro periodico.

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X.XXV, F.-IBC. 28] .

SEZIONE PRA11 L..\

Il Consiglio amministrativ.o di ciasrcuno degli 0Pdini provinciali è eletto al principio di ogni triennio -ed è composto di 6 membri se gli iscritti n ell'albo non sono più di 30, e •di 8 memb!I'i se gli iscritti superano quel numero. I membri del Constglio amm.i nistrativo vengono eletti, per metà, dai componenti ·dell'Ordine , riur1iti in adunanza. ge11erale con le norme in·d icate i1el reolrumento, e per I "altra metà sono nom~nati dal Sin1dacato provinciale intereS$ato, legalmente ri·c onosciuto, secondo le pro[prie norme regola1n entari. Quando il Sindacato provinciale non sia costituito, la nomina è fatta interamente dall'aclunanza gener.ale d.ei componenti dell 'Orrjine. 111 presidente del Consiglio amministrativo vien e no111inato con decreto 1prefettizio tra i m1~mbri d el Consiglio stesso. Il ricor$o contro la validità •delle operazioni elettorali dell'a1dunanza generale, (')he compete a.id ogni i~critto nell'alibo, deve essere p1resentato, -e11tro 15 giorni dalla proclama.zione d ei risult·a ti dell'elezion e, al Ministero ·dell'interno, che prov·vederà con suo ·decreto. I

..\rt. 7. (Art. 8 legge 10 luglio 1910, n. 455, coordin<l to con l'art. 2 della le~ge 3 aprile 19-26, n . 563. e con l'art. 11 del regolamento 1° luglio 1926, i1. 1130}. - Al Con siglio ammdnistrativo di ciascu11 Ordine spettano soltanto le seguenti attritbuzio11i: n \ di compila;re e tenere in corrente con le necessarie ''ariazioni l"a1bo d·ell'O:ridine e di pubblicarlo al principio di ogni ann o, dandon.e not1ficazione all '.autorità giudiziaria, alle autorità amm1i11istrative ed al Sin1dacato provinciale in·teressa to legalmente ricono,s ciuto; b ) ùi Yigilare alla conservazione rclel decoro e dell'indip·endenza ,dell'Or·dine; CJ <li reprimere in via disciplinare gli abusi ·e l e mancanze di cui i sanitari liberi esercenti inecritti nell 'a1bo si r en•dessero colp·e voli nell' esercizio pro;f essionale, fatte salve, in ogni caso, le altre disposizioni di ordine •disciplinare e puniti'vè contenute nelle l eg.g i e nei regolam en ti in ·yigore; d · di ammi11istrare i proventi dell'Or·dine ·e p·r ovveiclere alle spese ·di funzionarrnento, compilando il bilancio preventivo ed il conto consunii,ro di cias·cuna gestione annuale. .spetta es·clusiv.am·ente ai Sin·dacati 1provinciali, a no.rma •dell'art. 11 d el regolamento approvato con R. decreto 1'0 luglio 1926, n. 1130, la facoltà ~di a,dernplere ·ai comviti di tutela degli interessi m-0rali e materiali d ei loro rappresentati, e la 1acoltà {.'lj designare rappresentanti n ei corpi p ol itici, amministrativi .e tecnici dello Stato e clegli 1

1375

altri Enti pubblici, quando tale designazione sia iprevista. d.alle leggi e d·a i regolamenti. Art. 8. (Art. 9 legige 10 luglio 1910, n. 4.55, ed art. 51 R. decreto 30 ·dicembre 1923, n . 2889, coor·dinati con la J.egge 3 aprile 1926, n. 563). - Contro i provv·eidimenti del ConsigJio dell'O:ridine per l~ materie contemplate nelle lettere a) e e) del précedente articolo è am.m.esso ricorso, .entro 15 .g iorni, al Min.i stro dell'interno, ch·e provvede, con suo de creto, sentito il Consiglio superiore di sanità. I provvedimenti dei Consigli amministrativi in materia 1disciplinare ed in materia di iscrizione, cancellazione e rrudiazione, anche in sede di revisione annuale degli a1'bi, possono essere impugnati ·a n·che dai Sindacati provin'Ciali interessati, legalmente ri·conosciuti A tale f ff etto tutti i a>rowedimenti ste$6i d evono esser e notificati ai Sin·dacati provinciali interessati, ohe ,p ossono pr01durre il loro ricorso n8l pre.detto te'rmine di 15 giorni d·alla 1data di notilfica. 111 Sin dacato può delega,.re uno d ei suoi membri a p.r esentare e sostenere il ricorso . • 1Da loro parte, i Sin•da·c ati provinciali cormu11ioh.e ranno ai Consi'gli d·egli Ordini sanitari i prO\'vedimenti rudottati contro coloro che siano anclle iscritti nell'albo. 1

1

Art. 9. (Art. 52 R . decreto 30 ·dicembre 19i3, n . 2869) . - Il Prefetto esercita la sua sorV'eglia11za .s u tutto l'andamento ·e funzionamiento ·degli Or1dini , ed in caso di urgenza invia apposito comnìissario presso gli Ordini stessi, che nori possano 1per qualsi.asi motivo funzionare. J Constgli amrministrativi degli Ordini possono, inoltre, ·essere sciolti quando siano accert·ate gravi irregolarità nel funzionamento .amministrativo e cont.a·b ile ·dell '10r·dine, o qu.an:do, nono· 6tante gli inviti rivolti, persistano a violare gli obiblighi loro imposti pe.r leg.ge, o svolgano attività, che ·comun1que possano turbare il r.e golare andamento •dei puil).blici servizi sanitari'. De,re pro·cedersi alle nuo·ve elezioni entro il termine di tre mesi, salvo proroga, per giustif1-cati motivi, fino a sei mesi. Lo scioglimento e la proroga sono ordinati p er decreto del Prefetto, sentito il pàrere d el Co11• siglio idi prefettura. . 1Contro il rdecreto di scioglimento del Prefetto .è ammesBo, entro 15 giorni, ricorso al Ministro 1Per l'interno cl1e provve·de definitivamente. Art. 10. (Art. 53 R. decreto 30 dicffilllbre 19-23, n. 2889). - Quando il ·c onsiglio amministrati·vo 1dell'O:r1dine non provvede all'applicazione delle sanzioni disciplinari dir·ette a reprimere g-1 i


IL .POLICLINICO

] 37()

abusi e le man·c anze, di c·u i i sanitari li.ber! esercenti iscritti nell,allbo si rendessero colpevoli nell'esercizio professionale, o alla cancellazione da:gli albi, nel caso di cui al n. 2 dell'art. 2, provvoo-e il Prefetto, sentito il Con$i·glio provinciale di sanità, con la procedura strubilita nell 'art. 39, primo comma, del R. decreto 30 dicembre 1923, n. 2889. Contro il provv e d~mento rdel Prefetto è ammesso ricorso al Ministro per l'interno che dooi•d e delfinitivamen te, sentito il Consiglio sutperiore di sanità.

Disposizioni generali e transitorie. ..\rt. 11. - Entro un mese dalla pooblicazione del presente decreto, saranno sciolti dai Prefetti i Consi·g li degli Ordini attualmente in carica, e p er ciascun Ordine sarà nomin·a ta una Commis~ s1 one straordinaria di 5 membri, se gli iscritti n ell'albo non sono più di 30, e idi 7 membri se gli iscritti superano quel numero. I mernbri-della-,Co-mmiss ionesaranno designati 1dai Pref·etti tra i sanitari in atto in$critti negli albi. Il decreto prefettizio· che nomina la Commissione ne designa il 1presi'dente. Alla narnd.na della Commissione s·a rà an1cl1e proyveduto per gli Ordini retti attualmente da commi ssari p:refettizi. Art. 12. - La carica di componente della Commissione $traordinaria , prevista dal 1p recedente articolo, è gratuita: In casi \assolutamente eccezionali, e compatibilrmente con l e condizioni finanziarie dell'Ordine, il Prefetto può assegnaxe ai componenti della Commissfone predetta un·a speciale indennità, che graverà. sul bilancio dell'Or.dine. .i\.rt. 13. - La C·ommissione straordinaria eserciterà tutte le funzioni 1demandate al Consiglio amministr.ativo oo alla adunanza generale dell'Ordine; procederà alla straordinaria revisione ·dell'albo, in conformità alle disposizioni del presente d ecreto, ed, esaurita questa revisione, 1provved.erà agli atti necessari per la elezione del nuovo Cons iglio, da farsi n.el giorno che sarà fissato con decr eto 1del Prefetto. Contro i risultati della revisione straordin.9.ria, cl1e ·devono esseire pu1bbliicati e notificati a ·norma di quanto di.Sl>one il ~reced.ente art. 7, lett. a), è ammesso, da parte degli inter-essati ed entro 15 giorni dalla n otifica del provvedimento, il ri . . corso al Ministro per l'interno, eme provvederà a' termini del precedente articolo 8. I Sindacati ,p rovinciali intere$sati legalrm:ente riconosciuti potranno ricorrere contro i risultati della r evisione stessa a norma dell'art. 8' del presente d ecreto.

Nelle Provincie i$tituite col R. decreto-legge 2 gennaio 1007, n. 1, saranno nominate dai Prefetti speciali Commissioni, comipo$te ·di tJre membri, per cias·c un·a delle 1P·roif essioni d1m1edico-chirurgo, di veterinario e di fam1iacista, che 1P rovvederanno, in base alle dispooizioni del pr·esente decreto, alla formazione degli alibi . !}er gli Oridini sanitari di nuova istituzione nelle P.rov incie stesse. Il decreto del Prefetto ch e nomina la Commissione ne designa il presiò,ente. A tali Commissioni speciali sono .appli·ca:bili le ·disposizioni dei pr~ceidenti articoli 12 e 13. Art. 14. -

Art. 15. - Con regolamento da approvp.rsi per1d·ecreto Reale, su proiposta del l\llinistro dell'interno, di con certo col Ministr o della giustizia e col Ministro delle cor.p orazioni, saranno stabilite le nonme relative alle elezioni pe·r la nomina ed il. rinnovamento dei Consigli, alle iscrizioni e can cellazioni negJi albi, alle funzioni disciplir.a:ri, alla riscossione dei contributi, alla gestion e amministrativa e contabile di ci'aScun Consiglio ·e·d a quant'altro occorra per l'esecuzione del 1presente testo unico. A·r t. 16. - Con successivo Regio decreto potr.anno essere ema11ate, ove sia il caso, le norme complementari che si renid essero necessarie per l'ulteriore coordinamento d elle leggi ~u richia'ffiate e del r egolamento, con la legg·e 3 a prile 1926, n. 563 , e con il R . decreto 1° luglio 1926,,. n . 1130.

L'assicurazione obbligatoria contro la tube1·colosi. La Gazz etta Ufficiale ha 1PUbblicato il R. decreto 7 giugno 1928 n. 1243 che .aa>prova il regolamento per l'esecuzione del R. dec.reto-legge 27 ottoibre 1927 n. 2055 che istituisce !,assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi.

Interessante pubblicazione: Dott. Oav. Uff. ALBERTO VIGO (Doetor Juatlti••·

LA LEfilSLAZIONl SANITARIA :: in rapporto all'esercizio professionale ::· (Mamu.ale oontenente Leggi, Decreti, Regola.men.ti, CircoLari e tutto ciò ohe si I"iferie,c e a ll'ee·el'Oizio pr<>fee~ 1io­ nale, a.d uso dei Medici condotti, dei liberti. eeeroonti .. deglii ufficiali eanita.riii e del .persooi.aile a,ddettò rui .l&boratori dii vigilainza igienioa.). Pirezzo L- 1 6. Per .i. 111oetri abooniati sole L . 1 3. 7 5 in 'PQrt<> f.ra!loo . • •

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1r-l77.

.NELLA VITA PROFESSIONALE .. Cronaca del movimento professionale. • Congresso Nazionale Medici Condotti. 11 Co11gresso dell' .Associazione ·Nazionale Fascista Medici O<>ndotti è con vocato a Torino nei giorni 22-23 sette1nbre. P er in formazioni ri volgersi al dott. oomm . Calissano a Poirino (Torino), il quale, co11 apposito Comitato, ha i n corso ]'ope1·.a di prepar azione perchè il Congresso riesca una manifestazione <legna della g loriosa Associazione e della tradizionale ospitalità dell' antica metropoli pie1nontes~

L'esercizio abusivo delle arti sanitarie in una circolare d ell'on. Bianchi. Il Sottosegretario di Stato all'Interno on . B ianchi, 11a diretto una importante circolar e a i Prefetti del Regno, richiamandone la speciale .attenzione su una recente, notevole serie di provvedimenti legislativi, volut i dal Governo fascista allo scopo di combatter e efficacemente il pericoloso feno1neno dell' abusivo eser cizio delle professio11i ed arti sanitari e. La ciroolare rileva I.a. speciale importanza di tali provYedimenti, che mentre sanciscono rigorose penalità a carico degli esercent i abt1sivi e di coloro che ne facilitano la illecita attività, définiscono, per la pri1na volta, il ca1npo lecito ~i esplicazione delle arti a.u siliarie (infermieri, odontotecnici, ottici, m eccaniçi-ortopedicj, massaggiatori, capi bagnini idroterapici) e i1e subordinano l'esercizio al conseguimento di speciale licen za. Do1)() a-vere enumerato i titoli di abilitazione a ciascuna professio11e od arte, la circolare definisce, in relazio1le ad ognuna di essa, gli estremi dell' abusivo eserci.z,io, e detta precise disp osizioni perchè la vigilanza su itali attività, ed , in sp ecie, su qu elle che, come la farmacia e l ' odontoiatria, maggiormen te si rpr estano all' insidia dell'abusivismo profession.ale, sia dovunque esercitata. con a.ssidu a oculatezza e con quel rigore che è indispens abile pel conseguimento d ell'alto fine sociale e salutar e che i nuovi pron-e-:limenti di legge si propongono.

CONCORSI. P0@'11 VACANTI .

..\.No&EiTA (.4.vell-ino). - S cad. 31 lug . ; L . 8000; età lim . 40 a. ; tassa L . 50.15. ASCOLI PICENO. - i a. c-0nd. urb.a..11a; scad. 10 ag.; tassa L. 50.15 ; doc. a 3 mesi dal 20 giu. ; età lim . 3.5 a..; stip . L. 7500 oltre L . 500 inde nn . lau. rea , L . 1000 indenn. forese; 10 bienni ventes .; indennità addizion. oltr e il 25 % della popolaz. BALZORANO (....tquila) . - Scad. 25 lug. ; L. 9500 oltre L . 500 uff. s.a11. , L. 3000 cavale.; età lim. 45 a.; tassa L. 50. 15. Uff. san . del Cons01·B ARI. R. PrefettUtra. zio obbligatorio .L\lberobello-Locorotondo; abitan-

t i 17.612, superf. Ha. 8781 ; L. 15.000 e 4 qtla"'·drien11i decimo, divieto libero esercizio t ranne consulenze ; · t itoli ed esami ; età lim. 45 a. Scaclenza ore 12 del 5 ag. . BARI. R. Pref ettura. - Uff. san. del oonsor. Rt1tigliano-Noicattaro; ab. 21 .146; Ha. 9714; lire 15.000 e 4 quadrienni d ee. ; divieto libero esercizio, tranne consulenze; titoli ed es.ami ; et~ lim. 45 a . ; scad. ore 12 del 5 ag. · B ORMIDA (Savona). - Scad. 25 ag.; L .. 8000 e·· 10 bienni ventes . ; L . 500_uff. san .; età lim. 35 a.; tassa L . 50.15. CA~rPOLONGO l\1AGGIORE (Venezia). Scad. 31. lug. ; L. 9000 e 5 quadrienni dee. ; c.-v. ; L. 1000""" 3000 t rasp. ; L. 800 se u ff. san . CAS'rELFRANCO \ TENETO. Ospedale Civile. - Al 31 lug .J ore 18, assistente; L. 3000 (sic) e 15 ~~ op e-razioni, alloggio, c.-v. ; età 25-40 a . ; docum. a 3 mesi dal 1° lug. Tassa L . 50. R ii;·olgersi "Gfficio-. di Segret. Oongregaz. Carità. CANDELA (Foggia). La scadenz.a, del 5 lug., indicata n el bando d~ concoroo, viene r ettific<tta nel 5 ag ., ore 13. ~ altre condizioni restano in1- . mutate . F EHR ARA . Depu.taz . Provinciale . Direttore · della Sezione medico-micrografica e batter iolo·g ica del Labor.ai. d'igiene e profilassi; L . 16.000 olt r e L~ 4000 serv. att.; c.-v.; eventuali premi di oper osità; età lim. 45 a. ; riconoscim. 3 qua drie nni a metà serv. ; tassa 50.15; scad. ore 1~ del 18 agosto. - Assistente per detta Sezio·n e; L. 12.000 oltre L. 2000 se r v . att.; età lim. 35 a.; riconoscim. 2 quadrienni a m età seri;r. ; altre condizioni come s·opra.. Fr HENZE . R. :l rci spedale di S . ~!aria N uova · e Stabili ni e11,ti R iuniti. - l\1edico .assistente s1Jecia- . lista per i r eparti dei T ubercolosi a Oareggi; età mass. 30 .a. ; L . 5000 (si e) e c.-v . ; scaid . ore 17 del · . 25 lug . ; doc. poster. al 24 giu . (sie); serv. entro . 15 gg F OLIGNO. Co11gregaz . di . Carità. Due a iuti . 1n erJ.-chir. nell'Ospedale; L . 5000; titoli; età lim. 30 a . ; scad. 30 g~. dal 25 giu .; doc. a 3 Iaesi; · serv. e11tro 15 gg.; alloggio. 1

GAGLIANO (Enn,a). - E riaper to il con corso per la condotta; scad. 30 gg. dal 1° lùg. ; L . 10.000 ' e 4 qu inqu enni d~1 ·. ; Btà lim. 35 a. ; ,t assa L . 50 .15 ; do<: . a 3 mesi dal 1° lug. GALE_<\TA (Forlì). Scàd. 31 lug. ; 1a cond .; . L . 11 .000 e 10 bienni ventes. ," L . 2000 trasp. , c.-Y. L . 720 p er i con iugati; età lim. 35 a.; tassa li- re 50.10.

R. Prefettura. -

Uff. san. e capo del-l'Ufficio d'igiene del Comune di Carpi; al 31 lug . or e 18; titoli 0(1 esa mi ; età lim . 45 a . ; doc. a 3 n1esi dal 25 mag.; tassa L. 50.20. l\ifoNTE I soLA (B rescia). Scad. 31 ag.; lire 10.000 e 6 quinquenni dee . ; L. 500 uff: san. ; c.-v. ; . alloggio gratuito; tassa L. 50.15~ MoNTESANO (Lecce ). - Scad. 30 lug. ; L . 9500 J e 5 quadrienni dee. ; per uff. san. L . 500. M ooENA .


lL POLICLIJ.\ reo

~OGAROLE

(l 'ice·n za). - Scàd. 31 Ìug.; L. 10.000 e 6 quadr dee., L. 2000 .t rasp., L . 400 uff. san.; età lim. 45 a.; tassa L. 50.15. 0RIS1ANO (Cagliari) . - Dl1e condotte; L. 9000 e L. 10.000; un c.-v.; quinquenni dee.; per la 2a cond. indenn. trasp. L. 1500. Tassa L. 50.15. cad. 1 mese dal 24 giu. , P1GNA (I ·m pe1·ia) . - Scad. 31 lug., ore 16; li:re 9000 oltre L. 500 uff. san. ; étà lim. 45 .a.; .tassa L . 50. PORTOBUFFOLÈ (Treviso). - A tutto 31 lug. pel ·consorzio con Ghirano di Prata; stip . ed assegni L. 13.000, più c.-v. Ab. 2500. Pi.anura. Tassa L. 50 .10. RoxcONE (Trento). - Scad. 25 lug. ; 2 com .; L. 500 e 5 qua~rjenni, c.-v ., L. 3000 cav., L. 850 uff. san. SALEHNO. Aniministr. Provinc. - Coadiutore ed .assistente p resso la Sez . med.-microgr.af. del Laboratorio Prov. d'Igiene e Profilassi; L . 11.500 ·e L. 9500, aumentabili a L. 15. 700 e L. 13. 700, ·<>lt re s upplem. serv . att. in L . 2800 e L. 2100; c .-Y.; età lim. 35 a.; scad. 8 ag. Rivolgersi Segreteria. Titoli ed esami. 8ALSO?t1AGG~ORE (I >urnia). 3a condotta; proroga al 31 lug., ore 18. S. :N!AHJNO. 1Seareteria di .Stato per gli Affari int erni . - Al 31 lug. condotta di Borgo Maggiore; L. 8000 e 5 quinquenni dee., oltre L. 5000 incl enn. condotta piena (temporanea), alloggio gratuito; L. 2500 cavale.; docum. non anter. 3 .mesi; laurea italiana; •p ensione. S. PIETRO APOSTOLO (Catanzaro). - Scad. 31 lug .; L. 7500 e 5 quadrienni dee.; tassa L. 50.15. S. PIETRO VERNOTICO (Brindisi) . Se.ad. 25 Jug. ; L. 8500 e quadrienni dee.; tassa L. 50.15. ·SA rONA. Amministr. Provinc. - Direttore Sez. Mer.lico-Micrograf. Laborat. Provinc. d'Igiene e P.r ofil. ; L. 15.000 oltre L. 2800 serv. att. ; età 1im. -15 .a.. ; .tassa. L. 50. Scad. ore 18 del 15 sett. SP~L.ETO (Perug ,i a). -- A tutto 31 lug. , per Vallo di N era ; L. 9000 oltre L. 600 serv. att. , c.-v. , L. 500-2000-4000 tra.sip. ; età lim. 35 a.; tassa lire 50. 10 ; docun1. non anter. 30 .apr. T1RIOLO ((Jatanzaro) . i a cond.; L. 7000 e unico alimento quadriennale decimo; età lim. 35 a. ; tassa L. 50.15; scad. 10 ag. Doc. non anter. a 3 mesi. TRAPANI. R. Prefettura. Uff . san. per Monte S. Giuliano; L. 9000, 3 quadrienni e 3 quinquenni di L. 800 ; ab . 32.199; H a . 30.941; età lim. 45 a.. ; tassa L. 50.10 al Tesoriere oomunale; doc. a 3 mesi dal 20 giu. Scad. 5 ag.

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V10ENTINO

CoNCORSI A PREMI.

Pre-nii per la oftalmologia per l'awno 1928. .

L a « Società Italiana di Oftalmologia » oonferi rà nella riunione annuale dell'ottobre 1928 i se.guanti premi : 1) Premio internazionale Cirincione di lire

20.000 e due medaglie e.l' oro: da conferirsi ad una memori.a originale nel campo oftalmologico compiuta nel 1928. 2) Premio nazionale Cidonio L. 7000: per la migliore memoria compiuta nel 1928 da un eft.almologo italiano. 3) Premio della Società Italiana di Oftalmologia (<lue grandi medaglie d'oro): .ai due migliori lavori comunicati da soci od ospiti nel Congresso del 1928 . 4) P1·emio dell' E11te p er la prof il.assi delle malattie oculari di L . 5000: alla migliore monografia sulla « Geografi.a del tracoma ». 5) Premio Vicentini (della Commiss . Reale per la Provincia di Ohieti) di L. 2000: all'autore della migliore memoria sul ten1a: « I b.atteri dell 'occhio normale in · relazione agli studi del Vicentini » . 6) Premio prof. Dura nti (Oculista in Bari) di L .. 2000: .al miglior lavor-0 s ulla: « Chirurgia orbitale ». 7) Premio del prof. P.ansini (Oculista in Lecce) di L. 2000: al n1iglior lavoro sui rapporti tra pressione sangu·igna e catar.att.a. 8) Premio del prof. Rosolli (Oculista in lto1na): al miglior 1.avoro sulla terapia. oculare (per giovani che non abbi.ano s uperato i 35 a11n1). 9) Premio del dott. Civetta (Oculista in Foggia) di L. 1000: al miglior lavoro istologico eseo<Yuito sui tum·o ri i.ntra ed extra-oculari aspo1:tati dal dott. Ci,etta i1ella sua pratica professionale (sic). , 10) Premio del prof. Colnngeli (Oculista in Roma) di L . 2500: a l lavoro o gruppo di I.avori 0011cernenti gli effetti dell.a cura medica della cataratta. 11) Premio del prof. Denti (Oculist.a in l\1ilano) di L . 1000: al miglior l.avoro sul tema : « Influen·z.a della luce sulla forn1a dei coni e bastoncelli della retina ». 12) Premio del prof. Cirincione (Roma) di L . 2000: al miglior l.avor~ sulla ciroolazione arterjosa e venosa della porzione en d·osclerale del n. ottico (dimostrare pr€parati e ric•ostrt1zioni plastiche) . 13) Premio del prof. Foroni (Oc11lista iI1 Genova) : .al miglior lavoro sulla cura m edica e chirurgìc.a del distacco retinico. Il termine di presentazione dei lavori concorrenti ai detti premi scade il 30 settembre 1928. Gli originali devono essere scritti in lingua italiana e dattilografati. Ai premi 1, 3 € 4 possono concorrere gli studiosi di ogni Nazione, purchè 11on abbiano superato i 45 .anni di età e non sia110 professori titolari di cattedra. Per schiarime11ti scrivere a11a Società Italian3 d'Oftalmologia, v~i.a del Gianicolo, 1, Roma. 1

Prernio Salvatore Borruso Plaia . ~ ::tperto, per l ' a11no 1928, lln co11corso a t1n premiò della << Fondazione Salvatore Borruso Plai.a » per la migliore tesi di medicina svolta da giovani laureati da non oltre due anni presso la •


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FASC.

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SEZIONE PRATICA

R. Università di Palermo e che abbiano com·p iuto i loro studi nella detta Università. Potranno aspirare al conseguimento del premio t utti i laureati degli ultimi due anni scolastici. La Commissione giudicatrice del concorso ha stabilito il tema: « La Terapia del diabete » (lire 1000). I candidati dovranno svolgere la tesi presso u no degli I stituti di Medicina di detto Aten eo, e dovranno compiere e presentare il lavoro uel termine di un anno dal giorno della pubblicazione del · tema assegnato. · Per altri chiarimenti rivolgersi alla Segreteria della R . Università di Palern10.

HOMINE, PROMOZIONI ED ONORI F ICENZE,

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nare, che si avvantaggia di operazioni chirurgiche, come il pneumoto·r ace, le resezioni costali, la frenico-exeresi . Nel campo dei visceri, nei quali ordinariamente le altera.zioni molto .avanzate esigono l'operazione chirurgica demolitrice, è anco.ra invocato l'intervento chirurgico quando .a focolaio sp ento si debba porre rimedio a steno.si dell 'apparato digerente. . Come per la tubercolosi medica, anche per quella chirurgica s'impone una diagnosi precoce, gr azie alla quale si potrebbe ancor più limitare il campo operativo, e bisogn.a çhe il medioo tenga presente la sua possibilità, p er chè focolai tubercolari non si.ano scambiati con al tr e malattie, per esempiocpi tu1n-0ri. La tubercolosi chirurgica può .assumere notevole polimorfismo, donde la -tliffioolt.à della. diagnosi, sia riguardo al volume dell'organo o della parte colpita.. che alla cons istenza. allo stato della pelle sovrastante e via dicendo. Dopo questo preludio brevissin1amente riassunto, il Tansini passa in rassegna le ' rarie _ forme di tuber colosi chirurgiche seguen do un ordine topogr a.fico, con lo scop o di f<>·r nire ai colleghi come un "\Tad~-mecum .da consultare nella pratica professionale. TESTA. Prende in considerazione la tu bercolosi delle ossri craniche che si riscon t ra quasi esclusivamente nei ban1bini delineandone i sint-Omi più salienti e la cura chirurgioa st1ffragata dalle cure medica-fisiche. Pa.s.~i3. poi alla tubercolosi del cervello, pure più frequente nei bambini ; i tumori di origine tuberoolare rappresenta.no il 50 % e più di tutti i tumori cer ebrali : possono essere solitari o multipli: i sint·o-mi sono qu elli del tumore cerebrale. Alla /a ccia ne dice le ·varie forme di lupus,. parla. della cura. Finsen e coi raggi X , raccomanda per la forma ipertrofica le iniezioni endermich e di sublimato da lui proposte e usate con succesoo costante. Alle ossa mascellari richiama. }',attenzione sopra la forma loca lizzata al ma.r gine inferiore dell'orbita al punto di unione con l'osso zigomatico ; ne descrive l'evoluzione ed i sintomi, indica ]e cure più appropriate. Così per la tubercolosi dell.a mandibola, distinguendo quell a d el margine alveolar e nei tjsici e quella del corpo m.a ndibol.are e l& r elative çure. Al naso ricorda la. t\lbe1·oolooi del setto che asst1me I.a forma di polipi talvolta anche pedunoolati; accenna .alla. perforazione del setto, indica la cura chirurgica. Al lobu.lo dell'orecchio per la bucatura per gli orecchini può svolgersi un granuloma tubercola re. Cavo orale e li1igua . - Rara è la t u beroolosi del cavo orale, dato l'epitelio p iatto che lo riveste _ Più frequente è quella della lingua: può esser e soambia.ta per una forma neoplastica (epitelioma). 11 Tansini riferisce su un caso peroonale, in cui si era diagnosticato un epitelioma e anche· egli propendeva per tale giudizio: pratica perdisciplin a la biopsia si rivelò la natura tt1bercola.re. Lo stabilire l'esatta diagnosi ha gr andeimporta.nza rispetto .alla prognosi e specie alla terapia. 0

Per l'applicazione del nuovo organico dell' Amministrazione Sanitaria Centrale del Ministero dell'Interno, il nostro amico prof. dott. Pietro Z.annelli, libero docente in I giene e B atteTiologia., è stato promosso .al grado di coadiutore Medico. Rallegramenti sentiti. N el r ecente oonoorso per due posti di aiuto radiologo negli Ospedali Riunit i di Roma, sono riusciti : 1) Lucherini prof. Tommaso ; 2) San toro dott. Mario. La commissione era formata. da i proff. Busi, Saraceni, Ficacci, Bonano1ne. Rallegra.menti. Il prof. John Ja111es Rickard Mac Leod, di fisiologi-a all'Università di Toronto (Oanadà), ha accettato la nomina alla stessa cattedra nell'UniYersità di .Aberdeen,. in Scozia. 11 l{ac Lood è scozzese . Egli è autore di studi pregevolissimi, tra cuj qu~li sull'insulina, che gli valsero, nel 1923, il premio Nobel , diviso col B~nting.

Il prof. Enrico Salomon è nominato stra()rdinario di Clinica ston1atologica all'Università di Buda pest.

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Pa via Tubercolosi chirurgica. Oonferenza del prof. I . TANSINI.

Alla seconda riunione dei Medici Condotti della Provincia di Pavia ha parlato il 13 giugno nel]' Aula della nostra Clinica Chirurgica il prof. l ginio Tansini, diretwre della Clinica stessa, sul tema : « Tubercolosi chirurgica ». Il prof. Tansini esordisce ricordando i rapporti che intercroono fra tuh€rcolosi medica e tubercolosi chirurgica, e rammenta ~he attualmente la chirurgi.a, se da un lato ha limitato il campo della sua attività operativa in varie forme di tubercolosi ohirurgica ottenendosi ottimi. risultati con le cure medioo-fisiche, dall'altro è invocata dagli stessi medici j nternisti per la cura della principale t.u·be rcolosi da loro trattata, quella polmo-

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IL POLICLINICO

CoLLo. L a l<11rin.ge è colpita secondariamente; la -diagno.si sarà f.acilitata dalla biopsia. Le ghiandole lin faf iche del collo sono colpite con frequenza dalla tubercolosi, che può assumere due forme: iperp lastioa o mili.are. Le ghiandole sono libere od adere11ti ; può seguire la caseosi e il r.ammol1imento purulento . Nella diagnosi differenziale entrano in discussione i linf orni semplici e il ·g ran uloma maligno. La cura d ei linfomi è medico• fisica e il Tansini si diffonde sopra queste cure. In çerti casi può esser e indicata l'estirpazione: nelle forme aderenti, l'estirpazione .p uò essere difficile e grave : delinea i processi operativi più <X>nvenienti. T,oRACF.. ·- Sono colpite di preferenza le costole, più raramente è colpit-0 lo ster110; la tubercolosi si può svilup,p are dal p eriostio. La cura esige il raschiamento o l.a resezione; efficace ordinaria1nen~ l'elioterapia, ecc. Alla ma1n1nel'W s~ poss·o no osservare varie forme: la cur~ rnigliore è l'estirpazione pa.r ziale o amputazione totale dell'organo. ADDOME. - La tubercolosi del peritoneo, del1' i ntest·ino e dei get1jtali interni delle donne f.a parte delle tubercolosi chirurgiche. La .p eritonite tubercolare, per lo più secondaria, si distingue in due forn1e: miliare con ascite e secca: il 'r.ansini si diffonde sulla cura chirurgie.a da applicarsi, se mai, solo n·e lla prima: tale c~r.a ebbe un n1omento ·di voga, or.a si fa più di raro, si possono ottenere g u arigioni con cure mec:Iioo-fisiche, nè la laparotomia è di effetto sicuro. La tubercolosi int estinale si localizza di preferenza all'ultima parte dell'ileo o al cieco (tubercoloma cecale) ; n ella prima forma può essere indicata I.a resezione o l'anastomosi; la seoonda forma può essere confusa oon tumori: .anche in questa è indicata I.a resezione : d~l Tansini è stata eseguita sei volte oon successo 001npleto. Anche nella tubercolosi delle ovaie è indicata la estirpazione. Ne l rene si può osservare la forma primitiva (caseosa ~ suppurativa o 1nassiva) che si può confondere oon la oaloolosi e coi tumori. P otrebbe essere tentata la cura medica con un.a diagnOSii precocissima, m a ciò è ben difficile che .avvenga e qu.asi sempre è indicata la nefrectomia. Nelle forme bilaterali è indicata l' asportazione del rene maggiormente compromesso se l'altro si dimostra sufficiente. L'O. si diffonde sulle indagini piagno-stiohe per stabilire l' indicazione. La prostata è r·olpita per lo più da . tubercolosi sieconda,r ia a tubercolosi del testioolo o della vescica: quando il processo ·è esteso, s i praticheranno raschi.amenti, ~auterizzazioni Q possibilmente l' asportazione. Nella tubercolosi vescicale bisogna · disitinguere se primitiva o secondaria alla renale ; l' O. 'traccia i s intomi : indica le cure più apipropriate a norma dei ca8i. Nel t esticolo la tubercolosi si inizia -all' epidi<lirno: all'inizio giovano le cure mediche looali e generali; l'asportazione è indicata nei cnsi avanzati. ARTIOOLAZIONI. - Tutte possono essere colpite. Si distinguono quattro forme: l'idrope o sinovite tubercolare essudativ.a, l 'artrite fungosa o t.umore "bianco, l'artrite purulenta oon ascessi freddi la

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.artrite secca . L ' idrope e l 'artrite fungosa sono frequenti al ginocchio, quella con ascessi .all'.anca, quella secca all' anca ed alla spalla; quest'ultima forma può simular~ I.a lussazi-0ne, conducendo .alla quasi totale scomparsa della testa de ll'omero. La cura operativa si è assai limitata: si ottengono buoni risultati colla ct1ra el ioterapica al mare od a i monti. L 'O. si diffonde sulla cura a norn1a dell'età, delle alterazioni in atto, ecc. Colonna vertebra.le. Si osserva frequentemente la forma pioide, con ascessi freddi migranti. Per 1a diagnosi differenziale per la cifosi si in1pone di distingu ere una cifosi rachitica da una spondilite : il Tansini indie.a i criteri differ enziali &econdo Pirquet ed il metodo di Wullstein. Per la cur a, si diffonde sulla elioterapia., sull' uso di lettini, di corsetti, sull'operazione di AJbee p er immobilizzare la colonna vertebrale, ecc. .il:fuscoli. - N€lle estremità I.a tubercolosi è per lo più seconda ri.a; può essere anche pr imitiva, · e va differenziata dalle gomme dei muscoli. Nella forma pri1narja è preferibile l'asportazione, in quella sooond.aria la c11ra è conservativa: incisioni, jodof.or1rtio per bocca e per iniezioni looali, cure , gener ,a li. Ossa . ·_ Sono colpite attraverso la via del sangue. Può essere preso il midollo, la sostanza spugnosa od il periostio. L a diagn osi è facile, difficile qt1ando è colpita la diafisi di un os&o lungo. L'O. si diffonde s111ln ct1ra chirurgica, coadiuvata d.a cure 1nedico-fisiche. , B orse mucose e guai.ne t en,dinee. - Si ha all'inizio un versamento sier oS-O o siero-fibTinoso; spesso si svolge oon una proliferazione flfngosa. Sono sede di elezione il doirso della mano e le g uaine' dell'avambraccio, la borsa sottodelto·i dea. e l.a puntura o l'incision e e l'es~issione specie se vi sono corpi risifornli. Si può dire infine che i1ella terapia della tubercolosi chirurgica. in ogni caso, anche quando è i1ecessaria 1toperazione ~hirurgica, il comune denominatore è il complesso delle cure medico-fisiche : elioterapia, tal.assoter.a1pia alta montagna, ri. . ' cost1tuent1. Al1a. fine della chiara e orecisa esposizione il prof. Tansini è stato oalor~s~1nente applaudito . D-0tt. ALESSANDRO EsPOSI'Io. Importl'}nte pubblicazione: Prof. Dott. PAOLO CAIFAMJ Direttore della R. Clinica Ostetrioo-Gineoologi-0a dell' Unive.roità dd Bari.

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avviamento alla Diagnosi Glnecologlca e Schemi di Terapia PER

MEDICI

PRATICI

E STUDENTI.

<Con 243 figure, delle quali moltissime originali, inter.

calaìe nel testo).

Un volu·m e i.n-8°, di pagine XII-373, eta,m pato su oarta a mericana in nitidissimi -cara.itteri bodoniallli oon 243 figu,r o nel testo ed airtietieamente rdlegaito in' pienia teJa. con in.&oriziond eul pi.a.no e eul dorso. . Prezzo L. 6 8 più L. 3 per le spese poetali di 8J}ediz1one. Per i n<>&tri abbona-ti sole L. 6 3 in porto franoo. Invia.re Vaglia poetale aJ.reditore LUIGI POZZI • Via Sistina, n. 14 - ROMA.


lANNO XXXV, FASC. 28]

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1383.

SEZIONE PRATICA

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NOTIZIE DI.V ERSE. _.Commissione malariologica della Società delle Nazioni. Si è riunita a Ginevra la Commissione della malaria della Società delle N azioni sotto la pre.:Sidenza del delegato itali.ano dott. Lut~ario . Era.no presenti tutti i membri titolari, ·g li esperti e molte notabilità d el campo della malariologia. Il .gruppo d egli italiani era costituito .d al prof. Ascoli, dal prof. Ottolenghi, dal ·p rof. L abr.anca, dal .aott. Missiroli e dall'ing. Bonamico capo del Genio Civile dell'Agro Romano. Il µr esidente, dopo aver rioord.ato i punti salienti dell'attività della commissione, sia nel campo delle ricerche di laboratorio oome in quello .delle applicazioni pratiche e d elle i n chieste fat te nei vari paesi, ha illustrato il p rogramma di studi p roposto all'attuale sessione che investe quattro ordini d~ questioni, la prima di carat tere generale, le altre tre r elative .alla lotta antimalarica. La discussione che è seguita ha itocoato i var i punti di vista delle diverse scu ole circa il metodo di consider are il problema malarico sotto l 'aspetto statico e dinamico e circa i sistemi di lotta .e le finalità che qu.e sti possono praticamente .attinger e tenuto conto dello s-vil u p:p o dei servizi san i tari e delle risorse economiche dei vari paesi. TI prof. Ascoli, favorevole alle vedute della commissione, sottolinea il pensiero italiano e pone al -centro dell'attività ~a cura della mal.aria con la somministrazion e del chinino e r ileva la importanza di essa n egli ambient i m alarici . Si dichi ara favorevole a.Ila costi t uzione in t utti i p.a'3Si di un organismo C'entrale di r icer che che si tenga .a contatto con quello analogo di tutte le altre nazioni. II presidente Lutrario, a<lerendo al desiderio di .alcuni .compon enti la commissio ne, sintetizza lo sch ema di lotta italiana consider ato nei suoi -organi, n elle misure di profilass i d iretta e indi·r etta, n ell' azione dello Stato soffermand·osi soprat utto su quanto ha fatto il Governo fascista per la bonifica integrale . Secondo il decreto legge del dicembr e 1923 , sono state costit uite tre sottocommissioni per lo studio delle questioni speciali, di una delle quali il prof. Ascoli è presidente . L a prima sottocommissione, quella del paludi~mo, ha iniziato la discussione sui sjstemi di lotta 'C<>ntro la mal.aria. L 'argomento ha suscitato il più vivo i nter esse e. .alla discussione hanno preso parte r app r esent.anti di varie nazioni e di varie tendenze scjeutifiche portando un prezioso cont~·ibuto di osservazioni. La delegazio·n e italia na al completo ha esaurientemente dimostrato l'efficacia del ~etodo .adottato dall'Italia per combattere la m.alaria, metodo che affronta il problema sotto tutti .gli aspetti e che ha dato risultati consider evoli. TI p r of .. Lutrario ha proposto che lo schema delle orga nizzazioni antimalariche italian e fosse ripor tato nel r apporto finale insiem~ .a quelle di altre nazioni in . modo da fornir utili elem enti agli altri Stati che si approotano ~ d organizzare i servizi . Il prof. Ascoli ha ap-

poggiato con l a sua .autorità la necessità nella lotta oontro la malari.a di dare importanza preminente al trattamento radicale dei malarici col ch inino. Il dott. Missiroli h a insistito sulla importanza della lotta antilarvale la quale dovrebbe costituire la base della profil assi. Il dott. Labr.anca ha illustrato le disposizioni legislative che .rlisci:plinano in Itali.a I.a pro filassi antian ofelica. la quale costituisce un oompletaruento e una int egr azione e ci.oè la cura gratuita ai malarici, la pr otezione dei sani con la profilassi menonic.a e chininic.a e la bonifica dei t erreni . H a messo in particolare rilievo che la profilassi antilarvale in Itali.a ha antiche tradizi oni e un.a lunga esperimentazio ne sanzionata dalLa legge s ulle bonifiche del 1923. Il prof. Ottolenghi e l'in·g . Bonamico, richiamandosi alle esp erienze dei grandi l avori di bonifica eseguiti in I tali.a, h a nno di mostrato la grande importan za della bonifica integrale così come è considerata in. Italia, e cioè bonifica idraulica seguita da quella agraria e congiunta alla bonifica igienica .ai fini della profilas~i della malaria. E stata quindi ·p osta in evi denza l' importanza degli interventi .antianof~lici prima delle bonifiche. La sottocommissione dopo viva discussione ha formula to voti che avvalorano il sistem a legislativo i1taliano nella lotta oon t.ro la malaria.

Per l'assicurazioné obbli~atorla contro le malatti~. Convocat a dall ' on. B elluzzo, si è riunita al Minister o ' dell'Economia Na,zi.onale, la Comm issione ist it uit a per la prep ar a zione di uno schema di .rJ isegno di legge p er l'assicurazione obbligatoria contro le n1alattie. L a riunione di questa Oommissi one, che ha coinciso coll'inizio della entr ata in vigore dell'assicurazione contro la tubercolosi, ha un significato che non può n on esser messo in rilievo in quanto dimostra la ferma volo11tà del Governo nazionale di attuare a beneficio· di t utti i lavo'rato·r i una for ma generale d i previdenza p er il rischio di malattia a completamento del nostro sistema di assicurazioni sociali e d in conformità di qu anto è solennemente procl amato dalla Carta del L avoro . L a Commissioile, che è s tata presieduta dal gr . uff. · dott. Giordani , direttore generale del Lavoro, ha fatto un esame preliminare d ei vari problemi inerenti · \all'im portante. riforma e ha . . dato inca:rico all a Direzione d el Lavor~ di predisporr e t ut,ti g}~ elementi di stu-dio in ordin e ai punti principali delle r i forme concer11enti i sog~etti dell'assi curazione, le prestazioni e 1' ordinamento . . di essa, decidendo infine di r iconvocarsi a lla fine del oorrente mese.

Per lo stnif io flelle malctttie f'olon fali. N.ella sede dell'Istituto colonia le- fascista, si è riunit-0 il primo C0nsiglio direttivo <lell.a nascente Società ·italiana di medicina coloniale che ha lo soooo di promuovere in Italia Io studio delle m alatti e proprie dei paesi coloniali .


1384

IL POLICLINICO

Presiedeva l'on. prof. Gabbi, segretario generale il capitano dott. Sarnelli. Erano presenti i professori: G. Alessa11drini dj .Roma; C~ro~i.a di Roma· Castron uovo di Napoli; Crover1 d1 Torino; 'Fra1100 di Sassari ; Gelo11esi di Napoli; colonnello Mariotti Bianchi dj lwma; colonnello Peruzzi di Roma ; Pontano di Roma; Pullè di Bologna. Ha accettato la preside11za effettiva il prof. Aldo Castellani di Londra. Sono stati non1inati vice-presidenti i professori: Ga bbi, Franchini ed il generale medico della ~eg ia Marina Rho. L'on. Gabbi ha annunciato che il Duca degli Abruzzi ha a ccet tato l' alto patronato della Società. Si sono rJiscusse importanti questioni concernenti la vita e lo sviluppo della Società e si è stabilita come sede del pri1no Congresso, che avrà l11ogo in .autunno, la. città di Torino. Relatori di alcuni .t emi importanti sono stati nominati: Gabbi, Franchini, Franco, Oa1·onia, Ponti~ e.accia, Croveri, C.astronuovo , Sarnelli. La riunione ha avuto termine con la pr()poota ap·p rovata all'unanimità. di nominare soci d'onore il Duca de-gli Abruzzi , il Duca delle Puglie e l'on. Federzoni. Sono stat i · spediti telegra1nmi al Duca degli Abruzzi ed .all'on. ~{ussolini .

Inaugurazione della Scuola Superiore di Mala• rlologia.

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Il 2 luglio nell'aula dell'Istituto d ' Igiene di Roma si sono inaugurati i corsi della Scuola Superiore <li Malariologia. Alla cerimonia, alla quale non si è voluto da.re nessun carattere ufficiale, erano presenti il prof. Perez, .a.mb.a.sciatore della Repubblica Argentina, il prof. on. 8anarelli, il prof. De Angelis d'Ossat, i1. prof. Maggiora, v ari i insegnanti della Scuola e 11umerosi a llievi, inedici ed ingegneri, tra i quali oltre una diecina di st1·anieri. Il prof. V. Ascoli, direttore della Scuola; h.a porto il saluto a nome della direzione agli allievi ed ha tracciato in modo chiaro e 0reve il compito che spetta a coloro, sanitari · e bonificatori, per condurre ali' atto pratico una v.alid.a lotta contro la malaria. Indi il prof. on. Sanarelli ha tenuto la sua prima conferenza sull'Epidemiolo'gia facendo risaltare l'influenza dei fattori storici e soci.ali sulla difn1sione e regressione dell'infezione palustre. Sono seguite poi le lezioni del prof: Biginelli, sulla chimica degli alcaloidi della china e d'e i prodotti sintetici e del prof. Giulio Alessandrini sui protowi e l'agente trasmettitore della malaria. Così .anche quest'anno la Scuola ha avviato la sua attività. Sino al 15 settembre svolgerà i suoi corsi di lezioni integrati da esercit~zioni .pratiche individuali e da gite di istruzione nella Campagna Romana, in Sard~gna e nell'Italiai Meridionale e Sette ntrionale. Lo stp.dio e la visione completa di ogni problema inerente alla malaria e alle Bo-

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XXXV, FASC. 28)

nifiche :d el suolo forniranno un.a nuova schiera di medici ingegneri ed agricoltori che con profon' . . da competenza e oon sicura esperienza sapranno. attuare ~on solo in Italia ma anche all'Estero - por.t ando oltre i nostri confini la luce che la. nostra Patria irradia con_ la scienza e ool lavoro- un'opera di redenzio11e igienico-sociale per il progresso e la civiltà dei popoli. .

I Congresso dell'Associazione Medica cana.

~anameri­

Si adunerà ad Avana (Cuba) dal 29 dicembre 1928 al 2 gennaio 1929. L ' .A.ssociazio11e è 'sorta di recente. Una delle sue a ffermazioni è stata La fondazione a New York di un Ospedale Panamericano, del quale demmo già notizia. Il presidente, Fred H. Albee di New York, ha el aborato per il congresso un programma che compl'ende quattro temi fondamentali: di medicina inter11.a, di chirurgia, di p~iatria e di patologi.a tropicale. Il tema di chirurgia è affidate a William J. Mayo, di Rochester; quello di medicina interna a Lewellys :8arker, di Baltimora. Lingue ufficiali s ara11no l' inglese e lo spagnolo .

Corso di patologia digestiva. ~

stato organizzato da.I prof. L. Gallart y Mon és presso l'Ospedale della Santa Croce e di Sa• Pa~lo a Barcellona, col concorso di 14 insegnanti. Il corso avrà luogo · dal 5 ottobre al 10 di~ . Tassa d ' immatricnlazione 100 pesetas. Chiedere il pro:_ gramma e inviare le quote a: Administra<'i6n del Hospital de la Santa Cruz y San Fabio, Depositaria, Barcelona (Spagna).

All'Istituto '' Cesare Battisti, .. Il Capo del Governo, accompagn.ato d.all'on. Giunta e dall' on. Mich ele Bianchi, si è recato a visitare l'Istit uto Climatico cc Cesare Battisti )>, fondato dalla C. R. I. per accogliervi affetti d& forme di ;tubercolosi polmonare. Il Capo del Governo è stato ricevuto dal .Com1nissario della O. R. I. Piomarta, dal d~rettore· generale B.aduel e dal prof. Mendes, .diretix>re dell' Istituto, e si è lungamente intrattenuto, visitando minutamente i locali del Padiglione centrale , il refettorio, la cucina, i dormitori e si f.. interessato, dando anche il suo alto assentimento,. al nuovo progetto dell'ing. Giovannozzi destinat& alla esecuzione del programma già s~gnato dai Capo del Governo come ministro delle .Corpora. . z1on1. Dopo avere osservato il car.ro attrezzi' de11a C. R. I. e dopo essere passato per il padiglione della· disinfezione, l'on. Mussolini si è recato a~ Padiglione Somaglia..Frascara, di recente costruzione, destinato al ricovero dei bamhini e dellegiovanette. I ricoverati ha..nno fatto al Duce calorose . e commoventi dimostrazioni.

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1387

SEZIONE PRATICA ,

La lotta antimalarica in Istria. Presso la R. Prefettura dell'Istria ebbe luogo la r.i.u11ione indetta, d'accordo coi Ministeri dell'Interne e dei Lavori Pubblici, per constatare lo stato degli ambienti antimalarici e per stabilire le direttive di lotta durante la stagione antilll..8ilarica. In seguito a discussione furQno fissati importanti punti sui quali si deve im1perniare l'azione di lotta antimalarica.

Per lo studio del cancro negli Stati Uniti. Il Senato degli Stati Uniti ha approvato una proposta di legge, presentata dal sen. Neely, della Virginia Occidentale, per l'immediata assegnaz.i one di una somma pari incirca ad un milione e mezzo di lire it., destinata allo studio del can.cro, 5otto il patronato della Sanità Pubblica Federale e dell'Accademia Nazionale delle Sciénze. 1

l'Italia contemporanea, esprimiamo il nostro vivo compiacimento.

Nella stampa medica. Il cc Bollettino delle Specialità Medico-chirurgiche », a periodicità trimestrale pubblicato a cura dell' Opera Pia Poliambulanza « Giuseppe Ronzoni » di Milano, diretto da L. Pizzagalli e A. Cecchini, redatto da A. Provera - s'impone al'l' attenzione per la ricchezza de' oontributi ori·ginali pregevoli, nei vari rami della medicina;. ' Affermatosi validamente nel primo anno di vita, assume uno sviluppo crescente: il primo fascicolo del 1928 contiene sette memorie originali e una relazione, si presenta in dignitosa veste tipografica, è ricc<> di illustrazjoni. • La redazione e l'amministrazione hanno sede in via Gaudenzio Ferrari, 18, ~filano (115) . Auguri oordiali .

Ospedale israelita in America. Viaggio di studi mediei. È organizzato dall'8 al 17 settembre, n ella Oze-

.coslovacchia, dall'Agenzia « Mon V oyage » ; ver1·anno visitate le stazioni idrominerali di Carlsbad, Marienbad, Franzenba<l, gl'istituti medici di Praga e di Brno, ecc. Prezzo globale 1500 franc hi a persona (viaggio in 13 classe, alberghi, vitt<>, guide, servizio, ingressi, tasse, mance). Partenza da Cheb (frontiera); scioglimento a Vienna. Per informazioni e programmi rivolgersi ad: Agence « Mon Voyage », rue de la Michodière, 2, Paris (2°).

Una conferenza del prof. Maggiora. Ad iniziativa del Dopolavoro di Asti, il prof. Arnaldo lVIaggiora ha tenuto; in questa città, una .conferenza sulla febbre tifoide. Ha documentato i danni che questa reca; ne ha illustrato l'epidemiologia, trattenendosi .sui portatori e sulla deficiente nettezza; ha indicato i principali mezzi <li lotta: denunzia, accertamento diagnostico, isolamento, protezione degli alimenti, provvista di buona acqu.a potabile, allontanamento dei materiali di rifiuto, vaccinazione preventiva.

L'on. Blanc.

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L 'on. barone Gian Alberto Blanc, Gerarca che regge le sorti dell'Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell'Infanzia, è stato nomin.ato professore di geochimica presso la Facoltà di Scienze dell'Università di Ron1a, in rico11oscimento dell'importanza dei suoi studi sulla :radioattività o sull'utilizzazione .d ella leucite. Al Blanc è stato a nche conferito, dall'Accademia delle scienze di Torino, il premio qu adriennale Bressa. D emmo notizia del premio Sanwro assegnatogli due anni or sono dall'Accademia Nazionale dei Lincei. Al Blanc, che è uno dei maggiori scien.z iati del-

:B stato inaugurato .a Newark (nel New J ersey) un nuovo ospedale israelita, il « Beth l srael Hospital », della capacità di 300 I.etti e del costo di 3 milioni e mezzo di dollari (60 milioni di lire it.), id i cui 3 milioni offert~ dalla oomunità israelita. locale; s~ spera che il resto verrà coperto prontamente. Il nuovo ospedale non ha carattere confessionale.

Sindacato medico Brasiliano. Una Commissione esecutiva presieduta dal dott. Carlos Seidl ha fondato a Rio de Janeiro un « Sindacato Medico Brasiliano » che ha lo soopo di t utelare e promuovere gl'interessi corporativistici. ,

Offerta del Re di Svezia per la lotta contro il cancro. Il Re di Svezia ha deciso che la somma di 3 milioni 600 n1ila corone, equivalenti a 18.288.000 lire italiane, messa a sua aisposizione dalla Nazione svedese ~n occasione del suo settantesimo com. pleanno, sia devoluta . per l 'organizzazione della lotta contro il oan cro.

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Popolailone scolastica dei nostri Istituti superio· ri di coltura. Da una r elazione dell'on. prof. L eicht si desumono per il 1926-27 i seguenti dati: Università Giurispr. Lett. e filos:Medic. Scienze Farmacia

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2199 821 231

-Totale 9066 2401 8771 4843 3251 Sono da .aggiungersi 5070 inscritti ai corsi di Ingegneri.a e 1186 di altri I stituti. Si ottiene così un totale di 34.588. In confronto col 1923-24 si ha una dimi11uzione di 619 studenti.


[ANNO XXXV, FASC. 281.

IL POLICLINICO

1388

.!.ggressione di un medico. Il dott. con1m. M . Bosco, distinto professionista di S. Maria Capua etere, è stato selvag~ giamente aggredito da un pr~giudicat?, che ~11 imputava il parere esprasso, in un.a ~struttor1a giudiziaria circa una perizia per les1on1 prodotte dal figlio del criminale. Il dott. Bosco ha riportato frattura del cuhito e altre gravi lesioni.

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Per la morte del sen. Mangiagatti. Le ·onoranze funebri rese il 5 corr ., in Milano, alla salma del sen. Luigi Mangiagalli, sono riuscite una imponentissima manifestazione di cordoglio cittadino e nazionale. Vi hanno parte.c~­ pato largamente associazioni patriottiche e m.il~­ tari, rappresentanze dei Fasci, dei oo~b~tte~t1~ dei mutilabi, dei volontari di guerra, ist1tuz1on1 scientifiche istituzioni benefiche cittadine, i sindac.ati, una' folla di personalità della scienza, della politica, dell'amministrazione; intorno. al~a bara di Luigi Mangiagalli si sono stretti, in atto di devozione e di omaggio, anche gli umili, beneficati dalla grande opera di assistenza sociale àa Lui cr eata.

*** Il Capo del Governo ha oosì telegrafato: (< On. Ernesto Belloni, podestà di Milano. La notizia della morte del sen .. Mangiagalli mi addolora profondamente. Soompare con Lui un camerata che era venuto al Fascismo oon schietta ed apertissima fede. Egli, che aveva vissuto l'Epopea del Risorgimento, comprese la. portata della Marcia su Roma e chiese di entrare semplice gregario nei r anghi delle Camicie Nere milane.Si. In Lui rimpia n go l 'amico, il pri1110 Sindaco fascista di Milano, il professor.e insigne, il patriota fervido e disinteressato. Mi assoeio alle onoranze che gli tributeranno le Camicie Nere milanesi. - ll1 us-

E1·nesto Belloni,.

suoi più grandi concittadini. podestà ».

Il princip·e Ereditario ha. così telegrafato: « Con profondo rimpianto porgo mie sentitecondogli.anze per dolorosa perdita illustre senatore. - F.to: Umberto di Savoia ·». Sono giunti alla fa1niglia telegrammi di cordoglio dal Cardinale Arei vescovo, dai Presidenti del Senato e della Camera~ dagli onn. Turati, Belluzzo e Volpi e da numerose altre personalità, della scienza. e della politica.

"***

Il Podestà di Milano ha deliberato di intit'O-· lare a Luigi Mangiagalli la strada che dal VialeRom.agna porta all' I stituto « Vittorio Emanuele III » per lo studio e la cura del cancro, ere~to­ per volontà del sen. l\iiangiagalli.

Le malattie infettive in Italia. Mese di Marzo 1928. 27 f ebb., 4 marzo

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solini "· Il Podestà on. Belloni ha ii1via.to al nipote dell'illustre scienziato e patriota scompa.rso, il seguente telegramma: <( Animo aperto a ·t utti i richiami della Patria, spirito imbevuto delle nobili tradizioni della ct1ltura italiana, umanista latino anche negli anni che precedettero la gt1erra e la vittoria, custode geloso -delle tradizioni della scienza italiana, fascista nel mon1ento in cui il Duce è toccato d.a tutte le amarezze, interprete sicuro di questa nostra grande lVIilano di cui intese, come p ochi altri, le necessità spirituali, Luigi Mangiagalli scompare dalla nostra vita quotidiana circondato dal cordoglio profondo di tutti i suoi concittadini. Permetta a me, unito a lui da tanta amicizia e da tanta devozione, ammiratore profondo d ell'altezza del suo spirito e della sua mente, di esprimere a Lei e alla famiglia tutto il dolore della città di Milano che imprime il nome di Luigi Mangi.agalli a lettere d'oro tra quelli dei

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.:::>EZIONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. P . ~MILE-WEIL e al. La splenomegalia primaria aspergilla.re. G. GAMNA . La splenogTanulomatosi. Soc. d. Hop., 16 feb. - J. CATHALA e H. CABREsSÉDÉS. Epidemia familiare d'eritemi infettivi. F. RATHERY · e P. MoLLARET . Il « Glukhorment » nel di.abete. Jowrn. Trop . Med . a. Hyg., 15 feb. - J. JAOKSON CLARKE. Il parassita del vaiolo. Arch. per le Se . jj{ed., gen. L. CARMONA. Morbo di Hodgkin . - G. V1rJ.ATA. Tumore del testicolo di grandi cellule rotonde e di tessuto interstiziale. Gazz. d. Osp. e d. Clin., 19 feb. - A. D'ANDREA. Epidemia di tifoide in centro rurale. Riforma "J.1ed., 27 feb . - V. M. PALMIERI. Resi.st-enz.a del bacillo tbc. alla putrefaz. A nier. "J.1 ed ., gen. - . Numero di en·d ocrinologi.a.

L e San,g., 6. -

1389

Pro c. R. Soc . M ed,, fe b. - Discuss. su radioterapia profonda e radiumterapia. Copiosa casistica. Brit. M ed. J ourn., 25 feb . - R. STOOKMAN. Reumatismo artic. cron. e pannicolite . .d. cta 1vJ ed . Latina, gen . - M . LoEPER. L'intradermo-reazione oolesterinica nelle malattie precipitant i. Olin . ed I giene I n fcvnt. , feb. - V. · ZAMOR'ANI. Oontenuto in .C a del siero di sangue nell'infanzia. Bull. Med., 25 feb. - Numero di oto-rino-laringologia. Presse J.v léd., 22 ffib. - R . LÉRICHE. Sull'anestesia r achidea. Gio1·n. di B atterioi. e lmm'l!1tnol., feb. J. SPASSKY. Sull'azione dell'antivirus di Besredka. Paris ll!éd., 25 feb. - H . ScnwAB. Sintalina. e « glykhorment » . J ourn . .~1. ud. Franç., gen. - Numero sul m. di H odgkin e sulle linfo.adenie.

Indice alfabetico per materie. Acido oleico : azione . . . Anemie : cura oon fegato . . . . Anemia perniciosa: coliche pseudoliti.asiche . . . . . Arteria femorale: ef fatti tardivi cìella legatura . . . . . . . Articolazion e coraco-clavicol.are . . . Ascesso cerebrale . . . . As~icurazione obbligatoria cO'Tltro la t u ber colosi . . . . Bibliografia . . . . Cancro del pancreas con met astasi midollari e a nemia. megaloblastioa Oa pillari : misurazione della resistenza Cirrosi epatich e : modificazioni d el plasma . . . Cloroma . . . . Colesterina: ricambio n elle epatiti . . Cordom.a sacro-ooccigeo: manifestazioni cliniche . . . . Corpo estraneo n ei bronchi . . . Crona.ca de l movimento '[YT'O f essionale . Cutireazione a.Ila tubercolin a: influenza della 1uce solar e . . . Demenza precoce: terarp ia malarica . Diabete : somministrazione di pa n cre&S Distrofia muscolare pseudoipertrofica f ami gli are . . . Docimasia ottica del polmone nel neonato . . . . Emiplegia organica in seguito a morso di vipera . . . . Flebiti consecutive a oper azioni ginecologiche . . . . Flebiti: trattame11to abortivo . . Isterotomia e sterilizzazione tubarica

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Malattia del Friedreich . . . . Malattia del sonno: rilievi . . . . 1\iiegauretere congenito . . . . . . Neoplasia cutanea n on comune a sede inguinale . . . . . . . Orchiepidimite gonococcica: roentgenter.apia . . . . . . . Ordini dei medici: iscrizione nell'albo . P ancreatiti e pseudo- . . . . . . P eritoneo: con crezione calcarea ossificat u. . . . . . . . . . Placenta normalmente inserta: distacoo prematuro . . . . . . . . • Procreazione del sesso a volontà . • Sciatica : varietà e cura . . . . . . Sifiloma tracheo-bronchiale concomitante ad ectasia aortica . . . . . . Solfocianuro di potassio nelle ghiand0ole sali vari . . . . . . . . Stomaco: chirurgia . . . . . . Stomaco: tun1ori benigni . . . Trombo-flebite migrante . . . . Tubercolosi : ipertiroidismo . . . . . Tubercolotici: emorr.agie occulte nell'espettorato . . ~ . . . . Tu mori maligni : mortalità per n el . comune di Cesena . . . . . Unghia incarnata : cura radicale . .asi sanguigni: lesioni cu rate con b ismuto . . . . . . . . . . \ Tasi sanguigni: trattamento ch irurgico delle affezioni obliteranti . Ven e varioose e loro complicazioni: trattamento oon le iniezioni . . . . . . Vie nervose ottiche

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Pf)1tc1ioico se non in seguito ad tatorlzzazlone scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

Olrttti di proprietà riservati. -

Roma - Stab. 1'ipo-Lit. Anna.ni di M. Courri&.

V. AsooLI, Red . resp.


[ANNO XXXV, FASC. 28}

IL POLICLINICO

1390

Nuova Interessantissima pubblicazione della Casa Editrice L. POZZI: Prof. VINCENZO GIUDICEANDREA

DOCENTE DI PATOLOGIA SPECIALE ME· DICA NELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

1a 1ca • e mezzi s.u ssidiari di Laboratorio .

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Manuale per Medici pratici e Studenti nel testo). .(con 122 figure in nero e a colori intercalate .

questo libro vengon o coordinate e inquadrate nel campo della co:npleta osservazione clinica le varie ricerche di laboratorio; e l'A., giovaridosi anche della sua lu11gu. esperienza profe.ssio1iale e didattica, ha trat.tato la complessa materia seguendo un indirizzo eminentemente pratico. In rapporto alle preven,tive nozioni sui vari orga1ii, alle varie form e ntorbose ed alle loro possibili com,plicazioni, vengono considerate le particolari indicazioni per le indagini su s-sidiarie. Di queste sono espo.sti i concetti fondamentali e le norme di prelevamento, con le più precise inclicazioni di tec11.ica per quelle che ogni medico potrebbe eseguire, e insistendo sovratutto sulla reale inzportanza diagriostica e prognostica di cia.scu1ia, senza trascurare le conoscenze che per tutti rappresentano necessari eleme1iti culturali. Le nurnerose figure , in gran parte originali e spesso eseguite in forma di riprodztzioni schematiche, concoriTOno all'efficacia dell' esposizio1ie, estesa anche alle cono.scenze ed ai 1netodi più reC•3nti., al contributo scientifico italiano in questo campo ed alle indicazioni bibliografiche. ll libro quindi può dirsi per gli studiosi in, genere it1i indispensabile co11i1>letamento dei trattati di Pato· logia; e potrà essere sonimaniente utile ai Medici pratici per regolarsi quanào il solo esame dell'infermo non dà sicuri elementi di giudizio . ]11,

SINTESI DELL' INDICE SISTEMATICO. PARTE PRIMA. MALATTIE DA BATTERI O DA PARASSITI .

l\1ezzi generali di diagnosi. Mezzi particolari per le differenti malattie : da batteri, da spirocheti, da .protozoi ematici, da pa1·assiti animali di varia localizzazione, da elementi inicotici.

PARTE SECONDA. MALATTIE DELL'APPARECCHIO CIRCOLATORIO.

l\1ezzi su ssidiari per la diagnosi. Modificazioni en1atiche e urinarie. Edemi e versamenti liquidi intracavitari. l\'Ietabolisn10 basale. Esa1ne radiologico .

PARTE TERZA.

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MALATTIE DELL'APPARECCHIO RESPIRATORIO.

Particolari mezzi di diagnosi. Espettorato · Versan1enti intratoracici. Esame radiologico . Diagnosi delle varie malattie pleuriche e bron copulmonari.

PARTE QUARTA.

-- Esame della funzionalità pancreatica. Glicosuria e Glicemia. Acidosi. Diagnostica speciale delle malattie del pancreas.

PARTE QUINTA. MALATTIE DELL' APPARECCHIO UROPOIETICO. • Le urine in condizioni patologic&e: esame e mterpretazione clinica. E same della funzionalità renale. Diagnosi speciale delle Nefropatie.

PARTE SESTA. CONDIZIONI PATOLOGICHE DEGLI ORGANI EMOPOIETICI E DEL SANGUE.

Preliminari di Morfologia ematica e di Anatomia e Fisiologia del Midollo osseo, delle Linfoglandole e d ella Milza. Apprezza1nento clinico delle alterazioni midollari. Diagnosi delle ~·arie Adenopatie. Concetto anatomico e diagnosi differenziale d elle Splenomegalie. .r\{'fezioni emorragiche. Particolari sindromi ematiche. Sintesi clinica delle Anemie.

PARTE SETTIMA.

MALATTIE DEL SISTEMA DIGERENTE E DEGLI ORGANI ANNESSI.

- Esatne della funzionalità gastrica. Diagnostica speciale d elle gastropatie. - Esame della funzionalità inte~tinale. Diagnosi delle varie affezioni dell'intestino. - Esan1e della funzjonalità epatica. L'insufficienza epatica. Diagnostica speciale delle 1nalattie d el fegato.

MALATTIE DEL SISTEMA NERVOSO E SINDROMI ENDOCRINO· SIMPATICHE.

Il Liquido c. r. in condizioni patologiche. Diagno ~i d elle Meningiti e di altre malattie cer ebro·spinali. Mezzi di studio delle affezioni endocrino·simpatich~.

Volume in-8°, di pagg. XVI-488, nitidamente ·stampato in carta patinata. Prezzo I... 68, più le spese po· stali di 3pedizione. Per i nostri abbonati, sole L. 60 in porto franco .

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Cheque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA •


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ANNO XXXV

Roma, 23 Luglio 1928

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Fase. 29

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fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI SEZIONE

FRANCE.SCO DURANTE PRATICA.

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R EDATTORE CAPO: PROF .

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\TITTORIO ASCOLI '

SOMMARIO . ne• \Qt.

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·O sservazioni cliniche : F. Speciale: Sull'impiego della freni ce ctomia nella. ~ ura chirurgica della tubercolosi polmonar e. "Note e contributi: E. PAZZI: La necessità dell'ooame r adiologi-00 sistematico per l'accertamento diagnoa.tico. ·sunti e rassegne : FEGATO E VIE BILIARI: B. Moynihan: La cistifellea. e le sue 1nfezioni. - Wilkie : Batteriologia della colecistite: studio oJinico e sperimentale. - E. Bressot : La suit ura senza drenaggio degli ascessi amebici del fegato. - MALATTIE REUMATICHE: F . Be1ancon e M. P. Weil : La « ma1attia .reumatica». R . Mille~ : L'influe nza dell' ambiente s ull'i11fezione reumatic_a nell'iin fanzia . .$1-oria della medicina : L. TANZII: L a vita e le Q'Pere del chjr11rgo << Giusep~ Flaiani n . ·Cenni bibliog r afici. Accademie, Società Mediche, Congress i : R. Acca demia Medica di Roma. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. - A..-;sociazjone Medica Triootina. - Società l\ie-

OSSERVAZIONI CLINICHE. ANATORIO POPOLARE « \ ' . CERVELLO » DI PALERMO

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diretto dal l)l'Of. \ ' .

FIGI .

Sull'impiego della ft·enicectomia neJla cu1·a chiru1·gica della tube1·colosi pol rnona1·e. CONTRIBUTO 1CASISTICO p er 11 dott. SPECIALE FRANCESCO. •

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Cou1e è i1oto Vo11 Stuertz, per prim o, a ccennò nel 1911, alla possibilità ·di .r ecider e il n ervo fre·n ico a;1 collo, ·con lo sco110 di paralizzare l 'em i.diafran1m.a 1corrispon dente ,p er .fare collabi're la porzione b;asilare ·del po1mon e .e favorire i pro-. Ce$Si ·di 1gu.arigion e di l esioni tuib er colari ivi indo,:atL La proposta che s embrava audace, per·Chè si cr edeYa ch e la lesione 1dcl nervo fr enico fo sse m ortale sull'uomo, fu attuata da Bardenheu er n el 1912 e successivamente da Sauerbruch .e ' Valther, Frisoh, Go etze, Oe'h ler , Felix, Alexa11•der , ecc. Si .aprì in tal mo.do , il campo ·ad una ser ie succe$Si\'a di -os·servazioni e .d i di'scussion i, cl1e tuttora per1durano, sì .da giustificare i n t:o,·i contributi di inda·gini e d i ricerch e che ·vrrtg-ono apportati sull'ar gom en to .dagli studiosi di tisiologi a. Scrgent, Baum gartner e Bo:rdet nel riportare .dei casi di t u bercolosi polroo11arc trattati co11 àa 1

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dica di Parma. Società Medico-Chirurgica degli Ospedali Ahruz~si. - Sc.<iieta Medico-Chirurgica An-0onetana. - Società di Coltura Medica Nova.rese Appunti per i I medico prati CO: SEMEIOTICA: Le modificazioni percussorie dello Eìpazio costo-iliaco nei versamenti liquidi pleurali. - La percussione del t/..lrace. - CASISTICA: Il bambino nervoso . - La celiachia. - Vegetazioni adenoidi. - Influenza delle stagioni sullo sviluppo della meningite tuberoola.re nei bambimi. - TERAPIA : Sulla tolleranza dell'organismo al bicarbonaito di sodio. - L'acqua tridistillata in t erapia. - La chinina in soluzioni zu-0cherate Formule t o·n iche. - VARIA, · Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE: Monteleone: Della. preparazaone e funzione dei medici della marin1a mercant ile. - Conoorsi. Nostre corrispondenze : Da Torino. - Da Genova. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie. 1

1fren icoton1ia, ·dicono ch e i risultati di questo intery.ento son o da osser var e a lun g.a scaden za . L ' inter,·en to può portare un certo iniglioramento <lei disturbi funzionali , ma ·per quanto rjguarda la sna azione cicatrizzante, veramente c,u rativa, q ue$ta non avvien e che do·p o sei rn·esi e p erfino dopo un anno. Quirrdi gli autori credono ch·e esista un lungo periodo in cui l'oper·a zi·one riscl1ia di essere tenuta ingiustamente per inefficace. z .a1dek dice che la resezion e del fr enico realizza una 1paralisi più com·p leta e ,p iù p·ersis tente del diafra mma, di quello che non faccia il semplice pneumotorace arti.ificiale o la toracoplastica, e p erciò rafforza e completa questi ·d ue interventi. Moron e, n ota in 1quasi tutti i suoi casi (54) un cospi·cuo innalzam ento del diaframm.a e l'i·m mobi:lità assoluta e stabile d i esso per la distanza di quasi un anno. Bérar·d· e Guilleminet riferiscono su 40 casi. Essi osservano c:he in 27 ammalati con tub·ercofoisi polr11onare ulcero-cn.seosa o fi1bro-caseosa unilaterale, ]a freni,co.t omia è stata la sola riso,r sa terapeutica utilizzabi:le, e ch·e tutti i casi, in generale, hanno rjsentito un vantaggio immediato. P er i risultati a distanza n otano che su 17 casi , in 11 il m iglioramento fu soltanto temporaneo, mentre in 6 l' effi cacia dell'intervento ·è stata costante sino quasi a tre anni di osservazione. 1

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Morelli su 127 casi rilferisce di aver e avuto quasi sempre dei miglioramenti e spesso a n che guarigioni. . Thearle sopra 62 casi ebbe i:l 50 % di mig'_lj oraimenti ·ed il 10 % di miglioramenti assai ma·r cati. Rioci e ~Iilani in 9 casi di twberc·o losi pol1nunare inei ·quali_la presen za idi sinfisi g;>leurica comrpleta r·endeva impossibile il pne um otorace, ottennero buoni riisuàtati e rtduzioni di caverne anche u·b·ic·a te n ell'.a1)i•c e polmonare. Ourti ritien e cl1·e i risl1ltati s iano s0icldisrace11ti anche a grande di-stan za dall'intervento e che gli insuocessi di alcune statisticl1e siano da attribuire alla non opportuna scelta 1del materia:l e. Castiglione su 16 casi di tubercolosi polmonare otten ne solo 5 volte la guarigione e.d l1na volta miglioramento. P erret ·et Piquet ritengono utile la frenicotom ia nella ·Cura c.l1irurgica d ella tubercolosi polmonare, e d affermano cl1e gli insuccess] si debban o attri(})uire o . a di·f etto di ,tecnica (avulsion e in·completa del nervo) o ad i11dicu.ztoni non ·esatte. Paoll1Cci in 10 casi ebbe 9 miglioramenti. Sauerb ruch su 60 ca~i ebbe 17 mig·lioramen ti. Bo1do su 25 operati ebbe risultati non del tl1tto confortanti , avendo notat o solo cl ei ,·antaggi 1n 6 casi. I .a tecnica. or.d h1ar ia m~nt e sen1nli C'l'. h(l subito delle ln ocli fi cl1e 1per 1not'iYi estetjci , per comodità ·di repere del n erYo e per n ecessità terapeutiche. I achia consigli a llil 'incisione di 5-6 centi1n clri p arallcJa alla claYicola, a due cc11ti1netri al di~ sopra cli ,qu esta, in n1odo eh e la .parte 111 e1cl j a dell'inchsi.one corTisponda. al bordo posteriore dello ·sterno-cleido-1nastoi"deo. Unci11anc10 nledial.m.cnte 1que$to mus.colo si sco1)re il frenico cl 1 1• stà 1so11ra i.o scaleno rtcoperto {la t1na Bottll e l a111ina aponeurottca . 1Losio usa s·empre 'l1n 'inci'Sion e angolare come per l'allacciatura della 1prima rorzio11e del~a succlavia, un po' più breYe ecl intrressante $Olo il fascio clavicolare clel'lo sterno-cleiclo-n1astoidt'O. Bérard trova migliore un'incisione orizzontale. P erret e Piquet si serYono ·d i un'incisione trasveriSale di 4-5 centimetri ad un 1clito trasverso aJ di.sopra del bor·do superiore ·deJla .cla vi co:1 a e ciò per ottener e una cicatrice lineare appena visibile. Gli auto·ri nella d escrizione elci rapporti rd.el frenico con l'aponel1rosi cervicale profo11cla o preverieabrail.e, insi'stono nel ritenere ·Clle i 1 n ervo riposi 1clirettamentp sulle fihre mu-scolari all'interno della guaina del muscolo e che, 1per metterlo in eYid enza, bisogna aprire la g-uai11a del:lo scaìeno, costituita da1l'aponeuro·s i prever1e1)rale. F. quest0 t1n dettaglio anatomico che meri tu 1

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. . .a tt enzione e sul quale a.b·biam o creduto opportuno di istitu)re indagin i personali, di cui i n se~u ito riferiremo. P a uchet fa pure u11'incisi·On e trasversale. Leotta, nel trattato id i ò\tled'icina Operatoria, consiglia un'in·cisione \re.rticale di 4-5 cen timetri sul bordo po·steri·o·r e ,del:lo sterno- clei·clo-1m~toideo, come pe·r la legatl1ra dell'arteria ver tebrale. 111 R·edaelli pratica un 'in cisione parall ela a;lla clavicola, u n centi m etro al di sopra di essa .. lunga circa 4 centimetri fin o a raggi ungere un punto distan te circ.a tre cen timetri 1dall'articolazione rS terno-c:lavicolare. Sezionato il 1Pellic.ciaio, isoJ.a e sposta all'inden·t.ro il fascio cla,·icolaredello sterno-cleido-mastoideo, per mettere 1n eYiden za l'aponeurosi cervicale media . Ricercata la porzion e tendinea del muscolo omojoi1deo, i ncide, immeicliatamente al diso.p ra di es?a. l 'apone1l1rosi . .cervicale m edia; costatata la presen ?:a di tm batuffolo adiposo, che fa ernia attrarver.so la b·r eccia pratjcata sull'a.p oncurosi. riceroa sotto cli esso il inu·s·colo scaleno a11teriore, 11ella Cl1i ' f.a.cci aa nterjore o, tal,rolta, .su quetl le J.ater·a 1i,. ·decorre jl nerYo spesso a direzione o·b liqua in 'bas·s o ed all'interno . I.J 'operazion e sul neri:o'" n ella tecnica originari.a d ello tuertz, era data ielalla sen1plice .sezione. :Nl a si costatò ben presto che la sola di ere~i no11 clL~t<'r111ina,·a un solle·y~1nento a1pprezzal)ile del cli art.a 111111a e quindi era in efficace (Okl1ler, at1erbruch ). P iù tardi avendo Goet ze e Scl1epelm an11 di.m ostrato che la mancaJ1za d elìa para1'lsi compJcta è do,·uta alla es1, stenza .c1i nn'anasto1nosi fra il freni co ecl i1 .sueclaYio , Goetze stesso propose la .fr en icectomia parziale, per modo da r ecidere il ner,ro al .r sotto .ctell'anat:tomosi f ln .qua·si all'al~ezza. cl,i1 ,ga11glio inferiore del s impatjc.o cervic·a:le . Pii1 tardi il F elix (1922) 11ropo.s e lo strappamento del n er\'O (frenico-exeresi) ip er n1•odo da s·op1pri.m ere tutti i ra11porti anai.Stomotici di ·esso. Ecl è qu esta l'op erazio11 e L·l1e, con qualche ,·ariante, oggi gelnera1mcntc ·si ,1),ratica. I l capo centrale clel n er•YO sezionato Yiene abbandonato, mentre il periferica ,·ien~ pinzato. ..\lcuni operatori (Fiscl1er) strapr•ano addiri·t tura il n erYo, ma in tal guisa si possono 1)fO\'OCare 1degli incidenti quali: l 'emorragia per lesione 1d·ell'a·r teria 1p ericar1di-co-fr enica, la lesi on e clella vena sue-· c1a,·ia, 1disturbi r espiratori e cardiaci riflessi, dolore 1più o meno vivo alla sp alla. alla ba.se t oracica, al ·collo con sensazione di ango·s cia precordiécl.e. P er evitare q u·esti inconvenie11ti iè con si·g liato usare modiche trazioni st1l n1oncone perife:r:ica del nervo, che e'ritan·do lo stra:i1pam ento, _perm ettono di m ettere in evidenza dei filamenti n ervosi accessori, cl1e si possono sezionare cp.1indi man mano che si. procede n ell.a trazione. 1

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SEZIONE PRATICA

A1Vvolgendo il nervo alla pinza, si può prelevare •Un lungo tratto .del nerv.o ste-sso e sezionarlo .quanto più in 1basso è posstbile. 0 rdinariamente, a s1portando· da 8 a 10 centimetri 1del n·ervo, non si ha mai ·da costatare .alcun incidente a.id eccezione di una lieve e transitoria dispnea, an ch'es6a piuttosto rara. Gli inciden ti operatori sogliono es.sere invece al!quanto p iù ~requ enti p er e$cissioni di tratti troppo lunghi del nerv.o (.2G-30 ·centimetTi) . L'interruzione 1del fren ico potta come conseguenza :i.a paralisi del diaframma ed il sollevamento di iqu.e-sto muscolo, p er peI"dita d ella s·u a tonicirtà, p er un'altezza da 5 a 7 centimetri. Il sollevam.ento varia caso ~·er caso ed ·a nche viene inffluen zato dalle .condizioni pato~o.gic.he della pleura e del polmone contiguo (aiderenze pleuricl1e, induri1nento polmonare ecc. ). Il Feli.x potè osservare che il s·ohlevamento .del ·di.~fram­ ma ' ' aria s·econdo i l lato operato; così mentre 1' emi diaframma destro·. può s oll evarni .da !? a ? centimetri durante l 'inspirazion e e ·da 3 .a 4 centimetri d!urante l' e·spirazione , il sinistro invece s i solleva da 5 a 6 du.r ante :l'ispiraziòn e e di 2 centimetri n eil'espi•razione. Altr.a conseguenza .della frenico-exeresi è la ri·duzione del diametro traisverso dell 'emitorace (Morone) . Si aggi-unga l'inversione nella variazion e del i)'erimetro to-racico e di quello a1ddomin ale n egli atti del r espiro in guisa che, mentr·e tale variazione avviene contemporaneamente e nello ste-sso rrn·o1do in .con•dizioni ri ormali, ·dOiP-O la fr en ico-exeresi si ha allargamento del perimetro toracico n ell'in6pi·razione con r·estringimento di ,quello a d.dominale, ed il fatto inverso nell'espirazion e. [iiJmmobilità e l' a's·cell!si·o ne 1di.aframmatica, stabilitesi in un iprimo tempo, soglion o .p ersi6ter e con ulterior·e accentuazion·e dell'innalzam ento, dovuta all'insorgen za d·ell'ain:iotro'.fi:a. In qualche caso però la paralisi iregr e1d.i.sce e l'a:ttività diaframmati:ca si Tipristinia, ·e ciò può avven ir e sia per la iper.silstenza di ,qualche ramo accessorio d el frenico, Bia jper la mancata s~­ zione di qualche an astomosi, . .sia p.er la r iattirvazion e ,d.ella ·Corrente n ervosa .attraverso i rami diafr ammatici .degli u1'timi n ervi in ter costali, forse an ch e (1p1er riferire l'i'Potesi 1del Pan sini ~ per l'autogoverno idi picc-oli gan gli n ervosi intradiaframrn:ati.ci. L 'interven to è consigliato secondo Sauerbru ch e Brunner n elle f orme lfeibbrili di m edi·a gra,ritù com e an c.h .e n elle forme gravi, quando n on si può pr,aticare il pneumotorace. ,p erret e P ilquet credon·o che la indicazione ma.g gi()re .d·ella fr en tcotomia , .sia n elle sclerosi .cicatriziali r etrattili e n elle l esioni basali. Ser1

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gent e Ba•u mgartner 1a con sigliano n elle lesioni ple·uro-polmonari cronich e .della b~e, e for.se pr e!f eriscon o la . fr enicotomia al 1pneumotorace (.;·~· alla toracoplastica. Bo1do osserv.a che, n elle .forme evolutti.vP,, è quasi in utile sp.erare itlna m iglioria, m en·tre 1P•er :le forme torpi:de e scler.oti·ch e ·d ella ba:s·e si può · avere un certo vantaggio. In 1generale l 'indicazione è data dalle for:me ulce.r·o-caseose, da quelle emottoici1e e da quelle fibrose ad an.damen to 1progre,ssivo (Lamberti-Bocconi), Se la le5ione 11a sede alla base l 'indicazione è ancora più n etta, m en tre inv·ece sarebbe meno ,g iustificata .p er lesioni 1della metà superiore ·del p olmon e o \degli aptci, P·ffi' :qu.a nto lb·u oni r~S'U l.t ati siano stati r eghstrati an·che in questi casi, specialmente 1se accomp agnati .d a ploorite fi•b ro-adesi1V.a. Il ·Criterio 1delà'illnilateralità assoluta delle lesioni s arelYbe stato .sostituito .da .qu·ello· ,della prevalen za unilaterale del ,p rocesso specifico e si sa reb. be perfino data anc·h e l 'indicazio:n e ·dell'intervent o :bilatera:le p er lesioni bilaterali. Il Re1daelli ha eseguito la rfr enico-exeresi in presenza idi un ipn eumotorace ipoten·sivo contro1aterale. Infin e la frenicoex·er esi vien e a ssociata al pneumotorace artificial·e :parziale con p.revalenza. di a·der·enz·e ·d·el polmone alla pleura 1diaframmatica; completa la ciura 1pneumoto.nacica se ·q uesta 11a prodot,to l 'atelettasia perenne ·del ip olmone; viene anche .associata al pneumotorace per r en dere ,p iù lento l' assorbim·ento. ·d e.I gas, per allontanare i rifo rnimenti e per prevenire (rsecondo Zadek) la pleurite parapneum otoracica ; prece,de la toracopla:stica 1Sia p er s aggiare la ca1pacità funzionale 1del p olmone opposto, .sia .p er fare migliorare pirelirninarmente lo stato gen·erale 1dell'iTIJf·ermo. .$ ui risultati · terapeutici è sorta, come avanti accennam:çno , la maggiore controversia. Dalle stati:s tiche av·a nti citate risulta che, ·circa i risultati imm·ediati, mentre alcuni Au tori si mostrano entusia·sti ·d ell'intervento , aven·do .ottenuto d aipo di esso, la scom'Parsa progressiva dei disturbi a carico 1dell' appar·ecchio r e~piratorio, della febbre, id·ei fenomeni tossici ed il miglior.amento· deJlo stato .g ener.ale, altri inrvece n on .h afl.no 1p otu1o regiistrare simili successi. Fra i più convinti 60steni tori italiani della fren icoexer esi ri·cordiamo 1lVIoron e, 1lVIor·elli e Redaelli. Es$i ammetton o cl1e i buoni riS1Ultati 1di~·endan·o, si.a dalla scrupolo5a 1ecn ica operatoria, sia dalla scelta ·d·ei casi; in'fatti l'in·dicazion e eìettiva dell'atto oper atorio è data •dalle lesioni basa-li e da queJJe accompagnate da sinfisi pleuriche, ch·e r endono impossibile l'istituzione del pneumotor ace terapeutico (1Morone). CirC<l i risultati .lontani, ·n on si posson o an'•

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IL POLICLINICO

cora accettare conclusioni definitive, essendo la maggioranza ·delle osser.vaz1·oni, circoscritta ·a d un periodo di tempo n on lungo. Pochi sono i casi sorvegliati per circa tre anni (Bérard e Guillemin·et, Morelli); da ef'si 1risulterebibe ·C:h e mo:lti ·b u,oni ·r isultati i.mmediati, verrebbero a fallire col decorrere del tempo, sicchlè le statistich·e subireblbero una notevole riduzione nei riguardi della persistenza delJ.e guari·g ioni cliniche. 1

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dizioni generali e locali p eggiorarono e rapidamente diedero un esito letal e. 1CAso Il. - L. Maria Rosalia ·di anni 17 ·da Monterepre. TubercoloiSi polmonare cronica. Infiltrazion·e polmonare ·destra; rf orma filbro-caseosa. ·discretamente fi.b rosa con pleurite secca. Lievi !fatti infiltrativi nella regi·o ne perilare sinistra. L'·esam e- radioscoip tco con'.fer.m a l a diagnosi clinica. Dopo iniutili tentativi per il 1pneumotorace> s i esegue la frenicectom1a il giorno 8 aprile 1926. !Nessuna miglioria; lentamen te è peggiorata con estensione del processo a sinistra. 1

IJIJ. - S. 1Cecilia •di anni 16, da Caltavoturo. Tubercolosi polmonare cronica, bronco-alveo~ite del poimone sinistro con pleurite fi•b r·oadesiva. All!·esame radioscopico si nota il polmone 1sini~tro 1diffusa.m ente opacato. La zona apicale è aJbb·a:stanza Ol)aicata e non .si rischiara con i col·p i 1di tosse. 1L '·o1bli1quità ·delle costole -è açcentuata con impii·c ciolimento degli spazi intercostali. Seno costo-diaframmatico non completamente libero, motilità del diaJfram.m a ridotta. Tentativi ·di pneumotorace ch·e poi fu s-01.Spe.so per .aderenze. Frenicectomi.a il 16 giu·g no 1926. L'ammalata è migliorata, è aumentata di 1peso , apirettica, ha espettor azion e 1scansa. L' esame radiolo1g ico ·dopo l'interven to fece notare l 'innaàzam ento 1dell'emi:cli·aframma sinistro sino al 6° spazio lntercostale. Risultato ottimo; ·dopo 18 m esi le condizion i generali e locali dell'inferma sono 1Sod1disfacenti. CASO

I caisi che noi abbiamo trattato sono in num ero idi tre. Ard ·essi agigi·u ngiamo .altri t re casi operati nel Dis pensario Antitubercolare u Banco d i .Sicilia » di 1Pa lerm·o m eroè la cortese adesi-0ne del Direttore (a cui rendiamo vivis6ime 1g razie) il 1qu·ale stabilì l 'indicazion e de1 l'in tervento in ciascun amm.a lato. Circa il criterio .d i scelta, n oi aobbiamo vo~uto alquanto estendere l'indicazione ·d ell'intervento, anche a lesion.i non strettamente basali, e.sten1dente8i cio•è in tutto il polmon·e, e a le.sioni con sede ,prevalente n·ella metà superiore d el :polmone, al fine di stu·diare più lar.gamente gli effetti terapeutici e ·di farci iun concetto pers-on·ale ·della 1bontà del trattamento nei singoli ca·si . La tecnica che noi ·rub·b iamo seguito tè stata quella de$critta dal Leotta n el Trattato di Medicina Operatoria del Durante. Incision e v·erticale di 4-5 c;rn. sul bordo po,steriore dello sterno-cleido-m·a stoi·deo come per la leg·atura dell'arteria vertebra;le. 1S postato 1questo muscolo ed incisa !'.aponeurosi, il freni c·o apparirà a ridosso dello scaleno.. 1Sezionato· il nervo al di.sott\o ~iell 'o ­ mojoi,deo e preso con una pinza emostatlca il moncone inferio·r e, 1se ne isola quanto più è possilbile e quindi si seziona. •Nell'isolamento è facile notare i r.ami aoc·essori che si se.zionano. Nessun incidente 1postoperatorio ~bb·i-amo d ovuto lamentare. iPer nece$Sità tipografiche ,riaissrumiamo assai brevemente l e storie cliniche dei no.stri pazienti. 0

CASO II. - ·F . Lucia di ,anni 40 ·da icastelbuono. Tub·er.co.iosf ipolmonare ·c ronica. Infiltrazione d·el lobo superiore destro. Li-evi fatti d'infiltrazione all'apice .sinistro. Impossibilità di attuare il pneumoto:ra·ce. Frenioectomia il 24-2-1926. Nessuna miglioria risentì l'inlf erma dall ']ntervento. All' esame radi·oscopico si n otò, così come si -era già ·visto prima 1dell'atto operatorio, cl1e il campo polmonare de.stro ·era più ristretto del s inistr o; l 'apice 01p1acato si rischiarava pochis1simo. con i ·colpi di tos·se. Nella regione sottoclavicolar e, in corrispondenza dell'angolo esterno si notava una caverna 1del diametro di circa tre centimetri. La base era meno trasparente ·del norma;le. Jì fatto nu-0rvo era dato da :un lieve innalzamento del diaframma di circa due ce11tim·etri. Le con-

D. Gaspare di anni 28, ·da Roccap·a - • loumba. \Tubercolosi polmonare cronica con infiltrazione del polmone ·destro, prevalentem.ente a carico 1del lobo in'f eriore. Lieve infiltrazione d el1' apice sinistro. L' esame raodioscopico dà a destra opacità. marcata all'apfce, opacità a st:r:ie e a ·Chi-azze al lobo inferi ore e medio. A sinis~ra opac]tà apicale. Ili fortemente i.ngr~nditi. FreniC·ectomia il 26 giugno 1926. r:esam e radiologico dop o l 'intervento fà notare l'em·i dia1ramma ·destro sollevato sino al 5° spazio e pianeggiante. A distanza di un anno !'.ammalato si ripresenta alla n ostra os!3ervazione completamente apirettico. Con.dizioni generali soddisfacenti. Lieve aumento .di p eso. Il 1diaJramma si è mantenuto nella posizion e descritta. CASO IV. -

CASO V. - ·J. Salvatore di anni 26, 1da Mazz;arino. Tubercolosi polmonare cronica con in:c; trazione del lobo 1superiore de~ polmone sinistro. [nfiltrazione dell'api.c e destro. Infiltrazione ilare e perilare. Bronchite cronica. Frenicectomia il 20 l'l:rglio 1926. Decorso ·p ostumo buono. Rivisto l'infermo ·d·opo più di un anno, è stato trovato notevolmente migliorato; il r eperto ra·diolo·g ico 'ha conferm1ato l 'imm obilità e l'innalzamento della cupola ·dia·f rammati ca ·del lato sinistro. 1

CAso V1I. -

M. Girolama di anni 17, da Napoli. Tubercolo.si polmonare cronica con infiltrazion e tfibro-caseosa del polmone destro, più a carico ·del loib o suip1e·r iore e medio. Inizio dello stes·s o processo alla parte più alta ·del lobo superiore di sinistra. Infiltrazioni ilari e perilari. Bronchi te diftusa. Frenicectomia il 21 1uglio 1926. Migliorò ·dopo circa un mese •dall'intervento: Ln feblbre dimin·uì, 1diminuiron·o i sudori. L'·esame 1

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radioscopi.co ;diimost1·ò un innalzamento dell'e· midiaframIIla destro, pari ai •OOSi tPrEìcedenuemente trattati. T ale miglioramento 1durò 'Per un _perio·do assai brev·e, quin.di risali .Ja febbre , aumentò la tosse, i sudori 1divennero persistenti e profusi, mentre le con·dizioni 1g enerali dell'iniferma d eperivano. raie ipeggioramento, attribuito dalla famiglia ad un lieve strapazzo fatto dall'inferma, -e ra da .r iferirsi alla diffusione del procesiso ·a ll'altro lato. 1L'in'f.erma è m orta al 3° m ese 1dopò l'intervento.

!'.a tto operativo (innalzamento mass imo del diafr.amma) i vai1taiggi t.era;peutici f.ubiscano v·a riazioni in ragione della variwbilità delle forme di lesion e specifica polmonare. Il tipo 1del1a lesione 1polmonare 'Presentato dai nostri ammalati, è tuttavia quello che 'Più ifrequentemente viene segnalato per l'atto operativo (Redc;telli).

I nostri casi per quanto p oco numerosi, ci con sentono tutta·via qualche consi1derazione, che ci sembra .!ondamentaJe 1p er gli ·esiti della fr eni.cectomia. L'obbiettivo principale ·d a raggiungere ·è quello di otten ere il .massimo innalzamento ·del diaframma . Nei casi nei quali -ciò ·è ·st-ato :possibile (III-IV-V) il miglioramento è stato costante e persistente anche doipo un anno e mezzo dall'operazione. 1Nel caso VI si è anche avuto un buon innalzamento del diaframma, ma la ·diffusione controlaterale ·del processo 6fpecifico, ha determinato il peggior amen to dell'inlferma. La possibilità che l'insorgenza di processi con~ trolater13:li specifici annulli i rvantaggi dell'atto operatorio, ·Ci sem1b ra che ·deb·b a · rj correre all'incirca come n ei casi di applicazi,one ·del ,p neumotorace terapeut.i co, sicch1è è da ritenere questa sequ ela morbosa :relativamente 'Poco frequente ·e, in ogni •Caso è da con siderarla, nel giudizio d'intervento, con quegli stessi criteri con i •quali Yiene presa in consi:clerazjone n el giudizio d'in1er\·ento col pneu.m otorace terapeutico. Anzi forse dovrà essere m eno tenuta 1p,r esente, se vi sono Autori cl1e Ì'i-guardiano com.e .attua1bile, in rCasi ·d i bisogn o. la frenicoexeresi bilaterale (.CurtiLeotta). Cir·ca l'estensione ·del processo specifico i n ostri casi ci insegnano, che, se ! 'innalzamento del diaframma raggiunge l'optimum, si possono avvantaggi-are sia le lesioni totali del p olmon e come anch·e quelle superiori; •dobbiamo anzi aggi·u ng.er e che qua,si ne:ssuno ·dei n ostri casi ,p re. sentava la sHde della lesione elettiva 1per l 'op·erazione ('b.a:sale), se si esclll.l1de il caso IV in cui le lesioni interessa·vano tutto il polmone con prevalenza di .sede alla b·ase. Sicch1è ·dalle n o.stre osservazioni, non 1è possibile venire ad un controllo sulle basi teoric'he dell'indicazione ·el ettiva dell'inte.rvento. ·Iniine, il tipo ·delle lesioni ·srpec:Lfiohe, in qua si tutti i nostri casi, a1ppartiene alla così detta tubercolosi cronica ij bro-caseosa estensiva, ·con interessamento ·esteso della pleura (aderenze e perfino sinfisi) che hann o impedito ~"applicazione del pneumotora.ce terapeutic·o. 11 che ci impedi1sce di controllare se, a parità ·di .r ilsultati dati dal-

Corr1e in precedenza ·a ccennammo, abbiamo anclie fatto ricerche anatornicl1e sul comporta1nento del nervo frenico r iispetto all'aponeurosi ·Cervicale prorf onda ed a.tbbiamo costatato su 30 cadaveri, che il frenico · talora si trova a·ddossa to al muscolo, talora invece ne è separato da una lamina connettivale che è dipen· d enza ·dell 'aponell.lrosi cervicale pr·ofon·da. Non pare cne ·questo compo.r tamento sia subordinato a leggi speciali, ,p er rapporto con l 'età, il sesso, con lo ·sviluppo del soma ecc. eoc ... ·P are invece ·c.he la ·d iversità di <Comportamento si debba in, terpretare allo .stes·s o modo col !quale Duna spiega i r aipporti viari.abili ch e inter cedono tra guaina del fascio angio-nervof:o del collo ed alcuni nervi cranici (ansa dell'i·pog1'osso ecc.) ed il simpatico . Luna (ricerche in corso di pubblicaziqne) studia ndo microscopicamente in sezioni trasversali dette guaine, p otè convincer.si che la .g uaina del fascio ang·io-nervoso non 1è una forma2ione distjnta •dal ·Conn ettivo ·circum ambiente, ma un jspeict5imento idi questo, is'P essimento che 1può intere&sare . solo l e lamelle 1Più vicin e a1 !fas·cio, oppure anche m olte di qruelle disposte più p·erif ericamente. E .p oichiè i n ervi ·ed i vasi vicini, decorrono in questo connettivo, talora restano impigliati n ella tp1arte più spessa (.guaina), talora invece nella parte più lassa. La variaib ilità d e1 ra·pporti quindi è .dovuta non a variabilità di sede, ma, all'iad·den samento ma>ggiore o minore ·del connettivo che .sta attorno al fas cio angion erv·oso.

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SEZIONE PRATICA

Dallo Btudio dei nostri casi, noi ·p ossiamo dedurre le se.gu.enti conclu sioni, cui intendiamo dare il valore ·di provvisorietà, in attesa che la nostra statistica ·diventi più numero.sa: 1) Può essere .ad·operata per la frenico-exeresi sia l'incision e verticale sia .qu ella trasversa, potendo evitarsi ci·catrici troppo manifeste con una corretta srutura endermica. 2) Il rap'Porto ·del nervo frenico con la fasci a prevertebrale ·varia a secondo l'addensamento maggiore o minore del connettivo che .stà attorno al fascio angjo-ner·voso. 1


Condizione essenziale, jper otten ere i maggiori vantaggi terapeutici, è che il diaframm.a subisca il massimo innalzamento possibile. In tal c.aso, anche il.e le..sioni totali rpolmonari e quelle supe.riori possono dimostrare un notevole miglioramento. 4) La forma delle lesioni polmonari presentata dai nostri ammalati essendo egual1nente in tutti 1quel1la .cronj~a lfilhro1-caseosa 1estensiva, i risultati terapeutici, cons~derati in ragione comparativa da un caso all'altro d ebbono unicam ente riportarsi al grado di innalzamento del diaframma, eccettuan·do i casi n ei ·quali si ~bbe, come sequ ela morbosa, l' estensjone controlaterale delle lesioni specif~ch·e. 3)

1

BIBLIOGRAFIA.

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[ANNO XXXV, F ASC . 29]

IL POLICLIN !CO

1396

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pag. 606.

NOTE E CONTRIBUTI OSPEDALE DI

SAN

GIOVANNI CALIBITA

FATE-BENE-FRATELLI - I SOLA J'IBERINA - ROMA . GABI NETTO RADIOLOGICO

diretto dal dott. EHMANNO PAZZI.

La necessità dell'esame i·adiologico sistematico per l'accertamento diagnostico. Altre vo·l te n·el Policlinico, Sezi.on e PTatica, mi sono occ1upato di que...~to tema if avorito (vedi n. 30 del 27 11.11glio 19'26; n. 18 del maggio 1926; n . 14 d el 5 ~prile 1926 e n. 32 dell'8 agost o 1927) ; sarò perciò molto breve .e n on r~p·etarò gli argomenti in favore ·dell'uti!lttà dell'indagine r1adiolo1gi·ca n ell'aiccertamento di mo-lti processi morbosi ed in ispecie idi quelloi con sindr ome clinica n·o n ben.e definita. Ma poichè ancora n ell'esercizio profe&si1onale pratic-0 (nor1 già n elle ·C liniche e n egli Ospedali) non è da t utti, non •dilco riconosciuto, ma certo 11on suffici·entement·e ap~1rezzato il vaJore d ella jnv·esti.gazione riadio101gi1na, ben condotta e b ene interpretata, porto og'gi a conferma della tesi che sostengo alcuni rea:si di·m ostrativi. · Anche questa vd.lta tr8Jgigo g·l i esem[pi dal c.ampo mio .p rediletto, l '·uro1o·g.iJco. L 'elo.quenza 1dei ra;dio·g ramroi !facilita la br·evità dell 'esip.osizione qruale Si aiddice ad un Gior11ale di M·ediicina pratica. Sono quattfI'.o 1casi ilffilPO:rThanti pe~c.hiè 1a sinto1natologia accusata .ciagli inf erro.i r.i. cl1i.amava l' atternzione d ei medioi cmr.a nti .p iù sull 'apparato diger ente che s ull'rupparato urinario ed anzi, posso affermare, che in 1drue CéVSi veri sintomi 1suJJi.ettivi di affezioni urinarie m·a n c.avano· affaJtto. Ne·gli altri ·due casi si eiran·o 1av'llti stntomi ·di malattia urolo:g:iJca, primà d ell' aooertrurrl'e.nto radiolo1gi.tco; irn uno vi era s tata ematuria t r·e anni IP'l'ima, ·n ell'altro esisteva pirur ia ·da qualC!h·e m.eise, con modjca dolenzia nella re1gione r enale si.n is1tra e qualc:he elervaz.i.one seirotina d ella too:niperatura. Gli inifermi tuttavia aicCJUSavano gaistralgie e dolJ.-0ri ad1domina.li con turib e intestinali. G·li infermi s.on o stat i da me stu·diati in questo ain no p r es,so il imio 1grubin etto. Ra·diol·oig'ico nell'Oispedale ·dei Fate~B ene-Fratelli .

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1

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CASO I. - - A. R. : di anni 52, m e1diatore. Nell'anamnesi famirri.are artritismo, olbeisità, arteriosiclero1si. Nell' anamn·e si II"errnota · nu.Jla 1di im·p ortan te. Nell'anamn·esi p1I'·o1ssima da q·ua1ch·e an.n o crisi gaistri~he dolorois e da ipercloridria, dol·or.i addominali con perto,di di 1Stitichezza alternati rCOn p erio1dj di diarr·ea. Arl l'e1sarrn1e obiettivo so·g getto adip·oso, com segni di alI'teriosc.JeTosi e idi rallentato rtcambio, ma senza gravi alterazio.n i organiche. All'esame delle urine traocie di. albumin.a, p eso

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f ANNO XXXV, F ASC. 29]

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SEZ I ONE PRATICA

specifico elevato, 1027, n·el sedimen to ql1al1c.he em.azia, u r ati ed o.s·salati. Do1po aver con•sultato m ol.t i colleg.h i ed essersi sottoposto. alle varie _our e indicategJ~, fu finalm en te co·n·s~gliato d.i 0

1397

buone con.diz1oni di n utrizione g ener ale, senza ap prezzabili aJ.terazion i organiiche. L'analisi chimica ·e microscopica d elle urine fac·eva rilevare tracci•e di altb•u m in·a, 1con P'éso s1p e0

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farsi eseguire Ullla i.n .d agin e r adiolo.gica d·elle vie d ilgelI'en.t i e f'u a me inviato. Come è di n -0rma, pr.ima di iniziar.e l 'esame radioUogiieo 1s pecial e d el tu.b o diger en te , sottoposi l'infeftmo ·a d u.n a i-s·p ez·i-on°e raidiosco•p ica gen erale e, q.uan t un.q1ue il sog.g etto f os.se molto a·d ilposo, immeidiatamente osservai una grossa ombra ovalare n ell'ipocQn•drio s inirs tr o. 1P .e·n sai 5ubito che s i tiraittass·e di un .gr 01SB0 éalcolo r enale e non m e n e mer a VlÌlgliai per ch.è si sa che i g r ossi c·a:lcoli vengo·n o toQJ.erati dagli i111f ernni più d ei tPiccoli, e che i gro•Stsi calico1i posson-0 an1eh e eis ser e ignorati, per lung·o t empo , p·er assen za di iSin tomii su.b iettivi ed otbi·et.ttvi . .prati.cai la r a dioscoipia n elle vari·e prroiezi-0ni e p osizioni e mi convi111si dell'esisten za di un grois so calcolo r enale sini·sitro. La r adiogrrafia confermò la d tagnosi (vedi fig. 1) e pose in ev.i•den za un gro.S6o cal1c0Jo che ripeteva l a forma d ella pelvi r er1ale dilatata e dei calici r en.a li an cl1.e essi ·d'i!lata ti. Le 1ri'Cer c.h e uro1ogi1C!he r ilevar on o l "es~.l'u!sio n e d ella tf'llnzi.on e r·enale d al lato sinistr o, e l a n e!frectomia ,dimosir ò la p r esenza di u n ·C·a lcorro, d e1Ja forina i-n·dic·ata da l1a radio1g rafia, ch e ocoopava tutto il r en e rido•tto a d una S8JCCO·ccia riemipita ·d al calcolo e ·da detriti di cal·oifica zioni senza che esistesse una pion efrosi.

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ciifi·CO 1015, numeros i leucociti emazie ed urati amorfi. Era s tato rritenruto ruff etto d a dis.pepsi·a, iperclori·d ri a , vl.cera ·druoid enale e poii con s1gliaito

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CASO II. -

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G F., di a r1ni 39, comm.e&so. N•u lla d i importante ne·l g entilizio e n eU'ana.mnesi rrem ota. N·e ll"a n·amnesi prossima tr e a nni 1P·riima ematu ria, cessaJta d opo due giorni, ·e m ai più ricomrpars.a : da du·e anni accusava ·dolo,f i allo $tomaico, i'n :i.sp ec·i e do·p o i pasti e di notte con ir radiazi o11i d·oloros-e alle r eglon i lombari, ma n on ·Costantemente, a d accessi, a p eriodi pdù o m eno lunghi . AJl'e:sam e obiettivo sog.g.etto in

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FIG. 2.

di sottopor.si ad u n esame radiologico dall' Ultimo m e·dj1co oura:rute ·c he aveva molto ·esattamente raccolto l'anamn esi.


(ANNO XXXV, FASC. 29]

II. ?OLICLINlCO

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con .calcificazioni multipl e, ton.a·e.g igianti, e di varia intensità di o·paicità, che ri1peteva la forma d ella pelvi e d·ei caliiei renali. Gli .e,sami u:rolo1gici .conf er1n.arono altresì aJ1teraia la 1ìunzione renale sini<Stra e con la nefrecA.o:mia si ponè osservare che il rerre era ri d0tto ad un sacco ri1piieno d1 sostanza, molJe, biancastra come calice con de-i gro·ssi calcoli, C-0'5titmiti da fosfati di calcio, disposti come a raggi-era n·ei calie.i siuperiori, inferio·r i e medi: la- pelvi era in gran parta riipiena di liqui•d·o pu.r ulento (ipione.f!fosi ).

·Mi comportai con lui coJne con ·l 'jnf€1I'mo deJ J.o caso ed an che qu e•sta voJta alla radioscopia CùsS~rvai l'·orm!bra di ·un gr·osrso ·Calcolo racean.oso :mella reCTione renale sinistra, ed eseguii la rao . dio1g rafia (v·edi fi:g. 2). Si ebbe oosì la cooferma ··della presenza del c.alcolo gigante racemoso. Gli ~sarrni l\lrologici di.rnO<S·trraron-0 la alterata fiunzio=nalità ,del r ene sin.i stro e l'atto op·eratori-0 della · nefil'ectomia co:ristatò ch·e il c-aJcolo era perfettablente uguale, ,p er la form·a , a quello dell 'iJnm.atg\ne raidiografica. An cl11e in questo cMo n on esLsteva 1pionefrosi, ed il calcolo 0 0cupava, i·n gran parle, la pelvi ed i calici r ena.li.

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G. F., ·di anni: 49, ·el·sttricista. Geniito·ri attempati, viventi e sani, ammo·g liato con prole sana No.n malattie degne di imp·ortanza n ella giovie ntìL Da q.u alche anno diifiturbi vari che lV. -

CASO

1CAS0 III. -· .c. O., di anni 28, operaio. Nulla ·degno di 51pecial·e m·enzi·one nell'anaimn1esi fami• I

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4.

1iare; . nell'an-arrnne·s i individuale: lllles, blenore.gli stes,s o non sa'Peva precisare: cffiailea, male\$ra·g ia, tifo: da circa tre anni ·dol.o·r i all'ep-i1gaisrtrio sere gen,e1rale, na;usea, inap1petenza e dal.ori vaghi con irraidiazio!Ili all'addome· e.d alle !l'eni, specialall'eipigais~rrio, non in rapporto co·n i pasti. mente a sinistr.a: da tr·e m·eisi piUII'ia tC>on d·olore All'ei.Sama obiettivo so;gigetto adip·oiso senz,a a;p quaisi continuo n ella regio,n e r·enale sinistra e prezzabili a lterazioni oxg.ani1che: all'esame dell·e d'ebbre s erotin·a . ·, urine traioci·e sensibili di albumina, rp eso speci1Sino a qiu.a Jche mese prima dell'invio al mio fico 1010, nel serd imento leucoc.i ti, emazie, qualche ~abinetto era stato sottorp osto a oure pelf i dicilin1d1ro ialino. Era stwto se·m pre riteniuto aJffetto sturibi ga;stro-jntestinali, poi constatata la .p i·uria, da nefrribe .croniic-a ·e per tal-e m1alattta sottOJPosto etra struto consigliato di sottoporsi ad una in·da- . alle ,c,u.re .o,pipo•rfJu.n e, p·I'levalen temente dteteitiiche. gine radiologi-ca. ·U n collega, a:rni·co, cui av.evo par•l ato d-ei cai.s.i L'infermo che, come purtroppo suole spooso avprecedern te.mente illrustra:ti, ch·e ebbe ocioaisione di v eni.r e, s·i •p res·entò senza una anaann·esi dettavisita.r·e l 'irufermo, m e Io inviò perch•è lo sottogliat·a e senza 1'esame obiettivo del medioo cuponessi a·d una indagine radiologica com.p leta. rante, no,n mi acicennò affatto alla piurr-ia. 1\il j .C·ome il raldio.gramma .n. 4 facil.ment.e di·m ostra comportai con llui com.e n ei casi preceid·enti non fu ·diffiicile raidiosco1p·ic.amente e r.adi01graficaalla ispezione raid.io.sco:pica dell'ad·dome osservai , m1ente aiccertaPe la .presenza di un en.0T1ne crul-colo a silnÌISltra, una gros sa o.m ora a ch.i azze, più o ·d el rene ·destro, dia·g no·si coiThferm.arta dalJ.l'atto m eno op·ac'he, eh-e somigJiava all'ombra d el rene. op·eratorio, anich'·esso .eseguito, natuTalmente, d opo ~o-uii una radiogrart'ia ('Vedi fiig. 3) ed otte~ni acciu;rato eisam.e urologico delJ.a funz-ionalità n el radio·g.raJmma l'immagine -Oell'omblfa renale renale. 4

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[ANNO XXX\ ' , FASC. 29]

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N-0n ri.t engo n oceSsSario agigiun.gere altre iparole al:Ia breve eGposizio n·e s urf.f.iciente a diimostrar·e

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SEZ I ONE PRATICA

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1399

R.ip.0rrteTò solam.ente i raidiogrammi ·di tre altri casi di glfois.si ·c alcoli renali: l 'u1110 (.fi-g. 5) praiti· ieato da me pTes'So 1'Q.5.ped·a;le Fate Bene Fratelli in un u omo cl1e presenrtava ematuria da .d.u e aimi.i e piuria da sei m esi, u.n aJtro (fjg~ 6) eseguita d·a l dott. Nuvoli, anche presso l'Ospedale Fate Bene Fratelli, in un giovan e con ematuria da d·ue ann.i, il te1rzo (fìg. 7) radiografato dal dott. Petes-s i <presso l 'Istitiuto Fli•si.ot~raipico O•Stpi talieiro di Sanita Mar ia e San Gal1li•oan·o . . Nel caso radio.g r aflato del dott. P etessi l'infermo aveva em,aturia solo ·d a u.n m ese, non altri di· s turbi n1è gen·erali n è locali,' ·ed era stato inviato, 1

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per l' acc·efitamento radiologtco, .aall 'u~otloigo, p1rof. Sabatl1oci, che a veva con statato, con la cistoscopia, che l'Pm.aturia proveniva dal r en e destro. Ho lf.i'portato anche i tre r.adiogrammi per faJr ve.dere quanto sia freq·uente U rinvenim·ento, con . . l'indagine radi o~ogi ca, di 1g ro•SiSi c·alcol~ re nali. re. Come ho gjà detto è n oto che grossi calcoli . nal.i pos.sono n on daire molestia per lun.go tempo, e l 'ultimo cai50 citato lo con.fer ma, m a io ,p enso cl1e S·e l'indag1in.e ra·diolo.gic.a fO$Se un P·O' più di uso comun·e n or1 s i dovre·bbe giungere così ~1pes1so alla scoperta del calcolo rena.le diven·u to . . g igante, scop erta che può, non di rado, essere urnita alla dolorosa co·11statazion e che il r ene, che O$pita il ca1'colo , è fun zionai.mente distrutto. 1

:D FIG.

6.

quanto sare1bibe siaito utiJe p·eT gli infermi che J'indagi.ne radiologica fosse stata esegiuit a qu·alche anno prima.


(ANNO XXXV, F ASC. 29.J

IL POLICLINICO

1400

SUNTI. E RASSEGNEt FEOA TO E VIE BILIARI. La cistifellea e le ·sue infezioni. (B. MOYNIHAN. naio 1928).

Brittsn

. M edie . Journal..

7 gen-

1Prem·esse alcune nozioni LSullo stato attuale delle no~tre conoscenze p·e r quanto riguarda le funzioni ,della cistifellea, J'.A. passa a trattare ·d elle colecistiti. Le infezioni della cistifellea p·o ssono esser.e pri- ' mitive o secon1darie. La forma primitiva è rara, mentre, invece, assai più frequenti sono le infezioni secondarie. L·e vie che seguono i germi per giun gere aua cistifellea, sono diverse: la via sanguigna, l e vie biliari, la co rrente linifatica, o·p pure possono arrivare a lle pareti della cistifellea per via diretta, dagli organi vi·ci1n i (fegato, stornaco, duo·d en o, colon o rene). A. Infez·i one per via sanguigna. - Questa 1p uò verificarsi o per via arteriosa o per via venosa. La prima di queste vie è se.guita 1dai gef'mi soltanto in casi di setti·cemia e Ja se1conda soltanto nei casi •di trombosi o di tromboflebite. Noi ddbbiamo le no~tre conoscenze sulla colecistite ematogena a Rosenow. Egli ha tro'Vato nella cistifellea ·di indivi dui operati di colecistectomia nu·n1·erosi germi pato·g eni, s1pecialmente strepto-coc·c hi, i quali, iniettati rper via intravenoisa negli animali, danno luogo a lesioni della cistifellea, dei dotti biliari e qualche volta dello stomaco o del duodeno. Egli ha, quin,di, pensato c·h e tali germi aJb1b iano un a affinità ·elettiva n per i tessuti sirni1i a quelli dai quali originaria·m ente provengono. l 'ali rnicrorg.anis1ni giungono per la vi a san.guigna a.Jla cistifellea dell'aniqiale e ivi ,pro1du·cono d·elle lesioni del tutto sim.ili a 1quelle, che Si riscontrano n egli organi dai quali i germi son o stati presi. Gli eSìperi·m·enti di Rosenow e le ricerche cliniche e anatomo-pat0Jo.gicl1e nell'uomo dimostrano che certamente i germi p ossono giungere alla cistifell ea per la via sa1J1guigna. Altri osservatori sono riusciti, per altro, élJd isolare dalla bil e germi .che erano $tati iniettati n elle . ven·e. E interessante, in.fine ' notare che l'ini ezione di liquido di Dakin nella corrente sanguigna è cai:pace di dar luogo a1d una colecistite acuta. B. I nfezione per via linfatica. - In base alle nostr·e con o·sicenze sullo sviluppo della cisti:f ellea 1dovremmo aspettarci di trovare poch·e comunicazioni linfatiche tra es$a ed il fegato. In alcune regioni, tuttavia, e specialmente alla flessura splenica, sembra p ossibile che un or.g ana possa apipropriarsi dei vasi peritoneali, che vengono in 1

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contatto con 6$50. Jarnieson afferma che vi sciino numerosi raipiporti vascolari, speciaJment~ fra i vasi della superficie inferiore del 101bo destro ·del fegato e quelli della cisti'f ell ea. Anche Su1dler ha dimostTato l'intimo rap porto che corre fra i vasi linifati·ci superfi·ciali del fe· g·ato e quelli 1della cisti1'ellea. Taylor .esaminan·dO i casi ·di coleciste·ctomia O·p erati dall' A., n·ei quali era stato as·p ortato anohe un pezzetto di fe·g ato, riscontrò segni di epatite, ispessimento d ell a capsula del Gli~son, ·d ilatazione dei linfatici al disotto di essa e ·dei linfatici situati sul la parte esterna della cisti·f ellea. La via di invasione « epato-linfati.ca » della cisttfellea, se esiste, do~rebbe seguire in or·dine cronologico le se- . • guenti tap1pe: epatite - infezione dei linfatici intraepatici - prop.agazione della infezione ai linfatici superficia1i del fegato - compartecipazione dei vasi linfatici comunicanti della pàrete . esterna della cjstifellea. Oggi non rima.ne più alcun dubbio che l 'epatite, se non sempre, prece•de molto frequentemente la colecistite. Per quanto, poi, si riferisce a1le condizioni anatomiche della cistifellea, è stato nota:to ché in una g~rainde ìP'e rcentuale ·d i casi le lesion-i m·a ggiori so·n o a carico degli strati esterni della cistifellea. Su 81 casi riportati dall' A. soltanto in 18 le l esioni iThfiammatorie erano più spiccate in corri5ponidenza degli strati interni. I germi si rinvengono più facilmente n elle pareti della cistifellea che nella bile. Jn 33 su 81 casi furono riscontrati germi attivi: in 30 casi nelle .p areti della cistifellea, in 25 casi nella bile. I vasi linfatici della parete esterna erano no t ~vol1n e nt e dilatati in 20 casi su 81; i vasi per Io più non conten evano cellule, ma alcuni contenevan o linfo·citi. In 16 dei 20 casi i linfatici delJa sottosierosa erano dilatati e vi eran o segni evi-denti idi ii1fezione in essi ed intorno ad €ssi. SembTa, perciò, assai probabile che l'infezione 1p ossa giungere alla cisti,fe1lea se.gu~n·do la via linfatica. Una u'.lteriore 1Prova, che sta ad indicare la precoce -compartecipazione d el sistema linfatico in casi •di colecistite, ci è fornita dal fatto di avei' riscontrato l'ingrossamento della glandola linfati ca situata in vicinanza del dotto cisti co (C. H. Mayo). 1

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·C. I nf ezi.orie attraverso la corrente biliare.

L'infezione per giungere a1la cistifellea attraverso la corrente biliare deve :pe.rcorrere o la via dis-cen·dente dal fegato o la via ascen•dente ·dal duodeno. Che l'infezione per via retro1graida (as·cen·dente) fia possibile lo stanno a 1dimostrare le esperienze di Bon·d, il quale h·a riscontr.ato che i liquidi co'loTati iniettati n el retto possono essere. riconosciuti nel materiale che fuorie&ee ·dalla cistif elJ ea dopo l'operazione di colecisto-

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{ANNO

XXX\i ,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

1403

tomia. Ciò cl1e è ip oco noto è la frequenza con la inalattia aibbia inizio. E noto che il fegato ha quale si ver1fica questa infezione ascen.dente. un notevole potere baitterici•da. I germi che ,p er Ipercloridria e <1JCl01'idria. - L'iillfluenza d·ella via sanguigna giungo·n o a'l fegato, [plfovenienti 1·ipoclorirdTia e della acloridria è, forse, impordal canale intestinale, 'Possono in parte sfuggire ta11te. Il contenuto, duoid enale è abitualmente all'azione dist·ruttri·ce delle cellule epatiche e ·disterile e si mantieme tale per l "azione antisetti•ca scendere con la bile ne'lla cistilf ellea, ove, ragdel succo gastrico, dovuta a.ila presenza dell'agruprpan1dosi n ella bile concentrata, possono co.: ci1do c1ori·drico. In più di 300 casi fu riscontrato stituire i nuclei per la formazione di calcoli. cl1e il 22 % d·ei malati presentavano a·c1ori1dria La milza. - 0 1c·cor:re tener presente la possibiconl'pleta. L'a;clorid1ria sp·esso si associa o ·dilità -ch·e i germi che si trovano nel circolò porpende da una con1c omitante gastrite cronica. Noi tale derivino dalla milza. 1L a associazion~ di man on sappia:m·o in quale periodo della .v ita si lattie del fegato e di calcoli ·biliari co.n mamanifesti l 'a clori1dria, se essa sia una con1dilattie che sem1b-rano aver·e la loro ori.gine o il zione congenita o segua a una qualc'h e in,f ezione loro principale sviluppo nella milza è di venuta dei prin1i ·anni .d i vita. Ma sembra assai proO'g gtdì più chiaTa. In casi di ittero emolitico il babile, e i lavori di Knoff confermerebbero 60 % dei malati so·f'frono anche di cole1itiasi; con questa iJpotesi, OOe quan·dO l' a:ci-do c101ri1dri•CO è l'anemia Bple11ica si associano sia la cirrosi epaa ssente la « ib·a rriera germici da gastrica » scomtica che la ca1'colosi. Nei casi 1di calcoli nella ci· .p are : il piloro è rilasciato e i germi passano stitfel'lea e nel dotto epatico è •dato ris·contrare ille:;i 11el duodeno, donde (se vi è anieJie rilasp1enomeg·a lia; ma ben poco si è pensato al J;• scian1ento dello sfintere di Od·d i) possono risapossibilità che l'agente iruettivo proven.ga diretlire i1ell a cistifell ea. I casi dell\A. dimostrano tamente. dalla milza. Una delle rvnzioni del1a cl1e quamdo vi era aclori•dria, la bile contenuta milza è dj trattenere i g·ermi e le sostanze tosnella cistifellea era infetta nel 66 % •dei casi. si·che in cir·c olo e di inviarli al fegato peT essere L'ipercloridria fu riscontrata in 16 .su 81 casi distrutti. La m.i Jza può albel'gare dei .g ermi ipae 6 <li questi malati erano affetti da ulcera duo- togeni come pure trasmetterli. Sembra 1possibile d enale e co'lecistite. I fatti, pereiò, staTebbero a che i calcoli con nucleo di calcio e bilirubina dimostrare che l'infezione •della bile, attraverso · possamo avere la loro o:rigine da una aumentata il duodeno, ha luo go certamente e che essa si distruzione di emazie nella milza . . verifi ca più verosim·i lmente qumdo è presente I nfezion.e diretta. - . L'inf eztone può giungere l'acloridria. alla ·cistif el'lea ·da qualunque organo col quale Il fegato, il sistema portale e l'appendic e. essa contrae aderenze. Se, ·p er esempio, un'ulcera L "infezione può anche giung·ere nell'interno della •duodenale o perfino un'ulcera gastrica sta peT cistirfellea attraverso la bile elle dis•cenide dal p erforarsi, la cis ti·f ellea può contrarre aderenze fegato. Le ~ tappe successive di questa via « epa· con la zona flogi stica e, se la parete intestinale tobiliare » sare1btero 1e seguenti: infezione della è comp'letamente distrutta, la i,Pia.rete della cisticellula epatica - epatite - distruzion·e del pa- d'ellea può costitui~e la bas·e ·d ell 'ulcera ed eviren('hima - in.f ezione della bile _ iniezione della tare così Ia perf·orazion e. L"inf ezione in tal modo può dal1e pareti esterne •diflfon,dersi nell'in· mu-cosa d ella cistifeTiea per contatto diretto. L'agente in.fetti.vo, che raggiung·e la cistifellea in terno della ci•&t]f ellea. questo n101do , proviene dal sistema portale, i1el [.>atogenesi dei caicoli. - L' A. in tutti i casi da . quale si ·distinguono 2 correnti: ~·una derivante lui operati determinava rprima dell'operazione la co·l esterinemia e la calcie1nia. Non appena aspordal canale a1imentare, l 'altra dalla milza. Per quanto riguaflcla la ·corrente proveniente dal catata, la Ci$tifellea veniva sUJbito esam,i nata dal :r adiolo·g o; inoltre veniva determinata la qua,n 11alc a limen tare la principale · sorgente d'infe· zione è rappresentata più trequenteme·n te •daltità di colesterina e di calcio della bile contel ' ~pp-en.dice . L'esperienza clinica insegna ·che nuta :ri~1a cistifellea e venivano ricercati i germi l'app endice mostra altef'azioni in una gran pertanto nella bile ·dhe n elle pareti •d-ella cistifeJlea. centua'le ·d i ca$], in cui vi è pr·esenza di cole- Venivano, inoltre, fatte delle sezioni della parete, in modo .a .a stu·diare il gr ado di lesi·oni flogisticistite o ul cere gastriche o duo•denali. Invero è ch e nei diversi strati. Quan do viene as1po~tata raro riscontrare afJ'ezioni flogisti-che isolate dello stomaco , duo den o, pancreas, fegato, cistifellea o una cistifellea conten ente calcoli ed esaminata sudell'appendiice. Quando uno di questi organi è bito ai raggi X si notano d·ei fatti a ssai interesammalato uno o più degli altri organi su accensa(flti. Di regola, e con poclle eccezioni, l a comnati è coinvo'lto n·el processo m·orbO$O; ciò c·h e posizione del ca'l colo dipen·de ·dalla sua gran·dezza. I calcoli più pic·coli sono translucenti: essi è dubbio è il poter stabilire se la malattia cominci in un organo e .si diffon1da poscia agli sono formati di colesterina s.enza aggiunta di altre sostanze. /\. mano a mano che i cal ~ ol i altri , e ~n tal caso in quale di questi organi la 1

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, IL POLICLIN rcu

1404

divengono più grand1, sulla loro super ficie può riscontr-ar~i un ~ottile deposito di calieio: l'j·n1magine raidiograJfica dimostra una sottile mezza luna (aspetto di luna nuova) o una costellazione di punti n€!fi su un calcolo translucente. Quando il calcolo è di dimensioni ancora maiggiori può trovarsi un involucro co·rntPleto di calcio e l 'immagine ra:diografi•c·a è quella di un anello nuziale. A marno a mano cl1e il deposito di calcio aumenta l 'ombr~ diviene s empre più opaca e infine si ha un af'.petto denso, nero. Quindi non solo il calcoio solitario, ma an·cl1e i calcoli mul tipli sono, idi rego1a, costituiti attorno a un nucleo di cTist·a lli di colasterina, depositatisi dalla bile .con•centrata. In conclusione la pato.~e­ nesi dei calcoli n ella cisti.fellea sembra ·e~ere la S·eguent e. L'in·f ezione raggiungen1do la cistifellea, di r egoJa si localizza p·er prima sulle pareti esterne . Ne vien e di conseguenza un aumento dell'attività funzionale: i linfatici si ingross·a no e la funzione escretoria od osimotica è aumentata. Durante questo !Periodo la corrente di co1ooterina è massLma: l'aumentato assorbimento di colesterina e il suo passaggio nella grande civcolazione dà luo·g o a i•p ercolesterinemia. Se i linfatici, in un ulteriore stadio di flogosi, &i occludono e l'atti,rità ·della rp•u co·s a continua, si ha un 1deposito di lipoi·di o di cristalli di cole· sterina nella mu•cosa stessa e l'edema vi·ene impedito o ridotto, grazie all'attività della circolazione capillare. Quando i calcoli ingrandiscono djvengono essi stessi la causa di alterazioni delJa mucosa, sia percbè la irritano sia perchè posson o produrre l'oc·clusione del dotto cistico. Allora si Yerificano lesioni secondaTie n ell'intera parete della cisti1'elle.a: lo strato muscolare t'l q11ello elastico diven·g ono fibrosi e scompaio1no; gli strati esterni si isipessiscono, si. 11a de~O$i to di grasso n ell e pareti, e si formano aiderenze e numerose altre alterazionj , quali è dato riscontrare nei casi avanzatj . Durante il perioido <I i iperattività ò elJ a m•ucosa si l1a, di re;g ola, ipercolesteri1nernia; quanido , i~vece, ia mucosa è distrutta si può anche avere ipocolesterinemia. La conoscenza •di qu esti fatti l1a una notevol e impo rtanza dal punto :di vista d ella terapia. Quando l' in.fezione si inizia nell'interno· della cjstifellea a11ora il trattamento m1edico , secondo il metodo suggerito da Lyon e Hurst, non solo può dar luogo a un miglioramento immediato, ma può impedire lo svilu1ppo di quelle ulteriori le1sioni anatomiche per ie quali si rende ~ndi'Spen­ s abile l'oper.a del chirurgo. Quando, invece, le infezioni delle cistifellea si iniziano dal di fuori e rc3JP1Presentano parte di un'irufezione diffusa, eh~ intereS'Sa per prima il fegato , aillora l'opera 1del .m,eqico idev'es~e~e rivolta a Cl1rare quegli sta~ 1i patologici, che sono la causa della colecistite. 1

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[ANNO XXXV, F &...<::c. 29]

Essi sono simili a i sintomi precoci della colelitiasi, e consistono in senso di peso e di ripien.ezza dopo i pasti, meteorism·o, eruttazioni, dolenzia all' epigastrio o all'ipocondrio destro, nausea, sensazione di fred do con qual·che bri vi1do ed aci'(iità_ Il fegato si presenta ingrandito, leggermente dolente. Dopo qualche mese od anno si l1a un ace.esso di coli ca epatica, più o meno foTte. Per ciò che si riferisce alla frequenza ·della malattia si può asserire che Je colecistiti sono a5sai 1più ·C omuni di quanto una volta si ritenesse. Il meto·do della colecistoigrafia di Graha1n e Cole è imrportante non tanto per la 1diagnosi di colelitiasi quanto lo è per lo stu·dio •della ·fisiologia normale e delle alterazioni patologiche della cistifellea. In 1po chi casi diagnosticati com-e coleci~titi iniziaJi o non si vedeva alcuna ombTa della cist ifell ea o s i vedeva appena una tenue ombra , dopo un ]ungo intervallo di tempo. I ndicazioni operative. L'A. è dell'opinione cl1e, fin tanto che non saremo in grardo di com·p r.endere e curare i s intomi 1p•r ecoci d ella colecistite, la colecistecto·m·i a dovrebbe essere pratjcata più speszo di quanto si faccia. Molte Yol te - dice l' A. - sono rimasto in du1b bio se asportare o no una cistirfellea la quale n on serr1brava tanto alterata; ma astene11domi dall'intervento ho notato che i sintomi non mi.glioravano, e sono poi stato costretto aid operare ·con gran.de sod•disfazione d el malato. L' ,L\. è lieto di constatare crh e le sue vedute trovano sostegno n ella esperienza di un altro grande chirurgo: Starr Iu·dd 1di Rochester. L'IA. r.oncluden•do dice che. pur essen•do parti·g iano ·della terapia chirurgica, i:n ogni caso di colecistite è Ojpiportuno procedere a tutte queill·e ri·cercl1e, che possono illumrinarct e guidarci sulla linea di conidotta da segui re. Sin,tomi · pre.coci della co·l eclstite. -

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N. MARZO.

Batteriologia della colecistite: studio cli· nico e speri mentale. gennaio 1928). ..t\lcuni AA. (Hurst, Knott, ecc.) sostengono che il b. coli è la causa più fre1quente delle colecistiti, e :p uò esser.e i-solato dalla bile raccolta col tubaggio duodenale; ·a ltri invece, con a C<llpo Ro~ senow, danno maggiore importanza allo streptococco e all'infezione intramurale L 'A. ha stuid iato i rappo-rti batteriolog·ici in 50' casi di coleci~tite venuti all'oper·azione, coltiv'ando, o un tratto a tutto sp·essore d-ella parete cole-cistica, o un tratto privato della mucosa; ed l1a osservato che uno streptococco, analogo a quello descritto da Rosenow, poteva esser e isolato spesso quando si coltivavano framm e11ti privi di mucosa; solo eccezionalmente dia i !'rammenti a tutto. . (WILKIE. Br. 1. of Surg.,


[ANNO

xxx,r, FASC.

29]

1405 .

SEZ IONE PRATICA

spessor e. Questo diver so comportamento sem·b ra ·d·ovuto all'azione inibente de31a bile, che imbeve - la mucosa, sullo sviluppo .dei .g·ermi. Invece di coltivare la sottomucosa della cistifellea si pensò di $tudiare istologicam.ente e batteriologioomen•te la ghiandola linfatica del cistico. Culture dei framm enti di questa .g hiandola in casi di colecj.stite dettero solo in 5 casi risultati negativi; in 1 si $Viluppò il b. coli , in 1 il W elchii, in 43 uno stre1ptococco; negli stessi casi da culture della sottomu cosa si sviluppò in 21 lo streptococco , da culture -Oella bile o di tuit9 lo sp essore .della parete colecistica solo in 2 casi. In 44 casi la bile si dimostrò sterile, e in 3 casj conteneva il b. coli. Le culture venivano fatte in brodo gluco·sato; culture successive in brodo glucosato e in agar. Gli $treptococchi coltivati dalla g hian.dola del cistico erano di m edia grandezza, disposti in caten e brevi, n on erano emolitici. L'A. ba eseguito ricerche sperimentali con gli $treptococchi isolati dalla .g.hiandola del cistico in ca;si id i co·l eci·stit·e. L'iniezione n ella c·avità della cistifellea dei conigli non d ette alcun risultato. L 'iniezione n elle pareti deìla cistifellea conduceva ad un gradu ale e progressivo isp·e ssimento di es$e, m en tre n ella bile ditVenuta muco purulenta ma 1dalla qual e n on furo110 potuti coltivare germi si osserv·arono talora dei cal·coli grandi quanto la te6ta di uno spillo, e formati di colesterina. Istologicamente si notava una fibrosi del. la parete, con infiltrazioni a focolaio; aumento di grasso e di lipoidi n ella sottomu·CO$a e mucosa. Aum·e nto del co·n nettivo interlobulare si aveva anche nei tratti idi fegato vicini alJ.a ci·S tifellea. In un. terzo gruppo di animali fu ese guita la stess a iniezione, dopo avere 1p erò allacciato il cistico. Si otte11n ero presso a !poco l·e m edesime alterazioni : nella bile $i formarono calcoli ·di col esterina e di .calcio, ·e da essa si ,p otè i·solare uno 1

streptoéo~co.

In una successi•v.a serie di esp erim·enti gli streptococchi coltivati dalla ghiandola colecistica furono ini·ettati n ella vena marg inale dell'orecch io dei conigli. Si ebbero dopo 2-3 iniezioni delle colecistiti tipi·ch e (talora con formazioni di calcoli), sia che il cisti.ca fosse stato allacciato, sia .ohe non lo fo sse stato. .~nalogh e .alterazioni si ebbero quando la cistifelJea era stata previam·e nte isolata dal fegato , -e fra i due organi interpo8to un lembo di omento (ciò che fu fatto per escludere una protpagazione deJl'jnfezione per vi·a lin fatica dal fegato alla ciostifellea s econdo l 'ipotesi di Graham). A.

.CHIASSERINI.

La sutura senza drenaggio degli ascessi amebici del fegato. (E. BREssor. Paris Chirurgical, sett.-ott. 1927).

La .chiusura per prima dopo svuotamento di asoes si amebic i 1del fegato fu efd'ettJuata p er primi ·da Costantini e da Cotte, ma, per quanto razionale l'indi ca~ion e, non ·è tia molti p11-.aticata. L'A. pru.J:rblica il buon ris·ultato di 5 casi ·da .1ui operati. Preferi$Ce l 'an estesia locale. Si ·deve evitare la puntJura esplorativa fatta alla ceca: essa ,-a praticata sotto il controllo della vista sia che si op eri ,p er via tora·ciic a che per Yia addominale. Se ad un esa·m ·e e8tempQffaneo si trova il p·us privo ·di germi, Bi potrà praticare la Chiusura immediata ·d·01po svuotam.e nto e lavaig\gio. Su t utti i cinque casi trovò ·contenuto amicrobico: qu esta è una importante r iconfef'ma dell 'altissima percentu ale di raccolte amebidhe · sterili. L'A. nota due modalità te·cnic:he cl1e -è opportmn o seguire : l'ap·ertura arn·p·i a d ella saoC'a dopo lo s·vuotam.ento col trequarti, onde esaminare attentaim·e nte la cavità s ia. p er e·venturul.i r esi dui, sia per possi·bili concamerazioni, come anrche p er accertarsi che non vi sieno versamenti di s angue o .di bile: la pratica del solo svuotam ento col tr ecruarti va riservata ai soli a&cessi pro<fondi. L'altro avv ertimento , che ha sco1p o · precauzional e, è di lasci.a re .affrontate la sutuir a erpati·ca e la parietaile. Nei casi in cui sia dubbia la sterilità bi~o,g na tamponare m arsupializzando. F. GRIFI . 1

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MAL,\TTIE REUMATICHE.

. .

La '' malattia reumatica "· (F . BEZANço N e ì\rl. P . V\l EIL. The L a.n.cet , 19 maggio 1928).

Il r eumatj sn10 articolare acuto, d etto dai francesi malattia di .Boui llaud, è ben distinto .p er i s uo; caratteri ·da altr e lesioni articolari acute o cronicb e. Sebben e la s u·a sintom·atoJ og1.a s ia ben nota, siarno an cor a n el buio p er ciò che riguarda la su a etiologia, p er quanto l'origin e infetti ,.a ne sen1bri ce rta. Gli .A..A. ·escl u·dono alcun r apporto. tra il r eumatismo articolare a cuto e la cosi·detta ·d iate$i artriti ca , s].a in base all e loro in,dagini s ulle malatti e famigliari dei soggetti stu diati, s ia i11 base at fatto c·h-e mentre Ja gotta è nota come una malattia ·dei ric·chi , il reumatismo ar'ti colar e a cùto predomina sp eci·almente fra le classi 1p·o vere. P er ciò cl1e riguar.da il carattere infettivo, gli A.~. ricoI'dano gll stu·di fatti ·d·a altri e special: m ente da S. T. Lawrence; a qu esti aggiun.g on·o una statjst1ca pr.opria, dalla quale ri sulta che in circa il 30 · per cent o ·dei ·casi stu·d iati si trovarono 1


[ ANNO XXXV, F ASC. 29]

IL POLICLINICO

140E

nei collaterali ma1attie di cuore. 'i er o è che n el 17 per cento di malati non reumatici o cardjaci -esjsteva ugualmente tale cojncider1za. di m aJattie nella famiglia. È certo cb.e per quel che riguarid a l a. malattia reumatjca la contagiosità è raramente {]imostrabile, e in nessun ffi01dO paragonabile a qu ella deg·Ji esantemi ,o di certe malattie f eblbrili gra ri. l\tia l'infettività d el reumatismo articola.r e acut o va éonstderata in Irl0 do a n aJogo a quella della tubercolosi. Quest ultima non potrebbe provarsi se gli attacchi tubercolari d ell"adolescenza e dell'età adulta n on venissero consi,derati co,m e l' esplodere di un'inifezione contratta nell'infanzia, quan do il contaigio fam igliare 1può essere ohiararnente 1p royato. N-essuno p en sa che una pleuri te tuber colare sia infettiva, m a è lo stato tuber colare eh-e è infettivo. Lo st esso ·d eve ·dirai quan do si consideri l'infettività della rnenin,g ite cerebrospinale: solo raramente l'infezione Si diffond e da • un caso di m en ingite a un altro; m.a essa ·di vien e evi-dente -qu an·d o si ponga m,ente .alla rinofaringite iniziale, e quando si accerti la parte presa dai portatori ·di germi n ella di-sseminazione d el la m alattia. Ciò ohe renide oscuro il problema r eumatico da un p unto di vista etiolo,g ico e generale è l'insistere eccessi v·a m-ente sulle manif.estazi oni articolari. Sta il fatto che anc·h-e quegli autori i quali :riconoscono l'importan za delle lesioni carrt iache durante il r eumatismo, corustderano queste come secondarie e il reumatismo come prim.a riamente una poliartrite. Gli AA. credo·n o invece che questo mo1do ,di vedere vada completamente capovoltu e ch·e il reumatismo del)ba consi derarsi come una rr1-alattia cronica simile alla tooercolost, alla sifilide, alla malaria, s·p ecialmente alla [prima. La tubercolosi può rimanere quasi affatto latente p er molti anni, e, contratta nell'infanzia e generalmente nell'am1b iente famigliare, divenire evidente solo a un dato momento per un attacco acuto. Similm ente nel r eum.atis mo, malattia croni·ca, le lesioni articolari appaiono le più importanti solo a causa del loro caratt ere doloroso che impedisce ch·e passino inosservate; ma in realtà molto più imrportante è l' en•doperi·cardite. Secondo gli AA. il serbatoio del virus reumatico è il cuore e gli attacchi acuti si 1dist in·g uono o con una recru•d-escenza d elle lesioni cardiache o con l'insol'genza di sintomi articolari. L' anatomja 1p·a tolo·gica ·p orta dei validi punti <;li .appoggio a questo modo di vedere. :e vero ohe n elle articolazioni Je lesioni appaiono congestive -e rassmn1igliano alle in1i·ammazioni acut-e, ma la lesione en•dopericarditica ricorda piuttosto l e flogosi subacute, con ten·denza alla cronicità, quali -son o prodotte <l a tubeflcolosi e sifilide: non si JJrodncono deUe vegetazioni e ulcer.azioni come n ell 'endocal'dite gonoco·ccica o da piogeni, ma noduli gelatinosi , cicatrici e stenosi . 1

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Ri.cordate le forme infettive del reumatismo articolare ·a cuto gli AA. ,p arlano del quadro ematologi·co di questa malattia, portanidovi delle verdute originali, e trattando sia del cosidetto aspetto anemico caratteristico, sia ·dei globuli bianchi, sia del grado di alcalinità, sia infine d ella quantità di fibrina nel sangue. E terminano con alcune . consi derazioni sul tr·attamiento, .sostenendo tr.a l'altro l'us o ·del salicilato di sodio, combinato con glucosio , per via endovenosa sipecialrnente nei casi .r esisten ti. SEB. 1

L'inf'lnenza dell'ambiente sull'infezione reumatica nell'inf'anzia. (R. MILLER. TJie Lane et, 19 rnag1giO 1928).

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Premesso che il fattore ambiente n on IPUÒ naturalme11te cons:Ld·erar si come la causa 1diretta del reumatism o, ma c ome determinante un aumento di virulenza dell'agente infettante o una dirr1inuzion e di r esistenza da parte 1de1 paziente, o qualcl1e con-dizione abnorm e (p er es. una infezione tonsillare) c1h e a sua volta agisce coane predisponente . all infezione reumatica; e tenuto conto di t 1n altro import.ante m·odo di agir e, dl s timolare cioè e smascherare un'infezione latente; l'A. divid·e l 'ar.gom ento in du e punti p rincip ali: la dimostrazione ch e l'ambiente è di fatto un'innipor tante causa• predisponente al r eumatism o, e la ricerca della natura di questo fattore ambientale. Rispetto al 1Primo p unto, esso è anzitutto basato sul fatto , da tutti ri conosciuto, cJle il reu. matismo è una malattia che attacca l e classi povere, m en tre è qua$i sconosciuto in quell-e agiate. L'A. ricoI'da 1-e ricerche fa tte nelle s'Cuole dal Medical Resear ch Council; e dis·c uten.do le possibili ragioni per cui le classi ricche sono ind enni dalla m alatti-a , pr-escinden·d o dall' eredità e dalla 'diatesi che n on entrano nel suo argam ento, 1discute brevem ente sulla possibilità del contagio come causa ·della maJ attia: possibilità che egli esclu·de senz'altro. E vien e alla con clusione che 1 influenza dell'am·b i·ente sulla produzione del r eumatismo giovanile non può esser negata. P iù a lungo si i ntrattien e sul secon•do punto, cioè sull'es·arne ·d ei vari fattori ambientali che posson o entrare in di sc11s·s ione. E qui esamina separatamente le influenze climatiche e stagionali , la povertà, l' uI'banizzazione e industrializzazione, I'amlbiente s·colastico, la dieta e la nutrizione in .g·enerale, l'abitazion e umida. E a quest'ultimo fattor e, e al la ~v er tà , che l' .A... dà la m assima importanza come elementi di ambiente c!h-e entrano in ca.usa per la produzion-e del reumaiismo giovanile; e com e tali vi si intrattiene più ampiamente rifer en·do pareri -e statistiche di altri OS6ervatori. SE.B. 1

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' [ANNO

XXXV,

FASC .

i29]

SEZ IONE PRATJC.\

I

STORIA DELLA MEDICINA La vita e le opere del chirui·go '' Giuseppe Flaiani ,, LA V I TA.

· Giusep·pe Flaiani, ol1irurgo emerito ·dell'Ospedale di Sai1to Spirito in Sassia, nacque in .Ancarano (T eram o) il ·dì 4 luglio 1739 da Do·m ·enico F latani e da Mon ica Castagneti, com e risulta dall'atto di ba ttesimo lib. IV baptizatorufn, fol. 43) esistente n ella p a rroccl1i•a ·d i S . ì\tl aria 1d ella Paice. I s uoi biog·rafi invero fissano la data d ella sua nascita n el 1741, ma ciò è inesatto, perchè esiste il foglio di battesimo cl1e stabilisce la d aita d ella nascita nel 1739. A proposito il dott. Francesco Rampini, m edilco conidotto in An.carano, 11.a pubblicalo i1ella R assegna di clinica e terapia, n. 6 d el dicen1bre 1927 u n a bellissima m o• n ografia, nella quale confuta le op inioni d ei varii bioigr arfi cjrca la 1data ·d i nascita del Flaia n i, pu·b bliJca l '·atto dii nascita e un alber.o g·eILea logico d ella fam ig·lia F laiani: corne pure n propO$ito del luog'O di nasci ta corregge l'inesattezza del dott. Zappoli che ·d~ed e al Flaiani come patria (( .A rnano, oscuro vi'llagig-io .dell'ag·r-0 r o1nano ». ·Compj uti .g·li stu1dii preparatorii in .t.\.s col i. il Flaiani n el 1758 si r ecò a Roma a s tudia re m edicina n ell'arcl1igi nnasio dell a S~pienza. Fin dai · primi 1an11i Si fece notare per l ' assid uità ,e la predilez ione agli stu di anatomtc1. • Nell' anno 1761 ottenile la laurea in meidioina e chirurgia ed ammesso com·e allievo n ell'osp edale . di "pirito, ove n el 1769, i11 seg·uito ad esam e fu n om inaJto ohirurgo sostituto. Furono suoi maestri prediletti Carlo Guattani e Pier Maria Gia Yi11a e di entrambi scr isse gli elogi stor,ici. Nel 1771 fu incari.cato di organizzare un museo· anatond co, e jl Flaian i, talmen te bene vi riuscì che n el 1772 ottenne la n omina :i dhi rurgo primario, letltore dell e chirurgtche operazioni e direttor e d el museo anatomico da lu ; creato. Nel 1775 papa P io VI (Bras·cl1i) lo s.celse a suo cl1iru rgo primari o ordinario. Fu m embro di vari.e a ccad emie sc ieotificli e itallane ed est er e. Dopo ll n a lunga malattia Giusepp e Flaiani m orì il 1° agosto 1808. a 69 a nni. Fu sepolto nell~ chie~a di S. Maria in via Laita . Lasciò una ricchissima bibl ioteca ·di oper·e m edicl1·e e 181tterarie. La morte g·l'imp·edì idi pubblicare delle op er e ch e , arveYa p r eparate, fr a le quali una s ulla Litotom ia , e l'altr·a intorn o a ll'origine d el Morbo galli'co 1

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L E OPERI;:.

P arla n°do della s u a Yita, dissi come nell'anno 1771 al Flai ·a ni fu ·dato in caric o di organizzare n ell' ospedale idi S. Spirito un lVIuseo a natomico •

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1409.

e cl1e così b en e q uesti espletò il suo compito da ottenere 'l a nomina a .chirurgo ,primario nel 1772. Dice a proposito jl dott. Ram,pini: <e F u quello il mo.m ento in cui l'attività d el Flaia ni, comepreparatore , raggiun se i l massim10 culmin e con l e originali e stupen·de preparazioni d el sistema arterioso e ven oso iniettati, c onservaJte fino a paol1i anni fa, coJ n o.m e suo e ·de·l la sua patria, in a·p positi s·eiaiffali posti a lato 1d e1l'lingr ~so· 1dell' at1la della Clinica medica di S . Spirito )) . Nel campo dell'oto-rino-laringoiatria portò un gran·de contributo clinico . Il Bilancioni ( Valsalva, febbraio 1925) ·dice che n el museo vi son(} nu.111·er ose pre.parazioni 1del F la ian i dal vero o· i.11 cer a cl1e riguardano gli ol'gan i interessanti' la s p ecialità dell'oto-rino-laringoi·atrJa. ~ ell 'anno 1777 p er i tiJp·i idi un editOII'e di Lucca pubblicò una traduzion e delle Ò'Per e di Pott. . nlla cura m od erna d ell e lussazioni e fratture. :\el 1786 pu1bbliicò il libro « :Nu.ovo met()ldo ·d t medicare a lcune inalattie spettanti alla chirurgia », di'.'i6o j n quattro dis$ertazioni, a cu i precerlono g·Ii elogi storici ·d i carJo Guattani e di r>i er !.\I aria Giavina, con la ·descrizione di due singolar i osservazioni, chirurgie.a l ' una e.d anatomica l'altra (R oma, Anton io F u lgoni, 1786) . Il libro oè preced·u to dalJ' elogio storico di Carlo Guattan i e Pi er !Nfaria Giavina, suoi ma estri e 1predecessori chirur,g hi n ell'ospedale di S . Spirito. Nell'elogio di Carlo Guattani descrive l e opere di questi , so.f fermandosi 5ull e ·d issert azioni chir urgicil1e d egli an P.uri s rni publbli cate n el 1782 e sul1.a esotfagotomi a e::-terna. Dell' altro maestro Pier l\'1aria Giavina descrive 1a val entia somma n ell'o.p erare e la bontà dell'animo v,erso gli irufermi, tan to da lasciare €r e-d e di qu~si . tntt e l e sue sostanze l'ospedal e di S. Spirito. P as&o a.desso al r i aJssunto delle quattr o di s~ sertnzion i. I

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I. -

Sopra gùi aneurismi de g lt articoli inf ertori ed, in, particolare d el popli t e. Dop·o una breve des.crizione dell 'anato.m ia della region e, distingue !"aneurisma in ver o e falso, e, per la terapia, descrive il m etodo dell'allacc:iiatura d ell'arteria con due legatur.e, e dellla ·compressione a cui d à la preferenza. D ISSERTAZIONE II . Sopra un ntlOVO rnetodo di 1nedi ~ are la tratt ura della clavico la. Dop o aver descritto i sintomi del'la frattt1ra d ella clavicola (dolore, s:cr eip1i.tio, difficoltà ·dei movimenti ·dcl braccio) rigu·afldo alla cura propon.e com·e m etodo di far piegar e all'intfermo il braccio col •Tomj to aderente al tronco e il più a·I l'intdietro possi1bile e di ridu rre in questa posizion e la frattura , apiplican1d.ovi una stris cia 1di cer otto lt1nga quattro dita e lar·ga due e m1ezza. Racc:omanrd a ogni quaittro o <>inque giorn i di rimuoYr re d elicatam ente ia striscia di cerotto ed o-s·ser vare se i monconi son o ·a posto , caso contra-rio bisogna rimettere i monconi a posto e imm101b ilizz.arli .con cerotto : dopo dieici giorni convien e togliere l 'im mobilizzazione ed iniziare i mo·v im1en ti precoci d ell 'ailto. 1PISSERTAZIONE

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[ANNO

I L POLICLINICO

1410

III. - Sopra un, nuovo metodo di la frattura dell,a, ro tella del ginoc-

DISSERTAZl ONE

med ica r e chio. - Dalla sodidisifazione 1Provata nel vedere camminare speditamente un in1divi duo rl. quale 1

aveva rip ortato. pare.ochi giorn i prima una frattura della rotu la gua rita solo col riposo a letto dj p·ocJ1i giornj , sebben e non foss e stata riunita 1a frattura, propon.e come m etodo dii cura di im~ m obilizzare per breve temipo l' arto ed incomin· ciar e i m ovimenti precocem ente, acciocch è non si produca l'anchilo1si. DISSERTAZIONE I v-. - Sopra l 'uso della canfora nell e piaghe ester·ne. - Co,n vin to che la cicatrizzazione delle pi agh.e è opera .del1'a natura e n on dell'arte, si a ppigli·a al m etod·o di ten ere l e piaghe coperte con l 'a pplica zion·e· d i garza; nelle pia·gh.e poi con 1Pér1dita di sostanza propone la m edicatur a . con la c anfora, com.e C·a lm·ante ed a n tisipasmodico. N·e ll' osservazione anatomica ·d·es.crive l'autop·sia ' su un veccmio mren1di·co en trato n ell'o sp•e1dale il 27 n ovem·b re 1799 e morto p oco ·d opo, in cui si trovaron o mancanti, p·er difetto. di .coniformiazione, le ·v.esci•ca., la verig·a e l o scr oto . 1L 'osservazione chirurgic a riguarda ·due corpi estran eL La :Prima o&Ser.vazion e è di un i n·dividuo che aveva inig-Oiat o per isbaglio una for c.i. nella 1da ·caipelJi e 1qt1 ~sta av.ev.a attraversatto l' esofago, lo stomaco, gli intestini e, per l 'aderenza cre ata·~i col retto, er a pen etrata in vesc~ca. Il seconido <}aJ.SO rigua-rida un sogg.etto, il quale, non poteil'do1 urinare, in·t ro1dusse p eir l 'uretra uno stuzzica oreochio , sper an.do di . rJmruovere l' otstacoJo.. L'intro1du zione di qu esto gli fece emetter e qualch.e g·occia di llrina, ma n on potette ;più -estrarlo. ~ ·R icoverato in os pe dale, raccontò a l Flaiani l'ai0caJduto. F laj ani , .nell'esplorar.e la vescica, vi ttro,,ò una grossa pietra. Fu operato cli estraz.ione d el calcolo. 1

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XXXV , FASC. 29)

·OSSERVAZIONE 67. -

Sopra un tumore freddo nell'a'nteriore parte · del collo d etto broncocele. -

In essa •descrive che ad un giovane pittore spagn olo sopraggiunse un tumore n ell 'a nteriore parte del collo il quale n el decor so ·di quattro mesi creb.b e in modo consider evole. Restò sotto la cU:I'a del m edico per J.o ispazio dii s ette n1.esi, non tanto per il tumore quanto per Ja difrfi1coltà che aveva di r espirare, per un con tin uo ai:fifanno e per un patp i to

stra.ordi nario

nella regiorie

del

cuore.

Il

Flai·a ni, in vitato a visit arlo, trovò il tum'0re di un vo·l ume consj derevole, vene turgid e, non doloroso al tatto, bensì la pressione 1delle dita r end.ev.a all'ammalato di'f·f ircoltoso il r espiro. La ghi~an1dola tj ro,1dea, ·d ice il Flaiani, era certame nte la sede d el male : ta'l.e essendo la mala1itia, con la 1sempli·ce atpplic·a zione id i una pomata ottenne in quait tro mesi di cura l'inter.a risoluzione del tumore in s.ieme a lla .scomparsa d ella pal'Pitazione.

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Nell'anno 1871 fll stampato in Ron1a pure dall 'editore Fulgon i l'opera « Osservazj oni pTatiche s~pra l 'anTputazione degli articoli, le inveterate lussazioni ·del bracicio, l'idro1cefalo ed il ,p anereccio )) . Nel 1798 comin·ciò a !P'Ubb1icar e << Collezioni di osservazioni e riilessibn i di chirurgia » jn quattro vo·l umi . La pufbbli:cazione 'fu continuata fino al 1803. Scri1v e a prop.osito il Bilanci·oni (Va l.salva, ~ota storica, f ebbraio 1925) : << B un clovizioso r.ep·ertorio .di stori e clini1che ·aggrupipia te p er argomento, ognuno dei qu ali ferma le considerazioni dottrjn·ali e pratich e d ell 'autore, nelle qua:li si dimostra amp iam ent e com e il Flaiani s] indugiasse con compiaicimento e con tanto intell'·esse s cien tifi·CO n ell'esame e n ella cura delle malattie ·del naso e ·dei s eni ann essi., della gola e ·clell'oreccl1io. In tutta questa espo1Sizione rifu1ge il perfe•t to con os1citore della m·aterj a, il [)Tatico · ef:iperto e pr udente, 1'01peratore a;dusato · e r etto >>. ~el l~bro d ell·a Collezion e di osservazion i e riflessjo,n i di chirurgia a pag. 270 il Flaiani associò i sintomi gozzo e tachicardia in si.n drome unica , in un a lezione tenuta n ell'ann o 1802. 1

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In questa osservazion e aippare chiaro come il F laiani avesise in traviisto la coinc:i!d enza •dei due sintomi, go ;:,;:,o e taC·h icardia, p1o nendo cosi le prim·e basi del'la malattia. Gli in•g lesi designano la sin·dro·m ·e 1da1 nome di Graves, cl1e n e aveva faitto ·01g1getto •di lezione n el 1835. Nel 1840 Based-0·w pu'b blicò n ella Casper l l 1 ochensch. la classica mon o·gr·arfia sul gozzo esoftalmi·CO. Irn1propriamen te quindi vien e chiamata tale sin0.rom e mol'lbo di BasedO'VI', p erch·è i·l p:r imo ch e la ·d escrisse ed accuratamente la osservò fu Giuseppe tFlaian i n el 1802, ci.o è tr entotto anni prima del BasedoiVv. ~ell 'anno in c ui mori, 1808, incominciò Ja pu1b'blicazione 1d el << Giornale m edico di Roma » la quale fu continuata fino al 1813. H Flatani quindi d eve essere cons.i1d erà-xo come u n o dei pio1n ieri d el giornalis·m o m edi1co. Il 1p rof. Castiglioni « tStoria d e1la m edicina » così dice d·el Flaiani: « .F u gTanJd·e chirurgo ed anatomico insign·e, maestro eccel1lente, uomo di ' ' asto ingegno e ·di vasta c oltura. Ebbe vasitissi·m a cli·entelà e goa:ette la f.iiducia di papa Pio Vii . La scuola chirurgica r Qlm ·ana ebbe da lui grandi·s simo lustro: nella storia d ella m edi cina egli m erita u n posto onorevo1le an1ohe p er essere stato il IPTi·m o a descrivere il gozzo esoftalmico; al quale fu poi ingiu5tamente dato il nome di Basedow ,, . Dez-eimeri6 chiama il Fla.iani uno dei più celebri ch irur.g i cl1e abbiano· brillaito in Italia n el seco1o XVLII . 1

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BIIBtLJ.OGtR·AFI1A F.

R A~IPINT.

Giuseppe F laiani. L a sua v era p atria. la sua v era. data dt nas cita. Rassegna di clin i.ca e terapia , dicembre 1927 . P. CAPPAROl'TJ. P ro fi li bibliograr;°'ic·i di medici e naturalisti cele bri d el seco i o XVIII. /\. CASTI GLTONI. Stor;a della m edi cina. G. BILANCIONT . Valsalva, f ebbraio 1925, n. 2.

Dott.

LUI G I

TANZII.

..


{ANNO XXXV, FASC. 29)

CENNJ BIBLIOGRAFICI.

t

14ii

SEZIONE PRATICA

M. PERuzz1. Compendio di anatomia patolog,:<ca genera:Le e s~ termatico . Ho·e1pùi, Milano, 1927. Pag. 1042. L. 58. , Denso volumetto o·ve in forma compendio:sa vengono ri·c or.d ate l e alterazioni a. 1p . nei loro ~·un ti essenziali. !In una prima parte ·do:p o al1cuni capitoli che riportano alla memoria co1gnizioni di patologia ge·n erale, ver1gono descritte le alter·a zioni a. p . :In . raip por to a•d agenti infettivi e qu.elle rtguardanti i tumori. In una seconda parte l ' A. offre un qu adro distinto clelle alterazioni in ra;pporto ai singoli a:p,parati somatici. Il maniuale presenta quindi tutti i v.antaggi ·dello schem atism·o ·e ci dà un buon indirizzo p er un .Consulto rapido agli effetti della pratica clini·c a, per qu·anto s i i n contri talora u.c1a certa disp·ersione di notizie nel voler rintracciare un quatClro completo anatomo-patolo·gico riferentesi ad uri uni1r,o agente monboso; ma va anche ricordato che il ~affr onto i mme.diato d elle alterazioni che le varie malattie pro1du·cono su di uno stesso org·ano, serve molto egregiamente a fis8arn e le principali caratterhsti·c.h e. Il lavoro € .corredato di n·umerosi di·se.gni microscopici (circa 225) ·di ottimo sco·pO di·dattiico. E un volum etto che figurer à tra i libri •direttivi di stu-Oio dello stud·en te e di pronto consulto del medico ip ratico. 0

G. I<.rankheitslehre der Gegenwart. (Str om.u ngen und F orschurigen in der Pathologie seit 1914) . Steinko.pff Theodor, Dresda e Lipsia, 1927 Mk. 12.

HERX HE r l\IIER

E un piccolo m1anuale di patologia gen era!€, che ha p·er compito l'agigiornarn.ento co·rnpleto d 'ogni argomento ,dal 1914 ad. o·gigi in base alle nurnero•s e ric-erc1he ·eid ai 'più a ocurati studi comparsi in tale 1perio•do. L'A. t ratta in singoli -crup·i toli della patologia cellulare; deJl,e infiammazioni; ·d,elle degen.erazioni, del le infezioni, dei tumori e delle alterazioni ·d elle ghian.d o·l e endocri!Ile. Da ultimo esrpone alcuni concetti generali circa lo stato attuale dei più importanti problemi ·di patologi·a. •L a notori·età ·dell' A. e l 'im1p ortanza ·d egli argo1nenti ren·d ono parti·colarm,ente utile qu·ooto vol u·m e a tutti gli stu,diosi di m·e dicina. 1

TRENTI.

P ATEL

et

CREYSSEL.

P récis d' Anatomie médicv-chi-

T'Llrgicale . Ed. Maloine.

Gli AA. in quest'opera,• di breve m ole, hanno schematizz.ato, in mani.e['1a chiara, ttutte le n ozioni anatomiche fon1d·am·entali e n ·e ce·ssarie al medicochirurgo pra.ti100. T1utte le qui6itioni sono t rattate in maniera com'Pleta, sia dal la to puramente ana. tomico, cbe 1prattco. È un 'op era che va consigliata allo stu.d ente , al m ediico e-d al -c.h irurgo, polichrè Tisponde a tuvti i bisogni. V. Lozz1.

R . Gosro. Hu EBSCH L\JANN

P. Pathologische Anatomie der Tu-

berkulose. Berlino, J. Springer , 1928. Mk. 86.

il V volu m·e della collana idi Beihefte der Bei tragen della tub·ercolosi editi sotto l a dir·eziori e di Brauer di Amburgo e idi Ulrtci di SomµieI"f el1d. La competenza particolare dell'H uebschmann nella anatomia patologica rende oltr em o1do interessamte questo volume che ricco idi num·erose illustrazioni , espone ogni qu estione relativa all'anatomia patolo·g ica della tub·el'Colosi con riferimento alle più recenti in éf·a gini e stu1di. I n una prima ·p arte g·en era1 e, tratta della ,p atogen esi con parti•colare riguardo al complesso .p rimario e alle varie forme di generalizzazione 1del processo tubercolare: tr·atta inoltr e d·ella istogenesi , dell'aller,g ia, d ella disposizione, d·ella co·s tituzione. N·ella seconida parte o parte speciale espon e i da ti anato·m ro ...patologi1ci della tubercolosi d ei vari ap'.Piarati eid or.gani di1ffon•den'dOtSi p·articolarmente allo stu1dio anatom.ico delle varie lesioni 1pul1n.onari. E una oipera di gr·a nd e interesse e di grande utilità 1p1e r chiunque si • icledic a allo studio d ella tubercolosi. È

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TRENT r .

.. \

E.

C HR IS TELLER ,

Atlas

der H istotopographie.

G.

Thiem e, Li1p sia, 1927. I...'A. - ben noto por ·:ari lavori d_i a naton1ia patologica, ìr,a i qi1ali notevole quello su alcune osteopatie, fluial i la ma1attia di Reckl.i nghausen, l'osteornalacia, la rachiti ct0 ·- ha pubblicato un trattarto in cui ce{ca di cnlrnare una 1act1n.a esistente nell'anat0rnia p~itolo~ricia fra l'esarr1e rr1acroscopico .e q1u el lo i~;tolog:ico; giaccl1è i vantaggi della ,risione d'in sien:1e deJ primo vanno a sc-apito di u n più min·:1t·o e5.arr1e de i p,art.icolari, m entre Itel secondo lo st11<iio minuto di un 1ristret.to campo m icroscopico te.g lie l::i. 'listone complessa della $truttura di un organo o di .u n tessuto. Già nelle g:randi sezio11i 1lel sistema nervoso centrale erano m essi i n pratica tali con cetti; l' A.. ha esteso il m etodo allo studio d ei vari org·a ni e condizioni morbose, con la denominazione di istotopo-grafia. ,• Il Lavoro è stat·o ·condotto con grande esattezza ~ cura ed .è corredato da 182 micJ.'ofotogrammi in tricromia e 88 tavole, per disegno, colore e ripro-· 1duzione, bellissim·e. Il testo, posto a fianco delle illustrazioni,• è costituito da succinti e cl1iari capitoli di anatomia e ic;t.ol ogia patologica. . ~

\ "ITTORIO GHIRON.

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(ANNO XXX v·, F ASC. 29 J

IL POLICLINICO

1412

l&&ftDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON68ESSl R. Accademia 31edica di Roma. Seduta del 30 giugno 1928. Presidenza: Prof. R. ALEsSANDRI, presidente. •

Le condizioni della musculatura striata nella malaria. MELDOLESI prof. G. - Continu ando le proprie ricerche sulle condizioni della musculat ura striata nelle va.rie malattie infettive, 1'0. ha rivolto La propria attenzione sui malarici. Nella terzana benigna h a trovato soltanto un certo aumento di eccitabilità in coi;rispondenza del brivido. · Invee~ nella febbre estivo...autunnale ha trovato .alterazioni caratteristiche della tonicità, che si manifestano con ipotonia, ed un notevole aumento della esauribilità ben rilevabile al dinamografo. Le alterazioni della tonicità interessano oltre alla musculat ura striata, anche la. musculatura liscia ed il muscolo cardiaoo. 1

Sul sito di formazione della bilirubina. .A.scou clott. l\II. e MALAGÒ G. B. (Comunica il dott. AscOL·J). - L ' O. f.a un.a breve r.assegna sul1' argomento e ricorda che alctl11i AA. americani, per mezzo dello ~pettroscopio, sono riusciti a dimostrare che alcune ' 'ene, fr a cui quelle efferenti dalle ossa e dalla inilz~, contengono più bilirubina delle rispettive arterie, il che dimostra oome in questi organi si abbia formazione di bilir ubina. Ri1petendo queste indagin i 1'0. afferma che esse posaono andar soggette ad una g rave fonte di er rore, costituita dalla presenza di emoglobina nei sieri esaminati, e dalle consecut ive difficoltà di apprezzamento dello spettro. Perciò , ool suo collabor.at.ore, ha voluto sperin1entare con un altro 1netodo, quello di Ernst e Forster, che consiste nell 1 est1'azione della bilirubina con acetone e i1ella comparazione colorimetrica dell'estratto con soluzioni di bicromato di potassio; tal metodo ha. la stessa sensibilità di quello spettroscopioo senza avere l'inco11veniente suddetto. Con tale p rocedimento gli AA. hanno potuto confermare, nei cani normali, che effettivamente nelle vene spleniche ed ossee si ha ma;ggior quantità di bilirubina che nelle rispettive arterie, il che depone per una formazione di tale sosta11za anche negli "org.ani linfoidi. Sperimenta,ndo poi su cani inoculati di ,s angue laccato (pr evia nefrectornia bilaterale per imp~dire la eliminazione renale) hanno t ut.tavia osservato che la vena più -i·icca di bilirubina è la sopraepatica, il cl1e fa concludere con probabilità che il fegato sia la sede più in1portante della sua formazione, in ispecie nei c:a.si di i perproduzione.

Azione della colestearina e della saponina sullo sviluppo. • dei tumori sperimentali .

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BaANOATI prof. R. - L 'O . richiama 1a nozione dell' influenza delle diverse diete alimentari e dei particolari stati organici sullo sviluppo dei t umori sperimentali; si sofferma in particolare sugli effetti degli sta.ti iperoolestearinici che agevolano sperimentalmente lo sviluppo dei tumori . L ' Ò. ha osservato che l'ipercolestearine1nia agevola non soltanto lo sviluppo dei turnor i da innesto, ma altresì la precoce oomparsa dei t umori c:1a catrame. L'O. ha st udiato anche l'azione della saponina, glucoside ad azione emolitica, che è considerabile come un antidoto della colesteati11a; egli ha osservato ch e questa sostanza h a un.a evidente azion e os.tacolante sullo svilu1ppo dei tumori sp eri-: menta.li ; fa r egredire i t umori da innesto al lo·r o inizio, e li a rresta se più ava11zati; impedisce lo sviluppo dei tumori da catran1e anche dopo 4. mesi di trattamento. L '.0. sta provan""l o l'azione della sa-poni11a a11che su alcuni casi di tumori umani ed l1a ottenuto un a rresto di un ca11cro inoperabile della 1~11gua.

Riguardo all'azione, 1'0. suppone che la sa.ponina .agisca come antidoto della colestearina. Seguon·o proiezioni dimostrative.

Su una infezione da cocchi nei ratti albini, in condizioni sperimentali. GALAMINI dott. A. - L'O. ha osservato l111 infezione manifestatasi jn forma epizootica sopra ratti tenuti a diete speciali, e consistente in polmonite ed otite ad andame111to cron ico, co11 reperto di un cocoo. Gli a nimali che meglio e l)iÙ a lungo hanno resistito a tale infezio11e, sono ~tati quelli tenuti .a diete ricche di proteine animali ; fra le a ltre diete, 1prive di proteine a ni1na li, le più favorevoli si sono dimostrate quelle oon alto valore in calorie. Il prof. P U NTONI do1nanda all'O. se ha identificato, il cocco e se ha f.atto prove speri1nentali . Il dott. GALA~IINI risponde di non aver fatto ricerche batteriologiche in proposito. Il prof. BAGLIONI rileva l'i mportanza fisiologica di questa infezione, di nati.ira forse ba11ale, che ha attecchito in organismi sottop osti a <liete speciali, e vi richiama l'attenzione per l'i11terpret a zione generica dei sintomi c11i va.11110 soggetti gli anin1ali sottopostj .ad esperim-enti .alimentai·].

L'immobilizzazione dell"emitorace nella cura della tubercolosi polmonare-. LEOT'IA prof. N. - L'O. richiama suoi precedenti contributi all'immobilizzazione di u11 e1nitor ace, che ha ottenuto mediante la r esezione dei primi 7-8 nervi intercostali; ma tale operazione ha l'inconveniente di portare ad una p aralisi de-finitiva di un en1itorace.


::>EZIONE PRATJC.\

Egli si è quindi proposto di ottenere un.a paralisi te1npor anea e vi è riuscito mediante iniezioni di aloool lungo i nerv~; l' alcool determina un.a degenerazione del nervo, che dura più Inesi, ma cl1e è poi seguita dalla rigenerazione. L ' immobilizzazione è buona e diventa poi ottima se si faccia segui re la frenico-exeresi. Espone detta·g li tec11ici ed i risultati promettenti già ottenuti applicando il s uo metodo su tre malati di tubercolosi poln1onare. Seguono proiezioni dimostrative. Il prof. ARCANGELI domanda se no11 sia possibile estendere il trattan1ento con l'alooo·l anche a} frenico . Il prof. LEO'ITA risponde cl1e non lo crede possibile, sia per la difficoltà di trovare il frenico senz.a. un'apertura cruenta, sia perchè volendo impedire la funzioI1e di questo nervo I1ecessita un intervento radicale, 0011sistente nello strappamento del segmento lJeriferico · altrimenti si l1a la p·ronta rigen erazion e con gra11de facilità.

Contributo allo studio semeiologico dei ventricoli cerebrali. Earnr prof. G. -

L'O. dopo aver i)arlato del-

l'insufficienza di alcune indagini sen1eiologiche per La diagnosi di affezio11i cer ebrali, espone la utilità · della puntura dei ventriooli, pratica che può nttuarsi òon facilità e ch e dà ragguagli molto im•portanti; essa permette infatti di apprezzare la profo11dità c.:ui si r~ggiungono le ca.vità ventricolari, la qualità e quantità del liquido, le eventuali diversità f1·a i due lati , le comunicazioni interventricolari, ecc. Inoculando poi dell'aria nei ventricoli , è possibile ottener11e l ' immagine radiografica e compiere così uno studio completo sulle loro pareti e cavità, giungendo spesso ad apprezzamenti di altissima importanza. Dopo aver esposto dettagli tecnici, 1'0. i llustr a n11 ca ·o diagnosticato come idrocefalo, nel quale si potè invece ·din:fbstrare un tumore cer ebrale mediante queste indngini. Il prof. BAGLIONI domanda chiarimenti tecnici oper.a tor] . Il prof. EGIDJ si diffo11de su di essj. I l EJe(J?'eta.r·io: V. P uNTONI.

Soc,ietà Medico · Chi1·urgica di Pavia. Sed n ta del 18 maggio 1928. Presidenza: Prof. .A.

FRRRATA,

presidente.

Il significato semeiologico della contrazione di volume della milza mediante adrenalina per la diagnosi delle splenomegalie voluminose. L . VrLLA. - È descritto u11 caso di vo.I uminos.a spleno.megalia, 1·ido11osciuta come facente parte di un co1n-p1esso sintomatico caratterizzato, oltre alla sple11omegalia stess.a, da: emosiderinuria, stasi renale, f~g,ato i1npiccolito, adesioni multiple tra visceri addo1r1inali, ascite variabile , lieve anemia ipocrornica 0011 leucepenia.. L a iniezione di adrenalina ha permesso di osservare tra l 'altro

1413.

una ~Vi(lentissima contrazione di volume della. milz.a; questa co11trazione è transitoria dura11donon oltre 20-24 ore, provoca notevoli e molteplici modificazioni della con1pos1z1one sçi,nguigna in. toto esse pure transitorie. · Il fenomeno indica, per le modalità con le quali si svolge che la splen o1negalia -0ssiervata in quest<>caso 'è €Ssenzialment.e la manifestazione di una stasi locale. Tale asserzione diagnostica, in questo> co·m e .i n altri casi, può essere tassativa soltanto con la dimostrazione da,ta dalla prQIVa ooll' adrenalina; questa quindi vale a differenziare nettamente le ipermegalie spleniche dovute ad aumento della massa di sangue contenuto nell'organo, da quelle dovute a i)rocessi iperplastici diversi oindurativi dei tessuti lJropri di esso , individualizzando nettamente le pr~me.

Sulla presenza del virus vaccinico nel sangue circolantenel coniglio. Dott. L . 0ATT'ANEO. - L'O. riferisce i risu1tati di una serie dj esperienze sull'infezio11e vaccinioa del coniglio dalle quali dedu ce le seguenti oon. elusioni: 1) Il cosidetto blocco del sistema retioolo endoteliale non ha alcun.a influe11za sulla diffus iGne del virus v.accinioo al sangue circolante. 2) Da questi risultati · negativi però non è p-0&sibile ricavare un .argÒmento p er negare la p.arteciip azione degli elementi del reticolo-endotelio nei processi <li difesa dell'organis1no contro il virus vaccinico perchè manca I.a prova che negli animali « bloccati » gli elementi stessi sia110 ·veramente po&ti nella, impossibilità di funzio11are o gravemente perturbati nella loro· aLtj v ità. 3) Influenza decisiva invece nel determin.a.reil passaggio del virus nel sangu e spetta alla qualità del virus stesso, infatti di quelli da me usa.ti il virus dell'Istituto vaccinogeno di Pavia, che i1et . coniglio attecchisce solo nel rivestin1ento cutaneo, non passò mai nel sangue, mentre il neurovaccinodi Bl.anc, che ha l'attitudine ad attecchire I1et coniglio ,an<'he fuori della cute e sue dipendenze, nel tessuto sottocutaneo, nel testicolo, nelle meningi e nel cervello, tpassa <X>Stantemente nel sa.ogue in grande quantità, quan'do viene introdott0r nel sottocutaneo o nel testicolo in quantità piooola, ma sic11ran1ente dimostrabile coi metodi adatti qu_ando viene introdotto per 1.a via della cute.

Estirpazione del fegato . •l\..Loo PERRONOITO comunica due

nuovi n1etodi èsenti dalle critiche a i 1netodi precedenti e sopra.tutto a quello di Mann. e Magath. Il primo consiste <li due operazioni: colla prima vie11e stabilito l'anastomosi ter1ninolaterale della porta ootla. cava e una stenosi fra questa anastomosi ed it fegat-0 della vena e.ava. Colla seconda si esti1"pa completa.ment~ il fegato. Il secondo metodo co11sta pure di dt1e operazioni: colla prima si determina una stenosi della vena. porta e delLa. vena cava al di sotto ·de~ fegato. Quando, come per il n1etodo precedente , si


lL POLICLINICO

1414

è formato il ciroolo oollaterale con la cava superiore, si eseguisce la secon·da operazione, estirpando completamente jJ fegato. Tossicità del cacodilato di sodio.

1. Srl'roN. - L 'O. mise in eviden.z.a che la tossicità immediata del cacodilato di sodio per iniezio11e endovenosa è assai piccola mentre la toss1icità lontana ner via endovenosa e quella per via rottocutane.a -risultano invece mo.lto elevate. F.a in proposito raf,f ronti e considera~ion_i soffe_rman ·dosi sp ecialmente sulle trasformaz1on1 che il farm.a co s11bisce qu ando sia somministrato per vi.a endove11osa. Tossicità del metarsolo.

I. SrMON. - Si servì, oome per il caoodilato di sodio dei tre metodi di ricerca della k>ssicità. Dalle' esperienze gli risultò che l'azione tossica imn1ediata del metarsolo per via en·d ovenosa è assai più elevata di quella corrispondente del cacodilato, mentre l.a tossicità lont.ana e ndovena e quella p er via sottocutanea non differirono molto dalla .tossicità di questo farmaco. •

Azione del cacodilato di sodio e del metarsolo sul sangue. .

I. S1MON. - D.a es·p erienze di .allievi suoi e proprie giunge a dimostra.re ch e 1' azione del cacodilato ·di sodio sul san gue, qua]unque sia l.a via di somn1inistrazione, è in rapporto con la dose son1n1i11istrata. Picoole dosi .apportano effetti benefici , dosi eleva te effetti dannosi, ai ql1ali, si per,rie11e ugualmente somministrando il farmaco in ·dosi piccole per un tempo eccessivo. Risultati .analoghi si otten gono ool metarsolo. Questi f 31tti spieg.ano le contra ddizioni che si leggono nella letteratura e ne danno chiara e netta interpreta. z1one. Sull'azione farmacologica dell'acqua di mare .

La dose minima immediatamente letale dell' acqua di mare iniettata come tale nelle v~11e a conigli, varia in funzione della velocità -:.l Ji11iezione secondo una cur va complessa nella quale si i1ota ohe i limiti estremi della velocità lenti sima e r.apidissin1a le dosi sono molto elevate (l.J.0-150 eme. per kg.) ; fra questi valori la curYa prese11ta due n1i11imi intercalati da un massimo intermedio. Quesito co1nportamento f.a ritenere cl1e i fattori di to.ssicità clell'.acqua. di mare sia110 di Yersi d i nu1nero di ordine e di segno. Ult eriori ricerche varran110 a delucidare qu esto <lete rn1i 11ismo. Il Seg,.etar,io: Dott. I•. Rrco1. }\. . RABUENO. -

..

Associazione Medica Triestina.

. :X'T _i\clunanza scientifica del 30 .aprile 1928-VI. Presidente : Dott. A. CoFLEH. L'aclu11auza scientifica fu dedicata, n el trige-

sin10 della. inerte. alla comn1en1orazione del oompia nto prof. \TL'lC'E 'ZO DE GTAXA l'illu.stre correg ionale nostro rl1e fu gloria della scienza d' Italia

[A NNO

xxx'.'

F ASC. 2.9 J

e per qualche anno benemerito protofisico della i1ostra città. J\..11.a sedu ta intervennero, fra gli .altri, il vicepodestà dott. Grego in rappresentanza del Comune il colonnello medico dott. R.icciuti per la Sa' militare il medico provinciale .dott. Palcich, nità ' per il Sindacato Medici, il dott. il dott. Lang Grandi, 1per l'Ordine dèi Medici, il dott. Gi;isina per l'Ospedale Regina Elena, il dott. Saiz, per }',Osp edale psichiatrico provinciale, il dott ·. I sraeli p-er l'Osped.a1e infantile Burlo-Garofolo, il prof. Ti~eus e il · dott. Fortuna, per l'Ufficio d'Igiene, il dott. Sonzio per la Sanità marittima, il prof: Gall per la Guardia Medica e il primario dott. Mitrovich, in ra'Ppresentanza della famiglia . dell'illustre ~stinto. Il presidente dott. CoFLER diede il benvenuto alle rappresentanze ed in n1odo speciale al vicepodestà dott. Grego. Il dott. Grego rispose ringraziando e portando }'..adesione del C<>mune alla es.altazio11e del v.a loroso scienziato . Il cav. dott. Antonio I ellersitz, già protofisico della città di Trieste con1memora, nel triges•i mo della morte, il compi.a11to prof. Vincenzo de Giaxa, gloria del1a scienza italiana e per qualche anno benemerito protofisico .a Trieste. Vincenzo de Giaxa, zaratino di nascita, svolse .a Trieste, come protofisico una attività indefessa e preziosa, prodjg.andosi in ogni sorta di fatiche e di studi, spe-0i.almente n·e lla lotta contro 1.a micidiale epidemia di colera del 1886. Nel 1887 pubblicò un poderoso volun1e sulla campagna contro il colera e sulla vita igienica del Comune opera che .ancor.a oggi dà. un sei1so di profonda reverenz.a ed amn1irazione per la lucidità e l'acutezza, sl ch e sembra dettata in epoca 111olto più recente P più progredita. Vincenzo De Gia,xa , nell~. risoluzione dei gravi problemi igieniro-cittaclini di Napoli e del Mez2'.ogior110 si creò un mo11un1ento del s uo .alto sapere e della, sua inesa11sta aspirazione verso condizioni igie11iche sen1pre migliori di quelle popolazioni, tanto da essere segnalato qu ale «bene merito del Mezzogiorno d'Italia ». L'O. parlò diffusan1ente delle soopert e cui il De Gia.x a h a leq;ato il &uo non1e e delle pubblicazioni che .alta r inomanza gli han110 procurato all'estero , illustrò inolt.re le varie fasi e le varie forme dell'attività instancabile tlel grande igie11ista , che si v ide, sotto il ministero <li Rudini, chi.amato a ooprire la più ..alta carica dello Stato Clli un medioo possa aspirare·: quella di Direttore gen erale della Sanità !')11bblica. Il dott. l ELLR'RSI'l' Z ricordò i11fine lln li1b ro d el De Gi axa sull'Jgiene dell.a scuola che ancor oggi si consulta co11 profitto. In questo libro egli .af- · fermava, come il oontrollo sa11itario della gioventù per mezzo dell a scuola sia l' unico mezzo di bonifica d elle generazioni e con1e s ull'igiene soolastioa si fondino 1a gra11dezza della Nazione e la forza della stirpe . Questi ooncetti oostit uisoono oggi il sa.ggio e poderoso "Orincipio di Stato voluto da 1 Duce ed a.mipian1ente difeso e posto in esecuzione dal Regime fa scista , che .aooetta in-


l ANNO XXXV, l•'ASC. 29 J

SEZIONE .l?RAT1lA

condizionatamente la tesi come la profilassi antitubercolare debib a porre le su.e fonàament.a nella scuola, e come si debba qu indi favorire lo svilup-. po dei medici ~col.astici q~ali esecutori id i uno dei più importanti princi•pi di Stat-0 fQnd.ati sulla Illedici11la sociale.

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Qui11<li il 1prof. FRANCESCO PEPEU svolse una dotta conferenza su l 1tema cc Teoria e •p ratica della vaccinazione antivaiolosa». L'Oratore fece UTua raipida sintesi dei risultati delle ricerche più recenti sulla v.accinazione antiv.aiolos.a, parlando delle indagini batteriologiche iniziate cl.a Guarnieri e dell'immunità prodotta dal vaccino n,ell'organismo umano. Questa immunità che fino a pochi anni fa si credeva fosse esclusiivan1ente legata alla cute. e alle mucose, risulta or.a, in seguito alle ricerche più recenti, generale di tutto l ' oganismo e non soltanto cellulare ina .anche umorale. Il dott. PEPEU p.arlò inolt re dei differenti tipi di « virus » nei vari .animali e della tecnica modern~ della preparazione del vaccino. Da ultimo il conferenziere trattò dei rarissimi in<X>nvenienti, . in parte ancor.a di natura oscur.a, ohe sono insorti tlopo la vacoinazio11e e cercò di spiegar e l'origine dell'encefalite, tanto discussa negli ultimi anni n el foro scientifico internazionale. Egli rilevò I.a nece..~ità di tener fermo .all'obbligo della vaccinazione di tutta l'infanzia nel primo anno di vita, come stabiljt-0 dall a nostra legisl.a.zi-0ne sanitaria. Il dott. MITROVICH, nipote del oompianto p·r of. de Giaxa, rese alla fine vivissime :g razie al Dir ettorio dell' .i\ssociazione medica, a l dott. lellersitz, al prof. P ep eu , al vice-podestà e alle .autor ità civili e militari inte.rvenut.e ad onorare I.a memoria <Iell' estinto. Il Segretario: Dott. R. RoNcALLJ.

Società Medica di Parma. Se duta ordinaria del 20 aprile 1928. J>~esidenza : Prof. ANTONIO PENSA, presidente. 1

Osteite fibrosa di Recklinghausen. L . Fw1. Presenta un ca.so clinico di una <tonna ricoverata per probabile frattura del femore in coxiti ca. L'esame radiologico mette in luce un quadro per cui si impone la diagnosi di · osteite fibrosa. Per qua:oto riguarda l'insor genza della lesione 1'0. ricorda solo la teoria recente di Knaggs per domandarsi se non si possa in q.u esto oaso i11colpare, dati i preceden~i morbosi della paziente, una causa tossinico-tuher co1are.

Decorso clinico e reperto operatorio in un caso di cole· cistite cronica calcolosa con occlusione del cistico. A . GuARESOHI. - L',O. present.a un caso clinico che gli è sembrato degno di essere conosciuto e studin.to: 1) p er ch è è risultato strano il trovare al tavolo operatorio i segni idi una colecistite calcolosa ·cronica di vecchia data, mentre clinicamente tale malattia aveva solo da tem po relativamente bre·ve, dato seg n o di sè.

1415

2) perchè una tale grave lesione delle vie biliari, colla •presenza di un calcolo già di discreta. grossez.z.a, aveva causato un unico episodio doloroso e non grave, seg.uito da sintomi ·c he stavano più per una !es.i one (ul~ra ) gastro-duodenale; 3) perchè il caso, ed il suo esito, conferma 1a CJ)uasi .assoluta ~icurezza, 1dell'esame lrooiologioo secondo Graham, che talvolta può assumere tanta impor.t anza da convincere il chirurgo a procedere .ad t1na grave 01peraLZione, pur inizialmente a solo scopo esplorativo, con gran pr ofitt-0 del paziente.

Il trattamento pneumotoracico dell'ascesso polmonare. L. PoNTICACOIA. - Ben raramente e in via del tutto eccezio11ale il pne·u motor.ace agisce spremendo la saoca e facilitando il suo svuotamento allo esterno; il pneumotOrace assai più frequentemente, istituito e conservato ooi criteri del collasso com.ple.to o m:;l,ssimo possibile, aggrava le condizioni locali e g~nerali del paziente impedendo o diminuendo l'espulsione dell'espettorato. L ' O. ammette quindi che i1ei casi guariti il pneumotorace possa .agire in ma11iera differente da quella di un meccanico schiacciamento del polmone, v.ale a dire con un rneocanis1no un1orale di cui avrebbe potuto constatare l'evidenz.a nel reperto di una abb.ondante reazione esosinofila della pleura nei casi da lui felicemente trattati. A. Cmslrom.

S oci età Me di co -Chi r u rgica degli Ospedali Abr uzzesi. Seduta del 22 aprile 1928 . Presidenza : prof. A. MATTOLI, presidente.

Sul comportamento della creatinina nel sangue e nell' urina degli ipertesi. ZAPPACOSTA Nl . .- E spone i risultati delle sue ricerohe speri1nentali, traendone le seguenti conclusioni: 1) nella maggior p..a1·te degli iiper.t esi, senza lesione ren.a.le, esiste u11 modico ·au mento della creatinina nel san·gue; 2) questo tasso creatininico, pur non raggiungendo le cif1·e finora considerate come patologiche e quale espressione di insufficienza renale, oltrepassa tuttavia i valori massimi normali; 3) coesiste, quasi sempre, un aumento più o i11eno cospicuo della cretinina n elle orine; 4) non è possibile stabilire in base ai dati raccolti, aJçuna proporzione t1·a la i'P-ercreati11inem~a e il grado .d ella ipertensione.

Ricerche di laboratorio nella diagnosi della febbre melitense. VETTA A. - Riassume i sussidi che il laiboratorio può dare nella diagnosi di t.ale n1alattia, ed espone il risultato delle su e ricerche compiute sulle coste ·d ei :\Iediterr.a11eo: 1) i)er il reperto ematologico crede si debba dar valore alla leucopenia con mono11ucleo&i relatiYa · 2) non crede dia sicuro affidamento la siero-agglutinazione e non per le ·reazioni positi\·e su sieri n ormali che numerosi _.\ _i\.. hann o constatato. quanto per l&


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l ANNO

I L POLICLINICO

frequenti reazioni nega.t ive in casi che· danno po~itiva l' emocultura ; 3) l'isolamento del germe d.al sangue è il metodo probativo cl1e non lasci a dubbi e cl1e deve .avere la preferenz.a; 4) merita di essere esegui ta la in traderm-0reazi-0ne di B ou rnet con l\r{elitina o çon Abortin.a. Emottisi e cisti da echinococco del polmone. ALEssr G. - Riferisce di t i·e ca.sii, studiati nell'Ospedale di Aquila, facendo n otar e la relativa freque11za dell'ech i11ooocc<», sp ecialmente a. locctlizzazione polmonar e, in Abruzzo. In t utti e t·re i casi l'emoptoe aveva per primo richiamato l '.atte11zione dei malati . N el prin1-0 caso ft1rono t r ovat~ due cisti da eohinooocco·: una a sinistr.a aper ta in un bronco, ed u11a a destra, a par ete i11teg r a. Il secondo caso rigu ardava un giovane di 19 a., rifiutato co1ne allievo carabiniere, perchè emottoico e ritenuto .a ffetto da t ubercolosi polmonar e: fu diagnosticata ed oper.ata una grossa cisti 1].a. echinococco del polmo11e .sinistro. Il terzo ca.s-o, il più importante p er la diagnosi, riguard ava. un giovine, ç!Urato lungamente per tubercolosi, e n el quale una cisti da echinococco, suppur at.a del polmone, si rivelò con vomica e r ep er to fli un ci ni e membrane. Paralisi postvacciniche . P .\OL.\N'TONIO U. - I llustr.a t1n caso di tetrasplegia fla~cida a caratter e periferico. P oichè gli A.A ., che 8i sono o·ccupatj delle paralisi da vaccino .a ntir a.b ico, parla no di menin gomieliti, 1'0. , non riscontra ndo la si nton1.atol-0gia clinica di tale lesione per la n1a11canza di distu rbi sfinterici , sostiene trattar si, nel caso stu diato, di r a dicolite; dia.g11osi che .avvalora sempre più la teoria tossi- · ca· delle paralisi. Occlusione intestinale acuta da ematoma sottosieroso ostruente del digi_uno. SAN'.CORO E. Il caso rigu ard.a un ban1bino di 7 a1111i, oolpito improv"visamente da fenomeni di occlusione intestinale .acuta a car ico del digiuno. All'inter vento. si risco nt r ò, nel primo t ratto del digiuno, un vasto ematoma sottooieroso che si tl.stendeva per circa 10 centi111etri determinando, per co1npression e, .\ sinton1i dell a occlusione . Il trattamento consist è n ello svuotamento dell' ematoma. Il caso è im-portante per I.a st1a. r.arità e p er la. difficile -spiegazion e ipatogenetic.a, dato ch e bisogna ~escl adere l'azi one traumatica, mentre il paziente non è un luetico ereditario, nè emofiliaco, i1è leuceinico, e sulla sede della lesione non si rinvennero fatti ulcera t ivi, nè infiammatori, nè n eopl astici. Inversione uterina oncogena. R ossi F. - Presenta l'ut-ero asportato in un.a donna di 31 a. m aritata, nullipara. La inversione si era yerificata spontaneamente, dopo l'asportazione di un politJO 11t.erino. Ft1 pr.aticata la isterect()n1ia vagin.ale. Assistenza ostetrica in Abruzzo. • Rrzz \ C ·\ S.\ N. - 11 frazionamento ·eccessivo dei Comuni fa,"'orisce l'esercizio dell'empirismo ostetrico con ris11ltati Yer amente i1npr essionanti. Non

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è quindi con sigliabile la soppressione delle condotte ostetriche in una r egio ne, dove do,·rebbero invece essere aumentate. Purt roppo scarS.O è oggi il numero delle donne che si dedican·o iallo studio dell'ostetrici.a, s ia per gli stipendi non incoraggiantj , sia per l'elevato titolo di studi richiesto p er l'amqiissione alle scuole. P er r imediare agli inoo11venienti lameiltati i Co111uni dovrebber o esser e obbligati .ad assun1er e in ser vizio u 11 nt1mero <li levatrici sufficiente 1p€r i bis ogni dell.a popolazione e a mi gliorare gli stipendi r elativi. Per ovv!ar e, voi, alla rarefazione delle diplomate, 1' 0 , ritiene opportuno. di rendere più facile l'accesso delle allieve .alle sc11ole oon t1n titolo cli studi minore di quello o,g gi richiesto. Propone un analogo ordine .del giorno, che viene .aipprovato .all' unanimità. 1

Metodo semplice per la cura dell'ulcera molle. TARALLI e. Il metodo oonsist e nel coprire e proteggere l ' ulcera con cerotto ad esivo. I11 molti casi oosì trattati ha ott~nn to la g uarigione rapidamente. Gli ipotetici danni ed i reali benefici dello iodio. nella terapia delle malattie acute. D ' ETTORRFl T . L ' O. riferisce i risultati v antati da AA. stranieri con questo sussidio te rapeutico in alcune malattie acute, dimostrando di aver preconizza to da t€111po la virtn cu rativa di qt1est o fa.rm.aco, e p ortando 11uovo contrib11to di casi clinici. Sinfisiotomia preterintenzionale. ANYITALF. S. .t\.pplicando il forcipe ,· in un ca.so di stenosi {lel bacino, si determinò dia.sta.Bi dei pubi, ciò ch e r ese facile l'espletam e11to del parto. I Z 1'learetorio : G, Cozzor,1.

Società Medico-CJ1i1·u1·gica Anconetana. Seduta <lel 5 aprile 1928. Presidenza: P rof. G. ~10DENA . Intradermoreazione di Noguchl In confronto alta reazione Wassermann nella diagnosi di sifilide oculare.

Prof. Ros1cA . - D o1p o aver esaminato l' importanza e le principali applicazioni della prova del Was ermann nella pratica ofta]mologica con l'ausilio di un'estesa casistica per sonale, 1'0. ha esposto i .r isulta,t i ottenuti aip·p licando l 'i11tradermoreazione di Nogucbi alla diagnosi de11e in.aLattie oculari di origine lu etica probabile o cli11icamente certa. Egli ha riferito che complessivan1ente, sl:l 137 osservazioni di malattie oftalmi che, I.a reazion e di N oguchi dette risultato positivo 70 volte (51 per cento) e la Wasserman 11 33 volte (41.14 per cento), per cui, in base alle osservazioni eseguite ed ai r isultati otte11uti, egli trasse delle conclusioni <li notevole interesse clinico. Influenza del Saccharomyces sardus e dei suoi prodotti solubili sul virus aftoso e sulle sue tossine presenti nel latte di vaccine affette da afta epizootica.

Dott. SPARAPANI . - Le e&perienze eseguite lo conducono alle seguenti conclusioni:


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SEZIONE PHAT1CA

1) la inoculazione nella cavia e la precipit·oreazione concordano tra loro nel dimostrare che il latte degli animali aft-05i .anche quando clinicamente non esistano manifeste ioca.lizzazioni morbose nelle mammelle -0 nei c.a-pezzoli contiene il virus aftos-0 ; 2) le oolture del Saccharomycoo Sardus diluito nel latte d\ tali animali esplicano azione deleteria sul virus aftoso e debbono considerarsi come un antisettico biologico; 3) l'estinguerSti di tale virulenza non deve eonsiderarsi dovuta all'acidità originata nel latte da altri fattori all'infuori del Saccharomyces, concludendo ebe pertanto dal proposto trattamento del latte aftoso possono ritrarsi notevoli vantaggi €oonomici ed igienici. Esame funzionale del labirinto per la diagnosi di sede delle lesioni extralabirintlche.

Dotb. FIORETTI. - Dopo avere ricordato le pa1:ticolarità anatomiche e fisiologiche del labirinto posteriore, ha e.sposto i risultati degli studi di Jones sulle vie che 1-0 collegano oon le varie parti del sistema nervoso centrale, vie çhe drupprima hanno un decorso in comune e che 1poi procedono separatamente, cosicchè la provocazione della vertigine e del nistagmo a uri colare coi vari metodi r:oti nella remeiotica può permettere delicate diagnosi di sede. E a questo .proposito ' 1'0. accenna a una diagnosi n1olto b1rillante ·di tumore dell'angolo ponto<!erebellare raggiunta mediante l' ap1plicazi-0ne delJo scl1en;i.a suddetto. Un caso di malattia di Erb-Goldflam .

Dott. FA1TO\ICH. - Rara forma morbosa sviluppatasi in un uomo di 52 anni -da circa un anno e mezzo, n el qu.ale la sintomatologia mutevole <!On prevalente sede superiore ha avuto periodi di migliora.mento e periadi di p e.g gioramenti; sono interessati sopra.tt·u tto i gangli moto,r i del bulbo ~ del inesencef alo ; vi è ptosi, deviazione dei bulbi • <>eula1·i, afonia, e notevole esauribilità dei muscoli mastica.tori; reazione elettrica miastenica tiipioa. L 'O. ne discute la patogen esi e la etiologia, conclude11do per la più co1npleta o~urità del problema. E gli dice inoltre cl1e fu tentata un.a cu.r a opo:teraipica surreno-interstiziale senza risultati fall /if earetario: A. MONTANARI. vorevoli .

Società di Coltura Medica Novarese. Seduta del 5 marzo 1928. Presidente: Prof. MARIO ARTOM. Contributo alla conoscenza della reazione di Gaté-Papacostas.

Dott. GIOVANNI SECHl· - L' O. esspon€ la tec11ic.a della reazione di Gaté-Papaoostas ch'.e gli ha esperimentato i11 150 sieri . di individui clinica1nente sani, luetici, affetti da malattie acute e affetti da malattie croniche. In ogni sier<> ha preventivamente ricercato la quantità di albumina in esso ·oonten·uta. L a lettura. fu eseguita dopo 1/2, 6 , 12, 24,. 36, 48, 72 ore. I risultati furono controllati -con quelli della Wassermann e della Sachs-Georgi, molte volte oon quelli della Meiniche, Starobinscki -e Dold.

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L 'O. ha ottenuto: su 38 luetici il 57,89 % di positività: forte e il 18,42 % di posività debole . La WtR. fu positiva nel 92,10 % dei çasi. Su 45 affetti da malattie acute ~l 2,22 %di positività forte e i l 60 % di positività debole, la WR. fu positiva n el 6,66 % dei casi. S u 25 affetti da malattie croniche ebbe il 72 % di positività debole; La WR. fu positiva nell'8 % dej casi. S·u 42 sieri di individui sani non e.bbe la positività nè dalla Gaté..Papacostas nè dalla WR. L ' O. afferma che nessuna influenza sui risultat i ha il contenuto in albumina del siero. Il siero inattivato col calore non dà più reazione positiva. Conclude che malgrado non si possa in modo assoluto dare ,alcun carattere specifioo alla reazione, questa può servire al medico pratico per orientarsi. Considerazioni sopra un caso clinico di encefalite letargica in un ragazzo di 12 anni.

Dott. MARTETJ:.I GIOVANNI. - L ' O. riferisce un caso di un ragazzo (anamnestico famigliare e person ale muto), nel quale, preceduti da fenomeni a carico alle prime vie res·p iratorie e da .angina, comparvero segni di encefalite, strabismo esterno aprpe11a accennato, lieve p.t osi palpebrale, diplopia, intontimento, rapido dimagrimento. Gli es.ami sierologici (WR. sierodiagnosi pe1· tifo e paratifo) le em-0culture i:ipetute diedero risultato negativo. Il liquido cefalo rachidiano presentava: scarsa .albumina, non linfocitosi, iperglioorachia, WR. negativa. Nonne Apelt negativa, benzoino colloidale: curv.a normale. L a cura istituita fu: proteinoterapia .alternata a iniezioni di urotropina, mercè la quale si ottennero i11 capo a.d un mese b·u oni risultati. Successivamente fu asso<!iata cura salicilica con inie~ zioni giornaliere endovenose di 1 gr. di soluzione di salicilato di sodjo al 3 %. Migliorate assai le condizioni del paziente permasero disturbi psichici a ti·po posi-encefalitico che con cure io·diche e ricostituenti scomparvero pur essi, si che attualmente il pazi€nte è perfettamente normale. L'O . richiama l'attenzione sia sul valore che l'an gina preesistente ha nei riguardi della patogenesi dell'encefalite, sia sul risultato felice .della terapia adottat·a. Casistica urologica .

Dott. RINALDO RINALDI. - Presenta: 1) 11n caso di prostatectomia in un vecchio di 82 anni dall'esposizione del quale trae conclusioni contrarie .al concetto di considerare inoperabili i vecchi prostatici. 2) 1Jn caso di papillomatosi vescicale guarito con diawrm~fulgorazione . 3) Un caso di calcolosi v escicale nel quale il calcolo si era formato intorno .a fili d 'erba introdotti attra.v erso l' uretra dal pazie11te che è psichic.ament-e un de-ficiente, 4) · Diverticolo vesci<;ale che improvvisamente ha dato luogo a sintomatologia im·p onente .a causa di un'infezione in esso sopra.g giunta. Comparve : disuria, ematuria, e minzione j-n due tem pi. L'O. discute sulla patogenesi delle diverticoliti e sul meccanismo dj produzione della sintomatologia de.se.ritta. 1

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IL POLICLIN JGO

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La cura antiemorragica nel trattamento delle çlomerulo-nefriti acute crlptogenetiche. Dott. Lu1G1 GREPPI, L'O. espone i concetti esistenti sulla patogenesi delle glomerulo nefriti soffermandosi sulla forma di queste, le·g ata alla costit uzione del soggetto, e precisamente su quella forma di diatesi emorragica costituzionale studiata in Germania col _nome di purpura tromboastenic.a in Francia come emogenia, la quale può accompagnare t1na i1efrite en1or1·agica. R.iferisce le ricerch e personali eseguite su due casi di nefrite con purpura e &u cinque oasi di glomerulo nefrite acuta soffermandosi sulla sintomatologia clinica ed ematologie.a id i essi, e specialmente rile\ando i benefici risultati terapeutici ottenuti con iniezioni ' quotidiane o a giorni alterni di Zimena.. Le Iniezioni sclerosanti nella cura degli eczemi e delle piaghe da varici. Prof. MAn10 AR'IOM. - Ricorda i principali dati bibliografici della questione, espone minutamente la tecnica delle iniezio11i sclerosanti discutendo sulle .d iverse soluzioni usate e con cludendo doversi preferire ]a soluzione di .salicilato di soda al 20 % od al 30 %. Riferisce j p ossibili incidenti locali e generali legati a tale terapia escludendo ogni gravità di essi, discute le possibili controindicazioni e i concetti che debbono gu idare i1ella scelta dei casi da trattarsi. L 'esperienza pers onale si basa su 24 casi di cui pa.r ecchi vengono p1:esentati, dall'osservazione dei qu..ali app.are confermata la bontà del metodo.

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Ascesso di Brodie.

Dott. PIERANTONIO B oRELLA . - L ' O. espone il ca.so di un ragaz.zO di 13 anni entrato in osipedale oon dia.gnosi <li osteomielite dell.a gamba destra, il qu.ale presenta. alla estr emità inferiore dell'arto un . ingrossa.mento irregola1·e con una deformazione per u11 t ratto di 5 cm. al di sopra dell'a.rtìoolazione, senza partecipazio11e dei tessuti molli, senza .alcuna dolorabilità, con partico1are rugosità della. superficie ossea, sen za rP.azio11e glandolare dell'ing11ine. L 'esame radiografico i11duce .a. diagnosi di ascesso della n1etafis i tibiale e di osteomielite del femore, per cui si intervie11e con a.tto operativo che mette in evidenza una cavità contenente liquido siero ematico filante 0011 qualche piccolissimo sequestro di aspetto e di consist-€nza sabbiosa. Discute sulla diagnosi differenziale con la sifilide e con la malattia cistica delle ossa. La reazione di Takata e Ara per la diagnosi del liquor. DE BENEDETTI e NosENZO. - Gli 00. hanno controllat o la reazione su una ve11tina di liquors nei quali la T.akata fu eseguita paral1e1amente alle altre pro,·e diagnostiche. Fig urano tra q.uesti 4 meningiti (tubercolari e purulente) 6 affezioni meta.luetiche (tabe, taboparalisi ~ paralisi progressiva) ed altre malattie nervose. Risultati f-ed~li ha11no ottenuto nei casi di metalue. Il tipo metaluetioo si distingue per la. net-

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tezza e la rapidità dei ris ultati: anche I.a lettura delle reazioni negative non offre difficoltà. Meno chiaro è il tipo rosa (1nenin gitico) della Takata e Ar.a. In complesso la Takata è una ottima reazione, che si distingue per la facilità di eseouzione, la bontà dei risultati, lo scarso costo e la indefinita conservabilità dei reagenti . Le conclusioni degli 00. oollimano con quelle del :U'ia1nberti, che h a es.presso recenteme11te, valendosi di una vasta e corredata statistica, un oai11dizio assai favorevole su questa nuova r eazione colloidochimica. Esiste una glomerulonefrite acuta tubercolotossinlca? Dott. P1ERO FonNARA. - L'O. discute della diba,t tuta questione se 1.a tubercolosi possa essere causa di lesioni renali del .t ipo· delle glomerulone... fr iti ncute, provocate non direttamente dall'infezione bacillare n1a della tossiemia tuberoolinic.a: espo11e in proposito due casi di glomerulonefriti acute in b.a.n1bini in cui esisteva u11a s peciale tara tuberoolare ed ·Un c.aso di un bambino con tubercolosi latente in cui il giorno dopo una iniezione i.ntra':.lermica di t11bercolina (1/10 di tubercolina al 1 : 100) compar~re febbre ed ematuria t ransitoria. L'O. conclude lasciando n o11 risoluta. la questione ma affe rmando ehe non si può escludere che la tuberoolooi possa per via toosinica causare lesioni congestizie o infiammatorie glomerulari e poss.a agi.re come causa predisponente all' insorgenza di g1o n1eru lonefriti banali. Considerazioni su due casi di emorragia meningea spontanea in adulti. Dott . E. LAZZARlNO. - Esposizione e discussione di due casi, l ' uno osservato io una giovane donna, l'altro in un uomo anziano, in cui comparve senza causa apparente una emorragia meningea : nel primo caso è forse incriminabile una infezione influenzale unita a un certo gr.ado di <liatesi emorragica (emogenia), nel secondo caso esist(}no ~ifilide ed alcoolismo. Due resezioni ileo - trasverso-coliche per neoplasma del cieco Dott. Prof. STEFANO LussANA. - Espone duecasi di lleoplasma del cieco che furono dall'O. operati con buo11i risultati : il primo è l111 caso di adenocarcinoma del cieco in uomo di 41 anni la. cui si11to1natologia clinica era di dolori oolici ed in rui si palpava netto un tumoTe nella fossa iliaca destra: in nessu11 mo1nento esistè mai alcun disturbo della fu11zione intestinale; il secondo è 1111 caso di linfosarcoma del cieco in un ragazzo. di 11 .anni con segni di anemia, di deperimento ma e nza sintomi di sten osi intestinale. L ' O. sii intrattiene in particolari di tecnica ope- · ratoria e sovratutto: a) sull'associazione della ra-' chi.anestesia con le iniezioni di ·p aunevrol ; b) s u . la necessità di perito11eizzare la wna oruenita retroperitone.ale (per evitare la cellulite); e) su la n ecessità di e:ssere p.adroni delle proprie s uture usa,n-do per la sutura e tutto spesso il punto di Oonnel e per quella siero...,musoolar~ il punto dii Cushing. I l Segr etario : P . FoitNARA ...


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA .. Le modificazioni percussorie dello spazio co· s to-iliaco nei versamenti liquidi pleurali. G. Straidiotti (Gazzetta degli ospedali e delle cliniche, 1-4-19"28) chiama spazio· costo-iliaco quello com~reso fra il inargin·e laterale della massa • sacro-lombare all'interno, la X·I I costa (.e l ' XI $e la XII è breve) in alto, la cresta iliaca in basso e il prolungamento in basso della linea ascellare pos teriore all'esterno. Egli ha osserva to che nor· malmente questo spazio h a 5onorità nettamente timpanica o $Ubtimpanica ben differ enziabile dal suono muto eh.e si perèepisce sulla massa sacrolomù:>are, sulla cr esta iliaca e $Ull'ult'ima costa ' . ed ha ampiezza variabile coll'età e co,l la costituzione, ·p oich·è ha la mass ima ampi.ezza n·ei bambini e, fra gli aidulti, è più evidente n ei magr1 . Il su o timpanismo è più spiccato a sinistr·a e p er p er cepirlo è nec·essaria una p ercussione non legiger a. A sinistra contribuiscono. alla sonorità tanto il fondo dello stomaco cl1e l'angolo sinistro del colon; in qualche ·c aso il timpanismo costo-iliaco sinistro si è in tensificato di più coll'ins ufflazion e del colon ch e colla di.stens ione artificiale d ello stomaco. Il confine ottuso superiore dello spazio costoilia1co è ascrivibile a d estra all' ottusità epatica posteriore con cui si i·dentifica e si confonde ' mentre a sinistra n on ha nessun rapp orto coll'ottusità ep atica iposteriore sinistra del Grocco , che è posta più m·edialmente alla zona ottusa a cui si riferisce l 'A. e corrisponde alla cos·ta, allo spazio co1nplem1entare pleurico ed all e inserzioni p osteriori d el diaframma. Lo Straidiotti ha osservato ch e n ei versam enti ' li beri d ella pleura l'ottusità toracica 1posterior e da essi prodotta oltrepassa i limiti topogra.fl c1 dello sip azio complem·entare pleurico posteriore e si estende, senza discon tinuità e per un',esterIBion e proporzionale all'entità del ' 'ersamento, allo spazi o costo-iliaco corrisipbnd ente, lasciando per l o più inalterata solo la parte inferi ore imm ediatament e sopras tante alla cresta iliaca. E.g li ri· tiene che la persistenza della zon a sonora inferior e giovi a ·ricono.s cere· ~om e ·dovuta al versamento l'ottu sità superiore quando non sia uti lmente appli cabile la p ercussion e comparati va fra i due · lati. ITl rilievo dello spazio c06to-iliaco s i deve compi ere a paziente seduto. In parecchi casi con modico versamento a si nistra 1nen tre lo spaz.i o di Traube era libero (e que;_sto si saggia abitua lm ente a pazi ente supino) si aYeva ipofonesi co1

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sto-iliaca e i n qu esti casi esisteva com1pleto accordo fra ipofon esi costo-iliaca e triangolo ,p aravertebrale di Grocco Quan·do c'è meteorismo o vers·amer1to a-ddomi11ale, si deve esami11ar·e lo SJPazio costo-iliaco (se le forze d·el paziente le COI).sentono) faicen·do in.g inocc.h iare il pazi en te sul letto a tron co eretto .e dopo averlo ten~to qualche s econdo in questa posizione. Circa il mec,ca11ismo gen etico 1del fenomeno descritto, lo Stradiotlt non crede cl1-e s9. tratti di spostamento in basso d ei n ormali rapporti a na tomici degli organi della r egion e r ispetto all.:i }Jarete pos.terior e del tro·n co per la pressione del versam.ent o. Infatti ·dal lato d·estro il fegato devr considerarsi molto fisso; dal iato sinh<stro lo 51pazio complem entare potrebbe abbassarsi s e il diaframma si ab·b assa per il peso ·d el ver samento e· 1per la paresi d·ell'emidia1fra mm,a : ma l 'ipofonesi costo-iliaca è ben manifesta ancih e in casi in cui n on era ammissibile l'arrovesciamento dell 'emidiaframma sinistro p er l' esiguità del versa. mento. Egli riti·en.e più verosimile che esista un a influenza inibitrice eser citata dalla massa liquida endopleuri ca .sull'attitu din e fisica dei visceri cavf s ottostan ti a convibrare sotto l'urto -percussorio. Qualunque n e possa esser e la 1patogenesi, Jo· Stradiotti insiste sul valore sem eiologico del fen orneno, non perch1è 1p ossa giorv·are a1d attes tare· 1'es ist enz ~ di un versamento pleurico, di cui n on mancan o segni di grande e tradizionale valore,. ma p erchiè colla sua man canza può contribuire a ·deporre contro la presenza di li·qui,do. In n1olti casi ambigui di con·den sazione massiva dei 1ol)i polmonari in1eriori n·ei quali mancava l'ipotfo-n esi costo-iliaca, ripetute punture es1pJorative asciutte ed altri metodi di indagin e fisica persuasero della r eale man canza del ,·ersamento. Inoltre, rilevata l a presenza dell 'ipofonesi costo· iliaca in un versamento pleur ico, Bi constata· ·c11e essa scompare prima che sopravven.g ano variazion i n ell'ottusità toracica, e questo può esser e i11dice precoce e manifes to •dell'iniziata fase· ·di riassorbim ento . E anco·ra, i11 qualche caso· (finora. soltanto a sinis tra) n ella fase regressiva del processo essudativo 1pleurico n on solo si ri-pristi na n ella. sua estension·e norrnale il timp anisn10 dello spazio costo-iliaco, ma il timpaniJsmo 1scon.fina ·verso ~·'alto .g iungen·do nel ,peri odo della retrazione to.racica postpl eurica élld i11Yadere la region e cootal e inferiore normalrr1ent e ottusa. 1

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R EN .~Tr>

L USENA.


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. La percussione del torace. Questo modo eler.oentare di ricerca, secondo J. L. .l:I0lliday (1'he Practili01ler, dic. 1927) pres ta i l fian·C O a 1r1olL:3 rritiche, 1 spE·ciaJ.mente dal punto di vista della terminologia e dell'ir1terpLtrazioné; sicch€ appare abbastanza giusti•ficato il parere di un patologo, il quale nor1 Gredeva una p.arola di quiantc diceva il cli11ico a preposito dei polmoni e d asseriva che la diagnos i cliniLa delle condizioni del torace, generalmente, non ha nulla a che fare co11 il reperto di a utopsia. Per ,apprezzare i risultati della percussior1e, si fa ricorso a due sensi , quello del tatto e quello dell'ud ito . L'educazione del pri1no richiede 1nolto temp0 e può es5er.e ottenuta ::;olt.antn dopo molto tcm_po, con l'es.p·erienza J1ers.onale, poicl1è non è pos&ibile descrivere le 1mpressioni che si ricevono nella perclt5sione. Per quanto riguarda l 'udito, l'A. osserva che 1 t.ermini mP.tafisici di ottu5ità e di jperr1sonanza non hanr10 alcun significato acusti· co e debtono essere abbandnr1ati per l'in segnan1elllto; soltanto al clinico sperimentato e ssi dicono '<iualche cosa. ' Il s11ono ot~enuto con la percussione dovrebbe essere analizzato caso per caso, descrivendo la nota predominwte con i ter1ni11i di altezza e di risonanza. U.n a condizione i1nporiante da tenersi presente è 1a natura del pie d·i stallo su cui si trova il paziente. Dive·rsi 1sono i risul1tati che si ottengono per l'ott u5ità se il paziente sta in piedi o sdraiato sul pavimento oppure si trova in letto. Nel primo ·Caso si ha 'Uil·O smorzamento degli ipertoni che, invece, nel 1secondo sub1::-cono un'accentuazione. Risultati vaghi ed incerti 1si hanno quando si fa la percu.ssione nell '1 11terno di un'autoan1bulanza; spe·cialmente, quando il m otore è in funzione, si può élJd,dirittura mi sconos·C·ere una pleurite. Così, il suono di .p ercussione che si ottiene qua.ndo il letto si trova nell'interno di un'aleova differi$Ce di molto da qt1ello che si ha se il le1tto è in una stanza ,grande. Bisogna da ultimo t~ner presente che i reperti della percussione ci riferiscono soltarito alle parti più superficiali del con tenuto toracico e che, quin·~j, molte altf'razioni profondé non sono rive1abili ..cnn tale metodo di esarr..e fi,l. 1

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CASISTICA. Il bambino nervoso. Sotto il -eomodo nome idi << nervosismo » si ·OO·m prendono di solito stati morbosi complessi, di cui ci s fug,gono, spes&o le cauGe. A tale denominazion e, Zappert (Wiener med. w ochens. 1927, n. 13) propone di sostituire quella di n europatia, riten endola tPiù esatta e passa in rivista i prin.cipali disturbi ol'gani.ci presentati dal fanci·u llo

nervoso » allo ~ co1)-0 di collocarlo in u·n a categoria ipiù o meno definita. Uno dei tipi meglio studiati è il vaso-motore, caratterizzato da pallore abituale del volto, fa:cile arrossamento, e.streJIDità fr e·d de, suid ori pro1fusi e salirv·a zione aibtbon dante. Questi inrdividui hanno inoltre palpitazioni, 1b,a ttiti ·esa:g·erati ·dell'aorta ad dominale, alibuminuria, diarrea ed una spiccata tendenza alla sincotpe. Si può ancihe notare in essi, ·con certa frequenza, lo strO'P'hulus e !'orti.caria. Dall'insieme di qrue:sti sintomi, si p·u ò riconoscere una certa affinità con il basedowiano, con cui 11·a nno 1parecchi punti ·di contatto. 1Nel tipo astenico, predomina110 la cefalea, le palJpitazioni e la f<11cil·e stan~a.bilità. Si tratta ·di in dtvidui dal torace stretto; dal cuore a goccia, ipotonici e ptosici. 1Nel tipo neuro-l'lnfatico si includo110 quei bambini che, oltre .aid anelare in contro a facili raffre1cldamenti, han110 i-pertrofia d elle tonsille, vegetazioni.· adenoi di ed altri adenopatie. Sono spesso febbri·citanti ·e 1v en.gono facilmente scambiati per tubercolotici. Molti bam·b ini << nervosi ,, sono degli· spasmofilici o dei mixedematosi frusti; nei pri·m i è fr eqiu.ente il segno del facciale , n ei secondi, si riscontrano spesso sintomi n etti di . i1potiroidismo . 1S1Jesso in qiuesti ba1n1bini, si trovano ·delle zonr cutanee a .sen•$ ibilità più squisita ch·e 1quella cl1e si riscontra normalmente n ell'adulto. «

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La celiachia. H . Lel1n·dorff e H . Maunter (Ergebriiss e d. ·i nn . M edizin il. K inderh. v. 31, paig. 4:.56 e seg.g.) danno 11 nom,e di celiachia a·d uno stato 1P atologico già ·descritto da altri autori sotto 1diversi nomi: af f ezione celiaca, infantilismo ipancreatico, infantilismo ,d i H,erter , malattia ·di Heooner-Herter. Nella sintom,a tologia, colpisce soprattutto la facies celiaca: addome voluminoso (ventre di Herter ), pseudoascite o dilatazione ,dl colon (somiglianza con il morbo id i Hirschprurng). Rare sono le deformazioni racl1itiche. 'N,el decorso della malattia, si iSvi.luppa osteoporosi, dond,e la facilità di fratture. Come complicazion i si trovano la tetania e lo sieor,b u.to . Si hanno segni di adinamia e ;di neuropatia. Molto spesso è positiva la reazione ·di Wasser1nann, senza cl1e si abbia nel1'anarnnesi dei genitori la lues. Il sint9ma più importante è la steatorr ea; feci argillose, bianco-giallognole, copiose, puzzolenti, tipicl1e feci con saponi grassi, per 1def.iciente riassorbtmento dei grassi, come è cleficiente q'uello p er i carboidrati, le proteine e l'aoqua. Nella flora intestinale, si trova il bacillo bifido· ed il B·ac . infantilis di Herter. Si ha sempre ·anemia, tal1

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volta in forma gr.ave, pern1c1osa. B -da escludersi che si tratti di siprme non tro.pi-co. ,s .econdariam.ent·e, si 11a .rimpiccioli·m,ento (del fegato ed atrofia del pancr.eas , achilia ed aumentata motilità dello stomac·O, nonch1è arresto di accrescimento, che po-rta ·l 'infantilismo. Le parti del p ancreas a secrez.ione ·esterna mostrano u n alto grado di degen erazione .g rassa, m entre n ell'intossic.azìone alimentare, si l1a un accumulo ·di lipoidi nell'ap·p arato ins ulare. Si trovano atrofia e degener·azione grassa delle ghiandole dig.estive e di .quelle en·d.ocrine, ma nessuna alterazione degli or.g ani che si p ossa con·siderare com e causale. 1L a mal.atti.a incomin.cia s u.i 2-3 ·a nni. La 1m ortalità d·ei casi pubblicati 1è del 10 % circa, in seguito a infezioni intestinali, ·dissenteria, · polmonite. ,S pesso, alla pubertà si ha iUn miglioramento; è stata osservata anche 1'a guarigione completa. .fil.

Vegetazioni adenoidi; P er vegetazioni ad·enoidi o adenoid~smo s'inten·de l'ingrossame11to della tonsilla faringea, detta di Santo:in i-Lus chha, e che S. Citelli (Rivista Sanit. .'5iciliana, n . 14, luglio 1927) propone di denominare epifarin.g ea. Questa tonsilla ha la stessa struttura e funzion e ·delle altre tonsille, palatine e lin·guale: a struttura id·e ntica agli organi linfatici; a funzione probabilmente di organo linfoblastico. L'alterazione ·della tonsilla epifari11gea produce disturbi più gravi delle altre ton sille a causa della sua ~ede, per cui vengono ad essere alterati i tre organi vicini: le cavità nasali, le cavità timpaniche e il sisterr1a ipofisario. .Le ad·enoiùi per la loro sede, per il volu,m e e la congestione .che subiscono, impediscon o la respirazione per il naso, obbligando a respirare con la b~cc·a : per ,questo fatto l'aria non potendo purificarsi, provoca facilm ente raffreddori, bror1chiti acute e croniche, e predispone a tutte le affezioni dell'apparato ipolmonare, non . e~clusa la tubercolosi. . . ·Le adenoidi p·er la prosstmità con le trom.b e dl Eustachio ;p rovocanq spesso catarro secco della r cavità tirr1panica, ·con dim.inuzione dell'udito, e talora su,p p urazioni timpaniche. La diminu zione dell'udito con dolori all'orecchio - con o senza secrezione - n ei bambin1 d eve f.ar sospettare l'esistenza di vegetazi·oni aid en oidi; tale sosp·etto ·è confermato se i bambini stanno abitualm en te co11 la boe.ca aperta. La tonsilla epifaringea è vicin a all 'iip-0fisi, con cui h·a rapporti circolatori attraverso l'osso spugnos o basisfenoide; p er q.u esto un'alterazione del1e adeonidi provo·c a .quella del sistem.a i.p ofisario. Si 1

ha alJora un arresto dello sviluppo somatico più o rr1en o marcato, e talora la sindrome psichica, consistente in difetto· d'attenzione, svogliatezza, diminuzione di rn ~moria, ·depressione intellettuale, sonnolenza. L' A. s.tim·a che un terzo dei bambini sia affetto da adenoidisn10 . ~11esta alterazione si sviluppa dOIP·O il terzo anno, e può durare fino a' 40 anni. Le ·Cause sono da ric·ercarsi in debolezze fisiche e morali dei .g enitori, o in debolezze fisiche del baim bini n·ella prima età. La cura elettiva è la chirurgica, scevra da p\... · ricoli, integrata dalla cura m edica, con Iavagg1 nasali, pomate antiflogistiche n el naso, cure ri costituenti generali, bagni di mare; s e • esiste la sindrome psichica ipo.f ìsari a o deficiente svilup~o, aggiungere alla cura l'estr atto totale o oe1 so10 lobo anteriore d'ipofis ~. CARUS I . 1

Influenza delle stagioni sullo sviluppo della me• • · ning ite tubercolare nei bambini. La meningirte tubencolare, ai ipari ·di altre forme d·i tu.b er colo1si, ri:corre . in primavera con .parti colar e frequenz.a, in1luenzata non tanto dall'inclemenz.a del clima, quanto dalla carenza d~ lu·ce. Qu-esti fattori in·fluire'.l:>bero ancora in1direttaimen te isu1llo sviluppo del-la malattia, nel senso di if aivorire le infezioni acurte (morbillo, pertos.s·e, a1ffezioni influenzali), che prresentano. un culmine di .frequenza 1p rimaverfle e ch e sono 8JP1Punto dette tuber.colizzanti p enohiè s pesso 1precedono l e rn·alattie tubercolari. Durante la -sta·g.ion e p·r imav·erile è anche ammessa una ·p artiic olare predlisposizione generica del .s istemia nervoso, .come indice della maggiore eccita1b ilità in tal e stagione, in cui si accum·ulano i casi di meningite cerebro-spinale, tdi tetania. .R . Simonettli. (La Pediatria del medico pratico, maiggio 1928) ha stu·diato la frequ·en za della me·nin1gite tuber:colare in 140 casi osservati .a Torino, -ed ha trovaJto che il 6u,4 % si è avuto nei mesi da marzo 8Jd agosto ·e d i1l 33,6 % da settembre a f·abbraio. Vi è un primo ma;ssimo primaverile jn marzo-.a1p r.ile ed un secon,do massirn10 estivo-, meno spiccato" in luglio. Il de'corso in·dd.cato dall' A. corr isponde in com1ples~o a .quello già dato da Cozzolino. 1

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TERAPIA. Sulla tolleranza dell'organismo al bicarbonato di sodio. Sull'argom ento è stato molto scritto in questi ult1mi tem•pi , e Desgrez e Bi erry 11anno stabilito un metodo d'e.sp1 orazione p er ricer care la dosesoglia della t oll eranza dell'organis rno p er il bioearbonQto di so•dio.


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IL POLICLINICO

Le Noir e Mathi eu ·d e F ossey (8 11,ll. A ce. d e médec., vol. XOIX, n. 16; , aprile 1928) hanno r1, cer ca to tali variazioni di tolleranza in rap1porto all'età · d el soggetto, in casi di distur·bi intestinali 1d'or1gine colitica, e n ell'affaticamento . P er misurare l 'acidità jonica urinaria si son serviti del inetoido colorim·etrico di Clark e Lu1bs, con l'appar.ecchio di Bierry e Lescoeur. 1ES$i hanno trovato ch e per abbassare l'acidità jonica urjnaria, occo rrono in med!a gr. 0.050 di bicarbonato idi sodio per kgr. 1di IP€SO negli .adulti; n ei bambini bastano gr. 0.073 e nei vecc·h i gr. 0.0-25. La d ose-Goglia oltre -che con l'età, è in rapporto con io stato di vitalità organica; in un v ecchio ben p o1rtante la d ose-6oglia era di gramm i 0.035· per kgr. di peso. La stessa prova è stata rip etuta in .p ersone affette da distul'bi colitici, C·Olll f eci a reazione alicalina. In qu esti casi il bicarbonato idi sodio · veni va iniettato in soluzione a1 5 %. Gli ·a·m malati che 1presentavano s egni d 'astenia, co n stanch ezza facile dopo gli sforzi, aveva1110 una ·diminuita tolleranza al bicar·bonato di sodio; in un caso, invece di gr. 0.030 c·om e nel normale, la to1leranza è sce$a a gr. 0.006 per kgr. idi peso. · In m edia in questi infermi J a 1dose !Per aibbassare l'a·c idità ionica urinaria è di gr. 0.01 di bicar.b onato per kg. di p eso .del corpo. · H~nno voluto anc1he ri·cercare se la tolleranza al bicarbon·ato di so1dio potesse costituire un saggio per il giudizio della stan ch ezza muscol.are, ma gl i esper im enti non hanno dato risultati d ' un valore a p·p rezzabil e. CARUSI .

L'acqua tridistillata in terapie.

Vien e raccoman1data da Schatz i n· molti stati m orbosi. Bout.illier (Jou,rn. de méd. de B ordeaux 25 ott. 1927 e R evue méd·i cale, 17 n ov. 1927) os·ser v.a. ch e l 'azione di questo rn edicamen to è da attribuirsi ad un ef1etto di -e1n0Jisi, 1per cui il s ang ue acquista ·d elle pro·prietà antitossiche, batterici1de, analo.gl1e a quelle Ch e Bi hanno COil la 1p rotei n oterapia. Prima di esser .m essa n elle fiale l'aoqua va distillata 1per tre volte e va poi usata al più presto per evitare la sol uzione di impur ezze dovute a l vetr o stesso della fiala. P er i !bambini 'fino a 12 anni, s i useranno crnc. 0,50-1; da 12 a 50 anni, eme. 1,50, ol tre i 50, 1 eme. Questa dose in izial.e va poi aum entata di 1/2 c1nc. alla volta fino a ragigiunger e un massi.m o di 2-3 eme . La dose miglior e p er un trattamen to continuato è d i eme. 1,5-2. Le malattie acu te si trattan o .con le ·dosi pi ccole rinnovate spesso ; .quelle cr onich e con ·d osi

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più forti e più rare; nella s ciatica, p. es., si fa nno iniezioni ebdoma darie. Quando si usi la via endomus·c olare, linvece dell'endovenosa, s1 triplicher à la dose. La malattie che meglio risentono gli effetti di qu e~ ta m edicazione ·sono anzitutto le nevriti, a.cute come croniche, lom.b aggine; sciatica, tic d oloroso 1della fac cia, asma da fi eno e molte a.ffezio11i 1polmonari, n on ch1è, a quanto sembra, anche la scarlattj na e la difterite. il rimedio sar ebb·e altresì sovrano nei vomiti cicl ici dell'infanzia. fil.

La chinina in soluzioni zuccherate. L' uso di solruzioni z·u ccherate come solven te a.e lla {')hinina ha il vantaggi.o di iintpedir·e gli ind;urimenti ·dell e v en.e, che seguon o talora le iniezioni en·dov.enose di tale altealoide. G. Rosenthal (R ev . de Path. Coml{Jarée , 20 sett. 1927) U.LS·a l1e due formu le seguenti. 1) Cloridrato (o bicloridra to) di c:hinin& cg. 30; ur.etano cg. 30; Sol. di glucosio (o di saccarosi.o') al 30 % eme. 5. 2) Cl ori·drato .di chi·n ina cg. 50 (oppure biclortdrato cg. 30-~0) ; Soluzione di .glucosio (o sac·car.osio) al 30 % eme. 10. 1La d01se d 'attacco è di cg. 30-80 o.d anche di g. 1,10 al giorno, a lternando un 1g iorno .su ·due di trattaimento per via ga:strica. fil. '

Formule toniche. N.ei casi gravi, in cui è n ecessario sostenere le ifor ze del malato 1durante il p eriodo f ebibrile, riesce molto b en e la ·cannella .c·h e è di u·s o corr.ente in America. Si 'PUÒ ·p rescTirv.ere La pozi-0ne di T odd, oppur·e una delle for.muJe seguenti. 1) Estratto di chinina, A•cet·ato d'ammonio an a g. 8; '.Tintura ·di ·c ann ella, Alcoolato di m.eli'Ssa, ·ana g. 20; Sciroppo di limone, ·Sci·rOIP'PO 1del T olù , ana g. ~; Idrolato di ti~lio q. b. per g. 250, 4 cucc·h iai al giorno 2) iA.cetato d' ammonio g. 4; Tintura 1di cann.e'.lla g. 10; Scir opp·o ·d i ch:i nina g. 60; Idrolato di tiglio q. b. ,p er ernie. 120. 4 cucch iai al giorno. S égard (Journal d es praticiens 26 nov. 1927) consiglia.: Arseniato di ·sodio ·cg. cinque, Solf.at o di stricnina cg. due, Estratto m olle 1di .chinina g. 4; Glice•rina n eutra ·g . 50; Sciroppo ·d i corteocie d'ar·a n•cio amaro q. b. per eme. 300. Da prenderne un cucdhiaio in un 'PO ? di- ,a,.oqua, ai due ·p asti m aggiori, per otto giorni.


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SEZ I 0NE PRATICA

VARIA.

sia disti nta da quella degli altri, sicch-è si possa fermarlo e in.dicare al d ottore il luogo della disgrazia. (Dalla Riv. San. Sicil.).

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I medici e la proibizione dell'alcool ·negli Stati Uniti.

Diminuzione d elle allieve·leva t rl ci.

La 1'egge che tP1roibisce il consumo d elle bevand1e alcoo1iche ha fatto un'eccezione per i m edici, i quali hanno la facoltà di prescriverle, per uso 1eraipi1co, limtitatamente a mezzo litro •di wisky ogni 10 giorni ,p er un medesimo malato con un totale di 100 ri1cette per trimestre per tutta · la clientela • Dailla d etta fa•coltà naioque una nuova in·dustria, che pur trop po non fa onore alla dignità pro·f essional1e della clrusse m.edi-ca. In:fatti, non p ochi medici fanno prescrizioni di liqrui1òi al•• • coo11•c1 a SICOIPO di lu·cro , rilascian·do le rircette con •diagnosi a dir poco singolari: emorroidi, lombagine e simili. Le farma cie pagano al m edi co un dol~aro per , ogni ricetta e in qu.e sti ultimi temrpi $i sono aperte apipositame'nte d elle far, ma.c ie P·er la viendita degli alcoolici ai finti ma, lati, in modo da esePcitare questo commercio s.otto un·a forma legale. Le auto·rità tentano di porre riparo a questo modo 1di elu·d ere la legge e attualm.ente nel solo Stato di Niew-York più idi 20 farma-cisti sono sotto processo per il reato di v·endita . abusiva di alrcool. (Da Rinasc. Med .) .

In se.guito al nuovo ordinamento 1delle Scuoù-e d'O:st.e tr}cia incominciato n·el 1923, che 1cio·m an·d ava u·n livello culturale più elevato delle aspiranti levatri'ci, i1l numero d:el Ja inscrizione è sempre andato decres·c.en.do, costcchè per alcune S cuole s ussi·ste la md.naccia ·d i a·b olizione completa. Al momento non è ancora sentita la mancanza di lev.atri·Ci appro.vate esi$ten1do an·co·ra una riserva, m·a in briev.e il loro num13ro non sarà ·P iù aJdeguato ai bjsogni d elle p·opolazioru e s ussiste quin di il pericolo d ell'insediarsi di 1

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praticone.

IL'ill. prof. Alfieri della c:linirc a O·stetri·ca dì Milano h·a stu•diato questo 1prolblema e invoca dal Governo mi•sur·e preventive contro la crisi, pro-ponendo l'applicazione gra•duale d·elle misure .restrittive per l'amrnissione allo .stu.di.o e ,p iù di tutto ·Col migliorare· la · posizion.e sociale ed econoini1ca ·delìe levatrici esercenti. (Dal Bollett. Med. Trenti no ). W" RJchiamiamo l'attenzione del lettori su questa i n teressante Rivlst~, lnd.lspensabile a tutti i medici:

Il Diritto Pubblico Sanitario P eriodioo mensile di legislazione e giurisprudenza . •

I medici e l' ablto.

Direttori :

I m edici dei temrpi passati portavano abiti speciali ch·e li •disti·n gue·v·ano dagli altri uornini. 1Molièr·e ha m esso in caricatura i loro aibiti i ' loro berretti. Forse ha avuto torto. Quell'abito sp·eciale aveva ~a su·a raigione di e ssere. G·l i scherzi del gran comico 0 1bbli.garono i medi-et - seri ve 11 « Mati11 ,, - a mo·d ific·are il loro ab, .bigliam.euto. 11 dottor P. fece ie sue visite in abito di cerimo.nia, poi si contentò d ella « r~din·gote ,, ·e a el capipello a ci; Ln·dro. S'inic ontra an<0ora, in provin:cia, qual·che vecchio teraipeuti·co fedele ·a quella traidizione. ~a, in generalie, il medico ora 6i veste come tutti gli a•l tri. 11 segni distintivi della pro·fes·s ione non erano erratL Quando i mezzi di comuni·cazi.one mancavano, sj fermava il dottore al suo lP·a ssag.gio. Era facile trovarlo. I fai:i•ciulli grid·avano: « Il •dottore! Il ·dottore! ». ·Si ritorna ora f orse, m·odifican1doli, ai costumi •di altri tempi? 111 dott . Bosre.don ·d i Brive ha aidottato p.er ~uo conto e per la sua vettur·a , una banderuola speciale, bianc·a, orn,ata di r osso con ' una -croce rossa cireonid ata dalle lettere S. M. S. R. Propone a tutti i suoi colleghi dj fare altrettanto. Il numero degli i.ncidenti automobilistici e~ige ora che· la vettura de.1 medico 1

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On. Dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Il faiSci colo 6 (Giugno 1928) eontiene: L'obbligo del referto. N~te sintetiche : Le· farmacie previste ,dall'art. 26 della

Legge 22 maggio 1913 nOIIl sono com mercia-bili. Rassegna di giurisprude nza : Un caso di H unione» tra Comun.e ed Ospedale I>er il servizi<> .chiru.rgioo. - Limi.ti di 'età J)er l 'aimmi&sione .a i ·c on.c orsi ed esenzioni· determin az.i001e dell'atto lesivo .d,e ll'im·t eresse del con~ corrente. - Norme S-O'Pravvenute durante :il concorso. - Un caso di irregolare oostituzione della commissione giudicatrice idi un ·c oncorso. - Efficacia della nomina deliber'a ta imrper.a,tivaimente ·dal Prefetto .agli eff ettri del iperiodo di -prova. - Stipendi ·dei medici condotti titolari ed interini e degli ufficiali sanitari stabili e provvisori. - P.rovvedimen•t i oontfermativi Leggi è Atti del Coverno : Repressione ·dell'eserci~io abusivo delle professioni sanitairie. - Norme per gli odontotecn.ici delle ·n uove Provincie del Regno. - Norme obbligatorie per l 'attuazione della Legge 23 marzo 1928, n . 858, -00ntenente disposizioni per la, Jotta .contro le mooche. - Funz~onamento dei disI>ensari antit11beroolari. - Vigilanz.a sugli stabilimenti termali. - I mpiegati civili ·d ello Stato· incompatibilità. - ProfilMsi malattie veneree. - Licenze per pubblicità. i;riez~i prevenzione e cura malruttie, specialità med1c1n.a.J.1, e.cc. - In dagini sulla diffusione del t raoom a. - Lot'Ja contro la tubercolooi Esercizio del meretricio . Istruzioni circa l'aip'pToivazione degli atti del Podestà. 1

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Abbonamento a nllluo: per l 'Ita.Jia e Colonie L 3 5 , per l'Estero L. 5 O. Un numero separato L. 5 ·, Per g1i abbonati al <• Policlinioo »: per l'Italia Li· re 2 5, per l'Estero L. 4 O,

N. B. - Al ricevim.erito delZ.'importo di abboriamentv pel 1928, vengono spedifi subito tutti i Numeri pubblièatisi dal (l.e·n naio in poi. LndJ.rizzare Vaglia postali, Cbèques e Vaglia Bancari ai F.lli POZZI, editori, Vda Sistina 14, Roma.


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NEL L ~\ VITA PROFESSIONALE. non due anni di eser·cizio prof·es&io:nale debba110 essere richiesti ma un minimo •di cinqu e almeno. Della preparazione e funzione dei Medici E' presumibile che in tali cinque an·n i, con lo studio ·e la pirati·c·a diligenterr>:ente compiuti pr,esdella Marina Mercantile. so clini·che e laboratori, .con un felice coo rJi11a(L. BALDASSARI. L 'I giene moderna , 9 ottobre 1927). m·ento d·elle n.ozioni acquisite negli anfiteatri, il medi·co potrà alfine 0 ccupare con la· II'ichtesta. La funz.i one di cu~a, di prevenzione 1delle macompetenza l 'ufficio che gli sarà affidato a bordo. lattie diffu-si v·e, di ·seirena applicazion e delle adeE ,qu·esto è interesse ·del _si·n golo, dell'emigrante guate norrn·e e provvedimenti, assume una parti, che n el rnedi·co ,cerca la tutela d ella propria sacolare importanza, ri~petto a:d analogne collettilute onde esipli~are in t erra straniera ·a ::>ùa lavità, sui 1piro·scafi che traspo·r tano i nostri lavoboriosa. attività, ·dell 'e·qui'Paggio, d ella Compagni:t. rato1ri e le molte migliaia ·di ,p ass·egg·eri att>rav.erso i mari, attraverso gl i oceani. La co·mplessità stessa di Navigazione, i cui inter essi sono m e.glio salvaguardati quanto maggiore è la compete:1za del pro1blema •dell'attuazione pratic·a da parte del dirigente il servizio sani.tario rè aggravata a.a l fatdi coloro a cui sono aff~dati. Ma, sop:·~it t1tto. ~ interesse ·n azionale poi•c hè nei rapporti cogli ~ f­ to della lunga durra1a delle tr.aversate, dal ra'Picon i do mutamento ·delle condizioni clim.atche, dal fici sanit·a ri dei .porrti esteri, nel co11tat~o • forte numero idi per$one im·b·ar·C·ate, dall'·ev·entiual.e colleghi di pae&i. stranieri, è n ecessario sia in inoidenza di forme morbose proprie della vita ogni occa·s ione tenuto alto il prestigio della scienza e dell'insegnamento nazionale. E' interesse in~ di bordo, .d al sop·r avvenir·e ·d i f.re:quenti i.estoni traumati·che, ecc. E' ovvi-o perrtanto che il m e·dico fine dei medici $tessi che navigano : il loro e leresponsabile d ebba posseder·e cultura superi.o re vamento tanto più facilmente si potrà raggiunalla norma, 1pratica clini·ca multiforme, e ciò per gere quanto più com1Pl·eta 1è la loro preparazion e, la garanzia della salute •dei malati e per la tue più ·e levata la loTo cultura. • tela igienica dei sani : adusato alle form·e moir•Come rag,g il1ngere questo intento? Con il mobose non si tro.verà di certo in diffi.coltà ·dia.gnodifi·car e i pro.g rammi ·di quanto si richied e attual$tiche e cur.ative un medico realmente competen- m ente dagli ·aspiranti alla ·carri-era id i medico ·d i te, il quale si trovi in pr·eda a ·sitruazioni difficili· :n ordo, ieon l'istituire ada;tt co·r si ·di 1preparazione,. e ·b en sapen·do ·che a bofldo non può ·essere predi ·p·e rfezionam·ento, con il modificare corrisponsen te il consulente cui affird·a re la r esponsabilità dentemente le prove di e·same. Ed ancora è nedella ·salvezza del paziente. c·essario che i m edici della marina me:i::,cantile agConos•cenza ampia clinica diagnostica in ~imo giornino le loiro cognizioni con non lunghi peluog·o, 1competenza speciale igieni,ca in $econdo .r iodi di perrnan·enza presso cliniche e laboratori.: lu ogo. E quan·do ·si ·dioe clinica diagno'5ti.ca si inper essi ciò è tanto più necessario quan•do si pen t ende parlare e della m edic·ina e della chirurgia, si ·a lla segr,egazione dai centri scientifici cui sospecialmente d'urgenza, ·e dell' ostetrici·a. no co·stretti dallo special.e esercioio professionale. Un complemento necessario deve essere d ato a Pwre l'obbligo ·della frequ·enza di uno di ta~ì questi capisaldi, dalle specialità: :l'oculistica è corsi, al.m eno ogni quin{fllennio, deve apparire ben sovente m·essa in opera per La ·cura del trala soluzione più · ifazionale e l'attestato ·di averl o coma ad ·es., in ·determinati viaggi, la 1deirm-0sifl, seguito con pro·f itto dovrebbe con.dizionare 11 lopatica in tutti, qualora non vogliamo dimenti- mantenim·ento dell'autorizzazione a viaggi-are. care la fr equenz.a 1di inf.ezioni luetiche o blenorMONTELEONE. ragiche cu i i naviganti sono purtrorp1po faci1ment·e esposti. Ed aggiungerem·o ·che non è raro idi Nessun chiarimento richiedono i ben nett·i condover fare a ppello .alle 1conoscenze di oto~ino-la­ cetti del Baldassari : noi aggiungeremo soltanto • ringoiatria, di odontoiatria, eoc. , l 'augurio che le competenti atltOrità, vag liando lo Ma .qui non 'Si ferma l'attività del m·e1dico o d ej interesse del navigante, l'interesse nazionale di medi·ci dirigenti i servizi sanitari a bordo: l 'enuuna più alta e completa cultura professionale del merazione tro•p po lontano oi porteirebbe. Basterà J\1. d. B. , intervengano con sollecite norme a staeiccennare alla funzione igienico-ispettiva sui vibilire: veri per far comprenidere com e p·e r oocupare .con 1) che il l\t. d. B. abb,~a almeno cinque anni compete11za l'ufficio di medico di bordo si richie- dl professionalità e che questa condizione sia inda un 1comrplesso di cognizioni estese dispensabi le per chi aspiri a divenire m. d.. b. . ' 'Una notevole matu:rità ,di pratica ed esperienza clinica che « fi sso » in, una Conipagnia di navigazione, e

MEDICINA SOCIALE.

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{ANNO XXX\1 , FASC. 29]

che -a tale posto di alta responsq,b·ilr.tà non si possa giungere che per regolare concorso pur avendo superato il concorso di abil·itazioneJ· 2) che ai posti di m: d. b. « aggiunto » siano obbligatoriamente chiamati con regolare turno gli autorizzati i quali provenerido da cliniche od ospedali ove esplican.o il loro d·i u turno lavoro, rappresentano la buona corrente di linfa che vivifica l 'arte sanitaria dJi bordo, per la mlgliore tutela della salute d ei naviganti, per la migliore · valorizzazione d ella scienza nazionale; = 3) che alla stessa guisa di quanto pratica att11almente l'autorità militare per i propri m edici, a7inualmente gruppi di medici di bordo fr equentino per qualche semestre l e 1nigl,ior i clinich e od I stituti scientifici a sempre nii gliore perfezionamento delle prop1iie cognizioni nell'interesse del P aése. M.

CONCORSI . . Poe11 vAOANTI. ANnRElTA (Aveli·ino). - Scad. 31 lu.g.; L. 8000; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15. AsooLI PICENO. - ia cond. urbana; scad. 10 ag.; tassa L. 50.15; doc. a 3 me.si dal 20 giu. ; età lim . 35 a.; stip. L . 7500 oltre L . 500 indenn. laurea, L. 1000 indenn. forese ; 10 bienni ventes. ; indennità .addizion. oltre il 25 % della popolaz. BAR-1. R. Prefettura. - l Tff. San. 1d el consorzio obbligatorio Alberobello-Locorotondo; abitanti 17 .612, superf. Ha. 8781; L. 15.000 e 4 quadrienni decimo, divieto libero esercizio tranne consulenze; titoli ed esami; età lim. 45 a. Scadenza ore 12 del 5 ag. . Uff. san. del consor. Rutigliano-Noicattaro; ab. 21 .146; Ha. 9714; L. 15.000 e 4 quadrienni dee.; altre oondizioni come sopra. BORMIDA (Savona) . - Scad. 25 ·ag.; L. 8000 e 10 bi~nni ventes . ; L. 500 uff. san.; età lim. 35 a.; tassa L. 50.15. CAMPOLONGO MAGGIORE (Venezia). Scad. 31 lug.; L. 9000 e 5 quadrienni dee.; c.-v.; L. 10003000 tr.a sp. ; L. 800 ' se uff. san. CASTELFRANCO VENETO. Ospedale Civile . - Al 31 lug., ore 18, assistente; L. 3000 (sic) e 15 % operazioni, alloggio, c.-v. ; età 25-40 a. ; docum. a 3 mesi dal 1° lug. Tassa L . 50. Rivolgersi Ufficio di Segret. Congregaz. Carità. CANDELA (Foggia) . - La scadenza, del 5 lug ., indicata n el bando di concorso, viene rettificata nel 5 ag., ore 13. Le altre condizioni restano immutate. CoLLALTO SABINO (Ri eti). - Al 10 ag.; ab . 1700 ejrca; Ha.. 2000; L. 10.500 per 1000 pov. , 5 qua.dr. decimo, L. 500 uff. san., L . 1000 tras·p ., L . 4500 assegno provvis. condotta piena, L. 800 arm. f

1429

SEZIONE PRATICA

far1n. Età Jin1. 40 a . Tassa L. 50.15. Doc. a 3 n1esi dal 30 giu. Serv. entro 10 .(sic) giorni . . FERRARA. Deputaz . P rovinciale. Direttore e assistente della Sezione n1edico-micrografica e batteriologica del Labor.at.. d'igiene e profilassi ; v. f .a~c . 28 ; sr-ad. 18 n.g. GAGLIANO (En na) . - :B riaperto il concorso per la condotta; scad. 30 gg. dal 1° lug. ; L . 10.000 e 4 quinquenni d~·" ; età l im. 35 a.; tassa L. 50.15; doc. a 3 mesi dal 1° lug. 1

GALEATA (Forlì) . Scad. 31 lug.; la cond. ; L. 11.000 e 10 bienni ventes., L . 2000 trasp.J c.-v. L. 720 per i coniugati; età lim . 35 a.; tassa lire 50.10. Gmi\rONA (Udine) . - Scad. 28 lug.; rivolgersi 1:T fficio Municip ale. 1

MERCATO SARACENO (F orlì) . - Al 12 ag., ore 18; 1° rep.; L. 10.000 e 5 quadrienni ventesimo; lire JOOO cavale. (è in cor so aumento); L. 400 per u ff. sa11.; tassa. L. 50.10; doc. a 3 inesi. MILANO. Osp,e dale l!'atebenefratel.li. Primario; L. 8000; età lim. 55 a.; 8 anni di Ospedale. N om. e 3 conferme qt1inquen11.ali. - Vice primari·o ; L . 6500, oltre I,. 1500 per gu:ardie notturne; 3 anni di Ospedale. Nom. e 2 conferme quinquen11ali. - D11e med. chir. assistenti; L. 6000 oltre L. 2000 guardie notturne. No.m . e 4 conferme triennali. Per tutti tassa. L. 50. Se.ad. 6 ag. Dirigente Ambulatorio Otorino1a.ringoiatrico; non ineno di un'ora di serv. gioT11al. (escluse le domenicl1·e) ; diritto a vaca1100, annuale di 30 gg . Nom . e 3 oonferme quinque.nnali. Scad. 30 lug. Rivolgersi Segreteria (Via Fatebenefr.atelli, 9). J\foNCHIERO NovE1.r.o (Cuneo) . - Scad. 30 lu g.; L. 9200; p. ca.vale. L. 3000. MooENA. R. Prefettura. - Uff. san. e capo dell'Ufficio d ' igiene del Comune di Carpi; al 31 lug . ore 18; t itoli ed esami; età lim. 45 a.; doc. a 3 mesi dal 25 mag. ; tassa L. 50.20. 1

MONTE IsoLA (Brescia). - Scad. 31 ag.; ]ire 10.000 e 6 quinquenni dee.; L. 500 uff. san . ; c.-v.; alloggio gratuito; tassa L. 50.15. MoNTESANO (Le cce). - Scad. 30 lug. ; L. 9500 e 5 quadrienni dee. ; per uff. san. L. 500. NoGAR.OLE VICE.NTINO (Vicenza) . - Scad. 31 lug.; L. 10.000 e 6 quadr dee., L. 2000 trasp., L. 400 uff. s·a n.; età lim. 45 a.; tassa L. 50.15. P ALERMO. Municipio. - Dire.t .t ore del L aboart. l\{icrografico; L. 14.000 e 5 qu.a drienni di L. 1100; supplem. serv. att. L. 3000; altri averi scaturenti da ta bella organica; età lim. 45 a.; tassa L. 50. Ohie.d . .ann1mzio. Rivolger si Segreteria Comunale, Ufficio d'Igiene . PIEDIMONTE ETNEO (Catania). - Scad. 30 gg. dal 12 lug.; L. 9000 e 4 quinquenni dee. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15; doc . .a 3 mesi. PIGNA (Imperia). - Scad. 31 lug., ore 16; lire 9000 oltre L. 500 uff. san.; età lim. 45 a . ; tassa L. 50.


P ORTOBUFFOLÈ (Treviso). - A t utto 31 lug. pcl oonsorzi o con Gh ir ano di Pra.ta; sti p. ed assegni L . 13.000, più c.-v. Ab . 2500. Pia nura . T assa L. 50.10 . REGGIO CALABRIA. - Direttor e sanitario del Brefotrofio di Gerace M ar ina; J ,. 5000 (sic) e au,m enito di L . 500 ogni 4 .a.nni di lodevole servizio, fino a L . 7000; c.-v; età lim. 40 a .; tassa L . 50.15. Scail. 31 lug. R OVIGO. ~4.mministr. Provinc. - Diret tor e Sez. Med .-Microgr af. L abor at. provinc. d'ig ien e e profilassi; L . 16.000; 2 t r ien ni, 1 quadriennio e 2 q11inque nni dee., fino a L. 24..000 al 20° anno di serv. ; L . 1500 indenn. carica; c.-v.; r icostru z. c~r­ l'iera; premi di operosità. T assa L . 50. Scad. 15 agosto . SALERNO. Amministr. Provi nc. - Coadiutore ed assistente pr esso la Sez. med.-micr ograf. del Labor ator io Prov. d' I g iene e Profilassi ; L. 11.500 e L . 9500, aumenta bili a L. 15.700 e L . 13.700, oltre supplem . ser v . att. in L . 2800 e L. 2100; c.-v . ; età lim. 35 a.; scad. 8 ag . Rivolgersi Segr eteria . T itoli e.d esami. 1

SALSOMAGGIORE (P arma). ga al 31 lug ., ore 18 .

3a. con.d otta; proro-

S. 1\il AHINO. · Segreteria di Stato per gli A ffar i interni . - Al 31 lug. condotta di B or go M aggior e; L . 8000 e 5 qu inquenni dee., oltre L . 5000 indenn. condotta pien a (ten1p oranea), a llog gio gratt1ito; L. 2500 cavalo. ; docum. n on anter. 3 mesi; laurea italiana; •p en sione. S . PIETRO APo_sTOLO (Catanzaro). Scad. 31 lug.; L . 7500 e 5 quadr ienni dee.; tassa L. 50.15 . S . STINO ru: L1vENZA (Tl enez·ia) . - Al 10 ag. , ore 18; 2° r ep . ; pianura; L. 11.700, addizion. L. 5 oltre 1000 pov. e L . 10 oltre 1500 ; per t r asp. L. 1000-4000; 5 quadrienni dee.; oertific. condotta mor a l e, civile e pol itica; serv. en tro 15 gg. ; doc . a 3 m. dal 29 giu. SASSOFERRATO (Ancona). - 2a zona; ab . 4927 ; a ore 13 del 10 ag. ; età lim. 40 a. ; tassa L. 50 ; doc. a 3 mesi dal 10 lug. ~ L . 8500 e 5 qu a drien n i dee., olt re L . 3000 .automobile o cavallo. SAVONA. Amministr. Provinc . - D irettor e Sez. Medico-Microgra f. Laborat. Provino. d ' I giene e Profil.; L . 15 .000 oltre L . 2800 ser v. att. ; età lim. 45 a.; tassa. L. 50. Scad. or e 18 d el 15 sett. SoIMAXIS (Cagliari). - Scad. 15 ag. ; L. 9000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 1500 trasp ., L . 500 uff. san.; età lim. 40 a.; tassa L . 50 all'esat toretesoriere comunale. SPOLETO (Perugia). -- A t utto 31 lug., per Vallo di Nera; L. 9000 oltre L . 600 serv. att., c .-v., L. 500-2000-4000 trasp . ; età lim . 35 a . ; ;ta ssa l ire 50.10; docum. non anter . 30 apr. TARANTO. Amministraz. P rovinc. Direttor e Sezione M ed.-Micrograf. Laboratorio d' Igiene Provinciale; L . 16.000 ai.1mentabili a L . 16.800 dopo il primo quadriennio e a L . 17 .800 dopo il secon-

r ASC. 29 J

[ANNO XXXV,

IL POLICLINICO

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do; indenn. ser v . att . L. 4200 ; c.-v . es;tmi. Scad . ·15 ag .

Titoli ed

T1RIOLO ((Jatanzaro) . 1a. cond. ; L. 7000 e unico a umento qua driennale decimo; età lim. 35 a . ; tassa L . 50.15; scad. 10 ag. Doc. non anter . a 3· mesi. TRAPANI. R. Prefettura. - U ff . san. per Monte S . Giuliano ; L. 9000, 3 quadrienni e 3 quinquenni d i L . .800 ; ab . 32.199; Ha. 30.941 ; età lim. 45 a.; t assa L . 50.10 al Tesoriere comu nale; 1doc. a 3 mesi dal 20 g iu. Scad. 5 a g . VALliE n' I s'IRIA. - Scad . 20 ag.; L . 9000 e 4 quadr ienni dee., oltre L. 600 indenn . r esid., lire 500 u ff. san. ; c.-v . ; even t u alm. L . 2500 campagn a a n tim alar ica.

Ospedale Civile. - Di r ettore dell' I stit uto Anatom o-patologico; direzion e d ei 1aboratori di r icerche micr osoop iche e ba t teriolog.; p rove scr itte e pratieh e ; biennio di prova ; L. 19. 700 p er i c.oniugati, L . 19.340 per i celibi; t assa L . 50 al Tesorier e; età lim. 45 a . Ot t o a nni di laurea. Scad . 01~e 17,30 dell' l l a.g. Chied . a nnunzio. VEl'i"RZI A.

P EROSA (T orino) . - Scad . 31 lu:g . ; lire 8000, oltre L. 500 uff. san. ; età lim . 40 . a . VrLLAct

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Torino. Emanazioni r ad ioatti ve di alcuni composti org anici.

N ell ' ultim a seduta <lella locale R. Accademia di l\1edicina. del 22 giugno il p rof. M ich eli ha presentato una comunicazione d el prof. Serono e d el prof. Oruto s u alcune esp er ienze da lle quali risulta che alcuni composti organici del gruippo dei lip-oidi e pr ecisamente le lecitine e i fosfatidi, • quando siano st ati esposti a d emanazio ni di radio, sono poi capaci di emana r e a loro volt a irrad i azioni tali a d esemp io .d a impressiona r e lastre fotografiche. La colesterina allo stato di p urezza n on .avrebbe invece t ale propriet à . L e esperienze hanno un gran de i11teresse biolo1gico perchè ·dimostra.no la possibilit à che queste sostan ze lipoidi diffuse negli or gan ismi viven ti poss.an·o a cquist are propriet à radioiattive dalla luce solar e e utilizzare poi questa en er gia n ello svolgimen to dei fenomeni vitali che sono tan to complessi e n on spiega.bili i11 gran par te con le sole leggi della chi. mica. 1

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Ri unione del Centro per lo stu dio e cura dei tumori.

La. terza riun ione ha avuto lu ogo il 23 oo·r r ente ed è riuscita oo,m e le precedenti molt o fr equentata. Erano ali' ordine del gior no b-en sedici comunicazio,n i. Il prof. Boidi Trotti h a presentato un ammal ato affett<? da cancr o della lingua dichiarato inoperabile, che ha conseguito la guar_igione clinica

'"


[ANNO

XXXV, FASC. 29]

1431

SEZIONE PRATICA

che dàta da sei mesi con applicazioni associate di radio e raggi Roentgen:. Il prof. Fantino ha riferito su varii casi cli- nici e su alcuni criteri operatori che la sua esperienza crede oonsigliabili. Tra l'altro ritiene che nei casi di cancro pilorico oon incontinenza pilorica, quando non si possa fa.re la resezione, sia inutile la gastroenterostomia; ritiene che per la chirurgia gastrica sia quasi sempre attuabile la anestesia locale; che sia ..m eglio nutrire prerocemente gli operati di stomacò oon acqua e zucchero ciò che migliora in generale il decorso postoperatorio. Il prof. Ilertolotti ha comunicato, presentando varie radiografie, sulla diagnosi clinica e radiologica dei tumori ossei. Ha presentato un interessante caso in cui la s intomatologia poteva far pensare all'osteomielite .. Il prof. Brossa della Clinica Medica ha comunicato sulla sierodiagnosi aspecifica di cancro dimostrando come le varie r ea.zioni proposte, .anche quelle che h anno maggior voga, abbi.ano per fondamento la cosidetta labilità colloidale del siero o del plasma. Il prof. Cipriani e i dottori Lucca e Allodi della Olinica M edie.a hanno riferito su interessanti ricer che intese .ad .accertare I.a natura cancerigna di una parte delle albumine del succo gastrico nei casi di cancro dello stomaco. Il dott. Allodi della Olinioa Medica h a esposto v arie osservazioni su sei casi di cancro dello stomaco oon cloridri.a n ormale od aumentata. RiL1ene ch e dalla regione iuxtapilorica possano p·artire stimoli alle ghiandole cloropeptiche del fondo . Il prof. Ferri.a ha r-iferito l.a sua statistica 0 peratoria dei tumori d el rene. In pante la gravità della prognosi di questi tumori deriva dal fatte che gli ammalati vengono mandati troppo tardi al chirurgo e spesso ritenuti erroneamente per vario tempo affetti solo da n efrite emorragica. Il prof. Micheli ha preso la parola per far rilevare che anche la cosidetta labilità colloidale del siero può a volte rendersi utile in Clinica per la diagnosi di cancro come un sintoma insieme agli altri, quando non siano d'altra parte da prendersi in considerazione nel caso in esame altre condizioni morbose che possano produrre la labilità del siero eccetto che qnella della presenza del cancro. Riguardo alla individ11alizzazione biologica delle .albumine cancerigne farà estendere le ricerch.e , con lo speciale metodo usato, alle neoplasie di varii organi. Il prof. Morpurgo, .a proposito di tumori del rene h.a ricordato un caso interessantissimo in cui l'ematuria era sostenuto da un piccolissimo tumore rilevabile .all'esame micr osoo pico. Sono seguite .altre comunicazioni, del prof. l\!Iassa sui twmor-i del ten11,e, del dott. Bonanno sul . '[YrObl ema geologico d el ca,ncro con osservazioni p ersonali riguardo al l>iemon.te, del prof. Bertocchi sul"(ia laparoto·m ia e.~plorativa nel carcinoma gastrico inoperabile . Il presidente pTpif. Pescarolo h.a qui ndi chiuso la seduta ringraziando gli intervenuuti. 1

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CIPRIANI .

Da Qenova. Onoranze al Prof. Pilade La chi.

Il 2 giug no, in occasione della lezione di con1miato del prof. Lachi, il chiaro anatomico il cui nome è vanto .d ell' Ateneo genovese non solo, ma della scienza italiana tutta, nella g rande aula de~ gli Istituti Biologici convennero allievi, studenti, colleghi ed estimatori del Maestro, che I.ascia la cattedra per aver raggiunti· i limiti .d'età che la legge inesorabile pone. Il corpo accademico era .al completo; così pure numerose le autorità civili e mili.tari intervenute. Il prof. Lachi, accolto a] su o apparire da una interminabile, commovente ovazione, riassunse con toccanti parole "il non breve curriculum della sua vita didattica e scientifica, rivolgendo il p ensiero .ai suoi vecchi gloriosi maestri, non meno che agli allievi ~uoi dilett.i che ne continuano sulla cattedra le tradizioni di scuola e di cuore. Chiuse il suo dire esprimendo i l suo paterno compiacimento per ~­ p.er chiamato il suo allievo prof. Ganfini a succedergli a Genova ove il Ganfini stesso, ora professore a Sassari, per lunghi anni si dedicò .agli studi che ne fecero uno dei più apprezzati anatomjci italiani. Al prof. L achi, applaudit.issimo, seguì il prof. G. G. Perrando, che d el Lachi fu a Genova il primo assistente. Il Perrando, presidente del Comitato p er le onoranze al Maestro ins ig ne, oon alate 1parole ne mise in luce in una sintesi perfetta i meriti incomparabili di Uomo e Maestro. Presen!tò infine al Jesteggiato l'ultimo volume degli « Arcl1ivi di anatomia uma na » al L achi dedicato e contenente t11tti lavori dei s uoi .allievi . genovesi. L e approvazioni che accolsero il dire veramente ispirato .d el P errando, accompagnarono pure il saluto che a nome dei più giovani .allievi portò lo studente l\!Iasini ch e al L achi ricor<lò le glorie scientifiche d ella T osca.na e particolarmente di ,Siena, sua citt à nativa. Parlarono ancora il prof. Pardo, un rappresenta11te del Gruppo Univer sitario F ascista ed infine il Preside della Facoltà l\1edica, l ' illustre prof. C'a n.alis, che, commosso, a n che a n·om e dei ·colleghi abbracciò il prof. Lachi., augurandosi che l' opera sua esemplare n on manchi domani nella Scuola medie.a genovese, anche se una crude legge toglie all' insegnamento ufficiale un.a m~nte it anto giovanile. B questo il v~to che tutti i medici genovesi presentano al prof. Lachi, fulgido esempio di quella ?Jerte vieillesse che il Lacassagne glorificò. Il prof. Lachi, al quale f urono presentati preziosi ricordi <la allievi ed .ammirato ri ed al cui i1ome sarà prossimame11te intitolata una fondazjon e universitaria, a tutti rispose commosso. L 'Università di Genova ha così meritamente glorificato un maestro che ad essa volle dedicati il suo sapere e l a su.a attività, pur dopo allettanti appelli di .altri Atenei. E Genova, che lo ricambiò di pari amore, lo volle e lo ebbe suo R ettore dopo il senatore P onsiglioni dal 1896 .al 1898 .


( .i\NNO XXX\r, FASC. ~9]

I L POLICLINICO

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PERIODICI BDI~"I DALLA NOSTRA CASA

Sommari dei Numeri pubblicati nel mese di Luglio:

''IL POLICLINICO,, SEZIONE MEDICA

LA. CLINICA OSTETRICA. Rivista mensile diretta da Paolo Gaifaml Il fascicolo 7 (Luglio 1928) oantiene :

diretta dal prof. VITTORIO ASCOLI

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Il fIDScicolo 7 (1° Luglio 1928) .contiene:

Lavori originali : G." REVOLTELLA: Sulla m acr osomia fetale. (Rilievi c-linJ~tatistici). Fatti e documenti : A. F ILIPPONE : U n caso di mo r bo di Werlh of a l 2° ·m ese d i gr av.i.d.a.nza . - L. DI BERNARDO AMA'l10: Contr i bu t o a ll'ope r a zione di ,a u totr31pi anto dell 'ovaio nella cavi·t à u terina . La rubrica degli err-0ri : A. QUARANTOTTO : Fibr om a cistico in .g ravid.a nza aJ. .seeto m ese scambiato p.er idramni-0s . Rivi ste generali : p. BADINO: I gruppi san g uigni e le loro principali applicazion i nel campo oeteui-00.ginecologico. Dalle rivi ste : Ostetricia : Gr avi·dainza extra- ed in.tr a l1'teri(13.. - Il contenuto batterico ·dell'utero nel tagl io cesareo. - La misu:raz.ione iraddologica. della coniugata vera. - Sul.le psicosi puerperali gravi . - La dieta idr-0carbo-nata euppleti va nei riguarfil dell'.aJ ... latta.ment o. Cinecologia : Contributo all a gen esi degli endom etriomi. Car.cin.Oma primitivo della. tulba. - La Teazione dei tesauit i al radi um nel tratt a.mento del cancro della cervice e l'im portan zia dellè lacerazioni n ella produzione del cancro in tal e posizione. - A 1propc.1siito ·di 35 <J&Servazioni cl.i oeistalgi a com u.r ine chiare nella .ao.n na. - Pediatria : Le m alattie pem figoidi del neGnato. -- Lue -0ongeni ta e sua imporitanza per il Jloonato. - La reazione di Kottm a nn. in .pediatria. - Studio anatomico e r adiologico di punti d'oseifica.zione del ginocchio sul neona.to. I libri . Necr olog io. Notizie. Abbonamento annuo : Italia L. 3 6; Estero L. 5 5. Un numero sepa.rato L. 5 . Per gli associati a l • Po.IJlclinioo u : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5 . N. e. - I n uovi abb0tnati del 1928. possono ottenere l'a.nnata del 1925 senza il fascicolo 1° (esaurito) e le intere annate 1926 e 1927 per sole L . 7 5 se in Italia e per sole. L. 1 1 O se a ll'Eetero, in .porto franco. 0

LAVORI ORICINALI :

I. - C. MINERBI : Alcuni fatti sperimentali ooncernen•t i il -determinismo fisico del respiro tra.cheale fisiologico. II. - T PONTANO : La sindrome da fistola eso.fago. tracheale clin.icamente primitiva. Valore di a lcuni mezz.i diaginostici. III. - A . POZZI: Contributo a lla conoscenza clinica e r adiologica della sifilide gastrica e d uodenale.

SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

I l fat.icicolo 7 (15 Litglio 1928) contiene: LAVORI ORICINALI :

I. - E

BORRA: Ccmtributo allo stu·dio dei tumori ·infiammatori della. ghiandol a sottomaecellar e. II. - R. MANNINI: Contributo allo studio dei lipomi delle guaine dei ten:dini. III . - P. VALDONI: Sul meccanismo d'azione della decapsulazione renale. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELLA SEZIONE MEDICA O DELLA SEZIONE CHIRURCICA L. 6. I

I non abbonati a lle suddette Sezioni potranno riceverli inviando. il relativo im porto, mediante vaglia poetale, all'editore LUIGI P OZZI - Via Sistina 14 Roma.

A.. :ric hiesta si inv ia nume ro di s aggio

CUORE E CIR.CO:LAZIONE Periodico mensile dirè tto dal prof. VITTORIO ASCOLI Redattor e -capo: Dr of. CESARE PEZZI Il f ascicolo 7

( L~lio 1928)

-0ontiene:

Lavori ori ginali : G. DELL'ACQUA: Sulla propagaz•i one del fremito vocale e sulla· dolorabilità delle vertebre dorsaJ.i alla pre&sione e pere-useione nei vizi mitralici scompensati. - G. GALA'l'A': L'aziOllle di a lclln,i alcali s ul ~ucre affa.ticato. (Ri.cerche sperimental i). Rasseg ne, Rivi ste, Congressi : Clinica : BACH J.: U n >Caso -0,i vizio congenito di cuore stu·dliato per un periodo di dodici 1anni. - BROADBENT J. H. : Al-0uni nroblemi 5ull'etiolog-ia dello Gco-mpeneo cardiaco. -- WILLIA.OIAN J. e D!EZ FERNA~DEZ: Ricerch e sopra l a pressione venosa. - Fisiopatolog ia: HARRIS K. E. e MARRIA H. M.: L'innervazione dei -0apiJlari .dei mammiferi per m ezzo dei ·n ervi simpatjci vasocostrittori. - W ALLACE JONES H. : La ·c apacità vitale nelle cardioJ>atie. - Radiologia: ZVANSKY E.: Caratteri ra.diologici del cuore normale. - Terapia : BULLRICH R. A. : Il tratta.mento dell a sifi.lide oardio-va.scolare. 0

Abbonamento annuo : Italia L. 3 6; Estero L. 5 5. Un numer o separato L. 5 ; Per gli aseoo~ati a l • Poltelinico 11 : Italia L. 3 O; Estero L. 4 5.

e. -

Ai nuovi abbonati del 1928 a « Cuore e Cir wlazione ,, si concedono le intere annate 1920-1921-19221923, del pel'liodico cc Le Mailattie del cuore» non ('b~ 1924, 1925 (questa senza il fascicolo 5, esauritO) . 1926 e 1927. di <e Cuore e Circolazione 11 per sole L. 1 5 O ee in N.

Italia, e per eole L. 2 O O se all'Estero, in porto fran co. A R ICH IESTA SI

INVIA NUMERO DI SACCIO

IL

VALSA~VA

Rl VI8TA MENSILE DI OTO-RINO-LARJNGOJATRIA diretta da CUCLIELMO BILANCIONI Il faecioolo 7 (L11gli<J 1928) .oarn.tien e.,.;, Ra r iora Artis: V. CESARIS DEMEL: Di una rara m.alformazi.o ne congenita della l arin.ge. o sserva zioni di ·c li1ni ca: A ZANCLA: Contributo a lla conosce.pza ;d ella patogenesi della tubercolosi nasatle. - G. LEALE: Con•t rib11to a llo studio dei papillomi del naso. . Pra t ica ospedalier a: C. BORRI: Tonsilliti palatine croniche intraveliche ed ematuria. Ri cer che di la boratorio : · G. GUIDA: Le a lterazioni i stologiche della laringe nella t iroidectomia &p~ri­ ·mentale. In biblioteca . Recens ion i : (I l fascico·l o ne oontiene 16. Per difetto di spazio se ne omette l 'elenco). La not a storica : G. FAVAitO : Gabrielle F.allop•p ia a Pisa. Doma nde dei lettori. Abbonamento annuo : Italia L. 3 6; Estero L. 5 5. Un numero separato L. 5 . P er g li aeeocliati a l P oli-clinico » : Italia L. 3 O; Estero L . 4 5. N . B. - Ai nuovi abbonatj del 1928 a Il Valsalva 11 si con,cedono le intere annate 1925, 1926 e 1927 (questa senza il fascicolo 3, esaurito) del periodi co is tesso. per . sole L. 7 5 se in Italia e per sole L. 1 1 O se a ll'Estero, in .porto franco. (e

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A.. ri c J1i esta s i i n v ia nume ro "di saggio

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA

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Roma, 30 Luglio 1928

ANNO XXXV

Fase. 30

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE

PRATICA

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REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI ' SOMMARIO.

Lavori originali : M. Sabatuooi: Sui p·articolari carat·

teri di uno streptoc~co is-Olaita in un caso di endo· cardite maligTuai lenta. . Note di semeiotica : G. Galatà : Di un nuovo segno pal1pebrale del Bas-edow. - La percuasion e ,del retto. Sunti e rassegne : SANGUE: Cordier e Devio: Le ~in­ dromi neur~ anemiche. - K. Schuloff e M. Matth1ee : Poliglobulia indotta da lesioni .cerebrali. - UROLOGIA: Winsbury-White: ]ntOTDO aid al-cune d.i fficili diiagnosi urologiche. - Calvin: L'enu.resi. 0TORINOLARINGOLOGIA : G. Bilancioni : Forma anatomica e sua importanza nella patologia del naso, della gola, ·d ell'orecchio. 1

commento bibliografico. - Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società Italiana di Biologia Sperimentale. - 1S ocietà Italiana di Pediatria (Sezione Piemonteee). - Associazione Medica Triestina. - Società Medi.ca Bellunese. 1

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·LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO DI CLINICA MEDICA DI ROMA

diretto 1dal Prolf. V.

ASCOLI .

Sui particolari caratteri di uno streptococco isolato in un caso di endocardite maligna 1enta. Nota d·el dott. MARIO $ABATUCCI assistente volontario. Se il so spetto di endocaroite malig'na lenta 1può, ·a nzi deve sol'gere dall'osservazione clinica d el malato" tuttavia so·l tanto al laboTatorio spetta la soluzion,e del du·bbio diagnostico. SienonchJè questo1 aiccol'ido p erfetto tra clinico, e batteriologo spesso è tutt'altro che raggiungibile : non essen•dovi nulla di assoiluto in medicina, e 1poten1do lo stesso ag·ente etiologico dare forme morbose diverse, e, d'altra parte lo stesso· qua;dro clini.co essere detern1inato da differenti elerr1enti causali. Colla presente nota vo:gliamo appunto, richiama re l'attenzione sulle difficoltà che possono sor.ger e nella 1diagn.osi di en·doic ardite maligna lenta, qualora l'agente patogeno si pres·~nti atipico per vitalità e coJ.tivabil:i:tà, e quindi non facilmente reperilbile, se non con una indagin8 molto scrupo1losa, ed animata dalla conoscenza d el mia.lato e 1del suo problema diagnostico. 1

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Appunti per il mediico pratico:

SEMEIOTICA: I segni aortici dell'eredosifilide nel bambi•n o. - Il valo.re semiologico del . segno di H·ill e Flack. - CASISTICA : La sin·d rome d:renico-pupillare nelle affezionj pleuropolmonari. - Le bronchiti tubercolari. - Caverna polmonare guarita spontanea.mente. - TERAl'IA: La eieroterrupia della soarlattiina. - La terapia della febbre tifo i de con .trasf usion·e eanguign,a . - Sulla chemioterapia ·dell'inifezione melitense. - ~egli orecr .chioni. - VARIA: D. O'Hara: Le necroscopie nellà 'Pratica privata. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Controver,s ie giuridiche. · Nella vita professionale: Insegnamento superiore. .Aimminiaitrazione eanitarta. ·- Cronaca del movimento professionale. - Conoorai. - Nomine, promozioui ed onOJri ficenze.

Notizie diverse. Indice alfabetico per materie.

Endocaridite maligna lenta è stata definita da S ohottmillle(f una forma di enido·c ardite c·a ratterizzata dalla pr.esenza nel sangue di uno stre1Ptococco non emoliti·co, provocante un colore rverde nelle colonie su agar-sangue, non capace ·d i determinar·e sup'Purazioni, 1da Schottmuller stesso chiamato streptoicocct1s vir~dans seu mitior. La sintomatologia clini'ca, per quanto ab·b astanza caratteristica (pregressa enid ocardite semplice, decorso della f ebbr,e, emorra;gie cutan1ee o mucose, sintoma di Osler, splenomegalia, li·eve epatom1egali.a, lesioni renal_i, .eoc.) non è tuttavia tale da far porre il giu1diz·i o diagnostico in modo s~curo: per cui la malattia è rimasta per molto tempo ·d·efinita dal tijp.o di streptoco.cco rep,eri'bile nel $angu,e. 0Ta però siamo ben lontani dall'ac·eettare senz'altro l'assiom1a che al1',enidocaT·dite lenta sempr,e corrispon1da nel sangue la pre~·enza di uno streptoco·cco coi caratteri des1critti da S 0hottmuller : numerosi lavori hanno 1dimostrato1 .come si p01$Sa trovare nel sangu.e lo str eptococcu's conglomeratu1s (Hernstel), lo streptococco viridans associato all'emolitico (Howel· Katharine), uno stTeptococco non emolitico nè virtdans (Laubry e Bordet, Trenti), il micrococcus flavus (Wegner e Kammerer), lo stafilococco (Cotton), un d~pl•ococco (Cotton), il pneumococco (Vaquez) . Inoltr,e è stato osservato che lo .str·eptococcus viridans può determinare anche endo1

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IL POLICLINICO

1436

car diti acute. A lato di queste o·s servazioni, esi1

stono poi moltissimi .stu·d i sulla « V·exat~ quaestiO ,, della pluralità degli str·eptooocchi: problema tutt'altro che risolto: certo però che molte ritCeflche dimostrerebbero la possibilità della traBfo,r mazione di un tipQl di streiptococco nell'altro. Pie r cui mentr·e da un lato la inidilvi'dualità batteriologia dello streptococcus virid.ans tentenna. dall'altro è stato ben dim-0strato che esso è ben 1ungi dall'esser:e l'unico agente causale della endocardite ;maligna lenta. ·R iassumiamo ora brevemente ia storia clini~a del n ostro c·wso, per IPOi d·escrivere i risultati • d•elle ricerche '.batteriologiche. IN. B., maritata, di anni 22.

tNu lia nelJ'anamnesi famigliare. La p. è nata da parto normale, ma lo sviluppo nella prima infanzia è stato piuttosto stentato, e anche in seguito è stata semp•r·e a~qu·anto graicile. Ha sposato un uomo sano e·d ha avuto due gravi1danze, di cui una conid otta. a termine, l'altra interrotta a.rtifiicialmente. · All 'ietà di 18 m esi 1u sottoposta all '.esame di un sanitario, che riscontrò una cardiopatia probabilmente c·o·n ·g·enita. Non so'f,f ri di sp·e:cìali malattie fino all;·età di 10 anni: era jperò costretta a limitarFi mo~to nei giuoohi che richiedevano un certo sforzo muscolare; per la pronta insorgenza di tachicardia e d affanno. A 10 anni soffrì di mal·aria, durata 4 m·esi. A 12 anni ebbe una ibro•n cop·olrno·n ite influenzale, da cui però si rimi:se bene. Mentre la prima gravtdanza trascorse s enza •disturbi 1p articolari, la secon.da invooe si aiccompagnò a facili e frequ.enti attacchi di tachiiical'dia, insorgenti al minimo sforzo, e a:d .edemi .cospiJcui agli arti inferiori. Un sanitario decise di interromp.ere la gra vi1danza, e i . di·s turbi m i!gliorarono assai. 1Nel giugno] 1927 la p. fu colta im'provv1samente d·a dolori violenti alla regione r enale S., irradiantisi anteriorm ente e alla coscia, e [>er 24 ore fu an urica. 1N1el no>v·e mbre 1~27, im1pr.ovvisamente, brivido e febbre che raggiunse i 39°: poi, con sudore, la !·ebbre rimise. Essa non si accompaioonò che a lievi dolori lom1bari, e a modiica cefal ea. Il giorno s·eguente l'ac.oesso, feb·b rile .si rip•etè, e così · nei giorni s.e.guenti. Una cura chinin iic a fu senz·a risultato. Nel gennaio 1928, mentre pe:vduravano gli accessi febbrili, fu colta da dolore violento all'ipo1condrio D., non accompagnato da ittero, n1è da voJ]lfito; l·e urine, a ·detta della p., erano torbi1d.e . Da allora in poi la f.eb·b re continuò a presenta:rsi quasi tutti i giorni, sempre pr.eceduta da brivido, e di intensità variabile da 38° a 40,5°. Entra in clinica il 27-2-28. E. O. Decu'b ito indiffer·ente ; con1dizioni gen·erali me•diocri; costituzione linfatica. Colorito palli1do; non cianosi. N·e gativo l' esame del torace. Cuore e vasi: all'ispezione, discreta p:rominenza d ella bozza 1preco-rdi·ale, n on vene tul'gide al collo; alla palpazione itto d ella punta poco forte , ·di'ffuso, al .sesto spazi o intercostal·e sulla linea asoellare anterior·e. Fremito sistolico sullo stern o; n on si palpano i toni alla base. All·a per1cussione cuore molto ingrandito, tanto a carico d el margine ·d estro che del sinistro. 1

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XXXV, FASC. 30)

All'ascoltazione scu tutti i focolai r.umore sistolico ru1de, e prolungato, col mas.siino d'intensità al centrum; toni diastoli•c i poco netti, e 'non rinfo.r,z ati. 1P-0lso : frequente, ritmi co, uguale, a ba...~a pression.e. . ·P.ressi.one arteriosa (.Riva-Rocci) : Mx 105; Mn 60. L'e-same capillarosco,p.i·co mostra ·a umento notevole del numero di capillari. L'esame della grarfica •del polso venoso mostra un'a ccentuazi<>'ne dell.' onda a. L'elettro-cardiogramma appare normale. ILe dita mostr·a no un accenno alla !orma a bac<>hetta di tamburo. ·M ilza: notevolmente ingran1dita, a direzione 1quasi verticale, dolente. .f'.e gato : un po' ingrandito, duro, lise.io . Esam·e 1delJ.e urine: peso speci!tco, 1020; reaz . .aci•da; al'b umina e Z11Cchero assenti; nulla di notevole n el sedimento. ·L 'esame raidioscopi-co del cuore mostra ingran•dimento in toto. Esame del sangue: 1Gl. ro56i 3.000.000. Gl. bian·chi 4000. Hb = 60; V. 1G.=l. . Formula leucocitaria: N. 73; Eos. 2; Li.nf. 20; IMon. 5. ,Prova 1degli endoteli : positiva. tRi1cerca d·el parassita malarico: negativa. W. R. : n egativa. Eaame cisto scopico: negativo. 1Durante la d·e genza in Clinica, le condizioni •della 1P . sono an·date lentamente ma progressivamente tPeggioran•do: l' anemizzazione si è accentuata, la febbre ha continuato a presentarsi sempre intermittente e per nulla modificata dalle cure praticate (Metalli colloidali, vaccino, tripaflavina. Tuttavia alla 'fine di maggio la p. vuole abbanid onare la Clinica. 1

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1Un primo 1pro!blema che si IPf·esenta è quello 1della natura ·d ell'aff.ezipner cardtaica. Per j dati anamnesti·Ci, per la forma del cuore, per la mancanza ·di cianosi e di rinrforzo dei toni diast{)lici, • 'P'e r la sede mediosternaJe del fremito e del massimo d'inten"Sità 1del solffio, ci sembT·a eh.e l'ipotesi P·i ù pro!bab·i le sia quella di un vizio congenito, piuttosto che qu,ella di un vizio acquisito, ·che n·el caso· speoiale non potrebbe essere che lln'insufficenza della mit rale, o, ancora meno ver o1s imilmente, una steno•s i aoift:i:ca. E fra le i.esioni congenite del cuore, l 'ipotesi più 1Pro·b abile è che si tratti di una p erfo r azion•e. del setto interventricolar·e, ipotesi n{)n contradetta dalla man·canz.a della ctiano·si, dato ohe lo stes·so R·oiger aveva osservato che, qualora non si associ la 5tenosi della polmonare, la cianosi può mancare: e manca pure quan1do il ventricolo sinistro prevale sul ,d estro, O• quan1do, com e pro•b abilmente avvien e n el caso n ostro, dato l'aisp·etto no-rrniale •d·ell'elettro'Car1diogramma, l'azion.e dei due ventri•coli si equilibra perfettamente, impeden•do che la m e·scolanza dei due sangui oltreipia ssi un certo limite. I .e crisi urinarie a cui la p. è andata soggetta son o poco chiare : anche le ·u rine raccolte in un accesso doloroso a cui abbiamo . presenziato du1


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SEZIONE PRATICA

rante la d egenza, non presentavano nulla di anormal·e. Si può pensare ad onta della mancanza idi ·ematuria aid accessi di congestione renale, o ad in1farti, o a torsioni 1del ·p e·duncolo r enale. _ Rtguardo alla attuale ma1attia, bisognava senza dubbio ammettere uno stato s etticemico; per quanto du.e emoculture, p-raticate prima ohe la malata entrasse in Clini.ca, fossero state giudicate negative. Tuttavia la milza grossa e dolente, la lesi on e cardiaca !p reesistente, la mancanza di focolai suipjpurativi, poteva già clinicamente far pensare al1'a possi·b ilità di una en.do·c a·r dite ma. l~gna lenta. A f av-0re di questa ipotesi militava anche la lunga durata, e ·le condizioni generali, mediocri, ma non cattivi&&ime : mentre il carattere della f ebbr.e era più quello di una endocardite settica. Noi a·b bi·amo p1raticato alla p. complessivam en te cinque emo·culture: tutte prelevando il sangue n el m omento in cui la febbre rag1g iungeva il suo massimo. La tecnica era la solita semrpre usata in Cliniic a : 10 cm.e. di sangu·e vengono seminati in circa 80 eme. di bro1do. La ·p rima emocultura, osservata sistem·aticamente ogni gi-0rn·O, non p-resentò alcuno sviluppo microbi1co : e un preparato, eseguito al 60 giorno con una ansata di brodo, awariva priV.o. di germi. Invece prelevando dal fondo del palloncino molto materiale con un.a pipetta, ·distendendol-0 su un vetrino, e osservan1d-0lo a lungo e 1pazi entem ente dopo colorazione col bleu di metilene, ab·b iamo potuto osserv.are in mezzo al gran num.e ro, di emazie scolorate, qua1che rari'ssima catena di streipitoco.cchi. Le loro c aratteristiche m orfologiche erano l e segu.enti: caten e piuttosto lungh.e (12-15-20 elementi); corpi microbi•ci r oton,deggianti, disuguali per dim.ensioni uno dall'altro, ma in prevalenza molto grossi. In altri punti gli ktessi elementi si riunivano in gru1p pi irr.egol.ari, in cui soltanto qu'a e là era pos·si1b ile ri:c onosoere la disposizion·e a caten ella. Col bleu di Loeffler questi elem enti Si coloravano bene : tuttavi-a qual cuno di ·essi ap•pa:riva 1piuttosto pallido. Al m eto do di Gram ·e ssi si comjpOrtavan ry in mo1do irre·g olare e po·co n etto1: talvolta n·ella stessa catena abbiamo osserv·a to elementi Gram-po~itivi, ed elem·ent'i Gram-negativi. Ora il f.atto che più ci ha m eravigliato e m e·sso in imbarazzo è ob e tutti i passa:g1gi, per quanto eseg"Uiti semin·anido !Ilaterial·e a·b bondantemente, e in tutti i più comuni terreni di cultura, sono rimaJSti senza ·eClcezione sterili. I terreni usati erano: il broido, l 'agar, il brodo-siero, l'agar-siero, jl brodo-siero sotto strato di olio· di vasellina, jl l atte, il siero di Loeffler, la gelatina , l'ag.ar-san gue uman o in piastra. Il palloncino dell'emocultura, non mostrò tracci a dj emolisi n ean che dopo 15 giorn i di incubazione a 370, I

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Una seconda ed una t erza emocultura, praticate a distanza di .qualche giorno, colla stessa tecni.c a, hanno 1dato esatt·amen te lo stesso risultato: ciOlè scars1ssim·o· sviluppo· di uno· streptococco, colle st~se caratteri·stiche m orfologich-e di quello della pTima emo cultura , non coltivabile in n ess·u no dei t err·eni di cultura da noi usati. Soltanto in un trapanto in bro1do-siero, eseguito dalla III emocultura, 15i è avruto .u n gracili5simo svilup•po.: p erò ~ suocessivi passaigigi sono r imasti sterili. L'inoculazion,e di questa brod·o~ultura p1e r via en•doven o"Sa aid nn .coniglio n on ha .p rovocato n ean·c he elevazione termica. Che nel sangue 'della rosa.lata ciiioola.13Se uno streptococco ci p are indiscutibile: tuttaivia non saip1piamo pe·rchiè tale g·erme fosse di una vitalità <:osi sc·a rsa da n-0n consentire trapianti dopo l·a iprima cultura. .I terrenti usati erano continua.. m ente sperimentati con altri batteri: il brodo aveva un pH oscillante di poco intorno a 7. Abbiàmo pensato allora se non fosse il sangu·e ·della maJ.ata stessa, messo abbondantemente n e1la cultura, ad esel'lcit are una azione an tLbatterica tale da deprimere fortemente la vitalità del germ·e, e a mo1d ificarne la coltiva;bilità . anche per quanto riguarda i successivi trapi~nt~. Anche gli streJ;> t-0coc·chi iem-0liti'ci non cr.etScono n el sier o. stesso del malato da cui proven:g ono : e ciò secondo To1d1d n on per batteriolisine, o a:gglutirLin e, o 0 psonine, ro.a per .la praa:>irietà che avr ebbe il siero del maJ.ato di m ad:irficare gli streptococchi , r en·den1doli sen'sibili a1 potere batter·ici,da d el sarugue n ormale. E allora abbiamo' eseguito la quairta e la quinta ~mocultur a con un'altra tecnica: mettendo cioè in quattro r ecipi·enti c-0ntenenti 30 eme. di b·r oid·O, ri1spettiv.am.ente 1 goccia, . 2 goccie, 10 go·ccie, 10 eme. di sangue. 1Diiciamo subito che con la n'llov·a teicni1ca, se ab·b i·amo 0 ttenuto un notevole aum·ento id i sviluppo nel la prima cultura, e un m1i•glioramento spiocato 1della morfo,lo1g ia del batterio, tuttaNia poco si è guadagnato ip·er qu·ello .che rri·giuarid a la coltivabilità. N·ei tubli conten en ti 1 goccia, 2 goccie, e 10 goccie si è ·avuto,. sen za diflf·er en z.e sensibili tra uno e l'altro, sviluwo di una cultur a claissica di streptococcchi in bro.do : deposito di .g ranuli sulle pareti, po i gr anuli in tutto il broido, in•di .sedim.entazion·e completa. Microscopi1camente le catenelle ap:p arivano più r egola:ri, meno lun ghe, comrp·o ste di ·elementi uguali, più pioco1li, e b en coloirarbili : m entre n el tubo conten ente 10 eme. di sangue lo svilupipo è stato scarsis·s·i m·o, macroscopi·camente p01chissim10 e tar.divamente ap prezzabile; e gli streptocoicohi avev·ano tutti i caratteri id i ·q uelli o~servati n·ell e prime tre emoculture, caratteri cioè di gra·ve degenerazione . Riguardo alla coltiv·a'b ilità abbìam·o potuto ot1

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IL PfJGIGLINIGO

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tenere dai tu·bi' contenenti pooo sangue graclli culture in aigar-siero, ~e una veramente m isera cultura in pia;stra di sgar-sangue. In quest'ulDi un nuovo . segno palpebrale tima non si è osservato alcun cambi·ament o di del Basedow. -colore del sangµ e. I successifv<i. t rapianti .delle Prof. GUGLIELMO GALATÀ (Roma). culture in agar-siero non si sono sviluppati ; la loro inoculazione al coniglio p er via ·en1dovenosa Com'è n oto i segni palpebrali del m or bo di e alla cavia per viia peritoneale non h·a dato Flaj ani-B asedovv sono . parecchi, e cioè : fenomeni appr·ezzabili. Per tanto le con.clu:sioni 1) il lago~tal1no, o segno di Dalrymple; a cui siam10 giunti son o le s·e guenti: 2)• la difficoltà di rovescia.ire la palpebra su1) 10 str erpto'cocc·o · tsolato nel nostro c~so è pe:rior e, o segno di Gifford; atipi·co p1er la sua poca vit·a lità, e per la sioar'Sa 3) l 'incornpletezza dell'ammiccamento sponcoltivabilità; taneo, o segno di Stellwag; 2) tali caratteri Si accentuan o notevolmente 4) l 'insufficiente ,abbassarsi della palpebra qualora venga coltivato in presenza di molto1 n el movimento in basso del globo oculare, o sangue del1a malata •da cui . 1p roviene : e in tal segno di Graefe; caso çompaiono tutte le caratteristi,c he morfolo5) i mo\ iment1 a \Scosse della palpebra, o segiche di una profonda degenerazi·on·e; gno d.i Boston; 3) esso non . è certamente uno str eiprtococco 6) la retrazione 51Pasmodica della. palpebra nei emolitico, e probabilmente neanohe un viridans ·: rapidi movimen ti del bulbo, o seg110 di Kocher; tuttavia la diagnosi di ·endocar1dite len ta va posta 7) le scosse clonicbe della pra lpebra tenu·ta ugualmente venendo così .ad a1ocr esc.ere il numer o volutamente chiusa, o segno di Rosenbach. di casi di endoca~dite l enta provo'cata da uno E non c·r edo cl1e $e ne conoscano altri. ' streptococco non viridans; . 'Putti questi ·s~gni, 1p·e rò, possono essere conside4) n ell'allestir.e l·e emo1culture, bi'so1gna semrati, q·uand.o. non esiste un con~omttante esoftalpTe prati1c&r.e parecchie culture, m·escolan•do quan- mo comé varianti di un ·u nico fenomeno : l'iper.tità diverse di sangue al terr.e no di cultura: te- torio délla musculatura elevatr·ice della palpebra n en1do presente che aumentan1do la quantità di superiore (1). sangue, se aum entiamo la quantità di batteri inNon è il caiso, in una nota di sen1iologia. di sem en zati, aumentiamo anche la quantità di siero affrontare la gr9ssa quistione della pa;tog:enesi unito alla cultura: siero ohe, se anche in vivo non di questo fenom eno. E, p erò, lecito far cenn o delmostra grandi attività di difesa, può in vitro eser- ! 'ipotesi che p·u ò esser con$iderata come 1a (più citare una spiccata azione ·antibatterica, dimi- attendibile, e cioè', che detto ipertono sia un nuendo la coltivabilità e la vitalità del batterio, o espon en te periferico dell'i(p·ertono del simpati·co mo·difiicanidone .prorfondamen ie la moTlfologia ; cervicale e che que~t'ultimo sia provocato dal5) prima di giu1di1oa:r.e n eg·ativa una emo cul1'iperfunzione o dalla disfunzione ti·r oidea. I rami tull'a, ancl1e se nulla mrucros.coipicamente tradisce simpatici che si 1partono ·dal ,g anglio oitalmico lo sviluppo batterico, occorre prati.icare un ·~same per raggiungere il muscolo palpebrale di Miiller microscopico ruccurato. e su ·molto material e : per e l 'elevatore sarebb·ero i conduttori termin ali di . impedire che sfu ggano all'osservazione reperti, detto ip.e rtono n e·r voso. ohe, come nel caso nostro, di tanta gui1da po·s Qu.esta interpretazione è, infatti, quella che sono essere n ell'em.ettere una 1diagno•si e un giumeO'lio si accorda con le nos tre attuali conoscenze o dizio p1rognostico. fisiop atologiche ~ che trova appoggio, inoltr e, n el Giugn o 1928. n oto esperimento dl Wagn er e Miiller: dell' esoftalmo e ,del Jagottalmo prov.ocati con 1a stim olaBiìBtLIOGRiAFIA. zione del simrpati co oeTvica:le. 1

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COTTON. Brit. M·e:d. JO'UTn., 1920, pag. 851. HEMSTEL. Lancet, 1913, vol. 184. HOWEL e KATHARINE. J ournal Of 1n f éc. dis., 1922, n . 3, pag. 299. LAUBRY e BORDET. Gaz. des Hòpitaux, 1923, n. 5. LAUBRY e PEZZI. Traité des maladies congénital es du coeitr, 1921.

KAMMERER. Munch. m ed. Woch., 1914, n . 11. Tono. Brit. Journ. Exper. P ath., t. VIII, oct. 1927, pag. 361. TRENTI. Poliicl1nirco, Sez. Medica, 1923. VAQUEZ. Les malaidies du coeur, 1921. \VEGNER. Dissertati on. Munchen., 1913.

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(1) E' b ene limitar~i ·a parl are di mu scl1l.at~ra

elevatrice perchè noi non s iamo in .grado d1 dire oo- o-i con c·ertezza se l'ipertono palpebrale deb·b a att~rbuirsi Goltanto alla mu~sculatura liscia (muscolo p alpe.b r a le ,di Mulier)' o n on a nche all'elevatore, 1dato che in qu esti ultimi tempi_ ·~ ?tata potuta dimòstrare l'esistenza di fi.bre am1el1n1ch~, simpatiche, n ella mu~cul atura striata (P e:r on c1to , Boeke) ed iè stato ipotuto dimostra·r ne il r_apporto col tono muiscolare (De Boer, ~ur ~, H1~a: 1natsu e Naito), e dato anohe che ra rru s1IIllPat1c1 del ganglio oftalmico raggiu11gono l' elevatore.


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SEZIONE PRATI CA

tLa dovizie . dei segni pa1,p ebrali 1del Basedow e l'univocità del lo·ro significato potrebbero far a·cGogliere un nuovo segno palp ebrale come cosa ingomb.r ante. Non credo che sia invece così, per le ragioni che ma .s i diranno. Il segno su cui si richiama l 'attenzione consiste n el1a: incomp leta chiusura della r ima palpebrale durante il sonno. Gl'inf·e-rm i dormono, •Cioiè, m o5trando il bia11co degli occhi . Com'è !acile dedurre, anche qiuesto segno, &e non dovuto ad alcun grado di esoftalmo, dev'.esser e considerato un esponente del medesimo fenomeno, dell'ipertono, ci.oè, d ella 1r1usculatur a ·e levatri ce della pa1pelbra. Il sonno si. accompagna no·rmalmente, com'-è n oto, a gener ale ipotono n euro.JIDuscolare .e anche ad ipotono del simpatico cervicale, com e chiaramente dimostrano la n otevole miosi e la chiusura della ri111a paJpebrale. E perciò facile pensare che uno stato morboso ·a n·che liev·e d'ipe-rtono possa in parte a nnull are U n ormale ipotono suddetto e impedire .quindi che la palpebra superiore possa compl etamente abbas~arsi, d·urante il sonno, sulla pa]jpebra inferiore. Il manifestarsi del fenornen o soltanto durante jl sonno (mentre ba:$ta il ·ton o normale della veglia p er annullare llna qualsiasi equivalente manifestazione d'ipertono muscolare) '5arebbe appunto 1a dimostrazione che detto a·u mento di tono ·Sia molto lieve e fa dedurre, quindi, che bastino lievi e iniziali i.p e·rtoni perchè il fen om eno s i rnanifesti. Cosa che, naturalmente, non porta a concludere che ugualmente liev·e de·b ba essere il grado ·dell'iperfunzione o d ella disfunzione tiroi·dea. 1

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correlazione esistente tra il detto sintom0 e J.'iperf unzione tiroidea. Si è trattato ·di un u om o di 42 anni, in cui,. per gravi di$piaceri, si era andato rapidamen te manifestan.do una sindrome b ased·owian·a quasi com1pleta : tiroide ingros1sata a carico ·del lobo destro , e pulsante; tremore delle ·dita; taichicardia a 120130; dirnagramento rélJp.Ìdo; facile irr'equietezza ed eçcitabilità psichica; inappetenza sessuale; insonni.a. Mancanza assoluta di ogni segno oculopalp ebrale, eBoftalmo comipreso, ma presen za del 1segno di cui trattasi: ·durante il son no le p.a lpebre r estavano allontanate p er circa due millimetri al centro. Le cure mediche e la faradizzazione tiroidea, continuate p er circa quattro rnesi av·ev·a no ·dato scarsi risultati, e cioè soltanto fa8i di temporanei . miglioramenti, quando; senza apparenti ragioni, l::i. sindrome cominciò ad assumere un andamento grave, soprattutto a carico della funzione cardi-orv·asa1e e dello stato di nutrizione. Il segno palpebrale, ricercato a intervalli era ' rimasto durante tutto que$to periodo immutato, nè l'aggravarsi del male aveva fatto aipi)arire alcun altro dei segni oculo-palpebrali noti, esoftalmo compreso. Nel gen11aio scorso il paziente è stato operarto e l'operazione ha dato un xisultato terajpeutico brillan te. l l peso aumenta in venti .g iorni di 11 Kg. , il polso ritorna n ormale a 75-80, il tremore ·&compare, le fun zioni psichiche e sessuali ritornano n ormali. E, circa quanto riguarda il 1segno pa1p ebrale, il risultato assume il valore d'un preci-so responso <li ricarca sperimer1tale: dal pri.mo giorno dell'oI1erazione l 'infermo ha ripre·SO a dor1r1ire a occhi oerfetta1nente chiusi. Sono pa&sati circa quattro mesi dall'operazj r,n,1, e 11 fatto, com'era del res.t o d'attendersi, pers:iJ.Ste. L'osser vazione potuta f :ue dimostra con i nnegabile evidenza la correlaz ione èSisten.te fra il sinto1no e l'irperf'unzion.e tiroidea. Ed essia apporta anche una chiara rispo&ta al difficile quesito dell'int erdi1pendenza fra tessuti endocrjni e ,s is·t ema nervoso :=tutonon10 in senso lato. in quanto dimostra limpidamente eh 'esistono, almEno, dei casi in cui è l'eccesso di or1none ch'esalta la f1unzione nervo 5a autono1na e non viceversa. 1

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Ed ora, pochi cenni sui due casi n ei quali ho O$Servato il fenom en o • Una prima osservazione di ·esso r imonta a qualche anno fa e fu potuta incidentalmente far e in una donna ipo:va·rica che presentava una liev·e sindrome ipertiroidea ·d a circa tre mesi : tachicardia a 105-110, lieve tremore delle dita, modic·o dimagramento. Mancavano i segni ti·roi•dei ed oculo-palpebrali, m·eno .quello osservato. Richiamata l'attenzione sul sintomo, lo riscontrai imm11tat o le poche v·olte che mi fu possibile r icerc·arlo, m a non potetti seguirne le fasi ulteriori p erch·è n on potetti seguire a lungo l'ammalata. Recentemente ho -Osservato lo P.tesso fenomeno in un secondo caso; ma, qui, alcune fav or evoli m odalità di decor so mi hanno fornito anche una dimo strazione quanto mai netta e precis·a della

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P er conclu·dere, ,questo nuovo segno palpebrale del FJajani-Basedow che, pur essendo di facilissimo rilievo, sf u gge certametlte all'esame se non lo si va a r icercare, ha la sua im.p ortanza perch.è: 1) è strettamente legato agli stati d'ipertiroi<ìismo; 2) tè esponente di li·evi o iniziali stati d'iper,


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IL POLICLINICO

tono d ella musculatura elevatrice delle paltI»ebre, e può 1permettere quin·di d·i scopri•re o confermare lievi stati d'ip er tiroidismo che altrimenti potrebbero sfug.g ire o lasciare dubbi diagno$tici; 3) può eSiser·e presen te come s olo segno ocul ar e anche in sind romi basedowiane gravi e quasi c·omplete, e 1permetter e. .quindi di completare il quadro clinico classi.co, facendovi rientrare alcune delle forme fruste. 1

la lunghezza, i contorni e la posizione del ll'·ett-0 sottostante. L'indagin·e d ev'essere naturalmente preceduta dal vuotamento del retto. ~sa ha importanza soprattutto pel medico p:ratico ch·e non sia in grado di usufruire del1' esame proctoscopico o radiologie-O, nei casi d i 1processi r ettali: neoplastici, infiammatori, err1orroid·a rii. Ripro du•co, n el pll'eoeidente scfr1izzo, la zona di tirn,11anismo a tonal'i tà bassa 5Udd etta. 1

La percussione del retto. Prof.

GUGLI ELMO GALATÀ

SUNTI E RASSEGNE..

(Ro.ma).

Com"è noto la semiotica d·el retto comprende l'ispezione col p ro·ctosc-0pio, l'ispezione radiologica e, limitatamente, l'esplor azione d igitale. L'ind agine 1P'eTcU1Ssoria del r etto non ha finora

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SANGUE. Le sind1·omi neuro-anemiche. e D EVIC. Jour·n(J)l de Médecine de Lyon, 20 aip.rile 1928) .

(CORDIER

L 'esistenza di disturbi n ervosi ne.I corso· dell·e anemie p erniciose è una n ozi.one di antica data. Tuttavia la complessità e varietà dei d isturbi stessi non ha con·s entito di d efinire e isolare una sindrome caratteri's ~ilca e particolM·e tant0i che il complesso sintomatico n ervoso-anem·iico v1en·e aesignato con vari no·m i : sin1drome di Li1chteil1, dal n ome deU'autore che iprimo ne fec·e l a verifica anato.m ica, sclerosi coanbinate, pseuido-ta:b·e anemica, mielite funicolare, sindTome d elle fi'bTe lunghe e altre. Mathieu nel 1925 dimostrò che 1per quel che rIgua~da i rapporti tra anemia p·erni cio~a e lesioni n·ervose si p1ossono osserv·a re paTe1ochie combinazioni: 1) anemia c-0n lesioni mtdollari anatomiche senza s intomi. cliniiei; 2) an.emia seguita da più o m eno lunga distanza da sindromi n eurolog·ic·h e; 3) an Gm·i a e .sindrome n eurolo·g ica contem, poranee; 4) sinrd r om ·e neuro.logica seguita 1più o meno rapi1dam..ente d·all'anemd.a; 5) sin1drome n eurologica isolata. Le lesioni an·a tomiche sono di due specie: a focolaio o corr1do·n ali. Le l esioni p.r imitive, foico[ai di scler osi o lacunari, si trovano nel mi1dollo oervi·cale inct.'1e riore e dorsale ~orpra tutto n ella p arte posterior·e. Le degenerazioni seconidarie interessan o il fascio pirami1dale, i fasci ce:r.ebellari ed i cordon i posteri.ori. Jueste lesion·i d ei fasci sono generalmente ~econ.darie, ma in certi casi le J:esio·n i pirimitiv:e a focolaio non sono su'ftftcienti a spiegar e tutte le lesioni cO'I'ldon ali. La sim.tom.a tologia clini!oa 1corrisjp0Illde alla triplice lesione d el f a:scio piram.i d a1e, d el cordone po'Sterior·e e d ei fasci cer.ebellari -. Al riguardo bisogna ricoTdare una specie di contrasto sintomatologico tra du.e d i questi fas-ci: le Je-sioni ptra1

richiamata (ch'io sappia) l'attenzione d·ei semiologi, mentr' essa è, invece, possibile e util·e. La tecnica che, su lla guida d eJl'anaitomia dell a regione, ho seguita 1Per detta in·dagin e è la s1eguente: si faccia .g iacer.e il soggetto bocconi e si proceda, comincian.d o da d·estra e •dal basso, a una leggera ·p ercussione m•ediata delle regioni glut ee, su linee perpendicolari al solco mediano e parallele quindi fra loro. Il passaggio d al la r egj one glu tea di destra a quella cli sinistra, attraverso la base della regione sacrale, si eseguixà percoten.do sempre centripetam en te, s u linee disposte a raggi. Verra, così, a delirnitarsi intorno al solco mediano ·una zon,a d·i timpa nis1n.o a tonalità molto bassa del tutto distinta dal timpan ism o circostante più alto, zona che si 1presenter à a forma di losanga leggermente obliqua, lunga 12-15 centimetri e la rga 6-8 ce11timet1 i, e che farà un angolo coi solco di circa 15°-200. Verranno, in altri termini, a delimitarsi, cosi, con molta n et tezza e quasi per tu.tta

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SEZIONE PRATICA

mtdali plfo1Vo1c ano aicice·n tuazion·e dei rifleis si e piareilllbe quei casi, non rari, nei quali i fatti ner· . • raplegia spastica, mentre le lesioni idei ·cordoni votSi precedonb le mo.dificazioni ·sangui1g ne. È più posteriori ten dono ·8!d abolire i rirflessi stes·si. In logtco ammettere che l'a·g ente ·S·conosciuto, causa eff.etti secondo i Cl;lSi e secon1do le fasi della madella malattia, attacca simultaneamente gli or~a­ lattia si può constatar.e paraplegia spa:stica o ni n·ervosi e quelli emato.p oieti1ci, e che I'an·e mia flwcici1da, e più sv·esso mi·scugli·o d·elle due sp·ecie e la sindrorn·e nervosa. siano quin•di l'effetto d'una di sintomi : parap'legia fla:C'Jci1da e segn·o di Bame•desima causa. binski. N.on è ancora riso1u,ta la quistione s·e i l m etoL'inizio è lentamente p:rogr.es-sivo. Durante i ·do di W.h ip p11'e, l 'epatoterapia, sia efftca·c·e an·che su lla sin1drome n.euro-anemica. P,rim.i ffieS-i il ;pazi.ente 'a ocu·s a solo stan·Chezza .e Min·ot e Murophy su 125 oasi d 'anemia p ernidi's·e:stesie: egli si sforza co•n para·g oni ,p iù o meno feli·c i ed ingegno$i di dare un'tdea delle • cio'Sa tr.a ttati con il fegato di vacica, hanno aJVuto un rcaso n·el quale la sin1drome n-ervo·sa persisensazioni, ipriù strane CJh·e dol orose, che egli avv:erte agli arti infeTiori. P-iù di r·aJdo la sce.na s tette malgr·aido la guarigione dell '1anemia . Essi ritengon.o che non si p ossa m.ai a vere r e.g res·sioè ap erta dalla paraplegia. n e d·elle i e·s ioni mirloil lari, tutt' a1 più isi p1u ù aveIl secondo perio1d.o è c·al'latterizzato dall'impore diminuzione d elle diseistesie e lieve migliorate·n za fun zi-0nale con s egni motori variaJbi1i. I rirn1ein to1 d:ell' an1datrul!'a. fles~ i p·ossono e·s~ere esagerati, normali o aboliti Viceversa Crouson, Mathieu e Drey.f us hanno ria seconda ohe le lesioni pTedominano sul fascio ferito sui not;e'V'oll effett i ter~peutiJci del metoido p·i ra mi1da1e o sui ooifdo·ni p·oste.riori. Non sono r ari i rifle.s·s i 1d' a.rutomatism10 m i:dol- ·di Whi'Pple s ulla sin1drome neuro-an emica, mallare. I disturbi della coofldinazione, combin·azio- g·rado la p·er ststenza d·ell'·esagerazione d·ei riflessi ne di sintomi cerebellari e tab·etiformi, s ono• a:bi- e del segno di Babins ki. In ·eif1fetti s·em'bra che il me1dic9 di WhippJe su .. . tualm·e.nte interu:;i e rilevalbili pti.ù faJcilm·ente agli bisca gli stesisi scaochi delle culI'e d·ella sifili1d e arti superio·r i che a ·que.J'l i illlferiori, 1dorve s ono n ervosa. Un a,g ente ter~peutic o per quanto poten~s1cherati dall'imp ot enz1 a . Ma i fatti più caratte rim.a ne "inef1fica;c e 1p er lesioni già costituite : teristici so·n o cost]tuiti d ai fen om eni sensitivi; tutt'a'l pti.ù può a.Ne-star·e l',evoluzione patologie.a, per sistono le distesi·e con l'·aggiunta d'una dissoo a:gire su prooe$Si puramente i.nfiammatori. Cociaz.i.on e d ella s.en·s tbilità SU'P·er1i10iale e prolfonrla. m e l'arseno-benzolo· n on fa scompartre la scleE r elativamente co nservata la sensibi'lità tattile e r osi tabetica, il fegato n on agisce sull e sclero1s1 termi!ca, mentre è deficiente quella pro·fonda, vicombinate della sindrome n·e uro-anemiica. bratoria e moooo'lare. Tutto qui si ri1du1ce a1d una qui.!stion·e di iPf·e·coNell' ultim.a fais e la parélJplegia, a ca.rusa •dei ' 1progressi delle lesioni dei cor·d oni posteriori, 1di- cità d'interventi: s·~ la cura si fa prima d·ella ·co·stituzion e d elle lesioni d efinitiive, molto si può venta flacici1da, mentre n1ersiiste il BaJbin1ski a atten·dere da essa. Ma se le l esioni sono molto testimoniare la l esion e ·1P irami•dale. L'an estesia diprofonde, le l eggi d ella 1d e1g enerazi·on e wall·eri·ana venta com'Pleta e compajono disturbi sfinteri•ci e s'imporranno im.plaicabilm1ente e la 8Clero·si si atroJie musicolari mwscher.a te da edem1i. Si hanno inta;nto .diJ$ordini cer·elbr·ali, di cui il ti'PO ·esten1d·erà m1a.'lgraido o·g ni cul!'a. La sorte d el ma1più fr~quer1te è il delirio persecutorio. All'ulti- lato dipen1d erà quin di dalla precocità: della diagnosi. ma f:ruse isegu.e Ja m·orte. DR. Oltre ·a queste fo:rme ve ne son·o altre che s i allontanano altquanto dallo sch·em a tipico , come le f orm·e p1&eu1d ota'betiiche di Dej eririe, sin.dromi delle Poliglobulia in.dotta da lesioni cerebrali. ifibre raidilcolari lungh.e, e le 1forme limitate alle (K AMIL SCHULOFF e MABEL MATTHLES. Jour. of 1esio•n i ·d·ei neryi peri-feri ci. Americ. M ed. Assoc., dic.embre 1927) . L' evoluzion·e è aibitu.a lmente fa tale. . AltCune forme co.m piono il loro· ciclo in qual·Nel 1920 uno degli A. osservò un caso di enche settimana, altre in qual1oh·e m ese. Il r>a;scefalite ·epidemica con spiccata poliglo·b ulia. saggio da. una f.a.1se a'll'a1tra pùò" essere pro1g ressiQuesto insiem·e a.d altri fatti fece pensare 8Jd un'eventuale p·arteciip azione del sistema n ervoso vo o netto • ·Cen tral.e nella regolazion e ·del numero delle Una questio·n e importante su.Ila patorgen esi delemazie. Fu sempre m olt o studi.ata la poliglobu1.e si111dromi neuro-anemti:che è qu·el1a relati'v:a al rapiporto tra alterazio_n i san·guigne e 1e·sioni n er- lia da altitu·dine .che par·e dovuta ad uno stimolo riflesso derivan te dall'apparato r espiratovose. Sarebbe ~em'Pli-c·e amm.ettere che l'anemia prQIVoica emorragi1e o· d:iif etti di nutrizion-e dei tes- r io a causa della ·diminuita q.uantità di ossigeno, i] che è comprovato in parte dalla oligoesuti n ervosi. Ma questa patogenesi n.on ~·iegh·e1

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mia che si verifica negli animali tenuti in a~­ biente ricco di ossigeno. In parte si d eve cio ad una contrazione rifles$a della m ilza che determina una ~oliglobulia transitoria, ma in parte forse devesi ad uno stimolo cerebrale agente su un particolare centro regolatore del numero d elle emazie. Questo articolo raippresenta il primo ten tativo fatto, almeno per ciò che sanno gli AA. per d1rmostrare l'esistenza idi questo centro cerebral,e r egolatoi·e del numero degli eritrociti

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IL POLICLINICO

in circolo. [.e r icerch e f.urono fatte pung-endo, f:otto norma di scrupolosa asepsi vari·e zone del cervello di conigli e studiando le eventuali modificazioni del sangue consecutive a lla lesione. Non si tratta veramen te idi semplici puntu.re ma di iniezioni nella massa cerebrale ·d i una tenue soluzione di terra .silicea in soluzione fisiologica. Questo fu fatto sia allo scopo di determinare una infiammazione sterile, sia per poter riconoscer·e a1l'auto1p·s ia la se·d·e della lesione prodotta . Tutti i conigli furono sottoposti a rip·e tuti esami del sangue p.rima e d opo l'intervento. Gli AA. $i preoccuparono anche molto d egli errori di conta 1degli €ritrociti, che s·ono /!'acili e ire• quenti; per ·evita.re il più possibile una valutazione ·erronea dei dati sperimentali istituirono delJ e ricerche ·jparallele, volte a stabilire il valore ·d e·g li errori medii che si verifioano nelle conte ·eritrocitar ie. Il numero medio di eritrociti riscon trato n ei conigli fu di 5.410.000 per mm. cubico. 1L 'e.r rore medio f·u calcolato )essere di 574.000 in più o in m eno t+ 10,6 %) . I ricercatori ritennero ch·e le conte che sorpas8avano l'area d el meidio errore raddoppiato, dovessero indicar.e con una probabilità ·del 95,4 per cento · che ·Un r eale mutamento nel numero ·degli eritrociti era avvenuto. Questa rpro·b abilità saliva al 99,7 tp·e.r cento ·quan·do la .conta superava colla sua mod~ ficazione il triplo d·ell'.errore medio. Tenendo conto di questi sa~gi principi, essi .riscontrar ono in 3 casi 5U d odici conigli operati delle modiificazioni del numero ·d·elle em·azie in seg.uito a iniezioni cerebrali in prossimità dei centri vegetativi. Nessuno d ei conigli punti in al tre sedi presentò una ipoli'globulia. Le m ·odificazioni dell'emoglobina non se.g uirono esattamente quelle dei globuli rossi. ILa fragilità de1gli eritrociti restò immutata, e 1co.si pure la formula leucocitaria. In nes.sun ca&o si ·ebbe IPOliuri·a nè glicosuria . · Gli ·AA. .r itengono prov,ata l'esistenza, n·ei conig li, di centri cere'brali regolatori ·del numero d egli eritrociti circolanti. Questa conclusione sarebbe clinicamente sostenuta n ell'uomo dalla poliglo·b ulia riscontrata da Schulhoff in ·a lcuni casi di encefalite epidemica. L. TONELLI.

UROLOGIA. Intorno ad alcune difficili diagnosi urologiche. (WINSBURY-WHITE, The Practitioner, feb·b r. 1928). 1.l.'·A. e·samina minutamente alcune difficoltà che si incontrer;eb•bero con una certa frequenza nella diagno.stica d elle malattie urolog.i che, e in1dica quella che a lui 1s em·b ra ~a migliore via p·e r sormontarle. iIJ. dolore r enale è s.econdo l'A. dovuto -0 ·alla ostruzione che imp·edisce il flusso urinario, o al·l a congestione del parenchima. :rutte e due queste c ircostanze ·s ono aggravate dalla infezione. Gli ureteri pres.~ntano ~1Pesso delle stenosi congenite o a oquisite, ora l' infezione può produrre un lieve gonfiore 1delJa mucosa che sulla stenosi è sufficiente a cr·e are una ostruzione. Tuttavia l ' A. .cred e ·opportuno ricordare che una inf.ezione r enale in un rene ·Con uretere non steno.sato 1p uò no·n dare alcun segno renale .doloiroso, .e si d·evono sempre tener.e presenti le ·seguenti possjbilità cliniche dovute ad una infezion·e di uno o ambedue i r eni: ricorrente o cronica frequenza d.ella minzione senza dolore ·r enaJe; certi casi ·di malesser e generale senza s egni urina ri; alcune ematurie dolorose. Colica renal e : s i ricordi sempre cl1e vi sono coliche senza c alcoli, e calcoli senza coliche. E n ecessaria una a ccu·rata ricerca della causa .d ella colica. Lo $.pasmo della p elvi renale ·o dell'uretere può produrla. La stenosi ureterale e l'Idronefrosi intermittente possono essere anche .esse causa di colica. ~ui la diagnosi si pot'fà fare ~olo ·c on il cateterismo degli ureteri e con la uretero 1pieJografia. Anche una semplice pielite può . 1dar·e dolore co.Jico. Ematuria: la diagnosi .della ·s u.a etiologia è assai complessa, .essa impone. due separati problemi: primo, il suo p'Unto di oirigine; .e, secondo, la s11a causa. Il ipunto ·s anguinante P.Uò .essere determinato v eramente in modo certo, solo con la cistoscopia, e se -il sangu.e ha una g·enesi renale è necessario ch·e es·sa venga prat'i·cata prima che l"ematuria cessi. S~ l'ematuria è dolO·l'OSa in geneire il p·aziente chiede il consiglio ·del m edi·co, ma S·e manc·a il 1dolore in ·g enere scomiparso il sangue si trascura. ·Ciò è assai grave percbJè può trascorr.ere del t emjp•o prezioso; spesso d ei tumori maligni furono s,egnalati da una ematuria molti anni in prece·d enzia, ,quando forse erano ·a ncora di caratter e benigno ed in ogni modo operabili. Molte ematuirie h·an IP•er causa una inf.ezi-one di que$to o qu·el tratto delle vie urinarie. Il termine di ematuria ess,enziaJe ,dovrebbe es1


~EZIONE

se1re <lJbbandonato, perch.è qualun·que ematur.i.a se !bene ed immediatamente studiata rivela la su·a .causa. Calcoli renali: i sintomi ·che si .descrivono come caratteristici non si riscontrano -0he in pochi .casi. Il ·dolore è il sin.torna più comun.e, ma molti casi di ca·l coli non d~nno iil minimo f.astidio. Questo in genere comincia quando si istituisce l 'i:nfez.ion·e. La vera e pro.p ria colica rrenale si :avrebbe solo n el 33 % cd·ei casi di calcoli. Il sangue nelle urin.e si trova 1p-e r via chimica o microscop-i·ca nell'80 %..11 pus .ed i batteri sono un reperto mo·l to ·Com.u ne (86 %) . Basse vie urinarie: molti ·Casi <ii cistite sono l'espressione ·di una lesione ·s ituata più in alto. L e .donne vanno spesso dall'urologo a-ccusand·o una costan te o intercorr ente frequenza ,della minzion e, ·e la ricerca dehla caus-a di questo disturbo è spesso assai difficile. Si deve sem,pre pensare alla p ossibilità ·di una o•rigine renale. Ma vi sono tante altre cause. 1L'uretra è sip esso sede del 1disturbo. Con grande frequenza essa si trov.a infiammata, in modo cronico, e spesso ciò ·è rilevabi1'e .g ià ·a lla ispezion.e; i •Cambiamenti deJ meato urinario sono sp.esso carratte·r istici. In molti casi s·i hanno d·elle vere stenosi uretralti. L'A. protesta contro l 'opinione gen.erale che la stenosi uretr.ale sia rara nella donna, ed afferma -che anzi es&a è assai frequente ma misconosciuta. Egli si è imbattuto in u·retre femminili così strette da pern1etlere appena il passag.gio di una can,d·ela filiforme, e sotto ·anestesia. La conseguenza è una grave infezione della vescica da coli o a ltri germi. Una larga pro1porzione delle così ·dette cistiti senili nelle donne trae origine da una cronica uretrite. Queste uretriti sono per lo 1p iù gonococciche; e molte di ·q u·este inf.ezioni croniche uretrali ·Che portano poi alla sten osi, sono mantenute dall'infezi·one ·d·e.Jle glandole ~cli Sl<en·C. Nell'uomo le cistiti cronic.h e o ricorr·enti originate ·da infezioni l1retrali latenti , o uretJro genitali, sebben e non tSiano casi 'freiquenti come n ell a donn.a, tuttavia spesso creano ·dei veri rompicapo per il m edico. L"uretroscop·io mostra spesso una stenosi incipiente .e dei" folli·co.Ji infiammati. Una esplorazione rettale della 1pirostata e delle vescicoìe svela spesso ila sede ·della infiammazione. Si ricordi però che la prostat·a può essere ammalata; pure senza ,p resentare alcuna alterazione rilevabile alla esplorazion·e lfettal·e, l' esam e 1deJla urina ·dopo m a:ssa.ggio prostatico ovvia a questa diffic·oltà. I/ A. afferma di essersi im·b attuto in pazienti che accusavano un improvviso do·l ore simile a coli ca, localizzato nel 1pi.ccolo bacino -e rif·erito ad

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PRATICA

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uno o all'·altTo lato,, ·e spesso con irradiazione testie-ola.re. Quef.ti casi veng.ono per lo più class1ficati ·come casi di calcoli ureterali, m entre so.n o dovruti a ;una lteve inf.ezione d·ella prostata o ·delle vesciceole semtnali . Focolai estraurinari di inf ezione: in molti casi sono ila cau·s a delle affezioni de.l tratto urinario e si devono S·emprre ricercare con grand e cura. Avr.e bbe imrportanza notevole la carie ·d1entaria, e i disturbi ·g astro intestinali (?) s,p aci1e la stipsi. La specie del germ,e infettante invece no·n avr·e bbe gra.nd·e imp-ortanza. Il b. ·coli 1è s·enza eccezione ·in cam:po, se non a ltro com.e .complicante l'tnfez.Jon·e primruria. La natura tubercolare ·della ùesione va semipr e in·dagata con tutti i mezzi. I calc oli v escicali offrono anch'es,si notevoli 1difficoltà diagnostiche. La usuale rtcerca con un.'l. son·da m·etallica può ri;uscir·e infruttuo~'1; ed é.1!1 ·ch e i ra;ggi X non mettono in evidenza tutti i calcoli. Non si <iev·e mai dimenticar·e l'aiuto della cisto.s copi a. Difficoltà della minzione: anch e queste possono offrire delle serie difficoltà ·diagnostiche, specie in casi in cui non si trova alcuna 1steno1si uret1rale, n è ip1ertrofia pro-statica rilevabile, n è con l'.esploraz.i one rettale nè col passag.g io de1le son·d·e. )Non ~i 'dimentichi un ·a cc·urato ·esam·e del sistema nervoso tutto. potendo di1pendere ·dalla tabe per es. Vi sono p oi delle lesioni prostatiche ch,e si diagnosticano solo alla .cisto- od uretrosco·p ia. 0

L.

TONELLI.

L'"nuresi. Journai American J\LediCal Association,

( CALVIN.

1928, 1·7 marzo).

L 'enuresi è una condizione molto ipd.ù frequente di quel cJ.1e appare . .si verifi·ca per lo più nella infanzia, ma può aversi an Ch·e negli adulti come ,p erpetuazione del d tsturbo in.f antile o in seguito a malattie e eccitamenti in·a bttu.ali.1 O~dinal"ia1nente è notturna, ~olo ec·cezionalmente anche ·diurna. Per s·p iegare l'enuresi sono state avanzate va· rie teorie consi1deranti anomalie d·ella vescica o alterazioni dell'innervazion·e, debolezza dello sfintere, ·eccitabilità del trigon, abnorme .p otenz·a ,del •detrusore, spasmo della ve·s·ci·ca, abnorm·e pi·ccolezza della versciic a, 1disturbi sensitivi con incapacità idi avvertire le ·c ontrazioni della vescica, atonia v-eecicale. B per lo pi ù ere1dit1aria e familiare. È più fJ'equente nei ragazzi idi sei anni. Tra le •cau$e imme1diate dell"enuresi sono da annov.erar si : 1) distur·b i organici o psi-c1 h ici tra i quali i 1

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do fa contnarre più fermamente la cattiva abitup1u impor tan ti sono: a ) affezioni .d cl $Ì'Stema d ine e m ette il bambino in un'attitu1dine negatinervoso centrale (i·diozia, paralisi cerebrale, spina vi$ta; blifi,da, tumori); b) di.sturbi endocrini, com·e il di abete ins~pido; e) alterazioni urinarie (urine trop2) aumentare la paur·a del deficiente controllo po aci<le, troppo. abbondanti in seguito a 1d ·ecce-5della vescica. Le riprensioni, le .p unizioni concensiva ingestione d 'acqua, inversion e del p eso spetrano la mente del bambino sulle diffi:coltà di cifiico alto di giorno e basso ·d i n otte; d ) affeziocontrollarsi. La paura di mancare può divenire n i d ella vescica ·e dei reni (inifezioni, cal1coli, un'ossessione e provoca l'enuresi ; nefriti); irritazioni locali 1de.gli organi vicin i 3) eccitare il sen so di antagoni:smo d el picco(.s trettezza 1del meato, fimosi, vermi, r agadi e valo paziente costringen·dolo a precauzioni noiose g'ini ti); quanto i.n ·g i·u stifi cate; 2) 1cattive abitu·dini do·v ute all'e ducazione o 4) fare scenate di diSjperazione per la m orboall'ipersen·sibilità · çlel sistema n ervoso (n er.vosisa abitudine 1del r agazzo; smo ·ed instabilità ·emot iva). 5) ·dimostrare e·oces1sivo affetto ed ecces.si ve I di·fetti del gruppo 1° solo raramente son.o la pr·e mur e per il ragazzo: prolungare oltre un cercausa dell'enuresi. Le stattsti-che ·degli autori soto 1period.o le cure materne significa perpet11are no al r iguard o molto d iscoroi, tuttavia può ri telo stato mentale infantile con tutte le sue abI· n ersi che un terzo ccirca dei casi è da attri·b uirsi tudini; ad affezioni ben de finite. P er ben coIIlJPren1dere il mecc anismo <lei fattori 6) fare ecceBsiv·o caso d elle al>ituidini mastur• d el secon·do grup,p o nel d eterminis m o dell'enuresi batorie d el ragazzo. Spes:Bo l'enuresi compare con • oocorre tener ipre·sen te il corso n ormale d egli eJa cessazione della mastur1bazione di cui sembra ven ti nello sviluppo della funzione della min- un sostituto. L'enuresi è stata considerata dagli psic analisti un equivalente ~es'Suale, un esagezione. Il bambir10 ha tendenz·a a vuotare la vescica rato 1piac.ere d ella rninzione con sviluppo !Precoce automattcam·ente non a·p pena la raiccolta d ell'urj. d ella sessualità; n a ra·g giun·g e una cer ta quantità e an che indi7) insistere sulle deficienze organiche del r a· pendent€mente 1da questa con1dizione. Il controllo gazzo, p·arlare in sua presenza idi de bole costitud ello $Vuotamen to avviene v.er so il 1dodi·ces.i mo zione, di de·b olezza dei reni o della ve~cica: il mese, e in ogni caso l'a1bitudine alla pulizia n on ragazzo si sen te giustificato a perseverare nella avviene mai natur-ailmente. Oocorre che il ritrr10 abit·u·dine. della minzione sia imposto con l'educazionee, o·cIl trattamento dell'enuresi r ichiede un'azione corre fare in modo che il bambino acquisti l'a· ' continuativa, 'con·sapevole e ferma, ohe il più delle bitudine di u rinare solo in r el azion e a determivolte n on ·p uò ess·ere svol ta dai pa r enti, e perci ò n ate con1dizioni, a.id .esempio dopo i pasti .e col rila cura dovre·b be essere condotta da un medie ~, sveglio. I proce·dim·e nti consigliabili sono: Al riguardo nulla giova m eglio che il mettere 1) r imuovere ·tutti gli ·e ventuali difetti fisici il bambino subito ·do po i pasti o app·ena svegliato prece dentem en te a·ccennati, come, a·d es., la fi su adatte sedie cl1e p ermettano lo scolo dell'l,lrimosi; na, e tenervelo fino a quan·do n on abbia urinato. S:uccoosivamente, 'dopo il 140 mese, O'Ccorre· 2) mi·g liorare l e condizioni generali del so·gsorvegliare che il bamibin o urini, anche se non .getto con la dieta, l'igiene ed eventualmente cor). si trova su·lla sedia, in determin ate ore e ~empre farmaci; di giorno. Il fatto più imrportante nella formazio3) diminuire nella dieta i lLquj di, il sale. lo ne di questa abitudi.n e è ,qu.e llo di costringere il zucchero e tutte le sostanze eccitanti (caf~iìè, the, bambino a vuotare frequ.entemente la ves·cica du · pepe, con·dimenti ), specie dopo le ore 16; rante il giorno per mo do che durante la notte svuotamento della ve5cica verso le ore 22 e 23; non senta bisogno di mingere. Per corr oborare ·evitare, specie dopo le 17, ogni sorta di ecciqu est'abitu1din.e occorre: dare poche bevande dotamento fisico 0 psic·h ico (sforzi, partecipazione po le or e 17, accertarsi che il bambino abbia urio ·assi,stenza a gare, spettacoli cin ematografici nato pr1ma di m etterlo a letto, evitare le prim e commoventi o ·eccitantj, eoc.); bagnature del letto ~,v egli ando il bam·b ino tra le 4) esercitare un 'intelligente suggestione, ri21 ·e 22 ·e tenerlo sul va$o fin o a che non ab·b ia cl1iam·ando il m eno possibil.e l'attenzion·e sul diurinato, metterlo sul vaso non appena sve,gliato sturbo e facenido prasente che si tratta di un fatal mattino. to id i nessun a importan za e si'curam1ente transiCiò 1posto le principali cause psi(!ologiche deltorio; • l' enuresi sono: 5) eventu·a lm·ente finger e di aidoperare m edi1) poS(pcrre la suaccennata ed·uieazion·e aid una camenti (ad es. iniezion i di soluzion e fisielogica) età non più adatta a ~entirne gli effetti. Il ritar1

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[.~N.NO XXXV, FASC ." 30]

SEZ IONE PRATICA

infon·dendo la .persuasione che Si tratta di un far' maco idi efficacia infallibile; 6) sommini'strare la sera un sedativo che riduca l 'eccitabilità nervosa; 7) l'applicazione ·d i cateteri ed i lav·a ggi vesci1cali sono da evitarsi assolutrum.ente; 8) cambiamenti di ambiente, di casa, ev.entua1mente internamento· in case di salute. \Infine è a notare che l'en.u resi è un sintoma e non una malattia, e che è un ·disturbo funzionale, le cui ie·a use psico.Jogich·e p.ossono essere dif, ferenti nei vari casi. O•g ni caso ha parttcolarità causali proprie che il medi.co dev.e rilevare saggian:do il temperamento del s9ggetto, il suo modo idi vivere e qu·e llo dell'ambiente familiare. Ogni caso richiede uno stu·dio 1psico10.gico in· di'V iduale ed ambientale, e conseguentemente ogni caso ri•chiede una con:dotta terapeuti·ca IJ)a rti-colare. DR.

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l'anamnesi famigliare 11>er quanto ri.g uarida qu estn. malattia e la sua distri1buzione ~ei vari tipi di una medesima faimi·g lia, acquistano molta imp ortan za; e i dati che se ne traggono portano la mente aid in•dagare s e realmente l 'oz·ena sia legata a d una speciale con!ormazione d·elle parti ossee del 11a60 . L 'O. ri·chiama inoltre l 'atten zione sulla sp~ia­ le forma anatami·ca, molto spesso famigliaDe, che si riscontra nel naso e nel cavo naso-faringeo. la ·quale secondo l 'O. avrebbe . un indiscusso v.alore n·ella ·p atog'enesi delle '" f·orme pa~olo1~iche: così .un'iserzione alta del cor.n·~ tto in.feriore ren•de ragione di turbe oculari, speciali condizioni che si ripetono n~i vari m•embri di una famiglia (per es. a1den~ idi smo) S(p!i.egano· parti,c olari turbe au ditive. Del resto è ormat acquisito il con-cetto dell' imrportanza ·della struttura anatomiica d·e ll'or ecohio • medio, sia n·el determinismo delle iesioni a suo ' OTORINO LARINGOLOGIA. carico, sia nel1a progressione delle lor o probaForma anatomica e sua importanza nella •b ili comp lica.nze. P er qu·a nto rtguarda la larin.ge è noto quanto patologia del naso, della gola, dell'orecla sua forma sia influenzata dal co mplesso delchio. · (BrLANCION1 G. Gi orn. Me dico Sped. Civile Vene- · le funzioni biologiche che forma l'intima sostanza della ,costituzione : ma a sua v·olt a la morlfolo::.ii<l, vol. I I, n. 2, 1928). gia dell '·organo r iesce .a sp,i egare M'P·etti lpatologici , Il rilievo d€l valore rd ella forma anatomica in freiquenti (unilat eralità d ella tbc. laringea ecc.). patologia è molto anti·CO· e già .fin da Iwo·c rate L'-0. chiu·de la sua coTuf.er enza au~picando che si tro·va nettamente delineato: aitualmente questi le ri·cerch·e dei cultdri d ella specialità siano instudi e riic erche di mo:r.folo·g ia rifioriscono e la dirizzate allo stu.dio generale d ei so.g•g etti, si Cth·è loro importanza non è trasicurabile, al lum.e di « l'otoringologia che ebbe un tempo fama di esuna critica serena ed obi·ettiva, n ella determinazione di un d'atto morboso o n·el decorso di sere chiusa e un po' gretta, possa entrare nel f-ervore del m01Vimento anatomico e clini co geesso. N·ell'otorinolaringologia l 'esame diretto ed n erale, col1a.boratrice utile e non indegn·a )) . i mezzi fi·si-ci opportuni (rardios·copia, diaf.anosooA. POZZI. . pia) rendono più aigevole cl1e altrove, per la loM situazione topografi.ca, la valutazione delle deviazioni dal tipo morfologico. Importante pubblicazione: Con d ottrina profond ..t, corre data da nun1erose Prof. c. BILANCIONI citazioni bibliografiche, l' A. riassume le i.nterpretazi-o_n i date al c-0n oetto di norma, da al•c uni Volume I. - Parte Generale. inte5a come indice ·di frequ·enza, da altri come Naso e cavità annesse. esponente di tutto. ciò che assicura nel modo mìUn volume in-8° di paigg. XVI-524, nitidamente stam... glior e la conservazione dell'·e sistenza. pato s11 earta &e1llip.atinata, con 224 figure, in g!l'an1 oarte origi.nal'Ì., interorulate nel teeto. Prezzo L. 5 8 . Fra le du e concezioni, di frequenza e teleolo·g ioa P er i nostri .abbonati sole L. 5 3, 2 5. « per poter definire la normalità e trélJC-ciare 1 Volume II. - PARTE PRIMA. confini dell'anomalia e della malattia, si·amo coBocca - Faringe - Timo - Tiroide stretti a seguire la lin·ea ohe p ermette di ragU·n volUJID.e di pag. v111-336, n iti·damente stampato ell' giungere il nostro scopo, che in modo pra-gmatiriarta semipatinata <X>n 234 figure nel testo. - Prezro stico conserva ·e precisa il concetto di norma, L . 45. Per i nostri .aib.bonati sole L. 41,90. anzichè distruggerlo . Questa linea è raippresen' Volume II. - PARTE SEOOND.A. tata dallo ·studio dei valori medi ». Laringe - Trachea - Esofago Nella trattazione ·della fo·r ma a.nat omiica della Volume ·di ipagg. VIII-594, nitidamente etampatot cavità nasale e dei &eni a>ccessori nelle var ie ma- eu crurta semip.a;tinata, (}On 404 figure nel testo. - · Prezzo L. 6 8. lattie nasali, l'O. è portato a consiiderare a lung-o Per i nostri .abbonati sole L. 6 O irn porto franco~ la q·u estion-e della 1Patogenesi e della etiologia I J E' in ~ep-ara.zione il volume TI! che tratta : ·dell'ozena. Pur non negan•do ogni valore al fatL'orecchio. tore infettivo, l'esame moN'ologico del cranio e . Invi..rure Vaiglia, Postale o Ohèque Bainoa.rio ·a ill'editore più ,specialmente della faicicia, l'indagine delLUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROlCA.. 1

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Manuale di Oto-Rino-Laringojatria.. 1

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IL POLICLINICÙ

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COMMENTO BIBLJOQRAFICO .Dott. Proif. G.

F UiV1AROLA. Diagnostica delle Malat-

tie del Si stema Nervoso.

(Vol. ·di pagg. VIII-352, con 175 fi' gure nel testo e 8 tavole a colori fuori te5to).

PARTE GENERALE.

PARTE 'SPECIAJ.E. Sistema Nervoso Peri(erico. - ~ Si­

stema 1Vervoso Centrale: i\1idol l o Spinale - Cervello (in tre volumi, .rispettivam·ente di pp. 242,

.con 67 figure; di pp. 238, ·PP· . 350, con 66 figure.

con 66 fig.ure;

di '

.Prezzo dell'opera _completa L. 145. Editore Luig~i Pozzi , - .Roma, Via Siistina, 14.

[·ANNO XXX\ ·, FASC.

tFedele a questo apo.dtgma, su una trama anatomo-fisiolo.gica ha t essuto la semeiologia del sistema nervo·&o il F·u1naro1a. n el suo manuiale. Una prevalenza manifestia 11a l 'elemento anatomico ,· dappoichè oggi, inalgra.do i ripetuti e· violenti attacchi della critica, la dottrina del Neurone domina largamente la ·fi&iologia e la patologia nervosa. La Scuola di Roma ·che la rdottrina del 1Neurone 1p.rima. sostenne e di!fese, in iltalja, anche ,quando, contro di essa, pesava incontrastata l autorità di Camilla Golgj; n ~ll' ins egnam1 ento, seguì ·semrpre l'indirizzo anatomico. Ma il ·1ar,g·o con·senso che questa dottrina 11a in·contrato, C}'Ui d·a noi, si deve .anche alla cospicoo. opera &cientifica e didatJtiea del Lugaro il quale, ancora og·g i, fra tanta gara di teorie fi.s iologiche che tentano di contendere il dominio alla ·clottrina ·del Neurone, si. erge autorevole assertore ~i essa e valido e ·deciso difensore. !L 'indirizzo anatomico, n-ell'insegnamento, rende agevole l a vi.ia as1pra e dJura degli studi n eurologici a coloro che si inizian~ . a queste disci_pline ed offre ad essi una base solida per l edificio della cultura ed ·u n orie.n k'lmento sicuro per la preparazione clinica. I giovani sospinti dal dina1nismo della loro esuberanza fisica, preferiscono andare Yelooement·e anche negli studi e perciò riffu·g gono 1dall'anatomia ~he li olbb'.liga a segnare il pa~so; e, dappoicbè ha'l1Ilo .accesa la 1antasia, corrono dietro alle teori e più o meno brillanti, dalle quali sono facilmente sedotti, con grav ~ danno d elQa loro cultura medica. Nel libro del Fumarol a, che ha sco1pi prevalentemente didattici, poco posto prendono le teorie e largo mar.gin·e rimane ai fatti ed, in 1Ciò, si deve ri·cono scere uno dei i:pregi .singo• rari di qu esto libro; dappoicl1è all'esame ed alla conoscenza dei fatti - i soli che resistono alle ingiurie del tempo - devono essere educati i giovani m•eidici; più che alle teorie le quali b.anno giiovin·ezza fugace e senilità precocissima. Nel tendere la trama del suo li~ro , l'tAutore s i ie servito della spola della critica e dell o·r dito scientifico esotico e nostrano; una maggiore e diligente cura ha 1po1sto nella .$celta 1del materiale ·p reparato in casa propria; fa cendo tesoro cli tutti i contribt1ti anatomici , fisiologici e clinici che l a rS cuola di Roma ha il modesto, ma ambito vanto di avere portato all'incremento delle discipline neurologi011e in Italia. Questo ordito dà al manuale una rnarca di fabbrica ·t utta romana. L'o1pera consta cli quattro ' 'olumi: il pr~mo che •tratta di cc Semeiologi.a generale n si inizia con ·Una • esposizione sob·r ia ma esauriente di qµ ella mortfo. logia patologi1ca nervosa, c·h e S·egnò, .nei rilievi iconografici della Sa1Jpetri1ère la p-rima . i,:rufanzia •d&lla semei-0tica neurologica con l a 1presa di poss1es,so di una buo·n a parte, e for se della più im1

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1Con il volume cl1e tratta 1del « Cervello » si è .chi usa la parte anatomie.a della pubb-linazion·e di ·« Diagn osti-ca 1del le M·alattie del Sistema Nervoso » id el · Prof. Fun1arol'a, éclita •dalla Gasa L. P ozzi, idi Ron1a Questa « Dia-g nostica » è una pregevole opera didatt1ca, i1ella quale l'Autore, giovandosi del metodo anatomo-clinico della cuola Neuroipa;tologica Romana, è riuscito, ·con rara p·erizia di .esp-osizione, a r endere 1di frucile intelligenza i più ar·dui ed oscuri problemi di 1Neurotlogiia. Egli ;peraltro· si è gio·vato della riicca esperi·enza cl1e gli .deriva da un. lungo, diuturno, ininterrotto tirocinio di circa 4 lustri, in quelle sale cliniche cl1e il su o Maestro siagg:i:amente rassomiglia a ·qt1elle éijp1p·aren temente umdli botteghe, n elle ,quali i g~andi Maestri del Rinascimento educavano, l jtberi da pastoie accademiche, i giovani frementi amore per il Bello. Da .queste -0f1fi1cine ur&cirono i gran.di mae&tri della Neurologia, in queste officine il Frumarol·a si iniziò e si addestrò nella a l?sidua, diligente e perspicua osservazion e de1 ma lato, raccog·liendo quella ricca me&se di fatti clinici, dei qu.ali rè do• vizia n e'l suo libro; fatti clinici che sono, poi le pietr.e di paragone me:diante le quali si riconoscono n ella scienza medica, le vere, dalle fal&e teorie. In Medicina, e specie in Clinica, occorre• pens.are fisiologicamente; ma perchè la fisjologia possa conquistare il suo dom1into &s soluto, è n·eces1sario ohe l'anatomia aibbia assolto tutto il suo cò1npito. All'an ato1nia invece rimane iancora molto cammino da percorrere ed un cammino, ancora più lungo, atten1de lo studio dell'anatomi.a ·del s iste1na ,, nervoso che oggi, per qt1anto progredita, è ancora ai suo1 prim i passi. " La ,p ietra forrdamentale d ella Climca, di·oeva G. BaocelJli, sarà sempre l'anatomia fervoTosamente e costantem1ente stuid iata , ·O . rg.ano p er organo, apparec.·cl1io per ap1piar·eccl1io, nel tri'Plice, suo aspetto: descrittivo , to-pogra.fico ed istolo. gico )) . A questo · pensiero del Clini_co di Roma faceva eco, nel campo n eurologico, l' apodigma di Bern·h ardt' v. Gudden « A.natoÌnia iPr1ma, fi.siologia poi , o .a lmeno l 't1na in 1permanente connt1bio con 1'altra )) . 1

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SEZIONE PRATICA

1portante, di quella mor.f ologia costituzionale da disfunzione g·hiandolare cl1e ha (}OSi intime inte.rfer enze con Ja p·a tologia ·del sim1patic-o. Nei vari~ eapi.toli del iprimo volume sono enrumer ati i sintomi mortbosi nelle varie sfere delle funzioni organiche., .ne sono indagate l e origini, analizzati i mecoonisrni, interpetrati i .significati fisiopatologici. Sono )noltre esposti diligentemente i metodi di esame, i più moq.erni, ianche quelli fisiolog·ici, ematolog·ici, elettrici. Ampia trattazione ,t rova qui la semeiologia dei sensi specifici, particolarmente quella della vista e dell'udito, sorge.n te preziosa dalla 1quale il Clinico attinge indizi f ori eri di malattie nervose costituzionali ed org-aniche cer eb·r o-spina·li, cere·b elUari, labirinti·ch.e e cosi via. Nei tre volumi della « Parte Speciale » vengono prese in considerazione le malattie dei nervi peri! erici, del midollo spinale, del cer vello. , Nel volume delle malattie dei ner,'i periferici, i capitoli sull·e lesioni traumatiche ·di essi rs ulle po' .raidicolinevriti, sulle contrattur·e n evritiiche, su!lle liti, sono svolti con dovizia di contributi clinici e sono compi.Lati con criteri rigorpsamente obbiettivi. ..!\lloPquan·do l 'Autore si occupa delle malattie d·el midollo .spinale, si sOfferma ad esporre diligentemente i criteri clinici di l ocalizzazione segmentaria del midollo. Nella esposizione delle neuropatie famirgliari ed ereditarie, persegue indirizzi del tutto nuovi, quelli cioè cl1e derivano da u.n rigoroso controllo anatomo,p:atolog·ico. Le malaittie del cervello son o raggru.p pate in quei vari segmenti cerebrali ch e sono stati delimitati dall'embriologia. Dopo ·u n a son1maria ma completa esposizione dell'anatomia e della fisiologia del cervello, l 'Autore imprende a svolgere le malatti.e ·che più specialmente si localizzano n el. myelencephalon, nel mesence11halon, nel dien cephalon, ed iDJfine, le rpiù num er ose, quelle cl1e si iocalizzano nel telencephalon.. Una trattazione a parte è riservata all'idrocefalo ed alle cosidette J?.eningiti si erose, di cui, o.g.gi, tanto si abusa n ella pratica, ai tum·o-ri, alle en1ce1faliti, .alle ir1alattie sifilogene, alle paralisi cer ebrali infantili, alle epilessie, a lle meningiti. Alcuni capitoli di questo m.anuale, come quelli &ulla 1paralisi del VII paio, sulle lesioni traumatiche dei n ervi, sulla paralisi spinale sp-astica, &ulla percussione e sulla pressione cranica, sui tumori dell'angolo ponto-cerebellare, sono del tutto originali, dappoic11'è si agg·irano intorno a temi che l ' A. ha già, altre volte, i.Ilustrati con gI'ande copia di contri•buti 1scientific1 personali. [.a crititca , ·cl1e ama sove11te in1dossar e la toga della p~danteria, va susurrando che l 'indirizzo anatomico in neurologia se g·iova all'Anatomia non giova alla Clinica. Si ripete così fino alla n oi a ch e l'j11icl'irizzo anatomico sosping e i discenti 1

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pili alla iricerca delle si.ndromi che allà ricerca ed allo studio delle malattie. Nulla di più erroneo: queste sindrom,i neurologjcbe hanno chiarito, è .vero, molti problemi anatomici; ma € uopo riconoscere cl1e ad esse la fisiologia deve la con oscenza delle più importanti e più o~cure funzioni cerebrali e spinali. Non basta: col perfezionarsi dei mezzi tecnici d'indagine isto1patologiica il si.gntftcato di esse si è .andato ' sempre più allangando oltre i confini della fi.sio .. logia, 1per battere efficacemente anche il campo della patologia, ed appunto perciò ·h anno dominato, per lo· passato ed oggi, sempre più largan1ente, domti.nano la C·l inica. M-0lte sindromi n eurologiche di ieri sono le neuropatie di oggi, ·e 1nolte sin1drom1i di oggi, saranno le neuropati-e d·el domani. Da ciò risulta che l'indirizzo anatomico con1durtTà la Neuropatologia a co!llq·u iste ·s empre mag, giori e le ren derà la ·via più agevole alla soluzione di quei complessi proble1ni patogenetici che stanno ora allo .studio. P·ot~ei co·11tinuare oltr.e su questo tema, ma non i11sisto, da'Pipoiol11è mi piace immaginare il mio lettore con animo libero e spregjudicato e mi il• ludo e mi lusingo di rivolgermi a lui con le pa· role: 1

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I Q p arlo ad uno 1Von, sottoposto all'opinar del vulgo.

Eg·li per ciò, più d'ogni altro, 1deve sa1p1ere che l'indirizzo anatomo-cliniço ha il culto dell'anatomia patologica e questa bran ca della medicina, nel volg er e di m ezzo ·secolo, ~a segnato orm·e tali n·e l c·a mpo d·ella scienza eid ha ruoquistato, di [fronte all'umanità tali benem.erenze che a me ~ err1bra irriverente 'il tentativo di voler riaprire unia discussione già superata. D'altronde chi, trascorr enido i tre vo1ll1mi dell•a Parte special e d el manuale del Fumarola ponga mente al cospiC'Uo numero di n europatie di cui la Clinica ha chjesto ed ottenuta la sanzione 1dall'anatomia, non può non ri1nanere colpito dall 'irnportanza dei risultati raggiunti. .x on bisogna però conlfon·dere i ruli rizz o e meto do : la S·c uola •di Roma presceglie, sì, l 'indirizzo anatomd.oo; ma si attien e al m etod-0 naturalistico induttivo, comu11e a tutte le scienze positive e p·er cjò attinge a tutte le branche del sapeJ·e. 0 <Tg1 acl esempio, che l a Neuropatologia si è orientata ver so la soluzione del problema patogenetico, nuo· ·yi orizzonti sono stati ·aid essa 1dil$chiusi da~la Chimti.ca Biologi•ca, ed ecco che un fe~ore di opere e di ricerche si svolge intorno all'analiS.i del L i quo r e 1del s·an•g ue; nuovi capitoli sanò stati scritti di sierologia e di ematologia; capitoli d·i cui nel manuale del Ft1marola si trova ampia ed 1

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IL POLICLINICO

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esauriente trattazione, come in nessu.n altro dei della Clinica con i mod·esti connotati di una glandola che elabora .quel prezioso secreto che è « il rpiù moderni trattati ·di n eurologia. pensiero » • ~ on bsogna n eppure oroo·ere che la C1'inica viva • Le •t eorie costituzionalistiche, nell'ent·u siamio esclusivamente di vita riflessa: essa si propone il fine di educare i giovani medici a conoscere\ ·del su·ocesso si illu1dono, nientem eno, di ,p assedere le chiavi del misterC) dello Spirìto. Tali idee, per i malati, ma an·cl1e a rvconos cere le ma/,attie e ' molte di queste, la Clinica idi.scopre senza che buona .sorte, non &ono condiv]se da quegli autenun quaJsivogliia fonid amento anatomo-patolo~co tici scienziati che propugnan o il costituzionali·smo con alto senso di reS1pon sabilità e che non si abpossa esser e ancora ·dim·ostrato, e f.ra queste citerò tutto il cospicuo gruppo delle nevrosi fun- bandonano alle intemperanze degli ammiratori i ziònali, su cui' ipiù frequentemente sono chiamati 1 quali, per quanto aiutorevoli, minacciano di conmedici a pronunziarsi e a dare n on solo consigli , fonder si con la f ol1a di coloro che dell ~endocri..: t erapeutici, ma giu1ùizi implicanti a volte, r·espon- nismo fanno oggetto di speculazione privata. Co' storo, come ben dice B. ·Croce, sono simili ai presabilità di ordine ·m orale, economico, giuridico. 1Di qu est e malattie r Autore non p oteva !far cenrio doni ai saoch·eggi·atori, ai spogiliatori di cadatn alcun o dei volumi fin'ora pubblicati, dato l 'in- veri 'che, in genere, bivaccano nelle retrovie degli dirizzo rigorosamente anatomico da lui seguito eserciti vittoriosi. nella trattazione dei vari argomenti. Egli si procc ·P er la scuola, ·dice A. Murri, .p iù di q·u alche pone di illu5trare in un volume suppletivo, che visione nuova, non sempre giusta, non sempre ,p repara per la stamp a, le malattie funzionali e feconda, talora anzi ridicola, perchè nata per forqu.elle 1della vita vegetativa. L'am~iezza poi dl za di cervelli boriosi; vale il r etto uso del noto, vale il riconoscimento dell'ignoto » . Questo spisvolgimento assegnata ai temipi di indole anato. . mi·ca, ha un sign:Lfi'Cato di fede e ·di oma;ggio alle rito .a lita in ogni 1piagina del manuale del Fumarola. Nella compilazione di questo libro, egli non dottrine ·dalla Scuola di R·o ma propugnate e dif.ese ; id i riconoscim ento ad un indirizzo scientifico ha sment ito la sua fama di clinico eccellente, di insegnante m:aturo, di osservatore diligente, di eflficace ai fini della Scienza, fecondo ai fini •deill'Insegnamento. luci-do ed onesto espositore. I giovani intelligenti. ' Una voce pare si levi da questo manuale a,d e cli •buona volontà, ascolteranno l' esortazione che ammonire i giovani. « T!Qrnate - sembra essa da questo libro si leva e si daranno , con fid·u cia ed dica - allo studio ed al controllo se,r.er.o dei fatti anche con entusiasmo , a ] fe condi studi dell'Ana• - dappoich>è la 5Cienza dei fatti sarà il più saldo t omia Patologica e della Clinica. fondamento del vostro sapere». Esortazione che Non mancheranno certamente di quelli che, dopo qua•s i quotj dianamente, il l\llae·stro ripete 1dalla catla lettura di questi m] ei m odes·ti e timidi comtedra ed ·ammonimento che •mai prima di oggi ment i, dettati dall'amm]razione che ho .p er l'Augiunse ipiù opportuno ~ più salutare. tore e per lia sua opera, si diletteranno a ripetere La rinascita dell'idealismo nel camp o delle dot- il ritornello di moda: « Vecchia .Scuola ... Vecchie trjn e filosofiche, dopo il dominio di alcuni dei1dee e veochi in1diri zzi... uomini vec:cl1i! I ">>. cenni e, non se.nza contrasti, del positivismo, ha A 1dir vero, più che un rito.rnello, è questo un avuto ripercussioni n otevolissime n el camp.o delle vieto lu_ogo comun·e di cui s i compiacciono d ei gi-0scienze. L'indagine sulle manifestazion i fisiologivani ch e s ono già vecchi (in juventute senesi); ma che e patologiche dello Spirito, hanno o,ggi una 1)er 1quanto luogo comune, 1dl!spone m e alla me·d itaforza di attrazione dalla quale non vi 1è ch i possa zione e richiama alla memoria il concetto c·h e il sottrarvi.si. P sicol ogi, psichiatri, fisiol ogi _ e genio di Shal{espeare ebbe della vecchiaia. Per perchiè non dirlo? - clinici ed an atomici parlano bocca di Amleto, egli di.ce, che vecchio non è colui e pensano m etaJfisicamiente. che conta malti anni o che lamenti il iperduto viI misteri dello Spirito che non tentarono di vio- gore dei lombi; vecchio è bensì colui che, come fa lare i 1p jù possenti genii che l 'umanità abbia ascol- il granchio, cammina ;all'indietro. Quanti di quei tati, sono oggi sottoposti all'analisi del Liaboratogtovani che amano rip eter e i1l vieto luogo com,u ne rio ed al con tr ollo 1della IOlini·ca. L\l\natom ja hanno il canunino del granchi o e non si rendono crede di aver rintracciate le vie dell'anima; la conto cl1e so110 già decrepiti! Noi , vivaddio, malFisiologia ~i vanta di aver sorpreso il G;)·ro·cesso gra do il peso degli anni, controlliamo i nostri ohimico clel pensiero; la Cli11ica ·sta s11lle tracce passi ecl avan ziamo, controllando sempre la diredell'ormone che dà il colorito alle idee, il tono zione del nostro cammino. ai enti1nenti, la potenza all'intelletto. E errore, poi, il creder e c·h e il culto del passato Il cervello che dalla Biologia e dal Sen so Co- lo abbiano solotanto i veccl1i : Goethe diceva che la mune era stato coll ocato così in alto nella scala natura ci ha dato n on solo l'impulso a d aspirare dei valori funzionali dell'econ omia a n imale; esce sempre al più alto , o almeno al nuovo, mia anche esautorato dal gabinetto del fi siologo e dalle sale quello di ostinarci n ell'antico. A me, invero, non 1

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è mai c~pitato di incontrarmi con un autentico g iovane che abbia potuto ragionare facendo a meno del passato: quei .g iovani che si illudono di poterlo fare, sono d egli irr.esponsabili, che siamo ' abituati a giu1dicar e, ma giammai àid a•scoltare. Pro·f. F. GIANNULl.

· CENNI BIBLIOORAFJCI

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Nouveau T r a ité de M édecine. Fase. XVIII. (Pathologie du sy st ème nerveux. Séméiologie générale ). Vol. di 812 p1agg. .Masson et C. Paris 1928. Fr. 85.

ROGER-\\1 1DAL-TEISS IER .

Il XV1I1Il volume d el Nouiveau Traité de lVléd·ecin e è interamente de·d i1cato alla semiologi a g·en er·al e d el sistema nervoso. E uno studio completo d·e l vastis$imo tema, al la ·cui compilazione 11anno contri1buito nurnerosi autori, in parte già n oti per la Joro autorità, in parte affermatisi in questi ultimi anni per il loro contributo apportato alla specialità . Ogni capitolo è trattato seconido le acquisizioni più moderne di eStp[orazione n ervos a, con 11tili € oppor tuni ·dettagli su quanto ri~onosci uto di maggiore imp 8rtanza. Interessanti so·p ratutto son o i capitoli su l coma e l'apoplessia di Janowski , sulle c·efalee di Levy V1ale~si, sulle, Nerti'gdni idi {P1ettreux e Ingrar, ~ulle a.ifa.sie di Foix; Mme J. Dej.erin e e il Dr. Gaucl<ler hanno ela.b orato un magnifi1co capitolo sulle turbe d ella sensibilità. A. J>ozzr. Lehrbuc h der sp,ez·ae llen Pathologie und Therapie der inneren Krankheiten. 27 ediz. , I vo·l. Lipsia, Vog~el., 1928. Mk. 2.5.

STRUìVIPEL L-·S EYFARTH.

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.t\ distan za di un anno 1dalla preced ente, com·-

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IJar e o.ra una nuova edizione d el trattato dello Strumpell. Il primo voJu.m e sarà fra poco seguito dal se·con1do, si ch·e ilil breve volger di t em1po a n ch e qu esta nuov·a edizione sarà completa . I capitoli rtfatti nella edizio.n e precedente, sono in .que·~ta rimasti inV'arj·ati. Altri caipitoli invece sono stati aggiornat1 al1 e più rec·enti 8JCquisizioni. Essi sono quelli riguaridanti la dis senterj a , la sepsi, il tetano, l'asma bronchiale, la diagnosi d ella tube.rcolosi polmonare, le angine , la si·f iltd e dello stomaco, la pielite, l'anemia p·erni•c1o·$a, e le malattie d egli organi del movimento. ~uove illustrazioni , ·e tavole a colori sono state a·ggj unte a ques ta €1dizion·e che si djm.o stra ancora più a ocurata delle pre1cedenti n ella sua vest e ' tipo.grafica. TRENTI .

(1) Si prega d'invia re due copie d ei libri di cui

si

<lP ~iclera

la rece11sione.

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SEZIONE PRATICA

G. Gr undris s ·d er klinis Ch en T herapie irinerer K rankheiten. I·Itl Ediz. Urban e Schwarzenfberg, Berlin, 1927, Mk. 6.

K LElVIPERER

E un breve comp en dio di t erapia ch e ri unisce in circa 300 ,p agine, J.e nozioni teori che e 1P1rati·che pia importanti n ella cura d ell e varj e malatti·e. La materia è oPdinata in 10 capitoli ognuno ·dei quali tratta della terapia .delle aftfezioni dei vari orga ni e si6temi. Un capitolo parti-colare è poi d edicato , all·e norme di terapia gener·ale ·di .fronte a qualsiasi malato, uri altro tratta 1delle cur e delle ·divers·e malattie infettive. Un u ltimo capitolo è riserv.ato agli avv.elenamenti: è in complesso un breve com·p1en1dio che p.uò riuscire di a1on 1poca utilità ai m edici e stud·en ti. 1

TR.

L a tu berculo se pwlmonaire aux r ayons X. Vol. in-8° di p 1ag. 288 e 161 fig. Payot, Paris, 1928. Fr. 75.

JACQUES $TEPHANI.

La ra;di-0grafia 1p olmonare attualmente v·ede esten.dersi sempre p iù il dominio ohe gli specialisti ed i roedi1ci prati·c i prev·eidevano. Quest'.PIPera è veramente 01p portuna poi·ch1è p ermette di inizi·a:rsi sia alla tecni.ca ch e a lla interpr.etaziorie delle raidio1g rafie del polmone, contribuenJdo a 1dare al m eto d o raidiologico l'importanza che esso m erita n ello stu dio della tu1ber colosi polmonare. 1Nelle prime cento· pia;gine l'iA. tratta nei ·s uoi più !Piccoli pa rticolari della tec niica da seguiirsi: poi passa a parlare dell'an atomi·a r·adiografica 1del polmone normale, de'scriven1do1 1d·ettagliatam·ente tutte le svariate imagin'i che bisogna aspettarsi di t r oivare n ei polmoni di un indi vi·duo s·ano . 1L.a se-con1da parte dell'o1pera è con saJCrata alla cla:ssificazione ed ·alla defin izion.e •d elle form e an·atomo-clinicl1e ·e raidiologiche ·d ella tubercolosi 1polm on a r e. L'A. le analizza n ei lor o minimi parti·CO.lari 1Presentan 1do un gran n11mer o id i radio~ramrmi p erfettamente eseguiti. E.g li in1 dica n ello ·stesso t empo l e innum.e~evoli in·s i1die ch e n on si posson o sempre .evita r e, e m ette in guar dia contro le con·clusioni• .affr.ettate ed assolute, eh.e poss ono trar si dall'esame r aidio1g rafico del p olmone. L'ultimo oaipitolo è 1dedj 1cato alla 1diagnosi d iff er enziale raidiologica d elle affezioni polm onari non tu.b erco1'ari. ,Il li1bro, ricco di magni,f iche e climostratirv·e ra1diog·rrufie, è un' opera di sin tesi veramente ,p regevoJe 1p er lo specialis ta .e per il m e1dico ipratico, ed arriva a buon pun to in quest'ora d i fervo r e degli stu·di e della lotta antitu·b ercolare. T. L UCHERINI. 1

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IL POLICLINICO

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K. HEY~IANN. Chimiothérapie par voie buccaie av·ec l' arrsénic. 1 vol. in-8° ·d i pag. 132. Pari-g i, J .-B. BailliJèr.e et iFi1s, 1928.

Dopo che Leva.diti, nel 1922, in collaborazione co n Navarro e Martin, e-bbe dimostrata l'·efficacia cuTativa .e preventiva ·dello stovarsol per via bo•c·c ale nella siif'ili·d·e, le sue ri•cer.ohe vennero confermiate ed estese da Fournier; poi Marcihoux òimoistrava che il rimedio cura anche la dissen·teri-a amebica ed altre ,p arassitosi intestinali; di volta in vo lta entrarono nel suo <!ampo· d'azione la malaria terzana con Val·e nti e Tomasele, Joa framboesia C·On Clapier, le ulcerazioni fa.g eideniche ecc. Il ·dott. Heym·ann, che Ci o.f fre ora una monograrfi a sull'impiego d·ello stovrurso lo, fu tra i primi a riconos·C·ere l'inteT·esse teorico e praJtico della s·coperta, e vi si consacrò con i.mpegno, sostenendo una lotta ad olt·r anza contro gli o,ppo·s itori, che in princip-io erano n·umerosL Il lavoro, presentato dal Levaditi, è diviso in due parti: s perirr1entale e clini·ca: la prima compren•de la storia, la chimica, la tossicolo·g ia e la chimioterapia sperimentale; la seconida tratta -delle applicazioni alla sifilide, a<i altre .spirillosi, alle parassitosi intestinali. - dissenteria amebi·ca, lam·bliosi, forme miste - ed alla malaTi a terzana. A. P. 1

ACCADEMIE. SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI Società Italiana di Biologia Spe1·imentale. S·e duta del ,14 maggio 1928. Nell'Aula dell'Istituto di ....\.natomi.a Patologica della R. Università di Milano ha avuto luogo una seduta della Sezione di Milano della Società Italiana di Biologia Sperimen1tale. In a.ssenzai del presidente 'P'r of . 0ARLO FoÀ ha presieduto il prof. Ar.nER.TO PEPERE.

I dottori BATTAGLIA e LElNATI hanno dato comunicazione di alcuni loro· interessanti studii .anatomici s u «< gli elementi normali del sangue di pollo » . Documentan·d o le loro .affermazioni con la produzione ,di bellissimi prepar.a ti i.stolo,g ici comunicano. <li .avere constatato che la genesi dei granulociti è nel sangue d.i pollo simile a quella che si ha. normalmente nei mammiferi. Il dott. GHIR.ARDI ricorda oome il Viale abbi.a riscontrato nella linf.a ·d el dotto toracico di animali da esperimento dell'.a,dren.alina rivelabile colle comuni prove biologiche e come que.5ti avesse •emesso 1'ipotesi che la vi.a ·d i eliminazione .d ell'aidrenalina fosse in maggiore o minor parte costituita dal circolo linfatico. L'O. ha invece constastato ohe in seguito .a chiusura. del dotto tora1

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cioo nQn si ha nei oo,ni apprezzabile va.r iazione di pressri.one arterios.a, ciò :neppure ne.Il' animale narcotizzato. Neppure facendo defluire la linfa all'esterno si aivev.a diminuzione di pressione e neppure iniettando tale linfa nello steS80 animale. Iniettando invece tale linfa in alt1·i animali si . .aveva un lieve aumento di pressi:one che però l'O.attribuisce a.Il' ete1·og.e:neità di questa per l' animale e non aid eventuale presenza di adrenalina.

Il dott. LAZZERINI riferisce di .aver eseguito n·u merosissime esperienze sulle modificacioni locali & generali nei topolini bi.anQhi tr.attate co11 'catra.m e per qu.anto. si riferisce .all'inoorge:r·e del carcinoma. Ha notato che vi è una gF.ande differenza nella recert.tività dei vari top-0lini, avendosi in alcuni un insorger.e p:recoce (2 mesi c.) . del t umore, in altri talidivo (6 mesi). H.a ooserv.ato che nei topolini sensibili è scarsa •la reai2'1ione locale mentre sono notevoli i fenomeni generali, mentre nei to·polini più resistenti vi sono acce:ntuati fenomeni rea.t tivi looali e. sca1·si fenomel1li gene1.,aJi. Hanno interloquito i proff. Pepere e Rondoni. Il dortt. BORGHI ha sottoposto a controllo sperimenta.Je la cosiddetta b.actericida di organi consistente n ella pretesa proprietà bactericid.a verso varie specie di germi da. parte di emulsioni ed estratti di organi normali. L'O. ha saggiato sotto questo punto di vista l' a.t itivià bactericiida di po1tiglie di v.ari organi verso streptococchi, s ta:filocoochi, bacilli del tifo, ecc. ma ha ottenuw risultati nettamente negativi anche dopo un 'prolungato soggiorno in termostato dei sistemi poltigli.a+ biatte1:~.

R . AscoL1 comunica i

TOOu1~ti

di una sua serie di studi sperimentali sulla solubilità dell'acido urico .u rinario. In base .ad esperienze di generi molto diversi, .p er scuotimento dell'uri11a 0011 benzolo, per ultrafiltrazione, su soluzioni soprasature di .aoido urico e su urina dializzata l'Ascoli è giunto alla conclusione che· la rilevante azione solubilizzante dell'urina per l'acido urico rè in dipendenza unicamente dalle sostan ze cristalloidi dell'urina e non dai colloidi di que.5ta. \

M. 0oMEL ha studiato il rie.ambio r espira.to1·io di poltiglie di tesst1ti in fu.nz.ione <lel pH . Era noto da temp-0 che tale dipendenza esisteva ma non ne erano i1oti i pa1~ioolari . In base a. numerosis.sime esperienze l' O. è ri uscito a tracci.are un.a curva che corrisponde esattamente .alla media dei vialori da lui ottenuti e della quale com.u nica l'equazione. Tale' curva presenta tre zone: una prima zona di rapido aumento del ri~an1bio respir.ator:rio e oorrispon dente a bassi valori di pH, un.a wna media pressochè costante ed una terza wna pure di rapido ~umento. 1

R.uGGERo AscoL.T. •


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I ANNO xxxv' F ASC. 30] '

colare acuto, 2 in puripura ed in .djatesi emorragiche conclamate, 1 i·n erisipela, in corso di malattia da siero, Z in ooincidenz.a con ententi, 2 in b.a1nbini tubercolotici.

· Società Italiana di Pediatria (Sezione Piemontese). Adunanza del 10 aJ?rile 1928 - VI. Presidente: Prof. G. B. ALLARIA. Aspetto radiologico di un caso di invaginazione cieco-colica.

Influenza delle stagioni sullo sviluppo della meningite tubercolare nei bambini , 1

Dott . VIRGINIO DE BENEDE'ITI (Ivrea). Un 'bimbo di 5 anni viene accolto in ospedale per una -sindrome .aàtlominale caratterizzata ·da diarrea, sa.ltt1ari dolori ,addominali a tipo .d i colica, pre-senza di un tumore cilindrico, liscio, poco doloro.so, non erettile, s~tuato o:r iz.zontalmente nel qua"' drante medio superiore dell'addome. Nelle feci si ris~ontrano lamblie. L'esame radiologico con p~to per os dimostra un quadro ·di stasi ileo-cecale r elativa, così delineato: 1) A dieci ore dal pasto si ,t rova una grossa .ombra nella regione ileo-cecale. che sim'UJla il cie{X), ma è formata dal groiViglio· delle ultime anse d el g r acile, trascinate nella sede normale del cieco .e dilatate; 2) A dodici ore dal pasto sono inietta ti il terzo distale del trasverso, il ,discendente ed il sigma : cieoo, .ascendente e ·p arte del t rasverso sem brano mancare ed il loro de<!orso è .appena segna ii<> da una tenuissima st~isci.a .di bario. Questo qu.adro, secondo l'Oratoi:e, pr,esenta le .caratteristiche della in v.aginazione cieoo-colica (ed ileo-cieco-colica). Secondo l'O. la condizion e · più decisiva è data -dalla coesistenza dei due momenti seguenti: 1) Stasi nelle ultime .anse del gracile; 2) Mancanza di un segll?-ento intestinale, e precis,a mente dE}l tra.tto di intestino invaginato. Il bimbo di cui s i parla fruì, dopo l'esame, ,di una disinva.ginazione spontanea; ma l'invagina'.Zione, riprodott.asi acutamente cinque giorni dopo, condusse il paziente all'oper.azione, che mise in luce una invaginazione cieco-colica con hu·dino progredito fin nel discendente : il fondo del cie-00 formava la testa dell' invaginato ·e d aveva tra-scinato con .sè appendice e porzione terminale dell'ileo. ' Tenne 1·esieca.ta tutta la por zione inferior e del budino comprendente un tr.atto .d i 1t~nue, cieco, appendice, a.soondente (tecnica del Ma.u nsell). Deoorso post-oiperatorio normale. Il tratto di -colon ancora invaginato (colletto) si disinvaginò in seguito spontan eamente. -Considerazioni sulla eziotogJa delle glomerulonefritl Infantili. Dott. PIERO FoRNAitA (Novar.a). - In base a 48 -casi personali l ' O. si afferma favor evole a lla concezione che quanto più si studiano i casi , tanto meno frequenti sono lé for me criptogeneti~he : dei tiuci casi, 26 (54 %) erano ·di origine to11sillare o rino faringea; 6 di origine sc.arlattinosa, 3 da impetigine, 2 da polmonite 1 da pertosse, 1 da po1iomielite anteriore ac11ta, 2 in reuma.tismo arti1

1459

SEZÌONE PRATICA

Dott.ssa RINA SIMONETTI. - L'O. ha raccolto . tutti i casi di menin·gite tubercolare ocoorsi nella Sezione P e'1iatrica ·dell'Ospedale Maria Vittoria, e li ha ripartiti nei vaTii mesi dell'anno in cui si sono svilup1p.ati; questi sommano a 140 e il diagram1na che risu~tò dalla loro distribuzione mensile presenta un massimQ nei m·e.si di marzo e .aprile, rispettivamente con 19 e 23 casi, ed un secondo massimo estivo meno spi ccato, oon 19 e.asi. Il culmine p·r imaverìle è tanto più notevole in quanto .è preceduto e seguìto 1da un.a , .d eflessione della curva (9 · soli oasi s~a in febbraio che in maggio) . L ' O. confronta il suo diagramma con quello di altri autori e spiega la raigione ·della influenza p1rimaverile sullo svilu•p1p-0 della meningite tubercolare, per l 'azione diretta della carenza solare e l'azione indiretta del freddo e umidità invernali, ohe f.avor.irebbero lQ svilu'P1p o delle malattie dette appunto tubercolizzanti. Sulla termoreslstenza delle emolisine antimontone.

Dott. BANDOLINO MussA. -=-- Dall'insie~e .d elle ricerche es~guite s u sieri em·olitici di coniglio, cavia, pollo, 1'0. conchiude ·che la termoresistenz..a .delle em,olisine artifici ali antimontone è in r .apP?rt.o diretto con la loro concen trazione sia nel1a cavia che nel coniglio; non ha .p otuto trarre conclusioni n ei riguardi del pollo per la scarsità .d ei dati ottenuti. Atassia cerebellare acuta da varicella.

Dott. VI'.CTORIO IloRR~ .. - L'O . descrive un c.aso di atassia ac11ta comparso durante il decorso di una inite varicella in un "bambino idi 4 .anni che presentò improvvisamente conati di vomito, vertigine, impossibilità alla stazion e eretta, deambulazion e atassica con oscillaz~oni 1aterali ed in ' a va11ti, divaricamento delle gambe, titubanza nell'incedere, tendenza a cadere in avanti (Romberg positivo), riflessi faringei, rotulei ed achillei ·scarsamente provocabili, tremore agli arti, movimenti vermicolari della lingua, dismetria non .accentuata dall'assenza del co·n troll o visivo, ipòtonia dei mu. scoli .rlelle gambe, loquela incep1p ata. L'esaime del liquido cefalorachidiano risultò normale; l'esarri'e del1e orine norma le; la R . W . s ul siero di. sa.n gue e sul liquido fu negativ.a; l'intradermoreazione con tubercolina all'l per 0/00 fu positiva; l'esame oftalmosoopico non rivelò lesioni del fondo dell'occhio ; l'esame radiografico del cranio risultò normale. Lia sindrome morbosa andò gradatamente attenuandosi, e cinquanta giorni <loipo l'inizio dei fenomeni osservati, il bambino poteva. considerarsi clinica.mente guarito .

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IL POLICLINICO

1460

L '. O. identifica il c3$0 esposto con quelli descritti dal Galli nel 1925, sotto la designazione d'atassia ~erebelLare da v.aricel1a. Sopra un caso di tumefazione acuta del testicolo associata a sindrome di tabe meseraica.

Dott. ANNIBALE CocuzzA. - In un soggetto con tumefazione del t estioolo a sindrome di tabe meseraica solo l' esame istologico di pezzi .di testicolo e . di tumore potè dimostrare trattarsi di sa.rooma globo-celluLare diffuso, con moderata infiltrazione p.arvicellulare, gettoni endoteljali, prolife1·.azi-0ne dell'avventizia periva.sale e parzialmente dell'intima.

[ANNO XXXV, FASC. 30}.

chie settimane. L'O. considera diversamente la patogenesi .d i questi due e.asi: nel primo forma ge-ner alizzata, setticemica, con localizzazione se-· oondar~ sull' albero urinario; n el secondo infezione del ,t ratto urinario per via ascendente. L ' O. .discute infine sul valore della reazione del G:ries, che era positiva in entrambi i casi, in relazione alla proprietà del proteus di ridurre i nitrati. Sopra un caso di ermafrodltispio.

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·.

V. F. ManoN. - L'O. riferisce di quattro bambini .affetti da sifilide congenita, nati da due sorelle luetiche congenite. Dallo studio delle storie oonclude che, eccetto l'an.amnesi incer ta del padre nel. secondo ca.so, i 6 postulati del Fournier restano soddisfatti per poter dimootrare con sicurezza che Sii tratta di lue congenita .d i terza generazione.

Prof. ALBERTO MUGGIA. - Si tratta di un b.am-· bino che fu denunciato di sesso femminile perch& presentava vulva e vagina rudimentali: però nel-· le grandi labbra si trovavano i testicoli ed un rudimento del pene (che .a tutta prima fu oonsiderato come la clitoride). · L' emissione dell'orina avviene come nei casi dii sesso femminile perchè l'uretra manca . quasi com-pletamente. L' esame quindi fa ritenere questo e.aro come dovuto al terzo grado di ~posp.a.-dia, e notr di ermafroditismo. L ' embriol~gia spiega beni&Sljmo questi v1z). di conformazione.

lttiosi familiare.

Sopra un caso di ipernefroma maligno.

Statistica di lue congenita della terza generazione.

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D~tt.

Proif. E. MENSI. - Riferisce su un caso, di iperDott. ALno MUGGIA. - L 'O . .riferisce un caso di ittiosi familiare e sul particolare modo di tra- nefroma in un bambino di 1 anno. E sclusa <:linicamente la partec~pazione del fesmettersi nei discendenti. L 'osserva zione venne segato, la diag nosi si dibatteva tra un tumore della guìta sino alla terza generazione ; l'anomalia cutanea si trasmette solamente .a i maschi primoge- ca,p su]a surrenale o del rene: nessun indizio €si. niti I.asciando indenni gli .altri; la trasmissione è st eva per una alterata funzione del surrene. L'operazi-0ne ha dimostrato che. il neoplasma· fornita dalle f emmine e queste non presentano • surrenale . alterazioni cutanee (trasmissione diaginica). L'it- proveniva cl.a lla capsula • tiosi sj palesa precocemente (primi mesi di vita) L' esame micros~opico ha constatato la natura ee pare persista tutta. 1a vjta (è presente in un piteliomatosa del tumore con metastasi .alle ghianmembro di 50 anni) : . assume disposizione serpen- d ole linfatiche circostanti, onde si può concluderertina all'addome e alla superfi~ie estensoria degli per la diagnosi ·d i un tumore della parte c-0rticale arti. . o interrenale .d el surrene e ci.oè più precisamente· Non si i·ilevano nelle varie famiglie .alcune ano- di ipernefrom~ maligno. malie costituzionali e particolarmente distiroidee. Il Segretario: G. SALVE'.fiTJ. In tre persone la R. W. è n egativa, e non esiste nulla che possa far sospettare l'infezione sifilitica. Associazione Medica Triestina La cura tiroidea tentata in un bambino non ha portato alcun miglior.amento sullo stato' del- XVI aduna.nza scientifica del 4 maggio 1928 - VI.. • l'ittiosi. Presidente: Dott. A.. CoFLER: La nonna, la madre e due bambini appartengono al secondo gruppo sanguigno. •

Commemorazione di Guglielmo Harvey. Infezioni delle vie urinarie da proteus.

Prof. E. MEYNIER. - L 'O. ai oasi già oomunicati, in cui l'agente causale era per lo più un b. coli, ora ag,giunge due oasi in cui l'esame oolturale delle urine mise in evidenza il proteus. Il plI'imo caso riguarda una bambina di mesi sei affett a da gastroenterite, con focolaio tuberoolare al polmone, in cui si ebbe l'esito letale. N el seoondo caso si trattò di un.a bambina di mesi 15, in cui 1a malattia deoor.re ia forma tifosa, con temperatura continua, elevatl:\. e con sintomi vescicali: il caso vo.lse a guarigione 1d opo parec--

II 4 maggio, nel1a sala sociale, .affollata di medici e alla presenza del console ld i S. M. il Re d'1Inghilterra, mr. W. R. Mackness, del prof. Mor.pu1~go rettore della R. Unirversità 00.i:nmerciale, del col. med. dott. Ricciuti per la Direzione di Sanità militare, del medico prov. d-0.t t. Palcich,. del dott. Gusina direttore dell'Ospedale 1« Regina.. Elena », del dott. Saiz per l'Ospedale Psichiatrico Provinciale, del prof. Ga.11 pe r la Guardia Medica, del tlott. Mann per la Società oontro il Cancro, del 'dott. Plitek per la Società A:d:tiatica id i Sci,enze N.a tura.li, e dell'iilg: Mann per 1a Socie~à • I

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(ANNO XXXV, F ASC. 30]

Elettrotecnica, ebbe luogo la co·m memoraz1one di Guglielmo Harvey. Il presidente dott. ATTILIO CoFLER, wprendo la seduta disse dell'importanza della storica data che ricorda uno degl~ avvenimenti più significativi nella storia della scienza e accennò alla ·p articolare importanza che la celebrazione - fatta solennemente a Londra, sotto gli .auspici del Re ·d 'Inghilterra, e alla qu ale il prof. Castiglioni rappresentava, per delega 4el Ministero dell'Istruzione, l'Università di P a dova ha per l'Italia, ove 1' Harvey fu allievo e ove comunicò a quel movimento scientifico che portò alla scoperta. A questa solenne commemorazione si associa doverosamente la nostra città legata all'Inghilterra da tanti vinooli di anticia e sincera simpatia. Il prof. 0ASTIGLIONI prese quindi La parola iniziando il suo discorso ool trattar e dell'evoluzione del pensiero scientifico in Italia e più particolarmente in quel centro importantissimo di studi che fu l'Ateneo padovano verso la fine del Cinquecento. L'Italia per quasi due seco.Ji aveva 'Wnuto .a.It-0 il primato degli studi - a.natomici : nelle Università italiane già verso il principio del Trecento si erano oominciate a praticar e regolarmen-00 sezioni cadaveriche. Il sistema .anatomico di Galeno, che aveva dominato incontrastato tutta la scienza medica del medio-evo, cominciava a risentire ~ primi attacchi da quelli studiosi italiani che, oome il ce1ebre Berengario da Càrpi, me- . dico <lel Cellini, studiarono .accuratamente l'anatomia del cadavere: ma appena. verso la fip.e .del Quattrocento gli ~udi anatonlici ebbero il loro assertore più illustre in Leonardo da Vinci, che, vedendo ooi suoi occhi mortali oltre il tempo e lo spazio, illuminò di nuova luce I.a scienza ianatomica e per il primo insegnò la tecnica curata e quasi perfetta. Fu L eol'}.ardo, forse, il primo a concepire l'idea della circolazione del san·g ue, .a c~ò guidato id.ai suoi stu<li di mecc.anioa e id ' idraulica: altri scienziati ita,liani, primo fra q~esti Realdo Colombo, insigne an.atomioo, segnarono i nuovi passi sul1a via della verità. Ad Andrea Cesalpino, il grande medico e filosofo id ' Arewo, che fu· .p rofessore n ella Sapienza a Roma, spetta il merito non contestabile d'iaver affermato nelle sue grruidi linee la dottrina della circolazione del san gue, d'aver descritto ch.i aramente la ciroo~azione polmonare, di aver insegnato le funzioni delle vene e delle arterie. Notevole è, .altresì, il merito che spetta a Fabrizio D'Acquapendente, che fu maestro nello stu<lio padovano, e del quale l'Harvey fu discepol-0 : la sua scoperta 1d elle valvole d·e lle ven~ prep arò e guidò gli studi 1d el suo .g rande a llievo. Se dunque spetta agli italiani il merito di .aver e per i primi portato il loro QOntributo geniale alla scoperta della ciroolaziohe del sangu e non è ' .. per questo meno giustificato l'altissimo OD:ore che 1a scienza tributa a Guglielmo H.arv.ey, inglese di nascita, italiano d.i studio. Lo stemma <li lui, la fiaccola a~a intorno alla quale si attorcigliano i serpenti di ·Esculapio occupa a buon diritto il 1

1461

SEZIONE PRATICA

suo posto nell'atrio della gloriosa scuola padovana . . A Padova, correndo l'anno 1602, Guglielmo Harvey compiuti i s uoi studi ebbe !'ambitissima laurea di medicina : ritornato in patria divenne medico di Giacomo e Carlo I re d'Inghilterra ed occupò un posto eminentissimo nella vita scientifica inglese. Nell'anno 1628 egli pubblicò il suo libro immortale nel quale raccolse il frutto delle sue lunghe esperienze e· delle sue ricerche diligentissime. Harvey tt1, con1e 1di&Se il pro.f. Castiglioni, il primo medico e biologo che seguendo l'indirizzo impresso da Galileo alla scienza spe~ rimentale, si servì di prove matematiche per dimostFare la verità del suo asserto. Egli espose con mirabile lucidità 1tutta 1a dottrina della circolazione del sangue, rovesciando definitivamente tutto l'antico edificio dell'anatomia di Galeno, ponendo le fondamenta della moderna fisiologia e lasciando a un tempo un esempio magnifico e 111minos<? di quello che possono ottenere le ricerche scrupolose ed esatte, eseguite da chi abbia una chiara e acuta critica. Il conferenziere disse, quindi, delle gran 0011tese suscitate nel mondo scientifico dalla o ·.1bblioazione •di Harvey, s~ diffuse a parlare delle .altre opere minori del grande scienzia.t o e, ciopo aver sintetizzato l'importanza delle su.a opera memoranda, chiuse il suo discorso affermando che bene all' Italia il vanto di poter intre.ccia.re un ramo d'alloro al serto di glori.a che l'Inghilterra intesse al più illustre idi quanti fra i suoi figli ne tennero alto il nome nel campo 'd elle scienze mediche. S egretario: Dott. A. RoNoALLI. ~

Società Medica Bellunese. Seduta del 6 aprile 1927. Presidenza: Prof. G. P1ERI, presidente. '

L'immune-profiiassi col metodo di Rietschel .

Dott. A. P.i-~ANI-CEsA. - L'O. espone la ~ra­ vi tà .di decorso che .a.6\Sumono le epidemie ·d i i;norbillo che· sooppiano negli ospedali pediatrici. Specie fra. i' ra~hitici, i tubercolosi, i sifilitici, si può dire che esse ra,p presentano delle vere falciate di morte. Contro questQ pericolo che sovrasta detti .ammalati noi possiamo opporre una terapia ef. ficacis&ima, cioè la profilassi a.ntimorbillosa. Accenna a i tre metodi: l'iniezione di siero· di oonvalesoonte ool metodo Degkwitz; l'iniezione .del siero antimorbilloso ricav.aito dal montone; l'iniezione di san.g ue totale di adulto col metodo Rietschel. Dopo a,ver ~posto i brillanti risultati che porta la bibiografia mondiale nei riguardi 1d el I e III metodo e gli insuccessi ed alle volte danni del secondo viene ad es1por.re le sue personali esp€. r1enze . Nell'ultima epidemia id i morbillo avvenuta nel Padovano egli introduce il meoodo Rietschel, iniet~ando cioè sangue totale, ma anziohè di adulto di. bambino ohe ebbe a soffrire anni addietro· di mo·r ..


billo. Questo perchè il sangue di bambino,, contiene molti più .anticorpi specifici in oonftonto. di q·u·ello di .adulti. Egli p<>r~ una _stat~~ti~a '? i, 3.6 t rattati dei quali ebbe 18 immunizzazioni cioe il 50 % ; 7 forme aib ortive cioè il 19 %; 10 attertua.zioni cioè il 29 % ; 1 morbillo normale; nessuno morto nessuna oomplicanz.a post. morbillo.sa. La dose sangue iniettata fu dai 20 .ai 30 cmo. di sangue, la giornata di i11tervento entro i primi 4 giorni di incubazione. Conclude dim·o str.andosi entusiasta d el metodo poichè con questa pratica immuno-pro.f ilattic.a si ottiene o una immunizzaz.io11e completa o si Ti<luce di una entità mo1~bosa lievissima una malattia eh~ in certi bambini potrebbe assumer e dei quadri gravi, .d ar lu.ogo a serie complicazioni ed. alle volte portare .a mort e.

di

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[ANNO

IL POLICLINICO

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cui., essendo sopravvenuta la mo rte (per asistolia ribelle a tutte le cure) dopo pochi giorni dal}'ingresso in Osped.ale, la, diagnosi .potè esser fatta solo al tavolo anat<)imico: L'autopsia dimootrò: pleu1·e integTe, cuore di volume più che .dop•p io, pericardio spesso mezw centimetro e completamente infarcito di sali di calcio (cuor e a corazza) ; solo in qualche punto è possibile I"invenire traccia ·d i cavità pericardica; endocardio ed orifici valvolari integri, miocardio in inc~·piente ,d egenerazione grassa. ..i\.ddome rjpieno di liquido ascitioo. Op.a.Qa,ta I.a sierosa peritoneale, fegato aumentato di volume oon .glis.son~ana bianca opalescente Idi spessore quasi doppio, al taglio del fegato fatti di stasi e di neo foTtnazione connettivale. Presenta preparati microooopici oonfermanti i suaooennati reper ti. ,, Conclude parlando della cura medica di questa grave sindrome morbosa. Prof. PIER!. - Acoenna ai possibili metodi dì cura chirurgica della pericardite adesiva: car<l10lisi· (distacco e resezione 1d el pericardio calloso, operazione di Delorme), oon o senza resezione. dei segmenti costali corrispondenti all'aia cardiaca. (O,p,e razione di Brauer). 1

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Processo operatorio per la lussazione recidivante della spalla.

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Prof. G. PIER.I. - Presenta un malato nel quale egli ha .a.p1pliC'ato un processo operatoriQ rpersonale. Si tratta ,di un uamo di 56 anni, nel quale la lussazione della SFpalla destra si verificò per la prima volta nel 1918, e da allora si ripetè compl~ivamente una ' rentina di volte, l"ultima 1'11 dicembre 1926 e si lasciò ridur re facilmente al suo ingresso in Ospedale. Il 17 dicembre in narcosi etere.a si ip1·ocedette all'interv·e11to. . Lungo taglio anterio;re obliquo che si inizi.a alla cla.viool·a e s·e gue il margin e anteriore d€1 deltoide fino alla su•a inserzione omerale. Si prepara dalla parte più anteriore del deltoide un lembo gi.,osso come un ,dito, chE7. si 1distaoca dalla estr,e mità distale ttElnòinea). Quindi si pratica nPlla. testa dell'omero un tunnel antera.p osteriore del diametro di un centimetro. Altra inci.sci.one verticale p()steriormente che si inizia &la S'J)ina della scap•ola, fino . all'osso. Si fa passare attr.aver-s 0 il tunnel omerale il lembo deltoideo, e p1•aticato nella spina sc.ap-0lare :presso l' acromion un t unnel verticale del di.a.m etro di 1/2 centimetro, si a.t tira in questo l'apice del lembo e si fissa con punti al periostio delk faccia su'Deriore dell'.acromion, distaccato preventivamente. Sutur.a totale delle in-

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Seduta del" 4 maggio 1927.

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ClSlOnl.

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Il :risultato è stato buono; la: lussa~io,ne ,non si è riprodotta, i tnovimenti dell'articola?'ione sc.apolo-omerale hanno .ampi€z.za no.r1nale . · Quesfu .p rocesso sarebbe su·periore agli altri di sospensione passiva della testa omer.ale {Ioseph, Enderson) per due motivi: 1) non si debbono fare incisioni in altre p arti del corpo p er prelevare il materiale di trapianto; 2) il lembo ·deltoideo si trasforlD.a in un robusto leyimento che possiede una inserzione naturale e tpe1·ciò robustissima.

Su un caso di pseudocirrosi pericarditica. Dott. I. G1ACOBBI - Data la rarità con cui si J)resent.a questa forma n1orbosa, 1'0. n e illustra un caso presentatooi alla su.a asservazione e 'in

Distacco• precoce di placenta normalmente inserita. PTof. A. PoN~AN· - L'O. riferisce . di due oasi di distacoo precoce .di pl.aoenta n. i. differentissimi p er l'andamento, che in uno fu senza gravità per la donna, mentre nell'altro questa fu in p ericolo ,di socoo1nb,e re. ~ Il primo concerne una prima gestante di 25 anni 1al· 7° mese oolta improvviS:aJDente .da dolori e perdita d~ sangue; il f eto essendo morto ed essendo la paziente in buone ~ondi.zioni, non si intervenne: dop 0 48 ore 1d~ll'ingresso insorse il tr13;v.a.glio e si ebbe la espuls.ione del feto e degli .annessi, dietro la placenta erano, coagul~ non recenti . ' dél peso d~ 400 gr.a.rnmi circa. Nel seoondo caso si trattava pure di prima gestante di 30 anni, settimestre gravemente ialbuminurica (14/00) che il giorno di ingresso in Ospedale fu colta; da improvviso dolore addominale, oapogiri, visci.one torbida, perdita di sangue, cessazione dei movimenti attivi fetali. La paziente era f0.rtemente anemiz~ata, l'utero in persistbnte semi-contrazione, battito cardiaco fe. tale ,assente. s~ rompono le membrane; ciò malgrado la p erdita di san gue invece idi 1diminuire aumentò. Allora si praticò I.a dilatazione forzat.a del collo uterino, la craniotomia, cranioclastia ed estrazione del feto, cui seguì subit-0 la placenta già t utta staccata, e dietro questa oltré un ·chilogram~a 1d~ coaguli. 11 decorso ulteriore fu favorevole. 1 due casi riferiti, oltre a dimostrare la v.ariabilissima entità delle conseguenze ·del distacoo di placenta normalmente inserita, çonfermano una volta di più. oome la condotta curativa non debba 1

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SEZIONE. PRATICA

mai essere schemalizzata entro · un unico quadro, - ma a.datt.arsi alle contingenze di ogni singolo caso.

Sulla cura della pleurite essudati va. Dott. G. PAOILEO. - L 'O. espone i vari metodi di cura della ·p leul'ite essudativa, ·e si sofferma specialmente sull.a. terrupia, p.ropÒsta dal Blu1n, col cloruro di ~alcio, secondo ·la quale egli trattò con successo 10 casi d~ cui riferisce la storia clinica . La cura ool clor·uro di calcio nella pleurite essudativa si· baserebbe sulla azione favorevole che esso, a dosi elevate ·ed associato al regime povero di sodio, esplica nelle infi.amn1azioni delle sierose, per l'aniago11ismo fra calcio e sodio. 'eduta del 1° giug110 1927. La cura ch irurgica della cirrosi epatica.

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P1·of. G. PIERI. - L'esperienza dell'O. nel campo della cura chirurgi~a della cirrosi epatica è molto soonfortante: essa si estende a 4 casi, tutti tern1inati con es~to ~nfausto. 111 due casi fu praticata l' op e.r azione .di Talma, e si ebb e la m,o rte a dista~1za rispettiva di 5 e di 7 mesi, in un caso la splen ectomia secondo P eugniez, e anche in questo si ebbe la morte. Il quart~ caso, in cui, furono sperimentati successi va111ente due processi operatori, presenta t1no speciale interesse; l'inferma \ie11e presentata all'assemblea. i tratta di una donna di 35 .anni', nella quale l'ascite era co111parsa da 5 mesi. Il 15 dicembre 1926 fu praticata l'operazione di Flero·w, e cioè la legatura delle arterie coronaria sto1nacioa e gastroepiploica di destra, allo scopo di migliorare l' e.q uilibrio idra11lico d~J sisten1a. circolia torio port.ale (in occasione {li questo i11tervento fu prelevato un pezzetto di feg.ato per l'esa1ne microscopico, cl1e confermò la diagnosi clinica di cir1·osi e dimostrò una grave sclerosi perivascolare). La malata n-0n riportò alcun miglior.a.mento e restò costretta .a laparacentesi sett:i1nanali con vuota1nento di -10 litri ·p er volta. Il 2 .aprile 1927 l'O. praticò la op erazione di Ruotte a destra. : isolamento della vena safena interna , sezione a 12 cm. dall'ar cata crurale, abbocc.an1ento del ca:p o pro~im ale al peritone-0 del canale inguinale. Seguì un miglio-ramento t.ransi1to1·io: la prima lap a1·acentesi fu praticata dopo 25 giorni dall'opera.zione, ma in seguito più sipesso. Il 6 g iu gn.o ft1 prat ica,t a. l'operazio11e di Ruotte anche a sinistra e anche questa volta con mi. ' glioramento transitorio: il liquido si ripetette se1npre più rapid.a.1nente, la 1nala.ta si cachetizzò e morì jl 10 agosto. •

Su un semplice micrometodo per il dosaggio del glucosio nel sangue. Dott . U. TANFERNA. - L 'O. si è ser vito nei suoi esperimenti di un.a modific.azione .al n1etodo di Levis e Benedict (consistente nella riduzione del-

l' acido piorioo a picramico per a~Lone del glucosio in ambiente .alcalino per car.bonato sodico). Egli .anz~chè raccogliere il sangue dalla vena del p. e dealbuminarlo secondo i sucitati autori, ne raccoglie Jnediante puntura deJ polpastrello circ.a 80 centigrammi a mezzo di .p iipette capili.ari tarate (che sj riempiono quindi automàtica.111ente) e lo fissa s.u carta bibula come nel metodo di Bai11g. L'estrazion e del giucos io e la dealbumin,iua.z ione .avviene in soluzione di acido picrico satura bollente su lla quale poi si eseguisce l.a reazione cromatica. Con questa 1nodificazione esclu de I.a bilancia a torsi.011e non semipre prBsente nei la.b oratori e assai delicata a usare , ed esclude pure gli errori che si commettono t1sa ndo pipette graduate, poichè il riempimento delle pipette caipillari avviene a utomaticamente e la piccola quantità di sangue che r esta aderente alla pa.rete del vetro viene p·u re utilizzata facendo b-01lire le pipette nella soluzione picrica assieme alla. carta bibula. Serven·dosi p er confronto di soluzioni di glucosio titolate o meglio di sangue a tasso noto di zu cchero il dosaggio 00lorimetrioo è assai facile e i n pr.at ica sufficentemente esatto. 1

1

1

Su un caso di ittero emolitico con anemia a tipo pernicioso. Dott. I . GrACOBBI . - - L ' O. fatta la storia della malattia ~ descritti i sintomi principali, ne discute la etiologia: egli inclin·a per la teoria che .affer1na la · malattia essere dovuta a un arresto di sviluppo degli organi emopoietici, anche a lui pare · che la disti11zione degli autori francesi fra. ittero e molitico congenito e acquisito sia destinata ,a cadere. Pone a confro11to questa for1na col n1orbo di Banti, rilev.andone gli &tiretti legami, e quindi pone in discussione la cura medica e q·u ella Qhirurgica. Illustra 'infine il caso cl1e si è presentato aJla sua osserva.z ione, e 1·iferisce oome, se la paziente non si fosse rifi11t.ata di sottoporsi all'atto operativo, fosse stato deciso di intervenire ool raschia1nento del midollo delle ossa lunghe, che diede già risult..ati molto buoni in un malato di anemia perniciosa ricoverato i1el reparto. CT LocATEr.r.r.

Pubblicazione importante: Prof. Cl USEPPE SANARELLI

Direttore del R. Istiituto d'Igiene dell'U1n . di Roma

Nuove vedute sulle infezioni dell'Apparato digerente Un volume in-8, di p.a.gg. VIII-184 ' N. 14 delle nostre Monografie Medie-0-Ch irur giehe d'attu.a..Lltà), nitdida,mente eta.mpat-0 s u carta se-mipa.tin a.ta.. oon 28 figure itn.tereala.te nel testo. - P rezzo L. 2 5 più le spese poetali di epediizione. Per gli abbona.ti al "Polielin;ioo • e-0le L. 2 2. 5 O in p<.>rto f ra.noo. Inviare Va.glia. a.ll'Edioore LUIGI POZZI - Via. Si· stina, 14 - ROMA. 1

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[ANNO XXX"\i, FASC. ~O]

J L POLICLINICO

1466

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. fl

SEMEIOTICA.

CASISTICA,

I segni aortici dell'eredosiftllde nel bambino.

La sindrome frenico-pupillare nelle atrezioni pleuropolmonari.

:\il. Ge.steir-a (A rch. de méd. des Enfants, nov.

1927) ricl1iaana l 'attenzione su qu·esti due segni tt1tto.ra poco conos'Cìuti, che danno un fondato s ospetto di eredo.sifiiJide nel bambino. 1) A cc en tu azione del tono diastolico all' orificio

Contirarj·aanente a quanto si OS$erva ·n el1l'.a.dulto, nel bambJno il ti1p-0 steto·scoipico noTn1ale è l 'accentJUazion e del secondo tono aJla p1ol111on ar e. La pre·senza, invec·e, di un'accentuazione d iastolica all'aiorta ·deve far sospettare un'alterazion e speciflica; il trattam ento sipecifiieo la fa .s.1) esso s compM'i-re. 2) I l segno radiologico dell'aorta. - L'aUJinento ·rlel diametro dell'aoa:-ta (il ma·s simo n·O·r male è di u11 ce11tirmetTo f.ino ad 8 anni e ·di cm. 1,3 fino a 14) con o s enz·a esag·erazio·n e d·ell"oipacità dell '01111bra aorti.ca è di gran·d·e i.mportanza per la {liag11osi di silfi11d e congenita e va riceJ'lcato in ogni oaso so&petto. Osservato in un b.ambino in a pparenza sa no dovrebbe, second·o l ' A., consigliare il t;ra;ttaimen to specifi•co . Il d iametro d·ell' aorta si misura ,oon un ortod.iagramma iJ>reso in posizione o·b liqua anteriore ·d estra. Le lesioni dii aortite sarebbero r elativ,amente fr equen ti n ei bambini e-redosilfilitici ed avrebbero ca·ra tJter e transitorio , facilmente modLfioaibili col trattamento, .ciò oh e spiega il fatto ch·e .esse pasiSa no sspesso inav1Vertite. aortico. -

1

1

f il.

Il valore semiologico del

s~gno

di Hill e Flack.

Il segno di Hill e F~ack è il rapporto tra la pres·sion e art eriosa degli arti sup'eriori ·e gli inferiori , ed eira con si·derato 1dapprima come il seg110 d 'un 'aortite aiddominale. In seguito fu tolto ogni valore a questo seg·n o. Cua tr eca sas e B·erini (A r s 1'\l.l edi ca, . n. 31, 1928), interpr etano qu esto segno come un sintomo del1'a or tite aiddominale. Se è presente anche n el~·e ins uffici ~nz e aortich e, ciò non toglie valore al segno , peirch!è vi 1può ·essere una ·con·comitante aor1ite ad dominale . ... econtClo gli AA. qu esto segno, ricercato siste111aticar11en te, pt1ò ren·d~r e gran·di servizi per svelar e delle duib bi·e alterazion i ·del'l'·a orta addominale, e per stabilire ·dello stato funzionale del n1iorar dio. CARUSI.

Oltr.e ai consueti sintoirui clinici e ra·d.i ologicl idelle ai'iezioni ple·u ro1pol1J.lll0nari, E. Sergent .e P. Geo rge (La Presse médi cale 17 marzo 1928) m ette in r.ilievo i segni indiretti basati su cons iderazion.i anatomo'ifisiolo1giche. Fra qu·esti sono •da menzion·a rsi l e risposte oculo-p,alpebrali -e diaJf•rammati1ch e alla lesione idei nervi simpati·ci ir~do ...dilatatori e freniico. Questi segni possono esistere isolati O·d asso'C iati, 1Pro1duc·endo una s in drome fr enico-ipu.p illare di tipo vario. Si p uò qu ~ndi av ere una mi1driasi Bpastica o d una roi:i. osi ,p a1ralitic a, 5in1drome di Claude Bernar1d-Horner associata con paralisi ·d e'l frenico e completata da altri se•g ni d ella serie mediastin-i•ca, come la paralisi del ri.corrente laring,eo. Gli AA. a'sseri•sicono ch·e la sin1d1rome frenicoipupillare, che si os.serva in tutte le atflf.ezioni pleuro-i>o1monari ma 1p rincipalmente nella tubercolosi, è in m olti casi •di grande v·a lore quan·d o i segni sono indistinti o latenti. Essa può anche ·ess ere utile 1per pr.eci sare 1a topogiraJfia delle lesioni oss ervate o sospettate. 1

1

1

1

fil.

Le bronchiti tubercolari. Com e .osserva A. Giraud (Journa1l d es pratictiens, 3 marzo 1928) ·1e bronchiti tubercolari non hanno in1divi1du alità anatomica, mentre la loro 6·i ntomato.l o·g ia eS1pon e alle più .gravi co n:fusioni. Lascian1d o imp,r.ecd sata la questiione se esse meritino di esser e mantenu te in un gruip.po ·distinto, è op portuno ri·cordare al pratico che in presenza di t1na sin drome ·d i bron·c·h ite a cuta o cronica è rcon veniente e talora n ecessario ptl'atioare anzitutto l 'esame batteriolo1g;ico dell' escreato per la riic er·ca d el bacrrllo di Koch. L'es·ame d ovrà po.i esser e co•m piletato col controllo radiologico e soprattutto radliogra:fico. 1Con l'utillizzazio n e sistem atica di questi <tu€ •procedimenti d i investi1gazione, si eviter.anno ·gravi erroir ·i di diaignos i ed irre1pia r abili errori dii terapia. 1

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1

f il.

Caverna polmonare guarita spontaneamente. ·Catalan·o (Rin asc. Med. , n. 3, 1928) de~crive succir1tamente un caso •di caverna tbc. del lato s uperior e destro di un infermo d:i 30 anni che, senza a lcuna cura special·e, r iu scì a guariire


t]

!ANNO .XXXV, FASC. 30]

SEZIONE

spontane~mente

1

e )

e in modo perfetto della sua le- sion·e. ·La diagnosi di tubercolosi era stata con-statata oltre elle dai segni clini1ci, dalla presenza del bacillo di Koch nell' esp ettorato; ·l a presenza idi caverna, oltre .cJl.e dai dati semeioti·ci era as. sicurrata dal I'eperto radi·olo.g ico. La guari.g ione è conferrnata dalla · radiologia e dal miglioramento dell·e condi.zioni organiche. A. P.

TERAPIA. La sieroterapia della scarlattina.

) l

' I

PRATICA

1467

che 1sembr.ava già indicata come antinf etti va, antianemic·a e ricostituente. Il sangue adoperato era sia ·d i C'()nvalescenti, sia di sogg.etti vacc.inati e anche ·di so.g getti ·sani non imm·unizzati; V·eniva conservato sotto ghi~ccio du·r ante alcune ore ·e 1poi iniettato ·dopo filtrato con garza sterile. Sembra, che in base a tale teraip'ia, la mortaLità sia Ftata m.o lto minoTe n ella secon·da metà del1' epidemia, nonostante la gravità dei e.asi fosse ùa m·edesima. .Solo le polm.oniti gravi s·embrano costituire una cont·roin1dicazione. Tutte ~·e altre tera:p-ie però n.on deb,b ono -essere trasourate, anzi p ossono associarsi alla trasfusi.one pTofi'l attic·a o curatri·ce. A. POZZI. 1

1Scl1ottmuller (Kllinische W'ochenschri~"'t, 3 settemlbre 1927) su 270 casi di scarlattin·a 1dia lui -0ss~r­ vati ne ha trattati con il siero antiscarlattinoso subito dopo l'ingresso in , ospedale 50 1ParticolarSulla chimioterapia dell'infezione melitense. mente gravi. Comparando il d ecorso medio di questi 50 casi con quello ·di altri 50 meno gr·a vi, La mancata efficacia dei vari mezzi curativi 11a trovato che in questi ultimi la febbre fu meno finora tentati e •l'azione impediente e battericida .alta nei primi due giorni, e 1poi più alta nel 3°, in vitro da G. Izar (Rassegna internazionale di 40 e 5° giorno. Al 6° giorno la curva termica dei clinica e terapia, nov·embre 1927) dimostrata, di malati trattati risale di qualche decimo al di· alcu.n i composti dell' acridina sul micrococco mesopra dell'altra curva. I fenomeni tossici (cianosi , litense, spiccatamente esaltata dall'aggiun ta di -delirio, prostrazione) e l'esantema cedettero rapisiero umano, hann o indotto l'A. stesso a provare -1damen te, talora dopo qual1c'he ora, all'iniezione in vivo nell'uomo ammalato la tripaflavina e la del siero. Mentr.e solo 27 dei 50 casi tr.attati !Pfegonacrina per via endoven osa. sentarono complicazioni (11 volte linfaid·eniti), nei La ·dose adoperata fu .quella m assima di ctgr. 1 50 casi non trattati si ebber o 41 volte compl:Lcaper kg. di peso del conpo, dose che fu necessario zioni (29 linfaJdeniti). ripeter·e a ·distanza varia di tempo. La temperaNei casi trattati si ebbero t r e decessi, ma anche tura, già diminuita dopo la prima iniezion e, si in essi il siero ebbe un effetto immediato su i fa subfebbrile alla seconda o al ·p iù alla terza. f enomeni tosstci, senza per ·a ltro inf.l uire sulle Nello stesso tempo · si nota miglioramento delle -complicazioni. condizio·n i gen erali ·con risoluzion e per rapida lisi. Sembra che il siero agisca aumentando il poLe forme pseudotifose e le pseudocomatose mitere battericida .delle celiule. gliorano notevolmente con ·detta cnra ·~ l'ammaL' A. infine osserva che lo str eptococco della lato si fa calmo e cosciente. ·scarlattina non è i·d entico con lo streptococcus La s·p leno·m egalia e la eipato·m egalia invece non pyogenes haemolyticus dell'eresipela, perchè è sono influen z.a te affatto e scompaiono solo quan. -estr emamente raro osservare l'eresipela nel cor8o do il paziente ·è in con valesc·enza. Sul rene il della scarlattina, ·p er·chè non si compren.de come farm·aco non ha azione tossica. uno streiptococco banale possa provocar e tutta la ·Juar1to alle complicazioni bron·copo1rnonari e ricca e complessa sintomatologia della 8carlat. polmonari, non rare n el decorso della m elitense, tina, e p erch è l'immunità conferita dalla scarquelle co.n secutive a .localizzazioni d ella infezione lattina non si riscontra ,in alcun'·altra infezione · nell'albero respiratorio, cedono rapidamente; al~treptococcica. DR. tre di natura influenzale m1igliorano. L'A. crede che la azione d ella tripaflavina sulla La terapia della febbre tifoide infezione · bru·ce an·a stia in stretto raipporto con con trasfusione sanguigna. l'azione battericida ·del farmac o, azione con valiDurante un'epi•demia di titfo Hausch e Hartdata in se.condo tempo ·dal potere 'Vaocinante dei mann (Deut. J\lf.e dic . woch.., 25 n·ov. 1927) hanno germi uocisi. VICENTINI. studiato i ca-ratteri ·del sangue e applicato su Negli orecchioni. · il.aTga s·cala la ter a;pia con trasf1Usioni •di san.gue. J. Comby (La Pre sse médi cale, 31 agosto 1927) Gli _tt,._A. hanno notato nelle infezioni tifoi-dee •C01Il~igli·a : medi-e e gravi uno stat-0 speciale del sangue: 1) tenere il Jetto per una settimana e stare in diminuzion·e del'l e piastrine, aumento del tempo casa per un'altra settimana; 1dopo , se n on vi s ono di emorragia. compaicazioni, il m·a.larto può uscire; 'Tali segni giustificano la f,eraopia adoperata 1


(ANNO XXX \ ', l•'ASC. 30]

. IL .POLICLINICO

1468

regime latteo nel p erio·do febbrile, poi dieta latteo~v·egetariana; n iente carne prima di 15 giorni ; 3) lavatura clel1la booca, s·p eci·alm.e nte doipo l'in.gestlione ·di latte o di altri 8.llirm-enti , con un biicc·h iere di acqua tiepi.da in c ui si mette un cucchiaio di ruoqiua ossigenata; 4) manten·ere li·betl' 0 iU vientre con clisteri o lassativi; p. ·e1s., 15 ,grammi ,d i so·llfato di so1d io in un biJochiere di acqua di Vichy; 2)

1

1

m1arttti.na e se.r a, ungeire il rigonrfiannento parotideo c·on giuataJcol (·g. 5) in v·aJSedina (g. 50); appltcare un-0 :Str1ato dri. oviatta e fasciar·e; 5)

I

6) l'allontanam·ento d·e.g·li sco1airi dalla scuola

deve esseir.e ri-dotto a 15 g·i·orni, ·contati dall'inizio aipparent·e detla malatJtia; 7) la disinrf·ezio·n e idei locali, anche in caso di

epidemia, è inruti"le; no11 va ·cons:Lgliata, nè im posta . fil.

VARIA. Le nec1·oscopie nella pratica privata.

.

cilitano la richiesta per un esame necroscopico_ c'\llZi i parenti lél.'piprezz.ano molto quest'opera del 111edico, diretta a scoprire la ~al1sa della morte ciel i oro congtun.to. D'altra parte d iversi fatt ori d 'indole tecnica, econornica e di tempo lim itano. :il medico Jiratico la possiJJilità di eseguire le autopsie. Le più irnportant.i .sono forse le ragioni • di te111po; perocc'11 è jn 1Pratica p.rivata i deces·5i si verificano in ore e in luoghi tali, che il medico. i1on ha sempre il te1npc' (lis·por1ibile per p oterfare un'autopsia. Più importanti sono le con siderazioni d 'indole econo1r1ica: la f.amitglia. ohe ha già sosten•u to tante spese, non accetta di b uon I grado una nuova spesa per l'esa;me necrosco1pico, perciò oo.rebbe opportun o che il meqico faceisse le autopsie gratis. Tutt'al ·p iù, in a lcuni casi, si può dare u n .onorario di 5 a 10 dollari all'anatomo-patologo per i prep arati istologici. P er quanto si riferisce, infine, a lle considerazioni d 'indole tecnica, sarebbe bene che le n ecroseopiè veni·Sser.o· pos&.i b·ilntente eseguite da u n patologo, e .a ll 'u.o po l' A. pro1pone cl1e ven.g a istituito un servizio necro·scopico per 1a clien tela privata. '

"N. (D. O ' HARA. Bos.to11, 111.ed. e Surg. Journ., 29 dicerr1bre 1927) .

Per il medico l 'autopsia 11a una grande iruportanza cult'Urale, 1n qoonto es&a serve a 1nettere in eviden za una quantità di fatti patologicj, a volte i·g noti, ed a confermare o meno la diagnosi .;Unica. E8sa è, inoltre, assai i1nportante ,p er c;io cl1e si riferisce alle stattstiche. L'e3attezza de.11~ statistiche di morti si basa suJle diagno.;i cliniche, ma non sempre .la rr1a· latti a di cui è af-f etto il paziente è la causa reale della morte. Ed è, 1perciò, che ais5'8.i spesso una g.ran parte dei nostri errorj vengor10 sepo1ti eol cadavere, mancando il controllo anatomico. L 'A. negli anni 1925 e 192G ha aviuto occasione di fare 14 autopsie. nella su~ pratica privata e cita alcuni r eperti aootomjci assai interessanti ed istruttivi, i quali va1sero a mettere in evidenza alcuni fatti, cih e in vita s i prestavano aid interpretazioni varie. Sarebbe desiderabile che Je auto1p5i e ve11iissero sempre fatte da un medico necroscopo, ma anche se fatte da un medico poco ialler1ato valgono se1npre meglio che jl non farle affatto. In An1erica è piii facile ottenere il l)er111esso p er le autopsie nella pr.aitioa privata che llegli ospedal~ . L'ospedale è un en te i1nper:;onale, che l1a finalità 1più èconon1iche che educative, e i n1edici ivi addetti .50110 spesso estranei alla fam~glia del •de1u11to. N·el1a pratica pri\'ata, invece, i rapporti amichevoli, c11e esist ono tra il medico e la famiglia del inalato, fa-

MARZO.

I suicidì In Europa. U11 quotidiano pwri·g ino pu.b blica •che in Euro1pa \Si uoo:iJdono inoirc·a 50.000 1Peirsone l'anno. La p ercent'Uale più alta è .data dall'Ung!heria e dalla Cecoslovacchia, con 26 suici1di ogni 100.000 abitanti; seguono: Germania 23; Estonia 15; Svezia, Danimarca 14; Finlandia 1'1; Ingù1ilterra 10; Italia 8; 0lantd a 6; Norvegia 5; Spagna 2. 1

1

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{ANNO

XXXV,

FASC. 3Uj

':lEZIONE PRATICA

1471

_POLlrfICA SANI1,ARIA E GIURISPRUDENZA. I

CONTROVERSIE G1URIDICHE.

XXI, - Servizio chirurgico ospedaliero e comu· nale per accordo tra enti, senza costituzione di un consorzio. • '

Si è svolto un ·g iudizio inter.ess.ante da diversi piunti di vista e, specialmente, da quello dello stato giuridico del personale sanitario ·assunto, con deliberazione 1de1 1Comune, arrche ;per servizi dell'Ospedale, in base ad accordi tra •l 'uno ~ l'.al;tro ente. Lo statuto del 1872 dell'Ospedale di Ancona, continuando .remota tradizione, disp oneva c9sì: « Tre ohirunghi primari condotti ' comunali in questa città ·Sono obbltgati, con retri•b uzione annua da parte dell'Ospedale, alla visita quotidiana degli infermi ivi reclusi ». Questa disposj zione fu confermata e meglio precisata dallo statJu.to del 21 aiprile 1906: << pe.r la. cura chiru1·gica la Commissione, d'·acco,r do col Munici1pio di Ancona, provvederà al, servizio del l 'ospedale usufruendo d ei chirurgi primari condotti comunali n e·i l imiti dell e esigen~e dell' o,spedal e ». Un

r egolamento disciplinava il servizio che ·i cl1irurghi condotti comunali .avrebbero p restato nell 'ospedale. Dunque, iper ordinam en.to statutario, concretamente attuato con speci·ali norme r e.igol amen· tari, l '..\mm.ne dell'ospedale provvedeva all 'assistenza chirurgica in unione col Comune. Cor-relativamente a questo •ordinamento o&pedaliero il Comune regolava il servizio chirutgico con norme adeguate: « .l'a<5tsistenza medico-chiru.rgica è affidata ad otto m edici chirungl1i, a due chirurghi d·i ospedal e e ad .u n chirurgo consulente entro la città » . Soig giun,geva l 'art. 20 del r e1g olamen·t o: <<

i due chirurghi della città sono anche chiru? ghi

del civico ospedale

».

Il pro1f. Boari e il dottor Angelelli furono nominati, con .deliberazione d el C·omrune, chirilrghi d~

ospedale e di c-ittà.

.

E da tener presente che l'os·p edale si consideravd estraneo, giuridicamente, al rap1ponto d'impiego '~ deducev·a c•h e, essendo ·stati nominiélJti dal Comun~ i due chirunghi, .soltan.to il ·Comune era vincolato e l 'osped·a l e si valeva dell'opera di essi, senza che perciò fosse costituito. un vincolo giuridico. Posto questo criterio, l 'amministrazione ospedaliera ritenne di avere via libera e di potere . i&enz'altro n ominare al·t r·o chirurgo. Il Comune, a sua · ~olta, essendo modificato .o·b biettivamente il servizio, cre1dette di poter ap·p licare i noti decreti 27 maggio e 24 settembre 1923 e so•p1p1·imer e il posto esuberante. Il iprof. Boari ricOJ'se contro la deliberazioné dell 'osp edale ooricernente il riordinamento del servi· zio chirur.gico, contro il provvedimento di nomina del prof. Cappelli e contro le deliberazioni del Comune, Telative alla ri·f orma del seirvizio e al licenziamento. Il do.tt. Angelelli r icOJ'se contro il provvedin1ento dell'ospedale. I .ricorsi furono diretiti al Consiglio di Stato, per tutti gli ob1bietti sopra indicati, e anche alla ·G. P. A., circa la nomina del prof. ~cap,pelli e al Governo del 1R e, relativamente al riordinamel).tio del se1rvizio 1osipedaliero che poteva essere con siderato un atto di riforma del regolamento organico sogigetto ad appr ovazion e tutoria e quindi suscettibile di rico.rso gerarchico. Il Consiglio di .stato, in sede giurisdizionale, con runa prima decisione, dichiarò inammissibile il ricorso concernen-te la rifo.rma del servizio ospedaliero, .trattandosi di un provvedimento non definitivo e soggetto a controllo 1gerarchico, e sospese di giudicare cir ca gli altri r ico.r si in attesa del provvedimento. sul r eclamo o·p portun amentrl presentato dagli interessati in sede gerarchica. Il l\1inistero dell 'Interno provvide poi su · questo reclamo e lo .r es1pinse, ritenendo cl1e l'ospedale non fos·se vincolato al rapporto d'irnpiego e che dallo statuto derivasse una facoltà e n o•n l'obbligo c~ i valersi dell 'opera dei chirurghi nominati dal Co mune. ·LO statuto e il regolamen to n on erano. quindi,. di ostacolo alla iniziativa dell 'ospedale, il quale non era obbligato ver so il prof. Boari e il dott. Angelelli, n ominati dal Comune. Contro il decreto del ,Ministero fu 1prodotto ricorso al Consiglio di Stato, il quale, sciogliendo la J'iserva fatta con la precedente decisione, esarr1inò i tr·e ricorsi concernenti, come si è d etto, la rifor· ma del servizio chirur,gi co ospedaliero, il riordi• to namento del servizio comuna le, il licenziamen del prof. Boar i ~ l a n omina del pro·f. Cap1pelli. 1

Il r apporto d'imp iego, così costituito, ebbe esplicazione per lungo tempo. 1Nel 1924, l'Amm.ne es.pedaliera deliberò di provvedere al servizio cl1irutgico per 1p:roprio conto e oon auitonomia e n ominò primario il prof. Caippelli. Il Co·m une, visto il provvedimento dell'ospedale, riordinò il servizio · d.i as·sis,.tenza sanitaria, soppresse una delle con• ·dotte · chiru11gichè ospedaliere, trasformò l 'altra e ·dispen sò· dal servizio il '.Prof. Bo·ar i. Il dott. Angel eJli f ll j n càricato della chirurgia ostetrica. (*) La presente rubrica è affidata all'avv.

GIOVANNI SF.LVAGGI ,

esercente in

lega.le del nQS'tro periodico.

Oa~ione,

consulente


1472

IL POLICLINICO

(ANNO XXXV, F ASC. 30).

La controversia si presentava sostanzialmente così. La difesa dell'ospedale diceva: non è stato costituito un rap porto d'impiego •tra il prof. Boari e il dott. Angelelli, da una !parte e l'ospedale dall 'altra; quesLo ente aveva facoltà di valer5i dell 'opera clei chirurghi comunali; vuole or·a iprovvedere con autonomia al servizio ch~rulìgico e questa sua iniziativa n on puo trovare ostacolo n ello statuto nè in diritti soggettivi dei <iue chirurghi, i qua li non hanno nèmmeno interesse giuridico di dolersi del i iordinamento e della nuova OJ:"ganizzazione. 11 Comune, dal canto suo, soggiungeva: essendo venuto rnen o il servizio chirurgico o5pedaliero, non sono più n ecessarie due condotte speciali e ,quindi, esercitando uri potere discrezionale, posso sopprimerne u na, dispensando il titolare meno anziano. Il prof. Boari, al quale si as,sociava in parte il dott. Angelelli, Oipponeva alle deduzioni dell'uno e dell'altro ente e del Ministero: in forza dello statuto e dei regolamenti, si è costituita una << unione » giuridicamen te regolata, si è formiato un con sorzio improprio, senza p ersonalità giuri·d ica ma con vincolo idi associazione giuri1di1cam ente oblblig·atorio, tra· il c ,om!une e l'o,s·p ,e1dale, p er il se:rvizio cl1irurgico; io sono stato nominato chirurgo ·di osp.edale e di città; vero che la delilberazione ·di nomina è 1del Comune; ma l 'ospedale è entrato in questo rapporto d'jrrtpiego e ne è vincolato: quindi esso non ha via libera, ma deve rispettar e il vincolo contratto e n on può (provveder ~ ad un riordinamento senza m odificar e la r1orrna dello statuto, con l 'osservanza delle disposizioni che n-e r egolano la formazion e e le rnodiftcazioni; l 'ospedale non si 1g iova del personale dipendente da altro ente, m a partecipa al rapporto d'impiego con diri.tti e con obblighi, pur non avendo conoorso direttamente a lla formazione dell'atto di n ornina. Ciò 1p osto, non essendo &tato m odificato l o statuto, l 'amministrazion e dell'ospedale non poteva riordinare il .servizio chirurgico e tanto meno p oteva dispensare dal servizio il prof. Boari e j l dott . .i\n)gelelli, e n ominare a ltro chirurgo in sostituzione di essi ; dovendo riman.er ferma la siituazione nei rapporti dell'o5ipedale, veniva meno il presupposto del riordinamneto deliberato dal Co1nune e della dispensa del 1p rof. Boari dal servizio comur1ale.

La V Sezione del .consiglio di Stato, con tre distinte d ecisioni 1° gi u gno 1928 n . 304, 305, 306, ha aocolto i tre ri corsi e1d ha annullato la ·delitbera-zione -d ell'osipiedale ohe ip rovvi1de alla r:irrorma ·del ser.vizio chirurgico e .alla nomina del pr~f. Caprpelli, e il prov:vedimento del Com1une !I'elativo alla; 60ppressione d i ~na delle con·d otte e alla dispensa dal servizio del pro1. Boari, condann ando il Comune e l'·o&pedaJ.e ·a lle spese d·el lungo giudizi·o, con lo eflf·etto, 1noltre~ del r isarcimento· dei danni ·e della reintegrazione in u rflficio. Il cri t~rio che ha guidato la V Sezione è state> questo: l 'o&p,edale non ·e ra estraneo al traipporto. d'impiego, ma vi partecipava; dallo statuto del 1872: e poi da quello del 1906 deriva all'amministTazioneospedaliera un preciso obbligo giuridico circa l'ordinamento del ·5ervizio chirurgico in unione col Comune; perciò, sino a quando non è modificate> lo statuto, con le fo.rme e co11 l 'intervento de<Yli o organi stabiliti dalla legge, l 'ospedale n on 'PUò. riordinare il servizio e poichè nel caso concreto. lo statuto non è stato modificato ma l'ammini'f>trazione ospedaliera, sia ipure con l ' app:rov·azione del1'autorità tutoria, ·h a provv.edu,t o ad u n a nu ova organizzazione e alla nomina di un nuovo c.hirungo, .questi atti sono ille'"gtttimi. Per consegmen za, viene m eno anche il presupposto del1a rif or-· ma deliberata dal Comune e sono i llegittiml i provvedimenti di esso. Queste risol·uzioni sono importanti perchè, oltr eLa efficacia della n orma ·&tatutaria, presuippongono la validità giuridica di 1un vincolo obbligatorio a .tre soggetti, mediante unione tra due enti , sen za la costituzione di 11n vero e prop r io consorzio, per un servizio sanitario comune all'uno e all'altro ente, pur n on avendo l' ospedale parteci·pato forrnal mente e direttamen te alla deliberazione di nonlina. Per non eccede.re d ai limiti di una nota informativa, non accenniamo a llo .svoLgimento giru.rid jco particol·areggiato di ·questa controversia. Ma,. avendovi n oi 1~rtecipato, possia m o dare più oom·p lete indicazioni ·qualo.ra, per OO'Si analoghi, possa interessare 1a conoscenza piena della trattazione giuridica che ,è stata fat ta. Il te·sto delle tve d ecisioni è jpUbblicato n el fascicolo 6 della .rivista Il Diritto Pubblico Sanita-

Prescindiamo dall'esporre altre deduzioni e quistioni seconda rie iner enti alla importan te contro . versi a.

N. B. - Ai quesit·i degli abbonati si ri.spO'llde direttamente per lettera. I quesiti debbono es~re: inviati, i1i lettera, accampa9 nati dal fr<J1neob0Ro1 per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente alla Redazione del «Policlinico », 'Vt« S·i stina, 14 - Bom,a (6). · Le risposte ai quesiti che non richiedono tlCme di atti o sr>eciali indaoini, 1ono gratuite.

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Qui interessa precisare il punto centrale della contest·a zione per intendere la risoluzione. di ma-5. sima, che ~uò costituire u n precedente notevole p er casi ai1alogl1i.

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Tlio.

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SEZIONE PRATI CA

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NELLA VITA. PROFESSIONALE. INSEGNAMfNTO SUPERIORE. _Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Con R. D . 26 feb. 1928, pubblicato nel Boli. Uff. 31 maggio, sono confermati nell'.ufficio di membri del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione per il quadriennio 15 febbraio 1928-14 febbraio 1932: Calisse on. prof. Carlo, senatore del Regno; Godignola prof. Ernesto, st. di P edagogia, a Firenze: D' Achiardi prof. Giovanni, st. di Mineralogia, a Pisa; De Francisci ·p rof. Pietro; Donati prof. Mario, st. di Clinica chirurgica a Torino; Gemelli prof. Agostino, Rettore della libera Università Cattolica di Milano; Majorana prof. Quirino, st. di Fisica sperimentale a Bologna; Parrava.no prof. Nicola, st. d~ Chimica inorg.anica a Roma; Rocco prof. Arturo, st. ·di Diritto penale, a Milano; Simonetta, on. prof. Luigi, Senatore del R egno. Nella Giunta d~ questo Consiglio sono confermati dal 15 febbraio 1926 al 14 febbraio 19-30: Donati Mario; De Francisci P ietro; Rocco Arturo ; Simonetta Luigi.

Il 30 giugno il Consiglio s uperiore ha tenuto l 'ordina.r ia sessione est~va, sotto ;La, presidenza del sen. Gentile, t rattando vari ed importanti argomenti.

Commissioni giudicatrim di Oonoorsi universitari. - Il Consiglio h a .d esignato p er ciascuno dei Concorsi già banditi i t r e professori o cultori, che, insieme . con - quelli designati dalla Facoltà o Scuola per la quale il concorso è bandito ·e con i designati da tutte le Facoltà e Scuole competenti, costituiscono i quindici n omi tra i quali il Ministro dovrà trarre i mem.b ri giudicanti per . ogni concorso . Ha pu re oostit12ito le Commissioni per il giudizio della stabilità di quei professori cl1e hanno compiuto o stanno per compiere il t rie nnio d i prova. lnearichi. - · Il Consiglio h a dato il suo parere sulle proposte cli vari in carichi a professor i di ruolo nella propria Facoltà e Scuola per l' anno entrante 1928-29. Statuti universitari. -- I1 Consiglio ha preso in esame, ed in p a rte a.ppr<>v.atò, le proposte di modifiche .agli statuti delle Univer sità di Camenino, Ferrara, l\tlilano, Napo1i, .Perugia.i, Pisa, Roma, Urbino, adottando però una deliberazione sospensiva per qu.anto riguarda le modificazioni proposte nelle Facoltà mediche, in consider azione che sta per convocarsi lia Commissione ministeriale, già sta.bilita, p er il riordinamento degli studi medici . Tra sferimenti . - I l Consiglio ha dato parere favorevo1e per i seg uenti tras.ferimenti di cattedre dei seguenti professori: F asiani Gi.an M aria, dalla Pat ologia speciale chirurgica alla Clinica chirurgica generale e Semeiotica a Padova ; G.anfini Carlo, da lla Anato-

mia umana n<>rmale in Sassari alla Anatomia u~ana normale d.e scrittiva e itopogr.afica, Istolo·g ia generale ed Embriologia a Genova ; Ravenna Ettore, dalla Anatomia patologica veterinari.a i n Torino alla Anatomia patologica- nella Università di Perugia. Nomine a stabile per meriti eccezionali. - Il Consiglio ha dato .p,arere favorevole alla nomina .a stabile per l'art. 17, co1nma 2°, del R. D. 30 sett~mbre 1923, n. 2102, del prof . De Gaetano Luigi: di Ortopedia, a Napoli. . N1iove oonv'enzioni universitarie. - Il Consiglioha pure approvate le nuove convenzioni p·e r il mantenimento delle Regie Università di Cata11i..a e di P arma. · Nuovi rJorsi di C7tlt'lltra. - Parere favorevole è· pure stato dato per la istituzione id i nuovi Corsi di cultura . Lib ere do cenze . - Il Consiglio h a nominato tutte le Commissioni di libera docenza, per le quali erano già scadute le Con1missioni precedenti o· per le quali non erano ancora costituite. ·aa poi espresso parer e contrario al conferiment~ di libere docenze, deliberate a semplice mag gior anza . Regolamento eser cizio ostetrico. - Il Consi·g lioh a approvato con lievi osservazioni lo schema di , Regolamento per l'eser cizio ostetrico delle levatrici.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. LQtta antitubercolare ed esercizio del meretricio .. A proposito della sor veglianza sul meretricio nei r iguardi della event uale diffusione della tubercolosi, il Ministero dell' Interno (D irezione generale di Sanità Pubblica) ha diretto ai prefetti la seguente cir colare :· cc Come è noto alle SS. LL., è intendimento del Governo che la lotta contro là tubercolosi sia co11-· dotta con grande intensità e con la n1.ass1ma e. nergia. I recenti provvedimenti mirano .ad attuare più favorevoli condizioni affinchè l'azione di difesa sociale riesca maggiormente proficua. Non u ltima delle cause che cont ribuiscono alJ.a diff usione della grave m alattia, è certo l'esercizio del n1eretricio da p.arte di don ne che dalla malat tia s tessa. sono affette . Invero la legge e le istruzioni ministeriali d ispongono che I.a vigilanza sanitaria sulle prostitute sia esercitata da medici visitatori, non solo· nei r i·g uardi delle malattie veneree, ma a nche d i qualsiasi altra malattia a carattere diffusivo, tra cui la t uberoolosi. Un nuovo Regolamento, in corso di prep a r azione, p r ovvederà a sviluppare .anoor meglio t.ale funzione di vigilanza sanitaria. Ma la questione si presenta ard ua nei r iguardi delle donne che esercitano il meretricio « clandestino », rispett.o alle quali, come è ovvio, mane.a la possibilità di organizzare, in modo abbastanza· sicuro, un efficace controllo ianitario.


IL

147ii

POLICLI~lCO

La necessità inderogabile <lolla difesa sociale .contro una malattia tanto grave .aggiunge, adun.qut}, altrq po,t ente argomento a quelli che già consigliarono la repressione del meretricio in forma .clandestina. F.a d'uopo, quindi, che l'azione degli organi di polizia, diretta .ad individuare la prostituzione in tal foTma, si.a intensa, assidua e veramente efficace e che le autorità di pubblica sicurezza abbiano presente che l'azione stessa deve essere inspirata non 5 010 .a r agione di difesa della morale, della pubblica <lecenz.a. e .della sicurezza pubblica, 111.a .anche a finalità. di difesa sanitaria. Le SS. l1L. vorranno pertanto richiam.are l'atM nzione dei dipendenti u ffici su tale necessità : e mentre ùisporranno che l'azione loro sia energica, "Yigile e ferma, raccomanderanno di agevola.re a~gli •organi ,s anitari il compito ad essi a1ffidiato, se·gnala:ndo prontamente .al medioo provinciale e al 'Consorzio antitubercolare le manifestazioni di tuberoolosi in meretrici clandestine, delle quali gli :uffici stessi vengano, comunque, a conoscenza ».

i.Cronaca del movimento professionale. ~Sul

disagio economico della classe medicà. 11 segretario generale del P. N . F . on. Turati

·ha diramato la seguente circolare: « lVIi viene segnalato dalla cliasse m edica italiana come 11na delle cause di qualche disagio eco.n omico sia I.a sproporzione tra il numero dei me.dici e l'entità della popolazione. A . tale disagio €oonomico della classe medica contribuisce anche inevitabilmente jl diffondersi dei serv izi di assistenza sa.nitaria gratuiti e la diffusione delle mut u alità operaie, il che li1nit.a ad una zona più ristretta della popolazione evidentemente il lib·e ro ,esercizio dell.a m·e dicina. « l\iientre è ovvio che qualunque iniziativa sorga e ·si svolga 11el campo dell'assistenza sanitaria è <la incoraggiarsi ampiamente, provenga essa da ,enti o a.a privati, è opportuno però tener presente che la inolteplicità stessa delle iniziative non ·significhi dispers~one d~ 1nezzi e conseguentement-e poca efficienza. E' s opr.atutto da evitare che si creino dei doppioni non ut ili. A ta.1 riguardo, ad esempio, ·è be11e che le iniziative del dopolavoro non intervengano là dove sono già sorte le iniziative dei f.a·-sci, e che le une e le altre tengano conto delle mutualità. <>per.aie se g ià esistenti. A quest'opera .di coor·dinamento e di semplificazione deve essere .rivolta .l'attenzione dei segretari federali. Sopratutto sia tenuto presente che l'opera benefica che il Partito intende svolgere nel campo sanitario ·assistenziale per le classi bisognose deve costituire un r eale benefjcio per queste non per .altri · ' . ' ' s~r~ ~u1~di o~po_rtnno fissare un, limite di potenz1al1ta f1n~nz1ar1a per coloro che debbono essere ·assi~tit~ onde rima nga salvaguardato, d'altra par-te, il libero esercizio della pro.fe.ssione medica ». 1

Associazione Nazionale dei Medici condotti. · Nel Bollettino dell' AssociCÌ.zione Naz .·· Fascista il dott . •.\.chille Vacino comu.àei medici condotti, 1 • I

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nica d' aver ricevuto dal segretario ~ enerale del P. I. Aldo Lusignoli una lettera nella quale gli si partecipa il provvedimento preso di trasportare la Segreteria Nazionale dell'Associazione i\1.edici co11dotti .a Roma, con che s~ dichiarano decadute tutte le cariche nazionali attualmente esistenti nell'Associazione, e si prega lo st~o dott. Vacino di oonsegnare a fiduciari all'uopo delegati tutti gl'incarta menti r ela't ivi ialla organizz.azione, alla amministrazione, al giornàle e alla Cassa l\ilutu.a di · Previdenza. La lettera .assicura che · il provvedimento non fu C'onsigliato da nessun motivo di carattere personale ed esprime i · ringraziamenti per l'o.p era valida costantemente prestata da Ach ille V acino e della q uia1e si terrà · conto per .altri incarichi che eve11tualmente gli si potranno .affidare . La Segreteria Nazionale viene intanto assunta da Aldo Lusignoli, che nomin·eLrà un birettorio nuovo. ch6 collabori per la soluzione 'd ei vari problemi. Il dott. Achille Vacino dichiara che in piena osseqnenza delle .d isp·osizio11i emanate dalle Gerarchie superio1·i del P. N. F. ritorn a nelle file dell'amata Associazione come semplice milite disciplinato, dando assicurazione della sua modesta ma leale collaboraz.i·one CO·n fa fede più oerta e cosciente ·nella buona causa dei medici oondotti . . ' 1Sp1rata sempre alle f inalità del migliore funzionamento dei servizi s nnit.ari nell' interesse del popolo.

CON .

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POB'I'I VAOANTI .

· AscoLI PICENO. - 1a cond. urbana; scad. 10 ag. ; tassa L. 50.15; doc . . a 3 mesi dal 20 giu. ; età lim. 35 a.; stip . L. 7500 oltre L. 500 indenn. laurea , L. 1000 indenn. forese; 10 bienni ventes.; indennità addizion. oltre il , 25 % della popolaz. BARI. R. Prefettura. - Ùff. san. del consorzio obbligatorio Alberobell~Locorotondo · abitan. ' t1 17.612, superf. Ha. 8781; L. 15.000 e 4 quadrienni ·deci1110; divieto libero eser cizio tranne consulenze; titoli ed esami; età lim. 45 a. Scadenza ore 12 del 5 ag. ' 1

Uff. san . d el consor. Rutigliiano-Noicattaro; ab. 21.146; Ha. 9714; condizioni come sopra. BASSANO (T! iceri.za). Ospedale Civile . - Chirurgo primario; .L. 8000 'e 6 trienni ventesimo. Se.ad. 31 iag. Letti 200 ; ab. 20.000 Chiedere avviso Segreteria . BoRJ.1IDA (Savona) . · - Scad. 25 ag. ; L : 8000 e 10 bienni ventes. ; L. 500 uff. san. ; età lim. 35 a.; tassa L . 50.15. · CANDELA (Foggia) . - La sca.denza del 5 lua. indicata nel bando di concorso, vie~e rettificc:tt~ nel 5 ag., ore 13. Le altre condizioni restano immutate. #

GANDOLFO (Ro,ma) . - Al 30 ag.; L. 9000, c.-v ..' 4 quadrienni dee. ; età lim. 40 a.; doc. a 3 mesi; tassa L. 100; serv. entr o 20 gg. Chied. ~nn. CERYARO (Fro sin,one). - Scad. 13 ag. ; L . 7000 e 5 quadrienni dee. oltre L. 2400 cavale., L. 500 se 11ff. s~n. ; €tà lim. 35 a .; . ~assa L. 50.15. 0ASTEL


[ANNO XXXV., F ASC. 30 J

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SEZIONE. PRATICA

CoLLALTO SABINO (Rie~i). - Al 10 a·g.; ab. 1700 circa; I-Ia.. 2000; L . 10.500 per 1000 pov. , 5 quadr . decimo, L. 500 uff. san., L. 1000 t r asp., L. 4500 assegno provvis. condotta piena, L. 800 arm. farro. Età 1im. 40 a. T assa L. 50.15. Doc. a 3 mesi dal 30 giu. Serv. entro 10 (sic) giorni. FERRARA. Deputaz. P rovinciale. Direttore e assiste.nte della Sezione n1edico-micrografica e batteriologica ide] Labnr.at. d'igi~ne e profilassi; v. f'l3.sc. 28; scad. 18 ag. FIRENZE. R. Arcispedale di S . JJf. Nuova e Stabilimenti Riuniti. - Aiuto specialista per il Turno e Ambulatorio Otorinolaringoiatrico; età lim. 35 a . ; 4 a . .d i l a urea e 2 in ospedali o cliniohe o istituti di patologia chirurgica; L. 7050 e c.-v . ; scad. ore 17 del 22 .ag. ; rivolgersi Segreteria. Serv. entro 15 gg. Ohiedere bando. Tassa L. 50 al Cassiere . Docum. po~ter. al 21 ~ug. (sic) . LA SPEZIA. Amministraz. Provinc. - I concorsi ad a ssistenti sono .p rorogati a tutto il 14 iag. Chiedere bando. MARTIGN.icco (Udine). - Al 15 ag.; L. 8000 oltre L. 3000 trasp., L. 1000 uff. san., L. 500 serv. att., c. -v. MEnCA'l'O SARACENO (Forlì) . - Al 12 ag., ore 18; I 0 rep.; L. 10.000 e 5 quadrienni ventesimo; lire · 4000 cavale. (è in corso aumento); L. 400 per uff. san.; tassa L. 50.10; doc. .a 3 mesi. MILANO. Osp·edale Fatebene.frate!li. Primario ; L. 8000; età lim. 55 a.; 8 anni di Ospedale. Nom. e 3 conferme quinquenn.ali. - Vice primario ; L. 6500, oltre L. 1500 per. guardie notturne; 3 anni di Ospedale. Nom. e 2 coJ?.ferme quinquennali. - D11e med. chir. assistenti; L. 6000 oltre L. 2000 guardie notturne. Nom. e 4 conferme triennali . Per tutti tassa L. 50. Scad. 6 ag. Rivolgersi Segreteria (Via Fatebenefratelli, 9). MONTE IsoLA (Brescia). Scad. 31 ag. ; lire 10.000 e 6 quinquenni dee.; L. 500 uff. san.; c .-v.; alloggio gratuito; tassa L. 50.15. PALERMO, Mwnicipio. - Direttore del Laboart. Micrografioo; L. 14.000 e 5 quiadrienni di L,. 1100; supplem. serv. att. L. 3000; altri averi scaturenti da tabella organica; età. lim . 45 a . ; tassa L. 50. Ohied . .annunzio. Rivolgersi Segreteria Comunale, Uf·ficio d'Igiene. Scad. 45 gg. dal 5 lug . . P1EDIMONTE ETNEO (Catanià). - Scad. 30 gg. dal 12 lug. ; L. 9000 e 4 quinquenni .d ee. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15; .d oc. ia 3 mesi. RoocA S. CASCIANO (Forlì). - Scad. 10 ag.; L. 11.000 e 10 bienni ventesimo, oltre L. 2000 trasp., c.-v.; età lim. 35 ia.; t.assa L. 50.15. Rov100. ~4.mministr. Provinc. - Direttore Sez. med.-micrograf. Laborat. provinc. dligiene e profil~; v . fase. 29; scad. 15 ag. SALERNO. Amministr. Provinc. - Coadiutore ed assistente ·p resso Laiboratoriio Prov. 1d 'Igiene e Profilassi; v. fase. 29; scald. 8 ag. S. AMBROGIO (Torino). - Scad. 10 ag. S. STINO DI L1VENZA (Venez·ia). - Al 10 ag., ore 18; 2° rep .; pianura; L. 11.700, addizion. L. 5 oltre 1000 pov. e L. 10 o·l t re 1500; per trasp .

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L. 1000..4000; 5 quadrienni dee.; certific. condotta moraJe, civile e politica; serv. entro 15 gg.; doc. a 3 . m . .dal . 29 giu. SASSOFERRATO (Ancona). - 2a zona; a·b . 4927; a ore 13 del 10 ag.; età lim. 40 a.; tassa. L. 50; doc. a 3 mesi dal 10 lug.; L . 8500 e 5 quadrienni dee .; oltre L. 3000 automobile o cavallo. SAVONA . Amministr. Provinc . - Direttore Sez. Med~co-l\1icrograf. Laboi·at. Provinc. d'Igiene e Profil.; L . 15.000 oltre L. 2800 serv. att.; età lim . 45 a.; ,tassa. L . 50. Scad. ore 18 del 15 sett. Scr~1AX1s (Cagliari) . Scad. 15 ag.; L. 9000 e 4 quinquenni dee. , oltre L. 1500 trasp ., L. 500 uff. san. ; età lim. 40 a . ; tassa L. 50 all'esattoretesoriere comunale. TARANTO. Amministraz. Provinc. Direttore Sezione Med.-.Micrograf. Laboratorio d'Igiene Provinciale; L. 16.000 aumentabili .a L. 16.800 dopo il primo qu~tdriennio e a L. 17.800 dopo il secondo; indenn. ser v . att. L. 4200; c.-v . Titoli ed esami. Sead. 15 ag. TIRIOLO ( (Jatanzaro). 1a. cond. ; L. 7000 e unioo aumento quadriennale decimo; età lim. 35 a.; tassa L. 50.15; scad. 10 ag. Doc. non anter. a 3 mesi. TRAPANI. R. Prefettura. - Uff. san. per Monte S. Giuliano; L. 9000, 3 quadrienni e 3 quinquenni di L. 800; ab . 32.199; Ha. 30.941 ; età lim. 45 a .; tassa L. 50.10 al Tesoriere oomunale; doc. a 3 mesi dal 20 giu. Scad. 5 ag. TRIESTE. u f ficio d' I aiene . - Medico capo della III Sezione (Servizio di Profilassi); L. 18.000 e 2 quadrienni Idi L. 3000, oltre supplem. serv. att. L . 3600, c.-v. Chiedere bando (inviando francobollo da cent. 20). Nel comunicato trasmessoci non è indicata la · scadenza. V ALLE n'ls'IRIA. - Scad. 20 ag. ; L. 9000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 600 indenn. r~id., lire 500 uff. san.; c.-v.; eventualm . L . 2500 campagna antimalarica. VENEZIA. Ospedale Civile. - Direttore ,dell'Istituto An.atomo-patologico; v . . f ase. 29; scad. 11 ag . V1TICuso (Frosinone). - Scad. 12 ag .; L. 8000 e 5 quadrienni ,d ee., oltre L . 2400 cavale., L. 500 se uff. san.; età lim. 40 a. 1

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CONCORSI A PREMI. Pre1nio Riberi per gli u f ficiali medici. Sarà assegnato un premio di L. 4?~0 .ali.a :n:1i: gliore delle memorie redatte .da. ufficiali m edici del R . Esercito e della R. Marina sul seguente t ema : ·C< Il problema idrico negli eserciti in. ·g uerra (in territorio olt re i confini e nelle colonie): acque salse e 'minerali ; acque tossiche; acque inquinat.e. Studi e proposte ». . Le memorie non premi.ate potranno, ove n e sia• • no giudicate degne , conseguire una menzione onorevole. Le memorie dovranno essere inedite e scritte in lingua italiana, con car~tteri chiarament~ ,leggibili, e possibilmente <l.att1lografate. Modal1ta consuete.


[ANNO

IL POLI CLINICO

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L'estremo limite di te1npo stabilito per la conse<Yna delle memor ie alla direzione gene1:ale d 1 e sanità militare è il 31 dicembre 1929. La pubblicazione nel « Giornale di medicina militare » e negli cc Annali di medicina navale e ooloniale » de1 motti delle memorie presentate al concorso servirà di ricevuta ai loro autori. · I manoscritti delle memorie presentate a l concor~o aJP·p arterranno di diritto alla Dir ezion e generale di sanità militare, con piena faooltà ald essa di pub.b licare la memori.a premiata. L'autore di essa sarà tuttavia libero di dare con lo stesso mezzo p11bbJicità al proprio lavoro anche emendato e modificato, purrhè in questo caso si faccia sì che da una pr8fazione o d al testo del libr o si possano e<>noscere t11tti gli emendamenti e le modific.azioni introdottevi posteriormente alla aggiudicazione del premio.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE

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Il prof. Ugo Cerletti, di neuropsichiatria a Bari, è stato chia1nato a coprire a Geno:va la sitessa cattedr a, già illustrata d al prof. Enxico Morselli. Al posto di ufficiale sa,nitario di Lecce è stato nominato il dott. Dante C.apuzzello. L'Accademia di Medicina di Parigi ha eletto membro associato L. Bérard, professore di clinica chirurgica alla Facoltà Medica di Lione. Alla cattedra di medicina operatoria d ella Facoltà. Yed~ca di Buenos •.\..ires· è stato chiamato il prof . Guillermo Bosch _t\.ra11a.

NOTIZIE DIVERSE. Alla Società delle Nazioni. Dal 30 aprile al 5 maggio si è riunita, a Ginevra, la 12a sessione, di cui de1nmo già notizia, del Contitato ,d 'Igiene, sotto la presidenoo. del dott. Madsen. Furono esaminate le deliberaz.ioni a dottate dall'Assemblea generale e da l Consiglio, tra cui lo sviluippo ulteriore dell' Opera nell' America latina e l' accettazione 'di 25.000 dollari, don ati dalla Fondazione Rockefeller per gli scambi di personale sanitario, portando, così, a 50.000 dollari la somma disponibile a tale scopo. Furono presi in esame il Servizio d'informazioni epi·demiologiche ~ delle statistiche sanitarie, con speciale riguardo .all'Ufficio di Singapore; la diffusione della febbre gial1a in Africa; le relazioni delle varie Commissioni del cancro, del vaiolo e ;vaccinazione, della malaria, della malattia del sonno, della lebbra, sul1a standardizzaz.ione dei sieri e prodotti biologici, l'inchiesta sulla mor talità inf.antile, la r evisione della lista internazionale delle cause di morte, l'assicurazione malattie, ecc. Nei riguardi dello scambio di personale sanitario, fu discusso il programma per il 1928, che prevede lln primo scambio in Italia e un altro nei distretti rurali di vari Paesi d'Europa. Nei ri-

XXXV, F ASC. 30 J

g uardi <lell.a malaria, fu rilevato che i oorsi speciali di jnal.ariologìa sono stati organizzati a L ondra, Amburgo e Roma e che per essi l'Organizzazione d'igiene distribuisce 14 borse d i studio, oltre quelle fornite da lla fondazione Rock efeller. Furono presi in esame proble1ni speciali , come l' igiene pubblica in Bulgari.a e la tubercolosi in Gr ecia .

XXXIV Cong resso d ella Società Italiana di Me· dicina Interna. Come abbi.amo a nnunziato, avrà luogo a Roma, nei giorni 12~15 ottobre. I temi all'ordine .del giorno sono: 1) cc Tumori del midollo spinale » (in comu ne con la Società Italia na di Chirurgia); relatore di parte medica: pro f. Ferruccio Schwpfer; relatore di piarte chirurgica : prof. Leonar do Domini ci; relatore .di parte radiologica: prof. Massimiliano Gortan. 2) cc F ebhri .d a micrococco melitense e da bacillo di Bang»; relatore: on. p rof. Umberto Gabbi. 3) cc Diuresi e diuretici »; relatori : proff. Luigi Ferrannini e Mario Ghiron. Sarà anche discusso jl temia di Medicina m ilitare : cc I disturbi funzionali del cuore in r apporto al servizio militare»; relatore: magg. medico dott. Giuseppe D'Ambrosia. Le norme cl1e tassativamente r egoleranno il Congresso, sono le seguenti deliberate dal Consiglio dirett~vo:

A) Non sono .accettate e non sono iscritte, per nessun.a Tagione, all'ordine del giorno, comunicazioni di soci i quali non siano in r egola con i pag.amenti, e .d i aderenti che non abbiano versato la relativa quo~ (L. 50). B) Le comunicazioni presentate .ai Congressi devono riguardare preferibilmente argomenti attinenti ai rtemi di relazione. Le comunicazioni su argomenti che sj allontanino da quelle facenti qggetto delle relazio11i, devono rappresentare un contributo nuovo d'idee, di, osservazioni e di fatti, e devono essere ,a,nc0tra inedite. O) Ogni socio od aderente può presentare .al massimo due comunicazioni. D) Non saranno in alcun caso accettate dal Comitato ordinatore ,d i ogni sing.olo C•o ngresso, comunicazioni che .abbiano intonazione e sfondo di réclame a specialità. E) È fatto tassativo obbligo a tutti, nell'inviare le comunicazioni per il Congresso, di presentare il testo riassuntivo. In questo sarà oondensato quanto di nuovo si contiene nella comu. . . n1caz1one: esso non puo suiperare, per ogni comunicazione, due facciate protocollo di scrittura dattilografica. F) E fatto espresso divieto di pubblicare a rticoli o memorie, comunque indicanti di essere stati presentati al Congresso della Società Italiana di Medicina interna, se effettivamente essi non costituiscono comunicazioni accettate, regolarmente iscritte e svolte. L a piubblioazione delle comunicazioni, che vengono indicate ·come presentate e svolte ai O'ongressi, non .p uò in ogni caso aver luogo che nel testo originale. '-

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[ANNO.

XXXV,

FASC.

30]

SEZ IONE PRATICA

I congressisti hanno diritto ai consueti ribassi ferrovi.ari e. sarà, a loro richiesta, inviato in tempo utile lo scontrino per i vi.aggi di andata-ritorno a prezzi ridotti. Per schiarimenti, invio di comunicazioni ed ogni altra materia attinente al Con·gresso, rivol~ gersi al segretario della .Società, prof. Giuseppe Sabatini, R . Clinica lVIedica, Policlinioo Umberto I , Roma.

XIX Congresso Nazionale d'idrologia, Climatologia, Terapia fisica e dietetica.

Si è tenuto - come. avevamo annun 2i~to - ,d al 10 al 15 giugno nei Campi Flegrei, svolgendo appieno il suo programma 1 il quale era diretto .ad illustrare la regione ed a studiare i mezzi per valorizzarla. La seduta ina ..1gurale ebbe luogo nel Graude Salone del P.a.lazw Municipale di Pozzuoli, con l' intervent o di molte personalità, tra c·ui l'a lto Commissario per la Provincia di N a.poli H. E. Castelli, l'arei vescovo di Napoli card. AscaJesi, il co1nand:inte la divisione militare on. gen . B.aistrocchi, il rettore dell'Università di ~ apol1 p1of. Bruschet,tini, ecc. ecc. Parlarono l'on. prof. Sgobbo, p r esidente del Comitato ordinatore, il dott. Fausto Angelucci, per il Sindacato Nazion.ale ~fe~ dico Fascista, il gr. uff. Rebucci, presidente della Federazio·n e Fascista Industria Idroclimatica, il prof. Devoto, preside11te ·g enerale dell' Associazione di Idrologia e Clin1atologia, il prof. Piccinini per la Sezione Alta Italia, il prof . Giuffrè per il Comitato siciliano della stessa Associazione, il prA1f . :l\1ririotti, prPsidente dell'Enit, S . E. Castelli per il Governo. I lavori si svolsero .a Pozzuoli, Agnano ed I schia. Furono presentate interessantissime relazioni e comunicazioni di archeologia, chimica, geologi.a, climatologia, idrologi.a, crenoterapia, fisioterapia, organizzazione industriale, ecc. Ci limitiamo a segnalare quelle d el sen. Oocchia, del sen. principe Ginori Conti, dei proff. Maiuri, Sogliano, D'Erasmo, Zambonini, N :lsini, Casagrandi, Giannini, Boeri, Marfori, Platania, Ferrannini A., Castronµ ovo, Ascione, Piccinini, Sgobbo, Rebucci, Botti, ecc. ecc. Ehbero luogo escursioni e visite alla Solfatara d i .Pozzu oli, al Serape.a, alle Terme .d i Agn.ano e di B a gnoli, agli Stabilimenti Siderurgici dell'Ilva, uonchè i1 giro dei Campi Flegrei e una gita all'Isola d 'I schia.

VI Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Fascista per l'Igiene. Si adunerà a Fiume dal 14 al 20 settembre. Temi: 1) cc Prof il.assi della febbre tifoide », r ela tore: prof. D. De Blasi (N a:poli) ; 2) « L 'educazione fisica nelle Scuole », rela tor.e : .p rof. O. Tonzig (Verona); 3) «Le malattie sociali in Itali.a e l'opera di prevenzione degli ult.imi .anni », relatore: dott. G. Francioni (Roma); 4) « L'approvvigiov.amento idrico di Fiume», r elatori: dott. V. S·p agnuolo, prof. Lengyel, dott. Spetz Quarnari (Fiume) .

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Avrà anche luogo una Mostra Nazionale di Presidi Profilattici. Cerimonie: Inaugurazione al Teatro Ver di; Ricevimenti offerti dai Comuni di Fiume ed Abbazia e d.all' Azienda Autonoma di cura di Abbazia; Banchetto sociale .ad Ab,b .azia; Pellegrinaggio a lla Tomba dei Caduti pér I.a causa Fiumana. Visite: I mpianti della Città di Fiume; Impianti del Comune di Abbazia·. Gite: Versante orientale dell'Istria (per mare) : Abbazia, I ca, Laur.ana, Moschieno, Bersezio, Fianona; ~1:ontemaggiore: Visita a.ll'impianto del1' Acque-lotto di Abbazia, Salita facoltativa alla vetta (m. 1400). Gite facoltative: Brioni (per mare) : Visita al Giardino Zoologico, Visita della base navale di Pola; Postumia : Visita .alle Grotte. Il Comitato d'onore è presieduto .da S. E . comm. dott. Emanu ele Vivorio, Prefetto della Provincia ·del Carnaro; il Comitato esecutivo .dal oomm. dott. Silvio Piva, Commissario Prefettizio del Comune di Fiume; il Direttorio Nazionale è presieduto dal prof. Achille Selavo, Rettore della R . Università di Siena; ne sono Vice Presidenti Generali il prof. Francesco Abba, medico capo dell'Ufficio d'Igiene .a Torino, e il dott. Alberto Botti, medico demografo ,dell'Ufficio d'Igiene cli Napoli ; Segretario Generale il dott. Giovttnni Palomba, medioo ·p rimario sco1as.tioo dell'Ufficio d'Igiene di Roma. Sarann o concesse riduzioni ferroviarie e f acilitazioni negli alberghi. Quota d'iscrizione: L. 20 per i congressisti e L. 10 per i f amigli.ari, da inviarsi non oltre il 31 agosto a.l segretario generale. Per chiarimenti ed informazioni rivolgersi a Fiume al segretario del Comitato esecutivo dott. Vincenzo Spagnuolo, Ufficio I giene, via XXX Ottobre, 2, Fiume; a Roma .al segretario gen . dell'Associa.zio ne dott .. Giovanni P.alomba, via G. G. Belli, 27, Roma (126).

Congresso Internazionale per la protezione del• l'infanzia. Oon1e abbiamo annunziato, si è tenuto .a Parigi dal 5 all'8 lugllo, durante La cosidetta « Quindicina Sanitari.a ». Il Congresso ha studiato l'organizzazione di stabilimenti all'aria aperta per ragazzi, principalmente dal punto di vista igienico e padagogico; i metodi dell'assistenza individuale e familiare; ecc . ecc. Per l' I talia il capo della Delegazione, Depretis, rappresentante del Governatorato di Roma, ha parlato delle scuole all'aperto del Governatorato. Altre comunicazioni sono state fatte dal prof. Guido D 'Ormea, ispettore ·g enerale sainitario dell'Opera nazionale per La maternità e l'infanzia, il quale ha illustrato le 1nirabili inizia.tive prese dall'Opera con la diffusione dell'igiene infantile nelle campagne a mezzo di Cattedre ambulanti di pueriooltur.a, iniziativa dovuta al Regio Commissario on . BJanc e al sottocommissario prof. Valagussa, e sostenut~ in tutta la larghezza dei mezzi possibili dal .direttore generale dell'Opera Prefetto Graziani.


Conferenza internazionale per la lotta contro il cancro. Press o la Reale Società di ~1edicina di Londra si è svolta l 'annunzi ata Conferenza mondiale per la lotta contro il cancro. V'intervennero i delegati di 22 ·nazioni. · L'Italia era rappresentata dai proff. G . F ichera di Milano, R. Bastianelli di Roma, M . Ascoli di Oatania, Pentim.alli di Perugia e dal dott. A. Lutr.ario.' Il dott. Murphy h.a comunicato delle ricerche, in corso da 16 anni sotto gli auspici dell'Istituto Rockefeller, secondo le quali il cancro sarebbe dovuto .ad un fermento chimico. l congressisti sono stati r icevuti dal re Giorgio e dal duca e dalla principessa di York.

Congresso Internazionale

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IL POLICLINICO

1480

dell'a~itazione.

Si è tenuto a Parigi dal 2 .all'8 luglio; ha a.ssunto notevole importanza nel campo igienico e sociale, come parte della « Quindicina sanitaria ». Per l'Italia ha preso parte attiva ai lavori il comm. Testa, capo dell'Ufficio Studi .d el Governatorato di Roma.

Congresso internazionale di Medicina e d'Igiene tropicale al Cairo. Come .abbiamo annunziato, si terrà dal 15 al 22 dicembre, per solennizzare il centenario della Facolt à di Medicina del Cairo. La « Compagnie des Messageries Maritimes » ha deciso di consentire, sui suoi piroscafi per l'Egitto, le riduzioni seguenti: 50 % agli invit..ati e delegati ufficiali, 25 % a i congressisti forniti di tessera; le riduzioni avranno vigore dal 1° .d icembre 1928 al 15 gennaio 1929. Questo Congresso non va confuso con le Giornate J\1:ediche' ·d el Cairo, ch e s~ terranno dal 12 al 23 dicembre e per le quali non vengono accordate riduzioni, se non quelle di gruppo: 10 % su 3..0 passeg'geri, 15 % su 20 passeggeri, 20 % su 30 passeggeri, 50 % su 50 ·p asseggeri o più.

Giornate Mediche di Bordeaux. Sono indette dal 4 all'8 novembre in occa. ' sione del cinquantenario de11a Facoltà Medica. Tra i temi che verranno trattati sono: Pachon L'oscillometria; Goyanez Chirurgia dei vasi · Cru: c~et, . ·rrattamento cur~tivo e . preventivo ' .d ella difterit~; Guyot, Esplorazione e diagnosi in ginecologia; Verger, L 'encefalomielite epidemica· Specklin, Le assicurazioni sociali ; Leuret, L~ lotta co~tro ]a tubercolosi ; Réchou, La lotta contro il cancro; ecc. Sono in programma v~ri trattenimenti. Il Comitato ordinatore è pre~ieduto da H. Verger; oo.m missario gener ale ne e R · Cr 1.1chet. Quota: 25 franchi per i medici 15 per gli associati, da indirizzare al tesor iere' Dr. Cre~yx, rue Boudet 10, Bordeaux. '

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La Giornata Medica alla Fiera df MiJano. Prima della chiusura a]]a Fiera di Milano si è svolta la giarna ta medica indetta dalla Fier.ar.espo-

sizione d~ Milano e dalla R . Società italiana di igiene. Un centinaio dj medici, di ogni 'Parted'ltali.a, accompagnati dal prof. Piccinini, hanno visitato minuta~ente i padiglioni che riguardanopiù direttamente la loro nlissione scientifica . Gli eminenti visitatori hanno manifestato la. loro soddisfazione per Ja ricchezza dei dati scientifici, dei prodotti chin1ici e · dei macchin;ari. esposti.

Il Congresso della stampa tecnica. .

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Dal 27 ·al 31 agosto avrà luogo a Ginevra il IV Congresso Internazionale della stampa tecnica. e professionale. E sso sarà organizzato d.all' Associazione Internazionale della stampa te'Cnica e ·p rofessionale che ha la sua sede a Parigi, oon la collaborazione c..pc•ciale dell'Associazione svizzera. A capo del Con1itato d'onore è il signor Schulthess, presidente della C.Onfeder azione svizzera.

'' Bibliografia scientifico·tecnica italiana ,,. · Abbia.mo sotto gli occhi il primo fasciéolo (numero 1,2) d el VII Gruppo (biologia-medicina.) di questa pubblicazione periodica - da noi già annunziata - I.a quale esce sotto gli auspici del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed è edita dallo Zanichelli di Bologna. Essendo ianoora agli inizi, non dobbiamo sorprenderci di qualche manchevolezza. Ad esempio, riesce difficile convincersi che buona parte dei contributi scientifici italiani alla zoologia siano pubblicati nel « Oorriere del Cacciatore»; che in veterinaria faccia rtesto la « D omenica del Contadino »; ecc. Oltre a i contributi originali italiani, troviamo varie recensioni di lavori stranieri; a d esempio, il capitolo dell' Apparato resipir.atorio inizia col sunto, pubblicato dal <t Sanitario delle Puglie », di un articolo compar so sul «< Monde Médical ». Saltt1atiamerute sono registrate persino semplici notizie. È ch iaro che . la p ubblicazione è p erfettibile e che dorvrà essere iperfezionata.

11 labaro del Corpo sanitario alla Scuola di applicazione di Firenze. . Il 16 luglio è avvenuta a Firenze, per d i.sposizione ministeriale, la oonsegna del Labaro del Corpo Sanitar~o alla Scuola .d 'Applicazione. Accanto all'auster.a Ara del Medico Cadut o in guerra, il simbolo della pietà eroica ·p otrà dire le sue parole di sacrificio e :d i carità ai medici di tutta l'Italia che, p er oompiere ~l loro dovere vers<> la. Patria, passano 1d inanzi .a queste glorie purissime del Corpo Sanitario. L a cerimoni a si è svolta con un rito semplice e solenne. Il L abaro accompaginato da Roma dal col·onnello medico Mazzetti oav. Loi:reto, direttore dell'ospedale del Celio, dal capitano medico aiutante m.aggiore Oastellaneta dott. Vincenro, dal porta labaro Baj ola dott. Edoardo e 1d a due marescialli di sanità, è stato ricevuto alla stazione da~a gloriosa bandiera dell'84° reggimento fanteria, da tutti i oomandanti di corpo residenti in Firenze, d.a tutti gli ufficiali medici del Pre-


(ANNO XXXV, FASC. 30]

SEZIONE PRATICA

.sidio e dia una. larga. rappresentanza di u fficiali d ei vari corpi, tutti al comando del generale di brigata Pizzari comm. Pier Lui~·. Scortato da t1n battaglion e dj soldati, con la musi ca in testa, il labaro è stato portato ..alla Scuola . Qui a. riceverlo er ano presenti il gen€r ale Romeo-L0nghena, coman dante del corpo d'armata, il gen. di divisione Coralli, il diTettor e della scu0La comm. pr<>f. Bucciante, l'aiu tante m aggiore, maggiore m edico S uma il por ta labaro . capitano medico Pedrazzi. ' alle truppe che pres.en tavano le armi. e Dinanzi a:gli u fficiali che si irrigidivano sull'.atten.ti, il colonnello medico prof.. B·ucci ante, con poche e .scu ltoree p arole ha detto la gioia della scuola per tanto onore, la fierezza e l'orgoglio di custodiTe un s imbolo tanto sacro, la promessa che esso dirà ai g iovani medici ..allievi la bellezza e la gloria dellè medaglie d'argento . al valor militare che lo fregiano e delle molte altre che testimonia no lo spirito di sacrificio e d'amore che sempre animò gli ufficiali medici del Regio Esercito in qualunque evenienza., in .pace, in guerra, si1lle Alpi e oltremare.

. Per un. Ospedale a N noro. Del milione consegnato al Capo del Governo dalla Mutua A3si,~urazione di. .Torino per ben eficenza i l Ca;po ,d el Governo ne ha destinato L. 500.000 p er la oostruzione di. un ospedale a Nuoro, ove in tutta La provincia non esiste che un ambulatorio medico. Per disposizione -del Capo del Governo, sa~à ricordata in apposita lapide sull'edificio, la gen~­ r osa offerta della Mutua Reale Assicurazione ili Torino.

Il centenario dell'Ospedale Psichiatrico di PaI ermo. •

Nel 1° Cen tenario della sua fondazion e, l ' Ospedale Psichiatrico di Palermo ha chiamato a r ac• ooltia. le pTincip ali .Autorità per una festa commemorativa. Il Commissario Prefettizio, il Dirett<>re e itutto il personale ad·d etto allo .Stabilimento facevano g li onori di casa. Nell 'ampio salone 1d elle cerimonie, si pronunciarono vari discor si d'occasion e, fra i quali assai applaudito quello del dott. Dotto, che da oltre un trentennio presta I.a sua opera a ll' Istituto come direttore. Scu~la

Dentaria Belga.

Questa scuola, che ha sede a ·Bruxelles (ch a ussée d'Etterheek 116), riprende r à le sue lezioni in ottobre, per studenti in medicina e per m edici che in tendano specializzarsi. Il cor so completo dura due a nni; gli or a ri sono stabiliti in n1odo da permettere I.a frequenza dei corsi universitari. La ScuoLa, con l'an nesso Disp en sar io, è un orga11ismo creato dall ' Associazione Generale dei Dentisti del B elgio, l a quale non h a soopi lucrativi; il oorpo insegn a nte è scelto 1t r a le n otabilità professiQnali ed è assistito da capi di clinica e tecnici competenti. Il locale venne oostruito di proposito; l 'installazione è moderna e delle più C0 mplete. Il consiglio d 'amministr azion e apr e, agli 1

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studenti poveri, generosi « prestiti d'onore », rimborsabili dopo il diploma, durante l'esercizio professionale. Per i nformazioni seri vere personalmente al direttore d ella Scuo1a.

Crociera dell'Associazione della Stampa Medica Francese. Il piroscafo « Brazza » partirà in crociera da Marsiglia il 20 agosto e toccherà Ajaccio, B arcellona, Palma di Majorca, Algeri, Casablanca, T angeri, Li~bona, F uschel, Bordeaux, ecc. In tut~i i porti di scalo avranno luogo escursioni e trattenimenti. Prezzo speciale per medici: 1a. cLasse 3650 franchi francesi (invece di 6150); 2a classe 3150 (invece dj 4200); 3a. classe 2550 - tutto compreso. P er informazioni rivolgersi .alla cc Compagnie des Chargeurs R éu nis », boulevard l\f.alesherbes 3, Pa.ris . E indispensabile il passaporto (Francia, Spagna, Portogallo, l\1arocco) ; ma non si esigono visa. S i con siglia di portare abiti leggeri e .abiti pesanti (le notti in mare à volte sono freddissime), nonchè da SQCietà (onde partecipare alle feste ed ai balli) ; per l'escursione a Madera occorre fornirsi di scarpe solide, perchè le vie s ono cattivissime . .La corrispondenza diretta ai p~r,tecipanti dev'essere inviata agli a.genti.:, della Compagnia, di cu-i, a richies~a, si trasmette in antjcipo la lista.

Bambini d'italiani residenti all'Estero. .

P er volontà del Duce ed a cura d_e lla ~egr~teria dei Fasci all'Estero, pi~ di 800 harnbini figli di italiahi residenti in Francia e più di 400 figli d'italiani residenti .i,n Tunisi.a, sono .stati mandati in I talia e distribuiti t i:a le colonie alpine e fra quelle marine (Napoli, PalérI)lo, Agrigento, Nettuno, Ca·gli.ari, Santa Marinella, ecc.).

Per la difesa igienica delle masse lavoratrici. Si è costituito in Roma l ' Ente Nazionale Stirpe Immune che si propone la difesa del popolo italiano dalJe malattie che possono minacciare più gr.avemente le masse lavoratr ici, quali sono la t ubercolosi, l'alcoolismo, il con tagio venereo, le malattie .della l:>occa e dello stomaco, ecc. L a .d ifesa verrà scientificamente e praticamente organizzata mediante la pubblicazione di. opuscoli larg.amente .accessibili a tutt i ed altre forme di propaga nda che sar a nno diffuse fra gli operai. Nella sede sociale dell'E. N . .s. I., via Fontanella Bor ghese 28, venne tenuta la prima assemblea che elesse per acclamazione il presidente nella person a del p r of. Pier Ludovico Bosellini, titolare della Clinica dermosifilo.p atica della U niversità di Ro·m a, e il Oomitato esecutivo del quale fanno parte i pr o.ff. Nicola Sforza p er la tubercolosi, Amedeo Perna per le malattie della bocca e dello stomaco, Giusto Spicca e Mario Monacelli. L 'E. N. S. I . ha già iniziato la sua opera con la pubblicazione di un opuscolo, cc oome difendersi dal contagio vener eo », del prof. Bosellini. L 'opuscolo trova larga diffusione negli Istituti ed Enti che hanno alla loro dipendenza forte numero di impiegati, Qperai e con tadini .


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[ANNO XXXV, FASC. 30]

Per una creeerossina. la croS 1. e. . s penta improvvisamente a . Venezia d . f "t' cerossina Ina Battistella, in seguito a . in ermi. a contratta ]n servizio. Era <l:ecor.at~ . di meda.gli~ d'argento e di bronzo al v~lore militare nonche della medaglia d'oro al merrto della Croce Rossa per l'opera dj infermiera valorosame?te prestata in guerra. in zone avanzate e sotto il bombarda-• mento nemico. Imponenti sono stati i funerali.

Onoranze al prof. Majecchi. Auspice l' ammini.strazione dell~ Terme dell~ Porretta il 15 luglio vennero tributate solenni onGranz: ·all'illustre dermatologo prof. Domenico Majocchi, S i recaro110 di proposito .alla ~orr~t~ ben diQci clinici dermatologi di varie un1vers1ta, molti 1professori di altre Cliniche, :do~nti, allievi ecc. Al venerato Mae.stro la Soc1eta delle T erm~ ha offerto una bellissima medaglia d'oro, .accompagnata da un'artistica pergamena. Parlarono i proff. Ferra.j, Truffi, Pini; rispose il prof. Majocchi con un magnifico discorso. Seguì un sontuoso bianchetto.

Luigi Mangiagalli. Il 3 lu•g lio moriva improvvisamente in Milano il prof. Luigi Mangiagalli. Con lui scempare una delle figure più rappresentative della medicina italiana. Pioniere assieme con Ale~andro Ouzzi della rinnovella.ta ostetricia e della giovane ginecologia italiana, passò di cattedra in cattedra fino a quella scuola di Milano che doveva essere il nucleo della 1d a Lui sognata, voluta, creata Università milanese. Nel mentre profondeva i tesori della sua instancabile attività nel portare tanto

Onoranze al prof. Montenovesi. Il prof. Vincenzo Montenovesi, decano deì chirurai di Rom.a è entrato nell'80° anno di età. Pere. festeggiare' la lieta ricorrenza, si sono dati convegno a banchetto molti medici della Capitale~ tra i quali figuravano j più chja;ri ed illustri nomi Moltissime le aidesioni. Parlai·ono il prof. D alla 'vedova, preside della Facoltà Medica, il prof. Armando Fioretti, segretario dej Sindacati Me,d ici Fascisti, il prof. Arcan·g eli, il magg. medico Pazzi · rispose il festeggiato con una originalissima « 'causerie » in cui ha rievocato qua11Jto di più significativ~ ha visto nella sua lunga e lumi' nos.a carrJ,era. .

In onore del prof. Fioretti. Numerosi colleghi e amici 1del prof. Armando Fioretti segretario generale del Sindacato Medico Fascis~ si sono riuniti in un cordiale simposio, ' , per festeggiare l'incarico affidatogli dalla Faco1ta Medìca di Roma, dell'insegnan1ento di medicina operatoria. Allo spumante parlarono il prof. Dalla Vedova, il gr. uff. Cotta, l'on. Perna, il gr. uff. Liebmann il prof. Zannelli, il prof. Colangeli, il prof. D' Avak, il dott. Malagò, il dott. Trulli, il dott. Cazzella; rispose il festeggiato, dichiarando che continuerà a sonsacrar si all'educazione della gioventù studiosa e ali' organizzazione sindacale dei medici.

Un Martire della scienza. E mort.o a Ginevra, dopo gravissime sofferenze, il dot t . Luigi B.arbey assistente all'Istituto di radiologia. Contava 47' anni godeva di grande estimazion e nel mondo scientifico. In seguito al1'.az.ione dei raggi X , .aveva già subìto p arecchi interventi chirurgici, tra cui l'amputazione del1' avamb r.accio sinistro.

e

I

alto in Italia e fuori il nome della gin·e oologia nazionale, alla quale ha elevato un vero monumento nel suo Trattato di più che 2000 pagine, poderosa opera prettamente italiana, s~ prodigava nell'insegnamento che egli anima va ,d el fascino della sua eloquenza fatta di profonda idottrina e di varia e piacevoÌe coltura. Non credo che alcuno dei medici italiani lo superasse nella conoscenza anche letteraria delle lingue più 1diverse; e mi ricordo la piacevole sorpresa dei colleghi russi .al Congresso di Pietroburgo del 1910 nel sentirlo esprimersi con corretta eleganza nel loro non facile linguaggio . Presidente per lunghi anni e poi Presidente o,n orario della 1Società italiana .d i Ostetrici.a e Gineoologia, il suo nome era pei soci il segi1aoolo, il simbolo della ]oro specia lità, alla quale aveva dato nei suoi più giovani anni tanti contributi che b asterebbero a rendere celebre il suo nome n el campo scientifico . Ma n on è questo il solo arringo dove egli si misurò e rifulse. Era in lui una vera smani.a di organizzazione, che da un obbiettivo raggiunto lo


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SEZIONE PRATICA

portava immediatamente ad un altro più vasto da • conseguire. Chi paragoni lo stato .attuale del1a assisten~ ospedaliera i~ Milano oon quello che era nel 1888, quando M,angiagalli assumeva la direzione del comparto ostetrico-ginecologico ·dell'Ospedale Maggiore da Lui rrupid.amente elevato alla dignità di un vero istituto clinico, non può a meno di 1ioonoscere I.a parte preponderante che ~l Mangiagalli ebbe nella prodigiosa trasformazione. La rar pidità con cui Milano corrispose alla sua •p ropaganda trasfoTmatrice fece sorgere nella sua mente il p·r ogetto della erezione degli Istituti Clinici 1d ì perfezionamento, che egli creò in salda compagine, per poi subito dal vertice ·del nuovo edifizio spaziare a più vasti orizzonti, che dovevano portarlo alla .c reaaione della Università di Milano. A sì vasta irrupresa non fu egli solo, ma è lec~to affermare che, senz.a la sua instancabile attività anim.atrice, difficilmente si sarebbe raggiunto così luminoso ideale. N.è ancora aveva finito questo arduo compito, che ad un altro si consacrava, raccogliendo tante energie attorno al nuovo istirtuto per I.a lotta oontro il cancro. Seguendo il suo liberale esempio, Milano consacrava alle s·u e iniziative dozzine. di milioni raccolti per sottoscrizioni dando così nel nostro paese il primo esempio di private munificenti liberalità in favore della istru• • z1one superiore.

Di tutte le intrap1·ese che egli ideò, Mangi.agalli ebbe la singo1are fortuna di vedere il coronamento e ne ebbe làrgo corrupenso nella generale estimazione, negli onori, n elle alte cariche: deputato, poi s.enatore, Ministro di Stato, e per diversi anni Sindaco di Milano, uffici ai quaJi difficilmente si arriva dalla oattedTa. s·e non coesistano particolari attitudini alla vita pubblica n elle sue più alte manifestazioni. Sotto questo punto di vista un confTonto si presenta spontane.am~nte .alla mente con un'a ltTa delle più elette figure .d el mondo medico ~tali.ano, quella di Guido Baccelli. Comune ad entram·b i la mente innovatrice nell'ambito dei .p roprii studii, il tem,p eramento artistico, la coltura umanistica, la visione amp1ia di vasti problemi nel oampo sociale e d ella via per risolverli, ed il giustificato orgoglio di sentirsi italiani nel pensiero e nell'azione. E se Roma desidera ancora il monumento al suo illustre figlio, Milano già si prepara .ad elevarne uno che consacri ai posteri il nome di Luigi M.angiagalli, qu.ale principale fautore d ella sua elevazione colturale. E. PESTALOZZA. Si è spento il prof. LUIGI SABBATANI, di materia medica e farmacologia s,p erimentale nella R. UniveTsità di Padova. Del valente studioso parleremo in un ·prossimo numero.

Indice alfabetico per materie. A'1111Tninistrazione sanitaria . . • . . Pag. _1473 Atassia cerebellaTe acuta ,da varicella . » 1459 Bibliografia . . . . . . . . . 1450, 1455 Biologia sperimentale : comunicazioni • )) varie . . . . . . • • • 1456 • )) Bronchiti tubercolari . • • • 1466 • Oirrosi ep.atica: cura chirurgica . . )) 1465 Consiglio Superiore deZla Pubblica I stru• zio ne . .

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Cronaca d el rnovimento profession ale . Emolisine: ricerche . . . . . Endocardite maligna lenta : caratteri id i uno streptococco isolato . Enuresi . . . . . . . • Ermafro·d itismo . . . . F ebbre tifoide: terapia con trasfusione . sanguigna . . . . . . . . . Forma anatomica e sua importanza nel1-à. patologia del naso, delJa gola e dell' orecchio . . . . . . . . Glomerulonefr it i infantili : e zi-0logia. HARVEY G. : oommemor.azione . . Immunoprofilassi col nletodo Rietsch el. Infezjone melitense : chimioterapia . Invaginazione cieco-colica : .a,sp.e tto radiologico . . . . Ipernefroma maligno . . Ittero emolitico oon ane1nia a t ipo pern lClOSO . • • Ittiosi familia re . Lussazione r eciuivante della spalla MANGIAGALLI L. : necrologia •

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Meningite tubeTcol.are nei bambini: infl uenza delle stagioni . . . . . . Pag. 1459 Morbo di Basedow: nuovo segno palpebrale . . . . . . . . . . » 1438 Necroscopie nella pratica privata . . » 1468 Orecchioni : iterrupia . . . . . . . » 1467 Pericardite con sintomi idi cirrosi . . » 1462 Placenta normalm. inserita : distacco .precoce . . . . . · · · · )) 1462 Pleurite essudativ.a: cur.a . . . . . )) 1465 Poliglobrulia indotta da lesioni cerebrali )) 1443 Polmoni: caverna guarita spontaneamente . . . . . . . . . )) 1466 Retto : percussione . . . . . . 1442 Sangue : do.s aggio del glu cosio con micrometodo semplice . . . . . )) 1465 Scarlattina: sieroter a.p ia . . . . 1467 Segno di Hill e Fl.ack: valore semeiologico . . . . . . . . . . . . 1466 S ervizio chirurgico ospedaliero e comunale per accord.o t ra enti, se'nza costi)) t u.z ione di u n consorzio . . . 1471 Sifilide congenita della terz.a genera. zione . . . . . . . 1460 Sifilide ereditaria ·n el ba.mbii10 : segni )) aortici 1466 • • • • • • Sindro·m e freniQo-pupillar e n elle affe)) zioni pleuropolmon ar i . . . 1466 )) Sindromi n euro-a n emicl1e 1442 Testicolo : t umefazione .acu t.a 1460 Urologia : Jiag11osi difficili . 1444 • Vie urina.rie: infezion i da proteus 1460 ))

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1449 1459 1460 1461 1467 1459 1460 1465 1460 1462 1484

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Dirit ti dl proprietà riser vati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad actorlzzazlnne .$Critta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi senza citarne la fonte.

Roma - Stab. Tipo-Lit . Armani di M. Courrier.

V. AsooLI, Red. resp.


1486 . _..

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Ra.:a:2i•nexitia.•x><> 1'i•r>.p<>rta.xitiss:l••><> 1il:>ro de1

Prof. Dott. ARNOLFO CIAMPOLINI Docente di Medicina Legale degli Infortuni nella R. Università di Firenze

La Traumatolo ta del Lavoro • net rapporti con la Le Seconda edizione completamente rifatta e ampliata. Un grosso volume di pagine XXIV-1004, nitidamente stampato su carta distinta ed artisticamente rilegato in piena tela, con inscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. SO, più l~ spese postali di spedizione, che agli abbonati è concesso pagare in due rate di L. 4 0 ciasct1na, la prima sub ito e la seconda alla distanza di tre mesi. Al ricevimento della prima rata di L. 4 0 si spedisce il volt1me in pacco postale a porto dovuto. Coloro che desiderano ottenerlo per sole L. ";~ e risparmiare anche la spesa del pacco postale . debbono inviare subito Vaglja Postale o Bancario .da L. ";~ all'editore LUIGI POZZI ~ Via Sistina 14 ·- ROMA e lo riceveranno immediatamente franco di porto.

Altre importanti pubblicazion.i a disposizione dei nostri abbonati: Prof. Oott. ARISTIDE RA NEL.LETTI .

Libero docente d1i Pa.tologiia del Lavoro nella · R. U·DJiiversità dd !Wm·a . •

Le ma1at:t:ie d a L .a v o r o I. Pa1:o1ogia e

C1iriioa -

II. Assiou.ra..ziorie

L'importanza della pubblicazione si desume dal fatto stesso che ess<l ha vinto il primo premio di L. 8000 nel Concorso nazionale del Ministero. ~ll' E conomia Nazionale per st1Ut<M, inerenti alle assicwrazioni so ciali, sul tema <<Malattie da lavorp ». . . · 1

cc

Rliporti~mo alC1Uni gd11dizi dell'On. Oomrniesione aiggi udi-0atrice : cc ~ una trattaZl'i.one ee.aurlente del tem-a propoeito; ... un lavOTO ooscienzd.-Oso, diligente e dotto, ···corredato da tavole statJ:LstiC1he, da molte· figure, e dia una

ricca do0u.men.tazione tratta .speoialmeri.te da lavori itali.ani ... Notevole è aJ. oontributo persoTuale c he l'A. porta «alla clae&ificazione delle malattie da lavoro... La l»all'te dell'Assicurazione è evolta con e&J>osdzione sobria e 'J)J:"eoisa: cc non si fanno discussioni 1)rrol isse e si ritfu g·g e d,alla rett<>rioa; m.a, J.'•a r:gomento è tratitato d·a tuitti i punti di ViiSita, u e sopra ogni questione l 'A. esprime l a sua opinione; presenta .imfìne un pi.ano di proposte' oonerete per l'aeeioura. ,, zione oontro le mala,ttie professional•i ... Si a.ssegna il 1° premio di L. 8000 in considerazione dello sVliluppo dato «alle due parti del tema, del modo sereno, p.reciso e completo della. tnaittazione e del contributo ~ersona.le portato cc dall'Autore nella discussione cli alcuni argomenti'" Volume in-8° di pag. 321, con 74 figure nitdida.mente stam.pato. Prezzo L. 5~ 1 più le a.pese poetali di spedizione. Pei noswi .a b bona.ti L. 4 9, 8 O in po.rto fra.neo. u

1

Prof. NICOLA PENDE DIRETTORE DELLA CLINICA MEDICA GENERALE

DELL'UNIVERSITÀ

DI GENOVA

LE DEBOLEZZE DI COSTITUZIONE Seconda edizione con aggiunta, 19 figure e 4 rtavole

Sommario dell'Opera: PARTE PRIMA. - CONCETTI GENERALI. Prefazione dell'Autore alla prima Edizione. - Id . .alla seconda Edizione. - Cap. I. Definizione della costituzione, dell'anomaliia oostituzionale della malattia costituzionale. - Cap. II. Concetto delLa robustezza e della debolezza di costituzione. - Cap. III. Analisi semeiologica della costituzione e criteri di classificazione dei tipi individuali. - Crup. IV. Le principali ectipie della costituzio ne generale. PARTE SECONDA. - ANOMALIE E DEBOLEZZE COSTITUZIONALI LOCALIZZATE. - Introduzione. - Crup. I. Anomalie e debolezze costituzionali della cute e a.elle ~prpendici outanee. - Oap. II. Debolezza costituzionale del sistema scheletro-muscolare. '- Oaip. III. Anomalie costituzionali del sa:ngue e degli organi omolinfopoietici. - Caip. IV. Anomalie e debolezza costituzionale dell'appia.rato circolatorio. - Cap. V.' Debolezza oostituzionale dell'apparato r espiratorio. - Caip. VI. Id. digerente e glandole annesse. - Oa;p. VII. Ano.malie e debolezze çostituzionali dell'apparato urogenitale. Cap. VIII. Id. del sistema nervoso. - Crup. IX. Id. del sistema endocrino. - Oap. X. Principii di terapia aelle debolezze di oostituzione. - Indice de.gli autor~ citati. Un volume in. .8° grande di pagine 224. - Prezzo L. 30 ·p iù le spese p,o stali di spedizione. Per i nostri .abbonati sole L. 27,75 in porto franco. 1

1

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


Roma, 6 Agosto 1928

ANNO XXXV

Fase~

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fondato dai professori:

GUIDO BACCÉLLI •

ed

FRANCESCO DURAN'"fE

SEZIONE

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PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI •

re Al :o. CO

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SOMMARIO. Osservazion1i cliniche : L. Tcuelli: La sin•drome pseudo31ppendicolare 3'Illebica. - c. Pappalar.do: Sulla ter apia yatrenica, dell'am.ebiaei. - R. Bottos: Considerazioni intorno a u•n caso idi ulcera 'Pilorica sul pu1n.t o di perforarsi. - E. Sartorelli: Sarcoma del ten·ue in un bambino di quattro anni con sindrome d·a invaginazione. Sunti e rassegne : A. Lauriirusioh: Sulle febbri a limentari. - M. Letulle : Le tSOI'lp.rese dell'appendicite cr<>nri.ca. - A. Blumberg: Sulla tu:berooloei intestinal e. - C. J. M.a.r shall: La linfoadenite Gemplice ileo-cecale. - Brooks : Cura medica e cura ·chirurgica dell 'tùcera gastrica e d·t lodenale. - P.e rthes : Oiper.aziorn.e per via addomino-sacrale nei cancri del retto"'8igma con conservazione dello sfintere anale.

Cenni bibliografici. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: L'aropendi· cite simulatrice. - Blaistomicosi dell'eti<>fago. - L'elimiillazione ·dei corpi eetranei deglutiti. - TERAPIA: Le iniezioni di cloruro di sodio nell'occlu&io.n e intestinale acuta. - L'autoemoterapia 111.ell'ulcera gastr.ica. - I costdpati 1depressi. - T.ratta.mento ,della melena dei neonati. - Tecnica Gemplice rper !'.estrazione di •monete dall'esofago-. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Concezione .att u·a le 1della vertigine ,gastri ca. - VARIA: Il vomito ig.ieni·c o ifra gli aintichd. . Nella vita professionale : Concorsi. - Nomine, promozioni ed o n<>rificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie .

I

OSSERVAZIONI CLINICHE, La sindrome pseudo-appendicolare amebica. Dott. LANFRANCO TONELLI, aiut o 1r1edic:o degli Ospedali Riuniti di Roma. Giù .n el 1924 il Por1tano, n el suo veramente

rr1a~

. gistrale lav oro sulla « .i\1ne·b ias i inte.stinale in I talia n (Po licli·nico, Sez. Med. 1924, fas e. 8, p·a g. 417) richiamò l' attenzione sul fatto che amebiasi 1può av·ersi senza 1dissenteria, e che .bene a torto « nella mente dello studioso, fino a pochi anni fa, il con cetto di infezione amebica .e ra s trettamente · legato con l 'altro di. dissenteria ». P arte11do da questo fatto scientificamente esattissin10, e clinicamente importantissimo tale A. propose il termine di am·ebiasi intestinale, rigetiando l'altro di dissenteria amebic·a come quello ch e t>C>lo una 1delle form e cliniche e, tra r1oi n e11pure· la più fre·q uente, ri.chi.arna. Di tutto ciò si tiene, in genere, ancora troppo poco. conto, e per auesto molte inter es~antissin1e. . forn1e cliniche ·di amebiasi appaiono ancora oggi <!om e d elle vere rarjtà nosologich e, mentre forse son o in realtà assai frequen.ti. Tra le altre di interesse 1principe è la sindrome p seud.ò-appendicolare amebica in quanto cl1e una diagno$i fuorvi·ata, nelle attuali giu~te diretti \·t)

·della moderr1a chirurgia appendicolare, con1duce ad un intervento che, oltre a non · essere mai total rnente scevr o di pericolo, per di più lascia irr1r~1odificati i fatti moribosi , tanto facilm ente per altra via curabili. Errori di tal genere si potrebb ero sempre ineglio evitare con una ·P iù diffusa conoscenM di qu elle cl1e per la caratteristica sofferenza lim itata ad un organo si rpotrebbero chiamare (( form(? com.i tate 11 (1P ontano) 1della ame.b iasi: ed è perc10 cl1 e mi son o indotto a prubblicare il presente lavoro. ·CASO I (TONET.LT ) . - Cav. G. M. ' anni 42, impiegato; vive sempr·e a Roma, passa però .o.g ni anno qualche m ese n ella provinci.a ·di Benevento. Costituzione sana, liev e grado di 01besità. Anamnesi fam1.gliare n e.g ativa per ogni fatto degno di no.ta. Anamn esi p·ersonal e rerrwta : go·d·è sempre buona salute fin o al m·arzo 1923 in cui co·m inciò a no·t are dei 1disturbi inte&tinali che egli non sa r·:rglio descrivere se non con la fras e « l'intestino com.i n ciò a non andare bene » . Sembra che avesse sc.a riche pol tacee e un vago senso di malessere diffuso a tutto l'addome. Questi fenomeni dovettero certo esser€ lievi poi·Chè solo insistendo si possono mettere in evidenza. Vi:Jrso la metà di aprile 1923 fu , all'improvviso, colto 1da dolori intensi ·a l qua drante infe·r ior·e ·destro dell'addome, per i quali un medico pose diagnosi di appendicite a cuta e consigliò l 'intervento, ch e il pazi ente, per n~tura paurosis·sirno rifiutò. La solita cu ra medica di ri1poso e applicazioni fred1d e trionfò in ci·r ca ott o giorni del·

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31i

tacchi, pur t anto violenti e ripetuti, dal numero l 'attacco doloroso. L 'intestino , dopo questo atenorme delle r.eci dive, dallo stato idi irregolare-tacco, s ebben e il P. si ponesse a 8crupolo so vitto funzionamento dell'intestin o nei periodi intervalbianco, continuò « ad andare male » . Nel maglari, credetti op·p ortuno consigliare un accurato· gio 1923 un altro attacco simile al precedente, e.same mi.croscopico delle feci. Questo dimostrò ma più violento, lo costrin se a ricoverarsi alun numero rilevante di. anioebe hystol~'ti'Che con 1',0 spedale, d'urgenza; ivi eb1bi occasione di osi 1loro ·b en tipici c·aratteri . .serv·a rlo ,p ersonalm ente. Senz 'altro istituii una cura ·emetinica cl1e si Egli mi rif.erì ch e nelle 1p rime ore del mattino prolungò p er sei rrie6i, con orpportuni intervalli, era stato colto da violento dolore alla regione insi inten1de. 'l ris ultati fu·r ono la scomparsa totale feriore dell'addome verso il lato destro, e che jJ degli attaccl1i. Nell'autunn o 1925 il P. prati.cò u11a dolore era aumentato rapidamente dando liuog.o cura di Stovarsolo. a ur1 ,sen so di nausea e a .qualcl1e singhiozzo; Ieri (10 aprile 1928) 110 riveduto il paziente che· non vi fu ve1~0 vomito. Il dolore non presentava irraidiazioni particolari, si accentuava con la tos- mentre dal marzo 1923 al settembre 1924 ebbe cir-s e e nei forti ·a tti respiratori implicanti moto ca una quindicina di attacc.11i, da quando inizj ò la cura contro l e amoebe ad oggi (tre anni e più delle 1pareti addominali. L'alvo era stato fino al non ha avuta la minima ricaduta, gode perfetta· giorno prima diarroico (6 scariche). s alute, e si ciba in qualsiasi moido, ~pes1So anch e Esa.me obiettivo del 10 maggio 1923: Condizioni generali non gravi, volto con netta espressione di incong·ruamente, sen za risentire a1cun ·dif.t urbo,. dolore, pallido, occhi cerchiati, pupille uguali e reagenti alla luce ed alla accomo dazione, lingu·a CASO II. (TONELLI ). - G. T . impiegato, ·a nni 27, umi1da, polso uguale, iritmico, frequenza 90, a dimora costantemente in R·oma. ' 1pressione bassa. Respiro superficiale, a tipo preA nannnesi personale remota: è affetto dall"età valentemente toracico. T. 36°,9. di diciotto anni da in.s ufficienza mitralica .p er: Nulla al collo. Tor·ace: totalmente negativo per :p regreissa en.docaì'dite reumatica ; non ha 1però l'apparato respiratorio e pel cuor e. Addome: , mai avute di~turbi ·degni di nota imputabili al- · voluminoso per adipe, globoso; pochissimo mol ' aJlpar-ato cir colator1o. bile negli atti r espiratorii. Cute normale. Alla Ana.m nesi famig liare: péVdre ''iven te .e sano , p1a lpazione n etta dolorabilità n el quadrante in- ·m adre m orta con malattia m entale non bene pre- · fer-iore di destra, aliquanto djffusa ma ne ttamencisa·b ile : 4 sorelle, 3 fratelli viventi e $ani. te l>iù accentuata e rvivisstma ·al pun lo di MacAnamnesi p ersonale prossi ma: t·re m·esi fa fn Burney. Accenno a Rowsing·; Blumbsrg aB6ente. ·Colto da un attac·co dolor·o.s o al quadrante infe-Si n ota n etta contrattura dei muscoli della rp arete riore destro dell 'a1ddome, che per la sua intennella zona ·dolorosa, e si ha una sensazione non ~ità lo costrinse in l etto. Natisi che già da qualben chiara ·di impastamento p rofondo della reche teinJPo il P . .avvertiva un senso ·d i malessere · gione. nella regione cecale, ma non vi aveva prestato · .11 •quadro er a classico per una atPpendicite, attenzione. Un medico chiamato 1d' uTgenza emipure mancando i segni di gravità, (polso, tempe- se il so.spetto Che si trattasse di una colica apratura, lingua, stato generale) e quest·a fu la ·di.a(pendicolare, ma co·s ì mite che giudicò prudent é gnosi che portò com e .con.seguen za, al consiglio applicare la soJa cura m edit a. Qu·e~ta infatti tror1di iun pronto intervento chi·rurgico ch e il P. decò l'attacco. Do'Po pochi gi~ni ripetizione ·degU cisamente rifiutò. stessi fatti, e stessa· diagnosi ciel m edico c·urantc. ILa cur a .m edica riuscì a sedare questa sindrotll 27 f ebbra.io ·del 1928 vi1di il paziente; in un· me .dolorosa che però si protrasse, .senz·a assumem ese circa aveva avute quattro cri.si dolorose. re gravità m aggiore, .p er .quindi·ci giorni. Quando lo visitai era in un periodo ·d i perfetto [J. P . -stette benino n ei mesi estivi, .ma nel setben·es~ere, si lamen tava· solo di irregolarità -·d elt em•b re fu colto da un nuovo. attac-co in tutto sil'alvo, caratterizzate da 'Periodi di $tipsi 1n tensa· mile al precedente, e che ebbe ugual ·decorso. con sensazione di insufficiente evacuazione, cl1 e· si alternava·no con giorni in cui l"alvo ·e ra 1diari.Seguì un nuovo perio,do ·di .benessere, fincbJè, nel febbraio 1924, gli stes5i fenomeni dolorosi si r oico, con feci 1poltacee e .commi,s te a muco . ripeterono costringendolo in letto. Per necessità L 'esame obiettivo rilevò solo (oltre il vizio m i- · del suo ufficio tornò al lavoro 1p,restissimo e cotralico già accennato) una ·dolenzia lun,go tutto · me conseguenza ebbe, .do:po sole 24 ore, un nuovo il decorso del colon, che era ,p iù manifesta nella attacco di brevissima durata (due giorni). Non r egione cieco-apipendicolare. Non aven·do pret=ie- · ostante iì s uo medico avesse ogni volta ·diagnoduto de visu agli attacchi pr·eceden ti, e per il · ca- · stic·a ta una ,colica appendicolare, ed avesse semrattere delle evacuazioni, mi dcv.etti limitaT·e a: pre con sigliata con insistenza la cura chirurgica, fare una di·agnosi generica di colite ·con interesegli non volle mai sottoporvisi. Anzi ammaestrato samento prevalente ·del cieco. P r.e scrissi . una cura quasi dalle non gravi conse.gu.enze di .questi at- adatta ed invitai il P . a chiarnarmi d'urgenza al' .t acchi, prese coraggio, tanto che, quanido nel minimo accenno di c·r isi dolorosa. giugno 1924 gli accessi .si ripresentarono, dopo uno Il giorno 2 marzo 1928 fui, infatti, invitato a ri· o due giorni di riposo nel 1perio1do più acuto, rivedere il P eh.e era stato colto da una violen ta pr·ese o.g ni volta rapidamente 1s ervizio. Nei mesi colica, con fenomeni circoscritti al qu a~ante indi giugno, luglio, agosto ebbe e suiperò felicemenf·eriore •destro dell'.addome. te ben sette ricadute svoltesi · tutte a brevissimo L 'esame . obiettivo mi· dette: condizion i gene intervallo. Nel settembr e ritornò da me, che n on rali non gravi, ·esp·r essiòne · del · volto .n ormale. lo avevo più visto da quando aveva a·b bandonato P olso ritmiC'o a frequenza· 90. Respiro n or male, l'ospedale, e mi narrò le sue tristi vicen·de ch·e a tipo prevalentemente tor aci·co . .T. 36,7. N:ulla a ho sopra ricoodate. · carico dell'apparato · respiratorio.: appara.te cir co- · Insospettito dal decorso clinico strano, dalla aslatorio, segni ·di in $uffi.ci.enza mitra lica. Ad d o-m e: senza di febbre , dalla relativa innocuità degli atgloboso simmetrico, si muove poco negli . atti r e1

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SEZIONE Pl\~T.lCi\

spiratorii. Alla palpazione sup erficiale si provoca dolore discret·o n·el quadrante inferiore destro, \ nulla n egli alt:i quadranti. Nei tentativi di palpazione profonda ~i ris veglia netto dolor.e per cu i il J>. si lamenta a ssai, e si 1Provoca n·etta dif esa muscolare. Il dolore è più intenso circa un centimetro sopr·a il punto classico di Mac-Burney ; esiste accenno al Rowsing ed al Blumberg. La . ·s indrome app en·dicolare n on poteva essere p iù netta. Si trattava di una appendicite vera o di qualcosa altro? Anche qui ammp;estrato per di p itL dal -caso precedente, e tenendo conto d·ei disturbi intesti11ali esistenti n ei periodi di beness ere interaccesis ionali, della immo.dificazione del p olgo, della temp eratur-a , dell'assenza di vom ito, ecc. , dello s tato gen erale non grave nonostantf> la r elativa i·m ip on enza dei fatti .a ddomiminali : ,p en sai prudente atten•d·er e ed ordinai che si praticasse senz'altro un esame delle feci (l"alvo , natisi, non Bi era chius o affatto) . Quest' indagine dimostrò l'esis tenza di una amoebiasi intestinale, e le forom e JYrotozoarie mo~trarono netti i caratteri della A. I-Ii\s t o1 litica. Si impon eva il tentativo •di una cura gp ecifica, e scelsi l a emetina . .L\.nc.h e in questo caso l'attacco si dileguò n el termine di quattro giorni circa, e, quel che più importa , fino ad oggi non s i so·n o r ipresentati al t·r i fenom eni m orbos i. Pur no11 a vendo qu esto caso Ja r iprova di un tempo sufficien tem ente lungo, $1peci e se s i 1paragona al prim o. caso riportato ' è tutt avia di grande interesse per il decorso clini.ca, per la prova della sua natura amebica ottenuta con l' esame delle feci e ,p er i beneftcii ottenuti con 1a semplice cura specifica.

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PrimR di discutcre i casi clinici e presentar e la no$ografié1 di que~ta in t eressante forma m orrbosa credo ben e, p er d·are un auadro clinicamente p iù completo e ~er m eglio dimostrare l'importanza dell'argoment o r iferir e in breve riassunto altri tre oasi .simili che mi è stato possibile rintracciare n ella l·etteratura .

CASO III (PEDRITIS, Presse Méd., n. 49, 1926). Giovane di 17 anni, senza prece·denti morbosi

n·è famigliari n è p e r~onali. God1è sempre buona salt1te fin ch è nor1 in sor.sero sinto1m i netti di app en dicite a ct1ta, a ·Cui in breve si aggiunsero segni peritonitici. Si pr aticò solo cura medica che procurò notevole beneficio; sì cl1e il processo in sei giorni sembro domato. Pe.rsistette 1però intensa diarrea. In sesta giornata si pensò di 1praticare un esamP ·delle feci che dimo.strò le amo·eb·e. Si iniziò subito u na cura emetinica ottenendo la guarigion e nel termine ·di un m·ese.

CASQ IV (PEDRITIS, loc. cit.). - Anche questo P. presentò una sindrome appendicolare che ben pTesto .determinò uno stato generale grav·e, tanto che si ritenne n ecessario l'intervento. All'atto operatorio si trovò una ap'Pendj ce indenn·e, e invece il cieco appariva con pareti fortem.ente alt erate. Obitus. All'autopsia si mise in evidenzauna tiflo-colite ulcerosa che l'e&ame istologico dimostrò in modo indiscuti·b ile ·di natura am·ebica (amoeba histolitica). CAso V. ('PANAYkTOTON, ' The lour of. Trop. ·d ts . anct h i g. , 1° ~prile 1926). - Si tratta qui di un

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uomo di 40 anni ch·e pr.esentò tutti i segni classici di una ap1pen·dicite, e con questa diagnosi venne inviato all'osp eid~le per . l'atto O'Peratorio. L'interv.ento invece ·dimostrò che la fenomenologia era ·dovuta. ad una raccolta p·urulenta della faccia interna della parete ad1dominale. L'app·endice appa1rve de1 tutto normale. Si procedette ad esam·e microsco~ic9 e batteriologico ·d·el pus; e Si trovò che l'ascesso era do·vuto solamente ad amoebe. L 'esame d·elle feci ·dette 1p ure presenza di amo·eb·e histolitiche (forome ameboi1di e cisti). Iniziat a subito cura mista con emetina e stov.arsolo , si raggiunse la guarigione. D i scussion e crit'Vca dei ca. i: Ognuno di questi

cinq·u e casi presenta un particolar.e interesse. In tutti è degno idi nota come il quadro clini co · collima sse con ·quello di una app.e ndicite acuta tanto ·Che in vari tempi, ·div·ersi sanitari furono d'a ccoPdo sulla necessità ·di . una appendicectomia, ·e n el 4° e 5° caso la convinzione ·d i ciò fu. t anta che si piroced·ett.e all'atto operativo. 1'ra gli altri assai istruttivo è il 1o caso (Ton elli) in ·quanto che fu potuto s eguire per circ a qu attro anni e mezzo. So1pra tutto , esso dimostra nettament~ come la sindrome appendicolare amebic·a , rpure essenfdo una f ormn. morbosa ohe, almeno nelle sue '.Più eclatanti ma nifestazioni a cute, r apidamente cede ad una cura palliativa, presenta tuttavia frequ.enti ricaid11te si d a ·assur.ger ecrueste quasi ad un carattere di valore differenziale e, d'altra parte, cede 1d·efinitivamente all ~ cura specifica ben diretta. Lo stesso fatto ·dimostr·a il 2° caso (Ton elli) r pure essendo più br·eve il p eriodo di osserva zione clinica dopo il benefico effetto della cura. en1etinica. Questi ·due ca si hanno il valore grande ·di rp eI'metterci di stabili·r e bene il decors o clinico della forma moribosa in esame, e di ricavarne interessanti criteri diagnostici differenziali, ch e, s·e n on saranno capaci di farci ·emettere una esatta e• certa diagnosi, il che s en za l' esame delle feci n on 1è clinicarnente possibile, saranno però t alt da g·iustificare un in·equivocabile .sospett o di agnosti co ·ch e .questa ricerca dovrà confermare_ Ma sul decor'5 o clinico 1ritorn erò tra 1b reve. Gli altri casi hanno scarso val ore sotto questo punto ·di vista, tuttavia m entf'e il 30 non fa che confermar·e i concetti generali d ella s indrome, il 4° -e il 5P sono utilissimi per lo s1u.dio 1di questa forma morbosa in quanto che l'intervento in essi praticato ci fornisce ·d.ati notevolissimi sulle les ioni anatomiche e ci chiarisc e la gen esi dei sintomi cJinici.

Qu·e$to premesso, mi pare assai utile , anche per chiè non esiste in .alcun trattato, forgiare if quadro nosografico completo della pseudo-aPIP8n1 d0icite amebica. Etiologia. : i due casi di Tonelli , quelli di Pon-


1490

IL POLICLINICO

ta11 u, g·li altri tre della letteratura straniera dim ostra110 co·m e questa forma ·sin. certo ,p iù frequente ·di ciò che gen era l·m en te n on si r iten ga. Essa non è rara n ep pure nelle n ostre regioni; ·e si verifica ·ancl1e ii1 indivi•dui che qu esti '.Paeci non 11anno mai abbandonati. Circa l 'età, predilige Ja ·m edia ed i casi noti oscillano TII'a i 17 ann i ed i 40. Il sesso no.n ha i11flu enza particolar e. L a cau sa efficie·n te è ·data dall'amoeba 11ystolitica d i cui 11on è qui il caso di ricord·a re le caratteristiche morfo logich e. E.sistono ·delle cause predisp·o ne riti? Data cioè una infezione arnebica in u11 indivjduo, vi so,n o delle cause che faranno sì clll' in qu esto paziente si svolga una sin1drome arrnebj ca pseudo-a1ppend] colare ptuttosto che una -comune 1dis;senteria amebica? Allo stato ·a ttuale d elle n ostre con oscenz.e non ci è dato ,di rispon·ctere con certezza assoluta su questo punto . ~lll io r iten go che vere cause predJsponenti non debbano esistere. Conosciamo j11fatti bene orm ai l'esisten za, n ella patologia delle appendiciti da germò. comuni, idi famiglie n elle qu·ali, sulla b ase ·di fattori ancora ignoti~ si svolg·e una ereditaTia predis;p osizion e alla appendicite, sì che varii m r mbri della stes sa famiglia n e amm alan o consecutivamente. Ciò oè v.ero, e potrebbe ben sos1p ettarsi che una infezion e amebica svolgentesi ir1 • una di queste fami g·lie predisposte alla appendicit e, determin asse pi.ù fa cilm ente una p1se u·do-upp endicite am ebica in rappo•r to ·alla parti·col.are suscettibilità 1dell'or.g ano. ì\1a io n ego ciò basandomi sopra tutto sull'anato·m ja ip atologica (vedi appreS$OÌ e sulla .p atogen esi cl1e ci mostrano _trattarsi, n ella forma amebica, non di Yer~ ap"" p endjcite ma di pseudo appendicite, in quanto ohe l' ap·p endice r esta ana tornicam.ente inde11ne m entre la srua flogosi è clinicam ente m entita d:i lesioni \r1cine. A riato11iia pa.to•log'lca: P·a•r lano alc11ni autori cl.i vera appendicite amebica, m a nella letteratura n on mi è stato dato di rintracciare descrizioni tal i che u·n a vera e semplic·e lesion e dell'ap·p enidice indis.cuti·biJ.mente di natura amebica d1n10strassero. Sotto questo p unto di vista sono n otevoli il 4° e1d il 5° caso. In 1ambedue i nfatti i sintomi clinici furono così vicini ai classici della appendicit e e così impon enti che si ritenne necessa'l'io in tervenire crue·n temente. Eb·b cne, amb edue gli ir1ter venti dimostrarono l'appen·di,ce ·es:. s er·c as$olutamen te indenne. Le lesioni anato mo-patologich e più com'llni .:i riscontrarsi sono quel1e ch e si ·e·bbero n el 4° caso, ci0è la tiflo-colite ulcerosa con predominio massimo, o·d esclusività delle lesioni ri elle pareti d el . . cieco in tutia prossimit»1.. della inserzione dell'aipp endice. ' · E a tutti noto come le lesioni .della amebiasi . intestinale si trovino essen zialmen te sull'intesti1

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[ANNO

XXXV, FASC. 3l j

n o cr&Sso; e Jon chmann dice che pu11ti c;l.i pr.edil ezio11e sono· la flessura sigrnoi·dea e l'appendice vermif orm.e. Affin chè si verifichi clinicamente la sin1drome pseudo appen1dicolare non e affatto n ecess,a ria. u11·a localizzazion e ·delle tipiche u J.e·ere an1ebiche n ell'ap·p endice, anzi questi casi sono da considerarsi del tutto eccezionali. Il più delle volte si 11a solo una loc·alizzazion·e d elle ulcerazioni n el cieco e l 'ap1pro•fon1dimento di ,queste verso la sierosa deterimina dei fenom eni ·di reazione peri.tor1,eale che, data la sede in cui si $Volgono , sim·u lano l 'appendicite. Ecco perch·è io cl in jca m ente parlo di .sindro1n.e p seuido-app·endicolare. lln casi raris~imi la lesion e può essere del tutto ·di1v.ersa, e n el c·aso 5° la sinclrorne cliB.ica fu doY11ta a d un ascesso amebico ·d ella faccia prof onda della par ete aJdd o1 m in.q.le n ella zo11a di proiez]o111e aprp en·di'c.o-.ce cal8(. Ma la titflo~colite ulcerosa è il sustrato anatomo patologico più co1nunc. Le ulc·ere possono approfondirsi note,·ol1nente, ma ,p ure ave11dosi segni di reazione peritoneale, una veTa per.f orazione e consecutiva peritonite deve con &iderarsi una even ienza del tutto eccezionale. Dice Kaufmann, parlando d ella dissenteria a1nebica, che « talvolta, n el fondo di un'ulce- · ra si sviluppa una forte produzione di tessuto connettivo, e in 1pari modo p11ò il peritoneo e11trare in p rolife•r azjon e, in corrispondenza 1Cli u lcere profonde, venen do cosl evitata u na perfo~azjo­ ne ,, . Infatti mentre n {•i tropici si in contr a talora una dissenteria a forma can cr énosa che (·con ogni • pro·b a·b ilità per associ azioni b·àtterriche) termina " spes-so in periton ite da p erforazione, q uesté\ nei climi nostri non s i vede mai. Quadro cl inico: ,E ccezionaimen te si in izia all'improvviso in stato di benessere. P er lo più precedono de i prodrqmi a ca·r ico della funzion alità intestinale; qu·esti var ian o notevolmente di intensità: da una sempli·c e sen5n zion e di malessere ad 11na vera diarrea a mebica, m en tre la vera dissenteria $i trova solo d i rado come p·ro1clr om o. Sembra che l e fO·f'me dj disturbi am·e·b ici intestinali pi t1 lievi siano quelle che con maggior facilità assumono l'aspetto idi sindrome pseucl o-appendi c~lar e . P er lo più i fenomen i che si n otan o sono i seguen ti : m e11t r e l'individuo san o è conscio d el su o intestino solo e se fl rsidera def ecare ; qu·esti P. divengono consci dPl loro in testino, presen tano dis.a ppet.enza, n1·alessere gastrico, disturbi intestinali v aghi. In qt1a lcl1e caso s] ha diarr ea. Qu c~ti p ro{lromi 1 possono da tare cla . rnesi, con periodi di recru1descen za o di benesse·re , od essere in atto da pochi giorni solo, quando il P. è colto, quasj 8 ll'jmprovviso, da d ol ori vivi al quadrante inferior·e destro dell,ad1d.o me. Queste sofferenze son o talora fin dall'inizio a~sai vi o1

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[ANNO XXX\i ,

FASC.

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1491

SEZIONE PRATICA

lente, oppu re cresco110 ·di intensità gradualme11t e. Può insor gere vomito; l ' a lvo p er lo più .si manti·ene ·dia rroico .co,me era n el 1p erio1d9 prodromico, a differ e11za di ciò che accade n ella vera colica ap1p e11dicolare in .cui l'alvo si chi·u de; ma ciò non è costan te in modo assoluto. lll polso si modifica di poco. La temperatura egualmente pr·e.sen ta al m assiimo. ·d elle m odificazioni d i uno o 1due ·deci1ni ; vera· febb r e n on fu mai riscontrata. Ciò è di grande interesse ·diag11ostico differen ziale. Il respiro diviene un po' più costale perchè i moti d elle pareti ad•dominall acce11tuano le sofferenze. Le c orid~zioni gerierait non ven gono quasi affatto m o•dificate, a.d ogni m odo Inai si riscontra quella f acies .p er itonitica che è invece freq·u ente e di alto valore n ella ·appendicite micr obica. L 'addome alla isa>ez-ione non presen ta fatti gran1di, se i eccettua una ipomobil ità respiratorja. Colla palpazion e n ella regione cieco app·endi cola,re si proYocano dolori ben mani~·esti. Qiu esti son o più o m e110 intensi , ma se1n-i.pre localizzati n el ·qua dra n te inferiore d estro e spesso con un massimo di in tensità nei punti appen°di·colari classici. I sin tomi di Rov.rsin g e di BI:um·b erg n on sono in gen ere 1pcresenti ecl aJ massimo si trova un accenn o a•d essi, che risu l ta d i assa i club.b ia interpretazione. E frequ ente invec·e un s enso di impasta'l'njento pro~"'on do della regione. E costante la di.{esa. musco l.are; n on però ·a tavola di legno co me è comu11issim a nella a•p p·encli cite vera. D ecorsa: I fenomeni ~u d escritti anche abband onat i a sè stessi non presentano mai il progressi\ro aggravamento ch e è triste appannaggio d el le appendi ci ti microbi·ch e, e ch e 1p ort,a qu este 1

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per lo p1u ad esito fatale, ove temp estivamente n on f.i interven ga. La ~indrome pseudo-·app en•dicolare amebica ha un de corso beriigno. Essa co·n cure m·ediche banali, od anche spontaneamente, regredisce n el cor so di pochi giorni od al massin10 di qualcl1e setii.n 1ana. R esiduano p erò i •disturbt gastro-inte$tinali: l'irregolarità deLL'alvo, Je feci diarroicl1e o per lo m·eno ,p oltacee, u na certa dolorabi li tà n1odi·ca ·e tollera·b ilissin1a ..sul decorso de1 colon, s1pecie n ella porzione s u a cecale e nella sigmoi·dea. Spesso si manif e.sta uno $1ato di coritraziorie spastica perni anente del colon, bene obietti va·b ile con la palpazion e. Dop 0 un P,eriodo più o m.en o l1ungo 6i 11a la rec•idiva della sindrom·e dolo·r osa, con caratteri qua;si identi·ci a quelli del primo attacco. Qu·este recidi·v e si rinnovan o, s empre con ·decorso benigno, ip cr molte volte; finch è n on si ·d ebellino d·efinitivamente con la c ura specifica , o, per errore diagnostj co, non Si facci·ano 01Perare, nel qual caso $i trova ... una a pp·en dice san a. Diagnosi : Clin icamente è ·solo posstbile, ma doveroso, il sospetto ch e si tratti di una for.m a pseuido-appendicolare amebica ogni qual volta 6i trovi110 gJi estremi sinto·m atolo.gici che ho $Opra descritti . ì\1a la certezz·a d1agnostica non può darla ch e il laboratorio con l ' esanie microscop ~co 1

delle f eci .

certo che la 5·omiglianza con la vera a,.pp·endicite m icrobica è :en orme, tutta via ripeto, da • un a·cciurato esam.e di tutti i sinto·1ni, il sos1p·etto è possibile, ed una volta Celle e$SO sia s orto n ella nostra me·n te abbiamo il dover e di • fare esamina r e le feci. • Raccolgo n ella se.g u·en te tabella i segni d i fferenziali più utili per l'orjentamento ·di·agnostico : È

Nella sindrome pseudo-appendicolare am~ bica

Sintomi

ProcJro1n i Dolo ri ' rom.ito 4'' Polso

Sì:

t) 2) l)

5) T em1p eratu r a 6) Respi r o . 7) Co11dizio11i generali

diarr ea

Nell'appendicite vera

A·ssen ti

Ra rissimo I lll mod i fi cat.o o a ppena più frequente . .L\.sse11 za di febbre

Ji'requentissimo Sempre più frequente Piccolo, irregolare Febbr e

Irn rr1 0dificato, ad ogni modo non

Rapidan1ente aggravantesi

g·r a vi.

~ ,)

Fa cie.

N·ormale.

P eritonitic.a o addo1ninale

P it1 diffusi

..\ppen a .accennata

Più cir coscritti Precoce, pa.rete a tav ola di legn o.

As,sente Diarroico f>r esenz.a di a m oebe hystolitiche

Pre6ente ed .evidentissima Chiuso Assenza di a moebe

9 .L\ cll) o1n e :

ipornolJ iJ i t ù res)1ir a1 c1rin. .. . b 1 doJori . . e' dife ...a inuscoJar e a)

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cl 1 ipe L 'estesi.a cutanea

(Di e ul afoy) 10) Alvo , 11 ·1 F r.cl

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IL POLICLINICO

Prognosi: risulta ·e ssenzialrt1bDIJ.: da .quanto h o detto circa il decorso. E ibenigna quoad vita111, anche se a.bbandonata a ~è: quoad valetud·i nen

è ottima se si intraprende una cura specifica.

Senza di questa le recidive sono innumerevoli. L 'esito in perforazione con conseg)uente peritonite è da non temersi, e l'anatomia 1p atologica ce ne dà la ragione. Natisi invece che i casi oip.e rati per erronea diagnosi ·di ap[pen1dicite hanno per lo più decors-0 grave ed anche mortale; però anche 1n ·que$ti una esatta, p·er quanto tardiva, diagnosi· di amebiasi può, con una .... cura specifica, rirmeidiare e la guarigione è an~ora possi.biie. Terap ba: E essen zialm·ente la specifica ·della amebtasi intestinali. Cheochtè si dica l' emetina domina sovrana in questo cam·p o. Anche con lo stovarsolo 'e d altri prod-0tti simili si v antano buoni risultati. Le norme di somministrazione sono i·den·ti-che a quelle in uso per la cura del1' amebiasi in .genere, &ì che non è il caso io quì le 1ripeta . Un punto mi ipreme di mettere in rilievo assai bene: quello rigual'ldante l'intervento chirurgi·co. Si tratta ·quì di una sin drome pseudoappendicolare. Il quadro clinico, cioè, è dato es~enzialmiente ·d·a lesioni periappen1dicolari, ma l 'ap.p·endice è integra; il pericolo 1della .p erforazion e ·si può dire i1on esista. Non S'i deve qitindi 1

intervenire in queste forme.

[ANNO

àifficile a domarsi. E la mortalità elevata cli tale ' affezione, n·el passato, era ·da mettersi in r a1p, po1·to, a:lmeno in buona parte, alla rnan-canza di un px.esidio t erapeutico veram.e nte effic·a ce . ul quale fare siieur o. affi1damen.to, simile al chinino p er la malaria ed al mercurto per la sifilide. ,S e·b bene l' emetina fosse conosciuta sin dal 1817, $Olo dopo cir,ca un ,secolo le ri·cerche di Ro.g.e:rs (1912), avendo messo in ri.li-evo le sue spiccate prop:ri età amebicide in vitro ed in viv-0, ne autorizzarono l'uso in terapia. I rapidi successi ottenuti con questo alcaloide anche in casi disa>er.ati f'Uro110 quanto. mai lusinghieri ~icchoè il su o impiego in breve si diffuse largamente. Quas i 1contemporaneam1e nte Milian (1911) pTopose di sperimentare contro l'ameba il n·e osalv·a rsan poic.h-è avendo curato un sifilitico amebiasi·co con il 914 .ebbe a notare la scompa rc:;a deIJ.e amebe dalle feci e~ la guarigion e della dissenteria. Wadan1s' e .H ill furono d:ello stesso. avviso. Oss.ervazioni s·u oc es~iv·e confermaTo·n o le concezioni di rq ue:sti au.tori ·ed il farmaco di Erhlich nominciò a.d esser.e adoperat o n el trattamento dell'ameibiat>i allato a l' emetina senza .p erò sostituirla -0 superarla in efficacia. Oggi fra i comp osti aTseni·cali il pref.erito è I' acido OS$i acetil'amin·o fenilarsinico (Stovaxsolo, S pir ocid) ,che 1p uò ,sommin i-s trarsi p er via oral-e. Questi farmaci (emetiiila ed acido ossiaoetilaminofenilarsinico) dati a periodi alterni compong ono la cos·i detta cura rnista la quale riesce a vin cer e sindromi dissenteri·Ch·e gravi ed a volte le met~sta!Si .epatiche nei primi stadi evitando l a f o.rmazione clelJ'ascesso ed il relativo interv·e nto .cl1irur.gico. Pe.Tò ~e essi costitu1·scon o indubb1amente un pr ezioso aoqui sto l'esperien za quotidiana ha dim ostrato che l'uno e l'altro offrono tal \'Olta inconveni enti. Ritornerò in un'altra occasione su qt1esta question·e p er ql1an to ri.g un,rda l"em eti11a; qt1anto a.llo stovarsolo ricordo che dalla nostra s cuola fu ricl1iamata l' attenzione s11 a.lcuni fenom en) tossici ch e possono, ben ch·è rara1n.ente, ri s contrarsi d ur an te il t.r attamento s tovarsolico (I zar ). Di r ecen te n·ella lotta cont10 l'arn ebiasi è stato introdotto un nuovo mezzo di cura: l'yatren 10!'>. Esso è un a cido ioda.chinolinsolfon·ico (C 9 H 6 0 4 S. N. I.) al quale ·è aggiunto del bicarbonato di &odio per renderlo più solubile. Si 1presenta sotto forma di polvere microcristallina, di colorito giallo pallido, solubile in acqua (approssimativamente al 4 %) e contiene circa il 28 ~~ d'iodio allg stato m olecolare. Si sornmin1stra per via .g·astri ca in pillole (da gr. 0,25 ciasc una) o pe~ ·Cli·ster·e (s oluzion e .all'1 , 5-~ 0 b) ed in gen era.l e n on p:ro,roca 1

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Nel1e 84ptp·endiciti microbiche invece è nell'intervento la chiave della salvezza quando, s 'intende, e55o sia opportunamente deciso e precoce. ~el­ l'amebiasi l'atto chirurgico non fa che aggrava·r e la pro.g nosi. :B precisamente .q uesta contrastante linea di condotta terapeutica che suggella I,importanza della conoscenza di quella ch e, s·econdo me, a;ppunto perciò si deve chi·amare no11 app.en.dicite am·e bica ma sindrome pseudo-appendicolare amebica. (Consegnato in Redazion e il 7 maggio · 1928) .

CLTNTCA i\11EDICA DELLA R. UNI\'ERSITÀ DI CATANIA

cliret.ta dal Pr-0f. :\IAUR IZIO ...\scor..1

Sulla te1·apia yatrenica dell'amebiasi per il d·ott. CoNCETTO PAPPALARDO. Prima cl1e foss e scopeTta ed introdotta in terapia l 'emetin a la cu-r a dell 'amebiasi poggiava Sl l basi puramente .empir i.che. L'ipeca , la simar uba • la bruce a s umatra, la radice idi in.elograno, il calomelano, i clis teTi co'n sostanze astrin genti, i purganti salini ecc. eJ'an o· rimedi ,p iù o meno r ino·m ati 11oti da tempo ma di effetto tanto incerto da fare riten·er-e .l'amebi a~i una m·alattia I

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J<XXV, F ASC. 31] ··

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JA.N1'0 XXXV, FASC. 31]

SEZIONE PRATICA

c.listurlJ1 d egni di speciale riìievo a carico del tubo gastro-enterico tranne, a volte, modi.ca 1diarrea e qualche f·u gace dolo.r e addomina:le ch·e co111unque non controindi.cano la continu·a zione deJ trattamento. La do$-e gio-rnalie:ra varia a secondo i casi: negJi acuii si può giunge.re sino a :1 gramn1i J>ro die, n ei cronici bastano 1-2 gram1ni. Durante la .cura, che è b ene alternar.e con peri odi di riposo (8 giorni idi ·CUT·a ed 8-10 di riposo), l'ammalato deve essere tent1to ad una dieta varia, leg.gera, i1on molto ricca in calorie (circa 15001800) e deve badarsi a 1p•r otegger e l 'addome dal freddo. I Ya11taggi che offre l'yatren 105 :rispetto a quelli degli altri .ame.biasici in genere e ·deli'en1eti11a in specie sarebbero rappresen tati i)rinciJJalrne11te dalla mancanza ·a~-soluta di fenom.eni · itOssici e cl·allia efficacia contro. le forme di resistenza, le cisti, .che spesso l' em eti11a non riesce ad uccide.re. I prirni contributi al.lo stud io deJl'yatren n ella terapia clell'ameb·i asi furor10 quelli di lVIi.ihlens e i\ l·enk (J921) 1dell'J.stituto Tropicale di Amb·u rgo. Ques ti autori riferirono 8 ·casi nei quali l'yatren <;i r11ostrò supe.riore a t utti· 1gli· altri rimedi anche in f orn1e r esi6tenti a·l l'em eti.na. u ccessivamente ·Olpp, lo stesso l\!Ienl{, Sil ,·a :VIello nel Bra5ile, Kt1E' n e11, Birt, Langen ed altri ottennero bu oni r i:ultati. Bax ri1p ortò 25 .casi def qua.li 23 ~ua ­ rirono pi\1 o m eno rapiclarnente e oltanto in du e l e an1ebe non scompa:rvero dalle feci. il\f ansonTial ir e :\ Jorl'i'S misero i11 rilievo la rapidità d e.gli ·~ f1'etti clella c·u ra yatreni.ca aYendo con s tata.to la scorn11arsa d el.le am eb e al 4.1> g iorno iCl i trattamento. /'i'.ltri successi ri·f erirono Travaglino, Hupp enbat ter. Jacobi Eri sl1, Roclen\Yaldt, l{atst1ra da, John I\:essel, Otto \Villner e Bucl1mann, qt1est'ul• tin10 n el campo p ediatrico . Choy cr ede .che l'yatren s1a superiore all'emetina n el le forn1 e cr or1i ch e ·e lnten ti, ·inferiore n elle ac ute / Rehben in ~00 amebiasi_c i sot toposti a trattamento >·atrenico ebbe ris11ltati superiori a quelli ·-Ottenuti cogli alt1·i ·rimedi. Ba,c.h e . teinh.a·11 er g u·ariron o con l'ya tr en u11 'a· rn ehia. i che duTava da 27 anni. P er quan to riguard·a le m.etastasi i pochi casj Tegjstrati nella letteratt1ra n on rp ermettono a l pre.. en te cli trarre 1cl ell e co n.~lu~ioni definitive snl valore tP!' H,p r nfj co Cli. 1qu e~to preparato. ~ Pn1hrn i u t ta vi a ch·e e·s·so pos6a qu·alch e ' o lt.a r i11scirr effi ca ce nell e lo·calizzazioni epatiche .e cis tiche . \Ienl< riferisce ch e un as.cess-0 epati co ap ertosi n el p olmone guarì senza jnteTv·ento chir11rgico colla sola cura d'yatr·en . 1

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.:\Ieyer rip·orta un caso quasi analogo ~ Shwartz dice di non av.ere avuto buoni risultati; ma nel s u o uni.co ca·so descritto la J.esion.e epatica .era ·abbastanza avanzata e .quind·i, forse, non più Buscettibile di guarigion e .con la sola -cura m edica. Reiss in un a mmalato ·di cisti.te amebica ini·ettando 1n vescica so.luzioni piuttosto concentrate 1d 'ya'tren riu·s cì ad ottenere la ,g uarigion.e e la scoi n[paflsa delle am·ebe dall'uxina. •

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Invogliati dia.i buoni ri5ultati ottenruti dai sudd etti a u to r i ci siamo proposti ·di provare l 'efficac.:ia d el nuovo farmaco in alcuni am.ebiasici capitati alJa nootra osservazion.e durante quest'anno. C ASO

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Lo G. G. di a. 31 da Catania, mec-

canico. A 20 a. sifili1d e;· a 22 polmonite; ·a 24 blenor1

ragia. Da sei m esi diar:rea (6-8 \Scariche al .giorn-0) con feci r11u·co-sanguign e, a vol.t e ten.esm o', modi.ci dolori addominali e feibbrtcola irreg·ol are. "· Da 13 giorni .accusa dolore all'ipocon·d r·i o destro irra diantesi ·a lla region·e scapolare del.l o stesso lato, tosse stizzosa e ri·a lzi termici serotini (38°,5400) preceduti 1da brtvidi cli freddo· .e -~guiti da rnod ici su dori. Riferisce cl1e gli .son o state prr-aticate quattro iniezioni di emetina da due c·e ntigrammi ciascuna. En tra i n ,clinica il 30-IIX-1927. E . O.: P . 94, ritmiCO, valido; R'. 26; T. 38°. Soggetto dep erito; m odico vevsamen to sieroso con i caratteri di e6sudato nel cavo p.Ieuri.co· 1d€stro; f egato •uniformemente in.g randito, dolente, a sup.erficie liscia·, di cori.si~tenza no:rmalé. •Dopo J.a toracentesi (300 em e.) con !'.esame ra·diolo·g ico fu mes-sa in rilievo u na bozza della .grandezzo di mezza arancia situata in •corri~ srpondenza d·ella faccia convessa 1d·el fegato. Es . feci (da purg·a nte) : parecchie forme veg.etatiYe di entamoeba histolytica. 1Dal 1° al 7-X si sornrnini.strano gr. 1,5 di yatren pro die in pil1 ole. Al terzo giorno di cura la febbre ,cad·d·e; le condizjo ni .generali migliorarono; rimasero in variate l'epatomegalia e la diaTre·a. 11 9-X n on f·u rono più riscontrate amebe n elle.: feci ·da purgante &alino. Dal 16 aJ 21-X gr. 1,5 pro ·die d 'yatren in pillole. 22-X . L'ammalato si sente migliorato e chiede di essere dimesso. Jl fegato si 1pr esenta ancora un po'' .aument·a to di volume, quais·i indolen te alla p r es·s ione; l'alvo· iè r·egola;re. P er ragioni n on dipend·enti. dalla nostra ·volon tà non abbi.a.m o 1potuto .p raticare un se.condo esam.e raidiologiieo prima di ·dimetter e il paziente. Assen z·a di am eb e n·elle feci da pur gante salino. Rientr·a in clinica il 3-1-1928. Riferi.sce cb·e è $tato bene sino a circa 10 giorni fa quand-0 sono insorti d olori addominali 1diffusi pi-uttosto intensi e tenesmo, ai quali negli ultimi qu~ ttro giorni si sono aggiunti rialzi termi<:i 1

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1494

IL POLICLlNICO

.se.rotini (400) preceduti da brivddi di fred·do e seguiti da suidori. A .c asa n on $i è più curato credendosi g uarito. E. O.: P. 100, ritmi.ca, ip·oteso; R . 30; T. 380,5. Modico ingr.a ndim·ento dell' aia epatica che è 1poco dolente alla p·a lpà.zione ed aJ!la ;pressione. Il r .e:. 1p er to· radiologico è qua·si identico a quello 1Pres en.tato dall'inf.ermo quan 1d·o entrò la ·pxima volt a in clini·c a. Presenza di numerose form·e vegetative di ent.am oeba histo.Jyti·C·a n·elle feci ·da emi,ssione s pontanea. L a sommini5trazioh e ·di gr. 1,5 pro die d'y.atr.en p er os p er 5 giorni r egolarizza l ' alv·o e fa .s comparire i.e ameibe dalle if eci ma lascia invariat·e l' epatomeg.alia e la febbre. S 'inizi.a allora lia ·Cura ern·etinica (cri steri) cJ1.e apporta in pochi giorni un 5ensibi.l issimo migliorarn·ento ·della lesione epatica e dello .s t.ato g en e:rale d ell 'infermo. 1

•CASO II. (.Am·b ulatorio). - 1C. C., ·di anni 41, da Giarre, m·aritata. ~i\ 21 anni ittero. L 'anno s cor so (1926) 3.1p1 p endiC·ectomia .ed tster e.ctomia. Da 8 m.esi accu·sa inodi·ci d olori all ' epigastro .i rradiantisi alla spalla destra, senso ·di p eso d iffus o all'ad1dome, alvo irr egolare con feci semiliquide mucose. Riferisce di non aver e a vuto mai diarrea prima della malattia attual·e. 3 ottobre 1927, E . O. F·egato ptosico indolente; p.t osi r enale bi.Jateral-e; 1punto cistico dol ente; cistifel e ·non palpabile. 1La paziente :rifiuta di sottopor si al sondaggio duod·enale. 1Bs., feci da purgante: 1p arec.chie fotfme v.egetative e cistiche di entamoeba hist.olytica e di l am.b1ia intestina1is. Dal 5 al 13 qttobre. 1·rattam en.to yatrentco (gr. 1,25 1pro die p er os). 14 ottobre. Non s i r :iiscontrano am.ebe n elle feci ·da purgante; p ersistono rarhssim e forme vegetative ·di l amblia; modi co miglioram,en to sutbbiettivo. ·Dal 21 al 20 ottobre, g r. · 1,25 d'y.atren al giorn o p er os. 30 otto·b re, assen za di ame·b e e di lamblie n elle f eci; diminuito i1 dolore nel punto ci$tico . .Dal 6 al 14 n ovembre, si somministrano tre pill ole da ,gr . 0,25 ·d 'yatr en al giorno. 15 novem.b r e. L'ammalata 1sembra g u a rita. In. ripetuti ésami ooprolog i Ci non si rjscontrano p jù n è amebe, n1è 1am·b lie. Durante 1a cura è co1nparsa diarrea (3-4 sca:rich e al giorno ) con feci a c quose, ch è è cessata 24-48 ·ore ·d opo la sosp e11sion e d el trattamento. 1

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CASO III. (Ambulatorio) . - ·G. R ., di a. 53, da SiraicUJSa, ex-agen te idi polizia. A 18 anni bl·enorragia ed ulc er i venere.e .curate e g uarì.t e ; a 27 anni diarrea con muc o e 1Sangue n elle, f eci, durata 15 g iorni. Da .quest'eipoca l'al vo si è mantenuto irr.egolar e, a v olte con :feci muco-sanguigne, s ino al 1919, qua nclo in seguit o· élJd inten,sa cur.a emetjni ca guarì completam en te. Da ·C irca un anno .b a notato un po' di muc-0 san gui.gn u nelle feci e sen so di 1bruc jore alla r egione anale ·dopo la d efecazion e. 27 sett embre 1927. E. O. negativo. NelJ.e feci ·d.a pur~ante si r iscontrano i)::i recch i,e 1

[ANNO

XXXV, FASC. 31J.

form·e vegetativ.e di en tamoeba histolytica e di lamblia inte•stinalis. All'.esam.e r·ettoscopic.o· la mucosa rettale e della prima porzione d el sigma si pres enta arrossata , ricop.erta di mu co ed in ia1·c uni punti er osa. Nel muco ·p r·elevato du:rante la r ettoscapia si nota la ,p resenza di numerose fo rme v·egetativ e di entamoe·b a hi·s tolytica e di lamblia in.testinali s . Dal 30 settembre al 4 ottobre si praitica ogni g iorno un clistere d ' yatren (·gr .. 0,20 in 100 di ·aoqua). / 5 ottobre. Nessun miglioramento subbiettivo;; p ersjstono 1·e lamblie n ell e feci da purgante; le arn ebe sono scompars.e. •DaJ 9 al 14 e dal 20 a l Z5 ottobre si ripetono i cli-ster i d 'yatren com.e •sopra. 28 ottoib re. 1L'esame d el1'e fe·Ci è n e.g ativo; l'an1mal ato •di·Ce di .sentirsi b ene; rifiuta sottoporsi a nu·o·v a rettoscopi«~~ 1

CASO IV. (Ambulato-rio). -- G~ L. , di a . 33, da c:atania, contadino. A 22 ann i sifilide. Da 6· ar1ni frequ.en ta luo.gl1i malarici ed a periodi è. co1'to da accessi febbril'ì che cessano in 1se.guito alla ·Somministrazione di chinino . ·Da 10 m esi alvo diarroico· (5-6 scarich.e al giorn o) ·con fe.ci mu eose·, pirosj, e m o di ci d olori é1Jrld omina1i. 3 otto·b re 1927. E . O. l\!Iodica sp leno ed epatom egalia; il fegato è dolente, a 5,u perfi cie lfscra,. di con sisten za aumentata. N·el1e feci (.da 1p·u rgante) numerose fo1rme ,.e,_ getati ve e c i·stiche di entamoeba 11 iisto.lytiaa e cl i la mblia intestinalis . •L a sumministra zjon e dell'yat ren· fn· pillole· (gr. ~ · per ti, g iorni) provocò intensi ·dolori ad·domin ~li: a tipo coli·Co ·accompagnati da numerose sc ariche· alvin e diarroiche. Questi ~i5turbf p ersistettero attenuati anch e con le d os minori (g.r. 1,25) , cbe furo no datP per ·altri ·qua o g iorni co.nsecl1ti,·i, e s·comparvero del tutto a'P,pima sois p·eso l 'yatren·.. La p ersistenza n elle feci d elle amebe e del1e lamblie dopo il 1pirim o ciclo ·d i .cura e l ' insor.gen za rt ei su·ddetti doloTi addominali in s eguito n11 ~l rapia y·atrer1ica c'indussero a ricorrer e aJl' e111P~ tina. CASo V. (Ambulatorio). - G. P . ' ' ·· cri a . · da Catarri.a. ~el 1915 colite dissenteriforme durata circ~ 5 giorni e g;uarita. Da ,quest'epoca dolenzia che tutt ' ora pensist e, nella fos.sa iliaca destr·a e n ell'ipocondrio dello stesso lato. Nel 1924 ebbe una seconda poussée dissenterica fe·b brilo durata ci r ca 23 giorni. ·N·el 1925 appendicectom ia ·d opo la quale i d olori non scomparYero ed insoTs ero modici ri.a lzi termici serotini. anoressia e stitichezza alternata a diarrea. 15 settembre 1927. E. O. : Sogg-.e tto alquanto d ep erito; nulla degno idi nota a cari.CO· dei var i organi ed a.Jppare·ccbi tranne modico ,d olor e alla palpazion e d ella metà destra dell'addome. ·Es. feci (da pur1g ante) : num·e rose forrr1e vegetat ive di entamoeba histolytica. Dal 19 al 26 sett., la paziente prend e gr. 1,50d'yatr.en pro ·die p·er os. 27 setllembre. Alv·o regolare ; diminnit i i dolori addominali; a\Sosenza di amebe n elle fflci (d a purg a n ..•.e,\ .


SEZIONE; PRATICA xxxv. F ASC.' $1 ] . •• • • • • • • • .. •• • • • • • • ••• • • +. +........... ' ................+=++++' •:• • • • • " . . . . . . . . . . ...

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durante le quali vi ·fu considerevole squilibrio del metabolìsmo, la guarigione sovente resta sospesa. Questo fatto è frequentemente dovuto ad una insufficente provvista degli « elementi chimici ,. Calcio, Sodio, Potassio, Manganese, Fosforo, Ferro. Questi, . uniti _all'effetto « dinamico >~ di piccole dosi di Chinir1a e di Stricnina, ordinariamente vincono tale inerzia fisiologica . •

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1496

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Elimina calcoli bi~iari entro 24 ore, espulsi completamente con Je feci in form e consistenti o sciolti , senza operazione, senza pericolo. Numerosi a ttestati come segue: Ho :il ·piacere di oomunica.re che due malati, uno nel dicembre scorso e J.'.altro nel gennaio,, oon l' Anticalcolum nO'Il hanno a,vuto più alcun d.iBturbo. Aippen.a mi &i presenterà l'oooasione u serò ancora l'Anticalcolum, si~uro di otumere l'effetto desiderato. Oott. Cuido Colangelo

Terracina, 11 marzo 1928.

Medico-Chiru.rgo degli Ospedal~ di Roma.

Rappresentante per l'Italia e Colonie: A. PETTI, Casella Postale N. 851 - Milano Concessionaria per la vendita : Soc. An. A. Manzoni & C. Sede Centrale - Via S. Paolo 11 - Miiano (103) -

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·oFUSCOLO ' SCIENTIFICO

GRATUITO

(Approva.to dalla. R. Prefettura di Milano ool N. 7935 in data. 1• Marzo 1928).

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I ANNO

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F ASC. 31]

SEZIONE PRATICA

Dal 5 al 12 ottobre gr. l,5Q d'yatren 1pro die ·per os. · 16' otto.bre. Spiccato mtglior.ame11to subbièttivo; alvo regolare; assenza di am·ebe nelle f.eci (da purgante) . VI. (Ambulatorio). - R. P. V., di anni 12, da Catania. Nessuna malattia degna di n ota in pa5sato. Da sei mesi accusa lievi ed intermittenti dolori · colici sp•etSSO seguiti da scariche diarroich·e (1-3 al giorno) con feci giallastre senza muc{) n·è sangue. 16 settembre 1927. E. O.: Negativo. Es. feci (da purgante) : parecchie forme vegetati ve di entarnoeba histolytica. Dal 19 al 26 settembre gr. 0,75 d'yatren pro die per o·s. 18 settembre. Mì.g lior·a m·ento su·bbiettivo; alv·o irregolare; .p ersistono attenuati i ·d olori colici; assenza di amebe nelle feci (da pur.g an te). Dal 5 aJ 12 ottobre gr. 0,75 d'yatren pro die per os. 16 ottobr e, l'ammalato n on accusa alcun di-· sturbo; alvo regolare; a ssenza di amebe nelle \ feci (da purgante). CASO

CASO VII. - 1Gius. C., di anni 24, da Catania, .calzolaio. E sorido-muto dall'età di 9 mesi in $eguito a meningite cerebro-spinale. A 21 anni si contagiò di sifilide. Da tre mesi' accusa dolori addomir1ali diffusi a tipo colico, diarrea (7-10 scariche al giorno) con muco e sangue, a volte tenesmo. Entra in clinic·a il 10 setterr1bre 1927. E . O. : Nulla degno di n ota a carico dei vari -Organi ed apparecchi tranne modica dolenzia diffusa alla palpazione dell'addome. R. W ., 1p ositiva. Es. feci (da emissione spontanea): numerose forme vegetative di entamoeba histolytica. Dal 12 al 19 settem1bre si somministrano gr. 1,25 d'yatren p er os. Al 3° gio,r no di trattamento scompare d·efinitivamente la diarera; al quinto non si riscontrano più am·ebe n elle feci (da purgante); i 1dolori add ominaìi aumentano ma cessano del tutto appena soope,so l'yatren. Dal 1° all'8 ottobr·e, yatren, come sopra, che non provo.c a alcun disturbo a1 paziente. Il 18 ottobre, l'ammalato si sente ·b ene e chiede di e.ssere dimesso; assenza di amebe nelle fe.ci (1da purgante). 1

CASO VIII. (Arnbulatorio). - · ·L. G., di anni 40, da Pozzal.lo. N·essuna malatU a degna di n ota fjno a sei anni fà quando fu colta da tenesmo e dolori addominali diffusi che 1durarono circa 15 giorni e scomparvero do1p10 una cura em.etinica. ·D a un anno accusa modi.ci dolori all'epiga::;trjo, stitichezza alternata a diarrea ed astenia. 15 dicembre. E. O. : Nutrizione scaduta, pallolfe, punto cis tic o dolente. Es. feci (da purgante): parecchie forme vegetative idi entamo1eba histolytica. Dopo ·otto giorni di trattamento yat.reni.co per os gr. 1,25 pro die, l'alvo si r.egolarizzò, l'amma1ata notò un ,sensibile miglioTamento e non fua-ono più riscontrate amebe n elle feci (-da purgante) in ripetuti esami. Non è stata 1più rivista.

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1497

Riassumendo a.b biamo trattato con l'yatren 105 5 casi di amebiasi intestinale, lino dei quali presentava 1contemporaneamente metaistasi epatica, e 3 d'infezione associata (ameba e lamblia). Segnaliamo anzitutto che il preparato si è dimostrato scevro di qualsiasi ·azion·e tossica anche se somministrato a dos i r elativamente alte e per parecchi giorni con secutivi. C.iò, com.e 1è .amrne,sso •da t utti .gli autori, rappr·ese.n ta un ·vantag.g io considerevole offerto dall'yatren rispetto all'emetina la tossicità della quale ·p uò espoTre i 1Pazienti ad in·convenienti gravi ove la posologia non sia più misurata di quella da molti correntemen te us·ata. I disturbi accusatici da alc11ni amrnalati e riferibili verosimilmente ad intolleranza del prodotto sono stati mo·dici -O:olori addominali accompagnati, a volte, da scariche alvine prevalentemente a cquose. In linea di massima però la loro inten sità n on è stata tale da indurci a sospenider e il trattam.ento tranne che nell'Oss. llV in cui i violenti dolori a tipo ,colico. ·e l'e,sacerbarsi ·d ella diarrea co11siglia_ rono di non inshstere ancora n el tTattame11to y atrenico. È ·da notare ·però che in questo caao, s si. . ujto ambulatoriamente, non abbiamo potuto p.ssicurarci se l'infermo abbia o no osservato le rrescrizioni dietetich·e ~reced entem ente ricor.clate, che hanno tant·a importanza •p er il buon es ito della cura. Del r asto la comparsa della diarr,=a E.d il suo aumento, quando già preesisteva, $On:} da cons·iderarsi, sino a certi limiti, even ienze non del tutto dannose ,p er i pazienti, poichè servono a lilb·erare meccanic amente l'intestino .d a un buon numero di parassiti. Ricordiamo a .questo propoemetinica è indicata la sito c.he· durante la cura . s omministrazione di purganti salini ogni 3-4 giorni. ,p.er quanto riguarda l'·effi ca cia 1del preparato i risultati ottenuti n ei nostri an1ebiasici sono stati in linea di 1r1assima quanto mai lusinghieri o tali da uguagliare quelli ·Cl1e IP·Uò dar.e l'emetina. Un solo ammalato (Oss. IV) non si .avvantaggiò della cura yatrenic·a la quale per le ragioni esposte non f·u ripetuta dopo il primo ciclo (8 giorni). Escluso questo· n egli ·altri furon o notati dopo po chi giorni di cura la rapi1da scomparsa delle amebe (forme vegetative) ·dalle feci da [)urgante, un miglioramento ·d·ello stato gen erale e, ad eocezion e dei ca$i 1d'intolleranza, la scomparsa della diarrea e ,dei dol ori aiddominali. Ottenuta la guarigione clinica ab·b iamo consigliato ai nostrJ pazienti di ripetere il trattamento sino a completare in media 5-6 cicli di cura (di

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[ANNO XXXV, FASC. 31}.

IL POLICLINICO

8 giorni ciascuno) .con 10 giorni di riposo tra

10 5ettembre 1926. E . O. : .N utrizione buona; scle-

re subitteriche, lin gua impaniata; modica 61Pato, l'uno e l '·a ltro, ·e ciò allo scopo di evitare la comparsa di recidive che, come .suole accaid.ere a se- . m.egalia, punto c:Lstico ctol.ente, -cistifele n on pal-· pabile. guito di cure emetiniche insuffi.cienti, .p ossono Es. feci (da .p iurgante); numerose forme vegepresentarsi a più o meno lunga scadenza. tative e cistiche di lamblia intestina lis. Sondag. duodenale: presenza di lamblie (forme Seguendo qu esto metodo terap.eutico fin 'oggi vegetative) in eguale numero nel liquido duoden on I.Si sono avverate rr'icadute nei nostri amebianale .e n ella ·b ile cist.ica. sici (II-J,JI-IV-V I-Vill), tenuti in .osservazione, se La s·omministrazione quotidiana ·di gr. 2,25 d'yasi .eccettua quella presentata da uno di essi (II ) il tren in pillole per os, continuata p.e r otto· giorni>n on ,p rovocò disturbi e n on app·o rtò al.cun miglioquale credutosi guarito dopo il !Primo €pisodi-0 ramento; le l·a mblie persistettero n-elle feci, n€l n on volle più C'Urarsi. li1quido . ·duodenale e n ella bile cisti.ca. Va p·erò ricordato che per l'yatren vale quanto _[.,'inferma volle es.sere dim.es•s a 1per entrar.e in l 'espe.rienza quotidiana .ci ha in.segnato per l'emeun rep.arto chirurgico. tina e cio·è che non è poissibile stabilire in mo·do CASO II. - Sainto tD., di anni 33, ·da Catania, cocassoluto la durata ·Complessiva del trattamento € chiere. Je dosi -del farmaco v.ari-ando e.sse da caso a caso. Durante la guerra -soffrì lievi disturbi gastr.o Nulla possiam.o 1dire sulla efficacia d·ell'yatren en.terici non b en precisati m entre si trovava s ui fronti J.taliano e !f:rancese. 105 nei casi emetinor.esistenti n on avendo avuto Tre anni fa fu C·olto d-a diarrea (5-6 -s.cariche l'opportunità ·di sperimentarla. al gio.r no) co n feci muco-sanguigne, ac.c ompaDai risultati .ottenuti in un s olo caso di ineta- gnata da sen·s o di peso ·diffuso all'ad·d ome. Que·sti $tasi epatica (Oss . il) non ci sem.b ra !Pll'U·d en te disturbi co.n alternati v.e di tregua e id i acuzie duraron o ru.n anno dopo il quale cessarono senza trarre delle e-on.elusioni definitive poiché il micure &p·e ciali. · glioramento notato in un primo tempo si può Da .ci;rca 18 m esi ·è ricomparsa Ja diarrea c·on forse attribuire ai pochi cen tigrammi di emetina i caratteri su·ddetti. sorr1ministrati immediatamente pri.I!la dell'yatren. 16-X. E. O. : negativo. . Es. feci (·da purgante); numerose forme v·eg.etaQuesto, quando l'infermo en trò la seconda vol.ta ti ve e parecchi·e ·cistiche di lamblia ·intestinalis. in clinica., riuscì inefficace contro la lesione epn,.S ondag. .duodenale; p!I'.esenza .ai par·ecchie lamtica, la quale invece regre·dì :rapidamente dopo blie (forme v-e getative) n el liquido duodenale. pochi .clisteri di emetin.a (da noi propooti nella Dal 30-X al 6-XI yatren (gr. 3 1pro die in pillo l·e) . ter~pia delle ep·a titi amebic.h.e) . 7-XI. l\lligliorate le condizi·o ni generali, diminuita la ·diarrea; 1p ersi·stono le lamblie nelle feci e nel liiq uido duo•denale. Dopo ·du e lavaggi duo enali con soluzioni (.em e. 200 ) d'yatren all'1,50 ~comparvero i par assiti dalle feci e .dal li.quiid o ·duo1denale. Abbiamo voluto sperimentare altresi l'efficacia N·essun ·di·sturbo durante il trattam.ento. dell'vatren 105 contro la Giardia intestinalis data ' ·Dime&so non è stato più rivi,sto. la· mancanza di un rimedio, nonostante i molti -proposti, che n e.ila terapia della latnbliasi n on laCASO III. - ..t\.lfio T. di anni 36 da 1Catania, calzolaio. sciai&se ·delusi, come spesso avviene, n1edici e Da sette mesi aocusa ·diamea con if eci dapprima p azienti. mucose poi muco-sanguigne. Allo stato ·qualche 1discr·eto r i.sult ato è possibile ·E. O.: negativo. otten ere soltanto con i preparati ar8enicali (spePresenza 1dt numerose forme vegetative di lamblia intestinalis nelle feci da purgante salino e cialmente lo « stovarsolo ») ma n·eanche questi nel liqui.do duod.enale. r iescono utili in tutti i ca:si. La ,somministrazione di 1gr. 3 d'yatren in pilI Jambliasici c'Urati con l 'yatren iSono stati 3 di lole '.Pro die per otto giorni consecutivi (ripetuta cui uno con localizzazion.e angi·o.col·eci,stic·a; tutti due volte) ed i lav-aggi duoidena.li (quattro) con i:;o.luzione yatrenica (al1'1,5 %) riuscirono ine'fricoverati in clinica. fi-ca ci. Riferiamo brevemente le storie. Nessun -disturbo ·durante la cura. 1

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CASO I. - G. I. , di anni 15, ·da Giarre. Nulla degno di nota n el gentilizio e n.ell'an.amnesi r emota. Mestruata r egolarmente ·da due anni. Da quattro mesi soffre ce·f alea .ed astenia accomp·agnate da modiche ed incostanti elevazio;:ni tern1iche s·erotine. Da 26 giorni la febbre è quotidiana e raggiunge i 38°. . L'alvo è s tato sempre r egolar e.

.In du e di 1questi iamb.Jiasici l'yatren si mostrò i;i.1efficace; •soltanto in uno (II) scomparvero i flagellati dalle feci e dal 1iquido' duodenale, cessò la di·arrea e migliorarono le c·on·dizi·o ni geneT>alì do.p o i ·due lavaggi duodenali con $Oluzione yatrenica all'l ,5 %. • P erò non avendo p-0tuto seguire a lungo l'in· fermo non •sapipiamo se le lambli.e siano o no


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SEZIONE PRATICA

ricomparse in seguito, così come suole avverarsi dopo cure stovarsoliche anche intense. Invece n elle infezioni as$ociate (ameba e lamblia), la somministrazione ,dell'yatren 1p er os o per clis tere fece s.eompar1re. (in due ca.s i su tre) dalle feci l'u110 e l'altro parassita che non sono st~t.i più ris·eo.n trati fin'o.g gi. L'esiguo numero. di ammalati trattati e la discordanza dei risuJ.tati ottenuti non ci aut.orizzano per ora a pronunziarci sulla efficacia del tTattamento yatrenjco nella lam·b liasi intestinale e colangitica. Tuttav.ia questo tentativo terapeuti.eo merita, a nostro avvis o, ·d i essere cont1nuato per poter concludere definitivamente nel suo valore reale. B'IB LI OGRAFI.I\.

ASCOLI MAURIZIO. Rif. M·ed. n. 16, 1912. ID. Conferenze ai medi-ci in gu erra. 1\tlilano, Stucchi Ceretti ed. 1915. ID. Rif. Med. n. 19, 1915. ID. R. Ace. Se. med. Pale.r mo, 25-VI-19·21. ID. Sicilia Sanitaria, n. 1, 1923. !ZAR GUIDO. A me.bt-asi. Catania, 1922, Giannetta, ·ed. ID. Le metastasi amebiche. Catania, 1925. Tipografia Salesiana. ID. Atti XXX Congr. soe. ltal. med. interna, 1925. SANFILIPPO E. St'U dium, Il. 11, 1921. PAPPALARDO C. Rif. m ed. Il. 44, 1924. ROGERS L. Brit. M·ed. J. 1912. MILIAN. Bull. Soe. Mé·d .. hò1p. 1913. ID. Jb jd., 5 nov. 1915. WADHAMS s. H. e HILL tE. C. J . Am. med. Ass., 1913. MUHLENS P. Vo;rtrag g.en. im. Hamburger .A.rzteverein, 8-111-1921. MENI<. Mun. ·Mediz. Woch . n. 10, 19-2-3. OLPP. Die arztl1che Mi.ssion, n . 4, 1922. SILVA MELLO. Brazil Medico, n. 29, 1922. BIRT. Mun. l\1ediz . Wocb. n. 7, 1923. MANSON-BAHR E MORRIS. Tbe Lan.cet, 1925. HUPPENBAUER. Mune. Meiùiz. Woch . n. 19, 1923. JAms1 ERICH . Deut. Mediz. Wocb. 1925. RODENWALDT, BUCHMANN. Trojp . . dis. bul., vol. 23, pag.. 376-648. REHBEIN, CHOY. I1bid., vol. 24, pag. 11, 353. JOHN KESSEL e Orro \VILLNER. Tropic. Medie. and Hygien e, 1925. BACH e STEINHAUER. Mun. Med. Woch., 1926. KUENEN, TRAVAGLINO, KATSURADA, LANGEN, BAX, REISS. Citati da SCHWARTZ. RuGE R. L'Yatren 105 nel trattamento della dissenteri a amebica. Edizione parti.coY.are ·dell'I·stituto Behrin.g. 19·25. 1M arbu;r.g, Lahn. SCH\VARTZ L. Contribution à l'étude du traitement de la dy sénterie amébienne par le yatrèn 105, Paris, 1927, Marcel Vigné, éd.

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OSPEDALE CIVILE DI PORTOGRUARO Primario chirurgo: ·P rof. PIERO TASCA.

Considerazioni intorno a un caso di ulcera pilorica sul punto di perforarsi 1P er il dott. RINO BOTTOS. e.sporr·e il caso clini co rif e.rita in questa 1101 a s_ o no 6tat() indotto ·d alla singolarità del quu.dro fenorn enolog ico quanto· inai oscuro e male interpretabile 1dal punto di vista diagnostico e dalla speciale fisiono1nia dell'andamento postoperativo, rpensando che la e~·p osizione e la critica di casi simili possano giovare a fissare e chiariire sernpre più quale debba e possa essere il con tegno terapeuti co ch jrurgico da ten0r$i nel! trattamento di tali mal ati: ;p robl ema che si irnpone spesso al chirurgo sul tavolo d'operazione col la tiecessità di una imrnediata risoluzione, e senza u11 programma presta:bilito. Ad

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Stor1a clinica 1del malato z. Camillo di anni 22 da ·Giruaro , 11. 2621 del Registro Nosologico Re-

parto Chir. ·Masch. Entr a il 19 ·g iu·g no 1927. Viene accolto ·di rn attina in p·r eda a dolori violenti all 'a·ddome ch e ~em1brano localizzati arl 'ipo condrio ·d·e stro ·e che .durano da ieri a sel'a:;: n on pare ·che il p. abbia 1dato occasione alt'lni-sorgenza di tali distuir·bi co n ·disordini ·di ete-tici;n on ha .avuto vomito. Non diarrea. Nega di aver· mai avuto in passato soff e:renz e ad.domin.a·li iru gen er e e ·di sturbi gastrici in j.specie. Anamnesi rerrnota n egativa: nulla di n otevofe $i ril eva da1 1alo ereditari o. Non contrasse malaria: n ega lu·e e contagio blenorragie:o. Ieri a sera fu 1p urgato con .p urgan te salino, poi fu visitato dal m edico del 1paese che conS>igliò il trasporto j n ospedale. Esame og·gett1vo. Soggetto di asp etto molto sof. ferente. Apiressia, lingua arida., polso frequente (100) ritrni co, a.id onda m edj a. Esame dei visceri t oracici n egativo. Addom e retratto, teso, con 1parete con tratta a difesa in tutta la rn età 'de$tra: l'a ddome rimane immobile nei moti del respiro che .si effettua col tipo toiracico superiore. : 1Dolenzia vivissirn a a lla pressjone in un punto' s otto l'arcata costale ·d.estra che corriStponde fl sede 1d i colec·i$ti. Data la difesa parietale n on è rpossi·b~lc alcu11 ap.p rezzam en to palpatorio in 1p rot on.di t à . " 1Dolenzin molto minor e in sede appendicolare-. Ottusità epatica e splenica b en conservate, n ei limiti di norm.a. La per.eus sion e ·dell '.ambi to addominale dà rper· tutto risonanza tj:mpanj ca. Sd. applica sul ventre una larga borsa idi ghiac-· c1o e sj tiene il malato in osservazione. Nella giornata .si .esaminano le orine 1c.be ven-gono emesse in quanti tà scarsa (700 em e. ) e-· son o di colorito .g iallo-rossigno, cariche, c on· rpe&o specifico ,di 1018, senza eomponenti anoirmalL Nei due giorni susseguent i all'ingr·esso i fen om eni dolorosi all'addorm·e andarono dilegua11do; il ip . che era apiretico diceva di sent ire 1dolen ziai 1

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scarsissima alla pressione della mano nel quadrante sUJperiore destro ·dove al momento dell'ingiresso il dolore era squisito; ipermaneva tuttavia, sebbene diminuita alquanto, la retrazione di difesa 1della parete addominale; non vo.ffiito, non ittero. Jn terza giornata dall'ingresso , sebbene la sintomato logia poco chiara non avesse permes~o una diagnosi ·di pro.b a·b ilità, tuttavia orientati verso il concetto ·d i una lesione coleci.stitica, imp·r eisionati peir la persistenza .a.ella difesa addominale che . ci 1pareva m·ale in accordo con la scarsa 1dolenzia asserita dal malato, si decise di inter venire operativamente. 22-6-27. Morfio-eteronarcosi. Ampi:a incisione laparotomica obliqua fra ipocondrio destro ed eipigastrio p·a rallela al! 'arcata costale, due dita al disotto .di questa: si cade ·s ubito su ll·a facci a anteriore del piloro dove si vede una larga placca giallastra, ampia ·quanto una moneta da una lira costituita , da essudazioni fibrinose plasti.che che legano alla pairete pilorica l'epiploon; n ello spesso-re della parete stessa si sente un induri:mento calloso a forma di castone, grosso• come una mandorla: è manif eBto trattarsi di un'.u lcera pilorica ch·e, sul punto di perforarsi fu t a~ppata dall'omento. Col ecisti integira, regione antrale dello stom.aco fortemente congesta, iniettata. ·Gastr odigiunoanastomosi r etroco1ica-posteriore s econido Van Hacker (ansa corta). Sutura parietale a st1 ati. Proctoclisi con .adlf.enalina . 1

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cessò in br·eve; doipo pochi giorni la piccola breccia aperta n ell'angolo inferiore della cicatrice laparo·t omica si colmò ·di giranulazio·n i avviando~i a rap·i da riparazione. Ma intanto, nella zona sottom·b elicale dell'oo, dome er·a andata delineand-0si una tumefazione diffusa, r eniten te alla ;pression.e, 'leggermente ipofonetic.a alla 1p ercus~ione, che aveva sed·e me· diana eotendendosi dal pu.b e al bellic o, mentre i suoi limiti an·dav.ano p erdendosi ~ui lati senza una netta .dem.a rcazione : detta tumefazione, che aveva aa conform·a z·i one di una focaocia, ~a quasi indolente alla :pressione e scemava di volum.e quando l'intestino si vu·otava abbondantemente di feci o di gas. .Dal retto il dito esploratore sentiva una massa ela~tica, a limiti indefiniti, .ch·e ingombrava tutta la pelvi e ch·e la mano .palJI>ante 1dall'addom·e agevolmente identifi.cava con quella prima accennata in r egione ipogastrica. Si aveva l'imp-ressione che si trattasse di un con glomerato ·di anse insieme legate da aderenze pJastich·e, senza .escluder .ch·e .fra esse qualche raccolta liquida potesse anche esistere, certam·ente non di , volume e di importanza tale da assumere fisi onomia ,precipm.a n ei riguardi della anormale formazione che si ,p alpava nel ventre e nel bacino. Il malato era intanto costantem ente apiretico, quando a quando si lagnava di lievi tu·rbe di· suriche, saltuarie e ipasseggiere; aveva a.ppPtito buono tanto che si ·durava fatica a costri11gerlo alla ad.atta dieta . .Rj tenendo di aver a fare .c on una formi. di peritonite plastica subacuta sen~a ten,dr.nza alla formazione di raccolte, ci 1i111ita1nruo -ad una terwpia tutta fisica, pifescrivendo app Ucazi1)ni calde sulla parete addominale, clisteri caldi quotidiani e se1nicupi. Infatti i fenomeni di r eazione peritonitica .a11darono .dileguanido a•b baStanza sollecitamente, talchè un m ese circa d-0po la.. loro insorgenza il mala·t o si trovava 1n con,dizioni da poi.er es$ere dime$SO ·dall'ospedale. · In data 5-8-27 fu eseguita una l'adjo.c.:copia d ~ controJlo 1della funz ionalità ·g astrica; il r1 ipert.o fu il s eguente: ombra gastrica tutta contenuta nella m età sopraombe1i.cale del ven tre; appena ingerito ii pasto opaco ·questo passa con grande rapidità n el tenue a traverso la stomia; una pie.cola parte intetta tuttavia l'a·n tro pilorico che si forma lentamente ed a$Sume l a figura 'li 1;11a bozza lunga ed affilata; il p~saggio in duodeno avvien e l entam,ente ed in scarsa qlJantità: d•,po un quarto d'ora dall'ingestione la massin1a parte del tenue ·è intettata. Lo stesso giorno 5-8-27 il malato viene .di1I1esso. Lo si rivede .ambulatoriamente ai primi del dicembre cinque ma$i ·doipo l'operazione: è in ' generali cltime; stat-0 di nutr1z1one . condizioni floll'ido, non accusa disturbi di alcun ~enere a carico dell'apparato di.gerente: la palp·1 zinne dell'aiddome non · rivela alcunchè di anormale.

Il d eco r~o postoperativo fu turbato in terza giornata dal1a insorgenza di fenomeni bron chiali con elev·a zione termica non di alto grado (massimo di 38.8), tosse insistente e stizzosa con abbonda n te escr Pa to muco-purulento ; in quinta giornata, qua11do tali fenomeni a carico delle vie r espiratorie già an•davano ce dendo, il p. cominciò a lame11tare dolori ·a ll e parti più declivi dell 'addom8, specie alla r egi one ipo.g a$trica ; tali d oloiri n on erano .continui e sembravano cedere alla evacuazione di gas e di f eci che avveniva spontan eamente. Mai vomito. In ottava giornata fu'rono tolte l·e suture cutanee; la ferita a1ppariv·a gu.a rita per 1Prima intenzion e; i.I malato era apir etico. Dopo du e o tre giorni dalla rim ozion e 1dell e sutull'e si vi de che la medicazione era intrisa di siero torbidiccio e sco·perta la ferita si n otò che verso l'angolo esterno 8$S::t mostrava s egni di r eazion e. infiammatoria n ()n di alto ~r·ado; disunita per qualche centimetro la cute e riaperta cosi la ferita nell'angolo estern o si di ede esito a qualche cucchiaiata di liqui.do torbidiccio che proveniva m anifestamente dalla profond ità della r egione, aveva un odor e acre quale sogliono avere i liquidi che plI'oven~ono dal lume gastrico o duodenal e nelle fi s·t olizzazioni che f;eguono a interventi su tali tratti del canale diger ente. Sulla Ed ora, .esposta i.a storia clinica, alcune concute ci rcostante alla ferita il $ecr.eto mostrava un'azion e intensamente irrit.ante, tanto che . si siderazi oni: stabilire con certezza la diagnosi di ~red ettc oprortuno spalmar detta cute con so- . uloera .gastrica '8!I'a · imipossibile, .dato ,c he ·dal stanze grasse dopo averla trattata col nitrato punto ·di vista clinico e ·d iagnosti·CO ~i avev·a la d'argent•) liquido. assenza co,m pleta di sintomi prossimi e di fatti Del resto la secrezione del liquido in p·arola


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anche remoti che potessero guidare aid una tale · L'altro caso, M ... ·G iacomo; (storia n. 2453) venni) colpito da un .dolore violento che ci i:raadiava diagnosi. Il nostro paziente infatti non aveva presena tutto l'ad·dome, più acuto però in regione tpotato alcun dolo.re alla r egione epigastrica, dolore oondriaca 1d estra e in s ede. appendicolare; non spontaneo o ·alla pre&Sione, mai,.. neppUII'e dopo el9be vo,m ito nè f·eb·b re. , ·S i intervenn.e pe.r lesione <:olecistica con ampia incisione par.arettale e .qui i pasti, non ebbe vomito n è ·di sole sostanze alimentari, nè di queste miste a sangue (ematemesi) pure si wovò indenne la coJecisti; lo stomaco e n·eippu:rie e·b1~e gastrorragie. Mancava dunque la invece presenta va una 1Perforazi.one ~n regione pilori.ca. triade sintomatica che rap·p resenta la sintomato" logia classica dell'ulcera gastrica: dolore epigaNotevole il fatto che nei 1due casi in parola, strico, vomito .e gastrorragie. eaduti in os~ervazione a distanza di un anno Neppure una diagnosi di 1probaibilità era posl'uno ·dall 'altro, -si trattava ·d i rpadre e figlio; amsibil-e perch·è an·c he l'esame .o ggettivo poco coabedue guarirono tirattati con la sutura di sepdiuvava ad arrivare ad una diagnosi di ulcera pellimento della perforazione, gastrodigiunostogastrtc11, foSG e 1p ure diagnosi di pro·b abilità. mia complementare ·e ·drenaggio 1d.ell'ad·dome. Esso e$ame .ci rivei.ava solo un so1g,g etto molto Come si vede, quindi, l 'ulcera gastrica qualche sofferente, con lingua àrida e polso frequente, volta può ,decorrere in .m odo· così subdolo da in cui però, data la fo~te ·difesa della 1Parete aidmascherairci la vera essenza della malattia e pordominale, n·on era p ossJ·biJ.Q ·a lcun apprezzamento tarci a ·delle diagno~i .errate. palpato.rio in profondità. . :Nel nostro caso in.fatti si rivolse la nostra atTale decorso asintomatico dell'ulcera gastriea tenzione v1erso una lesion·e colecistica, g u i-dati è un fatto noto; le stati&tiche annoverano spesso più ~a un sospetto ·diagnostico che .da un conin questi ultimi anni simili casi. Non di rado cetto organico, convalidato da dati semeiotici e infatti all'autopsia si trovano le note a.ccidentali funzionali numerosi e concordi : infatti ·anche 'la di un'ulcera dello stomaco, ancora in via .d i difdiagno·~i di colecisti·te acuta avrebbe avuto in suo fusione o già. cicatrizzata, in individui che, duap1poggio un uni.co fatto: il dolore acuto, viorante la vita, non av·evano mai avuto il minimo lento, localizzato in sed·e vescicolaIDe che si prodisturbo ga&trico. vocava con la pressione del dito in grado assoCosì pur·e ci ~ono dei casi in ·CU·i l'ulcera . galutamente intollerabile per il ;paziente che si strica produce dei -sintomi sotto forma di lievi sotiraeva di scatto. so.fferenze gastriche, t-ali da non permettere di Quanto al dolore spontaneo che pure ·e.ra presente nella predetta sede, deve$i dire che non d.edmrre soJ.am·e nte da essi Ja presenza di un'ulcera rotonda, ,c he all'auto1P5ia poi si :rivela com-e presenta va il carattere ti.p ico <i ella coli-ca biliare e non aveva irradiazioni nè al d-0rso nè alla retale. gione jnterscapolare destra, .coin·e accad-e sp.esso Anche la casi$tica operativa di questi ultim i Rei jpazienti affetti da colica biliare. anni ha sem.p re più messo in luc.e questo insen nostro malato poi non ebbe mai vomito, diarsi dell'ulcera senza una ·siliaira sintomatoso.m e gtà a .bbi-am.o veduto, e n·e ppure ittero; felogia. momeno che non manca ·quasi mai, sep,p·UII'·e d i D~e ree.enti casi della statistica 0 1 p eratoria di lieve grado e di breve du!l'ata negli accessi da questo os.pedal e sono chiaro esempio in qu·e sto colecistite calcolosa. tDi più il f.egato pres·entava senso: il primo, tale M.. . Lu.ciano, Stoiria n. 2385, ,renne colpito improvvisamente da forti la sua Òttusità n·ei 'limiti normali e per la forte contrattura ·della parete addominale alla palpadolori addominali nel ·quadrante destro infezione n·on si p oteva distinguere la .cistifellea e riore, dapprima, ·diffusi poi ·a tutto l'addome , • non si avrebbe appr.ezzato alcun ingirossamento con febbr e e ·qualch·e conato di va.m ito, l 'alvo era chiuso. iEs1Sendo l'ammala·t o in condizioni genedi es$·a, ·qualo:r a foss e esistito. Ora coll'i.dea di intervenire sulla cistif.ellea, si rali molto gravi si inteirvenne d'ur.g enza per afP~ eseguì una incisione laparotomica obliqua fra pendicite; l'appendice iperò quantunque iniettata ip0co:hdrio ·destro ed epigastrio 1parallela all'are tome-QtO$a, non pres·entav·a , alcun segno di lecata costale e due dita al disotto di questa. E sione, in ,p erito,n eo .c' era invece abbondante lia fJUesta incisione ch·e abitualmente ~i usa in quido torbido, ino1d·oro, misto a resi.dui alimentari indigeriti, che 'orientò su·bito l'operatore· ,questo ospedale d·arre la preferenza p·er gli intèrv,enti sulla .colecisti e sulle vie ·b iliari, come verso il C-O!lc etto di una p'e rforazione .g astrica; infatti, '0.perto l'addome in r·egione epigastrica, si a ~ ella ch e .p ermette un Jarg-0 accesso àgli or• gani in parola, specialmente ove si abbia l'actrovò· una p erforràzione di picc·olo cali•b ro che oorg. interessava la !Parete gastrtca a ca"Vallo 1della pic.. i mento di solJevare con un cuscinetto re$istente il lom1b o ed il fianco destri del paziente. cola curvatu~a n ei .pressi del piloro. 1

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Del Testo ques·to taglio obli.quo 1può essere combinato ·con un a inCi$ione 1nediana epig·astnica alta e adattar.si così a qualun que interv•ento sullo .storr1aco e coll 'ag.g·i·unta .d i una incisione para!f.ettale destra che parte dal suo estre.mo esterno, ;può facilm ente trasformarsi nella nota incisione ·di · Kehr, vantata come la più adatt·a a drure la iPiù ampia luce sulle vie ·b iliari. ~bbiarr10 già rif.erito $Opra come invece di uria 1esione colecistica si sia trova·t a nel nostro caso un'ulcera ,p ilori cçi. in atto di ;perforarsi, t-appata dall'om ento che, 1' a guisa di innesto epi1I»loico, si era ireso tenacemente aderente alla faccia anteriore del piloro bloccando la perfo-razione neJ momento in cui st.ava per effettuarsi. .Di necessità qujndi si abban·do·n ò la ·Colecisti e si dovette intervenire sulJ.o sto.m aco. Attualmente nei cast id i ul.cera gastrica si contendono il cam'Po due interventi: la gastroenterostomia e la r esezione gastrica. 1L a gastroenterostomia, nella varietà più comune, cioè la gast·r o- . digiunoanastomosi posteriore r~trocolica alla V. Hacker ha tenuto da sola il campo nella cUJra chirurgica dell'ulcera gastrica per un trentennio ci.r ea: s-010 in questi ultimi anni è entrata a contenderle il campo la resezio~e gastrica. Intervento di modesta mole, poco aggiressivo e scarsamente .p·ericoloso in mani es.e.r.c itat·e, la gastrodigiun o1stomia ha dato e 1dà tuttora nella terapia dell'ulc·era 1risultati buoni in llna grandissi.m a maggioranza di .c asi: ·q11ale che sia il meccanism·o invocabi.le ·a spi egare la benigna influ enza di questa operazione sul decorso dell'ulcera (ab·b reviarnento 1del soggio·r no degli alimenti n·el ventricolo e quindi del iperiodo .di digestione gastrica propriamente detta, neutralizzazione 'Più o m eno ·i ntensa 1dell'acidità .g astrica .col reflusso di bile e di secireti pancreatici nello stomaco, r elativa sottrazione della porzione antrale e del piloro al passaggio degli alimenti e al lung·o soggiorno del secreto acido n ella porzlone ·pilorica, protrazion e del 1periodo ·di riposo dello stomaco, ecc.) sta di fatto c~·e i buoni ri$ultati ero.ergono da statistiche foltissime di numerosi chirurghi di tutto il monid o: la modesta statistica di questo ospedale, relativa ad un quinrlicennio di ·attivjtà chirurgica (una cin·quantina di casi) non ci O·ffire un solo caso clinicamente e II'adiologicamente ravvisabile com e r.ectd.i va; e si tratta di una clientela che n on emigra, c~me è costume 11ei grandi cen tri cittaidini, da un chirurgo all'altro: di modo che i risultati possono essere seguiti a distanza con relativa facilità. 1Ma a parte questo esempio che potrebbe \~.36cre dovuto a fo1rtunate .co.n dizioni, sta di fatto che mo1lti chirurghi. clopo aver battuto per qualche anno la strada nuova della :resezion e ga3t.~ie:t, sono tornati alla g·astroenterostomia n ella rr!=~è::· 1

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gior 'Parte dei casi, riservan do la resezione a quelli che offrono particolari .condizio.n i di favore per la e5ecuz.i one tecnica ·d·ell'interv13nr.o. ·Con 1qu·esto· non si vuol dire che la resezione gastri~ non sia operazione idonea a daTe ottimi risultati in molti casi .di ulcera rotonda dello stomaco e specialmente in quei casi che rneglio si offrono ad una corretta e disc~plinata e$ecuzione tecnica (mancanza di aderenze ;>rofond~, assenza ·di infiltrazione e retrazione degli <.'~.i­ ·Ploon, facile estrinsecabilità dei vtsc·eri, relativamente stomaco e prim.e .po.r zioni d,e l duodeno, ecc., ecc.), vogl-ia.rn di-re solo che sì tratta di un·a ·d.elle operazioni più aggres.sive e complesse che la mode.rna chirurgia viscerale abbia i ded.to e messo in pratioo., operazione che anche nelle mani più esercitate non irichiede rr1eno di 11n'ora e mezza di tempo 1per la sua e&ec uzione; durq,nf\~ la quale non sono· inf·requenti gli incidenti emorragi ci dovuti alla lacerazion e di aiderenze fortemente va5colarizzate o alla ·difftcile emos asi di sti1piti vasali importanti in m·ezzo a tess i infiltrati: .moltiplicando inoltr·e 1a estensione Jle s uture a tenuta, vengo.n o necessariamente aumentati i rischi che ·p ossono derivare da eventu·ali insuccessi i1el1a tenuta dell•e suture stesse. ,per t'l1tto ·questo mi par logico pensare che la resezione gastrica .g iustificata anche nelle $Ue più djfficili condizioni di esecuzione tecnica nei malati ·d i carcinoma d•el ventiricolo, non lo sia a ltrettanto n ei malati di ulcera semplice a m.eno eh.e speciali condizioni ·dii facilità di esecuzione n on ne attenuino granid emente il rischio: per .ciò credo che ancora un laT.go .campo. di azio ..1e ri1nanga aperto alla gastrodigiunoanastomosi nella .cura ·di 1questi malati. Una ·delle ragioni iper cui alcuni adottano Ja resez·i one è anch e la convi.nzione c he sull~tJl{;era lasctata in sito si impianti con facilità il cancro. De Takats infatti all'esame istologico di alcune ulceri re.secate trovò una prrolif·erazione at1'Pica sui loro mar.g ini nella propo.rzio.n e del 25/100; però le stati.stich.e di vari autori a questo ·r iguardo riporrtano cifre molto discor·danti, perchè, mentre alcuni riferiscon-0 l'l o il 2/100 di uJoeri tra, sformate in cancro, altri ri.p ortano persino il 70 ed il 100/100 dei casi. • Le cau~e .di tale div ersità, secon·do Papin ·e Angelin, ·dip en,dono da i oriteri seconido i quali furono fatte le stati·s tiche: qu.elli che sulla guida di ulcerosi .s icuri ricercarono se si era formato il can cro, ottennero cif.re assai basse, ~1entre quelli che vollero studiwre quanti cancerosi ave:;sero sofferto· prima di ulcera ottennero 1e cifre 1più alte.· Tutto questo però non Ci ·a utorizza a stabilire con sicu-rezz.a cl1e s p.esso .dalle ulceri gastricl1e si sviluppi il canciro, anzi, secondo Gamna il fatto è assai raro; non basta difatti per 1

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SEZIONE PRATICA

ammetterlo il trovare associate nella stessa regione deJJo stomaco le due aff.ezioru, percl1è è assai fr equ.ente il ·rappOII'to inverso: cio,è lo svi1upp.o secondario .di un'ulcera .$Opra la parete invasa da carcinoma. De Takats stesso ,p.erò di-c·e che i risultati ottenuti con 1g astroenterostomia da una parte e con res·ezion·e dall'altra, fur ono equival·~nti; Kutsha-Lis.seberg invee.e nel Deutsche.Z eitsch. filr Ch'ir. ci riferi5ce che in ottantacinque 01p·e·rati per ulce.r a gastrica con gastroenterosto1nia due soli morirono (mortalità 2.17/100) idei quali uno per circo1o vizioso, l 'altro in seguito ad emorragia da u1cera, mie ntre che in ventisei casi tTattati colla .r.esezione la mortalità salì al 21/100; pure il W.ank·e osservò in un grande numero di casi cne i risultati dei due metodi $i posso.no ritener e .equivalenti. Nel n ostro caso si procedette ad una gastro1digiunoanastomosi ad ansa .corta (secondo v. Hacker) facend·o cioè, come è attualm.ente classico una larga bocca anastomotica n~l punto più d.eclive possi1bile d·eilo stomaco, istituendo così un'ampia anastomosi allo scopo di assicurrare un facile drenaggio allo stomaco. Si 1dice che la .ga~troenterostomia così eseg'ui1a _presenti talora degli inconvenienti che 1principal1n.e nte pro1Ven.g ono dal tropipo 1rapi.do passaggio degli alim enti nell'intestino, donde uno stato dispeptico; in secondo luogo si avrebbe una d·eficienza prog.ressi va del muscolo gastrico; la cui funzione motrice idi ventere.bbe inutile; in ultimo si avrebbe runa più facile disp ostzione alle ulceri peptiche .del digiuno e della bocca anastomoiica in seguito al con tinuo 1 cont~tto ·di &ecrezioni gastr iche. N·oto di ,passaggio che nelle numerose gast.ro,d igiunosto·m ie eseguite .c om.e so.pra si è d·eito non .$.Ì eb·be da noi alcuno d·ei segnalati in convenienti . S. Au•dain prescrive di ricorrere, perr .evitare t ali inconvenienti, ad una gastroenterostomia in cui la anastomosi sia posta leggerm.e nie al d•isotto del .punto più ,decli v e (due centim.et:ri circa) ristabilendo così la continuità del tu·bo digerente nelle condizioni più vicine a quelle fisiol ogiche. In queste condizioni gli alimenti possono· soggio1r.n.a re più a lungo nello stomaco e p·a ssar.e poi n el tenue in un grado iniziale idi dig·estione; ino'ltre, dovendo il ci·bo transitare per ·un ·Orifici·o str etto, passerà .gradualmente ed il muscolo conse.r verà la sua tonicjtà e la sua contrattilità; n e.i ·iPEriodi inteirdigesti vi infine, il s uc.co .g astrico· si accum1ulerà n el 1piccolo fondo situato sotto la bocca an astomotica e non continu·erà a versarsi nel digiuno, il c.he ravorisc.e il fo-rmar st di ulceri ·digiunali peptiche 'Post-operative. Fra l'altro poi un altro fatt-0 ci dim·o stra che 11ella gastrodigiunostomia non cl si può fidare :completamente n eppur e del drenaggio a larga 0

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bocca, perchè, se questa n ei pri1ni tempi deriva tutto o la massima 1parte del contenuto g·astri.co dal fo!Ildo, !POi una piccola péllfte passa p·er il piloro, tl che infirma la stabilità delle aderenze che stabiliscono la chiusura dell'ulcera pilorica perfo'fata. 1Difatti l 'esempio del nostro caso ci .d imostra chiar amente come ancl1e sulla natura1e riso(fsa delle ad.erenze dell'epiploon n·ella sede dell'ulcera in via di pe.rfor.az:ione sia da far scarso affidamento, 'Percl1è verosimilmente 1l'azione digerente del succo gastrico ·Con facilità indebolisce la vali1dità di tenuta 1delle adeirenze 6tesse, 151pecia1mente ove si tenga conto delle ano·rma:li condizioni di nutrizione e ·di resistenze della sierosa viscerale su cui l' omento si applicava a guisa di innesto epiploico. Cosicchè, invéce di arrivare alla cic·a trizzazione dell'ulcera, si pervenne alla sua fistolizzazione ·Ch·e rese ipossi-bile lo ·scollam.ento epiploico con conSiecutivo versamento in peiritoneo •di piccole quantità ·di contenuto gastrico. Eseg·uita la gastrodigiunostomia si procedette alla sutura parietale a strati della ferita laparotomica, invece id i lasciare, com.e siamo soliti in simili c·as i un ·d·r enaggio verso }'.esterno senza rnettere a diiretto contatto· lo zaffo .d i garza colla &ede d·ell'ulcerazione, in modo ,da non favorire col contatto stesso la fistoiizzazione. Si sarebbe così ottenuto ·di limita.r e soli·damente tutto allo intorno il focolaio stesso con ad·er enze e, in caso di 1Perforazione anche parziale, il contenuto gastrico sa;r·eb1be stato convogliato allo esterno, sa:lvando cosi il .peiritone·o. In tutte le numerose oip.erazioni per perfo.r azion e .di ulcera g"astri·ca ·e duo·denal·e .cii siam-0 sempr e comportati ·a .questo modo con ottim1 risultati; ma nel nostro caso si cre,dette cl1e l' omento bloccante la p.e['f orazion.e fosse sufficiente a difen1d1ere vali.damente la .parete gastrica e n on si p.ensò che il drenaggio· foS6e necessario. tBi&ogna aggiungere che il decorso post-operatorio nel nostro 1paziente fu in terza giornata tu·r ·bato da f.enom e,ni ·bironchitici con elevazione termica (38°,8) e tosse insi5tente e stizzosa.; tali fatti cduraron.o p1e:r 1Parecchi .giomi distur.b ando aSiSai il malato cl1·e si lagna va di dolor e n ella sede ·dell'ìnte'rvento aid ogni sc·ossa ·determinata ·d alla tos·se . .Queste complicazion i a carico d·ell'appar·a to iresp.i·r atorio insorgono con una certa frequenza n ei malati ch·e hanno sub1ito interventi . srull' addome e particolarmente sullo stomaco; vi sono diversi fattori ohe vengono con$i1derati come causa d·ella complicazione polmonéllf.e: così il cattivo .gtato g,enerale 1del malato, la narcosi per ina:lazione, in mo1do speciale ~ella eterea, la immobilizzazione a letto che tJ>rovoca congestione i.p ostatica, il raf-


IL POLICLINICO

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freddamento, lo shock operatorio, la flora micro• bica della bocca ·e ·della 1retrobocca. P er Razemon la causa ,principale iè da ricercarsi nella infezione venuta .dal campo -Operatorio e p er Torraca ìnfine nel dolore post-operatorio che, provocando una limitazion·e c1elle escursioni toraciche, 1diminuirebbe :la v·entilazione .e ,peir conseguenza la circ·olazione ipolmonare, inibendo pure la eBpettorazion.e. Cornu11que 1Sia, è certo che a disturbare il rprooesso d1 aictesione ·del lembo ·epiploico ha COO[(»erato anch·e il fatto m.eccanico rappresentato dagli urrti continui provocati dalla toss·e nei rprimi giorni .dopo l 'intervento. Difatti dal Vigyàz6 fu provato speriment alm.ente nei cani che le c-0ndizioni necessarie per la copertura e la guarigione d ell'ulcera sono 'la quiete assoluta o scarsa motilità 1d ella r egione inter essata e vicinanza ·di un .o rgano (di cui l o stesso autore ha sta.'brilito la seguente fr equ en za: fegato , pancreas, legam,ento gastro-e'Patico e grand e epiploon) . Dunque, sia 1'azion.e •diger·ente del m aterial•e gastr jco, sia gli urti 1provocati ·d alla toss.e, sia infine la flora batterica gastrica dell'ulcera, hanno contribuito a stabilire ·l a fistolizzazione, perm ettendo così .che piccole quantità di contenuto gastrico fo ssero uscite dalla p.erforazione filtrando fra .p arete ipilorica ·ed -0m001to aderente e scendenido lun go la fossa ep·i colica rtestra potessero .determina~e n el territori.o sottombelicale dell'addome e nel bacino un proic esso ·di rperitonite &Ubacuta a f.orma · pla stico-aid,esiva. 'Tale qua.a ro p·eritonitico non assunse IPffi'ò m ai caratteri ·di notevole importanza, ~imitand osi a dare 1qualche Malzo termico di poco rilievo, una sc·a rsa ·dolenzia pal'Pator ia del tratto sottoombelicale, del ventre e qt1alche 'fatto disurico evid en temente ·dovuto ad un compatimen to funzi onal e d.elJa vescica disturbata 1per alcuni gioifni dai .f·enorn enj idi flogosi che si svol.gevano niella pelvi. 1

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BlBiLI0 G.RAFIA. 1

A. S TRùMPELL. Patologia spec. medica, vol.

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parte 2a.. DE TAI<ATS. Annals of surgery; in << Clinica Chirurgica », agosto 1926. KUTSKA-iLISSEBERG. Deutsch·e Zeitscb rift fur ehirurrgie, 1926, jn 'Clin. Chir., ag-0 sto 1926. w ANKE. Ibid., aprile 1926. AUDAIN. ·Pres~e ·M édical.e, febbraio 1928, in Clin. Chir., aprile 1926. FRENKEL. Zentralblatt fur Chirurgie. :g ennaio 1926, in Jou!I'nal ·de Chirurgie, avril 19-26. VIGYÀZ6. I l 1P 0Uclinico·, 1926, fa&e. 41. KOPYLOFF. Archiv fur Clin. Chir. , luglio 192.5, in Clin. Chir., apr. 1926. GAMNA . Anatomia Patologica del prof. P. FOÀ.

[ANNO XXXV, F ASC. 31}

OSPEDALE CIVILE DI UDINE DIVISIONE CHIRURGICA DEL PROF. DALL'ACQUA

Sarcoma del tenue in un bambino di. quat' tro anni con sind1~ome da invaginazi(t ne per il d ott. EMILIO SARTOI,IBLLI, già assistente del r eparto. Un sarcoma del tenu.e in un bambino di poch i! anni è un 'eventualità che il coltello d el chirurgo non incontra troppo S1Pes·so, e che più di rado ancora suole venir diagnosticata d al clinico·; per cui tutti gli autori ~he hanno sc·ritto sull'argomento son o in genere con corìd i n·ell'ammettere la 1difficoltà di tale diagnosi. Anzi il Bergm~ nella sua oper a magistrale, si e&prime a pro.p osito del sarcoma aid1dirittura così: « La diagnosi 1differenziale speci·e cogli altri tumori d ell'intestin o è molto difficile .. . ; essa è quasi sempre di pro1babilità, e finora in realtà n on è stata quasi mai fatta giusta .». In consiiderazione di quanto .h o esposto, non· credo inutile la pubbl icazion e di questo c·aso,. tanto ,p iù che. la sua s intomatologia un IP10 ' oscura sem,b rava dov·er orientare il criterio diagnostico più v.e rso l'invaginazion e che verso il neoplasmia. 1

V. Primo, di anni. 4, da Povoletto. Anamnesi. - Genitori vivi e sani, così pure ·due fratellini. Nato a t ermin e da parto regolare~ ebbe allattamien to m at erno, d entizion.e e deambul1azione n ormali. Non Bofferse di malattied egne di n·ota all'irnuori d el m-0r.b illo, dueanni fa. Mi viene po r tato la p.rimia volta al1a visita iI 23 ottobre 1927, nelle gravi condizi.oni Ch·e •~asso .a descrt;ver.e a cagion·e di una dissenteria ostinata oh e da alcuni giorni lo affligge. La ma.idre m i riiferisce che il b amb·i no fln·o a una settimana prim·a d i ammal are ha sempre mangiato con app etito ed ha avuta una d ef ecazioin e normale. Solo due volte n ello s pazio di un anno ebbe un breve periodo di modica diarrea, ma mai stitichezza. Dalla na$Cita è stato sempre ·di tinta pallida e di oostituzione un po' gr acile; p erciò non si è preaoclliPfata di p ortarlo alla visit-a ·p rima d'ora , tanto più che il bam•b ino era ordinariamente di ottimo umor e. 1Da circa otto gib,r ni ha continue scari che diarr oiche, sanguinolenti, mucose, con ten esmo rettale, tendenza al vomito, dolori addominali, pro-· strazian e, inaprpetenza, m o1dica f eibbre. RiferiBoe inoltre cihe il bamtiino vorre·b be star sem•p re seduto s-ul vaso, arv.en.do l 'imipressione di dover · espellere qualche cosa che n o.n riesce mai a distaccar si. E. O. So1g getto assai d enutrito, con cute pallidissima a f ondo giallastro ; mucose scolorate; pannicolo adiposo quasi &comparso, con pie-coli' gangli duri :agl'inguini e scroto edematoso; .p olso. piccolo, filiforme; t. 37,5. Esam·e dell'apprurato respiratorio n egativo; C'UOre n.ei lim iti, con toni deboli e soffio anemico1

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SEZIONE· PRATICA

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UN PAVIMENTO IGIENICO PER OSPEDALI · _ Lord Knustford, direttore dell'ospedale di Ù>ndra (London Hospital), discutendo il problelllÀ della pavimentazione più conveniente per ~edali e ambienti affini, ebbe oosì a esprimersi: « Posso veramente parlare con f~ducia fondata su]l'·esp-erienza, asserendo èhe il migliore per ambienti sanitari è un pavimento di linoleum di buona gu.alità a disegni penetranti. All'Ospedale di Londra, durante la rico.~truzione del nostro anfiteatro chiru·r gico abbiamo adottato un pavimento di questo ti.p o sul quaile vennero eseguite più di tremila operazioni gravi in uno spazio di circa tre metri per due. Quando questa sala operatoria temporanea venne chiusa, il nostro Batteriologo Dr. B·uJlock tentò invano di r~cava.re 'd a quel Linoleum una cultura batterica. J pavimenti di questo tipo possono ~ere applicati, oltre che sul legno, anche su sottofondi di piastrelle e di cemento. All'Ospedale Poplar esso è stato .ap1plicnto tredici anni or_sono su scale e corridoi a piano di cemento ed ancora oggi non p·r esenta. alcun segno di us·u ra. Se qualcuno mi .d onasse qualche milione, felicità tiella q11ale dispero, da spendere in un ospe'.la..le, e se poteSflli fare a modo mio, non applicherei nelle infermerie altro che pavimenti di Linoleum. Aboliscono i rumori, sono caldi, f.acili da -pulire, impermeabili e gradevoli al camminare, ciò che è un gran sollievo per le infermiere e per gli .ammalati. Eguali vanta·g gi non si possono avere in nessun altro pavimento ». 1

,

Si fanno preventivi per pavimenti in opera ovunque• •

Chiedere opuscolo descrittivo alla

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IL PAVIM:El&TO MODERNO

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~ol

N. 3972 in data 21 Marzo 1928).

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1-596

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.alla 1nitrale. •A1d1dpt!l1e .a r \'allato, trattabile, i1n· po' dolente nei qu~dr~nti inferiori, milza un pocq i:agr andita , fegat o normale. Esame Tettale negativo. Sull a lin ea :m ecli·ana, idi sotto <le l:l 'ombelico, si . pal.p a u n a massa rot ondeggian t.e liscila, di consistenza dt1r·a, del volume ·d i un arancio, la cui pressione diretta non provoca dolore s:p o5tabile per di più in tutte le direzionj , m a 1Più ver so destra e ottuso alla percussion e. E same d elle orine. - NuUa ·d i patologico al1'infuori ·d i traicce ap pena ap.p rezzabili ·d i al·b u·mina e di una 1qu antità not·evo1le di in1da;cano. Esame d el sangue . Emog'lobina 15 % (Em. di F leisoh) ; globulì rossi 1 .770.000; leu,c ociti 12.000, -con f ormolia leucocitaria pressoch·è normale. I preparati a striscio mostrano pochi eo.sinofili .e qualche normo.b lasto. iR•iassunto del diario. - Giudiic an·do il piccolo .a. b~sognoso di atto. operativo sia che si tratta:sse d i tum oI"e, sia di q1:1allsiasi altra po1Ssi1bilità, ~disposi che per l'.indomani fosse 1noltrato n el \'icino ospedale <li U1dine e m i limitai pel m omen to ad una cura sinto1natica. Nla al mattino .successivo fui cl1iamat-0 al letto ·del p. .percl1è .n ella n otte era stato colto da forti dolori e aveva .avuto runa ·cop iosa enterorragia che lo rendeva pel momen to in trasportabile. Infatti aveva emesso circa m.ezzo v,aso di s.angue qu.rusi p uro con materie .esalan ti od.ore di putrefazion e e grossi coa:g.u li n eraJStri. A qu·esta fe ce seg11ito in mia tPr,esen"a ·un 'altra scarica abbon,d ante; con gli stessi caratteri della prima. Ebbe v·o111it'o·· 1dello stesso odore delle feci e le con·dizi oni ·del polso ·erano gravissirn1e. P erciò -desi6tetti da ogni ~·dea .di 1'arlo sottoporre a:d atto operati'\'O, -essen•do rnecessario p el momento tentare l'arresto dell'em.orragi·a e risol'levarne le con1dizioni gene~ali. 1Sottopo.s to il m. ad a,pp1licazione continu a ·di ghiaiccio sul v.en.tre con iP01dermoclisi ed inicZioni em1ostaticl1e, ottenni il ·giorno stesso la cessazione ,del vomito, dei dolori e 1delle scariche .en1orragiiche. Due giorni doipo to rnò a prendere cibo ed il quarto giorno_ ebbe un'a:bbondante scarica n orm.ale dop 0 48 ore circa di costipazione. Pa5sati .altri due giorni di relattvo benessere, mentre mi disponevo a l suo invio all'os_pedale, ricomp·arve la stessa sindrorne con diarrea, e11terofragia, dolocr-i, e vomito a ·volte f ecaloi1d e che mise un'altra volta il piccolo a. in pericolo imminente di vita, e durò una giornata cir ca. La tumefazione mo.b ile, •ohe semibra\'a a volte più ingrandita e più dura, si 1palpav a sempre sotto l'ombelico e l'ad1dome era sempre trattrubile, poco rd olente· alla pressione e mai m1eteori1co . ,t\ncl1e ·que·s ta secon d·a volt1a il ·vomito · cessò dopo venti1quattr'ore; poi vennero altri ·d'u e g·ior11j di co·st11pazione e infine un'abbon1dante scarica puriforme rossastra che cliede un .senso Cli benessere al }). e gli fe ce torn·are il desiclerio di cibo. 1Prro:ceduto alla palpazione clell'oodome dopo tale soar:Uca, si eb1be a - ;prima vi·stia l'imprestSion·e cl1e il tumore fo sse ·scom1pariso del tutto, ma insistendo nel}a mano·vra si ril1Scì .1 m·etterlo )n evi1denza prorf o'n·daroente infossato nel pi·c·co'lo bacino e 1diminuito notevolmente di volume. Dopo una settimana di relati,ro benessere, essen1do un . po' migliorate le con.dizioni di r.esisten~a del soggetto, ne decisi l 'in'Vio all'osiped.a le id i ·U1dihe, quan1do .}a preidetta tumefazione tra5f,e ritasi nel1'a regl.on e jleocecale, a'Veva già p·e r·d uto i caratteri di 1con•s ueta• mobilità, era. diven uta dolente e, coperta dalla massa dell'inte1

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.stino, non da\·a più l 'jm1)r:essio11e di durezza oon. statata nei 1p ri1ni g·iorni, r er}ldenido la dia'g no .. i 1della malattia più oscura cl1e mai. Dura11te tutto ,qucrsto· periodo di o•s·servazione, l·a temip. si mante1me fra i 370 e i 38,50. . tA·ccolto n-el reparto ohirurgico d.i'retto ùal prof. Dall 'Aoqua, il p. fu tenuto in osservazione p er qual1cl1e giorno, non presentan do sintomi allar1nanti, finch1è il 10 novembre fu proceduto •dal lJredetto pri·m ario all'atto operativo, in cloroetero-illarcosi. Non fu p.rima eseguito l' esame raidiologtco, p er1c·hiè esso era im,p os·sibile per l e con·dizioni d el sogrg.etto. Atto operat'<~vo. - Aperto l'aid·dome con taglio p·ru»arettale destro, dopo fuoriuscita di modica quantità •di li1qu~do 1 asciticq_, viene estrinsecata un 'an sa 1de1 tenue cJ1e 1porta un grosso tumio re sviluppatosi ciflcolarmente int0Tno al~'intestino, e .a vente seide n el.Là m età destna ·d el'l'ad1dom e all'altezza della 2a verte.bra 101rl'bare e con pun'to 1d'impri.anto a circa un m. 1dalla valvol·a ileoceca1e. .t\ breve distanza da questo, nello spessore d el mesenterio, f=i n ota un grosso .n odulo del vo'lume •di una noce. Asipo:rtato il tumore coi tratto di intestin o corrispon1d.ente e con la più grossa g·11ilan1dola visi.b ile, cioè col no1dulo sopraides,criito, vien e eseguita 001a en t ero-anastomosi latero1aterale alla D ojen .e q·uindi rin ohiU$O l'3Jd1dom1e ·con sutur·a a tre strati. A comp1emie nto •dell'atto operativo si pratica una fleboclis i nella siafena llestra id i 600 eme. di siero fjsÌ.ologico. A 1iatomia patologica. Procedendo all'esame macrosco1pico d el pezzo r.esecato, il tumo·r e ci apipare del volume di una gr o·s sa aranc]a, ·di forma sfero1da1ie, u n p 0' apipjattito i1n senso ant1erQ1Post~riò re, a superfi,cie lilS<Cia, ct.i con 1 s istenza ·11niform1emente ·dur.a, solo ' depTimi:b il e n,el tratto mediano, i.n corrispnndenza del lume intestinale, eh' P$SO circonda completame.n te. .t\perto con un tratto cli far.bici l'an sa lungo jl margine libero, conducendo il t aglio attraverso il tumore, questo ci appare in jnt)ma connes•s ione con le tonacl1e i·n testinali a cui brus ca11vente si so. tituisce, restan1do immutato i.l 1p1eritone0i che lo riveste; 1di1no1docl1è il lum1e intestin.ale i];)er il tratto ,cl1e i:nteressa il tumore, è costituito da un'ampia caYità scavata nel tessuto neoplastico e divisa 1n due parti da i.:1n.a porzione più ristretta ,del cliarr1etro di circ'ì 2 cm. e m ezzo, un •P O' ulcerato e ricoperto •d·a u na patina ''e~dognola. La sulJer fi,c je ,d,ella cavità neopJ,aJSti1c.a è bianca·s tra con r<1r1 punti €morra•g ici d)s1semin,ati. 1IJa su1perf1ci,e «1i ;ezio,n e è bian:co-splen,d ènte, ·d i aspetto lar1<1 aceo. Non si palp,a no n o1d·u li. ./\ due cm. di di; stanza dal margine aderen te si presenta run gro so no•dulo di forma irreg·oJarmente p·i ramiclal e , aua e là berno.c·coluto , ifli consistenza più m olle del prim o e:d elaist ic.a, la cui sup er'ficie ·dj tagl1 o si presenta liscia. spoirg·ente, di coùore bj an1co lattiginoso, sp1a1pipol.abile, di a petto quasi cn1ce1faJoi1cle. ~ello spesisore di detta sostanz.a si tro•vano dl1e .n oduli ptù duri , mal e delin1itati , idi asip·etto eguaJ·e a q11éllo del tumore principale. (V·eidi fig. ). · I stologia. (Dott. Bella,·itis - U·dine). - Sia il tumore originario cJ1e il ll OdO metastatico risultano e·s..Senzialm en te costituiti da piccole cellule roton.d e, ~ protopl8.isma · assai scarso, ·a nucleo 'ben colorabile rotondeg·giante, m olto sviluptpato jn rapporto alla g·rnndezza degli elementi. Lo stroma ·del t11more è costituito · iela sottili fibre 1

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IL POLICLJNIC.O

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ANNO XXXV, F ASC. 3l J,

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con11ettive e tra le cell'.ule sj scor.gono nu1nrerosi g lobuli rossi probabilmente propri di sottilis\ simi ·Capi·llar.i. Il tumore primitivo h·a inVlélSo completamente la mucosa di cu'i non si scorgono più 1gli elementi caratteristi.ci. !Mentre .nel nodo mieta~tatico si vedono solo elem enti pari a .quelli f:opr<l>des crittì, n·el tumore primitiv o s i scorgono ancih e cellule più grandi, l)iù ri.cch e di protop·l86ma, con nucl eo irre·golare, di asp etto epitelio:iide. Questo secondo t~po di cellule .è p·erò così limitato. d i numero da giustirfi·care la 1diagn.o si di ·sar·coma parvi-is1p·er o-crel1ul·a re. Decorso postoperatorio. - Fu normale n ei rigUJardi dell·a ic hiu sura de1'la ferita che avvenne per 1a. intenzione, •e pel ritorno ·delle funzioni digeGtive; per cui già la seconda •gi.ornata cominciò a manifestar·e 1desi.derio· .di cibo e la terza ebbe u.n a s cari1ca di aspetto n ormale, seguita dalle altre ad intervalli regolari. Non ebbe diarrea, 1

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lum·e del ventre. Palpan1do la r egi-0ne ·della cicatrice operatoria, si avvertiva un·a massa dur~ e bernoccoluta che si :approfondiva sotto . di essa,. p.oco spostabile e a sviluppo p·r ogressivo, segno eviden te id i una r ipr orduzione neoplasti·c a in sito .. N·ell'ultimia IS·ettimana ricomp arvero la diarr.ea ed i·l vo1m ito, ·finchè il bambino v en n·e a morte ini stato di completa aachessia il giorno 10 gennaio del corrente anno, ·due rnesi ·dopo l'atto operativo felicem·e nte sopportato. •No·n fu per ov•vie ragioni. potuta eseguire l'autop1sia, del r·esto surp·erfl ua. 1

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Abbiamo visto che il nostr o piccolo 'a., almen0> a · quanto rirferiscono i genitori, cominciò ·a riohiamare la loro ·atten zione, appena una 1diecina di giorni prima .ch·e la sinidr0·m e fosse tanto. grave da consigliare un immediato atto opera,

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nè vomito per parecchio tempo e il suo stato era tivo: una sintomatologiJa .Jdunque a c arattere così buono che appena d0tpo otto ,g iorni si trastul- _ piuttosto a1cuto, caratterizzata 1da tene·smo, sca, lava seduto sul lett.o. La temperatura però si manri1ohe m•u cose, e sanguinolenti, ·dolori, t~ndenza tenne sui 380-38,60 n elle ·tr·e 1p rime giornate, ·.p.er al vomito,' f.eb'bte. Segu-0no a •questa abbon•danti discen•der.e ·a 37,2°-37,4° nelle successive, e ·t ale stato febbrile 1n on lo a·bbandonò più eccetto ohe e ripetute enterorragie e vomito a volte fecan ei 1due ·O· tre .u ltimi !giorni ·di vita in cui la t. loiide, con segni di an emia acuta , ch·e costrin·discese sotto la norma. go.n-0 a rimanidar.e 1'interv.ento di 1p arecchi giorDopo due settim.a ne dal.I' atto op·erativo fu di' ' ni. In mezzo a .questo• eoim plesso ·di !atti, la nota mie sso ·dall'osp·edale -con la ferita addo·m ina·l e IPerfettam.ente chiusa ·e senza dolori •di sorta. Appena ·dominante è costituita dalla presenza del noto tornato in .f amiglia p·erò la febbre a·u mentò d l turo.o re s1eri·co·, duro, m.obil.e in tutte le ·d ire- , qutalche li·Il·ea •p er /l'insorgere ·di una flebite delzioni, n otata fin. ·dal primo giorno, tumore c·h e l' arto inf. sinistro, a o·c ompagnata da do·loci, tu. in seguito :t'arve m odific·a r·e i suoi car.a tteri, fino me'f·a zion·e cospicua, ingorgo dei gangli inguinali, edema dello s croto e 1del pen e, taJ.e da 0 stacolare a .p ender e ·1a mobilità e a diminuire la conla minzione. :;luesta tiebite passò a guarigione sj·sten za. in u.n a ·quin1dicina di giorni. c·o n la scomparsa ~La diagnosi •Ohe appariva più logica nei primi di ogni -segno rdi ·edema; ma. dop o tale .e poca l e condizioni generali del piccolo p. andarono pro- giorni d i O$Ser~azione Q.el caso, era .quella dt , gressiv·amente p eg.gioiiando, essen1do insorto per tum10re •del tenùe o d ell'om·ento, data i.a sua di più un .torte meteorismo che gli rendeva .p eforma, mobilità e -consis.ten·i:a; tumore certo preenO'Sa la respirazione. Si palipavano gro·s si ·gansistente a:ll'attuale.. malattta ·:e m~so i.n evidenza gli linrfati•ci agl'inguini, mentre progr ediva l a da una sopraggiunta sin1d\1Qrrm ~nteriform·e. <J.enutrj zion e ed aum enta, a sempre p i\1 il vo0

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[ANNO' XXX V, F ASC. 31]

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l\lla presci.n·dend-0 ·dai caratteri della tum·e·f azione, i sint<:>ml. dolore, tenesm.o, diarrea mu·c osa · 1e sanguigna fa:cevano pensare più ad un·a invaginaz~on·e intestin.a le .çhe a>d altro'; tanto più che !(letta eveni~nza poteva esser determinata da un p·oliJpo, il quale intro!fletten1do l'intestino avesse _mo:diftcata la forme normaie del coripo d'invagi- · ruazione. D'wtr·a parte, le emorragi·e cospicue insorte nei giorni su.oces$iVi, lo statoi :di prof onda anemia rilevata anche all'esame .e matològico ed il reperto palpatoTio speci·e dei 1primi giorni, erano circostanze ·Che non dorvevano far·ci esclu-· dere il tumore maligno e più p:r ecisamente il S>arooma, p1er i sintomi che aibbi·a mo es1Posto nella storia clinica e che ora avremo occasione ·di rich~am·are alla m.emoria, per quanto· la sindrome, . ripeto, fosse in jpreval.enza da invaginazione. Passando infatti in rassegna le caratteristtohe principali dell'una e dell'altra forma: · morbosa, vedi·amo che l'invaginazione è anzitutto frequen, te nei bambini fino a 5 anni; ·. ohe per lo- più è iléocolica quin1d'i h-a sede nella metà destra ·dell'addome; ~be è .a·ccompagnata da .enterorragie o id.a f.eci sànguinolenti, e 1da tenesmo; che è caratterizzata dalla presenza di un tumore di solito· a salsicciotto ma talor.a mioide, il quale • è di consistenza piuttosto ·molle; ohe qual1che volta infine passa allo stato croni:co e allora offre una sintomatolo gia più attenuata e JPOrta il m. alla oach.essia. (!Taddei). Vediamo invèce ·che il sancoma anzituttoi è raru nei bambini; è di consistenza dura e1'astica, a limiti netti, ottuso alla p·ercussione; non presenta caratteri sp.eciiftci tr·anne Ja mobilità, la sede paraomlbeli.cale, la rapi·dità del deoorso con tenide.n za alla ca:Cfh1e$sia e alJ.l'ascite, e la moooanza di stenosi intestinale, essen1do per lo più a sviluppo -e sterno, per cui si !PUÒ dire che produc:e più a;llar,g amenti c)l.e restringim·enti (B·a ltzer, ·Madelung, Treves). InoJtre . d·o·b biamo dire' che· il sarcoma è di solito indole.nte ·ed ha ten-· denza ·all'inva$ione del m·es·enterto. Non •di rado dà febbre, specie nel bambino. (Trud1dei). Ora, nel caso che è orggetto di questo studio : ·ddbbiiamo p·o rre in rilievo i .segrie.nti .s intomi, i quali orientavano il criterio diagnostico verso 1'in-wi;gi.nazione, e cioè: 1) J'.età del tp. in cui l'invaginazione è tanto 1eomune quanto è raro il sarcoma; 2) la sede, nei 'rprimi tempi sottoombelic,ale ·ma p1o i d~cisam1ente spostata rrrel lfJian1co ·destro; 3) le scari10h-e sangu'igne e il ten~mo ,retta1e. Devesi inoltre . . . r.i:coNl·ar.e l'.indaJCano riscontrato più volte nelle orine come s~no n.on . del tutto senza valore, in qua.n to spe~ a-Otc:GJmlPagna i disturbi di canalizzazione .dell:ilJli.tlestirro e non manca quasi mai nell'o~~ione 1Più o meno comipleta ~Sergmann) . , 1

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SEZIONE PRATICA

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Deponevano in vece decisamente per il sarcoma la consistenZJa dura del tum·ore, la sua forma nei p·r imi tempi rotondeggiante e ·ben delimitata, la notevole m'Obilità ~ l'irudolen·z,a. ~uesti segni però, non mant,enendo1Si ·oO:stantì ~n tutto il deoeonso della malattia perdettero in ,p,arte il Loro 1 ' ' valo!I'e. . .Quanto p1o i agli altri sintomi ·e .cioè alla 'f·eb'br.e, allo stato di c.ach·essi·a, all'.eriterorragia, essi potev.a no ess·ar.e imputati tanto al sarcoma quanto all'inva:ginazi-0ne, specie se passata allo stato cronico e ·complicata da altre éllffezioni., ifnfine, per 1 enumerare tutte le altre entità p'a tolo·g ìche capaci ·di dare uria sindrome simile, possi·a mo, (d.opo ave r escluso il car·cinoi;na. ohe dà ' ' ben presto sintomi di stenosi), porre a una · certa rd'istanza il tumore tubercolare sviluppia tosi sopra un p.ro·oesso ulceroso 1dell'intestino,, di diagnosi ditifereni ia1e assai •di.fficile. J\tla questo è raro assai n ei baro.b ini e1d ha poca te:n:idehza ali' emorragia. 1Come ~i vede, la 1dia:gnosi 1dun1que di inva~­ namento intestinale era fra tutte la più giusti-' .:fi:cata e 1a ptù ragionevo1e. Re·s ta or.a da SJPiegare come pote-rono modirficarsi durante il breve de-corso della malattia,· l e ·caratteristi.ohe d€l ·tum ore non tanto nei riguaI'ldi ·d ella ~ede, il che :qon fa ineraviglia data la sua gr.ande mobilitàt qu·anto in rapporto alJJa consistenza ch e s i fece più elaì~tirca e meno dura, con co.nto~ni ,p iù i•n:1di·$tinti. Se ben si ri1co1rda, ·durante il breve periodo di osserv.azi.on·e che 1p receid.ette l 'intervento chirur- ·· :gico, il piccolo a. ebbe due periodi di sosta intestin·a le, che si .a lternarono con a·l tre due fasi 'di 1diarr~a. proif usa .e di enterorra:gie : ebb€n€ fQ ap(punto durante i perio1di di costtpazd.one oh·e Ja ieonSil$tenza d·el tumore a'Prpariva ma>g·g iore ed . i Buoi ·c ontorni piµ netti. Ora, idi questi oamlbia.. menti ci 1PUò rendere ragione la costituzione anatomica del tumore, i1 qu·ale , aperto lungo il deco.r~o del Jùme intestinale ci mostrò due dilatazioni separate ,1da una specie d 1i istmo riprodu1 centi nell'insieme la f.onna di una clessidra. In · ·conseguenz·a di ciò è pTo,b abile che qualche bolo fecale i·n du·t ito., (ed ebbi QCCasione .di vederne più d'uno nelle f0ci), occludeDJdo temporaneamente e parzialmente l 'inte&tino, in quel tratto ristretto ..ed ..a jpareti in1durite, priv.e idi ogni potere corrtr.atti1e e prO'Voc-ando l'arresto a mo.nte di . altre :materie .escremientizi·e, pos·sa av-er modifi·cato1 in ·aipparenza le .con1dizioni m·o~ologiohe del tumore. Allo stesso motivo si devono a mio 1p are-re imputare ·quelle crisi di pseudo-occlusione (vomito di sostanze f eicaloi,di) a: cui abbi·am-0 acoennato. il caso nor1 era chiaro ed esso resta .Comunque . .p eroiò pur . semip:re intere..~sante e degno di essere conosciuto. 1

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IL POLICLINICO

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SUNTI E RASSEGNE. Sulle febbri alimentari. (A. LAURINSI CH. La Pediatria, 1° marzo 1928). .sin dall'antichità furono n otate d ell'elevazioni • febbrili in ra;pporto con la dieta n ei disturbi acuti delil a nutrizione; ma solo n el 1906 Fink-el-. stein .sostenne la teoria d ella f eb bre alim·entar·e, .......... .$O$'P ett·ando l1na pro.f.on da correlazione fr a alim1e nto e·d aumento 1della terorr>eratu:ra, e non solo n elle di:s pepsi·e a:cute .!febbrili, ma anc:h.e in aùtre malatti·e inf·e ttive febbrili è rius·c ito con la dieta idrica a provocare la GaJduta crittca della f.e1bbr.e. ,Nel 1911 F:Lnkelstein ria:ssUllll·e va i r isultati ottenuti dalùo studio p1e r 1'a deter·minazion e dell4 sostanza piretogena ·degli alimenti, tale 8o~tanza. può essere rappresent ata dallo zucchero (19061908), dai sali o. da sostanze analoghe contenute n egli alimenti, che d eterminano a zioni chimiche causa di fW>bri (1900). IL'azton e piretog·ena id.egli idrati di ~arb onio s l srviluprpa quan1do vi è contemporanea· m ente pre. sente del $ieiI"O idi latte; i-a febbr.e d·eriva dai sali d el siero di latte, seffil)re quando sia preceduta 1una lesione d·ell'.e.pitelio intestmale per op1era d ello zuochero fermentato; la febbr·e alim·en tare è 'quindi ancl1e una f eb1b re da sale (1914). !Moro suppos e che zucchero e sa:li (1cristalloidi) t OS$ 8'I'O capaci di dare la f eb•b re $Oltanto qu·a ndo vi fossero cpntemrporanearnente delle sostan ze :Proteiche, suipposizione confermata nel 1924 dal Finkelstein. Condizion e 11ecessaria per l 'in sorger e della febbre è l'eisistenza idi una mo di1'i cazione n el ri' cambio i•drico e del contenuto a oqueo del corpo. Già si conosceva una feb.b re da s ete, che 1dijpen1de oJtre che 1da una speciale costituzi~ne d L' ' l:>ambino anc.h e dalla qu,alità dell'alimentazi-one, ìPerch·è la limitazione dell'a;c qua s.uis·cita la feb:t>re Boltanto quando $i è in pr·e.senza di una dieta con tenente sostanze pròteiche, ·e sali, e da una alterata correlazion e fra la parte sot ida e !a ;p.a rt e liqui1d·a ·de·ll' alim.e nto. Finl<elstein non ammette che l a fe·b bre venga data da v·eleni batteri.ci, egli a.immette che n el·1.: . d ispepsi·e f.eibbrili la diarrea ed il vomito siano da attribuirsi all'azione batterica, e la febbre a:lla d efi·cienza di ac.qua insorta seconda'r iamente alla ·diarrea e·d al vomito. Vi $Ono tre teorie, che con$i1deTan'o ··la. fèbbre :alimentare come espressione di particol~ri ao~di · zioni de1 ricambio·: l 'organismo in cérto ·grado di deficienza idricia produce durante la scomposizione proteica dei prodotti . chè ter)il.oge·· neticamente si compo.rte.r.etbero com e tossine di natura batterica. .. .. ' I

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Secon1do Heim e Iohn la fe bbre a.Jimentar.e dovreb1be conJSiderar1si come un ris tagno di calorP , p er la n on $Uffi1ciente ~omministr·azi-0ne di clorur o di sodio per cui si ha limitata la eliminazion e -dell'aoqua c0n una diminuzion e detta p er• spirazione cutanea, poich!è ammettono che l'a~ zione piro,gena d el cloruro idi sodio non è ché indirettam e11te una conseguenza dell'azione idro- · pi1gena. P·e r 1'insorgeire della feb bre e6·si n on dar1no iTil{Portar1za alla quantità assoluta del sale, intro,dotto, ma a lla concentrazione de·l la ~ oluzione. · La terza . teo.r ia, quella rd i Riet$Che1, si bas:i oltr·e che sulla s.t asi rdel calore su una maggiore ' prod uzione dl calore per un aumento dinamico Grpecifi co del riicambio, come si può determinare in una d ieta rioca di LSostanze proteiche, se l'organtsmo non dispone di acqua suf.fiici ent e per proid urre il ra'rtred•dam.ento m ediante la perspira.z ione si giungerà ad un aumento di temiper·atura, tanto ipiù ch·e durante la sete si ~ ha irrequietezza, c.h e m ediante il lavoro museolare genera calore , "' fli ets·chel la considera com·e una ipertermia. Alla stasi calortca Finl<ea~tein con trappone la $Osta e la lenta di·m inuzione del peso, dt mostrando che l'aoqu'a di riserva vien e con>Sumata · per l'accrescimento; il pallore della cute come segno di una r estrizion e d eil torrente circolato rio, sopore e po\rertà di m o:vimento per ri dwre la pr01duzion e del c alore, e la dimin.u zione delle urine, che $Ono a d alto peso specifi1co. La perspirazione si mantiene Bcarsa a temperatura normale ed aumenta quando }a temperatura è febbrile. Alla teoria dell'ipertern1ia 5i può obiettare che si può produrre Ja · febbre con centrando la dieta senza aumentar e la: quantità ·di calorie e idi s ostanze protei.che som.m in i.strate. Si è parlato an-cl1e di una febbre da ur ea con un a dieta ricca di so1Sta.nz·e protei·che, in cui vien e sommini$trata tan ta urea da a\·er e un aum e11to della djuresi. r..a feib!bre non è dovuta aid un aumento •del ricambio; ma all'intensa diuresi, che d eter·mi.na una n'ote\·o·l e perdita ·di a cqua all'or.g ani-smo. · La rpancanza di aoqua si fa sentir e in1differentem ente n~j vari organi, ed è più 1d·a nnosa n ella parete intestinale e n el f ~,gato anzich·è nei mu· · s·c oli ·e n ella cute. Poithiè alle volte si OS$er va · durante la febbre anche una wltcosuria, si è so. ' spettat9 che nella gen esi della febbre alimentare .. n on sia €Straneo il s istema n erVO$O ve.geta:tiv.-0 ·da soro. o in uni9ne ad un disturbo del centro trofico. 1

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(ANNO XXXV, FASC. 31]

SEZIONE PRATICA

Le sorprese dell'appendicite ·cronica. M. 1LETULLE, Presse Médicale, 14 dic. 1927).

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L'anatomia patologica m ette $empire più in evi denza le lesioni infiammiatorie croniche dell'appendice, e la loro fr.c~quenza nell'uomo .e nella donna nell'età adulta. Le lesioni sono macroscopicamente fre•cruenti, .e microscopicamente freq.uentissime. Tra le lesioni visi)b ili ad occhio nudo ricordiamo Je prin·cipali, che si trovano con una frequenza · notevole che spes·so sorpassa il 50 %. AbtbJamo anzitutto ile obliterazioni con p senzra atrofia generale ·dell'organ o; le lam1putazioni spontanee; le stenosi con dilatazioni cistoidi del condotto; le sclerosi iperplastiche ecc. lVIa m olto più frequenti ancora e di maggior interesse sono J.e lesioni 1nicroscopiche che ci m ostra la istologia patologica jn appendici m agari n ormali aà occhio nudo. Si 'PUÒ t.rovare .u na atrofia più o meno estesa della mu.cosa con scomparsa delle gl"andole tubulari, oppure le glande.le di Li eber~uhn sono accorciate, spaziate, e in più, dilatate e Ci$toidi. F.r equente è la ..follicolite cronica iperplastica o atrofica. 1M a le ' lesioni possono api)rofondirsi n elle pareti in mille m o,di che ·s arebbe trop[po · 1ungo enumerare; ricordo sem.plicemente le più interessanti d·a l nostro punto d i vis+e.. La muscularis mucosae può essere alterata not.evolmente, sclerosata , mutilata in alcuni punti, ipertrofizzate. in altri; lo strato sottomrucoso perde il suo g.rasso creando una specie di a.nchilosi che porta ad una diminuita ela$ticità della muscularis mucosae. ' Ciò contribuisce a favorir e il r1stagn o delle mat·erie fecali e la litiasi stercor.al e. Fen omeni simili accaidono p·er il doppio strato muscolare dell'organo, i cui fas ci contrattili sono rotti, mutiJ ati, $Cieroti·ci attraversati da lesioni jnfiammatorie che si estendono fino al iperitoneo. Infine pred ominano i processi scler otici, ma non si cr eda, dice l' A. che questi rapp,resentino una barriera all'a'Pprofon.dirsi delle lesioni act1te della m·ucosa. Tutto al contrario, l'ap[pendj·cite cronica CO$titui.sce ordina.riam ente il substrato delle forme acute. Si deve ritenere che ·Ogni appendi cite acuta sorga s u un a flogo si cronica dell'organo. L'A. passando da -qu este considerazi oni anatomo patolo•giche a rico.r di clini·ci enumera varie form e ·di .appendiciti che clinicamente furano rj tenute anche suscettibili ·di sola cura m edica (raffreddamento) e che invece operate mostrarono dell e gravi $Orprese istologiche e si riv elarono forme assai gravi di pericolo, se n on sì foss e interven.ut1. In un caso che clinicamente aveva presentato dolori minimi, e fugaci, all'esame macroscopico preséntav.a solo u11 lieve bitorzolo alla sua $U1

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p erficir . L'·esame istologico rilevò oltre alle lesioni istologiche croniche che ho so1pra descritto, una sorpresa costituita da un ascesso acuto ,. 1·accolto tra gli stratt ·d evastati della mucosa e il peritoneo, in via di perforarsi. E questa pazie11te, così minaccjata era quasi pentita di esser$i fatta operare troppo alla leggera. Un altro caso clintcamente ·assai j;imile >:limostrò: un ascesso rr1inimo, q.uasi microscopicG sviJuppatosi alle spese di una follicolite acuta con perifollicolite. Ma le sorprese 1possono essere in un senso 1nverso pure restando U caso grave. Una appendicite acuta con peritonite parziale è op erata d'urgenza. Non $i trova ch e una appendic e, grossa, tumefatta, dura con false mem·b.rane circostanti , in via di organizzazione. Le lesioni istologiche si limitano a qualche follicolo tumef attt. ed ingo,r gato di globuli ross i, ma ad un esame mi11uto si rivelano numerosi linfatici infarciti di leuco.citi, è una vera linfangite terebrante che traocia la via se.guita dalla infezione, e giustifica la peritonite periappendicolare. Un'altra forma di appendicite cronioo a sorpresa .è quella cl1e iNelaton e allievi indicano col n ome di appendicite ·a ranula. Essa è una appendic;e coi caratteri istologiiei delle appendiciti croniche già ricordate, c'he in più present.a inclusi sia verso il bordo libero che verso il m esa, ·degli amm assi biancastri , molli, ·di aspetto mucoide, semi-trasparenti. rJ.n cisa, <>t,rrni ammasso lascia uscir e ·Una sostanza moll e filante ' simile a quella che si trova nella ranula. Non. si tratta che d1 asçessi miliari ci con evoluzion f!atìpica, il loro contenuto è una sostanza mucoide, ·quasi anista in cui navigano rari leueociti. L'.ap1pendicite a ranvla non è quindi altro ebe una forma di infezione appendic olare aouta eh-e si è rapidarnente orientata verso la fusione autolitica, con esito in necrobiosi mucoide. Tutto ciù porta alla saggia conclusione pratica, che t11tte le appendiciti clinicamente banalii si devono operare se si voglion o evitare gra"i sorpr.ese. 1

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L. TONELLI.

Sulla tubercolosi intestinale. (A. BLUMBERG. 'l;he Journ. of La.boratory and CN-nical A11ed., 1928, n. 5).

\La tubercolo·s i intestinale può .essere primitiYa

nei fanciulli. Negli a·dulti ,p uò apparire primitiv·~ perehè si renide evtdente prima delle localizzazioni polmonari, ma generalmente appare d-0po,,. con una di~reta fr equenza. Negli animali si p·uò provocare la tubercolo'3i


IL POLICLINICO

intestinal e d ando i bacilli per os: sono p iù suscetti vi gli animali giovani. P erchè n on tutti i tuber·coloti'ci ammialano di • tu·b ercolosi intestin ale? Ciò dipen.de dal ger1ne, che in alcuni casi ·dà origine a maggior qu·a ntità d i prodotti to1s.sici, o foIBe è capa·ce di ,pil:1 rapidamen te esaiurire cer te sostanze in·dispensa· bili alla cellula, oppl1re dipende dalle cellule, c-he tali sostanze non sanno facil1nente r iform·a re, men tre le cellule di altri in·divi·dui le riformano in abbon•danza. I germi oltrec'h1è giungere all'intestin o pel tratto alimentare, vi P·OS·sono giunger.e pe·r via sangui.gn a e linfati·ca : fors e a n cl1e, se-condo Kaufma nn, per via retr ogr ada dalle ghian dole m esenterich·e. Giunt1 nella p·a rete intestinale i germi proliferano e danno tube.rcoli, che poi si ulcerano: varie ulcere v i1cine posson o confluire e si hanno -così ulceri a margini irregolari. I margini pos sono di ven ire anche più irr egolari 1Per n ecrosi. Quasi costan temente le ul•c.eri so·n o allungate trasversal1nen te, e talora anu·Lari . Il fon·do è grigfastro, sparso s pesso di tubevcoli biancastri, o più scuro, secco , fragile : questo secon·do tipo ·spesso si perifora. La gu·a rigione delle ulceri tu.bercolari è piutto•s to· frequente, la perforazione rara, percl1€ il fonido ten·d e ad is'Pes-sirsi. Dalr .esterr10, attraverso la sierosa, si ve·dono solo Je ulce·re grandi in corrisipon·den za di esse spesso la sierosa ha perduto la lu ce.ntezza. Nel cieco e n el colon, quan·do vi sono ulceri tubercolari, vi son o spe:sso prolungamenti .poli·p oidi della mu·cosa. Se sono molto a·b bon·danti : 11el cieco p ossono an che o·bliterare completamen te il l ume. Il colon con uliceri tuber colari a·s sorbe meno, e presenta ipermotilità. Non rare sono le t1lceri tubel'colari 1del r etto, e le fistol e an a1i tuber colari. Naturalmente a11cbe in u.n tubercoloso si p os6ono avere coliti ulcero•se 1da altre cause . .I bacilli ne1le feci son o assai scarsi n ella tubercolosi intestinale : più abbondanti se ne possono trovare p er deglutizione di sputi bacilli1feri. Le ul,ceri tubercolar i d·e l colon spesso p.ro·vocano diarrea; qu elle ·d el tenue po·s·sono dare costipazione, ma, se sono a·b bondanti , an c'he diarTea. Il sangue n elle feci non si trorva costantemente. D·elle ·alt~ rn.ative di di-arrea e costipazione st han.n o talora auan·do si asso cia una stasi in testi nale alla ferm en tazion e, dovuta questa a scar sa secrezione clori1drica gastrica, o a scarsa 1prodt1zion e di enterochinasi, onde rimangono poco attivi i fer-m,enti pan.cr eatici. Nelle fistole a n ali tu·b ercolari .si trovano i ba, -c illi di Kock in un terzo dej casi. (N. d. R. Per la òia~nosi delle ul cerazioni t ubercolari, special1

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inente del colon, n-0n è fatto cenno all'esame radiologico, che può dar reperti di qualche interesse) . DORIA.

La ljnfoadenite semplice ileo-cecale. (C. J. MARSHALL. Britts h Medicai l ournai, 14 aprile 1928).

1L'argomento della linfoaid enite m.esenteriica ha destato, di tempo in tempo, l'attenzione dei medici, m·a n on tanto, forae, quanto questa malattia m.erita. Una gran de confusi-on e esiste tutt'ora, a giu·di.c are d8Jlle varie pubblicazioni aipparse n elle r iviste, per quanto concerne le forme nelle quali la con1dizione si verifi•ca. La malattia può es·f'ere di i1atuTa tubercolar·e, non tubercolare o mista. La t ubercolosi glan1dolare può essere 1di"f'fus a, ma più fr equentemen te è localizzata alle glando·l e d ell'angolo ileo-cecale. Sono ·n ote a tutti le conseguenz.e tavdi ve d i questa arf ezion e quale causa d i un d o-lo re o·sicuro n el1l~ regione ·destra dell'a!d•do·m e; e n on rararnente è dato riscon trare una esaoerbazion e settica d el processo, così . com e si ved e spesso n el1 'a•denite cervicale. Nel suo lavoro l 'A. richiama l'attenzione su·lla esistenz·a di una adenite di natura sempli1c;e, la quale può rivestire i · caratteri . o dt un a flogosi acuta o di una ip erplasia croniJca. Qualche volta si riscontr,a una ipenp.Jasia cronica lun,go il m·esenterio del 1Pii-ocolo intestino (s·p,ecie n ei bam·b ini più pi·ccoli, atìf etti da e~­ terite c r oni1ca ), ma più frequen te è la linfo·a denite ileo4cecale. La malattia si riscontra generalm ente tra i 5 e i 15 anni e d è più fre quente n elle barnJbine. Gli attélJcchi acuti possono essere stati p r eoeduti o no da altri a tta-echi o da sintomi gastro-intestinali cronici (dispepsia, d iarrea eoc.) o d·a ton·silli ti. Nelle forme acute il dolo ne si in izia im'Prorvvisamente, jper lo più è localizzat.o a d estra, ma a voJte ha s ede alla region e epigastri•c a od è diffuso a tutto l'aiddom-e. La lingua è u·m i1d·a o leggerm-ente patinosa; la nausea e il vomito sono .p oco frequenti; I.a febbre è spesso più elevata ch e n ell 'aippen·dicite. Vi pruò essere stipsi o diarrea, e spesso .l'alito è acetonico . Non si ris·con tra vera e propria ri1gi:dità 1d·elle p areti él!ddominali, ma vi è 1dolenzia profonda poco al di-so1pra ·de·l :p unto di l\1·c Burn ey. Spesso si riescon o a palp·a re le glan1dole ingross·a te. Lu malattia guarisce rapi·damente: in due o tre giorni tutto finisce, m en tr e il dolore può dt1rare solta·n to poche oTe. Pur essendovi un.a rassoim iglianza con l'apip·en·di1cite, tuttavia le •due affezioni clinicamente si ·distinguono in m-0do netto. Nei casi cronici 1della malattia si tratta di -sog1

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SEZIONE PRATICA

getti che ricorrono al medi-co in seguito a riipetuti attacchi di dolori addominali, di breve du.rata; il dolore può essere localizzato a destra o .all'oml>ellico o all'epiga·strio. In un gran numero ·di casi si riescono a ,p alpare le glan·dole ingr-0ssate. Dul punto di vista anato1no-·p•atologico si rileva che l '.aiffezi-one si localizza alla c·atena gla·11d·o]al'e ileo-coli·ca ed interoosa particolarmente J . g rup.p o 1delle gland·u le il-eo...cecali. Nei casi aicuti il gonfiore è notevole, il tessuto retroperitoneale è edematoso ed abnorm-em ente vascolarizzato -e ,.i può essere scarsa quantità di liqui·do limpi·do nella cavità peritoneale. Nei ca:si cronici le glanòole sono dure e non più gl'an·di di una no'C ciola. No11 vi sono mai segni idi ispessimento ,periton.eale nè d'i aderenze 1delle glan·dole, n è pla·cche bian1c1hicce o giallastre, come si riscontr·a comunemente n ella tu•b ercolosi ; nè vi sono segni di su1pp·urazion·e o di ca;setficazione. Al taglio le glan·dole ·si pre·sentano di consistenza dura e di aspetto om·o.g eneo: nei casi acuti sono edematose ·e all'es.a m·e mi•Crosc·op1co mo.strano tutti i segni della flog·osi acuta; nei casi cronici vi è semplice ipenpla:sia. In 2 casi le culture diedero .a dimostrare il tbac. coli, in molti altri casi fu· rono n egati ve. In tutti i casi si potè accertare m i•croscoJ)icamente la natura non tubercolare .d.ella m alattia. Per quanto si riferis·ce alla patogenesi Si ,pruò d.ire ch·e la malattia si presenta in indivi.dui, le cui mucose of1ron o ben poca resistenza al passaggio dei bacteri. L'es5ere la malattia localizzata in 1particol.ar mo·d o alle glan1dole ileocolilche fare·b be pensare ch·e il contenuto - intestinale ·a lterato in qu.esta regione possa essere un fattore causale. Vi è, tuttavia, un'altra possiJb'iJità: si 1dtce comunemente che il tessuto linfoide , ovunque situ·a to, 11a azi.one difensiva e costitui·sce una barri era contro le infezioni. Tale <:oncetto aippli·cato ai nodi linfatici sottomucosi si presta a gravi obbiezioni, per01cch è la struttura di alcune di tal~ masse d à l 'impression e di fa,rorjre l'entrata dei germi nel siste1na linfa tico. L'appendice, a causa della sua struttura. favorisce le infezioni, e si ha facilmente stasi e•d aumento ·di virulenza dei germi. Nei casi acuti, qu·antunque si abbia la guarigi.on~ senza ailcun interv ento ·e sia fa:cile in genere la diagnos i di·f ferenziale ·con l' appendicite : "tuttavia spesso 1'·01perazione è la linea di condotta pi\1 s:iJc.u ra, se non ·a ltro per eliminare la ·d ia·gnosi di a.p pendi1cite. In questi casi si asporterà l'appendi·ce. In un gran numero di casi trattati con l'apipendicectomia si è avuta non -solo la guarigione della malattia, ma ·a nche un 11otevole migljoram ento delle c-0n·dizioni gene1

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rali. Gli antisettici intestinali .$i •dimootrano del tutto inefficaci. Il trattamento conservativo, sia nei casi a·cuti _c he n ei croni·ci , consiste nell'ispezionare la cavità oro-farin.g·ea, n el regolare le funzioni intestinali ·e nel mo·dificare la dieta. Se vi è aci do:si o•ccorre som1md.nistrare zu·c chero e sostanze al·caline. I m·a lati che non ritraggono al·ciun gio•v amento da queste cur e generali, verranno sottopo5ti all'aippendicectomia e sarà bene in tal C·aso asp·o rtar·e anc·h e una glandola -e assicurar6i, mediante l'esame microsco.p ico, ·d-ella natura non tu·bef'co1are della linfoa•denite , tanto più che generalme.n te si crede che tutte le glandolc aiddominali ingrossate sian.o tubercolari. 1

"N. MARZO.

Cura medica e cu1·a chi1·urgica · dell'ulcera gastrica e duodenale. (BROOI<S. New England Journat of Medicirie, 1928,

5 apri1•e ).

La scelta della c·ura, medica o cl1irurgica, dell't1lcera gastrica e duodenale, non è facile e i1on può essere regolata da no·r rn•e fisse. Gli ele~enti ohe possono far propie ndere II)ler I 'uno e l 'altro trattamento sono moltepli·ci e la loro importanza è variabile. Si devono innanzi tutto pren der·e in es·amè la posizione so·cial·e, le oic curpazioni, il temperam ento 1d.el soggetto. La cura medica è lunga, richi·e de il riposo più o m eno a.sso lutò o quanto meno l'allontanamento da certe occupazioni in·COII1Jp1atiibili con la •distri'buzion·e dei p·a sti, noncllrè una surfi11Ciente. dose di pazi-enza e di costa•11za. 1D'.altra p·a rte la le~i.on·e stHs-s.a può dare soff erenze che non cons·entono al paziente a1cuna attività o che p·er il tempe1ram1ento d el soggetto sono av:vertite in m odo ta~e da essere intolle· rabili. E .o'V'Vio che in tutti quei casi nei quali l'infermo n on ·p uò sottrarsi a lungo dai propri affari o eh.e .i 1di'sturbi per la loro intensità o p·e.r jl modo com·e sono tollerati rendono difficile un 1p eriQ!do di 1cura lungo e Si$tematico, l'interYento chirurgico è preferì.bile. ComU11Jque n ella scelta non deve ess·eire trascurata la consi.d·erazione ·d egli aicci•denti d ell'o.p erazione possil>i1i anche sotto le mani di chirurgi molto esperti : trombos"'i m esenterica, inspie· ... gabili in.f ezioni, morte da ane,s tesia. N1è deve es6ere dimenti•cato che in par·ec·c hi casi si 11a la riproduzione d ell'ulcera ai m1argini dell'antica o altrove, e che gli operati $entono una viva ripu·g·nanz.a a sottoporsi nuovamente al ferro chin1rgico. 1111 ogni caso prima d 'intra1p rendoce qualsiasi trattamento si deve far e 11na diagnosi accurata. · 1

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[·ANNO XXXV, F ASC. 81)

IL POLICLINICO

Le ulcerazioni possono essere mu1ltiple e situate

decorrono senza alcun grave disturbo, unicamente 1con l'intento di evitare una d·egenerazione

in punti div·ersi e lontani dello stoma co. Anche a11'.esame raidiologico pos·sono ~fuggire lesioni c·ancerign~. id ella parete anterioce e posteriore e quelle si· Tutti i radiologi sanno che l'ul.cera dello stomalco è m oilto più frequente di quel ch·e pCYtrebtu.ate in vicinanza del cardi·a s. In moilti casi non è consigliabile l 'ope razion.e be risultare dalle diagnosi fatte in base all'esase l'iperaciidità è notevole. Occorre prima corm·e clinico. M·olte u.LceTe i::ono1 ,p iccolissime limireggere .q uesto disordine. tate alla mucoisa o tutt'al più a•l la ~ottomucosa, Talvolta niè l 'esame clinico, nè quello radioe provoicano solo lievi disturbi., Qu este lesioni logico e chimiico· consentono di faTe una diagnosi ·g u·aTiscono spontaneamente senz»alcun trattaesatta, e può caipitare di oper·are indi'vi1dui aifmento, anche a dispetto della persi$tente ipera.. fetti da sifilide ·dello stoma;oo e tabetici con .c:iJdità e senza alcun riguarido alla dieta. · Talcrisi gastriche. volta queste lesioni, quando non siano medicalNon di raido sono scambiate per ulcere gamente cur.ate, si appro'fon.di&cono e si estenid ono striche aff.ezio1n i 1de•lla cistifellea, a;pipenditc iti , quasi silenziosamente eid infine con1du·cono alla pan1cr eatiti ed aruch·e malattie di organi non aidp erforazione, all'ulcera oronica dura, eid an.ch.e dominali come l'angina pectoris. Date le rel'a~ alJ.l 'ulioera fag.edeni~a, ma mai degenerano in zio·n i tira ulcera pepti:ca, malatti.e della cistifelcancro. lea e 1dell'apipenidi1ce è buona pratica eslP'lorare In buon numero di ca·si il tratta!l)lento medtcci que$ti ultimi organi ogni qual volta .s 'interviene è suffici ente a provocar·e la gu.a rigione, ma chirurgicamente, ma tale prat:Lca è inidisp ensaqu·ando questa non si verifi.ca dopo un certo· bile quan1do n·ell·o stomaco e n·el duqideno non tempo òococr·e intervenire. La ten1denza al mi-· si ris•oontra l'ulcera diagno-stiicata con l'esame glioramento ed a1lla guarigione ·d·eve esseT·e fatta clinico. · in base alle modificazioni dei sintomi clinici il In o·g ni caso d'ul!Cera gastri·ca o duoden:a le 1del r·eperto radiologico. n el quale si s<Yspetta la. degenerazione neo1p1a.AI ri.guarido è a rilevare ohe solo in determistitc a 0 ccorre se:q.z'.altro intervenire, sp·ecie qu·an- nati casi il chirurgo può· e5cidere la lesione. do il trattamento non provo10a a1Jcu11 m1glioP·er lo più .egli si deve limitar.e a pr.atiicare la ram.ento . ga·stroenterostomia, oissra a me·t tere in ripo\SoL'intervento è in:di·cato anoh·e nei casi di ul1'iarea ulcerata, su per giù quello che si ottien.e cera lo·calizzata al .p iloro o in vicinanza, quanido ·con il trattamento· m edi:co, con la dieta e co'.Il essa sia estesa in _m odo tale da far supiportre gli alcali-ni. che an:che in caiso di guarigione r.e·stdui una Vi sono casi nei quali anch·e dopo la gastr.oencircatri'ce capa;oe di pro1durre stenosi. tero.stomi·a si verificano improvvtse e gravi emoT... ' In caso id i en1orragie cronircihe oiccorre op·e rare ragie, senz·a ·dire d·ella possibi·l ità della f orm-adoip·o av·er eventualmente pratioota la tras!fu·s iozio ne di nruove ulcere marginali. .s ta di if 3!tto che n e. L'intervento in questi ca:si è giu·s ti1tcato non l'uni1ca orperazione la 1quale dà maggiori p!l'obasolo dalla n ece~sità di aNestare l'·anemizzazion e lbilità di surocesso ·duraturo è la gaJStrectomia subtotale, con. la quale non solo si. asporta l'u1ldel paziente provo:cata rd alle ripetute o continu-e emorragie, m.a anche 1Percblè queste costituiscono eer.a ma s i sottrae una n otevole tparte di muco1sa per lo più il $egno di un pro1ce·s so cancerigno. secernente donde una sensibile ri1duzi-one dell'iSi deve insi·s tere nel trattament o m·eidi•co qua.nido peracidità. È ovvio però che tJra'ttan dosi di un'oru1icera iè localizzata ne·1 margin e sup·eiriore del perazione grave non vi si può ricoTrere in tutti cardias, in prossimità dello sbocco esofageo, i casi. per mo1do che l'escissione riesca difficile. Quan·do l'u'lcera si approlfon.disce al d i.sotl<> della mucosa e della subrr1ucosa nello strato muLa steno~i pilori.ca an1eihe &e ricono1sciuta d ovuta in gran jparte a spasmo id eve e&sere op &·ata scolare ed aniohe in quello filbro~o dello stom·aic& l'int&\rento chirurgi co è pres·so ch·e indispensaquan1do non cede al riipo~o ed al trattame-n to anbile, a meno ch e vi siano. con•d1zioni ch·e impe.. ta.ci-do e 1quando è accomp1a;gnafl:a d·a forte ·do1or·e. 1discano l ' es·ci-slsion·e dell'ulcera. e la gastT·ectomia È opportuno rilevare che la tras\fOTilllazìOlne • d e11 'uloera pept:ùca in can ciro generalmente am- paTziale. :L'intervento è consigliabile .quando esistono adem essa è un fatto per lo meno raro. TI cancro renze esterne con sintomi be.n marcati e · n°ei ca'S1 del~o $toma;co non si v erifiica con maggior fTe.quenza in individui aiff·etti da ul.c era in con:fr-on- •di ulcerazioni estese, beninteso quando l'e;sciE;- . sjone è possibile. Al riguardo è a rilevare ohe to d'in1dirvi1dui oh·e non h·a nno mai pre'Sentati anche con il trattamento m edico si 1I>1Uò otteneirè ~egni di tale 18\Sione. Pertanto non sembra indi0ato l'intelf!Vento chirurgico per ulcerazioni cJ1e qa guarigione di ulcerazioni molito diffUSle oon 1

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XXXV, F ASC. 31]

SEZIONE PRAilCA

esiti cicatriziali ohe provooano d isturbi trascurabili. Quando però la ci.catrice è localizzata ai _ -duodeno o n el piloro l 'intervento può divenire indispensabi•le. Vi sono forme croniche n elle quali si verifi,c a uno sti1Uici1dio continuo d i sangue, che si trova -costantemente nel con tenuto gastrico e nelle feci. In queste forme, come in quell,e nelle quali si hanno em1orr,agie fr.equenti ed abbo·n,cianti, st d eve fare un tentativ,o di .cura me1dica, ma quando qll;esta n on modifi•ca rapiid am·e nte il a con1d-izione occorre interVtenire chtruT.g icamente. Al riguarido è · a tener presente non solo la possibilità di anemizzazione in seguito alla continua p-endita di sangue ma ·a nchs ia pOS'$ibilità che l'ulicerazione guaidagni un grotSso vaso e ~ro­ vochi cosi un' emorr.agia letale. Ma si deve anche consi1deirare ch,e emorragie, talvolta gravi, IPOssono e1ssere prodotte da ulcerazi-0ni superficiali, da piccole lesioni che non richiedono affatto l'interv·ento operatorio: un'ad eguata cura m edica arresta J'.emorragia e guarisc.e 1a lesiorr·e. ,Sf o·rtunatam,ente pochi chirurgi sono convinti dell' efficacia della cura medica, pochi chiTurgi apprezzano convenien temente l'a.lta percentuale di casi nei qua.li l'ottimo effetto immediato dell'op ocazione è seguito ·da disordini in rapporto a reci1di'V e della lesione o alle con·seguenze stesse dell'atto chirurgico. Po·chi di questi individui ritornano ai ohirurgi 1PfCh1è sfiduc1ati della chirurgia. E d·a auspicare ohe una più stretta cooperazion,e si stabili's ca fira medici e chirurgi nello stu dio dei singoli casi di ulcere gastro-duode, na1i, per staJbilire di comun e accordo. quale trattamento sia da preferire. E ovvio che la scelta deve esser e fatta in base a.rd un'aocurata di.agno's i di natura, di sede e di estension·e della lesione, tenendo conto deg11 elemienti indivi1duali, costituzionali, psicologici, sociali 1dell'infermo . . La 5Celta deve essere fatta senza apriorismi, senza fobie e ponderatamente. I chirurgi sogliono deridere gli alcalini, e pure questi sapientemente adoiperati 1possono aver ragione di lesioni anche ,g ravi, e, quanto meno, sono apprezzabili per il sollievo che r e·c a·n o n ella quaisi totalità dei c·a si. L'internista non deve essere affrettato nell' in, d i1care al chirurgo i pazrienti ai p·rimi insu ocessi della cura me1dica, e non d eve nep1prure sacri, ficare i ma1ati ai propifi 1PTeconcetti di scuola .e di metodo, specie quanido ogni in·~i1stenza nella cura in1o ruenta sembra inutile o quando le condizioni sociali d ell'infermo n on consentano una lunga attesa. DR. 1

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Operazione per via addomino-sacrale nei cancri del retto-sigma con conservazione dello s·1intere anale. (PERTHES. Archiv.

f. Klin. Chir., vol. 148, pag.

605).

·L a maiggior parte ,dei chilrurgi dà o,ggi la preferenza ai metodo C·Omibinaito addo mino-saarale -0 a . p erin·eale. L'1A. crede eh.e sia utile dt conservare t>em'Pre lo. srf:in twe ·anale ·e a tale r~corp.o co.n sigli·a ·di modificaire la te1C1I1ica del.11a via ad·domino-saorale. ·L 'inter vento vi·ene ·eS·eguito coisì: 1° tempo: posizione del malato sec. Voelcker, T·e~,ezione de'l ieocciige, ·pre~1arazione del lfetto, legatura dell 'iemo,r roidaria media, in1tro d uzion e n el cavo di due lunghette ·di colore differente; 2° tempo : l.aiparotomia mediana. Si continua l'isolam·en to del tu·m ore fino a p·oter int e:nr·o mpere l 'in testino a monte, chiusi provvisoriamente i due monconi vi si adatta a ognuno una lunghetta e, meisso il ·P·az. sul fian1co si ·&Straiggono i monconi da'l la in1c isione s acrale. Se il mo'n cone sup . è corto o male irrorato si provvede alla sua chiu·sura derfinitiva, alla amputazione d.el r etto e alJla ap1pltcazione di un ano ili:wco deJiniitirvo . Se inv·ece il mo.n còne sup. è lun~o e ben n·utrit o dopo aver peritonealizzato a cciuratamente e chiu6a la parete aid·domiinale .si pass a al 3° tempo: posizione del malato come nel 10. Preparazione del retto fino a 7-8 cm. dall'ano; Bezi one del r etto sotto il tJurrnore. Dorpo aver disinfettato il mon100111e .del retto si introd.u ce in ·CJlllesto il moncone S'Uperiore fts1sando il n1M'gine iSUJP. del moncone inf. a'lla parete d el moncone sup. e introflettendo la sutura. Basta amputare la part e spor·g ente dall'ano del moncone superiore perch1è siano ripristinate le con·diz'ioni anato·m iche n ormali. Se si dubita della vitalità del m·oncone supeTiore si ,fa uiscire questo dalla incisio·n ·e &aor.aJ.e dopo aver fatto una anastomosi latero_,terminaie con il moncone inferi ore. In q1uindiceisima gior, nata ·si ren·de pervia l'anastomosi e in un secondo ~empo si chiJUde chinumgicam,ent'e la fjstola sélJCII'ale. 1

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VALDONI.

I W Interessante pubblicazione:

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Prof. FRANCESCO VALACUSSA

Medico della .Famiglia Reale, Direttore e Pri.mar;io del Preventorio ver lattanti cc E. Maraini 11 , Medico prt. mario nell'Ospedale infantile '' Ba mbtino Gesù"· Docente dd Olinica pediatri.ca nella R. Università dl Roma.

Consultazioni di Cllnlca, Dietetica e Terapia lnfantile Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliat i Prefazione di AUCUSTO MURRI

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IL POLICLINICO

CENNI BIBLIO<;iRAFICJ. (1) F. L es maladJies de l ' estomac et du duodénum. Vol. di 414 pag. con 17 fig. ì\llasson & C.

RAMOND

ed., Paris, 1927. Fr. 40. E un' 01pera di clinica nella quale per ogni malattia dello stomaco e del duodeno, oltre ad utili nozioni sull'etiologia, sulla sintomatologia e sulle varie forme cliniche, sono descritti i metodi di esame più completi dal punto di vista diagnostico e indicate le differenti forme di trattamento. Pur non essendo un trattato, qiuesto libro è senza dubbio uno studio completo delle malattie di questi due v]sceri, unificati dalla patologia, ma in 5pecial m odo dal punto di vista clinico. Le disp epsie riflesse nervose, i parenti poveri dell'e gastropatie, come l'A. le chiama, formano la materia di un interessante c~pitolo. L' A. attri.. buisce ad esse una notevole importanza, per la loro frequ enza in clinica, ed al pari di Chonell, L·even .e Hayem , sostien e la fr equ.enza ·delle gastriti t:o1ne siulbstrato della maggioranza delle dispepsie. Dalla lettura del volume rimane insomma un doppio sapore di modernismo e ponderazione. '

A . POZZI.

I.

buccale

e ..\..

L a vaccination par vaie dans l'inf ection, intestinale. Un vol.

GAEHLIG ER

BECART.

in-160 di pag. 184. G. Doin, ed. P aris, 1927. Prez.. zo Frs. 14. Gli AA. descrivo110 brevemente l'infezion e inte" stinale, le sue lesioni primarie (le coliti) e quelle secon·darie general'i e consilderan o da un .p unto idi vista: nuovo il trattamento di qu este aiff ezioni. Esso consiste nel preparare un vaccino dai germi presenti n elle feci dell'individt10 malato e nel somministrarlo non già per iniezione, m a 1P er via or ale, associandolo a pillole di bile e ad acque minerali cologoghe. Gli AA. avrebbero ottenu·to buoni risultati n on soltant o n ei disturbi locali intestinali, m a anche nelle localizzazioni microbiche e tossiche di origin e coloni•ca, fra cui vongono la pielonefrite colibacillare , gli stati :anemici, i d]sturbi nervosi, certe iperten sioni, ecc.

fil. '

H. LABBÉ € M. MARTEL. Travaux pratiq11,es de cuisine raisonnée.

DE POMIANE POZERSI<I, E .M lVIERDINGER,

Un vol. in-80 di p ag. 134. Librairie Le François, Par j s, 1928. A differen za dei consueti manuali .d i cucina, questo spiega la ragione dei vari iprocedimenti (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di oui ei desidera la recensione.

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XXXV, F ASC. 31 J

culinari, precisandoli i1elle loro particolarità fisiche, chimiche, fisiologiche, senza essere per nulla arcigno o ,p edantesco , 1na t ornando viceversa molto uti·l e, perchiè r en1den·d osi ragione di fatti,. si procede più sicuri. Quale è , per esempio, la ragione per cui i pesci si inf aTinano 1Prima di farli friggere? Anzitutto , perch·è portando n ell 'olio a 2000 un alimento ricoperto da uno strato di acqua, questa entra rapi·damente in ebolliziene e proietta all'intorno del grasso bollente; inoltre, si crea in tal mo1do, attorno all'alimento, un'atmosfera di Yaipor e acqueo ader·ente, clhe si oppone al contatto col g·rasso e d impeidisce che si formi la crosta,. cl1e è aPtpt1nto caratteristica delle buone · fritture _ Il capitoletto sulla mayonnaise è basato sulle no -· zioni di chimica fisica, perfettamente accessibili a qualrunque persona di m edia coltura e, da ndo ragione dei fen omeni che si svolgono, facilita l a, pr eparazione ed evita gli inconvenienti del~a mayoririaise che « impazzisce ». Un altro dei vantaggi ·di questo libro è qu ello di sostitu·i re le misure ad occhio con i pesi e le misu.r e precise : tanto di sale, di acqua, ecc. Con i consueti manuali, la cucina esige un'aibilità in1di' i.duale che non tutti possono avere; con questo, diventa pratica, razionale ed alla portata di tutti. Il manuale è con11pletato dalla cucina dietetica per malati. fil. 1

A. ROiYIANO. Pregiitdizi ed errori in tema di ali-·

menta::ione . Un vol. in -160 di 72 pag. Sperling-

e Kupfer ed., Milano, 1928. Prezzo L. 6,50. B u11a apologia del vegetarianismo, che l' A. vorrebbe lar.g·amente introdurr e in Italia, la quale· così ne trarrebbe .g randi vantaggi igienici ed economici . L'A. basa le sue argomentazioni su paI ecchie osservazioni fatte in istituti diversi e soprattutto sopra il razionamento di tutta la popolazione fa tto in 1Danimarca nel 1917-18. Con taie· razionamento, si ebbe sul m er cato grande scarsi·t à di carni e relativa abbondanza di prodotti agrarii, f·r a cui il latte. Si sarebbero ottenuti effetti sor prendenti: dimint1zione della mortalità 1p er malattie epiden1iche e tubercolari del 13 e del 25 % rispettivamente per le donne e gli uomini dai 25 ai 65 anni e del 58 e 34 % dai 65 ai 100; . son o persino diminuite da 258 a 148 le morti per · decrepitezza e .d a 273 ia 188 .c1uelle per cardiopatia n ei vecchi. E tutto 1questo in un anno I Pare però.. ·che tale razionamen to - c01·e avrelb'be \forse portato all'irnmortrutità... - n orn sia continuato, dopo . passate le dirf:ficoltà di approvvigionamento che-. lo avevan o imposto.

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SEZIONE P RATI CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. L'appendicite simulatrice.

l'esofa.go al di sotto della biforcazione. Venne pr.elevato un piccolo framm ento che ·a ll'-esame istologico diede il reperto di un tipi·co tessuto di reazione con gran ulomi blasto.m icotici. ·La cura con preparati iodici e violetto di genziana non ha ancora dato risultati chia-ramente positivi.

Flaudin (Bull. Médical, 1928, n . 1) richiama l 'attenzjone sull a possi·biJ.ità che l'app.en·dicite si manif esti con una serj e di diJSturbi gastrici, m entr e n u:lla parla per il proc·esso appendicoV. GHIRON. Iar.e n elJa sintoma:tolo.gia subbiettiva. L' A. ne l1a osservato un caso in un gi·ovine cli 22 anni, che ·da due anni si. lamentava ·d i distur·bi L'eliminazione dei corpi estranei deglutiti. gastrici, ca·r atterizzati da doJ.ore a sede epigaGouillou d e Giuliani (L yon médical, 20 nov. strica e a tipo traf,i ttivo, insorgenti tre o quat1927) rriferiscono due osservazioni inter·essanti in tro ore dopo i 1pasti, e a ccompagnati da vomito. propo•$ito. Non ebbe mai melena, ll·è ematemesi. L'esame U11a ragazza, che n ell'infanzia aveva: deglutito del succo gastrico mostrava una netta iperclodei pennini, ·era stata .operata per dolori eh-e ridria; l'esame radiologico dello stomaco meterano stati inter1p etrati per ulcera gastTica. Alteva in evtdenza un'intacca ,p ermanente in cor cuni ann-i dopo, p·r esenta crisi dolorose con feb1 rispon denza della r.egio n e pjlonica , e uno spasmo bre ed induri1nento alla parte superiore della prdducente la stasi gastrica. fossa jJia c·a dest!I'a; gli A.A. credon·o si tr.atti di La diagnosi di ulc-era pi1loro-duodenale s'imun 'ap.p endicite a lta, ma un'in·Ci'$ione es·p lor ativa poneva: tùttavi·a n ella storia 1del malato e$i1ste- mostra ·Che nella :pr1ec·edente op·erazione l'appenvano alcune crisi add-0minal.i doloro se e febbrili, 1dice ·era stata asportata. In seguito, la malata è che erano state variamente interpretate. -~l­ riconosciuta affetta da colibacillosi con ptosi del l'esame dei qu·adranti inferiori , palp.a ndo anche ren·e de.stra·. Si 1prati·ca la nefropessi e si trovano dolcemente sulla fossa iJiaca destra si rprovoc·ava dei segni di :perinef;rite, per cui Si applica un una contrattura invin citbile del retto di D; e la drenaggio. Quando qu e'$tO viene ritirato, ~ si pressione sul punto di wiac Burney provocava trova un 1p·ennin-0 arrugginito •e, poco dopo, altri un 1dolore intenso, tale da far impallidire il due ·corpi estranei vengono eliminati dalla fi-· malato dolore che irradiav·a a·hl'eip11g astrio ed €ra · stola. ' aocompagn·a to ·da flession.e della coscia. 1La seconda. malata aveva 1deglutito una spilla All'operazione si trova un'appendice i.n via di con capocchi-a ·di vetro all'-età di 17 anni. Poco trasformazione f,i brosa, cori una serie di restrintempo dopo, viene · aperto un asces:So· .all'e1I»igagimenti ci·catriziali, e contenente della siero.s ità strio. Verso i .zo anni accusa dolori al ventre ed torb:i·da. Il phloro e i-1 duoideno appaiono perfet- è affetta da ·p leurite 'Purulenta. A 23 anni , in tamente norm·a li; eosì p1u·r e la cistifellea. Si pratervento per una pseud·o-app endi·cit.e a caldo. In tica l 'ap·p endicectomia; il malat o ,g uarisce defiseg·uito, la 1presen za di feb1bre e idi fi$tole alla nitivamente, e 1pruò riprendere senza a:lcun ·di- regione ilia ca, fa diagno·sti1care un'osteomielite sturbo ct.l suo no-rmale regim·e ·d i vita. ·dell'osso iliaco, per la quale subisce parecchi inM . SABATUCCI. terv,enti. Verso i 34 anni gli A.~. piraticano una 1 ·l arga exeresi ossea, ·Che mette fine alla febbre; Blastomicosi dell'esofago. la fistola 1però permane fin o a quando n on viene $pontaneamente elimjnata la spilla, di cui la La blastomicosi. cut.an·ea non è affezione ram.a lata non aveva mai 'Parlato agli ultimi Dpe· rissima. ratori. Broiders, Vin son e Montgomery (Surg. Gyn. and ·~ueste osservazioni di .c orpi estran·ei n on sono Obst., febbr. 1928) ne hanno raccolto 47 casi. ,Jnvece estremamente rara è la blastomico6i ·d·ell'eso- II'are, non si deve contare troppo sulla radiografia per rivela,rle. E 1però assai 1mp·ortante ·di non fago di ·cui è noto solo un caso pubblicato che prendere troppo alla leggera le stori·e che i maShepherd e Rhe:a, reperto di autopsia. Per il caso lati raccontano di ·COflPi 1deglutiti. Numerosi anni •degli AA. 8i trattava di un uomo 1di 41 a . il di soffe'l'·enze sare·b bero $tati risparmiati alla qual e aveva sofferto 11 a. prima di tubercol osi s·econda malata se si fos se cercata la spilla che 1polmonare e che da qualche me$€ soffriva di stenosi esorfagea. Con l'esofagoscopia si potè v·edere si è 'Poi trovata. Lo scetticismo del 'Primo chirurgo, a cui essa avev·a r accontata la storia della una piccola tumefazione sporgente ne1 lume del1

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IL POLICLINICO

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spilla inghiottita, la trattenn•e dal fare la stessa confidenza agli altri successivi, che non poterono quindi essere meglio orientati per il tratiamento. fi l. •

TERAPIA. Le iniezioni di cloruro di sodio nell'occlusione in testi nale acuta. A. Gosset, L . Binet e D. Petit-Dutallis (La Presse m éd., 7 genn. 1928) concludono ohe la tossiemia ·Che si inizia e va a ggravandosi da quando si è stabilita l' occlusione, ~ uò essere combattuta con le iniezioni di cloruro di sodio. Essi ritengono .che la diminuzione di questo sale nel sangue sia d ella massim a i;rrrpor tanza; 'V i è connesso l'aumento dell 'u rea ~ dell'azoto residuo. Descrivono casi di occlusione intestinale a cuta, in cui si erano avuti gravi sintomi tossici, nonostante . l'intervento cl1irUr·gico ed in cui l'iniezione endovenosa di una soluzione ip ertonica di cloruro di sodio h a rportato i malati da llo _stato di moribon di a quello di convalescenti. In una serie di casi, l a mortalità si è ridotta dal 50 % all'll % con l 'u5o di questo metodo . . Si consiglia una soluzione al 10 ~{, , iniettandone non più di 30 eme. (nelle vene) per volta. Tale r imedio va dato subito d-0po l 'operazione, arrivando ad un massimo di 1 grammo per Kg. di peso del corpo nelle 48 or e; bastano però in generale una ventina di grammi. Si può poi rfare un'inie, zione sottocutanea di un litro .d i soluzione fisiol ogica. fil. L'autoemoterapia nell'ulcera gastrica. Secondo Cerf (Bruxe ll es-médical ,· 6 .n ov. 1927) si otter.rebbero con l 'autoem oter apia risultati ottimi. Si estraggono da una vena del paziente 10-20 eme. di san gue, ch e si r ei:uiettano, con o senza aggiunta di solu zion e di citrato, nelle regioni glutee. Si r~p ete l 'iniezione ogni 2-3 giorni e si avrebbe, do1po ~10, la cessazion e \det disturbi gastrici. All'inizio del tr attamento si hanno talora dei fe n om eni gen er ali : l eggera cefalea, qua lche nausea, una vaga ipertermi a, r aramente uno stato di shock. La loro comparsa regoler à l a distanza delJe iniezioni. Trattasi, del r es-to, di disturbi passeggeri che lascian o il posto ad una sensazione di ben essere, con cessazione del dolore ed aumento -delle funzioni digerenti, sopr attutto dell'appetito. Con il calma r si dei sintomi dolorosi ed il ritorno di un fun zionament o ga~trico normale, il malato r ipren de gradatamente l'alim.enta zione e migliora di rnolto lo stato genera le. Scarse o nulle sono le contr oindicazioni, fra cui però si deve naturalmente mettere il caso in cui si sian o forma te delle sten osi o delle aderenze, che sono di pura spettanza chirurgica. fil.

I costipati depressi. Gli individui con stitichezza e deipressione devon-0 la debolezza da cut sono affetti sia all'intossicazione intestinale, sia al fatto che questa si ripercuote sulla secr ezione gastrica. Essi diventano degli iperstenici, donde assimilazione incompleta, dimagrimento, eccitazione n ervosa, che vengono a d aggiungersi all'intossicazione intestinale primitiva. Contro l'intossicazione intes tinale, rendono buoni servizi i las5ativi aloetici, a cui si può aslbociare del ferro se la_ digestione è buo~a. Si può dare : .Aloe pol v.. cg. 5-10; Protossalato di ferro cg. 10; Estr. di rabarbaro q. b. per una pillola; di tali, n. 100. Da prendersi una pri1na del pasto, a mezzogiorno ed alla sera. Qppure si possono dare i ferru,g inosi prima dei pasti (Cr eta preparata cg. 20; Ferro ridotto cg. 10; per una carta), e ie pillole aloetiche alla sera: Aloe polv. cg. 10; Evonimin o cg. 5; Estr. di giu&quiamo, Estr. di belladonna, anamg. cinque; Sapone medicinale q. b. per una pillola; di tali n. 60. Se v i è associ ata i..perstenia g as tri ca, non serve a nulla il tentativo di rin·f orzare il mal ato con iniezi oni, ma ·è indispensabile rimetterlo in possesso di tutte le sue attitudini gastriche. Gli arri.ari, la n oce vomica, il bicarbonato di sodio, le bevande gazose non servono; si proscriverann o le carni, permettendo soltanto i pesci magri, il prosciutto magro, la selvag.g ina tenera. Si dar anno delle bibite ca1'de : infuso di foglie di ara ncio, di tiglio; poco pane. A dig iuno, S. R. (Journ. des praticiens, 2 git1gn o 1928) consiglia di dare una delle segue11t i cartine in mezzo bicchiere di acqua calda : caolino g. 7; Magnesia calcinata g. 2,50; Sottonitrato di bismuto cg. 50. Contjn uare per 1due m esi, aumentando a 3 g. la magnesia se persiste la costipazione e ·disceniden'do a 1,50 se si pro·duce un'azion e l ass·ati va. Il primo paisto .&arà preso mezz'or a dopo. Buoni risultati si ottengono con la belladonna (tintura I-V gocce prima dei pasti), anche in forma di estratto (mg. cinque a dieci) od associata a polveri assorbenti (Belladonna polv. cg. 10; Creta p repar ata g. 80; Fosfato di sodio ig . 5; Magnesia calcinata g. 15. Da prendersi un cucchiaino al mo· m en to di coricar.si ). ·Si ·p otranno aggiung.ere nei primi tempi dei clisteri caldi. Il miglioramento si produce r34)idamente. Si può allora passare alle iniezioni ricostituenti: cacodilat o, glicerofosfato di &odio (5 cg. di ciascuno), ferro colloidale, ecc. Come nutrimento nell'intossicazione intestinale pura, si • consigliano carni arrostite, legumi, rpasta, frutta; vino annacquato ai pasti.

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[ANNO XXXV,. f ASC. 3~]

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SEZlONE PRATICA

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[ANNO

1L POLICLINICO

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FASè. 31J

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[AN.NO XXX\~ , FASC.

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SEZIONE PRATICA

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Trattamento della melena dei neonati. l.a m che si . ·elenia (emorir.agta ga.stro-intestinale , ha nel n eonato il p·i ù spesso prima del decimo giorno di vita) ,p uò ·distinguersi in vera e spuria. Qu·est'ultima non è che l'emissione dalla bocca -0 dall'·ano· di sangue d eglutito; •n ella prima, invece, il sangiue proviene 1direttamente dallo stomaco o dall 'intestino, sia 1p1er lesioni di 1queste parti , s ia p er djatesi emor·r agica (melena sintom.ati•c.a) . La m·elena d ei n eonati è malattia abib astanza rara; si 11a 11ei primi giorni di vita o, qualche volta, nel primo o secon do mese. L'emissione W sangue (puro o m escoJato, r osso ·O scuro) si fa p t=> r la bocca o J)er l'ano o ·p e-r en trambe queste parti . SpPsso s i hanno a11ch e altre emorra1gie: 01nbelico, bocc a, i1aso, vie urjnari e, r espiratorie, cutanee, cerpbraJi. La .du·ra ta iele1Ja n1elen a è Yar1a; non oltre1)assa in genere i 15 giorni; l 'esito dipende ·dall'entità d el l'emorragia; il ipro·no~ti·CO è grave, a·vendosi la mortalità nel 50 % dei casi. La causa non n e è. ben i1ota; l' unico fatto accertato si è ell e la s ifilide congPnita 1è s1pesso alle orj gini delle e1norragie gastro-intPstinali idei prim i giorni di vita. P er la d]agn osi non 1è n rce . . sari o che la distin~ zione fra m elena vera e spuria. 1Nella · cura Sj porrà anzitutto attenzione alla • diet a: "lati e di donna o idi aisi na, sommintstrato col cucchi-ai.n o per evitar e le contrazioni dello ' stomaco -e del·l ' int~stino prodotte 'dal s ucchiamento. Contro l ,emorraigia, è indicata la somministrazione a cu cchiai·n i .o,g ni due ore idi cloruro di ca~cio all,1 % o •della gelatina di Maman: Gel.atina 1p ura g. 70; Lattato di calcio pu.rificat·o g. 3; Acqua .distillata g. 100. ·S cioglie·r e a ca•l do, sterilizzare al l'autoclave, turare asetticamente. Il preparato, quando è freddo, è solido; p er som ministrarlo , lo ·si l~quefà ·a bagnomaria, dandone un cuochi.a. ì no da caff1è ogni ora. . Si otterr.eb·b e così . la stes~,a efficacia che con l'ini ez i·on e ip·O·dermi·ca di gelatina sterilizzata al 2-3 % (10-15 eme. per i11iPzi one. una al giorno). .L\.llo stesso sco1po, si u6ano le iniezioni di siero cl i ca,•allo (10 cinc. pro die) idi siero uman o o d i sangue umano. Pure e1'.fi-caci s i mostrano, secondo Men·si (Clinica e1d igiene infaritile , ann.o· '.lll , n. 2) le iniezioni endomuscolari di zime~a, di coagulen e, di clor idrato di adrenalina (sol . all'l/1000, 1/3 a 1/2 eme. pro di e). 1Qome cu.r a cau·sale è . in1dicata ·q uel1a a:ntisifilit.ica (frizioni m ercuriiali, iniezioni endomuscolar i di arseno·benzoli ). 11 bam1bino· va tenuto ca'1d·o; si eviteranno il più possibile i 1110\'imPnti. fil. 0

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Tecnica semplice per l'estrazione di monete dall'esofago. I

·G. Pieri (Il Valsailva, agosto 19.2'7) parte dal preBiu.p·p osto che le monete de·g luttte si s0iffertr1~~ no di solito ad una dtstanza dalle a!'cate d e11tq.-: . rie, che non oltre1P·assa i 15-17 •centimetri n e~l'adulto ·e che è assai minore n·el bambino. · E1sse. si di-spoi;i~·ono di. solito 'Vertic~lm ent e su di ur1 piano ·frontale , allarg·a ndo il diametro ct eìl "esofago. Tenuto conto, c·h e è poss i•}?ilie 'lntrodurr.e 11110 strumento r.etto n ell "eso·f ago , dand o al capo una posizione ·di iperesten.sione dorsale (princi·p io d e1, l' esoifag.os·copia), l' A. coIIBiiglia l 'uso cli un g·rossq klemmer (scr;:>·ecialmente n ei bambini), mediante il quale si 1può ag;evolm.ente estrarre la .m oneta pur,:chiè il ;pazient<:' sia :m esso con il crup·o nell 'indicata posizione. Il metodo , in d·ue cas i ·d.ell'.L\.. , si mostrò ef1 i ca cc. fil. • •

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NOTE DI l\'lEDICINA SCIE 7'TIFICA. ' Concezione attuale della vertigine gastrica. Trousseau che descrisse peT primo classicai n1ente la verti.gine gastrica « a stomacho laeso ~ 'la considerò una delle forme di vertjgine 1più cornune. lVIa numerosi stu.di posteriori hanno dimo str·ato co me eE=sa in realtà sia più rara di quanto non si ritenne una V·O·l ta . Piéchaud e ILacouture (J ourri. de M éd. de B or-; deau.'t, n. 14, 25 luglio 1927) dOIPO avere brav e.. · mente richiamato il meccanismo ftsiologico della; · vertigine notano ch e oltre al fenomeno vertigin oso essenziale (çioè alla sensazione ·t utta speciale di ro,t azio·n e, provata dal ·P . · sul piano orizzontale o sagittale sia riguardo a sè stesso, c11e riguardo agli o.g.g etti circostanti) esistono dei f enomeni associati cioè: ronzii , nistagmo, e disturbi vago simpati.c i con mal essere viscera.le, lipotimie, nausee, vorr1iti, angoscie ecc. Si l1a cioè, che una eccitazione che p.royjene dal labirinto , trastnessa per il n. vestibolare si ripercuote su, 1

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tutto il sistema, e sarà in particolare trasmessa al pneumogaE=trico provocando d ei disturbi d igcst.i vL .t\. llora risulterà ben d1ilfficile stabilire se ·questi si-ano nel vertiginoso la causa o la con· seguenza della eccitazione. ·Nel gran numero di casi di vertigini cosi-dette gastriche l' eE=ame accurato mostra una lesione dell'orecchi.o interno. La vertigine gastrica va oggidì ritenuta rara, e la diagnosi si deve porru solo, do1po esclusion e ·di tutte l ~ altre cause di vertigine, nei soggetti 1predisposti, ipervagotooi ci, e in cui il X sia capace di reagire fortemente a qualunque eccitazione.


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POLICLI~ICO

[ANNO XXX\ì , FASC. 31 1 J

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CJ1arcot pen~ava già che si · devon-0 consi.derare con1e n e urélJStenici rnolti casi di v ertigine ritenuti gastrogeni. In realtà, 1p iù ,che ·di sog.g etti neu ra.stenici (parola vuota di senso scientifico) si dovrebbe parlare di sog.g etti con squilibrio del si·stema organo-vegetativo: presso questi malati la ·cr isi v ertiginosa sarà scatenata dalle più varie eccitazi.oni. Secondo gli AA. l'o rigine gastro-in :-testin ale della crisi sarà ·p rovata dai seguenti "'!atti : la dis tri·b uzione oraria della crisi coinci,dente con una fase determinata .della dige~tione; 1'influen za di un dato alimento spesso sempre lo ste~so p er lo stesso malato; il carattere d ell'ac. . ,, ·c~~o verti·g inoso avente un netto predominio della r1ota gastric·a ; l' esistenza nel malato di turbe di·!'p eptiche, s tipsi, e . suscettibi1ità n eurovegetativa .Per yari altri sintomi riconosci.b ile. La vertigine gastrogena $ebbene rara, quan<lu -si verifica si può sp·iegare ·CO·n tre .m eccanismi : \

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a) ecèi tazi one nerv osa anormale di or·i gine perife-

«ica: l 'irritazione gastrtca rappresenta la scintilla cl1e fa s ~ 0tppiare la crisi, aigen·do per mezzo -del X su un labirinto predi&posto o sensibilizzato; ò) i ntossicazion e: esistono delle a lbumine animali ~ven.ti po(~fe ~nafilattizzante, nel cors o del-, la loro cli.g estione sorgon-0 !facilmente n·a u$ea, vo, m jti. cefalea, verti·g ini. Sem·b ra che le to·s sicosi alin1en tari possano alla lunga 1p rodurre la•b irint iti croniche sclerogene; e) di sturbi circolatori : molti dispept1ci presentan·o ·disturbi del ritmo <:ardiaco : bradi.cardi a, e$tra&istoli ecc., ora queste .aritmie po~sono alla lor.o volta provocare vertigini. Secondo Lemierre molti gastropatici sono predisiposti alla vertigine, in quanto son o .d egli ip ern enrotonici : presentano infatti della bradi.cardia permanente, riflesso oculo •car,diaco esag er ato , c·h e dimostra $e no·n i per vagotonia, al'·m en o l'instabilità del v·ag.o. Concl·u dendo si deve riten er e che a lato della vertig·ine d'qrigine auricol.a re, a Jato di un'a vertigin e a pato.g enesi mista, aur i·cola r e e gastrica, esiste una ver tigine gastrogen a ch e sor ge in d ispeptici iper.neurotonici. T erapi a: Già Tro:us$ea u curav·a lo st omaco con alcalini e amari, e il sistema n er voso con brom t1ro, bellad·onna, estratto te:ba ic0. Ciò p uò es.sere us a to anche oggi. Vernet consiglia l'aidrenalina 40-60 gocce al giorno. Le•v y-V·alen si preferiscono la via ipod~rmic a. Altri P. si givYa110 più della pilocarpina o ·del jaboraJD.rdi. Ut ile a11che ri~$C e l'atropina COSÌ ricettata : Pr: solfato di a trojp in·a ctgr. due. Acqua di laur.o cer a."o g·rm. quattro. Acqua dist. grm. 16. Comin. c ja1·e con 9 gocce al giorno, crescere di due ogni giorno fi n o ad ottener e mi·driasi e ·bocca s ecca. '

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L . TONELLI. •

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VARI.A. I l vomito igienico fra gli antichi. Sembra che l 'abitudin e di provocare ogni tanto il vomito si sia avt1ta dapprima fra i greci. Ippocrate consiglia di far vomitare a digiuno gli · individui grassi, ma n on già ·quelli che sono magri, delicati; i temperamenti umidi si faranno vomitare dopo i pasti tre volte al mese, ma non più di due volte quelli secchi . Era dunque nelle abitudini di allora lo svuotamento dello stomaco per mezzo del vomito; all'in·di vi'du o si somministrava un buon pasto e, .aùla fine di questo, si titillava il palato e l'orificio superiore dell'esofago con una penna, col dito, ri- . cominciando dopo ogni vomito , fino a che l 'individuo avesse restituito ogni cosa. Alcuni medicl. invece, fac evano ingerire dell'elleboro bianco alla metà od alla fine del pasto; al·t ri davano degli alimen ti indigesti cl1e provocavano un'indigestione e, quindi, il vomito. Molte questioni sorsero fra ·i medici di allora (ce. lo r acconta il compianto Caòa.n ès nelle sue Fonctions de la vie ) n on già sulla convenienza di- provocare il vomito, su cui quasi tut·t i erano d'accordo, ma. s u quella di fa rlo pTima o dopo i rp asti ·· noncl1è sul momento più opportuno di somministrare il vomitivo. Arch igene, un medico dei tempi di Traiano, dicl1iar a molto, salubre l'uso ·del vomito, 2-3 volte al m ese. Galeno lo consiglia piuttosto prima che dopo i p asti. iCe.lso osserva che, usato a proposito, il vomito può essere di grande utilità per la salute , m a che ne è riprovevole l'uso per ghiottoneria. Soltanto Plinio ]Il v ecch io, nella sua Natu r alis H is toria, .oSBerva cihe il ric orrere al vomito sen za c l1e v i si.a malattia, può essere nocivo . Se si crede a Seneca, non dovAva essere piccolo il n 11mero dei viziosi che \'Omitavano per potere rimangiare ancora. Forse però è questa un' esagerazione , n on solo storica ma ancJ1e fisiologica, ed è da ritenersi cl1e, anche al tempo delle m assime org·ie, il numero degli individui che si davano a questa ,p r a tica immoncla era probabilmente a ssai limitato. f i l. Prof. Oott. MARIO FLAMINI

Do cente di Cliniea. PedJa;trioa nella R. Università Direttore del Brefotrofi.o P r ovinciale di Roma.

Manuale di PEDIATRIA PRATICA Terza edizione a,oourata.men.t e riveduta e notevolmente ampliata. (Vedere l'Indice del Volume, riportatto a pagg. 666, 666 del Fascicolo 18 del 2 maggio 1927). U n volUJIIle in-8°, di pag.g. XII-452 nitida.mente stampaoo su ca;rta eemipiatin1a;ta, oon 118 figure interca.laite nel tetito. Prezzo L. 5 5, più le sip eee postal i di spedizione. Per i noetri abbon>ati sole L. 5O 1 in porto franco. 1

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XXXV, FASC. 31]

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. ..

3 scatti fino a L. 17.400; assunz. entro 15 gg.

(E' anche apelìto, alle stesse condizioni, il ooncors.o. a direttore dell.a Sez. Chimica). L A SPEZIA. Amministraz . Provinc .. - I conoorsi . ad assisten.t i sono .p rorogati a tutto il 14 .ag. Chie- . dere bando. · ·· MARTIGNACCO (Udine) . - .Al 15 ag.; L. 8000 ol tre L. 3000 trasp., L. 1000 uff. san., L. 500 ser v. .. a t t., c.-v. ' ' MERCATO SARACENO (Forlì). - Al 12 ag. ore 18 ; r ' • 1° rep. ; L. 10.000 'e 5 quadrienni ventesimo ; lire ~000 cavale. (è in corso aumento); L. ' 400 per uff : '· san . ; tassa L. 50.10; doc. a 3 mesi'. MONTE IsoLA (Brescia) . - Scad. 31 ag.; lire 10.000 e 6 quinquenni dee.; L. 500 uff. san.; c.-v.; alloggio gratuito; ta.ssa L . 50.15 . P.u.ER~ro . Municipi(). Direttore del Laborat. l\ilicrografico; L. ] 4.')00 e 5 qu.adrienni di L. 1100 ; supplem. serv. att. L. 3000 ; ~Itri averi scaturenti d.a ta.bel1a organica; età lim. 45 a . ; tassa L. 50. Chied . .annunzio. Rivolgersi Segreteria Comunale, Uffi cio d'Igiene. Scad. 45 gg. dal 5/ lug. P1EoIMONTE ETNEO (Catania). - Scad. 30 gg. dal 12 lug.; L . 9000 e 4 qttinqu~nni ,-Cìec. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15; doc . .a 3 mesi . RotJc A S . CASCIANO (F-0rlì) . Scad. 10 ag.; L . 11.000 e 10 bienni ventesimo, oltre L. 2000 trasp ., c.-v. ; età lim. 35 .a.; tassa L. 50.15. Rov1Go . .4.mministr. Provinc. - Direttore Sez. med.-micrograf. Laborat. provine. d'igiene ~ pro:. filassi; v. fase. 29; scad. 15 a.g. S. 8TINO DI L1vENZA (TI enez·ia). - Al 10 .ag., ore 18; 2° rep.; pianura; L. 11.700, addizion . L. 5 oltre 1000 pov . e L. 10 oltre 1500; per trasp . . L. 1000-4000; 5 quaqrien11i dee. ; certific. condotta mor.ale, civil~, e politica ; serv. entro 15 gg.; doc. a 3 m. dal 29 giu. SASSOFERRATO (An cona) . - 2a zona; ab . 4927; a ore 13 del 10 ag. ; età lim . 40 a.; tassa L . 50; doc. a 3 mesi dal 10 lug. : L. 8500 e 5 quadrienni dee. , oltre L. 3000 automobile o cavallo. . SAVONA. A?nministr. Pr ov·i nc. - Direttore Sez. Medioo-Micrograf. Laborat. Provinc. d'Igiene e Profil. ; L . 15 .000 oltre L. 2800 serv . att. ; età lim. 4.5 a.; t3;SSa L. 50. Scad. ore 18 del 15 sett. SCIMAXIS (Cagliari). - Scad. 15 ag.; L. 9000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 1500 trasp., L. 500 uff. san. ; età lim. 40 a . ; tassa L. 50 all'esattoretesoriere comunale. TARANTO. A rnministraz . Provi r1c. Direttore Sezione Med.-Micrograf. Laboratorio d'Igiene Provinciale; L. 16.000 aumentabili .a L . .16.800 dopo il primo qua.drien nio e a L. 17 .800 dopo il secondo; inderin. serv. att. L. 4200; c.-v . Titoli ed esami . Scad. 15 ag. TEnAMO . Co1igregaz. di Carit à . Medico di Sezione dell' Ospedale Psichiatrico; L. 10.000, un sessenni·o del decimo e uno del dodicesimo; c. -v. 1


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in L . 620 se scapolo , L . 1627 ,90 se ammogliato; ·scad.. .ore 12 d.el 31 ag. ; tass.a L. 50 ; età lim . .35 (40) a.; :d ocum. a 2 1nesi dal 23 lug. Chiedere . annunzio . TrRIOLO ((Jutanzaro). la. cond.; L. 7000 e unico aumento qua~riennale decimo; età lini. 3.5 .a.~ tassa L. 50.15; scad . 10 ag . poc. non anter . a 3 mesi . 'I'RIEST·E. Ufficio d' laie11e . Medico ca.p o della lII Sezione (Servizio di Profilassi); L . 18.000 e 2 quadrienni rJi L. 3000, oltre supplem. serv. att. L . 3600, c.-v. Chiedere bando (invian do francobo~llo da ce11t . 20). Nel comunicato tr~smessoci non è indicata la scadenz.a. ' TALLE o' l sTIUA (l'ola). A tt1tto 20 .agosto; L. 9000 .e 4 sessen~i d.ecimo., in.denn. r esid_ L. 600 ; u..-v. ; L. 500 se .u.ff. s a11. e L. 2500 se incaric:.ato della carup_a gna antim.al.arica. Chieder e avvi so. VENF.ZIA. Ospedale (Jivile . Direttore dell' I stituto Ana~omo-patologico; v. fase . 29; scad . 11 ag. V1Trouso (Fros1none). - Sca.d . 12 ag. ; L. 8000 e 5 quaru~ien.ni dee.., oltre L . 2400 cavale ., L . 500 s.e u.~f. san . ; età lim. 40 .a. I

HOM~NE,

PROMOZIONI ED · ONORIFICENZE,

.

A presidente dell' Associ.azi<l:ne Medica Americana è s tato eletto il do,tt.. l\il.alcolm La ,Sa Ile H arris., professo1·e di ·chirurgia alla P oliclinica di Chicago..

111 seguito .al la istitt1mone delle cattedre d"i drologi a teraµeu tica e di climatologia n.e lle UniYersità di P.ar i gi, di Lione e .di Montpellier, ' ri sono -stati nollli11ati l'ispettivameJ:ite i pr<liff. , .'"il laret (•di èU i gi'à d.e n1mo notizia), Pieri e Giraud. All a Università W·ashingtou di St. Louis son-0

stati n omiinati professor i: H .arvey J . Ho,vard di oftalm ol ogi.a -; J eacques J . Bro11fr enbrenner di batteri0logia .e in1.n111rnologia .. •

[ .<\NNO XXX\., . F ASC. 31]

Il . POLICLIN JCO

L ' Accademi a ·di Medici11a ·di Parigi ha 11ominato n1e,mbr.o titolare per la divi ione di scienze biologiche •e fisich~e e scie·n ze natur.ali il dott. C. Leva·diti, cap o di L aboratorio all'I stituto Pasteur di P arigi ; e i1rembri corrispontlenti :i proff. J. E. J°<lh.anson di Stoccolma le G. H. F. Nnttai1 di CambridQ.ie.. ~

Il p1·of. A. Linck , di Konigsberg, è stato in vitato a dirigeTe la Clinioa oto-rino-laringologica di ·Grei.fs,va.ld. Alla F acoltà 111edica di Strasburgo è non1inato titol are d·ella Clinica oftaJmologica il prof. Weill. J:J 1·ra t u~ . - Nel fascicelo spor so, a pag. 1484, la. notizia intitolata cc In onore del prof. Fioretti» deve dire: Er1n.a11no Fioretti , segretario genera1'e del indacato Medico F a scista di Rom.a.

NOTIZIE

Dl~ER5E.

Cong r esso internazionale di Oftalmologia . Si adune·r à .ad Amsterdrum ed .a La. Aja , dal 5 , al 13 settembre 1929. Il progrannna con1prende una discussione generale s ul traco1na, disse1·enti : Argana1·az di Buenos Aires, Cronholn1 di Hels~gs- · fors, ,ro n Gross di Budarpest, Maggiore di Sassari, l\1:ijashita di 'rachio, Sobhy Bey di Oairo, Soria. di B.ar rP.ll ona, Duke Elder di Londra , H agen di Oslo, M.agitot di Parigi e ~Tessely di ì\ilo11aco; nna sui t11mori soipraorbritari, dissere11ti: Ohri, . c;; tiansen '-:l: i Copenaghe11, Cushing di Bosto11, Hol- · n1es d i Londra e V.an Bogaert di Ai1t\\·erp. V.erra11no pre en tate le seg11enti reliazio11i che saranno stamrpate prima del Congresso e mandate in antieipo a. tutti i p artecipanti, oosì da rise.r.Yarè il t e.m po del co11vegno alle sole discussioni: cc esame dell'a cutezza visiva» , r elatori Dufour di N.a11cy & Elschni g di J?raga ; « ] a iperimetria » relatori Lauib er di Vie11na., P eter ·d i Filadelfia e Traq11air di E dimburgo ; cc ~same del sen so lumin<lso n, relatori H ertel di Lipsia e Ovio di P adov1a; « camp i~ namento dell' esame visivo dei fer.roviel'i , chauffeu~'s, n1.arinai e avieri », r elatori E11gelking di Friburgo, B. McMullen di Londra, OnfTay di Par igi e V errey di Looan na; « uniformità dei ,progra1nmi d egli studi oftalmologici », r elatori Lindner .rJ i Vienna e Parker di Detr<}it,. ecc. I t itoli e i sunti brevi delle comunicazioni, dovranno essere inviati non o,l tre il 1° giugno 1929 .al segretario ge11erale, prof. W. P. C. Zea.man,. Wil11elm1na Hospital, A1nsterdam. Le iscr izioni , con la quota pari a 10 dol. , si rice,·0110 ·d al tesoriere, Dr. H . H. Roelofsz, H eerengracht 531, Aln terdam.

Lega Internazionale contro il reumatismo. Ha te11,u to la sua prin1.a r·i unjone alla. Salpet rière, in P arigi, p e·r iniziativa del dott; ·v.an Bree- tnen di Amsterdam. L ' ufficio di ,p residenza è stato così costituito: p residente prof. Marcel Labbé; vice-presidenti .Sicard, Etienne, Laignel-Lavastine; . segr etario generale H. Forestier ; segretario iaggiunto J eacques J.i,or estier. La segreteria ha sede in rue d' Anjon 15, Pari gi (VIII.e).

Confer enza europea e latina di psichiatria e di igiene mentale. Doveva tene1·si a. Parigi dal 6 a] 7 luglio scorso, in ooinci~lenza con le altre n1a,nifestazioni d-ella « settirn.ana neuro-1>sichiia.trica »; è iperò stata ri-

1nandata a.d epoca da destinarsi. Le aidesio11i vanno in.viate alla cc Lega d ' I giene Mentale» , rue Cab.anis, 1, Parigi (XIVe). I l progran1ma comprende i t emi: « l ' int roduzione dei inet.odi obbiettivi nell 'esame degli psicop atici » (Som·m er) ; cc i servizi aperti av.anti , alla legisl::tzione degli alienati » (Toulouse e Du:. . pouy); « l' or ga11izzazione generale della profi1as$i mentale »· (Ley); cc il n1'ovimento d ' igie11e inentaié. · di assisten7ia agli psicop,a ti ci nelle n.azioni · stra.- . '


[AN:NO XXXV, FASC. 31]

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niere aderenti alla Leg.a » (r.apporti di vari .d elegati) · « -0ro-anizzazione di una Conferenza p eriodica ' ·-=inter na~i o nale di psichiatria e d'igiene mentale ».

.S ocietà Italiana Fascis ta di studi scientifici sulla tubercolosi.

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SEZIONE PRAT1 C.. :\

N or1ne pe1· lo studio delle caratteristiche climatiche delle nostr e spiaggie », relatore il prof. Ceresole di \- enezia. Chi desidera far e comunicazio11i deve inviare il tema ed un breve riassunto pri.ma del 20 agosto al prof . L . - Silvestrin~ , segretario :del Co·m itato or dinatore del Oonvegµo, Ospe.diale Civile, Rimini. r<

Condizioni partioo1ari determinate d alla Confe.renza Inte1:na.zionale contro la tuberool<>&i che si Congresso francese sulla tubercolosi. svolgerà in Roma nel settembre P'· v. e accordi · I l VIT Congr esso N.azio, n ale Francese sulla t u, all' uopo intervenuti colla F ederazione Nazionale bercolosi avrà luogo a Bordeaux nel 19130, durante Italiana Fascista per la lotta oontro la tubercoloLe v.acanze p asquali. Temi: « La batte~· iolisi del si hanno indotto la presidenza della Società Itabacillo t ubercolare » , relat-Ori Bezançon , Philibert li~na F.ascista di 1Studi scientifici s ulla tubercolosi e J. P araf; « Diagnosi di attività della tu.b ercoa r i t111ire .il s.u o annuale Oongl·esso p·u re in Roma. losi p·olmo nare », reLatori Leuret e Oau ssimo11; La r-iunio11e avrà luogo nei giorni 22 e 23 set« Con1e reudere accessibile ai tube1·colotici inditembre p. \ r . nel Palazzo dell'Esposizione. genti il rp neumotorace artifici ale », relator i Kuss, Teina di relazione: cc La classificazioi:ie d ella t u· Secousse e P iéchaud ; « Pro.filassi della tubercolosi bercolooi polmona re dal punto di vista clinioo e nell'eser cito », relatore Pilod ; una 0011tferenza su .radiologico ». quest~one d 'attualità da stabilirsi. l'.{,elator e per la p·arte clinica: prot . Gaetano . R-0nzoni, l\{il a no. Relatore per la pa.rte radiologiLe g iorn ate mediche di Na ncy. ·Ca: prof. Vittorio Maragliano, Genova. Si 00110 iadunate d.al 4 al 6 maiggio, in seguito 11 prof. lJmberto Carpi è stato invitato .a fare alla. convenzione tra varie università francesi nelle sotto f.orma di conferenza una « Rivista critica cui sedi si .avvicen deranno le giornate mediche: sulla chemioterapia della tuberc.ol<>si polmonare ». S egnar ono un pien·o successo . Tra i temi discus0110 ain111esse le. comunicazi oni di carattere si f.urono : Castaign e, « I tipi dellia l itiasi bilia re scientifico, con precedenza a quelle .attiner:iti al in cui il pratico deve consigliare l ' intervento » ; tema di ·r elazione. (Un riassunto delle comunicaJ oh « 1nedica1nent i anestetici ed ossitocici in ostezioni do\'rà esser e i11\riato alla segreteria en' . triciia >> • Spilln1 ann << L a lebbra tub er oolosa »; ' ) tro il 31 agosto) . N o11 .si terrà conto delle comuH~mant « Trattame11to della sterilità mt1liebre » . nic~u.; io11 i e studi attine11ti alla chemioterapia., clie ' ' Tenne proiettat::i una cinematografia ch e dimostra gli A ..\ . . ono p r egati di fa r peTvenire fin d 'oria al i nuovi metodi di educazione fisica .a dottati in prof. Carpi (Milano) per il tramite della segreteFrancia. Venne visitato il nuovo I stituto d ' Igiei1e . . 1

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Tassa d ' iscrizione al Con gresso L. 20 (da inviarsi alla egreteria dell a Società I taliana F iascrsta -di Stu di Scientifici sulla tubercolosi, via Gaudenzio Ferrari, 18, Milano (115). A.i r,one;ressisti saranno ooncesse Je faèilitazioni ferroviarie d 'uso. P er qu alunque {ndicazione o r hi.arimento rivolgers1 all.a segr eteria.

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.Congresso italiano di s t omatologia. 11 XVII Co,n gresso Italiano d.i Stomatologi.a sarà · inaugur ato a Firenw il 22 settembre p. v . e pro-segui1·à le sue sedute a. Montecatini . Il prof. Aug usto Murri ne a ssun1e la pres}de11.za . ·ono1·ar1;a. P er infor1nazioni e schiariruent i rivolgersi a llo l §itituto di Od<>n.tojatri.a e. protesi dentaria d ella R . Università di Firenze (via degli Alfani , 33), ·dove ha sede il Comitato o·r dinat-0re. Presidente ne è il i>rof. Giusep.p e Cttvallaro, segretario il dott. l\tiario B erga1nini.

' ()011vegno r egionale di t alassoterapia . Ne.i giorni 26 e 27 agosto avr à lt1ogo a Rim~ni il secondo Oonvegno della Sezione tal.assoteraip1ca dell'Associ.azione Medica Italiana di Id1·ologia, Clin1atologia e Terapia fisica . Il teina all'ordine del ~orno stabilito dialla Riunione di V€nezia è : ~

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Conferenza di difesa sociale cont ro la sifilid e. Ebbe luogo ia N an.cy :cl.al 29 al 31 maggio. Temi discussi : « Il bilancio della sifilide »; cc La propaganda t r a il p ubblico »; cc Il dispensari.o antiluetico »; « Orga11izzazio11e della 1 lotta ' contro 11eredolue » .

Cong resso medico P eruviano . I l Ciroolo M edico Peruviano e il D ~parti1nento pe,r l ' I giene del l'erù organizzano il secondo C-0ngresso Medico P eruviano, che si aduner à dall' ll al 16 novembre in Arequipa ; la presidenza onoraria ne è stata .accettata dal p r esi{iente della re. pubblica, .August B. L eqt1ia; presidente del Co1nitato ordinatore è il dott. Edmu11do E sco111el. I 1a'vori sa ra nno r ipartit i in quattro sezioni: nlecliciria chirurgia, odontologia e farmacia. Temi in disc~ssione: cc Standardizzazione degli ospedali :~ ; « Si11dacalismo e 'doontologja »; << l\1ortalità i11fantile e n1ezzi per uoinbatterla » ; cc L·egislazione sanitaria del P erù >; ; cc J;a _t ubercolosi iiel P erù » ; cc L a mal.aria n el P erù » . •• Gli studiosi stranieri sono inYitati. 0

Società tedesca per Jo studio de lla circolazione d el sangue. I

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Nei giorni {). e 6 marzo ebbe .l uogo a Colonia .~a. p rima riuJJione della cc Deu tsche Gesellsch aft fu r


lL POLICLINICO

[ANNO XXXV;_F ASC. 311 I

Kreislaufforschung »; i;·i partecip ar o•n o circa 150 dei 170 membri che con1pongono la Società; 8 nazio11i a.vevano mandato dei r appresentanti. B. Kisch ,d i Colonia espose brevemente· i motivi che lo hanno indotto a fondare la Società .. I temi principali discussi furono : cc Problemi sull' insufficienza c~colatoria », relatore H. Eppinger di Friburgo ; << Le nostre conoscenze sulla stimolazione normale ed abnorn1e del cuore », relator e J. Rihl ·d i Praga; « Trattamento <legli stadii finali della insufficienza cardiaca cronica », relatore Fraenkel di H eidelberg . Gli Atti verranno pubblicati dall' editore Theodor Stei nkopf di Dresda .

A.ssoeiazione Americana per lo studio del gozzo. Dal 18 al 20 giugno si è 1tenuto a Denver il convegno a nnuale della « American Association for the Study of Goiter » . Vi furono i11vitati A. Kocher di Berna e B. Breitner di Vienna. Vi furono trattati molti e interessanti temi.

L' Assoeiaziorie .Medica Britannica ha tenuto la sua 96a. sessione annuale .a Cardiff nel Galles dal 20 al 27 luglio, so.tto la presidenza di sir Robert W. Phil~p. I lavor i scientifici hanno assunto molto svi luppo . V.i è stata annessa un'espos1z1one. Nel 1927 il n u1uero degli iscritti è iaumentatò di 1275. Si è avuto un avan zo di oltre 1935 ster·line, di modo che si dispone ora di un fondo di circa 190.000 sterline (cir ca 20 inilioni di lire it.). Il numero degli abbonati al « British Medica! J ou rnaJ » è au1nentato, in un solo anno, di 3060; il giornale ha p ,u bblicato 3178 pagin e di t esto (comprese 532 d i supplemento) e 2882 pagine di .an11unzi. Gli introiti della p·u bblicità sono bastati a ooprire q11asi tutte le spese, con una differenza di 13718 sterline. 1

Congressi medici di Algeri.

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Il centenario dell'occupazione francese dell' Algeria verrà festeggiato nella prima metà del 1930. E sso forn irà l'occasione a vari Congressi medici. ·Fin da or.a si annunzia che l'Unione Medica Latina terrà, in tale occasione, la sua assemblea generale . I soci sono ,pregati di far conoscere alla segreteria generale (rue de la P ompe 81, Parigi) i loro desi deri e le loro proposte nei riguardi dei t r asporti (piroscafi o aeroplani, ferrovie o automobili) e s11lle escursioni (al Sahara, al M a rocco e in Tunisia). Quale presidente della Commissione di Assistenza e d'Igiene del Centenario è st ato nomi• n.ato il dott. L ucien Rayna ud (rue Bruce 17, Algeri). •

L'Università .di Siena per la preparazione dei neo-laureati in medicina all'esame di Stato. Riceviamo: In Siena l'Ospedale Policlinico, che ricovera circa quattrocento ammalati e che nei suoi laboratori è largamente fornito di mezzi di studio, trovasi totalmente ·e per tutto l'anno sol.a.re alla 8ipenilen0a di quella Università.

Al fi11e di t r arre il maggior frutto da tale con-dizio11e, s ingolarmente favor evole, il Consiglio dei Clinici dell a R. Univer sità di Siena, su :proposta del Rettor e prof. A chille Sclavo, ha deliberato di tenersi a disp osizio.n e, col rispettivo persanale dipen..Jente, di quei dottori, che, avendo consemuitorecenteme11te la laurea in medicina e chirurgia, \rolessero freque11ta re, fino a q~ando avr anno lu-0go gli Es.ami di Stato, i v.ari ambulatori, a cui accorro110 nu1nerosi gli ammalati della Città e della Provincia. Per esser e ammessi a studiare in tali • a111bulatori si •presenti domanda su carta legale da L. 2, indirizzata .al Rettore ·dell'Università di Siena, accompagnandola oon u11 vaglia di L . 50 . Gli inscritti dovranno ap•p orre ogni giorno la. propria firma sopr a uno speciale registro, che ser virà ".:l i docu111ento per il rilascio dei certificati di frequenza . La mitezza del climia (Siena nelle sue p arti alte• arriva a metri 350 s ul livello del mare), come pure la salubrità del luo.g o, garantita d.a u n ottimo acquedotto, da un p erfetto sistema di fognatura e da una 13,ccur.ata organizzazione d'ogni ser vizio igienioo-.sanitar io, costituira nno a nche unia forte .attrattiva verso Siena, che d'altra parte s1 im• pone all'inter essamento di tutti per i suoi ricordi storici, per le sue bellezze artistiche, per la ipurezz.a della lingua italiana in bocca del suo popol() ospitale e gentile. Il R ettore: A . ScL..\.vo .

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Per la formazione di medici specialisti ntl ramo assicurativo contro la tubercolosi.

Nell'imminenza dell'applicazione della legge sul1'38sicurazione ob·b ligatoria cqntro la tubercolosi, per contr ibuire alla formazione di medici specializzati nel ramo assicurativo, I.a Confederazione Generale Fascista dell' Indu stria Italiana e la Confederazione N azionale dei Sindacat i ' Fasoisti hanno preso d'a ccordo l ' iniziativa pe-r tenere in Roma un primo corso .accelerato teorico...pratioo delle malattie dell'apparato respiratorio oon speciale ri..: guardo alla giurisprudenza medica e alle norme assicur ative. L'iniziativa ha trovato subito !.' appoggio e la collaborazi one dei grandi Enti che alla lotta cont ro la tubercolosi dedicano precipuamente la loro attività. L a Direzione tecnica del corso è stata 131ffidata all'on . prof . Eugenio Morelli della Università di Pavia. Il cor&o cnmprende le seguenti materie: Chirurgia generale (prof. Alessandri) ; Eredità. nella tubercolosi (prof. V. Ascoli); Chirurgia dellemalattie resp iratorie (1prof. R. Bastianelli); Semeiotica (pro.f. G. Bastianelli) ; Radiologia (prof. Busi); Assistenza dispensari.ale (proff. Signorelli e . Benedetti) ; Medicina opèratoria (prof. Fioretti);. Anatomia patologica (prof. Dionisi); Giurisprudenza e norme assicurative (prof. Giannini); Igiene sociale (prof. Ilvento); Semeiotica pratic&. (prof. Laurenti) ; . Batteriologia delle malattie respiratorie (prof. ·Lo .. Bia~co); A.ssisten7,a. sanatoriole (prof. Mendes); Clinica. delle malattie re-


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.spiratorie (prof. on. Eugeuio Morelli); Pediatri.a (prof. Spolveri11i); Immunologia (prof. Trenti). Il corso a.v rà la durata di sei mesi complessivamente~ due dei quali per la par.t e teorica e quattro per la parte pratica i)resso Sanatori, Rep.a rti Ospedalieri e Laborat ori con i1orme e regolamenti che verranno precisati al momento opportuno . . AlLa fine dei oorsi saranno . distrihu.i te borse di studio i11 denaro a parziale rimborso delle spese sostenute per quelli che avendo seguito con assiduità i cor si si s aran110 maggio-rmente distinti nell'esame finale . A quelli che a 001'.SO ultimato avran110 superato la prova dell'esame .a11zidetto verrà rilasciato un certificato comprovante la loro capacità a svolgere la loro at"tività professionale in rapporto a lle. esigenze create dalla legge dell' .assicui·.azione co11t ro La tubercolosi . Le iscrizioni al corso sono riservate ai medici laureati e già :ibilitati all'esercizio professionale della medicina. E ssi debbono far domanda per iscritto inviando contemporaneamente una oopia .a.utenticata del diploma ·d.i laurea e di abilitazio'" n~ alt' esercizio della professione. La tassa di iscrizione al corso teorioo-pratioo ~ di L. 300 che dovrà esser.e inviata unitamente alla domanda allia. Federazione Nazionale Fascista degli Istituti Privati di cura, Pia~za Venezia, 11, Roma. Il corso avrà ii1izio in Roma il 15 setten1bre p. v. e fino a quel giorno sono accettate le dom.ande di partecipazione al corso stesso, ma ove i)rima di quell'epoca si raggiunga il numero di posti disponibili le iscrizioni pot ranno essere chiuse.

Donazioni agli istituti culturali degli Stati Uniti. I

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152~'

SEZIONE PRATlC.\

Il << Federa! Bureau of Education » informa che durante l'anno 1927 furono fatte ,d onazioni, negli Stati Uniti, i)er l'importo complessivo di dollari 168 .000.000 - pari ad ojl tre 3 miliardi di lire ita-

liane - a 975 istituzioni di cultura superiore, di cui 154 pubblicl1e e 821 private; di tali istitu-zioni quelle di.pendenti dal governo federale, daL singoli Stati o dai governatorati cittadini riceYet-t ero 116.000.000 di dol. Le istituzioni mediche be11eficate occupano il terzo posto, raggiungendo il. numero di 77 ; il primo posto è occupato da quelle di teologia, i11 i1umero di 180; il seco·ndo da quelledi legge, in numero di 136 . È così che gli Stati Uniti si preparano ad ~er-­ citar~ il dominio del mondo.

L'OspedaJe internazionale di Toki o. L ' ospedale internazionale di S. Luc.a .a Tokio . era stato gravemente danneggiato dal terremoto . del 1923; due a nni or sono esso venne quasi. distrutto da un in cendio. L 'osped ale ha però conti11uato a funzionare in baracche. Or.a sono stati . raccolti, mediante sottoscrizione, 2 milioni di yen. p er ricostruirlo. Il nuoi\To ospedale sorgerà sulla stessa area dell'antico, a Tsukiji, in Tokio.

ANNALI D'IGIENE. Pubblicazione · mensile diretta dal prof. C. Sanarelii·Redattore.-ca;po: Dott. L. verney. Somm ario ·d el N. 6 (1928): Memorie originali : G. SOLLAZZO: Ricerche sulla ìm-portamza della via di sen sibilizzazione per la .r.ivelazio.ne in vitro dello stato -O.i a n afi lassi delle fi h 1'emtIBcolari J..iBcie (2 grafiche). - A. FIL IPPINI : Osservazioni su alcun.i casi .d i dermatosi dei verniciatori (1 tavola). - G. PIN ZANI: Alcune oonsid€ra zioni sull'esame batteriologico delle .a.eque e sul m e-todo del . l atto-bleu per l 'esame r.ap .i do di .esse. E. MASCI-PETRICCIONI : A zione ·degli ant isettici .sul potere an tigene dei vaccini. - Problemi alimentari : G. SANARELLI: L'olio di oliva e gli ~ ·di semi nei riguardi . igienici, a limentari ed economici. ·- Recen-· sioni : I mmunologia. Va.ccinJ. e sieri. - M.iseella nea. ~ 1

1

Rivista bibliografica. Notizie.

Servizi igienico-sanitari. -

Abbonamento a1nnuo: Italia L. 60 - Estero L. 1 OO r.-· Per i nostri abbonati L. 5 5 e 9 5 .rispettivamen te. Un numero separato·: Italia L. 8, Estero L. 1 2. Inviare Va.glia all'Edit ore LU.JGI POZZI, via · Sieti-n•a , 14, Roma.

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Indice alfabetico per materie.

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Amebiasi : ter.a1piia yatrenica . . Pag. 1492 Appendicite cronica : le sorprese dell' - » 1513 Appendicite simulatriee 1519 )) Bibliografia . 1518 Oancri del retto-sigma: operaz1011e per via .addominale oon conservazione dello sfintere anale . . . )) 1517 Corpi estranei deglutiti: eliminazione . )) 1519 Corpi estranei .nell'esofago: tecni~ )) plice p.ar l'estrazione . 1523 Costipati depressi . . . )) 1520 Esofago : blastomicosi . . . )) 1519 Febbri alimentari . . . )) 1510 Linfoadenite semplice ileo-cscale . . . )) 1514 •

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Yielen.a dei neonat i : "tr.atta1nenlio . Occlusione intestinale acuta: i111ezioni di cloruro di sodio . Sarcoma del t enue in bambino di 4 an11i, eon sindrome d 'invagin azione . Sindrome p seudo-appendicolare amebica Tu.b ercolosi intest inale U lcera g.astric.a: autoemoterapia . . . Ulcera gastrica e duode11iale: cura medica e cura chirurgica . Ulcera pilorica sul punto di .p erforarsi Vertigine gastrica: concezione attuale. Vomito igienico fra gli a.ntichi . . .

Pag. 1523. »

1520

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1504 iJ.487 15 13 1520.·

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DlritH dl proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non tn seguito tl:atortzzazione Jcrltta dalla redazione. E vietata la pabbllcazlone di santi di essi senza citarne la fonte. Roma - Stab. Tipo-Lit. A·rmani- di M. Oo~rrier. · · V. AeooLI, Red. resp.

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( Aa.NNO XXX\; , F ASC. 31 J

lL POLICLINICO

1530

Ricordiamo l'interessante pubblicazione del

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Prof. DOMENICO T AD DEI DIRETTORE DELLA R. CLINICA CHIRURGI CA. DELL' UN I VE.tlSITA ' :PI PlSA

NUOVE NOTE E LEZIONI DI CHIRURGIA PRATICA .I

Perchè i lettori possano rendersi conto della grande importanza di quest'opera, ne riportia·m.o quì di ~ eguito l'Indice: . Su un ca.so di papillomatooi vescic.ale. L 'ascesso pr-0statioo nletastati co . La scle rosi p·r imitiva della prostata. Fistola vescico-otturatorio-cutanea consegu.e nte a permanenZia di corpo estnane·o in vescica . L a tecnica r11igli1o•r e dell'epicistostomia temporanea e definitiva . Il tra tta.m ento post-operatorio nella prostatectomia sopra·p ubica . L e n·e fropieliti acute e sub acut.e. Di una n efroureterecto.mi.a totaJe per calcolosi paravescicale dell' ureteTe con pi·onefrosi. Autoip lasti ca per inv.ersio11e con sezione lineare e con r esezio11e cuneif.01rme b1p ol are n ella cura delle fist ole cu taneo-n1u cose. Di un seminoma sviluppatosi i11 t esticolo, rite11uto inte.rstizi.ale, lussat .o• s·econd.ariamente nel v·e ntre . Di un ascesso perivesci cale a ppia.r entemente. pri-. mitivo. La tors ione del pedunool·o 11ei fibromi -dell'ov aia. Di una tromboflebite ·est erna t r aumatica. Di un tumore paraverlebr.a..le lombiare sin istr o . Volu.minosissimo a.se.esso freddo delle linfoghi a.n dole lombo1aior tiche Le spondilosi. D i u11 t umore a mieloplassi . Ginocchio valgo bilaterale deigli adolescenti ed aìtetazioni endocrinei. I.)e apo.fisiti super iori dell'omero.

Prefazione . Come allevi.are e. e,·itare il dolore nelle medica. . ZlO•n l. Sull'11so della carta peTgamena jn chirurgia. Sull' uso dei gua11ti di gomn:ia per .p arte del me,dico nr.a.tico. La, est1~azione degli a:ghi infissi nei 'tessut i . . Il fattore « ristagno » nella p atogenesi di molte a ff e2Ji 011i l ooali. Di u11 a.coesso freddo primitivo della lingua . Il megaesof.ago prin1itivo soprafrenico. L 'ascesso fr eddo sottocostale di 01Tigine peri ple urica. Una frequentissima sin:d rome caratterizzata dalla .dx:iJor abili tà .a,or tiòo-iliaca: I pu1~ti d·nl·or osi a.ddo1ninali proìVocabili colla pal. pa.z10.n e. L ' ulcera gastrica e duodenale considerata da un chirurgo . • L a.. tec11icia d·eilla gast roenterostomia. Per la tecnica delle sezioni gastr o-intesti11alj. Sul trattamento d·e~l e a dere·n ze d ell'omentp al perit oneo parietiale. Sindrome appa.re11temente uri11aria dovuta a oolite cieoo--asoen.dente. 81111' a.soociazione della sindrome cieco-colica (da ~ tiflocolite e. pe.ritiflocolite, membrane pericolich e, ci eoai mobile, ecc.) e delLa app endicite.

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Volume di pagg. IV-280, con figure nel testo, nitidamente stampato su carta sen1ipatinata. Prezzo L,. 3 6 più l <' spese postali dì sp edizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 2, 5 O in porto franco.

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Si è pubblicata la Monografia N. 22 della Collezione del Policlinico: Prof. DARIO lVfAESTRINI Direttore. e Medico Primario

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Dott. MARIO MUZII

Specialista radiologo nell ' Os ~ edale Civile di T eramo ·

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S ·ttidio Clinico e Radiol9gico con 58 figure intercalate nel testo. Pref azioi:ie_ CO!l

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del Prof. Sen. G. B. Queirolo.

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, i4 - ROMA


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·A.N~O

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R-Oma, 13 Agosto 1928

XXXV

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fondato dai professori: GUI DO BACC E LLI FRANCESCO DURANTE SEZIONE

PRATICA ..

R EDATTORE CAPO: PROF.

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VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali : S. rra ina : A lterazioni dell'uCLito e degenerazione famiglia.re ereditaria della macula. .Qsservazi oni cliniche : G. Baggio: Una colecisteotomia per -0aloolooi a calcolo emesso. . Note e contributi : M. Lapenna : Sulla roentgentera.p1a dell'orohiepiididimite gonoooccica. Apparecchi' e strumenti nuovi : L . Tonnjni: La pinza cu citrice. Sunti e rassegne : MICROBIOLOGIA : E. G. Dresel e o. Stick1: Forme reversibili di mutazione del bacillo del t ifo. - L. Coblet: Il tipo di bacilli t uberoolari comunemente presenti nelle lesioni tubercolari osi:;ee ed airtioolar1 . - CARDIOLOGIA : P. Morowitz e M. Hoohreim : La <liaP'noej ed il tratta.m ento dellà s-clerosi delle coronari,; - G. Guida: Contributo allo sturlio dt"lle modifica.zioni cardiache nelle stenoei traeheali. W Sten.strom : Scomparsa di un blocco P.1;mpleto i!Il u~ caso d1 endooardite, con reperto :'\natomic-0. ORGANI GENITALI MASCHILI : Belfield e Roluick : OsRervazionj s ulla fdsiologia e terapia dei dott i semina.li. I. Baté : Il v.aricooeele sintom.a tieo.

Cenni bibliografici. Divagazioni : Come sentii~mo di mori1·e? Accademie, Società Mediche, Congressi: Soci.età di Biologia Sperimenta].e - Modena. Appunti per il medico pratico : CASISTTCA: Gangrena polmonare acuta 0001 spirochetoei intensa dei ~suti. - False tubercolosi di origine naso-faringea. -· Malattie suppurative del polmone. - 'l,ERAPI A : Trattamento medico del glaucoma. - Sul trattamento della dacriocistite. - ~Tella congiuntivite subacuta. - SEMEIOTICA : L'interpretazione clinica della reazione di Waesermann. - La riattivazione della rea~'Ìone di Waeserm·a nn. - VARIA. Nella vita professionale : Ammi·n.i strazione eauitaria. Concorsi . - Nomine, promozioni ed onorificenze. Nost re corrispondenze : Da Caglia,ri. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie. ,

LAVORI ORIGINALI. C LINICA OTO-RINO-LARINGOIATRICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PISA

diretta dal Pro1. G.

BILANCIONI •

!.iterazioni dell'udito e degenerazione miliare ereditaria della macula. ( 1 ).

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D ott. S. TRAINA, aiuto e I. doc.

Numerose · lesioni de'll'orec.c·hi-0, a titJ)o f.amili.a re o meno, .si trasmettono in forma e reditaria e gli studi eh.e oggi da più parti son o indilrizzati a i·l lustrare il meccanismo di questa trasmissione, hanno chiarito alooni punti di tale pr-0blema, <li ordine. ·bioloigiico, ricioo di inc·ognite. L'incertezza ch·e regna in .q uesto argomento è .appunto rilflessa dal fatto che, anche per le leggi generali dell'eredità, siamo in un periodo di orientamento e di asses ta.nn·en to. A1d ogni mo·do p11Jr rimanendo nel nostro campo de'lla specialità, iè importante raocogliere con la massima cura tutti i documenti clinici Che ci si 1

presentano e jn questa sfera di osservazioni desidero ,r tcordare iche Bilancioni (2), sin dal 1919, ·d allo studio1 del pédigree di una famiglia, F-Jn.ise l 'iJpotesi che la sordità potesse talora seguire Je leggi men·d·e liane; ieonoetto che poi fu anche svolt.o • ·d al Gra·d enigo (3) . Nell'orbita delle l esioni auricolari familiari a tia>o ereditario, poGsi:imò notare che 1a l cune colpiscono 1unicamente l' or eochio; altre si associano a lesioni •degli organi di senso S'Pecialmente <lell'ooohio. I disturbi uditivi e quelli oouiari pos.Sono <le· corl'ere casu alm.e nte insi.eme e le ·o sservazior1i in proposito non sono raris,-s ime; hanno I:.ien altra importanza j: n ostri 00Si p:erchè le lesiun1 dei due organi di senso non solo hanr1.:j avuto decorso par·a llelo, ma riconoscono probabilmente lo stesso elemento eti<>logi.co ie la stessa b.aJse anatomo-patologica. Dopo 1rui€ M-0relli ha fermato, la F-ua attenzione srullo siv.oJ.ger.si 1simuitaneo dei · du.e distJurbi, è la primia v·o1ta. ch•e se ne inizia con qu€Sto studio l'analisi sistematica. 1

1

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1

(2) BILANCIONI G. Sull,a, ereditarietà delle malattie dell'orecc·hio. ·R irvista di Biologia, vol. I , 1919,

(1) Comunicazi-0ne fatta al XXIII Congresso della Soc. It. di Laring., Ot. Rin. Parma, ot-

fase . 3-4.

tobre 1927

del alla otologia . .t\rch. It. di Otolo,gia, 1920, n .

,

.

(3) GRADENJG.C. L'applic azione della l egge di Men2~


IL POLICLINICO

1532

Decorso lenti;ssimo, ma fatalmente pTogressivo s in'O ad uno stadio est!'emo, da considerarsi praticamiente .com e termina.le, n ei quale· il viS'Us è molto ridotto ie l e lesioni oftalmoscopiche OCCllpano tutto il f on1do ooo11are, s olamente integro a lla periferia; 2) la l esione c'olpisce oont.emporaneam ent.e ·e alla medesima .età i due ocichi d ei siil:goli indi·Vi·d'Ui ·d i una ste.ss·a famigl1.a, nei quali poi decoITe iclentic'a mente; 3) la: .p~illa non ,p artecipa in g.ertére al proc1esso, però ne.gli stadi .termd.nali d·el male può · aissum ooe .un icolor.ito gia~lo-lbianc o . eh e ben si- diff.er enzia ·d'all" aspe1.to di un n.Prvo

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Sotto 1'1untco titolo ·d i « er·ed'Odegenarazi-0ne tapeto-r etin eale della .rnaicula e dell a 1papilla » Leber ha riunito una serie di affezioni faro ili.ari ch e colpiocono Ja l'egion•e della mac'U'la e le viicinanze della papilla. I prace..<:Si 1d·egen erati'Vi riJ.evabili al1' es·a rne oftalmoscopi~ non hanno però sempre lo stesso a$petto,. alooni ne differiscono per ruumeII'osi caratteri, restando is olo ·ç amJUne iJ fatto ·c he essi son·o f.amiliari e eh.e ·a pp.aiono ne lla m aciu1a. Pe r questo spe:eiale comportamento Star.g ardt

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Schema del .campo au1ditivo tonale: le curve 1, 2, 3, 4 campi auditivi .dei pazien ti F. Gi-0vanni, Dino , ..t\r ch1m ede, Selika. FIG. 1. -

,p rqpon e l a divi!Sione in :quattro gruppi distin ti: 1) ·d egenerazione -.famil iare m aiculare presenile (Tay) ;

·degen erazione famili.are m aic'Ul a.JI'e simile al favo di miele vergine (Doyne); 3) ·d egenerazion.e familiar e con genita (Best); 4) degenerazione familiare maoolare PT·O·g r.essivia con o senza alterazioni p·siichi1c·h e (.Stargardt). La form·a ·di degen erazion.e f.amiliare maculare di Stargardt, si 1differ enzia d·a1lie ,a;ltre ipl0r i s eguenti f.atti (4) (Morelli) : 2)

(4) :MORELLI E. Sulla. deg enerazion e f amigliare

eredi tar1 a de iia macula. Boll. di Oculistica. Ann·o III, n. 5, 1924. - Sulle degenera:ion·i macul ari a tipo fami liare. Mari·ot.ti--.P aoin i, P isa , 1927.

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atrolfico; 4) aocanto a i due gl'UJPlpi di d~generaz io­ ne maculare di Stargal'idt con e sen za ·atterazi-0ni psiiehi-ch e, n e esistono altri da consi·derarsi di pass a ggio n ei qruiali le faco~tà mentali presentano 111n a leggera limitazion'e 61 che gli indivi·dui po$sono d itrsi t ardi; 5) le Iesiioni 1oculart e il particolare· stato mentale no·n son o altro· ic·h e l 'espr essio n~ di un 1fattor e ~o~bigeno ~ car:attere de·g ener.ati vo ch e attwcca il sri,stema ;n.ervo:so·; 6) nel 1determiniS:1no d i questa forma è ,p roll)'a.b ile •che si debiba amme ttere una l•u e con gieni ta » . Queste osservazioni del Mor elli so110 tratte d·allo ac·crurato esam·e .di tutti ji coIIljponenti la :famiglira F . che· io, per cortesia del collega, h o esaminato dal prun to d i vista d e1l'esame funzionale aicu stico e non aicustico. Il ic..aim!po au1ditivo tonale (otten'llto con :la seriie

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X.XX V, f'A.Sc. 32 J

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dei sog.g etti F. Gio;va1111i, F. Dir10, F . Archimed..e e F'" .Selika è rapipreser1tat-0 d:a.11<1 ·gra1ica della fiJgura 1. Da. es~ si può a·g ievolmente -rilevare che esiste un abb&S&amento rapido della curva in corrispondenza dell'a.. zona ipersensi~ ,b ile, il limite linf·erio1I'e •d ei ~Qni è poco innalzato, mentre tende aid abbassa.tSi n otevolmente quello ·d el limite Slllpieriore. Sono queste le ourve tipic,h e del1e le·sioni d:ell'apparecchio di percezione, identiicl1e a quella che GrélJd1enigo .h a ~1assilf icato come tiipo II nel suo stu,dio su.I la l orcalizzaziooe ·dei difetti udit i•vi lungo la scala tonale (fi•g ura 2). Lo siohem·a del ,Gra;d:enigo indica << un tres-tring.imento 1uniforme della zona auditiva con accorciamento d~l la estr emità inferiore e superiore, saprat/Utto mareata per quest' ultima; depressione uni'forme ,d.el ipoter.e uditiv·o nel segmento musicale » (5). Questo tipo si trova: nella ipoestesia a custica di origine centirale; in 1certe forme di n 1eurolabirintite nelle quali a p•p ar.e probalbile la .e sistenza di una n evrite cocleare per.chè l 'esarrne oftalmooco1p ico rivela la oonc·omitanza ·di una nelViite ottica; n•elle compressioni d·el n·ervo VIII da tumori en d ocrani1ci ('d e·l l'an g·olo IP· c.) ; in qua1'ch:e forma d i t(Lbes superior n ella qua le per analogia e una conC'omitante a t r o·f i.a d el nervo ottico, s.i può ammettPre l 'esistenza di un•a atrofia d e1 n ervo c oclearie. I~a lesione oculare e quella auricolare aVI'e!bber o qJUindi. uno rs tr etto caratteire dì · somiglian za ch e, messo in rrupporto col parti•c ol ar e stato di d eficit mentale ct.e1la maggior parte ·d ei pazien ti esaminati, ci fa logj,camente pensare a un « m edesim o fattore morb}geno a c·a rattere d egenerativo » . .N·ell o schema d ella figuira 3 B·ono segnati i tre dati più importanti p·er ciascmno esaminato: stato d ella macula, ·del visus, del campo uditivo. Vi è una corrispon.d.enza 1Per:fetta n ei rapporti fra di essi; dove esiste una 1g r ruv.e d·e·g enerozione della macula, il v·lsus è m olto ridotto e la zona auditiva pre·senta un crestringimento uniform·e e marcato (pa zien ti: Gicwanni, Dino, Archimede, Selika). Piver so comportamento, ma is olo in apparenza, si nota n ei figli di F. Giovanni. Il visus e il campo auditivo s<>no no1lllali , m entre esiste J&Sione della m aicuJ.a. Occorre rilevar e eh.e si tratta di soggetti giovani nei quali la lesion e macrulare, ruppena all'inizio, fu 1>0tuta sorpren·d ere solo perch·è si:stematicam€nte erano stati .esaminati tutti i discend enti dei sogg.ett1 tarati. I primi .segni oftalmos·COtPici del male lasciano inte·g ra ·la funzion e vi siva ·e il pazjente 1cbe ,~i ritiene tSano non si presenfa ·a l m edlco spon taneam ente. tl-ei

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{5) GRADENIGO G . L a l ocalizzazi one d ei difetti 'llrli-

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tivi lungo la sca la tonale nelle varie affezinn? rf ell'app arec chio uditivo . Archivio It. di Otologia ,

vol. X.XVIII, 1916, p. 2&4.

E lecito avanzaro l'ipotesi che av vc11ga altrl~t­ tanto per quanto Tiguarda l'oreacl1io. P ossono esistere n·ell'apipéµ' eoohio di percezi one tmbe i nizi·a li eh.e noi non p ossiamo vedere e che lasciano inalterata l a fiunzione aurd iti va com e le lesion i inizialì <lel fondo oc·u lare (.ma;cula) n on turbano affatto quelJa d.e11a v1~sta; pr-0baibilmen te in seg?ito , se si p otra nno seguire 1p er .anni 1qu·e sti giovani p azienti, i nuovi esami funzionali .ci potranno dare~ r cigi·o ne ·di .q11esta ipo,tooi ·p er analoig'ia. N~~ tSQggetti in 1 C1Ui la J.esi·one d·e.gen erativa d ella\ macula ·era in fase avanza ta s i p·Otiè o s~.ervare ~. oltre ai disturbi u·clitivi, una più o meno m1a r cata i"pOr·efl·e ttività vestiboJ.aire. 1E ssa si rd imostrava € Vi- dente .sia alla prov·a •cal ol'1i1c a 1com e alla .g alvanica e alla rotatoria. ·QJUesta u nifommità 11a un valore che non va tiia~our.at.o. 1Da termpo mi son·o q:>er · s uaso cl1e alcuni centimetri c ubici di acqua in· ))iù o in meno non p oissono darici i.I cri teri o dello •

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Restringimento uniforme dellla zon a uditiva, seco11d0 Gr3.denigo. stato .f unzionale d el labirin to non acustico. l n molti sog·g.etti n ormali n·on s i riesce a pro;v·acarenessiuna delle ireazioni ·c aratteri1stic·h e ·dopo 1Una irr~g azione fred·da .p ro1'ungata (fino a 300 eme. ) e viceversa in altri, pure essi normali, la reazione è 1pronta e v ivace appena si inizia l'espeII'im ento. Non si può pensare a rparti·c olari . d1versi di tec11i·c a, quando il rioer.catore è semipr e lo .steSiSo e sempre n.ello stesso m odo esperimenta~. Si t ratta di varietà individual i ohe ho cel'lcato di: esaminare altrove. Ma quan·do la prova calorica; concor·da con le altre .d·ue, il risultato d 'insieme.va preso in considerazione e interpretato. Nei s oggetti Giovanni, Din o, Archimede, Selika: esisteva una ipoacu sia tiptca dell e les ioni nervose ; l 'ip·orefi.ettività galvanica del labir1nto. non acustic o ci orientava an cih 'essa verso u n a lesione: del vestibolare: i due rami quindi à ell 'VIII sa-· r ebber o s t ati colpiti; sebben e in girado ·d iverso,. da un unico processo morboso, iprobabilm ente· qu·ello stesso che ha provocato la d egenerazione d ella. macula. Le Jooioni dei du e or gani di sen so verrebbero· in tal modo raggruppate sotto l o stesso crit.eriOl etiologico.

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1534

[Ai'iNO XXXV, FA&. 32j

IL POL ICLIN tCO

* ** Oltre alla d1egen eraztone maicula.re del titpo de:SCritto (Stargarid t) ;ne :esist.ono altre che da quella si differ·en zian-0 ,per i S·Hguenti car·a tteri no.tati ·d·a M·orr·elli n rola famiglia C.: 1) inizio prei~is­ si1no; 2) focolai momolo1g icamente diver si n ei du-e oiccl1i; 3) :lesion e .a, tenden za centripeta; 4) .m an. . canza delle ma·cchi·e gialle attorno aJ focolaio . . m fllculare; 5) lesi•oni de1la lente; impallidim.e nto .della metà temporaile ·d elle papille s ino. all'irn:.bi•anchim ento, talvolta .con r estringimento dei va1si -0 a .m ettere in rapporto con la n·eurite etti.tea; 1

glia c., la lesion e de lla. ma:cruJa era ass-ai av.anzata ·e probabilmente .data:va ,da 12. anni; "la lesione ve?tib·o lare com~ariva all ora. Si p uò riten er·e .che sia stato sorpreso all'inizio qiuiel prooesso a carico dell'VIII, che nella fami-gJia F. era già conclamato al momento ·d:ell'esarne. In altri termini: nel primo gruppo degen erazione della. .m,aciula e lesi.on e dell'V.JII el'!an-0 in fase avan zata e proba!b1Jmente h·a nno .aivuto insor.g.enza contempoifianea ·e deconso .eguale; nei second-0, la lesione •dell'acustico rSi inizia quando quella della maJcula ha provocato giravi alterazioni. Questo caraJttere dif1f,er·enziale fr a i due grUtPPi 0

FAMIGLIA F. .

FRA LESIONE DELLA MACULA;VISUS E DISTURB[ UDlTIVI •

RAPPORTI

F SANTI ,.R .67

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{l) ·11 p. Gino !Presentava otite iperplastica bilaterale da stenosi tu1>arica: i disturbi uditivi <da essa d~pendenti, sovrap.p onen·dosi a qu.e lli d el la lesion e co,cleare, r e11 devano una curva atipica c he n on è 'Stata ri.portat a n ella grafiiC~a. FIG. 3. ] l num·ero delle crocette indica il g·ra-do di de g·en erazione della mooula: gravissima (+ + +}. grave ( + + ); lieve· ( +); in,c erta (?). 1

<t>) •distur:bo della m.emoria; 7) ,pr.o.b a'bi1e ·e ttolo,gi.a

li.luetica. N ei. v.arii componenti di questa famtglia C. l '~­ s ame funzio1r1al-e .a oostico-vestibolare diede ris·ul. :tati d m·ers i da quelli notati n·el1a f.a.migliia F. :E sisteva ,9pi0cata iiper·estesia ver\SO i suoni compresi· fra 512 ·e 4096 v. d., e con le varie p~oiv::e f1unzi.onali si manifestaiva una evidente ipel'eccitabilità vesti1b·olare. Oira è n oto .c;he le neuriti d:el .cocleare po'S·SO•n o •cominciare 1con ip,e restesia ctei siuoni della z.on.a tp eTis.e.ns -Hbile e 'La neurite del vestibolare, nella fase iniziale, P·Uò manif esta;rsi con r.e azi·Oni vdvaci ·v erso stim-oli lievi. Qu an,do furono esaminati i I»azienti d·ella fami'

va aiggiu11to a ·quelli notati ·dal wlorel'li con l 'e~1ne del f on d-0 dell'·OCJchio. ·, • 0

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* ** ln un t-erzo gnuppo di manifestazioni macul ari famiJiairi (.famiglia ·G. ), (in. ooi l'insotgenza . tn età varia, il diverso aspetto idei focolai non so1o n ei sin goli sogg:etti della stessa f.a miglia ma anche n ei due occhi dello ste8.So individuo, la non .rara unilateralità .d ella lesione, €10C. sono ·carattieri che b·e ne lQ distiTuoC11Uono ·dagli altri due), n-on son.o stati notati disturbli a ~rico del co:. clear.e ·~ del v~tibolare . .


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[ANNO

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FASC. 32]

SEZIONE PRATI CA

Tali deg.en.erazioni maoul.ari par.e siano secon· darie a lesioni vaisali e n on si accompagnano a:d altre lesioni nervose. 1Ln conclusione : sono stati esaminati i componenti di tre :t·ami.g:tie, cias cuna 1d.elJ.e quali costituisce un grr:uppo a s.è n el·la cla;~ificazione d1 e~l e degenerazioni el'editarie familiari della macuJa. N·el 1° g1~11ppo lesion e oculare e l. acusti·ca decorrono in ID·0 do paralle'.lo sino alJa igì"31Ve riduzione ·d·el v<i;sus e al forte restringi1n·ento della zon·a 1u1dti tiva. Con la lesione d·ei 1d11e orrigan i dj senso si nota un certo inde;bolimento m·enta1 e. Btiologia oscura · 1sebben e ci - fossero elementi per far G-ospettarif? la sifi~i-de. ~·el 2° grurp:p o, in C'U l per vari oora.tteri, la lesion e d:el.la m-Woola si dj·fferenzia da q1uella dei pr.imo, le 'l esioni a carico dell'VlIIII 1s i inizjan o iatrcli e p11ò d irsi che comincino qruando 1a lesione macular e t eTude ad arr·estarsi o ·a.id ~volrvere con grand:e lentezza. Quale elementQ etiologico può essere sos1p,ettata la lue. N•el 3° grup po non eststono lesioni a:pparentj d ell'orecchio.

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1537

n1enti bil iari n elle urine ed ittero, co11s tatati dal m edi·co. .t\ ,q uesto quadro di malattia si sovrappone il dato anamnestico, che in dicembre 1926 . comparv·er o delle tumefazioni linfoighiandola;ri alle regioni carotidea e sopraclavi.colar.e .destra, chie cr e·bbero poi lentamente di volume ed eran·o presenti all'e:pocq, del nostro esame: tum·efazioni per le q•uali la malata fu sottoposta a cure iodo-arsenicali. Si aggiunge ancora l'aiccusa di so<fferenze che ripetervano i caratteri della colite mucosa. Io •vid.i La malata ·a i primi di mag·g io 1927, quando gli accessi dolorosi si rt.p etevano ad intervalli rti rp.ochi .giorni e la tenevano a i.etto da vari·e setti mane. a:nternisti che l'avevano visitata e curata in iprece·denza le avev·ano fatto. diagnosi cli co1e cistite. Lo stesso ra.di·ologo, c·h.e aveva oss·eirvato la paziente dopo sommini·s trazione di pasto opaco, aveva 'fermato la sua attenzione sulla ·sede colecistica, ipure non avendo riscontrato ombre di calcoli. In primo mo1m .ento (era ·un periodo ,di interv ~llo degli acce~i coliici) riscQntrai, oltre alla dolorabilità in sed·e della cistifellea, una dolo~ l'a1bilità diffusa a carico del colon, che trovava riscontro nei ·dati anamnestici di colite. Ri·chiesi perciò u ri altro .esame ra•d iologiico· del colon per clisma e d esiderai di rivedere la malata assieme all'internista. Ma ben ·p resto a$sistetti a un acOSSERVAZIONI CLINICHE. ieesso doloroso con diJf·u si on e alla s palla e associato a ritenzione di p~gmenti biliarri n elle urine ISTITUTO OT P .<\TOLOGI A $PECTAT.E C HIRURGICA e a po chi decimi di temperatura, [per cui, pure DELLA ·R. UNI VERS ITÀ DI CAG LIARI. riservandomi un ulteriore giu·dizio sul m.ec·canism o di questa ritenzione, non sapen•do quanto Una colecistectomia pote ero fare riscontro alle tumefazioni Jinfoghi andola.Ti del ooll.o, che interpetrai di natura per calcolosi a calcolo emesso. tbc., altr e aff·ezioni ·della stessa nat'Ura in ganProf. G. BAGGIO, direttOl'·e. gli d·ell"addome e parti·colarmente nel ganglio cis ti co o nei du·oden-0..panoereatico-biliari, che !uro.. i10 g ià illustrati come causa di crisi acces$'Uali di Ho se;g.uito drur·ant;e l 'ultima f-OSe d ella sua riten zion e biliare per essere in preda a ljnfoadeevol11zione clinica ed ho operato ur1 caso di calnite tbc., 1consigliai il iricovero della paziente colosi biliare che 5i presta a qual1cl1e cons idep·er un intervento c·h irurgi.co ·e contemporaneam en te detti ·disposizioni perch·è fossero raicc1olt~ razione. e stacciate Je feci che l'ammalata avesse emesso dotpo quell'accesso al .quale avevo assistito . La Si tratta di 'UI1a donna di 28 anni, di c ondiri CeI'ca chiarì ogni .cot>a , rper ch1è servì a riconozione agiata, siposata a 21 anni e ma.idre ·di due scere un cal.coletto biliar-e. E quattro giorni d 0.p -0 fi·glitQli 1cl1e stanno 1b en e. Nella 1srua a·n amn·e si r em·ota si troYano, all'età , il uo ingresso all'Istituto di .P atologia Chi:rurglca, in peri-odo ·di · .completa remissione del do<.t i 13 anni, d·elle ~o:l'ferenze al 1))ass-0 ventire di lore, di a,pir-essia ·e di scomparsa di pi gmenti bid.estra, 1che, secondo l'ammalata, son o state i nli ari dalle urine, 1a ipaztente fu apeI'ata, con Ja terpreta.te di origin e appendici tic a . ma ch e non diagnosi di calcolosi biliar e della cistifellea .. eb-biero ipoi segui to. .A.. .questa età l 'amma.J ata 1Le vie biliari fruron.9 ·Taggiunte attraverso una m~struò. Più tardi ebbe malaria. la.iparotomia mediana so•p raombelicale .e . traverL'anamn esi 1pro·ssima si dtparte •dal settembr·e s ale destra .con spo·stamento del mruscolo r·e tto. 1926, quando la paziente ammalò ·d'infezione geAlla esplorazione c.h irurgi.ca la cistiifellea fu tron erale c1he fu c urata ·co.mie 1Pairatifica . L'infezio~ va ta inspessita nelle sue tpareti. Non ebbi 1a n e d1urò una ,quarantina di ·gi.orni. Durante i1 p·evcezion e .che contenesse calcoli. ruttavia m i st10 cors-0 e [prectsam.ente il 27 settembre 19-26 accinsi i&enz'altro ad asportarla, per via diretta. - insorse un ac1ce1ss.o dolorioso a. tirpo coli1co in cioiè a partire dal lfondo. corrispon·denzjl. d·ell'iipQcondrjo di dest1ra , irraCorpo e 0 0110 della •colecisti , nonchè il cistico diantesi all'epigastrio e alla fossa iliaca destra, eran o sepolti da una m embrana periton eale d'ache durò al·CIUni giorni, acco·m pagnato sul p rinspetto congenito che si ipoteva interpretare co mie cirpio da rialzo n ote'vol·e della temperatura. In.dilpendenza anomala del legamento cole.cisto-cotern1ittentemente l'accesso si rinnovò poi, con lico. La membrana ft1 incisa estesamente, cistigli stessi c aratteri. in ottobre e in no,rem1bre delfellea, cistico e ic·oledoco furono messi in luce. lo· stesso anno 1926 e in n1arzo 19~7. Da questa Compiuto a llora l'isolamento della cistifellea e P.poca. .g-11 accessi . i f·ecer o ipiù frequent1 e pjù del cistjco. fi no al coledoco, i1 cistico fu interintensi e i completarono con 1presen za di pi1g1

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IL POLICLINICO

rotto su laccio di catgut ipoco al dis0tpra -Oel coledoco e, a .p arte, f1u allacciata e sezionata l 'ar teria cistica. Asportata la cistifellea fur ono ati?n~ati con s u tura i monconi del cisti·co e d ella c1st1ca fra le pagine del . legamento epato ..duodenale e l 'addome fu richiu5o completamente. In otto giorni l'ammalata er a guarita.

Fi11 q·ui poco cl'interessa11Le. L e .c·on siderazioni all·e .quali aoee11uavo ·da p1rincipio 11a11no origine dall'.e same d ell a {' istirfellea asportata . Anzit·utto: questa, aperta secondo le 1n-0-dalj tù che dirò appresso, non conteneva calcoli éllffatto. Un a iprin1<:t •consi·derazione che s'impon e è d unque la se.gin ente: io so d 'a Yere as'Portato u11a cistifellea c:a1coJosa, s oltanto pe rchè fho constatato 11emissi.011e de.1 calcolo ,c11e fu c·a usa clell'ultima colica. E I)iù cl1e verosimile che le eguali coliche procedenti siano 6tate pro·dotte dall'impeg no di a ltri calicoletti nelle vie biliari di deflusso. 1Ma, se .il calcolo f.o sse sfug·gito alle nostre. ricer che - ·come è pro·b a·b ile che siano sf•uggiti i pr·eced enti, che p11re era no stati ricercatj , ma non ricorrendo alla staociatura clelle feci · - ir1 cl1e mo.d o avrei ,pot·uto iricostru jre il cruadro n1.or· boso? . (:orp-0, c ollo della .cistifellea e cistico fu r-0n o Ll'OYati coip erti da una espansione laminare d i weri ton eo. Con gli accessi •dolorosi era110 coincise cris j cli ritenzione. La cistilf ellea .era ispes6ita. Pure all'.oscuro .del modo e clel oQlfado di s ua azione, si sarebbe p otu to am111ettcre i1ella m·e1n1br an a .pEfi~o·neale una tca!usa di ·ostacolo() allo svu~tamento dell~ ·cistif.ellea quando questa raggjun.g e·v·a un certo riemrpimento e, consens·uaJmente alla ·distensione della cistifellea, u n a ster1osi estrinseca sul coled-0co. AmmesGa la sta-si bilj ar.e, si Bar ebbe già spi·e gato il relativo ispess in1ento •della cistirfel1ea , n1en trc i ·r ialzi di temp eratura, specie dei primi tem.pi, 11otevano avere srµjL~g·azio ne in un proces·so infe ttiv·o sopraggiunto. Opcpure, dal m o mento eh nell'an amnesi figurH.,·a un paratif.o, si sareb·b e ,potuto ipensare e.cl 'l1nn colecistite primitiva, ieon f enomeni cli rite11zionc dovuti alla flogo5i stesS<1 e più o meno agg'l'RYati dalla suèt.d etta inembrana congenita. R i ntra·cc iato il -ca1col·o.. . 11on riman ev·a du blbio clic in luo·go della mem·b rana av·e\'a agito es so: inc 1111eandosi nel cistico, d.ov·e avev·a ·dato lfl:lo.g·o alla crisi dolorosa e rimanendo .p oi .per qual· che tempo anche nel coledoco d·Ove a ·veva oontinu atu a manten ere l'a c•cesso doJ oroso e aveva dPtcrminato ittero. Ora io mi domando: è :i)ossi1b ile c he f ra le tante cistifellee dl1e saltano sotto le mani del chiruTgo attraveI'so la ·diagnosi .p iù o meno comp 1a.c(l11te di colecistite più o menp a fragola o èi. 1

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xxxv·' F ASC. 32...l

p seudocalcolosi, ce ne siano delle altre che al pari di questa asportata da me, sono calcolose &enza apparirlo, 1Perchè anche l'ultimo . calcolo è stato emesso1 in precedenza? Ci 1sarebbero anch~ delle crisi da riten zione attrjbuite a spasmi dello sfintere di Oddi o degli stessi dotti biliari che 'mf1riterebbero di e5sere rivedute a questa stregua. Certo cl1e l'·ev·e nicnza occorsa a m.e la ritengo rara. Ac.oertata poi ·la natuTa cal•colosa delle sof.ferenz,e della nostra m alata, sio rge un '·altra considerazione. Data anamnesticamente un'infezi.one paratilf ica, insorte delle crisi dol-0rose d·u rante il corso stesso d el 1paratifo, riconosciuti a base di queste ·c risi dei calcoli nell·e vie biliari, i l pensiero di ogni c onoscitor e ·d ell'argorr1ento ricorre all.a te-0ria di •Naunyn s·u lla su·ccess·i-on e 'Patogenetica di colecistite i11f.ettiva e calic olos i. Vi ricorre tanto :p iù naturalmente ih ,quanto ohe .si trattava di un calcolo pi·cicolo, m-0rifcmne, scuro, f ormato di sal i e .d i ip1gmen ti biliari, verosi· m ilm ente l'ultimo di una s·e ri-e numer,osa. ·~on era il calcolo unico, liscio, ·b jancastro, d i colesterina, pel quale A5choff in vocher eibbe invece }a 1causa della stasi biliare. . .\ Yen·d o prestato attenzione già ·da tempo a q.ue· sta genesi infettiva d ei calcoli biliari, che 1per di1v erse ragioni è molte volte discutibile, m1 p ro.p osi un .aoc·t1ra.to esame battertolo.gi-co della cistifellea e, 1}er aYere un risultato sicuro. mi af· fidai al collega d ell'Istituto d'Igi-en e, il prof. Petragnani, il .quale eseguì, gentilissimamente, le riceTche di persona. Lo ringrazio ·a nche in que· sta occasion e. Appena tolta, .così con'1e si trovava ancor a , c hiusa al cistico da un a Koiel1er , la .cistifellea fu . . in voltata in •p ezze sterili, fu i11cartata e, ·a o·perazione finita, fu p·ortata all'Istituto •d 'Igie n e, d-0ve i1e furo no .f atte le semi11e subito ' vale a , (lire non ipiù di un'ora dQlPO l'asportazione. :\el io stanzino appos ito J)er le semine, m en· tre t1n assistente reggeva la cistifellea sospesa p er la Kocher cl1e ne· chiu deva il cistico, iu mo·do .che ·il con tenut o si racco1g.li-esse al fondo , fu c auterizz·ata ieon spatola r-0vente u n 'adeguata sui)enfiçie di «parete cistica fra -c·o llo ·e fondo ed ivi la parete fu poi aperta e.o n l~ rf orbi<!i asetti-c a· mente Attraverso l 'apertmJra f•u ron.o aspirati con 1pi,p etta Pasteur dal '.fon.d·o della cistifellea due eme. di bile •d'as.p·e tto pressochiè norm·a l e e if1u rono se· m inati in due mat.raicci e due tu bi di br9do: semplice e glucosato. ·Go.ccie di. bile di una seconda. ,presa furono . en1inéltP 111 agar: semrplice e gh1cosato. 1

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XXXV, F ASC. 32]

In brodo e su agar, semplici e glucosati, fu1·0no fatte semine da prelev.amienti con l'ansa. { i i q)latino strisciata s ulla mru c·o sa cistic a. Furono 1p oi ·escissi !Pezzetti di parete cistica I (·~/4 di cn1c. circa) dalla mu.cosa alla sierosa senza interrompere questa, in ·p unti lontani dalla superficie causticata, e furr ono seminati in brodo e s u agar, xealizz.a.I1do cooì n el brodo il t.erren,o 1i Tarozzi per gli ana-ero1bii. ..\ltre semine, con ,p ezzetti di 1:> arete, furono eseguite in Drigalski ~ s·u l ter1reno •di P etragnani, all'•u ovo glicerinato. Dtco la verità che in ·qu·esto caso mi as·p ettav o di sicuro l'isolame11to di ;un germ e d e.I gruppo del tifo. Invece: ec cettuate du,e col·onie ·da inquin.a1nento ~viluppantesi nel .Drigals.J{i, dopo 48 ore, colonie .situate a dista11za dalla sede del rpezz·etto di ser11ina. tutti i terreni, t enuti i11 termostato 1p er otto ~·iorn i e più, 1 rin1asero sterili. J)avanti a questa n egatività ·di r ep erto batter iologie-O, io n on posso ric onoscere n ell 'iTufezione biliare la ca·usa dei caJcoli ch e tormentavano la 111ia pazienLe. 1'1è mi parrebbe m eritevole di seria (·onsi-O erazione la ri'Pe1mta ipotesi che i pochi g·&rmi inizialmente pen etrati n ella cistif.ellea siano stati iniglobati dai •ca lcoli ch e essi avevan o provocato. .L\ssenti dalla bil e, n on si trova1·ono n err1meno nello spessore della m .u cosa, come molti ammett·on o pacificam•ente che si d eb·b ano trovare n ei ...:a.si d i bile a.settic a, ge11eral jzzando in tal modo i reperti di ·R osenow. ~on posso amm·ettere che, se infezio11e d ella ~i.stifellea ci fo sse stata al m om ento ·d el tParatilfo riferito . nell'anamnesi, s j foss e p·Oi esaurita tanto pre Bto , ' quando saippiamo ch e i bacilli ·del tif·o si_ t rovan.o n ella ·cistifellea do·p o mesi e mesi an.che in assenza di calicoli. N·è pe nserei diver. a1nentc se si fosse trattato di infezion e cla altri geim·i . • ..\ll'esa1ne istolog ico la p a1·ete cistica i p r e-sentaIVa is,pessita, ~ ia n eJla sua parte m u·c osa ch e in quPllR. conn ett.iv<1le: m a alterazioni flogistich e non F-i pal~ar o n o . . Si do-vra ritor11a1re allora alla }p otesi p a togen et ica che il primu11i 1nov ens sia consistito nella sta. E>i biliare d a compressione p er 01p era della membran a periton eale e che il c alcolo - pure causa diretta d ell a sinto111.atologia - sia conseguenza di questa stasi? O il calcolo i1e era i11di;pen.den te, essc11clo·;-;i orjginato J)eT con di zi.oni g·enerali d ell'origan ismo e la m·em·b l'ana i1on a ·v eva 1p a.rt-e n el quad1·0 inorboso o a giY<t. per con t·o suo, oltre ·al calcolo? :\~ri e queste son o 1sen1p.11ceme:nte d om·aiid e; ~he ris pecchiano ·p erò :dei pr<Yblemi importanti. 1

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SEZ IONE PRATICA

Un'altra considerazione cui può .dar adito il caso mio è questa: s e dopo la risoluzione di un acoesso . colico biliare segmito da -emissione di calcoli .conv-enga attendere a lungo prima di <:>iJ>er are p er non trovarsi all'intervento davanti ad una cistif·ellea {)he era calc olosa ma oh e non lo è più. A qu,e sto problem,a , dirff eirentemente da quanto 11'0 fatto per gli altri, c redo l()IJ}portuno rispondere . Ri·spon·d o cio,è di avere - n·e l caso mio - operato isubito 1per accontentar-e l 'ammalata c h e a vrebbe 'Voluto es&ere liberata dalle sue sotf[e1renze in periodo stesso di .crisi .e che, sorpassata q·ue~ta, 1Stava sotto l 'incubo 1della rtcad·u ta; ma aggiun.g o idi aNere oper·ato in quanto che tale condotta era in ipiena armonia col concetto terap·eutico chirurgico d ella calcolosi biliare. Prima di tutto, si ritiene che i ca1coli si formino elettivamente nella cistifellea. Ma ancl1e quelli che av·essero a formairsi (come è stato. dimostrato che si p oiS·sono if.ormare) nelle vie biliari alte, scendendo quando sono ipiccoli nella cistifellea, t r ovano in ql1esta la ipossibilità di spggiornare e di ingTossarsi , ·p rovocando complicar.ioni tlo•g istic he rper la loro piresenza anche se flo.g osi non c'era prima , determinan·do accessi e.alici. durante la loro emission e, rimanendo incuneati nel c istico ·O n el cole·doico· con . le r elative conseguenze di ritenzione; m en tr-e cl1·e, s.e &een clono invece in for·m a di pioceli grumi :b iliari o anc·h e di 1p iiccoli veiri calcoli , d ·a i dotti epatici 1direttamente n el .coledoco, p er lo 'Pitt vengono em ,e ssi senza danno. PeI1ciò, is tabilita la .ciiag·nosi di calcolosi biliare, il ·chirur.g.o, se non ci sono controindicazioni, asiporta la cistifellea: l 'asporta anc'l1e quando il cal•colo sia unico e non più nella Ci$ti roa n el coledo co. Io, a v entre a{P·e rt o non 1ni 1preooc.upai n emn1en o di l tna ric-er ca palpatoiria ac<Cmrata della cistifell·ea. Esclusi cl1e conten esse calcoli gr'OS•Si e pen sai i11vece ch e v-e 11e tf osse ri1nasto quaJ.cl1e altro picc-olo non facilment·e avvertibile. Ma se nn ol1e aNeS$i c-0n stata to de visu che n-0n ce . . 11'erano più, n.on avrei esitato .ad eseguire il pi ano tracciatomi. Da settembre a mag.gio . la malata aNeva ·a v uto 1coli·ch e num·ero e. D a maggio ad ora i1on 11e ha a vute pil.1 . 1

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llnfine vogli-0 dire ancl1e a cl1i . :çion me lo chiedesse, di avere r iclhi uso 'Per prima il v entre d ella . mia ma~ata, come avervo f.atto in altrie, con ipel'\fetta tranquillità ·di s1Pirito. tL'apir·e ssia .in cmi s'era m es$a l'amn1alata app·ena elimin a to il calcolo, la comjpleta cessazione di ognl fenomen.o do loroso, la rapidità con l a qt1ale era scomparsa ogn i tr accia di ipigment.i

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1540

IL POLICLINICO

biliari ·dal! ~urina er·ano tutti e1 ementi di sit:•urra garanzia che le vie · di deflusso epato-coledocicl1e avevano riacquistato tutta la loro perYil:tà. · Pe.rch·è allora avrebbe do·v uto refluire bire da un moncone cistico allacciato e affondato accuratamente?

[ANNO

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Foffi·e 110 scritto troppo per un ic aso ~ E pure m i ha ·d ato da 1Ptensare a11che di :p iù. Ho creduto cl1e qualcuno clei miei ,1)ensi1eri pot esse esser·e II'ip reso da altri.

xxxv·, FAS€. 32•f

CASISTICA .

CA.so I. -

B. Domenico, anni 24 cl.a Longaro11er

Ricoverato in Ospedale per -0rc,hiepididimite sinistra acuta, insorta da 5 giorni. Affetto da uretrite cronica con r ep erto mtcroscopico positivo p er il Neisser. Si proceàe all'irradiazione del testicolo sinistr.o il 13 gennaio 1~7. 14-1-27. Il dolore è fortemente dimi nuito, per.siste· il gonfiore. 15-1-27. Il dolore è scomparso, la tumefazione al1qt1anto r egredita, il testicolo è assai più molle,. trattabile, il paziente può alz·arsi e camminare. 22-1-27. Completamente scomparsa la tumefazione, n essun dolore nè spontaneo, nè alla pressione, il paziente si considera guarito. rDur.ante la degenza in Ospedale ha fatto cur·a . id i vaccino antigonococcico. 1

1

NOTE E CONTRIBUTI . . REPARTO DT R ADIOLOGIA DELL' O SPEDALE CI\' ILE DI BELLU~O.

·CASO II

. Sulla_1·oentgenter~pia dell'o1·chiepididimite gonococcica per il dott.

MARINO LAPENNA,

nigl1e.

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F. Giovanni di anni 32: da Cenc~-

. Da 6 giorni è insorta tumefazione notevole e vivissimo dolore al testicolo sinistro: Uretrite· cronica con reperto Neisser positivo. II testicolo è arrossato, fortemente tooo, non si riesce ·a d indivi·d uar·e l'epi di•dimo. La palp.azione anche li-evissima provoca vivissimo dolore, specie su.Ila regione corrisp'0·nid'entte alla coda de1l' epi1di1dimo. F ebbre intornoi 38°. 2.2-1-27. Si irradia il testie0ro sinistro. . 27-1-27. Il dolore è scomparso fin dal giorno sue·· cessivo all'irraidiazione. P ersiste ancora modico gonfiore, m,a il testicolo· è molto più molle, si individu,a facilm-ente l'epi~ di·dimo, scomparso l'arroosamento·. ScomparBa la fe'hbre. . . <..Aso IIfI. C. Faustino dj anni 3-0. Da una settim·a na presenta notevole tun1ed'azio oe del testicolo sinistro con vivo .dolore, febbre elevata, fino a 39°. Da 2 g16rni il •dolore è J,e ggerm ente dim.i nuito, la febbre è cessata; per$iste· a11cora il dolore alla pre.ssione ed intenso gon- . fiore. Uretrite croni·ca con prostatite. Ne:hsserposjtivo. 22-1-27. Si procede all'irradiazione. 27-1 ~2.7. I dolori sono 1del tutto scomparsi il' giorno $UCcessivo alla irradiazione. La tumefazi one è pressochè 6Con·1µarsa. II !Paziente si sente· l)ene. 3-2-27. Il paziente viene a riferire che persiste· il suo comrpl eto benessere: all'esame il te.Fti.col°' appare i)erfettamente n ormale.

pTimario radiologo.

Il problema della Roentg·énterapia delle infezioni . venere.e e .1delle compli·cazioni della· blenorragi.a non è 1del tutto nuovo, fu già affrontato parecchi anni or sono: nel 1915 Koll pubblicava le su e osservazioni 1Sul trattamen to R(oentgen dei bubboni venerei· è del 1921 il prin10 lavoro di W•etterer sul trattamento radiolog·i co della prostatite e dell'orchieptdi1dimite blenorragica. Nel 1922 lo stesso Aut ore pubblicava i1uovamcnte 5ui succeF-si idella roentgenterapia in numer~i casi di orchi·ap. bL : egli notav a che, dopo l'irr.adiazione, &eomrpariva il dolor-e fin dalla notte seguente e generalmente dopo 20 ore il .paziente era .del tutto liberato sia dal 1dolore, sia d n.11o spiacevole senso di tensione deriva11te dalla tu~ m efazion e e dall'infian1mazione ,del t esticolo. L\~. ri«miamava l'attenzione inoltre sul fatto che I'irra:diazione mantien e il paziente nel pien o possesso 1delle f.acoltà lav-orative, m entre n·ei casi trattati solo con il vaccino (Artigon) bisogna contare s u almeno una settimana di degenz:-i a letto. Da noi in Italia la letteratura sull'.argom€nto scarseggia e non mi consta che esistano lavori esaurienti: solo r ecentemente Attili, relatore all'8° C·ongresso Italiano di Radiologia riferiva, fra l'altro, ancl1e sui favorevoli risul14ti dell'irrélJdiazion-e nell'orchieptdi,d imite gonococcica. H·o creduto quin.di interessante sperimentare il metodo Roentgen'terapico nèll'orehiepididimite gonoicoccica acuta e riferisco qui i risultati della cura in 8 casi, inviatimi dall'egregio colleg.a dott. Milani , specialista dermosifilopatico del no. . p1u . ' v1v1 . . stro Ospedale, cui giungano qui. I. m1e1 • ringraziamenti.

1

IV. - P. Gio. Batta, anni 23, di Belluno .. Da ·un m ese 11retrite acuta. ~eisser positivo. Il })aziente è rn-011orchide. Da 1 settimana il testicolo si è t un1efaito, è di-venuto vivarri.ent.e· dolente spontaneamente e alla pressione, è insorta. febbre elevata. Dopo 2 giorni Ja febbr e è scom1parsa, p ensiste tuttavia la tum-efazione notevole: il testicolo è gross.o circa come un arancio, la cute dello scroto tesa, arrossata. Alla paJ,p azione an,che l eg·gera Si provoca vivo ·dolore. 16-12-27. Si procede all'irradiazione. · 21-12-27. Il paziente ritQII'na a farsi vedere: riferisce che il dolore è rapidamente e completam·e nte scomparso. L·a tumefazione del testicolo è ridotta circa alla m età, CAuO

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'


' fANNO XXX\·, FASC. 32]

SEZIONE

27-12-27. !::ico1npa1·sa del tutto la tumefazione, il

testicolo ha ripreso aspetto e consistenza norm1ale.

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CASO V. -

S. Attilio a11ni 3.1.

Da due giorni è insorta orcl1iepidi.din1ite acuta sinistra. Febbre modi·ca. Uretrite cronica da tre m esi circa; reperto Nejsser 1positivo. 27-12-27. Si procede all'irradiazione del testicolo si11istro. . · 31-1-27. Il dolore ,è diminuito fin dalla notte sucC·essiva all'irra1diazione, è indi rapidamente scomparso ; il testicolo alquanto meno· tum·efatto, più m olle . 4-2-28. Il paziente riferisce che, mentre il testicolo sinistro era ritornato alle pro,p orzioni normali ed egli si con siderava guarito, da 48 ore t,i è gonlfiato l'altro testicolo (il ·destro) : esso appare molto ingrossato, circa il doppio del si~ nistro, duro, dolentissimo, la cute leggermente arrossata. E nt1ovamente d olente, se pur modicam·ente, .ancl1e l'epididimo 5i n jstro . 4-2-28. Si irradia anche il testicolo destro. 6-2-28. ,scomparsa totale del dolore, tumefazione regredita di oltre Ja roetù, te ticolo $inistro del tutl o ind olPnt e. CA o VI. -

M. Gil1seppe anni 23, Belluno. t~irca 5 xnesi or so110 con trasse blenorragia, una settimana dopo l'inizio di questa jnsorse orch] epididin1ite d·e.stra rClurata 30 giorni; ·in1di orchiep·i didimite sini$tra durata 15 giorni. ·r re giorni fa insorse nuovamente orcl1iepiùi cl in1ite sin16tra. Uretrite cr011ica, ~ eisser positivo. l·l testicolo sinistro fortem ente in grossato. pecie l'etpri didimo, dolentissimo alla pression e. Ingrossato -e 1dolente anche il deiferente. 5-1-28. Si irradia il te5ticolo sinistro. 6-1-28. J1 dolore ecl il senso di tensione sono 6Co1nparsi. 9-1-28. Il pa.zi ente si ripresenta riferendo che, sentendosi perfettame11te guarito, credette 1di poter fare UILa fatic osa marcia in montagna (il ·p az. è ser5e11te d'nrti e:lieria). La notte seguente alla <Yita jJ t,eoti.colo è .diven11to nuovam ente dolente~ Si 'è ingrossato. Si consiglia ripo·so a letto ed impaccl1i di aoqua vegeto-minerale. 14-1-28. Il dolore è del ·t utto scomparso, il testicolo non è quasi affatto tumefatto, di consistenza normale, solo la testa d ell'epidi.dim o appare ancora un 1p o' ingrossata e dolent e. 1

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1543

PR~TIC.~

4-4-28. Si irradia il testicolo sinistro. 7-4-28. Dolore alquanto dimmuito, non ancora

d·el tutto scomparso ; ma i.J testicolo si può palpare liberame11te. Persiste quasi jm·m utata la tumeifazione. 11-4-28. Dolore del tutto scomparso, l a tumefazione a1quanto diminuita, duol e ancora la pressione sul oordone all'ing1Jjne. Com e ·dimostrano chiar.am ente le notizi'e riferentisi ai casi irradiati , l 'irraidiazione Roentgen è stata sernip·r e ver·amente .e notevolmente effi.cace e si può affermare a buo1n dirittq che nessun'altra cura avre'b be potuto dare risultati piì1 rapidi e più COill'pleti. Alct1n e osservazioni scatt1ri$COno dall'esam.e dei ca·si. B eYidente l 'opportunità 1cli jniziare la cura Roe11tgen più 1precocemente cl1e pos&ibile, poichè i ri esce così a ·d iminuire al·quanto la durata totale ·della complic·azione, ed a togliere quasi com1pletamente la gravità. subirt ti ,.a é:lel processo. M;a anche se iniziata più tardi,ramente, sempre beninteso nel periodo a c uto (e solo a ,questo si ri·ieri:Scono le mi e osserv azjon iJ il risultat.o è sempre buono: Ja noteYO]e dimiUUZÌOil8 e la SUCC~S­ SÌVa scomparsa dei .segni subiettivi dell'infiamn1.az jone (senso di tensione, clolore) si produsse sempre rapi1dam ente, spesso la n otte o il giorno successivo all'jrrad inzionP. Pi1ì l enta è la scomparsa d el go11fio1·e, i11 genere però €ntro gli 8 giorni 1dall'inizio della cura. Solo in due dei miei casi il ristùtato fu m eho immediato per l'insorgere ·d i com'Plicazioni, doYutc in un caso a d uno str.a1pazzo fisico jnopportuno e troppo .p recoce, nell' altro all'insorgenza del processo dell'altro t e · sticolo ohe provo.cò una lieve e ))reY r riacutizzazione ·del p rocesso n el i:>rin10. Jm1portante è il fatto, che col1!f.erma le notizie di \\Tetterer, che tutti i malati, .d opo sottopO·$ti aicl ]rradiazione poterono riprendere 0i continuare l e Joro abituali oocupazioni, 5en za .bi·sogno di rimanere a J,etto. In due casi, in cui vi era febbre, anche questa scom.p arve dopo l'irradiazione. 1

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CA o VII. -. G. Enzo, anni 26, Bellun o.

Da sei gi or11i orchieip·i·clidimite sinist1·<1 . Da 4 mesi circa uretrite gonococcica croni c<1. Reperto Neisser positivo. [l testicolo sinistro appare .fortemente 1um efatto, jl doppio del destro , la cute arrossata, aolore vivissimo ·a lla pressione. Si riesce a stento a palpare l' epi didimo gros6o e duro. 6-1-28. Si irradia il t esticolo .&inistro. 8-1-28. Il dolore è completamente scomparso, la tumefazion e notevolmente regredita, il testicolo a'hbastanza inolle. 13-1-28. ,P ersiste la 1scomparsa del dolore. La tumefazione 1p1r.essooo·è corn1)letan1ente regredita, il testicolo ha ripreso l a gra11dezza quasi d el t esticolo n o-rmale. 1

CASO Vllll. -

M. Arturo, anni 25, Bel luno.

Da 2 gjorni è insorta orchiepi1didimite sinistra. Uretrite e prostatite cronica. Reperto ~eiss er positiYo

Due sono i problemi ,pr incipali che si aflfacc: iano: uno , quello che mi sono visto porre piì1 fr equentemente dai collegb i , è dato dal peric·olo di lesioni p ermanenti ·d ella funzione generativa. [l problen1<i è legato qni stret1~ment e al pro~ blem a clel •dosaggto. Alla Juce delle moderne conoscenze sull'azione ·dei rag•gi X sui testicolo, co11oscenze ormai esauTienti e vorrei ·dire, C·onclusiv·e, .p ossiamo arrivare s 11 qu·esto punto alle seguenti conclusioni: dopo irradiazioni ancl1e molto intense dei testi~ coli (fino a raggiunger p 4 I-I. E. D. ) si è costant emente constatato ch·e alla distruzione degli ele: menti nobili segue s em,pre una riparazione, s t 1


1544

IL POLICLINICO

che ·d opo 45-50 g·iorni la r estituzione è completa, come riferiscono, fra gli altri, Sçhinz e Slotopolsky in base ad accurate, diligenti ed inter€ssanti ricerche sperimentali. Quindi all'atrofia con azoospermia completa segue sempre, n ei limiti di d osi non s uperiori a 4 HED, la completa rigener.azione. I dati tratti da studi sperim entali, sono poi confermati dai dati clinici, ben noti quelli sulla rigenerazione dei testicoli del tutto e da lungo t empo azoospermici dei radiologi. Certo, sup erare quelle dosi n on è consigliabile, 1p oichè si riu·s cireb·b e forse a·d ottenere l a castrazion e definitiva, bench1è n eanche in questi casi si sia detta ancora l'ultima parola. lVIa anche ten endosi al disotto di s imili iortissime dosi, sono vari i criteri di scelta n ella tecnica d~ irradiazione. W etterer a d €$. usa dosi abbastanza alte con raggi molto filtrati; io invece ho preferito attenermi a dosi medie, con raggi relati'Vamente poco filtrati e ciò per varie oonsiderazioni. Il testicolo, si sa, è costituito da un tessuto molto sensibile a i raggi X ed io ho potuto dimostrare che anche do-si piocole pro;v.ocano in primo tempo alterazioni dello stesso tipo di quelle determinate dalle dosi forti. Inoltre va tenuto .conto che ci troviamo, nella cura d ell'orchiepididimite bl., di fronte 3d un tessuto infiammato, largamente infiltrato da elementi linfatici, l argamente irr orato e reso per 1qu.esto anche tpiù sensibile all'azione d ei raggi X. ' Se quindi con dosi piccole o medie si avesse ad ottenere il risultato medesimo che usando dosi forti, apparirebbe ovvia l'opportunità di usare ·di pref.erenza queste dosi piccole o medie; tanto più che è certo che dosi intense, provocano lesioni riparabili bensi, ma riooiedenti · certo un tempo molto più lun go alla r estituzione aompleta. Ho ritenuto quin1di 01pportuno atten·ermi a dosi medie e pos.~o dire ohe queste mi banno perfettamente corrisposto senza bisogno di ricorrere a dos1 intense, nè a raggi duri iperfiltrati. La tecnica da me usata fu la seguente: .S. E. 32 cm. Filtro 3 mm. AL 5 H circa, con un campo anteriore sul testi·colo ammalato, proteggendo accuratam·ente l'altro. Una sola irradiazion-e si è dim ostrata in tutti i c·asi sulf.ficiente. Un secon·do problema si affaccia : conviene limitare la cura alla sola Roentgen terapia od associare anche altre cure? Ritengo che anche qui la risposta si·a ovvia. L'orchiepi·di.dimite blenorragica n on rappregenta un quadro morboso, un'entità morbosa a sè, m.a non è che un .aspetto fra i tanti di un'infezione generale, l'infezi"one Olonococ-cica , che ha sicuramente altre contem•o iporanee manifestazioni, l'uretrite cronica per lo più, la prostatite, la vesciculite, ecc. È chiaro ch·e la terapia Roentgen non è una cura etiologioa. in quanto i raggi non hanno certo nessuna

[.l\.NNO XXX\-, FASC. 32j

azion e sui gonooooahi, e - al lurne delle no~tre odierne conoscenze - non possiamo affermare che l'irradiazione sui t esticoli sia riuscita a m odificare decisamente il ·d·ecorso dell'infezione go. nococcica uretrale bench>è, secondo quanto mi rilferiva il collega Milani che continuò a curare 1 malati per le altre manifestazioni della blenorragia, si ebbe spesso l 'im pressione che la cur a cfos.se riuscita di m·a ggiore e più rapi1da ef.ficacia n-ei casi precedentemente irradiati. Tuttavia è questa una question·e a parte che merita di essere più p.r ofon.damente studiata 1Prima di poter ·dire su di es.sa una paro•l a definitiva e sicura. Per ora possiamo dire ·s oltanto che la Roentgenterapi'a è una cura di gran1dissima efficacia sulle manifestazioni infiamm atorie del processo infettivo &u.l testic·olo e sull'.epid1dimo, che r iesce a far guarire rapidamente e completamente: ma questa guarigion e non 5ignifica di per sè la guarigione dell'infezione gon ococcica n elle altre localizzazioni. Non può essere quindi che vfvamen te raccoman1dabile di praticare anche le altre cure, in ispeci·e qu.elle dei vaccini, dirette a combattere l'infezione gonococcica, a combattere il gonococco, considerando la Roentgen terapia una cura sintomatica. ·della mani.festazione orchiep] didimaria di granide e rapi.da ~ficacia . 1

0

BISILI01G\RA.FIA. ATTILI. Relatore So Congr. Ital. Radiologia, 1928. KALL. Munchner med. woch en:sohr .. 1915, n . .42. LAPENNA . Archivio di Raidiologia, 1925. SCHINZ e SLOTOPOLSKY. Ergebni&se der .m edizinischen Strahlenfor&chung, vol. I, 1926. WETTERER. Strahlentherapie, XII, vol. 2. ID. D. m ed. W., 1922, n. 14. W'" Importante pubblicazione: Prof.

c.

BILANCIONI

Manuale di Oto-Rino-Laringojatria. VoltlDle I. -

Parte Generale.

·

Naso e cavità annesse. Un volume in-8° di pagg. XVI-524, nitidamente eta.in. pato 8'U carta eemipatinata, con 224 figure, in gi-an P1l·rte originali, intercalate nel t~to. Prezzo L. 58. Per a. nostri .abbonati sole L. 5 3.2 5 •.

Volume II. -

PARTE PRIMA.

Bocca - Faringe - Timo - Tiroide

Un volnme di pag. vtn-336, nitidamente etampato «u Ntrta semi patinata con 234 flgure nel ·teeto. - PrezF L . 4 5. P er i nostri abbonati sole L. 41 ,9 O. Volume II. -

Lar~nge

PARTE SECONDA.

- Trachea - Esofago

Volume di pagg. VJil-594, nitidamente stampato eu carta eemipatinata, con 404 figure nel testo. Preizo L. 6 8. Per i nostri abbonati eole L. 6 O in porto fra.n~ 1 a E ' in preparazione i l volume III che tratta:

L'orec~hio. Inviare Vaglia Poetale o Ohèque Ban-0aii.o all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.

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[ANNO XXX,-, FASC. 32)

APPAf\ECCHI E STRUMENTI NUOVI. La pinza cucitrice. Dott.

·LUIGI TONNINI -

1545

SEZIONE PRATIC.n

Cupramontana.

Si sa quanto sia difficile m olte volte porre esatte suture in cavità profonde ad es.: quando si operano fi stole vescicali, isterectomie, ecc. e in generale si agisc.e su organi, che non si possono o n on si vogliono estrinsecare. Nella maggior parte dei casi si tratta di porr.e punti sia tangenzia.l mente sia longitudinalmente

in due iper for1nare due unc1n1 ch·e aggrappano e tengono f.ermo il tessuto; e·d è forata da un canal e ohe s.bocca s ul dorso della pinza, atto a r i·c evere la bran ca maschio. Di più ·p resenta un foro trasversale grande in modo che il filo introdotto sia libero di scorr ere facilmente. P er ovviare all'in comodità di infilare il filo un ipiccolo canale con giunge il foro con lo spazio sotto·stante a gli uncini, i quali a loro volta sono muni li di ·due alette laterali. Per montare il ftlo è suffi·ciente formare un'an5a cl1e scorre sulla concavità deJla branca fino a ll'apice: n el p unto opportun o l e alette arrestano l'ansa ·e la guidano attraverso i canali n el foro. La branca maschio con la pu11ta a lancia ha sul dorso un solco profo11do Sl1ffici-ente a trattener·e il filo m entre -con cammino retrogrado viene riportata attraverso i tessuti. Il filo IPUò essere tenuto teso con la mano sinistra, dato che una piccoJa ten sion e è necessa1ia perchè il filo sia per la sua elasticità caricato dal dorso smus·~o della lancia e cad.a n·el solco 1della branca maschio. ~ualora si voglia av·er liber·a la mano si11istra a due linguette laterali fissate alla branca femmina si })ossono affidare i due capi del filo. La p1 nza cuci trice si costn1i·s ce in varie dim·ensioni secondo la g·rossezza del filo, retta o curva orizzontalmente e n o·r malmente al piatto per dare più fa,ci!m en te punti lon,g itudinali o trasversali. Può servire anich·e per qualsiasi sutura delle parti molJi sostituendo i comuni aghi e 1POrtaghi: consente la sutura a punti staccati e la continu,a : le relative manovre sono facili. E smontabile e ste·r ilizzabiJe perfettamente. -Cupram ontan a (Ancona), 26 novembre 1927.

divi~o

_.. Importante pubblicazione: Dott. CIOVANNI MARIA CIULIANI Aseistente nella R'. Clin. Chir. dell'Univel'6ità di Parma.

lVf.A.ftUAllITÀ. CISTOSCOPICtiE I

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sul 1ondo o sulle pareti interne di tubi più o meno sva~ati e })iù o m·eno profondi. La mano non può giungervi per man·canza di spazio: i portaghi in uso n on soddisfan o completamente. Credo che la .soluzione del problema sia data <l·a ll'istrumento che presento, il quale si potrà chiamare pinza cucitrice E in forma di una comun e pinza ad ane1li senza arresto, le cui branche attive sono foggiate l'una (1branca femmina), mediante un foro trasvel\Sale, a mantenere il filo teso, l'àltra (branca maschio) a introdursi n ella branca femmina e trarne il filo attraverso i tessuti. La branca fernr mina assomiglia ad una testa di cigno col beceo

ad uso d =i Medici Pratici. Prefazione del Prof. Ambrogi-o Ferrari Dirett ore delJa R. Clinica Chirurgia Generale dell Un iversità di Parma. SOMM.A RIO. Prefazione. Principi della ci stoscopia. CietOE:copii · Parte illumin a nte. Po rta del cietc sc:>pio. On~let . C•ist-0scopia. Cateterismo unilaterale e bilaterale. Cis!oecopio ed irrigazione. Sorgenti lumin~e. P arte ottica. Sterilizzazione. Veri ficazi oni. Tecnica. delJa cist<scopi a . Sonde Preparazione del malato. Introduzione del cistoscopia n ell'llom-0. Aspetto della ve:::cica. •rrig"lno vescicale. Sbocchi ureter nli. Ca t~ teriemo degli uret eri. Ci stoecop!a nella donna. Ureter C' -pielogr a ~ a. Casi dif ficili per un esame cistoeco•pico Rachia.nestesia. Anestesia locale. Puntura epidurale. Volume in-8° di pagg. VIII-79, con 58 figure in nero e a <'0 1o ri : Prr.lZO L. 15. Pt!r i nostri • bbon a ti sole L. 13, -::r ~ io pnrto franco. Inviare Vaglia. P~tale all'Editore T,UIGI POZZI Via Sistina.. n . 14 - ROMA.

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1546

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( ..\~NO

POl.! CLI~ICO

XXX\-·,

FASC.

32]

arros.sa to, aga r u l r os -o neutro no11 fermentato, colonie su Endo leggermente rosrse, gelatin a non flui1dificata. ~ es1suna agglutinazione nemmen o a . MICROBIOLOGIA. 1/50; doipo la prova di sat11razione di Castellani , il bacillo del tifo ·ye11i va , carne prima agglutiForme reve1·sibili di mutazione nat o a 1/6400, cjò cl1e ùimo·stra che n on vi er a del bacillo del tifo. 6tata affa tto combi11azi one ùell' ag.glutinina. (E. G. DHJ::SEL e o. STICI{ L. D eul sch e ni ed. \iV OIn base a tali pro1p:rietà, jl germ.e d oveva esch e1lSC lì.1'i f f:, 30 marzo 1928). sere con si1derato com e non appartenente ai baDa ri cerol1 e ante·riori, risultaYa che il · baicillo <: illi del tifo. I ·S uocessi vi trapianti eid isolamenti del tifo, coltivato su tulipani vjventi acquis ta fatti col metodo di Burri però 1r1odirficarono n o,p rop r ietà culturali e sierolo,gicl1e di·verse dalle tevoln11ente le 1proprietù culturali avvicinandole con'$ uete : formazione di colonie giallo-.brur1e sula quelle <l el ti fo. Doipo 12. p assaggi su agar, il 1' agci r. j ntorbidamen to d el s iero-laccarn·u ffa, ch e titolo di aggliut inazione era salito a 1/400, dopo dive11ta an'Ch e tuvchino, legge-ro arrossamento 32 a 1/800 e <lopo G8 a 1/1600. Dopo tale numero del sier o al nutrosio e saccarosi o, dimtn·uzior1e ·ùi passagg i, la mag·gi-oT ;p·a rte d elle colonie era dell'agglutinabilità. In cons iderazion e cU questi ancora costituita da quelle gialle , ma ve n'erar10 fatti e· dei casi non inifr equ enti di malattie a fra esse al cun e, isolate, in colori. tipo tifoso in cui 11on si riesce ad otten er e un I...-a proYa di saturazio11e <l i Ca ·tellan i diede rir eperto batteriologico conson e al quadro cljnico. s ultati {lel tutto d1versi .f.l a qu ella di prima; cio1è, gli .'\ .~. hanno err1esso l 'i·potes i c he i germi cdel {I opo il cor1tatto d el siero col germe, il bacillo ti.fo, dop o un lungo sog·gi o•rno di rnesj nella Ye· tl el tifo (agglutinabile a 1/61t00) no11 era più ageci1ca urinaria , n ella cistifelJ ca, nell'intestino g'luti11ato, ùi1no trando così che era avvenuta la pos·~ano subire tali mutazioni da non 1POter più co.m binazione ciel ba(:i Jlo in esa1n e con J'aggl u· essere r iconosciuti come tali , n elle consuet e ri· tinina tifosa . cer ch e batteriol ogicl1e. Già in ri cerche anteriori , Il s iero del paziente, cl1 e sul l)rincipio non gli ..\ ..\. avevano trovato n ell't1rina di incdividui a g;gl<titina \'a il gePme, iClopo 9 passaggi, lo agsospet ti di tifo d elle coJon i e gialle di bacilli glutinava a 1/400; do'.PO saturazion e con bacilli grarn-n egativi, mobili, analogh e a c1uelle c11'e <l el tifo, n on Si aveva più aggluti n azion e. avevano subito m·utazioni col pasis aggjo !Sulle . co.n il germe i11 esame, gli .6..A . ott ennero, 1nepiante e che essi con.s i,deravano come inquinadiante l'immunizzazione ·ùel coniglio un siero menti saprofitici. agglutinante a 1 /6t~oo che, doipo saturazione con Nella l etteratura esistono diver se osservazioni bacilli del tifo, i1on cl ava ·1p•iù agglutinazione. di bacilJi m·orfo1ogicarn-ente simili a quelli del .t \nalogo con1rportarn en to mo·s trarono gli altri tre tifo', rna ch e, coltivati sui terreni speciali e dal stipiti. Glj .!\A. si po11gono quindi la questione se p·unto di vista s j er olo.g ico, si co1nportavano di· s i t ratti in qu esti q·uattro casi di coltur e miste, versamen te. da cui s i po tè col tempo isolare il ver o bacillo UlteTjori ri ceflcl1e da parte degli AA. 11anno del tifo. o·p pure invece se si tratti di forme di vortato all'isolamento ne11•uomo di bacilli simili Yariazion j reversibili del bacillo del tifo. a quelli .del tifo coltiyati Sll pia11te. Uno di essi Invero , sareibi>e assai stran o ch e d a quattro V·enne isolato dall'urina di un in.dividuo ricovein'dividui , che n·on avev·ano fra loto al cun rapr ato per cisto-piel ite. Un altro 'd all'urina di un • porto e si tro1vavano in ·COnldj zi-oni del .tutto tifos o, in c11i 14 gio·r ni tPr:iJma: era stato coltivato 1dive:rse di salute si potesse coltivare un germe dal san gu e un bacillo del tifo altam ente a gglu· in così stretta •simbios i co·l bacillo del ti fo da n on tinabil c. Il t,erzo venne hsolato dall'rurina di ur1 bambjno di 4 anni , de1 tutto sano, ma c11e abi - . p·o ter esserne isolato nemmeno dopo 30-60 passaggi. Il fatst:o ch e le colonie incolori si sono taYa in una casa in cui, al pian o .inferioTe, vi avute soltanto do1p10 8-10 passag·gi depone contro era un caso di tiifo, b·atteriolo1giicamente con_.fer· la possibili là di ·colture miste; ·contro idi questa malo . Il quarto venne i-solato .dall'urin a di tin sta pure il fatto cl1e dalle sin gole colonie isolate altro ba1n·b ino, ch e .aveva so·ff erto d.i una forma atipi ca di polmon ite, e cl1 e m ori, sei settin1ane con la coltura monocitogen etica, si ottennero sempre ·delle coloni e brune e di qu elle incolor.1. più tar·di, di m eningite tuber col are. E n emn1eno si potrebbe spiegare il percl1è il ti1Il pirimo stipite da1va, dopo 24 ore in agar, tolo di aggl Ùtinazione sia aumentato, pure non delle colonie circolari, discr eta;mente spes~ e , aumentando il numero delle colonie incolori:· giallo-brune, di bacilli mo·b ili, gram-n egati1vi. anzi, gli A.A. hanno osservato ·che spe5so l' a g .Siero-la c1c·a muff a nettam·ente tt1r·cl1ino e torbido dopo 24· ore; il siero-lattosio-n·utrosio léggerment0 glut1nazione er a maggiore con colture cornpostr.

SUNTI E RASSEGNE.

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[ANNO XX..~, ·, FASC. 3:? ]

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SEZ IONE PRATIC·'

dei du e t ip i, anzi·chè con quelle prevalentem ente incolori. Si deve ·drun·que ammettere cl1 e si tTatti in questi casi di vere forme di mutazioni del bacillo del ti.fo , le quali possono a s"Sumere notevole i·1niportan za eipd·de'Ini ologica. ~ ei tre pri·m i ca si, si trattava di malati che sl tro·v avar10 i11 ospedali, in 1du.e di es.si però non vi era nemmeno il sospetto di tifo; tutti tre, in caus-a dell'impossibilità d ella diagnosi, potevano costjtuire un p eri colo di i nfezion e. Il q·uarto va co nsirtera to com e u.n portatore . Noi ignoriarn o o·ggi se queste form e ati•p ich e del bacillo del tifo siano capa·ci ·di infettare l ' uomo e non sap·p iamo che a ccada di esse n el corso del tempo. Può darsi che, come accade per il tipico bacillo d el tifo, essP finiscano p er scompari re dalle €Sc·rezioni. :\la , cl'al1ra parte, non possj amo es clu1d ere c'he q nesti bacilli al ipici, i ntro·dotti ir1 persone sensibili , arrivino ad acquistar e le stes'$e pro1prietà ·d c i veri ha:cill i del tifo , an aloga.m e nte a quanto a oca de su i te rrenj di cultura. Si deve q.ui 11 di ammett er e che i bacilli del tifo p o•ssano tro,·ar s i nell'u omo in forme atipiche finora cL1 nsi d e ra1 (' com e n on diagnosticabili; non è im·p robabilt! che e, se abbiano irniportanza jper s·p iegare la $tl ccession e cli casi di in.alattia nel te1npo e n ell o ~ p azio, che ri1nanevano altri· menti inesp1i1cab.il i. ~ ell'in te r esse d ell a lotta con tro il tifo, è o.p . portuno esten·der e la ricerc·a anche a queste form e da no11 t ro scurar6i e da st·u·di ars i aocurata.rnen te. 1

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FILIPPINI .

Il tipo di bacilli tubercolari comunemente presenti nelle lesioni tubercolari ossee ed a1'ticolari. (I.ou1s

(~OBBEL Bri.!i sh Jl ecl ic al

Journ., 14 apr. 192$) .

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losi ( l~l0l-l1 J e dal CLnciitato del Gest1ndl1eitsa1nte n oJninato nel 1901, allo scopo di 5tudiare l'importanza clel hacillo di tipo j)ovi110 n ella tubercolosi umana, risulta ii1 m.oclo evidente che il bacillo clella tuber-colos i :preser1le 11ella gran rnaggioranza dei casi cli lesioni osteo-·artico1ari studiati era del · tipo unta110. ~I.::t ecco che nel 1912 J . Fraser, avendo studia to 70 e.asi di tl.1beroolosi osteo-articolare nel Laibo-r·atorio di r icercl1e d el l{eale Collegio rnedico di Edimbcu·go, viene alla sorprendente co11cluf>ione ch e in non meno del 1~1 o 57 }l di questi casi erano preser1ti esclt1si vamente b a cill i tubercolari del tipo bovino; in 3 vi erano b.a cilli dell'uno e dell 'altro tipo, e soltant0 n el 26 o 37 % si riscontr.a vano esclusivian;.ente ))ac illi del tipo l11nano. Questi ris uJJtati, • così contrasta nti con qu elli ottenuti da tu rti gli a l, trj o. scrvatori, i qual i .sono d 'accorcio nel ritenere cbe la perce11tuale delle i11fezioni col b~1cjllo del tipo ·ur11ar10 sia dell'80 % o a11che 1più , so110 stati. o6·gellu cli 1nolte criticl1e da part e dei batteriologi L;J1e si so no occupali deJ l u. questione. Cor1f.r o11tando le statistiche degli ,u,utori ·scozzesi con quelle di autori inglesi, si ·p uò co11clt1dere cl1e in Sco-zia le infezioni dovute a vaccl1.e 1t1ubercolose siano abJJa·s tanza più comuni che in I1i:g·hilterra. Si può quindi a~se rire in 1noclo positivo cl1e in Ir1g.h ilterra la gran •maggioranza dei casi di tubercolosi osteo-articolare sono cJov uti a b1a cilli del tipo umano, prover1ienti da alt.ri casi di tubercolosi umana. Gas.i di tu·be.rcolo:si di ori.g·ine bovina si verificano, è vero, e n ei barnbini più piccoli costituiscono un terzo circa dei casi, ma considerando insieme tut•t e le età essi non am1nontano a un quinto dei casi. E interessante notare che n ella 1Jubercolosi d ella colonna ,·ertebr<tl e le inìezioni a tipo bovino sono alqil1anto più co111uni cl1e nella coxite tubercolare, e che in c1u e~t' ulti1na lesio11e es·se sono a lquanto più fretl uenti che i1ella t ubercolosi ùel ginocchio. La i11agg·ior e frequenza nella colonna veritebr ale v ie11e ùa Griffith sriieg ata da l fatto cl1e alcune di que -te l e~i oni sono clovute a infezion e diretta dalla cavità .n.ddomi11ale, nella 1quale, com'è noto, la p ercentuale di i11fezj oni col bacillo a ti·po bovino, rispetto a quello un1ar10, è alta.

Il pr oblerr1a 1::>e liet tubercolosi ossea ed articolarr. sia comunemente catisata dall'ingestione di l atte, provenie11te da Yacca iLlbercolosa, o m ediante l'jnalazione dt bacilli provenienti dalla specie uma, L ' _I\.., infine, riporta due casi ùi artri te ,t u bercolana, ha non p oca importanza pratica dal 1PUnto di re da lui studia ti e nei quali l 'esame microscopico vista della profilas&i. Tuttavia ·SU questo argomento del ptis, proveniente dalle articolazioni, diede a disi J1an110, in g·enere, 11ozioni imperfette, perocchè rnostr are una gran qu.a11titù cli ba cilli. Il deconso troppo spesso sj pre s'Uppor1~ che tali casi siano abir apido e l'esito letale, t; h e si eb])e in questi due tua] r. 18nte in rapporto co11 bacilli tubercolari. del casi, fa sorger e il quesit o se il risconttare u11 gran tipo bovino. Bas3 ndosi .:, u dati statistici e s n lavori nun1e ro di bacilli po:ssa giu stificare 'una prog·nosi di ialtri ..:\ ..<\.,, non.c11è sulla personale esperien za. grave; n1a p P r r ispo11cle re a 1111 imile q11 e: ito oc1'.\. ·tende ad avvalorare l'opinione che, invece, le corrono ul{eriori os. erYazion i. cose stanno altri rnentL Infatti dalle •statistiche ~ - ~lAR ZO. iPUbbli cate dalla R. Cornmissione p er la 1' uìberco-

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lL POLICLINICO

CARDIOLOGIA.

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La diagnosi ed il trattamento della sclerosi delle co1·onar ie.

( A.NNO

XXXV, F ASC. 32 !

1divi•dui, cl1e non avevano mai accusato disturbi cardiaci subbiettivi. In 3 dei 4 1C·a si morti con fenomeni .d i angina pectoris grave, vi era l'occlusione di run grosso ramo delle coronarie. Se n e ·d edu ce dunque 1che raramente le affezio1

(P. ·MOROWITZ e ~M . HOCHREIN. chens., 4 1genn. 1928).

Milnch. med. W o-

Le malaittie 1delle coronarie 'Sono tanto frequenti che il loro pif.ecoce ri conoscimento sarebbe di 1

grande utilità, ma purtroipo· ·s iamo, ancora ass.ai lontani da 1questo n astr·o 1desi·derio. Noi 1c-0nosciamo 1due 1oompl·essi s intomatici che sono s.tati da tempo 1consi1d·e rati come tipici di tali malattie: l 'angina pecto1iis e l'asma oarC1iaco, ma essi st trov.ano soltanto nella minoranza dei 1casi Idi malattia delle •coronarie. Dai risultati di autopsia 1delJ'Istituto •di anatomia patologica di Lipsia, risulta che n ello scorso anno si ebbero 137 100.si .c on alterazioni 1del miocardi·o o 1deìle coronarie; 1di 91 1caisi con sclerosi id.elle coronarie, so·l tanto i!Il 16 (17,5 %) er·a stata fatta in vita tal.e diagnosi ; 27 er.a no stati 1diagnos.ticati 1come •degenerazione miocardica, 3 insufficienza miocardica: 9· arterio1s1cJ·erosi g·en erale, in 34 casi n on era stata d'atta al1ouna 1di·a:gmosi id i malattia id·el circolo ed il 76 % idi essi ·era. stato portato all'osp1edale in cond·i zi·oni ·di •coma. 1In altri 8 casi, 1che anatomicamen te presentavano un gt!'aido elevato di sclerosi coronarica , non sf era avuto nessun sintoma che ind~casse un •diGturbo 1caridiaco; si trattava di in1divi1dui morti l)er altr·e malattie (tuibel'colosi, tabe idor.sale, tifo, ca.ricin·oona, ec·c.) in cui la scle.rosi ·dell·e 1coro·narie non aYeYa ·clato i1essun se·g n.o. Fra i 46 casi, in cui l 'anaton10-patologo non trovò nessuna alteraz·i one 1d e~le 1coron·arie, ve n e ·eran·o tt!'e in 1ot1i invece gli AA. avevam·o· fatto diagnosi id i ·s·cleros i 1delle •c oronari.e. In uno idi eS'8i si ·t rattava •di 1p,eri·ca:vdite tulbe1~colare, negli a:ltri ·du e, Si trovò soltanto scler.osi a ortica. Nei ll'in1anenti 43 rc asi, all 'autorpsia si trovarono atrofia bruna •d·eJ miocaridio, <i~generazione grassa, ecc.; molti di questi mal.ati non avevano avuto in vjta n essun segno •di turbato •circol-0 . •M anica 1quin di spesso 1'a conicofldanza !fra 1diagn osi clinica ed anatomo-patol og·ica, il che si deve a) ifatto che la sclerosi id elle iCOr·onari·e viene ~ic onosciuta in vita soltanto .quand·o essa 1de~er­ m ina certi 'fenomeni, quaili l 'angina pectoris €, m eno s1pesso, l 'asma 1Car diaco. F enomeni aruginosi •gravi si trov-a:"v·ano soltanto n ella stari.a 1di 4 dei maJati v.enuti alla ·s ezione, m1entr e ·er.ano più lfrequ.enti i 'distuI'bi rcaridi aci s nbbictti vi leggeri, che si trovavano in 24; s-01am·e11te i11 ·due di _questi 5i rinvennero esielus·i vamente l esioni aortiche, mentre n egli altri si trovò ù.a -sclerosi 1delle .coronari e. Ql1 esta ;però s i elbbe a riscontr.are in 65 in1

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rii, anche estese, delle coronarie, dànno il complesso sintomatico ritenuto caratteristico del do-

lore accessuale alla regione cardiaca.

1S-i fa generalmente 1dipendere la comparsa dt wcoessi idi dolori icardiaci ·dalla 'localizzazione e diffusione 1del proc.esso an·atomo-ipatologico alle coronarie; le m0idificazio·n i che più spesso si risc-ontrano sono 1degli indurimenti .e ~dei segni di 1distur,b i -civcolatori, sipecialmente al setto· ed alla punta. Ma tali modifi1cazioni 1possono anche risoontrarsi senza che vi sia stata angina pectoris. Così ,pure l'occlt1$ione improvvisa di un ·g ros&o ramo delle coronarie viene consLderata come causa di oc.cessi gravi e 1d1uraturi di ·angina, mentre alcuni .autori ritengono che si possa !fare 1diagnosi di infarto del mioc.ar1dio .quando, dopo parecchi .g ravi aicce~si an•ginosi, $i ·verifica un'in·esplicabi1e debolezza cardiaca. Invece, come 1dimostra un ca so •degli AA., l'ooclusione •di un grosso ramo delle coronarie può ·decorr ere anche S·enz·a dolori cardiaci, mentre l'infarto, che ~i rilevò all'autopsia, non p otè essere diagnosticato dt1rante la Yita del° malato che aveva soltanto dispnea, m:-.i. . non accusava alcun ·dolore ·e non mostrav·a che insignificanti ·disturbi ·circolatorii, ma soltanto la mancanza della .dentell atura T nell'e-lettrocardiogramma. Casi di tal genere sono tutt'altro che rari n ella ùetteratura. Se mia nca uno stretto rapporto fra ·dolori cardiaci e diffusione della sclerosi coronaria, è però da rilevar$i c:he sono costanti delle modificazioni alle coronarie stesse -0p1pur·e al loro punto di distacco ·dall'aorta. Questo fatto depone contro l'op·i nione di CliffO·l'd .A lbutt, recentemen te rimessa in onor·e, ch·e l'angina 1p ectoris sia semplicemente un'·a ortalgia e non ·dipenda a'f[ atto da lesioni delle coronarie. ·Lo dimo5tra anche un caso degli AA., cli un in·divi1duo imiprovvisamente risvegliatosi nella n otte con intollerabili dolori alla regione cardiaca, senso di annientam ento; il polso andò rapidamente indebolen.dosi, si ebbe cianosi e morte I.a notte seguent·e. All'autopsia, trombo nel tronco principale .della coronaria ~ini str·a, sclerosi ·diffusa 1delle coronarie, m a non generale delle altre arterie e nemm·eno dell' aorta. Casi ·di .questo gen·ere dimostrano che la .dottri~ na •d€ll'aortalgia com e ·C·ausa dell'angina pectorls non ipuò, tn linea gen erale, essere sostenuta. Al contrario, non ·è inverosimile che una certa cate. goria •di dolori cardiaci po•s sa in dicare lesioni non già ·d elle coronarie, ma dell'aorta. Certamente è ' S'pesso difficile esclu·dere che in ·questi casi 'Vi sia 1

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fA...,""NO X.XXV, FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

u11a stenosi al punto di distacco d elle coronarie,

in conseguenza della m,alattia aortic a. NelJ'angina pectorii:- sifilitica, t utt'altro ch.e•rara, non Si _trovano alterazioni delle coronarie ma soltanto stenosi .al ,p unto ·di distacco ·dall'aorta. Se ne può concludere ch e i casi g·ravi di angina d ecorrono sempre -con m o·dificazioni delle coronarie e che vi sono ·casi di tale malattia in cui l'aorta è, i n complesso, sana. Il fatto che soltanto la metà ·d egli indi vidui con lesioni estese delle coronarie aveva avuto fenomeni anginosi 1dimo~tra che vi devono essere a:ltre condiz1on1 necessarie per il Yerifi.carsi di tali fenomeni. Si penserà quindi, co.n Castellino .e Pontano alìa po56ibilità di fattori endogeni. S1gnificativo è il fatto ·d ella p-revalenza di casi di ·a n.g ina -con $Clerosi coronarica negli uomini anztchiè n elle donne, mentre n ei primi s i trova n1eno s1pesso la sclerosi coronarica sen za angina. Anche l'età sem1bra un fattor e predisponente. '\ten cJ<ebach rileva cl1e J'an gina pectoris è una malattia della senescen za, n.on già del1a vecchiaia. La maggior parte ·dei ca5i veduti -O.agli AA. n ella I clinica e n ella pratica .p r ivata riguarda individui di 50-65 anni. Sembra ipoi maggiormente predisposto il tipo picnico o vegetativo, con torace corto e largo e cu ore ·d isposto trasversalmente. anzichè il tipo loillgilineo. Fin a.lmente, anche lo stato di eccitazione o di eccitabilità .del sistem a n ervoso favorisce lo sv1luippo dei •do·Jori. E un f.atto ch·e l'angina p ectorif. si tra.v a più s pesso fra gli intellettuali che fra i la vera tori manuali, m entre lo s tesso n on si può dire d ello sclerosi coronarica; i fattori tossici non hanno, 'in 1qu·e$ta prefer enza ·p er gli intellettuali, una parte importante. Date 1quin1di le . stesse condizioni an atom iche, non è a ·dirsi che l 'angina pectoris si verifichi in tutti gli individui e si può ,dire che le con 1dizioni per le quali essa si presenta son o in parte diverse da .qu.elle che determinano la s·clerosi coronarica . 1

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LA DIAGNOSI E LA PROGNOSl.

Si deve apzitutto ammiettere cl1e, n el·l'angi11a pectoris classica, si hanno seIQJpire, o quasi, m o1dificazioni delle cor onari-e, le ·quali vanno ammesse con gran•de ·p robabilità quando, in un vecchio, si hanno, ap.p arentemen te senza altra caus·a , dei disturbi cardia·ci, anche s e non accompagnati da dolori n ella regione cardia ca. Tali •disturbi possono esser e : semiplice insufficienza cardiaca, disturbi a.cces·sua-li o permanenti ·del ritmo , djspn ea in posizion e orizzontale, diminuzione della pression e dapp-rima elevata, tutti fenom·e ni che in1di cano modi;ficazioni -delle ·cor onarie, senza p erò ch·e si possa, in gran ,p arte dei cais i, arrivare 0>d nn a diagnosi, s icura. 1

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Per il pratico ha poi grande impor tanza la prognosi, n el senso che, su ogni in dividuo con lesioni coronariche sta SO·SpéSa la' spada ·di Damocle ·de1la morte improvvts·a. E un fatto che l'individuo con lesioni coronariche e soggetto ad accessi d i angina è più m inacciato che non quello senza disturbi .subbiettivi. Ma, ancl1e fra quelli con .d o, lori a ccessuali, si posson o distinguere .due gruprpi. Vi son o m alati in cui i distur1bi si hanno soltanto col inovimento e cessano n on ap1Pena l 'individuo· si mette quieto. Il dolore, 'P·er lo .p iù non molto <forte, si irraidi-a poco e viene avvertito in alto e dietro lo sterno. Questa fo.r ma, detta da Vaque21 angina rpe-ctoris da s forzo e •da Rittorf dispragia cordis intermitten s (iper analogia con la claudicazione -intermittente) iè del tutto ,differente dalle altre ed è di prognosi assai mig·liore che non quelle a·ltre in cui i fen omie ni anginosi si h·anno nel ripo·~o. specialmente in p osizione orizzontale (angina da decu·b ito, di Vaquez). Sp·ecialmente n ella p·ratica 1privata, gli AA. hanno veduto p arecchj individui con angina pectoris •da lavoro tenendoli in osservazion e per parecchi anni, seni.a ch e .Si sia verificato in essi un pegg~oram ento reale oppure la morte cardiaca improvvisa. In 1piar.ec·cl11 casi, i ·disturbi sono. F-comparsi p er lungo tempo anche senza m edicamenti, ma semplice1nente re'golan1d o la n utrizione, ·con le cure di di1nagrirnen1o, limitan,do l'ingestione di li.quidi, proi·b endo il fumo ed adottando una cauta terapia di movim,ento. 1N·a turalmente, .questa prognosi 'favorevole va ammessa con delle limitazioni , p otchè élJd o·gni -momento .l'angina così (letta da lavoro può collegarsi o passar e in quella ·da ,quiete. Casi di morte improvvisa si verificano anche nell'angina .da lavoro, ma sono assai più rari che nell'altra forma. Gli accessi ·dell'angina, ·che si ha in ri·p oso, si verificano spesso n el sonno o nel riposo, il dolor e è 1Più forte, sp esso più o meno localizz·a to verso sinistra, con forti irradiazioni alle braccia, spalle, parte superiore dP-ll' addom1e, talvolta an che al co·llo. In .questi casi trovjamo più s·p esso la s.ensazione di anni entamento e l' an gosci-a mortale 'L a minaccia d ella morte im·p rov.v isa è tanto maiggiore ,quanto più iunga ·è la ·Ca•duta e la gravità dell'accesso. Spesso, n ei casi gravi di tal genere, ~i hanno infarti del miocardio. Di poco migliore è la progn osi della sclerosi coronaric·a che d ecorr.e sen za 1dolori, ma con a-ccessi di asma ·cardiaco. Nei casi che 1decorrono sen za angina nè asma cardiaco, ma soltanto con insufficie11za cardiaca o disturbi del ritmo , ch e costituiscono la m·a ggior parte, la morte ·acuta cardiaca, ·quan·do il cuore sia ancora valido, è più rara che nelle forme connesse con disturbi subbi ettivi. .A.I contrario, tal e morte <è fr equente quan1

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IL POLICLINICO

do vi s ia u11 g·rave sco111pe11so, sia esso di or1g1ne 1nio- od endocardica . .:\on è i111probabile che l'odierna terapia cardiaca, la quale prolunga di tanto la Yita dei malati e sfrutta fino all' ultimo le forze del cuore, a:b bia poi 1per ultima consegu en za la m orte repentina. La valutazion e :prognosti-ca dei dolori cardiaci concorda ·Con le vedute di Kiscl1, il quale ·distingu e ancl1e una terza forma ·di angina, con prognosi ancor miglior e, in c ui i disturbi subbiettivi si hanno soltan to aill' inizio ·dei m0Yim1enti o dopo l'ingéstion e di ci·bo; è fr equente in essa il rne.teorismo; la nitro·glicerina n on l1a ness un e:ffetto. Probabilmente tale forma corrisp u11 de a quella rd escritta da Roemheld, sotto il nome di -com1plesso sintom atico ga stro-cardiaco, da connettersi con alterazioni gastrtche e non già con qu elle dell e coronarie. rcnvero, anche nell a angina p,ectoriS pura, si hanno tanto spesso d ei sin tomi gastrici (da irrardiazione), specialm·ente il 6en so di gonfiezza ·ed eruttazion1, •C_h e gli .i-\ ..\.. propendono a consi1d era re ogni comple~so gas tro-cardia.co che s i Jr.anif.esta per la prim,a volta ùo·po i 40 · anni. co1ne n1olto sospetto di angina pectoris. Da altri autori (Kre.h l) si a~mettono anche irradiazioni a d1dominali, .ch e si manifestano ·con crisi urinari e (urina spastica) o diarroicl1e. :rutto questo non contraddice alle vedute ·cl i Roeml1eld, il .qual e fa esip·r essa rnenzione clel1a gonfiezza gastrica nella ver·a a11gin0. ~l a sarebbe da 1domandars1 se questi '"'O n1po11enti a ddominali, d i cui si d eve fare rilevar e l'importanza diagnosti ca , siano unicam en te dovuti acl irradiazjone n el territorio ·del sistema n er voso a utonomo. In tre casi di an.g ina grave, veduti ,dagli AA. e tutti terminati ·con la n1orte, vi era un j m.p onente m·eteorism o, a cui p artecipa va. a n cl1e il colon , mentre i.J circolo generale n o11 ap;pari va di molto disturibato ; forse si trattaYa d] un ·disturbo elettivo del circolo addo1ninale . .'\!l 'autopsia d j 1questi tre casi, il reperto a·ddominal e era del tutto negativo. I fen omen i addomina·li (gonfiezza , eruttazionj, n1e.t eorism o p uro) sono molto :frequenti anche n·ell'an gina p ectoris organica e d ·è co11sigliabile, nei casi dub•b i id i rivolgere anzitutto l 'attenzione al rno r e. Del r esto, per ·quanto riguarda le . m olteplici manifestazio.n i a<ldominali d e·ll 'angina ipectoris, vi son o an cora m olti pro1blemi insoluti. ·La posizione alta 'della 1part.e sini6tra del diaframma, u11a grossa vescica gastl'ica , 1a .f orte ripienezza cU stomaco favnriscon o, a quanto sembra, l'accesso. •D'·altra parte, n el caso di a cce'5si .gravi. ]·l cuore influisce per rendere difficile il riassorbirnento ·dei gas da 'Parte del tubo dig.erente e s e ne comprende la ragione, in quanto ch e il tono della muscolatura e l'irrorazione di sangue, che 1

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nelran gi11a Yengo110 n1olto turbati, 11a1tno grande importanza per il riassorbimento d ei gas. (Del1'aerofagia, ca1:>a ce, special mente secondo le os-. s ervazioni dei francesi Li i dare manifestazioni cardiach·e, gli AA. n o11 f an110 m enzione. N.· <l. R. ) _ Molto imiportante, s p ecialmente dal p.unto ·di , -L. la tprog11ostic o, è il co1u,p o·r tamento della lJres.sione sanguigna. Vi :so110 rna:lati di sclerosi delle coronarie ·con ·pressione alta, altri i11 cui .q uesta è normale o ,che sor10 anch e iJpotonici. Più che l'altezza d ella pressione Gono importanti le variazioni che e~sa s ubisce ; di cattivo si.gnificato r)ro11ostico è •particolar1n ente l'abtbassam,ento dura11te o dopo gl i a ccessi. Da ·alcuni s i a ttribuisce imporLanza «ila prova di 1p r essione sul Yago . La 1pressione esercitata s ul seno caroti·deo destro iJrovoca in inolti cuor i a 1niocardio debole 1111 i1otevole rallentamento del polso, perfino u n breYe arre5to, m entre nei c uori sufficien ti l 'azio11e è m eno evide11te. ~1olto frequentj son o Je irregolarità d el J)Ohso special111e11te l' ur itn1i n perp.etua, la .qua1le i1erò 11on Ya rjt0nut:1 d l lll1 s ignifi cato pr on ostico troppo oscuro , m e11tre •d'altra l)arte alcu11i clei casi 1pi ù ,g ravi non ·p resen tav·a no affatto irregolarità ca rdiacl1e. La morte car1diaca improv\·isa, nei casi con aritmiia non è stata più freq11en te ci el decorso n ormale della malattia. Finalmen te è d« m ettersi in rilic\·o l ·importan. za ·dell a pressione . venosa elevatn. La si misura col m etodo di Morit z e Y. Ta'bora; nel normale, si hanno valori ·di 6-8 cn1. rd i aoqua, m entre se vi son o disturbi del circolo, si arri va a 12 e più. 1'ale aumento n on di'Pende soltanto dal1'attività del cuore, 1na ancl1e eta altri ifattoi-i ch e agiscono s ul cuore stesso ed è quin·di tanto pit1 importante. Purtr oppo, J.a mis ura d ella pressione venosa, come l"elettrocardio1grafia, non sono procedinientl ch e il pratico 1può adottare. Questi, se non vi s ono segni evidenti di disturbi ·Cir colatorii , potrà trarre il giu·dizio p·ro·g n ostico 1da frequenti misurazioni d e11a pressione arteriosa, dalla ricerca ·della pressione sul ·vago e dal co11tegno della res pirazion e dopo lievi fat]ch e fi sich e. ...

Ri Rss11n1end o. si cl evr rit en ere rbe la ~cl erosi • 1d eJ lr coron arie ·è 1piìt fr oquente cl1e l'angina pecto· ri s : n eJ 75 % dei c·a si co11 ta:l e !'eperto ·d) a utopsia , n on si er n avu to in ·v ita, alcun se-g-110 di angjn& p ectoris . ·Qu esta però Si osserv.a .quasi soltanto in indi vidlli çon s clerosi d elle coro11a rie. In molti . -ca si dì angina si osser va notevole meteorismo, non sip·i egabile sol tanto con la rtebolezza cireol a. t oria che ta·J ora 1è d ifficilmente riconosci·b ile. Di ' p articolare va1ore i:>ar ebbe la misurazion e •d ella \


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pressione verros·a a vendo rig~ardo alle condizi-011i odi pressioni intratoraciche. La igenesi del dolore qnginoso è tuttora un ,p roblema oscuro e probabilmente rif erilbile a c_ondtzioni diverse. Una d·e1J.e teorie, forse la più im_po..rtante, è .quella ·oh·e riconosce un'alterazione .anatomica delle <Coronarie; si p·uò fors e dubitare ' iehe questa sia una ·condizio.n e ob'bliigata, ma è nn tatto .che le eccezioni sembrano .assai rare. Indubbiamente, inif luiscono anche altre con.d izioni, in parte di natura endogena.

i1or.maJ.e r e.spirazlQ;ne., A Lal uopo l ' A. ha esamin·a ti ani.mali affetti ·d a tumori, stenosi laringee per anchilosi delle articolazioni crico...airitenoidee • paresi delle corde, papillomi, tbc.. condr.o pericondriti (cause interne); oppure affetti da gozzo, tu· mor.i della tiroide, tu.mori d~ mediastino ed al tre cause c·h e awebbero ipotuto modific are il respiro (cause est.erne). !L'A. ha impiegato ~er le .ricerche sperimentali 9 conigli di m.e._d ia -età. ln un gruwo idi 6 .ha ·d eterminato una stenosi tracheale anulare di v·ario grado; in un girup,p o di tre una stenosi tubulare. TERAPIA. ·l\llo sc0po di veriJficare l'eventuaile modifica-Per quanto ri·guarda la· terapia , s i 11a gen è ral~ zione di voLum.e del .cuore, in tutti gli animal1 .mente un certo timore neJ!l'uso della di.g itale, che eseguiva ratljoscopie e radiografie ~rima dell'intervento o,p eratorio per determinare la stenosi e viene consigliata ~o:ltanto nei ca$Ì ieon debolezza .cardiaca. e tendenza. all' a:bbassament-o idi pressi-0- a inte.rvalli di tempo do·p o ·ù'inte-rvento . tL' A. riferisce che in tl'.\tti i conigli nei .q uali si ne. f: un fatto che i glucosi·di della digitale, coè praticata ,u na stenosi anulare e tubulare, si me pure le alte dosi di stro·fantina, ·determinan<? viene .a stabilire un.a dilatazione ·del cubre de.stenosi delle coronarie, azione che non hanno mstro proporzionale aJla in tensità della stenosi. E vece le dosi terapeuti-che. Il timore della •di-gitale .per i casi di angina pectoris e di sclerosi ·delle in nessun caso ha osservato ipertrofia del miocardio. coron·ari.e è .quindi ingiustificato. Essa è invece , A.glgiunge che n.o n 1è sostenibile il concetto c11e -da ritenersi utile, anche se non è m·ani:f:esta ·1a deun eventuale restringimento dei capillari polbolezza cardi~a, la .qurule può anch.e sussistere, come lo •dimostra l 'aumento della pressione V·e- monari o una stasi p·olmonare ·s ta responsabile , ·de;lla dilatazione ·del cuore destro, ma la dilata.nosa. Gli AA., nei casi arr1bulatori prescrivono ·u na .zione è sempre connessa con un maggior e sovra-cura intermitt ente ·di digitale, usando per una riempimento di sangue de~ ventricolo destro per afflu·enza dello stesso •dall'-atrio in ·quantità mag.settimana cg. 15 di polv·ere di to.g lie in phllole e giore. sospendendo la nella settimana seguente, in cui Jnvece è noto com·e alla stasi segue costante:si dà la diuretina -0 la teob-romtna, ripren·dendo mente una ip·ertrofia e solo in .secondo tempo si. poi la ,digitale .e così via. ·In clinica, nei casi :gravi, si sono mostrate utili le iniezioni "endov.a- riesce a stabilire la dilatazione. Inoltre l' A. fa .p resente ch..e n ei conigli con 61-en ose di strofantina (mg. 0,3), ·Che è contr-0in·di• nosi tubulare insorgono sem·plfe pr ocessi flogistici ieata nei ·di5tur.bi di ·conduzione. polmonari (,br.o n,chiti e lbron,co-polmoniti). 6li AA. raccomandano poi l'uso di ?].cune spe• -cialità. P er il meteo·r ismo, osservano che è assai S econdo l'opinione dell'Autore rigu ardo ahla ·difficile .com'b atterlo; accanto alle regole dieteticlilazione· del ventri·colo ·destro, riscontrata all·a radiogirafia ed al tavolo anatomico, p uò formuche, si useranno i consueti mezzi, carminativi, larni Ja seguente ~ tesi. P er il 1disturbo del re<:arbone, ecc. Dato l'impressionante aumento delle sclerosi spiro arriva al cuore del sangu e meno ossigenato: da ciò forse la manGan za .d'ip ert r ofia p oi-<?,.oro~arie , è ne c ~ssario poter e riconoscerla abba:Stanza precoicemente; n ei primi stadi si può ott e- chè al miocardio non è assi.cUII'ata una nutrizi on e $Uffi.ciente. Inoltre le ·a lter azioni ·degeneran ere, mediante una razionale · m o,d ificazione del , tenore ·d i vita, molto ipiù che con tutta la 'tera'Pia tive rinvenute (omogeinizzazione, vacuolizzazion e, scomparsa d ella striatur a trasver sale e Jondegli ultimi stadi. FILIPPINI . gitudinale delle ifi·b re muscolari) s ono espression i <Jontribnto allo studio delle modificazioni dei distuirbi nutritivi che conducon o. alla adilatazione. cardiache nelle stenosi tracheali. .P er ciò .che rtgu,arda i 1p rocessi flogistici pol(G. GUIDA. Valsalv a, g·ennaio 1928). n1onari (bron.chi te e bron copoJ.mon,ite) n ei cO'Iligli con sten os i tubular e, · l'·A. ·ammette che viene a L' A. ·h a v ol uto verifi.cair·e · gli effetti delle. ste· no si trach eali si a an.u lari ch.-e tubulari (r jpro- sta:bilirsi una condizion e favor evole al ristagno ·dotte s perimentalmente sui conigli) sull'apparato dei g·ermi n e[le vie r espiiratorie p·er l a ma~giore polmonare e dì consegu en za s ul cuore, e contemesten sione del tratto sten osato, ed ,essen do imp~·pora n ea:men te 11a intra pireso delle ricerche clinl· · 'dita maggi ormente l'espirazione è fa cile r eniehe su ammaia ti .con alt er azioni sia a cute ch e dersi con to ·della p ersisten za dei germi p en etrati. ·C'roni ch e, tali da d eterminare un ostacolo alla n ell'albero r e51Piratorio con- l'ispiirazione forzata. 1

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1nfine l'A. riporta 6 oscer''azioni. cliniche in cni ~i ha la conferma dei dati sperimentaJi; ln tutti i casi osservati radioscopicamente si è riscontrata dilatazione del cuore d estJro. L ' A. chiude il suo lavoro dicendo che è ·p resurni,b iJe che eventuali · distur·b i a carico •delle vie aeree s uperiori possono ·indurre nell'uon10 fenomeni deEienerativi a c.arice ' del mioc ardio cbe Ye.n ig0110 a deteirrnjnnrc ra tti cli ~ COlllp C t11S O del cuore dest r o. . 1.. ' • B.

Scomparsa di n11 blocco completo in un ~aso

di endocar(lite, con reperto anato-

• m1eo. ( T.E~STRO~

W. Acta

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Scarid., 1927, fase. 3).

Un paziente di 56 anni che aveva sofferto reurnati&1110 ed · endoca~dìte acuta, fu colto da polmonite, guarita la quale presentò accessi di dispnea e talora di angina pectoris. L' elettrocardiogramma mostrò prima un b1occo completo (73 orecchietta, 45 ventricolo), poi incompleto, poi ridotto a un allungan1ento del tratto PR, poi scompar\·e d el tutto. In un accesso di angina il paziente mori. Al· · l"a ut~ia si trovò u n'endoca.rdite verrucosa delle ,-alvo1e aortiche, un isp·e&si1m ento della mitrale, modico grado di arteriosclerosi dell'aorta e delle coronarie. Le sezioni in corrispondenza del nodo ' atrio-ven tricolare mostravano alterazioni infiammatorie dell'endocardio e del tessuto sottoendocardico. Nella zona del notlo e del fascio si notava un tessuto di granulazione, con pi•ccole cellule r;otonde, fibroblasti., plasmacellule, ed aumento del tessuto fibroso. Alterazioni simili si avevano pure $Otto l'endocardio del ventricolo sinistro. DORI A.

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OROANI OENIT ALI MASCHILI . Osservazioni sulla fisiologia e terapia dei dotti seminali.

(BELFIELD

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ROLU I CK.

lo1tr. of the

Anier.

lvled.

A.ss., di c. 1927).

L' epidi1dimo umano è ordinariarnente considerato semplicemente com·e un dotto escretore deg.li sperrnatozoi. IM:a la sua l ung hezza veramente rnef ravi gliosa dovrebb·e far.e pensa.re che €SSO av·esse ·q·ualC'h·e altra 1Jiù imporr tante funzione. B noto che n ef quadrupedi l'epididimo pO$Si·ede due l funzioni che .p ossono spiegare la sua straordinaria lunghezza. .Primo , è un serbatoio idi $permi poich·è · questi animali n on posseggono vescicole 5eminali connesse coi deferenti a mo' di serbatoio. La seconda funzione dell'epididiQlO è la seèr ezion e. In molti animali durante la stagione d egli arnori l'epid i d im o cre-::;ce in 1nassa; nelI

l'uomo queste variazioni in rapporto alla stagione non si osservano, ma durante i ripetuti ed in$oddisfatti eccitamenti del periodo J>rematrimoniale, es-so Jpuò dare sensazioni dolorose di ingorgo, tanto d·a giustificare i.I termine inglese . di epididiinite esotica, e .quello pittoresco dei tedeschi: epididimite dei fidanzati u' Brautigam's. ·epididimytis » . .Jn che consiste allora la secre-, Zione dell'~·idi1dimo? È noto che• il seme normalrr1ente ·e miooso contiene corpi albuminoidi appartenenti ·a ·due classi: 1) glol>'uline che, come• I la siero albumina si coagulano con il riscaldarnento e <!On l'acido pitrico; 2) altre 'P·fOteine cheprecipitano con l'acido ma non col -calore. S e si mescola il seme con dieci volte la sua massa d'ac-qua, e si filtra e poi. vi si aggiunge dell'aci do nitrico facenidolo scorrere lungo le pareti d·ella · prov('ttH si osservano 3 fenom.eni: un bianco · cùagulo di globuline al fondo del tubo;. un liquido soprast,ante limpi·do, e più in alto una nube diffusa di proteine che scompare con jl dolce riscaldamentb e riappare con il raffred-

damento.

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Se u1l P. · co11 -cronica ve$oicolite l1rina eccetto. gli ult1mi 5().60 •gram·m i, in un primo bicchiere. e poi viene sottoposto al m assaggio prostatico,. ed urir1a il , rimanente , in q·u esto secon·do ea1npione si tro'V a. albumina c h e non esiste nel primo bicchiere. Si tratta di una u album1nuria vescicolare ,, s11 cui ri·c hiamò l'attenzione d odici anni fa Belfteld (J. A. M. A . giugno 1915). Quest~ albuminuria secondo gli AA. è • sp~o male interpretata venendo attribuita aid una a1l{uminu' ria prostatica, men.tre 1e vescicole seminali sono clini1cam-ente ignor·ate. Finora non si e.ra bene ·d ifferenziato l'elemento secreto dell'epididim'0. Gli A.A. hanno tentato di compiere questa iden• tifiéazio·n e seguendo due, $tra.de: 1) esaminando il seme asipermatozoico di uomini i cui dotti e.scret o ri fossero iStati chiusi da una epididimite gonococcica 1b ilaterale; 2) con l'esaminare il contenuto aspirato dagli SlPermatoceli. Da questi lO·ro studi concludono che le p.,:oteine del $eme sono fornite in massima dall'epidi-dimo ed .in parte 1ninima ·da glandole accessori e più alte. Gli AA. sono poi passati a studiare il potere escretore ·d·e ll' epididimo. Essi per fare cfò hanno .procedqto alla ,iniezion e di mqlte Bp.e cie di sostanze coloranti p.e.r via en.dovenosa: il-. ble u di metile, il piridic;>, il mercurocromo-220 soluibil·er e Ja arsiphenamina argentic·~; esperimentando nel ca11e e sull'uomo. ·C osì riuscirono a dimostrare ohe i dotti seminari del cane e dell'uomo sono capaci .di eliminare alcune SO$tanze ·estranee introdotte in ciroolo. Passando poi alla _terapia gli AA. esaminano i I risultato .avuto in 30 casi di ·vescicoliti, coincidenti per lo più con prostatiti, trattati tutti con


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iniezioni endovenose di arsphenamina. I risultati f.urono molto briJ·l anti, e tali da fare dire agli esperimenta.tori iche questa cura è superiore al1a cura chirurgica essendo anzi riuscita in molti casi in cui questa non aveva raiggiunto l'·effetto.

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Il varicocele sintomatico.

(I. BATE. ThJ.e lournal o/ Uro.; vol. XVIII, n. 6).

In 122 .casi di tum-0ri renali ricoverati nel .Massachu·sgets Gener~l Hospital, -l'A. ha rinvenuto un varicoice'le sintomatfco solo in '14. Quattro· di qru·esti ricorsero all'osped·a le a ·Causa del varicooele. È un ·sinto·m a molto tardi.vo, e la sua apparizione .comporta una prognosi infausta. Non ostante .quiesto .i l es% dei malati di tumori renali con variieocele sintomatico migliorarcrno temporaneamente con un intervento ·Chirurgico. Forse non raramente il sintoma sfugge perch·è gen.era'.1.mente si esaminano i malati in decubito dorsale. Un fattore · etiologico importante è certa.men te la trombosi •e la ,p enetrazione del tumore nel lum·e ·della ven•a renal.e sinistra. Infatti d·ei 14 casi dell.'A. 12 si accompagnavano ad ip·emefromi. P·erò le condizioni 1p atologicpe gapr·adette non ieonducono necessariamente a un varicocele. · La con1pressione dell a vena, spermatica per parte del tumo·re può essere inv-0cata in parecchi casi come -causa ·del vartcocel·e. In uno dei casi operati si trovò che .qu·esta compresgione era esercitata d·a linfoglandole ingrossate. Siccome da qualche autore .è stato d·escritto un varicoce'le sintomatico anche -0.0IPO altre aff.ezioni oltr.e i tumori del rene l'A. hia ricercato questo &intoma . in 33 ca?i di pionefrosi uno dei quali con trombosi nella vena renal·e ginistra, in 10 casi di rene poli1cistico, in 3 .casi di echinococco del. ren~, in 3 casi di trombosi delle arterie rena1i, in 7 ldi cisti d·el rene .e in 7 di rene a ferro di cavallo. No•n l'ha mai trovato p•r esente. Dalla lett.erafJura l' A. riporta un c·aso di White n·el quale un. ·v aricoc•ele sintomatico açcomq>~gnava un grosso rene pionefroti·co . . Si tratta certamente di un s intoma piuttoisto tardivo, però in oasi d·e teripinati non si deve negare al malato il beneficio· di un miglioramento, sia pure temiporaneo, per la presenza d·el varicocele. Deve sempre Tisvegliare i sospetti di un chirurgo un varico·cele che compare irbprovvis·amente in età al1quanto· avanzata ·e che ..rapi-damente 1p rogr.edisce. ,N·el 30 % dei casi · d·ell'A. i fatti si svol1gevano in questo modo. . ' Riportando alla percenfJu•ale un fatto sopra enun'Ciato. un varicooe'le sintomattco si ebbe nel1'11 % di tutti i tu·m ori maligni del rene e nel ?O % degli ip,ernefromi. M. ASCOLI. I

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G. ANGELICI. IL sistema Taylor e i'Organizzazione razionale del lavoro. pn vol. i.n-80 di 218 pu.g. I

Presso l iAn-0nima Libraria Italiana, Roma, 1928. .pr.ezz-0 L. 20. 1

com!battuta sul principio da molti che temevano di Vreidere · in essa un eccessivo sfruttamento della macchina umana, l' organizzazion.e scientifica del lavoro si è venuta impo. ' nenido all'attenzi.o ne delle nazioni e degli stu.. dio1si. Il Congress o recentemente tenutosi a Ro, ma l1a di mostrato quale granide i·n teresse si ip ren•da dovun<fl)·e per tale pr-0blema, da cui può dipenid ere l'avrvenire di un popolo. Un' ecçellente gui1d·a 1per cç>nosc·ere i.e linee ~­ neI'ali della question~, le obiezioni che a:d essa si fanno comunemente, gli sviluppi che pl:lò pren-• dere ed i benefici che 1p uò portare, la troviamo in :questa monografia del prof. Angelici, che fu prem~ata. n·e l ~oncorrso ban dito dal Ministero d~l­ l'Economia Nazionale. Dopo alcuni cenni swle origini e sui concetti 1direttivi del l'aylor e dei suoi segu:aici, l'·A. ne tratta Je ·p rincipali applitcazioni, alcun·e ' delle :qu.ali nuove o non an.cora sviluppate, fra le quali s ono da citare quelle riguar.danti i serviz~ m1ilitari, l'uttlizzazione dei mutilati, i lavori agtri· co,11. Rilevo con piacere che i l prof. Angelici si occupa 'anche d ell 'organiz21azione scientifica dei s ervizi amministrativi. La ru;gginos a maJcohina ' della burocrazia - che .è luogo comune disprezzar.e, ma ·di cui si ignoira generalmente l'opera 1p otrebbe es~ere ben più agile e :redditizia se vi penetrasse qu·ooto ·nuo!Vo sO<ffio di vita; lo dimostra, fra l' altro, un 1effioace tentativo di uno dei servizi (AJpprovvigionamenti) •delle Ferrovie di Stato . ;L' A. esamina poi gli svilurpp i che l'organizzazione scie ntifica 1del lavoro può pren·d ere e ribatte, alla luce d~lla fisiologia, le principali obie• zioni che sono state mos&e, non esclusa la temuta meccanizzazione del lavoro umano ed il sovraffaticamento. Con . l'organizzazione scienti.fica sono poi connessi altri problemi, quali la selezione dei lavoratori, le ,p rovvidenze sociali, la questione dei salari, ecc., che vengono tutte studiate dall'A. Da ultimo, questi svolge le considerazioni sull'applicazione dell'organizzazione scientifica alle presenti condizioni dell'Italia. Il vivo interesse che tali ~roblemi presentano, la chiara ed efficace esposizione dell 'A., consigliano la lettura di q1Ìesto libro ,p regevole, che mette al corrente ·&u importanti questioni. A~ram-ente

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(1) Si prega d'inviare due -0opie dei libri di cui si .deSidera la r.ooensione. 1


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Meritano particolare atte~zione da jpa.rte dei medici i capitoli IV, V e VI in cui sono trattate ampiamente, e con molte riflessioni critiche personali dell'Auto.re, lé questioni di :fisiologia e psicotecnica a,pplicate al lavoro, ecc. Non conosciamo altra pubblicazio.,.." sintetica e ài propaganda efficace del Taylori&..i:.J, in cui tali . questioni siano trattate così an1piamente e obbiettivamente: cioè con serena imparzialità e mo4~­ ra.zione di giudizi. fil.

menti da stupefacenti. Sono molto intereBsanti le osservaZioni dirette dell' A. negli ambienti rr~ quentati dai cocainomani, da 1nol'lfinisti, ecc. La di.fticoltà della cur·a è doppia chtè oltre a curare l'avvelenamento il medico deve provvedere all'in• dividuo qua~i sempre un anormale psichico. 1Per il metodo preciso con cui è svolta la terapia e per la chiarezza dell'esposizione- la lettura del libro è consigliabile non solo agli specialisti ma anche al medico pratico che ha psiC'hiatri I occasione di curare simili malati. VALOONI .

P. DUHEM. Accidents et da:ngers de l'éiectricité. Gauthier-Villars, ed., 1928, paig. 74, 10 tr.

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Il volumetto fa parte delle attualità fisioterapiche edite dalla stessa casa. Il iibro è interes· sante o di pirucevole lettura: è ancora viva nel ricordo .d ei medici la mort.e di Jaugeas fulminato dalla corrente durante un esame· radiologico. Egli lavorav·a in ambiente strettissimo, con fili volanti dal trasfarmatore al tubo. In un mo-vimen t o ·di spostamento del tubo, il filo toccò il braic-cio di coman·do facen·do passare tutta la corrente d~l trasfor.m.a tor·e attraverso il capo di 'Jaugeas. Ma non mancano casi di morte 1Per elettrocuzione anicl1e con le semplici correnti do· mestich e 1Per uso di illruminazione: morte ad esempio nel bagno sonan•do un campanello m·a le isolato; morte ad es. di ch~uffeurs giranti la manovella con una mano sul 1p arafan·go S\L cui era stata poggiata una rampa>da portatile male isolata per ispezionare il motore. Interessante il caso riportato da Jellineck d i quei fanciulli -che in piedi so,p ra un ponte d i ferro Bi ·divertivano a mingere sopra una linea di alta tensi one posta al disotto : uno dei fanciulli 1 moriva giac·chè il getto d'urina a'Ve·v a toccato j • . con•duttori senza di'sc.ontinuità. L'elettrocu~ione può in ogni modo avvenire sia col contatto di· retto ·d el corpo con due conduttori di una linea elettric a Bic·chè il cor.po forma corto circuito, sia col contatt.o tra uno dei conduttori e la terra. :E: interes$ante il fattore « attenzione n nelle elettrocuzioni, fattore che spiega la morte talvolta ·difficile dei condannati in America. . [l libro è diviso in 8 capitoli : a ocidenti geneTali e locali; azione fisiologica delle correnti; · m eccanism.o délla morte~ etiolo.g ia, sinto·matologia, conseguenze, cura dell'accidente elettrico; ·conidotta e mi'sure preve~tiv.e. ',

MILANI E .

E. JOEL. Die Behandlung der Gi ft su chten A lkolioli smus, l\.forphinismus, Koltwinismus, usw. Edit. G. Th ie.me, Lipsia 1928, pag. 118. . L'A. ha raccolto in questo libro i dati della ~ua. vasta esp erienza sulla cura degli avvelena-

-

Streifzug Welt. G. Thieme, Lipsia 1928.

HABERLAND.

Ein

arztlicher

durch ·d ie

iL' A., direttore della Clini-ca 'Chirurgica di Co-

J-0nia, pu·b bli·ca le impressioni di un viaggio nella Cina, Giappone, e nelle due Am'e riche,. Ha fatto un'indagine sulle condizioni della ctllirurgia nei paesi visitati, sugli usi e costumi dei . ~­ zienti e ,d ei dhirurgi. Vi sono raiccolti dati interessanti sulla disposizione degli OS·p ooali e delle · Cliniche sia in rigurui'do all~ loro coBtruzione che al loro funzionamento. Il liJbro è sc·r itto con bello stile ·e corr-e dato di molte figure.

V. J

DIVAGA710N I. • Come sentiamo di , morire! Una delle nostre più accreditate ed ele.g.anti l'iviste intellettuali di letter.atura e di arte, La . I /~cena Illustrata di Firenze, }?..a avuto l'idea originale di riv()lgere un questionario a clinici illustri come Marchia.fava e Murri, a un biologo insigne oome Sanarelli e a neuropat-Ologi di fama oome Minga.z2Jini, Tanzi e Lug.aro, chiedendo loro di illuminare, alla luce , della scienza, un problema che interessa tutti i mortali: è il 1d is.tacco dalla vita, cioè l'agònia, doloroso, o no? Gli interpellati hanno testè dato le loro risposte, che I.a suittdicata rivista pubblica nel fascicolo del 15 giugno u. s.; essi esprimono, in complesso, l'opinione che l'agonia non si.a dolorosa. I senatori . prof. M,archiafava e prof. Sanarelli si sono, inoltre, compiaciuti di oompletare le loro brevi risposte ai vari quesiti, con l'aggiunta di due separate illu.str.azioni documentarie il <}UÌ alto valore psioologioo merita di esser conosciuto dai nostri lettori.

Oome si mu.ore, seoondo il prof. MARCHIAFAVA. •

Ho assistito a molte .agonie e ho avuto sempre l'impressione che i sintomi, che si manifestano , di v.ario carattere, secondo I.a natura della malattia,, non sono di r egola accompagnati da sof-


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XXXV,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

f erenze psichiche per la n1orte imminente . Q11est.a avviene nel graduale e i·apido .assopimento delle faooltà della intelligenza e nella incoscienza. Ho udito ripetere da alcuni moribondi, ·p rima di perdere completamente la coscien za, di sentirsi bene e li ho visti oorridere. Se è abolita la coscienza n e ll'agonia, cleYe mancare il dolore, eome questo è assente durante una operazione chirurgica. Non h-0 notat-0 alcuna differenza fra l ' agonia <li color-0 che avrebbero maggior clir itto a vi vere per l'altezza dell'ingegno, ·per genio artistico, per posizione sociale, per doverj famigliari e l'agonia di poveri soonosciuti , che n1uoio110 all' osp edale. H -0 '(~eduto morire p ersona~)'gi, la cui vita inter essa.va t utto il n1ondo civile, do.po ago nie senza 1nanifestazioni partiC'ola.ri, 1tella perfetta in co. .scienza. È bene inteso ch e qui si p a rla di vera agonia, non del l)criod-0 che la precede n el · quale, come è noto a tutti, .sii possono avere manifestazioni cli fortezza di .animo, di bo11tà, di carità, di commovente r assegnazione. E certo ehe un uomo di animo elevato e forte, abit11ato a riguardare la morte come un avvenimento necesoo1·io della natura, di più se confortato dalla Fede, e11trerà sen za grande t11rbamento nell'agonia la quale, per quella disposizione dello spirito, potrà essere più serena. L'agonia non deve intimor ir e: se è penosa e dolorosa ·p er gli astanti, è ~1enza soffer enze per il morih<>ndo. Quando si entra i1ell'agoni.a cade 1111 den so velo, ch e interron11pe · ·og11i relazione oosciente fra il m ondo estern<> e lo spirito che si prepara all'Eternità. Leonardo <la Vinci, dopo :lvere assistito all'<>spe dale di 8. M.ari.a Nuova di Firenze. alla morte ser en a di un vecchio, volle farne l 'au topsia per c.011Joscere la cCllUsa di così dolce 1n,01\t e. L' autopsia rivelò la causa della morte; ma non poteva rivelarP quella della « dolce morte » . E. M .AROHIAFAVA . '

Come si m 1t.ore, secondo il prof. SANARELLI. 1

All' idea della mor te - qui si allude alla morit e i1att1rale, cioè a qt1ella ch e è dovuta alle malattie o alla vecchiezza - si associa, d·a molti, la visione -di una gr ande e misteriosa soffer~nza . · Difatti è innegabile che, nei mor ibondi, la respirazione è spesso laboriosa e pare anche dolorosa, p erchè accompagn a ta., non di rado, da gemiti e da movimenti disordinati . Non bisogna, però, far t roppo caso a queste manifestazioni e stBrio1·i. Se i lamenti del mor ente fosser-0 dovuti .al dolore, la morfina dovrebbe calmarli e .abolirli. Mct, poichè in questi casi la morfina è sen~a effic.acia, deve dedursi che, nell'agon izzante, la sensibilità cosciente è fuori oa11sa. I su oi lamenti non ha nno, perciò , quel significato penoso ch e potrebbe esse.re loro attribuito dai profani a lle cose {lella inedicina. Tutti i medici sanno invece per esperie nza, che

sono innumer evoli i ca.si i1ei quali la morte si .avvicina mentre la tranquillità fisica e mentale del more11te rimane ~n.alterata fino all 'estremo anelito. I 1Jr-0cessi fisioJogici d ecrescono .do.Jcem ente e p lacidamente fi n o .alla. ce.&sazione della vita, e questa s~ estingue quasi sempre, co11 minori sussulti di quelli che dà la fi am111a di un a ca ndela prossi1n.a .a oonsurnarsi del t ut.to. N ell'agonia noi assistiamo soltanto alle l1lti1ne r es.iste11ze fisiche, sempre p iù affievolentisi dinnanzi alla mar.t e che incalza. lJO spirito, quale noi lo intendiamo, si è ormai ott€nebrato e non può .::tver più per cezio·n e alct1na delle funzi·o11i org.a11iche. E, npp11nto, q11ando il m a lato, che .aveva poco prima. a.n cora lucida la mente, è già diventato inse11sibile ed estraneo al m·ondo ester ior e, che ~i suo] dire : è' entrato in ag·onia. In tale stato è a bolita la coscienza ; perciò il do·l ore non esiste, in q11a11to il dolor e è un fatto essen zi.almente subiettiv-0. Nessuno ha mai sentito la n1or te - ha scritto il celebre profesc:>or e dell'UniYersità di Berlino, Gu•g lielmo HufBland nella sn n, !llacrobiotica , o l' ..J..r te di prolungare la vita. - Noi u sci.amo dal 1non·d o., senza avere una consap evolezza maggiore di quella che abbiamo a'Tuto all .atto di entr a rvi! L '11omo no n p uò a.vere alcun sent imento della 1norte, i)er ch è n1orire equivale a p erd ere la forza vitale che è pr ecisamente il m ezzo in virtù del qu.a le la psiohe sente il 00'1'11JO. A misura cl1e noi p erdiamo la forza vitale, p eTdiamo altresì la coscien 7!a. e I.a facoltà di sentire . Non pO&Si amo perdere la. vita senza aver perduto, prima , il senso stesso dell'esistenza. N on bisogna lasci arsi impressiona1·e dalle aippar enti angoscie di taluni morenti. E sse 11-0n s·ono affatto per cepite da costoro. È come se volessimo figurarci le sen sazioni di un epilettioo, giudic.ando in base alla violenza delle ~ue convulsioru. La ·scena di un attacco epilettico f. sempre jmp r essio11ante, p erchè fa sup.p orre ai profani ch e l'infelice debba soffrire in mcY.lo .atro<'e. !\f a ciò n on è . Quando l'attacco è super ato, il paziente ritornato in se st esso, non h.a ricordo alc11no cli quello ch e gli è occorso. E gli non prova alcl1n dolore, e non sa nemmeno render si oonto rome abbi a potuto. in C'erti C'.asi mordersi la lingua n san gu-e ! Anche i m.alati in preda ~lJ·e convulsioni eclam psiche od uremiche, sembrano so.f frire oltremodo. I muscoli del loro volto sono non di rado così stravolti da formare la m ascher a di un'a~o11i.a. dolor osa . M a le donne eclnm·psiche e ~li uremici n on provano dolore alcuno. La loro sen sibilità è soppres ·a. d.al male p er effetto delle tossi11e ciroolanti n el san gu e. Quando le convulsioni sono pass~te, ·essi n.pip.aiono 1del t utto inconsarpevoli ·di quanto è a ccaduto. N on vi è morte più fr equ ente di quella del tisico. Orbene. t11tti i medici attestano ch e , in gen era.le qt1esti poveri oamm.alati muoiono dolcen1ente e sen~a dolore. Il biologo Enrico de Varigny ricorda C'he nn ti ÌC'o, sul pun to di spe~nersi, 0

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1560

IL POLICLINICO

diceva .agli astanti : è forse questa la morte? Ma perchè averne paura? E oosì semplice e OQsÌ facile .. Il celebre poeta, romanziere e filosofo Samuele Butler nel suo originale romanzo « Erewhon », riassume così l 'opinione della gente di Erewhon, intorno alla morte : An affair oj being more frightened than hurt: cioè un affare in cui c'è più della paura che del male! Anche ~l grande n.atura]ista Carlo Darwin, sul letto di mar.t e diceva: io non ho affatto paura di

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mor~re.

Se avessi la forza di tenere la penna in mano - mormorava a go11izzante Guglielmo Hunter, insigne an.atomioo e ginecologo scozzese - vorrei s ervirmene per raccontare come sia facile e gradevole il morire! E gli è che r ealn1ente l 'atto della morte .annienta ogni sensazione. N.elLa sua opera << On Lif e and D eath », il S.avory scrive che, chiunque s ia stato presente a un certo numero di decessi per malattia, ha sempre osservato l'assenza r elativa od .assoluta del senso della m orte, a misura che questa si .approssimava. Il grande clinico Osler, .autore dell'opera System of 1'1 edecine, ha registrato accuratamente le im,p r essioni provate nell'assistere 500 ago nizzànti. Di essi, 90 dimostrarono del dolore puramente fisioo ; 11 presentarono qualche apprensione mentale; 2 un certo :t~rrore; 1 dell' es.alt azione spirituale e un .altro rim·o·r s·o. ì\f.a la. gra.n de maggioranza non manifestò assolutamente nulla. Come la n ascita, con clude l ' Osler , .anche la morte fu per cOSatoro un sonno e un obli-o! E ben noto che la m orte detta naturale o senile, è la più facile e la più dolce d.elle fini. Ed infatti, parlando della morte dei vecohi suol dirsi che es&i « si sp en gono ». L'espressione è per]etta.1ne nte giusta. Essi trapassano dolcemoente dalla vita alla morte senza lotta, senza r esistenza e senza dolore . L 'agonia non è in costoro che uno. stato un po' più a ccentuato della loro debolezza fisiologica. La r espirazione si fa più rapida, poi più lenta e ].a morte sopravviene senza scosse. Pare che s i addormentino in un sonno calmo e profondo. Cosa sentite? fu domandato ial centena.r io Fontenelle moribondo: « niente altro che una certa diffiooltà di vivere » rispose il gr.ande filosofo, segretario dell 'Accaden1ia delle Scienze e .autore dei Dialogues des tnorts. Brillat Savarin, ~l ben noto autore di quel trattato di gastronomi.a che è intitolato: Physiologie d11i aout, r acconta di aver assistito alla fine di una zia di 93 anni. Ave11dole offerto un bicchiere d' .acqua, sentì ringraziarsi dalla moribonda oon queste p arole: grazie per quest'ultimo servigio; se r aggiu ngerai la mia età, vedrai che la morte diventa un bisogno QOme il sonno! N e1I'ElfJ{]e de. .3fau.p ertuis, il letterato Fonney ri produce questo pensiero di quel grande scien. ziato, autore del « Systè.me de la Nature », amioo e protetto di ~"'ederico II. « Nella scorsa settimana sono stato molto a:inmalato, ho veduto la mor0

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l ANNO

XXX\l , F ASC.

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te molto più da vicino di quanto non l ' abbia veduta mai, e sono ben contento del modo oome l'ho vista. lo avevo preso tutte le mie ·m isure per l'estremo commiato, ma hQ trovato assai ridicolo quel che in proposito, hanno spesso ripetuto Cicerone e .Seneca, cioè che bisogna tra.scorrere la vita in1par.ando a morire. Ciò mi fa pensare che quegli .antichi filosofi avessero una gran paura di morire! ». Il dott. H. de Brun, professore alla Facoltà di Medicina di Beirut, che ha fatto molte osservazioni' sulla peste in Siria, ha scritto, nel]a Ilevue Scientifique del maggio 1919, che gli ammalati d i polmonite pestosa, pur avendo fin _dal primo giorno I.a certezza di morire, oonserv.ano fino al1'ultimo l ' i11tensità della loro intelligenza. Essi mantengono la loro fisionomia e la loro espressione consuete, benchè r assegnate e tristi. Muoiono, infatti, tutti quanti in tre, quattro o, al più tardi, in cinque giorni. Il de Brun ne h.a veduti, in piena agonia, sorridere ai congiunti vicini in segno di Tioonoscimento e di gratitudine per l'ass istenza ricevuta. Due ore prima della morte, un agonizzante così salutav.a il medico che si .acoostava al st10 letto: voi entrate in una camera mortuaria! Lo stesso de Bru11 oppone a questo quadro non privo di mestizia rassegnata, l'euforia, l'ottimismo e quella specie di passività sod..J.isfatta che presentano, spesso, anche alla vigilia della morte, i inalati colpiti da polmonite influenzale. Uno de i più geniali e feoondi continuatori dell ' imn1ort.ale opera p asteuriana, Elia M etchnikoff - mio a.m ato e indi1nenticabile Maestro - i cui studi m ir.abili sulla d ottrina fag'Dcitaria, sullé cO/ttse fisiolo giche della vecchiaia, sulla Natura wmana, sulle arm.onie e disar"ion ie del corpo umano e sulla filo sofia ottimista, sono ben noti anche agli estranei ai problemi della scienza, suolava ripetere che, ove p otesse trovarsi il mezzo di oompiere il ciclo normale della vita, gli uomini finirebbero ool pensare all'idea della morte con La st.essa gioconda serenità oon cui essi sono abituati a d acoogliere, oggi, l'invito al sonI!_o) desiderandola anzi ed .acquistandone quasi l'istinto, come essi b.an110 <>ra l'istinto della vita. Elia M etchnikoff si spense il 16 luglio 1916 .al1' età di 71 anni, fra le complicazioni di una lunga e tormentosa malattia di ·cuore, .avendo conservata sempre la più lucida vivacità dello spirito e un.a &ocratica serenità al cospetto della dipartita senza ritorno, che sentiva prossima e inesorabile. « Il mio stato d'animo è duplice - egli scriveva poco avanti di chiudere gli occhi per sempre: - da un lato io desidero guarire ma, dall'altro, io non vedo ragione di vivere più a lungo. La ma lattia non ha risvegliato in me il timore della morte e non sento aff.atto la gioia di vivere. La graduale scomparsa del mio istinto vitale, già _ avvertita da qu.alch.e anno; si fa ora più sentita e oompleta » . Olga Metchnikoff, la spirituale e devot.a con-· sorte, h a oonsacrato alla memoria di quell'anima grande un profilo biografico che è, al tempo stes1


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SEZIONE

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PR ATIC. ~

so, un documento scientifico e psicologico oltreto incosciente. Il pensiero d~ uno stato anormale modo commovente ed istrutt ivo. e grave deve .attraversare la mente. Ma si tratta Elia Metchnikoff aveva espresso il dooiderio che di un attimo fuggente, che non ha t empo di im• press1o nar~ . -l'affettuosa e inseparabile compagna scrivesse soPerchè, in generale, La morte non violentd. è pratutto l'ultimo capitolo della sua vita. Egli era persuaso che la d escrizione del ·proprio comportasenza dolore? me nto in f.accia ~lla morte, avrebbe attenuato le In chB cosa consiste il benefico meccanismo, che apprensioni che questa st1&::ita, in gen erale , negli rende sì placido l'ultimo atto della vita cosciente? . . esseri umani. Questo meccanismo è !'.asfissia. Orbene, le ultime parole e gli estremi pensieri La morte, d ice il de V.arigny, si produce quasi invariabilmente nello stato asfitt ioo, e questo è di Elia Metchnikoff raccolti dalla sua pietosa signora, gettano ·una vi vi da luce sul glorioso tradovuto a due cause esSienziali: alla disfunzione respiratoria e alla paralisi cardiaca. m·onto di quella nobilissima esistenza che fu interamente consacrata al cul to della scienza e alLa morte comincia oon l'arresto di quel muscolo l'amore per l'um.anità. paziente e laborioso che è il cuore. Allorquando « .E difficile descrivere quello che io sento il cuore cessa di battere, comin cia l 'opera della Egli diceva alla vigilia della morte - ; io non ho morte e quando esso è rimasto per ,alcuni minuti immoto, il ritorno alla v ita non è p iù possibile. ma i provato nulla di simile. .E, per così dire una .O ra l'arresto del cuore implica necessariamente sens azione mortale, ma sono calmissimo e senza l'asfissia, p er chè il sangue non ciroola più nei vasi a pprensione alcuna » . · Ridotto alle inalazioni di ossigeno, E·gli . aveva ·e non rinnova più 1a sua pro·v vista d'aria : esso diventa ve noso, cioè asfitt ico. Infatti i morenti .ancora tanto spirito da rivolgersi alla dolce sihanno sempre i11 un primo itempo, la r espiraziognora dicendo: « quando il mon1ento sarà arrine rapida &:1 affannosa . ~<:>i sentono il bisogno vato, tu mi terr ai per la mano. Ma non credere dell' a ria, dell'o·ssigeno e lottano istinti vamente che i o abbia pa.ura ora che si avvicina l ' istante contro }'.asfissia che invade l 'organismo. Più tardi s upremo. Te lo assicuro! Ho una ser enità di anila respirazione s~ r a llenta e s i indebolisce, 1p erchè mo a ssolut a ... Oggi ho passato una notte di,·ina. l '.a.sfissia ha il sopravvento . Allora ~sa la lotta, Mi pareva di essere già pe r la metà fuori della l'organismo è vinto e lo stat o asfittico spegne, vita. Questa notte mi ha insegnato molte cose ... Tutto ciò che mi angustia·va e che i11i pareva sì poco a poco, la vita. È preci.sa.mente questa asfissia, che rende indograve e preoccupante, come la g uerra attuale, mi lente la morte, .a.n estetizz.ando e a.ddormentando i -se1nbra ora oosa di assai minor conto , rispetto ai centr i ner vosi. gr andi proble1ui dell' esisten ~a... La , cie11za li ri11 modo di agir e del sang11e asfittico, cioè ricco solverà lln giorno! ». di a cido carbonico e povero di ossigeno , s eoondo Le sue ultime p arole furo n o per il dott . Salimil Brown-Séqu ard, s arebbe il seguente: in un pribeni, il fedele discepolo che lo aveva illSsistito, n el m o t empo, l'acido carbonico a~umulatosi nel sansuo lungo calva rio, oon devozione filiale. g u e in qllantità ab11orme, eccita le oellule del cenAI suo appi-ossim.arsi, il grande Morente ebbe t r o respira torio bulbar e e n e a umenta, per con-ancora la forza di dirg li: « Salimbeni, voi siete seguenza, l 'attività. M a poicl1è il mag~i·or lavoro un amico ; ditemi francamente : è la fine? Ricordi qt1esw cellule non è compensato, 1nan o a mano, datevi la vostra iprom.essa . Siete voi che far ete la <l a 11na i111trizione più facile, in qu.a11to f a precimia autopsia. Guardate attentamente i miei ins n.n1ent e difetto il suo elem ento es enziale, cioè testini, p 0rch è jo cr edo di .aver qualch e cosa an1 o:-·sigeno: dopo u na ~a se di iperfunzio11e le celche lì ». lule stesse rimangono affati cate e d esaust e. AlloPoi fu un lieve sussulto e la fisionomia del l'a la respirazio·n e si rallenta.. Il centro r espir atoMaestro si compose in un.a pallida e muta espresr io , alla, sua v·olta, 1).on potendo rip ar are le pros ione di ser enità, di dolcezza e di calma! prie già stan cl1e energie , mercè un'adeguata nu:E: di questi giorni la descrizione r iportata dai trizione e una effi cace ossigenazione delle su e celgiornali, delle ult ime ore di vita di Ferdin.a11do lule, si indebolisce sem·p re pi ù e la r e.sip irazione si P .aolieri, nobile scrittore, nove~liere e · drammaturrallenta ancora . M a, qua nt o più qu esta, si rallengo t oscano cui l a morte vicina - do,v uta a un t a di altret ta nt o aumen tano le cat1se del suo steseancl'o dello stomaco app arve come il sonso ' ra11entame11to. L'asfissia .a ccentu~ sempre più no migliore! .Agli intimi SllOi costernati, egli ril' asfissi a.! pet eva : « lasci a.terni dormire ; così bene non h o Questa non :-i.gisce soltanto s11i fenom eni respimai dormito ». ratori· essa eser cita la su a influenza su gli a lt ri Difatti, il langt1ore dj tutte le funzioni nell'ulsistemi, specialmen te sul sistema nervoso, in cui timo istante della vita, non si acoompagna mai s i verificano, dapprima, dei fenomeni di eccitaa soffer enze particolari. zion e e , poscia, di depression e . L' eccitazione si L'ult imo sonno si inizia con le sensazioni gratraduce in una esagerazione d ei fenomeni riflessi , devoli e, quasi abitua li, ,d i un desiderato riposo . in disturbi termoregolatori, n ell' a git azione, nel.E un sonno p r ofondo che immerge il morente l 'eccitazione psichica, nel -delirio nelle allucinanel torpore., nell'incoscienza e nell'insensibilità. zio ni. A questo periodo dell' .agonia , si osserva talAnche la morte improvvisa non può e~c:iere dovolta un sorprendente risveglio di remini~cenze aslorosa: essa è troppo ra.pida. Forse non è del tut1

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rL POLI CLINICO

sai re1not.e. L:'l. sov1·eccitazi<Jne intellettuale si estrinseca con p.arole frequenti, inooordinate, spesso difficili .a comprendersi, ch e eser citano la più peno!:ia e intensa comn1-0zione sugli astanti. ~a la fa.~e clepre. siva non ta.rda a .·op r avvenire. Il p.azie11te si fa piìt calmo e il silenzio subentra alla loquacità : l' immobilità succede all'agitazione e i centri nervosi: d.apprima soiv Teccitati, si fanno torpidi e si .assopiscono. L'intelligenza s i offusca e la sensibilità si attenu.a. (Juest.a insens'ibilità cl1e si accentua gradatamente, r a.ppresenta un-0 dei fatti più impor.a nti e più tangi.bili dell'asfissia. Infa.t ti, essa sale .a poco a p<J,co, dalle estr e111ità verso il torace e di qui verso 1a cornea, che rimane l'ultimo organo capace di reagire alle sensazio11i dolorose. ~l bulbo continua a fu11zio11are per qualche tempo; il cuore hatte, il paziente v ive tuttor.a: ma a qu esto punto egli non sente più nulla: l'anestesia è completa. .. La n1orte, ch e in generale facciamo coincider e con l'arresto del cuore e del respiro, non è dunquP che una serie cli morti p.arzi.ali e successive. Si spe11go110, dapprima, gli elementi più i1obili. Con lo studio elettrogi·.afico del cuore 1no1·ente, si è veduto, per ese111pi·o, ch e il pTimo a morire è il tessuto differenziat-0, quello di conduzione, per cui viene a 1nanca.re la eioo;i.·dinazione delle diverse parti del ct1·ore. Segue poi la morte delle sin.g ole ce<llule . . ln conclus ione, morire di malattia, equivale a morire di asfissia. M.a , come si è già ·detto , asfissia equivale ad anestesi a . I,a morte per malattia e per vecchiezza è dunque, nella grandissim a maggioranza dei casi, un.a morte senza dolore. L 'as fissia è l'agente benefioo , che rende placido e ser eno il supre1no trapasso; è dessa ch e fa scendere lentamente e impercettibilmente il velo funer.ario snll.a. essenza della vjta!

G.

1ne11to delle isoa gglut1nine uma~e norma.li. Tale p otere assoTbeute gruppo-specifico spetta .aJ1a fra.zione etero-solubile dell'estratto a lcoolico, ma non al gr asso libero diretta1nente estraibile con etere. Anche la massa proteica esaurita .alcool bolle nte ha potere .assorbente grt11)po-specifico. Nel gruppo sanguigno B la frazion e proteica e quella lipoicle so,n o equivale11ti n el senso che ognuna di esse è capaoe di esaurire l' aggluti;i.1ina ~; nel gi·tlP"" po A invece l 'es.aurin1e11to, dell'aggl11tinina a è solo parziale per opera del le due fr az.ioni; ed entra.;i.nbe occorrono per aversi .assorbimento totale.

oon

Acido lattico nel sangue e nel liquor.

DoT'I .

MAR GH E<1Tli

G. -

Con1unica un.a serie di 1

ricercl1e sul conte11uto di .acid.o lattico nel s ang11e, in alcun e co11dizioni pato logiche, e precisamente: 1) polmoniti lobnri; 2) affezioni epatiche; 3) af- . f ezio11 i e.ardi.a che ; -! ) n eoplasie. L 'O. ii1 base a queste ricerche si propone di 1potere utilizzare a scopo diag11ostico le variazioni cl1e seco11do i r·asi si po,:.sono risco11trare i1ella quant.ità d':icido lati..ico d e] sang·ue. L' O. rifel'isce inoltre che il (·onte11ut-0 d 'acido l.attico i1el liquor i11 oondjzioni normali è conte11t1t.o in quantità legq;ern1 e nte sHpe1·iori cl1e nel sangue, e che in a lcn ne con dizi.on i Y.aria la quantità d'arido lattico nel ]j quor. · Influenza degli stimoli t drmici.

TI dott. Buco1,,,r.nr G. , ancl1e a i101ue <lel dott. l\-1 \H Gl:ETH coi n tL n i ca s11ll 'in fl ue11za degli stimoli termici s ulla cur' a 0rgogr.afic.a, i1ell 'uomo in .alcune condizioni patolog iche, e po11e in relazione gli ~tumenti .p rovocati dal freddo applicato al bTaccio Opposto C-0'11 nu1n t' nti rl ella freqnf>nza delle pt1lsazioni cardi.ache.

SA'N AREI.I.I,

L' azione dell' insulina e della pilocarpina sulla secrezione e sulla quantità di lattosio nel latte.

ACCADEMIE. SOCIETI MEDICHE. CONGRESSI Società di Biolog-ia Sperimt:'ntale ... Modena. Seduta del 31 n1aggio 1928 . Analisi chimiche e biologiche di digitalis lutea.

Prof. PICOININI G. }f . - L' O. r iferjsce che la digitalis lutea dei boschi di Fanano (Modena) , raccolta negli anni 1923-24-25 si è n1ostrata per nulla inferiore a D. purpurea scelta e n ota. Questi dati rendono 0011sigliabile la raccolta delle foglie di D. gialla , la cui cliffusione sp.on ta11ea in Italia bene Sti cont.r a.ppone a qu ella. limitata n 11 a Sardegna. della purpur ea. la qna le p01· cli più sembr a che v.ada raref.acenclo~i. Sul potere antigene gruppo-specifico dei li ooidi del sangue.

Il prof. LATTES 0on1unica pure a nome dei dottori SoHNEIDER e v. BooTHY alcune ricerche esegui r.e sul potere antigene g rup po-specifico dei lipoidi del sangue, dimostrato 1nedia11te )'assorbi-

Dott. B1..1 coI 'nD1. - La j ns11lina ma11ifesta azi<Jn.e in ibitrice, lu pil·o carpin·a azione eccitatr ice. L 'O. infine oomunica i risultati di ricerche oondotte s ul taglio dei vaghj nella cavi.a e sulle variazioni glicemiche per faradizzazione del v.ago con corrente di diversa intensità. Correnti deboli provocano ipoglicemia , co rrenti forti ipergliçemia.

L. L.

'

Prof, CIUSEPPE SABATINI

Dlirettore della R. Olirnica Medioa dell'Univ. di S8'!SM'i·

LA CIRROSI EPATICA STUDIO CRITICO E CLINICO.

Volume in-8° cli pa,gg. VIIl-102 (N. 21 dellle noetlre Monografie Medioo-Chirurgiche d'attualità, Collezione del cc P oliclinico n}, nitida,mente stampato in carta eemipatinata. - Prezzo L. 1 5 più le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 3, 7 5 in porta franoo. Inviare Vaglia Poeta.le all'Editore LUIGI POZZI Via. Sistina, n . 14 - ROMA.


1

fAN~O

XXX\ -, FASC. 32]

156:1

SEZIONE PRATitA

A.PPUNTI PER IL llEDICO PRATICO. ••

CASISTICA, Gang rena polmonare acuta con spirochetosi intensa dei tessuti.

. l

I

Be.t.a11çon, Etcheg·oin, Calla, Scl1errer riportano il oaso di una sessantatreenne nella quale è stato p ossibile dimostra1·e la natura spirochetotica ·dell 'afJezione p er la presen za n ella parete esterna del focolai o gangrenoso di numeros·e spirochete. La p. era stata colpita <la ·d olo.re al fi.anco , febbr€ alta, voi nica e successiva espettorazione fetida. Obiettivamente r1on vi erano ~egni di cavità ma -Ottusità all'éld)ice destro, con rantoli s ottocr epit&11ti, r espiro rude eù imn1aginc radiologica di plL'urite interlo11Jare, i11 favoire •della quale vi era anche una puntur·a esplorat1va. <.; he aveva dato luogo a liquido fetidissjmo, ricco di anaerobi e di spirocihete. Cinque gior11i <lopo si ebbe il d ecesso. All 'autopsia si trovò n el p olmone •destro una g·rossa .cavità Ji 1nitata ·da tessuto in ... facelo : la lesion e gangrenosa i.Si arrcsti.l \·a i1ettan1e11te alla scisst1ra interlobare sup eriore, ed i due labbri della scissura eFano aderenti, in sinlfisi. Gli altri ol'ga11i erano sani. 1L ' esa m e dell' espetto.rato 1110:.;1.ra Vi.l in u 11 inezzo f eti·cJ issimo una n etta prepon·der anza degli spirocJ1eti sugli altri g ermL .l\ll' esn me istologico d elle paret-i del focolaio si n otar ono duè zon e: una zona cori bacilli c·l1 e n on possrH10 dirsi .fu si.formi, un"altr a zona m olto plù larg::i con s pirocl1eti allo s tato ·ùi pur·ezza. ~ egli spirocl1eti si n otavano -O.ell e granulazi oni per ta tta la loro l ungl1ezz2. Questo caso conferma i prece•denti: cl1e si tratti di f orma •acuta o cr oni ca •di gangrena pulmonare è sempre Ja stessa forma di les1on e ed in essa si trovano anaerobi del tipo Veillon e Rist n el centro del processo &facelico, e n um erosi spirocheti alla pertferia. ·Questi lavori fran·c esi 1con'fer1nano le ricerc.be ·del Bu day, del Bil<owa ecc. Si tratta di SJpiroch eti con m orfologia -speciale e sem1pre identi ca n ei di·vers i casi. 0

~'v i ONTELfi)NE.

False tubercolosi di origin e na~o-faringea . ì\ on è raro il ca.so che l' opera del 1ne·di co ver1ga richiesta per in·divi·dui i quali pr esen tano sintomi c h e si rite11gono c.ara>tteristici d ella tubercolosi : febbri co la Yesip ertina, tosse, pizzi core o formicolio in gola; lieve 'dimag rim ento ed a nem ia , .scarso app etito , qualch P vol ta sudori n ot tun1i e -sputi sanguigni. L "·esa rn e obbiettivo è n egativo -0 rivel a lievi falti ca1 arrali o pleurici ad un a pice; n egati va è la ri cerca 1del bac illo cli Koch. 0

In a lcuni di qu esti casi, come rilevano Scala e Caloger o (L"o lia 1nedica , 1927, n. 24) l 'esame d ell ll Ja ringt• e delle prime vie aeree può inettere sull a \·: ia giusta. I follico li d ella farin ge. la tonsilla pa latina posson o ess,ere la sede dell'infezion e da g·ermi ba11ali. P t1ò ri6co11trarsi insufficenza na sale d.a ca larro i·in o-larj11geo, ,deviazion e d el s etto, spi11e, vegetazioni adenoi·di. Qu este ultirr1 b p o.sso110, a l oro volta, predis1porre alla tubercolo·si e co ... ì pu re le sten osi n asali. Le en1ofto,e (false) posson o a verl' (Jrig ine ·d<ì I naso per poli·p i a.cl ulcer e si;filitiche o per infia11 11nazioni acll tc o cronicl1e d·ella mu cosa, ovvero ·dal fari uge per faringiti pseu doipertrofiCih e ed atroflc·he con 1·orrn.azio11e di Yarici. Il sangue pu ù pro venj1c~ lla 11n processo a trofico ielella laringe, dalla trac:hea · P er la ·diagnosi di tubercolosi, è ù nnque assai utile 1'01p era di u n 1ari11g·ologo, a nch·e p erch è ,.i son o, viceversa, d ei casi in cui la sem.p lice ·cli s.fon ja, jn 8S'Senza cli segni obbiettivi è un sinto1n o prerr1onitore cli tuber colo. i polmonare. fil.

Malattie suppurative del poJmone. H. Binney (New Erigiand Jourri. of medicine , 2.~ rr1a,ggio 19:~8) seg ue la classirf icazior1e di .~\ s c t1 n er , ch e co~sidera le forme seguenti: bron cl1iectasia, asce<Sso bron chiectasico, pol111011ite .s uppurati vu ed ascesso extrabronchi ale. Tali ferree talora si sovra1ppongono. lJa gangrena si pro1du ce n el ca.so che vi sia presen za cli germi anaerobi e scarsa r esistenza del ma1a-to. Importanti son o le ir1fezio11i d a spir ocl1eti, all che perchè i1 ei casi an cora sui.Scetti•b ili cli curD, gl i .arsen ob·en zoli danno buoni risu 1ta ti. L' A. ru· cita due casi, di cui uno guarì an che senza tratta1nento sp eciifi·co . L'ori gine ·dell " infezion c proviene ctana ·p iorrea o ·da d enti cariati. La r icerca ·cle1 le spiroch ete, u1 edi.ante la sp eciale colorazion e dovre·b be farsi di abitudine n ell e suppu r azioni p olmonari. P er quanto riguarda la c ura, il l ipiodol. con o sen za il tr attamento bron coscopico (suz1on e) 1po•t rebbe dare buoni risultati, nel sen so di dim inuire la tosse e l'esp ettorazion e. ~on sern·b r.a ch e ~i abbinno pericoli nel suo uso; J' A. preferisc e il metoiClo trant>g-Jottico, facen·do l'iniezione rn e·diante u11a cann ula c urva. N.egli ascessi, l'operazion e in un o o due temp i (a se.conda -cih·e vi si:1no o n on a·clerenze pel uriche ) è con siglia·b ile. i e.leve però evitar e il ·drenaggio con il tuib o di gomma, ch e in lln caso 1


1564

,

IL POLICLINICO

dell'A. ha dato emorragi·a mortale; basterà usare ,della garza. Nella bronchiectasia, che non cede al trattamento medico, si potrà pensare all'intervento. Qu.alche volta può b1at.5tare il semplice tubo di drenaggio dell'area bron.chiectasica, che spesso è soltanto u-n palliativo ma che, nei casi bilaterali, .è l'uni·co intervento possibile. Metodi jpiù raidicali sono sta ti consigliati, quali la lo·b ectomia, cl1e ad ·a lcuni ha ·d.ato mortalità del 40 % a1d altri soltanito dell'8 %. Più sicura è la toracoplastica extrapleurica (combinata con la freni cotomia) che, in un caso del1' A. ha ri1dotto la quantità dello sputo, che er.a dapprima ·d i 350-500 grammi a 120. E questa l'operazione più consigliabile n ella m·edia ·dei casi. In individui giovani e vigorosi, si potranno anche tentare le operazioni più radicali di Grah.am o di \.Vlhitem ore (lobectomia al termocauterio e lobectomia con sutura extratoracica). fil.

TERAPIA. Trattttmento medico del g1auroma. Secondo Gh. Abadie (Journ. de méd. de Paris, 2 febbr. 1928) il glaucoma è dov uto ad un 1disturbo di innervazione del simpatico oculare, che provoca una ·d ilatazione esagerata .dei vasi dell'occhio e, consecutivamente, ipersecrezione dei Jì quidi endooculari ed aumento di tensione. L' A. ritiene ·quindi che sia utile combatter·e la vasodilatazione con un'azione antagonista di vaso-co5trizione e consiglia la somministrazione giornaliera di adrenalina (~g. 1-1 e 1/2-2) secondo l'età ed il peso dP·ll 'in1divtduo, di ergotina (una cartina di 10-20 cg.) di cloruro di calcio (1-2 g. in soluzion·e acquosa). Questo m eto·do, usato da solo, senza collirio alfil. cuno, ha dato buoni risultati. ·

. [ANNO

XXXV, FASC. 32j

M. Bourguet (Bull. et Mérri: de la Soc. des Cltirurgie1is de Paris, t. XX, n. 2, 1928) ricorda i pro-

0cessi del :roti, del P olyack e di altri, ma essi .hanno l 'inconveniente -0 di non eliminare la po.ssibilità di r ecidivanti stenosi o di richiedere la via en•donasale éhe ·è nel dominio dei rino logi. Il ,p rocesso ideato dall'...t\... consiste nello scollare il sacco lacrimale dalla sua doccia, nel praticar·e una suffi ciente breccia ossea onde mettere allo scoperto la . mucosa nasale, e - dopo aver inciso per il lungo .questa e il sacco nel suturarne insieme i bordi in modo da far corr1unicare in perf.etta anastomosi le due cavità. Su 790 casi operati con tal meto·do si sono avute il 95 °k, di guarigioni p·ermanenti accertate anche a distanza di tempo. 0

F. GRIFI.

Nella congiuntivite subacuta. Solfato di zinco ~ovocaina

ctg. J>

,.,

;)

15 20

Adrenal 1nn al milles. gocce Acqua di rose gr. 10 1 goccia nell'occhio tr e volte al giorno.

0

Snl trat.tflmento della dacriocistlte. In prirno tempo, nelle affezioni delle vie J.acr1/ ma1i, si ha epifora per restringjmento uni.co o molteplice del canale naso lacrimale : il più costante si osserverebbe nella ~·arte inferiore del sacco, all'inizio del canale. L'inf.ermità è tra le più fastidiose e i mezzt per combatterla sono molteplici : q·u ello che finora è andato pe-r la maggiore è il sondaggio dilatatore. Senonch.è l'A. esprime ·assoluta sfiducia in • tal metodo che, non solo n on guarisce, ma aggrava il processo stenosante. L'epjfora a lungo andare si trasforma in mucocele lacrimale e ir1 dacriocistite suppurata. Qu esta ·g uarisce mirabilmente con l'ablazione del sacco, ma l'epjfora rimane causa persistente di fastidi e di irritazioni.

SEMEIOTICA. L:interpetrazione clinira della reazione di Wass.,rmann. E. Fretsor1 Skinner (Practitioner, maggio 19"...8) osserva che la sifili1de incomincia ·come una lesione locale in cui le spirochete si moltiplicano fino al punto .aa invadere la cor.rente sanguigna e linfatica. A questo staJdio, i tessuti dell "organismo rispondono con ia produzione di un anticorpo e, ·aiutati o non dal rim,edio, tendono a 'Sopraffare gli organismi invadenti. Durante tale lotta, questi, si possono anni1dare pirofonrd amente (nelle ossa, nel cervello, nel miocardio) circond·andosi di tessuto avascolare e possono rimanevvi ,p·er anni fino a che il tessuto avasoolare determinan·do si può rom.p ere e1d essi si .liberano . la lesione terziaria. 1Queste lesioni locali non sono seg·uite da un 11>rocesso generale perch.è l 'individuo possiede degli anticorpi e sono probabilmente 1prodotte da un trauma (meccanico. • ·chimico, batterico)'. E poi·Ch•è, passato il periodo dello stadio generalizzato della sifilid·e, le spirochete rimangono inglobate nel tessuto avascolare, è evidentemente inutile sottoporre l'individuo a prolungati trattamenti antisifilitici in caso di lesioni terziarie. !In tal caso, basta guarill'e la lesione locale, ciò che può ottenersi con una breve cuTa mediante. j od uri od arsenobenzoli.


[A.i~NO

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XXX\; , FASC. 32]

SEZIONE PRATICA

Le modificazioni •del s·angue, che danno luogo alla così detta reazione di \Vassermann inco_minciano quand.o ha luogo l'invasione generale della corrente sanguigna e, spesso, continuano lungo tempo dOIPO, n·è iè probabile che esse possano essere dovute a qualooe colonia latente di spiroohete. Se ciò tosse, la manifestazione improvvisa di una lesione fino allora latente e la sua guarigione dovrebbero influenzare, in un modo o nell'altro, la reazione di Wassermann, ciò che non è. Ed è da ritenersi ch·e tale reazione sia dovuta ad un particolare stato delle proteine . del sangue O rdei te·SSUti prOV·OCato ed iniziato dall'infezione general e e che la sua intensità -dipenda dall'impeto iniziale e non già dalla presenza fortuita di colonie isolate ·di spiroçhete. Qujndi, una Wassermann positiva in perio·d i tardivi ·d ella malattia non esige dei lunghi trattamenti antisifilitici, n è indica necessariamente che la lesione sia sifilitica. ·L a grand.e m olteplicità di quelli che noi chiamiamo anticonp1i fa ritenere ch·e essi non siano che speculativi. Quando nello stesso piccolo volume di un siero si possono dimostrare anticorpi contro diverse malattie, si può conclu·derne che . le pro·p rietà che noi vi riscontriamo non siano dovute a parti·colari entità ma risiect.ano in speciali caratteri che può assumere una d·eterminata sostanza e, con tutta probabilità ad una particolare di:sposizione delle molecole proteiche del sangue o dei tessuti. Dal punto di vista pratico, si può conclu·dere che : 1) la sifilide può essere presente anche se la reazione è nP.gativa; 2) la r eazion e diventa ;positiva soltanto quando la ·malatti•a è generalizzata; 3) se essa è stata positiva . per un certo tempo (3 m esi prima d ell'iniziio del trattamento) essa può ritornare positiva, anche &e è ipoi diventata negativa; 4) vi sono indivi·dui che possono aver e reazione po5itiva per anni ed anche sempre, pur senz•a sintomi; 5) nella sifilide ereditaria la reazione è &empre positiva e nella lues tardiva tenide a rim·a nere ,p ositiva per anni. •

I

f ii.

La riattlv1&zione della reazione di "TassP1•mann.

Quando si vuole controllare con sicurezza l'esito delìa cura o•d indagare lo stato di un sifilitico latente, si d eve ricorrere alla riattivazione della Wassermann, ohe può aversi in circostanze diYerse (malattie infetti,re, vaccinazione, radi oterapia) o si .p uò ottenere mediante iniezioni. Il metodo comunemente usato consist.e in un trattamento di breve durata: cg. 30 e 45 di 914 iniettati a 5 giorni di intervallo, o 3 iniezioni di un sale di bismuto a 4 giorni di intervallo. Per

1565

i bambini, si useranno dosi minori o ~i faranno d elle frizioni mercuriali. I prelevamenti di sangue si fariann.o al 5°-15°-250 giorno dall'iniezione provocatrice; quello che ha la maggiore probabilità· di essere positivo è il prelevamento al 15° giorno. Vi sono però delle riattivazioni precoci passegg.ere (5° giorno) ed altre progressiv~ prolungate (25° giorno). Non si deve ri·c orrere a questo metodo che a • scopo diagnostico o di controllo terapeutico; gli indivi·dui non devono esser·e stati sottoposti a trattamenti antisi.filitici da un anno ed oltre. fil.

VARIA . Troppi mPdici e troppi porhi In Russia. Il gran divario tra città ·e campagna, che regna an·che nella Russia dei Soviety, si fa notare da qualch·e tempo in un m o•do assai in9rescioso e 1Preoccu1pante. Mentre tutti i centri minori e i villaggi dell'Unione d ei Sovie.ty soffrono di una sensibile pent1rja di medici, migliaia di medici diso·ccupati si trovano n elle g~andi città. L'antipatia che essi hanno per la vita fuori di città, dove peraltro potrebbero trovare occupazione, è così viva che, n on ostante ogni minaccia e provvedimento da parte delle autorità si rifiutano di cambiare la loro miserabile esh5tenza in città con un'attività assorbente in campagna. Ma, a quanto pare, è più gra·devole €Ssere un medico senza lavoro a Mos·ca, Lenil)gra·do o c ·11arkow, che e$ercitare la professione in un remoto distretto ·dell'Unione. Negli elenchi degli uffici di collocamento delle Rep ubbliche dei Soviety figurano a;>er lo m eno 6000 medici che cercano lavoro. Tremila sedi provinciali .h anno gtà tri·chiesto un me·dico, e jl fabbisogno effettivo sembra sia anche maggiore. Ora l'ufficio d el Lavoro di Leningrado cerca di costringere i medici ·a recarsi in provincia: co~ì di recente, cancellò senz'altro d alle liste 300 dottori disoc·cupati, che vi si rifiutavano. Le autorità di Mosca hanno . presi ora provvedimenti anal oghi. Da indagini fatte risultò inoltre che a Mosca d ecine di medicj lavorano ed alcuni di essi celano anzi paurosamente le proprje cognizioni medic·h e, .p er terna di essere spediti in provincia. La prin-cipale obiezione dei medici contro l'e..;ercizio della professione in carr11pagna è che la vi.ta manca quivi di tutte le rj sorse ·della civiltà, mentre il lavoro è fatico.sissimo. Il medico è per lo più responsabile di una zona molto estesa e, nella sua segregazione, ·p erde il contatto col progre<Jire della scienza medi ca. (Dalla cc Riv. San. Sicil. ») .


1566

IL

[.<\..'i);O XXX\·, .F..\~C. 32]

l'ULl CLINICO

NELLA VITA PROFESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Sanatori e case di cura per tubercolosi.

Il Minister·o de I I' I 11tern,o, b irezione Generale Sanità Pl1bblica, Di,isione A. T., Sezione· I , ha dir.amato ai sigg. Prefetti del Regno la seguente circolare n. 20300.20. i~ . G. , 3189, in data 16 lugli-o 1928 : · Pervengono a questo l\1Ii11istero notizie di iniziative che vanno sorge11do in varie p rovincie per la costruzione <li istituti di .assistenza ai tubercolosi iniziati ve che son·o in di penden za sia .della att~azi·oine della provvida legge sull'assicurazione obblign.toria c-0ntro la tubercolosi, sia del benefico movimento dell' opinione pubblica in favore della lotta an,titubercolare. Al riguardo, si fa anzitutto presente alle EE. LL. che simili i11iziative merita11·0, a ipr io1·i , di essere nel miglior modo incoraggiate ed aiutate, perchè è ben n·ota la scarsità. di posti-letto per il ricovero e cura dei tubercolosi di cui l'I talia può -:l isporre non solta.n to per le cl.assi ~eraie e medie, ma anche per le classi agiate. In ri ~uiard·o alla ubicazione degli impianti sanatoriali noncl1è ~l elle case di cur a per tuberco' . losi, l:.1 questione è stata di recente .ampiamente trattata 1in seno al Consiglio Superiore di Sanità. L 'Alto oonsesso ha espr esso, al riguardo, l'avviso che sia dia incoraggiarsi e da agevol.arsi sopr.at11tto iJ sor gere di cc Colon ie sanatoriali », di « Villaggi sanatoriali » nel s enso che i Sa11atori e le Case di ·cura per tubercolosi debb.a,n-0 essere impiantati soltanto in una bene 1detern1in ata ed idonea zona di una ad.atta region e, e non sparpagliati in differenti località della r egion e nledesim.a. Infatti, l' accentr.amento degli I stituti di cura . per tubercolosi i11 una appropriata e cirooscritta zona, idonea. allo scopo dal p u nto di vista climatioo alti.metrico, ecc., presenta il grande vanta,ggio d i salvaguardare gli i11teressi <lel movimento turistico, econ·omico, .alberghiero della intera regione, interessi i quali deb1bon o venire rispettati, e n on possono subire intralci o danni di sor ta. Questo Mi11iste1·-0 non può eh~ pienamente oonvenire i11 tali giusti criteri, e ritiene, per.tanto, ch e essi debbano essere esattamente 's eguiti nei riguardi della desig11.azione delle località, raccomanda ndo che queste risultino sempre di largo raggio terr itoriale, sufficiente per il futuro eventuale sviluppo, n el loTo ambito, delle var ie istituzioni destinate .al rioovero ed alla cura degli infermi di tubercolosi. .:E;\ nece.ssario, inoltre, ahe ogni Sanatorio o Cas.a di cura 'Per tubercolosi disponga di .u no sp azio di terreno su.fficienteme11te vasto, così d.a poter permettere la esistenza, nel suo perimetro, di parchi o giardini :di soggiorno e di passeggio, nonchè di altri idonei luoghi di ritrovo, passatem-

po, e di lav01i o gioch i all'aperto, che sono orni.ai riconosciuti dalla moderna tecnica sanatori.ale con1e. accessori indispensabili di tutti i Sanatori ant itubercolari. Si pregano le EE. LL. di voler tener e presente i detti cri teri diretti vi nel rilascio delle speciali autorizzazioni di cui ali' .ar t . 13 :dell.a legge 23 • giugno 1927, n. 1070, e di informarne - p er nor111.a i Con sorzi provin ciali antituberoolar i e t utti gli altri Enti che si occupa110 di lotta a11tituberoolare, nonchè i promotori di eventu ali iniziative dirette alla erezione di San.atori, si.a popolari che · ·p er abbienti, non chè di case di cura p er tal genere di malat i . Si i·est.a in attesa di riscontro, e di conoscere se in c-odesta Provincia siano già so1·te o siano in corso inizi.ative intese .alla ·costruzione ·d i I stituti per il r icovero e la cura rd i tubercolosi .

Per il ll1inistro :

BrANCHI.

CONCORSI. I>oe11

VA OANTI .

B ASSANO (T~icenza) .

Ospedale Civile. - Chirurgo primario; L. 8000 e 6 t rienni ventesimo. Scad. 31 ag. Lett.i 200; ab. 20.000 Chiedere avviso Segreteria . BLEGGIO (Trento) . A ore 6 pom. del 24 ag.; L. 9500, oltre L. 950 u ff. 8an., L . 2200 quartiere, L. 2400 cavalc.at.; tassa L. 50.20; assunz. servizio 15 n ov. B OR:\1I DA (Savona). Scad. 25 ag.; L. 8000 e 10 bienni ventes.; L. 500 uff. san .; e.tà lim. 35 a.; tassa L. 50.15. CASTEL GANDOLFO (R oma) . Al 30 ag.; L . 9000, c.-v., 4 qu adrienni dee.; età lim . 40 a . ; .doc. a 3 mesi; tassa L. 100; serv. entro 20 gg. Chied. ann . FERRARA. Deputaz. Provinciale. Direttore e assistente della Sezione n1edico-microgra fica e batteriologica del Labor.at. ·d 'igiene e profilassi; v. fa~r. 28; scad. 18 ag. FIRENZE. R. Arcispedale di S . '!.1.. Nuova e Stabilimenti Riuniti. - Aiuto specialista per il Turno e Ambulatorio Otorinolaringoiatrico; età lim. 35 a . ; 4 a . di laurea e 2 in ospedali o cliniche o istitut i di patologia chirurgica; L . 7050 e c.-v. ; scad. ore 17 del 22 .ag.; rivolgersi Segreteri.a. Ser v. entro 15 gg. Chiedere bando. Tassa L . 50 al Cassiere. Docum. poster . al 21 lug. (sic). FoGGIA. Ammiinist1·az . provinc. Direttore e assistente della Sez. Medico-Microgra.f. del L aborat. Provin c. d 'lg. .e )Profilassi; stip. L. 16.000 e L . 12.000; serv. att. L. 1600 e L. 1200; c.-v.; titoli ed esami; scad. 15 sett., ore 12; chiedere handi alla segreteria. FROSINONE. Am1ninistraz. Provinc. Diretto·r e della Sezione Micrografica e 'd èl Labor.at. Provinc. d'Igiene; L. 15.000, oltre 20 % attività servizio e


1569.

SEZIONE PRATIC.\

3 scatti .fino a L. 17.400; assu11z. entr o 15 gg . (E 1 anehe aperto, alle stesse condizioni, il ooncorso a direttore della Sez. Chimica).

ai

Consiglio degli Istitut i Uspitalieri. Nove p<>sti di chirurgo assistente con funzioni di interno ; L. 5600; c.-""V-. ;. notti di guardia .a L. ·8; scad. ore 16 del 27 ott.; tassa L. 50; età lim. 35 .a.; titoli ed esami. Chied. annunzio. Rivolgersi al Protocollo (via Ospedale 5) .

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MILANO .

M1L.~NO .

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Il Com1nissarjo Straordinario dellct

Provincia di ·Milano avv. Fabbri, su proposta della Commissione Giudicatrice, h a decretato di prorogare i termini del bando dei concorsi a direttore Sanitario e medioo .aiuto presso l'Istituto Provinciale di Protezione ed assistenza dell'Infanzia al 30 settembre.

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1

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MoNTE IsoLA (Brescia). Sca,d. 31 ag. ; lire 10.000 e 6 quinquenni dee.; L. 500 uff . .san. ; c .-v.; alloggio gratuito; tassa L. 50.15. MoNTELEONE nELL' Aso (Ascoli Pie.). Scad. 25 ag.; 1a. zona; L. 8500 (con eventuali diminuzioni) e 5 quadrienni dee. , oltre L. 1000 indenn . forese, L. 500 indenn. laurea, L. 600 se uff. san . N 001 (Bari). - L. 9500 iniziali ; proroga 30 ag. ; età lim. -!O a.; ta a L. 50; doc. a 3 mesi dal 10 lug. PALER:llO. 1lilunicipio. - Direttore del Laborat. l11icrografico; L. 14.000 e 5 quadrien11i di L. 1100; supplem. serv. att. L. 3000; altri averi scaturenti da tabella organica; età lim. 45 a.; tassa L. 50. Chied . .annunzio. Rivolgersi Segreteria Con1unale, efficio d'Igiene. Scad. 45 gg. dal 5 lug. R .1ET1 . •4.rnrnini straz . PToi ·i11c. Direttore dell'Ospedale P sichiatrico S . Francesco; L . 17.000 oltre L. 2500 ser v. att., L . 6500 vitto personale ed alloggio, c.-\., L . .10 ogni gu.ardia in concorso col medico assistente, 3 quadrienui di L. 1000. 1 cad . ore 18 del 20 sett. Rivolgersi Segreteria Generale. Età lim. 40 a. Serv. entro 20 gg . D-OC'u1u . .a 3 inesi dal 1° .a.g. RoMA . Ferrov ie d ell<o . 'fato. Concor si per titoli ai seguenti posti di medico di riparto: Compartim~nto di Reggio Calabria: Ross.a110 (L. 1500), C<:>trone (L , 3500), Cata11zaro C. (L . 2000), C-osenza (L. 4000); Co1npartimento di Milano: Lodi <L. 700) ; Compartin1ento d i 13ari: Barletta (lire 1500); Compartin1ento di .N.apoli: Torre Annunziata. (L. 700), Pozzuoli--t\Jba11ov.a-Carano di Sessa (L. 1400), Cancello Ar11one (L . 900), Casa1nuov0_.\cerra (L. 600); Compa rti n1e11to cli Trieste: Gorizia Centrale (L . 600) . Il termine per la pre~ent.nzio11e dei documenti scade il 5 settembre. Docum. a 3 mesi. Domanda in carta da ·L . 3 . Chiedere aYYi.'o di concorso e inoltrare documenti all'Ispettorato Sanitario del compartimento. • cad. 31 ag.; co11sor. SA:MUGHE-0 (Oagl'liari). con .Ulai; L. 10.500 oltre L. 1000 uif. san. e L. 2000 trasp.

S. AGATA FELTRIA (Pesa,ro-Urbi1io) . - .A. ore 18 del 19 ag.; 2° reparto; età liJ:n. 40 a.; buona condotta morale, civile e J>Olitica; serv . entro 20 gg. ;. L . 9000 per 500 pov.; addizion. L. 3; cavale. L. 3000; 1° c.-v. se conjugato; tassa L. 50.15. SAVONA. Amministr. Provinc. - Diljettore ~ez. Medioo-Micrograf. Laborat. Pr.ovinc. d'Igiene e-. Profil.; L. 15.000 oltre L. 2800 serv. att. ; età lim . 45 a.; tas&t L . 50. Scad. ore 18 del 15 sett. So1MAXIS (Cagliari). - Scad. 15 ag.; L. 9000e 4 quinquenni dee., oltre L. 1500 trasp., L. 500 uff. san.; età lim. 40 a.; tassa L . 50 all'esatroretesoriere comun~le . Congregaz. di Oarità. Medioo di Sezione dell' Ospedale Psichiatrico; L. 10.000 un sessennio del decimo e uno del dodicesimo; o. -v . in L . 620 se. scapolo, L . 1627,90 se ammogliato ;. scad . ore 12 del 31 ag.; ta~a . L. 50 ; età lim. · 35 (40) a.; <locum. a. 2 mesi da~ 23 lug. Chiedere. a nnunzio. TEH AMO .

Ufficio d' Igi ene. - Medico capo della· III Sezione (Servizio di Profilassi); L. 18.000 e· 2 quadrienni :cli L. 3000, oltre supplem . serv. att. L . 3600, c.-v . Chiedere bando (inviando · franco-bollo da cent. 20). Nel comunicato t r asmessoci. non è i11dicata la scaden.z.a. TRIESTE.

n' lsTRIA (P ola). A tutto 20 .agosto; L. 9000 e 4 sessenni decimo, indenn. resid. L . 600 ; c .-v.; L. 500 se .u.ff. san. e L . 2500 se incaricato della campagna antimalarica. Chiedere avviso. \ TALLE

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORI FICE'NZE.. · L ' .'\..ccatlemia Reale di Medicina del Belgio ha eletto n1e1nbri c;orrispondenti stranieri: Hopkins ,. Mingazzìui, Leriche e Buoh.an.a.n. ::sono stati trasferiti i proff. Camis Mario, di ' Fisiologia, da Bari a Parma.; Decio Cesare, di Clinica ostetrica-gineoologica, da Siena a Parma . ono abilitati. alla libera docenza in: Clinica oculistica: Laganà Domenico; Clinica otorinolarinaoi.atrica: Guida Guido e ~filano Corrado; Cli-:-... b nica pecliatrica: Cocchi Cesa.r.e; Clinica psichia: t rica: De Sanctis Carlo; Patologia speciale chit'urgica din1ostrativa: Tra vaglini \ 7 itto'rino. Il prof. t)tto Riesser, di farmacologia e fi.Biolorria a. Greifs"·a ld. è stato chiamato a Breslavia~ ·"":>

Cl dott. l1""ritz Eichholtz, direttore dei laboratori delle .F.a.b briche di Elberfekl, è stato nomiua.to profe , ore di farmacologia a Konigsberg .

Il prof . .A.lfred Link, di oto-rino-laringologja .a Koni:r-sber2', è t.nto chi.amato ~ Greif wald.


r L POLICLIN.\:CO

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Cagliari. La Clinica Ostetrico-Olnecologfca In memoria del Prof. Ouzzoni.

Domenica. 1° luglio ebbe luogo nella, Clinica oste-ttxioo-ginecologica di Cagliari l'inaugurazione uf.ficiaJe dei i1uovi louali, che di quell'Istir,uto fanno uno de.i più belli del regno. La cerimonia era 1 anche dedicata allo scoprimento di una lapide in memoria del fondatore della Clinica, il compianto prof. Arturo Guwoni degli Ancarani, che la direB.se dal 1890 .al 1899, e lasciò iuoren<lo, all'UniYersi tà di C..agliari un legato del cui reòdito an11na lmente fosse premiata la miglior tesi di laurea. d i .n1·gomento ostetrico-ginecologico. Alla ceri rnonia intervenne S. E. il Prefetto, il Segret.ario f<'dera.le on. Giovanni Oao di S. Marco, il me dico provinci.a.l~, il direttore dell'Ufficio d:Igientl :l\J nn icipale, il colonnello Pisani , il rettore dell'l1 ni vt?rsità prof. Binaghi, tutti i professori della Fip,ç. ol t.fi l\{edica, il prima.rio medico prof. Setzu, t.u t.t i• g li A.ssistenti t1niversitari e inolti medici e gentili ~~ignore . L'Unive1·sità di Sassa1·i era rappr èsentata dal direttore di quella Clinica Ostet,rica prof. Vercesi, dai proff. Torraca, Chio e Barbaglia. Avevano teleg:riafato la loro adesione j~ ·vadova del rimpianto prof. Guzzoni, il sen. P e&1.a.loF.zn., dirett,ore della Clinica Ostetrica di Roma e presidente della Società Italiana di Ostet r ic:ia e Gineoologia, i proff. ~i\.lfieri, Mir.an<la, Acc:onci, Gentili , Aymerich , Viana., R.izzacasa., Ba-~t.lli, oo altri direttori di Cliniche e Scuole Ostetriche. La cerimonia ebbe inizio con un breYe a )a.t-0 discorso del Rettore, che ricordò le insigni 'benemerenze de l prof. Guzzoni come s6ienziato, c"<nne cittiadino, e; oome direttore e fondatore della ù linic:a Ostetrica. di Caigliari , e consegnò l.a la.p i dc al direttore attuale della. Clinica prof. Bola.f'f io, elogiandone l'opera per l'increme11to dell' I st.it.uto e ]'iniva.tiva per l'odierna cerimonia. I l prof. Bola.ffio rispooe con un breve ed incihiv-0 discorso in cui, dopo .aver ringr.a.z.i.ato le au1(}rità ed i coDeghi interyenuti alla cerimonia, ricordò rwpida1nente tutti i miglioramenti apportati a i locali dell'Istituto, l'acquisto di 11na notevole !l@antità di radio, l'installamento di un apparocc.hio di Roentgen-ter.a.p:i.a di proprietà sua, sicchè oggi la Olinioa ostetrico-ginecologica rappresenta il p rimo ed unico centro ra<lioterapico della Sardegna. Il prof. Bolaffio terminò così il_ st10 diecor so: Questa Clinica così come è oon i suoi due earatteri assieme fusi di ,O spedale ed Istituto universitario, è un esempio lampante di ciò che do-Yrebbero essere e certamente saranno dolllla.l1i tutte le Cliniche di Cagliari, quando, con la clinicizzazione e cioè la fusione ad esse dei Reparti interni, sarà -creato loro un più largo respiro, una sede meno i1npropria, un.a i11aggior affluenz.a. di am1

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[ANNO

XXX\i., F ASC. 32]

mala.t i. Cesserà allora ogii1i dissidio f-r.a l' Amministrazione Ospedaliera e le Cliniche, èesser à l' assurdo duellismo gerarchico cui sono sottoposti i direttori delle Cliniche dipendenti dall'Università da t111 lato, e ciò legittimamente, dall' Amministf.azione Os·ped.alier.a dall'altro, e ciò spesso il1e. gittimamente1 lad.-.:l ove cioè i rapporti non siano regolati dalle apposite convenzioni o queste vengano unilateral1nente interpretate. E poichè in q·u esto momento tale disagio si fa nu<>vamente e più acerbamente sentire mi sia lerito, interpretando il vostro comu11e pensiero, o egregi colleghi, di far voti qui in presenza di tutte le Autorità provinciali <' ci.tta dine, ::i,ffinchè venga accelerato l'andamento annoso delle pratiche per la clinicizzazione dell'Ospedale di Cagli.ari e perchè nel frattempo, ove da un.a. o d'altra parte si desi<leri modificare lo stato attua.le dei rapporti fra Cliniche ed Ospedale, ciò ve11ga fatto , come solo può legitti1namente avvenire, mediante la libera cont~·atta.zione di esatte oonvenzio11i. Compi.aci1nento fra i in.aggiori era per il compianto prof. Guzzoni quello di aver trova.to larga comprensione dei sogni della n ost1·a Clinica e delle 'C liniche universitarie, tutte nell' An1ministrazione Ospedaliera dell'epoca. Possa. questo consenso durare e il1anguidito rafforzarsi a11oor.a nell'interesse deli'a. città o dell'Università di Cagliari ». 11 disoorso appl,!tudito dai colleghi e dagli assistenti, fu seguito da una visita di S. E. i1 Prefetto e di t u tti i convenuti ai nuovi e vecchi locali della Clinica. Furono particolarmente .ammirate l'elegante sala di toeletta per neonati, tutta in ruberoide bianca, guarnita di artistiche maioliche, e le i1uove camere per le pensionanti ele' gant1. e con f ortevoli come quelle delle migliori case di salute. _\gli intet·venuti fu distribuito u11 opuscolo ricca1nente illustrato sulla storia e sull'attuale ordinamento della Ciinica. La · lapide, di stile seYero, intonata all'archit ettura dell'Ospe'lale J reca • t1n nled.aglio·n e di bronzo oo:n il ritratto del prof. Guzzoni , 111odellato dallo scultore romano prof. Giu:Seppe Tonnini, l'illustre autore del monumento di 1Sa11 Fra11cesco in Roma. Ln lapide incisa dal ~1 a rchisio reca l'epigrafe : 1

AH.TURO GuzzONI DEGLI ANcARAXI

QUEST.\ Ci.iNICA GINECOLOGICA ' A DIGNITA BLEVAVA

n' lsTI'l uro SCIENTIFI CO

DIRIGJ!}VA DAL

1890

AL

1899

BENEFICAV A MORENDO SEDE OR'EGLìI INAU GURAVA

NELLA

IL

31

GENNAIO

-1897

OGGI RESTAURATA FÀ> AMPLIATA 1

L ATENEO CAGLIARITANO

MEMORE E GRATO

.·\ Lur

QuEsrro MARMO ooNsAcRA J\'ICMXXVIII A.

VI.

P. A. T.


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[A.l\!\O

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xxx,·, FASC.

32]

NOTIZIE Dll' ER5E.

:::>EZ.JON.E PRATICA

1571

Pavone is pettor e c.renerale medico <le lJa Direzione ' b . Generale della Sanità pubblica, tratta !.a « Legislazione contro la tubercolosi i1ei vari Pa.eSi u inentre il medico provinciale dott. C. To1nmasi Crudeli •svolge, limitatamente all'Italia, la materi.a dei.: cc Risanamenti ·urbani e del1a edilizia popolare ». . . L'intera opera di circa 4000 pagine r1asst1me in un vasto quadro le fasi della lotta imp-egnn.ta dalla umanità oontro il suo più diffuso flagello. E Lavoro scientifioo, ch e ci conduce dalle più antiche intuizioni s ul fenomeno tubercolare fino alle ultime oonstatazioni, e, insieme, segno di omaggio. ai benemeriti .d ella lotta di ogni tempo e di ogni Paese j lotta nella quale il pensiero itali.ano rifulse sempre ed è consacrato con nomi immortali da Francesco Redi e Carlo Forlanini.

.La VI Conferenza interJ1azionale sulla tubercolosi. È noto che il 24 settembre si inauguJ"erà solennemente in Roma la VI Conferenza internazionale sulla tubercolosi. Fino da quando - nel settembre 1926 - fu deciso nella V C-Onferenz.a. d~ Washington, che Roma dov~ ospitare la prossima riunione, il Miniat-ero <lell' Interno determinò di off1·ire a lla importante Conferenza un «saggio » dell'interessamento del Governo fascista per i problemi in-erenti al fenome110 tuberoolare, per il ·q uale fu1·ono nel 1927 promulgati .~ due provvedimenti fondamentali per la lotta sociale : vale a e.lire le leggi 23 giugno 1927 sui ùonsorzi pro,~inciali obbligatori e 20 Jnaggio 192b s ull' assicurazione obbligatoria oontro la tuConferenza internazionale di Aciinologia. hercolo ·i. In occasione della << Prima Conferenza InternaLI << saggio» di cui sopra è cenno, ormai oonzion.a.le della luce », che .avrà luogo a Losanna tjotto a termine, è rappresentato da una grande nei giorni 10~13 settembre, verrà organizzata al l>ubblicazione allestita dalla Direzione gener.àle Pala~.zo di Rumine (Università) un'Esposizione di della Sanità pubblica, composta di quattro volumi libri e periodìci che si riferiscono a,gli effetti bioaventi lo scopo di illustrare «la scienza e le leggi logici e terapeutici della luce. nella lotta oontro la tubercolosi a traverso i tempi Per informazioni rivolgersi alla « Librairie Pae nei di versi Paesi ». yot », rue du Bourg, Lausa11ne (Svizzera). Il primo volume si inizia con la «Ragione .d ell' Oper.a » esp osta dal direttore generale della S'aLa Lega belga contro il reumatismo nità pubblica prof. Messea. si è adunata presso la « Fo11dation U11iversitaire » Seguo la « Prefazione» dettata dall'illustre di Bruxelles, sotto la presi e.lenza del prof . .R. Verprof. Ettore ~Iarch1.afava, presidente del Consiglio hoogen. Venne ap·p rovato lo statuto. Si p rocedette ~uperiore -cli Sanità, il ct1i alto noine presidia l'oalla design.azione delle cariche. Si decise che tt pera intera, che si inizia oon la dissertazione del Lega .avrebbe partecipato alla fondazione degli .prof. -G. Bilancioni della R. Università di Pisa e cc Acta .Abhumatica » e che sarebbe stata creata ·m embro .del Consiglio Superiore di Sanità sullo una biblioteca. Vennero i)ropo::3ti i temi di rela.e svolgin1e11to storioo delle conoscenze s·u lla tuberzione che doYranno essere ap·p rovati dalla prosoolosi e sulla tubercolosi laringea» con le relative sima .asse1nblea generale esposizio11i cronologiche. 11 se(·nndo volumé è dedicato .alla << hatterìoloCo11gresso francese di fisiologia. gia della tubercolosi » ed è opera del laboratorio L' -<< Associazione dei Fisiologi di lingua fraubatt.eriologico della Sanità pubblica e precisamente cese » ha te nuto la sua adunanza .annu a a Brudel 1~ro.f. B. Gosio, capo del laboratorio, e dei suoi xelles, tlal 16 al 18 1~1glio , nell' I st iint-0 di f~~iolo­ 7 collaboratori proff . R. Maggiora \ ergano, M. Pergia df'l P arco L~opoldo . . gol.a e , d<>tt. Bernardo Rosa. · Nel terzo volume si trat~'l. degli << i11diriz2i teraLa facciata dell'Ospedale di Santo Spirito in poutici nella cuna della tubercolosi »; parte questa Roma. dettata dal ·p rof. N. Sforza, già componente del La bellissima facciata, che era stat-a raffigu r.~t ~i Consiglio St~periore di Sanità. nell'af fresco del Botticelli «Il Redentore te11tatu Per lo stesso terzo volun1e , il })l'Of. Di Vestea , da Satana » alla Cwppella Sisti.na, è s tata 1·ipordella R. Univetsità di Pisa e ,~i ce-pr~idènte ·del ta~ integra1mente al primitivo aspetto. .. Consiglio Superiore di Sanità, ha clettato la parte Di questa lodevolissima iniziativa va data lode .a\·ente per t itolo: « Il oompito spettante, nella sovrat u tto all'a~tua.le presidente degli Ospeda li lotta sociale, alla ospitalizzazione ». Riuniti, gr _ ltff. _i\.cl0lfo Cotta. Il prof. Niceforo, della R. Università di N~poli, l1n ~• voltu parin1enti i1el ,rolu1ne terzo, la. tra,ttaL'lst.ituto bolognese per l'indagine e la cura ·d el zione dell~ << Statistiche nella tubercolo i ». cancro. Chiude il terzo ' rolume la parte ·volta cl.al dott . A Bologna - diretto dal prof . A. l\'I.asotti · G. Druetti, aelegato sanitario all 'estero della Di- . funziona efficacemente l'Istituto per la Cura d ol rezione Generale dell.a s~nità pubblica, aYente per canc1•0 della. bocca, pelle e 111ucose accessibili ; argome11to « L 'iazio11e dei congressi delle confel' I stitt1to h a qua.ttro Sezioni: Ambulatorj.o, Muren7~, delle a~ociafiloni , della propaga.nd.a e della seo didatt ico Laboratorio di indagi11e e Caf!a ..Ji ·benefiéie11za nella lotta a11titubercolare ». Cura. per le 'degen ze. Nel c(ua1·to ed ultimo \-Ol nn1e il clott. An gelo

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1572

IL POLICLIN ICO

Il prof. Masotti va ciroondandosi di una vasta r ete di colti.boratori sparsi nella regione, .ai quali è assegnato il compito di dif fondere quanto più è possibile il duplice ooncetto che il caucro è malattia grave ma cu1·abile, e 1t anto più cura.bile con .esit i sicuri e benefici quanto più una diag nosi tempestiva p1u ò facilitare l ' inter vento precoce dell'arte curativa. L ' I stituto Bologn ese p er l' indagine e la cuJ.ta del cancro: de~la bocca e della pelle, .apre il proprio M11seo didattico g ratuita1nen te agli studiosi. E sso è visibile ogni giorno festivo dalle 10 alle 12 nel1' apposito fabbTicato di ' ria .i-\..lbertazzi, N. 36 (Sterlino) Bologna. I m edi ci, residenti fuori di Bolog11a, posson o prendere accordi ·p er diverso orario dirige11dosi .al :direttore prof. Masotti, \ ,..i a M.aggio1·e, N. 4, Bologna.

La '' Casa delle l\:ladri ,, di Cagliari. L '!< Unio11e Sar.d a, » fornisce i seguenti dati su questa istituzio n e, che venne fondata dal prof. Emilio Alfieri e che si m an tiene attivissima: al 1° gennaio 1927 vi er an o ospitati 74 ban1bini di non oltre 3 anni; durante l ' anno ne fim·ono ammessi 85 e dimessi 70: al 31 dicembre 1927 se n e contavano, perciò, 89; i bambini che, in di,rensa misura, hanno godt1to i benefizi della Casa delle madri, sono stati 159, dei quali 37 figli di 1n.aldri . nubili e solo 11 a pagamento; a d eccezione di 5 ba.mbini allattati ar.t ificialmente, 1per t utti gli altri si è pratic.a to l'allattamento misto ; La mortalità è stata di 5,22 %; nessuna m orte si è avuta da malattie gastro-intestina.li. Le giornate-bambino furono 18.820; vennero distribuite gr.a.tuitamente 5560 boccette di I.atte da 200 g . ciascun.a e 88 pacchi vestiari nata lizi oltre a rilevanti altre quant ità di capi di vestiario .

I san&tori in Inghilterra. N el 1898 esistevano i11 I11ghilte rra 2 soli sanatori per t uberoolotici e 11essun dispensario; oggi si conta.no 458 sanatori e 515 dispensari.

Seuola Convitto per .infe·r miere presso l'Ospedale Civile di Venezia. ~ ni »

aper.ta l' iscrizione alla ScuoLa Co11vitto « Naper l'anno scolastico 1928-29. I cor si avranno inizio con il 1° 11oven1bre 1928 e termineranno il 31 luglio 1929. Le allieve durante la loro permanenr..a nella Scuola .avranno diritto a vitto ed alloggio . Le domande di ammissione sia al prjmo c11e al secondo corso, corr edate dai prescritti documenti, dovranno essere presentate alla Segret eria Amministrativa .d ell'Ospedale entro il 20 ottobre ·1928. P er essere a mmesse al primo corso le aspiranti dovranno produrre: a) domanda in carta, bollata da L. 2, contro-firmata, per le minorenni , per approvazione, dal padre o da chi i1e esercita la · p~tria autorità; b) copia dell'atto di nascita comprovante che l'aspirante ha superato i 18 ~nni di età e non oltrepassati i 30 alla data

[ANNO

XXXV, FA.Se. 32j

dell'apertura del corso; e) certificato di atato nubile o di vedovanza senza prole; d) certificato di buona condotta, rilasciato dall' Aurorità del luogo di residenza dell' aspirante; e) certific.a.to generale del casellario giudiziale; f) diploma di licenza ele1nentare od altro t itolo di studio, superiore. I documenti di cui .alle lettere e, d; ed e, dovr anno essere · di data non ~nteriore di tre mesi a quella del presente avviso. Tutti potranno esser prodotti in carta semplice, ove siano oorredati 1d a certificato di povertà dell'aspirante. Le .aspiranti saranno sottoposte a visita n1edica dal Direttore dell' Ospedale o · di un s uo delegato per accertare la loro idoneità fisica all'esercizio professionale . Per essere ammesse . .al seçondo corso occorrerà che le aspiranti prese11t ino oltre la domanda, il cer.t ificato attesta11te di avere esse sostenuto con esito favorevole l'esame del 1° anno di insegna1nento in u1va Scuola Convitto. Le allieve, oltre a for11irsi a proprie spese dell'uniforme e d~l corredo per so11.ale prescritto, dovranno mensilmente verasare alla Tesoreria dell'Ospedale la retta anticipata .di L. 150 .a titolo rimborso spese vitto ed .alloggio . Sarà data la prefere n za per l ' ammissione alleorf.ane di g uerra ed alle aspiranti che dimostrino· di aver titolo di studio superiore a quello minimo· pr~critto, e, per il seoon<lo corso, a quelle che nYranno conseguita la promozione dalla Scuola Co11vitto Nani . In \i.a del t u ttò eccezionale e nei lj1niti della potenzia lità fi 11 a.11ziaria dell'Ente, l& Amn1inistrazione si r iserva la facoltà di eson~rar& dal IJagamento della retta le aspir anti che ne facciano e. plicita richiesta nella domanda di ammissione , ed a pparten gano a. fa1niglie· povere, co~· pr eferenza se orfan e di guerra. 1

Elargizioni e lasciti. Il sen. Pir elli 11a elargito .all'Ospeda1e ::Ylaggiore di Mila110 e pi"ecisarne1tte alla divisione urologica di retta dal prof. Lasio la somma di L. 50.000 ·d estinata all'allest ime11to delle nuove sale operatorie· che . 0110 in , ·ia di costruzio11e.

La marchesa Teresa Pennese di N apoli ha do-

nato una l)arte d~lla st1a p roprietà, ammontantea pa.recch i i11ilioni , per opere di .assistenza a.ll' inf.anzia .

Per lo stuato delle cardiopatie.

' 11 s ig. Ed,va1·d W. Rob1nette 11a donato 250.000· dol. , p ari a 5 mi1ioni di lire, p er chè venga istit uita, presso l ' U.niversità di Fil.aidelfia, un.a. Clinica per lo studio, la cura e la profilassi delle · n1alattie del cuore e della circolazione e si è i.mpegi1ato a ver sar e t1na somn1.a u g uale, qualora fosse richiesta~ In memoria del dott. Pier Eugenio Srlavo. L ' illustre igienista prof. gr. uff. Achille Sclavo, R ettore M agnifico della R. Univer sità di Siena, membro del Co11siglio s uperiore della Sa11ità pubblica, colpii:<> recentenl ente dalla perdita del figli o •

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SEZIONE PRATlCA

a'lor.ato, dott. Pier Eugenio, ha 1anciato a conforto del suo grande paterno dolore ltn a:ppello di pietà affinchè quel Policlinico venga dotato del -radio, elemento neces.5ario alla cura dei poveri della Provincia Sen ese affetti da can cro . Il prof. Sclavo ha offerto un primo fondo di L. 10.000. Il ·o omm. Oirmeni, Commissario dei RR. Spedali Riuniti di S. Maria della Scala in Siena, l1a stanziato L . 5000 per secondare l ' ini.ziativ.a. Le offerte, da indiri~zarsi alla Direzione d€llo Spe<iale di S . l\I.aria d~lla Scala, Siena, oltre che conoorrere ad un'opera 21obilissima di solidarietà umana, staranno ad onorare la 1nemoria di un giovane e valoroso medico ed a testimoniare della stima che il prof. Sciavo g ode universaln1ente nel can11>0 scien tifico.

.Premi Luigi Devoto. Con R. D. 31 maggio 1928, n . 1.303, la R. U niversità di Milano è autorizzata a d accettare la .<Ionazione di L: 32.000 disposta i11 su o favore dal -Comitato p er le onoranze al prof. Luigi Devoto, p er l'istituzione di due premi annui, uno di lire 1000 e :t'altro di L . 600 destinati a due laureandi in medicin·a e chirurgia nell'Univer sità di Milano -che prese ntino un.a dissertazion e di laurea fatta nella Clinica delle malattie professionali su argomento attinente alla m edicina del .lavoro .. (Boll. Uff. della P. I. , 17 luglio 1928, n. 29).

Borse di studio americane. La Scuola di perfezionamento dell'Università Yale a N e"- Ha,·en lia .assegi1ato per borse di stu.<fio, nell'anno 1928-29, il rerJdito di do11azioni aimmonta nti a 2 milioni di dollari (circa 40 milioni -di lir e it.). 1

inaugurazione della sede della Società tedesca per gli sta.di psichiatrici nell'Università di Monaco~

11 maestoso edificio in Via Kraepelin, destinato .alle ricerche scientifiche sul cervello, è stato inaugurato pochi giorni fa a Monaoo. Alla superba cerimonia intBrvennero i fo11da.tori ·dell'Istitut-0, nonchè i r.appresentanti del mondo industriale te·desco, della città di Monaco e del Governo. Dopo l'atto di consegna dell'edificio alla Kaiser-WilhelmGe.sellsehaft, il dirett-Ore dell'lstituto prof. Spielmeyer illustr ò ampiamente l'alto valore etico e ·culturale della fondazione Rock efeller , a cui si deve il compimento dell' opera sognata da Kraepelin, cioè la riunione in una sede delle diverse Sezioni dell'Istituto. L 'oratore rievocò poi nella memoria de~ presenti il fondatore spirituale della Società: il maestro Kraepelin, dicendo che il suo genio ispira tuttora e i spirerà sempre le indagini scientifiche della Società. Il prof. Boumann di Utrecht, in nome del prof. Mingazzini di Roma, trasmise gli auguri della Società n europsichiatri· Ca Romana; lo stesso oratore si fece anche inter,prete degli auglll"i inviati dalla Società N eurolo1

1575

gica Russa. Si fece la oonseg11a della medaglia d'oro Kr.a.epelin, conferita all'~llustre neuropatologo C. Vogt da una Commissione inte1~nazionale. Di questa Commissione faceva parte il prof. Mingazzini di Ron1a, il quale fu nominato memb1·0 onorario della cc Artliche Ver ein » di Monaco, no1n ina fin' ora non conferita ad· alcun italiano. \

Nella stampa medica. La « D eutsch e-Russische

lVI e<lizinisch e Zeitschrift » sar à l' unica rivista n1ed.ica in lingua russa pubblicata fuori della Russia. Il comitato <li redazione comrprente 14 i1omi t r.a i s anitari più r ep utati della Germania ~ della Russia; ~a segr eteria di r ed.azione è affidata .al Geheimrat prm. F. K raus di Berlino e al prof. N. Semaschko di 1\IIosc.a, eh' è il oommissario· del popolo per la salute pt1bblica. L'amministrazione è tenuta da H. Apitz, G. m . b . H . Gli uffici h anno sede in: Belle-Alli.ance ·Str. 92, B erlin S. W. 61 . Aug uri.

Medici stranieri in Italia. L a Facoltà medico-.chirurgica della R. U ni ver~ sità .di Mila110, h a votato all.a unanimità il seguente ordi11e d el giorno: cc L a. F.aooltà: prendendo occas ione di domande di st udenti e di laureati stranieri; ritornando sulla gr ave questione d ell' ammissione agli esami di la.urea, all'esame di Stato ed all'esercizio professionale della 111edici11a da p ar te degli stranieri; m ent r e .dichiara ohe i n linea di mas sima. la F acoltà h a sempre seguito il concetto della reciprocità verso l' I talia da parte degli altri Stati cui lo studente o il n1edico appartiene ; rioonoscendo che questo argomento non può essere lasciato a giudizi disformi , tanto pjù che involge a ltri criteri non str etta.n1en te scolasti ci; fa voto che si chiegga l' interveni:<> dei Ministeri della Pubblica Istruzione e degli E steri affinohè con quegli Stati in cui il corso degli studi di Medicina e chirurgia e l' ammissione a detto corso corrisponde alle nostre leggi e ai n ost ri ordinamenti soolastici, si allacci~o tratta.tive per la reciprocanza .d i trattamento oon gli st udenti e medici italiani, similmente a quanto av viène a11che oggi con I.a Nazione inglese».

Esposizione artistica di medici. Il cc Salon des Méd.ecins » si è tenuto, come a l solito, nel centro editoriale di Parigi, al boulevard S.aint-Germa in. Esso conta ormai una tradizione di 9 anni . Presidente del oomitato ordinatore è il vecchio prof. G . Hayem , il quale ha raggiunt o ora 92 anni; segr etario genera le ne è il dott. P. Rabier. L'esposizione comprendeva, quest'anno, 500 Op€r e, molte delle quali di un r~ale valore, posto in r iliev·o dai crit ici d'.ar.t e sui giornali quotidiani. Vi figuravano quadri a olio e aoquarelli di Marce! Labbé P égniez, Lortat-J aoob, B€z.ançon, Legendre, Lemi er·r e, Lereboullet ecc.; scolture di P. H ayom, P aulin, De H érain, Philibert, incisioni, oggetti d'arte decorativa, ecc.


1576

[:\NI'\O XXX\"~ (;'A.Se. 3~

lL POLICLINICO

L 'esposizione si è chiusa con una tombola. Gli introiti sono stati devoluti alla Casa di riposo dei medici.

Un'imposta sulla sofferenza. Il goYerno inglese ha stabilito un' impoota del 33 % sul valore del radium importato, e ciò allo scopo di difendere la produzione delle Colonie e dei Domini. Il prof. Graham Little, 1nembro del Pari.amento, 11el denunziare ~l fatto, lo definisce « un'imposta sulla sofferenza». Sebbene· la tassa ~ hbia. intendimenti lodevoli, porta a ridurre le disponibilità di radio, di cui è tanto sentito i] bisogno nel trattamento del cancro, che è qu.a.nto dire della più 1terribile di tutte le malattie. 1

Azione gi11diziaria contro una Università. Il prof. ,James E. Lough, che l 'anno soorso organizzò ]'Università galleggiante a bordo del « Ryndam », ha. inter1tato un'azione giudiziaria. contro l 'Uni versità di Ne " ' York,' chiedençlo un indennizzo di 100.000 dol., p·a ri a circa 2 milioni di lire it. Il Lough era / insegnante di psicologia sperimentale n ell'Università, oon lo stipendio di 7200 dol. l' anno, pari a circa 140.000 lire it.; ma, a causa. della lunga assenza determinata .dal suo periplo, la Facoltà medica lo ha dichiarato dimissionario. Egli però impugna la legittimità di questa .decisione. Il Lougl1 organizza ora un'altra crociera, per 500 .allievi, t11tti maschi, sulla stessa nave, che salperà dal por to ùi Ne'v York nel prossimo settembre.

Infortuni di sanitari. 11 prof. Francesco De Raffaele,

diret~re

del·l ' Istituto ortopedico e chirurgico infantile di Bari, annesso alla Chiesa Russa, è stato gravei;nente ferito d.a un co]po .di rivòltella all'emitorace s inistro, mentre tentaiva di disarmare la cugi11a, signora. Rosett a Seri vo, che voleva uccidersi perchè oppressa ·d.al dubbio di un m a le inguaribile.

Il sen. Mangiagalli commemorato agli Istituti Clinici di Milano. Il prof. ~.\lfieri, st1ocessore del oompianto sen. Mangiagalli, l1a commemorato il compianto }laestro. La commen1or.a.zione è stata preceduta da un discorso del senatore Pavi.a, presidente del Uonsi~lio di Ammin.istrazione degli Istituti Clinici.

LUIGI SABBATANI.

Imp r ovvisamente, il 9 luglio scorso, mentre in treno tornava da Torino a P.adòva, moriva, per un attacco di « angina pectoris » il prof. LuÌGI SABBATANI, da circa vent'anni 01·dinario di Farmacologia nella Università di Padova. No•n aveva.. ancora 65 anni . Allievo idi Gaglio, dj Albertoni, di Guareschi, dai t re Maes~ri avev.a ·preso il i11eglio: .d a Gaglio la c1:itica sottile ed elaborata, da .Albertoni le buo11e f·ondamenta fisiologiche, da G11areschi la conoscenza. iprofonda dei J)iù com1llessi problemi chimici. ~fa natura gli .aveva l.argito l' indomabile passione della ricerca, u11a capacità tecnica inarUn letterato che si laurea in medicina nel Giap· rivabile ed un.a. genialità che }Q pone\ra. a livello pone. dei sommi. Nel Giappon e parecchi n1edici si sono affermati Professore d1 Farmacologia nella Facoltà. Menel ca1npo delle lettere : così il prof. M. Ota, deldica idi Cagliari nel 1897, p er concorso era p.as l ' l iniversità Imperia le di Tohoku , è un fortunato sato poi a Parma nel 1903 e u gualmente · per condramm::tturgo ; il dott. M . Sahito, del Manicomio corso a Padova nel 1909. Il 3 luglio scorso l.a F a~li A()yama, è un r epu tato poetc't; il prof. S. Macoltà Medica di Torino, con votazione unanime e saki, del1a Scuola l\ifedica di Keio, è un valente con motivazione assai lusinghi~ra, l'aveva chiaroma nziere; ecc. Ora si è dato il caso di un letmato nel suo seno. Ap~unto -dal 4 al 9 luglio gli ter.a.to che ha seguito gli ~tu di medici ed ha coneran·o state fatte in Torino dagli amici feste ed acseg11i to la la11rea alla Scu ola Medica di Tokio. coglienze indimenticabili. Il neo-medico, K. N akamura, è un novelliere di Nel campo scientifico le benemerenze clel prof. · valore; nel campo letterario egli è allievo di Soscki S.abbatani sono grandissime: si può dire, senza Natsume. È anche un cultore appassionato di psitema di errare, che a Lui si deve il più poderoso cologi.a. : ha fondato e dirige un periodico sulla impulso per il rinnovamento della Farmacologia psicologia deg~i anormali. nell'ultimo venticinquennio. , Memorabile rimarrà la Sua dottrina sull'azione Contro certe forn1e di pnbbli(;it~i . depressiva (lel calcio sull'organismo sia per i larghi consensi che trovò in tutto il mondo, si.a pe1·L ' Acoademia Meid.ioa di Toledo (Ohio) ha dirachè costituisce la hase di molte teorie che domimato una circolare in cui d isapprova la prat ica nano i11 patologia ed in clinica. A Lui si deve la di riferire, sulla stampa profana, i presunti e.a.si rari di medicina e di chirurgia, mettendo in ri- dimostrazione che nell'animale superiore l'azione dei preparati di mercurio, rame, argent o, piombo, lievo l'iabilità dei inedici che li hanno avuti in è riconducibile a quella dello jone. Elaborava. una cura. IJ Accademia trova che si tratta di un'inteoria chimico-fisica dell'azione del mercurio sulfrazione alle norme correnti di etic~ medica. In l' organismo animale che è completa ed impeoca.alcuni cas.i recentemente cc sfruttati », i medici bile. Descriveva un metodo per determinare la curanti non sono stati r esponsabili di questa forpressfone osmotica degli organi e gettava le fonma di pubblicità, che è stata fatta, loro malgrado, damenta di questo nuovo ca·p itolo della Fisiologia dalle Case di cura.

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1

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[AN!\O X.XX\., FA~. 32]

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SEZIONE PR \l iC:\

e della ~-,armaoologia. }"ormulava una teoria chimioo-fisica dell'a~io11e degli aloooli, che h.a il meri~ di porre acoanto a ll' interpretazione chimica una visione chimico-fisica dell'azione, interamente originale ed esatta. Demoliva con1pletamente le vecchie .t eorie dell'azione del ferro sull'organisn10 ed innalzav.a un edifizio nel quale inolte sono le scopert-e nuove interessantissi1ne. Interpre..tava , alla stregua .tJi .11ume rosissime esperienze, l'.azio11e dei metalli colloidali sull'organismo e trovava recentem"0nte il modo di rendere alcu11e parti dell'organi&no meglio atte a fissare il n1etallo. C -011 questo iniziava. un nuovo periodo, che è a11c.ora allo stato di esperimento sull'animale, p er la cura dei tumori maligni. Studiava intanto, in modi molteplici, i ra'Pporti intercedenti nell' organisn10 fra colloidi organici ed elettroliti, fra colloidi inorganici e colloidi inorganici. ' Fra le linee di queste direttive generali, nelle quali roccò risultati nuovi e fondamentali, rinnovando i capitoli corrispondenti della F.armacologia, stanno moltissime altre ricerche collaterali, tutte interessanti ed originali, che dalla scoperta della fossilizzazione sperimentale c1e1 globuli rossi pei effetto del permanganato di potas sio, vanno a . . quella di t1n fermento anticoagulante nell'Ixoèles ricinus; dalla elaborazione di metodi person.a.li, ora t1niversalmente adottati dall'industria, per la sterilizz.a.zione dei farmaci, git1ngono ad ar~ifizii tecnici ini;egnosissimi per la pratica quotidiana di laboratorio; dalla proposta di u sare l ' H 2 S oontro l'avvelenamento da sublimato corrosivo, spazi.ano alla. spieg.azione del nieccanismo chirnioo-fisioo d ello zucchero come correttivo. Alle qualità e'Tnine nti di uo111'0 di scienza ag-

,

giun•g eva un carattere ::.l i nerezza ·indomabile, di onestà. cristallir1a., insofferente dell'ingiustizia, da qualunque parte provenisse; una sensib-ilità m<>Tale squisita; un.a tnodestia grandissima, ma.i. smentita. Possedeva in massimo· grado l'attitudine· di attirare a sè e di indirizzare alla ricerca scientifica i ,giovani ai quali comu.nicava . l'ardore per la ricerca. che lo animava · e fondava perciò un.a scuola che diecle all'Italia ap·passion..ati cult<>ri di :H'armaicologia. Oitta.iino esen1pla.re , durante il grande conflitto n1ondiale s i era lJrodigato· senzfl, risparmiarsi . Volontario di guerra, aveva organizzato in P a dova un gra11dioso Ospedale militare che funzionò in modo perfetto ed anzi all'eccessiva. fatica du-· rata allora si <leve in i11assirua parte la malattia · che ora lo u ccise . E doveroso ricordare oggi che quando il Ve11eto fu in vaso e Padova b.arbara1nente devastata dagli .aeroplani nemici, Egli fu sempre il pi·imo ad .accorrere in difesa ed a oonforto dei suoi feriti e dei suoi n1alati al primo segno di allarme notturr10. E sempio d~ attività prodigiosa, 1nente latina ne(· sen so più elevato dell'espr essione, il Suo nome rin1arrà i1ella storia <lelJa Farm.a.cologia accanto a quello di Buccheim e di Schmiedeb~rg, come uno · dei più illustri cultori ch e questa -disciplina ab~ia finora· avuto in ogni paese ; troverà degnamente p osto nella storia della Biologia vicino a quelli di Redi, Fontana, Spallanzani e degli ,a,ltri Sommi che in quest o campo onorarono il lavoro ed il e~. nio Italiano. PaYia, nel ]uglio del 1928. I1·ALO SrMON.

Indice alfabetico per materie. Arterie coronarie: diagnosi e tr.a.ttam. della sclerosi . . . . Pag. 1548 Bacilli del tifo: forme r ever sibili di )) mutazione . . 1546 Bacilli tubercolari : tipi co·m unemente presenti nelle lesioni ossee e .articolari )) 1547 )) Bibliog rafia . 15.55 )) Biologia : oomunicazioni v~rie 1562 Colecistectomi.a per calcolosi a ca Icolo )) emesso 1537 )) Cong iuntivite subacuta.: prescrizion e 1564 )) orrispo n denze 1569 Cuore: modificazioni n elle sclerosi tra)) cheali . 1553 • Cuore: scomparsa di un blocco comp~to . . )) 1554 )) Dacri()cistite: trattamento . . 1564 )) D otti seminali: fisiologia e terapia 1554

e

1

Ereditarietà di alterazioni dell' udito e degenerazione della macula . Pa.g. 1531 Glaucoma: trattamento medico )) 1564 )) 1556 Morte: come si sente Orchiepididimite gonococcica: roentgent erapia )) 1540 · )) 1545. Pinza cucitrice , Polmoni: gangrena oon spirochetosi in)) 1563: tensa dei t essuti . )) 15&3 Polmoni: malattie s up purati\e . Reazione di '\Tassern1ann: i11terpreta)) 1564 zione clinica Reazione di Wassermann: r i attivazione )) 1565 SABBAT ~NI L.: i1ecrologia )) 1576 Tuberc:olosi fa lse di origine naso-fa.. )) 1563 ·r1ngea . . . . Tuber colotici: sanatori e case di cura )) 1566 per- . . )) 1556 Varicocele sintom.at ioo

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la '"ista'1101 di t111'>,.f ., .,.,,,uc1 1 f rz~ f t> ltlclf 11lc1> se non In segalto atl ••lortzza:l.Jru 1crltta dalla re:laelo11e. B ~tttiita ta pllflfllkazloru di 1untl di eul &enza citarne la fonte. Roma - ~;tah. l'1po-L1t. Aru.w..n1 di M. wurr1N ". at:JuoLJ, .lted . resp.

-


, ( .J\NNO XXX\., FASC.

lL POLICLJXICO

1578 . .. .

3IJ

La nostra Casa Editrice ha or ora pubblicato : .

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LEZIONI E CONFERENZE DEL 1° CORSO DI TISIOLOGIA ..

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tenute sotto gli auspici della Direzione Generale di Sanità Militare nel Sanatorio Militare di Anzio, dai · ptoff.: G. MEMMO; E . MARAGLIANO; V. AscoL1; R. ALESSANDRI; A . DioNi s 1; E . MORELLI; A . Busi ; D. DE 'CARLI; S. Ricc1; R. C1AuR1; A. GERMINO; F. BoccHETTI • .. .. . Med. F.. BOCC H ETTI. Raccolte e coordinate dal Cap.

Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO.

Questo corso di tisiologia è il più importante di quanti fin ora ne son o stat·i fatti· in Italia ·;perchè vi hanno contribui to i maestri fra i più insigni delle varie Università del Regno. I n èsso l'ardoo tem:a della tubercolosi nei suoi vari problemi patog enetico, immunitario, cliriioo, bi ologico, ·terapeutico radi oloaico, vrofilattico, sociale e militare è stato ampiamen,te tr..attato con, vasta dottrina e sopratutt~ col pratico intendiniento di mettere gli allievi in condizione di poter dirigere wn r-eparto di a ccertame1~to dia gnostico, wn dispensario e di curare la tubercolosi. Questo voTrurne che viene· alla· luce in un ·mC"fTl,ento di graruìe attualità per la lotta contro la · tu bercolosi indetta dal <ioverno ~azionale s<11rà d1 grande utilità per tutti quei medici che saranno le fu.ture maestra·nze d ella lot t a stessa . Un volume di pagg. xVI-344, nitidamente stampato, con impressa, sulla copertina, la fotografia di S. E. il Capo del Governo, Benito Mussolini, fra i ricoverati del Sanatorio Militare. Prezzo L. 60, più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 50 in porto f ranco.

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Boma, • 20 Agosto 1928

A.NNO XXXV

}'ase. 33

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fondato. dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO· DURAN rf E '

SEZIONE

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PRATICA. .'

REDATTORE CAPO: PROF . .\TITTORIO ASCOLI SOMMARIO. -Osservazioni cliniche : G. De Nigris :· Una neurodermatosi che ritorna d'attu.a lità: l'acrodinia. .Note e con1tributi : R . .Sa.batu-cci : Oeeervazi001i sulla eura dei r estring.iimenti nretrali con s peciale ri.iiguard9 alla dilatazione elettrolitica. Dalla pratica corr·e nte : A. Salerni : Sur una •aipplicazione pratica meno nota della riand.m a.zione oon iin.iezione i·n tracandiaca. Sunti e rassegne : ENDOCRINOLOGIA : M. B. Gor.don : Il mixedema dell'inlf.anzia. - I. HOLST: Patologiia e terapia degli s'trum.i tossici. - tSIFILOGRAFIA: Wartlhln: Le vaxiazio ni della sifilide nei due sessi. - GALINDEz: Il tr.atta.mento antieifilitico negJ.i epatici. IGIENE: R. BINAGHI: L'echinococcosi. cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Coin·g ressi : Reale Aooa,demia di ~Iedicin,a di Torino. - Associwone Medica

Triestina. Società idi Coltura Medica della· Spez.ia e Lunigiana. Appu~~i per il medico pratico : CASISTICA: Le pa.ra.plegie. - La neura1gia oorvico-birachiale reu·m ati·c a. Un caso <ti ~tano cefalico. - TERAPIA: La garza-pomata in ·dermatologia. - Il trattamen.t o de11a pediculc.si · e della. ftiriasi. - Oontr.o ,il prurito. .- SEME· . I OTICA : La imi.swazi one della pressione del liquor. L'ipoglicemia negli epilett ici. - POSTA DEGLI ABBONATI. - ' V ARIA : Il flu.iido umano. ' Nella vita professionale : O.rona,ca del mo-vi.mento profeseiona.le. - Concorsi - Nomine, rpromo~ioni ed onor:iJficenze. · Nostre corrispondenze : Da Torino. · ·· Profili : V. Ascoli: B. Nocht. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

OSSERVAZIONI CLINICHE.

Apparivano eid·ematose e rosse anche 1e mani ed il nas9, m·a in grado assai minore. Nulla d i noteyole per il resto del cor.p o, all'infuori d j qualche ma•cchia r oseolirforn1e e di qualohe pomfo, simile a quelli delle comuni orticarie. · L'ammalata si lam.entava •di foll'te prul'ito alle parti co}a:>ite ed ai genitali .esterni, che apparivano anoh 'essi iperpigmentati, arro$Sati ed edematosi, di foto'.f.obia, rubbon°dante lacrimazione, sciaìorrea e -suidori profusi. Nelle due settim ane successive, sp.e cialmente in corrispon1denza degli arti .inf·eri.ori, si notò una tenidenza all'aggravamento dei sintomi sopra descritti· nuove bolle Si formavan o m.entre le più volumino~·e si aprivano lasciando allo scoperto le parti molli sottostanti, di c-olorito bruno-g;rigiastiro con evi·d enti segni di necrosi. . Pel'ldite di sostai:iza in s:fa~elo necrotico, interessanti però solo la pelle, il sottocu taneo e strati superfici·al.issimi del ~iano muscolare, si nota vano simmetricamentè negli s•p azi intel'ldigitarii e nella · faccia plantare delle artie-0lazioni m eta,ta;r.so-f~Jangiche d ~l 4° e 5° dito, bilateralm ente. A questi fenomeni si aggiunse anche una g·engirvite che 1rese i dènti tremuli B ·rnal!ferrnJ senza giungere però a provocarne la ca-duta. La:. paziente ·a ppariva in con1dizioni generali abbaistanza buone, p erò mangiava poco e, duran te il giorn o si mostrava sonnolenta, assumeva 1pose Gtrane nel letto e1d era continu amente imm ersa in profuso su.dare. Duran te Ja; notte invece era insonne,· si lamentava, ·àisturbava .le altre mala te, n1o-strava.$i irrequi eta, si . grattava e si masturbava furiosam.en te .'

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·CLl~lCA

PER LE MALATTIE :NIENTALI E NERVOSE

· DELLA R.

re I li) 1

UNIVERSITA DI BOLOGNA.

Una neu1 odermatosi che i·itorna d'attualità: l'ac1·odinia 11

per il dott.

GIOVANNI

DE

NTGRIS,

aiuto.

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w;to,

Il 2 gennaio del corren te anno, ebbi occasion e di visitar e n·ell'Istituto Medi·co-IPedag.ogiico idi S . \-iola in Bol.ogna una giovinetta sedioenne, certa Pr. Emma, afifetta da una singolare sindrome moirbosa: presentava una pronunci.ata tumefazione di ambedue i .p iedi, simmetricamente. Ivi la cute aip,p ariva li's·cia, lu·ci·da, di colorito rosso-violaceo e, . in corrispondenza dei malleoLl , :faceva distacco quasi n ett o con la pelle norn1ale 1delle gambe ed ·era inoltre· cosipars a di chiazze bluastre della grandezza di una }enticchia o .di un' u11gl1ia, delle quali alcune sc-omparivano alla pTessione, altre n o. T utta la s u1perifi Ci·e cutanea colpita appariva di·s seminata inoltre di bolle, alcune piccole come una testa tdi spillo, altre gran1di fin com•e un uovo cli gallina, ~·ipi ene di un li-qui·do si-eroso e, morfologicamente, somiglianti a qu elle del pemfi.go. La pelle era ca1da e più rossa n ella porzione pros~imal e dell 'arto co~pito , freid·da e cianotica n ella po1rzion e distal e; fortemente prurigi~osa e dol ente alla pressione. impediva assolutamente alla paziente cli stare in pi edd. 1

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IL POLICLINICO

1580

[ANNO XXX\i-,

F .~c.

33J.

della locale Clinica Pediatrica, avev·a presentato. Il sensorio però man.tenevasi general1nente .abbastanza integ.ro, nè in• questo periodo vennero un caso di una bambina di 4 anni e mezzo, afnotati !Particolari sintomi a cari.co del sistema fetta da una:_ sin°drome morbosa del tutto simile nervoso motorio all'infuori di una prevalente rea quella riscontrata n-el mio soggetto, e che in flettività del patellare destro e di un chiaro questo ultimo ventennio, diversi AA. avevano d.esegno di Ba.binski id.allo stesso }ato. Per circa un rr1ese e mezzo ancora tali sintomi f:Cfitto alcuni casi, saltuariarrl.en te manifestatisi .s i mantenneiro invariat·i, si da far ritenere essere in vari p·aooi, cui vennero dati nomi diversi come giunta la malattia in una fase stazion·a ria. dermatopolineurite, eritroede1na, neurosi vegetaPoi a poco a poco diminuirono i fenomeni subtiva, Pirik-disease, row beef hands and feet, e,. '.biettivi e obbietti vi, tessuti g·r anuleg.gianti · vennero a colmar·e le . non profonde per dite ·d i soquello C·h·e poi è rimast~. di acro1dinia. stanza e, nel corso di :un · altro mese, la raga:zza Il merito princi1pale della sua in·dividua~izza­ venne completamente a guarigione. zio.n e, però, spetita alla medici na Fram.cese che,. Complessivamente la ·evoluzione del quadro ora è circa un secolo, ebbe a studi·a rne oltre morboso si compì esa:ittamente in tre mesli. e, ·durante tale periodo, poco ebbe a. soffrirne lo stato 40.000 ca~i colpiti in forma ·epiderr1ica, e fu l<> generale di nutrizione qella 1paziente che peraltro Gharidon jr. ohe, al nome fino allora dato d'i si mantenne sempre apirettica. « male delle mani e dei piedi », sootituì quello Come esiti si ebbero a notare disturbi vagl1i della sensibilità, caratterizzati 51Pecialmente da più fortunato di acrodinia. parestesie, 1p ru·riti specialmente in cor~ispoi:id·enza La malattia però colpiva prevalentemente gli dei genitali est.erDi e zone cutanee iperp1gm·enadul•ti, di preferenza sol1d·a ti accasermati ed altri tate laddo,v-e eransi loealiizati gli esantemi. p .ermane tuttora una melanosi bene evidente in- individui che vivono oroinariamen·t e i:a. stabilimenti chiusi, ,p er lo più di sesso maschile ed teressante il dorso delle mani,· ed. in genere le in con·dizioni cattive di nutrizion·e e igieniGhe; parti -esposte aJl'azione Qella luce solare. ·Dal diario .clinico dell'Istituto , risul~a che la più tardi IPOi, nell' armata tu1rca an:che soldati malatti·a Ei iniziò con intens'a coifizza~ i la paziente robusti e ben nutriti. inoltre accusava mal.e ai piedi, formicolii alle ·L a $indrome esordiva con disturbi gastro-en·estremità, anoressia e aveva presentato anche . terici, anoresc:-ia, congiuntivite, catarro nasale, qualche conato di vo1n:ito. . . . , A complicare il qu8ldro si aggi ungono gl1 antumefazione del viso. Poi la pelle delle mani e tecedenti personali del soggetto che er'a stato ricoverato in quell'Istituto per deficienz·a ' menta.le dei piedi si faceva edematosa, rossa e cosparsa di grado assai ~picc~0 con :1ip0e:vol utisrr10 son1a- di macchie tl'OSSa$tre e. brune, di vescicole più o meno grandi ripiene di ltquido acquoso. Talora tico notevolissimo (statura ~netri 1,30), carattere evidente di insurrfici.enza poliendocrinà con speun esantema urticante si -estendeva ·disseminato ciale riguar·do alla tifoide ed all'ipoifisi e segni di lesione delle vie pirami•dali ·del lato , destro· per il tronco. Sempre si stabilivano iperpign1encaratterizzaita dalla accentuaziqne del 1 r~flesso pa- . tazioni localizzate- e diffuse accompagnate o setellare e ·dal segno di }3abinski,. , . , , , . guite d·a desquamazione. Si aggiungevano pare. stesie, algie, for1nicolii agli arti colpiti, .gli inDi fronte ad una sì com·ples~a ed insol.i ta ~in~ . fermi sòffrivano di agitazione, di iniionnia e dr tomatolo~a, più ·~he d~.~ .si~~R~i . pir~i:çida}~· ,,c~·r , ~µdori iprofusi. Per lo più tale sin·d rorne in 2-3 risultavano dalla anarnn,~si g{à esistenti pr~J}la ~. settimane si svolg~va senza alcuna elev.a.zione · non mi apparivano · pe'raltrc>" ~ond1~m~nt-a!mente 1 termica ed aveva 'ordin'.ariam.ente ~ esito in guam<>dificati, la mia attenzi<;>né venpe att1rata d8;llp. . i:i.g ione. · combinazione di vari ~intorni' di , o~dine vegeta. A parte l'età adulta dei soggetti che n e venitivo, agevolmente identifica}?ili nelle turbe .secre- .vano 1c olpiti, r è gran'de la analogia di qu·oota con tori e, vasomotorie e trofi~he ch e m~g.gior risalto . la sindrome descr!tta ul•timamente nei bambini facevano nel quadro morboso, e che furono con~ sui periodici dei diversi paesi del globo. Solo ~ validate dal reperto negativo del riflesso, pculo- come risulta dagli ultimi lavori apparsi in qt:J ecardiaco, tutte le vol.t e che· venne ricercato du- st'ultimo trentennio, oltre ai sintomi descritti dai rante la evoluzione della malattia, e. ~alle prove francesi a proposito della epi·demia del 1828-30, far'm aco-dinamiche che seml>re rivelarono uno ne ·sono stati rilevati degli altri e non meno irristato di tensione d1 ambéd'ue i sistemi vegetativi portanti, ·come. stomatite, gengivite, 1piccole emorcon prevalenza ora del vago, ora del ~~~pa~~co. ragie dal11.a bocc·a e dal naso; cistite batteri urica'.~ fJ'enuti presenti ooun'.que questi elementi insie~ :cia~osi 1delle mani ·e ·dei tpi'ooi e 'del naso, tu.' . me ai disturbi psichici, · all'inv·ersione dèl sonno, mefazione delle estremità senza edemi, desquaalla eccitabilità da un lato ed ai sintomi motori mazioni squamose, ' cangrene delle estremità in e distrofici dall'altro, si era facilmente portati a qualche ~so·; elevazione della 1p ressione airteriosa, pensare che i sintomi cutanei potessero essere tachicardia, leucocitosi, irritabilità, inversione del imputati ad una affezione nervosa, e tosto ml ritmo del sonno, fotofobia, iperestesie, algie, de1sovvenne che nell'adunanza d-el 19-11-26 della calcificazioni, dimagramento con prognosi però Società Medica di Bologna, il pl'Of. Francioni generalrr1ente buona. 1

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SEZIONE PRATICA

l'ergotismo e l 'arsenicismo potr.ebbero dare una • 1·a1e sintomatologia, molto v1c111a a quelle riscontrate nelle m.aLattie da carenz·a , indusse ali.Sintomatologia simile, ma è faci1e · n·el mio caso • escludere l'uno e l '·a ltro essendo l 'ammalata in cuni AA. ad attribuirla aid azioni tossicihe e di' un Isi ituto ed in una regione ove l'ergotismo scrasiche e vennero forrnulaite ipotesi di int06sicazioni da arsenico, di . avitamjnosi e di nor1 esiste, e, non -essendo stata •da gran tempo· .assoggettata a cure arsenicali. Si p otrebbe invoergotismo. Favoriva io sviluppo di tali ten·denze interprec·a re l.a 1Pellagra le cui manifes~azioni cutanee si avvicinano p·e:r molti caratteri a quelli da me tative l'assenza di .e levazione termica e la sc·a rdescritti, m·a è gran pezzo che ~n questi paraggi. sezza di reperti anatomo-patologici, dovuta pri11non si sente più parlare di ~esta malaittia nè cipalmente all'esito letale assi raro. Ma le appare •probabile · la ,p.r esenza di un'avitaminosi· 1 'ioor-0he istologiche eh.e vennero istituite sui pochi soggetti deceduti in seguito a mia.lattie in un soggetto in condizioni di. nutrizione più. che floride. intercorrenti da Paiterson e Greenifield, Byfield, Feer, warthin, Woringer, e particolairmente l'inRiman e aidulllqu e quale po:ssibile ipotesi , qt1ella· teressante reperto di Francioni e Vi.gi (3-2-28), di un agente iil!fett i vo, di un viroo, n e1Jrotropico, che n1ette in evi1d enza lesioni tipiche flogisticoche, pen·etraito nel meso·cefa1o attraverso il ri~o­ diegeneraitive circoscritte ad alcuni elementi ganf.aringe, ove h·a 1d ato lu ogo a i 1primi fenomen~ gliari dien•c efalici e caratteriJStici manicotti in fiammat orii, abbia raggiunto i cen tri v egetaperiavventiziali di natura linfocftoi·de a carico tivi . dei gangli del simpatico cervicale, 1Più ·a lteraTale ip ot esi già formulata dal •1Kujiper , è av.;.._ zioni .evidenti delle capsule surrenali, hann@> valorata in alcuni casi, dai repètti isitolo.g ici· e; risolto d -e finiiivamente la .q uestione a favore della. specialmente dà' quello più r~c~pte di Fl:ancio'ni1 r ipotesi, . già precedentem ente avanzata, che la, e Vigi. sindrome acrodinica potesse esse-re causata. d·a 1Circa la possjbilità poi ohe t ale- vLl'us patogeno lesioni organi·che del sistema nervoso central.~ di s ia proprjo quello della -encefalite epidemica,. . . origine presumibilmente i nfettivo. come ·a mm.ettono . , parecchi. AA . (Kuiper, Frani- " La analogia tra il complesso sintomatico; d~­ cioni ecc.):. e~~ è .ancora da ·d imostrarsi convin:scritto un s·ecolo fa id.ai Francesi, quello osservato .. centementé :· Setter ..anzi, . lo . identific a col ·v irus ultimame.n te sui bambini e qu esto presenta~o polqmiei'it'fcb .: l\.1a r j:d genere le osserv.a'z ioni in· dalla mia malata è .quasi per!fetto, nè ·P iù age,- . 1p!I'opo1si~9. .. son.9 çRs~. scarse da: non per.mettere uni volmente , scorrendo t utta la serie delle n eurodergiu dizi9 ancora si•Cl,lro e definitivo. matosi conosciute, si potrebbe rin-tracciare un' rulCerto ·è cb.e i' disturbi del sonno\ l 'interessa... tra torma mortbosa che più pe:riettamente calzi al · mento del sistema v egetativo, le localizzazioni • \

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caS<> mio. ,. ùell·e lesioni .i~tologi ch·e, ed il loro carattere son<> Solo 1'-età ·della mia paziente non s i a c cor~(ì anche tipicf ·d ella encef.a1ite epidemic·a Che tut. 1 COil laJ)reiferenz.a CÌ\e pare, ch e aJbb.ia Ja fprp:\,~ i ~· t~òta eSi·S't~ tf·a· n(Jl ie.· d.( ' clìi'':ogui Ìanto .qualche· attuale di acro·dinia nel colpire el e~tivame~te ,i caso viene ·s~gh4Iato, ma tale ~~miglian~a, anc he· bambini. Ma quan·d o Si pensi all ',ipoevolutismo · tenendo conto eh-e 1a malattia di Econ om o può somatico ed alla m entalità deficiente del mio · manilfe5tarsi sotto . glf ·a spetiti _piÙ · varii, è ancor8.! caso, paragonabi le a q uella di un bii:ibo di f> .poca cosa -~ per " accomunare l' una e l'altra sin· anni, ci si pu ò rend·ere ragion-e come il suo t <>~~ IClrome in · lina' 1 stessa etiologia.., tanto più che· ganismo nonostante l'età ed i caratteri sessuali\ ,... l' aerodinia è; tffia malattia ad esito assai benigno secon~arii già comparsi , poosa consi~erarsi .come e non dà mai '1uogo, .p er qu.el che mi consta, ai' infantil e. . ·· gravi e mu ltiformi · reli·quati che sogliono tenerAd ogni modo del gioco che può aver avutp dietro quasi ' sempre all'encef.alite epi1demioa1, . la costituzione patologica di questa fa~ciulla anche quando questa nel pe.r iodo iniziale ha 1dato· nello sviluppo della sindrome acrodinica, intendo scarsi segni di sè. Ad ogni ffi()ldç> qualunque sia . oooupairmi prossimamente ed in modo pit1 este.s oc il vfrus , ~sso . si dimostra ceTtamen te molto af~. e 1Parti.colareggiato. !fin è a quello ·i ·della encefalite epiid. per la elet- · All'analisi dei :s intomi, quel che colpisce subito , tività di Ìo~ali~zazione n~l sistema n erv.oso in1 l'oeservator·e è l'iniziarsi della malattia come un~ .· • · genere, nel meso-diencefalo in sipecie, benchè di · af.fezione rino-faringea, il che potrebbe far .p en- . · etiologia infettiva che sovrasti le · azione assai meno dannosa ; ed è imrportante per· eare ad una. • n0i, peraltro, l'aver o,rm·a i assodato che l'acrosuccessive polimorfe manifestazioni neuro-vege. dinia non è una neurosi ma un'affezion e squisitative. ' tamente organ~ca d ei centri meso1d iencelt'alici. r~ N~, da altra paTte sembra pil;l attendibile l'ippgolatori ,d el sistema v~g~tativo. tesl di etiologia toe.sicà. E ben y·e ro che 1

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NOTE E · CONTRIBUTI. tOsservazioni sulla cu1"a ·dei t"estringimenti uretrali con speciale riguardo alla dilatazione elrttrolitica. Dott. RICCARDO SABATUCC I ·i ) l1ir. Ul'Ologo deJ1'1lstituto r' isi-oterapico ·cli S. Gallican o. ·s eu1brerebbe cl1e sulla questione dei r estrin·gimenti uretrali n on rimanga più gran che da (}ire : es6 i sono ora1nai ber1 noti anatom o-.vutologica1neu te e clini-ca1r1en te ; la loro cla$Sifica.zione etiologica in infiamrnaturi, traumatici e congeniti è classi-e.a ed oram·ai defi11itiva; .e la :1oro cura è .saldamente stabilita seconido le varie 1in•di·caziou i : dilatazione graiduale (can1cìelette e BéniquéJ n elle forme pern1eabjli n on com'Plicarte; uretrotomia interna alla Mais onn·euve o divulsione alla Voillemier n elle forme ribelli alla dilatazion.e sempli·ce, o giù con grave i11i·ezior1e urinosa; uretr·o tomia ester11a (o· cistotornia sop rapubica1 nelle form e con riten zione eid irr1perm eabili anoh.e alle min1Jgie, $eguita pitl t ardi da T-esezior1 e e sutura 1dell'uretra caipo a capo n elle .s tenosi poco estese, o da resezione e plast1ca, s;>re\·j a cisto.tomia soprapubi·ca tertlporar1ea di derivazione, n elle stenosi molto e&tese . ·. A q uest i concetti si inf arina ogni giorno il cl1irurgo n-ella -cura delle 5tenosi uretrali e 1delle Joro più temiliili conseguenze, ritenzione ed infezion e; e l' armamentario oramài p eCTetto d i cui disponian.10, permette, n ella rnaggioranza dei casi, di otten er e briltlanti risultati. Tt1ttavd.a, siccom·e desi1d·erio costante di ogni chirurgo deve essere quello di r.aggiungere io scopo con minimi m ezzi, col rr1inor rischio d el malato, e il più t api1da·mente poss i.bile, riteniamo 01pportuno ·richiamare l'attenzione sopra un mezzo sussidiairio 1della dilatazion e graiduale, di cui abbiamo 1potuto fare larghissima es·p erienz·a perso11ale e col qu ale si 'riesce quasi sem1pre ad evitaTé ·1e operazioni cru ente, ri1d.ando all'uretra in breve tem po un cali·br o sufficien te. ·I ntendiamo parlare ·della dilatazion e elettrolitica: m eto·do po·co n oto da noi ' -e ·elle consiste . n el coact i u vare la dilatazione, a pplfca111do sulla 1B éni1qué intro·dotta n ell'uretra una corrente galvanica oprpoirtunamente 1dosata . .va da se cne il rneto·do è aip;pli·cabile solo se · è possibi]e introdurre n el canale un con1duttore •metallico si a 1pure m olto sottile: quindi S'olo n ei casi permeabili almen o ad u~a minugia, sulla qual.e p oi si :possa invitare una Béniqué di _calibro m~nimo t 5-6 Charr .) che sarebbe d'altTo~de _ impru1clente e molto peri.c olo~o intro1durre direttam ente anzich·è à la suite, cioiè col sussi'dio di t1na gni1da conduttrice. 1

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IL POLICLI ="ICO

Il ·m etodo di cui parliamo, è dunque la dilatazione €lettrolitica alla Desnos: e non 11a nulla a che vedere colla elettrolisi li11eare, i11etudo pericoloso ed abban donato, e che in f-0000 non è e.b e una uretrotomia interna in cui al coltellino tagliente è sostituito un in·cisore che divide i .tessuti col m.eccanism o 1della cauBti-cazione elettrolitica profonda. Come pure rnettiamo da ~parte la elettr olisi ·circolar e alla Neumann che Si applica non con una Béniqué comune, ma con una ·canideJ.etta sem irigi da isolante , ·sulla 1quale, a 5-6 cm. dalla punta, si trova un anellino m etallico eh.e è in comun1cazione colla sorgente di elettr iieità; in qu esto processo, i primi 5-6 crn. di -can1deletta che :son o coni·co-oTivari , si imvegnano n el r·estTingimento e· fanno 1da conduttore, fino a cl1e l'anello m etallìco ·vien e a contatto col punto '!'i.stretto per eset cìta:rvi l,·azione elettro1litica 1dilatante c·h e gli permetterà p oco a a poco di sup0rare ~'ostaicolo. ~oi non 1preiferiamo questo m etodo, 6embrandoci possi·b ile, data la pi ccolezza dell a ,p orzione metall~ca, id i esercitare azione causti ca ed escarotica per eccesso di 1densità elettiri-c·a; il che sarà più chiar o ·dopo quanto esporremo jn seguito. Stahilito qnin1di che noi intendiamo rilerire quanto a'Ppre~so solo alla iClilatazione elettrolitica su B•én j1qué in ti·eramenite nuda in tutta Ja sua lungl1ezza, e già introdotta nell'uretra, pass ia·m o ad esporre i dettagli di tecni-ca. M·a pTim a ci sia permesso aggiungere ohe i restringimenti uretrali n on son o il solo trion1o di .questo metodo 1di cura: ·direm·o di sfuggita ·di a ,· erlo applicato -con eccellenti risultati, rapi1di e durevoli anche in casi di s.t enosi r ettali (n aturalmente fibros e e non n eo1p·l as tiche), ·ed in ca.si •di ·dism enorrea dolorosa e 1di sterilità ·da stenosi del canale cervic·a le dell'rutero, eid inf1ne anche in qua1'cl).e caso di stenosi ·del dotto naso-lagrimale. La tecnica dell a -dilatazion,e elettrolitica è la seguente : e .eme sorgente di energia ci serviamo 1della corr ente galvanica forni.ta .dal gruppo motoredinamo ·del P antostat. Meglio sar-ebbe utilizzare la vera corrente continua fornita ·d a pile o da .acc:umulatorri : ma 'in pratica, con maggiore semplicità e con minori cuTe di manutenzione ' si rag1giunge lo stes-s-o s·copo. 1Con1e elettro1di di ap'.{)li1cazion e · s·~rvono: una lar.g a piastra umi-da posta sotto le natiche ·del ma_lato (elettrode in1di,flf.er ente, collegato, in questo .c.aso, col1l'anode); una Béni1qué introdotta n el_l'uretra fin o in ,-e.sciica (e1ettro1de attivo, coll.e· gato col Katode). QueGta Béniiqué si introduce _.d irettamen te se ·di num ero abbastanza alto (15-16 rQ barr. in $U), o, come 'fu detto, sulla •g uid·a di un a minugia con1duttrioe a vite, se di numero basso. In genere, la dilatazion€, n€i restringi1

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SEZIONE PRATICA

menti forti, viene cominciata in troduce11·do i1ella ipri.ma seduta una Béni!qué molto sottile (n. 5-6) che, ordinariamente, riesc·e a l)assare abbastanza bene. La Béniiqué viene i11trodo~ta per circa 20 cm. nell'uretra (m.e ntre la filiform e conduttrice si rlipiega in vesctca) e vien.e e~ternamente collegata col IPOlo n egativo 1dell!a soTgente. :Nianovran1do cautamente i1 reostato, si comincia a far lJass are la corrente. Per ·dissociazion e elettroliti1ca del cloruro di s odio dell'organismo, si ha formazione ·di soida caustica sul Katoide (Bénitq ué) e idi aciido cloridrico sull'. An·o d·e (g·ranide piastra dorsale) . Tutto ciò aV\·iene per un complesso di rag·ioni che qui sarebbe fuori luogo ·esporre ·dettagliatamente. Basterà ricordare brevem ente ch·e il corpo umano può consi1derari:i come un granid·e elettrolito, cioè .com.e una soluzione di cloruro di so1dio. Secon1do 1a teoria di Arrhenius, gli elettr-0liti sono sostanze che si sciolgono nei solventi. in modo tu·t to particolare; e cio1è, oltr·e la 1diflfusione delle molecole n el .solvente, avviene anohe una frammentazi·one di queste molecole in particelle più picco1le, frammenti dii molecole (ioni) che possono eS$er e costituiti ·da u11 solo atomo o da ,gTu1p1p i •di atomi. Quindi, una soluzione di un elettrolito contiene contemp oran eamente molecole non 1cli.$sociate e molecole dissoci·a te in frammenti. Questi framm enti , all'atto $tesso del loro distaoco della m-0lecola mwdre, si caricano di ~l ettricità, ed ogni frammento a:ssume caric·a di segno contrario a quella dell,altro che faiceva parte d ella stessa molecola : coiSì la m·olecola del clor11ro di sodio Na Cl, n el fI"ammenta:rsi, fornisce due ioni: uno ~a carico di elettricità 1 positiva (Kat jone) : ed uno Cl carico di elettricità .n ega·t iva (Anione). Questi framm enti ·d issoci·a t i no·n hanno alcuna a.ffinità chimica: non tendono nè a riunirsi, nè a combinaTSi ai corpi vicini : così il Na ed il Cl non attaccano l'H 2 0 del solvente, col quale potr.ebbero formar e soid a NaO•H ed aci,do cloridrico HICl, liberanido H eid O·: la carica elettrica che essi hanno, s o1d1dilSlfa, in .u n certo mlQ'do, tutte le loro aflfinità. chimi0he, e li r en1de in eriti. Questa framm en tazion·e •delle molecole ·aumenta col cr escere •d,ella dilruizione: nelle soluzioni ,diluiti'S Sime (es. quel1'e omeorpatiche) !forse non ci sono rpiù mol.ecole intier e, ma son o tutte frammen tate. Se ora fac ciam o passare u.r ia corrente g·alvanica in una s oluzion e el·ettrolitica, immergen·do jn essa i due ·elettrodi rud un•a certa distanza uno dall'altro , ·avrverrà :subito qu esto fenom eno: i frammenti di m olecola (iche, come ·dicemm o, son o carichi di e1ettricità) $aranno respinti •dall 'elett rode ·di s egno uguale e sarann o attratti d.a quello di segno contrario s'u l quale si preci•p iteranno , scari can1do su cli esso la loro cari ca eleitrica. 1

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P·eridu ta la catica che lo .. aturava e lo sod1disifaceva, il '.f ram.ento di molecola riaicquista tutte le sue en.ergie ed a11finità ·Ohimi:che, e si combinerà col metallo dell' elettro de se ciò è p ossibile, o si combin·er à coll'.a;c qua 1del solv·ente: e nel e.a.so della solu zion e idi cloruro di so•dio , il frammenito Na carico di elettricità positiva (Katione) sarà respinto daìl'elettroide .positivo i(an o·d·e, .g rande piastra ·dorsale) e si precilpi1ter à ·verso i l negativo Kato·de-Béniiqué) che lo attrae: ·q ui.v i scarica la ~ua elettricità, Ti:divi·en e chimi•came.nte attivo, e 6i combina coll'·H 2 0 •Clel sol1ven te forman·d o so d·a causti,ca e ltberaniclo idrogeno:. 0

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Na I fram1n·enti

+ H 2 0 = 1NaiOH + H e.i ·carichi di el·ettricità negativa

(Anioni) intanto compiono la straicla inYersa, s.i rprecirpitano sul ·p ositivo, e quiYi 'formano acido cloridrico, liberanido ossigeno : 2 Cl + H 2 0 = 2 1RCl +O

I 1framm.enti di m.oJ.ecola, al pa.igsaggio della corrente, sono p ertanto animati ·da movimenti vivacissimi dj repulsion e e di attrazione v erso gli elettro1di. Cjò 1h a fatto -dar loro m olto propriam ent e 1da Farruday il nom e di i oni \Lov = colui cihe va = viagg·iatore) don de 1poi tutta la terminologia di ion izzazione, ionoforesi, ion oterapia, ecc. E n on bisogna credere ch e 1qu esto viag·giare degli ioni si·a una co11cezion e ·t eori·ca; esso è una realtà 1dimostrata 1da molte e1s p.erien ze probative (Hittorf. .Chatzl{i-Euscl1--Le•duc) e ancl1e da. ricerch·e del ·n ostro 1Gl1ilardu cci c·h e .dimostrò al microsco'pio la presenza ·di gTanu li idi metalli ionizzati nelle cellue prod'ond·e d ei tessuti e p erfino a (i~an­ •de 1distanza , n el r ene, trasportativi d·alla corrente circolatoria. Chiu1den1do qu esta parentesi, necegsaria per la compren sione ·del fenomeno, torniamo alla t,e-cnica dell'aipplicazione. IL 'a·ci1d·o cloridri co che s i forma sul polo , [positirvo (gi"an·d·e p·i astra 1dorsale) non esercita alcuna azio·n e, rperch1è, 1data la gran•de superficie dell'elet tr ode, la .densità elettrica per cml è minirn•a, e n on si .p ossono verificare azioni caus ti·ch e coll 'intensità che si utilizza. Inve·ce la soda ca ustica cihe s i sviluprpa al polo n eigativo, esercita, per la limitata s uper,fici e di con~tto fra Béniqué ·e parete uretrale (•densità ·elettri:c a molt-0 più forte iper cmq. ) una azione evidente, sia in superficie della muc o~ a (azione polare) sia n ei suoi strati più i)rofon1di (azione p eripoiar-e) : quindi ramm ollimento 1dei tessuti -e fibrolisi del tessuto .compatto ohe costituisce il r estringimento. Ora, occorre esattamente ·dosar e la corrente, in mo do d a ·evit·a re assolutament e la formazion e di un'escara da bas e n ell'uretr a e idi un' escara da aci·do al dorso. •L e r ic er-c he sperim entali •di Desn os 11anno sta1

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LL POLICLINICO

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bilit o c11~e i pericoli idi erScarizzazion e cominciano q uando si rupplica su ogni cm~ idi superfici.e una quantità id i elettri cità ·di Coulombs 1,5--2. Ri1coridiamo che il 1Coulomb è l 'unità di quantità di corrente e che 1 1Coul. è ugual e a 1Jn a mpère .ohe .pa:ssa per un secon1 . do: 1

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Quantità = Intensità x Tempo

1La nostra e6perienza in proposito è aJbbastanza vasta, e il nostro convin1cimento è ib·a>sato su molt.e oentinaia di c·asi trattati sia nell'arnlbulatorio di s. Gallicano, sia privatamente. n .e1 re.sto, alle con clusioni favor·e voli sues1poste, noi arrirvammo 1d01po aver tentato ancl1e .altre vie ed altri mezzi sus•si1diari : sp~ecie la termoteraipia ·uretrale, sia 1colle sonde rilscal dabi·li .di Kob,elt, sia colla diatermia uretrale : meto·di cl1e, pur dando risultati a'PipTezzabili, e sempr e superiori a quelli della 1dilatazione semtpli1ce, tuttavia vennero da noi abb,an1do11ati nella cura delle stenosi, per le ragioni c·h e seguono. La termoterapia colle son1de di Ko,b·elt è poco pratica, specie per le cur-e c'h·e Gi fanno in amibl" . latori afif ollati, pel t·r01ppo tempo che assorbe. Occorrono non mè:r:io di 3/4 ;d'ora, e talora anche di più ;p er ogni sedut·a : il riscald·a mento 1e11e sonld.e, colleg·a te coi morsetti del·1a Caustica •del P.a.1.rtostat è m olto lento, e ri'ohieide molti minuti ,p er ra:ggiungere la temiperatu·r a ed\fiicaice: questa lentezza è rdovuta non a 1difetto dell'apparecchio, ma al ·continuo r aJffre'dldamento delle $On1d e per opera ·dell'attivissima circol.azione sangutigna del manicotto vascolare che circonda 1'uretra, Ja quale ci~colazion e, .come quella id i un termooi.f one, asporta calore dalla· sorgente, iper 1diiflfonderlo a tutto il corpo: n on è raro inrfatti v ed e.re il paziente ,sudare cvbbonrdanternente durante l'appliicazione , -ed un termometr o posto nell'.ascella segn·ar e temiperature s uperiori alla n orma. Questa continua sottr·azione di calore r enide m en o efificace e più lun.g.a l'applicazione: e ciò spiega !il.nche perchrè durante essa si possano rag;giung.e re tem1p erature looali di 55°-65° (temperature segnate dal termom etro elettri co inserito nel circuito) senza ch·e il malato aocusi f.ensazioni m olto moleste. T·ei:mperature così alte non po·ssono es.s ere r a;gg·it1nte ·colla. diatermia nella quale il meccanismo idi .riscal1damento è ben diver$o, e nella qualie, a 45°--46° per l'uretra rprof on.da. e ,a 42°-43° per l'uretra pen1dula, l'infermo avverte già sensazione di calor.e molto forte, che imipeJdis·c e d i progredi,r e. ,N~Th' applicaziione 1diartermrca :mratti, l'é1iettJI"ooe uretrale r esta freddo, e il calore Si gen·e ra nell'intimo stesso d ei tessuti, per ef1'etto Joule, cioè per t ras·f ormazon e termica dell'energia e1ettrtca ·O smllante che .attraversa il col'!po ,. il quale funge rd a resi~tenza. L'asportazione di calore da parte 1della corrente circolatoria, ha luogo certamente anche .colla diatermia , eid anche qui si ·possono osservare su1dori e teID!per,ature ascellari superiori a 37°· ma il fenom,e no è certamente meno intenso ' . in questo caso di tessuti intiroam·ente riscaldati, anzichlè n ell'altro ·di tessuti . risc·a lJdati solo in supenficie per cont atto con un cor.po caldo. ..\nCh·e p er la diat ermia v·algono le stesse ragioni di orridine .p ratico già esposte per le Kobelt: jstru0

il che si esprim e colla n ota formula: Q = IT

In base a questi ·dati, è p ossibile utilizzare una corrente ·che, pe! in t ensità e durata rimanga molto al disotto. .d elle dosi pericolose, pur epieg1an1do an1cora azioni u~iii fibrolisantj e ·dilatatrici. Com e tipo ·di applicazd.one corretta, valgia l'·es·em• pio seguente : Bén tqué n . 20 Oharr. intro dotta p er cir.ca 20 cm. n ell ' uretra; la supe:nficie di contatto ·aipprossimata .f na elettro1de e mucosa uretrail e iè quindi di circa 1cm2 40 (~u1Perfi1cie di un cilin1dro alto cm. 2-0 e la cui circon rfer enza base è 1data approssimativamente in mm ·dal numero della filiera Gharri1èr e); intensità 1della corrente (letta sul milli,amperometro) mjllj a mtpièr·es 10; durata dell'app~i c,azione mint1ti 10. Donde si ·d e1duce colla formula . sud·d ett a 1 un~ qu_antità di elettri1cità ·di 6 Coulombs ( amp·ère~ 0,010 x soo-0rudi 600 = CouL 6) e qujn,di la densità elettrica per cm 2 è di Coul. 0,1'5 (6: 40 = 0,16) 0 1S1Si·a una dose 1dieici vDllte più balssa d ell a m inima peri,c olosa. Colle Béniqué più pirccole o pj1t gross·e, o più lunghe o più corte. i 'dati idi questo esempio variano naturalm ente in ·p iù o in meno '5ia per intiensità sia per t em1)o; ed ogn uno potrà farsi un·a p j1ccola tabella p er un orientamen to r.apido: ma il lar~o margine if·r a le dosi impiegate e qu elle causti0h.e, permette, an cJ1·e sen za tabelle, una notevol e lj1b ertà di manovra senza alcun perico1o. I risultati idi .queste ·aipplicazioni ber1 d osate sono v eram.ent·e brillanti, ra;pjdissim1i e durevoli n ei res~ringimenti infia1nmatori : m9lto più modesti in quelli rc icatriziali e in qu·e lli congeniti n ei quali 1'1 'dilatazione ordinariamente pro·g redisce male, lenta e stentata, e, ad un certo 1p unto si arresta, per r eg·r·edire r a:pi1damente se si sospende la 1cura. In quelli blenorragi-ci invece, fino dalla prima .seduta s i .f anno passi .da gigante, le Bé niiqué si succedono una all'altra lubrificate d alJa soda che si forma , .e n on è ra·r o il ca.so di portare in s oJ e 2-3 sedute un restringimento !filiform e a1d un rcalilbro di 16-18 e di poter poi, IPOCO a p oco, saJiTe ai n11merj più alti. L e sedute sono isettimanali, o anche più rare in caso di ·r eazione un p o' viva , il ohe è ecceziona~e; ed il malato ohe era 1 prima ·della icura fortem ente 1di.suri'CO, ve·d e già fin o. rdalla p rima apipli-cazion e. fortemente dimin1..iite le sue sO<ff·erenze . 1

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J11enLario costoso, compli'cato e 1delioato, necessità di una vigilanza ?-ssi1dua, applicazioni che richie·dono molto t empo. 1I risultati, del .resto, pUI essen1do buoni, non .sono SUJPeriori nè colle Kobelt I)Jè colla ·d iatermia, a quelli ottenuti m olto più facilm·ente colla dilatazione elettrolitica, ip er cui noi è a questa che diamo as•$oluta .Pre'f·erenza in ogni c&so. Quest€ cure dilatanti ci hanno 1permesso nella maggioranza dei casi .di ri1dare ra•pi'damente e 1durevolmente all'ur·etra un· calibro slllftficiente .alla su,a normale funzion.e, e di evitare l'ur·etrotomia interna anche in casi in cui questa sem.brava inevitwbile. L'uretrotomia interna, secon•do noi, va riservata a gu·ei m·a lati con urine fortemente purulenite, nei quali ogni tentativo di manovre ·e n!douretrali è $eguito 1da febbri con briv:iido intenso ..ed· alte temperature, op'Pure a quelli già febbricitanti iper grave inJfezion·e urinosa già in atto. 1In questi malati l 'uretrotomia interna ha rapird amente ragione della f.ebbre, e v·a eseguit a col1 'istrum·ento ·del il\!Iaisonneurve. :Noi abbiamo da m olti anni già <llbbandonata la divulsione al1a Voilleniier: e su questo argomento ci sia permesso soffermarci per po·co: 1'a qu·estion e, almeno ..qui in R oma, 1PUò presentare qualche interesse. ·Negli O&peidali di Roma inf.atti, fors·e per influenza degli insegnamenti .del Durante (Pat. chir. vol. J1JI , pag . .981 .e sogg. ) la ·divulsion e è stata <per lungo temp·o 'Preferita all'uretrotomia, ed anzi, questa è .&tata .consi1derata come a1quanto .Pericolosa, quella inv ece, com e meno grave e più semplice. E noi stessi, nei lunghi anni ·p assati -com·e cl1irurgo negli Ospedali di Roma, seguendo 1a corrente g·en erale, abbiamo avuto oc'Casione ·di praticare più centinaia di divulsicmi, e solo .qual'Ch-é dozzina di uretrotomie intern e. Con t1n'esperienza p·ersonale co·sì vasta, pos'.Siamo dire ohe la divulsione uretrale cal1degg.iata ~dal Durante è una o~tima operazione, e non è -punto così brutale ed .antichirurgica, e così /I)eri<:olosa, con1e pretenidono i mOlderni specialisti, specie qt1 elli di s'Cuola francese , i quali inten1dono relegare .questa. opera~i-0ne fra le anticaglie del passato, criti•can·dola .acerbamente, o anche ·non parlan1done afifa:tto, come si v ede in modernissimi e1d eccellenti tr·attati di urologia i quali iparlano solo della uretTotomia, e tacciono .com-pletamente dell:a vecchia divulsione. Noi, p·er nostro conto, abbiamo arvuto ·ectcellen.ti risultati immed~ati dall'operazione ·di Voillemier, del il1tto para·gonabili a 1quelli dell'01perazione rd i :Nlaisonneuve, e non trovammo quindi giustirfi·cata n è la 1cattiva fama che quest'u1tima si ·era ~reata nell'ambiente chirurgiico romano, nè l'ostracismo ·delle scuole moderne per la iprima. ·1 dl1e m.etodi, secon•do noi, com e prognosi immediata, si equivalgono 1p etiettamente. ·Certo , la 1

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SEZIONE PRATICA

uretrotomia interna è più ·delicata, .e deve essere eseguita con buona tecniica, ed il coltellino non si ·deve appro1fondire troppo fino nell'uretra posteriore, dove non c'iè nulla .d a tagliare, e 1do v·e una inci~ion,e può essere fonte d i .g ravi emorragie (con1duttore dell'uretrotom·o mantenu.to quasi verticale, e mai abbassato rfra 'le cosce d el malato). I restringimenti blenorragtci i.nlfatti, sono sempre anteriori, avanti allo sfintere tBtriato, e mai post eriori: nell'u,retr.a posteriore la blenorragia non 1dà mai sten osi per la mancanza in .questa z-0na 1del cor1Po spugnoso uretrale: quiVii si trovano solo i r ari restringimenti ~icatriziali traumatici, provo'.cati da f e-rita acci·d:entale ·o chirurgica, o da caduta a cavalcioni su corpo contundente. ,Ma a·d onta di tale eguaglianza di prognosi immediata •delle du·e oper·aZioni, noi, come dicemmo, alblbiamo, dia molto tempo, 1del tutto abband onato la dtvulsione; e ciò ~ er una ragione m olto più is·eria : ci siamo infatti convinti, .e la nostra convinzione r:iBulta da lunghe serie di m.alati operati e seguiti, che i risultati lontani sono molto diversi nei due metodi. Infatti, dopo la divulsione, che in for11do non è che .un a dilatazione :forzata rapi1d·a ·dell'uretra, e che talora non la;c.era nulla, ma sfrutta solo l' elasticità della stenosi, !'·i nfermo resta quasi sempre di poco avvantag.giato ed .è costretto a continuare le sue dilaitazioni graiduali periodiche e frequenti per tutta la vita, sotto 1pen a, se le sospen·de, di ve. idere la sua stenosi raptdam•ente -riprodursi e più grave •di ·prima; 1doipo l'ur.etrotomia invece, la quale produ·ce una in·c ision·e longitu•dinale che poi, sotto l'azione •della sonda a 1perman,enza sl •trasforma in una in ci&ion e tras,·ersale, e quindi potrebbe quasi paragonarsi iaid t1na plastica all·a .Mickulicz, i postumi lontani son o molto più fa' ' orevoli : nella maggior.anz·a •dei casi, 1dopo 1pochi giorni ·di sonda a rpermanenza, e dopo poche d ilatazioni successiv:e, le quali obbligano la ferita operatoria a r iman ere diste$a in senso t rasversale e poi aid epitelizzarsi a spese 1del1'a mu co8.a ciTcostante, si ha un .v ero e perma11en.te aumento ·di ·calibro a livello •d.ell'antica stenosi, ·sicchiè più che un'assidua cura succesisiva, basta eSoercitare una sorv.eglianza a periodi molto più lunghi, anahe di m olti m esi. E, per lo più in questi controlli si ha 1a so d1disfazione idi con5tatare ·che il calibro dell'uretra è rimasto tal quale era nella seiduta IP'I'ecedente. Ciò si verifica co11 maggior frequen za in qu·ei casi, nei quali, JJer ragioni speciali, la son·da a permanenza dopo 1'0 per.azion e, fu mantenuta per molti giorni anz·i ch è per • le sacr·amentali 48 ore. 1Ci semtbr.a. rc he queste consi1derazioni, ·desunte da osserv.azioni esatte e numer ose, siano più ch e su:ffi'C ienti p·e r d ecidere in mierito a1la preferenza da dare all'uretrotomia. anzicn è alla divulsionE>. 1

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IL POLICLINICO

DALLA PRATICA CORRENTE. \

SANATORIO CROCE ROSSA DI CUASSO AL MONTE (VARESE)

Direttore inoaricato: ·Prof. C.

BARTOLOTTI.

Sui· una applicazione ' pratica meno nota della rianimazione con inièzione int1·a. ca1·diaca. Dott.

ALDO ' ALERNI,

capore·p arto.

P . C. ann i 40, fa parte del peIBon.a le dell'I sti-

tuto. Nell'anamnesi remota il fatto più saliente è la infezione malarica con tratta in Albania nel 1912. M.en tre la f.orma inizia.l e l1·a a vuto · i caratteri clinici ed ematologici della estivo-.a,utunnale, con .note .p iuttosto spiccate, le sue r ecidive hanno sempre rivestito un carattere a ssai mite e si sono e5aurite in m odo spontaneo senza l'uso del chinino. ,L'ultima r ecidiva datava da ormai qualche anno. P·er tutte queste ragioni, era, ad una prima imp:res·$ione, m1en o ch·e m·a i presumi·b ile che fo&se da imputar e all'em atozoo il ,quadro clin ico, in sorto in modo a cuto , dopo ai.cuni giorni di malesser.e, jJ m attino •del 18 nov. 1927: .cefalea frontale a tip:o tr rufittivo, astenia p:rofon·da, doloci addominali .diflfusi, sing.h iozzo, conati dt vomito, algie lombari ed agli arti inferiori. Tale, l'inizio del quadro. Nel breve giro di pochi m inuti si ·sono ·a ccentuate 1e n o.te a cari.e o ·dell' a1>- · parat o car·dio-vascolaxe : polso ·&empre più piccolo .e. frequente , aritmico, pal lore estremo del viso, c ianosi delle J•a bbra e delle mani, impossibilità' a tenere la stazione er etta; anch·e d·opo sdraiato, a ,cosci.enza ottenebrata, l'in fer mo ha -0ontiniuato .a soffri.Te per dolori violenti all'addome ·Che lo .costrin.g evano a tenere gli arti fle ssi . s-ql bacino. Il p ols·o ha finito coll'es·sere qu·a sl impercettibile ,e poi è svanito del tt1.t to; i toni catdiaci 6ono scomparsi, la co.r nea si è opacata e ra·g grinz·ata, la cianosi dell·e m ani $i è estesa aig1li avambracci. Questo .dramma, a decorso quasi fulmin eo, s i . ·è 1Svo1to in località a1quan to lontana dal Sanatorio; quindi per avere i presidi farmaceutici ne~essari si s ono •dovuti ·attend·e.Te ci rc·a cinque minuti rpri.mi. Ed allora si è pen's ato ch·e l'unicH r isorsa ·da tentaxe, in tali condizioni, fosse l'iniezione intraoardiaca di adrenali11a, e se n e s ono intro dotti 2 eme. di 50l'llzion.e al millesi'q10 ne I ventricol0 sinistro, praticando la iniezion e con a·g.o da pneumotorace sulla p arasternale al quarto 51Pazio intercostale, con direzione per.f ettamente verticale. ·Qui no11 è il caso :di dire 1quello 1Che è accaduto poi, perch·è le vicende di una :rianimazione cardiaca sono già state d·8$Critte da numer osi autori. Merita inv·ece di essere registrato ·q uan to segue. Un'ora dopo la rianimazione cardiaca la temper atu ra del soggetto non raggi-ungeva ancora i 37°; il clte fa .p resumere che durante il collasso cardiaco foss e ancora 1più b,assa. Vi•cev.e.r.s a, n el lo ste~o gi orno e n ei seg·uenti , si sono avute pir essi·e elevate (fino quasi 4()o) m entre in terza giornata la temperatura non è giunta ai 38°. "~·d altro coll·ega dell' I ~tituto }as.cio il compito 1

(ANNO XXXV, FASC. 33 j

di narrare quello cll-e è aiccaduto dal punto di

vista clinico. 'lo qui mi li.mito a ·d ifI'e 1Cl1e in 1queste tre giornate l'esam e del sangue ha •dato un r eperto l eucooitario comune a molte malattie acuite, ma n on· ha fatto rinvenire l',emat ozoo d·ella malaria. ·Questo· invece si è r·eso evtdente in un iSecondo esame; da allora , isti.t ui.t a la terapia 1Chininica, la tem1)eratura in pochi giorni è caduta ed il pazient e ha ricup erato il primitivo ben,essere. Ma prima cl1e questo avv.eni$Se, quando il chini.no si somministrava già da. qualche 1g iorno, si- èrip:rodotto jn m in iatura il dramma, con il quale il qua clr o m orboso si è ~perto (cefa:lea , d·olori addominali ditìfusi, iposi5tolia, vomito bifiare) esauritosi in poche 0re dopo alcune i11iezioni di· adrenalina. 1

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commento è tutto nella storia clinica; la qual e porta ad una s:,erie ·di .considerazioni, di cui sottolin eo le p:rincip ali : 1) :E: poss·i bile aver e una sindron1e da iposnrrenalismo ·a cuto di ti1p·o :p1seu:do-peritonitico, anche in .casi di forme mal,ariche clinicamente· n on gravi (r ecidiv·e miti, .e spontan eamente esat1rientesL effica·cia d:eJ chin·i no p er os nella fase a cutaj. 2) Il collasso 1cardiaco non è determinato da 5toppage parassitario dei· vasi cardiaci (iassenza di ematozoo nel sangue circolante), nm. da una azion e generale sul sistema vago-.simpati.co (sindro1n e p·seudo periton itica) determinata da qu·el fattore to~6i co d·el pax·a ssita malarico cl1e noi,. ancora oggi, n on ,conosciamo. 3) La prova f armaco-dinarnica viene a confermare l'1esistenza dell'iposu:rrenalism o ed asurr enalism·o, già nota .del resto nei suoi detta.gli p er numerosi lavori sopratutto ital:iani; ed in una forma così lumin os·a •Ua p oter$i considerare come u n experimentum erucis. Nella seconda pouss-ée iposurren-alica infatti 5i è avu-ta, do.p o la sommtnistrazione dell'adrenalina, ' non solo la ripxesa del tono cardiaco, ma Ja &comparsa imm ed·i ata e d·e finitiva della sindron1e 1p sel1do-perit onitie-a:~ Il

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Da un punto id i vista prati.c·o non sarà male :ricord·ar.e ai ·c olleghi , ehe eser citano la prof essi on e in zon ;:i m alarica, sopratut:to in territori• di perni ciosa, l a: possibilità d'i nn deficit 5urrenale, in particolare· nelle· foFme· est:i:vo-aiutunnali e 1perni·ciose. ~on di rado l'i1posu:rrenalismo apre il quad·r o morboso, come n el nostro infermo ; talvolta invee.e appare lun g0· il su0 d·e carso. Cl1i l1a pra tica di malariéi sa com1e questa seconda evenienza sia la m en o preoccupante, in qu anto l'inf erm·o è gin soJttQJ I1 a:zi:one'. d1el ebinino. e quin di 1

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[ANNO XXXV, FASC. 33]

v·i ene ad essere diminuita la to6sicità della forma morb·os·a . Ma la prima Pvenienza invece è gen·eralmente - fune.sta; sia per le distanz~ dai centri ospedalieri, sia per la scarsa es.p erienza sulla rianim azione cardiaca, m olti malati ' si p erdono, che ,potrebbero •essere ricuperati con -u n intervento, il quale non 1presenta mai difficoltà tecniche ed a;oqu11sta ogni giorno piì1 diritto di entr are nella pratioa oorrente medi.ca. Cuasso al Monte, febbraio 1928 anno VI.

SUNTI E RASSEGNE, ENDOCRINOLOGIA.

Il mix edema dell'infanzia. (M. B.

GORDON.

American Medicine , gennaio 1928).

Le con·dizioni derivanti da insuffi1cien za della ti-rotde possono essere così ra,ggruppate: 1) ·Ci'etinismo en.demico. 2) Mix.edema dell'infanzia. a) mixe.dema congenito; b) mixeidema infantile; e) mix~dema giovanile. 3) Mixeidema de.gli aidulti. 4) l\itixe•dema po·s toperatol'io. 5) Ip otiroi1dismo dell'inf·anzia. Il ~reti11ismo end·emico ba particolari caratteristiche cliniche e si .differ enzia sopra tutto 1Per il fatto che esso si veriftca in dete'l'rruinate località, specie in Europa. Il mix·eden1a dell'infanzia è -stato st·u·diato sopra tutto in Ameri1ca , ·dove è registrato il maggior num.ero d i -ca$i. Oltr·e che ,p er il fatto di n or1 essere endemi1co ma spora-dico, si dif· ferenzia dal cretinismo endemi-co anatomo-paito· lo,g icamente e clinicamente. Il mixe dem.a congenito è un'a:fif ezion.e molto rara, caratterizzata dall'assoluta mancanza della tiro•i1de. La sintomatologia clini.ca è presente fi n dalla nascita; i bambini sono tutti idioti. Il mixedema infantile comip.rende quei C3$l nei quali le alterazioni della tiroide, che p.u ò' es5ere atrolfizzata o i.p evtrofizzata, prreesisto·n o ·a l parto, ma permane ancora •del tessuto funzionante di questa glan•dola. I sin·t omi clinici comtPaiono tra i 2 e j 5 anni di età. Il mix·e dema giovanile si verifica in ragazzi sviluppati regolarm·ente, in seguito a tiroiditi acute n·el corso •di u n 'in·f ezione, c on la coniseguente atr ofia progressiva della tiroide. Fu stu1diata la fr equenza della tuberco1losi, delle neurop·atie, delle psicopatie, dell'alcoolif:mo, delJa coniSanguineità, della sifilide e di altre condizioni degen er ative n ei genitori dei 1

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SEZIONE PRATICA

bambini affetti da mix edema S<poradico, senza però venire a constatazioni conclu$ive. Le manifestazioni cliniche del mixedema del1' infanzia dipen-dono dalla quantità di teSGuto tiroi·deo ancora fu11zionante e ·d all'età n ell a quale la con.dizi one si manifesta. Nel tipo infantile l'inizio è pr·eCO·ce . Al parto il neonato ~ppare norm•ale, ma presto si n ota ohe il bambi110 non ~i comporta n ormalmente, non prende il latte, raramente grida, è più o me.no apatico, è in ritardo .nello sviluprpo fisico, nella ·d·entizione, nel cam;m!i.n.ar.e, n el parl-ar.e. Lo svilu ppo s·cheletrico generale è alterato. I disturbi ·d ella m entalità vanno •da una m arcata •deficienza psichica aid una lieve anormalità: spesso l.a de-ficienza si rjle.va solo quanido iJ ragazzo va a scuola. Nella forma giovanile il bam1bino nasce e s1 sviluppa normalmente fino a ch e non è colto da un 'infezione acuta o altro pro•cesso acuto che ipro·du ce una tiroi.dite con conseguente atrofia dell a glan•ctula. I sintomi della disrfunzione tiroi1dea pos sono ap·p arire imm·e·dia·t amente ed acutamente o a distanza di tempo ed in mo do insidioso. Le affezioni che possono iprovo·care la tiroi1dite sono: la scarlattina, la pertosse, la di;fterite, la pulmonite, l'itterizia, il colera infantum , la gastroenterite, l'insolazione, la vaccinazion e e lo svezzamento. Il quadro clini1co del mi.X!edema dell'infanzia è ben noto. Il ragazzo è stuipi·do, ottuso, ta1'do. 1,a fwc cia è roton·da, con fronte bassa, la p elle seoca raggrinzita, il na$O a 1sella, le narici d ilatate, le orecchie s1p es1se e a•d aillSa, g li occhi distanti l'uno dal! 'altro e piccoli , le regi oni malari p rominenti, le guan1cie flosci.e e penide.n ti , le labbra s1pes ~e e riverse., la bo1c·c.a ampia, la lingua grossa ' e protrusa. Le s·utrure craniche e le fontanelle rimangor10 aperte per lungo tempo. La ·dentizione è ritardata e1d i denti sono ·cariati, fragili, piccoli, irregolari e ·cadono facilmente. Le bra,ccia, J.e gambe, l e mani, i p·i edi, le 1dita sono gro1SSi. Le estremità sono fr edde. La p elle è giallastra, secca, mixede·m atosa. L'-0ssi.f i1cazione e lo svilu·plPO .se5suale è ritardato. Mentalmente si notano d e•f i·cienza intellettuale ed anomalie morali. Il linguagigio si sviluppa con ritardo, è incoerente e povero. La diagno'$i di mixedema dell'infanzia è facile. La confusione è possibile con l'i1diozia m ongol:iic·a , con il cretini1 , s m.o en1deim.ioo, .con l'aJcon·dToiplasia, con il rachitiis mo grave ruccompag;nato •da a·b·errazi.one moral·e, e con l'arre5to di svilupipo ed il nani'smo ·dovuto a·d altre discrasie !gla!lldolari. Esistono 1però n ote marcate :su;ffici·enti per la 1diagnos i •dilfferenzial e. 1

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.Nel mon.g olismo c'tè la caratteristica inclinazione ·della rima palipebrale, l·a pelle non è int.iltrata, la lingua non è grossa, le labbra non sono grosse 1e IPr.ominenti, la f aiecia non è grossa il naJso non è a .sella, l'aid1dome non è 1p ro' triuso, non ci son-0 depo~iti di ,g rasso nelle regioni soipra1clavicolari, il sogg.etto è ipiù svelto, Ila. tiroi•de è pali)etbile, e oltre a c iò v'1è 1Un i.Jl:curvamento del mignolo che si ritiene patogno.moni·co 1d el mongoli:smo. Nel cr.etinismo en deroico, oltre al criter1io della fr,equenza dell·a forma m orbosa .nella stessa regione, mancano tutt e 1quell·e note di arrest-i di svilU'PPO che si riscontrano n-ella forma dell'infanzia. e ciò in rapporto al fatto che l' af:fezione i;i determina di solito quando l'organismo ha · già raggiunto un <Completo sviluppo. Il trattamento del mix.edema 1d·ell'irufanzia consiste eS'senzialmente nella s ommiinistrazione di estratto tiroi1deo comi.nciarudo con piccole dosi e d ,a umentando 1pT01g ressiivamente fino al settimo giorno, p.oi interromper.e per una settimana per ri:cominciare n·elle :s tesse propo1rzioni prece' denti, e .CO'Si rdi seig;ui~O. Le d osi •dervo·n o es·s ere commisurate alla sus•c etti1bilità individu ale .e non al peso, all'altezza, all '•età d ell 'indivi'duo. I f enomeni d'intolleranza ip ro1dotti dall'estratto tiroi·deo .sono quelli che sogliono· manifestarsi nella tir.oi1dit.e ·a cuta: irrequietezza, insonnia, grida, alterazione del C'arattere, irritaibti.lità, vertigini, cP.falea, , diarrea, vomito, sin copi, tachica'Ddia, ii)ertermia, esaurimento g1enerale, balbuzie. I l ·s u•c cess-0 di1pen1de 1dal grado della 1deficienza tirotdea, dal tempo ·d'inizio ·e dalla regolarità del trattamento, che spesso ·d,eve durare tutta la vita. I 1dif·etti fi·siici teeidono più di quelli menta1i. I primi benefiici del1'a c1Ura sono l'aUlffilen to d-ella temperatura -e d·e1l'apip etito. Si ha dapprima una perdita e 1poi u~ aumento 'di peso, e co·n questo aumenta anche l'altezza. Il raigazzo div·enta 1)iù svelto, prende 1Più inter esse alla propria persona ed alle <!ose che lo ciricon1dano. I capelli diventano p-iù movbi·di, l·a pelle perde il carattere JllJÌ~&dematooo. [l trattam ·ento del mixed.ema con l'estratto tir oi1d eo è un v·eTo trion'fo d,ell'organoterap1ia. DR. 1

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Patologia e terapia degli strnmi tossici. (.I. HOLST. Acta Chir. Scand., vol. LXI, fase. 'V-VI, 'P a,gg. 38.5-440) .

Sarebbe importante e utile da un punto di vista pr.a tico di sostituire la ·diagnosi ·di cc morbo di Ba1sedow primitJivo o secondario >> che 1è 1ba;sata. •

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un·i came·n·te sulla sintoonatologia 1con 1quella di « tir-eot'O:ssic,osi pTimiltiv·a o seoon.daria » o s econdo i caisi « ·g ozzo tossico primitivo o secondario • che 1è un a di.a>gnosi. causale. fDlfiatti alcune tireotossilcosi 51P-ecialmente le iform-e latenti che ·presemtan:o ci oè soltanto run aumento nel rioombio basru1e non Tien trano n·e·l m. d·i Basedow mentre si fanno riootrare in questa si111drome ,alic uni stati d oVluti a neurosi funzionali. .P erciò un interv.ento demo1itiivo ·s ulla tiroide .d ovrebbe es·!:: el'e trl·diieato dal.Ja tweotossicosi non dal1a sin1dftom1e BaJsedowtama. Le cO!Si dette f orm,e !fruste sono malto spesso neurotich.e e n on ;pTe$entano aumento 1del ricarrnibio. lJa tireoto.ssicosi n e1l·e sue •drue foTme è dov.u ta qiuasi esclusivrumente ali' arpparizione di te.ss·u to nooplaist:Lco e.pi·telia:le n-ehla .g landola tiroide: il più epesiso s i tratta di tessuto '3:denom.atoso. Questo tessuto adenomatoso è 1diVlerso a seoon·da che si trat ta idi_ g·ozzi tQSSici iprim.itivi o secondari, e questa ·dirv ensirtà esiste tanto daJ. punto di vista monf ol o1g i1co che 1funzioniale. Ri:f,erisce la storia di urna p. c·o n un gozzo to:sisi co isecorndario, n ella .qiua;l1e si 1ebbe runa complet a gu1arilgi,on•e c·o lla enu,r;leazio.n e ·d i du e no1dru1i a denomatosi. L'ormone tiecreto 1dal tessuto· ne01Plastico sarebbe più tossico e più aJttivo d·e l normale ·e v·eriielbbe. versato in circolo in'd~pen1 d ent em enite 1dal controllo ,e dai bi sogn i d ell'or.ganis-mo. L'.A... ripetendo a:1cune esp erienze .create da Gu·d ernatsch nel 1912 -e controllate poi da altri sull'inlfluenza d ella sostanza attiva tiroiJd-e·a sullo sviluppo ·dei girini di · rana, ha visto com.e . il tessuto .aid·en o·m atoso possieda aibbondan teme.nte qiure sta '&osrt;anza. 1Eg.Ji crede p er ciò di poter co·n1c:lu1d·ere c'he è a 1qu,esto tess·u to e non al tessruto g'hiall!do·JJar;e normalie c he vanno im;pll.1ta.ti i f enom·eni 1della tireotossicosi. [1 tr·atltam,ento di scelta del'l1e ttreotos~i1 cosi è stJata la res·eziO'll.e o enrucieo-res.ezione estesa i-1 più p o~si.bile in una so'l a seduta. [;e1 g atura dei vasi intrac~1s.ulare. ·C ome tratJtia m·e nt o ipreiparatorio nei oasi gral\Tj di tireotossicosi ,p rimitive è stata usata la sol:u.zion·e di ILUJgo'l. Qu,e.sta .ha dato riS1U ltaiti molto soid.disfacenti. L' A. consiglia però di inter.. venire aippena si si.a ottenut o un SO'd d'i9fwcente abbévssamento d·el ric ambio 1ba..~e p oirch1è c'·è il .p eri1colo rdi vedere i:l tasso ·de1 !DleiM)Olism·o ri1sa:lire di niuov-0 e non essere pii ù ill/flruenzato dallia CIU!fa io·dica. Ha visto in .qual-che malato, msorgier·e fenomeni .di iOldism·o e n el·l o stes·s o tempo mi·g liorare n otev o'lmente i sintom1i ba:sedowiani. c,ont~arta­ men.t e ai d ettami di Pl'umrmer 1'A. fa •so'Slpen.d·e11e ia s ommim.istr.azione dello iodio il gi·o rno 1dell'operazione. Dopo l'in•t erv.ento fa appliOOJrte una ,p ro.otoclilsi con ru51Pirina e broo:nuir o di sodio. Opera sempr.e in ane!::tesia loca:Ie con pQlchissima a-Orenali:na. N·e ll·e tireotossi.cosi secondari.e la prepa:razi-0ne 1

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.all 'in terv·ento consi·s te s·olrtanto 111e:lla cu1r a di riposo. Crede il 170 % :hl limiite ma.6Simo del metabolism·o ba:Sale nel quale si 'P-OSIBa sip·e rare di ope-:rare con .successo, senza troppo forte reazione post-operatoria. Lo io1dio dà soltanto pas·segg·eri miglioramenti non è c131pai0e ·di 1PWtare una ·oura radicale, p.erò iflfflui•sice anche sru qiuel'le lforn1e gravi·S1Si1ne• che .s i accormp8igna·no a crisi ga;strointestiniali cl11e sem bDano lfre1qiuenti in Am·erica, ma sono molto rare ..iJn N·orvegia. , Rilferisce di 47 1strum.ectomie p·er gozzi toss·i ci ' ~on un solo caso di mofl'lte, •di una 1 p . ·Che f·u oip erata con 1circa 180 % di ricambio basai.e. Ha ·p otuto nvedene 37 delle ·operate, eh.e er·a:no tutte notervolmente mi1g liorate. Di esse 36 sono nuovarrnente in co'llldizioni id i ·p oter lavor.a-ve; 26 non presentano nessrun 1Sintoma clin'i1co idi to1ssicosi, ma di es·se so'l'o 12 hanno un 1rtcamlbio nQII'lDale. 1A questo propo·s ito l' A. ·Critic a 1qrl}el1e staii,s tiche ch e rilf er.is'c ono degli esiti di oip•eraziO'Ili per Based·ow in base a notizie epistollari o 1sem.jpli1ci ·esami clinici, perc·h,è 11'a potuto 1constatare oome sp.esiso persista run aumentato riicambio 1c.'11:e inidic a una .n on ·Completa .gtUari·g i on.e. L'A. ha 1poi studiato, anrcora sui gi1rini di rana, 1'azione del 1secr eto d·elle ferite ,p er strumectomia n ei .p rimi .gio;rn·i dopo l'inter.vento; ha visto com1e <>ontenga .abbondante e attivo 1secreto tiroideo. Si stabiJis ce parciò .n el periodo post-o.perativo un& vera s·aorezione esterna tiroi·dea n 1elle strutture pertg·1a111doilari del collo. All'assol'bìmento ·r awido e aJbbonidante di questi ormoni .sono penciò ·d owute le vio·lente reaZ'ioni post-operato-rie. La con&eguenz,a pra.t ica id i qruesta .conistatazion.e c·onsi1s te nel~'importanza di un ·drenaigigio .completo e rplutto6t-0 di lrunga rd rurata d·elle f·eirite 'P 0I' str.umec.tomi·a, rpoichiè maggiore è la quantità id i parenc·h ima 6landolare lasciata all'intervento e maggiore è il pericolo di reazioni. Ha visto com,e i fenomeni cardi1aci siano quel'li ch·e più 1diflfi'cilmente ·regirediscono 1do.po un inte rvento, an·che se ·s co'Illjpaion-o tm•t ti gli altri sintom·i del male 1

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MANFREDO _.<\SCOLI.

SIFILOORAFIA. Americcìn Journal Obstetric Gyneco-

logy, 1928, n. 5).

affatto singolari. Queste variazioni ses&uali delle malattie sono attribuite alla diversità della strut~ tura anatomica e dell'attività fisiologica degli organi sessuali primari e ~econdari, alla di versità delle occu·p azioni, degli abiti, ·delle a.b itudint e di .altri fattori am1bientali. In qu·esti ultiimi anni è 1Stato d·a to maggior ri1lievo alla dive:r.sità del! ' apparato ·enido.crino, il cui complesso ·a natomilco e ft1nztonale è 1dif1f.erente n.ell'uomo e nella donna, ed all'elemento costituzione.le, ereditario. 'fra tutte Je infezioni quella che mostra magg iore div·er~ità di .rea:zioni e idi manifestazioni nei d ue s·essi è la é?ifilide. ·Tutte le più recenti OSbt'i·~ ,·azi oni hanno rd jmostrato che la donna possiede un certo grado •d'immunità verso quest'infezione, che ha ten,denza a diventare latente n el periodo della gestazione pur IDO$tranclosi attiva nel prodotto del conce1p imento. Ma mentre le variazioni cliniche sono bene accertate, . nessun . stu·d io . sistematico era stato finor.a fatto sulle differenze delle lesioni anatqmo-patologicile nei due soosi. La minore frequenza ·d·e lla. sifili-de nella donna è più app.arente che reale, e ciò perchè molt e ·donne s ono lueticl1e senza presentare segni mani1festi ·d ell 'infezione. La quasi totale mancanza . ·di sintomi , la mit·ezza del •decorso, la relativa ra rità della neurosifiliide, ·delle gravi lesioni c·a r<liovascolari , degli aneurismi, ecc., fa sì che la sifili·d e appai.a più rara nella donna. Tuttavia le autopsie, gli studi microscopici sui visce,ri dimos trano cb.e la sifili1de latente è ID·Olto comune n ella donna, più comune che nell'uomo. La lesione prim.a ria !Passa ino55ervata più fre qu ent-em·entf nella donna, certamente in rarpporto alle differ·e nze di struttur.a 1degli organi sessuali. La sifili•de se11za ulcera è molto 1più comune nella donna j n rapporto al fatto che spesso lo spiroc.h eta s'infiltra nei tessuti attrave:rso la mucosa cervicale o uterina. All'esame m:icrosco-pico si rJscontra una infiltrazione granulomatosa di.f fusa s enza in1durimento con pro1irferazione peri vascolare ed infiltrazione di mononucl·eari, linfociti e cellule plasmatiche con occlusione progressiva e neOlf<?rmazione id i c3'pillari. Sui genitali esterni la lesione prim·aria è nella donna molto più piccola e non cosi ti1pi-ca come n ell'uomo. Molte donne non se ne accorgono. L'ulcera delle gran.di labbra raramente è dura; sulla clitori d·e e sul m eato urinario assume l'aspetto d'un ca vo1'fiore e può essere presa p er un cal'cinoma e come tale: operata. Le lesioni cutane·e della sifili de secondaria sono nella ·d onna generalm·ente lievi , e fino al punto da passa.re inavvertite, specie durante la gestazione. D'altra parte le manifestazioni cutanee ~ssono ripresentarsi n el periodo d·ella m·enopausa anche quando il contagio si è verificato venti o 'Più anni prima. Gli altri sintomi della 1

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Le variazioni della sifilide nei due sessi. (WARTHIN.

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PRATICA

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Quasi tutte le malattie so·g liono às$umere nei tdue sessi particolarità caratteristi-che per fre· quenza e maniifestazioni cliniche. Queste differenz-e talvolta giungono al punto che le stesse ma· lattie nell'uomo e nel1ia donna prenid ono aspetti

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sifili.de .costituzionale sono più m arcati nella <lonna. Anche in mancanza delle Jesioni cutanee si può a,·ere una marcata tossiemia con febbre , che vien·e comunem ente scambiata con la mala.ria, con il tifo, l 'influ en z.a .e parti-colarmente con l'infezione reumatica specie quan·do coesistono sintomi di lesioni ossee, articolari o muscol-ari (il cosi d ettò reumatismo f'ilfilitico di Virchow). In questo per iodo sono molto fr equenti nell e tdonne stfj.liticl1e la cefale·a ·diffusa, le osteo.algle, la sternoalgia, le pleuro·dine, nonch1è un malessere generale , uno stato .di nervosismo, disturbi gastrici poco ·definiti, •disordini mestru.a li. :e molto più fr equr.nte ·e più profonda ch·e n ell'uomo l 'an ernia a ti1po secon d.ario con linfocitosi. Sono ancl1e più fr equenti le lesioni epatiohe e renali. Sem•pre n el s econdo i) eri odo, ma tardivamente, si sviluppa il collare 1pigmentario al collo (leucod·erm:a colli, vitiligo) consistente in uno strato non pigmentato, circon.dato o .frammezzato ·da strisce ipercromatiche. Qu esta lesione può compar ire anche nei ea vi as.cellari e per tutto il corpo, e molti autori la consiiderano come 1Patogn omonica della si.fili de femminile. Può pers istere per anni n ei sog•g etti non curati. Nella d onn a è 1p iù com·u n·e che n ell'uom o anche l'alopecia, e·d un ittero l eggero. · Nella maggioranza •delle donne sifilitiche la malattia •diven ta latente dur.ante la gestazione: ,p uò esservi assenza di ogni sintoma clinico, lo stato gener.ale può esser e buono .e la Wassermann costantemente n egativa. Tuttavia le donne posson o avere aiborti o figli con sifiltde congenita, e·d esse stesse essere capaci di contagiare. Spesso le ·donn e sono sterili, ma è probabile che questa sterilità s ia in rapporto a.d a51Permogenesi dell'uomo. All"epoca •d·ella m eno'P·a usa o più t ar di ri·cornrpaiono i sintomi clinici e la wassermann ritorna positiva. Le lesioni ter ziarie o taDdive della sifilide d ifferiscono notevolmente da quelle dell'uomo. Il s istema n·e rvoso centrale e l'apparato cardiovascolare sono m·eno colpiti , mentre sono più fre· quenti Je l esioni •del fegato, del ipancreas, delle surrenali, del r etto, del sottocutaneo e del pec~io­ stio. MoJte d onne hanno cons~evoloezza della loro sifilid·e solo p er i fr equenti aborti e p.artj prematu.r i, mentre le r icerche microsco-piche su organi interni dimostrano c:he le •donne sono poTtatrici, in·d isturbate o quasi, ·d i Sipir ocheti. \Le gravi aorti.ti e mioc·arditi sifiliticfhe sono n elle donne molto rare. Sembra che vi siano più pre disposte le n egr e e l e 1donne che ·disimpegnano lavori faticosi. Ciò farebbe pensare che le localizzazioni aortica e cafldiaca del1a sifilide sia favorita ·da.g li sforzi muscolari. La sifilide epatic·a è più frequente e 1P·i~ ~ar­ cata n ella donna, quantunque essa non dia im1

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ponenti manifestazioni cliniche e spesso sia rileva1bile solo all'auto'Psia. Le lesion i s pleniche hanno per frequenza e inten$ità un com1portamento an alogo a quelle epatiche. 1La sifili·de d el retto è rara n ell'uomo, n on così n ella d onna. Si hanno forme stenosanti ed u1cerative, che spesse volte sono ritenute can, cerigne. \Nelle donne con s ifiliid e latente sono pure iPiù frequen ti l e forme di pancreatiti interstiziali e fiibrose delle isole di Lan gerhans e il •dialbetet quantunrque la fenomenologia clinica non sia imQ:>onente. P er quel c:he riguarda Je lesioni renali non si notano di·ff erenze n ei due sessi. Gli esami istologici ·di ovaia di centinaia di ·donne stfilitiche n on hanno m ai fatt o rilevare alterazioni ·di sorta. Ciò costituisèe la più note· vole d i'.ffer.enza n ei due sessi, in quanto sono ben note le l esioni sifilitche idei testicoli. Anche nelle trombe ~i .r iscontrano alterazioni' molto r aram en~e. Nell'·utero possono riscontrarsi lesioni sifilitiche primarie, secon•darie e terziarie. La par·alisi progressiva e la taìbe sono da tre a quattro volte più frequ·enti n ell'uomo che nell~ donna. In qu esta Bono anche meno frequ enti la meningite sifilitica, Ja sifilide cerelbrospinale, Je gomme cerebrali e mi·dollari, la grave si.f ili de vasale del cervello. Molte ipotesi sono state avanz·a te per spiegare la m·aggio.re resistenza della •donna verso la si fl· li•de: differ enz.e dei caratteri d el siero n ei due sessi, il m aiggiore grado di linfocitosi n ella don· na, l'azione protettiva della tiroi de e di altre glandole en1do•crine, le di•f ferenze di abitudini, l'azione protettiva delle proteine ·del corion, ecc. Qualunque sia la spiegazione •di qu·esta imm unità re1 ativ·a , è certo che Ia sifilide assume n ella ·donna anatomo-patologicamente e clinicamente un· aspetto affatto ·dli.ferente da quello che ha nell'u om10, quasi come se si trattasse di un'altra: specie animale, e che queste differenze sessuali della r eazione organica a·g li spirocheti investep roblemi non soJ o diagnosti-ci e ter.aip·euti'ci, ma: anche sociali. DR. 1

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Il trattamento antisifilitieo negli epatici'. Rev. Med. Lat.·Americ., marzo 1928) . Le funzioni difensiv·e, antitoss iche, proteop,essitche, eicc., deigli indivi1dui sofferenti di fegato.s ono sempr e comp r ome8se, qu·alunque si.a l'ori.gine tossica o infettiva. Ogni epati-co perciò d eve ,essere consi1derato come un intossic·aito, sul qualeoig ni medicamento o alim1ento so·m rninistrato senza le precauzioni n ecessairie, !PUÒ determinare(1GALINDEZ.


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SEZIONE PRATICA

questa malattia ed è la facilità della pro!filMsi, turbe anafil.attiche più o m.eno gravi. Tale fatto 1 da~la quale si perciò deve essere tenuto sempr.e presente quanpotrebbero ra:pidamente ottenere gran1di vantaggi. Poche norme, ma rigi1damente do si indiQa un trattamento specifico ad un sie costantemente applicate, · senza ledere interessi filitico con alterazioni epatich·e, siano e&se imecono mtci, senza turbare s uscetti.b ilità di classi p11iabili alla ste·ssa malattia (JSifili•de epatica) o a cause di n·atura di'ffer.ente. In ogni caso .b iso- ·e con un diispen1dio nullo o minimo, potrebgna ten·er conto del'la fragilità della cellula epa- bero realizzare un'ef'fi cace difesa contro questa m alattia. ti·c a in presenza di sostanze tossiche usate come medi•camen ti. 1E ·dell'echinococcosi, purtrappo, la Sardegna. ha L'arseni1co è il più 1p ericoloso 1Per ~a sua tossiil triste primato in Italia; era esso ·daip.prima dicità, peroh1è può da solo, dar luogo a gravi alviso con la Sicilia e la Marem·m a, dove però attu.almente le con.d izioni sono di molto migli9teriazioni d el fegato, soip,r atutto quando .esso è già rate. m1alato . Può pro1durre ittero grave. accomp1a gn ato ·dal 'lUaidro dell'insuiffi.cj e11za totale epatica e •L a gravità del male è an·cor mag·g iore di giung.ere fino all'·a tro1ia gialla. Generalmente p·erquanto non ap1p.aia, poi:chiè le statistiche che posciò l'arsenico deve essere usato con m.olta pru- sediamo sono tutt'altro ch·e complete. Esse, dt denza nei sifilitici con lesioni epati1ol1e b enigne; fatto, sono tratte solta·n to ·dalle osservazioni racsi d·eve escluid erlo com'P1etamente nelle lesioni colte negli O·s p edali civili e militari e dagli Isti.aJVlanzate con insU!ffi.cienza epatica e d ittero. tuti di Anatomia patollo.gi-ca. Ma quanti saranno Il bismut0 ed i suoi derivati presenta u·g uali casi non •diagnosticati (e la di·agnosi non è 1SempI'e fa·cile) e morti senza il controllo deilm.ente degli inconvenienti n el trattamento degli 1' autopsia? D'.altra parte, 1'echin ococc·o si non è epatici, b·enchiè meno tossico che l'arsenico . I una malattia id enuncia:bile ·e quin1di, anche per 63.li insolubili sono p.refertbili, perich1è m.eno t o·si casi diagnosti·cati in am.b ienti diversi da qu·e[li sici -e di assimilazione più lenta. La medicazio:i:ie di . sicelt·a nei luetici epatici è - sopra citati , manca qua'1siasi notizia. quella mercuriale e io1durata. Biso1gna adoperare l\ila n on 1può esister e alcu11 dubb io sulla grave i sali solubili di mercurio p.er via intramu·sco- 1diJffusione della malattia in Sar·d·egna. Da uno lare; la via di.gestiva può a doperarsi come com- s tu1dio di A. Cabr.as, risulta che nelle due provin1cie di Cagliari e Sassari (ohe erano le so·l e / plementare poichè il mercurio passa al fegato atprima dell'attu·al·e nuova cir coscrizione) si avetraverso la vena porta. vano, su 364 Comuni, 140 che aveyano dato il Il trattamento io1d:ato deve alternarsi con quello maggi·or numero dei casi, corr una pro1p orzione mèreuriale, sia in soluzioni di iodio organico alla •del 35 % nella provincia di Cagliari e del 44 % in dose di gr. 0.00 a 0.10 ,p ro 1die, p·e r via dige·stivia queliJ.a di Sassari. o :Lpodermica, sia sotto forma di io1duro di potassio alla dose di 4-6 gr. al giorno, per vi·a diQuanto al sesso,' la malattia co1phs·ce nella stessa misu.r a i n1asc·h i e le femmine; per l'·e tà, gestiva. essa è più frequente dai 20 ai 40 anni, ma si Va istituito inoltr.e un r.egime igienico e dieteè ain·che osserv·a to il caso di echino·c occosi in un tico ipoazotato, il quale oltre a.d essere ·di gran1de bambino di 3 anni (glo.bo oculare) ed in una effioacia n·elle turbe .ep.a tiohe, p·ermette ·dì poter veochia di 74 (!fegato). in seguito ricorrere ai pre1parati arsenicali che sia.ranno me'glio tollerati. A. .Pozzr. ·Quanto a1lla J.o·c alizzazione, su 300 casi accertati all 'atto op.erativo e d al tavolo anatomi•co, si IGIENE. è rilevata la massima percentuale n el fegato, . seg·1Jito immediatamente ·dal polmone; le percenL'echinococcosi. tua•l i più baiBs.e, n ella tiroide, nel pancreas, nelle articolazioni. tR. Binaghi (La cuitura medica moderna, 15 giugno 1928) richi·arna l'attenzione sulla grande Ovvie sono le ragioni che sipiegano questo dilffusio·n e 1dell.' echinococco$i in Sa~degna, dove preo·ccup.ante di'f.fon.der.si •d·el male. Ovunque il costituisce un grave problema d'in·dole sociale. cane e gli ~rbivori (cthe sono gli ospiti necessari Nella tria;de patologica dell'isola, che è rappre- per il ciel.o di sviluip1p·o de1~a tenia echinococeo) sén tata dalla malaria, dal tra;com·a, da.illa tuberconvivono con l'uomo, ivi non è solo possibile, colosi, l' echino·coccosi ·deve anzi .p rendere il posto ma facile il contagio. E poìchè in Sa!'degna 1'indella tubercolosi, poi,c.h1è quest'ultima non è jn 1du•strìa armentizia è assai sviluppata, tanto da Saridegna n1è più grave, n è ~iù dirf.f usa cl1e nelle C.OJ5tituire 1'a ;veTa e princilPale ric-ch·ezza delalltre regioni italiane. l'isola, si comprend·e ·che - data la· scarsa poE1d un'altra ragione in·du·ce l'A. a ri'chiamar·e 1polazione - si.a altissima la percentuale dei casi l'attenzione dei m edici e dei pubblici poteri su di i·datismo e come tutti i Com-µni ne siam.o più 1

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lL POLlCLINICO

o meno co11piti, con una proporzione maggior·e animali morti in cam.pag·11a a profondità non minore di un metro. per quelli ricchi di pasicoli. _.\l propagar,s i •del male co11·co1•ro110 · altri fat4) Pen.e severissime per ·i contraviventori a. tori e speciali conidizioni locali,: il clima, la queste semplici dis.posizi.oni. natura d el suolo, la flora e 1a fauna, i sistemi Pensare a ri durre il numero dei cani ed im·pedire che gli erbivori posiSano con taminarsi nudi coltura agraria e di allevamento ·del bestiame, ma soprattutto i costumi dell·e popolazioni, la tten,dosi con l 'erba dei pascoli e bevendo l eloro ignoranza sull"esistenza e sul·l a gravità del aoque impur.e s·a rebbe una misura perfetta.mentemale e la sicar·s a o quaisi nu'lla propagan•da da inutile. Del can·e, custo·de d ell'uomo e del gregge. 1Parte dielle autorità e •dei medici stessi per pren è il pastore, n è l 'agri'coltore potranno fare v•enire il male. Si aggiunga l'as·soluta mancanza a meno. di qualsiasi normp, legislativa che, con la sua Altro però si deve ·e si può fare, nel senso di azione proibitiva ·è restrittiva ponga un ostacolo l'·en1dere edotte le popolazioni del pericolo del · a questa spietata , in1ezion·e che, durante il suo mal,e e •del suo facile contagio, m ediante una lento ed insi•diosissimo sviluppo, paralizza l'atadatta ·ed intenis a pro,p agan1da, da farsi dovunque,. tività dell'uomo e, se non è curata a tempo, n elJe campagne, come nelle città, ard oper a l'uoci·de. · sp ecialmen te •del me1dico, del maestro, ·d el parIl ci'Clo è n oto. Là do ve si a:bbattono ovini e ro·co, sostenuti ed aiutati ·dall·e autorità localL bovini a scopo di alimentazione um·a na (e gli L'esempio 1dell'Uruguay e dell'Argentina, ch·e ovini tengono il primo posto perch è di m.a ggior sono interv·enuti Uiflficialmente nella lotta contro consumo e più numero1Si) ivi si ha il materiale l'echinococcosi a m·ezzo d el Ministero ·d·ell'Agripatologico più abibonidante, rruppresentato dai vicoltura, non dovrebbe ta~dare ad essere seguito sceri co1piti, da ct1i trae la prima origine il ·da noi se v·ogliamo liberare l e regioni infestate male. da qu·esto flagello. I cani, che assistono ·a ll'abbattimento ·dell'anifil. male, sono là pronti a nutrirsi ·delle interiora infette, che hl mac·ellaio getta loro in pasto. CENNI BIBLIOGRAFICI Ma, anohe n ei Comuni ·dove -esi·ston o mattatoi (eGcluse be•n inteso l e principali città dell'1lsola) HALBA~ u. ' SEITZ. Biologie u. Pathologie de s "l!Veigli organi infestati da echinococcosi sono gettati bes. Bd. Ur·b·a n u·. Schwarzeniberg. Berlin, Fciesenza alcun trattamento nelle concim·a ie, ·dove i 1drichstr., 105 B, 19'28. cani, sempre fam·elici com.e tutti i cani ranidagi , :·\ ltra volta già si riferì di questo trattato, veaccorrono per divorarli. Anche le carogn·e degli ramen te f ondamientale, .aid•ditandolo a'Ci esempio. ovini e ·dei bovini morti iper inedia, p er fre1cfdo, agli Editori e agli Autori italiani, e stimolandoper epizoozia .e che diventano 1pr~da dei canl le bi blio teche ad ao.q uistarlo , in m o1do che qt1erapipresentano un graJVe pericolo. 6t'orpera ·dj cont>ultazione mondiale possa esser& A loro vo[ta, i c·a ni eliminano com le feci le alla portata anoh·e degli stu•diosi ch·e non posllOVa d ella tenia, d.epo.sitan1dole dOVUTI1que e sono fornirsene p er la mole e per il conseguente quin·di, sulle vefldure ·e sulle polle $Uperficiali prezzo (finora sui 700 Marchi oro).. La larg.h ezza di acqua, più o meno potabi~e , ma sempre senza con ·Cui il lavoro è stato concepito •da Halban ·e protezione di sorta. La stessa abitu·dine di acSeitz, la importanza •di esso risultano, meglio carezzare questi .c ani di pasto:r .i e di agricolt ori che dalle parole, d al traJScr1vere il contenuto dei può ipo_i costituire una causa •di contagio diretto volumi fin,ora ùs·citi. e 1più facile, poich1è ~ul muso , sulle zamp·e, sui \ "ol. I (M. o. 38) : peli 'di questi anim·a li possono trovarsi le uova FJSCHBn: Storia della Ginecolo·g ia; d·e1la tenia .. LUBOSCH: Sviluppo degli organi ge·n. f emm.; Le occasioni di contaminazion e sono •dunqu e OERTEL: Anatomia istologia topografia apparato continu.e e multi•p~e; da ciò il numero n otevole uro-genitale fem.; dei casi clinici e la necessità di correre ai riScHMALTZ: Anatomia comparata gen. ,~em . degli ani11iali domestici; · pari, c11e non sono soltanto possibili, ~a anche DRAHN: L 'app. gen. f emm. delle cavie, conig lie, facili , come risulta ·dalle seguenti proposte d ell'.i\. topi , ratti; ·e ci.oè : FRAENKEL: Fisiologia d ei gen. f emm.; 1) Proibizione ohe gli animali vengan o ab.i\SCRNER: Rapporti ,f ra ghiand. a secrezione interrie e gen. f emrm.; battt1ti fuori •del mattato1 o municip·ale. K ELLER: Fisio.Zogia comparata nei mammiferi; 2) Obbligo per tutti i Comuni •di lln macello L ENZ: Ereditarietà ed eugenica; chiuso , ove non possan o entrare i e.ani e dove si BAISCH: Igiene e diet etica femminile anche tn debbano distruggere tutti i visceri infestati. gravidanza: HIRSCH : Lavoro e mal(l)ttie femminil!i. 3) Obbligo per i propri.etari di sotterrare gli I

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!ANNO ~V., FASC. 33]

SEZIONE PRATICA

v·ol. IJ (M. o. 34.80) : n·e.c(:)1@gtiJc a~·

POLANO : L ' esame ginecol-og'iice; H o H LER : T erapia m.edica e opoterapia.,. L INDI G: Pro teina.terapia; S EI TZ: R ont g·en e R adium T erapia; GUTHM ANN : Terap't,a fisica; LAQUEUR: Idrv e balrieoterapia; WALTHARD : P sico t erap~·a; STICIIBL: Cure p.r e e postoperatorie; THALER : Narcosi gen. e ariestes·i a locale.

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Vol. -1111 (M . .w. 61 ,20) : MATHES: Tipi .cas titu.z ionab·i f em.m .i n .; G UGGISBERG: Errori di ac cre sciment o, Os teomala-

c.i a., ·clorosi; KER~1AUNER: Malconf ormazioni; R EI FFERSCHEID : Anomalie di posizione; NURNKW: L .a st erilità; PANKow: Sterilizzazione artificiale: SCHROEDER: P,atolog1ia della m1estr1Lazi one; WIESEL: ·clinica delia menopausa; J ASCHI{E: L a flora genitale e il « f luor »; L :i\BHARDt: M alattie genitQ;li ester·ne e vagina; 1

Vol. l·V (M.. o. 64) : A tro~~ia,

ipertrofia uteri ria. metrite, endo'metrite, perimetrite; .l\LBRECHT : M iomi., adenomiorni, adeoomiosi; SEUFFERT: R adioterap1.a delle metropatie non maligne e dei miomi; ALBRECHT: Sarcoma dell'utero; L AHì\1I : T ltmor·i eterolog hi; adenoma; cancro dell'utero; K ER:\1AUNER: Clinica e cura del cancro ut. ; E Yl\fER: R adioterapia del cancro 'l.lt.

Vol. V (IM. o. 185) : D IETRICH: Neop lasie dell e tromb e: HEYNEMANN: Annessiti e p eritoniti

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pelviche; ~ù RNBERGER: "J\!f.al. p aro,v aio; actinomicosi; echinococco; bilarziosi; W EIBEL: Tubercolo si geni:t. f emm.; W AGNER : Blenorragia; MATZENAUER: Sifilide, ulcera molle, malattie pa· rassitar ie gen. esterrie; MARTIN: nial. del connettivo pel r ico; FREUND : Mal. d ei legam. , vasi, nervi; S TERNBERG : T wmori ovarici; MAYER: Clinica dei tum.o ri ovarici : F UTH: Lacera=,·oni, carpii estrane·i ; B AISCH : Mal. del peritoneo; J ASCHI{E: La mammella; STR4USI{Y: P sico logia, neuro si f emm.: K OGERER: Neuro.si e genera::.;·nne : ~'ALD : Disti1r bi p sichici del.la donnci: A LBRECHT : P s1: t; opatia s'essuale f e1nmin.: :\OVAK : R apporto d elle rnalattiie di naso , orecchio, gola, muscoli, scheletro, app . digerente, occhio e genitali f emm. : J AGIE: Malattie d elL'app. ci r co la1orio : ID . e HICHL : JV! alattie organi emopoietici, e del sangue in rapp. con la ginecologia; LINZEN:YIEIER: La veloci t à di sedimenta::.ione delle em c1..tie; ECHELT: R apporti fra fegat o, reni e geni tali f emm.; NO\.AI\: : R arro orli f ra nell e e qen. f emm. ; N ovAJ(: Malattie in{ etti ve e altera:.. gen. f emm.: ' ''EINBERGER : R apporti f ra rnal. respira.t orie e app. gen. lemm.; S CH UR: R icambio e app. gen. f emm .; 1

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Capsu l e surrena:li, milza, p a n r; reas e· gen. femrn .; LATZKO : M al. apparat o urinario; N OVAK : R apport~ f r a sist. nervoso e geni tale; NEURATH : Fisio,l ogi a e p at ol ogi a della pubertà: f emm .

SCHwARz :

_ffA LBAN : Sintomatologia generale e di agnostica {/ti·

A DLER:

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Vol. VI (M. o. 89) : GROS.SER : I pri m .i stadi cf,el lo sviluppo. L a placen-

tazione· DIETRICH: A riatomia e fisio logi a d el feto e bi olo1

gia della placenta; HINSELMANN : La p1lacenta e il l i q. am n iotico; SCHM I DT: Patologia della d ecidua, delle membrane e de l cordone; , SCHADE: Fisiochimica della grav i danza , p arto. puerper io; , K EHRER : F isio l ogi a d ella grG1Vid anzt'1.; EUFI NGER: Diagnosi della gravidanza; GUGGISBERG: L e contrazioni uterine.

Vol. VIU•: SELLH E'IM : Il parto no~rmale,· EUGELHORN: Gravid. e p arto multip·lO; NtiRNBERGER: Abnorme durata d ella grav. ; » e H EYNEMANN: A borto e par.to prematuro; SEI TZ: T ossicosi e discrasie gravidiche; · ESSEN-MùLLER: Eclamp sismo e eclampsia.; KRUCI{ENBERG : Anatomia d el bacino; MARTI N: Stenosi pelviche; l\'IARTI US: Anomalie d el parto (presentaz. v olume

t eta.Le ecc.); GUGGISBERG : Distocia del'le parti mol li; H ITSCH MANN: J\1ola vescicolare e corioepit.; H oHNE: L a gravidanza ectopica.

Vol. Villi (M. o. 123) : PANKOW: Placen ta p revia; SCHMIDT : Patolo·g ia e terapia del secorndam.; LABHARDT: A.n. e f isio l. del puerperio; SIGWART: Patolog i a del puerperip; FnEUND: R ottura dell'utero; HAMMERSCHLAY: Traumi e operazioni in gravi<L.; K NAUEI\: L a morte ·ìm7Yrovvisa in grav . parto e

puerperio; W I NTER: Operazioni ostetriche; STICI{EL: Asepsi ·e preparaz. alle opera::.. ostetriche; REuss : Fisiologia e patologia del ne onato; KELLER: B iologia e patoi. gravid·i ca negli animali domestici; REUTER: Gineco logia /'orense.

A completare l'op,er a mancano ormai solo pochi fascicoli ·del volum·e VITI e l'in1di ce g enerale che costituirà i-1 vol. IX. · E così un'opera di tanta mole fu portata a compim.ento, sotto ottima veste tdpografica, con larghezza di figuTe originali , anche a c olori, in un tem p o r elativam·ente breve - dal 24 a1 · 28 ~o n un in dubbio vantaggio della mo,derna Gin ecologia, cleìla qual·e l'attuale trattat o fissa la importanza nnche so ciale, la luminosa via finora percorsa, la larga ris1p ondenza biologica. 1

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P. G.

G. L es trou bles fon ctionne l s d e l'apparat gériital de la femm e. E1ditore Niaisison , 1 ,-01. in-8° di 570 pag., 117 figur e.

COTTE

L '_t\, tr atta estesamente l'interessante problema utilizzando le proprie num,erose osservazion'i, ed ·


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[ANNO XXXV,

11 POLICT.I.l\ICO

i risultati d ei proprii interventi ,p ersonali chirurgici con ·C riteri fisiologici. Egli crede che i disturbi funzionali ·dehl'apparato genitale femminile siano sempTe con1dizionati da lesioni .anatomiche più o meno evidenti.· In un p.r imo ca1pitolo vien·e studiata la mestruazione ed i suoi •diis turbi; amenorree, ip ermenorree, .p olimenorr.ee, m etrorragi,e ecc... Il secondo capitolo è dedicato alla coprula, al senso genesico ed ai suoi ·disturbi; è interessante lo studio d ella 1dyspareunia. Il terzo capitolo è consacrato alla fe·condazion·e ed ·ai suoi disturbi, sterilità. ed aborto. Vi è u110 studio molto ampio suJla radiografia dell'utero e delle trombe con le iniezioni di lipio• 1dol. I l quarto capitolo t.ratta delle secrezioni d·ei genitali, e dei Jor o distur·b i, leucor.r·ee, idrorree e della loro cura. Il quinto e sesto capitolo trat~ tano rispettivamente ·d ella ·Circolazione sangiuigna e dell'inn.er vazione dell'apparato genitale. In altri notevoli capito1i egl i stu·dia ~a cocci.go1dinia, le nevralgie 1p elviche, il prurito vulvare, le i11sufficenze ovariche e ·g li eff.etti della ca- . strazione form·ando un tutto d el rr1assimo interesse. L. TONELLI. SÉJOURNÉ J. Le retrecissement mitral dans ses rapports avec l'etat puerpéral. 1 vol. in-80 di pagine 160. G. Doin & c.; Paris 1928. Fr. 25. B un libro ·destinato 1ParticolaTmente ai cardiolog·1 ed ag·li ostetri!ci, · essendosi l'A. limitato alla trattazi on·e della stenosi mitralica, la cardiopati·a 'P·i ù p ericolosa, n el corso della gravi1danz·a , secondo il parere una11ime. Et.Ssen1do il sem·p lice esame clinico del cuore spesso insufficiente, n ella donna gravtda, ad indicaTe le vere con,dizioni ·del mioc.ardio, l' A. pro1p one una te1cnica radiolo·g ica cl1e permette, fin id.a ll 'inizio della g·estazione, d~ poter giu1dicare, se la gravi danza sarà o no b,en tollerata, e.d in quest'ultimo ca·so poter sta'b ilir·e la regola precisa per l'interr11zione di essa. Circa le con.seguenze della graYid.anza nelle malate affette da stenosi mitralica, l ' /\. ri·serva u n posto impiort·ante agli acci-denti gravido-cardiaci di edema acuto del palmo.n e, all'arterite polmonare, all'insuf.ficienza ven tricolare destra. Tutto lo stu·dio -è ricco di os•s er \·azioni personali ed inoltre illustr·ato da numer ose figure e raidiogrélAfie, che rendono la lettura viva ed attraen te. A . Pozzr. O. POLANo. Geburtshilflich gynJ(l)eJcologische Propaedeutik. Lipsia (Salomonstrasse 1813) . Curt. Kabitzs'Ch 1928, p·a g. 2M, figure 110, legato. i\l. 12,60.

IIl successo e la utilità •del volumetto sono segnati dall'essere questa già la V edizione. Vi è

FASC.

33]

una espos1z1one sem1p lice, elementare, chiara dell'anatomia dell'ap1p.arato geni-tale femminile, a cui seguono u11 .ca•p itolo di biologia genitale, mo·dernissimo, e un riassunto di anatomia e ofisiologùa 1della gravi1d·a vza, d.el parto, del pue.rperio. In t1na Iff pa!lte sono date le norme p·e r l'esame ·g inecolo1gico ed ois tetrico. Tanta materia in così p·oohe pagine non può certo venire com·p iutam·ente svolta; ma, tuttavia, sfron,data com'è di tutto il sup.erfluo, la trattazione è sufficiente alla preparazio·n e 1dello student.e e ·d el medico p r·atico, che vi trorv ano ql)ant'1è foilldamentale conoscere d ella proped eutica ostetric·a ginecologica. P. G. •

W. LIEPMANN. Die Abtreibung. Ur.b an u. Schwarzenberg. B,erlino, 1927. M. o. 12, con 24 gran.d i tavole separate. In brevi pagine sono premesse nQltizie sulla freqt1enza, mo do, mortald.tà, caus·e e p·ericoli idel· l'aiborto : è svilupipato il quaidro dell'a·b orto settico .e ·dell'amorto co.m plicato id.a laoer·azionii. La parte p·i ù importante è data ·dalle tavol.e, magni·f iche, quali qu.elle a ·CUi il Liepmann ci ha sem.p re abituato. RiJpiro1duco·n o quel'le 1dal 9 al 24 reperti vairi di ·sin·g ol·e modaltità di lacerazioni genitali intr·a aborto, elo ql1 enti e quindi di1dattiche in alto grado. Il libro ·di P eharn e Kaitz più s11 citato e che non pa figure, trova qui per cnsì dire il suo atlante indiretto. • \L'uno e l'altro sono docum ento a monito di un pericolo c·h e non è ignoto n emmeno fra noi, s·e cia1&cuno 1di noi h.a a~ruto cam·p o d i vederle e di operare casi d·el 1genere. Il conoscerli s.arà quindi utilissimo anche e sop1ratutto ai medi·Ci pratici. 1

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P. G. H. PEHAM u. KATZ. Die instrumentelle Perforation d es graviden Utertts u. ih:re Verhutung . J. Spiringer, Wien, 1926, p·g. 204. IM. o. 72.

Utile trattazione a m ettere in evidenz·a i pericoli ·degli interventi st1rumentali sull'utero gravi•do: eloqu·ente documentazdon·e . i 100 cast mortali raccolti nell'istituto di medi·cina legale di Vienna, diretto 1dal p1rof. Hab·erda. Il volume tnatta esauri.ent em·ente anch·e la parte cliniica, ivi comp-r·e s·a la profilassi di tale temibile ac·ci1dente .· fondamental·e la astensione . dalia cura strumentale degli aborti. La questione se sia colpa dello strumento o di chi lo adopera, ,conclu·dono ,gld. A../\.., è secon·dari? per la 1donna quando questa n e muoia. Il fatto emipò.rico della •f requ enz·a ·della complicazione deve metteTe in guardia non ·dimentican·do il <e Primum n on n ocere >> . P. G.

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[ANNO XXXV, FASC. 33]

ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE. CON6HESSI. - Reale Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 25 ma.ggio 1928. Presidenza: J>rof. DIONISIO, preside11te .

Intorno all 'i nfluenza del freddo· sull'attecchimento e sullo sviluppo dei tumori da innesto. Dott. POLACCO. - Ha innestato con un saroom.a, che da 19 anni viene trapiantato nell'Istituto di Patologia Generale della R . Università di Torino, ratti albini di una razza. refrat tari.a a questi 1tumori. P er otto giorni prima dell' innesto e poi per oltre due mesi dopo questo, teneva i ratti du1·ante l'i11verno .all'aperto, a temperatura media di 5° C. In nessuno dei topi sopravvissuti si sviluppò il t11m<!lre; le sementi alla 11a_12a. giornata non erano .più palpabili. Ha seguito l'andament-0 dello s~iluppo dello stesso sarcoma, trapiantato in una razza molto recettiva. Per misurare l'accrescimento del tumore, ricavava lo staimpo di questo, applicando della pasta Stents sulLa pelle .rasata~ p oi gettava il gesso di quelle impronte e impregnava di paraffina i gessi e determinava il volume col volun1inometro. Il confront-0 del volume dei tumori dei ratti tenuti a freddo, con quello di altri a temperatura ambiente 11.a din1ostrato che l'accrescimento nei ~oggetti tenuti a l freddo è molto più rapido che nei loro oontrolli . E poichè si alimentav.ano abbondantemente, resta dimostrato che l'alimentazione abbondante, anche quando è necessaria per r iparare alla forte perdita di calore, viene accap arrata dal tumore in guisa che l'organismo non può avvantaggiaraene .adeguatamente. .

SEZIONE PRAT !CA

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Applicazione ·della fettuccia di Parlavecchio per la chiusura degli ani contro natura. Dott. N. BEDARID~. - In un primo caso in cui l 'ano j era stabilito su un'ansa alta dell'ileo, f11 fatt a l'entero.anastomosi sui due capi orali e l'applicazione d~l laccio dj Parlavecchio fra la stomia e l'ano nell' ans.a .aff01·ente ed efferente. I n un secondo caso, su ano del sigm.a, fu eseguita una duplice stomia, cioè una sigmoidostomia ed 1111' ileo-co]onstomi.a, adoperando il medesimo segmento di ileo. Applicazione del laccio di P arlavecchio sui segmenti prossimali e distali appartene11ti all' .ano. R3!diolo·g icamente sj osservò che il segmento di ileo innestato ed int-erposto era attraversato dal .oontenuto intestinale, una volta in furtzione di ileo ed un'altra in funzione di colo11. Seduba del 1° giugno 1928. }">residenza: Prof. DIONISIO, presidente.

La cura delle infezioni gravi generalizzate col trapianto di midollo osseu. Dott. G. SEGRE. - Ha in fettato 16 conigli con una cult11ra pura tarata di streptooocco, inocu-

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lando a metà, la dose minima mortale, all'altra ' metà dieci doòi minime mortali nella vena giugulare; in dtto conigli ha praticato sotto ia fascia lata di una cosci.a il trapianto di midollo osseo, immediatamente dopo l'inoculazione; negli altri otto il trapianto fu eseguito 12 ore dopo l'inoculazione. · Parallelamente a queste esperienze ha infettato colle varie dosi alcuni oonigli a scopo di controllo. ' Tn metà delle esperienze ha usato midoUo osseo di conigli giovani e. sani appartenènti alla • stessa nidiata; nell'altra metà ha trapiantato midollo osseo di coniglio adulto; in due conigli in' fetta t i l' uno oon dosi minime, l'altro oon una massima mortale ha ripetuto l'innesto dopo 13 ore, dopo 3 giorni, dopo 5 giorni . Guarirono tre conigli infettati contemporaneamente a ll'innesto del midollo e 5 che .avevano avuto l'innesto dopo 12 ore. Di questi 8 guariti, 6 era.no sta.ti infettat i oon dose minima mortale. Cinque dei guariti erano stati innestati con midoll10 osseo giovanile. Furono considerati guariti i conigli quando le cult ure del sangue prelevato sterilmente ,d al cuore r imaser o sterili. Il midollo innestato esaminato istologicamente, dopo la g uarigione risultò sostituito da tessuto connettivo di neoformazione; in un caso in cui l'animale Jnorì dopo 6 giorni si t rovarono zone .di midollo anoora funzionan te accanto a zone con elementi degenerati ed a 1tratti di tessuto connetti vo di nuova formazione. Negli .animali prossimi a guarigione l'indice opsonico superò sempre l' unità. L 'indice batteriolitico r isultò di molto superiore all' unità, il potere b.atteriotropico si dimostrò · a seconda dei casi, più o meno evidente. L' O. conclude che il trapianto ,d i midollo osseo nelle in fezioni gravi generalizzate può essere un valido metodo di cura.

Sul comportamento degli autotrapianti ovarici peduncolati nella cavità dell' utero. (Ricerche sperimentali). Dottori M. MAillANO e F. PLAOEO. - Gli 00. banno voluto studiare se. la ghiandola innestata, potesse ovulare nella cavità uterina e permettesse la gravi danza. . Praticarono l'innesto i1elle cavie con utero gra• vido, per poter introdurre l'ovaia più facilmente; gli anin1ali furono sacrificati da 5 giorni a 15 m,esi dopo l'inter vento . I preparati istologici dimostrano che la ghiandola è bene toller ata n ella cavità uterina ·dove essa si mantiene a lu ngo funzionante. Dopo i due· mesi dall'innesto si nota un processo di involu7'ione della n1ucosa uterina che cir conda la ghiandola per cui l.a mucosa uterina si assottiglia e scompare ed allora l'ovaia si addossa alla muscolare oolla quale prende a poco a poco aderenze vascolari. I


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IL POLICLINICO

Al sesto mese dopo l'innesto l'ovaia è in alcuni punti aderente alla muscolare, ma esistono anco.ra parti abbastanza estf'se di ghiandola perfettamente libere ed a contatto della mucosa uterina la quale si mantiene in buone condizioni di struttura . Dopo 15 mesi n ell'ovaia si trovano ancora dei follicoli in buono stato di evolu zione e si nota un ,aumento dell'elemento ii1terstiziale . N egli anin1ali innestati non si è mai osservato lo stabiljrsi di una gravidanza. •

Variazioni differenziali del numero dei globuli rossi nel sistema capillare ed in quello dei grossi vasi negli stati di shock postoperatorio. Prof. D oGLIOTTI e dott. PLAOEO. - E seguendo conteggi di globuli rossi e di q11elli bianchi su sangue preleva!-0 al polpastr ello del dito e sang ue p relevato uella vena del gomito e nell'arteria radiale, gli 00. notarono nessuna differenza neg~i in diviclui n orm.ali, ment re negli operati in stato di shock grave not.arono nel sangue prelevato al polpastrello del dito un aumento n umerico di globuli rossi in confronto ,d i quello, prelevato dai grossi vasi. Il fortissin10 aumento nel sistema capillare viene spiegato dagli .autori oon fenomeni di stasi periferica dovuta a paralisi <lei capillari, a spasmi circoscritti, dimodochè mentre il plasma contin ua. a scorr e1e grazie alla sua fluidità si .avreb' di corbe invece un ritardo ed anche un arresto puscoli, che arcun1ulandosi irregolarmente nelle a nse capillari paralitiche determinano la caratteristica iper globulia del sangue periferico, sintomo noto, se pur non esattamente interpretato dello ihock: traumatico i11 genere . Lo squilibrio nu1nerico dei gl·obuli rossi in gen ere tra san gue periferico e sangue prelevato da i grossj vasi, raggiu11ge in certi casi cifre oscillanti da 1-2 111ilioni di gl-0b11li. In1ettando piccole quantità di a drenalina p er via endovenosa. s~ ristabilisc·e in 10'-20' l'equilibrio con tutta verosi1niglia11za per la contrazione e lo svuotamento del sistema capillare, no11chè l'ann1e11to generale della pressione e della velo_. eità cir colator ia. Gli 00. prese in esame le cifre ottenute n ei nun1erosi. casi presi in esame prima e dopo l'interve11to, in forme gravi e medie <li sh·ock, prima e <lop'o l' iniezione di adrenalina, cr edono di poter concludere che una ingente massa complessiva di glob11li rossi si attarda e r istagna i1el siste111a cap illare.. venendo sottratta .alla circolazione : ne deriva 11na. din1inuz.ione fun zio11ale notev·ole che va attenta1ne11t.e considerata e combat tuta. Trr. i n1ezzi che risultarono più efficaci .per atti"'i'"are la circolazione cai:>il lare in queste condizioni, gli 00. ebbero b11011i risultati dalla trasfusion e di sangue puro e dalle ripetute fleboclisi len te e ripetute di siero fisiologico con adrenalina. G.

V1LJ.1:\TA .

(ANNO XXXV, F ASC. 33 j

Associazione Medica Triestina. XX Adunanza scientifica del 1° giugno 1928 - VI .. . Presidente: Dott . A.

CoFLER .

Presentazione di casi otoiatrici operati. Le \lertigini e il nistagmo . . L'O. i)resen.ta. due pazienti affetteda piemia otitica. In ,a mbo i casi fu praticata la legatura della vena g iugulare interna, e quindi la1d enudazione ~d incisione del seno sigmoideo. Nel primo ca s·o trattavasi di otite cronica; all'incisione del seno si e.bbe fuo ruscit.a di abbondante sang ue; tratt avas i con ogni probabilità di .u n trombo parietale o uscito all'.apertura del .seno, o ivi rin1asto e quind i orga11iz7..ato. Nel secondo caso· trattavasi di otite .acuta dopo influenza; sei gi-0r ni do·p o l'in sorger e dell' otite subentrarono fenomeni piemici (br ivido di freddo). Si riscontrarono all'aipertura del seno t rombi che furono estratti. La pa.z iente è in oonvalesce11za in ottime condi' quindi un terz0> zioni di s alute. ' Tie11e presentato caso d'otite cronica oon gr avi oomplicazioni ossee; praticata l'op erazione r a dicale furono .d enudate !e fosse cerebrali media e posteriore ; alle· complicazioni ossee si aggiunse un esteso flemmone delle parti molli nella r egione temporo-parietale che richiese ·prof.qnde incisioni estese fino all' articolazione mandiboLar e. F ebbre elevata. La paziente è guarita, e la fer ita ridotta ora ad una. estensione n1inin1a, è i11 via di cioatrizzazione. In fine vien e presentato un pRziente operato d~ mastoidite; un tale caso deg110 di nota è l'indicàzione operativa, che giustifica la presentazione del paziente, cioè il perdurare e l' aumentare dell'otorrea nella quarta settimana dall'inizio del1' otite, e che fu ritenuta d.all'O. quale indicazio11e assoluta per l'uperazione, durante la quale fu riscontrata una collezione p urulenta nella mastoide, che si estendeva fino al seno· denudato. Il pazie11te è quasi gu arito. L'O. tratta quindi la seconda parte della sua comunicazione, cioè l'importanza diagnostica della vertigine e del nistagmo i1elle affezioni del]' orecchio e del cervello. Egli dà a.11zitutto la definizio11e della vertigin e qt1ale sen sazione abnorme della posizione del coTpo nello spazio ; enumerate le varie m.al.attie che possono dare origine a vertigine,. egli sostiene che questa è sempre, qualsiasi ne sia la causn., conseguenza di t1n'irritazione del1' apparecchio vestibolar e nel labirinto. Premessi dei brevi cenni anat-O•m ofisiologici sul labiri11to, egli espone la patogenesi della vertigi11e, sia d'origi11e a11ricolare che cerebellare, e del llistagmo di cui distinO'ue le varie forme indican- · o ' do pure le r::t 1·atter istiche differ enziali tra il nistagn10 <li origi11e labirintica e cerebellare. · E gli descrive quindi i vari metodi d'esame del labirin to pér la diagnosi delle affezioni dell' orecchio e del cerY0llo; si trattiene sull'esame rotatorio de1l'apparerchio vestibolare con dimostrazione pratica s11 1.ln paziente; viene pure descritto esatRIMINI.

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tamente l'es ame calorico ed i va.rii metodi (metodo oon l ' irrigazione d ell' 01;ecchio oon abbond.ante -quantità _d 'iacqua secondo l'indicazione di B.arany, ed il metodo cosidetto dell'eccitazione minima secondo Robrak, di data recente) . L'O. enumera nu re le altre re.azioni che subentrano dopo l' eccitazio11e labirin.tica ooi due metodi d 'esame preaccennati (esame r otator io e calorico) cioè; oltre .aJ nistagmo, vertigine e spesso vomito, accentuan<lo l'importanza d~ tali · es.an1i specialmente p er le diagnosi n eurologiche. L' O. s'.adddentra quindi n ella patologia auricolare enumer ando le varie cause che possono prod urre ve1·t igin e (r.ar.amen te un cu1nulo di cerume, relativ.amente più di fr equente affezioni catarrali 1ì acute che cr oniche della t uba d ' E ustachio e oonsecuti vo catar ro dell'orecchio medio, ma prevalentemente le affezioni supp ur ative della cassa del ti1npano e del labirinto) . N eJl' otite cronica la ver t igine ed il nistagmo, hanno importanza diagnostica e prognost ica, quebti fenomeni sono spesso sinton1atici di una fistola del e.anale semicircolare est erno €cl a p roposito di questa 1' 0. descrisse il classico sintomo di t ale fistola, consistente. n el produrre artificialmente nistagmo con la rarificazio11e e la compressione dell'aria n el m eato u ditivo esterno. Presenta un paziente affetta da tale fistola, dimostrandone il sint omo; viené presentatò p ure un altro paziente affetto da otite cronica, vertigin e, vomito e nista gmo; in tale caso si tratta di una carie della p.arete inter na della cassa. L 'O. espone quin~ di i varii reperti dell'esame del l abirinto nell'otite cronica, nei casi nei quali il pus si propaga con focolaj circoscritti nell'orecchio interno, e tratta d el quadro clin ico della. labirint ite purulenta diffusa. S i t rattiene pur e, con breve divagazione, dei fenomeni labirintici e r elativi reperti di esame, insorti con relativa frequ enza, e gravità all'inizio tiella cura della sifilide col Salvar san, dovuti come dimostrò esattamente Ehrlich alle cosi<lette neuror ecidive. L'O. passa quin di ad esporre i r isultati e l'in1portanz.a dell'esame labirintico nel campo della neurologia. Egli presenta una pazient e malata da circa 15 giorni di vertigine nistagmo intenso verso d~stra e diplopia nella visione estrema verso destra. All'esame rotatori o s i riscontrò ipereccitabilità del vestiboJare a d ambo i lati, ma epeci:Llmente del vestibol ar e destro (circa 75-80 scosse di nistagmo postrot.atorio con scosse molto a mpie e r apide. La paresi dell'abducente destro, ca11sa della diplopia,, dovi·ebbe essere in q11esto caso riflessa dal1'.ap•p arecchio vestibola re centrale (nucleo di D eiters) destro irritato, dato appunto l'intimo n esso esistente tra l' ap·parecchio vestibolare centrale ed i nuclei da c11i hanno origine i ner vi motori dell'occhio . "\r engono esp osti quindi ~ risultati dell'~s.ame d el Testibolatore nelle varie affezioni del cervelletto (tumori dell'angolo ponto-cerebellar e, t u mori del cer velletto, .ascessi del cervelletto, ecc.) . Nell'ascesso cerebellare la direzione del nistagmo verso la parte m al ata con la distruzione del labi-

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SEZ IONE PRATI C.l.

rinto nelle labirint~ti ·p urulenti, parla in favo1·e di una collezione purulenta cerebellare, p ortando in t.al guisa u:n con t ributo .alla di agnosi differenziale t ra labirintite p urule.nta ed ascesso cerebellare. 111fine l'O. tratta delLa r e.azione ,d ell'indicazione seoondo Bar a11y con dimostrazione pratica. su qu alche malato e rileva l' importan~a che essa. ha nelle di agnosi neurologich e ; viene pure annoverata e dimost rata la cosiddetta reazione della deviazion~ (~.\.h\veichungsreaction) (l' épreuve de bras te11dus) che però è 1ma r eazione p1·et tamente labirintica e non cer ebella re. In chiusa 1' 0 . r ile-va il grande n esso tr:t etologi a e neurologia, e conchiude che d a lla su.a comunicazion e n ella qua.le dimostr ò i progr essi dell'otochirurgia e dell'olio-neurologia, si può dedurre che l'otoiatria ha raggiunto un enorme grado di sviluppQ. Cheratosi spinulosa consecutiva ad intossicazione salvarsanica.

E sposta la s~ria clinica del caso egli viene a t rattare delle alternzio11i istologiche osservate e proi etta 11umerose rnicrofotografie ad illu str azione delle alterazioni follicolari e dermiche . Dopo essersi soffermato a parlare della diagnosi differenziale e dopo aver esposte le varie t~orie esistenti in ra.er1to alla patogenesi della eher atosi spinulosa, egli si indugia in considerazioni eziop.atoge11etiche dcl caso p ar t icolare. ~ Premesso di no11 voler venire a n essuna conC'lusione egli rileva la possibilità che come nel caso ' . p artioolare l 'intossicazione ar sen obenzolica, così in altri casi fattori tossici di varia nat ura p~o&a­ no, in individui predisposti a.d a lter azioni follicolari , svolge11do un'azione d annosa sopratutto a car ico dell'apparato pi1osebaceo ed alterandon e quindi le n ormali funzioni, avere una certa importanza dal punto di vista ezio-patogen etico della dermatosi. Il Segretario: Dott. E. R oNCALLI . L EVI. -

Società di Coltura Medica della Spezia e J.1nnigiana. Seduta del 27 aprile 1928. Presiede il P rof. li1NAI..no CASSANE'LL-0 . Saggio di distribuzione ec ogri fi a dell a tu bE;rcolos i nel Comun e della Spezia.

Prof . dott. LEONE SESTINI. - L'O. espone i rileYameuti statistici eseguiti nel locale Dispensar io d ' igiene sociale i1egli anni d al 1915 a l 1927, cercando dar r.agione <li alcuni fatti particolarmente n1ess i in evidenza come l'aggrup·p arsi dei casi di 1n.al.atti a in taluni quartieri della città e • nei subbor ghi, studia ndo l ' influenza ch e possono avere s ul favorire lo svilupp-0 dell'infezione l 'orientamento delle strade, delle case, lo stato di m~nutenzione, l 'addensamento degli .abitanti, j} numero degli .ambienti occupati, il pian o delle case, le industrie cui sono a<ldetti gli umma lat1 .


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IL POLICLINICO

Il dott. OLDOu..~ osserva che bisognerebbe tenere calcolo dell anzianità urbanistica della popola. z1one.

Sindrome oculo-nervosa da anestesia. dentaria .. Prof. dott. SALVA'IORE DEBENEDETTI. Illustra if caso di un san,J e robn ~to giovane, Mario P ., di anni 23, elettricista neì R. Arsenale della Spezia, i111mu11e da tare mo~bose eTeditarie o · ~cqu isit e, ehe s·oggiacque ad imponenti mianifestazio11i i11 orbofc (cefalea, v.omito, vertigini che l'obbligarono a letto per 6 giorni), para.lisi del facciale di Sn . durata c..:irca Jieci giorni, paralisi ·clel1' abducente di Sn. durata circa otto mesi)., in seguito alla iniezione di cocaina e adrenalina pra ticatagli p er infiltrazione gengivale per l'estrazione dell'ultimo mqlare superiore Sn. L ' O. mette in rilievo che ;tale sindrome è stata ,d el tutto identica a quelle che talvolta si \Uan1lfestano in seguito iaJla r~hinest~ia. E t-:e le varie ipotesi non spiegano ancora il inect'an is1no di tali manif est.azioni nel1a anestesia lombare, ancora più oscul:'a appare 1a causa che ha provocata la sindrome in questo caso di a n estesia dentaria. 11: t uttavia am1n issibile che l ' ins orgenza della sindrome sia sub ordinata almeno a ·questi due fattori: uno to·p ogr afioo (la regione iniettata), l ' altro individuale (u111a predisposizione da causa J1on precisata). Il caso assume poi particola r e imp ortan za perchè non risulta siano stati 'Pubblicati finora nel1a letteratu ra oftalmologica od odontojatrica altri casi consimili da anestesia dentaria . . Il prof. GAVIATl chiede quale anestetico fu adoperato. Il pr of. F&ANCINI oostiene che la sindrome comune che si ha nella r achianestesia, non può essere imputata alla rachianestesia, ma all'elettività del.L'an estetioo anche per a ltre vie . • Il ·p rof. D1 B ERNARDO ha osservato questa s1n1d rome in 1Seguito c.1, rachianestesia (diplopia, midriasi, ecc., cefalea) . 1

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Il prof. CASSANEILL0 crede che nel caso si debba in parte imputare ad .azione di contiguità ed in ipar~te anche all' ischemia dovuta all'adr enalina. I l prof. DEBENFillETTI ripete che aveva notato l'analogia fra la sin_d rome da rachianestesia e la sindrome osservata pensando che la ~u a osservazione distrugge alcuna delle teorie vigenti. Accetta l'osservazio ne .del prof. 0ASSANFLL9, l ' azio11e iscl1en1ica pu ò essere ,d ovuta a nche al1' anestetico per :azione riflessa. Il pr,of. D1 BERNARDO n<Jn adoper a fiale con adrenalina eppure ha riscontTato sindro1ne oc~lo­ nervos a. I l prof. PrETROFOR.TE chiede se la causa 1d ella sindro1ne non possa r icercarsi fuori ·dell'anestetico, d.a.to che è il solo caso avvenuto di fronte a tante anestesie eseguite.

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Il prof. DEBENEDETTI ritiene che , la causa si debba r icercare nel].a anestesia , sia per l 'esclusione delle a ltre cause, sia per la concidenza di teu1po, essendo i disturbi oompar si 1a sera stessa do po l'anestesia. E ssere questo il primo caso non vuol dire; potrebbe darsi che altri abbiano os1Servato altri e.asi, sen~a descriverli e metterli in rilievo .

Sagg i di jonoforesi nella cura della cataratta iniziale. R i ferisce due casi in cui la jonoforesi ha avuto I u,n risultato degno di nota oon un migliorar n1e11to di circa d uo decimi di acuteiZZa visiva, senza ·p erò che fosse accertabile obbiettivamente un rischiar.amento della lente. ~1:ette in rilievo le precise · indicazioni in cui è lecit<> sperimentare il metodo in soggetti che per co11dizioni generali e per invin cibile patema d'animo non potrebbero affrontare un intervento chirurgico .

Dermatite del terzo spazio interdigitale {tipo intertrigo). Prof. dott. ANT10NIO GAVIA'II. - Espone un caso di una do·n na di servi.zio, di 42 anni, addetta sovente al bucato di ~.a.miglia e che dia 5 anni è affetta da lesione cutanea esclusivamente localizzata al solco del 3° spazio interdigitale della mano DS'. degradante dal soloo vei·so la cute delle. faccie laterali delle prime falangi del dito med.io ed anulare. Non vi sono lesioni ungueali, nè l'ammalata ebbe mai a soffrire di altra mal.att ia, non presenta niente di a normale all'esame generale oome a q.u ello fatto .a tutto l 'ambito cutaneo- èd alle mucose visibili. Propende l'or atore che, nonostante gli esami eseguiti con esito n egativo, la lesione sia rla riferirsi a lla: dermite endomicetica o cripitoooccica di cui p ar la il Lombardo estesamente in uno dei suoi lavori su tali dermatosi, giacchè contro l ' i 1)otesi di una semplice intertrigo sta la localiz... zazione unica, la limitata estensione della lesione e la lunga durata della dermite. (L'oratore p resenta una fotogr afia della lesione e u n a cultura di cripti<>coccus cutis). Il dott. GAGLIARDI chiede notizie sulla cura. Il p rof. G AVIATI dice di aver e tentato l'attinoterapia con resultati negativi. 1

Blenorragia di condotti para-uretrali senza uretrite gonococcica concomitante. Espone il caso ·di un giovane di 24 anni che venne a ·sua consultazione nel luglio 1927 rperchè terne;va di Ul).a lesione luetica iniziale. S i rileviaro110, su una pron1inenz.a i11 corrispond.e nza idell.a devi.azione del rafe penieno, in ·vicinanza del fre·llulo, due pustule della dimensione di una testa di spillo poco più e dalle quali, spremendo, 1'0. ha 'Prelevato alcune goccie di pus denso, giallo-verdastro cl1e dimostrò la ,p resenza di soli gonococchi intracellulari •

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SEZIONE PRATICA

L ' uretra, successivamente esaminata, non presentava lesione a.lcl1na ed. era indenne da processo blenorragico i11 atto. Secondo i dati rilevati si praticò biopsia delle <Iue formazioni pt1stolose e furono, oosì messi in evidenza due condotti rivestiti da epitelio pavi1nentoso stratificato con infiltrazione pa!·vicellula re e di plasmacellulare attorno e nelle pareti di questi. Queste formazioni, seguite con sezioni in serie, dimostr a ronp di termin.are a fo11do cieco nella loro por zione distale meJ1 tre pr'ossim~l111ente oomunioavan·o con due introflessioni cuta11ee del prepuzio i11 corrispondenza del rafe penieno ripieno di pus e sostanza purisimile. L ' O. si intrattien e sul significato idi questi condotti e propende per la loro origi11e di anomalie embriologich.e. N10,t a ·.aJtresì oon1e questa rara eve11ienza di i11fezione blenorragica oosì localizuata, sia da breve tempo stata osservata e descritta jn parecchi casi (M ilian, Ginelli, Venturi e G11occhi). Singolare associazione neoplastica utero>.covarica in una giovane di 17 anni.

Dott. Acmr.r.E ZAcuTTI. - L ' O. d escrive un ca.so clinico di sua osser vazione 1 iferentesi ad una gioYane do11na di 17 an11i nella qual:3 si aveva la oo;iite.mpor anea presenza di un.a n eoplasia ovarica bilaterale e di una neoplasia della port io del canale cervicale. La l.aparot omia che si conchiuse coll'asportazione dei due t umori ovarici e dell' utero , inostrò eh~ i due primi erano · per la ma~gior p arte solidi ed in parte i11 preda ia degenerazione cistica, del volume di una testa di adulto il sinistr o, e d ' un m elone di me dia grand,e zza il Ds . La portio ed il canale cervicale erano riooperti di veg.et azioni friabili. L ' esan1e istologico rilevò t rattarsi di un adenoc<::ircinoma. ovarico e di un adenocarcinoma del c-0110 t1terino, oon struttur.a cellulare identica . Le due t ube llon presentavano alterazione .alcun.a e nessu11a i11etastasi linfogena si trovò n elle nu1nerose sezioni del oor po dell'utero. Estrazione laparotomica di calcolo ureterale pelvico in nefrectomizzato.

Prof. dott. METEIJ.O F RANCIN! . Un giovane fu operato circa t111 anno prim.a da al'tro chirurgo di nefrectomia ·p er i·dr,opionefTosi c.alcolosa, Ds. persistendo, .a seguito di tale interven t o, una fistola lombare copiosamente suppurante, ed una penosa, costante {lolenzia al quadrante inferiore Ds . dell addome. C'olla lapar oton1ia par a medi.ana s-0tto-ombellicale J)s . si potè raggiungere ed . asportare il caloolo applicando poi un drenaggio fino sulla incisione ureter ale o su t urando la ferita l.aparowmica. Rwpid.a g uarigione . Il prof. CAS SAN:ELLO pe11sa ch e data l' obiettività rife rita dall'O. e la già avvenuta nefrectomia, l'asportazione ,tlel calcolo ureterale, secondo Ceci, non era seonsigliaibile.

Il prof . PIETROFORTE ricorda di .aver visto l' am111alato prin1a della 11efr ectomia co11 sindrome gastrica mentre la radiograifia dimostr ava un calcolo. Dopo la i1efrectomia per pi-0nefrosi e calcolosi presentò una sinto1natologia come la prima volta. Un caso singolare di perforazione di utero per aborto criminoso.

l Ti1a g1'uvane don11a plurip ara, -0ssessionata dal t imore di una nuova gravidanza e inal co11sigliata da .altri si introduce n ell'.utero d a sè, secondo la sua versione che 1nerita di essere accolta colle più evidenti riserve, una siringa an1ericana con mandrino inetallico. Dice che nell' introdurla provò un vivo dolore ed ebbe un se11so di smarrimento delle forze che però non giunse al deliquio . Estratto iì 111.a.ndri110 attende in letto 24 ore dt1rante le quali l1a Yiolenti dolori addominali e febbre, non vo,1nito, i1è singhiozzo . L a.scia passar e 20 giorni dura11te i quali il suo stato si aggrava, aun1enta l.a febbr e, com'Pare 111et.eorismo i1nponente e vo1nito ripetu to. Ricorre .allora al medico : si f n diagnosi di peritoui te 1p elvica diffu sa a t utta la metà inferiore dell'.add-0m e, con essudato· purule11to. Condizi9ni g r.avi . Collo uteri110 chiu o, for11ici i11tegri . ·un.a ra'1iogr afia fa -reder e la siri11ga disposta t ras\·ersaln1ente, i11 par te du1plicata nella regio·n e ipogast rica e q11indi distesa tino sulla foss.a iliaca 8 11. Si pratica all-0ra la l.ap arotomia 111edia n a sottoombellicale ed in inezzo a copioso pus grigi.astro, chiu so d.a aderenz~ e11terop eriton eali si trova ed estr ae il corpo estraneo, orn"Lai cotnpletamente addominale. 'fratta111e11to a1npiamen te aperto. Guar1g1011e. Il c.aso h a i1iteresse n oteYole per la t olleranza i1nn1ediata alla ro,t tur a uterina e per la tolleranza s uccessiva al corpo estra.neo a d..Jomin.ale, per oosì lungo periodo di te111p·o.

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p1·0-

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1-l - Rol\'t..\.


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. IL POLICLINICO

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.APPUNTI. PER IL l\IEDICO PRATICO. CASISTICA. Le paraplegie. S. R. (Journal de s praticieris, 5 m1aggio 1928) distingue le seguenti categoirie di paraplegie. 1) P er compressione del ·m i·dollo. Quando si tratta cli un m onbo· di Pott e l 'in·dividuo è giovane, un'immobilizzazion e prolun.g ata guarirà colillplet·am·ente il malato. Dopo i 30 anni, la cosa è p iù grave. 2) Da mieliti acute. E consig·liabile il siero a11tipoliomiel it:ùco, a 1dosi iniziali idi 40-80 eme. n ei 1pri·m i giorni fino a 1000-2000 cm·c. Il migliora1n e11to si osserva già d OIPO 12 ore fino al 4° giorno. Le dosi alte si iniettano in tre volte; dapprim1a 1 eme., do·po ùn'or a un ·a ltro .e dopo tre ore tutto il resto. 3) Nei laicunari, n o11 vi .è che il t rattarr1ento del rammollin1ento cerebrale, per il quale si sono ottenuti buoni ef1fetti con gli as•cessi da fissazion e prolungati. 4) Nelle i1evriti, si h a idi solito la guarigione. Le forme 1difteriche si curano col siero anti·difterico ad alte 1dosi; nelle intossicazioni (piombo, a;rsen i1co), n elle infezioni cron iche (malaria, sifili·de, tubercolosi) o a·c·ute (influ enza, supp.urazioni, blen orrag'ia) il medico si limiter à a calmare i dolor i che persistono p er parecchi mesi, dopo di cl1e i movimenti ri torn eran110. 5) Nelle forme croniche, di solito è in causa la sifilide; si alterneranno allora le iniezioni dl m er curio con .quelJ e di bismuto. Q.g ni ·d ue giorni , 2 c•g. di . benzoato ·d i me:ricu rio , 12 iniezioni; 1doip.o un riip oso di 20 giorni, 2 cm.e. di una prepa razione bisml1ti1ca o·g ni 4 giorni. .L a cu ra si continu erà per due anni. 6) Se si tratta 1dj un ·cancro, l'.t.\.. ritieine consigliaJbili le iniezioni ·di ra·m e colloid·ale, che calmano i 1do1orL ?) In caso ·d i tumori semplici, la lamine,ctom ia e l"estirpazione del tumore si prati·cano s econ·do precise indicazioni. La J'adiotetrapia potrà ar)(pli carsi se la ohiruI'gia si ·d ichiara impotente, ·mia bisogma t ener 1presente che si hanno num er osi insu·c cessi ed aggravamenti. f il. 1

La neuralgia cervico-brachiale reumatica. Si riscon tr.:-t .sp t cialm.ente dopo la cinquantina nella don11a , •tli l)refer enza a destra; evoluzion e ~ubacuta i11 tre radi st1'ccessiYi. Inizio in ~ idi o so con molestia nei movimenti, che Si n1uta 11oi i11 rigi1dità; compaiono p oi irrad ic:1 zio11i l1rach iali cl1e, sul princi1p·io, si hanno 1

soltanto nella tosse e n ei mov1imenti. Qualche· yolta, l'algia s i annuncia come artrite sca·poloon1era le o cervicale. 1Nel periodo di stato, collo un po' inclinato v·erso la spalla ma.lata; attento ad evitare ogni scos-sa, il paziente imrn1obilizza il SU·O arto adid olorato, .dal gornito semiflesso e fissato contro il tronco mediante l a mano •del lat o sano. Il dolor·e si estende in un tragitto verticale dalla nuca al margi11e esterno del braccio e dell'avambraccio fino alle prime tre dita; talol'a , irraidiàzioni versol'emiStfero -cranico 1posteriore e gli spazi interco-· stali. B continuo con parossismi risvegliati dalla tosse" 1dallo starnuto, dai m o.v imen ti. Lo si può provocare jprem1endo i n·ervi con tro id ei piani resi·stenti : punti apofisarii di Trousseau, di Erb, i.scaipolo-01nerale idi Ramord e D·u rand, ecc. La palpazion e 1dei mu•scoli ed i movimenti passivi delle articoJ azioni sono d·olorosi. tLa sensilb ilità o,b'b iettiva è in·d enne, non vi sono disturbi m otori; liev.e in·debolimento ·d ei iriflessi e delle r eazioni elettrich·e. La pun tura lombare rivela iperalbumin·osi le.g·ger a senza reazione ci• • tolog·ica. Ai raggi X si scorgono talo.r a lesioni 1diverse : ·d·ensificazion.e legamentosa, i.p ertrofi·a delle· apofisi trasverse, abbozzo di costa cervicale, ecc. D opo qua]che settiman·a (o mese) si ha il periodo 1di regressi one; il dolore si a ttenua. e scom1pare, permanend·o la sensibilità alla pressione; la contrattura si •dilegua lentamente; perma·n e talora una certa parestesia (primo spazio interdigitale) ed un irrigi·dimento 1della spalla. Al collo, si ha talvolta restitutio ad integrum, mia talo,ra si rrorm a un'anchrlo1si. 1La diagnosi si 1baBa sui caratteri del 'dolore st1lla presenza d ei punti n·evralgici, sull'esame fi-' sico e radiogl'afico della colonna cervicale. È da ammettersi l'o.rigine fu11ic0Qare, un'irritazione 1del segmento .extramening'eO, ;prima del ples so, delle ra·di·ci, in conseguenza di artrite apofisaria o di cellulite eptdurale . Il trattam·ento, secondo Fr. Françon (Jourri,. des praticiens, 14 a prile 1928) d eve essere anzitutto generale: soippressione dei focolai settici eventualmente esistenti n ell' organismo, elimina• zione dei prodotti tossici, ;m1ediante il r egime, l"enteroclisi, l'i.drotera·p ia, la diuresi, m edicazioni interne (so1fo, ar·s enico, jodio, fos.foro, solventi dell'aci·do Uil'i'co). Localmente, n ella crisi acuta, si faranno applicazioni calde (compres·se umide, ari.a cal1da, bagni di lu ce), iniezioni ipo·dermiohe idi a ci·do salicilico (1 m·~ . per 1 cmrc.) lo co do·l enti n ei cas1 1

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SEZIONE PRATICA

in cui si possano loca lizzare n ettamente dei punti dolorosi e n elle r egioni sprovvi·ste di grossi vasi. Molto utili ~ono (.dopo passato il periodo acuto) •1-e cure i'droterapiche. fi l.

Un caso di tetano cefalico. fenomeni che caratterizza:no il tetano ce.falico sono la paralisi del félJc·ciale, il trisrna e la frequente comparsa di uno $pasmo d ei muscoli d-ella deglutizione, per cui tale teta110 fu da alCl:lni definito ancthe come tetanus hydrophobi.associ-ar·e ancJle s1p asmi tetacoides. Si po ssono , nici del diaframma e •dei rr1uscoli della r espirazione .che possono dare a c-cessi di cianosi e di soffocazione. N·el t etano cefalico, oltr e a lla ,p aralisi del fa·ccial e si · p ossono aver e tutti i sin• tomi morbosi che si hanno n el tetano comune, m a tali sintomi non raramente mancano r end·end o così alcune volte m olto di1fficile la diagnosi. Oltre che il faJccial e, a n che altri n ervi possono essere compromessi e la ·p aralisi ·d ei n ervi crani·ci ap paTe costanliem·ente dallo stesso lato in cui è a ccaduta la soluzione di contin uo. Altro fatto degno di n ota è ch·e in qu esti ca si generalmen te il trisma 1p recede la paralisi d el facciale, più raram ente le è con tem poraneo e m en o frequentemente la segue. Nel tetan o cefali-co $Olo i n ervi motori sono Jesi e la sensibilità r esta integra. . Un caso tipico di tal-e affezione viene riportato ·da F . S·chupfer (Riivista di Clinica Medica, gennaio' 1928). Riguarda un uomo ·d i 37 a nni d ed ito al vìno, il quale un giorno dopo un p r anzo abbon'dante avvertì p er la straida lln forte giram•ento di t esta e caidde a ri·dosso di un muro, ibattendo forte la parte d,estTa d ella faccia, ove si produsse una tenue escoriazione. Dopo sei · gior.n i si produ$se par alisi d el facciale di destr a e doìP-O 2 giorni an·cora comiparve trisma. 0 1b biettivamente si n otava paralisi a tipo ~ eriferi·c o d el lfacci ale di destra e spasmo dei muscoli mass eteri e t emporali n ei due lati. Ad accessi il malato avvertiiva un senso di costr izion e al farin·g·e e il fe·r m•a rsi del cibo a quel livello. Non rigi•dità nucale. Agli arti tono muscolare e m otilità attiva e pai.ssiva integr i . L'a mmalato solo qualch e \rolta avvertiva ·delle raipid e e passeggere ·corntrazioni al bra:ccio sinistro. Sensi·b ilità integra. Curato con f orti ·dosi d i si,ero ·a ntiteta ni co e con iniezioni di actdo fènico, di cloralio ·e di bromuro, i fenom eni m orbo~i an•daron o lentam ente m·a prog.re~si vamente miglioran.do , Ja paralisi ·del f accia le a ma no a m ano scom.p ar ve ed il ma1 ato potè es&er e d jmesso perfettam ente guari to. 1

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TOSCANO.

La garza-pomata in dermatologia. C. Sim,on (Paris nié dical, 21 g ennaio 1928) rileva i vanta~gi ch,e presenta l 'uso d ella garza-

pomata i n dermatologia, qua le vien e consi gliata da LeiEtikoff. Si tratta di ~n tesS'uto di garza fina, ricoperto, su uha o su entrambe le facce, con un piccolo strato di pomata. La diffi·coltà COI1.6iste n el trovare 1un ecc~piente cJ1,e si d istenda ben e non ' fonùa faciù.m en te n è sia tr opp o •duro. Vi si possono incol!'porare t utti i rim e·di d ermatologici. Il p,ezzo id i garza t>i app1i ca diretta1ne·11te iSul1a cute e si fissa con un giro di fa scia m ettendo secondo i .ca~i uno strato di ovatta od un foglio impermeabil e. I Yantaggi di qu esto m o•do di medicazion e sono i seguenti. La garza m antiene in p osto i m·edicamen ti , i mped isce che si diffondano sulla 1pelle sana, cjò che è assai uiile se essi son o irrit anti, im·p edisce di ins udici are i vestiti e di esser e assorbita da e ss ~ . si oppon.e a'1 grattam ento e distan zia i.e app•licazion i, poten·do rimanere in p ost o 24 e•d anche 48 ore. Bsso costituisce quindi una m edicazione semplice e pulita; ram.m ollisce le squam e e le croste, i mbeve e rammollisce lo $trato corneo sotto l'influenza del grasso ,ed impedisce l' evaporazio-, n e detl.le secr ezion i cutan ee, favorendo la ricostituzione di uno strato corneo <n orma:le ed opponen.dosi alle iperemi·e aicute ed ai p.rocessi ess·u,cla ti vi. I l solo in conveni.ente ·è d·a to dal fatto che t ale medicazion e n on è applicabile a lle der matosi g en eralizz.a te. . Ecco alcune formul e consigli31b-ili: · 1) alla pasta di zin.co. Ossido di zjn co, Amido, an.a g. 25; E r.cipiente g. 50; 2) alla pomata riduttrice de·bo1e. .!\ cido salicilico g . 2; A·ci•do benzoico, R esor cina, ana g. 1; IttioJo g. 5. Eccipiente q. b. p·er 100; 3) pomata r iduttrice forte. Solfo g. 5; Aci·do salicilico, R esol'cina, ana g . 2; Ittiolo g. 20 ; 'C,a · trram e g. 10; Eccip iente q. b. per 100; 4) pomata r iduttrice for tisisma. Olio di cade g. 40: ..!\cido ,p,irogallico, Acido crisoifanico , ana g. 5; Ec.cipj ente ·g. 50; 5) pomata all'o$Sido giallo. Ossi·do giallo dj rr1er·curio g. 5; Eccipien te g. 95. /il. 1

l

TERAPIA.

0

\

r11 trattamento della. pedfeulosi e della ftiriPJiii . CoIDJPorta la distruzione dei paTassiti , quella delle lenid ini e la guarigione delle lesioni cut an ee. P edictLlOsi d el cuoio capelluto. NelJa f orma in-

·


1610

1L

POLICLINICO

tensa, il miglio r procedimento co11Si$te nel tag liare i cap ellri molto corti, ciò che si · può attuare facilmente riei ragazzi e n·egli u omini. La distruzione d ei parassiti p uò farsi agevolmente m ediante l'applicazione di uno strato piutto·sto spesso di . vaselina mantenuta per pareccl1i giorni a contatto di tutta la .sup er.f i ci·e del cuoio capelluto 1per m ezzo idi una cufifia o di una larga c9mpressa. Si .p uò ag~gi unger·e d ella ben zina, ·O m eglio dello .xilolo, in ,p roporzion e dri 1-2 gocce iPer grammo di ,·asel in.a. Il trattamento si sosp en'de quando non esista più n essun parassita. vivente ·s ul cuoio -capelluto. Se i parassiti sono scarsi, una semplice benid a imbevuta con alco ol can!f orato o sublimato acetii•co e ·m·a n tenuta in situ peT alcun e or e è s uffici·ente. Una buona · formula è 1a seguente. Sublim ato g. 1; .t\ceto, Alcool canfo rato, ana g. 100; Acqu a g. 200. . •Le lendini, anche &e uccise coi m ezzi 1precedenti, rimangono appicci1cate ai capelli e si .as portano m edia:i;ite l"aiceto or·dinario, me~lio se l egg·ermente risca'1da-to. Si us·a un P'&ttin e fitto , bag nato con l'aceto, districando attentam.e nte i cap cll i. Le cuffi e, i ca:pp·elli, ecc., :vanno disinfestati. 11 trattamento delle le$ioni ·cutanee va diviso li.n tre temipi : 1) fa-vorire la caduta 'd~ll e croste, con medicazioni di a cqua bollita o bo•rica, o con polverizzazion e di soluzioni di aci1do borico, rinnovate ogni tre ore; anche l'applioozione prolungata di vaselin a sem1plli ce ha lo stesso ri'$Ultato; :?.) c adute Je croste, si u1sa l'aoqua di Alitbour , in loz·iòn i rinnov·a te 3-4 volte al giorno od in m edi-catur e lasciate a .p ermanenza. Due sono le fo,r~ mule di quest'a:aqua, qu.ella originale che si U$a pura: So[rfato di zin·CO .g . 2; 1Sol;fato di rame g. 3; Tintura di zaf.ferano cg. 50; Aoquavite canforata g. 5; Acqua di·stillata litri 1. ·L a formula modifi cata $i usa in v.ece diluita (1-2 cuc chiaJi. in un bic·chiere di aoqua) : .solfato di zinco g. 7; Solfato di rame g. 2; Tintura di zaiffe·rano cg. 50; Acqua '"' canforata g. 300. Entrambe le formule sono dotate di azione eletti,ra sulle lesion.i umide dell1'impetigo, ch·e essicrcano in temipo va riabile da p oche ore a qualche giorno; 3) si mantiene a permanenza sulle zone prosciugat e la pom·a ta di Dari-er : 0 1s sido giallo di m·e rcurio g. 4; Itti·olo g . 2; Resorcina, Acido .saIlicil ico, ana g. 1; 0 s·8ido di zin co g. 5-10; Veselina, Lanol ina, ana g. 15. Le folli.coli ti su1ppurate si mantengono aperte, gli aficessi vengono inicisi. Se sopraggiunge l',eczemati zzazion e si faranno applicazioni di cristal' 'iOl Plto con vende di metile (ana g. 1,15) in 100 di n lcoo1 a 90°, ri1pett1te giornalm ente. La co[o1

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[ANNO XXXV, F ASC. 33]

I

razione Yioletta scompare in pochi giorni con ripetute saponate. P edictllosi del corpo. Un bagno solforoso di 30 minuti è suffd..ci en te per distrugigere tutti i parassiti e steriliz.za la ma:ggior parte delle lendini; deve essere ·seguito d·a iscrupoloso cambiamento ·di abiti' e biancheTia ed 1è b·ene ripeteirllo dopo 5-6 giorni. ,J vestiti si 1disinrfestano sia con la stufa, sia m ediante polverizzaz.ioni .d ellà seguen te soluzione: An isol cg. 30-50; Alcool den·aJturato, acqua, ana g. 50. P os·s ono essere utili an1cl1e la lavatura e la saponatura prolungate, nonch·è 1a stiratura con ferro molto caldo. Le lesion i c utan ee g uariscono di s olito sipon- . ta11eament e, una volta tolt·a la -causa. Una pomata all'ossido di zin co con ittiolo, applicata dopo fil 1b agno solforii·co, calma l'irritazi one locale. Ft iriasi (da Phtirius pubis). Si dà ·di solito la 'P•refer enza alla pomata con ossido g.i allo di mercurio (.g . 1,50-3) con O·s sido di zinco (.g. 5) in Va$.elina, Lanolina, ana g . 15. L 1 unguento grigio, cl1e si usa tuttora ha l'inconv·eniente di provocare facilmente fenom:en i Id i idrargirils.m o . L·a pomata all'ossi do di mercuirio guarisce _r apidarnente ·an-che le man:ifestazioni cutan ee. 1

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f il.

'/ / ormulario.

Contro il prurito. Glicerolato n eutro d'amido Ami1do .i\-cido .fenico » tartari-cc » saliciJi,co

g r. 100 gr. 20

anagr. 0.50 L evy ..

SEMEIOTICA. La misurazione della pressione del liquor. Claude, Lamache, D.ubar (Le Progr ès Medicai. .sett. 3, 1927) insistono nel considerare incompleto q1ualunque e5a1ne n·eurolog ico se non è accompagnato dalla 1nisura della tensione del liquido cefalo nachidiano. Questa si ottiene, come tutti sanno col manometro aneroide di' Claude che rappresent1a il miglior e strumento costruito a questo scopo. , Ma in certi casi l a puntura lombar e riesce impossibile. In qt1e5te circostanze, seco11do gli AA. si dovrebbe stabilire la t ensione del liquor , col misurar e la ténsion,e dell'arteria della retina, il che è ;possibile c-0n l'oftalm odina rnometro di Bailliart, · sotto il controllo della oftalmoscopi•a. Questo metodo si potrebbe anche usare come complemento L. TONELLI. al1a p untura lorr1bare.


[.~NNO

XX.XV, FASC. 33]

SEZIONE

· L'ipoglicemia negli epilet tici. 11 rapporto ìfra attacchi convulsivi e ·disturbi nel -metaboli1$IDO d ei carboi'drat1 è stato in traveduto specialmente dopo la scoperta dell'insulina, osservandosi una stretta dipen1denza fra contenuto in g1ucosio del .cervello, f·egato, mUJScoli , san1gue e manifestazioni ·di in·d·ole convulsiv·a. .Se ne è occupato da noi, fra gli altri, 1B arlocco (Riforma medica, 1922).

Dallo stu1dio di J. M. Villaci an e J. A. Urra (La Medicina ibera, . .14 aprile 1928), fatto su 87 eipiletti'ci, risulta che l'ipo1gli cemia è in essi l'aiterazione .p iù fr·equente, rh5contrandosi nel 57,5 % dei casi; .la .glicemia .è n·ormale inv·ece n el 35, 7 % ed elevata n el 5,6 %. La 1propoi!'zione degli ipoglicemici si eleva al 61 % 1quan·do si consi-derino soltanto i malati. di epilessia essenziale; in questi, si ha gli oemia elevata nel 23 % .e n ormale n el 15 %. La reazione ip·erglicemtca, ·che si produce dopo alcuni attacchi ·n on dura ch·e brevi m omenti. Dallo studio delle curve di glicemia provocata risulta che essa è ·alta nel 23,8 %, bas-s a nel 12 % e normale ne.J. 64 %. tNon si è trovato n eiSsun rappOO'to tra la forma e l'intensità 1della perturbazi-one mentale ·e le curye di glicemia 1provotCata. 1

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PRATICA

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Doipo ritirato l'ago, iniziare subito la respirazione artirficial e. In genere la ripresa dei battiti n on si fa atten1dere più di 30~00 secon di; Jia respirazion·e spontan ea ritorna per lo più dopo 2-5 minuti di respirazione artificiaùe. P iù tardi il cuore e il re·s piro riprendono , più il successo d·efinitivo diventa problematico: per lo .p iù n·ei casi di ins uocesso l'iniezione è stata fatta trop.po tardi (non si devono far tra;scorrere più id i 10 minuti dall'inizio della sincope). È sopratutto la sincope (sinco[I) e da anestesia, colla>Sso cardiaco post-emorragico, shocl( pJeurico o 1periton-e.ale, ecc.) cbe si avvanta1ggi-a •del metodo: nelle malatti·e eihe iprovocano i:l decesso p-er :prqrronde alterazioni ·dei tessuti l'iniezione intracardiaca d'adrenalina non ha ra·g ion d'·essere. 1

1

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2) Silicato di sodi,o contro l'arteri·o sclero·si. _ Credo che il collega voglia alludere al silicato di so.dio e non al fo·sfato di sodJio, come deve aver-

sicritto per s'rista. Inrf.atti al la ·proprietà di sciogliere il posto ·riel1le pareti va·s ali, bassamento .della preS'$ione par1s a della cefalalgia, 1del.l e minuria. 1

S'impiega per iniezioni en 1dovenose:

fil.

Silicato di so dio Aoqua distill ata per una fialetta. 1

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POST A DEGLI ABBONATI. All'abb-0nato n. 2512: T ecnica adrenalina. 1)

delle

iniezioni

intracardiache

di

Disirufettata la pelle della regi·one pI'ecordiale çon tintuir.a di io,dio, serv:endasi di un ·a go fine, lun·go 8-10 cm. (il comune ago da puntura lomft>air·e) l o si affon1da n el IV spazio in' . tercostal·e sinistro, sul ma.rgine $Uperiore della 5a. cartilagine, raisentando il margin·e sternale per · evitare •di ferire i vasi mammari interni. Si infigg'e l'ago ip erpendicolarmente alla .p arete per 2-3 -cm., rp oi si in1c lina la punta un poco verso la linea m ediana; s'incontra $ubito una. resistenza, quella del cuore, e preciJSamente la faoci·a anteriore 1del v·entricolo -d estro. Penetrando allora p·er altri 4-5 mm. Si è sicuri di essere nella ca• vità: ogni resistenza cessa e il san·g ue riemrp ie la E=iringia. Si iniettano allora 2 cm1c. ·d el1la soluzion·e di aidrenalina al l()()()o. 1L 'in1ezione sarà !atta molto lentamente. Non è asisolutamiente indispensabile che la punta d·ell'ago pesohi nella .cavità ventricolare: le iniezioni fatte nel 1par enchima del muscolo cardiaco hanno d·ato ris ultati ' identici . 1

1

si1li0ato si attribt1isce calcio in eccesso de[I)i!'ovocrundo uin absanguigna, la scomvertigini e dell'albu-

. .

·Ctgr. 1 cm C . 2 1

Iniettare una fialetta a giorni alterni; fare una seri-e di 10 iniezioni e po-i riposo !Per 20-30 giorni. <La via orale è poco s eiguita: .s oluzione sciropposa di silicato di so1dio gr. 30· A·oqua distillata . . . . . . . . » 500 S. un cucc·h iaio da tavola n-e ll'a,oqu.a tre volte· al giorn.o per 1-2 mesi; sospendere per 15 giorni, poi riprendere di nuovo. B. MASCI. • Al dott. L. V., da P. C. : Con il R. Decreto 29 novembre 1925 n. 2288, è stato prescritto che gli aspiranti all.a autorizzazione per m-edico di bol'do non debbono averesuperiato alla data n~lla qruale l' esame viene ban1dito il 40° anno di età. ·Non si 1p reve·de prossd.ma una sessione di esami ..

·C.

Al 1dott. P. ·A., da Carrara : 1) Nella Traumatolo gia del lavoro di A. CIAMPOLINI (iL. Pozzi ed., ·R oma) troverà svolto l'ar-


1612

IL

POLICLINICO

(ANNO XXXV, FASC. 33J

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g.om e11to "d ell 'emorragia ·cerebrale nell'infortunistica . 2) Sulla did'fus ione del ti•fo per mezzo delle m·osohe, veda, oltr·e al prim.o lav oro di A. CELLI (B o·l l. della Soc. Lancisiana, Roma · 1888), quelli di FICKER (A rch. f. Hygiene, 1903, pag. 274)' di E. J3ETARELLI (Centralblatt f. Bakteriologie, vol. 53, 1910) ed il lavoro riassuntivo sulle mosche di w. V. SCHUCKMANN in Centralbla,tt f. Bakteriol., Raferate, vol. 81 (1926) . Per la dif·f usione del ti!o a m·ezzo •del ratt o oc;correrebbe fa·r e ricerche; qualche cosa vi è in Seuchenbekéimpfung, vo1um·e I·II. Sono ,c itati n e'lla J+ett eratura 1diverisi C<l!Bi di infezione ·dell'uomo con le colture topicide di 1

Bact . typh i murium. 3) :.Jel T r attato d i

d ;.ag1io·stica

radiologic a

(iS . 1'.1E.1~ .

F errara) vi sono buone figure. ·Non oonosco atlanti italiani d~ raidiologia. ' 4) Cura 1della botriomtcosi. B essenzialmente chirurgica. Non mi risulta che siano stati applic·ati i f'aggi X. fil.

.

strO\finarri.ento. Una lampada icosì strofinata stretta nella mano destra dava illuminazioni inter.m ittenti ed anche un'illuminazione d 'in tensità costante per 2 o 3 secondi anche senza str0tfinare. 111 $eg·uito a questa sco·p erta il Mon•deil fece altre constatazioni, ottenen°do risultati analoghi an·che con so'f.tanze i6olainti. Strorfinan·do un tubo di vetro ·da· lume osservò la produzione di luminoiSità lun·g he come l'indice e grosse come il pollice. Ottenne aniche l' acc·ensione di una lampa1da elettri·ca av.vi1cinan•do un bastoncino $tro1finato con le mani. Infine egli riiferi di avere 1p rovoc at·a l'agitazione di un pi·ccolo ,p endolo con il serr1plice avvi·c ina·m ento della mano nu.da o ri1coperta di un guanto ·di ca-0utchou. Tuli rivelazioni htanno soocitato molte ditffidenze e critiche. Si iè abbiettato eh.e i fatti denunziati non erano ·a ltro che fenomeni elettrici, essen·do risaputo che Io strotfinio ·del vetro produce elettricità. Al ooe Mondeil ha risposto che ef.f.etti va·m ente si tratta di un fenomeno elettrico, ma che al1'·elettricità ·determinata 1dallo &frega.m ento t'i agglun<g e un'a1tra enel'gia :proveniente dal corpo umano. Qu esto ·come tutti i corpi è con-densato.re e con~ ·d·uttore di elettricità, ma ciò non esclu1d e che p er il fatto stesso della vita il nostro organi$IDO sia la sorgente di un'altra forza sp•ecifica, o ,p er lo meno procuri ali' energia uni·ve.CT-ale mo•dalità i-m1p!l'eve dute. 18010 in tal caso si può parlare di flui•do umano, ed allora il problema ·dal campo della fi·s ica si tra:sporta in quello della biologi-a e della rfisiolo,gia. .Jn effetti non ripugna l'i•dea che l,o.rganisn10 animale in genere, e .qu-ello umano in ispecie, 1p ossa .e ssere capa.ce •di tra84formar·e l'energia cosmica in altra energia x, che può chiamarsi ·a nche flui1do umano, cosi come è capace dd. •p ro,durre form e idi energij:a che lo distinguono dagli el·ementi minerali e vegetali. . Quest'en·er.g ia vuò ulbibi1dire àlle leggi gen.erali, ·che g overn·ano la tra;sformazione delle energie, e tras!formarsi in .altre forze con effetti elettrici, luminosi e m,eccaniici. IMond·e1l ·p arla di una forza fisiologi.ca nuova, di raidioattività ani·m ale e umana. Allo stato idei fatti ogni conclu$ione è ,p rematu ra ipe.rchè le ded.u zioni di Mondeil sembrano aiffrettate e dominate da apliorismi ed anche p erché in effetti se'IDIDra che i fenom.e ni da Iul osservati più che fatti fisidlogi,ci $e~rano banali esip.erienze fisi,c he. 1

·VARIA. Il flui do umano. L ' eiSistenza id 'un fluido urr1air10, d ' una spe.c iale energia e manante dal corpo ·d·ell'uomo è stata

arrime$sa in tutte le epo·che. I fenomeni che si ricolle.g ano al magnetismo, allo sipiritismo, o, come oggi si dice con te.rmine più comprensivo, al metapsic1his·m o sono da molti appunto s piegati con l'emanazione di questo flui·do caipace di rievocare gli spiriti, d'influire F--ulla mente e ,.sulla condotta degli uomini e ·degli an)m.ali, e di ·a vere anche e·f fetti meccanici co·n la dislo1cazione di coI"pi pesanti. Se l'esistenza di questo flu:Ldo non è g·eneralmente ac-cettata., an.cor meno cone:oT.de è l'opinione d·ei convjnti s.u lla eooenza e natura .d el flui·do stesso. G. · Monrd eil riti ene di ave.r risoluta la qui·s tione. lln un grosso volum.e egli espone i suoi stu1di sp-e rimentali sui i f enomeni elettrici, lumi1I1osi, magn etici e fisiologici di origine 1pstchica e para.p sichica. La p..Lrte centrale è costituita aJP!Punito , dalla sicoperta !fatta di un fluido umano capa.ce d 'in1durre roO'd ificazioni fisiche nei corpi. Egli o s&ervò che un in·divi·duo, n ella più completa O$CUrità, strofinando con Je mani una lampa1da el ettrica con filamento rotto, determinava da1pprima luminosità irregolari, che d~ventavano sern·pre più forti , e1d il vetro rimaneva 3Jnche luminoso n ell'interV'allo tra due movi1nenti di

0

1

argo.


{ANNO X.XXV, F ASC. 33 J

1613

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. -Cronaca del movimento professionale. XlV Riunione dell' A.ssociazlone professionale del dermosiftlograft italiani. Il 17 giugno nel salone del « P.alace Gran.d Hoiel » di Roncegno è stata inaugurata la XIV Riunione dell'Associazione d-ei D ermosifilografi Italiani, unitamente ai Congressi della Società I taliana di Sessuologia e dell'Associazione Ultravioletta. Il saluto dei congressisti venne portato dall'illustre prof. Viola, dal Commissario straordinario per la provincia d~ Trento, in rappresentanza del Prefetto, dal Podestà di Roncegno, dal prof. Porcelli per il Sindacato Medico, tutti inneggianti alla terra redenta ed alla Patria facendo voti ' che i risultati del Congresso fossero fecondi e proficui. I presidenti delle tre Società, proff. B aglioni, Piccardi e Spolverini, pronunciarono i discorsi inaugurali, illustrando le mete e gli scopi degli stu,d i oggetti di ciascuno dei gruppi di studiosi. Il prof. Piccardi, presidente dell'Associazione N aziona.le dei Dermosifilografi, rileva in modo particolare i vantaggi manifesti ottenuti dalla profilassi antivenerea istituita dal Governo Nazionale non solo sulle infezioni recenti, ina anche sulle conseguenze tardive delle infezioni veneree, che avranno certamente una favorevole ripercussione sul miglioramento .della razza Italiana. Il 18 giugno sono continuati i lavori del Congresso con numeroso concorso di soci, fra i quali si notano : prof. Artom, Novara; dott. Ballico, ~Iilano; prof. Bellini, Milano; dott. Brunetti, Torino; dott. Ohia.p pini, Ferrara; prof. Crosti, Milano ; dott. De Fa.vento, Trieste; dott. Delpiano, Torino; dott. D~ Nicola, Trieste ; dott. Divella, Bari; dott. Donato, Taramo; prof. F iocoo, Venezia; prof. Fontana, Torino; dott. Frattina, Venezia; prof . Gallia, Torino; dott. Leidi, Brescia; dott . Levi, 11 rieste ; prof. Longo, Catania; dott. M.arcozzi, Pi.sa. ; dott. MazzoLari, Cremona; prof. Montesano, Roma; dott. Novelli, Firenze; "{>rof. Piccardi, ~rorino ; dott. Porcelli, Livornq; do'tt. Prosperi , Firer.ze; dott. R iva, R oma; dott. Sanguigno, Napoli; dott. Sberna, Firenze; 1d ott. Serra, Pisa; dott. Serafini, Venezia; prof. Tarchini, Bologna ; dott. Travagli, Gen·Q!Va; prof. Truffi ~I. e dott. Truffi E., P adova; dott: Valdonio, P.arma ; prof. Verrott1, Catania; dott. Vittone, Torino . La st?imp.a me~ica era rappresentata dal · dott. G. Oliaro, r edattore della cc Minerva Medioa » e del « Dermosifilografo ». Il prof. Piccardi, pres idente, dopo aver ringraziato i colleghi convenuti anche dalle più lontane regioni d'Italia, ha esposto le floride condizioni della Sorietà, quasi raddoppiata nel numero dei-

soci, ha con1unicato l'inqu..a.<lramento dell' .Associazione nel Sindacato Medico Fascista, ed ha opportunat~mente ricordato come le istituzioni profilattiche i'taliane siano state a1nmirate ed iinitate all'estero • V enne poi data lettura deJla relazion e fatta dai proff. Fontani, Pollio e Bizzozero, sull'argomento del premio Locatelli. Il lavoro prescelto reca il motto : cc Multa renascentur quae jam cecidere » · ' e' stato presentato dai dottori Marcozzi e Serra .d i Pisa. In seguito il prof. Artom di Novara, 11a riassunto con efficacia e competenza la sua relazione sul « Dermosifilografo nell'assistenza della maternità e dell'infanzia » precedentemente pubblicata dal cc Giornale .Ital. di Derm. e Sifilografia », e distribuita ai soci. L'O. ha illustrato l'ot"dinamento legislativo · italiano, che è indubbiamente la più importante raccolta .di leggi sociali che si.ano state emanate in 58 .anni di unità della patria e che vide la luce appunto quando la nostra terra, reintegrata nei suoi naturali confini, rafforzata dalla oonsiderazion·e del mondo intero, pacificata all'interno sotto l'egida del Fascismo, si diresse all'opera di bonifica e di protezione della razza attraver so la tutela fisica e morale dell'individuo. All'opera risanatrice può e deve collaborare il dermosifilogr.aJo italiano, massime per quanto riguarda il problema della lue congenita e delle malattie sessuali dell'infanzia. L'orator e ha augurato che presto si possa giungere all' .attuazione di quello che è il voto più volte formulato: l'istituzione dei consultori prematrimoniali, il ricovero e la cura delle luetiche, il più ampio invio <lei bimbi alle colonie alpine e marine, la bonifica morale delle donne e dei giovani ·p sichicamente deviati, provvedendo al loro ricovero negli appositi istituti. Ranno preso p a rte alla discussione facendo varie proposte i soci Montesnno, Fiocco, Fontana, Verrotti, il prof. Spolverini dell' Associazione ultravioletta ed il presidente Piccardi. I diver si· ora-· tori si sono accordati col relatore n ella compilazione del seguente ordine del giorno, che l'assemblea ha approvato all' unanimità: cc L ' Associazione Profession ale dei D ermosifilogr a fi Italiani, udita la relazione Artom, e 1a discussione sul tema ufficiale : cc Il Dermasifilogrofo nella protezione della maternità e dell'infanzia » fa voti affinchè nei comitati di P atronato dell'Opera Nazionale per la protezione della iuaternità e dell'infanzia sia inclt1so come Patrono un dermasifilografo, 1.a cu~ opera potrà. risolvere numerosi essenziali problemi, quali quello del ricovero e della cura delle donne incinte sifilitiche, della consulenza -iermosifilografica nei Brefotrofi, della propaganda contro il diffondersi delle ~


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( .i\.~NO

IL POLICLINICO

lattie sessuali, ecc. che fann< paTte delle finalità dell'Opera Nazionale stessa ». Il dott. Sberna ha riferito (\ Sulla labilità degli incarichi professionali al perse n.ale sanitario, addetto .alla profilassi contro la Sifilide e le Malattie veneree ». Dopo a nimata discussione alla quale hanno parteci·p ato i soci Montesano, Gallia, Fiocco e Piccardi, è st,ato approvato ~l segu ente ordine del . g10,r no: « L' Ass·ocia.z,ione Professionale dei dermosifilografi Italiani riunitasi a Roncegno il 18 giugno 1928, oonstatando la notevole diminuzione delle malattie veneree e sp ecialmente della sifilide verificatasi in I tali a in misura su periore a quello che succede in altre Nazioni civili, convinta che ciò si debba alle direttive del Governo Nazionale ed a ll'opera con corde ed attiva svolta dai sanitari specialisti dermosifilografi addetti ai servizi di profilassi statali e comunali : Fa voti affinchè l'opera che i sanitari in parola svolgono a vantaggio della .Pubblica salute e del mjglioramento della razza Italiana, sia ef.fettivamente riconosciuta con una maggiore staibilità di carriera e mediante un miglioramento delle loro cbndizioni economiche, t.anto per quelli dipendenti dall' .Amministrazione Governativa, quanto per quelli dipendenti dai Comu1 ti, le quali amministrazio·n i non sempre tengono nel dovuto conto l'importanza soci ale di quesi i servizi e non assicurano .ai sanitari addettivi le stesse condizioni fatte ai medici preposti .agu altri rami della I giene Pubblica » . All.a. chiusura del Congresso, l'assemblea per acclamazione ha riconfermato in carica il Consiglio direttivo, composto del presidente, prof. Piccardi, dei vice-presidenti, proff. Gallia e Fontana, del segretario dott. Brunetti, e del cassiere dott. Ver-

XXX,,-, F ASC. 33)

GALLO (Oampoba.liSO). - Scad. 10 sett.; L. 6650 (sic) e 3 quinquenni dee. oltre L. 1500 (sic) cavale.; età lim . 40 a.; tassa L. 50; doc. a 3 m. dal 26 lug. FINALE NELL'EMILIA (1todena). - A tutto lC> sett., oondotlia Nord; L. 9000 oltre L. ·2500 trasp., L. 1500 indenn. supplement., c.-v ., eventualm. L. 600 ambulat., 10 bienni ve.nten .; età lim. 35 (39) a.; tassa L. 50.15. Chied. annunzio. FIRENZE. R ..4.rcispedale di S . M. Nuova e Stab .. Riuniti. - Direttore del Gabinetoo di Radiologia, Elettrodiagnosi ed ElEfttroterap:La; titoli ed esami; chjedere annunzio; età mass. 45 a. ; 7 a. di laurea. e 5 di esercizio della specialità; L. 5500 e 30 % applicazioni a pagan1. ; orario giornal. non infer. ia 6 ore; scad. ore 17 del 1° sett. ; tassa. L . 50, al Cassiere. FoGGIA. Ammiinistraz.. provinc. - Direttore e assistente della Sez. Medico-Micrograf. del Laborat. Provino. d'lg. e Profilassi; v . fase. 32; scad. 15 sett. GiuLIANOV;A (T eramo). - Ufficiale san. Abitant i 8732; Ha. 3247; 'titoli ed es.ami. L. 400() an11ue loroe; 4 quadrienni di L. 500. Tassa lire50.10. Età lim. anni 45. Assunzione servizio entro 30 giorni. Scad. 15 sett. Rivolgersi Segreteria. MILANO. Consiglio degli I stituti Uspitalieri. Nove posti di chirurgo assistente; scad. 27 ott.; v. fase~ 32.

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MILANO. Istituto Provinciale di Protezione eà assistenza d ell'I nfanzia. - Direttore sanitario e aiuto medico . Proroga ial 30 sett. ; v. fase. 32. MONTE IsoLA (Brescia). - Sca.d. 31 ag.; lire 10.000 e 6 quinquenni dec.; L. 500 uff. san.; c.-v.; alloggio g,Tatuioo; tassa L. 50.15. 1

1

e;elli~o.

CONCORSI. P08'11 VAOANTI.

AsooLI PioENo. -

Proroga 10 sett., l"" condotta.

BASSANO (Vicenza). Ospedale Oivile. go primario ; se.ad. 31 ag. ; v. fase. 32. BLEGGIO (Tren.to). -

Chirur-

Scad. 24 ag.; v. fase . 32.

BORMIDA (Savona). - Scad. 25 ag.; L. 8000 e 10 bienni ventes.; L. 500 uff. san.; età lim. 35 a. ; tassa L. 50.15. BusAOHI (Cagliari) . Consor. con Oritueri; L. 10.000 oltre c.-v. ridotto, L. 2000 cavale.; tassa L. 50.15; scad. 1° sett. CADONEGHE (Padova). Segr:eteria.

Sca.d. 31 ag. Rivolgersi

0ASTEL GANDOLFO (Roma) . - Al 30 ag.; L. 9000, c.-v., 4 quadrienni dee.; età lim. 40 a. ; doc. a 3 mesi; tassa L . 100; serv. entro 20 gg. Chied. ann.

MoNTELEONE DELL' Aso (Ascoli Pie.). Scad.;. 25 ag.; l a zona; L. 8500 (con eventuali diminu~ioni) e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 indenn. fo>Tese, L . 500 indenn. laurea, L. 600 se uff. san. .. NAPOLI. Ospedali Riuniti. - Concorso a 50 posti ·di assistente, di cui 21 in medicina generici,. 21 in chirurgia generici, 1 jn ostetricia e ginecologia, 2 in anatomopatologia, 2 in dermatologia, 2 in elettroteraipiia; scad. 31 ag. Rivolgersi Segreteria dell' Amministraz. (cortile Incurabili). NooI (Bari) . - L. 9500 iniziali; proroga 30 ag.; età 1im. 40 a. ; tassa L. 50; doc. a 3 mesi daJ 10 lug. PADOVA. Spedale civile. - Assist. effettivo di medicina ; L. 5000 e 2 bienni decimo, non c.-v ., stianza di abitaz. con obbligo di pernottarvi; L. 3() ogni guiardia; scad. ore· 18 del 15 sett.; età mass. 30 a.; tassa L. 50.10 alla Tesoreria; serv. entro. 20 gg. ; chied. annunzio. RIETI. Amministraz. Provinc. - Direttore dell' Ospedale P sichiatrico S. Francesco; L. 17.000, oltre L. 2500 serv. att., L. 6500 vitto personale ed alloggio, c.-v., L. 10 ogni guiardia in conoorso col medioo assistente, 3 quadrienni di L. 1000. Scad. r

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[ AN~U XX.\\ ' , F ASC. 33)

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SEZIONE PRATICA

01·e 18 del 20 sett. Rivolgersi Segreteria Gener ale. Età lim. 40 a . Serv. entro 20 gg. Docum . .a 3 mesi dal 1° .ag.

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,.

Co11corsi per titoli .ai seguent i posti di medico di riparto: Compartimento di Ai1cona: lesi (L. 200) , Perugia (L . 600), Tera 1110 (L. 600); Co111par ti1ne·n to di Bolog na: Sossano {L . -1, Cologna. \ 1 enet.a (L. - ), Lugo (lire 150)) Borgo Panigale (L. 250). Se.ade il 12 sett. P er altri con1partime11ti v . fase. 32. Docum. a 3 mesi . Doman·da in carta da L. 3. Chiedere avviso di concorso e inoltrare documenti all'Ispettor.a'to Sanitario .del cornpartimento.

Il prof. Luigi Sagona, direttore di « Rivist& d ' I giene e Medicina Sociale », è stato nominato,. in seguito, a. co11co·r so per es.a.mi e per titoli, dir ettore sanitario del Oonsorzio Provinciale Antitubercolare di Palermo. Il ])rof. Sagona, il cui nome in Jltalia è a·b bastanza conosciu to per le sue p ubblicazioni e per la sua attività a ntitubercolare, dà sicuro .affida1nento che quel Consorzio si m etterà quianto prima in condizioni di sviluppo tali da gareggiare coi migliori Consorzi della nostra Nazione . Rallegramenti.

Ro,·roo. rl ni niinistraz. I' rov iric. Diret tore Sez. )'!ed.-1\licrograf. del Laborat. Prov. d ' Ig. e Profil. ; L. 16.000 e 5 aumenti decimo, L. 1500 indenn . ca rica. Chied . ann·un.zio.

Il prof. G. M. Fasiani è passato dalla cattedr a di patologia chirurgica a quella di clinica chirur~ gica nella R . Università di Padova.

ROMA .

Ferrovie dell.o Stato . -

SA:MUGHEO (Oaglria1'i). - Sca<l. 31 ag.; consor. con Allai; L. 10.500 oltre L. 1000 uff. san . e L. 2000 t rn.sp . S. GIORGIO DELLE P ERTICHE (Padova) . ~ Al 10 seltt, ore 18; L. 9000 per 1000 pov . ; addizion. L. 5 5 qt1adrienni dee. , c.-\., L. 3000 cavallo, L. 900 se uff. san., L. 850 se ambulat. ; età lim. 40 .a. ; tassa I.1. 50. 10. Ohied. annunzio. S. \ 7 INCENZO VALLE RovET·o ( ~lq u.ila). - Sca-d. 20 sett.; L. 9500 olt1'e L. 2700 ser v. att.; età lim. -!O a . ; tassa L. 50.15. SA \' ON A . :1r11 n1inisfr. Provinc. - Direttore Sez. ~IerJico-l\f icrogrn f. LaLorat. Pro vine. d'Igiene e Profil.; L. 15.000 oltre L. 2800 ser v. att. ; età lim. 45 a. ; tassa L . 50. Scad. ore 18 del 15 sett. SErtRAVAJ,,LE DI ORIENTI (Macerata). - Scad . 31 ag. ~ 1a. c.:ond. ; L. 000 e 5 quadrienni dee. , oltre L . cOO t1ff. san., L. 2500 cav., c.-\- . 'f.\ RCl'~TTA

Scad. 95 .ag. ; consorzj o. TEBAl\10. Oongregaz. di. Carità . Medico di Sezione dell' Ospedale P sicl1iatri co; scad. 31 a g. ; v. fase . 33. TRIESTE. U fficio d'Igiene. - Medico capo della III Sezione (Servizio di Profilassi); scad. 10 sett. ; v. fase. 32. VAJ;LE o'IsTRIA (Pola) . Proroga a tutto 31 ag. ; tass a L . 50, al P odestà; stip . L. 9000 e 4 qt1.aidrienni dee., oltre L. 600 indenn. resid., c.-v., L. 500 se uff. san., eventuali L. 2500 circa per campagna antimalarica. VERONA . Ospedale I n fantile « .4.lessandri ». Scad . 25 ag. ; aiuto di chir . e ortoped. ; L. 5000 olt1·e L. 1000 serv. a.tt., percentuali (gara.ntite L . 3000 per i pri1ni 2 an11i e L . 4000 per i successj vi); età li111 . 40 .a.; tassa. L. 50.05. ([/ dine). -

Casa di . . alnte di provincia r icerca assistente intern·o, praticissimo di laboratorio preferibilmente <:011 biennio assistentato ospedali di Roma. Stipendio <la convenire e cointer esse11za. Ri,rolgersi ig. Ca1n1)rt11elli ·Enrico, y)a Sistina, 14, Roma.

Il prof. Miguel Cou'to è stato eletto presidente dell' Acca den1ia Nazionale di . l\fedicina di Rio de .Ja11eiro. I l prof . Gerhard Katsch , direttore della Cli11ic& "J!Iedic.a e dell'Ospedale dj Santo Spirit0 .a F ra.n -" co fort~ sul Meno, 11a accettato la nomi11a a direttore della Clinica Medica di Greifs\\rald , quale Sl}Ccessor e del prof . Strau b. Il prof. Fritz Hildebr.antlt, di far1naoologi.a .a, D~tisse1dorf, h a accetta.t e la nomina alla cattedra omonima di Giessen, qu ale successore del prof. J u li us Geppert. Il prof. Kirch, prosettore all'Ist ituto di anaton1ia patologie.a. di 'i\' urzburg, è nominato ordinario di patologia ge11er ale e anatomia p a'tol ogic.a all UniYersità di Erlangen .

NOSTRE CORRISPONDENZE. D a Torino. Endocarditi da streptococco vir-idans.

Il pr of. lficHELI si è intrattenuto sul qua<lro clinico un po' par ticolare di alcune form e di endocardite. da streptococco viridans che ha potuto osser,~are con una certa frequenza in questi ultimi mesi . Clinicamen te, almeno p er un cert<> p eriodo, il quadro è caratterizzato solo dalla presenza di nn.a febbre più o meno elevata e remittente o intern1itten te, accanto ai segni di un vecchio vizio Yalvolare; n1a11c.ava in una parte dei casi ogn i traccia di i.umore splenico e gli abituali sintomi urina ri dell'endocardite lenta. L 'emocultura si di1nostr ava di grande importanza diagnostica, percl1è fu posi tiva nella totalità dei casi, spesso con. reperto <li u n gran numero dì colonie di germi. Il decoTSO· 'fu talora str aordinariamente rapido con.


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IL POLICLINICO

-axitus a nch e in ooli due 111esi. I r imedi più mo·d t-rni ch~miote:riapici e le varie forme di vaccinoter apia si dimostrarono inefficaci, onde l'O. ha . p ro1posto al prof. Donati di tenta re -la µuova ter a_ipia chiru1,gica o·r a suggerita dal Bier e che a. vi·ebbe dato buon esito in .alcuni oasi: terapia con.sistente nella applicazione dj punte di fuoco al di sotto di un lar·g o lembo cutaneo sollevato sopra }'ar co costale sinistro. Non sembra che tale intervento deva offrire pa r1ticolari ·p eriooli e del resto la gi·avi tà del1a mialattia giustificherebbe ogni tent ativo, anche se teoricamente non tropipo persua-

[ANNO XXXV, FASC.

33J

globinuria, distinta ·dalle altre conosciute e cui appa rtengo no a nche i càsi più recenti di Giffin e di Ma.nini . Discute la 1>atogenesi dei fenomeni e riferisce che le varje cure n,on hanno condotto finora a nessun rjs11ltato mentre l'ammalato si aggrava, così da chiedersi se. si.a giustificata l'eventuale splenectomia, per quanto non sembri probabile da.I lato dot trinale che ]a milza si.a qui il ptfimitm mo-

v eri..s . OlPRIA.NI .

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Sl VO.

Anemia emolitica con emosiderinuria perpetua.

N ell' ultima seduta 1d ella R. Accademia di Medi·ein a di Torino il ·p rof. M10HELI ha illustrato il ~aso in questione, caso che fu già d-escritto quest'anno dal prof . Marchiia.f a va, mia la cui ulteriore illust r azione 1'0. i1on ritiene inutile perchè il m alato. in ·d iscorso p-rima iii es.sere studiato ·d al prof. :Ma.rchi afav.a f.u oggetto nella Clinica di Torino di lungh e e molteplici ricerche e •p erchè queste ricer·Che co11ferma no e completano quelle deil'illustre a n atomo--p.atologo e clinico di Roma.. Trattasi di una forma ·d i anemia emolitica .a 1d eoorso cronico con esacerb·a zioni più o meno frequenti, accompagnat e da subittero e non .d j rado d a un cert o aumento del1a milza e del fegato e con e111osi<lerin uri.a costante che s:µbisce anch'essa ·oscillazioni in :vario senso. Di questa forma id i anemia emolitica l'O. descrive minutamente le note ematologiche, le note relative al ricambio emoglobinico, compreso il r~cambio del ferro, enormemen.te .au1nentato nelle urine mentre non era affatto a u mentato nelle feci, i dati relativi alla resistenza globulare, normali .o i!\ qualche momento legigermente in·fer.ior.i alla norm·a, le varie ricerche bio-logich e, che hanno dimostrato fra .l'altTo che il sa.ngue del ma.lato raccolto in tu.b i paraffinati si ~molizza rapidamente se 1niantenuto per qualche -0r a i.n tern1osta.t o, in~tre il sier9. resta perfett amente limpido se .i l ·sang.u,e è oonservato in ghiacciaia, ch e il siero limpido non ha alcuna azione autolitiè.a sui propri globuli, ecc. ecc. L ' O. si sofferma anche a. riferire le ricerche c o1npiute sul pigmento emesso con le urine, che .è costit uito in parte .da .emos iderina, oome Marchiafa va ha descrit to, .e r i porta nei suoi vari part i colari l' anP.ament o di un.a gra.ve crisi di emoglobin uriia presen.tata dal m alato, di gruppo 2, in se guito alla trasfusione di s-angue di gruppo 2 racoolto in tub~ paraffinati. fÒrma di anemia emolit i. D imost ra come auesta . ·ca stia a sè e ricorda oon1e fin <lial 1916 abbia consigliato il suo assisteTut e pTof. Civalleri di separa+e n ella ~ua tesi su Le ·em oglobiwurie una serie di ca si descritti abitualment e dai rispettivi aut<}ri .CQme casi di ittero emolitico (casi di Hijmians van ,der Berg, 1° ca.so di Marchiaf.ava, caso di CeconiBiffis), casi che :r ap'.Present.ano nosograficamente u n a for ma. ~peciale di .anemia emolitica e di emo- . J

PRO. FILI. In onore di Bernardo Nocht. B. Nocht h a di r ecente toccato il 70° anno, ancora nel pieno esercizio della sua mira.bile attività, sempre ricca di una la~ga riserva di giovanili energie. Egli appartiene .a quello scelto manipolo di studiosi Europei, i quali, nel secolo soorso - allorchè più vivo eJ'a il generale risveglio · delle ten·de11ze espansionistiche oltre inare - ebbe ro limpida la visione del vasto programma di ·umanità e di scienza riser vato a gli studi del,la p,at ologia. esot ica, ed a questi si votarono col p11rissimo fer. li vore di fede dei precursori. I duri tributi, sopratutto in vite umane, pagati dalle prime .avanguardie della Civiltà alla m.alnota e maligna1nente insidiosa nosografia .delle nuove terre' occt1pate, non a,revano già t ardato a convincere anche i Governi centrali dell'assoluta necessità del concorso attivo dell'opera del medico, dell'i.g ienista e d el biologo in t utte le imprese coloniali . Cominciò così a farsi" se11t ire - p er le diverse Nazioni più Largament e colonizz.atr ici - come un imperioso bisogno, l'istituzione n ella 1na drepatria d.i un centro .di, stu·di or ganizzato ad hoc e più a<la.tto, che non i troppo isolat i e ancora rudimentali laboratori coloniali, alle ricerche vaste e di lunga mano inerenti ad alcuni dei p iù vitali ed urgenti problemi igienico-sanit ari dei lontani ·don1ini. Solo in t ale guisa si sarebbe pot uta .anche assicl!rare un.a seria preparazione nelle nuove discipline a~ giovani me dici ·d estinat i alla carriera di bordo o delle colonie . B. Nocht fu allo ra fra i primissimi a cogliere questo appello della Patria; e p er di lui merito la Ger1na.nia vide sorg ere· quel fiorente I stituto della M alalttie N.avali e Tropicali , di Amburgo, che egli tuttor a dirige, e che l1a s ap nto condurre al punto da rappresentare. in Europ a un luminoso faro .di cult ura n·e l can1tpo +1.l: ell.a speciale mate ria, nonch è lln centro di prim'ordi ne di studi clinici e sperimentali 0011c&rnent i .a.11ch e argon1ent i affini, ricchi di riscont1·i nella patologia e i1ell' igiene delle zone temperate. La su a opeTosiltà scientifica pers onale, · densa di molti contributi fondan1en t ali sulla pa rassitologia,


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1' epidemiologia e la clinica della. malaria e su lla febbre ittero-emoglobinurica, sul beriberi, sulle tripanosomi.asi, sulla peste, ecc., è troppo vasta -e già t roppo n ota perchè ci si possa oonceder e qui di oltrepassare, in propos~to, i limiti di una pura enunciazione generica. Ed universalmente not a è .altresì la portata della poderosa produzione scient ifica del suo I stitu to, in cui fan110 ma.gnifica ala al Ma.estro valor osi collaboratori come Fiilleborn, Giemsa, Mar tin i, Mayer) M iihlens, Reiohnow, Rocha Lima. Ammiratori e discepoli dell'insigne uomo hanno ora voluto che la r icorrenza del suo 70° compleanno venisse degnamente celebrata e che nella lieta circostanza egli avesse a sen'tirsi accanto non solo gl'intimi del ·d iuturno lavoro, non solo la famiglia • universitaria Ambrurghese - onor.ante in lui anche il proprio R ettore - ma altresì, ool pensiero devoto e riconoscente, almeno una parte rappresentativa del largo stuolo di amici oollaboratori e discepoli da lui conosciut i nel ' volgere di tanti lustri d1 così fervorosa operosità. Questa bella manifestazione di riverent e omaggio ha trovato solenne forma concreta in una ricca raccolta di produzioni originali (1), riuscita, invero, opera altamente signilficativa. Vi figura infatti una novantin.a di scelti lavori, tratttanti i più svariati argomenti di attualità in tema di protozoologi.a, di elmintologia, di ento• mologia, di noso-eoologia) di ch emioterapia, di nosoterapia, di a.vitaminosi, ecc., di più stretto interesse per la patologia e l'igiene delle zone tropicali o limitrofe. I nomi dei singoli Autori, ormai dalla larga notorie'tà, fr a i quali prepondera l'elemento straniero - e ci piace qui" ricordare che anche l'Italia vi è rappresentata da .Anna Celli, B . Gosio e · G. Franchini - e la oon sider a.zione della distribuzione mondiale delle loro r ispettive sedi .attu ali di la:voro, disseminate effettivamente, per la più lunga via, dall' .America Meridionale all'Estr emo Oriente Asiatico, id.anno infine al let'tor~, nella più lucida sintesi, la netta sensazione del gran.de stile a cui è stata fino dall'inizio improntata l'attività scientifica e didattica d ell' I st ituto delle Malattie Tropicali di Amburgo. E v.ada da. queste colonne all'illustr e Fondatore e Direttore di esso a nche il nostro augur io di vederlo ancora, e p er lungo tempo, al suo più caro posto di lavoro, prodigo - come sempre - della sua prezigsa esperienza e delle sue migliori energie per il progresso ·della scienza ed il bene d~ll' U manità. V. ASCOL I. (1) _.\.rbeirten ii:ber Tropenkrankeitem. und deren Grenzgebiete. BercD.h ard Nocht, zu seinem 70. Beburtetag, von FreU111den und Schiilern gewidmet. Pagg. 643, con figure nel te.sto e 41 tavole; p.uJbbl. in cc Abhandlun,gen aus dem Gebi~t der Au1sl ain,d skunde u , B'd. 26, dell' Univ ersità di -~ m1bM1g<>, 1927. •

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SEZIE>NE PRAT ICA

NOTIZIE DIVERSE. . V Congresso internazionale medico per gli in· forto.ni sul lavoro e per le malattie professionali. Come abbiamo ripetutamente annunziato, si svolgerà dal 2 all'8 settembre in Budapest. Avrà carattere esclusivamente scientifico. I congressisti non potranno assolutamente t rattare questioni politiche e sociali, nè argomenti comunque alttinenti allo stato sociale o economico dei medici. Si potrà partecipare al O:lng~esso di Budapest in qualità di membro o di .associato. I membri pagano una tassa d'ammissione di 10 pengo, éioè circa L. 35 it., aggiungendo Lt. 10 per l'invio postale delle edizioni del Co11gresso ; così in totale L. 45. La tassa d'ammissione per gl'i associati è di 5 pengo, cioè di circa L. 18 it. È ovvio che gli iscritti al Congr esso come membri potranno condurre con sè ,anche persone di famig lia : queste però n on potr an110 inscriversi che come associati. Sulle ferrovie •italiane è accordato lo sconto del 30 % ( oo·m putato sulla tar iffa differenziale); sulle ferrovie ungheresi lo sconto del 50 % '. · no11 è stata concessa alcun.a .agevolazione per il transito in ferrovia in territorio austri aco e ju-g osl.avo. Per q\].alsiasi informazione rivolgersi alLa Segreteria del Comitato Italiano per il Congresso Medico di Budapest presso la Cassa Nazionale Infor.t uni - Ufficio Segreteria: pi.azza Cavour , 3, p. p. - Roma (133). li VI Congresso Nazionale d'Igiene a Fium e. L' Associazio11e I taliana. F ascista per l'Igiene, alla quale dan110 la lo·r o lodevole ed efficace attività, oltre l'illustr e Presidente Generale Achille Sclavo, t ut.ti i membri ~ql Direttorio e ' specialmentB il prof. _.\.bba di Torino, il dott. Botti di Napoli e l' instancabile Segretar io Generale dott. Palomba di Roma, ha indetto la sa. Adunanza Nazioniale che quest'anno avrà luogo, oome abbiamo annunziato, a Fiume dal 14 al 20 settembre. La sede prescelta., 0011 l' alto assenso di S . E. 'furati, Segr etario del P. N. F. , aggiun ge, all'interesse tecnico e scientifico del congresso, il significato di manifestazione patriottica; gli Igienisti italiani infatti che iniziarono i loro a11nua li èonvegni , nel 1920 nella redenta Trieste, recandosi nel 1921 a Trento, quest'anno r enderanno il dovuto omaggio a lla it.alianissima Città Caipoluogo del Oarnaro. Sono all'o . d. g . del Congresso i seguent i ten1i di note-vole i m·portanz.a e di particolare attualit à : 1) P rofilassi della febbre tifoide, relatore prof. D. De Blasi di N apoli ; 2) L 'educazione fisica nelle scuole, prof . C. Tonzig di V er on.a : • 3) Le n1alattie sociali in Italia e l'opera. di preYenzione degli ultimi anni, dott . G. Francioni di Roma .

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[ ANNO XXX\, FASC. 33J

I L POLICLINICO

Complet.a l 'o. d. g. un quarto tema scelto con un senso di grande 01)portunità che riguarda l ' Approvvigioname11to idrico di Fiume, che sarà svolto dai dotto1i V. S·piaignolo, Ufficiale Sanitario della Città, e . dai proff. Spe:tz Quarnari e L eugyel <li Fiume. I con gressisti visiteran110 poi le op ere p11bbliche della città di Fiume: acquedotto, ospedale, scuole .all 'aperto, oolonie n1arine, 1nattatoio e n1er cato e gli impianti del Comun e di Abb.azia p er 1a depurazione biologica delle acque luride, l'acquedotto, le case di cura, i magnifici parchi, il lungo mare. Completeranno il progr.am1na gite faooltative .a Brio·n i e a Postumia. L'in,augurazione del C<>ngresso s i svolgerà .al · Tea.tro ,~ ercli con speciale sole11nità data la presenza delle più alte Autorità del Partito e di n umerosi ed illustri igienisti ch e hanno .a.ssicu rato il loro intervento. 'fer1ninati i lavori, i Congressisti si r echer anno in pellegrjnaggio alla Tomb.a dei Caduti per 1a ca11sa fi u n-tana. A favor e dei Congressisti sara11no concesse le consuete riduzio11i ferroviarie, nonch è n otevovli faoilitazioni n egli alber ghi di Fiume e' di Abbazia. Il Comitato· d'onore è ·p resieduto dia S . E . E. Vivorio, Prefetto della Provin ci.a· del Carnaro, il Comitato esecutivo dal comm. <lott. Silvio Piva, Commissario Prefettizio del Comune di Fiume; Segretario 'del Co111itato E secutore è il dott. Vincenzo Spagnuolo, Ufficiale Sanitario del Comune di Fi11me . Per ulterior i infor mazioni ed altri eve11tuali chinrimen ti, gli i11teressati potranno ri1rolger si al Segretario GeneTale dell' Associaz,ione dott. G. Palom ba (Via Gioacchin o Belli, n. 27 - R om.a 126).

Giornate Napoletane nella VI Conferenza Internazionale contro la tubercolosi. otto gli auspici di S . E . Almansi, R. Commissar io del Comune di Napoli, i sigg. con gressisti, rtaliani ed ester i, che, utilizzando il diritto a fermata del biglietto ferroviario ridotto, desiderano r estare a Napoli per qualche giorno prima di riunirsi .a Ro1na p er la ' TI Confer enza Internazionale (25 a 97 sette1nbre), visitera11110, dal 20 al 24 settembr e, o collettivamen te o a gruppi, le istituzioni ant it ubercolari e d ' igiene sociale esistenti in Napoli e dintorn i; ricever anno, all'arrivo, in 01naggio, Uil.a pianta~guida di queste istituzioni con un a c.arta panoramica illustr ativa; assiste1·.anno alla solenne cerimonia inaugurale di du e gra11diosi padiglioni per t ubercolotici nell'Ospedale P si clii.a trico Pro·v inciale (diretto dal prof. M . Sciuti) , .ad una con ferenza del prof. Andrea Ferrannini sul << Co11tributo della Scuola Medica N apoletana nella lotta .antitubercolare », alla proiezione di films cin e1nat.o.gr.a.fiche sulle opere d'igiene pubblica in Napoli. Per il servizio di alloggi e trasporti e }Jer ogni .altra notizia od i11form.azione, indirizzarsi si11 da

ora alla Co1npagnia Italiana 1'urist.a (Cit) in Piazza Trento e Trieste (già Piazza S. Ferdinando), n. 45. In questa sede N apoleta11a della cc Cit »,. dal 20 al 24 sette1nbre, fu n zionel'à .a per1nanenza. un Ufficio l\iiedioo -di Segreteria.

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Atti del Convegno medico di S. Pellegrino sull'u1•icemia . 1 medici itali.ani che desiderasser-0 di ricevere· u11a copia degli Atti del C:ongresso ten11tosi a San Pellegrino n ei gio.r ni 15-16 luglio (r elazion i, discu sioni e co1n unicazioni), sono pregati di domandarla ali.a Socieii;à delle Tern1e di 8. Pellegrino, via l~ .al#zo11i , 8, Mil ano, cl1e s arà be11 .lieta di farne r11u.ess.a. aranno accolte le domande pervenute a tutto il 31 a gosto. Ai partecipa11ti al Convegno il volu1ne degli Atti sar à inviato, senza .alcl1n a lllter1ore doma11da, appena pronto.

Mostra internazionale contro la tubercolo si. Riçordiamo cl1e, insieme .alla VT Conferen.za dell' Unione I nternazionale di lotta con't ro la t ubercolosi ch e avrà luogo in lw1na dal 25 settembr e ,al 28 settembre 1928, sar à organizzata, u11a ~fostra I nternazionale dj lotta <:ontr.o la tubercolosi. Questa esposizione avrà luogo dal 25 sett en1bre a l 10 olttobre 1928 e servirà a mostrare a.gli scienziati italia ni e str.anieri, ai visitatori, .al popolo i progressi fatti n el campo della lotta contro il t erribile male. (Juest a l\'Iostr a sarà organ izzata J1el Palazzo · dell' Esposizione in Roma 01·e grandi padiglioni sono stati .assegnati ai gra11di En'ti nazionali : Federazio·n e Nazionale Fascist a lJer la lotta con- tro la tubercolosi, Sanità Pubblica, Sa11ità :Nlilitare, Maternità ed Infanzia, Croce Rossa I taliaTua , I nv.alidi di Guerra., Do·p olavoro, ·Direzione Generale Carceri, ed ai g;r a11·d i Enti esteri d' America, Gerll'lania, Svizzera , Francia, Polonia , ecc. peciali pa diglioni inoltre sono stati concessi a lla Confederazio·n e Generale dell' Industri.a, ~Ile · grandi città d' I talia, e a i p rincjpali tra i nostri Consorzi antjtuberoolari . La -direzione artistica è affidata a Dl1ilio• Cambellotti. Sono state concesse ai ·visitatori n-0tevoli r iduzioni delle tariffe d a t utte le parti d ' I talia. Presidente della M ostra è il R egio Con1n1issar io della C. R . I. , pr e.f etto P iomarta, co.adiu \.ato dai due segretari F. Bocehetti e A. Ilvento. , Sar à q uesta 11na gran diosa r assegna delle opere an titubercolari che dirà ai1co1·a una voJta al pubblico che la tubercolosi guarisce se curata a tempo con tenacia, con ·fede e con mezzi adegu.ati; un.a rasseg11a che ci ricorder à la necessità llrgente di combattere questo ter ribile male sociale con lo. sfor zo sociale, con una organizzazione vasta e poten1te. · Per ogni inform.azione r iYolger si alla SeO'reteria o della ~Iostra, via Toscana, 12, R oma .


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SEZI ONE PRATICA

Proroga del termine di presentazione delle do· mande per la libera docenza. Il B ollettino U f ficiale della P ubblica I struzione, n . 27, 1928, pubblica clie il termine per la p re$ntazione <lelle do1nande e dei documenti per il conseguimento dell'abilitazione alLa libera docenza per il 1928, già fissato al 31 m aggio e poi prorogato al 15 luglio, è p rorogato ancora .al 15 dice1n bre p . v . per coloro ch e nel 1926 furono giudicati con esito negativ:o a i fi ni di det~ abilit-azione, limita:t amente a lla disciplina alla quale il giu<1izio .anzidetto si r~ferisce.

Corsi di perfezionamento in dermatovenereolo• g1a.

P resso la Clinica dernuitologica e sifilografica della F acoltà di Medici na di Parigi si terr.anno i segl1enti corsi, sotto la direzione del prof . Gougero"L: dermatologia , dal 1° al 27 ottobre; ven ereologia, dal 29 ottobre al 24 novembr e; terapia àern1atO··\·enereologica, dal 26 novembre al 15 dicembre ; t ecnica di laboratorio, nello stesso pel'iodo. · Tassa per ogni corso : ·250 franchi". ltivolgersi al Dr. Burnier, H opital Sain t-Louis (Pavillon Bazin), Tue Bichat 40, Paris (X e).

Scuola d'applicazion e tli sanità militare. Sono ·d ' imminente p11bblicazione le Oonfere'T/,ze cli niche tenute a Firenze agli alli.eYi ufficiali medici del 1928. Prof. B urci Enrico: « Seriétà scientifica ed onestà pratica son o qualità essenziali p er l'esercizio della chirurgia ». - Prof. Cappelli J a der: « La sifilide i1ella su a evoluzione storica ». Prof. Aless.a n dri Roberto :· cc Cancr o dello stomaco ». P rof. Devot.o L11igi: « Le m.alattie professionali nelle loro fasi iniziali » . - Prof. Putti Vittorio: << LoID_ bartri.ti e sciata lgie ». - Prof. Ascoli Vittorio : « L a ter zan a lnalign a. >>. - Prof. Ca.Stellino Pietro: « Dello sviluppo <lelle correlazioni intergla11d0Jari endocrine ». - Prof. Taddei Domenico: cc L ' ulcera giastrica e duoden ale considerate da u n ch irurgo >l . Costitu1rn nno l1 11 Yolume cli cir ca 200 p.aigine, riccamente illustrato. •

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Per la Clinica Pediatrica di Torino. .

I signori Ca'rlo e W ern er Abegg e l1a signora Emma E scher-Abegg (i quali già avevano elargito d ieci milioni di lire per il n uovo Osp ed.ale clin ico) hanno donato I.a somm a di L. 400.000 p er oompletare la costruzione della Clinica Pediatrica Universitaria, i11 modo che questa verrà sicuramente in au gurata nel prossimo mese di ottobre. Oon questa n11ova elargizione munifica. si porterà a compimento il padiglione clinico dell'ospedale infan.t ile R egina Margherita. Esso occupa un 'area di circa 400 mq. con un piano semi-sotterra.neo inter éapedinato e t re a1tri piani sopria il suolo, formando come u·na nuova ala dell'Ospedale che si protende fino a l Oor !:>o Bramante. Oosì l'Ospedale infantile R egina Margherita, il

ma ggiore di tutto il Piemonte, integrat o con la R. Clinica Pediatrica, viene ad essere uno dei p iù completi d'I talia, per itipo :d i costruzione, per n umero di letti, per varietà di servizi sanitari e p er la modernità ed a bib o.n dà n?kl. dei mezzi diagnostici e t erapeutici . , . .

Ottantamila bimbi beneficati dal Partito Fascista. L ' Ufficio Stampa del J;>artito Nazionale F ascista comunica: Le F ederazioni Provinciali Fasciste ed i Fasci Fem minili, secondo le dirett.i ve <latte dall' on. Turati, si sono dedicaJti . anche quest'anno, ma oon particolare cura, all'organizzazione delle Colonie tem1poranee,. Colonie che non hanno più carat.tere di I stituzioni di vacanze, ma di vere e proprie Oolonie di cura. Infatti il p eriodo di soggiorno è di quaranta gior ni oome m1n1mo e va anche oltre i due mesi per i bimbi che ne dimostrino partioolare necessità. L a riuz:iione disciplin.ata <li tutti gli sfor:zi .e di t utte le en ergie ha dato un magnifico risultato di continuità e di armop.ia all'org{lrnizzazione suddetta in t utta Ita lia . Queste istituzioni benefiche scaglioniate su t utte le spiagge della penisola, sparse in t utti i punti più incantevoli d elle A1pi ·e degli Appennini, r annicchiate in t utte le v àlli, in riva ai fiumi è .ai laghi, hanno raggiunto ' . un n umer o considerevole e precisamente in tutto di 450, così dist r ibuite : Colonie montane 110 ; Colonie marine 165'; Colo11ie salsoiodiche 10; Colonie solari 130; Colonie flu viali 20; Colo11ie impieg.a'te e operaie ~5 . Il totale dei ·b imbi beneficati a tutt'oggi è di 80.000;. ·del1e Dcip·o·l.'a:voristich e (operaie,. impiegate) di · 1500. · · · , · "· ' I Fasci Femminili~ che h anno al loro attivo· importantissime opere assistenziali, hanno dimostr ato una speciale competenza e un magnifico slancio nel rivolger.e particolar me:çJte ]e l~ro cur e .allo Colonie tempor a nee, che p erfezionate sempre maggiormente con rigorosi c'r iteri sanitari, vanno diventando una delle opere più perfette · e i1nportanti del Regime.

Concorso per manifesto di propaganda contro la tnbercolosi . In occasione .d ella VI Conferenza dell'Unione ' I n tern.azionale con t r o la t uber colosi e della Most r a Intern.azionn.le che avranno luogo in Roma dal 25 settembre al 10 ottobre, il Co·m i1tato indice un cònco1·so fra gli .artisti italiani per un manifesto d i propaga nda antitubercola r e. Detto manìfesto deve con mezzi figur ativi di facile comprensione <la parte del popolo, illustrare la grande crociata che il mondo h a con t anto fervore e tenacia ingaggiata contro questo terribile flagello sociale. Il termine per la presentazione dei bozzetti scade im·p roroga,.bilmente .alle ore - 18 del giorno 10 settembre 1928. Al 1° classificato dalla Giuria. verr à concesso


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IL POLICLINICO

un premio di L. 5000. P er ulteriori schiarimenti rivolgersi al Comitato della Mostra contro La Tubercolosi, via Toscana., n. 12, Roma.

[ANNO XXXV, FA&(:. 33]

RA.SSEGN.! DELLA ST.illP.! MEDICA. Minerva M ed., 11 feb. -

A. FuRNO. La n1e-

dicazione topica dell'intestino. Tubercolosi, gen. - F. PARODI. Nuovo metodo Record di velocità di un areoplano sanitario. di ascoltaz. Il :posto dell'aviazione sanitaria della Croce RosJ 1ou,1'n. A. M . .4. •., 11 feb. - R. A. RILEY . :... \spet- ti neurologici 1d ella lombaggine. - C. W. CoLLINGs. sa Svedese a Boden, ha segnalato il record batEscissione della barra p.ostatica con l'elettrotono. tuto, sul finire d~ febbr.aio, da uno dei suoi ap, An-n. di Uftalmol., ecc., gen. - FILETr. Degeparecohi sanitari che ha vo1ato in condizioni cliner.a.z. ialin.a della congiuntiva. - ScOTTI. La rea- . matiche assai difficil!, àato che il termometro sezione luminosa paradossa. gnava 25° sotto z.ero. D eut. Med. Woch., 24 feb. - v. KoRaNYI. LiUnà sera, assai t.ard.i, il posto fu pregato di miti e metodi terapeutici per modificare il rioaminviare u~ apparecchio per trasportare all'ospebio minerale. - FLEISCHMANN. P ericoli delle picdade un malato colpito da forte emorragia ga.-cole dosi di moccuriali. - KEI·LER. P.araliergia. strica. L'indomani mattina, alle 9,15 un aeroMunch . J.led. Woch. 24 feb. - ARNOLD Diverplano partiva da Boden per J unosuando, località ' MAil.TJ!:us. Brividi. e ini-ticolo . d ell'appendice. dove a bitava il malato. Il viaggio di rirorno ebbe zio tlell' apipend~cite. inizio alle ore 11,50 e alle 13,45 il malato era Bull. Ac. d e 1.léd., 14 feb. - G. MARINEsco e all'ospedale. L'apparecchio sanitario aveva, così, al. Ricerche isto-patologiche sl1lla poliomielite percorso, in totale, una distanza di 50 miglia sve':' U1D:lana. de.si, pari a 525 Km. circa. Wien. Arch. irvn. Med., l. - E. KAuF. AnaMedico impazzito mentre eseguiva un'opera• lisi dell'aritmia perpetua nel flimmer delle orec• chiette. P. E.RDÉLYI. Il fattore psichico nelz1one. l' €quilìbrio fisiologico dell'organismo. - W. • Mentre, ~n una clinica di Budap€St, il noto WENSTEIN e O. ScHWARZ. Metabolismo b~le. ·e . . compositore Johann Warsagh veniva oper.a-00 di funzione endocrina testico1are. - O. PucsKo. Riulcera gastrica, il medico anestizzatore, impazzicerche sui corpi ohetonici nel diaibete. P. to, gli versava dell'etere negli occhi. Si riuscì con MAn.r .m e Z. STARY. Esa1ne quantitativo della fundifficoltà a salvare il paziente da.Ha cecità comgione gastrica. - F. G. KoLODNY. Valore pratic(} pleta. dell' emogramma. Scalpel, 4 feb. - A. GaIPEKOVlllN. Alcuni casi Onoranze al prof. Syllaba. d' ànuria e loro patogenesi. - 18 feb. M. HmL'Università czeca. di Pr·ag.a ha festeggiato , il MAN. Il cancro si estende? - 25 feb. - GRÉGOIRE~ .A..deniti e pseudo-adeniti oervioali. · 16 giugno, il 60° compleanno del prof. Ladislao ]farseille-Méd. 5 feb. - Numero sulle sUJppu~ Syllaba., 1d jrettore della 1a Olinica medica ; gli è ' . . razioni polmon . · stat-0 offerto un volume di scritti. Ri;v. di Patol. n erv. e ment., 26 feb. - V. M. - BuscAINo. Gene.si tossica delle sindromi tossichepost-encefalitiche. - G. B. BELLONI e al. · Pato~ morto il prof. GIUSEPPE SILVIO TONINI, genesi del · nistagmo palato..faringo-1aringoo. che fino a pochi mesi or sono aveva insegnato la Arch. d~ Med., Oi'f'., ecc., 25 feb. - H . G. Moclinica. delle malattie mentali e nervose a BoloGENA. Diagnosi precoce del cancro gastr. · gna. Era nato a Modena nel 1858; aveva diretto i Olin. ed Igiene inf<J1nt., feb. - V. ZAMORANI .. manicomi di Catanzaro in Girifalco, dell'OsserContenuto in Ca del siero di san·gue nell'infanzia. vanza ad Imola e di · Mezzo Morreale in Sicilia; - L. CARTAGENovA. Manifestazioni morbose da. passato all'insegnamento, fu successivamente a Catr~oocefali. gliari, Messina e Bologna, ove rimase per oltre Journ. de Méd. de Lyon, 20 feb. - Nu·mer0> un ventennio. I.ascia- una produzione scientifica sulla medicina infantile. apprezzata. Destò interesse anche un suo studio Mo-rgagni, 25 feb. - G. CASOLO. Sulla ooleste. . sulla psicologia degli egiziani. r1nenna. U. I. M i-n erva r M ed., 25 feb. G. NANNINI. Morb<>. .-., ·' di Pick .' Folia Med., 15 feb . - G . CALOGERO. Rapporiti· Il prof. RAFFAELE BRUGIA fu per molti tra mucosa nasale e ·tiroide. - P. VIGNOLO. Meanni direttore dell'Ospedale Psichiatrioo Provin:.. todo Kitasato 1per la diagnosi delle QSSOCÌaZioni viale~' Roncati » in Bologna; contava 74 anni. hatteriche nella tbc. polm. Arch. Mal. du Ooeur, er.c., feb. - A. LuISADAAnaorotismo e dicrotismo del ·polso. - V. OmNI .. Il prof. · SEVERIO BIANCHINI dirigeva gli L'alternanza del cuore. Ospedali di Luoca.; contava 59 anni. · Zbl. f. Ohir., a ma.r. R. FRANK, .A. LIPPAY· Disinfez. delle mani.

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(ANNO XXXV, FASC. 33]

SEZIONE PRATICA

J>ract'itioner, m ar. -

·B . MoYNIHAN. Perforaz. delle ulcere gastr. e duod. - J. PuRKES-STEWAR.T. Saggi d'ubbriaohezza. - J. BARR. Prevenzione e trattam. della polmonite. Bull. Ac. de M éd., 21 feb. - R. BLONDEL. Trattamento .abort~vo e profilattico dell'influenza per via oculo-nasale. JO'IJ/rn. de Méd. de B ordeQ!Ux, 25 feb. - F. P1ÉOHAUD e PARNEIX. La polmonite necrosante di S.abourin. Jliinch. Med. woch., 2 mar. - V. ÙETTINGER e WETEBSKY. Plaoonta e gruppi sanguigni. BRAGARD. Il fenomeno di Lasègue. Deut. M ed. W och., 2 mar. - SoBERNHEIM e ZuzuKROGIU. Le forme lievi di vaiolo (alastrim). - H1Rso~Fll.n. L'angina pectoris. Brit. Med. Journ., 3 mar. - R. Hu1cmsoN. I principi della diagnosi. - J. BoNn. Il colesterolo irradiato nella medicazione delle ferite. La;ncet, 3 mar. - A. ABRAHAMS. Esercizi violenti e stra•p azzo. .Jowm. A. M. A. , 18 feb. - H. M. BowcocK e E. H. GR:EF.NE. Glicosuria renale. - O. S. LowsLEY. Trattamento ohirnrgico delle incontinenze di urina oongenite e !traumatiche. P. M. AsHBURN. U'n'epidemia; di albuminuria. Boston Med. a. Surg, Jotvrn ., 16 feb. - S. R. EPSTEIN e al. I salicilati nel trattam . dell'encefalite epid. cron. Gazz. d. Osp. e d. O~., 26 feb. - G. ~ERTACCINI. Alterazioni . cutanee e ghiandole endocrine.

Paris :dféd., 3 m ar. sulle mal. ven.

Numero siulla sifilide a.

Quaderni di Psich., gen.-feb. -

E. Mon.sELLI. L ' automatism-0 m entale. Sindrome di De Olér.am-· bault. Mediz. KVinik, 2 mar. - P. STRASSMANK. Il miometrio nelle sue forme e fasi . - M. STOLZE. La teoria parass~taria .d ei tumori alla luce del · giudizio clinioo. . Miner1>a M ed., 3 mar. - E. GREPPI. Indice · emolitico i1e.lle ane·m ie . M. EINAUDI. Varia- '· zioni della pressione sanguigna dul'ante gli inter-venti operatori. Giorn. di Cl. ~lf ed., 28 feb . - J. W1LDER. Ticsco11vulsivi . E. MILANESI. Avitaminosi soorbu--t ica e irradiazione con R. U. Edinb. Jl!Ied. Journ., mar . - ·Numero sulla too. So c. d . Hop., 1 mar. - A . LÉRI e .al. La ma-lalitia « esostosante ». - · G. MILIAN . I tratta- · menti antisifiUtici. Bull. d . Se . Med., nov.-dic . - G. ZAMPA. L ' i11stabilità oolloidale del siero dei cancerosi e la r~-­ zione di Brozza-Bozzolo-Lombardi. - G. MONTE- ' GUTI. Le sostanze. .aromatiche nel sangue in r.ap~ porto alla funzione renale. Revue Neurol., feb·. - G. GuILLAIN· Glioma-t-Osi simultanea intra~ ed extra-midollare. - M. _.i\.sTVATSATOUROFF. Sintoma psichico nei parkinsoni.ani post-encefalitici: cc .a4iria ». Presse M éd. 29 feb. - P .-E. MoRHARDT. I fat' tori p siohici ed emotivi nelle affezioni organiche .

Indice alfabetico per materie. Liquor : n1isurùzio11e della pressione . Aborto cr1m1noso: perfora.z. dell'utero. Pag. 1607 Pag. 1610 · Acrodinia: neurodermatosi che ritorna Mixedema dell' infanzia . )) 1591 )) 160f Neoplasia utero-ovarica . . . d'attualità . . . . . » 1579 Neuralgia cervico-brachiale reumatica )) 1608 Ani contro natura: chiusura alla Parla)) 1601 , NooHT B. )) 1619'· vecchio . . . . . . . . . . ... ' . )) Otoiatri.a: casistica; vertigini e niArteriosclerosi: trattamento ., .1611 )) 160-2·...... stagmo . . . Bibliografia . . . . . . )) 1596 Ovaie: autotrapianti sperimentali )) 1601 Blenorragia localizzata ai condotti pa,raParaplegie . . . )) 1608 uretrali . . . · )) 1604 Pediculosi e ftiriasi: trattamento. )) 1609 Calcolo ureterale pelvico: estrazione la)) .. )) 161Ùv 1607 Prurito: prescrizione . . parotomica in nefrectomizzato )) 1604 ;Restringimenti uretrali:. cura oon speCataratta iniziale: jonoforesi . )) 1603 ciale riguardo alla dilatazione eletCheratosi post..salvarsanica )) )) 1582~ 1617 trolitica . . . . O<>Trispondenze . . . • )) 1604 Shock post-operatorio: distribuzione dei Dermatite interdigitale )) 1602: globuli rossi . . Dermatologia~ la garza-pomata in . )) 1609 ')) 1594 Sifilide: trattamento negli epatici . Dermosifilografi italiani : .4.ssociazione )) )) 1593. 1613 Sifilide: variazioni nei due sessi . profe$sionale )) 1595 Echinococcosi Sindrome oculo-nervosa da anestesia • )) )) 1604 1612 dentaria . . . . . « Fluido umano » . . ' )) 1592• Strumi tossici: patologi.a e terapia Infezioni gravi generalizzate: cura con ... )) )) 1609 1601 Tetano cefalico . . . . . . . trapianto di modollo osseo . . Tubercolosi: saggio ecografico a La Iniezione intracardiaca per 1a rianina)) 16().l . zione in malarici . . )) 1588 Spezia . . . . . Tumori da innesti: influenza del freddo Iniezioni intra.cardiache di adrenalina: )) )) 1601. tecnica . . . 1611 nell'attecchimento . . . . 1

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Recentissime nostre pubblicazioni a disposizione dei signori abbonati al « Policlinico PROF.

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:lffirichè i lettori si facciano un criterio di queata interessante Jl!l.onografiu che l'insigne Jlae stro s è conipiaci11,to assegn<Vre alla 'n ostra Collezione, ne riportianio qui ap1Yressu il Somn1a1'io : ·

Pluralità del parassita d€lla malari.a. Tre specie: Pl:asniocliuni nialariae della qu.artan.a; Plasniodiu. vivax d·e lla terza.ri·a c.:omu11e; Plasmodiwm faloiparum o p1·aecox d1e•l le febbri estivo-autu11n.ali. Impor tanza dell'.esame a fresco dei parassiti malarici. Sede endo glo1b ula:re dei parassiti. I .a Per11icio&i ' soltanto èLal Plasmodiu.m falciparum. · Car.atteri morfologici e biologici del Pla sniodium falcipar'Um ·Ciclo asei:::suato: form.e .ameboidi; globuli rossi ott onati; sede del1a moltiplicazio11e. Ciclo . asessu.a.oo Quando s i cominciano a ve:dere i g.a:meti nel s angue della periferia . Sporulazione senza form.azion di pigrncnto . Glob11li bianchi .e fagocitosi. Decorso clinico della infezione 1da Plasrnodiwni fal ciparu1n T erz.ana estivo-autunnale .o malign.a . .S ua distinzione dall1a te.rzian.a oon1iune cla Plnsmodiu·m viva~ Curva caratteristica della temperatura della Terzana rrialìgn.a. Gli stadi di• vit.a del pa.rassita in raipporto con le vicende dell'accesso. Causa del1a lunga duratia dell'accesso febbril e dell.a Ter~an.a ma· ligna. V·arie interpretazioni della curv.a febb.rile. Quotidian.a estivo-autunnale. F ebbri irrego1ari estiv · autun11ali. Infezioni miste. Subcontinuità n ell.a inft:-zione da .Plasniodium jalcipa 1''!.Lm e sua varia ge. i1esi . Stiagioni nelle quali nei nostri climi si osserva la P erniciosità. L a Perniciosità si n1.ainifesta nell.a infezio·n e recente. Prove enéLemiolngiche, cliniche ed anatomo...patolo·g iche. Osservazioni con t rarie di Marchoux. Proprietà biologiche dei p.a r.assjti estivo-·autunnali p er l.a &piega.z ione della lor< malig nità: in.aggiore attività di moltiplicazio·n e; più .alta tossicità. Perniciose suboontinue: tifoide itterica; pneumoniaca. Du.r·ata dell.a s·u bcontinua. P€rn'.iciosa comita.ta. Insor genza brut.ale. Prodrom· dell'accesso pernicioso. Varie forme cliniche: comatos.a, delirante, tetanica, eclamp.t ica di 13.Spett< ineningitico, emiplegica, .af.asiça; con sintomi bulbari, a11gino·i de, sincopale, ·e morragica, colerica dis senterica algid a., diaf·o reit ica, soarl.attinoid,e , emo·globinurr ica. Le varie forme perniciose non devon( essere oo'nsiderat€ come complicazioni. P erniciose l.arvate. Rep·er to parassitario nelle perniciose. Ane mie malariche e postmala~iche. Sindromi n ervos-e post1nala.riohe. Di.agnosi differenziale delle per niciose su·b .co~tinue e oo~jtate .. Prognosi delle perniciose. Anatomia p.atologic.a della malaria per niciosa. C.ervello: alterazioni endov.ascolari, vrusoolar i, estrav.a.sC;olari; en1orragie puntiformi; a ltera. zioni regressiYe delle cellule nervose. Intestino i1ell.a p erniciosa ooler iea. Milza. l\1idollo 'delle ossa Fegato. Localizzazioni paria..ssitarie. Localizzazione placenta.r e e ~'.f.ala ria conge11ita . P'l'ofiliassi delh Perniciosità. Cenno sul]1a · Cura. 1

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La terapia speciale delle febbri

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'frad11zione italiana a cura del Dott. GIULIO LEGA, dall'edizione latina stan1pata a Venezia nel l\iIDCCL V· Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della Clinica M edica della R. Univ. di Roma.

Il voliL·nte si compone 'di 5 parti: la ·11rima è dedicata esclusivarnente alla chinina, della qitabe vie1i fatta la storia e descritto l'uso che se ne fa ceva di essa a rzue.; t ern,pi 'TI elle f eblJri benigne intermittenti nèlle altre quattro parti so·no des critte · in rno8o veramente mi l'abile, le feùbri perniciose, la loro cun e la loro diaanosi differenziale . : • Un volume di pagine XXXII.:.308; nitidamente sta1npato in tipi elz.evir, c-011 il ritratto del TORT riportato s11 un.a sp~?n dida 00;lco·graf~a, .~d._ ,~~a.. 'ta~pla _ « ~IGN1:J~f FEB~IU~1 » fuori. testo. Prezzo L . 4 O p1u le spese postali d1 sp oo1z1one.. P~r i nostri a.bbo11a tl sole L. 3 6 in porto frane:o. ' ..,

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Roma, 27 Agosto 1928

ANNO XXXV

}'ase. 34:

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI SEZIONE

FRANCESCO DURANrfE PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Lezio.ni : D. Taddei : Ginocchio valgo bilaterale ed alterazioni endocrine. Osservazioni cliniche : F . Ricci : Porpore emorragiche e leeiooi del sistema nervoso. Dalla pratica corrente : G. Pule<>: Cir-ca i dan.n i delle ipodermoclisi aidrenalin izzate. Sunti e rassegne: MALATTIE INFETTIVE : G. Marrunon: Il problema delta febbricol a . - Stimson: La di.aignosi precoce del morbillo. - P. Lerebaullet: L'attuale cll!l"a dell '.angin.a dif.terica. (1Siero oridi.nario, siero pu· rifi.oaito, anatossina). - GINECOLOGIA E OSTETRICIA: J. Younig : La mor-t alità matern.a nella sepsi puerperale. - Brown : .Alcuni cLi.Bordi1ni •della funzione seseuale ,femminile di origin·e mentale. - Tzovarn e Mau.rodin : A·r resto rapi·d o delle emorr.atgie genitali d ella ·d001na -con iniezioari di soluz.ione c001oontra ta di citrato sodico. - T . w. Adrums: I dolori lombari dal punto di vista ostetrico-ginecologico. Cenni bibliografici.

Accademie, Società Mediche, Cong ressi : Convegni tf• Sessuologia, Demograifìa, Eugenia, ecc. Appunti per il medico pratico: CASI STICA: Stu,d io clL nico sulla m a lattia di Simmonds. - Gozzo e disturbi cardi aici. - TERAPIA: Eziologia e t r attamento dell'epiloosia. - Terap.ia e patogenesi dell'emicrania. - La ter~pia generale ne1le malattie mentali. Contro l'insonni a . - IGIENE: La m alaria nel Mantov~no. POSTA DEGLI ABBONATI. - ·VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggj: Di&eiplina delle arti ausiliarie delle professioni sanita,ri e. Nella vita professionale : Cronaca del movimento prof essionale. Concors i. - Nomine, prom ozioni ed onorificenze. Nostre eorrispondenze : Da P.avia . - Da Siena. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LEZ.I ONI.

.L\ll' esa1ne obbietti·vo degli arti i11feriori infatti s i r1ota una ·evidente deformazione id i questi e precisamente con la 1paziente in 1piedi notiamo una notevole alterazione dell'asse longitudinale degli arti per una spi·ocata angolatura esterna di circ·a 160 gr. a destra e 170 a sinistra a.p·erta all'e.sterno ·c on vertice in corrispon·denza dell'interlinea articola.r e ·del ginocchio, per cui i pie·di sono divaricati n otevolmente (25 cm. ) mentre le articola zioni del gin o·ochio si to·c can.o. S e invit iamo la paziente a fl ettere le gam·be sulle coscie, le defo rmità scompaiono. Quando l' ammalata è ln piedi notiamo come ·esista una diminuzione del1a 'V·Olta plantare di ·entrambi j .p iedi, evident emente jper compen:so 1dell·e deformità ·dei gino:ochi. Nel cammino i gti.n o.cchi urtano colla loro faic·cia interna l 'uno contro. l 'altro. A1la .p alpazione si trova ch·e la rotula è spostata li-evement.e all'·esterno, che il condilo intern o del femore appare bilateralmente più ingrossato -che di n o·r m·a . !La flessi·one e l' esten sione si compion o n el modo più ·esteso. .Non esiste aJ cu11a dolora.b1 lità spontanea o comun.que provocabile. 11 t r ofis m o degli arti inferiori è no1rma!le. Nessuna alteTazi one esiPte ·di sen sibilità, di m oti.Jità . I r ifl essi rotuJ.ei sono normali.

CLINiéA CHIRURGICA GENERALE DELLA

R.

UNIV. DI PISA.

Ginocchio -valgo bilaterale ed alter azioni endocrine. (1) Prof. D.

TADDEJ,

Direttore.

Il 1caso , che .d-esider·o brev·emente illu:stra·r vi

oggj , parr·ebbe banale, se si c ons ide·ra s olo dal punto di vista dellia deformità ·delle ginonchia che la m.alata presenta: è invece, io cr edo, molto interessante perchè non è frequente trovarre casi, che, come questo, presentino una co·sì sicu.r a tangibi.Je e complessa contemporanea Jesione en<locrtna. N. Santina di an111 17, c ontadina, da Marina di Carrara. Il 13 a·p rile 1928 entra in ·Clinica .p erch·è d·eBider a di ·es-ser·e curata ·di una deformità, che, iniziata-si circa 6 mesi fa all' arto in feri or e destro, si è p oi •dopo 'Presentata an·ch e al ginoochio s inistro. Essa consiste in · un'angolatura a.d angolo aperto all'esterno (la malata dioe che le gi n occhia le si sono spostate in dentro) che è andata in questi . meis i gradua~mente aumentando. Nell'anamnesi famigliare nulla -esiste ·di notevole. · Nell'anamnesi pe·r sonaJ.e è da notare c.h·e la giovinetta n on è ancora m 8f'truata. 1

~· .~.

(1) Lezion e cli1n ica tenu.t a il giorno 16 rup-rile 1928 raccolt•a dal dott . o. ANGELELLI.

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·Ch e nel caso sp·eciale siamo di fronte ad un valgismo dei ginocchi è ·evidente con la semplice hspezione. Voi sapete che vi son o vari-e fo1rme ·e di v er~i gradi idi gino·ochi-0 valgo . .Anzi tutti) 11 g enu val g7.Lm può esser e congen ito o a cquisit". Il cc11genito è r aro e n el •caso s pe-


1628

IL POLICLIN lCO

ci ale essendo lo. deformità iniziata da 6 mesi pos siamo es-eluderlo senz'altro. Di gino.cchi valgi acquisiti vi sono varie form·e; il genu valgum può ess ere .sintomatieo di una lesione locale in rappor to aid es. ad una f1rattura mal consolidata, ad una artrite, ad un tumore, ad una parali.si o ad altra qualsiasi condizio·n e chr ·deformi i capi arti·colari. N·el caso Slpeciale tale forroa sintomati·ca può pure esse•r·e c.on certezza esclusa data la m·an·canza di una di qu este lesioni, sia dal lato obbiettivo, sia dal lato anamnestico. Non credo che n el caso speciale si possa trattare di un .g i11occhio valgo racl1iti·co. I·n questa giovinetta la td eformazion·e è iru;orta s olo pochi m·esi fa; m entre n oi s-appiamo ch e nelle for1n e rachitiche g eneralmente inso•r g.e nei primi anni di vita e suc cessivamente va spesso attenuandosi o scompar.e compl etamente. D'altra parte, se anche vogli am.o ammettere una discutibile forma di ra:chiti6mo tardivo, in questo. caso man can o gli a·l tri segni caratteTistici del ra·chitismo. La pazien te ha cominciato a cu mmin·a-r.e a 10· mesi; è ben sviluppata: ha una notevole s tatura (rn. 1,70) : non ipresenta ai.cuna n ota di r acl1itismo: cran io piccolo, n on ros ario co·stal e, n on a um en to di spessore dP-lle altre -epifisi, eoc. La r aidiograifia ·dimostra che la lesi-0ne d ei crupi arti•co1'ari è rappresentata sp·eci.a•l mente da un aurm·ento idi volume del con1dilo f·emorai.e interno jn confronto ·d ell'esterno; n on si rilev.ano r aid'iograficamen te alterazioni 1dj n essuri gen ere n el restanti tratti ossei, caratteri:stiche d·elle form e r aichiti1ch e. In qu·este sipesso l'angolo o 111eg1Jio l a curvatura è a carico 1delle o<&sa dell 'arto e cioè del femore o della tibia e n 'J11 d ei conrdili soli come in .qu esto 1c1a.s o. Nelle ra1di ografie n on si apprezzano zo·n·c J:.ijù chiare, rélJrefazio·n i n ei bU'lbi o n ei con•di li femorali sì da farci pensaire 'élld un rammollimento d ell'os1So ; n otiamo piu.t tosto un certo aid·densa· m en to 1delle trabecole in corri1&pon1d;enza dei conrdili interni ed una evidente :rregolarità d ella .cartilagine di co1ni'ugazi1) r:e, che è obliqu·a ve rso il basso e verso l' ester·n ·o e, ohe in a1cuni punti è più larg a in altri meno , li.n alcuni tratti li_nieare, in altri co'11e ·den1:th:l.. Mi 1pare ch·e non ci sia d ubbio che noi ci tro,·iamo di fronte ·ad un geriu valgum bilaterale d ell'adolescen za , fr equente tra il tredicesimo -e il di ciassettesimo anno di vita. Esso, come voi sapete, . non è rairo ·ad osserv·arsi anche uni-laterale cd è più fr.equen te n egli u omini anzich·è nelle donne. Ques.ta raigazza non pr·esenta segni a cari·CO dei polmoni , del cu ore, d ei visceri addominali. L'esam e d el~e urine è negativo 1

1

~

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XXXV, FASC. 34)

Il caJSo p otr ebbe così par·ere illustrato dal punto di vista ·diagnostico e si potrebbe passaire senz 'altro a dire del.l a (Prognosi e della cura, sorvolando s ulla patogene.si dell'affezio·n e, .che è oscura ed è stata dai vari p31tologi spi-egata con le ipotesi più diverse : Influenza statica, turbe nutritiv·e delle cartilagini rd i coniugazione (Delore), rachitismo taI'divo, lesioni ftbroligamentose (·M1al.g aigme -e '5tro~1c,y ~r) 1p.., 1.l'l1 i. n1us colari (Duchenne), nervose, ecc. Ma se studiamo m eglio il caso coll 'esan1e generale si trovano det dati di altissimo interesse, che hanno un g rande valore n on solo dal punto idi vista p~tqg·en·eti1co, ma a n che da quello d ella cura. Intanto voi veidet.e che Ja ragazza .è una longilinea con torrace 1cilindrico: esiste una sp1roporzion e tra l un gl1ezza deg.Ii arti e lunghezza ·del tron.co; gili arti sono, &pecie i. superiori, eccessivarnente lunghi. Se esruninia mo il viso, colpisce una certa sporgenza -de1 bulbi oculari: se ip-erò invitiamo Ja paziente a muove·r li facendole seguire il movim·en.t o della mia mano notia1no come esista siner gia di m ovim·enti tra palpebre ·e bulbi, ossia sia assente il segno di Gra:ef e; anche Ja convergen za si compie reg ol::ir1ne nt·~. forse un po' p~1ì tardi ·p er pa1·te del b11lbo s inistro .. 1na la differenza :è ap pen.a appr·ezzabile, ossia manca il s.egno 1di Moclli us. ~ o n si ·n1p prezza n·el la nostra ipazten te un aimpliamento d·ella rima p1a]Jp·ebTale :nella ·direzion e na tu ral e dello sguar.do non si n ota scoperto alcun tratto d·elJ a sclera in alto oltre il n orn1a le: E 11egativo cioè il ~ 5egno di Stellvag. ,s e n oi pro.saguia.mo n el nu~Lr o es :i-11e ger è!'alAtroviamo che in questa r agazza v'è scaTsezza del~ J'adi·p e sottccutaneo, rr1uscol i poco sviluppati; esiste p oi una .certa irr·equi etezza cerebràle, una fa·ci1e irrascibi·l ità. ·Con u n ~iù minuto interrogatorio ab·bi amo fP01uto .r icavar e che da circa dueanni essa soffre di palpitazione rdi cnore, di ansia, di affanno e di stan chezza anche ·d opo piccole fatjchc . ·L a malata a veva . notato an·che un C·erto tremore a lle mani , ella stessa aveva puTe n otato una certa sporgen za dei bulbi oculari·; ma .questi fatti erano andati in ·q uesti ultimi tempi piuttosto attenu·a ndo.si. co.m unque tutti q11esti fen omeni insieme e qu·e lli sopranotati pa·r lano per un ipert ir•;id i:-;n1) o un. ·<]istiro1.dis1r10. Noi ,p ossiamo anche di-re che in ·qu·esta ragazza esi~te un iip ertiroi1dismo con feno.m ent di vagotonismo, poichè come voi sapete esjste un ipertir oi·dtsmo vagotonico, un iipertiroidismo simpaticoton i0co ·ed un ipeTtiroidismo, ca.m e n el mor·b o· di Flaian i, n el quale co·esistono f.enomeni di simpa ticotonisn10 e vagotonismo.


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SEZIONE PRATICA

in questa ragazza ho fatto far e una iniezione di at-ropina: non abbiamo avuto una tachicardia notevole e duratura, che si ha quando il tono del vag-o caridiaco è basso, ·n è dilatazione pupillare; esiste in questo caso una insensi·b ilità all'atropina. Non .h o praticato la prova di Goetsch dell'ia>ersensibilità .axirenalin!ca, per.ch1è a volte questo m1edicamento negli ipertiro iid-13i, a11cl1e i11 soluzioni diluite, può caus·a r·e dei non liev.i inconvenienti. Del r.esto anch1e secondo un recentissimo stu1dio di Marelli (P oliclinico, S·ez. medi·ca) la prova di Goetsch si -è mostrata infida e cio·è si può avere ipersensibilità &idrenalini·ca anch·e in soggetti senza alterazioni ti.rotdee : in quelli pTesentanti alterazioni della tiroid·e l 'ipersensibilità adrenalini.ca può esister e o no e non è in rapporto colJ·a .g ravità delle lesioni stesse e ciò ~i coma:>rende pensan do che vi può ess·ere o no immissione in cir·colo di· ormoni vari (in rap~orto coll'ipertiToidismo, coll'ipotiroidismo, col distiToidtsmo) . Po·ssiamo invece constatare come in qu.esta ragazza ·esjsta il segno idi Dagnini-A$chn er; infatti se noi con1primiamo per un mezzo minuto circa i ibulbi oculari, si ha un .rall·entamento ·di cir·c a 8 pulsazioni al minuto e un imp,i cciolimento del polso. !Inoltre se facciamo . tenere alla nostra ammalata gli arti superiori i-n estensione, n otiamo un certo grado di tremore alle mani, tremore che n detta dell a paziente pochi mesi fa è stato an.cl1e più accentuato. All'isipezione del collo notiamo poi una evidente sporgienza della ti:roide con cute soprastante di aspetto normale. Tale s·pol'lgenza è più spiccata all·a m età destra. La sp0Tger1za si r ende più manifesta ·Con l 'estensinne della testa, iè .solidal·e coi movime1r1 i del condotto lar in go-tracheal e. Si approfon1da quando si fa flettere la testa a forza contro la ma110 appoggiata alla fronte. Alla pal1pazion·e, oltre ·alla sporg·enza ·d iffusa di tutto l'ambito d ella tiroide, ·di cui la tumefazione ripete l a forma , si trova nella porzione laterai·e ·destra delJa ghiandola bene 31pprezzabiJ.e una evi1dente tumefazione a limiti netti, a s uperficie liscia, di consistenza carnosa, grande quanto un uovo di piccione, di forma ovalare, con m·aggior i asse disposto in senso latero-mediale, indolente. La pulsazione delle ca~otidi si aip1Prezza all'est·erno degli sterno-cl~ido-1nast.ii•1l ~i. Se i1nprimiamo dei movimenti alla tumefazione del lobo destro n otiamo come siano posstbili movimenti di lateralità e non longitudinali. In conclusione .dunqu·e q·uesta intumescenza presenta tutti i ·caratteri delle turnefazi onj tiroi1

dee, sui q~ali ho già più volte richi-amato la vostra attenzione ·i n altre occasioni. E evidente per questi rilievi del.l 'esame obiettivo a caTico 1della ·tiroide, che qui siamo di fronte ad uri gozzo. \'.11 sop~te ch e vi so~10 gozzi ·e ndemici e gozzi spora.dici. Qui siamo di fr onte ad. u·n gozzo sipo radico p·e rchè Marina di Car.rara non è in una regione dove questa foTma morbosa d ecorra endemicamente. s~ tratta ·d i un gozzo, nel quale, oltr·e alla ip.ertro·f ia id i tutta la ghiandola tiroide, esiste un tumore cir coscritto in co.rri~ponde·nza del suo lo·bo destro, che mi 1P3.re si d·ebba amrr1ettere p e-r i caratteri obbiettivi come un gozzo n o•du1are ad,enomatoso. Non è il ·caso che io qui mi fermi a fare la diagnosi differenziale del1e vari·e forme di gozzo, sulle quali ho già a'Vuto ·altra volta occasione di tratteneTv1. Vi ho parlato cioè della ·Clinica e della struttura istologica degli adenomi fetali tiroidei prevalentemente costituiti da tessuto ghiand olare tiroi1deo più o meno evoluto, ai quali credo dover ·as·criv·ere il ca·so in esame. O~a voi sapete che vi sono dei gozzi acc;ompagnati da fenomeni gen·erali s.p iccati di disfunzione tiroi·d ea fino a costituire il quadro cla$sico del morbo di Flajani-Basedow con i sintomi più caratteristici: tachicardia continua, tremo-re muscolare, ·esoftalmo, aumento del m etaboljsm.o basale, oltr·e l'aumento di volume della ghiandola e gozzi, come 1dicono i fr an cesi Basedo'Vizzati e che noi italiani poUI'emo, pur sem1pre con un francesismo, dire: Flaj anizzati, che offrono il quadTo della $indrome di Flajani attenuata od incompleta. Possiamo senz'altro escludere ·Che la nostra pazi.ente presenti un tipièo morbo di Flajani. S·e p·u re in questo caso esiste un c·e rto grado di tremo:re muscoliaTe ed aumento idi volume della ghiandola, mancano gli altri segni c·aratteTisti.cip specialmente la tachicardia. Il polso in questa ragazza oscilla tra 70 e 80. Esiste poi ·q ui, insieme all'ip·e rtro·f ia dell'organo, un · tumore nodu·l are circoscTitto. Nè credo che in .questo caso si ,p ossa trattar.e di una s indro,m e di Flajani attenuata, la quale, come. voi s·a pete, differisce d.a lla forma cla$sica per la minore intensità di alcuni sintomi; mi pare anche logico escludere una sindrome Basedowoide secondo Stern pel'chè in questo caso manca la tachicair.d ia continua, che è il s into·m a più importante di questo quad:ro. E· logico invece ·ammettere che noi siamo di fTonte a·d un ,gozzo circoiScritto nodular·e aJdenomatoso con contemporanea i·p ertrofia e disfunzione tiroidea (f.enomeni lievi di ipertiroidismo) e ~egni lievi di vagotonismo. Se pTocediamo p erò n el nostro esame generale, n oi r iscontriamo che esistono altri fenomeni, che 1


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!L POLICLINICO

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sono in moido evidente espr.es.sione di disfunzione di altre ghiandole a secrezione in terna, oltre la tiroid·e a e particolarmente fenom eni rilevabili a carico deli e ghiandole genitali. Ho fatto fare una radio,grafia del cranio : Non 1p are che vi sian·o alterazioni a carico dell'ipofisi, ,iperch.è la S·ella è di aspetto, configurazio.n e -e grandezza r1orrnali; e, seb·b ene non sempre le alterazioni dell'ipofisi siano accompagnate da defo.r mazione delJa sella, è certo però che la gr.a ndezza della sella, è uno d·egli elementi impoTtanti p·er il diagnostico obbiettivo di lesioni ipofisarie. L'esame clinico ·e ra.dio1grafico .c i perm.ette idi esclude.r e che vi sia permanenza ipertrofica d el timo. Per l'€6plor.azione delle surrenali, come voi sa'Pete n-0n abbiamo ancora dati .s... meio lo~ici sicuri, e l'iperse·n sibilità adren~linica i11 questo caso , anche s·e si fos~e trovata, non avreb be avuto v·alore, perc.h€ esiste l'iiperti.roidismo. Anche per ,questi fatti non 110 praticato in qu.esto caso com·e già .sopra ho accennato la prova adTenalinica. D'altra parte secondo le più mod·erne conoscenze di fi$iopatologia en.docrina sembr erebbe dimostrato che ass·ai difficilmente la lesione dl una ghiandola rimane circoscritta senza interessaTe le altre. Voi vedete a:n.cora ch·e ~n çru0s;a ragazza di 17 anni di ·età le mammelle sono piccole, come in una bimba normale di 10 anni, non si vede traccia •di peli e nep1pnre di p.eluT:a al l ube eid alle ascelle. I genitali esterni sono assolutam·ente infantili; l'esip·l orazione .ret tale fa iapprezza!e un utero grois so qua.n to un 'l picc.-·lc~ :i1an·dorla. Abbiamo già saputo· ·dalla ragazza che ·essa non iè mai stata mestr.u ata; esi.stono in questo caso ·d ati evtdenti per farei ammettere uno $tato ipogenital,e, con notevole deficienza di funzione ovarica. LMa tenuto conto di quanto abbiamo notato noi dobbiamo risolvere un altro itnportante pro1blema n·el caso attuale, p-roblema purtroppo spesso insolu1bile nella clini·ca d elle malattie ·endocrine; e cio·è, siamo •di fronte acl una sindrome pluriglan·do•l are nel senso ·di Rummo-F·erra~nini-"Ca­ stellino, oppu.r e ci trovia1110 di fronte ad una sindrome pl·u riglandolare con p-revalenza di qu ella ·di Flajani incompleta? :POS$iamo noi consid·erare tutti questi fenomeni a Sè ed ammettere · cl1e i ginocchi vaLghi non diipenid ano dalla sindrom·e endocrina plurighiand olare che .q uesta ragazza presenta? Io credo di esseTe nel vero. affermando che i ginocchi v·al ghi entrano a far parte della sindrome, che .questa ,r agazza pr.esenta ed il valgismo è le.gato alle lesion i end ocrin e. 1

Che il ginocchio valgo riconosca in tali lesioni la sua genesi, mi si è dimostrato altre molta volte all'jndagine clinica; s,p ecialmente n on raro è l 'ip ogenitalismo. Nei maschi è f·requente notare i poplasia dei genitali .esterni, talora ertptorchl, 1dismo. Non è diffj cile riconosc·ere presenza di fenomeni endocrini, $ia ·p ure attenuati e larvati (in questo caso inv·ece così .evii,.:11ti) se si avpro· fo-p1da un po' 1p iù l'ec;ame 5~neralt! i11 tu+ti i portatori di ginoocnio. valgo degli a1do:I1esoenti. E molto pro·b abile cl1'e i fenomeni genitali abbian.o la massima importanza, siano forse i ,p rimitivi, ten.uto conto ·Che il gin occhio valgo si svo1ge alla pu·b ertà; ma 1p er l'interferenza ed i rap•p orti fisiologi1ci e patologici delle vari·e ghiandole a secrezione interna, è 1p robabile che essi si detern1inino per l'azione di ormoni 1dipendenti non tanto dalle ghiandole genitali, quanto di altre g·h iandole che agiscano sulle - cartilagini di coniugazione 1d·eterminarudo lesioni, aJlle qual1 bi.sogna riconoscere che contribuisce anche l'e· lemento statico m eccanico. , Che l'azione statica abbi·a valore è ·d imostrato d·a l fatto che più facilmente si osserva il ginocchio valgo nei ragazzi, che conservano a lungo la ,pO$izione eretta (i te·deschi chiamano questa daformità: Baokenbein: gamlb·a di rrornaio) . .Q·u·esto però non esclude la alterazione endocrina. Il rammollimento o 1'81ddensamento osseo più spi·ccato nei condilo f emorale interno, le modificazioni circolatori·e che la statica può d eterminare nella ·C·a rti-lagine di coniugazione inf·eriore femorale iparticolarmente fertile nell'adolescenza con corre a determinaTe la deformità. Le alterazioni ·della caTtilia.gine di · coniugazione stessa son o dimostraibili iBtologi·camente (Mikulicz, Pollosson, Deydi·er) e possono riconoscersi, co·m e nel nostro caso, anche ra·diol ogicam·ente. Stabiliti qu est1 fatti, ammessa que8ta ,patoge·nesi, eh.e per le necessità d1d·attiche bo dovuto illustrarvi molto su·c cintamente, ne· seguono alc·u n·e inteTessanti considerazioni sul trattamento da $Volgere in questa ragazza. Un tentativo di ·cura còn antitiroi1dina è s tato infruttuoso. Potrebbe essere tentata una cura opoterapica (con ovarina con ormoni multipli). Ma d ebbo 1d ire che raTissirni ed incompleti sono spesso i risultati di tali cure fatte con ghi·andole ani·m ·. Credo cbe un trattamento chirurgico sia pre ·eribiTe. Ma interverremo chirurgicament.e sulla ti:roide o sugli arti inferiori? Io credo cbe sia pref·eribile procedere da 1p'Iima alla enucleazione dell'aidenorna tiroi.deo ed alla resezione di parte della. tiroide i1p.ertrofica p·e r potere . influenzaJl'e beneficamente la sindrome. Nel g-0zzo eso:ftalmico non sempre la ft'esezione tiroidea fa regredire i feno1

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SEZIONE PRATlCA

meni morbosi, invece 1naggiori risulta:ti si hanno OSSERVAZIONI CLINICHE. n-ei gozzi n o,dulari con f er1omeni distiroidei o ipertiroidei. I STITUTO DI PATOLOGIA MEDICA DELLA R. UNIV . DI ROMA .P er il gen1L valgum data la s ua gra·v ità non è diretto dal PrOf. A. .ZERI. da presumere una modificazione spontanea -e cre:do quindi che sia indicato p·raticar.e in $eI>orpore emorragiche condo tempo la correzione mediante osteotomia e lesioni del sistema nervoso. sopracondiloidea 1del femor·e. Dott. F. RICCI, aiuto. In questi casi di ginocchio valgo dell'adolesc·enza il raddrizzamento pro.g ressi vo mediante uno dei diversi appar.ecchi ortopedici ideati a questo E cosa frequ.ente in un malato •di ponpora scopo (ad es. stecca fi~sa lateralmente e benc1e emorrwgi·c·a osserv.a r·e sintomi di .anemia cere-elastiche ap1plicate su questa traenti in fuori ~ l brale; è invece raro e spesso di prognosi inginocchio) non dà 1b uoni risultati, come in alfausta riscontrare sintomi a focolaio rtsip.o ndenti cune forme rachitiche (non gravi), le ·q uali •del a lesioni del sistema nel'lvooo centrale. Un primo resto non raramente migli ora~o anch·e spontacaso di ,p orpora ~er-ebrale fu descritto da Stoll neamente o con la cura gen·erale ·antÀr achitica e nel 1787. Quindi se ne trovano cenni in trattati il riposo a letto. classici e nelle oaIBi stiche personali di v·ari auLa frattu:r a d.el femore si può ottenere o con tori, siooh1è se ne può tracciare il quadro anal 'osteoclasia strurn.entale servendo·ci di uno dei tom-0-patologico con s·u fficiente cognizione. diversi osteoclasti proposti (Collin, R-0bin, ecc.), Emorragi-e cerelbrali estese, ~imili a 1quelle cll·e con i .quali si frattura l'osso senza interessare le 1comun·em ente si ri1scontrano per aLterazioni arp.arti molli,. oppure msdiantie 1'01steotomia lin·eare teriosclerotiche, no·n sono· g.ran o11e frequenti. sopr.acoiflldilo·i1dea femorale, cl1e è il metoido dl P o·ssono , .qu·a ndo si 'Proid ucano, essere isolate o elezione, pr·e:ciso, di tecnica e •di risurltat-0 ben .p ossono e$Sere aocomlPagnate da altre emorde1i·n ito, aidoprato .da tutti i chirurghi mo1d·erni e !1''31g'ie; la Joro sede quando la lesione sia u.n ica .che ·consiste nello · &GO'P rir·e l 'osso sopra il corudile ed. estesa, può essere varia. Merliac ha descritto interno e nell'interrompere la 1$Ura. continuità m·e- un caso di emorragia cereb-rale vasta, così Bal1diante uno .sca]Jpello da o·steotomia di Ma.e Evve·n . zer e Bumier hanno descritto in un .caso di porAll'osteotomia, si capisice, faremo segouire il raid- 1p-0ra a cuta seguita da mo.rte, una vasta emor1drizz.aimento e l 'immomlizzazion·e d·ell' arto come ragia cerebrale e cel'ebellare, Pierret e Duhot in una f.rattura. E ovvio ch e questo trattamento h·anno riscontrata in una autopsia di porpora deve essere ·b ilaterale; ma per diminuire !'.entità una inon1daziooe ventriocolare; emorra·gie cerebradeJ.l 'interver1to esso sarà fatto prima sull'uno, li . sono st·ate d·escritt-e da c.arruthers e Guillain. poi dopo vari giorni sull'altro arto . · Molto estesa è la }esione ripoJrtata da Alessandrl Contemporaneamente alla ou.ra chirurgica sot- icoMistente in un vasto foic olaio emorragi co intoporremo questa ragazza ad una ·Cura oipotera- filtran te la so1Stanza biaillca del lob-O fro·n tale sipica pluriglan·dolare (tirojde, ipofisi, s urrenale nistro con integrità dei nu1clei della base. :Foe ovaio). colai più o meno .estesi rp.os.sono aversi, ma più Se i fenom eni di inGufficenza ovarica, succesrara.m ente, n el bulbo; nel caso che segue si ebbe sivamente a .questo trattamento non rregredissero una pÌ'C1Cola emorragia del ponte. Così emorragie potremmo anche .p ratic·are l'innesto di un fram- sono state d escritte nel cervelletto (1Goridon) come • mento di ghjandola ovarica umana, che ha dato son-0 stati d escritti casi di p·o1r.poil'a con sintoma, clinicamente (anche a me), oltre che sperimentologia midollar-e (Ho\vh:tnd). Sulla corteJCcia cetal'mente, risultati incoraggianti, p er quanto parr elbrale poissono verifiocarsi emorragie e queste, ziali e non durevoli. a dilfferenza di quelle che si verilficcan.o nella Vedete d1unque co.m e in .questo ·c aso il genu massa nervooa, sono assai pti.ù f.requenti. P o:s sono valgum, non costituisca altro che un $ìntoma delessere scarse oppur e numerose, rpiccole oppure la disarmonia nella compl essa fun zione ormovaste; si notano su tutta la sup&lf~<Ci·e cerebrale nica, v·e rso .Ja .o uale d·ebbono essere in·dirizz·ate ma sono più frequenti in corriiSpondenza della prevalentemente i.e nostre risorse terapeutiche . sup·e rfi1cie' ·del cervelletto, del bulbo ed in p arte La disfunzione endocrina in questo caro è evi- anche sul m:ildollo S'Pinale. Le emorragi~ menindentissima e, s,e . éi limitassimo al trattamento g·e·e sono an1cora più fr equenti, pi1C'cole 0 1d estese, del1'a sola d·e1ormità OSi$ea, sare'bbe l o stesso s·carse o molto numerose. come se in un diabetico affetto da antrace cu·L a emorragia, quando e.s'5a sia in corris;p onrassimo la sola lesione chirurgica, come s e •ad •denza della massa n ervosa, può es'$ere impoun tubercoloso o~seo ci limitassjrno alla sola n ente, con distruzi.one estesa del tessuto c-erecura locale. brale, com.e può esser e molto piccola senza di1

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struzione aLcuna. Può riiPie tersi sia in sito, sia varia intensità come nel Cà.SO più oltre illustraJto. in altra località; può prodursi a poco a poco, A Vrolte possono a questi attaoohi resi1duare delle opp,u re ra'Pidarnente. P·e r quello che rig.u arda il paresi o delle vere e fPI'·orprie paral:i;si. sistema nervoso peri!ferico si ammettono da alL'·età e il sesso 1del soggètto risultano senza incuni autori quali Arman1d-Oelille, Gougexot e fluenza n·el determin~·smo delle lesioni nervose Tlhlibaut, lesioni gan·g lionari o raidi'colari com,e della po.rpora. Nel d.eteIWJÌilli,sm.o di que~te letestimo·niereblb·e ro i sintomi presentati dal .m asioni potrebbe in1vece avere importanza lo stato lato, giaioch1è nei casi descritti mancò il controldi debo1'ezza gener8Jle e lo stato di anemia che lo n acrosco1piico. il ,paziente pruò di per sè stesso• pll'esentare o a cui può andar.e incontro p·er la p orpora. stessa; Dal punto di vi·sta del quaidro sinto.mato·lo.~l c " ciò non esclUJde che viceversa le condizioni gesi può dir·e ohe in,t genere nulla .questo presenta di SIPeoiale, giac·c~1è avvenuta l'·em·o rragia, C>ssa ""l·erali di questi pazienti possono essere buone. Così pure la f e'b·b re che può precedere o accomclini1caimente si mànifesta oon 1e .solite sin1dro· r11 pa;gnaire le complicazioni stesse non :qa impordi f.ocolaio. Le mani'festazioni pOS'$Ono p·r esentarsi tanza C()(IIle fattore, sia pure a:diuvante, delle leora lentamente ora molto raip·i·dam·ente. La morsioni. Il m om ento nel quale queste ~essono sote, se avviene, può aversi su1bito· o do1po qualche prawvenire può es·$ere vario·: sia dopo i rprimi giorno. Così com·e può aversi dopo qualche giiorgiorni ·della malattia, sia, e ciò è più frequente no .regressione dei sintomi gen erali ·e di focoa verilfi1carsi, n e•gli ultimi gi·o rni e n·elle ultime l1aio e gu.arigione cliniic·a dell.a lesione nervosa. ore di rnalatti a, la loll'o comparsa essendo un E naturale che le d ette variazioni di comportamento si·eno in r8Jprpo:nto stretto con la mag- si.g num mali hominis. gio.re o minore prorfon1dità o con l a ma·gigiore o IU. fatto da alcuni sostenuto ohe le dette comminore esten·sione d·elle lesioni oltre che col suo plicazioni non intervengono in malati i quali dum01do di produzion·e. Stintomi quali celf alea, derante la loro malattia avevano presentato emorlirio, convulsi oni, possono av·ersi o mancar.e a ragie g.ravi a carico di altri or.g ani (rene, fegato, seconda delle sezioni del cer;vello o dei suoi in- vesc·i1ca ecc.) non è da tutti ammesso (iAl essanvoJu·cri ohe vengano co]jpite. La cefrulea può es- dri) e ciò in base a risultati forniti 1dalla casiE:ere dtf.fusa, continua, persistente o·pipure localiz- stilca osiservata. Seoon1do il Dup·l aix i1l fatto che zat·a; può preceder.e le tu.rbe cerebrali come può le lesioni ner.vose si vieritficano preferibilmenrte essere l'ulllico sintoma di una lesione organica nella fossa oerebrale po·~teriore (a.id esempio cerpoi riscontrata all'autopsia. Il d elirio può essere velletto) dapocreibbe che a determinarle inf1uitranquillo Old anche furioso. Può aver.si agita- sc·a la forza di grawità per J.a po.sizione d~clive zione generai.e gr.ave con sussulti ten·dinei, oP· che la testa del paziente viene rud assumere pure sonnol.en za (Alessan1dri). Questi fenomeni stan1do a letto. Oiò in mod·o ·analogo a quanto po1ssono ·costituire il passaggio ai fatti oomatosi · a·ocwde di ossemrare negli arti inferiori di un e alla morte (•Alessanldri). Va notato an:che che malato, quan1do sia stato in piedi; O!p!pUre $Ul il coma ·a ssume in qu.esrte forme n ervose S1P1eicia- dorso o ne1le ipairti più .deicli·vi, ·p rima che in li caratteri: può 1durare cioè qualche ora, quindi altre regioni, quando sia stato per un certo temoessare e poi ripresentarsi per dile·g uare di nuo- p·o a letto. Cj,ò se vaile a spiegare delle speciali vo o per passare ailla moirte. A questi fenomeni 10'calizzazioni in alcuni casi non vale a Siplie' generali si aggiungono poi fenomeni che sono garn e altre nelle quali le èr.ruor.ragie si ebbero a.id esipre·s·siO!Ile 1di lesioni, di focolaio e che in alcuni esempio n ello &pessore de'gli .emisferi. casi assumono importanza giran·dissima. Riesce molto più faicile, e lo· stesso, Duplaix in Nella po~po-ra 1cerebra1.e 1p·are che siano fre- prurte lo ammette, eh.e n.ella porpora una anomalia preesistente dei vasi o meglio certe oonqu.enti a v·eri.ificarsi · di'PlOIPi•a e paresi dei mudi~ioni oostituzionali •di questi, prelCiisp·onga no s.coli 01culari, distuI1bi a volte fu·g aci e lievi, a tanto alle emorraigie sotto cutanee quanto a quelvolte insistenti e :g ravi. V·engon o colpiti sia i muscoli O'Cula.iri estrinseci, sia gli inrtrinseci (ani- le cerebrali. socoriia, mancanza dei rirflessi alla luce ,ecc.). Le HeinemJann, Fraenzel, Lan·ceraux facevano conlesioni del fun•dus per emorragia dei vasi reti$i1Slter.e la anoma.J.ia in una iporpla.si·a vasale connici o d·ella v.ena ,oftalm~ca sono p·i ù did'fticiili ·a genita; ma oggi sappiamo che esistono special] verifi1c arsi. alterazioni v.a.sali, che si posson o del resto .i n div•ersa maniera dimostrare esi~tenti n elle porFrequenti a verificarsi invece in questi m·a lati, sono le convulsioni epilettiformi, spesso genera- pore -e sp~cie nel moroo di w .erl•holff (p.rova del lizzate, meno sp1esso .u nilaterali . Posso·n o· pr·e- laccio, prova .d i Koch ecc.). Le dette lesioni sarelbbero SQ1Pra a tutto a carico degli endoteli, sentarsi una sola v:olta mentr·e possono ripetersi nehlo stesso giorno o nei giorni suC'ceBsivi con le~ioni che vanno sotto il nome di ,en«ìotelite par1

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oel.lare emol!'ra.giica. E qu•esto mo•do di vedere 1che è quello di Hanis.em.ann e idi Roskaim è quello che oggi è universalm·ente ammesso nella genesi dei fenomeni emorragU.ci.

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localizzate sempre a destra e dtif1use anche al braJccio; però p:revalentemente collpito è sempr-e J'arto inf.erior e. lA. e<vrico di queis to si nota una evi•denite paresi con BaJbinsky nettamente positivo. Nes'$un •deficit motorio a cari co dell'arto superiore del ifacciale e degli altri nervi cranici. Nessun disturbo della sensiJbilità. N,e ssun di1sturbo della parola. Sensorio perfettamente v.i•gile. ilil giorno dopo viene praticata una puntura lQIIDJbare che •dà esito a liiqui1do limp·iido con g-0ccie ravvti.cinate. L'esame del liqu·or ;prati'c ato in mado completo nulla fece ris·c ontrare di anormale. Le scosse muscolari sono a;ppena accennate. Il deficit motor·i·o a carico dell'arto inferioire destro, è più pronunciato. Ba:b·i nsky p.ersistente a de~tra. Lieve diminuzione deù.la forza in conris1piorudenza dell'.arto inrfertore ·destro. Lieve ilpotonia del facciale d·i destra. Non seguo la diania ol1e per quanto riguarid·a la lesione nervosa: il gio·r no dorpo1 le scosse sono pensi'~tenti solo i·s olatamente in corrispon1d:enza di qual•che mru·s c.olo. I fatti paretici sono un 1po' meno evildenti. Ad un esame più sistemati1co si nota quanto segue: li·evissima ipoit onia nel campo del fa:c ciale inferiorre d.estro. Altri nervi cranici in1denni. Lievi·$6imo 1derficit a ca~ rico .d ell'art o superiore di 1destr.a che si estrinseca solo con una 1-ie'\Te, ma pur reale diminuzione della forz.a. I m ovimeniti anche i più fiini sono IPOSSibili. De.fi.cit rr1ot.orio p·i ù aocentuato a cairi co delù'arto inf.erio.re di destra estrinsecantesi con limitazione dei morvim enti, ·d im•i nuzione ed esauribilità raptda 1d ella forza. Babin-sky a -d estra positivo in moido ir1equivoca bile. Riflessi teDJdinei e periostei più vivaci a d estra. ·A,ctdominali a d estra apipena accennati. Non disturbi tf1i alic una speicie •di sen·sct. bilità. Non atassia. Non djsturbi della parola. Degùutizione nomn ale. t\mpiezz.a pu.p illare hormale. NG>n ten1denza a cadere di lato. Sensorio integro. 1Do1po 1due giorni non sd. ha 1quasi più tra:ocia à i scO'S·s e mu•s colari che si riaffaicciano solo' qua.nido l'inrferm.o muove l'arto p.areJti·co. Nei giorni seguenti la parasi è an.data progressivaJlllente mi1g lioran1do e piano· piano non è resi1duato ne·ssun de'fi1cit, ne.anch.e 1pilcco:lo. Contemporaneamente sono an•date scomparen1do· le manifestazion.i purpurtche. Cinque, sei giorni dotpo il paziente presenta i [pI'imi S1intomi .di una polm.o nite lo·b are che 1deco.r re raipi1dissimamenrte e lo porta a morte. ·A'Utoipsia: lieve ateros1clerosi degenerativa aortica. Arterio1Sclerosi perife.rirca di mo•dico grado. Iechemia di tutto l'emis.fero cerebral·e $ìnistro fino al lobo occipitale. Emorragia rdedla grandezza di una lentilochia in corr·i'Slporudenza della metà sintstr.a del ponte, nella sua ~orzione ;prossimale e nella pal'te ventrale del ponte stesso. J;p.ertrolfda -0onnentr i·ca del cuore (grammi 370) . Polmonite fibrinosa lOlbare sinistra totale (epatizzazione rosF-o gri.g ia). Tumore cron~co di fegato (gr. 2100) e 1di milza (grammi 410). I·dro1pe as1cite emorragica. Pete c·chi e cutanee palltd.e sugli avambracci. Gengivite emoll'ragica. L'esame microscopico 1delila m.età sinistra idel ponte (porzio11e prO$Si·m ale, parte venttale) occupata dalla piiccola emorragia, h a dimostrato nella 'Parte ·centrale di essa la di$truzione comipleta del tessuto n e.r voso e alia perif.eri-a il sangue si infiltra tra i varii fasci ·e d i nuclei pontini. In vi'Cinanza del focolai10 emorragico si nota la sezione obliqua di una piccola arteria cerebrale 1

iA. C. di anni 57. B.iJfoilco. Proviene .da Tor dei ) ~

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Cenci 'fuori Porta S. Paolo. E am·m·ogliato con donna sana, .h a un figlio vivente e sano. .Modico fumatore e bevitore. Nega lues e altri maili venerei. Dieci anni fa soffrì di bronchite nel·! 'inverno. Detta malattia Si è ripetuta n.ea. quattro inverni $UOcessi:vi. Tre anni fa asseri~ce di aver sofJ'erto ·di nefrite della quale s·arebbe guarito coim pletamente. La pr·esente malattia ha arvuto inizio cwca ttr.enta giorni fa. Il paziente una mattina, appena svegliato, si av.viJde di una eruzd.one sulle br.actcia, eruziione che an·dò poi aumentando ·e dtffonderudosi a tutto il corpo. Contem1Poraneamente ha ·a vuto vaghi dolori ossei. Da quattro o cinque gio.r ni ha notato ·che il v·e ntre è leg.g.er.m ente aum.entato di volume. Non ha mai avuto fe·b bre. No n si lamenta di nessun altro d:i:$turbo. E. O. Condizioni generali discrete. Sensorio vitgile. N·u trizione scruduta. Eruzione ·d iffusa a tutto il covpo idi IDaJcule di varia gran·dezza (·da un grano di n1iglio ad una Jentiochia), di colorito ch0 "''1 <lal rosso vio[a acce so al colore vinO$O ;pa~ li·do . Ecchimosi a li•vello della base del torace a'rumbo ·i la t1. Lingua tumida, secca, rico·p erta ·di paUna è;iailo• ne.ra·s tra. Gengivite emor.. ragii1ca ·di n otevole entità. Apiressi.a. P olso 84, ritmi co, a bassa pressione. Nulla a ·c arico del torace. Nulla a carirco del cuore e d·e i vasi. Atddorm1e : tumido, meiteorirco, trattabile in tutti i qu·aidranti. Presenza di piccole quantità di ltqui•do libero. Fegato: con1in·e su1P·eri.o re in alto al quinto spazio sull'emi claveare, in bass.o s i palipa quasi due dita al di sotto dell'arcata. Milza n on P$l-1Pa'bile. Nulla a carico degli alt1ri organi e srstemi. ·DO'po un giorno daill'ingre.sso in Ospedale alle ore 7 1/2 pomeri;diane l'infermo è st·a to colpito da s·co·&se muscolari all'arto infertore destro con Localizzazione pr~ciipu.a alla gamba. Durante la visita mattutina •d·el gioll'no di'Poi si nota che le dette scosse persi.stono. Esse sono di ampiezza discreta, ritmiche, piutto·sto frequenti. I miuscoli sono coìlpiti non isolatamente, ma a gru1P1Pi. Ora non è più solamente la gamba preda del disturbo, ma tutti i grU!pipi muscolari della coscia 1destra, n-0n'Ch1è al·cuni m uiscoli del toraice, i muscoli addominali ed il pellicciaio del collo, natmalmente sempr·e a destra. Qualche scossa si nata anche in corrispon1denza dei mus·coli aJd1dominal·i di siniis tra all'rucme dehl'attaoco. Ponen•do l'arto iruferiore di destra in posizione di semi-<fle&sione le scosse ·si .s ono esaurite per poco tempo per ripTenid ere ,p oi quasi su1bito1 e jper cessare di nuovo, sp.o ntaneamente. .Notev1ole :ro..g i1dità di tutJta la colonna verte·b rale: l'infermo comp1ie con graDJde diffic oJtà j movi, m·enti .d i flessione e del tronco. Non esistono deficit motori nlè a carico d èi n er.vi cranici, n1è a ca.iri1co degli arti. tNon èsisto·no disturbi della sensibilità si-a SU1P1erficiale c·h e profonda. Nessuna dolenzia a carico idei tronchi nervosi. Pupille ·eguali, reaigenti. Nessuna alterazione a cari1co delle urine. Nella visita serale si nota che le scosse sono diminuite idi frequenza ma sono più am·pie e 1

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IL POJ.ICLIN ICO

con alterazione regre~iva e 1Parttco1airmente degen erazione ialina nellle pareti, specie dell'intima. NulJ.a di anormale contenuto n ell e sezioni vaisali e nel sangue stra:vasato ·dal focolaio emorragico . Assenza di alterazioni n elù·e r est anti iparti del ponte. l pireparati m:iJcroscorpi'Ci eseguiti rl ·1 p,orzioni simrmretriohe dell.a cor.teiocia cerebrale d·ei du·e emistferi non ha rivelato differenze i'stolo0g i.c he a.iprprezzabili fra I' emisifero sinistro che aprp.arlv·a maicxoscoipicaimente più palli1do e il d estro che aveva aspetto normaile all'·i nfuori d i un minor conten.u to di sangue n ei va$i e ·di ·Un leggero stato edematoso della so1Stanza cerebrale del 1p rimo. Fra gli eJem.e niti p·eriteliali d ei va-si san·gu~gni della corteiccia ·dell'uno e d eùl'altro emisfero si nota J.a presenza d-i scarisi m acrofagi carichi .di emos~derina. Nessuna altra lesione istologilca d'importanza a oarico degli altri organi. •

t questo un caso di p orpora e1morra:g.ica in·equ1 v.o·c a'b ile, gia1coh.è all'auto1psia n essuna les·i one fu ri·scon trata a e.arie.o 1d·i altri organi, e p·r ecis•amente d i un m o.pbo di W erlho1fìf com·e fu di:mostrwto dalle ricel'che eseguite ·e i.sulJ.e qu·ali fu discus1so in altro lavoro. La pi·ocola emorragia intervenn·e, 1Coa:n·e in ge-

n ere suOile a'VVenire, in un 1Perio1do avanzato' della malattia ed in in·c1ivt1duo in condizi·oni generalii depresse ed an-emizzato, coeffitc ienti tutti ai quali gli autori come si •disse, danno importanza · nel determ·ini.smo delle lesioni n ervose delle por1p ore. La localizzaz~one nel ponte dalle lesioni emorra• giche n on è stata frequentemente descrit. ta nelle porp·o re ed apip.u nto la sede n o1n comune le 1dà un ~arattere di nòtevole inter e1sse. Il fatto ch·e fosse indovata in una p.a rte d el sistema nervoso centrale, situato n ella foe.sa c-erebralle p ost er-iore, dareb'be ragiol!le a quanto il Dup~aix airf erma sulJ.a imp·ortanza della forza di gravJ.tà nel determrinismo d ella lestone; ma n o1i ablbiamo visto che in alltri casi questo coeiffic·i en te non ha valore. Nella gen·esi della presente lesio·n e, come d el r esto in tutte le altre del genere, la pato·gen esi è molto più probabilmen te da ricercarsi n eilla tiaicilità ·Con la quale vann o sog.getti a rottura gli en·dotel·i vasali .di questi pazienti. l sintomi coi qua:li la lesione si rivelò sono di parti·co lare intereS1S·e. Le scos·se clonic.o -toniohe localizzate prima, e'd in mo·do pre1cipuo, all"arto i!llferiore e quin1di aJl superiore di •destra, la consegu·ente emiJp1a resi in tervenuta n el modo d.es·c.ritto, in un malato di p0tr1pora, fa;cevano pensare, oo·m e cosa più ovv·i a, una em orragia sottodurale va~ta che co-rn'Prim·esse la zona motoir ia d ella corteacia producen1do i sintomi convulsivi e l'emiparesi. Non fu davvero pensato aid una emorragia del 1ponte. Quest e infatti si sa che oltre ad esse.re molto rare in questi malati, raippresenrtano in gener e un rucciid ente d ei più i'ravi 1

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XXXV, F ASC. 341

nei qualj la n1orte sopravvien e in mo1do precoce {si calcola infatti che il 65 % di questi pazienti muo-ia in m eno di 24 ore). Il nostro m alato in.. veice n on ebbe com1a e il ·defj cit S·i ridu1sse ad una semp lice emiJparesi scomparsa quasi completam·en te. in poco t e·m p·o. Ciò appunto co,r risp onderva alla pic1cola le$iOne 1ritro'Vata aùl 'auitoipsia ch·e .rier1trav a nei ca·si descritti di lesioni pontine di scarsa entità con sintomi lievi e senza pe!'dita di cois1ci-enza. Le scosse convulsive furono il sinto m a più i:m portal1te. Noi srup~iamo che crisd ep·iletJtiformi non son o rare. nelle !estoni dellla protuberanza. E noto ohe Nothnag e1 in base a sue o,sservazi oni credette di poter concludere per l'ootstenza d·i un centr o protuberàn ziale conv ulsivo. E così Binswan ge.r, Betcherew, Hans Lu1ce. L'inizio delle ·emorrargi.e p o·n tine con crisi epiletti1ormi non è raro; esse !30no allora seconldo gli aurt0tri generalizzate e qua ndo il paziente sia uBcito daJl .c oma si p1osson o os•s ervar.e ancora sia gen·er.alti.zzate che p·a rz·i ali, asso·ciate o no .aid una emitcontrattura o ad una contrattura generalizzata. In ultimo, •p er que'll o che rtguar1da l a ri't:rpon1denza tra sintom1i presentaJti dal malato e sede 1dell'emorraigila, essa è pertetta. Infatti la ·l esione fu trovata in coll'rispondenza d-alla metà siniistra del ,p onte n ella sua porztone prossirr1ale e nella parte ventrale del ponte stesso. Bd appunto corri spose in vita em·i paresi de~tra con Ba•b insky sen za sin1d.ro·md alterne e senza disturbo al cun.o della sen.c:ibifli tà . 1

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Bll3LIOGRAIF1JA.

HANS

LUCE.

Deut.6. Zeit

fùr

Nervenh., Bd. XV,

1899, p. 327. LEVI-VALENCIE. Cervelletto. 1 Coll. BROU ARDEL e GILBERT.

Bulbo. Porite. 10 Vol.

I l sistema nervoso centrale nella porp ora emorragica. Rivista criti ca ·di c1iniica m e·

.ALESSANDRI.

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·di·ca, n . 19, 20 a'Prile 1922. H émorragie cérébro-méningée dans le purpure. Th·è.se de P·aris, 1919. BALZER e BUMIER . P urpure avec hémorragie cérébrale e céré belleuse mortelle. Bullettin ·d·e la MERLIAC.

,s o ciét é française de Derm,ato,l ogi.e, 5/1911, p. 197. 1

HowLAND.

Purpura d'Hénoch con sintomi midol-

lari. J ournal of Nervous an1d mental ·disease. PIERRET e DUHOT. Malai.die de Werlhof. I riondation ventriculaire. Be.ho Médical du No:rid, a . XVI,

n• . 19.

e

Purpura radJi -:olare de l braccio sinistro e zona del braccio de stro simmetrici. A!lch. d es Mal. du Coeur .e des Vaisseux, a. V, n. 11, pa:g. 526-530, 1912. ARMAND D ELILLE. D eux cas de purpure à topographie radiCtllaire. R. Neu.r olog., 1915, p . 755. GoRDON. I l sistema nervoso centrale nella porpora emorragica. GOU GEROT

THIBAUT.


{ANNO xxxv·,

FASC.

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SEZlONE

DALLA PRATICA CORRENTE. Circa i danni delle ipodermoclisi adrenalinizzate. Dott. PUI.EO GIUSEPPE, m edico-chirurgo con.dotto. Da qualche anno vengono riferiti da vari AA. casi clinici ove si ebbero a rilevare gravi inconvenienti 1dall'u:so del siero a.idrenalinizzato. L 'argomento non è scevro d'importanza, dato il valore terapeutico del rimedi-o in parola ed anche perchè ric-o rr·e idi freiq uente in 1Pratica l'occasione di poterlo usare. P ertanto cre1do utile riferire tre casi capitati a lla mi·a osservazione in cui eb·b i seri inc·on~e­ nienti in segui.to all'iniezione sottocutanea di sie·ro a·drenalinizzato. j.

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CASO I. - M. Rosalia di a . 20; parametrite pu·erperale su·p purativa. Ipòsistolia. Pratico una ipod errnoclti.si id i 500 icm c. di siero glucosato CO!ll l'aggiunta di otto gocce id i una soluzione idi adr enalina al 1 %o, all'emitorace sinistro, faccia lateraJe. Dopo l'iniezione vivo dolore n.ella Tegione sede d ella puntura. Dopo alcune ore si n otavano diverse zone circolari ·di cute, 1del 1diametro di circa 2 cm. di colorito biancastro. Nei giorni segu.enti tali zone diventarono più scu-r·e, mentre attorno si notava forte alone in.f iammatorio. La cute n ecrotizzata 1do1po alcuni giorni venne elimin·ata e residuarono d elle piaghe torpide, eh.e guarirono •d opo circa due mesi. CASO II. - C. Giovanr1i di a. 50. Grave infezione grippale ·con localizzazione al mi·dollo ceTvicale. Iposistolia marcata. Pratico una iniezion·e sottocutanea 1di 500 em e. di siero glucosato con l'aggiunta di otto gocce di un·a soluzion e di a·drenalir1a al 1 %o nella cute dell' emi torace laterale d estro. Dopo alcune ore si d elimita una zona 1di necrosi a forma rotonideggiante del diametro di ci·I'ca cm. 5. Tale zona n ecrotica ·distaccatasi do po parecchi giorni .pro1duss.e una piaga, c•h e venne a .guar1gi·one dopo circa 4 mesi. 1

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CASO !]I. - P. Calogero di ·a. 50. Setticemia da ferita iel'arn1a tCla fuo·C·o alla regione gluit ea d e$tra. Ini ezione en·dovenosa 1di· elettrargolo. Subito dopo asistolia grave. P ·ratico una ini·ezione sottocutanea di litro uno di si e'l'0 glucosato con l'aggiunta idi 15 g·o cce di una soluzione •di aidrenaJina ·a l 1 %o nella regione laterale destra dell'addome. Dolore vivissjmo n ella seide d ella ini ezion-e e dopo 1poche ore quasi tutta la cute ·d el1a metà destra d ell'ad·dome si necrotizzava, .m en.tr.e tutta la zona iP·erif eri-ca divent ava foTtement e arrQtSsata ed edematos·a . Meteoris1no; diifesa muscolare; vom ito. La cute necrotizzata formò un'escara di colorito nera.s tro, coriacea la di cui eliminazione av,renne do·po circa un ~ese ; ·r e~iduò un'enorme piaga, ch<B guari dopo otto m esi. 1

·Da.i Ca$i rif.eriti em erge la gravità di tali inconvenienti, essen1do essi noio8issimi ed anche pericolosi per il paziente.

PRATICA

1639

Specialmente il terzo .caso, in cui l 'ipodermoclisi fu .p raticata nel S·Ottncute dell'·addome, produsse gravi sofferenze all'infermo e diede lu·o go a.id una cicatrice, che ancora dopo un anno gli dà un moJ.esto senso di pressione. Osservazioni ·di tal genere sono sta te fatte da Guillaume e Vignes, 1da Levens e P ignot. ·Non è molto difficile sipiegarne la patogenesi. P rimo fattore è l'a•drenalina, il cui p·otere vasoc-0scrittore è molto foTte an·c he in soluzioni molto rdiluite; secondo fattore è la disten sione •della cute provocata ·d alla 1nassa ·d el si-ero, il di cui assor, bimento è ritaPd·a to 1d alla ste.s sa adrena:li.n a. Pare che tali in•convenienti si verifichino col siero glucosato, poichè n on sono stati riiferiti casi in -cui sia stato usato il siero fisiologico . ·Credo c·h e oltre a tali fattori abbia rnolta im· portanza lo stato ·di circolazione e quindi di nutrizione ·dei tess uti sede dell 'i11iezione. Irufatti negli individui 8.t1if etti da grave insuffi cien za car.diaca la cir colazione periferica non avviene in mo1do norn1ale, a causa della diminui.t a forza sistolica del cuor.e e ,d el tono v·asale. Si h a perciò un rallentamento n ella ci·rcolazione p ertferica, che assieme all'isch emia pro•d·otta 1dal1 'aidrenalina ed alla di.rstensione proidotta dalla massa del siero, .p rovoca la m·a ggiore o minor.e n·ecrosi 1della p elle e del s-ottocutaneo. Altro fattoTe •di cui bi6ogna teneT· conto è l'elem ento infettivo, essendo gli in divi1dui in cui fu usato il rimedio a•f,fetti da grave pro·ces so tossiiDJf ettivo. •Credo che in alc·uni. casi vi possa contribuire l'elem en.to trofico n ervoso, 51pecie in quegli indivi•dlii rutfetti da l esioni n er1Vose organiohe (caso 2°). In tali paztenti per l 'alterato trofismo •dei tessuti è r esa più facile l'insorgenza della n ecrosi: Sicc·ome tale incon veniente è grave perchè pro1duce lesioni, c.h e guari1s·conò 1dop·o molto tempo, causando no.t evoli so.:f\ferenze all'infermo e postumi n oio:si, non cr edo sia esagerat o allontanaTe 1dalJa pratica le iniezioni sottocutanee di siero glucosato aidrenalinizzato. Se s i vuole utilizzare l'azione c·a l'di·otoni.ca 1dell' adrenalina, la si inietti separatamente ,p er via endom·us·colare. 1

·BiYona (Agrig·ento), a·prile 1928 - VI. _.. Interessante pubblicazione: Dett. EDMONDO VENEZIAN

.A. n egli Ospedali Rdun.iti dd Roma. 1

PRONTUARIO TERAPEUTICO Vademecum per il pratico. Prefaziona del Prof. UBERTO ARCANCELI.

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1640

IL POLICLINICO

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE INFETTIVE.

Il problema della febbricola. (G.

ArChiv. de med.,

MARAfiON.

1926, n. 281).

Cir.

y Espec.,

'

Non è .raro, è anza. 1dell-a pratica cerrente aver e a .che f.are con infermi misteriosi che pér mesi e m·esi hanno una f ebbrctta tenace, resi-stente ai nostri rim edi, ·esasperanti malato e medico. Il problema non è certo ·da con.siderare quando la piccola febbre ap1Pare nel corteo ·di altra sintomatologi·a, ad es. in una anemia pernici.osa: esso ci si pone in ·q uelle f e!b bri pro.iungate, i1rre.golari, senza cc struttura clini.ca », n elle quali manca O·g ni ·disturbo e la· esplorazione generale non ri·v ela nulla. Viceversa mag.g iore è ùa responsabilità ·del medico in quanto essa febbricola può essere l'inizio di un·a tubercolosi o ·di una stJre• ptococcosi. La ·Sin1drom e << ·feb·bTicola » s i a datta con 1diffi coltà ad una. descrizione generale, in quanto compren·d e infermi svariati dai più gravi ai più banali, da processi ·della massima sem:plicità a jprocessi complessi, ·dei più svariati sistemi ,dell'economia. Quasi sempre .si tir·a tta di persone benestanti: è raro trovarli nel materiale ospitaliero, s i contano 1p iù casi di febbri.cole in dorine che in uomini. \D ei 243 casi itlel Maranon l '88 % erano donne, 1'11 uomini; v·e ro è che ne.Ila .f ormazion e di tale 1percentuale entra il fatto ben noto -0he le donne si osseirvano più minutam·enfe ·di quanto non facciano gli uomini, ma vi con trib uisce anche la con·dizione endocrino linfatica che tanta influenza h.a sulla febbr1cola. P·er qua11to ri.g u ar da ù'età si tratta in genere ·di .g iovani fra i 20 ed i 35 anni: l'inizio in alcuni è improvviso con una angina, una influen za, un disturbo digestivo, in altri è insidioso. T alora si acc0mp<Vgna con ce.f.a lea, astenia, senso ·d i caldo all a. pelle, talora n on si ac.compagna ad eilcun sintoma. Può du1rar·e molto tempo: fino a 5-6 anni contin.uativi od ·alternati. In genere non sorpassa i 380: sorpa.ssando questa cifra non è il caso di parlare di febbri cola ma di stato fe'b brile. Di rado h·a carattere continuo, in gen ere è remittente, con ·eS·a cerbazioni v.espertine; n o11 di rad.o è ·d i ti:po inv·er tito. In alcuni .casi si hanno interruzioni con ipertermie accessuali. Sogliono esacerbarla cause diveirse come il'esercizio, la .digestione, la $tagion e, e, fatto molto più interessante, la mestruaz1on e, più comunemente si ha un rialzo premestruale. Non in.s1steremo abbastanza nel 1

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far rilevare cl1e infermi con tali fe·b bricole presentano .un buono stato generale, una fi orente salute: in essi la esplo1razione cùinica fa scoprire manifestazioni p.atolo·g iche div·erse, ·dissimulate. A ma1grado la di·ssimiglianza dell'un -0aso ,dall 'altro, in qu este reazioni '.febbrili esistono cause comuni a quasi tutti i soggetti: età giovanile, $esso femminile, post1pubertà, ·alcuni dettagli morfologi.ci costituzionali. ·F ra ·qu esti ultimi predomi.na il co.sidetto « stato linfati.co » ben conosciuto d·a gli antichi e riconfermato dal Pcvl-' tauf, con predominio n el .sangue ·di mononucleari. Nei casi de1l'A. nell'80 % havvi mononucleosi mo derata od intensa, peirò sempre anormale in 1perf etto accordo con i dati clinici. Questo stato linfa tic o ci aiuta a. spiegar.ci moJte f eb·b ricole ben $apendo come tSia prop-izio il terreno linfatico per l 'attecchimento di tubercolosi od infezioni croniche ·di altra natura. In altri casi peirò la costituzione linfatica n on esiste : perciò potremo ·d istinguere ·due gru1p.pi di febbricole. Uno in r elazione con la costituz·i one linrfatjca predisponente, J'altro senza il concorso ·d i 1detta p.reidispo·s izione. La cau.sa originale è la $tessn nell'un caso e nell'altro, cio1è è un focolaio infetti v.o latente, .p er scoprilfe il .quale occorre il contrib.u to di tutti i mezzi di esplorazione degli specia;listi, tutte le analisi ·di laboratorio, tutta la abilità sintetica dell'internista, e tener ben presente, dal punto ·di vista pratjco, che il •p roblema di diagnosticare un autentico caso di feb'hri·c ola, equivale al jproblema di svelare un focolaio infettivo [atente, e riservare per un ri,dottisstmo numero di casi la patogenesi rleuro umorale della febbricola. Intanto la prima ip.otesi che ogni medico si pon·e innanzi ad una fe b bricola è !'·eventualità della 1p resenza di un fo colaio tubercolaJI'e: esso ne è la causa in un rilevante numero di casi (nel 45 % dei casi ·delil'.t\.), è la causa più grave, non sempre rilevabile clinicamen te, .quella che implica le maggiori · r esponsabilità. Non pertanto bisogna guair1darsi bene dal- volere i·dentifir.are ogni caso di f ebbri·cola con u n·a tubercolosi [atente. L'esperienza consiglia,. ·di fr onte ad un caso di febbricola di 1pròcedere in questo modo: 1

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1) Enun.c iare la ipotesi dell'origine bacillare del .disturbo quando il p. pres·e nta i cosi·detti sintomi di orjentamento (ante~edenti ereditairi e specialmente notizie ·di « ama:>iente tuber-colare », ·a ntecedenti p ersonali sospetti quali scrofola, catarri frequenti, inf1luenze ripetute, deficienz e 1d·e llo stato generaile del p., es<VC·erbazione dei decimi ·a .cause ·delle m estruazioni o d ello sforzo, rreazioni p.ositive tubercoliniche).


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SEZIONE PRATICA

2J Orientati co11 questi dati generali, procedere alla « scoperta » del fo.col aio, della leSiione viscerale (polmonare, digestiva, renale, meningea, gangJionare, ossea ecc.). E .chiaro che la certezza scientifica della natura di questo fo·colaio non si raggi.unge quasi mai, sia .che si tratta pe•r lo più idi lesioni iniziali -0d .occluse, · inaccessibili all'analisi batteriologica, onde non 1P·Otremo contentarci che di cer-· tezz·a ·clini.ca. 3) Se non 6i incontra a.lcun focolaio sospetto di tu·b ercolosi o d 'altro, non .sono sufficienti 1 sintomi di orientazione per porre la diagnosi di tubercolosi. E interessante paS$M'e in rassegna gli agìgruppamenti delle febbricole osservate dal Maranon. Il primo comprende le tubercolosi polm-0nari latenti: in 55 casi l 'esplorazione 1cliligente fece ritrovare un focolaio di tubercolosi polm-0nare quasi semprre apicale, lesione assolutamente latente alla .cui rivelazione si potè gtnn.gere con l'ausilio di tutti i m·ezzi recenti. Dal Joro esam'e . si IP·Uò dedurre che in casi simili i sintomi fisici possono essere n egativi O·d equivoci: il contr ollo radiolo·g ico -è necessario. Da tener presente ch·e soltanto l'osservazione del ·decorso del piro.c esso ci ·dà la Chiave della natura 1del !Processo onde in sull'inizio deve il m edico limitar$i ad una prudente 6upposizione e prescrivere un regim·e di presunta tuber.c olosi riservandosi di visitarre dopo .u n certo tempo nuovamente il p. Un errfetto nefasto h.a in ca.si sospetti ma con qualsiasi reperto negativo, fare la diaignosi 1di origine intestinale della f·elYbri.cola con [a ·dieta cui sotto1Poniam·o il malato. ·Quanti dis·astri clinici ha originato la « feb1bre lll:testinale »I La infezione intestinale .eff.ettivamente è una malattia acuta, con sintomatologia .g enerale e lO·CaJle ben pirecisa, epperciò non siamo autorizzati a diagn osticare come infezione intestinale .una fe.b bre prolungata as intomatica, e la ,p eggiore risoluzione che pO$Sa in tali casi prendere il medico è quella di applicare una rigorosa di.eta. Da considerare n ella tubereolosi latente la sin1drome ba• se•doviana: nei 55 caisi su1didetti n·el 17 % si poteva pM'lare di ipertjroidismo o malattia di Basedow. B un fatto che e6istono t.uibercolosi incipienti, giovani nei quali per molto temtPO esiste una sindrome di ipertiroidismo g·eneralm ente accompagnata da f ebbri cola senza manifestazioni che faciciano pensare ad iruezione bacillar e : la stessa febbre 1può ·p resentarsi od aum·ent.are pel fatto isoJato dell'iperti1roi1dismo. Le tossin·e tu bercolari hanno un potere specifi co ·di eccitazione del sistema r egolatore della secrezione tiroidea e ·di fronte ad un gjovane con sindrome i·p ertiroid·ea ribelle alle cure, specie se vi si accompagna una fe,b bre, non stancarsi di lficercare un focolaio tubercolare. 1

Un cenno a parte meritano le febbricole messe in relazione .con le aùer101Patie ~~· a·Ch·eo ;bronchi.aili, le così 1dette febbri ùi ori.g ine gangliare tubercolaJri. Queste non fig.urano 1r1olto n ella statistica dell'A. il quale gµidato dallo stucli0 accurato clinico ed anato1no patolo,gico dei <:asi, Si è convinto ch·e in qu eista. dia·g.nosi si gioca di fantasia. A parte dei discutibili oasi in barnl:ini, come .si fa ad ammetter.le ]n base alla per.c·u1s1s ion1e eid a1~co1taz ione noncl1iè in b·ase alla fallace l'.aJdiologia? Anzitutto una aidenopatia toraici!ca è quasi se-m1pre un1a lesione · rea-. zionale aid un fo'Colaio visicerale ,p.r imitivo, ma in più, dobbiamo riconoscere che con i metodi esplorativi attuali non ab·b iamo la certezz.a dell' esi$tenza di esse adenopati·e. Potremo sospettarle se vi sono segni generali od ematici caratteristi<::i dello « stato lin1fatico » . E bisogna convenire .che quando la raieliologia ci dim ostra ben n ette lesioni gangli·ari, le ll·esioni viscerali sono già avanzate: n essun valor·e semeiolo1gico .d obbiamo dare a quelle om bre più o m eno dense, più q meno diffuse, ilairi, che il rnedico tanto volentieri accetta per la trar1·quillità delJa sua coscienza. Ed an·cora una cosa deve essere notata: non tutte le adenopatie toracicl1e equi valgono alla di.agnosi idi tu·b ercolosi, in quanto in .un terreno favor evole « linfatico » 1p ossono esser e dovute a lesioni settiche latenti ·della testa, orale, faringee ecc. In 16 ca-si di febbri cola l'A. pa1rla di lesione tubercolare della fossa iliaca destra: a qn esta diagnosi ci si può giungere in donne, con antecedenti ambientali tu ber.colari, con disturbi inestruali, e-on 1do1lori loc.a li. ,n 'accordo con il r ep erto di ohirulfgi si tratta per lo più di infjamm·azione dell'ovaio o degli .oflgani ·Circostanti (cieco, appendi·ce, epiploon, peritoneo). Bj soig na insistere 'sulla fre.quenza d·ella tubercolosi genitale ignorata. E certo che anche qui , m·entre la orientazione è d'o•b1bligo, il a diagnosi di certezza di infezione bacillaire .è difficile a iporsi. Ri,cor·dare <::he contro tali f ebbrico1e mentre il trattamento chirUTgico a nulla vale, molto .possono le our·e fisiche, m edicamentose. Alcuni autori richi·a mano l'attenzione sulla fre.quenza con la quale queste f e-bbricole ·miBterio.se sono .d a rifeiril"Si ia pro.e.essi pleuritici secchi basaili, che coesistono c on ottimo stato generale e difficili a s1co1p rire·: in sette casi :Niaranon ha potuto confermar·e tal·e fatto . Osservar e -quindi con accuratezza le ba$j. In tre ·c asi all'.A. iè stato dato os~ervare delle iperitoniti lo·c alizzate senza altro sinto1na che una • ,feb!bri'cola: a•d un fo colaio tulberco~are era possibile pensare ·dato l'ambiente tub•er.colo s-0 e l'·a~pet­ to gener·ale del p. Alcuni sint.omi sopravvennero 1d·urante una lunga osservazione. :rutti e tre i casi. ~uiariTono con l 'elioterrup·i a. 1

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IL POLICLINICO

ln taluni .casi febbricol e termi-nano con una meningite tubercolare: ·s i tJratta di oa5i di m eningite tubercolare con periodo pre1neningeo straordinaria rn ente rprolungato con discreta iper. termia, s·enz1a .essere accompagnata p er altro da . lesioni s o51pette di aJcun viscere. La tubercolosi chi usa renale, spesso ha un lungo p eriodo latente di fe·bbricola. Data la in·d iag11osticabilitù d.el focolaio è cl1iaro cl1e in tali casi solo potrà giovare la ù.unga osservazione del p. In 1due dei casi del Maranon gli inf·ermi non si lagnavano di altro che del1a feb·b1ricola sulla cui diagnosi di orientamento per la natura, par.lavar10 l'ambiente, l'er edità, .g li antecedenti personali, che fecero ricercare ·e trovare nel sedimento ·urinalfio una lieve piuria ma una chiara bacilluria. Aiggi ung.a.si che un 'focolaio tuber colare :p uò localizzarBi in altre regioni: dopo t1n a lunga feb1brico.Ja 1può apparire una adenopatia ingt1inale, un ascesso ossi!fluente ecc . · Qualche yolta t•rovansi lesioni as1So·ciatc: esP.mpio, tubercolosi e sifili·d·e, sepf'.i dentarie ecc. Non .s i in1sisterà mai a·b bastanza nel ra·ccom andare di tener presente la na.tura tubercolare, allorch è in una f e·bbri.cola, esclu•sa a.c.curatamente ogni_ altra leJsione, si con· stati un am·b iente n ettam·ente t ubercolare. Il focolaio digestivo (non tuber coiare ). - Le pi.ccole s.epsi causa di febbricole e di origine digeBtiva, .seguono per fr equenza le sepsi tubercolari. Nei 243 casi ·di fe•b·br~cola ·e saminati, \Si r1otava110 19 casi ·di .colite cronica. 1Generalme11t·e con .stipsi, spesso mu•co m embrano se. Si·o come, in g·enere la febbricola è rpoi.Steriore alla com par.sa dei f'.intomi intestinali, n essuna r elazion·e vi po11eva il p. E presumi·b ile che il disturbo febbrile ven·g a determinato ·da una seip1Si intestinale più che da fatto ·Chimico. Gli A.A... specialmente americani hanno insistito sulla frequ·enza con la quale il colon infiammato si converte in un ifocolaio settico senza localizzazioni lontane. J trattati non insistono suffici-en tem·ente sopra la fr·e-quenza con la quale le febbri tifoidee gravi, specialmente giovanili, lasciano come reliquato ·degli stati di infiammazione cronica della fof'sa iliaca 1destra di tipo tiflitico o pre ritifJ.iti·co, .con stipsi e molestie digestive generalm ente lievi e .quasi sempr·e .con p iccole ipertermie prolungate. Eppure è cosa così f1req.u ente 1da dover semp·r e . pensare ·ad antece-denti tifo idei di fronte ad una febbri cola ed esplorar e attentamente la fossa iliaca d·estra .che suole ·essere dol orosa e mostrare 1Tadiograficamente la immagine cecal e detformata ed imm·obile. La dieta suole .essere utLle in tali ca.si e coi.Sì p·u r-e la diatermia oltre alla vaccinoterapia. E sclus·e le lesioni tub ercolari <lella f ossa iliaca destra tube~colari e i e tifliti posttif oidee, esi1

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ston o alt1ri c.as1, otto n ella casist.i·ca· dell'.&..., n ei quali la febbricola fu messa in rapporto con la cosidetta appendicite cronica, diagnosi introdotta dai c hirurgi , 1Ilel1a ·quale 6i inclu1dono quadri anatomo ·p atolo·g tci rnolto diversi e ·d i etiologia differenti. .Noi la faccia.mo entrare a1lorcl1è la f eb·b ricola coin·c ide con ·accidenti acuti del tipo appendicite diagnosticati o n on, .che non son segui ti d.a una ir.estitutio completa del benessere. Da n otare la frequenza con la ·quale 1disturbi del .gener-e 1Si prooentano in cosiòetti individui linfatici, giovani, aidipooi, ~esso i-po·~enitali. Con frequenza questa appendicite .cronica .g uarisce con l'età, :p erò. questo i1on deve a,llontanare l'operazione, se gli ace.essi si .ripet.ono con frequ·enza. E superf.l uo iricordare come clinicamente sia dirfficile dhstinguere ·queste ·a ppendi.citi croniche •b·a nali da quelle 1del tipo tub•e rcolare, e con1e spesso la diagnosi giusta sia soltanto fatta da1l'esame istologico. Ricordare che la febbricola di p.er sè sola in tali casi n on è una indicazione di intervento: il chirurgo dovrà op·erare solo se gli ·attacchi acuti insi.stono. Occorre vi.g ilare la funzione intestinale e migliorare lo stato generale, donde si vede che molte volte una appen ·dicite tubercolare guarisce con l'o~e·razion·e, mentre una ·Co mune appendicite ca,u.sa di feb bri.cola non ·deve essere operata. S8 con sideriau10 il fegato com e probabile causa di latente infezion·e, essa può essere in rapporto •con una p,eri·coli•ci-stite. Sono banali infiammazioni pericoli cistit i.che, se11za sintomi epati·ci, senza o lontani da accidenti acuti dolo rosi e 1eb-bri·li, che possono comparire quali febbricole lsenza storia ·epatica. Spes1So esiston o dolenzia locale, s1piesso nulla. In altri casi si tratta di latenti angiocoliti, sp.esso ascenid enti, intestin.ali, ovvero ematogen e, iJ più spesso dopo febbri tifoidee, ma 'talora ,1ovute a pneumococco, .streptr.>coc, co e.cc. Hanno importanza nel quadro clinico .piccoli ·episodi ·b iliari, piccore subit.terizi·e1 u1rine O·C.caJsio·n almen te .c~, ari·che, ·d istu.r bi digestivi, ecc. S·chottmull er ha descritto .una forma di angiocolite lenta maligna il cui -decorso ricorda le en•ClocaTditi deillo stesso tipo. Utile è la m edicazione endoveno.s-a con la ·u rotropina. L' A. afferma di aveir ·diagno1Stic·ato solo 'Una volta una febbricola di tal natura.· Ma vi sono anche infiammazioni circoscritte del parenchima epatico, per lo più ben tol1erate, .che come unico sintom.a danno la feùbri·cola : tali ~ono pi-ccole cisti idatiidee infi·ammate o suip1)urate, piocoli ascessi .epatiici. Inutile dire che in tali 1casi la diagnosi è im·p o.ssibile e s ono rivelati solo dal l'operazione. Fo colai bucco-faringei. - ·Le febbri 1dovute a sepsi orali posf'.ono assumere il ·caratter·e accessi.onale o prolungato setticemico: in tailuni casi prenidono il decor.so di una f ebibricola. P er aro1

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inettere come causa di questa una sepsi dentaria occorre ·che una ·bocca sia firanca.m.ente infetta per piorr·ea, asce$Si dentari, carie ecc., ed ogni altra causa di feb·b r·e sia esclusa; in molti casi la lesione all' aipice del dente sfugge se non si .p rocede al'1'in1d a·g ine radiografica. E certo che senza iapportair·e l 'esagerazione inglese od americana, molte feb,bri trovano nei denti la loro cau$a, iperò ricordarsi che ur1a s-epsi orale può coesistere con altra causa provocatrice d·ella f ebbrre. In tali ·casi la condotta ·del m edico è chiara: soppressione deJ focolaio orale con la qual .c osa o la rf ebbre scomparirà ·Od alm·eno lo stato del p. mi.gliorerà. I denti molto infetti debbono esser.e asportati, le suppurazioni aggredite, eseguita una vaccinoteraip·i a generale e lo·cale. In .quattoirdjci casi dell'.t\.. la fe·b bri·cola era di origine faringea: importante è il fatto che non o.g ni f.ebbricola faringea coincide con la ipertrofia ·delle amjgdale, così con1e possono esistere amigdale infette e suppurate senza fe:b•b-ricola. I nidi di germi .p ossono na&con·dersi n-elle pliche òi fauci n orma.li , però non manch eiranno storie di f aringiti acute, di mole.stie nella reg·ione, un arrossam ento, q ualch·e piccolo punto bia nco. Si tratta per lo più di strepto.cocchi e la elettrocoag ulazione è molte volte utile. In due casi la f·ebbrico·l a dipendeva da un chiaro ozena. A1d essa felbbre può ·d ar luogo un focolaio latente 1dell e naJrici o dei seni, affezioni con sintomatologia dolorosa presso che nulla. I pediatri ruff1ermano che una febbricola può troYare com·e causa d elle vegetazioni adenoidi. 1

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Lasciando da parte J.e infiammazioni geni tali femminili di origin,e tuber· icolare, d~gli stati tlllfi·amm·a tori possono determinarsi perr salpin·g iti, pelvi celluliti, pelvi peritoniti, metriti, perimetriti, conseguenza di stati in; fiam.m atori acuti gon oco0cici o puerperali. Anche qui si tratta idi f-0.co]ai m edici. non chirurgici. Focolai urinari. - R·eni e :pelvi renali entrano nella -etiologia delle febb ricole $ia iperch è la infezione si è propag·a ta dalle vie •urinarie basse, sia perchè essi SOJ?.O stati la Via di eli·m inazione da f o·c olai lontani. Per lo più si tratta di pi-eliti latenti : lia inrf ezion·e aiscende p e·r i linfa1Ii.ci ureterali non per f'uretere come si cre•deva. ..\Ila diagnosi porteranno gli anteced€nti, l'intorbi1d·a mento 1delle urine, una dol enzia r·enal1e. In tre casi del tvl!aranon la pi·elli.te era dovuta a streiptoicocico, in uno a bacillo di Erb·erth. E utile com·e terapia la urotropina endovenosa, il vaccino, il lavagigio ùella p~lvi. Un f o.colai o r enale in genere è di ·difficile diaignosi, m entre ·è facile se si tiratta di f ocolai d·e lla Y~scica, della ·prostata ecc. Fo r;o f ai gentitali. -

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Le osservazioni recenti 601Pfa la endo.cardite del tipo « lento » sono tanto numerose ch·e in ogni feb·b ricitante oscuro con soffio ·cardiaco, $iamo Ob·bligati a supporre, a meno che non si ·dim.ostri il contJrario, che la ipertermia -è di origi·n e endocarditica. Cinqu e casi d·el Maranon a qt1esto si 1p otev·a no riferire. In genere si tratta di soggetti con lesio·n e en·docardi·ca anterior-e, compeTh5ata, con antecedenti •reurnatici, streptoco·ccici ecc., n ei .quali compare la febbricola senza causa apparente o .come postumo di una inf ezione qu·al1sia,si. Co~1 siste anerr1ia m·entre in tal ;fase del processo non -si hanno ·embolie, sp·l enorn egalie ecc. 11 sospetto viene dal soffio sistolico o ·diastolico .che siamo .p ortati a d efinire erron eamente funzionale. La err1ocultura è s1pesso negativa in questi casi. Focolai setfJici in intossicazioni croniche. - Il me·ccanismo è do,v uto praba:bilm,ent e aid iDJf•ezioni banali, secon.darie. !Nell'uremia d·eb·b ono esplorarsi le si·erose : esistono sierositi tossiche 5enza sintom atologia locale. Altra volta la causa della fe·bbri·cola esiste n ell'apparato ·digestivo, o n ell'albero respiratorio od urinario. ·D a sospettarre v na tuiberco.Josi se una febbricola insorg·e in un diabetico ed un a infezione d·elle vie biliari in colemi.ci con ipertermia moderata .• Febbricola e secrezioni interne . - Esiste una feb•b ricola di -origi·n e umorale , ·endogena, ipertiroi·dea? B un f.atto indubbio che infermi ·con iperti1roidismo soffrono con freq uenza di disturbi ip·ertermici e generalmen te del tipo di lf ebbric-0la prolungata : si tratta ·di vere ipertermie ipertiroidee o di proc.e ssi febbrili ·concomitanti? Vi ·è un certo numero di dati clinici e speirimentaJi che parlano per una ipertermia nettamente ip·ertiroidea alla .qu al e fa contrapposto la classi.ca ipotermia dei mix ed ematosi. Ma in un certo nrumero ·di casi la ipertermia e la i·potelfmi a sono soltanto apparenti in rap:p.orto con la distri•b uzione regionale del s ang.ue, ma fondam entalmente la ip ertermia tiroi·de.a ·e Qa ipotermi·a mixe•d ematosa sono legati al fenomeno m ~ta. •b olico fonte medesima della produzi.o·n e del calo1re. ·Non si insiBterà ·p erò mai sufficientemente nella cautela ·che ·d·e ve avere jl càinico prima di diaicrnosticare come causa ·di una f ebbri.cola un o ipertiroidismo, cioè di far diagnosi ,di febbricola basedo"riana. La relazione .f ra il fo colaio· i·nlf·ettivo latente e l'ipertiroidismo ·assume du e aspetti. [)a una parte la sindrome ipertir-0idea rpuò esg,ere dovuta aid un focolaio infettivo ed allora potremo prendere per caJUsa dell a fe·b br·e quelao che è solo un f enom·eno sec on1dario all'infezione. 1F.r·equ·entemente son o d·elle tubercolosi qu elle ch e danno luogo ad ipertiroidismo lfeazionale , ma Focolai endocardi t'LCi. -

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spes6o sono anc11e delle 6u1ppurazioni renali n asali, far1n gee. D 'altra parte l'iper tiroi·dismo, sia primitivo o non, suppon e un.a instabilità term i·ca con tendenza all'ipertermia. In con clu·s ion,e n on ·b isogna n·egare la eshstenza id i un ,disturbo' di instabilità terrnica ·p arallelo alla in5ta'bilità ·di tutte ile funzioni veg·etative che caratterizzano l 'iper tiroj dismo, p·erò è pro·bél!bile 0he qiu·e.sto d isturbo solo si manifesti con im:provvi·s.e ip er~er­ mie, occasion·ali e pa;ssegg·er e, 1ptuttosto c·h e con febbri conti11ue · regolari. Qu·esto stesso r agiona• m en to si può appli·car e ai .casi nei quali la febbricola .si a cco1np.ét!gn a con distur·bi di n eurosi vegetati v.a: la f ebbre « simpatica » di Caw·a dias, è un poco troppo alata.

La diagnosi precoce del morbillo.

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l ournal American IYiedi:cal Asso ci ation, ' 3 marzo 1928).

(STIMSON.

Il :morbillo IP~·esenta quattro 1Stadi: 1) 1periodo 1d'in cu·bazio11e ch·e dura 7-14 giorni, 2) periodo d'invasione o catarrale, che dura 3-4 gioffni, 3) p eriodo di eruz·i on.e o ·f·a stigium, oh e dura 3-5 giorni, 4) periodo di. convalescenza con d e~quamazio ne, che dura 7 giorni. ~el p eriodo d'in.cubazione id i solito non si riscon tr·a no sintomi -di mia;lessere: ·è stata notata perdita -d i p eso ·di circa 140-170 gr., leucocitosi seguìta p oi da i.euic op enia. / Nel secon do periodo, d'in vasione o catarrale, si J1ann o i primi sintomi della malattia. B Feb bricola ,e stato linf atico. - ·rn .quattordici que~to il perio1 do n el quale occorre far-e la diaca si la febbricola n.o·n coin>ei1dev.a con alic un sin. gnosi p er provved ere a · tempo alàe OiPfPOrtune torna infettivo, m.en tre esisteva una forma adi• misure plI'Ofilattiche ed alla oura. posa o gracile id i stato linfatico. iLa f ebbricola ·.Nella gr a nde maggior anza d ei casi la f eb·b re cl1e si p resen ta in t ali casi ·dev·e mettersi in rel'azio·n e evidentemente con la esistenza di fo- iè la prima m ani!fe·s tazio.n e della m a.latti.a. Es1sa .può as1sum·e r e quattro ti·p i: t:ùfosra, pneumonica, colai infetti vi lat enti, si.a tu·b er.colari ch·e ·b anali. malari1ca , mo1dif'i1cata. Una delle .caratter isti.che riconosciute n etl'antico « linfatismo » o.g gi ribattezzato quale stato linNel tipo tifoso la f ebbre aumenta nei primi 4-5 fatico o timi·CO linfatico, iè precisa:men te la squigr.iorni g·raidatamente con lievi r emi.6 sioni fino sita sensibilità di q1Joesti or ganismi p er ·C·Ontrarre a raggiu·n ger e 40° n el giorno 1della 1comparsa d elqualsias i infezione : così in ·questi stati tf eb bricol'1esant,ema: N·el tiJp·o pn eumo.ritco sale immedialari possiamo rjconoscer e com·e • cau.sa qualsiasi uarnente fino a oltre 39° e con lievi 0S'cillazi-0ni de1le comuni tratta te n elle righ e 1preced enti, sosorpassa i 40° quando a ppair-e l 'esantema. Nel lament e ch e esse oi sflrggon o, sono in1dia;gno~tt­ ti·p o malarilco si h·a un ·g iorno di febbre alta e <: abili. Terapeutica m ente s i caverà utile dal calpoi uno o due d~ .quasi apire$sia e 1poi di nuovo cio, dall '·arsenico, dall o io1do, dai vegetali, dalle e più ·alta f ebbre con l a com1parsa dehl'eruzione. frutta, dagli alim·en ti zuccherati. Nel tipo det to modirfi.cato, che si verifi<ea n ei ba m·b ini idi pochi m esi l1a febbre 1Si mantien e Qua n do n·essuna Ca'Usa possa m·ettersi in relasempre bassa rag.g iungendo i 380 ili gio·r n o d elzion e con u·n a febbricola, !la n ostra posizione sarà di .r iservatezza e idi attes.a sorveglian,d o l'an- l' eruzion e. da mento della ipertermia n ell'attesa di scoprire J.n ogni ca:so la febbre 1caide .p er cri1si o p er rail focolaio infettivo. pida li$i aJ massimo dopo il 5° giorno. La persistenzn ·della f e·b bre oltre .qu esto peri od.o d e,·e L 'ossessione della febbricola. - .In .gene~e i pa- , far ,p ensa.ire a complicazioni. zi enti ·Ch e soffrono di 1Stati 5u· b febbrili finiscono . , Con l 'inizio della i:f ebbre compa r e .un leggero per rassegr1arsi alla t emperatu ra elev.ata: ma se go11fiore 1delle ipalpebre inferiori ed una n etta si tr atta di soggetti app r ensivi, la determinazione d ella temperatura, l'interp1r etazione delJ.a sua na- lin e.a di .congestion e s11lla congiuntiva d elle palp ebre stesse in corrisponden za del margine deltura, la spiegazione d eJle s u e · variazioni fini/ la .cartilagine tarsale. Questa lin ea ·p etr avere vas cono col dar luogo .ad un ver o stato osse.ssivo, lor e clinico deve es$ere marcata . .t a notare c11e talora ·di gravità superiore alla stessa lfebbrico1a. • in altre ai1feZlioni cata rrali dei bambini si p uò E ve1diamo questi 1patienti con il termometro in riscontrare una con1g iuntivite lineare in conrimano in ·ciascuna 0 1ra, attenf'li. ·alle c ifre ch e S})On1denza ·del mar.gi:ne ciliar1e, e che, 1d'altTa parte esso segna, alle variazioni in r·apporto con un un' eccessiva r etrazione della palpebra a scopo -dato cibo, ·Con un certo -eser.cizio ecc. provocando t1na azion e sempre più d epressiva su1la quoti- id i ·esam e provo.ca anch e in soggetti n ormali un pallo·r e iscl1emi•co d ella congiu·n ti Ya su cui spiicca diana vita. In tali .casi è n ecessario al m edtco una linea di a rrossam·ento in 1corriisipon1denza 1d el squisita diplo1nazi.a per n on f.omen tare incomargine tarsal e che è costituita ·d al colorito norscientem ente lo stato morboso.· .J n ·Occa sioni no n male 1della congiuntiva. r are la psi.cotelfapia dà risultati insperati. La lin ea congiuntivale da morbill o deve ricerMONTELEONE. cars'i n ei bambini ch e una ·diecina di. giorni pri1

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in cQrrispondenza del 1primo molare e rie1 casi n1a ·dell'esame si son o eis1po•s ti al contagio e ch·e p.ei giorni prec.eden ti hanno avuto qual1cl1te legmarcati anche aJle .gengive ed alle labbira; nonch è sulla mucosa n asale, vagin ale e con giuntigera ipertermia. . vale. Di solit o scompaiono con la comparsa delE15'$a ha breve durata dopo l'inizio della fel)bre, perchè l 'alU'ossamento inv.ade p oi l 'intera conl 'esantema. giunti'V.a. Si determina una congiuntivite gien eHanno p·a rticolare valore profiJattico p·erchiè corale, di. 50lito con essudato sieropurulento e nom e segno precoce della malattia c onsen~ono l'isot·evole fotolfdbia. La carun·cola 1dell'angolo interno lamen to 1del.l'i11/fermo in un periodo._ nel quale è si gonfia e tal volta è coperta da ·due o tre maccertamen te contagio so, m en tr·e n on an cora sono cl1ioline sopraelevate di colorito azz.urro-bianca- · corrl.Jparsi i s.egni concJaman ti ·dell'iillfezione. stre, forse .d ella stes sa natura d·elle m·acchie boic·Nel periodo d'invasione il paziente talvolta ac' cali di Koplik. çusa cefalea, m q.lessere e sonnolenza. La milza 'faJlvolta n ei ,p rimi due giorni d ella febbre può .p uò ·essere palpabhle. riscontrar.si, specte al giugulo eid alla nuca, In generale il decorso ·di questo 1periodo iniun'eruzione prodromii.ca, consistente in m acule ziale può essere crono1ogicamen te raippresentato rassoroi,g lianti alla roseo1a tifosa o 'in un eritema dalle cinq·u e dita ·della mano. Il mign olo rappresomigliante all'eritema d iffuso 1de;lla scrurlattin·a . Benta la prima manifestazione, ùa fe·b bre; dodici .' Quest 'eruzione 'ha breve d,u rata e scom1Par e priorre più tardi si spiega l'anulare, che rappresenma della comparsa d el tipico· ·esantema morbilta i. sintomi oculari (edema della . palpebra inlos o. feriore e linea iperemica con giuD:tiva) insie~,e ai . Di solito al secondo g·iorno della !febbre .comp a- 1p:r imi segni 1d éll 'asa·n te.m·a all e fa u1ci; .p.01diipt . ore re !Un ·esantema (SDù pal.ato molle, :sull'ugola, più tandi, ·il m eidi.o, ·che raippresenta i .fatti c·a. sulle ton sille o sulla par·ete post eriore d ella fatarrali (con·gruntivi.te, corizza, ~os:se)~ do1ditci or.e. rin·ge, il ·quale comin cia con _u n a leggera iper epiù taJrdi l 'indic·e, che r appresen ta le macchie di mia e macchie bruno-rossa.Stre. La ·Congestion e Koplik; trentasei or e più tardi, i l pollic~, . che diventa sernpre più m a r cata e le macchie si f.anrappresenta l'eBantema. Il palmo d ella m·an o rapno sempre .p iù nu·m .erose -e conf!l.uen ti, per modo presenta i fenomen i generaili, la cefalea ed il cl1e al .quarto o quinto giorno la faringe appar e 1nalessere, che .possono a.ccompagnare le Yar ie fortemen te congesta e ohiazzata iI'regolarmente, fa.si della m alattia. e talvolta co1Perta da minute vescicole m iliari P er fare .quindi la diagnosi di morbillo n eJ.la opaJesoenti. Quest'enan tema di solito d uTa fino a .rase in iziale, oBsia per ·dis tinguere la malattia che l' esantema iè ben marcato e scompare con la 1dalle cefalee dai maleBseri, 1da:i rruf:f'Tetd1dori banali ' . caduta delùa fe·b·b re. Può essere accomp agnato da o,ccorre seguire accur atamente le m odificazioni dolore specie n ella deglut izion e. delùa tem1peratura, sorvegliar e gli occhi., e la m u·Contemporan·e.am·ente apipaiono le manife:staCOS·a faringo--bo.ccale. zioni ' .catarrali con corizza, tosse e congiuntiNei casi sospetti, per ·possihi~ ità ..di contagi9, vite, ch e son o .dov.u te a loc.alizz·azioni oculaJri, occorre al primo manifestarsi della febbre iso. . nas·a li, laringee, traich eali e bron·ch'i.ali ·d el pro- }are l'infermo e proced ere m.etodicam ente ·a lla m i• cesso moI'boiso. surazion e d ella temperatura o•gni quattro or~, e Il catarro nasale 1è ann.unziato da starn·uti, .cui tener presente che ·dopo 1 a prima accen sion·e l?segue la r inite. La tosse morpillosa è secca, irri- febbr e può scomparire per r itornare con la cqmtativa , 1dovuta a in•fiamm.azion e della mu1co.s a la- 1pairsa 1d ell'esantema. E pro1Prio in questo peri_o do ri1Vgea e tracheale. La b ron chite più che un a'P- che i sintomi indi cati , com e si _è d ~tto sopr~. 1pannaggio è una complicazionè 1d e.1 morbillo. d all'an ulare, dal m edio, ~ dali ' in~i P~. posBpno Le manifestazioni catarrali ragigiungono la render e utili servizi per . l'ac~ertam~~~o. d.\~g~~ - . . . massim a inten sità verso la fine d el periodo d'in- stico. . . .• .. . , . va.s ione ·qu.ando comincia a comparire l'esantema Il m orbtllo per sè stesso non . è ~9~tal~... ~on.9.· ii;i ~ . e la febbre è rpiiù alta. Scompaiono più o m eno vece pericolose l e .c.ompli.caiioni, d o';'uté a4 ~n.fe: , rapidam.ente ad eccezion e della tosse, ch e dura zioni secon1dari e, le quali son o contagi..os~-. co~s] p.er tutta la convaJescenza. .come la Ìn1alattia .p.f.imitiva. · , . I . .. Le macchie di Kopilik costit11jscono il pirimo seP e,rtantò l'iBolamento del paziente mentre cogn o patognomonieo del morbillo. Compaiono al stituisce una . misura profilattica . d:'in di scu~i_biJ e . 'Primo, al secon•do o terzo giorno della malattia e valore, protegge il paziente stesso dall'eve11tuas-0no costitu ite ·da piccole chiazze d ella .g randezza lità .di infezioni ·S~c onidarie, cl1e, .come si, è .d~tto, di una t 8\$!a di &pillo, rosse, n el centro d elle costituiscon o jl solo pericolo del mol'billo. quali si n ota una 1piccola punta biancastra. Sono . .. . . . . . . DR . l ocalizz·ate dapprima s ulla mucosa delle guancie 1

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L'attuale cura dell'angina difterica. (Siero ordinario, siero purificato - anatossina). (P.

LEREBOULLET,.

Paris . Jv!édical, n. 45, 5-X.J-27).

La sieroterapia è sen1pre la ·cura base in tutte le epidemie di difterite; ma attualmente in Francia dispongono, olt r e dell'ordinario siero d i Roux, di un siero purificato, in gran parte disalbumin izzato e che è meno suscettibile di dare gli acc·identi da siero, e di un vaccino anti·d ifterico (anatossina di Ramon), che è di grande utilità S!pecialmente n ella profilassi. I. La sieroterapia antidifterica dev'essere pre-· coce, inten.s iva, prolun·g ata. Bisogn a intervenire 1per via intr amuscolare e sottocutanea simultaneamente, per potere a ver e dopo 5-8 ore un effetto n etto, che si accentua progressivamente. .t\.) ri l siero antidifterico purificato dell'I,s tituto P asteur o antitossina purificata è un siero disalbuminizzato, in cui sono state conservate le pseudog.lobuline, che son o state sottoiPOste all'azion e di un·a serie ·di agenti fisici e chimici, che sono serviti a raflforzare la sua marea ·d ' oTigine. E tanto poco ricco in proteine sieriche, che anche a dosi elevate provoca raramente accidenti da siero. L'Istituto Pasteur lo confeziona in fialette di 1000 un ità antito ssiche (2-3 eme. ), e di 5.000 (10 eme.) unità. Oltre ad essere p·u rificato è concentrato: 10 eme. di siero 1p urificato contengono 5.000 unità; m entre 10 eme. di s iero ordinario n e contengono 1

2500.

La dose di 1000 unità è riservata alla siero. prevenzione. Essa non dà acuna reazione da siero n è n ei bambini, n·è negli adulti , ch e pur son-0 più sensibili al siero. La cura c-0n il siero 1p urificato si fa con fialette di 5000 unità; ma bisogna mattina e s era iniettarne dosi elevate: 29-000 e più. Le r eazioni sono meno frequenti, e m eno intense, che con i.I siero or.dinario. Nelle comuni angine difteriche la cura di scelta è quella con il siero purificato, ed anche n elle angin e maligne, curate all'inizio dell'affezion e, usando, però, dosi massime di 40.000 ed anche 1Più mattina e sera. Bisogna usarlo nei soggetti già iniettati, negli asmatici, nei predisposti alle violente r eazioni sieriche, ed in generale negli adulti, e nei bambini affetti da paralisi difteric·a Però n on in tutti i casi di difterite maligna il siero purificato è la migliore cura. B) Il siero ·ordinario è quello di Roux-Martin e Chaillon (1894). L'Istituto ·Pasteur lo vende in fial e ·di 10 eme., contenenti 2500 unità. Esso h·a un 1p otere terapeutico s uperiore al potere antitoo6ico. Il si ero .contien·e ins.ieme alle an.titossine, delle sostanze, che favoriscono la fagocitosi, e vi "'l ·p o&son o riscontrare delle agglutinin e e delle sostanze sen sibilizzatrici. Il siero ordinario può

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eser citar e un 'azione s ulle fal1se m embrane. Al1'Istituto Pasteur hanno cercato di aumentare que\Sta proprietà ipreparando un siero antimicrobico. Cercando di usare il siero antitossico ordinario il più presto che sia possibile si riesce a gua rire un gran numero di angine maligne, che er ano votate alla morte, usando delle dosi massive. Non bisogna avere paura di iniettare 200 eme., a! gi.orno, ossia 10 flacons di siero mattina e sera, però p er non 1più di 4-5 giorni, avendo l'accortezza ·d i sm etter e ai primi accidenti da siero. I1I. Il vaccino antidifteri.co o an atossina di Ramon, come curativo non ha gran valor·e. Determina una certa immunità adoperato nei. sani. Essa ha. più che tutto un v·a lore pireventivo. Adoper ando c on 3 settimane d'intervallo le 3 iniezion i di 1/2 eme., di 1 eme. e ancor a di 1 eme. necessarie per provocare l'immunizzazione, si possono trasformare tutti i bambini da 1 ai 7 anni in r efr attari. In tempo di epidemia difter ica tutti i bambini d ovrebbero essere sottoposti a ta1e vaccinazione. La sieroterapi-a preventiva si adopera in alcun& epidemie in cui bisogna agire con una certa ra1pidjtà per pr·eservare i bambini dall 'infezi-on e dift erica. E si fa con il° siero purificato, mentre la vaccinazione con l'an titossina r1mane il procedim ento :di soelta p1er preservare i bam·b ini da 1 ai 7 anni in m-01clo 1duratu·r o. III. I .a cura lo·cale n ell'angina difterica è inutile. ·B uoni i gargarismi s·alicilati. Possono esser e utill le soluzioni di adrenalina, cachets di estratti s urrenali, iniezion i ip od ermiche di estratto surren·ale. La ·stricnina e l'olio can~forato d1anno dei buoni aiuti. BALDARI.

GINECOLOGIA E OSTETRICIA.

La mortalità materna nella sepsi puerperale. (J. YOUNG. B1,itis h M edicai Journal, .gno 1928, rp. 967).

n . 3518, giu-

E ancora alta la mortalità m aterna duran.t e e dopo il parto. In Inghilterra m·u oiono 4000 donne ogni anno; 1dal 1911 al 1926 sono morte 66. 421 donne. fMa , oltre il 1perico1o della morte , l'infezione .p rocura m1alattie Cil'oni·che causa di persistente invalidità. Molti distur·bi gin ecologici (emorragie, leucorrea, dolori pelvici) e moltf di$turbi generali sono il doloroso s·e guito d i infezioni pu·er·perali. Possiamo calicolare che quasi il 60 % delle donne ospitat e n ei r eparti ginecologici devono la loro affezion e a .p rocessi settici pu.erperali.

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SEZ LONE P RATICA

Tre so110 le vie di in1ezione durante il parto ed il p u erperio: l'autoinfezione, il contagio, il traun1a. Dalle stati st~che dei ipairti delle M·a ternità ù i E·climburgo, di Londra eoc., risulta che la perce11tuale di morte per sepsi è molto bassa ·dopo parti spontanei. La 'presenza nella flora vaginale e cer·v icale di germi, ed anohe di streptococcl1i) specialm·ente emolitici, è stata ipiù .volte ris·contrata. Recentemente Butt-White e Arm$trong trovarono presenti strepto'Cocchi di vari tipi n el 40 % dei casi. p .erò 1dob·biam-0 con s:Lderare che l'·a zione {li questi germi è scairsa e le loro 1p1·oprietà patogene non si virulentano se non sopravviene un tra'llma a rendere poco vitali i tessuti. Sono rari&Sime naturalmente le au toiraezioni dovute a passaggio in circolo di germi che erano latentj in qual'ch·e focolaio, ad es. nelle tonsille , nelle gengive, ecc. 1\·lag'giore impoift·an.za deli'autoinfezione 11a il contagio.

Ciò è rivelato da' coTufronto delle statj$ti·cl1e idi mortalità fra il perioldo pre- e p ost-Listeriano. Però nor1 si ·; uò dire che mancanza del co11tagio equivale a mancanza di sepsi. L e cifre percentuali · delle statisti·che provano che ancolfa og~gi vi è un numero elevato di morti p·er sepsi lP'Uerperal é e 1quin1di bisogna rivolgersi alla rrcerca di altri fattori causali. · Soprattutto negli O·S pedali è elevata qu esta seil'ie idi i11fezioni puerperali e ciò percll è an·c ora oggi 1' organizzazione n on è perfetta. J .p rocedimenti di a·ccettazione dell·e malate , ' la Yisita, la no~ completa educazione delle (( nursing » non hanno portato ancora ad un isolam1e nto perfetto e rtgi1do fra Qasi normali e <:a·:-i~ sosipetti.

\Nella discussione. Fordyce ritie11e elle il for cipe jn alcuni casi diminuisce il trrauma ùi un tPeriodo espulsivo eocessivamen te prolungato. H en·dry riferjsce ·di tr·e casi d'infezione in cui l'importanza ·del contagio è .evi.dente (rinite infettiva; patereccio iniziale; ferita settica cutan ea clel marito) . Riguardo al trauma le .P1rimipare sono più colipite delle pluripare. Miller h~. trovato una · variazione n el potere batterie] da n el sangue delle gravi·de e ciò spj ega le variazioni n ella su-scettibilità i n divi.duale all n in1ezioni. 1Paterson at1Jri1bui&ce un note.vole mer ito . ai pro1un guti lavaggi erudouterjni antisetti·ci nei casi n orma li e specialment e doipo interventi. .F erguson pensa 'cl1e i str eptoco oahi emolitici siar10 r.esi temporan eamente inerti ·dalla secr ezion e vaginale normale ma riiprendono in ceirte cir co.s tanze la loro azione emolitica. La segregazione ur.g e nei casi complicati. Il trauma n on . è solo ·d o.v uto a part1 01perativi ina fWeSso anche a i1arti normali.

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CETRONI.

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Il traun:i,a fra tutti è il fattor e di maggiorre importanza. iLe staUstiche provano clJJ.e i parti operéltivi f.Ono :i.t più fa:cilmente seguìti 'da sepsi, an·c11e .quando si eliminano in via quasi assoluta i peri coli di contagio. Si co·mprendc c·l1e jl 1raurna dj \'ien e ma.g·giorm,ente pericoloso q11ando è causato ·d a m·àni poco ·esperte. Una mig·lio!I'ata eiducazion e del pubblico, dtilJe le·vatri·ci e dei medici porterà ad un'ojpera sodùisf acente contro · la sepsi puerperale. Un esem'PiO di ottima or.g anizzaziçne ~i ha n ella East En1d Maternity Hosipi.i.tal di Londria, in cui i casi norrnali sono tratta ti da levatrici ed i patologici da special1sti. La morrtalità è stata ridotta al basso li veJJ o del 0,67 %o. Se la sepsi è stata quasi praticam1ente eliminata Si deve alla organizzaz.ione perfetta, alla cura ·sollecita e.cl al basso numero di interventi strumentaU (il forCiJlè è riidotto al 3 %) . 1

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Alcuni diso1·dini della funzione sessuale femminile di 01·igine mentale. (BROWN. Am,.

J. u'f Oùst. a. Gyn., arpr. 1928) .

A1'cuni disor,dini 1della funzion e sessu,a~·e fe1n111i1i:Lle (an1enori-e u, di':>rr1•en o1rr ea , vagjnhsmo, ane·s tL•s i a -vaginale, Yon1ito cl ella gravidanza ed alC l'lt i ,a borti) posisono aversi in·dipen1d•entemente cln 11i:alattie organich e dell' a])1).)arato genitale. l t 1sti classici di g·ineç:oilogia li co111siJderano co111c n Puroticl e n el caso di 1dis1t1rbi m estruali n e parla n o come se la disfunzione i11estruale fo sse la c ·tu sa d ell o s tato neu rotico. Il concetto m orlcrno degli stati neuroti ci s·eco111do la tecnica d·erj u psj·c anali?j «li Freun1c1 mo.~tra c11e qu esti di1sturbi <:lella funzione sessuale sono in realtà solo sin to1ni di stati m·enta;li claissi'ficati n elra moderna terminologia come psiconeurosi e sono 1P ro1dotti 1dalla mente in mani-era i11cosciente per il conflitto fra l e i rlee represse, c11e assumono la. fornla di 1desj1deri, e le forz e 111 or.aJi ed estetiche cl1e sono responsabili idi qu esta r epr essione. Questo conflitto 11 a inizio nella prima infanzi3; ·i d esilderi sono 'PCT 1o più connessi co,g1i i~tintt e fra questt il più importante è l'istinto se.sic: nale. Un ·esempio è il seg·uent e : la . bambina ' iClap1)'rin1Ja n on fa distinzione fra i eStSi, ma poi, all'.età di 2-3 anni, si aoc·org'e c.J1e qualcuno (il fratello, . il p.a1dre, un altro ba'l11bino), pois~iede lln organo (pen e) che essa non ha e p ensa cl1e que1$t'organ·o le è Etato toJt o o le crescerà /PQÙ tardi; ·c ome reazion-e a qu,e.sta 1deo. la bambina · tli,renta ostile a chi h·a ciò che a:cl essa manca 1

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1L POLICLINICO

ed ha J·i111p u~::;o •di togl iPrgli quest·organo oppure c olqa fant a1.S ia invmia:gi11a di a vere e.ssa l)Ure un p en e. Queste f an taisticll erie poi s i .r eprimono, ma i .de·$i1d eri r epiressi rim•ail!gono in1d efinit amente immu tati n·e).l' incoS'ciente ed influiscono sulla coilldotta della don na c0Illdu1cen1do, nei casi estremi, a r ipu·dia r e la f emminilità e aid a.idottare a tt itudini maschili. In questi casi le donne sono invi1djose d egli uo1n1i11i e so no 1oro ostili ; i loro miat1rim oni son o inf.elici p erchè esse non p ossono comp1iere ,jnteran1ente la loro parte di 1donne sia nell'atto sessu ale che negli altri rapp orti col marito. L ' .t\... r ilf erilsce tr e ie·asi di disturbi d ella sfer a , s es·suall,e di origine m entale. In un caso si trattava di una 1donna gi·o.vane che era stata a m en orroi.ca fino all' età di 20 anni pur ·€1SSeilJdo ben sviluppata e di a:spetto sani'ssimo; da ba:mlbina divenne invi1dios·a dei ma>&chi dal giorno in cui scopri oh·e il fratelJo avev·a il p en e e d.a': quel giorno cer.cò s empre di rmitare i mascl1i in tutti i m 01di, nelle aJbitudini e n·e lla fog.g ia .del ves tire, cercan1do di abolire in s è tutto quel .cl1e sap ev a di femminilità. A v.ent'anni , quando i suoi s ensi di donna furono stimolati ' d aille attenzioni ·d i un cugino, com1p1arvero l·e prime m.estruazioni. Un altro c a~o riguardava u na donna di 3~> • anni, maritata, aff.etta ·d a dtsmen 9r1r ea che spesso la co·s tringeva a letto e da an,e:stesia dellia vagina. Questa donna, il cui esame ginecologico era negativo, era osti1l e al marito in o gni O·t;· èaJsione, sen za potel'l$i spiegar.e la ragio1n.e di quest·a ostilità; appena ved·ev.a un coltello era presa da uno stato d'an·sia e voleva tagliarsi la gola. La ps~canaliisi mostrò ohe que st'impul1$0 a:veva per ila.se il d eisiid erio di tagliare i!l pen.e del marito, d·eisiderio .ohe il Br.own riti.en·e or~· gli.nato 1dall'invirdia che aveva fin id.a bambina p er il fratehlo cl1e poSlseideva il p ene. Que'Sta rd onna ,·estiva m·o lto m ascolinamente, n on portava sottovesti femminili; la su1a prima mestrua· zione era staia ·ruocompagnaita dall'idea ter.ri1'.icante che Je f01ss.ero stati tagliati i genitali e incoscientemente ebbe stato di 1depressione che a-ccompagoava 0 gni m estruazione. L'anestesia vaginale era, seconJdo Brown, dovuta in parte al <l.astderio rdi negiare l"esiistenza d ella vagina e in "Parte di fare un dispetto al marito, cui era di-ven uta oistil e dopo ill primo coito rc he l'aveva -costr etta a:d a ocettaire la parte di 1donna. Do1po queist '.analis i s con1parvero l' anestesia ' ' aginale e aa dismenorrea e la d0 nna go1dette d·ell'orgasmo n or.male ne·1 coito. •Nel t erzo caiso una d onna ·di 39 anni aveva l'i•d ea os·sesjs ionante ch e fil figlio, quindilcenne sar ebbe m orto A b a·se cli quest'i1dea c'era, secondo 1

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Brown, la r ipugnanza per la sua femminilità. per cui aveva accettato senza entusiasmi l'amrpJess o 1del marito .a ieui .era sempre stata ostile. ~ato il bambi·no, /l)er quaJ1che settimana non aveiva vol.u to ·01CCUp•a!'sene 'ed .ave·va ·desiderato la su·a morte ·e 1qu esto idestd·e rio incoscientemente si rirufifacciava n,e ll'1dea os~ essionante •c h e t ormentav a la malata. 1In 1crusi c oDtS·imili iè fr equente il vaginismo, ri1su·l tato anch'esso 1diai fenomeni mentali che portan o ai distuf1bi suiilldicati. Il Brown si domanda s e anche a·1cun i ea·s·i di ruborto ,p,o ssano. spiegarsi n ello s teE-so moido. _Egli r~tien e inoltre che il Yomito gravi dico a'bbia origin·e nel ·d~siiderio di sbarazzarsi 1della creatura p.er la via ·della bnoca, ldestd eri0 rohe trov~ Joa sua spie,gazdoin e Il·ehla rfantasti1ca i·dea di ·alcune bambine che credono che 'J)er faire un figlio ·occorra aver mangiato .qualche cof.a. RENATO LUSENA.

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Arresto rapido delle emorragie genitali della donna con iniezioni di soluzione concentrata lii citrato sodico. •

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(TZOVARN e MAURODIN. La Presse Mé,dicaie, 10 agosto 1927, n. 64). H édon dimostrò spre rimentalmente, nei coni,g li, cl1e La tra•s:truis ione deil sanigiue citrato aumenta la coagu1azione, stal:>riJ.oodo inoltre ch e lie soluzioni conoentrate del 30 % di citrato godi•c.o son-0 antiemorrtragi.ch1e. E isper:LnlientJalmente i:pr.ovò ch·e forti ,dosi 1somm1ini1s trate per v.i a enidovenooa f anno diminuire la visco.sità del sangue e la fluitdità ed iaumentano 1'a coagulalbilità . Neuhof e Hirschrf e1d, Re·aind e Ju1g'e, s ·cb.wartz , Nastasi in emoril'i-.tgie interne ·dirv:erne, nè.lle emorragie este.rne, nelle op1er az:Uoni aic1dominali .e toraci.che con emorragje op·BIPaJtorie ·o secondaT~e, .e iprofilaitiicamen.t e n·e·g li interventi sul fegato, n elle emorragie del cancro dell''Utero, ·nel1e metrorrellgie usa'l'ono !0.ell'uom0 il citrato sodico aid ,alrto' titolo .Per tiniezioni ge1nerali, end0 V'eilOSie o endOlffiUISICO[airi. ,. . Tzovarn e Mauro•din hanno ugualmente usato taile m ed1c.amento em-0statico in rulTla diecina di casi idi g inecologi.a. ·D i 6 d·i .efrsi r:i.a&sumono le • o&SeNazioni: metrorTaigie dopo .aiborti, ·p oJipo del collo ruterino, carucTo in.operaibilie •dehl'utero, m etrorragilD. in periodo di menop•arusa, metroir:r.agia 1'11 cl on·n a sìi.1fi'l~tic a o in donna con utero fibrorrnatoso. In tutte l·e osservazioni coot.a nt em ente J'azione emostatica e.fificace, sol1lecita , J)e:nsis.tente d·ell·e alte 1co.n c·e.ntrazioni di soluzione di citrato sodico è st.ait.a evi d ent e. E.&si l'adoper a r o.n o n°ella seguente formula: citrato .soc:Liic·o gr . 30; clor.uro di magnesio g•r. 10, ucqrua d ist illata s teirilizzata gr. 100. 1

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SEZIONE PRATICA •

Di vre.f erenza fu adop er·a ta la ,,. ia endovenosa, i11iettando t111a isola vo[ta l0-25 ed anrc.11e 30 eme. di tale ·soluzione, 1secondo il peso d·ell'ammalaito. Se ailicQ1.n e ore do1po la p.r i-ma iniezio11e i1on si ottiene effetto, la t>i può ripetere u11a o diue volte al massimo, con inteirvaltl o ·di tempo 1p1ù o meno _gran•de. A cau$a della tossi•cità del citrato so1d i1co (Sn:b.batani , Hedon ecc .) n on si debrbo110 sup erar~ i 30 1cmc. n eJ.la so1111ni11istrazione cli taJ e soluzione, riuStce11do così ud iniettaire 9 gr. di citrato sodico in i)azien ti di miedio peso (kocr:r. 60) ; e$sendo noto cfie 15 g·.r . di citrato sodiico produ·COJlo fenomeni toosi!ci. Gli AA. rico11osco110 cl1'e anch e n ei limiti di -O.osi da essi m •a nten·uiti po·s1sono aversi di•stu:r bi lievi, transitorii, cto·.;-1uti a f eno·n 1eni di Cl1oc. Si -può in parte 1:>re;venirli piratican·do l e i niezioni ~ndo,re n ose lentamente. Si intende che tale tirattamon~o è si11to1m atico, e •che qruando è r ic11i esto <}al caso ed ·è p ossibile ·si tm1pone il trattamento ·chirungico caJu:sale (fibiI'omi omi, , p olipi ecc. dell'u:tero).

Vi sono casi nei quasli la ca·u sa dei dolori lombari è · da ricer·oar'Si in fatti d ' ori-gine p·elvica, per altro in un gr·a n nu.m ero di casi questi dolori sono dov:uti alla viziois·a posizion e d el conpo f em·m inile; in questi casi l ' .i\. con$iglia l'applicazione e l ' u so di ventriere adatte, di corset, ginna.su ca me.d i ca, abolire i taochi troppo aJti, ecc. 1

0UB1NSKY .

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CENNI BIBLIOORAFICI L. OLIVARES. F r acturas. T omo I. J . .l\llorata. l\ila1clri1d 1928, 1 vol. in-8° di 407 pa;gg. con 470 figg.

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E un libro scritto da un p.r atico p er i pratici: ci6 sig·nifica ch·e se manca in queste pagine l 'esposizione del-le vecchie teorie traidizionali o dei m etodi ·di cur.a 1sorpassati non manca nei giu.d izi una 6an·a critica dettata dall'esperienza. Il libro, or ora uscito in nitida veste, comprenide soltanto i capitoli generali sulle frattu.re : l'A. ha dato alla parte riguar.d ante la cura 1'e·stensione • rr1aggiore, ma 1'1ha fatta logicamente precedere <la un a ccurato stu·dio sulla fisiopatolo1g ia delle frattur e .desuI)te •dalle più recenti Yedute. I Yari mietodi utilizza~ili p er la cura del le fratture sono illustrati e discµs·si e spesso ven· .g o11 ricor dati arti!fici o mo1dificazioni che l'esperien za ha suggerito a ll' A. E un li'bro s·critto con uno stile piacevole e si lascia leggere volentieri e con in te resse. E. VENEZIAN .

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JURA. '

I do lori lombari .dal punto di vista ostetrico-ginecologico. (T. w. ADAMS. American lournal of Obstetrics

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and Gyneco·logy, diice111bre 1927).

Su 943 malate osservate in un periodo di d·u e anni d·a ll'·A. - 243 (-cio è il 24,3 %) presentavano .i! sin.torna cc doloni lombaxi ». DOIPO aver studiato questi casi l 'A. arriva alla • conclusion e· che in più di un .terzo dei casi (37,9 %) la -causa dei dolori l ombari deve attribuirsi a1la pos izione Yizio•s a de1 corpo femmi1

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e.

l\'le11t r e nella posizione corr etta con il capo ere~ to, con il torace bene espan'So, con il diaframma .el evato, tutti gli organi addominali vengono a trovarsi in equi~ibirio e la circolazione s·ang·u igna addominale avvien e li·beramente - nell.a p.osizione viziosa invece s i ha iJ. capo inclinato, il t·ora:ce piatto, il diaframma aibibassato, la respirazione è effigerat81Inente costale; la circolazione ·sar1gui·g na adidoirninale è m-eno libera data la ·mancanza d ei rnovi1nenti ritmici -del diaframma, i vis·ceri a1ddon1inali di ,-en gono jptosicj, I 'inclinazione pelvi·c·a è esa·g e1\ata e da ciò appunto r i'sultano i ,·dolori sacro-ili.aici e lombo-sacrali. Le cau·se della })OtSizione viziosa p osson o essere: 1) l'abituid.ime ; 2) l'astenia muscol are generale; 3) le ptosi aiddomina1i; 4) il · tenere i talloni troppo in alto ; 5 ) la 1g1r.avi1danza. F·ra le am.m alate studiate 1dall'A. 32,6 % erano m·u ltipare, 12,8 % nulltpa.re, m entre in 46,2 % i ~in torni dolorosi si erano manifestati dopo un.a sola gravi·d anza. 1

Trai t ement des fractures par le praticien. Masson et C. éd .P1aris 1927. 1 vol. in -8° ·d i 194 pagg. con 145 figg.

ETIENNE.

La cura ·di una frattura è un p.r oblema che si presenta al pratico che esercita lontano dai grandi centri, privo di installazioni ra diografiohe, di strumenti e di assistenti, pieno di did':ficoltà specialmente per due raigioni : . occoTre conoscere i? più aidatto m •etodo di cura per il caso specifico e occorre reializzare quel metoido con i pochi m ezzi ohe si hanno a disposizione. Poi-eh-è p·e r quel che riguarda l e fratture più semplici e 1più comuni non è necessaria una p.reparazion·e cosi profonda come ad esemp·iO per la chirurgia addominale. Il dott. E:t1enn·e ba abilm·ente condensato in queste brevi pagine quello che c'·è da fare di più sernipli·ce ma n ello stesso te mpo di più effica ce n elle fratture .p iù frequenti; senza dimen· ti car e i dettagli n ecessari p er l'applicazione del ID·E! toid O. B un pi ccolo li1bro d ettato dal la pratica, che potrà essere consultato con fiducia nel moment~ cJ el bisogno . 1

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' E~EZIA~ .


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IL POLICLl['l lCO

H . l\ll EYEH. n ontg endi agrios tilc i1l d cr Ch i rurgie ·u na ihren Gren,zgebie·ten. B erlin, Sprin g·er 1927. Un vol. di pag. 600, 665 figure in n e r o . E il piri rn o tra tta to uscito j11 Ger 1nan ia ell e si _ occupa in esteso di t utta Ja radiologia. chir11 r gica. NelJa parte g·er1erale si trovano brevi c apitoli sulla tec n i ca e sulla. anatomi a ra·diologi ca d.ello sc11eletru. Segue la trattazio n e di g r 11p .1 · di . m ·a l attie ·delle ossa: le atrofie, le in f ezio11i acute e croni c~1 e , i tumorri , le cisti, l e alterazioni con ge nite, i disturbi di sviluppo, le malatt ie d elle articolazioni. Lo studio •d el le éllffezjoni d egli organi è divi so in qu·ello esegu ito con l'imipieg o ·di mezzi d i contraisto gaissosi ·e rquello eseguito c on m ezzi .rrudioopacfr1i. .1\J tri ca1pitoli sono d e di c ati al pn e nrn operito n eo, alla ventricoJo.gra.ifia, al pn cu more n c, alla pielografia, cistografi·a, col ecisto·g.r afia , rnlel ograf i a. ;Nella parte speciale sonò tratto.te le Inala t ti e d egli orgar1i e d el sistern a osseo ·d istribu ite' i 11 modo topo grafico . T_,'eiSpos iz·i ou e mo ìto cliiara -e 1p recisa, Ja ricchezza · di bell e fi gure <li s tr ihnite n el testo, l'accuratezza dell'e·di zi one spieg ano il faYorre in contrato da qu€sto libro e perm·ett on o di raccomandarlo sia al radj oJogo elle si occuipa di affezio n1 cl1i rur,g iche, che al chirurg o cn e spesso ·da so lo d eve in terpr·etare j radiogrammi. 1

VAI.DON I.

F. LoPEZ UREfiA. Aifecciones d el R aquis. J. lVIorata. ~'1a1dri1d 1928, 1 vol. in-8° di 173 1pagg. con 102 figg.

In J)OC·l1 e pagin e 1' A. e.s po11e sc.11 em aticaim entC' lt~ Piiù imp orta nti malattie della colonna ver t ebrale, sen za alc una pretesa di originalità, •desu n1 en<l o da o p ere di più vasta mole. I?. u n 'opera ch e 1P•11ò av·e re un Ya1or e di·datti co . E . ' ' E)[EZ TAN.

ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI •

Convegni di Sessuologia, Eugenia, ecc.

Demog1~afia

(Roncegno, 20 gitign o 1928). Nei g iorni 17, 18, 19, 20 giugno, ospiti <lell a Società delle Ter1ne e d el cav. A. Froner , si sono riuniti a Iloncegno per il lor o Con gr esso annuale la Società di Sessu.ologia, D en1ogr afia, Eugenia, l'Associazione p rofessionale dei D ermosifilografi it~li.ani, l' Associazio11e Ultra violetta Italiana. Le tre _i\ssociazio11i apparenten1ente così lontane l nna dall'altra. negli scopi, s i ~ono potute e sapute fo11dere ai fini del Convegno, ottenendo due risultati tangibili: 1) Comunicare 1e r icerche gli studi, gli esperin1e11ti i11erenti alle diver se disciplin e che h a11no per orizzo11te unico il migliora111ento della r.az?>a , l 'eu o''?'f!Ì}l . ~

[ ANNO

XXXV,

FASC.

34j

2) F ar conoscere a,. più di 150 oonve:µuti a Roncegno, u11a zon a ricchissin1.a di acque curat ive speciali co1ne quella d i Roncegno (la più ricca al mon<l.o in contenuto arsenicale ferruginoso), come quella cti' Levioo, Vetriolo e' di Com.ano (alcaline radioattive) e di villeggiature superbe come t utte quelle della Valsugan.a, delle Giudicarie· e dell' Altipiano di Lava:rone, rese ancora p iù i11teressanti dai numerosi important i r icordi di guerra e da un contorno di 111011tagne e di vallate quanto mai panoramiche. · Non si può aver la pretesa in poche or e come quelle che sono sta.te destina.te alle relazioni ed .a lle discussioni, <li svolgere aml)iamente gli studi e le ricer che del tema infinitamente vasto come quello « dell' Ereditarietà», ma la sintesi 'dei I.avori è stata esauriente. Il prof. B AGLIONI, presidente della Società di Sessuologia e di Eu!renia con 1 abituale su a chia-· ~ ' ' rezza, ha r iassunto t utte le te-arie passate e moderne che riguardano la ereditarietà ed p.a accennat o al nuovo campo sp erimentale di ricerche sulJe cellule germi11ative (u ova e spermatoooi), ricerche sulle qu_ali ha rifer ito l' igienista della R. 1T11iversità di P .adova prof. CAS ..\GRANDI coi .su o ass istente dott. FALCHI. Il ·p rof. VER.OTTI) della R. Universii:.à di Cata11ia, ha fatto un quadro completo sull'influenza. della sifilide n ella er editarietà., non soltanto con1e for1na efficiente djrettame11te Sl1lla p role, n1a . anche come forma morbosa che ,}1a influenze n ella • seconda e terzn. ge11erazio11e e sui, più svariati organi e s11lle gla11dole e-ndocrinE> :· sulla qu-estione hann·o interloquito i l prof. Tn u FFI della R. Università di Padova, il prof. Fiocco di Venezia, il dott. TRAVAGLI di Genova e ta nt i altri. 11 prof. SPOLVEnri-.TI, pedintra del la R. Università di R.oma, ci ha dimostrato come i raggi ult r avioletti, oltre ialle altre lJroYvi<lenze igieniche, possano influire sullo svilt1ppo del bambino, sviluppo già del r esto dimostrato perin1entalmente nell ' allevamento <lei polli. [n un· secoJldo ciclo di adu11.a nze -:lell'.Associazione dei J)ermosifilografi Italia11i, il presidente prof. PrccARD1 di Torino, dopo aver .d imostrato quan to vjgore abbia riacqui1C)tato i 11 questi ultimi a.11ni l ' .Associazione, dopo aver com11njcato l'esi0 del oonoorso per un n1a1-i.uale sull'igje11e della p elle dei r agazzi n elle scuole, concorso. vinto dai signori dott. Marcozzi e Serra di Pis a , h.a dato la parola al pr·of. ARTOM di Novara 0he ha parlato deJl' in1porta11za dei Der1nosifilografi nei Brefot rofi, e in tut.te le oper e dipen denti dall' Oper.a Nazionale (< ~[aternità e Infanzia » che si occup a110 del miglioran1ento 11elln eostituzione ~ella razza. (Di questo Congresso abbian10 già dato ampia n o'tizia n ello scòr so numer-0) . Nel terzo g iorno, dalle due ocietà sono statì s \·olti .alt r i argo1nenti molto in1po1·ta11ti relatiYi allia cc Di"i'esa della donna nella yjta . essuale » (relatori B .\GLIONI, CAPAs so) dott. ssa L oLI..INI, SoRE1\fINJ, 8BERNA e .avv. NARDI di Genova), e al mig lioramento delle oondizioni fina.;nziarie e di carriera dei medici e specialmente dei medici visitatori , addetti <tlla profilassi contro la sifilide e le

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[ANNO XXXV, FASC. 34]

SEZIONE PRATICA

malattie veneree, alla solerzia e alla coscie11za d ei quali in modo essenziale si deve la enorme diminuzione delle malatt ie stesse, diminuzione segn alata a11f'he all'estero come espressione del nostro invidi.a.b ile sistema di profilassi.

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* ** C-011gresso era

...ilnnesso al una esposizione interessante di apparecchi j1taliani per l'applicazione dei raggi ultravioletti, una esposizione dei campioni della ditta dott. Vittadwi di Milano e della ditta Caspe di Firenze per prodotti d' igiene e di cura delle malattie della pelle e una esposizione di libri della Casa editrice Leonardo da Vinci di Roma, riguardanti le questioni sessuali.

* * * Congressi

Alla chiusura dei è stato mandato a S . E. il Capo del Governo, che tanto ha fatto e tanto fà per l'eugenia e per tutte le questioni attinenti al miglioramento della r azza, il seguente telegramma: « S. E. Mussolini, Roma. Società Sessuologia, D emogr afia, Eugen ia, D ermosifilogr afia, U lt ravioletti, riuniti Congresso Roncegno,, sentono dovere inviar e saluto deferente augurale E. V ., che con provvidenze geniali ha dato impulso eccezionale, costante miglioramento razza, nell'interesse dell'Italia e della Umanitàl». S. E. Giunta, S . E. Martelli, con il loro interessamento, caldeggiato anche da A. Fioretti, segretario generale dei Sindacati Medici, hanno di1nostrato la parte presa a questa magnifica dimostrazione di Roncegno.

* ** siano oonsentiti alct1ni

E id or a ci richia1ni di cronaca. Il giorno 17, n el salone elegantissimo del Grand Hotel di Roncegno, ha avu~o luogo l 'ina u gurazione del Congresso alla presenza del rappresentante del Prefetto <lj Trento, del P odestà di Roncegno cav. Giovanni Froner, d el rappresentante del generale Righjni, e di tutte le p er sonalità provinciali, e del Comune di Roncegno, con un dotto ~d alato · disoorso del clinico di Bologn a, prof. V10LA, direttore sanitario delle Terme, ohe ha illustrato le qualità curative delle Acqu e di Roncegno, somministrate per bagno ·e per bibita, qua lità curative, aiutate dal clima delizioso di questo tranquillo e ordinatissimo paese, che, sotto le cure amorose e diligenti d el patri ottico Pode• stà sig . cav. Giovanni Froner, t utti gli anni fa prog ressi notevoli. Il secondo giorno i congressisti si so·n o recati . ' a visitare 1e ridenti Levico e Vetriolo, dove i rispettivi medici direttori avevano preparato dei sontuosi rinfreschi; la sera è stato offerto dagli inesauribili signori Fron er n el ma gnifico albergo, una fin e festa di ballo, alla ·quale hanno fatto onore uno stuolo di belle ogp~ti dell'alber go, signorine di Roncegno, etl anche le nost r e belle congressiste. Il terzo giorno è stato d edicato alla visita delle Terme di Comano, dove la direzione ha offerto un pranzo luculliano, ed il prof. Fiocco di Vene-

1655

.z.ia, con la sua nota oompetenza, e con la notizie batteriologiche ed idrologiche del prof. Oasagrandi, ci ha illustrati gli inaspettati benefici dei Bagni di Oomano, nelle malattie della pelle . Dopo l.a lunga passeggiata in automobile, i congressisti, partendo dalle Giudicarie, passando da Riva di Garda, si sono fermati a visitar e l' interessantissimo Museo di Guerra di Rover eto, con la Campana dei Caduti. A Roncegno li .aspettava il c.on certo della Banda di Borgo, ed il banchetto di chiusura (chiusura p er modo di dire) dove sono stati scambiati magnifici discorsi, fra il prof . Baglioni, Capasso e la sig .na Cacciali ed il dott. Sberna, e il Podestà di Roncegno, e gli ultimi .auguri e saluti ed attestazione di gratitudine, per gli ospiti, oosì signorilmente ospitatj. Tutti i oongressisti si mostr a rono di.spiacenti di non aiver oo,n osciuto prima questa zona •m eravigliosa e fiduciosi di torn.ar e, o, per lo meno, di manda r e i _loro mal.a.ti, che ritemprerebbero lo spirito patriottico, ammirando le tracce degli eroismi compiuti dalla popolazione, p er istaccarsi dallo str aniero, e la salute, con l' aria balsamica ed i b agni preziosi . E ancor.a: dopo il saluto dei primi partenti, c'è stato il quarto giorno del Congresso, dedicato ali~ visita d el meraviglioso altipiano di La.varone, attraverso ad una delle più difficili e panoramiche strade di guerra, e al For.t e .d i Belvedere. Dopo un ri~evimento offertoci dal P odestà 'di Lavarone, che brindava, con un alato discorso, alla nostra visita, ed il saluto ent usiastico e magnifico dell'on. prof. Oapasso di N apoli, ch e di.. mostrava tutte l.a nostr a gratitudine, siamo a ndati al pranzo di chiusura dell'ospitale albergo, del Lago dj Lav.arone, dell' ottimo sig. Ber to Idi. Le ·sorprese non finitteono m ai: mentre si desinava nel bell'.albergo. p1·osp icente il L ago, il capitano Giacobinelli del VI Alpini, di passaggio per l'Altipia no, ha voluto allietare il nostro pranw, facendoci s uon?ir e dalla F anfara della Compagnia, ben note canzoni di guerra e nostalgiche melodie della m ontagna . Dopo la visita al tetro e terribile Forte· di Lavarone di cui si è .ammirato il lontano cc Pasubio » ancora coperto di n eve e la ·val d ' Astico, che ci ha r ichiamato uno dei più grandi ne-)\ltri romanzieri e poeti, il F ogazzaro, siamo partiti per Trento, dove, dopo la visita al Castello « del Buon Consiglio », così ricco di memorie <legli Eroi della. nostra epopea N azionale, gli ultimi congressisti EÌ sono sp arp.a gliati, ritornando ai propri paesi, sp eranzosi di riunirsi l'anno ven t uro in Val d' Aosta (Saint Vincent). In con clusione, abbiamo lavor ato, abbiamo veduto tanto ed abb·i amo speso p oco . Quanti a ngoli della nostra Italia, che g li str anieri ci invidiano, noi ignoriamo! Sono gioielli di grazi.a e di bel, lez.za, sem1pre irrorati dal bel sole italiano, incastonati in una cortesia ed in una finezza, in cui l'inter esse ragionevole per parte degli albergatori è conten.u to i1el limite dell'onesto, e praticato non sopra la pe lle dei rari nantes ma sulla quantità grande degli ospiti. Queste terre hanno sofferto molto della guerra, aiutia.mole, lo vuole il Duce, ce lo comanda il nostro dovere di veri I taliani! I.


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IL POLICLINICO

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA, Studio clinico sulla malattia di Simmonds. Cachessia ipofisaria.

Dopo una d escrizione della malatti-a so~..rad etta (cacl1es.sia ipofisaria) conseguente ad un ,p arto, ·W. Su·chier (i11.11n ch. 111ediz. Woch., n. 42, 21 ottobre 1927) riporta un caso clinico nel quale ·a d una distanza ·di un anno dal parto si è sviluppata la sindrom e caratteristica : dirr1inuzione d'energia fisica e ,men tale, scomparsa d elle mestruazio11i e libido, perdita estesa di capelli e specialmente di peli al pube ed all'a1Scella, pallore c.ereo, eosi110filia , mass~ma atrofia dell'utero ed ovarica, diminuzione d el 1m·etabolismo e debolezza generale. Quest 'amrnalata migliorò in seguito alla cura 1Per intezioni e per via orale di Praephyson (pr eparato organico d ella parte ·a nterio.r e dell'ipofisi). ·L'A. ricl1ia.m a l'attenzione su questa malattia e sulla t erapia, ritenendo che parecchi casi di e~sa sor10 interpretati co,m e « a11emia e n evra1Stenia post-partum » . DI-RORAI.

'

Gozzo e disturbi cardiaci.

L' influ enza del gozzo sulla comparsa dei 1disturbi cardiaci si ri vela con tachicardia, dilatazio·n e ed i1petrtrofia del ·cuore destro e p:rovoca iperten sione. Si tratta di un 'influ·enza umorale di cuoi però Ci è ignot·a la natura; si sono invocati, V·Olta a volta, ·l 'aum.ento dell.a ,p roporzion e idi colesterina, o d·ei sali di calcio od u n 'alterazion.e 1della sec:rezione ti.r oidea. Una prima distinzione va fatta fra gozzi veri e ·g ozzi basedowiani ; i primi sono rr1eglio tollerati , minori son.o i sintomi tossici, m eno apparente è la tachicardia; quest'ultima è sempre d·a temersi poich-è, in· o-ccasione di sforzi, può costituire una reale fatica p·er l'organi·s mo. Nei baseiqowiani , l'·elem•ento tossico, che ~i raggiunge, provoca 1più presto la stan.c hezza. li n ervosi semplici, con aumento di frequenza d ei ·b attiti ·cardiaci sono .rr1eno so1ggetti al la d.ilata.zione 1cardi.aca ch e non i 1ba&edowiani. La di:gi· talina è raramente indicata nei primi, m entr.e 1può esse!I'e utile n ei $econdi, 1sl.a che il lo.r o c uore s ia sano, si.a i11vece ch e abbia una lesione v·a lvolare. La tossiemia agisce in senso ~favore­ vole, specialmente se esiste una lesione mitrale od a ortica . In gen er ale, il trattamento del gozzo con la fara1dizza zion e e quello d el cuor.e p er m ezzo della digitalina p er.mettono di ovviare agli incidenti d' u·r gen za. Il trattamento digitalinico, .p ers everato per anni, a dosi baississime, p er p eriodi

di 10 .g iorni separati da riposi di 48 ore 1permett.e il funzionamento normale .del cuore. La tossiinfezione sifilitic·a sembra più gtr.ave p er il ·cuore che non qu·ella tiroi1dea; ·di fatto, la r·eazi on e di questo alla digitalina è minore per la 1prima ed in essa è indispen,sabiJ.e il tratta1nen to mer.curiale .se s i v·ogliono ottener·e buoni risultati. (R evue niédicale, 22 1dic. 1927). f il.

TERAPIA. Eziologia è trattamento dell'epilessia. P. ù\i.Larie (La Press e méd'bca),e, 21 genn. 1928), r es1pinge la teoria ereditaria dell' epilesoSia, dan1do una grande .importanza ai traum.atismi cranici n·ei parti .difficili; è .questa circostanza che va sempre c.onsiderata n ell' anamneis i di un epilettico, iTuSisten·do sui particoJa;ri del p·arto e sullo s tato ·d el ba·m bino alla na,.s:cita (asfi·ssia). Gran·de imp.ortanza va pure data alle in'f ezioni, sp ecialmente a quelle ·banali, strepto- 0 stafilocooci che, le 1febbri eruttive, la iper tosse, ecc. La sifilide (er edita.ri a ) verrfi cons i·derata soltanto in quei casi in cui, oltre alla c·risi c.: onVtUlsiva, si trovano delle sti.gmate i ncontestabili di ta1e inf ezion e. P er l'epilessia es.s enziale, ·Che si inizia n ell'infanzia -0 n ei primi anni d ell'.adoloocenza, l 'eziologia più fr equente è il 1P·a rto con i diversi ·a ccidenti che l 'a ocompa·g nano e vengono in seconda linea Je in fezion i. L ' epile ssia dell'aduLto riconosce anch'essa-.c ome causa intrins·e·ca una lesion e de.ll'en.c efalo, ma l'·eziologia n e è più varia. I tra11mi (fra cui n on biso,g na ·dimenticare l'a:bu1&0 delle trapanazi-0ni crani.cl1e fatto durante la guerra), le varie lesioni d ell'encefalo .e deJle meningi, le lesioni d.egli .organi d ei sensi (occl1io, or ecchio, naso ); sono stat i s egnalati ancl1e dei .casi di epilessia in rap1porto con af.fezioni pleuro-polmonari o carrdiach e. Nella do1ma, non bi.so•g na dimentica;re l 'eclamps iia rp uerp·erale, non ·g ià n el senso .che questa possa ·C·amJbiaflsi in ·epiles'Sia, ma che determini delle l esioni ·dalla n evrog·lia da cui si avrà in seguito l'epilessia ·che però in questi casi 11a una progn·OSi meno oscur,a. 0

Nell' ep i le ssia che compare dorp 0 la sessantri:n~a. 1

s i p os·s ono invoc.a re o d ell,e fini alterazioni dei ·centri n ervosi, o delle alterazi-0ni a focolaio. P er 1quanto rigua:rida il trattamento l'A. oonsiglia il gardena1 ed il tartrato borico-potassico. In un giovan e, con ,poch e cris i m.e nsili (5-S) 1pre- • scrive il Bolo tartrato e, se dopo un m ese il num ero delJe cr isi riman.e stazionario od aumenta,


(ANNO xx~v, FASC. 34]

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SEZIONE PRATICA

vi a~iunge il gar.denal. Nell'ac1ulto con numero notevole di crisi, fa il trattamento misto . L ' A. 1prescriv.e il tartrato ))OII'ico-potassi·co a dosi id i 3-5 grammi ·al 1g iorno (1-2 n·e i bam·b ini sotto i 10-12 anni), ~he fa pre1p1arare in tubetti idi vetro paraffinati (il tartr.ato si altera a1l'ar1a ed all'umidità); il malato scio.g li-e la .d ose in 120-150 eme. ·di acqua .e pren,de un terzo ·della s oluzio,n e ad ognuno dei ·tre p asti. E inutile usare ,d,osi n1agg1ori. [.,'iazi·one di 1questo .m edicamento si manifesta lentamente (dopo 10-15 giorni) e si esercitereibbe essenzialmente s ull'·equilibrio· ac ido.Jbase del sangue. Oon tale rtmedio, si manifesta un n oteYole mi;g lioramento di umore nei malati. Il gardenal si so,m mi nistra a 10 cg. ogni ·due giorni •O 1quotidi,anamente se le cri$i sono molto frequenti; soltanto in ·casi eocezionali, si può arrivar e a 15-20 cg. al .g iorn o, sempre in .dosi id i 1

1

1

fil.

5-10 cg·.

Terapia e patogenesi dell'emicrania. •

Dolken (M ilnch. Med. W och ., 17 f eibbr·aio 1S28) ha ,p rovocato accessi tipi·c i di emicrania m ediante l'istam ina, la quale fa contrarre le arterie cerebrali, men tr,e dilata i capill ari e li ren de più tPermeabili. <Invece i composti nitrosi, &ommini·strati rego~amn ente a picc ole dosi, fanno scom,p arire gli accessi di emi·cran ia. Es'Si fanno dilatare arteri·e, vene e capill:ari; al tempo stesso non rendono questi ptù permea·bi'li. L'A. ne d8'$ume che l'e,m ti1cr·ania è dovuta a rot.. tura d'·equili1b rio nella tensione end oarteriosa, endovenosa e endocapiil.Jare: 'Si ha contrazione delle arterie ·e dilatazione 1de1le v·en e e dei ca· pillari, con aumento consecutivo della perme·abilità di questi ultimi. Considera l'emi-cr ania corn e es-pressione ·della 1dia.tesi es·su•dativa. R. 1

pillola, 1-3 al giorn o. Utili -s ono ancl1e ·d elle docce cal·de a getto spez?ato p er 1-2 minuti. Anche 1per l'insonnia p. Kahn (Precis de p sychiatr~e ) consiglia ·di in1 cominciare con J'idroter.aa>ia C·alda ed il riposo in letto. Alle 22, far e tenere le mani in aoqua a 45° 'Per una mezz 'ora. Dare gli ipnotici soltanto se l 'ins onnia prolungandos,i ·eiS1p one a grave p ericolo. Riesce ben e il gardenal. Negli stati ansiosi, sono utili a nzitutto l e parole J'·assicuranti .d el m e·dic o. Vengono in seguito i rim e·di: l a·u dano (20-40 ·goicce al giorno), g.a rdenal (2 · cg. alle 10 ed alle 16; 5-10 og. ·all'ora di andare a letto). Idroterapia icalda. . Utili so no i m e,dicamenti negli stati d epressivi. Diffidare della stricnina e 1dare piuttosto il glicer ofosfato di magnesia (2 c art. da 25 cg. ). Alimentazione fo.rzata n el caso di r ifiuto del ci·bo. Le crisi conv 1Llsive possono essere calm·a te con salassi (150 g. ) ~urganti (olio ·di ricino), gardenal (10 cg. ) e bromuri (6-8 g. ) . Evitare l 'internamento ·del .malato in .ca.si ·di conf·u sione mentale. 1

f il.

Formulario .

1

La terapia generale nelle malattie mentali. 1L 'agi ta;:ione verrà calm ata ieon ·dei bagni caldi (a 38°) per una-tre ore. I rimed-i . ·Si daranno sol-

tanto quando l'agitazione dura da ~-a:recchi giorni: i brom·u ri (3-6 grammi al ·g iorno), il cloralio (in clisteri), il gar1d enial ·(cg. 10, mattina e sera). Il clor idrato di io·s cina per iniezion e ipo·d ermi·ca (1/2 milltgrammo) calma per ·a lcune or e e sarà usato per calmare l 'agitazione in modo da perm ettere il trasporto del malato. Si fanno iniezioni di olio canforato (1 em e.) $e il cuore è d·ebole e ·di siero gluicosato se l'introduzione .d i bevande è insUJfficiente (meno di 500600 .eme.) . N€ll'agitazion e l.e ggera, ·b astano i preparati di valeriana, il bromuro ·d·i ·canfora: Estr . di valeriiana cg. 10; Bromu ro di canfora og. 5. P er ·una 1

I

1

Contro l'insoanià. Idrato di cloralio . . . gr. 1 )) 2 Bro1nuro di sod io • )) 200 Acqua . . . . . • • )) 20 Sciroppo di cedTo da .p rendere, i11 due volte, la sera.

IOIENE. La malaria nel l\lantovano. ·G. Soli ani (.Su1pipl. alla Riv. di Malariologia, 1928) f a uno studio rd i.l igente della maiartia n el Mantovano, esamin an·dola ·d ai t empi anti·chi ai nostri giorni. Le ·con.diz1ioni idrogira'fiche di questa città fondata 1dagli etru$·Chi e della sua provincia, ·p eggiorate all'epoca d elle invasioni barbariche, sono ·state· per lun go tempo tali da favor ire gli impaludamenti € quindi la m·a lari1a. E g rave f u la m·alaria accentuatasi in alcune -e.ipiclemie , come quella del 1702, in cui si verifioarono molte p erniciose. Parlan,do di tempi :p iù vicini a noi, s ono da menzionarsi le due gravissime epid emie del 1900 e 1901, -c ar.atterizzate e sostenute d·al numero pre* valente idi form·e estivo-autunnali. E questa la caratteristica 1della m·alaria n el Mantovano, di ·essere ciolè dovuita in .g ran \Parte al Pl. praiecox, il quale però ha virulenza assai minore ooe nell'Italia del Sud , dando forme clinich e a decorso piuttosto benigno. Negli an ni successivi, la .m alaria $Ubì·, salvo una recr udescenza nel 1906, un'att enuazion e pro1


. IL POL.ICLINICO

1658

[ANNO XXXV, FASC.

311

~r essi va

con preidominio idi p a rassiti della terPOSTA DEGLI ABBONATI. zana lieve . La ragione di tale attenu azione va ricercata secondo l'A. n ella immunità aciqutsita Al ·dot t. R. P., da G.: dopo l'intfezi-one solfferta, tanto è vero che i bambini, an-ch e n egli anni di e1pidem ia lieve, danno I progra1nn1i di es.ame 1Per assistente n ei laboun 'alta p er centuale •dii morbosità. ratori provin·ciali 1di igien e sono talmente v astl Per quanto riguar•da .p iù $pecialmente la città e complessi ch e esigono una profonda preparadi Mantorv.a, si osserva che la malaria vi è nulla zione e non solo •sui lilbri, ma nei la•b oratori. o quasi al centro ed ·è invece più intensa alla P. es., J.a cap,a cità 1d.i leggere 11n preparato di pe·riferja, specialmente n elle loca.lità influ·enzate istologia nor1nale e patologica non sl acquista da uno dei laghi (l'in1ferior e) formati dal F . se n on 1dopo una lu'l1lga pratiioa . che, d 'altra Mincio. parte, n on è agevole, an·che perchè n ei consueti corsi di perfezionamento in igiene. tale Le prime inf ezioni incomin1ciano a .pri'ma.ver a rr)ater1a non viene affatto svo·lta. E la difficoltà inoltrata; l'ep:idem.ia raggiun ge il massimo in agosto e fini sce per lisi. degli esa1ni viene dimostrata dal numero non 1pi ccolo od.i concorsi che vanno a vuoto per-c llè le Uno idei fatt ori epi1demiologi1ci sen$ibilmente Commissioni, giusta.m ente conscie id.elle gravi rediminuito è l'a.11ofelism o, probabilmente per i sponsabilità che incomlbono a chi lavora in tali lavori ·di bonifi ca eseguiti. l\i11a,, l'A . .riti ene che laboratori, n on a ggiu·d•i.cano i po$ti ad in.dividui 1più che altro j risultati ottenuti si ·d ebbano atinadatti. Il difetto è in gran parte ·dei programtribuire alla cura intensiva dei malari ci ed all·a mi, ch·e v ogliono abbracciare troppe cose, mentre profilassi cllinin1ca, p er cui Ja lotta dovrà essere in vece si dovrebbe comprendere che la sorveeffi cacemente continuata con i sistemi lfin·o ra glianz.a igienica e gli esami a scopo clinic o sono usati, fino alla totale bon~fi·ca ·del ter.ritorio. Ma anche nella provincia, la , malaria. è abcose b en div er se dall 'anatomia ed istologia patologica , che st ri ct1iedono ai candidati. L'inten-· bastanza 1diffusa; sopra 70 comuni (315.448 albitanti) 32 sono in tutto od in p·arte dichiarati ma- . zione del legisla tore e.ra forse quella di far .servire ì<lli la·b oratori anche da centri per il canlarici (174.279 abitanti). Più intensamente colcro , ma, a n ostro avvi5o, è questo un &rr ore,. piti so110 quelli ch e risentono l'influsso d ei laghi p erc·hiè se la dta·g nosi isto;patolog,ica di casi ben. di lVlanto va e quelli della zona risariva. Ancihe n ett i non è d i!ftfi.c.ile, molto speiSso presenta diffi-· in questi ul tirni p erò si è veri'ficata una $ensicoltà insormontabili peir c·h i non è s.p eicialis ta, bile diminuzione, che sta a pari con quella ostanto ~·i ù qiuall11do n on Si hanno che dei minuscoli se.rvata nella città d ove, in poohi anni, i 35GJ frammenti, qualli vengono preleva ti con le bio'P<Sie. casi si ri dusser o a p oche diecine. Importanti sono le n 11merose op ere di b oni.fi ca pro~oste ed in 1~ q11indi n1aJagevole dare elencfii di libri ndattìi via di e$ecuzione, elle ri san eranno l'intera proper la prepa razione. Comunque può consu•:tar e : vincia, d ove esistono anch e zon e ad anof elismo P er la microsico pia: .L\BBA: 1\llanuale tecn.ico di. senza malaria. rriicro scrlpia e batterio logia applic ate all'igi ene. A Mantova, come altrove, la malari·a s ubi n o~ Rose.b erg e S elilier, Torino. Per la ~arassit olo gia ,. ' tevole r ecru·descenza durante la guerra; gli anni troverà più an1pie nozioni n ella monogra.fia di ·di r ecrudescenza sono caratterizzati da aumento G. .A L ESSANDRlNr n el Trattato di malatt·i e in:•e tti ve delle form e es ti va-aut unnali; è notevole la scomde l l'uomo ed anlmali. F . Vallar.di ed., lVJilano. pars·a o quasi della quartana e così 1p ure la P er la fisica tecnica e chimica, veda il r el o ti voscarsità d ell e sen1ilune, ciò che attesta una 1r1i1nanuale di .A.. . SCALA ·nel Trattato italiano di nore 1c ontagiosità .. Comunqu.e la m·a .laria si iè I giene, diretto daJ proJ. O. Casagran.di e pubbli• venu ta poi attenual)do e d è ridotta ad una cifra cato dalla Unione Tipografico Editrice Torinese. bassa nel 1927. Nello stesso Trattato, vi è anc·h e il Manuale di P er la pro•fi1ass i da $eguire tuttora a Mantova, L egislazione Sanitaria id.i T. GUAI.DI, che però l'A. ritiene necessario: i stituzione di ambulatori r.on conti en e le disposizioni ultim e. Per J'i ~to1o· come centri didattici e diagnosti.ci con adatti digia normale e patologica ·sarebbero utili gli spens·a.ri; bonid'ica um·ana intens a ed assi1du.a ; picAtl anti r elativi editi dal-Ja Società editrice libra·c ola bonifica antianofelica dei laghi e ·della zona ria. Milano, ma sono attuàlmente esaurjti ; .p oa su d d ella cit tà; altre op er e di verse (dis truzion·e trebbe forse trov.arli d'occasione o ricorrere ald·elle larve e d elle alate, protezion e m eccanica 1' edizione ted esca. Molto utili e chiari sono i •dei più esposti, impes~ia m en to, propaganda, Trav a1l.'C d' arla th.omie path ol ogiq11 e ·3i G. RoussY zooprofi la ssi , ecc.1 . e I. BERTRAND, M·ass-on ed., Parigi. 0

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fil.

A. FILJPPINI.


!ANNO XXXV, FASC. 34]

.1\1 dott. G. Napoli, ·d a

R eazione di Je{'imow. -

Pa<lestrina: -Ci siamo occup.ati altre volte •della r eazione preconizzata fin •dal 1906 da J efimow, per la diagnosi di elrr1inti.asi. Essa consiste nell'.a ggiungere a 10 eme. di urina emessa di r ecente, 5-10 gooce di soluzionie di nitrato mercuroso, ~ 01r­ taD1do poi ad ebo~lizione . L'urina normale ·diventa lattes·cente e dà un precip•i tato bianco ; nel caso di elmintiasi, si avrebbe un preci1Pitato grigio fino e n erastro. L'indivi duo non deve aver ,p reso n1edicamenti da. qualche giorno e ciò allo scopo di evitare ·errori. La r eazion e sarebbe dovu·t a wlle tossine segregate dai vermi ed eliminate con le urine. ·La soluzion·e ·di nitr.ato m er.a urico indiicata •da Jefi1now è quella officinale. Può quin·di ser vire quella della n ostra farm acopea, che si ottiene n el modo seguente. Si scaldino 1n01deratamente 2 parti di m ercurio in 3 ·d·i a ctdo nitrico ·di!luito con 1 parte di a cqua, fin o a che si sia ot tenuta una soluzione completa ed il li.guido non 1Pre-senti più intor1bidamento con aci·dO clorildrico (mancanza di nitrato mercuroso) . In seguito si <liluisca fino alla den s.i·t à 2,250. •L' attendibilità •della r eazion e è rno1Jto .. discutibile. 1

F I LIPP IN I.

A!l d ott. A. P. , abb. 11. 1330 : l

-I

16-59

SEZIONE PRATICA

nomogrammi .son o un ins ie·m e di .linee (r ette

o curve) che es,primono graifiicamen te il calcolo

nuale di

w.

M.

e

Labor atory manual o/ the techr1,ic of basal metabolic rat e determination, Saundem, Philaidep.h ia, e n eil Boston med. and surg. journ. d el 1922 e 19-23. ,Non conosco il coeffiLciente di V. Noorden p er BOOTHBY

SANDIFORD:

il peso m edio massim o. FILIPPI NI.

Al 1dott. A. Florio, ·da Rovigno d'Istria: ·C onsulti: N. PENDE : En docrinologia. F. Valla.Tldi ed., Mila n o; ·e C. FOÀ e N. PENDE: La fi siologi a e za clinica degli incre ti. Istituto bioc·h1imico italiano, Milan o f il.

VARIA. L'eutanasia. R. Royo-Villano.v a y Morales (El Siglo M édi co , 16 giu·g no 1928) Si ·Ol)IPOne, -in m ord o 1deciso, alla 1corren te ·di p ens iero ·determinatasi in a·11cuni 1pa·esi iél!d alto graido idi civiltà, 8-eCOilJdo cui oonvtene to·g liere la vita, mediante n.a11coti1ci ad alte dosi, ai malati gravissimi, incur.abili, senza speranza di guarig·ione, 1e ciò allo scopo di s·opprimerne le solff er.enze; come pure ai soggetti 1decrepiti .e sovra·c·car~chi di aJciciacichi, 1 p:er i q uali la .m orte ffir.ebbe un.a liberazione; in1'ine, ·ai .00,m1bini tarati da gravi stimmate, i quali non poit.r anno mai ba~tare a se ste sSi, come certi idioti incarpruci rpersin o di alimen tar.si. La .m orte in tali casi avrebb e non tanto lo scopo .di sopprimere soggetti inutili e incaipaci di ~dattamento , qu·anto uno scop o ptetoso. 1P er ciò che .ri.g -uarda i bambini degen er ati, la loro soppressione tendereb!be ancl1e a m i·g liorare le .qualità fisiche ·e morali d ella razza: avrebbe uno scopo eugeniico. 1Così l'eutanasia e l'eugeni ca - l e •due ·es1p1r ession i magicl1e ·d i Ba1con e e d i ,Galton - s'integr.er ebbero. Ma, secon1do l'A., Si tratta idi u topi·e. Non si può pretender.e •di violenta·r ·e le leg.gi naturalir L 'eutanasia, la buona morte, la morte facile, dolce, senza •dolori n è. sO!ffer en ze, la. m orte desi1derabile, è un n uovo feti1c cio, in ·Cui l 'eugenica ved e un. mezzo p·er attuare i s uoi i•deali. Si preten•der ebbe che la legislazion e la &ancisse e la regolamentasse, con·senttenidola od esoner.ando da 1p ·ena i n1e1dlici che l' cvttuano; ma i medici d€Nono oppor.si a ·questo principio : il loro ·dovere è di salvar e, non id i ucci·dere; di prolungare, non di a.c.conciaiTe la \'ita. .I\. P . 1

di una ·data forn1ola, per m od o cl1e, all'incrocio 1dell' asci ssa. con l 'orrdinata, si legge i•l valor~ cercato. Veid·a, p. es., il nomo·g r amma •di MEAI(INS .e PAv IES, ripro;dotto a 1pag. 284 del P obiclinico, Sez. prat., 27 f ebbr. 1922, n ella mia rivista sul Meiabo1lismo basale (la prima credo comparsa su~l ' argomento in Italia). È un n om ogra-mma che dà la superfi.cie cutanea, quan1do siano noti l'altezza ed il peso d ell'indivi-du-0 e d è t racci ato secon·do la formala id i Du Boi·s, ch e è: 1

A == W0,425

X

H

0,725

X

71 ,84,

dove A = s uperficie cutan ea in mq.; W = p eso in kg.; H = ailtezza in cen timetri . .Invece di far e il calcolo che esige d·e lle conoscenze ·di matematica, sia pure elerr1enitar e (us o di l ogaritrni) e fa ,p er.dere lln certo tempo, si trova il valore cercato sul nomog.ramm:a, al punto di incrocio dalle perpendicolari ch e partono dai punti dei valor.i n oti. Non mi consta che vi sia nes·s una :pubbli.cazione itali.ana o france·se, che riporti ·i n omogramm i da lei cercati. P otr à trovarli n el ma-

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,.

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1660

IL POLICLINICO

[ANNO

XXXV,

FASC.

34]

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. Disciplina delle arti ausiliarie delle professioni sanitarie. (R. D. 31 ma,ggio 1928, n. 13~'4; G.azz. Uff. 4 luglio, n. 154; per l 'esecuzione della legge 23 giugno 1927, n . 1264). La legge 23 giu gno 1927, n. 1264 (Gazzetta Uff. 4 lt1glio, n. 154) venne già da noi pu·b blicata lo scors·o anno, a p . 1841.

Fia.10ci.rurno seguire il testo ·del regolamen.to : Art. 1. ·- Sia.ranno rilasciate, ia termine dell'articolo 2 della legge 23 giugno 1927, n. 1264, distinte licenze per i' esercizio di ciascuna delle seguenti .arti iausiliari delle professioni sanitarie: a) dell'odonto,t ecnico; b) rd ell' otJtico; e) del ineccanico ortopedico ed e rnista ; d) dell' infermiere. La licenza per i nfermiere, però, riguarderà o lesercizio generico di tale arte, o le distinte specialità del ma&saggiatore o del capo bagnino degli stabilimenti idroterapjci . Le licenze di oui al presente articolo verranno rilasciate dagli istitu'ti o scuole che saranno appositam~nte istituite d 'accordo tra i ministri per l'i11terno, p er la pubblica istruzione e p er l'economia n.azionale, e saranno vistate dal prefetto della Provincia. I corsi per l'esercizio dell'arte di infermiere s ara·n no istituiti in conformità a quanto è disposto dal R . D. L. 15 .agosto 1925, n . 1832, oonvert ito nella legge 18 marw 1926, n. 562, e dal regolamento relativo. Art. 2. - Ohe coloro che abbiano frequentato i corsi per sottufficiali in&ermieri del R . Esercito, della R. Marina e della R. Areonautica, oppure i oorsi per infer1nieri o p er infermiere volontarie della C:roce Roi::sa Italiana o quelli delle esistenti scuole convi1tto professionali per infermiere , ed abbi.ano superati j relativi esami finali, quando siano in possesso ·d egli altri requisiti personiali previsti dalla legge e dial ·p resente regolamento, si i11tendono autorizzati all'esercizio dell'arte di infermiere ai sensi degli articoli 1 e 2 della legge . Si inten dono egualmente autorizzati all'esercizio delle specialità del massaggia'tore coloro che aibbiano frequentato i oorsi per massaggiatore presso la r egia scuola professionale annessa all'istituto dei ciechi .ad.u lti · di Firenze e superato gli esami finali del corso. L 'autorizzazione dovrà constare da apposito atte-Stato da rilasciarsi dal prefetto, dietro esibizione della quietanza della tassa di concessione di cui all'art. 9 della legge (alleg.ato A). Nulla è innovato alle disposizioni degli .articoli 22, 23 e 24 del R. D. 16 .agosto 1909, n . 615. per l' esect1zione della legge 14 febbraio 1904, n. 46 per quanto concerne l 'attestato di idoneità pel personale di vigilanza dei manicomi. Art. 3. - L 'effettivo esercizio delle arti oontem•p late dal presente regolamento è subordinato 1

.allia registrazione della licenza di cui ai precedenti .articoli o del certificato di abilitazione di cui all' ar.t. ' 3~ all'ufficio del Comrune nel quale il titolare intende stabilire il suo abituale eserc1z.10. L'obbligo della re·g istrazione del titolo collllpete anch e alle infermiere che aibbi.ano conseguito il ·d iploma di cui all'art. 8 del R . D . 15 agosto 1925, n. 1832. L 'ufficio comunale non potrà procedere ali.a registrazione se l'aspirante non presenti il certifie:ato di nascita eon1provante che abbia raggiunto l' età di .a11ni ventuno e il certificato penale di data non anteriore ai tre mesi da cui 1·isulti che l'aspirante si trovi n elle condizioni st abilite al1' art. 18. Per coloro, che si.ano in possesso del titolo di .a.bilitazio11e di cui . alle disposizion i transitorie, la registrazione avrà luogo in base ialla presentazione del solo titolo. Art. 4. - E segl1ita la registrazione, l'ufficio oon1unale dovrà r estituire all'esercente la licen2a, il diploma o il titolo di abilitazione dopo avervi annotata l'avvenuta registrazione e darne notizia al medioo provinciale, che dovrà tenere un registro, aggiornato di tutti ·g li esercenti le singole arti ausiliari dei comuni della provincia. · · Art . 5. - L'esercente arti iau.siliarie delle professioni sanitarie che sj trasferisce in altro comune p er esercitar vi la propria arte deve far registràre nuovamente la licenza all'ufficio del oo1n1une nel q11ale si è trasferito, presentando il titolo originale e un attestato del podestà del comune di provenienza, comprovante l 'avvenuta cancellazione dal .r egist ro di quel comune. ...t\rt. 6. - Quando l'esercizio delle arti oontemplate nel pra~ente r egolamento si effettua n.e:diante la pu bblica vendita id i strun1enti, :tppaTe?chi o .altri prodot.t i speciali, l' u·f ficio oomunalé non potrà rilasciare la licenza di vendita ai sensi del R. D . L. 16 1dicembre 1926, n . 2174, se il richiedente non .ab1b ia compro.v ato di essere aiutorizzato all'esercizio dell 'arte ausiliaria, · mediante l'esibizione del titolo debita~ente registrato, o non proponga alla vendita altra p er sona autorizzata, della quale dovrà essere sem·p re esibito il regolare titolo. . In caso di sucçessi va sostituzione dovrà notificarsi parimenti il .t itolo del nuovo esercente. T ali norme si applicano anche ne1 caso in cui uno swsso proprietario possieda più esercizi di -vendita in uno stesso o in diversi comuni. Art. 7. - Nessuna vendita potrà essere ef.fettu_.ata se non direttamente dall'eser cente autori.z21aro, o almeno alla sua presenza. Ogni contravvenzione alla presente disposizione sarà punita a normia di legg-e e del presente regolamento e, in e.a.so che sia stata accertata per più di due volte, pot.rà dar luogo alla sospensione dell'esercizio dell'arte, fino ad un mese, da decretar si dal prefetto, sentito il consi•g lio provinci.ale di sanità. Contro jl decreto de] prefetto è ammesso ri1


[ANNO XXXV, FASC. 34]

-

SEZIONE PRATICA

oorso al ministro per l'interno ent1·0 quindici giorni dalla notifjca. Il ricorso ha effetto sospensivo. Del provvedimento definitivo sarà data dal prefetto immediata notizia, per l' esecuzione, al podestà del comune dove trovasi 1' esercizio di vendita. Art. 8. ·- L'obbligo ,d ella notifica all'ufficio comunale dell'esercente l'arte aiusiliaria incombe anche ai medici chirurghi ed agli abilitati all' esercizio della odontoiat1·ia, in co11fronto degli odontotecnici che prestino abitualmente la propria ope- . ra nei loro gapinetti dentistici. Art. 9. - E vietatio l ' esercizio delle arti ausiliari dell~ professioni sanitarie nelle pubbliche vie . o piazze. Le autorità locali di pubblica sicurezza, pertanto, dovranno vietare la ise;rizione dei suddetti esercenti nei registri di cui .all'art. 122 del T. U. · della legge di pubblica si ourezza approvato con R. D. 6 novembTe 1926, n. 1848, e le at1torità co111unali non potranno rilasciare, in favore dei medesimi, perrp.essi di pubblico posteggio. T11ttavia, soltanto in occasione di feste, fiere, inercati ed altre pubbliche riunioni, e limitatamente .alla lo,r o durata., potranno, da parte dell~ suddette a11torità, i·ilasciarsi, sotto op·p ortune condizioni per assiou:rare la serietà e dignità della vendita, temporanee licenze e permessi, sempre il richiedente comprovi di essere regolarmente autorizzato all'eser cizio della rispettiva arte .ausiliaria e non esistano nel comune nego,z i di vendita nei quali tale art-e venga abitualmente esercitata. - .Art. 10. - A norma dell'art. 5 dell.a legge, le contravvenzioni al disposto degli .articoli 3, 6, 8, 9 saranno punite, ove non costituiscono re..ati mag~iori previsti dalla legge sull'esercizio delle arti n usiliari delle professioni sanitarie o da altre leggi, con l'ammenda fino a, L. 300. In caioo di recidiva l'ammenda non sarà mai min·o re a L. 200. Art. 11. ·- Gli odontotecnici sono autorizzati unicamente a costr.u ire apparecchi di protesi dentaria su modelli tratti dalle impronte loro fornite dai medici chirurghi e da:gli .abilitati a norma di legg~ .a ll'esercizio della odontoiatria e protesi dentaria, con le indicazioni del tipo di protesi da . esegui.r e. ·E in ogni caso vietato agli odontotecnici di esercitare, anche alla ;presenza ed in concorso del medico Q dell'abilitato .all'odontoiatria, .alcuna manovra, cruenta o incruenta, nella bocca del paziente, sana o ammalata. Art. 12. - Gli ottici possono confezionare, apprestare e vendere direttamente al pubblico occhia li e lenti, soltanto su prescrizione del medico, a meno che si tratti di occhiali protettivi o correttivi dei difetti semplici di miopia e presbiopia, esclusa l'ipermetropia, l'astigmatismo a l'afachia. E in ogni caso consentito ai suddetti esercenti di fornire direttamente al pùbblico e riparare, anche senza prescrizione medica, lenti ed occhiali quando la persona. che ne dà la commissione presenti loro le lenti o le parti delle medesime di cui chiede il ricambio o la riparazione.

1661

E del pari consentito ai s uddetti esercenti di ripetere la vendita al pubblico di lenti od occhiali in base a precedenti prescrizioni mediche che siano conservate dall'esercente stesso, oppure esibite d all' acq uirE:}nte. Art. 13. - Ai meccanici ortopedici ed ernisti è consentito : a) il rilevamento diretto sul paziente di mist1re Q di modelli, soltanto su prescrizione del medico; b) l'allestimento dj ap1parecchi di protesi e di ap p arecchi t11tori su misure e modelli rilevat i a norma della lettera a); e) l'esecuzione di prove di congruenza degli apparecchi in corso di allestimento. L 'ai>plicazione degli apiparecchi allestiti a norma del presen~ articolo può essere ooeguita dal meccanico ortopedico ed ernista soltanto dietro collaudo del medico che li abbja prescritti, risultante o dalla presenza di quest'ultimo all'atto del1'.aipiplicazione o del rilascio <li una su.a dichiarazione scritta. Art. 14. - :E vietato agli infermierj di compiere atti operativi, cruenti .o incruenti, di qualsiasi portata. Sono compresi in tale divieto: a) le riduzioni di lussazione; b) le incisi·o ni di a scessi ari che superficiali ; e) le iniezioni endovenose di qtialsiasi medicamento; . d) i cateterismi delle vie genito-urin.arie, maschili e femminili ; e) le medicazioni d elle cavità n.a.sali, auricolari, oculari, oT.ali; f) le medicazioni in genere delle ferite. Art. 15. - Soltanto sotto il controllo del medico ourante è consentito agli infermieri di praticare: a) inedie.azione di ulcere e pia,ghe esterne; b) medicazioni vaginali e rettali; e) massaggi e manovre meccaniche su org.ani e tessuti del corpo umano. Art. 16. - Su prescriz.ione del medico curante, gli infermjeri possono eseguire le seguenti operazioni: a) praticare bagni medicinali, a scopo terapeutico; b) pratica;re iniezioni dermiche, ipodermiche e intramuscolari; e) eseguire frizioni ; d) applicare bendaggi, impacohi, cataplasmi, vescicanti, mi&natte e coppette semplici; e) praticare lavande rettali e vaginali ; f) somministrare alimenti e farmaci per via orale oQ rettale e oompiere in genere, a scopo professionale, le prestazioni di comune assistenza degli ammalati. Art. 17. ~ E vietato agli esercenti i mestieri di manicure e pedicure di compiere qualsias i atto o prestazione che, esorbitando dalla cura, puramente estetica della mano e del piede, rientri fra gli atti proprii .della professione di medico-chirurgo. I trasgressori saranno puniti co.n le pene previste dalla legge ·pel reato di eser cizio abusivo di professione sanitaria. · (Qontin1ui).


1662

lL POLICLINICO

[ANNO

xxx,·

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FASC. 34j

NELLA VITA PRO.FESSION ALE. '

Cronaca del movimento professionale. L'opera dei Medici condotti italiani.

L' .Associazione generale fascista · del Pubblico impiego comun ica : L 'on. Turat i ha inviato al comm. Aldo Lusignoli, segretario dell'Associazione generale fascista del Pubblico impiego, la seguente lettera interessante i me~ici con-doliti <l'Italia, la quale dimos tra come il capo del Partito segua d.a vicino e con intenso ~amore t ut to il movimento e la fatica d ell' .Associazione, conoscendone le possibilità e le difficoltà : le sue parole saranno certo di sprone a inte11sificare l'opera e a serTarsi sempre più compatti nei ranghi dell'Associ.azione stessa , rinnovat a dallo spirito fascista. E cco I.a lettera: « Caro Lusignoli, « H o desiderat o con te il trasferimento a Roma

CADONEGHE (Padova). S egz:et eria .

Scad. 31 ag. Rivolgersi

CALCINATO {Brescia). - Scad. 31 ag. Id. FIDENZA (Parma). - Soad. 5 sett. Id. FINALE NELL'EMILIA (Modena). - A tutto 10 sett. , condotta Nord; L. 9000 oltre L. 2500 trasp., L. 1500 indenn. supplement., c.-v., eventualm. ' L. 600 ambulat., 10 bienni venten . ; età lim. 35 (39) a. ; t assa L. 50.15. Chied. annunzio. FIRENZE. R. Arci spedale di S. M. Nu'°1Ja e Stab. R iu niti . - Direttore del Gabinetto di Radiologia, Elettrodiagnosi ed Elettroterapia; titoli ed esami; chiedere annunzio; età mass. 45 a. ; 7 a. di laurea. e 5 di esercizio della specialità; L. 5500 e 30 % applicazioni a pag.am. ; orario giornal. non infer. a 6 ore; · scad. ore 17 del 1° sett. ; tassa L. 50, al Cassiere . FoGGIA. Amministraz. provinc. - Direttore e assistente della Sez. Medico-MicrGgraf. del Laborat. Provinc. d' Ig. e Profilassi; v. fase. 32; scad. 15 sett.

dell' A.N .F .M.C. principalmente per chè esso deve ser vire ad a vvicinare maggiormente alle Gerarchie del Partito e dell' Associazione generale l'orGALLO (Oam p<>basso). - Scad. 10 set t.; L. 6650 ganizzazion e d i categoria che il Fascismo tiene nel (sic) e 3 quinquenni dee. oltre L. 1500 (si c) cavale.; p iù a lto concetto per la funzione sociale imporetà lim. 40 ~- ; tassa L. 50; doc. a 3 m. dal 26 lug. tant issin1a che compie t ra i ceti meno abbienti ' GiuLIANOVA (T eramo). - Ufficiale san. Abitane più bisognosi di assistenza del Paese. ti 8732 ; Ha . 3247; 'titoli ed esami. L. 4000 cc Il G-overno f.ascista . ha a,ffront ato per primo annue lorde; 4 quadrienni ·d i L. 500. Tassa lire in modo organico la lotta contro le malattie so50.10. E"t à lim. anni 45. Assunzione servizio enci ali , in 1sp ecial modo contro la tubercolosi; per it ro 30 giorni. S cad. 15 sett. Rivolger si Seg reteria. q·u esta lot ta i medici condotti ·p ossono dare e debLoAzzoLo (A Z..e ssandria). - Sc.a:d. 2 sett. bono dar e le a rmi più efficaci e quindi l'opera MILANO. Consiglio degli Istituti Uspitalieri. della Associazione, sopratutto in questo campo, Nove ·posti di chirurgo assist.ente; scad. 27 ot t . ; deve sperimentar si . v . fase. 32. « Il P artito terrà sempre in maggior conto le ben emer enze della categoria e ne s aprà tu~elare MILANO. .4.mmin i,straz . Pr ovinciale . - Direttore gli inte ressi legittimi . . sanitario e a iuto medico nell'Istituto di Protezio« So che pr ossimamente si terrà il Congresso n e ed Assist enza dell' Infanzia. Pror oga al 30 sett.; nazionale della organizzazione: sono certo che da v. f ase. 32. esso non uscira nno i s olit i ordini del giorno ma MoNTEOIORGIO (A scoli Pie.). - Scad. 15 sett . ; propositi fermi <li azione serrata e fasci~ta. età lim. 40 a.; tassa L. 50.15, al Podestà ; doc. « Sappiano i diecimila Condotti italiani che il a 3 m . da.I 12 ag.; L. 8000, oltre L. 500 indenn . Part ito fascista è vicino alla loro organizzazione, laiurea , L . 1000· indenn. forese, 5 quadrienni dee., apprezza la loro dura e delicata opera, non dip·el 25 % della popolaz.; L. 400-1700..2100 trasp. ; ment ica le benemerenze del passato, valorizzerà ab. 1600 c. Chied. annunzio. la possibilità del domani. M.ONTE IsoLA (Brescia). Sca,d. 31 ag.; lire « Con t ali intendiment i ti esorto a proseguire 10.000 e 6 quinquenni dee.; L. 500 uff. san.; c.-v .; la tu.a opera di organizzatore fascista . alloggio gratuito; ~a L. 50.15. cc Saluti cordiali. · TURATI » . NAPOLI. Ospedali Riwniti. - Concorso a 50 posti di assistente, di cui 21 in medicina generici, 21 in chirurgia generici, 1 jn ostetricia e ginecoCONCORS -1. logia , 2 in anatomopatologia, 2 in dermatologia, / 2 in elettroterapia; scad . 31 ag. Rivolgersi SePO@'ll VAOANTI. greteria dell' Amministraz. (cortile Incurabili). AscOLI PioENo. - Proroga 10 sett., 1a condotta. PADOVA . Spedale civile. - Assist. effettivo di B ASSANO (Vicenza) . Ospedale Civile. - Chirurmedicina ; L. 5000 e. 2 bienni decimo, non c .-v., go prima.rio ; scad. 31 a g . ; v. fase. 32. stanza di abitaz. con. obbligo di pernottarvi; L. 30 B usAOHI (Caaliari). Consor. con Ortueri; ogni guardia; scad . . ore 18 del 15 sett. ; età mass. L. 10.000 oltre c.-v. ridotto, L. 2000 cavale.; tassa 30 a . ; tassa L. 50.10 alla Tesoreria; serv. entro L. 50.15; scad. 1° sett. 20 gg.; chied . annunzio . !!,


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[ANNO XXXV, FASC. 34]

SEZIONE PRATJC.\

RIETI. Amministraz. Provinc. - Direttore del1'.0 spedale Psichiat rico S. Francesco; L. 17 .000 oltre L. 2500 serv. att., L. 6500 vitto personale ed alloggio, c.-v., L. 10 ogni guardia in concorso coJ medico assist.ente, 3 quadrienni di L. 1000. Scad. ore 18 del 20 sett. Rivolger si Segreteria Generale. Età lim. 40 a. Serv. entro 20 gg. Docum. a 3 mesi dal 1° ag.

1665.

N. B. - Quando non è altr imenti indicato, i concorsi si .riferisoono a condotte m ediche ; la prima cifra indica lo stipendio base .

POSTI DI

PERFEZIONA~lENTO . 1

RoMA. F errovie d ello Stato . - Conoorsi per titoli ai seguen1t~ posti di medico di riparto alle Ferrovie dello Stato: Compartimento di, Roma: Orte (L. 3200), Sulmona (L. 1020). Il termi11e per la presentazione dei documenti scade il 19 settembre p. v . Per informazioni rivolgersi all' Ispettorato Sanitario del Compartimento. P er altri compartimenti v . fascicoli 32 e 33. R o.MA. 1~ . Università. - Assistente nella Cliuica ortopedico-traumatologica ; scad. ore 20 del 2 sett. ; L. 7000 oltre L. 1700 serv. att . e c.-v. ; tassa L. òO (al Banco di San to Spirito, Piazza S. Silvestr o, 64); titol~ ed esami; nom. annu.a. SAMUGHEO (Oaglri,(vr:i) . - Scad. 31 ag.; consor . con Allai; L. 10.500 oltre L. 1000 u ff. san. e L. 2000 trasp.

s.

GIORGIO DELLE PERTICHE (Padova). - Al 10 seltt, ore 18 ; L. 9000 per 1000 pov. ; addizion. L. 5, 5 quadrienni dee., c ....v ., L .. 3000 cavallo, L. 900 se uff. san., L. 850 se ambulat.; età lim. 40 a.; tassa L. 50.10. Ohied . .annunzio. S. VINCENZO VALLE RovETO (Aquila) . - Scad. 20 sett.; L. 9500 oltre L. 2700 serv. att.; età lim. 40 a. ; tassa L. 50.15. SAVONA. Ammin.istr. Provinc. - Direttore Sez. Mooioo-Micrograf. La,bQrat. Provinc. d ' Igiene e Profil. ; L. 15.000 oltre L. 2800 ser v. att. ; età lim . 45 a.; tassa. L . 50. Scad. ore 18 d el 15 sett. SERRAVAI·TAE DI CnIENTI (Macerata) . - Scad. 31 ag . ; 1a con d . ; L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 800 uff. san., L. 2500 cav ., c.-v . TERAMO . Congregaz . di Carità. J\l edioo di Sezione dell' Ospedale P sichiat rico; scad . 31 ag.; v. fase. 33. ToLFA (Roma). -

Qttezrolo.

E' stato .aperto il co11oorso a l posto di perfezionamento << Giovan B attista Queirolo » presso la Clin ica medica <l ella ~egia Univer sità di P isa ,. per un anno, a partire dal 1° novembre 1928, con possibilità di conferma per un altro a n no . Al vinci tar e del concorso sarà con cesso un assegno annuo cli L . 3600 lorde, p agabile a rate mensili anticipate st1 presentazione del certificato di profitto del dirett-0re della Clinica. Possono con correr e i laureati d a n0n più di due .anni al 15 maggio 1928. I l concorso è per titoli, ma, in caso di parità d i merito tra i conoorrenti, la Commission e g iudicatrice ha facoltà di indire un esame. Inviare domanda e documenti al Rettore di detta. Un iversità en t ro il 30 settembre p. v. BORSE DI STUDIO . I

lt'ondazione Marco' B esso.

E aperto il conoorso a otto borse di studio della Fondazione M arco Besso; ad una di queste, per studi di perfezionamento da farsi all' E ster o, nella. misura che sar à stabilita nel momento dell'assegn azione , ma non in feriore a L . 12.000 a nnue,. possono concorrere an che i laureati in medicina . Ad altre due borse, di L. 2000 ciascuna, possono co11corre.re studenti di Università. I concorrenti non devono aver compiuto il 30° anno di età. Per la borsa di studio .all'Estero, s i dovrà presen tare un progr a rnma son1mario dello scopo del viaggio. che si intende intraprendere ed indicare l' I stituto estero in cui ci si propone di p erfezion a r e. Ter1nine per la presentazione della domanda e dei documenti, da i!\viarsi a lla Segreteria della Fondazione, in Roma: 10 ottobre 1928.

Scad. 15 sett .

TRIESTE. U fficio d'I giene . - Medico capo della III Sezione (Servizio di Profilassi); scad. 10 sett.; v. fase. 32. TarvEno (Vercelli). -

Scad. 31 ag..

V ALLE D'ISTRIA (Pola). - Proroga a tutto 31 .ag. ; tassa L. 50, al Podestà; stip. L. 9000 e 4 quadrienni ,d ee., oltre L. 600 indenn. r esid ., c.-v. , L. 500 se uff. san., eventuali L. 2500 circa per campagna antimalarica. VERONA. Ospedale I n fantile cc Alessandri » . Sead. 25 ag.; aiuto di chir. e o r toped .; L. 5000 oltre L. 1000 serv. .att., per centuali (garantite L. 3000 per i primi 2 anni e L. 4000 per i successivi); età lim. 40 .a. ; tassa. L. 50.05. Vonn1A (Genova). -

1~ ondazi,one

Scad. 10 sett.

MOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

In se~uito all' approvazione del nuovo Ordinamento della Associazione I taliana della Croce Rossa, essendo venute a cessare le ragioni che avevano resa n ecessar ia un.a amministrazione straordina r ia dell' Ente, con R. Decreto in oorso è stato provveduto alla nomina del nuovo presidente gen erale dell'Associazione in , persona dell' on. cav~ di gr. cr . Filippo Cremon esi, Senatore del Regno.

La F acoltà Medica di Parigi ha nominato i dottori H. Gougerot e Lereboullet professori di clinica delle malattie cutanee e veneree e di clinica pediatrica, in sostituzione dei proff. J eanselme e M.arfan , messi in r iposo per limiti d'età.


1666

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NOSWBE CORRISPONDENZE. Da Pavia. Q.tunioni dei medici condotti pavesi.

• Il prof. Adolfo Ferr.ata ha tenuto il 14 giugno nell'Aula della Clinica Medica la 3a. Lezione a.i l\fedici Condotti della Provincia di Pavia, sul iten1a cc Meningite tubercolar e», dietro richiesta dei medici stessi. Il Ferrata ha trattato della malattia, mettendo in evidenza il fatto che i prodromi possono essere subdoli e mantenersi tali a n che per un tempo discr etamente lungo, !3 discutendo quella forma che è nota col nome di meningite sierosa, la quale talvolta si presenta con una sintomatologia identica a quella della meningite tubercolare, cosicchè si può allojra ritenere che la meningite tubercolare possa guarire. Il F errata ha passato in rassegna la sintomatologia soggettiva ed obbiettiva dell.a meningite tubercolare, ed ha particolarmente discusso gli elementi che si possono ricavare dall'esito della puntura lombare: ha la1nentato il fatto che La pratica della. puntura lombare non riesce ad entrare nell' uso oomune, per la diffiooltà ed i pericoli che si ritiene, rla p.a.rte di molti medici, ch'essa presenti.

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f ANNO XXXV, F ASC. 34 J

POLICLINICO

gici a cui dette or1g1ne. Il Fichera tratta poi del problema della unicità del germe (tubercolosi umana, bovina, aviaria, degli animali a sangue fre·d do), e si sofferma in modo speciale sulla tuberoolosi bovina, concludendo che si può trasmettere all'uomo, ma solo eccezionalmente. Nella tub€rcolosi si tratta di un.a sola specie di germe, su<ldivisa in parecchie varietà, senza ab.e ciò cancelli l'unicità della specie. Tratta poi delle vie di arrivo nell'organismo della tuberoolosi (cutanea, gastro-enterica, polmonare). Accenna alla questio ne della filtrabilità <lel virus tubercolare, e afferma che il iproblema va anoora s.tudiato : per ora si può dire che attraverso le candele possono passare . prodotti del ricambio dei germi, che danno lesioni simili ma non identiche alle vere lesioni tubercolari . Il ~.,ichera passa quin:di ad illustrare l'ereditarietà della tubercolosi: si tratta di un'eredità di plasmi, per cui si ha lo sviluppo di un soggetto predisposto (si ha una predisposizione umorale e somatica); a ciò si aggiungono delle disposizioni acquisiste, specie professionali. Da ultimo, il Fichera parla dell.a patogenesi della lesione anatomica, e accenna .alla patogenesi speciale di talune forme di t11bercolosi (tubercolosi .rl el testicolo e del rene). 1

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Il prof. Ernesto Bertarelli ha parlato il 21 giugno sull'c< Eziologia ed epidemiologia deila tuberIl 20 giugno il prof. on. Eugenio Morelli ha colosi ». Riguardo all'eziologia, ha accennato alla tenuto la 4a. Lezione sul t.ema «Le pleuriti ». questione della mutabilità e dell'ubiquitarietà del Ha messo in evitlenza i pericoli a cui può esporbacillo tub·e rcolare, a quella della recettivit\ perr e una pleurite mal curata, ed i danni che arsonale ·0 della predisposizione. Ha a ffermato\ che recano le sinfisi pleuriche. il bacillo tubercolare non si trov.a libero in na,Si è d iffuso in partioolar modo ad illustrare tura all'infuori dell'ambito dei viventi superiori, il meccanesimo respiratorio nei riguardi dell'ine che altri germi, come le streptotricee, non postegrità polmonare. Consiglia come cura della sono assumere caratteri di patogenicità, così da pleurite secca, specie se dolorosa, il pneumotocomportarsi come il bacillo di J(och. A proposito race, per altro con debite riserve. Tratta poi della questione se si abbia un cep•po unico di badelle pleuriti con versamento, illustrando i fenocillo tubercolare, riferisce che nei viventi infemeni di retrazione e di -dilatazione toracica, lo riori non si è dimostrato nulla di simile alla tusposta1nento del me.di.astino, e si diffonde sulla bercolosi · umana, e che tra i mammiferi si sono cura, insistendo sulla necessità che il liquido eva- . osservate lesioni identiche a quelle umane, trancuato sia sostituito con aria per evitare o ridurne che nella volpe. Il Bertarelli accenna poi all.a re .al minimo le aderenze. Illustra infine l'aptubercolosi sperimentale nei viventi a sangue parecchio da lui ideato e proposto per la torafreddo, nei quali si sono ottenute ·delle proliferar centesi. zioni che fanno pensare ad adattamenti in simbiosi; riferisce poi i caratteri dei germi tuberoolari che si osservano nei vari animali, e si inNello stesso giorno il prof. Gaetano Fichera ha tratffiene partiicoil.airm~nibe S.ulla ltuiberoolos:i. dei parlato sul tema « Patogenesi delle forme tubermammiferi: conclude che un ceppo di tuberoolosi colari chirurgiche » . Esordisce accennando ai libovina in realtà esiste. Descri,ve !'.aspetto del bamiti della tubercolosi medica e di quella chirurcillo tubercolare, e tratta la questione della filgie.a, e osserva come attualmente, in certe form~ trabilità .del virus rtuberoolare; parla poi delle di tubercolosi chirurgica, si è meno interventisti culture e .accenna brevemente ai met-Odi di colodi un tempo (forme tuberoolari articol.ari in isperazione, di arricchimento, agli esami culturali e cie) . Trattando de11a patogenesi delle forme tualle prove biolO'giche. beroolari chirurgiche, il Fichera dichiara che non Pass.a.ndo a trattare dell'epidemiologia, il Berpuò attenersi se non a dei concetti generali . Ritarelli parla dell.a sorgente tdi infezione (il gercorda brevemente le €sperienze sulla tr.asmissime è notevolmente resistente), e delle vie di penetrazione (cute, mucosa intestinale, muoosa delbili tà del virus tuberoolare, le quali hanno rh..~lto l'albero r espiratorio), concludendo che la refratil problema della unicità dell'infezione; rammenta la scoperta del bacillo e i problemi epidemiolotarietà jndividu.ale può esistere, benchè non se ne


l ANNO XXXV, F ASC. 34]

a_!>biano prove decisive, e che, 1p er quanto riguarda. la rp enetr.azione del germ~ nell'albero respiratorio, sj !tratta di una via di . penetrazione ematica o linfatica, non bronchiale. Da ultimo tratta tlelle vie ,d i diffusione e del materiale infettante, e chiude discutendo la grossa questione dell'ereditarietà; l.a itrasmissione preconcezionale paterna non è possibile, quella concezionale è possibile, ma eccezionale, quella postconcezion.ale è possibile, per quant-0 rara a placenta lesa, a placenta integra è possibile per il virus filtrabile. Il prof. Bertarelli ha intrattenuto poi i Medici nei Lab-0r.atori dell' I stituto d ' Igiene in dimostrazioni pratiche in r apporto alla t uber oo1osi .

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Il 2.3 giu gno il prof. Luigi Spolverini ha parlato della cc Tubercolosi nell'infanzia » . L'importall2La della tubercolosi .nell'infanzia si riallacci.a sopratutto al fatto che an che la tuberoolosi dell'adulto viene comun emente considerata come un risveglio di una infezione stabilitasi nei p rimi anni della vita ed alla questi()IJle della ereditarie~à della tuberoolosi. E ora.mai dimostrato che, se la mort.alità per tubercolosi nei bambini è poco elevata, l a morbilità è estr ema.mente grande. L e -statistiche dimostr.ano che la morbilità è notevole : nel 13°-16() anno .di età il 70-75 % (nelle campagne), 1'85-90 % (nelle città) "1e·g li indi1ridui è infetto di tubercolosi. Fino a questi ultimi anni si è r itenuto che la tuberoolosi non è ereditaria (solo in vi a eccezion ale per alter azioni placentari o tubercolosi degli orga ni genitali nei genitori si nasce tubercolosi) Il bambino diventa tuberooloso inevitabilmente se nasce e cresce in ambiente infetto. Il g erme entra generalmente attrave1·so le vie respiratorie e localizza nelle ghiandole peribronchiali. L'i.n fezione è in ·genere data dal bacillo umano. L 'infezione per v ia gastro-intestinia1e e da bacillo bovino è possibile, ma r ara. La sooperta e le ricerche ·di questi ultin:ii tre an.n i sul virus tubercolare filtrabile iavrebbero din1ostrato ;la lpossibi-· lità, per quanto scarsa a verificarsi nel campo clinico, di una infezione congenita ereditaria da ultra-virus. Tali forme avrebbero un decorso molto più attenuato rispetto a qu·e1le sostenute dal bacillo di Koch. Inoerte sono tuttora le no.z ioni sul vero addivenire di queste infezioni da v irus filtrabile tubercolare e sulle possibilit.à di trasformar si in forme g ravi di t11bercolosi cosidette larvate dei bambini. Lo Spolverini termina auspicando un prossimo e notevole contributo dell.a medicina italian a ai problemi importantissimi della ereditarietà e della 'Profilassi, ora che sorgerà in Roma una gr.antde istituzione antitt1bercolare .

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1667

SEZIONE PRAT1CA

Nello stesso giorno, il prof. Ottorino Rossi ha parlato sulla cc 'Tubercolosi del sistema n ervoso » . Il Rossi, in con·f ormità allo scopo eminentemente pratioo del oorso di Conferenze che si sta svol-

gendo intorno alla tubercolosi nell'Università di Pavia ai medici co ndotti della Provincia, h a trattato dei criten che servono .al Neuropatologo ed .allo Psichiatra per la d~.agnosi delle varie forme di tubercolosi del sistema nervoso. Di tali forme alcune OO·n o dovuto ad un.a localizzazione del germe entro lo stesso sistema nervoso o nei suoi ir..volucri: altre invece sono dovute a -tossine formatesi in focolai localizzati .altrove. Sia in un caso che nell'altro si tratta ordinariamente di t ubercolosi seoond.ar ia. Ciò non diminuisce però nei riguardi della .d iagnosi di questa malattia l'im.p ortanza della semeiotica rd el sistema nervoso in genere e di quella psichiatrica in ispecie: poichè in un gran numero di oasi il focolaio primitivo non det ermina alcun fatto soggettivo e dal punto di vista obbiettivo non può essere messo in rilievo perchè troppo lieve o spento . In questi casi sono le cognizioni di Neurolo gia e P sichiatri.a che gt1idano alla giusta diagnosi. Il Rossi n·e l trattare delle malattie dovute .a.d una localiz.i.azione diretta del germe nel sistema nervoso si sofferma a parlare delle fo.r rne più comuni: la meningite comune, la meningite cir coscritta di Raymond e d il t uber ooloma dell~encef.alo, il morbo di Pott chirurgioo, la pachimeningite midollare, la mielite ed il tubercoloma idel midollo. -R ioord.a p oi alcune questioni attuali intorno alla p atogenesi di forme (neuriti e talvolta .anche mieliti) n elle quali l a lesione deve riportarsi .ad un fatto wssico. A proposito di tutte queste forme, il Rossi ricorda numerosi ca.si osservati personaimente dal punto di vista clinico e d alcuni anche d a quello anatomo-patologico e nell'illustrare questi oasi ha chiaramente din1ostr.ato come alcuni dei criteri diagnostici comunem ente èorrenti per malattie assai comuni, .ad esem·p io il morbo di Pott, non sono del tutto rispontd enti ai dati di fatto e talora, se presi rigidamente, conducono a diagnosi errata. • Per la questione di grande attualità nel campo psichiatrico dei rapporti fra tubercolosi e demenza precoce, il Rossi, pur facendo alcune riser ve intorno alla do.t ttina dell'eziologia tub·e roolare di qu esta malattia, ritiene giustificata, in base all'esperienza personale, l'attribuzione di alcuni 1stati psichici .anormali, che si osservano · nell'età ·g iovanile, all'inizio del1a formazione di un focolaio tubercolare in a ltri organi, specialmente del polmone. 1

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Il 27 giugno il ·p rof. Ruggero Balli ha trattato della « Diagnosi radiologica della tubercolosi » . Il B.alli ha parlato della diag,nosi differ enziale della tuberool9si ossea, specie delle forme epifisarie, stabilendo il differenziale con le epifisiti. Illustra l' argomento con proiezione di radiogrammi riguardanti in 1p articl.are forme tubercolari del piede, del ginocchio e idell' an ca. P assando nel campo della t ubercolosi polmonare illustra a lato delle forme polmonari gravi con fatti distrutt ivi cavitar i ed infiltrativi, dei casi di forme lievi ilari ed apioali . Tratta quindi delle mo.difcazioni ra-


1668

IL POLICLINICO

[ .l\NNO

xxxv'

FA..,~.

34 !:

diologiche del torace che intervengono in seguito Dl~ERjE. al trattamento ter.a.peutico, in particolare ool , pneumotorace ed il taglio del frenioo. Dimostra Il Congresso Internazionale di Radiologia meradiogrammi in cui si pone in evidenza oltre al dica. quadro del pne umotorace normale e com·pleto quelSi è .adunato a Stoccolma dal 23 al 27 luglio,. lo dei pneumotoraci parziali e saccati per ad~ sotto l'alto patronato del Re di Svezia. Il Goverrenze. Tratteggia po,i il differenziale radiologico no italiano vi ha inviato una delegazione comfra casi dubbi di forme pleuriche e forme polmoposta dei prof.f. Tandoja di Napoli, c31po della denari. Infine illustra il quadro r.ar.lio.Jogico delle legazione, Balli di Pavia, Maragliano di Genova, forme miliari ed ~ quia.dri radiologici polmonari Perussia di lV!ilano e Ponzio di Torino; il mininon tubercolari. , stero dell' Interno v~ er.a rappresentato dal prof~ Dott. ALESSANDRO EsPOSITO. Meldolesi Gastone di Roma; la Sanità militare dal ten. col. Crespell.ani. Parteciparono al Congresso Da Siena. anche: da Milano Prugno, V anone e l' ing. TaranCorso di tisiologia. tino (della Ditta Gorla); da Napoli Chiarolanz.a; da Genova Vallebona; <la Firenze Mazzone e PaPer ini~iativa di questa Sezione p·r ovinciale, in lumbo ; da Bari Sbisà e Dantico ; da Cagliari Boquesti ultimi due mesi si è svolto presso il Polilaffio e Odescalchi; da Piacenza Giovetti e Dosclinico della R. Università un corso di tisiologia, sena; ecc. frequentato con vivo interessamento da numeroDai convenuti ven11e compi11ta un.a vasta mole sissimi medici condotti della Provincia e da aldi lavoro. cuni liberi eser centi. Furono adottate .ad unanimità le p1·0.p oste della Le lezioni sono state tenute dal prof. Carlo GamCommissione internazionale delle Unità: è stata na, direttore .d ella Olinica medica, 00:n quella particolarissima oompeten.m che gli è universalmente :idottra:ba l'unità elettros'tat.ica +·, mentre l'unità riconosciuta in materia. R. di Salomon è definitivamente soppressa dalla In queste dottissime conferenze i frequentatori terminologia internazionale. Furono ugualmente·del oorso hanno potuto ap;p rendere quanto di più .adottate le proposte della Commissione per la propratico, di più moderno oggi si conosce nel vasto tezione dei radiologi. e dibattuto campo della tubercolosi, dalle più sotIl 3° Congresso si adunerà nel 1931 a Parigi; tili indagini diagnostiche ai problemi più oomplesalla presidenza è stato nominato, t ra vive acclasi di imn1unizz.azione e di terapia. mazioni , il dott. 01.aude Béclère. Ieri, al termine della le·z ione di chiusura, il dott. Garzia ha rivolto all'illustre clinico un vivissimo XIII Congresso Internazionale di Fisiologia. ringraziamento a nome dei colleghi acoom.p agnato con l 'offerta di un pregevole ricordo in argento. Il XIII Congresso. Internazionale di Fisiologia Il prof. Gamna ha espresso con nobili parole .I.a avrà luogo alla Scuola Medica (Medical School). sua riconoscenza compiacendosi dell'assiduità e della Harvar.d University ·d~ Boston (Massachudell'interessamento coi quali i medici condotti setts), ,dal 19 al 23 agosto 192~. La Federazione con loro non piccolo sacrificio - hanno seguito il delle Società Americane di Biologia sperimentalecorso ed auspicando sempre più stretti e cordiali - che compren<le la Società Americana di Fisiora~porti fra le cliniche e i medici pratici a vanlogi.a, la Società Americana di Chimica biologica,. taggio della scien7Al. e ancor più dei s-o.fferenti. la Società Americana di Patologia sperimentale A. G. e la Società Americana di Farmacologia e di "fera pia srperim~ntale - ospiter~ i congressisti; e iJ1 prof. William H . Howell della Università Johns. Recentissima pubblicazione: Hopkins sarà il Presidente del Congresso . Della organizzazione sono incaricati il prof. Lezioni e conferenze .del 1° Corso di Tisiologia '\Valter B. Cannon della Scuola Medica Harvard (Harvard · Medica! School), che è presidente del tenute sotto gl~ auspici della Di·r ezione Generale di Sanità 1"1ilitare nel Sanatorio Militare di AnComitato ordinatore, ed i proff. Edwin J. Cohn zio, dai proff .: G. MEMMO; E. MARAGLIANO; V. e Alfred C. Redfield, che ne sono i segretari. , Ascor,SI; R . .AI«ESSANDRI; A. DioNisI; E . MORELLI; A. B usI; D. DE 0ARLI; S. R1cc1; R. 01A URI; XIX Congresso Internazionale contro l'alcoo·· A. GERMINO; F. Boccn:ETTI.

NOTIZIE

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La Tu.beroo1osl

Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCH ETTI .

Prefazione del Prof. S en. E. MARAGLIANO. Un volume di pag.g. XVI-J44, nitidamente stamipa;to, oon impressa, sulla .coperti•n a, la fotografia di S. E. il Caw del Governo, Benito Musa.olini, fra i riooverati del ,s anatoria Milita.re. Prezzo L. 6 O, più le spese postali di s·pedizione. Per i nostri abbonati sole L. 5 O in porto franoo. Inviare Vagli.a Poetale o Chèque Ban.cario all'editore LUJGI POZZI - Via Sistina , 14 - ROMA.

lismo. Come avevamo annunziato, si è adunato ad Anversa il 20 agosto, sotto l'alto patronato dei Sovrani del Bergio e del cardinale V.an Roey, arcivescovo di Malines, oon I.a presidenza onoraria dell'on. H enri J.aspar, presidente del Consigliodei Ministri. Ne daremo più ampia notizia prossimamente_


lANNO xx~v, FASC.

34]

• -Congresso Nazionale di Nipiologia. Nei giorni 21-23 ottobre si terrà in Ancona il primo Congresso Nazionale ·di Ni.p iologia, autoriz.zato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri. Vi saranno trattati temi riguar,danti il lattante -da ogni punto di vista: biologico, psicologico, igienico, clinico, giuridioo, ecc. Al Congresso sarà annessa una Mostra del lattante, che porrà in evidenza l'attività delle istituzioni italiane per i lattanti e valorizzerà l'industria italiana sanitaria della prima infanzia. Potranno essere membri del Congresso tutti OOloro che s'interessano allo studio ed alla tutela del lattante. Il Comitato organizz,a tore è presieduto dal prof. Ernesto ~cace, di Napoli. Le adesioni devono mandarsi al segretario del <Jomitato organizzatore prof. Riccardo Foà, BrefotrO!fio, via Ad Alto 17, Ancona; le quote d'iscrizione, in L. 20, al tesoriere col. Alessandro Andreani, Casella Postale 198, Ancona. La Mostra avrà luogo nei giorni 21-25 otwbre; la q·u ota d'ammissione è fissata in L. 50 per le istituzioni per lattanti e in L. 200 le ditte industriali ; per ogni mq. di parete o di pavimento le istituzioni pa:gheranno L. 10, le di'tte industriali

L. 25.

I

Un Istituto Medico Pedagogico a Napoli. Da un paio di mesi funziona in Napoli (alle falde del Vesuvio, tra Ponticelli e Cercola) un Istituto di Medicina Pedagogica per fanciulli nervosi, tardivi, deficienti, discoli, ecc., anormali psi-chici curabili, educabili. Si deve ancora questa provvida iniziativa al prof. Gi11seppe Tropeano, docente di Medicina So-ciale nella R . Università, il quale è riuscito a realizzare un vistoso impianto in una superba villa settecentesca con circa novanta gr<>&Si ambienti, e con una estensione di g~ardini, parco, viali ombrosi, frutteti e vi gneti per circa cinq·u antam'Ia metri quadrati. Personale, servizi generali e particolari, metodi di cura ·e d'insegnamento, ordinamento t ecnico ed amministrativo, inappuntabili. Troviamo così colmata una grave lacuna, soddisfatto un bisogno generalmente sentito. Per informazioni, opusooli, regolamento, illustrazioni, rivolgersi direttamente al prof. Tropeano, Posillipo. ·

L'assistenza sanitaria per i Balilla. L'Opera Nazionale Balilla che tende attraverso le sue molteplici attivit à a rinvigorire la razza e .a dare all'Italia uomini forti, capaci di adempiere a pieno ai loro doveri .d i citta<lini e .d i soldati, ha diramato opportune e dettagliate istruzioni ai Comitati ·p rovinciali e comunali perchè l' assistenza sanitaria istituita in ogni comitato sia completata oon l'im.p ianto di ambulatori, ovES i giovanetti possano trova1·e .assistenza e ricevere proficui con~igli sanitari . L'impianto dell'.ambula-

1671

PR~TICA

SEZIONE

torio dovrà essere fatto inizialmente nel capoluogo e dovrà aver sede, possibilmente, negli stessi locali del Comitato o nella Oasa dei Balilla ed in cui l'impianto dell'a1nbulatorio avrà carattere definitivo; si curerà affinchè nell'ambulatorio vi sia anche il posto di pronto socoorso .

Per una tavola di mortalità tlegll assicurati. Il Presidente dell'Istituto Centrale di Statistica, prof. Gini, era stato sollecitato dal Comitato eseoutivo per il Congresso delle Scienze delle Assicurazi-0ni, che si terrà nel settembre a Torino, a voler rendere l ' Istituto stesso promotore e organizzatore di un importante studio di larga port.ata pratica e scientifica, com 1è quello della costituzione di una Tavola di mortalità selezionata degli assicurati, basata sui dati e sull'esperienza dell' I stituto Nazionale delle Assicurazioni e delle Società di Assicurazione italiane. L ' I stituto Centrale di Stat istica ha raccolto volo11terosamer1te l'invito pur non nascondendosi le notevoli e molteplici diffiooltà di una simile iniziativa, ed ha convocato una Con1missione di valenti attuari, scienziati e uomini pratici, ·per deliber.are la questione. La Commissione ha riconosciuto l ' utilità che si addivenga finalmente anche in Italia alla costr·u zione di un.a Tavola di 1nortalità degli assicurati, come già si è fatto a più r iprese in varii .altri Stati, come l ' Inghilterra, la Francia, la Germania, l'Austria, l'Ungheria, il Giappone, e ha opinato che l'organismo più adatto, dato il suo carattere essenzialmente scientifici , era precisampnte l'Istituto Centrale di Statistica, il quale è stato pertanto invitato a dirigersi ufficialme11te all'Istituto Nazionale <lelle Assicurazioni e alle Società di Assicurazioni interessate perchè collaborino a questa imp<?rt.a nte indagine, e ad organizzare, coordinare e dirigere il lavoro nelle sue varie fasi. Le modalità per la rilevazione, lo spoglio e per le successive elaborazioni dei dati sar.eb,b ero stabilite da una speciale Commissione di studio co' e stituita presso l ' I stituto Centrale d~ Statistica della quale saranno chiamati a far parte i rap.: p1·esentanti dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni e delle Società di Assicurazione nonchè a.Itri specialisti nel campo assicurativo e statistico. La Commissione di studio dovrà fra l'alt ro pre' ' u ale, cisare il periodo di tempo da considerare, il q, secondo le opinioni già manifestate, sembra che ,d ovrebbe .prendere come punto di partenza l ' anno 1900, e considerare separatamente tre sottoperio<li: quello prebellico, quello della guerra, e quello postbellico. •

1

Dimissioni.

'

Il dott. prof. Carlo Verdozzi ha rassegnato le ,dimission~ da professore di patologia generale presso la R. Università· di Sassari ed ha ripreso

,


1672

IL POLICLINICO

il posto di primario medico presso gli Ospedali Riuniti di Roma, per il quale aveva chiesto la aspettativa.

In memoria del prof. Picqué. Il 1° giugno venne scoperto un ricordo in marmo del prof. Robert Picqué, sulla stessa zolla ove esattamente un anno prima era stato trovaro morto, nel campo di Cazaux. Il decano della Facoltà medica di Bordeaux, nella quale il defunto insegnava, pronunziò un disoorso commemorativo.

Nuove scuole mediche nel Giappone. Nella scorsa primavem sono state aperte al Gi.aippone due nuove Scuole mediche, la Showa, nel suhu-rbio idi Tokio, e la I wate, a Morioka, prefettura di Iwate. Sono in progetto due Scuole mediche a Osaka: una per donne e l'altra per medici della marina di guerra.

Per una biblioteca medica. Un anonimo ha donato 500. 000 doll.a.r i, pari a 10 milioni di lire it., alla cc W-elch Medical Library » dell'Università Johns Hopkins di Balti1nora.

Condanna per esercizio abusivo della medicina.

Si è svolto avanti alla Pretura di Como un pro<·ediment.o penale contro il farmacista Baizini Antonio, del]a città, imputato di esercizio abusivo della professione sanitaria e lesioni colpose in danno di tal li'rangi, di Con10, costituitosi parte civile. Si era pure costituito parte civile il Sindacato ·E,ascista Medici libero-professionisti. Il Pretore riteneva colpevole il Baizini dei reati ascrittigli e lo condannava a giOTni 30 di detenzione e a I,. 1000 di multa. Liquidava alla ·parte lesa Frangi nna provvisionale di L. 1000, salva liquidazione dei danni in separata sede, oltre le spese di costituzione di parte civile e in favore del Sindaca'to Fascista Medici, su conforme richiesta, L. 1 di danni e I.J. 250 di speise di costituzione di parte civile .

La pena capitale o l'inoculazione del cancro. Il cc Matin » 11.a dall'Avana: Una pro·p osta tendente a rendere legale la iniezione del germe del cancro ai detenuti condannati • a mo·r te è stata approvata all'unanimità dal Comitato Nazionale dell'Igiene. La proposta, che sarà · presentata al Congresso legislativo, stabilisce che i condannati a morte potranno optare per l'iniezione del germe del cancro, dopo di che essi rester anno in osservazione per un ·p eriodo di 12 anni . Se essi sopravviver.anno e guariranno, saranno rimessi in lihert~.

[ANNO XXXV, FASC. 34]

RASSEGNA. DELLA. ST.A..MP.A.. MEDICA. .4.nn. de M éd., feb. -

R. DEBRÉ e al. L'immu-

nizzazione attiva oontro il morbillo. - R. GoIFFON. Gli acidi organici urin1a.ri. Pediatria del Med. Prat., feb. - G. B. ALLARIA. Elminti intestinali ed antielmintici. - M. O. BERNARDO. Conviene eseguire la tonsillectomia in casi di malattie generali? Arch. de Med., Cir., ecc. 3. ma,r. - J. D' ARoouR GoT e A. ELIOES GASSET. Il male degli avi.a tori. Pediatria, 1 mar. - A . BERARDI. L ' isoemoagglutinazione nei rapporti fr.a madre e figlio. Riv. ]tal. di Ginecol., mar. - S. SoAGLIONE. Influenza della mamn1ella sull'attitudine alla fecondazione . - C. SUPERBI. Tumori della placenta. - G. MOTTA· Degeneraz. pseudo-cistica dei miofibromi e miosaroomi del} 'utero . Presse M éd. , 7 mar. - P . BALARD e R. MAHON. La rachianestesia nella rigidità spastica della cervice uterina in tra vaglio. Rev. Méd. de BG!rcel .. feb. - A. CoRTÉs TAJ:.An6. Osteqsintesi cruente nel morbo di Pott. Folia l\Ied., 29 feb. - G. SCALA. I centri e le vie di conduzione neuro-vegetative. ,q tudiuni, 20 feb. - C. CoLuccr. La psicologia speriment. in rapporto alla medicina. - L. FERRANNINI. Asfissia looale parossistica da freddo. Riv. d·i Pa.t. e Cl. d. Tuberc., 29 feb. - A. BooCHINI. Il vaccino B. C. G. nei conigli per via endovenosa. - E. F1onr . .Bronchite cronica mucoplastic.a. Ha.ematologica, III. - A. ESPOSITO. Cellule ret iool-0.. en-doteliali nel sangue circolante dei tifosi. - G. LEGA. Genesi megacariocitica delle piastrine. - A. FERRATA. Sostanza granulo-filamentosa dei globuli rossi. J ourn. Nerv. a. M ent. Dis., mar. - W. L. BRUETSOH e M. A. BAHR: Le modificazioni istopatologiche indotte dalla malaria inoculata nella p. p. - B. KARPMAN. Psi<!osi nei criminali. Brit . Med. Jo1t.rn., 10 mar. - R. Mrr,r,ER. La tossiemia intestin. cron. nell'infanzia. - A. FEILING. La sciatica. Pensiero Med., 15 feb. - E. BERTARELLI. Immunizzazione locale antigonoccica. Prensa Méd. Argent., 20 feb. - C. BoNORINO U DAONDO. Crisi gastriche ta.betiformi e zona. Journ. Méd. Franç. feb. - Numero sulle pneu. ' mopatie acute. Deut. Med. Woch ., 9 mar. - RuBNER. L'iab1b igliamento femminile moderno. - FrsOHER. Le calzature e i loro difetti. - DE R unDER. Difteria e ambiente sociale. J.l liinch . Med. Woch., 9 mar. - CuRSOHMANN. Gastropatie tireot-Ossiohe. SoHEIDEMADEL. Infiltrazione tbc. infraclavico]are. Ann. de l'Institut Pasteur, feb. - SPERANSKY. Oompito del sist. nerv. nei processi morbosi locali. - S. NAKAGAwA. Antiviruster.a>piia e anestesia locale.


[ANNO

XXXV, FASC. 34J

SEZIONE PRATICA

Zeitsch. f. T1Mb erk., mar. - ~t\.. 0ALMETTE. L a immunizzazione oon B, C. G. . RoMINGER· Clinica della infezione tbc. primitiva n ell'infanzia. _ Bollett. delle Specialità Me d .-Ohir. , ott.-dic. G. Co~TERI. R egressio mentis infanto..juvenilis. P. P ROVERA. Emolisi r~tardate nella r. W. Jnd . Jou.rn. Med. Res., ·g en. - J. A. SINTON. Sulla terapia della ma1aria. - R . McCARRISON. Studi sul latirismo. - J. CuNNINGHAM e S . MHASKAR . Contenuto idr ogenionico. 1d ella linfa vacci• n1oa. A rch. R oumaines de Path. exper. et de 1J1.icrobiologie, gen. - D. Oo:MBIEsco. Infezione carbon chiosa e imm111nità anticarb. - M. C1ucA e AusxA. Trattam. della malaria oon lo stov.arsolo . - I . N1Co.LA u . Razze di meningococchi e sieroterapia antimening. in Romania. .Journ. A . M . A., 25 feb. - W. A. GEKLER e B. J. WEIGEL. Il riposo completo nel trattam. d ella tbc . polm. - Y. HENDERSON. Profilassi e tr.attam. dell'asfissia del neonato . Rif. ]{ed., 12 mar . - G. MAcomoRo. Veloc. di sedimentaz. dei globuli rossi nei tumor i maligni . Pa1·is M éd., 10 mar. - TARGOWLA e LA:MACHE. Encefalopatie infantili fruste. M arseiùle-Méd., 15 feb . - J . PIÉRI. Riflessoterapia. - D. P AuLIAN. Malarioterapia nelle affez. del sist. nerv. Rass. lnternaz. di Clin. e Ter., feb . - V. TRAMONTANO. Blastomi meningei. - V . MAzz100. Colesterinemia nelle avitaminosi. - A. RovAs10. Cisticercosi del cer vello. .4.cta Med. Scand ., II. - N. C. LuNDING. Concentr.az. idr-0genionica nelle feci. - M . ARBORELIUS. Eritema nodoso e malattie infettive. ~

I

1673

Richiamiamo l'attenzione dei lettori su questa interessante Rivista, indispensabile a tutti i medici:

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza. Direttori: On. Dott. Aristide Carapelle, Consi·gliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Il fascicolo 7 (Luglio 1928) contiene: Posizione giuridica del rapporto d'impiego nei casi di soppressi·one o di modificazio1ne degli enti pubbli'Ci • Rassegna di giurispruden·z a: Esercizio profeesion1a le a;busivo. - Uso di titoli a.ccademici o profeeeion a li conseguiti a·ll'estero. - Vendita abusiva di stupefacen1ti : novocaina. - l°tes'Ponsabilità di un.a istituzione di benefì-0enza 'Per fatto colpoao del medico condotto che presta anch e serv-i zio nell'ospedale. - Concorso: potere di scelta senza obbligo di motivazione. - Pensione e assicur azione contro le malattie: competenza. - Oompetenz.a a giudicare di controversie -concernenti pensioni. - Accertamento peritale: analisi <eeeguite nei laboratori municipali. - Polizia sanitaria : oroine di sotterramento ·di am.imale morto di carbonchio: -O(}mpetenza. - Provvedimenti del Prerfetto iper SJ>edalità : rimedi giuridici. Legg i e Atti del Coverno : Unifi-0azione dei ser vizi e.ani.t ari 1per il personale d ipenden te dal Minis.t.ero delle Comumicazioni. - Conversione in leg1ge, con modi:fì-ca7Jione, d·e l R. D. L. 27 ottobre 1927, n. 2055, che istituisce 1'assi cura.,jone obbligatoria -<Y'ntro la t ubercolosi. - RegolMilento per l'esecuzione ·dell a legge concern ente l'assi cuTazione obbligatori.a ·Con.t ro la t ubercolosi. - T. U. delle norm e ,di ooordinamenit.<> della legge sugli Oridini sanitari con la legge 3 .aprile 1926, n. 563. - Impiego dei gae t c.tSSi ci pe·r le op.e razioni d i derattizzazione e disinfett aziane. Abbonamento an•nuo: per l'Italia e Colonie L. 3 5 • per l'Estero L. 5 O. Un numero separato L. 5. Per g1i abbonati al << Policli·n ico »: per l'Italia Lire 2 5, per l'Estero L. 4 O.

Al ricevimerito dell'importo di abbonamento pel 1928, vengono spediti subito tutti i Numeri pubblicatisi dal <ie·n naio in poi. N. B. -

Lnd.irizzare Vagilia postali, Ohèques e Vagli a Bancari ai F.lli POZZI, editori, Vlia Sistina 14, Rorr1a. I

Indice alfabetico per materie •

Angina difterica : cura attt1ale Pag. Bibliografia » Corrispondenze 1652, Cronaca del movimento professionale . » Dolori lombari dal punto di vista oste)) t rico-ginecologico . . )) Emicrania: tera'Pia e patogenesi Emorragie genitali della do11na: arresto mediante iniezioni citratate )) Epilessia: eziologia e trattamento Eutanasia . )) Fehbricola : il problema della - . Ginocchio, v~lgo bilaterale ed alterazio)) ni endocrine . . )) Gozzo e disturbi cardiaci )) Insonnia : prescrizione • )) I podermoclisi adrenalihizzate : <lànni ))

))

1646 1651 1666 1662 1651 1657 1650 1656 1659 1640 1627 1656 1657 l639

Laboratori provinciali d'igi ene : pro. . Pag. 1658 grammi d'esame . . . . 1'1:a1aria nel Mantovano . . . )) 1657 . Malattia di Simmonds o cacl1essi.a lpOfisa-ria . . . )) 1656 )) 1657 Malattie mentali: terapia generale . )) 1644 Morbillo : diagnosi precoce . • Nomogrammi . )) 1659 • Pol'lpore emorragiche e lesi-0ni del sistema nervoso . . . » 1633 Reazione di J efimow per. la diagnosi d' elmin'ti.asi . » 1659 Sanitari ausiliari : disciplina . » 1660 Sepsi puerperale: mortalità materna » 1646 Sessuale (funzione -) femininile: disordini d 'origine mentale » 1649

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Pollcllalco se non In seguito ad tralortzzaztone 1crltta dalla redazione. E vietata la pabblkazlone di santi dl essl senza citarne la fonte. tt-Oma. - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier. V • .AsooLI, Red. reep. 1


1674

[ANNO XXXV, F ASC.

IL POLICLINICO

Interessantissime pubblicazioni della Collana : Manuali del '' Policlinico ,, .

.Dott. AZEGLIO FILIPPINI

Dirigente il Reparto di igiene .31pplicata nell'Istituto gper.i.mentale delle FF. SS. in Roma

.

Prontuario dell' IGIE

IS-T A

Prefazione del Prof, CIUSEPPE SANARELLI - Direttore del R . I stituto d'igiene ·dell' Univer sità di Roma ~

Manuale compilato con criteri eminentemente pratici ad uso dei medici condotti, degli ufificiali sanitari di t utti i funzionari addetti alla vigilanza igienica.

Un vQlume in-8° di pagg. XVI-564, stam·pato su carta di luSE!o, in nitidiseimi tipi tipografici e r ilegato .artistieamente i~ tutta. tela, con i scrizioni s u l piano e sul doreo. - P.rezzo L. 5 2. Per gli abhonati ·a l « Policlinioo ,, L. 4 8, 5 O fra.neo d1 pQ::rto. 1

Prof. CARLO BASILE

Diplomato in Med:imna tropicale al Royial College o.f Physioiiams y Surgeons di Londra Libero Do0011te in Panassitologia - R. Clsiniiea. Medrica. d.i Roma.

Diagnostica delle malattie par·a ssitarie Prefazione del prof. VITTORIO . ASCOLI - Direttore della R. Clinica Medica di Roma .

Un volume in-8 di pagg. XII-262 (N. 8 della Collana Manuali del « Poli-0linioo ») stampato su 0arta semipatinata, con 91 figure e 18 tavole intercalate nel testo, più 2 tavole a colori fuori testo. Prezzo L. 33. Per i nootri abb·o nati sole L : 29,50 in porto franco .

Dott. ROMOLO RIBOLLA

Medicina Tropicale e Igiene Marinara. Manuale teorico-pratico Medico diplomato della Marina Mercantile

secondo i programmi per l'esercizio di medico di marina mercantile Ecco come si sono espressi AUGUSTO MURRI e ALDO CASTELLANI su questo libro de 1 dott. Ribolla:

. " Caro Ribolla, chi è di noi, che chiudendo un libro già letto, non abbia rimpianto il tempo perduto nel "' leggerlo ? Ella, caro amico, può vivere sicuro che non ci sarà uno, che dopo aver letto il suo manuale ' ., non: Io riapra per impararci meg lio ciò che c'è dentro. '' Noi che nascemmo e vivemmo sempre qui sul suolo, onde venimmo, non ci accorgiamo troppo della "' nostra ignoranza, ma ora che gl' Italiani sembrano voler ricercare le vie d'acqua che percorsero gloriosa" mente un tempo, il suo manuale sarà prezioso per tutti loro, e nessuno lo studierà senza mandare un " grazie di cuore a chi lo ha lavorato per loro. '' lo Le mando le mie con1:.ratulazioni ajf.mo collega Augusto Murri.•

Tulane University o/ Louisiana the College o/ Medicine School o/ Medicine, New Orleans, La., 1551 Canal Stree DEPARTMENT OF TROPICAL MEDICINE -

OFFICE OF THE DIRECTOR

Caro Ribolla, •

Ho ricevuto il di Lei eccellente Manuale che sarà di g rande utilità pratica per medici e studenti. · Le auguro ogni successo e mi rallegro davvero con Lei. Aff.mo collega Aldo Castellani. New Orleans, La., 28 marzo 1926. Un volume in-So, di pagine X-vI- 491, nitidamen~e stampato su carta semipatinata, con 39 figure inter· .calate nel testo. Prezzo L. 52 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 48,75 in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia postale all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 - ROMA.


Fase. 35

Roma, 3 Settembre 1928

xx~v

lNNO )

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE '

PRATièA

REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

osservazioni cliniche : L. Urb a,ni : Le recidive de1le coliche epat iohe.

·

Note e contributi : I. Callica: Disciplina e oontrol.J.o d ella

~adioterapia

del cancro. Sunti e rassegne : SISTEMA NERVOSO: P.avlov: La fisiologia degli emisferi cerebrali. - Hogmer: I centri vitali nel d.ien·c efalo. - SANGUE: L. Zoia : Anemia e ri-0ambio em-0globinico. - ,A.. w. Spenoo : I ris,u ltati della splenectcania nella porpora emorragica. - CAVO ORALE : L. Ramond : Le ulcerazioni della lingua. Stenger : Patogenesi e terapia dell'asee&so peritonsillare. I Igiene sociale : Cause i•n .dirette di sta/Ilchezza nella g iorn·a ta del lav-0ratore. t Cenni bibliografici. I Accademie, Società Mediche, Congressi : XXI Congresso dell1A.ssooiaz.ione OftaJma logica Italiana. - S-Ocietà Medico-Ohirurgica di Padova. - Accademi a MedicoFisica Fiorentina.

OSSERVAZIONI CLINICHE. O SPEDALI

RIUNITI

DI ROMA.

Le recidive delle coliche epatiche. D·ott. LUCIO

URBANI,

aiuto m edioo e chirurgo.

Il deoorso postoperatorio .delle colecistiti è non di raido o·s curato da disturbi vari a carico de[1'.aspparato digerente o da v·e~·e e ·piroiprie r.eci1dive di coliiche. I malati naturalmente assistono con maraviglia al r1torno degili aoci·d enti per cui subirono un atto o;perativo e ne doman·dano la ragio·n e ·a l chirurgo. ILa patogen esi di qu este coli·che r·eci.d ive non è univaca; ·essa riohi-ede uno stu1d.i-0 lung o e diligente per instituire una terapia ca u·s ale quasi s em·p re efficace . t n ecessario osservar·e bene gli infermi ed ind agare CO'Il cura i loro sintomi subbiettivi: i dolori hanno i caratteri di quelli che precedettero l 'oiperazione? Si è mai veri·f icato l 'itter o? Esistono djs turbi digesti vi e quali sono i caratteTi di. essi? S•ono questi ·dei 1p unti importanti e su cui bisogna insister e m olto. I ca'lcoli possono essere sfuggiti n ella primitiv·a op·erazione e in m ateria di calcoli ciò non può maravigùiar e un chirur.go esperto. L' esplorazione del coledoco può esser e r ealmen te dif1

,

Appunti per il medico pratico : OASISTICA: Il sangue nella soarlattina. - Sopra alcun.i qua,dri ematologici a tipo leuoem-0ide di origine sifilitica. - L'au•m ento dell'anemia pel'lniciosa. - TERAPIA: La cura della sifilide cangenita nell'infanzia. - I laseativi nel poppante. - Nella pertosse. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: L'eliminazi-0ne del virus rabioo per le vie diger enti. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: Di&eiplina delle arti a u siliarie <lelle professioni sanitarie. Nella vita professionale : Servizi igieni-co-e.anitari. Concorsi. · Nostre corrispondenze : D·a Oa,g.l iari.

No,t izie diverse. Rassegna della stampa medica. 1111dice alfabetico per materie.

ficile quan·do si tratti di malati polisarcici, con pareti addominali spesse, con fegato non bene esteriorizzabi1e e in narcosi non reg:olawe. È questa una p.rim.a causa di rectdiva. · I calcoli po s-sono essersi formati n.eù coledoco o nei dotti intraeipatici ·ed è questa la seconda causa di r eci•diva ohe trova il suo fon·damento d·ottrinale nella teoria della g:enesi ·d i casi f.or- · mulata •da BoiJs:sen ·e da RoW1sing. Questi auto ri pensano i.n f.atti che il nuieleo di tutti i calcoli sia constituito 1dalla biliumina ,p igmento nero d i origin e intraepatica. Le coliche epati·che infine possonQ avvenire in asse.n z·a di cai.qoli (con'Statazioni operatori·e) .e questo c'in.duce a p en-sare al/la fisi o'logia del coled·oco e d ello sfintere dell'Od·di e alla fisi op atologia d el coil ecistectomizzato. Le f·un.z.ioni d ella cistif·ellea, iJ. suo m eccan ismo ·d i vuotamento, il m,eocanis mo n ervoso che reg:ola lo efi-n ter·e dell'Oddi son-0 altr ettan.ti problemi di fisiolo·g ia iin•PO!I'tantissimi che gioYail!O per com·p r endere questa ultima categoria di r eci·dive che non è n·emm.en o 1a Iiiù rara. Ma oltre queste reci·di:ve di ·d olori caratterizzati dal ricorrere ace:essu·aùe della colica epati<Ca 1propria·mente detta intesa come sindrome dolorosa con vomito, irra1diazion e alla spal la d estra, urobilinuria transitoria o alrrneno urine cariohe e p u nto dolor oso cistico o m eglio coQedocaùe, 1

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IL POLICLINICO

poichè la cistirfellea fu asportata , l 'O'perato può soffrire di 1dolori 1o he hanno il carattere di essere più con.tinui e ·di non avere la ·dtrammaticità clamorosa dei ,d.01lori co1lici. Il malato sof,fre nel qucLdrantc superiore destro dell 'adrdoune o n ella fossa ili·aJca 1d·estra e i dolori pos.sono .esser e a ttribuiti a~lo stomaco e rul duo1deno, all'appendic·e, alla stasi cieco coli·ca, e al r ene pitosico o cal~oloso. 1La tPatol0igia ·d·el cairre!f orur sotto8{Piati-co è quanto mai c-01npaessa e va in1dagata con una storia esatta e con un esam·e r·a:diologico esaurient.e. 11\ilolti 1d i questi disturbi sono meccanici (periduodenite, pericolite) e anatomopatologicamente sono legati ali.e mo·dirficazioni di rapporti e alle .a derenze ·dovute alla operazione. Le aid.er enze sono s·em:pre un s.eguito o·ridinario di ogni OIPerazio.n e ·a:d1dominale quaflunque si.a la t ecn ica e iJ virtuosismo ·co·n cui fu eseguita. Bstste un'anato;mia patolo gi ca d el colecistec..tomizzato cihe non è scritta sui libri iper ch1è solo ·cognita al chirurgo 1p ratico. 1Cio me si dispone il gran•de omento, il colon, iil duodeno .do'Po la coJ.eicistectomi.a? Quale è la vi.a e il m etoido più sicuro per gi unger·e alle vi·e biliari ed es.plorarle? 1Spno altr·ettanti ,p unti ohe l "o,p erator·e prati'co deve conoscere se non vuol far danni in questa chirurgia dei reinterv·enti che ·dimostra si1curamente i inezzi che ciascuno possiede. A m e sembra ohe il duo d1eno sia in questi casi il filo di Arianna p er le vie bi~iari perch·è manc·a la cistirfellea, abbassato dall'aiuto mette in tensione sicuramente il peduncolo epatico e faciiita la sua· preparazione e la sua rigoirosa esplorazione. 1P oich·è ho una modesta esp·erie-nza dei problemi ac·C·ennati per aver.e operato al1cun e recidive 1di colica e1p.a tica e sopratutto per aver red·a tto numeTos·e storie d 'inlfermi mi ,p ropongo di sviluppare l'argomen.to che ha interesse pratico e dottrinail e. 1Le r eci·dive di r,oliche epatiche si 11anno più c;;pesso n·elle d onne f·orse pPr.c h è molto più sogg·e tte alla c-al1co1osi dell'u·omo: i-o ho dovuto rioperare a!J:cun·e inferme perch·è le soffe1renze erano tali 1da dirrninruire molto il loir o re.n1dimento sociale e da ren·dere quasi intollerabile l a vita. Per reci,dive vere bisogna inten1dere i.e sofferenze ch e sono legate ad alterazioni delle vie bi~iari .extra·e:p·atic·h e (dai rdotti epatici alla 1P·apilla ·dri Vater) ·es1se Jlann·o 1p~essoich1è i sintomi d·ei 1d·isturbi che eon1dussero l'i.nf·ermo al tavolo operatorio e decorrono aiocess ualmente. Neglli altri casi bis o,g nere1b be parlare di pseu1doire'ci1dive benchlè n ella patologia solo la n o.f .tra intenpretazione è f·a lsa e sarebbe più oir}portuno parlare vo~ta a volta di 1 p1eri1duo denite, ·di spasmo pilorico, d.i uJc.era gastrica, di stasi cieco-colica eoc. 1

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Di reci1dive vere e proprie n e h.o operati tre casi e ho avuto la fortuna di guarirli. 1CAso I. - C. R. di Visso (Macerata) : è u11a 1donna ·di 37 anni, maritata che ha avuto 5 figli che stanno b ene. Le sue sofferen~e inizi-arono al 32° ,anno di età. Cominciò ad avvertire dolore .epigastrico e aci dità, gonfiore dopo i pasti: una sera violento dolore alU'i!pocon·d rio d·estro con irradiazioni alla spalla destra, ittero, vomito. L 'ittero s·compairve in 1p ochi g·io1r.n i. Gli attacclli .colici si ri1p·eteron.o frequentem1e nte tanto che a 34 anni subì un atto opeTativo con cui le furono tonte delle « rpietre dal fegato )>. Guarì quasi subito dall'a,t to operativo ma i 1d0Jori 1d o1p·o un mese ri·comparvero con gili stessi caratteri, inoltre comrp.a1rve ittero che scomparve e si ripefJè più volte. 1Al mom·ento in cui entra all'ospedale è monto dimagrata : qualche volta ha febbre. Donna di statura pi·uttosto alta. Magra. Ventre flacici1do, icon stTie gr.avidicne, su·b ittero •delle congiuntivie, dolore aQla palpazione ·d·el punto cole1do-cale. Si pensa ·a d u.n a calooil osi del cole·doc 0 .e si d·eci de l'operazione. E.t erenarcosi regolare. l'ag'lio sull'antica cicat.trice. Il tenu e ader ente al peritoneo parietale si 1distacca con cura. Il gr.an1de omooto a:derisce a.J margine epatico : si libera. Il colon trasverso aderente ·all.a faccia concava del fegato 'vien.e (pazientemente libera,to. Si giunge sul ·duo d·e no che vtene abba-ssato d8J1'l'assistente, si rintraccia allo.ra agevolrrn1ente l'htatus di Winslow obliterato in ,p arte e si esplora fra il polli·ce e l 'in·dice sinistro i[ pe duncolo epati.co. Il co~e.doco è dilatato e si p.a lp·a una durezza su.b ito dietro il duo·d eno. Protetto accuratamente il campo operatorio si aJpre il cole dorco e vi Si insinua subito una sonda di. Nélaton; si deriva c·osì aliJ.»esterno Ja bile intracoUedocale. Con le dita si riesce a far ·compiere al ca1'colo un decorso retro·g ra·do e cosi si estrae. Un cucclb.iaino a mani co flessibile trova la via libera e passa attravenso la pacpilla id i · Vater cosicch·è si può ,p alrpare attrav·erso il duoideno . Piccolo tubo nel coJie,doco e c·h iusura di esso ·a ttorno al tubo a sutura erm1etica. Drenaggi di garza into·rno a~ tubo e sutura ,p arete. Seguito operatorio normal·e. La paziente n on acc usa oTmai alcun disturbo da due anni. Il calcolo era poliedrico tanto da rassomigliare un grano di mais e apparteneva alla categ·o ria dei calco1i misti (.col,este·rin.a, pigmenti e sali di calcio). Il caso è interessante e sec.on·do me ap·p artiene ai casi della :prima categoria. Il calcolo fu cer,tam.ente lasciato nieID:a pTimitiva op~azione perch1è non vi fu intervallo libero e la malata cominciò a. soffrire sulbito dopo l'-01p erazione in cui il chiTurgo to.l se solo la cistilf·ellea. 1

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CAso II. - O . M., di anni 40, maritata, ebbe 5 figli cbe stanno bene. Nel 1923 cominciò a soffrire di dolori all'iipocondri.o d estTo che i.n sorgevano 4 o 5 ore dopo il pasto: questi disturbi furono interpretati came dolVllti ad ulcera duodenale e fu rono curati con al•caJini e dieta. Nel 1924 doloire fiero aill'iJp01con1drio destro con lieve feb[br.e seguito da lieve ittero insorto dopo tre giorni. La vedo n·ell'apri.le 1925 perch•è le coliche negli ultimi m esi sono i nsorte frequentem ente. Si 01p1eTa con diagnosi di colecistite calcolosa. 1


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SEZIONE PRATICA

Eteren-arcosi reg. T aig·lio di l\tlayo-Ro bson. La 1

·c i·stilfe'Llea è ripiena ·di pioooli caLcoli Si ·as<por.t a perciò per via retrograida legand·o separatamente il c]stico .e l 'art. cistica e obliter.ando con cm-a la ifovea ci,stica. I·l coledo1co è libero e non dilatato. Lo stomaico è s·a no, il duoid·eno è coperto da briglie velamentose ava:s•colari che si sezionano i11 11»arte. Ch·i usura totale ·d ella ,p ar·ete lasciando un 1p1i1cco1lo drenaiggJ.o sottoe1patilco in corrispondenza 1ùel1a fovea •CilStica. Seguito operatorio normale, guarigione di 1a. i11tenzione. La ma·l ata stette bene p.er Cil'lca u.n anno p·Oi ricominciò a soffrire : i dolori avevano ~arattere di coli ca e insorgevano tre ore 1dopo l'ingestione dei c ibi. Nel .genn.aio del 1927 ebb·e ittero cih e •dU!fò pochi giorni; l 'ittero ifu (prec·eduto da fieri dolori. Nell'aprile 1927 deci·do ·d i ·01perare di nuovo. Eterenaflcorsi reg. T·a glio sull'an·t ica cicatrioe. Il tenue aideri-sce solo in un punto aJ 1peritoneo parietale e si ·distaoca facilmente . Il colon viene agevolm·ente lib erato 1dalla .faccia ·c oncava deil fegato, si ·a;bbassa :iil duodeno .e si .g iunge cosi sul peduncolo e'Pati1co. Il çoledo'Co 1è molto di!J.atato ·e grande .quasi iquanto un 1pollice. Si •deci1de la coledoicotomia: ·subito wperto il ico·l edoco vien fuori bile spessa, fi1ante C01n , .p iccoli calcolini di colore n ero; altri piocolJ.i calcoli si estraggono co.n cu·cchiaino a ·m ani1co flessibile. Con l'esploratore metallico fl essibiiJ.e si ·eS'P[ora il dotto ep.atico destro 1e il sinistro ·e la IPa:rte 1dhstal·e del coledo·co. Non si risoontrano ostacoli di sorrta e le vie sembrano tot&lmente libere. Tubo nel coledoco e sutura ermeti•c a su ·di esso con tre zaffi di garz.a ·all'intoTno (nelil '•hiatUJs id i Winslow) nella regione subepatica e veTSo Jo stoma·co. Seguito operatorio noTrn.an.e. Da..! 1drenaggio vien fuori bile spessa in discreta .quantità. Feci coliche sin dai primi ·gioTni. ffl drenaggio ca·de spontaneamente al 15° .g iorno, cl1iusura della fistola biliare 1dopo un mese. La malata non ha avuto più co[iche: 1dopo l'operazione h.a osservato sempre una 1dieta oppo•rtuna (prevalentemente !atto-vegetariana) e ha · fatto u so ·di acque minerali e di icolago.g hi (.picco] e ·dosi di solJfato ·di soida, ·di S·Ol.fato ·di magnesio e idi Tabarbaro). 1

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Operazione.

Raichianestesia posi ti va. Tagli·O sull'antica ci·catJrice. L'omento aderisce al 1p eri· toneo parietale .e al feg·a to e si libera facilmente. Il 1colon trasverso aderisce f ortem ent•e alla fac· eia ·concaiva del .fegato e la su.a liberazione è abbastanza laboriosa. Si giunge SU•l duodeno che si libera facilmente: ·a bbassatolo si mette in t en· sione tl 1p e1duncolo epatico. Il coledoco è alquanto ·dilatato (come i·l mignolo) ma null.a si palpa: tu.t tavia si apre, e vi s,i11tro1duce una g·rossa Ben~qué che con un piiocolo s catto entra facilmente rtella papilla •di Vater .e si pal1pa bene attraverso alla parete del JdU·O:d•eno. Si richiude Ja br eccia cole1docale 1con cura in mo·do da non stenosare il lume 1di .esso e Si resta un po' in dubbio sulla genesi dei .dolori. Lo stomaco ·e i1 duodeno sono sani, il cieco estrinseicato mostra un'a pip en.d ice piccola e innocua c he non vien·e tolta. 1P iccolo 1dre.n aggio e chiusura totale .d ella parete. Seguito operato•r io buono. Guarigi·one. La malata no.n ha avuto .p iù •Coliche e d è ormai .u n unno da che è otata operata. 1

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Questo caso a·p partiene alla seeonda .categoria: i calcoli si erano formati nel c-0ledoco a Sjp·ese d el pigrrn·e nto nero (.b iliermina) seiCJr.eto n ell'inte:rn·o del f.egato . Proba•b ilmente la ·dieta e i colagoghi hanno influito benevolmente su11a diatesi calcoligena e la paziente da .q-qasi lln anno non h·a avuto più disturbi. III. - B. O. è una donna •di circa 28 anni nu.bile che .quattro an·n i or S·Ono fu operata •di co1ecistectomia (colecistite calcolo·s a) . L'-0perazione fu ,fatta r ealmente .p er -calcolosi perchè la paziente co.nserva ancoTa i calcoli che le furono tolti. Si tratta ·di •ca.il coli misti a 1gr.a ni ·di mai.s. Dopo l'operazione non è stata b·ene, si è lagnata serrnrpr.e di di.g estioni penose, di flatulenza e di dolori fieri insorg·enti tre ore 1doipo il :paisto con irradiazioni all.a spa1la e .alle volte vomito di ma.teriale gialla.stiro. La paziente paragona i dolori a ,q uelli sofferti in ·a ntecedenza anzi a lei sembra di oos·ere jpeggiorata. Poi.c·h·è Je sofJ'erenze non accennano a miglio· rare decide 1di tarsi operare. CASO

Questo caso è d'interp,retazione dubbia perch·è i dolori sembra C·l1·e si.ano stati causati dalla sovercl1i a ·distensione JdelJ.e vie bi·liari extra epatiche: non posso 1dire se questa di stensione f~ss1 e dovuta a lla d euicienza della v esci·eola biliare, aù uno sipait"rrno 1d·elJ.o s1fintere 1dell'0 d1di o ad una sin1drome lfissuraria di esso n el senso di Lan,der, LiecJ1 o 0ehlecl<er (in LATREILLE. Le vescicole con stasi biliare: sag.g io patogen·e tico e teraip·eutico. r esi ·di Dottorato, Lione 1927). Io p en-so a quest'ultima -causa e credo C·h e l'ef· f etta b·eneifico dell'-0perazione si debba a qu el pa:ssaggio 1d ella son da metalli ca che ha agito come la divulsione digitale nella ragaide a nale. De·l la papilla di Vater conosciam.o solo i cancri ma tP OCO so.n o stati in·dagati i disordini funzi onali idi .essa e 1de:llo sfintere dell'Od·di. Come esiis te uno spaism0 ·d ello $fint·er·e p ilorico passibile delJa sfinterotomia così d eve esi stere uno spa1Smo d ello sfintere del·l '0 1d1di primario e fis .. surario. Le ooli·che in qu esti casi avvengono ,p er u·n a nevrosi motrice 1delle vie biliari tra.ducentesi ço.n una contrazione spa$modica deJ coledoco e. dello sfintere dell'O·d di che 11a luogo nel n10mento in cui il con tenuto gastrico attraversa il •duo deno. La cura di 1qu·este coliche è diftficil e perchiè nulla ci garantisce dalle recidive e l'argome.nto andrebbe stu,d iato più a f on•do anche s perirnenta:Jmente per vedere se fos se ·d anno.sa al fegato ·e . alle vie biliari ]:a papillotom.ia transdruodenale Clhe mi 1sembreirebbe .in1di·c ata in alcuni casi çome è in·d i1cata la s·finteir·otomia pilorica e la •divulsione dell'ano. Rj assumo ra1p.jdamente la mia pratica operatoria riguardo alle pseuidorecidive. In due malati -che avevan o subito da qualche a11no la coleci.stectomia, ohe si lagnavano di digestioni lente e difficili, di pesantezza ga strica e idi aJCi•dità e in cui il raidiologo aveYa trovato un 1

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IL POLICLINICO

b ulbo duodenale .deformato e dole11te con iper• 1Peris.talsi gastrica ho praticato con buon esito un a duo denolisi seguita da epip loplastica con lernbo ·di orr1ento J1bcro. In un a l tro caso tn cui si a vevano soifferenze gastrich e n el.le ·err1atemesi e rneler1a ho tro vato una ul.cera gastri·ca d ella p iccola curvatura che h·O ourato con r es·ezione g.astric·a e gastrodigiun o:s tomia .secor1do Polya-Mayo. Una volta per stenosi piloro-duo·denale causata •da salde aid.erenze ho dovuto fare una gastroenterosto rr1ia p O'sterior e transmesocoJica e in un caso per stenosi gravi d a aderenze ·d ell'angolo epatico del colon con dilatazion e ·del cieco e sindrome di Konig ho d ovu to fél!fe u n a tiflosigrr1oidostom ia. .D i r ee i·ùi:ve ·dovute a s tenosi delle vie biliari e a !Pa n creatite cronica n on 110 visto alcun caso. 1

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XXXV, FASC. 35j

deguati si ri.correrà ·a d una cura chirurgica inspi rata dal re.pert-0 aperatorio. P er le sin·dromi coledoco-papillari legate for se all'ipe,r tono o al•l o spasmo dello sfintere ·dell'Oddi (sindromi fissurari e o s in·dromi funzionali ptUre) la cura chirurgica non è .an.cora tracciata con sicurezza. 1

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BIBUI 0GRAFIA. 1

I seguiti imme diati d ella colecistecto mia. I n di cazioni operatorie e radiolog ·i che. Bol-

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La inia esperienza è trop.p o breve e tr oppo m od es.La per t entar.e di fonnular e una stai is tlca ci rca le r e1ci div e d elle coli-c.h e ep aticl1e. S econdo Hartrr1ann ·e P etit Dutaillis 2/5 d ei casi O'p erati soffrono e secon•do 0 hly ·.circa il 36 %. Nella statistica di Hartmann 54 m.alati s u 100 operati h anno av uto un r isultato perfetto : 34 hanno a vu to ·disturbi gastroenterici che hanno cedu to d opo qualcJ1.e tempo con il trattamento m edico. Qu attro hanno avuto delle crisi di colich·e epatiche cl1e non hann o 1P·ersistito che in un sol caso: .p resso quest o s·oggetto un , i ntervento secon•dar io f'u neces~ario per estrar·r e un calcolo dal coledoco. Quattro malati 11a.n no avuto d isturbi in rapporto con aderenz.e d U·Odeno e c oloepatiche ·ch e hanno r e.clamato in terv.enti seCO·n ·dari, •du e sono m orti in seguito ·a .c an cri ·della r egion •e op.arata, ·cancri forse imi1sc.on oscii11ti al m omento d ell'intervento. Circa la diagnosi delle recidive di colica ep atica bisogna esser€ molto caut i e ·di_fferenziarle b en e ·dai disturbi ineren ti alle aderenze o ad alt r e possibili malattie (ulceri g a striche, a ppendiciti, ptosi r enale , calc-0losi · r en a le). 1L o s tu1dio d iagnostico sarà seguit o da un esame radiologico esauriente che c'informi circa la m otilità, il vuotamento .g astrico .e l'esistenza ·di p ossibili niocihie .g astriche ·da ulcera, circa le deformaz~ oni del ·du·oideno (r aidiografie in ser ie) e ci.rea la .stasi ci·eeo-coliica as•oend·ente (tifloatonia, curvature abnormi del colon, peTicoliti aidesiv.e) . La cura non sarà chirurgi.ca •d' emblée ma estp·e· rimenterà 1prirrna i vaJri mezzi m·edici, ·dagli ant ÌISpasrnoidtci ai vari colé1Jgo.g111i e al •drena1ggio bili-are m edico con I.a sonda •di Hein orn e la soluzione di solfato di m agn esia alla Meltzer e Li·On. Soltanto quando questi m ezzi sembrano ina1

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Letteratura completa in CHIRAY e PAVEL. La Vésicule BiJliaire . Masson , 19'27.

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In questa, riferendomi pili specialmente a quelle disastrose consegu enze ·Che non dj raro ci occorre di osservare quali esiti di ll1n.g he terapie radiologiche in epiteliomi cutan ei ridotti irreparabilmente e fatalmente inortali per avere esse fatto perdere quel tempo in tali disgraziat i casi quanto mai preziosissimo, in cui una ben condotta, precoce azione chirurgica li avrebbe radicalmente gu ar iti, dopo la illustrazione di a lcuni casi di tali disastrose cu.r e radi·ologicl1e e di riusciti interventi ctLirurgici (persona li, ed un su ccinto esame ·del r eale , presente stato di efficien za terapeutica dei raggi X e del radium, così conohiudevo: Data la poca fede che an co.ra si può avere 1n riguardo alla cura degli epiteliomi cutanei e del cancro in .g en ere, nei · r aggi X e n el radium in co~fronto al precoce intervento chirurgico, dato che in tali casi è il precocissimo intervento il fattore essen ziale del successo , e dato che nulla vi è da sperare dal1a volontà pro·p ria di tali infermi, p erchè m ai sipontanearnente essi preferiranno e si decideranno ad un atto operativo, lusingati come sono sino alla morte di potere guarire con le semplici cure radiologich e, ad evitare il grave danno, affermavo, è necessario, ed è l 'unico mezzo che resta, agire sul fattore radiologo , l 'azione del quale può venire benissin10 legislativamente regolata » . E a tal uopo invocavo una specifica disposizione di legge eh e al pari delle varie altre esistenti, tutrici dell'onesto. ed oculato esercizio professionale in ogni altra branca della scienza medica, vietas&e o limitasse, in tali casi, l'uso dei raggi X e del r adium prirr1a dell'intervento chirurgico, che ancor a .è l 'unica e sol?- cura che se 1praticata in ten1po, può guarire radicalmente il cancro . •l\. tale mia proposta sono state fatte varie obbiezioni sia per la stampa (Rivista Sanitaria Siciliana, n. 4, 1927), sia a voce in una sed·u ta della Soc. dei Medici Specialisti di Palermo, riportata nel n. 9 della stessa rivista - e ad esse, .d opo le brevi, sommarie risposte date al m omento , ho dettagliatamente ed estesamente risposto in un lungo articolo pubblicato nel n. 17 della Rivista Sanitaria Siciliana, in cui la ragione r.polemica è servita di spin ta a farrr1i trattare a fondo l'argomento, sia dal lato radiologico, che dal lato patologico, clinico e sperimentale. In esso dopo avere riassunti e valutati i mirabili studii che si sono compiuti e si stanno febbrilmente compiendo sul nuovo indirizzo radioterapico dei tumori maligni indicatoci dai più recen ti criteri oncologici della patologia, dopo avere ampiamente esposte e disc11sse le ragioni, che nella mia comunicazione al Congresso di Padova avevo potuto solo sommariamente accennare, p er le quali ancora, sebbene lusinghierissim e siano le speran ze per l 'avvenire, non possiamo preferire l'actin otP-I(

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NOTE E CONTRIBUTI. Disciplina e controllo della i·adioterapia del cancro. •

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Prof. I. COLLI CA, già chirurgo primario al « çolumbus Hospital » di New York, ·doicente d i P atolog.ia chirurgica all 'Università di Palermo. Questo fu l'argomento 1pi1) vivacemente discusso al Primo ConvP.gno Nazionale della Lega Italiana per la l otta contro il cancro, tenutosi in ottobre -1 Milano, e, siccome è di vit.alissimo interesse, non solo privato ma anche sociale, venire su di esso a conclusioni precise e tassative, credo utile riconsiderarlo ancora rrui più dettagliatamente e più pacatamente di qua nto n on riesca possibile nelle sedute di un congresso dove, è per l a reale strettezza di tempo e per la forzata istantaneità di giudizio e di risposta, anche su .a.rg,omenti che richiederebbero riflP-ssione e 1ponderata valutazione, succede spesso cl1e problemi interessantissimi, non potendo essere esaurientem·ente svolti non vengono esattamente compresi e sono intempestivamente, er.roneamente giudicatj. Della disciplina e controllo della radioterapia nei tun1ori maligni io mi ero occupa:to da un anno, in una polemica sulla Rivista Sanitaria Siciliana, a proposito della mia comunicazione al Ct>ngresso della Società Italiana di Chirurgia del 1926 a Pado\ra, sulla cura dell'epitelioma cutaneo.


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IL POLICLINICO

rapia all'intervento cl1irl1rgico nella cura .d el cancro, con validando tale opinione con la parola viva, conformemente espressa di recente, di eminentissimi radiologi, ed avere ribattute una per una tutte le obbiezioni fatte alla mia invocata dispo5izione l egislativa, ho conchiuso con l 'augurio pil't fermamente sentito che essa venga 1Presto riconosciuta 11ecessar1.a e promt1lgata. « E ciò, sia per l 'indiscuLibile bene che porterà all 'individuo ed alla società, sia percl1è, come :altrove ho detto, mentre nes5un danno e nessuna offesa porta ai radiologi onesti e coscienti, i ·qt1ali sanno ben da sè stessi regolare 011estamente e scientificamente la loro azion e, inibirebbe l 'attività deleteria o nefanda dei non pochi inesperti o :affaristi, conquistando I11aggior prestigio e magg·ior decoro alla benemerita classe da cui l'uma nità attende la fi" nale soluzione del più immane problema terapeutico del momento: la cura sipecifica, radicale del cancro I ». Al Congresso di Milano ho av11to la grande soddi sfazj one di sentire pienamente confermate dalla relazione dell'eminente radiologo prof. Perussia tutte le idee da me espo5te nel suddetto articolo - sia nei riguardi dell'ancòra inadeguata ed incerta e!ficienza dell 'acti11oterapia nella cura del cancro, :;ia nei riguardi dei molti e gravi danni cl1e la pratica giornaliera registra quali conseguenze d'improprie applicazioni attiniche e la · impellente necessità di porvi riparo - solo le mie idee differendo cl.a quelle del ,p rof. Perussia, sulla p ortata dei pro;yvedimenti cl1e egli sollecita dalle st1periori autorità per riparare ia tali danni e che a me se1nbrano insufficienti. Da .qui il mi·o intervento nella discussione di tale relazione in seno a l Congresso, ove ho detto quanto segue: << Prendo la parola per sottoporre al giudizio dell'Eletto 'Co11sesso un .danno molto più grave di quelli Jrancamente e cora;g-ig·iosamente rilevati dal prof. P erussia, quali conseguenze d'improprie terapie attiniche, ad eliminare il quale, seconde me, non sono sufficientì i provvedimenti da lui solle1citati , ma ·è necessaJria una più 1dir·etta azion·e l egislativa. Il grave danno iè quello che può provenire da prolt1ngate cure r a diologjche in n eoplasie che pur a tali cure non risipondono, sino a fare oltrepassare a tali disgraziati infermi 1quel 1p rezioso limite di oper.abilità entro cui una ben condotta operazione chirurgica li avrabbe redicalmente guariti, annullando così per iritero il vantaggio della 0

precoce d·i agnosi, che tanto, oggi, si cerca di soll ecitare ed agevolare!

Ho detto che il danno è molto più grave di quelli corusidera;ti 'dal pro!f. Peru1&sia (proctiti ulcerose, fistole vescicali e vaginali, perforazioni

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intestinali, peritoniti, ecc., per i quali, d'altronde, se !PfOvati, esiste già una legge punitiva) in quanto che, siccome questi si avverano di solito in individui già condannati a morte certa ~er lo stadio avanzato della l o,r o neoplasia, si ·t ratta al massimo, in tali ca5i, di accorciare di pochi mesi l1na ,,ita già fatalm ente perd11ta - mentre nel caso da me con siderato, trattandosi di individ'Ui che avrebbero avi.1to ancora ogni possibilità di salvarsi se tempestivamente bene operati, cj tratta di togliere crirr1inalmente ed impunement e la vita ad individui che per rr1olti al-tri anni sarebbero potuti essere utili a sè ed alla collettività. G.rave danno, qmindi, l)riv·a to e sociale - e aid evitare tale crimine, una disposizione le.gi1Slati,-a s'impone! L'azion e legislativa dovrebbe interYenire - i1ella 1forma che saiprà meglio trovare il leg·islatore e che potrebbe b1asarsi: o sulla specie di cancro in sè, per quelli indicati dai radiologi 5tessi come ancoTa ·di aiS$·0 1luta sp ettanza chirurgiica, o sul numero di applicazioni redioterapiche riuscite inefficaci, per quegl~ altri in cui è ammessa una ra· .gtonevole pro1Ja di cure radiologiche, o sulla estensione raggiunta dalla sen1pre crescen te neopla5j a, o sulla breve distanza che già la separa da 01rgani importa·n ti, ecc. - v-i·etanid·o· in moido assoluto ogni cuna attini1ca prima dell'inter,·ento cl1irurgico, nel primo caso, vietando, oltre quel dato limite, la contin11azione delle inefficaci cure radiologicl1e, nel secondo, e comprendendo tutti i casi di inosservanza nel r eato di « malpractice », come la legislazione sanitaria nord-americana lo cllia1na, suscettibili di prosec'Uzione e di pena. Ho detto che i provvedimenti sollecitati dal prof. ·Pe.ruis·sia n on son o su'f1fi ci enti a1d ·eliminare il grav·e danno in parol a, percl1 è, se il diploma di specialista, solo da lui richiesto, ed il reale valore del radiologo abilitato ad esercitare la s1pecialità da apposita commission e, come egli vuole, possono eliminare i danni da imperizia, non eliminano per nulla quello di cui io parlo, eh€ può es5ere ·dato: o dalla azione n efan·da .d i qu·ei, pochi che siano, esperti raidiolo.g·i ma anch.e a,f1.aristi, o da quella in buona fede di Yalorosi, onesti radiologi, ma che per troppa 1passione alla loro specialità e per troppo :ardente desiderio di vincere ad ogni costo co·n le radioterapie i ribelli casi che hanno in cura, fanno alle volte, anche senza volerlo e crederlo, oltrepassare a tali infermi il limite di operaJbilitàl La legge contro •tale << malpractice » servirebbe senza dubbio a refrenare e la deleteria, disonesta azione dei primi, ~ la similmente deleteria, per quanto in buona fede , azione dei secondi » . A tale mia 1proposta, pur senza discuterla ma . . intendere la propria op1semplicemente facendo 1

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SEZIONE PRATICA

lo guarirebbe sempre se ,p raticata in tempo e nione con qualche parola j11terc.alata r1el mio dire, il prof. Bastianelli cl1e in quel mo1nent,o pres.i e- bene. dèva, si Innstrò contrario, più però cl1 e sulla esA sostegn.o del primo asserto, nel su detto mio lavoro io, fra l'altro, scrivevo: .. . « E ciò avviene, senza in sè della proposi.a, si m ostrò contrario, a quanto· ho compreso, per la voluta difficoltà perchiè :ancora si bran cola nel buio, perchè ancora si è di fron te ad agenti ignoti eh.e agiscon o su di attuazione di essa. elementi ancora anch'essi funzionalmente ignoti, E il relator e prof. P eru.::sia, forse p er tal e autorevole opinione contrarj ::i , sebben e così inciden- perch è nulla si sa ancora di p reciso sul meccanismo intimo di azione delle irradiazioni sulla celtal1nente e sup,erfi1cialm.ente es1pre,s sa, si cred.ette non obbligato, n ella sua r eplica, a rispondere in lula cancerosa e sui tessuti normali, perchè an rig·uardo. cora non si con osce - quel che è più - su quali Onde tale mia proposta, nuova nel g·enere, re- fattori bisogna veramente agire J3 quali elementi aggredire con le irra diazioni, e di .queste quale cisa nell'intento, un po' aspra n elle 1parole, mal quantità, qu,ale qualità, per quanto tempo u1Saire, compresa nella sostanza per troppa intempestività di valutazione e di giudizio, restò non di- per ottenere la guarig·ione radicale del cancro. scussa e sembr~rebbe non accettata dal Con gresso. E a lla pura azione locale delle irradiazioni, diOra. siccome io son o profondamente convinto rettamente distruggitrice della cellula neo1plastica, della sua piena ragionevolezza ed urgentissima che bisogna ancora dare valore e cercare quin di necessità, del suo imn1en so beneficio e della sua ·di r endere -semp1re più potente, o non ipiutto,sto all'azione loro g"en erale, in pi·ocole ·dosi teraspeufacile e se!nplice applicazione, la ri,p resento qui, suffragata da quel po' di altre consi derazioni che tiche, st]Jmolante i m·ezzi di difesa, rruflforzante i non mi fu possjbile esporre nel ·poco tempo con- .freni antiblastici, in:iJbente i fattori onc·ogieni 1dell'organismo? Boco i· quesiti impo1rtant:iJs1s imi e torce somi al 1Gongr esso, e chiedo al l)rof. BaJStianelli m,e11to·s issimi ol1e attendono risposta e cl1e sono ed al pr·of. Perussia prima di tutti, ed a quan ti ancora quanto mai oscurii » . altri vorranno prendere in esame la quistione, di Ed il prof. P er·ussia con l 'alta at1torità di qu elsottoporla alla più rigida critica e djscuterla con argo1nenti, favorevo li o contrarii che sia, m a l'eminente radiologo ch'egli è, ha nella mirabile sua re1az jone al Co11gresso con validate queste mie chiari e precisi, come quelli chiarissimi, favoreidee, scrivendo: << ... D'altra parte, possiamo noi voli, .con cui io J.a sostengo, ond·e da un rig·oroso, ragionato esame e non da t1na impulsi,ra, super- . affe.rn1are in radioterapia del can cro di posseder~ oramai la buona tecnica, quella definitiva? No ficiale valu ta zione, venga su cli essa l' esatto, di certo. E una continua, laboriosa evoluzione finale giudizio! quella a cui a ssistian10, t1n continuo modifica r si di apparecchi e di metodi nell'affanriosa ricerca 1

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Ho detto la n1ia proposta « aspra n elle parole », ma è l 'asprezza stridul a dell a l i1na sul ferro che deYe modellare e rifinire sino a ridurlo delicato ed util]ssimo strumento p er la scienza, per il progresso, per l'umanità. Si abbia un 'iPO' men o dI ipersensibilità per tale &tridore, si asp etti che ritornino a posto i peli irtisi sulla pelle al primo sentire le nuove parole dure: legge , reato , prosecuzione, . pena, si consideri la mia proposta con calma, obbiettivam ente, senza preconcetti, valutandola nei SllOi pro e contro. in base a quanto ~o or ora sto iper dire, ed ho pjen a fiducia che alla prima impu lsiva avversion e 5Ubentrer à un a ragionata, completa annuenza. Bisogna p:ar:tire dai due capisaldi che allo stato attuale della scienza, come cer cherò di chiaramente dirrnostirare, sono verità inco11futabili: 1) Che la cura radiologica del cancro, pur esse11do in periodo di ferventissimo esperimento e di molto lt1singhiere speranze, n on dà ancora assolutamente alcune g·aranzia di radicale successo. 2) Che an cora iè solo la ct1ra chirt1r.g ica quella, che può guarire radicalmente il can cro, ed essa •

della via che possa condurci ai risi Lltati più sicur·l e pi ·ù cos ta·n ti . E co1ne vorremmo condannare, con

assurdo esclusi-vismo, ql1esto o pJuttosto quel metodo, quando ancora riessuna statistica s'impo1

ne con, risitltati veramente preminenti e quando si . deve, S'ia pure a rrialirictlore, cons tatare r. he non v'è certo propor zione fra il continuo progredi r e della tecnica e la somma dei r isultati favorevo l i che da questi progressi si ricavano? In

tanta ignoran za delle cal1se del can cro, della sua genesi, della sua vera essenza, nel discordare di ipot~si sul meccanismo stesso di azione dell'energ~a radiante, della qu.a le alc·uni vedono un icar11ente il potere distruttivo sulla cellula neoplast ica mentre altri considerano anche una possibjle .azione di stimolo .sui tessuti .riparatori , nell'alternarsi di tecnicl1e ·opposte, qt1ali ad esempio quella della introduzione nei tessuti malati di aghi radiferi e quella dell'applicazione a distanza di gra11di quantità di ra dium , nella opposizione di concetti, dominan ti in scuole diverse, per cui da un l ato si esalta la efficacia della dose massiva in seduta unica e dall'altro s'insiste sull'applicazion e di piccole dosi protr atte 1per giorni


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IL POLICLINICO

e settimane, come si potrebbe onestamente codi:ncare che questa più che quella è la buona cura? » . A sostegno del secondo asserto, nello 5tesso menzionato mio lavoro, io riportavo numerose, con.1. cordi affermazioni di eminenti chirurgi e, quel che più conta, le recen·tissime, tassative, simili affermazioni di due dei nostri p~u valorosi radiologi - il prof. Siciliano, ed il prof. Epifanio - che ris~ecchiano le idee più recenti e più a5sodate dei radiolo.gi di tutto il mondo, e che qui m'interessa di ripetere : Il Siciliano in un articolo dal titolo « La Radioterapia », pubblica;to nel n. 4 dell'aprile ultimo scorso del Giorna~e del Medi co Pratico, al paragrafo in cui considera la radioterapia dei tumori maligni, parlando del carcinoma del corpo dell'utero, così dice: « ••• quando non si è propagato ai tessuti vicini, 11esta di dominio della chirurgia » ed ancora aggiunge: « e sarebbe imprudente, anche animess.a una uguale efficacia dei due metodi curativi, attendJere gli effetti di una radioterapia, lasciando passare i l tempo opportuno per un tempestivo intervento radicale » . E quindi .sog-

giunge : « Le stesse considerazioni vanno fatte a proposito dei cancri del collo dell'utero che si trovano nei limiti di operabilità ». E più oltre, parlando del carcinoma della mammella, dice: « Queste stesse considerazioni valgono esattam ente 1per quel che riguarda la terapia meta-chirurgica del carcinoma della mammella: del resto· anche in questo campo la terapia chirurgica non ha perdu.to per nullq terreno di fronte ai raggi X, perch è è universalmente accettato i l principio che un tumore op·e rabilie del seno deve essere subito operato, bench1è esistano dei casi guariti radical-

m ente anche dietro sola applicazione di raggi X. La radioterapia viene anche qui in so:ecorso al chirurgo, eiome trattamento .~ost-operativo, nei casi principalmente in cui :è manifesta l'invasione delle glandule viciniori, ovvero nei casi di recidiva in cui non iè consigliato un nuovo intervento. L'associazione del radio ai raggi X ha sempre maggiore utilità >>. E l'Epifanio nella sua relazione dal titolo: « Dir ettive della R·oentgenterapia del cancro » , al Congres5o di radiologia di Napoli del 1926, parlando del cancro della mammella, così conclude : « Ripetiamo, l'intervento• chirurgico conserva per noi 1

tutta la massima impo,r tanza e deve costituire sempre nei limiti del possibile il primo tempo della cura dJel carcinoma mammario » .

E allora, se tale, al momento, è la unanime, esplicita, opinione di tutti i chirurgi e di tutti i veri, on esti, autorevoli radiologi, sulla perentoria precedenza da dover da:ne alla cura chirurgica rispetto alla cura radiologica, n ei cancri che si tro-

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vano ancora nei limiti di operabilità, non è vita-

lissimo interesse privato e sociale, e strettissimo dovere delle autorità competenti di rendere tale opinione imperativa, di farla legge, che tutti debbano r isp ettare, sino a che nuove conquiste scien-

tifiche non ci impongano altra via da seguire? Non ragi·o ni etiche st oppongono alla promulga. zione di una tale legge, perché essa, .valorizzando sino a forz a legale la suddetta l oro opinione, fa ai radiologi omaggio e non offesa, mentre, inibendo le malefatte d egli inesperti o disonesti, eionquista sempre più decoro e prestigio alla benemerita classe. Non ragioni tecniche possono ad essa op~orsi. dato che sono, come abbiamo visto, così nettamente stabiliti dai radiologi .s tessi i limiti precisi e tassativi entro cu i può praticarsi o non, allo stato attuale della scienza, la cura radiologica del tumori maligni. Tale legge, del re5to, per i veri radiologi e gli onesti radiologi già esiste. Non è legge scritta. ma è l egge morale, creata dalla loro scienza, a sè stessi imposta dalla loro coscienza: I cancri d.e ll'wtero , della mamrriella, ecc., che si trovano ancora nei limiti di op'.e rabilità, sono di assoluta spettanza chirurgica », essi perentoriamente affermano. E ,questa loro opinione è per «

essi rigidissima l egge, e quando uno di tali infermi si rivolgerà loro 1per le cure radiologiche, non è dubbio che essi si rifiuteranno dal prestargliele e cercheranno invece di convincerlo e deciderlo a farsi, prima, 1p resto e bene operare. La legge scritta, quindi, da me invocata, a.bbiso1g na ed è urgente ip.er im[>o,rre a tutta l'aJtra accolta di radiolo,g i, inesperti o affaristi, lo stesso comportamento - per evitare che quel tale inf ermo lasciando il raJdiologo onesto già deciso, a farsi operare, capiti nelle mani di questi altri e ne possa venire distolto - iper impedire, insomma, che la provvida azione degli uni, venga fru 5trata dalla deleteria azione degli altri, frustrando , quel che è 1p iù , i vantaggi della precoce diagnosi, cui al momento, come ho detto, senza risparmio di mezzi, tendono gli sforzi di tutti gli Enti e di tutti i Governi, come al primo provvido passo nella lotta contro il cancro! La ragionevolezza, la necessità, il dovere, il beneficio, la facile attuazione di una tale legge, son o, a m e sembra, così chiaramente dimostrate da quanto ho detto, che ho pien.a fiducia essi verranno, con sereno e spassionato .g iu.dizio, da ' tutti J'iconosciuti. E termino, pertanto, rinnovando il fervido ed ancora più che mai sentito augurio che ~ er il bene dell'umanità e per il maggior decoro della benemerita classe dei radiologi, la provvida legge venga presto, da chi di ragione, riconosciuta necessaria e 1p romulgata. 1


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SEZIONE P RATICA

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stantemente prima. dello stin1olo, n on si stabilisce alcuna conn.essione o il riflesso con1dizionale sta:bilitosi iè deibole e 10 speciale eff.etto ecSISTEMA NERVOSO. citatolfio d ello stimolo è sostituito da inibizione generale. Il signifi1ooto biologico di questo f eno- La :fisiologia degli emisferi cerebrali. me.r10 n on è an(cora cihiaro. Quando lo stimolo (iPAVLO\i . The Laricet, 1928, 12 magigip). comincia .aid agir·e prima di una idata attività Ivan P avlOIV, membro estero •d ella Royal · Sofunzionale e co·n tinua rp er tutta la durata iii qt1esta, i'l ritflesso ten de aid aumentare in forza cLety of Medecine di Londra, ha letto in una delle ultime sed·ute di questa Società una cone stabilità. Il mec·canismo di que$ti feno·m eni ferenza su a1cuni p.roblemi del'La fisiologia d·egli non 1può esser e 'd eterminato senna ulterio.ri inda.g ini. .emisf·eri cerebrali. L'insi.gne fisiologo ruSISo considera tale quiL'attività analizzatri·ce ·d el sistema n ervoso è 'StionQ dal pua1to di vista àei r iflessi 1con1dizionali fonrdata innanzi tutto su·g·li organi recettori p1erioferi1ci, che ·costitui·s cono . non solo un m·oocae dei processi di eccitazione ·e inibizione. ni$IDO reicettivo· ma · ·a nche un apparato analizLa f·unzione del si sterna nervoso ·COIWist e e.s• senzialmente nel n1antenere l'equi'lilbrio diinamizatore. Ai punti analizzatori perilferici corrisponco entro J'org·a.n isrno e tra l'o:r:ganismo e l'am- don o •determinati ipunti corti cali (il più semplice biente esterno. Negli animali ipiù re voluti que~ e primitivo mosaico corti1cale). Una prov·a d i ciò st'aquili'brio ·è •estremamente co·mplesso. eid è goè 1data dal fatto che ap•p licanido determinati stivernato prilncip almente ·d·agli emisferi ieerebra'li. moli esterni sempr·e su g·li stessi analizzatori, Questi continuamente analizzano ·e sintetizzano aid €S. stimoli uditivi , è poosilbile produr.re vari gli ·eve11ti che o·ccorrono n el m ondo esterno, ed distuI1bi o stan·chezza in .p.u nti ·della corteccia iben in .relazione a lle mo1di'ficazioni a..mbientali stalocalizzati. In tal modò si offre un delicatissimo Liliscono ·con esse temipor:anee ·connessioni, semmeto1do d'in•da:gine per •de1i-m.itare S'Peciali aree plici o .complesse, determi:J!ando varie attività nella corteccia, corrispondenti a d:Lf:fer·enti amaderl 'organismo, sopra tutto del sistema .m uscolizzato1ri . (visi~, u•ditivi, ecc. ) € •di•s tinguerli ·dagli lare scheletri1co che è particolarmente •deputato dltri ·e lem enti ·c orti1cali di 1q uegli analizzatori, che a reagire agli ·eventi esterni ed è perciò alta.- pr Qlbalblmente sono dìspersi n ell'intera massa cormente d i'f f e1,err1zia to ed integrativo nelle s ue ti1c1ale, che n on sono ·capa:ci di a1te sintesi e che •h anno una !bassa vitalità, come è dimostrato dal reazioni. Att.ualmente la ~isiologia deg·li ·emisferi 1è ap- fatto ch·e 1rrupi•d.arrnente passano in :iJstato inibitopena a·b lbozzata: si conoscono solo pochi e'leinenri o sotto l'influenza ·di sti-moli esterni. ti •di ·essa, •co·m e l ' eicicitazione e l'inibizione, i Le 1con1diziiemi ·dete1'minanti le caratteristicl1e e l 'arnpiezza degli efif·etti .eocitato ri ed intbitorri loro movimenti in d'lle direzioni, irradiazioiile e degli stimoli •condizionali sono straofldinarla~oncentrazione, e la loll'o mutu·a in1 duzione. La mente com·p les·s·e e ipossono· solo gradatamente esconosc·enza ·degli i11numerevoli dettagli del l oro tr1timo m·ecieani!?mo costituisce un problema co- ·sere 1defiinite e ielassiificate. E' ovvio che la gran·d ezza ·dell'ef•fetto positirvo è direttamente pro·po1rlossa'l e che sp etta alJ 'ayvenire 1 di,xi~olvere. zionale alla quantità •di energia applicata sulTuttavia le -conoscen ze acquisite su i riflessi l'organo r ecettore. con1dizi·onali hanno aprportato un po' di lu ce su I fenomeni di aicidizione ·di stim.oli deboli questo m ec canisn:10. sono chiaramente rileYabili, come sono ben ·deLo svilu1ppo di nuove connessioni temporanee tra a·g enti esterni e reazio·n i ·definite •clell'orgafiniti jl limite dell'eccitabilità normale e l'intennismo (sviluppo dei riflessi CO[lldizionali) di1pende sità ottin1a d ello stimolo. N·el caso di Btimolo molto forte o ·di a!d·dizione idi 1Stimoli m e di i 1 dalla contemporaneità •de'l l'azione di .questi aigenti su mieocanis mi recettori con le :varie attività })rocesso' ~ccita~ore si trasrforma .ra'Pi'damente in jni·b itorio. In ·con segu·en za la .eiìficacia dello sti•dell'ol!'ganismo ·evo•cate da stirnoli esterni 'fin molo in rapporto alla sua intensità è relativa, ·dalla nascita o sta•b iliti successivamente, o inlfine poten;do var i.are n otevolmente con le 1di·f:fer enze 1da modifi1cazioni interne (stimoli automati1ci) . In queste condizioni la formazione della ·conn·eBsioin1dividuali del siste1na nervoso. È verisimile eh-e le nuove connessioni avvenne è una iegg·e fisiologica. go•n o nella co.rteocia, e 1peI'ciò l·e variazioni degli P erchiè lo stimolo condizionale ·d iventi d ecis·a~ effetti degli stimoli con•dizionali 1diipendono dalle mente, ef·fi,cac-em ente stabilito occorre che lo stimolo esterno agiJ&ca .al!qu·anto :pTima d ell'aitività mutu·n r elazioni tra i di'fferenti p11nti corti cali corrisponidenti ai diff.erenti stimoli con·dizionaJ] funzionale con la quale si pone tn ri'ferimento e vuò icess a~e a.111che 1p ochi secondi prima del'l'ini- rnon1chfè alle r ei.azioni tra i differenti punti ·di quelle aree cortiicali ohe sono• eccitate dagn sti.zio ·dell'attività stes·sa. Se qu-esta comincia CO ·

SUNTJ E RASSEGNE.

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moli incondizionali. Così gli stimoli condizion ali in raiprporto alla alimentazione ed all'irntroduzione ·di aci•do n ella bocca, si iconnettono con gli a nalizzatori .chimici della corteocia, ·e perciò se si a dop·erano a•mbo g'li stimoli condizionali i lo.ro eif1etti saranno determinati n on solo dalle interrelazioni fra i •due corrispo ndenti a g·li stim1oli, m·a .anohe •d·alle r·elazioni tra i punti alimentari e a1ci1di ·d egli ana'lizzatori chimici. .L'in si·eme delle osservazioni fatte s ull'attività n ormale e pia tologi·ca degli .e mi srferi •Oere.bra:li iconsente di distin.g.uere vari tirpi ·di si·s tema nervoso. C'iè un ti1p o ec·cita:bile, n·el quale ·s i ha ineiffi1cienza parzia'le o totale in r elazione alle d if•ficoltà delle r elazioni tra ,processi eccitat ori ed inibito.r i € continu·ando gli es1perimenti, si stabilisce un'aibnorm•e e prolungata d~bolezza d ell'attività ini·b itoria. All'altro •estremo v 'è il tipo ini1bitorio, che facilmente so·g giace all'inibizione sotto stimoli n on aibituali o leg·germente. più forti •degli wbitualì, e c.he in conse·g uenza d·elle 1di·f1ficoltà di re1aziorni tra prO'cessi ini[)itori ed eccitatori tinisicon.o per paissare in uno staito di completa inilbiziorne per un lungo periodo. Tra questi estrem1i v'iè il tipo bene .eiquiliib rato, nei quali la corrispo n·denza tra p.r o1cessi ini1b ito1ri e·d eccitatori è pe~fetta e senza osqillazioni. Questo ti'PO com1pren1de due varietà di animalj, notevolm en te rd iffer·enti nell'a spetto esterno, il t.ran1quillo ed il vivace. Questi tipi di sistema n.ervoso corrispon1do no all'antiiea c1assfilicazione d ei temperamenti: il tipo ec:citaibile al temperamento colleri1co, il tipe i.ni1bitorio al temrpe:ramento m·a :linconico, il tipo tranquillo al temperaroiento flemmatico, il tipo vi., race al temperamento sangui gno. DR. 1

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I centri vitali nel diencefalo. (HOGNER, Milnch. Med. Woch., 1927, n. 52).

E assodato che moil.tiss,i me funzioni de-Ila vita vegetativa vengono r egolate da centtri situati attorno al III veintricolo (su b::;tantia grisea centralis ) e nel1la base del diien·ce'falo (nucleus supraopticus, n. paraventricularis , nn. Luysii, corpora mammillaria).

tuber~s.

corpus

lL'1A. , ·dovo niu merose osserv.azioni, stabiliJSOe una simdrome del III ventricolo, così .caratterizzata: 1) Disturbi della ooscienza, da un lieve stupore f1in o al com.a ; 2) crrumrp.i tontoo-cloni1c i; 3) a;lterazioiti vegetati ve d el'la vaso·m ·otilità, deùla seorezione 1sru·d orel e, della termoregolazione, del rica,m;bio dei grassi e d ei carb·oi1dratri, 1di sturbi ·della 1m inzione e deala eiaC'UJ.azione dello sp erma; 4) rapido sopraggiunge:re della morte. Come si vede, n ei casi di lesioni del IllI vootJricolo, si hanno fe1

nomeni epiletti!oruni, e ciò aV'Vdene in una forte percentuale dei casi stessi. Ora, l 'tA. péllI'agona tra loro l'attacco ephlettioo e la sindro·rne del J.Il ventricolo, trovan•d·O mo1t1 purnti di contatto n ei fenomeni clini,ci: dtf·atti anche nell'aittacco epiletti-co abbiamo perdita delila co'Sicienza, ri·g idità i)upillare e oranlJPi toni-co-cloni·ci, pallor·e, p oi cianosi, salivazione a•b bontdante ip€1!'sudo.raz.ione, emis·sione di urina e sperm,a,' elevazione termiica, poi S·o111no, cefalea e aumento della sete do1p·o la crisi. La iJ)atogenesi di q.u-esti sintom•i è da ri cercami in uno 'Stato. irritativo delle pareti ·d el III V·eilltricolo; Mulaer anzi ha fondato su ciò la teoria che l'attacco epiletti.co di1penda da un bru~co a·umiento della p.ressione nel ll·I ventricolo, rper impirovvisa trasudazione di li1qui1d·o ·cerebraJ.e a:ttrav·erso il plesso corioiideo (id i r ee.ente, anzi, si è ten.tato di influire benefica- · mente sulla epi1e...~ia con irraidi-azioni Rontgien o ablazi·~ne dei ip11essi coriotde.il) . . Veiram·e nte ogni sintomo elencato tirova la sua g·ene$i n eilù'irritazione di un centro d·iencefalico, e •ciò si può estend er e anche allo stu·dio d·e1'la sintom.a ;tologia (rrnollto siimi:l:e) del colpo di calore, in cui è a:lteirato il oentro d·ella termolf:egolazi·o·n e : i fenomeni sensitJiVi e seniso.r iali dell'aùra d.ipendono da iNitazione 1del talamo ottioo (iper compre.ssion-e delle pareti del III ventr1co1o?)-, l'improvvisa perdita ·d i coscienza d81ltl' aumento di preSisnone del liquido nel III v entri1col-0, la rtgi.d•i tà ipurpillare ·da questa azione co1ID1pressiva trasmessa al viicino ac·qruedotto di Silvio e di là ai nucl·ei motoa-i d·eii nervi ocutlari, i crrump,i toni·ci daJl blooco .d elle vie 1Piramidali per azio·n e com.p ressi'Va trasmes·sa a1'la capsula inte.m ·a (rigi·dità da sce.r ebrazione), i crampi c·lorruici da irritazione della ·Coa-teocia, ~l pa•llorre e 1p o1i la cianosi d·el volto da eocitazi·o ne, poi da p,a rali1si dei cenitri vasoicostri ttori ilpotalami•ci, l 'arumento d·ella saJivazi·one e d ella s·u1do·razitone, la minz·i on e spontanea da irritazion·e d·ei centri ipotalamici rispettivi, l'eiac ulazione da irritazione del centfn'o situato nel tuber cinere~lm e nei corpora mammillaria, la febbre da irritazione del centro termtco nel tuber cinereum d·ell'infundibulum, cla ce-talea postcritica da irritazione dei plessi corioiidei. La morte ra1p1i1d a che si ·avvera n·ella sindll'ome 1del III ventricolo aV'Viene non già 1per deibOilezza ·del CJUOT·e, come in mo·l te forme di avvelenamento, m ia per a.J.rte.r.azion.i dei vasorrnoto·r i, sp.e cie del cuore, e quindi della ci:ncolazione dell 'S·a ngue e d·?l cailore COO'lpOtl'eo. 111 ,p·a llore, poi la ctanosi, poi il freddo sudore di morte, •in ultimo la pe.I'd!ita di coscienza, ile elev.aziioni 0 gli abbassamenti di tem,p e:ratura, le aùteraziorni pupillair.i, sono sintomi corri·spondenti 1

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SEZIONE PRATICA

a ill'·r i:tazione d·i centri vitali del JJII v.e.n:trtieol-0 , oh.e cond110~ a morte. Alla noz.ion·e del nodo vitale di Flourens , coil'II'iifPOn:d ente al I V ventrioo1o, nel mid·ollo ailil'llJil- _s:ato, e precisamente al centro' reispi!rator.io, dobbiamo quindi agigi'Ungeve ·q uella dcl eentri vitali del ILI ventr.ioolo.

·La milza costituisce un grand-e fattore; ma non è possibile accennare alli varie ipote~i, dato _lo scopo· del p.resente arigomento. Avvenuta la distruzione degli -eritrociti, l'emoglobina viene fagocitata dagli- ·elementi reticoloen1doteliali. Anche su questo soggetto le opinioni non sono concoridti: a1cuni cr·edono che il r et.i colo-endotelio abbia facoltà soltanto di fa•g ocitare GARRONE. e preparare l'emoglobina, la quale nel fegato SANO UE. continua la sua trasd'ormazione ulteriore in biliru:b ina; altri credono che il reticolo-endotelio sia .Anemia e ricambio emoglobinico. proprio un elemento forn1atore della bilirubina, la quale, così praparata, verreb·b e dal fegato eli(L. Z©.I A. Gaz.z. degli Osped. e Clin., n. 13, marminata. A d una critica Olbbiettiva man·cano gli zo lg'"iIB). elem1enti per attribuire al retiicolo-endotelio la Nelle forme ~i anemia l 'eM.me morfolo~co d el. cap acità bilirubinògéh·etica. sangue l'la un valore discriminativo per poter 5ta, ,s tabilita l 'origine della bilirubina dal'l'emoglobilir-e la forma .anemica. Quasto esame però, bina, bisogna conoscere la quantità di emoglOibina come anche la determinazione ·dell'ernoglo1b ina, ci capace di produr.r-e una dat·a quantlità -Oi biliruindicano le conrdizioni dell'imermo al momento bina. Riesc.e tuttavia più semplice 1dosare il bilidell'esam·e, ma non il moido con cui tali ·con,dinogeno, il quale è l'ultima trasformazione della zioni si ottengono, nè in qu.ale mantera si svolge il processo anemico. Non è sufftciente determi- bilirUJbina, e da questo risalire all'emoglobina. Palle ricerche sperim.entali si ha che gr, 1 di n are l'equililbrio ·c·h e esiste tra emoglo.b ina e glo, bilinogeno cor.rispon1d·e a gr. 1 di bilirubina, e buli rossi, ma il meccanismo della loro proid u, questo a . gr. 25 di emoglobin·a . zion e, ed i fattori che m·antengono questo equi, ·Da questi dati em·e rge l'ilmportanza che assume librio, stabilire cioè l'entrata e l'uscita, la produzione e la distruzione dell'emoglobin.a e d elle il dosagg'io 1del bilinogeno, consi.derato come un indice del ricambio emoglobinico. emazie. Per tali ricerche, oocorre conoscere la L'importanza di tale ricerca, già accennata fin quantità di ernoglobina contenuta in 100 gr, ·di dal 1888 1dal Riva e Zoia, in questi ultimi tempi sangue. 'l'ale quantità, stabilta col metoid o di ha avuta un '·a m·p i·a applic.azione, specie in Gervan Slycke, è di gr. 15.5 n ell'uoo:n,o, gr. 13.5 nella • mania. donna. P er la determinaz~one del bilinogeno esiste il Questi valori, r iportati su id i una s·cala emometoido s·p·e ttroscopico proposto da Riva e Zoia; glo1b inometrica, ci possono far conoscere la quanattualmente si esegue il metodo Terven, i l quale tità di emoglo•b in·a presente in un in1divi·duo. Cosi se per es. si trova al! '.emoglobinometro 0.50 d1 . è più semplice, e fornisce dei dati molto attendibili. emoglobina, noi possiamo dire ch:e la quantità Con tale metodo· la quantità m·edia di bilinoè di gr. 7. 75. geno eliminato con J.e feci in 24 h, da un uomo La· quantità di emoglo·b ina è in rapporto alla normale, è di gr. 0.120. m.assa totale 1de1 sangu·e, la quale, secon,do le Stabiliti questi dati, un·a semplice e·qu·azione ricerche del Greggi, rappresenta il 7 % del peso ' può fornir e )1 valore del ricambio -emoglo1binico del corpo, ossia 1/14 d el peso totale. n elle diverse forme di emolisi. Sull'origine dell 'emoglobina non vi sono conIl ricambio emoglobinico è stato chiamato incetti ancora chiari. Si sa cl1e l' emoglo·b ina si fordice emoliti-co, e rappresenta il rapporto tra la m·a dai .glo'buli rossi, ma 1ci sfugge però il mecquantità di emoglobina f armata e la quantità ca11ismo con cui il glo.b ulo rosso forma l'emoglodistrutta. bd.na. · A tal uopo il Greppi ha proposto la seguente L'emoglobina è comiposta di due corpi: la gl°' equazione: bina e l 'ematina. La prima ·contiene isti1dina, la ematina contien·e emo,pirrolo: è evi.dente che la 60 100 B mancanza di ist~dina o dd. 'emopirrolo impedisce I == X X p 120 E la form azione di emoglobina. Tuttavia è ancor~ oscuro come avvenga questa sintesi n ell'emazia, in cui P = 1p eso del malato; E = la quantità di e quale ·di queste sostanze ed .in quale con1diemoglobina; B = ti.I bilin og.eno eliminato. Allorchè l'equililirio tra amoglo1b ina e bilinozione arriva al globulo rosso. geno è distrutto, è inevitabile lo st-albilirs i d'una Ci son o p o-co noti i fattori che causano la distruzione degl i -erO.trç>.citi nelle forme anemiche, e anemia, la cui natura è m essa in evidenza dalle cause eh-e favoriscono la lisi ·d i essi . 1'in•dice emolitico • 1

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1L'indice emolittco dà il criterio per st8Jbilire il modo con .cui si !Presenta il qu aidro anemico_ Così per es. una iperbilinia inv-ece d 'una ipolbilinia fa distin.g uere un ittero .emoliti~o da un ittero da stasi p er calcolosi; una ipobilinia ci fa distin, guere una cloroanemia da ipofunzione amopoie• tica da una cloroanemia da esagerata emolisi. L'in1dice .emolitico fornisce sopratutto un criterio discrin1inati1VO tra le anemie aplastic.he e le pseu1do.apJ.asticihe, ·a llorché i segni clinici · e la moruologia del sa11gu·e sono insui1'.f icienti per una diagnosi d1iff erenztale. Infatti l'assenza del pilino·g eno nelle urine, la ipobilinia, l'j1po colia, la scarsezza o l'assenza della bilirubina nel siero sono elementi decisivi per la 1d iagnosi d'una anemia a tipo aplastico; la bilinogenuria n otevqle e costante, la forte i-perbilinia, l'ipercolia, l'aumento 1della bilirubina nel siero sono i segni d'una. .anemia a tipo pseudoaplastica. Questi esempi mostrano l 'importanza che ha la Ticerca del ricam1bio emoglobinico nelle form~ anemi c·h e, accanto alle a1b itu·ali ri cerche sulla m.orcfologia ·del sangu·e, le quali costituiscono se1npre la base princi1piale d'una di~nosi 1della f orn1a • anemica. 1

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CARUSI.

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IL POLICLINICO

I risultati della splenectomia nella po1·pora emorragica. w. $PENCE. Br. l. of Surg., gennaio \19'28).

L' A. riferisce su due casi di porpora emorragica, operati di spl·e nectomia, che ha avuto occasione ài stu·diare, ·e ne . raccoglie 99 d·a lla letteratura. Dopo avere ricordato che Kaznelson (1916) e Francl{ furono i primi a consigliare l'asportazione della milza in 1qu·esta malattia, l'uno con l 'i1de·a che la distruzion e delle piastrin·e fosse dovuta alla milza malata, l'·altro col ,p resup·p osto che la milza esercitasse un'azione inibitoria sul midollo osseo, S1 accenna alle questioni più im1Portanti che riguardano la diagnosi, la patologia e la terapia della porpora emorragi,ca. Il prolungamento del t empo di emorragia, la diminuzione delle piastrine, il tempo n ormale dl coagulazione si osservano tanto nelle pori)Ort; secondarie che in quelle primitive; donde la necessità di considerare ogni ~of1Pora com·e s·econdaria, finchè non si sieno potute eliminare tutte quelJ.e cause, che ad una tale malattia pos.s ono condurre. FranJck d il$tillgu·e : 1) una trombopenià interm'bttente (più frequente nei .b ambini, conosciuta anche come peliosi reumatica, p orpora di Henoch, ecc.) ; 2) una trombopenia essenzial e o porpora emorragica, in cui si ha una diminuzione delle !Piastrine, anemia e spesso, leu.copenia con

diminuzione dei poli n1ucleati; 3) un'ulcera emorragica o anemia aplastica, in cui l'anemja e la leucopenia sono più accentuate. [,a ·m ilza è di solito notevo1mente . ingirandiia, e vi si osserva proliferazione delle cellule del ·r eticolo, aum·e nto di numero dei corpuscoli di Malpighi, ingrandimento dei .seni. Sono stati ta1&,a oeservati ispessimento · delle paireti d<ei vasi en1 do~ lentci, con deg.enerazaone ialina dellie 10~0 pareti; accumulo, di polinucleati neutrofili (da far ,p ensare ad una SIPl·enite aciuta), talora acicumulo di piastrine. rM entre in linea ge:aerale si può aff.ermare che ad una diminuzione del1e piastrine fa risco·n tro un tempo di ·e morragia prolungato, e ad un au1ne11to di esse un ritorno al noirmale del tempo stesso, l 'an·aiisi dei singoli Ca$i riportati .fa notare che asistono molte eccezioni alla r·egola, e induce a p ensare che per il prolungamento del tem1p o di emorragia abbiano im1portanza anche alteraz'ioni qualitative delle piastTine. Pér ciò ch·e riguar·da i r appo-rti fra trasfuBione di sangue citratato, tempo di emorragi·a e numero dell e piastrin,e Herr (1923) affermava essere la traisf·usione d] san.g ue citratato causa di distruzio1n e di piaistri1re. T1rai~.fUJ&i-0 1ni id i san1giu·e citratato ripet·ute più volte preoperatoriamente in uno dei • suoi casi da S. provoca·r ono un notevole aum·ento del numero delle pj·astrine ed un accorciamento del tempo ·di em orrag]e. Ri$ultati questi, che contrastano con le affermaztoni 'Cii Herr. P·er ciò che rigtiaroa gli eff.etti della .siplenectomia essi fu·r ono molto sodi-sfacenti in uno dei casi di S., assai scarsi nell'altro. 1D all'analisi dei 101 casi raccolti $i deduce che i risultati della spJ enectomia furono· buoni , in quanto le ·emorr agie non si ripetettero, in 69 casi; e in 5 si ebbe un notevol·e miglioramento; in 21 si eb.be esito letale postoperatorio; in 5 le emor·r agie contin·uarono. . !Molto ·diversi · sono i risultati della splenectomia a seconda che essa v·enga eseguita nella porpora cronica, o in .quella acuta. Cosi nella porpora cro·n ica abbiamo 1'81 % di buoni risultati dopo splenectomia e un·a mortalità del 12 %; n ella por.pera acuta i risultati sono ristPettivam.ente 1del 16 % ·e d·ell'8.3 %. Foirtunatamente J..e form,e croniche $ono a:ssai più frequ enti Secondo Nogu·ch~ dopo splenectomia si ha diminuzione ·d ei polinu·cleati e una linfocitosi, che ·dura circa un anno; poi il :qu.adro .ematologico torna n o·rma1e, con modi.c a eosinofilia. 1In 61 dei casi ~oprari·COl'ld·ati si. ebbe, dopo la sip1e·n ect'Omia, un forte aume.n to n el numero delle piastrine; in 17 ·l 'aum·ento fu scarso o nullo. La recidjva delle emorragie ;fu più rara nei casi in cui alla splenectomia szegui un aumento, se 1pure transitorio, n·el numeTo delle ipiastrine. #

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I risultati diversi ottenuti .dapo la splenectomia -potrebbero forse spiegarsi p en sando che, o· solo J.a milza, o la milza con altre parti d·el sis tema reticolo-endotelialè, o qu e$te sole, all'inf·u ori id.ella milza, si eno colpite. A.

CHIAS$ERINI.

CAVO ORALE. Le ulcerazioni della lingua. n. 5). I .e ulcerazioni della lingua si divi·dono in due grandi gruppi : 1) quelle che compaiono come complicazione d'una malattia gener ale o d'una ·a ffezion e bo·cco-faringea preesistente; 2) quelle che costituiscono 1Per se stesse una malattia. Al primo ~ruip1pio ~airtengo.no: a ) Je ul.cerazioni linguali che si v erificano nel corso del vaiuolo, della varicella, dell'eresipela d ella faiccia , della mo.r ,ra act1ta, 1del tid'o, della pertosse. Le u lcerazioni tifose son o lo-calizzate alla punta ·ed ai margini ·d ella lingua ed hanno un decor so parallelo a quello delle ulcerazioni intestin~li. Nie lla p1ertos•se inve:ce st hanno sul frenulo; b) Je ulcer·a zioni linguali cl1e coIDtPlicano la stomatite (ulcero-membranosa to ~sica, mercuriale, bismutica), l 'infiammazion e linguale e bocco, faringea. Allo stesso Gotto·g ruppo appartiene· l'herpes linguale che si manifesta con ulcerazioni surp erficiali ·dolorose, ch e s~guono a rottura ·di vescicole e cctpiscono non solo la lingua ma anche le la:bbra; l'eruzione può verificars i su di un sol lato della lingua e seguire un periodo di nevralgia linguale, costituendo così l'herpes zoster dell·a lingua. Al secondo gruppo a1p.pa.rtengono : a ) l'ulcerazione cancerigna sempre unica con sede sui margini o sulla base della lingua. Ha fond o Ganj.o.so, sanguinante al minimo contatto, margini duri, sp essi, s ollevati e riversati. È accompagnata da ·a deno·p atie, ,a.olori lancinanti con irradiazioni verso l'orecchio, difficoltà dei movimenti della lingua, salivazione abbon·dante e fetida, deglutizione ,p enosa; b) l'u1cerazione d' origine dentaria prodotta dai leggeri traumatismi .aa parte d~ denti cariati, pezzi di protesi, oppure d·a infezione settica p er diffusione ·di. focolai vicin i. ·L 'ulcer azione ha sede sul margine linguale di fronte al dente che l'ha prodotta. B allungata n el senso davanti in dietro , n on è affondata, n è il fondo è d uro, n on sanguina facilmente. Talvolta è a.ccompagn·a ta da l eggera r eazione glan·dolare. N·on si ha dolore e salivazione; 6) le ulcerazioni tuberc·o1a.ri ch e si verificano (L. RAMOND. Journal des praticiens, 1927,

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in indivi·d ui affetti da tubercolosi conclamata. Sono localizzate per lo più sul dorso della lingua, ma an che sulla punta, sulla .faccia interna d.ella guan cie, alla commessura labiale. Hanno fondo ,p allido, grigiastro, non duro e sono circondate da punti gi·a llastri simili a grani di mi· glio. Non sono a ccompagnate da adenopatie. · Il dol ore è d'intensità variabile; d ) l'ulcera sifilitica che iè 1P1iù frequente nel· l'uomo, unica, con sede alla punta, .o al terz.o anteriore del dorso ·della .lingua. Ha forma .ro. tonda, scavata a cupola, con f.ondo liscio e piatto e colore lardaceo. Non ha 1p areti, ma limiti netti e base dura. È accompagnata da pleiade glan·drula1re sottomaiscellare; di soilito mane.a il 1dolore. I1a cicatrizzazione avviene in una quindicina di giorni. • Oltre a questa primaria si possono avere ulcerazioni sifilitiche secon·d arie, terziarie e quaternarie. I.a sifilide ulcerosa secondaria della lingua sl manifesta con 1placche mucose u lcerate, multiple, transitori1e, ~uperfici.ali, arroton.dite, circinnate a ccompag:nate da l ieve ·a denb1P1atia sottomascellar rè. Oltre a quella linguale si hanno altre placche mucose alle fauci e sui genitali. Le ulcerazioni linguali terziarie si hanno in due condizioni: n ella glossite ulcer osa sifilitica ed in seguito all'aper tura ·di una gomma sifilitica. Sono .p recedrute •dalia forrmaziione d'una mass.a dutfla al e.entro della lingru•a , ch·e talvolta sem1bra rftpiena idi •p :Lcicol·e nO'ci. Le ulcer azioni quaternarie son o costituite da placche leucoplasiche indolori, biancastr e, porcellanate, che possono ulcerarsi. Talvolta l'ulcera si produce in conseguenza dell'·escoriazione d'una vegetazione paipiillomatosa, talvolta si sviluppa ~ul fondo ·d 'una ragade. L'ulcerazione dimo,s tra che la leucoplasia si trasforma in cancro. Allora è indispensabile l'intervento imm·ediato: è ben n·oto come il cancro della lingua sia tutt'altro ch·e raro nei soggetti sifilitici; e) le ulcerazioni micofil,c he che possono dipender e .da sp-0rotricosi, rarissima, e da actinomicosi ch·e si rlcono.sce p er la sua doppia tendenza a formare tumori ed a volgere verso la suppurazione. Di solito l'actinomicosi succede a quella cervico-facciale a forma temporo-maooellare. La diagn osi d elle ulcerazioni linguali oltre che sui loro caratteri 1Parti colari e quindi sull'osservazion e diretta è basata sull '·es.ame delle parti vicin e e delle con·d izioni generali . e dagli altri organi del paziente. Nei ca si dubbi giova ricorrere agli esami batter iologici, serologici e biopsici. DR.


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IL POLICLINICO

Patogenesi e terapia dell'ascesso pe1·itonsillare. (STENGF.R.

M ed. Klinik, 28 ott. 1927).

La periton:3illite è complicanzia n on rara dell'ianEinia: follicolaire. Talora in sorge cootemporanea.imente ad essa, talora rtardivamente, quando già il jpr0'cesso !p,r imitivo era regredito. I sintomi sono caratteristici: febbre alta, dolore ~alle tonsille che ·si irradia ia tutta l a bocca, disfa:giia dolorosissima, impossibilità di aprire La bocca :spon'taineamente, in segui to alla quale talora insorgono fenomeni subbiettivi di soffocazione. L'esame obbiettivo rivela un.a tumefazione dolente dello spazio faringomas cellare, con infiltrazione del palato rrLolle dal lato affetto e deviazione dell 'u·g ola. Dopo cin·que o sei giorni compare un. focolaio di rammollimento che si fa is trada in corrispondenza del polo inferiore della tonsilla, e che può aprir,s.i sp 0IllUane.amente. Talora questo fòcolaio è in corrispondenza del laito esterno della nicchia tonsil1are. La diagnosi è faciJ.e, a.n co r più semplificata dal precoce e persistente tri sma. Sarà facile del pari escludere i tumori e le irufi:am1nazioni croniche del1a regione, i corpi estranei o un aneurisma della carotide. Lo sviluppo della per.itonsfllite è legato alla sede anatornica delle ton.s.ille, annidate ai lati e in basso del ipiaJ.ato molle, immedia;tJamente presso i 1nuscoli. dello spazio faringo-mascellare, il che fa sì che in quest.a regione e n el tessuto connettivo e muscolare che la occupa si localizzi .i l processo e sia cagione del trisma. La terapia dell'1affezio,n e consiste 1n ei cataplasmi caldo-urnidi e nell'incisione in 4a ,e 5a giornata, p:raiti.catia con bisturi pruntuto al sommo della tu1nefazione! in corrispondenza del mez.zo di una linea che va dall'ugola all'ultimo molare. L'iincisione dev',e ssere parallela al decorso della volta palatina jn questo punto. Il bisturi per sicurez.zia sarà fasciato di cerotto clie n e lasci libera Ja punia per cm . 1.5. Se Jl pus r1on esce subito, il bisturi sarà af fondato per cm. 1.5 circa in direzione mediale e inferiore. 11 drenaggio sarà iaisisicurato dal riPspandersi dei tessuti circostanti o da UlJ1a striscioltna di gél!rza iortoforn1ica. Killi~ adOl{>era iun suo sp0ciale bisturi fa1cato e boitto,n uto col quale incide I '.arco palati no ecl esce dirigendosi in alto e 1nedialmente. lVla vi è una operazione migliore, la quale tien conto a.nche del fattore patogenetico, evjtando cosi le frP.q~1enti e facili recidive. Essa con c.;iste nello scollare con forbici ourve l'arco palatino dalla tonsilla, tenendolo sollevato con pinze comt1ni e liberandolo completamente dalle sue connession i con la tonsjlla stessa, e 1n el1'incidere poi colla tecnica •li l{illian. Ciò si può fare pre· cocemente, abb reviando co&ì di parecchio la durata del proce5so ed ovviando al dolore molto m&g-

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.g•iore che si produ·ce, con anestesia cloroetilica. Lo strumentario q•Jianto 1nai semplice, l'oppor1iu11ità di agire .p recocerr1erJ.te pr€venendo così le coml)licazioni, la razionalità <lell 'interven·to, ne fanno unia operé\zione .di scelta. GARRONE.

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I GIENE SOCIALE. Cause indi1·ette di stanchezza nella giornata del lavoratore. Nel gi ugno scorso, ebbe luog·o a Bav,eno una riunione, promossa dalla <e Association Internationwle· pour l'Btude et l'Amélioration d·es raipports individuels et des conditions dan$ !'Industrie » nella .quale fu trattato il tema dell'eliminazione 1del1a ,fatica dnutile n·e ll',l n1dUJstJria. Il rprroif. p ,ear, ·d1e.ll '.U ni v,ersi tà di Manchester, le.5ise avanti all'assemblea una con.1erenza di cui « Di.fesa Soci al e » t'llporta un s:unto, nella qu.aJ,e è 15tUJdiato un pi.rob11 ema ogg·i a1Ssai ,d ibattuto, tra i 1fauto ri ,(i.ella dottri.n a di Taylor e color·o clhe l 'avv,ersano [)ler i 1danni 0l1e il Taylorism<} è aiccusato di portare p,aJrti,co1armente nella sf,er·a pstchtca 1d.el lavo1rato~e. J.l fatto d·eJla diminuita capaoità di lavotTo in un indiyiduo, è di natura complessa e si ,può attribuire a caus-e svariate, una .gran parte delle q uaili non è in re1azione col fatto stesso d·e'l suo lavoro. Le coilldi zioni f.arrnrigliari sia fÌlf.iohe ohe sociali, la •s carsità di sonno, le ore di tempo libero e idi gtuoco, le ambiziond., le angustie e le brame in.so·d disf·atte, tutto .p uò concorrer e a formare in un individuo la sua così detta « situazicme OO!ffilP]essiv·a d·el1e ventiquattro. or.e » . Non sar·ebbe poss~bi1le elen·c are .qui tutte le sva;riate com1plic·a zioni che possono iil.SODg.ere durante la giornata di un lavoratore : basterà acoennare .solo ad alcune. Col termine stanchezza .g li scrittori iruglesi sogliono indicare diveI\Si stati fisi-ci e mentali che ·dovreb·b ero venir d•istinti, cioè ~'af!faticamento, il tedio, e la stan·ch ezz·a propriam·ente detta. La stanchezza n·el senso str,etto della paro1a, va intesa a ·denotare uno stato di esaurimento dell 'o·r ganismo e un·a .condizione che a differenza del tedio, non può pro·d ursi in un tempo r elativamente breve e 1p·er un lavoro non· gravoso; stanchezza do·v~eill1b·e signi!fd.ICM'e la sens,a zione deli!·a fati ca, infatti si può ·essere aff·ati.cati $eÌlza sentirsi stancl1i, come ha dimostrato il dott. Rivers nel suo lihro <e L'infiluenza dell'alcool e di altre droghe sulla stan.chezza » . In conclusione affaticamen to e stan chezza sono fatti che posscmo pr-0durs i Goltanto per l' ajpplioazione ad un [·avoro prolungato. In questo scritto la iparola stanchezza è a-O.operata nel s·uo più largo senso, e include ogni di1

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SEZ IONE PRATICA

minuzio11e 1d·eìla capacità lavorativa, risultante _d·a uno o più fattori i .quali a:o biano un'intfluenza nociva su lle condizioni del laJvoratore. Parecchi di tali fattori sono stati da ·a lcuni cor11presi nel termine: temperamento; e fra essi si comprende quel1a sindrome importante oh.e produce il tipo del lav9ratore psico-nevro·patJico, nelle diverse sue va·rietà, ·e ciO·è l'emotivo, l'ossessionato e Q'es.ageratamen te scrupoloso. Questi in .. dividrui impiegar10 u11a somma eccessiva di ener.. gie nel loro lavoro, e di ven.g ono quind1i irritabili, i'pereocitabili, stancl1i; e siccom.e IPOi appunto per tale sta;noh·e zza ripo·s ano male, il loro stato si aggrarva sempre di p iù. Certi generi particolari di lavoro, e special· mente il lav.oro a ripetizione, il quale importa una respon&abilità, senza d'altra parte ·esercitar·e le facoltà dell'intelligenza, n on sono adatti p.er tali individui. Il lavoro monotono è c·ausa di varie forme 1dj stancJlezza qiu.a ntunque senza dulYbio &S·i stano p.articolari individui 1cl1e pe.r loro natura son o· adatti ad 8S$O. Molti infatti poss·i edono p·er dono naturale, o poSGono sviluppar.e in se stessi con l'esercizio, la capacità di eseguire facilmente ·e d effi-cacemente un tal genere di lavoro_; altri, sebbene per natura .contrari alla monotonia d·el ·l avoro, vi si adattano per motivi estran.ei, ed altri ancora $Ogliono supplire con lie pro1prie risorse intellettuali quella varietà .che al -dettò genere di lavoro man ca. P·er mo1lte persone quindi il lavor o a serie ripetuta, non riesoe monotono. Se 'P·er lavoro a r ipetizione si intende soltanto la qu·alità esteriore di alcuni atti fisici, e p er monotonia si vuole indioore una con·dizione mentale, si comrpr.en1de che rijpetizi.one e monotonia n O'n 1d«~bb1 ano in·evitabil- · mente essere sempr e aS$Oic iati. Coloro ch·e n on sono ,p resi ·da monotoni.a nella ripetiziorn€ ·di una identica azione, vuol ·di.r e che sup1pltscono da se stessj al1la varietà ohe manca n-el loro lavoro, e possono farlo in diversi modi. E ovvio ·che la rip·etizione favo risce la formazione dell'abitu1dine, quin·di alcuni individui acoettano volentieri il lavoro a ripetizione, perchrè consente alla Joro mente ·di 01ccup·arsi n·elrlo stesso tempo in altro campo, ciò che ren·de .qu.e sta forma di lavoro anche desider.a;bile per •color o che trovano . utile pensare ai loro interessi m·entr e lavorano. Altrj spendono il tempo d·el lavoro in !fantastich erie oziose, o pensando a nulla, stato mentale afrfin·e, ma tuttavia distinto, ·d·ail1a immaginazione coordinata. Alcuni lavoratori .p referiscono un mestiere a lavoro riipetuto perc'hè esso invol1ge poca o punta r.esponsabilità, po,ch·e occasioni ·di error e, e n·essuna ingerenza ·di controlli. Fino a qual punto tali tendenze siano innate, o quanto esse siano il prodotto di uno speciale sistema di eduea.zione è diffi.cile dire. 1

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Durante qu esto genere di lavoro monotono, molti si abbandzyn.an o, come si è detto, a fantastich1erie, n e:lle · quali trovano come un appaigam er1to d=i d·esi-O.eri in$O·ddisfatti; e a prima vi-sta .questo potrebbe apparire come uno di quei casi provvidenziali p er cui la ciiviltà moderna, iper una volta tanto, .cu•r a da se stess·a i mali che produc.e; .m a va tenuto presente che alieurne fantasie sono di caratter.e costruttivo e basate in evenienze po8Bibili, ment:l'e .aJtre sono invece solo un mezzo col quale· i 'lor o possessori o piuttosto vitti~e, vo.g liono sf•uggir e ahl.a realtà o a ·quella che essi ritengono come la loro r e·a ltà. 1Non v'è dulbbio che gran :parte dei « ·distul'lbi funzion·a li » del sistema n ervoso, sono élippunto croni1che abitu·dini di fug.giroe alla realtà; le condizioni •di lavoro ·ohe favoris con o tali << ·e vasioni dahla realtà » •p ossono v·enir 1paragonate a .quei climi nei quali taluni agenti patogeni attaocano l' o·I'ganismo con maggior ·virulenza; ora naturalmente bisogna tooer conto del fatto eh~ certe person e, in quei climi re sist:ono· all 'in'fezd.one, mentre ·altre soc:com•bono ;ra1piidamente; analogamente .acc·a·drebbe, secon do alcuini IA!utori, nel nostro c·aso. 1Ma questo ci illumin.erà p oco :finchiè non conoscerem.o m egli-o la natura di quelle mentalità che non subiscono alcuna influenza deleteria dal lavoro a ripetizion e. Pure amm es~o che ,q uesto faiciliti hl sud·detto distacco dalla realtà, non cono~ciamo tuttavia le cause per emi la depressione n ervosa agisce in un m odo ·diveTso sui var.i soggetti occupati nel lavoro mon otono. 1Pro·baibilmente 1e · ragioni sono vari·e; una 1è che molte persone non rigu·ar,dano il 1'avoro come un'entità rfon·damenta'le nella Qoro esistenza, ma come un mezzo qualunqu.e il rq uale in poche ore e -con la l)aga più alta :p·o.ssibile, offra loro la possibilità di venire a conoscere o :rendere più intensi altri lati più desid·erabi1li 1dell' esistenza che sono estran·ei completamente al lavoro; il fa ntastica.re intorno a questi, durante le ore dell'occupazione, può servire com e stimolante alla loro attività. tl\1·a a p·arte le ;ragioni di interesse, mo~te persone r-endono tutta la loro esistenza più toll·erabile e ianche più piaJcev·dle, con la loro imma:ginazion·e; risultato che raggiungono in più m·o·di e per m.ezzo di fantasie ·Che possono riguardare mo·dificazioni an:c·h e 1ievi, ma significative delle condizioni o ·degli scop-i reaili del lavoro 1quotidtano; modi;ficazioni che non ·Sono . cir cos:cTitte al rango o all'ordine gerarehico solamente. Molti laivoratori sono stati sorr etti da sogni, fatti n el segreto 1della propria mente, o anche ·divisi con altri, con i quaili sogni trasformava.no la monotonia della loro vita quotidiana. 1

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CENNI BIBLIOGRAFICI

*** . ~li effetti noc1v1 del 1avoro n1onotono o a ripet1z1one consiston o per solito in noia e irritazione piuttosto cJ1e stancl1ezza. Vari mezzi sono stati iproposti per alleYiare queste spiacevoli consegu enze e sar.e·b bero: a ) Pau se di riposo; più brev.e è il perio1do dt lavoro , più energico è ù'impulso che vi .p orta il la voratofle. b) Cambiame11ti ·di oc0u1pazione introdotti 11el turnc del lavoro; p iù radicale è il cambiam en to, e p i ù iavorevo1ìi risultati può pro,durre. Sembra ·che vi sia, per 1a riuscita perf·etta di un dato lavoro, un m aximum idi durata il qu.a le .varia a secon·da 1d8i vari indivi·dui. e) Ren·dere sociev·ole U'occup·a zione · che ·Sl svo1g.e isolata; la monotonia si iI'iduce al minimo allorchiè il lavorator.e fa 1Parte ·di un g:riuppo e può parlwe lavoran·do. d ) Riduzione della quanti~à di occu•pazione a&se.g nata; il te·d io 1è minore quando si forni·sc·e via via ah lavorato.re il larvoro ·suffi.cente, per un'o.r a e quin1di p er un"altra, volta 1p er volta, anzi Chè metter,g li innanzi una pila di mate1iale da lavorare p er l'intera giornata o per p1ù giorni. I lavoratori a cottimo vanno g.en·eralment·e meno soggetti alla m onotoni·a rc'he .qu,elli i qu·ai1i l avorano ad orario. e) F inalm.ente alcuni datori ·di lav·o ro incoraggiél!Ilo l'a1bitru1dine del canto come distra'.lion e e sollievo co11tro la monotonia del ùavoro . 1

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Interessantissima pubblic!lzione:

GEnAUDEL E

lies. Vol. di 286 pag. con 200 fig. l\llasson e c. Paris 19'27. Fr. 55. Sco·p o dell;A. è ·di determinare con lo studlo delle anomalie d el meccani$mo car1diaco, il funzionamento normale del cuore. Le anomali e d el me·ocanismo cardiaco si risco1ltrano frequentem·ènt·e in clinica ed off.r o no nurn erose varieta, rr1a la loro analisi esatta non è divenuta possi·bile che dop o la sco1perta ·dell'elettròcard iogra!'o , 11 quale perm ette di determinare con esattezza il lavoro d ell'oir·ecc·h ietta e qu ell o del ventricolo . Per formar~i dall'ano·r male un 'i,dea del norm ale, è evi dente c'he occor r·e fare d elle ipotesi. Al l'ipotesi classica l' A. pro·p one di sostituire quella dei cardion ettoiri a cir·colazione variabile. In questo libro vi si trovano docum·enti e ipotesi. r 1documen ti sono dati q.ai num·erosi tracciati elett~ocaI'diogralf'i ci, alcun.e os.servazioni cliniche e 1e rnicrofotografie <i elle lesioni trovate all'autopsia. Il libro è così diviso: dapprrima l'A. fa un'espo$izione completa dei prin·c lpi e della tecnica dell'elettrocal'diografia; ricorda in seguito le nozioni anatomiche indispensabili per lo stu,dio del meccanismo del cuore, infine descrive l'ele1trocardiogramm·a norrmal e e le sue varietà. Per le anornali·e del m eccanismo cardiaco ·di ogni tipo dò prirna Ja s·p jegazione classica ·e p or A. Pozzr. q·uella personale. 1

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CLA IR MONT, V. DEN VELDEN, ~70Ll"F. IJi e

Belctlmpfung des Bl lltverlustes durch T ransf1lsio1i 1lnd gef assfilllun.g. Edit. G. Thi em e, Lipsia 1928, 1 p ag. 78.

Prof. VINCENZO CIUDICEANDREA Docente idi Patolo.gia S1Pec. med. nella R. Univ. di Roma

Diaonosti[a medi[a emezzi sussidiari ~i Laboratorio Manuale per Medici pratici e Studenti. In q11 PSto libro vengono r.oordinate e inquadrate nel c~mpo della. completa nsser1:azione r·l1.'Ylica le v arie ricerthe d~ laborator10; e l' A.. , giovandosi an<:he della sua lu'Ylga esperienza. professionale ~ d~drçittica, .ha trattato la complessa materia segue1ido un indiriz.zo eminentemente pratico. .I n rapporto alle preven tive nozioni sui 1·a,,.i orqani, alle vavie form~ morbose ed alle loro possibili complicazio'Yli ven gono. ~on~iderf!.te le particolari indicazioni per le i11dagini sussidiarie. IJ.i queste sono esposti i cnncetti fondame~' tali e .le no:me di prelevamento, ron le più prer.ise indicazioni d~ tecntca per quelle che ogni 1nedico potrebb" eseguire e in· sisten.do so.wçztutfo sulla reale importanza diagnosticd e prognos_tica di riascuna, senza trascurare le rnnosrenze che per tutti rappresentano necessari elementi culturali. ' . Le. numerose (igure, in gran parte oriqinali e spesso ésegu1t~ in forrna di riproduzio'Yl.i srhemat1che concorrono all'efficl!c1q._ dell'e.'1p.osizir1')(e, estesa anche alle conoscerize ed ai metodi piu, rerein t i, al contributo scientifico italiano in questo campo ed a~le i.ndic'!zi~'Yli bibliografìrhe. . !l libro . quind1 puo d1rsi per gli stud1osi in genere un tndi~pensab1lP rompletamento dei trattati di Patolopia; e potra ess.ere sommamen te utile ai Medici pratici per regolarsi Qlf'(l'Yfd 0 • i~ solo esame dell'infer1no non dà sicuri elementi dt giudizio. Volu·m e in-8°, di pa~g. XVI-488, con 122 figure i·n ·n ero e -cclori n ,e l testo, nitidamente stampato in carta 'P.at1·n at a . Prezzo L. 6 8, più le spese postali d.i s ·p ediz1one. Per i n-0stri abbonati, sole L. 6 0 in cporto franco.

a:

Inviare Va~lia all'Editore LUIGI POZZI - Via Si· stina, 14 - ROMA .

Le mecariisme ·du coeur et ses anoma-

5 figure. Gli .!\A. pre1n ettono, i1 ell'introduzione, lo scopo 1della loro 1p·u1b1blicazione e precisam ente << la cu1ra della alterazione del rapporto di massa fra contenuto dei vasi sa11guigni e le d jmensioni dei vasi stessi». Il m eìo1d o più efficace è Ja trasfu sione sanguigna, viene in seconda linea l'irn piego ·di soluzioni isotonicrh e a1 sangue. .Dell a trasfusione $anguigna gli AA. espongon n estesamente la tecnica della d-eterminazione del l' omogeneità sanguigna e la tecnica della trasfu sione eseguita con diversi apparecchi: vien-e data la pref eirenza alla trasfusione diretta. In un se con·do capitolo vien·e e$aminato il valore dell<> diverse soluzioni consi·gliate per l'ipoderma- e la fleboclisi e vengono fi ssate le in·dtcazioni e precisata Ja tecnica. cri li.bro è destinato al pratico che vuole fa.mi· gliarizzarsi con la trasfusion e sanguigna, 1nentre 1' e!'1posizione, succinta per i d ati te01ricj, è estesa a tutte le particolarità della tecnica. 1

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VALDONT .


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SEZIONE PRATICA

ANAU. L 'eosinof i lia nell'età infantile,

pagg. 156.

Torino, S . Laitt e;s, 1927. P.r-ezzo L. 30. ""La questione dell'·eosino.f ilia, 1p er quanto trattata da numerosissimi autori, ·è sempre di gran.de attuaàità, s01>ratutto p1er il sign ificato biologico, non ancora be.n chiarito, che d·eve attribuirsi ai questi caratteristici comiponenti 1del san gue. Come acc.enna l' A. nella preiazione del suo lavoro, non è nemmeno ben a;sso·d ato cl1e gli eosinofi.li rappresentino una indiv1d11alità vera e propria, essen·do da al cuni con siderati aiddirittura icarri.e degli asrpetti tJrailJSitori dei e-oro.u ni leucociti, mono- e IPOli-nucleati. In attes·a ·dunqu.e che sia fatta lu·ce definitiva su tali questioni importantissim;e, è lb ene ch·e siano intanto in·dividuate tutte ·le condizioni in cui nel sangue appare J'eosinoiilia. Ed appunto l ' A., nel suo lavoro, elenca tali condizioni, considerandole nell'ambito dell'età e della patologia infantile, ed ·aricchenidole d 'os&ervazioni assai importa·n ti, desunte dalla ri cca letteratura che esiste. sull'argomento, e dall.a numer osa casi$tica p ersonale. Il me:dico pratico, e più ancora il peidioatra potranno attingere ·dalla bella mono1grafia una messe copiosa di notizie e di dati clinici, la cui utilità sarà da ognuno. aJPprezzata. 1

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M. FABERI. \

ICCBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI. XXI Cong1·esso dell'Associazione Oftalmologica Italiana. (Palermo, 3-5 maggio 1928). Il 3 maggio c:ome a suo tempo annunziamrnò, nell' Aula Magna della R. Università di Palermo ha avuto luogo ]a solenne inaugurazione del XXI Congresso .dell'Associazione Oftalnrologica Italiana, che conta circa 250 soci . Erano presenti: S . E. iJ Prefetto Mori, il Podestà on . Di Marzo, il generale medico Furnò Direttore Sanitario dell.a XIV Zona :&1.V.S.N., il direttore della Sanità Militare, i rap1p resentanti dei comandi di Corpo d'Armata e di Divisione Militare, tutt i i professori della' F a coltà l\1edica di Palermo e molt i delle altre Facoltà, m olti liberi docenti, medici . Era presente il!n fol~ gruppo di ufficiali medici e numerosissimi studen'ti . Fra i numerosi congressisti (circa 130) venuti da O'gni parte d'Italia, tra cui moltissimi liberi docenti di oculistica, partecip arono al Congresso i seguenti Clinici: il prof. Angelucci, .direttore della R. Clinica Oculistica di Napoli; il prof. Cavara, direttore del1a R. Clinica Oculis'tica di Siena; il prof. Pes direttore della R. Clinica Oculistica di Genova; il prof. Bardelli, direttore della R. Clini-

ca Oculistica di Firenze; jl prof. De Lieto, direttore ,dell.a R. Clinica Oculistica di Milano; il prof. Guglianetti, direttore della R. Clinica Oculistica di Modena ; il prof. Di Mar.zio, direttore della R . Clinica Oculis!t ica di Roma. Assunta la p,residenza jl prof . Gaetano Lodato, direttore della Clinica di P alermo ha dato la parola ull'on. S. Di l\farzo,.. podestà di Palermo, che ha portato il saluto della Città ed al prof. ~I.anfredi, Preside della Facoltà di Medicina, che porta anche il saluto del Magnifico Rettore prof. Ercole, assente da Palermo. Dopo· il Presiden'te del Co1nitato ordinatore professore Lodato, il venerando prof. Angelucci tiene il suo discorso sul tema: Canoni, visivi e sublima-

zioni nell'arte.

Prima di sciogliersi l' Assemblea, su proposta del suo presidente, ha deciso l'inquadramento dell' Associazione Oftalmologica I taliana nel Sindacato Nazionale Fascista e la spedizione id i telegrammi di omaggio a S. E . il Primo· l\finistro, e a S. E. il Ministro della P. I . Nel pomeriggio del gior110 3 e nei giorni 4 e 5, nei locali della Olinica Oculistica di P alermo, si sono svolti i lavori del Congresso ~on la le1ttura di circa 150 comunicazioni. N ella giornata di sabato 5 111.aggio, l'ultima del Congresso sono stati prescelti due temi di relazione per il prossimo Congresso: Per il primo Patogenesi e terapia del glaucoma, sono stati .d esignati come relatori il prof. Biagio Alajmo, della Clinica dj Palermo; il prof. Vincenzo Rossi, della Clinica di Napoli ~d il dott. Domenico Rossi della Clinica di Firenze. Per il secondo tema : Patologia e terapia del distacco di retina, sono stati d~signati relatori il • prof. Dario Sabbadini, della Clinica di Roma ed il dott. Alberto Bencini della Clinica di Siena. Prima idi chiuder~ i lavori l'Assemblea, plau. dendo all'opera svolta .d al pro f . Lodato, p er la magnifica o,r ganizzazione della riunione di Palermo, unanimemente ha deliberato che il prossimo Congresso 1dell' Associazione Oftalmologica Italiana abbia luogo a Genova nell'ottobre 1929 e ne ha affidato la presidenza .al prof. Pes dire ttore della Clinica Oculistica di quella R. Università. 1

Società

Medico-Chi1·u1~gica

di Padova.

Seduta del 30 marzo 1928-VI. Presie.d e il Prof. V. DuccEscm, presidente. Punti oscuri nelfa epidemiologia del tifo.

O. 0ASAGRANDI. - Seoondo 1'0. vi sono molti punti oscuri nella epidemiologia del tifo addominale, sui quali si soTvoLa e che .d ovrebbero essere meglio studiati. Anzitutto appare esagerato e non sufficientemente dimostrato il fatto che coi miglio1'amenti dell'igiene ·del suolo e dell'abitato l'endemia 'tifosa venga non solo a diminuire ma persino a cessare n egli .aggregati urbani.

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IL POLICLINICO

In secondo luogo non aipp.are dimostrato il legame che pure si vuo.le sempre esista tra por.t atori e nuovi casi di tjf o, essendovi indubbiamente po1·tatori che non trasmettono infezioni tifose di sor'ta; egli cita il caso di una 1domestioa p ·a ssata per ventidue famiglie innocuamente. Anche la questione del veicolamento 1d el tifo con liquidi che ven·g ono introdotti nell'organismo, partioola rmente coll' a cqua (pur non n egando epidemie idriche rare ed eccezionali) non pare all'O. bene dimostrat.a. E gli l ' ha da tempo presa in esame e si è conv into ch e anche laddove il tifo ·è endemico, e viene sospetta'ta l ' acq·ua e in questa non si trova il bacillo, questo non c'è mai stato. Inoltre si è fatt a la convinzione ohe vi sono casi in cui il bacillo vi è penetrato secondariamente, ,dopo che già la e pidemia si era affermata . Fa ialtresì presente che s i dà poca importanz.a a veicoli particolari come a certi inse'tti (indipend entemen te da.Ile mosche di cui non si tratt a e a cui qui non vuole a ccen nare) nei quali gli esperimenti h anno dimostrato che il bacillo del tifo scompar e, secondo l ' O . non è Id.etto che non ricompa ia no più t ardi o .almeno che gli inset t i si trovino poi nelle oondizioni di inoculare un virus . 'tifogeno . Occorr e, dice l ' O., con sider a r e anche che l' epidemia de l t if o sta in r.apporto con deter m inat i fattor i meter eologici. Questi studiati con l'ausilio di un valor oso meteor ologo, i l prof. Or estani ii1 occas ion e di una disser tazione di laurea fatta da un allievo di questo I sltitut o, dimostrano p er esemrpio che in P a dova I.a curva epidemica ha il suo massimo in .agosto e in settembre e il 1ninimo in novembre, così a T r ieste, men t r e a Ven ezia il m aggior numero dei casi si ha in maggio e in giugno e qu a lche v olta p ersino in aprile . Inoltr e non si può oggim a i negar e che vi sono delle oondiz.ioni p ar t icolar i, sp ecia lmente nelle a cque f avorenti l'infezione t i fosa, senza p eraltro che queste s i.an o infette dj bacillo di Eber t h , ci~a un' a cqua r icca di begiatoe. Ed infin e i primi sintomi della malat tia non è 1d etto che combacino con r eper t i batterici sempre riscont r a bili anche se r ari ebertiani. Alcuni esperimen t i da, lui eseguiti sul bacillo di Eberth, lo port ano ad ammetter e ch e, ancl1e se lievi ssimi questi sintom i, r ispon dano al moment-0 in clii J.a malattia si è affermat a (a11che se d i t ipo a mbulatorio, quindi lievissima) ina n on a quello in cui l'infezione è .avvenuta. Tutto ciò che sin .qui abbia mo fatto riguarda 1a difesa contro la m alattia in at'to e non contro 1'infe1.Zion e ossi.a non contro quello stadio par.t i.colare del virus (ch e no n conosciamo e che .abbiamo qualch e r agione per riten er e invisibile e filtrabile), ch e successivamente evolve nella forma ·b en nota e conosciuta di bacillo di Eberth . E per questo dice 1'0. che l a epidemiologia e ia profila~si del t ifo addominale ha raggiunto un punto s'tatioo, contro il q uale invano si invocano

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m.aiggiori applicazioni delle provvidenze profilattiche. D'ora in avanti occorrerà se si vuole davvero progredire nella lotta, considerare che due sono le epidemiologie, due prohabilmente le profilassi, del tifo aKidominale, l'una già nota oontro la malattia; e l'antra ancOTa ignota contro l'infezione. CAGNETTO. Come si spiega col fatto delle aoque amma1ate il carattere ·p eriddico ciclico del1' infez,~oneP 0ASAG.RA.1'-tl>I. Furgeus afferma che le acque ammalate studi.ate ad Hannover si ammalano in certi periodi. Alcune di queste .acque si possono iniettare in animali e risoontr.are poi bacilli di Eberth in seguito ad una scarica proteinoterapica. Un caso di anguillula orinaria.

N. R onINo. - Il caso in oggetto risponde ad una infestione umana cronica di anguillulosi urinaria, rp.ar.assita, che morfologicamente e biologicametite presenta tutti i caratteri della cc Strongyloid es st erooralis », con la forma parassitaria stabilmente localizzata esclusivamente n ell'.apparato genit o-urinario e molto probabilmente nei reni o nelle p elvi, t enendo nel 1dovuto conto i reperti sempre positivi istol?gici per tali organi . De t t a .anguillulosi urinaria presen t a tutti i carat ter i di una infestione primitiva, anche se vogliamo da re valore specifico a lla diarrea · sofferta dall'infermo in 'secondo tempo, mentre i domi11anti disturbi lombari e urinarii r isultano, a , qua nto ben ricorda il pafilent e, a vere preceduto quelli t ransitori intestinali, ed esis'tono tuttora. Pa1·l ano in favore di una infestione primitiva l'assenza di pa rassit i nelle fec~ e la presenza di forme sessuate stron giloidi nelle urine, il qual r eper t o dimosti·a come il p.ara~sjta, localizzatosi n ei r eni o ·nello pelvi, em ette larve le quali tro·vando n elle p elvi stesse od in vescica l'op'timum per il lo r o sviluppo, vi permangono fino a , matur ità sessuale, epoca in cui, a vendo bisogno del1' ambien t e esterno onde .accoppiarsi, la.sciano il mezzo urinari o e, oo.n le 'urine emesse .dal paziente volontariamente Qd a nche stimolando il trigono vescicale di n otte (enuresi), si spingeranno attiva1nente at t r.averso il mea'to urinario. Infine l'enuresi incosciente trova una spiegazione biologie.a, nell'istint o della conservazione della sp ecie, in quanto stimola le anguillule, specialmen te le sessuate, a raggiungere l'ambiente esterno ; stimolo che finora era ·stato sempre volo n taria1ne11'te superato dal paziente nelle ore del . giorno. 1

Il metodo più semplice e pratico per l'immunizzazione antidifterica •

G. SALVIOLI. - E sso è rappresentato dal metodo impiegato .d all'O. dj istillazioni nel naso di a natossina normale o ooncentrata o da polverizzazioni dell'an atossina ordinaria nelle narici. I risult ati, per rig u ardo lo stato immunitario sono i dentici a quelli otJtenut] ooll' int roduzione paren••


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SEZIONE PRATICA

terale dell'anatossina . Ciò si rive1a dal comportamento della r. Schich e dal dosaggio delle anti~ine nel siero di sangue. Su 21 bambini così trattati, 19 (il 90,4 %) han. no presentata scomparsa della re.azione .d i Schich prima posit iva, dopo tem·p i variabili dopo l'ultima igtillazione a seconda del itipo di anatossina . e del numero delle istillazioni. La via n.asale bene si presta all'immunizzazione antidifterica.

Presentazione di appendice idropica gigantesca. F. CIPRIANI. - L'O. pr esenta l'appendice gigantesca per idrope di una donna di circ~ 70 .anni allo scopo puramente di dimo~trare a quale aumento ool~sale di volume può giungere questo viscere in certi casi della obliterazione dello sbocco . Non ha aperto l'appendice se n on durante la seduta per farne constat..ar e l'enorme ingroosa111en,fto. L ' organo che era stato conservato in formalina commerciale al decimo mostrasi ripieno di un ma., teriale gelatiniforme, bianco latteo in parte e in parte opalino, omogeneo, senza tracce apparenti di residu i fecali nè di concrezioni. La parete appendicola re osser vata dal lat o interno h a l' asp~t­ to di una membrana aponeurotica di cui dimostra la levigatezza e la translucidità. L ' O. si ri p1·omette di, esaminare micr oscopicamen te la varete appendicolare ed il contenuto, a llo scopo dj abbordare la questione delle condizion,i necessarie a lla fo·r mazione d ell' idrope a ppen~icolare.

F ASIANI: - È un caso mostruoso. Si trovano delle appendici penifor111i (come il pene di un bambino). Il li.q uid o ha consistenza gela.tinosa (probabilmente muco in quantità). La causa sfugge. Probabilmente occlusione del lume con rispetto dell'integrità ci rcolatoria e attenuazione di . ,germi . 0AGNE·T1'<>. - Un.a volta a prendo un'appendice t r ovò un grappolo d i piccole cisti . Ogni cisti P!esentava un punto bia nco ch e faceva pensare ad uno scolice. Era.no invece pseudocisti, cioè blocchetti di inuco co·n leucociti ed epiteli sfald alti. P erchè si verifichi idrope occorre mancanza di feci. L'amicrobismo è difficile. D uocESCHI. - Quando in un' area isolata di -un intestino si produce una !es.ione nervosa si ha una secrezione par alitica con tumefazione enorme. Può darsi che a nche in questo caso si sia determinata una secrezione paralitica per lesio11e fun.zionale degli elemen t i d ella mucosa medesima . Il Segretario: Prof. F . PANCRAZIO.

Accademia Medico · Fisica Fio1·entina. Si premette che la Segreteria dell' Accade1nia ba rit.enuto opportuno di inviare i riaissunti delle rela.zioni e discussioni sorte in seguito .alla importante oomu11icazione del prof. LEONO'INI, dopo .che h.anno avuto completo ~vol•gimento, piuttosto

che inviarle separatamente volta ·p er . volta, credendo di conseguire 'oosì, per i lettori del « Policlinioo »; una maggi<»:-e utilità. Adunanza del 9 febbraio 1928. Presidenza: Prof. E. Buao1, presidente.

Nuove disposizioni di legge in rapporto all'esercizio pratico della medicina. LEONOINI prof. F. - L' O. rende omaggi:o alla grande importanza dell'opera intrapresa .d al Governo Nazionale oon la r iforma legis1ativa, alla. quale ritiene .debba giustamente partecipare la clrusse medi®, a mezzo <lelle 1Sue .A)ssociamoni scientifiche, allo scopo id i chiarire al legista molte que~tioni che pjù strettamente riguardano la. scienza medica, onde rendere sotto ogni _rispetto l' opera legislat iva del nuovo codice un vero capolav oro giuridico, morale e scientifico. Sorvo1anid.o su tanti a ltri argomenti che accenna in breve, e che saranno oggetto di successive discussioni, 1' 0. per soffermarsi soltanto su .u n .argomento di g r a nde importa nza nell'esercizio pratico della medicina, considera il refer t o medioo. P er brevità si omette di riassumere questa oomu11icazione nei suoi particolari, inquanto essi sono integrati e più sotto riferiti fra le relazioni sotto riportate. Al termine della dotta comunicazione del prof. Leoncini, la Presidenza propone di nominare una commissione di, cinque membri, af.finchè voglia concr etare le proposte più i,mportant i di emende da apportarsi n egli articoli del progetto td el nuovo Codice P enale, per rispondere ad equità e giustizia in quei punti che ha nno r elazione con la . medicina. Sono nominati i prof.f. Amaldi per la P sichiatria, Cappelli pter la J)ermosifilopaiiica, Coronedi per La Tossicologia, Leoncini per la Medici11a Legale, nonchè il prof. Paoli per il Diritto P ena le. 1

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Adun.anza del 15 marro 1928.

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Presidenza : Prof. ÀMALDI, vice-presidente. Relazione della Commissione nominata per lo studio del referto medico come è proposto nel nuovo Codice Penale.

AJ\1:ALDI prof. P ., CAPPELLI prof. J. , CoRONEDI prof. G., P AOLI ;prof. G. e L EONOINI prof. ~""'. (relator e). - La Commissione si associ.a al Relatore nel rilevare inn a nzi t utto la grande importanza storica e sociale della riforma legislativa, e n el riconoscere il dovere ·d ella classe medica di portare all'opera gran°d iosa il proprio contributo, dato che numer ose questioni che rientrano nel campo della legisla.zione penale meritano di essere studiate dal medico: vengono segnalate in proposito le questioni relative alle basi biologiche della responsaibilità penale per interpretare il co·n cetto di delinquente per tendenza ; alla. discriminazione d ell'abuso abituale dalla intossir.azione cronica da sosta11ze ebrio••


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dizion~ di non potere nuocere alla società od a. ;gene (art. ·90, 91); alle obiettività che distinguono i gr.adi della lesione personale; al contagio di for- · sè medesimi. Si sofferma infine sulla denu nzia di tutti i casi me morbose; al Teferto medico in 1t utti i casi che di aborto che il medico dovrebbe fare al medioopossono far pensare. ad ui;i delitto possibile, ecc. A quest'ult imo proposito, la O·o mmissione rile- provinciale, pt}l cui tramite giungerebbe poi -al1a.. Autorità Giudiziaria, quando lo si dichiarasse criva quanti .danni non deriverebbero dalla .esecuminoso. Tale ,d isposizione p1·oveniente dagli art. 9• zione id i questo r efer to .anche rquando manchi ogni e 5 della :Legge,. 22 giugno 1291' Il.' 1070, non si fondato sospetto: a p~rte inutile p erdita di temacco-rda coll'art. 372 ·sopra ricordato, e perciò la po per il medico e l' autor~tà; dovrebbesi .aJd es. O. propone di a.g giungere espliciti chi.arimenti in. denunziare ogni lesione od aff·e zione di·p endente merito, 1s~enido eventualmjem.te ù'atrt. )376 rd el da fatti accidentali, ma ' che rivestjrebbe la possiOod. Civi le. bilità .d i contatti sessuali illeciti, che poterono La Commissi-0.n e infine sott-O~one a discussione· a n che non sussistere; oppure, anche sussistendo, ed approvazione il seguente la denunzi.a non farebbe che aggravare 1a situazione morale .d ella v ittima, che sarebbe oostretta a sfuggire il m-e dico, p erchè non fosse re~ pubÙ R.DINE DEL GIORNO : · blica la su a disgrazia . Se•.d ' altron<l.e il medico è << L' Accademia: Medico F isica Fiorentina, prese: esoner.ato .da ogni r eferto, quandò questo esponin esame a lcu·ne dis.p osizioni di legge approvate O· ga il p. a, p·r ocedimento, non si vede comè non si progettate, riguar.d anti particolari ob·b lighi di ·d edebbia concedere questo eso·n ero nell'·interesse di nunzia da parte del medico esercente all' .Autorità uno, non co1pe.vole, a cui la legge ,lascia libertà . Giudizi.aria o ·ad altre .Aut orità, nell'intento che-di scelta, rimetten·d o ogni azione su querela .di siano sempre meglio arm·onizzate le S'UIPTeme esi- . p ar te. P erciò a questo riguardo la O. rit ie11_e sia gen ze della Giustizia e dellia tutela in gen ere del-giusto all'ar1t . 372, là dove .d ice che « la disposiI' ordine ,soci.aie .c on lè 'imprescfindiibili esigenze zione n on si applica, quando il r eferto esporrebbe dell'esercizio medico 'p rofessionale, fa voti: la persona assistita ad un · procedimento penale» 1) che · nell' articolo 372 del ·p rogetto p.relimiaggiungere « o ad altro grav.e pregiudizio nella n are 1d el nuovo Codice Penale, riguardante l'omisr ep'llltazione. e nell'onore ». sione di referto, il secondo capoverso sia modifiLa C. adduce poi consider evoli ~rgom~nti per cato nei seguenti termini: « la disposizione non. <limost~are ch e l' omissione di referto da p.arte del si applica, · qu.ando il referto esporrebbe la persona. medico, non può avere carattere delittuoso e non iassistita ad un -procedimento penale o- ad altro lo si può includere fra i delitti contro l' amministr.agrape pregiudizio nella reputazione o nelV'onore » •. zione dellia Giustizia, bensì esser più. giusto sia 2) Ohe l'omissione di referto sia considerata cònsiderata oome attualmente, cioè una sem'Plice c.ome oontravvep.zione, anzichè come 1d elitto. contravvenzione ; l'unico caso, in cui rivestireb·b e 3) Oh e l'articolo 740 del Pro getto prefiminar0" carattere delitt·u oso, quando fosse preordinato' m·e desimo, riguard.ante l'omessa de nunzi.a di ma1 allo spopo idi fuorviare la Giustizia, sareb•b e sem- latti.a di 1nente o di gravi infermità psichiche pepre punibile come reato di favoreggiamento sericolose, . si.a formulato n ei seguenti termini: con'Ìo gli a rt. 385, 386. Ed anche nelle eventuali « Chiunque, n ell'esercizio <ti .u na p.r ofessione saconseguenze n on · v~ è confTonto con I.a medesima nitaria avendo assistito o.<l. osservato persona af' . . .' tra sgression·e , quando invece che da medico è comfetta d a malattia di mente o da grave inferm1ta,. piuta da un ·p ubblico wffici.a.le o incaricato di un psichica, la qThale 1dimostri o dia sospetto di e~­ pubblico servizio : inoltre ·p er q.u esti I.a omissione sere ·p ericolosa per se o per altri, ovvero persona, è colpevole solo se si tratta di reati accertati, per affetta 1d a intossicazion e cronica da alcool o da il medico ib.a stereb·b e la se·m plice ·poosibilità id i altre sostanze inebrianti o stu'Pefacenti, omette, reato; quest i si eson erano se il r eato è solo perove manchino suffici enti garanzie di custodia, .d i seguibile ia .q uerela di parte, mentre per il m edico, d.arne avviso ali' Autorità id i Pubblica Sicurezza, è· stando alla lettera, nén vi è eccezione altro che punito OÒ·n l'ammenda da lire trecento a tremila». se il pa.ziente può incorrere i11 procedimento pe4) Ohe il regol~mento, il quale ·d ovrà discin13,le! Vi è poi incongruenz~ fra questo art. e il plinare le. rd enuncie idei casi di aborto, rese obbli154 della légge di P. S ., in cui l' omission·e di r egatorie .d all'ariticolo 9 1della legge 22 giugno 1927 ferto di malattia mentale o di ·intossicazione è n. 1070, richiami La disposizione precedentemente .solo una contravvenzione e non un delitto. ricordata del secondo capo,v erso dell'articolo 372' La C. elo•g ia, a questo proposito, il concetto indel Pro,g etto preliminare del Codice Penale». form,a tore 1del predetto art. di P. S . e del 740 idel progetto di' codice, che lo completa, m.a rit'iene .con veniente a ggiungere l'inciso « ove . manchino *** sufficienti garanzie di custodia » dopo la frase Tutti i Commissari e viari ' soci dell' Accademi.ao cc Chiunque ... omette d~ darne avviso ... », ecc. prendono attiva parte alla discussione,, la qnale si Non si v ede infatti perchè 1d ovrebbero denunprolunga an(jhe p er tutta la seduta successiva. ziarsi g-li intern ati in una casa di cura o. d in un => ospedale psichiatrico, quando essi sono già in conIl Vice-Segreta~io : P. M. N1ocOLlNI . 1

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-Ap J> uNTI l) Ell IL ll ED.I eo p RA TIeo. •

CASISTICA. Il sangue nella scal'lattina. J. Sabrams (Marseille 1\1.éd'iJCale, 15 nov. 1927)

mette in rilievo che nella scarlattina, si ha di regol a leucocitosi ch·e, nei ca:&i me·di oltrepassia i 15-20.000 leu.cociti. Essa si manifesta p1rima dell'eruzione durante il perio1d-0 di invasi·one ed an 0l1e ~rima dell'eruzion·e; si mantiene . elevata nel periodo acuto per diminuire, durante la d efervescenza, a sbalzi. La Jeu cocitosi è sul principio dei polinucleari; in seguito questi diminuiscono e si manifesta da ultimn una linfocitosi postinfettiva molto marcata, senz.a aumento del numero dei grandi monociti. Spes~o, alla def·er· vescenza, si h·anno dei mielo·citi neutr·olfili (1-2 %. raramente fino al 3 %) . Caratteristica è l' eosinofilia che, dal 2°-3° giorno dall'eruzione va aumentando fino a raggiungere il 17-25 %. Nei casi mO!I'tali, gli eosin-Olfi1i mancano. c.aratter~stich·e sono le · incl UJSion L Quelle di Dòhle si mettono bene in rilievo col metodo di colorazione dell'A. : una gocciolina di soluzione di ~lu di metilene a 1/500, ohe si mette sul coprioggetti, rovesciandolo poi sul ,p ortaoggetti, su cui si trova lo striscio di sangue già disseccato. Preparati pern1anenti si ottengono mediante la colooazione al 1blu bor·acico d ello strisci.o fissato in alcool. Qu·e ste inclusioni si osservano n ei leucociti polinucleari, alla p arte marginale del protopla~ma, puntiif ormi, cocci!formi, piriformi. Nei prim1 giorni, il 95 % dei polinucleari può esserne affetto (1-3 .p er o.g ni leucocita). ~ei ca·si leggeri, si osserYano per 4-5 giorni, nei gravi possono persi'stere 3-4 settimane. Si osservan o anch·e in altre malattie infettive, per CU·i n on p ossono ritenersi come 1patog11omoniche. n ella scarlattina però sono più costanti ed .abbondanti. Non vanno confuse con dei prodotti di framm entazione che talora si -0sservn r1 o ir,_ di versi proc·e·$si patol-0gici. I corpi di D'Amato, a forme diver5e e contocno irregolare, si osservano pure nei 1p olinucleari, colorate (e.on i procedimenti che si descrivono più sotto) in rosso vivo o rosso violaceo. Sono interpetrate d.a.1 suo scopritore come analoghe alle Rickett'5ie. La JColoraz'ione si fa isu preiparati fissati in alcool assoluto (non meno di 10' e non più d i 30') . Colorar·e per 3-5 ore con una m1scela (d'atta al momento d èll'uso) di 2 ernie. di soluztone a 0,8 % di AZllir m a 0,8 %o e 20 eme. di eosina /\ . G. a 1/20.000. Oppure per ore 1 e 1/2 a 2 con una m iscela. d·i Azur I a 1 %o cime. 1; Azur l!l a 0,8 %o e.mc. 2; eo&ina A. G. (a 1/ 20.000) eme. 20. Lav,are con acqua d·i stillata neutra. P er quanto riguarda le emazie, non è raro osservare anemia m•arcata, con emazie giranulose, 1

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policromato1file e qualche emazia basofila, tal· volt.a anche i1 ucleata. La velocit:ì cli sedimentazione au11i-enta nei 1primi giorni per ritornare norm·ale a lla fine della qu·arta settimana. Nelle sc3Jrlattine fru-ste , l'esame del sangue, ir1ostra11 do leu·coci tosi, p·olinucleosi neutrod'il.a ed eosinofilia può riscl1ia ra~e la diagnosi. 1

fil.

Sopra alcuni quadri ematologlci a tipo leucemoide di origine sifilitica. Fac·e ndo accurate rice11che 'SU l'etiolo•g ia luetica di vari 1quad.ri clinici ·della m edicina interna, Garcia e Urra (Rev . Esp. de Med. y Cir. apr. 1928) hanno poituto· ammettere l'origine si,f ilitica di a lcuni qu·a dri ematologici e idi determinati tilpi di spleno·m egalia. Gli AA. hia.rino rivolto 1a loro attenzione in 1Special m odo a querrli inrferm] , o n ei .quali p er una deviazione della formula ematologi1ca, ·er.a stata posta di3Jgnosi .di leucemia 0 di aleucemia. I l sosp etto ·della natura sifilitica, irrd·agata mediante la R. di Wassermann, era fo,n dato sia sull'evoluzipne to11'bida sia sulla persistenza del quadro ad ogni trattamento. I casi stu diati somman.o a 26 durant e il perio'do ·di 4 ann1, il cl1e fa ritenere, secondo gli A.A. essere tali f o,r me morbose 1più fr equenti di quanto p'Otr·ebbe sembrare. In g enere gli infermi presentavano1 tutti un 1quadro c1inico aleucemoi-de per quanto si rtferiv·a a lla formula em.atologica e alla sintomatologia generale, solo alcuni presentava.no il .r&sto d ei sintomi. Nei riguaJridi d ella con.1c.o!'ldanza fra la formula em·at-Ologica e la &ind.rome g,enerale, quelli con f.armula ffil1atolog~ca aleu•cemoiide linfoid·e avevano · la milza ingranidiita, qu·elli in vece eh.e 1p resentavan·o i gangli linrfati·C.i tng;ros•sati, avevano 1a milza normale e la forml1Ja emat-0logiica di a1eu cemia mi·e.loi·de. 1La W . risultò positiva solam ente in 8, ma tutti erano sicuram.ente sif:hlitici (in 17 la lues era congenita, in 9 aciquisita). In tutti i casi gli AA... han.n o praticato la cura S'P'e,cifitca, ottenendo come risultato la scom·p arsa della sindrom1e ed il ripristino pressochè normale della formula leucocitaria. ..\. P . 1

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L'au1nento dell'anemia perniciosa. F. HinBch (MedJizinische Klini k, 16 ·dic. 1927) ri-

leva. che negli anni del dopo-guerra, l'an emia iperniciosa è in notevole aum1ento il che è stato ' oss·ervato anche da altri autori. La massima frequenza si ha nei mesi di n1a·gg1o e giugno; il maggior numero si ha fra le donne (58 n egli 'if7 casi ·dell'A.) . La m·a lattia si ha in o,gni età , ma è più f·req•u ente nel 4°-50 decennio.


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Co11n e cause di qu·esto1 aumento vengono invocate: infezi-one, sepsi, nutriztone sca!'!Sa od unilaterale, disturbi gastro-intestinali, en·docrini, ecc. M·a se.bbene un picico1o ipasso si sia fatto nella conos-cenza de.Ile cause di questa malattia, essa rimane pur sempre cri'Ptogeneti·c a fino a quanido non $i ri-uscirà a f are s comparir-e i sintomi della 1nalattia con l'allontaname11to delle presuipposte cau se. fil. 1

TERAPIA. La cura dell a sifilide congenita nell'infanzia . Il meglio to1lerato è il salvar.s an che per la p rima in1fanzia si dà al!I.e seguenti dosi: iniziiale 1/2 cg. 1p·er ktg. rdi peso del corpo ; n ormale 1 cg., ma~sima 2 cg. Per la se-conda inf·anzia si adotterà : da 2 a 4 1anni, da 5 a .20 og.; da 5 a 6, 5-2.5 cg.; da 7 a 8, 8-30 og., ·da 9 a 10, 10-40 cg.; da 11 a 12, 10-45 cg. Le d-0si massi·m e indicate n on si rag.giungermn-0 che .qu•anido si sia ben rsiicuri della tolleran~a, me·diante una lenta e cauta progres.sio·n ·e. s·~ useranno le iniezioni .e ndomusco1'ari alle masse gl utee superiori, rb a;dando a.id infiggere profondamen te l'•ago. Le s oluzioni glucosa.Jte s1 trovano già pronte in comm·ercio, in fialette sal<J..ate. Del tutto eiocezion ale è 1'a via en dovenosa (seno cranico longitu1dinale). Bismuto. - Vie·n e secon·do in ordine di efficacia antisiftlitica. Si ·darà la rpraferenza ai preJ)arati insolubili in SO$pension·e oleosa, alle piccole dosi iniettate a }ungo ed introdotte per via ·endomuscolare. Il bismuto è in1dicaito per la cu.r a àltern•ativa con gli arBeno'benzo•l i ed il m ercurio nei casi comu11i, non•0hiè nei casi di intoll·eranza é di reisistenz.n. a. Lalj d u.e rimedi. P er la 1p rima inf·a nzia (iprimo biennio) si inco1nin1c erà con 1 mg. di Bi metalli co (o 2-3 m g. d-el composto) per l{g. di p eso , ragigilun•g endo Ja dose media _(5 rn·g. di com'Posto per kg. ) soltanto alla III-IV iniezione. Dose massima (eroi.ca!) &-10 m g. soltanto n ei casi di eoceztonale gravità. Numero totale di iniezioni, 12-24, con 4-5 giorni di intervallo. M ercurio_ - E indicato .come terapia mista e n ei oasi in cui esista intolleranza per gli ·a ltri rimedi. Si u serà di preferenza la via .p ercutanea, con l'un·g uento cin.e re·o. della F. U. al 30 % di mercurio, da prescriv.ersi solo, senza altri f arma.ci. 111 rimedio si 1può :far ·dare in tutta la quanti·t à in un vasetto, opipure in dosi f.razionate. Nel n eonato prematuro od _ipotr ofico, si darà 1-3 grammi di unguento ciner eo con 10 di sugna benzoinata, da d ivi•dere in 10 dosi da dare in carta pergamen ata. P er il lattante !ino a 6 mesi, la quantità dell 'ungm-en.to sale a g. 3-7, nel secondo sem-estr e a 5-10, nel 2,o-3o anno a 10-30. sempre diviso com e sapra. A rseno benzoli. -

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!Le frizioni vanno eseguite la sera prima di andare a letto, fac endo daipprima il bagno od insaiponando le·~germ ente la regione da frizionare. 0 gni giorno 8i ~a;rptbia la sede, evitando le parti facili all'intertrigin e ed al!l e lesioni da decubito. La friz.i.one deve dur·are in media cin1que m1n uti; più a lungo nei r obusti, meno n·ei deboli. Un .sistema consigliato da G. B. Allaria (La Ped·lat1~ia d el medico pratico, m aggio 199...8) è il segue11te. Fare le ;frizioni p er 6 giorni consecutivi, su tre r e·gioni simmetriohe; al 70 giorno, non fare l·a f.rizione e dare invece il bagno saponato (cl1e n on si fa negli altri giorni) . R1peter1e così parecchie serie. Ooipo i.a frrizi.one, è bene riloorprire la 1p ·airte con ov·atita o oon un pann olino morbido. &carsa im·portanza n ell'iDJfanzia ha lo jodio , che si darà s oprattutto nella ch~ratite interstiziale, n elle gomme, n elle artrapati-e, nelle lesioni ossee e n elle af.fezironi viscerali croniiche specifiche . 1Si user à lo j 01duro di pota;Ssio a dosi di 10-20 og. 1pro di•e fino a 2 anni, di 20-30 da 2 a 5 anni, a dosi maggiori e fin o ad un g.ram•m o pro <lie dai 6 ai 10 anni. La dose quotidiana va frazionait-a durante i pasti (n el latte, n ella minestra, eoo.). fil . 1

l lassativi nel poppante.

.P rima idi ri..correre ai laJsisativi, è necessario corregiger-e itl regime alimentar e, regolare i p·a sti, •dare d elle razioni -convenienti. Un cu.c ohiaio di suoco di al'anaio, id i 1pru1gne, di uva e così pure <Jua1'che cuciohiaio •di decotto d 'orzo o di avena, 1daJti a lla mattina p ossono -esser e di grande utilità. Nel poippante a:l s eno, ri·durre l'alimentazione •carn.ea della nutrioe. St può poi S·OBtituire una po1pp.ata con u.n a pa'PIPa al m~tosio od al blrod-0 di legumi, entram·b e rp·erò n on tollenate prima ·dei 4-5 m-esi. 1Nell'·a llattam ento a:vtrif.i.-ciale, si sostituirà lo zu1cchero CCYIDIUn·e col lattosio; l 'aocqua con cui Bi ta g1lierà il latte sarà a·oqu·a d 'orzo, di avena o broldo di legumi. All,o svezzamento, si diaranno inoltr e delle puree di erba1gigi (lattuga, •Cicoria), marmellate, composte di frurtta. rCom·e med:iJcam.enti Si po·ssono dare: il solfat o di so1clio (1 ~g.) od il citrato d i m·a;gn esia (2 g. per anno di età) in un .b iictchi·erino di aoqua aJ.ca[ina. In 1qualche luago, la manna è il lass.at.dvo preferito. Si ri1correr à ad essa (1 cucchiaino di ~ci ropip o .ogni 6 mesi di età) od all'olio di ricino ch e si ,p uò d are icon oJ..io di manid orle (90 g.) e 10 di olio di nicino (un cucch iaino ogni 6 m esi di età) o 1con s·cirappo di limone (60 g. con 6 di olio di ri1cino). Oltre all'idrato di magnesia e la ma·g n·esia cal1

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SEZ IONE PRATICA

!.!inata (25 cg. ogni 6 ID·esi di età) si oons.irgliano lo &ciroJ>1PO •di ra:banbaro compo.s to, di .cicoria, di f iori di pesco, 1-2 cucc l1iaini. L'olio di paraitfina (un .c uochiaino) è spesso utile, ma talora ind"ilg esto e toglie l'appetito. Efficaci e senza in'Con venienti sono i suprpositori alla .g licerina soli1dicficata e burro di cacao. I pi1cc0<li cli>Steri (1da 12.5 a 200 ernie. secondo l 'età) son o uti:li, m entre sono dannosi i lav1aigg.i inte.s.tinali. (Journal de s prat~cie ns , 3 marzo 19-28). 1

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fil. F o.rmulario.

Nella pertosse. Bromoformio . . . . goccie 20-40 Olio di mandorle dolci gr. 10 Em·u lsione con gomma )) 60 arabica q. b. a . » 30 Sciroppo serr1plice . U11 cucchiaino ogni 3 ore. .

NOTE DI ME'DICINA SCIENTIFICA. L'eliminazione del virus rabico per le vie digerenti . V. Puntoni (Annali di I giene, genn. 1928) n ella lunga ,p1ratica fatta all'Istituto antiPabico di

Roma ha rilevato che non rararr1ente i cani rabbiosi possono pres·entare sintomi a carico ·dell'aip1parato digerente, che taloI'a po~sono anche essere preminenti e fuorviaire la ·diagnosi. Lo dimostra, fra l'altro , il tragico fatto di un veterinario il quale a ven•do posto la diagnosi di g.aJStro-enterite in un oane ·o he aveva in oura e 11on aven·do data alcuna importanza ad una lieve m0:rsioatura r iportata alla radice ungueale, fu colpito, 35 giorni dopo, dai sintomi locali pr·ecursori, e morì in p ocih t giorni. La nozione td i un a spiocata sin·drom e gastro·i nitestina1e nell a rabbi.a canina è pooo di!ffusa fra i veterinari ed i sanitari in genere sioohè è utile -portarla a conoscenza per evitar·e 51Piacevoli conseguenze, mentre ·essa .p uò costituire il punto di p1artenza ·di studi att.i a meglio conoscer e le vie di eliminazione 1d el virus II'abico. Nelle su·e osservazioni l 'A. ha r·accolto numeTose a namn·esi di cani rablbiosi in cui i sintomi primi o principali erano stati di gastrite o di enterite, tanto che i proprietairii pensavano ad avvelenamento o ad indigestione, sicch·è si può Ml.dirittura parlare ·di una sindrome gastro-enteri ca della rabbi'a. N·ella mucosa gastrica ed intestinale dei oani (e di conigli) d eceduti ~er raibbia, si osserva (specialm·ente n el duodeno ed i leo in pros~imità d el 'duoden o) quasi sem,p re notevole congestj one e non di rado anch·e fatti emorragici. L'inteusità d ella congestion e g·astrointestinale è di norma parallela alla conge6tion e delle gltianidole salivari e 1del panJCreas . 1

In seguito a tali osservazioni, l' A. ha voluto V·ed ere se tali lesioni cormispondessero ad un'eliminazione d·el virus rabico per l'apparato digerente ed ha potuto coruferm·a re sper im entalmente qu este vedute. L' eliminazione enterica decorre pressoch1è parallela a quella salivare e ad essa sono 1proba1bilmente rilf·eri1bili le lesioni gastrointestinali osservate. .L'osservazione è ·d i grande importanza 1p erchè 1dirn ostr.a che la ve·cchia teor'ia che lim•i ta l 'eliminazione del virus rabico alle glhiandole s alivairi è divenuta troppo angusta e deve essere sostitufta con un'altra più ampia e comprensiva, la quale prende in con siderazione tutte le mucose e quasi tutte le ghiandole del sistema 1digerente, icom·e superfici di eliminazione d el vtrus rabico. Tutto q uesto, oltr e a dare un a più profonda conoscenza sulle vie p er corse· dal vi,rus rabico n ell'organis m o, 11·a importanza 1pratica, sia ;p er metter e sull 'aivviso della p ossibilità idi sindromi gastro-intestinali da ra>b'bia, sia perchè l' eliminazio11e per via gastro-intestinale potrebbe rendere virulen ti gli escrementi , ciò che avreb·b e un'j mportanza n on trascurabi le• per la epi.demiologia e la profilassi della r 8Jbb·i·a. 1

fil .

VARIA.

. B.appr>rti reciproci fra gravidanza e dentatura. Go1ne su g•li altri or.g.ani, lo stato di graviic1anza s·i r:Lflette sulla den tatura e r eciip1rocam ente lo stato d ella d·en tatura Si rif1ette sulla gravidanro. L 'i nflu en~a del1a giravi·d·anza Bulla denta:tUll'a si maniifesta oon la collljpairsa 1c1i 1c.arie, stamattiti, pe:rio1stiti 1dentarie e così via. Il fattore pr·edis'Po,nein.te alle det te aiffezioni è raip1p,re1se.ntaito dalle mo:d:ilfiicazioni ohe la grav~danza imprime alla secrezion·e delle ghiand·ol,e satl.ivari. Le cause determma nti non sono bene conosciute e, s econdo i viruri élJU-t~ri ch·e si sono acoupati d ell'argomento, ico1rusi1stono n elle t ossic o·s i g;ra viidich·e, n·ella decal, cificazion·e d eill'·organism·o maiterno, n·onchrè n ella .alte.rata funzione 1c1elle g1h iandole en1docrine: ovaiie, tirotdi, iiporfisi. 1L'inf1uenza della 1den ta;tu.r a sulla giraviidan za .agi1Soe per m ezzo d·ei germi rp atogeni id ei focolai settiici ·p·ar.ad·entari. Soipratu tto n egli Stati U11iti si sono pubblicati num·er-0isi casi di infezioni che h8Jnno avt1•to come punto di !I)éùTtenza l e radiJCi d ient;ari·e. Lo stato di gr·aviidanza esalta la virulenza d ella f loTa b·a tteri1c·a ocaJ.e, da cui !PfI'endono svi1upipo setttcemie di v.a ria natura. 1L a morale si dei&ume faoi1'mente da quanto sopra è aiaoennato : Cura.re i denti 1delle donne in~ cinte, ~on SQ1d dtslfazione loro e ... d·egli odontoiatri. (Gazz. d. Osp. e d. Cl., 15 lug. 199.J3). 1

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i>OLirfICA SAl\l'f ARIA E GIURISPRUDENZA. · Disciplina delle arti ausiliarie delle professioni sanitarie. (Oontin. e fine; vedi fase. precedente). Art. 18. - ~ vietato l'esercizio delle ar.t i .ausiliari delle professioni sanitarie oontemplate dal presente regolan1ento .a coloro, che fatta eccezione della ipotesi di cui all'art. 1 del R. D. L. 27 ottobre 1927, n. 1983, abbiano ripor tate condanne pass.ate in gi11dica.to a pene restrittive della libertà personale per la d urata di oltre tre mesi pei delitti oontro ~l buon costume, oontro le perso11e e contro la p ro·p rietà di cui, rispettivamente .ai capi 1, 2, 3 del titolo VIII, 1, 2, 4, 5 e 6 del titolo IX, e. 1 e 2 del titolo X d·e1 II libro del co'1ice penale o che, avendone ri portate, non abbiano ottenuta. la riabilitazione. Di ciascun.a condanna come sopra riportata da esercenti le arti suddetti, le competenti cancellerie giudizi.arie do vranno, appena le relative sentenze siano divenute esecutorie, daTe notizia all' ufficio del Comune nel q·u ale detti esercenti siano domiciliati . L 'ufficio del comune, ricevuta la oomunicazione della riportata sentenza, provvederà al ritiro della licen~a. o titolo cli abilitazione .alla cancellaz:ione della registrazione di cui all'art. 3, dandone notizia a ll'ospedale o luo.g o di cura presso il quale il con,dannato si.a. eventualmente in servizio e al medico provinciale. L'esercente che, ~nvia.tovi dall' ufficio comunale, non consegni, ai fini del precedente comn1a, all'ufficio stesso, nel termine di dieci giorni, la licenza o titolo di abilitazione sarà; punito con la ammenda da L . 100 ' a.' L . 300. Art. 19. - Il prefetto della provincia, con m·otiYato decreto, sentit.o il medico provinciale ordina con effetti immediati la cancellazione della registrazione della licenza o del certificato di abilitazione di quegli esercenti che abbiano ripor,.. tato più di una condanna. passata in giudieato per servizio abusivo della. professione sanitaria, o ris11lt.ino notoQriamente e abitu.almente dediti alla u.b briach ezza . · Contro i provvedimenti di cui al presente artioolo è ammesso entro 15 ·giorni dalla notifica, ricorso in via gerarchica al Ministero dell'interno. Copia dj ciascun provvedimento definitivo emesso in base al p resente articolo dovrà a oura della prefettura essere comunicata al Podestà del ()o_ mune dove il cond.ann.a.to esercitava la sua arte. Art. 20. - Gli esercenti le arti contemplate nel presente r egolamento che esplichino la . propria .attività professionale in locali accessibili al pu bblico, sono obbligati a tenere esiposto, in modo ben visibile nel locale stesso, anche quando questo arppartenga a person.a diversa dall'esercente, la ·p roprj a licenza o il titolo di abilitazione, con l' an~ notazione dell'avvenuta registrazione all'ufficio comunale. I suddetti esercenti, inoltre, dovranno tenere 1

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ugualmente esposto un quadro contenente la letteriale riproduzio11e delle disposizioni del presente· regolamento che determinano i limiti di esercizio dell'art~ che professano . I contravventori saran no puniti con l'ammenda fino a L. 300. I n caso d i reci<liva l'ammenda non potrà essBre inferior e a L. 200. .Alla stessa pena soggiace il proprietario della .azie11da nella quale l'arte ausiliaria si eserciti, quaILdoQ sia persona diversa dall'esercente l'arte .ttessa. Art. 21. - I medici provinciali, gli ufficiali sanitari, i funzionari degli uffici municipali di igiene, j funzion ari ed agenti della forza pubblica possono entrare ~n q;u.alsiasi ora del giorno nei locali di .c11i all'articolo precedente per l'accertamento dell'osservan~ delle djsposizioni dettate dalia legge sulle .arti ausiliari delle professioni aanitari~ e dal pre..c:;ente regolamento. Art. 22. - E vietato a tutti coloro che esercitano le .a rti contemplate nel presente regolaménto di fare uso, a qualsiasi soopo e oon qualsiasi mezzo: nella indicazione delle arti che professano, di denontinazione e termini che non siano la rigorosa, letterale riproduzione di quelli usati, n ella designazione delle arti stesse, del presente regolamento. . :B ugualmente ,v ietato ai su·d-=letti esercenti l' uoodi abbreviazione e di a ggiunte a tale denominazione che possono com11nque ingenera.re errori ed equivoci sul content1to della attività professionale cui i medesimi sono aurorizzati in forza del presente regolamento. Le disposizioni dei due commi precedenti son• applicabili anche ai pro1prietari delle aziende nellequali si esercitino le arti che vi sono indicate· quando· siano persone diverse dagli esercenti le arti stesse . I oontravventori sono puniti con 1' ammenda fing a L. 300. In caso di recidiva l'ammenda non sarà inferiore a L. 200.

Disposizioni transit ori e. Ar.t . 23. -- Coloro che attualmente esercitano le art~ contemplate nel presente regolamento p otranno, quantunque sprovvisti di t itolo, contin uar11e l'esercizio fino a q11ando non sia stata chiusa la sessione locale di esami di idoneità di cui a.11' art. 6 della legge. Fino a quando non siano stati istituiti e no• abbiano incomin'ciato .a funzionare i oorsi di cui all'art. 2 della leigge, gli egercenti regolarmente autorizzati alle arti ausilia.ri possono farsi ooadi11vare nelle proprie mansioni da tirocinanti, 13.Ì seµsi dell'art. 8 del1a legge. Ai suddetti tirocinanti, · però, è vietato ootto co1n1ninatoria delle s.anzioni di legge e del presente regolan1ento la esplicazione di ogni attività :che importi comunque esercizio diretto in confronto del pubblico dell'arte che è oggetto del tirocinio che ~i compiono.

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SEZIONE PRATICA '

Art. 24. - Agli effetti dell'art. 7 della legge , E consentito far parte cont~rrtporaneamente di più dj una oommissione esaminatrice. .entro un. mese dalla pubblicazion e del present e r egolamento, le amministrazioni delle oper e ospeArt . 30. - Coloro, che, trovandosi nelle condizioni preyiste dalla legge, aspirino a da re gli liere dovranno inv ia re al Prefetto della Provinci.a esami di abilitazione di cui agli articoli preceun elenco nominativo, in duplice esemplare, di <len ti .debbono farne domanda entro il 30 giUJP".:)lO tutti gli infermieri che ne dipendono, in servizio 1928 al prefet t o della provincia n ella quale a terin tale qualità presso le amministr azioni stesse, mine dell'art . 28 sar à stata stabilita la sede deall'atto della p ubblicazione .d el1a legge. gli esami. Il prefetto restituirà uno di tali elenchi all' am1ninistrazione ospedaliera n1unito di visto e data, Alla domanda debbono unire i seguent i documenti, debitamente le:galizzati: a titolo di prova della eseguita comunicazione. Art. 25. - Gli infermieri, che abbiano .assunto 1) atto di n ascita da cui risulti che l'aspirante abbia oompiuto o compia il 21° anno di età .servizio presso le amministrazioni ospedaliere doentro il 31 dicernbre 1928 ; po la pubb·l icazione della legge, dovr anno dare gli 2) fotografi.a regolarmente autenticata; esami di abilit.azione nei t ermini stabiliti dall' ar3) .documenti oomprovanti che l'.asp ir ante si ticolo 6 della legge. Tutt8.vi.a coloro che non .abbiano dato gli esami, trovi nelle con-dizioni previste dall'art . 6 della o che, avendoli dat i non vi abbiano conseguito legge per l'ammissione .agli esami di idoneità; l' idoneità, potranno r imanere in ser vizio presso 4) certificato pena.le da oui r isult i che l 'aspile amministrazioni stesse in qualità di t irocinanti rante si trovi nelle condizioni d ettate dall'art. 18. T utt i gli aspi1·anti, inoltre, dovranno far per.ai sen~i dell' art. 8 della legge, anche dopo l'stiveni re, en t ro La data fissata per la .p resentazione tmione dei corsi di cui all'art . 2 della legge. · della domanda, 9,ll'economo della PTefettura una Art. 26. - Gli esami di .abilitazione di cui al.. car tolina-vaglia di L . .35 pel pagamento delle prol'art. 6 della legge consisteranno in prove pratiche manuali éd in risposte orali a quesiti fondamenpine .ai oompone.nti la oommissione esaminatrice t ali per ogni singola arte, che la Commissione in ragione d i L. 10 per ciascuno, e per le .altre far à a ciascun candidato, e che r ientrerann o nel spese di esame. corredo delle cognizioni indispensabili per l' eser Art. 31. - La P1·efettura esaminerà le don1ancizio delle arti stesse. de e j titoli pervenuti e ammetterà agli esami soltanto coloro ch e risultino in possesso dei reArt. 27. - Gli esami saranno pub.b lici. Terminato l ' esame ed allontan ato il pubblico, " q·uisiti p r escritti dalla legge. e dal regolamento, la commissi one delibererà se il candiidato sia idodand-0ne avviso agli interessati a mezzo del p oneo .a continu ar e l' esercizio della propria arte. Il destà dei relativi comuni, almen o dieci giorni prigiudizio non dovrà e.ssere t r adotto in valutazione ma dell' inizio ·degli esa.mi. numerica. Di tutte le operazioni saranno stesi verLa P refettu.r a inolt r e compilerà ·p er ciascuna bali firmati dai commissari, che saranno trasmessi arte •Un elen co <li t l1tti gli aspir.anti ammessi agli a l prefetto atppen.a terminata ìa session e degli esami . esami inviandone un esemplare, firmato dal P1·eA.rt. 28. ·- I .te sedi e le date degli. esami di cui fetto, .al residentè d ella commissione esaminatrice per l,ar te stessa, alme:ao cinque giorni avanti la · a l precedente artioolo verranno stabilite d' intesa • t ra i ministri per l'interno, per la pubblica istrusua convocazione. • zione e per l'economia nazionale . Ar t . 32. - A ooloro che abbiano superato gli Esse verra nno rese di p ubblica r agio,n e, media nesami di .abilitazione verrà rilasciato dal P refetto te avviso c1a pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale della provincia, n ella quale h anno avuto luogo gli del Regno almeno un mese prima della data deesami; u n certificato di abilitazion e alla continuazione della propria arte ~econdo il modello allegli esami. Art . 29. - Le Oommissioni esaminatrici per le gato .al pre,sente r egolamento (allegato B). T.ale certificato, che sarà rilasciato in seguito p r ove di abilitazione di cui ai precedenti articoli sar anno oostituite dal Prefetto della Provin cia a-11' esibizion e della quietanza dell' avven•u to paga11ella qu ale av ranno la propria sede. mento della tassa d i cui all'ar t . 9 della legge, s.arà registr ato all'ufficio comunale a norma dell'artiDelle Commissioni faranno parte, olt re al mecolo 3 sen za pr esentazione di altri documenti . dico provinciale o .ad un al tro medico appartenente all' amministr.azione della Sanità pubblica, Art. 33. - Gli attuali esercenti i locali di vendue medici liberi eser centi, possibilmente insedita di cui all'ar t. 6 <lovr .anno entro 1 mese dalla gnanti univer sitari o sanitari ospedalieri, uno dei chiusura delle sessioni di esa,me uniformarsi al qua li, partil.."'Olarmente competente nel ramo della disposto dello stesso art . 6; p er quanto si attiene medicina e chirurgia ch e h.a speciale attinenza alla notificazione all ';ufficio comunale della peroon l'arte a us iliaria sulla quale ver terà l 'esame, sona che uovrà eser citare l'arte ausiliaria n el locale suddetto . designato dal direttorio del Sindacato medico provinciaile fascista. I l Podestà del Comune, con sua ordinanza da I l p r esidente sarà nominato dal pl'efetto, nella n otirficarsi all'inter essato a mezzo del mésso copersona di uno dei componen t i la oommission e, munale, o rdinerà la chiusura del n egozio, quando oon lo . stesso decreto ohe la costit uisce. l'esercente nQn si sia u ni formato alle prescrizioni E in facolt à delle commissioni di .aiggregarsi, del presente articolo. senza diritto .a voto, un eser èente che abbia già C-Ontro l'ordinanza del P odestà è ·a mmesso riconseguito l' ap'Provazione negli esami di abilitacorso, entro quinidi giorni dalla not ifica, .al prezione all' .altro oggetto dell' ooame. fetto della provincia che decide definitivame nte. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. •

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. La questione della malaria alla Società delle Nazioni. L e conclusioni della r elazione della Commission e per la malaria e del r~pporto sulla visita effettuata agli Stati Uniti da .alcun~ membri di detta Com1nissione avevano soillevato ailcl1ne critiche sia in America che n ell'Estremo Oriente. Si è ' quindi deciso di invitar e un certo numero dei più emi11e11ti malar iologi, che non facevano parte d ella Commissione per la malaria, a presentare per iscritto le propr ie critiche alle dette relazioni e ad assistere alla seduta della Commissione del giugno 1928. Ad essa presero .p arte 34 malariolagi, ivi comp r esi i membri della Commissione. Fra qu elli che vi presenziavano per la pr 1ma volta, oltre ai me1nbri del Ser vizio di I giene pubblica degli St.ati Uniti e d ella Divisione i11ternazionale della F o11dazione Rockefeller, vi erano rap.p resentan t i del Oolonial Office di L ondra della Scuola d' igiene e di medicina tro' L on dra, delk'l Scuola s uperiore di Mapicale di l ariologia di Roma, d el Reale Istituto coloniale di A1nsterdan1 e del Dipartimento d'Igiene dell'Università ebraica a Gerusalemme. Il genio civile, nei suoi rappor t i con la malaria, era rappresentato a.al Direttor e a·ggiu nto dei lavori pubblici della Nigeria e dall' Ingegnere caipo del Genio Civile di Roma. (Gli italiani presenti erano i pr·ofessori Y. Ascoli, A. Lutra rio, A. Labra nca , A. Missiroli, D. Ottolen ghi e l ' i11g. Bonamico). L e sedute sono· continu ate per sei giorni; si sono a.lla fine a dottate le segue nti conclusioni, le quali corrispondono, con qu alch e lieve modificazione di forma, a quelle già fo rn1ulate dalla Commissione per la malar ia nella ci ta,ta r elazione. 1) In Europ.a, tenendo conto dello stato attuale della sci enza, il solo scopo che può proporsi la lotta antimalar ica è quel lo di diminuii:e la frequenza e la gravità della mal attia. I provvedimenti ohe Jnirano ad ottenere di più (specialm_e nte quelli che hanno per oggetto l'estirpazion e radicale della malaria) non rientr an o in un prog ramma prudentemente concepito e non posson o essere giustificati che in ci;rcostanze eccezionali . 2) N on è sempre indispensabile, per· lottare oontTo la malaria, di mettere alla base dei metodi profilattici la conoscenza della biologia delle anofele, che trasmettono la. malattia. 3) Per O'gni n.azione e, in molti casi, per ogni r egione, è conveniente procedere ad un esame prelin1inare, allo scopo di detern1inare il metodo che risult i il più adatto alla situazione locale . 4) Attualmente, J1on si può dire che, in m ateria di lotta .an timalarica, esista un metodo preferibile a tutti gli altri . Al fine di facilitare il compito della Conferenza, sono state n om inate t r e Sotto-C<>mmissioni. 1

La tprima h a studiato i metodi per 1a Io'tta antimalarica, che erano indicati nel secondo Raipporto generale della Commissione per la malaria. La seconda ha esaminato alcuni aspetti epidemiQlogici della malaria ed ha raccon1andato alla Com1nissione u1~a serie di terni per studi e di collaborazione internazionale. La terza ha discusso l'uso della chinina n ella malaria. D·opo una 1discussione .a fo11do, la prima SottoCommissione ha presentato le seguenti risoluzioni. 1) Ogni Governo dovrebbe istituire un orga1ùsmo centrale permanente, si.a autonomo, sia annesso ad un I stituto, composto da alcuni tecnici specializzati, che dedicheranno tutto il loro tempo a lavori · di ricerche sulla m.alaria e che avranno l ' ufficio di oonsiglieri scient ifici. 2) La Sotto-Commissione non preconizza la 1nessa in opera simultan ea, in una stessa regione, di tutti · i mezzi di lotta antimalarica. Essa ritiene ch e sia preferibile di scegliere, secondo le oondizioni determinate, il, od i metodi che, con i mezzi che si p osse.ggono, si potranno spingere fino oltre lo stadio chiamato << stadio minimo di efficaci a ». 3) Con la riser va di cer te limitazioni, imposte dalla conoscen za di una <leterminat.a regione, v i deve esser e una ·g r a nde larghez.7.Aa nella scelta dei metodi pa1·ticola ri . Il solo fatto che alcuni provvedimenti si ano stati efficaci in una regionenon è una ragione per usarli i n un' altr.a in cui le circostanze e le condizioni possono essere del t u tto djfferenti . 4) Quali si siano i mezzi cl1e si debbono usare nelle località malariche, la Sotto-Commissione rit iene che si a indispen sabile anzit utto trattare i malati. 5) I buon j risultati di u n a diagnosi precoce e di un t r attamento efficaee si m.anifestano da prin c1p10 e soprattutto con u na di1ninuzione della gravità della malattia piuttosto ehe non la diminuzione del n11n1e10 dei casi. 6) L ' applicazione dei metodi usati deve essere spinta fi no ad un grado di efficacia abbastanza elevato (starlio mi nimo di efficacia), prima che i suoi effetti si faccia110 sentire in m<0o a pprezzabile sulla frequenza della in.alari.a. 7) Il migljoramento delle condizioni di esistenza degli abitanti, risultante dall'aptplicazione delle grandi bonifiche, è uno dei fattori delierminanti il regresso della mal.aria. I lavori eseguiti non sono efficaci che quando portano alla bonifica integrale, ci oè allo sfruttamento ·intensivo del suolo. D'altra parte, è certo che l' applicazione dei pie... coli provvediment i antilarvali, unitamente ai g·ra riidi lavori di bonifica, è utilissima, poichè riduce la densità anofelinica e d abbrevia il periode> critico che accom'P.agna e segue i grandi lavori per ·UI\ certo lasso d~ tempo. Tutti i membri hanno ammesso che il t rattamento dei malat i costituisce invariabilmente il


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SEZIONE PRATICA

punto di partenza di ogni campagna antimalarica, ma le opinioni erano divise per quanto riguarda la questione di conoscere fino a qual punto tale trattan1ento può essere cousiderato come un provve'1imento preventivo. Non sembra dubbio che la distribuzione di chinino abbia per ef~ fetto di attenuare la gravità d ella malattia, ma non si ha nessuna prova, la quale dimostri che ne sia risultata una riduzione nel nu1nero dei casi. La Commissione poi, passando all'aspetto preventivo della lotta antimalarica, ha fatto risaltare che ~n ogni regione la malaria costituisce un problema locale, il quale non può essere risolto che mediante uno studio particolareggiato delle condizioni vig_e nti. Tale studio non può essere compiuto che da parte di un gruppo di tecnici morto specializzati, che dedichino tutto il loro tempo alle ricerche sulla malaria e che abbiano l'ufficio di consiglieri, in ogni località dei rispettivi distretti . A titolo di oorollario, la Commissione ha scons igliato l ' uso di determinat i metodi, basandosi soltanto sul fatto che essi hanno fatto buona riu-. scita altrove ed ha pure fatto rilevare che è preferibile non ado'ttare t utti i metodi di lotta antimalarica iprima che uno o diversi fra essi siano eiifettivamente arrivati, nella re·g ione in questione, allo «stadio mini1no di efficacia n . La Commissione ritiene che la necessità di proceder e ad un' inchiesta scientifica jn ogni r egione e la scelta attenta e fatta dopo m.atur.a riflessione di uno o di più. metodi basati sui risultati deJle ricer che, si debbano applicare ad ogni paese . A tale rig.uardo è bene notare cl1e il p er sonale ad detto alle ricerche dovrebbe occuparsi esclusivamente di malaria e i1on trattare q11esta malattia soltanto oome uno dei problemi della pubblica igiene. La Commissione inoltre ha fatto risaltare che, per evitare gli scor.aggi.an1enti risultanti dalle delusioni, è essenziale tener presente che ogni metodo non possiede che un valore relativo, subordinato alla 1·ealizzazione di un certo grado di efficacia. 11 parere della Commissione è stato riassunto nella seguente conclusione. La Co111missione ritien€ che il primo dovere delle amministrazioni le quali debbono organizzare una campagna antimalarica è quello di pren<lere dei provvedimenti destinati ad assicurare il trattan1ento dei inalati ed a ridurre, in tal modo, le sorgenti d'infezione. Allo stesso tempo, od in se·g uito secondo le circostanze e le condizioni delle diverse regioni, si dovrebbe procedere a llo studio delle cause dell'endemicità, allo scopo di scegliere il od i metodi più efficaci, i meno costosi ed i meglio adattati alla soluzione locale del problema. ed organizzare, sia dei provvedin1enti radicali (grandi bonifiche, drenaggi) , sia altri provvedimenti temporanei (antilarvali) . La Commissione è d'avviso che in tutti i casi l ' uso -della pr~tezione meccanica e la lotta contro gli insetti ad.ulti sono de11e misure racoomand abili . La Sotto-C-01'.nmissione che si è occupata di

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certi aspetti della malaria, ha esaminato i punti seguenti: 1) Utilizzazione dei dati storici per l'epide1niologia della malaria, <.:riteri di veridicità di tali dati, diminuzione spontanea della malaria in. -diverse nazioni d' Europa. 2) Criteri che permettono di classificare una. looa.lità come malarica in di versi paesi. 3) Abitudini di vita delle anofele. e loro influenza sulla trasmissione della malaria; fenomeno dell' anofelismo senza malaria. 4) Influenza della costruzione dell'abitazione dell'uomo sulla malaria. Per qu€llo che riguarda il primo di q.u esti punti, la Sotto-C-0mmissione, dividendo il modo di vedere della Comn1issione, ha ritenuto· che, in ge-. nerale, le statistiche storiche di mortalità « non costituiscono un metodo soddisfacente per de'terminare la ripartizione ed il carattere <lella malaria e che il loro uso, a titolo· di indicazione del successo ottenuto con i provvedimenti antimalarici, può dar . luogo a gravi errori di interpetra-. . z1one » . Per ciò che rig uarda la dichiarazione delle zone· di malaria, la Sotto-Commissione ha a.pprovato l 'opinione espressa dalla Commissione, che cioè detta dichiarazione dovrebbe avere per base i rapporti con cui i funzionari sanitari dello Stato, nelle diverse suddivisioni amnùnistrative, segnalano la com.p arsa simultanea o ad intervalli ravvicinati di due o più casi di malaria, tenuto pure. conto della presenza di zanzare vettrici di malari.a e dei focol.ai di larve. Infine, per quello che riguarda gli uit;imi due. punti, divers~ temi per ulteriori ricerche sono stati suggeriti da a lcuni membri della Sotto-Comm,1ss1one.

I. Studi concernenti la biologia delle anofele . 1) Patogenecità dei di versi plasmodi per le.

anofele: può un' infezi one intensa provocare nella· zanzara l.a castrazione parassitaria e modificare le sue migrazioni? 2) l\1alaria domestica e prove della domesticità permanente delle anofele vettrici della malaria: A) domesticità delle diverse specie di ano-fele; B ) Modificazioni dj adattamento delle anofele di una data specie, secondo le condizioni del loro habitat; 0) mezzi ·p er apprezzare il grado di domesticità di ·U na specie di anofele; D ) importanza delle acque peridomestiche; loro rapporto con l'habitat delle anofele .adulte. 3) Studio di alcune particolarità, che influenzano la biologia <.lelle anofele e dei loro rapporti con l'efficacia dei provvedimenti antilarvali : A) Persistenza delle raccolte di acqua, che servono da focolai larvigeni ; B) limitazione meccanica delle migrazioni delle anofele: a) lunghezza del volo; b) altitudine; e) venti ed altri fattori meteorologici; d) foreste, ecc. ; O) limitazione << biologica » delle migrazioni di zanzare : a) case abitate; b) stalle, scuderie, ecc.


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IL POLICLINICO

[ ANNO

xxx\·,

4) Stu dio

FASC.

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dei di versi fattori dell' ano.felismo 3) Quale è l'animale domestico che, in ogni ·se n~ malaria, cioè <lei fattori che impedisoono paese ed in ogni regione, costituisce la maggiealle anofele di ùna data località di diventare vetre .attrazione per la za11zara, in rapporto con la trici di malaria. malaria? · Tale studio dovrebbe essere condotto special4) Viene inibito lo svi1u.p:po degli zigoti per il mente n elle r egioni in cui il fenomeno esiste, m a faitto .dell'assorbimento del san.g ue animale da che siano situate in vicinan z.a di regioni malarip arte dell ' anofele infetto durante il periodo di che. Si dovrebbe far <li tutto per assicurarsi se questo svjluprpo? i fattori che sono considerati come causa. <lel fe.. La Sotto-Commissione ha pure fatto risaltare n ·omeno sono valevoli per la regione es.a.minata e · che ~ desiderabile intraprendere uno studio ir1terperciò l' inchiesta do vr à considerar e partioolar11azion.ale del problema della costruzione delle abimente i seguenti punti : a) differ enza di densità tazioni in ra'P1porto con l' .anofele e 1a malaria, stua.nofelica fra le r egioni inalariche e quelle non madio che deve comprender e specialn1ente la. costrulariche; b) differenze n1orfologiche e biologiche zion e delle stalle e delle scuderie ed i r8rpporti fra la popolazione .anofelica di queste regioni, ch e qu este hanno con le abitazioni un1ane. specialmente p er quello che r iguarda la scelta del L a Sotto-Commission e incaricata di studi.are nutrimento (sangue animale od umano), i loro ril' uso della· chinin a ha esaminato le seguenti quecoveri (abitazioni animali od umane) ed i focolai stioni : larvigeni (condizioni idrotelluriche); e) differenze 1) Dosamento della chinina e <lurata de'l tr.atdi recettività .all'infezione malarica della fauna tame11to. Su qu ale base ci si può fon dar e p er staa 11ofelica delle due r egioni; d) differenze r elative bilire queste cif1·e? a ll'ospite umano ed al suo a~biente: 1) rapporto Trattamento standa rdizzato e suoi effetti. 11umerioo fra le anofele e l' u omo e gli anirnali 2) E sperienze oon alt ri alcaloidi dell.a ch inina. (nelle stalle), particolarmente per ciò che riguar3) Uso di alt r i medicamenti oltre la chini11a, da g li animali che sar anno , st.ati trovati, per mezspeci.almente I.a plasmochina. zo delle precipitine, i più punti d alle z.a,nPer quanto riguarda ~l primo punto, }.a Comzar e; 2) con<lizi.ani di dimora, sopr attt1tto per ciò missione aveva già studiato a fon do I.a distribu·Che concerne il ricovero offer to a lle zanzare. zione della chinina, come problema sociale. Per Nota. - Rimane 'inteso: 1) che questi fattori quanto r~guarda il dosamento, la Sotto-Comm isnon sono necessariamente gli stessi nelle diverse sione h.a espresso il voto che si tenga conto del regioni ; 2) che è necessario per or.a di non ritetip o del parassita, della gravità della malattia e nere che una spiegazione valevole per una r egiodel car attere dell'epidemia. ne lo sia u·g ualmente per un 'altra, per valida che fl asso1utamente necessario di continuare la essa sia; 3) che soltanto dopo la deter minazione I cura dopo. aver guarito gli accessi, ma si deve evidi questi fattori in molte località, sarà possibile tare di continuarl.a oltre le 4-6 settimane e di determinare la causa fond.an1entale del fenomeno. usar€ delle dosi eccessive . L a Sotto~Oomrnissione II. Studi concernenti la malaria nell'uomo . ritiene cl1e un.a d·ose gior11aliera di 1 g1·ammo di chin ina per un a.dulto sarebbe sufficiente per il 1) Possibilità di p er sistenza della capacità di t rattamento consecutivo e che il secondo perio•Jo evoluzione dei gan1eti proven ienti da un organidi questo trattamento deve esser e infr.amezz.ato smo chiJ1:inizzato (nozione necessaria iper l'epideda intervalli senza chinina, di 3-4 giorni per setmiologia delle infezioni da par te dei diversi plati11\ana. smo·di e per l' a.p prezza111ento dell 'i n1portanza della In rigu.ardo .al secondo punto, la Sotto-Commisehininizzazione) . sione ritie11e che convenga continuar e 1€ esperien2) Influenza del clin1a e del1a stagione sullo ze sui diversi chineti isola.ti dalle diverse specie ·viluppo schizogon ico Idei diversi plasmodi . di oortecce più o meno ricche di chinina e di al3) Studio dell'emo.g lobina nell' infezione n1alacaloidi secondar i. Il programma di queste ricer che ric.a e durante il trattan1ento. d·ovrebbe esser e .ampliato in m·odo da comiprendere 4) Determinazione di un meliodo che permetta un tentativo di t rattamento intensivo con questi di distinguere: a) le infezioni primitive; b) le medicamenti . r einfezioni; c) le ricadute. P er il terzo p unto, la Sotto-C<>mmissione h.a inIII .. 'tu.di concernenti i metodi di lotta. sistito sulla necessità di uno studio sul valore .della plasm·oohin.a e del chinostovarsol nella cura 1) Fattori della regressione detta spontanea -::l ella n11lar ia: a) valore dei <l ati della statistica della malaria; esso va f.atto negli ospedali od in con dizioni tali da perme'ttere il controllo diretto demografica relativa all a malaria; b) Studio spequotidiano d.a parte di medici . r imentale dei fattori della bonifica integrale n ella di1ninuzione dell'en de1nia malarica ; e) influenSi int e1'>pelleranno le seguenti personalità per za delle risaie; d) influenza delle altre cult ure irsentire se esse sono disposte ad intraprendere tale . T1gue . • studio : prof. V: Ascoli (It.alia); prof. Nocht (Ger2) Studio dei · differenti metodi di distruzione mania); ool . Ohristophers (India); prof. de Landelle anofele nelle case, senza r ecar danni al congen (Indie neerlandesi); Servizio antimalarico del tenuto delle stanze. ~Iada:gascar; dotJt . B ar ber (Stati Uniti Amer .) ; I


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SEZIONE PRATICA

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1a frequenza delle recidive preepidemiche in individui trattati con la chinina in modo intensivo. Questi due studi sono sta.ti affidati al Segretariato, che, da parte sua, .ap·p rofitterà di tutti i consigli tecnici necessari e che si dirigerà a degli esperti per la preparazione di tale ra·pporto. e) uno studio sperimentale degli effetti di tale t ra;ttame nto su : 1) l'epoca dj_ comparsa, la persistenza, il. ritmo delle recidive ed il numero dei gametociti; 2) la possibile perdita della capacità evolutiva dei gamet.i provenienti da individui tratt3:ti. :B evidente che questo studio sperimentale non può essere fatto che nei laboratori che s.o no in I. Abitazione e malaria. contatto intimo e quotidiano oon ospedali che diIl Segretario deve raccogliere una documentaspongano di un materiale sufficiente. zione, tenendo conto particolare delle condizioni 'fa.le compito è affidato ai tre gruppi seguenti : • dei paesi t ropicali, subtropicali e meridionali. 1) prof. Nocht (iper l'Istituto d'I1giene tropiSulla base di questa documentazione, verrà elacale di Amburgo); proff. A. Ascoli e· Ottolenghi borato un ipiano di studi <l.a parte del doti. (per le CJiniche e gli I stituti d' Italia); Evans e dell'ing. Bonamico. 2) col. Christophers (per gli I stituti dell'InD'altra parte, il dott. H _ackett ha formulato dia britannica); dott. Kingsbury (per gli I stituti una proposta che ipotrebbe essere utilmente indegli Stati Malesi federati); clusa come un capitolo dello stesso argomento e 3) prof. Pittalu.ga (per gli ospedali e clinicioè : lo studio del gr.ado di contatto fra l'anofele che della Spagna); dott. Sergent (per gli Istituti e l ' uomo nelle regioni che presentano un grado dell'Algeria). diverso di malaria, jnvestigando: a) la proporzione relativa delle anofele nelle stalle e n elle stanGli altri temi di studio proposti in questo rapze da letto; b) la proporzione delle anofele che porto saranno classificati e l'a!ttenzi·one della Compu.nigono l'uomo, stabilita mediante la re.azione missione e di altri malariologi potrà esser e attidelle pre-0ipitine. r ata sull'utilità che può portare il loro studio. In Qua.sto studio sperimentale ed epidemiologioo è tal caso, la Commissione desidererebbe di essere stato affidato a q•u attro gruppi, in · ognuno .dei informata, di· tanto in ta n1to, sull'andamento di quali entrano due membri della Commissione : 1) questi stuldi. prof . C. Ohagas e pro.f. Brum.pt ; 2). dott . de Buen e « Stazi·one sperimentale per la lotta .antimalarica » di Roma; 3) ool. Christo·p hers e dotft. KliC O NCO R S I . gler; 4) dott. Maxcy e dott. Sfarsic . •

prof. Pittalwga (Spagna); United Fruit Company (Arperica centrale); ·p rof. Ciuca (Rumenia). La Sotto-Commissio·n e ha inoltre racoomandato che si f.acciano delle inchieste in diversi paesi allo scopo di oonoscere l'importanza pratica del trattamenlto intensivo dei malarici come provvedimento profilattico generale contro tale malattia. Nella riunione finale della Commissione plenaria, dopo un breve dibattito, i rapporti delle Sotto-Commissioni, quali sono stati più so~ ra riportati, sono stati adottati integralmente e oosì pure il seguente p1·ogramma dei lavori fut11ri .

1

Poe11 vAOANTI. II. St•udio biologico sistematico intrapreso in E'l.V'rotpa e- negli Stati Uniti su A. maculipennis e A. quadrimaculatus n ei loro rapporti con la trasmissio'!Jte e la profilassi della malaria. Tale studio sarà .affidato .anzitutto ai laboratori ed agli stùdiosi designati d.al Servizio federale d'igiene degli Stati Uniti e dalla divisione internazion.ale d'igiene della Fondazione Rookefeller, da .u na parte, e dall'Istituto di Amsterdam ed al Laboratorio del Colonnello J aÌnes dall'alt ra. Quando gli studi saranno sufficientemente progrediti, si richiederà una collaborazione più estesa sulla base di un rapporto provvisorio. Tutti gli altri membri della Commissione che vorranno intraprender~ .d ei lavori analogl1i sono invitati a trasmettere le loro osservazioni al Segretariato per comunicazioni al primo gruppo di studiosi più sopra menzionati. E stato inoltre elaborato un piano di studi sull'l'J.mportanza pratica del trattamento in~nsivo dei malarici co·n la chinina. Tale piano p revede: a) uno studio critico dei dati raccolti sull'argomento fino ad ora; b) uno s't udio statistico ed epidemiologioo del-

AsooLI PIOENO. - Proroga 10 sett., 1a condot~. BASSANO (Vicenza). - Ab. 20.000. Chirurgo primario. Prordga a tutto 15 sett. Rivolgersi Segreteria. OosENzA . Awministrazione Provinciale. - Direttore della Sezione Medico..l\1:icrograific.a del Laboratorio Provinciale d'Igiene; L. 16.000, oltre 1 2 qualdrienni sino a L . 17.800, indenn. serv. att. L . 4200 ; titoli ed esami. Scad. 20 ottobre. Chiedere bando .alla Segreteria. FINALE NELL'EMILIA (JJ.f odena) . - A tutto 10 sett., oondotta Nord; L. 9000 oltre L. 2500 trasp., L. 1500 indenn . . supplement., c.-v., eventualm. L. 600 ambulat., 10 bienni venten . ; età lirn. 35 (39) a.; tassa L. 50.15. Chied. annunzio. FIRENZE. R. Arcispedale di S . M . Nuova e Stabilim. Rilwniti. - Direttore del Laborat. per ricerche cliniche e del R eparto Isolamento (in qualità di primario); docum. a 2 mesi dal 22 ag. Scaid. ore 17 del 24 sett. Medioo primario specialista per il 1° Reparto dello Spedale Sanatoriale di Careggi; doc. a 2 mesi dal 20 ag. Scad . ore 17 del 21 sett.


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IL POLICLINICO

Per ~ due posti L. 5500 e percentuale proventi; titoli ed esami; età lim. 45 a.; 7 anni di laurea. Due aiuti chirurghi per lo Speciale di S. M. Nuova; 4 .anni di laurea; età lim. 35 a.; L. 7050 oltre L. 1200 indenn. serv.chirurg., c.-v., percentuali. Un assistente per lo S pedale tli Gareggi ; età lim . 30 a.; L. 6400, c.-v., percentuali, ecc. Per i tre ·posti: docum. 1poster. al 22 ag. (sic); titoli ed esami; tassa L . 50; scad. or·e 17 del 24 sett.; serv. entro 15 gg . P er altre condizioni chiedere .annunzio. FOGGIA. A1T11ministraz . provinc. - Direttore e assistente della Sez. Medico-Micrograf. del Laborat. Provinc. d' I g . e Profilassi; v. fase . 32; scad. 15 sett. GALLO (Campobasso) . - Scad. 10 sett.; L. 6650 (sic) e 3 quinquenni dee. oltre L. 1500 (sic) cavale.; età lim . 40 a . ; tassa L. 50; doc. a 3 m . dal 26 lug. GiuLIANOVA (Teramo) . - Ufficiale san. Abitanrti 8732; Ha. 3247; ltitoli ed esami. L. 4000 annue lorde ; 4 quadrienni di L . 500. Tassa lire 50.10. Età lim . a nni 45. Assun zion e servizio enrtro 30 giorni. Scad. 15 sett. Rivolgersi Segreteria. · MILANO. Consiglio degli I stituti Uspitalieri. Nove posti di chirurgo assist.ente; scad . 27 ott. ; v. fase . 32. MILANO . .4.mmini.straz. Provinciale. - Direttore sanitario e aiuto medico nell' Istituto di Protezione ed Assistenza dell'Infanzia. Proroga dei due concorsi al 30 sett.; v. fase . 32. MONTEGIORGIO • (Ascoli Pie .). - Scad. 15 sett.; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15, al Podestà; doc. a 3 m . dal 12 ag.; L . 8000, oltre L. 500 indenn . laurea, L. 1000 indenn. foreS€, 5 quadrienni dee., {>€1 25 % della popolaz.; L. 400-1700-.2700 trasp.; ab. 1600 c. Chied. annunzio. PADOVA. Spedale civile . - Assist. effettivo di medici~ a ; L. 5000 e 2 bienni decimo, non c .-v., stanza di abitaz. con obbligo di pernottarvi; L . 30 ogni guardia; scad. ore 18 del 15 sett.; età mass. 30 a .; tassa L . 50.10 alla Tesoreria; serv. entro 20 gg. ; chied. annunzio. PoGGIO Russo (Mantova). - A tutto 15 sett., 2a condotta; popolaz. legale del comune 7175; età lim. 35 .a. ; doc. a 3 mesi dal 31 lug.; L . 9000 e 5 qu,adrienni di L. 1000, oltre L. 2500 cav. ; c.-v. in L . 1890,20 se coniugato, L . 780 se celibe, addiz. L. 300 ogni 100 poveri o frazione in p iù di 1000. Chied. annunzio . RIETI. Ammi1iistraz. Provinc. - Direttore ·d ell'Ospedale Psichiatrico S . Francesco; L. 17.000 oltre L . 2500 serv. att., L. 6500 vitto personale ed alloggio, c.-v., L. 10 ogni guardia i n concor so col medico assistente, 3 quadrienni di L. 1000. Scad. ore 18 del 20 sett. Rivolgersi Segreteria Generale. Età lim. 40 a. Serv. entro 20 gg. Docum. a 3 mesi dal 1° ag. ,

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S. GIORGIO DELLE PERTICHE (Padova). - Al 10 sett., ore 18; L . 9000 per 1000 pov. ; addizion. L. 5, 5 quadrienni dee., c .....v ., L. 3000 cavallo, L. 900 se uff. san. , L. 850 se ambu lat.; età lim. 40 .a. ; tassa L. 50.10. Ohied . .annunzio. S . VrncENzo VALLE RovETO (Aquila). - Scad. 20 sett. ; L. 9500 oltre L. 2700 serv. att.; età lim. 40 a.; t~sa L. 50.15 . SAVONA. Amministr. Provinc. - Direttore Sez. Merlico-Micrograf. Laiborat. Provinc. d'Igiene e P .r ofil.; L. 15.000 oltre L . 2800 serv. att.; età lim. 45 a.; 1ta.86a, L . 50. Scad. ore 18 del 15 sett. TARAN'IO . .4.mministrazione Provinciale • Il concorso per Direttore Medico-Microgr afico p-resso il Laboratorio d' Igiene e. Profilass i, è stato prorogato a tutto il 30 novembre A. VI, ferme restando tutte le condizioni ·g ià stabilite. ToLFA (Roma) . -

Se.ad. 15 sett.

TRIEST'E. U f ficio d'Igiene. - Medico capo della III Sezione (Ser vizio di Profilassi); scad . 10 sett . ; v . fase. 32. TuFRELLo (Chieti). - Scad. 10 sett. ; L. 8700 e 5 quadrienni dee., L. 500 uff. san., pov. 20; popolaz. legale 1671; doc. a 3 mesi; chied. annunzio.

Ferrovie dello Stato. - Medici dei riparti di Orte (L. 3200) e di Sulmona (L. 1020). Scad. ore 17 del 19 sett. Medici <lei r iparti di Paler1no: Vittoria (L. 450) e A vola (L. 480) . Se.ad. 29 sett. Per informazioni rivolgersi .agli Ispettorati Sanitari.

Concorsi per l'ammissione di p'ersonale nei ruoli tecnici della Sanità Pubblica. Giusta r ecenti decreti ministeriali le prove scritte di esame dei ooncorsi banditi per l'ammissione di personale nei ruoli tecnici dell a Sanità Pubblica avranno luogo in Roma nei giorni sotto indicati : . 1) concorso •p er esame a 34 posti di medico provinciale aggiunto Idi 2a classe: giorni 1, 2 e 3 ottobr e p . v .; 2) concorso per esame ad 8 posti di veterinario di confine e di porto di 2a classe: giorni 16, 17 e 18 ottobre p . v .; 3) 0011oorso per esame e titoli a d un posto di assistente medico nel Laboratorio di ;M:icrogr afia e Batteriologia della Sanità P.ub·b lica: giorni 10 e 11 ottobre p . v.; 4) concorso .p er es.ami e titoli ad t1n posto di assistente veterin ario nel 'L abo-ratorio suddetto: giorni 12 e 13 ottobre p. v. ; 5) concorso per esaimi e titoli a quattro posti di assistente chimico nel Laboratorio Chimico della Sanità Pubblica: giorno 15 ottobre p. v .


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1713

SEZIONE PRATICA

zione delle sostanze vaigotrope e simpaticot rope sull' eliminazione d~ calcio e fosforo urinario nei

NOSTRE CORRISPONDENZE.

tub~rcoloticì ».

Da Cagliari. Il pr of. Luigi Ferrannini ha, in questi giorni, tenuto la lezione di chiusura al corso ufficiale di Clinica Medica. E 1gli in questa lezione ha fatto un resoconto dell'attività didatt ica e scientifica dell'Istituto, la quiale, tenuto oonto delle enormi difficoltà derivanti dalla r istrettezza .dei locali, dalla scarsezza di ammalati, dalle svantaggiose risorse economiche della Clinica, e dalla esiguità del personale as,sistent-e, non poteva essere più soddisfacente . Alle difficoltà finanzi.arie si è fatto fr anta ricorrendo all'aiuto di industriali che hanno gener osamente contribuito; alla scar sezza di materiale si è r iparato utiliz.z ando anche quello della Sezione Medica dell' Ospedale Civile, quello dell'ùspedale Militare e quello dell'Ospedale Antitu bercolare provinciale, ciò che ha diat.o agio· agli studenti di osservar€ una casist]ca di malattie specialmente i n fettive ed .acute - che non capitano facilmente in Clinica. L' an1bulatorio - che il prof. Ferrannini volle fare person.almente per attirare nlaggior i1umero di p·a zienti - diede n1odo agli stt1denti di vedere moltissimi 1nalati delle forme morbose più comuni e svariate. Infine, l ' insegnament o u·f ficiale-- fu integrato con dimoE>tr azioni pratiche di semejo.t ica e di esami di labor atorio affidate all'aiuto prof. Scalas ed all'assistente dott. Atzeni, Quanto alla 1produzione scientifica, il prof. Ferrannini ha continuato le ricerche, già iniziate dall' .;:;1nno scorso, s11ll' azione dei t r efo11i e sulla involuzione costituzionale nei veccl1i, ed h a iniziato tutto un programn1a di studi-0 e di ricerche sul favismo, in collaborazione col s110 a.ssistente dott. Atzeni il quale· h:a già espletato una prima serie · di esperienze sull'azione emolit ica in vitro deO'li b estra tti di fave e st1ll' .azione tosRica degli stessi estratti ne~ conigli. All' aiuto pr·of. Scalas è stato affidato lo stu dio sperimentale dell' i11fluenza del sistema nervoso veg-etativo sull'apparato reticoloendoteliale; ed aJl o stess·o Scalas in collabor azione ooll'allievo interno Porru, lo studio dell'equilibrio elettrolit ico nel blocco del sisten1a retieolo-endo~ teli a le. J/ a~sistente dot.t. Atzeni oltre alle ricerche sul favismo già accenn ate, ha ' p ort.ato un contributo alle conoscenze s ulla p atogen esi del m•orbo di Raynaud, avendo dimostr.ato in un cas.o clinico che gli accessi .di asfissia parossistica localizzata erano in r aµp orto con u11.a proprietà autoagglutinante del san gue de}1a stessa n.azie11te. Lo stesso dott. .i\.t~eni ha quasi portat.o .a compimento una serie di ricerche sul r icambio dell'acqua n ei gastropat ici,· e, in collaborazione con l' assistente v olontario clott . Piccaluga, delle ind.agini sul ricambio p urinioo negli ep~t-O·pazienti . Tre l aur eandi, terni della Clinica, trattarono per la loro tesi di laurea, tre importanti argo~enti e cioè : l'allievo Asuni: « I gruppi sanguigni in rappor.t o alle costituzioni » ; Todde : « L'intra dermoreazione .alla colesterina per l 'ar t rit ismo »; F orteleoni : « L'a-

in-

E d infine al dott. Atzeni, in collabora.ztione con gli .allievi Oor.d a, P orru, San just Maxia, P alizzi l<"'r ongia e Piccaluga, è stat~ affid.ata tutta un~ serie .di ricerche allo scopo di stabilire l 'azione degli estratti di organi ammalati. P. A. T.

NOTIZIE DIVERSE . Esposizione di storia della Scienza . Si terrà n el 1929, p er iniziativa dell'Istituto di S!~ria della Scienza, sorto presso la R . U niv.ersità di Firenze e che un recen te Decr eto ha costituito in Ente Moràile. I l Du ce fervidamente seconda l' iniziativa. L'esposizione sarà d i vis.a in cinque grandi sezioni, cioè: Scienze N aturali; Scienze Mediche e Farmacia; Scienze m atematiche, fisiche e chim.i che.; Scie11ze astrono1niche e geogr afiche; Tecnologia. Il se.gr etari 0 generale del paTti}t-0 fascista, on. Turati, ha dir amato a tutti i segretari pro.. vinciali una circolare, che inYita alla costituzione di Commissio11i Regionali n ei principali centri d ' I tailia per raccogliere e coordinare qu,anto .p ossa degnamente figurare nella Esposizione. Le Commissioni Regionali faranno ca·p o al R ettore dell'U n iversità nelle Città che so110 sede di Ate11eo. La E s·p osizione comprenderà apparecchi, struinenti, macchinari; stamp e, cimeli diversi e si farà jn modo che i macchinari siano in azione e ·gli a pparecchi e strumen t i siano in pieno funzionrumen to. Il Comu ne d i Firenze h a ooncesso all' uopo il Palazzo del Par terre <li San Gallo. Saranno a11cl1e utilizzati i fabbricati c.:he il Comi' t a.'Go della Fiera del Libro fece costruire per la III Fiera. Internazio11ale, cl1iusa r ecentemente. All'on. Carlo Delcroix è affidato il compito della p r opaganda. 1

Comitato Argen tino della Societ à Italiana di Medicina Interna. '

Venne costituito ultin1amente dall'assemblea generale della cc Asociaci6n M édica Argentina » . :E risultato così costit-uito: presi'dente : C. Bon orino Udaon clo; vice-presidente: J. J. Span gemberger ; membri: M. R. Castex, P . Escudero, A . Rairnondi, F ·. Canevari e N. Romano; segr etario: Victor F osdero ; tesoriere: F rancisco Grapiolo. Ha sede presso l' Associazione suddetta (Santa F e 1171, Buenos Aires).

XXXVIII Congresso francese di chirurgia. :E indetto a Parigi dall'8 al 23 ottobre, sotto la presiden za di Gr.asset. Temi: cc L a rachia11estesia » (relatori: Forg;ue di M ontpellier, Basset di P arigi); cc I risultati r emdti del trattan1ento chirur-


1714

IL POLICLINICO

gico de1l' ulcer a dello stomaco » (r elat-0ri: Delore di Lione, Okeinczyc di P arigi); « Esiti remoti della trapanazione del cran]o per lesioni traumatiche» (relat ori: Miaisonnet dell'Esercito e PetitDutaillis di Parigi). Per informazioni rivolgersi .alla segreteria, rue ld e Seine 12, Paris.

Xlll Congresso francese di medicina legale. •

"E indeltto a Parigi dal 9 all'll o,t tobre, sot.to la presidenza di Geor:ges Brouardel. 'Temi : « Le perizie nelle leggi sociali » (rel. Balthazard di Parigi); cc Risultato com,p ar.ato dei metodi esterni e dell' osteosintesi nel trattamento delle fratture della gamba » (relat. Charbonnel e Massé di Bordeaux); cc Le intossicazioni professionali da idrocarburi » (relaJt. Duvoir di P arigi); cc Patologia profe~ionale .dei oorpi radioattivi » (rGlat. De Laet di Bruxelles); cc Le reazioni antisociali nel oorso de]l'encefal ite epidemica » (relat. FribourgBlanc di Pari·g i). Quote: 60 franchi, al Dr. Vernis, quai de l'Horloge 29, Paris ( t er) . P er inform.a zioni rivolgersi al .d ott. Piédelièvr e, rue Ga. yLussa(: 24, Paris.

Corsi clinici per la preparazione dei laureati all'esame di Stato. Anche a Par1na, seguendo la ii1iziativa del Rettore dj Siena,, il Rettore ha invitato, i Clinici a fare corsi di iprepara2ione dei Laiureati all'esame di Stato. Così lo studente con uniformità di metodi e con ~nez.zi di laboratorio (che nlancano agli I stituti Ospedalieri) potrà avere una adeguata preparazione. Nei tre .anni decorsi, Parma non ha visto cadere nessun suo La.ureato .all'esame di S>bato.

Corso in Malariologia per medici. I

Il 3 settembre ha principio .p resso l' I stituto d'Igiene della R. Università di Pi3)dova un « Corso di cultura in malariologia » che è stato regolarmente autorizzato dal Ministero della Pubblica istruzione. Il Corso avrà la durata di due mesi: alla fine dello stesso sarà rilascia!to un certificato comprovante il .p rofitto ricavato da coloro che avranno freq.u entato il Corso. Gli insegnamenti che saranno impartiti sono i seguenti : cc Epidemiologia generale della mal.aria » ; cc Profilassi della malaria » ; cc Morfologia e biologia dei par.assiti malarici »; cc Anatomia patologica della malaria » ; cc Tecnica delle bonifiche » ; cc Sistematica delle zanzare »; « Legislazione della malaria » ; cc Clinica della malari a » . Per l'ammissione occorre: 1) Farne domanda su carta bollata da L. 2 direttamente al Rettore della R. Università; 2) Unire il diploma o un certificato di laurea e la fede di nascita debit.amente legalizzata; 3) Versare al]a Cassa della R. Università L. 300.50 per la tassa d'iscrizion e stabilita dal Ministero, dietro parere del Consiglio Superiore della P. I. , e L. 65.80 per oont ri-

[.!\NNO XXX\l , FASC.

35}

.

buto di la.bora.tor io e per le spese per il certificato . Il Corso 'viene integrato coll'opera dell'Ist ituto autonomo per la lotta contro la malaria nelle tre Venezie nel1a parte che si riferisce alla pro·f ilassi e da q·u ella dell' Ospedale civile di Venezia p er la parte che si riferisce alla Clinica e alla Anatomia. patologica della malaria .

Corso di perfezionamento nelle malattie del cuore, dei vasi ~ del sangue. Si terrà nell'Osped.ale Broussais di Parigi, dal1'8 al 20 otrobre, sotto la direzione di C. Laubry, con la cooperazione di D. Routier, J . W alser, G. Niarchel, R. Ohaperon, L. Deglaude, A. Jaubert, J. Moussoir , R. Casteren, M. Poumailloux, J. Louivel. Ta.&sa d'iscrizione 150 franchi. Rivolgersi al dott. J. Moussoir, H&pital Broussais, rue Didot 96, Paris (XIV6 ) . Agli ·u ditori che avranno dato ·p rova d'assiduità potrà rilasciarsi, su richiesta, un diploma.

Corsi di perfezionamento . La F.aooltà Medica di Vienna ha organizzato un corso internazio,n ale rper medici rurali, dal 24 settembre al 6 ottobre, ed uno di pediatri~, dal 26 novembire al 7 dicembre. Al primo di essi s~ guiranno esercitazioni di seminario dall'8 al 13 ottobre Sono anche preannunziati vari corsi speciali. Ohiedere programmi e condizioni al Dr. A. Kronfeld, Porzellang.asse 22, Wien IX (Austria). ~orso

di perfezionamento sulle malattie polmo• • nari.

Vi~ne

svolto .dal 16 agosto all'8 settembre, presso la Facoltà Medica di Buenos Aires . dal prof esso re Emi]e Sergent, della Facoltà Medica di P arigi. ~

Inquadramenti. Si sono iscritte al Sindacato N.az. Medico Fascista: la Società I taliana di Medicina Socia.le, l'Associazione dei Medici-Chirurgi Specialisti di Palermo, ecc.

Trentesimo annuale di laurea. I laureati in Medicina e Chirurgia dell'Università d~ Roma nel 1898 si aduneranno nella seconda metà di settembre in occasione del Congresso internazionale della tubercolosi. Inviare adesioni .al !dott. Edgardo Cardinali, lesi (Ancona) . •

Per gli eroi della · salute. Innanzi alla Can1era dei Rappresentanti ed a.1 Senato degli Stati Uniti è in discussione una proposta di legge perchè siano compensati, con pensioni, coloro che volontariamente si sono sottoposti ad esperimenti diretti a risolvere importanti

-


{ANNO

xxxv

I

F ASC. 35}

problemi di patologia o di terapia, interessanti tutta l'umanità; nonchè le loro vedove. Il Ministero della Guerra ha già proposto una lista di 23 nomi e stanziato per ogni nome la pensione di 3000 dollari l'anno (pari a circa 60.000 lire i t.). Essi sono : dottori Aristides .Agr.amonte e R. P. Coo·ke ; vedove di Walter · Reed, J ames Caroll, J esse vV. L ezea.r e W arren G. J ernegan ; John R. Bullard e John J . M-0ran; John H. Assdrus, A. W. Covington, William Dean, Wall.ace Forbes, Levi E. F.alk~ P. B .amann, James F. H.auberry, J ohn R .. Kissinger, Willia.m 01son, Charles G. Sonntag, Clyde L. West., Thomas M. England, James Hildebrand e Edward ' '7eatherwalks. (_4.m. Journ. Pu,bl. II.ealth, mag. 1928). I

Settim11na sanitaria negra.

)

I f I

1715

SEZIONE PRATICA

Dal 3 al 10 aprile si è compiuta n egli Stati U n.i ti u11'.azio-ne di p·r opaganda per il miglior.amento delle condizioni igienico-sanitarie dei neg.ri. Vi ha.nno cooperato il Dipartimento della Sanità Pubblica, che ha pubblicato un bollettino ad lioc,. gli Uffici Mu:Qicip.ali d'Igiene, le organizzazioni volontarie d'igiene. Oentr'o dell'azione è stato il « N.atio-nal Negro Health Week Commettee » di Tu.skegee (Ala.bama).

Nell'esercizio della professione fu di un.a correttezza che non conobbe eccezioni . Nella famiglia fu marito e- padre adorabile . La classe medica. catanese ha sentito con sincero dolore la perdita del Maestro, un plebiscito di affetto lo .accomp.a.gna alla estrema dimora. Catania, 22 agosto 1928. Prof. ANDREA ToMASELLI.

Si è spento a 60 anni, 1d opo una penosa ma1attia, il prof. A. RIOALDONI, direttore della Clin:iica Medica e 1d ell' Istituto di Neurologia e decano della F acoltà Medica di Montevideo. Diagnosta e terrupista consumato, godeva di larghissima estimazione. Nel 1904 ipubblicò un Trattato delle malattie del fegato e ultimamente h a ·raccolto in volume le lezioni ed i lavori dell'Istituto Idi Neurologi.a da lu~ creato a Montevideo. Er.a di origine italiana. A. P.

Le malattie infettive in ltal ia. Mese di Aprile 1928.

Il giorno 22 agosto è morto in Catania il prof. RAIMONDO FELETTI. Nato nel 1851 a· Comacchio oonseguì col inassimo dei voti la laurea nella Università di Bologna dove fu assistente nella Clinica medica del prof. Murri e libero docente di Patologia medica. Per pubblico concorso fu nominato titolare prima del1a Cattedra di Patologia medica e poi di Clinica inedica nell'Università di Catania, insegnamento che, dopo un quarantennio, aveva · da u n anno lasciato per limiti di età. Il ·p rof. Feletti lascia un'abbondante produzione scientifica oontr.assegn.ata da una non oomune ser ietà, poichè il suo temperamento ed educazione scientifica lQ indussero sempre a dubitare finchè non si sentisse sicu ro dei fenomeni che studiava. Ricerche .b en condotte e dimostrative Egli fece sulla percuss~one . Un fenomeno che va sotto il Suo nome riguarda una speciale pulsazione del capo. Collaborò col Grassi nello studio ·della malaria e precisamente nella descrizione e classi ficazione dei varii tiipi di parassita. Monografie cliniche molto apprezzate per esattez.za di osservazione e di critica sono quelle sulla febbre di Malta e sul Kala -azar . L 'attività scientifica del Feletti si volse a varii argomenti: colorazione vitale del san•gue, diabete, r eazioni tubercoliniche, bottone d ' Oriente, 1a cisticercosi, la terapia della malaria, la pne.umografia, ecc. Adempì i su oi doveri di insegnante come un vero e!ducatore. Le sue lezioni erano un esempio di vasta, 1ninuziosa e Tigorosa analisi clinica.

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MALATTIA.

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Morbillo •

I I 2304 348 2018 318 186 :2953 407,2243

Scarlattina

89 235 1a1 ii02 117 259 120 252

I

Varicella

23~

84

.

121 a2of 108 258 105 267

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Vaiuolo e Vaiuoloide .

4

8

2

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4

2

2

2

. Tifo addominale •

Dissenteria •

Difterite e croup

Meningite c. s. e.

113: 172 156 279 1251 289 151 283

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]I

Rabbia~ dichiarata ll'!or~ieati ..

Pustola màligna .

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1

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6

6

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1731 275 244 397 204 335 234 416

Poliomielite a . a. Encefalit · letargica

1

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10

10

11

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10

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11

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-

15

-

16'

Tifo petecchiale, Colera Asiatico, Peste buhb<>nica: nessuna denunzia .


1716

IL POLI CLI NICO

RASSEGNA.. DELLA STAMPA MEDICA. Speriment.,

I~II.

-

P. Ro MBY. Rilievi clinici e accertament i di laboratorio n ella lotta contro la malaria. - A . MONTANARI. Sondaggio dei vasi s anguigni. - E. l\foRm.r.1. Patogenesi dell'atrofia in fantile. Rev . Franç . d'Endocrin., dic . - W. B ERNARD. La tiroide in gravidan za. , Lancet, 17 mar. - T . J~ BENNET'I. I l problema d ell 'u1·emia. Folia gynaec., 2. - P. PERAzz1. I miceti nella r egione genitale d ella donna. tlourn. A. frl . ~4-., 3 mar. - P. M. STIMSON . Dia gnosi precoce del morbillo. - · F. R . MENAGLI. Edema angioneurotico e urticaria. - R .. , V. KEETON e E . S. NELSON. Trattam. d ell a n a u sea. Rif. llied., 16 mar. - C. CATTANEO. L a t b c. in• fantile d a l punt o di v ista sociale. Giorn. l tal. di Dermat. e Sifil., feb. - G. B ERTACCINI. Eq·u ilibr io acido-base in .alcu ne dermatosi . - A. M. uocI. La t r ipaflavina nella cura d ella blei1orr ag1a . .4. cta dermato-venereol., 5. - K. F ELDMANN e ' V. PER. Scabbia norvegica o crostosa. - S. HELLERS T·Ro~r, L infogra nuloma inguinale. Arch. Mal. :1pp . Digesti/ ecc., feb. - A. CADE e M . MILHAUD. L a prova dell' istamina. - J. F. MoNTAq u E. Fisiologia del retto. Journ. de 111.éd. de Paris, 15 mar. - Numero di oto-rino-laringol. Paris jJf éd. 17 mar. - N u mero sul cancr o. Jl!liinch. llf ed. Woch ., 16 mar. - BECHER. Veleni intestinali. - RoTHSCHILD. P ato:genesi della sclerooi multipla. lil' 'ien. K lin. Woch., 15 mar. - LIPSCHUTZ . S u ll 'eziologia del morbillo. j}f ed. K linilc, 16 mar. K. NICOL. Sulla diagnosi p r ecoce di tbc. p olm. - F. MoHR. I l dolore dal p u nto di vista psicologico. J apanese J ourn. M ed. Se ., VIII, n. 2. - E . SA~ KURAI. S ulla secr ez. della bile. E. K1KURCHI. Avitaminosi B n elle scimmie . H. I'VASAWA. B locco del si st. r et.-endo·t . ·e r icambio idroc.arbonato . I d., 3. - H. MESAWA. Intossicaz. d a acqua . I . D oN02\1Ac, T . KoBAY:\SKI. Sull'anemia da a n chilostomiasi . Amer. Jowrn. M ed . ,';c., mar. - P . STARR. L 'alimentaz. epatica nell'anemia p er n . E. D E V RIES. Spina b ifida occulta con mielodisplasia inizi a nte nell' età a dulta. - C. A. MILLS e al. Vitaminote r apia del diabete. M. EINHORN. Sos pensori e cinture nel trattam . dell'ulcera gastroduod. Gaz . d . H 6p., 21 mar. - A. B ELL.EROSE'. Morbo d i Buerger. 111 ed. Klin,., 23 mar. - · NoNNNENBRUCH. Patogenesi dell '.uremia. - R. STERN. L a form.az . dei calcoli biliari. D eut. llled. Woch ., 23 mar. - LAQ UEUR e al. L 'ormon e sessu~le femminile . FLEISCHER e HIRSOH-TABOR . T erapia dei disturbi m estruali.

Jl iirich.

[ A NNO

4~Ied . Tll och ., 23 m.ar. -

XXXV, F ASC. 35) SPIETOFF. La

malari.a d'inoculaz.

Riforma M ed., 26 mar. -

R. D E T uLLIO. P er-

meabilità dei capillari e i11dice infiammatorio della cute negli epatopazie nti. Tll ien Klin . Woch ., 22 mar. Numero di balneo- e fis iòterapi.a. J ourn. de llléd. de Lyon, 20 mar. - Numero di ·oftalmologia. Lancet, 24 mar. - J CoL.r,1ER. L 'epilessia. B. WILLIAMSON. U so razionale della digitale. Pathologica, 15 n1ar. - G . SoTTI. Amiloidosi .d el lar ingé. Giorn. di Bat t er. e Immun., mar. - L . LATTE& e al. Eredità dei gruppi san guig ni . - G . SEGRE. Batteri a erobi d elle urine. Presse lltléd., 26 m.ar. - L . B ERNARD. Tbc. ed eredi tà . J ourn . .4. . 11!l. A ., 10 mar . - E. M osCHCOWITZ. Angina pecooris tabagica. I. CHA unLE& W Air KER. Trattam. d ella febbre da fieno. W. A. P~RLZWEIG e al. Iperp roteinemia e mielomi multipli . Soc . d . H6p., 22 mar. - · O. ZoE1.r.ER. Riattività a ntitossica e a n ergia. .:ì 1inerva M ed., 24 m.ar. - F. BEssoNE. Forme rparossistiche ·di dissoci.azione atrio-ventricol are. - A. CECONl. La gotta. J ourn. de 11!l éd. de R ordeaure, 25 mar. H. BL.-\NC . L a t b c. prostatica sconosciuta. Pract'itioner, apr .. - L. RoGERS. Trattam. della lebbra. R . O. MooN. Angina pectoris e suo t r attam. - J . H osKIN. Il cuore reumatico . Cult. Med . 111od., 30 m.ar. - G. CAsoio RocoA. A cridinotera.pia della infez. gonococcica. Jfiinch . .:lf ed. TiVoch ., 30 mar. - BEoK. Fis iologia e clinica. dell'anello linfat ico esofageo. Zeit: f. Tuberk., mar . - R. CoBET. Trattam. ·della pleurite . - F. WoLFF. Cure d'esercizio nella tbc. polm. · ·

Proc. R. Soc . ll!led., mar. -

Discuss. sui « t rabo<;chetti della radiologia ». Copiosa cosistica. Studiwm, 20 mar. - L. FERRANNINI. Pneumoconiosi d a p.u lv iscolo di cemento. Presse llléd., 21 mar. - C. GAMNA. Micosi spie . n1ca . Paris 11!.éd., 31 mar . - C. GERNEZ e A. BRETON. S erof locculazione alla r esorcina e diagnosi di tbc. E dinb . kl ed. Journ., apr. D. M . GREIG. Osteofiti int r.acranici. R iv . di P atol. nerv. e ' ment., 29 °m ar . L. AJELLO . Eterotopia. della sost a nza grigia cerebrale . Journal A . M . A ., 17 mar. - R. M. Os:M uNn. F isiologia degli .org. genit. m asch. - A. GE~ETJ,. Pubescen za p recoce e svilu1p po mentale. - J . K. CALVIN. L ' enuresi. Arin . cle M éd., mar. - F. CLAUDE. Roentgenter a pia dell'asma é della coriza spasmodica. A . P . 0AWADIAS. Disturbi ne l metabolismo dello zolfo.


[ANNO

1717

SEZIONE PRATICA

XXXV, F ASC. 35]

''IL POLICLINICO,,

.... Richiamiamo l'attenzione dei lettori su questa interessante Rivista, indispensabile a tutti i medici:

SEZIONE MEDICA

II Diritto Pubblico Sanitario

diretta dal prof. VITTORIO ASCOf.:.I

P eriodioo mensile di legislazione e giurisprudenza. Direttori: On. Dott. Aristide Carapelle1 Consi:gliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi 1 Esercente in C.ass~one.

Il fasci colo 8 (1° agosto 1928) contiene : LAVORI ORICINALI.

I . - P . BASTAI e C. ROTTA : Sul s ignificato clin.ioo e biologico delle reazioni allergiche e delle agglutinazioni antimelitensi n egli iI11dividuii normali e nei m.alat i di febbre ondulante, II. - E. GREPPI e L. ROSSI : Gli effetti della t rasfusione saniguig1Ila sul ricambio dell'emoglobina e dell'.azoto nelle anemie. III. - A. RISI : Ricer che farma;oologiche e -cliniche di chemioteraipia iodo ~arsenobenzolica. IV. - M . MESSINI: Dei veicoli u sati per le iniezioo.i di -caloone l ano.

SEZIONE CHIRURGICA diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il faseicolo 8 (15 agosto 1928) contiene:

.

LAVORI ORI Cl NALI.

I. - M. AGRIFOGLIO: Influenz.a della colecistectomi a • sulla ·f unzione e struttura del · pancre~ e sul1' assorbi mento alimen:tare. II. - T. BOTTARI : Cont ributo .allo s t udio degli asceesi perinefritici e paranefritici. Ill. - M. CANAVERO: L'inifluenza della -colecistectomia Sltlle vie biliari. Rioeroh e sperimentali. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO DELLA SEZIONE MEDICA O DELLA SEZIONE CHIRURCICA L. 6.

I non .ab bonati alle suddette Sezioni potranno rice-

verlii inviando il relativo impo r to, mediante vaglia poetale, all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina 14 Roma.

Il fascicolo 8 (Agosto 1928) oontiene : Requisiti e documenti per l 'ammissione ai pubblici concorsi. Note si1ntetiche : Su ccu·r sali di farma cie e v·e ndita di

medicam en t i

negli

ambulatori. Rassegna di giurisprudenza : P oteri del oomanissario prefet.t izio. l!,orm.a degli atti a.m ministr ativi. - Con· ·corsi: accer tamento de lla idoneità degli invalidi di .g uerra. - DomaJlljda di onorari per prestazioni sanit3!rie: competenz.a. - Concorsi : pref erenze. - Criteri pe:;.- 1a determinazione dello stipendio dei sanit ail'i delle opere pie agli effetti del·l a indennità nel caso di d ispensa dal servizio. ·- Revoca di un provvedimento di nomi·n a illegittima. - Effetti della soppressione di enti sul rapporto di impiego. Dispensa 1dal ser vizio 'Per norm e eccezion~ali. - Li cenziamento annullato : effetti. - Condanna a>l paga: m ento : oompetenz.a. - Ordinanza per i·m pedire la diffusione della rabbia: contl'arvvenzione. Pen- · sione privilegi a ta: concausP. di s·erv.izio. Stato giuridico delle levatrici c:ondotte. - Detenzione di bottiglie di acque min erali sforni te di fascetta bollata. - Locali di meretricio : -condizioni sufficienti agli effetti della vigil anza. Leggi e Atti del Coverno : Diecip]ina delle .arti ausiliarie delle professioni sanita ri.e. - Ordinamento delle scuole di ostetricia. - Disciplina degli onorari che coJ:Il1)etono a.i m edi ci di bordo. 0

Abbonamento anrrruo : per l'Ita..lia e Colonie L . 3 5, per l 'Estero L. 5 O. Un numero separe.to L. 5. Per gli aibbon a ti al « Policli·n ioo »: per l'Italia Li· re 2 5, per l'Estero L. 4 O.

N. B. - Al ricevimen.to dell'impor to di abbonamento pel 1928, vengono spediti subi to tutti i Numeri pubblicatisi dal Ge·n naio in poi. Ln.dJi.rizzare Vaglia postali, Chèques e Vaglia Ba.n· oari aJ Flli POZZI, editori, Vda S.istin,a 14, Roma.

Indice alfabetico per materie • . Pag . 1687 Anemia e ricambio emoglobinico . )) 1701 Anemia p erniciosa: aumento . )) 1696 Anguillula orin.aria • )) 1697 A:ppendice idropica gigantesca ~Aiscesso peritonsillare : patogenesi e te. )) 1690 ra.p1a . • • • • Bibliografia . )) 1692 • C'e rvello : fisiologia . 1685, 1686 • )) 1675 Coliche epatiche : r ecidi ve Corrispondenze . . . )) 1713 • • Cronaca epidemiologica . )) 1715 :J?ifterite: mezz. o. semplice e r apido di immunizzazione . » 1696 Eserc'izio pratico della medicina: nuove . » 1697 disposizioni, di legge Gravidanz.a e dentatura. : r apporti . » 1703 Lassativi nel poppante . . . . » 1702 Lavoro: cause indirette di stanchezza » 1690

Lingua: ulcer azioni . . Pag . 1689 Malaria alla Società delle Nazioni )) 1706 Oftalmologia : oon•gresso . . )) 1695 )) ·P ertosse : prescrizione . . . . 1703 Porpor.a emorragica: risulta.ti della )) splenectomia . . 1688 • • Rab.b ia: eliminazione del virus per le vie digerenti . . » 1703 Radioterwpia. del cancro : disciplina e . . . . . » con trollo . . 1679 · Re fert o medico nel nuovo Ood ice P enale » 1697 Sangue: qua'tlri a t ipo leucemoide di origine sifilitica . . » 1701 Sanita"ri ausiliari: disciplina . . » 1704 Scarlattina : sangu e . . . . » 1701 1702 Sifilide congenita nell'infanzia: oura. » Tifo: •p unti oscuri n ella epidemiologia >> 1695 t"

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Non è conuntita la rl~tampa di lavori pabblicatl nel Policlinico se non in segaito ad ~alortzzazlone scritta dalla redazloM. B vietata la pabbllcazlone di santi di essi senza citarne la fonte.

Diritti di proprietà riservati. -

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Ooumer.

V. AsooLI, Red. resp.


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[ANNO XXX\', FASC.

IL POLICLINICO

~ Pubblicazione del più grande interesse per tutti

i medici :

Dott. Prof. BERNARDINO MASCI, della R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma .

Tecnica Terapeutica Ragionata, Medica e Chirurgica con prefazione del Prof. AOOSTINO CARDUCCI Medico-primario e v. di!rettore sanitario del Policlinico Umberto I, in Roma

Riportiamo qualcwno dei tanti giud,izi espressi dalla Stampa medica I tal. sul libro del prof. MAsm. « Mancava in Italia un manuale di tecnica che racchiudesse in poohe piagine quanto oggi è noto «nel oampo della medicina e 1d ella chiru·r gia e itale manca.nza oostituiv.a un vero bisogno da piarte del « gioviane professionista e del medioo già provetto. « Ora ia, oolmrure, oome suol dirsi, la lacuna, l' A. pubblica il suo volume di « Tecnica » destinato e «guidare soprattutto nei prr\m.i p.assi ohi è all'inizio della sua carr~ena prof~onale e nel contempo a «porgere ai provetti esercenti l'occasione di venire a eonoscenza dei più recenti metodi di cura e dei «più ,m oderni procedimenti dri. tecnica, in uso nelle grandi Olò.n.iche e nelle sale Ospedaliere. « Non ocoor.r e, certo, dire che non poche volte, dopo di aver fatto Ullla giusta diagnosi, m13s,sime «quando si combattono le prime armi professionali, si rimane indecisi sul1a scelta del merodo di cura «o sul strggerire un appropriato regime dietetico. Il v.ru;to corredo di nozioni e di teorie, ohe si ha.uno « intorno ialla genesi di un processo morboso o sulle cause che determina.no un particolMe sintomia, a . « nulla valgono qu.a.ndo, al letto 1de1l'.a.mma1ato, non si sa adattare un apparecchio d~ contenzione o quam.do « ·non si sa giustaimente praticare un a iniezione di un siero o di un voooino. Sti. .aggiunga a tutto questo «che non raramente ialle tante doman·de rivolte al medico o diall'infermp o dalla su1a fa.imiglia, si rimane «indecisi nella risposta, non potendo sicuramente dire Se<, a es., giova oppur non IJOrtars.i in questa «op.pur quell'altr.a stazione climatica, se è opportuno oppure no rioorrere a questo o a quell'altro «metodo di cura. cc Lo soopo ohe ai è prefisso 1' A. a me sembra interamente raggiunto. Leggendo il libro del Masai « io vi ho troviato riportate le antiche applicazioni terapeutiche e quelle piu recen·ti, suggerite dalla « tel'lapia fisica, e questo, naturalmente, è di non poca utilità non solo per il medioo gioviane, ma ruioora « .p er quello ohe ha già unia certa pratioa profess~onale. cc La viasta e complessa m.ateriia t:nattata dall' A. ~ divisa in ben 2·7 capitoli, d·~i qn.ali ognuno tratta « di un a rgomento speciale. I singoli argomenti sono t rattati non solo oon scrn polosa asattezoo., m.a veB« gono completati da nouoni che inv'8.Ilo si ·cercherebbero in trattati similari, poiohè r.appresentano il «frutto della person.ale esperienza, acquistata dall' A. durante il suo lungo periodo di esercizio medico «prestato negli ospedali. . cc Il \Olume, che è edito dalla Casa Pozzi di R oma, e che fa ~ della Col1ana « Manuiali del Po« liclinico », nulla lascia a desiderare anche .d al p·u nto di vista tipografico. Le nume~ incisioni, che «vi &i trovano interca1ate, comtpletano i pregi delLa pubblioa.ziO.De ». 1

RIPPA.

(Dalla Rassegna Internazionale di Clinica e Terapia di Napoli, Anno VI, N. 4). Questo bel volume, che per eleganza di stile e semplicjtà tipografica super.a le edizioni di cui le «grandi oose pa.rigine invadono il oondo, è davvero .d egno di stM"e nella raccolta di ogni .m edico colto. ·cc E unia specie d~ rpiicool.a enciclopedie di terapia medico-chirur~oa in oui ognuno p·u ò risoontratrri «La notizia che gli occorre :ra,p idamente e ohiiar,aimente ... cc L'.assistenza, l' igiene e l'al~mentazione del malato riempiono i primi capitoli, cui seguono i vari.i «medicamenti galenici, le c11re flsiche (cr enoterapia, climatoterapia, ooc.) l'elettro- e la psico-terapia. cc In una serie .d i capitoli successivi che potrebbero formare una parte speciale, le va.rie ter.a.peu« tiche descntte dal punto di vista generale, vengon,o applica~ per ogni singolo appianato, sistema, «organo, non esc]u$a la tecnica terapeutica: pediatrica. cc Seguon·o tre capitoli sulle oure pre- e post-<>pe;ratorie, e sul1a tecnica delle medioature e f asoia«ture che completano il J.ib.r o, nel quale un accurato indice alfa.betioo permette di riscontrarvi rapi « damente l'argomento che occorre» . (Da Rinascenza Mediea di Ni3Apol~, Anno II, N. 12). cc

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Riteniamo ohe questo libro rispo~da iad U ·Illa ver.a e sentita necessità di quanti si inizia.no ali' arte «pratica del g11arire: in v.anq si riceroa~ia fin oggi unia sobria mia completa esposizione ~ella manu.a« lità che la professione del medico richiedono ad o·g ni passo. In questo libro si può dire. che n~lla «v'è di trascur.aito o di omesso: dalla tecnica delle iniezioni ipodermiche a q·nell.a del lavaggi.o gastric?, « d.alle norme per le fìaGciature a quell·a per gli .apparecchi ortopedici, e via dicendo. E i;i~ sol? _m «forma ch~Ma e iaiutata da espressive illustrazioni, ma anohe con la gujda di un ~usto spinto orrtICO «che sa disoe:rnere e v~gli1a,re fra i molteplici ~pedi€.nti. Credi.aimo di essere f.aoili profeti dichiair.ando «che questo manuale incontrerà ·p ienamente il fawore d' una vasta ce1·chia del personale sa.n:Ltasrio ». cc

PoNTICAOCIA . •

(Dal Giornale di Clinica Medica di Parma, F.asc. V, Anno VI) . Un volume di pagg. VIII-845 (N. 18 del1a Collana l\iianua.Ii del cc Policlinico») n~tidamente stampato su carta semipatina.ta ed artisticamente rilegato in pien,a tela., con iscrizioni sul piano e sul dorso. In commercio l.1. 7 8 più le spese di spediz.ione postale. P er i nos1ri abbonati sole L. 7 2 in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


lNNO XXXV

Roma, 10 Settembre 1928

Fase. 36 ...

fondato dai professori:

GU IDO BACCELLI

FRANCESCO DUR AN TE

SEZIONE

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

..

anemici.

Osservazioni cliniche : A. Mucci: A proposito di un caeo di leucoderma generalizzato in bimbo luetico. Sunti e rassegne : ORGANI DELLA REJSPIRAZIONE : p, Bene-detti : Il collasso massivo del polmone. - W. E. Cooke: Fibrosi del polmone causata da poilvere d'amia,nto. - J. R. Boal e E. D. Gr.ay: Un caso di neopla.E!ma polmonare di tipo caverne.so. - ARTICOLA· zIONI: F. Demmer: Sulle lesioni dei menischi dell'art i-0olazione d el ginocchia. - Ha.se : Quando e come si ·debbono mobilizza re a,rticolazioni rigide? - Gotte6'leben : Sull'artrodesi tlell'a,rticolaziQne del piede.

cenni bibliografici. Accademie. Società Mediche, Congressi : Società Medico-

chirlli'gi-0a di Padova. -· Accaidemia Medico-Fisica Fiorentina. - Accademia Pu·g liese di Scienze. - So-

LAVORI ORIGINALI. 1

R. UNIVE!lSITÀ DI CATANIA

·diretta dal Pro·f. MAURIZIO ASCOLI.

L'epatote1·apia degli stati anemici. NOTA II. Dott.

G I USEPPE

SORGE.

una nota 1precedente (1) ho riassunto ed ill ustrato la scoperta del ,p rincipio antianemico contenuto nel fegato, le ap1pltcazioni •di essa alla terapia dell'anemi·a perniciosa e di alccune anemie secon.d'arie, e le varie questioni 1dottrinali nate con essa. Uno dei protb l'emi più interessanti e più dibatt uti è quello relativo alla p ortata p:I\atica del rim edio. M·entre gran 1parte •degli autori, con a capo gli Americani, rite11gono trattarsi di una terapia speciifi·ca, elettiva dell'anemia perni.ciosa. di Biermer, altri sostengono che anche le anemie s econdarie siano beneficamente influ·enzaJbili dal trattamento di i\llinot e Murphy. Ho cercato •di ·dar ragione delle opposte conclu111

(1) 1C:fr. , anche per la bi-bliografia: SORGE: Il metodo di 111 inot e Murphy nella cura delle anemrte a tipo pernici o·so . ·P oli·clinico, Sez. prat., 19~,

n. 10.

VITTORIO ASCOLI

SOMMAQIO.

Lavori origi111ali : G. Sorge: L 'epatoterapia deg.Ii stati

CLINICA l\ IEDICA DELLA

,

cietà Medica ·d i Parma. - Società di Coltura Medica Novarese. Appunti per il medico pratico : CASISTICA : Le angine provooate. - Angina di Vincent. - I processi intfirummatori àcuti dell'areoohio m edio. - . Le .aideniti periaurioalari. TERAPIA : Il tl"attamen:to dell'uretrite croni<>a. - Iniezioni endovenose di pilocaI.'IJ)ina n·e lla ritenzione d'orina postoperatoria. - L'enureei notturna neì ·bambini. POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA• Nella vita professionale : I l segr eto Rrofessionale e i medici idi borrdo. Orana-0a del mov.i mento •p rofeesion,ale. - Concorsi. - Nomine, promozio ni ' ed onorificenze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

sioni clegli AA. diroostran·do, sull-a base di osservazioni cliniche, che alcurie an·emie secondarie risentono prontamente l'azione del trattamento, altre no. Le ragioni id i questa diversità di risposta allo stesso stimolo tera'Peutico• vann o ~rO!babilmente ricercate nella divensità ~atogen·etiica delle varie anemie ise·con•d·arie: cosicchè non sembra azzandato 1presumere che lo svilu·p1po ulteriore degli stu·di sull'epatoteriapia dei vari stati anemi•c i sia ·d estinato a portar·e delle revisioni agli attuali concetti interpretativi e cl&.~i1fi-0·ativi ~ulle anemie in genere. 1Inoltre, mentre quasi tutti g·li .!\A. ch e hanno osser.v ato buoni risultati nel trattamento delle anemie .secon darie ammettono che tali risultati, per quanto soddtsfacenti, non siano comparabili a quelli che si ottengono n·e ll"anemta pernicios·a , io ho ottenuto (come A!t\)iff e Lo ewy , , in un c&So g·ià comunicato n ella n ota I ·ed in un altro del quale sto per ri·f erire i ·dettagli, effetti tera~eu­ tici ver·amente sonprenidenti, esattamente sovraip.poniibili, per la rapi1dità e l'intensità del miglioramento, •del reperto ematologico e d·elle condizioni generali d ei pazienti, a quelli osservati da Minot e Murphy, e succes·siv.amente dagli altri A./\., nell' anemia perniciosa cosidet-La genuina. In s.econ1do luogo, da un altro punto di vista - e 1precisamente ·da quello relativo al meccanismo di azion e, tuttora oscuro, del principio anti· 1

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1720

IL POLICLINICO

anemico ·del fegato - riferirò i risultati di alcune esperienze sulle vari-azioni ·d el quadro ematico di so1g getti n on anemici e •di animali (ratti) normali alimen t·ati con feg.ato idi b u·e. I ) . Anemie secondarie guarite con l 'epatoterapia.

[ ANNO

XXXV,

FASC.

361

a:\ell' éilprile de1 '26 un s·anitario consultato diagno1sticò una probabile cisti 1da ecl1in ococco del f.egiato ; nell'ottobre dello stesso anno fu accolto n ella nostra Clinica. PresentaYa epato-srplenom egalia ed ittero. Il fegato sporgeva ·d all'ar·co c ostale per 'circa 5 cm. su l prolungamento dell'emiclaveare d estra: margin·e arroton dato, un p o' irregolare; superficie un po' ineguale, li·evemente dolente; consi!$tenza no~ tevolmente aumen tata ; colecisti non palpabi·l e. All'esame raidiologtco si n otava un sollevamento regolare ed uniJforme della metà destra •del diaframma La milza s1porg·eva !dall'arcata costale per circa 3 cm. sull'·a scel1are anterior e; ·p olo surperior e alla VI co.stola ' ·S ull'ascellare m edia; margine r egolare, superfi·c i e liscia, consistenza aumentata. L'ittero era marcato; le !feci a1quanto scolorate, m,a non 1del tutto acoliche; l·e urine, scarse (500-600 eme. pro die) contenevano urobi.Jina, pigm.en ti ed aici·di bili ari. Anche nel siero erano pres,enti pigmenti 1biliari. A o arico :del quadro ematologi'co non fu trov·ato nulla di notevole: Hlb. 85 %; e ritrociti 4.600.000; leucociti 7400; polin. n. 74; ·eos. 1; m onoc. 3; linfociti 22. Nulla a carico della serie r ossa. iL e prove 1di Gh·eidini e di Casoni ebber.o risultato negativo. RiLSultato ne·g ativo ebbe pUJ"·e la reazione ·di vVas·serma nn, anch·e d opo rtattivazione; tuttavia f u diagnosti1cata un' e1patite lueti'ca e l 'a. fu s ottoposto a trattam.ento •sal.v;arsanico. E noto quan to s p e1sso le prove sierologic·h e diano risultato n.egativo in que.ste forme terziarie Siplenoepatiche. iln capo wd alcun e settimane, sebbene i reperti a car:iico ·del ·f egato e •della milza si manten essero pressochiè invari.ati, l'ittero e · i •dolori s.c ompar· vero, la diuresi aumentò •fino ai valori normali,. ed il m i.g lioramento su1btettivo f u tanto ·p r onunziato ohe l'ammalato ins]lstette per essere dimesso. 1D a allor·a 1per più 1di un anno n on ebbe disturbi notevoli, tanto ·che tornò alle proprie occupazion i, e trascurò il n ostro consiglio di farsi vedere pe.riodicamen te in Ambulatorio. 1N.el g ennaio 1928 comin1ciò a so1f!fri:r.e facile stanchezza, ·dispnea da !S'forzo, anoressia, ronzio alle or·ecchi-e, a volte vertigine. Qu·a lche mese dopo comparvero ·dolori o·s sei spe·c ialmente notturr1i, prima a g.li a rti in,f eriori, poi anch·e alle arti·colazioni sca;polo-omerali e1d alla ~arte alta d el rachi.de. successiv.amente comrparvero itter-o ed ed emi agli arti in'feriori. 1In qu8)St·e con1dizioni tornò a noi il 14 aprile : obietti:vamente, oltr e alla nota 6jpa to-splenomegali·a eid all'itte:r.o, ;p resentava jl r ep erto fisic o d i un I tono aortico paraifontco, senza ingran1dimento dell'aia cardiaca e senza 1alterazioni del poliso; lfa;c.eva ris·contro il r eper to raidiologico di un n otevole opacam ento •dell'apco aortico, con m aidica 8'cia sia. 'lnoltre le ultime tre v ertebre cervi-cali e le 1prime due tora1cich•e e·r.ano vivamen te dolenti sia alla pressione diretta sulle wpo.fisi, sia alla pression e 1del crani.o sulla colonn·a, sia alJ.a comp r essione latero-mediale del cingolo s·ca;polo-claveare. 1Anche questa volta, le isieroreazioni di Wasisermann, Mein ioke, Sachs ..Georgi e:r.ano negative. 1

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Una giovane di 26 .a nni (Giovanna R., da Cata· nia), con una mar-cata anemia tossica - a carat, tere rigenerativo -· 1da elmin ti (ten ia solium) lfu dapprima LSottopo1sta al regime di Minot e Mur,p hy senza alcun altro trat tam~nto . I l 9 aprile un esame ·del sangue dava: Hb 72 %; Gl. R. 2.320.000; Gl. B. ·5700; V. G. 1,5. .Formula :· P olin. n. 58; id. eos. 9; m ono·c. 7; linfoc. 26. A carico della serie rossa, an~ocitosi , poichilocitosi, policromatofilia; cir ca 200 n ormoibléli$ti 1per millimetro -cu bico . L'·an emia fu constderata in raipporto con la pa· rassitosi intestinale in assen za •di. ogni r ili·e.vo clini,co e di la:boratorio che p ermettes·se di ricon. durla aid altra causa. 111 10 aprile fu iniziata l 'epatotera'P~a (250 gr. di f eg-ato cotto di bue al giorno). Il 1° maggio - ci o è 1dopo tre settimane •di cur·a - l ' ammalata tornò in am1bulatorio molto so1d1disifatta •dei risultati ot· tenu ti : le palpitazioni, Je v.ertigini, l'insonnia di cui soffriva erano s1com1parsi; ed erano tornati il colorito e l' appetito. Fu prati1ca to un ·esame 1del sangue che 1die1de il seguente risultato: ITu 75 %; Gl. R. 4.100.000; GL B. 6800; V. ·G. 0,90. Formula: Polin. n. 66; i•d. eos. 7; monoc. 6; lin.f oc. 21. " .A carico ,della serie rossa assenza di ·elementi immaturi e di ogni aiterazione n otevole. rL e proglottidi di tenia n on· ·erano scomparse •dalle if.eci. Nel·l o stesso giorno fu pre1scritto un trattam en to antielmin tico : ada allora l 'ammalata non è stata rivista. 1

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.Di lln altro caso di anemia secondaria guarita c on l'epatoterapia, cl1e si presta a qualche consiiderazj one degna di attenzione, sono in 'g·I"aido di rilferire ma~giqri . d ettagli, p·e rehiè si trattava di ·u n a.qimalato ripetutamente ricoverato nella nostra Clinica.

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Giuseppe L. R., •di a nni 54, p astirccere, da ça... tani a . 1P aJdre morto a 48 anni ·di morte violenta; l a m.a;dre, m orta a 73 anni per causa imp-re·cisata, ebb·e .sei figli di cu i tr·e morirono in tenera età. A 6 anni m orbillo; a 18 blen orragia; a 20 ·a ffezion e ·d iarroica afebbrile (guarita 1do1po tre mesi) con deiezioni li quide senza muco n è sangu·e. Nega lue; m odico bevitore; fumator e. Fu esonerato da· gli o!bblighi idi l eva per :deficienza di perimetro tor.acico. S1p osò a 26 anni: la mog.Jie eb be una Bola gravi1d·anza conid otta a termin·e; il figlio go·de ·b uona .salute. 1N·ell'ott o!J:1r·e d el 1924 comin1ciò a s offrir.e tosse secca, stizzosa, specialmente serotina e notturna. DO!PO cir ca 5 mesi alla tosse $i aggiunse modico ittero. Succe.ssivamen te co·m rparvero 1dolori, man mano p iù forti, all'epigastrio ed all'ipocon drio destro, con irr aidiazioni ai lombi, alla r egione scapolare destra, alla r egione i.p ogastri1ca. M·ai febbre, n1è vomito, nè diarrea. 1

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A carico del sangue f u riscontrata una pronun zimta ipoglobulia con anisocitosi a tipo megalocitico, con valore globulare alto, senza elementi rossi immaturi; la resistenza glo·b u.lare era notevolmente aumentata (per i valori, ' 1 ed av. ).

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[.i\NNO

XXXV,

FASC.

senza alcun altr.o trattamento, dal 9 maggio l 'ammalato ingerì quoti1diarramente, con la dieta, una razione di 250 gr. di fegato fritto di bue. -Riporto i suoe,cessivi reperti emaiologici: 7 maggio (prima del trattamento) : Hb. 65 %; Gl. R. 2.400.000; 1Gl. B. 5.800; V. G. 1,31. Formula: Polin. n. 73; ·eo. 4; monoc. 7; linfoc. 14; mieloc. n. 2; assenz·a di elementi rossi nucleati; an:VsocitOBi a ti~o n1egM0 citico. Reazione di Hijmans van ·den Be.rgl1: + dir. ed in1d1r. Resisten za glo'b ulare : R/1 = 38; R/2 =30; R/3 = 22. 9 maggio: inizio ·dtJ trattamento. 11 maggio: Esam.e morfologico: Poli. n. 80; eo. 5; monoc. 5; linfoc. 9; mieloc. 1. .Meg.alocitosi; poliieromatofilia: rari normoblasti; piastrino&i. 17 maggio: Hb. 70 %; Gl. R. 3.840.000; G. B. 7.000; V. G. 0,91. Es. m orf. : Poli. n. 82; eo. 2; monoc. 8: linfoc. 8. tAnisocitosi ·di lieve entità; rari normobl 'iSti; piastrinosi. 21 maggio: , Hb. 76%; Gl. R. 4.000.000; Gl. B. 9.000; V. G. 0,87. Es. morf. : Po) in. n. 80; eos. 2; monoc. 8; linfoc. 10. L'anisooitosi è Gcom•p arsa; non si osservano elementi f01$Si immaturi. 23 maggio: Resistenz·a globulare : R/1 = 42; R/2 = 36; R/3 1

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= 28.

(tLintwa:rew, Bleiohro·der); aitri considerarono 1<1 cirrosi corne un possibile fattore causa.le della anemia perniciosa (Roth). R·ecentemente il Gamna ha ricalcato .alcuni caratteri ematologici ·dilf'ferenziali fra l'anemia dei <!irroti·ci e 1'.an.emi·a pernrciosa; e ancona più recentemen te il Pe:relli, discepolo del Gamna, .h a -stUJdi·ato a·ccuratamente 1dal punto di vist~ eritrocitom.e trico l'anemia .d ei cirrotici, ed ha incitd entalmente o•s1servato ch·e an·c he altri pr.ocessi interstiziali d el fegato (staisi) inducono nel ·qua:dro ematologico mo1dif~0azioni élid essa simili. ,Con la recente scoperta del .p rincipio antianemico del fegato tutti questi .rilievi isolati sembrano concorrere vel\"O un'unica interpretazione: che cioè esista un nesso patogenetico più o meno. stretto fra la lesione epatica e l'anemia, nel senso, che la prima produrrebbe ia seconda, forse at"flra(l)erso lo stabi l i rsi à i una defvcienza del princip'lo antianemico stesso.

1L'ossery,azione riferita, m entre incoraggia questa interpreiazion~ patogenetica, sembra accennare a tutto un grurptp.o di anemie secondarie nelle quali la terapia epatiica 1p otre•b be rapp,r esentare un su1ssi dio pregevole. 1

Hijman s van den Bergh: negat.i va, -dir. ·e ù inrdir. 25 maggio: Hb. 72, %;· Gl. R. 4.130.000; Gl. B. 8.800; G. 0,87. 1

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,r. i n meno di due setti1na·ne di epa-

Riassumendo , toterap t'a l'ipoglobulia scompa1·ve; i.l va.lora globulare, dapprima elevato, scese al disotto dell'unità, men tre aumentava il nu·rriero dei leucociti e de lle piastrine, compariva te~nporanea1nente qualche elerri ento rosso immaturo e le emazie tornavano infine aiie àinien,.,.iinti n(>? mali. La resiste·n za globitl.are, dapprim•J, · ati mentata., tornò press'a poco ai valori normali. Questo fatto,

stante la frequenza con cui si trova un aumento della resistenza glolbulare negli itterici, va logi, camente messo in r.aip,p orto con la scomparsa dell'ittero contemporaneamente osservata.

Al miglioramento de.lla cr~t'>i sanguigna fe ce r i scontro un sorprendente miglioramento delle condizioniJ generali del paziente: l'appetitp ed il co-

lorito tornarono, l'astenia sco1nparve, l'alvo, prima ostinatamente stitico, ~.i regolarizzò, gli edemi scomparv.ero men1:re la diuresi aum·entav·a. Dopo 15 giorni di -cura l'a:mrnalato non lamentav·a altro che il persistere dP.i . dolori o·~sei. Le anemie secondarie 1degli epatici sono conosciute da tem'Po. Parec;chi AA. (Rosenstein, Perrin, 1Nageli, Lintwarew, Kretz, Roth, Talley ed altri), in varie ep.o,c h.e, hanno insistito, variamente interpretan•dole, sulle singolari ipoglobulie, rpiù o m eno pronunzi-ate, .c on macro citosi e spesso con valore glolbu1are alto, che cosi frequentemente si osservano, p . ·es., nell-a cirrO!Si del fegato. Alcuni, .rilevanido e valorizzanido le somiglianze esistenti fra questi stati anemi1ci e l'anemia perni·c iosa, aggrupparono senz'altro la cirr0$i del f egaio alJ.e malattie del sangue 1

1721

SEZIONE PRATICA

36)

II). Variazioni dei quadro errLatologico di soggetti . non anemici e di ratti normali aLimentat·i conJo fegato. a) Uomini.

Furono s ottoposti al regime di Minot e Murphy ·due ammalati ·del n ostro reparto uomini. Si trattava di 1due soggetti giovani, ricoverati per aftezioni croni·che non specifiche dell'aprpar ato respir,atorio (U:n asma bro11chi-ale, un pi·c·colo ascesso polmonare cronico molto ben domin~ato) , amb edu e con quadro ematologico press'a poco normale. Per oiDca due mesi, essi ingerirono in più della 1dieta ol'dinari·a d'ospedale una razione quotidiana di 250 gr. di fegato di bue variamente cotto. A largihi intervalli di t empo, il m.attino a di-giuno in essi Si eseguiva la determinazione idei valori emogl olbini·co, .eritro- e leucocitario; inoltre si praticava l'esame morfologico ·del sangue e Si saggiava la resistenza glo·b ul·are. In tutti e 1due i soggetti già dopo la 1Prima settimana di trattamento fu osrs ervata i.a compars·31 di una poliglobulia che si mantenn·e durante l'intero p.erio1do d'o sserv.azione, oscillando fra il 10• ed il 26 %. Uno •dei du·e amm·a lati ·dOp10 un m·ese di alimen ... tazione ricca ·di fegato rp reseniò una leucocitosi neutrofila cospicua (1da 10.100 a 16.400) e persistente, con presenza di qual,che mielocito; nell'altro, dopo un mese .e m ezzo di trattamento (Hb. = 100 %; Gl. R. = 5.880.000) comparvero segni ip.aJesi di iperf unzione del sistema eritr<Ypoiet'ico. 1

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IL POLICLINICO

[ ANN_O

(polic r ornatod'ilia; presenza di emazie con corpi di Jolly; ci:vc·a 250 n ormoblasti 1b asofili, poli- ed ortocrom atici ·p er m illimetro cubi!CO). In tutti e 1due i s ogg·e tti il ta;sso emoglobinic o, il diametro m edio d egli eritro·c iti e la resi~1tenz a glob·ular g si mantennero i'.!Ilmo•dilficati per tutta la durata adel periodo d 'osservazione. Le piastrine non furono contate. Non v enne osservat a alcuna influenza ap.p rezzabile d el tr.attamento sulle con.dizioni g.enerali dei due pazienti.

XXXV, FASC. 36]

r e necessario alcun artifizio di somministrazione. Per circosta~ze occaisi·o nali, dipend·e nti dal servizio di forni tura, due o t.r e volte durante tutto il periodo s1perimentale il regime degli animali fu interr.otto d.a un giorno di di·eta ordinaria (pane inzuippato di latte). bi tutti gli animali in osserv·azione ogni 4-8 giorni, la mattina a t1ìgiuno, veniva p:raticato l '·eis ame del sangue (·determinazion·e ·d el tasso emoglobinico al Flei·s chl, conteggio degli eritrociti, dei leuco·citi, ,d.e lle piastrine; ·e~ame morfologico su strisci colorati al Roman-0wsky-1Giemsa). b ) Ratti. ·Quattro di assi vennero ,a morte durante i1 tratta.mento, a ·d istanza varia (15-50 giorni) daJ ~uo Un lotto adi 8 'g iovani ratti bianchi, d·e l 1Pe~o idi inizio; gli ·altri crebibero e Si sviluppar-0no come 1 50-70 gr. , ip.r evio ripetuto _e·s ame ematologico, fuc oetanei dell'allevamento oridinariamente alimen-• rono alimentati ooclu1s ivamente con fegato fresco tati. di bue per un p.eri.o.d o ·d i tempo compreso f!a,, 15 , In tutti i ratti venne O'SServata una leucocito st pronta e ,p ersistente, compre,sa Jra il 50 ed il e più di 100 giorni. Contemporaneamente, altri due animali della 400 %1 J'ale leuco·c itosi si manilfestò nei pr.i missimi gio.rni di aliment·a zione, e fu vi-sta dur,are finchè stess·a età e su per giù 1dello stesso p eso furono 1durò questa: l',esame mor.folog:iioo 3.1PPurò che . alimentati con milza fres·c·a di bue. l'1aum ento di numero degli el ementi ·bianchi era I . ratti, animali -eminentemente omnivori, ingeadov.u to a·d aumento dei monociiti ·e adei polinucle~ riviano b·entssimo la loro razione gi ornalieraa ri neutro fili, con lirù(openi a relativa (.c·f·r . ta'V. I). 8-15 gr. ) di organo cru·do come tale, senza rende1

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Normo blasti basofi.li, orto- e policromatici · (circa 300 per mm.3 )


I

• [ ANNO XXXV, FASC. 36]

1725

SEZIONE P RATI CA

Co• la stessa prontezza fu visto aumentar e il numero delle piastr'tne , però in misuxa n otevolmente inferiore (30-140 %; ofr. tav. II) (1).

id·ei ratti alimentati con fegato (tav. I ) ed un tra;cciato ottenuto da un altro ratto della serie (tav. I·I) .

TAv. II. Ratto Fa 1 (alimentazione con fegato fre sco di bue) . I

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numeri·c he egualmente evidenti: però ii numero degli eritrociti 'd urante il trattamento 6i mantenne in generale al disopra del valore n·ormale sabilito in precedenza, in misura non eccedente il 35 %. Inoltre fu osservato in tutti i ratti un aumento notevole della policr omatofilia, ed a trattamento protratto in tutti furono visti comparire in circolo elementi ross·i immaturi (eritroblasti b&So·fili , poli- ed ortocromati.ci; emazie Gon residu·i nucleari). Il tas·so emogl.obinico non presentò variazioni notevoli. Ri•p orto a titolo di esem;pio il protocollo di uno

~ariazioni

- -.- f:l ) L'aumento di numero delle piastrine apparve evi dente, sebben·e r1on ne fu i:::alcol.ato il valore, anche nei due soggetti r.on 4, nemici alimentati con fegato. Qu~t·azione ptastrinopoietica del f<egato invita a 1pren·dere in esame una pos..sjhil'3 utilizzabjiità <dell'epatoterapia nelle forme morbose e1~~orragi­ par.e trombopeniohe. In tal ~ e n;;;o , r.ella n ostra Clinica è in corso il tratta1nento {li 11n ca-so ùi morbo maculoso di Werlho.f (trom·b openia essenziale ·di FTank), sul quale verrà riferito per esteso. 1

1

Nei ·due ratti alimentati con fililza di bue furono osservati gli stessi fenomeni, in mtsura notevolmente inferiore (tav. 1111) . In altri ratti contemporaneamente alimentati con. tiroi·de freisca ·di bue, ' ad ·altro scopo sperimentale, non fu visto nulla di simile. In conclusione, sia negli uomini che nei . r atti d:urante l'alimentaz~one ricca di f egato fu vis to arumentare il numero degli elementi figurati del sarigue: negli uomini questo aumento fu più evidente a carico dei globuli rossi, nei rattt a carico dei monociti, dei neutroifili e delle piastrine. Negli uni e negli altri a trattamento protratto comparvero segni manifesti di iperfun21ione del sistema emopoietico (elementi rossi immaturi).

Questi r·isultati sem1b rano degni di essere tenuti ,p resenti nell'interpretazione del meccanismo di azione, tuttora oscuro, d el principio antianemico contenuto nel fegato. Il concetto d·egli Ameri-cani, che c~oè si tratti ·di una terapia sostitutiva, aipportante un quid, necessario alla formazione od alla maturazione àegli eritrociti, che n egli ammalati di anemia p erni'C iosa far ebbe difetto , non ha finora appoggi

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IL POLICLINICO

(ANNO XXXV, F ASC. 36 J

TAv. III. Ratto M2 (alitmentazione con milza fres ca di bue) ~

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Policromatof1 lia • Rar . d'e . emazie con corpi l Jolly

agisca, alm·eno in parte, aumentando la pro·duzione idi elemienti figurati d el sangue, probabilmente .attraverso uno stimolo , 1diretto 0 d in1diretto , sugli O•I 'gan i emo,p oietici.

sp.erimentali convincenti. Depon gono ·p iuttosto contro 1di es~o le osservazioni r elativ·e all' efificacìa ·d·el rimedio anche in al cune anemie sec·on darie:

1

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D'.altra part·e, il f at to, cl1e gli stessi Americani hanno s egnalato ,p er primi, e che altri Autori hanno su c1cessivamente ricalcato e posto in primo . pi·a no (Sey 1derhelm, Jungmann, Zoia) - che cio·è durante il trattamento l 'urobilinemia, l'urobilinuria e l a bilinia fecal e, gener alm ente in aumento n egli a mmalati di ·a. p., tornano alle c if re nor-

Catania, giugno 19'28 (VI). BIBLIOGR·AFIA . PERRIN. Arcl1. Gén. de ìVIéd., 1908. ~A.GELI. Blukranchei ten. Siprin ger, 192~. LINTWAREW. ViflCh. Arch., v ol. 206, 1911. KRETZ. Centl'alblatt . f. A·l lg. P ath ., 1897. TALLEY. Journ. oof. Amer. Med . . Aissoc., 1908. ROTH . .Zeitscr. f. Klin. Med., vol. 29, 1913. In. Deut. Arch. f. I{lin. m ed., vol. 117, 1915 GAMNA. Minerva Me1dica, 31 agosto 1925. Io. Ibi1d. , 30 settembre 1926. P ERELLI. Ibi·d .' 12 m rug.gio 1928. SBYiDERHELM. Klin. w och., 1928 , n. 1. IUNGMANN. lbi1d., 1928, n . 10. ZOIA. Rass. Clin. Scient. dell'I. B. I. , 1928, n . 4.

mali - non ha un s ignifi1cato a$soluto ed univoco. T a l e ·d iminuzione espr ime s oltanto una di minuzione dell' emo'lisi totale, un abba s samento del rica·m bio ematico c11e può dip endere tçr,nto d a un migli oramento qualitativ o dell'emopoi esi quanto dalia diminuzione di effici en:a di un si stema o dti un f attore emolitico. Le osser v·a zioni riferite sembrano appoggiare il concett o ch e il principio antianemico del fegato

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32

55

1

Endoteliosi

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SlllIONE PRATICA

J A.NNO XXXV, FASC. 36)

OSSERVAZIONI CLINICHE. CLINICA DER~IO.SIFILOPATICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI RO~lA diretta ·dal Prof. P. L. BOSELLINI

A proposito di un caso di leucoderma generalizzato in bimbo luetico iper il dott. ANTONIO

MUCCI,

assistente

1727

i s~filograti ta11to sull'interipretazione che devesi dare a questa manifestazione stfilitica, quanto sulla sua .p atogenesi. Infatti mentre la maggior parte di essi riteneva che n elle cl1iazze di cute alterata vi fasse un aumento •di pigmento , e n elle parti cir costanti, la cute avesse il suo pigmento n ormal e (1don1de la d enominazione ·data da Ha rdy di s ifili1de maculosa o sifilo1derma pigmentario primitivo) alçuni in,rece sosten evano cl1e la Je.sione era costituita

Nonostante i numerosissimi lavori su qu esto .argomento n on ritengo inutile la pubblicazione ·•di un caso di leucod&rma in un bambino di nove <3,nni, da pochi m esi lu etico, sia per la sua generalizzazione, sia perch1è mi dà lo spunto a ritJrnare su l 'importante question e della prjmitività o meno della lesione, che sulle varie teorie ·emesse intorno alla sua patogenesi. I

$. R . di anni nove. La madre morta

a 37 anni per uremia, otto giorni 1dopo un parto. Eìbbe ? graivi1danz·e a termin e e nessun aborto, un solo figlio m,ori di 15 mesi per enterjte, gli .altrii go·1dono buona salute. Il padre non è bevitore, n è fum·ator.e e wsiseri'sce di n on aver avuta alcuna malattia ven ere·a. Il nostro paziente è il quinto figlio: ebbe al-. lattamento materno, non fu mai ammalato. La donna che lo wccomp.agna, alff erma che quelle macchie bianche cl1e l 'h.a:nnb inid otta a con•durlo al n ostro Ambulatorio sono iniziate alle gambe circa un m·ese prima e che in . breve si estesero a tutto il co-rpo: essa nega che il bimbo abbia avuto altr e manifestazioni cu tanee: doip( molte domian·de rivoltele p er in1dagare quale po• t esse essere la fonte del contagio, ci dice che circa t1n anno 1Prima il ragazzo av.ev.a dor1nito p>er alcuni mesi . con un giovane che in seguito seprpero esser e sifilitico. . Il nostro 1p aziente che è ben svilu1p,p ato, ben nutrito, intelligente, vivace, 1dice di sentirsi be-

I

ni1~simo.

All'esame obbi.ettivo presenta la ·dermatosi cl1e è oggetto di questa nota, grosse ghiandole dure, mobili, irrdole.nti, alle regioni inguinali, cervical i epitrocleari e nulla più. Le pupille uguali reagiscono bene all-a luce e alla accomoldazione, normali 1pur·e gli altri r ifle i (olecrani.ci, .p atellari, ci;emaBteri'ci, achillei ' . Negativo il riflesso oculo caridiaco, co,s i pure assenza 1della linea ·a lba ·del Sergent, non Babinis ky, non Romb,erg. •L a dermatosi è costituita da una iperpigmentazione sulla quale risaltano chiazze rotondegg.ianti ipiù chiare, grandi circ·a come una m on eta 1da 20 centesimi o po·co più_, interessant·e il tron co, il collo, e gr·an p1arte degli arti. La pigrn·e11tazione, che presenta pressapoco la stessa intensità su tutto il .t ronco, va 1diminuen1do sensibilm ente alle estremità degli arti ~ La cute microscopicamente si presenta norm·ale sja nella iparte pigmentata che nelle oh iazze più chiare. 1

Da quan,d o nel 1854 Hardy . per primo descrisse questa 51Pe'ciale foTma di pigmentazione n ei si1i1itici, vi è sta•t a sempr>e 1profonda dhscol'dia tra

.

·cla cl1iazze acromic.J1e circon1date da cute nor-

1nalmente 1pigmentata '(vitiligine sifilitica, leucoderma sifilitjico di Bazdn , )l.eumann , P illon); altri infine amn1ettevano che si trattasse dell'uno e dell' altro pToces-so, cioè ·di una leucomelanodermia o pseu•do leucoid ermia (Renault-Legrain ). Tanturri si op1po·s e ai Gosten itori della tetoria acromi-ca, ·e ·dopo molte o ·servazio11i ch·e confermò con ricerche microscopi che con cluse che n elle ohiazze. bianche non vi • è decolorazione, n è mancanza di pigmento, ed afd'ermò che l'acromia 1è una allustone otti·ca dovuta all'aumento id i pigmento attorno alle chiazze e n elle parti vicine. Queste ricer che furono controllate 1dal Fournier, e le idee del Tanturri vennero accettate dalla grandissin·La maggioranza. Ma da questo momento la di scu~io ne si fece . ' se più viva su di un a1ltro fatto .capitale, e c1oe 1


J728

[ A~NO

IL POLICLINICO

XXXV,

FASC.

36]

. esisteva un sifilo1derma pigmentario primitivo in. srno patoig enetico è differente in queste due fordi.pendente da qualsiasi IJ)regressa alterazione 1ne. Nella prima ·egli disse si ha un alterazione anatoinopatologica maculo. a o papulosa che oc- discromica, la quale non è p-receduta in sito da cupasse la seide stessa ·dell'alterazione discro·m ica, al•cun'altr·a lesione: nella secon.d·a invece si ha e •della .quale ,p otei;se consiiderarsf in quaìche una forrr1a atrolfica infinitamente meno frequente · modo derivato, o se in vece la discromia fosse e che è secon daria agli èlementi papulosi. Gausecondania aid ·a ltro sifilo derma. cl1er-Milian ed altri controllano le osservazioni Dirò subito che i fautori •della teo·r ia ipe~cro­ di Danlos e conclu dono esaltandone la grande mica e della teoria mista sono i sostenitori d·ella importanza ·delle sue af.f ermazioni, iPerch•è dimoprimitività della lesione, mentre i fautori d·ella strano in mo do in·dubbio che vi sono sì alterateoria acromica sono tutti per la secon.ctarietà zioni p1g·mentarie consecutive a cause locali, ma patogenetica id.ella lesione. ve n e sono bensì altre dovute a cause generali, Evidentemente anche qui si è avuto il torto, ·da le .qu ali son ben 1dt:f.\fierenti e i1on hanno alcu·n una parte e dall'altra, d•i non vole·r conoscer·e rapiporto con le prime. che il fenomeno è molteplice e non unico, e così Circa la patogenesi di qu esta discromia ben mentre le descrizioni dei fatti osservati sonò fe- ,poco si sa: •deli e preziose, non altrettanto esatti sono gli Pirroccl1i, Colomiatti, Leloir ecc. la ritengono ap1prezzamenti generali a cui i sostenitori. e gli ·dipenidente d·a lesioni 1d el gran simpatico sp.eoppositori ·della 1dottrina pigmentaria hanno cre- .cia1lm·ente 10er·v ical·e; .p er giustilficare il loro modG duto di arrivare. Infatti De Amici-s dopo accurati di pensare portano due ragioni: 1) i.a simmetria e prolungati studi i•s tologici stabilì che il leucoabituale dell'eruzione, simmetria solamente spiederma non su cce•de a stati flogistici e non è co- . g·abile con una turiba dei centri n ervosi; 2) la frestituito •da infiltrazione pigmentaria del tessuto quenza dell'af.fezi·one nella donna, la quale come cutaneo in rapiporto a stasi vasale, ma è dato s i sa è ben 1Più soggetta dell'uomo ai distu·r.b:h ' da ipergen esi di pigmento dovuta aid attività pro- nervosi n ella sifilide. Freym·a nn ad esempio pensa che il leuico derma pria delle cellule epiteliali che costitui<SCO·n o lo strato cromogeno rdel COTIPO mucoso rdel Malpighi. non è una malattia essenziale ·dell'apjparecohio pigmentario, ma ben sì la conseguenza della }e· !Frattali troivò ablbondanti granuli ·di pigmento non solo nello strato cromogeno, ma anche nel sione di un organo regolatore centrale dell'apderm.a. Egli però ritiene· che se il leucoderma parecchio. pigmentario e probabilmente di un organo n·ervoiso; eg1i cre·de che il trattamento non come manifestazione clinica è primitivo, come processo anatomico invee.e è secon·dario ad alte- può modificare la pigmentazione prima che l'organo centrale aiterato non abbia ripresa la sua razti.oni vasali, poichlè trovò nel tes·suto rdel •derma e specialmente nel derma papillare, infiltrazione funzione normale. Jullien e Me:in eri per i rrup. attorno ai vasi, i quali presentavano il lume leg- porti che le surren.ali h·mno 1con la croma.to.s i cugermente ristretto. tan ea pensano che talvolta la discromia possa essere dovuta aid alterazi·oni portate a qu este Ren,ault ·e Legrain sostengono che si hanno chiazz·e acromiche primitive, le quali compaiono ghi·andoJe dalla si'fili·de. Mauriac e Barduzzi avendola riscontrata in due s enza essere prece:dute n è da ma;cule niè da luetici in cui app·arve una ipertrofia della tiroi·de · p apule. dopo po·chi mesi che si eTano contagiati di stfiContrariamente ·a que·s ti osservatori Neisser, Lesser Biehl, Finger, Hallo1p eau e rhibierge so- lide, ritengono che il leuco·d erma possa essere lestengono la teoria dl Baz:in cioè che il leuco- giato a una lesione della tiroide. Altri incolpan() gli organi genitali nella donna per l'an·aJogia derma non si presenta in mo,do primitivo sulla cute, m,a che è sempre consecutivo aid un'.altra C·h e il ~ifiloderma ha co.Jle macchie gravi diche. ' . P er Bockhart ·e Haslun.d la sif:iJid·e ptgmentaria eruzione macuJosa o papulosa. deriva da un'alterazipne funzionale delle cellule Finalmente Danlos po·I'ta ·a lla questione un conche pTO•ducono iJ 1pigmento della pelle, e affertrtbuto di fatti assai preziosi ·e .p recisi che tronmano çhe essa è il risultato di una lesione emacano di colpo ogni dibattito. tioa, di un vero tatuaggio ematico, derivante Egli infatti in una seduta alla Società Medica dalla dissociazione dell'en1oglobina, la quale per .. •di Parigi, porta due si•ftilitici recenti, afiettti da •due for1ne di sifili·de pigmentaria patogenetica- :il fatto d ell'intossicazione sifilitica per.de la sua aderenza coi globuli e resta fi'5sata nelle maglie m ente diveI\Se: l'una presentava la forma clasdella pelle . sica primitiva localizzata al collo e alle spalle, Altri invece n e fanno una lesione ca:chettt:ica l'altro :puTe mostrava alle spalle e alla nuca una pigmentazion·e dtlrfusa interrotta qua e là da basandosi su alterazioni simili prodotte dal diachiazze ,decolorate at rofiche che oocu1p avano la b ete, dal palu1dismo, dall a tube-rcolosi. Balzer suppone che le alterazioni pii gmentarie sede esatta di pregresse ·effior.escenze 1papulose. s:iiano . legat e a fenomeni congestizi , ed in.f iamDa qùe~te osser,razion i concluse c.h e il meccani1

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f.-'NNO XXX\", FASC. 36]

SEZIONE PHATICJ\

matori, infine Haj ef1 e r ·elman attribuiscono le maccl1ie bianche ad una lesione cicatriziale per l'atrofia de~l'epi'dermilde e la 1diminuita vascola- rizzazio11e. La mia opinione è, che questo sifiloderma pigme11tario, cl1e cronolog·icament,e costituisce una forma secooo,aria (in'fatti spesso a1ppare nel 1" semestr·e dell'inrfezione quasi sempre nel 1° a nno talvolta nel secondo, eccezionalmente al di là) che per lungo tempo fu creduto erroneamente €6clusivo al sesso femminile, ohe ha per sede abituale il collo, ($olo raramente g·eneralizzato n ei soggetti non curati) ohe quan d o non inter, 1 1 viene la cura può p ersi~ter e 1-2-3 anni (Ftvieisl\y), che sorge sempre con la mod.alJi.tà d ermatologiica che deve conserva·re, cioè: affezione pigmentaria ,p rimitiva, sorta se11za prodromi, senza prurito, senza dolore, senza desiquamaz·ione, senza il minimo sintomo locale contemporaneo, senza tend enza ad espandersi, sia una manilfestazion ·e secon,daria ad una lesione 1del centro regolatore d ell'arppaTato pig~entario, la quale risente un'influ enza favorevole dal trattamento, purchlè questo venga subito iniziato ·e a'Dbi a nat~-ralmente r1messo nel suo stato nprmale l'organo c entrale nervoso. Dop-0 quanto ho s ì br.evemente aocennato aippare eYi1dente come tutto .ciò ch e e stato detto !'ul1a pato·g enesi del l eu.coiderma n on si allontana dal campo dell e ipotesi; la verità è che finora nulla sappiamo di sicu·r o st1lla natura intima d ella l esione 1

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Per tutti I medici pratici:

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Dçtt. VINCENZO MONTESANO

Manuale di malattie cutanee ad uso dei medici pratici e degli stud8111·ti.

VOLUME I. (con 32 figure iin terealate nel testo) P~rte ge nerale : Anatoniia e Fied.ologtia della cute - Pa. tologia generale, Semeiologia Terapia generale - Olaesifìcazione delle malattie cllftanee. Parte speolale : Distluirbi idi .ciroolazione e m a lattie dei vasi • Dermatiti _ Dermatoei .ohe sogliono presen tarsi nel corso di malattie del B1M1:gue e ·d egli organi emoLinif opoieti ci - Peanifigo e Pemft,g oi·di - Sclerodermia e étati eclerodermici - Atrofie - Nevrodermie - Cheratoei. · Volume di circa 350 pa.gine, nitidamente stampato in carta americana, oon 32 fi.g ure intel'caLate nel testo. Prez20 L. 5 O. Per i nostri ab bonati, per l'Italia. sole L. 4 5, 7 5 Jn porto fran-00. Per l'estero aumentare il 10 % per le occorrenti m aggiori epese poeta.li. Ìnviare Vaglia Postale all'Ed:itore LUIGI POZZI Via Sistina. n. 14 - ROMA. t

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figure, e tratta :

AFFEZIONI DECLI ANNESSI E DELLE APPENDICI CUTANEE ANOMALIE DELLA PICMENTAZIONE - TUMORI MALATTIE INFETTIVE SPECIFICHE E PARASSITARIE. APPENDICE : DERMATOSI DEI LAVORATORI MALATTIE DELLA PELLE SIMULATE E PATOMIMIE CUTA·ttEE.

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173Z

lL POl ttLiN1c6

SUNTI E RASSEGNE. ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. Il collasso massivo del polmone.. (P. BENEDETTI. A·r cliivio di patologia

e Clinica rne-

dica., 1927, n. 3).

. Il collasso massivo (Pasteur) o atelettasia acuta lobar e idiopatica (.Hirch) o colla~so lobare (Scott) del polmone, si ha quan·do uno o più lobi di v en~ gono ·a telettasici senza l'intervento di azioni me·ccaniche quale la ch iThSura dei grossi bronchi o la pression e esercitata dall'est.erno. Anatomo patologicamente il polmone collabito è diminuito di volume, infossato , violaceo od arde~iaco, quasi ·carnoso, privo di aria; i bronchi sono liberi. In rari casi si notarono· processi essud·a tivi flogistici endo e peribronchiali. ·Nelle forme acute per lo ·p iù man.cano fatti infiammatori. Pos~ono coesistere .quali complicanze focolai bronco 1P1I1eumon ici confluenti, polmoniti, pleuriti, bronchiti pu• ·rulente. In genere la sindrome si inizia acutamente con viva ed improvvisa ·dispnea, ·dolore toracico localizzato alle b&Si od esteso: d-ispn ea a carattere preval€ntemente dinamico , dolore profondo, m eno intenso d el dolor e pleurico, talora r etrosternale, od alla spalla, 0 costr ittivo. Sjntomi non costanti sono }a cianosi, la tosse, l' espettorato mucoso grigi o ver1dastro o purulento talora em ati co. La febbre, m odica od .elevata è aibituale specie nel collasso 1p pst-operatorio. :e fr equ ente una leucocitosi. È colpito un 50lo lato spesso,' e per lo più ii. lobo inferiore. In corris pondenza del fo colaio si nota una retrazione del torace, la diminuzione della capacità escu rsiva res~»iratoria, l'immobilità dell'emidiaframma corrispondente. Alla percussione locale suono ottuso, iper sonoro n el r esto. All'ascoltazion e r espiro bron-c hiale tub·a rico ed anche anforico: può ritrovarsi anche silenzio re~piratorio . 'Rantoli posson o comparire se coesi· stono complicazioni 9 se il processo risolve. Di grande importanza diagn ostica è lo sipostamento del m ediastino 'Verso il lato colpito, spostamento che in génere non porta aid apprez~bilé di~turbo ·circòlatorìo. Radiologicamente il polmone ' . . collassato si presen ta opaco in toto, con opacità . densa. L'evolu zione è acuta e va da un periodo di 24 ore a una o tre s ettimane : le forme croniche si possono 1Protrarre fino ad un m ese. La risoluzione è per lo ·p iù graduale, ma 1p uò essere anche improvvis·a e crit ica con scomparsa dei segni fisici e radiologici nel ·decorso di poche ore. Taluno ooservatore n ota che per produrre nuovamente la 1

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[-~~~O XX.X\". F ASC.

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ventilazione polmonare fu sufficiente in qual che caso iJ pas$aggio dal decubito supino al seduto: od effettuando una. broncosco1pia. I segni fisict polmonari ,possono rimanere anche dopo il r i- , · torno del mediastino in sede normale. Nell~ gr·a nde maf;.g ioranza dei casi si ha per esito la guarigione. .t\.bbenchè molti dei $intorni fisi ci e furizibÌta1i -del collasso massivo del polmone siano comuni an che 3.d altre affezioni po.J.ìnoriari, purtuttavia $Ì hanno .sintomi caratteristici .ehe ci possono aiutare nella diagnosi: la r etr·azione dell 'emitorace\ r l 'innalzamen to dell'emidiaframma, lo spostamento del mediastin o verso il lato affetto sintomi ch eci fanno escludere una polmonite, c ome n on fa ipe11sare alla pleurite o.a a :una pseudo pl eurite di Grane.ber lo s postamento del cuore. E ·cer to che· l'esistenza di complic·a zioni quali un emotora ce rendono molto più difficile la diagnosi. Da tener presenti sono anche gli infarti, le conseguenze· d ell'occlusione ·di un bronco intrinseca o·d estri:n~ eca, infiammatorie, cicatriziali, n eoplastich·e, da corpi estranei. I .' A. nella clinica del Viola h·a p ot~ to osservare un caso di collg,sso massivo del polmone in una impiegata di 16 anni : questa, colta all'improvviso da emoftoe fu ricoverata nell'istituto in stato subfebbrile JPresentando sintomi molto di-· screti. di un fo colaio di adden$amento del parenchima nell'ambito polmona re destro. Dopo pochi .giorni trascorsi in preda a poca tosse con scar-· sissimo espettorato ematico insorge un bru$CO· rialzo termico e n el corso di poche ore si verifica un notevole spostamento del mediMtino verso il' lato destro mentre a de~tra si riscontra ottusità timpanica con rinforzo del fr emito, resisten za alla. percussione in corrispondenza dei Io·b i suveriori e m edi, con intenso soiffio tubari.co, con modico· versamento alla base -destra. Dopo una $ettimana . la sintomatologi-a gen erale e locale si attenua con progressivo miglioramento della 1p. : i segni fisici si dileguarono soltanto al nono .giorno. Non v1 fu mai dolore al torace , la dispnea fu modica, non vi furon o di$turbi funzionali del circolo, tosse ed espettorato furono scarsissimi. Ali' esame radiologico era evidente una r etrazione dell' emitorace ed un ad·d en$amento a carico del polmone· destro persistente anche quando tutti i ~intorni fisici del collasso erano dileguati. Nell'etiologia del c. m. del polmone occorre ri• cordare : la paralisi postdifterica del diafr~ma; gli interventi OIP·er·a tori per lo più sull'addome; le f erite del torace anche non penetranti omolaterali o controlaterali rispetto al collasso; affezion i varie quali bronchiti, malaria cronica, meningiti, let:ioni midollari ecc. Nella inferma in questione l'A. ammette in 1

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,[ANNO XXXV, FASC. 36]

1733

SEZIONE PRATICA

causa due momenti: .l'emottisi e la pleurite es- nistro reperto simile come nel polmo~e des.t ro,. sudativa. ·Sulla ba;se dell 'anamnesi, del decor:>o e però con meno adesioni alla pleura. Due glandò~' dell'esame obiettivo la genesi verrebbe, seTu..pre le calcificate all'ilo polmona:re. Nell'apice una ca-J!el caso ·dell' A. riao-~tru it:,i, cosi: in conseguenza vità della grandezza di <una noce. · dei perturbam·enti gener·ali nel ·campo neurovegeIn 3 tagli 1nicroscopici fu notat a grande quantati·vo dell'economia organica dipendenti 1dalla tità di p.ig1nento fino granulare nei te&suti peri-. funzione m·e struale e delle alterazion i locali probronchiali e nelle pareti alveol3JI'.i; molti f.ago- . citi. Le partieèlle di questa polvere rassomigliavocate ..dalle tossine diffondentesi d·a l focolaio tu. ber-colare del polmone destro, si sarebbe stabilita no in girandezza e forma ai granuli neri cl1e · si una j·potonia vag8le polmonare e in. seguito a vedoPo nelle fibre dell'a.mianto. .ciò il .p olmone in 1p·r eda a ,g ravi alterazioni di Si nota la presenz·a di grandi partic~lle 9Jlg<>.circolo ~arebb e an·dato •incontro ad u ltertore delose nei ·tess11ti fibrosi e nei focolai oaseifioati; . -presElione del vago e 1p·er questa via al collasso , le particelle sono gI'landi, tali da potere occludere i piccoli bronchi, ne consegue 1a :fibrosi e ne- . ·completo: ·uno stimolo -.a deg·u ato sarebbe stato 'ra:ppr.esentato inoltre dalla modifieazione della cro·si degli alveoli. -tf>n.fii@ne ·delle pareti a:Ivecilari nel tratto corticale Un &in1ile quadro non si riscontra mai nelle ':" ·ciel ;polrnone ·.a·d iaaente alla ·raccolta pleurica. ~neumo1coni0Bi ·dovute ad altra IPOlv,ere. • I

·,

MONTELIDNE.

Fibrosi ·de'I ·po lmone. ~8'ata da polvere d'amianto. 1

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L .. MOOR •. _

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E. CooKE. Blr·i 'tish 'fvleàical Journal, dic. 1927) . Le fabbriche 1d '_amianto .tino :a poco t.empo 'f.a erano sprovvis.t e ·di installazioni per pr.eventre ed estM.rrie 1a p,olve.r,e che si fo.rma in grande quantità à.ura11te la m a.ri.ifattur.a. Le fibire dell' amian ' to. guardate ~.o,tto il micr.os.copio., consistono di due eJementi rliff.e r.enti. Il, nucleo della fibra è translu cido e B.cintillante con 1p arttcelle .angolose, 'Opae11.e , ner~, .cGsJ;>.ars..e ,q:uia 1e là. Quaste p1arrticelle nere si st1ppone rabbiiarno una .comii>o.s izione chimica differente dalla par.t e tra.Iil.slucidia. Vi sono inoltre dei granuli neri. IJa polvere ch·e si produc.e nella manifattura è <;omposta di qrue.stì granuli n.e.ri .e .de11e part i.celle angol~e, le quali conten,e•n .Glo IeJ'ro, fann.o sì .che 1a polvef'e è 1r10Jto nociYa 1c3.igli operai. L'A. prP.senta il caso di una .d onna di 33 anni che all'atà di 13 armi cornì11ciò a lavorare· iin u n a fabbrica d 'an1tar1to. Nei prj:rr.;i ian.ni essa non av{·va. soflf.erto ·a ltro che dt tosse, mantenend.o si, d'altra 1p arte, le con·d izioni generali bu·o ne. Da allora in poi la salute comin ciò a p·eg.gio.rare, infine essa d0vet.te la5clare il lavoro. Sinto1nt sogigett.i vi: tosse, disr1nBa, stanchezza. Sintomi obbiettiYi: fibrosi del polmon.e destiro, dal 1922 i·n poi sir1to1ni di oaverne, sputo prof·uso, sudori notturni, terr1peratura irregolare; nel 1927 morte. All'·a utopsi.a a carico del polmone d estro fu riscontrata: pleura ispessita s.u tutta La superficie del polmone con adesi·one al perica1rdio e al tprace. Glandole polm. ingrossate e nere alla regione. Fihrosi del polmone. Cavità della grandezza di lln piccolo arancio nell'apice; rari n·ucle:i: di caseiftoazione nel lobo medto ed inferiore. Bronchi dilatati. A carico del polmone si-

Un caso di neoplasma polmonare; di tipo cavernoso.

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(J. R. BOAL 'e E. D. GRAY. The

British Journai O·f

{lad io logy, .m·a ggio 1928).

·Gli AA. riferiscono il caso ·d i un uorno di 52 anni, senza nessu_n precedente· morb,o so im·p ort~nte, il .quale si lamentava di un .dolor·e sordo . all'emitorace sin!i.stro sotto l'~ngolo della scapola,.. idolore che ·durava, continuo, da tre mesi e che .. sl esacerbava quando il p. si cori·c·à va. Il malato , aveva poca tosse e una volta sola aveva av11to , ·espettor.ato roseo. Non ·a v.eva dispnea, non fenomeni da compr·essione, si sentiva bene, e tPare · non avesse 1P€rduto in peso. Obbiettivam.ente · presentava ·dita a ba·cchf:tta ·di tamburo, lieve aum·ento ·delLa Jr.equenza del respiro e al torace nulla anteriormente, ma posteriormente a 5inistra una zona ottusa del diaanetro di circa 13 cm. situata sotto l'angolo della sca·p ola a livello del1a 9a costa. In qu·esta zona il m·u rmure vescicolar·e e il fremito vo•c ale tattile erano aiboliti ,_ mentre su tu·t t·a la base sinistra il murmure vescicolare er·a 81.ffi·evolito. N·on aumento dell'aia·. cardiaca. L'esaJIIle dell'espettorato non fu fatto• perc:hiè il malaito no!). ne emetteva. WassermanI}· sul sangu e negativa. La conta dei glo1buli dava: mo.d ica anemia · secon·daria con leu·cocitosi polimorfonu.clear.e. \L 'esame ra>diologico mise in evidenza nell'emi-· torace sinistro posterliormente una cavità uni-ca,. a parete spessa, contenente li qui1do e gas. La p·arte d ella ga costa visibile attrav erso il gas della! caverna appariva distrutta. La qiagnosi .era du1b bia fra il n eo1plasmn: el'ascesso pTimitiv.o della costa o del polmon,e. Colla to.r acotomia, fatta dal Mprley, si trovò lilli turo.ore r oifion•deg.giante, che a veva origine dal 1

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polmone ed erodeva la 9a. costa e d i estensione tale da renderne hm possibile l' estirpazione. Però tfu aspirato un po' d i }i.quido ·ed asportato ur1 pezzo rdel tumoT-e e un pezz0 della costa: il li.qu i do ·era sterile, e conteneva -cellule di ,pus ma. n on elern·e nti n eoplastici ri-conoscibili. Il tumore I'lisultò ·essere nettamente un epitelioma e la costa 1_presen1 ava fnfiltr azione epiteliomatosa. . i trattava di un tum,ore cavernoso originato ..l(.iall' epitelio bronchi·ale con cellule a t11po squamoso cl1·e possono ·d erivare o da metaplasia di cellule d'epitelio cuboi1dale o da spostamento embrionale di isole di cellule squamose. La formaZJion e di una cavità in un tumore polmonare può essere dQ\VUta a necrosi centrale e ad inf ezione 6econ daria. La presenza di infezion e è conf-enmat a in .questo caso dalla leucocitosi e 1dall e ceTiule di .p us. L'epitelioma squamoso è stato d escritto i1elle ipareti di c avità bron chiettasiche o tlrbéPcolari, ma .qui non ·c'è nessuna ragi one p er ammettere una ·ài queste due con1dizioni. RENATO ·L USEiNA. 1

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AR.TICOLAZIONI. i

tl...

( ..\~NO

1L POLICLINICO

Sulle lesioni dei meni~chi dell'articolazione del ginocchio.

DE:\l :YIER.

lViener

K linische

J!Vochenschrift,

iuglio 1927). S lo ria. - Bass n el 1731 descr15se nelle sue varie !fpr1ne il quaidro ·clinico ·della lussazi-0ne dei m·en iscl1i, clescrizione incompleta perchè scar~:issimi .era110 i reperti anatomoìpatologici 1p er la paura .che si aveYa di aprire le. grandi arti1colazioni. 1J3runs nel 1892 rtunì 32 .casi dei quali 4 pr-0pri; ·egli trovò come caru.sa determinante il q11adro morl}OSO, il trauma in1diretto della rotazione della gamba e am·m ise che la vera essenza de tla l esio11e consisteva n el ·cam..b iamento di posizio11e .di un m enisco e n·el suo strozzamento tra le su)perfici articolari, puirchtè l 'apparato l egam entoso fosse intatto e teso; indicò inoltre i principali s egni diagn-0stici e reonsi.g liò ·a seconda dei casi il trat ta1nento conservativo o quelle cruento. Un qu e. ti ultimi anni, chiarita la sinto1m:t.LOlogia e messo bene in eividenza il quadr-0 r11<Jr· b o o, la di•s cussione tra i vari autori si è. venuta s volg·enclo sul tlfattamiento terapeutico ·da a:pplicare. ·Cosi ad esempio mentre Nicoladoni l!lscia intatto il meni'$CO, IRoieher ritien e eh.e ane.11e [' estirpazion e tota1e non arre.chi alcun disturbo funzionale. 1' ra .g li in.glesi Annandale P Alljn · gl1am fi~sano il menisco sta ccato .c-0n una sutura mientre Davies e ColJey r itengono 1p iù -01Ppo1rtuna l'estirpazione. I l)rogressi dell'·ase-psi hanno ora pernnesso di

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praticare numerose osservazio11i anatom0- pato[<>igich·e che aiaru10 meglio chiarito il quadro clinico. Lo studio di quesin. lesione è interessan te, anz\tutto pe:oc.hè si rif-erisce a d \,ln'articolazion.e della massima importan, za ed in secoin do luogo 1perohè ,è rpoc-0 conosciuta d·a i medici 1Prati·Ci, i ·quali ritengono che occorra un trauma graVte per produ,Tla. Ora l'A. dice che i l più ·d,elle volte si manif·e sta in seguito ad un trauma .aiddiriituira insignilf;icant·e e che è di1if icile ri'Conoocere. Alcuni esernpi sono istruttivi. Un ·u omo ·di 46 anni si svegliò da un so,gn-0 nel ,quale ~veva fatto col pied.e un mo•v imento di difesa, con un·a contr.attJura dol'Orosa ed una tu1mefazione d·el ginocohio; successivamente si stabilì il qua·d ro clinico della rottura deil menisco; Ja guarigione si ebbe col rilposo per sei settimane. Jn un altJro icaso 'l.lll uomo di 24 anni scendendo dal letto avv·ertì iIDtProyvisamente un dol-0re puntori·o e d1ffiooltà aln '·estefnsione del ginocchio sinistro; i disturbi si rpro1trassero per tre anni; f.u operato e si asportò il m.e nisc 0 m ediale cl1e era rotto; si e1b•b e ,g uarigione completa. Altri c·asi Si hanno in segiuito a traumi ancora 1più lievi : ad ·esempio: un uomo di 58 a. ncell'alzarsi da un·a poltrona; un'attrice nell'alzarsi da tavola. ·m entre recitava sul paloosicenico; un u-0mo di 27 a. m·entr-e scivola in .flessi-0ne esagerata 1del ginocchi-O e r.u ota col piied·e sinistro. Altri casi sono ri feriti in .cui la a.esione si produ·sse n ello scendere da una banchina, 'd a una c·a ssa, neJl'al:>·b andonare il marciaipieqe [per tr.aversare la -strada; in questi rultimi casi la 1esione si manifestò nell'arto che in quel momento era posterior·e mentre piassava 'dalla poisizione ·di aippo·ggi-o nella f1e·sstone. Altri ·casi hanno com.e céllratteristico un mo·vi·m ento di rotazione·' . circostanza frequente è quella 'di inciampare colla .p unta del piede in un téijpipeto c·o n contemporanea rotazione deilla ,gamba. Tra i gi1:JOCbi sportivi quell-0 che p1ù è caiusa di questa lesione è la palla lan•ciata e lo scia.l'e; specialmente nel primo è quasi una malattia 1di pro'.fessione; la lesione avviene quando 111 ·giruoc.atore spinge ' avanti la palla a pi1ocoli paissi col ptede ruotato ed il ginoie-'c hio in leggera .f1essi-0ne ed incontra l'avv.err.sario che sipinge la palla in s·enso op1p osto. 1Concludendo l'A. 11a trovato n ei oasi d~ lui osservati che come ·causa determinante si ·p osson o aver e o un trauma indiretto o un trauma dire tt o. I prim1i si possono vieriJfi1Care in due condj zjo11i: a ) durante un movimento brusco di estensione, passando dalla p-0 sizione di flessione con il peso 'd el corpo su quel ginocchio; a Etiologia e patogenesi. 1

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SEZIONE PRATICA

questo trauma corri·&ponde un ti-po speciale di lesione (lesione marginale anteriore del menisco media.de); b) n ella. rotazione della 'ga1nba, in g-e- nere all'esterno, associata aid un movimento di estensione. I - tra'L1mi diiretti sono rappresentati da caduta sul ginocohio, urto contro S(pigoli, ma è dimo"Strato che ciò raprpresenta solo ,un momento detem:ninante per.chè in questi c asi si 11a sempre un m-0vim·e nto brusco di estensione. ·C-0me faitore lPfedi51Ponente in più di ·un terzo dei 1casi l'A. potè stabilire una pcriecedente malattia o lesione 'dell'articolazione •d el ginocchio che aveva condotto ad un ri[ascia.mento d ei leg'amenti e della caipsula. Ciò è in contrasto colle idee di Bruns il quale riti.ene 1che ·con.d izione necessaria per afferrare ed in·cuneare il m enisco sia l 'a-s~oJiuta integr"ità dell',apparato lagamentoso e- capsulare. .

Si ipossono riscontrare le alterazioni più varie; le principali ·sono: Anatomia patologica. -

1) Lesioni dei legamenti anteriori

e più ra-

ramente posteriori del menisco; in tal caso in

vicinanza id ella tuberosità intea-eo.n dil1oidea d1e11la tibia si trova, verso il punto d'inserzipne, un tessiuto ·c'iicatriziale .cfhe ·deforma la curva. normale del mienisco e lo ilrnmo·b ilizza. Questo reperto si ris-contra specialmente a carico del menisco anedi.aJJ.e già p·er sè stesso poco mo1b ile. 2) Lesione marginale del menisco. Si riscontra avanti ed un rpo' lateralmente, sola o associata a lesione idel leg.amento di s·o stegno anteriore. In qu-est'ultimo caso ll'A. ritiene che la lesione nel punto d 'inserzion e del legamento e la cons~uente cicatrice c.h·e 'fissa il m enisco in una poiSizione anormale •Sia la causa d ella lesione mairginale, perchè i1l menisco, per diifetto di mobilità, viene, d1urante l'estensione afferrato e cont·u so. Se invece la lesione marginale è isolata allora la causa predi1sponente è un .r ilasciamento dell'rupparato ·le.gamientoso e ooa>sulare con.geoutiva a·d una pregressa sinovite essu1dativa. il trauma è in tal caso come si è detto una brusca e$tensione con cpntemporanea rotazion e, 1p oich1è in quel momento il. menisco si sposta troppo tal'di e tPe:vciò viene afif errato e contuso al suo m•a rgine anteriore. Segue una condrite e flogosi 1del tessuto connettiivo e del ·g rasso precondrale che salda il meni·sco per i•l suo r;D.aJrgine anteriore. I

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3) Deformità del meniscò da semplice f essura o da f rattura. :B 1determinata sempre da

un trauma unico indiretto; le fomne più frequenti sono nratture obJi.que e trasversali op·p ure lacerazioni ·co.n centri•c he o a frarncrnenii. Questt ultirrni possono essere 1gran di an·clhc oom·e un 1

tfagiuolo e i::pesso si anni1dano nelle tasche a r .. ticolari. Dai siuoi reperti anatomo patolQgici . l'A. conclude che la sola lussazione del m.enisco indicata da ·Bass, da Bruns ·e da altri non esiste qruasi mai, ma si verifi·ca solamente se esiiste una lesione più :im(portant~ cio1è un disiaicco del me. nisco o un·a if rattuira e perciò paragona la lesion e ad una frattura i·uxta articolare complicata da lus•s azione. Infin e ricerche i'$tOlogi•c11e l1a11no dimostrato çhe n on esi ste mai ·t;tna peculiare lesione delle cartilagini cioè una ~n enixite dissecante, che sec-0ndo alcuni sarabbe la causa del distaicco e ·della rottura •del m.enisco; s1 tr-0vano. inivece le • tir·a cce di una 1lo·go.si oC!Onica che ·è da considerarsi secondaria al trauma. Sintoma.t ol ogia. - Sintomi princirpali 15ono : a) Coritrattura. Si trova. tanto nelle lesioni recenti quanto nelle form.e croniche e nel.l e reci1div e. S·ul . princi·p io è una contrattUII'a spastica in :f lession e tiella gamib.a sulla coscia con un an.go1o di 165°; in seguito il paziente tro•v a più ad.a tta, perchiè meno dolorosa, la posizione .1a- . terale in leiggera flessione, iposizione cl1e lascia libero v·erso l' alto il m.enisco l eso. • b) Dolore. .<\l 111omento in ct1i si 1produce la lesione il pazien t·e avverte una specie di piuntu.ra n el l'articolazione che ~uò vairiare ·dal 1dolor•e ~ipena p ercettibile .fin-0 al collasso; i.J doloTe daprprima 1è diffuso a tutta l'articolazione, poi si localiz.zia in corri.sipon1denza d e] menisco colpii:o. NelJ.e forme croniche il dolore ' è di varia inten sità, 1subjs.ce un peig,g ioramento lento e gtrad·uale ma non ip·erde 1rniai i caratteri sud1detti, caratteristici della aesion e del menisco. Il dolore in o·gni caso aUJmenta nei tentativi (di estensione, e nell'est~nsione ·combinata colla rotazione all'esterno o all'in terno. e) Reperto della palpazione. T·enen.~o la gamba in legger.a flessione sp~so si può palpare una ipi.cco•l a t·umefazione dolente a fianco della rotula tira i 1con1dili 'f ecrnorali e tibiali; altre v.olte invece, a causa della dislocazione del menisco all'interno , · in corrispondenza d ella linea ·articolare si trova un.a if essura. ·Nelle lesioni croni<che si ha quasi sempre un vensamento endoarticolare e.b e ·durante le ClI'itSi d.olorose ipuò aumentare ed .una tumefazione pastosa, posierior·m •en te o sotto il leg.amento laterale. d ) Disturbo fun:::.ionale. B molto vario perchiè ipuò ·ess·ere totale e durare a lungo, oppure aip.p ena accennato ~ fugruce e srogigire quasi icom'Ple1.amente. Diagno•si. - La diagnosi deve ·e ssere fatta pr.aieocemente allo scopo di evitare le alterazioni 1

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inevitaJ)ili ed irrepara:bili dell'artritis derf ormans. E sempre 1posstbi1e ifa>rla o basandosi sulla sintomatologi1a 1descritta opipure 1Per eisclu·s ione. Perciò occ·orr e .a:ver !Presente }a sintomatologia ed il 1d~conso di altI'e malatti·e 1d·ell' arttcolazione del gin occhio cl1e ·possiono v enire in questione. 1

1) Periosti te traumatica del condi lo mediale o laterale del f emore. - E causata sampre ·da

un trauma ·dir.e tto; · pro1d'l1Jce, come la lestone ·d·el merrisco una oontrattura in fl essione cLi 1700, ma il punto dolor·o·s o .si tro'V'a sempr e sulla faiccia laterale ·dei •Condili ·del ifemoTe. Il trattam1ento 1consiste nel r'ilposo ,p·er 10-14 ·g i·o.r ni senza ap'Parecchio imm·o!bilizzante; sono da evitare i massa:~gi e la ·~inna:sti0ca 1pef'oh1è pro1dtucono una !Periostite !PTOlifer-ante. 2) Distorsione del ginocchio. E ·causata sempre dia. un tJrauma indiretto .p er lo più in posizione di valgo, quindi è d.olente spontaneamente e alla ipres•&i-On·e il 1egairnento laterale interno. La lesi·one anatomica col1J.5iste n.ella rottura di alcune 'fibre ·del legamento oon ·emorragia a diif·frusi·on·e intra1egamentosa. La ·cura deve all'inizio essere blanda e 1cercare di ifaJt riassor.bi-r e il v-ersrurnento ;- in seguito cauto massag.gio e mov im enti pruss ivi per f·a r sc·omrpar.i re l'essudato resiidua1e -e la contrattura. 3) Artrite de•,~ormante. - S'inizia lentamente ed i primi dhst·u rbi si manifestano 'S!pe&so •do1po uno sforzo de1l'articolazione. L'età, la pr-0ifessione, il presentarsi contemporaneamente anche n ell 'al tri0 .g inocchio, il crerpitio .arti.colare, la r igidità ·dtopo il r ip·o so p1ermettono di ·caratterizzare la malattia. Il ·d·olore alla ·p r.essi.one isi risveglia sui margini ruv'i·di dei 1conidili speci.a 1mente sul mediale 1che •è ,c-0lrpito per il primo. La icura è la diatermia, il calo·r ·e col term.oif.oiro, la saiblbia cal1da ~er 3-4 settim.ane, evli.tando qualsiasi movim·ento. La protezione rcontro il fr eddo evita il ri·JPetersi ·deib'l i attaicchi. 4) Arlalattia di BUiàinger-Li1;dloff-Laewen. - E . un·a lesione traumatica della cartilagine di rivestimento della rotula. Con1siste in lesioni id i -continuo c·h e si a:pprofonc1anio p.oi graidatamente da:ndo luogo a delle vere &Ci!ssure. La ·causa è una 1distension·e vi1ol·enta del .quadriciipite femorale n ella p-0 sizion-e di tflessione per cui la oortiJagine della faceta p osteriore ·della rotula vien e 1C0tm·prei~sa contro la s upenfi·cie e intercondiJ-0i1dea del femore. I 6in toma p1rincirp.ali sono: l'attegigiamento in estensione della gamba, ed il dolore alla pressione che viene indicato come nella 1priofon·dità rd ella rotula. Oocorre immo1bilizzare l' artioolazion e p·er dille o tre mesi; poi tbaigni .c·altdi, massaig1gi e movim1enti cauti. N.o n riuscendo è necessario aspoctare la car tilagine malata rarefatta. 1

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IL POLICLINICO

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5) La bo'rsite traumatica pre- ed ·i ntrapatella-·

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E ·causata da un trauma diretto e riipetuto.

Le torme pirincirpali sono l'.emato·cele d ella borsa e l'igrom·a cronico. Difficile a r.iconoscer.e è lo stato iniziale specialmente se esondiSO·e in recoosi della borsa in sed·e non a·bitiuale (terzo Sllg_)1eri.o re •d·el ten·dine rotuleo). La sede, ·ed. il dolore su.pe;rficiale rpermettono però quasi sempre ·di far la rdi agno1si. 5-bis) Igroni.a della borsa anserina. e sottosemimembranosa. - E !I)1iuttosto. rara; si manifesta coll'impotf:lsibilità d·ella e0mrpileta estensione e re olla ~resenza di una tumefazione s<C~hiacciata e d ol orosa in corrisipondenza del legamento la.tera1e intern-0. La fJruttuazione si arvverte solaimente se il ginoc-ch:Lo è in fless:Lone. La "C'UTa consiis te n·ell"estir.pazione della boma mucosa. 6) La malattia di H oiffa-GP-zywa. - Ha origine 1da una sinovite ·e ssudativa crofilca e consiste in una flogosi iprolilf,erante e sclerosante 1d1ello strato adiipoiso, che iF-i trova .sotto il legamento rot'll1eo. Si ha cont.lrattJura dell'arto in ·e·s tens•ione e dolore ,s otto il ten1dine flotulieo. Spe,sso si formano id ei cercini di te&suto aCili.p oso. scle.... • rosato so.t to e ai lati ,d,ella rotula. Se non .si riresce ad ottenere la guarìgione con un rilposo id i 6-8 settimane ·ed una siu;cceissiva te;rapia fisica oc-cor.re un intervento operativo •c onsistente n ell'esci-ssion e dei vti.lli adilposi infiammati. 7) La maimttia di Schlatter. - E prodotta da una lesi·one n el 1PUnt.o d'inserzione del tendine rotul.eo e si ri.con1osc e da una tUlffiefa zio.n e manilfestatasi in modo acuto .o ~ià esistente da lrun1go temp·o, con dolore in detta sede e con .ljmitazion e o abolizione dei movimen ti dell'articolazione. 8) I l corpo artic·olare libero. - E 1p r.oid1o tto da villi d·eg·enerati che 1si distaccano o 1da particelle cartilaigin ee dd.staiccate in s.eguito ad 1Jn trauma. E il cosìdetto « sor cio artircolare » e si riconosce pe-r l'.a,nreisto ·bTusco e doloroso n·ell'articolazione diurante il cammino·, e .p er la localizza• zi.one vari·a:bile d·e l punto dol0Toso. Gome cura si ·deve tentare la p-0sizione di rirposo iper 3-4 s ettimane allo scorpo id.i fiss,a re il corpo mobile in un reoesso ·d·e ll'articolazione; non riuscendo è consi.lgliabile l'artrotomia iper evitare l'artrite def1oranante. 1

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9) L a gonite essuàativa traurnati c·a sierosa o

La prima è causata in gen·e\fe da traumi leggeri; la sec onda da traumi grav.i con lesioni articolari. Biso,g na tie ner 1pres·ente iperò dhe spesso il vers·a m•ento siero.so ·è $intorno arar: tra ma1'attia .ed il traiuma ha un'importanza secondari.a. P er la diaignosi, un rv ersamento cl1e a'Pipare subito d.oipro un traiuma è em,orragiico; se si · prroduce \ do'Po q1nalreh·e ora iè siero&o. emorragica. -

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SEZIONE PitATICA

.All'inizio il versamento in1padisice di ricono~scer·e se esistono o meno lesioni arti.colari; ocoor.re attendere e .solo dopo un . certo tempo è necessario as·p irarlo peir chiarire il quaidro morbos.o 'e p er evitar.e 1che la 1piensistenza ·del ve.vsam·ento produca. un ril1a sciam.ento 1dell'•aa>'Parato orupsulare e legam·entoso con conis eg·u enti disturbi t>rotfilc1 e funz.ionali. Com·e ·c·ura, fasciatura .comip ressiva e immobilizzazione: eventualmente , .élJsipirazione, term o·teraipi8.\> m .russaiggio. iLa contrattura deve sc00111parire· dO[p 0 lo S1Vuotamen to .dell'articolaztone, altrimenti d eve pensarsi ad una d elle lesi:oni suddette. Progno si. - Nei casi in cui si ritien e opiportuno i l m etodo conservatiivo o .quando il malato giun•g e trorplPO tardi la prognosi non deve -essere mai tr oppo ottimista poicÌl!è la restitutio ad integrum si o.t ti-ene solwmen te in quei ,pochi casi in cui la C]Cat rizzazi·one ,del m enisico leso av, vi1ene in mo•d.o tale Clh·e no.n ostacola la f·unzi10ne. Nei c·asi operati preco10em ente l a ipir:ognosi è _ molto più fruvor.ev0,le. Terap ia. - Deve essere basata su «i1u esti con.cetti: 1) ch·e nell.e afifezioni r ecenti si può trattare o di lina rottura dei legarri:enti del m·eni5CO -0 di una sempliice contus.Lone o di una frattuir·a del' menisco; 2) eh.e ~uò essere IPOSsibile la guar:Lgione con la cura conf.ervatjva; 3) ch e ciò si può r aggiu.nigere c-01 riposo compJ.eto p er 6-8 set.t 7man e. La diagnosi pr.eciba della fo,r ma della lesion e n ·o n è sempre possi·b ile e peroiò dal piunto di vista terrupeutico bi~o·gna contentarsi id i far diagnosi gen erica di lesione ,d el menis~c o. Bi.sogna p erò dis tiDJguer.e lesi <iHli r eeenti e lesioni antich·e, casi legg-.e ri e 1ca si gravi. La cura conservati va nelle lesioni recenti d à 1'83 % ,d i guari·gi.oni; nelle lesior1i cro11icl1e inv.eice il 38 %. I casi l eg·,g,eri sono caratterizzati d,a .una sintomatolo1gia appena acicennata Ina 1Però cer ta per l esi·one del menisco e poSB01n o ·essere trattati col1a cura c-onservativa per otto giorrni nel secguente m odo: ridiurre al minim'O i rn-0'Vim enti dell' articolazi on e applicando una fasciatura legigermente ieoonipressitV·a; 0gn'i ,g t0rn0 bagno cal do , e durantb la notte teneire l'articolazione leggermen te flessa ed in 1posizione lat·eral-e o.p posta al menisco leS'o. Se dO!po otto giorni Bi w.elde un miglioram.ento si oon tint1a cru·esta ·C1Ura aspettante per altre due -settimane e. poi si c0iminci-a un. le.gger o massagg io sui muscoli d'ella coscia e intorno all'artilco• lazione idel ginocchio; inrfine g.i nnastica lentam ente 1pro g·r essiva. Se 1n·vece si ha p egig~ora­ mento è n ecessairia l 'immobilizzazi-0ne completa. Il ca o gra!ve r eoente si ricon os·ce dal vers amento i11ag·giore, dalla posi zion e obbligata e do-

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lor.osa e aDJche dalla 1p al'Pazione di un fr ammento cartilagineo libero o in1cuneato. Bisogna allora tentare su·b ito la repooizione; il m etodo m igliQII'e -è quello constgliato da Krulka : si ,f·a metter e il pazi·ente a s edere su di un tavolo in m·o do ch,e le •gambe pendano eion un anrg.olo di 9Qo sulla coscia, e con d ei morvi·m enti 51peciali si ;provorea · un rilasciamento id ei muscoli in rn 0,do da far avvenire la reiposizion e sipontan·ea . Antchc la lesione recente grav e può essere curata -col metodo conservativo: cioè immolbi1izzazion·e in floosi·one di 165°; do1po quattro settim·a ne l 'a:piparecchio vten e aiperto 1-ateralmente, e tolto la n otte; o.g ni giorno un ba:gn-0 1caldo. Alla sa. settiimana :l"apparecc.hio si togli·e definitiv~ente; poi 1cauti movimenti .fino a re»gigiruTugere una fles-si·o ne aJd angolo retto; dopo 1'8a settimana massaig.gio sull 'articolazi,on e. La cura operat iva ·è consigliata n ei casi in -cui o per 1a ceraz.i one o lfr~mm,entazione o di&locam ento ·cLi ,p ezzi 1d·el m;enisc.o· non è da sp·erare una restitutio ad integrum col m·etodo cons ervativo. L' oiperazione consiste nell' a:srportaire tuitto o IP arte ' d el menisco leso; la res·ezione parziale è indic·ata 1quando e·s tstono cicatrici .c.'he d·eformano il menisico e ri·g-uarda specialm·ente la metà anteriore di esso che oon ima;g,g ior fr equenza viene staccato col suo legamento anteriore; bi'.s·ogna accmatamen te ,estiflpare tutti i re&tdui ci·c atriziali i quali altrimen ti d.i:v·eDJg ono focolai di flog csi icr onica. L"estirpazione totale è in,d i1cata quand.o it menisco è di.v enuto talmente m obile da essere d'imr p edi1n·ento c-ontinuo op pure quan,do 1è notevol·m ·en te de:f ormato: biso,gna t ener pr esente che 'll1l frannm·ento di m eni.sico alterato o moibile può ess·e re 'Più dannoso che utile. 1L '·oiperazione si esegue sul paz.iiente in ·posizione orizzontale coll' arto r.uotato all'.esterno e la gamtb a .alJquanto flessa suUa cos.éia. ·L ' A. usava ·da.ipprima un'incisione lon gitudinale lateralmente alla r otm1a liunga 8 cm.; p·o i si .è convinto che m i·g liore è l'incisione trasversale lun.go la linea artiicolare; egli ris parmia iJ I-egamento laterale, ma 1Pauc'h et di1ce che ctò non è n ecessario. Net pirimi '6-7 giorni immobilizzazion e con ·u na stecca ·di Volkmann con la gamiba leggermente lflessa; tolta J..a sutura: cutanea appar.eclOhio i·mmolbiliz~ zan te per tre s ettimane; poi aippareiCichi·o m o·bile per ·altre tre .settimane. Do1p10 la quinta s ettimana bagni e massag.gi; dopo la settima, movimenti. iDopo .quattro mesi i ipazienti r tpren,dono la vita ordil1aria; do·p o sei mesi gli .es~cizi sportivi. 1Di 23 pazienti operati da ll 'A., 2 sono mi·g lior ati, tutti ,g li altri gu·a riti. A. ~!ANNA. 1

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Quando e come si debbono mobilizzare articolazioni rigide 1 · (H ASS. Wieri. Klin . Woch., 1928, marzo).

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IL POLICLINICO

!\1eglio che curare si cercherà naturalmente se possibile di prevenire: la profiJassi d·elJe rigi<litù a r ticolari occupa un post-o importante nella c ura delle più svariate affezioni articolari. Quanto spesso il medico dimentica che ripetuti cambi·amenti ·di ·p osizion e e piccoli movim·enti attivi già bastano a evitare rigi dità! Grazie ai 1progressi fatti nella cura delle fratture (&pecialmen te con la trazione continua e sosp.ension e) è possibile la m obilizzazione precoce delle a rticolazioni vicine alla Jesi on e ossea. N·el corso delle fJo,g osi articolari · acute, . stato gen erale e dolora.bilità impediscono quasi sempre ogni provvedimento prof1lattico; tutta\'ia n elle artriti ble11orragiche Si deve essere più attivj anche s e costr etti per i terribili dolori a rimandar-e l 'inizio ·della mobilizzazione al la fin e della seconda settimana di malattia. N€J. r eumatis mo a rtico lare cronico e n ell'ar trite d eformante non si deve immobilizzare a lungo senza necessità: è invece u tile una mobilizzazione metodica. Naturalm.ente nell'osteoartrit e t ubercolare s l deve non temere ma favorire J'a11cl1ilosi. N·ei casi di rigidità consecuti v.e a flogo$i r e· cent1, occorrerà gra nde 1pru·denza p·e r evitar e un risveglio del :p rocesso settico. Ha5s consigl ia a titolo di prova una a1PPlica zione intensiva il termoterapia: la minirr1a r eazione locale, sotto forma di d olori o · di aumen to •della temperatu ra , cont.To.tndica qualun.que provvedim ento. Se r1 on c,·è accen110 a reazione si può iniziar-e la cura rl i mobi·l izzazione. Qui l'A . mette al primo piano la balneoterapia (acque solfuree caLde, a . radioat.., tive... ) : è ·da n otare tuttavia che l'ar ticolo è d edicato ai membri della S ocietà Balneologicn . I movimenti passivi o attivi s ono da esegu ire durante o subito dopo il bagno: i ,p rimi saranno p er lo più .ese.g uiti manualmente specié· da pl'·l ncirpio allprohtè si richiede un più esatto dosaggio. La di-atermia ha specialmente una n otevol e azione calmante s·ul dolore. P er quel c he riguarda le limitazi oni o abolizion i. dell'articolarità •da processi spenti da tempo, occoTre distinguer.e i ca~i in cui sono in causa aderenze e ·C icatrici fibrose d·a quelli in cui st t formata un'anchilosi ossea. Infatti finch è permane una mobilità sia pure minima, r esta indicato il trattamen to incr uento. A seconda del caso i prov ve dimen~i mobilizzanti già accennati potranno essere o m~no sufficenti: per Io più st dovrà iperò ricorr er e al· l'az.ion e "di forze d isten.d enti continu·ate, sotto

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forma di app arecclli cl1e applicano in un 111odo <> n ell'aJtro il prin cip)O d ella vite. . N-elle ancl1ilos1 f ibrose serrate peJ\ò ancl1e questi mezzi sono in sufficenti e allora può essere cons igliabile il raddrizzamento 111odellante in narcosi, col ' quale l ' .i\. l1a ottenuto una motilità completa in articolazioni compl etamen te rigide. ~a­ turalm ente .questo intervento deve essere s eg uite> ,d a u n trattan1ento fisioterapi co 1P·r olungato. JJ i fronte a un ·~n.cl1i1osi ossea l'unica Yia per otten.e r e un ripristino ·della motilità artico1 are è quelila cruenta (artroplastica). l\1a di tale intervento bisogna ten ere ben l i1nitate le ind icazioni,. perchè i risultati possano essere ~oddisfacenti,. ·a meno cl1e non .esista un'indicazione vitale com e ad .eesmpio n ell 'an chilosi dell'articolazione temporo-m andi.bol are . E. ' E~EZIAN . 1

Sull'artrodesi dell'articolazione del piede. •

(1GoTTESLEBEN. A'rch.

f. J(lin. Chir.,

Y. 147, p. 137, 19e.7).

Dopo ave.ir elen cati gli in'ter ven.t i p 1ropooti p er l 'artrod esi d·e l piede l'A. esamina particolarment~ il met odo di Lorthioir, cioè il reimpianto dell'astr.aig.aiJ.o privato , deliLa tSlUa caJrtilagine nella s ed.e n orm·a le d o1po aiver asportato la car.tirlagine dalle ,surperfiici é!Jrticolari con cui vie11e in icon tatto. Qiu1esto metodo oiper.atOII'io ha una percentuale alta .di insuccesso (40 %) 1dorv.uto sia alle modificazioni ·di fo•rma oui rva incon°tro J'.astrélAgalo reimpiantato, 1c.h e alla ·di•ff icoiltà •ài una d·ocaTtilaginizzazione completa e al1a fé!Jcilità con ooi r esti id ei legamenti a$tragalo-metatarsei si inteJ1POngono e im:pediscon o la formazioJ1 e di una sin ostosi. L 'L\. ha os·serv·a to a ·distanza 1pa:zi.en 1ii operati con il metodo di .R.ehn e p er i suocetssi otte·n uti, .c o.nsiJg·lia ·di pref eiri,rlo aigili alt ri · metodi . Rehn ha modificato l'oiperazione di t exer e ha p1I'oipo·s to di p·r a ti1car.e l 'interven to n el modo se.guente. Con taglio lon1giitudin.ale si mette allo scoperto il m·a1leolo intera.o ch.e viene sezio.n ato subito so·p ra. la linea artiicolare. ·DivaTioando i framm enti ~esta ampiaimente .rupeTta l'ar.ti1colazione tibio-astra.rnalioa e si :ro..es·ce facilmentie ad aStporiJwre. ~ la cairtilagin·e id·elle f a-cicie artiicoJari ceTCail·dO d1 ottenere un·a congruenzia f·r a l·e tdu e ossa. Il pliede, per l'aooo!I'ciam.ento dell'airto, vien e m esso in 1p osizione equina e leggermente supinato. Un dito al disopra della linea articolare della tibia si ;prratitoa un canale che, con dir-.e zion e O·b liqua attraversa la tibia, l'astragalo, il caloagno e il ouibe>i·de e in . C'lli si imm,ette u.n a steoc.a ossea prelevata 1da•l.l a tibia o, nei bambini, un pezzo del perone. C-0n questo meto'Clo si imperj,i.gce· la cadut~ d·ella parte anteriore del piede, s i fissano contemporan eam ente le articolazipni fra astragalo e metatarso, si ottiene un aìlungamento d ell'arto per la !iss~z.ion e in equinism-0. VALDONI.


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SEZIONE PRATICA .

(ANNO XXXV, FASC. 36)

CENNI BJBLIOOR.AFICJ. (1) FERRIO L . La diagnosi clinica delle malattie inte17ie (Appa1·ato dig erente. Sangue e r icambio). 2a. ,ed. Vol. di .p ag. 930 con 153 fig. e 1 tavolà a co'l ori. Un. Tip. Ed. Torinese, 1928. L. 90.

In qu1&sto quarto volume l'A. tratta dapprima con gran1de chianezza la ·d iagnosi clinica di tutte J1e mal•attie de.ll'aipparato 1digerente (esolfago, stomaco, intestino e organi amnessi) ,e '.I;)Oi delle ma1-attie del sangue e del ricambio. Il libro è illustrato da nume.rosissime figure, alicune delle quali, specie quelle . rélldio1g rafi che riescono di grande utilità per la ·esatta comprension e di alcuni quadri morboisi. Naturalruente tutto è trattato in base alle più modern.e conoscenze, ma soipnatutto interee.sante a{Ppare la parte ch·e riguaridia le malattie del ricambio. Jl volume è fornito inoltre di ampio indice analitico e id i u.na riJcc·a bibliografia. A. POZZI. 0

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WErsz E . Diag1Jostik· mit fr eiem Auge. Ektos,Tcopie. [Il edizione. Urban -e Schwarzeniberg, Berlino, 1928. 1Mk. 10.

•Questo volum,e di ici'flca 200 pagi'ne raccoglie i risultati di lunghe osser vazioni dell'autore nella importanza dell·a ispezione e parti colarmente del1'attelllto esam·e di tutti i f·en omeni che si verificano a cartco delle mo•diificazioni degli spazi int ercostali n elle v~rie fasi del r espiro, durante il parlar e, nelle inspirazioni ed espirazioni, e ciò sia n elle varie varie malattie degli organi toracici che in quelle degli organi a.d·domililali. A. questa particolare dettagliata is1)ezione l'autore h·a ·dato il n ome di ektos·cop,i a. L'argomento è trattato con particolare cura, e si presenta di non ,p oco interesse per chiunque vo1g lia stu·d iare dettagliatamente queste parti,c olarità semeiologiche. 1

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Tre

Neue Deutsche K linik. Handworter·b uch der pral{-

tisch e Me1dizin. Pubblicata sotto la 1direzion e di G . .e F . Klemperer. U:riban e Schwarzenberg ed. •'3erlin, 1928. P rezzo per ogni puntata Rm. 6,60; iper ogni vpl urne Rm. 33. :B que·s ta l,a prima puntata di un grande dizionario di medi·cina prattca, che comprenderà 8 volumi di 800 pagine ciasc~no. La materia è disposta iper ordine alfabetico. Tr~viamo in qu ~s ta punt·ata un magistrale ar1

(1) Si prega d'inviare due oopie dei libri di cui tti desidera la recensione.

ticolo di G. Klemp·erer e E. SLeinitz sul tifo addominale, un altr o id i I . Boas sui purgant1, uno id i W . Zang·emeister sull'aborto, di H. Straut sull 'a c1dosi, eoc. L' opera è lar.gam ente e b1en e illustrata da tavole e figure anc·h e a colori. f i l. COSTANZO ARRIGONI. L a tubercolosi nei nostri pic-

coli centri. Bdiziont Sonzo.g no. Volume idi p a-

gine 127. Milano. L. 1,80. Ab imis » riveduto e c.orretto, torna i11' luce lo scritto che col titolo « profilassi, dif es,a e lottJa antitubeI1colare nei piacoli Centri e Comuni italiani >> f eoe meiritlaJre in un conc-0rso nel 1920 le 'Più lusinghiere attestazioni da p'a rte del Devoto, Ronzoni, Luzzani comim tssari, all'A. La lettura ·di qu~sto volumetto consiglio ad ogni medi1co , no/Il .solo ... 1prtattco. 1L 'Arrig0ni, medico con d.ott0 iela molti anni, fervente prorpugnatore dell'estensione anche ai piccoli centri 1della lotta contro la tubercolosi nella !oTma più ampia, mos1Fra n el volumetto come nei vari Comuni mortaJjtà e m orbilità non sian o af• fatto in feriori alle citfre date per le Città: mettendo in evi·denza le insidie igieniche degli aggrup;pamenti siano essi rurali o comunali es1pone in I 1orrna 'Piana i capisaltdi che ,d ebbono animar·e i 1dtfensori delJ.a razza contro il b~cillo di Koch. A1d una o'Pera di pr even·zlione, di çtifesa deve collegarsi l'azione diretta offensiva: in questa lotta la massa agente non !PUÒ esser formata che dal faiscio comrpatto d ei me1dici condotti ai qu·a li finalmente ad opera del Governo Nazionale furon o 1ap1presnati gli adeguati m ezzi. «

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:vIONTELEONE.

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JORGE . A lastrini et V ariole.

Vaccine. -

Encéphalites postvacciriales. Un vol. in-8° di 181 pag ~

Institut Centrai d'Hy1g iène, Lisbonne, 1927. I

·C on quest.a bella monogr,afia , estratta dagli cc Anquivos do Instituto Central d e Higi-ene » d li .,. LiiStbona, l' A. tocc·a delle qu estioni tuttora contr o·ver.se, che interessianp non poco medici ed epi1demisti e che si .connettono con la variologia. (n eologismo 1coniato dall'A. tP1Cr indicare appunt0; lo studio del vaiuolo e degli ar,g omenti che 1éùcl es·so si riiferiscono). L' A. con1c1'ude riconoscendo n ell' alastrim una en tità npsolog·ir.a, aw)arentata col vaiuolo, come Jo è il vaiuolo bovino (·cow pox) ed ovino. SulJ.a scottante ·qu·eBtion e dell'encefal1te postvacicinale, l'A. porta numerosi dooumenti, riconoscendo che è la vaccinazione eh-e porta l'ence.falite e pro,b a.bilmente (egli tende a ritener e) per m ezzo 1dello stesso virus. A driuc sub judice lisest... e lo ,sarà ancora per lungo tempo. 1

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IL POLICLI N ICO

STA\'ORt:NGO U. TI tedesco per i sanila1"l . Vol. tacabi0le d i pcig. 230. Oflf. Graifiche, Millano, 1928. L. 15. Son o venti J!ezio11i ·di tr.aJduziorn e pratica dal t e d esco, con n ot e acca sio11ali cl i g r a 111n1atica se1nplirficata, un vo1c•a ,b olaJrio ·d ei vierbi irregolari già • con.i:u g.ati 1alle. t errz.e p el'S·on•e ed espressioni del liing.uag.gio m e clico ...faTn1 G\Jce utico più corrente. p ,er cl1i \roglja far11igli,arizzal.'lsi p el}Ciò con le parole pi ù c omuni d el lingua ggio t e desco · tale . \ 'Olu:1net1 0 certame n t e pllò riuscir·e utile, (laJta a n cl1e' J::i l ine a \ ' t1•ra11n t·-. n t;c or1ginn,le con c ui l '~l\... l o 11~1 c1:.1n1)ilato. A.. POZZI. 1

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ACCADEMIE. SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI l

Società MeJico-Chiru1·gica di Padova. Seduta del 6 ap rile 1928-VI. Presiede il Prof. V. D u ccEsc111, Pr ~idente . Splenomegalie con micosi.

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M. L usENA. - La. splenon1egn.lia con micosi è rappresentt-1ta in g ra11 parte da.Ile sple11on1egalie p~·imitive da for1nazio11i n o<lt?-lari periva ali in c:ui l ' elen1ento fond.a.n1entale è d.ato d.a certe 1nasse gialle per presenza di ferro e in qualch.e pun to in preda a infiltrazio11e calcarea che a ssum-0nol ' aspetto <li cesp·11gli e filamenti cli 'tipo n1iceliale e da certe picco le formazio ni ton,d.eggia11ti i~1ter­ pretabili C'on1e forn1e di fruttific.azion e . Esse, come pure dei fran1111e11ti de] supposto n1icelio, si trov.ano spesso i11g lobate da cellule giga11ti . Nei comuni preparati la natura fungina di quesiti e]e1nenti che p·ri111a eran-0· stati interpretati come i)r od·otti di degene razion e c-011nettivale è, secondo 1' 0. , abbast-anza r ioo·n oscibile. Tuttavia, allonta... n a ndo i s ali di ferro e di calce e oolorando intens amen.te, pecie eoll'en1a t ossilina ferrica, si otte11gon o i1:nmagini molto più din1ostrati ve. Al .,_çontrario colle colorazio11i con1uni i miceli liber.a.ti d al ferro sfuggono facil111ente all ' osservazione. Perciò sa ra nno da tener presenti tali r eperti esamina11d-0 tessuti a.l.t erati JCla ca11sa ignota nei quali potrebbero .anche troYarsi degli elemenT,i miceliali di cui la Yi ibilità scarsa di per sè n-011 fosse avv antaggiata d.alla siderofilia. D alle storié dei casi in ct1i tali lloduli so110 stati t rova t ì e in parte anche dalle personali osservazio11i dell' O. si può a rgt1ire che con grandissima frequ,e nza la inie-osi è a ccon1pagn.ata dai sinton1i cli11ici e dai <lati a.11aton1ici che, già incide11talmen'te e separata1nente clescritti, sono stati sintetiz-zati da Frugoni oome « pleno1negalia tron1boflebitica prin1itiva » ed è probabile che la sple11on1egalia tr. si a .abitualmente con11essa co11 detta micosi. Non sappiamo ancor a abb as•t anza p0 r 111isurare il r.apporto causale t r.a nodulo inico ·100 e plenon1egalia , pote11do i

[ ANNO

XXX'\ì F ASC. 36) I

ammettere 1111 a.ttecchin1e11to secondario s u milze g ià inalate. Sta. di fatto che il i1umero dei noduli è in certe milze grandissimo e che i funghi d.a essi coltivati (.aspergilli) e prima ancora un estr atto dei no·duli s1teSSi (Gamna) cleterminar o110 la de" i.azione del oomplen1ento insieme al siero di pazienti . Sono. que3te le prin1e osservazion i di micosi splenica che si fanno in Italia. C. Fn:uGONI. - Probabilmente tale malattia i n1 eno rara di quello che · sen1bra. Il Signorelli allievo dell' O. ha in questi ultimi giorni in un caso di tromboflebite primitiva emesso . il dubbio che la causa potesse essere la micosi. L'intervento' i11fa t ti dimostrò la micosi. Milza ed emolisi. E . PESERICO . - L 'O . riferisce i risultati di una i:;orie di esperienze fatte allo .scopo di detern1i11.ar e l'azione della i11ilza sulla r esistenz.a globulare del s angue che l'attraversa. Egli ha per questo ideato t1n preparato c.:ardio-spleno-polmonare n el quale il t'Uore e i p·olmoni di un cane, isolati <-> sopraviventi, mantengono la circolazione della rnilz.a pur essa isolata. l\tledian·te tale preparato egli hai po·t uto dim-0str.are che il sangue può circolare più volte attraverso ·la inilza sen.z.a che la resistenza ~lobu~ lare . subisca modificazioni appre.z.z.abili, a oondiz i·one cl1e il volume della i11ilza res ti costante. Ma e durante la perfusione la milz.a è costretta a s vuota1·si e a riempirsi s upcessivamente e ri·p etutamente in n1odo che il sangue venga a ·con'tatto <'011 t utto il p.arenchima s·p lenico, e quìndi anche ('On quei laghi sanguigni che di recente Bacroft 11a dimostrato esse1·e .a.~itualmente esclusi dalla <·i 1 colazione, in tal caso egli ha osservato una netta diminuzione della resistenza globulare. 'f .ale rJiminuzione della resistenz.a è entro C'erti 1i111iti proporzionale a lla durata del periodo dura11te il quale il sa.11gu e r,estn. a oontatto col paren ch i1na splenioo . V. D uccESCHI. - Il B ottazzi, già trenta anni ,or sono aìreva intravisto l' emolisi i11tern~t. L 'uso dell'adrenalina è razionale. I

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Considerazioni sulla plasmochinoterapia della malaria. M. DALLA P ALMA. - L'O. in un inalarico ·dopo la so1nn1inistrazione di gr. 1,16 di plasmochina :-;emplice in· 18 g~or11i notò la comparsa d i una ~::· 1.,ave cianosi e corrisponde11temente delle alterazioni • 1norfologiche negli eritrociT.i identificabili coj corpi di H.einz p.atognomonici dell'intossica~ione con sostan ze metemoglobinizzanti. L ' O. afferma : 1) L·a cianosi da plasmochina è dovuta non .ad alterazioni d el sistema circolatorio m.a alla for1nazione di n1ete1noglobin.a.. 2) Questa azione n1etemoglobinizzante può esser e di tale entità da provocare al:terazioni morfologiche 11egli eritrociti oon formazione cioè di corpi di Hainz. 3) Alla 001nparsa della cianosi e ancor più a q nella clei corpi di H einz devono oont1·ibuire con-


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SEZIONE PRATICA

(.l\NNO XXXV, FASC. 36]

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dizioni speciali predisponenti (costituzione, malattie inte.rooTrenti) alterazioni ematiche precedenti, ecc.). 4) Le a1ter azioni morfologiche descritte seguono an21ichè precedere la c-omparsa della ci anosi e non possono q1ùindi serv.ire di se·g110. premo,_ i1itorio. . .'5) L a plas mochina possiede azione co1nulativa -0d è preferibile quindi la p ro·p in.azione fr.az.io11ata consigliata dai Murlen s . F. P ANCRAZIO . - Sono più co1nuni di qu ello che si cr eda le forme inala·r iche r esiste11ti alle cu re -00mu11i. L ' O. trov.ò ohe la plasn1ochina agisce d ove falliscorto altri rimedi. Non ·osser vò i110011ve11i~nti particolari .all' infuori di qualche · caso d i intolleran za g astrica. L ' O. i1otò- i)erò cl1e la plasmocl1ina non solo viene in egli o tollerata quando sia associata con bleu di met ile che si può anche dare .a. dosi cti 15-20 centg\ . .al ·dì, m a _P UÒ essere usata (e questo importa) a dosi ininori. L 'associazione plasmochina-chini11a è pure efficace. L ' O. 11a pure osser vato la i1ecessità di fa r.e la cura p las mochinic.a · .a periodi inter calando la cura .arsenicale. M. TRUFFI. - S i era parlato dell'azione della plasmochina i n 111alattie della p elle . L'O. ha sperimentato i11 <l·ue casi di .penfigo, no n osservò intoller.anza, però risultato n egati'\ro.

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e la e roinJ. a ppartenenti p ure come la nlorfina al nucleo fen antrene, hanno azione vasocostrittrice intensa a soluzioni che possono r aggiungene il r ap porto di 1 : 4 milioni. L 'azione vasocostritt r ice d ella adrenalina si differenzi.a d a quella <lella i11 orfina p er le diluizio11i alt_issime cui ancor.a è attiva e che posson o anch e s upera re il r a pporto 1 : 100 Jnilioni . L '.a.d1·enalin.a ha inol'tre ancora azione eccitante sulla contrattilità ~rteriosa inen tre la m o.r fina non ne h a af.fàtto e talvolta si c,-omporta inibent e. L iquidi fisiologici studi3lti, come il si ero di sa~: gue di rana, cane, gatto, uomo, i1ormale si sono mostrati inattiv i. Gli estratti d'organo ·hanno dato risultati op posti .a quelli della morfina per una azione vasodilatatrice studiata in esp erime nti - in corso . 1

· Il tono e la contrattilità delle arterie di rana studiati su preparati alla Lawen-Trendelenburg.

A. L uIS .\DA-P. TREMONTI . - Glj 00. hanno proYato p rini.a l 'irrigazione oon soluzione fisiologica alla T y rode . Prescindendo dalle variazioni orarie del flusso, che segue una curv.a nota, e tenendo co11to del rapporto fra flusso a corrente continua e flusso .a corrente interrotta, il prep ar ato ?lOstra tre periodi: 1) dall'inizio alla fine d ella seconda-terza. ora : la inter r u zione ritmica di corren te dà diminu zio, 11e di flusso; 2) d alla seconda-terza ora fino alla trentesi1na-cinquantesima: la oorr ente interrotta dà .au111ento di flusso : questo aumento 11a il suo inassimo tra l.a sesta-decima ora e raggiunge circa il 50 % ill pilL ; 3) oltre la trentesima-cinquantesima or.a la corrente interrotta dà flu sso uguale o minore della. con tinua. P er interpretare qu este variazioni si è cercato, se variasse il pH. del liquido, saggiandolo all'ent rata e .all ' u scita si è veduto ché esso r esta costante . Si è accertato quale fosse il rit1110 inigliore e si è veduto che modificazion i sp iccate si han110 per r itmi tra 50-80 al minuto. Si è poi · voluto vedere se le modalilfià ,d i prepa r azione influ issero e si è constatato che il :primo periodo .negativo n1an ca: 1) se ],a r a11a, i1on viene u ccisa, ma n.arcotizzata .all' u r etano; · 2) se l a r a11a è paralizzata da cu raro; 3) se la r.a11a u ccisa vien e lasciata in riposo per alcune ore dopo la morte, prima di iniziare la per f usio11e. Si è quindi con cluso che n ella p r ìma fase esiste u 110 stato di lesione irritativa cl1e poi sco1npar e, n o11 impedendo più oltr e la normale reazione arter iosa. S i è \rolutto vedere se ne·l la ter z.a fase negativa le .arterie a,~essero perduto la facoltà di r eagire tonicamente diminuendo .il flusso per adren alina e si è constatato che ciò n on è . Si è presa' l.a g rafica della p r essi one laterale in aorta e si 1

Di un nuovo metodo biologico per il dosaggio di piccole quantità di morfina.

P. TREMON'II. - , P er r ico11oscere lu. presenz.a di piccole quan·t ità di morfina. si è ricorsi a i11etodi chimici ~ biologici. 0011 i i11etodi chimici bas ati s u colorazioni da te dai prodotti di r eazi o11e si giunge a s·v elare la presenza di m orfina in soluzione nel r a pporto di 1: 25 .000 (reattivo di M arq uis) . Col cl~ssico inetodo di Str.at1b dell'iniezione i:iel 5ottocutaneo della ooia di topo di piccole quantiità di morfi11a in soluzio11e si può ric onoscere la. presen za della i11orfina q.tiando non sia inferiore .a una quanti1ià di milligrammi 0, 01. Il p r eparato di ra11.a .a1la La"·en permette i11vece di porre in evidenza quantità as ai minori. L ' iniezion e di 1 cc. di soluzione nella cannula di perfusione o la perfusione stessa con soluzione di n1or fina danno diminu.zrion e d el flusso per vasocostrizione. P e r iniezione s~ può vedere diu1in°u zion e del flusso del 15 % .a diluizi·o11e · <li 1: 2 inilio n i, d e1 25 % .a 1: 1 milione, del 50 % a 1: Q.00 n1il.a, del 60 % .a 1 : 1-00 mila . IJa r eazi o11e è ancora piì1 i11te11sa a dosi più fort i e git1ng e a sospende r e con1pleta 1nente jl flusso q11a11do sia superior e a 1 : 1000. Con i l m etodo d ella iniezione si svelano quindi fi11·0 a n1g. 0. 0002 i11 t1n cc . di solt1zione ; con il n1etodo -d.elLa perfu sione, es e ndo n.ecess.ari 10 cc . di liquido solta nto 111g. 0,002 . E possibile differ e nzi.are l'azione della morfina (nucleo fenantrene) dalla p.aipaYcrina (n t1cleo iochi ~olina) per la ·v asodilaltazione del 20,25 ~h che questa d à in ~l uzione di 1 :2 n1ilioni. L a t eb.ai11.a

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IL POLICLINICO

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XXXV, ·F ASC. 36]

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è veduto che essa non si modifica nei tre periodi. Si è quindi concluso che pur fatta la par.t e di coefficienlte elastico, è necessario an1mettere che sotto uno stimolo ritmico le arterie reagiscono aumentando 11 flusso e che ciò si verifica fino alla trentesima-cinquantesima or.a perdendo poi le .arterie la loro contrattilità, non la facoltà di reagire tonicamente . Gli 00. quindi hanno provaro la perfusione di liquido con aggiunta .di adrenalina. Hanno visto che l'adrenalina in diluizioni che vanno1 da 1: 10 mili oni a 1: 100 milioni oltre ad aumentare il tono delle arterie stimolano specificamente la loro eccitabilità e la loro oontrattilità; che le arterie perfuse cou ]iquido contenente adrenalina, re.agiscono più fortemente .allo stimolo dat-0 cl.all'onda centrale e la spingono attivamente ver so i capillari. Tutto ciò è molto evidente quando il preparato si vada altera11do per fqrmazione .d i edemi : a corrente conti1tua il fl·u sso non passa; a corrente interrotta il flusso riprende. I l Segretario : Prof. F. PANCRAZIO.

Accademia Medico-Fisica

Fio1~entina.

Seduta del 27 marzo 1928, VI. Presidenza: Bu&or, presidente.

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Al termine id i essa la Presidenza d à mandato alla Commissione di discutere in via privata. alcuni punti controversi, e di riferire all'Accademia su tutti gli arg-0menti che sono stati oggetto di discussione, ciò che viene eseguito nella Seduta del 21 giugno 1928, VI Presidenza: B UROI, presid~nte.

Relazione sopra alcune questioni relative al progetto preliminare del nuovo Codice Penale.

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ti commessi in stato di ubriachezza accidentale e in stato di ubriachezza preordinata, ma ritenendo invece i1on perfettamente giuste quelle riguardanti i reati commessi' in stato di ubriachezza volontaria o abituale,, jn quanto si considerano tali Teati oome volontariamente _commessi, aumentandosi. anzi la pena in conf1·onto degli stessi reati intenzionali n ei casi di ubbriachezza abituale, mentre sembrerebbe più giusto considerare i reati medesimi oome una condizione obie·t tiva di pu11ibilità in ap·p lic.azion e di particolari disposizioni generiche contenut~ nello stesso Progetto . 4) La imputabilità nella intossicazione cronica da aicool o da sostanze stupe/acenti, rilev.ando co1ne sia :µella maggior.anza dei e.asi impo~sibile differenziare l'i1rtossic.azione cronica da alcool dall't1briacl1ezza .abitu·a le, mentre enormemente diverso è secondo il progetto il v.alore dei due stati n ei riguardi della imputabilità e proponendo quindi 1a soppressione dell' articolo del progetto riguard a.11te detta intossicazio11e cronica, tanto più ohe da alcool Q da stupefacenti rienle p sicosi croniche • tra:no di diritto fra le infermità mentali. 5) L'imputabilità del delinquente per tendenza, app.rovando il riconoscimento fatto dal progetto della particolare figura del delinquente per tendenza, o costituzionale, m.a trovando non giustificat·o l'aumento di ipena che il progetto stabilisce per i reati commessi da simili delinqu enti, i quali in vece più equamente dovreb·b ero essere considerati meno r esponsabili e quindi passibili di sicurezza di carattere detentivo fino .a che persista. la loro per icolosità sociale. di sifilide o di ma6) ili deli.tto di trasmissione , ~ttie v eneree o di altre malattie contagiose, rite- . nendo non del tutto giustificato il fare . dj tale trasmission~ una figura p.ar~icolare di delitto potend-0si ad essa a-pplicarBi benissimo le disposizioni comuni rigu ardanti l'orni cidio e la lesione personale dolosi e C0lposi e propon endo ch e piuttosto, per con1bat tere 1?.~Ù efficaeemente il pericolo ve11ereo e sifilitioo un aumento di ipena nei casi i11 cui l a morte ' e la lesione personale sono conseguenza della t r as1nissione dolosa e colposa della sifilide o di u na malattia venerea. 1

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AMALDI, 0APPNLLI, CoRONEDJ' LEONOINI, PAOLI. (Relatore : LEONCINI). - La relazione pr ende in esam e le seguente questioni: 1) Le basi p·sichiche della iniputabilità, con• eludendo che la formula del codice vigente, secondo cui l'imputabilità ha per base la ooscienza e la liber,t à dei propri atti è . preferibile alla nuova formula Q011tenuta nel progetto, il quale dichiara essere imputabile colui che ha la capacità d'intendere e di volere, e trovano non giustificata la distinzione che il Progetto fa fr.a stati di mente da infermità fisica e stati di mente da infermità psichica. 2) L'imputabil,i tà negli stati emozionali e passion,al·i, approvando le disposizioni del Progett~, second·o le quali gli stati emozionali e passionali non possono come tali considerarsi .qu.ali infermità mentali, ma sono invece considerati come atten11anti generiche della respo11sabilità. 3) L'imputabilità nell'ubb riachezza, approTando le disposizioni del Progetto riguardo ai rea-

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*** L a Co1nn1issione si dichiara unanime nel propo·rr~ all'assemblea l' approvazione d ella relazione, fatta eccezione per .alcune questjoni di principio in cui il ·prof. Amaldl dissente par.71.almente dagli altri commissari come _risultav.a anche dalle precedenti .d iscussioni. Il prof. Amaldi è invitato .a riesporre in breve il suo punto di vista (in Telazione sopra. tutto ooi paragrafi 3) e 4) onde l'assemblea possh'. valutare.anche le sue vedute. Con maggioranza. ·assoluta di voti è stata approvia.ta la relazione di cui si è sopra riferito iJJ riassunto. Il Tlice-Segretario: P . M. NiocOLINI. •

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[ANNO XXXV,

FA~C.

SEZI ONE PRATI CA

:)li )

Aecade1nia P11gliese di Scienze•

Seduta del 3 luglio 1928, anno VI. P r esidenza: P rof. G. GALLERANI, presiden.t e

Sopra una rara anomalia delle vie

bili~ri

extraepatiche.

N . - Trattavasi di una inferma affetta da coliche epatiche tipiche per le quali fu deciso l'intervento operativo . All'operazione si riscontrò: cistifellea ali' aspetto esterno normale senza calcoli, senza dotto cistico. Al posto di questo, nostituente il peduncolo della cistifellea, due dotti giustaposti ed uniti da connettivo lasso, dei quali uno penetrava nel fegato ed er.a l'epatico e l'altro scendevia n el duodeno ed era il ooledoco . L'unico intervento fu quello d'~mpiccolire il corpo della cistifellea. L'infern1.a, gl1arì. Le colich e sono scomparse. L 'importanza del caso va considerata iOtto un t r iplice punto di vsta: 1) A nCHto mco per la gra11de ra1·ità della malfornnazione; 2) Clinico perchè è u n.a conferma delLa possibilità, oggi ammessa, che possono a versi coliche senza calcoli, per stasi bjliari ; 3) Operatorio per la imprescindibile necessità che ha il chirurgo di preparare e render si conto esatto dei tre dotti, cistico, epatico e. coledoco, prima Idi a ccingersi ~lla ;colecistectomia, onde evitare la lesione irreparabile dei dotti princip8 li (epatico e coledoco) . L FJJTTA

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Sulla immobilizzazrone della emiparete toracica nella cura della tubercolosi polmonare. N. - L ' O. riaffern'.lat-a fra i metodi di immobilizz.a.zione d el pob11one la gra11de super io!'ità -del pneun1otorace n ella cura della t ubercolosi polmonare, ricorda come questo no11 sia sempre praticabile. Oltre alla tor.aco-plastica ed alla frenico-exeresi, 1'0. ideò, descrisse ecl ap plicò la immobilizzazione dell'emitor ace mediante r esezione dei primi 7 nervi intercosta1i, u llo scopo di mettere a riposo il polmone 111a.lato . l\fa poichè questo ultimo meto~o produce u11a p er manente · immobilizzazione dell'e1nitor.ace, l' O. propone ed applica la paralisi tempora11ea dei n er vi intercostali medi.ante alcolizz.azion e dei medesi1ni. Descrive la, tecnica seguita. I l iuetodo è stato .app licato in 3 infermi con ottimo risultato funzionale, come dimostrano le gra.ficl1e delle escursioni respiratorie che sono quasi del t utto abolite dal lato operato. Pur n on potendo dare un giudiz~o sul risultato definit ivo per la brevità del tempo trascor so, gl'inrfermi si sono r a1)idan1ente rimessi e sono cresciuti di peso. L'O. ritiene il metodo eonsi~liabile perchè produ ce n el l'en1itorace quella relativa immobilità del polmone, sufficiente ad influire benefic~me11te sulle lesio11i polmonari , per chè è assolutamente innocuo e i)r i vo di qualsiasi spiacevole conse.guenz.a., perchè pt1ò essere ri pett1to e sospeso a pi.a.cer e senza nocumento dell'infermo. La durata della p aralisi è di 3-5 mesi. LE:>TTA

Sulla reazione di Doebner. N~ta IX. Sull 'acido trachi non-eh inoi in-ycarbon i co.

fenil- ~an-

MusAIO L . Descrive le indagini farmacologiche che insieme al prof. CiusA ha condotto r elative all' .acido fenil-.antrachinolin-carbonico e il suo derivato antrachinonico.

Sulle curve termiche post-mortali dei vari organi. F-. - L ' O. si è prefisso di controlla1·& la temperatur.a post-mortale dei \ari org,ani e di studiare le caratteristiche e le modificazioni. Ha praticato le ricer ch e servendosi di metodo t ermoelettrico, legge11do le variazioni di corrente su un galvanometro a piccolissima resistenza. D.al1' esame comparativo delle curve delle temperature iniziali e di quelle minin1e terminali ha potuto. rilevar e che nella morte per dissanguamento la temperat ura del cer vello prese11ta una curva di discesa molto più rapida di quella prese11tata. dal fegato . Crede cl1e il fatto si.a • legato .ai oomplicati processi n1et abolici e biochimici, il cui fine· meccanismo autoregolatore è di n.atura en1inen-. te1nente nervosa. PERRINÌ

La legatura terapeutica dell'ilo vascolare del rene.

Nrsro G. - Descrive t111 caoo di pseu<lo-id1·0nefrosi. traumatica operato e guarito·. All'atto. della djmissione dell' infer1na · dalla clinica , 1'0. ha esegùita u11a. pielo·g rafia €d h a osser vato come alla guar igio11e della pseudo-idronefrosi era e:e• guita notevole deformità (ste11osi e gomitatu:re) dell' uretere. L ' O. di1m ostra con1e no11 sia possibile r imuovere un re11e in queste condizioni, ove si. stabilisca ]a riten zione e l' infezio11e. Per demolire un r e11e in queste condizioni Titiene utile solo la legat ura dell 'ilo vascol.are. l\la poichè il rene prese11ta vaste aderenze in superficie, aderenze riccame11te -vascolizzate, ten1e che 1a legatura non porti, come da pr evisione, all'atrofia dell' organo. Per stu diare l'evenienza ha r itenuto op·p ortuno eseguire ricercl1e. sperime11tali, frattura n do in cane il r en e e legantlo quindi il ped.uncolo ; dopo 8 mesi, sacrificando l'animale 11a constatato che quando la line.a di frattura i11teressava il rene secondo lo spessor e l'atrofia era piuttosto ra pida, qua ndo i11vece la linea . di f rattu ra inte1·essa,ra ,. la superficie l'atrofia si verificava assai lentamente. In un cane 1' 0. riuscì a raccogliere urin a da un r ene che era. stato legato 28 giorl1li prima. Ritiene cl1e nei t r aumi chiusi d el rene le linee di frattura interessa110 più che lo spessore la superficie ; pen sa pertanto che in reni aderenti perfrattura con conseguente infezione la legatura del peduncolo Yascolare debba provoca.r e l'atrofia

Contributo ad una migl iore conoscenza della sottomucosa delle fosse nasali . E. - L a sottomucosa nelle fosse nasali, non an1.n1essa generalme11te, è dimostrata ed illus.t r ata dall' O. i1elle va rie parti oostitue11ti le fosse, 111eno che sui tre turbi11ati, dove vi è un conn ettivo così denso e ricco di elementi fibrillari da 11on lasciare .alcun dt1bbio sulla sua interpretazi one di tessuto coriale .. GIRONE

Lussazione della 111 vertebra cervicale sulla IV. Scarsa sintomatolog ia neurologia. L. L ' O. p re ~euta ed ill11~tra un in fermo affetto d a lussazione della terza Yertebra ceTvicale, ch e n on produsse se non t111a lieve-. compressione del midollo. I disturbi i1er,-osi residuati con sisto110 i11 una sindro1ne quasi esclusiYa111ente ensitiva di Broivn-Séquard. l NS ABATO


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IL POLICLINICO

.. lNSABATO L. - L'O. espone .un.a, proposta t endente a disciplinar e l ' uso degli .a,lcoolici nelle 1truppe oomb·a ttenti durante la guerra, in modo da ridurre fortemen t e il consumo e al tempo st es.so da utilizzare raz.iona1mente quegli e ffetti psicofisiologici, che dalle guerre più antiche fino alle più moderne, sono stati richiesti agli alcoolici, -qu.ali .analettici e dis iniibitori at tutitori degli i stinti di conservazione.

Sulla zona riflessogena naso-laringo-laringea nella genesi della morte improvvisa nell' acqua.

VACCA G. - L ' O. ha intrapreso .d elle esperienze per studiare le modificazioni della funzi9ne r espiratoria e circol.a,toria in seguito ad immissio11e -di acqua .a,ttraverso le sole vie aer ee superiori, in modo ch e il liquido non andasse ia finire nei polmoni. H.a, rilevato ,delle importantissime mo-dificazioni delle . suddett e funzioni dovute ·a l riflesso in ibitorio che il liquido .determin.a , at travers ando o meglio stimolando l 'azione i·iflessogena naso-faringo-la ringea .

Anafilassi e gravidanza. C10N1~1

A. L'O. stu·d iando lo svolgimento· ·dell'i ctus .a,na filatt ico nella cavi.a, gravida è ve·n uto alle 00 n clusioni seg uenti: 1) La cavia gravida si presenta r efrat taria all' ictus anafilattiQo ·solo in un picoolo numero di casi . Tale r efrattarietà non se111bra .av~re .alcun rapporto con 1'epo·ca di gestazione, nè coll'aver eseguito la sensibi·l izzazione prima o dopo il concepimento . E ssa invece dimostra un.a spiccata preferenza per le ca·vie pluripare in oonf ronto delle primiJpare. 2) L.a gravidanza per sè stessa non sembr a quindi una ·condizione s ufficiente a rendere la cavia r e fra ttaria all' ictus a nafilattico. Tale r efrattarietà deve ··essere legata per lo m eno anche iad altri fattori ·-ehe non è p er ora possibile definire. Dott. L. QuARANTA. 1

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L' alcool nell' esercito in guerra.

( ..\NNO XXX\.-, l·'ASC.

Società Medica di Parma. Seduta del 30 maggio 1928. Presidenza: Prof. ANTONIO PENSA, Presidente.

Un caso di emorragia retinica maculare. Dott . F . L. CANDIAN. - Do po ampia 1discus:.s ione sul sig nificato delle emorragie retiniche, riferisce su <li un caso di emorragia strettament e maculare i11 occhio miope di un soggetto di 39 -a.nni. L'esame accurato ha dimostrato trattarsi -di emorragia preretinic.a, nettamente limitata alla fovea, e come ter.aipia fu tosto iniziata una cura -,di p aracent esi della camera anteriore, alternata ·con iniezi ani di cloruro sodico al 4 % con qualche .g occia di sol. di dionina, sottoc0~giuntiva.li e proseguite per due settimane. Il ris ultato è stato ·buono con din1inuzione d-ell' intensità della mac-chia fino a scompars a t otale, e miglio r.amento del visus fino a raggiungere il massimo di 6/18. 1

La reazione di Weiss e ·modificazioni nelle urine dei tubercolotici. Dott. C. OoRuzz1. - L'O. ha sperimentato la .reazione di Weiss e le modificazio ni ad -essa .ap1

po rtate da altri ricercatori (Tuliato, Artua Pierret e Leroy) sopra 110 .a.mmalati di tube colosi . Viene alla conclusione clie la r. di We' e sue modificazioni, n on possono assolutamente sere p aragonate, agli effetti diagnostici e progn stici della tubercolosi, alla severa ed accurata i d.agine semeiologica ge:rierale e locale, la qual per la diagnosi clinica della tubercolosi in gen r.ale e per la diagnosi precoce in particolare, r sta ancora, di fronte alle numerose ricerche bi logich e e di ].abor atorio, i.I mezzo più sicuro m igliore.

Un sifiloma iniziale .interessante per rara sede e per probabile causa di contagio • . Dott. A. GENNARI. - Trattasi di un soggett di 115 anni present ante evidenti manifestazioni d~ sifilide secondaria. La sede del sifiloma iniziai fu riscontrat a sulla faccia dorsale dell' anulare de st ro, e l ' inoculazione a vvenuta mediante un mor sp ricevuto d.a un individuo durante un alterco

Su due casi di sifilide acquisita in fanciulli e. su l' attuale tendenza all'aumento dei casi di sifilide. Dott. A. GENNARI. - L'O . .dopo avere ~escritt\ i casi interessanti osservati, espone le sue idee circa una seria profilassi mediante la vigilanza sulla prostituzione clandestina , cr ea zione di dispensari celtici dotati di . mezzi su fificienti, diffusione della elementare cultura sessuale per la conoscenza d ei mezzi per evitare il contagio, far conoscere la gravità della sifilide ed i mezzi per curarla.

Spasmi ed alterazioni organiche dell'antro gastrico. Dott. G. PESCATORI. La grande frequenza della dispepsia iperstenic.a nelle svariate .affe~ioni morbose, rende .a,ssai spesso difficile l ' interpret azione et~olOlgica, e l'esame radiologico, diligentemente esteso a tutto l 'apparato digerente, può molte Yolt e rendere possibile la diag nosi. J\1a anche al radiologo possono presentarsi notevoli difficoltà d ' interpretazio ne specialmente quando esista uno spasmo regionale dell' antro gastrico. Le co11tr.azicni toniche e le alterazioni dell' antro pe rsistenti senza miglioramento, se non sono determinat e da cause generali o da lue, o da lesioni di altri visceri, ,d evono lasciar so&pettare una iniziale lesione neoplastica anche se la sindrome clini?a riproduca il quadro della dispepsia iperstenica.

Febbre sifilit.ica tardiva essenziale a tipo intermittente. Prof . L. PoNTICACCIA. - L'O. illustr a un interessante caso di tipica febbre sifilitica tardiva di dur ata eccezionale, ne discute la pat ogen esi e conclude cl1e ~l problema delLa fe.b bre sifilitica. essenziale si inneata con quello della immunità ant iluetica e dei rapporti fra immunit à t essurale ed ematica, ed avvicina sotto certi a8pettj qu<'sta manifestazione rara. tlelLa sifilide circoscr itta al sangue ed agli organi emat<>poietici, .a, quelle più comuni della così detta parasifilide, fo1·se perchè anche i n queste t1ltime la localizzazione nervosa, più che l'effetto dell' azione di un virus n eurotropo, è il segno della maggiore recettiv ità sugli altri di un sist ema L)r ecedentemente offeso o ooA. DHlsTONI . m unque indebolito.


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[ANNO XXXV, F'ASC. 36]

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SEZIONE PRATICA

Societ à di Coltura Medica Novar ese. Seduta del 2 aprile 1928. Presidente: Prof. lVfARIO ARTOM.

lfibromiomi del segmento inferiore dell' utero e gravidanza. I

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Prof. I?. SPIRITO. - L'O . .prendendo le mosse da t1n caso di gravidanza complicato da fibriomioma sottosieroso del segmento inferiore dell ' utero tratta di questa non rara causa di distocie, -di cattive presentazioni, di ins·e rzione anom.ala di placenta, di inerzia dur.ante il parto, di emorragie post-partum, ecc. L 'O. consiglia quindi in tutti questi casi la miomectomia per taglio cesd.reo soprasi nfisario.

Un caso di ematoma peduncolato solitario dell' ovaio. Dott. OosTANTINI. - I n una gravida di 7 mesi ricaverata con una sindrome dolorosa addominale acuta. localizzata alla fossa iliaca sinistra 1' 0. trovò all'intervento u n tUIIIlore peduncolato reniforme oon peduncolo d'impianto sul margine convesso dell'ovaio sinistro. Escisso questo, I.a paziente gu.arì rapidamente e la gravidanza proseguì regolarm-ente fino al pa1·:t o spontaneo·. Il tumore era una massa s.anguigna circondata da una membrana connettivale : istologicamente era costituita da materiale anisto. L'O. discute sulla prob.abile derivazione di tale cisti em,atica che crede di potere interpretare co1ne una cisti follicolare. Un caso della cosidetta " .disostosi ipofisaria ,,. Dott . A. SACCHETTI. - Presenta ed illustr a un caso caratterizzato da: poliuria con i caratteri di un diabete insipido, esoftalmo, zo11e di rarefazio ne della teca e della. base cranica dimostrate all'es ame radiografico. Discute su talé sindrome descri tta molto recentemente e sui cui è tuttora discutibile se r ealmente merit i la dignità di sindrome a sè stante : essa venne battezzata come « disostosi ipo1fisaria » S·o vratutto in base alle s.uip .. poste origini ipofisarie del diabete insipido, ma poichè questa non è .a ncor.a sicura anzi è oggi assai messa in dubbio e poicbè ad esempio nel suo c.aso non era dimootrabile alcuna aho,m alia dell'ombra radiologica della sella 1'0. oonsidera impropria tale denominazione.

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Considerazioni sull 'atrepsia d~lla prima infanzia. Dott. L. G1tEPPI. - L ' O. discute sui caratteri e sui limiti dell'atr epsia infantile. In questa sindrome di d enutrizione .alcuni vedono solo un quadro estrem·o di una distrofia progressiva che da un 1° è giunta ad un 3° stadio, (Mar~an), altri una malattia a sè stante e ben distinta dalle distrofie ·di g rado 1ninore. Circa all'eziologia essa è tuttora discussa : vi è chi vede nell'atrepsia un.a oonseguenza di disturbi digesti vi e di un .annesso disturbo di assin1ilazione: altre volte essa appare come conseguenza di malattie note, di sifilide, e di tubercolosi in ispecie. L.a sua patogenesi è .anoora .avvolta 11el mistero: verosimilmente il substrato deve esserne un disturbo del complesso meccai1ismo del ricambio, forse legato · a<l un disturbo endocrino ed a disturbi vitaminici . L'O. presenta casi di .atrepsia osservati nel brefotrofio: e cioè

un e.a.so ?i atrepsia in un eredoluetico, molto migliorato in conseguenza ad una cura antiluetica associata a cura di iniezioni di sangue di madre, due casi di bambini tubercolotici con t ubercolosi polmonare estesa, clinicamente latente. Nei e.asi di atrepsia criptogenetica i ri~ultati migliori sono ottenuti, con la . alimentazion-e di latte <li donna e CQn una cura 4i iniezioni di vitamina e tiroidina : risultati scarsi si ottennero invece . . in ,g enere con le iniezioni di piccole d~i id i sangue ma terno e con le irradiazioni di raggi ultravioletti. · 1

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Considerazioni sulle epidemie di poliomielite anter!ore acuta del 1927 - La cura alla Bordier nella p. a. a. Dott. E. GI UBERTONI. - J./O . espone i risultati ottenuti in una decina di casi di p . trattati con la cura alla Bo,r dier (pr ecoce irradiazione rontgentera.pica della colonna vertebrale corrispondente al t ratto midollare m.alato-diatermia e elett rizz.azione degli arti paralizz.ati): tali ris·ultati oono stat i in complesso buoni ma in realtà ocforre ricordare ·quanto è difficile iare un giudizio esatto di un metodo di cura della p. Dal punto di vista teorico il concetto di Bordier ,dell.a irradiazione midollare è biologicamente .assurdo.

Considerazioni sulla e'pidemia di poliomielite anteriore acuta del 1927 : le reazioni meningee nena p. a. a. Dott. PIERO FoRNARA. - L'O. do·p o aver fatta una esauriente espooizione della bibliografia sul1' argomento delle reazioni meningee delle p . a. a., soffermandosi specialmente sulla interessante questione <lelle epidemie di Teazioni meningee iaoute sierose criptogenetiche (« états méningés » di Widal) descritte in Francia nel 1911 e nel 1913, sugli studi eseguiti n ella grande epidemia dello stato di N e<w York nel 1916, sulle reoenti ooserv.a.zioni italiane .(Cattaneo; Repaci, De Benedetti, 1'.accone, Berghinz, ecc.) ricordando una sua antecedente oomunicazione del 1923 su 3 casi di p. a . .a. ia sintomatologia meningea, espone 13 casi :d i personale osservazione: in 9 si trattava di p. a. a. clinicamente tipica e ben evidente e come tale diagnosticata, osserviata in staidio acuto: in 4 di casi meno tipici e con qu.adro clinico meningeo più evidente, ed in c11i di conseguenza era stata emessa una diagnosi diversa, e cioè in d·u e casi di meningite tubercolare, in uno di meningite cerebro-spinale, in uno di coxite. In t utti i casi 1a puntura lombare eseguita. durante lo stadio acuto, dimostrò t1n~ evidente reazione meningea che in due era a tipo di mod-erata reazione albumino-globulinica e citologioa, in due era a t ipo diverso oon fort-e iperalbuminosi e scarsa reazione citologica {reazione dissociata .per iperalbuminosi): si trattav.a in questi ultimi due casi di forme .atipiche, con for,t e rigidità d ella nuca e della colonna vertebrale, dolorosissima con dolori irradianti agli arti, e contrastante con una paraplegia flaccida; di cui cioè a t ipo meningoradioolare-para,plegico. Eseguendo punture lomb.ari in serie, l'O. notò rome anche nei casi abituali, tipici di p. a . a. la reazione meningea umorale duri assai a lungo, spesso per più di un mese dopo l':tccidente .acuto. Il Segretario : P. FoRNARA .

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APPUNTI PE.R IL MEDICO PRATICO. siero! In questi casi, ba<Sta sosp e11dere il colluttorio od i tamrpona1nenti e sostituirli con gargarismi idi soluzione f1si·ologica per ve(ler e s.comiparire r~piidarnente og·n i lesione. Altre volte sono gli a.g·e.l1ti fi sici che provocano dei malanni. Il n1edico ha prescritto dei ga;rgari·s1ni cc 1p iù c.a ldi ch·e sia possibile n ; ed il pa.· zie11te 1stoiiea1nente si pro1duce delle ust1onf; la mucosa si stacca a le11nbi che possono essere presi per psP-11do111 e111brane. ·Guardiamoci dun·que dag.li interventi tro1p po energi-ci, s.p ecialmente in caiso di malattie lievi e banalL 1L 'uom o è una sostanza vivente fragile, di cui il medj co deve rispetta.ire le r eazionL Un interv-ento t era1p ootico brutale è talvolta più pericoloso ch·e i 1nezzi di •distruzione della natura.

CASISTICA. Le angine provocate.

L'angina, oltre aid essere un sintomo co111une di . 1nolte 1nalattie inJettive, può. essere pro\'oeata dal pa ziente a scopo di simulazi~ne o ·dallo Btesso 1nedico cl1e ·agisce con inte·n ti terape·ut.ici. L a .p rima si osserva specialmente nell 'ambiente militare . Bas ta toccare la m embrana faringea con la . sigairetta aoce'f-:a per provocare d elle P·i ccole ul-0 erazioni r icoperte d·a una m emib rana grigi.astra; tre o· quatt1·0 cauterizzazioni sovra.pposte d eterminano unia pi1cxola lesion e davanti alla qu ale la ·diagnosi r esta esitante; lo stato del malato è eccellen te, manc·a qualsia~i elevazione febbrile. N·el du·bllio, il m edico man·da il n1alato alfil. 1' ospe·dale o gli fa prolunga·re u11 permesso che sta per scaidere, s.i cc'hè lo scopo è ottenuto. Se il Angina di Vincent. ~·rim Q ·CMO 11on è scoperto, non è infrequ·e nte il Un .g ruppo di 462 s tudenti è stato esaminato da ' v eder e delle p iccole « 0pi-d·e1nie ,, di tali angin e. K. Pardee, F . Gprdo11 s C. Rircey (The Néw Engl. An Che gli i ndi vird ui c·h e 11anno (lell e tont:ilJ.e Jour. of ]1ed., 31 n1ag. 1928) dal p unto d i -v ista gr().$15€,, pll.lre an•dando s o·g.getti a ricaielute fredell'eventuale presenza d ell' associazion e fuso-spiquenti , hanno n egli intervalli la poss1bilità di rillare di Vincent nella ·g ola. passare p er ma.lati, accu sa niClo una clj sfa gia e Il r ep erto fu positivo in 139 soggetti, 113 dei 1nost.rando le tonsille così ingr ~ate . q·uali m ostraron o qualche segn o clinico della maSplle angine provocate, o · megliio 1nantenut& lattia (m odico atrO$Samento e turgore tonsillare),. d al m edtco, r i ch iama partico·l arment e l 'attenziom entre solo in 2 si sviluppò la tipica a n gina d l ne Cl1 . Zoeller (Journ. des praticieris, 12 mag1gio Vincent. La conviven za d ei sogg·etti in {Parola. 1928). Eieco la m oglie di un giovan e m edi1co, apdimostra l'esattezza del criterio di contagiosità. pena laureato, ch·e si lamenta di coriza e d i&faCon 8 giorni d j cura, consi stenti in lavaggi ·g1a e presenta un po' di f ebbr e (fin o a 38°). Il orali, e in appli·c azione di $Oluzione di acido cromarito aip1plica su.b it o una m edìcaz.ione ch e e.gli m tco, la guarigione fu com·p l eta in tutti. Tj:tiene opportuna ·e d enePgi.ca: gargarismi ogni L"t,iso m·od e'ra to .clel fum·are n on sembrò influent re ore, con aioqrua ossigenata. All'in1domani, si zare la corr1parsa della malattia, ma ritar.dò a l·ve d e ~ uJJ.a mucosa faringea una p tccola ulie.era. quanto la g.u·a rigione. zionp,: ·molti plica a llora i gargar.i smi ed aum enta 111 fattore più im'Portante dal punto di vista la concentrazi one del-l'aoqu a ossigenata; il 11eve •d ella prQlfila ssi si dimostr ò jrufine essere r.a~ppre• Taf:fre·d1dore iniziale è passato d a tempo, ma i . oon tato da una buon a igien e orale. garga:ri smi continuano, con la speranz·a di fair e M . F ABER:f . , scomiparire d el1e p i!(}cole ulcerazioni .t orpide c he si notano sulla mucòsa. E basta·t a la sosp·en sion e I processi infiammatori acuti dell'orecchio medio. Una razionaie classific azione delle aflf ezi-0ni d ei gar gar ismi p·er far e SCOffi'Parire ogni COSa in dell'or ecchio >è quella ch·e dividie le otiti in pri~8 OTe. In con dizioni quasi analoghe, l'A. vi'Sita una marie e secondarie. La 'Primaria in generale dirpende da affezipni giovane d·onna, c·hè ·p resenta all'istm o delle fa1UJci c·a tarrali delle vie r espiratorie superiori, e si su·d un in·duito pseu·d omembranoso; esam e battelfiolodivfdr. in epitjmipanitiica , se il prooesso) è loicagico negativo. Il tutto era s tato provocato dallizzato .all e formazioni extr,atimtpanitiche; meso1 'uso ·di un colluttorio jo1dato. P eglgio ancora timpanitica se è infia-t.nmato anche il ti mpano; quan.do si fa.n no ·dei toocam.e n ti con d ei tam poni pantimpanitica, allorch,è l'infiamm·azion e coµipre·p arati estemporaneamente, aggiungen·dovi aid pren•de la prima e $eeon·da forma. occh io ·della tintura d j jodio. La fobia 1d ell a diI \Sintom j locali sono : il dolore ed un.a sensafterite ip·r ovoca spesso d-i qu esti mal anni ed è già zione di pulsazione; sint~mi generali: maless.ere. m olto se il paziente non vien e sottcxposto al·l e abbattimento, f ebbre. ini ezioni Cli si·ero, seguite me gari d a i.ncidenti da I

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SEZ IONE PRATICA

L'esame mette ii1 evidenza una dolorabilità accentu·a ta d ella- maistoirde; l'udito nelle forme me.sotimpa nitich.e è ridotto, nelle altre è conser\'ato. - Etiologicamente tali infiammazioni sono dovute ad infezìpni: otite da influenza, ·da pneumococco mucoso. I fe110111eni cl1 e attira110 l'atte11zio11e sono : colore della cute, cefalea localizzata alla m età del caipo del lato. rutifetto, diminuzione dell'udito, do!ore. Questi sintorni n.on presentano alcun segno di .g raYità; coinJPlican ze però posson o sorgere improvvts.amen te. .L e otiti sec"Pndarie seguono a malattie in.fetti ve : mo1•bil'lo, scarlattina, tifo, tbc. Terapia: riposo a letto, infusi ·e bevande calde per prom t10Yere la -su•dorazione . Sommini·s trare purgai1ti drastici, e fra tutti preiferibilmente il calo1nelano. •L ocalmente la cura è d ettata caso per ca~o .' Le applicazioni c,alde, se calmano il ielolor e, f.avoriscono l 'insprgenza d elle complfca nz·e. ~el condotto uditivo si può m et_ ter e ia .seguen te pom a ta: aicido borico 1p. 2, lanolina p. 15, paraffina liiquida q . b. p. 25. Se \'i è srcolo puru1entp, lavare con sol. fisiologica a temiperatura del corpo , asciugare cautam en te, e asperg·er e acido 'borico fin emien te poJverato . I dolori ·v anno calmati con analgesici (piramidone, yera.mon) o co11 corre.nte d'aria -calda sec. Pollitzer La par.acent esi è un intervento grav e, e d ev'essere applicat o allorch1è vi è febbr e alta, m embrana arr ossata e gonfja, a llor cl1è yj son dolori acutiB·simi, n•elle forme epiti mpaniche, n ei ca.si con sintomi labirintjci (n istagmo, Yertigini, 8enso di maocamento) ed infine a sco1po diagnosttco. Le infezjoni dell'orecchio m edio si p osson o pro-· pag·are all'orecchio interno, alle m en in gi, al cerv ello. Le otiti interne si presentano con ver tigini, v-om'ito, nista.gmo. barcollamento. scom parsa d ell'udito. iLa m enin.gite basale 1d'·origin•e otitica p r esenta i seguenti sintom i : cefal ea ~ febbre, r esistenza ai mavime.n ti del capo sensibilit h dolortf'i1ca d el plesso cervrcale in corrisponden za clell'an g·olo d ella mandilbola. l/aiscesso cer e:br.ale è raro; gravi.s sin1a è la trombosi del seno: si a:c'C.CH1llpaigna a febbre elevata. e • può dare metastasi n e.gli- organi internj: In tali ca1$i s'impone l 'interven to c'hirur.gilco precoce . (Jacono , ~Iorgagni n. 27, luglio 1928). 1

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CARUSI .

Le adeniti periauricolari. . I gangli peri1a1uricolari ·c ompren·don o dei gan g-11

parotidei 1su1perficiali , qiuaJSi inlfossati n el tessuto ghiandolare e di qu elli prosfondi in rappor to

tanto i 1n tin10 con la g1hiandola cl1e è talora diffi-0ile disting·uere l' ai~èflite dalla paroti~e . Il gan. glio più elevato è quello prea'Ul'iic olare, che è quaf.i sotto il tra:go. In addietro, i gangli paroti·dei si esten1c1ono verso la regione m·a stoidea, d-0ve ·due g·angli ricoprooo le in1s erzioni dello sterno.. mastoiideo: I lin•f atiici · alf!f ere11ti d ertvano essenzialmente ·dal iprudi€lione del condotto udqtivo, siochiè le adenitl 1periau ricolari sono le adeni~i dell'orecchio. Questi g·ang·li rioevooo anche i linfativi dellla regione !frontale ·e parietale, ·d ell'ala del naso, dell'angolo e6terno ·delle p.a]jpebre, della cqn·giuntiv·a , della reg·ione ma1'are. Questi raipiporti sono essenzialm ente anatomi•ci, ma più l'!arameinte clinici ; 1n ~anto iehe morte inf ezio·n i del n aso, congiunti\· a, ecc. non si accompagnano affatto a reazioni dei 1gan•gli auricolairi. ·Come osserVla Bertein (Jo'u rn. de s praticiens, 2 giugno 1928) l 'adenite acuta si limita alla regione lin!fati•ca dell' oT eoc1hio, m entre quella cronica coesiiste con l'invasione di altri gruppi gang·liari. ·Qu ella ·a eiuta si manifesta come sintomo isol<!to ; la temperatura può sali1re verso i 39°, m a è sopnattiutto il dolore, che a ttira l'atten zione, co·n ·disturbi d ella maisti•c azio·n e. La palpazione, necessariamente surpe:rifi1 ch e provoca, . ciale per il doloTe . 1perceipisce raramente la pallina gangliare, ch e è infossata nella paroti de. I n presenza id i tali ftat.ti, s i esploreranno attentamente i tegumenti d ella f accia, ·del cranio, delle gengiv e. lVIa n oYe volte su ·dieci la looione origi·n ale risiede nell'orecchio esterno, 1all'ingr esso d el condotto uditivo, taJvolta più profonda, c·h e r iicl1iede l'otoscopio. La lesione è talora rninima e n o11 si s•coprirà nulla all' jsipezione, m entre con uno specillo si troverà un picc olo i:p unto dol ente. iLe adeniti cronicl1e s·usseguono alle acute o sono tali fin dall'inizio; in tal caso sono d oviute ad infezio11e sp ecifica, specialm·ente tubeooolosi. .N ella djta gnosi è soprat tu tto imiportante di stinguere l'aden ite parotid ea 1dalla ·mastoidite aJpicale. L'oto1sicopio, rivelando l'inte·grr'~tà d el timpano o l'assen za di ogni processo in·f iammatorio, elimin er à l'ipotesi di un'infe zione <l ella r occa. 1

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TERAPIA. 11 trattamento dell'uretrite cronica. .J . :\Iock (B1lll et in rriédiJCal, 13-16 giugno 1928) con·s igli a anzitL1tto ·cli pr at:Lcar e 11n esam·e batteriologi co, il riscontro r ett.al e e di n on tralimatizzare l'uretra, con l'int roduzione di qualsiasi strurrnento prima idi con oscer e la nat·u ra microbica d ella « goc.cetta ,, . P releV1ato il materi·ale ,p er l'esame batteriologi1co , si fa t1lfinare il malato in due bicchieri. Nel caso eh e vi sia i l gonococco: gran cti 1a ya,1

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[,!\.NNO XXXV, FASC.

1 L POLICLINICD

ture dell'uretra an.teriore con pemnangianato a lf6000-l/4000, a temrpeiratura di 40°. Con·tinu;are tutti i giO'l'Ili per tre ~ettirrnane a:l.men·o, dopo la prima, flar e un'iniezione di soluzione glicelinata di M"gyrol. Spesso in tal moido. la seorezione cessa; in 'C aso contrario tootaTe con i V1accini o la proteino-tera·p i'a. Se non si trQyano gon~cocc:hi ~!l'esame nlicro·scopico, cercarli m ediante culture (1do:po berote di birra e d i'rustillaz1ioni di niwato d'angento a 1 %) ; eventua1mente coltur.e ·del secreto ,p rostati•co e dello ~percrna (indis·p ·ensabile, qu.esta, .s e si trattia di u~etrite p o1sterioreJ. Se non vv è gonococco, f·a;re l'esplorazione ret-. tale, che darà inrformaziani sullo &tato d·e lla prostata e ·d elle vescicole ~eminalti.. La IP'l"Ostatite è unta oousa frequente di continuazione del.lo sicOllo; la si tratta co·n suippositoTii di 1bellaidon11a e massaggio o:gni due giorni. Se vi è un aisicesso, LSi fa l'esipressione d ella prostat·a, dOiPO avere riempito la vesci1ca con un l:iJquiido, ant:ilsetiico, che il malato urinerà •dorpo il massaggio. L'·e~lorazione dell'uretra, dia 1'ax;si se n·o n Vi è ·g onococico o se il · trattamento· non \I)Orta ' a gua.. ri·g ione, si farà .con la massim.a precauzione dopo aver lavato l'uretra con soluzione fisiologica tiepiid a. Si in1comincia con i nUJIIleri al·t i e si palp.a l'uretJra sulla stesis a ciand·eletta; le ghian1d·o le infiammat e si 1Pencep.i scon.o come pi1ocol e nodoiSità ·dolorose alla pressi•on e. Ste esistono, si farà del massac,oigio su B·eniiqué, preceduto e segui.to da lavatuna ·al pemna;n.ganato. L'esplo·razi-0n.e ·e questo tr,attamento nO'Il sono autorizzati che dorpo la con'tinu·azlone delle lavat ure peT almeno tr e settia:nan·e. Se non vi è n1è gonocooco, n1è les ione pro stati0a, n è Je$ioni del cana1e, si esamri n·ano le urine. 1) Se sono torbi.de, si p·u ò t:rtattare 1di fo sf aturja (ren1derie le. urine. aci·de) o ·di p·u·s che p•u ò provenirre da.lla v·escica o d·a l r ene. 2) Nel caJso di urine limpi1de, si tratta Bipes"w di un'uretrite irritativa, che sccxrrupar·e abolen1do qualsd·asi trattamento; ::;itetcom1e però tail:o·r a è di.Jftfi·cile p ers'UlaJder e di . ciò il mia.lato, per l o più neuirasteni1co, si faranno, del1'e iTrigazioni oon BO'luzione fisiologica tiepida. Se n on si tratta di ur·etrite ilfritativa, lo scolo è aJf>bon1dante e conti.ene numeTosi microbi, si diSlin!f etterà l'uretra con l 'osstcianuro di m·ercuTio, -s,i ·dilaterà l'uretra e si faranno degli autovaccini. S e lo scolo è miinimo, . si tralaiscierà qualun1qu e ·tr atta:m enito. 1

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Iniezioni endovenose di pilocarpina nella ritenzione d'orina postoperatoria . Ntumerosi son-0 i m ezzi 'Per comlbattere la ri:toozio.ne d'orina postoperatoria, tra i più comrun1 sono da 1an·n ov•ffi'M'Si le insiillazioni andovesciccali

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idi glicerina borica, l 'iniezione endovenosa .di urotro,pin.a, l'inieziO!Ili di so'l fato di m·aocrnooia, di pit uimna, la somministrazione ·di una so'luzione di acetato 1POtassico, eoc. .Lampert, nel 1926 ha propo.s to l'iniezione enaovenosa idi pilocarpina. Goldmann (Archiv. f . Klin. Chir., ·v ol. 147, 1p . 583, 1927) ha usato questo mezzo in 100 casi da lilli osservati. .L a base teori10a sta n.ell'azi-0ne 1del'l a pilocar'Pina su.i siistema del p.a.ir asimpatiico. AID.'atto ·della ·m inzione, secon.do i.a teotri,a più ammessa [da :ricerc·h e recenti e specie da'll'oss·e rvazione clinica il meocani6'mo ·dell-a minzione non pMe 1p iù c-0sì semplice; N. d. R. ] presiedono tre nervi: un ramo del 1pu,d.en,do •che innerva lo sfintere stJria:to, i1 n . .pelvi·co (del sistema pa·r asimpati.ao) eh.e provoca la con.trazione de1r detru.r so.r e e il rilasciamento ·delQo sfintere i·nterno, i•l n. iipoga..striico (·del si.sterna simipiartico) che •f.a contrarr·e lo sfinteire interno e rilasciaire il detrull\Sore. La pato;g·enesi della ritenzione sarebbe compendiata in una aton.i a del si.sterna simJPatic·o ·dOVluta alle moilteipll.i~i alterazioni p.orrtate dall'i111terv ento; ed è su questo si-· sterna a:ppu.n to . cthe · aigisce la pilacarpina ec.ci· tan•dO . L·a d·oi&e impiegata è 1 c:n1C. 1delLa so1uzion·e all'1 % ci·oè 1 centigir.; l'ini.e zion·e endovenosa è seguita dopo 5-10 miruu.t i dalla minzione S'Pontan ea. Su 100 .c asi in 92 l 'ini·ezione fu &egUita da succeisso. A'll'iniezione susseguono s.cialor·rea, arrossamento d·el vi.so, lacrimazi-0ne, su,dorazione, aiC'ce·lemam e·nito .de1 ipolso. Non è costante la miosi. tL'iniezii-0ne ·d i piloc•aTJ:lina è controindicata .quan1d.o è stata praticata una sutufl'a •del tubo digier ente ipe·I'IChè ec•cita la p·eris tal-si intestinale. 1

VALDONI.

L'enuresi notturna nei bambini. Gallo (L a P ediatrva, 1927, n. 13), dall '-0sservazio·n e di 27-0 ca;si •d·ed.u·c e che itra gli svariati lf.attoTi iohe .dominano la .p atogen esi dell'enuresi, il pri'mo po~t-0 spetta all'adenoi-d~smo; vengon·'.) ipoi in ordine rprogressivo, la lu·es, la tara neuropatica, l'infezione tuibeTcolare. . 1L a terapia deve anzitutto .esser e generale, n ~l senso id i irrobu,stire e tonifi·care l'organismo con OO'ni ·c ura . Si baderà speci·a lmente al regime dieo tetico -esic lu·d en,d o i cfil'.>i piiccanti, dolci e salatj cihe •deterimin.ano il bisogno di intro,durre maggiolfi .quatntità di ooqiua. Si prOIV'V·ederà in parj tempo all'igie·n e (soggiorno all'aipe:rio, ai ·m onti, al mare), evitan·dO ogni caru.is a d ebilitante (lavoro inte1lie ttuale e· fisico eccessivi. sport vio1,ento ed esaigerato, .straipazzi di ogni ·s orta). .L a rteTatpia m edicamentosa sarà diretta a ou· rare lo stato geneTale, avendo specialmente d l I

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SEZIONE PRATI CA

mira l'evenvua1c diatesi; !'-i daranno i tonici si ' consiglierà 1 idroterapia, l 'alim.e nt.azione corroborante. In numerosi casi, come p. es., n elle rvegetazioni adenoidi, n·elle ·disrfunzioni en.docrine, la cura sarà causale. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI . vaceinazioni specifiche nel .t lf o. -

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dott. A . A. :

Mentre l'accordo è quasi general e sulla reale utilità della vaccinazione antitirrica a scopo profilattico, l'uso d ei vaccini a sco<po terapeutico non trova nel tifo molti sostenitori e solo IPOChi entusia!'-ti. Dal '92 (.primo tentativo di Frankel) ad oggi forse la scl1iera •dei vaccinisti si è assottigliata; non mancano però coloro che attribuiscono alJ 'uso del v.accino: abbassamento della percentualP di mortalità, d ecori.So più benigno, accorciamento n ella durata d ella malatti·a . . I migliori resultati si avrebbero n elle forme di mrdia gravità; n elle forme gr.avi l'ef1fetto è nullo; nell·e compli·c azioni viscerali . è controindicato l'u so del vaccino. La vaccinazione d eve essere iniziata al ipiù pre~to, non appena cioè la diagnosi è accertata; meglio nei primi giorni, guidati dall'esito dell'emorultura. Deve essere continuata per 2-3 settimane con iniezioni riipetute ogni 3-4 giorni alzando le dosi, se la reazione vaccina1e è liev-e o nulla Nei ca~òioipazienti la vaccinazione per via sot' tocutanea non trova controin1dicazion e. Ma SP invece che per via sottocutanea o intramuscolare ~i aidopera il vacicin0 per via endovenosa i resultati sono più evidenti e non raramPntP (fors e nel 15-20 % d-ei casi) si :può avere una guarigione rapid.a del malato. Il vaccino a·gisce, come molte sostanze iproteiniche, d eterminando choc vacJcinico, e all'eJflfetto proteinoterapico aspeci:fico più che alla p.roteina s1peicilfica è dovuto il ra'Pi·do e:tf etto. Naturalmente in forme • (J1'a11i, complicate , in cardiopazienti . l 'uso del vaccino per vja endovenosa è controin1dicato.

Anche le iniezioni di urotropina, per via en1dovenosa, son o inutili e ne~le pleuriti specicfiche, ·e nelle rare pleuriti essudative, che con. sicurezza siano diagno$ticate per reumatiche. Quando la pleurite es•su,dativa tulber.c olare ha carattere purisimiJ.e, il pro·b lema tera;peutico è. sempre difficile, e la prognosi per sè è grave. ,S i è rinunziato da tenl:po all'intervento .OfPera~ tivo sia ·esso il più sem1plice (toracotomia) o ir rpiù complicato (resezioni multiple, l avaggi e cu-retta,ge della 1pleura), i resultati sogliono e~sere disastros i. La toracen tesi conserva le su·e in·dicazioni ordinarie, ma l'ase.psi ·deve ·essere la più scrupoloi.Sa. Alcuni introduco,n o aria an.c·h e in questa forma di pleurite, altri lavano la pleura, altri infine· lav a, drena, introduce aria con alPParecchi specializzati. Purtroppo nessuno di questi m eto·di è eseI?-te da critirc-a, o rispon•de sempre allo scopo. Dinanzi a1 pleuritico con lirq uido puri:simile, oltre al'la toracentesi di n e'cessità si deve ·r ico:rdare che la cura è gener.ale e principalmente 'g enerale contro l'inrf ezion.e tubercolare, se plir·e 'questa 'è solo lp1calizzata nella p leura. T. !PONTANO. 1

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VARIA. Guarigioni miracolose.

Veram.ente q1u·esto crupd.tolo to·ocJleTebbe amc:he la. m edi10i.na contern'I}oran.ea e quella recentiooima, se Si sta a segutre .&ui giornali politici le var·i e ri1s urrezioni dovute alla Maidonna di Lou·ride1s e ad a ltr·e varie e no1J1 meno rinio:mate. 1M a qud do bbiaimo r~c9mdare di voil e sol.tanto qu1e•lle an-ti-cl1e :re .q1uali erari.o - a. d.irl.a fra noi. molto 1p1iù svariate e b·ell·e di .q uelle m·o1d erne. Un gozzo all o·r a guativia co1l semipli10e toaca·· mento della mano di un morto e ohi aves.se se:g.uìto il saggio consi gl1o di le-g.are una scnof·a al proprio let·to, olt r.e allo specirule pro!f'Umo, awebbe g·oduto sooni calmi e tranrq uilli in qua.n.to che, s econdo Gillberto di Inghilte.nra, la sorO!fa ha speciali virtù ipnotiche da d-e.grraidare qu·a lsia.18i bu-0n ~E:Wal'ato IDO'dern-0. T. PONTANO. I tiumoTJ scrolfolois i traevano Wl.Iltagig;io dal toc1camem.to delJa mano di morto ma anc-or più da Su al.cuni mezzi di cura nella pleu1ite tubercoqu:ell·o id i un r·e o m•egJi,o di un irnip.e.rator€. T·allare. - .i\i dott. V. B. e M. B.: , vo~ltta lia !'unzione r·egale era tanto ·r i1chi1esta eh.e le cronache nairrano che nel solo P oitiers, ne'l· L'uso del cloruro di ca:lcio e per boc<ca e per I ':anno di graz.i.a 1577, Em':Lco I I fiaiceva l'onore di. Via endovenosa, m entre si mostra spesso utile nei toocare ben 5000 scvolf,olosi, segno eviden·t e de:l1ai versamenti non inifiammatori e negli ed,emi in ma;gnanimità d el so,vll'ano, m a anche del1a abbon- generale, determinanid o ria>ffiorbimento e diuresi, 1danzia id i Btcucxfo1a in q;uei tempi. è senza ef.ficacia n elle pleuriti essudative tubereolari (Gazz. d. Osp. e d . .ci., 15 lug. 1m). 1

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( ..\:\~O XXXV, F .\SC. 36)

IL POLICLINICO

NELLA VITA PROFESSIONALE. I l se g1·eto pFofessionale e i medici di bo1·do. Nella Ga:.zetta Uf('ic·i ale del 23 lu·g lio u. s., è pubblicato il ·decreto Ministteriale del 30 gen· naio 19-ZS intest.ato : D·i sciplina della materia, per gli onorari che C01}?J[>etono a'i medici di '

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bordo.

Tale decreto non fa cl1e sancire l 'applicazione d ell'·a rt. 33 d el Reg·olam ento d ella ·sanità M·aritti1na. Du!llque, ancl1e a i medici di borido si dà aut-orizzazion·e a farsi pagaret dai 1passe.gigeri di cl.asse, le visite fatte a loro Ifa vore. P er quanto il limite di tale diritto sia molto :ridotto dalle disposizioni impartite, purtuttavia si p uò dire di aver fatto, già, un buon passo in. .ava11ti, sulla lunga via delle rivendicazioni, che an!cora al m edico idi borido r~sta a percorrere. Be11sì i1on sarà mai troppot raccomandar.e a questa class e ·di non dim·enticare che le conquiste n1orali e le co11seguenti economichet si lf·a nno solo .n1a11tenenclo a bordo , di fronte agli equipaggi ed ai passeggeri, quella ri.gi1da linea di condotta, che d evt' 1nettere il m·e di1co di boDdo al di !fuori e al 1disopra cli ogni nun1erazi o.ne gerar.chica, eid in esso si Yeda il tutore yigile di t1n'alta miSGione, .aifificlata.gli dalla umanità. ~l a, ritornando ·all'ar,gomento d el segreto ,p rof essio11ale, l'art. 4 d e'l Decreto di!ce : le not~ degli 1

o rio rari, cont erranrio la esatta specificazione del-: la n,atura e del numero d elle prestazioni: es se, sara.rino v ·i dirnate d al capi t a·n o e quind~ rimesse .al commis.c:ario di bordo, che ne curerà la r i .s cossio rie.

P erciò il m edjco di bol'do, nella n ota cl1e ha 1'pbbligo idi r imetter e al comandante, dev·e fare 1'esatta s1p ecificazione dell-a natura deli·e prestazioni, ripetendo e trascrivendo esattamente ' la d icitura co11 la 1quale, nell'oipuscolo delle tartffe, stabil1te 1clag·li Ordini d ej m edici, è sipec:iificata la natura di 1quella tale prestazione , ed il prezzo corrjspondente. Ben si sa, cl1e tra la natura idi tali prestazioni, v e n e son di quelle di n atu ra estren1a m ente deliicata; cl1e, per quanto masc'herata, ·anche l)er l'incomp·etente (come nel nostro caso), è facile a:riguire ed argomentaret sul genere d ella malattia di cui il lJassegger o o la passeggera (specie se piacente.!) ~ a;f1f.etta. Ora, bisogna non conoscere , in genere, l'am.bie1:ite del bordo, p er non comprend·ere quanto , il.>ltto qu esto, costituisca un tale inconveniente che prima o p oi cr eer à idei /fatti estr emamente in.cresciosi. Basta la più pictcola indis·c r ezion e, mezza irase che, o il cpm a ndante o il co1nmissario si 1

la:scino sfug·gire-, per far nascere uno scandalo ùi cuit certo , se ne farebbero eco le cronache dei . ·g iornali esteri in speciet gi'accll-è la clientela di classe ·è :prevalentemente straniera. Ora io domando : m·a ,perchèt proiprio, preten- · d E'. re dal medico di bordo la s-pecjfircazione della natura 1della 11>restazione? Il diretto interessato è il .p asseggerpt il qualet se trovasse ,esagerato il conto, può sem1pre ricorrere al comandante,. il qu·ale, senza venire a conoseenza d ella natura 1della prest·a zione, potrà s~nz'a'ltro d'evolvere la quistione o al medico ispett~re della Società o meglio al medi1co di 1port9. Così la cosa non uscireb·b e dall 'ambito m·edi·CO, stretto dal vin-colo del segreto prP/f eSGionale, e verrebbe discus$a e decisa da giu1dici n.atu.r ali. In questo sen so sarebbe au·g urabile, secondp il mio ,modo idi vederet eh-e venisse modilficata la 1di.citura d el Decreto. Dott. G. O. I

Cronaca del movimento professionale. •

Assemblea della Cass a Mntoa di Assistenza e Pre· vldenza .tr a i Medici Con dot ti. Il 23 settembre, ore 17,30, a To1·ino, nella sala inaggiore dell'Istituto di I giene (via Bidone, 37), è oonvoc.ata dal presidente A. Lt1siignoli, l'assemblea generale della Cassa l\1utua di Assistenza e di Previde11z.a tra i l\lledici Condotti. Or dine <lel giornc: 1) Compiti di assistenza e di lJrevidenza della Cassa ed eve11tuali modificazio11i allo Statt1to; 2) Bilanci; 3) Elezione del presidente . 1

CONCORSI. P OS'Il VAOANTI.

AsooLI PICENO. Anvrninistraz. Provinc. - Medico primario presso l' Ospedale Psichiatrico in Fermo; L. 10.000 e 5 q·uadrienni dee., c.-v. in L. 360 pei celibi, L. 1821 per i coni11g.ati e indennità supplettiva per i figli oltre il 3°; L. 1000 serv. aitt.; tassa L. 50.05. S cad. 15 sett. APRICA (So nclrrio) . - Scad. 30 sett.; L. 8500 e qui11quenni ,dee. ; L . .J.00 uif. san . ; L. 300 trasferte; età lim. 40 a. ; tassa L. 50.15. BARI. R. Prefettura . - Uff. san. del Consorzio Grumo-Toritto; ab . 21925; Ha. 17280; L. 15.000 e 4 quadrienni dee.; divieto libero esèrcizio tran11e consulenze ; tito.li ed esami; età lim . 45 :i.; scad. ore 12 del 25 ott. Chied. an11unzio. BA SSANO (Vicenza). - Ab. 20.000. Chirt1rgo primario. Proroga a tutto 15 sett. Rivolgersi Se. \ gre ter1a. 1


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[ANNO XXXV, FASC. 36]

SEZIONE PRATICA

·BERGAMÒ. Oonsiglw degl~i Istituti Uspitali eri. Aiuto dell'Istituto di An.at. .p .atolog. e Laborat. di analisi cliniche dell'Ospedale Maggiore; lire 4800 (sic), c.-v.; scad. ore 17 del 15 sett.; tassa L. 50; età lim. 35 a. Rivolgersi alla Segreteria o all 'Ispettorato. BOLZANO. - Assistente Di visione Medica dell'Ospedale; L. 4500, alloggio, riscaldam., illumin.; età mass. 40 a . ; 3 anni di Clinica od Ospedale; tassa L . 50. Scad. 14 sett. BoRRF>r.r.o (Chieti). - Scad. 30 sett. ; L. 8700 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500 uff. san . ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15 . BaIENZA (Poterz,za) . - Scad . .30 sett.; L. 6000 residenziali e 6 quadrienni dee., L. 1100 per la cu ra ·g ratuita dei pov., L. 500 uff . san . ; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15. B&INDisrr. Amm.irz-istraz.. Provinc. Direttore della Sez. Med . -~{icrograf. del Labor . . d'Ig. e Profilassi; L. 13.000 e 5 aumenti dee.; L . .3000 serv. att. ; 30 % proventi; età lim. 45 a. al 20 ag. ; scad. ore 12 del 15 Qtt. CosENzA. Amministrazi one Provinciale. Direttore della Sezione Medioo..Micrografica del Laboratorio Provinciale d'Igiene; L. 16.000, oltre 2 quadrienn~ sino a L. 17.800, indenn. serv. att. L. 4200; titoli ed esami. Scad'. 20 ottobre. Chiedere bando alla Segreteria. CossIGNANO (Ascoli Pie.). - Al I5 nov. ore 18; aib. 2000; L. 10.000 oltre L. 500 indenn. laurea, L. 1000 .i ndenn. forese, 5 quadrienni dee., L . 500 uff. san., direz. Ospedale S. Giacomo; etè. lim. 35 a . ; doc. a 6 mesi dal 15 ag.; chied. annun~io. Non v'è tassa di eone. CossoMBRATO (.4.lessan-dria). - Scad. 30 sett.; conserzio ; L. 7000 e 5 quinquenni d ee.; L . 500 trasp.; L. 500 uff. san.; età lim. 45 a . ; tassd. L . 50 .15. DESIO. Ospedale Oivile. - Medico primario; età mass . 45 a . ; L. 12.000 oltre abitaz. Scad. ore 15 del 15 ott. Letti 250. Ospedale di Circolo ai malati di 13 comuni con popolaz. complessiva di oltre 70.000 abit. Chied. avviso. FERMO (Ascoli Pie.). - Supplente condotte e assistentato medico Ospedale; L. 7500 oltre L. 500 indenn. laurea e L. 1400 cavale. Scad. 24 sett. FIRENZE. R. Arcispedale di S . M . Nuova e Stabilim. Riuniti. - Direttore del Laborat. per ricerche cliniche e del Rep.a.rto Isolament o (in qualità di primario). Scad. 24 sett. Medico primario specialista .p er il 1° Reparto dello Spedale Sanatoriale di Gareggi. Scad. 21 sett. Due .aiuti chirurghi per lo Spedale di S . M. Nuova. Un assistente per lo Spedale di Careggi. Per i tre scad. 24 sett. Vedi fase. 35. FOGGIA. A1111Tninistraz: provinc. - Direttore e assietente della Sez. Medico-Micrograf. del Laborat. • Provinc. d'lg. e Profilassi; v. fase. 32; scad. 15 sett. GiuLIANOVA (Teramio). - Ufficiale san. Abitanti 8732; Ha. 3247; 't itoli ed esami. L. 4000 '

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an11ue lor-de; 4 quadrienni di L. 500. Tassa lire 50.10. E t à lim. anni 45. Assunzione servizio entro 30 giorni. Scad. 15 sett. Rivolgersi Segreteria. . I GROSCAVALLO (T or1no). - Scad. 15 sett.; L. 900() olt.re indennit à; c.-v. ; .t assa L . 50.10. GUBBIO (P erugia) . - Scad. 30 sett.; due condotte ; L . 8000 oltre L . 1800 serv . att. e c.-v. ; 4 quinquenni dee.; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15. (Per la condott a di Cìt tà assistent ato di 2 anni in Clinica o prima riato Ospedale) . · l.JONlGO (Vi cenza). -. Se.ad. 15 sett., 3° reparto;L. 8000 oltre L. 2800 tras p., un c.-v ., 6 quadrienni dee. ; tassa L. 50.15. MILANO. Oonsiglio degli Isti tuti Uspitalieri. Nove posti di chiru.r go assistente; scad . 27 ott.; v. fase . 32. MILANO . .4.mministraz. Pr ovinciale. - Diret't ore· sanitario e aiuto medico nell' Istituto di Protezione ed ...i\..ssistenza dell'Infanzia. Proroga dei due ooncorsi al 30 sett. ; v. fase. 32. MODIGLIANA (Forlì). - Scad. 25 set t . ; 1a cond. campagna; L. 10.000 e 10 bienni ventes.; L . 3000· trasp. ; età lim. 35 a. ; tassa L . 50.10. MONTEGIORGIO (AscoTi Pie.). - Scad. 15 sett. ; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15, al Podestà; doc. a 3 m. dal 12 ag.; L . 8000, oltre L .. 500 indenn. lfllurea, L . 1000 indenn. forese, 5 quadrienni dee., pel 25 % della popol.az.; L. 400-1700-2700 trasp.; ab. 1600 c. Chied . annunzio. 1\iIONTELIB'RET'.II (Roma). .A tutto 10 ott. ;L . 9500 e c.-v., oltre L. 400 se uff. san . ; 5 qua-· drienni dee.; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15; doc .. a 3 m. dal 27 ag.; chied . annunzio. MORIGERATI (Salerno). - S r..ad. 15 sett.; L. 7000 e 4 quadrienni dee., L . 2000 cav. ; tassa L . 50.15. P ADOVA. Sppedale Ci vile . - Assist. effettivo di medicina ;· L. 5000 e 2 bienni decimo, non c.-v., stanza di abita~ . con obbligo di pern-0ttarvi; L. 30 ogni guardia; scad. ore 18 del 15 sett.; età mass. 30 a. ; tassa L. 50.10 alla Tesoreria; serv-. entro 20 .gg.; chied. annunzio. PoGGio-Rusco (Mantova) . - A tutto 15 sett . ; età lim. 35 a . ; doc., a 3 m. dal 31 lug. ; L . 9000 e5 qua,drienni di L . 1000, c.-v. in L. 1890.20 se co~ niuga t o, L. 780 se celibe; L. 300 ogni 100 pov. in. più ·di 1000; chied. annl1nzio. Non tass a eone . RIETI. Amniinistraz. Provinc. - Direttore dell' Ospedale Psichiatrico S . Francesco; L. 17.000 oltre L. 2500 serv. att., L. 6500 vitto personale ed alloggio, c.-v., L. 10 ogni guardi a in concorso col medioo assistente, 3 quadrienni , di L. 1000. Sc·c:1.d. ore 18 del 20 sett. Rivolgersi Segreteria Gene1ale. Età lim. 40 a. Serv. entro 20 gg. Docum. a 3 mesi dal 1° ag. S. VINCENZO VALLE RoVETO (Aqui la). - Scad. 20 sett. ; L . 9500 oltre L. 2700 serv. att.; et à lim. 40 a . ; tassa L . 50.15. SAVONA. Amministr. Provinc. - Direttore Sez. Medioo-Micrograf. Laborat. Provinc. d' Igiene eProfil.; L . 15.000 oltre L. 2800 serv. att.; età. lim. 45 a.; :tassa. L . 50. Scad. ore 18 del 15 sett. ScLAFANI (Paler m o). - Scad. 29 sett.; L. 15.000 ;: età lim. 50 a.; t assaL. 50.10; e, entua.lm . uff . san .


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IL POLICLINICO

Amministrazion.e Provinc'Ìale . Il 'Conoor.s o per Direttore Medico-Micrografico presso il Laboratorio d ' Igiene e, Profilassi, è stato prorogato a tutto il 30 novembre A. VI, ferme re.stando tutte le condizioni ·g ià stabilite. ToLFA (Roma) . - Se.ad. 15 sett. TORRE MONDOVÌ (Cuneo) . Scad. 30 sett.; oon.sorzio; L. 9000 e 4 quinquenni dee. ; uff. san. L. 500; età lim. 45 .a. V1noa (Treviso) . A 30 giorni dal 25 ag.; L. 9500, c.-v ., oltre L. 1900 t rasp. , altre indennità; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.20; · doc. a 3 m . dal 25 ag. ; chied. ann·u nzio ·TARAN'IO.

Avviso di Concorso per il posto di Direttore della Sezione di malattie endemiche fn Egitto. Il Governo Egiziano ha bandito un conoorso per il posto d.i Direttore della Sezione di Malattie Endemiche all'Amministrazione dell' l!g iene Pubblica. I lavori .attenenti alla Sezione di cui sopra, sono la prevenzione ed il trattaimento della Bilhar zi.a, Anchilostoma, Dissenteria, Lepr.a, M alaria e altre malattie da sp~ificare in segu ito. Il DirettoTe sarà responsabile verw l'Amministrazione in quanto alle misure di trattamento e di controllo delle prefate malattie. I candidati dovranno avere dei titoli professionali aiutentici ed esser di età tra 35 e 45 anni di preferenza. Saranno pr eferiti coloro che hanno un t itolo di studio ~n medicina tropicale ed igiene e che sono •pratici nei particolari di direzione degli ospedali nei paesi tropicali. Sarebbe desidera.bile eh' essi .avessero l' esperienza nello ·svolgimento di una campagna oontro la Bilharzia, Anchilostoma o Malaria. Il contr,atto è per un perio·do di 3 anni che può esser annullato dalle due parti con preavviso di tre mesi. Lo sti,p endio è da Lire Egiziane 900 a L. E. 1140 annue a secondo le qualifiche .· La lira egiziana è equivalente approssimativamente a lira sterlina 1.6 in moneta britannica al cambio attuale. Le domande dovranno gi1ungere all'Amministrazione dell'Igiene Pubblica in Cairo (Egitto) prima del 1° ot tobre 1928, indica.ndovi l'età, le qualifiche, l'esperienza nel passato, e esser oorredate con le oopie di tre recenti testimonianze nonchè le copie di qu.alunque pubblicazione fatta dal candidato sulle malatt ie trorpicali. Il candidato assunto dovrà p.rendere possesso del suo posto al più presto possibile dopo la sua nomina . Più ampi pa.rtioolari possono es~er forniti su richiesta indirizzata a S . E. il Sottosegretario di Stato dell'Amministrazione dell'Igiene P 1u.b blica in Oairo (Egitto) a cui le domande saranno sott oposte. Copie del contratto di ass11nzione possono es.. sere richieste dalle L egazioni Egiziane.

E errovie dello Stato. - Medici dei riparti di 'Ort e (L. 3200) e di Sulmona (L . 1020). Scad. ore 17 del 19 sett. Medici dei riparti di P alermo: Vittoria (L. 450) e Avola (L. 480). Se.ad. 29 sett. Per informazioni rivolgersi agli Ispettorati Sanitari.

J!linistero della Guerra. La cc Gazzetta Ufficiale» pubblica il segue11te · Regio Decreto Legge 3 agosto 1928, n. 1920: Art. 1. - Il Ministro per la g uerra è autoriz.zato a bandire, nel corr ente anno, un concorso per 80 tenenti medici e 25 tenent i chimici farmacisti in servizio permanente effettivo per fa.r fronte alle esigenze del servizio sanitario in territorio e n elle C-Olonie. In dipendenza delle no1nine che verranno effett uate in rupplicazione del precedente comma, si consider eranno ridot te di altrettanti p·osti le vaca11ze n ei ruoli degli uffici.ali delle altre armi e corpi che , p er essersi verificate post eriorme11te .al 20 agosto 1926, possono essere rioo perte con nuove nomine a n·orma dell'art. 2 - secondo commd., . 11. 1 - del R. Decreto 16 agosto 1926, n. 1387. Art. 2 . - L'ultimo comma d ell'art. 1 del R. decret o-legge n. 117 del 15 gennaio 1926, che sostituisce l'art . 7 del R . Decret-0--legge 17 giugno 1926, n . 1144, è modificato come a;ppresso: cc Gli aspiranti di cui al presente art icolo sono n ominati tenenti in servizio permanente ed inviati a frequentare un corso di studi presso 1una scuola militare e presso u11 deposito .alleva1nento qua dru·p edi per i tenenti veteri11ari provenienti -d a.gli ufficiali veterinari di complemento. cc E .fatto ad essi divieto per un peri·eido di <;ei anni dalla nomin,a di chie.dere l.a disp ensa dal servizio perman ente, ed è parimenti vietato di chied~re la dispensa dal servizio p ermanente, per un periodo di sei anni dal oompimento di corsi di perfezionamento presso cliniche o istituti scientif ici del Regno, a quegli ufficiali de] Corpo sanitar io militare ch e vi si.ano stati ammessi. . e'. Tale divieto è altr esì applicabile a quegli uff1c1ali che già si trovino a frequent are uno dei s u ddetti corsi di perfezionamento ».

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, ~

Commissioni di. Ilib era docenza per il biennio 1928-1929. Batteriologia, Microscopia e Imanunologia: De Blasi Dante, Otto.l en•g hi Donato, Azzi Azzo. SanJelice Francesco, l\farassini Alberto, suppl. Chimica biologica: Quagli.ariello Gaetano, Gayda Tullio, Benedicenti Alberico. - Ducceschi Virgilio, Amantea Giusep1pe, s u.p pl. . Chimica e Microscopica Clinica: Zoia Luigi, Mi- · cheli Ferdinando . Lo Monaco D omenico. - Gasbarrini Antonio, Carpi Umberto, suppi.


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SEZIONE

Clinica delle Malattie nervose e n1entali: Tanzi Eugenio, Rossi Ot.torino, Lungaro Ernesto. - Oerletti Ugo, Medea Eugenio, su.p pl. Fisiologia sperimentale: Herlitzka Amedeo, Camis Mario, Aducco Vittori-0 . - Lombr oso l fgo, Visco Sabato, su.pipl. Igiene : Di Vestea Alifonso, Maggior a Arn aldo, Sclavo Achille. __:_ Neri Filippo, Piras Luigi", suppl. Medicina legale: Cazzaniga Antonio Perrando ' Giacomo, L eoncini Francesco . Pellegrini Rinaldo, Bianchini Giusepp·p e, su.p.p l. Odontoiatria e Protesi dentari.a : Cavallaro Giuseppe, Ca.vina Cesar e, Rovida Oamillo. - D ' Alise Raffaele, ~"'ranci Giovanni Battista, sup1pl . Patologia ooloniale : Morpurgo Benedetto, Salvioli Gaetano, Bertarelli Ernest<)'. - Belli Carlo, Basile Giuseppe, supipl.

I L prof. Georg J oachimoglu di Berlino è stato nominato ordinario di farmacologia .all' Università di .Atene. Il dott. Gustavo De Luca, di P icci.ano, è non1inato v ice-presidente del Consorzio Provinciale Antitubercolare di P escara, d i cui è a caipo il viceprefetto comm. Trotta.

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NOTIZIE DIJIER5E. Società Italiana Fascistat di Studi Scientifici sulla tnbercolosi. Come abbiamo annunziato, la Società Italiana Fascista di Studi Scient ifici sulla Tub~rcolosi (Sede délla S egreteria: Milano Via Gaudenzio Fer' il suo Congresso in rari, n. 18), terrà quest 1 anno Roma nei giorni 22 e 23 del settembre. La riunione avrà luogo nel P.alazzo dell'Esposizione ove nei detti giorni funzionerà La Segr eteria del Congresso. Sarà posta in discussione la se~ente r el.a.iione: « L a classificazione d ella tuberoolosi p·ol1uonare dal punto di vista clinico e radiologico »: relatore per la parte clinica il prof. Gaet~no Ronwni, Milano; relatore per l a parte radiologica il prof. Vittorio M.arrugliano, Genova.. Sono ammesse le comunicazioni di carattere scientifico con preceden,z a a quelle attinenti al tema di r elazione. Il t itolo e un breve riassunto delle comunicazioni dovrà essere inviato .alla Segr eter ia della Società per la comipilazione dell'ordine dei lavori. Non si terrà conto delle comunicazioni e degli stt1di attinenti alla Chemioterapia che gli AA. sono pregati di far p ervenire fin d 'o,r a al prof. Oarpi Umberto, Milano (sempre per il tra.m ite della Segreteria) il quale è stato . jnc.aricato dall.a Presidenza di fare sotto forma di Conferenza una « Rivista critica sulla chemioteraipi.a della t ubercolosi polmonare ». T assa d' iscrizione al Con~resso L. 20, da inYÌ.arsi alla Segreteria della Società Italiana Fa-

PRAT~ CA

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scista di Studi Scientifici ~ulla Tubercolosi: Via Gaudenzio F errari n. 18, Milano (115) . Ai Congressisti sar.anno concesse le facilitazioni ferroviarie consuete. P e r qual11uqu~ indicazi0ne o chiarimento rivolgersi al Segretario della Società: dottor A. Cecchini.

XX Congresso dell'Asst>ciazione dei medici di lingua francese. È jn<letto a Montp ellier per l'ottobre 1929. Temi: « Etiologia, patogenesi e fisiologia p atolagica della scarlattina >i r elatori : Can taouzène di Bu. ' carest, P . T essier e Costes di P a rigi, Sacquépée e Liégeois di Parigi ; « L'ipertensione», relatori: Lian e Blondel di Parigi, Dumas di Lione, G. Giraud di Montpellier; « Il trattamento delle sindromi anemiche », relatori: E. Hedon e Jacanbrau di Mo ntpellier, Lambin di Lovani-0, J . Carle di Bordeaux. L ' ufficio comiprende : V ec;lel presidente, Vires e .L ennehardt vice-president i, Rimbaud segretario generale, Roulet segretario aggiunto. .

Congresso Spagnuolo di Nenropsichiatria. . L a 3a riunione annua dell'Associ azion e Spagnola di Neuropsichiatria .avrà luogo a Bil bao d.al 22 al 24 settembre. Temi : cc Limiti della pericolosità dei malati di me!lte e mezzi pratici per .accertare le oontlizioni che la determinano » (r elatori R. May.a e J. Aguilar); cc Diag11osi differ enziale tr.a psicosi m.aniaoo-depressiva e schizofrenia » (r elat•ori: J . M . Sacristan e J . Sanch fs Banus) ; cc Trattamento delle sindromi post-encefalitiche » (relatori: G. R. ~fora: e B. Rodrfguez Ari.as). Dal 21 al 23 settembre si adunerà .a BiJ:bao anche la L ega Spagnola d'Igiene mentale, per l<a. quale sono stabiliti 13 temi, tra cui la p rofilassi del s11icidio, l 'orientamento p rofessionale, la diagnosi precoce dei disturbi 1ne11tali nelle scuole, le colonie per psicOJ?atici antisociali, la difesa dell 'individuo contro le su ggestioni criminose del-' l'ambiente, ecc.

Conveg.no per la tutela dell'infanzia in Germania. La L ega tedesca p er la tutela dei lattanti e dei fanciulli si adunerà, insieme .alla Società Tedesca di Pediatria, il 16 sette1nbre ad Ambu1~go (Università, sala A), per discute r e sulla lotta contro la mortalità della prima infanzi a. R elatori saranno: R ott di Berlino, l(iis t11er di Li·p sia, Thomas di Duisburg, L anger di Berlino-Charlottenburg, Ooerper di Colonia s . . R. P er informazioni rivolgersi .alla segr~teria dell.a Società, F ranks trasse, 3, Berlin-Cl1ar lottenburg (5) .

Le Giornate Mediche di Rio de Janeiro. Si son o svolte da l 15 al 19 luglio con larghissin10 concorso d i medici da ogni parte dell'America meridionale; vi erano I'appresen tati anche alouni Paesi d 'Europa. Hanno destato vivo inter esse le con.ferenze del dott. S ergio Voronoff sugl'innesti di gonadi .

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IL POLICLINICO

Concilium Ophtalmologicum. La Conferenza internazionale di medici oculisti adunatasi a La Aja dal 12 .al 14 luglio ha nominato un (( Concili um Ophtalmologicum », il quale ha lo scopo di stringere i legami internazionali e di preparare i congressi internazionali. ·Questo Consiglio ha preso il posto dell.a Commissione creata nel 1925 cl.alla (( Anglo-American Ophtalmolc1gic.al Convention ». Il Consiglio ha sede p r esso la Clinica Oculistica dell'Ospedale Accademico di Leida (Ooghee1kundige Klinick, Academisch Ziekenhuis, Leiden, Olanda); ne è presidente il prof . J . van der Hoeve; l'Italia vi è rappresentata dal prof. G. Ovio. E sso f unzionerà fino al prossimo Congresso, che si aduneTà .ad A1nsterdam ed a L a A.ja dal 5 al 13 settembre 1929 e che provvederà a rinnovarlo. 0

Unione .Internazionale di Soccorso. Il 12 luglio a Ginevra i rappresentanti di 13 St.ati, compresa l'Italia, hanno pr<l~eduto all.a firm a della Convenzione e dello Statuto per la creazione di l1na Unione. Internazionale di soccorso, giusto il progetto dell' on. Ciroolo. •

Esperimento di vaccinazione antitubercolare. L'O•p era Nazionale Maternità e Infanzia ha in·det to 11n ref erend'ltrn ai Clinici p ediatri e ai Direttori dei grandi brefotrofi per conoscere se erano disposti a praticare le vaccinazioni antitubercolari rimanendo liberi ognuno di essi nella scelta di q11el vaccino che, secondo il loro convincimento scientifico, fosse riten,,u to il più utile ed il più ef.ficace . Alcuni hanno risposto con precisione in<lic.ando il vaccino prescelto, altri invece, pur dichiarnnd<lsi pronti ad .assumersi la responsabilità dell'esperimento, non, si sono pronunciati sul vaer cino ritenuto più aidatto per la prQ.Va. L 'Opera Nazion.ale Maternità Infanzia ha compilato uno sche1na di scheda clinica nella quale vi è formulato nn interrogatorio preciso che deve venire riempito dai sanitari a.ddetti ad ogni centro dove le vaccinazio,n i si praticano . Il servizio di vaccinazione dovrebbe essere fatto nel lnodo seguente. Nelle dieci grandi città dove q1uesto servizio antitubercolare sarà organizz.ato, il Direttore della Cli11ica P e<liatrica prenderà, se per esempipo ha scelto come tipo di vaccino quello B .C.G. di Calmette-Guerin, accor<li con l' ufficio di Stato Civile in mo·do che ogni ventiquattro ore gli vengano notificate le nascite: il centro di vaccinazione manda alle famiglie allietate dalla n.a.scita dj un bambino una circolare nella qt1ale sono esposti in modo semplice i criteri che debbono in·' Ìurre i genitori a consentire la pratica della vaccinazione antitubercolare nei casi in cui i neonati sono n1aggiorn1ente esposti al contagio t,ubercolare. I genitori su di .apposito modulo d ebbono ricl1iedere essi stessi che l.a; vaccinazione sia prat icata. S ' inizia così il collegamento fra famiglie e centro di vaccinazione in modo che il bambino possa pre11dere per bocca il vaccino nei suoi

[ANNO

XXXV,

FASC.

36}

primi dieci giorni di vita, periodo nel quale l'intestino ha un forte potere di assorbimento tanto per i germi quanto per le .antitossine. Da questo momento· deve entrare in funzione l'assistente sanitaria della Clinica che mantiene il collegamento fr.a centro di vaccinazione e vaccinati in modo che i medici . possano seguire i bambii:ii e stabilire le condizioni della Joro salute p er tutto quel tempo che è necessario fino a q1uando essi sono esposti ai contagi frequenti o massimi, ovvverosia fino all'età di cinque anni. L'Opera N.azion.ale per la Protezione d ella Maternità e dell' Infanzia faciliterà i clinici. che si .assumono il compito di svolgere su vasta scala la vaccinazione antitubercolare, nel coordinare e controllare l' aziol'.).e ' del vaccino .antitubercolare applicato all' infanzia. •

Corso

pe~

le malattie polmonari.

L e iscrizioni al corso di perfezionamento delle malattie p-0lmon.ari, promosso <lalla Confederazione generale fascista dell' Industria e dalla Confederazione Nazionale dei Sindacati fascisti, hanno ormai raggiunto il numero :m assimo degli inscritti COinIPati·b ile con le possibilità dell'insegn.amento; non si accettano pertanto ulteriori inscrizioni. T1uttavia per rispondere alle numerose richieste che continuano a pervenire, la Direzione dei corsi ha stabilito di accettare, sin da ora, le prenotazioni per un ,c.;econdo corro che sarà effettuato immediatamente <lopo il primo, a data e oon modalità che saranno tempestivamente rese note. 1

A.Ila Facoltà Medica di Vienna. Col semestre estivo hanno lasciato l'insegnamento il prof. J. Wagner von Jauregg, dopo aver compiuto l'« anno di onore», che si concede agli insegnanti più reputati (oltre il limite dei 70 anni);. e il prof. N. Ortner, il quale conta solo 60 anni ma d.a parecchio tempo ha salute malferma e d ora è venuto nella determinazione di ritirarsi.

Riorganizzazione degli studi medici in Spagna. Il Ministero della P. I. della Spagna, attraverso un Ordine R eale del 1° agosto, ha approvato le proposte avanzate dal Consiglio dei Decani delle Facoltà Mediche, stabilendo il se~uente piano generale di studi : 1° anno: Complementi di fisica, Complementi di bjologia, Anatomia descrittiva e topografi ca, Istologi_a e tecnica micro·g r afica; 2° a nno: Complementi di chimica, Fisiologia generale, Anatomia descrittiva e topografica; 3° anno: Anat<>mia ipatologica, Microbiologi.a, Fisiologia speciale, Farmacologia, Igiene; 4° anno : Patologia generale, Terapia chir.u rgica generale, Oftalmologia, Patologia chirurgica, D ermatologia e S.ifilogr.aifia, Otorinolaringologia; 6° .anno: Patologia medica, Patologia chirurgica, Pediatria, Terapia chirurgica speciale; 7° anno : P atologia medica,. Piatologia ch.irurgic.a, ~dioina legale,, Terapia clinica ed una materia obbligato1·ia determinata da ogni Facoltà. Sono sta.bilite alcune inoompati-


IANNO

xxxv,

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SEZIONE PRATICA

FASC. 36]

bilità e precedenze; ad ese1npio, non si può sostenere l'esame di terapia •p prima di qu ello di patologia, nè l'esame di anatomia patologica prima di quello d'istologia.

Riorganizzazione degli studi medici a Buenos Aires. Il Consiglio direttivo della Facoltà Medica di Buenos Aires, su proposta della Commissione di:dattica, ha .approvato, nella seduta dell'8 giugno, il seguente ordinamento generale degli studi: 1° anno: Anatomia, Fisiologia (chimica biologica e fisica biologica) ; 2° anno: .Anatomia, I stolog·i a ed Embriolotgia; 3° anno : Anatomia 1patologica, Fisiologia patologica, Microbiologia, Semeiologia, Pato}(lgia generale; 4° anno : Clinica propedeutica, Fisioterapia e Radiologia, Farmaoolo'gi.a, Patologia medica, Patologia chirurgica; 5° anno : Clinica delle malattie infetti ve, Clinica ostetriç_a, Otorinolaringologia, Clinica dermat<>-sifilografioa, Clin~èa genito-urinaria; 6° anno: Clinica medica, Clinica . chirurg·i ca, Clinica <>stetrica, Olinica pediatrica, Gineoologia, Neur<>logi.a, P sichi.a.tria, Oftalmologia; 7° anno : Clinica medica, Clinica chirurgica, Clinica pediatrica, I giene) Medicina legale, Ortopedia. Sono stabilite varie nor me; .aid esempio, le din1ostrazioni e le esercitazioni pratiche devono .avere il ·p redominio assoluto sull'insegnament·o orale e cattedratico. 1

1

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Medici americani in Europa.

Un gruppo •d i medici nord-americani è salpato il 16 agosto 1d a New York .p er l'Europa, ove visi. teranno gli istituti clinici e ospedalieri di Berlino, Vienna e Monaco, parteciperiann•O· al congresso d'infortunistica e medicina del lavoro a Budapest ed .a quello di actinologi.a a L osanna e Leysin, poi, per Nizza, si renderanno in Spagna, ove s'imbar cheranno a Gibilterra sul « Conte Grande » per esser e di ritorno a Ne"' York il 5 ottobre . '

I medici di Vienna. L 'Ufficio ·d 'igiene munici•p·ale di Vienna compila, og n.i sei mesi, l'elenco de:gli esercenti professioni sanita.rie nell'ambito della città. I l 30 giugno 1927 figuravano iscritti 4430 medici, contro 4375· di sei mesi prima; tra essi erano 396 do,n ne . I medici oopedalieri - i quali de dicano tutta la loro attività agli ospedali e non h.anno pratica privata - erano circa 800. In media, si hanno 3.5 medici ogni 1000 abitanti; ma nei viari di~trct­ ti La proporzione varia molto : la zona ospedaliera, con 92.000 abit., conta 730 medici, ossia 8 oer mille; la zona centrale, con 80.000 abit., conta 480 medici, cioè 6 per mille. Ogni 10.000 donne vi sono 3.8 ·m edichesse. Sebbene la popolazione di Vienna resti quasi stazion,aria, il numero dèi T.edici cresce oon rapidità: è aumentato di 317 in 3 anni.

Gl'introiti dei medici in Olanda. Un << Comitato per promuo.v ere gl'interessi della professione medica in Olanda » ha oom.p iuto una

inchiesta suglj introiti dei medici, a partire dal 1912. Risulta che per la metà circa dei medici l'introito netto annuo è inferiore a 5000 fiorini (20.000 jire it. circa); solo il 7 % hanno introiti superiori a 10.000 fiorini. In genere, si richiedono 6 anni prima che un medico si affermi professionalmente; per alcune categorie il periodo è più lungo . I forti introiti deriv ano per · 2/3 dalla clien tela privata, ·p er 1/6 dalle società d' assicur azione, per l ' .altro sesto h anno origini varie. Si notan o differenze marcate tra i vari grup1pi (medici senza far1naci.a e oon farmacia, c;pecialisti, n1etlici di campagna e di città, ecc .). 1

La dengue in Grecia. '

Si è dichiarata in Grecia un'epidemiia di dengua oltremodo diffusiva: in pochi giorni ad Atene ed al Pireo si sono registrati centinaia di migliaia di casi e n'è r imasta paralizzata la vita sociale, sebbene l.a malattia s~a pooo letale . Il Sottosegretariato per l'igien e, da p oco istituito, ha preso larghe misure per combattere l'epidemia, diTette in specie alla lotta oontr<> le zanzar e • Progre~si

dell'igiene e . in Inghilterra.

prolun~amento

della vita

Da una relazione sulle condizioni igieniche generali dell'Inghilterra, p ubblicata da sir Goorge Ne,vman, inedico-oa:po dei servizi sanitari dell' l.nghilterra, risulta che un bambino nato o:g gi può logicamente sperare di vivere dodici .anni di più di qu anti ne avreb,b e vissl!lti se fosse stato partorito sessanta anni or sono. P er le bambine quest<> prolungamento dell'esistenz.a è invece di quattordici anni. ....i\.lt ri d.ati interessan ti conten•uti nella relazione informano. che dal ·1833 .ad oggi, mentre la popolazione assoluta è più che raddoppiata, la per cent u ale della mortalità generale è diminuita della rrietà.

Beneficenza. I frat.e lli Virginio e Ferruccio Oalegari di Parenzo, per onorare e 1perpetuare la memoria dei loro genitori Giuseppe e Au gusta, ha11no generosamente d·onato all' Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e dell'Infanzia lln vasto })alazzo di loro proprietà, affinchè sia istituita una Pia Fondazione per l 'in fan zia bisognosa di qu el comune e dei comuni dell'Istria.

Il " tu ,, abolito negli ospedali di Parigi. Il Dirett-0re generale dell 'Assistenza Pubblica a, Pari•gi, Mourier, ha diramato., a.i direttori degli ospedali dell.a metropoli, .u na circolare con cui vieta formalmente l'impiego del «tu» da parte <Jel personale sanitario nel trattare i ricoverati. Si vuole ~he . quest'uso sia s tato introdotto dalle suore, le quali per molti seooli f.u.rono le sole .infermiere degli ospedali . Esso rispondeva ad uno

\


1764.

1L POLICLINICO

-spirito di frat ernità ed avev.a scopi puramente cct1·itatevoli; in quanto che il paziente riportava la sensazione di trovarsi ~n famiglia. Poi l'uso è passato ai medici, :alle infermiere ed a tutto ~l personale subalterno, e n'è derivata una mancanza della forma abituale di rispetto; i pazienti hanno finito col lamentarsi della indebita f amili.arità. .

Il periscopio negli ospedali?

..

Il cc Modern Hospital » informa che attualmente è in cost1ìtIBio·n e a Fresno (C'a lifornia) un ospedale che avrà come caratteristica l 'i11troduzione di un dispositivo periscopico, mediante il quale sarà possibile di osservare i ricoverati nelle loro came re, senz.a disturbarli ed a loro insaputa.

Onorario eccessivo. Un chirurgo di Boston aveva eseguito un int er vento per carcinoma del laringe; l'esito era s tat o infausto; morte per shock oper.atorio. A!gli eredi egli mandò un.a parcella di 1000 dollari (circa 20.000 lire jt.); ma essi t rovarono eccessiva la richiesta e ricq~sero al cc board of registration in n1edicine », che corrisponde al nostro ordine dei m edici, documentando, tra l'altro, ch·e il defunto .aveva lasciato solo 3500 dol. idi beni. L ' ufficio trovò che il chirurgo aveva commesso una cc infrazione » grave e gl'inflisse la sos,p ensione dall'esercizio professionale per un mese. Egli si è appellato alla Corte Suprema dello Stato di Massachusetts, la quale si è rivolta ad un collegio p eritale. Qu&Sto ha stimato che cc l a mancanza di cure 1Jre--0per atorie deponeva contro il chirurgo, più che la forte tàssazione ». Con se-ntenza del 27 giugno u. s ., la Cor.t e si limitò a ridurre le competenze del chir.u rgo a 350 dol.

Un medico prefetto. Demmo .a suo ten1po notizja del dott. Agostino G.u erresi, no1ninato prefetto di Cosenza; ora è stato pro1n osso prefetto di prima classe per le sue ' bene1nerenze e destinato a Messina.

Infortuni di sanitari. Il ·dott. Coyon, medico capo in un .Ospedale di Pa1~igi, è rimasto nettamente decapitato dall'ala di un velivolo, nel campo d 'aviazione di Orotoy, presso Amiens, ove egli si trovava in villeggiatura. •

E ' deceduto improvvisamente a Savona, in età di soli 45 anni, il .p rof: dott. ENRICO BUSSAI.A Y, già aiuto chirurgo all'Ospedale Civile di Venezia, poi chirurgo .primario all'Ospedale dell'Asmara ed attualmente chirùrgo primario .a Nuoifo. Operatore abilissimo, s.t udioso di molto valore, lascia im·p ortanti contributi, non pochi dei quali il .nostro periodico ha avuto l'onore di ospitare. Alla desol.at.a famiglia le nostre sentite condoglianze.

[ANNO XXXV, F ASC. 36]

RASSEGNA DELLA ST.!MPA MEDICA. Endokrinùlogie, 3. - N. PENDE. Iperfunzione del fegato nei basedowiani. - ZAWADOUSKY e NoWIKOwA. Determinaz. biologica dell' attività della. tirojde. Jò'l.i rnal .4. . M. A., 24 mar. - H. F. SWIFT e al. Ipergia (allergia batterica) da streptococchi non emolitici e sua relazione con il reumatismo artio. .a..~u·to. R. L. DouMASHKIN. Sindrome uroepatica. Derniosifilografo, mar. - A. V. FERRAR!. Disfunzione ovarica e dermatosi. Studi sassaresi, III. - A. MANAI. Terapia della malaria. - G. MAOCIOTTA. Digestione dei grassi nei bambini. - IV. P. DELITALA. Tumori connettivali del testicolo. - V. M. Omò. Variazioni dell'attività cardiaca. An1i. de l' lnst. Pasteur, mar. - A. MAx1Mow, 'rzEKHNOVITZER. v .accinazione anti tbc. - A. BoRHEL. Il problema dei cancri. l\1iinch. Med . l.Voch., 6 apr. - STRA-UB e .al. N areasi rettale con avertind.. Deut. l\f ed. TVoch., 6 apr. - MuHSAM. Morbo di Gaucher f.amiliare. - J. SoHWALTE. Narcosi averti11ica. Itif. llled., 9 apr. - P. CAsT·Er.1.INO. Disestesie vagosimpatiche. - I. lAOONO. Ricerche sperimentali sull'erpete. Arch. di Patol. e Ol. Med ., mar. - V. F101. Costituzione e t uber colosi . - F. ScHIASSI. Actinomicosi polmonare. - F . ALZONA. Terapia calcica mediante il gluconato di Ca. Radiologia M ed., apr. - L. SPOLVERINI. Inalazioni di aria irradiata in terapia. - V. UTILI. Perforazione .delle ulcere gastriche e duodenali. Paris 111 éd., 7 a;pr. - Numero di g.astro-enterologi.a. Journ. Nerv. a. 11ient. Dis., .apr. - A. G. IvA·Nov-SMOLENSKY. Pattolo·g i a dei riflessi condizionali della depr essione psicogena. Jo·u rnal A. M. A., 31 n1.ar. - G. Gm1.1.BOM. La diatermia in gineèologia. - F. B. FLINN. I metalli negli alimenti. - P. B. DAvinsoN. Malattieda carenza nelle diete ter.apeutiche. J. P. GREENHILL. Cesarea di Porro soltto anestesia locale. Brit. Med. Journ., 14 apr. - H. McLEANN. Trattam. alcalino intensivo delle uloere gastr. ed uod . Deut. llled. Woch., 13 apr. KnETSOHMER . Sviluppi dell.a tecnica psicoterapica. - FtiRBRINGER. Fisiologia e patologia della sessualità nell'età critica. - TEN1'80HLAENDER. Cancro e infezione. Revue de JJ1éd., 1. - J. RouILLARD. Esploraz. delle funzioni epatiche. 4-rch. Mal. App. Digesti/. ecc., mar. - P. DuVAL e al. La pneumogastrografia. Riv. di Ol. Med., 30 dic. - M. VOLTERRA. Prove: .di funzionalità ed esami dj labora.t. ir. nefropat& logia. Scalpel, 10 mar. - L. WEEKERS e R. M1ssoT'llBN Innesti di occhi.


[ANNO XXXV , F ASC. 36)

1765 ~

S EZIONE PRATICA

I

J ourn. M éd. Franç., mar.

Numero sulla me-

nopausa. A.eta ]![ed. Latina, mar. D . DANIF..LoroLu. Angina addoininale. - Brain, l . - S . A. K1NNIER WrLSON. Le narcolessie. - A. WEI L . Patologia dell'emicorea. E . B &A:MWETJ.. I l movim. in alto degli occhi . A.mer. J owrn. ()bst. a . Gyn., mar. - H . SoHNITZ. L' utero sanguinante. W . P. MALY. La diagn. precoce del ca.nero . Med. Ibera, 7 aJI>r. M . F . CRIADO. Il prurito ana le. Presse Méd . , 14 mar. - L . AMnARD e F . ScHMID. L'acidosi nella genesi dei sintomi uremici. .4.rch. de Oardiol. y Hemat ., mar. - F . MAS y MAGRO. Significato e funzione delle cellule cianofile (Plasmazellen) nel midollo osseo. 'Ptiorgagni, 8 apr. - G. MENDOLA e G. AGOSTA . Lesioni articolari da « Monilia tropicalis » Castellani. Giorn. di Cl . Med., 10 a1pr. - V . DALL'ACQUA. Echinococco calcificalto del p olmone.

Bivista di lllalariologia Periodico bimestrale. Sommario del N. 6 (1928). di pg. 196:

Relazioni : G. P ECORI e G. ESCALAR : Relazione sulla~ campagn.a antimalarica del G0.v-ernatorato di Roma nell'anno 1927 (1 tavola, 3 grrufi ci) . - Contributi orig i1na li: G. RAFFAELE: Su di un microrgandsmo di dubbia natura rinvenuto in un preparato di sangue (1 tavola a colori). - B. SCOTTI: Del rapporto fra il tumore di milza e il reperto del parassita malarico nel sangue durante i l pe:rd<>.do interepidemioo. - P. N . MARTELLI e G. MASCAGNI: La 11 emalarin·a » nella m alaria (1 g.ra.fi,oa): - S. H. ZIA e E. O. FAUST: Results obta,ined from the i•n oculation of human malaria! paraeitee into ~xperimental animale ... inclll!ding those subjected to provocative treatment. - Note di tecniea : J. SABRAZÈS: Colorations hématolo~i ques, cytologiques, microbiologiquea et par.asitologiques. - Note storic he : J. P . CARDAMATIS: La malaria di Eretriia dai tempi preistorici. - J . P. CARDAMATIS: Sul lago Dy&tos. Recensioni : G. LEGA: Clinica della malaria. - Notiz ie. - Sommar•.

Abbonamenrto MLILuo a lla ,, .&ivhsta di Ma.lariiologia »: Italia L. 4 O, EsiteTo L. 7 5; per i nostri abbonati L. 3 5 e 6 5 . rispettivamente : un numero separ ato~ Italia L. 1 O , Estero L. 1 5. - Invia.re Vagltia all' edi. _ tore LUIGI POZZI via S1stina 14 - Roma.

Indice alfabetico per materie. . Pag. Adeniti peri auricolari )) Alcool nell'esercito in guerra )) Anafilassi e gravi danza . • . )) Angina di Vincent . )) Angine provocate . • • . )) Arterie : tono e contrattilità ))" Articolazione del piede: artrodesi Ar.tioolazioni r igide: quando e come si )) debbono mobilizzare? • )) Atrepsia nella prima infanzia . • )) Bibliografi.a . . . . . Oodiée Penale : questioni relati ve al progetto preljmin.a.re . . . . )) )) . . . Disostosi i.pofisaria Enuresi notturna dei bambini . )) Epatoterapia negli stati anemici .. . )) Febbre sifilitica tardiva essenziale a ti'Po i ntermittente . . . . . . . )) Ginocchio : lesioni dei menischi . . . )) Leucoderma gen eralizzato in bimbo lue-

1751 1748 1748 1750 1750 1743 1738

tico . . . . . . . Malaria: plasmochinoterapia .. Milza ed emolisi . . . Morfina: metodo biologico per il <losaggio di piccole quantità . . . ~!forte improvvisa nell'acqua : genesi . Naso: sottomucos.a . . Orecchio medio : processi in fiammatori acuti . . . . . . . . Ovaio: emate>ma pedu ncolato solitario .

))

172•7

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17-12

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1738 1749 1741 1744 1749 1752 1719 1748 1734

1743 1748 1747 1750 1749

. Pag. Pleurit i tubercolar~: t rattamento Poliomielite ant. ac. : reazioni meningee )) e cura alla Bordier . )) Polmone: collasso massivo . Polmone: fibrosi da polvere d' amia11to )) Polmone: neoplasma di tipo cavernoso . )) Rene: legatura terapeutica dell'ilo vascolare . . . . )) )) Retina: emorragia mac11lare . S egreto professionale e medici di bordo )) )) Sifilide acquisita in fanciulli )) Sifiloma inizi.ala a rara secle . • )) Splenomegalie 00n inicos1 .• Stomaco: spasmi ed alterazioni organi)) che <lell 'antro . . . . Termometria post-mortale dei vari or. )) ·g ani . . . . • )) Tifo: vaccmazioni specifiche . • Tubercolosi polm.: immobilizzazione del)) 1' emipa.rete toracica . . Tub.e rcolotici : reazio·n e di Weiss e modificazioni nelle ur~ne . . . )) )) Uretrite cronica : trattamento . Urina: ritenzione post-opera:toria: trattamento · . . . . . . . )) Utero : fibromiomi del segn1ento infe)) riore e gravidanza . . )) Vertebre cervicali: lussazione . • Vie biliari extra.epatiche: rara anomalia. » 1

1753 1749 1732 1733 . 1733 1747 1748 1754 1748 1748 1742 1748 1747 1753 1747 1748 1751 \

1752 1749 1747 1747

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita ·1a rlslampa di lcvorl pubblicati nel Policlinico se non In seguito a t ••lortzzazlone 1cr,tta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di santi dl essi senza citarne la fonte . .Roma - Sitab. Tipo-Lit . .&rrnani di M. Cour.rier. V . Asoow, twa. cettp.

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1766

IL POLICLINICO

Monografie della Collezione

[ -~NNO

« Policlinico »

XXXV, FASC. 18

pubblicate in questi giorni .

Dott. RAIMONDO DORIA

Dott. GIULIO CESARI

MEDICO AIUTO DEGLI OSPEDALI RIUNITI E DEL· L'ISTITUTO DI PATOLOGIA MEDICA DELLA REGIA •• •• •• •• UNIVERSITA' DI ROMA • • •• •• • •

MIIDICO AIUTO DEGLI OSPEDALI RIUNITI DI ROMA • ISPETTORE SANITARIO DELLE FEltRO· • • •• •• VIE DELLO STATO • • •• •• •• •• •• ••

:I L PNEUMOTORACE TERAPEUTICO Prefazione del prof. Achille Angelini PRIMARIO MEDICO CONSULENTE DEGLI OSPEDALI RIUNITI GIA' DIRETTORE DEL SANATORIO UMBERTO I IN ROMA

Riportiamo L'ELENCO DEI CAPITOLI. Cap. I. Introduzione - Cap. II. Indicazioni e controindicazioni - Cap. III. Sintomatologia - Cap. IV. Tecnica . del pneumotorace - Cap. V. - Condotta della co llassoterapia - Cap. VI. Incidenti e complicazioni Cap. VII. Pneumotorace ipercompiessivo e Pneumotorace d'urgenza Cap. VIII. Pneumotorace ipo· tensivo o elettivo - Cap. IX. Pneumotorace bilaterale - Cap. X. Decorso • Esiti • Risultati - Cap. XI. Cure collaterali - Cap. XII. Bibliografia. Volume di pagg. v111-87, con 20 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 1 2 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 O. 9 O in porto franco.

Dott. FEDERIGO BOCCHETTI CAPITANO MEDICO DIRETTORE DEL SANATORIO MILITARE DI ANZIO

Tubercolosi ed Esercito ~refazione

Eccone il sommario :

del prof. Giuseppe Sanarelli.

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Il difficile compito del] a Sa11ità Militare - Le opinioni degli igienisti civili e militari - I fattori morbi· lizzanti della tubercolosi nell'ambiente militare ed i moderni studi di tisiologia - La maggior parte dei casi di tubercolosi nell'Esercito è dovuta alla riaccensione, per cause diverse, di processi latenti o spenti fin dall'io· .fanzia - Reclutamento e tubercolosi - La diagnosi della tubercolosi latente nelle sue diverse modalità ana· tomo-cliniche - Responsabilità e doveri dello Stato - Come gli eserciti del mondo si difendono dalla tubercolosi. Volume di pagg. v111-56, nitidamente stampato su carta semipatinata. Prezzo L. 1 O più le spese postali di -spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 8. 7 5 in porto franco.

La nostra Casa Editrice ha anche or ora pubblicato:

OSJ LEZIONI E CONFERENZE DEL I ° CORSO DI TISIOLOGIA tenute sotto gli auspici della Direzione Generale di Sanità Militare nel Sanatorio Militare di Anzio, dai proff.: G. MEMMO; E. MARAGLIANO; V. AscoL1; R. ALESSANDRI; A. DIONISI; E. MORELLI; A. Busi; D. DB ·CARLI; S. R1cc1; R. C1AuR1; A . GERMINO; F. BoccHETTI. Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F.. BOCC H ETTI.

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Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. Questo corso di tisiologia è il più importante ài quanti finora ne sono stat·i fatti in Italia perchè vi hanno contribuito i maestri fra i più insigni delZe varie Università del Regno. In esso l'arduo tema della tubercolosi nei suoi vari problemi patogenetico, ilrMnwnitariv, clinic·o, bi ologico, terapeutico, radiologico, profilattico, sociale e militare è stato ampiamente trattato con vasta do ttrina e so'l?ratutto col pratico intendirr1,ento di .mettere gli allievi in cori dizione di poter dirigere wn ~eparto È'i acce!tamento diag11 ostico, wn dispensario e di curare la tubercolosi. Questo volturrte che viene alla luce in un momento di grande attuali tà per la "lotta contro la tubercolosi indetta dal Governo Nazionale sarà di grande utilità per tutti quei medi.ci che saranno le future mae3trarize della lotta stessa. Un volume di pagg. xvi-344, nitidamente stampato, con impressa, sulla copertina, la fotografia di S. E. i) Capo del Governo, Benito Mussolini, fra i ricoverati del Sanatorio Militare. Prezzo L. 60, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 50 in porto franco •

.Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMJ


!NNO XXXV

Roma, 17 Settembre 1928

}'ase. 37

fondato dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMAQIO. Lavori originali : F . Tonietti: Il comportamento -dell'azoto aminico del sangue in va ri stati mor.bOEli. Note preventive : M. Si1lva:gni: La reaz.ione di M.a..rtens nella diagnosi di t umore maligno. Osservazioni cliniche : G. Chi:aibrera e u. Reitani: Contr~buto a llo studio d~lle setticemie da Microcoocus tetragenus. Sunti e rassegne ; ORGANI RESPIRATORI ; McLaughlin : Il dolore pleurico. - I. Critghtan-Br.aanwell : La •dispnea. - ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA : De Gaetano: Simpatectomia ed accoroiamento dello sch eletro dell'avambraccio in un ca.so di retrazione f.ibrosa isohemi<ca (paralisi ischemica di Volkma.nn) 1poet-tra umatica. Gua rigione. - R . Whitman : Sull'111t ilità d·ell'immob.i1lizzaizione .m aibdnzione in tutte le forme <li frattura •dell'anca. La polYerizzazione delle estremità 1articol ari. - IGIBNE : J. Rena.ult: La vaccinazione an,tidifterica.

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : R. A ccademi,a Medica di Roma -

Società Medico-Chirurg.i-ca di P a -

LAVORI ORIGINALI. [STITUTO DI CLINICA MEDICA GENERALE 'diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI.

Il comportamento dell'azo~o a1ninico del sangue in varii sta ti mo1·bosi per il dott. FRANCESCO TONIETTI, aiuto vol. Gli amino-acidi che si tr ov.ano n el sangue in conldizion i n ormali son o il pro1d,otto di pr-0cessi desinteg·r ativi a cui vanno incontro le 1proteine introdotte coll~·a·limentazione n el tubo digerente per la collaborazione armoni·ca di vari enzimi (d·el su,cco 1gastrico, 1del su1cco pan creatico, d el suie~ co enterico), che attaccano la molecola !Proteica. Nel san gi.1e 1dunique non a rriv.an o proteine integre, ma i loro costituenti più semplìci e sopratu tto g·li amino-aci1di, tanto che .i\.bderhalden afferma cne il metabobiS?n-O pro,tei'co no·n è che ii metabolisrno degli amino-acidi . Queste semplici pietre costruttive dell'elemento molecolare, attraversata la barriera intestinale -e penetrate n el san g·u e. vanno incontro 1pa r te a processi disintegrati Yi, i:>arte a processi sintetici. La massima quota inifatti vien e irnrnediatam·e nte albbru<)iata a scopo di fornitura en ergetica (metabolismo esogeno,, senza aver raggiunto la dignità di proteina viva e for&e n emm eno di J)roteina <li. riserva,

dova. - .Accadamia Medico-Fisica Fioren tin a . - Associazione Medica Triestina. - R. Aooatdem.ia ·d ei Fieioori ti-ci di Siena. - Società Medioo-Ohirul'gica Bellunese. Appunti per il medi'OO pratico : .CASISTICA : Il t0olo n eupenfluo. - La diarrea. del morbo di Flaiani-Basedow. - TERAPIA: La. •curia. dell'ipertensione. - L'estratto di f egato nell'ipertensione. Nell'iposistolia. - SemaIOTICA : Sull'importanza clinica del riconosoimento di uova di ascaride · 1I1on f eoondate. - Migliore dimostra,.. zione di uova di elminti nello striscio spesso e rischiarato di feci. - NOTE Dl MEDICINA SCIENTIFICA: La. tr.aemilssione 1della f ebhre ·d engue ·per mezzo de11a St&gomy:0a fasciata. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Ser<Vizi igieniic<H1anitari. Amministrazione san·i~ari a. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificen ze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica . Indice alfabetico per materie.

una piccola quota inverce è ammessa n el misterioso complesso dei pro1c essi sintetici di ricostruzione del protoplasm·a usurato (metabolismo endogeno) (1Rondoni). Questo è sc·h ematicamente quanto oggigiorno si amm,ette. Ma le complesse reazioni ~econld.o le quali questi fenom.eni si verificano. r estano per la maggior parte oscure e·d ignorate, n·è è stato ancora con certezza d·eterminato se vi siano degli organi che ab'bian-0 un'azione pre1pon1derante n el processo di des·aminazion.e degli amino-aici1di. Nonostante le numer ose incertezze, lo stu~dio dell'1N. aminico rdel sangue nei vari proc.eGsi morbosi riveste sempre un notevole interesse. ranto più ch e solo da poco tempo i progressi nella metoidica hann-0 permesso l a ricerca sistematica di questo prodotto n el san gue uman o, e che i pareri ·degli autori, c:h e dell'argomento si son o interessati, n on $On o univoci. A ven1do avuto occasione di far-e un notevole numero •d i determinazioni in ·degenti nella Clinicd m edica aif'f etti da varie malattie, ho cr eduto non privo d'inter,esse far-e alcune consi1der azioni sui risultati ottenuti. Nelle n ostre ricer ch e abbiamo usato il metodo di Van ·Slyke ridotto a semimicrometodo dall'A. stesso, m etodo che a lla preci&ione dei risult ati, indubbiamente ·St1periore a quella dei mi crometo di e d·ei m eto•d i colorim etrici, unisce il Tecnica. -

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1768

IL POLICLINlLU

vantaggio di richiedere UAa quantità di sangue relativamente esigua. 111 sangue, prelevato al mattino ·a digiuno dalla vena mediana, veniva rac·co·l to in fluoruro soidico e subito dopo dealbuminizzato con una soluzione al 20 % .di aci'do tricloroacetico a parti uguali. Fu tfatta parti·colare .attenzione a determinare esattamente la quantità sia ·d·el sangiue che della soluzione tricloroacetica, usan1do sem;pre le stesse pi.p ette, dopo a.,verle ben pulite e·d asciugate. L'-aci'do tricloroaJcetico veniva versato -lentamente a gocce ed agitan do , .e si lasciava a contatto del sa11gu·e per un tempo non inferior·e ai tre 1quarti d'ora-un'ora. Si filtrava poi per carta e nel filtrato, che non ci ha dato mai la reazione del lbiureto, si eseguivano le determinazioni, usanido per ogni determinazione 2 cm-e. de·l filtrato. E in·utile far :rilevare ·c·h ·e mi sono attenuto scrupolosamente a tutte quelle mo·d·a lità di tecnica che oocorrono usantd o il metoido di Van Slyke: agitare la buretta n·ella quale Si h.a lo svilUI>IPO dei gas 1p er 5 minuti precisi; !ar pre·ce!dere sempre una prova in bianco, eoc. Ho eseguito le ricerch·e sul sangue in toto, anzich•è sul siero, 1perchè è noto (Costantino) come un·a parte non trascurabile d ell'N aminico del sangue sia legata alle emazie. E oltr·e a ciò avevo il v.antaggio che mi occorreva una minore quantità idi sangue e potevo ·eseguire con maggior.e celerità le ricerch·e dopo i·l prelevamento d·el sangue. Dato, questo, da non trascurare, in quanto .ho potuto .os servare come conservanido il sangue -0 il siero anche sterilmente, il v·alore dell' N-aminico' .aumenti. Le ricerc·h e f·urono fatte su soggetti tenuti .a digiuno, perchJè è dimostrato che durante la dig·estione di proteine il valore deg·l i amino-aci1di ·del sangue aum·enta (Marino). 1

1

Abbiamo •dapipaima voluto stabilire se il taS$O dell'1N-aminico nel .soggetto normale corrisp ond·e v·a a qu ello ammesso da altri autori. A·blbiamo fattJe 1determ1inazioni in vari soggetti normali dei due sessi, di vari.a età e d abbiamo con•f ermato quanto da altri .a utori era gia constatato : c·h e il tasso normale oscilla tra milligrammi 4-7 in cento cc. di sangue, usantdo il m etoido Van Slyke. Se esiiSte qu·al1che ·dif1f.erenza tra i valori ritenuti normali dai vari osservatori , ciò è dovuto senza dubbio alla ·diversità •dei meto•di a1doperati. Così a1d es·emipio, col metodo di Van Slyke si ottengono valori un po' superioTi a q·uelli .che .si hanno col micrometoido ·di Bang, per i·l fatto che con l'H N0 2 , come osserva lo stesso Van Slyl{e, no.n reagiscono solo gli an1ino&.rCi1di, ma in secondo tempo pos:sono reagire tutte le molecole contenenti il gruppo NH2 (pol11pe»iidi, ur·ea, ecc.). .RiJp·etendo le 1determinazioni in vari giorni succes8ivi n el·lo stesso indivi1duo ,' si è visto come il v·alore dell'aminoacidemia si mantiene pressoch1è costante. P remesse co&ì queste rapide osservazioni sulla tecnica e sul comportamento degli amino-acidi del )

(.l\NNO

XXXV,

FASC.

37]

sangue n.ell'uon10 sano, esporremo quanto abbiamo osservato in vari.e condizioni patologiohe. E cominciamo col riferire quanto abbiamo ris,contrato n ei malati di fegato. È noto come secondo alcun i auto~i è attribuita :11 fegato un'azione prepon derante nel processo di desaminaztone, tanto che J'aumento ·di N-aminico del sangue si •dovrebbe consid·erare, secondo questi, come tipico sintomo di insufflicienza epatica. iI risultati ottenuti neg·l i e1patop·azienti n on sono stati molto dimoistrativi. Abbiamo es1aminiati vari casi del cosiid detto ittero catarrale, ed in tutti abbiamo ottenuto va lori normali. H,a fatto eccezione un ca8o di it· tero a decorso più grave, febbriie, ne1 quale il valore è stato un po' più elevato (milligr. 11,3 %). 1Nei casi ·di coleliti;asi semplice e in .q uelli di cirrosi atrofica e ·di neoplasmi metastatici del fegato, l 'aminoacidemia si è rnanten·u ta nei limiti normali. Valori invece 1più elevati li abbiam-0 riscontrati in due casi di ascessi epatici amebici (milligrammi 10,8-13, 72) . È interessante notare come in uno di questi, sotto l'influsso de·l l'·eme.tin.a, miglio~an1 do l e con•dizioni del paziente, anche il valore ·dell'lN-amini•c-0 ri•divenne normale. Probabilmente l 'aumento doveva avere piuttosto significato catabolico e provenire da proces$i disintegrativi loca~izzati del parenchima epaij co, anziiel11è ess·ere l'espressione di un disturbo del ri cambi o degli amjno-actdi. • .Non aven do aYuto 0 ccasione di eseguire determinazioni in malati che ~r esentasser 0 un qu.aidro di grave insufficienza .epatica (atrofia gialloacuta, ecc. ), non possiamo pronunciarci in proposito, ma fac·ciamo ri·l evare che l 'iperamin oa1ci·dem~a, da alcuni autori QS servata in questi pazien ti, potrebb·e attribui1-si anche in questo caso alla pen etrazione in circolo di prodotti d'autolisi asetti·c a dei tessuti, pro dotti che sono i-dentici chimi-cam ente alle sostanze a tipo albumose, peptoni, ,polipe'Pti1di, -e sopratutto aminQlbasi. I risultati ·delle nostre ricerche ci portano quindi ad ammettere con Wo~pe (1) e con Falkenhausen (2) che il tasso dell'1V-aminico del sangue 1

1

1

1

1

1

nelle malattie del fegato resta in genere invariato, e che la detf}rminazione dell'l\'-aminico nel sangue non può essere utilizzata come prova f unzionale del fegato. .

Aila stessa conclusione ci ha condotto lo studio del comportam ento dell'amino-aci·demia dopo intr-01duzion·e p er via endovenosa ·di amino-aci•di. Il metodo fu proposto da Rosembeaum (3). Questo autore iniettava endovenosamente nell'uomo una

1

0

(1) ìVIiinch. meid. Woch., n. 12, 1924. (2) Aroh. f. exp. Path. u. Pharm., vol. 103, 1924; Dtch. m ed. Wo1ch., n. 38, 19215. (3) Zeitsch·. f. die ge.s. eXJP. Med ., vol. 41, 1924.


f:\~NO

1769

SEZIONE PRATICA

X:XX\i, FASC. 37 ]

scluzione cli un miscuglio _d i vari amino-acidi (Rectamin), ed osservava in tre epato-pazienti un modico aumento del tasso dell 'N-arninico nel sangue, m entre nei soggetti normali il tasso re5tava invariato. .-\:bbiamo voluto rirpetere l 'esperimento di Rosembaum. Invece della Rectamin, che non siamo riusciti a 1Procurar·ci, abbiamo usata la Glicocolla J{a1Jbaum. Eseguimmo le prime prove in tre soggetti si1curamente sani d i fegato, ed aumentan·do la dose volta a volta, siamo arrivati ad inoculare 3 gr. di Gli-0ocoJ.la s·c iolta in circa 10 eme. di soluzione fisiologica, senza ·osservare, già dop o 5' 1dall'iniezione, n essun aumento del valore dell'tN-aminico. Al·cune volte abbiamo constatato il f enom.en o già descritto da R osembaum , cioè un abbassam·e nto del valore al di sotto del tasso iniziale. Ma la prova, ripetuta in due pazienti aftf etti da ittero parerrchimale e in uno a&fetto da cirrosi epatitc a, ci ha d ato ris ultato n egati'vo , in quanto non si è osservat a alcun a modificazione nell' amino-acidemia. Sarebbe assurdo il voler trarre delle conclusioni da que's te due uniche osser vazioni. Th1a con siderando come l 'innalza:mento osservato da Rosembaum di milligr. 1,2 % sia così esiguo da poter qua si rientrare nei limiti 1d elle cau-se di errore, ci crediamo autorizzati a coniclu1dere che anche lo studio dell'aminoacidemia, dopo introdu.zione per via endovenosa dJi amùno-acidi, non è v erosimilmente un mezzo atto a saggiare la f unzi onal1tà epatica. P a·s siamo ora a riferire brevemente i ri$Ultati otten uti n·elle nefropatie .

E noto come m entre s econdo alcuni autori ' l'aumen to dell'N aminico del sangue dei nefritici e degli u·rem1ci o manca addirittura (Wolpe) (4) od è piccolo (Blau) (5) , secondo altri (Allen) (6) invece è ~onsi1derevole (30 millig. %) . Dalle ricerehe eseguite nei nostri paz1enti a1ff etti da glom erulo-n eifrite, da n·e frosi, da nefro~clerosi , è risultato -che, m en tre n elle n efropatie con azotemia normale nDn si constatava aumento di amino-acidi n el san·g ue, nel.le .forme co n grave '

insiLfficienza renale e co<n iperazotemia si osservava un, chiar o aumento di amino-acidi (milligrammi 10,75 %, 12,59 %, 14,11 %) . Nei vari casi ùt

coma llremico esaminati, 5ol o in uno l'N-aminico ha raggiunto il tasso di 19,53 %. R ipeten·do le d eterminazioni sullo stesso p·aziente in momenti 1dilff erenti, si poteva anche ineg1io riscontrare il pa.rall-elism o tra iperazotemia ed iiperaminoaci1d·emia. Così in un caso 1di 1

M·'U n c11. m ed. W och., Il_ 12, 192/J.. Journ. of Biol . Chemie , vol. 56, 1923. (6) Citato da VOLTERRA. Rj.vista di Clinica Medi ca, 1926. (4 (5)

\

glo111erulor1efrite con azoten1ia elevata, l 'N-aminico raggiunse il valo1·e di millig. 14,11. Dopo una ventina di giorni, quan·do l e con1dizioni del paziente erano notevolmente migliorate e l '·a zotemia era tornata quru5i al valore normale an·c·h e l'N-ami- " nico era disceso a 7,94 % e suc ces·sivamente a 6,91

%.

Un'altra questione, che riveste il mas&imo in teres1se, strettamente attinente a lle malattie renali,, è il raipi>orto che, secon do a.Jcuni o.sser yatori,. eshsteroobe tra il contenuto del sangue in N-ami11iieo ·e la pressi.o ne arteriosa. Recenti ricerche di un autore (Adler) (7) ten1derebjb ero a dimostrare cLe .esiste un rapporto diretto tra _iperaminoacidemia e iperpressione. ·p er quanto scarse, le n ostre osserva zioni non confermano le ricerche dell'autore sopracitato, tantoch1è in alcun i casi con pression e elevata ed· azotemia norma·l e, l 'aminoaci•demia era normale. Con questo si confer1nerebbero i risultati di Hulse e Strauss (8), i quali non hanno trovato· 1

nelle fo rme di nefropatie con iperpress ione un par a.tlelismo tra aum:ento di am,i no-acidi del san-· guc ed a;wment o di press·i one. Ricordo coma alcuni autori (vVolpe) (9) , Be-

cker (10) ed altri) avrebbero osservata una ipe"raminoacidemia n ell 'ipertonia essenziale. Non avendo avuto oc-cas ione di osservare malati di tale forma, non po·ssja1no pronun ciar ci in · pr~ osito.

iNei malati di diabete mellito in genere il tasso è risultato elevato (milJig. 11 %, 14 %, 15,20 %), ed in ciò il nòstro reperto CO'Ilcorda con qua nto hanno osser vato ·B ecker ed Hermann (11). L'insulin a sembra pro<111r!"e un. abba ss ..lment o dell 'am inoaci1dem,i a. Se quest'azione d ell'insulina n el ri.cam 1bio d eg.l i am1no-a1ci1di sia diretta o indir·etta per azione ·, el ri carnbio _degli iiflrati di caTbonio, creido $la an0ora qu estion·e non riGolta. Secondo le ricerche di Laibbé (12), che trovò una iipera1njnoac1ldemia . dopo rstirpazionp ·del ipancreas, e cp_1elle di Okada (13) , che osservò iiperan1i11oaciidemia n eg11 :l 11!J11<.!l: pancreatizz:lti, sen1brerebbe c11e l'i11 suJin-3. ag.sse dir.ettamF-r1t -~ n el ri ca mbio degli amin-0-aci1di ·d el sangue. ~fa è questa una q1J e:>tior tc r ornyl essa, cl1e solo studi ulteriori potranno risolvere. Un altro problem·a ohe ci sembra del massimo i11teresse è il comportan1frot.o d ell'1N-amir1 i eo nelle· 1

-- -~

(7) Sc·h\v eiz m eid. W och., 1926_

(8) Zeiscl1_ f. d. g es. exper im. :Me1d., vol. 39 ..

1924. (9) L. c. (10) Mun·ch. meid. Wo·ch., n. 26, 51, 1925. f11) L.

c.

Citato da \VOLPE. (13) Journ. of biol . ·chemie , 1922.

(12)


1770 malattie febbrili in

~

I

[.~"N~U

J L POL ICLJ N ICO

g€ner~.

Donath e Heilig hanno dimostrato ohe nelle febbri dovute a cornu•n i agenti infettivi, non Si ha a urti ento dell'~-aminico nel sangue, P€r quanto non siano nun·terosi i casi da noi presi in ·esame, ·a nche noj p ossiamo confermare che nel ttJo addominale, nella polmoni t e, nella tubercoLoSJi, il tasso dell' 1'' -aminico r imarie normale o presen.ta u1i au1nerito molto l i ev e. Una forma morbosa ch e ha f·a tto eccezione è s tata la maJ,aria. N·e i vari casi 1p resi in esame ab-

.biamo potuto constatare come durante l 'ac·c esso febbrile si avesse un 'iiperaminoacidemia di grado . 'Più o meno elevato (milligr. 16,5 %, 11,38 %, 10,8 %...), che scompariva al ce6sare della febbr e. per discend-ere talvolta ·a d un valore inf9riore al normale. Ciò starebbe apparentemente in contrasto con quanto hanno osser,rato Don ath e Heilig (14), i quali, studiando il comportarsi del1',N-amintco del sangi1e ne1 1 .~ f ebbrj spontanee e nella febbre provocata, misero i11 E:vide11za c o1ne, mentre ·d urante la febbre provooata da intr oduzione p ar enterale d i proteine eterogenee , si aveva lln innalzamento costa.n te nel ta&so dell'N-a min ico, il fenomeno non si. v erificava n ella febbr e 1da inoculazion e del plasmo1di o malarico. Qu esta discordanza tra il ris ultato nostr o e quel10 degl i a utori SO!praricordati si potr0J)be spi egare colla maggiore distruzione di proteine ch e s i Yer ifi cher ebbe in circolo per disfa cimento d ei globu li r ossi attacca ti dal parassita n ell e forme spontanee in confronto delle forme di malaria inoculata. Ma un'a:ltra :iJpotesi si p uò emettf! re: i·p otesi clie ri'chiama l 'attenzion e s u·l l'importanza cl1e avreb.be la milza nel ri·cambio d·egli aminoaici1cli. B , noto inifatti com e sperimentalmente sia sta to rdim ostrato n ell'animale che }'.asportazione della n1ilza determina un'iperaminoacidemia (Marino) (15), e come il sangue delJa vena splenica contenga un tasso .d i N-aminico p iù elev a1 o eh e n on gli altri •distretti Yascol ari d ell 'organism o (·P onticaccia e Ca mpanacci (16) . ecc. ). N1è ci sem bra in YProsimil e suppor re cl1e mer1tre nell'infezio11e malarica provocata, le lesioni della .milza n on raggiungano una tale intensità da disturb a.r e l e complesse fun zioni di questo organo , nelle for m e di infezioni s p ontanee, ed in particol a r m odo nell e forme gravi con grave anemia dei 111alarici cronici r ecidivanti , come erano i11 genere i p az ienti caduti s otto l a n ostra osservazione, la milza (o il sistema e,pato-splenico) già gr av em ente compromessa, immetta in circolo durante l 'accesso f ebbrile pr odotti abnormi di scission e proteica. 1

I\lin. " 1 och ., n. 1 9, 1924. (15 1 Ren•dicon ti cl·ell' ..\ cca·demia orl ri Lincei. ' '01. XX:\ I , ero. 2°, fase. 5-6, 1923. (16) Gi nrnaJe d i Clini ca m edie.a, 11. 1 , 1926.

XXX\t , FASC. 37 ]

Anche l 'aume nto •d el l' ~-a1nini co (millig, 12,5 %), clic abbiamo osservato in un caso ·di ittero emoli t ico, potrebbe mettersi in r elazione con la les i one del sisterna eip ato-splenico. Finalmente un a l tro processo morboso, n el quale come è ben conosciuto si osserva un 'iperaminocvcid em ia talora molto ·a ccentuata, è la I e·ucemia. Ol<ada (17) a veva cons,t atato questo a umen to e lo aveva messo in rapporto non al1'aumentato numero dei leucociti, ma alla distruzion-e id i qu€,sti .e rispettivam·ente ai processi disintegrativi delle albumine, ·ohe, come è noto, dctermin·a no an·oh e un aumento d ell'aci1do urico . Becker e flermann (18) avrebbero osservato una diminuzione della iperaminoacirdemia contemporanea al1la diminuzione dei leucociti dopo applicazione d·ei raggi X. Noi abbiamo potuto <:on~ ta­ taTe in •due casi di mielosi leu·c emiche un tasso elevato di N-aminico (millig. 18,2 %, 14,3 %) del s angue; mentre.. in un caso idi mielosi Jeucemtca, jn periodo aleu cemi co , il tasso ·,ct.ell',N -aminico era normale.. Rtcor1derò i·n fine com·e, corriS1pondentemente a c1uanto osserva Becl<er , in alcuni pazienti, n et q uali fu prel·evato il sangue durante l 'agonia, constatai una a;ccentuata iperaminoacidemia (m ill igrammi 29 %) . P er quanto si riferisce alla patogenesi dell '·aumento ·dell'·~-aminico 1del sangue, bisogna r iconoscere che si tratta di un fenomeno complesso, di cui, -com e alJbiamo. d etto, si ignora ancora l'intimo m eccaniis.mo. Se l'aumentata di$truzione ·dell e albumine p uò essere ·chiamata in campo specialmente in al:cune forme miorbos e (l eucemj·a , malaria), è ben certo che altri fattori più complessi ed · ancora o scuri (ghian1dole en docrine) es,ercita no la loro in:flu enza neJ ricambie dell 'N-amini1co ·d el sangu e. ·Concl udierrdo s i può aifferm are : 1) cl1e l'~-aminico del s.a11gu e n ell'11orno n ormale 11a un ' ralore determinato e costante; 2) cl1e il va lo.r e •dell'tN-amjnico del sangue s i rr1antiene in variato nel ma·g gior numer o degli stati patolog·i ci; 3) che la determinaziorìe dell'aminoa,cidemia non 11uò essere utilizzata come prova di funzionalità epatica; 4) -che la febbre n·on ha alcuna infl uenza s ul ta sso delù'1N-aminico ·d el sangu e; 5) che un'iperamino:a.cidemia si osserva in g·enere: a) n ella malaria du:rante l 'accesso febbrile; b) nelle leucemie con a umento di leucocUi in circolo ; e ) n el periodo a gonico. 1

1

1

1

(l!t)

1

(17) L . r. (18 ) L . ;:: .


[ ..\NNO XXX\., F ASC. 3/' J

SEZIONE PRATIC.\

1773

N.

Nami.

Diagoosi

DICO

.

N.

Naminico Milligr.

Diagnosi

Milligr. -1

I 5,20 %

I Normale

2

3 1

Id.

I 6,10 »

Id.

4,10

47

Id. I

J8 Di.abet e

6,J8

>)

14

50

Id.

15,20 ))

»

I

I

Ld.

5;40

6 1

Id.

6,80 ))

51

Id.

14

7

ld.

6,10 ))

621

Id.

19,22 ))

J.d.

5

»

63·

Id.

11,20 ))

Id.

6,76

>

5-!

I

Id.

11,85 ,.

10

Id.

6,20

>

55 1

Id.

12,60 ))

11 Ittero

oatarrale 6,78

>

561Dissent. bacill.

6,62 ))

12

Id.

6;72

»

f>7 rrif o

8,44

13

Id.

7, 10 »

581

Id.

6,10 »

14

Id.

5,85

>

59

Id.

6,36 »

15

Id.

7,30 ))

60

Id.

7,10 »

16

Id.

5,60

>

61 Polmo nite

6,16 ))

17

Id.

11,30

>

621

6.20 ))

6

I

8 9

I I

>

I I

ld.

18 Ittero in gravid.

6,87 ))

63! '1.'u.berc.

19 Ittero mecca-nico

6,74 »

64

Id.

7,25 ))

Id.

polmon.

>

>

Id.

7,20

>)

65

Id.

6,16

>

6,18 »

66

Id.

7,10

>

22 Colelitiaei

5,80

>

o7

Id.

6,50

>

231

!d.

4,20

>

68 Can-0ro

24 1

I,d.

6,70 ))

21

1

I

26 Ascesso epatico

261

Id. Id.

29

Id.

3ql

ld.

15,28 ))

71

Id.

17,75 ))

72

Id.

890

73

Id.

10,70 ))

74

1d.

9,05 ))

7o

Ld.

76 1

Id.

4,20 ))

Id.

32

Id.

5,52 ))

34 Ittero emolitico 35: Nefrite acuta

I

>~

17

4,47 ))

78

12,60 ))

79

50,40

I

9,08 ))

so 1 Mi~los.i

8,64 »

Id.

6, 73 ))

leucem. 118,2

81

Id.

fl7

Id.

7I I

o ))

82

Id.

Id.

6,05 ))

14,3

84 Scler.

a placche 5,58

40 N ef r . -0ronica

12,59 ))

85 Vizio

6,87

Id.

41

42

11,27

Id.

43 Tu·beroolosi

10,8

ren.

44. Coma uiremico

I

461

Id.

>)

>

86

Id.

8,97 »

87

Id.

7,20 ))

>

19,53 »

Roma, g·ennaio 1928.

-cardi aco (in scompenso)

>)

7,10 »

12,!'>9

»

R3 Anemia pern. ( ?) Jn,95,

10,27 ))

I

>

5,6 »

39 Nefrosi (lue)

I

))

6,38 »

6,91 )}

I

>)

Id.

Id.

l

11.38

CachesE'ia m a lar. 10,7

36'

38

~

»

30 Nooplasma meta- 7 ,77 .. statico del feg. 31

70 5,60 )) 6, 18

>)

16,50 ))

69 Malaria

13.72 »

Id.

27 Cirrosi atrofri.ca 28

10 .80 )}

pleuro- 10 polmonare

)I

881 Eclampsia graJV.

I

DI

GHERARDO

RO~IA

FERRERI.

La i eazione di M.artens nella diagnosi di tumo1·e maligno. 9

Dott.

l\ilARIO SILVAGNI,

as•sist ente.

))

7

20

UNIYERS ITÀ

Direttore : Prof.

10,'i5 » 11 ,90 »

R.

DELLA

14, 11%

Id.

49

CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA

1

I

Id.

4-

»

46 Coma u remico

NOTE· PREVENTIVE .

9, 12 ))

Fra gli argomenti che n egli ultimi annj hanno attirato maggiormente l'attenzione degli stu·diosi id i biologia e di cliniica, un posto eminente sp etta alla ricerca di una .r eazione sierologic·a [per la diagnnsi di aJff ezione neoplas tica. '.fr.a i nun1erosi metodi propo.sti, p,o chi hanno resis tito al tempo e alla· critica : e il loro valore purtto.prpo è ancora incerto; essi si 1divi1dono essenzialmente in tre categoTie, secondo i con cetti su cui si ba.sano. Alcuni h·a nno un fon1dam ento immunitario , in quanto si fondano sull a ricerca nel siero di sangu,e ·di 1cancerosi di antigeni o d i anticorpi speci.fict; altre invece sono inspirate id.a un con cetto biologico .e a queste appartengo'n 'o il m etodo 1di Freund e Kraminer o ·della ricerca ·del potere citolitico e la .stero-reazion e per la deteI'minazione ·del .pobere antitriptico del si er·o. Nei m,etoidi basati su una concez1on e bioc himica si dà valore a ·determinati comrponenti chimici del sieTo, ;dipen denti forse 1dalJo svilup•p o tumultuoso e irregolare del tessuto n eoplastico; a tale concetto si inspirano la r eazione 1d i ABcoJ i e Iza~d e la reazione di )3othelo. Su quest.a ne11'ultim,o quinquennio Si è raccolta l'attenzi one di numerosi ricercatori" che arrivarono alle c or1clu5iòni più disparate e sulla su a s1pecjficità e sul suo m eccanismo. Fra gli altri Guida (Atti della Cljnica Otorinolaringoiatrica ·della R. Univer·sità idi Roma, 1927) in un re1cente lavoro ha indagato sul valore d ella reazione n el campo 1della otorinolaringoiatria. Eg·li ha stuidi,a to, in 30 1portatori di una lesione n eoplastica maligna, sia il n1etodo originale di Bothelo , sia Ie m.01di·f icazioni prorposte da Brugair.o lle e 1da Caibanis. Le medesime reazioni sono stat8 1da lui fatte in 15 p·a zienti con malattie 8icuram ente non n·eo•p lasticqe. Dall'esam e dei risultati singoli e comparati dei du e gruppi, l'A. conclude che la r eazione non è specifica per il cancro ,e la sua 1positività .è il ri•sultato di uno &qui li'brio umorale causato da processi catabolici, oh e si hanno 1per 1distruzione cellulare n on soltanto nelle afrfezioni n eoplast1 ch·e, ma anche in 1diverse malattie generali. Oltre tutte le predette sierodiagnosi, ne esiste un'altra poco cono$Cil1ta, che ha com e arnbi·en te d'azion·e la cute: la reazione di Martens. Ri cerche ravvivate in qu esti ultimi anni hanno 1


1774

IL POLICLINICO

posto in rilievo un 1cornp lesso d i fatti, per e ui si ·deve in m odo or am ai in1discutibile attribuire alla cute p roprietà tali che n e fanno un organo a sè, dotato di ,fun zioni bi.ologiche, le quali si esplircano anche di fronte all'azione di sostanze speieifiche. S emb ra ch e n·ei can·cer osi le funzioni jmn1unitar i e ·della fPelle ·a bbiano una n otevole importanza (1G,a$1pari , Str ahlenther., 15,6; nel c·a ncro cutaneo sperirrl·ent ale id.a catrame, quan,d o ancora nessuna formazio·n e neoplastica è vis ibile in superfici e, l e sezio.n i istologich·e rnO•$ trano una proli.iterazione de1 c onn ettivo e d elle fibre elastiche, I c he Bterich (ViriChow ' s A r ch. ~9,1 ) interpreta c ome un t entativo di difesa alla proliferazione <iell'epitelto, e quin·di com e una r eazion e della cute contro il ca n cro. J>artendo dunque dal concetto ·d ell'esis tenza nella pelle di poteri immunit ari contro il cancro, Martens in oculò a s copo ·di agnostico n el 1derma d i portatori di n eo1plasie maligne del siero di cancer.osi irr.aidiati: . .egli .p rovò la sua reazione in 8 casi con 4 risultati po·sitivi, 3 negativi e uno du b·b io e •conclµse (Deut . Zeitschr. f . Chi r. , 179, 3-4) ammetten1do che n ei ca ncerosi con turnor1 istologicamiente uguali ·a quelli d ei datori del sj ero, la r eazione è po·sitiva con formazion e cli cara tteristich.e chiazze. Hoftf (M iiric h . 'J\1ed. W och., 71 , 1924) ottenne edalla m edesima reazione ris ultati che nel com· plesso si posson o consi•derar e coincidenti con i dati clinici, specialmente quan do si tenga pres ente ohe in m edicina n essuna reazio11e diagnostica p ossiede 1Speciifi·cità a•ssoluta. Egli usò il m.etoido proposto da Martens in un g ruppo id i 31 a mmalatj, 1di cui 14 si·curamen te ca.nr 1si e 17 1portatori di una lesione, la cui n atura non can· c.erigna fu potuta esclu·d·ere dapo ·a ccurato esan1 e: nei primi fece compleSBiva rn ente 26 int radermoreazioni , usan1d o più sieri nel m edesimo soggetto e ottenne 23 riisultati positi vi, la.d1dove i tre n egativi si ris con traron o in 2 a rri m alati prossim i al· l 'obitus, n ei quali Rr eceden tem·en te l' esi to era stato p ositivo. Nei 17 casi di lesion e non neotPla stica, su 24 r eazioni , eb1be solo 5 r isultati po- · sitivi in 3 pa zienti. Metodo e sua tecnica. - Il siero diagnostico s i ottien e da cancerosi ir raidia ti (secon·do la tecnica a bituale) , prenidendo il sangue -sterilmen te da una vena e centrif ugandolo; lo Si conserva in ghiacc1a1a jn fiale sterili chius e alla fiamma, senza a ggi unta di alc una sostanza c he p otr ebbe essere -causa di r eazioni r1on specificl1e. Siccom e la pelle réagisce in m a niera 1di v e~a e secon do diversi gradi ·di passaggio all'ini ezion e di varie sostan ze, e questo p uò aver im·p ortanza n ell'inter pretazione d i una r eazi on e specifica, è u tile sem pre fare un' inie zione di con troll o di 1

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siero normale. f: utile del ,p ari inoculare due sieri di cancerosi irradiati, dif•ferenti t{>er la qua~ lità istologi-ca del tumore e per l'epoca dell 'irradiazione. 111 sier o diagnosti~o è iniettato n·e lla dose di eme. 0,1, intra cutem che sovrasta la fascia lata d ella coscia, in c·amipi segnati con lapis der1uografico, a distanza id i qualche centimetro l' uno dall'altro : la tecni•ca dev.e essere molto accurata e &crupolosa, sì da ottenere ponfi di uguale grandezza, a limiti netti", evit·a ndo la diffusìon·e del ii.qui.do nel sottocutaneo, ov·e scom·p are la resistenza all'iniezione. .La reazione caratteriistica consis te in un a macchia di color violetto, che 1p er lo più è pi ccola, ma può arriva re alla dim.ensione di una moneta ·da 5 centes in1i (nuovo conio); e8sa comparisce nel 1punto •d'inoculazione in genere dopo 12 ore dall'iniezione e si dilegua dopo 3-4 giorni ; l ' opti mum per l 'interpretazion e d ei ri·s ultati è dopo 48 ore. In un primo tempo il quaidro può essere alterato da reazioni non specifich.e; talora, invece della rnaec.hia caratteris tica, nella c ute si ha Ja formazion e 'di una p<lJpula, che è 1p iù fPersistente in confronto di quella di controllo, ottenuta con il siero normale. I~ sta to osservato ch·e l'inten·sità del la reazione è in rapporto diretto con lo stato delle condizioni gen erali 1del malato e che -essa sp~o diviene hegat iva poco prim a del'l'O b'i t us . Hoft ottenne r eazione p ositiva in una malata di can-cro della mammella, già operata da tre anni con -esito buono: questo d•a to idi fatto , unito alle concezioni teori-ch e sulla permanenza di uno stato immunitario do;po }'arresto n ell'evoluzione di un neo(l)Jasma, .p arla fors e 1p er la partecipazj one di corpi immuni n el determinismo della r eazion e. 1

* ** P er quanto r iguavda le mie ricerche personali, ho prati•cato, con le mo'Clalità soprain1dicate, otto r eazi oni in 4 malati portatori di tumori maligni: un epitelioma del pavimen to della bocca , un ·epitelioma della laringe, un sar-coma 1del seno mascellare, un e pitelioma del labbro inferiore. I 1datori di siero furono tre ·ed avevano : un carci· noma della mammella (irradiato da 15 giorni), .e due epiteliomi •dell'utero, sottoposti ·a lla Rontgen terapia riS1pettivame·n te da 8 e da 3 g iorni. Ho · ott enuto in tutte le reazioni eseguite risultati po·sitivi. · Ma 1da tali risultati, i quali formano l'oggetto appu11to ·di questa semplice nota pr e ven~ t iva, i o non mi sento a utorizzato, nè voglio trarr e ded11zioni sulla specificità o meno della rea-


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SEZ IONE PRAT1CA

Oettinger, Malloizel, Be&ançon, Lalpage). Può anche, quantunqu·e co·n mino·r frequenza, dar lruogo a vere e prop1rie setticemie da solo o in as-sociazione con altri germi. Il ·F ornaca, anni fa, 1descrisse 1due caisi di setticemi·a da tetrageno simulanti un'infezione malartca; il lVIattirolo in un tubercolotico e l 'Arullani in un 1caso di anemia perniciooa. Sono del 1896 le ossenvazioni ·di Chauffard e Ramonid sulla setticemia da tetra.gene . Ziegler il lus trò un caso di sepsi pura. F. Marcora osservò un caso di setticemia da Micr. tetr. a.id . B$ito letale e lo corredò del . reperto anatomol)atologico. Meltze.r, \.Voltz e Kolle descrissero c a:si di setticemia pura e d 'infezioni miste in OSSERVAZIONI CLINICHE. ti.f osi ~PEDALE MILITARE PRINCIPALE DI .L\.LESSANDRIA. .F'. 1'rémoli·ères e P. Loew raccol5ero 25 casi d i Direttore : Co1onn€llo medico L. MARENGO. se tticemia da Microç:ooc us tetragen)U$, tutti ·di·agn o·sti·cati con 1 em·ocultu.r a e co!Il'.f ennati dalla Contributo allo studio delle setticemie -sier o-agglutinazion e. Il· Lii1dke n e descrisse tre da Micrococcus tet1·agenns. casi accuratam ente con ·esito in guarigione. Come abbiwm o viiSto aidunque, le settic emie da Dottori G. CHIABRERA, maggiore m edico, tetrageno non sono un fatto eccezio·n ale, non ed U. REITANI, capit. inadico. rappresentano una rarità nè d·al punto di vista clinico, n è da qu·eli-0 batt·eriologi-co; tuttav ia noi E n oto da tempo c h e il 1J·icrococcus tetragenus .abbiamo credu·t a non priva d'interesse la rela(Kool1 e Gafilky), germe abituam ente saprofita e zione di un ca,so ch·e è ca;pita:to sotto l·a no6tra ubiiquitario, può talora per circostanze speciali 0 &servazione p er mettere in evidenza le difficolnon ben chiarit e, a:ssuim er e p ro1priet à patogene tà diagnos tich e che potrebbero s orgere quando notevoli e cagiooare n egli uomtni e negl.i aninon fosse p ossibile pratic·are l'·emoc·u ltura, qualmal.i i .p iù svari.ati processi m orbosi. La partogeche ·sintomo parti·colare e l'ottimo risu·l tato d ella niicità id i quesito cocico anzi, a giudizio di molti, -cur.a specifica. è at.Ssai maggiore di quanto com un em ente non si Riassumiéllmo i!Il breve la stori a clinica: pensi. I divers i qurudri cliniic i ch·e il Micrococcus teS er genté di Fanteria L. Ugo, anni 21, nulla ·da tragenus può causare interes sano il m edi.co e il rilevare neJ g en tilizio e n ell'anamnesi remota. chir urgo, e 1dan ra>gion·e delle numer oBe indagini L' A. provien·e da Tortona ed en tra i111 Ospedale 1'11 g ennaio 1928, presentando da cil'ca una setd.i laboratorio che sono st ate co·m'Piurte per lo t iman·a feb bre a tipo continuo, doiori vagù:li al stu1dio completo di ·questo mi·crorganismo. G. tronco, cefal·ea insisteinte. Obbiettivamente si Guerrìni n el trattato delle malattie infettive del tratta d i persona robus ta in buone con1dizioni ·di Lustig vi dedica un amp~ o crupitolo; Jochmann n1utrizione, con colorito della cute e de1le m.u co6e visibili un po' palli·do. Sen•sor:io libero; n.u ln el suo m a nuale ne f.a una larga descrizione; la di 1p articolare a111' esame dell 'a1pparecchio· carMohr e Staehlin ne trattano in un caipito1lo a d io-va:scol,are. Alle d·ue ba5i polm.o o.ari no te di p a rte, e M. M·élJCai-g ne n ell'orpera di Roger-\Vidal bron·chite diff·U$a. A1d·doone trattabil·e indo'.lente, e Teisster r tassume in ,guan parte le ieognizioni f egato in limiti , milza palp·a bile n elle profonde ins pirazioni. Lingua patino1sa, arrossata alla 1dal punto di vista clinico e batter.iologi.co su punta, arrossamento delle tonsille e del faringe. qu esto argom·e nto. Alvo chius o. Temp. Int. 38,5. P01ls o piu ttosto Il lWicro coccus tetragenus ,p uò causare azi.one molle 84. Pressione: M. 95-100, m. 60. p·a togena locale e dar luogo a·d ascessi (KarlinEsame · dell'es·p·etto·r ato per la ricerca del bacillo di Koch negativo. Urine nulla di anormale. s1<y-H•uynem), dermi ti pus-to1lose ~Mon1gr ell ), anLa teffijperaitura nei 1p rimi giorni di degen za gine (Dieulafoy, Apert, L~rtigau , Ca:rri1ère e Ropresenta un an1d·a m.ento continu-o con r emi·ssioni g e·r ), otiti, maistoi·di.ti, adeni-ti cervicali, bronieomattutine ·d i cirea un gra:do; in seguito le repoln1oni ti, polmoniti, pleuriti (Bauman n , p,olmission i si fanno più marcate, raggiungen1do i due gradi; spes·so brivi di di fr eddo nel·l'alzarsi lak, F·aisans, Le Dem.any), empiemi (.Strolbei, d ella temperatura. (V. Curva). Zy1bell, N·etter), peritoni·t i (Firshibein), osteomie13 gennaio . - L'.emoculrtura in bile con succesliti (Boni), coli.ci6titi (F eldmann), nefriti (Rog.er ), sivi trapianti dimostra J·a p r esenza di cocchi m eningiti e m en ingo-encefa•l iti e mieliti (Bauer, dall 'aspetto car atteri6tico di t etrageni. zione. 10· mi propongo di co11tin u·are a studiare l'argomento, ricercando: 1) se esiste o no rap·p orto fra l'i1dentità istologica d el n eoplasma da diagnosticare e quello del datore ·di siero; 2) s e la jpOSitività della reazione è influenzata dall'epoca di irraidiazton·e del datore di siero; 3) i rapporti fra la reazione di Martens e le altre sierodiagnooi proposte per il cancro; 4) le modalità ·d i reazione della cute ·di i)Ortatori di neoplasie benigne e rd i malattie generali all'inoculazione di siero di cancerosi irraidiati.

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1776

IL POLICLINICO

Siero-diagn osi p·er bacillo d el tifo, paJratifo A. e B. e Bruic ella melitensis, negativo. Bsam·e del sangue per la ricerca dei parassiti malarici n e~ativa. ·00011d.i zioni gen·er.ali inv·ariate. Nulla . di ano.rmale n·elle urine. . 19 gennatio. - Si prati·c.a una seconda em-0c ultura, in bro1do. Me1desimo· rejperto di Mcr. J'e·t rag. 23 gennaio. - ll paziente acicus.a un dalor.e vago nella regione ·81pj·g astrica, a due diita so·t to l'apofisi .ensiform·e. 25 gennaio. - Il doloTie s'1è fatto acuto e in·si.stente. La febbre ha assunto un tipo fortemente remittente; le elevaziont non sono più p1recedute d.a brivi·do. Un secon1do esam.e p·e r la ric·erca dei paras·s iti malari1ci (stris1ci .e goiccia srp·eissa) riesce negativo. Una terza .e mocult.ura dà lo svjlu1p1po del micr. tetr. Il si·e-ro de1 malato non agglutina il germe isolato, nean1che alla diluizione di 1: 100. 18 geririaio. -

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XXX'\l ,

FASC.

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cora la milza nelle 1prr'ofon de ins·pjrazio11i. La febbre C·essata. 9 febbraio _ - Una quarta emoc ultura riesce r1egativa. La s iero-a.gglutin·a zione verso il micr. Tetr. rie~·ce positiiva al'le diluizioni 1: 100, 1: 200 . 1

1: 300.

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Esame ·del sangue: globuli roo~i 4.200.000, erno1netria 82, g1o.b uli bianchi 11.100, (Pol. neutr. 60, Eos. 1, bas. 2, mononucl. gr. 4, me.di 3, linfociti 28). 15 febbraio. - L'ammalato si sente bene, no·n Si lamenta di al,cun disturbo, con 1dizioni generaJj buone, si pa1l1pa ancora la milza nelle pro.f on·de il!LSpirazioni. · Viene dime~~o il 4 marzo guarito.

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l1oATAI·1f

l .t\.NNO

Lo studio del germe isolato p1:esentava i se~ g u1enti oaratteri: Co1cehi imro9bili. Gram pO'sitivi~ con for me a tetrageno; ne.i successivi trapianti 1

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14 15 16 17 18 19 20 2122232.4 25 26

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Esame d·el sangue: Gl. ro1S'Si 4 milioni, emo. metria (Flei1schl) 80. Gl. bian1chi 8.700: f·ormula leucoci·t aria; p-01. neutr. 67, ·eosino·f ili 1, basofili m·ononucleati gran1di e m eidi 16, lililfoiciti 10. 26 gennaio. - Il do'lore ha a'SSunto un carattere torm·entoso sì da to·g liere il sonno al paZi·ente. P·er altr 0 nu'lla di yiari-ato. 27-28 genna.i o . - Si ini•etta sotto cute un ernie. di autovaccino (500 milioni di g:ermi) 1p repar.ato nei giorni preced·enti c·o i germt u c.ci·si al caloTe (40' a 60°). 29 gennaio. - Il ·s o·n1daggio du01denale con il son1dino di Eirnlhorn dà esito a bile epat~ca e v·esci·c ola•r e perif·ettaJffilente li·mrpi1da. Le ~olture es·eguite non danno ·esito al mi1cr. tetr. L'·esarne 'dieliJe urine è semrpre ·negativo; non .si rinvengono tetr·a geni n el .seid im·ento . 30 e 31 Genario .e 1° febbraio . - Iniezione di autovaccino (a dosi dorptpie d·ella (pr.ecedente). 2 febbraio. - Le con1diztoni generali sono buon.e : la lingua si va detergen1do, il pazi.ente comifn.cia aà av.ere aprpetito; il dolore in co·r rispon1denzà dell'·ep•igastri-co v·a attenuando·s i. E·same del sangue: globuli rossi 3.900.000, e•n10metri·a (Flei~hl) 78, glo!bruli bianchi 6.250, form.u la Jeucocit. pol. n eutr. 64, eosino!fili O. ba:sofili 2, mon.onucleati gran1di 9, medi 5, linfociti 22. 7 febbraio. - L'ammalato si sente meglio, COffi'Pletam.ente scomparso il rdolore. Si palpa aJil1

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la di1s posizione caratterist~ca si fa ineno mainifesta. Q·uesta si rirpristina se si coltiva il germe in agar san·gue. Non si rie'S·C·e mai a mettere in ...... evidenza la ca:psula d·elle culture. Rapido svilutp·P·O a 370, a comr.inci·are dalla 8a .o ra nei comuni terreni di cultura ed .a n·che in bile di bue; in aoqiua 1Peptonizzata lo svilup.p o è meno raJpirdo. In a:gar le eoloni-e hanno asp·e tto carat:teri'sti.co : da prima apip,aiono dei punticini bianco-gri·girastri, brillanti Ch·e crescendo in granulazioni umi.d e · e·d unenrdosi dan 1uo.g·o .ad un a patina s·p8'ssa. Le colonie si arrestano al primo sta-. dio di 1punticini, se l'aigar è debolm·ente acido; •Un ,e.erto grado di alcalinità del mezzo nutritivo rende più ra;pido e !Più abbonrdante lo sviluppo. In bro do d·a ppr.i roa ·si ha intor1bi damento e quindi .aep·osi.to al fonido; agitando la provetta il sedimento sale in una Jiunga spira vischiosa. Non flu:i!diifica la g·elatina, non attaJcca il lattosio. Coagula lentamente il latte. Non ha pro·p rietà emoliti.clh·e. Non pro·duèe indolo n è i·drogeno solforato. N-0n produiC>e ptgm·ento jn nessun terren o di coltura. In b:r.:O'do comune ed in bro1do al le1

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[ANNO

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1779

SEZIONE J?RATICA

vulosio dà luogo a formazio·n e di aici.ido formico . Il germe viene uccirSo a 60° dopo 40'. Il ceppo isolato del nostro malato non s'è dimostrato molto viru'lento per gli animali da sperimento. Si determina la mo.rt~ del topoJino bianco soltanto con mezzo cm. cubo di C1Ultura in bro·do; della cavia con 3 eme. per via en·doperitoneale. Nel coniglio una iniezione enid o·p eritoneale di 8 . cm.e. di br.01do ...c•ultura non riesce a provocare la morte. Nel siero di sangue di una ca via vaccinata con do~i cre~centi di culture ucci•se al calore s'è • m.esso in evidenza un alto 1P-Otere agglutinante (fino a 1 : 1500). Il germe isolato rispon·de ai caratteri del microcoocuti tetragenus albus (Boutron).

Nel nostro càso si è avuto un decorso relativamente mite; da princiJpi.o il quaidro clinico poteva simulare quello di una fe•b bre tif o·i·de non grave e anche di una febbre m elitense. I malati studiati da Trémolières e · Loew si p·r es·enta·v ano spesso col q·urudro di una febbre tifoi·de a ti·p o benigno o grave e ta'lv-0lta con tutti i sintomi di una setticemi·a grave, con complicazioni pleuri.che e polmonari. Nel nostro paziente n on si notò mai l'asipetto settico e d'altra :p arte m ancavano i - sintomi presenti speS6i'ssimo nella seipsi, lesio·n i ~n·docar•d1tiche, ch·e qualic'he autore ha notato, infarti poJ.. monari, localizzazioni articolari (1p•seudo reumatismo infettivo), peri·cardiche, meningitiiche, ecc. 1N.on ·vi furono lesi on.i renali, che nelle setticemie sono frequenti. Ancl1e n ei tre ca·si illustrati ld·a l Ltiid ke i.e urine si mantennero semip•r e normali; in uno fu notato un velo di alibu.m ina. Questo A., ·come del r esto altri, notò un esantema raseoliforme localizzato al tronco. Qualcuno ha osserviato la malattia decorrere col quadro di una porpora reumatica o di un eritema nodoso. Nel no·stro malato non si notò m ai esantema. Chauffard e Ramond ·d es1cr:tssero delle forme gravi ·a lunga d urata, con anemia intensa, talrvoJta ·col quaidro di anemia splenica reon leucemia. Quan•do, raramente, l'inizio della malattia è bru·s·co con brivi·di, cefalee, malessere, vomito, il qua•dro m-0rbo1so p'uò si•m.u lar·e Ja grippe. La febbr.e .p uò avere la più gran1de irregolarità in qualohe caso; può as&umere n ettamente carattere intermittente e dare l'irmiproosion e di una forma malarica.

Il dolore acuto tormentoso ·a ll'epi1g astrio ch e avverti per pareochi giorni il nostro malato, non h~ una spiegazione fa:cile. Anche il Lli·d ke riferisce che un suo malato aiccu•s ava un vivo dolore alripoconidrio sinistro. La maggi-0r parte d:egli AA. parlano di anemia n otevole; nel n ostro ca·s.o, come abbiamo ·detto, il n,u mero dei globuli ·r ossi e l'emo·g lo·b ina si ma:ntennero pressocruè normali. Il Lli·d ke os·servò leu•co cito1si n.eutrofila. Nel malato in studio i globuli bian1chi, daptP1rima. dÌJlllJinuiti, aum·entarono sul finire d ella malattia, con ere· s·cita del numero dei linfociti, forse da m ettere in raprporto con le iniezioni di vaccino. E' d·a mettere in evi1denza il fatto che la si·eroa·gglrutinazione del germe oim ologo si mantenne n egativa f.ino a tanto che Si svelò la prese·n z a del microco1ccus tetragenus in circolo. Scomiparso q·u·esto si migero in eviidenz·a le agiglutinin e (1 : 300) . Potreb1b e an·c he in ciò avBre av.uto. una qualche influe·n za l'autova:ocinoterap.ia. Tutti gli A·utori s on o conco-rdi n ell'ammettere costante tum ore di mdlza. Le vie d'ingresso sono varie; nei casi in cui non è possilbile m ettere in evi1denza ne~Sllln pro1ces·so morbo·so· lo•calizzato acuto o cronico, bisogna s empr·e pen sare alle tonsille. In qual-che m.a lato convalescente di febbre tifoide pare che il germ·e sia ·p enetr·a to in circolo attraverso le ui·c·erazioni ·della m·uicosa intestinale. N·el n ostro ·m alato è 1probabile che ci sia stata una lieve tonsillite, passata inosservata (perdurava iperò .al suo arrivo ·in Ospedale un arrossamento alla gola) .e che il germe, . diven11to ·virulento ip·er µiotivi ignoti, s'ia p·enetrato in circolo. Cir·ca La ~ura, 1una volta si adoperavano i n1etalli .colloidali; oggi si preferiscono le albumine eterogenee e gli arutovaccini c.he danno i mi.gliort risultati. Il Lli1dke ebbe ri·sultati !brillanti in due 1casi con l' a utorvaccino per via en'dovenosa e in un caso con iniezione di albumina eterogenea. 1

.QON•GLU•SIONI. Il J.tlicrococcus tetragenus può pro·d urre delle $etti1c.emde con sint·o matologia varia, da quella mite e sen za com·p licazioni a quella grave e perfino mortale. Il quadr-0 clinico al quale rpiù si avvicina la malattia nel iperio•do di stato è qu ello ·della febbr·e tifo~de. La convalescen za gen eralmente è lenta per la gran·de ,p rostrazione di forze che lascia la m alattia.


1780

IL POLICLINICO

La diagnosi è solo possibile con l' emoc·u ltura e s u ccessivo studio del g erme, con1f ermata dalla si er o-agglutinazione. La cura che dà i migliori ·r isultati è quella p ratica ta ·m ediante l ' autovaJccino.

[ANNO XXXV, FASC. 37]

SUNTI. E RASSEGNE. ORGANI RESPIRATORI. · pleurico~

Il dolore

(1MCLAUGHLIN. Lan ~ et, 10 marzo 1928). GUERRINI. Nel trattato di A. LUST!G: Malattie inf ettiv e dell'uomo· e degli animali. Vol. I, 1922. JOCHMANN. Lehrbuch der I nfektionskranll,heiten. Zw. Auf., 1924. l\tIOHR e STAEHLIN. C·ap. Die septiscrien ErkraJnkungen, 1925. MACAIGNE. Cap. l nfections à tétragènes, vol. I: Maladi es infectieuses, dali'opera di RoGER, WrDAL e TEISSIER, 1927. BF.SSON. Thécnique bactériologique et sérot., vol. II, 7a. Edi t., 1921 CARRIÈRE. Revue de Méd.' 1902, V. ì\llONGRELl Un cas de dermite pustuleuse . et de pyémie à tétragène. Ann. ·de méd. vét., 1913, 62 . .i\PERT. ·c. R. So·c. de Biol., 1898. . STROBEL. Der Micr. T etr. als Erreger von Bakteridmi e beim Menschen. B·eitr. z-ur Klinrs. Ohirur., 1913, 83. FAISANS et LE DAMANY. Soc. Méd. ·des Hopit ., 1897. FISHBEIN. Contribution to the b(J)Cteriology of peritonitis with speciial rei/'er(3nces to primary peri tonitis. Amerì.can Journ. o·f the Med. Sciences, 1912, 144. HUYNE1vl. Deux cas d'abcédations multi plés souscoutanées détermi nés par le Micr. Tetr. Ann. ide Méd. Vét. , 1912, 61. ~YBELL. Empyem tn Sdugli ngsalter. Ergebn .. der inn. Meidiz. und Kin1derlieilk, 1913, 11. POLLAK. Sarcina Tetr. als Erreger einer Pneumonie. Centr. f . Bakt. Aibt. I, orig. 1913, 7-2. BAUMANN. Uber Pneumo·kokkenpneumorvie und deren Chemoit herapie. ZeitiSchr. f. e:x1p·er. Path. u ·n d Tller., 19114-15. FELD~IANN. Beitrdge zur Bakter. der Gallenblasenentzundung. vVien. Klin. W ·oc'h., 1915. BESANçON et LAPAGE. $0'C. Méd. des Hop·i t., 1898. BONI. Centr. f. Ba.kt., OTi•g .' 1906, 40. \VELTZ e KOLLE. Deutch. M·eÙ. Woch., 1916, n. 9. ZIEGLER . Munch. M·ediz. W ·OCh., 1908. CHAUFFARD e RAMOND. Arch . •de l\1éid. exipérim., 1896. FORNACA. Riforma medica, n. 12-13, 1903. MATTIROLO. Cli.Dica Medica, n. 7, 1903. MEL1ZER. Ueber den l\ficr. Tetr. bei Sep tikdmien und Mis ch.infekti vn. Munch. Me'diz. Woch., 1910. TRÈMOLIERES e LOEW. L'infection tétragénique. Bull. A·c3Jd. Méd., 1915. MARCORA. Alcune osservazioni sopra un caso di setti cemi a da microc . tetr. Clin. Med. ,J tal .• 1912-8. LùDKE. Tetragenus Sepsis. Munch. Meidiz. woieh. , 1

1~20.

BOUTRON. Rech.erches sur le Micr. Tetr. septicus et quelques espèces voisines. J"hèse de Paris 1893. Per una più ampia bibliogra'fia consultasi': FORNAC.-\. L 'infezi one da Nlicr. tetr. C~itolo aggiunto al·l a traduzione italiana del vol. X del T rattato di Medicina di BROUARDEL e GILBERT. Tor in o , 1908.

E g·en·eralmente .ammesso c:he il dolore, il quale 3JCicompagna l'inf 1ammazio.n e d:ell. a pleura costale, è puntorio e lancinante; ch·e si acoentua con la tos.se eid alla fine delle inspiTazioni prof.ond·e, mentre si calma nell' es'.Pirazione; che le 1pJeiu.r jti aipii•caili pr0tv·ocano una tdolenzia ottusa e continua. Si ammette inoltJre che la '.Pl1eUira vts:ceT.ale è inse.nsiibil·e, mentre quella pairieta1e è rioca di ter1n·i nazioni se.ns·i tiv·e provenienti dagili interco.stali, e che alicuni tipi ·di irrrit•azioni .e di stirmoli su que1sta pleura sono avvertit i come dolore n·ettam ·ente loc alizzato. Non vi è accor.do, p .erò, ·s ul m ecc.anhsmo di p!I'od.u zione d ·e l idÒlo•r e. A•J.cruni riten·g ono che sia pro·dotto •dalla piI'esLSione e dallo sf.reg·a mento delle merm1brane infiamm·ate (teo-riia •d el1o ~fre.gamento ) . Maic~·enz:ie, il quaJ e sostiene che anche 1·a 1pJ.eur-a ~arietale è insensitbile, attri·b•u isee il dolore ad 1per.a·1 gesia ·dei m ·u scol1 inteTcostali. (t eoria musc oJ.are). Bray, infine, ha r ecentemente sostenuto che il dolore è p1rovoc ato ·dal1a proosion.e o dallo stirame nto della p·l eura P·M'i·eta:le i.Tufia mmata (t eoria della pres1s1on•e) . L'A. ripor.t a quattTo casi che fanno II'itene-r e più atten1dill:>ile quest' ultima inteDpretazione. · Nel pri'rno si tratt•a va .di una pleurite rucuta so:pravvenuta n el 1corso di un 1p neumotorace artific iale. Il 1pulmone siniis·t ro e·r a comrpletamente co1la;ss·ato, ed intanto il dolore 101c alizzato alla base ·d·el tor.ace sinistro era caratteristicamente p.Jeuriico: puntorio, e.sacerbantesi con 1a tosse e l'inspirazione. Oltr·e a ciò &i aveva in corrrrhspondenza una zona d'i;p eTaLge1s ia cutanea e la pleura parietale era molto sensibil·e, infatti il paziente era caipace di l o•calizzare esattam.ente il d-0lo!I'e ·CIMlsato daJ'l'intJroduz.ione di un ago nella cavità pneumotoraci·ca. Nel secondo ca.Go si trattaJV·a di una puLmonite compJ.1can te una tJubercoJosi p'Ulmon·a re. Si ebbe u.n doloT.e puntotrio a~la !base del pulmone destro, in corr ilsrpondenza d ·e l ·q uale si ascoltava un rum ore di sfre.giaJlll•ento e c'ecra runa zona di iperalgesia cutanea. S·o no inteTes:santi i seguenti fatti : 1) che lo sfregamento persiistè· molto tempo dopo la cessaz.ione de1 dolorre, il che d imo1s tra che qu·e. sto no11 era pl!'odotto dalla f·r izione d·eille due p11ruTe; 2) cihe lo sf·r egam.ento e l'area idi ·i p•eraJgesia ·erano esattamente sovrapposte; 3) che l'iperalgesia n on aJveva distribuzion•e S·egrnentaria. 1

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[:\NNO XXXV, FASC. 37]

SEZIONE

~e l

terzo caiso si trattava ·di una pleuirite aouta associata a sclerosi i:p ul·m on·rure e ad aiderenze pJ.euricl1e. In questo caso il dol·ore er·a a .c.airattere s:chiettamente ìPleJUrico e semblr.aJVa dOV'UtO alla tensione ed allo stiramento della •pJ.eu•r a parietal e infiammata. Le sipe&Se adere·n ze pleuri·che i1npedivano ogni po~sibilità .di sfregamen to . An' che qui l'iJperalgesia ·cut·anea era esattamente soyrapposta alla pleura dolente. Nel .quarto caso si trattava idi una pleurite cronica in una p 1u1nlro·n ite no.n risoluta. Il doloTe puntorio d eterminato dal.l o stiramento deli·a ~leu­ ra parietale da parte di folf*-~ ad·erenze, non era a·..;co•m pagn.ato da rumori d i rSfl'legam.e.nto nè da j1p eralgesi·a ·Cu.tan ea, ma da do'lenz,i a profonida e da dolore d<'l . stiraimento . I quattro e.a si 51u a ccennati illustrano pareochi fattori nel I a piro·duzione del dolore . p'l.eui'i•co. Nel primo caso la teoria d1ello sfregamento non spiega il ldolo.r·e, p1er chè non c'era 8Jttrito fra le dille superfi·ciq 1p1leuriche tra le quali si trovava un a.h·b o n·da nte s trato di g~s; n e'l. secondo caso l 'esi-tenza d el lo <&fir e.gamento se.nza d o•l ore, pTov.a che questo ·si può produr·r .e indirpenid·entemente dallo $trofinio delle ·du e membrane; nel terzo era 1PTesente il ·caratterrsti1co dolor·e !Pleurico men tre l o str oifinio er·a imrp edito dalle ade1r.enze. In t utti e tre qu esti casi coesisteva tpera ligesia della zona 01.1tanea corrrii&pondente. Il qru.aTto oa.so dimostra innanzi tutto l'esistenza di dolore pleurico senza sfr &gMn·en to e ip·o i il dolore 1da stirramento e la ·d olenzia iprofon·da a&5ociata ad a;detr1enze ,p loori•ch·e . . r elatiivam·ente r ecenti. B a notare che se 1.a teo•r ia dello &fTe·g am e.nto fosse gi1111sta il. dolore si do'V'retbb1e sem.tire n ella pleu.r ite tanto n ell'insprilrazione che nell'e51pirazio. ne. Se l' aprplicazion.e sul tor.aoe di 1cerotto .ades1vo c alma il dolotre p ·u .n to·r io, no·n è petfichè si di'II1inui• isce o si elimina lo ~f·regamento con l 'immobilizz.azion·e ·delle .costo·l e, ma p·erchè è ·evitainldo lo stiramen to della plu1ra rparietaJ.e ch·e è ·a ttaocata a1la -st11p erficie interna delle costple. La teoria m1U.scolare ·di M acl{enzi~ 1è basata S1U·lr eriro·n ea 01piniO·ne cih·e la ~1'eura p1arietale è insensilbile. D'altra parte e.gli non dic e se l'i.pel'alge~iia col·pisc-e i mUJSco1i intercostali inteTni o esterni. Se ambo questi IDUl$'C Oli fosisero colipiti il d olore dOVT·ebbe esser e inspiratorio ·ed espirato.r io. ;E: po1ssibile 1che l'iJp·ffi'aLg.esi.a ·dei mu·s coli inteIDCostali ·O ·del1a fascia protfonda esista 1so1o come elernrento seconidiaJTio del ·do'loTe d ello staidi·o acu to d:ell'rinfi·ammazione pleuri10a, ma in ogni c aso e sso séùretbbe maischerato dall'ip.e:ra•1gesia C1U tanea. Il f8Jtto 1che il dolor·e JP•leuri-co cessa .quaDJdo si .,p roduce il vernarrnento, non ·è p1erch1è il li qui do imp·ed1sce lo strofin io, ma :perrich1è co.n l 'esS1U1dazione 1e terminazioni n er vose 1d·elia.. ple.uTa son o sica ·r i1

PRATICA

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cate della •cooisiid·erevole p•ret>sio..ne, o, m eglio, per·chè l '·e&sruxlato p1rovoca il collas•so rd el pulmone e ·ri1d u1ce i movimenti dal lato co1pito in m odo -che si evita lo stiram·enif.o in151pir atoT1to de lla ipleruir.a ,p arietale. L' itPe1ral.g esia delta zon·a cmtane.a ipo.sta sop·r ·a 'La plieu[·a p.a rietale infi·a mmata è un f enorrn·en o che oCiluira di S·01ito c:im que o s1ei 1giorrni, rairam,ente idi l)iù. Quest'iperalgesia è sempre locale e dir etta, ·e n on . segmentaria o riferita n el sen•s o di H ead. DR. 1

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La dispnea. (J. CHRIGHTON-BRAìVIWELL.

Laneet, 3 dic. 1927).

C-0n la p a rola « di~pnea •> n on s'intende sola rnente .u n aiu1ne11to della funzione r espiratoria, ma anche la coscienza di t ale aiumento da parte del paziente. Normalmente, i11fatti, nessuno si ·accorge d elle continue variazioni della profondità e della frequ enza del resp iro, in r elazion e .con i ca.inb1am&nti dell'attività corporea. Negli i ndividui iper ;,t-n s itivj , nei quali i meccantsmi della percezione nervosa so'I10 più labili, la soglia di qu es~a coscienza -è più bassa che nei noT1nali. Es iste iu.n centro mid ollar e cl1e regola la prolfon<lità e la freq ut.n za della r·esp ir·a zione , e l o stimolo normale che eccita tale centro è rapp r es entato dalla conr.ent.raztone degli idrogenioni. I reni e i polmoni sono· poi glì organi d epu tati al m a nteni me11to, nei limiti prescritti, della r eazione s::J.nguiJr1a. I p1rirni op.e ra no in m aniena più grossolruna, elin1in.a11do l 'eccesso di acidi o di alCc"Lli, me11tre i &econcìi, diminuendo o aumer1tando la frequenza degli atti respiratori, rego·i ano in 1naniera più delicata l'em iissione del biossido di c•arbonio. In alcu11e for1n e di n efrite , in cui l'escrezione re11ale si corr1pie Jn,aJe, l 'azione vicaria nte dei p olrnoni si ma.n·ifesta cori la dispnea. Egualmente, 11-ell'acid.o~i, è l ' a u1nento della concentrazione di . H. inni nel sa11gue, per inco1n:pleta com bustione ciei grassi, cl1e provoca. la co1npars.a della dispnea. \ ' i è poì rta Gon ~id erare 1111 .altro fa ttore, cioè il contenuto in ossi.gena del sangue. Il bisogno di ossiger1() , i11fatti, r·~11d~ ol tr Pmodo sen sibile· i l centro respiratorio allo stirn0lo chimico~ e .q uesta è, per ese1npio, .un a delle ca.use d ella dispnea d 'altitudine. In condizioni at1no~fericl1e normali, gl']ndividui giovani, sani, abit11ati all'-ésP-rcizio fi&ico, soffrono r arame11ie di disr; nea, eceetto che durante e subito dopo gli esercizi troppo \ i olenti. Esis a compare non appena l'ossigen o circolante n el sang11e non è J)i ù Sll.iffìciente a provveder" ui proc ~ssi di ossidazione che si 5volg•J n o irt seno ai 111uscoli. I

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1782

IL POLICLINICO

La soglia della 1jispnPa è i11nltre p iù rapidamente raggiunta allorquando n.un1enta il rn•etabolismo basale,. co1ne accade !iopo il pasto, negli stati febbrili, nell'ipf:rtiroidisrr10, e jn altre condizioni patologiche. Parall ela 1nente alle qttes tioni patog·enetiche della dispnea bisogna considerare la· qua ntità ai 05sigeno utilizzabile dai tessuti. Questa è determinata princip·a lmente da 2 fiattori: 1) la quantità cli &a11gue circolante attraverso ai tessuti per m inuto; 2) il contenuto jn ossigeno di tale sanigu e. Al 1° fa,ttore provvede tl ouor e; il ~~(, di1)ef..l1e: dalla tension e dell'O. nell 'aria alveola.re, 1aìla p ermeabilità dei polmoni rispetto all' o-.ssige110, ctal contenuto in e1noglobina del sang ue.

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Si può ;perciò ·divider e l 'anossiemia in 3 gruppi: A) A.11,os si ca , i'Il oui il difetto capitale è n ei n1 eccan ism o polrnonare, in maniera ch·e il sangu e arteriois o no11 ·è ossjgen ato completarr1ente (malattie dei polmoni, ostruzioni delle vie respirat orie, bassa tensione dell'O. ·n ell' aria alveolare) ; B ) Stag·n antc, in cui il sang;u e arterios o è b·en ossigen·ato, ma la circolazione è tropp·o debole per p ortare ai te.ssuti la quantità di sangu e tS'Ufficten te (debolezza cardiaca); C) Anerrlica, in cui la quantità di emoglobioo è così ridotta, che, pu·r essendo il sa'Ilgue ben ossigenato, e la circolazione valida, risulta insufficiente l 'ossigeno por-Vato ai tessuti. L'importanza di questa S1Uddivisione è nel fatto che solo l e dis~nee del 1° grU1ppo indtcano nel m odo più nettp la cura con ossigeno. Questa p erò va praticata in maniera :r.az1onale, e non con1e corre.nte,mente &i usa, facendo fuoriuscire da un a bombola il .g az , in vici11anza della b occa del paziente. Nella clinica di Mayo s j adope-ra unia speciale tenda cl1e cir conda il lqtto del n1al ato e permette di creare 1un an1b.ie11te saturo di ossigeno. iYia buoni resulta ti possono ottenersi an ch·e con le mascher e di. Haldane e di Da vi es. · Una diffi coltà grave per la .r egolare utilizzazione di tale terapia è costituit a dal &uo costo, che non è a lla porta.ta di t t1tt e le borse. Comurnque, l' introduzione di oss]g-.eno provvede ad aumentare le disponibilità dell'organismo. Se vi si uniscono le cure teJ1dP..nti a dirr1inuire il la\ or.o m11seolare si .riu• scirà ad otte11ere_ i iniglJori effetti terapeutici rig11ardo alla dispnoa. . Nella dispnea· card iaca, a d e&empio, il riposo as~olll.lt10 r ealizza tale secondo postulato; n ella polmonite. in n1aniera analc,ga, gli oppi·acei produ, procu!I'ando tranqùillità . cono g li stessi re~ultati ...... E.:~ , conseg uentemerLte, diminuzione del rnetaholismo, cui $i aggi·unge l 'azione lenitiva sull 'even-

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XXXV, F ASC. 37 ]

tu·ale dolore J)leur icrJ, fa vorenLe un•a rrliglior ventilazion e p1 dmo11a re. NeUe d i~pnee ria acidosi, qual i si osservan o n elle nefriti e i1el dii.'ibete, l ':u..so terapeutico degli alcalini trova l a sua ]ndicazione, ·u n (\11uovi ancl1e l'insulina. nel secondo caso. Teoricamente, infine, vi è da ~onsiderrare la possibi1ità di arrecar sollievo alla dispnea, stimoland·o il cen tro della '!'.espirazione, nel sen so di a L 1nentare la profondi tà degli atti respiratori. Si potrebl)e in tal modo spi egare il benefico effetto che talora si osserva in certi oasi di di s.pn e•a p•arossistica in cardiopazienti, allorquando inalano i vapori dei co1mU1I1i flac oni di sali ammoniacali. M.

F ABERI.

ORTOPEDIA E TRAMMATOLOOIA. Simpatectomia ed accorciamento dello scheletro dell'avambraccio in un caso di retrazione ti brosa ischemica ( paralisi ischemica di Volkmann) post-traumatica. Guarigione. ~ DE GAETANO. r1 rin,. lt . Ch.,

anno VI,

fliSC.

5) .

J_,'A. presen ta la storia ·di un ragazzo, di a. 8, che a seguito di ·ap1p arecchio gessato, applicato· gli .p er una frattura sOJpraconidilotdea dell'omero, $i eb·be retrazione fibrosa i.Gchemica (paralisi i'5cl1emjca idi Volkmann) dei muscoli flessori e pro.n atori dell'avambraccio e della mano, on·d e rimase profondamente ·debilitato nella :iJin~ortante funzione della m·a no destra. 1S uìla bas6 dei dati anamn·e•s tiici e dei risultati dei fatti ob·b iettiivi si fecQ diagno1Bi idi: pa- . ralisi i.s·chem ilca di Volkmann. Staibilita la dia• gnosi, sorgeiva il problema della via da s egui.re per curarla, tenuto conto che parecchi d ei mezzi incruenti erano stati inutillmente ap1plic·a ti, e che erano g!à passati più ·di un anno e nove mesi dallo inizio della lesione. • J,'_.\. descrive i vari m ezzi incruenti che si consl~li!lno. SiLfatti metodi incruenti ~e si tiene 1 PJ'e' s ente l::i eondizion e anatomo-patologica in che i muscoli 1·en gonsi a t roYar e, quan.do la lesione si è stabilita, non possono 1dare che mediocri risul· tati e solo a breve 1distanza dallo inizio del. m ale. Descrive, inoltre, l' A. le varie operazioni sui tendini, s ui muscoli, sulle òssa, sui . n ervi, sul simpatico. P er il caso in parola, l' A. si deciBE: per la r esezion e ·dia,fisaria, per le seguenti r agioni · 1) la looione erasi stéllbilita in ·Un ragazzo ·di otto anni, onde poco svilUJpPati erano i tendin i per essere aidatti ad una tenoplasti~a; 2) p er la •

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SEZIONE PRATICA

durata · della malattia, i muscoli flesisori, qu indi, f ortmnente in·d uriti e com1promessi, onde non er a a pen ~are ad una mio1pla~ti1ca; 3) non era prudente in un ragazzo ·compromettere la f.u nzion e dell 'articolazione del I>Olso con l'asportazione delle ossicine della prima ringhiera; 4) la semplice simpato.ctomia jn una lesione c·h .e ·durava da tanto tem·p o, non avrebhe potuto mo1di;ficare la avanzata condizione anatomo-patologica dei m u. scoli l esi. I.' A. invece 1pensò che la s i1n.p atectomia pote~se fa·c ilitare la guari·gione, ·d eterminando una mag. giore irrigazione sanguigna nel c~po oper ativo dell'interv ento fon·damentale, on.de l'A. la praticò avanti la r esezione diafi6aria. Distingue così l'in· tervento cruento in due perio1di: 1) simipatootomla st1lla omerale, con la tecnica ·d all' A. preferita; 2) r esezione · diafisar.ia. Reci1sione ·degli attaocb i dei mùE=coli p r onatori SIJl radio. Il ternpo dal 1.0 al 2° intervento fu di 14 giorni. Il caso su d escritto è il seconrio caso di rn«1la.ttia d.i \ ' oll\rnarrn, n el qnale alla r e.s ezior1e ù ia fisari a è stat-8. a.ccoppiata la sin1patecto1n i a . L'altro ca$O a.ppar~iene ad Ombred(I nne. In conchiusjor1e nella c ura .clella rna latti Cl <Il \ 'olkmann, sertza alcun rp recor1cetto o<i esel r1si vismo, è m estieri che ogni singolo caso sia diligentemente studiato; e che a secon da della di~l.a.nza tiallo inizio ·d el m ale, dr.1 numero d ei m116co11 colpiti , della estP.n sione ·in essi ·delle zon e d.i trasformazion·e fibrosa si v·aluterà 1quale dei tanti metodi in cruenti o cruenti debba applicarsi. 1

/\. ( : I 01' F I.

vi-cali è dovuto alla defioente nutrizione della testa. Coloro invece ch·e sostengono che la d ifftcoltà n ell a f.ormazione del c allo è 1dovuta alla mancata apposizione dei framment~ hanno p ro1posto diver se operazioni con incavi'cc.hia mento della testa e 1del colJo. L' A. crjtica questo tipo di intervento p erch·è 1Per il riassorbimento dei framm enti .che si ha quasi sempr-e, il rcaviiochio li mantiene ·ù iscoGti anzicnè · a contatto. Cotton recen tem ente (Surg. Gy nec . & Obst. sett. 1927) ba pro~ posto un altr o in tervento incTu ento d etto del1' « ingranam·ento ·artirf~ciale >> se.guìto d a un.a imrnobjJizzazione secondo Whi tman. L'A. attribuisce i buoni ri$uJtati idi qu esto rnetodo solo all'immobilizzazion e in ab duzione e rotazion e interna - e criti·ca il mo do •di pro·cedere - perch·è l'accor ci arn ento del collo impedisce in m olti ca.si u n a buo na abduzion e e p erch1è i tentati vi di ingranarnento po·ssono anzich.è raggiungere lo scopo far accava·l lare i du e moncon"i. I vantaggi ·del m eto,do Whi tman a ppaio.n o dalla sta tistica di Lofberg. Di 172 frattur e intracaip$u~ · lar i il 67. 5 % guarirono con buona funzi on a lità dell'arto , 92 extraca1p sula·ri, guarirono tu tte. Mortalità 6 %. Di fronte ·a questi ri su.Jtati appare anch e come siano ingiustificati interven ti più gr avi. L'ap1p arecehio alla Whitman deve ess·er e fatto in abduz·ione massi ma per assicurare il contatto ·dei frammenti, in estensione p er utilizzar e la resistenza delJa parte più resitStente 1della capsula, in m o1dica rotazione interna per correggere la • deformità e •p er im'Pedire l'intromission e d i brandelli di capsula n el focolaio di frattura. Quindi 1'~1ppar ecch]o ges sato n on 1 deve avere altra funzion e che manten ere l'aTto in questa 1pos izione e permetter e facilm ente frequen ti cambiJm en ti •di posizion e del malato. Se non $i -riesce a ottenere il sal,damento r A. c-0n sig1ia Ja cosi·detta « operazion e di ricostruzione » cio·è la d·eDaipitazione, i l distacco d el gran trocanter e e il suo r eim:pianto più in b asso sulla fac·c ia esterna d el femore per manten ere il bracc io di leva dei muscoli ab1dutto·r i, e il m.01dellamento del m oncone del collo che funzionerà da testa. ' Con questo sistem a di cura la prognosi d elle frattur e dell'an ca è r esa molto miglior e. 1

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Snll'ut ilità dell'immobilizzazione in abduzione in tutte le forme di frattur a dell'anca. (n. \VHl'f. i\tlAN. ;1nri. 'of Surg., vol. LXXXVII, n. 3).

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La s uperiorità ·del m eto·clo che va sotto i l nome dell, A. sta n el fatto : 1) che è il solo usabile nei pazienti a vanzati in età; 2) che è l'unico che dia \}Ila correzione definitiva dell o spo.sta1nento; 3) che d à una apposizione ooatta, n ecessaria alla riparazione d elle fratture transcervic.ali. Dal tern·p o ·d i Cooper fino a pochi anni fa i r i·s ultati della cura delle fratture d ell'anca erano ben rp oco brillanti. Senza consid erare le d e·f ormità e il cattivo funzionamento, l.a lesione dava una mortalit~. circa del 60 %. In qu esti ultimi tempi oltr e il sistem a. curativo d ell'A . alt ri n e s ono stati proposti. La d ecapitazi one segui ta da artroplastica proposta da Koneig. Questo A. $O·s ti·e ne che i l rnancato saldam ento delle fratture t·ran scer-

M. . i\SCOLI.

IJa polverizzazione delle estr emità articola1·i. (Gazette d es H 6pi ta1tx. ~ um. dt1 Oentenaire, n o' . 1927, p. 73) .

L'·A. in tencle carne p o! verizzazione delle estre· mi tà articolar i il ·distacco di pi ccoJ.e particel le ossee da un' epifisi e Ja disseminazione di qu ~ti

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1784

IL POLICLINICO

frustoli ossei nella .cavità articolare con conseguenti fenomeni .reattivi da parte dei tessuti rr1olli dell'articolazione. I fenomeni di polverizzazione delle .estre_m ità articolari si possono avere in s agui ·~o a tr,aumatismo Yiolenti~"simo con distorsione articolare, t riturazione e strappamento dei fra1nmenti ossei, o con piccoli traumi, ch·e agiscono su ·O·s sa fragili, infiamrnate o affette tla . osteoporosi. Quest'ultimo tipo è il ipiù frequer1te. L ' A. riferisce d·ue osserv·azioni: • 1) ,u n uorno di 36 a. riportò un anno prir11a . nel sollevare un peso distorsione del ginocchio, aJd e$•Sa seguì idrarto; n.e conseguì dif.ficoltà della deambulazione; a Yolte arresto brusco dolol'oso d·el ginoccl1io; graduale aumento dell'idrarto ed in1possibilità della deambulazione. Radiografi camente lesioni del bordo interno della cuperfic.ie art~colare tibiale. L'artrotomia dimostrò la sinoviale rnolto ispessita, àrro·s sata, con vegetazioni ~artilagi nee sporgenti nelle cavità in corrispon-. denza dcl caridilo inter{\o· tibiale dove ·e sisteva una larga ,p erdita di . sostanza; menisco interno molto alterato ; iframmento o.steo-icartilagineo li•bero. Sinoviectomia parziale. Risultato funzionale mediocre. Istologicamente 1si dimostrarono dei framm enti ossei inclusi nella si11oviale aJrticolar·e. 2) Uorno ·di a. 57 affetto da artropatia tabetica del gi n occhio d. senza aver riiportato alcun trauma; il· gin occhio d . da 18 m·esi è progressi· vam ente aumentato di volume, quanto una testa di feto; rotazione interna della gamba sulla cos cia; ginoochio ballante ecc. ecc. Si procede al1'amputazion e della coscia. Si rinvengo110 lesioni ordinarie dell'artropatia tab etica, con ·distruzior1e quasi totale 1della cartilagin e articolar e e processi di os<Sificazion e con siderevoli; reazion e sclero-ad1posa ·d·elle parti mol1i dell'articolazione. Istologi·can1en te nella sinoviale del ginocc.h io si mettono in evidenza .p iccoli frammenti ossei disseminati, in gran parte n ecrosati, provenienti evidentemente dalle estremità articolari distrutte. Nella sinoviale si riconoscono anche a1nmassi calcificati , alcune ossificazioni mi cros·copiche . in m ezzo a zone cartilaginee. Le stesse lesioni di polverizzazione di num erosi frammenti di tessuto osseo nell'articolazione si banno in 2 O•$servazioni cliniche diverse: in 11n giovane sa110 do1po un trauma .ed in un tabetico con ossa alterate . , distrofiche p er lesioni midollar i. LP- stesse lesioni l' A. produsse sperimentalm ente sulla base del princiipio di A-rthus, iniettanido ripetutamente ·del sieno di' cavallo n el ,ginocchio di coniglio, producendo un'artrite serica e conseguente polverizzazione ossea da infi·ammnzione delle estremità articolari. ~

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Secondo l' A. i frammenti ossei, prima liberi. nell'articolazione, sono presi ed inglobati nell,1 sinoviale, essendo ,p oi .esc1'u,s i completamenie dalla cavità articolare; possono esser e affondati nello tS1p essore della capsula articolare o posson J ancl1e restare ·p edlmcolati nell'arti.colazion e, ortg·inandone un cor;po estraneo arti·colare. lVIa se la sua nutrizione non è suficiente per mancanza di vascol·arizzazione si p•u ò aver·e n ecro$i, a merio che s u ccessivam,ente n on si ristabilisca110 con1dizioni di nutrizione favorevoli per riprend e~ re vitalità. In ·questo caso la proltf.erazione osse.1 si ha intorn o al frammento; si può così produrre ossificazi one .periartico lare. ·Nei frammenti ossei polverizzati n ell'articola. z1on e s1. puo' avere: 1) Guarigione, per as·sorbimento di essi in seguito ad os-teolisi od osteoclasia. 2) Ar~rite cronica deformante, dovuta: a ) alla 1pel'dita di sostanza dipendente ·d~l ·distacco osseo; b) alla r·eazione capsulare da 1presenza di o·ssi cine libere articolari; e) alle ossificazioni cl1e !Si producono n ella p erdita di sostanza osset:t. Tali dati risultarono n·elle osservazioni -dell' A. Se ne 1deduce perciò la importanza dei fenomeni cli polverizzazione ossea .en·doarticolar e per la patogenesi .delle artriti secche deform anti. 3) Si post"on o anche formare dei corpi estrariei articolari, tutt'altro ·Che rari, sviluppatisi attorno ai 1pezzettini (li os-so. L' A. li ha constata ti nello studio ·di alcl1ni artrofiti cartilaginei rinyenuti in alcune articolazioni patologich-e. Intorno al corpo estran eo osseo si forma tessuto cartilagineo, aumentando no tevolmente di volume; r.1elle cellule ·cartilagin ee intorno al nucleo o·sseo si ha infiltraztone calcarea. L'A. sp erimentalmente riprodusse un corpo estraneo ·articolare con ta1i caratteristiche. Si sar·eb·be portat~ , ad ammettere cl1e il corpo estraneo osseo s ia prima ·p e1dun colat o o che distaccandosi il pezzo d'o·sso porti con ~è del te ssuto cartilagin·eo. L' A. l1a potuto studiare 3 osservazioni di corpi estra11ei a.rticolari ti1p,ici, ed operatoriarnente si rinvenn ero lesioni di artrite secca. Ciò porta a dover preYeniTe dai traumatismi anche lievi pi.ù facilmente gli individu i .soggetti acl artrite deformante per processi idi osteopor.osi o infiammazioni articolari preesisten ti. L' A. · con c:lu·de che la polverizzazion e ossea articolare è un elemento essen ziale ,p er Ja patoge' n esi della artrite deforrnant e, e le cautele prese per prevenire distaèchi o·s sei dalle . s·u1perfi.ci articolari sono importanti per la profilassi delle artropatie def.orrnanti. 1

- JlfRA.

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[.i\NNO

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IGIENE. La vaccinazione antidifterica. Lo scorso anno, l 'Acaaémie de m édecine di Paritg1, conrsidera111do cJ1e la dilfterite si era n1anilfe::-tata in Francia con una speciale malignità ed aveva dato una m ortalità elevata e tenruto pre, sente c·l1e la vaccinazione con l 'anat ossina si è ormai dimostrat a innocua ed efficaic·e, esprimeva il voto che essa venisse introdotta $iStematiican1e11te, speci·almente nei bam·b ini c~1e fr.e1quentano le scuole. In se·g uito, il Ministro d el Lavoro, d ell'I·g iene, Assiistenza e Previd en za n ominava una Commissione per lo stu1dio del problema. J . Rean'Ult, che ne era il rpresidente, es·pone (A cadérriie d e méd eci1ie, 13 marzo 19-28~ le con1clusioni che qui riassumiamo. EYidentemente, le intenzioni dell'A·ocademia non era no quelle .di obbligare per ora legalmente alla vaCJcinazione antidifterica (1per quanto <e l'introauzione sistematica » di essa, pos sa condurre indirettamen te aid un -obbligo; N. d el R ed .) . Fino a questi ultimi a11ni, la profilassi d ella difterite consisteva n ell'isolamento d ei malati, di d iifficile r ealizzazione, nella disinfezione d·ei prod otti morbosi e dei locali, ap plicata tardivamente ed incompletamente e n ella even tu al·e iniezione di siero anti1diifteriico, che darva l'immunità p er ~o le 3-4 settimane, 1 dO'PO. di. che il ba111bino ritorn ava sensibile al con tagio. 1La scorperta dell' anatossina ha indirizzato la profilassi delJ.a difterite su una nuova strad a. Essa si p.rep(!..ra, co1ne -è noto, ten endo in termostiato per parecchie settimane la tossina diiterica in ip resenza di pic•cole quantità di formalina ; la tossina perde così il p otere tossiieo e conserva invece qu ello vaiccina·n te. Quin1di1ci g iorni dopo l'iniezion e di 1 cm c. di a n·a tossina, la cavia SOJPporta una 1dose mortale di tossin a ; e 15 giorni dopo u n 'a ltra iniezione, n e Bopporta 100 d osi. N1ell'uomo, si fanno tre iniezioni a dosi progressivamente crescen ti (1cm c. 1/2; 1; 11/2) a 15-20 giorni d 'intervallo. Lo stat 0 , di . immunità si d·e~ termi·n a con la re-àzione di Schick; 8 giorni d o-po la prima inieztone, il 40 % d egli in1divi1dui è 1già Yaccinat o; il 90 % l o è 8 giorni d orpo la secon•dra ed il 99-100 % 1dO'PO la t erza. 1L 'anatossina produce dUTIJque l'immun)tà nello 1$1pazio di 6 settimane a 2 m esi, più rapida·me-nte quindi che le miscele di t ossina-an titossina finora usate, 1che esigevan o 3-6 m esi. L'1anatos-sin·a è inoltre inn ocua. Soltanto n el 5~10 % dei ca~i dà una certa reazion e generale, con malesser e, indolenzimento, t emperatura a 38°-39° e r eazione locale (roi.ssor·e più o m eno este5o) . Queste reazioni compaiono 1-3 giorni 1dopo • l'ini ezione e durano 24-48 or e, n1a sono tanto I

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1785

SEZIONE PRATICA

XXXV, FASC. 37]

più rare e m eno intense quanto più giovan e è l'individuo. La v1accinazion e può es.Ber e praticata a tutte l e età, ma è più in1diicat a n ei periodi in c·u i l 'individuo è maggiormente sensiibile. .1 bambini sotto l'anno 11anno un'immunità naturale, trasmessa pro1babilmen te dalla madre, cl1e va sco·m 'Parendo dal 6° al 12° m ese. Fa poi s·egui to una 1griande recettivftà, ohe rag~giunge il maissimo nell'età da 1 a 5 anni, perio1d o in cui 1è p ure maB·sima la m ortalità . In seguito, la r ecettività si attenua ;fino aid esser e sostituita da una immunità durevole. E quindi dalla f~ne d el primo a·n no che si deve iPensar e all'immunizzazione ed è a ppunto n el secondo anno di vita che la Commissione si au1gura di veder.e fissato il futuro ob!bligo legale della vaccinazione antid:iifterica. ·P ·assata l'età della scuola, la vaccinazione potrebbe essere limitata ag·li individui con Schick 1positiva . 1Frattanto si dovre·b be agir-e con la propa;ganda, !facendo veder e i 1d anni. della dilfterite, la mortalità ch e .essa ,provoca (e 1ciò non è diflfircile p eDchiè la dtfterite è aip1punto la m alattia che desta maggiori preoccupaz.ioni n elle m·adri) ed i vantag.g ) che si 1p,0sso·n o otten eire con la vaocinazione. rLa va;cicinazione ant~di\fteriic a è già . . ·Organizzata in paTec.chi os pedali p ~diatri.ci; la si dovrebbe estendere inta nto nei conBultori per J:attan tJi. ed altre oipere di assistenza infa ntile. P er le scuole (asili e sooole primarie) si ·dovrebibero fare le sedute n ei lo·c ali d ella scuola stessa, pr·ea vvisand o i genitori, per ·m ezzo di cii'rlcolari cihe spieghino i van taggi d e1la vaic1cinazion e, il .carattere if,wcoltativo ed avviis ando che la m·an1canza di un r:irfiruto scritto e1q uivale all'assenso . . . F rattanto si d ovrebbe plI'eiparare l' o.p inione pub1blica p er m ezzo d·ella stam1p1a, della raidio, d el ·cinema, e oc. tL'ini,ezione d ell'anato1ssina si fa nel connettit\'0 sottocutaneo ; sola contro irnid~cazione la pTesenza id i malattie febbrili in atto o di inrfezioni cutan·ee. Non è convenien te .attendere la .comparsa di c8Jsi di 1dirfterite per iniziare la vaocin.azio.n e, spe•cialmen te nelle collettività, poichlè l'immunizzaiione si pro.d uce lentam ente e n on si !può contar e sull'anatossina per arrestar e lo svilupipo di un'epidemia. In c a~o di epi1demie, è quin•di oonsiglia1bile: in iezione ,p reventiva di 1000 unità di a ntitossina purirficata o di 10 cm·c . di siero antidi:fter ico, com'Pl etata dalla ,iniezione di anatossina; questa pt1ò ifar.si qua~ch e m inuto prima 1dell'iniezion e di ant)tossina o di siero. Si·c come l'anat ossina non contiene siero, n on sono da temere incidenti da siero. Nelle collettività ch·e possono essere bene s orvegliate, si 1p uò fare la sola iniezione di anatossina. la quale , immunizzando gli indivi d'l1i entro sei settimane può bene opporsi allo s'riluippo di una epidemia. fil. 1

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1786

[.L\.N~O

IL POL1CL1NICO

CENNI BIBLIOGRAFICI DI GuGLCELMO G. Sindromi neuro-ipofisarie. 1 vol.

•di 1Pag. 312. Istituto Bditoriale Scienti!fico, Milano, 1928. L. 50.

XXX\·, FASC. 3ì}

nevrosi, a lla pazzia, alla epilessia, alla chirurgia nell ':arte, eoc. Li·b ri d1 lettura gradevole, tantp 1pi~ perchè la vasta coltura dell'A. è a:bilmente nascosta sotto lo stile 1p iano , con.dito qua e là di bonaria ironia.

E la prim·a trattazione organdca dJi umo degli

argomenti ch·e inueresisano tutti j. cultori delle .!::ICienze crneidi&l·e, dall'·anatom'iJco al fi.isi1o logo, dal patologo al clinico. N·ella '.Plfima pia rte s·o no· esip·o ste le cognizioni a n1atomi1che id ei centri neuro-viegietatirvi tubero 1nfuTIJdi1bol'a'I1i ·e.id i loro raipiporti con l'ilpofisi, alle quali •s eguono· quellie di fisiologia e di fisiopatologia del sistema di en-cefalo-~pp.ifisario e inf jne .quell1e ri'gua:nd·a nti l 'ezioù.o.gla, la patogene.si e 1a t eraipia d elle sindromi n•euro·Ìl!)of1i•sari e. ~~llla seconda prurte l'A. ~a;saJI11dosi sulla clas51fi-caztone 1da lui .proiposta, tratta · le varie ~in­ drcxmi d·ettagli·atannente, descrivendo prima quelle d1a!ll'alte-rato rioambdo de.i grarssi, poi quel1e da alterato riciambio i1dri1co-salino ed illifin·e quelle da aJte•r ato svil111Ptp 0 somatico. Or.diniatJa in tal m o1do, la m·ateiria aipip1are sempliice ·e chiara, mentre il notevole contributo personale, sia c1lini·co che anat01IDi1Co ed isto1P1atologico, unitamente alla so·b·r i·età e dell'·ooposizd.one, Pen1dono i.I libro oTigin·a le ed interessante. 1

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A. POZZI.

Do1cteur CABANÉS.· Le sixième sens. Un vo1. in-16\ di 259 pag. Li:brairie E. Le François, Pari\$, 1927. Prez.zo Frs. 12. Io. Esculape chez les artistes. Un vol. in-16° di 401 p1a:g. con 198 fig. Ibidem, 1928. Prezzo frs. 15. Sono qu~sti gli ultimi due volumi del compianto· 1dott. Caib·a nés. Il primo, che ~a parte d elle « Curiosités d·e la méde.cine >>, tratta del sen·s o genesico, · d·elle sue anomali e e di quanto aid esso 'ha ·attin·eriza. Nulla però di licenzioso; una r.accolta di notizie curiose suigli usi di molti po![>oli, su aneddoti di persona;ggi storici a proposito dei fenomeni sessuali del1 'uom 0 e della donna. La circon1cisione, la sett·a degli SkJpozi, le voglie della donna incinta, le diiver·se u tilizzìa zioni ·della vlacenta, ecc. Ancor più interessante è l'altro volume, che esaimina la patologia nell'arte. Ecco un mascl1er one d el1a -c'hiesa di S M.aria Formosa a Venezia, in cui Charcot per il primo ri·conob·b e la riprod·u zion e di lln emtspasmo facci-ale; i nani, su cui tanti pittpri si sono .sbizzarriti (Tiepolo , Ri.. bera, Paolo Ver-0nese). Larga parte è fatta alla trattazione della iconQgrafia delle gr.an,d i epidemie (peste, lebbra, 1a vaiocinazione), all'istero-demonapatia (da ricordarsi il qua:dro di Goy·a sulle stregihe), alle grandi

fil . · LÉON BINET.

Que stioris physiologiques d'actUOJ.lité .

V·ol. di 1Pag. 227. Masson e C., PaTi•s, 1928. 1

Fr·~. I

18.

L·a v1ersiati·l ità e la profoillda COfffiipetenza 1d1ell' A. n·e i ip iù ·d iv·èrsi c ampi della fisiorpatologia è messa in e'Vi denzia non sol•o dJall·e numerose p·u bblicazioni che il Biin et l1a diato alla l•u0e in questi ultimi anni. ma ·dalla inesauTi1btJe serie di conifer·enze sulle attualità fisiplogi,c he che -e.igli è venuto svolgendo n·ella F·a coltà d i m1eidicina di Parigti. ·dal 1~25-1006. , Nel libro che ho d1avanti, il Binet ha raggruippato aJcune id i queste conf e:nenze s'inten•de rivedute eid aggioTna:te chè lJa sci·enza pro·g redisce raipiJd:amentel Un interesse grandissimo destano i 1prirrni caJpit.oli ·d1e1s:tinati alla varu1Ja;ziùn•e delle ultime riceflc·h e istorfdsio'logiche $'Ul poJmo·n.e sia nei riguardi dell'epitelio alv•eolare che dell'endoteli-o va;scolaTe, sia d•ello sturd io de!J.l1a mr~a­ i:nica che dellla chimica dei g.as respiratori. Ma ·a ltrettanto intere~1e spinge lo stuidioso a scorr.ere i oap'itoli riguar1d•anti le relazioni fra inte·s tin o e polmone, fra numero di globuli rossi e miilza, la sete, l'importanza d•ella alp'pendice ilieo0000.J.e, i fattori interni d·ell'aiocflescilmento, l'eacitrunte luminoso , la CJicrcolazdooe a.rt.eri-0sa del ceTvello, il spnno, l 'espJ·orazione del sistema nervoso vegetativo, il rìfJ es1so oculo canc:Iiaco e so1

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lare.

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Una ri.cca. biblio1graJfi1a compl1eta il volurrnietto. MONTELF.ONE.

_.. Importante pubblicazione: Dott. CARLO SANTORO .ABeistente negli 0Btped1Lli &iun·i td di Roma

SINDROMI D'URGENZA Cause, Diagnosi e terapia Prefazi•ne dei Professori TITO FERRETTI a OhiruTgO Pri mairf.o negli 0B1peda.li

GIOVANNI ANTONELLI Medioo Primario Riuniti dii Roona

Un volume itn-8• dl <rltrca 400 pagme, ndtida.mente sta,.m.p at-0 su oa.rta. semlJ>ratinaJta. In commercio L. 4 5 più le spese J)66ta.ld di spedizione. Per i noe.1Ari abbonati sole L. 4 1 • 9 O in porto fra.iroo. Inviad'e Vaglia. Poetale o .Chèq11e Ba.nieario .all'editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.

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SEZIONE

1ANNO XXXV, FASC. 37}

PRATICl~

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1789

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l&&IDEMIE, SO&IETA MEDICHE, &ON6BESSl •

I

·società Medico-Chi1·urgica di Padova•.

Seduta del 27 aprile 1928-VI.

R. •Accademia Medica di Roma. Sed.uta del 28 luglio 1928. -Presidenza: Prof. A. D10NISI.

t.e alterazioni dell'equilibrio acido-basico nelJe ustioni gravi. Contributo sperimentale e clinico. '\t~ ALDONI

Dott. P. Dopo aver ricordato le varie teorie patogenetiche intorno àlLa causa della morte p er ~stione, espone proprie esperienze .eseguite su cani e cavie, per ricercare se in seguito alle ustioni venga .alterato l'equilibrio acido-basico. Con determinazioni del PH urinario .e della riserva alcalina del sangue, h a potuto dimostr are uno stato di acidosi, che considera come conseguenza di lesione di molti organi e sistemi la cui funzione concorre a mante11ere l 'equilibrio .acido-basico, e cioè dei sistemi respiratorio, epatioo, r e11ale e nervoso . Tale .acidosi i1on è tutta.vi a pr ogressiva e pertanto 1' 0. inclina a credere ch e no11 possa essere ritenuta come causa della morte.

Lésioni epatiche per distruzione di albumine dell'organismo. GmRON dott. V. GHIRON V. espone

e ScaNDUl{RA dott . S. - Il dott. due càsi <li operati in anestesia locale, nei quali all' operazi,011e fece seguito un.a degen er azione g iallo-.acuta del "fe·gat<>, mortale . L ' O. jnterpreta il fenomeno co1ne dovuto al1' azio.µe di a lbumine dell' organisn10, distrutte du.ran te l 'operazione, pur ammettendo la predisposizione dei soggetti, che in uno dei casi poteva .essere costituito dall'esser e stato sottoposto a d una prolungata i11.anizione durante' la prigionia di guerra. Ricorda 1p oi varie osservazioni sperimentali di vari AA. che di·mostr.a.11-0 come si possa produrre una degenerazione giallo-acuta sperimentale del fegàto con introduzione di albumine eterogen ee, .e riporta esperimenti .a confer1na dell a possibilità di tale riiproduzi-0ne speri1nentale .

Torsione endoaddominale dell' omento. l\iIATRONOLA Dott. G. - Riporta un caso clin ico .di torsione dell'omento verificatosi in un ammalato d'ernia, di difficile diagnosi perchè il p e<luncolo che riuniva la massa erniosa .all'omento .era così sottile da non rile varsi alla palpazione; si .diffonde sulla di.a.gnosi e s.u lla cura di tali . .casi. Il socio Prof. ARCANGELI ricorda un caso oc.corso a nche ·a lui nel quale la diagnosi fu egualmente difficila . I[ socio Prof. l\iIARGARUCCI illustra un caso che osser vò in un ammalato già operato d'e rni a, nel quale si avevano sintomi di occlusione e d insiste sul fatto che le torsior1i dell'omento possono cauBare per vi.a riflessa la sinton1atologia dell'ileo paralit ico. I l Segretario: P rof. V. P u NTONr.

Presiede il Prof.

BERTINO.

Prove farmacodinamiche nell'infanzi~. G. HALFER. - L 'O. ha voluto saggiare il bam' ·

bino sano, con alcune sostanze atte a stimolare il p arasimpatico (neu-cesol, erg<ltamin.a, pituitri11a) ed il s istema simpatico (adrenalina), .p er vedere se la risposta .dell' organismo a queste sostanze introdotte può guidarci e nel oontempo ' . darci un giudizio sopra lo stato neuro-veget.atrvo del bambino. Ha sperimentato su 40 bambini sani, ,d a uno ai dieci anni. Le sostanze usate era.no: adrena1ina (0,0005), pituit rin.a, n eu-cesol (0,02'5) e tart rato di ergdtamina (0,00015) . Il tartrato di ergot amin a paralizza il sim'Patico, il neu-cesol eccita i l p arasimpatico. s~ quaranti b.ambini ha a vuto questi ris ultati: l )' hanno reagito solo .all'adr enalina ' 7; 2) hanno reagito solo all'ergo.t amina oppure al n eu-cesol 6; .3) hanno reagito all'adren.alin.a, ed all'ergotamina 22; · 4) non h anno reagit o a nessuna delle sost anze iniettate 5, Da queste osservazioni si vede che allo stato 11or1nale non si può parlare d ' un iperv.agotonismo assoluto n ell'infanzia. Il bambino sano nella maggior.an z.a dei casi reagisce ai farmaci che eccitano il si111p'atico e .a q·u elli che eccitano il p arasimpatico . però la risposta è più intensa in senso simpa ticotonico nei bambini sopra i tre a nni, e più intensa in senso parasimpatico t onico nei piccoli sotto i tre anni. II.a studiato. an cora l' influ enza di queste varie sostanze i niettate sop ra la formula emo-leucocitari.a dim·o·strando che i velen i a.ven ti azione stimo' sopra il siste1na parasimp atico producono lante una legger a leucopen i.a; quelli .ad azione simpat icotonica produco110 un aumento nel ·uumero totale ·dei globuli bianchi, scomparsa degli eosinofili ed al11nento notev·ole dei polinucleati neut r osili. L u 1sADA. - Domand a se si nota reazione anfotonica. PANCRAZIO. - L'O. ricorda il suo lavoro pubblicato nel 1923 sulle sindromi neuro-vegetative, n el quale s i ocoupò la rgamente delle prove far1nacodi11amiche e constata come a nche Halfer opp o~tuna1nente non abbia scelt o per le prorve la via entlovenosn . L ' O. r ìchia.111a' i suçi studi st1ll'.adren.alina e la rea21ion e da lui proposta che fu riconosciuta di notevole sensibilità. Tale r eazione (al persolfat o sodico) , pot endo dim ostr are minime quantità di adrenalina p ersuase l' O. a ricercare l'adrenalina anche 11ell'urina umana. L'O . emise l'ipotesi per primo ch e l'adrenalina si elimini con le urine, speci.aln1ente in partioolari stati morbosi. Tale ipotesi diede 111ogo .a varie discussioni. Furono

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IL POLICLINICO

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Ricerche sperimentali sulla funzione 'dei muscoli lisci dell'apparato polmonare.

A. LursADA. - Fino ad ora si è oo,n siderata la muRcolaltur.a liscià br onchiale come un tessuto capace di ' ' ariazioni lente di tono e si è p ensato che uno stato di ipertonia di questa muscuolatura r endesse più difficile l' entr.ata e l'uscita di aria dal polmone. L ' O. ha svolto un.a serie di esperimenti sul g.atto che modifica.n o no.tevolmente ques'te vedu te. Le ricerche sono state eseguite registrando il volume di un polmone o la pressione esistente nel bro1100 principale e stimola ndo la reazione del tessuto muscolare a mezzo di una n1o<lic..:a diste11. s1one . L 'O. ritiene che dagli esp erimenti si possa · dedurre che il polmone è capace rd i eseguire una aizione dinamica sul suo contenuto; che quesit.a si svolge sempre come reazione tonica del .t essuto muscolare liscio qu ando il polmone sia disteso e che può svolgersi anche cro11 notevole rapidità se lo stimolo è adeguato ; che quando i ,g angli siano inta-tti, il polmone è capace di contrazioni r.apide e eh.e può quindi in grado notevole contribuire alla espulsio11e del su o contenlito, 11'0rmalmente ga.'5soso, ma liquido in casi patologici ; che nell'animale ogni ii1spirazione è seguita ,da una contrazione .autonoma del polmone che si' svolge n ella prima parte della espirazione e che inizi.a a questa fase; una 'notevole importan za va data aì plessi polmonari e ai g,angli di ·primo e di seoondo ordine, del sistema autonon10 nella coordinazione dei movimenti rapidi di contrazione. Dato ohe la ,p arete alveolare non contiene fibTe muscolari liscie, si deve ritenere che la contrazione del polmo0ne sia data d~ tessuto musoolare ·dei bronchioli, e dei condotti alveolari; degli infundibuli; la muscolatura di questi ultimi sopra tutto è capace, serrando gli orifizi degli alveoli l'un contro l'altro, di dare una spr emit ura del tessuto polmonare; non si deve ,diment icare inoltre che il polmone è ricco di cellule ,musool.ari liscie nel tessuto interstiziale. Come conclusione ge11erale 1'0. può dire cl1e af tessuto musoolare del polmone va riconosciu ta importanza e autonomia di notevole grado; che di questo tessuto si dovrà t ener conto nello stu-dio di tu'tte le forme patologiche dell'apparato respir:1torio, po,i chè esso- può notevolmente influire, d a un lato sulla form.a. del respiro, dall'altro sulla en1i ~ione <li materiali form.atisi in questo o qu€ 1 distr etto poln1onn.re.

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Sull'azione biologica dell ' acetato di tallit>. 1

G. '1 ll ll F.F I . - Con lo scopo di precisare il mecca nis1110 d'azione del tallio, 1' 0. h.a fatto diverse. espE>r 1enze. I ) A.nirnali trattati a tallio f1e r os: a) con dosi minime frazionate (rat.ti,. girini di r.ana ·erospi); b) con dosi piì1 elevate se p11r fl'.azionate (ratti, cavie, co11igli, ricci (« erin.aceus europeus »); e) con un'.unica dose epilatoria (ratti, cavie, gatti); d) con un' unica dose mortale (ratti, cavier conigli). Vennero in questo caso trat.tati animali 11ormali e castra.ti: giovan i e a completo svilu•p po, maschi e femmine, femmine gravide, ed in allattamento e i piccoli partoriti da m~dri a tallio . Inoltre· ve11nero somministrati oontempora.neamente al tallio le diverse ghiandole ~ndocrine e i diversi. estratti di esse. II) 44.n.in1al·i · trattati per via 'r ettale (ca vie, rat:ti norm ali e e.astrati) . ' III) Animali trat:tati a tablio per via percutanea: con pomate al tallio, con tra umaticin.a e tallio, con soluzioni acquose e idroalooliche di .acetato di tallio a varie percentuali. Nel I e nel II caso· si ottenne epilazione :diffusa con intensità varia d.a ani.n1ale ad animale (1a depilazione pi ù intensa fiu osservata nel ratto, la meno in'tensa nelal cavia) . Nel III caso si ottenne epilaz.ione cirooscritta al p unto di ap·plic.a. z1one. . , Nessuna modif,icazione a,ll' azione depilatoria è· stata .hpportata dalla somministraizione di sostanze endocrine. In i1essun <',.aso furono trovate lesioni anatomiche e funzion ali a carico delle varie ghiandole endocrine. Si t r ovano invece evidenti fenomeni degen erativi dell'ruppara'to follicolo pelifero delle zone soggett-e · a depilazione. V enne inoltre ricercato il tallio nell'urina, nel siero di sangue, nella cute dei vari animali intossicati. In base ni risultat i di -queste e <li sue precedenti ~~ p erienze e di quelle di altri AA. (VignoloJ,ui n1 i . ~oble Fasani , Volarelli, Pasini, Balbi,.

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GREOGATO. - Le i icerche di Lujsada fa.nno pen·sare ad una pa.rtecip azione attiva del poln1one·n-ella n;ieccanica res.pratoria. La fisiologi.a generale (lei muscoli lisci è aricora incompleta. Fin<> ad ora non er a bene stabilita la contrazione ritmica n ei rnusooli bronchiali . Le ricerche di Lui... s.a<la eolmano una lacuna. CaGNETTO. - Era logico pensare che i muscoli lisci della parete bronchiale aYessero una funzio11e. L a loro azione è dimostrata poi d.al fatto ch0' negli enfisematosi si riscont r a110 le fibre ipertrofi ch e. , Merita notare la varietà di re.azioni osserva.te dal Luisada. Di•pende qnest'° da una varietà di tecni<?a oppure realn1ente i hanno reazioni che noi ancora 11011 conosciamo? L u rsADA. - Si è inspir ato .ai lavori sulle ar'terie di Roncato. La differ enza di reazione è in rapporto coll'intensit~ di distensione prov<Jcn ta . La. reazione to11ica si yerifica anche i n prepara.toYecchio.

pubblicati moltj lavori in proposito e più ch e altro nel éampo ostetrico. Recentemente il Marl;a con uno studio completo si di<.:hiarò favorevole .alla concezione dell'O. Certo che dimostrata . sic11ramen te l'eliminazione d ell'adrenalina per l'urina vann o modificate alcune nostre idee sugli ormoni. HALFER. - Afferma ch e ebbe reazione anfotonica solo con piccole dosi. 111 ulteriori esperienze terrà oonto ben volentieri di qua11to ha esposto Pancrazio.

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Casido Rocca, Loustè, Jouster e D ramez, OliTicr , ecc.) 1'0 . si sentì .autorizzato .ad escluder e · l'ipotesi' di un interessamento diretto del sistema -neuroen docr in o nel determinismo dell'alopecia da t.allio, e da riten·e1·e invece che l'azione ,d epilatoria del m etallo si esplichi direttamen1te sull'apparato follioolo pilifero . · SA~VIOLI. Doman da se vi, è p~saggio del ta;lJio nel I.atte. BERTINO. - Domanda se è stato i-icercato il tallio ·nella placenta e i1egli orga11i dei feti partoriti da animali tratJtati con t.allio . TctUFFI G. - Non- ha ricercato il tallio nel I.atte, dal momento che è stato riscontrato n el sangue. In ulteriori esperienze ricercherà il tallio nella placenta ed organi del feto. Il ì')earetario: Prof . F •. PANORAZIO. •

Accademia lledico-Fisica } iorentina. 1

Adunanza del 14 giugno 1928. Presidenza: Prof. BECCAlU, presidente.

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Osservazioni comparative sulla tossicità della chin ina e della chinidina. Prof. P. M . N1ocOLINI. - ~'O . no,n avrebbe richiamato l' atc,enzione dei medici sull'argomento, Be da un lato la chinidi11.a non avesse oggi raggiunto una importanza che · pe11 l'addietro non a,·eva., a proposito della terapia di certe forme cardiache gravi, e se dall'altro non esis.tesse un inveterato errore, rioo·p iato in qua,s~ tutti i trattati, anche recenti, di Farmacologia (fa eccezione il Gaglio), secondo i quali 1a chinidina sarebbe meno tossica della chinina. L'O. è stato portato a .t ale indagine e suécessiv.a constatazione in seguito ad un caso di avvelename~to da. gr. 10 di solfato di chinidin.a, segu ito da 111orte, il primo avvelena-· mento volontario per tale sostanza in soggetto normale, che la •letterat11ra registri. Confrontato questo oon La ricca sta'tistic.a di avvelenamenti per chipina osserv.ati del Reparto Clinico Tossisologico del R. Arcispedale di S'. l\f. Nuova. nell'ultimo decennio, r isulta in realtà come eguali dosi di solfato di chinina non abbiano mai portato a morte i pazienti. Col f.atto oon'trastaY.an·o, oome si è c.l e1tto le affer1n.azioni dei trattati, onde 1'0. cer6ò di approfondire lo studio della letteratura sulla chi.nidina. Da questa risulta infatti, t r aliascian do di considerare i casi disgraziati in soggetti .a cuore leso, non confrontabili con quello in esame in soggetto normale, che sperimentalmente, su'g li animali sani, la d0§$e le'tale di chinidina- è inferiore a più della metà di quella ' di chinina. in .ana:lo~he condizioni di esperimento. Sono osservazioni• molto recenti di AA. americani specialmente, che depongono in q"ll;,esto senso, ed alle quali, eseguite sugli animali) 1'0. crede debba giustamente .aggiungersi la · ipro·p ria osservazione sull'uomo sano. A questo proposito fa ancora considerare, che la dos~ di 10 gr. di sale è già più volte mortale (circa 4 v. · secondo la letteratura), infatti egli

potè r.ict1per.are dallq stomaco della paziente una forte quantità di a lcaloide non assorbito, e che quindi non aveva preso parte all' azione tossica·: lo identificò in modo indubòio con le prove fisiche che servono a distingu~re la chinidina dal suo isomero la chinina. L e ragioni della maggior tossicità della chinidina sembra che vadano ricercate in u na ineno oompleta, meno rapida o n1eno profonda trasformazione e fissazione del prodot.to da parte di alcuni parenchi1ni. L'organo che più risente dei • danni di questo a!caloide è il cuore. ·· L'O. conchiude augurandosi, che da~ specialmente la crescente app licazione della chinidina . nella pratica terapeutica, l'error e ripetut-0 in tanti trattati veng.a opportunamente e tempestivamente oorretto.

Imbibizione di ferro nelle pareti dei piccoli vasi in prossim ità di antich i focolai. emorragici cerebrali. Prof. L . P1coHI. - L' O. pr atican do. a soopo didattiço la . reazi~ne <lell'emosiderina 1 ooi metodi classici in fooolai di rammollimento ocraceo, ha ottenuta la colorazione uniforme in bleu dei cap illari sanguigni. Egli tr.ae occasione da qt1esto · resultato, già visto da altri , ma non ampiamente illustrato, per dimostrare in modo inoonft1tabile la continuità anatomica della membrana che, , costituita dal tessuto reticolo endoteliale, viene ad abbracciare tutto jl tubo capillare fo.r mato del solo endotelio, continuità che è disegn.a.ta dalla colora- · · zio·n e col bleu <li P russia molto più delicatamente e molto meo-lio di ouello che non f.accia l'impregnazione delle fibrille del reticolò col metodo del · Del Rio-Hortega. · I llust1,ata q11esta conti11uità e ]'uniforme impregn~zione della membrana per un derivato ferrt1ginoso dell'emoglobina , discute varie .ipdtesi per s.pieg.a.re il modo ·d i asso rbimento e propende per una trasformazione colloidale della emosiderina per la. qu.ale può a';ere .affinità speciale il sistema retico]o-endoteliale dal quale è f-0rmata l' avven• tizia dei capillari. Accenna ·a questo proposito .ad alcm1e ricer cl1e cl1e h a in corso cir ca il meccanismo di .assorbimento di alcuni metalli oolloidali . 1

Persistenza, nell 'animale s pinale, di asimmetrie toniche con secutive a distruzione unilaterale del labirinto. Prof. A . M . Dr GroRGIO. - In seguito a distruzione sperimenta.le del labirinto di un lato, oorgono l1 egli n.nimali, oltre a fatti ben noti (nistagmo; n1ovimenti di rotol.an1ento o di maneggio; atteggiamenti particolari del capo e del tronco) ancl1e determinate asimmetrie 'toniche deglj .arti, che si mettono bene in evidenza in opportune condizioni sperimentali . llicerche eseguite su cavie slabirintate unilateralmente, hanno din1ostrato che le asimmetrie, studiate negli ' arti posteriori (dove sono molto evidenti) no11 sono soppresse quando si effettui la sezione trasversa del midollo spinale nelLa metà superiore della regione toracica. Si ha soltanto una temporanea abolizione, durante il pe1:iodo di shock ; dileguato il qu.a.le, le.asimmetrie toniche si ripresentano con il mede1

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e per lo più mortale, nell'adulto delle nostre popolazioni civili che ha subito nell'infanzia l'infezione, essa assume la ,forma cronica con marcata tendenza alla localizzazione. Per contro nei popoli n·u ovi all'inife2ione, anche 'gli adtJlti ammalano di forme .acute e gravi al tutto simili a quelle del b.ambino. E questa :qiaggior gravità <lella tu?ercolosi nei popoli vergini non può essere attribuita .alle maggiori possibilità di contagio per la mancanza .d i norme igieniche, ché, ciò se può L'azioni dei centri midollari in rapporto aUa persistenza influire a dilaJgare e. a diffondere la malattia non di origine nell 'animale spinale di asimmetrie tonic~e può imprimerle un carattere di speeiale gravità. cerebellare e labirintica. V-ediam'() infatti come anche da noi la tuber.oolosi Prof. A. M. DI GIORGIO. - E s~udiato il .d eterdel coniuge che ·pure si trova nelle maggiori pos~inismo della persistenza di asimmetrie toniche sibilità <li contagio, non si presenta mai grave e labiri11tiche e ce1:ebellari negli animali spinali. a. decorso rapido. Così pure il <liverso comportaGli esperimenti so.n o stati eseguiti su cani e 1nento della malattia nei popoli nuc>vi non può di. · SU cavie. pendere da una minore difesa n.atur.ale, che anEsaminando gli effetti del curaro o della dist:r uche da noi la tubercolosi nei piccoli centri .di camzionf3 della · metà inferiore del mi·iiollo spinale o . p:.tg na che ri1nasero fino a poco tempo fa is0lati del la sezione delle radici an·teriori e po.steriori dei clai g r.andi centri cittadini e quin·d i rimasero meno nervi sp inali, sulle asimmetrie toniche degli .art~ esp·os~i al contagio, quelli che .ammalano presen· posteriori, si deduce che, per la rioomparsa . d1 tan·o per solito ,forn1e assai gravi che contr astano d ette asimmetrie dopo cessato lo sh ock, e per la con quelle pr evalenten1ente fibrose e croniche (le_ loro persistenza, hanno' la massima import.anza i gli indi vi·d·ui abitanti nei centri urbani. centri spinali . . l\1a se. pacific~ è l 'esistenoo, idi questa immunità Solo i 11 via seco·n daria si stabilirebbero asimmeacquisita n·on a11cor.a universalmente conformi sotrie di• .::> P-rado lieve' la cui origine va attribuita' aiel 110 i pareri circa la sua natura. Per il 1passato essa elementi più periferici. era attribuita sopratutto a:gli a nticorpi. In queP. N1ccoLINI, Viee-S~gretario . st'ultimi tempi però esperienze e studi numerosi l1anno fatto ·dubitare, e 11on soltanto riguar.do la Associazione Medica Triestina. tuberc-0losi dell'az.ione immu11itaria delle varie sostanze a11tiooinpleme11ta:ri . XVII ad•u nanza scienti.fica I Sta di fatto che tutti i tentativi ·d i sieroterapi.a • dell' ll lnaggio 1928 - VI . t tibercolare co11dotte sia ne]l',uomo che negli aniPresidente : Dott. A. CoFLER. mali, hanno punto risposto alle s·p eranze in essi riposte. Immunità tubercolare acquisita. I vari .anticorpi tubercolari non sarebbero che n1oRO. - La pri111a infezione tubercolare dà t estimo ni della complessa r eazione organica e sempre l t1ogo in un prin10 te·m po a ·u na in,f i amtutt'al più, p er quanto ciò sia contestato da molti, mazione n·o11 spècifica che, ne,l polmone, ove l'in- espressione del grado della potenzialità di difesa fezione di per solito a-vviene, è raip·presenta~a a.a dell'organismo. u n fooolaiQ per lo più lobulare --:l i ·p neumonite f1D ' altra parte la maggior r(:>sistenza che l'orgabrino cellulare con inter essa me11to delle ghiandonismo pres~nta di fronte alle reinfezioni, sembTa le r agion.ali. S~lo in seguito si ha la formazione dei Essere sopratutto rappresentato dalle reazioni lotipici noduli tubercolari e infine l'in,caJ?sulamencali che si svolgono intor110 ai focolai morbosi. Ne to e l a t rasfor1nazio11e fibrosa del f-0c.ala10 morbofa11no fede la netta di pendenza che esiste fra le so . Allorc.hè è st ata così super.ata la prin1a infem. c.<lalità delle reazioni locali e l'andamento ·d ella . ' zio11e i11 tutto l 'orga11ismo n.o i troviamo che s1 e inalattia (qu.anto più sono in prevalenza i 4 fatti' ~ostituito uno stato cli relativa i1nmunità che può fibro-sclerotici sopr.a gli essudativo caseosi, tanto difendere l'orCYanisn10 per tutta la vita da ultepiù benigno è il deco·r so e viceversa), lo stesso o . riori infezioni e anche nel CftSO che l'organismo 111od·o con cu i si a'ddiviene alla formazione di ca.anim ali riesce a cl.are alla malattia un caratt'e re di verne e che per quanto non sembri, altro non raprelativa benignità. L'~sistenza di questa immunità presenta se non un tentativo di difesa looale al acquisita è in i:uodo indubbio pr·o vato olt_re che tutto .analogo al fenomeno di Koch, ed infine la guarigione clinica dej focolai morbosi non è codal cla ssico fenomeno di l(och e cl.alla relat~v~. b~­ stituita se non dalla delimitazione e dalla sostini<Y11ita delle lesioni che persino nella sens1b1l1ss1cavia s'i otten gono con sufficientemente modituzione delle 1nasse c~seose per opera del oonnettivo. che reinfezioni ripetute per lungo tempo, anche Questa immunità istogena tubercolare, ha poi dalla clinica delle mala t tie tubercolari ìn genere, sue particolarità che la contraddistinguono da ·e di quella polmor1are in ispecie. Mentre infatti n1olte altre malattie. Innanzitutto essa .ha un'efla tubercolosi nel bambino si presenta abi.tualmenficenza assai limitata, !diversa nei vari indiv idui, -te in forma ge11er a.lizz.at.a, ed h.a u11 decorso acuto simo car attere che .avevano prima della sezione del mirlollo. L'atteggiamento asimn1etrico degli arti posteriori consecutivo sia a distruzione ..del labirinto di un lato sia a lesioni di determinate .zone cerebel' . lari, permane quindi quando con una sez~one :trasversa del midollo spin.a.le, vengano praticamente abolite le innervazioni asimmetriche cerebellari o labiTintica. , '

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SEZIONE PRATICA

ed anchè nello stesso soggetto 1dia tempo a tempo, controbattere le sue esperienze non rimane che per oui come non sempre riesce .a salvaguardare contrapporne altre ugualmente numerose e conl'organismo dalla malattia, così dete1·1nina. in dotte con u1gJUal~ serietà d'intent~ . .. • quelli che si ammalano i pi ù disparati esemplari. Essa inoltre è essenzialmente legata all'infezione, Esiti immediati di operazioni alla Jacobaeus. soompare, cioè allorchè ~ bacilli tubercolari venS1100TTI. - Dopo aver i·icordato la tecnica e gono distrutti o comunque eliminati dall'organi- lo soopo dell'operazione dj J acobaeus (r esezione smo e p,a re ohe non possa essere con.ferita eh~ da delle aderenze in corso di pneumotorace _per mezbacilli che abbiano una certa attività patogena. zo di un'ansa caustica guidata dal toracosoopio, Le 'ohbie.zion:i che si muovono al metodo di va.cci- che è una specie di cistosoopio) il relatore illustra nazione M.aragliano, cui per altro spetta il merito due casi da ltu.i seguiti. Si tratta di due ammad'aver pei: prjmo iniziato studi in proposito e late, operate dal primario dott. Cova di Milano, d'aver introdotto jl concetto di vaccinazione prol ' un.a .a Trieste l'altra nel Sanatorio di Prasofilattica sono .appunto sopratutto di quest'ordine. ' questi casi il pneumotorace armaso. In ambedue Secondo alcuni esperimentatori però fra cui il tificiale ;praticato precedentemente era riuscii:<> Verdina, anche con bacilli uccisi' si pot r ebbe otteinefficace a ca usa di tenaci aderenze che tenevanere una se pur debole imn1unità. no beanti cavità apicali oon livello liquido. S'im' Altra particolarità dell'immunità tuberoolare è poneva percjò un procedimento che rendesse il eh'essa a-ppare intimamente legata .all.a sen sibilità pneumotorace completo (o unia toracoplastica para llergica. I due fenomeni infatti sono entrambi ziale alla von Muralt o un'operazione alla J acolegati all'infezione, sia l'immunità che l'allergia baeus) . Ci si decide per la J acobaeus, intervento non sono funzioni di anticorpi, ma sono rappreche fu soppor tato benissimo dalle due pazienti. sentati da una r eazione istogena. Entrambe non Subito dpo l'operazione in ~bedue i casi si è sono trasmissibili dalla madre al figlio e si mo- avuto -pleurite febbrile durata a lungo e curata. strano influenzate dagli stessi fattori. Infine l ' incon toracentesi e immissioni di ari.a al posto del tensità della reazione immunitaria e di quella alli.q1uido estratto. Il risultato fu brillante e non fu lergie.a mostrano, se pur non perfetta, un.a netta pregiudicato dalla comiplicanza ·pleuritica ; in un corrispondenza. Tutto ciò sta a dimostrare come i caso esso fu invece in par te frustrato dalla pleud.u e fenomeni s iano espressioni di uno stesso pror ite n el secondo caso, perchè si ebbe una lenta e cesso. non ,d ominabile riespansione del lobo inferiore che Ma dove la discussione verte più viva è riguars'attaccò posteriormente · alla parete costale. Se..Jo j rapporti esistenti fra immunità, tipo virucondo le statistiche di Autori che hanno pratioato lenza dei bacilli tubercolari e an cor.a fra immunità o seguito in grande numero d'interventi (J aooe produzione di un focolaio tuberco1are. I risultati baeus, Tarantola) la pleurite non è una consenulli od almeno assai modesti ottenuti da molti guenza .abituale dell'intervento; essa si ha tanto Esperimenti con baoilli che presentano nessuna vipiù facilmente quanto più laborioso è stato · querulenza per l' uomo, farebbero pensare che per ot- st'ultimo (resezione di aderenze membraniformi e ten,e re un certo grado d ' immunità sia necessario ~ piatto) . che i bacilli u sati abbiano una certa corrispondenDopo la pr esentazi:one delle radiografie di due za biologica e patogena con I.a specie animale che casi, il relatore afferma che se .anche i risultati a si vuol vaccinare . Così pure parreb·b e che non vi :distanza di tempo sono buoni, oome .afferma la possa essere immunità senza la prodJuzione di un maggioranza degli Autori l'operazione di J aoofocolaio tubercolare. Questo concetto gjà soste- baet1s deve ritenersi nei casi aAdatti il lO'gioo comnuto da Koch è oggi so.p ratutto sostenuto da Calplemento del metodo di Forlanini. 1nette e sua scuola. Secondo Oalmette la relativa immunità 'd ata dal suo noto vaccino sarebbe .apDott. Moa.o. - Il dott . Sticotti, nella sua chiapunto in r elazione con la vita simbiot ica del bara esposizione ha dimostr ato, portando due tipici cillo vaccino con le cel1ule linfatiche. e.asi, com,e l 'operazione di J acobaeus possa riusciIl B. C. G. avrebbe artificia_lmente perduto le re talora di grande utilità. sue proprietà patogen e e non sarebbe suscettibile L ' inter vento ha però delle indicazioni precise, di rivirulentarsi. Secondo Calmette la profilassi ed è indicato: 1) quando l 'ad erenza è sitai in zona ool vaccino B. C. G. riesce a salvare il 93 % dei di caverna che mantiene beante, sopratutto quanbambini che nel loro primo anno di vita sarebbero do· l'aderenza s'impianta sopra la parete della cadiversamente votati alla · morte per tubercolosi. verna determinando con ciò il pericolo i(ii una Molti autori obiettano che il B . C. G. è pericorott ura della ·p arete stessa con conseguente emloso perchè può d ar luogo a forme generalizi.ate piema che riesce per lo più mortale; 2) quando per di tubercolosi. Non pare però che si possa in base ·u na qualsiasi r agione si rend~ necessaria la pro11ta a limitate esperienze scartate come non attendi- . e immediata compressione .d ella oona polmonare bili quelle assai n1u merose e senza confronti di tenuta espansa dalle aiderenze. Calmette. Anche se il concetto espresso da ·CalSe non vi è necessità di avere una pronta comn1ette e sopraccitato può essere in base alle cognipressione della zona ancora espansa l'intervento zioni attuali non molto chiaro non si può perciò alla J acobaeus è generalment.e superflua perchè le senz' altro infirmare la bontà d el suo meto!do. Per aderenze che possono essr e r ecise, sopratutto quel1


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[.L\ N~O

IL POLICLINICO

le oordon iformi si d istendono da sole lentamente

sino a permettere infine il completo collasso del polmone. Chiunque .aibbia avuto modo di prat icare a utops ie che portavano da tempo rtm ·pneumotorace avrà potuto constatare come si trovino abbastanza frequentemente · aderenze . che talvolta attraversano l' emi tor ace n ella iSUa larghezz.ia ipermettenjdo il completd oolas.so del poln1one .. Questo disten dersi pro1gressi1vo delle aderenze allor chè non sono ad impianto troppo Lar go, nel qual caso non è nepp ure possibile, non è dovuto come molt i credono all'azione delle alte p ressioni .a cui può essere manteniuto il pneumotorace, bensì .alle su ccessive e continue se pur deboli trazioni , che sulle aderenze eser cita la g ab1b ia toracica nei suoi movimenti respiratori, movimenti cl1'essa .a1ppunto p erchè tenuta dalle aderenze, mantiene pressochè normale. Le pressioni elevate sono sem•p re inutili e talvolta dannose. Gran parte degli inconvenienti che si osservano nei rifornimenti sono precis amente da ascri ver si all'aver raggiunto pressioni positive troppo elevate. L 'azi one che le p ressioni positive elevate esercitano sulla distensione delle a derenze è .d i pooo conto per chè la pressione della s acca si modifica i11 breve tempo tendendo .a ra·g giungere quell'equilibrio ch e è proprio di ciascun pneumotorace. Tale modificazione delle pressioni è tanto maggiore e più r a pida quanto più elevate sono le pression i r aggiunte. Se noi saggiamo le pressio·n i di un pneumotorace subito jl giorno ,dopo l'1ult imo rifornimento, anche se in questo si sono otte11 ute pressioni per es. di 30 cm . d 'ac_ q ua noi trov er em o delle pressioni n on molto diverse da quelle che r appresentano il su o equilibrio di pressione e che si risoo11trano quindi abit l1ahuente nei rifornime11ti praticati a distanza d.i vari giorni. Che d' R.ltronde la distens ione delle aderenze sia sopratutto da .ascriv.e rsi alla trazione che su essa eser citano i movimen !ii della gabbia toracica, B provato d.al fatto che ciò avviene anrhe nei pneumotor aci mantenuti costantemente .a pressioni negati ve, rnéntre quani'1o le ader enze so·n o estese ed a largo impianto, an che se il pneumo.torace è mantenu'to a regime di pressione molto elevata, spesso ciò nono.stante la sacca ga ssosa va riducendosi . . . man n1ano sino a scomparire. RoNOALLI.

R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. Seduta del 26 giugno 1928. L' i pocalcemia da tossine batteriche· nella insufficienza paratiroidea relativa.

P ro,f. I . ·SPADOLINI. - I l fatto che le tossine batteriche ricavate da germi della flora normalmente saprofita dell'intestino, se int rodotte in ciroolo d eter minano un abbassamento del calcio t otale nel sangue, che tende per ò rapidamente a risalire nelle successive iniezio ni, h.a fatto p ensare a11'0.

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quale .azione queste stesse tossine avrebbero potuto svolgere in a nimali con insufficienza paratiroidea relativa, essendo nota l 'azione regolatrice di queste ghiandole sull' equilibrio elettrolitico del1' orga11ismo. Immettendo in circolo in animali in stato di dis.funz.ione paratiroidea par z.iale queste tossine, egli ha osservato un ab1b assamento rapido del calcio assai m aggiore che in animali normali e che oo·ntinu a ad oscillare intorno a valori .assai bassi per lun·g hissimo tempo, cioè tanto più quanto i)iù grave. è l'andamento clinico della insufficienza. Raggiunti però valori moJto bassi, l ' u lteriore introdu.zio11e di rossine non modifica 31ltrimenti il tasso del calcio. Questi risultat·i , oltre ad illustra.r'e l' import anza delle p aratiroidi nella regola2io11e della calcernia mettono in rilievo la possibilità cl:e più fattori entrino nel determinismo dell' i.pocalcemia paratiroidopr iva e tra questi fattori non ultimo . le batteriemie e le tossiemie che in queste con-d izioni si determinano per le gravi alter.azioni che si risoontr ano in tut'lie le mucose, speci~ l'i11testinale.

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Alterazioni della permeabilltà intestinale nell'ipocalcemia sperimentale da ossalato e da fosfati. Prof. I. 8P.ADOLINI. - La pr ecedente co11statazione fatta da,11' 0 . di più o meno gravi alterazioni intestinali negli animali r esi ipocalcemici con iniezioni solttocut anee di ossalati e fosfati ha indotto l ' O. ste.sso· a stu dia r e come si co1;r1. portasse in tali condizioni la p er1nea.b ilità della muoosa intestinale di fronté a cer te sostanze a tipo di amine che, pur e.~sendo tossiche se introdotte in circolo, normalm e11te sommin istrate per via gastrica non determina110 fe11orneno di intolleranz.a. Somministrando per· via orale a questi animali guanidina, istamina o adrenalina in qlvantità assolutamente innocu e per ani.mali norn1a]i h.a ottenu t o un quadro di intossicazione molto. simile a qu ello che si ottiene p er iniezjone sotto cute o per introduzione ·diretta. in circolo . Tra queste .a.mine parti0olarn1ente istrutt i va è la reazio·n e alla guanidina che determina n do fatti di tetania gravi dimostrano come in questi casi l'ipersensibilità da ipocalcernia si associ alla :tossiemia n ell'accentuar e i feno·m eni di tetan ia. Lesioni della mucosa intestinale nell'ipocalcemia sperimentale da ossalati e da fosfati (Ricerche sulla pato- . genesi de'lla sindrome paratiroidopriva). Prof. I. SPADOLINI. - Secondo 1'0. il quad1·0 morboso degli anirn.ali paratiroidoprivi sarebbe in gran parte dovuto a un processo tossi infettivo deter1ninato dalle c-0stanti lesioni intestinali . Al determinismo della tetani a contrib uireb·b e un abbassamento della soglia di eccitabilità neuro-muscolare d·e terminata dalla i.pocalcemia che ~n queste condizioni iuorbose apparirebbe d'azione assai complessa . S econdo 1'0 . tossiemia e ipocalcemia coopererebbero insieme al determinismo del quadro morb·oso in questione. P er altro, l'O. si è occupato di indagare quali r ap porti potessero correre tra ipocalcemia e le-

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SEZIONE PRATICA

sioni cellular i non essendo improbabile che i due tipi .rJi fenomeni siano entr.ambi l 'espressione di un turbato metabolismo cellulare di origine disendocrina. Con iniezioni sottocutanee di ossalati e fosfati egli ha determinato nella cavia una ipocalce1nia sperimen tale ed ha constatato che corrispondentemente all'istituirsi dell'ipocalcemia si manifestano le~ioni intestinali interessanti particolarmente la muoosa . Tali alterazioni ricordano quelle osser vate dall' O. negli stadi inizi.ali dell' insufficienza paratiroiq.ea.

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superficiali, formazione di croste muco-emorragiche (libere in cavità o aderenti alla mucosa) ed emorragie capillari; due delle quali sotto la guai11a del nervo vest1oolare e del cocleare. La teoria dello SPADOLINI che tali lesioni favorisoonp lo svilu•p po di germi e processi di batteriemia e itossiemia giustificano all'.O. !']potesi che su tale terreno_.atrofico .p ossono attecchire · e sviluppare numerosi germi fino ad aivere il quadro clinico dell' ozena. Poliglobulia e atrofia muscolare Charc ot·Marie.

Dott. L oaENzo CaosET11. - L ' O., che sta occupandosi di alcuni problemi riguardanti La sindro1ne di Vaquez, comunica u11'osservaziùne che ha una certa attinenza col caso illustrato dal preceProff . I GINO SPADOIJNI e GIOVANNI DOMINI. de11te O. Fin dal 1922 lo Spadolini, per le grandi analogie Si tratta di un individuo di 42 anni nel qua.le notate tra le lesioni gast.ro enteriche consecutive un completo e tipico q.u aidro di poliglobulia vera .al taglio dei mesenterici e quelle di animali in avitaminosi B, aveva già preso in considerazione . è associato ad un' atrofia muscolare neurot ica .t ipo Charcot Marie. la p<>.ssibilità che processi di auto-intossicazione inQuesta osservazione è resa tanto più interessantesti11ale (tossine e batteriemie) avesse1·0 gran parte dal fatto che un quadro completo di Policitete nel determinismo d~ certe sindromi da carenze mia , di Vaquez è stato osservato n el 1924 nella ,·it:iminiche. Anche i risultati delle ricer che del Olinica Medica dj, To rino associato ad un quadro Billi confermano qu.e sta ipotesi. ugual1nente tipico di oo•r ea di Hunti11gto11. Gli 00. hanno preso in esame cavie in avitamiL ' O. ha creduto interessante segnalare i due 11osi a lento decorso (anche perchè tale forma è casi per l'associazione .di malattie a carattere squipiù facilmente riferibile a ceTte atrofie alimensitamente eredo-famigliare e costituzionale come tari di patologia uman a) so1nministrando per esem..: l 'atrofia n eurotica Ch arcot Ma.rie e la corea di pio guanidina e Cltraro in dosi tali da essere perH un tington con la si nd1·ome poliglobulica di V afettamente tollerate in animali normali . Così hanqu€z e ·prospetta la eventuale importanz.a. nel deno potuto mettere in rilievo, dai fenomeni tossici t erminismo etiopatogenetico di quest' ultima di osservati, la rapidità relativa con la quale avviene fattori costituzionali ed ereditarii. il passaggio di queste sostanze in circolo per una abnorme permeabilità intestinale . La disfunzione Acroasfissia cron ica e poliglobulia. gastro enterica appare .assai IJrecoce . All'esame miProf. L . D ' A :rTONA. - L 'O. rife risce sopra un croscO'pico il villo intestinale presenta feno·m eni .an1mal.ato il quale da circa due a11ni presenta agli di congestione vasale, picoole e1norragie e la forarti s uperiori una sindrome asfittica oon i caratmazione di un tr.asu·dato tra lo stroma e l' epitelio teri dell' a croasfissia ci·onica dì Oassirer . Oltre i1 di rivestimento che dà al villo la forma di cl.av.a. disturbo vasomotore il p. ha avuto a carico .degli · .arti superiori gravi disturbi trofici . per cui gli Lesioni epiteliali consecutive alla deficienza paratiroidea 8ono stati amrp,u tati il mignolo ed il meà10 siniparticolarmente concernenti il campo oto-rinolaringologico. stro, e presenta ::;ulle altre dita r esidui di preProf. LuIGI BELLUCOI. - L e lesioni n1esse in gressi fatti ulcerativi. Al terzo dito del piede deevidenza dallo SPADOLl.NI .a c.arioo di quasi tutte le stro ·p resenta una ulcerazione necrotica tuttora mucose neg]i anin1ali paratiroidoprivi, in perioda in atto. acuto di deficienza funzionale h anno indotto l'O . Ai disturbi yasomotori e .t rofici si aggiungono a riprendere in esame ·partioolareggiai:.-0 le lesioni disturbi della sensibilità eh~, mentre i1elle estreooncer11enti il camipo ot-0-rino-laringologico. Si sermità superiori hanno i caratteri dei disturbi senvì d i un cane operato di paratiroidecton1ia parsiti vi che di solito si acoo•m p.agnano alle sindromi ziale che presentava il quadro classioo della insufasfittiche nelle e.stremità inferiori invece ricor' che si verificar10 nella siringomielia. ficie11za e ucciso nel .p eriodo cro11ico di inanifestadano quelli zione, al fine di meglio mettersi in condizioni di Nell'arto inferiore sinistro oltre il disturbo senanalogo studio clinico nell'uon10. C'iò nella oonsisitivo si i1ota atr-0fia degenerativa del p edidio e derazio11e che cer te forme cliniche a patogenesi dei piccoli 1nusooli del p iede . anc.'<>ra incerta (più specialmente le forme atrofiTrovandosi nel caso riuniti .alcuni dei sintomi cl1e e ozenotose na.sali e le sclerotiche auricolari) propri· ·d el morbo di Raynaud, a ltri dell'acroasfispossono avere una spiegazione n ella deficienza orsia di Cassirer, .altri della siringomieli.a è diffimonica paratiroide.a. Mostra agli accademici le lecile inquadrare il caso i11 una forma ben definita. sioni riscontrate, I.a maggior parte delle quali a L ' O. r itien e molto verosimile che a base della sincarattere di atrofia, interessanti ~o·p ratutto la rnudron1e mor.bosa stia una gliosi spinale e che percosa n1a i11 parte anche l ' apparato gh iand-0lare, con tanto il c.aso possa Tientr.are nel quadro di quello più o meno intensa disepitelizzazion e, ulcerazioni che Bremer l1a chiamato cc status dysraphicu s » . Precoci alterazioni della permeabilità intestinale in avitaminosi a . lento decorso (Scorbuto attenuato della cavia).

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IL P CLICLINICO

Poichè recentemente sono stati pubblicati risulni, mentre i casi fino:ra descritti, almeno in Itatati favorevoli nel morbo di R.aynaud con la roent- ' lia, rig uardano bambini della primissjma infangenter~pia, 1' 0. ha fatto sottoporre il p. ad irrar zi a . La malattia si iniziò oon febbre e cefalea mo. diazioni del rigonfiamento cervicale ed ha potuto diche che crebbero progressivamente; comparvero constatare dopo una prima serie di irradiazioni sintomi meningei (dolenti i movimenti del capo, un notevole miglioramento del disturbo circoladolenti i punti di em·e rgenza dei nervi cranici torio che era restato refrattario ad altri tenta(Kernig, Brudzinski, ecc.). Pressione alta del litivi terapeutici'. . quor, in cui l'esame clinico dimostrò albumina Accanto ad altre particolarità si è riscontrato (1.90 0/00) e g1uoosio (0.25 %) e nel sedimento l'enel p. un, .aumento del n.u mero dei globuli r083i same microscopico dimostrò emazie e polin ucleat1 sia nel sangue prelev ato nelle par ti asfittiche coe · forme bacillari che all'esame culturale (terreno me in quelle non asfittiche. Il colorito rosso viall'uo.vo dj Ro.u blot) si rilevarono appartenenti al noso car at teristico del viso, l 'esistenza di un nogruippo delle streptotrichee. tevole t umore di milza ed altri sinto.mi minori La inalattia oondusse a nlorte• l'inferma nove (.aumento della viscosimetria, mancato .aumento giorni dopo l ' ingresso in Ospedale. del diametro dei globuli r ossi, ecc .) dànno .alla Il secondo caso riguarda un bambino che prepoliglobulia il caratter e della poliglobulia vera. sentava sintomi netti di meningite tuberco1are L'associ azione delle due sindromi può essere un confermata dall'esame del liquor; ma nelle punfatto fortuito, ma può avere anche un certo vature lombari su ccessive (fatte a scopo d eoompreslore ·d al punto di vista etiologico, nel senso che sivo) non fu più ~stratto liquido limpido ma torle due .affezioni possano eventualmente riconoscere bidiccio e che divenne poco a poco purulento. Anun identico fattore e p recisamente un fattore ooche in questo caso le ricerche batteriologiche persti tuzion ale. misero di accertare la presenza della streptotrix. Questa i potesi è resa tanto più verosimile in Questo caso è dunq1:1e un esempio d.a meningite .. quanto che, oo·m e r~ferirà il dott. CROSETTI, in str eptotrichea seoon8.ari.a a meningite tubercolare. due altre affezioni del sistema nervoso di natura La bambina venne a mo·r te dodici giorni dopo sicura1nente eredq-degenerati va si è riscontrata l'inizio ·d ella i11alattia. associata una forma classica di m-0rbo di Vaquez. 1

Il. Segretario: A.

CAROLI.

Società Medico-ChiI·nrgica Bellunese. Seduta del 4 marzo 1928. Presi denza:

P roif. P1ERI, presidente.

Prof. GINO P1ER1. (Conferenza) .

E mpirism,o e chirurgia.

Contributo allo studio delle meningiti da streptJtrichee. Prof. L. MANINI. - Dopo aver ricordato che i micr·organismi appartenenti al gruppo delle streptotrichee hanno notevole importanza in patologia umana in quanto possono essere causa di varie affezioni morbose, 1'0. insiste e più partioolarmente sulle possibili localizzazioni di detti germi nel sistema nervoso (suppurazioni cerebrali, meningiti) . · Circa le meningiti da streptotrichee rioord.a le interessanti pubblicazioni dei pediatri italiani (Rutelli, Vitetti, Sindoni, ecc.); queste meningiti in alcuni e.asi sono primitive non solo clinicc..men1te, ni.a anche batteriolo·g icàmente, in altri seoond.arie in quanto la streptot rix si fissa su meningi già affette da flogosi (meningococcica, tubercolar e). L'O. aggiunge il contrib.u to di due casi studiati da.1 lato clinico e batteriologico . Il primo di essi è un esempio di meningite primitiva da streptotrix, e interessante anche perchè ebbe a verificarsi in una giovanetta di 18 .an-

Irradiazione della tiroide nelle infezioni sperimentali. Dott. M . LAPENNA e Dott. U. TANFERNA. - Le esperienze furono eseguite su cavie e conigli, inoculati oon germi di vario genere determinando sia infezioni acutissime (tifo, paratifo, A e B, b. ooli, carbonchio, tetano), sia in,f ezioni croniche (tubercolo8i umana e aviaria) o cronicissima (funghi patogeni, monilia, streptotrix, sporotrico). L'inoculazione fu eseguita nel peritoneo per le infezioni acute, nel sottocutaneo in·g uinale per le altre. L'irr.adiazion~ fu pratieata a varia distanza di tempo dalla inoculazione (da 1 ora a 2 giorni) esten1<:fen-dola oltrechè alla t iroide anche al timo. Naturalmente per controllo furono i;nooulati parallelamente altrettanti animali che non furono trattati coUa roentgenteraipia. I risultati furo no i seguenti: Nelle infezioni acute si ebbe un'attenuazione evidente nel decorso della infezione, e la oomiparsa di uno spiccato potere di agglutinazione nel siero, ma q1uesto solo negli animali irradiati il giorno successivo all'inocu]azione. Nella tt1beroolosi umana e .aviaria invece della calcificazione delle ghiandole la sclerosi connettivale di esse; i risultati furono più brillanti nella tubercolosi . . aviaria. . Nelle infezioni .d a funghi patogeni i risultati .furono incerti, poichè anche gli .animali di controllo so;p .p ortarono l'inoculazione senza gravi le. . s1on1. Che j risultati ottenuti siano dovuti alla irra<l.iaz.ione della t iroide è anche dimostrato dal fatto che gli effetti furono nulli negli animali ino~ 1


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SEZIONE PRATICA •

cu1ati egualmente e che subirono l'irradiazione in altra parte del co1•po. Un caso di elefantiasi nostrale.

Dott. P. MILANI. - L'O. prese11ta un infermo .affetto da elefantiasi della gamba sinistra 1d atante fin dalla nascita e da elefant iasi degli organi genitali esterni insorti all'età di 18 anni in seguito ad operazjone di fimosi congenita ed idroeele. Il caso sarebbe interessan te, seoon!d.o 1'0., perehè dimostrerebbe che nel paziente esiste una dii sposizione alla elefanti.asi che rimasta latente .p er 18 anni si è solo manifestata in conseguenza .di una alterazione circolatoria poco g rave prodotta dall' operazio~e. L 'O. ritiene che la disposizione .alla elefantiasi : nel suo paziente sia congenita, ed avendo riscont rato .all'esame radiologico d el cranio un.a notevoli....~ima piccolezza della sella turcica emette l'ipotesi che tale disposizione distrofica possa essere in raipporto alì alterazioni di secrezio·n e della ipofisi, ricordando l'azione della pituitrina sui vasocostrittori. L'O. si propone di oontinuare le .sue indagini su questa direttiva.

ra col medio sinistro, che si ferì leggérmente e divenne vivamente dolente; il dolore nelle settimane seguenti si ,diffuse all a mano, poi all' avam• braccio e al braccio, cosicchè la malata non fu più in grado, per il dolore e la rigidità di oompiere alcun movimento colle dita e la mano; i dolori si esacerbarono colle impressioni di freddo. Tutte le cure mediche contro il dolore rimasero senza: effetto . Obiett ivamente La mano era e dematosa sul ·d orso, e così, ma meno, le dita e l' avamb1·accio; la pelle asciutta, squam~a, le unghie striate str a sversalmente, le dita fisse e rigide e dolentissime, specie il medjo ; il dolore alla pressione diffusa per tutto l'arto, specie nella parte distale; non speciale dolorabilità sul decorso dei tronchi nervosi. L a radiografia .dimostrò un.a spiccata decalciifidaz.ione 1delle lossa !della mano 1e dell' avambraccio. Il 27 febbraio fu praticata la resezio11e dei rami comunicanti del plesso brachiale al oollo. I . dolori spontanei soomparvero immediatamente dopo l'operazione; l'edema e i dolori al movimento diminuirono rapidamente per scomparire nel termine di una settimana.. R esidua ·un.a lieve . rigidità '"1efle dita ·d ovutit .alla im111obilizzazione protrattasi per oltre un semestre.

Seduta del 4 aprile. Luigi Pagani medico e poeta.

I disturbi oculomotori nella patologia e nella clinica. (Conferenza) . Dott .

FEti RARI.

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La cura chirurgica della nevrite ascendente.

Prof. G. P IER!. - La oosì detta nevrite ascendente è una sindrome dolorosa a carico· ldegli ·arti ancora m al definita clinicamente, ch e sembra vai.da messa in rapporto 1patogenico oon alterazioni di osoura natl1ra sul campo della innervazione simpatica de;gli arti. Si tratta di malati che pochi giorni o settimane dopo un trauma in apparenza lieve di solito alle dita della mano, cominci.ano a soffrire di dolori che a poco a poco crescono di intensità e si diffondono progressivamente alla mano, all'avambraccio e al ' braccio, cosicchè l'arto in breve viene immobilizzato dal paziente p er il dolore, le articolazioni si irrigidiscono, oompaiono alterazioni trofiche (edema, ecc .) a livello della pe.l le e delle unghie, e le sofferenze del malato non .avendo tregua, egli domanda l'amputazione. In questi casi oltre le operazioni demolitive, anche le simpatectomie periarteriose e la resezione delle radici posteriori rim.ango·n o senza effetto. Leriche sospettando, dal carattere causalgico dei <lolori, che si trattasse di una nevrite del simp atico pensò di eseguire_ la resezione dei rami oomunicanti corrispondenti al plesso brachiale, e recentemente ha riferito su tre casi oosì operati, oon successo. L 'O . presenta una donna di 47 .a11ni, che nell'agosto 1927 cadde urtando violentemente a ter-

Dott. C. PAGANI. - L'O. dà qualche rapido cen-· no biografico di Luigi Pagani, nato a Belluno nel 1820 e Jnor to a S. Stefano di C~dore nel 1867, mett ençlone specialmente in riljevo il carattere adamantino, ribelle a tutte le persecuzio·n i cui ai suoi tempi erano soggetti gli spiriti liberi da parte di .un, g overno che inutilmente credette idi ·d ominare c:on misure 1poliziesche il corso degli eventi . Riferisce sulla sua carriera <li medioo raccontando una serie di episodi che ne dimostrano l'alta intelli1genza e la dirittura professionale, e legge alcuni brani di pregevoli poesie anche dialettali da lui lasciate inedite. L'emoterapia nelle infezioni da Pian.

Dott . E . Dm, FAVERO . L 'O. riiferisce come trovandosi in piena for esta equatoriale e con scarsissima scorta di medicinali, ebbe la ventura di esperimentare l'em·oterapia nelle infezioni da pian. Dopo una serie di inter essanti esperienze egli potè staibilire che l'emoterapi.a nelle infezioni da pian è indicatissima qualora venga esemuita con sangu e di individuo r ecentemente guarito dalla infezione stessa. Questo metodo em.i,nentemente pratico e scevTo da periooli, potrebbe portare un notevole contributo nel campo terapeutico di tale spiro~hetosi, specialmente nelle zone poco civili dell' .Africa equatori.a.le,, dove spesso per cause indirpendenti dalla volontà e inerenti alla natura stessa d el paese, vengono a mancare i mezzi chemio'terapici più adatti a tale scopo.

I l /3egretari o : Dott. G. L ocATELLI .

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Il colon superftuo. S'intende con tale denominazione un colon trO(pipo lu.ngo, il qu.ale, a causa di tale eccessiva lunghezza, va so·g getto a d ingin.ooc11iaxsi e ad avvolgersi. L' ecce·s so, rp oi, 1p uò e.s sere a cari·co idi tutto il viscere o soLam ente di una parte di es·so. La cauisa va per lo più ri·oercata in una m alformazione con gen ita. Secondo F. W . Whìte (New Engl. Jour. of. ~led. 31 l\il ay 1928), non si tratteTebbe di evenienz·a eccessivam ente rara, rieco11trabil e soir>ratutto nei so1g getti con indigestione croni·c a. E .p oi iPiù frequen te nei maschi, e specialmente negli indtvidui di costituzio.n e vig,or o·s.a. I ·sintomi più fr equenti sono r8Jppresen tati dalla stilp.si abituale, dai dolori e f,astidi intestin ali, dalla flatulenza e dal m·eteorismo. In un terzo ciDca ·d ei ca:si, però, la sinto·m ·a to· lO'gia n on è rileva:bile. La diaignosi sip esso può riuscire diff.icile, · e con·durre addirittura a degli errori, 1p er confusjone 1co11 altre malattie 1d olorose dell'addom e. Bisogna 'Perciò ricorrere sempre al sussidio diagnostico 1dell a r·adioscopia , per m ezzo del clistere di bario. Radiologi!camente sono da ditfifer en ziare specialm en te altre du e evenienze morbose, cioè : l'ip1errotazione .del .colon, con -caduta del ceco, o « ceco bai.sso n, e il cc -c·eco mo!bil·e >> . N·on 1se·mbira imipossi:b ile ohe la di!ff er enza tr a colon iSuip erffluo e m1e.g acolon non sia che semplicem en te questione idi grado di lesione. La t eraipia di que·st.a for ma morbosa si basa sull a 1u.b rif i·ca z.i·on e m etodi ca 1dell 'intestino , e sull' aip~.Ji1cazioni di clisteri , es1clu1d endo i 1p unganti ·e i catartici, perchrè troprpo irritanti . Si ai~giunge­ rranno un a dieta aprp r0ll)riata, ricca dt :rrutta cotte e di purée vegetali , npnchè esercizi e massaggi dei muscoli addominali. L'intervento chiTu!'gico non sembra indi·cato altro che in caso di volvolo. M. FABERI. 1

Incomin•cia di solito blluscamente, senza a'ltri sintomi s ubbiettivi. Il numero del'le scariche è varialbile, ma esse 11anno se!Illpre la caratteri1Stica ·di non a'Vere segni d~ i!l!:fiammazione (muco, sangue) . J 1Praross:Lsmi non hanno seIDJ)re una cau1sa immediata; talvolta rp·erò .si hann o dotpo l'inge~ttone di alimenti o dorpo e.mozioni. Le crisi terminano 91pontane·a1nente e d'u:n tratio senza che si possa ·attri1buire ai m·ed~c1amenti una qualsiasi influenza. E stata invootigata la f,u nzione intestinale in questi casi; alcuni hanno ossffi'vato n ell e feci una notevole 1qu antità id i gnassi ; in altri casi sembra ' che vi sia d·ell "·achilia gaJStr iica, trovandosi molto rc onn ~ttivo n elle feci. La g1rande quantità di grassi h.a fatto p eru;are a d un'ori1gine 1panrcreatica di questa diarrea; e, di fatto, Salomon ed Almagià hanno traviato in un m~ato la sclerosi del ·p an creas. Ma l'origine es1clu1sivam ente pan~rea­ tica non è ammi1&Si1bile, tanto più c·h e la somministr·azione ·di fermenti pancr eatici n on poil'ta m odid'ic.azioni. L·a causa di questa diarrea è so1p:riattutto nervosa; essa i:p uò esser e ·attrib:uita a1d una reazione irpervagotoni-ca, tanto freqiuent·e in q.u esti ma1ati. Il modo di presen tarsi, con inizio e terminazione bruschi , l 'assenza di r eazioni locali da parte dell'intestino, renid ono verisimile l'ilpotesi dell'ori· ·g ine v1agoton irc·a ; si aogiunga inoltre il criterio a jitvantibus , in auanto c'h e l'aidren1alina dà buoni efif etti. ·Questa diarrea sa.rebbe dunque dov.u ta all'·a zione 1della tiroide sul vago; c on l'applic·aziori,e dei rag.gi X sulla tiroide, Falta avrebb1e veduto scomrpa ,r ire il graisso dalle fe·ci, la diarrea e lJa gliCOts,u ria ali1m entare di alcuni malati. Il trattamento· è spe·ci·almente nervino : belladonna, a:drenalina, r aidioterapia tiroidea, calma :nervosia, ·evitare di prescriver e lln regime severo. 1

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f il.

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La diarrea del morbo di F lalani·Basedow. Si oisserv'a in proporzion e div·eris a seconrdo i diversi ·autori; aJ,c uni l'hanno 01s servata 12 volte su 15 rcas i, altri (Bonorino-'U1daon1d o, Journ . de médecine de L yon, 5 febbr. 1928) l 'ha notata nel 30 % dei ciasi. .i\lle volte 1è precO'ce com·e sintoma iniziale, altre volte inv ece, si mani festa nel decorso della malattia.

TERAPIA. La cura dell'ipertensione. P al (W iener med. Wochens., 2 lugùio 1927) osserva che in molti c·asi di i'P·ertensione si può avere n otevole ·diminuzione ·della pr e$sione arte· rio.sa anche senza somministrare rimedi; il semplic.e rr-i1po1so in lettQ, per un 'affezione .i ntercorr ente, h.a determinato in un malato J.a caduta della pTessione massima da 230 a 170. Vi sono poi individui ch e, pure avenid o un'ipertensione considerevole, conducon o una vita d-eJ. tutto noml:ale.

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1801

SEZIONE PRATICA

Lo jodlo è uno dei r imedi IP·i ù u.sati; esso agisce ne.gli stati parosisistici e produce, a quanto sembra, u na modificazione nei mus·coli lisci. Risultati variaJbili si ottengono con i preparati di b·enzoato •di benzile. Nulla di positivo si può anco·ra dire sull' azione degli estratti ep·a tici. Un'azione ipotensiva indiretta •si può attri buire aJ. caffè, alla caf.f eina, alla teobromina. }leglio c.h e i rimedi agisce il modo di Yita ' dt~ll'i p e rteso, a cui si deve anzitutto '.raccomandare il ripo·so. Il regime alimentare var ierà a seconda degli in dividui; così, p. es., . la restrizione deg1li albuminoidi non è indispen sabile in t utti i -Ca$i. Nei pletorici , invece, 1è ·della massima importanza la r e·strizione alim entare g.en erale, n·onch·è la cura di dimagramento. B essen. zi al e, poi ridurre in tutti l'ingestione dei liqui.di, tenenid o anche conto dell'·acqua conte11uta ne1g li ail im.en ti. Utile ra·sulta poi la cura id·rotera pica tiepida con .b agno carbo-gazosi; è stata anche consigliata la diatern1ia. f i l. · 1

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Le uova non fecondate sono più pi·.;cole delle uovia normali e talora piccolissime .e presentano forme irregolari. La capsula esterna è ruppena accennata, m a può an che mancare. N~l loro inter no si rinvengono corpio..:ioli simili a goccioline rti grasso molto rifrangente. Queste uova vann o incontro a m odificazioni de~enerative consistenti in omogeneizzazione d ei sor piccioli in zolle sempre più grandi per confluenza, nella ·deiscenz1a e scom parsa della •..:éljJ)SuJa ialina, con con secutiva fuoriuscita del conten uto. T::tli degenerazioni ne rendono a n cora più dif. ficile l 'identifi ..:azione. 1.'.t\. è dell'opinione che queste uova nori fecon date siano capaci ·di una più intensa intossicazione pecrh·è, a differer1za delle fo rm e normali ben protette da u na spessa oa1psula, sono facil· mente ·digerite e disgregate dai su..:chi intestin ali e. r iversano così nell'intestino abbondanti quan~ tjtà d i proteine distrutte. V ICENTINI. 1

Migliore di1nos trazione di uova di elminti nello striscio spess o e rischiarato di feci.

L'estratto di fegato nell'Ipertensione. \1. J. Fltpse (r:i.1. in J ourn. A. M . A ., 31 d.ilcem~ )re 1927) ha trattato più di 30 ca·si d 'ipertoo .. ;ione con estratto epatico: 1 omic . pr,o die, sottlt'

cute, di solito per 4 giorni ap,p ena. In tutti i !asi il rim·e di·o si dim o!strò efficaice, anch·e qrua.n:~ do i nitriti e·cl i me1dicinali ar.ftfini erano falliti. 1

V. Formulario .

F. Kor tenhaus (M ilncn . 111ed. W ochensc hr., n. 24,

1928) prO'Pone di strisciare Bu un portao1ggetti in SJpesso 6trato le feci da esaminare, meiscoliate bene con acido aicetico al 10 %. Es1s1'ccato all 'aria il preparato, Vi Si v.ersano sapra a licun·e g occie di olio di cedro e ·s i copre con un pp-rtaog.g etti. Al1' esame m:iJcr oscopico le uov·a spi·c cano netta· mente. POLLITZEll 1

Nell'lposistolia. ctg. 25 Teobrom.i na ctg. 5 Solfato di sparteina p/1 carta 2 al gior no n egli inter valli del trattam ento ·digitalico. •

Huchar d e Fie ssinger.

SEMEIOTICA. Sull'importanza clinica del riconoscimento di uova di ascaride non fecondaf e. Nei trattati di microscopia si trovano gen eral rr1ente desi.!ritte e raffigurate le ·u ova normali fecon date di ascaride. Qu,asi ign orate ai ricercatori sono le u ova n on fecondate, difficilmente ricon oscibili perchè assai alterabili : esse passano quindi qu·a si sempre in osservate nelle feci. M. Ps doan (A1·i ,nerva Medica, n . 15, 1927) crede sia questa una dell e cause 1Per le quali spesso 1'ascaridiosi viene misconosciuta e molte forme intestinali febbrili in rap,p or to con essa, veng ono considerate come « criptogenetiche ».

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La trasmissione della febbre dengne per mezzo della tl Stegomyla fasciata > . .

rD agli studi di Cleland, Braidly e &pecialmente <ta quelli di Siler, H all e Hitc.hens, ri~ultava pro, babile la t·rasm~ssi.one della ·denJgue per mezzo de.ll'Aede s aegyp·t i (Stego m yia, (asct(}),ta ). ì\!Ia erano n ecessarie ulteriori conferm e, tanto più c:he alcuni autori (1Cl1andl·er e Ri·ce) ritenevano che le zan zare foss ero in1fettanti da 1 a 4 giorni do:po il pasto, mentre invece Siler trovò ch·e lo sono an· ch e dopo 10 ·giprni. S•chule (·r:iJf. in ·N ederlansch T ijà schrift voor Geneeskunde, 25 agosto 1928) ha fatto numerose · esperienze a M.anilla, ten endo d ei volon t erO$i in una bara;cca protetta con garza, in un periodp di tempo in cui vi ·e rano pochi casi di den gue. Le A edes venivano nutrite su 4 indigeni con f.e.bbr e •dengue clinic.am ente n on dubbia. Dopo 12 giorni dall 'ultimo ·p astp, 2 degli indi~ vidui 1ch e si prestavano all'esiperim en to vennero 1


1802

IL POLICLINICO

fatti pungere dalla metà d·ei 4 gruppi di zanzare. Al primo 1g iorno di malatti.aJ si fecer-0 pun, gere que$ti indivi 1dui da 7 grupipi di 20 zan zare l Junos con le quali vennero fatte d elle prove su altri 13 volonterosi, di cui 8 si mostraronp sensibilis m en tre gli altri 5 rimasero immuni. La trasmis·$iOn e non eb1be luo,g o 1q uan1d0 l 'intervallo dì tempo fr·a il pasto iILfettante e la consecutiva 1Pun, tura era stato ·di 2 a 6 giorni; in questo frattempo, d el r estoJ le zanzare non mostravano gr.an d esiderio di p u n·g ere. InveceJ con le $tesse zan, zare e .gli stessi uomini, si ebb·eiro risultati positivi, quandp l'in tervallo raggiunse gli 8-10 giorni (fino a 25) . Se ne c onclud€ .quindi, che l'incubazione nelle za11zare ri1chie-O.e alm·eno 8 ·giorni (n ell'uomo d·a 5 a 9) . Gli indivi1dui in cui l'inrfezione attecchì era, n o rima6ti n ella baracca prot etta da giarz·a per 14-28 (in m edia 19) .g iorni prima di avere avuta qu al ~ i asi m·anilfestazione, .quindi per un tempo magg iore di ·quello n·ecessario per l'incub·azion·e. f il.

POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. F . Q., ab·b . ·n . 12725: T erapia fi sica. Ve da iJ manuale

pubblicato

dalla Soicietà \V1a!$'Sermann. M alattie del r icambio . Veda il trattato di Umber; Unione tiipogrrufico-editriice, Torino. M alatti e d egli organi digerenti: ROGER, WIDAL, TEISSI ER . Pathologie de l'apparei l di ge stif. Ma-

lpine, P ari·s. Prezzo frs. 50.

MOUTIER, CAILLIE: Pa·tho l ogie · gastro-intestinale. J.bi,dem. Prezzo dei 1d1ue vol., risrp1ettivam.ante, fl!'S . 30 e 50. · ROUX,

fi l. ~

Al d ott. Nunzio Si,doti , Mistretta:

·L a va1ccinazipne antivaiolosa dev'.essere praticata entro il primo semestre s11cces$ivo a queJlo d ella nascita. G. S.

v ·ARIA. L'aborto e il segreto professionale. Il prof. F . Mpntuoro .s-crive su questo argomento n·ella Rivis ta di Ostetr. e Gin. Pratica. Un m eidjico :p1uò rifiutaII'!Si di p.rovooa1re un rubo1rto ,qu,a ndo le c-0ndizioni della g:ravi1d·a no·n gli . semb:rano tali da giustiifioare il gr.av:issim-0 pTovvedimento e aTIJohe quando un altr-0 m edico, sia pur-e una illu8trazion.e della scienza, aJbbia dic hi arato p er iscr-itto la ne!Ces~ità d'dntffi'romipere la gravtdanza .

( ANNO

XXXVs

FASC.

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tMa può lo stesso m edico· ri!fiutarsi di prestare l 'op era proipria quanid-0, un aborto .p rocurato è avvenuto e vi sono, in atto, .giravi coruiizi-Oini che mettono in peir.i!coJ.-0 la viia della d·onna, ernorragta, IS~si , lesioni uterine? Egli non ha, in questo caso, 1:iibertà di scelta. O 1contro la vita ·o cootro la legge! .se non intervi·e n.e C·Ondial111a a morte 1a pazie·n te ; s·e la ·C'Uira e l'a •d·enunzia la ceondann13. al disonoirie. 11\IIa, 1cLi.ce l 'art. 9 della Legge n. 1070 del 23 giugno 1927, · la 1d enunzia 1deve r.esw segir-eta. Al se" greto prOtfeS<sional·e si so·s tituisce il seg.reto d 'uff:iicio. Non è la stessa cosa; il prim-0 è verbale, la seicondia è scritta, riman·e fra le carte dell'uf1ficio, V·afil'à letta da tutti i mediJci provinci·a li suicces.sivi e dag-li aJ.tJri impiegati (segu:etario, rurchi vi~ta) . 1D'altra parte bis oig na riflettere che }';aborto acc·aJde .s p esso spontaneamente, talvolta, abitualmente e si·ne caus a. M·a il giu1dizio· urna.no,. ch·e così S'P ef$'S '·erra, attrilbuisce la c~U1Sa d•el:l '·aboTto a un fatto ,p ato1'o·g i1co qu:ailistwsi n elle maT.itate e a un arimino alle altre. La: rd enunz.ia no.n solo dison ora un·a donna, illegittiimamente g,ravida, ma 1a prr-0:~ etta com·e una criminale. Il n ostro silenzio pi·etoso può p ermettere la red enziion e di tante pov.ere ragazz.e indifes·e dalla p r opria in.e.isper.ie.nza e dalla legg.e; la den1unzia le Slpi.Tugerebbe n el vortice. ·Io sono per i.l segI"·eto professionale, n ei casi nei quali il m edilco n ·o n può lf:i:ftutare la pro·p ria 01~ era; m entre ri.t engo n ecess.arta la denunzia aJ medico provinciale qn.JJan1do il m ediJC-O provinciale deve pirovercare l'i.n terruzi-0ne della g.r.avi·danza. .L 'abor to crimi·n os 0 è dov.u to a con1diz1ioni socia:li e rnor ali. I pir·og,ressi del;;J.a tec.n:iJca chiruJ'g·i,ca lo hanno voiligarizzato in tutti i paesi; la m1seria e }a 1d.afdJc.enza idi ifre.ni mor al1i ne h1anno reso possi•bile l·o sviluppo. 1

L'.abo.rto cr:ùminoso non si combatte sos.titu·erulo il segireto n rofessionale con il segtreto d 'ufftc.io; ma con le 1eggi, .i ntese a migliorare l 'ambiente mora1e .ed economico. Il G·oveirn o Fasci sta clhe sta tricmf.ando n el campo e·cono·m:iJco, s31Prà tr~formar e anoh·e l'ambiente m·orale. In att esa di questo grandioso, imminente rinnov.amie nto (i-1 nuovo Rin31scimento Itali1co), il me•dieo deve continua:re la $Uta. opera materiale ·di ptetà .e 1d:i. uma.nttà. Rit en:go, anzi, ch·e i.a pietà d 0l medico , 1a sua in·du1gienza v·erso le sVienture dei suoi simili coadiuveranno l '01Pera del Goveirno più c'h e la sua severità e l 'imt>laioabi.l.ità con la quale denunzierà le tCO'ltpe rd ei suoi ammalati. (Gazz. d. Osp. e d. Cl., 15 lug. 1928).

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SEZIO~E

PRATICA

18()5.

NELLA VITA_ PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Alla Società delle Nazioni. . Commissione del Cancro. Una Sott()-Co111missione di esperti incaricata di studiare la radiolo·g ia del cancro ha 'tenuto la prirna ri u nio·n e prelimina.re il 18 e 19 gi ug110 1928; vi è intervenuto il Presiidente della Commissione del can oro sir Buch.anarn, Ufficiale sanitario seniore al Ministero d ell' Igiene della Gran Bretagna. La. Commissione er.a C<)'rnposta ciei seguenti membri (radiologi e ginecologi): Prof. Cl. Regaud, direttore dei Servizi terapeutici della Fondazione Curie, I stitut-0 del Radium, Parigi (Presidente); do r,t. C. Comyns Berkeley, direttore del cc Middlesex Cancer Oharity Hospital » (Servizio gineoologico); pr of. Doderlein, diretto.re della Clinic~t ginecolo·g ica di ìV[on.aco ; prof. W. Lahn1, direttore del Laboratorio scientifico Clinica ginec. e di K emnitz; prof. van Rooy, direttore della Clinica gineoologica dell'Università di Amsterdam; sir R. Ferroux , Capo dei lavo-ri fisici terapeu'tici alla Fondation Curie (P.aris); prof. Voltz, della Clinica ginecologica di Monaco. E sp erti incaricati di ricercl1e: Dott. J anet E: L ane-Olayton, attachée al cc Departmental Oancer Oommittee » al Ministero dell'Igiene (Londra). Erano assenti : prof. G. Forssell e dot'li. Heyman del Radi umhemmet, Stoccolma; prof. Pestalozz.a, direttore de1la Clinica ginecologica di Roma. Questa sotto-Commissione fu costituita in seguito alla relazione presentata al Oon1ita'oo d'Igiene dalla Commissione del Cancro nel mese di maggio u. s . Detta relazione insiste sull' i1nportanza che avrebbe la raccolta delle informazioni rel.ative ai metodi di cura radiologica e ai risultati attualmente otw.n uti, info,r mazioni che dovrebbero provenire da fonti differenti. Inoltre il Presidente della Co1nn1issione del Cancro ba suggerito che sarebbe interessante che il sotto-Comitato considerasse i seguenti punti: 1) quan'tità del radio disponibile; 2) centralizzazione eventuale del radio in ciascun paese p er i servizi delle clinicl1e meno important i e dei me.,.l ici pratici e n el c.as o che ciò fosse gi udioato opportuno ; 3) forma dei · r egistri da t enerè in vista del oo·n fronto dei risultati ottenut i nei differenti pa.esi, dopo cinque anni; l 'osservazione dopo l a cura. La sdtto-Oommissione ha dap'Prima esaminato in dettaglio la natura delle inform.a.z,ioni da raccogliere e le fonti alle quali oonverrebbe attingerle . Si è giudicato necessario di istituire ricerche in serie importante (dal punto di vista numerico) dei casi di cancro dell' utero e ottenere inf.orma:iioni su ogni caso individuale. La serie sarebbe divisa secondo i metodi di ct1ra seguiti: 1) cura con oorpi radioattivi; 2) <'uru con i raggi X ; 3) cura combinata.

Sarebbe .te11uto conto dei commenti pei casi, nei quali la cura venne ultimata da . più di tre anni e dove è stat-0 ·p ossibile, ulteriormente, di seguire il soggetto; dovrebbero essere fornite, inoltre, delle statistiche i·iguardanti integralmente tutti i. casi osservati in ciascuna delle cliniche che parteci1pano all'inchiesta. La sotto-Commissione ha determinat-0 il dettaglio delle informazioni da richiedere ed ba approntato p el Segretariato dell' Org.a11izzazione di I giene il modello di formulario, di schede, ecc. Il d·o tt. Lacassagne (Parigi), il prof. oltz (Mon.aoo), il do'lit. Heyman (Stoccolma) daranno il loro concorso a questo lavoro e saran110 assistiti da.l dott. I. E. Lane-C1ayton, incaricato d elle ricerche tecniche che saran110 necessarie per raggi ungere tali scopi . Lo stesso gru·p po di esp€rti p enserà a :r acoogliere e classificare le risposte. L a scelta delle cliniche e de lle istituzioni alle quali indirizzarsi è stata lirni'tata in pl'imo luogo a quelle clie possiedono esperienza suf ficientemente vasta e la loro collaborazio11e sarà sollecitata sia. direttamente si.a iper mezw delle .am1ninistrazioni sanitarie o altre organizzazioni nazionali ap:propriate. Siccome 1paTecchie cliniche anticancer ose e gi-necologiche importanti, !?-anno già espresso il loro desiderio di collaborare ad un'inchiesta di cui esse rjconoscono il valore pratico, si _sper a che sarà. possibile r.acoogliere senz.a ritardo le informazioni domandate. :e in iprogramma, una volta analiz?,,a,ti i risultati, di so·t topo·r li al Comitato, sotto forma di una rel.a1Zione e di pubblicarli ulteriormente. Le cliniche e le istituzio·n i sce1te saranno pregate di adottare il sistema di r egistrazione che· lo.r o è stato p.r o,p osto, per consentire in seguito u11 paragone internazionale; saranno invitate e.g uab:nente a riassumere le proprie osservazioni e opinioni rig uardo .all'efficacia della cura radiologica e ciò nella maniera che giudicheranno migliore affinchè la Comn1issione ne possa trarre vantaggio. L 'in chiesta .p ropriamente detta deve limitar si al cancro dell' utero (oollo e oorpo dell'utero), ma iiiformazioni a ccessorie riguardanti il cancro di a.ltre localizzazioni ginecologiche possono esser& fo1rnite in vista di uno studio separato. Per ciò che concerne certi pToblemi più .ampì, che solleva la cura radiologica del cancro dell' utero , il prof. R e-gaud, presidente della sotto-Commissione, ha sottoposto un.a serie di considerazioni che la s<Ytto-(Jommissione dopo un.a discussione gen erale, ha tenuto a far sue ; esse r appresentano le direttive più importanti per orientare le discussio·n i future e doivrebbero, in tempo ut ile, avere l'effett-0 d .i ra-0comandazioni precise al Comitato d ' Igiene, in vista di pubblicazione ulteriore . Fra queste considerazioni figura.n o le seguen t i: l ) Propaganda presso il pubblico e i medici, per1

'T


1806

I L P OLIC LINICO

-0ttenere la, diaignosi e la oura precoce e idonea del cancro dell'utero; 2) Moltiplicazio,n e dei luoghi di oonsultazione; 3) Organizzazione dei servizi per la biopsia microscopica, onde assicurare la di.a.gnosi preooce; 4) R aicoaimandazioni per l'organizzazione della ·cura opportuna; 5) Raccom.an.dazioni per gli impianti radiolo~ici nelle cliniche; 6) Inoo,n venien'ti deill.a cura am·b ulatoria; 7) Rac.comandazioni per la raccolta di statistiche esatte; 8) Raccomandazioni in vista .di ricer ch e scientifiche s.pecialmente indicate . L a Oommissione ha considerato come argomento .che può formare oggetto d'inchiesta, le quantità .disponibili di r.adio; ha egualmente esaminato la necessità di ottenere u·n'o pinione autorizzata, per ciò che concerne i vantaggi e gli inconvenienti della distribu'z ione del radio o deJle emanazio·n i .agli ·os.pedali e ai m edici curanti. 1

li problema dell'encefalite post-vaccinale. Si è riunita in sessione speciale a Ginevra I.a Commissione <lella Società d elle Nazioni per il vaiolo e la vaccinazione, allo scopo di studiare il problema dell'en cefalite post-vaccinale e le altre questioni connesse. La questione dell' e11cefalite post-vaccinale ha un' importanza notevole tanto dal punto di vista epidemiologico, quando da quello profilattico: essa interessa diversi paesi, dove vari casi di tale P1a1attia sono stati segnalat i, e più 1par tiool.armente l'Inghilterra e l'Olanda, la qua.le, di fronte !).}la temibile oen.chè rara oomplicaz.ione encefalit ica, ha sospeso l' .aip1plicazione della legge .della vaccinazione obbli·g .atoria nelle scuole . In Europa esistono oggi pochissimi casi di vaiolo; i casi, ben chè benigni, sono abbastanza fr equenti . E perciò che si r ende necessaria la oollaboraaione internazionale, allo scoipo di giungere, attraverso il coordinamento delle indagini e dell e r icerche in materia, alla soluzione d i un problema oosì .arduo per la medicina preventiva. La Commissione, .p resieduta dal professore µ0rtoghese J orge, è composta di dieci membri t r e ~1ei quali inglesi e due olandesi.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. P er la difesa d alla febbre g ialla. L a Gazz . Uff . pubblica il seguente decr eto in data 18 lug. 1928 di S. E . jl Ministro per l ' Interno : Al n. 3 dell' art. 1 dell'ordinanza di sanità marittima n. 2 del 15-3-24, contenente no rme per la difesa ·del Regno contro la importazione per via di mare della febbre gi.alla, è s ostituito il seguente: E oonsiderata come indenne la nave proveniente da un p·oTto colpito da febbre gialla o in strette r elazioni di traffico oon un territorio in cui l.a febbre gialla domina .allo stato endemico che non abbia avuto .a bordo durante l a t raversata .alcun caso di detta .m alattia e a rriYi dopo un viaggio <li durata su•p erior e .a sei giorni, pur-

( ANNO XXXV, F ASC. 37)

chè l ' autorità sanitari.a marittima abbia motivo di ritenere che essa nos trasporti stegomyie (Aedes aeg·ypti) adulte, ·o vvero risulti provata alla stessa autori:tà sanitaria marittima una delle seguenti condizioni : ci) che la n ave dui-ante la sua permanenza nei porti di cui sopra si è tenuta ad una distanza di almeno 200 metri dalla terra abitata ed a una <listanza da chiatte, pontoni o altri nat.anti, sufficien·te per im1pedire l' acceooo a lla stegomyia (Aedes aegypti); b) ovvero che al moonento della partenza la n.ave è stata sottoposta al1a distruzione della ste. gom;yia. I Prefetti e le Capitanerie ed U f.fici di Porto sono incariicati dell.a esecuzione del presente decreto ch e a11drà in vigore lo 5tesso giorno della sua pubblicazione .

Ordinanza contr o la p est e. Con ordinanza di sanità marittima N. l 7 sono state revocate le precedenti Ordinanze N. 3 det 21 ·gennaio 1925, N . 2 <lel 5 gennaio 1926 e N. 8 del 6 novembre 1926 con le quali lt: proveruienze dall' isola Tenerif.f.a e Las Palmas (Gran Canaria) vennero sottoposte alle misurè contro la peste prescritte da ll'Ordinanza di sanità marit:t ima N. 10 del 1° settembre 1927 modificata oon D . Ministeriale 30 a'gosto 1911 .

Cronaca del moVimento professionale. Congr esso Nazional e de i

~ffldi ci

Con dotti . L 'Associazio ne Gener.ale F ascista del Pubblioo Im·piego comunica: « Come è stato precedentemente annunciato, con il pieno consenso dell'on. Turati, nei giorni 22 -e· 23 settembre avrà luogo a Torino il 21° Congresso n.azion.ale dei medici con d·o tti italiani al quale interverranno i rappresentanti del Governo e del Direttorio naziona]e del Partito. Il Congr esso verrà solennen1ente inaugurato nella storica sala di P a lazzo l\ladama oon un ricevimento che verrà offerto dal Podestà di Toripo ai congressisti ed a lle autorità. Dalle adesioni ·g i à pervenute si calcola ohe non m eno di 2000 medici interverranno al Congresso quest'anno, ment re negli ianni scorsi ,non s uperaV..'i.no mai il numero di 500. Molto interessanti sono g li argomenti .p osti all 'ordine del giorno : Direttiv:e ed azione dell' As&0eiazione ehe verranno esposte dal segreta rio generale comm. Aldo Lusignoli il quale r egge personalmente l' organizzazione dei medici condotti; Assicurazione mala'ttie e lotta contro le malattie sociali (r elatori dot~ore Ricci e dott. Delbue); Organizzazione e pro paganda, r elazione amministrativa (relatori dott. Contu e Valesano). Si terrà eontem•poran eamente a Torino l' Assemblea oO'e nerale della Cassa N azionale di Previdenza e Assistenza fra i medici condotti ». 1


'[ANNO XXXV, FASC. 37]

SEZIONE PRATT CA

CONCORSI. · Poe 'l 1 vACANTI.

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1807

TAGLIO DI P o (Rovigo) . - Scad. 20 sett.; due ~n,dotte; L. 10.000 e L. 8500, c.-v. e a1tre indenn.1ta. MANTOVA. - Medico del D ispensario Comunale per la profilassi e cura gratuita della sifilide e delle malattie veneree; titoli ed esami; L. 3500 ·a nnue, esclusa qualsiasi indenn ità; nom. e conferma triennali; scad. 4 oift. Rivolgersi Ufìficio di Segreteria. Doc. a 3 mesi dal 5 sett. ; se.rv. entro 15 g.g . Chied . .annunzio.

APRICA (So'JUÌlrio) . - Scad. 30 sett.; L . 8500 e -quinquenni dee.; ·L. 400 uff. san . ; L . 300 trasfer te ; età lim . 40 a.; tassa L . 50.15 . . BALESTRA'IE (Palermo). - Scad. un mese dal 27 a.g.; per Trrup.peto; L. 9220 ; tassa L. 50. BARBERINO DI MuGm.r.o (Firenze) . - Due condotte; proroga a tutto 24 sett. BARI. R. Pref ettwra. - U ff. san. del Consorzio -Grumo-Toritto; scad. 25 ott. Vedi fase. 36. BoR&Er.r.o (Chieti) . - Scad. 30 sett. ; L. 8700 e 5 quadrienni dee ., oltre L. 500 uff. san. ; età Jim. 4.0 a .; tassa L. 50.15. BRIENZA (Potenza). - s~ad. 30 sett.; L. 6000 residenziali e 6 quadrienni dee ., L. 1100 per la -cura gratuita dei pov., L. 500 uff. san.; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15. B&INnIS!. Amministraz. Provinc. - Direttore della Sez. Med ....Mioro·g raf. del L aborat. d'ig. e p rofilassi; L. 13.500 e 5 aumenti del decimo oltre L. ,3500 serv . .att., 30 % proventi; età lini. '45 a.; 'tassa L . 50.15. Scad. ore 12 del 15 ott. B usACHI (CagliariI. - Consorzio con Ortueri . Soaid. 1° ott. OosENzA. Amministrazione Provinciaie. Direttore della Sezione Medioo~Micrografica del Laborator io Provinciale d'Igiene; scad. 20 òtt. Ve'1i fase. 36. OossIGNANO (Ascoli Pie .). - Al 15 nov. Vedi fase. 36.

RIETI. Amministrazione Provinc. Direttore dell' Ospedale Psichiatrico. Proroga 5 ott. Dal trattam. economico annunciato nel precedente bando v.a detr atta l'indennità di c.-v., non dovuta per legge. .

CossoMBRATO (Alessandria). - Scad. 30 sett.; conser zio ; L. 7000 e 5 quinquenni d ee. ; L. 500 trasp.; L. 500 uff. san. ; età lim. 45 a.; tasscl.

RovIG-O. Ammini.straz . Provinc. - Direttore della Sez. Medico-Microgr.af. del Labora't. d 'I giene e Profilassi. Scad. 30 sett.

L . G0.15 .

DESIO. Osp edale Civile. - Medico primario; età mass. 45 a .; L. 12.000 oltre abitaz. Scad. ore 15 del 15 ott. Letti 250 . Ospedale di Circolo pei malati di 13 comuni con popolaz . com.p lessiva di oltre 70.000 abit. Chied. avviso . FERMO (Ascoli Pie.). - Supplente condotte e assistente medioo Ospedale; L. 7500 oltre L. 500 ìndenn. la urea e L. 1400 cavale. Scad. 24 sett. • FIRENZE. R. Arcispedale di S . M. Nuova e Staibilim . RiUJ11,iti. - Dir ettore del Laborat. per ricerche cli11iche e del Rep.a.rto I solan1ento (in qualità di primario). Due aiuti chirurghi ,p er lo Spedale di S. M. Nuova. Un assistente per lo Sped.ale di Careggi. Scad. 24 sett. V e.di fase . 35. GUBBIO (P erugia). - Scad. 30 sett. ; due condotte; L. 8000 oltre L. 1800 serv. att. e c.-v. ; 4 quinquenni d ee.; età lim. 40 a.; tassa L . 50.15. (P er la condotta di Ci'ttà 2 anni di assistentato in Clinica o in primario Ospedale) . IscHITB'LLA (Foggia) . - A 30 giorni .dal 10 sett. ; L. 9000 e 4 quadrienni dee. ; età 1im. 35 a . ; tassa L . 50; dec4 a 6 mesi dall'S seti;.

MILANO. Consiglio degli I stituti Ospitalieri. Nove pos.ti di chirurgo assistente; scad. 27 ott . ; V, fase. 32. I MILANO. Amministraz . Provin ciale. - Direttore sanitario e aiuto medico nell' Istituto di Protezione ed Assistenza dell' Infanzia . Proroga dei due ooncorsi al 30 sett. ; v. f asc. 32. MODIGLIANA (Forlì) . - · Sca.d. 25 sett.; ia cond . campagna; L. 10.000 e 10 bienni ventes.; L. 3000 trasp . ; età lim. 35 a.; tassa L. 50.10. 1\iioNTELIBRET'II (Roma). A tutto 10 ott. ; L. 9500 e c.-v., oltre L. 400 se uff. san.; 5 quadrienni dee.; età lim. 40 a .; tassa L . 50.15; doc. a 3 m. dal 27 ag.; chied. annunzio. PIEDIMONTE ETNEO (Catania) . - Scad. 29 sett.; L. 9000 e 4 quinquenni dee. ; età lim. 40 a.; tassa L. 50.15.

Rov1Go. Ospedale Civile . - A ore 18 del 30 sett., Direttor e medico p·r imario ; L . 7800 e 5 quadrien11i dee., oltre L. 4200 indenn. direzione, percentuale; età lim. 45 a . ; tassa L . 50.10; docenza G primariato (chiedere annunzio) . Doe. a 3 m. dal 1° sett. Serv. entro 20 gg. ScLAFANI (Palermo). - Sca.d. 29 sett. ; L. 15 .000; età lim . 50 a .; tas8a L. 50.10; eventu alm . uff. san . TARAN'IO. Amministrazione Provinciale • -- II conoorso per Direttore Medico-Micrografioo presso il Laboratorio d'Igiene e Profilassi, è stato prorogato a tutto il 30 novembre A. VI, ferme restando tutte le condizioni ·g ià stabilite. ·rIRANO (Sondrio). - 2° reparto; L. 7500-e quinquenni; indenn . 'trasferta L. 1200; indenn. bicicletta L. 700; c.v. per aventi famiglia a carioo L. 840. Al nominato sarà affidata Sezione chirurgica .presso Ospedale Civile con assegni relativi. Scad. 20 ott. ToRRE MONDOVÌ (Cwneo). - Scad. 30 ~tt . ; oonsorzio; L. 9000 e 4 quinquenni dee.; uff. san. L. 500; età. lim. 45 a.


1808

1L POLICLINICO

TRAPA1'TI. - Il segretario provinciale del Sindacato l\Iedico porta a conoscenza che sono disponibili rlue posti di medico per la lotta antimalarica nelle contr.ade Dattilo e Marausa; lo stipendio si aggir.a intorno alle L . 1000 mensili. Rivolgersi a l Medico Provinc. VERONA . Amministraz. Provinc. - Medico primario del Sana.torio Provinc. di Ponto·n ; rivolgersi Segreteria. Scad . 30 sett. VE1tucoH10 (For"lfì). - Scad. 30 sett.; 1° reparto; ab. 2756 c., iscr itti 1200; L . 10.000 compreso servizio Ospedale, ol'tre L . 2000 cav., L. 500 uff. san., 10 bienni ventes. ; c.-v. ; età lim. 35 a . ; tassa • L. 50.15; due .anni in sezione chirurgica di ospedale import. ; doc. a 6 mesi dal 1° sett. Vmoa (Treviso). A 30 giorni dal ~5 ag.; L . 9500, c.-v., oltre L . 1900 trasp., altre indennità; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.20; doc. a 3 m. dal ~5 ag. ; chied. ann·unzio

Ferrovie de'l(lo Stato. - Medici dei riip.arti di PaleNno: Vittoria (L. 450) e Avola (L. 480) . Scad . 29 sett. Per intforma2Jioni rivolgersi agli Ispettorati Sanitari. Concorso per teri,enti niedici e chimici farmacisti in servizio p ermanente effettivo nel R. Esercito . Il Giornale militare uffici.a.le· dell'8 corr . eomunica che è ruperto un concorso per 80 posti di tenente medico in servizio permanente effettivo nel R. Esercito. Possono concorrere i tenenti e sottotenenti medici di complemento (sia in sei vizio che in congedo) che non siano per su.perare il 32° anno .all'atto della nomina a tenente in se:rvizjo permanente, nomin.a che si presun1e possa avvenire nel .dicembre o gennaio p. v. Così .p ure possono co11oorrere i medici civili che si trovano· nelle stesse condizioni di età. Tutti debbo·n o .avere i requisiti fisici indispensabili, da accertare mediante? visita collegiale. Il concorso è per tit-0li e per esami. I vincitoi·i saranno nominati immediatamente tenen'ti in servizio p ermanente effettivo e inviati subito con tale grado allia Scuola. di .Sanità militare di Firenze per compiervi un corso di istruzione della durata di mesi sette. Ali' a-eto della nomina contrarranno l'obbligo di non lasciare l' E sercito p er la durata di anni sei . Per ma•ggiori informazio11i rivolgersi .ai Comandi dei Distretti o alle Direzioni degli Osiped.ali mili tari. ( :.erùn.si medioo giovane pr.ati.co analisi cliniche possibilmente cu•r e elettriche. Riv0lger si Rorna Principe An)edeo 2 interno 1°.

HOMINE, PROMOZtONI ED ONORI F ICENZE, Sono abilitati alla libera docenza in: Batteriologia: Brotzu Gius €1pipe; Batteriologia e imn1unologia: Verdina Carlo ; Patologia speciale chirurgica: Peccerillo Fabrizio, Romeo GioYanni .

[.i.\~~o

XXXV, FASC. 37)

NOTIZIE DIVERSE.

La VI Conferenza e la Mostra lnternazional& contro la tubercolosi . Questi due avve11imenti a cui parteciperanno ben 36 N.a.zioni di tutto il mondo, avranno luog<> in Roma .a partire dal 25 settembre nel Palazzo delle Esposizioni . Rioordiamo che sulla « filtr.abilità del virus tubercolare » riferirà il p1·of. Calmette (Parigi) ; sulla « tubercolosi dell'infanzia » riferirà il .iprof. J emma (N.aipoli); e sul tema cc dell'assistenza delle classi rurali » riferirà il prof . Brandt (Londra). Inoltre saranno 'tenute va.iii.e conferenze a parte : l'on. Morelli parlerà su cc Carlo Forlanini », S. E. Martelli cc sull'assicurazione o·b bligatoria contro la tubercolosi»; il prof. Brauer sulla cc cura chirurgica della tt1bercolosi ». Tra le escursioni sono state stabiJ.jte le visite .a. tutte le opere antit ubercolari del Governatora'tò di Rom.a, della Croce Rossa Italiana., del Sanatorio Militare di Anzio e dell'Opera post-sanatori.ale della Cas8a Nazionale Previdenza Sociale. V;i sa•r à anoora una giornata milanese in cui l'on. Benni e il prof. Quintavalle illustreranno. l'assistenza nelle fabbriche. C'h iuderà la VI Conferen~a un giro per tut'ti i Sanatorii dell'Alto Adige e d ella Valtellina, organizzato dalla Confederazione dell' I ndustria. Alla Mostra che si svolgerà uguailm.ente nel Palazzo delle E sposizioni prenderanno parte 20 N azioni estere, tutti gli Enti N.azion.ali sanitarii e le Industriie specializzate per l'assistenza antitubercolare. Sarà questa un.a grandiosa rassegna. dell' immane sforzo fatto da tutti i popoli civili per difendersi dalla tubercolosi .

I Congresso Nazionale di Nipiologia. Come abbiamo a.11nt1nziato, è indetto ad Ancona dal 21 al 23 ott<>·b re e v i sa.rà annessa un.a JVIostra del Lattant~, nei giorni 21-25 o'ttobre. L 'Opera N azio·niale per la Protezione della Maternità ~ dell'Infanzia h.a dimostr.ato il suo compiacimento per l'iniziativa; ed il prof. Francesco Valagusa, Sub-Commissario dell'Opera presenterà al Congresso una Relamone sulla cc Azione del1' 0per.a Nazionale per La Protezione della. Maternità e dell'Infanzia nell'assistenza del l.a11tante ». Saranno inoltr e svolte le seguenti Relazioni : prof. Cesare Oattaneo, cc Direttive pratiche e sisure nella alimentazione .artificiale del Lattante», cc La Tubecolosi d el Lat'tante »; prof. Angelo della Cioprpa., << L 'adenoidismo del Lattante )>; prof . Guido D ' Ormea, cc I Brefotrofi ; prof. Gino Ferretti, cc L 'età del Lattante nel suo significato psicilogico » ; prof. Gaetano Finizio, « V alo r e del refettorio materno nella protezione del Lattante )) ; dott. Attilio lo Monaco Aprile, cc Protezione giuridica dell' Allattame·n to materno »; pro.f. Arr igo Montanari, « Riadiologia e nipiologia »; .avv. Remo Roja, « Considerazioni giuridiche . sulla limitazione del rioonoscimento materno alla prima

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[ANNO

xxxv·'

F ASC. 37 ]

SEZIONE PRATICA

, .età dell'illegittimo »; avv. prof. Ernesto Spadoni, « Il lattante nella storia dell'arte in rap·p orto alla b~ologia u.

Per tutte le notizie, riguardanti il C<>n.g resso e la Mostra, il fissare le camere, ecc., rivolgersi al Segretario · del <Jomitato Organizzatore, .p rof. Riccardo Fuà, Brefot rofio, Via Ad Alto, n . 17 AncQill&. Potranno e.ssere membri del Congresso tutti coloro che si inte r essano dello studio e della tu tela lattante. I membri del Con1gresso dovra11no invi.are al Tesoriere, colonnello Alessandro Andreani (Oasella Postale 198, Anoona) 1a quota d' iscrizione in L. 20 (ve11ti) ed avranno diritto .d i presentar e oomunicazioni, di prender .p ar.t e alle discussioni e di ricevere gli Atti del Congresso. Pot ranno partecipare .a,l Cong r esso, come Membri associati, le persone di fami•g lia dei Congres.. -sisti inviando al Tesoriere la quota di 10 (dieci) e pot ranno assister e alle sedute del Oongresso {senza) prender parte alle discu~ioni) ed intervenire .agli e·v entuali ricevimenti e 1g ite ed alle vi.site alle Istituzioni della Città. Le I stituzioni pot r a nno fa.rsi r.a.p present.are da u11 Deiegato, sotto il cui nome sarà 1 pagata la qudt a oorris1Jondente. Tut ti j memb1ri del Congresso fruira nno delle riduzio ni ferrovia.r ie. Il materiale per la Most ra dovrà p ervenire al Comit ato n on oltre il 10 ott obre.

Il Cengresso internazionale d'infortunistica e malattie professionali. Si è svolt o, co1ne .avevamo a nnunzi.ato, a Buda:pest dal 2 a.11'8 settembre; dall'Italia vi hanno p.artel'i p.ato 1'011. Bonardi, capo della delegazio~·e, i proff . Biondi, L attes, Pisent i, Diez , i dottori -Oi.annini, Drago t t i e vari .alt ri . D are mo prossi n1amente un r esoconto dei lavori .

Congresso internazionale di fisiologia. '

I l 13n Congresso i11tern.a.zio11.ale di fisiologia si t errà dal 19 al 23 .agosto· 1999 ia, Bosto11 , nei lo. cali d ella U n iver sità Harvard , so·t to la presidenza de l 1prof. W . H. H owell, dell ' Un iversità J ohns H ()p ki ns <li Bart imora . Il Con1itat o or dinatore è presie du to dal prof . W alter B . Ca nnon (H iar vard M edioa.l · Schlool 1 Bost'*1, Ma ss .) ; segretarii ne sono l i>1mf. J . Edwin J·. Ool111 e Alfred S . Redfield .

Congresso sulle malattie digerenti e del ricambio. D a l l '> al 14 settembr e si è aid11n ata ad Aanster d :.t1n la (( Gesellschaft fi.i.r Verdauungs- und Stoff wech~el-Kra nkheiten » .

P e r gli atti del ooÌlvegno r ivolgers i .al segr etar io gener a.le della Società, prof. Von den Velden , B ambe rgerst rasse 49, Berlin Vl. 30.

1811

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e protesi dentaria presso la R. Università di Bologita. Sono aiper te le iscrizioni .p er l'anno seoLastioo 1928-9'J9 ai oorsi di perfezionamento in Odontoiatria e Pro.tesi dentaria per i laureati in medicina e chirurgia. E~endo il n ume ro dei posti limitato, l'accettazione viene regolata secondo la :p riorità nella presentazione dei .d ocumenti e nel versamenlto delle tasse. Le iscrizioni si chiuderanno il 30 nove mbre p. v. Per programmi ed in·form~ioni rivolgersi alla Segreteria della S cuola - Via S . Vitale, n. 59. Bologna.

Corso universitario di Igiene scolastica a Genova. 11 C·o rso d'Igiene Scolastica per i laureati in medicina, che si tiene abitualmente ognj anno presso l'Istituto d ' Igiene .della R. Università di Genova, non avendo potuto, .p er so.prag.g iunti im.. pedimenti, aver luogo nel maggio scorso, si terrà invece presso il medesimo Tultituto nel prossi1no ottob1:e. Il Corso è mensile e gratuito con inscrizioni Ii1nitate a venti e ·gli inscritti p otranno, dopo r eJ golare frequenza e ad esami SUJperati, ottenere il titolo di Medico .S colastico. .

Premi di igiene domestica. Ha avuw luogo sotto La preside nza del prof. Pecori la riunione della Sezione Laziale della Associazione Italian.a. Fascista per l ' Igiene. La numerosa Assemblea preso .a t to della cost ituzione del Direttorio sezionale h.a approvato le iniziative prese circa la .attuazione del program1na 1928 che La Sezione va svolgendo. Con compiacimento l' Assemblea ha constatato l'importanza dell'opera di propag.anda antitubercolare svolt.a a preparazione della Festa del Fiore. Tale complessa operra di propaga nd.a, che ha riscosso il pl.auso del Presidente del Consor zio Ant itubercolare, fu svolta a mezzo di una Larga distri buzione di opuscoli forniti dalla Assistenza. Sociale del Governatorato, a mezzo di conferenze t enute d ai medici e dagli insegn anti del Goverliatorato ed .a mezzo delle div isioni cinem at ogr.afiche della Cineteca . · Fer i premi di Igiene domest ica, p ropugn ati in t ut t a Italia d.al Direttorio N azion ale della A. I. F. I. e consistent i in premi in delliar o a favore di inquilini di oase popolari e .d i case aèit a.te da persone di modesta condizione che dimostrino di tener e il proprio allogg io nelle miglior i condizioni di rispett o alle norme d ' i giene, l ' Asse111blea p resa conoscenza degli impor tant i oon tribut i 1d el Governator ato, d ell' I stit uto delle Case popolari e di alt ri Isti.t uti edili fa vot i che tal~ in.izi ativ.a così import ante per I.a ig ien e sociale , veRga, se possibile , 1naggiormente svilupp ata rich iedendo a t.1 altri Ent i propria c.ari d i case di ero-


181 2

lL POLICLINICO

gare contributi numerosi e cospicui da devolvere a tale importante scopo. Ha dat o mandato .al Presidente di nominare la Commissione che dovrà aggiudicare i detti premi. Per la cc Guerra .alle mosche» ha stabilito di collaborare con gli altri Enti nei limiti di possibilità della Sezione. Infine presa conoscenza del programma del pros~mo VI Congresso Nazionale ·d'Igiene, la Sezi~ne interverrà col ma·g gior numero dei soci alla discussione dei temi di alto interesse scientifico che saranno svolti a Fiume dal 14 al 21 settembre p. V.

Corso di medicina per missionari. Coll'intervento dell'Arcivescovo S. E. Mons. Conforti e delle Autorità, si è inaugurato nellAula Magna della R. Univers~tà di Parma, il 6 settembre, l'annunziato corso speciale di medicina p~r l\tlissionori. Hanno pronunciato discorsi il Magnifico Rettore prof. Pensa e l'Arcivescovo; quin.d i il prof. Roncoroni ha tenu'to la lezione inau·g umle parlando su cc L'azione 1d ella Scienza e della Fede per la conquista 1del bene » .

Corso di perfezionamento sul cancro. Si terrà dal 16 al 31 ottobre, .al Centro an'ticancerooo di Strasburgo. Tassa .d 'iscrizione Fr. 300. Agli u·d itori sarà rilasciato un certificato alla fine del corso. Per i programmi e le iscrizioni rivolgersi al Dr. Gunsett, Directeur ·du Centre antic.ancerel1x, Hopital Ci vile, Stra.sbourg (Francia). « L'op3ra dell'Assistente• presso l'Università di

Roma. P er deliberazione del Senato Accademico e del ()onsiglio d ' Amministrazione della R. Università di Roma è costituita 1provvisoTiamente e in via di esperimento, l' Opera dell'Assist.ente, che ha per •fine di dare aiuto eoonomioo agli .assistenti che con i loro studi, con le loro ricerche e loro p·u bblicazioni dianQ effettivp. ·o ontributo al ·p rogresso della scienza e affidiame11to di vocazione e di seria •p reparazione alla carriera dell'insegnamento universrtario. Sono state m esse a disposizione del Senato Accademico cento mila lire. Il R ettore pTof. ì\tli1losevich, avverte c{he •d evo·n o rimanere esclusi dia eventuali .p roposte quegli assistenti che pur compiendo scrupolosamente il loro dover e e contribuendo efficacemente al buon andamento didattico dell'Università, no·n h anno mai avu'ta, o hanno .abbandonata, o hanno scarsamente esercitata operosità n ella ricerca scientifica e quelli che l' ufficio di Assistente considerano esclusivam·e nte, o in gran parte, base per l'esercizio profess ionale o utile preparazione al medesimo. Non si fanno ·distinzioni, per cui possono essere sussidiati tanto quelli .di ruolo mi11isteri.ale, ro1ne quelli di rt1·olo rettorale, incaricati o volontari .

L'istituto per lo studio del cancro a Berlino. L'8 giugn o ebbe luogo alla « Oharité » di Berlino la celebrazione della fondazione del « Krebsf orschtungs-lnstitut », in occasione del suo 25° .anniversario. V'intervennero .alte p ersonalità del

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mondo accademico, scientifico e politico, nonchèla vedova, quasi centenaria, del fondatore della grandiosa istituzione, prof. Ernest v. Leyden. Presiedette il prof. emerito Piitter, il quale riassunse la storia dell'attività dell'Istituto, avviato a gran.di for,t une da di rigenti espérti, quali Emil Fischer, ~rg Klemperer, Fer.dinando BlumenthaJ, Orth e Rhoda Erdmann. Il prof . H.ans Hirschfeld ricordò gli importantissimi contributi d'ordine terapeutico e d'ordine biologico portati nell'Istituto allo studio del cancro; se ancor.a non sono riusciti a .diradare la nebbia che avvolge i problemi terrupeutici, profilattici ed etiopatagenetici, hanno contribuito a mantener vivo lo spirito di ricerca e ad avviare all'immancabile conquista sul cancro. 1

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"Nor d-Sud ». Il 5° viaggio « nord -sud », per medici stranieri alle stazioni di cura italiane, si è iniziato il 5 se-etembre e durerà fino al 21 settembre; comprende le stazioni seguenti : San Pellegrino, Bormio, Bellagio, T remezzo, Cernòbio, Stresa Borromeo, Pall.anza, Acqui, Alassio, San Remo, Ospedaletti, Bordighera, Nervi, · Rap.allo, Santa Margherita Ligure, Viareggio; gli insCTitti raggiungono il numero di 84, divisi in 3 gruippi: di lingua f rancese, in·g lese e te desca. Il· viaggio è diretl:o dal prof. G. Ruata. Il prossimo via·g gio avrà luogo nel settembre· 1929; saranno visitate le seguenti località: Merano, Mendola, Carezza, Bolzano-Gries, Roncegno, Levioo-Vetriolo, Bagni di Comaco, Riva del Garda, Torbole, Gardone, Reooaro, Abano, Bagni della Porretta, Mons11mmano, Bagni di Montecatini; prezzo L. it. 1600. Le iscrizioni si ricevono presso l'Ente Nazionale Industrie Turiatich10 {Enit), vi.a Marghera, 6., Roma .

Viaggio di belgi In Italia. Dal 1° .al 22 otto·b re si svolgerà un via~gio di professionis.t i, studiosi, i;ndustriali e commercianti belgi, in, Italia, .ad iniziativa della Camera di ()om..: mercio Italiana n el Belgio. Parten.z a da Br11xelles; verranno toccate: Milano, Firenze, Roma, Napoli, Sorrento, Capri, Gen<YVa, Torino, Parigi ; ritorno a Bruxelles. Si visite.ranno i più importan.t i istituti scient ifici e stabilimenti industriali. A Roma la delegazion e sarà ricevuta dal Papa. Prezzo ridotto: in 1a classe 6050 franchi, in 2a. classe 5550 fr . (francesi). P er informazioni rivolgersi alla : cc Cha1nbre de Commerce I talienne », rue ,d ' Arlo11 59, Bruxelles, ovvero alla: C. I. T (Compaignie Italienne Tourisme), Boulevar<l Ado1-· phe Max 44, Bruxelles.

Viaggio medico alla Costa Azzurra. Il 5° viaggio annuale 01·ganizzato dalla cc Société Médicale du Litoral Médi'terranée », noto come<c voyage bleu », si svolgerà durante le prossi~e vacanze natalizie. L'adunata avrà luogo a Marsiglia; il viaggio inizierà il 27 dic. e durerà fino al 5 genn . ; oomprenderà tutte le stazioni climatiche e gli stabiliment i cu rativi della Costa Azzurra ;, ,

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[ANNO XXXV, F ASC. 37]

SEZIONE PRATICA

sono in pr ogram1na sontubsi r icevimen ti a Marsiglia, Cannes, Nizza e ~Ionte Carlo e va.rie visite, tra cui il laboratorio di Voronoff, il Museo oceonogra.fico di Monaco, le rovine romane del1a Turbie, le.. grotte preistoriche di Grimaldi, ecc. Il viaggio si chiuder à con una escu1\sione a scelta, sulle Alpi Marittime (6-7 gennaio) od in Oorsica (6-10 gen naio), ovvero oon un breve soggiorno di riposo a Nizza, a oondizioni di favore. Per informazio·n i indirizzarsi .al presidente della Società, dott. M . Faure, rue de Verdi 24, Nizz.a .

Crociera medica in Oriente. E stato org.ani~zato un viaggio in Oriente, che si svolgel'à sotto la d irezione del dott. Friedrich di lusso « Helouan », in occasione dei congressi medici del Cairo . Verra nno toccate : Trieste, Venezi.a, Brindisi, Alessandria,_ Cairo, R.odi, Atene, Corfù; so110 anche previste un'escursione nell' Alto E·g itt<> ed. una in Palestina, qu~ta oon pernottamento a Betlemme nella notte di Natale. Prezzo del viaggio da Trieste 1490-1715 scell. , oltre alcune spese accessorie ; prezzo delle escursioni 280 e 440 scell. rispettiv.ame.nte. P er informazioni rivolgersi ali.a « Schriftleitung d er Wiener Medizinischen Wochenschrift », Porzellangasse 22, Wien IX ; <YV• vero all.a cc Aerztliche Auslandsstudienreisen », Biberstrasse 11, I St., T. 6,. Wien I (Austria) .

Crociera sul Nilo. In occasione dei Congressi medici del Caii·o, indetto pel prossimo dicembre, la cc Fa.b re Line » or-

1813;

gn.nizza una crociera, sul piroscafo cc Canada », nel Nilo e Alto Egitto, Siria e Palestina. La notte di Natale verrà passata a Betlemme. Il battello del Nilo sàrà riservato esclusivamente all'uso dei t u-r isti. Per informazioni rivolgersi a.Ile Oompaignie di Navigazi<Jne .

.Un altro premi<>. letterario vinto da un medico. Il cc iprix 1d e· la renaiìSS-ance » è stato assegnato a due romanzi intitOlà.ti « Hollywood dépassé » e· « Quarantième étage », che r ecano la firma di Luc Du·r tain, n ome sotto il quale si n asconde il <lott. Nepveu. Il fatto non è n1uovo: di recente sono stati assegnati, in Francia, vari altri p remi letterari a. medici, alcuni dei quali occupano una posizione . ele\ata n el campo pr ofessionale; figurano tra di essi Duhamal, Dor.g elès, Voi ve·n el, ecc. Evidentemente l'educa.z ione medie.a .aibitua allo spirit<> di osser vazione, che è una. qualità essenziale dei buoni rom.a nzieri, tra i quali oggi sono sem·p re più numerosi quelli che non fa11no professione di lette-rat.ura.

Un chirnrgo che dona il suo

san~uf>.

Il dott. Giuseppe Corsi, assistendo, n ell' Ospe-· dale della S1pezia, una giovane partoriente in preda a gravissima emorragia che l ' .aveva condott.a in fine di vita, se11z.a esitare, nell ' urgenza per la morte imminente, si offerse per la trasfusione del sangue.

Indice alfabetico per materie. Abor to e segreto professionale Acroasfissia cronica e poliglobulia

. Pag. 1802 •

Amministrazione sanitaria Articolazioni: frammenti ossei polve• rizzati . . . . . . · · Atrofia muscolare Oharoot-Marie e poliglobulia . . . . Avitaminosi: ricerche Azoto aminico : comportamento ne] sangue in. vari stati morb·osi Bibliog rafia . • Calcio : ricerche . Cancro dell' utero : radioterapia Chinina e chinidina: tossicità Oolon superfluo Dengue: 'trasmissione . Diarrea. nel morbo di Flaia11i-Basedow Dispnea Dolore pleul'ico Elefanti asi nostrale Emorragie cerebrali antiche: emoside. r1na . . . Encefalite post-vaccinale Fegato: lesioni per distruzione di ..tlbun1ine 11ell'organismo Fratture dell'anca: immobilizzazione in abduzione •

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1797 1806 1783 1797 1797 1767 1786 1796 1803 1791 1 00 1 01 1 00 1781 1780 1799 1791 1806

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1789

))

1783

Infanzia: prove farmaco-dinan1ich-e Pag-. I789ì I pertensione: oura . 1800, 1801 • Iposistolia: prescrizione )) 1801 • Labirinto: .d ist ruzione unilaterale . )) 1791 Meningiti da streptotrichee . )) 1798 • Mid()llo spinale: ricerche . 1791, 1792. N evrite ascendente: cura chirurgioa )) 1799 Oment o : torsione endo-addominale . )) 1789Paralisi di \ 7 olkmann post-traumatica: interYento )) 1782. Paratiroidi: ricer ch e 1796, 1797 Pian:. emoterapia )) 1797. Pneumoto,r ace: operazio11i alla J.aco)) 1795 baeus . )) 1790 P olmoni: funzione dei muscoli lisci . R eazione di Ma.r tens n ella diagnosi di )) 1773. t umore maligno . Setticen1ie da « MicTococcus te'tra. )) 1775 genus » . • )) 1790. Tallio: azione biologica Tiroide · irradiazion e nelle infezioni )) 1798 sperime11tali . )) 1792 Tubercolosi: immunità acquisita . )) 1801 Uova id i elminti: r icer ca . Ustioni gravi: .alterazioni dell' equili)) 1789 brio .acido-base . )) 1785 Vaccinazione .antidifterica

aJtr&itl di proprietà riservati. - Non t consentita la rlstamp!l d i lavori nubbllc·' llf rz'!I P ottclinlco se non In segai/o a 1 trtfortzzazlone scritta dalla redazione. B vietata la pabbllcazfont di santi di essi seri~a citarne la fonte. ~ma - Stab. Tipo-Lit. A.r1nani di M. Oourrier. V. A BOOLI, Red . resp.


1814

I L POLI CL IN I CO

(.<\N~O

XXX\·, FASC.

_... . Importantissima pubblicazione:

Prof. F. LA TORRE

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IP

Seconda Edizione riveduta e aggiornata dal Prof. PAOLO GAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Bari. Nelle poche righe che seguono i lettori poaono avere cognizione delle direttive tenute dal giovane . . ·nioo Ostetrico·Ginecologo di Bari nel riordinare per la nostra Collana questo Manuale che tanto largo fa..,. >incontrò nella prima edizione~ Gent.mo sig. Pozzi, cc no? tur~are l, econ?mia ge.nerale de~ lavoro, l~ciare il caratteristico tipo anedottico, anche se qual« che divagazione sembri eccessiva, sopprimendo pero la superfl,ua parte autobiografica ritoccare poco 8 ._ $OlQ in punti oggi unanimem.ente accetlati; poco aggiungere (nel capitolo delle 1:arieti dei forcipi e d.i ,: danni di esso (I)) ; sostituire alcune figure non dimostrative con altre nuove - tali i criteri direuivi a ..: me seguìti n<'l preparare, per suo benevolo incarico, la seconda edizione del volume del compianto «prof. La Torre. « Co,,fido di a.vere così assolto nel miglior modo l'ufficio affidatomi, concorrendo alle rinnot•ate /tB· « tune di questo manuale e la ringrazio della fiducia accordatami. <( Su.o afi.mo PAOLO GAIFAMI •· (I ) Le parti da me aggiunte, sono comprese fra i due asterischi.

Eccone I ' I N D I C E S I S T E M .A. T I C O : Premessa. Cenni storiai. Etimologia e Definizione· Prin.cipi fondamentali su cut il forcipe moderno è costruito. Classificazione. Forcipe a branche incrociate. Forcd.rpe a. branche parallele. Descrizione generale del forcipe. Forcipe Foreipe Forcipe Forcipi Forcipi Forcipi

Levret. Smellie. Ta.rnier. fr.anceei e inglesi derivati. . tedeschi. italiani.

.9celta del forcipe. Azioni del forcipe. Il Il Il Il Il

forcipe forcipe forcipe forcipe for cipe

di presa. di evoluzione. di tra.zione. di ooanpressione. agente stimola,nte.

a.-gente agente agente a.gente

tpdicazioni e controindicazioni del forcipe. Condizioni fondamentali per l'applicazione del foroipe. Preparativi all'applicazione del forcipe. Preliminari dell'intervento.

Norme generale dell'atto operative. 1• Tempo: Int'l'oàuzione ed appiicazione delle b1'anche Alcuni richia mi sul meooanis·m o del parto. Testa alla. vulva. Testa. allo stretto superiore. 2• Tem.po: A 1'ticoZazione dello atrumente. 3° TemPo ; Estrazione del fete. ·

·

Regole particolari. Presentazione cefalica.

Presentazione di vertioe. a;Jl 'egreeso. nello scavo. ocoi pito-sinietra. anter ioce. occipito-destra poeteriore. .altre posizioni . all'ingresso. Presentazione di faooia.. all'egresso. nello eca.vo. ail'inoresso. Presen.t azione di front~ . Presentazione pelvica. Aipplicazione sulla. pelTi. Testa ultima. Testa residuata.

ETrori nell'uso del forcipe. I danni del forcipe.

Un volume in 8° di pagg. rv-132 nitidamente stampato su carta semipatinata, con 62 figure iater· calate nel tes~o. Prezzo L. 24 più le spese postali di spedizìone. P er i nostri abbonati sole L. 21.90 franco di porto.

Prof. Dott. R. BOMPIANI Docente ed Assistente ID.ella Clinica Ostetrico-Ginecologica della R. Univ. di Roma

'

L'EIA PUBERE

__ LLA DONNA ,

Breve saggio di fisiopatologia costituzionale con un'appendice sulle anomalie della mestruazione dalla pubertà all'inizio della vita sessuale. Prefazione del Prof· Sen. ERNESTO PEST ALOZZA -.

Riportiamo l'Indice del Volume : €&p. I . Evoluzione puberale e maturità sessuale, pag. 1 a 6. -

Caip. II. Eredità e costituzione: loro Influenza sui fenomeni dello sviluppo e sulle manifestazioni dell'età pubere, pag. 7 a 13. - Caip. m. I fattori patogeni ereditari e acquisiti che modificano la costituzione del soggetto e sj riflettono in IP• cial modo sul sistema genitale, pag. 14 a 20. - Cap. I\'. I fattori ormonici C?he partecipano al determinismo della mestruazione ed influenzano l'insorgere delle manifestazioni d'e ll'età pubere, pag. 21 a 36. - Cap. V. Le distrofie dell'età pubere dovute ad alterazioni delle ghiandole a secrezione Interna, pa·g . 37 a 48. - Caip. VI. Le disarm~nie dello sviluppo considerate ~me rifless~ della ~1titU: zione, pag. 49 a 68. - Cap. VII. L'infantilismo, paig. 69 a 74 .. - Cap. VITI .. La fis1opatolog1a. dei vari apparati propria all'età pubere, pag. 75 a 92. - Appendice : Le anomalie della mestruazione dalla pubertà all' inizio della vita sessuale, pag. 93 a 116. - Bibliografia. Un volume di pagg. VIIl-128, nitidamente stampato su carta semipatinata, con una grafica e 6 figure nel testo. Pirezw L. 1 6. più le spese postali di spedlziane. P er i nostri abbonati sole L. 1 4, 6 O in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postale o Cheque Bancario all'editore LUJGI POZZI · Via Sistina, 14 • ROMA


Fase. 38

Roma, 24: Settembre 1928

' A.NNO XXXV

fondato dai professori:

GUIDO BACC ELLI

FRANCESCO DURAN rfE

SEZIONE

PRATICA

..

REDATTORE CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI SOMMARIO . Lavor i orig inali : T. Pon.tano: Criteri di scelta ·degli an.i .mali per la produzione ·dei sieri emolitici a.d alto titolo. Osservazioni cliniche: E. Palmieri : Sull'azione e mosta · t ica ·del -citrato di sodio nel•l a emofilia. Questioni del giorno : A. Filippini: L a dengue. Sunti e rassegne : DIABETE: Comec;.atti: Note cliniche ed anat-0mop·atologiehe eÙl di a bete .mellito. - P. Savy : Contributo a l lo stt1dio della patogenesi del coma diabetico. - Eecudero y Yriart: L~.. sin tatl.ina nel t r attamento del diabete mellito. - VIE URINARIE: G. B. Sig u rtà : Prostatismo e p r ostatectomia nella ·cultura del medico. - Hager e Magath: Sulla formazione dei -calcoli vescicali. - R. Andler : Contributo all'etiologia e cli nica del reflusso vescica-ureter a le. - IGIENE : G. Sanarelli : L 'olio odi o l iva e g li oli di semi n e.i riguar di igienici, ailim entari e d econa•m i ci.

Cenni bibliogra fici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Accademia Me·

Con·greeso Sanitar.io degli ·di-co-Fisica F iorentina. Ospedali Civili di Genov a. ASiSooiazione Medi.ca T riesti11.a. - Società fra i Cultc.:ri ·delle Scienze Me-

LAVORI ORIGINALI. R. I STITUTO Dl CLINICA M EDICA DELLA ·R . UN. DI ROMA

dirett o d al prod:. V.

AScoLI .

Crite1·i di scelta degli animali per la produzione dei sieri emolitici ad alto titolp. P1rof. TO;\-Ifi.IASO PONTANO, docente di Clinica e primario negli Ospedali di Roma . !La preparazione dei sieri em olitici ad alto titolo è necessità quotidiana dei laboratori di sierolo·g ia. 11 titolo delle em olisin e ottenute è quanto m ai va:riaJbile e questa variabilità di r·esultati è legata, seconèìo le cognizioni attuali, a molteplici c on1dizi001i. I/ animale è irnlf atti tanto· mi'glior ;prodruttore .di emolilsine quanto più è lontana la specie a cui apparti-ene il S1angue a do,p erato per le iniezioni (Citron); le em azie. inooulate agtscono come antiigeni più attivi, se priv.ati d el siero e aiocuratamente lavate (Gay, Eiisenbe~g -e Nitfì,ch, Klein ecc.); l 'iniezione dell'antigene è più 'a ttiva, se prati1cata p er via endov,enosa o intr aiperiton eal e, m Qglio anicora se endoc.al'diac.a (1M orgenrotfl1); d1eve e~~ere ri1petuta ogni 4-6 giorni e per 1re, quattrp, sei volte al maiSsimo, per evitare la f ormazion e di an tiemolisin e (Unlenluth, Shi•b aj ma); il salasso d eve esser e pratioat-0 al ,quarto

• d ich e e Naturali in Caglia ri. - Associazione MecLi·CO· Chirurg ica di Alessarudria. - So-cietà di Coltura Medi ca della Spezia e LunigJana . Appuinti per il medico pratico : CAs1srr1cA: ArtTopaiti a sifil iti ca. del igi noc-0hio. - La tarsalgia degli adolescenti. - La ·retrazione dell'ap-0neurasi pal.rm.are. TERAPIA : Sviluppa d·i malattie da carenZJa durante diete terapeutich e. - La dieta nella cura dell"ano ressia. L'effetto di vari .alimenti carboidrati su lla glicemia. - Il potere ipog1icemizza11te dei p-r,e p.a rati di fagiuolo. - Il puré .d.i patate nel divezzamento. - SEMEIOTICA: La reazione idi Gerha.rdt. - Az.ione della tetrrubromo e tetraiodo fenolf taleina. - L~J reazione ·di Kottm a.nn per la p r ova funzionale della tiroide. - POSTA DEGLI ABBONATI· - VARIA• Politica sanitaria o giurisprudenza : G. Selviaggi : Controveroie .giuridiche. Nella vita professionale : Con-corsi. Nomine, promo· zioni ed onorifi cenze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie,

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giorn o doipo l'ultima iniezione .. (Arlo e Certain); iSon.o ·utili, seconido altcuni, 1Pi1ocole quantità di san.g ue (·L udke, Coca); secon·d o altri, ·dosi lentam en te de·cr.escenti (Vemy); altri irufin e u'Sa dosi massive e n on rip•ebute (S·ezary). Qua1cuno ritie.n e il sangnJre t otale più adatto allo scopo, ed UJSa la n aricosi a comin.ciar·e dalla terza iniezione (,J.acoibs·on) p er evitare 0Joci1d·enti anrufilatti.ci; altri per via intrarperiton eale (.F ornet e Mrul1er ) eleva .p rogressivamen te le d osi in oculiate. 1 Tutti. qu·esti espedienti, sui quali, come si vede, ,n on .r egna un completo accoird:o, sono r ivolti ad otten ere il mass imo del rendi·m en to immunitario • os sia I' emolisina 'ad a lto titolo. Noi seguiamo la segue.nte tecnica per la (pll'O•duzionc ·del!' em olisin.a antimon tone : iniezioni di 5 em e. di sosp·en sione di ·emazie di monton e al 5 %, esattamen te lavate, p er t re volte in soluzione fisiolo•g ica al 0,91 %, n ella ve.n a marginale d·ell'or eochio •del coniglio; ogni 5 giorni &i rilpete I 'iniezion e; do·p o 5 iniezioni, e al 4°-5° giorno dall'rultima inoioulazion e, prelev·amento del sa:ngu.e dal cuore, con siringa sterilizz.ata a secco: gli animali son o giov.ani conigli in ottimo stato, del peso 1da 1 kgr. 1/2 a 2 ktgr. A.n che 1però con tecnica stabilizzata, e precis·a che ut ili zza i consigli ricon osciuti com e i più utili , i r esultati su 48 emolisine ottenute sono stati variaibili s,s imi, e aocanto ad ottime emolisine, 1


1816

IL POLICLINICO

(1: 20000) ne aibbi.amo ottenuto alùllJle (1: 1000) che abbiamo dovuto rifiutare per il troppo basso titolo raigigilllnto. Ci siamo persuasi qui.ndi che, più che con la tecnica usata, il titolo dell'emolisina è in rapporto con partiJColari proprietà dell'animale immunizzato.

Inci\dentalm.ente, stu1d iand 0 in una serie id i co .. nigli la pro·d uzione ·e il comp·ortamento degli anticorip i s1p·ectfici f3d as'P ecifirc~ prima e dQPo l'introduzione di antigeni deterrninati, noi abbiamo messo in rilievo alcuni dati d~ fatto, che ci sembrano 1su1ìfi9i enti a chiarire al1cuni lati del problema e che jpossono servir·e di gui1da n ella scelta degli ·animali prod'llttori dei sieri emolitici. 1

[ANNO XXXV, F ASC. 38) •

con emazie di mo·n tone per via endovenosa, iorni&ce •u na emolilsi:na 1 : 500. Il coni·g lio n . 8 del ~eso di gr. 1800 è provvisto di emolisine natJUrali 1 : 20 per le emazie di pecora. Inoculato coo 5 iniezioni endovenose di e1nazie di pecora, fornisce una emolisina 1 : 1000. Il coni1glio n. 9 del ~eso di gr. 1600 è prov. visto id i emolisin·a naturale antimontone 1 :20; 1no1c ulato con 5 iniezioni di emazie di montone ip·er via endov·en01$3, fornis1ce emolisina attiva 1 :1000. ·Il 'c omglio n. 11 d el 1p eso di gr. 1900· è provvisto di emolisine naturali 1: 300 antimontone. Inoculato con 5 iniezioni pce r via endovenosa di

emazie di

morn.ton·e,

fornisce

emolisina attiva

1 ~ 13000.

Il titolo dell'emolisi11a, prodotta artirficialmente, è ;più alto adunque n el siero qegli ianimali inoculati, n ei quali preesistevano ·e molisine naturali, ma è tanto più alto quanto più alto era il titolo

* **

I sieri dei coirigli nuovi, come è noto possono contenere ant]cor.pi naturali ; così ,p er l e emazie dal monton~ sp.esso conten;gono· ernoltsine .p redell'emo•lisina naturale o normale preesistente. fo·r1m ate nç,turali o normali, possono contenere Qu·esto rdetta;glio nella prod·u zione dei sieri emoemolisin·e naturali moltepltci, per l e emazie cioè lit:ioci, non riportato anche n·ei trattati più di1f.t1si, di 1~ecie di.Jf1ferenti, possono essere assolutam·en- · h a spinto la mia curiosità a ricercare n ella vate 1privi di anti,cor.p i. sti-ssima letteratura sull'aligomento. N·oi ci siamo imbattuti, studiando una serie di In un lavoTo ·di Rémy dal titolo : Contributo allo tredi·ci iconigli, in un: 1° gruppo ~i cui il sier·o studio de i · sieri emolitic·i ; il d osaggio delle sonon conteneva emolisine per nessuna specie di stanze attive nei sieri emolitici, IPU!bblicato nel emazie. 1905 (Ann. de l' I nst. Pasteur, n. 19) inci,dental· [n un 2° gruppo di cmi il ~iero co·n ten eva emomente sono contenrute le seguenti nsservazioni e lisine molteplici (ispectalmente ·antibue e antirilievi: « «Ditf!fer enze in1dividruali si riscontrano montone). nella .p roduzione d ella sensibilizzatriice nelle caIn un 3° gruppo di cui il siero conteneva una vi.e iniettate con sangue di coniglio, vale a dire sola specie di emolisina, quella antimontone. J)are·cchie cavi·e che hanno ricevuto lo stesso nuInoculando co·n la stessa t ecni·ca, m·edesime mero idi iniezioni no·n ,p roducono la s tessa quanquantità di emazie· di monton1e, ri'P·e tendo con lo tità ·d i sensibilizzatriice. Salrussando p·areochie castesso ritmo le inoculazioni, questi animali, della. viè, ne abbiamo trovate due di cui l'una emolizr · stessa •specie, presso che di p·eso eguale., ma dif- zava i gloO'.>uli non sen sibilizzati di coni·glio, f erenii per differente capacità emo·l itica naturale l'altra Jl·On li emolizzava. Praticata a ciaSrc1Una del siero , forniis cono emoli~i.n·e anti·m onto·n •e a tiquattro iniezioni di s·angue deiftbrinato e }avato di tolo ass·ai diiftferente. Più precisamente i migliori ·c oni•glio, e dosata la quantità di se~ibilizzatrice, 1contenuta n·e·l loro siero 10 giorni doipo l'ultima fornitori di emolisina antimontone sono nel terzo gruppo ossia tra gli animali che nel siero coninaculazione, la sensibilizzatri1ce aum·e ntò molto tengono una sola qualità di anticorpi naturali più ra'[Jidamente nella cavia il cui siero normale omologa (emolisina na.turale antimont.one ); gli emolizzava 1già i globuli di coniglio, che non animali 1Clhe no·n presentavano antiicor.pi prefor- · nell' altr·a ». ·Queste rparziali constatazioni del Remy n ell1e m·ati, e gli animali che presentavano anticorpi molterplici i.sono •poco aidatti a fornir"e emolisine due esperienze sulla cavia per la prodruzione del siero anticoniiglio, trovano con·ferma n elle nostre ·a d alto titolo. esperienze srui conigli per la prodruzione del siero V'ha di più: tra gli animali del terzo grU'PPO anti,m ontone. ·e'Sistono notevoli dilf1fer enze, ma non var.iall'.>'ili a Ma d·a lle ·nostre esperj enz.e risulta non già che ca;so, sebb·ene secondo una legg e determinata. Pren·d iamo quattro dei no~tri conigli che aa:>~ la prod1lzione di emolisi.ne avviene più rapidam,ente; ma che il siero raggiunge un titolo più paiono i più dimostrativi: Il coniglio n . 13 del peso rdi gr. 1750 non è ;prov- alto. Anche se si r]petono le iniezioni di antig.e ne gli .animaili senza antiic orpi naturali continuano a visto di antico:npi per nessuna speci·e di emazie. produrre emol isine a scarso titot). Dopo 5 inoculamoni secondo Jra solita tecnic·a , 1

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SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXV, FASC. 38]

Diiei•am·o ·di più ohe quallJdo i si·eri h·a nno il caratte!'e comune della presen za di anticonpi naturali, produrrà siero eniolitico a tito l o più ele-vato quell'animale che ha il titolo dell'emoilisina naturale più elevato.

La constatazio·n e ha un valore biologico di una certa imrportanza nel1'a dE:YciJsion e del problema della identità o meno d e1gili anttcor1pi artificiali o n·aturali, per.chè essa tende ad accomunare gli uni e gli a ltri in ·u no stess o ed ide1itiCo tipo di anticorpi.

.Ma ha ùn valore pratico immediato per i biS01gIDi -correnti di Jwbor.atorio: è consigliabile per otten er·e la produzione di siero emolitiico aid alto titolo di selezionare ·g li animali con iprev·entivi esami del s angue, che stabil iscano il contenuto in anttco~i naturali. L a scelta deve cadere su quegli ariimaliJ che possiedono anticorpi naturali di un<.t sola specie, corrispondente cioè agli antigeni da adoperare, e che li presentano ad alto ti tolo.

·P er le .emolisin e antimontone b1$ogna saggi·are prima i sieri degli animali, e scagliiere quei co1iigli di Cl.li il siero ha proprietà en1olitiche natural1J per le .e'm.azie di montone, solo per esse, e a titolo piuttosto elevato. Si eviteranno così

inutili ·tentativi con perdita di tempo, e fastidio$e d·el•u1 sioni, e si darà minore imiportanz.a a condizioni conti.ntg enti, di cui il valore in questi ultimi tempi è stato certamente esagerato.

OSSERVAZIONI CLINICHE. ~iWf!!lf'i''f!."

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. - . OSPEDALE MILITARE PRINCIPALE DI FIRENZE REPARTO CHIRURGIA :diretto ·dal Cap. 1Med. GIACOBBE Dott. CORRADINO.

Sull'azione emostatica del citrato di sodio nella emofilia per il dott. ETTORE PAJ.1\tI IERI , sottpt. m·edico. !In qualità di :\ssistelllte al Reparto Chir urgia 1dell'Ospedale Militare di Firenz·e ho ·avuto occasione di seguire l'operazion·e e il decorso postoperatorio del militar.e M. V. e ritengo utile e opportuno illustrare il caso, specie in riguardo alla ter·a pia adoperaita in una grave comiplicanza intervenuta Espon.g o il caso che mi è capitato di osservare: M. V., soldato del 19° artiglieria da campagn.a , dell.a classe ·del 1905, di m esti.ere minatore, entrato in Ospedale il 10 ottobr·e 1927. Anamnesi remota: Nonni, sia ma terni che p·a terni, morti in tarda età, di malattia che non sa precisare; zii e cugini viventi € sani. Paidre morto 3 anni fa per malattia ·di cu ore. La madre iè stata operata ·quattro anni or sono di c·ataratta bilaterale. Ha avuto 8 figli e pare nessun aborto. 1

1817

Dei figli 4 femmine sono morte quando il pazieillte era in tenera età. Si ricorda solo che una 1di esse restò p·er m·olto tempo ammalata ad una garnba, 1proibabilm ente di osteon1ielite di natura spec:iJfioa, cui seguì amputazione di tutto l'arto inferiore. Degli altri figli, due fratelli sono morti, uno in seguito a caduta rd a un ·a lbero ; l'altro, molto pr01babilmente per p eriitonite tubercolare, per cui rriolte volte fu sottoposto a paracentesi. •L 'altro frat ello viv ente ·e sano. ' Anamnesi prossima : .N ato a termin.e, allattamento materno. Non ha avu to malattie degne di nota. rDice solo che all'età òf 3 anni gli s i gonfiò (?) lo scroto e che in S8{,U ito a c ure 1praticat egli ambulaJtoriamente all'Cspedale degli Incurabili a Napoli, tutto ritornò normale. Fin da piccolo ha sofferto di vuricocele sinistro. Esame obbie ttivo: ln1d ividuo di costi tuzione s cheletrica regolare. Colorirt o d ella pelle € delle mucose visibili roseo [pallido. All'esame degli organi respiratorii non riscon traiSi nulla di ·a normale. All' esame ·d·el cuore non si nota nulla di notevole: cuore nei limiti, toni n etti e puri su t utti i fo1colai. Negaitiivo l 'esame degli organi a1d·domin ali. L'emiscroto sinistro si pre:senta più basso d el destro; la cute lassa con spiccato r eticolo venoso superficiale. Alla •p1alpazi-on e il di1dimo e l'epidi·dimo si mostrano integri. I plessi venosi d·el funicolo varicosi e dolenti. Nella stazione eretta e in seguito a sforzi aumentano di volume e di tensione. Si diagnostica un varicocele sinistro, e si prepara per l'operazione. L' esa· n1e delle urine n on dà n iente di notevole: zucchero e albumin a assen te. Cutireazione alla tu bercolina di Koch negwtiva. Reazione di W.assermann n egativa. Jl giprno 19 ottobire 1927 viene sottoposto ad operazione . .con a n·estesia novocainica locale si proced e alla resezion·e dello scroto. Punti per·duti in catg ut; sup enfi,ciamente maglie metalliche. La sera stessa del 19 ottobre si ma:µifesta un esteso ematoma interessante tutto lo ~croito, il pene, la regi·one perineale .e pubica. La pelle si 1p r·esenta te-sa, lu cente, .di colorito n erastro. Si procede subito alla riap eritura della ferita e n e fuorie~ce n otevole quan tità di sangue nerastro, i n parte coagulato. Sd fa u n lavagigio lociale con una soluzione di ipoclorito di calcio tiepi·do e s i zaffa con ·garrza sterile. Contemporaneamente si ipratica una iniezione .tripla di coaguleno endomuscolare. Le con1dizioni gener.ali si aggravano : polso piccolo, teso, stato di prostrazion·e inten so. Interrogato se altre volte gli fosse accaduto di ·p eridere grandi quantità di san.g ue dal naso o in segui to a piccole ferite rcispon·de af.f.ermativamente. Dice che anche suo fratello va facilmente soggetto ad epistMsi e, quando si ferisce, ha abbondanti peridite di sangue. Dur.ante il gi-0.rno 20 e la n otte ·d el 21 è continuato lo S'tillici1dio di sangue. Le con.dizioni generali permangono gravi e $i n otano sintomi di anemia acuta ; pallore della cute e delle mucose visjrb ili, poJso debole; sul focoJ aio della mitra] e ·sorffio ·dolce, brev·e, o,ccupante tutto il primo tono che non si diflfon•de n è all'ascella, nè all'epig.astrio; ver6o la base il sof,fio aumenta di intensifà manten.endo sempre il c·a rattere di dolcezza; lieve rinforzo del II tono sul focolaio della polmonare. Cuore n·ei limiti n ormaii. Si pratica una jpodermoclisi 1di 250 eme. e i1na ini ezion e endomus co1are di en·docalci o. Duran te la giornata si fa un'iniezione di ergotina e localmente Javaggio con • 1

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soluzione di ipoclorito di calcio. Più tardi una cenno al le principali. Alcuni pensano che la iniezione en,dcw.enosa di citro-serum. speciale tendenza all'emorragie abb-onidanti e proIl 22 le condizioni generali p ermangono invalungate si debba attrilbuire ad uno 6fpeciale stato riate, polso piccolo e appare un leggero subittero. Il sangue fu·oriesce sempre a stillicidio e le 1patologico delle pareti vasali, consistente in fafasciature sono tutte inzuppate. Si prati.cano inie- cile lacerabilità; altri ·p ensano ad una deficiente zioni di Zimema e di Hémostil. coagulabilità del sangue. 1 Il 23, perdurando la peridtia di sangue, verso I 1dati anatomici non ci danno una esatta spi ele 0re 19, Si fa una iniezione en dovenosa di 30 eme. di una -soluzione sterile di citrato di so1dio gazione poichè quelle alterazioni che molte volte tribasico al 2-0 %, 1preparato di fresco dalla Far- si sono risconurate nelle tuniohe vasali, ossia isotmacia Militare. S·i è 1p roceduto lentam ente iniettigliezza ·d ell'intima e sua ·d egener·a zione gr.assa, tando il li.qui·do nella ~rena comune alla piega 1del braccio sinistro. Il ipaziente ha avvertito solo, · si sono riscontrate in altre malatti.e. come neldopo pochi eme., un senso m et allico alla bocca; 1' anemia inòltrata. La caratteristicà anom.alia del non abbiamo osservato alcun fenom·eno di collassangue nell' emofilia è •data da un rallentamento 1 so. Come d'incanto lo stillici.dio di sangue cessa più o meno notevole del t empo di coagulazione, istantaneamente. !Le con,dizioni g·eneirali vann o progr.essivamente ·che normalmente va 1da 6 a 9 mi·n uti primi. miglioran,do e il 24 mattino si procede all'wf.fron1ll prof. Di Gugliel mo d.ice che l'alterazione non tamento dei margini della ferita operatoria con appa'I'ti·ene alla seconda fa~e d·e l processo di coaquattro punti di seta. gulazion e, cioè la trasformazione del fibrinogeno ITl 25 si nota una forte ·d iminuzione di intensità in fibri·n a per mezzo della trombina, ma alla pri· 1del soiffio mitralico; il polso iè più vali.do. Le fasciature. son o pulite; totale assenza ·di san.gue. ma fase del jproce9so, .quan1do ciorè si forn1a la Nei giorni suc.cessivi le con.dizioni 1g·enerali vantrombina. e che non si tratt a di insuf1fi.ci en za no ripiren•dendo il tono n ormale. L·a feruta si rimargina cel erm.ente e si nota Ju sco1n1pa rsa. totals ·quantitati'Va o qu·a litativa, ma ·d i un rallenta1nento di pro·duzione. Seco·n·do alcuni autori la causa del soffio anemie.o mitraJjco. Il 30 otto·b re si rimuovono i 1punti. Guarigione. di qu esto rallentamento sarebbe 1dovuta all.a trom•Qualohe giorno dopo l'amm.a lato, a·ccidentalbo.chinasi, una delle due sostanze cornponenti Ja mente grattan1dosi con le unghie un labbro, si trombina, ch·e verrebbe messa in libertà co.n note· pr()ldu ce una piccol.a Jesion·e di ·Continuo da cui vole ritardo dal1e piastrin e, mancando . il fattore geme sangue, abbastanza copioso, sotto forma di stil1ici·dio, per la du'l'·ata di un'intera giornata. Si che in con·dizioni normali provoca tale azione. pratica una iniezione id i coaguleno endovenosa Seconido altri' invece, dipenderebbe dal ritardo ed il sangue è ristagnato. del tempo impiegato dal prosierozjma a trasfo1rIl giorno 11 novembre aibbiamo voluto misurare il tempo ·di coagulazione. Ab'bi.amo prele- m arsi in sier ozim a, cl1e è l'altra sostanza compovato ·del sar1gue e l'abbiamo messo in una pronente d ella trombina, ·d·ovuto -0 alla pr e~' e uza vetta avente in tutta la sua lunghezza lo stesso di una s ostanza ini:bitrice, o alla rottura dell'ec alibro e lo stesso volume. Si è contato il tempo quilibrio esistente fra le sostanze ini1bitrici e le dal secondo in cui il san·g ue è arrivato n elJ.a • sostanze attivatrici d·e] proceS'so su1ddetto. Seprovetta; appena con statata la formazione d ella pellicola su1perr·f iciale si è i·n clinat·a dolcemente la condo ·a ltri autoiri il ritar.do ·di tempo di coagu1p rovetta e si è ri·p etuto ciò fino a che il ·sangue lazio.n e ·del sangue sare bbe dovuto a1d un ritardo · non era completamente coagulato. Mentre il t emdi precipitazi-On·e d ella trom1b ina. 1po di coagulazion e r1ormale va da 6 a 9 minuti Lo · Strum1p·ell, riportan.do 1dal Sahli, dic e chP. il primi, abbiam.o constatato cl1e la pellicola superifi-ciale si è avuta 1dopo 7 minuti primi e al 10° raJlentament.o ·d ella coagulazion·e « non dipende rn·i nuto si è avuta u·n a coagulazione superficiale ·da man.canza di fibrinogeno, ma piuttosto da con un coagulo alto circa un centimetro, menuna pro·duzi on e abnormemente scarsa d j t·romtre al di tiotto la massa era ancora semi1flu1td.a. bochinasi, Ja quaJ.e a sua volta sembra legata ad Al 16° minuto si è avuta la coagulazione completa. Qu esta p•rova per quanto .f atta in ritardo e una morb osa con,dizione chimica così ·dei corpu·doipo aver praticato al paziente numerose e va- scoli del san.g ue come ·degli endoteli » . rie iniezioni di sostanze ·coagulanti, ha avvalorato la djagnosi di em ofjlj a , eh e era sta:ta formuLata e per i 1cl ati anamnesti ci e per l'imponente mani.f estazione con cui si era rivelata subito dopo l 'interv·ento. ' tll 17 novembre il paziente esce dall'OiSpedale ·Il sintomo più importante ·dell'ernofilia è dato complPtamente guarito ed in ottime condizioni 1clall'emorragia ·c he Si ha in seguito alle più Gem.g ene•ral l con SO giorni di licenza ·di convalescenza. plici cause ester·rìe, come potrebbero essere la bu·caturra idi uno spillo, l'estrazi-0n e di un dente, · A!'traen,do dalla malattia per la quale il 1\11. V. in cui viene fuori una tale quantità di sangue è ricor so all'opera del Chirurgo, egli è affetto ·da che non si ver:Lfica in persone normali. L'emoremooilia, ·Che era sfu·g gita ·all'anamnesi . P er -ciò che riguarda le cause dell 'emofilia esi- ragia è infrenabile e si ripete continuamente malgrado i mezzi emostatici adoperati e può ca· stono come è n oto correnti di i·dee contra•rie. Ac· 1

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gionare d egli stati an.emici acuti oo·ravi ed in alcuni casi anohe la m orte. - Alcuni autori !I'CO:rdano così di giova11et"Le cl1e aJla prima m estru azion e 11anno avuto ei11orragie <:osì gravi, che hanno determinato la morte per anem ia acuta. Compito i1nportantissi1no è la cura di qu esta malattia ch·e, purtroppo il più ·delle volte, lin11tasi a combattere e seda.Te le emorragie nel moido pdù efficace e più rapi•do. Si deve tentare la somministrazione dei corr1uni emostatici quali i preparati di calcio (cloruro di calcio, isoc·a lcio ed e11docalcio Erba ), l'er gotina, l' ydra.stis canaden sis, a cui si s ono aggiunti i .p re1parati di si.e ro di san gue no'frnale tHémostil), lo zjm e1n a Baldacci, l'adrenalina ecc. Si è tentata r ecentemente la s plen ectomia pare con risultato effi cace. ~e l n ostro caso ab.biamo adoperato con otti1r10 risultato il citrato di sodio p er via e11°doven osa ottenen·do un raipi1do arresto d ell'em.orragia. Il cit•rato di sodio sl, è aggiunto ai co·n1un i emostatJ.ici ·dimostran·do di p ossedere qualità e proprietà. coagulanti molto energi cl1e, tali da farlo pr·etferire a g·li altri prodotti, per op era s·p ecial111ente di due chirur ghi ainericani: il N·euhof e Hirschfeld. Qu esti in numer ose es1perienze hanno a•doperato il· citra to di so dio sia per via orale e rettale con risultati molto lenti; si·a p er via sottocutanea , ma le iniezioni erano molto dolorose e n e r esliduava una estesa i n.filt·r azion e locale; sia per via endoveno·s a e per via e11domuscola r e. Qu esta via è sembrat a loro la più convenientb perch·è m eno ·dolorosa e an·cihe per i buoni risultati .aivuti. Iniettavano però prirr1a ·del cit'r ato di so1dio, tre o quattiro eme. di una sol uzion·e di n ovocaina all'l %. Hanno stabilito C•l1 e la quantità necessaria per ottenere la coag ulazione è da ta da 30 eme. di una soluzione al 30 % ·d i c1trato di sodio se per via en•do·m u:s colar e e da 20 cm,c. se per via en dovenosa. Dalla loro casistica che supera i 500 casi di emorragie ostinate e ribelli ad ogni trattamento hanno ottenuto • sempre ottimi r isultati dopo una sola iniezione. Solo in tre ca•si, in cui l'em orragia si era r jpresentata, hanno dovuto ripeterla con un arresto •d efinitivo. Hanno adoperato il citrato di so1dio anche a scopo profilattico prima di ope'l'azioni lungh e e importanti. Jungano ha adoperato il citrato di s o·d io .p.er ' 'ia enrdo·veno:sa in S·ei cas.i di ·emorr a gie gravi otten en·do sempre u n rapi•do arresto, ·senza mai n otare !fen om eni di collasso. Renau·d e Juge i n 15 casi hanno saggiato i1 citJrato di sòdio per via endovenosa con immediato r isultato, aven1do s olo, in qua lche calso segni di collasso. I

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Delitala ha e6peri1nantato sui cani l' a zione emostatica del citrato di sodio e così os·.3er\·a: «1 L'emorragia era aippena accennata, che dalle v ene e dalle airterie di discreto calibro il sangue colava prlma per qualche a ttimo con g etto n or1nale; poi si impiccioliva e si abbas·s awa p er fermarsi del tutto e c•l1e al di sopra d ella super ficie del tagli o il sangue si rapprendeva i n u11 coagulo forte e ad er ente, impeden,do ch e nuov-0 san.g ue sgorga'S·se dai vas i l e~ i ,, . Tz var u e Ma vrodin .d i Bul<a rest , ba s ando~ i s ulle prop rietà e·m ostatiCJ1e del citrat o ·di so·dio, han no voluto ri·correre alla su a ·azion e p er fr enare !'emorragie g enitali f emminili, dovute alle più 1diverse affezioni, a v-endo sem1pre risultati superiori a iqualun.qu e a ltro rin1edio ed assicurano ch e l' azione n on solo è eff icace e .p ron ta, ma C'he i ri6ultati son o p ers istenti e ell e ·s opratutto il rime.di.o è innocuo. 1Cheinisse ,dice che il citr a to ·di sod io è u11 ottim o emost atico ed egl i l'l1a a·dop erato per via intram uscoJare. Wilensky l1a controllato l' azion e del citrato dì so·dio con ris ultèl to n ettan1ente p ositiYo. · Hig·gins e Ftish eii· p a rlano d egli ottimi eff etti 1delle iniezioni intramuscolari di citrato ·di sodio in casi di emorragi.e. .Nasta:si ha usato ,jl citrato di so.dio in 26 casi ' di emonragie ·di cu i 17 e1n ottisi, 6 enteror ragie tifo~e, 1 en terorragia da ulce-ra :duo denale, 1 ·emorragia per usura di un gro sso ·v a ~ o per esca r a . La m aggior parte di quest e emorrag!ie si e·r ano m o·s tra1e r esistenti ai comuni coag ulanti ed aJV ev ano r apidamente ceduto. al citrato 1dti 60•dio. Egli 11a a:dop erato sempre solu zioni fr e·sohisstrn e cli citrato di so1dio tribasico a1 30 % in a cqua distillata filtrata, bollita e st eri]e. Pro ce· d eva n ell'iniezion e len t amente e n on ha mai dovuto lamen tare ·dis turbi allarman ti. Solo dopo l'intrc•duzione dei ip1rimi cen tim etri cubici i pazi-enti talora h anno avrertito un s en so di' sapor e m etallico in bocca o, un sen so di scossa elet· trica p er il coripo. R iguardo all'azione del citrato· di iso·dio il Sabbatani p en sa che esso· a gisc.e come coa gulante, perch1è tra i sali di calcio e il citra to d i sodio normalmente p resenti n el san gue in una concen, t r·a zion e sup er ior e al n ecessario p er la coa gu la · zione, si stabilirebbe u na r eazione per la quale s i otterrebb·e una ri·duzion e ·dei sa1i di calcio di quel tan to n ecessario per u n a pron ta coagulazione. Il Neuhof e l'Hirsch1eld n otano ch e essi h anno osservato dop o l ' azion e ·del citrato di sodio una diminuzion e e anch e sct>mp arsa d elle piastrin·e n el sangu e, 1p er la qua l cosa controin·d ica n o il su o 1

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u so in quelle rnalattje in cui vi è una deficie11za delle piastrine, com e nella porpora emorragica e n ell'emofilia. ·Gli u ltimi stu·di hanno però accertato che nell'ernorfilia non si ha una diminuzione d·el n um ero ·delle piastrine, ma .c'he questo è normale o in lieve aumento. Difatti il prof. Di Gugli.elmo nella sua relazione sulle diatesi ·emorragiche, !l'atta a l Con.giresso di ì\.fedicin a e ·C hirurgia tenutosi a Bologna dal 18 al 22 ottobre 1927, pone, com.e sin tom.a di.f,f erenziale tra !"emofilia e il m orbo congenito di Werlhocf, il fatto C•h e mentre • il numero 1deTie pi astrine è normale o leggerm ente aumentato n ell'em o:filia , esso è diminuito n ettamente n el morbo di W erlho·f . Ca6sante e Ragboud su un caiso ·di ·em ofilia in una bambina ·di 9 a nni, in cui si ebbe insuccesso d i tutta la terapja emostatica adoperata, ottenneiro ottim·o successo col citrato d i so•dio. Ca·dy e Sl1ra der parlano d egli ottimi e<ffetti ·d ell' iniezione .endo,,enosa di citrato di soidio in due casi di emofilia. 1B erarod ·e Dunet· riferi:scono di un ematoma 1della 'fossa iliaca in un emofiliaco. intervennero chirurgi·cam ente e·d ebbero un'emorragia post-operat oria g.ravis sim a. Praticarono u na ini ezione e ndoven osa di citrato di so:dio e ottenn ero la guarigione. Nel nostro caso, in un so,ggetto sicuram·ente emoJiliaco, per anamnesi, conseguenza 1post-ope· tratoria, labilità •del1e pareti ' 'asali e misura del temp o d ella coaguJa1bilità, abbiamo provato l'a, zione •del citrato ·di sodio p er via endovenosa, e questo , quan·d o già i più varj emostatici .e rano 8tati invano tentati , ha risposto v·eramente bene, procuran1do·c i un arresto rapitelo e completo del1•em orragia, che già aveva determinato uno stato anemi·co allarmante. 1Contrariamente aìl'idee .di a lcuni autori, il ci, trato di so dio , u'Sato in dose con veniente, esercita .quindi la su a azi.one emostatica a nche n el, l'·em O!filia e sarebbe il caso di esten·dere quef.te • r icer che in modo ·da potere sicuramente a vere jn esso un m ezzo terap eutico infa llibile contro una malattia che spesso si m ostra ribelle a , qual$iasi cur a e m ostatica . 1Concluden·do il citrato di so1di o p ossie de r ealm en te un fort e potere em.ostatico, tanto che si è confS igli.ato di ad ~pera·rlo sistematicamente prima d egli interventi opera tori. Il suo uiSo è in·dicato anche nell '·em ofilia, come dimostra i l caiso in esam•e e le r ecenti acquisizioni s ulla natura ·di questa malattia. Quello che importa è ·a doperare soluzi-oni fresch issime. e, seguen·do la via endovenosa, spingere il liqui·do lentissimam ente, p er cui non si avtranno a tem ere mai complicazioni di sorta. Si avrà c osì tn

mano un'arma terapeutica di un 'efficacia assoluta, idi semplice maneggio e che ren·d erà al inedico segnalati servigi.

·Ri'Volgo al Cap itano Medico Giacobbe dott. Corra•din o, che m i ha diretto nella compo-sizione di q·u esto lavor o, i sensi della m ia più viva .gr atitu1dine e riconoscenza.

1) ;BERARD e D UNET. li ématome de la fos se iliacque

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colo III, 1926.

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Th e in tramuscular admi nistration of sodJum citrate, a new method for the c'oritrol of bleeding. Annals of Sur-

10) NEUHOF

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chez un hémophi le : intervention suivie d'hémorrhagie gr av e; inje ction citratée in· traveineuse; guérison. Lyon Chirurgica!, 1926; IP. 622. CADY e SHRADER. Th e· effect of intrav enous adminis tratio·n of sodium citrate in two cases of hemophili a . . Lab. a . Clin•i c. Medie. , St. Louis 1923-24. CASSANTE e RAGHOUD. Un cas d'hémophilie chez une fillett e de 9 aris; insuccès d es diverses thérapeutiqu,es . Buil l. Société Pédiatrie P a riJs, 19.2>4, paig. 189. ·CH EI NISSE. L es injec tions intramusculaires de citrate de soude camme moyen hémostatique. La Press e Médicale, 1922, n. 82. D ELITALA. Sul p otere emostatico del citrato di sodio. ìVlinerva Medi-ca 10 f ebbraio 1925. 1D I Gu GLIELJ\IIO. Relazione dei Congressi Riuniti di Medicina e Chirurgia (18-22 ottobre . 1927). Rassegna C1inico-s·c ientifi1ca del! 'Istituto Biochimico It·aliano, 1927, n. 10. H IGG I NS e FISHER. Effects of the intramuscular injection of sodium citrate upon ble edi ng . .l\nn. olf Surg., Philaidelfia, 1924, XXX, p. 268. J UNGANO. Azione emostatica del citrato d i sodio . Rir1ascenza M·edi'Ca, 18 f ebbraio 1925. NASTASI. Sull' aziorie emDsta'/Jica del Citrato di sodio. Giornale idi m edicina militare, fasciHIRSCHFELD.

gery 1922. 11) P RETI. L e d iatesi emorragiche. Rassegna clinico-Gcientifica dell'Istituto Bioc'hiroiico Italiano, 1927, n. 7. 12) RENAUD. L 'arret d es hémorrhagies par l es injec-

tions intraveineuses

de citrate de soude. d e . Paris, 1926, F. XC\ ·,

13) 14)

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15) 16)

Bull. Ac. Méd. .pag. 467. In. I ndicazioni del citrato di sodio in chirurgia. Progr1ès Médical; Le 1\IIonde M·édical , febbr.a io 1926, n. 82. RENA11n e J UGE. S1J.r l'acti on hémostatique d 1J, citrate de so·u de. Société d·e Bio~ ogie, 16 f·eb- . braio ~9F>..A . STRUMPELL. Patologia speciale rriedica. Ultima e:dizion·e. T ZOVARU e MAVRODIN. Sulle proprietà emostatiche del cit(ato di sodio. Presse Médicale, 1927. n. 64, i11 La Rivista M·edica, 1927, n .. 11.

17) WILENSCKY . •Sodium citrate to contro! bleeding .

P rogress. Med. P h ilade·l fia, 1923, 68.

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SEZIONE PRATICA

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QUESTIONI DEL GIORNO. La dengue.

1872, in cui la vita della popolazione europea era

1rimasta quasi del tutto paralizzata e la pop9lazione indigena e ra rimasta colpita ,per il 95 %; di Noumea (1N uova ·C aledonfa) nel 1908-1910, che colpi il 100 % della po1polazione; di Smirne, con 100.000 ca·si; della quasi totalità della popolazione ·di una .p rovincia del!' Argentina, nel 1916. In tempi più vicini, sono ·da citarsi l'epidemia 1del T exas, con 30.000 casi nella sola città di Galveston e di 500-600.000 comp~essiv amente, difrfusisi lungp le linee ferro viarie, ciò che avviene raramente, poich,è in geneirale la diffusione della dengu.e si fa .lungo le coste. Nel 1926 si ebbe un'epidemia a Tripoli, la quale colpì il 50 % della popo1azione e sulla quale riferì am1piamente D. Mazzolani (Ri forma m.edtca, 22 aprile 19'28); a>ltre n el 1927 ·a l Natal (A.f rica del Sud) con 50.000 casi ed a Tunisi. Interessanti sono le epi1dèmie sulle navi, fra cui è da citarsi quella sul « S. Veniero » (1896) descritta con p1recisione da E. Evangelisti (Ann. di med.

Da qualche tempo si era avuta notizia, d·a i giornali politici, ·d i una epi•dernia ad Atene, dove essa risultava talmente diJffusa <ta paralizzare ~ersino i pubblici servizi. Le notizie non erano esagerate e sono confermate da fonte ufcficiale. Il Servizio di Igiene della Grecia comunicava, di far,to, alla Società delle Nazioni che il 9 ag•,sto i casi S"·nn1avano a :varie mi'gliaia e che al 22 agosto l'epi· demia aveva colpito quasi tutta la p opolazione di Atene e del Pireo. Tutti g.li affari paralizzati, rnolte officine e negozi chiusi; una banca importante, che contava nor.m almente 180 impiegati, ne aveva in servizio soltanto 29. Attu·a lmente l'epidemia si diiffond·e nelle 1p rovincie in cui gli ateni 9Si t·rano fuggiti per evitare il contagio. Data la 1possibile ria>ercussione in It·iiia, che con l'Oriente ha rfr.equenti rapporti, la Di1rezione navale e coloni ale, 1897). generale di Sanità pubblica, sempre vigile sentinella per la protezione sanitaria d el Paese, ha SINTOMATOLOGIA. provveduto alle prime ditf·ese. coi-i uha circolare ai Pirefetti, ha messo sull'·avviso gli Uffici saniSi ri.assume essenzialmente nell'improvvisa com1 tari provinciali per la pronta segnalazione di parsa di a ccessi fe b•b rili di breve durata, con eventuali casi, ha inviato una ,prima •C ommissiqne dolori muscolari ed articolari, esantema polimorfo i1elle nostre città a:d.r iatiche per controllare se vi e su ccessiva astenia. Le numerose d·enominazion1 si fossero verificati dei casi (si son o trovati sol(.M anson ne cita ~03) che la malattia h.a nelle tanto pochissimi casi, da navi provenienti dalla ·diveirse parti del mondo in dicano generalmente Grecia) e ne ha nominata un'altra perchè si rechi l'uno o l'altro id i tali sintomi; l'orjgine del nome in Grecia a studiarvi l'eipi·demia. dengu·e è ·discussa ed incerta. Crediamo ·q uin·di opportuno riohiarnare le plù !La malattia, dopo un periodo d 'incubazione di co1nuni notizie sulla dengu e - malattia ch·e non 1-5 giorni (nell'infezion e sperimentale di 3 giorni fa parte delJa consueta nois tra 1p atologia - .allo e mezzo), si manifesta rapi·damente con dolori s copo di facilitare il riconpscimento di casi che artro-muscolari, talvolta tanto forti ed improvvisi eventualmente Si verilficassero. da inchiodare l'indivi·duo sul posto , come si dice La malattia è stata d·escritta con precisione che sia avvenuto p er alcuni ladri improvvisaverso la fine ·del secolo xv111, a quanto 1pare .p er mente colpiti alle ginocchia. Insorge poi, il più primo nel 1772, da David Bylon, m edico olandese spesso con brivi·di, la febbre, per lo più verso I a Batavia, ch·e le diede. il nome, tuttora conseri 39°, m.a talo!I'a anche a 40°-41°. Il decor so d·e lla vato in olandese ' ·di Knokkelkorts. In. seguito si terr1peratnra ha du e tipi; nel 1Più frequente, si riportarono numerose osseirv·azioni di ·diflf·use epiha una remissione critica, accompagn·ata da crisi demie in Asia, Africa, Australia, America, Europa sudorale, che dura un 1paio di giorni e successivo meri•dionale. In E.g itto e n ell 'Asi-a minore si ha parossismo; nel1l'altro tipo, la febbre r.aggi unge il quasi tutti gli anni. Predilige i paesi tropi cali e Jnassimo in 24-36 or·e ' ha di1ninuzione m eno mar-. subtropicali e solo n elle stagioni estive più cal·de · cata e c-a·d uta per lisi. La · durata complessi va è si spinge talvolta veir.so il nor·d (regioni meridiodi 3-7 giorni (·donde i nomi di febbre dei 3-5-7 giornj ). nali d ella Spagna). In It·alia, il ·Grubbi fa menzione ·di un'epidemia circoscritta a Messina ed a Il ·p olso è, . specialmente n ei casi più gravi , reFrancavilla Sicilia. I limiti estremi amrn essi da lativamente raro, ma può salire a 100-120 e 1p iù; Manson sono il 43° parallelo al Nord ed il 23°,12 si ha leucopenia e linfocitosi r elativa. Le urjne hanno carattere feb1brjle, ma n on con· a Sud. Caratteristica di qu esta malattia è 1a sua comten,g on 0 élllbùmina (diff.erenziamento dalla febbre parsa in vere f i ammate epidemiche, che colpigi-alla). s cono tutti senza distinzione di sesso, di occupaIl malato continua a lamentarsi dei dolori artizione, di età: i vecchi n ovantenni com e i neocolari e muscolari, specialmente alla regione dornati. Si citano le epi·demi e ·di Amoy (Cina} n el so-lombare; si risvegiliano antiche dolenzie, alle 1

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IL POLICLINICO

articoJ.azioni, alle vecchie cicatricj. Intensa cefal ea, tal.or a parossistica, ifrontale ed alle ip ia, COn rdOl0 ri gravatiYi e pul•santi ai bufJ.bi lari. Si ha anche spesso un eccitarnento, instabil jtà gen erale, insofferenza e contin uo lamento, ·delirio. 1

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Rispetto all'apparato digerente, si hanno violenti crampi epigastri·ci, stato Baburrale delle prime vie digerenti, alito feti,do, anoressia, nausee ·e von1 i ti p en osi, frequenti, talora incoercibili; meno f requ enti e meno gravi sono le diarree. Nulla a carico dell'apparato respiratorio (differenzi amento dall'influenza), se·b·b ene taluni segnalino catarro nasale e faringite. General1nente n egativo l'esame de.gli organi. L 'esan tema è un caratter e importante cl1e serve a disting uere la dengu·e da altre forme consimili ( f eb~r·e dei 3 giorni, inifluenza, ec·c.). Incostante è l 'esantema iniziale, sernp1ice arrossa1nento della faccia, 1parte anteriore .clel torace, dorso della rnano e parte anteriore d·egli arti inferiori, pi ÌI marcato ·ai gomiti ed alle ginocchia, talora a ccompagnato da edema .p alpebrale (confusione con l'cresip ela ) ·e talvolta m•anilfestantesi con macchi e s carlatte a carattèri di orticaria o di morbill o, spesso accompagnato 1d·a 1prurito. ·Costante è l'eruzio·n e terminale, che s i 1na11ifesta dap1prima agli a vambracci, alle m a ni, ga1nbe, cosce, col lo, iac·cia e si può diffondere al torace; 1al volta limitata alla r egione sopr·arotulea. Trattasi di un tipo polimorfo , che può ri ch iamare il m orbillo, la scarlattina, J..a r osolia. In qualche caso .(com e avviene anche p·er il e comuni mal attie esantematich·e) .p uò man care e·d è spesso e.ffirn ero . Può essere seguito da desqu~rnazion e a.n cl1e a tipo ifol'foraceo, spesso accomp agn<.1ta da prn·rit.o. Si hanno talora recidi ve; ip.ersistono a Jungo: debol ezza, reumataJg]e, · jnsonn1a, costipazion e, jrr1 tabilità . 1

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PROGNOSI.

Genera I m ente benigna. Dei 100.000 co I pi I i di Smirne soltanto 10 sono morti; 60 fra i 50.000 colpiti del ~atal (1927) ; n essun caso di morte si sarebbe avuto ]n alcun.e epiderr11e •di Beirut ed 1n . quella di Tripoli, in cui però D. MazzoJani ha avuto 14 malati gr.a vi su 100 casi osservati personalm ente. Tale benignità non è costante; spe, cialmente r1ell'attuale epidemia di Atene sono segnalati numerosi ·dece&Si. Questi si avre·b'bero parti·colarmente fra .g li indi vi1dui tar.ati n el cuore, nel fegato , nei reni, ;fra gli alcoolisti, in complesso negli individui che n on possono faci ln1ente Ji1herarsi dalle t ossin e elaborate dall'agente infettivo. Si compren,de perciò c·he possano aversi complicazioni di varia gravità, come si è avuto a Bei rnt

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XXXV, FASC. 38)

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in. cui sono stati osservati 111.lmerosi casi di en1orragie (cutan ee, mu cose, uterine, polmonari), aborti, m iocarditi , ·ecc. DIAGNOS I.

La dengue va inclusa fria quelle for1n e fel>hriJi di incerta classi•f icazion e per cui la diagnosi , relati varnente facil e in terr1po ·di epidemia, è j m·p ossibile o quasi n ei casi isolati, non avendosi mai un·a si·n dro.m e n etta e pr.ecisa. Ap parentata con la dengue è la f ~bbre •dei 3 gJ.orni (che però non va conifusa con essa , come si è fatto anche r ecenternente da taluno); se ne differenzia per la ·diversa durata e tipo 1del ciclo febbrile, per la mancanza di esantema, per i dolori artro-muscplari meno viol enti; altre febbri analoghe, osservate durante la guerra, sono la febbre delle trincee e la febtbre volin1.ca o qu]ntana. 1

All'inizio la diagnosi può essere molto ·delicata: 1) con la m·alà ria (per1odicità degli accessi, esame del san.g ue); 2) con la tifoid e, con cui può prestare coruf11sio·n e I.a bradicardia (1decorso della temp eratura, assenza ·d ei dolori artro-rr1 uscol ari); 3) con la febbre di Malta (cr1teri an'·alogl1i che per la tifo1de); 4) col tifo esantematico (stato stuporoso , p·etecchie, epidemie più che altro nelle stagioni fre·dde); 5) con la f ebbre ricorrente a due parossismi (temperatura elev,ata per pélrecclli giorni, esame del san gu eì ; ·6) con 11 r eumatismo articolare acuto (articolazioni gonfie, dolori ai soli m.ovimenti); 7) con l'influenza (fenomeni càtarr.ali , assenz·a di esantema); 8) con la febbre gialla (vomito nero, ittero, album in uria), con la quale presenta certi punti di contatto: la diagno$i, nei paesi ,a febbre gialla endemica, è .quasi impossibile n ei primi giorni. In complesso, la diagnosi si deve fon,dare sui sintomi se.g uenti: 1) inj zio improvviso co11 febbr·e e brivido; 2) dolori localizzati alla testa, dorso e garn1be, o gener.alizzati; 3) fa·cies vultuosa ed occhi arrossati ; 4) numero d i leucociti normale od abbassato /con linfocitosi relativa; 5) a ssenza di ittero e di albuminuria. La diagnosi è confer.. mata •da: a ) comparsa di esantema; b) scomparsa della febbre in un p erio·do da 3 a 7 giorni; e) as&enz,a di ogni altr.a malattia che spi eghi i sintomi osservati. EZIOLOGIA.

1L'agente della dengue · è tuttora ignoto. Gru llam (1901) aveva segnalato nelle emazie un organ isn10 a.pigmentato, che aumentava di volume fino a r orr1pere la emazi.a e che si trovava anche nelle zanzare. P iù recentem ente sono state tro vate delle spiroohete (L eptospira cottvyi) , rn a è assai rt 11b-


bio che e5se sian.o realmente l 'agente della mu1attia. E ,ineerto se fl virus sia filtra·biJ.e ; esso si trov·a nel sa•n gue in toto, nel siero e nel plasma citratato. 11 siero di individui afd'.etti può conservare per almeno ~4 giorni la virulenza e vi sono ·in,dividui che, senza presentare fenomeni mor.bÒsi h,anno ' il virus nel san.g ue. TRASMISSIONE.

Si ammetteva un tempo che la tr!lsmissione avvenisse per contagio diretto od indiretto. Si è invece in seguito dimostrato che essa si fa p er mezzo ·di intsetti vettori. Si sono incriminati i pappataci ed alcune Culex (fati gans, quanquefasc1.atus; con la prima le inoculazioni s perimen., J • ..,-· ..,.

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Una . cqra diretta eziologica non esiste. Ci si l imiterà quindi alla ter~pia sintomatica. Vescica di gl1iac·cio sulla testa, eventualmente coppette secche, che D. l\1~zzolani consiglia contro la cefalea e la .c pngestion·e del viso. Utili risultano la fenacetina ed il piramidone, eve.n tualmente con T m. s mJs' mls m. s m. s m's m]s. m1s m s. mTs m ·s m s m 5 m s lm s . m s.

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Ciclo febbril e nella dengu e sperimentale da 1puntura ·di zanzara (da M. 1M ayer). 1

tali sarebbero riuscite 1positive). .t\ttualmente però si r itiene che 1a trasmission e avvenga 1per mezzo d ella Stego1nyia fasciata (A ed es aegypti 0 A. argenteus J, ciò che e ·di1m ostrato da precise esperienze. Recenti €Sp·erimenti di P. A. Sch ule ( Arri~ Journ. of tropical medicine, giugno 1928), fa.I.te a Manila (Filippin e), m ettono in luce le diverse con·d izioni in cui essa 1può ·a vvenire. Da questi e cla quellj anteriori di Siler, Hall e Hitch·e ns, risul ta che il san gu·e è virulento nei primi 3 gi orni di malattia (al 3° lo è già po chissimo); la zanzara € infettante soltanto 8-10 giorni dopo Ja puntura del malato. E possibile la trasmissione in serje {Uomo-Zan zara-Uomo ... ) 1p er almeno 6 generazionL Corrispo1lidentemente, sembra ,ch·e in occasione di €pidemi·a si sia osservata la ,p resenza di nnm erpse zanzare. Se queste siano l'unico vettore, n on si può ancora dir·e con certezza; ad ogni n1odo, la r aipidi'ssim a e gran·d·e dif•fusione fa pen sare anct1e ·alla p ossdibilità di qu.alcbe altro modo di trasmissione. T. . a profilassi sarà rivolta alla lotta contro Je zanzare ed è impossibile quan·do l' epi·demia si è <Jiffu s.a. Nei paesi dove domina la febbre gialla, sarà bene t enere i malati , alm eno nei primi gior1

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1827

SEZIONE PRATICA

[ANNO XXXV, F A$G. 38)

oppto; sconsigliabile è il chinin.o , che aumenta il vornito. Con~ro la c,e falea le compresse con acqua di. Colonia e con a oqua sedativa canlforata; contro i dolori r eumatoidi , il balsamo di Fioravanti. Sconsigliabili i pur.g anti, si daranno invece dei lassativi. Alimentazione ridotta il .p iù che possibile. r.,a cura delle complicazioni (cardiach·e, nervose, ecc.) si f·a con i mezzi consueti ctie il medico pratico conosce. Nella · convalescenza e n el periodo della successiva astenia, si daranno prep arati tonico-ric ostituenti. A. .FILIPPl~I.

~ammentfamo

l'interessante libro del

Prof. CARLO BASILE

Diplomat<> ·irn medi~ trop.fea.ie al Royal College or Phisiciane '&. Surgeons (Londra.) - Libero docente d!ll Parassitolo~~~ • R. Ol!miea Medica di Rom1L. 1

Diagnostica delle malattie parassitarie Prefamone del Prof. VITTORIO ASCOLI Direttore della R. Ctindca Medica d-i Roma. Un volume· nell'ampio fomna.to dellà n<>Stra Ooll&na Man.u ali del « Po1icl.j.niioo », dii pag. XII-262. sta'Ill(p1llto eu carta eemtpati.nata oon 18 taivole nel testo e 91 ffcu,re intercalate, più 2 tavole a oolori fuori testo. Prezzo L . 33. Per i nos<tr i abbon•ati sole L. 2 9, 7 5 in port-0 franco. Invia.re Vaglia postale all'editore LUIGI POZZI - Vi& Si.et.in.a., n. 14 - ROMA.

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1828

lL POLlCLlNIGO

SUNTI E RASSEGNE. DIABETE. Note cliniche ed anatomopatologiche sul diabete mellito. '

(1COMF.SATTI. !Nl~nerva Med~-ca, 12 rnagg. 19Z8; . L '.i\.. analizza minutamente clal rpunto. .di vista . clir1ico e1d anatomo-patologico due casi di diabete traendone jm.p ortàntj conclusipni. Nel primo Ca$O coe- isteva diabete ·e tubercolosi: si sa come questa associazione sia f·requ ente; secondo Sisto si avrebb·e nel 50 % dei casi. Umber ricorda come essa c.olpisca ·so.p ratutto i diab·e tici delle clél.6Si povere .e ·d·ell'os.pedale, ch·e off.r ono una ·diminuita resistenza organica alla ~nlf ezione tubercolare. Assume in genere un ·carattere rapida1nente progressivo, che è tanto più grave quanto più grave è la m:alattia del ricambio. E utile ricordare che la grande facilità all'attecchim ento di infezioni miste fa sl che la. forma -essudativa dia luo.g o !frequentem ente a cave-rne~ f.ocolai can grenO$i che hanno facile esito in metamorfosi p.urulenta ed escavn.zione. Praticam ente si deve tenere jpre~ sente che dato il terreno iperglicemico si hanno con facilità escavazioni tubercolari: ciò con co.r re a ·spiegare d e·g li improvvi6i .p eggioramenJJi ell e si verificano n.e1 decbrs 0 clinico id i diabeti che risentivano b·ene la cura .d ietetica in$ulinica; in questi casi si deve parlare di pseu·do-insulino-resistenza 1da complicazioni 1norbose. Nel caso ir1 esame è intere6sante il fatto che la presenza di fatti infiltrativi tubercolari e di escav.azioni non ·d etermina tuttavia elev.azioni termiche il cll-e si può forse attribu jre alla enor1ne d ep·r .e ssjone d.ei poteri r eattivi dell'.organi·smo . 1Circa i ra'Prporti tra tu·b ercolosi polmonare ·e dia•bete: secondo alcuni .!\. (Sisto) la malattia tbc. sar0bbe in.fluenzata sì da rimanere anche per anni 1p articolarmente s·carsa di ·Sintomi cioè f , • . P. es. scarsi suidori notturni, emoftoe rar16s1mo, ternperatura moderata, b . di Kock d:iJfficilm ente 1dim ostrabi1e. Malg-:rfldo qu·esta mitezza dei sintomi essa costitui6ce una seria complicanza di ' gra vi·ssima prognosi. La t. b. c. alla sua volta 1nodifica spesso alcuni fenomeni del diabete; così Umber vi·d-e in quattro casi notevple miglioramento con scom'Parsa dell'-aci1Glosi 'e aumentata tolle·r-anza per gli idrati di c. Ciò notò anche Si-sto specie in diabetici g.ravi, e forse, non ·è che una esp~sione ~articolare del fatto gen eralmente noto che le malattie che produ·c ono :Lponutrizione -e portano alla cachessia influenzano favprevolmente le glicosuri e e glice1ni e ·diaibetiche. P ersino malattie febbrili acute influenzano fa,roTevolmente i diabetici con m eccanismo n on ancora ben noto. Si può pensare che I

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la coni:g>lit;anza febbrile eserciti u110 stiJnolo sul.a pro·duz1 ur1e ùell'or1r1or1e par1creatico. Nei r i.guardi delJ 'insulina tera1pia in questi casi di diabete più tbc. in alcuni casi si .è avuto rn1glioramento anch€ di questa, mentre in altri es::,a seguì il suo decorso. I11 realtà sembra che da qu.esta terapia si ·d,ebbano !POter ottenere del grandi vantaggi e che essa sia d'obbligo orn1ai. ..\braham usanido piccole dosi di insulina avrebbe avuto ris ultati veramen"i;e favorevoli. L'A. fece ar1che uno stu1dio veran1e11te accu.rato del caso dal lato anatorrlo-patologico e ne trae irrupprtan ti ded·uzioni. L'esarr1e i-.stologico dei vari organi endocrini di· mos trò scarso .sviluppo con povertà di elementi cellulari nelle isole di La11ghera·h ns, con, i11 con trap posto, esuberante svilupp 0 del tessuto acinO$O; i·p er1plasia del lobo glandolare della ipor1 s1, iperattività tiroidea; stru ttura e funzione bene conservate nei surreni, il cui strato midollare eta provvi-.sto di numerosissime cellule adrenaliniche; r11er1tre ~a glandola sessuale presentav.a scarsezza di sviluipp 0 delle cellule. Data la integ·rità del fegato .questo caso e·r a da interpretarsi come di.abete n genes i pre,~ alentèmente insulare, ma lo squi;i brio ·dég;i j idrati di C. era agg.ravato dalla iperfunzione della tiroide e dalla if.u nzione sur1 eno-111idollare bene conservata, verificandosi così una forte prevalenza dei fattori neu.r o-endocrini iperglicemizzan ti. Da ciò sj (leve dedurre che al diabete mellito non corrispond·e un s·ustr.ato anatomico fisso e • costante: di fronte alle forme classichf! con Jesione atrofico d egenerativ.e eid i1popla.sia d elle isole di L. si risicontrano altre in cui non è dato rilevare alcuna ·a lterazione in$ulare e spiccano invece i dati della iperplasia ed i·p e:rfunzione di a'ltri organi endocrini i1pergli cemizzanti (tiroidi e surreni ). Questi dati m entre consoli·dano la dottr ina poliglandolare del diabete, rendono pratj camente ·diif1ficile cogl iere in vita Ja realtà delle lesioni fondamentali. L'A. passa poi a descrivere un secondo caso pure di alto interesse ch·e ra1pp.resenta un intreccip del diabete mellito in avanzata acidosi con la ·nefrite cronica che già Freric hs e Senator videro svilupparsi con facilità nel diabete, ed. essi aff ermaron o, a causa cdi questo. Dato il frequente intreccio -del diabete m ellito con Je nefropatie croniche manilfeste o latenti lo stu.dio ·della funzionaiità renale è indispensabile comiplemento nei diabetici. Si ritenga che le nefro·p atie rposspno e$$ere latenti ed aggravarsi poi nelJa stagione invernale, onde la assenza dell'albumina non deve dispensare da un aocu.r ato €Same del se·d imento e d ella funzionalità del r e11e, tanto più che per l'abnorme volume delle urine emesse la albt1mina può essere così diluita da ren·dersi meno evi.dente 0 a ddiT1ttura negativa. Il

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1829

SEZIONE PRATICA

rilievo di una netfropatia cronica nel diabetico è 11ecessario comple1nent0 diagnostico e 21ggra va no-te,v0Jmer1te la 1Progn o~i. La conoscenza di queste nefropatie è particolarmente interessante poich1è un dialbetico co11 reni i.esi può caidere in corna u1·emico, or1de si pone il diffi·cile pro.b lema 1ùella discrimi·n azione d egli stati comatosi nei diabetici. In ur1 dia1betico infatti può insorgere il cor11a dia-. betico, 1r1.a può anche av·et $i coma uremico, corr1a da trombosi cerebrale, ecc. A proposito della cura i nsulinica es·sa guarisce l'acidosj 1diabetica, ina deve essere aipplicata pre, • cocemente: secon·do Umber j,J massirno su.ccessp si ha solo qua1ndo Ja cura si inizia nelle prime sei ore dalla com.parsa dei $inton1i. 1La ,p atogen esi d el com a diabetico è ancora d iscussa, e forse vi partec:iJpano anche le nefropatie concomitantt Snwpper per es. ritiene cbe a causa «l e1la ne[ropatia Yenga a mancare la normale !funzione del r en e di neutralizza.re i co11pi chetonici prodotti dal fegato; ciò $ar·ebbe sostenuto dall'esistenza di casi di coma diabetico da ipel'produzione ·di coripi cheton ici a rene integro in cui la 1prognosi è relativamente buona se contrapposta a qu ella di altri casi in cui, oltre a1la iiperproduzione di corpi c.hetonici, vi è d eficer1te loro distruzion e, per lesione d·el r ene. Esistono d'altra parte ca~i eccezionali di coma diabeti co !enza !Produzione dimostrabile di corpi chetoni'C i nè nelle urine, nè n ei visceri per spiegare i quali UmIDer, Hallen e \Visl1art ammettono che la patogen esi del coma non si possa spiegare solo con la iproduzione dei corpi ch eton ici; ma si debb?tenere anche conto di prodotti, non anicora ben conosciltti, derivanti da abnorme m etabolismo delle albumine. Non meno in t.eressamti sono i rilievi ri'levabiJi dallo stu·dio istopatolo,gico. Il pancreas che presentava normale svilup1Po e n·eBSuna alterazione all'esame macro·scoipico, 11a dimostTato istologicamente 1che il tess·uto en.doc.rino non solo ·e.r.a norn1 almente sviluippato ed a struttura normale, ma c'he per di .pi1ì pres·entava un aumento general e delle isole di L. ed una esuberan za delle loro cellnle pare·n chimali a -caTico delle quali non f11 osservat·a aJicuna alterazion·e. .L\n che il fegato d ette un reperto istologico i1orm.a l·e, m en tr e la tiroid e presentava mantfeste note di iperip lasia ed iipel'!f1Jnzjone ed i surreni svilupipo n ormale con ip e~la.sia nodosa ·d ella cortiicale e strato midollare ben·e conservato. Q11(lsto caso ci porta all e osse-rvazjoni di quegli AA . che negano esistere un cost<inte rapporto tr a le a1teTazioni del tessuto enidOOTino del pancreas e il diabete (I{ . l\fartius). E certo che man ca ancora la dimostrazione che in o.gni caso di diabe. . te mellito eSi$ta come indisp·en sabile un a alterazione istologica d·elil e isole id i Langheiranh.s. Bouchardat. Naurnyn , v. Noo:nden, 1\1acCollum ave-

\'allo notato casi di ve'ro diabete senza lesioni dell1e isole ·d11 L. Su 157 ca:si raccolti i1ella letteratura Sauerbruiek ebbe reperto normal·e deille isole ip ben 40 di essi. Benda nel 1924 diceva quindi gi u.$tamente che le isol e di L. l1anno certo grande • imiportanza n·el ·diabete, ma tl lo.ro rapiporto etio~ logico con ·esso 1dal punto di vista anatomico non è certo ar1cora . chiarito. E del r esto da suippor.re logi10amente che ~pparati COf;Ì · co1n.p lessi possano presentare sem·p li,Ci turbe fu ~zi onali che sfuggono all'istologo 1P iù provétto. Ciò è anche d'accordo .con F·alta che rivelò la frequente spro1porzione tr.a 1gravità del quadro clinico e·d en tità delle alterazioni insulari d el p·a ncreas. La dottrina nettamente insula·r e non può reggersi 1Per tutti i casi ma deve cedere il posto, per u n giruppo dl questi, a un'.a lltra che tenga nel dovuto conto le lesioni e le turbe funzionali di tutti gli altri or.g ani che rego1an o il ricambio dei carboidrati. Questo ricambio potrà comipiersi n oll'malmente rfinc hiè sia mantenuto l 'equilibrio tra i due sistemi 11euro-ormo·n ici ad azione o,p posta: l'orm one ipoglicemizzante (pan1creati co e fprse paratiroi·d eo) d.a un lato ed il ·COm1plesso ormonico ipe.rglicemizza:nte (tiroideo, surrenale, ~ forse anche ipofisario) dall'altro. Secondo recenti osserva.zioni (JVIoretti) l'equilibrio· potrebbe ri stabi~ lirsi sia quando venga com.p ensata la deficienza dell'ormon·e ipoglicemizzante (in$Ulina) che quan·do Sj possa .d eiprimer·e l'atti vità del1'o·r mone i1perglicemizzante, anche con medicinali, p. es. ergotamina. Degna di menzione inifine la dpttrina del Loewi per c ui esisteTeb·b e un equilibrio antagonistico tra fegato produttore della glicemina antagonista dell'insulina ed esistente nel sangue dei diabetici, ch e ini.b isc.e l'azione d eil'ins ulina, cioè la fis'Sazione del glucosio $Ulle cellule. p .er cui la 1ca si av.rebbe per aumentata proglicemia diabP.ti . . duzion e . idi ·gli·c emina epatica, essen1do contemporaneam en te soppressa la produzione di insulina. Solo d.a ulteriori stu di si potrà v.edere un·a luce si-cura e d efini tiva in questo importante ca'· pitolo ·della patologia. L. TONELLI . 1

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Cont1..ibnto allo studio della patogenesi del coma diabetico. (P. SAVY. Jo11rnai de l\! édecin cle Lyon, lu1g.

1928) ~

1Ne1 corso dell'aci1dosi diabetica si producono delle 1nodi·f icaz1 oni 1piI'ofonde n ella costituzionemineral e del sangue, m o1d~ficazioni che riguar 1d.ano in modo sip eciale gli ioni sodio e cloro. L'or gan ismo lotta contro l 'aicidosi diabetica con· molti m ezzi e princiipalm.ente eliminando, nel limite del possi1b ile , un elemento acido fisiologicodi cui si può sbarazzare con relativa :racilità, cioè· iI cloro . Il clpro viene in parte eliminato con le-


1 L POL I CLI NICO

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u r i11e ed in pa r te fissato d alle albumine. Un fa tto inver$o avvfen e p er il sodio, ch e l'or·ganismo cerca in t utti i m odi •di ritener e. Quando, n ella fase estrem a dell'acidosi, intervien e il coma 0d i reni diven tan o imper rn eabili, a 1la chetp-acidosi si aig·g iunge una cloro-acidosi che l'aggrava e la provoca : l 'acid·osi, impermeabilizzando il rene, impedis.ce all'orig anismo d i el irninare il clor-0, di venuto tos·$i·co .a causa dello im poverim ento in basi C!h·e l' aci1dosi ha plI'ovoc·a to. [l cloro ritenuto s i !fissa n ei t essuti ed in ìParticplar m odo n ella s os tanza g·rigia ce·r ebrale. QU€$ti f.atti stabiliscon o d elle an·a logie C'h imiche fr a l 'intossicazione urem i-ca e l 'aicidosi diab etica n el suo g ra;do estr em o, a n alogi·e così prolfonde da permetter e di rparlare di u n a ve.ra identità. Nei d ue casi il tasso d ell' urea è aumentato e si tr ova n ei tes·s uti una r iten zione di cloro ch e con tr asta con il loro im 1p ov·erim ento in s o.dio e c h e si produice sopratutto n el cerv·ello ed el etti vame nte n ella sostanza g.rigia. Questi fatti conf erm·a no l'opinione ·s of:tenut a dall'.A. ch e ca·u sa delle <}Otl vulsion i ·aceitontche com.e delle -convulsioni urem iche sia la ritenzione di cloro, ch e solo i d o6ag1gi n·ei tessu ti p·ermettono d i m etter e in evid·en za. Si comprende così l'osservazion e di Fro1ne11t e San ty, in cui la somministr.azione di bicar.bpnato f ece s comp arir e le con vulsioni di u n d ia betic o : questa ter apia alcalina p ermette al clo.ro fissato n ei tes$u ti di rirfluire verso il sang u e, d ov·e cessa idi ·esser e tossi co TOSCANO.

[:\.NNO

d el san·gue e d ell'orina, l 'azione della sintalina agisce, ristaibiien do al normale la riserva alcalin a d el sang ue, s e questa era diminuita. Nell' uso ·della sintalina sono frequenti i sintomi di in toller a nza, il che sta a 1dim os trare come molto probabilmente il farmaco non è stato totalmente liberato di tutte le proprietà tosstche d·ella guani·d ina . I s intomi di ~ntolleranza sono principalmente 1dig·estivi: diminuzione dell"ap.petito, 0 ppres,sione e dolore epigastrJ..co, nausee, vomito, diarrea, dec a·dimento g enerale e pel'dita di peso. Tutto questo pe.rò a vvien e do1Po qual.che gi-01r no dal1'inizio del trattam1ento e seanpr-e quando si forza la rdose. Da alcuni questa azion e toBs ica è stata interp reta ta come risultante ·d ell'e·ccitazione del pneu· rrtogastrico, da altri invece come un'azione to~­ stca sulla cellula ~atica. L ' A. al fine di n eutralizzare tale azion e, ha somministrato la sintalina insieme alla belladonna, all'atropina, al carbonato di calcio, agli aci1di biliari, e non ha avuto alcun fenomeno tossico . La 1dos.e di so.m m-inistrazione è stata fissata i n 40-50 mmgr. pro die: un t otale di 100 mmgr. in quattro gio.rni. Si dà a ci-cli di due o qua ttro giorni, stabilendo fra un ciclo e l'altro un inter va llo d i 24-48 or·e. Seconido l ' A. la dose ottim a 1

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per ogni caso deve essere r ic ercata. La sintalina è stata in sipecial modo a·doperata

in Germania: n ei casi b enignt ha dato risulLa ti ab·b astanza so d1dis1facenti, mentre nei _c asi gravi l :ì stesso Franl< consiglia il trattrurnento insulini~o . Così pure la sintalina, data la sua lentezza 1d"azione, non si fP•r esta élJd e$ser e usata nel coma ·d iallJ'eti·co. Irufine n el diabete infantile, che in general e è grave e n el quaJ.e occorrono alte dosi di insulina per far tollerare un 1r egime compati1bile con l'a ccres cimen to , la sintalina a dosi elevate h a prodotto sempre s intom i d ' intossicazione g rave. Nel trattam ento $intalinico tre fattori entrano in giuoco : la tolleranza i1d.r ocartbon·a ta d ell'inf erim 0, la dieta somministrata ed il rimedio. L'.i\. avendo pra ticato il trattamento sintalinico in alcur1i inlfermi di g ravità d iversa (di·a bete grav e con aci·dosi, dialbete grave giovanile) ha potuto OS$·er vare c'h·e l'azione della si11l:1li11:1 sopra i disturbi diaibeti·ci è inn·e gabile. La glicemia è scarsam1ente influenzata, mentre la cn·p acità di m etabolizz·a re gli i.'dr.ati di car'bonio varia a seconda ·della gravità del caso. f: evidente che qu·anto più grave è l'infermo ossia quanto maggiore è la glico·suria che deve ri1dursi con l a sintalina, tanto più difficile f:arà il trattamen to s·enza ca!dere n elle dosi tossiche. L'.A. ha dovuto r inunziare a trattare con Ja 1

,

La sintalina nel t1·attamento del diabete mellito. (ESClTDEHO y YR I ART. Arc h. Arg. d e En f . Apar. J)i!].

y Nutr ., n. 2, 1928ì .

·L a sintalin a , d e.riiv ato d el1la guani•din a, cor risp onde al grup:po d elle a mmin e biogene Guggenh eim che l:'i originano norm·aLmen te nell'o.rganis mo, per S·dOppia r11 en to del CQ2 •dagli amll1in oaci1di. L' azion e ipoglicemizzante d ella sintalina è I a medesima sia cl1e venga intro dotta per via ora le o parenter ale, m a non avvien e se non 1do1po 1-4 ore clall'i ngestione, quin di più tar-divamente rispetto all' in·sulin a. La s ua attività si pr olunga però cl u ran te un periodo a p prossimativo di 8 ore e qualun que dose $Omm1inistrata in questo tempo, a ccentuerà l'ab'bassamen to e p otrà con 1durre all 'ipogltcem ia . I n s eguito alla somrrninistrazion e ,della sin talin a, nei diabeti ci a r e·gime al im entar e costan te e nei q uali 1a glicosuria è quasi uniforme, si ved e diminuir·e subito ed anch e $Comipari.re lo zuccJhero dalle orin e. Ogni milligr ammo di sintalina è capace di p rovocare il m etabolism o cl i 1 ,1-1 ,2 g r. di g lucosio ..i.\ nche sui co rpi chet on ici 1

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XXXV, FASC. 38)

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I

SEZIONE PRATl CA

. sintalina il coma diabetico , il precomn, 1e corn'P licazioni chirurgiche: in questi casi occorre un'azione teraa>eutica intensa e rapida che solo l'insulin·a è 'cél!pace d i dare. Conclu·deil!do si pu ò dire che la sintalina ha n el trattam,ento del dia1bete Lin 'azione più Jimitata che l'insulina. E ssa quin1di non la sostitui·sce, mer1tre il vantagigio della somministrazione pPr booca ha un'importanza straordinaria cl1e obbli.ga élld estenrdere sem•p r·e più le osservazi on i. .A,.. Pozz r.

VIE URINARIE. Prostatis n10 e pi·ostatecto111ia nella cnltu1·a del medico. {G. B . SJGURTÀ. Gazzetta d egli Ospe dali e d elle Clinic he, apr. 1928) .

Il m edico pratico è quasi sempr e .i'l primo a vedere il prostatiico, è bene quindi ch e egli abbia un con cetto esatto del proistatism o e delle sue indicazioni curative. L'.A., prenden,do l o s1punto da casi p€rsonali, espone le i·dee che o·g gi ,p redominano s ull' argom ento. . . ~el prostatismo, indipen,dentem·ente da complicazioni infettive, la succeissione m orbosa è que. sta: ad enoma, stasi vescicale, stasi r enale, uremia. Il cateterismo ripetuto non sopprrime J 'adenoma, ,q uin·di è .solo una cura palliativa, elle è insurf.f iciente a prevenire la fatale evoluzi one della malattia V·erso l'uremia e spesso l 'aggrav a a ggiun.g en·dovi l'iniezione: esso deve riservarsi ai ·Soli casi d 'ur.g enza per ritenzione com1Pleta -e a quell i inoperaJbili o p er grave cornpro rnissione d el r ene o 1per gravi complicazioni extra-urinari€. Un tutti gli altri ca si bisogna ric orrere alla cistotomia e poi alla cura radicale ch e è r a ppresentata •dalla pr01statectomia. Young in .J\mer ica e Wildbolz, Veelker e qualch e altro in E uropa .eseguono a i1cora la prostatectomia per via !Perin eale, ma oggi comunemente •Si fa Ja prostatectomi a ipogastri'ca transvescicale alla I·'reyerFuller, ch e non le1d·endo aiffatto l'u r etr·a membran osa che deve consid·erarsi il vero sfintere conte. nitore ·dell'urina in ve&cica, evita l'incontin enza postoperato ria. La guar1·g1one (chiu;s ura d ella breccj a vesicicale e ripri·stino d·e lla r11inzion e n ormale) 1può avvenire in un m ese e a nch e i n 20-25 giorni. R ecentem ente fu pnbbli c.ato qual che caso di guar tgion e in 15 gio•rni, ottenuta suturando subito la vescica dopo }'o.p ernzion-e fatta in un sol tempo e ap1pljc<;ln·do sub ito il cateter e n ell'uretra, tecni·ca c'he il Sigu1r tà non ritiene consi.g1i51bile. P er l'an estesia il Si1g.u.rtà si serve del1l'anestesia locale novocainica per l'apertura della vescic·a e di 1pochi grammi di etier e p er ina1'azione o

1833

d ell'iniezio·n e epidurale o qua}clle voJta del cli·s ter·e a n estetico d el Cath elin (la udano e antip1rina ) p er l'enu,cleazione d ell'a•denoma. I pericoli d ell'op erazione sono l'uremia, l'irufezion e e l'em orragia. Qualunque operazion e importante ·dà i1p erazotem ja : qu esta è particolar1nente a ccentuata n el la prostatecto1nia. Prima dl op era r-e un pros tatico bisogna ridurre la su·a azotemia, il ch e si può far e a t tenuan·do la stasi ve.scico-renale o col cateterism o a perman en za o colla cistotom ia s oprapu·b ica , ritar·dando di qu·alcl1e tempo la prost,a tect.omi.a (op erazi on e in 2 tem pi) e contemporan eam ente facendo seguir-e 1 r eg im e i1 p oazotato. Qu esto drenaggio col cateterisrno o co!ìa cistotomia ser ve anche a -combatter e l'i·n;fezione, contro cui gen·eralmente s i adpperano l'urotropina p er via enidoven()sa (4-8 grammi al giorno) e le proctoc1isi glucosate. Slgurtà ha avuto buoni risu ltati anch e colla t ripaflavina. Al p ericolo d·ell'em o:l'ragja si provvede c on tamponarn en t 0 d ella ca vjtà }asciata dall'adenoma: .qua1l·cru110 U'Sa le iniezioni endo1V1enose ~di cloruro ·di calcio prima dell'op erazione, altri con mi glior ris ultato qu elle di citr.ato di ~Of]q o. Le emorragie secon,darie, ch·e compaiono 5-6 giornl dopo l'op erazione, vanno diventando 1Più rar·e da quando s i fa la cistotom ia preventiva, .che è de1congestion·ante. L e cont roi1Ldica::.iorii a ll 'interv e11to son o ·n elle vie urirlarie (sco·m ·p c-.11so r enale non ri1ducibile colla cistotomia, e$istenza di n eoplélJsm i r11ali gni r1elle vie wrinarie .a carico o n o de lla prostata ) e f uori d elle vie urinarie (condizioni gen erali gravi per grave art er io~cle ro s i , per esiti di a poplessia cerelbr a le, p er le•sioni cardiache o epatich e.). Il di.abete non è più con tr oindjcaz ion e assol uta da quando si usa l'ins ulina. d ella 1p rostatectom ia son o otti mi, ta u to irum e,cliata m ente cl1 e a distanza, n.n ch e jn n1al ati ·d'età m olto a vanzata. I dieci arnmal ati op erati dal Sigurtà n el 1927 guar]rono tutti, cioè ebber o r ipristino d ella minzi on e sponta n ea con frequ en za e getto norn1ali , r i1presa della nutrizion e e d elle forz e gen erali: in un solo c i fu ritenzione di residuo limpido di 30 grarnn1 i dovuto a p ern1anenza di 1diverti coli n on r esecaU. Colla prostatectomia r1on si ledono i ner vi pud en1di, quindi è conserv.ata la potentia coeundi . In quanto alla potentia ,Aecundand i, qu eista è virtualmente conseirvata , ma in qu alche caso è praticam ente abol]ta p·er il refluire dello sper1na in ve~cica, da cui è espulso col le prime urine.

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l - risultati

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Ci sono altre alterazioni del collo vescicale che ripiroduicono il qu a dro olinico d ·e ll'aden oma pros tatico e cl1e si fa•cevano entra.ire n ella categoria del così d etto prostatìsmo senza prostata. Queste 1

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18S4

IL POLJ CLIN1CO

alterazioni, di natura ipertrofica, congenite o a cquisite, raggiu11gono il ioro massimo in età in· f erioz:e a qu ella propria dell 'adenoma ,p rostatico. E $Se son o l'ipertrofia. musco l o-f i brosa (.a volte anche pa~zia l m e n te · g·hiandolare, e la così detta sbarra interureterale (1più rara, data da ipertrofia del legam ento omonimo). Bisogn a pensarci quand o ·c 'è ritenzione cronica con riper cus5ione sulla .funzionalità renale. mentre al riscon tro rettal e rnan ca la tu1ne.fazi on e prostatica; si può con.fermare la diagnosi colla cistoscopia. La cura è per l'i.pertrofia muscolo-fi brosa l 'es ci~sione del cereine mu$C01o-m·uieoso e ,p er la sbarra interureterale la sua escissj Jn e totale o parzial e che s i può f.are anche p e:r le vie naturali m ediant e I 'elettrocoagulazione. 1

R ENATO

LUSENA.

Sulla fo1 mazione dei calcoli vescicali. 9

Th e Jou.rn. Of th e A rr:i. Nled. Ass., vol. 90, n. 4) .

(HA GER & MAGATH.

0

[.i\NNO

XXXV,

FASC.

Contributo all'etiologia clinica del reft.usso vescico-ureterale.

(R. ANULEH. "A-l i lt. a. d. G1'. d. ~l ed. u . Cliir., 1928).

L 'A. ricord.a al•cuni dati <li anatom ia e fisiolu· gia dello $booco dell'uretere in vescica.. E noto

com·e 1' uretere sbo·ccl1i clopo un tragitto· obliquo n ella ,parete vescicale e come uno strato di fibre muscolari lo .circondi accompagnan,dolo fino alla sottomucosa ·della vesci-ca. In corr. d·ell'·ostio v·escicale esiste una du.p licatura della muco.sa cl1e funziona da val1vola. Durante lo svuotamento ·dell'uretere, per contrazione delle fibr e muscolari la 1p·r ession e endouretrale aiumenta, il trag itto en·dovescical e ·d ell ' uretere si accorcia, si allarga e da obli·q·uo diventa verti-cale rispetto alla parete vescicale, la valvola si apre e l'urina d efluisce in vescica. Quando la vescica si svuota l' ureter e vef:c:icale acquista u11a direzione più che obliqua parallela alla parete per c ontrazione d el ·d·etrusore; il lurne uretere viene ·a d essere ridotto e schiacc iato ' la va:lvola .si chiud·e e cosi l 'urina non p·u ò rifluire sull'uretere. P er tanto in condizion i fisiologi che il ri1flusso <tlI'eterale non esiste. Solo in rari casi ·è stato riscontrato e sopratutto dopo narcos i e per breve tem:po, evidentemente per 1ns·u fficienza funzionale di uno de i tre m ec.can isrrli de$critti. Anche 1per condizioni ·an3.tomiche speciali come per anormale largh ezza 1dell' ostio o per tragitto verti-cale p1~ ò avvenire in individui sani, un reflUS$o ureterale. Condizioni pato.Jogiche che lo statbiliscono sono numerose. Innanzi tutto processi flo,g i$tici vescicali i quali danno spesso una rigidità e un'anormale am pi ezza dell'o$tio urete-rale. Tra queste è da ri·cordare specialmente la tu·b ercolosi v esGtcale. L ' ·""· ricorda ·com e vi ,può . ess·ere 1p er questo caso un r e•f l usso nefrogeno do vuto a lesioni dell' uretere del lato affetto (ulcerazioni de11 'ostio, rigi1dità uretera:l.e ùa ureterite ·ec1c.), e lln reflusso cistogeno dal lato opiposto per cistite speci~ica del trigono. Que$ta è pericolosa perché fa:cilitando il reflui re dell'u·rina 1nf etta n el Iato sano vi può svil•uppare una pielite specifi·ca. L ' A. ricorda l e lesioni 1d ell' ostio ureterale sia operatorie sia da migrazione di calcolo. A riguardo di questo fatto ritiene p erò che lesioni 1permanenti dell'ostio ureterale è ben difficile si producano. Anche per le uretero-c1sto-neostomi·e · si 1P·Uò talvolta avere fenomeni di riflusso per anormale funzione della nuova bocca. Nei ristretti e sopratutto nei prostatici molti hanno 1descritto fenomeni di rifl1usso. P erò l' A. ricorda com e vi siano ricerche sistematiche condotte su i prostatici che dimostrerebbero il contrario. Anch e disturbi di innervazion e possono esser causa di riflus5o ureterale. Co$ì tabe, sclerosi a placche, mielite, poliomrelite, spina bifida ecc. 1

0

A-ven do isolato in 5 casi di litiasi urinaria il « Proteus ammoniae » gli AA. pensar o110 di l 1.... are questo bacillo nella produzione sperimentale di calcoli d ella vescica .. 1

I n una prim a serie di esperienze riuscirono a ottenere clelle cistiti incrostate e ancl1e qualche Y·Olta dei calcoli di fos·fati liberi in vescica, i11iettancl o in \··escica prima una soluzion e alcoolica m olto diluita di a ci·do salicilico che è causa di ' su1perficiali ulcerazioni e poi una cultura in brodo di proteo. Le orine dive nivano alcaline € si a ve va una idepo·sizione di fosfati di calcio ·e di m.a gnesio. Animali d i con trollo i1ei quali non ve11:iva iniettato in · vescica alcun igerm e o il b. coli non most:rarono mai lesioni d el genere riferito sopra. 1

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1

GU A.A. discu ton o i~ u11a seco11da parte del lavoro gli studi sperim·entali, i più importanti fra i quali son o qu e1li ·di Osborne ,e lVlendel e di McCarrison, che tenderebbero a dimostràre co ine la f orin azion e di calcoli già dovuta a una deficienza della vitamina '"""· n ei cibi. Hager e Mag atl1 propendon o invece a cr ed ere come la mancanza della vitamina A non faccia che predi sporr e l' animale alle infezioni, co·me è $tato d imo·strato p er le inf ezioni ·d egli occhi e dei pol1noni , e che qu indi s.i a il processo infettivo quello cl1e dà luogo alJa, formazione dei calcoli fosfatici. Gli altri calcoli s·ar.ebbero dovuti a alterazioni d el metéi!bolismo co m•e p. es. avviene n egl i animali opeDati d i fistola d i Ecl< che presentano molto frequentemente calcoli di a cido uri co puro. 1

l\'1. Asco L L

381

1


~ANNO

1885

SEZIONE PRATICA

XXXV, FASC. 38)

.

E da ricordare qualche caso di affezione n ervosa metalueti·ca con rifl·usso ureterale, guarita con la cur a specifica. Infine sono ·da ri·cof1dare le insufficienze con·g·enite dell'ostio ureterale doViUte a mancato sviluppo della muscolatura ureterale che, come è noto, proviene da quella vescicale. Sono quelle più gravi perchè il rene del lato affetto ·è 1perduto. Questi ammalati vanno $O•g getti presto o tardi :ad una idronefrosi che si t r amuta in 1pionefrosi. Però i casi secondari a Ci$tite spesso guariscono spontaneamente. Inguari·bi1i sono quelle consecutive a cistiti chimiche per introduzi·one iI~ ·vescica di ·1i1quidi cwustici durante manovre aborti,·e. In tali casi si con8igli·a la nefr·ectomia. La diagnooi si' pon·e -con la cistoscopia (dilata2ione dell'ostio ureterale e rjgi dità) o sopratutto con la cistografia. 1

V . GHIRON.

'

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IGIENE.

L'olio di oliva e gli oli di semi nei ri· guardi igienici, alimentari ed economici. La sofisti·cazion e e 1a sostituzione dell'olio di -0li va con quel·lo di semi erano state finora considerate quasi unican1ente dal punto di vi:Sta della frode commer ciale. G. Sanarelli. (Anna l~ di Igien.e, giu gno 1926) investe invece la qu~$tion~ 1Cla tutti i lati, sovratutto da quello igieni·co, che era stato generalmente trascurato, m entre, come dimostra l '.A., ha grandissima importanza. La produzione d ell'olio di oliva ·è una delle più importanti in Italia, dove cir ca il 4 % d·e lla superficie produttiv·a è destinata all'olivicoltura.. E l'in1dustria olearia è una fra le industrie agrarie più r èdditizie, fornendo essa annualmen te d·ei prodotti e sottovrodotti p er un valore r~ i oltrt'\ .due miliar·d i di lire. L'Italia però, fra i ·p aesi europei, non è più ~1 primo posto nella produzione dell'olio ùi c:liva , essendo superata . stata in questi ultimi tempi . dalla Sp.a gna, che ha . esteso di mo1lto la c0Jtiva2ione dell'olivo ed ha aumentata d: u11 5r~to Ja proprja prpduzione. Sarebbe di gran.de vantaggio per noi l'aumentare ed il migliorare la nostra produzione , sia ,p erch·è il merèato interno ·potrebbe assorbire qua11tità superjori al consumo attuale, sia perch1è i m ercati esteri offrono sbocchi $icuri e ·Continui. Aiggi'lln·g a$i in oltre il da11no econo111i.c•J r isultante dalla jrr1portazione di olii di semi o d ei semi in n.atura, che servono in buona p ari:~ per la sofisticazione dell'olio ·di oliva e che r :tpp r~­ ·sentano somme notevoli , cl1e noi sbo rs ian1 0 all 'estero, mentre potremmo con tanto maggior e vantaggio conP..umare il i1ostro ip rodotto. 1

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L'olio di 6erni, che fa generalme11te '· 011correnza a,}l'olio di oliva e che, pe.r il suo basso prezzo, risulta il più largamente usato nelle f roùi commerciali, ·è l'olio di cotone a cui si va ora sempre più sostituendo quello di arachide. Il grande svilUJp.po preso da tale genere di c0mm e:rcio deve attri1buirsi non soltanto al minor costo, ma anche alla comune credenza che l'oli0 di seu1i sia in tutto e per tutto ug·uale a qµ el!o di ·oliva. Ora i concetti della isodinamia e..:t8rge1iica, basati su limitate esperienze di laborat0rio, haP.no ormai fatto il loro tempo. 1Non è invece per nulla <limostrato che l'olio di oliva e .quello di semi vengano asGorbiti in modo' u·guale e qu.in1di u gual1nente utilizzati dall'or.g anismo. Bisogna tener pr.e sente che le par.t icolari funzioni biochimicn~ esercitate dagli olii e dai grassi nel no.stro org.anismo non sono ancora completamente (!Ono..sciu· te e non è quindi possi·b ile, s·ulla sola equivalen za dei rispetttvi valori energetici, basare il cri~ terio del rispettivo valore alimentare, nel caso di olii ed in genere dt grassi di provenienza diversa . T·a nto varrebbe allora parifi·care il burro naturale alla margarina, al ·b urro di cocca, allo strutto di maiale .e ritener.e che il miele naturale elaborato 1dalle a·p i sia u guale a quello artifjciale fab·b ricato col .g lucosio e ·con lo zucchero invertito! A dilf·fer enza di tutti gli altri olii, quello di 8liva si -rjcava dalla ·polpa del fruttp maturo ·direttamente, senza complicati processi industriali; dal1 'oliva esso ritrae di fatto il delicato profumo e quel gusto che -sono considerati come suoi ,p regi essenziali, non solo dal punto di vista del buongustaio, m.a an ch·e ·d a quello dell'j.gi·enista, in qiuanto che gli alimenti più saipidi e più graditi sono appunto i m eglio ·d igeriti e quelli pj ù facilmente assorfuiti ed utilizzati. Invece, gli olii di semi debbono .sottostare a complicati processi industriali depurativi, chiari,ficatori ·e decoloranti per essere resi ac:cettabili a · scopo alimentare; per quello di cotone, si devono poi sottr.arre in .p arte i gliceridi solidi, che Io ·r enderebbero poco flui1d0 e facilmente congelabile. Tutte qu este manipolazioni non riescono 1però a togliere l'impressione gustativa poco gradevole, che è ca ratteristica di questi. olii e che viene di solito ma;sch erata mescolandovi l'olio di oliva, il quale dà alla miscela un po' d el suo aroma caratteristi·CO . • Vi è poi un pericolo. rappresentato dal fatto che nei ~emi oleo8i si trovano spesso, con le u1aterj e grasse, certi principii tossj ci. Ci ò accade, ad esernpi o. pPr l'olio di cotone; i semi grezzi di coton e conten~gono, di fatto, una quan tità variabil e da 0.4 a 1,2 % di gossypol , il quale è altam·ente tossico e ·determina gravi fenom en i di jn1


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IL POLI C~ 1l\ICO

[ANNO XXXV, FASC. 38}

tossicazipne acuta o cronica, anche i n proporzioza dei prodotti s1caiden ti, mentre, d' altra parte, i ni 1ninime (450 milionesimi). Ora, con i .p rocedi- moderni processi industriali di raffinamento per· m enti attualmente in uso (trattamento dei seml m·e tton o di utilizz·are delle qu.alità mediocri e pescon vaipore sotto pressione) non si è sicuri di sime, ottenendon e degli olii n eutri, inodori ed estrarre completamente tale gossypol dai semi insipi1di, c.h e non hanno 1più n essuna dellQ qualità stessi; sembr1a a nzi -che ·almen o il 10 % del prin- 1del bupn olio di oliva -e che contengono magari ci·p io tossico r imanga tenaicemente attaccato alancora delle sostanze usate p er la raffin.azione. l 'olio. Non ·è quindi da esclu·dersi ch,e l'olio · di Si compren de ch e, in conf.ronto di questi olii, pps~emi di coton e, che com e si è detto è il iPiù lars·a riu-scire vittoriosa la con1correnza degli olii di garnente u sato, co·n ten ga tale princi,p io tossico, ch e semi. O·ccorre quindi lottare, oltrech·è .p er una Si è riv elato così altamente nocivo (per l'orga11im.aggior produzione, p er una migliore estrazione 1Smo animale. e per una più razi.onale utilizzazione dei cas-carni. E, come con sumatori, auguriamoci che una più Ancl1e la com·p osizion·e .e la costit uzicnl3 chimio·oulata sorve.glianza d~lle Autorità c'i protegga ca dell'olio di oliva sono b en rtifferE:1nLl rJa quelle dalle trop1p o n·u meroiSe fro di ·e che questa « Batd egli olii di semi. Il primo h,a gli indi ci termosolfprico e dell'anirlric.le soJiornsa di gran lun ~: .. taiglia dell' olio » n on ab bia in ultima analisi l'efpiù baissi di tutti gli al!rj con ùS{·iuti, E pJie pili ifetto •di quella impostata p er il ri·so, i n s eguito alla quale il prezzo di spaccio al minutp è quasi basso è l'indice di i oriio. Predon1i.1a in <,.)mp:esr aiddoip1p iato. Gli speculatori sordi1di son o s empre so, nell'olio di pliva, il glic·er1de ol eico, che entra pron ti ad approlfittare di qualunque cosa, anch·e anc1he n ella normale ccstiti.1·~ LOnv dri g1 :-.~si !1nif il. mali; n·egli altri olii, taJe gl i ~eri,de è acccnnpa- della parola ·della Sci.enza. gnato da acidi grassi vairiamente nor1 saturi, i quali, ossi,dan·dosi, ten1dono a tras•fo rmar1) CENNI BIBLIOORAFICI. ( si in sostan ze solide, cioè ad e~siccarsi, 1nentre ciò n on Si ·verifica p2r j 1 gjiceri de olPico. I11oltre l ')ABSONS ·r. R. J?lementi di biochirnica i1i rapporta i detti gliceri.di di ::i. 1 '~ di gra~ si f ortementé non saalla fi si ologia umana. Vol. di pag. 292. I:s•t ituto. t'Urj , essen·do e stran ei çilllia n ostra economi.a, ·d~b­ $ierot eraipu1co MliJan ese, 192-8. L. 25. bon o ·esser e ossi dat:. e brn1ciati colnplet.arner1te. Il dott. Pu1pti:1li al quale l '-eminente fwiolo1go di Risultato che si raggi•u11 ~~8 solt.an to con l!n'cssi- Cambri1d•ge ha arftfi1datJa 11a traduzion e dell'orpera, dazipne ener.gica e ·p ro I iJng:.t:Ft, rhe ii:..lpli.ca n·1ag- 1deV1e benemerita.Te, e non solo dagli stuidemti, da gior J,avoro d·a parte dell '0 "g:ini ~1no . Inv.ece, l' oli o quanti dedi·c,ano la pro'P r ia attività n~i tentJatìvi di oliva vien e fa ciln1ente tra.sformato ed utj]j zzato di sampr e più 1p rorf.on·da penetrazione dei fenomedalla nostra economia i11 rn udo ag·evol e, t .,u-1.Ic e ni viialL Com·e giustamente p:riam1ette il prof. Belspedito. fanti € co me il clinico può confer1nare , la bi or hi· Le stesse reazioni cromatiche, che 'SPr v<r10 a miJca non è scienza in ~ti le od .aiocessOlfi1a ma uno dis tinguer e i diveDsi olii, corris1p on·dono a diver- •dei var chi, fors,e. .i l più impo'I'tante, attra·ver·so ctrt . sità di composizione e costituzione chimica cl1e, si svelano i fenom eni fisio-p.atol ogici che balzaa loro volta, in1d icano un diverso cc.mporta1nent0 no all'occhio dell'acuto osservator e quali « fatti lfisiolo.gico. Così pul'e, ·d·a lle diver se i-.roprietà fisiobietta bili » al letto del malato. l•l libro Si fa legch e di p.ende anche la più o m eno fa cile t."ligc~ibi­ ge.r e: e non soJp per• la nitida veste t~pio.grafica, lità, la più o m eno f.aicile em11lsion abi)jtà e 1 11 ma per la cniar·ezza dell' e·sposizion e, p er l 'inte· r elativo asl5orbimento da parte 1del1e vie diger e11ti. resse ch e destano tutti i capitoli. n .ei quali ricor·L 'olio di oliva, nei riguar·di igienici e,d alimenderemo quelli riguard.anti il ric·ambio azotato, glÌ tari, deve esser e -con si·derat o id i gran iunga supt · ,enzimi, le si ntesi protettive, 1 pigm en ti dell'orgarior e agli olii di semi ·ed ,è da augurarsi che ';.en- nismo, i -colloi·di, i gas della respirazion e ecc. In ga a scomparire la crisi olearia, la q.u aJe affligge . tutti glj argomenti l e questioni son o aggiornate e il nostro P aese, in modo a.a ,p ortare ad una rnag- Je acqu1siz1oni 1più . r ecenti e più importanti sono giore produzione e ·da incora-ggiare il con sumo 1nesse in evi•denza a cur a dellp stesso P a:rsons. dell' olio •di oliva in conlfronto di quello di semi , Il lavoT-O che l'Istituto Si er otel'a.pi•co Mi'1an ese ciò ohe 1portereibbe anche ad una notevole econoag.g i1ung'e all1a prQiJ)·ri·a colleziion e di volgarizz~­ mia (circa m ezzo miliardo) n elle nostre imporzion·e sicienti1fi1ca coJJTna 11na lacun a d1ella l etteratazioni. tura m erdi.ca scolastj.ca e ser virà a coo:n pletare .Bisogna quin·di riic ost:ruire, coltivare e cur.are con min1mo dis1p endio d"energita l!a cultura base m eglio i nostri oliveti, or,ganizzan·do bene la lotta di chi s'·ruccin,ge allo stndjo _dell 'uomo malato. MONTELEONE. con tro i 'P'a rassiti dell 'olivo. E poi a s.solutam ente necessario che l 'e·strazione dell'olio di ol iva si fa ccia con sistemi ad atti , ciò c'h e purtroppo at(1) Si prega d'inviare due copie dei libri dj oui tualmente n on accaid·e , aven·d.osene di con seguen-.i desidera la recensione. 1

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[ ANNO

XXXV, F ASC. 38]

.t\ . BESR.EDI<A. Etudes su r l 'i1nmunité dans les ma-

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lacli es i n,f ectieuses . Masso11 étl . Pari s.

L ' A. è n·oto p er i suoi stu di. cl1e sì son o seguiti interrottarnen1 e p er l o spazio di tr en ta a n :q i, e cl1e hanno a v uto inizio • e contini.1azi on e n el1' Istjt uto P asteur_, p rj rna so.t to l a spi n ta d i lVIetchnil{off e p oi inqua·dra~i 1da}la personalit à dell'A. , che in questi ùltimi . anni ha seguito ·in- . 1dirizzi , se n on del t utto origin ali , certo in anti tesi con la -comune n oz1on e in t erna di jmn1uniià . I l libro si p otr ebbe chi ~ mar e una raccoJta di ri vi.ste in quei capitpli d ell'immu.n ità , n ei qu ali. l~n ·cont r ibu to è sta to por tat o d alla scu ola alla . ql1ale l 'A. aipp artien e o dall' A. st esso. P er fi ssare 1e 1d ee e gli dice giustamente è n ecessario ogni tanto aggiorna r e i pro1blerni più di scussi. E sebben e i capit oli sembr in o differ enti e t ra . loro lonta ni tutti mirano ad un0 scopo solo, la . vaccin azion,e prev·entiva e curativ·a.

Una parte ·del volume r acGogli e confer en ze e s critti dell'.t\.. che r imontano a molti anni. (dal 98 a l 914); sono lavpri noti d el Besr edka ch e si po~­ son o ancora leg.g er e con dilett o 1p èr lo stile ·e p er il sano r a gionam en to ch e l i domina, ma su di e&si i l t empo l1 a r accolta non p oca polver e, e l 'A. n on si è data la p ena di spolverarli. Gli altri caipitol • ri gu ardano i -più. r ecenti s tudi d el1' .~. che dal 25 vanno a tutt'oggi e si oocu pan o d ell'importanza 1de}la cute n e1 fen om eni immun itari , della vaccinaz1on e per v ia boccale, d ella vaccinazion e çon gli antiviru s. Su .qu esti cap itoli ch e racch iu1dono idee controverse noi abbiamo espressa la n ostr a opini on e : per quant-o un f ondamento di ' ' erità ~sse contengano , ci $embra prem a1nro p or tare le con clusioni n ell_a pratica c]j nica, ta nto più cbe le sm en ti te sp·erim . en ta1i son o a ll 'ordine del giorno. Va let to il Jibro e consider ato; ' ' anno controllate id re e fat ti d a chi ha t 01cn i,ca .e ipossi.bilità di farl o con sana criti ca e con dettaqli o di e speT . PONTANO. r imen to . '

S. \ V . COLE, M . A. Pratica/. pli y si? l og;c al cl? e1ni-

stry . 7"' edi zion e. -<;. v. Haffer e

ons., Cam-

brid g e. Q11 est o

1839

SEZIONE PRATICA

1i])ro

esce in ed i zj o11e co1nipleta1n.en te ri \·eduta cd a m1p1liata di nn ovi ed i11teressn.nti. caip i toli •di fi si co-ch i mi ca , che l o m etto no a] cor re n te delle p i1ì recen ti conquiste della sc ien za. . on o pa rtic olarm en te ·da ricorda r e i capi tol i : ~\.I l la teoria d egli in di·catori , s ulla deterrni n azion c d cl pI-J coi div·ersi m etodi più in u so, sulle propri età dei colloidi ·ecc. , cl1e insieme ai micr om etodi ed <.ll capitolo ·dei ·p igm enti d el san gue, costituiscon p· un libro m olto ·util e, a cui non pu ò 1nanc are t1n nl..1ovo successo n elJ.a cla sse d egl1 1

t

~tu,dio si.

MART NO.

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ACCADEMIE. SOCIETl MEDICHE, CONGRESSI Accademia Medico-Fisica Fiorentina Aduna11za del 21 giugno 1928-\TI . Presiden~a:

Prof. Bunc1, Presid ente . \

Rilievi sull'azione generale delle applicazioni terapeutiche di radium e di raggi R6ntgen. l\.I Azz .\N'r I dott. C. Sono stati studiati cento an1malati sot topost i .a cure di R adium e di raggi Ro11tgen nell' I s titu t o F ototera pico cc Celso P ellizzari ». So.n o stati scelti ammalati di tutte le eità e con applica zioni su r egioni differenti d el corpo. .Per schematizzare sono stati riuniti i m.alati i11 q u attr.o g ru.p pi: oon sintomi di vag otonia ; oon f enorneni d i simp.atico'tonia ; d i n eurotoni.a alter, n a nte o intricata; con n essun risentimento . Si è notato diminuzione quasi oostante çlella p ressione sanguigna, sop ratutto semp r e della P x massirna, e, rigua rdo /agli altri si11tomi , variazioni del tono del siste~na vegetativo, in un senso o in un altr o. Solo nov e individui non hanno present ato vari azion i appr~zzabili . In individui nor mali o v.a.<;otohici si è avuto quasi sempre eccitazione d el si8tem a par as~mpatico, o stimolazioni 1nt1l t iple, ma con preponderanza di tono del vago. In indiv idui oostituzionalmente simpatico-'tonici generalmen t e aumento d el tono simpatico, quasi sempre con qualche seg no di contemporane.a . stimol azione parasimpatica. Qualche segno cli vagotonia non è mai ma,ncato, soprattutto dopo applicazio ni Ront gen, colle qua.li si sono constatati i ma ggiori sintomi tli r isentimen-t o generale. La re.gi one dell' .app licazione non ha mostrato di avere importanza s11lla genesi dei fenomeni ge 11erali. Il sesso -anch e poco ; per l'età i bambini si sono mostrati più sensibili . Piuttosto la intensit à delle applicazio,n i e la. est ensione della sup erficie irradiata hanno un' importanza direittta. L'O. è dell'opinione che n on tutti i fen om eni st udiati sieno da riportarsi a una medesima causa. Alcuni sinto1ni quasi immediati po~sono· verosimilmente dipe ndere da. riflessi del sistema n ervoso vegetativo per sti mol azio,n e delle terminazioni nervose ; riflèssi che perduran o più o meno a lungo. Ma .alcuni fenomeni di più lunga çlurata, quale la cadut;a della pressione, messi in rapporto con ricer che sperimen tali che dimost r ano n el sangue di .animali irra diati la presenza di sostanze tossiche capaci di riprodurre molti sintomi del cc male da r aggi» e anche la morte, rendono abbastanza ver osimile l'ipotesi che per le applica zioni si a bbiano a formare nei tessuti irr adiati, m.agari per a lterazione del ricambio cellu1are, sostanze tossiche ch e si potrebber o avvici n are per la lor o azion e .all'ist amin a o a oomposti istamino-simili. •

Un caso di dacriocistite da Diplobacillus liquefaciens del Petit. D ott. C1 ·u r1LINI . - Interessandosi 1'0. d ella flora. batter ica delle dacriocistit i, accanto a reperti inicrobici 11oti, gli è ca p itatò all'osservazione un


1840

IL POLICLINICO

C'aso {li dacri<>cis tite catarrale cronica ch e per I.a rari tà del reperto n<>n cr ede in utjle r ender noto. 11 secr eto del sacco lacrima le, r accolto oon t ecnica ~'ltta ad escludere l'apporto di ger n1i dal sacco congiuntivn le, ed esami11ato sia dirett.a1nente per st riscio, sia n1edin 11te accurate r iccr cl1e m icrosc<>- · pich e, cu~turali, biologiche, auto rizza l' O. ad affern1are che due soli erano i germi p r esenti : dip J.obacil1us liquefariens del P etit e ba cillo p se11·doclifterico. .Attraverso .alcune consi derazioni su ll.a vitalità e viruler1za dei gern1i in esa111e co11cl11i:l e che il diplobacillo, forse coadiuvato simbi otican1en te dall'altro, è la causa determinante dell'affezione o per lo n1eno il soste11itore della d acrioci~tite a llo s~adio nella qt1ale f u p otu ta osservare . Sull'eferocromia neurogena dell ' iride. .

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D ott. A. L uNEDEI. - L'O. ricord.ato ch e co11t r astanti sono le onini<>ni dei di ver si autori cl1e si sono occuipruti dell'ar gome11to, espon e i r isultati d ell' osservazio11e di t r e ca.si di e teroc:i:omia. n eurogena d ell'iride, discute il meccanismo di produzio n e di essa e fa alcune considerazioni sul vaJore per la d iagn ostic.a neurovegetativa dell' osservazione d i uno d ei varii · tipi di eter ocron1in. net1r·o gena: eterocrotnia da paralisi simpatica , eteroc-r on1i.a •.ia eccitazione sin1patica, eterocrom ia in, termi'ttente riflessa. Il V ice-Segr etario: P. Nrcco·LINI . 4

Congi-·esso Sanita1'iO degli Ospedali. Civili di Genova. Seduta dell' 8 n1arzo 1928. Su alcuni casi di tumori trattati con il radium.

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G. CARLO SEGALl'l e ALES SANDRO VALLEBONA. \ Tengono p r esenta t i 24 a m1nalati t r attati con il radium, tra cui nun1erosi car cinomi de lla cavità orale ; sono· r iferiti gli accorgimenti di tecnica i1npiegati nei si11g0Ji casi e in modo particolare q uelli t1sati per il tr.atta1nen to d ell a lesione pri1nitiva e d elle i11etastasi n ei car cinon1i della bocea . Gli interven ti chirurgici , essen''Jo la lesione p ri111itiYa nella gran de maggioran za dei casi inoperabile, co·nsisto110 in allacciature vascolari preve11ti ve, i11terventi sui n er vi per sop1Jri111ere il dolore, exer esi d elle ghi ::u1do le linfatiche regio11ali. L ' esP,er ien za di qualehe anno e che ver te sen1pre su un.a t r·opipo alta percen tuale di casi avan:tia.ti (oltre 50 casi), ci dim·ostra ch e in p1~ati ca sono p u r se111p1·e assai pocl1i g li an1m~lati n ei qu ali si po sa spera r e di '°tten er e t111a gu arigione cl ur.a• t ura. , Se è da riconoscere che u11 t r attamento co1nbi11.at-0 è quanto di meglio si possa fare, che la sop ravvive nza i11 un cer t o nun1ero di casi è prolungata, e c11e le co11dizio11i dei pazie nti sottoposti a cura son o. 1nigliori , si 'd eve però dire c.:hia1:a1ne11te : 1) c.:h e si 11an110, n o11 di r ado, recidi ve della lesion e pri1nitiYa appare11temente guarita nel pri•

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[ANNO

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1no .anno, e in in0do part icolare quando sia inte~ ressato il mascellare; 2) che non è del tutto r ara l'insorgenza di 1netastasi linf~tiche anche dopo otto-dieci 1nesi d.al1.a re~r t:lssion e d el t umore primitivo sen za ,c.he a n cora si rilevi recidiva locale; di qui il p:roble1na impelle nte del tr.attament~ 1".:lelle Inetastasi che può esser e compendi ato p er ora: n ell'applicazi one di apiparecchi estern i a scx»po preventivo, senza per ò assoluta certezza d'impedirne lo svil uppo, 11ell-0 sb a rramento co11 agoinfissione esterna se111p r e a sooipo preve11tivo; o nella aspor tazion e sistern atica d ei territori i linfotici r egionali ; n ell ' aspor'tare le 1netastasi gi à p-resenti se operabili, ric·or re11d-0 all'irradi.a zione post-Qperatorja; nell.a r adiu.m tera1Jia delle metastasi inoperabili; 3) dobbiamo porci anco1·a il probleni.a delle controindic.azioni al trattamento nei casi ·avanz.a,ti con gr avi processi settici in atto. In d efinit iva per i carcinomi della bocca che . sono indu.b biamente fr,a i peggiori a trattar si, d obbi.a.111·0 constatar e con grande 1·i~c1·escimento che l.a precocità della cura 11011 restia p er ora che un pio desiderio. Il periòd o di lotta che si attraversa, pure <lisponendo ·di tecnicl)e 1nigliori che h an no accen tuato esit i alquanto più favoirevoli, non fa che confer1nar~, in queste condizioni, l'inrer.ta prognosi d el t r atta.m ento combinato r.adiocl1irurgico . Sopra un caso di intossicazione mortale da applicazione di tintura per capelli.

In un.a giovane donna d i 28 anni l ' i1npiego f r equen te di una tintura p er capelli a base ài parafenilendiamin.a h a detèrmin~ ­ to una grave intossicazione seguita da n1or te ; l'a. ha p r esentato e1norragie mnlltiple (e•p ist.assi , e1natemesi, m etrorragia, en terorragia) e fenon1eni di i'Potermia e coll asso. CESARE l\ilE RLO. -

Su di un inconsueto episodio term inale di un· processo di bacillosi polmonare.

PIETRO B ERRJ . - Illustrazione casistjca riferentesi ad un a mma lato di t ubercolosi polmonare, Yenuto a in.ancare con la sintornatol'°gia. <li una setticopiemia che p rovocò la. comparsa di ascessi 111ultipli di cui cinque si for1narono contemporan eamente nelle fala.11gi d istali (fa ccia palmare) delle dita di una man o, me ntre dal lato op posto le articolazio11i della. spalla e del gi11Qcchio erano pt1re colpite dal processo settico. L a sepsi con ogn i probabilità derivax.a d.a una bro11chite putrida s·o vra.p posta .al proc.:esso broucopol1non a r e . Sedt1ta d el 22 1narzo 1928 . Su Ila genesi traumati ca dei tumori maligni.

R iferisce un caso clinico '::la lui -0s ervato i11 u11a don na in c ui co1nparve r apida.111en te un s.arcon1.a sopra un focolaio di frattura del femore . C .\tlLO

OLIVA.

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[ANNO

XXXV, FASC. 38]

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SEZIONE PRATICA

I

Le ràdio·grafie eseguite subito .dopo il ·trauma non sembravano dimostrare evidenti alterazioni p:l to]ogiche dell'osso, a parte la fratt ura; <lopo - due nlesi invece il controllo radiogra.fioo ri ve].a.\'a i1el fooolaio di frattura un tu.more sarcomatoso a carattere osteoclastico assai intenso. Sottoposte allora ad un nuovo esame acèurato le pTime r.adiogr.afie eseguite dopo la caduta, si potè dim·ostrare oltre .ad un processo di r a refazione la presenza di isolotti opachi che stavano a testimoniare un inizio della for111a neoplastica. Il tr·anma in questo caso veniYa .a rappresentare non 1.a causa di processo neoplastico, ' ma la c.:ausa del suo rapido ed immediato aggravamento. L' autosieroterapia delle forme di tu'bercolosi ossea. ULISSE V1GNOLO . Ha praticato l'autosieroterapia da vescicatorio in di ver se forrne ossee t uLercolari coutrolland:O j, risultati' a distanza di te~:npo, il n1etodo di ' cura ha inf]uen·za benefica sulle co.n clizioni generali e sull'andamento dell '.ascesso freddo ossifluente, n()n modifica per nulLa il perio·do di durata della malattia.

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· 'Lepra · nodosa. Pleurite lebbrosa.

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I n un individuo affet to da lepra n·od.asa, insorse una pleurite ess1vJativa. t;he risultò dovuta a lebbra. Con gli es.ami del~'espettorato si rinvenne l'o bacilli ;1cido resistenti; i11tr a ed extra cellulari a, n1.a.zzetto; la prova biologica C·On liquido pleurjuo e oon l'espettorato ris ultò negativa; gli esan1i culturali pure negativi. La cutireaz.io11e venne pra~icata con tu ber<..:o1i11a e con liquido pleurico del lebbro&o, fu n ett~l111ente positiva per la tubercolina e per 11 liquido pleurico; me11tr e in altri soggetti detta cutirea.zi.one dette risultato negativo. Viene attriLuita i1nportanza per la cli.agnosi ' precoce di lebbra a quest' esame sia che venga praticata con liquido pleurico, con siero !di sa11g ue (s~ntpr e ·d i sog·getto lebbroso) o oo·n n1ateriale lebbroso già preparato. L ' esa1ne n ecroscopico ed istol()·g ico conf ernia ro110 la diagnosi clinica di pleurite lebbrosn iu lebbroso. EvGENIO MAGLIANO, -

Seduta del 5 aprile 1928. Valore della lipuria quale elemento direttivo nella terapia delle osteomieliti. ULI SSE VIGNOLO. L'O. ha praticato la ricerca della 1ipuria in undici casi di osteo1nielite .acuta e riguardo al trattamento ha t rapanato l 'osS•o solo nei casi di l~puria positiva, incidendo invece l'accesso nei e.asi negati vi. In t utti i casi di lipuria positiva (sei), Ja t ra, . panazione din1ostrÒ intensa niedullite suppuir ata e negli alt r i casi (cinque) con assenza <li lipuri.a, l'i11tervento dimostrò: in .un caso assenza di processi infian1matorii ossei, in altri ql1.attro la presenza Idi osteomieliti con ascessi extra ossei che ·furo:Qo trattati con la semplice incisione dell'asèesso, guarendo in breve tempo con l'eliminazione di sequ estri parcellari·. In due casi di morte ·per setticopioemia e bronoo polmonite la ricerca deila 'I ipuri.a fu positiva, la trapanazione ampia dimostrò che l'osso era in preda ad una suppur.a.zione totale intensa. L 'O. ritie11e 'che la ricerca della lipurip. possa aver e valore per discriminare le forme osteomielitiche corticali da q.uelle che i11teressano anchP. il iuidollv, e possa quindi essere di guì·d~ al tra tt.an1en to chirurgico. '

Emeralopia da disfunzione epatica. CARLO T n.EvisÀNET.ALO . Presenta u11a giova11e iu cui si ebbe una emeralopia per la durata di circa t1n 111ese. La p aziente era affetta d.a ittero abbastanza intenso. L 'anamnesi famigliare e personale negativa. Ricorda gli studi italiani sulla ten tata spiegazione del fenomeno emeralopico negli itterici; fenon1eno non ancora bene spiegato nel suo meccan isn10 patogenico. · Attu.a.lme11te n el la paziente, con Ja diminuzione o 1neglio, con la quasi totale scon1parsa del!' ittero, sì è r ei11tegrata la funzione· visiva.

Contributo al meccanismo di frattura del collo del femore.

L 'O . ha cercato di riprodurre s:p eri1nenta.lmen te sul cadavere le fratture del <;.c llo del fe111ore, mettep.dosi i11 condizioni paragonabili a quelle di un individuo che, cadendo dall'a ltezza del corpo, batte sul suolo col gran trocantere. A tal uopo egli ha colpito il gr.ancle t rocan tere con gravi di un dato peso, cadenti tla determi11ate altezze così da poter saggiare la r esistenza all ' urto di un.a forza viva c.alcolata i11 chilogra1nmetri . In precedenza modificò varian1ente le posizioni <lell' arto rispetto al bacin·o e . ricorse anche alla abduzione forzata• o alla rotazione forz.ata esterna od interna . . l) Se si colpisce il gran trocantere le frattur e del collo si veri ficano quasi esclusivamente nei vecchi e più specialmente nel sesso fe1nminile; esse .appartengono a tutte le varietà .ad eccezione di quella sotto~c.a.pitale. 2) La posizione eh~ favorisce maggiormente la varietà tli frattura bitrocanterica a tre o qu:Itt ro fra1n1nenti e l.a v.ari~tà cervico-troca nterica, sempre .a111messo che la parte traumatizzata sia il gran trocantere e vi sia adduzione e rotazione in terna, è quella di flessione della coscia sul bacino con .un angolo di 90° oppure di 70°. .3) La posizio11e che favorisce la produzion e clelle fratture transcervicali nei vecchi è quella dell' iperestensione forzata, sempre p erò con tra u1natis1110 portato sul gran trocantere. 4) La posizione di estensione della c:oscia s ul bacino f.avorisce, sempre nei vecchi , l.a produzione 1delle fratture cervioo-trooantericl1e, si può P.erò anche produrre q.u.alche frattura del baci110. 5) Il inovime11to di iperabduzione produce raramente fratture del oollo, Jna con esso si può anche produrre ]a sotto capit ale, quasi sen1pre n ei vecchi . ULISSE \ vrGNOLO.

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1844

ìt POLICLINièO

L ' O. non riuscì .a produrre ma.i frattura del collo del femore nei giovani e nei ba1nbini ~o l­ pendo il gran trocanter e. N ei bimbi ebbe .a verificare una sola frattura sottocapitata esegn enun forte movimento di iperabduzione; il bimbo presentava stigmate di racp.itismo.

Illustrazione clinica ed isto-patologica di alcuni tumori rari in giovani. LUIGI DURANTE. - L ' O. illustr.a som1TI.ariamen te dal l.ato clinico e!cl isto-patologico, sei casi di tumori da Lui osservati e trattati i11 giovani soggetti presentanti caratteristiche di tumori benigni, mentre l'esame istologico dimostrò trattarsi di veri blastomi .

Considerazioni sull' herpes Zoster e varicella. GIOVANNI MAGLIANO. - Riferisce su 12 casi di herpes Zoster, nei quali n on si ebbe ma.i .a verificare la conoo·m itanza in oonviv~nti di varicelJa, nonootante phe qu~i tutti i isogge;tti avesse ro avuto contatto con ban1bini cl1e mai avevano avuto varicel1a. Tra questi casi riferiti, due sono donne che allattavano. Oonclude :naga111do un nesso -eziopatogenetico delle due forme . · I

Risultali clinici della exeresi del frenico /. nella tubercolosi polmonare. ERNESTO PATRONE, - Riferisce sopra 15 casi <li exeresi del frenico in forme cavitarie di tubercolosi polmonare in cui non fu possibile applicare l.a cura del p neumotorace . . Dal decorso e d.al risultato delle indagini radiog raficl1e si può concludere sull'efficacia di questo intervento in tutti i casi in cui vi è una netta indicazione clinica .p er la collassoterapia· ottP.n u ta con la sezione .del frenico .

Associazione Medica T1·iestina·. XVIII adunanza · scientifica del 18 maggio 1928 - VI. Presidente : Dott . . .A.

CoFLER.

Nuovo metodo di estrazione di lente lussata nella camera anteriore. MANZUTTO. - L 'ammalata Z. A. , d'anni 37, che qui prese11to, fu 1da me ope_r.at.a per lente ll1ssata nellia camera anteriore con un metodo· speciale, c11e ritengo valga la, pena di ess·e1· riferit<;>. Dirò oolo poche parole riguardo l' affezione per cui l 'amn1alata era in cura, interessandomi solo di parlare sul modo con c11i venne oper.ata.. Si tratta di una donna già da qualche tempo degente nella divisione ocullstica di questo Ospe"lale per una r etino-ooroidite bilaterale, n ella quale si avea marcat a iridodonesi per deficie11te fissazrone della lente specialmente .all'occhio destro. I

(ÀNNO XXXV, FASC. 38)

L a lente present.ava in .ambo gli occhi una cateratta pollare anteriore cun1e pure un 01pac,.'l.n1ento al polo posteriore. I rnprovvisa.menlie il giorno 14 aprile l'am1nalata si accor se di veder molto. peggio con l'occhio destro ed alla visit.a del mattino riscontrai una luss.azioue della lente quasi con1pleta nella ca1nera anteriore: la periferia della lente cioè in a.lto ed in alto-indentro era ancor.a dietro l'iride, mentre il resto della. le11te · era i1ella carnera anteriore. Pupilla piuttosto ampia. Decisi di fare l'est'r.azione della le11te lussat.a in vista dei peritoli ai qu.ali è esposto un occhio che presenti tale anomalia. Si avea però quasi la certo~za che col solo mettere ]'ammalata in ... p osizione supina la lente avrebbe attraversato il fora n1e pupillare e sar ebbe ricaduta nel vitreo: si .avrebbe dovuto in tal caso, seguendo i soliti rrtetodi, ricorrere all'estrazione della lente con l'ansa, ciò che va quasi sempre congiunto oon copiosa perdit.a dj vitreo. Pensai perciò di fare in modo che la lente i1on abbandonasse l.a camera anteriore e di evitare con ciò .la caduta della lente nel vitreo . Per effetto della oocain.a usata per l 'anestesia locale onde poter esegu~re l' operazione si ebbe una dilatazione maggio,r e della pupilla ed allora a.uche la parte superiore interna della lente comparve nella camera a11teriore. Decisl qt1indi di fissare la lente dal di dietro S.{>ingendo la stessa verso la parte posteriore d ella cornea. Facendo ciò con un ago di discissione ~rebbe s tato perioolo che questo si affondasse nella sostauza della lente senza poter raggiungere lo scopo prefissomi. ·Rioo1·si perciò ad un istrumento, che viene usato nei casi di discissione di grosse membrane · di secondaria, consistente in due aghi di discissione, disposti parallela111e11te ed uniti alla loro base, formanti così come u11a piccola forcella a due punte. Il primo _a tto dell'oper azione fu fatto ment1·e l'ammalata st.ava seduta, per evi tare con questa posizione che la lente rica,desse nel vitreo. . Sono penetrato con l'istrumento .attraverso sclera nella sua. parte esterna più indietro della regione del col"po ciliare, spingendolo verso l 'avanti e vei·so la linea mediana al di dietro della lente fino a quando vidi apparire l'estren1ità <lell'istrumeuto dietro alla le11te stessa, senza penetra.re ·n ella massa ·di ·questa. Spingendo il manioo dello st1·umento verso dietro si veniva ad esercitare una pressio·n e piatta sulla capsula posteriore della lente, così c;he questa era costretta ad a>p.p oggiarsi con la capsula ante riore alla parete posteriore .d ella oornea. Il manico dello strumento ven.ne ora affidato all'assistente, che dovea tenere la lente sempre in questa posizione. Appena in questo momento venne messa l 'an1malata in posizione s11pina sul t.avolo operatorio allo soopo di fare il taglio oo] coltellino del Graef"e come nelle estrazioni solite di cateratta. n taglio però in 'q.uesto caso presentava grandi dif-

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FASC.

38]

fiooltà; dovendosi passare col coltellino fra par ete posteriore della cornea e la capsula ante riore della Jen te senza ledere n è l' u11a nè l ' altr.a. - Queste difficoltà furono su.p er a te con l ' attenzione necessaria n el fare il taglio e col rallentare la. pressione eser eitata dall' istrun1en to int rodotto neJ vi t 11eo isu]la lente verso l'avant~ di tanto quanto bastasse per penetr.are col tagliente fra cornea e lente . Appen a fatto il .t aglio, la le11t-e con una lie,·e pressione s ulla 1palrte infer iore i_della cornea è uscit.a in toto con La s ua capsu la. L ' iride ritoTnò al suo p osto, risulta11do J.a pupilla perfettan1ente rotonda. Si inise una goccia di eserin a . IL giorno. ~op·o la camer a anter iore era p r ofonda, la p upilla rotonda, piuttosto ristr etta. N es' sun.a re.azione da parte del bulbo. Al fondo della ea mera si vide un minin1 0 corpuscolo . grigiastro, cl1e io cr edo dovu t o a· i)iccolissimo frammento della lente uscito da una lieve lesione della capsula posteriore della lente, causata dall'istrumento che dal di dietro faceva pression e s u di ess.a. Oggi d opo solo quattro giorni dall' o.p era.zione l 'o.c chio è già perfettamente calmo quasi non fosse stato nemmen o ope1·ato. Un tale procedimento di estrazione r accoma11der ei ai Colleghi in casi consimili di lussazione di lente o di cateratta nella ca.mera an teriore. 1

FREUND pr esenta: a) una bambina di 10 mesi affetta td a .u r.ticari.a pigmentos.a; b) un caso di « erytrocyanosis crur um puell.aris ». Si t ratta cli una rag.azza di 19 a nni, la quale pr esenta i seguenti sintomi: L a cute dei ginoccl1i e della regione malleolare di ambedue le gan1be è gon fia, il suo colore è cianotioo·, interrotto solt anto· in s ingoli punti · da ch i.azze più o me110 gJ'an di di color scarlatto . Al tatto si ha la sen sazio-i1e di fr eddo, .alla palpazione non si riscontr an o nè infiltrati n è r esistenze. Notevole la presenza di un lichen pil.aris su. ambedue le gambe . D al l.ato anamnestico r isulta esser e morta la madre di t ubercolosi. L 'affezione cu tanea dura circa 2 anni e si mantiene inalterata, non cau~a ailcun distu rbo ·a ll'amm. L 'esa1ne completo somatico e clinico eseg uito dal dott. Ma r chesini nella divisione del Prim. 4ott. Co.fler, dà i seguenti reperti. Apicite tuberc. sin. R. w: negativa, P irquet leggermente positivo. L a for m.ula leucocitaria : linfociti 59 %, polinucleat i n eutrofili 37 % : il resto, anche nello stato somatico t utto norma le . No,r mali p ure le i11d.agini cliniche. Fu determinato anche il metabolismo basale che è r1orm.ale co1ne pure le prove farmacodinamich e. I l Freund rileva la t ubercolosi come probabile fattOTe eziologico, visto che non furono riscontrati . quei fattori che gen er almente vengono indicati come fattori eziologici p er la er . _cr. p . R.iferisce da1pprima brevemente I TALO L EVI. sui casi di lebbr.a ossérvati a 'l"rieste dal 1900 in poi (complessivamente 9 ·casi, 8 pr ovenienti dall'estero ed u110 dalle Puglie). ' rien e qui ndi a parlare di un caso di lebb;ra, interessante perchè si I

1845

SEZ IONE PRATICA

tratta di p ersona (nativa di Cor fù) domiciliata a Trieste fin dal 1913 ed erro11eamente trattat a p er siri1l'gomielia. fi110 al 1926, anno in c·l1i ca.'ualn1 entc ven ne accertato t r attarsi di lebbr.a inista. (Il cnso fu anche p ubblicato qua le der1natite siringomielica) . ' Il caso presentava· inoltre UI'l>O speciale i11teresse: 1) per il r eper to istologico dei l~·prom i che, tanto per la m ancanza {li lepracellule, qu.anto per la dis·p osiz~o11e e la qualità degli elem'e nti cellulari fo rmanti gli infiltrati, .a somiglia va al lupoide d i Boeck; 2) per il i·eperto r.adiolologico, soprat utto .delle ossa dei piedi che, contrariamente ai casi descritti dal Beyke, presentavano u na distr11zione dei metatarsi all'es tremo distale e un notevole assottigl i.amento nel cen t r o, mentre erano ancora integre le epifisi prossimali e le falangine . L 'esame del succo ·g angli.are (pr elevato medjantc punzion e, secondo il metodo del prof . Serra, da nna ghiandola inguinale iperplasica) diede esito negativo p er il bacillo di Hansen. Di 10 famigliar i del lebbroso esaminati (n10glie, 5 fr atelli, 4 figli) i1essuno present ava alterazioni a. carico del sistema ghiandolar e. •

FllEUND. - L ' O. cita lina serie di autor i contrari all'infezi-0sità della lebbra e descrive il decorso della mal.attia di u11 lebbroso da lui in cura per 25 anni . Questo an1u1al ato che si trova vn, in pessimo stato nel 1903, migliorò 'i11 seguito. ad un trat tamento con olio d i Chaulmoogra e a p iù favorevoli condizio11i di vita e di clima sicchè 20 , anni fà co·n tr.asse matri1noriio. Nonostante si fosse poi formato un n odo lebbroso esulcer.ato allo scroto, la moglie non fu infettata. P iù tardi però le condizion i dell'amm. pegg1oraro110 nonosta11te l' impiego di iniezioni di timolo di a nti leprol<.>, di a p plicazioni del la nève di co2 (sec . P a ldrock ), d I t r.a.tt.arnentc chirurgico, · l' appl i e.azione <li cer ott i pirogallici, ecc. I l Segretario: R oNcALLr.

Società f1·a i Cultori delle Scienze Mediche e Naturali in Caglia1·i. Seduta del 15 m aggio 1928. Presiede il Prof. G1No F RONTALI. Ricerche sul fav ismo.

Dott. P. ATZENI TEDESCO (I stituto di Clinica ì\1edica del1.a R . Università di Cagliari ). - L' O. riferisce i pTimi r esultati di alcun e ricerche con1pa r.ative - tutt'ora .i11 coi·so - fra fave sa.rcle e fave con t inentali. L 'O. si è servito per le su e esperienze cli estratti di fave sarde e continentali preparati col 111 etodo di Fra11cesch elli, ed 11a notato ch e l'estr.atto . di fave s.a.rde riesce. emolitico in vitr o alla diluizione di 5: 20 mentre estr atti di fave co11 t i nt?ll tali ed estratti di fiori di fave sarde e con t1 11 e11tali lo erano solo all a diluizione di 15: 20. Qu e-

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1846

IL POLICLINICO

sti resultati furono costanti pur .adoper.ando globuli rossi di diversi indivjdui (compreso quelli di lin n1alato di favismo). L'O. h a i11oltre iniettato gli stessi estratti i11 D oonigli ; <li questi, 2 inietta ti oon estratti cli fave sarde sono n1orti il primo dopo 24 eme., il seco11do dopo 20 c1nc.; gli altri t re, iniettati con esiJratti di f.ave oontinent.ali, pur avendo ri ce\ruto rispettiva1nente 31 eme., 27 eme., 51 cn1c., dopo aver p r esentato fenon1eni con~ulsivi transitori, hanno sopravvissuto, nè l1anno presentato e1noglobin uria. Secondo i. res ultati di queste ricerche è quindi da r.itenere che gli estratti di semi di fave sar<le... non hanno le stesse proprietà · biologiche . di quelli di fave continentali. I

-Prof. C. LO'.L'Tl. Preg.a il da.tt. Atzeni di qu.a lche chiarimento sull a en1olisi da lui osservata i,n vitro co11 estratti di fave, essendo q.u esta emolisi stata ricercata dalla maggioranza d egli osservatori oon resultati negativi . Solo Frongia l' osservò con globuli rossi provenienti da individui disposti al favis1no·; ina non ebbe conferma da Gasbarrini·, nè l' 1. pure po·t è confermarlo in ricerche fatte a Sassari e ri.petute qui. Petciò dolllanda al dott. Atzeni se egli si è· r eso convò' esatt o della isotonia dei suoi estratti in oonfronto col ' siero di sa~gue . Quanto alla morte degli .animali da esperimepto per iniezi-011e endovenosa di estratti, essa è un fatto che si osserva no11 infTequentemente: l ' osseTvò il prorf. Bernabei a Siena nel 1898 con ' f.ave conti11entali., e l'hanno osservata tutti i successi vi sperirr1entatori. Essa no·n ci dice gran che per I.a genesi del favismo umano, il cui sintoma essenziale è rwppresentato dall'emoglobinuria. Si com.prende che l'interesse in.aggiore si lega perciò alla possibilità di dimostrare nelle fave fresche la presenza di sosta11ze em·olitiche in vivo: I • ma da questo punto di vista le es:pèrienze non sono E;tate in genere molto favorevoli: hanno avuto resultati negativi il Manai con fave sarcle, e rest1ltati negat ivi il Bifulco oon fave padovane; solo in una percentuale minima di casi (non più dell' l %) l'I. ha potuto .averla in una casistica abbondante . Deve aggiungere che la quantità di succo di f.ave· fresche dall' I. inie,t tato per via endovenosa er.a sellljpre ragguardevole (fino a 40-50 eme. iSe l'animale non . moriva prim.a attraver so convulsioni generali). • P er questo motivo l ' I. non ritenne fino <lal 1925 di potere accettare una genesi puramente tossica del favismo · già ammessa 20 .anni prima dal ·p rof. Fermi, e' verso cui gli sembra orientato il dott . Atzeni. Fi110 <l'allo·r a ammise una g enesi anafilattica, in favore della q.uale gli sembrano d eporre .altri crit~ri. Anzitutto il succo di fave fresche è dotato di nette proprietà an.a.filattogene. L ' osservazione ha avuto conferma (Bifulco), pur non essendosi a~ essa attribuito un noteveJe sig11ificatk>, in quanto inolte sostanze proteiche so•no do.tate di tali proprietà. Ciò però non toglie che il potere an.af~lattogeno è spicca0

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XXXV, FASC. 38]

tissimo nelle fave fresche e nei fiori, mentre manca o quasi nelle fave secche, nonostante che queste ulti1ne contengano una quantità di azoto e di albu111ina. i1otevolmente s uperiore (Lotti e :àifanai). I11 secondo luo·go poi, gl'i animali sensibilizzati p1·esentan<? emoglobinuri.a con relativa frequénza ai~ una reiniezione di succo di fave fresche dopo un periodo conveniente (9-15 giorni). L'emoglobinuria è sovrattutto frequente se ner l'iniezione preparante vennero· usati estratti ottenuti, da una miscela bicarbonato-cl.orur.ato-s~dica (L otti e Puxeddu), oppure si fece precedere all.a iniezione di s ucco di f.ave fresche quella di .u na soluzio1'lle bicarbona!to-clorurato-sodica; 001nunque sia, le sostanze emolitiche delle fave si possono sper.iment.almente dimostrare sovrattutto in ani111.'.l.li sensibilizz.ati. Da ciò una con-ferm.a d el con· ,cetto <l~ .anafilassi. · ' I conigli e1noglobinurici, present.ano lesioni ana• tomo-patologiche caratteristiche. L-e ricerche eseguite 3 a uni fa a Sassari dal d·o tt. Pinell i, e quest'anno a Cagliari dal dott. P .u xeddu sono Oonoordi 11el dimostrare e morrag ie viscerali DO• tevoli, le quali talora prevalgono nell'intestino realizzando quella forma che Schittenhelm e Weicl1a rdt han no indicata col non1e {li enterite ana .. filattica. Queste lest~ni sono definite da AA. recenti com e caratteristiche dello sh·o k anafil.attioo sperimentale clinico (Kopaczewski) . . Ciò pre· messo resta da domandarsi se il concetto di annfìlassi esclude necessarian1ente il concetto di tos.. sicità. Egli non lo crede e questa opinio11e espras.. se ~ià l'anno soorso alla. Società, diet-ro analoga don1anda del prof. L11nghetti ; ricorda che le prin1e • esperienze del Richet (1902), quelle d.a cui è sort·o il c-oncetto di a nafilassi, si riferivano .appuuto lL sostanze tossiche ' derivanti dalla macerazione dei . tentacoli di attinia. Se dal campo sperimentala Si passa nel campo clinico, Si osserva UDO St-0880 O·r di.n e di fenomeni poichè il f.atto che più colpi-. sce è la s pro,p orzione fra la gravità della sindro.. · me (non di rado mortale) e la esi~uità delle caU· se che l' ha11110 provocat.a. Talora si tratta di sca1·se faye ingerite; e tra vari individui, che si sono nutriti dello stesso alimento, solo .alcuni so• no colpiti, mentre gli altri non hanno disturbi di sorta. Il pro·f . Gasbarrin.i fece a questo propo .. sito un 'esperienza che è assai din1ostrativa: som-4 n1inistrò .a.id un convalescente di favismo (in undecim.a giornata) un.a discreta quantità di fave che il giorno precedente avevano uccisa una bambina per emoglobinuria. Non si eòbe nessun disturbo, n è si modificarono le orine ed il sangue, esaminati prima e dopo. Perciò, .anche nell' uon10, la tossicità si lega. .al1o stato di rnaggiore sensibilità dell'o rga11ismo. Si sa. che nella. genesi dei sin tomi clinici interven°g ono fattori molteplici (una costellazione di fattori, co1ne dicono' i Tedeschi): nelle forme puramente tossiche sono i coefficienti esogeni che hanno la prevalenza: questi in.vece pass.ano in sottordine di fronte ai fattori endogeni nelle forme di ai1.a.filassi clinica. Perciò le ricerche di l:.i boratori·o con·vergono con quello che ci dà l'osservazione del malato . E poichè n el cam-

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SEZIONE PRATICA

po sperimentale l'ipersensibilit~ è, per lo più specifica, il co11cetto di anafilassi nella genesi della forma morbosa ne viene notevolmente avvalorato. Ad ogni modo l'J. augura al dott. Atzeni j migliori risultati delle sue ricetch e, le quali potranno integrare le nos tre conoscenze su questa interessante affezione.

L. FEHRANNINI. Il dott. Atzeni, che per suo consiglio ha com·p arativa1uonte studiato l'azione di estratti di semi di fave sarde e continentali, l1a semplicemente riferito i primi resultati dei suoi stud i senza far oommenti e senza aprire discu ssioni . E la p arte a lui .affida.ta nel grup.p o di ricerch~ che hanno in corso nella Cl inica, mira a trovare perchè è tanto frequente quj il favismo che ,invece è rarissimo in poche altre r egioni e del tutto sconosciuto in \t utte le altre. Finiranno naturalmente . poi con l'attaccare anche il pro·b lema patogenetico dopo che .avranno risolut<:> quello etiologico ancora molto trascurato, ed 'allo·r a si potrà fare meglio La disoussione che oggi intavola il prof. Lotti ripetendo quanto disse l'anno scor so; ma p uò dire sin da ora ch e alla teoria anafilattica l'I. crede assai poco, e v~do che lo stesso prof. Lotti or ora diceva che il con cetto di anafilassi non esclude quello di tossicità. È che 1a teoria anafilattica non risolve n è chiarisce alcuno dei proib lemi del favismo· e prima di tutti qùello della distribuzio11e geografica la quale 11on corr_isponde affatto .alla geografia della coltivazione e del consumo delle f.ave . In tali condizioni, per dare pieno valore alla t eoria anafilattic.a,. .ammessa apriorislfJicamente l 'e:gua glianz.a del. la oous a, bisognerebbe per necessità · ammettere la disu.gttaglianza dei soggetti ·per spiegar e la gra11de diversità degli effetti; bisognerebbe in altri termini giungere all'assur<lo che i sardi non son o gli altri uornini o... non s·ono uomini ! N è vale cacciare in c.a1npo le coRtituzioni e specialmente il linfatismo, i grup·p i san guigni, la mala.r ia; perchè tutto questo si irova eg_ualmente nelle altre popolazio11i che mangiano imp unemente le fave . Tutto questo l'intesero Lusena e Frugoni che per i primi pensarono .alla teo·ti.a anafilattica, e iper metterla d'accordo con la strana distribuzione della malattia pensarono che fosse in catlsa qualche p arassita delle fave; ma noi sappi.amo quali sono i par.assiti delle fave: la ruggine che attacca il baccello e non è punto pericolo.sa, l' orobanche o lrupa delle fave ch e tolgono succo alle radici e fanno intristire la pianta ma non le cedono al~ cun elemento chimioo. Non ha i1nportanz.a l 'aver trovato il succo di fave fresch e dotato di proprietà anafilàtt.ogene: crisi anafilattica e crisi emoclasica so110 fenomeni co111uni p er effetto delle proteine v'e getali, senza dire che il Lotti .le ha ottenute a prezzo di una forte introduzione di oluzi<>·n e alcalina nel sangue ossia alter.andane p1'ofondan1ente l ' eqi1ilibrio u111orale. La sproporzione che solo tal volta si osserva t r a gravità della sindron1e morbosa e qua ntità di semi di fave ingeriti, e lo stesso fatto ch e Prof .

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talora le fave che riescono nocive per alcu11i ii1dividui non lo sono per altri, non deve fare alcuna impressione nè può deporre per un' azione an.afilattica , perchè dipendono dalle condizioni -di varia mescolanza dei semi di fave sul mercato ove n e pervengono da ogni dove e di ogni specie s~nza che se ne possa .m ai far e una cernita q.uq,lsiasi, p er modo che le migliori possono capitare vicino alle peggiori e mescolarvisi in assai varia proporzione. D'.altra parte se si seguono i fenomeni del favismo oon il paradigma dell'ana filassi non tornano più j conti nei rapporti della se11sibilizµz ione, ~ della scatenazione e della dissensibiliz.zazione. Un infermo della Clinica, che aveva man·gia'to impunemente s1mi di fave crudi e cotti nelle annate precedenti e due volte que·st' anno in aprile, ha avuto gravi fenomeni morbosi dopo che ne ha m.angi.ati per la terza volta il 2 corrente maggio. Ruggeri, che ha cercato di assl1efare ai semi ·d i fave i sofferenti di favismo, ha "i.sto che tutto andava bene q.u ando si aui:nentava lentame·n te la, razione di semi di fav e; ma insorgevano subito i fenomeni morbosi quando la progressione non continuava sufficientemente lenta. :' . 'E lo stesso quaitlro clinico· del favismo non è quello d·ell' anafilassi : l'ipotermia., l'ipotensioi_1e, la leuoopenia, l' eosinofilia, l'irrequietezza, che caratterizzano la crisi ana.fil.attica, mancano n el favismo. E perfino il rep.e rto necroscopico del favismo non è quel1o dell'anafilassi oome ebbe a dichiarare · il Lunghetti quando riferì di un c~.so di favismo capi'tato all'autopsi a . Nè è a citare, come p .aragone, l'emoglobinuria parossistica o la febbre ittero-ematnrica da chinina, p erchè queste forme morbose sono di tutti i paesi e quindi non hanno . quella car atteristica regionale che è fatto essenzi ale n el favismo. L 'an alogia è da ricercar si piutt osto in alc11ni altri qua<lri morbosi prodotti da alcuni ve·g etali solo in talune regioni. L'I . riferisce di aver sentito dire che la stessa varietà di sorgo sia velenosa in E gitto ed innocua da i1oi ed altrove; tut'ti sanno che i lupini sono perniciosi per gli animali in alcune r egioni dell'Euro·p a Centrale e non altrove . Sono queste le analogie che Ji guidano nelle ricerche intraprese. 1

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Prof. G. PETRAGNANI. - I risultati delle ricerche, del dott. Atzeni , messi in rrupporto con quanto oo-li è stato stamani riferito da un distinto collega, medioo pratico, sul]a morte per favismo di un fanciullo ch e pur aveva, nei giQrni prin1.a , · mangiato altre fave senza averne disturbi, gli fa nascere il pensier o che , anche in Sardegn a la proprietà di in<renerare favi smo, a·pparterrg.a solo .a qualche varietà di fav e, for se in particol.ar e inoment o di 1naturazione. Solo se si riuscisse a dimostrare un'azione emolitica, per primo contatto, del s.t1coo di fa.ve s11gli eritrociti, l a ge11esi tossica. 1del favismo ris ulter ebbe dimostrata. Il diverso risultato clelle ricer ch e d ei vari A11tori indu ce a pensare che si dovrebbe ·tenere conto o]-


1850

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IL POLICLINICO

tre ch e della eventuale varietà del1e fave fornitr ;ci 'lel su coo, an che della oost.it11zione dell' i11dividuo fornitor e dei globuli ro~si . P er r es't.ar e nell'an1 bito del sa ng ue, si dovrebbe cioè veder~ se, risp etto ~1 1 succo di fav e, non vi sia un Yario <.'0111iporta . 111 e11to dei globuli rossi app.a rten enti .ad individui classifieabili nei diver si gru·pi:>i san guigni. ll L otti , co11 le sue numerose ed i11teressanti ricerche, ·11.a di1nostra.to che nel coniglio la sindrome e1noglobi11ur ica si ingenera solo eccezio11almente i11 quelli iniettati una sola vo·l ta di succo di fave , 1n a, in .più .del 50 % di quelli reiniettati. Per tali r eperti il Lotti a1nmette la genesi an.a.filattic::i del favism·o. E allora da cr edere che, se l'emolisi non compare in vitro mettendo nel succo di fave i ·g lob.uli rossi di coniglio normale, tale emolisi debba i~ vece realizzarsì mette11do i globuli r<>ssi cli conigli già ÌI).iettati in precedenza (sensibilizzati). P er· l'I. , ortodosso in fatto di anafilassi, è indis1_)e11sabile La ricerca degli elem enti determin.anti l 'emolisi che, come a tutti è no'to, manca 11ella anafilassi comune p er altre proteine eterologhe, <lel coniglio. Trattandosi , in t al caso·, di u11a peculia.re sens~bilizzazione cellula r e, è raziona le · ammettere che s~ .debba poterne ripr<>·durre l 'esplosi<>·n e in vitro '(emolisi), sì come,· nel me'tod<> Da1e l'utero preso dalla ca.vietta sensibilizzata, ' . si cont rae in · vitro ap1p ena a contatto d ell'antigene ana.filatto:g eno. Ma per chiarire la genesi .anafilatttica del favismo' llma no è n ecessario dimostrare nel sucoo delle fave , oltre la proprietà particolare · di sensibilizzare e poi emolizzare i globuli rossi, a ncora q.u ella di lede1·e la mucosa gastr<>-intestinale, in modo d.a renderla pervi.a e p ermettere il passaggio in circolo di quelle proteine ete·r (}lo·g he· indispensabili alla sensibilizzazione ed allo scatenamento dello shok favioo. Pot rebbe darsi che) in anal<> gia a quanto per altre sos ta11ze, una it ale azion e lesiva sulla mucosa intestinale p er parte del succo delle fave si 1d eter1ni11i solo in particolari individui e . che quindi anch e in questo caso la costituzione rientri ancora come base n ecessaria; come p.u re non è da escluder e che il passaggio delle proteine in circolo possn, essere sostenuto da vermi pa1·.assiti dell'inte. tino. In q11est'ultimo caso necessiterebbe dimot r.are tale infestazi<>ne in ogni paziente di f.a. v1smo. 1

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D ott. P. ATZENI TEDESCO. · R ingrazia sentit.a1nente gli I.I. p er l'inter esse che ha11no dimotrato n.lla sua comunicazione. Non r itiene che l 'en1olisi <>sservata nelle sue esperienze sia in r31pporto con alterazioni della i soto·n ia d egli estratti in ql1anto· questi furono prep.arati tutti nell'iden t ico 1nod<>: la soluzione estrattrice e quella con. servatrice che secondo il m etodo di Fr.ancescl1elli - si a.ggiunge al succo di fave è stat.:'1. perfetta m ente la st essa sia per ]e fave s arde ch e per quell e continentali· ed an che le prop<>r~i 0 11 i di n1iscl1glio furono rigorosamente le ~tes8e. Qni11di t11tto quello che è differen7.a di r in lt.a.t i non può essere at'tribuito ch e a dif-

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f erenza di principii contenuti nelle fave . Le stesse ragioni valgono per ciò che riguar·da l' azio11e tossica sui oonigli. Ricorda infine che le sue esperienze sono state fat t e con delle fave acquis tate al mercato di Cagliari . Ora è n<>to che in Sardegna esistono diverse varietà di faye, talune indigene la m.a..ggior parte importate da più o . ' . meno tempo; e queste di,rer se qualità si trovano variamente m~soo 1late non solo nei posti di ven·dita, ma persi11<>· n ei diversi campi di coltivazione. L'O. stesso sta studiando in questo mon1ento sei differenti qualità di fave prelevate da un<> stesso camp<>· poco ]ontano da Cagliari. Non esclude quindi che estratt i di fave , puré colte in Sardegna, possano non presentare le s'tesse proprietà emo·l itiche e tossi ch e osser va.te, è tal fatto pot rebbe a n che darci ragion e della di,sparità di risultati ottenuti dal prof . Lotti, Gasb.arrini, ecc. I

Usura del fòndo dell'utero al settimo mese di gravidanza - Emoperitoneo.

Pro·f. M. B oT.1AFFIO. Presenta un utero che pro·v iene dall'autopsia di un.a donna venuta a morte dopo il suo ingresso in clinica il 22 1n.arzo u. s. Si t rattava ·d i una settipara, che nell'ultimo parto, settimestre 1 sedici mesi fa, ebbe un secondamento artificiale, e poi un' infezione puerper a le . Ora., nu ov.amente al settimo mese, fu colta da oontrazioni uterine che presto divennero violente. Il n1ediGo chiamato non trovò nulla di anormale e ·p rescrisse solo un purgante. La don11a fu ricoverata in Clinica, 24 ore dopo l'inizio dei dolori in stato di estremo collasso e di anemia.~ Utero grosso come .al settimo mese, contratto. Versamento libero nel ventre. Collo dil.atato per un dito, la bo r sa delle acque &porgente in vagina. Si punge: liquido .amniotico chi aro. Sul fondo pare di av.vertire lln'incisur.a e davanti a questa un C<Yrpo molle. Diagnosi: rottura del fondo con protrusione della p lacenta ed emoperitoneo. La donna muore prima che si po8sa intervenire con la . laparatomia. All'autopsia si trovò nn coagulo aderente al fondo dell'utero e nell.a cavità addominale v'er a no coaguli del peso di un chilo e due litri di sangue fluido. Sotto al coagulo, il fo nd·o· presentava una lesione, in cui sono distinguibili due p arti , a sinistra un'infiltrazion e em<>rragic.a attraver sata da fibre suiperstiti e da vene; a destra una soluzion e di continuo del peritoneo attraverso la q11.ale a'Ppare un tessuto dell'aspetto della placenta L'utero fu inciso doi[)O fissato i11 f-0rm.alina. Il fondo è tutto sottile e la placènt.a v i è larga1nentè inserita ed essa stessa qu~si do:v;~nque sottile. L a p.arete muscolare n<>n su.p er a i rI spessore i due millin1etri, ma vi son<> ' zone a ddirittur a t rasparenti , ove non pare ne1n-rneno vi ' si.a p lacenta ed un t ratto, quello dove ln . ier·osa è s1n a ~1i.ata , in cuj non si vede il li111it e t r a parete 111uscx»lnrP. e l"l a<'011tn . Non si vede ._1 lcuna rottura 1nacrosoopica. Micr<>scopicamen te nei tratti sottil i. ma .npp.ar ente111ente sani, spec· i.nlin cutl:' .cs:-in1i11ando ~ 'orlo dell'inserzione oln -


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SEZIONE PRATICA

centure, si vedono i villi penetrare profondamente n ella muscolatura che ne viene trasformata !_1er necrosi da ooa.gulazione in un tesst1to omogeneo o in un tessu to deciduisin1ile; solt.anto le lamelle più esterne restano intatte i11 questi punti. Nel tratto senza limiti macrosoopica.m ente visibili tra parete e placenta, vi sono , accanto· a tra11ti di place·n ta normale, dei tratti con villi addensati a vasi en·ormi, immersi in .antichi focolai emorragici, gremiti di pigmento e infiltrati di leucociti. Final.m ente i tratti più sottjli n on mostrano altro che un oonnettivo lamellare ora povero, ora ricco di cellule, con s brisce emorragiche e pigmen'to. Il caso può or.a essere ric-0struito nel seguente modo: fin dall'ultin10 parto e forse prima, mane.ava in parte la mucosa uterina ed era sottile la muscolatura, l'una e. l'altra cosa preparata da ,gravidanze ripetute, dal secondamento manuale e dall'infezione dell'11ltimo puel"perio. Indi mancanza di reazione deciduale, penetrazione dei villi nella musoolatura e necrosi più o meno estesa di questa, la cui compagine quà e là resta mantenuta solo dal periton eo e dai grossi vasi. Sottigliamento per ·distensione di tr.atti particolarmente sottili, ove una serot ina non può nemmeno formarsi . Poi, al settimo mese, travaglio prematuro e con questo r ottura· dei vasi del]' area placentare e 1·apida emorr.a.g ia interna. Per il suo esito di emoperitoneo da rottura di vene re·&roplace11tari il e.aso somiglia a quelli descritti come rottura, incompleta esterna dell'utero, ma ne rJifferisce per l ' ez.ioJ.ogi.a e il quadro anatomico. Si tratta in realtà di un a placenta acr~ta con penetrazione dei villi fino alla suiperficie esterna, onde infarti e.n1orragici, necrosi e assottigliamento o usura completa della, parete muscolare . Meglio usura dunque ch e rottura. Ma è una questione indifferente di pura nomencla. tura. Strano è tt1ttavia con1e nemmeno in travaglio si sia avu'ta una vera deiscenza dell'utero. PuTe inspiegata è la violenza delle contrazioni in questo come in altri casi di rottura del fondo, per i quali non può essere invocato l 'eccitamento esagerato dei gangli cer vicali .

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Il ,'gearetario : P .

~l\TzENI

TEnEsco.

Associazione Medico-Chirurgica di ..llessandria. Setluta del 28 gennaio 1928 . Presid enza. Prof. E. PERRONCI'IO, p1'esidente.

di diatesi. Entrata in ospedale durante una « ·p oussée n di porpora: venne operata dal prof. Fa.sano di splenectomia. Il decorso operatorio fu comiplicato da vomiti en1atici e da fatti oongestizi alle basi polmonari. Dopo poco però iniziò un sempre progressivo miglioramento tanto che in oltre sei mesi non ebbe più a rilevarsi manifestazione emorragica di sorta. L'esam e istologico della mi1za non offrì nulla di notevole tranne una accentuata scarsità della. polpa ed t1na "eospicu a ~pertrofia dei follicoli .

Contributo allo studio della contrattura in flessione agli arti inferiori , dei riflessi di difesa e dei riflessi iperalgesici nell' emiplegia cerebrale. M. SANTONÈ 1(Alessandrin.). - L ' O. rifetisce su un casoi di e.m iplegia, n el quale, un mese dopo l' ictus iniziale, si venne stabilendo una co,n trattura in flessione dell'arto inferiore paralitico, in luogo della comune contrattura estensoria. Detta contr.attura., che andò progres.sivamente accentuandosi, era acoompagniata da tipici riflessi di difesa, provocabili mediante stimoli portati, oltrechè nella regione plantare, anche sul dorso. del piede e sul 3° inferiore della gamba. I riflessi tendinei invece erano inf.ieboliti . L' O. notò inoltre che, stimolando un punto qualsias i dell'arto in[erio.r e paTalitioo , si otteneva una reazione mqtoria anche nell' ar.to controla terale, consistente in una brusca retrazione e pronto rilasciamento di t11tto l'arto, a cco:mpagnate da flessione plantare delle dita. Questi caratteri, mentre differenziano il detto. fenomeno dai veri riflessi di di.fesa, permettono di avvi'cinarlo ai riflessi iperalgesici descritti da Babinski e J arko\vski, poichè nel caso in questione esis teva una viva \~peralgesia in !tutto il l.a.to emiplegico. Circa l 'origine della contrattura in flessione da lesio,n e cerebrale 1'0. dice ch e essa deve probabilmente ricercarsi nella C(>iIIiparteoipazione dei centri ex.trapir.amidali alla lesione che è causa. della paralisi (reperti di Demange, di Lhermitte· Corni! e Quesnel, di Alajouanine) .

Osservazioni sul comportamento del siero di tifosi verso il proprio ceppo di bacilli. DEBENEDE'.I:TI (Asti). - L ' O. comunica di averspesso osservuto nel sa11gue dei tifosi una più pr.e coce -e cospi:cJUa coµipa1\~a delle agglutinine verso il ceppo isolato che non verso altri cep·p i. Prooeguirà queste ricerche .a.Jlo scopo di addivenire ad una spiegazione del ·fe11omeno.

La malattia di Werlhof nel quadro delle diatesi emorragiche. Un caso di malattia di Werlhof guarito con la splenectomia.

Vomiti incoercibili da ittero grave· favorevolmente trattati con l'insulina.

Cu&RADO (Asti). - L'O . ria.ssuntj rapidamente i m<l derni con cetti sulla classificazione delle dia~i emorragiche e le varie dottrine sulla patogene.si della m. di "\Verlhof, espone il caso di una. ragazza di 21 anni che da circa dieci anni andav a soggetta alle più svariate manifestaz.ioni

CuRitADO (Asti). - L'O . illustra il caso di unia. donna itterica da una ventina di giorni ricoverata in p·r eda a vomiti irrefrenabili e oon diagnosi di atrofia giallo-acuta. Sottoposta a dieta assoluta, praticate ripetute ipodE>rm<lclisi e re~-­ toclisi le viene sommini~trato dell"insulina in


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IL POLICLINICO

dose di 10 u. a l dì. Al terzo giorno il vomito è cessato, il sensorio del tutto libero e la p. accusa vivo appetito. Per altri sei giorni le si ·somministrano 20 u. -:li insulina col risultato di uno spicc..atissimo miglioramento; tanto che può .dopo poco esser dimessa in pieno benessere . Ritiene 1'0. che si sia trattato di un episodio di ·sofferenza acuta di un fegato già col pito da un processo di cirrosi, ed espone le indicazi-0ni del.l'insulina negli stati d 'insufficenza epatica. I l 1 'egretario : CAREZZANO. 0

.Società di Coltura Medica della Spezia e Lunigiana. Seduta del 25 maggio 1928-VI. Presiede il Prof. · R. CASSANELLO, presidente. tPer la lotta contro il cancro e per la terapia di esso.

Prof. do'tt. RINALDO CASSANELLO. - L'O. , oonvinto che la cura chirurgica rappresenta nello ·stato attu.ale della lotta contro il cancro il maggiore e più sicuro .ausilio terapeutico, presenta, .f ra i tanti da lui operati, <lue casi eminentemente ' .dimostra t j vi. U11a ma.lata infatti e;he egli presenta ai soci è ~stata da lui op erata quindici a i1ni or sono di .amputazione quasi totale della lingua, con vuotamen:io bilaterale di pleiadi g}andulari cervicali. L 'operata è stata sempre be11e ed aijtualmente, mal_grado i suoi 75 anni, essa si porta benissimo, immune da qualunque traccia di recidiva. I l secondo caso che 1'0 . present.a, <limostra, ser-eondo lui, l 'assoluta superiorità dell'intervento chirurgico su quello col radium. In questo secon• 1 ·do caso fu eseguita, un anno e mezzo fa, la la.ringectomia p er un cancro della. corda vocale in:feriore di sin. ' Il r isulta'to eccellente tuttora s i mantiene. Degna di ri1naroo ~n ambedue i casi, le grandi, insospettate risorse della nat ura per r imediare ai (danni funzionali da abolizione dell'organo . L 'amputata di lingua, col piccolo moncone rimastole, .che essa usa in modo .ammirevole, ha una voce intelligibile; il la ringect-Omizzato h a acquistato -una pseudo voce colla quale egli riesce a farsi intendere a nche a 'qualche passo di distanza e per cui egli fa a meno della. cannula vocale di ~ Giuk.

La cicatrice filtrante nel glaucoma. ( Dimostrazione clinica)

Prof. dott. SALVATORE DEBENEDE1"II. - L 'O . pre·senta _un paziente da lui operato or sono 12 anni di sclercctomia alla L a.gr ange con piccola iridect-0-m.ia periferica, per glaucoma cronico semplice, nel ·quale la comunicazione della camera anteriore co11 lo spa.z io sotto-congiunti v.ale appare così evidente .da prestarsi con p a rticolare dimostratività alla i llustrazione della tecnica delle operazioni fistolizzanti del globo oculare, e della form azione d ella .cicatrice filtrante, argomenti che egli espone dif-, fusa.mente. •

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L ' O. infine fa i1otare la tensione del bulbo che si mant iene normale anche senza l ' uso dei miotici, ed il permanere costante della filtrazione .anche a dista nza dell' intervento, dimos1Gr azione 'Ìella s uperiorità ormai indiscutibile del metodo di cc La~ g range )} nel glauco·m a cronico. E'f fetti e cura del morso della vipera.

Dott. LEOPOLDO PAITA. - L 'O . presenta 12 casi di m<>TSO di vipera, sei nell' u on10 e sei i n animali. Intervenne solo in quelli dell' uomo e in tutti si ebbe risoluzio11e fausta . Quattro casi in cui s i era fatto un'allacciatura immediata non dettero sintomi ser'i. Altri d ue, invece, d~ve ciò non si era praticato, decorseto più gravi ma infine guarirono completan1en.te. Sostiene l a importanza -decisiva dovuta che all' immediata npplic.azione del laccio impedendo così l'assorbimento del veleno e permettendo a nche dopo diver se ore al medico l1n interven'bo locale che h a grandissimo effetto. Intervento che co11sta di una ampia incisione a croce in modo da far defluire il veleno che si trova a ncor.a. e ooscia n eutralizzare il r esta11te c-0n un abbondante lavaggio di u na soluzione di perma11ga11ato dall'uno al 3 % e, se del caso, in parecchie i11iezioni della stessa sostanza. Con questi metodi, sostiene, por tando a prova i su·oi casi, s i r iesce a impedire l 'azione 'tossica del vele11!0 . · Quando questa si fosse manifestata, suggerisce p ure di ricorrere al siero Calmette a cui no·n vuol dare però eccessiva import.a.nza per la m::i.ncanz.a di statisticl1e e prove sufficienti ~ agli eccitànti di . tutti i generi specialmente alla stricnina. anche in alte dosi . Sopra un caso di dentizione prenatale.

Dott. GIAN B ATTISTA P oLETTI. - L 'O. riferisce su di un caso di dentizione prenatale osserva.t o nella sua pratica stornatologica. Si trattava di un.a bambina nata a termine <la n ormale gravidanza e da geni'tori sani. Essa presentava i due incisivi centrali inferiori. R itiene il caso assai raro: scar sa la letter atura italiana sull'argomento. 1) I denti erotti alla i1ascita sono destinati alla caduta, per deficiente sviluppo dell.a radice. 2) L 'estrazione si impone per assicurare la s ussione al latJtante. 3) Queste dentizioni rap pr esentano un.a dentizione prenatale. 4) Le cause sono molteplici e legate al tipo som.a.tioo, alla costituzione i11dividuale, alle malattie, alle alterazioni locali e gen erali. Consultorio o certificato prematrimoniale 1

Proif. dott. L EONE SESTINI. - L'O. propone che la Societ~ studi il mo'1o di a~itare la questione eugenica nella massa della cittadinanza per poter . poi adottare quello dei due metodi pr-0.filattici che si riterrà più utile ed .adatto all'ambiente locale, in attesa di eventuali provvedimenti s'tatali.

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Artropatia sifilitica del ginocchio. Una donna, da quattro anni si è accorta di ave.re il ginocchio sinistro ingrossato, ch·e però non Je dava alcun . fastiidio nel camminare. Un giorno, nota 1alla parte interf!a un gonfiore, che si ~pr e e lascia un' ulcerazione. All' esame obbiettivo, si n ota aum.ento di volu_me ·del ginocç.h io, con scompa~sa delle sporgenze e 'd elle depressioni ed a forma arroton,data. Alla _parte interna, un· po' sopra il livello della rotula vi è un· ul!cer.azione grossa quanto u110 scud o arrotondata, a margini n ettam ente tagliati. Pelle circostante con aureola rosea, della larghezza d i un centimetro. Il •fbn-do d ell' ulicerazione è costituito ra a un tessuto grig-iastro, poco secern·e nte, quasi ad aspetto di es-cara. Alla palpazione $i avverte i.a base indurita. La lesione è un po ' mobile, . tpurcl1'è la malata non tenga il ginocchio in estensione Infiltr.azione 1della sinovia ìe, rotula un po' sollevata, senza urto netto ,quando la s i deip.rirne e senza fluttazio·n e. M.algraidp l'infiltrazione, la mala ta può flettere il ginocchio eid estenderlo ·senza dolore. Hartmann (Journ. des praticiens, 14 aprile 1928) .concl u1de trattarsi di un'.artropatia sifilitica . Non vi è nessun antecedente luetico, ma la Wasse rmann è nettamente positiva. Del r.esto Si trovane i caratteri d ella gomma profonda, che ha invaso il muscolo qua1dricipite ed anc.h e la sinoviale. Alla radiografia, si vede un inspessimento del1a sinoviale, ma n on lesioni ossee, e h.e spesso si osservano in queste forme . In qu esto caso trattasi di sinovite gommosa. La malata viene trattata con gli arsenobenzoli. ln altr i tempi, la cu.ra consi·s teva in f orti dosi (alm eno 4 grammi al giorno ) rti io duro di portassio, con frizioni m é\rcu ri ali.

1) Il pi,ede è ancora ced evole ; il 111alato si lagna id i dolari al piede, a sede n on definita, che 1compaiono 1a sera e $pariscono col ri1p oso. L'andatura è normale; se l'irufermo sta in piedi, iJ malleolo intern·o è sporgente, se invece è coricato, si nota u·n a deformazione ri1du1cibi1'e con la mano. La pr:essione prov0io.a un dolore vivo sull'inteirlinea astr.aga10..1sca·f oi1dea. 2) Contrat,t ure, dolor.l icontin1ui, e.sacer.bantisi di sera ed irraidiantisi a tutto l 'arto inferi-0·re (ginooc·h ia e co8ci·e). L:a d·efor.m .azione è aume ntata, il cal·caigno è respfi.nto verso l'interno, il pied1e 1devi1ato con l'ast$e longiitu1diniaJ e in fUO!I'i; l'impronta. plantare mostra già la 1delformazione d ella volta, spesso più marcata da un Lato. Suocessiva.mente le contrattur e fissano la deformazione ma esse C·edono con il ri;poso o n ell'a nestesia g.enerale. 3) Def or.m azion e o.ssea persiSitente, con piede p·i atto inveterato. Il piede è ·doJ,o·f'Osissimo , S!peciialmente 1duTainte ·gli ·aicoessi artralgici; in seguit9 si può formare anJchiJ.osi ed i dolori cessano. Sul margine interno del piede, .si form.a no 1duroni e bor6e sierose. 1Generalmente l 'in·feTmità si fePin a al p.r im·o o secon·do periodo. ·L a 1diagnosi è di so·1ito fa ci'J.e. i possono aveire dUJbbi C·On: 1) tum·o re bianco m edio-tar$eo (unila.ter-ale, tumefazione al collo del piede, evoluzione div.er sa ); 2) artrite gono1co1cci-ca (dolo•ri più .torti .e continu i, tume!f.azione ditf:fusa e n on élibbaSiSamento 1della volta); 3.) pi·e.de piatto para·liti co ; 4) 1pi:e·d e piatto congenito. T erapia. In primo temrpo, è consigil'iabile l' uso idi ·a datte scarpe. Nel secondo periodo, an.estesia ·e riposo, successivaim ente ipe1rcorrezicme co n scarpa adatta; n el terzo periO·dO (Gazette des h6pi taux, 1928, n. 17) s] consiglia la tar:sectomia 1cun·eiforme plantare interna 1

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La tarsalgia degli adolescenti. I~ un' atifezione caratterizzata da aipipiattimento d ella volta plantare e cl.a. deviazione deil piede in valgismo,· aocompagnata ·da dolori vivissimi. Ne sono sinonimi le denominazioni di: crampo al ipiede, irnipotenza ·del lungo p ero·n ie,r o laterale, pied e piatto valgo stati1co. Si i nizia fira glj 11 ed i 17 anni. Principali fattori eziolo.gjci ne sono l'accrescimento rapLdo , l'aumento raipjdo di peso, la forma irrazionale 1delle scavpe (senza tacco), la prof ession·e (statura eretta tenuta a lungo). 'Si s-volg·e in tre p·eriodi : 1

La retrazione dell'aponeurosi palmare. L' esame ·della palma della mano tn ostra una lesion e che può es.sere giroesolanamente presa per nn cal_lo, di cui però è molto più larga e spessa ed ha altresì una forma 1del tutt0 diflf erente. essendo allungata s econido l'a~se della m ano. Confrontando fra di lor o le due mani, si vede che la piega inferiore della palma 1dal lato aff etto è molto più mareata cl1e da.11'.altro lato. Alla 1pal1pazion e si rileva che al disotto di tR le pi e>.qa vi ~ un in·du1 rim·e nto longitudinale, corri-spon(l ente al tragitto del ten·dine flessore e che arriva fin o qua.si al polso. E appunto tale lesi on e l' inizio della retrazione de 11'aponenrosi p almare, 1

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1856

l ..\NNO

IL POLICLIN1CU

.malattia •descritta per il primo. corne è n oto, da Dupuytren. Questa r etrazi.one può p1rovoc.a.re la flession e co.rnpl eta 1dell'anulare. In tal célJso , la briglia pree>enta l'aspetto òi un ten1dine che $Olleva la pelle ed è pr-esa talora 1per una _p1e.g a ten1dinea, m entre è in realtà costituita da un ins·pessimento longiturdinal e dell'aponeurosi ,p alinare, e.cl i tendini si trovano in vece .a1 disotto dell'aipon·euroiSi stessa. \La lesio.n e si osse•rva quasi ~empre in corrispondenza ·d·ell'an•ular·e, mai al polli,ce e all'indice, raram·e nte al medio e·d al mignolo. H1artmann (Journal des praticiens, 23 giugno 1928) consigilia ·d i -e.sci·dere i noduli ftbrosi con la parte corlfiS·p onrdente •dell'~p1 on eurosi palmare, 1netten·do a nurd o· la briglia fi'brosa ·p er mezzo di un 'incisione lpngiturdinale e ·d i·s secando da ogni lato due minuSJcoli len1•b i cutanei, che s1 ribattono i11 seguito sulla brtglia r esecata. ~·z . ri

TERAPIA. S viluppe di malattie da carenza dul'ante diete terapeutiche. P. B. Davi1d1son (Journ. anier. med. assoc., 31 rr1arzo 1928) riporta tre osservazioni di pazienti con malattie de1ll '·ap·p arato digerente, trattati co11 diet a da ulcer.a, n ei quali si sono avute manifestazioni ·di rnalattie ·da carenza, quali carie dentale, .gen•gi'Ve ingrossate e san·g uinanti, porpora ed ematomi en dpm u1scolari. La somministrazione di su·c·oo d 'arancio o di limone d iede notevoli e rapidi m :Lg1ior amenti in queste condizioni. L'osservazione è di grande importanza, poich1e in malattie cl1e, co·m e l'ul1oera peptica, sono di ezi·olo1gd..a tuttora os•c·u·r a e Si d eve/ fare ogn.i sforzo 1pier migliorar.e il m etaib.o1i'smo generale, il manif estarsi id i una malattia a.a caren za può esser e assai •dannoso, tanto più 0he l'ulcera peiptica può anche essere con sid erata come una di,s truzione di t ess·uto da carenza. E ·quin·di n eceis5ar.io in talii co·n diztoni (.ed alllche n1elle m alattie i.nf ettive, com e p. es., l a tifoide trattata spesso con dieta ristretta e ,p riva di vitamine) .sor vegJiare bene la dieta in m.odo da impedire la m a.nid'estazione di ta1i avitaminosi a cui si dovrà senz'altro porre rimedio. 1

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zione di f err o saccarato, olio di fegato di inerluzzo, fegato di vitello o rene di a;gnellp e bièteicc!he ·ed h·a ve1duto che i mi1gJ.iori risultati sono stati alp{punto ottenuti con il fegato, il rene e le ·bisteoche. Spec:Lalmente il fegato conterreblbe qualcihie ~p·s tanza speçifi1ca che aum·enta l'ruppetito o lo fa ri.comparire; tale sostanza sarebbe in'Ve·ce a&Sente dal ferro e dall'olio di fegato di merluzzo. Può darsi ch·e si tr·atti della Yitamtna B , rd i cui aJppunto è ri CC0 il fegato . 1

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L'effetto di vari alimenti carboidrati sulla glicemia. Fino al giorno •d'oggi n elùo stabilire la dieta a ntidiabeti,ca ~i sono consid·erati i singoli alimen ti idrocarbonati com.e equivalenti ·quando conten evano la stessa qu·a ntità ·di carboid·r ati. Ma giustamente P ayn e (The Lancet. 24 dicembre 19'27) si -domanda se non si d ebba ancl1e tene·re conto di even tuali •diflferen ze di qualità tra i sin1g oli carboidrati alimentari che si somministrano. P·er delucidare questo inte-res~a nt e argomento egli ha istituito degli esperim enti voati ·a staJbilire se manten endo costante la quanti:tà totale dei carfuotd•rati somministrati, ma variandon e la natura si aveva 11guale o diverso a umento dello w ·cchero sanguigno. Dalle .accurate .e n11merose ta;belle in cui rias•sum.e :l e sue ricercl1e si p uò ·con.clu1de·r e: 1) alcuni a limenti carboidrati ·determ inano un rnino•r e aumento clello zucchero sanguigno per gramrino che altri. 2) Ju.esta. d iitf erenza è con o·g ni probabilità dovuta ad un differ ente tenore ·di assoT'bimento ·delle varie specie di carboiid rati alimen tari. L. TONELLI .

Il potere ipoglicemlzzante rl~i preparati di fagiuolo. ·B utile per il roedi'oo pratico aver sottomani un

prepai11ato 1dia sommini?s trare p·e r via perorale nei casi lievi 1dli diabete, a1llo:riquan1do n001 si ritiene 110ce-sswria l'ins ulina. La sintalina di Frank, il Gl11kl1orment, di V. Nooflden, e J..a girule:glhin:a, preconizzate a tale fine, non corri·sipon·dce>rn-0 bene allo scopo, per le azioni callaterali, talora ·diannose, che po•ssono svo1igere. Kaufmann IPeITTCiò h1a recentemente vantato I '.azione ·del d·e cotto di lYu1c·Clia di fagiuol-0 (1gl,lsci s eochi .di: Phaseolu s vulgaris; « ifru ctus P haseoJj sin e s•emin.e ») . • Con l'uso di tale estratto n ei soggetti diabetici • fu notato: ·diminuzione dello zucchero sangu1gno, miglioramento ·della gli1eosuri a e d ella tol1e1ranz1a de:g:li i1dro1carbonati, e hf\neifico influ·s so siull' élJCetonuria. 1

La dieta nella cura dell'anoressf a. W. M. Bartlett (Amer. Journ. dis. of Ghildreri, 26 g enn. 1928) ha osserv·a to che un quarto d el bambini portati alla cpn.sultazione pres·entava com e ·sintom<l princiipale la p erdita di aiprpetito. Elgli h a trattato tali bambini con somministra-


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o.

Gessner e K . Siebert (Munch. ~1 ed. M' och., n. 20, 199...S) h1anno ripreso lo st1Jldio ~perimentalie _d ell'argomento, s01In1II1inistratido u11 p'fe.parato del gieneire, messo recentemente in commercio, a 1delJe caviie. La via d'introduzione è stata quella jperorale, -0ttenen1do azi·one n ettamente irp·o:g licemizzan.t·e, sia .allo stato di 1dilgiuno, sia nell' i1per~li1ceml a aidrenalinica . !Re~t!a ·dunque aip1 6Jl'to un nuov·o ed irnt ere-;sante -cam1po d1 siperimentazi.orne clini1c·a neti. diaibet:iJci non grarvi, con un p·r e·pa;r·ato in1J1ocuo e dì 1'aici1le 1

man~pol1azione.

1L a natura chimica d e!l plfin.1ci1pio attivo ilpoglic:emizzante 1ciell'es·t ratto di faigiuol-0 resta pur€ anc,ana dia definire. 1\1. FABERI.

La purée di patate nel divezzamento. G. Variot (Journ. des praticiens, 3 marzo 1928) iha trovato molto utile per il divezzamento la somminif-tTazion e di pur.è di patate al latte, che gli ha d.ato rtsultati sod1disf,acenti nel consultorio p er poipip·a nti che egli dirige. Le patate vanno tien ootte, schiaic1ciate e passate, facen·d ole poi bollire n el latte: in tal modo, la defi1cienza azotata 1del1a. patata in oond'r onto con la farina di !frumento, vie.n·e comip ensata dagli all.1·u·minoi1di d el J.atte di vél!cca, in cu.i si trovan·o pure aibbondanti i fo&fati. La sostanza amilacea d ella patata ha un valor e ali·b ile non minore di qu1ella della lf.arrina di frumento . Quanrdo poi vi si asso1ci del &ucico di bistecica, ooe ·è bene utilizzato dal bam1bino a partire da un anno, si otterrà un alimento ricostituente, tpartico1'armente aidatt.o .p er i bambini an em.ici € deboli e specialmente n1ei raichitici. fil. 1

SEM~IOTICA.

La reazione di Gerhardt. J1de (R ev. médicale du L ouvain, 15 genn. 192'8j ri1chiama l ' ai:Jtenzi-one s•ul·l 'importanz·a oh e questa r.eazione ipuò avere per dtrigere il trattamento d el 1dia1bete. !La si eseg~u;e, come è noto', aggiunge:n do una soluzion·e off:ùcinale di jpericloruro di ferro (al 43-48 % di cloruro f er,rico cri stai'lizzato); nell'urina wc:iidos:Lca, che c ontiene cio1è •delle tr aicce 1cìi wcido di acetico, si ha la cairaitteri'stiica colorazi·o ne rosso-borgogna, ch·e sicompar.e col calore, a dilffer enza 1del1'a colorazion e jp1ro·d otta 1da eventuale rpr.esenza id i aoi1do s•alicil:iico o di asipirina. L'intolI'bi1d arrnento o·a raceo, c1he ta:lvolta disturba l'ap[prezzarrnento d·e lla r eazione, si impedisce aici•dif]caI11do •dél!PPrima l'urina con una traiccia ·d i acid o clo.riidrico o nitri co conJcentratt. Sacon1do l'A. , il trattamento con l'in•sulina o•uò -esser.e riman·ctato se non si h a iques1ia reazione 1

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SEZIONE PRATICA

n etta; ·es•s a compare, .di solito, in occasion e di ti.n'ai:l'fezione feb1brile o di un'in1digestione. In tal oa:so si imvon e anzi1tutto la somministrazione del b:iJcarbonato di sodio, che fa scomparire ra;pi·da~ m ente la reazione. Analogamente agisce l 'insulin·a. · Un dia:betico senza r.eazione di G. è ben lontano dal coma. Quando invec·e essa esiste e si ha 0 1dore acetonilco (•secondo staidio del diaib ete) la ·sopravvivenza dell'indivi1duo è al ·ma;ssimo ·d i un paio .d' anni, se esso ha ,p assàta la cin1quantin·a ed anche meno se si tra;tta di bam•b ini o di ·wdo'le1scenti. .All'inizio, la reazio11e è d ebole ed afilC.he infe1dele, pmtanto è possibile rivelare la p.r esenza rd·ell'1/1000. Quan do la p·rQ!Porrzion.e aumenta, ed arriva a 5-10 gra;mmi al gi·orno, 1a reazion·e è n ettissim:a e si fa coota nte. 1.n questo momiento il pericolo non ·è ancor.a vitale; è però necess·ari·a la sommini'Strazione dell'insulina, Ja quale r en·d e inutile il dos.a;m·e.nto ·d el g.raido d i a;cidasi (C-h·e è invece utile per }e 1qu antità rd i bi1carrbonato di $Oidio id.a somminist·r are). Qu•wi1do la rteaz·ion e è diventata d efinitiva, la si 1dev.e ri pe.tere almeno un·a volta la settimana e somministrare in conseguenza de.l bicarbonato, . il quale può anJc'h·e e·s sere associato all'insulina. Se non. ~i u·s a qu·es.t'ulttma, vi è da tem ere un secondo approssimarsi del coma e l'esito fatale. 1

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Azione della tetrabromo e tetraiodo fenolftaleina . Si tr·atta 1di u.n interessante studio sperimentale s·ull'azione d·el tetra.bromuro e tetraioduro .di fenoftaleina iniettati per via endovenosa in quantità tal e da r ender·e la cistifellea opaca ai raggi X. .R a,di.ce L. (Annali Italiani di Chi rurgi a 29 febbraio 1928, 112, vol. VIII) dopo aver rico·rdati rapi1damente .gli incidenti lamentati dai vari sjperim entato·r i con questo m ezzo d 'indagine istituisce una serie di ricer che preliminari sui cani. a mezzo di fistola bili·are per lo studio della eliminazion e della sostanza. .D ai ris ultati ottenuti l' A. desume le seguenti conclusioni: 1) Il t etraio duro di fenoftaleina, iniettato p er via endoivenosa, viene per la m·a ggior parte fissato dal f.egato, in minor parte vi en e rinv.enuto n el rene. 2) La eliminazione co mincia 2-3 ore dopo la somministrazione, è massima dopo 5-9 ore per ·dimin11ire poi gradatam ente fi no alla 24a. orél.. 3) L'o1m bra migliore si otti ene 5-7 ore d opo la iniez. endovenosa. 4) Nel can·e le 1dosi to$Siche son o assai vicine alle dosi n ecessar ie ad una buona visibilità d ella cistifellea. 1

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TL POLICLINJCt)

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5) Sia la tetraiodo che la tetrabrorno iniettate in dosi di 15-27 cen tigrammi (dose di visi-

biJità) in1duce alterazion i d egenerative e distruttive nel feg·ato e n el r en e. 6) Le alterazioni sono· massime fra il 3° ed il 7° giorno do~o la iniezione, dal 10° giorno in poi i proce$Si regr·ediscono tanto. eh-e d o·p o 60 giorni · non si rinvengono più lesioni. 7) Milza, panc r eas, surrene, miocaridio non subiscon o alcuna alterazi on€. I risultati sono veramente interessant) , tuttavia almeno per quanto è d j giornaliera pratica nel nostro ·I stituto, i1on si e bbero mai a ri~contrar·e incidenti con questa indagin e: FILIPPA.

La reazione di Kottmann per la prova . fo.nzienale della tiroide. Da .qual,che tempo Ko ttmann ha ·descritto una

r eazion e ' che ·dovxebbe rivelta re lo stato di fun. zio11amento della tiroi·d e. Ad 1 cm.e. di siero fr.esco (senza ·e mo·g lobina) s i a g:giungono eme. 0,25 di una soluzione a 0,5 % 1di jo1duro ·di potassio e eme. 0,3 di una $Oluzione a 0,5 % di. nitrato ,d'argento. Si espone poi alla luce di una lamp.aida M1azda di 500 watt a 1dtstanza d i 25 cm. per 5 minuti. Si aggiung~no pod. eme. 0,5 ·di una soluzion.e a 0,25 % id i i·drochinone e si esaminano le modificazioni ·di .colore. Il colore giallastro iniziale vira a l bruno ·dop·o un tempio va;ria•b-ile; la. co.m p ansa di tale colorazione b·:rruna ·è a.ooele•r .aita (secon·do Kottmann) n egli i·p otiroid ei e ritardata invece ·n egli ilpertiroi;dei. G. Eti.enne, G. Richard, Krall e F . C~au·d e (Rev. f rançaise d' Endocrinologie, giug.no 1928) hanno ifatto la prova di tale r eazione su 1di'".er si individui (n ormali, co.n distuir bi en·dOlcrini 1diveI\Si e distiT·Oi·dei). Hanno ve·duto ch·e la concordanza fra i segni classicj, le svariate prove biolo·g ich€ e la r eazione idi Ko·ttmann esiste soltanto· n ella metà circa idei caiSi. La r eazi-0n e è . d.a ritene rsi inf.edele e1d in costante e d à, nei divensi stati tiroi1dei , da risultati cosi incerti eh.e non si può utilizxairla con sicur ezza. fil . 1

POSTA Al dott . . I,. T.

DEG~I

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ABBONATI. ·

XXXV , 1'-.ASC. 38],

3) P er l 'I stituto Stomatolog l co ltaliarw in :Milano, si rivolga al Direttore, pro:f. dott. G. FASOLJ,. Via Commenda, ·19, M-il1ano. P er l' l stttuto Clinico d elle malattie deUa bocca in Bologna si diriga al dir ettore prof. dott. A. BE-· RETTA, Via s. Vitale, 59. P·el' l 'istitu en1d·a Scuola d i Roma si diri·g a al. Diretitor e ,pirof. dott. on. A. PERNA, R . Università. A. P.

VARIA_ Tricentenario della termometria clinica. E. Ebstein (K linische W 0Che·n sch1ift, 13 m ag. 1928) rico:r.da che n·el 1927 si compirono 300 anni ·d.a quan·dO il medi·CO italiano s .antorio, di Caipo. d 'Istria , ten tò d 'introdurre l'uso d el t ermometro. ' nella pratica me·d ica. Santorio rioeordava che già Erone, di Alessan·dria, , vissuto prima dell'·èra .cristi·a na, aveva im:·p iegat0 un te rmoscopio. . .. Nel 17115 i·l medico olandes.e Schwencke pubbli•cav.a un ltbro in cui erano contenruti dei d ettagl].) sull 'impiego d·el termometro al l etto del p,aziente; ·e il suo contemp·oraneo e conte:r.ran·eo d·e H·aen.. che fu clinico a Vienna, dava a questo strumento il posto c·h e gli compete in olintca. N·el 174'2 _<\1-· brecht von Hall.er, il celebr€ naturalista, m edico e poeta svizz,ero, ricord·a va un arnmonim·e nto di Boerhaarve, medico olandese, rutfinchè tutte 1€ fabbri fossero misurate col te:rm·o metro; ma rilevava an.che il terr·ore ch·e questo strr:um·e nto - allora di gran·d.i ·p roporzioni e c1h e s ' introd~ ceva n ell'a:no ed in 1bocca - d estava tra i malati. La prima cur v·a teTmica fu traiociata da Traube, ·di Berlino , n e1 1852; tutitavia n·e l 1860 Wun1derloc·h , idi Lip;si1a , si a doperava ancora per introdurre Ja termometria clinica nella pratica •cor.rente. lA riigo:re dunque la termometria clinica n-0n è· en trata n ella pratica corrente ch e da u n cin. qu.a ntennio. A. P .

JL DISTACCO PREMATURO DELLA PLACENTA

B:

La Stomatoil ogia, Organo u.rff. della Fe1derazione Sto1natologi.1c•a Itaùiana e della Asso·c iazione J.ta1iana fra i 1docenti ·di Odontoiatria e Protesi Dentari•a. Abbonamento anm.u·o L. 80. Amministrazione: Roma (105), P iazza S. Bernar·do 108-A. 2) 11 più r ecente t;rattato è l'Odontoiatria Prati ca · ·del prof. SZABò, tra;d. dall'urug:her eBe dal d ott. P OLACCO. Lir.e 130, e1dito dal giorn1ale La Stomntol o{Jia, Roma. 1)

( .J\NNO

La relazione fatta su tale tema dal pro· fessore PAOLO CAIFAMi, all'ultimo Congres80· della Società Italiana di O&tetricia e Ginecologia, è ora raccolta in un vol11me, stampato in carta patinata, con 24 :figur.e , e può essere richiesta alla nostra Amministrazione inviando Vaglia Postale di L. 20 ali 'Editore Lu1c1 l.?ozz1, Via Sistina, 14 - RoMA. I


XXXV,

[ANNO

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SEZIONE PRATICA

• POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. CONTROVERSIE GiURIDICH.E XXII. -

A~s icurazione

contro le malat tie e pen-

• • atlO~I.

Un tComune e ra obbli1gato verso il medico condotto, oltr·e al trattamento di pensione, a provved ere all'aissicurazione contro J.e malattie contratte in servizio. Sorta contestazione, la Corte ,di Cassazi011e, S . U. con sentenza 31 gennaio 1928, ha dichiarato che l'obbligo dell'assicurazione dipen,de da un negozio giuridico di diritto privato e qui11di a conoscere della controversia, è competente l'autorità giudiziaria or.dinaria. La stes$a sentenza 11a cpn$1derato che le pensioni normali spettanti ai medici condotti e ai loro parenti in base al T. U. 19 ap·r fl.e 1923 n . 1000, 6ono liquidate ·dalla Cas$a P ensioni dei Sanitari e deliberate daìla Ca·ssa DD. PP. ed istituti di a:>revi1d enz.a, la quale prov.v·ede anche alle p ension i pri vllegiate, sa1,-o ricor6o alle S. U. de}la Corte d ei Cont~. Quindi, è incompetente l'autorità giudiziaria a cono.;car e di con troversie concern enti le pen $iOni 1dovute ai medici condotti dalla Cassa di Pirevi1denza. Altra decisione (quest·a del Consiglio di Stato, ha iprec]sato le norme r elative alla competetnza in ~ateria di pensioni. Eccone le conclusioni. La Corte dei Conti li1quida le pensioni spettanti agli impiegati a carico d ello Stato. Questa competenza è attribuita ·d all'.art. 11 della l e·gge 14 agosto 1862 n . 800. Relàtivamente a.gli impiegati degli enti locali, la Corte ·d·ei Conti è competente qu·a ndo si tratti di ri-cor·si contro d·e liberazioni d el Consi.g}io di Amministrazion e della Cassa di 1Pr·evidenza o di pensioni miste, cjoè .a cari1co d ello Stato e degl i enti locali. Fuori di questi due casi, l e controverisie con cernenti le pensi9ni agli impiegati d egli en ti localj, ohe prima del R. D. 30 -dicem br·e 1923 n. 2840 apparteneva a}la com1p etenza •dell'autorità giu1d iziaria son o ora comprese nel1a esclusiva competenza degli organi d ella giustizia ammini$trativa. (·Consiglio di Stato, dee. 11 maggio 199...S, n . U-4). Le 1quistiqni che riguardano le pensioni sono, al pari di qu elle relative allo stipendio, strettam ente connesse col rapporto di impiego; il trattamento idi quiscenza ha il suo fondamento in qu e~ to tra·p porto e l'.azion,e, anche JSe esperita dopo il collocamento a r:iiposo, deve essere esaminata in r elazione al servizio prestato, dalla G. P . A., in sede giuri&dizionale, sa1v·a la competenza della Corte dei Conti n ei casi sopra indicati. La V Sezione del Consiglio di Stato, così 1

(*) lego~ le

La presente rubrioa è affidata all'avv. n€>l

no~tro

pert (ldl('()

decidendo con sentenza 27 a·p rile 19'28 n. 218, c.onrfermato la ~ua giurisprudenza, ia quale rSulta 1già dalle decisioni d ella stessa Sezione dicembr.e 1926 n. 473, 22 luglio 19-26 n. 280, luglio 19·2.7 n. 454.

ha. ri28 . 28.

. XXIII. - Determinazione delle sostanze aventL efficacia stupefacente. Una risoluzipne r ecente ·d ella Corte di Cassazion e, circa la determ in·a zione d elle sostanze tossiche aventi azione 6tupafacente, regolate da s:pe- • ciali norme p er la vendita al .p ubblico, sembra. 1dominata da un equivaco , che è opportuno chiarire per le conseguenze pratiche che IPOSsono d.e-riYarne. Certo ·P eloni !fu imputato del reato previsto d·a l-l'art. ì d ella legge suddetta per aver vendutp ~ novocaina, cioè un preparato avente azione stupefacente. L'1m·p utato -"i dilfese 'deducendo ch·e la nov'ocaina n on è compres·a nell'elenco ,p r.evi.sto · dall'art. 12 d·ella legge 18 fe·b b1rai 0 1923 n . 396. La Corte di Cassazione h·a ritenuto, con sentenza 3<>-• novembre 1927, che le indicaz.i oni risultanti dal-l'·elen co non siano tassativ.e, ma dimostr·ati:v.e, cioè esempl:Lficative, e perciò, pu.r n on essendovi esip licitam en te compresa la novocaina, ma questa,_ avendo efficacia stupefacente, la vendita di essa fuori d elle condizioni stabilite dalla legge, costt· tuisca reato. La soluzione conclusiva è giusta. Sembra p erò ch·e ia Corte non vi sia giunta at-traverso una motivazione esatta. L'elenco è tas-sativo. 1L 'art. 12 ·dispone che p er cura d·el Mini-stero déll'Interno è pubbli1cato un elenco delle sos1anz.e tos1sic.J1e aventi azione · stupefacente e che 1' elenco può essere mpdificato soltanto conDecreto l\llinisteriale sentito i} p·arere del Cons]-glio .S u1periore di Sanità. Ma il Mini·s tero, approY·ando l'elenco, indica le sostanze tossiche che· l1anno azione stupe..fa·cente e n on i preparati e l cv speci.alità che contengono tali sostanze. La 11nvocaina è un preparato , è anzi u n a specialità. Sl doveva 1qu~ndi · accertare s e questa contiene so$tanze aventi eifficacia stupefacen te: per la determinazione di que$te sostanz·e l'e}enico h·a valore tassativo. 1

XXIV. -

Polizia sanitaria.

Un veterinario comunale aveva difd'idato il prp, · prietario ·di un b ue, morto per carbonchio, ·di seppellire il cadavere dell'animale con la pelle. Il veterinario ebbe poi il sos1p etto che l'ordine . non cfosse s.t ato e-seguito e, per intervento del P p'destà, i Carabinieri fe cero op·p ortune indagini,

GIOVA ~NT SELVAGGI ,

esercente in Oassazione, consule11te


1862

IL .f0LICLiNICO

-O.alle quali risui.tò ch e l'ani1nale era stato dissotterrato e scuoiato e la p elle eira stata uti1izzata. La corte di Cassazipne, ,con sentenza 9 gennaio 1928 (rie. Marchi ed altri) 11a ritenuto che al fatto sopra indicato non sia applicabile la disposizion e ,p unitiva delfart. 129 del r. u. d elle legigi 5,anitarie 1° agosto 1907, non trattandpsi di trasgressione a un'or dinanza di carattere generale, cori la quale l'autorità 1competente a·b bia provveduto i·n ordine alle cautele da osserv.arsi in una data zona di territorio per impedire che si m a nifesti o si diffonda una malattia inlf ettiva del.l'uomo. ·Ir1fatti, l'art. 129 di·S1P·one }etteralmen~e così: « Chiunque contravviene agli ordini pubblicati dall'autorità competente per impedire la diffusione o l'invasione di una ma1atti·a infettiva -dell'uomo, è punito con pena pecuniaria estèn sl• bil e a L. 500 e coi caPcere da uno a sei mesi » . P erò la Corte · di Ca-ssazione ha ritenuto che il !fatto possa essere punibile ·a norma de1le combinate disposizioni degli art. 7, 46 e 79 d el regolam ento di polizia veterinaria 10 maggio 1914 n . 533, in relazione a ll'art. 218 d el T. U. 1delle leggi sanitarie « ove all'attività efficacemente 0

spiegata dal P odestà f osse da attribuire carattere d i positiv o interven,to f1;,n.zionale ai sensi di :Zegge ».

Segnaliamo .questo caso per av.vertire che, a n orma del citato art. 7 n. 6, il Pode stà, su denunzia del veterinario o di altri, aVlreibbe dovuto dl, s1porre la distruzione, l'info&samento 1d·el cadavere dell'animale. Infatti, soggiunge l 'art. 46 del ci• tato regolamen to che « i cadaveri degli animali carbonchiosi. saran no trattati secondo }e norme di .cui . all'art. 7 n. 6, cioè con osservanza d elle misure stabilite dal Podestà. Ne'l caso in es·ame, queE=ti ern. interv·enuto, in seconido tempo, per fare a ccertare se l'ordine del veterinario era stato eseguit.o. Perciò era dubbio se il fatto fosse punibile ·e la Corte di Ca·s sazione ha dovuto condizionare la esistenza de1l T·eato al IPOSitivo intervento funzionale del Podestà, cioè a lla esistenza dell'ordin e prevj$to dall'art. 7 del regolamento di polizia veterinaria. 1

xxy. -

( i\NNO XXX V, FASC. 38)

le 1928 n. 1767, ha con6i•deraì.o che « il f u11<..la1ner1to 1della responsabilità derivante dal rap1p orto ·di corr1missione, cui si riferisce la 11 or111a dell'art. 1153 n. 3 codice civile è il fatto del la destiriazione, che una .p ersona fi$ica o giuridica faccia p er il con.s eguirnento di finalità, sia pure n on ·d i speculazione economica, atti ne11ti alla propria attività n·ella vita sociale, di deter111 i nati in dividui all i.e sp~icamento di incombenze, nel cui esercizio essi arr.echino danno ad altri. Ciò p os to, IPDichè la Congregazione, per fini 111erenti all 'ospedale, si vale d ell'o.pe.ra dei 1n5ù ici c:onùotti, que.sti, n ell'esercizio. di tale atti vi tà, sono r1ecessariamente a}la di.p endenza e sotto Ja <.lirezion e ·e vigilanza d ell'en te al qu·ale tale se r vi zio è aiffid.ato. Pe·rciò è stata riconosoiuta la proponibilità ·della d oman·da di risarcimento <li danni, in c.onfronto della Congregazione per fatto colposo dei sanitari, in pre.g iu1dizio d ei d egenti nell 'os1p edale, fatto cornme.5so n ell' esercizio del servizio osp edaliero » . Premesse qu este considerazioni circa Ja r espo ns.a·b ilità civile, la Corte di cas.sazione 11a sog·g iunto •cJ1e « a ccertato il danno ca1gionato dal preposto, nell 'esercizio delle mansioni affidate. gli, ogni in·dagine circa la sussistenza o n1eno di una culpa in. vigi lando .ri1nane per ciò stesso preclu sa ai fini delJa res.p onsabi}ità dcl co1nrnittente ». P oicllè, « se $i potesse ammetter e il committente a dimo$trare che nel caso concreto non è inco:r.so in culpa in vigila11do, si verrebbe a contrastare alla norma di legge, la quaJe cled11ce senz'a}tro la res·p onsabilità del 1p roponente dal cor1corso ·de.g li elementi sopra enur1 ciati, in base al principio generale ch,e chiunqu e agisce per rnezzo idi altri agisce 1d irettam ente per sè e deve quin·di ri spondere dell'o1p erato di coloro .cJe.i quali s i avvale p er l'e&plicazione de}la sua attività ». È ·da notare cbe ancl1e in questo caso è stata ' riconosciuta la esistenza di un vin coìo giuridi•co . di dip,enidenz.a, pur manc·anid o un formale a tto, cio·è una deli1berazione di nomina e trattan dosi di medici ·Condotti, cioè di p ers911 ale san i tari o di.p en·dente •dal Comune. 1

1

1

Colpa profess ionale : responsabilità in-

diretta. I.a Congregazione di Carità di T emi è stata condannala a r isp on•dere cjvil1n ente del danno eh e si afferma va esse.re stato ca1g ionato ad in f errno , ri c·ov erato nell'osped·aJe, ·da un in ed ico •conoClotto . il qu::ll e vi 1prestava servi zio. l.a Congregazion e si valeva ·d ell'opera dei medi ci cond atti in conrti z1oni essenzialmente non di verse da quelle che sono state esarninat e in questa rivista r elativamente al}'osrpedale Umberto I d'Ancor1a. l ,n. Corte di (',assazione, con sentenza 24 apri-

Dott. Cav. Uff. A LBER TO V_IGO CDootor Ju1.tltia1.

LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in 'rapporto all'esercizio professionale :: (Mainaale eontenente T.ieggi, Deor eti. Regola m enti, Ci r . col.ari e tutto ciò cbe si riferisce a ll 'eseroizio professioniale, ad uso dei Me<lici condotti, <lei liheri esel"Cen ti. degli ufficiali san ita.rLi e del per son a.le addetto a i la.bo· r aJto-ri d.i vigil anza igienica). P r ezzo L. 1 6. Per i nostri abbon.ati sole L. 1 3. 7 5 in port-0 franoo.

'

In Ti are Vaglia Poeta.le o ChèQue B anca;.r io a ll'ediitorf' LUIGI POZZI - Via Sistina. 14 - ROMA.


[ANNO XXXV, FASC. 38]

1865

SEZIONE PRATICA '

NELLA VITA PROFESSIONALE. CO 'N CORSI . Poeii vAOANTI . . ..\P.RICA (Sondrrio). - Scad. 30 sett. ; L. 8500 e quinquenni .dee.; L. 400 uff. san.; L. 300 trasferte; età lim. · 40 a.; tassa L. 50.15. BALESTRA'.IE (Palermo). - Scad. un mese dal 2ì ag.; per Traip.peto; L. 9220; tassa L. 50. BARI. R . Prefettura. - Uff. san. del Consorzio Grumo-Toritto; scad. 25 ott. Vedi fase. 36. BoRRELLO (Chieti). - Scad. 30 sett. ; L. 8700 e 5 quadrienni dee., oltre L. 500 uff. san. ; età lim. 40 a. ; tassa L. 50.15. BRIENZA (Potelfl.za). - Scad. 30 sett. ; L . 6000 residenziali e 6 quadrienni dee., L. 1100 per la cura ·g ratuita dei pov., L. 500 uff. san.; età 1im. 40 a.; tass.a L. 50.15: BRINDISI. Amministraz. Provinc . Dirett-0re della Sez. Med ·Micrograf. del L abor at. d 'ig. e profilassi; L. 13.500 e 5 aumenti del decimo, oltre L. ,3500 serv . .att., 30 % proventi; età lim. 45 a.; tassa L. 50.15. Sca.d. ore 12 del 15 ott . BusAcHI (Cagliari). Consorzio co11 Ort ueri. Sca,d. 1° ott. CATANZAOO. R. Prefettura. - Al 15 nov. concorsi per titoli ed esami .a 40 oonsorzi (indicati sul Foglio Annunzi Legali ·d ella Prefettura, 24 ag . 1928, n. 16). Tassa L . q0.20. Età lim. 45 a. Serv. entro 20 gg. Stipendi da L . 8500 a L . 10,000; indennità viaggi da L. 2400 a L . 3500. DiCosENzA. Amministrazione Provinciale • rettore della Sezione Medioo.. Micrografic.a del Labora'torio Provinciale d'Igiene ; se.ad. 20 ott. \ .,.e.d i fase. 36. CossIGNANO (Ascoli Pie.). - Al 15 nov. Ve<l i fase. 36. CossoMBRATO (.4.lessandria). - Séad. 30 sott. ; consorzio; L. 7000 e 5 quinquenni dee.; L. 500 trasp.; L. 500 uff. san . ; età lim. 45 a.; tnssa L~ 50.15. DESIO. Ospedale Civile . - Medico primario; età mass. 45 a.; L. 12.000 oltre abitaz. Scad. ore 15 del 15 ott. Letti 250. Osipedale . di Circolo pei ma'lati di 13 comuni con popolaz. complessiva di oltre 70.000 abit: Chied. avviso. FoRLÌ. Ospedale G. B. ]forgagni. - Aiuto medico, .aiuto chirurgo, assistente nledioo. Scad. ore 18 del 31 ott. Rivolgersi all.a Segreteri.a d ella Oong regaz. di Carità. GUBBIO (P erugia). - Scad. 30 sett. ; due condotte; L. 8000 oltre L . 1800 serv. att. e c.-v. ; 4 quinquenni dee. ; età lim. 40 .a.; tassa L . 50.15. (Per la condotta di Ci'ttà 2 anni di assistentato in Clinica o in primario Osp edale). IsoHITm.LA (Foggia) . - A 30 giorni dal 10 sett. ; L. 9000 e 4 quadrienni dee.; età 1im. 35 a.; tassa L. 50; doc . .a 6 mesi dall'8 sett.

MANTOVA. - Medico del Dispensario Comunale per la profilassi e cura gratuita della· sifilide e delle nlalattie veneree; titoli ed ~ami; L. 3500 annue, esclusa qualsiasi indennità; nom . e conferma trienn.ali; scad . 4 ott. Rivolgersi Ufficio di Segreteria. Doc. a 3 mesi dal 5 sett. ; serv. entro 15 gg. Chied. annunzio. MERANO. Cassa Circondariale di Malattia. - Al 15 ott., ore 18; medioo odontoiatra; ~itoli; L. 16.800 senza aumenti p eriodici ; età m.ass. 50 a .; 'tassa L. 50.10. Docum. a 3 mesi dal 10 sett. Servi.zio entro 20 ,gg. Divieto di assumer e in. cura· priv.ata gli affil~ati della Cassa. MILANO. Consiglio _degli I stituti Uspitalieri. Nove posti di chirurgo assistente; scad. 27 ott.; v . fase. 32. MILANO . .4.mmini.straz. Provinciale • - Direttore sanitario e aiuto medico nell'Istituto di Protezi<>ne ed .Assistenza dell'Infanzia. Proroga dei due concorsi al 30 sett.; v . fase. 32. l\ifoNTELIIlRET'II (Roma) . .A. tutto 10 ott.; L. 9500 e c.-v., o1tre L. 400 se uff. san . ; 5 qua. drienni dee. ; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15; doc. a 3 m. d.al 27 ag. ; chied. annunzio. PADOVA. iSpedale Civile. - Assistente effett. dei reparti per tubercolosi; L . 5500, esclusa qualsiasi indenn. c.-v.; 2 bienni decimo; stanza di abitaz. con obbligo di perndttarvi; guar.die .d i 24 ore a L. 30; scad. Qre 18 del 10 ott. ; età m ass. 30 a. al1'8 sett.; tassa L. 50.10 alla Tesoreria; serv. entro 20 gg.; chied . .annunzio. P1EDI1if:ONTE ETNEO (Catania) . - Scad. 29 sett.; L. 9000 e 4 quinquenni dee.; età lim. 40 a. ; tassa L. 50.15. RIETI. Amministrazione Provinc. Direttore dell' Ospedale Psichiatrico. Proroga 5 ott. Dal trat'tam. economico annunciato nel precedente bando va detratta l'indennità di c .-v., non dovuta per legge. ROVIGO. Amministraz. Provinc. - Direittore della Sez. Medico-Microgr.af. del Laborat. d'Igiene e Profilassi. Scad. 30 sett. Rov1Go. Ospedale Civile. - A ore 18 del 30 sett., Direttore medico primario; L. 7800 e 5 quadrienni dee., oltre L . 4200 indenn. direzione, percentuale; età lim. 45 a.; tassa L . 50. 10; docenza o primariato (chiedere annunzio). Doc. a 3 m. dal 1° sett. Serv. entro 20 gg. ScLAFANI (Palermo). - Scad. 29 sett.; L . 15.000; età lim. 50 a.; tas~a L. 50.10; eventualm. uff. s.an. T ARAN'.IO. Amministrazione Provinciale • -- Il conoorso per Direttore Medico-Micrografioo presso il Laboratorio d'Igiene e Profilassi, è stato pr<>rogato a tutto i.I 30 novembre A. VI, ferme restando tutte le condizioni ·già stabilite . TIRANO (Sondrio). - 2° reparto ; L. 7500 e quinquenni; indenn. trasferta L. ] 200; indenn. bicicletta L . 700; c.v. p er aventi famiglia a carioo


1866

IL POLICLINICO

L. 840. Al nominato sarà affidata Sezione chirurgica presso Ospedale Ci,vile con .assegni relativi. Scad. 20 ott. TORRE MONDOVÌ (Owneo) . - Scad. 30 ~tt. ; consorzio; L; 9000 e 4 quinquenni dee.; uff. san. L. 500; età lim. 45 .a. VENEZIA. Ospedale Civile . - A ore 17 del 20 ott., eone. ai posti id i med . chir. assist. straordinario scoperti 0, che si r endessero Vi3;C.anti entro 6 mesi; L. 3915 pei celi.b i e L . 4275 per gli ammogliati; titoJi ed esami. Tassa L. 50, al Tesoriere. Età mass . 30 a . ; nom. annu.a. Chied. annunzio. Rivolgersi al Protocollo. VERONA. Amministraz. Provinc. - Medico primario del Sanatorio Provinc. di Ponton ; r ivolgersi Segreteria. Scad . ~O sett. VER.ucoH10 (For'lft) . - Scad. 30 sett.; 1° reparto.; ab. 2756 o., iscritti 1200; L. 10.000 compreso servizio Ospedale, oltre L. 2000 cav., L. 500 uff. san. , 10 bienni ventes.; c.-v.; età lim. 35 a.; ta.ssa L. 50.15; due .anni in sezione chirurgica di osperd ale im·p ort. ; rdoc. a 6 mesi dal 1 o sétt. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Il prof. Gia n Maria F asiani, di patologia speciale chirurgica all'Università di Padova, è trasferito .alla clinica chirur gie.a gener ale e semeiotica della stessa Università. Il prof. T. l(istashima è nominato decano della Scuola medica Keio a Tokyo, al posto del prof. barone Kitasato, andato in quiescenza. Il prof. Mieczislaw M~nkowski, fin'ora primo assistente all' Istituto per l'anatomia del cervello e alla policlinica neurologica di Zurigo, è nominato direttor e, al posto .d el p•r orf . v. Mona.k ow, .an1dato a riposo.

NOTIZIE DIVERSE. XXXIV Congresso di medicina interna.

[ANNO XXXV, F~C. 38]

U /licio i11,for mazioni alla stazione di Rom.a. I congressisti trovar.anno .alla stazione Termini apposito Ufficio informazioni della C. I. T. do ve potranno r ivolgersi p er l'indicazione degli alberghi lasciati a loro td isposizione. B anchetto sociale. - La sera del 14 ottobre vi sarà un banchetto sociale. I congressis'ti ohe desiderano prendervi parte, dovranno, fin dal primo giorno del loro .arrivo, dare l'adesione all'Ufficio di Segreteriia 1del Congr esso. Ingresso ai muse'i e git,e. - Durante il periodo del Con gresso t congressisti, dietro esi·b izione della tessera, avranno in·g resso libero nei musei e gallerie, di Roma. Per eventuali gite ed escursioni, a suo tempo, saranno indicate 1e modalità di adesione. li'olume Atti. - La Presidenza del Comitato ordinatore del XXXIV Congresso ha deliberato di applicare un ulteriore perfezionamento alla stampa degli Atti Ufficiali del Con•g resso . Pereiò quest'anno, il volume non sarà pubb11c.ato in due parti (Parte I:· Relazioni. Patte II: Discussio11i e comunicazioni), ma in altret:tanti fascicoli qu ante sono le relamoni,. i quali saran110 alla fine riuniti da una copertina_ oomun·e . Ciò rende, da un lato facile la oomposizione e la tempestiva spedizione delle reLazioni, dall' altro più oomodo il :trasporto .d ei f asciooli man mano che · si svolge il Congresso . Poichè il numero degli esemiplari stampato è 11mit,ato allo stretuo fabbisogno, sj avvertono i soci di voler conservare con cura i fascicoli che man mano riceveranno, essendo impossibile fornir loro dei duplicati .

Al Congresso deJle Scienze. Si è svolto in questi giorni .a Torino il 17° Congresso della Socie'tà Italiana .p er il Progresso d elle Scienze. All'inau gurazione, avvenuta il 15 corr ., intervennero il Duca d'Aosta e molte spiccate personalità; parlarono ~l prof. Pochettino, rettore 1dell'Università, e l 'on. Leicht, sottosegretario .alla Pu·h blica Istruzione; il pro.f. Bottazzi tenne un, importante discorso inaugurale. Daremo in un prossimo numero il resoconto dei lavori concernent i la parte biologica. 1

1

(Roma, 12-15 ottobre 1928).

T emi delle Relazioni. - 1) «Tumori del midollo spinale» (tema in comune con la Società Italiana di Chirurgia). Relatore d i parte medica: prof. Ferruccio Sch u pif er . Rela t-0re di par'te chirurgica : prof. Leonardo Dominici. Relatore di parte radiologica: prof. Massimiliano Gortan. 2) « Febbri da micrococco melitense e da bacillo di Bang ». Relatore: on. prof. Umberto G.abbi. 3) « Diuresi e diuretici ». ReLatori: •prof. Luigi Ferrannini e prof. Mario Ghiron. Sarà anche discusso il tema di Medicina militare: 4) « I disturbi funzion ali del cuore in r31p.p orto al servizio militare ». Relatore : maggiore medico dott. Giusep.pe D'Ambrosia. N orme per le com'l.bnicazioni. - E stabilito il termine perentorio del 24 settembre.

L Conferenza Latino•!mericana di Neurologia, Psichiatria e Medicina legale.

Si adunerà .a Buenos Aires dal 14 al 17 novembre, sotto gli ausp.i ci dei Ministeri degli Esteri, del Culto, .d ella Giustizia e dell'Istruzione Pl1bhlica. Il primo idi questi Ministeri ha invitato i governi dei paesi dell'America latina a invi.are ·delegazioni .al Congresso. La Commissione organizzat rice è così formata: Arturo Ameghino presiden'te, H. Sanchez Elio vicepre.sidente, M. Sepich segretario, J avier Brandan, Gonzalo Bosch, José Belley membri. Rivolgersi .alla sede della « Associaci6n Médica Argentina », calle Santa Fe 1171, Buenos Aires (Rep . Argentina) .


I

(ANNO XXXV, FASC. 38]

SEZIONE PRATICA

Esposizione medic11 al Messico. Durante jl mese di ottobre si terrà a Messico un'esposizione di medicina, farmacia ed elettrologia, 1patrocinata dal Presidente della Repubblica, dalla Segreteria dell'Edu cazione pubblica, dal Dipartimento d' I giene, d.all' U n-iversità N azionale, dall'Associazione Medica Messicana e da altri Enti. Son o istituiti vari premi, offerti dal Presidente della Repubblica, da Enti ufficiali e da case commerci.ali. La mo&tra è ovga.nizzata dai si·g nori Ignacio Ocampo e Federico Storm (San Juan de Letran 6, apartado 982, Méjico, D. F.).

Scuola post-Universitaria di perfezionamento per specialisti in Pediatria. Annessa alla R. Clinica P ediat rica della R. Università dj Bologna, nell'Ospedale Gozzadini, si . è istituita una Scuola. post-universitaria di perìeziona.mento p er specialisti in Pediatria. P ossono esservi inscritti soltanto i laureati in Medicina e Chirurgia. I COl'Si hanno la durata. di due anni, al termine dei quali, previo esame sulle discipline frequentate e presentazione e discussione di una men1oria originale s u argomen.to attinente o. connesso alla disciplina, verrà rilasciato dal R ettorato della R. l Jniversità ,di Bolo1g na u11 Diiploma di Specialista in Pediatria, oltre certificati di inscrwione, di frequenza, di profitt.o, ,d i esame, a richiesta . degli i11teressati, da valere a tutti gli effetti di legge. Il Consiglio dei professori della Scuola h a facoltà di eson er a r e da un anno di oorso quei la ureati e;he dimostrino di avere una swfficiente preparazione antece'1en'{;e nel campo d ella Pediatria od una eccezion.a.le maturità per l'esercizio professionale, purchè sia110 in grado di comprovare tali requisit i con docu1nenti e titoli di studio di non dubbia legittimità. Il Consiglio dei professori della Scuola si riserva inoltre di deliberare sul trattamento di s't,udi da farsi a quei laureati che avessero fr~uentato altr e Scuole Superiori <li P erfezion a1nento in Pediatr ia. Gli inscritti alla Scuola di perfezion amento in P ediat ria sono tenuti al pa:gan1ento delle tasse. Le inscrizioni si chiudono ogni .anno improrogabilmente col 30 novembre. Il numero degli inscrìtti alla Scuola è lin1itato ed il Consiglio dell.a Scuola delibera inappellabilmente sulla precedenza delle iscrizioni . ~~~ 1

Scuola-convitto per assistenti sanitarie sociali. Si e testè ch iuso in. P alermo il oorso per Assistenti sanitarie soci ali, creato dalla Federazione d ei Consorzi Provinciali Antitubercolari, dj accordo colla Croce Rossa I taliana. Tale corso si è svolto ·p er sei mesi a Catania, con lezioni imp1arti'te dagl'insegnant i d i quella Università e oon la frequenza degl ' I stituti Ospedalieri, e per tre mesi a Palermo dove è stato dato l 'insegnamento speciale della par te sociale, oon I.a frequenza delle I stit u zioni sociali, specialmente antitubercolari. Le alunne diplomate sono s'tate tredici.

1867

L 'iniziativa della Federazione, così largamente appoggiata dalla Oroce Rossa, e finanziata dai singoli Consorzi che hanno sostenuto tutte le spese di studio, di viaggi, di ma ntenime nto delle .allieve, viene .a dotare la Sicilia, che ne era assolutamente priv.a, di un buon numero di elementi tanto indispensabili alla lotta a ntituberoolare, specialmen te ora che le provvide leggi del Governo Fascista chi.ameranno le Istituzioni a svolgere una azione seria ed efficace.

Commissione per lo studio della dengue. Allo scopo di stu•d iare le manifestazioni di f ebbre cc dengue· », malattia a breve e benigno décorso, che, come è noto, esiste attualmente in Grecia in forma epidemie.a molt.o di·f fusa, il Crupo del Governo ha r i'tenuto molto op.portu·n o inviare in Grecia, con il oonsenso del Governo ellenico, una missione scientifica oostituita dall' on. prof. Gabbi deputato al 1Parlamento, .d irettore della clinica. medica della R. Università di P .arma, d.al pro1f. Filip.po N·e ri, direttore dell'Istituto di I giene della R . Università .di Bari, dal prof. Tommaso Pontano, docente d i clinica medica e primario negli ospedali di R om.a, cui si è aggiunto qu ale segretario il dott. Canio R usso, p1~mo assistente medico nel laboratorio dj micro,g r.aifia e batteriologia della sanità P'UJbblica, nonchè un apreparatort' del laboratorio stesso esper to n ella cattura. delle zanzare. E ssi son o p·ar'titi in idroplano da Brindisi e sono giunti al P ireo . L'invio 1della mission e h.a esclusivamente lo soopo .di una inda,gine scientifica, della qu·ale i med ici e gl'igienisti e le autorità sanitarie dell'Italia n on potev.ano non dirett.aimente inreressarsi.

La mortalità in diminuzione. ' Tengono oomunicati i dati sulle nascite e sulle u1orti registrate jn l'talia nel primo semestr e dell' anno. I na.ti nel gennaio-giugno 1928 sono stati 5'76.331 co11tro 587 .702 nel pri1110 semestre del 1927 oo·n u n.a diminuzione quindi di oltre 11.000 anime. P er contr,o le mor,t i nel semestr •e d el 1928 sono • state solo 314.328 contro 332.932 nel corrispondente iperiodo del 1927. In conclusione, dunque, l'eccedenza at'tiva della popolazione - numero dei nati in ·p iù del numero dei moTti - è stata di 262 .603 anime con'tro 254."769 nel pri1mo se1nestre dell'a11no scorso.

Le assicurazioni italiane. L ' « Agenzia di Rom.a » rileva l'importanza del significato del rapi•do aumento che si segnala in I talia nei premi assicu1·ativi. Si tratta. qui di una crescente tendenza al ris,p armio e all'ordine famigliare. Rim.anendo alle cifre dei premi dell'Istituto Nazionale d' Assicurazioni esse seguono una vigorosa curv.a .ascendente: ossia 193.834.000 lire nel 1924; 237 .053.000 lire nel 1925; 259.339 .000 lire n el 1926 e 304.248.000 lire nel 1927. Questo quadro co11fortante docu1nenta n on soltant-0 i buoni r isultati della perfetta organizzazione del mas-


1868

IL P OLICLll'iICO

simo I stituto .assicurativo italiano ma sana tendenza del popolo itali.ano, che e si manifesta con e~ridenza sopratutto fascista.

anche la s'è ere.ata . . in regime

Pei bambini d'italiani all'Estero. Sono stati richiamati dall' E stero in grande nu mero i bambini di emigrati it aliani, per indirizzarli alle 11ostre colonie niarine e montane. Tra gli altri, 400 bambini d' italiani resident i a Nizza sono stati destinati alle colonie alpine. •

L'Ospedale oftalmico per i poveri della provincia ·di Roma. La Commissione amministrativa dell'Ospedale Oftalmico per j ipoveri della prov.i ncia di Ro1n.a, presieduta d all'on . Oelli, ha ricevuto la relazione sanitaria dell' ultimo t riennio, redatta dal benem erito · direttore dell'osp edale prof. Romeo Roselli. Si .appren-d.e che durapte il t riennio 1925-27 sono statti visitati e curati 10,256 malati, dei quali 983 furono ·accolti nell'ospedale, perchè bisognevoli di operazioni, nè po·t evano curarsi in casa loro. Furono praticate 1110 operazioni svar.iate. L 'assistenza ai malati viene fatta fin dallo inizio dell'osp edale - 1893 - d alle suore di San Ca1·lo di N ancy che prestano la loro o.p er.a coscienziosa, caritatevole e aisinteressata, degna di . . vivo encomio. Un'alt ra gran"Ìe opera un1anitaria si compie n el1' ospedale Olf'lt.almico provinciale: la lotta contro il tracoma. La cura del tracoma si effettua in un padiglion e sep·a rato n el quale vengono curati ambulatoTiamente i malati lievi e internati i più gravi. In media si curano, tra vecchi e nuovi, trenta malati al giorno, che, tolte le feste, significano 760 al mese e 9860 all'anno. N ei primi a nni in cui venne a,.perto il padiglione i malati erano in numero molto maggiore, e vi fu una tnarcata recrudescenza negli .anni subito dopo la guerra, ma la situazione è venuta migliorando ra'Pidamente. •

Per l'ampliamento dell'Ospedale Vittorio Emanuele di Piombino. Gli ope1~ai degli stabilimenti della Società e< L a Magona d' I ta.Iia » e dellà Società ·e< Ilva, Stabilimento Alti Forni» di Piombino, si sono obbligati , oon generoso gesto, a versare un tanto per quindicina, affinchè l'opera umanitaria ven·g a effettuat-a al più presto. Le somme raccolte sono state versate .al comitato pro-ospedale dalle direzioni delle suddette società, e precisamente lire 40.000 per conto degli operai dello stabilimento « L a Magona d'Italia » e lire 45.000 per gli operai dello Stabilimento « Alti Forni liv.a » .

Un ospedale ad Angnsts. L a città di Augusta (B aviera) avrà fra breve un nuovo grande o pe'Ìale, della oopacità di circa 120Q le~ti, per il qt1ale è stanziata la somma di 12 mi-

[ .-\:'.'l:'.'IO

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I

F ASC. 38)

lioni di marchi (pari a 60 milioni di lire). L'ospedale comprenderà r eparti 1nedici, chirurgici, ginecologici, pe r malattie chirurgiche settiche, per malattie cutanee e veneree, per tuhercoloti:ci, per malattie dei bambini, per malattie infettive e per psicopatici, tutti onn un numero di letti proporzionale. Annessi all'Ospedale sorgeranno un I stituto di Patologia e abitazioni per il p cr so•n.ale sani\:ario.

La scuola medica di Ci11cinna1 i. Il « J ournal Amer. Med. Ass•oc. » dell'll .agosto reca b-revi notizie sul grande centro medico in Yia di costituzio·n e a Cii1cinnati; esse sono corredate di una n1agnifica veduta prospettica, presa da un aeroplano. Il gruprpo ospedaliero <l.ell'Università risult.~ di 29 edifizi, quasi t utti a tre soli piani; in essi sono allo•g ate le cliniche e gli istituti, alcuni ospedali speciali, la casa delle infermiere, 1' amministrazione, ecc. Inoltre sono in rapporto con l' Università e vengono ut ilizzati per l'insegnamento: il Manicomio, un Sanatorio per t ubercolotici (300 letti) e vari osuedali tra cui il cc Cincinn.ati Gene' ral Hospital » capace di 750 pazienti. Il d cca110 della Scuo·l a medica è anche soprintendente generaÌe degli ospedali e direttore del · San.atorio; ciò concorre a determi n are l' acce11tra1nento delle va.rie istituzioni e l'utilizzazione globale di esse a soopi di.dattici .

Un nobile g6sto dei medici brasi liani che cu• rarono Del Prete e Fer1·arin. Con gesto nobilissi1r10, ,che hanno .acoompagnato con p arole di con1mosso rimipianto, i dottori Br.andao Filho e Miguele Couto, principali medici curanti di Carlo Del Prete e di Art uro F errarin, 11anno declinato qualunque onorario per le cure prestate ai dl1e gloriosi .t rasvolatori italiani del1' .Atlantico.

Difettosa distribuzione dei medici in Argentina. TI 00 nsole degli Stati Unjti a Rosario, in una 1

relazione ufficiale, rileva la difettosa distribuzione dei medici in Argentina; essi pre.feriscon·o una vita precaria nei grandi centri, a nzichè una. vita agiata nelle campagne, ove la po·p olazione soffre molto 1per deficienza di metlici, tanto che si è OOstretti a valersi largamente di e1npirici. Alla <l.eficienza dj m edici viene attribuita ]'alta mortalità infantile, che nella provincia di J ujuy raggiunge cifre im·p ressionant i (nel 1927 fu di 254 %o ; n.el 1926 di 234,3 ;· 11el 1925 di 228,0; nel 1921 di 228,5 : è dunque in aumento).

Medichesse in Torchia. Le donne in Turchia fu rono ammesse agli s tu.di medici solo nel 1922. Le prime lauree sono st ate conseguite da d·onne, alla Scuola Medica Turca, nel 1927. Tuttavia in passato un certo numero di donne t urcl1e avevano conseguito la laurea in scuole 1nediche di altri P aesi. Ora il numero delle medichesse in Turchia s~ v.aluta a d oltre 50.


[ .i\NNO

XXXV, IF ASC. 38]

1871

SEZIONE PRATICA

L'Assemblea Nazionale ha a'P·p rov.ato una legge, che esonera. le me.dichesse dal ser vizio medico obbligatorio im.posto dal Governo nelle r egioni remete e m.alsane; si sper a, in tal modo, di a'ttrarre negli studi medici un ceTto numer o di .d onne e di poter riparare .alla penuria di m edici che si lamenta in molte r egioni.

L'll agosto è morto in Soresina (Ancona) a. 62 anni, il dott . OARLO PEZZINI, direttore da oltre un t rentennio dell' Ospedale di quella città. Studioso e lav or.atore indefesso, seppe aoquistarsi larga e meritata fama quale -valente chirurgo. Le dotte mo11ografie da lui compilate e pubblicate sui l.avori comrpiuti dall'osp eda le, stanno a testimoniare la p·r ofondi'tà degli studi e la su a sapiente abilità di operatore. Durante il periodo d ella guerra diresse l' Ospedale territoriale rdi Soresina, che diede rioovero a circa 5000 feriti, da lui curati con affetto paterno in memoria dell'unioo, idolatrato figliolo, ldot'cor Antonio, che la fiorente giovinezza ebbe a<l im1110lare sull' .altare della Patria. Al profondo sap ere, il dott. Pezzini univa un senso altissimo del su o dovere : .a:gli occhi del su·o animo generoso, l'ammalato er a cosa sacra, ed a tutt i prodigò le sue cure .amorevoli e premur ose fino a che le sue forze glielo p ermisero, ed an cl1e o1tre. Per questo era amato da tut ti e la sua perdita fu pianta come quella di u n padre amoroso e benefico. G. T. 0

:E morto a Graz, in età di 86 anni, il prof. Prokop v. Rokitansky, il quale era stato direttore della Clin ica medica di Innsbruck.

Scuola di perfezionamento in odontoiatrJa e protesi dentaria presso la R. Università di Bologna. Sono aiperte le iscrizioni per l' .anno scolastico 19'28-929 ai corsi di perfezionamento in Odontoiatria e Frotesi dentaria per· i laur eati in medicina e chirurgia. · Essendo il numero dei posti limitato, }'.accettazione viene regolata secondo la priorità nella presentazione d ei documenti e nel versamento d elle tasse. Le iscrizioni si chi uderanno il 30 n ovembre p. v. P er programmi ed informazioni rivolgersi alla Segreteria della Scu ola - Via S. Vitale, n. 59. Bologn.a.

Erra tu111. Nel fascicolo scorso, p. 1813 la notizia cc Crociera Medie.a in Oriente » m @nca della 3a. ri·ga : Barach, medico primario a Vienna, nella nave.

RASSEGNA. DELLA. STA.MP A MEDICA. Rifor1na Jltled., 16 apr. -

C. MADERNA. Roentgenterapia del simpatico n ella dermatite erpetiforme del Di.ihring. Paris 1-'f.éd., 14 .apr. - C. ZooLLER.. Le emocolture. Rev. }f éd . de Barcelona, mar. - R . B usT'O s . N'Uovi concetti sull'asistolia e sulla digit~lite. r.aip1a. Patholog·ioa, 15 apr. - G. SOT'!'I. Granuloma pedunoolato angiomatoide. - E . SEcHI. Castrazione, fenomeni immuni1tari e anafilattici. ll![ir1,erva 1l!l ed. , 14 aipr . - E. PEcco e E. PoLACCO. P a11creatiti concomitanti a colecistiti. N'l.bova j}f edicina I talica, gen. - M. LANDOLFI. Diagnosi precoce e dimgnosi precoc1ss1ma della tbc. polm. - feb . A . L AURI. Le ·p leuro-cortioalit i e le pseud~ . L e l3ang, 2. - E. MAs Y l\1AGrto . Le cellule mesenchima tose ])olimorfe del midollo osseo. - G. HAYEM. L 'ematoblaBto. f

.4.rch. Arg. Enfermed. Apar. Dig. ecc., 3. -

F. .A.

l\IIoNTIER . Il .problema 1dell'ulcer.a-cancro. F uRNO. Lo spasmo intestinale e sua cura r adicale. Arch. per le l3c. Med ., feb. - P . N1GRISOLI e al. Innesti omoplastici. C. BRAVET DI Ba1GA. Ematurie e.ssenziali. Arch. di Pat. e (} l. lll ed ., gen . - S. LA FRANCA . Alterazione della funzione del cuore. M. BuFANO. Qu.adro l~pèmico nel diabete mellito. Amer. J our·n . Med. Se., apr. - G. FAHR. Il cuore da iipertensione. - F. D . WEIDMAN. La zoria limite tria processi i1perpla8tici e neoplastici dell'epitelio cutan eo . - J. L . GoFORTH e P. O. SNoKE. La resistenza del cor po a lla neoplasia . L. D. 0ADY. Mo110nucleosi infettiva sporadica (febbre glandol.are). Ne w En gland Journ. of M ed. , 12 apr. - E. P. JosLIN. I <l.eali n el trattam . del diabete. Ri·nascenza 11f. ed., 1 a pr. - C. M. BEr.r.1. Eipidemiologia delle varie forme di tifo petecchiale. Rifor1n,a Med., 23 aipr. - G. FAZIO. Eritema scar1attiniforme desq1uam.ativo recidivante. Folia 111 ed., 15 apr. - G. CLEMENTE. Variazioni ematologiche oo·n seguenti .all'irr adiaz. dell'ipofisi nell'uomo. Studium, 20 apr. - L. FERRANNINI. Diagnosi delle forme lievi ed iniziali di tbc. Clinica Ohir., mar. - G. PEzz1 . Glicosuria e prognosi operativa. Paris 1l!éd., 28 apr. - J. DuMONT. Il virus tubercolare: forme miceliche e forme filtr.an ti. Nipiologia, gen.-mar. - G. A. BLANC. Il fascismo ]nnanzi .al p1"0ble1na della r azza. - J. P. GARRAHAN e L. D'AsfcoL1. Il liquido c.-r. nei neonati . Rass. Ol.-Scientif. ecc ., 15 apr. - E. L uGaRO. Uno s~uardo sintetico a lla n europat ologia moderna. - A. PERRONCITO. E ziologia d ei t umori. Presse M éd. , 25 irupr. - G. LAROCHE e al. Le ipoglicemie spontan ee cr onich e. 1

1


IL POLICLINICO

G,iorn. di Batteriol. e l mmunol., a.pr. - P. E. MEsIK. Anticorpi jn riguardo alle Leishmanie. C. VERDINA. Potere battericida del sangue al piano e in alta montagna. Acta Med. /~candin., III-IV. E. TEvR:ELL. Micro-determinazione io dimetri ca dell'azoto. H. THEVREr,i.. Azione dell'ipertermia .artificiale sul contenuto lipo1dico del sangue. - E. JoRPES. Contenuto nucleinico del pancreas. - B. JosEPH-." SON. Acidità :della taurina. Iiaematologica, III. - V. M. PALMIERI. Diagnosi biologie.a di ubbriachezza. - H: EuGEL e P. KAZNELSON. Rigeneraz. ed emolisi nell'anemia . pern1c. Quart. J ourn. of M ed., a1pr. - R. D. LA WRENOE. Il diabetico insulino-resistente. - E. N. Mc DERMOTT. La febbre da morso di ratto. F. H. K. GREl.EN. Aneurisma « congenito » d elle a rterie cerebrali. Rass. internaz. di Ol. e T er., apr. - L. SuNE y MEDAN. Difficile caso di decannu1azione. Proc. R . Soc. Med., apr. - Copiosa casistica. 'Pr!ed. Klinik, 27 apr. H. CuasoHMANN. Reumatismo muscolare.

[ ANNO

XXXV,

FASC.

38)

Bull. Méd., 28 apr. - ·Numero di ematologià. Practitioner, mag. - J. Co1JJE. Ove legge e m~icina s' incontrano. F. D. SAUER. La visceroptosi e il suo trattam. - W. F. OmusTIB. la 1d ietetica dell'obeso . . Arch. di Radiol., mar.-apr. - F. TALIE. Gastropatie e tTattam. Roentgen. R ivista Oto-Newro-Oftafrtn., gen.-feb . - E. PA1r LESTRINI. Nistagmo vestibolare ed iperpressione cranica. - E. PODESTÀ. alore di.agnostico differenziale dell'o·p acità del seno sfenoidale. Journ. de Méd. de Lyon, 20 apr. - Numero sulle malattie del sangue . ]!Jed. Ib era, 28 apr. - I. PuENK. I oosidetti stati influenzali. A'11tn. di Of talrnol. ecc., apr. - NICHEi.ATTI. Le radiaz. infrarosse nella ,t erapia di .alcune affezioni congiuntivali e in particolare del tracoma. Re·v ue Méd. Suisse Rom., 25 a.pr. - Numero di ginecol. e ostetr. Giorn. di Cl. Med., 30 aipr. - G. CANUTI. Reaz. di Moritz-Weiss e diazo·rea.z. nei tifosi sottoposti a lattoterapi.a.

'r

Indice alfabetico .per materie. Anoressia: diete . . . . . Pag. 1856 Aponeurosi palmare: retrazione )) 1855 • Artropatia sifilitica del ginocchio. )) 1855 /lssicurazione contro le malattie e pensioni . . )) 1861 • • • Bibliografia )) 1836 • Calcoli vescicali: formazione }) 1834 • Cancro: lotta cont ro il - . >) 1854 Cistifellea: ricerche radiologiche )) 1859 Colpa 1)rofessiorial.e: respon,sabilità indiret ta . . . . . . )) 186~ • Coma diabetico : patogenesi . )) 1829 Dacriocistite da « Diplobacillus liquefac1ens » . . . )) 1839 • • • • • Dengue: la -· )) 1823 • • Dentizione prenatale . . .. )) 1854 • • Diabete mellito: note cliniche ed anatomo-patologiche . . . . )) 1828 Dia bete mellito: trattan1en to con sintalina . . . . . . . . )) 1830 Diete terapeutiche: cause d i malattie da carenza . . )) 1856 ])i vezzamento: purée di patate . . )) 1859 Emeralopia da disfunzione epatica . . )) 1843 Emiplegia cerebrale: contratture e riflessi degli arti . . . . )) 1853 l~mofilia: azio·n e emostatica del citrato di sodio . . . . . )) 1817 )) 1845 Favismo: ricerche . • • )) 1843 F emore: fratture del collo • • )) 1854 Glaucoma: cicatrice filtrante · . • • Glicemia: azione dei preparati di fa)) 1856 giolo • • • • • • Glicemia: effetto degli alimenti carboi)) 1856 drati · • • • • • • • • •

I

Herpes zoster e varicella . Pag. 1844 • • Iride: eterocromia neurogena )) 1840 Lente lussata nella camera anter.: nuo)) vo n1et. di estr~i.z . . . 1844 • • Lepra nodosa ; pleurite lebbrosa . • • )) 1843 )) Malattia di W erlhof; splenect omia . 1853 Olio di oliva e oli di semi . . . • • )} 1835 )) Osteomieliti: Jipuria . . . . . • 1843 Polizia sanitaria . . . . • • )) 1861 Prostatismo e prostatectomia . . . . )) 1833 Radioterapia (radium e raggi Roentgen): azione generale . . . . . )) 1839 )) Reazione di Gerhardt e diabete . . 1859 Reazio·n e di l{ottmann per la prova fun)) zionale della tiroide . . 1860 )) Reflusso vescico-ureterale . . . . 1834 Sieri emolitici ad alto titolo: scelta de)) 1815 . gli animali per la produzione . . )) Stupefacen.ti: deterniinazione . . 1861 )) Tarsalgia degli a<lolescenti . . . . 1855 Termometria clinica: tricentenario . )) 1860 Tifoide: .azione del siero dei malati sui )) baqilli . . . . . . 1853 Tint11ra per capelli: intossicazione le)) 1840 tale da - . . . . . . Tuberèolosi ossea : autosieroterapia . . )) 1843 Tubercolosi polm.: episodio terminale inconsueto . . . . . . )) 1840 Tubercolosi polm.: exeresi del frenico . )) 1844 Tumori maligni : genesi traumatica . . )) 1840 Tumori rari in giovani . . . . . )) 1844 Tumori trattati con il radium . . . )) 1840 Utero : u sura :d el fondo al 7° mese di ·g ravid.; emoperitoneo . . . • • )) 1850 ' Ti pera: effetti e cura del morso . • • )) 1854

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinlco se non in seguito ad ••to,.lzza~l,,ne scrttta dalla reda-zlone. e vietata la pabblicazlone di santi di essi senza citarne la fonte. ltoma - S.t&b. Tipo-Lit. Armani di M. Cour-rier. V • .AsooLI, Red. resp.

<>lrlttl di proprietà riservati. -


[ANNO XXXV, FASc. 38]

1873

SEZIONE PRATICA

Prof. GUGLIELMO BILANCIONI DIRETTORE DELLA CLINICA OTO-RINO-L.\.RINGOIATRICA NELLA

R.

UNIVERSITÀ DI PISA

o-

1

1no-

ar1n Si è pubblicato il

Volume II •

LARINGE

- Parte

Seconda

TRACHEA

ESOFAGO

Volume di pagg. v111-594, con 404 figure nel testo .. Prezzo L . 68

Affinchè i lettori possano fo.i·n1arsi un criterio dell'importanza. di questa. classica opera ItaJiana, ripo·r tiamo q11i appresso la Prefaizione e l'Indice del s11m1m enzionato volume: «Con questo volume, dedicaio in massi1na parte alla laringe, il manuale va acquistando più completa « e fi,11.ita la propria fisionomia: esso si rivela pienamente nelle sue linee e raggiunge quella pienezza di con« torni, di scorci e di chiaroscuri che dinno le caratteristiche di un volto. «Questa, su la laringe, è Lina delle parti alle quali abbiamo atteso con maggior dedizione e in cui cer· « cammo di lasciare l'impronta dell'assiduità di uno studio tecnico ormai quadrilustre, d'infondere il frutto «della nostra esperienza quotidiana, come anche appare dalla iconografia, che in gran parte è derivata o sugcc gerita dagli esami di Clinica. E qui debbo ringraziare l'ottimo mio assistente Donato Di V estea, il quale cc oltre che saper vedere bene i malati, ha il pregio di tradurre, con pochi tratti nervosi e realistici di ma· cc tita, le lesioni essenziali dell'aspetto morboso. cc Ci auguriamo· quindi di essere riusciti a illustrare la laringe non come un piccolo organo (secondo l'e· « spressione del Morgagni, il quale tuttavia non la voleva dimenticata nelle autopsie), nia veramente di un or· cc gano principe, che ha nella economia dell'intero organismo un valore insostituibile. Dalla lettura del vo« lume appare come la laringe non sia soltanto un semplice istrumento di fonazione o un segmento indi//ecc rente e più o meno inerte delle vie aeree. Essa ha questa particolarità, che riteniamo unica nell'economia « animale, di essere insieme un organo dellb. v ita di nutrizione e un organo della vita di relazione; organo cc della vita vegetativa, riel senso clie fa parte precipua delle vie aeree, in cui ha u1i ufficio dei più impor« tanti, dato che ne è come lo sfintere, un vigile meccanismo di azione riflessa (basti pensare alla tosse di cc difesa) ; organo della vita di relazione, in quanto è lo strumento della voce fonante, l'apparato che ci pone « socialmente a contatto con i 1iostri simili e che spazia nelle sfere dell'arte del canto, atrio da cui muovono e< alate le più vibranti espressioni della passionale anima umana verso l'infinito, a cui la vita aspira e nel «quale si armonizzano e si legano gli imperativi del nostro mondo organico. C< E appunto come ordigno della vita di relazione la laringe può anclie essere considerata intimamente Ze· cc gata o satellite · del sistema genitale; e da ciò una serie di consensi, di simpatie, di alterazioni a distanza, « dipendenti da lesioni lontanissim e. . cc ltfa oltre a tutto ciò, 1iella grande volontà di vero, di autentico che portiamo in ogni cosa, la laringe « emerge ancor più; essa ci appare og1ii gior1io, nella pratica clinica delle forme croniclie più varie, in cui cc il suo esa1ne deve associarsi con quello somatico generale e con l'indagine radiologica del torace, come un « indice rivelatore minuto, talora appena accennato, di fatti importa1iti del sottostante complesso pleuro-pol« monare e vascolare intratoracico, sino al diaframma compreso. Piccole chiazze di pleuriti antiche, m ediasti« niti posteriori subdole, sinechie costo-diafranimatiche, adeniti tracheo-bronchiali e ilàri, induramenti, ormai « obsoleti e sclerotici degli apici polmo11,ari, modiche ectasie dei grossi vasi o stati patologici iniziali del cc. cuore, ipertrofie della tiroide, lesio1ii dell'esofago e della sua bocca, si ripercuotono su la laringe, tradu« cendosi con modeste turbe della statica, della motilità, del colorito, dell'aspetio, in.fine dell' imagine larincc goscopica, che in qualche caso è difficile persino descrivere con linguaggio scientifico esatto e perspicuo. È «un grande capitolo clie avrà don1 ani il suo Ippocrate nosografista. lnta1ito è bene in tal senso orientare il e< corso e la direzione delle nostre letture; e i giovani specialme1ite debbono addestrarsi in questo indirizzo, «che sarà fecondo e glorioso, pien.o di promesse opime, se porranno nella austera indagine semeiotica qual· «cosa di amoroso e di ansioso, che ne riscaldi la materia in apparenza pedante. cc E non ho altro da aggiungere . Mi attende il lavoro per il volume ~u l'orecchio )). Pisa, luglio 1928 - Anno VI.

G. BILANCIONI


1874

IL POLI Cl !NICO

(ANNO

XXXV,

FASC.

38)

INDICE SISTEMATICO LARINGE :

FLOGO SI DEIJ,A LARINGE. LARINGIT·I ACUTE. P RIMITIVE.

SVILUPPO S TORICO DET,I,E CONOSCENZE DI LARINGOL OGIA .

SECON DARIE. CRONICHE SEMPLICI.

PARTE GENERALE .

FLOGOSI DEL PERICONDRIO E DEJJ,E CARTILAGINI. LARINGITI CRONICHE SPEOIF,IOHE. FORME 'l'UBERCOLARI. FORME SIFILITICHE •

S VILUPPO DEIJ,A LARINGE. PRELIMINARI DI -~NA'.l'OMIA E FISIOLOGIA DELLA LARINGE. . P RELIMINARI DI PATOLOGIA GENERALE DELLA LARINGE . E SAME DFJLLA LARINGE.

FORME DI ALTRA NATURA (LEPRA, MICOSJ, Eco.). CORPI ESTRANEI DEidu\ LARINGE. TR.A UMI DELLA LARINGE.

SINTOMATOLOGIA GENERALE. P ROF ILASSI E TERAPIA GENERALE DELLA LARINGE.

P AR'rE SPECIALE.

SCLEROMA,

LESIONI DI SENSO E DI MOTO DEI.LA LARINGE. LEStIONI DI SENSO . LESIONI DI MOTO.

EPIGLOTTIDE . MALA'I'fIE DELL'EPIGLOTTIDE.

MALATTIE DELiLA VOCE.

LARINGE: J.VfALFORMAZIONI, ASilf~fETRIE, SIONI DEI.I.A LARINGE.

SPOSfJ.'AMEN TI,

PARLATA. CANTATA.

'.l'OR-

PROL~ SSO DEI VENTRICOLI. L .\.RINGOCEI·E· STENOSI DELLA LARIN GE. T u H.BE DI CIRCOLO DELLA L ARINGE. E DEMA DErLLA LARINGI!: .

Tu .MORI

DE'(·l·A LARINGE. 0HIR URGI.\ DELLA LARINGE.

TRACHEA E BRONOHI. ESOFAGO.

VOLUMI DELL'OPERA FINORA PUBBLICATI:

Volume I . -

PAR.T E GENERALE . . '

Naso e cavita annesse U n volume in-8°, di .p agg. XV~524, nitidamente stampato su carta semipatinata, con 224 figure, in gran parte originali, intercalate nel testo. Prezzo L. 58. Per i nostri abbonati sole L . 53 , 25.

Volume II. -

Bocca

-

PARTE PRIMA.

Faringe - · Timo - Tiroide

Un volume d i p~.gg. VIII-336, nitidamen'te st ampa to su carta semipatinata con 234 figure i1el testo. Prezzo L. 45. Per i nostri abbonati sole L. 41 , 90.

Volume II. -

PARTE· SECONDA.

Laringe - Trachea ·. Esofago Volu1n e di p agg. VIII-594, nitidamente sta.m pato su carta semjpatinata, c<>n 404 figure n el testo. Prezzo L. 68 . Per i nostri abbonati sole L . 60 in port o franco. I

:B in preparazione il volume III che completa l ' opera e che tratta:

L'orecchio N ell' intento dli rendere fac·i le a t'l1,tti i signori Medici l'acquisto di qitesta i'niportante 1Ju,bblicazione italiana, la nostra Gasa EditJr.ice, ripetutwmente sollecitata, è v eni1,ta nella de terniina~ione di ced.e rla contro pag(JJYncnto rateale. Coloro pe·r ta.nto clie, al beneficio del 'r ispa 1~1nio pi1't sopraind!icato concesso per l' acquisto a contanti, preferiscono pagare l' dtpera in più rate aJ prezzo segnaito sulla. c.o pertina dei volumi, possono ottener e subito i S'llddetti finora pubblicati ohe aostano L. 171 , invia·n do cori lì aglia Po's tale o Banoario un pri1no versa·m ento di AvvERTIDN ZA:

L . 71 con obbligatZione scritta di pagare· le 'r esiduali

L . 100 rn ediarit e 10

~cessive

rate niensili da L. 10 cada.i1,1ia . 1

Indirizzare le richieste nel modo sopraindicato all' Editore LUIGI POZZI - Via Sis'tìna, 14


Roma, 10 Ottobre 1928

!NNO XXXV

Fase•. 39

fondato dai professori:

GUIDO BACCELLI

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SEZIONE

FRANCESCO DURANTE , PRATICA •

R EDATTORE CAPO: PROF.

VlTTORIO ASCOJ,JI

SOMMARIO. Note e contributi : G. Dra.gotti: La ·sindrome nervosa postcommotiva. Osservazioni cliniche : F. Riooi: Sul virilismo surrena,le. - M. Monacel1li: Un nuovo caso d.i cc ulcus vulva.e .acu tum » CUiipsohiitz). -· G. Gori: Sopra un caso di emor· rag;ia nel corso di U·n a cllll'.a bi&mutica .antiluetica. Commenti : F. Perussia: Discipùin a e controllo della Radioterapia del -0anoroo. Sunti e rassegne : ORGANI DELLA RESPIRAZIONE : A. Jachia: Sulla cura chirurgica degli empi emi nella tuber-0oloej polmon·are. - L. Kind1bel'g, Cattan e Aidiida: Ri-cerchE sulle sp:ilrochetosi putride bronoopc1mon•ari. Ber· nard, Dreyfus e Desbucq.uois: Gli . as-0eesi strept-Ococci-ci del polmone e ùa loro guarigi·o ne spontanea. J'. A. Gunn ~ L "azione degli espettc.ranti. - Voelcker: Contributo ailla cura dell'asma bronch.i ale. - ARTICO· LAzIONI: J. Rouillard: Affez.ioni reumatiche e tuberco. losi. - Miiller: Le maaattie articolari ·da causa endocrina. - Ehrentheil: Sulle ::i.rtriti d.a, 'COrp·i es•t ranei. - ..Berg-nan·n : I r.isultati lon ta.ni del1a cu.ra « model· lante » nell'artrite deformante dell'anca. - Oudard: •I;a lu.ssazion·e recidivante della spalla. (V•a rietà an-

tera-anteriore). Metodo oper.atorio. - PATOLOGIA GENE· RALE : Tara.ahi 'J\3unoda: Sui ra.p·porti !fra ne·r vi e tumori. Medicina· soci c:J. le : A. Fi1ippini : Gli inrfortun.i agricoli: entità; coeto; prevenziooe. Notizia bibliografica. - Cenn1i bibliografici. Accademie, Soci et à Mediche, Congressi : Congresso Sanitario degli Osped·ali Civili di Genova. - Associazione Medico-Chirul'lgica di Alessandria. Appunti per il medico pratico : OASISTICA: Eritrodermie m edi-0amentose. - Il pirurito anale. - TERAPIA : Il pes. ea;r.io. - Il trattan:nento dell 'a.m.e norrea. - Lo svuota· mento estemporaneo dell'utero .alla f ine del.l a .gravi· danza. - SEMEIOTICA: La dia;g.nos.i radiologica dei tumori della, vescica. - L 'acido tricl0roacetico per la determin.a ziione dell 'a1buimina, nelle urine. - NOTE 01 MEDICINA SCIENTIFICA : Or-moni e viotamine. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA· Nella vita professionale : Con corsi. · Noti zie diverse. Indice alfabetico per materie. Rassegna della stampa medica.

NOTE E CONTRIBUTI.

l 'isterismo latente, indurre stati n eura·steni·ci, 1na Si è egualmente d'accordo nell'escludere che un trauma, attraverso fattori materiali, possa indurre dis sesti nervo~i, che n ell.a loro estrinsecazione $intomatica costituiscono en ti.tà clintiche parti·colari e caratteristi1ch·e. La neurosi traumatfca, com·e individualità n osog1rafica ben definita etiologicamente, patogeneticamente e .c linicamente, non esiste. Tuttavia la rPvi·sione n osografica delle così dette neu.rosi traumatiche ha consentito di isolare e ben delfinire un complesso sintomatico di ori·g inc traumatica ch·e ·p er la natura e l'agigruprpamento dei suoi componenti non è identificabile con a ltre malattie 11ervose. E questa la sindrome nervosa po·st-commotiva. A .questa sindrome per la sua in·divi·dual·i tà, per la sua ·etiologia spetterebbe il nome di neutfosi traumatica, se la designazione ·d i n·eurosi non 1mpli·casse il concetto di natura funzionale, e s e . i 1precedenti accennati non d essero luogo a po, siibili confu·s ioni. Un trauma ce1al·i co di una certa en.tità anche senza provocare alcuna lesione dei tegumenti esterni , ·della s catola cranica e delle m eningi , può agir·e sul cervello più o m e110 fortemente , provoc an·do lesioni più o meno apprezzabili u diffu·se. La prirrHl ris ultante dell'azione trauma~ica è la

Lar sindrome nervosa postcommotiva.

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D ott.

G. DRAGOTTI (Roma).

I traumi ce.tali•ci sogliono pro.d urre una serie d i

disturbi p·sico-niervosi molto vari in r elazione alla I intensità ed crlla localizzazione del col.po. E ben noto come la ma-ssa en c·efalirca possa essere lesa in con·seguenza di !forti scuotimenti e contraccolpi .cran•ici, di fratture ossee, ·di p.rpcessi m e11i11gei, di rottuire vasali rpiù o m en o imm·ediate, e come le sindromi morbose consecutiv-e siano più o m eno gravi e varie in ra:p~orto alla estensipne, alla sede della parte lesa .ed alla natura, distruttiva o irritativa, d ella lesione. A qu este sin·dromi ben caratteir izzate e con sicura b.as·e or.ganic-a si è tentato di agigi ungere d'orme funzionali, l e così d ette neuro$i traumatiche, l{;he sono state attribuite a traumatismi l eggeri, inoaipaci di <provocare app.rezzabili di-ssesti mate.riali nella sostanza n ervosa. Le 1discussiont sull'esi15tenza di .quest' enti.tà clinj ca, che purP. si è prestata alle più larg.h·e e proficue S!peculazioni nel campo inlfortun1·sti1co, sono oran1ai esaur1te. i è ·d 'accordo i1ell 'am1netterc cl1e il trau111a, attraverso fattori ps jcogc11etiici, possa svelare 1

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1876

IL POLICLINICO

commozione, la sospe11sione idi 01gni attivi.t à cerebrale. Con la cessazione di questo stato, con i1l ritorno d ella coscienza, con la ripresa dell'attività sensori.ale e motoria S'embra che il paziente tend·a ver. . so la guarigione. Ma ·n on sem'Pre ·è ·così. Talvolta ·p roporzionalmente alla in ten sità del trauma, e quindi alla p-ro·f ondità e d u.r ata della commoz.io11e, vanno ·a c.centuandosi e 1definendosi quei dis turbi già pre.senti al mom ento d el risveglio , e CO] ritorno all'1 attività se ne v·anno svelando altri. Questi pazien ti accusano caratteristiche soffer en ze subietti ve spes·so impon·enti, presen tano hene evi·d enti dist urbi intellettivi con alterazionri ·d el ca:ratter e e della condotta, non'<.'hiè segni somati1ci spesso mar·cati. Tutto quest'insi-eme di sintomi e segni costitu1sce un complesso c,Pe non trova riscontro .i n a ltre malattie d el sistema nervoso, e costitui~ce quindi un'en tità clini·c a ben n•etta e definita. Tra le sorfferenze su'biettiv·e oc.c upano il primo piano la cefalea e le v·e rtigini, il sen so di stordimento , $eguono i 1disturbi d el s onno, l'irp ersensi. l>i lità al sole, l'intolJ eran i a all'alcool ed al tabacco, alla luce, ai rumori. La cefalea .b a caratte.ri sp·ec1ali che consentono id i di:frferenziarla da quelJ.e di altra ori.g ine. I~ gravativa, c ontinua, diffusa a tutto il cranio o solo frontale, e d b a ·cri si di esacerb·a zione in occasione d·elle variazioni atmosifevic·h e, al m enomo tr!umatjsm o cironico, in seguito al lavo.ro in tellettuale, agli Slforzi coriporei, talvolta ·s olo in seguito all'inclinazione della testa,. alla tosse, allo starnuto; l 'ruggravano .g li stimoli luminosi, i rumori; talvolta anch-e ·p iccole d osi di alcool la r endono violentis sima. A m e-n o che non coesistano fatti lab.i rinti·ci, 1cl el resto non rari, 1più che 1d i ver·e vertiginr:i. quesf.i pazienti soffrono sensazioni vertiginose 1s enza effettivo sposta m ento d·el corpo, le 1quali sogliono esser e d estate da tutti quei ifattori che aig.g rav·a n o la cefalea. I m edesimi fattori sogliono provocare ]e crj si 1di s tolfdimen to o di smarrimen tp_ Nelle form e gravi o di m edia intens ità, lo stordimen to è conti nuo , ma per le accennate ca uis e 'PUÒ agigravarsi fino al punto d·a provocar e un vero s.tato confusion ale , con incapacità di seguire il cors o delle j,dee, obnubilamento della coscienza, e1d otf.f us ca1nento d ella vista, un annientame11tp gen eralie. 1S1p:esso si ha insonnia 11otturnn co11 uno stato di sonnolenza. durante il gio.r no. Qu·esti pazienti n on possono espoll'si al s ol e senza risentire un ag1gravamento di tutte le loro sofifer enze. Div·en tano s ensi1bilis1Sirni all'alcool ed al tabacco , anch e se prima er ano bevitori e fumatori. La luce e i rumori riescono loro paJrti~o1aTmente fastidiofli . 1

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(ANNO XXXV, FASC. 39)

I disturbi ipsichi'Ci sono CO$tituiti essenzialmente àa rallentamento di tutti i 1p.rocessi p~ichicl, ù epr essione, apatja, in erzia, irritabilità. !IJ rallentamento tPSi-cbico è caratteristico. ì\on

v'è alcun disturbo formale dell'intelligenza, tuttavia· il paziente comprend·e con len tezza e rispon{le cori ritar-Oo alle ·domanide. f~ diminuito il 1P otere di attenzione volontariu o provocata. Possono aversi d.istur})i d elJ a memoria di fissazione e di rievocazione. Ma molto meno frequcnli ·di quel cJ1e gen eralm1en.t e si' rit]en e. Nei miei ca1si non 110 mai ri1scon trata Ja così detta amnesia retrograda, anterograda e r etro· a nterograda. In seguito alle commozioni pure si h anno le pi'ccole smemoratezze ·della vita attuale: talvolt·a i pazientj dimenti can o le p.articolarità 1dei fatti ondinari della giornata, o quanto m eno non rico·11dano p er evitare lo Sif orzo d e•l la rievo• cazi,on e. Il fatto essenziale è l a lentezza e la di!fifi!coltà ·d ella rievocazi1one, quantun1qu·e n on m an•chino deifircienze della memoria di fissazione. .P er Jo J) iù 1si ha ·dep.r essione e tristezza. I pazienti tenido.n o a vivere ap1p1artati, sono insocievoJi un po' perchè 1h anno perduta la· gioia della vita, un 1po.' 'Percbè cercano di evitare gli sfor zi necessari per la vita ·cl i r elazion e e gli stim.oli sensoriali. ·Spes·s o si ha nno modificazioni accentuate dell a personalità caratterizzate da uno stato di apatia e di inerzia contrastante con un'esagerazion e delJe r eazioni psicomotorie alle .eccitazioni se11soriali e con un'em otività esag·er·ata. ·Que·sti pazi·enti presentan o un difetto spesso notevole d ella volontà e dell'·en ergia. In•ca1paci di qualsiasi. iniziativa, inetti ad 01grii lavoro , si. soitraggon o a qu alsiasi s.for zo e d elegan0 volentieri ad altri la cu ra d ella tutela 1dei p-ro1pri interessi. Si fann o quaisi semipr e aiccompagnar·e un po' perchè s i sen tono mal s icu ri, un po' perchè possonp così afifjdare ad altri il com·pito di regolare l e loro r elazioni. P arlan o poco com e se il parlarr li infastidis·se e 1i stanca~$ e . An·ch e n elle visite sanitarie cedono volentieri la parola alle p ersone ch e 1i .a1ccom1pagn·a no percb è i nformino il m edico 1delJ e cose che li rigua:rdano. Nella lettura banno rapidamente un senso di stan chezza cerebrale, 11n 'a:ccen tuazion e ·d ella cefalea e d·ello stor1di m ento , e d evono sm ettere anch e 1perchè non possono sostenere l'ac comodazione prolun.gata. A dilfrferenza dei n eu.rastenic1 n on amano in~i­ stere sulle proprie sofferenze. Hann o in gen ero la consapevolezza d el loro stato, ne app.rezza no tutta l 'importanza e anclh.e p.e rciò sono depressi, 1na non n e fann o esibizione, non l'i•p crvaloriz.. zano . La ca1ma , l'apatia., l'aipparcnte indifJe.renza alJi-

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(ANNO XXXV, FASC. 39 ]

187?

SEZIONE PRATICA

I uali sono cl i tratto in tratto in tP.rrotti da scoppi

ha naturalmente un sign :Lficato diaignos.t ico e proiuopi1uatj <li collera uil1 o n1 e110 vjole11ti e ·p Pl' gn osti•co rilevante. 111otivi ii1aiùeguati. 1N·eppure i cutanei seg uono una regola fissa. Qu e$ta reattività. esplosiva ch·e ri1corda quella L 'eccitabilità idio-muscolare è per lo più accen iC lcgl i epilettici è molto c.a r atterjstica di queste tuata e talvol·t a fortemente. In un caso constatai forme. ch·e il semplice strisciamento 1con il 1dito sulle 1nasse muscolari, sip eci e quelle del petto e sul Il controllo em otivo è in·clebolito . La rnasche.ra deltoide, determinav·a un m o.vimento on·dulatorio d'indif1f.erenza e d 'aipatia di qu esti pazienti, che dei mut>coli stessi ·e li m etteva in vibrazione pronelle forrne gra'vi ricorda qu ella dei parkin soniavocando un suono c11iaram ente avverti·bile (mioni , è spesso sc.o nvolta 1da cri$i di iPianto. fonia). Nelle sin·dromi pos tcommotive ~ur e, ossia senza •I trelliori p ossono assumere n1o•dalità diverse le$ioni a fo 1colaio, i segni sornati ci non son o gran 1na 11011 sono costa u tL 'l'al vplta si banno scos se ch·e co·s picui. 1'utLavia il 1più 1delle volte son o tali 11istagrni formj. da cpnvalidare la ·diagnos i. In apparente contra$tO con l'intolleranza verso ·L e con dizioni ·della n'utrizion e ge11erale n on sofgli stim oli sen·s otia1i, 6pecie lumi n osi, ·a c ustici eù f.rono molto. Si può avere anche ingrassameuto ol1atLi v j, fii n ota spesso una ri cJ·uzi 011e dehl 'acutezcontrastante con lo s tato di paJl or e della cute e za visi va, i1na dirr1i nuzion e d ell'olfatto e sopradelle rr1 ucose v i$ibili. . tutto 1dell'n1dtto , an che senza alcuna a1ppr·ezzabil e La fisonomia -è tri•ste o indif.f.erer1te e apati ca. alt.e razione d·ei rispetti vi oftgan i periferici. Spesso la mo·b ilità del viso e deJ1 0 sguardo è La sen sibilità cutanea ·è $pesso attutita. n otevolmen.te ridotta: i tratti del volto son o sUTalvolta si ha mi1drjasi, ineguaglianz e e deforra~i, imn1obili, l 'occhio ·è fisso; si ha una rnarnità .p upil1ari. Ma i rifless i alla luce ed all'ac•coschera sornigliante a quella d ei parl<insoni.ani. rn odazione n on sono alterati. I movirn enti sipont.anei e comandati son o eseE frequente l'irritabilità n el cam1p o del trigeg·uiti con lentezza. 1n1no. Caratteristica è la resistenza op.p osta a n1odi1fi' Il polso ha un corp.portamen t 0 vario, ma è p1u care aLtivamer1te e passi varr1ente gli atteg.g iamen frequente J.a bradicardia. La tension e è per lo pili 1i. Nelle forrne gravi si ha l'ilnpressionc di una bassa • \'era rigi·ditù. di tutta la muscolatura.· Un s intoma molto importante è la n otevole in,L'andatura è $pesso esitante, quasi tituban te, a stabilit:'l. vasomotoria. La m enoma i n clinazione thp o spasti·co, a gam·b e divaricate e mani estese, <lel capo p r ovoca una congestione del viso. A quecon1e se iJ paziente volesse evi tare di cadere. 111 s.ta labilità vasale si deve verisimilmente l'acc·encl ue casi. di inia osservazione, ho visto man·care i tuazion e di tu·t ti i disturbi (•cefalea, vertigini, ofn1ovimenti automatici associati d e·gli arti supefuscamenti di vista, ecc.) ipr.ovo·c ata dai mutamenriori. ti di posizione, dagli siforzi e d.al lavoro m en tale. 1Nella stazione in piedi Si h·a un'in1staibilità, u11a 1,a frequenza d el ,p olt>o varia sensi·b ilment,e con oscillazione ùel tro nco, che rperò in genere n o11 i mutamenti di posizione. Il se1gno di Erben è uurn enta con la chiusura ·degli occhi. spesso spiccatam ente 1positivo. Tutti i movimenti son o lenti ed impaociati. E La sin to matologia della s in·d rome postraumasopratutto c.ompromessa la velo cità e la coordi1ica può a·ssumere fo rme dive~se in relazion·e alnazione dei movimen ti 1delica.ti e com.p licati a cl'aggruppamento e'd 'all'intensità d ei suoi compoqu:iisiti con l 'e·ducazione. Vidi in un piani sta, che 11enti. I fenomeni sopraelen cati non $ODO sempre soififrì una gra·v e com1nozion·e cerebrale, r]tornatutti presenti: presso che costanti so110 la cefalea re la capacità di 6non nre con motto ritardo e ~olo n e lJa su a tipica modalità -ed il rallentamento dOlpo m olti sforzi. p si co-motorio che a.ssume gradazioni diverse, dalIl linguagigio non è gran che leso. Talvolta s i le form e ap1p·e na avvertibili fino al torpor e g rave. 11ota una certa difficoltà. nella rievocazione d ei E da ag·g iung·ere che ai fatti sopra acèennati e ~pstantivi ed un cer to impaocio nell 'articolazione che costituiscono lia sindrome ato1p.ica, senza alcun rlella parola. A parte, s' inten1d·e, la lentezza ·del indice di lesioni localizzate, poss ono agigiungersi ris1pondere e l a tend e11za a ip arlar poco. sintomi di lesioni a focolaio che s i esterio.rizzano I rifles.si n on hanno un comportamento costan te con disturbi più o meno evidenti: insufficienze e caratteristico. motorie, di.sord·i ni della sensibilità obbiettiva -e I t endinei possono rimanere inalte:rati, esser e della re·f letttvità, disturbi degli organi sensoriali. esa.gerati , indeboliti., ed anc11e sco1nparir e. No n E a ricor·dare che a parte le 'forme di eipilessia sor1 rare leggere disug uagli·a nze. Il riflesso d,eJ jaksonian a da Jesioni irritative a focolaio , in sel'alluce è per lo più plantare, ma può anche es.g uito alla commozion e cerebrale, consecutiva anche a traumi ·cefalici ·con localizzazioni lontane ere invertito. Il clono d el piede e della r otula 1

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1r. POLI CL lNICO

1878

dalle zon e e pjlettoge,n e, s i possono avere c ri s.i co1niziali che p ossono andare dai l egg·eri acces-st di piccolo m ale fino al grand e attacco. L'anatomia-ipatologica della sindrome 1p ostcom1notiva è ancora in·certa. Nep1pure l 'abbondante 1r1ateriale fo.r nito dalla guerra ha perrnesso di preci~are le le6ioni cau sali d ella sindrome. . ta ·di fatto ch e i rep·erti n ecr oscopj ci r elati Vi alle f orrne a topiche pure sono rari e tutt'altro che conclusivi, e qu el.li relativi alle for1r1e con sin1orni a fo colaio spno inquinatj dalle lesioni loca1i zzate. Si è p ens ato a piccoìe lesioni diffuse specie nelJ a sostanza bianca, a r eazioni. rr1enin1 g ee g.eneral) , t1•<1 aderenze, a minute emorragie dif·fuse in tutto 1'e ncefalo In qu e~ ti ultirr1i tempi si è t en.tat 0 di riportare In. sindrom e p ostcommotjva alla così de tta 1ne11ingite sierosa, con la quale ha analogie sinto1natol ogiche e che, corn·e oè n oto , dete~mina ip er te ns ion e del liqui·do cecfalo-rachidiano ed edema jpapill are. È ben vero che nelle sin dromi in questio11e pu ò trova r si ipertensione del liquor e che J,a cefalea può all eviarsi con la puntura lombare, rna non ~ rn en ver o ch e qu esti fatti s i ,verificano solo n ei p eriodi relativamente iniziali e ch e seco11dariarn ente ce·s suno dal ve.ritficarsi e i n ogni rr101c.l o n on \Sono costanti. .i.\l ri1gua·rd0 è a rilevare oh e .g~Ji scarti de'lla tensione d el liquor e d i lievi edemi della papilla s ono 1f.atti cl1e si veri·ficano ~on molta facilità e sono reperti banali. E a ricordare cl1e è ,gtaio si·curamente provato c·he le emozioni determinano sp esso un serrsi-bile aumento d ella p:ressione d el I-i1qui do cefalo-ra·cJ:lidi·ano ·attrav erso il ineccian1. ·1no vasomotorio, e che quinieli una ta:le evenienza è s·p iegabile n ei craniotr.aumatizzati terruto conto della loro laibilità vasale. La ·diagnosi dif·fer·enziale va posta, con l'alcool h'3 rno, l 'art eriosclerpsi cer ebrale, la n eurastenia e l'isterismo. .D all'alcoolismo cronico la distinzione non è diffi·cile 1per l'esisten za di altri sintomi caratteristici di qu est'intpssicazione (tremori t~pici, tronchi n ervosi dolenti alla p.r essione, faicies conges ta, ooc.). E a rilevare inoltre che ]n questa-afifezione si ha ir1 .g enere un'ap1parente vivacità e una loquac ità ·Contra.stante con l' effettiva riduzione della critica. L'arteriosclerosi cerebrale suo le dare dist urbi analoghi a quelli che si riscontrano n ella , sindro1ne postcommotiva: verti1gini, cefalea, deficit mentale, disturbi vasomotori, alterazione del carattere i.rrita·b ilità. E a notare tuttavi·a che n ell'arte· ' riosclerosi la cefalea ha carattere più a!ccessional e, n on suole aggravars i con i mt1tamenti di 1

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pos izione de] co rpo. Mentalm ente piÌJ c11e un rallentarnento ~i h·a un v ero cleif'icit globale c he 1· 11 _ s e11ta la cl emenza : riduzior1e della critica e <11·lla • ca·pa.icità di calcolare. P e,r quel ch e riiguarda Ja rnernoria s i ha un diJfetto di f issazio11e con discreta con servazione della n1ernoria d ei fatti lonl<tui co n, caratteri·stjca perdita <lei sostantivi, mentrr 11ella sir1.drorne p ostcommotiva fl fatto essenz·iaJe è un ritardo d ella rievocazione. Comun.que per la esatta diagr1osi giova 1p.recisare io stato de1l 'ap1parato circolatorio, non senz·a tener presente elle i te gli art.eriO$Clerotici i disturbi postco1nn1oti vi si possono sovrapporre a quelli dipendenti dall'alterata circoJazione cerebrale e ri·s ultare più g ravi e più •p ersistenti. Ar1cora tPiù interessante è la ·diagno$i ùiff erenzlale ·co n la n e urastenia e con .l 'isteris1r10. Ir1nanzi tutto è a rilevar·e c1h e il contegr10 dei neur·a stenici è ben differ ente. I neurastenici po .;s or10 aipparire depre$Si, ma non l en ti e torpidi. P ossono esaurirsi riaip:Ldam·ente ed a \'Verti r e !-li ù fa·cilrr1ente jl serrso d ella stanchezza ma non essere incapaci di sforzi. 1La '.I.oro emotività può essere esa,gerata ed essere irrita.bjli , n1a la l oro irritabilità no11 si estrinseca con scoppi i1npTeVi'Sti in un'arp·p arente calma co11tinua. A1nano ragionar e delle loro sofiferenze, v'in•sisi.ono, le :i:p erYailorizzano. Di soljto n el n eur·as teni co le s olf,f eren ze sono ,p j ·ù a c•centuate al mattino : egli si sveglia con la c-eifalea, le sensazioni v·ertiigino$e, con il senso di prostraz'ione come se avesse pas·$ata una notte al lavoro e non avesse ri.p 6·$ato; si leva pi ìt stanc o di quando si è c oricatp_ :\ella sindron1e 'Postcommotiva invece si ba un'accentuazione di tutti i dis tu.rbi progres·sivamen te durante il giorno ; la cefalea dive11ta insopportcvbile verso sera, e verso ser.a diven tano più fr·e·quenti le s~nsazio 11i verti ginose e più intenso il senso di fasti·dio e l'irritabilità. P er .1quel ·che riguarda i disturbi so1natici è a notare cl1e mentre n ella neurastenia pre,rale l 'atonia mt1scolare, n ella sindrome p ostcommotiva è più con1une l'i1pert onia. La sindro·m e 1postcommotiva si differenzia dall'isterisn10 p er il carattere idei fatti psichici e son1atici. L 'indivi1duo sof1fer ente di di·sturbi postco1nmotivi è sin1cero, scevro ·da 01gni tendenza ainpli!fioatrice, p erfettamen te l'opposto di qu el cl1e è I 'isterico. In qu e.sto per altr0 si riscontrano per lo più disordi11i del1la m otilità, della r·e.flettività e sensitivi-sensoriali caratteristici pe.r la Joro diBtr]1buzione e p er la loro natura. Un carattere difil'erenziale essenziale con l e farine n eurastenicl1e ed i steri1che ipostraumati che si è ch e la s ind.r ome p ostcommotiva non è genera~­ mente iruflu enzata dalle €Yentuali vicende dell·a liquidazione d·ell'indennizzo. La rj soluzione del le r elative v ertenze non modifi·c a gran che il quadro morbo~.o . non determina, n è wflfretta la guari·gione.


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SEZIONE PRATICA

A difieren za 1d elle forme 11e11rO·$i Ch·e 1p osttrauOSSERVAZIONI CLINICHE. m atirc he funzion.ali, 1-a sin1d rom e comm-0tiva ha in gen ere una prc gnosi infau sta quoad · valetititR. I STITUTO DI PATOLOGIA MEDICA ilinem. E raro che Si abbia u11a perfetta restitutio DELLA R . UNIVERSITÀ DI ROMA ad integrum. Anche n ei casi più favorevo.Ji perdiretto rial Pro!!. A. ZERI. marugono alterazioni sia pur lievi del oarattere, una tende·n za al ritorno ·della cefalea in occasio, Sul virilismo surrenale. 11e delle variazioni atrnosferiche, degli sforzi fisi'Ci Dott. F. RlCCI , aiuto. e mentali. Questi 1pazienti pos·s ono rimanere del cere brali per tutta la loro esi·stenza. Ad uno stato ipenplaistico della corteocia delle !Le cure finora sperimentate non hanno dato caipsule surr.e nali oonriisa>onide, come è n oto, n ella sempre ris11ltati soddisfacenti. La puntura lometà molto giovanile, crescita ab110.rm811Ilente rabare, le ipoidermoclisi di soluzioni ·ipertpniche, le enteroclisi di soluzioni con1centrate di solfato di ,p ida dell'org,anismo, aocCYpipiata a sviluprpo p1rematUII'o ·dei cairatteri se.f»suali secondari e dei gren1agnesia tend·enti ad ab·b assare la tensione del nitaili ; nella età aidulta invece, solo ,a·b norme creliq.u i•do cefalo-ra·cl1idian o vailg·o110 a calmare la $Cita dei p·eli e n ella donna, fenomeni d etti di ceifa1l·ea solo nelle f.asi inizia:li d ell'afrf ezione, v:ilrilism-0. E così che alicuni tumori della cortecquando ·efil'e.tti vamente esiste la ~per tensione del liJquido cefalo-rachidiano. Recenti ricerche tende- cia possono presen tare un durpli.c e inte.r esis e clin Ìlco : per il tum·o·r e cio1è ex se e p er le anomar ebbero a ·dimo·s trare che la ·p untuira lombare lie Cfhe possono aiaCO.IlllPatgnarJo a call!Sa dell':Lperpraticata ogni d0idici ore meto1dicamente subito dopo l'avve11uta commozione eviterebbe lo stabi- f.unzion·e .clell.a colfteccia stessa. Se qu.esti tumori si sviluiw»ano n ell'organismo inrfa.ntile si ha, come lirsi della sin1drome nervo$a in quistion·e. In · ogni $i aacennò, &viluprp·o en.o rmém e.nté a ccelerato ·d el caso giova110 i ricostitu enti tonici, la calma sencorpo e uno s•vilup•p o plI'ematuro d ei genitali. !il sorial~, l'assoluto riposo fisico e m·entale. Il ri1c1a Linser si r:isf.eriva ad un bamtorno alla ·vita sociale ed alle oir1dinarie occu'.J)·a- c·aiso illu•strato • b:ino di 5 anni e mezzo c.l1e aveva l 'as·p etto di un zioni 1deve essere l entamente graduale. giovanetto (6tatlura cm. 138, pene lungo 8-9 cm., La ·valutazion e d el danno varia natur·almen.te testJilcoli grO:SSi C01m e uil UOVO di pi.CtC·iOne, la pTOcasp per caso a seconda la gravità d ei distul'lbii. Si calcola che un'ef1fettiv.a minor·a zion e Si veri- •S tata di un quin1dioem.n·e, musico1atu.ra bene svi1 fi1ca in conseguenza del terzo circa d el·l e commo- lupJPata). Il céllso di Belloieh e Sequeira si riferiva aid una raigazza di 11 .anni che aveva l'.ruspetto id i zioni cerebrali. Generalmente si ritiene ohe nelle una donna di 40: altez.za di ·crrn. 135, mammelle for~ di m e.dia inten·sità la capacità lavorativa pier1amente sviluip pate, peli lunghi ai genitali. si-a rtdotta nella misura del 20-30 %, ma questa rpercentuale può ·esser.e a11che minore e ragigiun- . Alla s ezio,n e si trovò un tumoife ·d el .surrene 1Sini~ stro, con metastaisi numerose, utero piename:r1te gere ciifre alte, sopratutto quando i fatti mentali sviluippato ed O'Vaie g;roose con coirp.i· lutei di data 6ono mo·l to accentuati e n on 11anno tendenza a r ec:ente. An·alog.bi il caiso di Glyn in un.a r agazza m igli-0rare. di 5 anni e il caso ·di Frenc·h in cui lo sviluppo abnonme di peli co:min ciò già al di1ciottesi1110 m ese ~ Interessante monografia: idi vita. Senza con ttnuare a numerar c a~i . giacchè . Oott. C. ~RACOTTI ciò non è irruportante JPer il nostro a·s.sunto, p c.ssiamo conolu1dere che il tratto com·une n el quaSeconda edizio.ne dro clinico è quiilldi l,o .sviluppo precoce ed ecces· accurata,me11te riveduta, a m pliata e coITedata del ritl'att.o (in formato d·i mm . 90x135) d.i S· Freud· sivo d ei caTatte.ri S81S~u.ali e d ei 1g·enitalri esterni, Prefazione del Prof. Sante De Sanctis Direttore dell'Istituto di Peioologia ,S perim entale aJC1co1ppd.ati allo sviluippo cor;p oreo- esagerato con della R . Università d i Roma. aicicel eramen to del'l'ossirfilcaz.ione e d·el:l a d entizioSOMMARIO. - I. La dottrina psicanalitica : 1. Storia. - 2. I!lcosciente e psicodinamjsmo. - 3. P a nsessualin e. Lo svilurppo psichico n on va per solito di pari smo. _ 4. Pervers·i oni e neuropaioosi. - 5. Sogni. i:prusso con quello ·del 1compo·; anche l 'isfJinto ses, 6. Psicopatologia della vita ·coonun·e - 7. La psi can a l·i si nell'arte e nella sociologia. - II. La psicasuale non si nota s.vilUJPip·ato. Ciò per quanto rinalisi delle neur-0si e delle ps icosi : 1. Etiopa togentsi delle neuroei e psi cosi. - 2. Le neurosi attuali. - 3. Le gua~da i barrnbini. Ma (e ciò più c'interessa ripeiconeurosi. - 4. L e ipsi cosi. - 5. Le 1I1e'UrC1Sli tra uma !ferendaci ai1 caso Ch e ·s egiu e) una g·r.anid·e influentiche ed a ltre ·neurosi. - III . La terapia ps icanalitica : 1. L 'a:r.i one terapeutica della psicanalisi. za su'lla sfera se&su~le caratterizza anche i tu2. IJ m etodo delle assooiaz;ioni BJ>Ontanee e ·delle associazioni sperimentali-. - 3. I ndi.cazioni e contr oinm or i ch e si svilupipano in un or.gani.smo giovadicaziOIIli. _ 4. PsicanaJisi ed tigi ene m or ale. - I V. La nile o già maturo. I casi riguardano essen zialcritica della ·psicanalisi . - V. Bibliog rafia. Un voluime dii pagg. VIII-96, niti damen te stampato eu m ente .d onne : le funzioni m estruali si arrestan o, earta semi-patinata. Prezzo L . 1 4 più le speee poetali il sistema p1ili·fero pr·en1de 11no ·Sviluppo esu·b eran~i sped•izione. P er i nostr i abbonati sole L. 1 2, 7 5, tn porto franco. te, baf1fi , b.a rba, peli s.ull'ad,dom·e, su l torace e I nv ia re Vaglia Postale o Chèque Batllcario a ll'editore su.g li a.r ti, m entre i tratt1 del volto aJ&Sumono un LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA.

LA . PSICANALISI

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1882

[ :\~NO

IL POLICLINICO

caratte.r e i11ai&colino . ..\ cairico dei geniiia·l i si nota spesso cl1e le grandi labbra si svil u1p;pano a borsa e così 1p1ur e la 1clitori1d·e si pr~senta i·p ertrofica. La voce si fa gra1ve, la forz1a mu1&cola.re aumenta. Il c.aratt.ere div iene violento, battagliero. In certi casi si mani restano alterazioni cl1e po&sono an·dare fin o alla pePdita ·d ell' aippeiito sessuale o all'inYe1"i.sionc $es.sualé. ~e1lo stesso tempo si nota un certo aurnento dell '•a dipe e a vo1te g·l:llcors.u .r i.a . Questi s i.11tomli. ·di virili1s mo con irsuti!smo. sono i primi a p·r esentarsi. B b en naturalé quindi che con sicleranido tutto il · materiale ca.sist:iico, si debb·a inferirne come d·à lla corteocia d elle capsule surrènali si diJparta un pos ~ e nt e stimolo a:goote sia sullo s\rilup1po d el corpo·, cl1e sulla s;fera genitale e sul sistemia 1p1ili1fero: precisamente su quelli che si chiamano i car.atteri seis euali serco,n dairi. Di guisa c·h e no11 sem·brra azza.ridata la ipotesi sostenuta 1da aJ.Jcuni autori, che la str.etta parentel.a che cortex e ghJandole ses·suali presentano' dal })Unto 1cli vi.st.a embriol0igiico e morfolog:i1co, esista anche cla un ·p unto di vista funziona:Je. 1

.t\.dele IVI , di a.n ni 34, i1at.a a Roma e ivi domiciliata. 11\/l•aritata, 1donna idi 1casa. Padre morto a 60 anni per ilctus .a1p oplettico. Nul1a d 'importante n e,l gentilizio. La paziente, quartogenita, è n a ta ·a teirmine ed 11.a avuto sviluppo regolare. M·e stru.ata a 13 anni, le me·B truazioni si sono succe dute reg~ola:ti per quantità e ritmo. A 23 anni s~osò un uomo a1ppar·ente1 nente sano da cui 11a avuto quattro fig.11 d e1 quali uno mo;r to .a 22 m esi p er lnenin·g ite. A 16 aTliili. !h a avuto infezione tifoidea de.corsa normalmente. N·el 1925 ha sofferto di .p leurite essu1dativa destra, modicamente febbrile, guarita dopo circa un me6e. In se.g uito è stata sempre bene. Circa la malattia attuale la paz;iente riferisce ohe da:l m·HSe 1di ,a;gosto 1927 1e sono, 1Sooza ra>gioni di sorta a1prparente, scorrup1arse le meistru,azioni c·h .e non so·n o rpiù co1m pars.e nei mesi sucices1siv i !11 seg~u.ito comi11ciò a notare un senso mo1to v.ago di pesantezza pel!' tu,t to il coripo. Nel mese di di1cerrnbr.e u . s. co.m p·a rvero 1delle criiSi dolorose non molto intieruse in .corrispondenza ·d ell'irpoconidrio destro, con i.rraidiazioni alle regioni lo.mbairi e talvolt a alla sp.al1a destra. Non febbre, J1on vomJto, no·n ittero , n on disu.r ia, nè ·ematuri.a . Dette cr]si in gener·e compartvano do.p o il ;pasto serale e avevano la diurata di circia 2, 3 ore. I su1ddetti fenomooi .dolorosi si sono rirp;etruti per 1due m esi, ciirca una volta l·a setttimana. egli intervalli la paziente non a·v vertiva a1cun ·distu!I'bo. Cominciò in quel'l' epoica ad aiccorgersi che il 1sU·O ·a d1dome si anidav.a ingro.sisan d-0; avvertiva un rpo' di rufrf wno nel fare le scale e a volte senso idi p1al1pitazion.e. c ,ontemporanea.mente è insoil'ta un 'aicne dirffuis a a tutto il vo'lto e a parte <lel tronco e sono cominciati a rendeT;si. evi.dentj ·d ei 1pie:li siull·a fa>ocia a.il posto riservato- alla ba.r ba e ai batffi, n el sesso mascl1ile. I detti peli in ·seg'uito ·sono andati infoltendosi di mo1do che il ·volto 1d ell'ind'er.ma h·a l'aspetto, all'ingresso n ell 'ff1sti.tuto , di quello rd.i un uomo che si raida. Altri peli le sono cr es'Ciuti in corriisponidenza dell '.aJddome e d elle gamb·e . Da due mersi le si son o gonifi1ate ·aruche le €Str.e.mità inferloTi. La p.aziente ·dice 1d i non essersi avvj·s ta c:h e i trat.t i della fa.e1

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XXXV, FASc. 39]

eia aibbiiano cambiato es:pre .. sione. InJVece la vot;e avrebbe 1cam1biato timbro assumen1do un tono più brusco ed &&pro. Dice 1cli non av·er su.b ito vari1n.zioni ·del calfattere. E solo note.vot1noote preocc up,aita del suo stato. Dal p1unto di vi.s ta sessuale non ha notato n·u lla: l'appetito seoou·ale è cer tia mente d·:Lminuito, ma essa lo asc.r ive semipre a l fattore 1Piteoqcu.pazione datole dalla malattia . .A.Ivo e diu resi normali. Entra nell'J.stitu·~o il 30-4-1928. E. O. Co·n1dizioni g·enerali buone . .senso1rli.o Yigile. F·a;cies tumo)_.d a co·i lineamen ti groiS.sol·a.ni. Costituzione nolI'miale. Nutrizione buona Cute con eruzione aicnei1ca ditff'u:s,a al volto, al1a base del toifaioe e all'adJdome. NotEWole svillllpp o idei peli in corriiSlponid·eiilZia •del volto do:ve · sono disposti la barba e i ba;ftfi nell'uomo. Presenza discreta e.li peli in co.rr1·&pcn1c:Lenza dell "addome e delle ga.n1be. Bde.mi dr-1 volto e molto più co!s picui degli .arti .·inferio·r i, specie d ella gamb,a destra. l\lluco,s e semtnterne d1 colorrito piuttosto ,p allido. Pannicolo adipo,so ben conse.r v,ato. SK>arsi gang.li nelle .co.m uni staz.ioni lin fatiche s.e.n za specia·l i .caratteri. Nulla a carico dell'ta1pjparato oiSte(}-.éll'iticolare. Muscolatura normale. Pupille e~uali, ben e r eag·enti. ,Lingua p,atinosa, u.m ida. Polso 124, ritm·ico) pressione leggermente aumootata. T·o:r.a1ce: b en coiStituito, svasato alle ba;si, con parti m olli normal1nente s·v ilu·p;pate. Alla b ase del toraice iposteriormente, fino oltre le regioni l o:inba,ri, si avverte notevole svilurppo 1delle \ ene le quali som.o fortemente var:iJcose, s.pecie a destir.a. Il 1flu.sso del sangue si compje daJ basso veTso l'alto. Gli atti r espinatcri $Ono 24, ritmici, di i11edia inteni.Sità, a tipo i)re;vale.n temente cos~ale. Il fr·emito vocale tattile è ~ diminiu·i to in corriSjplOndenza 1della ba1se td estra ov e co·n la pe11cussione· si ,a vverte mo1di·ca riduzjone cli suono. Sic,arisa mobi:lità r esipiratoTia della b ase de.stra. Basi en trambi ·$ ollerate. Respiro fievole i1n corrisponiClenza 1de.lia zona riidotta. Cuore: punt.a rialz1ata (4° spazio sull'.erfiiclaveare). N·u lla di patologico. .t\.ddome: n ote\rolmoote svilupipiato, sipeicie in co.r.rispo.n td·enza 1del1a re-gio.n e destra ove si nota una.. .grO's•s1a tumef·azio!Ile ovoi1de, non b ene 1clistinta, che si &po1sta coi movimenti reisp.i ratori. Pr·e.senza •di abbondantissimo r eticolo venoso specialmente ·evidente n elle r eg·i oni so1plfa-ombelical e e della baise del toraice, le1g1ge.r mente più sviluppato nelle ~ezioni di de$tra. Alla pa]Jpazione si n o·t a nella zona ove si vi•de con 1a is•p.ezione, una tumefazione a limiti nOlil netti, estesa, di .consistenza elatStica, a suiper.fi1cie dQve li·séiia, 1do1Ve ir1rego·l are, ohe semb:r a di1B tinta .d al feg,ato, dal matrg\ine 1d·el qt1ale aiprpiare separr1a:t1a dia una sp ecie di piccolo 1s1c·alino. Il niar:gine della tU1IDerrazione è irregolare grossolanamente ed ottu.so e Si ritroYa 1sul rprolun•g am ento della linea ascellare anterio1re, all',altezza d ella linea ombe~li1cale tra1$veir.sa, sul 1prolungamento d el1l'emi1claveare, d11J e djta al cli sotto d ell'om1b elli1cale trasversa e aruc·h e due dita al ·di .sotto di questa line·a , sul · proO.UiD;g1ame1nto 1dell1a ipara1ster11ale. Il margine della t'Uille·f azio·n·e rts.al·e ·qu·i n1di qu1asi i.ungo il ma.r.gine del m 'uscolo retto idi d estra, che incrocia ·all'altezza .di tre dita ·sop.r a l'om·bellicale trrusvema e segue quin1dì una linea quasi orizzo1J1taile fino al p-r olungamento 1de:ll' emicla.v e.are di sinilstra ove poi si nascond·e sotto Je c0 $tole. Nul1'a di particoJ·aTe nel r estante deùl'.a d1dame. N-on tra>e·c ie d·j l~qui.d.o libero. °F eg·ato : si palpa il m argine inf.erioire in mo•do però non semp;re 1d istjnto, oltre un djto daJl'a~c o 1

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[ ANNO

FASC. 39]

SEZI ONE PRATICA

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costale. Il ma~gine superio re è nei lin1iti norn1ali. Milza: con la palipazione a s c·a tto il m1M'•g·ine dell'ongano si paJ1pa un dito sopra l'ombeliicale trasver.s a. La ~up erfiicie dell'organo appare liscia e ln. consi!sten za notevoìmen te aun1en tata. Il mar1

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FIG.

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Esanie dei angue. G. R. -5.00 G.OOO G. B. 7.8~-0 H b 0.76 V. G. 0,58. For1nula l eucocitaria: granulociti neuirolfili 75 %, eo.sinofjli 3 %, baso1

fili O, n1onociti 6 %, linifoic iti 16 %. L'e~.ame del'lo striscio inette in e\·iaelenza qualicl1e m lelocito e

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FIG. 2.

gine è ottu.so. Il m.air,g ine superiore è alla sett1ma costola sulla ascella.r e media. ~u lla a c·aric-0 d egli altri o:r.g ani e sistemi. ~ulla da rilevare a carico dei genitali esten1i. Esame deiie urine. P. sp. 1011. Alibumina 0,50 %. Nul['altiro di patolo giico sia all'esamie chimicq che micr oscopico. 1

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111etan1ielociti n eut.r o,f ili. Rea:. ione di l l .asser1nann : neg·a:tiva. I ntradernto-l'eazione di Casoni n egativ1a. Reazione Ghedini lVelriberg: n eig·ativa. J::>ressio1ie del sangue: ì\Ix 140, l\t!lfl 90.

1L'esrume gin ecolo·g ico pr.aitic·ato in clin i-0a o~te­ tri1ca n on ha fatto ri•levare nulla id i sp ecial e. Durante la degenza nell'1Jstituto le condizjoni 1


1884

IL

POLICLINICO

dell'inifeirma ~0110 rimaste pressocl1iè iffil11utate per quello che rigua.rda la tumefazione a·ddominale. ·11 r eti•colo Yenoso al co n~rario, è a n cora più ·aocentuiato. Più a1c<:erntuati i caratteri 1nas chili ·del volto, sopratutto n·ell'i1p ertricosi. Il 15.J5 si n ota lieve au111en to della cian osi delle laibbra. R espiro supeirfiici ale a tiJpo sopratutto costiale .siupe.ri-ore, di frequenza au1nentato (28 R .) · P'<Y1so 140, rit.m i.co. N·ul1a a c.a rico d el cu o.r e. I l 16-6 viene tra:Stf er1ta in Clinica chirurgi c·a. Quivi ' 'en1n.eiro fatte le segu~nti ri•cerche : Cistoscopia: caip1aicità ve~sci•cale buona (200 ernie.) . Muc01sa lf olI't.m11'ente •con gieista. Sboocihi ureterali, tri•g ono e collo n ormali. L 'indi.reo carminio endo~ven.01so s'el:iùilina im tempo normale e con ritmo normale dai due ur·eteri. Catetertsmo del~ ' u.retere ·d•estiro d'acile fino a 20 cm., poi s'inco11t.ra un ostacolo insormontabile. La pielo-ureterografia diimostra ohe l'uretere dopo aver ragìgiunta i.a linea mediama, all'a,ltezza della t erza vertebra lombare, 1piega bruscamente ad ang·oJ.o aicuto e con 1decol!'lso trasv·e.rsale rag·giunge la cresta iliaica destria ove ·esiste una p:iJccola dil,atazione che rappresenta la pelvi. Atto operativo (iprorf. .i\ .lessandri). Viene aisrr;>ortato un turnore gros·s o quanto un co·comero 1che inglob·a il rene il quale p erò è indiipendente. La ·,super.ftci-e d r l tumor e è p·er.corsa da g rossissime vene ·B'Cta!Si c11e. La superrficie ·d i .sezion e, accanto ad aree degenèr ate, fa notarne altre di 1asp,e tto ·come ·d i c an1e idi pescP. DOIP:O -l'operazione la paz·ie11te è in condizioni gr.avtssime. Oltr·e aid una fJ.eb oclist prati1cata duirante l'aJtt 0 0tp·erativo, s i fa poi una t1rasf't11$ione di sangu e diretta di 6()0 eme. La inalata non si riprenide e muore la sera del•l 'op·erazione alle ore 19. Non fu potuta p1ratiieare autop:$i•a completa. tL' esame isto logvco della formazione tumorale dimostra 51peciali OOII'atterist:iJche rappresentate dai 6egiuenti 1da·t i di fatto: 1) wchitettura d·el tu- . m ore dellra specie di quelli da c.apsule surrenali, 1dimo1st.rata: a) dalla agig·r egazione degli elementi i111 ,file o a raiggi intorno a ca1P il1ari com•e g li el em enti della so·s tanza fasc~co·lata 1della cap1s uia surre11ale; b) dalla qualità 1deg·li ele1n enti ri1c1ohi di ,g1ras.so e della foifma caratteristi ca poligo.n ale; 2) speci·ali caratt·eriistiicl1e d egli elem enti r.a:ppre'$entate: a) dal poli0mo1~fi•smo che aprpare con la ipre:senza tJra gli elementi o:vdinari ·cli grossi e.le1nenti g iganti con nucleo ipercro.m attco e pl!'otof>lasn1a ·disposto i11 maniera ·da d.are a tutto l' elemento la form·a cilin drica; b) da elementi gig·antj polinucl·eatii (fLg. 1) ; e) da elementi necrotici cl1e s'inteJìPongono ad ·elem enti ben conservati. Tali f cicolai idi necrosi s'J)tccano nel campo di osservazione 1costituemido •cielle zone rosee talo1ra disgregate (fig. 2) , talora fuse in n1asse omogenee, ta~ora con elementi ancora con nucleo picnotico assumente l'eosina e cl1e ~i d ist.accaiDo n ettament e dagl1 elementi del ti'po de.scritto morfolo·gi1cam ente 1sj mil·e aJ norm.ale. Lo . troma è ra1prpre15entato es1clusiva.mente da capillari sa[)Jguigni come idi so1ito nei tumori clelle caip1s ule sur.r en.ali. Jl ipolimo1I'.fismo 1degli eleme.n ti indiica i 1 caratte·re di mali.gnità che · oltre ai focolai cli necrosi, riceve altre conferme dalla presenza cli cellule con fra1nmentazione nuicleare e cariolisi nella comp agine de.gli elementi a.ncora c onserrvati. Degno di 11otn il fatto che non si osser,·n1no alterazioni 0

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Ci uroYiamo quiin.1di di frc•n te aid u.n grosso tu1nore del surrene destro con caratteri di maliignità il 1quale ha prodotto fatti di ''iiriliismo (cr escita a·b norme di p eli, cessazione dei mestrui, tono più prof.ondo d·ella voce). Questo ca-so perciò può costi tu.i-re un documento per la corr.elazio1n e tra fu nzione 1de..lla corte;cc,ia surrenale e svilU'PPO d ei caratte1ri sesis uali .secon1dari. Il fatto della mali.. gnità deJ tumore non inrfirma ·a ss·olut amente ql1e:sta ipotesi : giaicchiè si hanno d escrizio11i di tumOTi mali,gni ctel s:u rr·ene del tipo a ·n atomiico del nostro, i quali h anno dato svilu1ppo di caratteri sesS'uali se.condari ed è poi n oto che ce1lule. di tumori, -con :caratteri di m alignità, possono pro1clurre s·ecreti utilizzabili dall'orgamtsmo sano. Cito per analogia il caso di Ersels·b1erg nel quale si c-sservò, in seguito a totalre e.sti:rpazione dell.a tiroi.d e, che la caohessia st:rumtpriv·a consecutiYa, ~bbe a rec,o-redire in segiuito a metaistasi ossea cl1e formavano sostanza collotde . P erò noduli cJ1e formav.an o sOlsta:n za colloide o:rÌigim:atisi pii1 tardi non 1p,o terono più im'Pedire la caicl1essta. 1

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PENDE. Eridocrinologia. Vallardi. FALTA. L e 1riaiattie delle ghiandole sang1lig11e. S oc. · ed. Libra1ria Milanese. BORTZ. ADChiv. f: Gy·n ak., 88, 444. BOVIN. L es tumeurs hypernefroides primitives etc. Arch. p. cl1irwg~c. , 41, 4, 909. GoLDSCH~rE!\TDT. Pirag. med. Woc·h enschr., 1910, n . 37 e 38. S ERGENT-R IBADEAU. Simpatique et glandes endocrines. Maloine, 1921. \iVINKEL. Dent~che.s Archiv. f. J{lin. M·ed., n. 8, 928. •

REGIA CLINICA DERMOSIFILOPATICA DI ROMA Direttor.e : p .rorf. p. L . BOSELLINI.

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\"U ·.1 1 i.

Un nuovo caso di '' ulcus vul vae acutum '' (Lipschiitz) per il dott. M. l\llONACELLI, .as.sil$tente. .L'op'Po1·tunità avuta recenteménte in Clin~ca di osser\rare un nuovo caso di ulcus vulvae acutum (1Ltp&cl1ùtz) mi fa ritornare brevemente su quest'·a rgomento ohe feci già ogJgetto di un !Precedente l avoro. al 23 g·iu·gno del corr·ente ann·o si presentò al

nostro ambulatorio, ilildirizzatavi dai c olJ.e~hi di altra 1C Jtnirca: S. Lydia di anni 19, di naz.ion alità ru:ssa, 1pedi1c1Jire. La gjovan e p.aziente dall' as.p,etto solfi erent.e, racconta cli esser .alfi.fetta: da oltre quin.di1ci :g tomi da lesio,n i idei genitali esrt.erni su la nat uira delle qua li aJ!cuni s.a;nitari consultati non 11ann o saiputo pronunziarsi, lesioni che non hamno 1sinora risen tito alcun gio•v amento d.el-le ''aJrie ap·p licazi oni lo.cali di sostanz·e antisetttche co11sigliate .all 'in'ferma. '


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XXXV, FASC. 39]

1885

SEZIONE PRATICA

Un rp·r in10 esame della paziente dimo,stra anzitutto l "esi<Stenza di un n oteivo1e ed ema delle grandi labbra, più spiccato a s1 ni!stra dové la 1p allpazione d el gi-an1de Ja.b·b ro stesso fa sen tire una notevole re_siste.nza d uro-elaistica. Il margine anteri-0re d el g1I'ande 1ab b1ro d estro presenta alcune uloeraziOiD.i d ella grossezza m edia di un pisello, divise in q:ue gru.p ipi, l''U n·o supertore, l 'altro inferi ore. Il girurp'PO superior e cih e si trova ad ooa altezza cocriJS.pondente cir ca al clitoride è formato 1da diue u.lc·erazioni di. cui l 'una iITego1.armente ciricolare, !'.altra tende ad astSumere u.n a forma allungata come se fo,s se dovu ta al confluire di due uLceraziont rotondeg.gianti. QuetSte leBioni sono piuttotB to sup enfi,ciali, hanno bordi leg,germente arr-01B1sati e piuttosto irregolari, fondo coverto da d·e triti e d·a a1quanto puiS giallo~gri­ giastro. r m.argini son o in alcuni punti sottominati, ·l a bas·e nom. è che sca~s am ente infiltrata ed indurrita. Il grllJPPO· ihfeiriore è costituito da ulcerazioni d·elJ.a stoosa g·rand,ezza e co-g li st essi caratteri risi·edenti iP'Ure n el margine anterior.e d el grande la·b bro di d estra, a d un'altez.z a corrriis.p ond ente a quella d ell'ostio va1ginale, riunite in gr u'Ppo ·di qruattro o ci.n que elementi l 'uno· assai prossim10 .all'altro . .t\ooh e le 1piocole· la·b bra, e preva1entem ente la f'ilniJstra, sono sede di un ed em a di co11si-stenza piuttosto 1dura. Non è che co·n gr a n·de di:fficolt à, data la r e&i~tenza ch e la paziente oip1pone e che ella giusti'fiiea con il vivo dolorre causn.tole dal t01ccam en to delle p.arti, che si ri esice a div.aricarie alquanto le ·p icco·le laib'blra sin o a veid e.r e l e formazioni im.terlaibiali ar.rosisate, tumi1d e e qua e Jà giem en ti pU!..c::. (V. fig. 1). Una 1piccola ulcerazione d·ella gr.and:ezza di un f.agi uolo è 01s1seTvabile in c0Nispon1denza d eilla foroh,etta, m a ciò che ri1chiama s ubito l '.attenzioil1e è la sUJPerfi1cie interna d el p.i1ocolo laJblbro di sini-st.ra 0 ccupata ne.Ila sua pairte m edi·ana da un.~ vaista soluzione di contin·uo, di forma iIT·egola,r e e fra·~tagliata, a margini ir r eg-01-aJri ·i n afucutI1i p•u nti leggerment;e induriJti e formanti come un oirletto, in altri alquanto sottom inati. Parte d el fon do dell'ulicerazion e è ricoperta da un' escara b·I'luna la cui parte centr ale si ·veid·e a n1c-0r a fortemen te aderiire ·a l fondo, mentre alla p erilf eria i margini cominciano a dist.a;cca·rsene. 111 f on1do dell"u11ceraz.ion e per ta parte che non è 01ocurpata dall'·etsicara si presenta di proifondità varia1bi1le, in al1cuni punti a siS·a i p oco profol1ldo, presenta in altr e zon e delle es·ca vazion i r otondeggi.a nti e arp1prooon1dentisi alqu a nto nel tessuto, eiscavazioni che si ha l 'impreS·$ion e · corrhsipond,ano a zone occu;p·a te da esicare an alog·he a 1quelle tutt'-0ra in situ e già elimin ate. La base di 1qu1est.a ulic·erazion·e m a:ggi-oTe è a:1quanto in durita. Nella regione inguinale de.c::.tra si r ilev·a n ella palip·az.ion·e la piresenza di un piicico.Jo gang.lio linf.atico, ,gr.ande ;poco più di un n o1cciol-0 di ciliegia, sca.rsamente dolen te che scivola sotto le dita. [/.imlf.erma vi·en·ei consigliata .a tirattien ersi per qualch e ;g iorno in C[i.lni'ca p.er poter e e~er e sott oposta a tutte le ricerch e ed esam i n ecessairi a;d aeicertare la natura delle lesio·n i da .ooi è ruftfetta ed ·ell1a s·egue di buon grado il nostro consiglio . Poco d 01Po viene in·t errogata sulla sua anamnesi remota e prossima e ci narra di esser e nata in Russia da pa;drre italiano e da ma1dre n1.~s,a, ma di trovansi in Itailia da qu,attro .ann1. I genitori vi'von o ambedue e n on sembra sof.fran o 1

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n.è ab·b iano in pas&ato soff erto di malattie deg11e di nota. Il f1ratello e la sor ella ielell'infer1na stan110 pur e beJ)e. L·a nostra pazien t e ha avuto all'età. di 10 ·anni ileoti.fo, durato ci1"'ca tre m esi e guarito :senz,a S'Pec1aùi .p o$tu1nL Circa ne1la ste.ssa epoca aip1parve p er la prima volta un'eruzion e del cuoio caipelluto duir.ato pocl1i giorni , ma che Si è ri1p r-esentata ,c~ric a tr e a nni or sono per . durare qu esta ·volta più a lungo resistend-0 ai ip iù svariati trattamen ti locali. Si tratta a quanto dice la p aziente d i un ' eruzion.e car.atterizzat.a da:lla comparsa di croste giallastre cli·f f u,s-e a t;utto il cap.illizio , sotto alle quali cro~te Si ha formazion e di pu1s. -Non si osserva caduta di ca.pelli. La reazione {1i \\T as~·P rrn ann , praticata ri1petutamente 1 1

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F IG.

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durante qu esto periodo 11a dato risultato negati \'O . Se 1Si eicc-ettua il t:ilfo ieli c·u i si è parlato e la

su descritta eruzio:ne la paziente dice di esse.re .tìtata sen11p,r e bene; ·va però frequentemente soggetta · ·a1d a.fte del cavo orale. [.e m estruazio11i .si sono iniziat·e ali' età di 11 anni e dC1P·o qu.alcihe periodo di irregolairità si sono sempre co.nservate r eg·o1ari per iitmo e quantità. L'ultima si eb·b e al 1° id i giugno, il 6 dello steSiso m ese quasi ùnpro\'visam en te la pazien t.e avYertì un certo girad o di bruci()!re n ella 1ni·nzio11e ed osservò ch e le urine erano alquanto torbi1de. QualC:l1e giorn o più tal'di a questo distul'bo si a~giuns e una spiccata dolorabilifà d ei g.en itali est erni che le r endeva: p enosa la deambulazioil1 e. 1Non si e.ira accorta della comprursa del1le ·nl<!erazi oni attualn1e11te e1Sistenti e ch e la


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IL POLICLINICO

(ANNO XXX\7 , FASC. 39]

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4j , aum1ento della pr.e$sione massima da 112

. paziente che eS'clude cate,goricamene di aver soggiaciuto a rapporti sessuali o a manovre locali di quruJ.1unq.ue genere non sa a cl1e cosa attribt1ire. tArflferma di i1on avere avuto febbr e dall 'i·n izio dell'aifrf·ezio11e a tutt'og.g i. tL'·esam e obiettivo dell'inlfeirma n on fa ri1levarre di ipatologico, astrazione fatta 1dalle lesioni d e i g-.enitali. 1di oui si è fatta p.aro·La, che una BU·b-ottuis ità d ell a r egione apic ale e sulb-Cl{Pi1cale idi 1d·estra, dove a1ll' a Sic·olta.zione è p·os1si1bile' sen tire scarsi rantoli s.Ulb-cr-epita·n ti. N•ella regione laterorC·ervi1c.al1e sini·s tra U·n gianglio giro1s·so quanto una noce, ·duro elasttoo, poco dolente. · rNel 1cavo 01rale alcune pi1ocole arf te con gili abituaJli caratteri. 1L'iruferma c l1e 1è aliia i11etri 1,58 p e.&a kg. 52 11a cute di ic·olo.rito bru·n o, ca·pelli n eri, caratteri sest:zu.ali secondari norrn1al111ente svilu!p!pati, sistemi ipill]Jfero pur·e nor1nale e a ·d1sp0lsizione femminil e. 1Le S01p1raicciiglia tenclono a unirsi nella glab ella e una leggera p elrurie è presente n el la1bbro superiore. L e varie parti del cocpo presentano uno 1s vi1luipipo armonico, il grasso sot·to1cutam.eo è pit1ttasto ail:fuondante, Si h·a p erò, come effetto di i.nstem e, 1l'imp ressione cl1e la pazie11te sia alq11a·n to ·p iù giov·an.e-- dell'età cl1e 11,a eflf ettiv1amente. Tu'a le varie ricerC!he eseguite ricord eirò quell e batterio1sc·api1ch·e s 1.ll secreto d elle ulcerazio1ni c11e di1no1stra>no la pre1senza al)1bonda.n te fr~ cellu1le di · r~Tus, ·e detrit·i ·cti tessuto, di m tcroirgani·smi vari ~ tra i quali pe.rò prèdominaivano form,e baJcilla:rt g ratn p ositi.v e 1cl1 c per i ca.ratteri mo1~folo:gi1Ci e tintoriaJi si potero.11 0 subito identilfj caire col B aci lLu crassus eh e si riuscì a11che .:td otten·eire in culttura i)ura s-u pia:stre di aigar-as1cite seconido il procedi1nento idi Lipscl1utz . .L\Jsseinti ·erano jn Yece lo strepto·b aci1lo e il trepo·n ema. Un te.n tativ 0 di autoinoculazione clel puiS dette r.il~ultat o neg1ativo. Del pa1 ri n e,g·ativa fu . la intra idermore·azione con vaiccino antistreptoib acillar.e di Ni1co111.e; co·s ì I.a reazione di Wa51sermann e ·di NI·einicke (.lVI. T. R. ). L a reazjone idi Vernes 1pe:r ~,a tuberrcolosi dette al f ot.om etro la cifra di 36 1(rp0isitiva). · P o-c.h i 1C 01C~·C·hi a. catena giram p.osi-ti vi n el secreto d el·l e acrte bo10cali.. IL '1es1am e r.a1dio1&co:p ico del to-race, eseg·ujto dal dott. Petz, m o.stra: velatu.r .a biarpic·a le risc,h iarab'i le in e1lla to•sse; a destr.a la velatura si ·va a'fl d en sando ,rer.so la base del lo·b o $UperiorP in un:-i. marezz,at.un:t gr ossolana. Glo·b uli rossi 3.800.000. Emoglo1b ina (Fl eiscb.l ) 60. • Globuli bianchi 7.500. Fo1rmula leucoc itari a : Polinucleati a g·ra.n·uli n eutrofili 56 %. Polinu1cleati a granuli eosinofili 14 %. :rvronociti 12 %. Li·nlfociti 18 %. Pre,s·sione art eriosa : l\1x. 112. M11. 78, polE:o 76. R. O. 1C. -4. J. . e v.a.rir provr cli rsnloraz ion e cl Pl -sistema Pnc1 01crino~vegetativo eis eguite e c11·e qui n on rj1 f ertr:, p r r esteso (aid r en::i]j n a , atropin.a , pilocarpin H. tiroi clinn, OYarina, ipo~L~ina) fecero nel con1•p less0 ri1 evarr 11,n certo gra·do di sim1p•ati co1ahilità pe•r i 1pere0citabilità ,cl el sin1patico e corri.spo·n dente ipoton11a cJ e·l para.s in1·u atico. F-u sonrat utto la prova aclrt'nalinica e elette r i1s11ltati proba ti vi in 0uesto . r n so pr0Yocand0 pallore, tren1ore, midriasi. inYrr. ione clel rifle ~so ocnlo-c·ardiaco (da --11

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a 149 e d el polso da 76 a 100. Si osservò aruch e

u!Il'aibbondJante diuresi con €missione di urine clliare n ervose e gli1corsu.r ia cl1e iniziatasi un'ora e mezza circ,a dQpo 1a somminilstrazi.one di adrrenalina, raggiunse un n1as.simo ·d i 2,2 % e 1p erdurò p er 1ciflc·a 4 or·e. H·o coiSì aicoenna.to p ,e r sommi c3!pi a quanto fu dat,o osserva.re nella n oistra paziente; aggiù.ngerò cl1e la diaignoisi di ulcus vulva{J acutum che in ,p rimo terrITPo piotev.a es·sere dulbbia (la presenza dell'e1dema e della r eazioìl1e gan.gaiaire, l'asse11za di febbre e di fenom.eni gener·a li potevano an•cl1e far peTuSare ad una localizzazion·e iniziale della sifilide) rfru poi com1ern1ata, an1che a V·Oler .p resci111dere dal r e1p;erto batterio.scoipi1co del B. cras S'll S, 'Sul Yalore etiolo1 gico del quale già mi scmo soififerma.to nel mio precedente lavoro,, dalla suc·c essiva evoluzion e. F atta r·e.stare la paziente a letto e provveduto alla sempl:ùce d ete;r.sion·e aisetti c·a 1d.ell1e p1arti ammalate si vi·de in poiclìi giorni regr·edire rrupdda , ine·n te l' edema dei gen itali, detergersi e colmarsj le ulcerazio11i, 1dimi.nujre la dolora>bilità delle parti ammaliate s~o0l1è divenne semipr·e p-iù f·a1ciile l'esame delle stesse. Divaricandosi oira completam e11te l e piocele lab,b ra fu l)OSsibile esaminare l"in1ene che si presentò intatto ma arrossato e icon quarCU1e piccol·o pa·p:ùllorn·a in vtcinlanz·a del margine libero . .i\ltri papillomi, pure di piccole climensj.oni iSi oStservano vicino al meato uretrale. chirurgicaGli •uni e gli altri furono asportati • n1ent e. Ho voluto fare 0 1gigetto della presente nota il caso surr:Lferito non solo per arriochire la cais isti ca italiana, tutt'ora aissai scarsa (ai miei casi biso1gn,a aiggiung.efle soltanto 1'01s serv.azi001e ,dj F errari), m·a anche per esami.narlo ·alla lu•ce di alc u11e teori e su l'ortgiin e de-Ile ulcus v~lvae a cutun1, la ooi etio·l ogia è anicora tutt'altro che fissatia. Quando n·ell' ag01sto 192'6 riil1Ilii i miei primi t re casi :non mi era noto nell'originale il lavoro di Sichugt. Quest·o autore in base aJ.l'o·s servazi-Olle di ' un suo caso n eg·a ogni im~)ortanza al Bacillus crassus 1ch·e non sarre'bbe cbe un a·g ente di inqui11am•ento -s.eiconid.ario ed emette invece l'ori·g inale teoria c·h e l e ulic·ere siano da interpretarsi come l'·ef,f etto •di l1na ,gangrei;ia an·g io-n eurotiica. Tale ipat og·enesi sarebbe stata ammessa, $econdo Schugt. a11che in altre ma.latti e cl elle donne e ad ·e sem])iO nella D ern1atitis du s1nenorrrhoica symmetrica cl1e ì\1atzenauer e P ollan,d attri·bu:ùscono a tossine cl1e comparire1b•bero n elle disfunzioni ov·ariche, 1nentre p er Kreibic·h la malattia sarebbe do1'ruta arl una gan gr en a angi o-neurotica iprovo·cata per Yia riflessa in pazien1 i per lo più gi-O"v ani, aff r ttc cla malattie organiche o funzionali dell'aJ)-


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parato genitale. L,e to1ssin~ potrebbero tutto al più e~s·ere fatte r~31ponsab·ili di una aiumer11tta laibili tà 1del sistema vasale e dei ce.ntri riflessi n er.v osi. !La con cezion e di KreilbiJch f·u anche accettata da Niatl1es al quale pairve di potere affermare •che le pazienti di Niatzenau·er e Pol1lan1d presentavano i caratteri d ell'inrf.a.n tili1smo asten ico da lui ampiamente d escritto in una nota monoigT&fia. Ora Slchugt riprende la qu·estione e ùiree ol1e anche la sua iniferm·a con ulcus v ·u iv ae acutu1n 1p!I'esentava i caratte1ri dell'i'Ilifantiili.smo di M.atihes, sic1chlè anche la malattia di Lips1chiitz potre·b be farsi rientrar.e in quelle aJfif ezioni an1gion euroti1che verso. le quali gli in-fantili si m ostrerebbero S!Piiacatame.nte predi s.p.o sti. :B s0Bteni1b ile la iipoteisi di S o11u1g t? Ul1cerazioni dovute ad altelfazioni vasali sono già conosciute : Scl=lu·g t steS6o rj corda l'ulcus vaginae sirri,.plex o rotundum ch·e &i ha in soggetti di età . aYanza ta con gravi lesion i arterio&cleroti1c.l1e; allo stesso ulcus ventriCltli .B eT.g·ma.n n e Ros.sler attri·b uiscono t1na origi· n e ·ana,loga. M9. n ell'ulClLS vvlvae acu tu1n abbj.amo ·dei fatti ch·e parlano in m anj eru jiro prpo evid en te p er un 'ori·g ine in,f ettiva (fe.b.b rc, èompromis.sioin e dello st~to g~n er ale, talora r€azione ganigliare) n.è mi semb:na soddi1s:f.ac.ent·e l'ipotesi (}i S chu·g t che qu esti siano dov.uti al riaBsorbim ento di tos1Sine prod otte n el fo1colai o di canoeTe11a o ad una 1p en etrazi one seconidaria, g·e·n eral. nien te molto precce, di batteri 11e.l tessuto malato. E se anc·h ·e fo sse rla to in tutte le p azien ti riscontr·are i caratteri co stit·u zj o·nali dell'infantilis mo idi Mat!hes (e ciò ad u.n esame anc't1'e .somn1::trjo ·della biblio.g ratfia n on mi pare P·Oissi1bile). al1a p1resenza di crue-sto dato di fatto non s arebbe Jogi·co a ttribuire imrportanzia ip atog-e.neti1c a magg·ior.e di un terre·n o partilcolar1nente predis posto all' atteccl1ire della ma1é!-ttia intf etti va ulcus vu l1

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v ae ac'ut1lm.

_i\.;ncl1P 11el1a n ost:ria ultima paziente non si po, teYa certo parla1re di urn vero in'fanti·Jis mo aBtenico. p er quanto ·vi fossero alc·u ni ca!a tteri co·st1tuzionRli cl1e ri1cor1davano 1q u elli d es·critti 1da Matl1e$ . Già nell'aina mnesi è da notare il tifo .a ddomin ale a cui qu e.sti 1p1a zienti . arndrebber q' parti, cola 1rmente 1SO.g0<Yetti; così dicasi della localizzazione t.u b encolare polmonare: di cui da.fi clinici, . radiologi,ci .e 1s ierolo1g·]ci ·concord·em ente a:f\:fermava110 la pre'Sein za. Ora gli _a steni ci i·nfantili che n on 1sarelbbf\ro che una v ari età ipoplastica (jrpoisurrenaùtca od i1po·s•nrr eno-irloT)itu itarica) dell'·aibito mi·crosplancn:ùco, 1$arebbero ·p recli s·noGti .allft tllibe!'colosi polmonare, ·s p0cie p er Ja esag-erata lrurn g'hezz1~ dei p101moni j1 n raDll)nrto nl YOlume d el <:uore . .B anch f\ degn a di nota la sim1Dati,co-ecci• t aihil it n d·f\ l n oistro soig'f!ett o c.11 e ·e1111 gt pu r e ricontrò n ella s ua 'Pazientf\ f\ ch e a dire di Math es è caratteristi. c·a n ei ~11oi inf.a.n tili . •

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1887

SEZIONE PRATICA

Ma com.e ri'Peto è tr0!p1p o poco rper far rientrare q.u.esto ca:so nel qua;dro di l\llatJhes, pu·r r ico1J.10scendo 1011-e in questa paziente e nelle altre 1da m e precedem.tem ente studiate non sia dla esclu1dere 1a ,p resenza di alicune note di iJpoev.oluti~mo c h e C9fD.tritbuireb·b ero a r endere il terreno m en o r esistente. Che si tratti n·ell'ulcus vulvae aciltu1n di una malattia inf·ettiva generale lo prova anche la fr equente coesiste.nz·a n elle in1ferm .e di lesioni d èl ca vo orale ol1e 1Potr~blbero coosiderarsi come .p orta di ingr e~so 1d ell'ag.ente iruf.ettivo · (alfte nel aaiSo ora d escritto e in uno di Ltprs chutz, angina in Uiil altJro dei miei icasi e in uno an.alo.g o .e molto iJstruttiivo ·d i DeJ.b·a nco). Anrc.h e le lesioni istolo•giJch·e n·on lasciano d·e l r ooto du.b bi a qu·esto r:iiguardo, ch1è l e lesioni vat:.aÌi e 1del connettirvo cl1e costitu iscono · le note· c·aratteristirc.he d el processo •h anno un ine1q uivocabile c1aratter e di lesioni di origine irufettiva e n on sempli1cem eri1te vasomotoria. ·S u qu·e.ste l e1Sioni i stologicl1e alle quali n on a ocennai ohe 1n .mo 1 ~0 sommario nel m io preced ente artic olo, voglio tritor.nare ·b revem en te, ?-n®·e per ·còntferm·a re l'w •• ser z.iorne allora f orm'lllata rMso.. ... di Uilla note, role ... m.i glian za t na. l'q,sipetto iiStolog:ùco d e~1l'uJcus vul,,,. vae ac1ltum 1e 1qµ ello d te.lla p erria· r t.e1jte n·o~dosa. . ·Le ~ri1cerche istol9?.gJ.1o)1e ~egu'ite tn 1ditjè <ì,ei miei c&si , \ furo,n<;> 1parti·colarment.e intere~santi ir:M uno di questi in cui, ·e.ssend·om i 6tate 1p ossi-biJe · escid ere .e d\ esaminare i n, toto .una, rpro~oITTda I ·escara for·m ataJ$i sùlLa s·u1p.erf~cie interna di un , pjccolo , ,I lab1bro, m t 'fu dato studiaTe le alteraziol)i presenti ' anch e in strati relativamente lontani .1dalla superficie co,s a !P'e r lo .piì1 non fruc:il e trattan1do,gi di lesioni, che, :per l e r egioni in crui .risièdon o d ebbo1no g·en era·l rnente, p er ragi oni ovvie, essere sotto'Poste a biOIJ.)1s ie ipiuttosto su'Perfici.ali. Ora n el1a pTorf on1dità rd ell' escara la il1ecrosi, c om·p leta in suipel\fircie, sj an d.arva atten u1a.nd o, p erm ettendo lo $f.1:11dio del tess1nto di inlfiltrazio11e in Clli in u1n o is troma connettivO-'Cellulare sipiocav.ano numero1S] va s i san .g.u i•g ni arterio1si e venosi colpiti da 1alterazioni altamente caratter istjche. Il ·tess11to' fondan1 e.n tale (v. fig. 2) oè formato a.a..1fibrtll e più o m en.o. di1$soie.iate , ·r e•Si·d1u o del conn ètti:vo preesi.stente, disiposte i1n alcun i tratti in inaniera ·d a cost]tuire t1n tessuto r eti1cola.re n elle oui m aig·lie più o m en o str ette sono in·c1u'Se form e cellula ri Yarie. Tra qu e$te pre,nalgono però il i gtran . lunga .lc-uco·citi. a n u•cleo ;polimol'lfQ 1c·o n protoplasma e nu,clei piì1 o m en o alterati; si riiscontruno p oi. numerosi fra mmenti di grandezz:a varia 1fjn o a quella di pi1ocoli granuli a m orfi che assl1m•O[lO int.ensa1nente il colore n11cleare. Qu a e là le fi.b ril1e del tes61uto r eticolare fon dnm entaJ.e s i riuni.$COno concentr1 cam ente a costituire tu b u1i c11e cir conda n o forn1azi oni cl1e per il 1

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1888

IL POLICLlN !CO

rivestimento endoteliale qua e là distin·g uibile, per l 'aispetto e l ';ag.greg_a zione dei nuclei, si riconoscono essere vasi. In altri ipunti i vasi sono ciircon d·a ti da sipeciali ag.gregati di ·elem·enti cellulari disposti a strati, .si ch·e esaminam1do tali aig1gre~ati dall '"ln~ terno venso l'esterno si nota al centro il lume vas-ale in 1c ui l' endo·t elio è· gen.er.al·m ente .solo in parte 1conservato; illl pareJCJchi vasi il l·u me è in parte 01ccJ.uso da un tJrom·b·o p1arietale incorrup1eto; vien·e poi la tunica mu'Scolare ililterrotta e .sostituita da J.euieociti a n·u cleo poli:mortfo 1P·er lo P·i ù alterato, da globuli rossi e da r esidui di elementi avventizi·ali; 1segue poi una zona di irntfiltraz.i one lassa dal 1l'aspetto più chiaro per rarefazion·e ·e m o·diffioazione dell'illlfiltrato ed ed ema, su.b ito al di .fuori d·ella ipa.r ete vaisale. Qu esta z·ona spi1cca nettarnente tra le altre per l 'infi'l trato tenuh5simo e la so1Starnza fondamental e invece abbon1

[ANNO XXXV, FASC. 39J

arterios·e rappresentano centri speciali eh.e spiccano in m<?ZZo al tessuto di ilnfiltrazi-ane con le caratteristiche id i una periendoangioite c-0n formazioni tromboti1che più o men-0 recenti. E molto dimostrati'Vo in q·uesto senso un ramo

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F1G. 3. arterioso aib:bastanza cospi·cuo (V. fi.g. 4) c-0n endotelio conservato e con uno sca!'So con tenuto di glolbuli ro.ssi e leuieociti n el lume, e la oui tuin ica muscolare mostra una j alinosi qruasi completa. Vi è poi un consiid erevole inlfiltrato avventiziale e periavventizial·e. In un'altra arteria vicina in

FrG. 2.

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1dante (V. fig. 3). Viene poi una zo11a ancora 1Più p·eri1'eri1ca in cui l'irufiltrato le·u cocitario è fortem ente aiddensato e presenta qu·a e là focolai necrotitci. Esaminando .queste v.aJrie zon e, di struttura ed aispetto così diversi, dal punto di viista delil e sLnigole dim.oosioni si nota idhe · i va:si che corrispondono alla struttura 1dellè cfini arterie e il oui diametro Si ag,gira siui 20 µ sono circondati da formazioni d el diametro totale id i cmca 200 µ cosi 1C01stituit e; un·a 1»rima zona c1he .raggi·u nge uno ·s 1p~ssor·e. di 35-40 µ costituita ·da tessiuto fondamenta] e ftbr·i l1liare e infiltrato fitto, una s econda zona del 1d .iametro di 1cinca,, 100 µ in cui l'infiltrato è scarsi1sisimo e la sostanza f on1d.a mental'8 è a1bbo1I1dante, una terza zona di 15-20 µ con run d etrito roseo necrotic-o e finalmente l'i·nifilt:rato cellula.ire sii1Pato. P er-ciò le alterazioni vaS-ali e più specialmen te

F1G. 4.

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luog·o 1della d·eg.enerazione j ali·n.a p·r evale 1a mesoarterite. ìvlolte vene pre•s en tano 1pure in1iltrazioo.e di tJutte l e ton·aicl1e vasali; alcuni capill·ari aippaiono j alinizzati. U:n altro tipo m eno frequ ente di .slterazioni YaI


[ANNO

XXXV ,

FASC.

39]

SEZIONE PRATICA

1889

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sali è raippresentato da arterie e vene con infilpochi casi italiani della malattia di Kussmaul trato emornaigico ie l!eucocitar.io, meno nettamente ctescri'Veva del pari alterazioni va"Sali di Viario che n.ei va~i precedentem·e nte descritti di;viso in tifpo ma •p revalentemente caratterizzate da proli- zo:ne concentric'h e, ma costituente nell'i.n siem·e ferazion·e dell'·i ntima, ·n ecrosi della media, infilZOIIle id i periarteriie e periflebite in mezzo all 'intrazione -D.euco-li1D.lfocitaria dell'aivv-entizia e 1del filtrato 1cir costante. tesS1Uto 1PeriJaVtventiziale. Mi S·embran 0 a;l:fuastanza ·evidenti le analo,g:ie •Un ultimo ttpo è finalmente costituito da v·a;si trom1bizzati e ja•l inizzati n·e l domilnio ctel tessuto tra i drue qiuaJd~i istologici. Non con qu esto to necrotiico. vo1g lio giun·giere rud i1dent:iJfi1c a•r e J'ulcus vulvae 1Dall'iln.sieme di 1qu.este alte-razioni conrf·ermiate ..acutum con la 1Periarterite nodosa, m a1attia ben am:che dall"os·&ervazione di s·ezi001i colo·r ate con caratterizzata da una sua speciale sintomatologia, ol'lc·eina, Van Gieson, Unn·a-iPaip1penh•eim 'Si p uò da una ;pr<\:,o-.nosi co stamtem,ente grave, da run cap erciò conclru1dere per .u:na forma di infiammazio- ratteristi'CO· ireperto macros·c()(J)ico. n·e purulenta 1con caratterii.sti·C'h.e alterazioni vaVi è però tutto un g•rurppo •di ma•1attie forse P·i ù sali· sop,r atutt 0 meso- e iperiarteriti.che e p eriendonumerose ·di quanto !.$in qui si è creduto, tra le flebitiche accompagn·a ta da trom·b osi .arteriosa e quali 1citerò il tirfo es-antematico ed il m orbo di ''enosa. Brill, malattie rehe se olinioamente sono caratteiNon mi fu dato o·s servare le speoiruli ;forme di rizzate dalla costante presenza di sintomi a ca~$tiociti e macrOlfaigi di C'lli ·p arlano Roederer e ri'Co ·d ella cute, ·isto~ogi· caimente, specie secondo Sloimoviiei in una loTo Tecente diescrizion e delle lie vediu te 1d·ell·a ~,cuola rom:runa, pr.e sentere1bbeiro altierazioni istoloig iicl1·e nell'ulcus vulvae GJCuturn,. delle .tirpi·Cthe alterazioni dei medi e fini vasi .di . Ho accennato ad una .somi.g lianza con la pecarattere .p.eri- -e mesoarteritico, m.o lto 1analo1gihie a riarterite :noidosa, rara ,malat~ia quasi ce~aime~te qiuel'le ,della 1p eriarterite .n·o1dosa. im.lfettiva del cui qu.aidro i>Stolo•g i,ço G~ub·er «:Lava · La mal:attia di Li1psichiitz, se s.ucieessive ossernel 1917 la 1de'finiziom.e seguente: « es~a è carat1 vazioni conrferimerrunno ,quanto nel mio caso ho terizzata d·alla <:orrupa:r sa di multipli focolai 'inpotuto fiss·a re, ·p otrà !forse esser·e ag.gregata per fiammatori degli strati più ·ester.n i dei vasi artelo m eno 1dal pu:ntJo di vista isto--patologico a riosi di uno o 1più organi, foco1ai visi.b ili macroscopicamente o andhe solo microscop:ircamente. questo gruppo di malattie. La rpresenza di aneurismi non è essenziale della natura della malattia, e, come il costituirsi di tromlt)i è da attribuirsi alle alte:riazion.t prodotte dall'i!llfiammazione nelle pa·reti 1d·ei vasi ieolrpiti ». BENDA. In AscHOFF. Path. Anatomie, J.ena, Fischer. Secondo· Benid a son.o pr.ese specialmente l e arDELBANCO. Ein Fall von « Ulcus vuivae acutum » terie di tipo muscolare e gli strati più parti1co(L i pschiltz). D·ermatol. \.Vocl1enschr., 1926. larme1JJ.te colpiti sono raipipresentat i dalla media FERRAR!. Su l',ulcera acuta vulvare e sulla sua importanza medico-legale. Rilfo•r ma meaica, 1927, 7,. e dalÌ'avv.e ntizia. Nella media si h anno in pri·m ·o tempo proc•e ssi essudativ·i che ipoi port·a no ad FREUND F. Ap·oplexia cutaneà-P8riarteriitis no.dosa. Ar ch. f. Dennat., Bid . 152. una ja1J:inosi e talora wd una ·comrpleta n·ecro~i; GRUBER. Citato· 'da F. FREUND. Zentralibliatt f. Herz gli elementi avventizi.a.li · vengono allontanati u. Ged'.ass·kra.n·k h, 1917, 5-9. l'uno dall'altro dall'inifiltrato composto di Iind'oGuccroNE. Contributo allo studio delia periarterite n odOsa. Bull. R. Aocademia Med. Roma, a. LI, citi , l el11cociti e plaismacellule, ~a spesso l 'avvenf asc. 6, .wprile 1925. tizia stessa si ipertrofizza per proliferazi oni dei KREIBICH. Angi'Oneuro tische oder toxische Eutzunpro.p ri elem enti sin o a,d assumere uno spessore dung? A.r·ch . . i. Der.m at. , Bd. 1'14. 5 o 6 volte mag~giore dell'ordinario. Nel lun1e si LISCHUTZ. Ulcus vulvae acutum (L ipschiltz ) in hia. spesso rrormazioni di trom1b i che possono in H andb d. H1aut~u. Geschl-Krankheiten, Bd. XXI, Srp•ringer, Berlin, 1927. un secondo tem1po o·l'ganizzarsi. Qu·est e a·l terazioni MATHES. D er I nfantilismus, die Asthenie und deren bene di·stinte n ei ' ra;$i di un certo calibro son o B ezih.ungen zum Nervensystem. Berl.irn, Karirnvece m eno :nettamente di1ìferenzia.bili n elle più 1g~e r , 1912.. pi1ccole arte'r iP, d ove sip·esso il quadro si ri1d.u·c·e Io. D ermati tis symmetrica dy smenorrhoica. Avch. ad alterazio11i .dell'intima ·e a n ecrosi della m e· f. p e.r mat ., B·d. 114. MATZ'ENAUER u. POLI.ANO. Dermatitis symmetri}Ca dia attraversa.ta da cel'lrule migriahti ohe vanno a dy smenorrhoic a. J1b id. , Bd·. 111. formare lln infilt·rato specialmente compatto nelMONACELLI. Sur quelque s cas d ' « Ulcus Vtllvae wcul'avventizia. tum » . Ann. 1de mal. vénér., 1917, 1. L esioni" di questo gen ere nei v~i outanei .p o- ROEDERER et . HOIMOVI CI. L 'ulcère aigue de la vulv e t eva recente1nente illustrare F. Fr.eund i;n un oaso d e L ipschiltz. Ann. d. Dermatol., 1928, 2. di periarterite nodosa con interessanti lesioni a SCHUGT. Das « Ulcus vulvae acutum n (L ipschutz) ?lnd seìne Atioiogie. Ze.ntr. f. Gynakol., 1925, 39~ tipo en1 orra1giro (I.ella ct1te; Guccione in uno dei 1

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1890-

Sopra un caso di emorragia · nel corso di una cura bismntica antilnetica. Dott.

GIUSEPPE GORI -

.l\rezzo.

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Le emorragie ·da bismuto•. n ellla cura id.ella si-

[.<\N~O XXXV, F ASC. 39)

IL POLICLINICO

filide non sono f.enomeni frequ enti e si mani.f estano, com e hanno fatto osserYare P erin, Fou:rniat ed altri, sp ecialmente n egli indivi·drui con ins uf.fi.çten za e.pat·i ca o s p1leni1ca, n egli emorfilici, n egli tpertesi ·e·oc. Credo ipertanto· che sia d·egna di not a, ed oobia un certo valore 1Pjr atico, questa mia osservazion e sull'effetto• dei bismuto in un m.aJ.ato di aortite di pro!ba'b ile ori·g ine sifiliti c-a , perchè il paztente no1n rientra n ella ·categori·a .s u es.posta, se si ec1cettua un certo grélJdo ·di ip•ertension.e ar• teriosa (·p resis. minima 130 mm. H·g ), e ~e si con. s:Ldera che l 'emorr agia si è presentata subito dopo la .se.conda iniezione a tipo emo!ftoico, e iPPi di m elena, ed h a rélJggiunto alla quarta iniezio·n ·e un graido di intensità tane 1ohe ha l'asciato il malato in stato idi :as tenia, an.emia arcuta, f ebbre, tpo·tensio~e 'Per più idi una s·ettiman a . Ho d 8'tto qu~t o perchiè Fourniia t, Lorbat-Jacob eoc. icoll<egando ,queste emorr agie a quelle che 1si prov.ocano con l'uso intempestiv·o di preparati aimenicali e io1di1ci nei tuber.colotici emottoici, aggiungono che ·gli ammalati ohe non son o stati .a)ltra volta sottoipo:sti aJlla t eraipia bismuti.ca non s~n·guinano mai àurante la prima serie di iniezioWi. In altre jparole, o•cicorre che l'organismo sia sen sibilizzato al bi·smuto per un certo iperiodo di temp o. N·el caiso presente inv·e"C>e la sintomato1ogia avrebbe avuto p er lo m eno un ca;ratteri1sti·co ·a·c1cel e.Tam ento 1quant'unique si tr at' ti, come ho detto, di un in 1divi·duo niente ·af!f.a tto tarato dal punto1 di vista emoifiQico, epati co, spJ.enico ecc. 1

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Il pazien te è un ,g iovane id i 35 anni. E. R. capotecnilco r esi'dente in A. 1Nulla d i n oteivole n el gentilizio . Anamnesi remota personale senza rilievi caratteiri stici. ,N ega lue ·eid altre m all·attie veneree; ha avuto ·da mo gli-e sana due figl]. ugualm·ente s·ani. I 1disturbi attuali il paziente. li fa risalire a tre anni f à allorchiè comin·ciò a sentire dei dolori ·a>l petto e ahle spalle, 8enso di 01ppressione a r espirare, specie d opo qualche !fatica, f,aJcile acceleramento ·a bnorme d-el polso, cefal ea sub~continua sip e1cialmente no•t turna, vertigini, is enso idi spossatezza. Gli fu al[ora consigliata una .cura anti~uetica a base di arseno-ben zplo e ne ritra;sse giovamen .. t o, tanto ch·e i prin ci.p ali $intorni scomparvero, e rpotJè tirare innanzi fino a pocl1i mesi or sono in 8tato· ·di salute disoreto. Quattr o m esi fa però ricorwpansero i soliti disturbi, e fu allora che il -jpaziente capitò sotto la mi·a osservazion e . 1

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All'é·same O!bbi ettivo constatai: soggetto in stato 1di nutrizion,e discreto, cute e muc ose Tosee svilUJpp•o ISCh·~etri co reg-0l8Jre, non ingo1rgo di 'aangli 'lin1fati•c i. e Apparato respirator'Vo: ·d ati plessimetrici e ascoltatori normali. Apparato Dircolatorio : polso celere, di).soretan_iie?t~ teso, rit~ico ; vaisi p erilferiçi n1è tortuosi n•è n 1glfd·1; area d1 ottu sità cardiaca n ei limiti· all''a'Slcoltazione : secondo tono aorti,co rin'fOO'~ato squilllante, non soffi valvolari. ' Sull.ia pàrte sup.eriore dello sternò non si app.r ezzano ottu1sità 1Particolari; n on Oliver n iè Calidarelli. •Nulla ' di p atologico• all'apprurato gastro-enterico . afile grosse gihi·a n1dole 8Jdidomtnali, all'a;piparat~ uro genitale . Si. nota e:reti1sm o n ervoso, ilper-riiflessia, cafalea spe:c~e notturna, 1 dolori al t oraoe e alle spalle, Sp·eCI•e d opo 1'atrche anche lievi (n on dolori irulle articolazioni), senso di affanno, qualc1he volta verttgini, spossatezza; psiche inte1g:ria, non ArgylRO'bertson, non Rombergh. E6ame. idel sangiue : \Vassermann negativa. ·All 'esame raidioscopico si vede il primo· tratto 1dell'aorta dis·cen1dente noteivolmente sfiancato. •Grado di av er·e dati suffi•cienti per una diagn osi 1di a ortite ·di p1ro babil e naturra si•f ilitiic a basan·d o·si 's ul criterio .. . ex iuv·a ntibu•s. :Di.etr.o anche ii cònsi'glio idi un coilleg·a di dermosifiloipati1ca iniziai la cur a .c on un pr·eparato a base di bismut o ;fornito da seri·a ditta estera. F eci la prima iniezione di 2 eme. endomuscolar e senza nessun 1distuiflbo ·da par te •dell'infermo niè il m edesimo gi·orno, n1è i giorni segiuenti. Dop.o sette giorni ,p rat]..cai la se con1d·a ini·ezion,e e alla dis tanza di tr·e giorni si ·elbbe srp uto sangui•gn o; (·da n otarsi che il mallato ·non .era mai '8tato emoftoico). I I diis turbo· 1durò 10-12 ore a1d interva•l li, poi s·comp1airse completamente. .l\lla terza in iezion e, dopo il m edesimo spazio di t empo, si e!Ybe em oftoe d]scretamente ,a bbondante ma ·di breve durata che lasciò per qual.che giorno lo sputo san~inol ento. Decisi alliora di soop·enidere il meldi1c1ame,nto per una quin1dicin a •di giorni ondé controllare meglio la relazione fra me.d iicamento ·ed emorragia. . ·Dura ·n te i 15 ·g iorni i11 ,p aziente stette dis·cr etamente b ene, e n on sp.urgò assolutamente più s angu.e. ·Il 16° giorno praticai la quarta iniezion e. Due ·giorni d opò fui ·ch~amato •d'urgenza ,dur·a nte ~a notte idai familiari d·el malato p.er una emorr·a gia impressionante. 111 sang.ue usciva aibbonldante 1di·etro col~i di tosse, IPOi, calm ata'Si quella, si iniziò un vomito sangui1gno notev<>le 1che cessò solo 1dopo moQte energiiohe cure e a fatica. 1Si compr ende ch e il malato .rimase in stato di forte prostra:zione con t utti i sintomi caratteristitCi 1delle anemie aJcute. ' lDa quel gtorno, ,afu·b·an.donata definiti'V amente la c·ura bismutica, iniziai graidatamente quella afls.eno-ID·enzolica che ha portato l'amrola lato ad uno stato id i notevoiJ.e benessere : scomparsi i _sintomi più noio•s i .della malattia, le cefaJee n otturne, la spossatezza, i ·.d o1lori, è aumentatp in peso ·di reir·ca 4 chili (in 2 m esi e m ezzo) e soprattutto n on ha pe:riduto più san gue. 1

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[ANNO

XXXV, F ASC. 39]

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SEZIONE

PRA~ICA

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1891

I d'att~ eh.e ho asposto .pen so che ablbiano una. zione dell e inef1fica ci cure radiolo·gic11e! Cerchi·acerta im{ploTtanza. pratica., come ho detto in prinmo con ogni sJorzo di mi1gliora.re le nostr e conocipio, percb.Jè attribuisco alle i·n i,ezioni di bismuto sceriz.e e di aippro1f.ondire la nostra esperienza . e _Ja co1pa 1deNe efi?.orragie subite •dal paziente. 1ce:rch·i amo sempliteemente di essere onesti nelle Far.n e- una caosrualità francam.ente mi sembre- ·decisioni, sempre, anch.e quantdo ce ne può deri~ vaJre danno, m.oriale o materi•ale. Sb•aglier.emo rebbe un po' strano, data Ja stretta relazione fra u1g ualmente, percruè ciò è f ata:le, ma dillo stesso l'em·o rragia ·e l'ini·ezione sta ri·g u·ar1do al tempo, sia rigual'do· al modo d'insoiI'genza e alla rego- , errore deriveranno nruovi ammaeis tramenti che lentamente ci avvicineranno sempre più al1a con. darità d'iD!sorgenza, e consi derato anche ·ch·e soquista del vero. spese le ini·ezioni non si è avuto più sangue, N·ella se·duta d·el C•o n•v egno per la lotta contro come non 1si era mai avuto sangue in precedenza: il cancro io non avevo· riis1p·osto al pToi. ·c ollica • •dellia .c ura. perch:è mi spiaceva risponder.e con parola reciAmmessa questa relazione, non cr ed.o si·a del tutto inutile tener ,p resente il ·ca:so. 1d1urante cur·e , s.amente 1di1scoT1de alle sue cwtesi espressioni ... Sed mag~s amica veritas ... Ed ora non avrei poanttsifilitiche a bas.e di prepiarati biSJnuticj. tuto più iìaicere ruf.f inoh1è non sb·r.gesse equivoc.o ' sulla .reale , p ortata dei miei con•sensi. Si voglia • q·u indi peridonare la m ia fr~nçnezza. -COMMENTI. 1

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F. PERUS.SIA.

Disciplina e contr·o llo della Radiote1·apia del canc1·0. In un articolo comparso .sul n. · 35 di codesto p1regiato perio1dico dal SU•d detto. titolo, il proif. I. Collie.a m i cl1iama· direttamente e ri1petutamen, te in cau1sa -e mi attribuisce, con molta cortesia e s:ilculfa buona fede, certi consensi che mii sem. brano esorbitare dalle. mie vedute quali del resto, senza possirb ilità di equiv.o•co, io ho sempre chi·aramente espresso sia i!l 1pubbli~azioni, sia in Congressi o Società scientifiche, sul tema della radi?tera'Pia ·d el c·arrcro. Non entro in po1emi-_ eh.e. Mi preme solo CIJffermare cl1e radiologia e ch•i r.u rgia non sono aiflf.atto in antitesi, tutt'altro, e devono anzi cer car e di son1mar.e i lor 0 sforzi, senza pTeconcetti e con a:ssoluta obbi•ettività di giU·diz,io, nella .duriJssim.a lotta contro il cancro! Vi sono oampi, com·e quelli -del c·aTcinoina del-, la •(1ute e dell'utero, nei quali, in· casi di·agn9sticati precocem.ente, l·e possi.b ilità curativ·e del radium equival'g ono, se non superano, quelle . cl1irurgicihe; altri 1dove, allo· stato attuale delle nostre cono,scenze, l' interven to chirungico si im'PO- . n·e immediato, senza pe.r1d.er.e tempo in cure radiologiche •di ben scarsa pro}?a1bilità di suoc ~s so (c·an1cro d ello stom·aco e dell'intestino, osteosarcoma degli. arti); altri inrfine dov.e solo ormai la il'CIJdi·oter.aipj a può con1sentir·e ri1&ultiati pal1tativi bri'.ll·antj e qualche rara volta può anco.r dare una guarigione duratura. Og11i caso deve essere vaigliato ~on profonda dottrina e sicura cosci·enza prima idi decid.er.e 1a condotta rd a seguire ed io stimerei semplic·em enté assurda una le1g ge cl1e volesse preten.dere di dis1c iplina11e i.a perentoria precedenz.a da dare alla cura Chi'.Curgica ris·p.etto a queJla r aidiolo·gitca nei ·casi opera:bi'li o che vietasse, o·l tr e un ·d.eterminat 0 limite, la continua-

SUNTI. E RASSEGNE.

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ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. Sulla cUI·a chirurgica degli empiemi ' nella tube1'colosi polmona1'e. (.A. J.l\CHIA. Minerva M edica, 10 m·arzo 1928).

11 pTob9.e1na della cu'ria n eg'li empiemi idei tubercolotici · è assai differente da quello della c·ur.a de gli empie·m i comuni. F ino a circa venti anni fa si prati1e a v·a a questi ma1'ati la ·costotomia sen za preoc·CU1parsi sover·cl1iarnente dell'e;s tto poco felice che ne seguiva, poichrè, insorig·endo i ·emp•i ema negli stadi avanzati della malattia si riteneva inutile o quasi, il tentativo di ·g uarire la pleurite ,p urulenta in indivi·dui già cor1·dannati p er la m1alattia polmonare. Ma se in ta·l e epnca l 'empiema nei tubercoloti1ci era poco frequente, il numero dei casi è as1$ai aumentato col di·f1fon1dersi della ~ur.a pneumotora•cica a.lla F orr1'anini-, di cui rap·p.resenta una comip·licaz.ione. Si tratta di tubercolotici per lo ipiù con lesioni unilaterali e quindi ancora recuperabili, I m·edici dovettero ;p erciò occuparsi 'Più attivam ente di questi casi: m essa da parte la dannosa costotom:iJa furono praticate semplici toracentesi e lava·g gi con lisolforn1io , elettrargolo, soluzione· fisiolo.g ica iodo-iodurata, olio gomenolato, ecc . . IM·a n essuno dei vari li·quirdi si è mostrato specialmente efficace e purtro1p·p o gran parte degli emipiemi ·d ivengono fi•stolizzati e per ciò ingna:r ibili. 1


1892

IL POLICLINICO

L ' A. basan·dosi sulla e$1J)erienza 1Persona.le di un.a ventina di .casi detta norme sulla con dotta Ida tenersi nel ca.rare gli empiemi nei tubercolotici... 1L ' emrpierr1a può essere ,p uro, cioè esente da infezioni secon1darte oppure infetto: è in·dispensa,bile un e$ame batteriologi1co dal quale si può trarre una esatta diagnosi etiolo1gica del versam ento ; saTà 1quindi necessario 1prima di ogni altro interven"'to esaminare il pu.s pr·elevato mediante una• p.u ntura esiplorativ.a. Se esso è e-sente da altri · microngan•iisµii oltre i bacilli ·d i Koch, si è di fr0nte al caso più f1avorevole. l'aloT·a il v ersam·ento è bene tollerato e può esserè anche lasci·ato a s.è : questa tèrarpia 1passi va non è però 1dçi. seguirsi ip. linea generale a causa della po:s sibile evoluzione del proceS'so con invasione d elle pareti torachme. Si interve:rrà p·el'ciò suibito no n appena fatta ·la ,.diagno·$ i: si ~v.uoterà m8ldiante • aspi:razione con il Potain il pus e si iniett~rà poi qualche s ostanza modificatrice (glicerina iodo1 formi\Ca o ltqu~do di Ca1ot), usan•dG le precauzioni asettilche abitu1ali nell-e operazioni di alta .. chiru:rg·i,a. Gli em'Piemi infetti sa:r·a nno . trattati con toracentesi e lavaggi pleurtci che· ,p ortano a g.uarigione in un 1di~creto nlimero idi casi. Ma talvolta Ja cura falli~ce ed è necessario ricorr.e re all'op·era del chtr.u rgo, spesso purtrop po assai in ritardo. Gli inter·vent! utili in questi casi son o la toraicoplasti1ca intra ed extrrup·leuric·a, 01Perazion1 ,gravi che esi·g Qno una certa r esi·stenza da ·parte del mal.ato. La pleuro-costptomia r esta indicata come in- · ter\-ento di necessità n ei casi graviss imi e ad e·ssa segue talora un t em1poraneo miglioramento. .An·cl1e n egli empiooii sipontaneamiente fistolosi, nei quali il pus fuorteis1c~ all'esterno a traver-so tragitti tortuo~i, una am·pia costotomia è i11tdisp ens abil e prima di altre op erazioni, [>er disin. tossicare il malato. ,~ra la costotomi·a è la terrupia di elezion e p er gli eim piemi sa·c cati; con ·ess a si cTea un ùtile drenaggio e Si isip·eziona la cavità, prima di procedere .aid un,a t oracectomiia parziale intratpl euriiea. Il ro.etoido razionale che perm ~tte, n el.La çura ,degli em· p iemi n ei tuber.oolotici, di otten ere I ' abo. . lizione ·della cavità ~u1ppurante &en za aspor tare Ila parete costopleu.r ica, ma r esecandone solo la -pairt e scl1cletrica, è ia. toraco1plastica extrapleuri,ca (SaueDbru1ch , s~ engler , •B érar.d). •Questa orperazione è controindicata nei malati -caich ettici e scheletriti .p erc.J1è rn essi è impossib ile · disossare la parete senza la•cerare in più rpunti la pleura; oippure se anche l'intervento ri·esce tecni·c amente, il cattivo st ato generale imrpedisce la giuari,g ione della fer-ita. 1

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Di essenziale imiportanza è i.J fatto che il malato po·ssa tollerare l'orper.azio~e in un tempo o in 1due molto vicini. La .toraco·p lastica extmpleu-ri1ca non è certaJmente moil.to grav.e ed è ben tollerata n ell' empiema, perchiè l 'altro poilmon.e è già ,albituato al sopralavoro, IPOi•chè da temf)o il polmone malato non funzi-onava più (1pneumotorace o versam ento). La frenicotomia, come tnte:rvento çtocessorio è poco litile• nel·1a cura degli emrpiemi medriante toraJcppl_àJsti:ca o toraicactomia. Può essere in.v ece id i gi-ovamento nella cura fatta con toracentesi e lavaggi pleur~ci. VICENTINI.

Ricerche sulle spirochetosi putride b1·oncopolmona1·i. . (L. KINDBERG,

CATTAN, ADJl}A. Bull. et Mém. de ia Soc. des H6pit. de Paris, 19"28).

1C0Tuformemente al1le vedute del iBezançon, secon·do gli AA. suid·dettii, nei casi esaminati, se la ricer.ca è sistematica ed ostinata, nell'espettorato ·dei malati in 'discorso si potette Beroipre constatare degli elementi a spirale, fatto questo confermato dall'anatomia patologica. I casi oggetto delle ricerche fur ono 16: due dt bron chite, 11 di gangrena polmon·51re ·di fJipo v·a.riabile, di gangrena subacuta, di gangrena emboli·ca, ecc., un caso di ascesso bronctiettasico, d.u e casi id i aS6o·ciazione gangrena tubercolosi. L'espettorato fu studiato c·on tutti i ,p ossibili meto•di di analisi microscopica: nei due casi di bron chite -era évi1dente un'associazione .fuso-6(I>irillare netta ed essi sono posti fuori ' di discuss ione, trattan·dosi di tipo speciale, d.agli AA. Negli altri casi fu posto in eviqenza una flora roi1cro·b ica estremame~te rioca e variata, cocci, bacilli, vibrioni, in gran parte anaeroibia. Rari ed in.costanti i bacilli fustformi. Regolarment·e p:res enti erano gli elementi a spirale, in numero varj.aJbile, idi . tipo ·diverso ma con il predominio dj un tipo costante, quasi sempre polimorfismo n etto per grandezza, s1p1essore, estremità, forma, ·numero delle ondulazioni, rnodo di lo.c omozione. lln otto casi si potette procedere alla veriifica anatomo-patoJogica: in cin·que casi nella zona perif'erica dell'escara eranvi numerose le spìrocl1etè, vero agente 1d'attac-co, u prim·u m mo;vens » ·della m•al.attia. In tre casi il reperto fu n.egativo e sj trattava n el primo di bronchite e reperto fuso-spirillare, nel secon do di una gangrena terminale in un tubercoloso e cosi pure nel terzo caso. Gli .!\A. 11anno tentato la culitura o l'inocula· zio11e per veri1ficar.e la patolo1g icità e la natura di questi ·spirocheti, facendo uso dei più ·diversi 1

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[ ANNO XXXV, FASC. 39]


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[ANNO XXXV, FASC. 39] ,,

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1895

SEZIONE PRATICA \

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mezzi anaerobi, dei più diversi animali di la~o­ ratorio: non hanno c onstatato alcun risu1tato. All'esame jstologico degli a s·cessii formatisi nella cavia si notò la stessa dis·p osizion e degli spirocheti nella zona p eriferica rd i invasione come n ei tagli di po ~mo n e umano, come pure notarono, sebbene · meno marcato, lo &tesso polimorf.i smo constatato nell'espettorato . Il fusif orme, come la sim·b iosi fuso-spirill-are è ap!P<lr:Sa incostante, assai rara: il suo intervento nei processi putridi ' polm-0nari è se non im1possiibile, p er lo m eno eccezionale e se·conrdarjo. . B~sogna dunqu.e a.mmettere che nella . comune gangrena polm{)nare debbono incrimin arsi gli spi"rocheti. Essi sono per lo meno gli agenti di attac-co, gli ag'enti dell'estendersi 1della lesione o delle ricadrute della· mailattia. La flora anaerOlbia, secondaria nel tempo, è senza dubbio importante • per con.trilbu~re allo sviLuptpo propniamente detto , putri1do del fo-colaio. La simbiosi fuso-spirillare ha un coroipito secon•dario. MONTELEONE.

Gli ascessi streptococcici del polmone e ·1a loro guarigione spontanea. •

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e DESBUCQUOIS. Bu l. et M em. Soc. Méd. des Hop . de Paris , 2 febbraio ~928) .

(·BERNA)lD, ·DREYFUS

Lo studi-o degli ascessi polmonari si è andato in questi ultimi teffilPi 8JI'.riiechen·do di dati nuovi spacie 1p er oiò che r iguar•da la loro frequenz.a e la possibilità .di una guarigione , spontanea. Questo 1dimostrano numerose osservazioni di Paiseau, e Salomon , di Lemierre, di l\inrd berg e Bernarid, di AichaT·d e Mouçon companse in diverse epoche •· dal 1922 al 1926 Bui reso•c011ti della Socié té Médipaie de s H6pi taux d e Par is. Gli .t\A. citano pra un altro caso di n otevole interesse ch e si può così ri·a f:sumere: una ·d onna di 28 anni si tira una revoJ.v·erata n ell 'aiddome. La laparatomia dimostra u11a ferita d·elle foocie anteriore e po ~ steriore dello stoma·co. L'operazione ha esito per· !etto. Due giorni dopo la paziente è colpita · da dispnea intensa con febbre che sale a 40°. Sorge toese ed €Spettorato muco-ipurulento di appar~nza banale: ottusità al1 à ba·se sinistra, soffio tubari co, r.antoli sottocJ'e1pitanti. Dia·g nosi di bronco-ipolmonite post-operatoria. Un mese dopo ne~sun mig'lio.ram001to1. Tempe·ratura oscillante sui 39°, politp·n ea, toohic0a~dia aiccentua1a, leueociti 17.000 (89 % di polinu«~leati). L'E. O. dà una ottusità 1da1la base d~ sinistra fino alla punta d€lla scapola, un sofrfio rudè e dei .grossi rantoli bollosi. !L'esame r adiologico non dà eh~ un velo di!iruso su tutta la m·età inf.erior e dell'emitorace. L'espettorato ·è rioco di streptococchi e pr;ivo di ailtri gerani. L' espettorazion e è scal'sa, ma al ·37° .giorno, si sale brusc·amente ·da 30 gir. a 100 gr .

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con una piccola vomi-ca in cui .$i isola l o stre.. 1ptococco .quasi puro. Lo stato gen eral·e 1l1igliora lentamente, la febbre decresc·~ pian 1Piano, i segni lfisi1èi ~ersistono a lungo; in céllpo a tre rnesi si l1a la guarigione. ·Questa osservazipne è interessante p er il de• co·rso benigno, p er l '·assenza di segni radiologici ieavitari, 1perch1è dimostra com·e la irnmagine i1droarea d·ell' asces·so non sia .affatto costante. · Etienne, Bernard e Desbuoquois nello ·stesso r1urnero del bollettino ,p resentano un caso in parte analo.go. E'SSp dimostra, come il preceden te, che si·amo O;"Jen lontani 1dallà. ep oca in cui 1'rousseau ieonsicl;erava ·questa forma m o1'1bosa come di estrema rarità, e la sua gu.arigio n e com.e eccezionale. Un uomo · ·di 24 anni dpipo una angina banale rpresenta uno ·s tato infettivo grave co~ una febb-re sui 40°, senza alcun segno di 101calizzazione. Si fa una emocultura cnn e~ito negativo.' Al 12° giorn o s orge dolore violento all' emitorace sinis tro. L 'E. O. rivela: i1P·ofon.esi baisaJ.e, con silen- zio Tespiratorio, , e SUJPeriormente un so1\fip dolce ·c on ·qualche r.antolo fine. La radio~·copia rnostra un'om·b ra 60spesa che potrebbe esser e inter·pre:t·ata·. com e dQvuta a1d una interlobite. I l giorno 1consecutivo , .s-egnì clinici e radiologici d1 una r eazione 1p1eurica: onde si 1Pr atica una p'U[ltura ch·e dà esito a liquido totbido dal qual ~ ~i coltiva lo streptococco. Lo strato ltquido è sottile ·e si esauri.Sce raiptd·amente. · I segni fisici si· mo1difi·cano per una ter za volta: . rr1entre n el terzo iruf.erioTe si mantiene l a ottu sità, e la 0 scurit8. r _es1PiJratoria, al disopra si nota timpanismo e un g rosso so.f,f io tubari co con rantoli sottocr e.p itanti. La ra·diorsco·p ia -mo6tTa al terzo m edio una immaigine ~ i1dro,-éliere·a , nettissi ma ma fugace e di difrficile intenpretazione in quanto Ch·e l 'espettorato si mantiene sca:nso. Lo stato general e frattanto s i agg.rava notevolmente, compaior19 edemi, febbr·e a ti;po ~etti1cemico, si r-i vela lo ~tTeptoc ooco n el sangue, compaiono consecutivamente ben 4 ascessi m etastatici. M:a m entre tutto sembra vol1gere al peggip, lo studio di questi ascessi mostra una attenu.azione, nella moltepl1<Cità ·e n ella virulenza del germe. Al 60° giorno di • m alattia con1p·M'e una vomi1ca di 400 grm. con ' stre1ptoicooco in .cultura pura. In sei giorni ven·gon o eliminat i cirrca 1500 gr. di pus; i segni ra1diolpgici perm·a ngono pressaippoco gli st essi, tut' tavia lo stato generale m iglior a , ed in tre mesi si ha la .guarigione. . . Q·u esto caso pir·es·enta m olti pu n ti interessantts1simi, anzitutto l'oriig'i.ne n el• rinofaringe; poi l'lrt· · tervallo dj tr·e giorni che furono n ecessari per la comparsa id ei primi segni di di!rfusione d el germe; poi i fenom eni di loc·a lizzazione, ed iillfine la Ypmiica t aI'diva e la guairigione sip·o ntanea . I

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L . TONELLI.


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1896

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IL POLICLINICO

L'azione degli espetto1·anti. (J. -"\ . G nNN. Rrit. Med. Jour., 26 sett. 1927) .

[ANNO XX.Xv", FASC. 39]

1) Espettoranti riflessi, tra i quali vanno ascrit·ti quelli che, irritando 1a mucosa g.astrica, per via riflessa, lungo le vie sensiti~e VJaJgali, eccitano il centro del v-0mito e l'ipotetico centro della secrezione bronchiale (fibre vagali centr.ifughe, secretorie). Si tratter·ebbe, in ultima analisi, di un meccainismo analogo a. ,quello per il .quale si provoca la tos·se ·in seg11ito a stimolo dell'orecahio, del faringe, .d ella p1et1·r 'a.

Scarsi pr·ogressi h a fatto la terapia per qur.J che riguarda gli esp.ettoranti, e ciò a causa. di vaTie difficoltà che insorgono nel loro studio. Una prima difficoltà è, iad esempio, ·q uella della inisurazione dei loro eftfetti, non essendo p·o ssibjJe trarre gi·u dizio alcun·o dalla quan:tità dell'e' ~pettorato, il .qu.ale, oltre ad essere misto in maA t·ale gruppo iapp.artengiono: l'ipeoo.cuana, il 11j era inseparabile alla saliva, varia moltissimo da tartato emetico, il carbonato di arnmonio, la scilla, caso a caso, e da ·un momento all' aitro. la 1P Oligola sei:iega, ecc. 111 loro uso non produce Vi è poi ·u n' a1tT'a difficoltà rappreisentata dallia danni allo stomaco, essendo l' azi·one iirritante da di'V1e·r sa reazion·e ·d ella mucosa b:ronichirule nel sogessi sviluppata. lieve e lenta, e di durata piuttosto getto sano, ·n el malato, e nell'a11imale da esperilunga. Non sarebbero qui11di ir1dicate altre sostan 111ento. Nel sano, ad esempio, uri espettorante ricoze, quali il 1solfato di rame e il s·oliato di zinco, nosciuto attivo i·n u1alati di bronct1ite, può non . che in V·ece h anno azione rapida e violenta, combiesercitare ·alcun effetto apprezz·abfle. nia ndosi subito con le .p roteine della mucosa gastriAnche la definizione di espettorante ·n on è pTeca, ta·n to dia. poter genera~e facilmente anche una . gastrite tossica. cisa, i-n quanto si applica non solo alle s.ostanze che facilitano l 'espuJ,s.ione del secreto, ma ancl1e · L'ipecacu ana J11a effetti p·i ù sicuri nei b ambini, a quelle che ne rr1odificano la quantità. essendo in questi il c·entro del Yornito. più sensibi• le e più attivo che negli adulti. Fisiologicamente l'espul.sion.t.· di coTpi estranei o . . • Nella bronchite aouta, infln.e, l'ipecacu·a.Jlta é il del sec,reto dai broncl1i si cor1111ie · per opera di tre tartaro en1etico esercitano anche un'azione diafon1ecc·a n ism.i : 1a vib·r azione dellP cigli·a ch·e tappezretica, che ·favorts·~e Ja din1inuz1one della :febbre. zano la rriucosa bronahiale. la tosse. e i movi. ]11enti peristaltici dei muscoli ctei broncl1i più pic2) Espettora·n ti ceritrali, che ·agiscono per &ticoli. Tale. 1ultirr10 rrteceanisrr10 ~ nece.5sario in quan111ola.zio1tP. diretta sul rrtidoJlo, il quale rè collegiato to queste porzioni dell' a.lb~ro bronchia.18 sono coi centri del vomito . sprovviste di ciglia, e su di esse non ha èffett'O alPrototipo .n e è l'a.p omo.r nna; ILla la sua attività è_ cuno la tosse. poco ,1.urevole . Anclle l 'ipeoacuana e il tartaro emetico agiscoVi è poi un altro f attorH 11rotr.ttivo, rappresen110 isn parte in tale .ma11iera. tato daJ.la st:crezicne che irL.a ntiene .u·mida la sup·erficie inter11a 1iel bronco. A 3) . Espf,ttoran.ti che sti'm(l lario le terminazioni . seconda cl1e la rP.5pi- · razione è più o meno affrettata, e l 'aria inspirata nervose secretor-le (p·arasir11pa.tico). ·Gruppo quesrto è più o n1en·o secca, caimbi.a la cor1sistenz.a di tale assai n11rrt·e r oso, ma di cui è ·&tato introdotto in tesecrezione, per evaiporazione d ell aoqua. ra pia 'il .solo jabora.ndi, col .s110 alcaloide : pilocarAllorqua.11do è ra~-giunto un g.rado di viscide:iza yinia. Il suo uso è però delicato, e il doSiél!ggio deve eccessivo, la mucasa ne resta irritata .e le ghian e~sere assai prer~iso, per eviliaJI'& effetti collaterali dol·e . entrano in attività, producendo altra secre- spiacevoli. zione. Una indicazione precis~ di rsimile espettoi:ante può es.sere data dai casi irn C'l!i jl sistema r1ervoso 'f·ali meccooismi, il motorio e il sècretorio, sono centrale è c osi depresso da non p oters~ ottenere tl sotto la r egolazi,>r1e del sistema nerv·oso, r·appre' iiflesso e1netico. senta.to da fibre afferenti ed efferenti del vago .e • del si1npatico. che convergono verso un ip·otetico 4) Espettoranti che stirnolano dire~tamente le , centro della tosse, in relazione col centro, d·e1 regli·iarJ,dole bronch·i ali, corr1e acoade con gli iodrui, spiro e del \7 omito. Le ciglia, invece , non sembrai . quali, ar1alogamente alla pila.carpina, ag1.scono no, .a_pparenten1ente, sotto un -influ&&o nervoso diinù·i I)erldentemente dal sistema i1~rvoso centrale. retto. Una irritazione da corpi estra.J:1ei, ·O· da seIl Joro uso è special1nente indicato nelle broncl1i· crezione tropp-0 viscit1a, stirr101'a irlifatti il e.entro ti croniche. in cui, per 1a lù.ngia -somministrazione, della tosse, r.is·uJ;tandone, per viia riflessa, o la convien€ poter dosare con cura il medicame!lto; tosse, o i'l movimento p eristalti100 dei bronchioli, in qt1esLe, inoltre, si può ritenere che gli i·oduri svolgo1lo anche un'azione il'isolvente s11lle formao un ip<?rattività secretoria. zioni flogistiche, cos.ì come lo svolgono sulle Uri,a classificazione dP,.gli .espettoranti dal punto .gomute . di vi sta fisiologico i1uò essere la seguente: • 1

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{ANNO

F'ASC.

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SEZIONE PRATICA

Esistono a ltre classificazioni degli esp et toranti, i11dipendenti dal concetto di sede i·n cui l 'azione s i svolrgt,?. S1 .son o, ad esernpio, voluti divide.re in « stimolanti » 1(sen,ega ~ sciJ.la), e « deipresisivi » {ipeca cuana e tartaro emetico), ma nessuna vera ragione gi11stifica tale distinzione. La scilla, ad cserupiu, agisce in parte irritando lo ~t.omaco, e in pa-rte stirr\olando i centri nervosi, ma cor1temporanean1e11te esi:ia eser cita a.zione cardiocin etica e diuretica, pe·r oui si allont·anà nettamen te ·1agli altri esr1cttoranti. Esjstono infi.n1! sostanze adoperiate empiricamente, irt unio·n e con gli e•s pettoranti, i1elle pozioni contro la tosse, quali, acl eserllpio, l 'acido i drocia 1Jjco, che iSi t.Tova i1ell'acq.ua di lauro ceraso. La sua azione può e&Ser.e considerata come oalmante per l'anestesia che provoca a carico del faringe e dello stomaco. 01:a si s a che esistono le cosidette <e tossi dello stomac o » , sp ecie nell'·e tà infantile, ' imrputa'bitli a i rritazi on i patolo1g ic,h ·e del1a sup·er.f-icie della mu1cosa gais~ri1c a, 1Per l e 1quali si g eo.erano le steS'se condizioni i·ndot te ·da ll' ingestione di s-0sta nze espettoranti del primo grup.p o consiiderato. 1

M. FABERI . •

Contributo alla cura dell'asma b1·onchiale. A r chiv . f. Klin. Chir.1 vol. 148, 1p ag. 52.2).

(' ' OELCKER.

' · P er .quiamto sia 1dis cu s1Sa l'.etJi.o 1ogia e 1a p a:togenési dell'aisma bronchial e ~ .qui·n1di manchi un indirizzo t erap.ooti oo n etto è un fat to Che la massima percentuale d ei suocessi spetta alla resezione de'l simpati,co oervi·c ale. L' A. crede che le • 1 caiu~ e d ell'asma sono1 multirp l·e e 1che questo Stpie.g.hi come n essun metodo si-a cap.ace ·di .daire in t'Utti i ·ca si una .guari·gi-0ne. J..'in•dicazi o.n e di un deter m.ir1ato i:net odo ·d·eve esser .quindi in r.app Otrto- ·al m ·alato ·e non alla ·s indirome che ha un tip.o com.f1ne. Crede che 1'asrn.a ohe i.n sor.ge nei giovani sia di·p e·n den te da una a lterazione morfologica d·el toraoe .n e l iSenoSo clle ·questo s ta p erenlll·em ente nello stato ·d i inspirazione massima. [n q u.esti in·divid1ui l 'angolo. f orrnnato dall·a cos tola ~o,n l a colonna vertebraie invece dei 65-7()<> normali è retto o a.ddi~ittura ottus-0. L 'A. ha aviuto oc cfu.5io.ne di oss.eir;viare· un ieruso ti•piiico sott 0 questo punto di v~sua che cereò :dj curare praticando una toraic.oplastica a11 a Sauerbruch dail iato d estro. Dopo l 'operazione l 'emitora·ce d es'tro si abba;Sisò as·sumendo .u-n a po·s izione n o·r mal·e. Il pazi,ente è gu.arito pefl.fettament e dal l ' a..sma. L 'inter vento è .simile a q·u ello eseguito da Ftrie dricl1 e proposto da Freund n egli enfi~ematosi. 1

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VALDONJ

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1897

ARTICOLAZIONI. A.f'fezioni reumatiche e tubercolosi. (J. R OUILLAOO.

Presse Méd., n. 15, 1928).

,J rapporti ·d ella t·u bercolos,i con le ruf1f ezioni reu-

matiche s ol1evano questioni cliniche interessanti, ma l ontane da una n etta 1deluciidazione. Ciò diipende a n zitutto d alla oscurità dell·a etiologia delle aif·f ezioni rel1n1ati'ch·e. Jn questo capitolo si raggruppano dei f.atti diSiparati : vi _è da'Pprima il r eumati·smo 1P·olia;rticolare acuto, assai ben definito d·a l punto di vista clinico, ematologiico, terapeutico, ma privo d i criterio batteriologico o ' 1 1 biologi co; vi sono p seudo-reumatisrni a deco rso acuto e sub-acuto, alcuni ·dipend.enti da infezioni 1ben caratterizzate (gono cocc1a, scai:lattina), altri da cau sa· i·nid·eterminata; vi s ono irufine i reumati1smi c r onilci a eti-0l ogia a si&ai m·al nota. I1g noriamo la parte spettante alla tube~colosi. E, d'altro canto, non mancano incognite per la stessa inf.ezione tuber cola re: bisognerebbe precisare l'azione del bacillo di Kach, quella delle tossine, quella delle forme 1'iltranti. ...\Jcune p oliartriti acute o sub-a-cute sembrllino V·eramente dtp endenti 'dalla tubercolosi: ne è tipo il r eumatism o articol.are di P on cet e Lériche, mar1:Lf estazipne infiammatoria sp·eci:fiica per l a causa, non sip eiciJfica 1p er la 1qualità delle lesioni. Su qua.le base p 0tggia la contc ezione del r eumati1smo tu• b ercolare? S eccn ·d o Pon cet . e Léric he non ' esìs·t e alcuna caratteris ti•ca anatom~ca: nelle forme a cu. te · -e siston o l esioni essu•dattve o pla•s ti1ch-e niente aifif atito specifich e. I b a1cilli, in g·en erale, mancano al pari ·d·elle l es i oni follicolari, o si tratta di ··bacilli po e.o virul enti i.I)Jcrupaci ·d i provo·care rea·' zioni spec:ùfi1ch·e. Tuttavia qu.aJ.iohe volta sono stati svelati baJcilli · paitogeni n elle articolazioni col1pite. ·Gli argomenti clinici h·a nno per Pon-cet una capitale importanza. Lo stu,dio dei preced·enti 1Permette l a diagnosi: l 'esis tenza di aidenopatie, di ciicaitrici fi'stol.ose, di tu1ber colosi polmonare · o pleuri·ca antica, di tubercol o1si oss·e a, cutan·e a, ept... dtdi·m aria, ecc ., .a:f:f erm,a la natura tuib er col are di .ai.cune polia~triti, c onf ermat a dalla evoluzione ulteriore. DOlpo mesi, o anni , la tubereol osi colpisce nuov·amente un {)'rgano ·qualulllque, e le artropatie s·c.ompaiono. Questa ·concezione è semJbrata ecc.es,. si va : s ar·ebbe .esagerato qualificare, retrospettl:\ram ente, tubercolare og·ni reumatismo Ch·e fini~ce colla man:Lf.estazione ·d i' un·a tubercolooi poln10nare. Altro argo.rriento clinico fa v.orevole è dato clal fatto della _co.eststenza d i 1poliartrite sub-acuta e di artriti · tubel"col.ari n,ette, e dalla localizzazione 1d ella flu ssione arti'C olare in una o due artic olazion i 1c.he 1p oi div-eil!g ono fungose e decorron o com e tumori 1bia·n chi. 1

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1898

IL POLICLINICO

:L'esame ra;diogra;fico es.eguito in un gr.ande numero di casi clinic amente dichia·rati reumatis}.a1i tubercolari le.gig·eri· o torpi1di, n on ha .f atto -:-i!evare traccia di lesioni osteoarti'colari, ma so io ' . un impastamento dei tessuti peri.articolari. Nei casi più accentuati si notano -&egni banali: t::\·cche e salienze osteo!itich·e, raramente ooceThllo a disgregamento del tessuto 0 sseo. Per la pat0gene·$i sono stati incriminati sict i bacilli di scarsa virulenza, D in scarso numero, sia le tossine. La seconda . ipotesi è poco ac:ce~ta. bile, pertchè solo le tossine aderenti sarebbero rapa1c i .di azi.on·e S'P·e1cifi'c,a. In questi ultimi anni sono state pubblicate num erose oss·ervazioni di reumati1smo t ubercolare acuto .e sub-acuto, sorrette da argomenti di un oerto valore: variazioni in rapiporto ·a manifestazioni di tubercolo·s i visc·er.ale, rioch·e zza di lit1fociti ilel ltquido articola;r.e, tubercolizzazione del1a cavia ·c ol liJquid·O stessp. Tali argomenti di sostegno m·a:hcano s-e si prende iri esam1e la 1p arte ·della tubercolosi nella etJo• logia di di flferel}ti a1lf.ezioni ch·e si ra_ggrup!Pano nel capitolo dei r eumatismi cronici, come l 'artrite s e:oca 1de11e gro:sse artilc olazioni, ·e d in parti1Col a;re l a coxartria, le spondilosi, il r eumatismo d·ffiormante di Ohareot. Per alcuni (1Poncet, T·ei-ssier, ecc.) 1a tubercolO'$i entrerebbe nel determinismo di tali malattie nella metà dei casi. Ma n·o n vi sono .che gli anteced•enti clinici da valu tare, quando esi1ston 0 e quando- sono ben netti, e sempre ·con pru·d ente riserVia. Al congr·e$BO di Bath (1925) i m·edici britanniici hanno a lungo dis·cu~·so l'etiologi·a dei reumatismi cr onici , ma hanno consid·e rato in senso a·ssai r estrittivo l'im~oTtanza ·die lla tUlb·eJ'lcolosi. 1Le osservazi oni n·o te circa la fre·quenza del reu~·atismo a.rti!colare aicuto n ei tuberoolo·si sono poico numero~ . .Di un certo interesse ·sono le constatazioni circa la r13aziorre alla tuibercolina n él corso del reumatismo ·arti·colare acuto, sebbene siano molto contradittorie. Magni so~ti1en·e che il reumatismo iranico è ca.p ace di produrre l'anergia tubercplinica nelle for• me IP'fOlungate. Vigneron n ella .sua tesi aJfterma che il r·eumatiBmo artico1ar·e a;cuto, grav.e, generalizz·ato, rende la 1c utireazione negativa, 1m·entre 01pinione differente esiprimono J ousset, Pe1lé. Merita: iDifine di essere notato un rilievo di Bezançon: non si deve creder e ch·e ogni maniltìestazione essudativa articplaire sopravveniente nel •corso d·ella tubercolosi si·a di ori1g ine bacil1·are. In alcuni ·casi, come nelle pleuriti, le eS$U•dazioni ' po~sono essere di origine proteinica para;gionabili alle manifestazioni arti•c olari della malattia da siero .i\. PICClNELLI. 1

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(ANNO XXXV, FASC. 39]

Le malattie articolari da causa endocrina. (MULLER. Briln's Be~trag /. Klin. C.fiir., vol. 143,

pag. 137). /lVlentr·e •s ono ·bene conoscì'.ute le alterazioni che uno squili.brio endocrino ip·r ovoca su11 ststema. psseo spno anicora inreerte le nostre <?ono...~enze sull1e aif1fezi-oni a.Tticolari ··della stassa n·ai;ura. Pare che queste possano e·s sere distinte in due gruwi a . seconda: che vengano cola>iite ~rima le parti molli periarticolari e la cwpsula o lo sich·eietro idei / -0aipi articolari. N·el primo 1gruprpp si' trovano in gener·e pazienti al di là di 30 anni, per lo più donne in cui la malattia ha un carattere poliarticola;re, colpisce quasi sempr.e l.e p·i'ocole arti1colazioni dellie dita. della mano e il gmocehio e si ac-comprugna a forti dolori. Nel secondu grUlprpo prevaligon-0 in~ividut di sessp maschile fra .g li 8 e 12 anni di ·età, in cui 1è collpita &olo 1'anc·a, simmetriteamente e in cui a le~ioni obbiettiJve gravi si accom1pag.nano 5olo modici dolori. Il pTimo gruppo è in relazione ad alterazioni funzionali dell'·ovaio o della tiroide. I casi descritti sonp oramai numerosi. La malattia si inizia con i distuooi ·d·ella menopausa o do;po c·a strazion-e ovarilca o.perratoria, ip iù $pesso radiologica. Spesso coesistono altri segni, com e ipigmentazion~ 1della pelle, alterazioni cutanee dell<e dita simili alt1a sclerod·ermia, caduta dei ca1pielli, fenomeni va•somoto:ri Non è conosciuta l'anatomia patologica dell·a malattia·. Obbiettiv~mente .si rinven1gono le arti1CO· lazioni ·della I e della 1JI falange delle dita in~ grossate, la caipsula 1è is;p·essita, l'osso e la icartiil.agine sono intatti. Qu·ando il process.o è .: ivanzato esistono' ·deviazioni assiali delle f alanigi e radipgr.aJficamente, pi<::cole usure d·ella cartil~gine che :clinieamente si possono sospettare dalla crepitazione. 1Questo quadro cprrispoTude spelei-e a una disfunzione ovariica. L'ipoit'unzi.o ne ,d ella tiroid·e si aiccomrpagna 1Per lo più con. il quadro del « reumatism-0 cronico », la disfunzione .con un quadro di poliartrite deformante che corrisponide al grrudo più ·avanzato d·elle alterazi oni deS<Critte. tLe "alterazioni articplari primitivamente ossee poooono ditpendere · da una iipofunzion.e della ti1roi·d é e banno un quadro ·morbo~o identi~o alla malattia di P erthes e da cui si .d:ilfferenziano per la bilateralità dell 'aJftfezion e. Le stesse alterazioni ,p.ossono 1di'.Pend-ere da una alterazione 1del sistema genitale e ipofisario e si riconoscono ;per le altre manifestazioni dello &quilibrio end-0crino. L' A. ha stu·d iato un 1p aziente a'f•f etto da distrptfia aidipo•$O-genitale che accusava dolori nelle articolazioni ·dell'amic a, ed in cui obbiettivamente esi·s tev·a una limitazione quasi com pleta dell'albdu1

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XXXV, FASC. 39]

SEZIONE PRATICA

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zione· e una d eambulazione alterata per una certa rigidità dell'anca bi.laterale. VALDONI.

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Sulle artriti da corpi estranei. (EBRENTHEIL O. Deut.

Zeit. f. K lin. Chir., 1928) .

L 'A. non si oocupa d elle a'I.,t riti ipurulente acute di cui la guerra ha fornit? un numero così grande di esempi. Egli si occ·u pa solame·n te di quei

casi a deco.rso lento quasi crpnico ·e che .sono di tanto m aggior importanza ipratica ,p er c·h è vengono spesso trattati per lungo tempo come forrne tubercolari. Egli distingu e quei casi da frq1nmenti metallici (ag.hi, piccoli chipdi, ecc. ) cl1e, sopra-. . tutto nei bambini, vengono al medico con anamnesi errata e solo ·Con la lastra radio,gTafica, fatta convenientemente, possono esser e diagnosticati esattamente, e quelli da 1p iccole sch egge o spicole ' .. di l egno, specie di cefoiPugli, anche queste penetrate nelle articolazipni quasi all'insapu ta dei piccoli pazienti e per i .quali n on si può siperare nell'aiuto dta:gnostico ·d ei raggi X. Qu·este artriti hanno spe5.$0 l'aspetto di idrope più ra,r.amente della forma fun1g osa con fistol e p. cercine azzu.rrognplo, malìgini sottominati, ecc. Però ad un esam e obbiettivo attento mancano mplti dei sintomi classici, e, quando il $OSpetto di qu_este forme è sorto nel chirurgo, un 'anamnesi accurata può sv•elare l'etiologia del pro·cesso morlboso. L'intervento, che con$iste nell'aprire l'articolazione ed asportàre i1 cor,p o estraneo con il tessuto di reazione che lo circpnda, gen eralm en te 1p orta alla guarigione completa. V. GH TRON. ·

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I risultati lontani de1la cu1·a '' modelJante " nell'artrite .deformante dell'anca. (BERGMANN. A rchiv

f . K lin. Chi r., vol. 150, p . 259).

L'operazione, proposta 1da Hildebrand n ell 'artrite deiformante d·e ll'an ca, con$iste nel modellamento con sgo'I'bia d·ella testa e 1d·el collo femorale e n ell'aS(portazion e degli O$teofiti del rnargfne •d ell'aicetabolo. L'acetaibolo non viene toccato n1è viene interposto fra esso ,e la nuova t~sta femorale del grasso ·O altri tessuti. P er il mantenim·entp della funzione abduttoria dei musc'oli p-elvi-trocanterici si seziona il gr. trocanteTe alla· base e lo si fissa a un pt1nto più basso sulla diafisi femorale. Talvolta occorre se. zionare anch·e gli ad1duttori. L 1 arto viene fi1ssato in abduzione con un aippareccl1io gessato <>be arriva al ginocc.hio , sulla ·gamba si ap1plica un a trazione in esten sione. Dopo 14 giorni com iniciano i movim enti attivi. Questo jnterven to n on s i prefigge di otten ere una gu aTigione radjcale, è soltanto un interv·ento 1

palliativo dir·etto a diminuire i d1sturbi di fun· zione 1e alleviare il 1dolore. In Ì5 anni v·ennero o,p erati 60 casi. Dieci pa. zienti morirono poco dQpp l'o:perazione per embolia per· . infezione. Degli operati vennero rin, traicciati 31. Di questi .er ano miJgliorati 17, 11 non av.evano avuto n·essun miglioramento o addirlt· tura eranp peggiorati, 3 erano stati o;perati da · 1poco tempo e inizi-avano aippena i movimenti. VALDONI.

La lussazione recidivante della spalla. (Va-· rietà antero-anteriore). Metodo opera.-· torio. (O UDARD. La Press e Médicale, 15

febbraio, n. 13,

1928, 1p. 201) .

L ' A. ri ten·enrd o insuflficienti i m etodi di operazione sulla. ca~psula , e poco soddi&f·acenti per la.

ifunzion e dell'artp quelli 8ulla testa omerale, escogitò di fis sare la testa con un ipnesto osseo preleva to dalla ti.b ia, interposto tra la base e l'apice ·d ell'a,p·o.f i·si ·coracoide .. In 8eguito ·l ' A. ha ottenuto lo scopp sdoppiando l 'aipoffisi ' cora.coi·de e ri.s1p ettando le in serzioni muscolar~. All'uopo con l'incisipne di Bazy seziona. il deltoi1de, 1d enu1da la f,accia suiperior e e il bo rdo anteriore della coracoi1de del periostio e con un p enforator e pratica quattro fori nell"apofisi nel m ezzo , in modo che con 'Piccol_i coLpi di uno ~caJ­ pello Si possa distaccar e un f.r.ammento di 4 cm. di lunghezza, compren·d.endo l'apice e il bordo interno dell'·apolfisj, con le inserzioni muis colari. S eziona il spttoscrupol'are a 3 cm . ·d alla sua inserzione all a testa omerale. con la ca'Psula e sutl1ra « a paletot n del sottoscapoJare, in m odo cbe ." il lembo m ediale di sezion e del muscolo · ven gq, a ~ovrapp o rsi sulla ip1 rima sutura con .p unti ad U tra· tendini e venir e muscolare. Indi fis&azio ne dei f rammenti dell'apofiiSi coracoide, i n mo·do da ottenere un allun.g amento di 3 cm. Sutura del deltoi1dè e dei ·comuni tegumenti. · L'A. ha così operato 15 casi di lussazion e r ecidivante (antero-jnterna) delle spalle, con gua rigione stabile e p erm.a nente, e ~ enza alcun dist nr' bo funzionale.

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JUr.A. •

PATOLOGIA GENERALE. '

Sui rapporti fra (TAKASHl , 1iil .

T SUNODA.

n~rvi

Zei tsch.

e tumo1·i.

f. K rebsf. , Bd. 23,

6, 1927) .

lLo stJudio del~e rela:zJion·i tira n ervi e tumori è riivolto attu·almoote irrl vali CMl1fPi. L' A. medj ante una modiificazionte 1del m etodo di Ram-0n Y. Caj ai

ha potuto veder e come Goldmann, Akarnatsl1 e Utsumi cll·e i tumo:ri speciialmente carcinomi e

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·1900

IL POLICLINICO

.sarcomi rdegli uomini e ·degli Miimali non pos.seggono nervi propri mentre nei tumori benigni

(Al\'NO XXXV,

FASC. 39]

perr 1prod111·r vi le pro1lierazioni epiteliali. Così ha visto ·che da.!l lato del taigl~o dei nervi la prolif·erazione ep.i teliale ema maggiorm·o ote manifesta. Ciò f ome in (!'aJP,porto con altel'az1oni di ordine V0JSOfID.OtOiI'iO. FiinaTunente in un terzt0· ,g.ruppo ha f.atto tagliar€ n·el'l'·Oll'e~hi·o di 100n·tg1'i·o i nerrvi alla base de1 collo e rfatto ~ennellaTe il catrame ed ha v~sto ch·e doip ,o il truglio d eU. simpatico al collo la !'eazione ·e 1a pr01druzio·n·e dli. Vterruich·e viene f·avorita .

Jeiomiomi, l~p.omi, linfoemo-angiomi ha potuto cons.tatM"e l' esistenza di nervi. Uno svd.luppo ner"Voso complicato ha osservato ·a ncora n el'le parti _p romin enti d·ell~ cisti dermoi·di dell.'ovaio. Rii.corda le ·oopmienze ·di Nakamoto il qiuale fh.a vi1sto che nella peilie dell'oTecchio di conigli penn ellati con catrame si ha dapprima una 1d~rmatite ed una lieve deg.e ner.azion·e d ei nervi cutanei • che !poi di':'enta 1più grave nei giorni su·sseglienti R. BRANCATI. ti.no alla frammentazi-on·e d ei nervi dopo due &ettima11e. · Tra i 20-40 giorni ·d·a ll'inizio delile pennellature si v.e.ritfica una forte deg enerazione dei n ervi cutanei mentre avvengono i fenomeni di irpe:rplasia, et erotopia e ati·p ia n egli epiteli di rivestimento. Gli inf"ortuni ag1·icoli. ·R ig·uar·do alla influ·enza del tagJio d·ei nervi Entità. Costo. Prevenzione. • nell'·attecichimento e sviluprp,o dei tumori da inl. . a proV'V'i1da legge, aipprovata con p. ·L . del 23 n esto m entre .A1dler, Sittenrfield am·m .ettono un ·a.gosto 1917, n. 14i50 rirparav a a1d una gra~e defi-certo influsso; ,F ujinawa e Kato lo negano. 1ci·enza nella nastra legislazJo.n e soicia'l.e, la .L'A. ha srper.~m.ern.tato· ~ui ratti con tumori. da quale 1consi,derav.a 6om1e infortuni-O risarci!bile .trapianto, iear.rci·n ·omia ·e saiic.oma, taigliando il s oltanto qu·ello derll'orperaio nelle industrie, tra11ervo sci·a tico al~ 'artJiieolazione ·del ·g inocchio e sc11rar11do complet·amente i lavoratori d·ei oampi. faicen·do p·o i l'inn·esto n·e111a ga:mba al di·s otto. P•e.r con.tJrollo ha fatto lo st~so inn.esto nell'altra Le suicicessive modi'filcazioni hanno' ;poi innalzata l 'i.01d·ennità, triplicando1a (Le·gige 24 marzo 19-21, gamba. In tutto ha fatto 3 serie di Mcecrche fan. 297) e ristretti i limiti di. età, poTtrundoli al cendo in U!I1a contem.porrane·amente al taglio dello periodo fra i 12 ·ed i 65 anni, anzichè d.ai 9 a.i s.ciatico il tra1p ianto d el trUmore, in un·a~tra l'in75 . come 1p ri:ma erano (ID. !Jegge, 2 marzo 1923, n esto dopo un·a s ettiman·a d.al taglio e nella n . 432ì . Con. quest'ultimo D e·creto si strubiliva alterza il tagli.o .u ·n a s-ettim1MJ:a -dopo il t:rapianto tresì ·c he l 'in•denniz.zo per l'inaJJ:?ilità terna>or·anea -d·el tumoce. Faicen·do i confronti fra i dlue lati v-en'i'sse limitato' ai soli lavoratori salariati (fissi ha visto che n.egli aniimiali nei quali era stato a rvv.entizi., sorvc~li·~nti), .esiclu1den•don.e .quindi i fatto in·s iem·e il taig~io e l'innesto il tiumo·r e si è p1roprietari, i coloni, gli affittuari. sviluppato ma,gigiorm.ente d·aJ Iato del taglio del Lé stati·sticJ:l·e din1ostrano quanti lavoratori sono n errvo &l:a per i~ sa'I'è·oma com~ 'Per i'l carciilloÌna, v·e nuti in tal mo1do1 a benef·i1c are di queste prorv/ irt q1u·elli ·c.on innesto dopo un•a settimana dal vi·denze. I da:ti 1per il 1924 (1) danno, per circa i aiglio il wmoir e si è sviluppato m.eno dal lato . 9 milioni di assi1curati, un totale di 41 204 ina-del taglio del n erv·o e negli u~. t imi con tacrli-0 \ o d o·po 1'1nn·esto il tumore si svil1urp.p ò m.a ggior- bilità temporanee (il massimo nu·m ero durato da 2 · a 30 ·g iorni), di 5 774 inaJbilità permanenti (fra mente 1clal lato n·eurotomizzato. rcui 3 146 con i~dennità dal 20 al 39 % e 1 257 Con le ricerche isto logi che nei tumori trapi an· morti, .con un totale corruplessivo di ~ 237 in.tati h·a n•otato u nia pi1ì diistinta infiltrazione 1eufortuni. <:ocitaria ed una prro~iferazioo'e connettivale magConsi1derando le siingo•l e cause .che hanno p·r o· ·g iol'e nella ptéllI'te non n eu1r otomizziata, mentre in dotto gli inf'0rtuni, vediamo· che il massim·o nuquella . n·eu1·otomizzata si notava un m·aggìor· nu, m·ero id i c·aJri·oci!i,es1. Dai ri!su1tati ,p.uò qruindt ·mero di morti è, in 011dine decres·o ente dato dai trasp1orti (·di ,p rodotti o di altro), dalla raocolta ' tConolu·dere ·Che l'inner·vazd.{)ne iha un certo indei 1I)ro1dotti (s·p eci..alm·ente ea1dute· 1dall'alto), dal. 1flusso sulla traipiiantabilità, sull'attecchim ento e l'allevam•e nto e custO'dia di animali, dal taglio · svi·~t1ippo dei tumoci da i·n n·esto. Come agi·sca n.9 n • di pi·anie, e dalla preparazio ne del terreno . è ben definito e si può solo a:mmettere come ·L'è inabilità permanenti sono date, s·empre in ipotesi un fenomeno d i reazio·n e dei tessuti cirOTldine de-cres10ente, dalla raccolta dei prodotti costanti. (·caiduta dall"alto; pol-veri, punte o sche.gge) dai In Ulil ·altro girupip-0 di coni1g li ha tagliato il'ipoglosso, il liniguaile, il glosso faringeo, il sim• 1 !P'a ti co ed ha iniettato il catrame n ella lingua (1) Bollettino del lavoro, nov. 1927. 1

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MEDICINA SOCIALE.

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SEZIONE PRATICA .

trasporti, ·dall'allevam ento di anirm·ali, dal ta;glio cr edenza della scarFa per~col osità del lavoro dj ,p iante, dalla p-reiparazione _•del terreno. agu-i'oolo. - ,L e inabilità teniporanee sono ·date 1da1la rac·Ma l e leg.gi sociali cihe voglio·n o essere realcolt a d·ei pro1dotti (1ca:duta, punte o si0hegige, .u tenm ente b enef~che e lungimiranti non devono lisili da taglio), allevamento ; di animali, trasipor- mitarsi . aid in1dennizzare g·li infortuni, ciò che to, colti1Vazione del ~erreno, taglio' di piante, pre- rpuò ancp..e of·f rir e la possiJb ilità di s fruttam enti parazion·e e cbnserviazi·o n·e ·d éi prod·o tti. (1conosciamo purtrop1po la mala p·iaiga •degli auC.cirrl'e è n oto, dalla categoria d egli infortuni tolesioni'sti). Tali leggi devono soprattutto tenagri.coli son o esclusi q uelli 1d01VUti all'uso di ma:c'dere aid impedir e ch·e l'infortu11io si ,p roduica, chine, ch·e riootrano in quelli industriali. 1portando in qu esto campo 11 princi1pa;le postulato Varia è la distribuzione r egionale. P er gl1 in•dell'igiene, la preven::;ione, di altissimo· si'gni.fito:rtuni m ortali, tro•v i.amo in linea decrescente: 1cato, n on s·oltan to · dal punto di vista umanitario Piemonte, Lomb~ridia, T·or&cana, Emilia, Sicilia; e moir ale, ma da quello $OCiale ·ed economico. per que1li con iRalbilità permanente : Lombardia, • ·Giustamente quindi il l\IIirn istro Chimirri, nella Toocana, Emilia, Piemonte, l\1arche; per l'in·abilità temiporanea : To·s·cana, LombaTtdia, Em·i lia, .R elazione al Senato (13 aprile 1891) , quando si ' d.i· s cutevano i provveàimenti per gli infortuni Y·eneto, Piero.onte. sul lavoro, oss1ervava che una legge si'fifatta sa·La f requenza è venuta aum:entando e, con r ebbe incom:p1eta se si proV'Ve1des~e .soltanto a>gli tutta pz:obaibilità, non siamo an-cora arrivati al inrdEmnizzii e ch·e i mezzi preventilVi debbono anzi penoido di ass-esfam.ento. F enomeno· generale ed assai comple·s s·o, in cui entrano div·e rsi fattori, iprender.e il primo ~os to. E giu·stamente i'l n ostro fra cui la d~fifUISione .della cono·SJcenza della legGoverno dcwa veste legale .ed un più vasto campo ge, mentre non sono pro1balbilmente da esclu- di azione all',A.swciazion e 1degli in1du·striali per l·a • dersi in certi casi , per la inabilità temporan ea , preven z1on e d•egli iTIJfortuni (.f ondata fin dal la pretesiazione e l'e·s~erazione. 1894 da un · grup·p o •di intelli·g enti industriali), af'Il fenomieno, .com.e si è ·d·etto è gen·e rale; pos- segnan,dole anch·e il compito della prevenzione ' siamo anzi rilevare con sod1disifazione che l'au- · d egli infortuni wgri1coli. · m en to è minore da noi che· non in Germania, 1Indubbiamente la ·prevenzione si iPresenta qui dove l'assicurazi·o ne contro gli infortuni agricoli assai più diififi1ci.Je e complessa ol1e n on negli indata da una trentina d 'anpi. essen·do stata wpplifortuni in1dustriali, $ia per le stesse con1dizioni cata gradataménte dal 1° apri le al 1° ottobre 1888. d ell"ambiente e ·del'la lavor azione, sia per la Dai •dati rip·ortati da A. Z·angarini (2) risulta che, calcolan·do a 100 il complesso degli .infor- stessa co·mip·osizion·e delle masse, sp ef.so con tuni agricoli n el II anno di es e:ricizio, si sale, istruzione defi1ciernte, In·e no educàte .al peri!colo, attàic1cate a·d inveterate ·a1bitu·dini e, per que ~ to , per l '1Italia, nel III, IV, V anno di .esercizio ri:spettivamente a 117, 158, 133 ed invece ,p er la m en o susce-ttirb ili di m iglio1'8>m1enti. Basti ricorGerm1ania a 170, 240, 27<4, con una frequenza 1,Più •dare 1'0$tilità e lo scherno con cui furono a'C colti sul principio i con1cimi chimi1ci, i trattache 1dopPia ·Che p.er l'lltalia. Quello ch e dim ostra m enti an tiper onosporirci, l e m•a-ccih irne agricole. che si tratta in massima parte di infortuni r eali Bisogna 1p erò ri1conos10er e cl1e molto cammin o si e non prte testati è il numero 1delle morti (vassato in Italia da 567 a 888 e d in Germania da 5115 a -è• fatto e c1he il contadino di • 0 1ggi è assai dif.fe2033) e delle inatbilità p ermanen ti totali (in It arente da quello di un tempo ed è quindi lecita lia da 17 ·a 48,. in GePXD1ania ·d a 63 a 795). la Biperanza di far presa su d.i esso m ediante 1Corri$·p on·dentem ente il costo è• venuto ·aumenun'aidatta pro·p aganda. · tando da 1-0,2 milioni n el 1920. a 3·5,3 nel 1923. Il E .da r itener $i poi che molto si possa ottenere ma:ssim·o peso ·d i esso è dato dal .oosto· d egli studiando· le singole questioni an ch e n~i mti.n1mi in1dennizzi, a:um.entato· in tal.e periodo dal 50 al parti·co'lari; p. ·86. , l'uso obbligatorio di , protettivi 67 % e qu.esto, n on p er il solo e'f;f etto della l~gge ,ct_.eo·li strumenti da ta;glio impedirebbe molti ino ' ,che n e ha aumentata la mctsura, ma ,p er l'aufortuni (n on sono r are p. es., le ferite anche mento degli in[ortuni stessi. Le II}O\di1'. iieazioni aJssai gravi per ca:duta sulla f.al·ce p ortata sulla d ella legge apportate' n•e.l 1923 hanno dato· una s.palla e non protetta). -contrazione ·del· costo (m ilioni 29,l n·el 19"25). Purtro;ppo p erò in molti .ca si la prevenzione ILe cifTe s01pra ri1portate dirnosµa no aid eviè impos·silbi'le : la caiduta da al·b·eri che, come ab-· .aeinza com e fosse 1desti-tuita di fondamento la . bìaimo visto·, ra1)pre.sen ta. una delle cause più fr equenti di irufortuni gravi è ben diffici1lrnente (Z) BoLl. d el làv oro. Stu1di , rappor ti, incl1ieste, oVIVi8Jbile; altrettanto si di1c a per gli infortuni giug·no 1926. · 0

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lL POLICLINICO

causati da animali (icalci, monsi, coTnate, ecc.) nell'aioou1dienza. Molto però si può fare, come OO$erva Pisenti (3) per .p r·evenir.e }e conseguenze 1<legli inlfortuni, speci~mente nel senso di evitare iruf·ezioni (tetano, flemmoni) e di istituire al più -presto un·a culfa che im•p edisca dei gravi postumi (ifrattur.e, lussaziooi) . L'istituzione del pronto soccorso non è agevole nelle caimpa:gne ma, come pro pon·e lo stes'So Pisenti, può· anch·e attuarsi 1Per mezzo delle levatriiei o di qual che a'ltr·a persona istruita ad hoc la quale, prima .dell'airrivo del mediico ohe ta'lora è per forza di cose taridivo, p·rov.ved:a a:d una medicatura ·d'urgenza che ·e'Viti ulteriori in1eziooi. La Mutl)a d~ S. MM'co ha così i stituito 100 po·sti .di piri·m a melcLicazione in frazioni speFldute fra i monti id-elle prQIVinci.e di U1dine, Bellun·o, Gorizi·a, dov:e forse non è ancora del tutto, norta l'e'Sistenza dell'a'$'Si C'Urazioo e contro _gli infortuni agiricoli. Eid anidhe il mediiéo cp.e as'Sume poi la cura de'll'.t nifort11nia.to deve essere all'altezza ·della su·a alta mis1sione: fare a temipo1 l'iniezione antitetanilca, medioare a r.e·g ola ,d'arte le ferite semipre sporcn.e, spesso· con .schegige ed altri co~i estr.am.ei (si vada l'alto num.ero di inrfortuni con jpunte e s:chegige), ri1durr·e e curare a davere una frattura (·cito il caso 1qi un medi1co iche, per una frattura del gomito., dorvuta a caiduta da un albero, imrrnolbil.izw il braidcio in estensione) e COSÌ via . ba qu.ooti·one. come osserva P . Th·aon de Re• • vel (4) si è ora ;portata sopra un campo perfettaimente realiisti1co, che permette di far 'contr.obilamcia·re aid una partita 1Passiva di circa L. 600.000 d·a spend,e rsi per la pll'·evenzion e d·eigli infortunt agricoli una contropartita attiva tale da giu·st:Mioore la spesa, non con il solo riS1P3-rmio di vite ·e di s-ciaigure, ma an-che co·n quello di indennizzi per in'fortuni agr.icoli per , una somma alm·eno pairi a quel'.la della 'prevenzione. . Dalla stretta C·Ollaborazione della Associazione p.e r l~ pr.e:renzicme degli iillfortuni, 1d elle c,om1curazioni, 1del personale Banitari-0, pagnie di Assi I da. un'attiva e fervi da propaigan1da, ci potremo atterudere 'i mig'liori .risultati per ,p revenire l'infortunio ed imp·o oirne le gravi collS;e'g uooze fra i lav-0r·atori della nostra alma parens frugum. 1

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A. FILIPPINI. I

(3) Difesa sociale, a:go·sto 1927. ('4) Securitas, 1927, n. 8, a·gosto. Per la parte legaJ.e, Clfr . S. RAMERI. Gli infortuni dei lavoro in ag'ri coitura. Tip. E.O. Cecchini, Torimo, 1927.

[ANNO XXXV,, FASC. 39)

NOTIZIA BIBklOGRAFICA. OPERA NAZIONALE PER tA

PROTEZIONE ED

AssISTENZA

Dieci anni di ass·Vstenza ai Minorati di Guerra 1917-1'927. Roma, 1928t

, DEGLI !INVALIDI DI GUERRA.

anno VtI. Ti'P. Castalidi. A commemorwre il decennale della sua fonda,

zione l'Onig ha pubblicato un libro c:he, nella sua mole modesta e nella sua egne.lm ente modesta esposizione quasi soltanto di ·d ati, di iciire, di ·g rafici, resulta un.o dei 1P iù eloqu.enti doicumenti di provvidenza sociale € di carità di patria. !L'Opera Nazionale per la protezione• e l'·assistenza degli invali·di di g.u,erra, sorta in forma modesta come ente . par,astatale .già dmante la guer~a, e dopo la guerra aiocresct~ta di mrezzi e di scopi coll'assoI'bire in sè inizi.ative ed imprese 1di Comitati iprivati e aocaài, o d·ella Sani.tà Mili• tare, aissurta inrfin·e a libertà e potenza di azione per i1I favo:rie e l'aiuto del Go~erno .Fascista, ha compiuto € va comipi endo, come resulta da quanto a.<:;ipon·e qu esto volume, una meravigliosa o.p era di assistenza saciale e m edica. Anç.he limitandoci - data l'i.ndol e di 1questo perio·dilco - ad esaminare e solo sommairiam·e nte quoot'ulitima, trover·e mo di 0he restare ammirati e ci dor:r.emo cl1e '!forse neil Paeise non s:La conosciuta ed ~prezzata ·ed aiu.t aia .(il ch e più conta) quan.to € come st meriterebbe. 1Quan1d o le, .conseguenze delle ferite e muti_lazioni !furono in massima parte chirurgicamente . ' delfinite, roessa;va qu.e11'a necessità di pro·curare il ri pristino, 1per quanto possibile, della capacità funzional·e e lavorativa 1d~i mi.norati di guerra. che !fu scopo precipuo dçll'Onig nei primi tempi, ma comilllciava l'opera di assi.stenz·a san_itaria in tutte le sue forme e particolarmente in quella protetica e in quella: antitu(bercolar€. 1S e si ricord·a ·c he alla fin e della guerra i tubercolotici erano • circa 5-0.000 si capirà l'importanza spci·ale di tale azione, e se si pensa che Presiid·ente dell'Onig è i·l S·en·a tor·e Lusti•g, non farà meraviglia l'op~ra cornipiuta con le più larghe vedute e la più g·e n€rosa I rprevi!denza allo · scoipo ·a nche di giovare in seguito a1la popolazione civil-e in relazione alla provvida nuova le·gge per l'AssiicuraZJione obbligato1ria contro la tuberc'olosi. tSp1rvolando sull'assistenza prestata in ambulatori.o o a domicilio, ·e su quanto riguarda le !forniture ·farma:ceutiche, basti di ricordare che 1',Q nig è in relazione con 176 Istituti Ospitalieri sparsi .nel ·Regno per collocarvi gli invalidi di guerra a volta a volta biso.g n·evoli di cura purchè, s'inten·d e, in relazione alla loro invalidità. Lo ste.-"So ia.v viene per gli staibilimenti balneo-termali ·g iu.d icati ip·i ù idon.ei, nei quali a turni di 15 gior1

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SEZIONE PRATICA

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ni Si fanno passare, se rion tutti 1coloro che ricercano tal genere di cure, quelli ritenuti dal medico militare 1più bisognosi •di esse, tanto che n el 1927 nei 15 stabilimenti .p-rescelti si recarono ben 1600 minorati di guerra. Egualmente l 'Ontg ha stretto convenz1on e con qua:si tuttf i tub,ercolosari e sanatori esistenti n elle varie regioni in modo da poter disporre di oltre ipille l etti permanentemente occupati da tu1beircolosi id i guerr.a · a carico completo dell'Ente, m entr.e un altro centinaio di invalidi, ohe in 1p arte po ssono sop1p erire Mle sp'e.s e d~l ricov·ero i n case di cuTa sono sovvenz10' nati 1per un p1erio1do di 180 giorni con un · contributo 1g iornaliero. P air.ttcolarmente aooetta agli invalidi 1è stata 1poi la creazion e da parte d·ell'Onig di Coloni-e m arine e mo·n t ane, ove nei mesi estivi p er un p eriodo che va d·a i 60 ai 90 giorni vengono annualmente ricoverati circa •40() invali di. P iù im• portante an·cora è i.a costituzi-on.e ·di tre nuovi s anatori: il sanatorio V. E. l[ll di Arco, 1dovuto alla munificenza dei no stri connazi.onali d.ell'Argentina, ;per i tubercolo'Si della Venezia Trid~ntina, creato in poco più di un anno , capaice ·d i 60 letti; il sanatorio popolary P etitti di Roreto, capace di 120 l etti, ad Anoarano d '[stria, ed infine, più importan te .p,erch1è il Mezzogiorno continentale d 'iltali0a era fin'ora ,p rivo di Istituti sanatori·ali, quello e.be sta sorgen•do sulla vetta di Aspromonte e sarà capaice di 120 letti. /\. qu.esti va agigiunta la tra, ' sformazione dell'ex-sanatorio di P orta Furd:>a a Rom·a , in .quella Colonia lav.orativ·a post-sanatoriale, capace di oltr·e 5() p osti-letto, di cui è :fatta parola anche nell 'ulti1no Consig·lio dei Ministri. Tali opere grandiose rd iver ranno poi O'Pera di assistenza antituber colare civile e potranno acco, gliere an ch e quei t uber colosi civili, in ispecie O[perai, ai quali inte11!de ,p rovvedere la ben efic·a legige di. assicurazione contro la tu!ber.c olosi. Non sarà il c a.50 di insistere in quest o perio dico s ulla ben npta importanza 1dell'assistenza p rotetica: a dimostr.arne,. invece, l 'en tità basti ricordar.e che l e o;f:ficine di fornìtura sono 34, che gli invalidi • 1 forniti d i ~pip.ar etcichi prot etici sono 33.919, e che la spesa si è v·er1uta consoli·dando dal 1922 in una • somma di cir•ca 5 milionJ all'anno. Men tr e pur troppo p er le leggi vigenti poco .si può fare ip·er i demen ti, tutti conos cono l 'opera con1piuta , dall·e case idi rieducazion e dei ciechi e quella ch·e col.concorso idi ben em eriti cittadini , quale la Prinicip essa 1Demidp'ff ,che l1a donato una v illa al Gal.. luzzo e l'industriale Borletti che n e ·b.a data una in ·B rianza, vien e svolta in f avore degli ultra m utilati che trovano n elle c ase dell'.opera con tinua assist e11za n1ateriale ed ogni conf 6r.t o moral e. Non mi r esta che a r:i!cordare come gli invalidi finora rieducati fu:rono 14.-000 e come il censimento id ei mjnorati ·di gu erra a cui l 'oper·a provv ede, o è pronta a p rpvvedere è di 264652 p Bi (il.la.li l'Onig non p ensa, p erò, sootanto all'assiI

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sten za m edica 1q,u i ricordata, ma of·f re anche tutte quelle pz:ovvidenze di car atter.e sociale ,e m-0r.ale ohe vaJ.;gon0 a r end·erne più facile la vita, ad assicararn·e l'avv·enire p eir s è e p er i figli, aid elevarne la dignità I • Come si vede è sta to bene ,p ubblicar e un libro che cj rivela tutto ciò e m eglio ancora sare00e che v eni·sse largamente dilflfuso e letto. Dott. ssa GEMMA SGRILLI. 1

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CENJYI BIBLIOGRAFICI_F.

BATTISTINI.

Terapia Medica (10-51 disp. e 68-89

disip. ). Un. Tiip. 'E ditr. Torinese~ Questo libro .d i tera'Pia del Battistini ri1Porta le lezioni t enute dall'A. a T or ino n ella clinica medica gen·erale e n e}l'pspedale di S. Giovanni. Ne.Ile dispenis e 40-151 sono notevo,l i i caipitoli che ' rtguar·dano la terapia della ·p olmonite e quella d el reumati6mo .a r ticolare acuto; n elie ,disT>ense 68-89 è s·V1Ì!sicerato il' problema della cura d ell'in· fezione silfi1itica. Si è trOIJ)po abusato dell'au.r eo insegnamento che · la terapia può farsi solo al letto del malato. S·e la nozion·e è esatti•ssima n ella 1es1perienza comune clinica e se è vero che npn si curano malattie m a solo malati, ·è 1d 1altra i)arte in con troverti!bile ch e ohi si a vvicin.a a l letto del malato deve avere nette nozioni gen erali $Ull '.azion e dei m edicamen~i , s ui loro inconven ien ti, quali l'esperienza clinica insegna, sul valore ·di al.cune tera:pie, sulle quali non poca confusione .ha portato il reclamismo di questi llltinìi t empi. 1 buoni ltbri di ter.aipia son o n ecessa ri e p er cl1i com in cia e pe.r chi eser·cita e non può formarsi una • personale 01pinione cli tutti i sistemi e 1d ei rim eid1 in particplar·e. Il vo]ume d el Battistini è utili.ssimo, e, n·ella maniera come è con1dotto, rispon de aid un bisogno sent ito n ella povertà l etteraria del}a medicina italiana. Bene a propos.itp sono preposte alla cura della malat~ ti-a, n ozioni generali, e un v ero interesse su scitano qu e11e che riguar.dano l e malattie prot ozoarj e. Auguriamo ch e la btlona iniziativa trovj cbm:pipi1do. T. PONTANO. m ent<>i ra1 ' 1

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W . B . ·B LANTON. A. manual • of Norm ai Phy sical Si gns. Ed. Mosby, S. Louis . La con osce11za d elle n ote sem eiologich e n ormali

n ell'uomo san p costituisce ragione di studio pr€1lirriinare, n ecessario a chi s i i11izia ~ ell 'a!rte me•dica. •L' ,i\.. cataloga (è }a ' 'era parola che si addice al m etodo seguitp) tutti i segni cl1e la isp ezione, Ja p ercus sion e, la pal:pazione, i m·ezzi diagnostici m oderni, .p ermettono. di rileva re n ell'esam e gen erale e dei vari organi. Com . e m ezzo mnem on ico di s istematic?- il li·b ro è u tile agli studen ti. 'f. P ONTANO .

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XXXV, FASC. 39J

[~NO

JL POLICLINICO •

P:~10!5~.u~:~~s.Traitement

ACCIDEMJE, SOCIETA MEDICHE, CONfiJIESS[

du dia bète . Norbert

Voltime di ci~ca 300 pagine, in cui dopo un breve a:ccenno al m eccanti.smo ed alle cause del di.abete, l 'A. tr·a tta lung.a mente e con comipetenza del r egime. dietetic-0, che, anohe do.p o la ssco·p erta d ell'ins ulina, n on avrebbe perduto nulla della sua importanza n ei · trattamento del diabete. L'insulina, specie ,nel diabete .g rave, è cohsiderata un m eidiic am•ento eroico, che, riordinando le p erturbazioni di ric·a mbio, !Permette di utilizzare ·5Ulfficientemente gli alimenti. Inoltre. tratta dettagliatamente delle in•dicazioni e •d·elle controindi•cazioni ·dell'~uLina, oonsìd·eran·do in modo particolare l e ·aJflfezioni renali, la tubercolosi e l'ind•i caiione dell'insulina negli stati acetonemi·ci non diabetici. . In rfine è ·es~osto in mpdo dettagliato e rias·sunto il dei vari alim.enti in . valore comparat~vo . t abelle, che i:l lettoTe potrà consultare faJcilm.e nte e -con m olta utilità. MARINO.

Congresso Sanitario degli Ospedali Civili di Genova. Seduta del 18 maggio 1928. •

Contributo alla terapia degli stati id~opici.

MANSp-E'IO IGELERA. 111 cloru:ro d'ammonio nelLa dose ,di 10 gr. al giorno ha un'azione molto favor~vole "negli stati idropici aumentando· fortemente la diuresi. Esso agisce provocando una cloro-acidosi organica la quale è àncora più spicoata se si tiene l' ammalatai a dieta povera id i cloruro di sodio: in tal caso il cloro fissa il sodio del sang.ue provocando ' una natriopenia (cloroacidosi con natriopenia). La terapia è molto indic!ta negli edemi car.diaci, in quelli nefrosici e nella cirrosi epatica con ascite. Minore risult.ato si ottiene nei processi infiammatori acuti essudativi delle sierose. Dato il suo meccanismo d'azione il cloruro rd 'ammonio è controindicato quando esiste già uno ,stato acildosico dell'organismo, opp.u re quando esiste una 1g rave insufficienza del rene o del fegato. Il cloruro d' aanmonio rende più sicura e più efficace l ' azione del Novasurol facendo sì che di quest'ultimo f~rmaoo siario sufficienti piccole dosi per ottenere un buon effetto diu.r etioo.

1. P . BoucKAERT. La pa.thogéni e et le trçiitem.ent du di ab ète. Secr étari.at de la Société S·cientifiqu.e,

Louvain. E la prim·a m onografia m edi·ca. della collezione pubblicata a c·u ra della Société Sieientifique d·e Bruxelles e inter essa un argomento 1di graJ?.de attualità, che l' A. esppne in forma chiara, {P:recis·a, sintetica. Nella prima parte l ' A. tratta --della pato.g enesi d1el di&bete. m ett enido in particolare evidenz.a qual e iHfll1-enza spetti al fegato n el ricambio degli idrati di carbonio in r elazione all 'insulin·a. Nella za. parte tratta. del r egime alimentare equilibrato e ·dell'uso 1dell'insulin.a ri1fer endo alcuni • casi di s ua osservazione. In complesso . il lill>ro n on presenta . particolare inter esse, ma ha iJ merito ·di far e una esposizion·e critica dettaigliata d elle attuali conoscenze sulla .p atog·en esi e sul tr attamento del diabete.

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Contributo alla terapia dell'empiema tubercolare.

M. GEI.ERA. L'O. riferisce il successo tera• p~utico ottenuto con l'oleo·t orace in un individuo af.f etto da empiema tubercolare. Dopo aver passate in rassegna le diverse terapie proposte per tale forma morbosa (lavaggi con soluzioni antisettiche, toracot-0mia con successiva toracoplastica) 1d iscute l'importanza dell'olootorace, le sue indicazioni, ne descrive La tecnica, i1 . ' meccanismo d'azione ed i risultati che se ne pos' sono avere. Gli apparecchi endo-orali nella radiumterapia dei tumori della bocca.

MARINO. •

Problemi d'attualità A. FILIPPINI.

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Le mosche : danni e mezzi di difesa. Divistone dei

cap~toli :

Diffusione - Oar,a tteri princi· pali - Svi!upipo - Anatoonia e biologia - Trasporto di m•a latt1 e - Singole .m alattie trasmeose o trasmissibili dalle mooche - I nemici delle mosche - La lotta oontro ie mosche - Dis truzione della m06-ca adulta - Bibliografia. · u.n opuscolo di paig, 44, con 11 figuxe, estraitto d,a,gli « Annali 1d'Igiene 11. - Prezzo L. 5. Per •i nastri abbonati L . 4, 2 5 franco di porto. Per otte!l.ere quanto sopra inviare Vaglia all'Editore LUIGI Pozzi, Via Sistina, 14 - Roma.

FRANCESCO PuPPO. - I migliori risultati per il trattamento della lesione primitiva si so:qo avuti col metodo intratumorale associato ad applicazioni esterne .d i surperficie; tuttavi.a yi sono casi in · cui o per immediata vicinanz·a di tessuto osseo, o per la conformazione e la topografi.a del tessuto colpito, si deve di necessità ricorrere ad applicazioni end9or.ali di superficie, praticate con apparecchi costituiti ad hoc dallo stomatologo. Passati in rassegna j mezzi descritti dai vari autori ~Edling; Janneway, Wichlkam, Degrais, Masotti, Mos~iello, Knox, Sim psorr, Laborde, Mallet, Franci, Schroder, ecc.) espone quali siano i r equisiti ai quali debbono rispondere questi apparecchi ed illustra i casi trattati con protesi . caucc1u. .' in 0

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[ANNO XXXV, 1FASC. 39]

1907

SEZIONE PRATICA

Trapianti ossei.

.Considerazioni su di un caso di invaginazione ileocecocolica in i attante.

MARIO 0BERTI. - Presenta un altro ammalato. che in un infortunio rip ortò l ' asportazione dellef.alangi basali dell'indice e del me'dio della mano sinistra. Venne praticato un inn esto osseo con fr.ammen- . ti di costa in sostituzione delle falangi mancanti; gli innesti hanno attecchito ricostituendo lo scheletro delle due dita lese.

MEL. - . P rendendo occasione da un caso di invagin azione acuta ileocecocolica operata da Segale e gu arita, viene rilevata l'importanza della d iagnosi precoce. Sono discusse ]e diverse teorie sul meccanismo dell'invaginazione e sull'eziolagia. Per l'intervento operativo si dimostra la grande importanz.a della pre00<>ità del trattrumento e la precisa localizzaziene del t umore addomin ale ciò che rende , più sollecita la disinvaginazione; per quanto ri• gu.ardw la fissazione tlel tratto invaginato è oppor tune a volte accontentarsi di fissare il meso al per itoneo par ietale, particolarmente . questo qu ando la parete intestinale si dimostri alterata nella sua nutrizione. ETTORE

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Sulla spina bifida occulta.

DARIO MARAGLIANO. L 'O. riferisce sopra lesindromi midollari tardive che si manifestano nella spina bifid.a occulta e di, cui ne h.a osservato 4 casi., Le ragioni che spiegano l 'insorgere dei d istu rbi midollari tardivi, sarèbbero diverse a seconda dei casi : può· avere importanza il più ra~ pido accrescimento della colonna vertebrale in confronto di quello del' midollo, la prese11za di tumori extra ed intradurali, la coartazione di aJderenze costringenti le 'radici ed il midollo, e · finalmente la progressione di lesioni intrinseche del midollo .a tipo siringomielico. Per la di.a.gnosi delle cause si racoomanda l'iniezione epi ed endodurale di lipiodo.J che permette~ di discriminare le compressioni dalle lesioni i nt rinsecl1e del midollo. L a terapia è chirurgica quando la sin drome n1idollare sia determinata da tumori o da briglie. I risultati sareb·b ero soddisfacenti. Contro le lesioni intrinseche è stata consigliata la radioterapia eh& può essere efficace nelle sindro·m i dolorose , non nelle paralisi .

Seduta del '31 maggio 1928. Tet zo contributQ clinico sui trapianti organici.

LuIGI ADOLFO OLIVA. - Com.u nica il contributo clinico dell'Istituto çLa lui diretto sopra i t rapianti che raggiungono ormai la cifra di u11 centinaio. ~ Nella grande maggioranza dei casi vennero fatti innesti di ovaia fre&che o conservate in soluzioni iod.ate, ovaia tolte ad altre pazienti. Fece pure due· innesti eteroplastici con ovaia, di mucche ed innesti p1uriglandulari pure fissati. Trapiantò anche ootiledoni placentari freschi o conservati. Risultati immediati chirurgici di solito buoni, risultati a distanza pure buoni nelle fo.r me di ipov. aria, nell' ova1·oprivismo chirurgico e nella menopausa. Ebbe anche nelle giovani casi di gravidanza. In genere l'azione del t r.apianto f.u sempre regolatrice del flusso mestruale; ma gli effetti furono iper lo più tempo:ranei e cioè pérsistettero al massimo due anni . I trapianti nelle metrocarcinomatosi inoperabili fecero spesso, sebbene temporaneamente, cessare o di.m inuire le metrorragie, le perdite fetide ed i dolori, ed in genere si notò un prolungamento di vita rispetto a paz.ienti trattate diversamentè.

I traumatismi da gioco di foot-ball. Frattura del rene.

A'ITILIO CATTERINA. - Riferisce un caso di frattura del rene verificatasi durante il gioco <lel foot-b all operato di nefrectomia e gllarito . IUustra i varii ooncetti patogenetici che sono invocati a spiegare tali lesioni. Sed.u ta del 18 giugno 1928.

. Impianto di un endotelioma pleurico su di ·una fistola toracica residuata a toracoplastica di ao'tica data •

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AT'I ILIO

SARTORI. - Riferisce u n caso cli nico di endotelioma pleurico impiantato su una fistola toracica datante da circa trent' anni e consecutiva a t-Or.acoplastica .

Occfusione intestinale per diverti~olo di Meckel.

MARIO 0BERTI, - Presentà un ammalato da lui operato di laiparatomi.a, per fenomeni di occlusione intestinale interoorrenti. Fu trovata l'esistenza del diverticolo di Meckel, .aderente con l'apiee al margine inferiore del grande epiploon, c.o sì da produrre un inginoecl1iamento accentuato dell'ansa del tenue corrispon1dente .all'impianto del diverticolo. L'O. ritiene che tale ingin·occhiatura permanen• te potesse accentuarsi ad O'gni modificazione di volu·m e anche lieve dell'ansa afferente così da provocare anche un arresto del contenuto intestin.ale .

La sezione del plesso ipogastrico superiore (nervo presacrale di Latarjet) nelle. aff~zioni dolorose del piccolo baci no. I

G1u sEPPE RonI. - L ' O. ricordata l a st-Oria di questo atto operativo, le sue indicazioni e le sue basi anatomo-fisiologiche lo contr.aippone ad altri interventi prOJ>osti. H a praticato ·d issezjoni su~ cadavere dalle ' quali emergono le seguen1ti. conclusioni;_ I

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1908

IL POLICLINICO

1) Il plesso ipogastrico superiore non presenta sempre identica conformazione; talvolta ,si mostra costituito da due o tre cordoni abbastanza voluminosi e facilmente ~dentificabili, talvolta as.sume una figura plessiforme ed è fatto dal numero abbastanza grande di rami (fino a 50) che percorrono al davanti del promontorio tutto lo spazio interiliaco. , 2) S\ trova · costantemente applicato contro il piano aortico ed il pi.ano osseo d.a u na fascia fibro~o.nnettivale ed è ooperto dal tessuto grassoso r etro-peritoneale p iù o ·m en o abbondante che si i nter19one fra la lamina con nettiva s u ddetta ed il • peritoneo. 3) L ' incisione verticale del peritoneo secondo Cotte si presta meglio dell'incisione trasversale (Segond) al riconoscimento ed a ll'isolamento completo ael plesso per u n tratto sufficientemente ·esteso <»nde evitare un ripristino funzionale.

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Frattura spontanea in cisti ossea.

L'O. riferisce un caso cli• nioo di frattura al terzo medio dell'omero destro -0011 presenza di cisti ossea.. La guarl.·gione rapida e dur atu ra ha confermato la diagn.osi fatta confortata anche dagli esami negativi rispetto alla deviazio·n e del complemento a lla Ghedini per echinococco, alla formula ematologica, e alla cutireazione alla tubercolina. ULISSE V1GNOLO.

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XXXV, FASC. 39)

Associazione Medico-Chirurgica di Alessandria. Seduta del 6 marzo 1928 . Presiede il socio onor.a.rio prof·. E . P

(Alessan<lria). - L 'O . presenta quattro soggetti, tre fratelli ed una. sor ella, affetti da atrofia muscolare pr ogressi va (tipo pseudo-ipertrofico di D uchenne) iniziatasi in t utti a ll'età di 18 anni . Questo rigoroso omocronism6 dell' insorgen•z a rende possibile I.a contemporanea constatazione delle fasi successive dell'infermità nei quattro pazien'ti a vendo essi ora ris pettivamente 3533-24 e 20 anni. Esa1ninate le varie ipotesi possibili sulla eziologia di questa forma morbosa, l'O. ritiene più attendibile quella che tende a ricollegarla a.d una alterazione dei processi di sviluppo g-enerale . 0AREZZANO

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La cura rapida dell' ulcera e bubbone venereo colla vaccinazione specifica. ,. Co&:roN~

(Alessandria) . L'O. presenta u na statistica di 65 infermi ruffetti da ulceri e bub. boni venerei, curati Ìn parte nella sala dermocelt.ica, dell'Ospedale Civile ed in parte ambulato• riamente con il. vaccino di Nicolle e Durand (prep.arato DmelcQS). Da essa risulta che 38 pazienti guarirono in un periodo di tempo ,aa 2 a 10 giorni ed uno in 48 ore con una sola. iniezione ; 18 nel termine di un mese. Soltanto 9 guarirono in ' sia •perchè non seguirono un tempo più lungo sc-ru1p olosan1ente la cura, sia perchè · si sottoposero .a strapazzi. Ritiene perciò consigliabile sotto ogn i riguardo questo trattamento. 1

GARELLO. - Te.nendo presenti le proprietà fotoelettriche del selenio volle osservare se 1'.azione del selenio sul cuore isolato di rana varia .a seconda che questo metalloide è ipiù o meno sottoposto all'azio·n e della luce. Ha impiegato l'elet-troseleniò colloidale. Olin, sul cuore isolato, con la Contributo aUo studio delle setticemie cannula di Straub dalle indagini fatte i·ileva : da Micrococcus tetragenus. 1) Alla luce: un'azione cronotropa positiva, 0HIABRERA e RETTANI ,(Alessandria). -'- Gli 0 0., all.a quale si acoompagna dç>po .u n ininuto primo dopo .aver accennato al significato patogeno del un'azione tonotropa positiva, ohe passa rapid.aì\1icr. Tetr. in genere e alle particolari affezioni mente in uno stato <li adiastolia oompleta; perche può ·p.rodurre, si soffermano a trattare di un s istono s·olo le con1tra.~ioni atri.ali, però rapida e caso ,di setticemia pura di questo germe, occorso progressiva è kl. ripresa .ad un ritmo pressochè in .un sergente di fanteria . normale ma più accelerato. Il giudizio diagnostico è stato possibile soltanto 2) All'ombra: minimo il cronotropismo positi- mediante l'emocultur.a e l' agglutinazione specifivo, rapidamente sopravviene uno stato di asisto- ca. I l microrganismo, studiato sotto ogni aspetto lia, rare e debolissime contrazioni atriali. La ri- con pazienti indagini, avev.a i caratteri di Micr . presa n on si ha che dorpo ripetuto lavaggio con Tetrag. albus di Bou tron . -· Ringer. L'autovaccino-terapia ha fatto cader~ la feb3) Al buio: si ha uno stato adiastolico im- bre ed ha migliorato 11otevolmente il · mal.a.t-0. La. m ediato. e persistente. Riprende col lavaggio col conv.alescenza è stata lunga . Gli 00. , in base all'esperienza propria e a liq.uièlo d el Ringer . . quella di altri AA. che hanno studiato tali quaConclusioni: Al buio nelle con.dizioni d'azione fisiologica il selenio si comporta· oome un tossico dri morbosi credono di poter giu.ngere alle selesivo della fibra miocardie.a . La lt1ce rileva una guenti conclusioni: 1) La setticemia da Micr . Tetragenus può proprietà per la quale il selenio è paragonabile · avere una sintomatologia .assai varia e può dead un veleno car~iocinetico, tipo digitale a forti c-orrere in forma. grave e talvolta mortale, con -dosi. SEGALE GrAN CARLO. ALBERTO

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ERRONOITO.

Atrofia muscolare progressiva famigliare.

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Azione fotodinamica del selenio sul cuore.

[ANNO

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(ANNO XXXV, FASC. 39)

con1plicazioni a carico di diversi organi ed apparecchi, oppu1·e in forma mite. 2) I l qu adro m orboso al qua le più s'avvicina è quello della febbre t ifoide. 3) L a <liagn c•si p uò esser fatta soltanto m ediante l 'emoou.ltura e su ccessivo studio del germe e l'agglutinàzione sp ecifica. 4) L 'autov·accinoterapia dà ottimi risultati . Rioorda d 'aver trovato nt1merosissimi in oolonia pu ra ~ micrococchi tetrageni di Koch in un acoesso della p arete addominale consecut ivo ad operazione di ernia. Inoltre in una epizoozia sviluipp atasi nelle cavie del suo labora.t orio potè stabilire trattarsi di infezione da . micrococco tetrageno. P ERRONCITO.

1909

SEZIONE PRATICA

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Di una non comune ìndicazione operatoria 1n una donna affetta da fibroma dell' utero.

(Alessandria) . - L'O . riferisce il caso di un.a donna quarantenne con utero doppio, amenorroica da due .anni, da tre mesi sofferente di coliche gravissime provocate da movimenti di tor sione dell'utero affetto da un fibroma grosso· come una arancia. Asportato il fibroma le coliche sono cessate. PERAZZI

Il trattamento della poliomielite anteriore con la roentgenterapia.

(Al essandria). L'O. i·iferisce i rist1ltati ottenuti oon l' a·pplicazione di raggi Rontgen alla regione lombare in ·un bambino di 14 .anni .affetto da poliomielite anteriore. Dopo una prima serie di aipiplicazioni cominciarono a r endersi possibili i movimenti .attivi della; gamba e dopo una seconda serie ripe.t uta da un mese di intervallo, il paziente cominciò a camminare speditamente, permanendo solo un.a leggera ipotrofia del gru'P1po anteriore dei muscoli della coscia. L'9· r itiene, · anche in base a p1·ecedenti osser vazioni, che questo metodo di cura sia quello che offre i migliori risultati nel trattamento delle poliomieliti anter~ori. GAinANO

Contributo e considerazioni sopra le reazioni di Wassermann aspecifiche sul liquido cefalo-rach idiano.

(Alessandria) . - L'O. riferisce so·p ta alcune Te.azioni dj Wassermann positive ottenute in liquidi C.-r. di individui non luetici. In un caso il liquor era comrm isto accidentalme11te a sangue; in altri .due e.asi si trattava dì liquidi iperalbuminosi e xantocromici, riferentesi risp ettivamente ad un caso di emorr.a.g ia cerebrale, e ad 11n caso di paraplegia 'Pottica . In tutti i detti casi la R. W. fu positiva con liquido c . r. attivo, mentre r iuscì negat iva, o debolmente positiva col liquido inattivato . Inolt1·e l'intensità della R . W. decresceva nettamente ool crescere della dose di liquido impiegata nella reazione, come vennè già rile""\'at.o da· precedenti 00. SANTONÈ

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L"O . insiste sulla neC€ssità che la R. W. ven ga sempre eseguita a dosi scalari sul liquor sia attiv·o che inattivato . Osservazione di corpi mobili multipli e voluminosi nella articolazione del ginocchio.

(Alessandria). - L'O. comunica un caso d.a l~i operato con l'ar.t rotomia e successivamente con la s.imip.aticectomia perifemorale per la coesistenza di dolori urenti a l piede dell'altro lato. Asportò corpi peduncolati ed estrasse numerosi corpi liberi fra i quali 5 volumin·osi, che egli presenta, oostituiti da cartilagine con fatti limitati di oalcificazione centrale • L a storia clinica e l'inda .g ine radiologica dimostrano 1' esisten..oo, dii •un' ar.trite .d~orman te, nella quale 1'0. trova la causa prima dell.a formazione dei . corpi liberi. I l referto operatorio di numeros~ ,villi iprerp1astioi, .alcuni r~g'rn.fiati a clava con n ucleQ cartilagineo nella zona rigonfiata e il referto istologioo, lo hanno reso convinto che nel suo caso, la genesi debba essere ricercata nei villi della sinoviale ove si era verific.a;ta un.a notevole ipe1~lasia con moltiplicazione delle cellule cartilaginose di Kolliker. . L' O. pensa lqjllindi che la vecchia :t eoria di Morgagni, riesumata a suo tempo da Amabile, è anoora oggi caipace di spiegare buona ·p arte dei casi di simile malattia. P er ciò che riguarda la terapia, essa fu oompletata dalla simpaticectomia peri.arteriosa eseguita sulla femorale dell'altro lato, la quale determinò la comparsa assoluta dei dolori a tipo causalgico al piede. F1Nz1

Grave artropatia del ginocchio di erigine nervosa.

(Alessandria). - Presenta un caso di lesione grave del ginocchio che ha portato alla ~us­ sazione completa dei capi artioolari, che sono indolenti e sui quali esistono caratteristiche deformazioni ben evidenti alla radiografia. La n1al.attia si era iniziata 33 anni fa con obnubila.mento della vista, senso di debolooza al ginocchio sinistro, mobilità esagerata e crisi do1orose accessuali prevalentemente notturne all' a.r7 to inferiore .sinistro; sino a un anno fa l 'ammalata ha potuto camminare con l'aiuto del bastone. Esiste anisoooria, mancanza di reazione pupi llare alla luce e .all'accomodamento, ipoestesia diffusa, mancanza assoluta dei riflessi tendinei . Non ostante la negatività della R. W . sul sangue e sul liquor, e non ostante che dalle varie reazioni pr.atioate non vi siano_ dati per dedurre alterazioni patologiche del liquor, 1' 0. ritiene trattarsi di artrop·atia di origine nervosa e con ogni probabilità tabetica. D.al punto di vista terapeutico pensa, se le . alterazioni anat. patologiche lo permetteranno, si eseguisce una resezione, ri serban~osi di ricorr ere alla amrputa.zione solamente nel caso di mancaita formazione di callo. FINZI

Il Segretario:

CAREZZANO.


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1910

IL POLICLINICO

[.!\NNO XXX\ ", FASC. 39]

APPUNTI PER Il J\IEDICO I>RATICO. CASISTICA. .Erltrodermie medicamentose. Ch. A·c1'1 ar1d (Jou.rnal des praticiens, 23 giugno • 1~28), in una lezione, 1descrive il c·a so idi una l!'agazza 1di 15 anni con rnanif estazioni ·di eritrodermia (arro·&!::alll ento cutan eo esteso e de.siquai1nativo), in c·uj si poteva esielu·dere, pe~ i car atteri 1dell 'eruzione e l 'an·damento della malattia, la s·carlattina ·ed in cui non si po teva che incolpare i tm·e dic.amenti che essa av eva preso: g1a1T•denal (ch e •co1ne tutti i comfposti bar.b iturici vuò dare erite1ni polimorfi) j odio, a nsenico e mereurio, i due p•rin1i p erò in dosi d·el tutto minime. I caratteri dehl' esante.ma er,ano quelli di un'eritro1dermia m er curia le . •I l m er curio, ·di fatto, 1P'Llò dare tre tipi ·di esa.nteimi: 1) la fo.rma benig·na, in cui l' erite1na rirriane lo·c alizzato a.gli inguini, alla faccia interna delle cosce, con qualche vesciicola; 2) Ja forma m·edia, ii1 cui l' eritema ·è più int ens o, 1diffU$O aI11cl1e alle ·a scell e, alle palme delle inani ed alle p iante ·dei piedi , con prulI'ito inso·p .: P·Ortab ile, formazione di ve1Sieiieole, ·p resenza di un po' di febbre e talora idi albuminuria; si 11a })Oi ·desq u a m.azione; 3) la forma mali·g n·a , con tJum efazione imp·ortante 1del la facicia e degli arti, con lar.g'l1e bolile, piodermi, talor·a ascessi; n on è ra1ra l'angina e si può avere la gangrena e talvolta a11ch e la m orte. Quello che vi è .di notevole in qu e·$te forme ·s i è c11e man.cano il 1più spesso l.a stomatite e l'·enterite, che son o i prin·cjrpali segni 1della intossicazione .rnercuriale. An1che l 'arsenico può <lare delle manifestazioni ieutanee. Nei cw.~i leggeri, tutto si limjta ad una legger a eflfloreiScenza roseolica, con liev·e ·des.quam.azi on e furf u1racea. T alo.r a si hanno segni prem onitori (insonn ia, comparsa di orti•caria o roseola) e p oi 1della eruzion e, che prend e l'asp etto di .seborrei1di o di pttiriasi rosea di Gibert e, più speiSso ·di mo.r billo o scairlattin a; in quest'ultimo caso, si h anno sintomi g·en erali, prostrazion·e, f eb•b re (an•ch e a 40°), lingu.a vernicj ata, prurito inten1 so~ la 1desquamazione si fa con larghi lembi. Nelle fo!'me secern en ti, si hanno infezioni secon,clarie , complicazioni ·diverse, uno stato di into·ssi.cazj one. Tutti i prevaJrati a.rseni cali possono dare l' eritrodermia anche, $ebbene più raramente, lo stesso Li-quore .rlel Fowler. Un tempo le intossicazioni d·a arsenico eran o lente; at tualmente con gli ar·seno.b enzoli sono a cute. Pare cl1 e abbia poca jm• p ortaTlza la concentrazion e del m edic·a rnento iniettato ei1iel0Yenosa mente, mentre m aggio1re effetto 1

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a·vrebbero le somminist.razioni ravYicinate, clie ·determinano l'accumulo rapido del rnedica1n ento . In ·presenza ·di eri trodermi.a, o id i ·a ltro segno di intoller.anza n el decors o di ·una cura m er curiale od aTsenicale, si dev e subito sospendere iJ. medica·m en to. Il trattamento 1del:J'eritrodermia è puramente palliativo: si prote ggeranno i t~011menti contro le es·cori-aztoni per in.ezzo di polveri inertà, di pruste. In qua l1che caso, si potranno éi!ppli-care delle co'.m pre·s se umi1de e calde, fasr·e delle polverizzazioni con a aqua di Alibour. Se vi sono escoriazioni s aranno u tili le unzioni con l'oli-0 al gomenolo. Sono state a ltresì preconizzate le iniezioni en<Jo·veno . e di i·po~olfito ·di so1dio. 1

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fil.

· li prurito anale. E i11d u'b ibiamente il più fr.equen te fra i pruriti localizzati e si estenide sfPes.so alla vu lva, n ella donn<;t, ed allo scroto n ell'u omo. aa notevole ripePcussione s ullo stato g ener·a le 1d ell'·organisrno , particolarmente sul sistema n ervoso e sulla psich e, determinan,do nei predispo·sti uno stato i1europatico, in cui dominano i sintomi 1depr.essi,~L

\·arie e numerose n e possono essere l e cause e non .s en1pre facilmente r~conoscibi1li. Fra quelle. locali, che enum er a iiVI. F. Criado (La Nlediciria ibera, 7 aprile 1928) sono da citarsi: i parassiti intes Unali (ossiuri, ascaridi, lamblia), il n1icrobismo reg"io nale (streptococchi, colib·acilli), eventual1ne11te deg.li epjdermo·f iti, le m eidilcazioni inadatte, s1p ecialmente i causti·ci, l·a mancanza -ed a n che l'eisag·era&ion e di pulizia della regione; nelle donne la vulvovaginjte ·e la leu1corr€a, nel. . l' uomo l' uretrite cronjca e le steno si uret rali. Son0 inoltre ·da m enzionare le ragadi e·d altr.i processi locali della mucosa a norettare. Fr.a Je cause g en erali: la costi'Pazion e, talvolta l'intossicazione ~ ro nj c a da caffè e da tè, rara1nente le infezioni generali. Fra tali cause, la più frequ ente è il dj abete. Vanno poi anooe citate, p er J.a donna, la gravi1danza, la m enop.ausa e l'insulfficienza ovarica, specialm ente in donn e obese con sintomi d] into~sicazione intestin ale. Quest' ul tima, con l'ins u1f'fi cienza epatica può .essere im portante. ·Gene·r alrnente, le perturbazioni del si·!::tema nervoso sono s·econdarie. Com e oa1m·a nti gen er·a li sono utili i compost i di valeriana ed in minor gra1do i bromuri e la b ellado11na. Fra le rn•edircazioni g enerali si farà s oipr·att'l1tto il trattamento antidiabetico (nei cast a datti ) e quello 1dell'in•su1flficienza epatica (dieta 1

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(ANNO

XXXV, FASC. 39 ]

SEZIONE PRATICA

atque n1inerali) che con il diabete è la causa generale più frequ·ente. ·11 trattamento locale varierà a se·conda d elle lesioni che si trov·a no. Se queste m.anc·ano, eiò che a-ccade in in divi dui n europatici, si consiglierà l'accurata pulizia della r egione, evita11do l'uso dei saponi, specialmente se alcalini; il paziente, prima di ev acuare l'in testin o s i spalme·rà con grasso la ,parte .. larvandosi poi con u11a soluz.ior1e 1eg-germ·en te astringente, sp·argen·d·ovi o(J.a ultimo d elle 1pol veri inerti ed intenponendo d ella garza fra le naticl1e. Il trattamento si complica se vi iè ecze1natizzazione; quan·do vi sono fatti a·cuti (.region e arrossata, essudato ab'bonid ante) si calmerà anzitutto l'ereti$mo vascolare, ap·p lioanido p olveri minerali i11erti (talco, os8i'do di zinco, .even tualmente col 2-5 '7~ di acido boriico). Talvolta però le polveri nor1 '"'0110 bene tollerate, ed in tal caso si applicherà la v·a selina, l '·olio id i mandorle dolci, la e.rema di zinco (Ossido di zin co g. 3; Lanolina, Aoqua distillata, ·an°ag. 10) . Cal1nati i fatti irritati vi, i ricorrerà al tumenolo, ittiolo, evitando però il catrame. Questo invece sarà utile quanido vi sia lichenifica zio11e, iniziandolo p erò $Oltanto ·dopo cessati i fenom eni acuti; si incomincia con do,s i di 1-2 %. per .arrivare fino al 10 ~~ . Le r uga.di si trattano con cauterizzazioni medi.ante n1tr·ato di argento al 5-10 %. a giorni alterni , rupplican1do n egli intervall i una cren1a ·di zinco o di bism~ to; bastan o, ]n .g en erale 3-4 applicazio11i. Se la ç u1ra 11011 può essere fatta dal medico, si prescriverà una pomata di nitrato di argento o di collargoJo, al 10 %, raccoman•danido di applicarla bene in contatto col fondo delle piegh e anali e del solco intergluteo. Nel c·a so ch e il p rurito sia 8ostenuto da fat t i anafila ttici, si farà 11 trattam ento 1desensibilizzante. 1

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f il.

TERAPIA.

1911

saldo da poter s opportarlo, ciò che di solito n on si ve1riftca nei céllsi in cui esiso è indiiJoato, .ed inoltre ohe il jpessario n.o n eserciti 1c;o.m pr·81S1Sione, ciò che .elimina m olti casi di r etroflessione. 1

Inoltre il p essario, se non € adatto, può provocare leucorrea od aggravarla se esiste; in qu·a lc.he ca;so, specialmen te co_n l'uso d ei p essari ad asta , si .sono avute salpin•g iti ed infiammazion i p elviche. Ad 0g·ni mo.do è n ecessario che la pazien te la ·quale porta il p ess·ario sia tenuta in 01Bser vazione : esso, o·g ni 4-6 settimane va levato e r~pulito. Se.b ben e poi, in .q ualcl1e caso, 1con il lungo u.so d el 1pessario si eia ottenuta la guariaione esso 0 va consid·erato soltanto come un palliativo. 1

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Al giorno d 'oggi, il suo uso . (.come riconosce un .articolo editoriale del Journ. of Am. Med. A ssoc . 14 apr. 19281 è as·sai ri·dotto e limitato, si 1può dir e, alle r etro ...de viazioni ~terine 1dopo 1 ;p,arti e n ei c.aisd. in cui l' o.p er.azione p er il cistocel e, .p r ola sso u tierino o r etrodeYiazioni è controLqdicat a. Cor1 il ·p enf eziona·mento della tecn ica e d ell 'a sepsi , la chir u.rgia offr e il miig·liore trattam ento dei viz i di posizio11e uteirini: be11 ,p oohi fra le nuove gen erazioni mediche lo hanno usato e la maggior parte di ,qu elli 1delle '\'eccl1i-e generazioni lo h·a nno ormai ab1ban·donato. 1

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f i l.

Il trattamento dell'amenorrea. C. l\llaortua (A 1'Ch. de me d. cir. y es1J. 7 apr. 1928) ilJ11stra tre casi di donne di 20, 22, 40 anni a m en orroi·che, trattate m ediamte iniezioni ·di sier-0 d i d onna incin ta. I ris ultati furon o d i m·o lto superiori a quelli ottenuti con altri 1neto.di , iYi inclu1s·a 1a follii.colinia. L'.I\. ritie11e ch e il siero n ella g·ra vidanza contiene d elle secrezioni endo·c rin e, specialmente ·del Jobo anteriore dell 'ipofisi, il ·cl1e spieg·a i buoni risultati ottenuti. E -con siglia di tentare con il siero di femmin e di a nimali incirnte f i l.

Il pessario. Ancora 20 anni f.a , il pessario costituiva un imipo·r tanf.e strumen to n ell'armam.entario del ·gi11ecologo e di m oilti pratici -e, in perj odi in cui la cl1irurgia n on aYeYa raig·g·iunto l'odierna perf ezio11e, es.so era certamen te pr·ezioso. iLo si usava spec] aln1en·t e n el trattam1ento 1delle r etro... dev1azion j e del prolasso dell'uter o, sebben e qualcuno lo utilizzasse anch e n·el trattamento ·delle a n terop osizj on i e de1'1a sterilità. Ora le condizioni essenziali. percl1·è il pessario riesca efficruce è che il ,p erin eo sia abbastanza 1

Lo svuotamento estemporaneo dell'utero alla fine della gravidanza. Il dottor P eri1cl e Carlini di Ge11ova . (R iv ist a d i Ostetri ci a e Ginecologia P ratica, 1928, n. 6) fa u n eisame crit iico del nuo\·o m·e todo di parto artificiale pro1poisto r ecentem ente daù. prof. Deln1as e che ebbe lia rga eco non solo n el can11po inedico, aven·done un' agenzi,a inter nazjonia..le (lato noti zie ai giorna1li p oJ.itilci. L'a1Jtore lo giudi ca s trpcriore alla m etreur isi e al n1etodo Bon11aire ma inrferiore al meto<lo italiano clel Bossi. Din10 t ra inol-


19Q2

tre, in base ad esperienze p ersonali, la gnande uttlità 1deJ.la rachianesteisia nelil a dilatazione artifi1CJiale del collo alla fine d ella gravidanza, perohè il tono de1l collo uterino è in d]pen1denza d el midollo speci.ale. Irufine il dottor ·c arlini si dichiara contrario ail jparto ad ora fissa, senza indi·cazione medj1oa, per comipi.acenza o comodità, in nome d·ell'aùreo '' Primum non nocer e » A. S.

SEMEIOTICA. •

La diagnosi radiologica del tumori della vescica. Gottlieb e Strokoff (lournal D'Urologie Medicale e Chirurg., n. 5, 1927) avendo aJVuto o·c casione 1di o~~ervare un gran numero di tumori della. v·e scica con i raggi X, IPll'O•pongono come m·ezzo migliore di contrasto ~·aria introdotta 1n ve.sci ca.

[.~NNO

IL .POLICLINlCO

Con questo m ezzo, privo di qualsiasi pericolo, si ottiene l',i mmasgine positiva del tumore, anch·e piccolo e disposto sulle p·a reti anteriore o · po$terior·e, -con nettezz,a dei contorni vescica·li. S·e poi la pneiumografia si combina al .p neumo-Retzius sii rp.u ò avere un'idea abbastanza esatta del grad o d'infiltrazione ·del tumore nelle pareti vescicali. P·er l.a radioscopia, ottimo il metodo di R eiser, dell'introduzione combinata in vescica di aria ·e io·d i·p ina, ·Che [pillò permetterci la vi$ione di tumor·i anche p ic.co·ll . .T ali mezzi sono impie.gati, con ottimo successo, an1~he nella nostra Clinica chirungilca di J.{o·m a. V. L OZZI.

L'acido tricloroacetico per la determinazione dell'albumina nelle urine. L'aici·do tricloroaicetiJco, intro1d.otto nell'u1So 1dal Reale, è un prezio so reattivo per la ricerca d·el1'albumiina nelle urine. Però, com·e ois serva E . U. Fitti1pal•di (Rass. internaz. di clinica e terapia , marzo 1928) esso deve essere uJ8ato a giut'ta dose, .altr:iJmenti ci si esv·one aid ·e rrori cb.e p·ossono airlfivair.e al 95-98 %. Le soluzion1 in1di1Cate dalla m·a;ggior 1parte d egli auit ori gono tro.pipo deb·oli. ·L a · soluzion·e più wdatta è quella che si fa aggiungendo uina p·all'lte di aoqu1a a sei di acido tricloroaicetiico. Di questa se ne aggiungono quattro gooce a .ciillque ernie. id i urina. Eventu1almente p'llò anrche usarsi più diluito, ma in tal. caJSo è nec e·s s·ario aggiungere all'u'l'illla una qu·antità tale ol11e coir:rirs poDJda a qÙella contenuta n ell e quattro gocce d ella di1uizi one .al se8to. 1

fil.

XXX \T, FASC. 39]

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Ormoni e vitamine. ·L e ricer-che recenti hanno posto in evi·denza numerosi -caratteri che ravvicinano ormoni e vitarni11 e d·al punto di vista biologico e fj sico-chi1ni•co. Si può ricordare, a tal ~roposito, l'i·p otesi, so•stenuta da rr1 olti autori, del carattere primordialmente catalizzatore di questi du e gruppi di • $OStanze. Gli ·elern enti fondamentali della parentela sono «Ii mostrati secon•do Vogt (M1Lnch. mediz. woch, t. LXXIJ.V, n. 50) dai fatti seguenti: 1) L'i n su lina e le sostanze simili, la follico-

lina sessuale femminile e l 'ovoinsulina od ormone sessuale femminile, pos·sono essere estratte da sostanze provenienti da animali o da piante ma sem.p re ricc•h e di vitamine: o·rmoni e vitamine sono, dunque, sovrapposte spesso in natura. 2) - L'azion e

com·p lessa ormonica Si .estende, il più sovente, su numerosi organi. La follicolina non ·a.gisce solamente sullo ~vilu1pipo sessuale organi!co , ma ha, come l'insu1lina, una azione j.p oglicemizzante. Analogam ente l' in·sulina accanto alla sua azione sugli scam bi idrocarbonati, possiede le 8tesse .p r-0prietà dell'estratto pvari-co rivelate negli animali di sesso femminile do'Po la sterilizz·azione ormonale. 3) La vitamina E antisterile e l 'ormone ovarico sono assai simili, ed 11anno un'attività comune ·di1fficilmente dis.so1ciabile. 4) L'irradiazion e di sostanz~ contenenti vita1nine deterrnina una att•i vazio11·e della loro pro1prietà, ed una attivazione analoga si ottiene per irradiazione dell'insulina, ormone pancreatico. 5) Ormoni e vitamine ha11no la proprietà di agire nettamente in quantità infinitesimali. 6) Il di.aJbe_te, prossimo alle avitaminosi, è fugato dall'insulinoter apia, e le avitamino)s i sono ar1che .dominate dall'insulina eh.e m ostra spesso, nell·e malattie da car,enza, un.a vil'tù di n1e•d ica1nento sostitutivo. 7) Lo s1 p·ettro deJl'in·sulina e quello d ell'er·g ors terina irradiata sono ass.ai simili. L·a vita1nina antisterile E e l'Ormone ovarico hanno.. il punto di eb·ollizjone prossimo, e caratteri chimi1ci simili. Queste considerazioni possono serv1ire da punto ·d i 1partenza per lo studio comparativo degli -0rmoni e delle vitamin e, che le ricerche ulteriori potranno completare. 1

A. PI CCINELLI.


[ANNO

XXXV, °FASC. 39 ]

SEZIONE PRATICA

POSTA DEGLI ABBONATI. Ahl'abb. n. 10471 : .Non esistono ap1pare0cl1i da pneumotorace c·h e m ettan·o al sl!curo dalle embolie ga<Ssose. Un ·ap· ~arecc hio che .p ermet te d 'introdurre gas nella pleura per s·ola aspir.azione, almeno finoh·è la pressione endopleurica è n·egat1·va , è l'ap:parecchio Morelli ; esiso .dà quindi un.a qu.alch·e m·aggior gar.anzia contro l e embolie. Però quest'a1ppar.eccl1io non p ermette l 'esa,tta misuir a del gas introdotto e nell'i'.O!Sieme è di man•eg.gio m eno ' . :t:aicile e siicuro 1d ell'aipipareo0hio Forilanini, che ~ finora il ,p iù conrsiJgùiaJbile. Atl ri gu.ar do ~u ò consult·are la monogr.a fia IL . pneumotorace terapeutico d ei dotto1ri DORIA e CESARI, ·editore Pozzi, Roma. P er l'ap1p.are·c chio Mol'elli p uò rivo'lgersi al pTo'f. E. Morell:i, a P av ia. L' aip1par·eccJ1io Forlanini è costruito ·d a mo:lte case (•Bona:r.ùi di Pavia, Zambelli di .Torino , Garosi di Roma, ecrc.). P er diminuire il p ericolo d elle emboli e è con- . sigliabile u1sare ossigeno a:ll.a. prima introduzjone: nellie intrad·u zioni su ccoos-ive l'aria sterile è f orse un po' m eno peiri colosa d ell' azoto .p uro, ma anc·h e con J'aria si 1p o1sisono avere embolie gravi. 1

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1

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D. R .

Al dott. F. B. , cla C.: Le modalità di ap p·l ica zione della elettroco.agulazione dell e amig1clale iper trofiche a m ezzo di appareccl1io di diaterrni.a sono lang·amente d·eiscritte n el brattato recente di Bordi·er: preferire un porta elettrodi a m.anico di vetro isolato o ·di ebanite; (!)re.feribile un porta elettrodi curvo; elettr91d e atti,.o terminante a pal1'a (elettrod.e I di Bordier). Non operair·e sotto i 10 anni: tenere lia lingua abbassata con com·u ne abbasis·a lingua; elettro·de indi·fferente lar:go .sotto le n·a tich·e: elettrode attivo a contatto con l' ami·g.ctiala. È n ecessario. cl1e ·SU·l l'a1p!Pareccl1io di 1cliatermi·a sia inserito un interruttore a pedale. L'intensità va tretgolata p oco a poco : il tess'tlto e1ettro1coagulato ap-pare bi1an1co: !bastano pochi secondi: ·p rima di leva-re l' eùettrode lasciare il pedale. Gli Ameri1c·a ni u•sano un elettrode ad a·go che inrfo·&sano n ell' a·m igidala previa an·estesia loca•l e (n ecessaTiia almeno in 1Parte p er ila ·b·ase d ellia lin·g u.a e le ami·g.da.le) : 300-600 M1A tJr.e .aippliic azioni sull'·ami:gidala. Non operare .l'altra prima di 8 giorni. Ga:ngar ismi di acqua o·s stg.enata: ·do.po 4 giorni oacle l 'escara: il p·a ziente può avere un p o' cl1 disfagia, r eazjo11e ghiandolare e n1odiica f ebbre. L' aJp·par~ocl1io di diatermia (n atuir arl mente ta'le da oflfrire tutt e le garan zie) v.a usato col ped·aàe in modo da avere libere le mani. E. M I LANI.

\

1913

VAR I A Sanato1·i natanti .

Ne·l l'attuale m omento di cosciente fervore umanitario per intensificare le cure mir.a nti al miglior-amento della 8tirpe, non dovr.ebbe sembrare inutile la pro1posta cl1e è già espressia n el titolo di « .sanatori natanti » . Senza chiose inutili, tanto con trarie allo stile fasci!Sta, anche in ciò provv:iidenztale, si p ensa ohe e.arebbe op1portuno istituire dei sanatori, o case id i 1cura natanti sul mare, servendoisi degli scafi d elle 1gr.an1di navi, che p er la loro vetustà sono radiate ·d·all' armat·a , o ·dalle soci-età ·di trasporti. Dette navi , con opportuni sventra1nenti, potrebbero ef\fi1cacem e11te essere trasrform·ate in navi-isanatori p er la cura d ella tuber 0olo1Si ed altrè malattie contagiose, ·p er le quali l'i.solamento, il sol e e l 'aria m•ar]na, siano indicati come m ezzo di cura efJficace. ·Queste navi, localizzate in op1p0rtune zone, golfi o insenature, o•p1pure natanti a l enti•ssima ma!'e~a. al lango ·dalle vi.e di rotte o costiere, potrebbero rius·cire a>Ssai confortevoli per i poveri m al.a.ti. IT utti sanno tCh e i ra:ggi sol-ari e l'aria pura, un rigoroso r egim e d-i vita, is9no coef:ftcien ti massimi per la cura di tanie m.a}attie, or.a ciò sarebbe natura·l mente of·f erto 1dalle n avi-isanatorio che ve.rr ebbero a costituire tante lVI·rudera o Q1uisisana nar tanti. Qu esta idea , se già n on è in pratica, potrebbe ·aver e rapi•cla a.ttuazion.e, con S'.Pesa relativamente lieve, e con sollievo ma ssimo della umanità sof!ferente. E ' ·n atur.a le che lo Stato dov.r e1bbe inter essarsi a tale santissima 01p,era, e il ·denaro in e&3a impiegato sarebbe m estSp a in1calcolaJbile frutto , se si con1s ideri il b en eficio c·h·e 1p ot rebbe ricavarne la stirpe. Enunciaito così .l'alto , umanitario intento , non occorre ·SIPendere altre parole pe:Pch1è qua1cl1·e bel nome d ella scienz·a e ·della filantropja n e assuma l 'iniziativa; iniziativa che tr overèbbe indubbia•m ente il ;plauso di quanti" s·entono il dov·er e {che ·è anche d 'in ter esse in•divi·duale) di di1fendere la stirpe, e l'aiuto del Go•verno, che tanto di ciò si ·p reoccurpa. Duillque, se l 'idea enunciaita m erita accoglimento, all'opera : si formi un p:rimo grupipo di ,rolon terosi promotori tra colp·ro che, p er posizione sociale e in•gegno sanno e pois·son o, chrè è un do' ' ere p er essi provved ere a chi non sa e non puo; ai malati. Un quir ite .


1914

lL POLICLI NICO

[ .~ NNO

XXX, ', FASC. 391

.

POLI'fl(:A SANI'l ARIA E GIURISPRUDENZA. 1

CONTROVERSIE GIURIDICHE.

XXVI. - Un caso di esercizio professionale abusi vo. Lo stu dio p u.b bli1cato n el fasci col o 4° (pag. 145) ·d elJa nos tra Rivista I l D iritto P·ubbl'i.:co Sariitario e, ~ u ccessivarn ent e, La circolare ministeriale rip or ~ata n ell a s te.ssa Rivista (ifasc . 6°, pag. 285) hanr10 cl1jarito m olti punti 1dubbi circ·a l'applicazion e d ell e norme ch e r egolano l'eser cizio professionale, sp ecia lme11te in r elazi on e a r ecenti di~ p.osi z i o 11i .

1\La la malizia 11a risonse inesauribili e talvolta riesce a sorp ren°d er e e a fuo rviare anch e n1agistrati accorti. E utile con oscere un cas o, elle è stato deciso r ecentem en te dalla Corte di Cassa~ zion e pen.ale , la quale 11·a corretto il g judizio del rnag istrato ·di merito. Il caso non era dubbio, essendo ev1dente l 'es er cizio pr ofe.s~ ionaJe abusivo ; ina l a sen ten za è i11ter·es-san t e ip er altri riflessi. 11 fatto s1 può Ginteti zzare così: Do11 Giusepp e Oli vi eri er a ricl1iesto, n el Comune cli Pollenzo, · di visite e con sigl i p er rn alattie. Sembra, anzi, cl1e avesse a c1quistato una cer ta prati ca. I1npu tato, fin.a J1nente, idi es er-cizio al)USi vo d ella p r ofe.ssion e di rnG<d i1co clli r urgo, eg·Ji {lisse che s i lirni Lava a da re s uggerimen ti che r ientrav.an o n ella s fe rà ò e lJe cornuni cogn izioni e, senza co11111ier e veri e .p ropri a lti e in ter ven ti curati vi, p r escriv e va rn edicinali di u~ o comune non pericolos i a lla Ba· Iute, face-v a av vertjre il m ed jco n ei casi che preseutn \'a110 ca:rattere di seri·età e svolgeva qt1esta a tt iv jt~. sertz.a fi11 e di lucr o. In altri termini, era disin ler essat o e pru1dente . Certo è cl1e il 'l' r i l)ll' n a lc 1s i lasciò 1prendere n ella rete e pronu11ciò sen te n za di assoluzione. Ma .Don Giusepp e Olivieri n on ebb e sen1pre f ortun·a, p er chè la Corte 1rli Cassuzion·e, con sen ten za 14 11oven1bre 1927, ha co r ret to l e r iso}uzioni ·d el Trib1111ale. La Corte di c a.ssazi o11e h-a r a gi onato così: cc La se11te nzn. denun zia ta n ello staibili re u na t a l quale distinzion e tra sussidt di arte m edica e lle r ien tra110 n ell a s fera d elle comu n i cog11izi on i in mate ria di patol ogia , e ver i e p ro pri atti e inter ven ti curati vi 1to 11 p oss ibili sen za ]a capac il à t ecnica d cl 1n edico, e n el ritener e l egittimi i primi e ]]l eci ti e d cli ttuois i i secondi , cornpiuti d a chi m e.cl ico no n è , jntro dUC·e n ell'interpreta zion e d ella l egge (art. 53) al cunch·è di arbiir·a rio e di con tr.a clclil.tor io n on so10 a lla p a rol a ma allo s pirito della indicat,a diSIPOSizione, la ql1al e n on ha alcun rj fl esso 1

a varie categor ie di in orbi ùi 1n.ag.giore e minore ùi rf icol tà diag·11ostica e di g er1eralrr1er1te nota 0 ign ota 1curabnità co n qu esto o quel i11edicamento. Quale clie sia l a natur a dell 'irif er 1nltd , quali c!ie sian,o le cogniziorii clini che di col~Li che non è abil i tato all'ese r ci zio d ella pro./essiorie su.riitar i a, la l egge i rit encle che sia rise1'v ato ai n1.edici l ' accertarrieri to d ell e malattie e la c·u ra dei 1nalali. e punisce chi al 1n edico , sia pure p er l e più l ou evol i i ri t eriz'i oni, inte1id e d i sosti tuirsi . Alla

stl'egua di questo criterio interpretativo ~ u n evide n te ·er ror e que}lo in cu i caide la d enun c iata .senter1za là dove, él!d esclu·d er e Ja r espon sabilità d el gi udic a·bil e, af·f erma c he l e c ure da l ui in di versi ri scon t ri prestate non 1presenta vano alc ur1 p ericolo per la salute d elle persone curate. l ,a l e·g ge, p er Yer o, pure .p arten·d o dal pl'esupuosto cl1 e l 'abusivo e.ser e i zio dell'arte rnedica costitui1sca u11 p eri1colo per la s alute pulJbli ca e p rj va t<1, ·è ben }on tan a d a r icl1ied·ere l111 p eri colo in concreto p er l a punibilità d ello stesso jlJ egale eser cizio, mi r.an°d o invece, sia aid impedire clie qualch e p eri col o sol.'ga , sj a ad ottenere eh e ciascuna jnfermità a tting a d al tecnico quei r jm .e di appro1p·r iati a fa rne conis egu ir e la guarigione. I n esatto è inol tr e ]'altro a r gom en to di discolpa , ch e i giu dici del m erito trag.g ono ~al fa tto che l'imputato, n on appena il caso lo a vesse r ichlesto , era sollecito a invocare e a procurare l 'i n te rvento d el m e1di co . Tal e cj r costanz·a riaf•fe rm a Ja r espon0sabiJi tà ·d·el giudicabi le, invece di esçJucl erla, in qua11.to il giudizio sulla opportunità o n ecessità dell'interv.ento ·del s anitario è già un giudjzio s u ll.a in fermità dalla p ersona visitata, jnterd etto a chiunqu·e non s i a in pos.sessp d ei titoli legali .p er 1' esef1ci7.io della prof essi on.e medica . Il Tri·bunal e in.f ine si trovava in 1presenza non di nn sin ·go}o o di lin1itatj6simj caisi, ma di una v era e propria di.ffusa consu etu·d ine da parte dell'irnpu. ta to di prestare la sua opera alla maggior parte degli abitanti di Poll en za, e aveva prova cb e cure, rpiù o m en o, -empiriche, ma n on identificate, egli a·veva prestate fi n anco ad una donn a arnmal ata a gli occh ], a prop osito del].a quale n on aveva s entito il bi1s o.gnp di in·dirizzarla a·d alcun m edico. Tutto ciò merita va una v.alutazione più çi1ppro.fondita in ri1fl es1so agli el emen ti costjtutivi ·del reato in esame. Onde la d enunziata s enten za va annullata col rinvio degli atti ad a ltra Sezi on e dello stess o T ribunale di T orin o p er nuovo g"iudizio » . 1

1

(*) LQ presente rubrica è affidata all'a.vv. GIOVANNI SELVAGGI, esercente in Cassazione, consulente

legale del nostro periodico .


( ..\NNO

XXXV,

f'ASC.

39)

SEZIONE PRATICA

191 ~

Vl TA~ PRO .F ESSIONALE . CONCORSI. Posti

VAOANTI .

AQUILA. An!ministraz. Provinc. - D irettor e e assistente della Sez. ~Ied. -Microgr. Laboratorio d' I giene e Profilassi .; L . 16.000 e L . 9000; età li1n. 4.5 e 35 a. al 28 ag. ; 40 % e 15 % provent i. Per i ~ue co11corsi 4 qu i11quenni dee. , c.-v., tassa L. 50; scad. 15 ott. BARI. R. Pre fettwra . Uff. san . del Consorzio Grumo-Toritto; scad . ~5 ott. Vedi fase. 36. BRINDISI. Amministraz. Provinc. - Dirett<>re della Sez. Med ..Micrograf . del L abor at. d'ig. e profilassi; L. 13.500 e 5 aumenti del d ecimo, oltre L . 3500 ser v . .att., 30 % proventi; età lim . 45 a . ; tassa L. 50.15. Scad. or e 12 del 15 ott. CAMPOBASSO. ·- Labor atorio prov. di I giene. Direttoi'e, C;oadiut·or e, Assistente nelJ.a Sez. l\1icrografica; ic1e111 nella Chimica. N 011 ono indicati stipendi . Rivolgersi i\.mmin. Provi11ciale Molise. cad . 4 nov. CAPRACO'.ITA (Campobasso) . - 2a co11d-0.t ta; medico Tesid .; totale abitan't i 4706 c-011 227 poveri. L. 5000 (sic) ridotte <lel 5 ~b, 3 quinq. da L . 500. Età lim. 45 a. , salvo eccezioni. N on1i11.a per un bie·n nio. .Assun.z ione ser vizio entro 15 gg. 'l' assa L. 50,15. Scacl. 31 ott. CATANZARO. ll. Prefettura. - Al 15 nov. concorsi per titoli ed esami a 40 consorzi (indicati sul Foglio Annunzi L egali della Prefettura, 24 ag. 1928, 11. 16)." Tassa L . 50.20 . Età lim. 45 a. Ser v. entro 20 gg. Stipendi da L . 8500 a L. 10,000; indennità viaggi da L . 2400 a L. 3500. CosENZA . Amministrazione Provinciale . - Diret tore della · Sezione Medico~Micrografica del Labora'&orio Provinciale d ' I giene; soad. 20 ott. Ve<ii f asc. 36. CossIGNANO (Ascoli P ie.). - Al 15 nov. Vedi f asc . 36. DESIO. Ospedale Civile. - Medico primario; età n1ass . 45 a.; L. 12.000 oltre abitaz. Scad . ore 15 del 15 ott. Lett i 250. Ospedale di Circolo pei ma lati di 13 comuni con p opolaz. complessiva di oltre 70.000 abit. Chied . avviso. FIRENZE : R . . Arcispedale cli /3. ]Jaria Nuova e . tab. R iuniti. - Due assistenti; età mass. 30 a. ; L . 6400, c.-v ., indennità servizio chirurgico (se in t11rno attivo cli chirurgia), percent uali ; nom. e conferm.a bien nali. Scad. or e 17 del 16 ott. Tassa L . 50. Chied. annu11zio. Fon.Lì . Ospedale G. B . ]!lorgagni. - Aiuto medico, aiuto chirurgo, assistente medico. Scad. ore 18 del 31 ott. Rivolgersi alla Segreteria della Oongregaz. di Carità. lGL:ESIAS (C'agliari) . - ~(edico Dispe11sa,1·jo Antivener eo. Nomina per 5 a nni , eventu ale rico11ferm.a. L . 6000. Esa111e secondo D . ~I. 15 ag. 1923. 1

.Assunzione entro 20 gior11i. Scaden za 31 ottobre. Tassa L . 50,15. Domande alla Segreter ia Com. IsoHTTE'.LLA (Foggia). A 30 giorni dal 10 sett. ; L. 9000 e 4 quadrienni dee. ; età lim. 35 a . ; tassa L . 50; doc . a 6 mesi dall'8 sett. MANTOVA . - 1\rfedico del Disp en sar io Comunale per la profilassi e cura gratuita della sifilide e delle malattie veneree; titoli ed esami; L. 3500 annue, esclusa qualsiasi indennit à ; nom . e conferma triennali; scad. 4. ott. Rivolgersi Ufficio di Segreteria. Doc. a 3 mesi dal 5 sett. ; serv. entro 15 gg. Chied . annunzio . MAR&AGLIA (Cwneo) . - Se.ad. 15 ott.; L : 7000 e 5 quadrienni dee., alloggio e giardin o ·g ratuiti, L. 500 uff. san. ; età .l im. ?5 a.; tassa L . 50,15.

(Milano). Ospedale .._'. jJJaria delle 1 telle . - Assistente med.-chir. ; L. 6000, c .-\r. , alloggio, assegni straordinari, in circa L . 1000 mensili. E t à sotto i 30 an11i . Ass11nzione entro 10 giorni. Scadenza ore 18 d el 15 no\r. MERANO. Cassa Circondariale di Nlalatt1a. - Al 15 ott., ore 18; medico odont<>iatr.a; titoli; L. 16.800 senza aumenti p eriodici; età mass . 50 a . ; tassa L . 50.10. Docum . a 3 mesi dal 10 sett. Ser -vizio entro 20 gg. Divieto di assumere in cura priva ta gli affiliati della Cassa. MILANO. Consiglio de gli Istitut i Uspitalieri . Nove posti di chirurgo assistente; scad. 27 ott.; v . fase. 32. MILANO . R. rfniversitò,. - Conoorsi a .p osti di perfezion a.1nento : 1) per Mal. nerv. e me11tali; per laur eati da non olt re 3 anni. L . 5000; 2) per Clinica. dermosifilopatica; p er laurea~i d.a. non oltre 5 anni. L . 5000:, 3) p er Medicin a del laYoro ; per laureati dal 1° luglio 1927. L. 1800 ed e·vent ua.le pre1nio di profitto medaglia dJoro . Scadenz..:'l. dei 2 primi al 30 i1ov ., del 3° al 15 nov. Domande alla Segreteria clell'U11iversità, Corso Roma, 10. MoNTEI.RONE oc FERMO (.4- scoli) . - Scad. 10 ott. ; L . 9000 e 5 qua dr ienni dee. , L . 500 uff. san., L. 500 indenn . laurea, L . 2700 trasp . ; età lim. 45 a.; tassa L. 50,15. lVIONTELIBRETlI (Roma) . .A tutto 10 ott.; L . 9500 e c. -v ., oltre L. 400 se uff. san. ; 5 qua~ drienni dee.; età lim. 40 a . ; tassa L. 50.15; doc. a 3 m. dal 27 ag.; chied . annunzio. MuGGIA e S. DoRLIGo DElliL A VALLE (T1·ieste). 40 kmq., 5458 ab., con 240 po\r. L. 8000 co 11 4 qu.adrienni del decimo; c.-v. ; indenn ità L. 1000 per motoCiclo o L. 300 per bic. Età mass. 35 a. T_a ssa L . 50,20. Assunzio11e e11t r o 15 giorni. Scadenza 17 Qrtt. OnoLo (Brescia) . - L. 10.000, 6 qu inquenni del decimo; c.-v . ; uff. san. L . .300. ca.d. 15 ott . MELZO

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1916

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IL POLICLINICO

PADOVA. Spedale Civile. - Assistente effett. dei reparti per tubercolosi; L. 5500, esclusa qualsiasi indenn. c.-v . ; 2 bienni decimo; stanza di abitaz. con obbligo di perno'ttarvi; guar.die di 24 ore a L . 30; scad. ore 18 del 10 ott.; età mass. 30 a. all'8 sett.; tassa L. 50.10 alla Tesoreria; serv. entro 20 gg.; chied . .annunzio. PALIANO (Frosinone). - 2a. oond.; L. 9500; c.-v. Data del diploma entro il 1924 (o 1925 per chi si trovi nelle condizioni del R. D . 31 ,d ic. 1923). Età mass. 50 a . .Assunzione entro 20 giorni. Scadenza 30 ottobre. PEDEMON'.l:E (Trento). Consorzio; L . 9500; indenn. L. 3550; c.-v . T.a.ssa L. 50,10. Scad. 31 ott. RIETI. Amministrazione Provinc. Diret.t ore dell'Ospedale Psichiatrico. Proroga 5 ott. Dal trat'tam. economico annunciato nel precedente bando va detratta l'indennità di c .-v., non dovuta pe_r legge. · S. lV[AR.ZANO s UL SARNO (Salerno). - Scad. 15 ~tt. ; L. 6500 (sic) e 4 quadrienni dee.; tassa lire 50,15. SORESINA (Cremona). - L. 10.500 con aum. periodici fino ial 50 % in 20 anni; c .-v. ; L. 1500 p er trasip.; eventuale ad·dizionale ·p er oltre 1000 poveri. Certif. ,di serv . mil. pr.atica. (condotta od ospedale) per .almen·o 2 anni. Tassa L. 50,15 . .Assunzione entro 5 giorni. Scad. 15 no·v. '11 ARAN10. Amministrazione Provinciale. -- II concorso per Direttore l\1edico-Micrografico presso il Laboratorio d' Igiene e Profilassi, è stato prorogato a tutto il 30 novembre .A.. VI, ferme restando tutte le condizioni ·g ià stabilite. TIRANO (Sondrio). - 2° reparto ; L. 7500 e quinquenni ; indenn . trasferta L. 1200; indenn. bicicletta L. 700; c.v. per aventi famiglia a carico L. 840 . .A.I nominato sarà affidata Sezione chirurgica presso Ospedale Ci,vile con .assegni relativi. Scad. 20 ott. VALLE 0.AsTELI.ANA (Teramo). Scad. 10 ott.; L. 9700 oltre L. 2400 ca v.; 'tassa L. 50.15. VENEZIA. Ospedale Civ-ile. - .A. ore 17 del 20 ott., oonc. ai posti id i med. chir. assist. straordinario scaperti o che si rendessero vacanti entro 6 mesi; L. 3915 pei celibi e L. 4275 per gli ammogliati; t~to]i ed esami. Tassa L. 50, al Tesoriere. Età mass . 30 a.; nom. annua.. Chied. annunzio. Rivolgersi al Protocollo. ZoAGLI (Ge7io·va). Scad. 25 ott.; L. 7200 e 10 biPnni ve11tesimo; tassa L . 50,15. Stazione di cura , soggiorno e turismo. 0oNCORSI A PREMI.

Fonda.zione A. lllinich.

11 R. I stituto Venet.-0 di scienze, lettere e arti di Venezia ha aperto il concorso al premio di Fondazione Angelo ~·Iinich pel triennio 1927-Ì929. Tema proposto: «Contributo all'anatomia ed allo svi luppo del sistema nervoso si1np.atico ». Il premio è di L. 14.000. Il concor so resta aperto .a tt1tto il 31 dicembre 1929.

[ANNO

NOTIZIE

XXX,7 , FASC. 39]

DI~ ER5E.

Alla Scuola superiore d i malar iologia. N·ell' ampia aula della R. Clinica Medica di Roma, dopo un.a conferenza dell'on. •prof. Serpieri, si sono chiusi i corsi, aperti il 15 luglio. Il vice-direttore della scuola, ing. Ò8d>o Bonamico, dopo aver scusata l'assenza dél direttore prof . Vittorio .A.scoli, chiamato · a Torino per il Congresso delle Assicurazioni Sociali, e dato a suo nome il saluto .ai con·v enuti, dice ·di sentirsi ben onoTato di parlare dopo l'on. Serpieri. Indi ha illustrato l'importanza .d ella Scuola S1irperiore I.a quale h.a. ... avuto anche quoot' anno un rilevante numero di studiosi sia italiani, tra i qua1i figurano parecchi ufficiali medici dell'Esercito, della Marin.a, dell'Aeronautica, della Croce Rossa, sia stranieri venuti dall'Argentina, da.Il' .Albania, dalla ,Tugoslavia, dalla Grecia, dalla Spagna. e dall'Uruguay. Il Bonamico h.a. tenuto .a far rilevare l'importanza che nel vasto ·p roblema di rinascita sociale ha la lotta contro la malaria e il còmpito della Scuola Superiore di J.\iiaLaJriologi.a, che divisa in due Sezioni, una medica e una tecnioo~economica, prepara 1niliti, sia ne~ campo igienioo sia nel campo tecni00 e agrario. Il valore della Scuola di Malarjologi.a, è stato riconosciuto anche dalla Società .delle Nazioni, la quale vi ha inviato alcu11i medici provenienti da Corsi di Parigi, Ambp.rgo e Londra. D ando uno sguardo a.il' opera svolta quest' .an110 dalla Scuola Superiore di M.a.lariologia risulta come s~a stato completo l'insegnamento sia teorico, s ia pratico, e come istruttive le escursioni. Gli allievi hanno awuto agio di for!Il:arsi 11na solida cultura di ~gni problema attinente al1a malaria e di ammirare l'organizzazione antimalarica italia11a che svolge lo Stato, la Croce .Rossa, il Governatorato di Rom.a, la Stazione ·S perimentale per la lotta antimalarica ed altre organizz.azioni nazionali. Nelle v.isite alle bonifiche che veramente hanno sorpre~o per la vastità delle opere e degli in1pianti, itali.ani e stranieri hanno potuto constatare la poderosa rinascita e l'attività della Nuova Italia e l'importanza di redimere la terra al' . . l'agricoltura. L'in g. Bon.amico ·chiude il suo discorso mandando un ringraziamento a tutti coloro che ha11.no cooperato per la Scuola, aigli illustri insegnanti che con spirito elevato e senso del dovere si sono prodig.ati 11ello svolgimento dei singoli corsi ri11unciando alle ferie estive; ai dirigenti delle Bonifiche e dei Consorzi e delle stazioni antim.al.ariche che furono lar.ghi di ospitalità e di preziose dimostrazioni, e rivolge infine un vibrante saluto di devozione al Duce, che volle in Roma istituita la Scuola Superiore di Mal.ariologia. 1


[ANNO XXXV, tF ASC 39]

I Congre1110 Nazionale di razlon-i.

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1919

!IZII NM P ll!TlU Scien~a

delle As1lc11·

Nei giorni 20-23 setten1bre con l'autorizzazione del Capo del Gnver110, si è' svolto in Torino il I Congresso N azio11ale di Scienza delle ~iéura­ zioni, •preeieduto dal sen. Ferrero di C.ambiaiiìo. I temi generali del COngresso furono: 1) Disc·iplina giuridica dell' in·dus't ria delle assicurazioni. Tratta.mento fiscale cle.11 e assic11razio11i. 2) !,'assicurazione dei crediti nella eco11on:ii.a degli $tati. 3) Insegnamento ,d ella scienza delle assicurazioni. ' 4) D isciplina scientifica e prQ.fessionale <Jell'attuiariato in Italia.. 5) TavoLa di 1nortali'tà degli n. 8Ì<·ur.ati italiani . Il Congresso ven11e diviw nelle seguenti tre sezio11i: u) Matematica .attuariale e statistica. h) Tecnica generale; insegnamento; organiz.zazione aziendale. e) Medic-0-legale; eco119mico-s-0ciale. Tra i pron1otori di questa. importante iniz.iia_tiva figurano : il Ministro dell' Eoono1nia Nazionale ' . lIstituto Nazionale delle Assicurazioni la Cassa . ' Nazionale per le Assicurazioni sociali, la Cassa N azio11 ale Infortuni, l' I stituto centr~le di Statifitica e molti .altri Enti in'teressati al1a scienza as.sicurativ.a. Con tali auspici, non poteva :ina11care n11' ottin1a riuscita a questa ·prima 1na11ifestazionQ nn.zionn le in te111.a di assicu razioni. Dairemo prossin1ameirtte un breve resoc.o nto dei ]avori.

longre1so degli igienisti itttliani. . Oome avevan10 annunziato, d.al 14 .al 20 settembre si è svolto a Fiume il • 6° Co11io-resso dell' As.::> sociazione N.aziona.le F ascista per l ' I~iene, iotto la presidenza del p1·of. A. Sclavo, con ].a parteeipazio11e delle autorità e di nu1nerosi igienist i. Ne daremo pr()ssi1nan1ente un resoco11to.

mi, e~ . in-Jend'ano c1oimoitra.re l~ loro a·ttjvità ~d i perfezionamenti eonseguiti ; vi so nG ammesse a nche le Ditte fabbricanti di a.p parecchi, prodotti ~ · P. p~ial~tà inerenti ali' alim6lntnzionQ, ali' aisi~tenza ~ ~.JJa cura del la ttante. . I l materiale ~ ila invi.are al Oo1nitat() detla M'18tra '(lOn oltre i l 10 ottobre.

Alla Soeietà delle Nazioni. In .sen-0 a lla quinta Commissione è j!t:itn. d1s0nssa Ja questione dell'zyp.p io . IJ delegato itajj anG, on. Cav.azzoni, ha Tilevato e;he 0 gigi il problema più grave non è quello dell 'oppio grezzo, rµa deg.l[ stupefaoonti manutfatturJati ~d ha jnsistito• sulla necessità di a.p·p lica1·e ~crupolosamente lQ Convenzioni dell'Aja. e di Ginevra. I11 seno alla seconda Commissione si è discussa. la questione dell'.al(l()()lis mo. In seguito a lunghe t rattative, in cui ha avuto molta parte il delegn to i·tali.a110, on . Dino Alfieri, si è approvata t1na JDQ_ zione con la quale· si fa invito a ll' Organi7.z.azione ·d 'Igie11e della Società <lelle N a.z ioni a raccogliere J1otizie e · dati iitatistici relativi .aJ]'alcoolis1110, n1entre si rimanda al Comitato .economico l'in carico di compiere studi per far cessare il contrabbando dell'alcool. 1

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(~ orso

di perfezionamento s ulle malattie cardio· vascolari e del sangue a· Parigi. All' Osp~dale

Bro ussais di Parjgi, d all '8 al 20 ottobre, s1 terrà. u11 corso di perfezionamentQ sulle n1alattie del cuore, dei v.asi e del san·gue, sotto la direzione di C. L a.ubry. ...\ g li uditori verrà r i1a•cia to un diploma. Tass.a <li iscrizione fr. 150. Per i11f·ormazioni e iscrizioni rivolgersi al dott. J. Nious• oir, Hopital Broussais rue Didot 96 Pari.

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(XIV).

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Gita idrologica in Calabria. IX Congress o internazionale di psicologia . ~

indetto presso la Yale University di Ne'v I-Iaven (Stati Uniti), alla fine di. a.gosto e primi rJi setten1bre 1929, sotto la presidenza del profeswre J. Mekeen Oat.t el di Ne'v York. I precede11ti congressi ebbero luogo a Pari gi (1889), L o11dra (1892), Monaco (1896), Parigi (1900), R o1ua (1905), Ginevra (1909), Oxford (1923) e Groninge (1926). .

Società Oftalmolog ica lspano·A.mericana. Si è .adunata a. Saragozza dal 17 al 20 settembre, sotto la p r esiden za del dott. T o1nas Blanco cli 7 ' alenza.

Mostra del Lattante. Scopo dell a l\1ostra, a11nessa al I Congresso N azionale di Nipiologia (Ancona; 21-25 ottobre 1928), :arà quello di porre in evidenza l'attività delle I stituzio11i italiane per i l.attanti, nonchè lo sviluppo dell'Industria italian.a Sanitari.a per la prin1a infanzia. , .,.i so110 an1n1esse le I stituzioni , che ron fotografie, oggetti, dati itatistici, dia.grclm-

A'Vrà luo:g o da] 4 al 7 ottobre, partendo da l-to1na; verr.a.11110 .t occate Paol.a, le rr erme L11igia1ie di Guar·dia Piemontese, S·pez2a.no; è organizza'ta un'escu rsione alla Sila, ove s'i11augurerà un nuovo padiglio11e della Colonia cc Nlichele Bianchi »; a Cosenza si svolgerà un.a seduta scientifica, cui parteciperanno S. E. Niichele Bianchi, il prof. Luig~ Devoto, preside11te dell' Associazione Medica ltaliana d ' Idrologia, il d-0tt. Arnaldo Fiol'etti, segretario del Sindacato N azio11ale Niedioo Fascista. e aJt1·e autorità ; svolgeranno relazion i i proff. L. Devoto, R.. Pin.ali, P. Piccinin i, i dottori Au,gusto Botto Micca e Alfredo M asi11i.

Organizzazione della Croce Rossa Italiana. La. cc G.aZizetta Ufficiale » puib blica il R. 1decretolegge 10 a gosto 1928, conte11ente provvedin1enti per il funzio11amento dei servizi di pace e di g uerra. della Croce R-0ssa I talia11a. 1

Dne compleanni. Hanno festeggiato jl 70' c-0n1pleanno il prof. F riedrich von ~1iiller (17 settembre) e il prof. K a rl von Noorden (13 iet te111bre).

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1920

IL .P.QLICI:INICO

· Il Mtill er ini ziò l.a sua .at tivi tà sei e1Jt i f jr a nf'I C'n1n po de lla chimi<.; n ; p oi passò a ll ' ana to1ni.a e d alla fisiologia ; infine si con sac rò alla inedi<.;ina inte rna, continuando CO';)Ì Je gloriose tradizioni d el padre e del nonno . Dap prima assistente .alla Clinica. ·1nedica di Gerhardt in Wiirzburg, po,i do<.;en te .a B erlino, f u successiv amen t e conteso da v arie t1niver sità: ..Bonn, Breslavia,. Marbu·r go, Basilea, :N[on.a co, ove rimase. Non v'è r a1no de lla. m e dicina interna .al quale egli non abbia recatç contributi ·no't evoli; s<pecialnìente va posta in rilie vo Ja s ua concezione delle n efro ::;i; ri'oordjamo in<)ltr~ i suoi s'l;udi sulla tiroide e sulla .paralisi agitante. Notissimo è il segno di l\·• uller dell' ins ufficienza a ortica. Il Miiller g ode di f ama unive rsale come diagnosta e con1e insegnante. Quale cl ire ttore <li t1no dei più grandi ospedali, e in n1olt e ca,riche pubbliche, ha dato prova d ella s ua stra ordinaria att ività e versatilità . 1 Il prof. von Noorden ha svolto quasi tutta la sna operosità .a Francoforte sul M e no, quale direttore di quell' Ospedale Civico; solo una b1·ev iss ima pa1·entooi fece a Giessen e a Berlino e trascorse un periodo di sette anni - dal 1906 .al 1913 - a Vienna, ove e1·.a stato chiamato a dirigere la l '-~ Clinioa medica. T-Ia legato il suo nome allo s~u{lio delle m ala.tt ie del ricambiù; specialmente h.a ap·p rofondito le 0011oscen~e sulla pawlogia e tera>pia del di.abete . Si è .anche occupato con su ccesso d ell e nefropatie.

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mor to in Rossano Calabro il d ott. RAFF AELE SORRENTINO. Con Lui scompare una delle figure più oneste, uno dei medici più apprezzati della nostra · provincia. Tenne per quasi u.n ventennio l.a direz~one del nos tro Ospedale Civile, a.1 qua.le dedicò la massima parte d~lla s11a atti' rità professionale, anche negli ultimi anni qu,a ndo la sua salute er.a diventata .abbastanz.a m.alfern1a. Dott. UMBERTO TASSONE.

Scuola di perfezionamento in odontoiatria e protesi dentaria pr.esso la R. Università di Bolog,1a. Sono aperte le iscrizioni .p er l 'anno scolia,stico 1928-929 ai corsi di p~rfezionamento in Qdontoi atria e Protes! .d entaria per i laureati in medicina e chirurgia. Essendo il numero dei posti limitato, l'accettazione viene regolata secondo la priorità nella presentazione dei documenti e nel versamen to delle tasse. Le iscrizioni si chiuderanno il 30 novembre p. v. Per programmi ed informazioni rivolgersi alla Seg reteria della Scuola - Via S. Vitale, n. 59. Bologna. 1

[ANNO XXXV, FASC. 39j

RASSEGNA · DELl~A STAMPA MEDICA. llevue N eu r ol., apr. -

SICARD e al. Radioterapia dei tumori midollari. - C. l. UaECLA e 8. MrHALEscu. E,s ame anatomico .d i un caso di corea .acuta reumatica. Arch. p . le S e. Med., m.ar. - L. SussIG. Patogenesi e pro pa.ga.zion e della tbc. degli org. genit. 1

masch. A.nn. ,fi Med . .Nav. e Col ., mar.-apr. -

M. Pr-.-

1tuzz1. Relazioni fra spirocheti e bacteroidi.

.4.·ui.e1·. Journ. Obst. a. ()yn ., apr. •

G. L. H ·oN-

NER. Ohe cosa il gineoolo1go deve cònoocere di uroJogia. - W. R. CooKE. La retroversione. P aris 11!I éd., 5 ma g . - N u1nero sulle m.al.at ti e <lell.a nutrizione. lltliner'Va Jll.ed., 28 apr. - A. RABINO. Le mo<lifica7.ioni del cara,t tere nei tubercolotici. W i en . Klin. Woch., 3 mag. - ScHuR e Low. 111fl{\enza della te1nperat. sul ricambio. - JELLINEK. La puntura lombare 11egli infortuni elettrici. I'res$e ~[ éd., 2 ma·g . - M. LABBÉ e P. RENA UL'T . L ' osteodermopa tia. i pertrofizz.an te. Journal .4.. ~!. A ., 21 .apr. - J. H. MussEn e G. H. HA USER. J.J'encefalite oome complicaz. del mor~ill?. G. D1iAPER. La malattia, « reaziollc psicomatica ». - W. fT . CoLE e N. A. WoMAOK. La gland. tiroide nelle infezioni. ~! Unch, Med. Woch., 4 ·m ag. FaEY e KRAUT. Un ormone della circolazione. - Wu.r.IJiXNWEBER. Rapporti t r.a sistema nervoso e organi interni. dnn. di Olin. M ed. ecc.' IV. - - v·. PrAZZA. Diabete renale. - L. G1uFFRÈ. 'T eoria della febbre. A.wn. lnst. Pastewr, apr. - P. REMLINGEn e J. BAILLY. La vaccinaz. locale nella rabbia. - E. BERTAREIJJ:. I mmunizzaz. locale .antigonococcica. - E. RENAUX. Re3lZione di fissazione nei miscu·g.li tossin a-antitossina. Rev. Espan. de !fed. y Oir., mag. - D EsCLAERs. Chiruf!gia estetica. Ne w Engl. Jowrn. of 1l1ed., 26 apir. - Numero sul cancro. Journa,l A. M. A.., 28 apr. - ·- C. F. 0RAIG. l portat.òri di Endaanoeba histolytica. W. H. PARK e al. Il siero antipneumococcico. Folia clinica ecc., I. - R. Sivò. La soglia della bilirubina nel siero 1umano. - G. M.ARGRETH. L'a. t ido lattico del sangue . .4.rch. Mal. AppCHreil Digesti/ ecc., a pr . - P. BANZET. Il duodeno mobile. - B. B. 0ROHN. Colite l1lcerosa non specifica. 11'iv . Ospedaliera, mar. - A. BoNADIEsl. Mal a ttia di Buerger (trom•b o-angioite obliterante). Brit. Med. Journ., 21 .aipr. ·- B . WHrT·EHOUSF.. La funzione mestruale. il ien . Klin. Woch., 19 apr·. - J. WAGNER-JA u REGG. L'eredità in patologia. ' De·ut. Med. Woch., 20 a pr. -- MANSFELD e HORN. L'azione. cosi detta dinamico-specifica degli ali111enti. Munch. !l!led. Woch ., 20 apr. - S.AUERBRUCH e SCHUMANN. Campi elettrici in vicinanza dell 'organismo. ScHuPFNER.. Su,l l'eziologia deJla febbre gialla.


[ANNO XXXV, !FASC. 39]

SEZIONE PRATICA

1921

Presse "ltléd., 21 apr. - A . Mo!GEOT e V . Au- · Rivista di llalariologia BERTOT. Poteri a:.gocitico e anagocitioo delle acque Periodico bimestrale. minerali . Pa.ris ltféd ., 21 .ropr. - Numero sulle acque mi11erali e la climatologia. Sommario del N. 4 (1928), di pag. 216: .Tottrn. A.m. Med .•4.ssoc ., 7 a·p r. - J . C. WHITE Relazioni : A. MISSIROLI: L a pxevenzione della m a e P . D . WHITE. Trattam. dell'angina pectoris con l a ria nel campo pr·aitico (4 t a v.o le, 3 fig., 8 graf.). i11iezioni paraver tebrali' d'alcool. - W. E . BaAY. Contributi orig in ali : A. BARBIERI : Senei1bilizaidores fluorescentes -0omo larvjcid·a s. ..\.·cci6n fotodinami-0a I t tero spirochetico. de la luz (1 fi.g.). - W. BEKLEMISCHEV-J MITROProc. R . Soc . Med ., gen. - Discussion e sulla PHANO VA : Sur l'écologie 12.rvaire de 1' '' Àno phelee m ac ulipennis » Mg. - B . DE LUCA: La plaaimochino11eurastenia traumatica e le neurosi da lit igio . Coterapia della mal-aria (4 t avole). Recens ion i : . . piosa .c asistica. A. POZZ1 : Patologia della m a 1aria (6 giraf.). G. r.rEGONI: Malaria e lotta a ntim.a la rica in varj F olia Gynaec., 1. - R . MARZIANI. Forme atipiP aesi <l'Eu,r-0pa. - M•·s cellanea. - Rivi sta bibliogra. che e sviluppo dei oorioopiteliomi. fica. Commenti : G. PERONI : .Sull'azione della smalarina. - Notizie. - Sommari. Ann. de M éd., ·13.pr. - H . VERGER e P . Il:IDLMASSupplemento : G. TEGONI, T. FR.UGIUELE e B. WIL· MARSALET. Le mialgie reu.m atiohe. - L. BoLz e al. LIA.M.S: I n·dice bibliografico della malaria (di P. 36) .• Le b·atteriemie anaerobiche 1d a Bacil1Ùs ramosus. Abbonamento a.n.nuo a lla <1 R.iviata di Malariologia• : Presse Méd. , 5 m.ag. - R. SABOURAUD. Gli eczeCt alia L . 4 O, Esitero L. 7 5; per i nostri abbonati mi micr obici. - C. DRJKAN. Precan cro. L. 3 5 e 6 5 riapettirva.m.ente : · un numero separato : Journ. 'JJlléd. Franç. , apr. - Numero s ull'enfi- Italia L. 1 O, Estero L. 1 5. - Inviare Vagld.a all'ed i. sema. tore LUIGI POZZI viia Sistina 14 - Roma. 1

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Indice alfabetico per materie. Amigdale ipertrofich e : elettroooagula. z1one . . . . . l )aa . A1ne norrea: trattamento )) • Articolazione del ginocchio : cor1pi ino'bili multipli e voluminosi » Articolazioni : malattie da causa endo. cr1na . . » Artrite deformante dell'an ca: cura » Ar:t ri'ti d.a oorpi estranei » Artropatia gr01ve d el ginoccl1io di ori. gine n ervosa . . . )) Asma bronchiale : cura ... » Atrofia muscolare p1'ogr essivn fan1ili1lre » Bibliogr.afia . . . 1902, )) Cisti ossea: firattura sp ontanea. Cuore: azione fotodinamica del selenio )) Emorra.gia nel corso di cura. bism1u.t ica antiluetipa . . )) Eritrodermie medicamentose )) )) Esercizio vrofessionale ab1l SÌ'l o )) Espettor ati : azione )) Fibroma UJterino: intervento )) Idropisie: tera'Pia )) Infortuni ag~icoli Lussazion,e recidivante del I.a sp all a. : cura )) )) Nervi e tumori: rappor t i . 1906, Occlusioni intestinali )) Ormoni e vitamine Pessario: ll . . · )) Plesso ipogastrico superiore: sezione nelle affezioni dolorose del piccolo ba. )) c1no • • 1

1913 1911 1909 1898 1899 1899 189'7 1897 1908 1905 1908 1908 1890 1910 1914 1896 1908 1906 1900 1899 1899 1907 1912 1911

1907

Pneu1notoraoe: iaipparecchi Paa . 1913 Poliomielite an'teriore : roentge nter.a']_Jia. » 1909 Polmone : ascessi streptococcici e loro ·guarigione spoTI1tanea . . » 1895 Prurito anale . » 1910 R·a dioterapia del can cro: disciplina. e controllo · . . . » 1891 Reazioni di W asser1nann as pecifiche del )) liquido cef .-rach . . 1909 • )) Sanatori nl8.tanti . 1913 Setticemie d a « Microooccus t etracreo )) nus » . 1908 )) Sindrome ne-rvosa post-co·m1notiv.a . 1875 )) Sp.in.a bifida O('cul'ta . . 1907 SI?irochetosi putr ide. bro11co-polmon. 1892 )) Trapianti d'organi . 1907 ')) Tra.p ianti ossei 1907 • T·r aumatismi' da foot-ball ; f1'3.ttura del i·ene . . . . . . . » 1907 Tube rcolosi e affezion i renJnatich e . » 1 97 Tubercolosi •p olm.: cuira degli empiemi . 1891, 1906 Tumori della bocca: tec11ica dell a ra)) 1906 diumter.apia Tumori della vescica : dia.gnosi r adio)) 1912 logica . . . • Ulcera e bl.1bbon e venereo : vaccinazione J) 1908 specifica · )) 1884 Ulcus vulvae acutum )) Urine: determinazione {lell' a.l bumiria. 1912 Utero : svuotameinto esten1p0Taneo a lla )) 1911 fine della gravidanza )) 1881 Virilismo surir enale ))

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Non è consentita la rl1tampa di lavori oribbllcat l nel P otfcliulco se non in se.f!u fto ad ..,,lortzzazlone scritta dalla redazione. E vietata la pabbllcazlone dl sunti di essi senza citarne l a f onte.

Olrlttl di proprietà riservati. -

Roma - Sital>. Tipo-Lit. Annani di M. Ooumer.

V • .A eooLI, Bed. re11p.

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1922

IL PQLICLINIQO

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[ANNO XXXY, FASC.

COMUNICATO

__.,,,,,..

Primo elenco di pubblicazioni della CASA EDITRICE LUIGI POZZI dr ROMA che dagli abbonati al " Policlinico ,, possono essere acquistate : a) contro pagan1ento a contanti, beneficiando del pr<::;zo di favore qui di seguito indicato, rimettendone il rispettivo importo conten1poraneamente alla ordinazione; oppure b ) al 11rezzo indicato sulla copertiria, contro pagamento rateale da concordarsi con la Casa Editrice. Il totale, considerato al prezzo di copertina, deve essere pagato, salvo èasi speciali, con un primo versamento pari a un 'terzo del totale della richiesta ed il rimanente mediante rate mensili da L . 20 cadauna o più, secondo l'entità del residuo che resta a pagarsi. Con il primo versamento si deve inviare l' impegnl scritto del pagamento rateale mensile. a sald'O.

DIAGNOSTICA MEDICA E MEZZI SUSSIDIARI DI LABORATORIO. (Prof. V. GtuDICEAND1rEA) . Vo-

lume di pagg . XVI-488, con 122 figure in nero e a colori nel t&sto. Prezzo L . 68, più le spese postali di sipediziòne-. · Per i nostri abbonati ool~ L. 60 in po·r to fr.anoo. LE MALATTIE DEL SANCUE. lVla111twle '[YT'atico per medic·i e studenti. (Prof. M. GHIRON). Volume

di pagg. XII-416, con 49 fig u re nel testo e 5 tavo·l e a coloiri fuori testo. Prezzo L. 68, più le spese postq.li <li spedizione. · . P er i nostri abbon.ati sole L. 60 in po1Jto franco. ; TECNICA TERAPEUTICA RAGIONATA MEDICA E CHIRURGICA. (Prof. B. lv.ÌASCI) . Prefazio·n e del Prof. A. 0ARDUOOI. Volume di p~gg. VIII-845, con 273 figure n el testo, rilegato in tela. Prezw L . 78, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L .. 72 in porto franco. DIACNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE). Prefazione del Professore V. AsooLI. Volume di pagg . XII-262, co n 18 tavole nel testo e 91 figulfe intercalate, più 2 tavole a oolori fuori testo. Prezzo L . 33·, più le spese postali di spedizione. P er i nost ri abl;>onati sole L. 29,50 in porto franoo. SINDROMI D' URGENZA. Cause, Diagnosi e Terapia . (Dntt. C. SAN'.fORo). Prefazione · dei proff. 'f . · FERRET'II e G. ANTONE'LLI . Volume di p agg. XII-400. Prezzo L . 45, più le s·p ese postali di spediZJione. Per i nostri abboniati so] e L . 41,90 in porto franco. LA TERAPIA CLINICA NELLA MEDICINA PRATICA. (Prof. L. FEn.R.~NNINI). lndicazioni-P1·escrizior1,i ia'i eniche, fisiche, dietetiche e farn1 a ceutiche. Volume di pagg. VIII-574, rilegato in tela. Prezzo L. 58, più le spese postali di spedizione . P er :i nostri .abbonati sole L. 53 in •p orto franco. MANUALE DI OTO·RINO·LA R INGOI ATRIA. (Prof. G. BrLANCIONI). Volu1ne I. Parte Generale. Nasu e.. cavitò, annesse. Volu·m e di pagg. XVI-524, con 224 figure n·e,l testo. Prezzo L. 58, più le spese postali di spedi.zione. , P er i nostri .a.bbonati sole L. 53,25 in por.t o franco. Volume II (Parte I ). B occa - Faringe - Timo - Tiroide . Volume di pagg. VI [l-339, con 234 figure intercalate nel .t esto. Prezzo L . 45, ;più le spese pootali di spedizione. P er i nost1~i aJhbonati wle L. 41,90 in poTto franco. \"'" olu111e II (Pn rte II). Jj[trinat - Tracheµ, - Esofu.uo. Volu1p.e di -i>agg. VIII-594, 0011 404 figure n el testo. Prezzo L . 68, più le spese postali di s-p edizione. P er i 11ostri abbona.t i sole L . 60 in porto franco. E in preparazione il Volume III · che tratta L' ore ccho. LA VOCE PARLA·T A E CANT ATA, NORMALE E PATOLOGICA. Guida allo studio della foneti ca biologica. (Prof. G. · BrLANOIONI). Pref.acione del Prof. S. DE SANOTIS. Volume di pa:gg. XII-512 con 194 figure originali n el testo ed una riuscitissima illustrazione sulla coper tina. Prezzo L . 35, più le spese p ostali di s'Pedizione. P er i nostri .abbonati sole L. 32,90 in porto franco. MAN UALE DI OCULISTICA ad uso dei medici vratici e deoli studenti. (Prof. ' G. DE VINOEN'I1Is). Prefazione del P.roif. A. ANGEL-uccr. Volu·m e di pagg. XVI-624, con 259 figuTe in n ero ed .a oolori neJ testo e con .una T abella e sette Tavole .a colori fuori .t esto. Prezzo L. 68, p iù le spese postali di spedizione. Per i nootri abbonat i sole L. 64 i~ porto frianoo. MANUALE DI MALATTIE CUTANEE ad uso dei medici pratici e c~eali. studef'lti. Volu 1ne I .(Dott. V: MoNTl!~S ANO). Volume di p a;gg. XVI-348, OOlll 32 f,i gure n el testo. Prezzo . L. 50, più le spese postali di spedizione. . . P er i nostri .abbon.ati sole L. 45,75 . in porto f r.anco. E in corso di stampa il Volume II , con numerose figure, e tratt.a: lff ezioni dea li annessi e delle appendici cutanee - A nornalie d ella l Jig n1entuzio11,e - 'l'urnori Jlulutt'ie 'i nfettive specifich e e parassit01rie . .4.y1Jendice : D er1natosi de'i lavo1·atori - Malatt ie della pelle sim 11.Jlate e pato11ii·1n'ie cutariee . LA TRA UMAT OLOGIA DEL LAVORO NEI RAP P ORTI CON LA LEGGE, ad uso d ei medici pratici. (l:>rof. A. C!AMPOLINI). Seconda edizione com•p letam ente rifatta è notevolmei;ite amipliata.. Volume di pagg. XXIV-1004, 1·ilegato in itela. Prezzo L. 80, •più le ~ese postali di spedizione. Per i noetri .aibbonati 11<>le L. 75 in porto fra,nee. 1

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia Postala e Chìqu1 Baneari1 all'editore LUIQI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA


ANNO XXXV

Roma, 8 Ottobre 1928

Fase. 4:0 l

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fondato dai

GU IDO BACCELLI

profè~sori

:

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS' PRATICA · '

REDAT~ORE

CAPO: PROF . VITTORIO ASCOLI .. I

SOMMARIO. Lavori originali : A

Mu-cci : Anone dei sali .insolubili di bi C)muto e degli arsenobenzoli s ulla Waeserm ann. Osservazioni cliniche : E. Ponz.i: Dilatazione acuta dello stomaco Elecondaria a.d erniotomia. Commenti : Praxie : Per una esatta e oompileta bib·li<>g.ra.fia meclica. italiana.. '. Sunti e rassegne : CIRCOLAZIONE : Pal : Clinica e terap.ia èell'ipertensione arteriosa. - C. Liian e Kaplan : 1'e modificazioni r espiratorie della teneione arteriosa. R . Kaufmann: I r.isultati dell'autopsia nelle mal'attie cardiache. - INFEZIONI: J . E . ~·aoC,artney e W . c. Harvey : I pootatori di bacilli difté~i~i. - A. Graha;m-s 1ewart, Ph. M.ans.cn-Bahr e T. R. Goddard : Epidemia di paratifo B con car atteri partioola.ri. G Rov.i.d.a e E. Schwrurz : Ricerch e sperimentali sulla infezione carbonc hiosa. - TECNICA : E. Marquis : I limiti attuali dell'asepsi operatoria. - P . Cah en : L'anestesia loc ~.le per v ia venoaa. - IGIENE : V. Valle : La <!am pagn•a antimalarica 1926-1927 nelle V ene~e .

LAVORI ORIGINALI. CLINICA

R. UNIV. d i.rett·a d.al Prof. P . L. BO.SELLINI.

DERMOSIFILOPATICA DELLA

DI ROMA

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Azione dei sali insolubili di bismuto e degli arsenobenzoli sulla Wassermann per il d ott. ANTONIO MUCCI , assistente. E ormai ,da, 'tutti ammessa l a necessità idi se-

guire sierologicarrn·enrte l 'anctamento 1del1a siifilid e, ~ia p erchè srpesso può ri:velairci, in m ezzo ad un ap1_parente ben e...c;seire del pazi ente, un focolai-0 attivo di quqJiche orgaino imipor tante, sia 1Perch1è può ·es·senoi gui1da fedel1e n e.Ila cura, sia inrfinie percl1·è ,p uò serv·i:Pci idi con tr ollo circa l 'azion.e d ei medicamenti sulla reazione stessa. B n oto pure che la Wassocmann · ipe~ lo ipiù diventa ·P 0\5iti va ci:rica 1'5-20 giorni 1do1po la comparsa ·d·e'l sifiloona, e che qualora n on intervengono cure, in brev·e rag.g iunge nel 100 % 1dei ca-si la moos:irrn1a intensità, :p1e r ri.aioquis tare sipesso n el p·er:i.01do t erziario la 11egatività a nche in pre~enza di lesioni certamerute silfilitiche; ·dove esiste inviece un co·ntrasto assai fo·r te è s·ull'azion e che esel'lcitano gli antilueti.ci s ulla \Va•ssemnann. 1

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : VI Congreseo Nazion.a le di Igiene. - XVII Riunione della Società Italia.na per il progreseo delle Scienze a Torino. Acoademia Medico-Fisi-0a Fiorentina. Appunti per il medico prali-ço : 0ASISTICA : ~ pleuriti colesteriniche. - La diagnosi delle cisti idatidee della. pleura e del polmone prima della Tomica. - Evi· glottiti acute. - TERAPIA: Cura e profilaesi del ra· -0hitismo. - Come si origina e si evita la scoliosi. - Polveri rioostitue-nti nAlla soolioei . - Nel linfa· t~smo. Contro •il· linfa.t~-0. -- SEMEIOTICA·: Studi Sl1lla contrattilità. della ·miiza: nell'uomo. VARIA: I difetti dei t ipi u suali di oalzatura. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvag.g i: Con. trovers ie giuiridiche. Nella vita or·o fessionale : OonOOJ.'6i. - Nomine, promo· zJ.oni ed· "onorificenze.

Notizie diverse. I ndiee alfabetico per materie.

Lo scopo ·delle rrn1ie riieerohe € aP1pun to quello. di seg·uir.e i cambi.am enti che sulbisce la reazione durante le ·cure bismuti1Ch·e (1sal1b iolo) B arsenobenzol1c'h e (neos·a lvairsan). Azione de'l bismuto. - f>ierc·orrendo la r1umerosa letter atura s u l 'azion e ·d el bismuto n el·l a s ifilide, rup1pare manilfesto, come il crurnp,o n el quale sono stat·e ·p iù ·d·isiparate l·e opinioni ·d·ei vari AJA., è quello 1dell' azione $U·a sulJJ.e r eazioni sierologiche. Infatti mie ntre l' 0flf.etto f avorev·o le dell.a terapia bii.smutica sulla Wasse.nmann osserva,to d.a S·azeI'ac e Levaiditi fu suil1ito cml.fermato da F ournter , 1da Gu.e not e da molti altri, n on .m ancano però a nrcJi.e 'le adlf emnazi-0ni apposte id i autorevol1 ~tu­ diosi. Così Bizar·d .dopo 1'u nghe esperienze su numero·si lll•etici con1cl ude che n clìa terapia della sifili1de ·devesi ·d are un primo 1POtSto a·i sali insolubili id i bi1smuto, i quali pe:r la loro lenta elimi.. nazion e p·emnetton.o u11a impregn1azion·e prolung·ata •di tutto l'org·a nismo e agiscono favore·voJ.. n1ente sulla WaJBsermann portand·Ola spesso alla· n egatività. Milian f.a noté:-re di aver ottenuto buo-. n l rioultati con il bismuto in ammalati particolarmente resi-stenti al mercurio ed al I '·a rsenico e riferis ce ·di uri caiso in c ui l a Wassermann pooitiva da 2 anni . n onostante . il tr.atta.anento arseni1


IL POLICLINICO

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e•d altri riiferi·scono idi a vere ottenuto Tisultati . molto i n oerti. Azione degli arse?Wbenzoli. - Magigiore aiocor. 1do trovasi invece nei rigu·a rdi degli arse·n obenzoli. Il primo che in Italia iniziò gli e.s:p.eriJinent1 col •606 f1u il Tlrurf1fi n.el 1dicembre 1909. E1gli p,erò non po•tJè •da:rie un giu1dizio assoluto su .l'eftf.i.icaicia ter.ai1)euti1ca ·d1el IPfe'Parato, dato il numero limitato 1di ,caisi curati, ma aJf;femnò che cil'lca la ratPi1d'i!tà id i scompairsa •dell,a R. W. no·n ave v·a ottenuto . i ri1s11ltati brillltanti vantati da molti au· tori tedeschi, in:f atti solo raxamente egli aveva !Potuto 8.S$i stere alla scomparsa 1della reazione pri.llllla idi due m esi 1d·all "inizio d·ella c·u r.a ed anzi in due caisi la Wa::>sercHann eira diven tata n egativa al 5° mese. IMari•an.i icol fillbersal:vairsan riscontrò nei casi di siifilid·e inizialiS5i1na corL \Vass. n egativa , perman.enza d ella n·e:gatività anche a lfinie cùra. N·ella siJfili1d·e recente, .aiccOIIJllPagn:at!a da vV ass. più o meno nettamente rpositiva, osservò che la reazione non 1di\Venta ·negativa corrJ.lPleta subito . In un •CaJSo in ciui la Wassermann era rimasta 1Q.oipo il a tfine .d·ellla cur·a, e che 1P1e r lo più 6i mopositi V1.a 1dopo 1due ann i di cure ifltewse arseini10ali 1dilfica .p iù o meno ìfortem•ente, con un co,m porta·e m e11crurriali la vi1dèro diventar e t·rrupi1darn ente n•e- . m ento sip.esso poco in accorido coi 1d.ati cli11ici; . . . gativ.a col bisimuto. · · irufin·e trorvò ohe n·ella s.iJfili1de tar1diva la vV. no,n H einer cCOl bis:moluol "trorvò . n egativa a fine ·diventa completamente negativa in n·essun cat:o. 1Pasini nel iperio1do . primario e s ocon·da:rio concu·r a o poco ·dQIPO, la Wasseirnniamn .·nell'80 % idei . statò la trasfonmazione del1a Wass. da positiva casi idi sifilide r ecente, nelO:e forme veoohie inin n egativa nel 65 % idei casi, mentre nel rperi0tdo vece ebbe risultati poco favorevoli. terziario osser vò meno di frequente la scomparsa Bruck·er con lo s.tes'So pr eparato osserva .c·h e la w .ass . n on 1div:enta negativ.a grrudatam ente come d ella 'l 'eazione. Eg1'i notò puPe che tale modificazione tniz·i a soltanto d01Po 5-6 iniezion i, alla col mel'lcurio, ma per criGi come col neois alva;rsan. Egli riscontrò aw0h·e che m entre nelle form·e re- 1di1stanza cioiè' idi 4 settimane c.tTca 1dall'inizio 1del1'a 1c11ra, m.a afferma ·Ohe la tras·f ormazione ,,.e:r.a oenti rra negatività 1si v·er:tfica nella maggior parte interviene 1gen,er~ente solo più tar.d•i, ·do·p o 5-6 •dei crusi dopo l a prima ·s erie di in'i.ezioni, nella settimane 1dal prinJciipio della .c ura e dorpo 7-8 inielue terziaria iinve1oe osi$ervò ch,e .1a reazi·one non zio-n i del p~e.p,arato'. si 1mo1d:ilf~c·a nono·s tante le cuiré. rL eri, Vero·n e :rza:n:ck 1dal confronto .di 17 casi 1$erra 1col n eoja:co1 ri,o contrò che la WMs. ri. di s1lfili1d e icur.ati co,n As e id i ·19 ourati con Bi mase s·emp1re n egativa n ei si'filomi, e trovò che oonclu1dono 1che •1.1 bismuto d·eve es1ser.e co11.o.cato, nella sirfilide secolllidari-a florida 1dorpo due cicli di sotto il ri'guarido •delle reazioni sierologiche nello oure s i ha la n egatività in tutti gli ammalati. stesso 11>dano dEfil'arsenico. il/rA. constatò aDJChe e.b e la W . n on veniva m o1diMayer 1constatò che la Was1sertn1ann si attenua lfircata 1durante la perman·e nza d·el fa.runaco n·eldopo le prime cuir e, ~a che di solito non diventa l'organismo, ma si trasformav·a solo quan1do il negtativ.a 1ohe 1dopo cure 1successive. m edicamento er3. truu s1 crn111iletame-nte eliminato. In .quei casi •nei quali gli fu pos\Sibile seg11iire 1IIThfine IDuhot, MuJ.ler, W erber, Tommasi, Galmetodicamente la ~eazi on.e iper 1diverso tempo, e d !·i ot, Sberna, Lorvullo, De Favento, M·antegazza, in qu·ei casi in cui ipotè :r:ùpetere a distanza della Pasini, Truf,f i e molti altri amm etto1I10 in roo1do 1cura la W . egli os·servò il ritorno della sier o1diaindubbio l "ef1i1caJcia 1d ei saJli insol1UJbili ·di bis.muto gnosi in,diJJ»end·entem·enrte 1da qualunque mam.ii·esulJ.a Wassermafil1. • I1n vece M·erchanrder-H.au·x thrausen, De Bella, Du- · stazion.e spectf.ilca p·a1ese : in altri c~i · inv ece la vitde mantenersi negativa p·er oltre 1du1e ·anni, cl'ey 1C., MaTtinotti~ Maj01ochi, Guzman, Jeaniselsenza tCh•e a;ppruri'5sero nuove m anifestazionL me, 1Chevalier, 1Porrniar.et, Blancontietr, 1dicon o di Scam.azzoni iprati1c an1do la W. settim:anaJ me11te, non aver ri1scontrata n essuna mod itf:iJcazione nelOi&Ser\rò •che •col silberisalvamsan essa si m o1difica la Wiaissermann, pe1'1chè questa positiva prima del piuttosto lentarrn-ente per quanto sicuramente in trattaanento riJinasie tale 1a'Illc.Jle dopo'. tutti i cas;i, cio1è in uno spazio di tellDIPO ianto Levy-Bing, R.aidae'li A., Rummo, Defin e, FioGco ••

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XXXV, FASC. 40]

1925 f.! . •

SEZIONE PRATICA

più breve e con 1 ~0.si .t anto minori quanto più recente è l'infezione. C,o sì per esempio . mentre ottenne il C'ambiame~to 1della ~e.azione d.a po sitiva in n egativa in s·ifiliidi recenti, con un minimo ,di 8 iniezioni (igr. 1,70) ·in silfilidi men-0 recenti, cOIIl man1festazioni $t~c ondarie paip:u lo1se, ne occQII'sero gr. 2,60-3. La mod.ilfi<!azione avvenne lentam ente inizian, 1dosi 1p re.SAsaJW>o1co, n ella m edia 1d.ei c·a si, ·dopo la sesta e nona iniezione (gr. 1 ,50-1,90) e 1Pro10edette in seguito. grruc:Latamente. In alJcuni casi di s:iJfiliide recente che durò f·i no alla scomp·a rsa 1dell·a vV. e che potJè controllare anche in seigqito, alla clistanz1a ·di 5 m esi, non iriscon trò .allcuna r.acildi va ~Il!è ·clin ica nè S/ieroI . 1ognca. In pairoodh.1 caisi egli aissociò pure Cl:1l'a:r5enico, il mercurto e lo iOtd io e tr,orvò che qu esta cura oltrie 1ch·e aid essere ben tolle1ra·t a, in a1cuni ca-si IDO'dilf~cò 1a Wassermann più ·Celermente, tanto ohe egli r.iti·ene, tale metodo ter~erutico, in.1dicato n·ella silfili1de s econdaria taiid·i v·a o latente con W. ribelli o r e1ci1d1.v·ooti. Alt con l'.arsenofenil'g·licina vtd,e in 31 p.aralitjci 1con W. positiva trrus1orma.rsi la reazio,n e in n.egativa 1dopo 1'a cura, ed in 6 e'Pilettilci osseTvò ugual 1f.en.01IDeno 4 volte. Boais vi1de n·ei si'filiti•ci con mani1festazioni, in diverso 1periodo e cur atii col saJv.arsan tra~f orr­ mansi la W. da p nsitiv.a a n egativa dalJa 5a. alra ?a s ettimana. Os&ervazioni an.alo'g,he ~ol salrvar1s·an e col ileosalvarsan Tif.erirono w .ec·h selmann, Lange, Gennericb., Kustin, Mancus ed altlfi. Le mie rice~che drutamo da oltre un anno e gli amma1a11i id i cui più ·a vanti parl &ò sono stati sempre s otto la mia 1diretta o,s,s ervazione, allontananidosi 1d1al mio controllo solannen te durante . gli rffitarv:alli tra unra culfa e l 'altra. Il nu.m,ero d ei paztenti sottorposti alle esperien ze fìu piuttosto • numer.0iso (104) , ma 3i è andato man mano re.stJrmg·en1d·o, non potendo es1si, p•er ragioni 1diverse, r estaré mesi e m·esi a m ia 1di51Posizione. D'altro canto ho ipr·ef·erito riJp'Orta.ire una caisiis ti.ca m eno numer osa (53) ma che riteTIJgio u·g u·a:llrn·ente surf1f1iciente per farmi una g6.usta i dea dell.e vari1azioni ch·e sUlbisce la WiasseTmann n ei v·ari periodi :d ella s:Lfili1de sotto l 'azione d egli arsen obenzoli e del btsunuto. Conv:llnto d~lla veridi'cità delJe affea-mazioni di taluno che ·d~ce cc 1ohe la sifilild·e vuol s•uibito aggrr-ediita e curata intensamente e lungamente s enza troppi rtirrnori, fino a r.aJggiun gere 1-a n egatività id.elle W. n ho diviso i ìffili.ei pazi·e nti in vari grupipi a seconda :I.'·età della m alattia, trattanidoli pacrte col n eosaJv,al'sa.n e parte co·l sal1

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biolo, !fino aid ottener.e la rtr.afiloirm,azione •c;\ella . . l ·. r eaz.i o·n e· 1da positiva a _negativa. · Posso aiffermare ohe nonostante le cuxe intense. e ,p rolungate che in ta1u ni ca.sii. di W. irri·duiciibili o molto resistenti, ihò ~o:vu.to · fJ?!l'!aticar·e · n<?'n ho mai avuto altc un inconv.eni·en te . • Settimanalmente pr~m·a d:ell'iniezio_n ·e p!rel ev.arvo il 1sangue p er il a W. e com, ~ ho già d etto ciò si è ritpetJuto per settimane e set~imarie fino a qu'an• 1do 1ci·o1è la rea.ztione o diventava o io . . n·egativa . . . riten evo OIPfPOrtuno sospen1deire il trattamento. per 1dare un po ' di r~o:so all'or,g.ani.Smo· e ved·ere se in questi ca.si, come. altri ll'anno · già osiserv~to . (iBoas, Pasini, Ge.nneirici:l) la w. si trq.sformava da 1positiva in n egativa siPQntan,erumente a distan za 1dìi. quallch e mese dal trattamento a me m v.ero non è stato ma.i possi1bile o~ervaire tale· mo1diJfilcazioine, nè h o vti.sto mai il ritorn.o 1della ipoiSitività d ella Wai~serrna,nn, in quei caisi in cui il t:riattamento l 'av·eva r,esa ne:g.ait·i ya, ,a·n zi in due ammalati che riv:iidi dopo sei m esi 1àa.l tratt·amento. air.seniicale .Ja reazione era an.co1ra negativa. 1

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NEOSALV ARSAN.

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Sifili de primaria con W. posi tiva forte (+ +

·+- + )..

1. L. A., a. 23, si.f•ilosiclero·s i del gland·e; dopo· 5 iniezioni (gir. 2.10) 1a W. id i colip'o ·diventa neg1ativa. 12. N. M., a . 25, siifiloma d,el glande; dopo 5 ini1ezioni (tgU'. 2.25) la W comin,c ia a discen1dere ( + + ), dOIPO D (gr. 4.6.5) divenua n egativa. . 3. B. I. , a . 17, silfilosiclerosi ·d el laib!l:>ro; rdoipo 6 ini·ezioni (g.r. 1.80) 1'a W. dtscend e (++ ), •doipo 8 (~. 2.40) rag.giung.e la n egarti vità. 4. z. U ., a 31, s:ilfilo:sclerosi 1del l wbbTo; dorpo 12 iniezioni (gr. 5.40) 1'a W . ·div·enta n egia.tiva. . Sifilide secondaria con rrianifestazione e lVass. positiva ( + + + + ).

1. G. F ., a. 32, Iu·eti<!a dd. 2 anni, sifilo1derm1a 1p ,a l1m<Vr1e ipso:ri'a;sitf1orme; 1dopo 9 i·11i1ez'ioni •(1g r. 4.66) la w. dirminursce (+ + ); d o1po 12 (6.45 gr. ) si ha un arresto nell'eanolisO. (+ ) ; ·dopo 14 (gr. 7.35) diventa n·egativa e p e·rm.ame tale; 1dopo 2 m esi css~ate l1 e cure. . 2. R. G., ·a . 23, lu~i1 co da t r e m·esi, p~e alle fauci; doipo 4 iniezioni (gT. 1:50) la W. ·d1'Vìenta n egativ.a). 3. S. A., a. 19, sifilo1de:rma eritemato pap•u loso; 1dopo 13 iniezion i ('gr. 6.60) l:a W. diventa negativa e rimane tal·e 1doipo 6 m esi 1dalle CUJ"e. · 4. ·G. P. , a. 18, siifilo1d,enm1a p.aipuloso , gen·e raliizzato; rdo1po 6 iiniezioni ('g r. 3.15) la \V. rd iventa n eg·a tiva. 5: C. I. , lu~ioa da 2 anni, papille oipalin e tonsillari; dOIPO 8 iniezioni (gr. 3.75) la W. diventa n egativa. Sifilide secondaria senza manifestazioni e Wass. · positiva ( + + + + ).

1. .I\. M.,_ a. 24, luetica da 3 anni, 1du-e feti maic erati; dopo 8 ini·ezion'i (gr. 3.90) la W. diminuis,c e ( + + + ) ; 1doipo 9 (.gr. 4.50) 1diminuisce an1coria ( + +); ·dQIPo 16 (gr. 7.95) diventa n egait1 "\fa e ip·e:rim.ane tale 6 mesi 1dapo le cur e.

I


IL POLICJ,INICO

2. R. A., a. 212, feto maicera.to, luetica da 18 m esi· •dopo 4 iniezioni (.gr. 1:50) 1a W. <ii,v-enta quiasÌ negativa (±) ; dO!po 5 (g.r. 2.10) ha raggiunto la nega.tività. 3. B. L ., a. 40, lru;etruco da 5 mesi ; dopo 8 iniezioni (.gr. 3.90) ~a W . diventa n egativa. 4. M. F., a. 35, lu,eti.co da 2 an·ni; ·dopo 9 i 1niezioni (gr. 3.80) la W . ·diventa negativa. 5. 1S. J., ·a . .2~, luetica ·da 2 anni; doipo 2 int·ezioni (g.r . 0.46) la W . 1diminui~ e ( + + ); dopo 8 iniez11oni (gr. 3.90) ·diventa n· e~tiva. 6. I. ·G., a .. 24, l u·etiico ·da un anno; dopo 5 iniezioni ('gr. 2.10) 11a W . sicende !fino ·quas i alla negativi1tà (+); 1dopo 7 ('gr. 3:30) 1diventa n·egativa. Sifil!de terziaria con o senza ma.nitestazioni e l.Y. positiva ( + + + +).

1. M. c., a. 2~, . lueti1co da 6 anni, ·p oco cu:rato, iaiocusa rc ef.alee ; ·d~o 12 iniezioni (gr. 6) la W. è sempre ·p ositiva e riml3.ll·e tale dopo 3 me~i cessate le oure. 2. E. T ., a. 23, luetn.ica da 5 anni, mrui icuraita; d01po 5 iniez. (gr. 2.10) la W . dimlin1u:tsce ( + + + ) ; doipo 7 (gr . 3.30) 1diminuisce an·c o.ra ( + +); dopo. 12 (gr. 5.85) diventa n·egativa . 3. C. I., a. 26, lu.etilca da 6 anni, !pOiCO ieurata; dO'PO 5 iniez. (1gr, 2.2.5) J,a W. 1d•i minui1Stce ( + + +); id<>IPQ 7 (gr. 4.05) vi è un lteve ritamd:<} (+ ) ; doipo 9 (·gx.~ '::;4.9$) 1di·v enta negiativ.a ·e iperma.n e tal e due ·m&i 1i0po le cure. 4. M. A., a. 32, 1uetica. ·d·a 4 anni; 1dotpo 10 intezionii (gr. 3.75) la w. 1è sempire rpo&iitJiva forte, m a l'ammal1aita non si iè ipiù :r ivista. 5. G. .A., a . 30, sancooele d., lu·eti co 1da 7 anni; dopo 10 iniezib'Ili (gr. 5.10) }a W. ·diventa positiva debole ( + +) e tale rimam.e 1dopo 13 (gr. 6.90) e dop o 1due m esi id.alle icu:re. 6. D. A., a . 27, luetJi:co· da 6 anni, mai ourato; dCYpo 11 ini ezioni (•g r. 4.80) la W. è semrpre 1p ositiv:a forte , l'ammah~J1;o non $i ·è più V'i·sto. 7. V . A., a . 42, sifilide tgnor.a;ta, gomma ulc:era..tà. •del ·p a1'ato 1duro; •d0tpo 13 iruiezioni (gr. 6.45) la w. è semp.r e 1p ositiva forte; la riparazione dell'ul1eerazio'I1'e è avv-enuta alla quairta irniezion.e. 8. P. C., a. 27, luetico ,da 4 .anni; do~o 13 inie1lion1 - (g.r. 6.·45) la w . 1div·enta idi colpo· n egati va. 9. M. A., a. 24, lueitilca •da 5 ·anni; 1dopo 11 iniezioni (gr. 5.20) la w. 1è se·m pre IP'Osi tiva forte. 1

1

SALBIOLO.

Sifilide secondaria con manifestazioni e W. positiva (++++ ).

1. I . S., a. 28, s·ilfilodrer:ma paipuloso genera.Jizzato; alla 5a. iniezione la Vl. ·diminuisce ( + + ) ; alla Sa. diventa n egiativa. 2. S. U ., a. 2S, luetico •da G mesi, sirfilode-rm·a psoriasiforme generalizzato; dopo· 3 iniezioni la W . diventa quasi negativa (+ ); do1po 4 rag.giun·g;e la n ega.tività 3. P. C., a. 49, s.iJfilodemna ro&eoltco; •dopo 12 ini·e~ioni la W. ·diventa negativ·a e rperma:n.e dopo 4 mesi idalle 1cur€. 4. P. C., a. 24, siJfiloid erma eritem.ato ip·apuloso; dopQ 5 iniezioni la W. ·diventa negait1i'vta. 5. M. Q., a. 28, •sirfilode:rma ro.seolico; d0rpo 6 i1niezioni la W . ·diventa negativa. 6. F. R., a. 33, iprupule iipertr ofiche anali; a lla 4a. iniezione la W. c ominci a a •diminuire ( + + ) ~ doipo S •div.en t a negativa.

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[ANN6

XXXV,

FASC.

40]

.5ifilide secondaria, senza mani{estazio'Tbi e co1i W. positiva ·(+++ + ).

1. M. V., a. 28, luettca da 3 a·n ni; dopo 6 iniezioni la W. 1diminui'Sce ( + + ) ma ·r esta invariata aniche •dopo 20 ini·ezd.oni e a 2 mesi dalle cure. 2. 1G. 'T ., a. 22, luetico ·da 2 a:nni; dopo 10 iniezioni la W . 1s cend·e (+ ) ; •dopo 12 diventa n ·egativa. 3. .L. A., a . 40, luetiDo 1da 3 anni; 1d opo 8 inieziooi lia W . 1div1enta negativa. 4. 1R. O., a. 29, l u eti1co da ~6 rr1e~i ; .aJl1a fj~ iniezion.e ia W. 1dis001n1de ( + +) ; alla 9a è ·n egativa. 5. B. ·G., a. 37, luet~co 1da 2 ann·i ; d oipo 7 inieZ'ioni la. W. 1dilscen1de ( + +); alla 13a diventa n·egativ·a . 6. L. A., a. 25, lueti•c o id·a 18 .m esi; 1dorpo ll iniezi.oni la W . scende (+ ) ; 1dopo 18 diventa negativa ·e ipe.nmane tal1e tre mesi dopo la c·u ra. 1

1

Sifilide terziaria oon 1) senz .i 1nan,ifeSlll':i1,ni e con " ' · po·sitiva (+ + + +). 1. D. A., ·a . 37, ·, ·1etica <la 6 anni, mai curata; alla 5a inieziane 1a \V. sc·ende ( + + ); all·a 9a. divenrta n egativa. '2. D. G. , ·a. 63, lueti.co 1da 40 anni, curato sal..tuaTi'amente. ·DOtp·o 3 in·i ezioni la W. d iventa qu<IBi n egart.ivia (±); alla 6a aumenta .nuovrum-ente 1d~ ~n­ t-ensità ( + + +) e r esta tale ·anDb-e ·~opo 20 iniezioni. · 3. G. P., a. 14, e.r edolue, poco c-u rata; dopo 4 iniez·i oni la W . scen1de ( + + + ); •d·o po 5 scenide a·n cor.a (+ + ); poi risale e ·r imane 1pos. f . anche doipo 20 iniez1oni e do1po oltr·e du.e m~si •dalle ~u~e. 4. [). •G., a. 54, Juetiico 1da 28 anni; alla Sa lDiJ.ezion.e la W. 1diminui1sice ( + +); alla ~ ra·g .giunge la nega ti'Vi t à . 5. .c. A., a. 28, lu eti·co 1da 5 a.!Ilni, sifilodeTma n ndulare .g amba •destra; ·dopo 10 iniezioni la W . è ~ernipT.e pois. !f., l~ammalato non $i .rivede. 6. M. R. , a. 32, luetico 1da 13 anni, poco curato; do.po 1'5 iniezioni la W . è sempre pos. f . -e rimane tale •dopo 3 mesi 1c'he avev.a ·a})b.an1donate le cu.r e. 7. 1M. M., a . :39, luet.i1èo da 18 anni, 1poc-0 curato; dopo 14 iniezioni la W. è sempre 1~os. f. . . . 8. P. A., ·a . 22, lueti·ca da 4 anru; 1d01po ).O iniezioni 1'a w . .è an1eora ipo's. 1f. 9. M. G., a . 34, lu·etJi'ca 1da 10 anni, mai .c urata; all'lla. -in i ezione la W. 1di·minru~\S'Ce ( + +); a1lla 17a diver1ta negaitiva. . . . 10. D. M., a. 35, lu·eti,ca •da 14 anni; 1d~o 5 iniezioni 1'a W. 1dirrninuiiSce ( t +); 1dopo 9 diventa negativa. . . 11. F. A., a. 42, lu1etiico ·dia 12 anr1i, mai curato; •doipo 13 iniezioni l:a W. è pos. f. e !'·ammalato non si vede ipiù. 1

1

NEOSAL VARSAN E SALBIOLO.

Si f i l.itici da anni arrimalati, la alle cure.

e1J;i

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nrrri cede

1. V . G., a. 24, lu,eti~a da 3 anni, mai curat~; dopo 7 inieztoni •di neosalvarsan (1gr: 3.90) la.\\.: pe!1mane intensamenite VOSittya; a 1~i~t~fl:Za 1dl 4~ giorni la reazione non ·è ·v ar1.ata; s1 in1z~·a. al~or~ una cu.~a bi·s mutica, ma an.c he ·d o1p10 10 in1ezi on1 di saJ.b]olo la W . ·è -semp.r e .pos. f. 2. lVI. A., a. 26, luetico 1da molti runni, ha pe~­ forazione ·del 1s·etto nasale ; la W. non $i € mo1d1fjicata 1do1po 8 inj1ez·i oni di n·eosalvarsan (~ .. 3.80) ; dopo 10 in•i ezioni •di sa1bialo è serwp,.c .pasit1va. 3. R . G., a . 45, 1'ueti co •da 24 anru, lb.a fatto cure saltuarie; idop o 16 iniez. ·di salbiolo la W. rag1


SEZIONE PRATICA

(ANNO XXXV, FASC. 40]

giunge quasi la n·egati'Vità (± ) ; .p oi rIBale ( + + + ) e r esta tale ·dopo 20 intezioni. A 1distanza idi du·e m.asi ei ri'J)ete le reazion1e, ma il rtsrulitato € sempre lo stes·so. Si i1nrizia una c ura arsen.Olben z-0liica ma la W. non si m •()ldi1fi:c a neanic h.e ·d o.p o 8 iniezioni di neo&alva;rsan (gr. 3.90). 4. R. F., a. 40, luetiieo 1da 20 anrui, mai curato1; durante le 20 i1niezioni di salbiolo la W. ·subrisce delle ~illazioni, 15.enz1a però .r .a g.gtungere la n·egatività; iniziata una crura: ars.enic ale è sempre positiva f. 1dopo 6 endov. (·g r. 2.85) ; 1d•01po 40 giorni d·a lle icure la W. è sempre positiva. 5. F. G., a. 58, luet.i'co 1da 34 anni , ipoco· ·curato; do.po 115 iniezioni idi •s1al1b tolo la W . è sempre p-Olsit. f. e niman1e tale d:ue mesi 1d·01PP del trattamento; iniziata una cura a:r.senob enzolica n on va,.l.e l'i'I1tro1duzion e idi gr. 4.05 ·(8 iniiez.) 1per mo1 dilf~c.arla. 6. M. U. , a. 26, ·d·a 5 anni !luetico, m·ai c urato; dop'O 13 iniezioni <;ili neosalvarsan (gr. 6.55) la W . è sempre ipos. f . ; do·p o 2 me·s1 si r~pete l 'esame del san·g ue ohe 1dà lo stesso ris ultato ; si inizia la cura ibismutiica ma ne!prpure ·dopo 10 iniezioni .di salbiolo la W . s i ·è mo1diilfd.ieata. 7. ·C. M., a. 30, luettco da 6 .a.u ni , 1pO'co c·ull"a.to; dopo 12 iiniez:iioni idi neo salvar san (gr. 6) la W . è -semipre p os. f.; si ripete l 'esame dQpo drue me&.i. e si. l1a lo stesso· rtsultato; si in·i~iano }e iniezioni di salbiol-0, ma anche d opo 10 la reazion€ non -si è modirficata. 1

Dai 1d ati su esposti risulta che n€lla si:fili1de pr1maria con vV. pos.it. con l 'aTGenico rfacilme11te si ottiene la negatività d ella i'eazione in un periodo idi temtp.o ohe varia c1irca dalla 5a alla 1oa s ettimana. Nel .p erio1do s econ1dario tanto con ma· nifestazion.i c'h ·e s-enza m,a nllfe-stazioni col ne osal~ va.Tisan !h o raJggiunta }a n egat-ività in tutti gli. 11 casi, in un periodo d·i tempo· oh e vafria dalla 5a al1a 1&- se.ttirmana. 1Col bi1$muto su 12 casi .la W . s i ·è mo1dirficata da p o&it. in n·egiat. 11 volte in l.ln 1peirio1do 1di tempo ch,e v·aria d 1alla 4a alla 1sa setti.m ana. Nel 1p·eriodo terziarrio coll '.a.rs.eni1co su 8 caisi h o ragigiunta la negativ·i tà 3 voil te, ·da l·l a 9a. alla 13a settimana, col salbiolo invece ·su 11 rcaiSi, 4 volte id alla 9a. alla 17a. settilrnan1a . Nlei 7 casi trattati tanto con .f aI'6enico oh·e cal biosmuto la W. s.i è m odi:Lfica ta una s ol a v o lt·a . Dai risultati pos1siamo conlcl uid·er e che mentr.e il neosalvaJ'ISa.n nel peTio1do primario e s·ec·ondario della sifili1de con o sen za maniJfestazioni , e il salbi-Oilo n el periodo secon1da1rio , nel 100 % dei ca1si in1sisten1do nell e cur.e moidtfi.cano semipr,e lia W . da posit. in negat., n ella sifri'lide t erziaria invec·e la loro azione è m eno eneTgi1ca, in1f.atti ho r o.ggiunta l a n egatività in un terzo cir ca d ei 100.si. In quei ~mmalati poi. ch·e hanno p.r esentato una arsenoresist e nz~ e bt5.rnuto r esiistenza sierologica, n o)l ~i è avuto ailcu·n v<i.~tag·io o poco, almeno rp er quanto rtgu1aoo.a la 'l-.7. id all a c:.!ra m ista, in'fatti 1di 7 C'asi sottopasti a ·qu.e sto tratta.:n·e nto s olo una volta ho .potuto modiifi,casre la W. rd a pos. in negaiva. Dall' o1siservazione pirolun.g.ait a deg li amn1alat·i ho notato pure u111 alt ro fatto importante, ch e m 01lti aiff.emrnano riGcontirarsi sol~mente 1

1'29

dopo cure mercuriali e bismiu tiiche (&éhli in\Solubili) e icio·è ic·n e anche col n eosalvarsan, dopo m.o lti m ·esi (6) dal trattamento la W. :permane negaltva.. Come avviene la trrusform·aziooe d ella W~~ ..• • mann? ~ lo ritengo co~ Pasini, Tou:nrrnasi ed altri ohe più che alla presenza d el m·ed'1camen to nell' org:ami'smo, quei$t a inf1u·enza che esercitano .gli ant·i lu.etici sulla reazi-0-n e, sia prop;orzli.onata al loro va'loiI'e ouiiattv o, cioo si ab!bia un' azione quasi parallela fra la W~ e la guarigione dell' 01rgano, wmmalato : ne è prov·a i1 p"er.sisteT·e 1d ella W. n·egativa ancih·e qu.an•do i m .edilCamenti so1110 stati certame11te eliminati, la p:r.esenza. della reazi-0n·e in mal attie non Bifilitiche, come aid es. la l ebbra n ella quale la W. non si mod·irf:iJc·a con gli antiluetiic i (1Paisini-Finger), la costanza iilìfi·n e d ella ·p ositività del!la pcrova sierro~o1gica n ella :paralisi • g ene·r ale e n.ella tabe d·o rsal e, nonostamte il lUillgo trattarrnento. BIBLIOrGtR.A FIA. 1. BAnouzz1 . Giorn. itaJ. 1delle m1a.1. ven. e del J.a p elle , 1912, 17. 2. BARTHELEMY ..t.\nna l es des mal. ven., 1924, p. 819. 3. BERTARBLLI. Giorn. ital. dell e mal. ven. e 1d·e:Jl a :pelle, 1910, 500. 4. BIZARD. A·n ·n al·e·s 1des mal. ven., 1926, n. 10.

5. BREDA. Gio·r n. ital. -delle mal. v en. e 1della p1elle, 1

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1930

IL POLICLINICO

33. IMARIE e FOURCADE. Annales de 1'1Ins t. Pasteur, 1922, 34. 34. ·MALUSARDI. ·Giorn. ital. ·d·elle :mal. v en. e della ipelle, lro4, 496. 35. MARIOTTI. La R1iforma Medi-ca, 1925, 655. 36. MARTINOTTI. G·io:rn . ittal. 1d·elle mal. V8'll. e 1della pelle, 1923, 357. 37. .ID. ,J1bii<i. 1924, 498. 38. tlfO. IbiJd., 1922, 207. •• 39. IMIBELLI. 1Giorn. ital. 1dell·e mal. \"en. e 1della rpelle, ·1922, 281. 40~ rMILIAN. Bull. d·e la Soc. Fr.anç. de Derm . et ,Syrph., 1922. 41. IMINASSIAN. 1Giorn. ital. mal. ven . e id.ella pelle, 1~, 96. I 42. rNARDELLI . lbi1d ., 1922, 1 063. · 43. IPASINJ. Jll»ird. , 1914, 109. 44. I.o. /I1bi1d., 1922, .814. 45. Ilo. IJ,b i,d ., 1916, .. 166. 46. Ilo. I·biid., 1000, 259. 47. IPETRCSI~O DI VITO. Al'c.h .. It al. di Derm. Si.f. e ven . 1926. 48. PHILIPPSON. 1Poltcl·i nico, 1$~z. ,p ratiJca , 1926, 397; 1925, 479. 49. PICCARro1. 1ilio rn. itafJ.. 1dell1e mal. v-en . e 1della 1pelle, 1922, 321. 50. Io. Ibird. , 1923, '642, 291. .,/ 51. RADAELI A. Ilbi d. 1922, 1043. 52. ·R EBAUDI. Ri1fomna medi1ca, 1920, 65. 53. IIìD. 1Giom. irt. mal. ven. e 1dell a p1elle, 1923, 442. 54. tSAZERAC ·e ·LEVADITI. Annales ·d e l'Inst. Pasteur, 1922, n. 1. 55. S BERNA € LO 1VULLO. Giorn. ital. mal. ven. e id e~-. la •p elle, 1924, 528. 56 . .ScHwERS. Annales •des mal. ven. , 1924, 88. 57. SCOMAZZONI. Gio!n. ital. ma[. vien. e della pelle, 1922, 343. 58. SERRA. .J1biid. , 1923, 870. 59. ISIMON. Annales des mal. vén., 1925, 89. · 60. rSIMONELLI. ·Gi{){fil. ita1. mal. ven. e ·d ella pel~e, 1912, 129. 61.. ,SPARAGIO. Rr.i.rforma m edtoa, 1926, n. 43. 62. IJD. RinaJSc,enza medi·c a, 1928, n . 5. 63. TEDESCHI . Giorn . ii al. 1delle IIll·al. v·en. e ·della 1p e1le, 1926. 64. TOlVIMASI. lbtd., 1923, 359. 65. J'aUFFI. Ib'i1d., 1911, 151. 66. ID. I1bti.·d., 1914, 12. 67. ID. Ibi1d., 1922, 369. 68. i!D. :lbi1d., 1924, 399. 69. VERON, 'fYANCK~ LERI. Congr, d e Dermat. Strru:;.bourg, 1923. 70. VERROTTI. Giorn. ital. mal. ven. e 1della pell-e, 1914, 62. 1

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[ A.NNO XXX\', F ASC. 40)

OSSERVAZIONI CLINICHE. DIVISIONE CHIRURGICA DELL'OSPEDALE MAGGIORE DI PARMA. Chi.ru r go Primario: Prof. E. GARBARINI.

Dilatazione acuta dello stomaco secondaria ad erniotomia p er il dott. ETTORE PONZI, assisten te effettivo. 1

L 'importanza ch,e può a•ssumere n ella sua imp.onenza di gravità la dilata zione rucuta .dello stom,aco come com"Plicazione d egli interventi operativi m 'indu.c e a ren1d.er noto il seguente caso capitato r eoentemente alla mia osser vazione : G. M., di anni 60, proprietario, da P·arma, entra in R epa r to il 23-4-19'l8 p,ercb.è soffer-ente di ernia inguinale obli·qua -esterna biJate-rale, comparsa un m ese prima in seguito ad uno sforzo. 1N·ell'anamn·esi p.erson,a le ir emota è da rilevare che l 'infermo soffrì in gioventù di blenorragia, intorno ai 30 anni di ·disp8'Psi.a aici,da di cui guarì bene nello spazio ·d i circa 1due anni e che a 41 ·e d a 50 anni sorf.f rì per attacchi di reumat~smo poliarticolare ac u,t o. Man·g iatoce modico, n.on è mai stato nè bevitore, n·è fumatore ed h,a sempre condotto una vita molto attiva nelle sue aziende agricole. .All'esam·e opb•i ettivo si notò p er l 'apparato cir1coJ.atorio un soffio sistolico alla punta ed . un lf_orte sOlftfio diastoli•co sulle aortiche, oltre ad un g1r·ado accentuato di arterioscler osi : lo &figmomanometro del Pachon segnò : 1per la P. Mx 205, per la P. Mn 130. Nulla di patologico agli altri aP1Pa·r.ati. Urine normali. La 1presenza del vizio ca~diaco combin·a to e l' elevata pression,e arteriosa indu&Sero ìl ch:iirurgo .a ricorrere all'anestesia locale per esegui·r e l'intervento operativo. Questo seguì il 26-4-1928, previa iniezione locale ·di 5 eme. di soluzione di nov.oicaina con sop.rarenina al 2 % (fiale Hoechst) d·a ciascuno d·e i ·due lati e venne condotta rapi1dam ente e senza in ci denti tanto, a destr a che a siniistra secondo il m etodo ·d i Ba...~ini . 1Nei primi quaittro giorni il decorso operatorio ap1p.arve dei [più n ormali : la cartella clinica seo-na un rialzo termico (37°5) al principio della giornata e questa tem·p eratura f ebù:>rile scompare subito dppo che l'infermo ha avuto benefi•cio ·dalla sommini·s trazione del cons u·eto purgante. ·A lla fin e d eil '5° giorno, ir1vece, nello spazio di poche ore, l 'infermo avverte un.a distensione no.:tevole all'-epigastrio a,ccompagnata da sete tormentosa e ha conati di vomito e un Joe·gigero gr·ado idi afil.ann o. Si pratica allora il sondaggio dell.o s tomaico: il tu.b o incon·t ra moilta d:iifficoltà ad oltreipassare il car.dias e la gastrolusi sucoes~iva •dimostra come il ventrfcolo non contenga ristagno idi cibi. La dilatazione · anzichrè attenuarsi aumenta ancora di 1più' il giorno seguente : le regioni epìgastrica ,ed Òm1belli.cale appariscono in lfisalto su quelle vi,cine; la palpazione di esse provoca dol.ore acuto n el m entre il r esto dell'ad·dome è indolente; la p er cussion e rivela un suono timpanico sci1i.f:tto n ell'a1a gasi.r1iea i1 cui 1Im1te inferiore è sceso al di lè. dell'omtellico e lo spazio 1

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Interessante monografia: I

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Dott. FURIO TRAVACLI a . v. del reparto Dermosifilopatico d egli Oapedali Civili di Genova

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La bismutoterapia della Sifilide. Un volume in·S·. d1 pagg. JV-72 (N . 11 delle Monogr afie Me· df.co-Chirurgiche d•attualità. CoUeiiooe del e Policli11ico • ). oi tidamentE1 stampato su carta gemipat.Joata. P rezzo L . 1 2 . Per i nostri abbonati sole L. M, 7 5 .

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[ANNO

XXXV, FASé. 40']

1931

SEZIONE PRATICA

semilunare di Traube appare notevolmente ingrandito; ii. polso, da r-ego1'are che era, olt·reip·as·sa le 100 1pulsazioni e non vi ·è !febbre; l'af1fanno, la nausea, il senso di sete e ·di secchezza alle fau.ci si f·anno se1npre più vivi, l'esproosione del vo1to è angosciosa e contratta e qu·~si già si avvicina nei suoi tratti alle linee ben de.finite della « facies peritoriitica » . Falliti del tutto i tentativi intercorsi di eccitare la motilità dello stom.aco con farma:ci ad azion·e peristaltica si ;pensò di rri.c orrere a quanto A[brecht e Lej·a rs consigliano di fare in questi casi : invitammo, cioè, l 'ammalato aid assumere la posizione genu-pettorale e si produssero subito e ripetutamente violente eruttazio·n i e ventosità. Do1po circa m·ezz'ora era scom1p·arsa I.a tumefazione all'epi'gastri.o, il massaggio all~ ad.dome non era 1p iù causa idi dolore, il polso •a veva diminuito la frequenza dei suo.i battiti e lo stato generale andava rapidamente migliorando. Nelle ore suicces'Sive il paziente alternò la po•sizione orizzontale con quella · genu-pettor·a le ed in trul guisa si ottenne sempre ·di poter :f acilitare l'emissione di gas. T.rascorsa la notte al princip-i 0 del 7° giorno dall'operazione, s~pure ·in gradò più mo·dico si ritrovò lo stomaco di nuovo disteso: ripetemmo aLlora la manovra ·del giorno precedente ed anche qui con rtsultato felice. ·continuando in tal ·modo riuscimmo a far sì che lo st.omaco riprendesse la sua normale motilità e l'ammalato potè la'S ciare il letto in ga giornata e fu dirnesso dal Reparto guarito il 6-5-1928. 1

Fattori infettivi o tossici, c0mpressioni o traumi dall'esterno, lesioni 1d el mi·dollo ·s pinale o irritazioni rifle&se all'innervazione gastrica ed anche insuiflficenza dei surreni, sono stati invocati ·come causa della 1paresi ,p ost-operat.oria d·ello stomaco dai vari AA. che si sono occupati dell'argom.ento, a .secon•da det casì da loro presi in esame: nel nostro in.fermo, però, per l'andamento ·assunto dalla complicazione si è indotti a ritenere ohe neJla patogenesi del fenomeno abbia ~vuto una importanza pr·edominante l 'aero·f agia. L'a·erofagi·a, che anche, di recente, P·ansini ha addotto a S~)'iegare · un cas 0 di gastroplegia sopravvenuta ad una sua operata, si ;presenta sotto due forme cliniche: la fo.r ma s1paismodica dove l"ammalato è un vero e proprio inghiottitore di aria e la forma silenziosa o n on spasmodica in cui il riempimento del ~anale diger·ente con l' ari~ atmosferi.ca risulta sempaicemente dall'e&agerazione del fatto fisiologi<Co della deglutizione ·dell'ari? e.on la saliva: ecco p'e rchè l'aeroJagia non spasmodica merita .anch.e di essere chiam·ata aeroscialof agia. Il ;i.V::itro mailato era da ascriver.si a questa seconda forma di gran }unga .la 1più comune e, come la prim·a , anch'eSISa - quando si possa e;;clu·d era una 6alivazione esagerata prodGtta da un €CCitamer..to generale o lo:}aliz:bato del sistema secretore - è essenzialmente una nevrosi. Ta·l.e nevrosi può, però, .secon·do anche le conolu sioni di 1

Mauban che ha studiato a fon1d9 l'angpmento, as.sociarsi a·d un di,fetto ·di tonicità delle 1pareti gastricl1e: in questo senso è presumibile cnè abbia .agito la di·s·p ep.si·a eh.e si ·è rilevata n ell'•anamnesi remota del· paziente. Ho ritenuto , succe·s sivamente, opportuno sottopo.rre l 'iillfermo ad un esame metodico del sistema nervoso e ne ho avutp i seguenti 1dati: •b rachicefalo. .Asimmetria f accia1e e cranica, occhi e d.enti regolari. Faccia ·p :reminente sul cranio. Motilità: lieve tremore delle mani protese. Lieve stir·a mento della ·guancia per p-robaibi\e ipostenia del facciaie. La lingua si protude no·r mal· menté. Gli oochi si stringono in maniera uguale. L'.atteggiamento e l'andatura son·o nprmali. Non sincinesi:e. Non di~sartria, Ilè disgrafi.a. Forza muscolare: 35 a d .; 35 a s. La tonicità muscolare è normale. Non Kernig nè La.segue~ Non fenomeni di in.coordinazione. Assente il Romberg e il 1enomeno del.l a adiaidococinesia. R~tle ssi: Un po' viv~ i r.otuile'i. Vivace il 1Perio·steo d·., 1neno qu.ello s. Presenti ·e accentu.ati gli ac·h illei. Assenti gli addominali e i icremasterici. Non Babi11ski, n.è Oppenheim. Non rilflessi di difesa. N·egativo l'oc·ulo-cardi.aico (il 1polso diminuì· .sce di 5-6 1puJsazioni). Le pupille sono uguali e reagenti alla lt1ce ed all'a.ccomodazio·n è. Sensibilità: Buon·e tanto le supenficiali che le profonde. Negativo ill segno ·d i A.!badi·e. Non alterazioni subbiettive ·di senso. C·am'PO visivo normale. Nulla all"udito., al gu·s to ed all'olfatto. 1N·essun segno esterno che de1Ponesse per una disfunzione endocrin.a; quanto alla funzionalità surrena·le, in ispecie, i·l soggetto non JPresentava alcun 'alterazione propria ·a questo sistema ghian·dolare : nprmali le pigmentazi·oni cutanea e mucosa, elevata la pressione arteriosa, assenti le crisi s.p ecifiche da insulflfi.c.tenza surrenale, ecc. Il no·s tro m·a lato , poi, apparteneva, quanto al•l a costituzione, aJl tipo macrosplancnico e se un giu dizio generale, segu·endo le classirficazioni di Pende, 1p·otevasi emettere, anzi,chiè ritenerlo u11 iposurrenale , era ·da consìderarsi, 1per le sue caratteristi·che psichiche e somatiche (euforia, vivacità, corpo grossolano, tendenza al'l' adi;pe, ecc. ), un ipersurrenalico. Caratteri

morfologici: · Cranio

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L '·esame non ha quindi messo in rilievo elem enti patolog~ci , ·se si eccettua l'i.po·stenia ·d el facèiale di •d., di cui, però, sfug.gono l·e ori·gini e il d~corso moriboso, salvo che non deb.t?asi attribuirla ·direttamente a:d un fatto nevroticp , giacchè .è nota la frequenza di .questo ·segno in corte m orbosità cerebrali, come l' epi'lessia.

Bi5ogna ammettene ch e n ell'immobilità orizzontale continuata per divel'si giorni dall' operato, lo •Stomaco aibbia p eDduto lientamente la su.a tonicità e che l'i11fe.rmo tormentato dalla sete e dalla $8C· chezza alla gola abbia cercato inconsciamente un sollievo n ella degl11tizj one della saliva mista ad


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