Il policlinico sezione pratica anno 1922 parte 1 ocr parte2

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la formola ormonica 11uova lu-ce, non solo per q11anto rigu arda le funziiooi fisiche m.a a.nche per tt1tto il lato nel1ropsicologico della personalità. l\fa l 'e11d ocrinologia non è limitata al camP-0 della diagnosi e della patologia; essa di fatto è fieconda di applicazioni terapeutiche, purchè r.egolata a d:overe. Nelle ultime due lezioni il prof. Coronedi €spone i concetti generali della opoterapia ed i risultati che ·oon essa si ottengono, .accen.nando ai miglioramenti nella tecnica dell,estratr.ion,e delle sostnnz·e attive ed all1e speranze, che giustamente si ripongono ]Jer l'avvenire di qu·esta scienza. Sebben-e ·dovuto alla .collaborazione di autori diversi, il libro ·BOD manca di omogen,e ità ed è chi.aro ed inteFessante; tali qualità lo faranno apprezzare dalla classe medie.a, che tro. verà in esso una bu-0na guida per la oono" sce.nza di qt1es1.a branca di sci enza, la qua.'.l.e ha assunto 0ggi tanta importanza .

fil. A.

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SEZIONE PRATICA

L UM IÈRF.. RJle rles r:oll oides chez l es étres

vivants (pagg·. 203, iti-8°, l\1aS8011 e C., Pa-

rigi, 1921. Fos. 16). L'Autore stesso definisce sinteticai11ente questo suo libro con un sottotitolo: « Nuove ipo. tesi nel dominio d:ella bi ologia e della . medi• cma ».

· Dopo i primi capit.oli. n ·ei quali con magistrale brevità e lucidità sono espost e le nozioni fondamentali sullo, stato colloidale della m.ateria, lo scrittor-.e entra subito n.el pi-eno sviluppo del suo con-0etto originale, che è r acchi11so tutto nella sua formo la: Lo stato coll.oi. '

dale è fondamento della vita: la "flocculazione deter1nina la malattia e la morte. E glì porta

il lettone a cruesta oonclusione con una serie di dim,ostrazioni ,e dri :ragionam,enti, per i qt1aJi non disconosce la rnecessità di ulteriori stt1di ie conf.e rme. ~la il l ettore lo segue con Yivo interesse e con sempre d esta curiosità: e spesso sente tutta 1a seduzione delle ipotesi 1e il desiderio · di approfondi r.e la sua coltura in questo campo della colloidologia, che l'al1tore gli fa intravvedere ric('. o di inteTesse e J.i promesse. E ciò c.ost.ituisce un pregio non piccolo diel lihro. Ricchissima Ja bibliografia, che consta di 1007 citazioni, e che avrebbe costituito un p~ zioso riscontro pier ogni studioso di oolloidologi a, se avesse ror1t.~r1 t1t.o .oiltr.e la semplice i·ndicazione del ll1-0go di pubblicazione, anclte il titolo deJJ,arlicolo o d el volume. g. sabatini..

ftCCRDEMIE. SOCIETA MEDICHE. C.ON6RÉSSI. R. Istituoo Veneto di Scienze, Lettere ed Arte. :\.dlrnanza ordinaria del · 7 ottobre 1921. Alcune particolarità dei miogra1nm~ di m'tf.sco;i striati e ioro ra,P.:J>ort i oolia dottrina della contrattilità del sa:rcop.lasma.. 1

F. STEFANI. - In quest-0 lavoro l'O. mostra come nei miogrammi dei musooli affaticati, il regolare succederai della scomparsa delle onde el~1sti­ che, della com.p arsa del «punto di passaggio» e del rallentamento suroessivo della linea disc-enden~ si possa spiegare mediante la dottrina della contra ttilitit del oo.rooplamna, e porta ulteriori osser· YD.ZÌODi in af>poggio di qt1esta dottrina . R-0.pporti jìsio-patologioi fra l e oapsit.le surrenali e ghiandole gerrn inative.

re

I.i. BorTA'- LX .

Il secl'eto st1rrenale, per mezzo di uno {lei suoi principi più attivi. l'adren-alina , -

('Rerctta un'azione sulla funzionalità delle ghiau<1o1e g·erminative (testicolo ed o~aio). provocando lu1a neoformazione ed un'ipertrofia delle cellule interstiziali e stimolando 11 proc1nzjone dei lipoidi. I~ ghiandole germinative stimolate dall"adrenalina. ~rnono sostaDY~, le qu<1li ne.t1tralizzano in part~ gli effetti tossici dell'adrenalina sui vasi sanguigllli. Neg! animali ca ~rati, infatti, l'azione dell'adrenalin'l sui vasi r iescie ad esercitare effetti molto più gravi che non negli nnimali normalment.Q pr ovveduti di ghiandole gernlinati ve. Rioeroh e sull-('( 'L"'iscosità del sangue totale del sierf) e del plasma nelle e-molisi e nell'annegamen~o .

R. PErJ.EGRINI. - Nelle asfissie per annegament:) i!n acqua comune diminuiscono sia la vi-scosità, sia • il peso ~peclfìco del sangue totale; mentre nessun a modificazione in questi riguardi si ha nelle a sfissie per annegamen~ in liquido di Ringer. Nell'u11 caso e nell'altro, siero e plasma non mutano sen~i­ bilmente il rispettivo grado di viscosità. Nell'emolisi per aoqua distillata si verifica un aumento relativo di viscosità, che inveoo non si produc-e nelle emolisi da gelo e disgelo. Jn1,porlrt11tza dell'attWi.tà vasale nella formazione della ipostas1·.

R. PELLEGRil\"'l. - Le ipostasi nel cada vere non si forI.llilno soltant;o per azione della gravità alla quare sottostà il sangue quando si mantiene liquido, ma a produrle contribuiscono dei movime11tl spontanei che i vasi mostrano dopo la morte e che possono essere sperimentalmente r.iiprodotti. A.

DIAN.


IL POLICLI!\l CO

XXIX . FAsc. 12 t

[ •.\NNO

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

li trattamento deH'inftuenza.

La prognosi della broncopolmonite.

.J. I\011i11gs (L e S ca lpel, 18 febbra i0 1922} rt n,ssu1ne come segue il tratt.an1ento attuale

,~ . Bie (.-tela ni cd .

Scandin,., 5 dicen1·b re 1921) col m .e toòo statistic-0, dopo a\·er esami11ato le schede di oltre 111ille ru11n1alati di J)roncopolmonit.e i11fl11enzale, .g i unge n lle seg·11,e nti .con-

dell 'i11flt1enza : Fo1·rn.a sc111.plic e. 1'rn t tn.m.e11 to sintomati co riv-0lto ·Special111ent.e a ca.lmare i s intomi

clusio11i. La gravi{la11za aggrava la prognosi, ed a 11cor più l'aborto, soµrattutt-0 dal q11a 1to m .ese i11 poi (oltre il 60 ?o di e iti infau sti). La broncopolm-011i te d 'altro11de favorisce l' aborto, assai pi ti de 11' in fh.1e-11za a11('l1e a l tu n1e11t.e febbrile ina no11 co111plicata. Le m,a l a ttie di c11ore aggra Yano la prognosi quas i 11ella te .. sn 111is11ra della gravida11za: l ' a ssociazi-011 e cli qu est,i du~ fattori . dà un a inortalità di oltre il 70 ~~ L a }) ro11 co11ol1no11ite dop11ia l1a u11a pi-og11,osi pit1 g rave (35 ?~) della u11ilat-ernJe (10 % di

penosi e a.id evit are le COlllllJ licazioni. Ripeso in letto aacl1e i1elle fo1me più leggere, fino alla cadt1t a co111pleta della febbre: non permettere l'uscire di casa se non 2-3 giorni dopo la d.ef ervescenza. Alimentazione ristretta, tanto pi'ù rl1e essa, è ma.le sopportata e provoca spe~so vomiti : brodi di legu111i, latte, in g·enerale tisa;i1e ca:ùe: IJ. alimentazione s.arà inv.ece s0~ta1ui osa. dopo la cad·u ta ,della te1nperat.m·a per riparare alle i1otevo li perdite di urea. Pochi medicame11ti e ,.pecialm.ente pochi antitermici, l'A. consig·lia di somn1i11ist1·are 2-3 volte a l gion10 delle ca.rtine con· 25 cg. tii bron1i.d rato di chi11in.a e 10 cg. di l)ira111ido•n e. Tale .._.assoc iazio.i1~ .. 111edi.ca.i11 e·11tosa l1a ~empre effe tt.o cal1nante s ui sinton1i penosi.. cefalea ed algie diverse. Se vi è tosse· ei~ te11l1antie., si

morti ). L :ittero e aneli.e più l.,alb·u1ni11uria ag·gravano inol.t.o il pronostico. Rela.t.iva.111-ente ::tlla ten1perat11ra si pt1ò so lo di.re cl1e una di111i11uzione gra.d11a.le è bt1011 segn-0; pel re sto è u11 crite·rio pro11ostico 111olto

1

otte-rra.nno buo.n i i·isultati co,n il J1e1izoato di sodio a~sociato allo sc iro1)po di codeina: la l Hringite s i combatterà c.011 applicazioni calde al collo ed inalazioni balsamicl1e. Te1111to conto che l :mfluenza è t111a inalattia de.prin1ente, sarà preferibile som1ni11istrare lln 1f'Urgant.e d opo cl1e la febbre è scompar.,s a. Co11tro l'asteni.a successiva, talvolta J)rolungat a. s i darà la stricnin a per iniez io11i (l ir1g. al gionno) o

infido.

Si pt1ò rjt.e11ere come r-egola geJ1e111le cl1e una relativa lentezza del polso (ad e . 95-100 ' con 1111a temp. di 39°-:~00) è di i11iglior prog.i1.osi che un polso n1olto frequente; si ha s p esso l1n a11111ento di fre~ 1 enza tern1inale, benchù p ossa verifi-car5i anc11e l'opposto. ~Ia il nliglior criterio p.rognosti co ci è offerto dn lla t're qu.enza del respiro : a.l di sotto di 30-35 res1)i ri })e r 111 il1ut.o vi sorl.o i11olte i>robabili tà di gi1n eigio11e , ol tre i·O re~pi·ri la })rognosi è m,olto osc11ra, sp ecialme nte nella broncopoln10nit.e bilaterale (più d el 6'() ~(, di inerti); oltre 60 è q11asi assol11tament~ letale. I .. ' importa11za pronOf;tica dt'l r €S})iro i co111pre 11{l e fac il1ne nte, p o ich è esso rtirett a 1ne11te di1>e11de dallo ta.to tl.e-1 Cl1 ore e clall' es te.i1sione del proce ' So poln1011are. n1entre il J)()]S-O e la t e n11) e r~t11rc1 1)0S ' ono flirendere a11cl1e da fatt o 1·i i11e 110 in11)ortn 11ti t to$~iemiiéi., turbe ,·a s-0-

per b-o,c ca. Nei casi di c omplica.z ione l)Oln1onare, è lit.ile 1·icorrere subito alle coppette scarifica te. e rin11ova.te spesso: se \i è edema polmo,11a1e e mi:naccia d'a.s.fis: -·, ia, fare i1ru11ediata111e11t.e un salasso, a.bbQndante; .se il cuore è debole rico1·rere subito a.Ila di.gitalina (5-1() ,goccie al g.i o1'110 della St>'luzione a 1 %0 ) ; i11 casi d'urgenza, con sinlnfi ·u e·n ;a co1n.p l icata.. -

1

n1 ntorie). I .. ' ..\. l'it.iè11e elle i r ritPr-i prog11ostici dee.lotti

dall' este n s io n e d e.I !ll'O<'e~so, daJl.a. freqi.1 enza de 1 r espiro. dn 11 e C'On11) l ire:ìr,jo11i eh~ j11debolisco110 il r1101·e (g rnvida11za , ma la.tiie di c uore) valgano p ~ r og;ui forma. <li poln1 011ite; che i.11,·ec~ vn lgnno pt)r In ~ola fo·n11a infit1e11ui3e i . c r iter i d eclott i rla i sint1J mi to~s i c i (itte ro, albut11 i11u ri a, pol.;o, t.e n1perat11ra) ch e l)Ossono \·ariare da. ltn 'inf ... zione n!!'aJtrn. DoRrA.

-Ct)pe inu11i11e11te, alla c.affeina. •

ca11forato ad alte dosi (,·enti cmr. clella soluzio11e al vr'l1ti per cento l in due o

L 'olio

tre i·niezioni n·elle ?4 ore d'à eccelle11ti iisu lta ti e cosi lll1 1ie l'olio et.ere.o--ca11fora.to. r_·as.ma, l'ipot.e.nsi-0ne si co11ù)at.teranno co11 Yai1ta.ggio 111 e ùiante I' adre11 ali11a (5-10 gocce d el la sol uzjo11e a 1 <J.1Jo) . In presenza di f€110111eni gastri ci con , .on1iti i ipet uti, che impedisco110 og11i alimentazione, è utile la sonunini .. tra.zione di chanipag ·n e ge-la.t o in quantità piccole, ripetu:e spesso; e,·entualment-e si faranno i11iezioni ~otto-


\

[ •.\N~O

XXI X, FASC. 12)

~ EZlONE

cutan ee di siero glt1cosato, o i11eglio i~.a.pp1ica­ zjo(ne rettale goccia a gocci.a di siero al glucosio-urotropina 47/ 1000. Contro la !.ebbre sono utili gli in1pacc.hi un1idi ed i bagni caldi (36°-36°) che agiscono favorevoln1e11te s·u lla t€Inperatura, calmano lo etafil nervoso e decongestio11a.no g li ergani respiratori. Poca o punta efficacia ha11no gli a,g1enti antisettici e le iniezioni di metall'i colloidali. •

fi l .

Il perlèolo naso-faringeo. Il naso-faringe pt1ò esse re consi(lerat.o c01111e un \ 1e ro nodo di com11nicazioni patologichè, tra le cavità della. f;,tccia e le Yie aer€e e dige-

renti; dSSO costituisce net serio pericolo, qt1a11do sia la ~ede di pi ocessi suppul'ativi, da ct1i sfugga110 clei prodotti: se è ostrt1ito da l111a neofo1111azione, s i t.roYa scos..~o tutto l'eqltilibrio orga11ico, poichè <ialla libertà del ca\·o clipende la 111alità del 1novi111ento re~pira.torio e dell'e111at.o.;_,i. È '1l1 i11di importante o~-r}e111idere le pricne in<1nifestuzioni ii1fifl1llll11atorie od i 11r]111i segni d'osttuzio11t>, per pote r procedere ili conseguenza, iri modo da sal,·ag11ardare la integrità delle fu11zioni tt1bo-timpa.niche ~ respiratorie e da proteggere le caYità ~i.11nsoida­ li. esofagee éd oro-fl.l ringee . Oltre ai tt1r11ori del caYo, di do111i11.io dellt> specialista., alla s ifil idc del ca.vo. cl1e 11{)1}1. ~ ra.ra al pP,rioJo tel'zia.J·io. G. de PFLrre l ilo·u rn.. tl. pratici ~ n~, 3 dic. 19721) acce1u1a a disturbi del naso-fari11.gP , l'l1e il i1ra.tico de.ve co11oscere. riene iJ prliltO posto I'adenoid.is1n.o , di Clli le \'egetazio11i 11on sono cl1e la n1a11ife.'3t('l zio ne i1iù obbiettiva; il trattan1e11t.o consiste nello Fcucchiaia111e1nto, co11 le p recat1zio11i d 'l1io, é nel ristarj 1ire la ft111zione co11 eserc izii n1et.o(li' i di riec..111ca1.io11e !'e$11i ra toria i1a.sale. Fra le affezio11i l)itt frequ € nti Ya m e11zio11t1to il ca.farro 11a so-fari1igco : <111ello ac\1to cli1)enc.le da 11r1·infezio11e li1nitrofrt (11aso, a111igdale, ~!enoidt> , ecc.) o generale; quello cronico rappr eser1ta ·,111a pa,rteçipazio11e effettiva del cavo ad uno stato particolare delle i1iucose nella cavità bucco-faring ~a, laringo-tracl1eale, senonasale, consiste11te in fenome11i di ipercrinia, sq11ilibrio vascolare, eccitabilità intensa,; l'artriti~mo ed il reurnn.tismo so1110 il più spess-0 responsabili di tale ~tato. cl1e può esse.r e dovuto anC'he a coriza, cronica. poliposi, sinl1 ite, i1·ritazion i. P80~!et\~ (fun1 0, alcool, polve ri, ecC'.:. Per il u11;(lico prtttico, la cliagnosi della for1na acl1ta si baserà sulla reazione febbrile, dolore setto-nasale, d isturbi respiratorii, voce nasale; abbassando la lingua, si osserva la n1ucosa rossa e tu1nefatta con abbondanti csAl1dat.i; in f>€riodi, di ·~ 1)ider11ia. i1on hisog11a J.in1e::.1ticare cl1è la 111 eni11 git-0 cerebro-spinaJ~ \

PRATI C.\

399

si inizia co11 ~intorni analogl1i. N~i catarri ct't)11ici, il pazie11te si In.menta di cont.i11uo bi sogno, più nccentuato a l n1a iti no, di raschiars i la gola, per la difficile discesa del inuco-p~1s aderente. Come profilaRsi è consigliabile a11zit111 to elimina.re t11tte Je cause di irritazione esogene òd e11doge11e. Dnrante le infezio11i, s p ecialn1('11te l e febbri ernttiv~, ed in periodi di epici e111 ia di u1€11i11g· i te cerebro-spinale, disinfettH.re le fosse nasali e Ja gola con la resorci11a.; c111csta p11ò usar~i con1e pomata i1asa.le (resorci11a, eucalipto!, ana cg. 20; vaselina g. 20; i111:·odt1r11è qua.11to un pisello nelle rn.a.rici 4-5 volt~ a l gio1·no); per gargaris111i (all'l % in acqua: u sarla tiepida ) ; p er polverizzazioni endonasali (ail'l ''o iil olio ct·uliva ·Sterilizzato; 3 volte al g ior11o j. ~ella naso-faringite cat.a.rrale acuta., ol tre a s1)ennellare il cavo C(}l1 glicerina resor-• cinata (1: ;?5} o .iodata (1: 100) si faranno furr1igazioni 1110Lto calde per cinque minuti co11 E'\I caliptol g. 5, tir1tura di benzoino g. 10, alcool g . 90 (un c11cchi a io in un catir10 di a.equa bolle11te; 3 volte a.l g ior110). ::\ella i1aso-faringite cro1l ica , }Jr at.icu1·e docrie reti 0-nasali per via boccale co111 la seguente soluzione: bicn.rbonat.o di sodio g. 80; bo1·ato cli . odio g. 5ù, cloruro di sodio g-. 60, timol o-. 1, acqua l1oll"ita 1 litro. $0110 poi lla cita,t·si le affezioni rino-fari11gee dr>,·11te ad u.ff2zioni di indole ge11erale, OJ)pnre a. lupus e ad ozena, che sono la propagazio11e o la seq11ela <ii le::;ioni della ste~sa 11att1ra staliilite sulle 1nuco5a ·vic ine. fil. 1

I

Formulario.

Cci ritro l'iJ;-ertricosi. Fare ai)1)l i~az ioni i11attina e ser a con la. cr~u1a .seguente : g. 50 Sapone i11edici11ale polverizzato . Forn1alina . . . . . . . . . . . . . •> 300 Parafij11a so·lida . . . . . . . . . Il 20 )) 100 Lanolina . . . . . . . . . . • • )) 525 Sego di bue salicitato a 10 r~.~ • • \

Ti lUOl

.

. .

. .

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~~e ll e alopec it?

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)I

p os t-fel>btili.

_.\l coolat o di laYanda . . . . g. 20 ..\ceto11e a11icl ro . . . . . » 30 ...\.equa distillata. . . . » 30 ~itrato di lJotassi.o . >> 0.3() }\.lcool <.t i}):.i p. b. per c111c. 300Per frizior1i da. farsi, co11 t1na spazzola semidura, quotirdia11an1ente pe r 10 mitllu·; i ( do11 11e) 0 per 4-5 n1jnuti (uo111i11i). .Journ. de }f 1~d . de Pari s, 7. genn. 19~.? ). 1

f. b.

I


. .

-iùO

1L POLICLINICO

SEMIOTICA Un nuovo metodo di ricerca della secrezione gastro-intestinale .. Il metodo che Dodds descrive (The Lancet, IL 5116, 19'21) parte da un logico presup.posto teorico. Analizzando dei campioni di aria alveolare , 11resi dopo 111.!) pasto determinato, si po..-;son:> dimostrare variazioni del contenut.o di C0 2 le quali sono in rapp orto colla secwezione di succhi da parte dello stomaico e dell'in~tioo, e })itì. strettamente colla secrezion e gastrica di JICl. · Ciò che cSi spiega nel m odo seguent.€: quan\lo lo stom8.co sece rne ll Cl, il sangue tende 1

a diveni re alcalino; qu.esrta alcalinità viene 1

compensata col trattenere .in circolo il nucl€o la.bile dell'acido carbonioo, onde s i ha abba.ssam·emto della tensione di C0 2 nell'aria alveolare. I n un secondo tempo, quando si produoe la secrezione intestinale alcalina, i'.l sangue \·errebbe ad aume r1tare di acidità, re per compenso si ha accresciuta eliminazio11e di CO:) attraverso i p.olmoni. 1: Dolids ha co~truito delle curve tipiche per l'el iminazione di C0 2 dopo un 'pasto di prova, negli individui normali, n.ei malati di ulcera p ilorica e in quelli infermi di ulcera duodenale. Egli ha f.atto rioe.rche su camp.ioni di aria ruveol are presi col metodo di Haldane . . Priestley e studiati con l ' app.arec·c~io di H al.dane ; ed enumera i :pregi p·r incd.pali di qt1esto suo metod.o, a,pplicabj1e solo ove esistono lab oratori bene attrezziu,ti, ie cli.e con°s i.stono sop.rattntto nella n,o n necessità di introduzione nello stomaco di sonde, nella poosibilità di esplorare ta funzi.one iF.ttestinale, nella dosM>ilità totale d·ell'acid.ttà o dell'alcalinità secreta, e· nell'elirninazione delJP. cal1s-e di errore chimico fornite dal murn ga~tri~o, dalle r eazioni salivari, ecc. A qt1esta nota preventiva seguirà il ktvo.ro su larga casjstica. g. sabatini. 1

[ A.i'lNO

cJ1e 1a fut1zio11-e prot~opessica del fegato è Ja pjù delicA..t<ì, ed. è 'a più lesa i1ella m a laria . . . cronica. I oasi clinici studiati dall"a.utore sono· a.ndo.ti sempre d'a.ccorilo, c;;in per il SllC'cessivo èlecorso, sia i)e r i.'ever1t11ale osseryaz1one di ''ere complicanze e11::1ticl1e fino alla cirrosi, con la risposk.1. data dalla crisi emoclasica. J..e a leerazioni della milza, ancl1e gravissime, D'On ren.dono la p.rova pDsitiva, quando il fegato è d·i p.er sè sufficiente. g. sabatini. •

POSTA DEGLI ABBONATI. (1213) Gali:ittagoghi. ablJ.

n.

La crisi emoclasica della malaria cronica.

11 Lodo11i ~ Stuclitlm, n. 12, dic. 19"'21) ha r1c~·rcato, per raezzo della crisi emoclasica, la funzionalità epati,ca n ei malarici crg11ici. Ed f> gi11nto· al la conclusione che la crisi si manift•sta non solo ogniqt1alvolta coesista glicosuria alime11ta.re e urobilint1ria, ma anch e al cii fuori. di qne3te prove, dimostranti l'insufficjenza epatic:11. rigltardo la f11nzi one glicogene•i ca e bilige.nica. Il che vorrebbe significare

Al clott. \ -. P occetti,

14, 096:

Il ,più potente galattagogo è la su zione del poppante. Se questo è debole e iil1capace .di t:Sercitare st1zioni energich e, tenti il massaggio -e la. spremitura m anuale. P oca fidu.ci:a abbia n ei medicamenti galattagoghi, , La cui 111nga lista ·p otrà trovare in qualunque manuale sull'allattamento. È stata scpratutto consigliata la galega officin_alis (estratto acquoso gr. 1-5 in pillol1e o sciroppQ). Da tentarsi è anche un trattamento o •note1 apico (poliendocrinolo galattagogo d e.ll'Ist. terapeuti·oo romano) e lB iniezioni di saccama Lomonaco. P er la cessazione della secrezionie lattea bastano oSpesso u na fasciatura compressiva e i pur.gapti salini. T. L

(1214) Al dott. G. Doria, abb. n. 6721 : Manuale p'r atico ·di Ped iatria. cozzoLINO. C.asa e ditrice Idelson, Napoli, 3a ediz. Consultazioni di Cliriica, Dietetica e T era1•i<L infaritlle . VALAlìUSSA. - Casa editrice Pozz i, Rorrta, 3a ed iz. Précis de Mérlectne d1Js Enfants. NoBÉCOURT.

- - E1iifiore

~1asson,

Parigi, 4a ediz.

Les maladies des En.fants . H uTINEL. -

tor1 Az7.élin

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

XXIX, F ASC. 12]

Edi-

~

Houz·e au, Parigi, 5 volt1mi. T. L. (1215) All'abbonato 13213:

Manuali tli eugenica ad uso coltura popel are: CAMPIONE F. Per i germi della specie. Labe rz~ ed. Bari, 1920. HAVELOCK ELLIS. Lo scopo d_ell' euge_nica. Casa editrice ~eonardo da Vinci, V. Cast.elfi.dardo 33, Roma (4-0). fl,L , (1216) All'abb. n. 1577: : Jn Trattalo di Bromatologia non esiste atr tualmente in Italia; ciò che è di grande disagi.o per m~diei e studenti. Nel trattato d' I giene del


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SEZI0NE PRA TIC.\

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com~ianto prof. Celli, stamp ato i11 q u attro vo-

~frl1tt<:tori de~la.. politica è calunniare i parassiti,

lumi n el 1912, vi è tutto, e può a n cora esser e utilissim-0 perch.€ non è molto arretrato rispetto ~rogr~ssi s-cientifici co11seguiti i11 questi ult11111 nr1n1 erl a lle n1odificazioni apportatie a lle leggi sanita rie. Disgraziatamente esso è esaurito; p erò n o11 c~·edo difficile pro cl1rar selo da qualche coll ega com piacent e per le conswta zioni, di cui 1nom entanean1e11te si prtò a ve 1• bisogno. S. :\ .

ql1al1, per p1etil verso le vittilne sacrificano or. . ' ga n1 _1mp0Ttar1ti oome gli occhi, le mandibole il g·~1ngl10 cerebroide, le z.ampe e perfino l'intestino. . Il nostrv a l1t:o1-e 11011 risparmia a lla propria na.7.Jt>J1e le critictie J)iù ~lilaceranti ed esa.1sperate : L'i(1f_•al.e dello Spagnuolo di t11 tti i ceti è di giubilar~'l dopv pocl1i anni di J.uvoro, o, se è possibili~~ prima di lavora re . - Pe1· compenso alla frase superba, che jl ~ole i1on tl'amonta mai 11ei dominii <tf~lla S·p agna, og·gi può be11 dirsi cl1e mai a lbeo·gerit il sole della scienza nei cervelli spagnuoll. - w mie scorr erie attraYe100 gli Stati UThiti mi 11n11no a dditara le seguE:>nti particolarità rivela tri~i di ulenni nostri di fetti capitali: le ca~ ,ri man<>ano di balconi esibitori di zitelle oziose; mane-uno, o sono rarissimi, i caffè ; inn anzi ud un incidente di vettura, o ~ qualel1e insolito e yento, la g~·nté non fa cr oe<;hiù; e gli studenti od i O'iovani • o callllll1nano composti ~enza trattener si a guaroare o seg11i re le flonne. - 1~ forza rioonoscere che l'int(•t\·ento d ella Spagn.a nella politica europea ha ~1:·111prc costitujto llD..'l i·emorn della civiltà . T .re Yizi profondi corrodono J~t Spagna : che ogni istituzio11e o c:lasse sociale si eonsi:d'e ra come un fime, nnzichè cotne tln memo; cl1e le caricl1e ·pj,ù emi11enti si as·seg·1u1no ad in<liYidui ·p rivi di adeg1.1a tn. J)reparar,ione; ehe, per qua.nto grandi siano le col11e <lei potenti, esse son, sempre im·p unite. - I_.Ja H'1entura del nostro jlaesc è che l 'interesse i11diYi<lua le ignora l 'interesse collettivo. - La stazio11:11 ietù <leìla Stpag11a si deYe a ll'estrema i11tolleran7~1. all.a debolezza del moto della conoscenza ed n ll'l n1a nr:arlZJ. ~-ii ì}rofoncle convinzioni filos;ofiche €1 politiche. E SJ)igoli:1mo ancor.1 a lcune riflessioni sulla gra11tl~ gnetr.a : 'futte le na.zioni hanno fatto g uerrt.."giustc od ingiuste. ~1a conosco un solo caso di yopulo ])rospero, ei:;nbe,r.1nte, eserce11te ill E11ropa. ltna indiscutibile è be11e ncq11isit:1 egemon.i n scientific._-:i, n1orale €d induis tria le, ch e abbia avuta la fantasia cl i fa l' la g·11er ra a i prop·r i n.n1ministratori, discepoli e clienti, senz'a lti.·o ri.~ultato che di raccogliere · odii 1nestinguibili e {1i i111110Yerire tutti gli a lt ri_ -· I_.Ja adibi7.i')ne della donna a l lav·oro, promossa (ln ql1esta guerra, corLd11 rTh .n 11.a creazione di llll tlpo di donna abortita, sin1ilc all'opera ia degli ime11otteri, distni.ggen1o C(}Si (ln~lla <liYergenza fisica e morale dei d11e sessi, {)1}1era millenaria della nn tura è \rauta~~10 ;nestim:1bile della prosperità ùella specte. lii 111singo che c-ode~e rapide 110te bn stino a f.ar con1prendere con1e ci t r ovian10 dinnanzi ad uno i;;pirito elettiooimo il quale , co1n~1111 bile in questo a Tolstoi, eme1-:ge !dalle lan<le i nw llettua li della ·SU a J1n tria oome la I}.-.9.l111a del deserto. Il ~he varrebbe ~'1 pr<lv:1re co.m e il g·enio vero trion.fi df'"lle influ enze più refra ttarie {1ell'ambie11tR, e riese.a a l pTodigio cli fare spunt~re s11lla ru pe più br11lh.1 i fiori ed i f11.itti vivifica tori. <Da u n il}'ticolo tlel se11. .i\.el1ille J_;oria, puboli<:q to in «Echi e Co·n 1nienti - ra~gnl(;'l · llniYersale <.l<~ lla Rta1np.'1 ~' ùe-1 ~5 feb. l 9~2).

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VARIA Charlas de caié. l'ol tit.)10 JnoLlestis~imn ùi C'ia-rle da oa·f f!" Rn ~on. Y \1aja l, emulo g lorioso del nostro Golgi nt-llo !"t~1<l10. •·:11a .s t.ru ttur:1 rlel sistema nervoso, lJlllJltJ1c-~ in z.i. ecl1z1nne un --rollUlle di pensieri dispersi . n.~~a~, degno della i>iù inteIJ a ilisamina . ~ono nnlla I 11u cltè le SC'heggie i11c..'ln<loocenti di un e1101·Ille rnn:"8? intellettuale; ma. ctascuna (li ~sl'\E> di.s~·1 1·~1 }nattesi spiràgli &'l1gli al)issi dE:-ll'aru1na e cteJ·l a oociecà. n111ana . La posizione eccelsa dello scrittore e 11 S'UU vi cenda ~rio~fa l~, i s11oi lunghi \i.aggi, la lnuga cons uE'tud1ne .:infiue C"O.g li l1omini del settentrion<.> no1 1 son ,-~1 Jsi ~ di ,-eller~ da ll'anirno suo qu~l p~ofon­ ÙG ~e11so d1 pE:>..;çimi~1u o scorato, che :1 le~gia ineluttabile Bulle genti ineglio sorri~e {1.al sole meri di, lna le . No11 ~lunque potren10 8t'apirci, incontrando nelle sue ~agi11P :1 ··~~rzi0ni come queste: - La ~:loria non e che l111 oblio tlifferito. - B dolor0so consta tare cl1e l·uouto. il C}l1ale visse quale eroe e peu~1tore g€'11i:1le, 111uore qun.aj_ . empre come i111becill(\ o demente.. E (luest•) motto, <le.gno di Sba l\:eF;pe--al'è : - Tu ,-n li ben J>oco, se la tna morte non è desiderata d.a 1uolte per sone. :\1a a l>bond-ano pur anco 11€1 libro le serene Yisi•)ni del l)t'0$<1tore ed eletti:s1mo artista : ~1 l)I'O!)rio rtei grandi genii, come deg·li abitatol'i dt>gìi abi~si 1narini, di l)rocedere illuminati dalla loro pro1)ria luce. - Si è òeplorato C"t"nto \ol'te l"an~osci-O::J') e.a lvari0 •1el genio nato anzi ten1po: n1a è bl'Il JJiù dolorosa la stQria dei g-enii, che, i)er é~Bere nati tre>ppo tardi, Ri a"V\eggono che la loro OJ'(~l'il. nl cui compilnènto la natura }Jro<.ligò loro t1onj i11:o>·u11erabili, e r a già realizzata. - Il pericolo ch e si corre ~t vv..~zzando.c.:rj, alla lettl1ra dei Jit~ri medioc:·i con~iat~ ne lla suvervalutazione dell~ n oRtre n1ocleste ~ualità. - I.1a nùgliore -~ola del J'ro~ntore è il pr.\vio f\sercizio de lla poesia. ?'\è sono Jneno J)rofonde le sue consiùerazioni ,11 ca ra tte1re politico e sociale : . 111 2.) anni d i 'ita l)Olit ica (!·autore è sena tore» nii snn J)ersuaso eh~, in luogo di d'isc.~tere innanzi <li \Otare; sa~bbe assai preferibile votare innanzi di discl1tere. Il risu ltato sarebbe eirca lo ~sRo, ool \àntaggio di risparmiare tempo, fastidi, irritazioni ed animosità. - Chiamare para~c.:rj,ti gli

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- C) 'll U ...

IL POLICLINlCO

[ ANNO

XXIX, FASC. 12]

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·NE LLA VITA PROF,ESSIONALE. La medicina per piccola posta.

U11a ' Tolta la piccola posta clei giornali politici era riservata alla soluzione ·di qu~siti di eleganza, di amo~e e di saper vivere. Le ragazze 1nnamor.ate, i giovanotti spasimanti, le signore del pic,oolo e del gTan m,ondo trovavano, come trovano, nella piccola posìa consolazione dei loro tormenti, dei loro dubbi angooci1osi. L ' anonimo può d·oman·dare tutto al consolatore ignoto, e le rìsposte scritte in caratteri tipografici ·son le più suggestive e qillndi le ·P1iù oonf<}1"ianti. Una tal sorta di co:rrispondenza si è andata rapidamente accreditan·do, e ·serve ad .aocredit8Jre e diff001dere i gi1o rnali che la p.r attcano. E non fa male a nesisuno, anzi fa bene a tutti: .alle ir1telligenti lettrici·, ai non meno intelligenti lettori, ·ed1 ai più :!ntellig.enti ancor.a redattori ed amministra;to1ri dei giornali. Questi dalla piccola posta, oltre il b eneficio di colmare qt1atche colonna, di p.rocurare .ah bona ti ~d .assidrui, ne ricavano qualche altI'o più tangibil1e. La réclame si è insinuata dapprima sp.ontaneamente, poi artificiosamente ed abiln1 ~.nte . L 'accreditam,emto delle nu.ove m·o de e delle clitte che le laIDciano è pii1 efficace, e costa di })it1, attraverso la piccola posta che at1JI'aver1So gli .anmunzi d.i quarta pagtina. Ma la moda, l'amore, il .saper vivere, a quel che sembra, non sonta più sufficienti .ad oli.men.tare t1r1a così fatta n1brica. C'è pure qualche cosa cl1.e interessa di più •ed un po' tutti: la salute. Qual migliore argomento per la piccoln. posta? Così questa da tanto superne sfere è scesa !1-lla medicina. Il successo non poteva manca re e non è mancato. I nt1ov1 g i101rnali politici della capitaìe hann.o riservato un· cantuccino alla pi1ccola posta del medico. I vecc.hi periodici per non e.sSère da. meno 11ainno seguito l'ese1npi.o. Ma il cantuccino ben presto è 1diventato insufficiente : ora inter.e oolonne sono .de·sti11ate a p•r opina;re al pubblico ed all'd.nclit.a i precetti di Esculapio. Si sa: è t1n parere, è lln consiglio che si ottiene gratt1itamente - e pur vero che i ·p aireri ed i co11sigli medtci anche orali sono .spesso grn.tuiti - e in olti profìtt.a110. E ppi non è detito che la piccola p osta debba essere assolutaroe11te alime11tata àalle don1ande, le risposte po~s.ono stare anche senza le domande. Il fatt o non avrebbe se1ia importanza e non i11L•t1.terebbe di essere rilevato se ·si do,·esse 1

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consid:era.re, co1ne senlbra ~Ja per il momento, uno d~ tanti espedienti per .aumentaJre la diffusione dei g-.io1,1ali. Qltesti so'n o a11me.ntati di n11.m ero .o,l tre ogni necessità ed oltre og·ni poo·sibilità .d1i vita natl1rale, e si spiega il tentativo di inte-r.es.saire e di legare il pubblioo con ogni mezzo. E fo.r se alla .clas$e. medica non ne deriva alct1n danno oltre i fastidi inerenti alla possibilità che i pare1i diagnostici e terapeutici posso110 essere a.ppellati al Tribunale d~lla piccola posta. Purtroppo per la g·ente semplice il giudizio dato da ano11imo ed es1)resso in lettere stampate ha u11 gran fascino . Ma., a parte ciò, ifllOn sarà male sorvegliare tale sp:ecie di letteratura. Le degeneraz.ioru, anche all' infUJOri e contro la volontà dei primi ideato11i di ·u n ,s istema, son.o possibili. Com-e la ordinaria piccola .posta amorosa e it1f111da11a p11ù presta.r si alla pubblicità di case di m.o da.: di p1·ofum].e.ri e simili, quella In.€ clica potrebbe l)l'estarsi alla réclame di prodotti far111acet1tici. Le case produttrici di specialità medicinali ce-rcano di giungere al consrunatore direttamente .e 11on più at.trave.r so i medici. E per giung·ere a tanto nessun mezzo migliore della piccola posta, anche se, anzi ineglio, ~e il redattore fosse per avvent11ra t1n medico. 1

Pangloss.

Sulla pensione dei Medici condotti. :"ion è fuor di lt1ogo, anzi è assol11tamente indis1>ensabile richiamare l'nttenzi.one, non tanto dei colleghi. quanto dei medici che sono in Parlamento. Sll quello <:l1e sono, allo stato att11ale, le pe11sjoni dei mediC'i -condotti. Su qua.si tutti i giornali cli e.lasse si è discusso :fino a d1venire prolissi di un'infinità di argomenti: Sull'a.ssicurazione delle in.a lattic (fortunatamente molto di là da V(\Mire), ~uJle otto ore di lavoro. sul riposo settimanale, :,11 i ribassi ferrovi:iri; ma poehe e rare voci si . ono ~allevate contro l'irrisoria peni::ione che si largi""<.'e a i medici . .c\n<.'h~ nf\i Congrt>Ssi, molta a<;oademia, n1olti diseorsi. n1olti ordini del gjor110 sugli argon:enti più di~pàrati. n1n poche ed affrettatR J)ftr©l~ s t1 ciò che · rigtuirdtt In no~tra ipensione : e q11ell<> ch e è 1:>eggio - n(\SSltn })ro~-vedimento sembra eh~ ~iu in vista. Q11ando si 1~nsa che 11n modesto guardiano di ferrovia va in pensi~nf\ cloPo 30 anni di servizio con 0000 lire e un ma{"('hinista con 12.000 li.re; che un muestro elementare p11ò giungere ad 8000 ed un vostelegrafonico supera rP factlmente 9000 lire, ~m­ bra quast impossibile c:l1e un mediro coodotto, di cui è surl'ertlno 1)()rre in ri1ie,-o l'in1portn nzn, la


(ANNO XXIX, :F'ASC. 12]

SEZIO:l'iE PR.ATIC..\

responsabilità, il (li.sagio, il sa~rifìcio, arriYi uppena a fJOO lire. ~1op0 25 a i1ni di seryizio, ed a 3000 <lopo B5 e 6ò ~tn11i ·di etù. Le cifre ed i fatti non I>osoono essere iuipngna ti da nessuna argomenta• z1one. tJ vero l)Ur troppo che noi non siamo temibiJi come i ferro,ieri, nè poteuteme11te organizzati C1Jn1e i n1at-stri; Jna re-stunc1© ~tncora supinameu te acquie.sceBti a •1uesto trn ttarne11to, diamo un iJJ<lizio troppo JHllese .ùel1<1 nostra disorg·anizzazionc, se non di 1:>eg·gio. ::\on ~:ono necessu i·ie n10lte parole per illustrare la diversità {lel trattamento: nè è il caso di rìle·vare che i n1eclici condotti che non l1anno beni cli fortuna, e vanno ora in pensione, 1saranno costretti .ai più duri sncrifizi ed alle più .:tmare tPlivaziont; ma va messo in -evidenza un fatto doloroso, e cioè che moltj medici, pur desiderosi cli un . me~i­ tato riposo, resteru11110 a11cora sulla breccia., ·p er i.1sufruire ancora di uno stipendio, cile consenta loro di non morire di fame, pur vedendo con dolore assottigliarsi ogni giorno In clientela . Ed il -veccl1io . a nita:.:io, accasciato dall'età e da un lavoro eh€ l1t1 Cl(}nti.uu~ to ininterrottamente per 35 an.ni. (lo,rà do1>0 tante fa ti<:he e rinunzie, ~ quando l'et<\ ii1esol'abile l'avrà fiaccato, dovrà ancora fare lt11'altr:i.. rinunzi.a, q11ella del riposo, {ÌO,-rà rinunzia.te ad un iliritto già riconosciuto e sancito per ogni categ0rii1 di la,~oratori del bracci1) e del pensiC'ro e d<rrr\ ~nt?ora continuare a 1)01'~'lre la sou1a di 1111 la Yoro c:l1e ~i fn sempre più soverchiamente gru Yoso. l:>11troppo, solo rest..111ll in servizio. il rnedieo condot~ potrà ,continuare a perct"pire i1no stip('.\ndio che gli permet~ di vivere. Sarebbe oru,orh1no cl1e di tale stato di cose fosse edotto il i)Ubblic·) c-l1e n·o11 sa, non l)t1ò credere, nò può im1na.giun re. co1ne tristamente batte a lla porta la miseria per il n1eclico condotto in r1pooo : sarebbe oppo1·tuno eh~ i q11otidiani l)Olitici es111)ne~sero a coloro -che dell'opera del o.n~dico condotto tutti i. giorni 8i Sf\rvono, quale miserevole cotu:penso 11a tllla Yi ta di ~llCL'ificio . e di abnega~ione; sarebbe opportuno eh~ queste cose si nffermassero e si discutesserl) là do\-e ~i prom11lguno· le le_ggi e i decreti. Si elevi, ed è g-iusto, il contributo delle pensioni, 01·a specialme11te c11e Je 1nigliol':1 te condizioni dello stipendio e l'abolizione della condotta piena. ha elevato i n1e<.li~i nllu dignità cli 11omini. Dott. TITO NOFERI. 1)

Cronaca òel movimento professionale. I medici della e. R. I. RiceYiamo : I.1a Lcg:i Xazional1 ~ tr~1 i J\!etlici della Croce Rosoo l ta.lian;t ("l1orino - Yia dei l\'1ille, 16) in seg·nito nll'agit.:tzione promossa per indennità cli congedo agli Ufllcinli Yolouçari ~1 assimila ti, per la con<.'f-!>~sione tlella polir.za di assicurazione e per la n1ednglia conuneruorativ.:t delle c.am·p agne cli g·ner1·a 1915·~ 918 ha ottBill1to dal Comitato C entral~ òella C. R le .segu0nti infol'1nazioni : « 1. 80110 st.'1 te d~1 te le n~sarie di.s posizioni. 1

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ni singoll Coinita ti l'>er il pagamento dell'indenniti1 congedo agli Ufficiali YOlo.n tari ed assimilati. Gli .interes...,ati possono quindi rivolgersi al vrovrio Coruit~1to di iscrizione per la r:i,s cossione della 801u1nn loro dovuta. 2. I,e ·d iaposizioni i-elative a Ila concessione della polizza gratuita di .assicl1razione non sono state affatto modificate. In conseguenza, detta polizza è doyuta agli T.'ffieiali ~he clal 1° gennaio 1918, o in ,<;:f•gnito, ha1mo compiuto a Imeno un an.no di serYizio nelle Unità dell'Associazione eJ.ole sono state dislocn t~ tra la linea J)ÌÙ avanzata del ft1oco di f11ciletia e qnella costituita ·d alle sedi dei Comandi di Brigata cli Fanteria inclusi. Tali Unitit posso- · no essere le Sezio11i di Sani tà, le Ambulanze da l\Jontag·na e Sezioni Automobili, i posti chirurgi.ci nYall7.#ati ed, e,~e11tualmente, gli Ospedali, sia chirurgici che da guerra. Gli Ufficiali che ~i tro-va.110 nelle suaccennate eon<lizioni clebbono riYolgersi al proprio Comitato di iscrizione per la compilazione del prescritto mod11lo, che sa 1·à poi iILvltrato alla competente Autotitìt l\lilitare per i 11ecessari accertamenti ed i provYf'dimenti del caso. 3. Il l'tlinistero della Guerra ha. già injziat;o l'inl'\rio d~i bre·r etti e relative medaglie commemoro tive riguardanti il personale della Croce Rossa al Comitato <Jentrale, il q11ale provvede a misura cbe giUJlgono a trasmetterle ai propri Comitati, affinchè ne c1trino l::t consegna agli interessati. I l Direttore Gen. : Fir.to BAou1t:r.. ». l.ia Lega NazionaJ.~ fra i Medici dell<.1 C. R. 1., nientre i.nvtta. tutti gli Ufficia.li ad attenersi alle i1orme soprascritte, è sempre a. disposizione di tl1tto il persorut le (lirf'tti vo che deside1i l1lte.rio1i ragguagli . Il Presid~nte : Prof. A. CARBONE.

Ostruzionismo nelle prestazioni medico-legali . « I ra Federazione l\fedica », bollettino della Federazione degli Ordini dei 1\Iedici, reet :

Poichè la 11uova crisi ministeriale aggiorna aneora una volta la n·p provazione del Disegno di L0gge per le nuove ta.rìffe medico-legali, adem·p ian10 al 1nan·d ato affidatoci dal Congresso, che p.,pin·0,·anclo l'ordine del giorno G. Boschi, deliberò: « A datare dal 10 marzo 1922, qua.loro nel frat• • «tempo non ~ia avvenuta la promulgazione «della 1>r1Jmt'ssa Leg·ge, tutti i Sanita1i d'ltali.n «inizino l'attuazione dell'@stru.zionismo alle ope(( razioni l)Qritali.; e dà mandato alla Presidenz~1 ((federale a ~he invigili <'he tutti gli Ordini fede« rati otten1perino stretta1nente a tale deliberato >) . i\. see:nit:) ·li che la Presidenza federale. 11dito il lk'lrere dei cl1iarissimi proff. Lor~nz? ~orri : Gir11seppé I\loriani, direttoli degli I.stituti di Mec11<'in:1 Jeg:tle delle Tf'niversi.tà di Firenze e Bologna, c:n 1 nnni~n ugli Ordini le seguenti regole 1p er l'a1>I>lic-azio1Le dell'ostr·nzif)11'isn1 o. 1,'io spirito delFordine del giorno è abb_astanza f'hia ro per richiedere delucidazioni; tuttavia .s~ fa f•l'e~nte agli Ordini e ai ~ledici tutti che J~ lmea cli condottR i11 es:~o segnata co11-cerne semplicemente le 01iernzioai J)eriziali ili sede penale. Pertant~ o"·ni medico, compTendendo la .p ortata e la finali~


404"

IL POLICLINICO

tà òe11 ·ordine del giorno stesso, si comporterà come meglio riterrà opportuno caso per t-aso. Come 11orn1a ~en:~r.tle comln1qne si può rappresentare la seguente, e cioè che con l'ostruzionismo delibera t() si Yuole non già rifiutarsi per~ntoriamente ~ld ogni e qt1alsia~ rictriesta dell' .AutoritiL giudiziaria, bensì semplicen1ente procrastinare e sospe11d~re i J)run11ncia ti te<:!niei. Cosl, })er e~pio, i medici aderiranno alle richieste di: Visite cli {:àr~ ttere medico-legale - Esa111e ester11.0 di ("ad<t,ere - Necrosco.P>le giudiziarie - Soprainoghi - Citazi.1)ui presso magistrati o all:udienz~~ v'iE_;ite ed esami cli (letenuti - Rilascio di referti. Iusomu.l à p.roceder'.1nno a tutte quante le ol)€razi<>ni che lla1mo <·arattere prelin1inare ed introduttivo o che ~ono inderogabili. J.t'ostrt1zionis1no <1411 1° marzo 192'2 si e&ettuera• con: a.) i1011 rntiflcnre i r e fe rti; b) i1on en1(?ttere giudizi definitiYi in merito <l qualunque operazi one periziale, comprese quèll~ già elencate al paragrafo precedente; o) nell'agg-iorllc'11·e sin e die la consegna delle perizie ~ritte; d) nel segu ir~ ng··nal 11or1rl1 per i gi11.dizi orali cJi-jesti in ·udienza o Dèi gabi: ·1"-~ti dei magtstrati. Si invita110 gli Or.d-ini n. dare diretta· e preci~1 cornunica7.ione di yue~ta ùeliberazio11e ai sigg. Presidenti degli Ordini degli ~.\.,-vocati e dei l">rocn rntori, invoca11clo la loro ~olidarietà collegiale nel1·!1 p.plicazio11e {lelle norn1~ stesse. I proff. J~orti e ~1fo1iani hanno fatto co11oscet'e già ai 101·0 colleghi <li meclici.rut legale delle Uui, ·e1-.. . it ~t questa Il•)Stl'n 11r otesta . Gli Ordini <lei l\ Ieùi<.:i 1rivigilino 5=;Ui colleg·hi perch~· queste norn1e sie110 ~tcttn.iuente ~eguite e der•.uncino se11za rigu.11'(lù a leu uo allo. Presidenza feC1f ra le tnttj coloro c-l1e i11~1 1i.r·R ~ero a questo stretto dovere. 1

Assicurazione malattie. stato approvat0 il seguente ordine <lel giorno: cc I ~Ieclict Infortunisti della Sezione delle Trt' Venezie ri1111i ti in .Assemblea il 19 febbraio 1922 ~ '\"en ezia: riconfernianifo che l'infortunio sul la,oro rappr~~11tn lina tìgt1ra giuiidica. a sè e non deve essere tonfuso, nei riguardi giuridirei, con gli altri stati p.atologici 'la cause co1nl1ni e cl1e quindi l'oner 3 delle assicurazio11i di esso deve, ancoo in regiIDP di assicnrazioni malattie, rimanere totalmente a carico del datore di lavoro : r iconoscendo che n on può essere a m .n1e..~a llll:. t differenziazione fra le cure pratir.a te negli s~~'i stati rx1tologici detet·11linati o dalla medesima o Ò!1 òiverse cal1~. n1a in occasioni diffe1·e11ti, llnico essendo, in ogni caso, il concetto terapeutico d el m edico: quello tli c:u r~1 re l'indiYiduo. comunque infermo, nel modo inigliore. mettendo in pratica i ru~zzi riconosci11ti vi.ii eJlicaC'i n el periodo storico conti~ente, allo sco1io di ottenere la più sollecita •r estitutiù ad integrflrn. o. quanto meno. òi attenuare al iu.1s~i1110. qnal<11«1 sieno ineyitabili. le C'On~!!nenze clelln mala tti.1 o <lella le~ione; È

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[ •.\·NNO

XXIX,

FASC.

12 !

rioonosce1ul o i1el medico info1'tunista, più ohe

lin.a ca.11acità. specifìca. a et1rare l 'i1lfortunato, una speciale perizia di Yalt1tare, con eriteri d1 equità. e di giustizia, le conseguenze dell'infortunio; fatino voti che, col promt1lgamento, che si augurano a.ssai prossimo, della assicm·azione obbligatoria delle malattie lnella quale do,ranno essere congloba ti il rischio professio11ale, ql1alsiasi invil.lidità é L'l vecchiaia), \eug._1 affidata <:on la cura~ la tutela del la\oratore, i1lfol't11natosi sul lavoro~ a lFEnté gestore clell'~ssieurazione, il quale, servendosi dei mezzi a ciò più a<1atti. aYrà il dovere di cercare di ottenere nel n1iglior modo, come .p er qual si.asi altl'o stato patologico cl~ll' as:.ncurato () semplicemente assistito, il miglior esito possibile; e fa·n no ·v oti che i11 regime di assicur.nzioni malattie sieno d<P;rt1te al laYoratore in genere, che sia stato riconosciuto economicamente debole. 01tre elle 1>restazioni in natura (qua li medici, s11.ssidi terar1eutici, istit11ti di cura generici e spe<:ializzati), <.lE·llc' J}restazioni in danal'o per l'inabilità tempora11ea sotto forma di i11<len11ità ,giornaliera non inferiore al 60 % del suo gu.adagno giornaliero epre~tazloni in denaro per la inabilità permanente sotto forma di una rendit:a vitalizia mensile od itnnuiale, sem1pre in relazione al st10 guadagno e· proporzionata. alla effettiva sua diminuita capacit~ di la Yoro, constatabile con frequenti revisioni » .. Il segretat·io : A. DIAN. 1

Pei Medici di San Fratello.

r.. a

{lella « :E1ec1ernzione ùegli Ordini. tlei l\.fedic-1 >> l1a ~pe-rto, fra i medici d'Italia, una ~0ttoscrizione in fav or e clei c inque colleghi <l.i 8a11 Fra tello, che, J1ell'orribile disastro che ha di.strutto il ridente paese si.eulo, 11anno pe-rduto tutte Le loro nla sserizie, la loro biblioteca. il loro ar111nrnenta rio chir11rgico, eec. I11yitia1uo i colleghi tutti ~1 partecipare a lla sotto$Criz.ione . Le o fferte si raccolgono pr~so la Fe<lt;!razione (Bologna, 11i11zzn Galvani, 1), ovver0> r•resso i si11goli Ordini. I ...a Redazione e l' Amminitrazione del <e Policlinico » si quotano per lire 100. l're~idenza

Negli Ordini dei Medici. ~uo' e Co~RIGLI rFn Il. BJE.XXIO 1922-23.

.:~lcsscind ria:

Perci.val .....\1·tl1ro, :Novelli Giovanni, :\Inragnani Leopoldo. ...iYio Eduardo, Brignone Enl.iJi:-ino, ~lortara )Jarc:ell0, Ferrandi Luigi. A.nco na: Melloni Ugo, Taddei Taddeo, Fuà Ricca 1 do, ...\1nbrosi IJor1ovico, SalYinì Ezio, Ricci Carlo , Guglielmi Achille . _t quila : Presidente, Cortelli ....\.lberto; Yice-presi{le11te, Cipriani Filippo: segretario-tesoriere, l\Ia~l telli Gnglieùuo; consiglieri: De Paulis Carlo, (.>rtenzJ i1in::;ei1111>e, Rlt~~o Alfon~o, Giammariil J1'ran<>eseo (d(~ceduto il 2 febbraio). A.1-ezzv : Presidente, Gallo Galletti: segretari~, Fln 111ma ~il'fi o : te5Joriere. Ta<ldei Giova.collino; consiglieri: ilistelli Gi.110, prof. Ficai Giuseppe, Ghera rdi Francesco, :Succi Enrico. 1

.1sf'oll Piceno: Pre~icl<'nle . P<l $.~ m nnti ::.\Iich<>l~;

'i<'r-1)1"'ei--id€'11te, z~1nnoni 'ribt:> i'ÌO '.

An1bro~i

Bernardo: tesoriere, )farcl1e.;,.i

segretario, l''rn nee~CO;


[ANNO XXIX, F ASC. 12J

-405

SEZIONE PRATICA

consiglieri: Fortini Gaetano, Paolucci Lamberto,

LJ segretario dell'Ormne dei Medici di Vicenza

1•rn1a Giu~-eppe. Hell,u no: Presidente, Bella ti Bortolo; segretario,

è il dott. Egisto Ra.sia lral Polo, anzicllè il dot-

Cristini Ottorino; tesotiere, Franceschini Francesco; conffiglieri : Baroni Giuseppe, Ortolani Quintino, Conti ::\larzio, Bonsembiante Ottorino. (1alta-n1issett(h: I>residente, Ignazio Scarlatu; segretario, ~.\..11tonio Camruara.ta; tesoriere, Giuseppe Mastrosiruon~; consiglieri: Paolo Trobia, Angelo \:tiltri, Ignazio di l+ioranni, Salvatore Ma.ncuso. C!Jiieti: Cipollone Ferdin.ando, Antonuoct Carlo, E\lorio Alfredo, Galen.zzi Cassiodoro, Migliorati l\lario, l\-L'lrto11e Vincenzo, Croc.-e Guido. Firenze : Presi<ie1tte, prof. Giglioli Gujdo; ~­ greta rio, prof. Franchetti U·m berto; teso1iere, prof. Giuseppe Caccia : eonsig·lieri : Bruscalui,)i Ma1i.o, C'iani PieLro, Faticl1i Giuse1)pe, I>iccinini Gio'7anni. . Genova: Carlo Mario Obarti, prof. Rinaldo Oas• Si-iDello, l)l'Of. Ezio CalC'aterra, prof. Vittorio De (lig;na, Agostino l\i1olfino! Amedeo Re-petto. Girge1iti: Presideute, Vadalà. Pietro; segretario, J)'Alessandro Domenieo; te~ol'iere, Combatti I"o-' Te11.zo; consiglieri: Campo Giuseppe, Tt1ttolomondo .Angelo, Adamo Nicolò, Di Leo Francesco. G1·osseto: Preside11t~, prof. Cignozzi Oreste; se:gr~tario, ì\Ia.rznno l.,asquale; cassiere, Rova'Sio Ettore; consiglieri: peof. Memmi Guglielmo, Menoni .C.arlo, Zep,pini Ugolino, Salvestroni Guido. iJJ antova: Presidente,. Ra bitti Aug·usto; segret.ari, prof. Visentini . .\.rrigo e Zinelli Giuseppe; teooriere, Paisquali Marino; consiglieri: Cacci.a Ugo, Fmzi ~L1ssiroo, Fioretti Arnaldo. Napoli: Presidente, l)tof. Enrice Sa va; segreta rio, De Majo Frane-e~; tesoriere, Di Napoli I.Juigi; ~onsiglieri: l)'Alise Raffaele, ' ralerio Fran1·i, prof. V1sentini Arrigo·, Zinelli Giu1Seppe; tesoriere, Pa.squali Marino; oonsiglie1i: Caccia Ugo, Finzi ~Iassimo, Fioretti Arnaldo. Novara: Bresidente, Borella Roberto; segretario, Costa Carlo; tesoriere, Danioni Carlo; cen;;;iglleri : prof. l~ucci Dante, I•rovera Cesare, Vacino Achille, Celestino Dosi. Rovigo: Pre:-:;idente: '.riengo Giovanni; segretario, Rergam.asco Igini-0; teooriere, Gas paretto Innocente; consiglieri : Pa venèllo Ferruccio, Sla viero Gherardo, prof. ·rorri O<loacre, \ 'acca Vittorio. ~ale1~no: Presidente, Talarico Achille; segretario, f'_,aterina E11genio; tesoriere, Vitaliano G. B . ; coni-:igliet·i: Cnnger Raffaele, Resciniti Silvio, Petti ~..\ lfon.so, 1"1nri ·Nicola. Stabile Carmi-ne . 'l'orino: prof. Uffreduzzi Ottorino, Garosct Nicola, presidente; Ma ttirolo prof. Gt1&tc'lvo, Tirelli profe~sor Vitige, Molir1ari Vittorio, ronsigliere anziano; Rolandi prof. Silvio, tesoriere; Meille Lttigi, Sf'gretai-io. 7'rcipani: Presiò.ente, Pucci Egidio; segretario, &io Antonio di l~ugenio; tesoriere, Napoli Matteo; consiglieri: prof. Baviera Vincenzo, De Sabato l\:Iicl1(\le, Fici Angelo, Galati Giuseppe. . 1 re t'isn : Presidente, Arturo Vaseellari; segretario, Schenardi Fau18 to: tesoriel'e, Ziliotto Gaetano : con~iglieri: J~iberali Carlo Alberto, Plaoeo Carlo, prof. Opocher Enrico, prof. Giovanni Rubinato.

fc•r lla<lilè Paolo, che è consigliere.

CO NCO RSI . . <..,ESA (Caserta). -

L. 4000, doppio c.-v. Scad. 81

ntarzo. 2 con,d .; L. 6500 fino a 500 pov., addizio11. L. 1.50, sei quadrienni decimo; dOJ){}io c.-v. ; mezzo traSJ>. a cariico del Comune; L. 400 uff. &'l.n. Scad. 25 mar. CHIETI. A h1tto 25 marzo, ca,p o della Sezi0ne 1ueùico-1nicrografica. del IAt bora'torio mi.1nictpale d'i. giene. 'l'itoli ed esami. Domande contenenti la in· indicazione preci·sa. della residenza . L. 9000 e 10 bienni del ventesimo, oltre le indennità. tempor. cli caro-viv. nella misura, per 1a durata e con le modalità stabilite nel D. L. 14 sett. 1918, n. 1314 e nel D . R. 3 gj11gno 1920, n. 73. L' Amministraz. si riserva di designare il luogo (love dovranno farsi gli esami e l'epoc-a fissata per gli esami stessi. 112. nomina so.rà fatta dal Con&1glio comunale in base alJ 'art. 41 del Regolam. 3 febbr. 1901. L'eletto dovrà <1ooumere servizio lG giorni dopo la parteci1p:1zione di nomina ed uniformnrsi alle disposizioni delle leggi e dei regolamenti ed al regolamen'° S]}t>éiale che sarà compilato dall'Amministrazione co1nunale, a norJ11a dell'art. 95 del regolamento 19 luglio 1906. COLLEG.\'0 (1'vr-ùno). -· I,. 4300; due c.-v.; L. 700 uff. ~an.; r,J. 1800 cav.; ambulatorio supplenza lir e J 000. Scad. 26 mar. • PlETRABBoNDl\XTE (Oa111pobasso). Cons. con CastelYerrino ; T.1 . 4000, oltre IJ . 20-00 trasferta, c.-v. Età limite 39. Scad. 15 aprile. TaIESTc. Croce Rod8a I taliana. - A tutto 25 marZl' è aperto il concorsi) :11 posto di medico aiuto I•l'f!f'SO l'Ospizio n1.a1~ino << Du,c:hessa Elena d'Aosta ,, in v·aldoltra (Trieste), d:i conferirsi per t1n bie11nio, rinuovabile, a partire dal 16 aprile. 1)erC1.~zioni: vitto, u·n a i::tan7a d'alloggìo e men~il~ <li L. 600 il primo anno, di L. 720 il secon.do. Ri richiedono <lue anni di pratica chirurg·ica in cliuica o gran<ie o~pedule e certificato di perfetta CHIANCIANO

(Sl,ena). -

&l lU te.

Divieto di clie11tela privata, obbligo di abitare neil'Istituto e di eventuale servizio di guardia . non1.n11de doeumentat·e al Co1rlitato di Croce RosS<l, Trieste (via :\I.acllia v~lli, 28, II), che darà a ric:hiesta ulteriori infol'mazioni. ) ,fedico-chirnrgo, trentenne, abruzzese, pratico interinati montag·na, cerca buono interinato, sa.lubre, o'~nq11~, possibilmente di lunga durata. Dirjgere offerte: dott. Giandomenico Piermarini, meéiico-chirurgo - Ilagni della llorretta per Castel di (Ja ~io (Bologna) <.:ercasj medico dal Comune di Amaroni (iprov. di Catanzaro). Prob~bilità di rimanervi effettivo. Scrivere al Sindaco.

1

Di/fide.

Rev0Ca di diffide: Bannio-Anzino-Calasca (Nov:; ra).

,1


406

[ •.\~No XXIX, FA.se. 12')

IL POLICLINICO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZEr ORDINE DELLA CoRONA D'lT!IJA.

SY<Jlto uella sua llltima seduta un dl1plice ordine di lavori, pratici e .s<:ientificl. Erano fra i prese11ti, oltre il P residente generale prof. De\ot.o, l'on. Co1n.n1€n ff.at ori: dott. ~ido Liebman.n da 'fiieI•rof. Bussi, Yeuu~' appositamente da Rom.a, il ste, per l a gtan<le a ttivftà. spiegata come strenuo p rof. ' '"ale nti da Parma, il prof. Roasenda e il sostenitor e dell'italianltà delle nostre terre irre<.lott. lwali da Torino, il prof. Ga.vazzoni da Berdente, come s tudente a Vienna nelle gloriose batg.a1110, il dott. Sardi da Padova, il ùott. Oreffice da taglie per la Uni\er sità italiana a Trieste, come 1·enezia, ecc. ; di :\lilano, i proff. ).Jedea, Preti, Vald e1Ju ta to alla Dieta di Trieste e.ci infine com.e medameri, coll11.ll. Ilertarelli, dott. PiYiani, Bergouzi, dico volontario di guerra nel nostro Esercito; dotca v. Saccani, IJa Rosa, ecc. .:\TUIDt.>.i.·ose le adesioni tor ?\1atteo Napoli <la Partanna (Palermo), per J>ér,,enute. Presiedeva il prof. l">iccinini, assis tito speciali n1e1·iti a fa,rore <lell'igiene e della sal11te . dal segretario dott. A. ' rinaj. l)ll bblica.. Con riferimento a ll 't1lti1n o Congresso nazionale, Cal)alieri : dott. Carlo CalYanese da Torte <lel I>romosso idalk'l _-'\ ssocuzione a Castellammare di e re-co, per l'oJ>era l)re:stata nei centri d!i. .racrolta Stabia ed in ra pv-0rto ai co11cetti generali diseusde i prigionieri tubercolotici rimpatriati; dott. C. ' sj ro a:ppro,·ati <-l qt1el C'-Ougresoo, sii riaffermò un ~'lterazzi ~cavonett.'l da Carlentini {Siracusa), per tI•rograllli-na multi1)l o di !a Yo1·0 6ia ~ favore delle la. sua ùis interessata opera di ~tudioso ; dott. l..1uigi s tazioni idroclimatiche d~ll'Italia )Jeridionale, coCodurri, · ro.pi tano medico di complemento, già deme per tutta in g·e11e rnle la idrologia italiana. Si corato rlcll<l Croce a l merito dii gue rra. in·ospe.ttò a tale p roposito la opportunità di un Al dott. Guglielt.111~ <)li.a.r o, direttore cli «Lotte i•rossi1no concorso fl'n i inedici italiani, sui te.mi Sanitarie >>, eond.lrettort- dli « ~Jiuer,·a ~ledi~1 » e che r iguardinp la <lifesa e la \alorizzazione del .direttor~ dell'l!ffici.o cli propaga11c.la dell'A.. . ~.:1\1.0 .. noS'tro patrin1onio naturale crenoterapico. Nello ~ stata. conferita la medaglia di bronzo dei benest<:~sso intento, si avtPrOYò il concetto della costimeriti <lella M lute pl1bbliea, per servizi p restati tuzione di una biblioteca id t·ocliw.atologica italiadurante la guerra. na , che troverà. ospita.lit<\ nella Clinica del LaYoro. Nella notizia sull 'as.~nazio11e c1el premio MotImportantissin1e fu t ono le comunicazioni scienselli, inse1ita nel fase. 9, a p. 310, leggere: dottor titicl1e; singola rn le11te interessante, fira esse, quella Adolfo Massazza. del prof. _t\.. Va.lenti, ~.he esPQSe le sue belle « ricerche sperin1t:11ta li Sltll'azio11e delle a.eque sulfuree Sl.1 i muscoli lisci )>. Il prof. 1\ilelocchi c:on1unicò 1ma apprezzatissiII Congresso Nazionale per l'igiene della scuola. ma nota « Slli prodotti del glutine nella alimentaSi terrà a Genova dal 9 all'll aprile c . a.; }Jrezione del diabetjco » ; il dott. Sardi trattò «del sidente del Comitato organizzatore è il prof. :\la- contenuto di Torio (:> di ~lesotorio nei fanghi delrio Rag~zzi . le Te rn1e 11e·ro11Iiane di ~l ontegrotto ». Saranno SYolti i seguenti te.i11i : Il p rof. Devoto riferi importanti notizie sulla I . ·- T... 'assicurazio,n e obbligatoria e-antro le ma - :<Società lnternazio1Utle di Idrologia Medica di lattie e le over e di preYe~1z io11e e d 'assistenza alln J,endra)) a lla attività. della quale prendera·n no fan c:iullezza - Re latore p eof . .:-\. Grazia ni. 1xirte, più p resto, a11e:he t111 gn1ppo di studiosi II. - L'i111iportanzfl sociale della educazio11e t\ italiani. dell' assist~11za <lgli a nor1nali psichici - Relatore Questioni pr<l tiche di gtande attualità furono ò:idot<. Alberti11i. se;usse : quella rig11ardante la tassa. di bollo e III. - T,.a genern lizz.a.zione e l'orga11iz7-azione Jleficenza, che tanto sfavorevolmente grava sugli de l serYi7.io igienico-sanita rio in tutte le Senolc ~ta biliinenti idroterapi ci e termali, e che sta per d'Italia - R el~1 tore prof. ~·r. Ragazzi. e~.sere razionalmente modificata, per l'interessaInviare subito le adesioni a ccompagnate da. <.:ar· 111~nto dell 'on. Bussi e del Fascio )iledico Parla~ tollna-Y<1glièl <li T~·· 10 al Dott. Ivo :\Ie1Jniti - Ufficio 1u~ntare, uonchè <lella Fe.derazione r ecente fra g11 n'luniclp~l le {l 'Igi<·n~. GellOYa - per avere la tessera stabilimenti l>alneari, NX!., presieduta dal ~.mi:n .. e l<' carte i:iet· il ribasso ~errovia rio. R ebucci. ' '"ennero i>rospettate inoltre le attuali d.1fP otr<lnno i~criYersi aucl1e i famigliari dei Con- 1iC'oltà di indole ya1ia, in cui si dibattono le ingr(;l sisti pagando la stess::t quota di 'L ..10. . (1lu;;tri~ delle acque minerHli nostre, di cui è près\ Terrà org·anizz.ata a .nc.he 11na mostra illustrativa socbè illl11ossibiliblto il consumo interno . n onchè clelle attività igtenieo-:3c-olnsticbe e clelle opere pala. esportazione. Si yotò. a ltre.si, un ordine del r.n~coJ a,stielte. Il u1rrteria le relativo dovr~t essere giorno cl.le suo11:i vi,·:1 i>rotesta contro la « tn.s:~ iiiYkl to ei1tro il 20 n1arz<.'> . Il Comitato orga.nizzadi soggiorno>), quale è oggi applicata, d~po la iltor(l ~i ri~f)r,·a ogni .\liritto d'a1n rni1ssione , di sc_eJ- li1llitata eRtensione f8 ttane dal Governo, essen~~ t n, {li distrihnzioue etl nn·erte di prenotare .sub1t~ c:ii> causa -<.l i grandi inconvenienti sotto molteplici lo pazio ne·C'f\SSa rio, essendovi già n11mero..~ r1punti di vistu. . cllieste. .t\ccols~ nnanirlle .p lauso il progetto con precisione esposto .dal prof. Devoto, riguardan~ la StaPer lo sviluppo della Idrologia italiana. zione internazion~1 le di Idrologia di Napoli, I~ quaJ.,a « .:\R~)cia~ione l\ledica Italiana di . Idrologia . · tifica , e la CU1 fonlc a ,-rà lln ·alta f11nmone seien e (lima tologia » ( :-.ez. Italia Settentrionalli ha

NOTIZIE DIVERSE.

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be:


[ •.\.!\-XO

XXIX, F ASC. 12] .

dazione, d.opo la formale proposta fattane in Napoli dal prof. Devoto, è ausvicata non soltanto <la eminenti J)ersona litit meridionali, ma aiceoglie la vi\a adesione di tutti, ir1 quanto, oltre ad a vere carattere altamente scientitieo internazionale la ' ltUOYa gra11de istituzione potrà degnaaJ1ente valorizzare le ri~l1ezze idroclimat-0logi<:he òi ogni pa l'te d'Italia. &rso clinico di perfezionamento. In questo, come nel ~~to an110, sarà ten11to i1ell'Istituto di Cliruca ~Ie<lica Generale di Parma, un corso di perfezionamento sulla C],inica delle malattie de11·apparato òii.gerente e renale dai profQl';sori: U. (:fabbi (Clinica ):iedica); F. Ravenn a (P.a.tologia :?.Iedica); F. C~a1nis (Fisiologia); L. Moruzzi (Sen1ei1)tica fisicn); G. Lorenzani (Chlmjc-c.l clinic'l) ; F. :Jlelocchi (Principi generali di Diete,tica). Le esercit!lziorii pratiche saranno fatte dagli ·.AssiiSten ti. Il corso comin-cerà il 1o aprile e te!'mjnerà il 22; sarà inaugurato dal sen. prof. ~Ia­ raglia.no con una conferew~ sulle nefriti; il sen. prof. Queirolo terrà una confere.nz.a generale sul.1€ ntalattie dello stomaco. ed una di chiusura sarà fatta sulle m@derne 'Tedute sulle malattie del pa11creas dul prof. Ginffrè, clinico medie-o di Palermo. Le iscrizioni si riceYo~o dal ca v. ~i.\.11elli. segretario-ecooomo della R. L'niversitt't. La taiSSa d'iscrizione è di I.J. 120 per l e lezioni e di L . 150 per 1€ k>zioni è le esercitazioui pratiche. ~ somma raccolta va ·in parte a beneficio de.i laboratori della CJjnica ed in parte a costituire un «Fondo di soccorso per le fan1jglie ùisognose dei mala ti accolti nella Clinica». Chiedere la ci~·co:W.re recante notizie .sui programmi e sull'orario del corsi.

Ciclo di lezioni sull' Immunità tiche.

'-O...!

SEZIONE PRA'WC\

c-00

esercitazioni pra-

Dal 19 ·U l :JO aprile i>rossimo venturo si terrà all'Università di Greifsv;ra ld da l prof. Frieò1berger un ciclo di lezioni ~u ll'imrnunità con particolare r1guardo ai metodi di ~ero<llagnosi (Wassermann, Sachs-Georgi-:à-1einil\e) alle applicazioni in 1nedicina legal~ ed ai metodi cli chin1ica colloidale. Le iscrizioni si ricevono a ll'Università di Greifsw a ld.

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Per schiarimenti ed informazioni rivolgersi a 1J 'Istituto Cheiniotera.pico Italiano, Firenze, via :.\IanneJ.li, 55. Conferenza. I l prof. F. Gllilatduoc.'i ha tenuto, nell'Istituto cla lui diretto a l Policlinli.co Umberto I di Roma, 11na co11ferenza sul tema «Se esista lln'attività biologica. delle radiazioni specifica. per ogni lunghezza d'onda». Premesse a lcune nozioni di fisica, egli espose i principi e le esperienze che lo

hanno g-ui-dato nello studio dell'•-ttività patogena, antibatteri{'a e terapeutica esercitate dalle radiazioni secondarie, ed illustrò l'esposizione con numerose e nitide :proiezioni che dimostrano i sueCf.~ssi straordinari ottenuti combinando la ionoforesi di metalli pesanti con la roentgenterapia, nel trattamento del lupus , dei e-aneroidi e dei carcinomi superficiali; rivendi~ò la priorità delle sue i 'icerche. rlila confere.uza assiste\a un denso uditorio di sanitari, tra cui il sen. Sanare.Ili, il profes.">ore Gaglio, il prof. Perez e.d a ltri.

La franchigia postale per la Cassa Nazionale infortuni. l)a l 1° n1at7,,o e fino a n11ove disposizioni tutti gli opera i assi.curati, gli industriali, i sanitari e qu~lnti ~Itri onti o 11e rsone hanno necessità di corl'i~·pondere con la Cassa Nazionale Infortuni debbono tene1· .p resente cl1e possono continuare a fruire della franchigia P-Ostale per la loro corrispondenza ord:inarja e per la emissione dei vaglia di servizio. ~ Soltanto l'invio cli racco1nandate, assicurate o espressi deve essere E:seguitc) con affrancatw·a a • • s1.>ese del m1tt~nte.

Il censimento di Parigi. La. classificazione :dei bolletti11i del censo di Parigi dimostra che l 'au1nento di popolazione vel'ific.atosi durante qt1esti ultimi dieci anni si deve C'sclusivamEnte agli stranieri, il cu i numero è passa tn da 15S,OUO uel 1911 a 169,527 11el 1921. La polJOlazione1femminile è molto superiore alla maschi!~; n el distretto 9 la sprovorzione è specialmente nL.'lrc:ati : 47,418 maschi contro 65,947 femmine; Ja cliffere11za tra i due sessi è nu1ssima tra le et.à di 20 e 30 anni.

Indice alfabetico per materie. Annegamento : rieerehe . . . Pag. 397 P.ibliografi1 : cenni . . . . . . » 396 Broncopolmonite : progi1osi . . . » 398 t apsule surrenali e ghiandole germinative: rapporti fisio-patol ogici . . . » 397 Cronaca del 1novim&Jtto vrofessio·n ale » 403 DiE-te per diabetici: « ,.n lo re d ·a~c:tlmi ·)) !azione» " . 380 • )) Febbre miliare: la - . 377 }) Formulario . • • • 399 )) 400 Galattagogbi - • • • • ln.fiuena:a : tr.a ttamento . • » 398 )) 397 I postasi onda veri~ : ricerche • • • • 1

Roma, 1922 -

Tip. Cartiere Centrali.

~V!a k'lria

: a.$petti generali della lotta oon-

tro la - . . . . . . · . . ~L1lari.:1 c ronica : criisi emocl.asica . •

.Jledioi ou11,dotti: sulla pensione dei

Jf cdioina (La) per piccola post a . ~{uscoli

.

striati : fisiologia . . . . . Naso-faringe: il ·p ericolo del . . 1•erniciosa sincopale . . . . . . . . Piloro : iperttofia it.'Ongenit.a . . . . . Secrezione gastr o-intestinale: nuovo metodo di ri~rca . . . . . . . . . Tubercolosi e a ltre affezioni polmonari: diagnosi differenziale . . . . . . .

Pag. 383 )) 400 ))

402

))

402

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397

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399 394

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L. Pozzi, ed. resp.


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Diagnostica delle M a lattie del Sisteina nePvoso

Prof. dott. GIOACCHINO FUMAROLA Libero docf>nte e 1° A.iuto nella Clinica delle malattie nervose e m enta li d ell a R, Università di Roma

Prefazione e due capitoli del prof. GIOV.lNNI MINGAZZINI. SOMMARIO. - CAP. I . AnamneRi - CAP. II. Esame clinico - CAP . III. Sch •ma d~ll 'esame n~ urologi co - CAt> . IV. EsamP. della motilif,à - CAP. V. Id. d ei rifl essi - CAP. VI. Id. d~lla sensibilità - CAP VII. fd. dei se11si specifici - CAP. VILL ld del linguaggio - CA:e . I X . Id. delle prassie - C AP. X. ld psichiM - CAP . XI. Cefaloscoµia e Cefa.lo metria • CAo, xrr. Pressione, Percussione e Ascoltazio ne cranica - CAP. XIII. Puntttra lo mba re - CAP. XL V. Puntura cerebrale - CA :.>, X lf. Reazion e di Wasse ,. mann - CA~ . XVI. E sam e Laringoscopico - CAP. XVIl. Id. radiografico - CaP. XVIlI. Id. e lettr0dillgnostico - CAP . XIX. S~lla diagnosi delle malattie nervose .

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, Roma, 27 Marzo 1922

ANNO XXIX

Fase. 13

tondato lai professori: 1

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURAN-TE SEZIONE PRATICA

-·. •

REDATTORE

CAPO: l •RoF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Le:iiont cltnlche: D. Taddei : Di un as~s::;o fredd o primit.ivo della lingua. Oetervazion• cliniche: L. Caotalames ~ a-Carboni : Contributo . allo studio dell 'iofJ uenza deJJa gestazione sulle cisti ovariche. Note preventi ve: L. Grossi : L ' azione del vescicante sulla circolazione polmonare. lgtene : A . Filippini: Lè minacce della peste. I càsi di Parigi. Malattie nuove: Doria: Sull' emocromatc si. Sunti e rassegne: NBUROLOGJA: H. Head : Sopra alcui aspetti del dolore. - MEDICINA: A. Sézary: l..e a stenie di origine endocrina. - 8IFILOGR\ l<' IA: L. Fournier e L. Guéoot: Cu ra della s ifilide con i sali di bi sm uto. - SEMEIOTICA: llanns: L' autourino-reazione di \Vildbolz per Ja diagnosi tli tubercolosi attiva . -Cenni bibHografici.

Accademie, Società mediche, Congreeel: Società Medico Chirurgica di Pavia. - Società. Lombarda di Scienee mediche e bio lo gic~e. - R. Accademia Fisiocritici. - Società. ~fedica di Parma. Appvnti per il medico pratico: CASISTICA i:: TERAPIA : Due casi di irrigidimento vertebrale cronico anchilosante. La cura della debolezza artritica nei bambini. Aforismi su lle fratture . - L'anestesia locale nella riduzione delle fratture. - PosTA DEGLI 1.BBOl'\ATI. - V ARIA~ Da dove ven gono i nostri clienti Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale . - Risposte a quesiti e a dotnande. Concorsi. - Non1ine, proµiozioni e onorificenze. Noti zie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico p9" materie.

J1rH4l dl ,ro,1t1&à rlsena&I. - E" vieta.t'l. la riprodu*ione tU ùwori pubbUcati nel P9Ll«JLl1'14JO e ia puòbUca•ione d1 sunti d4 t'88i sen~ citarne la font.e .

. LEZIONI CLINICHE. Il.

Ctr~rCA CHIRl RGICA GE~F:RALE DELL'UNI\'ERSTT.\ DI PTS.\.

Di un ascesso freddo primitivo della lingua. J,ezio11e e li11ica del prof. Dol\..tENJCO T ADDEl, Di-

rettore, tenuta il giorn o 14 g-e11naio 1922. 1 l caso, cl1e vi presento og·g·i, mi sembra cli 'lll;llcl1e interesse sia i>er 1.e d.i fficoltà. diagnosticl1e cl1e offre, sia per la relativa rarit:à dell'affezione, alla quale credo che ri trovia1r10 cl i fronte, sia per la sua intet·p1·etazione ]Jatogenetica. Si tratta. cli 11r1a dorui tt di 52 a11n i, Nl. G it1lia, cuoca, di Guardista.llo ( Pi~a), co1lit1gata., la quale racc-0nta che d n dl1e mesi si è accorta d-ella presenza nello spe.~c;ore della ling11a d'i t1n no<l11l-0, che dal volurn e di lllìll testa di spillo è andato progressivamente· crescenclo, dolente alla pressione e riei n1ovime.nti specialmente <lt1rante la m<:tRtica.z.ione: ta lora avverti anche dolori trafitti\-i piuttosto intensi. In questi ulti.m i tempi, g11ardandosi nello ,specc..:l1io, vide. cl1 e, nella parte centrale sul do~o della ling11a, il nodo, cl1e aveva assunto il volu1T1.e cli 11na grossa nocciuola, presentava llll rolo1;to hi a nco-gialla~tro.

Circa 15 giorni fa, dt1rante la n otte, senza causa apparente, il nod11lo si ulcerò ed uscì l1n·a disc1'eta q11antità di liquido, che la pazienfe afferma essere stato sangue; i1on può dire se vi fosse ·mescolato pus. Il nod11lo rimpiccolì discretamente . Persistor10 i dolori ai inovimenti, alla pres-sione, ai n1ovimenti spontanei (a tjpo tra ritti VO). ì\i n i febbre. Entra i11 Clinica 1' 11 gennaio 1922. Nell'a.11amnesi remota nessuna malattia di imporianza, tranne un flemmDnie alla mano destra 8 a11ni fa. Circft tre mes i or sono la paziente cadd1e, riportlt11do 1111a forte cont11sione alla guancia destra (regione zigomatica), a cui seg11i t1na estesa eccl1imosi clella faccia. Si ebbe t1n '€cc hi111osi palpebrale, s icchè per alcuni gior11i la pazi€nte fn ir11pedita quasi di ai)rire la rl.ma oculare. Lu pazi ente non sa àire se in occasione cli tale cnd11ta Si sia ferita la ling11a.. N'°11 è priva di importanza la notizia cl1e al momento della cad11ta e <lella comparsa clel nodulo ling11ale, la paziente assisteva (assistenza che dL1rò circa due mesi ) una donna a.ffetta da tt1bercolosi polmonare. Il padre mori a 75 anni pe,r polmonite, la madre ha 81 anni e gode buona salute. È coniugata con 'I.tomo sano. >ion ha avl1to figli. l\·Iestr11az.ioni. reg-0luTi .

-


410

IL POLI CLINICO

J_.'esame dell a paziente fa ril·evare: statura bassa, stato generale discreto: colorito delle mucose e· della cute pallido: scarso jl pannicolo ad1poso. Negativo l"esame del ·Collo, dei polmoni, del ventre, d.egli arti, dei genitali, del siste111a gl1iandolare linfatico. ..\Ila faccia, i1ella re.gio11e zig·omatica destra, esiste un 1spessi1nento cutaneo conispo11dente alla sede della contusione ri·porta~ inobi1e sw tessuti sottostanti, in·d olente. La rad iog:rafia fa .escludere che vi sia stata una lesione delle ossa della faccia. Il cuore è volumi·n oso: esi.ste un evidente soffio sistolico .alla punta in pri1110 tempo. L'esan1e della bocca è i1egativo, tranne per quanto rigtiarda la. li11gua. Dent.a.tura i11 buo11e c.ondizi-0ni. Sulla lingua nella sua metà 1destra, in vicinanza della linea mediana, a poco più di 1 cm. dalla pur1ta, esiste 11n nodo sferoidale del Yolume di u11a 11occiuola, che occupa tutto lo speSiSore della lingua. Esso spor.g~ tanto daJla faccia superiore q11a11to da quella inferiore. Il limite esterno dist.a circa 1/ 2 cm. d·al 1nai;gine laterale destro della lingu.a. l\1entre la. mucos~ € n1obile e norma.le alla faccia inferiore, essa i11vece è liscia per llil tratto di un cente. simo n.e.lla porzio11e centrale d.ella tumefazione più sporgente del dorso. Quivi. esiste una wna biancastra, nel cui ce11tro si nota un forellino , nel quale, come vedete, si può introdu1Te .per circa 1 /2 cn1. uno specillo sottile. Si ricÒnosce così che i 1I1argini di questa piccola ape11tlra soi;io sottili, sotton1inati. Nessuna ·s ecrezione s i ved-e e si pùò .r accog li~re. La tu1nefazi-0ne è dura, fissa nel muscolo; più s i fissa qu.ando si fa co11ttarre L:1. li11g1.ta ; è iegge.nn-en te doler1 te alla pressione: i limiti sono poco netti. · Non esistono .gangli apprezzabili al -collo. La lingua sp-0rge bene: no11 è ostae-0lata La fon azi-0ne. La masticazione si compie bene, per quai1to la pa.zi€nte dica che i movim·e nti della. lingua sia110 .dolOTosi. Dltrante la degenza in Clinica la i•azient e i1on ebbe febbre. Esa.me delle 'Urine negativo. ~-egativa la reazione di \\. assermann. N.el caso attuale ho creduto int1tile fare la cutireazione, per la nes--una fiducia che l'ooperienz.n. mi ha. dimostr.ato d oversi dar€ a ques ta ricet'Ca n ell'adulto. l)ai dati anamnestici ed obbiettivi credo che non $ia facile ta.bilire con certezza uma diugnosi diretta di natu1·a della tum~fazione. cl1e

(.~~'..\'O

XXIX, F ASC. 131

abbiamo i11 esame. :\·li se111bra però cl1e 1(1 l)O~sibile un diag·nostico per esclusion€. P ossiamo in primo luogo €lin1inare con ce1tezza che si tratti di un ttunore, non solo mali.gn-0 (can cro o sarcoma) per l'assenza di tutti i cara tte1i relativi, ma anche ·di un tumore benig110: a11gion1a (congenito, riducibile, ecc . .J • linfoangioma (congenit-0, inolle, diffuso), lipo1r1a (sed€ alla pll!Ilta, consistenza, lobulazioni. <lecorso, colorito giallastz:o), tumore tiroideo [sede alla base della lingua .( dotto tir~o-g·los.cw) i. Qt1.a-lche parola sola merita la diagnosi dif fe1.,enzi.ale col fibroma: A parte la rarità del fibroma della lingua, come del resto .degli altri tomo.ii benigni, ,, n-0i sa;ppiamo che il fibron1a l1a gener.alme:rite sede al dorso, -e che no11 è facile sernprie differenziare il fibroma daJ le miositi oircoscri.tte; io credo però che si possa ·escludere nel nostro .caso che si tratti di fibroma per la sede intramuscolare ìnYece che -s-0ttomuoosa, per il decorso non Lentissimo. per il dolore, per la fi.stolizza.zione e la presenza -nella massa d-i una piccola cavità. . · l\1en·o facile è lia differenziazione nel noRtro caso rla u11a ciste ulcerata. La ciste de11noidc (congenita , 111ediana), la ciste salivare (sotto1n11cosa con sede ai i11arg· ini o alla punta) .-~1 escludono facilmente: i11eno agevole è l'elin1i11are la possibilità. di 11na rara ciste crecl1ir10· cocco o di 11n cisticerco: ma lo sviluppo è 1i queste più lento, l'indolenza è caratteristica. l'u.lcerazione è .eccezicxn1ale e. non coi rarattel·i di quella el1e abbian10 sott'occl1i. .Possiamo e.liminare la possibilità nel n ost1 o caso ehe si tr.atti di una miosite cronica, esito di una rniosite ac11ta (da cor1)0 estraneo, o d a nzione meccanica di un clente), per la evolllzione, l'assenza di febbre, per la. sede e pel· l ' assenz.a di dati anamnestici. Prendencio infine in considerazione le glossiti os.pecifiche n1i sembra facile l'eliminazione di u11a actinon1icosi, per la ql1ale mancano i dati ainan111.estici (puntura vegetale) ed i dati clinici (sede, forma, dl1rezza, caTatteri dell'ulcer étzio11e, a ssenza dei grani gialli cara.tter·istici ). Della sifilide si può escludere con certe~za u11 sifiloma primario, una localizzazione seconda.ria. Delle forme terziarie non si hanno in que-st-0 caso i caratteri di una glossite scle1·osa superficiale o profonda. Si tratterebbe se n1ai di unn. gomma uni-ca. Noi sappiamo come le gon1me lingua.li sia.no di solito ml1ltiple, con . ede pe.r lo più verso la base: l 'ulcerazicJne che p1·csenta que ta, non è quella delle gomme: manca ogni traccia di leucopla."ia: mancano pure ogni dato anamnestico ~d ogni dnt.o obbiettivo all'esame ge11erale: negativa. è riuscita la reazione di \\1 assermann .


[ ..\~~ :\.\IX,

F.~.

13]

ll€sta <Jl1i11di~ mi semJ)ra, come unica 1ogica i~te.si quella di un ascesso freddo lingualB, elle si deve ritenere con . ogni v.erosimiglia nzn. prin1itivo, data l'ilnpossibilità di' mettere ir1 evidenza aJtre localizzazioni tubercolari. L ·evol'llzione, i caratteri obbiettivi, la fistol iz1..azion-e, i segi1i dell'orifizio fistoloso, a 1nargini scollati, mi sembra110 imrp-0rtanti p er tale diagn-0si <li nat.l1ra. Suggestivo è an-che relativame.i1t.e alla patogenesi il ricordo anan1nestico che qt1esta. do1111a 11a assistito fi11 da pl'ima delln. comparsa del male una tubercolosa, ed anche suggestiva è la notizia che un m~ p1·ima la donr1a è caduta riportanclo t1na cont11~ione graYe delLa faccia e non si può esclt1dere, a~he pe.r la sede della tun1ef azione che in corTispo.ndenza. di essa non si sia avuta una lieve le~ione ling11a.le per pal'te deg'li incisivi ornolaterali, solo che si ammetta eh-e la lingua sporgegse liever11e11te dalle labbra al momento del tr.awna. 1..: aS<.:eS&) f re-d<lo tube1·colare prin1itivo lingt1ale, secondo i trattatisti, è n1olto raro. Non si pl1ò certo dire che sia freqt1ente: ma io stesso 110 ·osservati a.ltri tre casi di ascessi fre(ldi primitivi della li'ngt1n. Di questi tre, due ~ono stati d~l me estiicpati. St11diati istologicamente e batteriologicamente furono illustrati l'uno dal dott. G. Si11i.haldi (1 ), cl1e ne pt1bblicò insieme ltn altro caso, pur da me osservato ed ·o perato dal nostro comuJ)..e maestro, jl prof. Burci, l' altro da.I nott. G. B. C. Ft1lle (2) . In questi lavori è anche un ' e:.-t.es~ bibliografia sull'argomento. Orben.e se t1•11 solo cl1»"t1rgo ha osservato 4 casi di ascesso f.redd-0 tubiercolare primitivo della lingua, ciò indica che l n rarità di questa for111a morb-Osa non .deve essere str.ao!'dinaria. Non parlo d.el1e varie lMnlizzazioni tuberco · lari della Ung11a diyer~e dail' asce.sso freddo prjn1itivo: lll·cernzioni, lt1pus, infiltrazioni dif · ft1s.e (t1i.bercolon1f1) seconclarie a tubercolosi polmo~re . o a 111p11s farciale. R estando nel cam po dell 'asc.eS$O freddo pri1nit.iv-0 voglio far ri · levare solo pochi particol~.ri. l\.Ientre generalmente nei tra.ttati si parla del solo ascesso freddo profondo inter·stiziale o Lntrarnt1scolare, come era nel mio CltSO illustrato da Fulle e come ~n1bra nell'attuale, bisogna ricordare la possit>ilità clell'asc€sso fredclo sott.omt1coso, come e1·a nell'altro mio caso illustrato da Simdbaldi. Si tratt<:i.va in qu ~..s to cli una bambina di 5 anni, appartenente a una famiglia di tt1ber-

co losi, che pres entava nella metà si11istra della lingua a n1ezzo ce11timetro dalla linea mediana dorsale e a circa due centin1etri dalla punta n11a tut11efazi011e emisferica, della grandezza cli t1n fngiuo lo, di colorito giallastro, riv€stita cli in 1.Jco.: . n. li scia, a consistenza tesa el astica, non ~p.o s t ab iJe, limitata da un cercine duro. poco d-Ole11te. Il nodulo estirpato s i dimostrò t1n ti11 i{'o asces.so freddo tubercolare sottomucoso. La sua patogenesi era eyidente ed è importante ricordarla per le a 11alog·ie col caso attuale. Esso era dovuto ad inoct1lazione dir.etta; la birn·b a era caduta qt1alcl1e tempo prima mentre av€Ya i11 bocca u11n crosta di pane. Riportò u11a erosi-On-e, che sanguinò per pochi 1110111e.n ti. Il fatto a vve11ne 11ella stanza dovr. ~ ra u11a zia tisica. La madre afferma con s.i curezza che la tumefazione si sviluppò nella sede precisa delJa piccola ferita riportata. E inutile che \' i ricol'di dati a naton10-istologic·i dell'ascesso freddo tube.reo lare ~ella li11gt1a: basta che a.ccen11 i come esso i11.i ziatosi 11ella sottomuco&'l o i1el muscolo, ·si svolga invn.ctertdo g·l i spazi peri1nisial,i, \rada inco11tr0 c·on un de,col'SO abbastanza rapido (ciò forse i1l tapporto colla grande u1obilità dell'organo)

allR solita ~voJuzione: caseificazione, ascesso, t1lce1·azione: con1e s ia ra1·a o almeno molto tardi\'a l'adPnite reg·ionale. Ri corderò ancora sol1j eh.e nei poct1i casi descritti semo.rn pii1 freq11ente i1egli uo1ni1nd cl1e llelle cloru1e (nei miei .1 ca~i, però: tre donne ed t1n t1omo ) : si osserva cruas i sempre in a.dulti. Concludendo , io credo di dover fa.re la di1tqnnsi di asces.F-o frecldo t11bercolare fistolizza.t o , ' 1Jrirr1iti\'O, probabilmente· da inoct1lazione diretta (lesione della ling·ua av,·en11ta i11 seg11ito a. caduta,) . Qt1ale è la prognos·i riel nostro CM?? Tratta.r1tlosi di ttna forma, appp.rentemente primitiva, con l.P 11e~essa1 ie riserve, che si debbono istit11 ire pc r og·ni localizzazione tu,bercolarie, io c1,edo c.l1e .sia bt1ona, se si prntica la estirpa zione .co1npleta. del focolaio. Negli alt1i du-e casi di mia osservazion e tale c11C'a fu ~guita da du.e guarigioni p(lrmanentL Io credo c he no11 co11ven.ga ru1che neJ caso i>resen te r•erdere il tempo i11 c11re locali co11servatiYe (ini~zioni jodiche o sir;ni li); ma cl1e sia ind1cata la resezione cu11eiforn1e d€lla. lingua r:or1 e,e.tirpnzi.orlfJ Jarga della tumefazione. Ed è ciò {'he yado $enz altro ad esegnire nella nostra nmrr1alata . 1

..

(1) L'(llscesso tubercol.are deLla li11g1ta. •Il Ton1mac;i, nnn.o III , n. 10, 1908. · (2) Su d·i 'lLTl, caso d~ riscesso tu~~r~olare della l111gtla. Tiifo1ma ::\-led1cn ~ anno XXX, 191.i., nu-

mero 15

411

SE:l JONE PRATIC._

J~ 7)i crisi. -

,

11 giorno 14 gennaio 1922, in n1-0rfi-eteiron.arcooi supie.rficial.e, 'h o praticato l 'esct-sio11e cuneJforme della lingua, con base al ma.J·gine esterno .e.d apice al rafe linguale. Su-


JL POL l CLl:\JCO

tura: Il d&corso fu normalissirno. t.a gt1ar1g 1o- la g ravida.n za eserciti 11r1a ii1ftuenza inibitri ce 11.e s1 cornpì per prima intenzio11c. TJo 1)o 9 gio rsulle cisti o·variche. · ni, e ci oè il 2.3 gen11n.io 1922, la })nz ieutc u sci . Labadie-Lagrave e Leg·11e11 se la sbriga.no dalla Cli11ica guarita, senza alcuna alterazioin poch e parole, dicendo che: cc L'accresci1nenn e i1e l1 a ft1nzione linguale (fonazion e. rna~tica­ to ra,pido d-el tumore 0Ya1ioo nel {'Orso dflll~ zione). Anche. la for111a della lingua appariY o · grav_i<la11zlt è stato osservato da Péan, Koe1niniman·1ente al terata. I, '.esame anatomo-pat.o- f;érle, Ol l1at1sen , I.uck.e, e sembra secotl<lr) lo~i eo ed isto logi co d e l r>ezzo e.s ti.rpato dimo,,.ernich, cl1.e J.a gravidamza ia•vorisca o nttivi st1'Ò c11e si trattav a Lii un e vidente ascesso tu la tL"as forn1azior1e ma1i·g na del tl1more. be r<'olare, del qual e ini pa.re in11tile r iferire i "\;ig·nes in un recente la.\· 01~0 afferma ci1e pa rtico1ari, r10Jl pre3entando esso car~ttteri cli- « 11re l corso de lla. g·esto!zio11e si osserva.no qua Jversi da c1t1e11i be11 11oti. che \·olta deg·li at1n1enti di volurn é ·del turnore. Una cav1a, :-ilJa qu a l.e ft1 ino cl1lato nel peri- QualrJ1 e voltn , n1.a rarame11te. A vYiene erceto11eo, i1nmecliatan1ente dopo l'i11t.ervento. nn zionall11ente cl1f' q11e&ti al1mernti di ,. 01un1e })ezzetto cli p a rete ascesst1ale, mo1i dopo soli si eno rapidi e co11 ~ icl e revoli ». 13 p:iorni con 11na tnbercolo~i milia1i-ca, s1)eDi p a r ere as..~o l u ta1ne11te conti-a1'io sono Pecialrnrnte evicl e11te nella milza e n ·el fegato . stalozza. e GLtzwn i deg·Ji Ancnra.ni. Parla.i1do r.:c~n n1.e istologico cli questi organi dimostr ò delle cis ti ovariche, scrivono: cc Qu·anto aJl'au<>1"1e s i tra.ttnva di tt1bercolosi (1) . 111-ent-0 •r a1)ido cli Yolume, .!'n001 pare affatto din1ostrato che 1a g·ra'\·ida.11JZa . e&erci ti 11na in . (1) t\ g·l i r--t ude11ti, di c11i 11n di scl'eto nun1e1·0 .assiste all ' intervent-0, fl1rono mostrati, insieme ftt1e11.za acceile.ratrice sulla neoproduzione deg1i ele1nenti istologi·ci del tl1more. Una assialla malata ..gua1ita, il pezzo estirpato ed i relativi priepaTati istologici, la. milza ed il fegato mjlaizione co·n ~ iò che s i osserva pei fibromi clelJ a cavia inoculata. llt e1i11i n el corso cle1la g·ravidanza, g·ià a priori , ·no11 è an11ni ss ibileJ; n1 entre gli. ele111enti istologi .c i -d€l fibrom.a p artecipa no, ql1a.si i11ece.ss~­ OSSERVAZIONI CLINICHE. riamente alla ipertròfia e i1)erplasia d ella m11scolatura t1teri11a, il tess11to ovarico se sj er. OSPEU.\LI UN ITf OI CITT~\ Dl CASTELLO cettt1a la prodt1zjon e J·ntea, pitittosto che in Rf\ pètr to CD.irurg ic.o,_ di re tto dal i)rOf. Coccr. istato di esa1ge1iata atti\'ità formativa, pa1"'€ C-Ontributo allo studio dell'influenza della ge- dalla g·ray•idanza Ye11 g'a n1e$-sO, a ll ' o.pposto, in 11n0 stato di riposo , com e lo l)rova il consueto stazione sulle cisti ovariche. aTrestarsi dei 11rocesf\i cli n1a.t11razione dei folDott. LAt RO CA NT.\L\~ I F:SSA-CARHO~T. licoli. Ques t o n.un1e11t.o r a pido d el t111nore in gratJ11 ctu eRito non i·isolto con co rdem e11te dai gi ne.colo·g i è qt1ello della influ enz a che la gTa- vidaJJza .aro. •be11sì stato affermato da .Tette.r ~ v· jdan za. l)O·s sa esercitare ,sulle c·i ~ti ovaricl1e . ai11111ess-0 .da ,S pie.g,elberg, cl tt Acconci ed altri. m a venne neg·ato in ba se a,cl attente osservaJ=>ozzi (lice: cc Si ammette g·e11ern lmen.te cl1e zioni da Lohlein. Ny.stron1 .su 114 gravidai1ze Ie cisti del l' o\·.aio s ubiscai10 t1,11 at1mento di vocon1plicat,e da. tnr11ori, cc vide ltna sola volta t1n l un1e n el corso d ella• gra,1ida11za. Questo aicC'!resci111ento è freq11ente, e pl1 ò e~~e r e co11s.i- palese a11mento durante la gT1avidanza n. Detto ciò, g li AA. spiegano difft1sament.e cl1e l'a11<l.er evole, rom e n e.I ca.so di Péan ( Ga:ette JI éme11to qualrhe rara ,-olt-a constatato d..ipe.ndP ,f icrt l e d.r Priri s, 1880, i). 269), di Koebe rlé (DicYerosi1nilmente n on soltanto da 11na produziotio1111airP Jo cco nd., t. :\~\- . i). 539) . At1debe rt r1e ~t1t1nentatn d ei suoi ele1ne11ti costitutivi, ma. {Snc. 1l ' Ol1st., cle Gyri. el de Pa ed, 10 oct. 1901.) in 1n as~in1a })arte da ll'alimento del contemuto 11n ved.uto 11n a cisti, grande {'om e 11rra 11oce al 11quido. il quale è do,·11to a tovsioni del pedn.ni110111ento della ro11.cezi one r a,g·g it1nge r e al setcolo (1)iù facili in1' gravid anza), opp11re a net in1 0 rr1ec:;.e di gravidanza 35 ien1. di .nltezza, s11 crosi ,pau-,,; iatli -dell a parete, che dànno e1nor1~a­ u11a. larg h ezza di 27. In alt1i cnsi i tt1mo1i r eg ia endocist ica: cioè l'a11m ento dipenderebbe sta110 press'a poco stazionari. da modifìct:tzio11i di indole regressiva. BiRog11n sapere ancl1e cl1e l'alim ento cli voGli ste~s i a11tori ammetto110 però cl1e i tt1molu111e può es ere più a1)pa r e11te ohe rea le, l a ri ovarici 1nali(J1ti l)O$SOno a.n dar soggetti ad C'i~t i , t.ro,· ando ~i a vrute ricac~iata in a:var1ti u11 effetti vo i1111)t1l so n eoformati,·o durantP. la <lall'uiero che si svil11p1)a n. g·esta zi o11e. I ,ol1l ei11 11011 avrebbe 111a i o~!'-e 1-vato at1me11to ~.\ I1cl1~ .J oneh in 1111a n1on ogra1ì ~1 s 11ll e cis1i rli volu1nr l'un a cis ti d el l'ova io dtu'ante la 0Yaricl1t-" nccen11a ell e esse h a nno tendenza ad !:rr nYida111za. , ·.pencer \'\"e11& 1)e11. . .a pe1·fino che 1

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[AN.NO X.XIX, FASC. 13]

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SEZIONE PRA'flC·\

at1mentare i)er fattJi ·d i torsione s n l i:>ed11ncolo, e conseguenti emor,ragie e11docisticl1e, e cl1 e tali oomplicaz.ioni 1sopravven,go110 particoLar1nent.e spesso in grayidanza e l)Uerperio; senza c- he rnostri di aver notato ir1 · tali i:>eriocli t111 vero a11r11ento del tumore. ~li serr1bra .ozioso continua1·e 11elle citazio:pi: da CfLtanto si vede nei frammenti riportati, a1lcuni autori, Nystrom, Lohlei·n, Pestalozza e Guzzo11i, ~cc., j11 seguito a p~tz i~nti ed abJ)ondar1ti ricerct1e su ·donne .gravid e i:>cY.rtatrici di cisti ovariche, credono di poter n egare ogni infl11enza della gl'avid anza snlla cisti, e tale parfl...re viene . corroborato da ragioni teori~he; altir'i tale i nf1t1enza ammettono, n1a con cautela, quasi con esitazione: infatti Pozzi, dopo averla a111111e(jsa abbasta11zn esp li·citamente, aYverte che q11aJcl1e volta ci })tlò essel'e ill11sione., prodotta dalla estrinsecazio11e d·e 1la cisti, a mezzo del1't1tero i11 via cli accrescin1ento. J_,ahadie-Lagra\'e e Leg·ltet1 la arru11etton(), 111a citano appena 4 casi in sostegno della Joro r-0nclusio11e. \ -ignes pt1re ammette che si eserr.iti la detta influenza, ma sogg·it1ng·e: cc q.uailr.he volta, i11a raran1ente: e a\rviene ecC€zionalme.nte cl1e questi .at1n1entj di Yolnme s-ie110 rapidi e co11si1der.evoli n. 1.t\. vendo av11to ·O(\CaS'ione di •osservare ·un e.a.so in c:11i la c1uestione dello sviluppo delle cisti ova1ricl1e in graYidanza 11.011 poteva 11011 PRser-e posta, 110 voluto pubblicrurlo, perc.hè se l'O!=•Servazio11e di un solo caso nt1-0,·o non })UÒ avere lt.n g·ran l:>eso nehl'argòmento, spero 1.utta \'ia che sia per essere un contributo, p€r quanto n1odesto, non i1nt1tile a ll o studio del1a cruestione : poichè si tratta di lln ese1npio a.s~ai diI11t0Strati,-o di u11a eventualità a quan1o si cle.sun1e dalla letteratura - ,assai' rall'a. 1'. L., di anni 26, campagnola, da Città di Castello (Frazione di San Secondo). E11tra all'os1}eclalp I' 11 g·i11gno 1920 con dia.gnosi di l1y clrarnni-0s. Nu11.a nel .gentilizio. :\Lalattie pre.cedenti : tifo n 10 unnii, poi nt11l'alt.ro cl egno di nota fino al 16° anno, in ct1i Roffrì cli anemia. Prima mestruazione a 14 nnni: succe~sive i·eg·olari per ritn10 e c1uantità (salvo nel sedicesimo ann.o, jn c11i furono ~rM'­ !"e) no11 clol-0rose. Sposa .a 26 a.nni con co n ill.ige cano. È attual111einte primigra\'ida, nel corso del l'ottavo i110~e. Informa che nello scorso 11oven1bre (pocl1e ~etti111ru1 e dopo il n1otrimonio ) mancò la 111estr11nzio11e, e su1b ito dopo la donna notò i1n a11mento di voll1me del ventre sproporzion,ato· nlPepoca della gravidanza: tale at11n.ent-0 di vol11me andò progressiYa.me11te crescendo, fino a o'aggiun.gere proporzioni enor1ni. Durante tutto qiuesto tempo la paziente non l1n mai av11to dolori. mai oonati cli ,·01nito; inn1 distt1rrl)i della rl e~ecazio·ne e della nu117l011P: P-ol.o soffl'i\'a per Re11s.o crescenie di pe~o. di diste11sione e 1)er clispnea. 1

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.iU1·esa1ne obl}iettivo, si risco11trtt l'ad,dome globoso, ~~y ra•·-·Us-t •'•50, 'lll!i fO·l'memen te r.)ttuso

t.tlla percu ssione su quasi tntta. la sua. esteri- · isirnc (sri. lvo llil~ strisc ia ct1iara 1da llr. ipoc.011drio al.l"nltro): flt1ttun.z1-011e d·nbbia: al lin1itie s upet·jo 1·e de 11 'ottLt:::i i tA si pa.lpa un i11argi11e rotondo, rt r·onves~ità \·er~o ratto, che fa riconosce re ef--~~ e1'e l'addome occu1)ato da una grossa tt1111e1azione, che si crerte di id.P11ti.fìc.ar.e col l'utero: l '.esploraz i on~ vag i11a le dà il l'e1)erto corou11e cli una gra,·idanza avanzata: non si riesce i.1 percepire i 1 batti t.o fetale. Nulla di .anormale a'hl'esa111e dei \·al'i ·organi od apparati, u1ine '.Jl-Ormali. Confermata. la diagnosi di .l1 ydran111ios, si {lecise di a.stenersi .da og111i interve.nto, finchè questo non si dimostrasse urgente. Il 17 giu .. g·no, dopo se L giorni di degenza, la don11n. non soddisfatta 1tlel trattamento a.stpettante., · ·volle ' torn.are a casa. :\la i I 26 lt1gli o viene rico\'era.ta i.11 os1:>edale nuovam~nte, rifere11do cl1e flno a d11e giorni prima il volume dell'a(ldo111e era .andato sea.11}Jre "' r.esccndo, CQ'll ,c.o.sta'nte al1111ento de11e sofferenz e della paziente: il 24 ll1g-Iio, app1111to aJ termine appr-0ssi111ativo .dei 110.y e inesi, si erq. esp.Ietato senza i11c•i d,enti e senza fl1orius·cita. di accp.1e abboncla11ti il parto ,s pontaneo di un baan1bino nolr n1ale; •ma verificato.si lo .sg1·avo, il \rolurne ,deJl ' ndclome non era diminuito che pocl1issin10, era mancato co111pletamente i1 soJùjevo che la donna sperava: de;ltrsa, perciò, e spaventata, ricorreva nuovaLne.n te all'opeJ·a sanita1i.a. Obbiettiva111ente, 1· u.drlome ·si presentava. a.i1cor pi \1 vol 111r1inoso cl1e nella ])recedente deg·enza: e11.orme, globoso, JJron1i11ente so1Jratutto v erso la linea mediana·: .reticolo ve,11o&o molto s\·ilt11)pato, specie ·Sl1i fianchi. S.ernbra (li perce1Jire Sl1ll'ncldo me. il flotto, i)erò i•l fenomen10 non è n.etto. La percussio11e clà ottusità su t11 tto 1' addon1e, f'alvo 11na iI'istretta zo11a .<li suo110 timpanico alla region e e.pi·gastrica; 111on è lJOssibile deter111inarc se il limite st1pe1iore dell'ottusità . ' . . s1a Goncavo o co11vesso, corne pllù.'e e 1I11poss1])il.e l'ende1·si ·conto id-ella eveintuale ln,o bilitA clehla ott11sità. La donna è estre111a1nente a_,gita'ta, ùisp11oica. I>oicl1è avevo veLlt1to 11ocl1e sett i1n ane prima 11 caso di 11r1a clo1111a, in c11i , durante u11a gravicla11za, succedl1ta a lt1ng·n ~te1 ·il it à, si era jniziala, e poi rapidamente svilu1)pata l1r1a lJErito11 i te t nbel'colare co11 n.J)bo11dantissin10 v0rsamento, pe11sai cl1e ancl1e neJ caso attl18 lr l'ipotesi pi-t1 r agio11e,role fosse quella di 11n:L peritonite specifica, svi lup1)atasi i11 gravida11 z~1 J.n paziente affer111ava, è vero , di 11on n''Pt' avnto lnai .elevaztoni ter111icl1e: tina lJOich.è 11on aveva ina.i 11sato il tern10111etro. e si sa q1nt11 to f aci 1111ente la febbre pa.ç;si inosservatr. :1'1 alcn11i pazienti, rite11ni probab il e la diag11osi sopra- ent1nciat<"t, elimina11?0 l'ascite neo: })!astica prr l'as~e11za di rlolor1 .. salvo ql1ell1 di d istensior1e i1egli 11ltimi te1111)1 , e l)er 11no stato ger1e1·ale, malgrado tt1tto abbastanz~ b11ono e il ci.stoma ovarico per reccessivo volu1n~ che l'acldome aveva asst1nto in trop.po ])reve temno - , il che ini se.ml)rava contraddire n.11 a ipotesi di ciston1a. . . :\fa la paraoentesi, cl1e dovetti l)rat1care ~o1nE- p1·0,rveclin1ento d't11·ge11zn , p e1· dare . sol11e-

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lL POLICLINICO

vo alla grave dis 11nea dell a i)aziente, mi illuminò s ulla natura della i11alattia : fatta sulln li11ea inediana, i1oco al di sotto del punt0 in ter1ned io fra l'ombelico e il pube dà esi t:> ''· 8Ci litri di liqt1ido de11so, a volt.e color ciocco léJ Lc:'l, a. volte 11erastro, del colore del sang·ue coagulato: la massin1a parte del liquido·, rerò, è del color del miele, filante come muco o al bt1me d 'l1ovo: tal i div·ersi aspetti del lic1uido appaio110 l'u110 clo110 l'altro dalla stessa pu11tura. Dopo la paracentesi. l'addome no11 era cl1e !)OCO dirnir1uito di volume. Non si tra.ttava dt1nque di })rocesso perito11cal·e ma evidentemente di cistoma ovarico: l"'a,c.;petto del liquido estratto era patagnomon jco, e le varie colorazioni si spiegano colle vari<' concamerazioni del cistoma, alcune delle qt1a li avevano avt1to, in tempi diversi, effusioni di sangu·e nella cavitc'\: dovevo arre n.de111 i alla diagnosi cl1e, presenta.tasi da princi11io, in conitrasto con quella di }Jeritonite tt1bercolare, avevo scartata. Ft1 ùeciso pertanto l 'i11tervento cl1in1rgico. 111 011erétzione: (il 9 agosto) : incidendo st1lla linea n1e<liana, si trova il tumore saldo.men te acleso al peritoneo parietale : la donna non sembra in condizioni di sopportare tm i11ter\Yento lung·o e trat1n1atizzante: s i i11cide perciò per alcuni centimetri l a paiiet.e del citoma, . e si eva.ct1ail1-0, à scopo palliativo, cirèa q11attro litri di liq11iclo sim ile a quello estratto col 1a pa.racentesi. Si ri-conosce che nell'inte rno del ciston1a non esiston.o grandi cavità. le J) iù grnncl i son o come arancio, e 1e var] e caviti1 i1on sempre com11nicano fra di loro: qt1a11c"Lo I tt comu11 icazione esiste. è ristretta., t&nto cl1~ j} liqt1ido - come già nella para · centesi - non ft10rie sce s11ontaneai11e11te dallu ll"lClSÌOne, ma d•eVP es..c:iere Sollecitato da]l.:i_ p re:::.s io11e laterale, e il dito dell'operatore deve la,cel'are dei tramezzi, cli consistenza ])OCo pi l~t cl1 e gelatinosa. Il fi srttembre , risollevate lliscreta.mente i .... co11d izio11 i generali del la paziente, si procede a.Ila 2:i operazione : con1dotta. una inci sione longit1·1cl inale un poco a sinistra della precedent~, r i1iù lunga di qt1esta, si riconosce che i~ tumore è aderente sol o per breve tratto al!n parete C1cld-0111inale, circa per quindici centi.:. iuet ri di h1ngl1ezza e forse dieci di larg·l1ezza: e a1)p1111to in corrispond enza della zona ader ente era capitato il pri1110 taglio. Bencl1è i I c1gton1a. pri111a di essere estratto dalla ca,vi · tà arlrlon linale , fos se parzialt111ente svt1ota to. fti co~a a.11bastanza indaginosa all'operatorf\ (p rof. Cocci) di sg11Rciarlio fuo1·i intero distacc.:ar1dolo clalla parete addominale, e da.l fo11Elo cl eL hn.ci110. ove G\'eva l1l'cso ader e11ze la s~e c 11 retto e 1él vescicri. 11 e i stoma proveniva • dn 1l'O\'a io clef'1ro, il s i11is tro e ra ma croscop1cél n1en te norn1ale. N1on esi.~teva liqt11do i1ell a CH\ ità. lìeritoneale. ,\U 'esame del pezzo: t11morc di rolor bianro-blnnstro co11 vasi ,·isil)ili alln ~uperfic i e : s11perficie e terna li scia. 11rill n 111 f\ fu orcl1è i1elle zo11e corris11ondeniti alle n clrrPnze. N eJJ'i n te r110. 11nn. q11 an tità grandissi111 <t rli . C'pitnenti fo1111ano 11nn serie i11r1t1n1er~ ­ Yole di ·~t.vitù di volt1me diver~iss in10: dfl 11nH tc~tn. cli frto ad l1nn noce; ·q11a.si tutte le caYi1it t'ont(\ngono liqi1i<lo denso, fila11te. ginllo~11olo; solo nl( nn e dà11no lia11i<1 0 hrl1no, ug11nl n1~nte drnc..;o p filé!11te. ~e!--~\lna vegetazior1r• )(l <tll'e. t r11n rJ1r rir.ll'intp1·110 del t11n1orP. 1

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Decorso i1ostoperatorio ottimo, la don11a è dimessa gl1arita dopo dodici giorni. Stato sue cessivo eccellente, la ripresa delle forze è sta t<:i rapida e completa, la donna ha rico111in . c iato fin cla.ll'ottobre del '20 a lavorare itl campag11a, -ed oggi, a 17 n1esi dall'intervent-0, gode ottima salute:

No11 110 bisog110, credo, di spe11dere 1r1olte parole !)er giustificare la en·ata diagnosi di hydramnios: in presenza di una tumef azion~ cosl g rande, mani,f estatasi esclusiva111ente e i11 inodo prog·ressivo durante il corso dellti g·estazio11e, fi1to ad occupare tutta la cavi~\ a.cldon1inale, tumefazio11e cl1e nascondeva l'utero, co1 quale sembrava fotn1are t1na m ass;.i $Oln . in llna donna la cui anamnesi ginecologica era rorn11let.amente negativa, cl1i no11 ft vrebbe gitidicato trattarsi di 11ydra.m nios? Pi .... nard, ' i ig·nes ed altri ricl1iama1no l'atte112ion1-: still a l)Ossibilità di t111 simile scai11bio diagnc stico: difficilmente esso era evitabile nel casi) presente, jn cui le co.use di tale errore erano. se così i1o~so dire, 11ortate all'e.stren10. N·egare cl1e il cistorna della nostra pazi en te abbia. Sl1bìto, dt1rante la g·ravidanza, 1t110 s\.·ilnp110 acldirittura straordi11ario, è it11posbibi le: bisognerebbe amr11eitere, in caso co11tra1io, che un grosso ciston1a misco11osciutr> ignorato dn.lla donna, preesiste$Se alla gravic1anza : ma se può passare inosservata all. i1ortatrice tlna cisti grande come un t1ovo o poco i1iù, difncilment.e 11t1ò credersi cl1e noJl abbia n1ai dato alcu11 disturbo u11a cisti gro.; sa, i1er ese1n1)iO, come t1na testa di adulto. La don11a avrebbe rlovuto avere · qualcli.e stiramento, qualcl1e dolore, qualche disordinr, n1estr11ale (ame11orrea -0 111enorragia' . qualcl1~ clistt11·bo riflesso, mentre nega qualsiasi di~t11rbo precede11te al concepimento, co111e pure negn. cl1e ra<ldome fosse atunentato di vol~t · r11 e. :.\(a. l) O i, se aJ1cl1e concediamo cl1e un c1storn a nbbn.stanza grosso, comp una testa di aclnlto, i1otesse - cosa incredi})iTe - non dare n.lcu n segno di sè, e &ft1ggire alla viBt~. elei fan1 iglia1i ed al1a 11alpazion·e della pa7iente stessa. lo sviluppo cno1me del tumore cl tirante la gravidanza non ref'terebl>i.' l)ercii: 111e no certo: ricordiamo cl1e il volume del cif-toma era tRle, cl1e dopo estratti ~e i litri di liqtii<lo collft paracente i, la dùnint1zione di yo]111ne dell'acl<lome era a11pena sensibile! 111 qucf,tO cnso è perfettamente i11l1tile fa notél r e ro1ne 11on posf'a trattarsi di uno di q11f>i rn!-i cui nrcennél Pozzi. in ct1i l'n11mer1t 1> cli Yolun1 ì· appRre11te. f•rl i• !'i11111lato da.lln :--pint;1 i11 :tYHnti della c:i'-ti. data <lall'ut.-.~·"


f ...\N)\\l XXIX,

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SEZIO~'E

che si sviluppa. lVIa non pt1ò Lrattarsi neni.meno di quei casi di cui parlano Pestalozz.'l e Guzzoni, di aumento di volume soltanto per. torsione di peduncolo, ed e.n1orragie endocistiche, d0Vl1te alla torsione. stessa oppure a necrosi parziale della parete. Di torsione no;·1 si trovò &lcuna traccia all'atto operativo, ma sop1'atutto non c'era mai stato ne.ssun feno · meno che potesse farlo sospettare. La torsio ne completa del ped11ncolo della cisti è affezione brrave, la cui sintomatologia .cla:moro3'L impoaw la laparotomia d'urgenza ; ed anche nelle torsioni incoml_)lete si hanno dolori penosi, vomito; e di t11ttociò nesst1na traccia nella storja della. paziente. Emorr>agie endocisticl1e di lieve e11tità ve ne furono certamente come prova il reperto operatorio: ma non in proporzione tale da spiegare l'aumento, ra.pido ma regolarmente progressivo, e non re pentino del nostro cistoma. Del i esto, prescindendo clal rist1ltato della biopsia, una en1orragia. o una serie di emo ~·. rag·ie nel cistoma non può mai farlo aumen1are fino al volu111e sopr a descritto, perchè t1na perclita di sn ngne di pare~chi litri ir, breve tempo non sarebbe compatibile con u1. buono stato ge11era.le, e forse ~olla vita. D11nqi1e a11mento cospict10 tlel cisron1a in g·ravi danza vi fu: qt1esto è t1na fatto a,cquisit.o, st1 ! quale non si pt1ò n111overe dubbio. ~1a fu c·s so dipe11dente dalla g·ravidanza? La prova llOtl può darsi, ma l a coincidenza fra i due fen Jmeni è così evicle11te, cl1e è impossibile non pe11sare ad t1n legan1e di causa ed effietto. Che la gravidanza l)Ossa stimolare, r e11dett: tum11ltuoso lo svillll)PO dei tt1111ori malig1ii ovarici, è accettato dai - ginecologi, senza di.;senso: non 1 ip11gna clunq11e che lo "tesso ft·nomeno pos~a avverlire a volte i1ei cistonii: ttunori <( benjgni )) n ei qt1ali i)erò tuttavia unJ trato epiteliale, costante nella sua esistenzft. forrnato di cell11le m11cose, ta1) pezza la facci;t. interna; strato epiteliale la cui constatazio11e ha f Htto cade1'e l'antica teoria della idropisLt follicolare, e mostrato il com1)ito preponde1·ante del tessuto epiteliaLe. Ancl1e · i cistocni sono perta11to neoformazioni epiteliali, epitelio11li cistici (cisto-epiteliomi di Quénu, epiteli0mi mucoidi di l\lalassez) : non è grande il passo, di ammettere cl11e anche a tumori in tal modo oostit11iti s i l)Ossa estendere la cognizione già 11niver salmente Mcetta.ta l)er i· ttunori i11aligni , che la gravidanza ·ne provocl1i t1no sviluppo aiecelerato. · Che poi il nostro tumore, per qua11to readesse grave I.o s ta.to della paziente, e ne m ·Lnacciasse la y]ta, non fosse un tum0re maliligno, è chiaro : La donna non ha nessm1~l traccia di. recidiYa o di metastasi 17 mesi do-

415

PRATIC.\

p1 l'operazione: questo argomento non è decisivo, ma ha il suo . valo1'e se unito all'aspetto del tumore ed al reperto addominale: infatti l'as1)etto che ho descritto -è quello tipico del

cisterna n1t1coide, e non somiglia a qt"!ello di nessun tumore ovarico istologica.m:ente. maligno: e se maligno fosse stato, ben altre a,derenze the no11 quelle rilevate avremmo trovato, dato il volume che il tumore aveva raggiu11to: ·e per lo stesso motivo non sarebbero m ancati gli innesti e ·1e metastasi, e :1na precoce ascite. Concludo p erciò cl1e l'accresci!m.ento dei cisto111i ovarici in gravidanza, se non rappr ~­ senta certo la regola, come provano i lavori d~ N·ystrom , di Lohlein e di altri, a volte si Yerirfìca in modo innegabile, e non solo l'accrescin1ento può essere rapido, ma rapidissimo, e non solo considerevole ma addirittura enorn1e. come nel caso riferito. r->ercl1è, poi, la gravid8JJ1Za produca solo qt1alcl1e ·v olta sui cistomi un così potente sti1nolo formativo, e per lo più li lasci a stazionari , è completamente oscuro finora. BIBLIOGRAFIA. 1. AccoNCI. Dei Cistorrii ov arici in ra'frporto colle funzioni generative. Gazz.Ptta lV!e-

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172.

~PlE G ELRERG.

1878. 1 ·_\ RDJF.

Des cornplicatio11s

d es

ky stes

de


IL POLlCLI ~TCO

rucairP pendant la gros~PSS('. Tl1èse dc Paris, 1905-906. 7

n. 22.

NOTE PREVENTIVE. DI PATOLOGIA

DEI.LA R.

'PECJ ALE l\fEDt CA DIMOSTR.

lTNlVF,RSIT.~ Dl GENOVA

diretto dal prof. P. E. J_,JVIERATO.

L'azione del vescicant.e sulla circolazione polmonare.

XXIX, FAsc. 13 Ì

dtiJlo ster110 fiuo all'osso, e ('On altre d11e i11cisioni pal'alle.le fra di 101-0 e l}&pendicola.ri alla prima, tanto a dest.ra c11e a sinistra, con1prendenti cute, sottocutai1eo e in t1sco 1i clelle pareti, veniv~t mes~a. a Ill1do, dalla se<:onda alla settin1a costa, la parte esterna 1lella gabbin toracica. La regione ·Corrispo:ndente a lla appli-

1:1. \ TGNES. D es k?/ sfes de l'Ot'aire co1n ;1liqua11t la gest11tion.., l'accouchP1nf'nl et les s uites dcs cou-c h es. Jo111·11al des Praticien s, 1921,

l S1 JTl 'TO

[ •.\~NO

cazione del vescicante si }:)rese11tava molto t11rg·ida, edematosa, -e l ' i11cj·s io·n e delle })arti moli i d<.iva. e·s i.t o ad abh,onda11te liquido sie.ro,~:o. Si re.secava110 quin.cli 1·0. piclam1ente le coste lu11go le linee a~ce Ila l'i anteriori, si incidev.a il diafrarruna l11ngo l a s ua inse,J'zion-e anteriore e, sollevand-0 tt1ttn la i.rarete tol'ac ica comp1·esa fra le incisioni, ~i 111ettevano allo scoperto t11tti glii organi co11te11uti 11€l la cavità, In tal 11100.o si pote\'a osservare il colorjfo dei poln1oni pril11<t ancor<t cl1e in qt1esti, a 110stro pa1·ere, avessero potuto \rerifica1 ~ i delle 1nocljficazioni ciroolato1i.e esclt1:4iva.n1.e-nte 1-11)01'tabil'i alratto ope1·ato1vio. N~ ll e e-sperie111zie da. no i fatte, llsand·o la tecn ica sndctescritta, i polmo11i si }Jr·esoortavano d i coloirito I"o.seo Jeg-.g·e i1mente· intenso; ciò sta.J.'.ebb€ a dimos trare che 1'ap1)licaz jone del ,·esci·cai1te nessuna p1·of 0J1c1a i11odifìcazione ap-

Prof. C. FAR~JAcrr101s - Dott. L. GROSS I . Delle ai1t.iche i1umerose applicruz ioni te1"apeutiicl1e delle cantaridi, oggidì restia ancor.ra di nRo co1nune l'empia stro cantaridato officinale o ve-sctcatorio. I testi di fu 1-r:n acologia. e cl i cùin ica c h1·coscrivono 011nai l a stia a1)plicazio11e aJ tl'attru11ento delle nevralgie, delle affezioni J)Olmo11a.ri acute e delle pleurjti. Ed à11cl1e in qt1esto limitato r1ttmero di indic.a,z ioni, il disacoordo è notevole e prevn..1g·o110 0010,l 'O C}1e J"it.e11go110 l 'uso del vescicante, non soltanto di inut.i lità a.sSloiluta, ma bena11cJ1e da11noso. Alclini anzi (fatto intere.sporta a lla ci·r colazione })Oln11{)nare, all 'intuori~ sante 1Je1· lo st11dio che ci sian10 prefisso rniell e ricerche da noi istituite), addebita110 a.11 ~en1- se ,·ogld.runo, di Wla leg·g·era azio11e congestiopia.stro cantaridato la p1·0,·ocazio11e delle lesio- 11ante. Questa si ·dilnostra. invece i11t.ensissim~1 a carico dei re11i, i quali, c.ome abbiamo })Or1i stesse cJ1e la p1·atica ritie11e risol Yere. Lae1111ec sosti€ne e.be iù. vescica11te provoca tuto constata.re nelle i1ostl'e esperienze, sj r>1re__ e11ta110 di colol'ito r os ·o scl1ro inte11so e prouna rongest.io11e polmor1are. GaliJ)l}e giunge, dopo esp,erienze ad. ar1a1oga coi1clu ione~ Ga- ])abilmente in preda, a.d 1L11 process'J i11fia11m1atori-0. Dovremmo Cfll i11d i diJ:e, i11 ba.se a quanto si 011 J,yo11, G. :see, l{i st, R ibad eal!1-Dtu11as, a}}bia1110 potuto ossei vare, nelle nostr~ espeproscrivo110 se11z,a ltro 1'11 o del vescicai1te; uso rier1ze, ch e lu n pp l icazione del vescicn11te, piu rl.a.11110~0 cl1e lit.ile, ca,u ~n. di f neqnenti neinentre non appol'ta 111od ifìcnz,iol1i ap1)1·-ezz.afriti, n11trn,c.i, e·cc. e che i11ette se111p.r e 1111 ostacolo a ù tu1 ac:curato e~o ,me tClell' an11nalato pel' ])ili alla ci1'colazj o11e pol111ona.i.'e, dall€ qt1al1 la piaga cl1e 11e residua. Hirtz s11J)o.rd ina l'nso JJOte.r tra1_.r e s iC'l ll'i \'HJ1tn.ggi te.i·apeutici, pl'o~ocH. 1n rnodo indubbio 11na cong·estione I'€.na1e clel \'escJca.i1te ad 1u1 n cct11·a to e.sa111e della c.ertan1ente dannosa cl1e e~· ige, 11ella ap1}licaft111ziona.lità re11ale. zi·o11e <lti tale mezzo ie1n peutico, la ma-:;s.i.rr1n ::\'ello ricer·che do. i1oi istitt1ite a1Jbia.i110 voll1to

1

co1i. tatarc di1·ettn1nent.e l'i11ftue11za ~he il Ye:cica11tc canta ridato eS'e rcitu ~u lla cii colazione })Oln1011are. :\ ciò fare ci ~ian1-0 ,·alsi dell'esperimento egu€11te 01Je,ra11do Slli canL . ~ i 1ndeva accuratan1e.11t€ aJl'animale l'c.1111torace cle~tro i1ella s11a ])arte Sl l~riore e la1eraJ.e dalla seco11da alla . etti111~t c.C>Sta avendo In. })l'eC<'il1zio11e di llon ledere la ente. \ ' i s i applicava. 1111 ve. cica11te della u1)erfìcie d i ~m1~i­ n1t'tri 10 x 10 e lo si fiss nva co11 \111a fa.scia n1 rr~oclo tal ~ cl10 n.ll1 ani111 ale f o~~e in11)ossib ile -.;tTnpparlo otl as1Jo11arlo. Dopo 18 ore circa dall'ap1)licazio11e del Yesc1c a 11t e. })l'CYÌD. clo1·ona1c:o~i dell'a11Ìl11Gle, · i fa. •, •._t l 1na i11<'i. i un e 111 rtgo la 1inea i11edin11a

})l'U clenza.

e i .riserviamo

di rit-011 nare sull ' argome11t-0 con al tl'a serie di licerche già in corso e con pro, cedimento diverso da quello usato i1e1le es1)erie11ze sudde~rritt.e. RIBI.IOGRA l• I .L\. .

C'r

l .Yo ~..;.

Trai/(~ élénlfn tairr d~> Cliniqur' 'f/1 1· rapeuliqu.e. ( '1a"~O ll éd., Paris, 1911). . .

(;

lvlnladiPs .'-'i.1npt<'.i:: ~,ll . ~ounio!'l-· (Tra1~c: rl é111entairt' d C:' Cl1n1q11e I llernpeut1que. Ga~ ton, I,yo11 ' . . . T · "°'ÉJ<;.

Tratt ato. di J;'c~rnznro{<Jg~a e rrap,11. (S(}{;. Ecl. T~ihrnr1a. ì\l1la110, .191:: > )._ . fl KoBERT. ('011zpendio di tos;;1co!oy1a prol1cr1. · ~ne. Ed. I.. ih1·~t1 in. ~I ila.no. l H.1.> · , . . . . 1..~ 11. \'11~ ERT. Pr( <'is ife To.l'1t·uloy1('. l~dillltJt e ... t fil:" éd . . Pa1 i .. . 191.) .

G.

(T.\GLIO.


fA.NNO

XXIX,

FASC.

13]

SEZIONE PRATICA

IGIENE.

417

là, anche ca.daveri di :ratti. La popolazione vi~e adde.nsata, fin-0 a 5-6 ·p ersone ·p er ambiente, Le minacce della peste. in pessime c.ondiz.ioni igieniche; su tutti gli .abitanti son state Tisoontrafu, nella visita, I casi di Parigi. abbond.a ntissime punturie di P'Ulci. La peste, endemica nei paesi orientali, .comNella storia della epidemia parigina del 1920 _pa.r.e di tanto in ta111to 'in Europ.a sotto forma sono emersi fatti ep.id1emi-0logtci di una certa di casi isolati -0 di p:iooole :eipi·demie affatt-0 limitate; queste _e quelli si v,erifica.no di so- importanza: 1) il pericolo di vegliai!'e i morti di .p este; oltre 10 c~si hanno .· co·n tratto La lito nelle città marittime, ,d ove, malgrado la malattia da ·tali condizioni, ignor.an•do natustretta vigilanza, qualche topo pestoso imporralmente che il morto vegliato foose un pestotato su'l le navi pt1ò diffi0ndere il contagi-O. Più so; 2) il pericolo 1 che può rappresemitare la raram,ente tali casi si. manifestano nelle città -Oell1interno in cui i contatti con i paesi im- .caccia ai ratti: in più di una caso, di f,atto, · fettati solllO men-0 d·iretti; ciò può .accadere spe- i .p rimi sintomi dell' infezione pestosa Sii sono ·Cialmente in grandi città, che hanno tutte pTesentati 4-5 giorni dopo la caccia al .r atto. Qu,e st'ulti·m o fatto .consiglia di evitare, nelle qualche quartiere in cui la gente più sordi.da. vive agglomerata in uno stato ·di deplore- misure contro la peste, l'.eirroce della caccia ai ratti dn P iena ·eip idernia, eirro.re in cu.i si è cavole ·s udi·ciume. Ciò si è a·ppunto ve·rifì.cato a J>arigi, ch,e ha avuto due piccole epidemie, nel duti .ainche .a Pari.gi e .che è stato ,g iu•s tamie nte deplorato; la caccia. ·ai r atti dev.e essere una 1~20 e 1921. Il primo caso, diagnosticato nel 1920, si ri- misura preventiva, mentre durante l'ep·iden1ia La distruzione di tali .animali va fatta -00.n l'of erisoe ad una bambina di 11 anni, in cui la rigi:dità della nuca, il segno di Kernig, lo stato p·era di .squad:r.e .sp,eci.aJizzate e p·er1~ mezzo. di gas tossici (anidride solforosa, acid10 ciani1dri.c-eréb.rale 1davano l 'impressione di meningite: la forma tuberooltare 1pe.rò veniva p·resumibil- co, c1oropic.r ina) che ucci-dano oontemporan.ea.. , mente esclusa per l'int·eg.r.ità .dei movimenti neamente anche i 1o.r o parassiti.. L'epidemia del 192-0 av,ev.a .avuto un totale oculari e pupillari, per l'alta temperatura (40°); 1a frequenza e regolarità del polso, mentre di 91 casi con 34 morti: un num.e:r-0· assai m·il 'esame negativo .d·eil liquor rfaceva esclude.r.e la 11ore .s i ebbe invece nel 1921; il primo· e.a.so .~ra meningite cer.ebro-spinale. IJa bambina aveva stato inviato d'ur.genza all'.osped.ale ·COl.l diaalternative di delirio violenito e di apatia, bru- gnosi di ernia strozzata; l'inizio improvviso schi fenom~ni vasomotorii, e presentava adeni- con intenso ma1esseire., vomiti, d,ol or,e .a.ll'anti cervicale e mascellare assai dolorose. Pen- guin,e sinistro, la pe·r.sistenza di una costipazione assoluta ed una tumefazione inguinale ~ando allora ad una setticemia., la sig.na Pfeffel arrossata ,avevamo fatto fare .t alé diagnosi praticò l'emocoltu.r a e l'esame della sierosità .. estratta pe1r punt.ur.a dell'adenite; ottenne con al ·p·rimo medico,: all '1ospedaJe si rdconobbe .entrambi g1i esami un bacill,o, che l·e rtc.er- trattarsi di 1setticem_ia :pestosa, ·confìermait.a dalche successive dimostr.a·:r.ono essere quello pe- le rice.rch·e ·di laboratoirio. Co1mple.ssivarnente stoso. 'fale reperto condusse alla scoperta di nel 1921 s i ebbero 10 .casi con 5 m·orti: molti altri ,casi: aideniti ie setticemi•e che si e·r ano fr.a i ·Colpitf e·r ano stati in contatto con ratti. A questi e.asi va aggiunta l 'osservazi.on,e d;elsvolte in m·odo abb.aistanza strano ne1lo stesso -0sp1eda1e, ed anche. in altri, venn.ero rico.n o- Ia Pfeffel, carpo .di labor.atonio .all'ospedale Bresciute di natura pestosa; nei sopraluoghi fatti tonneau, più sop·r a ·citata, la quale nel 1917 nelJ.e 1°o ca1ità abitate diagli inf.ermi, si rinv.en- av1eva isolato da un'aidenite svolta;si con .gr.avi nero altri casi ambulatorii, e nuovi individt1i fenom·emi n ervosi ed inf.ettivi, un geirme, che eolpiti ·da .p·este si elbbero di quand·o i·n ,quan- rp uò 1ritenersi oome un bacillo pesto•s o atted-0 sino al mese di ottobre in cui la piccola nuato. Se anche si vuole aonside.J:'are tale caso coepide·m ia si spense. Si tr.attò sem p.r e di ·peste bubbonica ·e, sol-0 in un caso, ,di ca:rboncello m e dubbi.o, resta importante l' o~se.rvazione di due p icc.olB .epidemie di p este a Parigi, in lo-pestoso. Tutti, o quasi, i C·o lpiti provemivano da co- calità, che non si trova a di.:r.etto con-tatto -con rnuni parigini vicini fra loro, situati sulle ri- paie1si dJ0°v e l.a peste è end.e mica; il v.erifica.r si ve ·d·ella Senna ·o sui ·Canali derivati; in g-r an · del1a seconda epiidemia indica che probabilparte ·dalla -così d•etta ciittà dei ieea1ciaiu oli. In mente il conta.gio è rimaisto (im fo.rme di epizoozia fra i ratti) per svil11ppa rsi poi fra l'uomo tali località i.e strade ed i ,oo•r tiJi sono p1e.ni n ella stagione favorevole. Te nuto però conto, <li cenci, di cartaccia, di oss.a: vi si trovan.o mucchi ·di immondiz1e d'ogni so·rta e, qua e -che i casi id i p este si sono sviluppati n ei quar...

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2 •


418 •

IL POLICLINICO

tieri più 1sudici e che, n onostante questo e malgrado sian.o passati inosservati per molto tempo, :Si è avuto un n~ero totale piccolissimo, bisogna ritenere ch·e .q ualchie causa (sia l 'attenuazior1e del vir~s, la minore suscettibilità degli individui. od altro) influisca per prevemiire la diffusione delle epidemie; nè .d el :r.esto l 'eeempi-0 di Parigi è unico per dimostr.are il ·difficile a..ttecchimento .attuale d.ella peste fra noi. • Su di questo però non possiamo tare .a.ffi.damento, tanto più che, modifica.Jidosi in qualche m-0d-0 le -condizioni -create d.allo stato di attuale civiltà, potremmo aver~ un ritorno inaspettato di epid·emie. : 1a ricompaTsa della gan.g rena gassosa e del tifo esantematico, che si credevano p.assa:ti 1alla storia0 ce to ·d imostra. La min·aiccia della ·p.este incombe quindi sempre, ed è 1dunqu.e nec·essaria una per:f1etta vigilanza, specialmente nei paesi più esposti, quali sono i porti e lie gr.andi città. I pubblici poteri hanno tutto organizzato p~r una efficace difesa; spetta però al medi·oo pratico un compito importantiseim.o, .quale è .quello di ·s egnalare il primo caso, do1p o il qwale tutto diventa più agevole e .ch:iiaT.o: oompii to non f.acile, poichè esige una .abilità discriminativa, che deve ri'fuggi.re .dalla faciloneria di vedere <l..ovunque casi .sos-pie·tti, senza però lasci1airsi -sfuggire le forme attenuate e ,f ruste, che possono divMtare, dal punto di vista epidemioiogico, l~ · più • pericolose. A. FILIPPINI. •

MAL·A TTIE NUOVE. Sull'emoeromatosi. L'argomento 1u discusso alla « British metl. ..,.\ssoc. » (British med. Journ ., 12 novem. 1921). J. Shaw Dunn definisce l'emocromatosi una particolare condizione morbosa caratterizzata ' d::t un accumulo di pigmento che dà la reazione del ferro (bleu con ferrocianuro. potassico e acido cloridrico) in a lcuni organi parenchimatosi e n ella pelle, da fibrosi interstiziale del fegato e del pancreas, e talora . da glicosuria. La pelle l1a un colorito brunastro, specie nelle superfici esposte; il fegato è .p oco o :nulla ridotto di volume, ha un colorito rugginoso, uniforme, o interrotto da noduli rotondi pi1ì pallidi (tessuto epatico iperplastico). Può ess·ervi ascite, se la cirrosi è avanzata. Le ghiandol e r etroperitoneali sono spesso più pigmentate d·el fegato, le altre non sembrano pigmentate, ma dànno la r eazione del ferro. Meno pigmentati sono il pancreas e la milza, meno ancora ct1orB, polmoni, t:iroide, intestino, reni. Nelle ossa non si nota a.w:nEmio d·el midollo r osso.

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Il pigmento è gramulare; in fini granuli nelle cellule epatiche, in grandi masse nel connettivo interstiziale, le quali dànno la reazioIl'e del ferro solo a caldo. Lo stesso accade 11el pancreas: le isole di Langerhaus son-0 meno pigmentate; dl tessuto glandolare è tutto. più o meno degenerato. N·e lla p·e lle è pigmentato l'epitelio, . e i fagociti intorno. aile glan. . dole sudori!ere. All'infuori del fegato e del pancreas, la pigmentazione non sembra associata · a fatti degenerativi. La glicosuria può ~ancare ari~he a pigmentazione compl-etamente sviluppata; d'altra parte in qualche caso (l'A. n~ rip-0rta tre) pigmento ,e lesioni del pancreas sono scarse o nulle. ' L'A. pensa che tra cirrosi ep·atica e .p igmentazione non interceda alcun rapporto causale> ma entraml;>e dipendano dçt. un terzo fattore. Nei casi avam.zati di emocromatosi il sol1> fegato contiene più dii. 30 gra.m mi di ferro, mentre tutto il corpo di un uomo n?rmale ne contiene intorno a 5 grammi·. Ogni giorno si introdu-~ono in media, con gli alimenti, 1-2 cen"." tigr: di ferro (Sherman) e se ne eli·min~ altrettanto, quasi tutto per le feci; onde si deduce che il disturbo del metabolismo del f·err<> deve durare ·d a molti anni per giungere ad t1no stadio · avanzato dell'emocromatosi. Garrod avrebbe trovato una minima ritenzione di ferro (circa 2 m.m g. al giorno), che essend<> compresa nei limiti d'errore del metodo di ricerca dilnostra solo · che la ritenzione di ferronon è c001t inua: occorrerebbero pertanto esperim·enti di lunga durata. Norn essendovi segni di emolisi, nè importanti alterazioni del sangue nè del midollo osseo, al cor1trario di quanto si vede nell''a nemia perniciosa, è poco probabile ·c he il ferro de! pigménto provenga da1l'emoglobina. Per ora si può solo dire, in termini generali, che l'avidità dei tessuti pel ferro è accresciuta. In parecchi casi fu trovata in vitr0i una diminuzione della resistenza globulare. \V. H. Maxwell T·elling dice che la malattia. colpisce quasi · esclusivamente i maschi, fra 30 e 60 an11i. Di r egola dura 2 o 3 anni : qualche volta vi è una storia di alcoolismo, che tuttavia non dii rado difetta in casi tipici. La glicosuria spesso manca, onde non è esatto il nome di diabete bronzino dato alla malatti 'l. dD. Hanot e Chauffard. E gen•eralmente lieve, insorge tardi, e scompare nello stadio termi'na le cachettico: si ritiene secondaria alla fibrosi del pancreas. Il fegato è ingrandito, talora m un solo lobo, dolente, duro, liscio. Spesso vi è meteorismo, ed alternative di diarre3.


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41.9

SEZIONE PRATICA

e costipazione. La milza è spesso palpabile e presenta di solito una .fibrosi. La pelle ha colorito pl11mheo o bronzeo, e tend.e al metallico: talora vi è lieve ittero. I pazienti sono indifferenti e apatici come nel morbo di Addison: ogni trattamento è inutile.

Nel 1899 Reckling·hausen descrisse col nome di em·o cromatosi un gruppo di casi con cirrosi epatica e .p igmentazione, alcuni anche con g1icosuria, ed altri con .sola pigmentazione; da allora il nome divenne di uso generale. Il pigmento è più abbondante dove anche normalmente tende a depositarsi: quindi si potrebbe trattare dell'esageraziooe di un processo i1o:rma1'e. Dove è più ammassato, il.vi sono meno evidenti le degenerazioni par.enchjma tose, quindi la pigmentazione non sembra il fatto primitiv,o: la cirrosi, probabilmente secondaria a degenerazione dei parenchri·m i, o comunqu.e prodotta, potrebbe essere primitiva. l.Jna pign1em.tazione più o meno acoontuata ~i osserva in molti casi di cirrosi epatica, ma oggi non si ammette che l'emocromatosi sia soltanto un ulteriore stadio di questa .p igmentazione. . In molti casi di emocromatosri si manifestò un cancro primitivo del fegato: esso potrebbe anche dipendere soltanto dalla fibrosi, ad ogni modo, ogni caso di cancro primitivo, come ogni caso di cirrosi, valilOO investigati dal puntn di vista dell'emocromatosi, onde non sfuggano i casi frusti e iniziali : si potrà cosi gettar 111ce sul metabolismo del pigmento, e deeidere se questa malattia è veramente una entità morbosa a sè. I. F. Gaskell ricorda un caso nel quale i rerti conten·evano pigmento solo n~i glomeruli, e nei tubuli di secondo ordine, mentre nell'anemia perniciosa il pigmento è tutto nei primi tubuli contorti. Nel fegato il pigmento si trovava intorno a i canalico1i e ai dotti biliari e nelle pareti dei dotti. Ciò fa supporre una abnorme escrezione ed un rapido riassorbimento del ferro che prende la via dei linfatici che circondamio i dotti escretori. R. L. Mackenzie \f\Tallis considera essenziale all'emoc-romatosi il semplice eccesso di pigmento ferrico in certi tessuti. Crede utile distinguere l'emos1derina, che contiene ferro libero, dall'emofucsina che ha il ferro più saldamente combinato: non approva però , .que. ste denominazioni che suppongono un ong1n~ emoglobinica, non provata. Conviene che la normale emolisi no11 dà ragione delle enorn1i quantità. di ferro trovate nel fegato (più di 3<J gr.). Secondo le sue ricerche, le urine, le feci, la bilie non cocrutengono ferro, e nel sangue

non si trova ·eccesso di ferro estraemoglobin1co. Egli crede che la formazione di emosid·erin~ sia primitiya, e provochi la cirrosi: la trasformazione in emofuscina sarebbe un tentativo di elimi1iazione; questa si trova sopratutto i1ei m11sccli, vasi sangui•g ni, g·landole linf aticl1e. I. Cruickshan11k a.coenna un caso senza anemia n è glicosuria, con senso di costrizione addominale: all'autopsia vi era molto pigmento ferrico nel fegato e nelle glandole rietroperitO'Il.eali: nelle pareti delle arterie ed in àltri organi vide un pigmento brua.10-oro 'c he non -d ava le reazioni del ferro. Ritiene doversi far distinzione tra i vari pigmenti, e -possibilmenta accertare, nei vari casi, la loro esatta composizione chimica. J. M. Beattie ricorda un caso nel quale la glicosuria ha pI~eceduto di tre anni la pigmentazione cutanea. Oltre il pigmento che dà la reazione del f.erro a freddo, e quello che la dà a caldo, ve n'è un altro che forse corrisponde a quello delle congestioni croniche del fegato. Egli crede che la cirrosi, determinando una stasi locale, porti a una distruzione locale di emazie, che non modifica il sangue perifurico nè il midollo osseo. J. Shaw Dunn conclude che il pigmento non ferruginoso che si trova nei muscoli lisci, nelle pareti delle arterie e dell'intestino, corrisponde probabilmente a quello dell'atrofia bruna dei vari organi e 71.on è caratteristico dell'emocromatosi. Non potendosi ottenere puro il pigmento ferruginoso, è impossibile un'esatt :1 analisi. Pel riconoscimento de.i casi iniziali dà importanza alla pigm~ntazione cutanea pit't ch·e alla glicosuria. lVl. I . Stewart dice che la pigmentazione cutanea, la g·licosuria, la presem.za di granuli di emosiderina nelle urine indicano già ul)o stadio avanzato. Per la ricerca dei casi iniziali converrebbe, in ogni laparotornia alta, esaminar·e lie ghiandole in rapporto col fegato e col pancreas, ed esciderne u11a s.e appare di colorito bruno. Forse la malattia è meno rara di quanto si ritj ene. DORIA. _.-

7napopfante pubblicazione

ENDOCRINOLOGIA Lezioni t Pnute ai R R: I~tit?-ti çtinici di perfi>zionamento in Milano da1 Proff L1vini. Rondoni, l?epore, Vende e eoronedi .. Un volnme in so, di pagine 322, ron n u~ernse figure int.erral;\te n el testo e du e t::ivole a color1 fuor ~e._to. Prezzo L 15 più l e spe~e di spedi.zio11e postate e. d1 1:nball a~g io . p ,. . r i n0Rt.r1 abbouat1 sole L. 18,90 in poi to franco e r accoman dato. Inviare Cartolina-vaglia al Cav. Luigi Pozzi - Via. Sistina N. 14 - Roma.


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IL POLlCl!.INICO

SUNTI E RASSEGNE. . NEUROLOGIA. Sopra alcuni aspetti del dolore.

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(H. HEAO. British med. J ourn., 7 gffi)Jilaio 1922\. Le impress ioni sg·radevoli formano la base dei più semplici, e più antichi, riflessi di difesa, siano esse costituite da vero dolore (pur1tura, ad es. ), o anche soltanto da una tonalità affettiva spiacevole (ad es. titillamento, o prurito). Q11esti riflessi sono impulsivi e stereotip~, ma .in un grado ulteriore di svilt1ppo, i loro centri ve11g·ono dominati da centri superiori, om1de si hanno reazioni più discrimina.tive; il meccanismo prin1itivo r.t prende ii soprav'Tento per gli stimoli di eccessiva intensità. Cos) la corteccia, ·Che riceve esatte nozioni dielle qualità. degli ogg·etti esterni, dom.ina il taJa.mo, cl1e n e riceve le sensa.zioni affettive, e modera la r eftettività di questo centro, per dar luogo :t reazioni corticali più adeguate. Gli impulsi aff.er.enti dai visceri normalment:~ non varcarrro la soglia della coscienza: molt·3 forme di stimolo dei visceri~ insolite per essi, nor1 hanno risposta (ad ~s. il pungere, brt1ciare, o tagliare lo sto1naco, la cistifellea, ecc.) :· ma certi stimoli, che pos&iamo dire norma li (ad es. l'aumento di tensione, pei ·visceri cavi) raggiunta uha certa intensità., vincono l'inibizion.e dei centri, e sono percepite come senso di malessere : una volta vinta questa inibizione, anc.he stimoli meno intensi, specie se di lunga durata, possono git1ngere alla coscienza. L' .i\. ritiene che i visceri abbia.n o una doppja inne1·vazione sensitiva, corris1pom.d-ente alla sensibilità prof onda e cutanea degli arti. Stimoli della prima sono le modifi1cazioni rli forma e pressi-0ne : l'ec-cessiva tensione provoca dolo.re, che può venire abbastanza esattan1ente localizzato. Così i dolori plel1rici si esacerbano n€lle profonde inspirazicmi che segt1ono la tosse, gli starnt1ti, ecc.; inoltre è possibile con la pressione pr-0f onda mettere in evidenza una dolora bilità localizzata in zone oV1e si ascoltano sfregamenti, e t alora, cessando la pressione (iello stetoscopio, dolorabilità e sfregamento scompR.iono. Cosi accade ancl1e miella peri-cardite. Dolore sponta11:eo e alla pr~ssione scon~1paiono all'apparire del ver samento, ·ma persistono al limite superiore delle efftisioni purulente. In molte appendiciti, prima della perforazione, posso110 aversi dolori addominali diffusi , in rapporto con l'innerva.ziooe centripeta delle parti alte del tubo intestinale, in preda a spasmo rifl esso. La perforazione seguita da peri-

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tonite circos~ritta à denunziata da t1n·area di clolorabilità profonda nella fossa iliaca dest1·a: la regio11e lombare non è sensibile nè in. profondità, nè in superficie, come dovrebb'esseT·Q se il dolore fosse · subbiettivo (irradiato), poichè essa è la parte posteriore della stessa area segmentale; però vi è un p~nto doloroso alla pression·e verso l'estremità dell'undecima costola. Le sierose in!ìamma te si comportano come le sinoviali. ::V.la generalmente i dolori che hailIIllO origine da malattie viscerali, non valgono a direttamente localizzarle. Vengono riferiti a .p arti re mote e noµ possono essere giustamente inter· pr.etati se non s i conoscono i rapporti degli impulsi centrip·e ti coi vari segme!I"Lti del siste1na nervoso centrale. Così un aneurisma aortico può dare dolorabilità nell'area corrispondente alla 2a ra.dice posteriore dorsale, e spesso anche nell'area di distribuzione sensitiva del . plesso cervi-cale. I vizi mitralici gravi con distension.e dell'orecchietta possono dare dolore ·spontaneo e alla pressione !Ilell'area corrispondente alla 6a. e 7a radi-ce posteriore dorsale. Se gli stimoli viscerali sono abbastanza intensi e prolung·ati da giungere all::i 'cosci·e nza, il dolore viene irradiato sl1lle zone cutanee innervate dai segmenti eccitati del sistema nervoso centrale. La spi e,g azione di fatti ap·p ar.entemente strani nell'innervazione viscera1e, talora ci è data dall'embriolo·g ia. Così non farà meraviglia che l'i11nervazione centripeta delle varie cavità del cuore salti alcuni s.egmenti dorsali, precisamente quelli che corrispondono all'arto superiore, che si sviluppa più tardi del tubo cardiaco primitivo. La dolorabili.tà del pericranio spontanea e a lla pressione può essere in rapporto con lo stato morboso amiche di visceri lontani, oltrechè di organi cef,alici. Ciò dipende dai rapporti che il nucleo del IX e del X (ch,e riceve fibre clal cuore, dai polmoni, dall'esofago, dallo stomaco, dal primo tratto intestinale) contrae coi nuclei sensitivi del V paio e dei primi due nervi cervicali. Il dolore di origine viscerale può irradiarsi all'area cl1tanea di pochi segmenti, o anche diffondersi bilateralmente, o alle aree di segmenti vicini che nan sono in rapporto diretto col viscere leso. Ciò accade generalmente se lG stimolo è molto intenso. Tt1tto ciò che dirnin11isce il controllo dei centri superiori. favorisce qt1esta diffusione : cosi i dolori cronici. le malattie esa11rienti, i periodi mestruali, gli stati cosiddetti neurastenici. La diffusione Bi fa di preferenza a certe regioni (fronte, lombiì, ma può es ten•der si anche a tutto il corpo. 0


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SEZIONE PRATICA •

come nei periodi nlestruali delle donne nervo. ' spesso pero, ' . se : p1u 1n questo caso, si ha do· lorabilità dall on1.belico in giù, oltre un'ar.e a frontale od oocipitale. · Un'altra causa di diffusi.on~ è t111 im1)rovviso aumento di temperatura. Così 'nelle tonsilliti con poca febbre è dolorabile soltanto l'area , iojde, dalla mastoide alla linea mediana del collo; ma se la febbre è alta, la dolorabili tà p11ò este11dersi bilo.teralmenite, all'occipite, alla fro11te, al dorso, a tt1tto il corpo. Negli a·n en1ici i dolori si diffondono largamente., e non cessano sempre imn1ediatamente dopo la rimozione della causa (es. estrazione di un dente guasto). I.. 'insonnia cl1e accom1)ag·na i dolori persistenti è un.·altra cat1sa cl1e ne favorisce l a diffl1sione. Talora i poteri inibitorii sono tanto scarsi cl1e -gli. ordi11a1i stimoli sono causa di dolorahilità cl1e si diffonde largamente : non si distribuisce secondo le regole dei dolori di erigine viscerale, onde si 11a, per es., -cefalea e dolorabilità dell'ipogastl'io e del dorso. La reazione prin1itiva, pronta e indiscriminata di difesa, })llò ripresentarsi, oltrechè per eccesso di stimolo, ancl1e per difetto di controllo. Insomma l'effetto di tino stimolo spiacevole non dip~nde solo dall'org·ano colpito o dalla natt1ra del 1nale, 1na anche dalla costituzione dell'organismo: il turbamento dell'eq11ilibri0 . di un segn1ento clel sistema nervoso tl1rba pitt o meno l 'eqt1ilibrio dell'intiero sistema. 1

DORIA.

MEDICINA. Le. astenie di origine endoerina. (A. SÉZARY. La Jlr esse 1néd'icale, 28 gennaio, 1922) .

L 'astenia è uno dei sintomi più comm1'i in patologia medica e coincide .di solito con -u na malattia .a diagnosi evidente. Tl'attasi talvolta di un'infezione a.cuta d·i cui l'astenia costituisce un .attributo abitl1a.le (influenza, tifo.i d·e, difterite, ecc.) ,o di Ct1i caratterizza; una fol'ma a·dimamic.a; alt.rei v·olte è un'infezion·e ·cro111tca, oppw··e un'intossi1cazi.one acuta o cr-0nica, 1m'affezione delle vie digerenti, I 'insufficienza ep.a tica, rena.le, cardiaca, un'affezione nervo·sa, ecc. Vi s,ono però casi i11 cui l, asrt.enia esiste iso.Iata111ente, o s.i accompa1g.i1a con dist11rbi dello stato generale inne·g'abili, ma il111:>re cisi. La parte in1porta.nte che ha11r10 le ghian·dole end'Ocrine p er la nutriziorne e, d 'al t1~a p·arte, la freque11za dell'as:tenia nella sintomatologia dei dist11rbi da se1crezione interna, ci autorizza1Jio a considera.r e la possibilità di t1n'alte1

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razione di <:ruesti organi. Qu.esto però v.a fatto con estrema prudenza, senza ·dimenticar.e che l'astenia ·è un sintoma .estreim amente banale e che vi è oggi la tendenza ad attribuire a disturbi endocrini troppi sintomi inesplicabili.

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Non può mettersi in dubbio la frequenza dell'astenia .1nella ·&intomatolo1gia delle g,hiando1e1 endocr·in.e. Essa .costituisce l'elementio -o ara.tteristioo, il sol.o co.s tante del moirbo di Addison; si oslsierva in quello ·di Flaj ani-Basedow, in •C'U:ii coesisite -c on l 'iperec.citabilità nervosa, e i1el n1ixede·m a jnfamtile od a.cquisito, in cui si ·accompagna ad apatia od a torpore. :E; stata segnalata n:eille sindro·n1i ipo·f isarie (a cro·m·eg·al ia, sindrome adipo· so~g~enitale, gi.g·antistrno), e coe.l pure .fra i distur)'.)i cqnsecutivi .all 'abl azione •delle ovaj e, no11chè nella insiufficienza €patica o pancTeatica. i è voluto riferire all'ins11fficie.nza surrenal.e qualunque astenia di sindromi end-0crine, esag·erand·o l'importanza ·delle sin·dro·m i .p luriglandolari. Bisogna invece riten·ere •che vi sono sir1tomi che r1on rico11oscono u11'11nica patogene,si; t;lle· è appu11to il caso deilla melanode1rmia, tale è quell'o rd ell'astenia; questa è stata osservata negli animali d a esperimento a ct1i erano stati. levati i surreni, o l'i·pofisi, ·O la tir-0ide o le p.aratiroidi. Non vi è quindi biso1g no di inv·o care una problerhatica 1esione SJllr:venale as:sociata, p.e:r spiegare il sintJ{)·m o .astenia. L'osse:rv.azi0i11e cl~nica permette ·di distinguer a due tip'i di astenia endocririo. Nell'uno si t1 atta -cli de.b ole resistenza muscolare alla stanc.I1ezz.a.; i n1 usco li si affaticano .assa.i rap·idamente. Qu.e1sta forma .s i o·sserva nell'a.d diso.n iano in ct1i, l)iù .ch e la p·e rdita di ·energi~ da ·spiegars.i in uno sfo·r zo· unioo, si 1nota la soo mparisa più o n1en-o completa della resistenza .alla fat1ca. Questo fatto p1u ò mettersi in r ilievo a11chei con il dinamometro di R·egnier, facendo eseguire all 'i1l!divi·dt10· d1elle pr.e.ssli1oni din.amo·m etriche, a.d intervalli :r:e1golari ·di 3-4 secondi : si può così ottener.e una curva caratter1stic,a : mentre in w1 sog·getto no•r m.ale, dopo alcuni val{)1i elevati, ·Sii hanno pressioni 1di11amom·e triche .sensibilmente uguali, c1he 1diminuiscono poi progressivamoote e lentamente .fino· ·all'esa.u rimento tard.ivo•, l 'addisoniano pl1ò fare so.itant.o lln i:)i cct0fl.o numero di sf.o·r zi musc·o lari, di c11i il val-01re diminuisce Tapid.amente, ·dopo· di ch·e l'individuo è affatto incapace di n1uovere l'ago. L 'A. ha ottenuto in un ·so·g getto le -cifre 19, 17, 11, 8, 7, O; in uin altro 7, 7, 4, O; l 'iniezione ·sottocutanea ·di estratti sU1rrenali dava lln .aumento· passeg1

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igero del n11mero e del vaJl.ore delle cifre otteA commento di tali asserzioni, l'A. nota che nute. In qu1esto esame bisogna però sempre egli non ha mai osservato insufficienza sureliminare l e cn.u se di errore possibile, messe r enale prov ata dall'autopsia in cui manca.sse per primo in rilievo dal nostro ·Mosso: le em.o- l'esa'llrimen to .r.apido del1a forza mu·s colare. zioni, la stanchezza intellettuale, una cattiva Lo stato miastenico però si osserv.a ai1c·h e aJ dig•e stione abbassano la c urva ergografica, di f,u ari della insufficienza surrenale; esso esimentre l'ingestione di picc.o1e quantità di alste, -01 tre che netle 001n diz1oni accennate ai cooJ o di .gluoosi·o danno un .aumento tempo- principi9, anche in sindromi. ben ·d,efinite. raneo della forza e r e.sistem.za idei muscoli; le c,osì p. e. in quella di Erb-Go1dfiam, oonovariazioni introdotte da questi fa.tto ri secon- sci uta sotto il nome di :paralisi buJbM'e .a:stedari son-0 piooo1e, in confJ"!Onto ·delle forti ano- 11ica: trattasi di un'affezione mUJScolare in cui malie che si osservano ne11 ,addisoniamo. la diagnosi si ib.asa sull 'estre.ma faticabilliità, Si può dare il :nome di miastenie ~ queste accompagnantesi a paralisi dei musooli oculo, form·e, sta perchè esse sembr·ano caratte.r tz.z ate motori, facciali e. della nuca; queste par.a.lisi dall'1esaurimento del musco1o .stesso, sia perchè non si ·o,s serv.ano nella insufficienza. suITenaie; questo termine già 1si .applica alla sindrome comunqu·e, il1J caso di dubbio, la biopsia dimodi Erb-Goldftam in cui tale sintoma si .osserva strerà i.estoni degen.erativie red infiammatorie netta.mente. del musco·1o. Il .s econdo tipo di astenia ·comprende i casi L'esaurimento mus:oo1are si osserva anche in in cui 1a forza muscolare è diminuita, senza una sindrome mentale isolata .da Brachet e che rsi abbia un rapido esalil~imento. In una Tartivin, ,associato ad un rallentamento genea.mm.alata ·dell'A. p. e., con una :smdrome di rale .deille funzicxni psichiche, .il quale permette adiposi dolorosa, si osservava un'inrtensa aste- 1a diagn·o si. nia, che l'obbligava da l1na diecina d'anni a Questi esempi dimostrano ch1e .ogni stato • rimanere nella stanza -0d in letto, poichè essa miastenico non è di origine surrenaJJ~ ma non non poteva rimanere in piedi più di un quar- è dimostrato finora ·che un'altr:a astenia ·di origine endoorina possa presentare il tipo speto d'ora: Al •din.a.mometro ·si notavan.o c'if.re (30) meno cial-e d'i esauI'imento rapido della forza mli. FILIPPINI. elevate che n-0,r matlmente; però d·opio 44 p.r es- scolare. sioni, si .av·eva1 ancora 21. L'opoter:api.a .surSIFLO GRAFIA. r:enale dtede un migliorame1I1to minimo ed effimero; quella tir-0idea, invece, e.bbe 1u n'aziome Cura della sifilide con i sali di bismuto. notevol·e, .ellevan·do la for.z.a muscolare ed, a condizione di essere continuata lasciando solo (L. FOURNIER e L. ·G UÉNOT. .société françaiS€ de br.evi intervahli, gua.ri l ',a stenia ri.belle. In una Diermatologie ie.t de SyphiJigraphie, 10 noa ltra malata tuberc-Olotica, con m elaIDod·ermia, viem.b :re 1.921) . la prova al dinamometro Tivelava uno stato Gli autori hanno largamente usato div.ersi astemioo senza rapido esaurimento: per tale pnep.a r.ati di bismuto, e ·specialmente il tartroragione ,e per il f.atto che anch,e le mucose erabismutato di potassio e di sodio in so&p81Ilsione no pigmentate, l'A. escl1use il m orbo di Addi- oleosa contro la sifilide umana otten.e ndo dei ' ·che confermer1ebbero qu.e lli già segnason e, di fatto, l'autopsia dimostrò ohe i sur- ·r isultati reni .er:ano integri, mentre iJ fegato era ·dege- lati da Sazeriac e Levaditi nella sifi1i de spe1"i.nerato, l' astenia •e la melanodermia er.ano dunmentale del coniglio e. nella stessa sifilidie delque da attribuirai all'insuffìce.nza ep.atica. . l'uomo, 1e mostr.erebbero ohe il bismuto debba Questi ·drue tipi di astenia, più che costituire v·en.ir considerato c01J1e un energico agente an due gradi d:i UlilO stesso .stato, sono pr.o babiltilu.etioo. mente legati l'uno a disturbi muscolari, l'alEssi han.n o .curato con il b1smuto 15{) sifilitic..i tro .a distur.b i nervosi. Dalle stesse particola- in diver&i. periodi della malattia ed hanno porità del sintomo si può dedurre il valorei setuto ,!'accoglier.e un numero di osservazioni sufm e}ologico ·delle astenie di origine endocrina, ficiente per potersi formare un concetto della efficacia del bismuto contro la sifilide. ritenendo che : Sifìloma. - Il treponema scompare dalla su1° ogni astenia che non si accompagna ad perficie dell'accidente iniziale talvolta all'indoesaurimento muscolare, abnormemente rapido, . ' spesso ma.ni della prima iniezione, ma p1u non è dovuta .ad in.sufficienza surrenale; dopo la seconda. In dlte soli casi scomparve 2'> l'insufficienza surrenale però non è la • sola affezione che 1si accompagni con esamn- dlopo la wrza. Nei sifilomi a tipo erosivo la cica trizzazion.e avvien.e in pochi giorn i : in quelli mento mllScolare anormale. 1

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mecli occorrono da 1-0 .a 15 giorni, mentre le dio. lVIeno rapida fu la sua :efficacia in alcune f-0rme ipertrofich.e od ulc.eirate :r:i.chi-edono 20. f.orme di ulooraziDni gommose delle g.a.mbe, che ,,.. 25 ed anche 30 giorni. Anche in questi ultimi .cicatrizzarono in 30-40 giorni, ed in un caso ~asi però .il s ifiloma peTde rapidam,ente i suoi dii .gomma prepuziale ch,e al 418° giorno presenpeculiari caratteri clinici e p:riende l'aspetto di tava· ancora un I;l.Otev-0le infiltra t o con tramite una piag,a banale la c11i rip.arazionei è tanto fìsto1ooo . Due casi di leucoplasia linguale mtpilì lt1nga quanto più estesa era l'ulcerazione. gliior.ar<on-0 s enza scomparsa delle lesiQni. Quando poi s'inizia la cicatrizzazione, qt1esta N.essun dato sic11ro p11ò forndrsi ancora sulle procede rapidamente sino alla fine. sifilidi viscerali (ectasile aor tiche) o n.ervose Tutto •s ommato, il · pr-0c,e:sso 'di ·cicatrìzzaz.ione (tabe, p,araplegie sp.aism,odich,e, ecc.) pier la. bredel sifiloma è foDse un po' pili lento, in alcuni v.ità della cura.- Nes.S'llr1a effi.cac.ia in un cais-o .casi, che no.n con gli arsenob enzoli: semb,ra dii p aralisi pro5ressiva avanzata. però· che l'ind·u rame nto, ceda oon maggiore raR eazione del Wassermann. - L'azione ripapidi.tà. r a trice del bismuto sulle ma11ifestazioni superAnche l'adenopatia satellite scompare più o ficiali è accompagnata i11 g.eine.re da una promemo rapidametnte e iD.OJl è rar10 il non trovarne fondi34 modificaztone sierologica. In due mala ti di s ifiloma iniziale, curati pripiù traccia dopo un solo mese e ·m ezzo di cura. ma della ,comparsa di una R. '~· + , questa è Manifestazioni secondarie. I treponemi scompa:iiono dalle plac.che muc.o·se dopo una .o rimast a n egativa dlop10 la p.rima serie d '.itndezi-0ni: i malati p er ò non sono istati più riv·e due iniezion,i . Le placche mu·cosei boc,c ali son.e} quelle che duti. Di 17 inf.ei'rmi ,aon sifi lo ma iniziale e W asserpiù rapidarrJ.iente scompai,ono. Lo stesso può mann deboùm,e.inte o parzialmente p·osi tiva, 10 dirsi delle placche genitali .erosive. Quelle a p1reseintano attualmente R. W . neg,ativa: negli tipo ·i p,e rtrofìco si rias.sorb·o,n o .i n 10-15 giorni a altri la R. W. ,è attenu.a ta. seconda del volume. Di 1~ ca.s i dd sifil-0,ma con R . W. +, in 6 la Quando la cura s'inizia dlopo l' appa.rizione della roseola, questa viene .arrestata nel suo reazion.e divenne rapidamente .n ega.ti• va : in qua.si t utti gli a!ltri s i è attenuata. sviluppo, ~alvolta 1dopo .un'.e&acerbazjone di In nessun malato in p.e:riodo secondario la 24 ore. Anche i siifìJodermi p a pulosi possono R . W. è diventata n egafiva dopo 1a prima oori-e dare reazione ,di H erxh eimer . di ini1ezioni. È -soltanto dopo un m ese, geneGli -~A. hanno visto scomparire in quindici r:almernte, che la :neaz.io,n e comincia ad attegiorni 11rL'.ert1zione n1i1.iariforme generalizzata nuarsi . .Su 16 malati seguiti r.egola rmente pe r e d ei sifilidermi palma ri che, com'è risaputo, sonio in gr.nere assai ribelli ai rimedi specifici. · uno spazio di tempo d'a. 1 a 3 mesi, soltanto In t1n solo ca-so un s,jfiUderm a papulioso è 2 conservarono U·n a R . W. c-ompletamen·t e posiscomparso oompletamente al 35° .gioir:Iio, ma già tiva: 'i!n 7 div;e.n.ne parzi·almente o deib,o lmente ·da un pezzo aveva periell1to il ·colorito s peciale. negativa, ·:in 7 scomparve d ,el tutto. NlOn s i possono .ancora da r e ,conclusioni preI f.enom.eni generali, cefa lea, d.o1ori o,s sei, ecc. cise Slll comportamento della R. W. in periodo hanno sempre ceduto alle prim.e iniezi,oni. terziari'O. In otto m a lat.i trattati col ·b ismuto· per delle Tossicità , dosi, ecc. - Gli AA. hanno 3Jdopemanifestaz1oni recidiva n ti malgrado ~nten.se rato a preferenza un tartro-bismutato insolucure m ercuriali ·ed arsen.i cali, I.e manifestazioni stesse gu.arir·on-0 normalmente. Uno di essi, bile in so.sp·ensioine n1ell'·o lio di oliva al 10 %. Ifanoo purie adoperato il citrato ammoniacale malato dal maggio 1919 ·e che nlOn era stato m ai più éti sei settimane senza manifestazioni, .in soluzione acq11osa e dielle sospensioni o1eose d!i j-0do-bismutato di -cihinina . .S embra che i n<m ne ha più presentate in 4 mesi da ,che fu risultati1 ottenuti isian,o stati pressOI q. poco iniziata la cura .col bismuto: eguali, qua1e che fosse il saJe adoperato. In un ·cas~ di m·eningite sifilitica a cuta tutti . I'lgOLe iniez1oni di bismuto devono eiss.ere i sintomi (c.efa1ea, rigtldità della nuca, Kernig·, ecc.) sooanparvero dopo 3 o 4 in1ezioni con pa- J:'OSMnente intramuscolari re praticate .con lie consuete rego,lie. Se :Si usa la soluzion·e acquosn. r all.el<a e conte1nporanea diminuzione della lindi citrato, oocorre1 a ssi cu.rarSti .di non essere pefocttosi r a chidea. netra ti in qualche vena, gi.acchè la tossicità di Manife's tazioni t erziari.e. - Il bisn1t1to moquesto sale è incompar,abilmente maggio~ per strò notevole efficacia in u11 v,asto sifiliderma iniezioni è ndovenose. nodulo-ulcerato pustoloso e crostoso ,che occuGli AA. consigliano, per una prima -cura di pava i due terzi d el d-0r so e cicatrizzò in dodici attacoo, di iniettare da 2 a 3 grammi .nel mese, gi-0rni, ed in un a grave osteoperiostite del ro1

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1L POLICLINJCO

oioè u11a 111redia q·uotidia11a di 10 cgr. il che può realizzarsi praticamente face11do, dopo 2 o 3 iniezioni da 20 centigr., una iniezione bisettimanale di 30 cgr. . . . ... ~ ·n ieoossa.rio praticare 1111a rigorosa 1g1ene boe.c ale. D<>•p .o questa prima serie· ·s i potrà, o continuare la cura con una sola iniezione settimanale di 20-30 cgr. o sospenderla per un mese fJer poi ric-0min,ciarla •Cornei all'inizio. In ambedu.e i casi si seguiranno i progrie·ssi d1e lla g uarigione mercè I '.esame del .s angue, beninteso iahe il trattam.ento ,IlJOill sarà i:nter.rotto subito dopo la sc<>mparsa de lla R . 'ì\T. + . In <>1g ni modo è prudente v1erificare spesso e regolar1nente lo stat o sierologico di ogni nlaJato. Gli AA. hanno praticato sino ad ora più di . 1'500 in1i·ez.ioni di tartro··bismutato di sodio e potassio s.enza avere mai notati in.convenienti di grande importanza. Lievi iel:evazioini febbril.i, poliuria di br.ev e durata~ rare albuminurie, un ·s olo ·caso d'itter.o catarrale beni.gno in un ta.b etico, d'in1a gram ento (scomparso poi rapidam.ente app1e na firuita la cura) : sono questi gli unici di1stu.rl>i osservati. Anche gli accidenti locali n.o n so.no di g,r ande llnJ)Ortanza, salvo, talvoJta, vivi dolori per due o tre giorni dopo l1iniezione, accompagnati o no da gonfiore, rossore, ecc. L 'incon veniente più ·c omune è la stomatite, che ricorda qu,ella satt1rnin.a, ma eh-e ])e,raltrio è ordina·riamente benig·n a an·che nelle fo.rn1e ulcero•se e p·seud.omembrano·se·, e pl1ò scomparire ·con ad.atte cure (acqua ossigenata e soprattutto i11ecliante prepara ti arsenicali) . Eiirriinazione . - Il bjsmuto s i PllÒ ritrovare nPl sang"l1e, nel liquido cefalo-rachidia.iilo, e si elimi111a co·n la saliva, la .b ile, le teci, il sud10re, le orine nelle quali può ritrovarsi 18-20 o.rie dopo l'in:iezio·n ·e e fino a · 20-30 giorni dopo u11 tratta111ento m edio (gr. 2-2.50). È importa11te perciò sorvegliare l'eliminazione .del bismuto i11edia11te l•e o ri.n1e n·eii malati affetti da lesioni i·e11ali. Conclusiorti. - I diYersi preparati di bismuto adope:rati da.gli AA. per iniezioni intramuscola.Ii a lla dose m edia di 20-30 cgr. per iniezio11·i e d alla dose totalie di 2-3 gr. i:>er ogI1i serie di 10 a 12 iniezioni i1ello spazio di un 211ese .si sono mostrati privi di vero potere to&sico e r1on hanno dato luogo a gravi a·ccid.e11tL Gl'inoonv1enienti sono: q11alcl1e fenomeno di reazion.e locale nel punto CLella ini·ez-ione e la &tomatite. facilmente evitabile e curabiloe. Il bismt1to è un .energico agente a.ntisifilitico, specia1me11te contro le n1anifestazioni contagiose (onde la sua in1portanza dal p11nto di ' ' ista clella pr<>filassi sociale) con attent1azio11e 1

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[ANNO XX I X, FASC. 13j

e persi110 scomparsa completa della R. \V. dopo la pTiima ie. soprattutto dopo la second·a serie d'iniezioni. Solo osservazioni num.erose e prolungate per molto tempo dimostreranno se il bismuto p ossa lO 111<> g\1.arire totalmente e definitivamente la sifilide. V. l\!IoNTESANO.

SEMEIOTICA. L' antourino-reazione di Wildbolz per la diagnosi di tubercolosi attiva. Il ' '' ildbolz di Bema l1a trovato cl1e i1ell'11r ina dei tubercolosi è presente una sostanza cl1e si comporta come la tubercolina, ed egli ha ciò verificato i11 100 casi di tubercolosi cl1irurgiche, .e in 30 casi di tisi polmonare. Il Micl1e che sperimentò su casi di tubercolosi polmonare non l1a osservato una superiorità. di questa reazione rispetto alla tubercolina e lleinecke ritiene questa reazione pericolosa potendo determinare delle necrosi locali : Inhof· l1a potuto dimostrare nel siero di sangue quelle s tesse sosta11ze che vengor.i.o eliminate per l ~urina ed egli alla reazione CO!IlJ l 'urina ha aggiunto la reaziolle col siero di sangue def malato. Le due reazioni si svolgono in mode> parallelo. 1.'Hanns (Zeitsclirift f ilr Tuberculose, aprile 1921, vol. 33, l)ttnt. 6), prima di iniziare le ricercl1e sull'not110 eseg·t1ì alcune esperienze orientative sulle cavie. In alcune praticò l'ir1t.radermo-reazione con 1Jrina di ttlbercoloso ed el)be esito negativo, quando già q11ella stessa urina aveva dato sulla pelle del malato unR. forte rea.zi.one. Infettò poi le cavie con bacilli tubercolar:i virulen.ti e la reazione si presentò IJositiva dopo 2-3 settimane. Per praticare la reazione si raccolgono sterilmente cc. 150 di tlrina, e subito· si rid11cono a un d.e cimo del voltllIDe ponendoli i1el vuoto a 65°-70°. Col raffreddamento si separano i sali, e poi l't11·ina è r>assata t1na o due volte attraverso 1111 filtro bagnato di sol11zione fenica al 2 %. Se l'urina contie11e albumina viene prima dealbuminizzata. Sul lato esterno del bracciose ne inietta una goccia n ella cute. L'iniezione provoca sempre, però per breve tempo, t1n forte dolore urente. Oltre cl1e con urina alla ,,.ildbolz, l'Hanns l1a ado11erato amcl1e t1rina concentrata al 1/ 10 del st10 vol1m1e a })agr10maria, e t1rina fresca di tubercoloso, sempre dopo averle filtrate attraver so filtro bagnato con soluzione di acido fenico al 2 %. I risult ati ottenuti con queste d11e altre qualità di ' . t1rina sono sempre chiari, ma non cosi ev1de11ti com e coll'urina concentrata. Dopo ~8 ore la reazione 11a raggiu11to il s110 inassimo e allora la stia l ettura si fa meglio col tatto che con la Yi ta, l)Oicl1è pii1 importante è l'infiltrazione cl1e non l'al'rossamento della pelle. Dai


LANNO

XXIX ,

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FASC.

425

SEZIONE PRATIC.\

91 casi dell'Ha11ns si posso110 trarre le seguenti conclusioni: 1) Un'auto11rino-reazjooie negatjva, non esclude un processo attivo di tubercolosi, a decorso l)r.ogressivo e a prognosi infausta. 2) Una rea~>:ione positiva, che abbia dato un vero e ,,isihile infiltrato, parla con grande verosimiglianza per lln processo tubercolare attivo. 3) N•)n si può ancora stabilirè un parallelismo tra l'intradermo-reazione clll!i ~ llbt..:' colina e quello all orina. 4) L'uri1la i1on concentrata non dà quasi rr1ai reazioni positiv~. 5) L'uri11a conce11t1"r-tt~t a 1/ 10 del suo volt1me a bagno 1naria, dà iJ11a reazione più debole di quella concentrata riel vuoto col metodo di \'\Tildbolz. Il \Vildl)olz fa ancora notare cl1e i1e.i tubercolotici in atti·vità l'a11tot1rino-rea.ziorne è positi-ya solo q11ando ess i sono i11 stato di allergia alla t11bercolina. Si dovrebbe quindi ricercare sempre la sensfbjlitit del soggetto alla tubert1J1 ina e praticare con~emporanean1e11te la ti1·b ercolino- e l'autourino-reazion-e. Eliasberg e Schiff (M 01iutsschrift filr Kinderheilkun., ottobre 1920), per a.ccertare il valore di questa rea zione che creerebbe una nuova via per scoprire focolai tt1bercolari i11. pi1en:i attività. l1anno esegl1ito llna bella serie di ri('erch e Sll numerosi bambini (40) ancl1e i:>er precisare l e relazioni tra lo stato di allergia dei soggetti e l'a11tourino-reazione. Però ancl1e Eliasberg e Schiff concludono cl1e non bisogna fare affidan1ento su questa nuova reazione per poter giudicare dell'attività di un processo tubercolare. I risultati talora paradossa• I i che si ottengono sono di difficilissima inter11retazione. Ciononostante questo metodo deve rtcl1iama re l'attenzione degli stt1diosi ed essere oggetto di ricercl1e ulteriori potendo forse esso dare la dimostrazione biologica dell'attività di t1n focolaio tubercolare. T . DE SANCTIS. 1

Prof. GUIDO MENDES

la diagnosi dalle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolosi

con speciale riguardo alle ricerche radiologiche. L · A. espone t.l problema diagnostico della tubercolosi ini&i&le. va.tendosi di ogni sorta. di nozioni, di indagni e di accorgimenti nel campo cllaljco, radiologico, batteriologioo, 1m.m unologico. Egli porta ulteriori raffinamenti alla.. dia.gnosi precoce; differenzia e circoscrive la. sindrome llàre; lumeggia i reperti re.diolo~ici, raffrontandoli con quelU d 'autopsia. · Il lavoro, corredato di tavole molto dimostrative, è desti.Dato a fornl!J"e un va.lido aiuto ai medici pratici ed ai tisiologi Un volume in-8 grande, di 116 pagine, con una figura nel testo e 10 t·flvole radioJrTafiche in ca.rta americana. - In oommercio L.10; per ·i nostri abbonati sole L .• 8.90 fran co di porto' a ra.ccoman<tato. Inviare vaglia e cartolina vaglia al cav. LUIGI POZZI. •la 8 ilh:ilna, n. 14. Roma.

CENNI. BIBLIOGRAFICI La 1neccanica del cervello. - · Prezzo L. 50.00. E1ditori Fratelli Bocca, Torino. Se il valore cli l1n libro deve i1iisurarsi dalla rapida diffusione, il VI01ume che ha ora pubb.Jicato il grande nevrologo napoletano 11a certo una eccezio nal1e imp ortanza. La prima e·dizione nella magnifica veste della Biblioteca di Scierize 1noderne dei Fratelli Bocca appena annunziata è in via di ,esauTim·ento. Leona:rdo Bianchi è abitua,to a ta:li succeiss.l. Egli è tra i ·p ochi .autio ri italiiani per i quali gli s trami·e·ri si dimostrano meno dJnge.neirosi. Come il classico trattato di P s ichiatrti.a d ello stesso autore, La m ecca1iica del cervello è 1st1ta già tradotta e pubblica ta in francese ed in inglese da du1e. 'ben nati nevrol-0gi, d a Ri:cl1et • e da Lloyd lVIorgan. Vero è che questo lib:ro riaissum.e tutta I'op.era sc,ientifica cli Leonardo Bianchi, opera di l)ensatore e di sperimentator e, di filosofo e di . clim.ioo. La dottrina delle localizzaz.ioni cruiebrali, la cito-rurcheitto111ica •d1el 8fs.teimai n·e·r voso· ha 1s entito più che altro argomento d~lla bii ologia l'i·n .flusso del .g eni!O ·jtaJi·ano·. Bianchi vi ha poìftato un .contri'but.o più perfetto, per~hè tutte 1e sue .i nvestigazioin i seno d.oa11inarte e con·doitte ·da. una menta JJi.tà •Complessa ed armo111tca che d&l [•Uro fenomeno biologico as~nJrge a lle Sl)ecula -. zioni &ociaJ i. Il titolo del vol11n1e pDtrebbe ingen·e rare il sospetto C'he sr tratti id i una descrizio·n e di congegni, deil la espo.sizi one d.i u•n a ·dottrina 'C h.e r1ella sua cor1cezione materia listica avvilisca il co11cetto c.l e~la vita, limiti la potenza del pe11siero. Da.lle a ride consta•t azioni anatomich.e, dall e speirime111.ta zioni e drulle ossleirvazio·n i clini•che l·insig·ne 11evr ologo trae l)artito })er affermare, talvoJta con un liri·smo davvero ·seduc.ent.e, !a bellez.z.a d·e l la vit.ai, l.a sublimità ·de1 pensiero. Il libro è un atto di fede nell'11mam.ità, a lla quale, sia pure con le soste ,e le interruzioni delle aberrazioni e dei ritorni degenerativi~ non pòtrà 111ancare il destino ulti1110, il domi11io clell'11niverso. dr . BIANCHI

LEONARDO.

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f>ott. A. V.

M etoclik der Bli 1tunter suchung . Berlino, Julit1 s Spring·er , editore\ anno 1921. Per i tipi di Juli11 s Spring·er è u scito, in nitida ed elegiante .edizioo1.e, q11esto trattato di tecnica .e m·at0Jogi ca ·come perfezto11am1ento ai vari a ltri ·cl1e in anni l)receidie.nti av,e·va scritto l 'Autore. Egli ,eispone in forma ahiara tutti i prin-eiDOl\IIAR US .

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lL POLICLIKICO

pali metodi di ricerca e descrive i pr:i.lnicipa1i apparec-chi ideati, dioon1d10ne l)U'r e il valore prati-e.o di ieiasC1.1Ilo di essi in baJSe alla 1unga esperienza che in questo .argomento possiede il Domarus. Divid.e j l libro, cllie co!IliSta id i 4189 pagin1e e 196 fi•glll!'e, in quattro sezi-0ni: 1° d·edicata al1e riioor,che di carattere fisico-chimico (emometria, nwnerazione dei globuJi ro ssi, bia.iniohi ,e 1delle 1p.i astrine, massa del sangue, viscosirnetria, coagulazione, r·esistenz:1 globt1lare, spettroscopia, spettrografia, reazione. gas d.el sa11gue, ec-c.); 2° dedicata alle ricer-che morfologiche (raccolta, diiste:nJsione del sangue, -0sservazioru a fr.esco, colorazioni vitali, i metodi di fissazione e colorazione sono diffusamente esposti; 3° dedicata alle rioerche istologiche sugli organi emopotetici (prurn.tura splen.i oa e del midollo IO·sseo) pr®arati per striisci ·e inolfus ione ·' . 4° dedicata alla tecnica della citodia.g;n-OStica speci.ailmen,t e ri·@U:ard 0 rul liqui1d10 cereb.ro'Spina1e. In o.gni 1oapitoJo istrumetnti e metodJ di tecnioo so1110 descritti .in modo da reDtde:!'e piPatico il valo1r·e ·del libro e ve·r amente necessario a qll·elli iefue vogli-0!I10 eiseio()1Uire ricerche suJ 'Sangue. M. GHIRON. 1

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SAVELLI E. Anatomia clinica e diagnostica (Ad-

dome ) (in-16, pagg. 327, Napoli, ed. Macerol-

li. L. 20). L ,A. si è proposto di riassum·eir.e e riumire -quel1e noz:Loni di anatomia, che più frequente mente vangano ,applicate nella clinica c-o rrente: ha quindi e.sposta la materia non da tm punto di vi1sta d-0ttrinario ed .astratto, ma in considera zio·nie d·e lle immediate correlazioni' cliniche. La piccola m,olie del volume non gli h a permesso che un sunto dei principali .argomenti: va ad ogmi modo data lode alla s11a imp oosa, me.rcè la quale il l ettore potrà Ii.sparmiarsi a volte fatiche riasst1ntive e potrà rinnovare utili ricordi. g . sabatini. 1

Prof. LUIGI FERRANNINI

I Medicamenti usuali Prontuario di Farmacoterapia corrente (III edizione) Qu esto libro che non vuole avere alcuna pretensione scienti· flca o didattica, ha Il pregio di essere il "men to_re,, succinto della farmacoterapia corrente. Sol o le sostanze che Il medico realmente ed abitualmente adopera furono prese In considera· zione, ma unicamente per la parte che Interessa il pratico e che riguarda la medicina Interna. In questa terza edizione si sono aggiunti ancora alcuni capitoli che non sembravano doversi trascurare. Il libro è anche corredato di un esatto Indice alfabetico . Un volu1ne di pagine IV-214 L. 6 e più l e s pese p ostali di spedi zione e d1 imballagio. Per i n os tri abbonati sole l.. fi. 75 franco di porto e r accomandato . , .. . lnYiure cnrtolina -vnglia al Cav. Ll:IGI POZZI - V H\ Sis tina.. N . 14. Romn .

[ANNO

XXIX, FAsc: 13]

ftctllDEMIE, SOGIETA MEDICHE, tON6BESSl Società Medico-Chirurgica di Pavia. (Sedut:a del 10 febbraio 1922). L'esolu,sione del oolon, in ravporto alla val ,v ola ileoceoale.

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Prof. T. LEGNANI. - Presenta un caso di occlusione intestinale acut.a ~r cancro dell'angolo colico sini~tro operato di a.nasromosi dell'ileo alla sigma, nel quale, dopo 6 mesi, dovette int.ervenire nuova mente perohè, .essendost ·chiusa la valvola ileocecale al circolo refluo, erano inoorti 1 fatti gravi di occlusione oompleta òel colon. Trae argomento iper dire come in casi simili. dato che si riieorra alla. enteroamastomosi in primo tempo, allorquando si intervenga. in ~o tempo per togliere il tumore, conviene eli.m inare anche la praticata esclusione del colon. La semplice rimozione del tiumore stenosante e l'abbandono dei caipi intestinali reseca ti e chiusi a fondo cieco, non ·sembra consigliabile per il :fatto che sulla incontinenza della valvola ile<><:ecale non può far~i sicrrro affidamento. Nota su, 11.n-a muooriri.ea patogena.

A . PERIN e J . COSTANTI:\. - Gli oq. presenta110 1lll·a ' nuova specie del genere Lichtheimia (L. Italiana) isolata in Pavia dagli ~uti di un'ammalata affetta da broncorragie. Il fi1ngo ha un a.gpettù caratteristi.Co, costante su tutti i terreni colbJrali; forma. una ma ssa sericea bianca ohe riempie tutto Jo spazio della .p rovetta tra il suootrat.o e la parete e ~e negli strati SUiI)eriori diventa bruno. Gli 00. ne descrivono i caratteri botanici. La temperatura opt. di sviluppo è 87°; i limiti di tiemperatura massimo e minimo ooe consent>110 iancora uno svilUlPpo benchè stentato sono 50" e 18°. L'Ifomicete è .patogeno per i oomuni animali da. esperimento. .•

La oll,i1iotossina nei sali di oliinina.

D. GANASSINI. - L'O., dopo di aver ricordato che là chinotossina, isomero della chinina, possiede. secondo Hoppe Seyler, una azione tossica elevar.a simile a. quella del curaro, descrive alcune esperienze da lui fatte sulle cavie e sui conigli, lf\ quali, mentre confermano il riSlùtato di Hoppe Se,ler. dimostrano che le miscele di chinotossina e ~hinina a parti uguali sono (più tossiche della chinotossina. sola a parità di dose. L'O. richiama poi l'attenzione .sulla facilità colla quale i ~li d~ chinin~ ~no trasformarsi iparziaJmente in sa.11 di chinotossina sotto l'azione del calore, o degli acidi o della luce. E poichè finora non si conoscon~ metodi e reazioni per mettere in evidenza tracce di chinotossina nei sali di chinina, l'O. propone, a tale scopo, alcune nuove re.azioni caratteristiche della chinotossina, dipen<renti dalla sua funzione chetonica. La presenza di questo alc11loide tossico nei sali di chinina costituisce una impurema altrettanto trascurata. quanto pericolosa. I fenomeni di avvelenamento, che talvol~ ~~ sono vcrifìc·J.ti ro11 l·u o terupeutico dei sali d1


fANNO

XXIX.

F.!,SC.

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SEZIONE P RATICA

ehinina, d'ora innanzi potrarn10, in rerti casi, essere spiegati col dimostrare la presenza della chinotossina. ~~- GASBARRIXI. •

Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche. Seduta del 13 gennaio 1922.

Presidenza: Prof. B. Rossr, presidente.

4"~'...

ooletti ravvicinati c.'Ome i petali di una rosa semplice, e sono {3iti.1ate a ll'estremo di una spirale alterata . L'O. ritiene .c he le n uove forme da lui osservate rappresen tino stadi della cc Spirochaeta pallida », e fa ,d elle considerazioni rSUll'importanz..'1. che la conoscenza del ciclo evolutivo del parassita può avere per l'etiologia delle varie affezioni sifilitiche e di quelle dette metaisifilitiche.

c.

Le peritotiiti prieitnioooooiolie e la l oro diag·n osi.

L'O. riferisce due ca.si di peritonite pneurmococcioo a lui occor si e da lui ope1·ati. Prende argomento da questi due casi ~er diSC.'U.tere st1lla. patogenesi e sulla '8intomatologiit di questa rara affezione. La malattia colpi•sce di solito i bambini e predilige i l sesso femminile : pare anche che il tPilenmooocco a·rrivi a l peritoneo per via ematogena. I sintomi oono incerti e non sempre sufficienti a 1asciJ;lrci distinguere le ·p eritoniti pnetrmococctche ilit quelle di .altra natura. 'L 'O. si intrattiene su queste manife&tazioni icon.cludendo che una diagnosi sicura non può farsi <:he in seguito a ll'esame batteriologico dell'esst1(lato. A. MAJOCCHI. -

~e: u.lla dete-r·n iinazione di argento

nei oo-nl·postì d·L neosalvarsan-argentici. PrE~ONI.

Nei oomposti del neosalvarsan coi sali solubili di argento si forma un complesso nel quale l'argento è completamente mascherato, -cosicchè in soluzione acquosa non passa allo stato fil ione ma rimane legato a l radicale organico; la determinazione dell'argento non si può fa.re perciò coi soliti metodi. I/O. passa in rassegna i metodi fin qui proposti e si soffeTilla in i specie su quello di Binz; ma in questi procedimenti l'O. lamenta. il fatto d i essere quanto mai lunghi e C'()mplica ti. Egli propone un processo che gli ha dato :finora buoni risultati e che consist.e nella fusione della s~tanza in crogiuolo di nikel, nel riprenderla con acqua, a bagnom~ria, acidificare con acido nitrico; detetminazione dell'arrgento col metodlO di Volhard. A.

-

I

3Tuove fornie di spirochete n,ei f et'i eredosifilitwi.

L'O., servendosi. di un nuovo metodo cli trenica (impregnazione cr omo-osmica), ha messo in evidenza delle forme di spirochete divel'se da quella di Schaudinn. Egli descrive forme «a spirale» e forme «a vite>); inoltre delle forme «a rosetta», clle ritiene pure ipertinenti al . parassita della sifilide. Dimostra i suoi repetti ·sottoponendo ,p reparati istologici a ll'osservazione ·rnicroscQPiea dei presenti, e proiettando numerose .m icrofotogra.fie. Le forme a ·s pirale differiscono dia quelle di Schaudinn in quanto hanno dimensioni più variabili, .spesso molto superiori ; spire più serra te e profonde; e di freql1ente delle particolari « efHorescenze termina.li ». Le forme a vite oonstano di 11na spirale avvolta intorno a d un «cilindro as~ sia.le», ed hanno per lo più effiorescenze terminali. I~ forme a rosettn, rare, sono costituite da cirE. CIARLA. -

V AI.LARDI.

Adunanza della R. Accademia Fisioeritici di Siena. Seduta del 30 àic&inbre 1921. '

.

.

Presidenza: Prof. BARDuzzr, presidente.

Studio sul pneumococco. NOTA

I. -

ooooo

Sull'esistenza, di vari tipi di pneu1no·n elle affe:zi-0ni unian,e.

L. CORDA e P. MARGINESU. - DQJ.>0 rapid~ acceu.no agli studi 1s tranieri sul pneumooocco ed alle classificazioni di esso stabilite da Dochez e Ghillespie in America, <la Lister ool Transvaal, da Nioolle e colla boratoti in Tunisia, gli 00. espongono il risultato delle loro ricerche su 13 stipiti di ipneumooocco isolati da divel'Se affezioni umane. Fatta. breve menzi:one dei caratteri morfologici, culturali e biologici di detti ceppi, passano alle esperienze di agglutinazione eseguite oon i sieri cortesemente forniti dall'Istituto Rockefeller, di New York; esperienze in base a lle qTtia.li hanno potuto classificare i 13 stipiti come appresso : appartenenti a l tipo I, 4; a l tipo II, 1; al tipo II (s. gr.), 3; a l tipo IV, 5. Per ora non è stato i nco11trato il tipo III. Da queste preliminari ricerche gli 00. ieoncludono essere ieerta, a nche nel nostro paese, la occorrenza di diversi tipi di pneumococco ; tale constatazione ·p uò avere somma importariza dal punto di vista p ratioo della terapia e della !Profilassi razionali specifiche. Le basi. SO'ie1itifiohe della profilassi aritituberoolat:e.

F. NERI. - Ricordata l 'importanza igienieo-so· ci.ale dél problema profilattico antitubercolare, i'O. espone alcune delle conoscenze fond:a111entali che ne formano la base scientifica, :discutendo : a) jl differenziamento del bacillo tubercolare dei mammiferi i·n tipo umano e tip<;> bovino; b) il mooca nismo dell'infezione; o) l'immunità. tubercolare . Circa la pri·m a questione, l'O. ricorda i fatti che dimostrano la .stabilità dei due tipi, risultato ·d ell 'adattamento :filogenetico all'organismo dell'u omo e dei bovini, ttpi non trasformabili l 'uno nel1·a1tro, e nettamente differenziabili pei loro caratteri biologici. Cirea il meccanismo dell'infezione, l'O. passa in ra·sseg1ra i ·p iù recenti risultati speri.menta Ji che di·m ostrano la prevalente imtportanza dell 'inalazione nella produzione della. tubercolosi polmonare. L'O. mette quindi in evidenza l'importanza epidemiologica del contagio, operante sul terreno del-

d


IL POLl CLl NICO

I

le altissime ed uniformi ina ttiYità di tutti gl ' in<liYidui della .specie 11mana, ed e&'lmill<1 i fatti epidemiologici che diruost1·a110 il valore n1c:c:i11a11te di u11<:t prima lieve infezione. . L 'O. infine accenna agli scarsi ristùtati J)ra tici tin q11i ottent1ti ~ lle ' Taecinazioni e dalla sierote1·;-1.J)iH, ed esprime l~opinione che, nel callllpo <le lla .immunizzazione attiva, molto sia da ~e11ett.'lrsi ~lal nuoYo proc-edimento vaccinale di C'allllette, me<liante ba.cilli tubercolari a tterrua ti i:>er ~ueceR­ . ivi tra1)1anti per mezzo di glic-erina ti c:onte1H~11ti bile . Dai fatt i esposti l'O. deduce le norme per u11 razionale indirizzo profilattico, essenzialmente impernjato ~lln lotta co11tro le sorgenti d'infezione e in nlodo [)articolare contro la pii1 importante di queste: lo sputo t11bercolare. f'ul coni porta rnento dell'organo della prinza fessurrt bra 11 cll f.a 7e in « A t 71 en e 'noct ua, ».

[ •.\NNO

XXIX, FASC. 13]

alla in,-ersione (1ella f orrnt1la : in questi ca8i le

prime iniezioni agirebbero nel isenso di normalizzare l'equilibrio le11coc:itario. '"i sarebbe stato altresi, nei casi osserYati, un rappar to tra contenuto in agglutinine e ri nlta to del trattamento. Pertanto gli 00. riteng·o110 cl1e se la crisi emoclasica riconosce come unic:o fattore la d.i\Str11zione della endotossina i)er overn. della .stomosina, il ces..'13.re o il riprendere della forma infeziosa clopo la cii.si è in ra,p porto ancl1e co11 il i:>eculiar stato delle difese naturali nel senso clelrimmu11it<ì antigene. Praticamente il rueto(lo di cul'a spec:ialmente per Yia endovenosa, a l ql1ale si debbono i ·m igliori risultati, è senza pericolo e nella infezione tifosa vi 1si può ricorrere fin dal!.inizio della malattia_ Ricerche pneu1nografiolle d'lt rarite la ernissiorie d.ella voce parlata, e ca'tita.ta.

Dott. MERELLI GINO. - T/0., dopo aver dimo~tra to la i.mportanza, specialmente nei rigua rd1 c.lella fonetica sperim~ntale, dello studio del respiro durante la emissione della voc--e e <1 \er notato i l notevole contributo d~gli Italiani a questi st11dii riferisce delle esperienze• personali fatte allo ooopo d i stabili·r e quali diff€renze si verirficano i1ei tracciati pneumografici .p resi d11rante la emissione della 'roce iparlata e cantata in confronto alle varie l)Osizioni in cui iJJUò • trova rs 1 i l cor.p o tuna110. Egli ha u.s ato i>er i tracciati 1111 pneumografo che trasmette sul cilindro rotante le modificazioni i11spiratorie ed espiratorie 1})el' mez7JO di llU siste1ua rigido di leve e non per mezzo del tamburo rli Marey, e dal rilie\o dei tra cc:iati è giunto alle seguenti CQ11clusioni: che la notevole dimi11uzione del1a frequenza del respiro d11rante la emissione della 'Tooo parlata o cantata ,p ermaue nella maggioranza dei C<'lSi a·n che <lopo la cessazione della parolR o del canto, fo11Se i)er-cl1è l'organi~1110 ripara allo s bilancio respiratorio con due 1). tre n1in11ti di res1}irazione J)iù lent.a : che le curYC1-espiratorie durante la emissione della. \oce clirlìcilmente si mantengono sulla ascissa delle cnrv(~ <lel r espiro normale, lllii in genere e specialmente nelL:'l pCllsizione orizzontale, si nota una salita (1e1la cl1rva della linea aò(lominale. l\ria sopratuttl) l. O. ha Yisto che la .p osizione del corpo ha uu:t grande influenza <SUI tipo di respiro sia norma le che su quello modificato (1alla par(}la o dal canto, e descrive dettagliatamente q1i.ali siano queste ruodiiicazio11i. Comunque iper la .emissione della voce è laro-.amente usata la pressione addominale. L'O~ o . I.)()i i1on a vTebbe rilevato, cou1e ,,.ogliono alcun 1,. nessuna corrisponde11za tra le di'Terse qualità delle Yoei e l'ampiezza (lelle linee respiratorie. 1

G. 'TIT.\LI. -

Secondo le ricerche dell'O. i11 ."1 tllene rioct~ta, l'organo de lla I>rima foosuTa brauc.:l1iale 11a un J:>eriodo eYolutivo che giu11ge fino })] (lec1wo giorno ci.rea dell'incubazione; dopo di cli<\ <.:ornincia ;1 vresentare fenomeni reg·ressivi e rarli<1arnente scompare. l/0. 1nette in rilievo l'importa1iza di questo fatto })er la ft1nzione de ll'organo paratimpanico. Questo ch e è tanto più s,·il1111)p3 to q11antJo più gli llC<."'elli 0011 ra1ridi e forti volatol'i, come 1'0. ha din1ostra to j,n un suo studio ])rece<1e11te, percorre 11e lla civetta, poco atta al Yolo, lln certo grado e.li ,sviluippo, durante la vita emb1ionale, ma. non rie~c-e <1 1«,1ggiungere la sua completa formazione. F. SiltiONELLI. 1

Società Medica di Parma. 1~ecluta del gio1·1io

27 genna;o 1922.

Presidente: vrof. 1-.

GABBI .

Crynfribuf o alla f:Jlon1o t erapia della

infe.-.:··ione tlfO'id e.

Prof. .A. BRAGA e dott. R . BRAGA . - Gli 00. do· 1)0 .a y·e.r .pa~sato in rapida ra'SS€gna i eone-etti fon-

<ln 1nentali della irulllu.nitcì. stomogene "eeonc"Lo Ce11t;1 nnl e richiamato le Yètrie inte11)r etazioni ùell~ <·risi cousegnenti nlla l>l'Oteinoterapia e a lla stomotera.J)UL ve11gono a ~i.seutere del meccanismo delJR g:na1igi<>ne (lelle forme infettive a ic ute. Dopo qt1€~ta rassegì1a teo1ica iife1iscono le loro o serY~· zioni fatte su tl'enta tifosi tr:a tta ti colla stornoffina antitifica e a11tiparatifìc~ Cenbanni, dopo RYer •l~H<X1ato la diagnosi con la e mocultura e con la r(>azione di \·ictal: contemporaneamen te essi fa(:eY<tllO ricerclle emiatologiche . Dei trenta casi tra tta ti in tredici ~bbero g11a rigione per crisi dopo la Jlrima o ti.1tte al ·P iù dopo la .seoonda iniezione. in i1ove ca i gl1a rigione C"Oll ra.pi<1a li~, i111)lic~ ntt.:'nuazione c1ei ·intorni in 1s;ette casi, morte in u11 <·a~ trattato i11 Ile1iodo agonico. In ra1JlP<>rto ,111~ iicerche ellli1tologiche l)arrebbe, seconck> g-li 00., ris11lta11-P elle la criffi è aCTenuta con una sola iniezione allorquanc1o 1·equilibrio leucocitario no11 ~111 trop1>0 ~llternto, n1entre ne occorsero dtH'.> o tr qtu\ndo ~j ebbe là inyer~one o la te11denia

1

Ricercha ohi111ico-fisioll.e sulla e111oglobi11ia.

Prof. ~1 . CA~r1s . - IJ'O. risponde ad alcune O!=lserya zioni. n1osse a(l esperienze l)recedenti <lel1·a utore e giit comunicate alla Società, dal prof. Quagliarie11o in ·una r ecente pubblicazione a1~r>ar­ sa sull'ArcbiYio di Scienze l~iologiehe. I/O. ribatte .p unto per })unto le osservazioni del Qungliarif:'llo riport<.111òo~i alle ~e precedenti riC'ercl1e. _\.

,,.. -


{ANNO XXIX, FASC. 13]

SEZIONE PRATICA

429

AP.P UNTI PER IL MEDICO PRA-.T·I.CO.. CASISTICA E TERAPIA. Due casi di irrigidimento vertebrale cronico anehilosanie. Le infiammaz1oni croniche della , colon11a vertebrale si distinguono in due grup1)i: il tipo ndi Bechterev e il tioò d i Strumpell-1\ila rie. N~l tipo d i B.ech tlerev l 'affezio11e è limitata alla sola coloruna ve.rt.ebrale, è di carattere discende:nte, si inizia con d1o lori, provoca un 'incurvan1ra della colonna do·r sa.l e e si act•o,mpa,.c, gna ad lln corteo di sintomi n ervosi; fattori etiologici so·n o: l'eiiedi.tà., il tra urna'., tal volta la sidìllide. Nel tip.o St.rumpell-ìVIarie l 'aff,ezi·one oolpisce co11temp orar1eame111te alla ,co·l onna vert®raLe le an che e talvolta l·e ·spalle; i1on ooistono d-0lori e la colonna vertebrale anzichè incurvarsi si fa abnormen1ente dLritta; fattori ' . etiologici ..sono le malattie infettive,, la poliart1ite, la tubercolosi, la sifilide, con speciale freqlleJ.1za però la g onorrie a. L 'A. riiferisoe due casi; Nel primo caso ,e sistono alcuni :sintoni.i del tipo B e.chterev: dolori inten si a ll'inizio dell'affezione, incl1rva m ento della co1onna dorsale, sintomi 11ervosi {p a r esi di muscoli d ella sp alla destra) e alc11ni sir1tomi del tipo Strumpell-i\Iarie : rigidità che oltre alla colonna vertebrale co lpisc.e le anche e. le .spall·e. Come momenti etiologici si possono rintracciare l'eredità nervosa e .il 1

1

1

trauma.

Il -secondo caso con·isponde al tip o StrumpeJl-~larie. Affezione ascendente, i1on dol·orosa, che provocò u11a rigidità. della colonn a vertebrale, delle anche e delle spalle (spondilosi rizomeliica.), gx}norreaJ qu·ale f?-ttore etioil ogi co. Esistevano però d e.i distu rbi nervosi propri al tipo Bechterev (pare·s i e atr-0fia dell'arto inf~­ riore destro, esagerazio.ne dei riflessi rottùe1, Babin,s ki bilaterale) . Alla radiosoopi'a s i . constatò l 'oss~fìcazione del legamento· sopraspiinal·e (che i'i11nis1ce i processi spinosi), ossificazione dei dischi interver~ tebrali delle ve rteb·re Lombari ·e -0ste,op oros1 vertebrale. Nè iperost.osi, n è osteofiti, presenti in tutte le affezioni reumaticl1e, lt1etiche, tubercolari e· traum.at1ohe 1dell e vertebre.. :E: p,r obabiJ.e che l'osteoporos i costituisca l'affezione primaria .e sia causata d·a stimoJi inf.etti-vi e che l' ossificazione co1StitruiSlCa un fooo·m 1eno 1·eattivo di compenso. Nei casi in cui il processo di ost eopoirosi predominà di f:rionte al processo di ·0 1&sifìcazio~ ne (perciò incurvamento ·della colonna) s1 avrebbe il tipo di Bechterev; nel caso opposto 1

1

1

1

••

(colon11a abr1ormemer1te ~l i retta. a causa dell'ossificazione) il t.ipo di Strl'.irnp·ell-Marie. (J. Brennsohn. 'J1.iin c1i. · M ed. W ochen ,\ clirift, Il. 4, 1922). POLLJTZER . •

La cura della debolezza artritica nei bambini. I

A. Lesag·e (O. Doin. ed., l)arigi, 1921) mette in evide11z.a sintomi, ch e si osservano in bambini d~lle classi agia t e ad eredità a rtritica (obesità, asma, ecc. ). All 'età dell 'a llattamento, si ha nonostante una apP,arenza florida, l 'a11or ess ia ed un timpanismo generalizzato. Do . . po Io svezzamento, l'anore·s.s.ia è più acceht11a ta, e non si riesce a fare i·n ghiottire ohe clel le farine molto zt1ccl1erate; si sviluppa una costipazione osttniata, la dentizi-0ne pllò essere n ormale, ma i ~nti sono sp-esso gialli o verdastri; si h a nno ·zone di iper estesia e spesso anestesia plantare. Nella seconda infanzia, il ba,mbino è debole, ·disattei11to, incap ace di un qt1alsiasi · s fo,rzo ir1t·el lettuale; posso.no aver si cri si n~rvose, febbrili , a.Jgi,de, di timpanisn10, colicl1e. La causa di qt1e.sta debolezza ris ieder ebbe nella ins11ffic ienza epatica. N·el tr'attam·ento, si .devon·o anzitutto rispettare 1e cris i eliminatrici (diarrea, broncorrea), dare i tnie dicarne:nti a pieioole do.si e· variare i trattamenti continuair1do1i per q u.a lche giorno, duran.t e pare·cct1i m esi. Si pres.criverà quanto se.gu.e: , 1) Opote rapia e patica: estratto (cg. 10~20) il più fre~,~o possibile u·na o due volte al giorno mescolato con polvene di cioccolatta o con marm.ellate; 2) ·Calomelano : a .do si di 1/ 4 di cg. mat-· tino e sera ogmi 2-3 giorni talvolta anche questa dose n-0~ è tollerata (1coliche, diarJ'ee.) ·e si disc,e nderà a 1/ 8-1 / 16 ·di cg. Secon·d o .l'A. il .calomelaillo n0:n dievie da r·s i ai bam.bin·i 111 dosi superiori a 1/2 ,cg. evitando l' a zione pu~­ gativ.a; pier qt1esta, s i ricorra a~ . altri. mezzi~ meglio an·cor.a .Sii eviti la somffiln1s traz1·on e d1 purganti. 3) Solfo : è un medica.mento eccellen te ne~1'.artr.itismo, si deve ·evitare l 'azione pt1.rg~t1va limita ndosi a .d osi di cg. 5-10, a l m attm'O a 'digitino, diminuendo la dose se si ottiene effetto purga tivo. . 4) Boldo: ·da usarsi in tiintu.:a (gocc~e 2-5 m mattiq1:0) soto .01d unito a lla t intura d1 ba~ diana (1/4 .ct.i questa per 3/ 4 di boldo), -0 d1 ipecacuana (1-10 gocce) . . 5) Alca.lini: da prefe·riirsi le .compress~ d1 v~i chy in t1n poco di acqua cal,d a al mattuno, 1

'


.t30

IL POLICLINICO

mezz'ora avanti la prima cola.zi0I1e, alternaJJdo coi medican1enti precedenti. Ne.i casi con arliernia, può dare il p~otos­ salato di ferro (1cg. 20) o la ti:n tura di marte tartarizzata f 10 gocce); inej casi -00n arresto di acc.ooscimento (icg. 1-10) estratto tiroideo. Poichè, malgrado la frequ.ente in.c ontinenza notturna, tali bamb:Ln.i so.no oligurici, si consiglierà di bere poco durante i pasti, facendo prendere rulla fine una piccola quantità di bibit,e calde (tig1io, .camomilla, tè 1egg-ero); una Violta l.a settimana, 1l1l1'.aiaqua n:ettameinte d·i uretica. Alimentazione. Va .r~golata evitando gli abusi, che IS!Pes-0 v.engono dall 'es.empio della famigl~a; si deve ·evi tare il regime ,di paste o di purées, tl bambino .d1eve a:bitJuarsi a mangia.re UJn po' id i ' tutto;. ain·che la ·carne non va ·soppressa, ma so·lo va data in quantità non eccessiva; l'A. consiglia prurticolarm.em.te il montoIl.e caldo e<l il maj ale freddo. Il bambinor ha bisogno di grassi, fra cui si sceglieranno quelli meglio tollerabili, come il burro c:Pudo, l'oli·o ·di olivo, la p.a nna fresca; evitaI'le il lattei, il burro cotto, ~ uova p·oco cotte, la cioccolata, il cacao, m1onchè l'abuso di pane ~ d~ rniine..stre. Eccellente il pes-ce; tutti i legumi convoogono ad ecoezione dei fagioli·n-i, re spi:naci; la frutta, cotte o crude, son-0 pu:rie raccomaindabili. E consigliabile il saggio.mo in campag.na ed a 1 mare.

si

fìl. Aforismi sulle fratture.

Dopo un traumatismo l'ecchimosi estesa e prec.oce è indizio di fr attura, e cosi pur.e il dolore nettamen te loicalizzato. Dop·o un traumatismo .della testa, esaminare 11 comb3Jcinmento dei denti con le mascelle chiuse natu.ralmente, «~ 1gli incisivi ·s t1periori ed inferiori posti sopra una stes sa linea. Una deviazione, ancl1e leggera, degli incisivi centrali superiori dagli infe1iori suggerisce la p ossibilità di uma frattura della mandibola .e può essere 1'11nico segno presente; in qualche individt10 si nota .anche n ormalmente una leggera devia zione. L 'enfisema so ttocutaneo del torace, con frattura di una .cc.sta, in.dica che il pol1n-0ne è stato l acer a to o pumt-0 : si d et erminerà con la radio gr afia se vi è sangue n ella cavità pleurica, in caso positivo l o si p·otrà svuotare oon un ag o o con 11n })iccolo trequ a rti, purchè non sia in qu antità troppo piccola e si possa riten er e ce sata l' emor1 agia. La fra ttura o la lussazion e delle vertebre cervicali superiori, senza traumatismo midollare, n on è r a ra; in tal caso, la riduzione può

[ANNO

XXIX, FASc. 13•~

portare il ·danno fi110 allora risparmiato; meglio lasciar lei cose ·oome stanno.. Dopo u.n traumatismo ·del do.rso, il do1ore persistente nella regiJ<>ne lomba:r~ ·od i dolori 1~adiico1ari possono essere dovuti a frattura di vertebra non diagnosticata. .Spess.o nelle radiografie ,s i osserva una fessura congenita in uno o più archi vertebrali 110mbari o sacr.ali, fessura ohe è talvolta obliqua, stretta od unilaterale e non va confusa. oon frattura • Negli individui a.n .z iani, il dolore e la difficoltà ·di movimento del b.r:accio, dopo un trauma, richiedono un esame accurato, che potrà !are scoprire· U!Ila fr:attura del capo omerale. In 1caso di frattura d.el .collo .anatomic·o dell'·omero, esaminare accuratamente le condizioni del plesso brachiale. La frattura della tuberosità maggiore .dell'omero è abitualmente .seguita da un lung<> periodo d'i incapacità ·dell'arto se il braccio venne fissato in adduzione; v.a invece trattato in abduzion.e. Qurun.dJo un bambino, che er:a stato tenuto per 1a mano, si lam.oo.ta di non potP.r muovere il bracci-0, esaminare l'estremità superiore del r:adio: probabilmente sii troverà una sublussazione della testa od un distacco epifisario. È un 1errore trattare la frattura di Colles con l'immobilizzazio·ne. continua dell'arvambr.accio e mano per diverse settim,a ne: ottenuta la riduziOfile, vi è poca tendenza all-0 spostamento. I fattori prin~ipali per ottenere un buon risultato, in tale caso, , sono la riduzio11e e la conservazione della funzione mediante il massag.gio· e l'esercizio. La .se·m plice ispezione è sufficiente per fare la diagnosi ·di frattura d.el collo del femore: l ' accorciamento dell'arto, l'elev.aziOll'.le del tr-0cantere, la rotazione esterna del piede sono segni eloquenti: le n1.anipola.zioni non fanno che dare d·olore inutile. La frattura della base de·1 qu·into metatarso non è rara ·c ome risultato di runa . di·sLorsione del piede nel ca mminare o nel ballare; spesso tale l esione viene confusa -con la distorsione del tarso o ·del malleol-0. (.4.m. J. of Surg:ery e Rev. espan. de med. 1/ ci1"ttgia, settembre 1921).

fil. L' anestesia locale

nella riduzione delle fratture.

La rid11zion e del le fratture sotto am.estesia locale era sta t a. preconizza ta d a tem.p o, ma n-0n è venuta nell 'uso gen erale forse per il


[.L\NNO

XXIX,

:B.,ASC.

13]

1'31

SEZIONE PR.\TICA

fatto che l'iniezione entr:o tessuti contusi può sem·b rare arrrscl1iata. R. A. H . Fulton (British ~d. Journal, 19'21, pag. 796) l'ha uSa.ta. con successo in diversi casi C'he riferisce partitamente, ed ha osservato un decOù':so affatto [}Ormale ·dcl processo. Si fa I 'iniezione .attorno al .focolaio ·di frattura eon una siringa Record da 10-20 eme., iniettando gli ultimi 2-3 cm.e. in vicinanz a delle estremità di fr.attura, evitando eventuaJli organi importanti. S'i usa :wna soluzione 1' % di .novocaina a cui si aggiungie una goecta di adrenalina ogni 1.0 eme. In tutto si iniettano 10-00 eme. .L\.ghi, siringa, soluzione e cute 'del paziente vanno scrnpolosa.m ea:ite sterilizzati. Dopo 'cfnque n1inuti, i capi fratturati possono venire rimessi in posizione senza provocare dolore. La limitazione al me.todo è data dalla difficoltà di trovare il punto esatto della frattura, specialmente se le p a rti sono gonfie. 1

fil.

POST A DEGLI ABBONATI. (1217) Preparazione del liquido di DakinCarrel. - Ai dott. A. Cresta di S. Arsenio e -~

Petyx di S. Giovanni Gemilnli. Il cloruro di calce del com·m ercio non è pu:ço ipocl-0rito di calcio, ma contiene altresi fino al 20 % del peso totale d'i cl·oruro ed idrato di calcio: quest'ultimo si scioglie solo in piccolissima parte, non si può quindi avere una s-0l11zione limpida; nell'unione poi con la soluzi-0ne di carbonato di sodio, si ha 'llll abbondante precipitato di carbonato di calcio. Per la preparaziC>ille di tale liquido sono consigliate diverse f orm.ole : una delle buone, che non esige l'aggiunta di acido borico ed è ben conservabile, è la seguente: 1) Sciogliere 20 g. di cloruro di calce in 500 di a;cqua, lasciare in riposo per 11na notte; 2) sciogliere, a freddo, in un altro recipiente, in 500 g . di acqua, 10 g. di carbonato di sodio anidro, o soda Solway (in mancanza di questo u sare carbonato di sodio in cristalli g. 28.5 e bicarbonato di sodio g . 8) . Versare rapidamem1te la soluzion e di carbonato di sodio in quella di cloruro, la..c;ciar riposare per mezz'ora, sifonare il liquido chiaro ·e filtrarlo su doppio :filtr-0 di carta: conservare al fresco .ed al riparo dalla luce. Con qu.e sto modo di preparazione non si forma la soda iea11stica, che esigerebbe l'aggiunta di acido borico per la neutralizzazione. A. FILIPPINI. (1218) ....\1 dott. G. l\tfontini, Roma: Pt1ò indirizzarsi a lla ditta G. Gunther und

Co. Alte J akobstrasse 7. Berlin S. W. 68. fil.

(

(1219) All'ab·b onato

11.

8641:

·

Consigliamo la pregevole ed ampia monogra.fia del prof. Vito Massarotti dal titolo: Il suicidio. . (1220) A~l'abb . n. 2691:

Possiamo consigliare:

dr.

Lehrbuch der Haut- ·und. Geschlechtskrankheiten (Leipzig, S. ScHOLTZ.

Hirzel, edit.) vol. I, che tratta · appunto della sifilide e delle malattie veneree. V. MONTESANO. ( 1~21 ) Al dott. G. C. R., abb. n. 6618: Consigliamo il periodico « Annales de Dermatologie et rle Syphiligrapl1ie », pubblicato dalla Casa editrice Masson - Parigi, Boulevard Saint-Germain. V. MONTESANO. (1222) Al dott. G. Cicogna da Milzano:

Sull'igiene del contadino si possono u tilm€mte consultare i fa.s cicoli -12 e 13 del « Traité d'hygiène » di Brouardel e l\iosny. g. s. 1

(1223) All'abb. n. 3268: Qualunque I stiti.1to di Igiene o di Patologia potrà dare al collega le colturie richieste per studi person.ali. g. s. (1224) Al dott. P. D. C. da S. P . in L.: L'esa.me delle sostanze alimentari, per q11anto :Mguar.da l a vigilanza igieni.ca, si trova in modlO s11ccinto e pratico nel «Manuale dell'Ufficiale Sanitario» di Ton.zig e Ruata, edito da Hoepli. g. s. (1225) All'abb. n . 11,909·: Nor1 sono a nost ra conoscenza pubblicaziorii (!On m odelli di relazior1i igie11ico-saJ1 i tari e. g. s. (1226) All'abb. n. 8612: f>er tutte Je informazioni sui ·p reparati di Radium e derivati si rivolga alla Veifa Radi11m Institut, Frankfurt a . M., o Gmur e Gianella, !v1ilano, via Caiazzo, 33. P. A. 1

VARIA Da dove vengono i nostri clienti. Il dott. Fai-s.ant, redatto ne-capo degli Annt"i1

les des Médecins praticiens de Lyon ·et du Sutl.E st, pubblic::t in que.sto periodico i risultati di

un'inchiesta sull'o·rigine dalla sua clienteJ..a. Essi ·p resentano un ·cierta inteire·s se genera1 e. Il Failsant 1divide i cli,enti in piiù .gTU.ppi. Un primo gruppo racc:o.gliie qu,e,llli che hwno soelto da sè il medico, accordandogli d·e1iberatameinte la. preferenza. Vari fattori possono aver ·determinato la sce:lta: que.sta, può, e.~sere avvenuta sulla lista fornita da un Sindacato (Ordine), ovvero :Lu seguito ad ostilità o man-

'


132

IL POLICLINICO

[ ANKO

X.,XIX, F ASC. 13J

canza di fiducia verso il medico abituale (o verso il sostituto o il successore), ecc. In molti ·c&Si la .sae1ta. è condizionata. da inotivi che l1a.nno ben poco da fare con la salute. Ciò vale in specie p.er i negoziianti e i bottegai fornitori del medico .o che sperano di diventarlo e ch e, in cambio, gli procurano qualche paziente, o vi si recaoo essi .s tessi, sperando ir1 un trattamento di favore in base ai principio della «reciprocità commerciale». Spesso la scelta viene !imitata daLle circostanz€ e pt1ò .esse r~ perfin-0 del tutto eliminata, come nei casi d 'rurgenza in cui si ri·oonie al m-edico pjù vicipo. Vi SQilo i casti di . famiglie venute da poro a stabilirsi nella città o nel rione, o che comun · <-Itle non hanno ancora un medico e che s'informano presso il farmacista per avere l'indirizzo dei medici più prossimi e le indicazioni relative a lle loro qua.lità, esig-enze, ecc. Somo an·che da consid&irure i pazi.enti che oonsultan10 il medico 1p,e:r.chè lo conosicOlno più o meno intimamente o peirchè conoscono persone della su1a fa,mi·g li a; in queis ta classe il dott. Faisant annovera anche ti clienti mandatigli dai parenti ed am'ici. Altra -cli-entela v1ene diretta al n'1edico dai paz'i·ent:ii già trattati. A sua volta, essa può divid&rsi in due cate.go1rli.1e : quella dovuta a clienti com\1ni e quella indirizzatagli da indigenti (visitati a richiesta dell' <e Uffi<:io di Carità», di un dispensario, ecc.) ; in stretto ra pporto con questa categoria starnin o i pazienti visita.ti all'ospedale e che poi si recano iprivatamente dal medico, od anche i loro amici e par enti. Bisogna conside r ar.e i vantaggi (o gli svant aggi) d&lla pubblicità. Sa.ppiam:o, petr es., che i giornali danno '\Lolentieri noti'zia di tutte le morti improv,Tise (da rottura di aneurisma, da paralisi cardiaca così sp esso tirata in ballo dai reporte1rs, eoc.); qu.esti casi possono averrrichi.esto l'imtervento d'urgenza, quanto platoni<:o, di un medi·co: il n'o me del medico vien e m enzi onato una ,o più volte nel corso d ell'articoletto, run·che se dl sacerd1ote d'EsC'Ulapio n l>n ha fatto proprio nulla per meiritare questa distinzione ; così quel nome finisce per restare impresso n ella mente di alcune persone, ed .in caso di bisogno corre sulle labbra. Se un m-edic o si con sacr a ad un nt1-0vo e Tistretto cam po di attività , il fa tto può pu1'e creargli una certa notorietà. All e volte a ccade che un paziente vada per eTiro1e da 11n rned'ioo, quando questo occupa l ') stes o a 11 oggio di un collega defunto o jl q t1a le h a cambia to domicilio, od anche per ~baglio cl'indirizzo, ecc. 1

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V 'è ancora il caso di un medico malato o .assentato&i e che lascia alle persone rd i casa

le istruzioni perchè i clienti siano indi.rizzati presso un collega amico. Infine, Testa un discreto numero di clienti che non si sa come vengano : si .è costretti a classilfica.rli « d'ignota origine». La statistica ·dJell'A. viene riportata a 10.000 clienti, per re.n dere più chiari e definiti i 1-apporti num,e rici e per far risaltare ancl1e i gruppi più pi·Céoli. Solo 114 hanno eseguito la scelta sulla lista del Si.indacato; 83 sono stati indotti alla scelta da ostilità verso il loro medico ordinario e 26 verso il suo successor.e; 405 provengono da « reciprocità conunerci ale » ; 187 furono mandati da un farmacista; 3091 erano casi più o . meno ' urgenti; 291 furon·o mandati da c-0nooc.erlti; '706 da. clienti con_tt1ni; 1231 _da pazienti poveri, esclusi quelli d'ospedale; ~7 ,d a pazienti d'ospedale; 52 si devono a pubblicità non richiesta dei giornati; 36 acl err.o ri di per.sana; 374 furono mrundati da oollegh:ii; resta un blocco di 3357 di prove·n ienza ooonosciuta.. arpo. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. . G. Ohe cosa è il uo.~ zo e oome si può oombatterlo. Sondrio, Tip. ~levio Washington e C.,

MuGGIA

1921. ~OBILI u~rBERTO.

U1i

caso di ferita del fegato e del

diafram'nia-. Mila no, F. Vallardi, 1921. 01..1v1 G1ROLA~lO. Su-l contegno dei oomplementi nelle sierodiag nosi lVasseruian.n. e Stern. Genova, 1

Stab. Artisti T ipogr., 1021. · PALUMBO VINCENZO. Un, caso d i nèo v erruooso pign~&>itario a co1n-parsa- tardi1:a in aura coi radium. Faenza, '.riip. Sociale di E. Dal Pozzo e F., 1921. Io. D'lte oasi di peri telioma d elia cavità òuccalP. - &nra.ti col R(J;di·urn . Milano; Tip. Enrico Zerboni, 1921.. Io. Ste·noSi esofagea grave ed estesa da oaustioi a. 1

livello àiaframmat,ico O'ltrata col Ra-di'ltrn. Mila-

no, Tip. Enrico Zerboni, 1920. P:r:LLIZZARI C~LSO . L'Istituto Fototer{ll[)ic-0 (annesso alla ll. Olinioa Dermo-Sifilopatioa dli, Fi1~e1ize) dal 1005 al 1920. Firenze, G. Spinelli e C., 1921. PISEN1'l GusTavo. A proposito dell'assicurazione nialattie. Milano, Tip. Enrioo ·ZerOOni, 1921. Io. P er la rinascita dei (]ongressi degli Infortuni IJ.el la·voro e delle Ass ioura~i.011.i sociali. Roma,

Riccardo Garroni,

19~1 .

SAMA.JA NINO. Segno di Argyll-Robertsoo e ua1iglio

oili1ire. Pesaro, G. ~""'ede1ict, 1921. Io. ~~egn,o di .4.rgyll-Robert so1i 1tnilaterale notl stftlitioo. P esaro, G. Federici, 1921. Io. Q1tando cessa la 001i fagi.osità dell'encefalit e letargica? P esaro, G. F ede rici, 1921. In. M e1iingite sifilitica acuta i1i adulti tubercolosi.

Siena, Sta b. '.rip. R. Bernardino, 1921.


( •.\~ì\Q

.XXIX,

l~ASC.

13]

NELLA VITA

SEZ lO~E

PRATICA.

PRO~'ESSION ALE.

Cronaca del movimento professionale. La riforma del Regolamento Generale Sanitario. l 'na. speciale• (Jon1mh..-sione è stata incn rica ta '-U propor.ne e\e11tuali modifi<.:he a l regolan1euto 16 luglio 1906, n. 466, relatiYo al pe1·so1i.ale dell'as.siswnza n1eclil'O-Chil'Ul'g0-08tPt1·ic·a e fa l'ID<l Cet1ti<..'a 3 i po'leri, alli.1 110111i1i;1, {10Ye1i ~' cl~ritti <leg·Ii 11tlic:iali

sanitari, ai la bora tori igienici munieipali, ni iSerYizi di disinfezion~. ::tll'igiene clegli nbi~'lti rurali. J.,n Commi&">'ione è co1111)0:.;U1 <lai ffignori Carapelle dott. comm. Aristide. con~igliere di Rtnt:o d~Jlntato .a l Parlamento! J)I'<'\~ide11te : ,~i lla clott.' l\ c·hil~, men1br o del Con!-\iglio • 'u1>eriore cli ~anità; ~tendardo d' A~tuto dott. Francesco, consigliete (li vrefettt1ra, <?"'tpo cli'i\$ione al 1'1inistero dell'I11terno; Natoli dott. Ferdinando, orupo sezione a l ~Ii­ nilìtero del! 'Interno; l~bba prof. Fr<.tncesco, Ufficiale sanitario .d~l Con1lme <li Torino; Martinelli clottor Alft'edo, iuedlco oondotto: Gualc111cci dott. Do1nenico, Yetel'ina rio.

Schema di disegno di leg1e sullo stato economico e giuridico dei sanitari comunali. Il clott. D. Re!-:ita, giit IlH:'lllb1·0 del ('01i.~igli-0 ~u­ J1eriore di Sanità, .p er inc·arico clell'Assoc1azi onc ,·0t~ti11ari.a barese, ha a ffi<la to <lll 'on. Guac·<:el'o. pe1·chè se ne t~nd.a ~)a troei11n tore pr~->o il GoYel'no, Io schen~t cli .disegno di legg(l <.:he qui rinAAn1n:iia ID O . /:;ta ta ec<J110111 ico. - l)a to l'elenco clei 1Jl'ofessio1tisti che Ya11110 com1J1'('i-•d sotto 1<1 ùenomin~1zio11p di oo.nit~rio eomt1nale <fr:1 c.:ui il Yf.lt~1in.ario, il farm.-1c:.is~1, i l ùirettol'e di diHp~11s.1 tio <:eltico, ~.) . 11> ~chema sta bi li~tf' nno stip.enttio mini1uo inizia le· (11 J,;. 6000, c·on in<lem1itù a11nn<-l di 1·isc·l1io })1·ofes· sio11ule di J ,. ì.100 e cinque- ~t 1uneuti periocliei quin<1ucru11..'lli (1i IJ. 1000 cia~1no. J,à Gin11t.a proY . a1nn1. }Jnò e-leYare i iujni1ni <le Ilo st.ivenùio e deg·li a nme11ti: contro le cle<:i'Sioni cli quest..1 ~i J1nò l'icorl'erc al Consiglio l'lll'>erio1·~ di &t nitù. Xel <:ai::o di ca111bio di residenzn, il ~a11it.1rio non i1ercle il d iritt') del godimento dello stato €Conomico cleriY<tnt e· dng-1 i

n nni di servi7'io pre8b1 ti . In caso :cli HOJ)pre~~o11tl di posto, il suuita rio colll11nale, C'l1~ ., bbia <:011~P­ gui to la stab1litù, aYrit diritto. dall'1'J11te da eni dipende, .ad un tra tta111e11to .p ari a quello <.1ecord~ to dallo Stnto p(-)r i s11oi dipe11<lenti ~c·ondo 1•' tliF:po~izi oni' s ulla l'ifo,r ni.a della bnl'oc:razirt: in ogni caso aù 1u1 co111pen so non i1lferiol'<' <1,d 1111 a11u,, dl stipendio JJ~r ogni tl'e n nni (o f1·n zion~ cli tr·' n11ui) di seryizio ptesta to. >';; t ato g-i uri cl i,co. - I ,a sta bili ti't si •l c:q uista <.lo p0 òue anni, coru;putando an{'l1e- il 'serYizio i)rovvisorio , e p11rchè sia a'\.1\~enl1ta la nomi11a i 11 ·segttito n regolare concorso. Durn11te il periodo di pro,-tl, il llc.-en.ziamei1to (le,-e el=1r-:.e~ delibern to almeno ;3 inesi p1inLa della scade11z:.1 del bie11nio e con intH1·,·ento clellil ma.ggioranz,u n Rsolnta dei co11Riglie1 i c•o1nunali o d ei 1'<1P'presp11tnnti il c·o11so1-zio. l ,H dt·-

lil){lrazio11e deYe e:::;..sere 1notiY<.l ta e 80tto1>0sta <l J i 1ai·ere <lel Consiglio pro,-. ~a 11it.ttio e della Gin11ta p1·oy. .c11on1 . ' 11 sa uiutrio licenziato durante i.I 'P eriodo di i)l'O'a e Lias8u11t0 in ser Yizio, <:011g iu11ge i l precede11te :iel'Yiz.io al nuo,·o, i:>er gli effetti della stabilitù. Trascorso i l periodo cli proYa il sanitarìo 11011 può essere licenziato He i1on per n1otivi gravi da contesta l"Si i11 scritto 10on iu,·ito a p resentare le giustifiec'lzioni, entro 1111 ter1nine no11 mjno1·e di 1!5 giorni; la. deliberazione cleYe es.9ere pre&:l co11 l'interYento dei due terzi al1nei10 ùei co1ll$iglieri o de} rappresentanti. Co11tro cli e~~1 Yi è rjcorso alia {1iunt:'t vroY. unun., c·ltP tle<.:i<.lc clopo sentito il parel'e àel C-0nsiglio pro'" sani~1rio. . I....a stabilità è mnnt(-'nutn, a11c:.11e se si ag·giungun1> altri Co1nuni a l Coni-;orzio o <'01uune, come puc:el'\e 8i ~"ioglie il Con.:--orzio <il sanitati o sarà stBbUe i11 una delle c:o11cl1)tte Gl sua st'él ta). Se i l posto Yiene SOJ)presso per i:id11zjo11e <l'organico, il sa11itario ha 1liritto <li rioc:c:up.arlo qunlora il detto f)Osto Yénga n noYa 1nen te istituito. ~\ <:...'ll'Ì<.:<.> del 8~1nitario C:Oill llllùle Si l)ç>.SOOllO applica re solo le IDisnr<.~ c.1~11'}-"lrt. 17. Jettera:. lt, del T. U. leggi sani.t.11ie. [J .'art. 17 i.J1dlca solo che il 1ne.di<:o p1 OYinciale propone al pl'efetto i provvedimenti ùisct1>Iinari; questi sono contem11Iati ili11l"Hrt. !S;) (1nedici condotti e l eYa tri<:i) e dagli articoli 28-:32 (ufficiali .snnit.,'lrii) del regolarne11to geDerHle sanitario e constano del la ceusul'a , sospettsione, rr,·oca . N. d. R. ] . T'ra f I a 111<'11 lo rJ i pen-'iio11e. - .:\J Sàni ta1io com11lì<t l e ,":Jono :t·Pl)lica bili le ùi posizio11i &ll lln Cass.·1 preYiù PH%R dei Sn nit.11i apv1·oya te <1<1 l Con sig·Uo. dei mini~t1i 112 dicenibre J!l21). '\T<:-r1·anno il1olt1·0 estese le cliS})osizio11i della le.g-g·e 21 ago~to 1921 ~ul tra tta 1n~11t-0 <li p~11sione ehe ~léCOI'Ò.a lo Stato ai propri '<li1~nde11ti; og11i evPn t nale differenza sal'it a cn r ic.:0 del Oo1nune: il Sanit.a rio Yenserit a Ila Uassa. '-lel Co111une il H %, dello stipendio. ~ la Cassa. clei Sanita.rii cloY<:-sse f~lre u11 truttamentc> 11guale o inig1i<>re, il ~anitar i o co1nu nale snrìt di:-:pen.sato cln q1u1lsi<1si nlt~rior(' c-on tl'ibuto. e tutto '1uanto l1a Yersn to «1nd rit a totn lE' ben~ficio clell :l ( 'a8. ·a cl<·l ('on1 u1H?.

L'Ordine dei Medici di Roma e l' insegnamento dell' odontjoatria. 11 t 'on~i~·lio <1Jn n1iuh.,tt:1 ti Yo clf)lJ 'Or.cline clei ì\le• cliti rlc.->lla l )1·oyinc:ìa di lton1a. 1101la sua s~l11t.c'l del

1 !I:!~. })l'C::>O ill e:::;a111e. il llllOYO prog·e-tto (ti }(:>g·ge IJ(>l' ri11i::e.g;nanl(."llto d~lh1 o<lontoj<-ltl'ia , Ai di-

f) lll<ll' Z·O

c:ontrario u qunlsièlSi te11tatiYo {lir~tto :l. iuoclifi<'nre il ù)ti11civio sancito dalla l<:>gge :n nm.r7.,o inJ 2, IL :.>9S, <:11~ <1 tutela ùelln sa· Iute J) ubbliC'a e cleg;li interes.'>1 clelht •classe 111edicn. tiellied~ la In urea jn n1eclicil1a. P cllirnrgi.a per l'e."erc-izio delù-1 oclontoja t1ia stessa. E òit nk'111cl;t to <t ll<t 1)re-siden.za di SJ):ieg·are t>l'P ·s-> le anto1·itl1 l';tziotH' neC'e.~sariit n clifesn dcl ~>rin­ cipio f\nunctn to. c·11iA1':1

n11;1nin1en1ente


IL

Nell'Ordine del Medici di Genova. ln ~nito a dive1-g-enz<.) emerse nell assemble<L tlel 29 gennaio u. ~. intorno ~ i criteri ammini-;trativi ro. alle direttive generali dell'Ordine, il pre~i<.lente dott. O. .:\1. Obertl ed i consiglieri prof. E. ('<l lcaterra, dott. A. Repetto, prof. \~. De Cigna, i>rof. R. Cas.~a nello e dott. A. :\Iolfino, per qli.anto rieletti, hanno i·asse.gnate le lo ro irl'evOC'nbili di1u ir-;sioni. 11 nuo,·o eletto, prof. (}. G , l..,e rrit11do, rimasto in -<:a ri<:a pel disorigo delle pl'atiche oocon·enti, a termini clell'art. 20 del vig-ente regolamento 12 agosto l!ll.l in applicazione della legge 10 luglio 1910 1

c'.he fissa le 11orn1e degli Ortlini dei ~anit:.ari, ha Jn<l~tto le e lezioni mwpletiY<' f)(>r il giorno 26 marzo.

Dott. I •.

<l~l <'. Non ~ - J)OSRibile essere or<:t i1o n1inat0 11ffi~l\l~ 8anitario :-·è n za t ·OllC'1.)l'OO essendo fin èhtl

lUlJ ~cacl11Ul la fa eoltiL del I>i-efetto dl procedere •l non1ine proy,~isorie . Oggiclì è obbligato1-io il concorl40 J)er titoli ed esan1i 1>r«'~ritto da llo artieo],1 7~ del R eg·ola i11ento sanitn rio \i.g-ente. -

(9:112) Tass1i di R 'icohcz::a n1obil-e. - Dott. I . F. tkl ~ Poichè ~ullo ~ii pendio si ipagn là R. :\I. per riYalsa il tasao è d~l 10.50 '7~ oltre l'aggio alJ'(l€attore, C1l1e Y<lria da l'omu11e a Comune. Sulle ~omn1e <.:he si risel1otono per l'esercizio libero prof(>~"iOlk'lle si pag~ 11 1-! %. Non si ha diritto a pen~ione, qunndo non si sono J)a~:ati i re Lati'\1 con-

tribl1ti.

<H31 i:$) I1ule1111 i là ca·ro-ri rerf. -· Dott. Ral'u teshl. - l>restan<losi serYi:t,io l) l'eS80 c.lu e enti l<><:~tli si ha ~liritto ad l1na sola inclennità earo-Yiveri riipa rtiòiJe fra i due Comuni in proporzione dello stiPt>n<lio <'he ogn1uio c'Orri$p011de. (~)314)

Assen.ze

dal C'o111 ,11nc - Jn oon1patibilità co 1111111ali. Dott. A . G. da C. ·- Pel' j l perrnestio {li n~'Se11tarsi clal l.'omune oocorre tener presenti l.' dh~Posizioni clel Capitolato. C~rto !)OOhe ore òi .,, ~~n1~a- t1na Yolt<l tanto i1on don-ebbero es..._~re l·iJt·Y~lt ( -. r:in{'o1npatibili tit nccennata no11 esiste i11 l>a~ a llù legg~ c.:01nunale e proYinciale.

~.

ipodernLiCltr>. -· Dott. G. v-. d~1 -- .11 farn1aci~ta no11 l)llì, 1>ra ticare- iniezio11i

(!l:~l!"i) ]llir ~ ioni

ipocle1·n1i(·b~ ; 1rt i <'olo

senzù

;);; delln

eontraYY~ni1i'

l~ge

ftl

cli~ iosto

mero 1314. f9318) Rtivendi{J - ('aro-ril'f'ri. Dott. G. D. G. da C. sul T . - 11 r11e~e fli congedo non Le Hi può rifiut{lre. In caoo C'11e ~i neghi può ricorrete alla G. P. A. Quando ,~ SObì)ende il pagamento ùello stipendio re~tano t-.ubit-0 so~pese anehe le in-

dennità acceasorie ro e ,·entuall diritti a<.'Quisiti, i qua li fanno parte int('.\gr'l 11te ~Ilo sUPeOOio e ne ~g·uono le sorti. Per il St-rvizio finora fatro dai eolleghi })()~no costoro cita re il Coml1ne innanzi l'autorità giudidiaria per ottenere un c.~nlP€'U..(J(), yJsto e con..~idera to ehe lw.nuo f;O.c;;tenuto I 'onere clella condo tta, durante la malattia del titolare con l 'ncql1iesce11za del C<>mune e sen7..a opposir,ione. Si tratterebbe, in ttt l cnso, cli llIUl g-e-._qtione di

a sostenerne tutte le

'4.. ••

T.

t.t·o • . il tutto in eo1lfo rn1i tit del disposto dello il rticolo 3 del De<.'reto-lRg-ge 14 ~ttenibte 1918. nu-

affa ri, c h e obbliga colui n~1 eni frl YOre vien· fatt<1

l{ISPOSTE A _QUESITI E A DOMANDE. (H::1 1 ) ">."0111i·110 ad lfffioi-0lc sa.11ita1·i-0. -

(.-\N~O X.'\IX, FASC. 13j

POLlCU~ICO

de-ilo

sanitaria .

Dott. G. R. d,1 ·l' - l)er ~ff~tto dello articolo 2, lettera dt del l? l)~·reto-Legge del 23 ottobre 1919, n. 1970, mot!t{lfi) l'<n .~ion c f/ trrcr11atil'a. -

<litì<:n to (la1la. '91.lcce ~ffiva legge del 21 agosto 1921. n 11-t-i. ~i hn diritto H<l ottene re la pe~cdone oon 20 ,,nni di. ~~rrizio qua11tlo ~l sieno compiti 6-5 ;\uni cl i e til. ~ Ella ha rc.tggiunto ta le ~tà , può lle n fare la relativa dollli.1ncùt.

<rol7) lnclennitò c:aru-i·i 1c r i . - Dott. G. B. ùa t) . T.,{-\ c·ou11u.' t<' una incl~1u1itù . up1)1etiYa per il quut'tu tigli o p d tH.' in<lt->nnitil su1>11le-ti,~e i x~r il i1n 1IH.'rll th•lle })( 'l'-:c.nll' di fahli~li : 1 ·-'llllel 101'<' •l qiu1t -

(9319)

Tassa

spe~.

di Ricclll'.~Za 1nobiJ.e. -

Dott. G.

G. da P. - Trattando.~ di tma semplice co~<ruetu­ d111e, <ile non ha fon&.111H:!11to in unn deliberuzion con silia re debi~4Unente a1)1)rovnta dalla G. P. A., i1on è con~Le:liabile ]1romu~verne un giudizio. (9:120) _ti uni.e11 to di st·i pcndio. - Dott. A. T. du .e\ . - Il secondo ])Urere non è . t1 nostro u \"VL~. ,·o lido, perchè, stando al letterale cliRIJO...~ d~llo a rticolo 4 cle l D . L . <lel Hl ;eli~1nb~ 1915, n. 1910. l~ materie in e~. ·o ele11ea te ~ono, per ugni effetto, uEI:'ERITÈ ~11.la Giunta. In n~w11 altro nrtkolo successivo è detto che <li1l }'}arere delh1 Giunta si possa pas-~are u quello dello intero Consiglio su1>eriore. Contro 11 Decreto che ~lrit ~~~ si l)()~ trìt . ricorrere alla 1\ ~ E,> z l one del l'ons1gllo d1 S~ato per 1egittimitit . (!)321) P&nsio1ti.. Dott . . ~ . ,.~. <la P. P . ll st-1·yizio interinale pr~'-rt<t to i>ritna tlella iscrizio1ie ;t lla Cassa non ~ riseattabile, COlll~ pure quello ùi sottoassistente. Si Potrehbe risca tt.nre il seni zio

cli sottosootitu.to. Non n è bi\%gno 1*'1 riscatt;o di l)ttgar n.ulla perchè tr~• ttnsi di tlll servizio pre~tato prima tlella. isc1izioue. che n Yvenne n el 1899. J>uò ca lcolare sinor~l anni :.'1 ~ otto mesi di serYizio. Il titolare de'-e :-;11pplire ~nc-he l'interino, a 1u 1ne ~ ]o sco.po della s111}Ill~111.i1 g'l.'il tuità . (932"2) ..4.utnenti biennali. - Dott . I. B, da Z. t)gni a~ento biennale è C'o~tuito òà lire 325. T.o . •to d tl •:-."' ••-:f\() + •J "2.3 + •.J.J '>'>') s tiJ ~nd i o attua le e. C:<l-..., t'1 tu1 + ~2.) + 323, c:joè, da lirt>: 7,800. Gli aumenti da J.ei indicati non ~no nè poRsono ~re SOPJ>re&-Si, lll..'1.

i~'it.'lno

n1 ~11te

cou1pre~i

nello

I.e si «or1-L'{po11d<.'. I

11ali 00110 , plto1~1to .

però, per

~tlf)(>nùio

8U<·t'<:'S:

che attual-

iYi àtlJlllenti bieu-

e~pre. ·sa tll:-.T>OSi7.ÌOlle d~l C~ -

enl<'olati Sl1llo stipendio l><t~<' di lii~ r,,:soo. I>n,·tol' .J l' ...TITJ \ .

_.. Da tenere presente I L'importo d'abbOnamento va Inviato mediante Assegno San. cario o con cartolina·Vaglia. COioro che desiderano ve,...,.,. oontro nostra Tratta pottale, tengano pretente che qu..ta dovrà e9&~e aumentat a di cln:a li Ure per le taue acceuwl• ad altri diritti postali.


[ •.\.~?\"O

XXIX.

}'Asc. •

131

SEZIONE PRA TIC.~

435

/

CONCORS I. i'OSJ"I V.\l.'.\XTI.

&!ad. lJ a11r. r.J. 7000 e 5 tìuadr. ctec:i1no. I .. :)()() cliMg. resid., L. 300 uff. san., ri1nborso 1nezzi tl'asp., ca\·àllo, e.-v. Età li.luite 45 . ...\oU(i L.l.\RO (Roi:·igo). Ab. 2000, pov. 380; li1·e 6,000 e 10 t1ienni ,·entes. ; I ... 400 uff. san.; Jire 600 tra\~. ; doppio c.-v.; alloggio; assicnr. Sca<l-enM 31 Jnarzo. (;Asn;L SAN I•r.ErRo DELL' EMILIA (Bolor111a ). <~onoorzio eo11 l\ilonte Calder~180. Residen7-iale. 8<:a{iél17.dl 10 a11)1ile. CfiVARZERE (Vene.:·ia.). ~ 0 riPa.rto; L. HOOO l">eJ' :-.t)OO fa in. po-rere: I •. 5 c:iascuna fam. in l>iù; pei =ll<>n Jlo,·eri tà1iff<l minima dell'Ordine; a tunenti; I •. 800 indenn. lnalaria; L. 400 a1nbuJiltorio; tir~ 1800 ~e c:a Y<~ Ilo, L. 800 se <tltro mezzo tra~.: {lovpio ('.-Y. Bti1 lin1ite 40. Sc:ad. J ù lliI>rile. Servizio entro 13 gio1·ni. C .\YRIULI.\ (.4 rr.: ;o). - 1 3 condotta cli c:.an1pagrui; I'· 8 ,!",()() e <lOJ>J)ÌO c.-\. ; -1 qun.driennj dt~cimo; lirP :l,;){)0 ('a val(·atura (da n1odificarsi, eec.); re.CJi<le11ziale <:011 2.3.)0 abbienti e 1100 ipo,·eri. S<-ade11za 12 <Lt•rile. ('1rrETI. :;a <.:011clottct urb;:lna; I~. 4(100 JWr JJO,.t:ri: c. -Y.; in<l(~11nitù ~:a,·. I •. 1500. Etf1 li111ite '40. !"Ì<.'a rl~IlZll :JO 111.H r;r,o. f'IAlOIA~O ((lr!,8Sr'lo). Rc:acl. j] marzo. I,t>r ~;l!-.~> <l'01nbro1H.'. T•. 0000 e <:.-v., nou ol)bl. (;LtY. f't:xt::o . R. l'r('fcttura.. - l.·ff. sanit. ea.po d~l­ l'Gffi<:io cl'l~iene; 'J,,. 10,000 e 12 bienni vcnte:-ti.1n0. <lot)piu c. -,.. : titoli ed esami. Alle ore J 7 cìel SO Hl.ùrzo. Btù lin1itf> 0il. ~1,·. entro 30 g. C'l1iM(:'l'l' ;-t nnu11zio al f-'inclctc·o. I.t..TJ'O).L\XOPPLLJO <Cllieti>. - Ab. 2400 <.:on -! ' fa111. l~'··; I .. 4000 l'CHiùe.nziali, L. 500 J>. poY., L. ;)()() I>. l1fi'. san .. 1111 t '.-Y. (in eorso cl'a11provaz. il secondo <.:.-,.. l. I>ag-li abbienti ta1iffèl dell'Ordine. ScadE'nzn 01-e 17 <lel i:;· HJ)r. Età limite 0.3. l rfficio entro 15 g . .\'f A ~C'IA.\"O <G ror"<.sr>to). &·acl. 31 n1a1'. Per Satu rni.n. 1\.b . 1:;oo. f;. 9000 e 10 trienni Yenteain10: f ~ 2..)00 <"a,·. : 2 c.-, .. ; af.Ys:icur. Terme. :\f.~HR\DI \ ! 11 i1«"nzc). Scad. V .UJ>r.; per Lutirano. J. 6,000 e 8 trienui decimo: T.1. 2,000 c.1 v.; c.-v. llooroLI.\ '·\ <l •'i ren::·e J. - Cercasi aiuto stt.PI>lent...- J1t'r ONJ~la }(\-( 'oudotte. Stipe11<lio !.J. :l.000. P(~1·­ <..-entu.a le atti 01>era torii. :=\omina. bienn<lle. ( 'onclot( Run1a).

•.\.OOSTA

u.

re~<l~n.ziale.

--

\hiedere informazioni Dirc>ttorP

~ani ta rio o~v(~lc.1le.

( Pote11 .~0· J. -

('ou<lotta poYeri L. -hl-00: Ptù i1on ~11>~1·iore nu11i ..io: i11de1rnità ca1·0-rt\-. UitiC'ia l~ sa n. f ,. 1000. oltre caro-Yi,·. Scail. 1.5 aprile. Jl1~~TRABBOND\NTE (Oa1npobasso). Confi. con Ca~telYerrino; I.1. 4000, oltre I.1 . 2000 trasferm, c.-v. E.lffi limite 39. Scad. 15 aprile. l)n~~AL\Hl \COO (('dine) . SC<ld. 3J 1Ua1·.; cousor. (•o.u 1PT>l1..'-:; r,. 7,000 oltre ]J. 3,000 caY., I.1. 600 uff. 'nu., cto1)1}io <.'.-,·.. a llog:g~io. l')RIO:\.,~o (Jforl<?nfl). Scn<:l. 5 a·p r.: clu~ coud. <ii rui 1.111<1 pl'l rapol11og·o: IJ. 8.000 oJtre J.. . 2.5AA ll.\LMIR.\

<·;1 va l<:a tura.

llocc.u .ru•x:x.\ ((Jrosxc tv). Sca.d. 31 nUlr.: CH' •1h11>~!1: JJ. H,000 e ~ qn~tdrienni dee:.: f;. 2,001> ;l y.: <llll' {' . -\·.

S. GIOVA..t"VN"I D'Asso (Sie1ta). - .<'\. tutto il 10 apr .. due cond.: L. 6,500 e doppio c.-Y. fu10 a 500 pov .. L . 150 ogni 100 lX>V. in più o frazione; otto trienni ,·entes.; alla Ja. C'Ondotm è anne.~ indenn. L. 4,000 mezzi trasp. Età lim. 40. Re1"'\-. e11tro 20 p:.. Situaz. fa nJ ig·llo . f-4.\~T'OMEHO ( Terarno). - Scad. 10 ~pr.; za eond.; f.1 4,000 e sei quadrienni; c.-,.. ; etù 40 anni. Ri- · ,·olger8i Segreteria Com. SPRF;sJANO (Treviso). ~onda condotta .1 11edi..c.-n. Rtipendio I ... 6000 per mille po,·eri, oltre a lire d11e J1er ogni povero i.11 più. Doppio caro-viv., oltre IJ. 1800 per tnezzo di trasp. Scad. 12 aiprile. T.\.R.L\~ (Leoce). -

Scad. 20 a·p r. Ispettore sanitario ctelle Scuole p11bblic:be e priv·. ate del Con1une; J_;. 3,000 e 4 quadrienni dee.; due e.-Y. l"DI~E. Ospedale e Ì1-"il.e. l\fediieo primario; lire 4,820 e af'segni c.-v.: in corso d'a.ppro'\·. nuova r•ianta organica. Docum. alla Presidenza. entro. le ore 1'3 del 20 apr. Età massin1a 45. 8et"\izio entro uu rnese, saI,-o l)rorog.a consentita. ,.ITTOHIA (l~z:ra.cusa). A tutto il 10 aprile, per la fraz. Scog·litti: L. 5500 e 5 quadrienni di L. 500: c101>pjo <..<.a.1·0-yj ,-. A.ccettaz. entro J giorni; 8erYizio e11tro '2 111e..<:ri. •

Viffirl e.

.

Xuo,·tì .cliffide : ..\lanito1uio cli H. :\Jarg:herita (I•cl'11gia ), ('()U11u1e cli l\In1·élnello tt\IocleJ1u1. ( '().'.\'CQK. · 1 .\

l'RElIIO.

Dall'.A.ccademia u1e· clico-fiH:iea fiorentina. è aperto il e;on<;o1'SQ u l pre1nio trie11na le cli I •. 500 i&1:ituito dal fu C.3.'V. dott: IHac·co Galligo !}.>er la Yori di Hi.filogr.afiu e pedia tri.t. 11 ter111in.e 11tile per la i>resentàz.ione dei la ,·ori Sl:ade <:o l 31 ~enuaio 1 Sl.2:3. Il premio ~arà ronferito S(:>('OllClt> le llOlìlle cli llll l'egolaillento the nene SJ)ed i t• > facendone richiestc'l alli1 sep:reteri.a (re~'idenza flell'i-'. .ecaclen1ia: ~ia Alfani, 33). }'IHEXZE. PrcnLio

Gatli{;u. -

l'renzio Ba rcl u~::.i. - Il Con1ita to detl' .t\ ~~·<·iazione .i\1ediC!l ltnliana di ldrologiu , C'li111<1 tologla €' Tera'}}Ì<l fiffica ·diolli.::t i·a iLJ>erti due con eol'~ co11 'J)l-en1i di lire 1.:300 cin~<:'U no per la ,~ori · o rig·jn,1 li, il1ecli ti. di e li.ma tologia meridionale oouti11pntalP. Il tern1ine pp1· l;t pr~11tazione c1ei la'°'>ri è fiF:~'lto al 31 rlice1nbre 1922. Po~<>ono })l'endt"J' XAPOLI.

pHrt<.~ <ll con<·or~

stud<•nti o lnnrcati. I"'a Ro1nn1:1 <·on1pleR. iv;i. (li li re B,COO è o1-1"1:<1 ta 111es::;a a di~l){)?'.ii­ zionC:' dc·J t 'on1it•1 to clal clott . .t\lfon~o V\·as...~r1nann <)filanol ver lo 8COV<> prt-cl(:>tto. P i11 01naggi-0 all'ilhtl'i'tre i>rof. Domenic.-o I~arduz~i. I lnvo1i èlo,·rauno diriger~i ::tlL.l. PrE'r..iclen7-a cl~l C'o1nitato (Po·rt ien to Galleria f>ri11c:ive di );apoli, 9). TI giudizio :-;ui ht,·ori sarit dnto clal C01uitnto. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICEf·J Z!. ..-\i proff. ('{1rle seu . .\11tonio e C'eeo11i ~ngelo, tle1J'l: 1uversità di. 'l'orino. è eonferita la med.agli:i rl ';1r(l'0nto dei benemeriti della sulut.e pubblica. :-,

Il clott. Luigi Belloozà è il1!=;ig;11ito della eroe(~ di ea,·aliere ne11•ordine ·d~lla \-0rona d'Italia ver ropera di propaga11~"l })è.l triottit; l ('d ig-ienica spi 11 g'il la rlnr;1ute il periodo belli<'o.


I L P{)LfCLl N1CO

NOTIZIE DIVERSE.

lJO. ·t-.~111ator.ia le ùei t u l>e1·<·oloti(1 : <:011tessc.t B .1llu1li, 1.Je assistenti sa.nit<\ rie ne ll<l lotta c.·on b.'O In tu-

Convegno a Roma delle .~ssociazlonl Nazionali contro la tubercolosi.

ber c.'Ol osi ; !Jrof. R os1-d I>or ia. J•rofi las~ p1~11at4tl< .dell t.l t11bei'(:olo~i.: prof. , . a lagn~l, rrofiln~i dell<l tubercolosi nella infnMia ; p r of. l 'n m1.ntni , 0 1-g'a11i zzaz.ione }Jr o·y in<'iale de lla lotta tl11titu b(>-rco ù.11'(1. 111·of . ~la nfreùi. L a lotta <tnti tnùe r eol<t r e in ~i­ t jlla; e com11lli('azio1li d ei pro11'. l'oli. R on zoni .

<lu~to

( '-Ono\·egno, intletto

lt01u.a per i gior11i 11 e 12 nprile 1 ~~' non '"L1ole es~ere, come prece· den ti <.'Ongre..~, una riunio11e ~x_-ientifiea per di!-;(:ntere UIX'Ol"<-1 s ui J>r oblemi delli.t tube1x;olo~'i. IJO SCOPo <l~l Conyegno è qu e llo di inettersi cl'acc·-01·do 1.>er j n ten~ifica·te la lotta <:ont ro la t u be1·c<r lOfii, 1lti lizian~l:o le c-o g nizioni finora a cquisite per organiz7~11·~ n na l o tta socia.le t~ontro la maltl tti a. <.1

la q11n le è t-'lllinentemente .qoalale. CJnu Jott:a sitfa tt.'1 pre~i1ppone lilla i11te&l ·soc:ia l~; ri(·}1ie<l(> la for mnzion e <.li u 11 J)ia n o genera l e di 1.'lYoro, a l qua le partecip ino e !Jer i l q11a le 8i<t n o coor<lina te tutte le ·an€ irliziative pn r t icolari; esig ... una raziona le diYi.~one del utvoro fl'a le istituzio1li H<>rte e d.a oorgere <.:h e ban no ·l·ome s<:O'lJO, di 1'(-ltto o indiretto, la lot~'l antitubereolttre. 10<.'<.'0 la ra~ione del C'onYegno, a l q11a le potra 11n1> partec·ip.are anc·lie }Jersone singole, lllt'<.ti<:i o 11011 ined ict, c-h~ n bbinn,> qun lcl1e <:osa cli 11 ti le da d i1·fl ~l1l~:1 orgu ni~.:r~1zi onl-' ll~lln lotta. FAl Hn C'h e C'hi nou ha niente ,dn cl ii-e. ~e h.a giit (i~liea to 0<.l ha in ~1ni1no <l i de<.1i c-.nre l e 1--'11e e n ergi e nd u 11n o <ld a ltta JlH rte cl~lln lottn n1ol tE>)J li ee. p11ò l1 t i l n1ente i11te1·venire. I..1a s11a l)l'e}-~1iz~1 . arit la prova mig liori' {lelle :-3l1e n obili intenzioni <li pa r teei1J.>c.1zi o 11e di.~i­ J•li n~tta alla 01·p;a nizzazio11e a11ti t11b(>r('oln r e c-l1e i! f'onYe~no ,cd proponf'i. l J (,onyegi10 lli>B l1a <-· i1011 J)UÒ a Yetc) lo sc:o11u <li org-nnizz,c.ll'(' un.a lott1t ind1]Je11<.lente cla q11ell.n <l('llo Stato. l Jo Stato h~1 o dirige o Yigila o fi1-u1n · 7.ia un numero c'On<\idereYolt> di orgn11izznzioni eh<\. tlirettn n1~nte o indi r ett<1mente, lottano g iit c:ontrù 1

]a t"Ubel'('O}o~i; J1n 1111 •'-''UO J)l'Ogl'ùlDD1<1 di lotta; ha i l eo1npito d i qu~'"'ta lotta. che derc diri.qere. D i

qui la

ue<.-es~i tit

ver il l'onYf'gno .cli stt1du1i-e comP l'inizintiYn J)riYata, ·on1e L.1 Yolo11tal'i..'1 azio11e so-

C'io.le, pos.c.;nno inte-grn re l'azione del lo ~ 1 1os~'l e-s~e-re q11..i11<1i l)ffc>rtt1, a llo f-4t~1 to

t.1to e com e ~i.efiSO,

per n11a effiea(!e colla bol'aziQ11e nti Ila lotta · a i1ti t11ber coln rc, r orgnnizzazion(l di8C-iplinn tu clelle <l.S.<;-OC:iazio111 n.n.zion.n li <.'outro hl tnbPr<·o lo.-,'i, i1011 Jliù »legate ~ uon µiù iso1'1tf' 1.• lontc.11te cla lln ('08(·l+:>nzn. por>o-

Jare. .:\ltrtt 111.-'<;<.• ssità \.• quella (li t;tuùiarP c:ouH~ sia JK)~~ibil"' :1 Y~I\.~ Ja eolla bora7jone tlellt• t·l a ~(\i ù1 Y1>ra tric:i. Ed nu altro stu{lio è ne<•e!-.~trio : qu~llo d(-'i iuezz1 11iì1 <tdntti !Jt•r gi11ngere ad n11a int<\Htl int~rnn­ zioll!\ IP P 1n~ttere in com11ne le ii.~ri:x.• di tutti i }IO))O li J >t-r t·on1 bn tter0 questa maln ttia <.·lle 11on ùP risJ-'<'1 rn1~1 nlt:u110. ~ll q11e~te lin0e du,·r<tn110 c-s,l(•re <.:on~Jott(• lt• <li..;<·n !'-\ :i Oll i. J•'illo a l 10 llutrz-0 <'ra110 HUJ1 n11'l.jatt' le sPguc-ntj l'(•lnzioni: 1n·v.f. 1..evi, In<liri~..-0 (> ori<'11tnn1ento dell.\ lotta a11titube1·co1.'lte in ba.~ a lhl ~1:X:-rienza n•1zio11a lt• P<.1 int i-nazionale: 11rof. I>oJi (Tt•llla no11 :1 n<·ora lh)titi('nto): prof. Ronzoni. L'nC'<'(\rt.11nentv (lia~n<.>~tit~l µrotiln tti.(:O i1el.L"l dift-:-;il a ttTtalc ~a 11 • •·ontro l!t tu l><·ti.'O lo'i : Jirof. )l<>nt.lf'~. Tra ttamPn to

D

:\la suect e del clott. C-01ni&')lo. l1e ~.\.ssocia2ioni 1Jro1u otriei del l 'onYegJ.1.0. e:orut· n bbi<1n10 giù n111111nzia to, sono le seg·uenti : E'edt->1'f?.zione I t<-1lic.1 11a delle 01~ re <t11tituberc-ohl ri (Jroce R oS&t l taJiaua - Co1n itato !{omano per J;t lotta con t ro la t ub<;r colo.si - ..\.s.~it1zioue ~111ti t n­ ller e-0lare del l\l ezwgiorno - •.\s~o<:iè:tzione contro • l:t t ubercolosi i11 Hlcilia •.\issoc-iazione lt<tliann per l 'igien e . I stitt1to i~'l lin no d i igie ne. pl'e\·i<len~'l e d a.ssiste1iza sociale. Per info r n1ahion i r i rolge rs i c.ll l n·of . T . l{o. :i l)oria, Segretario per l'orga11izzazioue d-e l ( 'onY~p:no, Yla Toscana, 10 - R o1na.

Associazione internazionale per la protezione legale

dei lavoratori. :-; i è ri 1u 1i t<t a G iil{'Yi·a la 1X ..:\ ~:-:;en1 b le.:1 d e ll' A:-;~o<:iazio11e i:ntern.a7JonHle }){\1· ln j)rotezione leg..1 l:.:dei la Yor a tori, c·on l 'i11 tet\'~ll to, per l'I t<.t lin, clel prof. ~01·sa, 1·a1J11)1'\~R<'n tn nte <.l<' l lTo,·erno, del pl'ofes~r

.A.lessan<lro ( 'ol'~i e llt-• Ira y-y . b"oscolo Bn rgoìù. deleg·ati d~lla :--;P7.ion ' 11H7.i<Hl<tle. Era n o ra.rJ11'~11ta ti qtutttol'llil· i Hta ti. t> a n c-110 la Sùnt<l Sede . .:\.ssi ste.Ya 1'01i. . \ ll)(\Jto 'l'ho1ua. ·, <.lirettol'e del1·l·ffic1o In ter11a7.io1u1lP .<l(-)1 lnY01·0 delL.1 ~oeietlt delle Xazioni. È stata. tra tt<t ta lu q nt'stio11e <l Plla eoop~\rn 7.Jone<le l Comitato 1:>er mant•11te in te-r11azionale }Jel' le a~­ ~i·<.:11rnzjoni sociali, t he lla ~\.(le in r•arigi, e dellott<.t (;-Ontt·.-> hl (li~oi ·tu1>a zlou e, (· hP ha ~ti:lle <l (}H1H.l . I la. ,-01· i ~i ,-;ono :-;volt i intol'n o •tllè.l pl'otezio11e le~-.1Je <lei la,·oratori (lei <:an1pi e dei laYorn to1·i <.le i r)or ti. e a i i)rineipii di1·etti Yi cli una in<.l~tgi ne ~ulli1 costituzione e il f u 11zioM 1uen to d<'i ( 'o n :o;ig;li di fabl'A&":,'()(·i:izione i11t<.'r n az iona le

per la

briC'a . Sono stati J)()~1:i ~t llo ~tudi o pp r la riunioIH:' l)le1i.aria tle ll 'anno Yeu tt1ro le (l llt>l'\tio11i conc~rnenti l a l)rot ezione lPga l e cleg·Ii i11111ieg;n ti. della emigrnzi 011e, rlel lavoro nelle C-0lo 1ùe. I~ '.-\.~'ociazione i n te-r11az io1utl<• pt>r ln 11rotPzion,. lt>p:a Jp <.lei la Yura to1i <."<Jl h.t hl)J"('ri1 Pffi<·•l«en1entP t:oll l'l'ffici o internaziona le d<• l l~t,·oro <tgib.11ulo a u1ez• • • z1 delle Rezionl 11a;1,iou nli ùt pubul it-cl opi111011e nei ri. ·1 wtti ,.i PaPsi intOl'llO ai proùlPnli tlt>l la YOl'o el1e cleYono es.~ re poi di .·<.'11s:-:i da 11<~ l '011.ft>-1'ft'nz~ i11te1·ru.1ziona li a 1m1Hl li, e<.1 e-.w1·t'itu1Hlo In oppol'tn11a pressio11e J>ercb è le ('OnYt'Il1.ionì di ,,. a.-.ù.li~'to11 Te11gano ratifieat~ da lltl autoritil <·on1pc•tenti in c-ia~c·uno !le-gli Rtati a<l~rtl11ti u Il.i 011~;u nizr..;.lzi onC' inte1·11a~ionnl€> cl(• } laYoro.

Concessione della cura gratuita e semigratuita nel R. stabllimen10 tero1ale di A<'<tnl. l on riferin1ento td n p.'lrr.ia hl iuodlii<:tli'..iunl· t.li p1 Pt"(><.lf'nti .di~110.,'izioni. t'\•la Uvt• al la t·o11<•t-ssiu1u· .''" inf~ru1i in<.lj1!enti della c-nra _!!ratuitn e seu1i!!'l'itt111ta


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SEZIONE PRATICA (l~i

u111gl1i nel R. stabilimento ter1uale di Ac.-q1ti, il Àli11if'tero <lell'Inter11"' (Direzione g-ei1erale clella sa11itù l)Ubblic a - Di,-. ' 'I, Sez. l ) informa (con cir.1·olu re J:} geru1aio 1~22, n. ~0900-01/50260) i prefetti ed i ('-Onuni8Sll1i. <..1.\ili per,le terre redente, cl1r i I deJ.lOe-ito eia effetttut nsi, mediante e.<1 1tolin..'l-,·:1g lh1 lnt.A~:4ta ta a 1 Sottoprefetto cli 1\eqni, rlagli inte r111i l'lii J'>Otrit ,-enire (:Onoo..~a la {'1.ll'H ~'Jell1ig·1·11 l ui t.<l . 'ie11e ~Je,·ato }Jer la sta..giooie balneare del c·o1·reJ1te anno l!.l22. 1Ja lire 70.05 <l lire 100 . .o'.'\.d 0tte11ere li-t ti'l1ddetta. concessione ~e111igtn t11itn u<itra n110 asr>ira l'e quegli i11fern1i cllf\ i-Ls ttlti110 di condiziorli t'('Ononliel1e diioogia te, mei1tre sol tanto <rt1élli «.b.e cli1uostrera11110, <:011 cticl1iH r•1zio11e del Sin-0.1 c·o clel Con1uue cli residen7At , di e~~re i,rcritti n~ll'ek'ttt·o clPi l}OYeri Hg·Ii effetti clellit g1ratuitH ~>1nn1ini,1:enzio11e clt>i n1edic:inaJi (:' clell'a~&i~tenzn .sn1tltnnl, l)()tra11no chiC'cl<-' 1·~ di PRsere ~1n1messi a lla <·n 1•a grà tl1i ta. _..\llo ~eopo cli ag~Yola re lo eMme delle dorua11fle per ln J)'cl rte c:he rig1Htrda la màl<lttia per la q1t<1 le .n ch ie<lt~ h1 '·nrn, i ric-hieclenti doY111nn1) 111·0,-,,~I~r~ <.'l1e il certificato n1eèlioo cla nn ir~i illla d.0111.anCÙl },tes~a ~'i.a l>OS....,ibilme~1.te C..:Ollll)ilato ~nll;l ~uid.a <li llll inodello anne..~~ alla ci1·C'olarC'. J'>er 1..11 fol'D1H zioni ri ,-o lger:.;i a i si ncln c·j. 11 tfic1n li Ra nit:ll'Ì. Ordini cl~i n1ecli<'i.

.Nella stampa scientifica. 1-Itl il1iz.iato le pubblic-aziolli Tlie .Julfr11al of Jlr·Jnbolic .Rcsearolt, diretto da. Fi"t..)derick :l\l. r\llen e pubblicato dal l'>bisiatrie I usti tu te ili ~lorristo~·11 (~e\\· .J erser i1egli ~"'ta ti l -1litiJ ; il 1>rin10 fasci(~lo. inoJto \'O luminoso (cli 1 <>4 J)agine). eo1npre n<le 7 ln"'·ori Httl cli.a bete. i11 Dl;J,~irna parte e's egniti dallo ~tesso .\..1len o (:On la :-.\1a cooperazione. · I..'a bbonan1ento an11110 int1>orta 10 dol lari. lnt~ressa eono&'cere i 1110Yenti di questa pubblic-azi()ne : 1' .1\..llen, <lel Qllèlle sono bP11 noti gli sturli ~ul di.1 bete. ~• ,·eva . cllie~o ,osp.i t<1 li tà a Yarli periodic1 ~ic:~c:;..'-i'·nmente, per irnbblit.are 1111<1 \~ie <li 11t1ovi 1aYori ; n1a p e RYt.>Y<.'l aY11to clelle ri~111l ae, o,·_ Yf'ro la ri<'hie~ta cli 1111 ing·ente G~J1corso l1eC.'1111ia1·to. <>{l a11chE> gli si pros1">t'ttava la :p.ece-.c.tffitù 4i una c~1~1·a11te lentezza nt>lle lJllbblicazion~; diffi<.'Oltìt tl.ello ~te-A80 g~nere eT~l 110 m.n ttl -s11€rime11t<1 te da a 1tri ·:-.1:n<lio~i del ricambio : da ciò il J)1'0l)()Sito. trndotto ~nbito i11 realtà di fond.are il nuoYo .p eri.o· ' 'flic:o. ~11 quale ll:111no as8iC'11rato la eoll::tbornzionc ~pf'1'in1enta to1i e cliniei ili Yn lore. ..\Ila c'O r;1g~io:-:a ini%iati,·a a11~picl1i;1n10 il ineritit0t.o

Sll ( '(·('Sl-10.

Corsi di assistenza infantile.

. J At ( 'roce Ros.o;1a I t.t llana i11izieri1 fra breYe i I :-;~c-on-clo ('<)l'~o a nnu a.le 'l'igie11e èd aooistet1za i111'n 11tile ll'~ l :-ino lstltnto « :H 'o1idazione . En1ilio :i\lilrain i, t•l'~YelltOl''ÌO pe1· lattanti)). J~e lezioni eOD1flt'ell(l(\ra l lll0: C'linica. e ter aJ)ia. inf1a11tile, . igiene infantile ~ profilaS&i clelle malattie pei- la nutri-1..io11.(:\, lp;ic11e ~'Olastic.a, malattie del naRO e delror~C'c hio, profi l~1Rsi per co1nbattere le malattie infPtti'Y~~, c·o11Q.~"ènze òi ortopedia, gi11nastica ineclica. fl rol~o ;1yr~1 Ja ònrata cli h·e mesi e sal'à di · •

137

l'etto dal Pl'()f. J:tra11~.800 ''ala.gu,q.-..-;.1 eoadi11vat:D dai dottoti Ilvento r\.l'cang·elo, T.i01-enzo Symp~t. Ra ndeg·ger Giorgi o , Gua Idi En1ico, I>i.1ntoni Vitto1io, Ro1uano Afaggiora-,·~rg·ano, l\I.uncioli Tommaso, D-alla .VedoYa Riccardo. I medici e gli stude11ti di n1edicina cl1e clesideJ·ano in.aeri ver~1 s i clirigan.o alla Croc-e Ros...~ Italianil - "\' in To~'<'<.111a 10 - Ro1na - Ufficio II.

Non e' do. r. .,.1t" ~ 1

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alCUJl,., "'ù .f.l tn <~·'""':711.

RA.SSEGN.A DELLA. STAMPA MEDICA.. Rie . or·it. dli Cl-i11. J:led., !)

geu. -

A . TE&Z.\XI.

I ..iil

l'e<l.7Jone del be117.-0ino eolloidale s11l liquicto cefa io-rachidiano. <fa.~·.: . <i. Ospcd. e d. Cli-11., 12 gen. - F. DuRAN"o .

f ,a formolo-reazione. ~-· uc. J:f éd.

des Hopitd.ux de Pa.ris, 10 g-e1i. - G. ETIE:'-t'NE, A. STROur e .T. BEXEC11. ~ier·o antipoliomielitico. - A. CHA "t: FFAR, J. Hl." OER e R. Cr.1~1rE~"T. ~·fa la •ia c ronica. compJicat:a acl ac1dioo11il'n10, pollne,·ritc periferica, ecc. J>~ns1,ero ~led .. 21 ge.n. G. I>ARL.\YWOHIO. Terapia orto1norfica . -- 2S gen. G. FERH.\f<l:iI. I/in8eg 11a n1ento c1e1la J)a tologi.a cl1irurgi<:a . .fo1trnal Ar11cr . .~felli,c. Assoc.} 2l gen. - G. F. P o'"'ERH e a ltri. 'I ..u ee solai.re e ruchiti~1no. l\lAc GILL. I 1u g·iarcllits.i.

. l rclli.i\os de Cardiòl. y. /!('111atol ., ~u. - ('. GrL r 01L. Sulle gr~1nulazioni di Schliffner nelli1 ter- .

z.a11a . jJollett . dcll' J.ssoc . .Jf(~d. Tridentina, gen. -

Rr~­

Il . Histemu Ta~ lor e il medieo. - .A. 8ÉZARt e .J .....\.LIBF:RT. Asma sifilitico. 'L'1t·n i.s Méd ., gBn. - BOUQUET e DEL.\~I .\RE. Periti1nite a('nta seJ1z.a verforazione 11ella febbre ti·· C.\MBO~r. .

foide. rf 'he r1-ttiP.ric..Journ . Ob st. a. Gynro., g·~n. R. :i\:I. RA~·rs. Amputa.7.i011e della (..~rvice· e trache!01Talì.a. (/a .z~· . d. Osp. e d. Cl in ., 22 ge11. -- I. ARZEL.~. Cisti da ech i11orocco periarti colare del gi11ooebio. J,a Hi.fo·1·n·1a Medica. 2.3 g·e1i. - C·. PEzzr. L'orno~ie­ roteravia nell'111fezione tifosa eberthia113. (:1 azett e des H fJp ., 24 e 26 gen. - Roux e .:.\.1ILHJ.2t.1.l. J•atogene~i deJla mola. icwtifor1ne. f'flri..o.; Yédical, 28 g-en. - R. G8f:oo11<t:. I.a dilataiionr dolorosa del colon destro(\ .suo tr<t ttamento . 'l'h<> Jo1n··11nl .tn1<'rir·. lf erli<.: ..1s.-<JG .. 28 g:en. - W. l''. f '1-;1J:;P.f'E'> e ~. \. f;EYI ~SON. I•Jffetto terapeutico {l<•l ~.;aht!'HO. - B. ( '. t'-0ru:r~ e ;1ltri. ~nlla ter:lfl·ht cle lla i1en rosifilid(' . .1/<'(fical R ecord , 2S gen. -- ~. l'. I~ >-:1::1n·; . 'l,rattallH.'\nto 1neclico (lell 'ipertiroidi.Hn10. c;azz . d. Osv. r: rJ,. Clii~ .• 2G g·e11. (}. _\, PARI. .i\ssorbin1e11to d.e l1e tcx-;sine tubèreolari l)e.r via

ora le. !Ja Riforni a Jled., 30 gei1 - (j. E. Pex~DD1:. Rul iuetal>•>lisn10 d e l ca lcio n~ll'norno norJ11nlt-. Il Tj fl 'l."01'0, al gen. - G. l'.\I_\M.\SI. J,'organiHUV>

della prenden 7.a soeiale in It~Lh1.

'


i38

IL POLICLINICO

4 1n1. <li (J.,/(·/ 1·. , , 0-inf'C., :n gen. - G. CALI>t;Rrxr. t•arto g-<-n1f'llare ~ Slll.>erfetazione. - 6.\. OR ... IXI. J·;p<x"a di 1J1·e dilezione del concepimento nella ~ J)e·

11 n1a na.

<'l(l

A. ROB~ . Sili<.-e, <:ùl· «(' <~ n1a~.,1eHh1 nel tessuto ca.n<.-eroso. / ,o l'erliatria, 1 fcb . O. C<>zZOLlNO. Careuz.s liJJO~lnbil<\ -~ rac hitis1no. ,~. TRu>1~uTJ. J11fezi•J-

1:1111 . .4c:. de Jlc;<I., ;U gen. -

11e

a~oc·iata

tjfo-n1ellten5-e. .Journ. Trop . .Jle<I . a-. Hyg., 1 feb . - F. G . ('AnoHl'O.~. I~'a11ti111onio nella lebbr~1 e nell..'l « m~tlatti.<t i<lu ti<leèt n. J>ath olog·i<:a, 1 ft>b. i-~1sffiti

(:i. Jhhr~c.~. C1olturu d<~i P<l-

cli f ,ei~hman .

JJ<1- P·re.'fse Jléd., 1 feb. -

.r: G .\I,UP.

Affilla e<l E>n10-

C'ù:1Hi <ligP:o;ti\·à.

J;,,11. et Jl é 111. Ho<·. Jll éd. d . .H&p. de Pa-ris, 2 feb. ~I TI. I .\:'\ e l">EHJ ~. La stoma ti te bisrnllti~. -] •. lt\BO~ Xl.IX e IJ. DE~OYELLE. L'obesità nel.L'l h.lroc:efalia es~nziale. ·- G. ,. ARJOT e ·C'AILLI.\.~. }f ~l{:l-<.l11ode no c·onge.n.i to. jJ U11ch . Jl<'di.~ . l\/ooh e·n s., 3 feb. - H. HERXllEIMEr.. Az.ione <l(:'ll'alc'OOl 8tùla re.-:,i:::,1:enza sportiva . -lf . ScH l ' LT7..E. l<Jcr.tem a hiema ~ pru riens.. - '\"\i•. 'l'. SACK. Con1J)()nent.e i)gichica del pri.1rito e clelll) tlermatosi pn1riginose. (l<1:. d. Hciµ ., 2 e 4 feb. ·- 1•. A:\'"'1'0..'\'r.· . I/i1~rten­

sione

a1terio.~1.

raris 'J.IfSdl<'<Ll, ..J feb. -- Xurnero

snll~t 1'tl.cliotP1«Lpia.

rl'h-e Jvurnal rl111 er. Jleà . . .isso<:., -1 feb . - ..A.. l~­ 'ì:t'ltliON e "·· ,,.AI.T.ER. Il metat>olisn10 basal~, p~­ so e frequenza del pol&i. - _~\ . D . K u 1rrz. Osteoruielite c1'011i~1 Ntenosante. J:ull. et. lle 111. i;(lc. d. llop. de Paris, 5 feb. L . llLUM e altri. ·r/az.l<>ne dit1retica dei ~li tli

<:n l<.:io uelie idropisie nefritlcb~ e catxlin«he. /.,a Hif . .Jled., O feb. - 1>. G10BDA:""O. Careino1n~t tlel la11nge e laringec:tomk'l. - A. DE :\IAR1'l~I. S1ù ricambio nzotato interno e<l ef!:teroo dei tl1be .rcolotic·i.

[:\!'\:\O

Prc~.,f; Jlr..;d.,

lA1

XXIX, F~'>C. 13)

f(:'l>. -· H. Dt..-r·ocR. L"lrum1mit.ù

tl C:<1ulsit.n alle 111alottie ~ronic'he. Deuf.-.c-he lfedi;. 1T·oche11 s. , H f~b. - H. ScHoT1:.YL1.LIJ;R. Rapporti tra in.fe.zìoni dentarie e m'lla ttie g-~nera l i. K. B eRCH:\IWI. Conta~io...~~~l ùe1 lupt1i-; ,·ulgaris. ~

.Il ii nclt. JI e<l. lru<.;h ~11 • . , l O feb. -

L. ~.\..SCHOFF. ~o­ menela tl1ra della tisi. - J. K.\UP. Ricerche Aulla n-Ol'lll<.l • J;. \ \' oor.r~ e .ì\1. H . F IXHER. N t10 va re..."\ -

v. ione ' ?estibolnre. ]J feb. - n. l\IOYl\"IHAN. I l trattan1e11to dell'ul<:era gast1·ic-.a. - ,,~. BnowN. !ip nosi v· :-:t1gge;.;tione.

??1 e

].((Jl(:,{!f,

1-lr,ltish llc~<lica.i Joarnol, 11 feb . - ,V. HA.LE-Wn.cTF.. 11 t1~t ttamento dell"ulcera gastrica. r .. R oc.l.R.~. I .. 'ast-e~so efJ.-'ltico amebico. Ji ed~'t. Klit~ih:; 12 feb. -

A HEJtFTER. SalY-a1-s1n tt dosi rna8:::,'1u1n.li. -- FJ. RcmFF. La r~'lzione 'filscolare :.1stenica C]t1ale stigma costituzionale nell'infanzia .

La,

Pres~e Jd écl., 15 feb. -

DELHERM e LaQUERJUKRE. L.a 111diogtatla del 1-enB c-ol metodo Oarelli-So.1·ùelli.

H a.e"in.a tolog ica., J. -- <•. l'L~cc10: :.\fecoanismo clj 1n-od\1zione della leucocitohi cli.gesti\a. L . ' '· J jJEBERM~ISTER e D. ACEI~. ''"ari.:-=tzioni di res~"'te-u­ za clelle err1azie n~l lavoro fisi<.."O . H' iener Klin. TVuc-lt ., 16 feb. - J. HAss e l "' . .hlt:-:1.F.rL l doloti delln ,'{pina dor&'lle. lJe11tsche .llediz·. l-J'o<-11., 16 feb. - P. E1t.,:-;T. lht· generazione e rigP11erazione. 'J'h e Lallcei, 18 feb. -- II. li.-\RT~L.\X::\". Steno~ h1rl.a·m1natorie del retto. J-lr1tl-8h Meà. J<ru1·11., 18 feb. - H. T. GRAY. f~a <:oli<:a inte-stinale oscura. Paris JIéd., lS feb. ~lur1~ro sul c.:anero. ()a~· . d . HOp. , 18 fc•b. De , .. ERXE.JOUJ•. Diagnu-=i e tra ctarr1en to dc 1le .St1ppura zioni .poh.n ona n. 1

Indice alfabetico per materie. •.\rge11to : determirutzione 11~~1lya rsan-a rgen ti<:i

i1ei

.J~rtkx>l3zlon1:

nei

debolezza

cou~po.~t i

f )ag. ~t·).... b~1mbini:

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. ..'.\~so fredtlo l)timitiYo d~lla 1ing11a •.\.t.1enif\ tli origine en<l(){.'Iina Jlibliog-rufu.1 : cenni . ( 'hinoto~~-i.rut e chinina . l 'i~ti OYt\ric:l>e: influenza della gestazione ~nll<>

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VPH[fO'llO

<. <llon : t\~lusione in rapporto alla ~·nJvol.a l lM-("eC:\ )~ . <'runaoa del 111..01' / IJl e1l I o profe.~.-ion<L le l)olo~ : ~prn alcuni a~cpettl <l~l . E1uocron1a to."rl : sull' - . 1lln1oglobin.n : rieerclw clli1ni{'O-fisi«he Fratture: aforismi . . J,"'ru tture : llD~~\ l<>c<l le rwl}(\ ridu?Jonl Roma, 1922 -

Til>. Ca rtieie Centrali.

lnfezione tifoide : st.<>n1ote-rn pia Irrigidimento Yertehrn le <:1·oni<:o

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I.iqttido di Duki11-Carrel: l>re11arazionf> . :.\Iuootinea patogena . Pe1itoniti pneumococcic·he e 101·0 diagnobi PP~ : le min.'lcce della . rneumocoeco : tipi 11elle nft'ezioni uruan~ ~itilide: Cl.ira <.'On i sali di biRmuto . ~piro{'hete: nuo,·e forme nei f~ti eredositìli ticl . . . . . . . 'J"ubercolo.~i: b..'lsi scientifiche <l(>lla iprofi la:.;si . . . •. 'l'uberroloti<1 : 1"e.Uzi-0ne cli " .. i k1bolz n~lrorintl . Veectcante : azione nelln <:irc'Q.k4Uiorl.P J)()lrnona.re • Voce parlata e cantat:l: g1-aftclle

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L. POZZI, ed. resp.


Perchè i lettori di questa nostra SEZIONE PRATICA abbiano cognizione dell'importanza delle altre due nostre Sezioni mensili, MEDICA e CHIRURGICA, riportiamo qui di seguito l'elenco dei , lavori pubblicati nelle medesime nei primi tre fascicoli del 1~22 : SEZIONE MEDICA FASC ICOLO

SEZIONE CHIRURGICA

I (1° ge.nnaio 19"2'2).

FASCICOLO

· L.i\.VORI ORIGINALI. I. - T. PONTANO e E. TRENTI : La setticoemia Meningococcica. II. - G. PETRAGNANI : Per ool-orare le ciglia dei batteri (con dimostrazione di speciali altri prolungamenti del corpo batterico).

RIVISTE SJXTETICHE E CRITICHE.. G. _i\.RTO:.'d: Le sindromi anatom<r-clinicbe d.el corpo striato. FASCICOLO

Il (1° febbraio 192'.2:).

L...i\.VORI ORIGIN....\.I,I. I. - G.

Contributo allo studio della pseodosclerosi (con una tavola a colori). II. - S. D' ANTON."" e R. VFGNI: Reperto anat0= mo,,patologico in un caso d~ eocef alite epidec • • onca crom.ca. III. - G. CALLI GARTS : I riflessi nelle lesioni del sistema motorio extrapiramidale. IV. - G. DAGNI~I : Costola cervicale bilaterale con disordini vasomotori dell'arto superiore destro a tioo radicolare inferiore e délla guamia omonima. SAIZ:

FASCJCOLO

III (1°

LAVORI

111arz-0

1~22 ) .

ORIGI~ _t\LI.

.

I. - A. Ft:R.~o: Sulla sifilide della milza. II. - M. D1YELLA: Un caso di sifilide ereditaria con processi di condrocalcosi e distacchi epi = fisari. III. - L. PHI LIPPSON : Ricerche sperimentali at= torno alla Sacbs.,Qeorgi e alla Meinicke. IV. - B . M ..\SCI : Contributo allo studio dell'ecbi = D'()C()CCOSi multipla dei pOllDQni.

I

(15 gen nai10 1922).

LAVORI ORIGINALI. I. - V. P ..\l'CH ET: Le due costipazioni. II. - O. C 1GNozz1: Semplificazione di tecnica della cura radicale dell'ernia inguinale. III. - L. GoBB I : Contributo allo studio dei tu: mori endoteliali. IV. C. ROI\'ITTI: Parotite cronica policistica ... V. - F. SPECIALE: Su le cosidette p~ricoliti membranose.

Ii (15 fiebbraio 19'"?2). LAVORI OR.IGIN ..A.IJI. I. - C. ..\.NSALri1 : Ciste linfatica sviluppata in una ghiandola .surrenale accessoria. II. - G. BECCHERLE: Su di un caso di sutura del: l'arteria carotide comune per emorragia tar: diva in seguito a ferita della parete del vaso da scheggia di bomba a man-0. · III. - L. Do?\tJNICI : La reazione di Wassermann dopo le cloro.n arcosi, le ~teronarc.osi e · Je ra=chi anestesie. IV. - G. FICHERA : Contributo alle splenopatie chirurgiche. V. - L. ToRRA•-:A: L'azione di alcune sostanze fo == todinamiche sul 9rocesso {tj guarigione delle ieri te. FASCICOLO III (15 Inarzo 1922). L .AVOR I ORI G I~Al.,I. I. - G. BF. CC HEHLJ:: Invaginazione ileo=.ceco=co: lica " Rese.zi<>n~ intestinale = Guarigione. II. - O. G I GNozzr: Il distacco totale dell'ap: pendic:e e l'azione difensiva dell'epipl-Oon. III. - DE Lt CA : Risultati clini·c i prossimi e re= moti detta erniotomia crurale radicale alla Parlavecchio. Iv-. - G. F1 c HERA: Contributo alle splenopatie chirurgiche (continuazione e fine). V. - G. G roR GI: La ricostiruzione chirurgica de= gli strati anatomici cra~io= cerebrali, · ecc. RIVISTE SINTETICHE E CRITICHE. G. ItoccHI: Radioterapia profonda. FASC I COLO

Dell'una e dell'altra Sezione si pubblicano dura.n te l 'ann o 12 fascicoli le cui pagin e co1nplessivam ente assommano ad oltre 1500, ed ognuno di essi, acqu ~stato separata1nente, costa L. 6, . per cui l'ammontare dei 24 fascicoli ascende a L. 120. Però i m edesimi si possono ottenere· con UN TERZO SOLTANTO di detta spesa, ossia aggiungendo al prezzo d'abbonamento della Sezione Pratica: •

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per l'Italia o L. 35 se per I' Estero, volendo solamente i 12 Numeri di Sezione Medica, oppure solamente i 12 Numeri di Sezione Chirurgica '

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40

Sezione

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Libero docente e 1° Aiuto nell a Clinica delle 1na lattie nervose e mental i della R . t•nive rsità di Ro1na

Prefazi'one e due capitoli del prof. GIOV_i\NNI MINGAZZINI.

;SOnl ~IA~I.O. _-.CAP . I. A na~ne.si - C~P. II. Esa111e clin ico -CA~ . .I~I: Schema dell'esame .neurologico_ CAP. IV. Esame della f!10t1l 1ta. CAP . V. l~: de i r1fless1 - C~P. V~. Id.rdella s~ns1.b 1ltta. - CA P . VII. Id. dei se11si specifici - CAP. VIII. Id. del 1~nguagg 1 0 - qAP. lX. ld. de~le prassi~ - LA.;. X. Id. psichico - c.~P. XI. Cefa.loscopia e Cefalometria . CAP. XIl. Pres~~one, ~ercuss1011e e Ascoltaz1011e cran ica - C1~P. XIII. .Pu11tura lomba re - CAP . Xl\". P1intura ce·rebrale _ C.'\P. XV'. Rea.z1~n e d1 \.Vasser m a.nn - C:AP · X'!I . Esa 1:ne Lar!ngoscop1 co - CAP. XVII. Id. r adi ografico - CaP. XVIII. Id. e lettrodiagnol:l t1co - CAP. XIX. Su lla d1 agn os1 delle mal att ie nervose .

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Dott. Prof. FRANCESCO VALAGUSSA

MEDICO DELLA FAMIGLI A. R F.ALE - DIRET'rORE E PRIMA RI O DEL PREVENTORIO PER LATTA;'\Tf e E

)I ARAJ~l

MED ICO PRI MARIO NELL ' OSPED AL E I l'iFANTILE « BAMBI ~O GJ::~Ù » DO~El'iTE . Dl

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Dietetica e Terap.i a Infantile : : . .. Terza ediiiooe completamente rifatta e notevolmente ampliata

Prefazione di AUGUSTO MURRI

SOMMARIO DEL VOLUME: Prefazione dell'A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo .Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella • Scarlattina - Pertosse - Difterite - Meningiti purulente Infezioni tifose· e paratifose - Broncopolmoniti - Polmonite crupale - Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo - SpasmoOlia e tetania - MALARIA - NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUESTIONI DI DIETEricA . INFANTILE: Alimentazione ed economia alimentare • Carènza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimentazione infantile e farine brevettate italiane - ..Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala dl allattamento infantile. - CARDIOPATlE CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU 'DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Considerazioni sulla cura dell'ereslpela - Elioterapia - Vaccinazioni alla Wrlght e vaccinoterapia: PREPARAZIONE E DOSAGGIO DEGLI AUTOVACCINI; ANTIGENOTERAPIA PARASPECIFICA; ANTIGENOTERAPIA ASPECIFICA CON PEPTOALBUMOSE • Terapia medicamentosa - Medicamenti principali e posologia di essi - Indice. Un volume in 8° di pag. v111-496, nitidamente stampato su carta distinta, con ra la te n el testo e finissima qualr icrom ia sulla copertina. In commercio L. 36. - Per flli a bbonati al ''Policlinico,, sole 1

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Ptr

otfen~re

guani.o sopra inviare Cnt·toli1L'l.- Vaglia a l Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 - ROJfA


Roma, 3 Aprile 1922

ANNO XXIX

'

tondato 1 lai professori: GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE '

SEZION G

PRATICA

J

REDATTORE CAPO:

l ,ROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

l()sservazion' cliniche: F. De Napoli: Crisi nitl'itoidi da difetti di fabbricazione degli arsenobenzoli. Mote e contributi: A. Linassi: Ricorsi di singhio2lzo epidemie(,. - R. D'Affl itto: Colica epidemica apir~tica. Saturnismo ? d\ppareeohi e strumenti nuovi : L. Condorelli : Su un nuovo apparecchio per la determin,azione dell ' urea nel sangue. Sunti e rassegne: PATOLOGIA GENERALE : L. Hektoen : Vecchie e nuove conosceniae sull'immunità. - SEMIOTICA: F. Terrieu : Valore se meiologico dell'esoftalmo. - MEDICINA : Gessler: Endocardite lenta. - CHIRURGIA. : G. D'Agata: Pielotomia. per calcolosi renale. !Motlzla blblJografica. Accademie, Società mediche, congressi: Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche di Milano. Appunti per il medico pratico: CASISTICA. E TERAPIA : Sulla

diagnosi d'insufficienza aortica. - Caso di paralisi del ricorrente sinistro in un vizio mitra!ie-0. - La prognosi e la' cura delle tachicardie. - Il cloruro di calcio <'Ome medicamento cardiaco. - IGIENE: Protezione del poppante contro l 'infezione e la cach.e ssia ospedaliere. - NoTB ' DI MEDICINA sc1RNT1F1c1.. : Sulla sterilizzazione ormonica del1' organismo femminile. - Po~TA DEGLI ABBOl'iATI. - VARIA: Gli eff~tti della legge contro l ' alcool in America. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze. Cronaca epidemlologlca: Le malattie infèttive in I~alia. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

''°'.._. · rlsen.U. - È 11ietata la ripr~ tU ùwori pubbUcati neZ l'OldClLIIOOO e dti eBBi senpKZ. citarne la font-e.

_..rma

di

-

OSSERVAZIONI CLINICHE. -Crisi nitritoidi da difetti di fabbricazione degli arsenobenzoli. prof. FERDINANDO DE . NAPOLI, liber.o docente di

Clinica dermosifilopatica nella R. Cniver.sità di Bologna.

Il Milian nel 1912 ha denonlinato c1'isi nitri. .ioide un oomplesso quadro sintomatico, ahe si verifica, qua1ch·e volta, durante o immiediatamente dopo J.e iniezioni d.egli S>rsenobenzoli. La denominazion.e è dovuta rulla sintomatologia delle crisi da .a:rseno~nzoli somiglianti a .q.uelle che deriv.ano dalle il).alazioni di nitrito di :aimile. Alcuni osservator·i, che si sono OOCU!pati dj ;tali incid.enti od.tremodo inqui-eta.n ti, sebbene rarissimamente gravi, haru10 .a ffermato che ·essi sono· an·dati dimin.u endo <lacchè il vecchio 600 è stato sostituito n~lla pratic·a clinica dai suoi derivati 1e specialmente dal neosalvarsan (dell'originale mar.ca t-edesca Meiister Lucius e Briin.ing), dal 11.ovarséru>benzol (di fabllr.icazione francese) e d-al Jacol e dal neojacol (di produzione italiana), per non dire di molti altri succedanro del prodotto d.eJJ.~Ehrlich, nei quali I ,arsenico è stato associato a va.rie sostanze I

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La pubbUc~ione tU sunt~ .

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il litargol, galil, sulfarsenol, silbersal-

varsan).

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La mia p·r a.tica, abb01St.anza estesa ool 606 o c~i suoi d,eriv.ati, tedesco e fr·an oose, mi induce .inveièe ad un'affermazione O·p posta, che cioè le crisi nVtritoidi non mi sono mai -0eco-rse col 006, mentre ho· ~ovuto constatarne ber1 qu3Jttord-ici mel ~io esercizio pirof esstonale pri.. vato durante fil 1921, in cui p·er la p·r ima volta mi sono tTovato di fronte a tali incidenti, che assumono fo.rma impressionante; })erchè il medi·co è quasi sempre sol9 (-O aooistita dall'infermiere, per lo più donna), quando pratica la cura: antiluetica nell'impenetra.b ilità del segreto del suo studio. , Nè ho bisogno di dire quant.o sia tr:agic.a la posiziooe del sanitario, il qu.ale d a ·s olo cl.e ve combattere un aceidien te i;inprovviso e che ta lara si presenta oon la minaccia di un esito letale, avendo .a sua disposizione p.oche risorse terapeutiche . contr·o una en-0rme res1)onsa' 1

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bilità. . Perciò, preoccupato di tali incide11ti, C'l1e in Una clinica ·o in un ambu~a.torio pt1bblico non des~no f.onse si profonda· impressione, h-0 cercato di studiarne l'origine, f.acendo tesoTo di . tutto ciò che• sµll'arg()mento è stato scritto e .della mia personale esperi-enza, che è basata '


•.

. lL POLICLINlCO

5u pareccl1ie migliaia di iniezioni di salvar-

formata. La frequenza di un tale acciderite deci~ sulla possibilità di usare u1i ri1nedio nella terapia umana».

san e .di neoa1'Senobenz-0li finora praticate, sia in os1)edali ed in aJ11.bula tori ptlbblici del Regno e d elle Colonie, pec1e dura11.te le ultime Siffatto acci1dente, che il patologo di Francoguerre, 1sia fra la cli€ntela privata. Quest'ul- forte attribuì a choc, dandone 1a col1)a alla tima mi ha p-0i offerto la non des~derata oc- idiosincrasia -e qui.11di al ma'lato, si è verificasione di <:onstatare Je crisi nitritoidi, che, cato p€r f 01i;u.na raramente e con conseguenze non verificate da me in b-en dieci anni ·di uso qua.sii. se11npre lievi. I caisi o.ccorsimi, oltre a del rimedio dell'Ehrli ch, si sono presentate d'imostrare ~be la sua c ausa. più f1iequ€nte alla fine 1dell 'estate scorsa, a fornirmi, in mo<lo se nan unica - sta nella fabb·r icazione del riinatteso e strano, t1na invo~ontari.a sperimenta- medio, si prestano per stabilirne la sintomazione, eh~ potrà concorrere a .lumeggiare la tologia svariata, che va d.all'accesso di lipotiquestione della origine delle crisi nit1·ito·i di, a mia .alle vere convuLsioni, ma _c·he quasi sempre riproduce il quadro dell'embolismo. limitare la i~e&ponsabil ità del medioo e ad i11• I n1iei -casi sono in num,ero di quattordici: dicare a lle .case l)tio<lruttrici le ·cause dell'iri• di essi uno solo si verificò nella primavera conv€nie.11te, per evitarlo. H'o dett<> già che a mé il vec<:hio 606 11on die- d·el 1921, mentre gli .altri tredici si succedettede rnai incide1n ti che potessero pre~ntare i·de11-· ro a breve intervallo sul cadere dell'e.state di tità con le cr~si nitritoidi. Attribuisco tale fat- quest'anno. ·Ebbi la prima e più gr.ave crisi il g iorn<> 3' to all'.a·ve·re io usato jl rimedio -de"ll 'Ehrlich , apTile. per la via endoveno'5a, sempre in soluzione jperalcalina, i·eazione questa che meitte al siì.\I. 1S. , g.eo111etra, di anni. 34, robusto ed i11 curo dalle crisi i1ella quasi totalità d·ei casi, ottime condizjoni organiche, contrasse la si..filid~ nell ',e state del 1920. Si cu'rò 1a Toirino -co11 n1entre l ' ipoalcalinità è incriminata qua.l'e prouna serie ieomp1eta di novarsenoben.zolo Billon d11ttrice delle m ed esime. p81r via endovenosa. Si p1~esentò alla mia osL'E·h1·lich, a l qu.ale v,enivano iiferiti co11 solse,rvazicme il 13 marzo con placcl1 e m u-cose orali .e perianali e volle la: \\Tasser1nann, che lecitu.cline tutti gli insuccessi - al punto da diede .esiito positivo intenso. Iniziò dopo una a ddolorarlo in1mensamente - non si mostrava settimana I.a cu·ra mi!Slta, i11·ercuria.le (mercè gran cl1e 1)re.occupato dcelle deni\lnzie jntor110 j.n iezioni en.domuscolruri di calom-elano) ed arad incidenti, la cu i sinto·m atologia si avvicisenicali ·(iniezioni endovenose di neosa1,·arsa.i1 , nava a quella delle attuali crisi riitritoidi. Si l\II.eister L'llCiu.s) . c,u .r a a·rtsrenico-mer.c11ri.alr. che io pratico contemporaneamente da parectrattava di casi rar'issimj, ch e si manife.sta~\'a­ chi anni - somministrando nello stesso gior11.o. no, come i o . tesso scrissi ii1:>ortand 0 l a b iblio· anzi n.e lla is tessa. ts eduta·, i due rimedi s pecig·rafia di a llora : cc co11 malessere, 'iiertigini , dif- fi-ci ·- e .eh-e, secoJl do me, rispond'e bene, perch è associa l 'azione rapida ed intensa, ma ifuficoltà rii respiro, diarree con entero rra.gie, polg a·oei, .d elle iniezioni .endoven.0001 arsenicali a so deb0Lissi11io e fr equent e, oligilria o anuria qtlella len·ta e duratura delle iniezioni endoarldi1·itlura, itteri::;ia e morte in 1nez:.o a delir i 111.u•sco.lairi del inercur-io in sospensione da·n do ed a con1'itlsio1ii, neiJ casi ac1lfi, ed a conia iri la sicu11ezza di combattere l'ev.e.ntuiale meirct1rio i·esi1stenza o ar'senore$iStenza delle spiroquell.i e ronici n. Si tratta·v a di llna comples,s.a rh Pte. Nè h o dov11to mai lamentare a l.cu1n insinto1na1ologia, in qt1ell'epoca confusa e che {'011.veniente ed ~1!o potuto evitare ·più facilm e.nOTa ,.a diradandosi. Essa c.omprende le crisi tè l ~ s tomatiti ch e si. con1hatton o col 914. con1e nitri I o idi pro1)riarne11te dette, 1' apoplessia sieè noto. 11 signor M. il giorno 3 aprile era a lla terrosa (leJ quali più -che a combinazio11i chimi·che za ini.ezione endovenosa. Pd avendo egli toltos~iche ono a.a. attribmre a cau:se ·111.ecca.11 ic.helerato benissimo 1€ 2 c1os.j precede.n ti (com e· fiocoula.zione), 1e intossica.:1 oni t'ere e proprie sempre ebibe a tollerare be.ne le sei iniezioni cl i e l'ittero. L 'El1rlich, nel riferirne lln -caso, si novarse:n.1obenzol o· praticategli a Torino) gli iniettai g-r. 0.45 di neooalvarsan. Come sarnpre occt1pa. di tale evenienza e dichi a ra di tro avevo attentamente esa1ninato sia la polvere varsi disarmato, perchè le prove biologiche, conten11tA. n.ella fiala , perfettamente integra, ch e si fanno durante la p reparazione del me· sia la 1soluzi one fatta con 8cqu.a distillata pa·dicinale, non possono servire di guida dal mo- recchie ·volte ~terili zzata, fornitami al solito mento r he lo choc, come egli lo chiamava , non d a ll'l stitt1to d 'Igien.e di questa R. Università,. delln. quale avP.-vo fatto uso per un'altra inies i pTocluce 'l1egli animali da esperimento. «Vi zione di g. O. 75 praticata al altro infermo fatto - egli scrisse - 12ella terapia uma11a si nella stessa mattinata Nulla ruotai di anormale n .ei caratt~ri fisici df'l preparato ed €-severi"fìca un i1zcon'Deniente, che i risultati degli guii tr.anq11illo l'iniezione, .attenendomi ~Ile rsperi111rnti cogli a.ni111ali non ci permettonl) solite norme- oramai abituali alla mia prat1~a in a.lci1n modo di prevedere, cioè la cosiàetta l lSO aghi molto sottili; inietto le rltnmente, im idiosinC1'ltsia dell'uomo o ipersensibilità prepiegando dai 3' ai 5' e inW<l'Tompendo dt1e o tre 1

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XXIX,

F'ASC.

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SEZIO~'E

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volte l 'iniez.ione pe.r 1n.e zzo nlinut-0 in media. parola, acC11sò conati cli vomito ed il btsog·no Nla avevio appena estratto l'ago d;alla vena. di urinare e di defecare, lam1entandosi di ave allorchè l'ir1fermo, 1div.enu to improvvisamente re già })erduto fe.ci ed urine. Provvidi, con l'aiuto dell'infermiera, acchè egli, muovendosi rosso in viso e come preso da lin accesso di asina, saltò da.l letto - sul quale fo i~est.arc il men10 possibile, soddisf.aoesse a i bisogni avvertiti. Però no·n appe·na si f.u mosso ricad f~m1i in r>osizione -0rizw11tale· peJ.· almeno dieci minuti tutt! .gli ammalati, dopo ,ogni ini.ede in u11a nuova crisi, iniziatasi con V10mito zione - e si slanciò verso la finestra come in muco-salivare. Assistei così ad• llfl1 t.€rz·o a-ecerca di aria. Tanto ero poco pratico di crisi ·cesso con la stessa sintomatologia del secondo, m.a molto m.e.r10 grave. 11itritoidi che immediatame11te attribuii l 'rutto N0n ind.ugiai a praticare uri.a te rza iniezione di ql1.e;l n1alttto ad 11n s11bitaneo i111filessere di altra natura. .e mi accostai a lui per soooor- di ad·eenalina, alla stessa dose d·elle alt.re 1e1d a rerto. ::.\ia q11ando ·eg·li si vol se a me 0011 ebbi sommini·strare per la via sot.toc11tanea ed enpiù dubbì. Egli era tieasifigurato adc:Lirittur.a: domuscolare eccitanti. paonazzo e co111e gonfio 1n volto, aveva il c olFinalme nte d·opo due ore, in cui. dov.etti da lo turgido co11 le vene s1Jo,rge.nti come corde solo ed in i stato di vera ar1goscia Lottare contese; gli occhi fuo1i dalle orbite ave\Tlano 1111a tro una delle più gravi crisi i1itritoi.di, il pae.spression.e di ter·rore; i.1 1~espiro era affa11- ziente tornò in sè, lagnandosj di d olori alnoso, -ed il petto era scosso da freque11ti col1J i l 'epiga'sitrio ed alle .r.eni e ai diplopia, 1e 11e11ta.mente si assopì. Rimase così per oltre quatdi tosse secc.a. Il ~'I. i1on rit1sciva ad articolare bene la parola e faceva i11tendiere, più tro ore .circa p1ima di svegliaJ1si ·e di rimetcl1e altrimenti, a cen11i cl1e si sentiva soff o- tersi ·a t&l segno da poter ritoirnare1 in ·car1-x>zza alla sua abitazione. I11 tale n1ome11to ·care e che ave\·a la lingua i'l1grossata. Lo f.eci sdraiare nuo"\·,omente ·sul letto e per egli .aryvertiva fo.r te , .cefalea e la sua tempepa1reccl1ie ore restai presso qu·e l malato ad ratu.r a raggiungeva 38°.5 C. L 'incloon a~i ·era tutto c.e.ssato. Egli i.Stesso 3>SSistere, col s olo ai11to della i11fie.rm·ieira sbiv;enne a trov.armi e d a dir1ni che duTante la gottita, arl un quadro addi'rittura terrifi~nt e. Usai senza indugio u11a priana iniezione d.i nottata la fe bbr.e era caduta con. profuso su1 c·c. di a.dr-flnalina al millesimo, ch·e ho sem- dore. Era ·completamente apirettico, e non lapre a po1iata di rnano. L'i11fermo pareva ora- mentava che u11a grand·e spossatezza. Allora, non edotto bene sul 111ovente dell8 mai i11 istato sincopa le; era addirittuTa livido, in.erte, cospar$.o tutto il corpo da sudore fred- crisi, n è g"t1ardai la serie d ell a fi a la ·u sata, nP v.olli ·consentire a continl1are la cu·ra in quel do, con .Le estremità algide, col polso im.p ercettibile e con le p11pille forteme11te midriati - sogg·etto, attribue nd.o l1nica.m1ente al suo 01·g·ani1s1n,o la origine · dell'in.c id en te v.err amente ~he. Cin•que n1.i11uti dopo la iniez.io·ne ipoderrr1ica di .adre11alina il qua.dro mutò: egli di- gravissimo. Rimasi tanto JJiù convinto di ciò perchè da venne palli1dissi1no, addiritt11ra cereo (leucoallora fino ai primi del settembre no.n ebbi reaction. dei fra11ce si) con eryando la t1nta bleuverdognold, ai padig·lio11j deg·Ii. orecchi ed alla a Ja m eritare ir1convenierLte a lcu110, pur av·e11estremità cl el naso e dell·e dita; il l)Olso in- do conti11u a to a p.r aticare iniezjoni . di neosalvarsa11. l\ fa ·eoco che .n el settemJ:>Q"!e improvvioominciò a p e.rcep~rsi filiforrne ·ed a;ritmico; la coscieJ1J.a e la sensibilità tornarono, ta.n to sam e11te il i11.i o gabinetto inco·m inciò a·d essere che egli si lamentò di freddo e di dolori alle f11nestato da u11a ·s el'ie di ben 13 crisi nit:J.rigan1be. Questo stato, semp-re gra,·issim-0, du- t oi<li, verificatesi 11Jel clecorso di po·co più di rò dieci minuti ci r ca, dopo i quali in1proivvi- 1111a setti111ana. Avevo 11sa.to dura11te l'estate u:fl.o stock di san1ente tuito il corpo incominci ò ad esse.re neosa l,rar san fornitomi dal depos ita rio e ra1ìagitato, oon·te .in preda a bri viidi di fredd (> squassanti ocl a n1ovimenti co11viulsivi. Il ma- l)reser1tante in Bolog11a della Casa Meister L11lato si riaccese in Yolto e i)orta11do· le mani ai cius e i1on avevo dov11to la1ne11tare a lc11n in conveniente. In settembre , r estandomi poche fianchi , in co,rri pond.e11'.la dell.e regio11i renaJi, dosi di q11ella 1Jrovvista, 111i rifornii presso l o a v.olta i11 ·Corrispo11de'.11za dello sterno, incominciò a conto1-ioers.i sotto lo -sp.asimo di atroc i $tesso l'aJ)presentante, cl1 e di r ecente aveva ricevuto da lla Casa 111~1clre u11.a n11ova s1)ediziod.o1-0ri. e di sen so a·i soffocazio ne, .fìno a ch e, sfinito, dopo i1ochi rni1111ti si accasciò sul letto ne di n ·e osalva r s an. Nessun i:;ospetto q11ind i pltò elevar si s11lla gen11i11ità ·e sulla provenienl'iver$o e J1orrheggiantfl. Io lo rit.enni perdut0 za del pre1)ar a to. ì\Ta nell'usare le prime dosi allorq11anclo vidi vPl.arglisj gli occhi e farsi fi.€vole il respi ro s u,lle s11e labbI'a., mosse app ena. - per fortuna qt1asi t11tte l) OCO elevate - ebbi 8, rilevare g·li ine;id·enti , dei ql1ali alcurnd. ab:. da :un lie,·e tremito 1co11vu1so,: che agi!tava pa.rin1ente t.1ttto il corpo freddo ed in profusa · bastanza i11rtuietanti. Di essi otto isi pre.se11tardno i11 forma lieve, tr-élspirazione, m entre il polso no11 si percepiva tanto cl1e si i1otrebbero ascri'Ver e a lle crisi riipiù, nè mi riusciva sentir~e l'i tt.o .cardiaco deJ- tritoidi fru ste.. Furono caratterizz.ati dai sela p11nta! No11 csi tai a faTe, in tali condizioni, guenti sintomi, va1·ianti da un i11div·i duo al11na se.conda iniezione d'j ad.r enalina e.guale Ì'altro: odore agliaceo iriteriso e- p eirfìno naualla prima -e ad essa feci SU·coedere immedia-' \Seoso. (:\Tot.o a tal riguardo che alct1ni infermi tam.ente u.n a iniezi·o ne di olio canfOJ'ato ed accusano -0dore non he11. definibile fin dalla u.n a di etere a breve intervailo. .N·è n1i arre- iinmissione n·el ·sangue de lle prime gocoe d ella s tai allorehè vidi l'infermo ria11imarsi, per- soluzione di neosalvarsan. Tal e sensazione chè continl1ai ad tr1iettare ogni di1e ci . minuti olfattiva endogen.a ricorda per ql1alCt1no l 'eteire, aJternativanwnte, canfora, etere e caffeina. P€1r al1tri la e.anfora e per altri si avv.i.cina a~Cooì la crisi parve vinta.: l ' infermo inco- 1' od.ore di aglio), con gPSfio11 e del v olto specie minciò a muoversi e ad articolare qualche delle congiuntive, tosse secca e <; f i::.osa, seriso I

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[ANNO XXIX, F ASC. 14 j

lL POLICLINICO

di calore alla faccia, 4i i nyrossame1ito e di p-izzicore alla lingua, liei·e senso di angoscia e di peso in corrispondenza d.ello sterno e del-

1' epigastrio, nausea, conati cl i 'l'01nito e terti. . gini. ·Qt1e.sta sintomatologia , cl1e si può limitare a lle manifestazioni più lie\·i, conie la congestione del volto, o arrivare alle più gravi, come il vomito e le vertigir1i, è c·o stantemente a.cco1npagnata da tachicardia. S i manifesta. 9Ubito dopo l 'iniezione e può dil.eguarsi in pochi second·i ,o durare anche .d.i-eci o qt1indici inin11ti. Negli .otto ·casi, ai qu.ali mi riferisco, 110 a.vuto l e cJ·isi costantem·ente con le fiaLe diel1a n111ova. provvista; n è mi è rittscito di evita rle pur avendo mesoo ogni cura .i n una magg·iore diluizio11.e della solt1zione del neosalvarsan in a-equa distillata sterilizzata (alL.'l dose cli cc. 5 a cc . 10, ed ave.nd-0 seg·t1ito le iniezioni Jentissin1arnente, secondo le norme ohe nso sempre . .Si trattava quasi i11 tutti di ~ripre&c't d·el1a cura. Perr iò rimasi anche pii1 sorpreso che in individ!ui i quali ri'lornavano per praticar'€ la seconda o la terza serie di iniezioni endovenose di neosalvarsan , già tollerat~ benissimo nei periodi pr€redenti. Si verifieassero le crisi - senza eccezione - alle prime dosi di g. 0.15 o di g-. 0.30. ,Non sapevo -co1n.e rendermi r.~tgione del fatto e p.er1siai perfiJ1o a fenomeni di anafila.ssi ·O di 1satl1razi one arsenicale, deciso a sos1}endere questa cura. Un giorno però mi si presenta·ro11lo due mal ati nl1ovi, clue coniugi i?tfort~tnati dal rnatri1nonio, sposi nov·eJli, giova11i e se.nza aJcuna 1

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taira

Dovevo iniziare la cura ed a' evo t1na dose da g. 0.15 d'elle fiale del primo stock .e le altre d ella stP-ssa dose appartenevano alla seconda pro·vvista che tenevo da parte. Usai quella nie lla donna ed 'una ·di q11este ne11·uorr10. Ed 1e cco presentarsi la cri•si, di moota intensità, n.el marito, mentre la moglie, alla qu.a le avevo praticato prima l'iniezione, si stupivn che egli do-v·€.s.se soff.riJre menire a lei J'iniezionie ·n on aveva 1dato il benchè mini1n.o d'ist11rbo. Ft1 .a ll()(fa .che. ebbi il sospetto che potesse trattarsi di difetto del medicinale e per la i)rima volta fissai la mia attenzione sull.e fìaJ.e e sul.LeJ scatole che le conte.ngono, rilevando rhe s11 una. delle facce corte di questa è segnato lln numero che ne indica la seri.e. Presi nota di qt1-esto n·u mero e llle ten·n i oonto in occasi·one di sueoessive iniezioni, in 5eguito .alJe quali aSSJllTISi la certezza eh.e le fiale nuove (qt1elle de.li a se e.onda provvista) ap1)al'tenenti a lle serie 38 mila e 39 mila erano ca111Sa eostan te d·e.lle crisi, mentr.e le vecchie (prima J)!l"ovvista), che finii di con·sumare, era.no scevre da qualsia.si inconveniente. Ne a\.-vertii il depositario di Bologna., chiedendogli fiale d'i seri.e ruverse da quelle incriminate; ma non 11€ n.veva, ed allora ricorsi ad una farmacia (S. Pietro, in via Indipendenza1, C'he m.e n e forni \ln r.erto numero fabb-ricate nel 1920 (ora l.a data non viene più segnata sulle scatole!) e portanti i nt1meri di varie serie. Ebbene, io usai queste \1ltime fiale e tutte, indistintame-nte, risposero bene. mentre per ~rmi servito di aUre tre d.osi inc-riminate (una. da ~· 0.45, Wla da g. 0.60 ed una da g. O. 75) , cl1e mi mancavano fra le serie di 1

reoente a.cquistat.e, ebbi a deplorare tre crisi nitritoidi piuttosto gravi. Di es....~ lma ebbe la durata di mezz'ora e fu caratterizzata da tachioardia , vomito, dolori ai reni ed alle gamoo, eefalea in teroorr.ente e diplopia, nonchè dalla solita congestione iniziale. La seconda diede luogo agli stessi fenomeni v·a somotorii e fu caratterizzata specialmente da disturbi d·e l polso e -d.e lla ·respirazione, che si acceleraron,o in modo allarmante e che ·s i rimisero ~lo in seguito ad una i niezi-0nie ipod.ernlica d1 1 cc. dii adrenalina al millesim·o, lasciando .però. ~'i:1dividuo per un'ora circa in preda a ,·ertigm1, a crampi dolor-0si .ed a ·senso di fred·do alle g.ambe in modo che eg'lj non poteva reg~ersi in piedi. E la terza ebbe inizio, a differenza di t11tte le altre, con pallore estremo del volto, con u11 vero accesso di lipotimia seguito .da vomito, da cefalea e da fatti congestivi per mezz'ora circa. Co~ ho detto, ebbi la fortuna di poter fronteggiare co11 bUJOn esito questi incidenti che mi dettero la n-0n ricel'cata occasioM di fare una esperienza certo non piacevole sulla origine della quale n-0n mi riman-e alcun dubbio. Tanto più che m.ai, da allora, eb])i ad osservare fatti ·simili nelle suoce.ssive iniezioni che .c ontinuai a praticare .cori nuove serie di neosalvansan che la Gasa M·eister Lucius mandò sollecitamente. E con queste continuai a curare gli stessi individui clle pr.eoodentemente avevano a.v itto ·d elle crisi, raggit1ngendo quasi in ?itti la <;Iose maissima di g. 0.90, senza alcu.a inconveniente. Il rappresentante della Casa ~Ieist-er Li.tcilIS ritirò subit-0 le serie incriminate (38 mil.a e 39 mila) e le restituì all'istituto prodl1ttore, i! quaJ.e, n. quanto mi si assicura, avrebbe impartito disposizioni per 'togliere dalla circolazio11e qt1elle se1·iie ai ncosal \·arsan. Io ebhi cur.a di avvertire <li ciò ch e mi era ~oa.duto i coll€ghi, coi .quali mi si presentò l'o.e casione di incontrarmi. Du-e di essi, il dottore Lucchetti .ed il dott. Mazzir1i, confermaTono le mie osservazioni, eh-e per il L11cchet.ti con1c ordavano an·chie cirea il nt1mero delle serte da 111i notat e, mentre il Mazzini mi .assicurò di non aver oadato ai numeri indi.canti le serie, ma cli.e gli incidenti gli erano capitati sola.mente con alcune dosi da g. 0.45. Ciò fa presumere che queste apprurtenessero ad una sola serif' (come si sa, le dosi eguali vengono spedite in gruppi di cinque scatole, tutte della stessa serie, .avv-olte in .carta pergamenata), ed il fatto di non avere. egli aVl1to alcuna crisi con altre dosi, conferma. le mie osservazioni st1lla etiologia delle e-risi nitritoidi. che i suddetti oolleghi. aJ pari di me. non ebbero a deplorare mai oiù dacchè la Casa Meister Lucius h a spedito- il suo ne-0salvarsan di recente f.abbricazione. 0

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La semplice esposizione delle crisi nitritoidi occorsemi e delle ci roostanze in cui si verificarono basta per non lasciare alcun dubbio sulla loro origine, da imputa~i unicamente al pr~parato.

Infatti, nel ca.so delle mie iniezioni endovenose di arsenobenzoli gli agenti aj quali può


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SEZIOI\T"E PRATICA

esse1·re .attribuito qualsiasi i11con•Yeniente son-0 quatti~: a) 1nedico che prp,tica l'i niezione, cioè la tecnica; b) 11talato, cioè s'UO stato fiiSico in quanto alla tolleranza ed alle ·controinidica~ioni da questo dipendenti; c) solve nte, ci·oè l'acqua distillata, che or.a unicamente si usa; ti) preparato, cioè sua co111iposiz.io1ie .e suo mo· do di f abb'rica::.ione e di conservazione. Nei miei casi tecnica e solvente furono se.m -

riferisce al 1io'varse1i.obe1izol B illori ) capaci di prodt1rlie. E ·che presso di noi jl Trossarello abbia espresso la stessa opinio11e in una sua .comunicazione alla R. Accademi·a di me dicina di Torino. Egli ha den unziato crisi nitritoidi per l'uso del preparato francese, deriva.tegli dall.e serie E 1460 e d E 2253. Il Trossarello cl1.iude l a sua importante oomuni~zion e riferen·d o che le osS€rvazioni fatpre eguali per tutti ,gli ammalati che, avendo te d'a lui n ella Clin ica Dermosifilopia tica della subito le miezio11i di .n eosalvarsan talora n ie i- R. Università di Torino ful"ono fatte nello l a stessa mattinata, non ebbeiro disturbi se stesso periodo d'i tempo dal prof. Fontana (si non col pr.epa.rato di quel1e date sertie, disciolto noti la coin·cid1enza di tempo e quindi la pI"'Obanella stessa acqua distillata , diella quale mi bil.e impo1rta.zion.e della stessa 1nandata di noseno da n10Lti mesi e cl1e mai, con le dosi varsenobe1i::.olo s!Jagl'iata) .e cl1e il p,rof. Valobra, dell'Ospedale Mauriziano U111berto I, ebbu0ne, mi ha dato a lcun inconveniente. b e, fra diye1"se cnisi più o m.eno gravi, un caso Gli · ammalati, ·s eooodo coefficie nte (b) delle c risi, non ne furono colprti se nron quando di morte, i11 segi.1ito ad una intezio ne endovevennero c urati con le dosi incrin1inate. Ave- nosa di gr. 0.20 cli n.m·arsenobenzolo Billon. Tutto iciò costituisce un.a piena co_n ferma vano fatte, u sQ, lJllasi tutti, i neosalvarsan prima cl1e gli incid·enti si verificassero e n,e d1elle mie osservazioni, che portano non a giufecero uso dopo - a dosi più e levate - senza dicare i11ale il preparato, di qu a lsiaiSi m~a (tedesca o tra11cese) , ma a mettersi al sicuro alcun dan110. Non resta quindi cl1e il qt1arto coefficiente dalle adulterazio11f (assolu tam e-nte da escl'll- preparato - a l quale bisogna far risaJire .. dersi n ei casi miei: prova n e sia'. il r itiro della l 'origine delle crisi nitri toidi occorsemi. Ed il n1erce da parte d€lla CaRa ::\Ieister Lucit1s) ed a non fidarsi delle varie serie prima di averLe preparato ha risposto male, nelle mie mani, solo per alcune d'osi, quell.e seg.n a te ·coi nu- esperimentate nelle dosi minime, val·oodosi meri delle serie incriminate. Con ciò non vo- a preferenza di qt1elle già usa te con buoni esiti e che risultano perciò ~enti da imperfeglio afterm.ame in modo assoluto -che le crisi . . z1on1. nitritoidi in altl'e -circostanze n.o.n1 possano dipender.e d a qualcJ1e altro dei coefficienti sopra indicati; n è ·che tutte le fiale appartenenti a In che cosa consistano le imperfezioni non quelle serie fossero impu tab ili dcllo stesso di- è possibile sta bilire, percl1è noi ignoria m o la fetto, sia esso dipendente da tim.p erfeflta fab- vera composizione d·egli a1,senobenzoli ed i1l bricazione iniziate; sia da impurità dell'al"se- processo d i sin tes i in uso per ottenerli. Nè . nico e delle così àBtte sostanze stabilizzanti; sappiamo per quanto tempo erssi possailJ() r esdsia d'a facite · a lterabilità in rapporto al t em- stere senza .alterarsi, perchè ne·s suna data-lipo ed all'ambiente. P·erciò h-0 d ato a questa. mite di va.lidità è .segr1ata sulle fiale o nei loro comunicazi-0r1e il titolo ind eterminato : « Crisi i11JV olucri. Perciò fare d elle ipotesi stil riguardo riitritoidi di pendenti da imperfetta fabbricasarebbe 1o stesso che bran·colare n1eil buio. zione degli arsenobenzoli», il quale non escluL'El1rlich, oltre ad avier.e detto che i controldre ch e a ltre possan'° essere le -cause d elle li biologici fatti i1egli istit uti di prodt1zione decrisi, ch·e - n ei casi miei - ebbero evidente- gli arsenobwzoli n·on sono sufficienti, perchè ' mente quell't1nica arjgine da m e den.unziata. gli a nimali sui quali . so110 eseguiti possono tolQuesta è stata poi a vvaJ1orata dalla coinci- lerare dosi di arsenico molto più elevate di denza di siffatto incidente, occorso contempo- quel1e che non tollera l'uomo - - ha avvertito raneamente ad a ltri due miei ·OOlleghi, mentl"e che ne l 606 può essere contenuto talora un altri se interrogati - potrebbero ·Con.f er- prodotto - i :a1nillo oxyphen11l arseno_xyde maTe l e nostre oss er vazioni, eh.e mettono in Vtenti volte più tossico del 606 stesso e che no11 evidenza la possibilità di dJfetti n ella prepara- ,s empre s i riesce ad eliminarlo, ma so1o a rizdone chimica dei derivati in g:en e1ie d el dros- dlul"lo .al 0.08 %. Inoltre 1pr,od.otti to.ss ici per l't10sìdiamidoarsenobenzolo (606) mo, come l'arsenofen'il.glic'iria, la quale nella Al r iguardo è :importante ch e l 'Emery iu serie degli arsenoderiv.ati det.l'Ehrlich è conFramieta abbia fatto lo stesso mio rilievo sulla trassegnata dal n. 418, sono tollerate a.agli pat-0gen~si delle crisi nitritoidi ed abbia parani1nali ~a 1espe1tin1ento. Qu$ti fSopportano l·a to di « v enues » del prodotto (egli certo si dosi altissime di a1~seni~o . Tant-0 è vero eh.e 1

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(_.t\ì\;~O

11. POLlCLlNICO

- come l1a din1ostra t-0 :\1. lLe ì\Iargullies n el 1905 n el laborat-0rio dell' Ehrlich - · i i~at:ti éùfrivan10 a sopportare, dopo dl1e o· tre settima.ne di cura con g·li a1·se11obenz,o'l i, il do1ppio dell a {lose morta l e. Gli arse.nobe.11z-0li sono be11 tollerati dal1'uomo, -cl1e, secondo "Ehrlicl1 e Hata, può r es istere a gr. 12 di 606 ed a gr. 18 di 914. Sono da temene invee~ i prodotti seco11darii. Il Queyr.at, cl1e ha serr1pre llSato il 606 originale, in d11e g1:·.avi ac.cid1enti ooc.01·sig·li ha trovato eh.e l' cl1nino oxyplteny L arserioxyde si troYava, nelle do.si in1piegate, nelle proporzioni del 2,43 % i1ll un ·caiso e del 2,3 % nell'altro. L'arse noxyd e snrà stato si-cu·raim ente eliminato i1ei 11.eoarsen,obenzoli, dei quali fa parte il 600 nella propo,1·zion1e del 66 %? L ' a.risen.ioo che 11e .fa. part.e è -sempre purissimo? E le cosi àet t e sostanze stahiliz:-,a1iti so1110 sempre es~nti cla i11co11yenienti e da impt1rità? Non sappiamo qua li esse siarlio; ma ad esse si posso110 attrjbuire le crisi nitritoidi. Le quali n·o n riprodt1cono 11 qt1adJro .dJeal'avvele.namento àcuto da arsenico; n è possono attr:iibuirsi ad ·i diosincrasia, perchè qt1esta si manitesta eostanten11e nte in segt1i-to alle pri1ne sommin istrazioni talora in dosi minime (in t1no stt1de11te malariro bas.ta·y ano 2 o 3 gocce di liquore arsenicale ·d el Fi0wler per aversi i segni delln intolleranza, second-0 rifer~sce i 1 Kat.chkia.tcker; . Come ho g ià accennato, le crisi ·n itritoiài, c osì somiglianti in genere al lo embolismo, .specie per il mod'o pronto ti. st1bitaineo .di insorgere in s.eg·11ito alle i11iezioni e~d'ovenose di neoal'ISenob·enzoJ i, s ono da attribt1ire, più .che a fatti to&sici arsenioali (clai q11ali s i possono far dipen1d ere la febbre, la d:iarrea, la c3'ches~ ia1 le nevralg·ie e l'ittero) ad incid·enti di nat ura n1eccanica. Esse s.otto tal ptl-nto di vista sono ,state identificate dal Dani·CZ coi f.eno:r11eni di anafi •lassi, at.tribt1iti, come è not-01 a coagulazione ed a fio ccl1lazione del samgue per modificazioni umorali indotte da precedenti so1nministrazioni, specie per la via end-0veoosa, di al.cl1ne sostanze. Nel caso delle crisi nitritoidi non s i tratta però di ·v era anafilassi ·nel senso di modificazione umorale dell'organismo già assoggettato alla somministrazione di un agente chimico. Contro tale conieezione: affacciata da qualcu110. sta il fatto che le crisi si verificano tal-Orn nlla p1~ma iniezione di 1i.ieoarsenobenz-0lo P non nelle Sl1ccess.iv~ somministrazioni (oome in alcuni dei miei casi); tal 'alt.ra si pr~ntano llel e-Orso di llna serie di iniezioni per noll presenitrursi rnat più dopo . Si tratta invero cti ll.n mecec"lnismo identico a quello clell'an.aftlas1

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XXIX ,

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.si, che ha 1)€,l"Ò una pa toge.n.esi ben di versa . La sindro111e delle ~risi nitritoidi, il t.empo i11 cui si p11od11oon-0 e lo stesso modo di -combatterle, danno ragione di tale differenza di origine fra anafilassi ~ crisi nitritoidi e fra queste e l 'avvele11a.inento acuto da arsenico. Qtieste possono verifi.ca:rsi durante le 1n1e· zioni, o subito dopo, .sia per ecoossi•va co11oe.ntrazione delle soluzioni di neoarsenobenzolo adoperato (metodo del Ravat1t), sia per la rapidità n ell' esect1zione d·el piccolo ie d.elicato att-0 operativo. Il quadro è per lo più quello d€lJ'embolia. I disturbi generali son'° a carico del pneumogastrioo, del gran simpatico, clei ce.11tri spinali e qualche volta assun1ono la for111a bulba1r.e. Seco1nd-0 alcuni, basta diluil'e convenient.emente, in non meno di 5 oc. di acqua distillata, il preipal'ato ed es~o-uire le in1ezi·oni lentamente per attenuare o evitare addirittura le crisi. Così facendo il sangt1e avrebbe il te,mpo di BCiogliere i coaguli, che si formerebbero più scarsi in rap1>-0tct-0 aJlla magg·iore diluizione {lella ,s,oluzion.e eh.e si inietta e si .eviter~ebl)~l'o i fenon1eni g r avi, che s i hanno qu.a;n,clo ·nei capillari si addensano~ i coaguli in gran nume.ro dovl1ti ad una soluzione -eone.entrata, iniettata - anche per il s110 minol'e volume r.apiclamente, ,specie se si 11si 11r1 ag'O piuttosto g·i·o.sso. P erciò ·soluz ioni non molto concentra te, iniezioni lente, di tanto in tanto interrotte per un n1inut.o circa, ed aghi sottili per praticarle, costit.ttiscono t111a certa g·aTanz.ia contro le .crisi nitr.i toidi. i\tla allorqt1a.ndo il preparato non è perfetto, no11 vale attenersi a tali 11.orme. I casi o~corsin1i, nei quali .nulla h~, trascurato <li Lluanto 110 detto · sopra, prova.no ciò. Rite.n go pe-.r ò che la tecnica accurata 1ni ·abbia 1eyitato incidenti molto più gravi. E ]}ffiliS..) 00n raccapriccio cn1ali ,s arebbero .stat~ le consegt1enze se crisi gravi, come quella del primo caso descritto, si fossero verificate in individui non perfettamente sani e vigorosL sia per condizioni patologiche, sia per il loro stato fisiologico comie, JH>:r esempio, la gi..avidanza, durante la qtLale ho p~aticato parecchie volte la eura, anche negli ultimi mesi •&enza aver dovl1to mai lamentare nulla~ con l'uso di dosi di noosa:l\·arsan, g·ià provato e senza dubbio sict1r~. A proposito d.ei n1ezzi per evita.re le crisi nitritoicli il Danicz consiglia. le cosi dette inie;;ioni t accirtanti di 1 cc., della dose che si vuole iniettare, dct praticarsi 20 o 30 minuti prima di iniettc'lre la dose totale. L 'En1enT .. e.on lo &te..sso intento ha proposto il n1etodo a n.tian,r1filaltico: iniezioni di dosi quotidinne di 1


' (ANNO

XXIX.

FASC.

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447

SEZIONE PRATICA

1, 2, 3, 4., 5, ecc., cgr. di iwosalvarsain prim.a di :a-rrivare alla dose. minima in uso. (g. 0.1'5). Il Dhuot ha proposto di fa,r durare l 'inie:zicxne n011 meno di 20 minuti primi. U.n veiro to1TI1ento pe1· il paziente -e pe'l· il medico! Io posso dire pee la mia esperienza che. tutti cn.1esti metodi costituisco.110 delle virtuosità . tecniche inutili se non da11nose, perchè 1e crisi nitritoitji .nella g"ran maggioranza diei e.asi n-0n si verificano qua11,do si d.ispoJ1e di lUl bl110n preparato e qL1ando non si trasclllrano le norm e tecni-che sopra enu1iciate, che oramai so.n o <li 111so com11ne a cl1it1nqu.e abbia 11na e.erta pratica clelle iniezioni endovenose dieg·li arsenobem.zo li. · Ci rca la patogenesi dielle crisi nitritoldi, cioè· della loro natura ineocanica e non tossica, vie1ie invocata anche l'azio.n e fa\rore,·ole dell'adrenalina, vasoci0stritti0re pe'r ieccellenza led antag·onista perciò d~ll'azione vasodilatatrice -dell'arsenico, cl1e l\1ilian ha volt1to battezzare col nom-e di ectasofìlia. L 'a.drenallina può ·essere somministrata a do~i elevate - 5-6 -0c. di una so!.uzione al milles i1nQ n,elle M ore fino a produrre il colorito adclirittura cereo ·dei pa-zienti, cioè la ieucoreaction dei francesi . E l'adrenalina viene 11sata anche a scopo p.re,·entivo, cantro le crisi nitri.toidi, alla dose di ~40 gocce per os, d-ella soluzione al millesimo, 15-20 !J1inuti prima. di praticare le i.n iezi 0ni endovenose. )iJa da che cosa è «lata la coagulazion~ del sangue i·n certe evenienze ed i·n relazione a d-eterminate se1iie del prollott-0 e la mancanza di tale fenomeno niella g·ran mag·gioranza dei ca.si? I caratteri. fisici delle polveri contenute nelle varie fiale, sialllo appartenenti a serie cri-soge ne, siano n.o rmali, sono perfettamoote identici, com.e jdentici sono le loro SOiluzion1i 'in acqua distillata. In esse non esiste nesS'l1no di quegli indizi di alter.azione ben ·noti, ieorn.e il colorito delle polv eri clLe va dal rosso mattone al brt1no ed al ner-0 addirittu.r a .e la ii11 ta arancione carico d'elle soluzioni. L'acqua, n.ei ieasi occorsi a m.e, era la stes·.sa che ho sempre usato e che si è costantemenie di.m pstrata .sc.~vra di incon:venienti an-cJ1e n.ella iStessa giornata in cui oon le serie i1urimi11ate si verifìc.arono le crisi. l\1a non è cla esclu·diere eh.e qualche' rolta l'aoqua ch e ·si usa per all.est1re la soluzione d·egli ar'senobenzoli possa conferire a questi la proprietà <li far .coag1tlare il sangue. Ehrli·ch stesso si è ~empre preoocupato delle qua.lità dell 'a~qua da impi.egrur.e come solvenie del 606 e dei ·s uoi derrivati ·e ciò ha i"ipe1

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tuto anche nella prefaztpne, cl1e ·si compiacque dettare per una mia pubblicazione sul suo prodotto, p.rescrivendo eh~ es~a fosse distillata di r~ente, mentre in altriei ooc,ar.;ioni .raccomandò che non contenesse tracce di metalli (pi.orobo) o d"i silica.ti, i quali in vitro alterano, decomponendolo, il 606. Le preoccupazioni ùeil sommo patologo di Francoforte hann-0 avuto oonf.erma dalle €Speri~nzie dell Emery ·in J.1,rancta e del Wechselmann in Germania. Essi hanno iniettato separatamente l'ar.seni.co e l'acqua ·Che si usa per sciog·lierlo ed hanno constatato eh.e l'azio.ne tossica, in qualche caso, sarebbe dovuta al] 'acq1Ja, 1)er quanto .steri1lizzata.. I corpi dei batterli uccisi con la sterilizzazione a.gi:r.ebbero sia sensibtlizzar1do l'organisrno, ·s ia decomponendo gli arsenobenzoli. Per quanto riguar·da l'acqua, che1 ho adoperata io, n11lla posso imputare alle sue qualità chin1i che; pe.rò -O:ebbo .dichiarar~ che per, berl due volte ho avuto negli anni scorsi delle crisi fruste della du·n ata di due o tre minuti, adopera:ndo acqua troppo 1cald1a, la cui temperatura superava certamente i 400 C. , Oltre l'acqua che è il so'lv,ent.e in vitro d'e gli arsenobenzoli, bisogna considerare il sangue, altro liq11ido c-01 quale gli arsenobenzoli ve11.. ' gono in ·Contatto prima in vitro (sangue refluo n·ella siTinga all'inizio della iniezi,o ne) e poi i1elle vene. Il ,s angue, nella sua ·composizione normal1e l eggerment~ alcalino o neutro (Luciani) (1), non dà coao.cruli .col n.eosa·l varsan, ohe ha reazione alcalina liev.e; non così in contatto col 606, e-o n reazione acida, col lt1argol e col galil che precipita.no se non sono in so'luzioni ip eraliealine. P~Iiò se il sangue} non ha la sua composizione fisiologica, ma: contiene, per es., fosfati - che precipita.no .anche in vitro i neoarsenobenroli - .si ha la sua co·a gulazione allorchè questi vengono ini.ettati nel1le v-ene. Di ciò bisogna tenere conto in qu·alche raro caso. in cui nel sangue .esista il difosfato di sodiCl (dia:bete). Ma non si può invoca:re tale continge.i1za nei miei -casi, che, olt1~ ad esse.re troppi e tr-0ppr0 frequ-enti in un breve tPer.iodo di tempo, si riferiscono aid individui che avevano dimostrato prima e dimostiiarono dopo una pe.rfetta tolleranza .del preJ)a rato buono, anche nelle dosi più forti. Dopo di avene discu,ssa ed esclusa l'azione del medico, quella del pazi.ente e quella del .solrvente qua1i possibili a~ti delle crisi ni1

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(1) Il MiliRn ronsìglia un regime a base di alealini per a-q.me11tare I 'alcalinità del sangue

e .controindica, i~egolarmente 1P rima del'Le iniezi.oni, l ' ing~stion e di alimenti o bevande acide. •


IL POLICLINIC<J

tritojdi, delle quali ho riferito, non resta che da tratt~re del pr.eparato. Come ho già detto, la sua composizione chin1ka ci è ignota. Però noi sappiamo quale reazione debba darsi preferibilmente alle sue soluzioni in acqua distillata, .gene.ralmente usata in luogo della soll1zione fisiologi·ca che 'n ei primi anni si adoperava per il 606. Del1e reazioni da dar..e al le soluzioni dd questo rimeci'io mi sono occupato mo,Jto, quando, nei primi tempi della ctt1Ta dell'Ehrlicl1 non 1e rano anoora di ltSo coI1."'ente le i'Il.iezioni endovenose e si praticavano qu a!si esclusivam·ernte quel1e endoml1scolari. Ilo preferito sempre la soluzioné con reazione alcalina an·che per la via parenchimatosa, mostr;),ndo i danni che potevano clerivare dalle soluzioni acide o neutre. A fortiori qu.este ultime due rea'z ioni debbono .essere proscritte per la via end'oven-0sa, peirchè la soluzione neutra è per .sè ste~ fioccosa (.e non basta la debole reazione alcalina del sangue a darle la limpidezza delle soluzioni 1al~a­ line) i11'entre 1a soluzione acida, limpida, passando allo stato neutro al contatto del sang11e (neu.tro o debolmente al·calino, come si è detto, non.chè ricco, di sois tanze albuminoidi) ' dà abbo11danti precipitati. Il Gaucher - irreducibile avv.ers.a.r io della tera.pja arsenobenzo, li ca fino .a Ila sua morte - negli esperimenti istituiti con la soluzione neutra di 606 ha avuto, negli animali, il 100: 100 di esiti letali. Non rimane quindi ·che l'uso doeJle soluzi001i di a1.,senobenzoli con reazione alcalina per metterci al sicuro, s~tto questo p1mto di vista., dalle crisi :nitritoidi. Ed a tale rig11ardo debbono essere tenute ·di mira le 1Sostanze stabilizzanti, cl1 e inft11iscor10 ce rta·m.ent.e nel determinare la reazione 1degli ~rsenoben.zoli. Il Lered'd,e aveva già notato che l 'tpoalcalinità delle soluzioni di ·606 pTovocava embolie, che egli descrisse rilevando· la cianosi, l ' affar1no di respiro, il vomito e l'incontinenza delle llrine. E fin da allora le crisi nitritoidi son-0 .s tate attribuite a fatti meccanici per ftocc11lazione, corne nella anafilassi, alla quale il Ra,·aut per l)rimo ha attribuito le crisi. Gli si è obbiettato che le sostanze colloidi solamente possono dare l'n.nafila&si. Contro tale obbiezione sta però la dimostrazione di Besredka e di Da11icz. i quali hanno riconoscil1to ancl1e alle sostanze cristalloidi la proprietà di generare reazioni anafilatticl1~. Ed il Danicz è arrivato a trovare tale identità fra 1e Cl'isi nitritoidi e l'anafilassi <la sostenel'e che quelle si pr6duco110, quasi sempre, alla seconda o alla tena iniezione. Asserzione, che è pienamente s111e11tita dalle osservazioni concordi di quanti 1

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abbiamo avuto .siffatti i11cidenti aniehe alla pri :... ma iniezione o li abbN1mo avuti nel corso de lla cw~a ~ non li abbiamo pii1 riscontrati in seguito, notando - come me e qualche altro che essi dipendooo da alcune serie del pre1)arato mal fabbrkate o alterate. Nè è il caso di ammettere più che le crisi nitritoicli possano dipendere da vera reazion~ dr· Herx.heimer. Alcuni 11anno scsipettato ciò ed hanno consig·liato, in conseguenza, di iniziare la cura non con· le iniezioni en<lovenooo di al's-enobenzoli - i quali facilmente danno lai reazio~ di HerxheimeT n1a -00n i preparati m-ercuriali. I quali secondo altri gioverebbe- · ro perchè il mercurio, legandosi alle ·cell'Ule or.:.. .ganiche, impedirebbe che queste vengano in• seguito attacçate dalJ'arsenico. Basta ricordare il m eccanismo di produzio-ne della reazione di IIerxheimer e l 'epoca in· ·cui suole verificarsi per sc-artare siffatta ipotesi circa l 'orig·ine delle crisi nitritoidi. Quella è legata alla presenza del1e spi:Pochete in gran. numero nell'organismo, ql1indi in rapporto al1' acme dell 'infezior1e rigogli.osa del periodo secondario e si verifica quasi sempre qualche ora. dopo la prima iniezione endovenosa di neosalvarsan, o dopo 24-48 ore dall e iniezkmi endon1uscolari idrargiriche. Inv1eoo le crisi nitritoir . di si possono avere in tutti i .periodi della lue. indipendentemente dalla prese.n za e dalla qlJ,antità dei germi specifici, an~ nel periodo terziario in cui questi sono scarsi e latenti e perfino in individl1i non sifilitici, curati 0011 gli ars~nooonz,oli per altre malattie (malaria, tripanosomiasi) e 1si presentano in p1inoiipio come a metà o·d alla firue della cùra. . J<'inalmente qualcuno ha ·cerc.a te una spiegazion,e, che, risalen,do all'osservazione del-· l'EhTlich, riguardo alla priese11za dell'arsenoxyde nel 606, arnmette •1Jer le crisi nitritoidi. una origine non meccanic.a, ma puramente tossica. Il Nlilian suppone infatti che una insufficiente al'c alinizzazione trasformerebbe il 606 non in un sale di.sodico. m a in mon.oclori-drato o in una serie di con1posti complessi tutti tossi-ci, che egli ha battezza.to col nome d'i 1

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para 6fJ6 ».

Co111.e si vede, le ipotesi &ono molte, n1a .... tutte ipotesi. Io ho voluto enumerarle, facendone implicitame11te la critica. Contro · molte di ~se sta. la mia pratica, che porta direttamente, coeteris paribits (operatore, paziente ·~ solvente) alla incriminazione della qualità del pl'eparato; non in .sè, p-erchè si è dimost1<i to·. sempre innoct1i, ma in quanto si riferisce alla cattiva fabbrica:.ione di alcune sue 1nandat'!. i può pensare che in esso non siano pure le--


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SEZIONE PRATICA

sostanze st.ai])ilizzanti o l'arsenico o cl1e le rerative proporzioni .siano ~rra.te o che siano legate in modo da dare luogo a S\1.ccessive alterazioni del prodotto. Ogni fialetta porta un n·u m•e.ro, che si riferisce al Cor1.trollo biol-0gi.co: Ehrlie-h ste&S-O ha detto quale affidamento dia tale .controllo n.egli animali di prova. I...-e ipotesi - d~lle quali è oramai ricc.a'. la letteratura sull'argomento con e.r eazione di svariati neologismi - ·e le indagini da parte nostra sarebbero Sllperflue. _i\ noi importa assicuParci be11e del so lvente; osser\·are l 'infermo dal lat o clinico peir ciò che rig·ua.rda le controiridicazioni che sono andate sempre più riducendosi con l 'uso dei 1ieoarsenoberizali al ' punto eh~ la cura può essere f<1.tta ambulatoriamente in molti di quei casi che prima nessuno avrebbe osato curare .oo.n tali agenti chi• mi.ci .e seguire una teCI1ic.a accurata. Agli istitu.ti produttori inconibe l 'obl,ligo di fabbricare co1i ogni cura gli arsenobenzoli, in modo che sia1to eff etti11amente scevri di inconvenienti e. di pe1·icoli. E sl1gli istiti.1ti m edesimi deve gravare la responsabilità maggiore delle cl'isi 1iitritoidi, di qualsiws-i interisità. L'Ehrlicli col 91tf ha dato alla umanit<ì, un preparato veramente perfetto· per la sua effìcac ia e per la sita innocuità. E tale debbono cercare di fornircelo i produttori, per i q11ali non si può invocare nessuna attenuante che valga et diminttirne la colpabilità, per negligenza o per altro che porli ad una irn,perf etta fabbrica:.ione, per cui sono alterate e rese pericolose alcune m.a n- · date dell'ultimo e più sicuro prodotto dell'Ehrlich ·n ella serie degli arsenod.erivati.

Dai casi ohe mi ·sono occorsi emerg"e llna ooncli.1sione incontestabile: alctlne d@si cl{ neoscilvarsan, apparteneriti alla seri,e 38000 .ed alla serie 39000 hanno provocato in 13 casi altret-

tante crisi nitritoidi, la· prima e 1Jiiì grave

indubbiamente. Jltlentre crisi cctifuta sotto la 1ni11 osservazione si pttò solo sospettclre ch,e sia derivata come dipendente da una dose di neosalvarsan non perfetta nella sua composizione• chimica.

Vi è di più : altri hanno nvt1to ·crisi nitritoidi, sia con novarsenobenzol Billon, sia col neosal varnan M.eister Luciu s, in perfetta coincidenza di ten1po, -ed hanno tratto le stesse mie con.elusioni. Esiste poi la constatazione analoga irigu·a rdo n.1l iltero. Inçid.ente ·molto grave e .. talora mortale, il qt1ale è stato attribt1ito a.d u.na .epatorecidiva, ammettendo che l'arse11ico p·er la Sl1a. nota .affinità ·p er l e cellu.Le epatiche le intacchi e le r.enda meno resistenti alle spiro.chete. Ora, seconclo Hnde lo o Hallan alcl111e 1

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mandate sbagliate - non sappiamo in che mod'o - di neoarsenobenzoli sarebb~xo itterigene, . cosi' come sono cr1sogene quelle denunziate da i1oi e da altri. N è l'insorge nza talora tardiva deIPittero vale ad escludere la .sua etiologia arsenicale. È noto infatti che l'arsenico possn. restare stagnante nel fegato per molti mesi e poi rim.e tter si in circolazione dando segni tardivi di vere intossicazioni acute. In tale n1odo si può spiegare anche l 'apoplessia sierosa ; accidente quasi sempre letale, cl1e non si presenta, come le crisi, subito dopo le inieziorli endovenose, bensì .dopo ql1alche giorno con fenomeni che ricordano quelli d.elle crisi stes..~e, roa molto più g:navi e c.l1e 1)ortano in breve a.lLo stato. sincopale ed alla morte. I!1 conclu:;ione affermo che € n:ecessario usare ,con prudenza ed a dosi n1in ime I.e serie di arsenobenzoli non ancora ad·o perate. Ed a me pare che ad o·gnuno di noi incomba. l'obbligo di .dren11nziar.e sollecitam.e:n te l ~ serie eh.e in più di una do·se abbiano ·d.a to crisi nitrito idi. La denl1nzia dov-rebb,e essere f.atta all'Ordine dei me-dici, al quale il cl1en11nziante ap.partieJ.1.e, per darne .avviso, n,el n1o·d o ·Che sarà g·iudi~ato più opportuno e più rapido, a. tit1tti i colleghi ed .agli istituti pi-oduttori per :il ritiro e la migli-0re fabbricazione di un prodotto chirnico meraviglioso per la sua efficacia e che può essere 1

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adoperato con la pi·ù cieca fidu cia, quando è ben preparato, tanto da co1isentire, t1·a.n1ie poche controindicazioni, Z.a C'ttra ambitlatoria i'1i quasi tutti i sifilitici.

Bologna (Università), di-cenlbre

1~1.

BT .BLIOGRAFI~~.

Il 6l)6 ·nel laboratorio e nella pra\ :. Idelson, N apo·l i, 1912.

DE NAPOL C F.

tiC<t . -

In .

li t?la~io 1iP. s11 i casi cli sifilide cttrati co1i

l' ar .

VTI Congre.siso interniazional.e di Derma tolog·ia. e Sifilog1;afia, Roma, 1-13 aprile 1912. - Tipog.r afia .i\rmar1i e Stein 1913. ' EfIRLlCH-llATA. Il G:J(; rie ll a ·sifìlide. \ Ter.sio11e italiana del dott. L. Riilh. - Soc.i·età Tipog·rafica Editrice Nazional1e, Torino, 1913. •c;enobenzolo.

f~l\fERY.

Le trait err1 c11t actuel de la YJJlLiiis. J.-B. Baillière & fils, 1921. HtJDEI.O, fTALT.AN, rif Prit. da I. CTVALLERI in P ensiero l\fedico, n. 49-50 del 1921. K~TCHKATCKER. Gazett.e des· Hòpitat1x, 1900. l\I1LIAN. Presse ì\Iéclicale, n. 65, 1921. E. SERGENT-RIRADF.AlT-DUMAS-RABONNEIX. Syphilis, tome I. - Maloine & fils édit., 1~1. TROSSA RlìILO ~. S1tlla fossicitcì

di a l cuni can1pioni di 11ororse1ioben:ol Dillon. Dottor

Frane.esco Vallardi, 1921 .

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IL POLICLINICO

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NOTE E CONTRIBUTI

Yolo11tariP, elle possono durare g·iorni -e setti. mane> dei mt1scoli frontali, dellie palpebre, deOSP EDALE CIVILE DI SANTA l\1AHTA DEI BATTuTI g·li elevatori del labbro superiore. Io stesso SAN VITO AL TAGLLA~fENTO~ fui aff P.tto da nevralgia del I ramo d·el '\7 di SEZIONE :\1EDICA •. destra, durata circa 2.4 ore, con minima eledel dott. GIUSEPPE DI SALVO. vazione febbrile (37°.3), fugaice. Ebben.e, per Ricorsi di singhiozzo epidemico. otto giorui fui infastiù'ito da uno spasmo clo· nico dell'o rbtco1are delle palpebre di d~stra , a Dott. ARRlGO LINASSI, a ssistente onorario. scosse rapidissjme, che poi scomparve senz:.t Tra la fine del 1919 e la prima metà del 19'20 Las·c iare alct11t p0stumo. Ricord.o un professo re si diffu se i·n Europa una strana ep id.emia di singhtozzo, · ql1ando già la gràve pandemia in- di belle lett~re che, in ·segllito a nevralgia so. pr[tOTbitale .sinistra, fu pe.r parecichi giorni fluenzale sembrava spenta e si era svolta o stava svolgendosi l 'ondata d ella en.oefalite le - torrnenta.t J d a contrazioni rapidissime del fr-0ntargica. Il s in ghiozzo fu a llora osservato e stu- tal e dello st esso l ato. I caisi del genere furoJ1o, numierosi, ma credo diato da inolti autori italiani e .stranì.eri e dimostrò d 'aYer.e caratteri qt1asi di unif.ormità, . jnutilie ferm a rmi di più. No·n ho mai notato s ia per il mod.o d'insorgere e la durata, sia l)erò dist11rbi dei muscoli intrinseci dell'-0cchio ' per i caratteri obhiettivi , tn.nto da a ssumere nè al cun altro fenomeno, ch·e potesse richi a1nare 1' e·n cef alite epidemica. u11a pro11ria .fiso:homia cli.n ica. In I talia però, Orben·e, qu1esta epidemia d'influenza, con i già nella S·eoonda n1età clel 102-0 era sc.omparcaratte·ri che ho notato , co11tin11a , senza casi P.O, tran·nie forse qt1alche caso spo.rad 1co e nel J11olto gravi, da circ a d11e mesi. 1921 n on fnro110 riferiti nuovi fecola.i della malatti8. Improvvisamente, n el finire del gennaio u. s., dapprima a i fà.rmacisti, poi ai medici, comin~la da qualche ten1po ho l 'oocasio11.e di osciaro11.o a p t'esenta1·si nt1meros.e persone, torserva1~e .nel nostro comune lo svolgersi di una 1nentate cla un .singhiozzo ch e non cede·v a a d nl.lOVa epiderr1ia della strana forma morbosa. Credo 01)port11no segnalarlà, non pe~chè si alcun n1ezzo terapeutico, spesso no.n concedepresenti sotto aspetti n11ovi ed in soliti, ma per- va riposo alla :notte e disturbava .l'assT111zione chè è comparsa in cir{~oist.anze interes,santi ed del ·Cibo, ainche f)er ch è talv olta .s'accompagna· offre a spetti e relazione con altra malattia, va àl ' 'omito. che pongo110 importanti problemi. La :sua co'futti i casi n.pparvero, si può dire, fulmineanoscenza, se non consente1 ~onclusioni si.curr mente, n~l eorso di 'l)OChi giorni, m e11tre prie defi11itiv·e, può conco·r rere a n1ettere in mi · 1na, p11r P SSellldo n11rn.e rosissi rni i casi di ing lior 111ce la qu·estio ne 1e porta nuovi elem enti. flt1enz à.1 non se n 'ere:1no i1otntL I.a sir1tomato1ogia. i1on offre a.lc un dato nuoper i quali i1on oserei più affermare con Pontano e Trenti (Polic liriico , Sezion.e pratica, ntr - vo e creclo inuti1e tratta111e di p roposito, ri'mero 35, 1921) l'indip.e nd e111za etiologica. del 111andando alla pregevole m emoria di Ponta no singhiozzo· ep idemico. ' e. Trenti (1. c.): Ad a ltri pt1nti invece ho riNel dicembre 1921 si' presentò anche da noi. yoJto l 'atte.nzion·e, p er ch è le mie oss&v.azior1i con1e in· qt1asi t utta l 'Ita lia, una epidemia in- di\·ergo110 alquanto dn quelle dei suddetti a11ft11 enzt'tle, cl1e continua tuttora, amzi accen11;) tori. a' diyenire più j11ta11s a. In priino 1'uogo confern10 la c11riosa })refer enza del si11g·hiozzo epid emico per il s~so Oltre l1e com u11i affezioni a carico dell'appar ato respiratorio, ho rilevato una percen- •mas1cl1jle · con1e già Pi sani (Rit'. crit. di Cli1z. t11ale notevole di f o·r me a carico dello ston1aco Jf ed., n. 11, 1920) e P ontano e T renti (1. c.) non e del! 'intestino e d el sistema nervoso. Fra te ho notizin di alcun caso nel sesso femn1inil e. Il pu11to J>erò su cui desidero fermarmi è quelsindromi intestinali e g·astriche prevalgor10 quelle caratterizzat e da accessi di Yomi to, tal- lo che rig·u arda il period·o prodromi co e le convolta. d '11na pe·rsi te11za es asperante: ne ripar- dizioni generali durante ii singhiozzo. lerò in seguito. Fra c1u-elle a sindrom e nerYoLog r e e IIe11}·er (Ga;:;. d. llùp., 11. 106, 19'20} sa, 110 11otato, fra nltro, i11olti casi di spa sn1i affer111ano cli.e all'apparire del s ingl1iozzo preclo11ici d ì nlc111ti n1nscoli o gr11ppi n111scolari, rede uno st ato grip11al e di· d ne o tre gi-01·ni. su c11i l'icl1in1110 l 'atte11zio11e. Ho osser\'<lto sp P8- T11ve·ce P o11tano e 1,r enii as~icurano r l1e 11 011 so che questi srJn.sn1i "i mnr1ifesta11 0 i11 te11·iebbe r o a i·ilevare u110 _ tato 1>rod rornico, 111a tori , cl1 c> er a no prima stati sede di l111a nevra!- cl1e il sin to111a m ole. to i11sor"e in pieno lJe. girt. Cosi. a 11evral.gie 11.ei Yari rami del trige- 11.essere: inoltr e rara111p11t e s i accompagnò a. n1i11n sopra\'Yi,·or10 co11trazioni fuln1inee, i11 seg11i di infezio11e (n1 od ica febbre, 1n n l e ~sp1 e, 1

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ecc. ). In ql1esto appunto le mie osser\~azioni sono disr.or,danti d a quelle dei dlte ultimi .au tori, inquantochè non con.o.s co caso, nella presente e1)ide111i.a, in ·Clli il sin ghiozzo sia insorto nello stato di ])enessere; anzi pr€cedette •sempre uno stato di µialessere più o mèno grave, più .o meno durevol.e, stato ch·e, per i caratteri e.lini ci e per l' epi.den1ia domina.n te•, non si poteva definire altrimenti che come infl:u·enzale. Potrei citare molti casi dcl ge11ere, n1a parecchi mi furono comunicati a voce dai medici oomun.ali e di e.ssi i1011 i10 ssiedo la storia c.ompleta: però ho ricercato serr1pre ed ho i)regato di riceTcare l 'esistenza o m·em.o di l)rocedenti inflt1enzali immediati e s11 questo punto le ricerche ~ le informazioni clei collegh i sono assolutan1.ente sicure e ro11 co·1·cl'a1i.ti. Dalla mia casistica rifel'isco, come esempio, in brevissimo riassunto, la. storia clinica cli quattro casi. ')9 operaio, . . el a s a.n . a. ,......,, eASO I . - B . G iuseppe, '"ito. Racconta ch e per circa sei giorni ebbe Qe11so di rr1al.essere, ce falea, febbre, algie diffl1se, tosse: qi1ad ro clinico molto comune• nelle for1ne lievi cl ella J)resente epidemia influenzale. Improvvisan1ente, senza ca11sa apprezzabile, insor~e il sin ghiozzo, ch e è d11rato in complesso tre giaini, con periodi di remisRione e di e.sa~ cerbazione. Ora il sint.oma è sco111parso, lasciand-0 n.el malato sol o t1n senso di a.stenia. CASO II. - ?\I. D., a. 29, farL1naici1sta, da ,Sain Gio\.'an11i di Casarsa. Fin dal 26 dicembre 1921 si amn1alò cl'infll1enza. con febbre alta, al gie diff11se, tosse. Trascurò. ppr ragioni. d'impiego, la malattia e fu sog·geto. a varje ricadute febbri I i. Alla fine del g·.ennaio u. s., f11 colto da singhiozzo ostinato, che non g·]i cla,·a tregua, gli impediva il riposo e:> l o dist111·bava nel lrivoro; ·eb.b e a11cl1e von1ito. Le singol.e sco·sse ·del si11gl1iozzo erano viole11t.e, stan cavano il paziente e davTano un s us,sulto a tutta la persona. La fre.q11erlza era rnolto \'aria: 11n· sing·ulto ogni 3-3 minuti ordinariam ente e di ta111to in tanto un ac.cesso di sco~.se n111ltiple. Periodi cli ren1issione anche di qualch e o,r n. Il s inghiozzo scomparve clOIJO tre giorni se:11za lasciare posi11mi. CASO III. B. B. , a . .26, dottore in belle lettere. P er C'ir ca cinq11e giorni acru·sò malessere, seJ1so cli freddo, alg·ie diff11s.e, i•n ap1)etenza, lievi' elevazior1i della tem1lerat11.1·a (37°.3) . Fll infastidito, d11r<lnte questo peri ocl o, da scosis e clo11iche n1nltiple del i11t1scolo frontale s inistr o. P oi improvv1san1.ente insorse sing-hiozzo 0 stinato e ribelle ad ogni c11Ta. Le singole scosse si seg·11ivano ritmicame11te og.nj min11te> circa e non erano molto vtolente: d'ue volte ins-0rse vorr:iito. Aveva periodi d'i remissjone di qualche ora, poi il sing·hiozzo riprend·eva durando dll1e o tre ore. Impediva il sonn-0 e sveglia·va il pazie.nte se si fo sis e addormentat.o. Dt1rrunte la presen za del molesto sintoma le condiziorni generali d·el l)azi·ente si 'r imi sero al norma le, ritornò tl benessere e l'appetito. È durato .tre giorni. CASO IV. C. l\I., a. 26, impi€gato, da San 1

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Dopo u lcw1i giorni di i11ale·s sere è lievi .e1evazi.oni febbrili comp atve il s ing·hiozzo che, attraverso periodi di remissione ed esac.erba-zione, dt1:rò circa tre gi91·ni. In questo come nei tr.e· casi })recedenti l'esa1ne obbiettivo ·no11 riuscì a rilevar.e alcl111a alte-ràzione nei varii organi ed apparati, tt·ant1e <.111elle com11ni n€ll 'inftuenza. · Cr edo basti, perchè ti1tti i ca.si che potrei riferirei si l'ipeto110 i1elle linee generali con grande unifo-rmità e pe;rchè non è mi·a~ in ten1zione stud iare il s inghiozzo epici.emico dal lato clinico. . Il periodo pr€ced.e11te la 1co111parsa del singhiozz·o è sempre occnpato ·d a un e·p isodio influenzale: non potrei chian1arlo diversan1ent.e, b·erllchè non po-ssa d'i re cli averlo dimostrato con i111dagini sp eciali. P eJ·ò, il fatto che jJ quadro si ripete in cientinaia d 'inclividui se1m pre egt1ale, flUJrante un'epide1nia d'infl11enza, si ,aggiunga poi ad esso, opp11re non s'aggiunga il s_inghiozzo, ci fa rite·n .eve che la nostra diag·n osi sia corretta. Non p_retendo sviscera1·e 1 int1-icato problema delle relazioni fra influe11za, singl1iozzo .epid~­ mico ed encefalite l·etargica: Pontano e Trenti (1. c.) si 1So:n q aif fermati contro l 'id·entità fl!'a sing·hiozzo ed en cefalite, co11 gran copia di argomenti, ed ]o no11 ho fatti per a1)poggiare o combattere ql1.esta opinione. Non pretendo nep}Jure di risolver.e in senso affermativo il problema dell'identità, f.ra singhiozzo epidemi,co ed infll1 einza, ma solo di richiamare l'attenzione st1 a lcuni fatti, che da.n no da p ·e n,sare. ~el lo;ro layoro sul singhiozzo epidemico, Pontano e Tr.enti si esprilnono co sì: « Non ci fermian10 a dtsc11tere1 il parere di 1co loro oh e pe11sano ad un legame tra influenza e sil1ghio.zzo ·e pid€mico : I.e osse1rvazioni d'ella stato ' g1ippale precedente a l singhiozzo è osservazione. (li Logre e H eu ye·r , non cd·nfermata dagli altri, non r isponden te alla gen e:ralità cLelle n-0stre osservaz ioni; d'altra parte non basta una faringite o d.ei feno·m eni catarimli , ch e sa;p piamo qt1anto s1an-0 com11ni alle malattie da infezio.n e, per p arl a re senz'altro cli · grippe a form a frenica! » . Qu a11to alle osservazioni di l,ogre e H eu yer, la presente epid emia le conf Prma con impr€ss~on.ante cois tanza. Inoltre, il fatto che l'epidemia di singhiozzo si è rinnovata, contemporanearnènt.e al rinnovar si d e11 inftu.enza, ·Ci fa domandare se veramente si tratti di un.a pura e semplice coincidenza. È vero però ·Ch~_ l'infll1enzlt può durare dei r.nesi e da.rei migliaia, di casj, senza ch e se ne trovi uno solo di singhiozzo e che cp1esta strana form a .scoppia "quasi d'in1provviso e si diffonde rapidamente; è vero a ltresì ch e: come ' 1ito.

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IL POLICLINICO

11anno rilevat-0 i sudd€tti auto1·i, tal,·olta non è preS:eQ1te nel singl1iozzo epidemico a.lcun 6inton1a che induca a per1sare all 'influenza. :\Ia desidero far osservare, a questo propos ito, un 'altra pa1i.i<!olarità de Ua presente epidemia d 'influenza. Ho avt1to al Cltni casi in cui, nel più corr1pleto benessere, i11.S-0rse, 'Senza ragio11i apparenti , 1111 vomito ostinato, i1on acco111pagnato da fe.hbre o dtt altl'i seg1ti d 'infezio11e, che 1se ne .andava clopo 11n periodo piii o n1er10 lttngo di giorni. lascianclo solo un certo gi--a do d '.astenia. Casi di tal genere ne abbiam o avuti nell'os pedale e ne ho osservati in cl ie11tela privata: 11e ho studiati J>c'lrecchi, ma ne }'i.assumo in breve solo due. CASO I. ·-

' ' ito.

L. ~1., a 54, casalinga, da San

Nel l)lll comr>i1eto benessie1·e, m entr._"\ accudiva alJ,e faccend.e di e-a.sa, fn colta da un accesso di vom.it.i, che durò pal'ecchi minut! e la Jasc.iò sp ossata: dopo u11'0.ra di tregt1a l 'attacco si Yipetè e oosl per qt1asi tr~ei giorn i. D,1rante ·questo p·eriod10 n.cm . ci fu ne1).pu1~e il mj 1.•imo n1ovimento feb'b.ri1e, e 1o sta,t o genel'ale , tranne la S"l)O·ssatezza co11secuti,,a al \·-OIIllito, i11n l fu alterato'. N on co1izz·a, non faringite, i1on r.efalea e n.essuna alte.razi1one .a1)par.emte dei •s ingoli orga11i ed a.pparati. Il vomito apparve sempre indipendente dai pasti: talvolta la paziente tratteneva anche cibi grossolani, senza disturb i, alt.re ' 'olte ancl1e t1n sor so d'a;equa era rirne ·sa subito. Il von1ito scomparve dopo tre gionn,i lasciando un certo grado d'astenia. C.\SO Il. t.o.

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R. C., a. 52, contadii!a. da San

1'\.~l

più oompleto benessere è colta da vomiti che si ripetono parecchie volte n el g·iorno. Ness11n segI110 d'.]11fezi'on°e, non febbre. Il vomito anidò, dop10 t.r·e gi·orni, att.enuando6.i. ma scomr>arve s.olo c101){) 15 g·iol'11i. (7 li altri cas i, che r'otrei cita re, solo talm.e nt.e si n1 ili a qi1estj, cl1e creclo int1tile d'ilt1ngarmi. J11 tutti il vomito fll l 'l1nico sintoma e mar1c1') ogni segno, ancl1e mi11imo, d'infezione. Faccio rilevaTe, ma f0irse è pura combinazione, che i casi di '-'Omit.o ostinat-0 li t1~ovai tu lti 11elle donne. Nessuna ebbe ancì1e singhiozzo. 01·a, possiamo noi cons iderare come forrr1a a sè. distinta da·ll'influenza, la simdrome « vo1n il o ostiriato », i11 a ssenza cLi alcun altro ~~ d 'infezione, quando quoota sindrome in~orge con grande ed insolita frequenza dura11t e 11n'epidemia .i11ftu1enzale, la quale o·ffre é1ltri cc.t i più chiari, ch e ad essi si collegan-0 con t111a. nettn gradazion.e? 111fn.tt i, accanto a forme di vomito pt1ro, si so110 avuti dei ·casi a.ccon1pagnati da febbre , cor izza, tosse, ecc., in rtii il , ·on1ito pertfilla~e domina il quadro, ma 1n diagno i di infl11enza si i111pone. l~i~og11 e rebb.e élllora c 1·eore il qri.adro del « t'og110

[ANNO

XXIX, FA.Se. 1 ~ l

1nito epide1nico », entità nosologica che farebbe sorridere i clinici, ma renderebbe perplest>o chi) come me, ne ha visti molti casi, che 110 potuto <!hiamare influenzali solo pe-J·chè mar1i-

festatisi in tempo ùi epidemia. Perciò mi sono domandato se, per l'etjologia, qu-esto vomito epicleniico p ossa essere ravvicinato al si·n ghiozzo e71icle1nico. Anche in questrt ultima forma, dai casi afebbrili,, se11za segno d 'infezione, s i J)assa p€r graidi a. qt1elli co11 chiara sindrome influenzal e e a qt1elli, in cui il singhiozzo appare fugacerr1ente e non caratterizza il quadro clinico. i\f a come n.on credeJtti maj, di freni te a questi ca·si di vomito epiid.en1ioo·, di essere davanti ad una malattia nuova, -co5i n1i semb1'a. duilbio, dopo q11anto ho <letto, che il singhrozzo epidemioo possa. essere consid€.rato come entità nosologica o. sè. Ricoirdo inoltre che questa singiolare fo1ma mo1·bosa è <:tpp?rsa 1a pi i1na volta qua.si in coda aill' inflt1en1a: ed ora, riaJ)parSa. qiJesta, anch'essa è rit0innata. N-Oùl è n1iia intenzione cewcare di. chiarlJ"e a f.ondiQ il problema, 1na solo di esporre dei fatti , che devono far perisa.re ed imporsi, quand' anche co11 le nostre indag-ini di lab·ora torio non siamo runoora r:i11sciti a trov.are il germie del1·~n·r.efalite e del sing·hiozzo e neppure dell 'in-

fluenza, nè a t.ra:-;mett€.re qt1e.sta malattia sperin1.er1talmente, n è -ci possiamo rer1dere scientifica ragione dei fatti stessi. N·on voglio id,ent ificare senz'a1 ti:·o il sing-hiozzo epi<1en1ico col · vo111ito epiden1ico e coll'influenza, perchè non basta a ciò, quello che ho e.siposto: ma cred'o che non si possa più recisamente 11egare, come negarono pochi mesi fa

Pontano e Trenti. La, presente epiclemia ha offerto molti casi a sinclrome nervosa, come ho fatto rilevare .\ p.roposito degli spasmi clonic.i dei n1u.&coli mimici : qt1ali r agioni Sii oppongono a pensare che possa ctare anche il singhiozzo epidemico? Qualunq11e si.a il n1eccanismo fi.siopatologico d.el singhiozzo, sia pure un fenorne.n~ molto più complesso di una semplice clonia del dàaframma, non è certo più oomplesso del ~omito, che non credo c i sia alcuno cl1e voglia elevare a entità morbosa distinta. Non intendo concludere oltre quello che i fatti che ho esposto concedano e non faccio vane ipotesi: i~rch è quant-O ho detto non può a ncora bastare, ma solo p1romuovere altri studi sul ùifficile problema. Per la bibliografia ri1nando al lavoro di Po:itano e Trenti (Il Policlinico, Sezione Pratic 1 t, n. :15, pag. 116.'3 ...\. 19-21). &ln l'lto nl

Tn~linmento

((; dine), R febbr. 192:!.


(.~NNO

XXIX,

FASC.

1.}]

SEZIONE PRATICA

Colica epidemica apiretica. Saturnismo~

Dott. RoooLFo

D ' AFFLITTO.

In CrlllC-Oli ed. in 1Cirò, ·comuni d.ella p1~ovin-cia di .Catanrzaro, ha :iJnfiel'ito nel1o sco1w autunno una ·p artico1are forma. morbosa a ca:rattere epidemi-co, che non trova raffronto nei trattati di patologia. Essa è -caratteriizata. da violenti dolori addominali, co11 .sindrome di ;pseudoocclusione i11testinale; € sempre ap~retiea e si manifesta in forma epidemica, presentandosi in quasi tutti i membri di una f an1iglia, poco tempo dopo che è stato -c·olpi to uno di essi Il dolore Sii localizza lJiù fuequentemente al colon tras v.erso ed agli angoli epatico e splenico, diffondendosi a tutta la zona ad·dominale, nonchè alle regioni lombare e renale, sim ulando talvolta una si11dron1e api:>endicitica, tale altra una colica epati-ca o rena.le. La fa ci es d.ei colpiti esprii11e grave sofferenza e ambascia; l'ammn.la to si 111ostra inqt1iieto e non può tenel'e il letto, ma p~&sa parecchie 01-e in piedi, sorretto dai })aranti, o trascinandosi per le carr1ere, attacca11d.o-si a.i mobili. Di truito in tanto si hanno vo111iti bilia.ti o di liquidi ingeriti: talYolta 1ipotimia ,e minacce di .sinoqpe cal'dia.ca. L'alvo ·r in1ane t0stina k'U11ente chiuso, senza alouma emi&sione di gas o- di f,e~i : nessun effetto hanno i purganti, cl1e ven·g·ono per 1-0 più vomitia:ti, e n.em.m.eno gli e11teroclismi, pratieati an.ch.e con la -soa1da rettale; i liquidi introdotti vengono espulsi senza alcuna modificazione. Nessuno o scarso effetto hanno i calmanti o .qualsiasi altro rimedio che è stato tentato, l'atropina, la stricnina, l'acqua clorofor• mica,

ecc~

L'addome rim ane trattn.bile, se11za zone di jperestesia nè di d'ifesa: n on sono stati osser-vati Il.è facies addorr1inalie, 11è Hngna e.ridia, nè meteorismo, nè disturbi della minzione· l'aro' malato è se1nipre apiretico. Dopo ·un perio1do di 6-8 giorni in ct1i i feno:inenl <V.a.DI}.o gr.adataroent.e aggrava.ndosi e si tnanteng-0nio all'acme, i d-0Jori vamno sc.ompaYendo, le ft1nzioni intestinali ritornano: si ha •missione di feci liquide -0 semilicp1ide, fetidis~ime, talvolta. c-0n muco. Dopo altri 8-10 gior'ni l'infermo entra in convaleooenza, rimanendo però suscettibile cli ricadute, eh.e si osservano talara alla più :piccola infrazione ·del regime d!iietetico, che deve essere liqt1ido, pr'€valentemente latteo. Tutti gli il1divi dui poosono .e ssere •colpiti senza d.istinzi-0ne di sesso o di età: sono :però ri• 6J)Mmiati cli solito i bambinri, mentre vengono 1

colti di .p referenza i giovani e g·li adulti, uni~ carrknte f1«1 i oor1tadiJti ~ gli ag·ricoltori, ri~ sparp1iando g'li altri ·Ceti. I casi son.o stati 11umerosissin1i; pareiechi-e centinaia n ·Cirò, comune cli 8 mila abitkl.nti, oltre 19D casi in ·Cr11coli, ·con tend1enza ad estendersi sia nel centro abitato che nelle campagne. Fortunatamente i:>e1·ò la mortalità è nulla, ·e tutti 1gli infermi iyJa:SiSano a guar"igiio·n e d.opo un .p eriodo J>iù ·O meno luii1g·.o di sofferenze : vi sono lJOi casi in cui s i osserva il solo sintomo dolore, -ed i rpurganti vincono facilmente la 'Pseudo-occlusione. Circa alle 1cause non si nuò che· formula.re dell·e ipotesi: sono da esclude1isi inquinamenti d·e lle acque ed intoss1ca.zio11i alin1.entari: man- . ca ogr1i fo11na infiu.e11:zale. È })~l'ò da tenersi presente c11'e qu.este co11t.1~ade s.ono st.ate i11festate da luglio a tutto settembre da una gravissima epidemia mala1·1ca, con alto n11n1ero di perni.ciose, di manifestazioni ·dissentericl1e : ed ap1Pu.nto qu,ando ta1e epi1demia era verso la fine -coonparvero i prin1i casi di colica evidémica. Contro l 'origine mala.J·ica starebbe la totale a;ssenza di peri0<.licità 1deg·li accessi ed il nessun giovam.e nto con l'uso del1a chimin<t. È però da tenere :present.e che tP'lJ.I' non mancaJ1do quaJch e caso di colica ·e p·idemica fra persone non mala.iic·he, la mag·gior parte dei colpiti S-Ono malarici, con infezjo11e sia latente, sia manifesta. ·Dal com1plesso delle osservazioni, CJ"ed.o di poter affermare cl1e trattasi di una malattia infettiva e.pi<l-emic.a prodotta da un elemento ignoto tossico-infettivo, ·Che, l ocalizzandosi sul }Jlesso celiaco o solare, dà l<e 1nanifestazioni dolorose add·o o1inali che .caratte1·izzamo· l a malattia. Eziologia, ipatogenesi e terrapia rimang·ono t)erò tutto1·a osc11re da~nti ai fatti .clinici rilevati, che non trovano riscontro i11 altre precedenti 018\servazioni. Crucoli, :lo noYembre 1921. In lUta com11ni-cazione successiva a questa nota, il dott. D'Affii·t to ag'.g·iunge ulteriori osservazioni. Il claratterre d•ella 111alattia è andato modirfican<losi : il ·deicorso s i è fatto più l1111go, fino a 2-3 mesi, si sono aggiunti s in· tomi vescicali, ten.esmo, dolori, pollachit1ria. In quasi tutti i casi si è osservato uin alone bluastro al colletto gengivale ed anch~ n1ncchie bluastro-plumbee sulla mucosa ·aell.e labbra e delle g·uan-ce in corrispondenza delle a re ate dBntarie, alito fetido.. In diversi casi anche artralg·i1e~ mialgi·e, paresi .ag·li arti inferiori. Il dott. D' ..-\.fftitto discute q11indi la dit1g1101

'


IL POLICLINICO

s i di i11flu enza e di sa tu 1'T1isrno, facendo notare che di quest'ultimo l a fornYa da lui osservata J)l'ese.11 ta molti sinto1r1i caratteri tici; p erò gli esami d el san gt1e, l a ricerca d·el piombo nel1'urina (in 2 casi) rjuscirono n eg·ativi, e d 'altra parte n on s i riesce a tro\:are il i11on1ento etiolog ico di t a le saturnism o, tamto più >Che la forma morb osa osservata colpisc.e sol tanto gli agricoltori ed i oontadini, rispettaniao OJ)e1·ai ·ed altrri ind ivi·dui che din1orano come quel1i .nel ·cen t ro abitato, e ·ch e fanno uso degli st~ss-i recipienti, ch·e, 1&e stlagnati c on leghe ad alto contenuto di J)iombo, 11otrebbero essere la cat1sa d1ella intossicazione. Il ql.,1a:dr.<} i1101·boso. s i è fatt o più complesso., ma la s11a interpretazio11e rin1 ane seznpre ~lv volta n 1ell 'oscurità. •

[ .'-\.NNO

XXIX, F ASC. 14 J

mic ron1etodo Bang, che noi spesso usiamo. Con, qu·e sto metodo si à il vantag.gio .di lavorare su un decim o di cm 3 . di sangue. :\la il ~icrome­ toclo Bang· ricl1ie<le u11 armamentarj o specialè ed una tec11ica. die licat<.l, non alla portata di tutti. .. D 'altra parte, bencl1è più ,p re.ciso del n1etodo dell'ipobromito, p.r esenta a nche esso cause d 'errore: 1per es. lo N del'1 a lecitina, che è insieme con l'urea 1estra tta dal1a miscela di al·cooJ. ed etere, :PaSsa con questo metodo come N 1Trte ic o. . 1

Nell'uSQ corrente deilla clini<::a, per chi ancora studia l ~ azotooiia ricercando l'urea e non L'N I (azoto incoagulabile), e per chi ancora determina .la costante di Ambaird, la determina.zione dell'urea del sangue con l 'ipobromito rimane 11 metodo d'elezione. Da rice l'che 1) iù i11in11ziose, fat tei in s egu.i to, L 'apparecohio lliù .aid-0perato in clinica è s i ven11e }loi a cor1oscere che q11asi tl1ttie le fa1nigl i r cLei col11iti u ·sava.n o per la panificazione q11~ ll o di Yvon a tutti noto, e che à l 'inoonved·om estica la farina provenie nte cla un mulino niente di iichie dere l1na n.otiervole quantità di s angue per esegu ire la detèrn1inazione (6 c1nc. i11 cui gli incavi delle l)ietre da i11acina veniv,ar10 colrriatj di tanto i11 t8.nto versanclovi de l di siero), oosa poco .comoda, speci·a lmente per piombo fu.so : J>ezzetti cl i pion1bo vennero al- chi de,v e eseguire determinazione in serie. E anche discretam€!Ilte 'USato l'apa_:>arecchio tresì. trovati n ei saccJ1i deJln, farina tt.sata dalle fan1ig 1ie dei co lpiti. Ne-.s~:q111 2 d elle f,amiglie di Oli,~eri. che al clifetto di essere carissimo. r.l1 e 111ar1da,·ano a ltrove a n1ac iha11e il loro gria- aggiung·e quello di esser€ molto ~om.plica.to, n o ve11ne m a i colpita dalle ·coliche descritte, le difficilmente pt1libile, ed impe.rfetto: in quanq11ali sono s comparse 1da q11anclo si provvide to, iparte dell ' a:pip.ariecchio st.a in1merso nell 'aca,d elin1.inif1 1·e il piombo dH.ll e IJietre da m acina. qua, parte no, ragione per la quale non si sa Ri1na 11e così accertato ch e la cat1sa di tal e a ql1ale temperat11ra I'ifetirs i nella lettura dei n1alaitia com1)arsa in forma ep id emic a è da iisultati. L 'apparecchio di Olivieri à p erò il a ttri·b11i1:si ad nvv·ele1'1a.111ento d.a piombo, e ·s i pregio ·di richiedere iper la determinazione lln aggi1111ge a lle nt1111erose sorgenti di intossi-ca- solo cm 3 di siero. z 1-0n.e ·s a.turnina 11n·a1tra s in q11i inso-spettata. L'ap·p ·arecchio da me costru'ito, credo che sia molto 11ratioo, perchè mentre è di una ~empli­ cità straordinarìa, d'altra parte non richieAPPARECCHI E:. STRUMENTI NUOVlu de che un cm 3 di sjero. l STITl 'TO DI PATOLOGIA l\'.IEDICA Descrivo succintamente l'apparecchio. D E L L -\. fl . U N I V E R S I T À D l R O J.\.I A L ' appareochi.o è costituito ,da una boccettina di rett o dal lJr of. AGENORE ZERI. a collo pi11ttosto largo, del diametro di 4-5 cm. e della lunghezza di 8-9 cm., chiusa d.a lln tapSu un nuovo apparecchio po di ve tro smerigliato a tenuta perfetta, e per la determinazione dell'urea nel sangue munito di 11na tnb11la.t11ra verticaliè. pel' L l ' TG1 CONOORELLI , allieyo intern o. L a tubt1latura l1ossiede l111a vi a laterale chiudibile con rubinetto. La tubulat11ra per m tzzo Be11chè la rice.rca dell'urea n el s angue con di un tubo di gomm a lungo 20 c.n1., è oonnessa 'il met odo d ellt ipobromito s ia tutt'altro ·che con una ipipetta da. l1n c1n . graduata al cenesatt<t, tuttavia essa rimane in clinica l1na tesimo. L a pipetta l)esca in lln cilindro di vedelle l'icer ch e più l1su al i. tro. p ieno di acqua distillata. La pipetta è L.a dete imi n~zio n 1~ del l ' t1retra con lo zantima11ten11ta nella posizione voluta da una pincl rol. cl1e sarebb0 il m etoll•o 11iù esatto, 11on è za a , . ite fi sata ad lln sostegno; la boccettina entrata. nell ' u o co1 r e11te della clin ica. e fors•. . 111ni \'i entrerà. pt... r r l1è è l)OCO pratica. Lo ste:::> · è fissa L:'l. ,a llo ste~ o sostegno mediante al tr& l) i11za e m anten11ta allo stessn livello dell·e.... o dica5i per il inetodo dell'ureasi. Fo11s-e pi u p 1 n t ico cti crue~ti due n1etodi è i l . tre1nitit s n1)eri.01·c de1la pipetta. 1

~


[~.\N~O

XXIX,

FASC.

14:]

SEZIONE PRATICA

L'appareic chio è 1comp1eta.to da U:n tubo di 6 cm. di altezza e di 1 cm. di diametro, che co11

1/igur a S<'he1natica dello l\pparecchi o 1nesso in equilibrio di pressione ~ prima dello scuotimento: il livello del liquido nell' intPrno della pipt>tta è più alto che nel cil indro.

t1na pinza possa essere agevolmente introdotto nella boccettina. ~:I aniera

di esegui re la deternii1ia;;,ione. Si v~rsano nella bocce.t tina t1n·a dieci11a di cm. di ipobromito e si introduce cautamente il tubettino in1 c11i vi sono 2 eme. di miscela di siero d'i .sang·ue ed acido tricloracetico al 20 %, filtrato e perfettam.e nte lin1pido (1) . Il tubo, s.e è s11ffJ..cienten1e11.te lungo, rimarrà ap·· • poggiato alle pareti della prov·etta, ed il s110 contenuto non verrà a contatto COJJ 1 ipobromito. Si chiude la boccetta c·on il tappo tenendo la tubulaura laterale aperta"' e quindi si in1

1

•.

La determinaz ione si può eseguire anch-e con 1 eme. dj mj scela, i11 questo cais:o i vaJ,o ri otte1nuti debbono essere raddoppia ti per calcolarie l'urea per litro ù i sang·t1e. (1)

G1-adi

455

nalza od abbassa la pipetta. finchè il liquido nel suo interno arrivi a O. ~atlllralmente, il livello del liquido nel cilindro, sarà semi:> re più basw che nell'interno della l)ip·etta, perchè in .que.s ta agisce la. forza di oapillarità. Si 111oti di quanto il livello del liquido nell'intern.o della pipetta è più a ltro che nel ·cilindro: ciò rpuò facilmente consta ta!\Si, gia1ccl11è la pipetta è graduata. Se, p. es., a tt1- · bulatura aperta, e quindi a perfetto equilibr~o tra pressione interna dell'ap~arer~hi11 e pressione atmosferica, quando il livello del liquido n-ell'i.nterno della pirpetta è uguale a e), al~ l'esterno arriv,a 0,05, s1gni.fica eh.e la forza di capillarità della pi1Jetta è tale da fa _..E; rimontare il liqui·d-0 di 5 divisioni di un centesimo. D.i questo noi dobbiamo tenere C1.."'nto perchè, quando si fa Ja lettura, per ristabiliTe ésatta1nente l'equilibri.o L·r a la pressi,one interna e · la pression~ iesterria, dobbio.mo innalzare la pipetta in maniera che il liquido nel suo interno sia di ci11que diYisioni di un centesi·m o al disopra del livell·o e~tern.o del liquido. _l\ggiustata la pipetta in modo che il liquido s ia a zer0, si cl1i11cle la via laterale e si agita. la boccettina in maniera che il liqui,do contenuto nel tubetto si mescoli coll'ipobromito. Quan·do n:on si vedono forma.re più bolle di g•as, si solleva la pipetta in maniera ohe il livello interno del liquido sia su periore al livello e>stem.o di q11anto già precedentemente era stato calcolato; q11ir1di si fa la lettura. Naturalmente anche con q11esto n1et101do bisogna., fare le necessarie co:rrezio11i di tempel'<'l.tura e pressione. Credo che qt1esto apparecchio sia quell-0 che ' di più se mpli·ce: e comod·o si po.s sa .aver.e, mentre nello steiSso tempo è preci1so. 1

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1

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centigradi i:!..

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0.5.172

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0.5092

0.5076

0.5060

0.5044

0.3

0.7806

0.7782

0.7758 .

0.7734

0.7710

0.7~86

0.7662

0.7638

0.7614

0.7590

0.7566

0.4

1.0408

1.03~6

1.0344

1.0312

1.0280

1.0248

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1.0184

1.0152

1.0120

1.0088

0.5

1.3010

1.2970

1.2530

1.2890

1.2950

1.2810

12 ;70

1.2130

1.2690

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1.2610

0.6

1.5612

1.5564

1,5516

15468

1.5~20

1.5372

1.5324

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1.5228

1.5380

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0.7

1.8214

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1.8102

1.80 ~()

1.7990

1.7934

1.7878

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1.7766

0.7710

1.7654

0.8

2.0816

2.0752

2.0688

2.oe24

2.0560

2.0496

2.0432

2.0368

2.0304

2.0240

2.0176

0.9

2.3418

2.3346

2.3271

2.3 . 02

2.3130

2.3058

2.2986

2.2914

2.2842

2.2790

2.2698

.

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1

[ANNO XXIX, FASC. 11 J

IL POLICLINlCO 1

Nell uso dell ap1)arecchio, ·b i.sogna avere al- i sin to1ni · ~ p.el n1odo di diff001dersi, .ed affercuni accorgiimenti ~ 111ava cl1e in tutte le affezioni acute e in mag. 1° evitare chie nella stanza vi si.amo cor- gior parte ,delle croniche., dovesse e,sse;rvi qual1·enti d'aria .ca.Ida o fre<ld.a., per·c hè la tem·pe'"' ·cosa di JJeculi are, (( qualcosa di divino n che ratura .sia u11iforme; i11ai poteva. apprendersi all'esame del cadavere. 2° Il cilind·r-0, in ct1i ·p €sca la pi'Petta, deve Thom~s Fulleir nel 1739 afferma \ 'U ·che l 'in1n111stare sen1pre pie11·0 di acqua distillata, cJ1ie as- nità delle ma.latti~ infettive ,a-<~11t.e fosse 51Jes11rr1e così la temper.atura ambiente. c.i·fica e in qu esta :nozione già .sp1111tava. l'idea Per comodità de.gli studiosi ~.redo utile ag- delle in·o culazioni protettive. Nel 1758 Home, giungere una tavola pe·r · il ·calcolo dell'urea · scozzese, proponeva <li'il11itare il procedimento ·dei Turcl1i allo scopo di initigare il vaitt-010; dal voLurn·e di ,gas .ottenu.to. Per 1'11so <Lell a tavola s i fa in q11esto modo : ver1i'vano cornpiuti n·e llo stes~:;o te111po te11ta ti ':i di i110 C'ulazione della peste, ed E rasmus Darper i decin1i dj -cc. idi gas sviluppato·. i va.Jori corrisp-011denti si leggo110 diretta.n1ente sulla win ·~.sortava ad insegnare all'umianità l'ino~ tabella; 1p-er i 0entesin1i vale )o stesso· valore culazione i)reventi,ra di tale terribile malattia. Verso la fine de.I secolo xv111 Jenn·er osservava che p.er 1 decimi, $e s i sposta la virgo1la di una cifra a stnistra. Dalla somma dei v.alori così ch e ncrn contraeva 'il ,raiolo chf av·eva avut.o la pustola vacci11ica; e l'intuizione lo portava a tr<YVati si ottiene il vaJore totaJe. Se per esem·p io si ottiene uno svilUJppo dd scoprire un mezzo inno·c110, quanto m eraviglioil va.it101o! 0,56 .cc. di gas a 12°, il v·alore ·dell'urea per li- samente .efficace,. per ])re·venire . L, ottantenriio m1ccessivo non di.ed.e important1·0 di sangue espresso in gr.ammi sarà : r ·a 1 9l' ti scoperte n€l can1po dell'irnmunol.0gia.. Je.n n€'1· 0C. O. ..) ,. _ - 1, 2530·, e Br)Tce soltanto ~l1}?ero 1i m erito di a\.·er d icc. 0,00 .a 12° - O, 1'5516; mostrato luroi1n osam.entei eh.e l 1immunità ,·aiuol J:rea p·er mille -1,40816. losa, vacci11icn. è asso·cia.ta a un cambiamento · I se,n si <lel lc:"t più viva gTatitudine al mi:0 maestr·o prof. _.!\_. Zeri che mi è g·uida illllIDi- definitivo nel 1nodo .col quale l 1organismo reiagisce a l virus specifico vaiuoloso. J.enner nel 11.ata ed amor.osa in queste ricerche. 1793, d'o po avere in oct1lato del inateriale vaiuoR·o ma, gennaio 1922. loso in una donna che avev.a a.vuti0 ptistola vaccinica 31 ann-0 prjmà, osser\tÒ che: « presto intorno al ;punto d'inoculazione appariva un'efPATOLOGIA GENERALE. flo re:sc~nza di colorito rosso-pallido -Ghe si estendeva per poi scomparir.e in pochi giorni Vecchie e nuove conoscenze sull'immunità. senza produrre alcun sintom,o v.aiuol·oso H. \J en(LUDVIG HEKTOEN. Tlie Journa,z of tlte ArTJ-erica?t ner, così comm.e nta: cc~ notevole ·Ch·e il ma~11 ed·i cal Association, 17 dieen1bre 1921). teriaLe vaiuoloso, allo:rc.hè l'organismo è diTutta l 'in1n1unol-ogia può cronologicamente sposto ad op.porglisi, susciti un'intfìammazion e divideirsi in ·d ue periodi, il pTemic~obico e il nella parte 0'1e vi.ene appli.oato più :rapida.menmicrobi.co o moder110. · • te di quando pro{l11ce il vai11olo. C·on ciò si rèn::Mitridate, pier rend.ersi i11unune dai danni de senz'altro .p oosibilei un criterio col quale di ogni sorta ·di veleni. fece uso del ·Oo'&idertto determinare rs e l'in:f.eziione attocclhirà o 'n o. antidoto, contenente, fra altri ingredienti, carSembra come se 1J.1n. .c;.arnbiamentOI pe1'sistente ne di vi.p era e sangu.e dj anatra, l 'l.lilla per.c~è durante la vita si sia prodotto ·11ell 'azione e usata cvn1e veJe,n o delle fre cce, l'altro peirchè nella disposjzio11e ad agire dei vas.i dell a. Gredeva.si che l'anatra fosse m1 animal~ repelle; ·ed è pure notevole che allorcl'1è questo si.sten te ai veleni. Il primo esen1pio ,d i immucambtamento viene prodotto dal v·aiuolo o dal11ità. attiva e passiva.. la pusto:1a vaccinica, all'applicazione d,el matePiù tardi i Cinesi, ave11do osservato che chi aveva già sofferto di uri attacco di vaiuolo ve- riale vaiuoloso 1a disposizione all'infiarrunarsi della .cute. .si.a la stessa». Cosi J.enner . niva ad essere immune da -altri attacchi del i-e1)entino genere, inoc11larono il vaiuolo nelle narici. Fu- nella sua I ndagine s·ulle cause e gli effetti deT rono poi i Turchi n.el secolo X\iIII a inocularlo vaiuolo, •c he cosiit11isce la prima descrizione d€l c.ambiam.ento specifico nella facoJtà di reagire per primi sotto cute servendosi della punta che a·ccompagna l'in1munità.: quest'osservaziodi un sottile 8-ocro. ne rimase d-el tutto di1Il€nticata fino a cllei v. Nel f1iattempo Sydenl1ain, fondatore della moderna nosografia. stabiliYa J)eJ.~ mezzo del- Pirquet nel 1902, intlipendentemente, tor11ò a l'osservazione clinica il grande principio che le scoprir e il feno1n-eno dando alla condizione mialattie d'i treriscono tra. loro per il ·corso, per speciale il 11on1e di all€rgia. J

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SUNTI E RASSEGNE.

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XXIX, F ASC. 14 J

SEZ IO~""E

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PRATIC\ .

Con Pasteur, 80 aJ1ni dopo J e11ner, l'i1runu ... nità venn.e a con1piere p1·ogressi note\'olissi1ni. C-Ome è noto a lui dev·esi 1a climo·s trazione cl1.e il <:olera dei polli e l' antra.ce ])OtevM10 pre,·€nirsi m€diante l ' iniez ione di colt11re atte11ua.te di batteri provocatori di tali malattie e parim ente che l 'idrofobia, anche dopo av,·enuta l'infezione, poteva. 1Jreve11irsi coll'iniez-ione di virus attenuato. Poche di1ecine di a1111i p1ima si a'Teva fed.e ancora nell'efficn eia del cos i detto trattamento isopatie.o n.e.1 vaiuolo, nel cancro e in div.erse affez ioni epatiche, consistente nel.la somministrazione di rin1ed i autogeni per b·oc.c:i. costitt1iti da ·estratti di materiale ' 'aiuoloso (valio!ina), canceroso (cancroir1a), di fegato an1n1alato (e.patina), ecc. · Sullo ~«C'Orcio del pecjo<lo }Jremicrobico lo sYilt1ppD ~1cq11i sta.to d·alla i1osografia, colla. distinzione di n11ove entità 1nru·bose, fino allora confuse insieme, e il fondar.si dell 'idea d-eilla specificità morbosa, avvantag.giarono di molto lo stu<lio dell'immunità, preparando a ltresì il terreno ai nt10Yi prog·ressi ehe, per opera sop-rat utto del grand·e Pa. ~enr, ,·ennero !)OCO dopo a co1npiersi 11e1l cai11po in1munologico. E una luce m.eravig·liosa appt1re nel cuore stesso d·el problema col rov.esoio della teoria d·e lla genera.z.ione spontan ea e la scop erta. dei più freql1enti fattori specifici di 111alattia. Il periodo mi·crobico o 1noderno dell 'immu11-01ogia si inizitl r.on J-e memorabili dimostr.azioni di Paste11r sul la in1mt1nJtà specifica prodottn ·col! 'iniezione degli agenti provocatori di mala.ttie infetti\'€ otten11.ti artificialmente o modificati sì da div·enire innoc-ui. Pasteur stesso cons jderò tal.e lavoro ron1e uno sforzo ,rerso un t1ltel'iore progresso st1lla yia già tr.acciata da J enner, propon.endo che tali })rocedimenti fossero chiamati va'ccinazioni, e il materiale iniettato, vaccini. In tal modo co ll 'avvento della mi crobiologi.a e delle vaccinnzioni fu reso po~s ibile lo studio comparativo e sperimentale del meccanismo e• della cura rl'el l ' i11fezione e ldell 'immlmità na'tur.al~ o acq11isitia. Ma s11bito -ci si accorse che non t11tti i problemi fon·damentali ne:ll'etiologia infettiva venivano risolti colla scoperta del l'agiente specifico; poichè restava anco ra da spiegare il distn rbo della normale funzion.e e strutt11ra ·cau·~ato dalla pcn.etrazione dell 'agente infettiYo e così pure lA. gua1~igione e la sus.~guente irnmunità. FUT-OJl-0 allora distinte d11e for111e prineipali d i immunità : la antitossica e la antibatterica; la })rima associia'ta alla forn1azione delle antitossin·e specifiche, la seconda, invece, alla formazione di v.a rie •a ltre 1

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sostanze di i1atura corr11)lessa, e ancora in P<'lrte r10n del tt1tto d'e finita, prodotte dalle cel lule del '·Corpo imrnunizzat.o, le .antitossine, le opsonine, gli ambocettori o corpi immuni. Di più venine di.111.ostr:ato come , .associate ,c on stati di in1munità })iù ·O meno m a 1·cati, debb-0110 consider.arsi delle condizioni e .d·elle sostanze produoonti reazio11i , ·ari.e o sp.ecifi·C'he, quali l'aggl11tìnazione., la precipitazione~ la fi~a­ zione del complern.ento e . le reazioni .cutane€ delle quali molte v·ennero mesise a .servizio di q11elle p rove diag11ostiche o·ra div.enute d i così largo ll.SO quotidiano. E velUle pure trovato eh~ le diverse l'OOzioni imn1t1nitarie IIlO·n debbono considerarsi legate solt.ainto agli a~enti infettivi e ai loro prod.otti, ma pos·sono be11s-1 essere determi11ate da t111a grande varr.i.età d1 sostanze proteiche sia innocue che primariamente tossiche, introdottB co-m e tali n .ell'org·anismo. Tali sostanze, descritt.e col termine di antige11i, posson.o produrre lo sviluppo di roozioni div-erse ma -ognora specifiche cl1e servono a rivelare lçt loro stess•a -presenza, A queste reazioni, come è noto. dehbono a:scriyersi l a maLattia dn siero, l 'emolisi sp.ecifica dli COI1JU~c-oli sang·t1ig·ni, la p1 ecipitazio.ne e la d.evinzione del com11len1ento, come pt11~ i fenomeni cli allergia ed anafilassi. L '.i\. n ota cotne in u11 individuo influenzato dalla penetrazione n~l corp-o· di un antigene, Pia infettivo che noit infettivo, a \'vengono cle.lle modificazioni e co1ne i11 tale stato pos-Ra i in1.ari ere fino alla scompa1.,sa di -0g11i trac cia di antiger10. Le modificazioni poss0010 n1anifestarsi in vari i mo1d i: interessante, a tal riguardo, è ciò che si verifica nel sog·getto in11nunizzato per J.e reinferioni: i·n esso queste ultime possono assumere un decorso diveI'SO o più o men.o atipico e I 'esempio miglior.e ·Ce ne -viene forse offerto clalla vaioloid.e, seJ)bene anche altre reinfezioni presentino delle ca.ratte1iist1che ver;6 .e proprie; .così q11ella gonococcica e quella tifosa, mentre nella sifilide, stante diffi.coltà teioniohe, lo studio del! 'effetto dei varii gnadi di immurn izzazione prodotti dalla spi rocheta non è stato ancora ,possibile, ma dovrà e.erto daT'e in !S eguito risultati pJ'ezjosi· e iinteres-santi. Le n1ala.tti>e prod'ot te hiell 'uOIIXllo dal~' introduzione di antigeni non infettivi, e ·11elle quali debbono avere parte importante le reazioni antigemo-a.ntioorpo, ·comprendono la malattia da. siero, la febbre da fieno, al·ct1ne form e di asma, alcuine manifestazioni cutanoo e le cosidette idiosincrasie alimentari. È certo p erò ohe su_ tali sp.eciali condizioni debbono influi1·e altri meccanismi, fra i qt1ali è lecito supporre •


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IL POLICLINICO

quelli dell'allerg·ia, deJl'a11a11lassi e cli un'abnor111e reatti \·i tà legata bene spesso a cause eredit<:.trie. . i\.d ogni modo d.evesi ammettere .quale pri11cipio cardin a le che un flete1·1ninato antigene 111·odt1ce nell'organis1110 l::t forrnazionre di anticorpi specifici e tali da ag·ire soltanto su q11el determin.ato antigene. , , Non vi è dubbio che tale specificità immunologica debba l'iten .er.si legata a una speciaJ.e affinità chimica.; che cioè debba anche esistete una vera e propria specificità .chir11ica di c1ii lJ.er ~ltro be11 l)OCo tuttora sappiamo. L 'affer1narsi dei metodi e dei p1incipii immunitarii divenne realmente prezio·so per Jo svillIJ>PO de-Ila nosografia scientifì.oa: e d elle c11 r,e specifi·che : ~on e·sso f11 r.eis o p.osisibile lo stabili1·e i rap 1)orti tra le varietà nlicrobiche e le diverse malattie infettiYe stilla base del1a specificità delle reazioni tra aiitig€ne ed amticorpo e la scoperta, ner 1nezz,o di tali reazioni, di differenze iielle - protein,e costituenti, per-· mise altr.esì .di :Strubilire d iff e 11 ~e·rlze in mezzo a importanti gruppi batterici dapprinIB cr.ednti omoger1ei. Così, ad es., s i .è accertato clle la m·eni'Ilgite epidemica può esser.~ associata a differenti sip eci.e di n1eningococchi, che i pnel1 mococchi con1pren1dono quattro gru.p pi principali, ciasct1no distinto dal lato dell 'immunità; e in egual modo p~·r ..altri agenti irnfettivi, quali il gon.o,cooco, il bacillo difterico e d.e'll'in.fluenza, compresi in grnp1Ji di antigeni lJiù o rn.eno ben.e definiti. A qt1esto pt1nto l 'A. ritiene oppoTtuno sofferm.arsi più particolarmentP sul grup·p o degli streptoco·cchi da molti consid·erato il più v.a.sto dei batteri pia togenL Ri1oordato il cospic11-0 nun1ero di malattie de.I quale a.etti g·ermi costitui scono l'agente etiologico o t1n reperto costante, egli pone d11c jmport.anti qttestioni, e cioè: 111. e c1ebhas.i J'iienere respo01sabile di tutte qt1este diverse infezioni lln solo streptocor.c-0, o si abbia invece a ch·e f.are con u·n gruppo di cl istinti org-.anisn1i . .~ccennato a tal proposito c.he fin dal 1903 gli streptococ chi sono stati divisi in emolitici e non emolitici, egli passa alla 2a. qt1-estione doma11dandosi se esistano specie differenti di streptococchi emolitici e non .emolitici. Per i non e moli tic i e he con tanta freq11enza si riscontrar10 nel re11ma tismo in alct1.n e forme di endocardite, nel n1orbi1lo, nella poliomielite epidemica. ne11 ·ir1flucnza, nella coren. e probabilmente anche nella encefalite epidemica, le reazioni immnnitarie hanno din1ostrato es ervi delle ynrit'ltà dL~tinte e tiltto tende a fn r credere cl1e il grup110 rto11 sia omogeneo. 1

[Al\NO

XXIX,

FASC.

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l)it1ttosto costitt1ito da t1n numero di varietà tale da offrire vasto ed importante can1po ad ulteriori ri.cerçl1e. P.er gli emolitici che trovansi qt1asi c-0sta11tem~nte nelle cripte tonsillari, pronti ad avva11tag-giarsi di ogni opportunità per i11vadere il corpq, aumentan.do la loro virulenza, l'A. ran1men_t.a .co1ne recentemente .è stato possibile dimostrare per mez.zo dell e reazioni immunitarie ohe il loro gr11ppo n.on è 0111ogeneo -e ·Che gli streptococchi della scarlattina e dell 'eresipeln debbono considerarsi come bene individuati. cioè specifici, e separabili sia tra di loro cl1e dagli altri streptococchi €-m olitici. .E facile intend.erie com.e tali in1portanti differenziazioni abbiano aperto la via ad ulterior.i progressi nel camp o della moderna epidemiologia, della nosografia, della diagnostica e della terapia delle infezioni streptococciche. L' A. termina mo.s trandosi fidl1cios-0 di a"·er reso chiaro. cor11 e, per virtù dell.e r.eiaziorni specifiche tra protei1lie e anticorpi, emerga l'essenza dell'in1n1un ità e siano stati ottenuti rist1ltati promettenti nel campo dell.e inf.ezioni streptococcich.e, tali da ampli·are la st.essa storia delle .malattie e i·arte della medicina. i\1. AGOSTrNr. 111a

SEMIOTICA.

Valore semeiologico dell'esoftalmo. (Dott. F., 'fERRIEU. P aris ~Iédical, 14 genr1. 1922). È necessario drstinguere l'esoftalmo y(·ro che o.iiconos~e sempre .un'origine .patologica dal pseudooooftalmo, il qt1ale si può avere nella miopia, nel glau·co·m a infantile, nell'.-3. paralisi dlell'orbiicolare delle palpebre ed anche per stasi ven.osa retroorbitaria. Si debbono distinguere due grandi· varietà di esoftalmo per quel che ri.gt1arda la direzio11e: l'esofta lmo diretto e l 'esoftalmo et- liql10: Nel di1~tto il globo oculare è spinto clirettamente all'innanzi e qt1esto è spesso la conseguenza di un t11m-0re del. nervo ottico: nell 'esoftalmo obliquo il globo e respinto lateralmente e la causa •p iù con1t1ne è un tumore della parete dell'orbita o delle cavità vicine. Il globo è resp.int.o dal lato opposto a quello in ct1i ha sede il tumore. L'esoftalmo pt1ò essern ridt1cibile o n._., e se riducibile, la riduzi one talvolta è dl()lorosa. Lo sp-ostarr1ento dell'1)cchio porta con sè 11na diplopia che varia secondo lo spostamen co stesso: però la diplopia pt1ò passare i11osservata sia per a lterazioni concomitanti del fondo del1' occh io, sia rperchè il paziente fa cilmente riesce a ne11tralizzare l"imagine falsa: infatti q11estn P. portata in t111a parte as~ai ecce11tr1ca dcl


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SEZIONE. PRATICA

can1po visivo data la foete deviazione del globo .e vi€ne più faciln1ente neutralizzata appunto i)erc.hè più irnprecisa. Ecco percllè le diplopie più noiose son·o quelle che .si osservano nelle paralisi di g·rado leggero. L'esame oftalmoscopjco ha lln·a g·r.andissima impoTtanza p€nn ettendo· di rifveJ.are disturbi della circolazione venosa, stasi ·della papilla, nevrite ottica, emorr.agie retiniche. Si son o notate anche altei·azioni della rifrazione: miopia ed ipermetropia. Nei casi ·di esoftalmo molto pronunciat-0 la impossibilità di chiu·del'e le palpebre è causa frequente di cl1er.atit.e, di ulcere corneali che finiscono co·n una perfo1·a.zione e la i)an-0ftal111ite. Le cause dell'esoftalmo pos ·on'O dividersi in due grandi varietà: · 1° esoftalmo consecutivo a un rilasciame11to m11scolare dei quattro muscoli retti eh~ .h anno la funzi-0n e di trarre il globo oculare· verso l 'rupi-ce della cavità orbitale; 2° esoftrulmo co11dizionatò dallo stato anatomico della r egione. Il primo è un esoftalmo di ordine generali:. quasi semp re bilaterale, e }}UÒ essere suddiviso in tre categorie : a) esoftaln10 nervoso ·paralitico, che è u11a con segu,e nza d el rilasciamento ·di tono di tutti i muscoli estrinseci ·d el globo oculare in seguito alla paralisi dei nervi inotori dell'occhio; b) esoftalmo peir eccitazione del simpatico cervi·cale, che è accompagnato da dilatazione della pupilla e da ing1 andimento dell.1. riu! '.l palpebrale e che può essere dovuto a parecchie cause, qu·ali la coinpressione del ne1rvo da u :1 neoplasma ·della tiroide o da adeniti cervicali; e) eso,f talmo d·e l morbo cli Basedow che è sempre diretto e rid11cibile, che si riproduce però appena cessata l a ·presstòne sul JloLo oculare. Dei tre sintomi cardin·a li del mOTbo di BasedO\;\r : gozzo, tachicardia, esoftalmo, l'esoftalmo è il meno freq11ente mancando nel 20 % dei casi. L 'esoftalmo ·condizionato ·dallo stato anato1nico della regio·n e rp.u ò dipendere: o da l1na ·diminuzione della capacità orbjtaria, per es.: per un rientramento della pa.rete orbitn ria causato da un 'affezione dei seni vicini; o•ppure da lln au.mento della massa del conten11 to dell'orbita: è questa la causa pii1 freq11ente dell'esoftalmo unilaterale, e a secon: da ahe sia d~teJl'min.ata o no ·d a un proces·so flogistico può su·d dividersi in esoftalmo infiammatorio ed e·softalm-0 non infiamma torio. L'escrftailmo infiammatorio è dovuto raramen1

te ad una infi·ammaziOJ1e della c.apsula di rfe• non, più frequent.emente ad una periostite acuta -0 cron1ca della parete orbitaria. La pe1·io stite acuta è causata dai comuni pioge11i: la cronica è ·di. natura tuber.colare o sifilitica e a sai di rado actinomicotica o sporotricotica. Le periostiti tt1bercolare e sifilitic.a s i localizzano di prefel'enza su ll'orlo orbitario ed allora non danno esoftalmo; quando invece il processo di fl-0g·osi colpis·ce il periostio della parete orbitaria, la 1Jro1J11lsione dell'occhio è i.i IJrimo sintomo e il più im1)orta11te e si acco111pagna a diplopia, a lirr1itazioni d~i 1uovimenti ocnla.ri, a spostamento del globo dal lato opposto a qùello della lJarete infian1mata. E facile scaznlJiare la periostite cronica con un neo1Jlasma; l a sensibilità alla pressione è ur1 buon cl'iterio di ·d iagnosi d.iffer-.enziale. L'esoftalmo infiammatorio ·si può a\·ere anche in seg uito ad affezioni flo1gistich e1 delle cavità vic ine e in seguito a trombosi del senn cavernoso: questa è la :ç.iù grave delle .complicazioni infettive dell'orbita ed è caratterizzata da manifestazioni cerebrali imponenti con esito costantemente letale. L'esoftal·m o non infiammatorio rjc1o·n osce pe·r causa: , 1° l'enfisema dell'orbita ·p èr l)enetra.zione dell'aria nel tessuto cellulare dell'o·l 'bita: l' enfisema a1Jipare in seguito a fl'attura delle pareti del•l 'orbita. L '.affezione si riconos,ce alla sonorità, a lla percussion.e delle palpebre anch 'esse i11fìltrat.e di aria e alla crepitazione ·Come di neve dhe produce la pressione sul . tessuto tumefatto; • 2° i neoplasmi dell'orbita: l'esoftaln10 è il p1·imo sintoono a p·r esentarsi : il S·UO· svil11ppo è lento ma progressivo: I.a direzio·n e è g·eneralmente obliqu a. L'eso·f talmo Tid.u cibile è p,r oprio dei tt1mori vascolari: l'irreducibile è prop'rio dei tumori so<lidi. Altri sintomi i1n·p o,rtanti ·del neo1)lasma dell'orb.ita sono : 1a diminuzione dei m ovimenti de 1 globo oc11lare sia. per causa meccanica, sia per un'alterazione 1c1ei musco! i o dei nervi motori 1dell'occhil(}; l e altera.zio11i del nervo ottico compresso dal tumore, i disturbi di refrazione, l'edema delle pa1pebre e ln. dilat.a.ziorie delle viene dell'orbita. Come con1plicaz ioni frequenti si .5vilupp,ano poi 'l a chera.tite o la ca11crena l~el glo·bo. I twnori benigni l)iù freql1enti sor10 i tumori cistici. Una .f orma prurticolare di esoftalmo non infiammatorio è l 'esoftalmo pulsatile, ·dovuto a tumori vascolari o m.e glio ad anel1rismi art.erovenosi per la rottura. S!}ontanea o traumatica 1


IL

POLICLINICO

[AN~o

XXIX, FASC. 14j

clellft nrte1ia carotide nel seno cave1~n-0so. Il glooo ocula;re è deviato i11 basso e all 'esteil'll{) e s porgente; è sede di pulsazioni isocr(1n -~ col polso accompagnate da ql1el f1· emito vibratorio ch e è caratteristico degli a11el1rismi at1.ero. veno i e el1e va sotto il nome di thrill. All'a. scoltazi-One esiste un ri.1more di soffio continuo, avvertito dal paziente come un n 1mor2 i11. cessante di macchina J. vapore e quesl.t:t sensazi-0ne arreca un disturbo notevole, . è assai molesta. L 'affezione si a ccompagna spes~ > :i paralisi dei m:thscoii m-0tori tlelroochio, speci~ rlel retto esterllo, ptosi, diplopia. Come cu ra I.a l egn tura della carotide ria r):-t: .. 1 degli ott1n1i risUlltati con l1na disc1·~ta percentuale di guarig·ioni complete e ·una notevole J1e1·cent1.1ale di 1nig lioramenti.

In Ql1este condizioni g·li a.i11malati segl1itano ad andare a l loro lavoro sino a che i distt1rbi a carico del cuoré, e la lJrogressiva diminuzione della forza cor1)orea, li costrin ge i11 letto. L'anemia progredisce ed è aggravata dalla comparsa di 11na nefrite e1norragica con forte ematuria r1011 rara. Abitu·a lmente g li arnmalati muoiono coi segrnj di un'insufficienza cardia-ca, se non intervier1e u11a polmonite ca. me qt1adro terminale. La cl11rata. della malattia è d i alct1ne settimane, sino a 2-3 anni. Questo è il qt1adro dell'endocardite lenta, r1t1ctdro c-l1e può subire notevoli modificàzioni p€r pa.rte delle nu111erosissime complicazdoni che posso110 insorgere. In particola!' n1odo va11no riguardate come complicazio11i · frequentiss ime le embolie, che posso1110 \'el'iflcarsi nei più sva.riati organ i: e così insulti apoplettrcj, i11farti e1norragici del polmone, infarti dei reMEDICINA. ni, della milza, embolie nella pelle e in ei gro::,Eodoeardi1e lenta. s1 vasi. Il repe rto anatomO-})atologico è unn. ( GESSLER. Jf e(li:. inische Kl·i11ih, i1. 4.9, 1921 ). endocardite ulcerosa quasi esclusivamente del I l quadro i11orboso dell 'endoc<1rdite lenta è Cl1ore sinistro, con straordinarie vegetazioni e ·ta.to f1'eque11te111e 11te clesc1itto i11 qt1es t.i l1ltidtstruzioni delle valvole, fatti cl1e per1nettomi anni, pur tuttavia l a cliagnosi molto spe!J110 di comprendere l'er1orme frequenza delle so si sbaglia. E contro il veccl1io criterio d 1 en1bolie. poca freq11enza, stanno le 33 osservazioni clie Nella i11ilza, nella niag·gior parte dei casi 111 m eno di due an1li l'autore 11a potuto fare ' ingrana ita, si osse1·vano cicatric i d 'infarti i1el_la. ClinicH. m edica di Ileiclelberg. Spesso Jl anemici, vicino a recenti infa11i aneini-ci : i1el LIUadro caratteristico clella n1alattia no11 è core11e spesso si riconoscono infarti , o i segni di noscit1 to e t <tlora. può essere nascos to dalle tLna nefrita embolica n. focolaio o l1na glomeco11J pl icazioni. rn1onefrite cliff't1sa. Dei 33 casi osservati dall' A., 14 i11orirono i11 La endocardite lenta 11a il segt1.ente clecorso, (~li11ica e furono sezionati. Non tutti i casi pegià magistralme11te descritto da H et1bne.r , r ò lJregentarono 11n decorso sin1ile a quello J,itten, L en 11artz e Scl1ottmiiller; ql1asi genecla8sico ricordato. Scl1ottmiiller ~à grande varalmente in individt1i che hanno um:'insufficien.za \'alvolare per })regre ssa !)Olio rt1-ite ed en- lore all~ p r egressa poliartrite della maggior parte dei malati e a l v izio ·oordiaco residuato. <locurùite1 si presenta debolezza e i11a pp·eten·Quasi tutti gli autori sono co11cordi su questo za; vet·tigini,- cefalea; tacl1icardia e dispnea punto. Nei 33 casi · in esame, solo 7 si ricori n~orgono facilme11~ n el compiere i più piccodavano di aver avl1to lina poliartrite. e solo li sforzi cl1e pri111a, µur esistendo il vizio valltno gapeva di avere da lungo ten1po u11 vrizio Yolnre, 11011 cletermi11ava110 alctLn disturbo. f' en.rdiaco. co1npa iono fugaci tumefazioni delle articolaP erò, scorrendo la lètteratura, f-:orge chiazion i o dolori in esse, il m e dico faoiln1ente rira l 'idea come la maggior parte di queste JJre1•orta ttLtto il c.ruadro acl t1na leggera r ecidiva g·resse poliartriti i1on siano altr-0 cl"te i prir11i della. v·ecchia poliartrite. ~egni della endocardite, che s i sa cl1e 11011 ra~pc !:!O, p€I' lo tato di debolezza, i mala ti r a n1ente comincia con tumef aziot1e e dolore ir1 qne t-0 periodo vengo110 rite11uti dei semdelle articolazli.oni. Ben cinq11e volte l'a\1tore !Jlici i1eurastc11ici: 111a un'osser\ a.zione attento. . tesso vid e tmnefnzion i arti.colari quali primi din1ostra. eh ia.ramente cl1e qt1esti m a lati san~ 8ir1tomi, e n1.entre una osservazione Sll})e rficiai.nten~amente pallidi e l 'esame del loro sa11le portava a riferirle ad uria poliartrite, l'o..;glle fa. vedere l 'esiste11za cli un'anemia seconservazion e accurata e i i11etodi di incerca e di d [Lria. empre è presente l1I1 manifesto tumoesame appropriati ne scoprirono la vera cau' " di mil:.a, tlm1ore grande e duro, a l contrasa. Tei 14 casi dei quali fu praticata l'auto1)Fio cli ,Jt1ello delle co1nuni sepsi. ì\iiancano ses ia si rL~contrò una sola volta la. lesione isogni (ti i11 u.fficienza da parte del cuore. I.a lHtn 1l(llla mitrale, 2 \rolte quella sola dell'aortenlpe1 n turn <là irregolari elevazioo1i non molta. e 11 ' 'o lte di ar11l»edue le valvole. :'{t•g1i t0 a Ite o 2110 r1ca del tutto. 1

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[ANNO XXIX, FASC. 14)

8EZIONE PRATICA

altri 19 casi osservati solo cli11ica.111ente, 6 vi0ltP, si è risco11trata una ins11fficienza aortica p11ra., llna volta lln solo vizio mitrale, e 12 volte la co11lbin·azione aorta-mitrale con netto predominio del vizio aortico. Si può dire, i11si-en1e a Kastner e Jllll1.gmann, cl1e nei giovani che han110 avuto una poliart1·ite, e nei qt1ali v'è u11'i11st1fficienza aortica, se non è in cat1sa la lu es, molto probabilmente lo è un 'er1docardite le11ta. Distt1rbi cerebrali p·er e.rnbolia avvengo1110 frequentemente, e difficili i1ella diagnosi sono c1nei casi che iniz1ar10 co11 una tale si11tomatologia. Heubne~· già ne aveva descritto t1n · caso, e l'auto1'e ne rico'rda alct1ni iniziati in rnodo 1nolto stra no: t1n paziente, in t1na passeggiata in bicicletta, senza una causa esterna, ·cadde: quando ft1 soccorso presentava unn e1niplegia con afasia; u11 altro, n1entre com1)iva flegli 8se-r.cizi s11lle parallele, ca.d de e prese11tò subito lln'emiplegia con afasia; llln altrJ pe r alct1ni giorni presentò febbre , tt11nefaziune delle articolazioni, e poi t1nC1 s erie cli · tns11lti apoplettici, pe1· i LJUa] i in breve tem.p o mor1. ,.,ario è il decorso e l'esito di questi distt1l'bi cer-eb!'ali. In alc11ni si trovano focolai di. t·amn101Lirr1ento cerebrale : in t1no, oltre nun1erosf ran1mollin1e11ti, si riscontrò all 'aut0ipsia una. !JUChimeningite emorragica. Talora qt1esti ir1 sulti sono fug·a ci. l Tna volta sola l'autor:~ l1a osservato, come n1a11ifestazione iniziale d ella n1aìa.ttia , t1n' ~mb0Li a parziale delì'art9ria centrale della retina. Il p. giocava a e.art ~ q11 a11do 1n1provvis amente fu colto cl-a gravi cli.s t11rbi visivi. ::\Iolto intere$Sante è il decors o presentato da 11 n arr1mal ato : me:n1t re si trova va a l ricevilnento di 11n matrimonio, ft1 ·Colpito da cefalea, g·iramenii di testa e vo1nito. Dopo alcuni giorni comparvero segni di n1eningite: cefalea, febbre, rigidità della n11ca. La puntura lombare diede esito ·a liqt1or l:iev.ement.e colorato da sangt1r., ina senza altre particolari alterazioni. Ricov·erato in Clinica gli fu riscontrata un 'ir)1st1fficie11za aortica, che il p . ignorava: non aveva av11to IJOliartrite, non v'era lues . I>opo alc11ni giorni il J). si sentì ben-e ·e tornò a ca&<-'L, ma n1 olte settimane non .erano a11cora · trascor.se cl1 e dovette di nuovo ricoV'8rare in Clinioa, questa volta coi segni certi di una c11docardite lenta, .e allora si rischiararono i sintomi meningei che· aveva presentato, qu.a si senza dubbio in rapporto <t t111a piccola •emor1·ugia ventricolare. Anche Schottmi.iller ha des critto un caso analogo. ll.ispetto al rene, solo in stadi avanzati de!-

1:1 n1alattia appa,re una vera nefrite, dicon0 g'li a11tori; però una regolare e metodica analisi clelle t1rine mos tra i segni. di una nefrite già abbastanza per tempo. ì\fa i segni d·ella lesione renale non sono costanti: un giorno v'è una notevole quantità di albumina, il giorno seguente può esser quasi ·scomparsa, per presentarsi di n11ovo in forte quan·t dtà nei giorni st1cces·sivi; parall.elo al re.1J.erto d·ell' alb1m1imia ~ qi1ello -ael sang11e nelle urine. Freql1ente è l'oss ervare la presenza di spiccata eroatt1ria clopo forti dolori alle reg·io11i lombari, indici questi di avver1t1ti · infarti reIHlli.

Un rapido e notevole tun1ore di i11ilza, accoJnpagnato da forti dolori, deve anche fat ven sar.e a t1n infarto d·ella milza. I-lari so110 i casi d'insufficie11Za renale e l'!\. l'l1a osservata sole •i11e volte, e riscontrato al· l'r1,l1topsia il q11aclro di t111'a difft1s a g·Ion1erulortefri te subac11ta Pn1orragica. Sornn1arne11te caratteristica è l'anemia: ];:1 1> elle è molto hiai1ca e talora tende al verdofr110 lo: rnolLo l)tl.lliùe sono le m11cose.. Il valo1·a en1oglobinico diminuisce col durare della rnalatiia, e g eneralme·ute si 11anno valori rli 50-6'0, talora ancl1e di 30. Rara è. la. m-011ocitosi de scr1tta rla Scl1illing. l,o st a to p~i cl1ico clei n1a la ti· è vario : alct1ni sono apatici, e dormono n1olto, .e non ha·nno rosc ie11zft della g: ravit à della n1alattia; altri, al contrario, sono ru1gosciati, eccitabili, irrr~ ­ qt1ieti, specie la notte, dormono i1oco e s.e11to110 cl1iaran1er1te avvicinarsi la n1orte. Dei 33 casi osservati dall'autore , 30 ·e rano 11omini e sol·J 3 donne. Riass11n1enclo, la c1iagnosi cli endocardit.e lemta nei casi bene sv iluppati n-0n è difficile se 11no conosce la malattia e ad essa pensa. L'j. nizio subdolo, Je irreg·-0la1i elevazioni termiche, il r eperto d-el ct1ore, 'il tumore di milza, l'anen1ia, la nefrite. Q11ar1do all'inizio v è un ictils occorre fare la diagnosi differenziale coiI1 i a liies; a ' questa, ai\1teranno le erooculture ripet11te e la R. \\' . J_.enl10 rt1, e~ Scl1ottn1Li ller dico110 di aver ritrovato costa ntemente nel sa11g11e o almeno .nielle vegetazioni e11docarditiche lo Streptococcus viridans. Dalle rice~lle dell'a11tore, che ha praticato · 1e emocultu·r e anche dt1e o tre volte nello stesso inalato, ·ris11lta al contrario in ber1 pochi casi J0 st r<' ptococcu.s v iridans. Per lo iiiù la emocnltura era negativa: i-n 7 emoculture fatte con sangue preso dai cadaveri, 1111& vol ta fu isolato lo Str eptococc'l.lS v iridclns, l1na volta il diplococctlS, c-0n1e già durante la vita, una volta lo stapltilococcus alb1ts, tre volte il 1


i62

IL POLICLINICO

e forse un certo numero di emocuJt.ure negative è dovt1to al fatto che q11esto dri.plostreptococco cresce difficilmente n ei con1uni terreni di cultura ed ha bisogno di metodi speciali. . . diplostreptococ cus

pleoniorphils;

Dott. T. DE

SA.NCTIS.

[ AN~o XXI X, F ASC. 11. j

con1unicati precedentemente dall'Alessandri, n ·e allargherebbero l 'indicazio11e. L ' ..t\.. crede che pu r e i11 tali casi di non avanzata sepsi del bacinetto, possa con disc€1nim en to essere utilizzata la pielotomia, facendo seguire dei sistematici la\·aggi del bacin-etto rena1e. CABIBBO.

CHIRURGIA. Pielotomia per calcolosi renale. prof. G. (B ol lettino 'ocietà Eusta.chiaria di Camerino . n. I!, marzo-aprile, 1921).

D'AGATA

A proposito di una praticata pielotomia nelln. Cli11ica Cl1irurgica di Cameri1I10 per estrarr e t1n g·rosso calcolo cla un rene, in preda a lieve processo pielitico s uppurativo, l 'A. riporta alct1ne considerazioni in rapporto all e indicazi,oni operatorie per l 'estrazio11e dei calcoli renali con la pielotomia. È ormai noto con1e generalmente venga ammesso cl1e ql1esta operazione trovi le sue iindicazioni, allorchè coesistano principalmente le segt1ent i tre condizioni : la pri1na cl1e non si trovino ostacoli tali da i111pedir.e l 'estrazio11e drl r ene dalla st1a Jogg·ia e _cl1e qt1indi si opponga110 a inettere allo scoperto la parete pelvica posteriore, o, secondo alcuni, ancl1e l'a11teriore; la seconda è ch e il calcolo non sia rr1olt.o vol11minoso, ran1ificato o multiplo, la tcr:,a che si tratti cli calcolosi asettica. Di queste tre conclizio11i , secondo l'A. e come 11a g'it1stam en te sostenl1to 111·esso di noi 1'.4 le ssanclri, l a })l'ima è ql1ella cl1e 11a · assol11to e rea le valore. Riguardo alla g·r andezza clei calcoli, non s i possono rip ort a r e cifre al riguardo; })Oicl1è, quando il bacim.etto è mol to dilatato s i pos~o110 ancl1e con l a com11ne incis ione long·itt1clinale estrarre dei calcoli cli t111 certo vol11n1e. 1·a1e incisione, J)er ò, è necessario che no11 oltrepas i certi l i1niti, e cioè in basso non i prol11ngl1i verso l't1reter e, poten.dosi, in tal modo, avere con sec11tivan1ente una s tenosi d el dotto "ltretera1e. e clall'altra parte che non s i c;pi n ga troppo i11 alto ver o il r ene « perchè ~i cor r e il ri cl1io di incidere qualcl1e vaso i111portante, cl1e i tro,,a sen1pre nella linea di inserzione del bac i11 etto nel ren e» (Nicolich) . Per eYitare ci ò e avere in compeinso una i11aggiore e sufficiente apertu1·a pielotomica, D'.4.ga t a con siglia cli p1·a tica,1ie, Sl111 a parete pelvica postetiore, unci incisione rinaolare smussa, con1e rhin r ame11 te mostra la figura annessa. rip rt ntn dalla mo11ografia clell' ...\.. 11 igll:t r<lo a 1lrt terza condizio11e, che cioè l a pieloto1nia debba praticar j f:.olo nella neirolit in<--1 a. ettica, il cnso del D' ...\gata, come quelli

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA \\T. GAZA. Grundriss der Wtlnclv e rs o1·g1.1,ng 'U n<l Wundbehandlung. Sprimger, Berlin, 1921, brocb. ì\tlk. 56, geb. ì\Ik. 68. Divisa in 4 parti, l 'opena rig-uarda il tra t tan1ento delle ferite tracciando di esse, in m 8 niera chiara e preciisa, la morfolo·g ia, J'etiolog·i a, i ·s intomi e la ·c ur a. Nella prima parte è d:iJscussa la bio·lro gi.a ger.ierale della !erita e dell e s11e conseg·uenze sui tessuti vicini P. €on premesse tutte quelle n ozioni che riguardan-0 l'infezione ed il modo d i reagire d ei tessuti di • fronte all'age11te infettivo. Seg-,t1ono i principi generali del1a cul'a delle ferite. In questa 26 parte vi ene parti.colarmen te menzio·n ato il metodo che in G1ermania va sotto il i1ome di Friedricb, ·sull a chiusura cioè P. p . i. delle ferite aperte e anche settich e. Se s i l1a occasione di interveni'r e s:u un p.azjente che abb1a riportato da non olt1·e sei ore ltna ferita , si può anche, di fronte ad una lesi.ione infetta, .procP.<lere alla s t1tura di essa pUìl"chè s i sia i)rO'C:e duto alla sua toilette e all'escis io1:1e dei margi11i contusi o comunque veinuti a contatto c·ol n1ondo esterno. Seguono i consigli terapel1 ti c i che servor10 ad ag·evola1~e la natura nel stio compito i·iparatore e s pe.ciali parag:rafi rig11.ardan10 il ri1)0soi, ·g·l i ap1p a recchi immobilizzanti la medicatt1r a a sett i,ca, la cura ort-0ipedica 'p •rec-0ce e tarcli va. Il lettore vie11e p·o i mesBo in guardia st1 a lrt111e lesioni ct1e apparente1nente i11sig·niflcanti possono talora riservare delle poco piacevoli sorprese per il medico e ancora ineno desiderabili per il paziente (flemmo11i clell ~ì ' 1na no, cura chir11rg·ica nei .diabetici, ferite del1' addome). Nella p ·a1 te 3a sono cion si.derate alcune speciali modalità di lesioni chtrurgiche (tubercolosi cl1irurgica, tllcits c1"uris vnrico.<;u 1n, c.:arboncl1io, morva, difterite clelle piagl1e) e da ultiino son pas. ati i11 rasseg11a critica i ri111fldi per la cura cl e lle ferite . . La parte teorica viie.n.e continl1amente assoc iata a casi pratici, di modo c11e il principio en11nciato è desti11ato a rimaner e impresso n.elln. 111e11te del lettor e con 11na. clOJ)pia immagine. l .'u o felice cl egl i e. empi adottati cl1e senza . ovr abbonda r e ~0110 scelti con ~ano criterio, danno la sen saz io11e cl1e 111 olte. o alrneno Je 1


[~.\.NNO

XXIX, FASC. 11)

SEZ IONE PRATICA

più freqt1enti evenieinze, venga110 prospettate con le varie n1odalità, e che s ia suggerito, ,~olta a volta, il i11odo di superarne le difficolta incontrate. Un altro pregio non secondo al primo, consi$te nel fatto che sono rammentati tutti quei consigli che se dimentichi ne1 trattati ·~':iindo l e generale, i)erchè tnopp-0 particola ri, sono tralasciati dalle monografie, perchè troppo ele111entari. Piccole astuzie e risorse cl1P, conosciute, spesso tolg·o110 d'imbarazzo cJ1i le applica se~za, i)er questo, averle apprese attra·v erso la penosa esperienza personale. Ltt costruzior1e di a,i)parecçhi, la somministrazione di t11tti quei rimedi che ricl1iedono t1na certa perizia tecnica (bag·110 a permanenza, irrig·azione alla Carrel, reitoclisi) sono descritti fin nei l)i1ì n1inuti particolari e in mam,iera pratica, di guisa cl1e il medico cl1ian1ato al capezzale del i11alato può senza inclugi e valendosi di mezzi jrnprovvisati giova1·e a l paziente senza perdere alcun tempo prezioso. E che ciò sia oltremodo i1n1)ortante è facile intuire dappoichè spesso il i11edico pratico è cl1iamato ad eseg11ire e ra1)idarn ente senza consig"lio di esperti, l e prime medicature di infortunati e q11egli irnterventi clai quali dip,ende la vita o il Lenessere i11divid11ale e sociale dell'individl10 soccorso. Il capitolo .}0 è dedicato alla descrizione eù alla critica dei mezzi farmacologici per c11rare le ferite. Anche in questa P-arte del libro vige lo stesso spirito informatore delle altre, i1on limitantesi ad un',arida enumerazione id i diversi tirnedi, ma considera11te cli ognuno l'azion•! specifica e le collaterali, in rapporto al tesf:Uto sano e a qt1ello n1alato. Ne conseg·ue l111a lucicla esposizio11e dalla quale il lettore sa prendere il buo110 lasciando e l'i11,1tile e il dannoRo. Le forrr111le prescn1tate sono quelle cl1e, s eco11do 1'4\. o secondo cl1i le IJro1Jose, riescono le l)ÌÙ rispondenti alla pratica efficacia ricl1iestn dal rirneclio. ~Iolteplici sono i rnezzi terape11ti<:!i, ma ùi a.lc11ni soltanto si })arla più a lungo, di g11isa che mentre son ti1tti s ottoposti ad una critioo. i1ersonale, il lettore pt1ò anche esercitarvi il raziocinio proprio. D1altronde senza ·abbandonarsi ad un eccessivo ottimismo nè a spregi ing·iustificati, l'A. mo:stra uno ~virito e,q uili• • briato e rag:Lonevo1e basato su lunga es·9 er1enza 1

P•l'O'!Jiri a.

De l'infl11e·n za della guerra 1a nco.ra n e risente il libro !J)Oi·c hè son proiposte l 'ap·plicazi,o ne di mezzi di n ecessità quale l'applicazione di fasce cli car ta, ecc., e <l'altra parte son ricordati tt1tti qi1ei metodi r-he. nuovi o riesumati

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con altri nomi, sian l)t1re mo,d ificati, furono particolarmente adope•r ati nelle ferite d'arma da fuoco. In questo modo il libro corrrsponde alle esig·enze del medico pratico ·che non vuol limitarsi a curare seguendo la solita routin~ o inconsaipeivolm.e nte una trac cia in.dicatagli, rn,a . r end.ersi ragione di quello che vede e cl1e fn. e non viene men,o 1alle int·e nzioni diell 1A. che si è pr01nesso che tainrta esp,e rier1za di sì luttu.osi anni no•n vada .perd11ta. E. MINGAZZINI. 1

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ftCCHDEMIE, SOCIETA MEDICHE, GON6RESSI. •

Soci età Lombarda di Scienze l\fediche e Biologiche . l\iilano. Ff eduta del 27 gennaio 1922.

Presidenza : prof. BALDO Ross1, presi·dente. Sarooma del lobo ilnferiore del pol1none.

Comunicano un ca.so di sarcoma del lobo inferiQre del 1P olmone destro in lln giovane di 22 anni, operato in 2 tempi cou nuestesia locale e g·uaiito. 13. Rossr e G. VIGEVANI. -

Dissoeia.~· ione albun1 ·i no-leuoooitaria del liquido oe-

falo-ra clli.diano e sua. inlportanza diagriostica. I>. llovERI. - I/O. riferisce c1rca clue casi nei

quali si presenta T"a il 1'<1 ro re1)€rto della dissociazione albl1mino-lel1coc:itaria. Xel primo c:aso, una clonna con nefrite cronica. i:1 coma llremico, l'e. ame 'd el liquor daYa un'alta 1>eree11tuale di albumina con lieve :xantocromia. senza leucoeitosi. Non e ·istevano sintomi a carico del sistema J1ervoso. ].'autopsia din1ost1·ò res1stenza di un tumore 1neningeo gro~sò C"Ome un l1ov-0 di piccione il quale C'o1nprii11e,·a il lobo occtrJitnle di destta. Nel seconc.lo caso si tr~\ tta va cli llna giovane ri~o\era t.:'ì. in ospedale per I>let1l'ite 1secca. Un giorno iu1pr0Yvisan1ente essa presentò un.a sindrome menin.g ea,' cl1e dopo 5 g·io1~ni gradatamente scomrpar,·e. I/esame del liq11or diede una fortissima linfo<'jtosi (100 linf9citi p. mmc.) con quantità di albu111ina normale. Per la '\Vassermann poffitiYa nel sangue Yennt" istituita una Cl1ra arsenieo-n1ercu1i.ale e dal con11>Ie~"k<;iro <leeorso lllteriore ci si potè convincere che tt m€ni11go ostei te della })rirnia Yertebra cervicale si era definitivamente risolta. Nel primo caso la iperalb11n1in0Si eru verosimil1nente i11 ra.p1p orto a ~enomeni di •Coru111ressione n1eninge~1, <li stasi e consecuti,'"a tra~uda.zione sier1)sa. ì\.la11cayano fenome11i tossici od i11fetttvi, Jllilnca i;"::\_.n o reazioni infìamnlc-'ltorie, onde l'assenza cli leucocitosi. .Nel 8ec:ondo caso in ec-e esisteYRno fatti infìnmnwtorii irritatiYi acuti delle 1 11~ni11gi. di natnr~1 ll1eticrr: di qui la linfoc-itosi senza co1·rispondente ip(:•J'a llJUllllllOSi. . ('. ' '"ALLARDI. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO XXIX,

FASC.

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulla diagnosi d' insufilcienza aortica. E. M. Brockbank (Dr·i tish med. Journ., 4 febbraio 1922) fa notare che l'insuffi,cienza a-0rtica è il vizio valvola.1·ie più •s pesso ·misoonosciuto, con danno gTave del paziente, . che, per l'a.s·senza o quasi <li sintomi subbiettivi, trascura d'i evita;re le fatiche eocessive, affrretta;ndio così l_,insuffiieienza del vientrico1o sinistro; e con danno anchè delle aompa;gnie di assicurazione. Ritiene quindi utile ricercare si!stematicam-ente qu·e sto "lizio. FOtrte sosipetto d.ev.e destar.e l'ingTandimento, anche, lieve, tl1el ·ventricolo siinist:ro, senza aum ento della .p 1re·s sirule sangui.g·na, ·oon j tto della punta vali'<io, ol1e va riceocat.o fin verso l ' asc.ella, ,e oon azione cardiaca piuttosto lenta e regolairie. Qu oota sindrome è do~uta, in più di quattr-0 quinti d~i casi, ad ins.t1ffi·c ienza aol'tica ben compensata. Nei casi avanzati, con ·CU10re TilJOlto grande ed insufficjenza miocardica, il polso è ..spe,s so_ m ·olto irregolare, n1a ' allora la diagnosi non presenta di solito dif- , ficoltà. Conviene ascoltare dapp.r im.a sul focolaio aortic-0, ricofl:dand.o oh.e la stenosi è genera1me11te a.c.compagnata da insufilci.enza, e che il rumo1·e diastolico dell' .iinsufficiooza aort:Lca è breve, delicat.o, a.litant,e. Esso si asc-0lta gen1e.r almente sul fooolaio a.ortico quando vi è stenosi e il riig··u rgi to è libero; ma in alcuni di questi casi, e quasi sempre quando non vi è stenosi, ,e il .r:ig1lrg·it-0 è .lieve, il rumore dias tolico s i i0de SQltanto, o si o<le meglio·, st1l m.argine sini·s tro dello sterno, ne l quarto spazio inte1\oo:S.tale, cio€ sull' are.a della tricuspide. Se {1uivi noo si ode, .ocoorre cercarlo ripetutamente su t11tta la ,regione preoordialie, pqoondosi asco1ta.re occas:i.onalm-ente su <li un'a.rea molto ristretta; talora solo in t00rrispondenza dell'itto d ella punta. Un rumor.e diastolioo .aortico a sinistra dello sterno sarà facilmente diffeTenziato da t1n rum ore da insufficienza de lla 1pio·l monare .p er la n1ancanza del! 'ipertrofia del cuore destro e di t1na forte pulsazione ep-iga·stri.ca. I rum otri diastolici dellie valvole atrioventricolari, coi rela1

della lues, sebbene <iica d'avere frequentemente omesso la W~sermann; dà inveee importanza, specie p.er gli ex-militaTi, .alla dilatazione .a;o,rtica da ·strapazzo. Nei 1gi·o v.ani vigorosi ha veduto l'insuffì.cienza all'in izto così b-en oompensata da lllon da.re n,ffanno n.ell.e fatiche nè altri sintomi da i11dl1m~e a ·consulta.re il m.edico. DORI A. 1

Caso di paralisi del ricorrente sinistro in un vizio mltralico. Esistono nl1merose osse.rvA.zioni di paralisi d.el ric.orrente sinistro in malati di vizio mitra.lico, di solito stenosi o vizii composti; in pochissimi casi soltanto sono stati studiati alla. sezione i rapporti esi.stenti tra il vizio card~a-co •e la paralisi del nervo. · ..\..lcuni. AA. cuedono c.h e il n.ervo veng·.a -com. presso dall,orecchietta sinistra, ing,r andita i~ consegt1enza del vizio mitralico; altri negano tale possibilità, afiermando esser.e in1pos.sibile t1na compr,ess.ioo.e dell'or.eoohietta sinistra sul 11.ervo per 111,ezzo d'el bron1co, peuchè il punto di biforcazion~ b1'"-0ll1chtale, trovandosi all'altezza dell'orecchietta ingrandita, in caJSo di t1n ulteriore ingrandimento di essa dovrebbe spostarsi in basso, Jll.Il!go la parete at1ricolare posteriore-. Nel caso riferito d.all'.A.. l'o.rec,chiett<.t sinistra era resa fissa ·alla sua par;ete posteriore da aderenze perira.:rditiche, di m-0do che non potendosi )n.grandire da ql1ella parte veniva a sospingere la biforcazione bronchiale contro l'aorta comprim.endovi in mezzo il nervo ricornente. (F. Klein. Med. Klinilr , n . 3, 1922). POLLITZER.

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tivi segni :fisici, v engono difficilmente confusi ool rumore diastolico ao1~tico. Negli a.artic i spesso manca nella storia ret1matisino, corea, tonsillite, scarlattina, febbre di tain('ea, a1tr~ malattie acute o ven e1-ee: spesso vi è solo inflt1enza o malaria. L 'A. tende anche a din1int1ire l'in1port.anza etiologica 1

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La prognosi e la cura delle tachicardie. èh. Fiessin.ger (Journal des praticiens, 10 dicembre 1921) considera la prognosi delle tachicardie abituali (escl1Jsa la parossistica) dal plinto di vista della natt1ra del male e da quello d€l trattamento. 1. Ta.chicardia d'origine cardiaca. Pnò manifestarsi in tutte le affezioni cardi.a che, al periodo di ip-0sistolia, accompagnate di solito da aritmia; co.stan te n-e 1le J.esioni v.alvolari; più spesso nei .cardio-renali ip€rtesi. Qttando è aS'.sociata a fegato grosso, a rantoli umidi delle basi, ad e dema preti biaJe, annt1nzia, anc.he senza aritn1 ia, 1, i11Si1fficienza de Ile cavità 1

de.st.re. Il }Jolso lento talvolta pu ò esse re intercalato da crisi di tacl1icardia (100-120 ed oltre) che duran o 10-24 ore, con fenon1er1i di angoocia:


[,_.\NNO

XXIX, FASC. 14]

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SEZIONE PRATICA

si somministrerà un regime latteo di riduzione, riposo a letto e digitalina (V gocce della bOluzione a 1 %0 ). Spesso un -cardiaco valvola.re presenta tachicardia, senza che il suo cuore minaoci insufficienza: in tali cas i (insufficienza aortica o ste~osi . mitralica) si tratta di solito di ripe.tC'Ussioni gastricl1e, e basterà spesso trattare lo stomaci.o con polveri al bisn1t1to: · 2. Tachicardia emozionale o tos-sica. La pl'ima spesso si calma in r:>oclli n1i11·u ti: il polso può mantenersi fra 90 e 120 ed accelerarsi con i movimenti ed il cammino. I.' amn1alato va esaminato accuratamente, studiandone la ten.sione arteriosa, il me~canis1no digestivo, ·i segni di basedowismo frusto, e solo eliminate le altre cause, pensare alla tacl1icardia e1nozionale. Il tipo della tachica.rdia tossica è dato da quella basedowiana, in cui si ha un polso a 120-140, tremore, dimag1imento. La ·prognosi delle tachicardie d 'origine n eur(}patica o . e1)ilettica dipende da quella della ca.usa.

3. Tachicardia d'origine renale, epatica o pol1nonare. Diffida.re di quelle ·Che sopravvengo.no· dovo i 50 anni, accompagnate spesso da ipeirte:nsione arteriosa, per cui bisogna impedire la produzione del ritmo di galoppo. Di grav.e significato è la tachicardia. delle cirrosi epatiche e della tubercolosi polmonar·e neg·li stati non febbrili. 4. Tacliicardia per compressione nervosa. Compressione clel pneumogastrico da gangli ipertrofit!i (sequele del morbillo), tumori del mediastino, dell"aorta.: prognosi seria. 5. Tachicardie febbrili, anemiclie o da slioc k. Nelle malattie inféttive, t1n p-0 lso a 120 e oltre, escluse le don·n e ed i ban1bini, è di prog;rwsi grave, specialmente se la temperatl1ra n-0n si eleva contemporaneamente; nei convalescenti può esserre normale un polso a 90-100; la presenza di extrasistoli può indicare miocardite. Per quanto riguarda le anemie, l'A. richiama I 'attenzione sulla possibile ·confusione, che può aversi in un vecchio con anemia e tachica:rdia, in ct1i entrambi i fenomeni rossono esser dati da carcinoma delle vie digerenti o da anemia perni.ciosa. Nello shock traumatico, :in seguito aJ parto, la tachicardia può aITivare a 160,. associata a fen.o meni di collaSiSO; l'olio ·canforato e la caffeina potranno essere di grande uti~ità. Trattame11to. - La inaggìQr parte <le·l le ta6'1hicardie è attaccabile solo in.d irettamente: in quelle da i11alattie infettive può essere utile l'adrenalina (20 gocce al giorno); in quelle da alJl.emia Siemplice, il ferro e l'arsenico; la tachicardia basedo\viana migliora con la faradizza1

zio11e della tiroide; r1uetle nervose od e111otive, con l 'uso della sparteir1a (2 cg. prima dei pasti); la v.alerian.a, i tonici ed il l'iposo comb.atteranno quelle della convalescenza. È in1portant.e il trattamento della tachicardia dei cardio-renali; riposo in letto, digitalina (5 gocce della soll1zione a 1 %o) per 3-10 giorni di seguito, sospen-de·re ·d ue giorni, riPI'endere per altri dieci, e .così di seguito; t_eo.bromina (due dosi da 50 cg. al giorno, per u~t m~se) e regime latteo se vi è tenden.z a all'iJ.1.' SJUffi:cienza. Ten aJe. I~o ste8so trattamento pe! i cardiaci iposistolici. I valvolari sono spesso d~i nervosi che dige·riscOJ:l:o· male; la tachicardia èspessio di origine gastrica, per cui biso.gna, pi ti, che il cuor:e, trattare lo stomaco. fil.

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Il cloruro di calcio come medicamento cardiaco. .

:E; stato introdotto :ii.n terapia da S. Ringe.r

e, reoontemente, studiato. da Singer, il quale· ha rilevato che !~incostanza d egli effetti che si osservano nella ·son1mtnistra.zione di ta-lem.e dicamento è dovuta alla via di introduzion~; per via b-0ccale, di fatto, no·n provoca u11. aumento di calcio 1ne.l sang·ue, come si osserva per iniezi.or1e endo.ve·n oiSa. Singer usa per que-st'ultima una soluzi·one a 10 %, introd·u cenclone un eme., ciò cl1e corrispo11•de a dieci centigrammi di cloruro di calcio. . Il rimedio va usato, a&sociandoilo all'infuso di digitale; in um n1itralico settantenne con • oliguria, si sono avuti i seguenti effetti, in rig-uaTdo alJa quantità di orina emessa: 1° gio1·no, orina eme. 300; 21) giorno: lattato ·di calcio JJ er os g. 3,. orina eme. 500; 3° .g. iorno: l.att~to cli calcio p er os g. 3, più infuso di digitale, orina em e. 700; .1° giorno: com.e S·opra, o·r ina. -eme. 800; [) 0 giorno: ·clol'UI'{) .di calcio 0,5 per inie-zjone end.ove.noS1a: digitale, orina eme. 1400-; ·0° giorno: sola dig·itale, orina c111c. 2600;70 giorno : come sopra, 01ina eme. 1400. J I elor11ro di calcio rencle più se11sibile il ct1ore alla digitale; il rendimento terapeutico di qu.esta può quindi venire intensificato, ot- . te11e11dosi un effetto pronto, q11asi immediato; questa azione va però sorvegliata con prudenza, come dimostra un'o-sservazione di Itarken-st'ei11, che, avendo somministrato ad an1malatf oon tifo .esantematico fo·r ti .a.osi' di cloruro di calcio ed. in seguito, della dig·ital.e, vide sopravvenire u11a bradicardia tanto int.ensa d a. dover sospend.e re ques1:'ultima. Questa associazione medicamentosa è soprattutto indicata (L. Cheinisse, Press-e 11iéd.,_ 28 gennaio 19'22) cruando lo scompen o accen-tuato ·con ed.emi ed indebolin1ento critico del-

I


lL POLICLl:\ lC '.)

.l'attività c.a.rdiaca esig·ooo un'azione pronta ed w·gente. Esso è anche utile negli stati di st,asi, ac.com p.agnati da ipertensione, coone negli edemi dei nefritici e dei cardio.-renali; si ottiene ~osi anche l 'abbassan1·ento della tensione al'teriosa e la tonificazion,e ·diel cuore. . La m edicazione calcica ha ililoltre i1l vantag_gio di attenuare ·o sopprimer.e gli inco.nvenienti d el trattamento .digitalico p11olungato. Basta somministrare, pe1· uno o due giiorni, 2-3 g. di lattato di calcio· per os, per vede1~e scomparire i fenomeni di intolleranza digestiva dovt1ti .-alla .digitaJle. fil .

IGIENE. Protezione del poppante contro I' infezione e la cachessia ospedaliere. Nell'asilo })er poppanti diretto da E . Friedberger (Dcutsche rned. Wochenschrif t, 1921, n\1 .. mero 35) si e:bbe nel 1919 la mortalità. .j i 21 %; la inetà dei po ppanti sotto i tre n1esi dovette venire ricoverata in ospedale, dove ne mol'ì il 4.0 %. I n se·g uito a tale fatto, si :addivenne ad un cambiamento dei · locali per evitare l'af1ollamento e ad t1na migliore distribuzione delle sale, in modo da evitaTe l 1infezione ospedaliera. ~4\gli infetti vennero riservate due sal e lontane, di cui l a ·J)lù grande per i bambini .con segni leig.geri di infezione delle vie re-spiratorie, l·a più piccola per le infezioni pi ù. gravi, tn .attesa del trasife rimento all'ospe<l:ale. Quattro altre sale vennero destinate ai ·poppanti, ripartiti secondo· l 1età, affidando quelli sotto i 3 mesi alle infermiere .p iù sperimentate. ·Alringresso, ogni bambino subiva un esan1.e medico ed era trattenuto in qt1arantena ·p iù 0 meno 111nga. Fra le altre preca112ioni UBate citeremo: limitazione del n1uner-0 totale, distanziamento fra i letti m. 1,50, rest11zione delle visite a 2 per settimana, peTfeziono.mento dell'istruzione di tutto il personale, obblig·o del la maschera per le infermiere, in presenzR della più leggera infezione. I risultati furono soddisfacenti: la mortn.lità cadde a ·7 %, uguale qt1andi a quella dei poppanti a domicilio; q11ella clei bambini sotto i 3 mesi si abbassò a 7.5 %, divenendo più ·rari i passaggi all'ospedale. La curva ponderale si approssimò alla normale, non si videro q1tasi pi\1 cachessia ospedaliera e piodenniti. La tolleranza alimentare aumentò di"'enendo ecoezionali i di.stuTbi di origine alimentare. Si possono cp1i.ndi ottei1ere negli asili per poppanti risultati .analoghi a quelli dell'allevamento a domicilio, a prezzo però del le CllJ'e pii1 m in1iziose. fil . 1

l A~no XXI X,

}'..\SC.

1 ~]

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla sterilizzazione ormonica dell' organismo femminile. È necessario che dt11·ante la gravfd<lr1za sia

inibito il p.r ocesso della matur~tzione degli ovuli; tale inibizione viene provocata da ormoni ela·borati entro l 'avaio. Nei primi periodi della gravidanza, fino all'annid.a mento dell' ovulo e alla formazione della parte materna della placenta, questi o rmo11i vengono forma ti dal coi'p J luteo; i1ei periodi ulteriori, atroozzato it corpo luteo, dalla << glandola i11terstiziale » (il tessuto interstiziale dell'ovaio di animali e di donne prolifera forterr1ente durante la graviclA.nza). Conis iderando questi fatti, L. Haberlandt (lltlilnch. Med. wochensclir., n. 49, 1921) ha cer.. cato di rendere temporaneamen.te steril1 degli a nimali (femmine ad11lte), innestando ad essi le ovaie di fernmine gravide: gli ormoni elaborati dall 'orgam.o innestato avrebbero dovuto inibire i1 i}rocesso dell1ovu1az· one. Tali espe11.enze, eseguite st1 8 ·conigli e su 8 cavte, ebbero il Ti.sul tato atteso: ail 'i\. rittt>ci di rendere in tal modo sterili delle .fem1nine àdu lte, :pe,r dei periodj di 1 1/ 2 -3 mesi. . L 'A. p.Em&a che la sommi1i.istrazione, per bocca oppure parenterale, di estratti d'ovaie di .a nimali g.ravidi potrBibb,e fo1"Se venire applicata per ottenere nella donna lll!la steriliz · zazion.e temrJoranea. PoLLITZER.

POSTA DEGLI ABBONATI. (1227ì La. enlloidoclasia. Al clott. Di L. , dullq, di Sa11 Biag-io Platani. ·

~Ii-

La colloidoclasia è un compliesso di fenomeni ·che si producano per ltna brusca perturb8zione nell'equilibrio dei colloidi org·anici. Si 111anifestano spesso col così detto shok proteic ') (dispnea, brividi, eruzione cli orticaria),· in seguito ad introdl1zione parenterale ·di albt1·minoidi; secondo alcuni, anche · in seguito ad iniezior1e clj sostanze inerti. (solfato di bario) i11 stato c1i ftoculazi one. I fe.n omeni della oolloidoclasia non sono di indole tossiica, e non sor10 specifiiei: inducono speciali modificazioni clel sangue (c1risi emoc1asica). Per maggiori particolari. veda la risposta 1164 11€1 fase. 2 di que-st'anno, e consulti A. Lt. :'.IIÈRF.: R6le de·' colloid.es chez les étres vivants, :\Iasson et C., Parigi, 1921. fil. (1228) Al dott../\. Scopelliti da Palizzi:

Trattati di Igiene: u ~1lanuale rli lgiene u di ' '· D. Gioxa. Ed. \ ' allardi; u :\Ia.1111ale dell'Uffi('\aJe Sa11itario » di A. Celli. Ed. lTtet; u Trat-

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{ANNO XXIX, FASC. 14]

SEZIONE PRATICA

tato di Igiene e di Sanità pubblica». idi L. Pagliani, ed. Va.llarcli; «Trattato di Igiene» di M. Rubner, ed. Soc. Ed. Libr. Per il manual-e ·di tg·iene d.elle carni: « Gt1ida a.Il 'ispezione sanitaria degli animali e delle carni da macello» di G. Bertolini (1'iohieder1a all'A., Diretto.re de l Mattatoio di Roma). g.

s.

(1229) All'ahbonato C. G. n. 3973 ·da Naipoli:

Consulti : DI CoLo : T·1 n.balsamaz'ione uman.a.. Hoepli, l\1ilar10. · {1.t. (1230) Al clott. C. f). da V. , abb. n. 4285:

Esula dai con1piti della cc Posta» la raccolta della bibliografia st1 argomenti speciali; si rivolga all'« Istituto per collaborazione scientifica)), \~ienna XIII, \\rrunbachergasse, 11; ovvero ad 'lll10 degli Jstitutj bibliografioi di cui troverà l 'rlen~n 11cl f~sc 15· del 1921 a pag. 533 'SOtto il n. 1309. Chieùn }'.) rima tariffe e prevena. p. tivi.

VARIA

4S7

t.ava 2000 vagabondi e alcoolizzati, dopo la pron1ulgazion.e della leg·ge ha ridotto la Silla popolazione a circa 450 individui. A Indipendence, n.el Missouri, si è potuto chiudere, addirittura la carcere, e tutti gl'impiegati di essa sono stati licenziati. Il giu<lìce l.odsha\v, che ·dette l'ordine di chiusura, afferma: << Ciò si dev~ alla legg·e contro l' a lcool; il Governo risparmier~1. così 50,000 dollari .a l1' anno» . Sono state interrogate an.cihe delle ·d onne di casa. La moglie di un opera.io, di 35 anni d"i età, ma dre di cinque bambini, {}isse : « . . . Dopo la promulgazione della nl1ova l€gge possiamo finalmente cUre di vivere. A chi mi chiedie da qt1anti anni sono n1a ritata, rispondo: - da tre anni - chè quelli preceder1tj .n on c-0ntan-0 p& me.... at>biamo pagato quasi tutti i nostri debiti. .. cosa. che non .era a\rvent1ta mai. E questo non riguarda. soltanto noi ». Sono segnalate molte violazioni d'e lla legge; i casi di alcoolismo no11 sono sc0011parsi; m~ la polizia vig·ila, compie arresti e confische di liq11ori. Si sono osservati a lct1ni gravi avvele11am·enti da a1cool met.ilic9, ·Segt1iti da cecità e da morte. Si era parlato di un emenda:me11to d.ella Legge, per l't1so della birra come medicinale; ma l'Associazior1e ~1edica _.\m.eri.canq. e l'Associ.azione Nazionale dei Farmacisti hanno emesso pr1r.e re contrario. L'.Associazione Medica Americaina si è opposta ancl1e all '11so del vino; invee· e ha a.mn1esso, col 51 % dei votanti, l'uso terapet1tico del whisk·y. Il segretario della Camera di Commel'cio Inglese negli Stati Uniti, interpellato dalla Camera di Co1nmercio di l\1anchester sug·li .effetti econom ici della legge contro l'alcool, ha dichiarato: « ... Le assenze d'a lle offici.ne sono notevolmente diminuite, gli operai a cottin10 lavora110 più a lungo, vi è maggiore e più ·regolare rendimento. Le disgrazie aiccidentali sono mieno freqt1enti, e in genere l'atmosfe1·a lavoratrice è migliorata. ... . È fuo1i discuis sione · che la liegge contro l'alcool è risultata un ottimo fattore economico» . (Da un articolo di James Haver Butler im R evieiv of R eviews, fase. 8, 1921). ar. po. 1

Gli effetti della legge contro l'alcool in America. Com'è noto, una leg·g.e nazi on al€ ·h a este~o. negli Stati Uniti, il divieto delle bevande a.1cooliche a tutti gli Stati d·eJla confedieTazione. _.'\l momento in ct1i venne prom11lgata 1a legg·~ il divieto vigeva solo in un certo ntunero {I i Stati, così detti « secchi ». . un'inchiesta di F. B. Smith ha raccolto una seriB di dati interessar1ti sugli effetti di qt1e~ta legg·e. Il governatore dello Stato del ~1Iississ ippi scrive: « Secondo il mio umile ·p arere, qu esto è il più gr~an·de atto l1e g·islativo che Ilegis tri l a s toria dell i\;rneric~a. Parlo dal punto di vista del mio Stato, dlove l e spese giudiziarie, sp.0cialmente per delitti, sono state ri{lotte del 75% ei le econon1ie sono state devolute a benefizio degli indigenti, m·entre le famiglie povere si trovano in grado, come non eranQ mai state in precedenza, di mangiare e vestire booe » . Il governatore dello Stato dell'Oregon ha cosi risposto : « L e popola.zioni del mio Stato non -vor1~bbero più tornare indietro. T.r.oppi sono i benefizi recati dalla leg,ge, così dal pt1nto di vista economico come rla qt1ello sociale >> . PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Interessanti sono le n!Qtizie relative alle pri·~:ioni 1 Sul « Monitor» si l.egge che nei ,p r·inu 11 Sl<'.GALE G. CARLO. /;gu.lla fun,zio91 e 1n.of.o'l'ia, dcll'i'l1testvno. Bologna> L. Cappelli, 1921. mesi del 192() gli arresti f1.1rono meno 2000, mentre nel periodo .corrispo11dent.e· d'e l 1919 SEHONO 0EsARE. La oJie·n noterapia della t 11.be'>·colosi <~ <1Plla, l ebb?"a. con i p1·epnrati cupriai e oi.alfl.oerano stati 4000, e che il capo· della pubblica C/U.pt·ioi. Roma. Tip. Centenari, 1.921. sic.1i:rezz.a, Roberto C. Miller, a tribl1isce il fa.tto 'J'ovo CA:\ULLO. A.ç,sj.(-,..urari-011-e m.a.Jattie ed a...çs-ic111rtJ:alla legge contro 1'al<'ool. zio-ne fnfo'l~11n'i. '.rorino, Sta.b. Ttp. della S. A. E .. ..\ Filadelfla. lc1 Casa di rorrezio.ne. che ospi1921. 1

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....


IL

POLI CLl~ l C~

[_.\N?\O

XXIX,

FASC.

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NELLA VITA PROF'ESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. VII Congresso degli Ordini dei Medici ; La Giunta Esecutiva della. lfederazione d~li Ordini dei Mt.~ci ha convocato il VII Congresso Federale in Roma (piazza Foro Traiano, 1, Sede del1·ordine dei :\ledici di Roma) pei giorni 2.), 26, 27 aprile. Il progi-~1mma del t:;-0ngresso ' errà C'()tuunicato <liretta mente con circolar~ agli Ordini .p rima del 2!l ~'lrzo e sa r à port;ato a .conoscen7.a di tutti gli iscritti negli Ordini nel prossimo numero della « Federazione l\iledica >> <:l1e r ecl1erà la data cl~ I 1 1 aprile. Data la i1otizia di ribassi ferrov.iatli concessi a tutti per viaggi a Ro1na dal 7 a l 30 ap1ile, ribassi cl1e sono ~tnche migliori di quelli che si ottengono con la tariffa differenziale applicata l)el' i Congressi, i ~gnori Congressisti potranno a.p profittnre del riba ~o genernle.

Il Ili Congresso della Federazione dei medlcl-ehlrurghl liberi professionisti. Per deliberazione del II Congresso, tenuto a :E'~­ :renze, dovriL a Yer luogo a Roma. J.Ja Presidenza h .'l. crecluto opportuno di indirlo i1ei due giorni precedenti il Congre§So della Feclerazione degli Ordini. Ciò allo scopo che i soc-i, eyentualmente deleg1tti al Congresso degli · Ordini, possano ·p orta.re in seno a questo le conclusioni cui si sarà Yenuti. ' circa i tenti comuni ai due Cong1-essi.

ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.

Negli Ordini dei Medici . :XUOYI COXSI GLI PER IL BIEXXIO

Dotto l' ~'1. P. da R. - I/articolo 35 del Regolamento g(>-.nerale sanita rio .prescrive cbe .a. concorso espletato la g.r aduatoria è pt1bblicata a ll'albo della prefettura . Prima di tale epoc-a noo si ha. diritto di chiedere co,pia della gradluatoria. Per sollecitare l 'espletamento delle operazioni di disamina e <li scelta da parte (lel Consiglio Comunale, in ,·ist.a della oscitanza del Com11ne può iivolgersi al Prefetto delL'l Provincia . (9324) Ornworso a pu bbl iC-0 i.nlpiego. - D?tt. P: L. da V. V. ·- Avendo rinunziato a lla nomina gli altri concorrenti, e<l essendo iimasto .BJlla sola nella graduatoria, non v'ha (lt1bbio che I~ competa la nomina a medico condotto di codesto Comune, anche perchè $arebbe ingiustificat.a una dispa:it~ di tratta,m ento fra T.iei e gli altri concorrenti, 1 quali fur~no succe~ sivamente interpellati e ~omi­ nati effettivamente. Qualora il Comune non intend:1 proVTedere a lla nomina, ricori:i al. Pre~tt > de Ila Pronncta pei pro,-veòimenti di uffici~. ~1 cl"~ vrà innanzi tutto ordina1re la conyoea.z1one <11 ufficio del Con~glio ni termini dell'art. 124 della legge C."()mt1nale e procedere, in ~so ~ inf1:1t~.osa conyocazioi1e, alla nomina d'u~10 giusta 1 a1 t1col) 321 della. tessa legge. (9323) Graduatoria riei vubblioi co1icorsi. -

1922-2:3 (*).

Ben.eve·n to: Presidente, Oerza. Pasquale; segrt>t:ario, Cam1:>es Ugo; te._qo1iere, Principe Antonio: consiglie1i: lA>ngo Gaetano, lle losi GioYanni, gliotti Francesco, Stefanelli Carlo. Bologna : Presidente, ~ardi Alfon::;o: segretario, <.1iangiuseppe Palmieri : tesoriere, l\1ore::-x=bi GioYnnni: consiglie1i: l~osctii En1ico, Tognoli Ennio, C-0cch1 Giuseppe, Zanardi Gino. Oata1~·at~o : Presidente, Rollli1no ~.\ntonio · segretario, Belliotti Lt1igi: te~·oriere, Nisticò GioYanni; consiglieri : r~rio Piter-a Ercole, ~errao ~ebastin­ no , l)rof. lleYacqua Alfredo, Ciaccio Giacinto. l'hiet·l : Presidente, l\ligliorati Mario; seocrretario J Florio .Alfredo; cassiere, Galea7..zi Cassiodoro; • «On~glieri: Anton11cci Carlo, Cipollone Fe1~1nan<lo, 'roee Guido. :\I.artone \ineenzo. Forll : Pre--c:ti.dente, Pullè Felice; segretario, Ercolani ..:1.t11-elio: tesoriere, Tinti Armando; consiglieri: Donelli •.\.ng~lo, Lesi Aldo, Pierelli Domenico, Spallicci A.Ido. Oenora: Presi.dente, Carlo )la rio Oberti: segre-

''i-

---- ... \.edi fasci coli 6, pag. 182: 8, pag. 27S: 10,pag. 338; 12, pag. ~().?. ( 4)

ta:rio, pt:e>f. Calca terra Ezio; teso1iere, Amedeo R eJletto: consiglie-ri: prof. \~ittorio De Cigna. prof. Rinaldo C.assanello, ~<1'0Stino l\{olfino, prof. Giangiacomo Perrando. GoriZia e Grad.isca : !>residente, Giuseppe I ..o,·isoni; segretario, Angelo laneschi; tesoriere, Gio,·anni Bader; consiglieri : Oscar nforpurgo, Luigi Ooòatta, Ettore J,;oyisoni. Parnia : Presidente, Carlo Tonelli ; segretario. Ernesto Verduri; tesoriere, prof. Mario Vecchi; consigliere anziano, prof. Adriano Valenti; coru:-iglieri: prof. Giuseppe Can1isa., Dant.e Giacobbi, Ettore R omolotti . :i._L?tave-Mw,: Preside11te Antonio Dal Prato; segretario, Pericle "\Tentl1ri; t~~riere, Toni Carlo; oonsiglie1i: Luigi Conti, Paolo Galli, UmbeJ.·to Griandi, Umberto Pasini. S<hSsa~·i: Presi<lente, I . . ore n z-0 De n1ontis; vie:epresidente, S a lYatore J)funnuzzu: segretario, Gavi110 :ì\Iannuzz-t1; cassie1·e, Pietro l\ianca : consig·lieri: prof. Giovanni Ferra lis, Giacon10 Pal'isin'>~ prof. Italo Slinon. 1•era,1110: Preside11te, I1al'oni Tomma so; segretario, Pirocchi Tom111aso: te.soriere, :\larraina Gabriele; consiglieri : De Sa11ctis Nicola, Fusilli Antonio, Ghi'.>tti Antonio, :\Iacrini Gariba ldi . Trieste: PreSidei1te, Guglielmo De Pastrovich; segret;ario, M.a1io Quargnali ; tesoriere, Ettore Ri· nald i; ronsiglieri: Adolfo Dolcetti, Guido Nigri..,;~ C~a rlo Avi.oni, Adlriano Sturli.


SEZIONE PRATI\:A

(9325) 1'assa di R icclt.e.~.:::a n1obile. - Dott. G. I~ . S. da M. - Per l'esercizio libero professionalt> ~i paga il 14 J){'r cento, oltre i supplementi peJ· mutilati ed aggio all'esattore. Riteniaimo che J ~ taRsazione fattale sia gi11st.'1. (~~26)

Oorrtpen.so p er prcs tciz·ioni s<in.ita·rie . Dott. P. )1. ùa ~. l\l. C. Se n ell'atto di no-

'T·--

m ina sia co11ten11to lln tern1ine nel quale si doveva la...~inre il ..servizio, il medico cui accenna. non h a al<;un clil'itto di pretendere lo is tipendio, in •.ruanto el1e, anche senza a yer ricevuto diffid.a, eg·li llo-re,~a pru· sar>ere che era deeaduto cktll'utficio: dies i1z t erp ella.t pro horn illie : ma se n ess11ua <liffiùR ;.. stata. data e nell'a tto di nomina non 'i era tel'u1ine presta bili to, la 1pret~"3. del me dico noo ipuò <tirsi senza fo11dan1ento. Sarebbe, pert.1nto, op•por.tuno ch e la pia a.nl'lJlinistr azione adcliYenis.·e tltl 11na trù11sazione, ùo"\'e ndo <llla Sl1a negligenz~1 i111putare il danno. (9327) Oon0-0rso a nie<liou condott o - Sta bilità. -

l>ott. B. D. L. (lè.l A . M. - Dopo il bie n·nio di Pl'IJva, la stabilicit Hl aC'qnlsta opc l egis senza alcun:i ~1~~1le dPlibero.zione del Consiglio Com11nale . Il medico <'ondotto p11ò gestir~ tm armadio far1naceutico, mu uon una fu 1m-.t('ia 1 a.~ndone i1111p edlto 1lallo articolo 5-1 de llu le.gge sarn ita·r ia . <9:J2_;) Ooncor(Su pel posto lii 1nedioo 001i<lot to. -

Dott. I~'. B. da l'. J3. ··- ln ogni concor so, cui si :vrende lJ.'lrte, oceorre presentare regolati do~1 me.i1ti <li rito, i1t data rec~nt.e, nulla essendo stabilito in contrario per coloro che g ii1 prestano ~ryizio i11 a ltro Comune. <9329) Capit olato - .4.pprorazione - C'oro-virc·r i. Dott. D . P. M. da 1\1. C. - Xon esse11do st<l to ]l <:apitolato approvato S(lC.:oncl o legge, non ha <t1c111t ·v alore. Qualora il Oomu11e non si dia prem11I'à di fa r ap1lrO\tlre il c.apitolato suddetto deve e.~sen1~ i nformato il 1\i('tli<:o })rovin<'in le percbè 11rom11ov>1 d al R. Prefetto della l)rovi,,_1cia :prov,·edin1enti dj llfficio :l' terrnini della le-,gge coIDU11H le e pro vin · <~iale. Pel caro-vivei.i le compete ll.Iltl i11de.nnit~'.l '-Uppletiva pel quarto figlio, se i prin1i tre sono tuttora. minorenni , e due supplementi pe1· 11 Jnoglie .e ·la madre. (n330) 'l'a ssa. <li R iClC71ez.za 111 o bile. - D ott. C. P. '1a ì\-1. - Se l'esenzione dal pagamento de lla t.1ssn (li R. 1\1. è contenuta. nei ])atti del capitolato, nou µuò esserne più ·privato, costituendo essa un di1·itto acquisito, che deve es..~re rispettato da cbiunf1ue. Ogni contraria d ecisio11e equivarrebbe ad urut indiretb-l diminuzione di stipendio, non amn1issib ile per un medi("O che ha g ià a<:quistata la st"'1 bilità. In caso di insistenzu del Comune, .p uò adlre 1·autoritit g iudiziaria eomvet~nte per materia e Y:l ·

1ore. (9-'IBl) <Jollegi-0 d·i P er11.gia. - Oon.trib'Ut·i . - Dott. _.\ P. da B. di S. - Tutti i medi.ci a servizio di 1n1bbliche a .rnmini.<=rt:rnzionoi e, qu1ndi, anche i sern1,lici interini, hanno l'obbligo cli paga.re il contributo p~stabilito per il mantenimento del Collegio per gli orf11ni dei sa.nit.a.rii in Perugia . (93.'32) Oa·valca t u-r a - E I.eneo dei p<>r eri - O aro. -r i1:ef'i,. - Dott ..i\. N. da V. - N€f!ISU.Il.a legge sta-

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bilisce I' obbligo della ea ~·alca tura per le \i si te a grande distanza. È, però, l1na inelt1ttnbile necessi~\, sia ,p er corrispondere alle richieste con maggiore sollecitudine, sia per no11 fnr restare molto tempo privi di a.ooistenzn. ~i.\Ilitaria gli abit.anti del eentro. Il criterio fondamentale per la inclusione clelle famiglie nello e lenco de i poveri non è definibile, vair:iando da Comune a Conlune. Con lire 20 di fondiaria si de,-e e-...~el'e rite nuto povero agJi effetti della cura gra tni t.1. N essHua. disposizione <:'i::.i~e pe1 caro-viveri. Doctor JuSTITIA.

CONCORSI. POSTI VACANTI. (Ro~na).

·- Scacl. 15 apr. I.i. 7000 e 5 quadr. decimo, I.J. 500 di~ag. resid., I.i. 300 uff. san., rin1borso Juezzi trasp., el vallo, c.-v. Età limite 45. A.'TEL SAX PrEI't{O DELL' EAiIILI.\ ( B ologna ) . l'on~rzio eon J\lonte Caldera so. R eside n ziale. Scadenza 10 aprile. · ...i\.OOSTA

CAV.\RZERE CVen e::·ia ). -

' Tedi fa

e:. precedente.

f~1 sc.

,p reced. Scad.

Bcad. 16 aprile. CAYRIGLIA

(.d.r e:v..:o). -

'Te di

] •)..,, upn·1e.

FOGLINO (Per·u.gia.). - P e r •40 g·io1·ni dal 22 m.ar. , cona. rura le di Annifo; L. GOOO ~Jer 1000 J)OV-.; c.-v.; r ~. 1500 disa.g. resi d. : tre quinqt1enni decimo; lire 2400 ca v.; addiz. f.;. 2 O' "Ye r o iJ1dennità di residenza povera non mai super. a L. 2000. Ab. 1400. Età limite 31-35. FORCE (,4.sooli Pi.ce?zo). Occorre medico-chiru rg;•J interino a tempo indeterminato. I111media ta assunzione serv1z10. Popo lazione 3800. PrOS$i1no concorso. Condizio11i da convenirsi. Scrivere al Sin-

<la ro. t 'ROf'I NU:\E

(Roni.a ). -

Congregazi-011e di Ca rifà.

..\. ~ istente d e ll'Ospedtlle Umberto I; J.;. 4400 e Lln e (lecimi dei iproventi OJ>eratori; biennio, tP<>i stabilità fino al 45° anno. Età massima 35. Scad. 20 apr. Inserizione nell'Ordine dei l\'Iedici della Provincia. l JE'I."ro:h-lANOPPELLO (C li i.e f. i.). ,.ecli f ase. proced. Scn.(l. ore 17 de l lù aprile. l\L\RR.\DI (F irenze) . Scad. 9 a.1>r. Per Lutirano. IJ. GOOO e otto trienni d~imo; L. 2000 p. cav.; c.-Y. )JONT.\GU TO (.Avelli·n o). Scad. 20 apr. L. 4500. c.-v.; L. 300 alloggio. OvARo (Udi·n e). Alle ore 16 del 1° maggio: Kmq. 54.l·lG. &-r-rizio entro 15 g. r ... 6000 ·p er 1000 vov. : tre quinqt1~1llli decimo ; L. 3000 disag·. resid.: nd<li z. L. 1.50; Per e-.a v. IJ. 3000: 8e uff. 'Sc'1Il. 'L . 600. PALMIRA (Potern,za ). C0nd otta poveri L. 4500: e-tit non superiore anni 40; inde 11nità earo-viv. Ufficiale san. L . 1000, oltre caro-vi\. ~.d. 15 aprile. PlETRABBONDo\i\TTE (Oa1rnpobasso). Cons. con Castelverrino; L . 4000, oltre J;. 2000 trasferta, c.-v. Età limite 39. Scad. 15 aprile. Pru:GN.~No (Jiloden,a). Scad. 5 a.p.r .; dtue cond.; , L . 8000 oltre· L. 2500 cav. Ro~rA . Mitfl.istetro della P. I. - Professore straordln.a rio alle cattedre di : clini~ ostetrica e gineco-


IL POLICLl!\ìCO

logica ne lla }?uc:oltà medie.a di Sa ·~11·i : .-111tropologia nella }i"'acoltit di scieÌ17..e cli Roma: c·himica f:irIIL'lc-eutica. nelle Scuole di farmacia di C.agliari e dJ ~Iilano; chimica genera le ne-Ila. Facol tit di scienze cli &issari. &.ad. J5 giugno. ·Chiedere le con<lizioni.

S. GIO\'AX~I o' •.\.!3so (S·ie1w). 8c-.1d. 10 aprile.

CRONACA EPIDEMIOLOOICA. Le malattie infeUlve In Italia. ~Ie.se di

\ 7 edi fase. p 1-ececl . Scad.

Scad. 20 apr. Ispettore sanitnrio delle Scuole p ubb liche e p1ivate del Comn11c; L. !3,000 e 4 qu3drienni dee.; due c.-Y. T .\ RANTO

(Lcooe). -

1:011'~. Ospedale 0 'lvilc. -

' 1edi fase. })1-ecedente.

Scucl. ore 16 del 20 aprile. 1

A tt1tto il 10 a1)1ile, per la fraz. Scogli tti : L. 5500 e 5 quadrienni di T.J. 500: doppjo carro-Yiv. Accettaz. entro 5 giorni: serYizio entro 2 mesi. \

1TTOn1A (Sir(l,CllJsa) . -

~Iedico

12 anni laurea aecetter ~bbe :iinterinato nnche lungo (la l 1° luglio i n poi in p~ese montagna o ruarc .d ' It:alia c~tra1e. Per e,·entuali pro1>os te scri vere: ,d ott. Ga,speri , Yi n dei Pecori, 6 F irenze. · ·

Nieclico-chirurg·o, giovnne stucliosi~in10, tre nu1ù di lnuren. otti1na iJ)ratica generale, ~cie chirurgic:a, ottimi titoli, Yolendo d.aooi <:l1i1'11rgia offresi assistente, , Preferenza inte1~10, ospe<lale o cli11i.c•a civile o privata, compenso minimo, anehe nullo, purcbè garanzia carriera. chir11rglica. Seri,·ere: dott ..t\ttilio ~fagnagl1i - Ripa Ticinese. 9 :\Iilano. · Di f jide.

:Nuove diffide: Sanseverrino (Potenza). Re,·()(>a. di CONCORST

diffi~le :

La.veno (C'orno).

A PREl\IIO.

Med·i ca.. - Pel X 1Concorso nl prf)mio Bonncossa per il q1tinquennlo 1920-24 è stato ~el to il te.ma «Le psicosi alluct1latorie croniche"· Il premio è <li JJ . 1200. ="cad'. 31 <lic. 1924. I 1'l,~ori po::;~ono CRsere in li~CYtk'1 i tnlinna, latina o fl"clll<.>ese, e i11a110.~ritti o ~tn1np,1 ti' (p11rchè posteriori n l g<'n11u io 1920). rl'OBINO . R . .·l coa([eni ia

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Il <lott. ~Con~u·o Costantino n ~~iRtente onorario alln ( 'liniea "'l1irur~iea clella. R. UniT"ersitit di Tori11() ~i~t c•tt,·n li re uf\lla . Corona d·It:alia per meriti acq11i~iti durante la guerra Italo-Turca, con dE>(Yl'~to Z1 clic-0rnbre 1921 "\·ei1ne insignito della 0roce di <'H valicre ne.ll.OlXl.ine dei SS . Maurizio e Lnr.7,.nro ~r n1(:\riti ncqt1i8iti al frontR d11ran~ ln gu~r­ r~1

lt.'ll o-.\u.~tri8Ca.

Il dott. Giu~ppe Franz Romano, as...::istent<> nel ·

"'linica chirurgica della R . l ìni~t·11Util. di ?\41JX)li, ~ a bi lit~ to alla libera d<><"enzn in p..'l tologia 13 I

chin1rglca.

9-15

23. 29

16·22

\ '"edi fa&·. prer. M A LATT lE

·a·o c ...

('l'erarno). -

SPRESIANO (Tr~vi.so) . 11 a1)rile.

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Scad. 10 ~1ipr. 2n. zon u; J.J. -J-000 e 'l quadriemli; c.-v. : età limite 40. RAXT'Oi.1ERO

ge11naio 19'22.

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NOTIZIE DIVERSE. X Congresso internazionale di Otologia. •

Si ri11nirà a Parigi dal 19 <l l 22 luglio ootto h1 presidenza (lel J)tof. Sebil~.Hu.

I temi a ll'or(line clel giorno NC>no: «Gli ascessi del ce1'\-elletto »; « J..n. n1ening-ite au1ieolare )>: « ' 7a lore del'1è prove fu11zionali dell 'aipparecchio. ,~estibolare » ; « Orecc·hio e sifilide». Relatori sa ranno i .proff. B11vns Gradenigo Hennebert Hi" ' e S chn1iegelow. ' ' i1ojar, Jenkin.s, Quix In sedu~1 con1plen1entare si ò i8<..11terà il t.ema: « Cu.ra del c-nue:ro clel 1aril1ge per via cl1i11.1rgica, co11 i raggi X e col radium», re1. Cl1evalier, Jackson, Bryton , Delavan, Moure, R.ega11d, Saint-Clair-Thomson, Sebileau. 4.-\.I Oongres!;'O sarà ~ nnessa unn Esposizione <li strumenti e di P'~zzi aru1 tomit'i concernenti le m~t ­ la ttie dE'll'orecchio e del n.aso-fn1inge. Indirizzare al clott. .i. Hnutanit, Parigi, rue :J.Iarbel1f 28. il titolo del1'l co1u nni(·.c1zioni e i rjasunti di e&~. Tassa d 'isrrir.Jone f1·. 100, da l:'J>edirsi. d 'urgenza, a.l sig. G. T.. 011ren118, -l nYe1111e Roche. Paris VIII.

.

Senola di Sanità militare marittima. Il 1.3 111nrzo ~i è riaperta per la ·.Prima Yolt.a, do 1)0 la g11erra . In Scuol~ di Sanità. della R. !\farina. unuloga. a quella di Firenze per il R . Esercito. La Scuola è !'!ita nell'ex Convento di Piedigrottn, dispone di bei ltlborntorl ~ <li un ricco materiale didattico. Essa ha lo scopo di completare la i~-truzlone profe8Aiona le dei medici che entrano :1 far part~ <lei Corpo Sanitario della R . 1\-!arina. Vi si in1pa1tiscono ~gnamenti oomple-ment.ari ai corsi t·m,·ersita1i, qru1li l'igiene navale, milit.a re e tropicale, la patol~"'"1 e parassitologia dei


[.,\~NO

XXIX, F ASC. 11·]

SEZ IO!\E P RATICA

pa-e~i C.'l l<.11. la traum."'.ltologia rli guel'ra e g-li i 11fo11uni ~I L'lYoro a bordo (lelle navi e i1~gli al\9e-

uali, le malattie simulate e dissimula te dei. militar! e i1liìne le leg·gi e i re.g·ola1nenti concetnenti il ser,·i7Jo Stlnitarl0 nella R. ltùtrina. Di rettore ùella Scuola è il colo11nello med1e:o prof. Belli, Jibero doeente d'igiene nella I{. Un ive:1'fti til .

Fanno parte d el C~orpo inseg11ante profe!'so1·i della R. L'niYersità (Padula, Gradenigo, Boeri e De ~.\Jlg~lis) e ufficiali 1nedici 1S l1periori del Corpo Sa1ùta 1io della R. 1\farina.

Cassa Nazl<loaie Infortuni. l)urante l "a1mo 1921 la C.n.....~'1 Nazionale I.>er o-li infortuni s11l lavoro - col tra1nite clei s11oi l'tBC"i <C<)IDpartiIDe11ti, Sedi Secondarie ed Agenzie) diHtribulti per tutto il Regno - ha compiute, fra le prin(·ipali, le seguenti operazioni: Per 1'assi(."Urazione degli infortuni nelle industrie detto I stitt1to ha emesso 64,317 nuoye polizze assi<uranti nlb:i 1,038,731 operai; ha inoltre ricev11to 137,728 denunzie di nuovi infortuni. e 11n pagato I.1 M,11~.348.63 di inde nnità l:>el' J 8G,OSG casi d'infortunio giit denunciati, <li cui -1~5 di morte e 9.21 di inn bilitii 1.>ermanent:e . l">er l'as.'-ieurazione obbliga torL:1. degli infortuni iu <lf(rieoltura ba riceY11to la de nu11e:ia di 54,75:) nuovi infortuni e ha pagato lire 6,929.562. 6 ,d i inùennità per j3,325 casi ù 'infortunio già tlenunc'iati, <li cui ()42 cl~ morte e 2,430 di inubilitù permnnente. In totale dura11te il 1921 ia Ca&~ Xazionale I11fl!>rtuni l1a ricevt1to la .clenl1ncia (li 192,4. 3 nuoYi easi cl 'infortunio ed ha pagato lire' 51,041.911.-19 di ind~nnit<\.

A. D. R.. M. I>a. due anni è stata cootituita un' A~qo<1uz1011e <A.g-:-;oc1ation pour le Développement des Relations :\[~1icales entre le Fran.c-e et les Pays . .\lliés . . on .\.ruis), il cui SC"Opo è quello di pr-0c11ra1:e ai meùici e studenti delle ~azioni alleate o amic:he ùe l1 t Fran<:.ia t11tte le agC>,·olazioni possibili JJer il l-!Oggiorno <:be dove..~ro fare a SC.'OJ)() di istt1di <li inedi<:ina. H:iit a Parigi come in qual~·daf\i altra <·ittà fta11cese ove esista una Facoltà me<.1 ica _ L'A..s~ciazione, che annovera fra i suoi membri tutti i profe-ssori, i medici, i <.:hirul'gi "' speMnlisti degli Ospedali nonohè le 1)rinc1.1~1li 11otabilitù 1nedicbe della Francia, ha org'<lnihzato llil Ufficio cl'lnfor111azio11i che funziona nell'aula Béclard alla Eneoltà di mediMna (12, rue de I "E c.-.ole de l\1éde~ine, Paris; telefono : Fleuru. 07-16). La Segreteria <lelr A.~8ociazione .troYasi continua mente a di~posizione dei medi<.1 'di passaggio e, grazie ad un RiR't€'1Da di ~~l1ede, è in grndo di fornir loro tutte l~ informazioni desi'derabili. Inoltre, quando gruppi di medici e ·d i .studenti ne fnee~--sero domanda, l' .Associazione è ipronta. · ad '->Pganizzare co1,~1 su soggetti che fos.~l'() proposti; • si ha, ,infine, l'intenzione di Cl.1rare lo scambio di a.rtieoli di giornali fra le pubblicazioni medic"11e ita linne e fran~.

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171

....\ chi ~1e es1)rin1erà ~l d~iderio, rerrà mandato. a misura ebe si tPUbblica , J'elenco dei ~rsi d e lle-

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i:zioni con:ere~e: clinic he, come pure quell'insieme <l informazioni che possano riuscire utili ai medici ~ studenti italiatli.

Corsi di perfeziooameoto a Vienna. PTe~oo la Ji.,Hc.-oltil l\ifedica di Vienna so110 organizzati i OOe,<7'\.lenti corsi d i perfezionamento: dal 19 giugno a l 1° Juglio in lfiedicina interna e pediatri ;t

co11 speciale riguardo a lla terapia; dal 3 a l 9 lug lio in roentgenologia generale e speciale; dal 25 settembre a l 7 ottobre sui progressi pratici in tutti i campi della medicina, per medict rurali (condotti). Hanno anche luogo regolarmente dei oorsf ,qpectn li nei singoli ra1ni della n1ed1ctna. Per i prog-ranJn1i e le condizioni dei e-or.si suddetti riyolgers.i a lla « Kursusorganisation der Wiener Medi~inii.~h ~ Fakultitt )) (Wien I, Franzenring, Universitii t), sa1vo per i l .corRo di roentgenologia, su 1 quale d~trà Jlotizie il seg;retario (dott. A. Kroufeld, ,,.ie11 IX. r~orzellangasse 22).

Per l'industria delle piante medicinali in Italia. Il J.Iini.stel'o dell'Industrin e del Commercio . a\. .evn l)andito or è un anno llll conco1·so, l)er prPn1iare Qt1elle indu8tJrie 11azio~'lli che l1tilizzassero l)innte aromn ticilie e mE?«licinali nelle :preparazioni farmn.c-eutich(?. A.C'Cogliendo Ol'<l le eonclusioni ·d ell'l Com 1m~sio11e aggiudica tric-e, il Minist:ero ha conff)rit0 il })rimo premio, di J;. 40;000, a ll'Istituto Terapeutico Romano, di Roma. r,a Commj s~ione ~ra composta. dei proff. ~Hsi11i, l")i11tti, Perato11er, Valenti. Sero110 e del àott. wlor~'f\1Ji di ~lilano.

Aftettuoso omaggio ad un medico. Il dott. \.-. T111igi C.amurri, medico comu11ale di PadoYa, el1e una. polmonite a,·eva ridotto in fin di \ita, ha ricevuto i·n dono un magnifico anello tl'oro «offerto <lui poveri de11«t condotta per la rict11)era ta snlnte », quale nffettuoso 0Il'k1ggio e a ri <'orùo <k'llo Renm1Jato pericolo.

Si è ~pe11to a Napoli, il .prof. AÌ1BERTO DEL )!Q)<"'TE, ,p areggiato in <:linica oculistica. Era co-

nosciuto negli nmbienti 8Cientifici e ais sai a.pprezr4\ to cou1e ri~rca uore e studi0>..qo non solo di argo1nenti (lellu su.a bra.11cn, ma .di fenomeni biolo- · g·i~i. :m stato autore di i1umérosi Iavo1i importanti 1~i· origir1:alità, in cui si nota il buon indirizzo del ricercatore, pa.d1'onan7..a di tecnica, oolicle cognizi oni e giudizio spassionato e . prec".iso. Purticolare in11•ortanza J1a la. ~"1. ·scoperta de i corpi del cala.~ic), r·nle a dire di un preFrumibile parassita, caT1Sa. del càlazio, di cui gii:t parlano i J>iù recenti trattati di oéµlistira (}flora x). ':Era oculista ~el Municipio di Na1)()li e dirigeya una. Importante Clinica privata, grab.ùta. Era d<Jt~to di gentilez~a .e di bontà d'animo 11on romuni _ Dott G. R uOCCYl. '·


[A.~NO

lL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. !tir. Sanit. SicUi<Vna, 1 gen. -- F. A.GXELLO. Le"ioni eornea li nella m;ilaria. l'atltologicu , l gen. - A. l!~O:\"TAXA. Stùl'auto- e-d eteroinoculazione del 'irus dell'Herpes febrill~ a ll'uomo: suo trasporto dalla cornea di coniglio alla cute tunana e Yicevers.:1. Jledi2'i1iisclze Klinik, 1 gen. - R. CHA-tIDT. Ao1·ta1gia (angina pee:toris). -- A. !{UH:\'. I~e iniezio ili di acido silicico. (;azz. d. Osp. e d,. C'lin,., 1 gen. B. "'\TASOIK. Azione tossica del paracresulo. 1'71e .Journ,az uf Trop. Me<l. a. Hyg., 2 gen. - .~. CARINI. 11 fenolipoide X di Piazza nell'infezione cl<1 m. Melitensis. ] ;a Riforn1a Jl ed., 2 gen. - G. FERR.ARISI. L'insegnamento della patologia .dimostra ti Ya chirlll·gica . G. 1\1. XEIROTTI. I)ntogenesi e cura delle ulcere vari(!°'-.~ della g·an1ba. - A . FuLCHIER0. :\1'uoYo sfigmo-osc.illometro. G. r1sToccHr. St1lla produzjone clella cri::d anafilattica . - G. :JI:\TTIROLO. Scle1·osi primitiYa dell'arteria polmonare. ' - 1\I. STRUl\CI.\. Tipi di l>lleumoeocclli clominunti a Torino nPlle !)Deumoniti <l~l 1920. (~oz . d. li 6pitau.:c, 3 e 5 gen. El ., .ANTOIKE e G. GASP1<:R1x. I/ematologia e la driiagnosi delle aft\~­ r.ioni gastro-intestinali.

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-

~

XXIX, FASC. 14]

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'l'he Br,i tfsh

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Le sostanze tonia.

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La, Medicin<l Ibe<ra, 7 g·en. -

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La Rif. Med., !> gen. -

J~ull.

Pa1'i.~,

et J1én1. Soc. Méd. d. Hopitauro de

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Indice alfabetico per materie. .A.ll"<>Ol : legge contro

r-

in America

. Pa{J. 4-07

P,jbliocrrafia loruro cli calcto come medicamento car(

))

462

1

C'oli<'a •lpiretica epide1nica; saturnìsmo?

))

465 453

('olloidocla s ia : la - . <'ri~i nitrltoidi da difetto di fnbb1icazione clegli ar~nobenzoli .

))

4()6

clia co

))

))

('ro11a('a. del n10,i-1.rr1ento profess-ionale

))

Endcx:·n rd ite lenta . E~0fta Imo: valore semeiologico . In1n1unlti1 : vecchie e nuoYe cono.~~ . Infanzia : protezione negli ospedali . Iosufficienz.a aortica : diagno i . .

))

Roma, 19~ -

Tip. Cartiere Oentrali.

)) ))

))

I.iquido cef-alo-rachidiano: dis..~iazione albumino-leucocit.aria e sua. importanPag. 4~ za diagnostica . )) 462 Pielotomia per calcolosi renale . Sarcoma del 1-0bo inferiore del_ polmone )) 163 )) 450 Singhiozzo epidemico : ricorsi . Sterilizzazione ormonica dell'organismo )) 400 femminile . . )) 464 Tachicardie : prognosi e cura .

Urea nel sangue: nuovo appareoohio per la det.erm:innzione . "\tizio mitralico: paralisi del ricorrente sinistro

.

.

.

·

·

»

L. PoZZI, ed. resp.


Roma, 10 Aprile 1922

ANNO XXIX

Fase. 15

fondato 'lai professori:

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: l>-RoF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

t.avori originali: C. Ducrey: La cura della sifilide col bismuto. C>9servazìon; cliniche: E. Bussa-Lay: Stenosi uretrale multi· pla, induramento e fistola perineale i·amificata di antica data. Resezione uretrale ed uretrorrafia. Guarigione . P. Da Favento: Della litiasi renale dopo la nefrectomia per tubercolosi. Medi.,ina sociale: M. Gioseffi: Vaccinazione antitifica e tifo endemico. Sunti e rassegne: MEDICINA: E. Romberg: SuUa nefrite. NEUROLOGIA.: André-Thomas : La. natura dei movimenti ooreici. - EPIDEMIOLOGIA : J. Guiteras: Studi sulla febbre ~ia.lla. ~1En1 c 1NA SPERIMEN'rALE : Razzaboni: Peritoniti oiliari. Cenni bibliografici. Accademie). Società mediche, Congressi: Ospedale civile di Brescia: l,;onversazioni Mediche-ospitaliere.

Appunti per il medico pratìco: CASISTICA. E TERAPIA : Un se· gno di gravidanza extra.uterina. - Placenta previa. Asma e _menop':u~a ~a radi?· - .1:-' intervento operativo e la rad1oterap1a nei fibromi uterini. - La pulsatilla oella. dismenorrea. - Metodi soggettivi e metodi oggettivi per modificare la secrezione lattea. - NOTE DI MEDICINA. SCIBNTIFICA: Sulla lipemia colemica. - POSTA DEGLI AB801'{ATI. VARIA: Squilibrio· dei sessi e moralità - La longevi tà. delle donne colte - Ringiovanimento. Nella vita professionale: Amministrazione Sani tari a : L • opera della Direzione .generale della Sanità pubblica. - Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Cone-0rsi. Nomine, promozioni e onorificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie•

LAVORI ORIGINALI. R.

CLINICA DERMOSIFILOPATICA DELL' UNIVERSITÀ DI ROMA.

Direttore: prof.

AUGUSTO

DUCREY.

La cura della sifilide col bismuto. Dott. CESARE DucREY, assistente ordinario. Mentre già si inizia commercialmente la r idda di ·nuovi preparati del bismuto antiluetico, mentre gli studi alla ricerca del miglior !Composto di que.l metallo continuano alacre. n~.ente, COJ1Sigliati dal vaglio delle prove cliniche, a me preme, dopo la mia breve rivista s intetica sull'argomento apparsa nel fascico .. lo 10° della Sezione pratica di qu·e sto giornale, rendere noti i risu·ltati da me ottenuti nello -sperimentare il bismuto nei vari periodi della infezione sifilitica. If o adopern.to il tartrobismutato di potassio e di sodio in sospensione oleosa al 10 % (Trepol), come quel composto da Levaditi prefeTit0 dopo -prove farmacologiche e clinich!8 comparative con vani preparati solubili ed insolubili di bismuto, tartrobismutato che io credo sia stato fin qui il composto maggiormente sperimentato (Levaditi, Fournier, Guénot, Ma!'ie et Fourcade, J.eanselme,_ Hudelo, ecc.). Levadi ti ha certo il merito di a.vere iniziato

sistematicamente lo studio dei composti del l>ismuto, nella fiducia cli un elemento attivo contro la lu~9 e di averne pel primo pubblicat i) i risult~ti degni del più grande interesse. Se contro una :Lnfezil()ne cosi ·p roteiform·e, cosi grave e cosi diversa n ei vari organismi e di fronte ai rimedi, può la tera.pia arricchirsi di altri m ezzi di lotta, ·è indubbiamente grainde progresso, sopratutto se questi si dimostrino veramente efficaci, ccm azione rapida, intensa e duratura contr-0 l'infezione, sen·za leclere l'organismo. Considerazioni teoriche ren-_ dono molto scettici nel CO'Il.c etto che un farmaco possa estinguere r apidaimente l'infezione treponemica qt1ando essa sia divenuta generale; questo rist1ltato .n on si è ottenuto coi farrnaci antiluetici fin qui sperimentati, malgrado il loro immienso valore curativo, neppure con gili arsenobern.zoli, la cui rapidità d'azione contro le ·m anifestazioni è sorprendente; ma resta pllr vero che l'aggil1nta di altri farmaci contro l'infezione, epperò una più larga scelta di essi potrà essere :provvidienziale nei .casi non rari di intolleranza o di inefficacia curativa personale in. singoli organi-s mi. La ricerca qui11di di nuovi elementi attivi contro la sifilide e · 1o studio di essi sono di grande interèsse, ed io ricorderò che in Italia. il Copelli già nel 1919 av~va sperimentato

~


474

'

IL POLICLINICO

composti orga11ici dell'a11timonio, del va11adio, del ff) for o, dell'arse111ico lilla base delle affinità cl1in1icJ1e esistenti fra qt1esti element1, scegliendo per la combinazi-011e di essi i grup1) i i1t1clein ici, convinto cl1e « ai fini della chen1iot erapia n1eg·lio ris1)ondesse legare quei metalli a grnpJ)i organici co111plessi e i J)iù vicini ag'li cle111enti della vita». E il Capelli n el suo stu<lio di lungl1i anni, farn1acologico e clinico, conclt1se che u11 preparato composto di va.naclio, a1·senico, antin1onio in co1nbinazione con l'acido nucleinico di·m ostrava proprietà elettive parassitotrope, notevolissime, senza a vere t1n· azione tossica s11ll'organis1no. Del bis111uto i1on si occupò l 'autore, ma 1n Italia già nel 1919 lo st.t1clio dei derivati bi$IU11tici cl1emiote1·apici aveva indotto qualcl1e fabbrica di· prodotti cl1imici (Zambe1etti) a prod11rre in polvere e i11 pomata un iodobismutatc cli 1netilena111mina per la cura locale delle manifestt-lzioni s ifiliticl1 e contagiose. Gli studi no11 proseg11u·oJ10, le esperienze c.e5s aror10 e si g it111se così ai recenti lavori dei franc esi. R ea.lizza i11 verità 11n l)rog·resso contro rinfezione sifilitica l'l1so d ei i:>reparati {li bis.m uto, di fronte a i i·im-edi ·n oti cli tanta efficaci1a? La far111acologia conosceva cli questo metallo solo l'azione toss ica quando esso veniva assotl)ito (avvelena1nenti 1Je1· paste a l sottonitrato rli biRtnl1to in roe11tge11diagnostica, per abhondanti s1)olve1·atl1re cli sottonitrato di bismuto della s111)erftcie di fer ite o di })iag·he, ecc.), e la tossicologia aveva di111ostrato, 11elle ini·ezio11i, i)er esempio, di s ali cloppi solubili cli bis11111to negli animali, l'elevata toss icità del rimedio. Sooza, diffo11.dermi in argon1enti cl1e l a cl1i111ica farmacel1t.ica e la farmacologia possiedono contro 1'11tilità del rim edio portato in circolo nell'organismo, esporrt'i i i·i nltati delle i11ie esperienze nella sifì1icle clell't101no. Ilo trattato co111ple sivame11te 17 a1n111alati. 3 di si.fi]icle primaria, 11 dj sifilide secondaria, 3 cl i ~ifil ide terzi o ria: tutti con 1111ezioni i11tragl11tee as ai profor1<le , di gr. 0.30 i11 i11edia di tartrobign111tato per ogni i11 iezio11e, eseguita ogni tre giorni, diminl1endo talora la do e o di ta11ziando 1111 l)OCO i giorru, a seconda della. tolleranza (1). Di ogr1i inf e r1no riferi sco brevissimamente i dati salienti.

XXIX, FASC. 15]

I. - B. F., di a11ff1i 19. Sifilosclerosi 11 lcer<?sa del sol~o balanico, l)leiade ingt1inalesa tell1te. La le sione data da t1na setti111a11a. R: ,,-. O. p al primo marzo al 26 i11arzo g·r. 2 dt tartrob1smutato, in 6 iniezioni. Già al terzo giorno Ja lesione era detei·sa e gl1ariva in tredicesima giorn ata. La pleiade sé'.ltellite . è 11otevoln1ente ridotta. Orletto ge11g1vale b1sn1t11.i.co. I /ammalato è di111agrato alq11anto, a11em1zzato e accusa inte,nsa aste11 ia. CASO

H. \V. O.

II. - De ..\.. R., di anni 32. A1npio sifiJoma inizial e ltlcerato della ct1te dell'asta· l)leiade ingl1inale satellite. R. ,V. O. La lesio~ ne data, secondo l'inf,ern10, da circa qt1attru giorni. Dal ?2 febbraio a l 30 febbraio gr. O. 00 di tartrobismt1tato. La lesione è ql1asi scomparsa; i1otevolrne.nt.~ ridotta la pleiade. Si deve sospendere il tra ttamento pe e l'insorgenza cli grave stomat ite ·u lcero ::t. _.i.\Jl1t1mina assente. CASO III. lVL 1\I. , di ann i 21. Sifilide ~ e­ co11daria, Sifilosclerosi iniziale al i11ea to uretrale, sifi lod.e rma roseolico a l tronco e agli al'ti; placche nlucose genitali; · cefalea seroti11a; poliadenopatia generale. R. ,V. + + + . Dal 1 ~?, febbraio al 22 febbraio gr. 1 di tartrol)is1nutato, in 4 iniezioni. Gt1arigione della lesionie in~zi ale; quasi sco111l)arsa la roseola e scomparse le placcl1e mucose. L 'ai11mf,tlata l1a aVl1to febbre dopo la })ri n1a iniazione, cl1e ha raggi11nto i 39° ed è an(lata progressivamente stabilendosi stomatitt; g rave ulcerosa. Albumina assente. L'8 marzo, notevoìmente migliorata la stomatite, si rifJl'encle il trn,ttamento, con iniezioni endovenoso arse11ober1zolicl1e. CASO I'' · C. 1\I., di a11ni 23. Sifilide secondaria, p lacche i1111cos,e ipertrofiche delle tons il le e del velo; l)Oliadenopatia generale. Reazione "T,v. + -1- +. l,e lesioni datano da ltna settin1ana. J)al 10 febbraio al 28 febbraio gr. 2. 1()di t al'trobismutato, in 6 iniezioni. Ailla 3a. iniezione (settimo g·ior110) scomparsa delle lesioni. Sempli ce orletto gengivale bluastro. Fe~bre­ l'indon1ani della prilna iniezione, che ragg1u11sc i 38° e cl1e cadda per lisi al mattino dopo_ ~Joclica J)Oli11ria cl1e, iniziatasi ben presto, l1a cessato dopo la 5a. iniezione (1). CASO V. C. A. , di anni 21. Sifilide seco11daria Sifiloderma eritemo-pa})Uloso diff11so; !)apul e t11nide peria.nali; poliade nopatia g~I1€­ rale. R. \\T. + + +. l,'eruzione data da c1rca 6 giol'ni. Dal 16 febbraio al 20 marzo g_r .. 3 .di tartrobismt1tato, in 10 .iniezioni'. Alla 4a. 111.1·e~1011c (12° giorno) scon11)arsa delle pap11le um1JP e alla 5a. fle ll a ert1zione eritemopapulosa.. Reazio11e \\ . + + -t· . emplice orletto geng1valr . tardivame11te comparso. CASO \ ' I . e:. A., di anni 2 . Sifilide seco11 claria senza ma11ifestazioni contagiose in atto· 1)01 iad enonati a generale. R. \\7 • +++.Dal 20 'febbraio àl 26 iuarzo gr. 3 di tartrob~sm11tato, in 10 iniezio11i. Orlo bisn111tico geng1vale. CASO

1

1

f L \ \ r.

+++.

. .d

-v·11. - N. C., di anni 27. - S1fìl1 e e.e condari.a, papu1e erosive genitali; poliade119pa tia generale. R. \\'". + + +. J).a l1'11 febb.ra1u al 23 n1arzo gr. 2. 70 di tartrob1smt1tato, in !l CASO

(1) lJe r la tecnica. è 11€<'8$Sn rio infiggere l' ago cla ppri111a e poi i1111estare l~ _siringa per accertarsi. di i1on es. er penet.rat.1 in lln vaso. µ-r. 0.30 cli tartrobi. n111ta to pare conteng3:11o tll rni11i1110 g r. 0.12 di bisn1uto metall1<!0 (L.afay) .

( ,..\.l'.\:-XO

(1) La R. '\T. esegl1ita 25 g io.r?i do110 la c1~­

ra era sempre f-0rternente po it1va.


[ANNO XXIX, FASC. 15]

SEZIONE

PRATICA

475..

iniezio11i. Alla 3a iniezione (8a. g·iornata) sconiparsa clel~e lesioni. R. \\.. + + + . Presenza di · CASO · · -XII · - B · A ·, d1· a11n·i .""16 - . s·fil i oscleros1 orlo gengivale. ~niz1alde. co11 fimosi; sifiloder111a roseolico-papu-~ oso Iffl1so ~ paI?ule confluenti allo scroto. CAso. \'III: - G. A. , di a11111.i 17. Sifilide se!),lacche perianali; lJOliad·enopatia generale: ~011d~r1a; s1filo~ern1~ l'oseolico ;, ,papule umide ~..1 \V. +. + +.. D~l 25 febbraio a l 23 marzo ipert1 ofi~l1e per1anal1; l)Olia,denopatia genera·( 1.80 ~1 tartrobisn1utato, in 6 iniezioni· alla le. R. \~. + + +: Dal 17 febbraio al 20 marzo 15~ g·1ornata) scomparsa degli elementi pa-:i/l gr. ~ d~ t.ar~rob1smuta~o, in 10 iniezioni. Alla ql1a1 ta ~n1ez10!1e .(1oa giornata) scon1parsa del- P~lJ·OSl. Do·p.o la 6a la fimosi è ridotta; regrecl1~a la. pleiade; scom~arsa l'e r11zione diffusa, le ~an1festaz1on1. Dopo ~a 6a i,niezione, orlo c~11 res.idua. rnote·vole p1g"m entaz.ione. Stomatite ge11g1vale e compatsa di l1na chiazza com.e 11r1 soldo, rniero-bluastra st1l labbro i.n ie.rio,r e cihe bJs111uti~a li·ev.e. R. "\t\T. + + +. CAso _XIII .. ,- - Z . P., di anni 21. Sifilide sesoo~par~ co,n ~olluttori di acqua ossigenata ·e con.dar1a..; s1filod~rma. papuloso diffuso; placapJ)l1caz1o~e d1 -pol\1 ere al perborato di sodio. Notevole d1magr1mento durante la cura (l an 1- cl1e l1lce1_ose tons1lla.r1; poljadenopatia genera.le. R. \'' ·. + + + ..Da l 15 marzo al 29 màrzo m.alata 11a perso 4 kg. di peso). Notevole astenia. po,po la 5a iniezione, s~nza speciali• pro- gr. 1.80a. ~11. ta!'trob1sn1utato in 6 iniezioni. D-0p_o la. 3 in1.ezione scomparsa rlelle lesioni- tondro:m1, e. andata affermandosi progressivamente lln~ s1n~.matologia di colite acuta ulcerosa. s1llar1. I~ sifiloder1na papuloso si è poco atteD0Jor1 .col1c1 spontanei e ag·gravantisi cori la 1111ato. S1 sospende per qualche giorno il trattame11to per lieve stomatite insorta. . d~fecazione, st1p~i alternata a diarrea, con feci sempre commiste a sangl1e rt1tilam1te, muco CASO .XIV .. - A. A., di anni 30. Sifilide see pus. E comparso poi tenesmo rettale. Non co11daria; ~1filodenna eritema-papuloso diffuso· febbre. papt1 le um1de genjtali; poliadenopatia genera: CASO . IX. - P. ì\'.I., di aro ni 27. Sifilide se- le. R. \\ . + + + . Dal 16 marzo al 27 maJ'zo cond ar1 a. Placcl1e mucose -Opaline labiali lin- g·r. 1.20 di tartrobisml1tato in 4 iniezioni. gl1ali e to11silb.:t.ri; sifi lod~r111a papulo-squ'amo- Scompar.se dopo la 3a ini·ezion,e le lJapule umisoT al collo; pol1 adenopatia g·enerale. Reazio11e de. Pel'~ist~ attualn1ente, sebbene un po' att.enl1ato, il sNìloderma pa:pt1Joso diffuso. Si de.v·e \~. + + + .. Dal 15 febbraio al 23 marzo, gr. 2.40 d1 tartrob1~1n11tato in 8 iniezioni. Soompa.r sa so~pe.ndere I.a c~a per l'insorg·enza di una dO})O 5 giorni delle 1113U11ifeStlfZioni orali e al ~h1azza. ampia d1 sto1natite l1lcer1oso-necrotica 0 1~ giorno del.le papl1le del collo. R. \ ;v. + + + . I~ corrispondenza dell'ultimo molare destro. J,1eve orlo h1sm11tico. Apprezzabile dimagriS1 .è costretti a i11izia r e trattamento arseno:t1enzolico. · 111ento. CASO X. - :.\I. ~I., cli anni 25. Sifilid,e seCASO XV. - C. A., di anni 18. Sifilide secondari~; ~i fil~ rlerm~ eritematoso ~ papuloso condaria tardiva.; chiazza di sifiloderma papup11i:tegg1ato, licl1eno1de; lJapule umide :peria- lo-t11 bercolare girato al quadrante inferiore nali; cefalea serotina; poliadenopatia gene- s injst~ro dell ~drlom1e ; l)O}iadenopatia generale. rale. R. \\~. + + +. Dal 5 febbraio al 21 feb- R. \'. negativa. Dal 28 febbraio al 20 marzo braio gr. 1.80 di i a rtrobisn1l1tato in 6 inieziogr. 2.40, in 8 iniezioni. Scomparsa deila lesio11i. Scomparse dopo la 3a le papule umide e ne in l9a. giornata. Semplice orlo bismutico. dopo la 2a l a cefalea serotina e il malessere CASO XVI. · - G. A., di anni 32. Sifilide tergene~ale. Dopo la . 5a. -iniezione è andata proziaria; i11filtrati g·ornn1osi sottocutanei \m ultigressiva1ne11 te stabilendosi sto1natite, che è di- l)li della coscia e della g·amba stn1:iistra; sarcoventata poi l1lceroso-necrotica. Tutta la base cele sifilitico bilaterale. R . W. + + +. Dal 22 della lingua. è blnastr<t e lungo il bordo ,e sife])braio al 12 ·marzo gr. 1.80 di tartrobismuste lin disseminio di punti nero-bluastri che tato, in 5 ini•ezio.n i. Guarigione completa a.egli si altèrna110 con piccole zor1-e triangolari, ne- infiltrati gommosi. Not.evole n1iglioramento del ro-bl11astre anch'essè. Corrisponde.n temente è sarcocele. L'amrnala.to è andato progressivainsorta alb111nin11ria, cl1e ha raggiµ.nto 1'1 %o mente migliorando fin dopo la 1a iniezione. La ~Esbacl1) e febbre cl1e i1on l1a sorpassato n1ai febbre, contin11a durante la cura, non ha sut 38° ed è dnrata tre giorni. Non cilindri, noIL perato i 37°. 5 tra une dopo la 1a. e la 2a. inie!1ote di rlefrite. Il 18 marzo s i può riprendere zione, raggiungendo i 38°. Appnezzabile dimail trattamento. L'a. 11a s11bito ancora due inie- grimento. Astenia. Stomatite bismutica lieve . zioni; n1a persistono, sebbene attenuati, ele- ..l\lbu111ina assente 1n€nti papulo-lichenoidi. Residua velamento di CASO XVII. - Di L. V., di anni 38. Sifilide albumina. J_.'amma lata ha perduto 2 kg. e terziaria; gomma ulcerata del palato molle, mezzo di i:>eso. R. \\1 . + ·+- +. datante. secondo l'inferma, da 15 giorni. Dal CAso Xl. - -~. S., di anni 23. Sifilide seco11- 21) febbraio al 21 marzo gr. 2.10 di tartrobidaria; sifiloderma papuloso diffuso·; placcl1e smutato, in 8 ii1iezioni. G11arigio·n e completa opaline tonsillari; po1iadenopatia generale. dell a lesione in 18a giornata. Il miglioramento R. \\' . + + +. Da ll 'R marzo al 27 marzo gram- è andato accentuandosi dopo la 1a iniezione. Stomatite bismutica lieve. mi 1.50 di tartrobism11tato, in 6 iniezio·n i. Scom. parsa delle n1aJn.ifestazioni alla 6a iniezione e ' solo adesso è insorta unq, piccola ,cl1iazza blua~ Nel1a sifilide priniaria, dunque, ra.p ida è stastra sul bordo della ling11a. L'inferma è ·evide11temente dimagrata 1e anemizzata. Dopo la 6a. ta razione del bismuto nella guarigione di lesioni iniziali anche ulcerose e nel ridurre noiniezione iè andata svolgendosi nel1l'inferma presso a poco ]a stessa sintomatologia del tevolmente la pleiade glandolare satellite. Ir1 n V Ill, ma iner10 intensa, senza. reperto di meno di due settiman·e, ad es., riparava un:1. pus nelle feci, con scarso tenesmo. L'a. vaora vasta sifilosclerosi ulcerosa (.Caso I ). migliorando: persistendo però an.c ora un . po' La spirochete pallida già nella seconda g"iordi sangue e n1t1co nelle feci, che sono formate.

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IL POLICLINICO

.nata dopo la 1a i11iezione non era piu 1·intrac-ciabile alla st11)erficie clelle lesioni (Casi I ~

II). Nella sifilide secondaria le placche mucose e lle 1)ap11le un1id-e sono scomparse con rapidità 'Veramente notevole : urna diecina di giorni i n media, cioè dopo tr.e iniezioni. In gene re i tre:ponemi scomparivano dalle placch·e mucosa 1dqp.o la seconda iniezione e talora due giorni !-dopo 'la prima. In una settimana scomparvero nel caso IV placche mucose ipertr-0fìche del velo e delle tonsille. Il silfiloderma roseolico si è dileguato in circa quindi-ci gi.o~ni e in tre o quattro settimane il comt1ne sifiloderma papuloso, a medie papule (sifìloderma papula-squamoso lenticolare). Speciale t enacia ha di1nostrato (Caso XII) un :sifiloderma papula-squamoso a m~die papule, 1confluentìssimo ed un sifi1oderma papuloso ;p unt eggiato (Caso X), che è noto per la sua -resistenza alle cure. Nel nostro caso, esso r e~si ste dopo otto ini ezioni · di tartrobismutato; è .p erò a notare che le t1ltim~ tre iniezioni sono ·sta te eseguite a distanza dalle altre per g·rave ' :stomatite insorta . In a lcuni casi (III, X, XII), dopo la prima ìniezione hanno ceduto la cefalea serotina in·ten sa e quello stato generale di µialessere coincidente talora alla ge1I1Jeralizzazione del processo infettivo . L'adenopatia secondaria ch e tutti sanno risolversi con l entezza a tutti i farmaci, 11a resistito an~he a l bismuto. In due casi di sifìloderma roseolico ho osse1Tvato, dopo la prima iniezione, apprezzabile reazione di H erxheimer. In un caso di sifilide secondaria tardiva, (n. XV) regioniale, .sifiloderma papulo-tubercolare girato, l'azione del farmaco è stata un po' più lenta, ma sempre notevole. Nella sifilide terziaria il risultato è stato veramente cospicuo. In nwno di 20 giorni h a completamente cicatrizzato una piccola gomma ulcerata del palato molle (Caso n. XVI) e si sono riassorbiti completamente infiltrati gommosi multipli sottocutanei, grossi come una nocciuola (Caso XVII). Dosi. - J... e dosi del tartrobismutato imi sospens ione oleosa che furono dagli autori ~do­ perate, sono state in media di gr. 0.30 ogni tr~ 0 quattro giorni, ridotte a gr. 0.20 o 0.10 ne1 vecchi, n ei deboli; quelle di tartrobismuta~ solubile non h anno va.reato i gr . 0.10 o 0.15 di sale ogni due o tre gi orni (1). Reazione di ll' assermann. - In nessurrw de-

(1) Lafay non ha sorpassato mai invece la dose di o.cr25 a 0.05 ctgr. di tartrobismutato solubile.

f ANNO XXIX,

FASC.

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gli ammalati la \\' assermann reazione sul siero di sangue ha ceduto alla cura, ai1cl1e dopo 3 g ramn1i di tartrobismutato. Del r esto A. Fol1rnier, nella statistica dei suoi cento casi, ha visto appunto cedere la \V assermaru1 in generale solÌ-3:nto dopo la seconda tappa curativa. Ed è evidente che per annullare questo sintoma spesso ribelle, non conviene spingere l e dosi del farmaco verso maggiori effetti tossici. Incerto fin qlli l'intimo meccanismo di questa prova sierologica, legata forse a un fenomeno fisico-chimico, in cui le globuline del s iero sifilitico avrebbero la parte precipua, la ricerca di una .spiegazione teorica sulla resistenza della \\lassermann al bismuto 1n on può che essere esitarite. Praticamente è certo che in una cura antisifilitica, con la scomparsa delle manifestazioni clinich·e deve sempre essere sorveg'liata la scomparsa o meno di questo sintoma del siero, ma ·è i1oto come spesso anche con gli arsenobenzoli la trasformazio11e della Wassermanm. da positiva a i1egativa, n elle varie fasi della infezi.one, s i effettui talora a distanza di qualch e mese . dal trattament• (Boas, Genneri.cl1, P asini, ecc.). In una rooentissima nota francese LévyBing, Gerbay, Philippeau, hanno visto diventare negativa la Wassermann :ilil a.m mala ti trattati col bism.u to, n1a che avevano da l)OCo subi~o una .serie più o meno forte di iniezio- _ n i ·e ndovenose di sulf arsenol. E evidente c l1e non così si può apprezzare l'azione del bìsmut:) sulla reazione di ''-'' asse:mnann (1). Eliminazione del bismuto . - 11 bìsmt1to si eìj milllla assai lenta1nente dall'organismo. La farmacologia afferma che i composti di m etalli pesanti, anche se iniettati sotto cute, passano scarsamente nelle urine e sono elin1inaiti a preferenza dall'intestino crasso. Ho studiato l'eliminazione nelle urine facendovi passar e una corrente di idr-0gen-0 solforato (Kipp), previa distruzione delle sos~e organiche, col metodo di Frésenius e Babo, ottenendo cosi un precipitato nero che con le opportune reazioni si dimostra va solfuro di bismuto. Assai più pratico riesce valersi del reattivo di Léger, modificato da Attbry (2). (1) ~lilian, che vagheggia l'uso. del b~mute in ammalati resistenti al m ercuno e ali arsenico, ha scritto di recente che in un a.rnm~~to, in ct1i la Wassermamn si manteneva. pos1t1"!l dopo d11e a.nni di trattamento. 0:rs~n1~ale! d!ventava negativa dopo sette iniez1on1 di bismuto. (2) Solfato di chinina, gr. 1. Ioduro di potasRio, gr. 2. Acqua distillata q. b . per 100 eme. Si fa. sciogliere il solfato di chinina. i!l 1}. eme. di a~qua addizionati di I o 4 gocc1e u 1


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SEZIONE PRATICA

Esso si altera rapidamente ed è bene quincli prepararlo volta per volta: 100 eme. di urina evaporati a secco, si calcinano fino a ceneri 1tia.nche; il r~siduo si riprende con qualche eme. d'acqua J)ollem.te, leggermente acidulata con acido nitrico. La soluzione filtrata viene trattata col reattivo iodochininico. Si ottiene èosì un precipitato rosso-arancio caratteristico. La reazioM è sensibilissima. Ho visto così comparire il bismuto da 15 a 26 ore in inedia dopo l 'iniezionie e persistere poi l'eliminazione molti giorni dopo il trattamento. Del resto anch'io ho osservato che 1e urine bismutiche, lasciate a sè per 24 ore imi un bicchiere, depositano lungo le pareti di esso uno strato nero, che si è dimostrato solfuro di bismuto. In tutti gli ammalati trattati col bismuto la infezione sifilitica non era stata mai sottoposta ad alcun'altra cura, a ll'infuori di t1n infermo (Caso Iv;-; ch e aveva subìto cure mercuriali due mesì prima. Tutti erano jn condizioni generali b11one, soggetti giovani (dai 17 ai 30 amni circa) e cl1e oltre l'infezione spirochetica non presentavano alterazioni patologicl1e di a ltra natura; in tutti la malattia decorre.v a con sintomi clinici, sopratutto a carico della cute e del1e mucose. Non ho sperimentato il rimedio in individt1i. a diminuita resistenza organica geme tale (anemici gravi, diabetici, tubereolotici, albu1nint1rici, nefritici o persone d'età avanzata). In un ·sol caso (n. III) si trattava di una I'uerpera in cui 110 dovuto s ospendere il trattamento, do po la IV iniezione, per grave stomatite insorta, accompagnata sempre da febr bre, che ha raggiunto anche i 39°. Albuminuria o alterazi o1ii r enali. E sani i accurati delle urine, in rapporto a possibili alterazioni del r ene, l1anno rivelat-0 un'ailbuminuria piuttosto intensa fino all '1 %o (Esbacl1) in un sol caso (n. X) senza cilindruria o altre note di pit1 pl'ofonda lesione renale. L'albu~ minuria, msorta dopo la VI / iniee;ione, è andata progressivamente accentuandosi per ·_scomparire circa 20 giorni dopo la sospensione del trattamento. Ho osservato modica poliuria 11.31 corso della cura solo nel n. IV.

i110 au1ne11to nel nu111ero dei leucociti. Questo fenomeno Ri è veritìcato in quasi tutti gli in':" fermi (1) . Stato di nutrizione. - In tutti gli amn1alati ho osservato costantemente maggiore o minor dimagrimento d11rante la cura. L a perdita d'i peso in alcuni è stata assai spiccata (~· kg. n·e l n11mero VIII; 2 kg. ,e 1/2 nel numero X), accompagnata quasi costanten1ente da senso di notevole astenia. Qt1esti due fatti costanti, criticamern.t e vagliati in tutti i casi, sono certo da mettersi in rapporto all'azione del rimedio. E del resto a11cl1e A. Fournier lo aveva notato clinicamente e Levaditi sperimentalmente n egli animali. Gli ammalati spesso preco~emente, ancl1~ senza presentare seg·ni speciali di intolleranza al rimedio, dimagra11.o e impallidiscono con lo scomparire delle i11anife.stazioni in atto della malattia. L'importanza di questi rilievi clinjci impone quindi nell'uso d·e l bismuto contro la lue studi più minuti e precisi, non solo sulla crasi sanguig·na ma ancl1e . sul rieambio n1ateriale degli iì1fermi, onde meg'lio stabilire il complesso meccanismo d'azione del bismuto nei rapporti della dose curativa ·e dell'8:ziar1 tossica s ulr organis1110. _ Il dol.01·e locale 1è sempre assai vivo wcl1e lasciando l'am1nalato in iiposo assoluto, in pieno rilascia.mento muscolare almeno per qualche 1nir1uto dopo l'iniezione, come consiglia A. Fournier. In gen~rale è assai più viv(} che con una iniezione di calo1nelano. I.n sorge per lo più d.a t1n ora fino a 5 o 6 ore dopo la iniezione; si accresce rtaturaJmente alla l)ressione. Le iniezioni praticate assai profonda.mente e con ago molto g;osso, mi0n ~asciano per lo pi\l infiltrazioni. _In nessuno degli am1nalati ho osservato localmente fatti infi.3.!mmatorii o n ecrotici, ftuidilfica.zioni in massa 0 quelle cisti a contenuto liquid o filant~ od oleoso cl1e t a lora l1a notato Fournier. Stomatite bis1nutica. - Nella s tomatite bismutica ancl1'io 110 assistito, miei miiei infermi, a tutta la gamma delle alterazioni che furono da altri descritte: dalla semplice pigmentazione ·ardesiaca, grigio-bluastra, sotto forma di - orletto o di chiazze o di punteggiatura, alla colorazione in massa o qt1asi della lingua, alla L'esanie n'l.lmerico e q1talitativ~ citologico dc-ì stomatite lieve o ulcerosa e necrotica. Generalmente tt1tto si .è limitato all1orlo bismutico, giobuli dei sangue pra t icato prima ·e dopo la che i.rn realtà ha permesso di continuare la &erie di iniezioni, ha climostrato quasi sempre e~clusivamente diminuzione nel numero (1) nel n.. VIII , ad es., da 4.600.000 glob-qli <lei globuli rossi (oligocitemia) con concomi-· rossi con. indice ·di coloraz. norI!lale e 8500 _glotante oligoeromemia (Fleisehl), con searsissibuli bianchi il tasso ematolog1co, dopo .c1Tca v.enti giorni' e 2 gr. di tartro~i smu_tato, giunse Mido sol.forico. Si ag·gi11nge ioduro di potasa meno di 3.000.000 di globuli rossi e 9000 glo, sio previamente sciolto in 10 eme. di acqua e buli bianchi, con Hb 85 % e G = 0.70. si completa a 100 eme . 1

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IL POLCCLINICO

ct1ra. Le cl1iazze di pig111entazione che ho visto comparire sn l la mt1cosa delle labbra, della li11g11 a, del le gt1ancie, erano sempre grigiobluastre, di varia gra.i1clezza, r aggiungendo al massimo Je climensioni di t1n soldo. Una picc11iettatt1ra. pt1ntif01111e ardesiaca 110 notato lt1ng·o i bordi della lingl1a in dt1e inferme, in c11i è anelata st.abi len1dosi })Oi g r ave stomatite 11lcerosa. Stabilitasi Ja stomatite grav,e t1lcer~osa, rlecrotica, essa, contrariamente a qt1anto afferma IJ' Azo11lay, nor1 è affatto più benigna clella ston1aiite merct1riale grave. Con la necrosi dellf\, m11cosa con1pare i11tensa fetidità dell'alito e salivazione molto abbondante. L'Azo11lay afferu1a di non avere in nessun caso osservato necrosi. La differ.enza <:on la sio.r natit e mercnriale sta prevalenteme11te nelle alterazioni l)OSsibili clell a lingua (l:LTIJgua blet1 in 111assa, fini str ie bl11astre o chiazze bl11astr e cli varia granclezza) già descritte dagli antori. Devo conf~ sare cl1e le sto1natiti gravi so110 comparse solamente nei miei primi casi, qt1ar1do gli ammalati non o~servavano nesslÌna norma preventiva; negli altr"i ho qt1asi sempre pott1to evitarle. Recentissin1ainente Hudelo e Bordet 11anno affern1at~ cli avere avt1to casi gravi dt ston1atite necrotica, con fetidità dell'rulito e un certo g·ra clo di trisma, in cinqt1e ammalati s l l qt1a tto rdici, cioè nel 30 %; ma pare che essi non abbiano ben pro1)orzionato le dosi ai singoli. inùividt1i e sttffici:entemer1te distanziati gli intervalli dall'una all'altra iniezion e. Iniziatasi la stomatite grave, ho assistito allo accentt1arsi della intensità dei sintomi ar1cl1e nel corso di t1na settimana dopo la sospensione del trattamento, con t1n crescendo esasperante e infrenabile, leg·ato evidentemente a Jl ;1 lenta e cantint1a eliminazione del farmaco. Nella patogenesi della stomatite bismt1t.ica non tlivjdo i concetti di ! .. evaditi, Four11ier, ecc., sopr atutto svolti dall'Az•oulay nel suo articolo i·ecente a1)parso st1lla << Presse Médicale ». Egli . astiene cl1e <t ]'a.gente causale» sareib })e l'associazio11e ft1 sospirillare di Vincent. I.'azio11e tos. ica del bi. mt1to agirebbe deprimendJ il 1>otere fag·ocitario dei leucociti del mezzo orale, ef'altandosi così la virulenza del polim icrohi mo della bocca, cl1e indt1rrebbe lesioni dell n, n1t1cosa, 11 lcerazioni su c11i r>redon1imerebbe a Pllll n to l'associazione ft1sospirillare. R noto ormai cl1e i bacilli e gl i spirilli di ' 'i11ce11t possono e~$ere osp iti cli bocche nor1nn li; .. ono noti i d11bbi $l11 loro valore eziolog-iro peci fico i 11 certe angine li lcero-me111bra1los (angina cli ' ' incent) ; 1nolt i ricercatori i11fi11P "t1 n no con1e il loro reperto s ia tn lorn ab-

[ ..'\N~O XXIX, FASC. 15)

bo11dantissin10 in certe lesioni orali cli val'ia natura, in cui essi non dimostrano specia.le })Otere J)atogeno. I o credo che i grani an1orfi di solfl1ro di bism11to, riscontrati istochin1ica111ente nelle pareti dei vasi della bocca (Azot1lay), sia110 dovuti alla precipitazione del bismt1to in qt1ell ·t forma p er opera dell'idrogeno solfo rato penetrato nei vasi samiguigni e linfatici e derivante?. dalla decomposizione delle particelle alimenta ri n ella bocca e in parte dall'idrogeno solforato espirato dai polmoni. Non è completan1ente da esclt1dere l'azione in questo fenomen~ del solfocian11ro di potassio cl1e si sa esistere 11ormalmente n ella sa liv a. Dalla semplice colorazion e nero-bll1astra q.u in di della mucosa si può giungo.er e alla necrosi quando la precipitazione notevole del solfuro di bismuto deter1nini piccoli en1boli metallici a l livello dei capillari gengivali. I~' Azot1lay ha trovato le Jìareti dei vasi tetatt1ate da tin vero strato cli solft1ro cli bism11to » e se non ha riscontrato embolie si può pensare che le st1e sezioni non abbiano interessat0 in serie tratti cli 111t1cosa vera.m ente necrotici. l\tlilian e Perri11, cli recente, 11anno constatato istocl1imicamente grani di bismuto, (li forma irregolare << ini ettare letteralmente» le arborescenze vascolari intrapa1lillari, pred ominando il metallo al sommo delle anse papillari, alla conflu enza dei capillari arteriosi e venosi. ·E gli at1toti, genza emettere· ipotesi sul mecca11is1110 cli precipitazione del bisrn.ttto, p·ensano che l'obliterazione vascolare possa « jo11er un r ole 1nécaniq11e » nella patogenesi deJl :t stomatite. L'associazione fusospirillare non a.vrebbe per n1e che il significato di 11n'invasione seconclaria, senza importa.n za nel meccanismo che h a, <letemninato la stomatite, 1·t1lcerazione .e la ne• erosi. Nella cilra della stomatite col concetto della prevale11za della associazione di Vincem1t, gli a11tori hanno consigliato, oltr e all'igiene della bocca, sopr atu tto l't1 so locai.e di polver e di tartrobismt1tato o di 914- o addirittt1ra le iniezioni e11dovenose di arsenobenzoli (Fot1rnier. Azot1lay). Noi invece. con1e mezzo preve11tiv0 e di cu ra, ci sian10 occupati semplicen1ente di far pt1lire con diligenza la bocca, specie dopo i pasti, con lo spazzolim-0 da denti e col sa~ pone, si da evitare ogni minimo ristagno <l 1 particelle a limentari, ed abhia1no prescritto lavaggi ripetuti con acq11a ossigenata e l'ur-o di t1na polvere dentifricia a base cl i perborato di $Odio o di all t1minio, cercando co .. ì. oltre all'azione detersiva meccanica e ant isetticn. di tra, forma re con gli ossidanti l'idrogeno $Olf o1

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( ..:\~~o XXIX,

FASC.

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SEZIONE PRATICt\

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rato in solfati. Con ql1esti mezzi la cura 11a, do- porzione iniziale e terminale e deg·li ang·oli dovuto essere l'aramente interrotta, pur rrwn po- ve l e feci restano più a. ll1ngo trattent1te cote11dosi evitare i11 nessun caso la cornparsa al- stitt1iscomo elementi cl1e possono in certo modo n1eno dell'orlo ])is111utico. spiegare Je lesioni clel crasso e certe sedi di Interpretando dl1nqt1e la patogenesi d·ellu predilezione (Scl1midt). ston1atite bisn1l1tica J1er precipitazione del solI.a colite dei miei infermi assu1ne special~ fl1ro di bisn1l1to da parte dell'idrogeno solfoin1portanza. Si trattava di dosi nomi .eccessive 1·ato nei capillari sanguigni della mt1cosa ora- di f arma e o e sopratutto di .ammalati che non le, è necessario che io ricordi che iID farmacopresentavano altri segr1i spiccati di intolleranlogia era noto da ten1po cl1e tra i fen-0n1eni di za. Nel n. VIII esisteva oltr.e l'orlo gengivale • a.v\·elenaimento neg'li animali, per iniezioni sot- t1na cl1iazzetta di pigmentazione sul la.b bro into la ,pelle o nelle vene cli sali doppi solubili feriore. Nel n. XI solo dopo l'ultima iniezione di bismuto, dominavano ulcerazioni nell'inte- .era in1provvisamente co,1 nparsa una cl1ia,zz.etta • .. tino crasso e colorazione nera dovuta appurn- JJluastra ai bordi della ling11a. Nessuna delle io al solfuro di bisn1uto. E fu inieolpato allo- due inferme aveva mai precedientemente sofra. i1el determi11ismo di qu.elle lesioni, precisa- ferto di affezioni intestinali. rne11te l'idrogeno solforato, tanto più cl1e il In entrambi il rapporto della colite con la i\fayer e lo Steinfeld notarono che so1nn1iniCtlra era evidente. La sintomatologia di questrando a qi.1egli animali cla esperimento sali sta speciale intolleranza dovrà ·e ssere più pro<li n1etalli pesanti, capRci di fissare l'idrogeno fondamente studiata. È cl1iaro cl1e per la .c ausa solforato d.ell'intestimo, non si osservavano più cl1e la d.etern1ina e per il modo particolare con l'? lesioni caratteristiche del crasso. I11 un uomo Clli si produce, la lesione deve avere qualche . n1orto per avvelenamento di bisml1to in segt1i- r1ota st1a propria. Nel caso n. VIII, oltre a tutto a s1Jolveratura abbondante di f.erite con sot- ti gli altri s intomi, è sopratutto il pus, alle tonitrato di bisml1to, l'al1topsia dimostrò nel feci commisto, sicuramente riconoscibile, che ci ha fatto pensare all'esistenza di qualcl1e crasso, oltre ad ulcerazioni, la stessa colorazio11e nera avl1ta~i n,egli animali da esperit1lcerazione del crasso. Il modo d'iin1sorgere, la mento (Kocl1er). limitazione delle les io11i, l 'assenza di febbre Ora se il meccanismo della stomatite bisn1l1- potrebbero costituire note differenziali con altica nell'uomo è appurn.to quello che ho descrit- tri processi infiamn1atorii o ulcerosi dell'inte• stino crasso. Radioscop icu,mente furoin.o conio, i11sieme alla comparsa precoce e costante statate lesioni locn.lizzate (as1Jetto tigrato, saldelle altera.zioni cl ella int1cosa orale, è assai verosimile cl1e nell'intestino crasso, speci.e nel- to del 1:>asto opaco) nel colon ascendente e nel la 11arte sl1periore, là dove s'inizia la putrefa- tras verso. I.a r ettoscopia non ha rivelato alzio11e del contenuto intestinale, avv.enga., col terazioni dell'11 l tima parte dell'intestino. Sul d·e corso llltimo e su gli esiti di queste leriassorbimento in piccole quantità dell'jdrogesioni non è possibile pront1nziarsi per il br·eno solforato, la precipitazione sotto forma cìi vissimo tempo trascorso. ~olfl1ro di bisn111to del metallo circola1n1te, siccl1è dal semplice t atl1ag·g·io della . ml1cosa si pos~a giungere allo stabilirsi di llna.. colite. E Gli inconvenienti d.ell uso di una sospernsione in dtte dei n1iei casi trattati (vedi n. VIII e· XI) è a11data stabilendosi appt1nto i:>recocemente oleosa, il dolore locale, vivo per le. iniezioni e altre considerazioni hanno spinto allo stuL 11r1a colite, nel primo caso t1lcerosa. t i1oto cl1e anche le ulcerazioni intestinali dio clel tartrobismutato solubife. Il sale dareb-. <ln 1nercurio, cl1e pare avvengano per lo stesso :be facil1nente lln~ soluzione limpida, neutra. meccanismo - 1)recipitazion1e di solft1ro cli stabile, non precipitabile per diluizione, sterilizzabile in . vetro dt1ro, sia ai vapori ftue;nti, 111erc11rio - (Almql1ist) sono state ·r iscOlnitrate sia. per ty11dal lizzazione (Laxfay) (1). più di frP,qnente nelle parti alte del ~rasso; iua esse so110 certamente assai rare e fanno (1) 11 . tartrobism11tato di potassio di sodi~ parte dell'avvelen~mento act1to e cronico d ,=t Rol11bile è s tato così prepara.to da Pomaret ne1 merct1rio, certo non com11ne nelle cl1re antill1eJaboratori de l'Hòpital St-Lol1i1s : tartrobism11ticl1e e che 11a sintomi più ·evidenti. ·Il crasBo tato di potassio e . di sodio gr. O. ~o.' soluzionf> i)a re prediletto da certi veleni cJ1imici. l,'eli- .acq11osa di glttcos10 al 15 % add1z1onata d·el1'1.5 % ·di fenolo ordinario quanto. basta. P.er rnina.zione sopratt1ttò per le feci dei m~tal li 1 .eme. La teC'Iliica è la seguente: s1 fa d1sc10~ pesaJ11ti, il J)it1 lento pa.ssa.gg·io delle feci in a]iere jn 1111 recipiente di vetro, al calore cl1 cr11esta parte d·ell'intestino in contrapposto cl i ~1 n 1Jag·nomaria, i1l tartrobismutato U1ella sol11~ · cp1anto a~ien·e net ten11e , la. c.a11sa di dtmizione glucosata fenicata, si ?ltra .s~ carta, s1 ripartisce in ampolle che s1 · ster1l1zzano du·e 11uita res istenza. forse in corrispondenza clella 1

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480

IL POLIC:LI NICO

Jeanselim e, Pomaret éd altri rioferiscono in&ieme in una nota il risultato delle loro osservazioni recentissime. Gli effetti s ono paragollabili per essi a qu~lli del b ismuto in sospensione oleosa, col grande vantaggio dell'assenZ!:l. di dolore locale nelle itniezioni, pur avendo :notato in moltj casi gli st.essi incidenti della mucosa orale: gravi però soltanto in 4 casi su 30. La dose adoperata del preparato solu bile è stata in n1-edia di gr. 0.10 ogni due giorni. · Ma a me pare che i vantaggi di questo preparato solubile siano an11ullati dal pericolo grave della dose mortale minima dei p~pa­ rati solubili di bisn1uto :penetranti direttan1e11ta nelle vene. Gli autori stessi com.sig·liano di star bene attenti di ·non spingere l'iniezione intramuscolare in un vaso e scrivono di avere avuto una minaccia di sincope nel corso di una iniezione im1tramuscolare di gr. 0.10 di tartrobismutato solt1bile, praticata malgrado la fuoruscita di qualche g_o ccja di sangue dall'ago. Questo pericolo grave constatato con s iglia, evi1dentemente, .di esser molto · cauti nello sperimentare i prepa.rati solubili di bismuto. I/iniezione quindi di essi deve esser eseguita cori la tecnica dei preparati insolubili. Concludendo, il preparato di bisml1to da m e sperimentato, malgrado l'azione costantemente spiccata ~ontro le manifestazioni della infezi0J1e sifilitica, con meccanismo che io credo prevaler1temente pa.rassitotropo, non può certo per ora ei1trare nella pratica. . E il rapporto tra la dose curativa e la dose tossica ql.1ello che dà la misura della intensiià di azione di un farmaco. Ora la dose to ss ica è ql1i troppo strettamente vicina alla dose curativa per non destare delle preo.ccupazioni e non attenuare l'entusiasmo, che potrebbe a ccendersi i;n q11elli che giudicano la bontà di un preparatò antisifilitico solamente in base ad lln calcolo stretta.mente cronometrico d ella. scompars a della spirocheta e dei suoi prodotti morbosi. Il dolore locale vivo nelle iniezioni delle sospensioni oleose, il pericolo grave nell'uso delle s oluzi01ni acquose, anche per via intramusco· lare p er l'enorme tossicità di piccole dosi di queste, se penetranti in un vaso, la com.pa~sa costante almeno dell'orlo gengivale bismut1co persistente lt1ngamente e la frequenza sto1natiti che. se non dive11tano ulcerose, p1gmen· t ano al1neno in bleu la mucos a della bocca o la Iing t1a, sono fatti già non trascurabili. Ma

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Yolte di seguito, d a 20 a 30 minl.1ti, al vapore Jl\1ente di t1n bagnomaria. Pare che l e a~.­ rolle, ~terilizzate con l'ebollizione, fosser o p1l1 dolorose e provocassero rialzi t ermici.

[ANNO XXIX,

FASC.

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il dilrnagrime'Oto costante, talora \'eramente considerevole, osservato in tutti gli infermi dt1rante la cura, il loro costante anemi~zarsi, co11 constatata oJigocitemia e oligocromemia da attribuirsi, dopo considerazioni critiche per og·ni caso, all'azione del rin1edio, accrescono lepreoccupazioni. La· i:>rococe con1parsa in due dei miei ammalati di sintomi di colite, di cui una ulcerosa, legata indubbiam,ente a l fa1waco, deve richiamare tutta la vigile attenzione degli sperimentatori sulla pos sibilità di questa compl i.canza subdolam ente insorg·ente. I sintomi di intossicazione generale che a ccompagnano insomn1a il miglioramento o la. guarigione delle lesioni sp-eciJlcl1e debbono essere tenuti in gran conto. Saranno gli inco11venienti dovuti fataln1ente alla natura di ql1estò metallo quando in1pregni l 'org·anismo o s i potrà sperare di git1r1geve ad un composto l)i Ll adatto? (1). • L'attesa di altri studi s'impone agli .esaltatori troppo affrettati come ai giudici trop1)0 s everi. • BIBLIOGRAFIA. 1

SAZERAC et I ,EVADTTI. C. R. d e l'Acad. des Se. T t. CI.XXII, 1921. io. , In. Bulletin Soc. Derm. et S)rpl1., 1921. ID., In. C. R. de l'Acad . des Scien., t. LCXXIII

1921.

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FouRNIER et Gt1ÉNOT. C. R. de l'Acad. des Se. ,

1921.

ID., ID. Bulletin Soc. Derm. et S·y phl., 1921 . SAZERAC et LEVADITI. -~nnales de l'Imstitut P a !-ìteur, 1° gennaio 1922. FooR.NIER et G1 TÉNOT. Annales de l 'Institut P asteur, 1° gennaio 1922. A. NlARIE et FOURCADE. Anna1es de l'Institut Pasteur, 1° gen11aio 1922. ..\.TTBRY. J Ol.1rnal d'e Ph. et de Chimie, 1922. l\1JLIAN et PERRIN. Bulletin Société Derm. et Syph. , n. 1, 1922. HtJnELO, BORDET et BOULANGER-PILET. Bulletim Société Derm. et Syph., n. 1, 1922. JEANSELME, CHEVALLIER, POMARET, BLAI\-10UTIER e t JANNON. B11lletin Société Derm. et Syph. , D. 1, 1922. (1) La Casa Poule11c Frères ha messo da

poco in commercio, col no1ne di. « Ll.1a~l » , ti~ preparato di tartrobismutato d1. potassio ~ d1 sodio m soluzione acquosa o· in sospens1onP oleosa. Con lodevole zelo la Casa Zambeletti. col co11cetto di poter ridurne la tossicità con1plessiva del bismuto, ha preparato alcfill;i .com: posti di bismuto ind.isciolti ~.poi solub1l1~z at1 in opport11ni solventi .orgaruc1; .t.J:a ~est1 Jln « _4.rsenobisml1tato sodico » solt1b1l1zzab1le, ottenuto dall'arsertiato insolubile di bismuto, n1 ediante leg·a1ni organici instabili di gruppi. ca r bo11ilici · nn preparato di bismuto colloidale (ps~l1d o'- oll1zione iniettabile, in c.ui ogni eme. contiene 5 mg. di bi 111uto i11 etall1~0) ,. e pe~ la m edicazione esterna di alcune les1on1 luet1cl1e l1n con1pos to bi?on1t1t.ico in pomat.a, ottent~to fa cendo a a ire l' jod uro di bisrnl.1to sulla alde1 de formica i;; solt1zio11e a111moniacale (Tirelli).


f ANNO XXIX, F ASC. 15]

SEZIONE PRATICA

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OSSERVAZIONI CLINICHE. VENEZIA. Divisione Chir. III diretta dal prof. G. VELO. OSPEDALE CIVILE DI

Stenosi uretrale multipla, induramento e ft. stola perineale ramificata di antica data. Resezione uretrale ed uretrorrafta. Gua· rigione. ...

Dott. ENRICO BUSSA-LAY, chirt1rgo aiuto. Non accade, .co1n m.o lta frequ1e.nza, neppure n-ei ma.ggiori osped.a.'li, ved-er riparar.e malati con l'uretra in eccessivo disordine, malati Clhe, ad es., urinino da anni attraverso un crivello di .fistole perineali, oon getto da innaffiatoio e .che vedano, in seguito ad un intervento appropriato, 'la reintegriazi-0.n e .~l'organo destinato alla minzione ·dia temp 0 messo in 1disp·o nihilità. Gl.i 'è per qu·esto che voglio intrattenermi sul .caso occorsomi nell'ese:r.cizio dcl'l a cihtrurgia delle vie orinarie acc·&man·do alla condotta da mie tenuta, in questa -eir.costanza, ed a quella .seguit,a dai viari .a utori in co·nd:iziooti .analoghe. 1

La storia clinica riguarda R. A., fuochista, da Venezia, di a . 45. Egli entrò nella Div. Chiruvgiqa III ·dell'Ospedale ·Civile di Venezia il 29 lugùio 1919. Il padr.e del paziente mori per _paralisi progressiva. Nient'altro fra gli ascendenti e fra i collaterali. Da giova.aie sofferse di pleurite essudativa destra, eh.e curò con vescicatorii, con diaforetici e con diuretici. A 35 a. circa si contagiò di blenorragia e di ulceri veneree: si curò da sè, cervelloticamente, e guarì della blenorragti.a dopo lumgo periodo di tempo. Guarì imperfetta.m·enrte in quanto, i;l seguito, andò .soggetto a disuria e talora ad i ~c urla. Qual.che anno aippresso fu affetto da id.rocale della vaginale del testicolo sinistro, di cui ftl operato radicalmente all'Ospedal,e di Pola. Ma i di sturbi della minzione andavano progressivamente aggravandosi tf:anto che d11e ar1ni dopo le .prim.~ m·anifestazioni d'uretrit e ~oprag­ giunse qualche crisi .di ritenzione e poi apparvie aJl perineo un ascesso orinoso eh·~ fu trattato ·chirurgicamente. Guarì incomple1ta1nente -con fi·s tola pe-:M:neale. s ,u c·cessiv.amente fu, a varie riprese, tormentato ,d a iillfiltrazione orinosa, da ascessi orinosi ·C'h·e volta per volta vennero incisi. Di questi ia tti opera tirvi rimaneva traocia nelle rtum€rose cicatrici c·h e attraversavano~ ir1 tutti i sensi irregolarmente, il perineo e lo scroto -del paziente. Al mom.ento d·ell'ingresso all'ospedale, il paziente, presentaV'a u.n o scroto ispc&$ito, aumentato di volum e, quasi elefantiastico. · I tegumenti della regione •p erineale erano tra.sformati in una sp·eci~ di piastrone. fibroso, rigido, irosso-bruno, madido .di orina., in qualche punto macerato. Qu.esto era, inoltre, irto di bitorzoli, tino dei quali, a forma di naso, sporgeva fra le pieghe delle natiche. Alcune· escrescenze lasciavano scorgere, al loro apice, UJill orificio puntiforme da cui gemeva orina mista a pus, 1

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d.i cui si poteva intensifiéare il getto colla pressione sullo scroto e sul pene e sui lati dell'uretra perineale.· Durante gili sf<>rz.i inauditti che il paziente faceva per min geI1e, l'orina fuorisciva dai seni fi.~tolosi e solo .qualche go,ccla d.ali ·uretra. Dei d1ve:r.si seni fistolosi uno incrociava l'uretra iP€ri·n eale portan dosi da sini:-.:r3. verso {lestra un altro incrociando pure l'uretra .si porta\·~ ve mo -l'inguine rSi11istro ed un tG.rzo faceva CçiJpo alLa prot11beranza Ci. naso ac<!ennata. Ncmost.an~e 9uesto grav,e dissesto dell 'organo · .d ella m1nz1on1e e dellf; adiacB1tze J.e co11dizionì generaili deJ paziente ·s i Inartte;1evano discre.te. Esaime organi inter11i Yiegu ti vo. Apiressia. Istituii subito una cura di pulizda di antiflogistici locali per debellare il proc·e~.so flem.monoso cronico riacutizzato del perineo e conti. nuai questa cura per qualche mese. Dopo varie vicende di risoluzio11e e di r.fcrudescenza l'intasamento perineale si mette decisamente a regredire, tanto che ritengo opportuno fare un tentativo di scan·d aglio de•l l'uretra che da otto .aI};ni è diventata iirnperme•a bile all'orina nella .s ua maiggiore estensione. T.eintativi analoghi eseguiti in un altro .ri'pal'to chirurgico sono riusciti vani, tanto cih.e un certo scetticismo invad e me stesso, m.entre mi accingo all'impresa. Il 16 ottobre 1919, dopo accurata toeletta dei genitali interni, eliminato con un semicupio e con supposta di belladonna la possibile influenza di una associazione spasti·ca, tentò l'introduzione di una minugia •a ttraverso l'uretra. Il tentativo ripetuto. -ce·n to vo•lte. riesce estenuante in quanto la minugia attraversata l'u . retra peniena devia ed infila or?- l'uno, ora l'altro dei rami del tragitto. So·n o costretto a ·lasciare d.a iparte la minugia. Ri esco, invece, a far passare, ben intes10 , con quaJ.iche sf01rzo, attraverso 1a gamga co.n·n ettivaJe una sonda d•el Beniquet fino in vescica. Tolto questo, qualche ora dopo riesco a far passare una minugia alla quale avvito un Beniquet di calibro maggiore, ma incontro un ~ntoppo in·s ormontabile: il Beniquet senza guida non su. pera la .seconda .p rova. I tentativi di dilata- zione graduale si ripetono tre giorni dopo in· jru1Jtuosamente e solamente riesco ad infilare nell'uretra, con infiniti accorgimenti, per evitare i .s eni ifistolosi, !a minugia .de11 'l1retrotomo del Maisonneuve e procedo s. a. a ll 'uretr<>tomia intecrma. Coll'aiuto del ·conduttore faocio, 1paissare in vescica una sonda semirigida, tronca, n. 16, ed estragigo ·Ci·r ca 500 ·C·C. ·di a:ri·n~ di aspetto quasi ;normale. Nessuna emo•r ragia. Dopo 24 ore la siringa semirigida viene sostituita con una Nelaton n. 18 sterilizzata. · Il 19 dttobre osservo ohe il gemizio attraverso i .numer.osi seni lfiistolosi è ce.s sato . .Sostituisco la Nelaton con altra n. 20. Cenestesi del paziente otti'ma quasi euforia, per l':iin1Sperato suocesso ottenuto nelila ·c ura. Lo istaJto .di in.filtvazione del perineo ,si tiduice all·CO•r a, ma ri mane la corazza connettivale che fa corno col l'uretra rendendola rigida, e nella aùale sJ ravvisa una minaccia ·di recidiva ·della steno si, -col -cortieo sintomati·co reil•ativo. Cosi·c.chè vengo nella determinazione di far qual-che cosa di più radicale, come una rese1

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IL POLICT.I:'\ICO

zione deil piastrone sclerotico, co1npresa l 'uretra, ed una ricostruziòne dei div·e rsi eleme11ti (uretra e tegumenti) co11 u11 l)rocesso autoplastico. · 111 21 ottobre do1po le coi1111ni pratiic he antisettiche, l'introduzione di una sonda molle, recen.tem•ente sterilizzata, nell 'uret1ra, ese·g uita l'anestesia etero-morfinica, il paziente vie11e messo in posizione• 1giinecolog·~ca. l)peratore il dott. Bussa-Lay. Disinfezione dei tegumenti alla Grossich. Pratico un'i1n cisione preliminarei anteiro-posteriore, sulla linea mediana del perineo, a partire dalla radice della verga fino a due dita all'innanzi dall'orifizio anale. P.rocedo a strati in modo da scoprire il -ca.nale uretrale, il quale è conglooato con una ganga ·connettivale. Generosa ablazione dei tesst1ti .sclerosati, con1presa la parete inferiore .d.el n1anicotto uretral e•, per un tratto di quattro 1centimetri. Scollamento delle parti molli adiacen,t i, che sono di aspetto n.ormale e che riesco a l"avvicinare e ad affronta.ire sulla sonda u.retraùe fissand()li con p·u·Illti stacc,ati a tutto sipessore. LaS\cio un 1drenagg1o tubL1lare. capillia re ala·estremità .p osteriore d·ella regione cruentata. Medic.atura. Decorso post-eiperatorio apiretico. La vescica s i scarica regOllarmente mediai1te la sonda a permanenza. La sonda wret.rale vien-e rimossa al ti 0 gior.n o .e .sostitui·t a ·oon un 'altra seduta stante. Essa viene allontan.ata definitivamente .al 10° giorno. La pla.stica pe.rineale cicatrizza aJll '8° .g.iorno per prf.m.a. AJl 12° giorno si sopprime il d.re·n aggio tubolare. Rimane al st10 oosto un bottoncino ·carnoso ·che si:>arisce con -qua1che applicazione di .i.\gNO~ . Il paziente, dopo la rimozione della sonda, orina spontaneamente con getto normale. Viene dimesso guarito il 20 novembre 1919. 1

Il caso era singolare p.e1r asp.e tto ed irto di diffiooltà, jal punto d.i vista terapeutioo, in quanto .si trattav·a di un so,g getto eh.e da otto anni non orinava più per le vie naturali, ma attr.averso le numerose· .fistole perineali ramificate in una. spessa coirazza di tessuto connettivo-cicatriziale. Da queste fistole usciva urina ·commista a pus. Quan1d·o i1 pazi.ente fu ri.coverato nel Riparto, a qu.esti fatti ·di .antica data si aggi11ng.eva una flogosi ftemmonosa di tutto il perin.eo. Primo con1pit-0: attenuare con applicazioni locali i fatti di reazione flogistica. Secondo : provvedere alla dilata.zione de·l l 'uretra da lung.o tempo ment(>!Tnata i1-ella sua funzione. Terzo: pra ticare la cura radica1e de1'le fistole, ovviare ai peTicoli della recidiva della stenosi rimovendo il manicotto periuretrale di tessuto cicatriziale ed il tratto di uretra invaso da s clerosi con un nuovo tratto di canale uretrale Boffi ce e di calibro sufficiente. Provvedet ~i al primo quesito con antiflogistici, cogli antisetti ci delle vie orinarle, col ri-

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poso di un mese. Al secon.dl() col!a uretrotomia. interna per mezzo dell'uretrotomo del Maisonneuve. In qual modo si poteva .provv·edere alla ablazione dell·e fistole ed .alla ricostituzione del canal.e uretrale nei SU·O~ caratteri normali? · Ve·r am ente ci tr.ovav.amo in presenza .ad un restringime.nto multiplo: ve·r o rosa.rio uretrale con fistole perin.eal.i; corazza sclerotica perineale con arisi periodiche idi ritenzione e di infiltrazione flemmone-sa. Si poteva eseguire una resezione totale di 10 cm. di cilindro uretrale con uretrorrafia termino-te1rmina1e dei due monconi residui e deriv.azione soprapubica del·l e o.rine? La derivazione delle orine, che ha lo scopo. di mettere in riposo 1'11retra e di allontanare le po!3sibili cause di infezione che distlW'b-ereb bero il processo di cicatrizzazione dell'uretrorrafi.a, è ormai entrata nel concetto e nella pratica co•rrente 1deg1i uvologi; m.a .abbia1mo visto. come nel nostro caso la sua ()mission·e non abbia dato luogo .3Jd in·cidenti spiacevoli. Gujon ed Albarran ·ed altri autori hanno ·oper.ato, del resto, in simili circostam·ze, senza procedere alla derivazione delle orine, ma solo facendo. llSO del catetere a permanenza che essi rimo .. vevano precoce111ente al 5° giorno dall'atto operativo, e, ciò non di m·eino, ottenevano rieulta ti terap·eu.tici, p·er l·O più, soddisf.acenti. Quanto poi 1aJ:l1a resezione totale .del cilindro· uretra1e stenotico, all'.affrontamento dei due monconi resjduali di uretra, è un procedimer1to eh~ non sempre nell·e stenosi estese è possibile. Si sa per le ricerche del Nogués cl1e per1' ablazione ·di 2 cm. dii uretra perineale l'allontanamento d·ei .m onconi uretr.ali residuali è di 4 cm., e per l'ablazione di 3 cm. di uretra. l'allontanan1e>nto è di 6 cm. Dunq11e, se la. distanza dei capi dell'uretra,. che risulterà ·dalla resezio·n e, no·11 eccederà i 2 1/2 o,d i 3 .cm. si può, nei casi aS1ettici, tentarela resezione circonferenziaJ.e; de1 canal.e uretrale. Ma vi sono restringimenti ·traumatici, estesi, o lesi.0ni traumatich(e estese dell'uretra di 10-15 ·cm. dove q11esta tecnica non è attuabile. T.ale è il caso nostro. Ed in questi casi non si .p .u ò parlare di resezione, di mobilizzazione e di imbo.cco ·dei dlie capi uretrali e di uretrorrafia circolare, ma si possono eseguire altri metodi di uretroplastica. Procederò ad un esame rapido dei metodi di riparazione dell'uretra, in caso di restringimento traumatico, -Od infiammatorio esteso, e complicato si e no con lesioni periuretrali. L 'uretra <.>i può riparare coll'uretra., colla pel1

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( Ai~NO

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SEZIOKE PRATI C.\

1e, con una n1ucosa, con. una ve'll,a, oon un'arteria, coll'aippendice p1iv1ata ,di mu(~osa o rivoltata. Fino· .a pocl1i anni fa la linea di condotta in .quasti casi era la seguem,te: .Premessa I 'indispensabile inci·si001e mediana perineale, scoperta e rooecata 1·uretra stenosata, collocata la &Olllda in vescica attraverso i moncorni residuai.i ·d.ell'uretr.a, avendo avu,to1 cura cli ' riS'Pettal'e un l·einbo ·d i pairete superiore di questa si ricostruiva il canale ravvicin1ando sulla sonda le parti rnol:li con punti che pren.ctev.ano queste a tutto spessore opp-u·r e f.acend 0 b',e strati: anzitutto dei muscoli •b u1bo-cavernooi, in secon.do· luogo .quel1o .aponev,r otico ed in ultimo l'addossamento dei tegumenti. La sonda veniva 1asciata .a permanenza per cinque o sei giorni e poi si .iin.iziava il passaggio ·dei Beniqu1et per conservare all'uretra lln cali1b ro -sufficiente. La r.igenerazi-0ne d·ell'epitelio di rivestimento del nu.ovo can.a:le si producev.a per UIDa prolif.er.azion·e delle cellt1le ·dell'epitelio dell 'uret:rra lasciata in sito ,e per una estension e dello strato ~pitel•iale in senso laterale ed antera ~oste­ riore. Certe volte permanev.a Uilla fisto.Ja uretrale cui si provved,eva in un sie.condo tempo, con un metodo autoplastico. A que.s1to u·l timo scopo rispondeva sufficientemente i1 metoido Guj on-Pasteau-Iselin. Secan.do il quale dopo ravvivamento della fistola e collocamento della sonda in vescica si disegna sul perim1eo e si disseca sul perineo da un lato .d.el cana.le ur.etrale un lembo quadJri'latero, a. -cerniera intenna, di guaiaina tegumentale. Questo lembo viene accartocciato in IDQdo da formare un astu.ccio la cui f·acçia interna è epidermica. Un altro lembo quadrilatero, con cerniera .e sterna, vi,ene fatto scivolare sul cana1e di nuova formazione ·e fissato su ·d i esso con punti stacoati. • Così si ristabilisce la continuità del canale uretrale quasi nella sua integrità. Il metodo, come è descritto, fu id1eato da GujOfll, e Pasteau .ed Iselin 110 conv.ertilrono in autoplastico in due tempi. Ecco perchè. A volte per lo stato settico, o per l'estensione della lesione uretra1e l' autoplasti.ca non è possibile e tanto meno l'eteroplastica ed allora i capi uretrali veng.ono imb,o ccati ai tegumenti p·eri.neali. In un secondo temp·o si f.a il trattamento della fistola nel mo1do .descritto. La ricostituzione dell'uretra peniena e di quella perineale veniva eseguita dal Duplay, nel caso nel quale non era possibile l'affro1ntamento diei m.on·oond. residuali, e l 'uretrorrafia cir~lare, col metodo autoplastico in un tempo 1

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u<Sato per la chiusura delle fistole perineali e peniene piccole, iposp:a diche, dop·o tTaddrizzamento, dell'uretra e cioè: 1° avviva.mento della fistola previa applicazione della sonda a ,p ermanenza; 2<> fomnazi,o ne .dei due lembi di tegumenti l.ateiralmente :alla fisto1a; 3° ·coattazion1e· d.ei l1embi, con fili d '.arige\Ilto, s·ois tenuti, ai lati, d.a cilindri di stagn·ola ·ei .fissati 16on .p erline pure ·cli stagnola .da m.1 lato. I fili .attT.aveirsav:ano i ·t egumenti, il tessuto· .spuginoso periuretrale,. da u·n lato, d ovei si .att0Tcig1i1avano sul cilindro· di s.tag·n.ola e dall\altro· facevano il c.ammino· inv ~rso. Sull~ estremità lib.e,r.e dei fi·l i, pe.r impedire ch·e sfuggissero, si schiacciavano delle perline di piombo. ·D ue pUIIlti staccati applicati sui tegl1rnenti terminavano· l'01per.azi-0-n e. Il ~I arion che pr.atica spie sso 1questo1 meto1do vi f.a precedere 1a ci.stoistomi.a tempo1ranea di derivazione. Egli rimuove le sutur.e superficiali 1all'ottavo giorno. e1d jn 128: 1g iomata iabbancton.a a sè 1.a fiis tola sopra.pubica. · Nelle so·11wioni larghe di continuo del perineo e de'll'urreti--.a d1ove l '·autop1astica fallisce si • è pensato di far uso di processi di .eteroplastica. Il I.umeau ha introdotto l'uso di 1€mbi quadril.ate:ri presi ·dalI.a mucosa v.aginaLe o ·dalla guancia o dial prepuzio applicandoli .sulla .soil·u zione di continuo e fissan•d.oli ai margini di essa. Come compleme'Ilto. ,associa va l'inci·si-o·n e d orsale delJ,a V·erga ·e questo a scopo di d eriva.zi,one dell' o,ri·n a. Il Zapiesko ottenne qualche successo in un caso cli uretroplastica, nonostante la perdita di sostamza fosse di 7 cm. con. l'uso d.i un J,embo di muoosa labbi.ale. Il Tanton ha provveduto (fin dal 1900) alla ,p la'Stica dell 'uretra ·con il tra.p ian.te · venoso. Il Celiac nel 1914 11a pubblicato un caso di uretroplastica per trapianto di safena interna . Il Leg·ueu lha usato allo stesso scopo, un frammento di .aorta id.i can e facendo.v.i p1rece.der€ la de1rivazion.e soprn,pubica dell'orina. Nei v:ari me.to·di di uTetro·p lastica gli accidenti po.s t-operatori temibili SiOITTJo l'emorragia, l'infezio·ne, la fistolizzaziorne, il restringimento d1ell'uretra ricostrutta. A questi inconvenienti si è cercato ov.v.iwre in diverso modo e cioè al ri:stagmo di pus ca.Ila rimoz.ione ,ct.ei punti di suturia, alla fisto·1a oon un processo1·di .autoplasticaJ al restringimento colla cti·Latazione gradiuale ' d.ell'uret~. Uno deii ·C01eif.ficienti più validi all'attecchimento della plastica, è la deri' . vazione orinaria la quale da Albarran viene suggerita come ultima ratio in ca-so di insuccesso .d el metodo primitivi(), mentre, attualmen1

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• '

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484.

IL POLICLINICO

te, i vari autori la .propongono com€ condizione sine qua non per eseguire l'uretroplastica. •

Essa può farsi per cistootoonia sop.rapubica oppure per UT.e stostomta perineale. Quest'ultima (occhiello sulla porzione membranQSa uretr.ale) è po&'Sib.i1.e quando si abbiano a r.iiparare oo·Il'autoplastica de.i guasti dell'uretra peniena. Nelle lesioni estese dell'uretra fissa, dopo conveniente plastica, si consiglia, a sco·p o di derivaziome di l:asciaTe a;perrta e drenata aon sottile tubo 'l'estremità posteriore della soluzione di continuo compresa l'uretra. Questi diversi occhielli si .chiuder.anno ·r apidamente aopo .cicatrizzazione per primam del processo di .autap·lastica.

( _.\NNO

et

X.XIX, F ASC. 15)

R éparation de l'urètre bout d bout avec dérivation immédiate et temporaire des urines par urétrostomie.

MARION

HEITz-BoYER.

Assoc. F·r anc. d 'Ur. P aris, oct. 1910. D e la tran.splantation veineuse pour l'autoplastie de l 'urètre. Presse médicale 25 j anvier 1909. ' PASTEAU et ISCLIN. L a résetiori de l'urètre périneale . Annrules .des maladies des organes TANTON.

génito-urinaires, 1910, tome II, pag. 1697.

R oCHET. La dérivation urinaire terriporaire dan~

les opératioris sur l'urètre. J ournal d'Urologie, 1912, T. I, pag. 593. BERGMANN. Tra,ttato di Chirurgia. \ ' olurne I,-.

S 1. T. E. milanese.

Un cas d'urétroplastie par transpla11tation d'un fragment de la saph ène int ern e.

CELIAC.

mars, 1914.

ì\IARION.

T ecnique Chirurgicale . Maloine, Pa-

LEGUEU.

Cliniques de N ecker. Maloine et fil s,

r ts, 1917.

***' P er ritorna.re 1al caso p.articolare, d·a me preso in ·esame, io ho risposto al 3° quesito, dopo eseguite le pratiche ·p1!'ep·arator.ie im·dispensabili, colla resezione de'lJ.e parti .molld. •s cl·eirosate, coll'uTetrot.omia parziale (I.a sciando cioè un lemb o di :pa:nete superiore) e ·colla ricostituz·i-0ne ·del canale uretrale 1oopra .s onda, mediante le pa,rti molli .adiacenti scollate, raV-Vicinate e mantenute fi sse COIIl su:tutr.e rstacc.ate. La sonda a permanenz.a è stata rimossa .al 6° giorno ·e sostituit3.i, 1S1ed11ta stante, ·con un'altra ' stertile la qnaJe è stata .allontanata definitiv,a mente .a l 100 .g.iOTTio. Il drenaggio 'buibu1are dell'estremità p.ost.€riore della ferita ha imp·edito il ristan•gno di matoer.iali setti·c i ed ha favorito ·1a cicatrizzazione della plastica. L 'epite'lizzazione çiel nuovo .canale è avv·e nuto rnel modo aio cennato. A me pare ch e il successo dell'intervento, data l'omissione di un regolar.e processo di derivazione, sia da attribuirsi al decorso asettico, alla buona prepa!'azione del malato. Il Lugneu che è del resto fautore convinto d ella derivazione in una sua lezione (1Cliniques d·e Necker) ricorda dei casi di orinati a;ssog'giettati a processi .di autoplasti100 ooi quali non potè eseguire per ra·gi-0ni indii:>end.enti dalla propria volontà la derivazione delle orine. In questi .casi, cO'Ille nel mio, il risn.rltato fu quello d esiderato, cioè, la guarigione. Si di·rà ohe sono casi eccezionali che vengono a riconfermar-e 1a r egola. .Ad ogni modo come il risultato immediato in questi diversi casi, fu qt1ello presunto, cosi, si mantenne, a distanza di tempo, come esito di cura. BIBLIOGRAFIA. 1

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ALBARRAN.

M édecine op ératoir'e des voies uri-

n air es. Paris, Masson, éd., 1909. LEG UEU . Traité chiru:rg ical d'Urologie. Paris,

1910. l.Vla loine et ftls. , édit.

Paris 1917.

L e direttive della chirurgia urinaria. Riforma ~1edica, 1920, -fa:sc. 35.

TADDEI.

Della litiasi renale dopo la nefrectomia per tubercolosi. Dott. PIERO DE FAVENTO. Mi sembra interessante pubblicare la storia clinica seguente per la rarità delle complicazioni osservate dopo '1na netfrectomia per tubercolosi : D. C., d'anni 46, s i presentò nel mio Ambu-

latorio nel gennaio scorso accusando disturbi veiscicali (frequenza, bruciori a lla fine della minzione) e dolori a l fianco destro con qualche lieve rialzo :febbrilJe. Dall'anamnesi ri~ sultava che . egli era stato sempre sano fino a 10 anni prima, quando ebbe a soffrire di una orchiepididimite tubereolare, della quale fu operato ccm emicastrazione nel nostro Ospitale civico. Guarì perfettamente e si senti bene fino al dicembre scorse), qt1ando cominciò a soffrire clei primi disturbi vescicali. Trattavasi di lln uomo robusto e grasso. Negli organi toracici ed addominali non si riscontrava nulla di · anormale. I reni npn erano palpabili. Il testicolo destro mancava. La prostata era alquanto ingrossata, specialmente a destra con noduli di tubercolosi tipici. Le orine ·erano torbide, di quantità e peso specifico normali, di reazione acida. Il sedimento conteneva moltissimi leucociti e bacilli di Kodh. Sottoposi il paziente ad una cistoscopia e ad t1n cateterismo uretèrale. La vescica che poteva contenere come massimo 150 grammi, presentava la mucosa fortemente alterata ed arrossata attorno all'uretere destro. Il meato ureterale sinistro era lllormale. L'orina del rene sinistro era limpida, senza albumina. n è sedimento, la funzionalità renale ottima. Il rene destro secerneva orina purulenta. con bacilli della tubercolosi. Praticai addi 21 febbraio al paziente una nefrectomia destra in narcosi eterea. L'operazione fu quanto mai laboriosa: il rene era molto grande, aveva forti aderenze, il pedun-


(ANNO XXIX, FASC. 15]

SEZIONE PRATIC\

colo renale era molto corto. Dovetti resecare una costola e potei eseguire la· nefrectomia sottocapsulare limitandomi a lasciare due pinze sul peduncolo renale causa le gravi condizj ont generali del pa.ztente. Dopo alcuni giorni le condizioni del malato erano buone e le orine erano limpide. Nel settimo giorno levai le pinze. Dopo 20 giorni egli abbandonò il Sanatorio in ottime condizioni di salute, senza disturbi vescicali con ori11e sempre normali. La ferita andava cbjudendosi rapidamente. Verso gli utlimi giorni .di marzo r icominciarono i disturbi vescicali con forti dolori intermittenti, irradianti al p.ene. Le brin~ divennero a tratti torbide, nel sedimento ri scontrai leucociti e rare emazie. Ad onta di accurate ricerche non potei trovare bacilli di Koch. I disturbi aumentavano quamdo il paziente era in piedi. l Jna cistoscopia ·m ostrò il meato ureterale sinistro arrossato e tumefatto. Dopo alcuni giorni il malato emise un piccolo calcolo t1rico. Da quel giorno i dolori continuarono con brevi interrt1zioni e ad intervalli lfurono ettnessi ancora 10 calco,li. Una radiografia, praticata dal primario dott. Gortan, mostrò il rene ingrossato con una piccola ombra nel bacinetto; non si riscontrò nulla nè in vescica, nè nell'uretere. Le condizioni del malato . so.no ora migliorate, sussiste ancora qualcl1e dolore ad interyalli. L'interesse del caso risiecle nella formazione e nell'emissione cli calcoli dopo la nefrectomia per tubercolosi, mentre, prima il paziente non aveva mai acc11sato disttrrbi di litiasi e non av.eva mai emesso calcoli. Due altri casi co11simili, sebbene con disturbi meno accentuati, 110 av11to campo di osservare nel rE>parto urologico · dell'Ospedale di Trieste, diretto dal prof. Nicolich. Trattavasi di d11e donne, che poco tempo dopo t1na nefrectomia per tt1bercolosi, ebbero a soffrire per parecchi mesi di disturbi di litiasi del rene rin1asto. Ambedue guarirono perfettamente. Credo •.c he, specialmente n.el primo caso, la formazione dei calcoli non pt1ò essere attribuita soltanto all'alimentazione sovrabbondante, alla quale tanto Legueu quanto Pousson fanno risalire la causa della litiasi in alcuni operati di nefrectomia -ner tubercolosj. . Nel mio caso i primi disturbi cominciarono già un mese dopo l'estirpazione del rene quando il n1alato si nt1triva ancora parcamente. Ritengo invece che l'aumentata funzionalità élell'ur1ico rene rimasto favorisca in individui predi.sposti la formazione dei calcoli. Trieste, giugno 1921. '

. r Da tenere presente I L"Importo d'abbonamento va Inviato mediante Auegno Ba11oarfo o con Cartolina· Vaglia. Coloro che desiderano venarle eentnt nostra Tratta po1tale, tengano presente che queata dovrà enere aumentata di ctrca 5 llre per le taNe aooeuorte N altri diritti poetali.

4~5

MEDICINA .SOCIALE. Vaccinazione antitifica e tifo endemico. Dott. M. GIOSEFFI. In relazione alla r1ota cc La vaccinazi-0ne antitifica rnella prati.ca civile», comparsa nel fasci.colo 15 del Policlinico dello scorso anno, mi siano concesse alcune brevi con.siderazioni intorno alla generalizzazione del metodo nella lotta antitifica nei pi·ocoli •centri dove il tifo"' è endemico. Ver.so la metà d·el mese di aprile .del 1914 si verificava a Parer1zo un .caso di tifo, aooertato taLe dal r:eperto sierodiagnostico e dalla coltura dei bacilli ·dal sangue periferico, in uno studente quindicenne, il quale fr:equentava il gin.Yiasio-1iceo di Capodistria. Il caso fini letalmente dopo 12 giorni di malattia. I.n con:s iderazione della gravità dell'infezione, dei numero.si contatti precoci diretti ed indiretti, avvenuti dura11te la malattia, e del ritar.do con c11i vennero prese le preca11zioni , o.rdinarie della priosfilassi· della tifoid·e, trovai di consigliare allora per questo caso la vaccinazione antitifica a tutela dei sani che avevano più specialmente avvicinato l'ammalato. Ftirono vaccinate complessivamente .23 persone, tra le quali due bambine, 1'11na dell'età . di 7, l'altra di 11 anni. A.d eccezione di un arrossamento e di un gonfiore al luogo dell'iniezione, di una sensazione <li .stanchezza e di malessere, di qualche elevazione· termica a 37°.3-37°.5 nessuno dei vaccinati ebbe a manifestare dist111rbi note.voli, solo ·p er un s.oggetto malarico ·cronico, era da pren.d ersi in ·considerazi.on-e l'eventualità <li u.n accesso malarico provocato occasionalmente dalla vaccinazione, essendogli subentrato u.n brivido con temperatura fino a 39 già .due o.re. dopo l'introduzione del vaccino; senonchè l'esame microscopico del sangue rit1scito neg·ativo per la presenza di parassiti malarici, la ricomparsa della febbre - se ·p11re meno intensa ~ nella stessa forma alla 2· ed alla 3a. iniezione. deponeva per l'interpretaz~one di una ·rea:zione vaccinica. Nessuno dei. vaccinati ammalò di tifo e nessun caso ebbe a manifestarsi in .n esso al ca.so accennato ed impoctato da Capodistria che rimase cosi isolato. In .nesso a questo caso stimo non privo d'interesse toccare brevissimamente l'argomento se nelle condizioni. e pe.r le regioni nelle quali la tifo i.de è endemica convenga adott.are la vaccinazione antiti:fic.a oo larga scala tcome è stato fatto per gli eserciti, anche n·ella pratica ci vi~. I ris11ltati della· vaccinazione antitifica sono


IL POLICLINICO

fu-0ri di dubbio, t a'I1to che tutti gli Sta.ti belligeranti hanno reso obbligatoria ·p er le truppe di terra e di mare tale misura, già speri·m entata durante la guerra italo-turca e l'impresa coloniale libica, -nella guerra sud-africana della. Germania contro gli Herreros, nella Francia del Sud, nella Tunisia, nel 1Marocco, nell '4merica del Nor.d, du1rante la gu erra mondiale. Le questioni che ci proponiamo di esaminare sarebbero due : Prima questione: L e condizioni cui sono '

esposte le trtlppe di t erra e di mare sono paragonabili alle co1idizioni nostre?

Dobbiamo convenire ch e le condizioni cui sono ·e sposte le tru·p pe di terra e di ma.r e sono ben diverse dalle nostre. ·P er le truppe il pericolo ·d' infezione esiste durante il perio·dro di dimotra nelle regi.ani infette ed è quindi tern.poraneo. Nelle regioni invece dove la tifoide è endemica, le popolazioni sono costantemente esposte al contagio.

Nella Venezia Gi11lia p . e. la tifoide si può considerare endemica: basti consultare il p 1r~­ spetto che. riporta le ci1fre a·ssolute dei morti per tifo negli 1903-1911. Popolazione

Morti per febbre tifoide

1910

1903 904 905 906 907 908 909 910 911

Trieste. . . . . . 2U. 419 Friuli Orientale .

257. 938

Istria . • . . . . 397. 734

23 31 38 39 27 47 23 30 31 37 33 43 45 41 46 50 23 40 52 70 94 51 51 40 21 42 56

Tri·este ci dà tenendo conto della mo,r talità media per il ·decennio · 1901-1910 la cif.r a del 0.1 %o, il Friuli e l'Istria ci davano col 0.2° / 00 la più elevata mo.r talità per tifo subito dopo lH Bucovina (-0.5 '~oo ) e la Galizia (-0.3 °I ~ 0 ) . Uno studio particolareg·giato sulla distribuzione della tifai.de in Istrja ci permetterebbe ancora rli affer·m are .che in questa .n u.ova provincia. vi sono .delle vere e proprie « nidiate » di tifo (Typhusnester) per i1sa.r e una frase di Koch. Noi dovremo in q11este cond.izioni vaocinare allora, si può dire, tutta la popolazione, come nella vaccinazione jenneriana, quando volessimo intraprendere un a lotta antitiflca su l::i base della vaccinazione preventiva. Sorge all ora la seconda questione. Secon.da questione: Posta l'endemicità dell'infezione tifica, si può dalla vaccinazione antiti{ìca attendersi 1Ln efficace mezzo per <>rgartizzare iLna lotta sistematica contro la febbre tifoide?

La vaccinazione antitifica c-orne mezzo profilattico diiretto, praticamente applicato, presenta senza alcun dubbio, il mezzo di a.ssi-cu rare agli individui esposti all'infez.ione un certo grado d'immunità, ma non così esteso, così generale, così dltra turo, come si ritiene da

[ •.\NNO

XXIX ,

FASC.

15)

taluni, mentre d'altronde molti i11dividui sfuggon.ò allo stato d'immunizzazione. La vaccinazione antitifica pur essendo un prezioso ausilio nella lotta antitifica nom risolve com1)let.amente il gran quesito della profilassi del tifo, sopra tutto non è di ness\111 ail1to ad ottenere la distruzion.e del virus nei SllOi serbatoi • che sono gli uomini ammalati, guariti ed anche sani - e nell 'ambiente. All'opposto essa ostacola quasi lo scova.menti) d·ei bacilliferi e dei casi ·f rt1sti od ambulatori che tanta importanza hanno nella epidemiologia e nella diffusi one della tifoide in qt1a11to che una sier-0reazione di vVid·al positiva anche nella proporzione 1: 200, una notevole le11copenia, ed una -scomparsa dei leucociti eosinofili, reperti sui quali si fondano i capisa1di per una diagn.osi precoce di un miorobismo tifico latente od in atto si 11anno già dopo la prima o la secon·d a vaccinazione, e persistono anche i)er me.si (Fri1eda Schnejcler, Hirschbruch). Se findividuo è q11indi ·con la vaccinazione perisonalmente protetto, non per questo ·e.gli cessa di essere, se portatore, l111 disseminatore di germi ed 11na perenne fonte di contagio, non riconosciuta, ed a causa della vaccinazione difficilmente .ricon·oscibile come tale. E /per q11esta · ragione che la vaccinazione antitifica è ben.s ì un m·ezzo profilattic.o individ11ale ed in parte anche collettivo, ma solo tempora1ieamente e non dispensa in alcun modo di vigilare e di provvedere ad una sempre maggiore intensifi·cazione dei m ezzi generali -di lotta, che tendono a s·cop.rire ed a sopprimere i fo colai d'infezione. La vaccinazione antiti.fica per essere in tali condizioni non .solo individualme11te ma an·che socialmente un mezzo utile nella lotta contro la tifoide d·ov•rebbe essere 3Jssociata alla eruizione .s istematica dei bacilliferi e dei casi leggeri, massime tra i vruccinati, poichè tra coloro che vengono vaccinati, appunto perchè più specialmente esposti al pericolo d'infezione, è verosimile che si riscontrino con maggior probabilità quei bacilliferi che rappresentano una delle fonti principali di contagio. Sarà t1n provvedimento di non facile pratica attuazione cpJalora si trattasse di operare s11 di una popolazione nl1mèrosa, poichè si sarebbe condotti a fare appello ad un numero di batteriologi che n on da1)pertt1tto sarebbe possibile di trovare. Sarà. invece \1n provvedimento che ~i pr~senta ~otto \1n a~petto affatto diverso quando si tratti cli operare la ricerca . nello entourag e dei malati all'injzio di t1na recrudescenza epidemica e qt1ando i casi sono poco numerosi od in collettività limitate, cittarline. nltclei rl1rali, co11\it.ti , $C11ole, asili, ecc. 0


f ANNO

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XXIX, F ASC. 15]

487

SEZIONE PRATICA

A preservare però la. popolazione civile dall'infezione tificn. cor1verrà insistere acchè si ri1n11ovano rl11revolmente le cause ch·e mantengono elevato il coefficiente di morbilità e di n1ortalità per tifo in città com~ in provincia. -e ricorrere alla vaccinazione solo quando si tratti di una recezionale insorg·e nza del tifo o di persone poco fidate e specialmente esposte al contagio. In regioni dove sono endemiche v.arie infezio11i (tifo, dissenteria) dovremo altrimenti sempre im~erversar.e con le siringhe p~r l'introdt1zione di vaccini e di sieri curativi e preventivi.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. Su Ila nefrite. (E. Ro~rBERG. Ai ed. K1.inil<.; n. 2-3).

Le .divevse form.e di nefrite non son.o strei:tan1ente, differe1uiate: esistono forme ·di pa$saggio dJi ogni gradazione tra Je aicute e le :Croniche, tra le f.orm.ei glom.e rulari e l e fonm1~ tubulari, tra il com11n·e quadro cardiaco o cerebrale del rene arteriolo-sclerotico e il rene grinze socondario. Pure, a seconda del carattere cl1e maggior1nente do·i nina il quadro morboso, si possono distinguere le nefriti iJn1: g·lomer11lari acute, t11bulari act1te, g lomerulari s11ba.cute e cronicl1e 1 t11b11lari croniche e rene arterie lo-se lerotico. I. Nefrite g lomeritlare aetlta. - Il proce1s so si inizia nei gl~>meruli; i.I sintom o più ·carattertsti·oo è l'ematuria. La compartecip.azione dei tlllbuli si .ri·conosc.e dalla cilindruria : .dagli epiteli d'anneggiati escon'O c:Le1le1 goccioline protoplasmatiche ·c.he conftuis-con,o in cilindri j alini; se lo sfacelo è più inten:so si formano i cilindri gran11losi; se si staccano degli epiteli interi, i cilindri epiteliali; se il protoplasma cell11lare ·subisce delle ,profon·d.e a lterazioni, i cilindri cerei. I glom·e1ruli 1e i tt1buli diventano permeabili all'albumina. Nffi ca·s i più lievi (nefrite da inf.ez.ioni a.cute, da suppuraziorni cTonich.e, da angina, polmonite, g.rippe, sepsi, eoc.), le manifiestazioni morbose si limi tailJO a queste enumerate; nelle forme più g ravi si manifestano presto ·dei disorxlini nella eliminazion~ dell'acqua, dei ·cloruri e d!ell'azoto (aum.ento della pression e siang11igna, edemi, 11·remia). Gli edemi, __ più o meno freq1tenti ITT1elle divers_e forme di nefrite acuta (nel 10 % delle nefriti scarlattinose) ogg·i n on si attribuiscono più -esclu.sivam-ent.e alla Titenzi·one di c loruri; si dà inveee grande importanza alle

anomalie d e i va.is i sanguig·ni (che lasciano passare l'a cqua) e <lei tessuti (che la trattengono). 1.Questi fattori extrarenali possono g·ià p-e r se stessi ·p rovocare llna .diminuzione nell' eli. . m1naz1o•n.e ·di acqt1a. ·e dei cloruri. Alla determ inazione di edemi nei nefritici con·carrono dunque contemporaneamente fattori renali (ritenzio1n.e d i acqua e di c}o,ruri) .e f.attori extrarenali (alterazioni dei vasi e d~i tessuti). È prohH.bi1e che le a lterazioni dei vasi sanguigni e del te ss11 to sie no .di orig.in e r:enalei. Il deoorso è p~r lo più b enign·o, g11arig ione i·n 3-5 mesi, se il trattaimecnto è. razionale. ·Scomp.a.io,n o d a r>rima I' aume11to de1lla pres'Sione sanguigna, g·].i edemi ecl i s~ntomi uremi·ci; soltanto più tardi l 'albumin11ria, la cilindruria, l'ematuria. Sol.o in ·circa il 4 °/} d·ei casi l'affezione diventa eironica. In a1cuni ,casi l ' a lbuminuria per1nane isolata; ciò non ha impo,r tanza clinica, si tratta di t1na g·uarigione con difetto. Ctt,ra. - Dieta povera di liquidi, di cloru·ri, di! azoto; r ic ca .di al cali e poveir a di acidi; a v a lore calorico €levato (ricca di idr.ati d'i caIb·oni10) on·de m.a ntenere basso il ricambio azotato endog·eno. Le con.sid·erazioni più re,centi 1s con1siglian 0 la dieta lattea (e.ccessiva i ntroduzione di liqt1idi). È utile la dieta di Nonn enbruch: 400 gr. di latte o the, 150 gr. di pane, 450 g r. ·di farinacei (riso, pasta, s·emolino, ecc. ), 25'0 gr. di erbaggi pr.e·p ara ti senza droghe nè sale; 90 gr. di burro, 600 gir. di frutta cruda o cotta o·g ni giorno. È utile alternare 15 gior11i di tale dieta con 2-3 giorni di dieta pov1era di cloru-ri, ma u·n 1po' più ri~~ ­ ca di liquidi (eh.e non s11perin·o i 1200-15!:-0 . eme. ). Questa di eta non s i deve prolungare per più di a lcu11e settimane. Gli a:mmal ati devono rimanere a letto; è int1tile farli sudare. II. Nefrite tilbtllare acuta. - È detta anche nef1~osi per il suo ·Caratt&re deg·en.er ativo; non infiammatorio·. I ·sir1tomi princ:Lpali 1sono l'al bt1mint1ria e la cilindruri.a; non esiste emat11ria. N1on si' osservano ediemi nè sintomi uremici i1n queste forme, d i 'Solito consecutive n, difterite, colera, intossicazioni. Nella nefrite da .stlblirn ato.. (eletta da v .olhar.d necrosi ,r enal e da sublimato) nonosk'l.nte lè insignificaIDti 1esi.o nr .anato.rr1:iiche dei glomeruli, ,si mamifestano dei gravi dist11rbi f11nzionali a carico di q11esti : oliguria, a11m.ento delJa pressione 1SaI1g11igna, azotemia. La cura della n efrite da sublimato è identica a. qu-eJl.a della g1omerulonefrite _acuta; nelle altre forme ,di nefrite t11bt1lare ~oPo sufficienti il riposo a letto .e una dieta i1on irrita.nte. III. N.efrite glomerulare sitbacttta. - La sintomatologia è quella della forma acuta, la

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durata è m aggiore. Si osserva sp.esso nella forte, astenia , i11sonnia; sono irritabili e i11-sepsi protratta, specialm·ente nell'endocardite sofferenti; compaiono sussulti, raramente a csubd·o la. Se la n.efrjte a ccompagna affezioni cessi convulaivi; alla dìne, coma (forma a stefe.b brili, manoa l'aumento della µressio.ne san- nica diel.l'urernia). Ko11 si conoscono le ~ause guigna. La scarseez;i di cilindri indica la scardell'ure mia; è rn'Olto dubbio ·che essa sia in • sa part~cipaziooe: d-e! tubuli. rapporto con l'accuinulo dti scorie azotate. È IV. Nefrite glomerulare cronica. - Si do- })robabile U!Il. rapporto con l 'a1terazione della ,,. r ebbe cr1iarr1are :fir1 .dal suo inizio (( r.ene grin- concentrazio1-ii~ de,gli joni nel sangue, conseza glom·e rulare », s ~, oon la den-0minazione gu€!Il.Za della m·alattia relllale. Nei periodi a.cuti dì peggio:riamernto, la c11ra deiv'·essere quella « r en.e grin:zo » si intende nO!Il un rene gi·à ragdelle :forme glom~rulari ,a cute; soltanto se l 'u·grinzato, ma un rene jn via di raggrinzarrn,enrina è diminuita e a peoo specifico basso, alto. Anatomicamente: il rene è ingrandito, la la dieta ·d i N·onnenbrt1ch si aggiungerannoca p sula aderisce fort~ente .alla superficie, fil 1h-2 litri di liq11i·d.i. È utile amiche, all'im.fuori n emente solcata; la c orti.cale è assottigliata. Istologicamente: semp:r-e più nl1merosi glome- di qu-e.sti peiriodi acuti, somministrare per 2-3" gi·o rni a lla &ettimana una ·d ieta povera di cloruli mostrano un '·occlusione vasaLe in seguito ruri e di azoto; nellei forme più gravi, si faxà alla proliferazione en.doteliale, e si trasforma~ ciò per 4-5 giorni di seguito ogni settiman.1a. 11-0 in conn.ettivo. I tubuli corrispondenti co lla.biscono e si . Spesso S-Ono ne-cessari i diuretici; si darà la teocina natrio-acetica, ogni secondo giorno in atro.fizzar10; intorno .pr.olife!ra il connettivo. I glomerrtli ccnservati a.ppaiono ingranditi; il 3 dosi di 10 ctgr., fino a 20 ctgr., a seconda dell'effetto; opp11re la diuretina in dosi giornalieloro epitelio è appiattito. Queste , form~ talvolta, sembrano svilu·p par.si sen.zia un prece . r0 di 2-4 g·r . È dannoso far sudare i1malati. S& dente stadio acuto; di solito ess~ .rappresenta- minaccia l'uremia, salasso. V. Nefrite tubulare cronica. - Predominlt no l'esito della nefrite glomerulwe acuta, spel'alterazione dei tubuli; sono sempre .al~rati cialment~ di quelle forme tipi.che che si accoo.1pagtrlano ad aumento deill.a pressione sangui- anche i glomeruli. A11atomicamente, grosso reg·na., a: ,,. olte però anche di fO'rme lievi, senza n.e bianco. Gli ed emi duran·o a 111ngo.. Da p1~111neppure e.demi. La malattia è sempre mortale. c:Lpio mancano l' aum·ento della prèssione sanguigna e i sintomi uremici. L'ematuria è sca rIl decorso è vario: a volte uniformemente prosa e spesso man.ca; così pure la cilindruria. gr.essivo~ è i.I più c.lelle v'Ol'f.e distinto da periodi di ·quiete. cui si alternano dei peggto~a­ Frequente in tale stadio la morte per infeziomenti .acuti access11ali. In tali peT'iodi 1'ema- ni miste; nei malati eh·e s01pravvivono s i svituria, gli altri caratteri dell'urina, i sinton1i luppa il quadro della nefrite glomerulare uremici danno luogo a un quadro identico a acuta. Alcun-e forme considerate .come « tubuquello della f.orma acuta; l'a11mento della pres- lari pure » sano denominate « n.e frosi croniche»; coesistono però del:le alterazioni glome· si·one sanguign.a. è considerevol.e, n1·entre è più sca nso (ma sempre evidente) nei periodi di rulari. Non esiste ematuria; per anni posoouo quiete, ·nei qi1ali anche l' em.aturia può essere man<·are l'aum~nto della pressione del sar1gue e i sintomi 11Temici. È caratteristica specosì scarsa da confonde:nsi con lo stesso fen-0n1eno da insuf.fi.ci~nza cardiaca. Ne:g li ulti- cialmente nelle forme luetiche (che possono mi stadi compare la retinite albuminuricn , migliorare con la cura ·specifica) la presenza. di goccioline di grasso nell 'urirna. F-0rse CJ11everso la Jìn.e infiammazioni d.el'le sierose. Ln quantità dell'uri na è aumentata, il peso ·sp ~­ sie forme possono gllarire: il rene grinzo tt1cifico è basso. J./influenza dell'aumentata pres- bulare è estremamen~ raro. Suscetti1b ile di ·guarigione è la -nefrite da sione sai1guigna sul euore si nlanifeista preco c.emente: circa 1/6 dei malati muore per in- gravidanza, che rappresenta un'affezione re . sufficienza. cardiaca. La maggior parte (ci oc.a nale diffusa, con lesioni pred.Òn1inanti in corrispooi.denza dei tubuli; l'ipertonia, l'ematuria, il fil ~~ ) muore per in suffi.cienza renale. Un sintomo i)erioo1oso è, prima ancora del- la retinite albumi.nurica la differenziano dalle la diminuzicme della poliuria, la cc nicturia. » nefrosi. VI. Il ·rene grinzo arteriolo-sclerotico è l'af(u1ina eliminata prin.cipalmente di notte) : rapidamente si acc11mulano allora nel sangue Je· fezione r.enale più frequen~. La malattia ron ~ corie del rica1nbio; l'azot-0 r esiduo raggiunge siste nella distruzione progressiva dei glomee spesso supera il valore di 60 mg. i.11 100 eme. ruli in seguito a restringimento sclerotico dei di s iero. Gli ammalati ha.nno inappetenza, ri- vasi aif.erenti; i glomeruli si trasformano in pugnanza PeJ."' la carne, sete intensa, cefalea connettivo, i tt1buli si atrofizzano. Nelle zone 1

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SEZIONE PRATTCA

· atrofizzate ·polif.~na jl ton11ettivo. La cortical& si assottiglia, la &uperfi.ci.e si fa irregolare, il rene si raggrinza: in un primo stadio esso conserva il suo vol11mei n·0trma1e, oppure Ml mentato se esiste stasi cardiaca., in segt1ito esso acquiJSta i caratteri del Tene ·piccolo rosoo . Senza ·dubbi·o esistono, degli stretti rap,p orti tra questa affezi'()f!1e e l'Mteiriosc1 ero1s i gem.eirale, speci.almente l' art-eriosclerood renale; però n-0n è possibile affermare con sicu·r ezza eh.e le · lesioni renali dipeJ1.dono dall'arteriosclerosi general-e. Esist.)Ill() numerosi's&im.e vrar~tà, dalle forme benign·e che potrebbero dipendere dall'alterazione arteriosa generale, a quelle forme, dette « renali pure» che -fìnisoon-0 ~on l'uremia, n1el1e qu·ali la diagnosi differenziale con le fonr1e di g lomerulo-nefrite cronica non è l)Ossibi1e qL1a.ndo n on si manifestino i peraodi acuti dii peggioria.mento, caratteristici di quest'ultin1a. 11 $i11tomo principale è l'ipertonia (ipertonia ·essenziale con lesioni renétli secondarie, oppur·e ipertonia 1seicondaria alle alterazi0ni d.el rene?); caratteristica è la gram1de sensibilità a·~lle arterie ipertoniche e del cuore corrispondente1nente ipertrofico agli stimoli lievi: emozioni, fati.che, il fumare aumentano i10tevol!mente la pressione sanguigna; la digitale l'albbassa: già in picc:o'le dosi. Oltre .all'i.pertonia è cara.tteristiieo I' asm.a renale. E·siso si presenta nelle ore del pomeriggio o della notte, talvolta rappresenta il ;p rimo s intomo morboso, si limita irz1 alcuni casi a un. tran sitorio senso di oppressione, mentre in altri la dispnea è intensa, come nell'asma cardiaco: però la respirazione non è forzata come in quest'ultimo, essa è ampia e accelerata, il polso si mantiene buono, il ·cuore batte validlam.em.w am.che durante gli accessi più gr.avi. Probabilmefl1te l'asma renale è ci'ov11to a disturbi vasomotori dei ceintri vegol a tori della respirazione. L'urina è spooso normale per quantità e coneentrazione, spesso però la ql1antità è più ~lta .e il neso 1sipecifioo più basso di quainto sarebb~ da aspettarsi data la d·e.belezza cardiaca concomitante. Si osserva «nicturia» 1spooialmente dopo a:lYbcm.danti ingestioni di liquidi. Si sviluppan-0 degli :edemi, compaiono retinite aJbuminurica, talvolta epistassi abbondamti. In .seguito aumenta l'azoto resid'UJO nel sangue e si mamifestan-0 i 1sintom.i dell'uremia asteni~a. È frequente uno · stato più o meno gra:ve di confusione psichica, dovt1to alla sclerosi delle arterie cerebrali. C·ura.... - Digitale jn piccole dosi, 10-20 ctgr. al giorno, diuretina 50 ctgr. -1 gr. , data nel pomeriggio; 2 ctgr. di dionina per evitare l'ac1

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cesso di asn1a; quest ultimo scopo spesso viene raggiunto evitando l'ing-e.stione di ,liquidi alcun~ or~ avanti l'attacco (p. es. negli attaccl1i r1otturni, non più di 1/4 di litro dopo 1e 16 ore)~ Di essenziale importanz.a è la regola di vita.: limitazione dell'attività, riposo, f{}rte limitazione del fumo e dell'alcool. È uti.Le l a papaverina che in 3-4 dosi giornaliere .di 4 tCtgr. dimi'I1uisce il tono vasale.. Al caso, salasso. 1

POLLITZER.,

NEUROLOGIA.

La natura dei movimenti coreici. (ANDRÉ-THo:rvrAs. Presse };ledicale, 1922, n. 3) .

Qua.ntun(q ue il rioonoscimento dei movime11ti coreici non offra <liffiooltà, tuttavia una defini.zi·one es.atta di essi è pries,s o· che impo.s sibile per chè 110n sono ·s tati lorro a~egnati cara;tteri speciali e p.roprietà fo·n.çiamentali. ,s ono indicati ·come movimenti coveici quell i della co~ea di Syd.enh~, della coir.e.a ·e reditaria della corea cronica, delremicorea po.s temlplegica, d€lla corea encefalitica, della ~orea di Dlibini, della corea d'H·enocque-Bergeron. Quantunque i movimenti di tutte queste .a ffeziooi abbia.no un, aria di famiglia, tuttavia u11 e$a.me accurato ril:e.ver ebbe aJ•cune differooze e particolarità siJ.esso accentuate. Così le scosse miocloniche del1a ,00rea di· Dubini no·n sono com·p.a.r•abilt alla .gnam_(Le agitazion1e m.o trice della corea di Sydenl1 am. Quest'ultima dopo esseire stata <)onsideir.at.a una nevrosi è passata dalla pato1ogia fun.z.ionale a que1la .organica, non pe:rchè si sianoriconosciuti caratteri speciali ai così detti moviimenti coreici ma perchè negli individui affetti da ·tale ~alaittia 1si sono oonstata.t i sjntomJi. organici piramida.li 10 cere)bellari. La ooi·n cid·e.n za di infiezio1n i, la trasformazio•n e deJla corea benigu~a in oorea .g rave, .i risultati della p-unt11rr.a l.on1bare, le l·esioni anatomi0-patoliogielhe hann·o convalti dato il carattere onganico dell' affezri.one. Tianto che .an,che in as·SJenza di sintomi clinic.i organici, che pe·r altro n on sooo .costanti, si può .quasi sempre concluder.e ·peir un'aff,ezio·n e ovganica. Naturalmente la var.ietà qualritativ.a. e quian/ titatti.va dei movimenti ·ooreici è in ' rap1)011o '· con la natura .é la -estensione d·el focolaio ceh . al .re.IJl:r. e. Nella corea d-el Sydenham si possono distim,_ guere due grup.p i di disturbi .cinetici: 1° m-0· vim·e nti disordinati, irregolari, senza scopo, involontari, considera;ti oome movimenti coireici propriamente detti: essi possono modifìc~si .sotto l 'influenza d1eJ. riposo, che deve essere consi'derato sempre il .migliiore ag.e.nte terap e·u 1


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IL POLICLI NICO

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tico, e della volontà; 2° scosse clonico-toniche, delle sincinesie e più ancor.ai .p .er la forma e che n on scompa iono oompletan1ente m a dimi- la intensità dei movim.entti. pT'<)ivocati dalla monuiscono col .r iposo e per .azion.e della volontà: bilizzazione passiva o dalle eccitazioni proesse sono ta:nto più nette quanto meno accen- fonde e superficiali. L'.atteggiamento dell'arto tua ta è l·a grande agitaziioll€, prevalgono in supe.ri-0·r e durante questi movimenti ni.flessi era alc11n1i .grru.p pi musoolar.i, particol.rurm,e nte a ·compairabi1e all' attitudinie permanente di conqt1e1li della spalla; non è imp.ossibile, quando tr.attura dell'arto anterior.e id ella scimmia scesono foo."'t i e fireqt1·enti, ch·e destino l'agitazione 1rebrata ·o d·ell'arto superiore ·di malati la cui coreica e viceversa; e non è raro, che durino 1esj.~n~ è co1m pa;rabile all1a sce,rebraz.~one speindefinitamente .ed isolata.m ente in ieerte co·r eie. r.imental1ei. Wi1son ha già segnalato le r.a&S-OQu.eista distinzione di ·disturbi cinetici, che mi·g lianz.e tra qu.esto atteggiamento e 1a forma una v-0lta er.a d·e l tutto tra.s cuirata, fa p·ensare dei movimenti coreici. quanto sia optp·o rtuno insiste.rie nell 'analisi dei Si p·o trehbe obbiettare che questi movimenti movimer1ti, ·che si !hanno nella co1'1€1a, per sve- non sono pe1r nulla COO'ei·ci, poichè non ·s opravlarne la natura. viengono più spontanieam·e nte o ·che si produUn malato di 60 anni, ad esempio, esami- cono or.a com.e rnoviimenti riflessi o ais sociati. n a to da.11' A., il qual.e fu colpito improvvisa- iVIa .sta di fatto eh-e .al principio della malattia m ente da una sindrome da lesione interessante essi re,rano, almein·o in .rupparenza, spontanei, e la via pi1ramid.ale e quella cerebella.r·e, con a- che .essi ricordano per la f-0,rma i movimenti g·itazione motrice, presentava d elle particola- c.or.eic1 chie si inoontrano niella coooa dell'inrità c:he si prestano per ta1e ·s tudio. Le .sinci- fanzia o di Sydenham, nella quale per altro nesie erano n•otevolmeinte aocentuate e iCOn ca- le ·s incinesie sono :fi~equienti, quantunque noo q..att1 e1tl ,a ffatto p1arti.co,Jari. Ogni movimento vo- ripetano mai il movimento iniziale e si riprolontario della mano o del piede d·estro, con ducano quasi oois tantemoote con il raddopp'1ao senza res istenza, ma più •se v'era resisten- miento dei m-0vim,e nti ·oor.eici. za, ogni .atto re seguit.o d·a.lla mano e da] piede Si sarebbe quindi tentati idi domainda.rsi se stesso, erano .a ccompagnati da mo·v imenti dei i movimenti •00reici &0J1.o effettivamenttl spondt1e a.irti di .s ini·s tra, d'una ampiiezza general- tanei, o se non .s iano inveoo sincinesie o momente pi1ì g·rande; per l'arto d.nferiore; oltre vim.enti riflessi p~ov.ocati da eccitazioni divera ciò questi due airti stessi avevain o tendenza se .endo.g ene •O esogene e variabili •se-condo il a portarsi in addu~ione .e rot.aztone interna, soggetto, il momento ·e la Lesione. In un'altra màlata, nella quale i movimenti salvo qua.nd·o il braicci·o .sii allontanava dal tronco 10 si ·elevav.a: in quest.o eia.so il b.raccio anrQJrnn.ali preseintavan·o tutti i car:atteri di siruistro si 1portav.a in 1abduz1one e la co scia qu.elli coreici, della corea del Sydenham, ma si iiotava in fuori. ·Se il malato e.seg.u.iva mo- non ieomparivano stpontaneament.e, .n è come vimenti .alternati c·on ·gli arti di destra, gli sincinesie, 'Il1è per e-0citazioni periferiche, l'agìstiessi movimooti si abbozzavalll.o o isd. esegui- . tazionè .m otrice si presentava .soLo con la ·conversazione, con un ce,r to g;rado di attività o vano, ma ·con minore amp.iezz.a, a sin~stra. Quando il mal1ato .era seduto ·sul bordo del eccitazione psichioa: l'agi~tazione r.aggiungeva letto le sincinesie dell'arto inferiore erano an- il maximt1m quando la malata si occup.ava e cora più evidenti. La coscia si elevava quasi •sopra tutto quando si preoocUtpava del suo sen1pre al disopr.a del •piano del letto, il piede bambino. Evident emente i dt11e ma1ati in quJ.sti-0ne non si metteva in flessione dorsale, l'allu·~e si es tendeva. D'altra parte tutti i movimenti ese- era.rio ~olpiti ·dal1a stessa affezione: nella p.rig·t1iti per oomandl{) e tutt.i .gLi atti dell'arto su- ma si trattav.a di una lesione a focolaio o di periore sill1istro Pl'ovocavano movimenti del- più focolai loc.a.:Lizzati ne'lla region.e ipotalamica; nella .s econda non esisteva ·nè rammolli1' arto inferi-0.J'e dello stesso lato e vic.eve.rsa. Le sincinesie si veri.ficavan-0 ainche ai movi- mento, nè emorragia, e le lesioni erano più · menti di rotazione della testa, sopira tutto ver- discrete, ma forse più diffuse. so s inistra, della lingua e .degli occhi. Gli stesNell'u.n a e nell altra i movimenti coreici non -si f enom-en:i, con qual-che lieve modificazione e apparivano J)iù spontaneamente, ma erano rid\tzione, si avevano anche con i movimenti provocati da eccitazioni differenti malgrado la pn, $ivi o con eccitamenti d'altro genere, quali volontà, ed al difuori dell'automatismo debli l e pt1nt.ttre ed il ~olletic-0. atti abituali, si può dire in modo riflesso. Que to 111alato, in ~ ornma , anche qt1ando era Questi riflessi senza dubbio sono differertti ce sa.to ogni movimento coreico apprurentemen- da quelLi ai quaJi finora si è riservato questo 1e .. pont.a.neo, e ra interes .:ante per la intensità nome. Dr. 1

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EPIDEMIOLOGIA. Studi sulla febbre gialla. {J.

GuITEHAS.

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SEZIONE PRATICA

La Refornia médica, Lima, cli-

cembre 1921). In una conferenza tenuta innanzi all'Accademia dele Scienze dell'Avana, l'ai.1tore, che è professore di Patologia Generale e Tropicale in quella Università e direittor.e della Sanità Pt1bblica di Cuba, ha largamente riferito intorno alle rice.rce compiute n ell 'Africa occidentale tropical·e, ove s011110 antichi 1focolai di febbre gialla, dalla Commissione dell'Istituto Rock.efeller, de·l la qt1ale egli f.aceva parte. La d etta Commissione, presied11ta dal Generale Gorgas, era composta dal generale A. E. Noble, del corpo medico dell'ese1,cito amerieano, dai professori Stokes e G11iteras e dal dottor '\\' . D. Tytler. Ecco le principali conclu,s ioni esposte dall'A. al tenmine della s11a interessante relazione. Esse tendono, in complesso, a porre molto in d.ubbjo il valore eztologico clella Leptospira icteroides cli Noguchi, quale snppo1sto agente spect.fico della febbre gialila. Anzitutto l'at1tore rileva una ci.rcostanza di fo11damentale significato, come cioè non èsista alcuna concordanza fra l'eptdemiologia della febbre gialla e la biologia della spiroch€t·i desc1itta dal Noguchi. La leptospira itteroide risulta facilmente trasmissibile attraverso graffiature e lesioni ,superficiali della cute. Ma .dopo l.e convincenti dimostrazioni fornite dalla Commissrone A.m ericana all'Avana, circa la tra;smi·s sibilità della tebbre gialla a mezz0 della zrunzar.a, non ·Si preiSero più precauzioni di sorta neJle autc,,psie di cadaveri di soggetti morti per tal!e malattia, e n1olte at1topsie vennero praticate da persone non :immunizzate: ad onta di ciò, non si è mai verifi.cato 1\111 sol caso di infe.zione am.arilliica. 11 numero dei casi nei quali Noguchi è riu-scito a dimostrare la presenza della· l eptospira, nella febbre gialla, per esame dir.etto o per inoculazione nella cavia, f11 relativamente scarso. A Guayaqt1il, di 27 casi di febbre gialla, soltanto 6 dettero tln resultato positivo. Dit questi 6 casi si ·prelevò niateriale per inoculare 74 ca.v ie,. Di qneste solamente 8 rimasero infette. Di tl1tte le Cl1ltt1re eseguite prelevando materiale da 11 casi, due sole risultarono 'P-0s1·t.ive.' Il dott. Lebredo, invia.te dalla Direzione di Sanità cli Ct1ba a Merida nel Yt1catan, inoculò delle cavie prelevando il materiale da 15 e.asi di febbre gialla, e non ottenne a Jc.un rest1ltato. 1

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Da cinq11e ca.s i di febbre gialla verificatisi a.ll'_t\.va.na, per importazione da Vera Cruz, venne prelevato il sangue nei pri111i tre giorni dBlla malattia e, seguendosi appu11ti-no la tecnica di Nog11chi, il ·sangue stess.o fu iniettato a diverse cavie: non si ,ebbe• alcuna infezione po.sitiva, nè si vide al cuna leptospira. Il Nog·uchi afferma di avere con seguito maggior numero di successi ne.lle sue inoculazioni, con sangue estratto do1)0 il terzo giorno della malattia, mentre invece le fam.ose .esp,erienze della Commissione Americana tendono a dimostrare che il virus della febbre gialla, dopo il terzo giorno di malattia, non si trova più nel sang·,1e perifieri.co! Gli esperil11enti fatti da N.oguchi per dimostrare la trarunisisione del gerrn·e specifico, a m,ezzo della zanzara, sono poc:hi. I?i due tentativi, uno solo dette risultato l}Ositivo. Anche dei n1olti tentativi f.atti nell.le cavie, pochissimi riusciro no ed è il ca.so di domandaire se, anche in qu·eisti casi, non si sia verificata qualche contaminazione acci·dentale, data la grand<! facilità con la quale le leptospire infettano· certe specie animali. ·Per esempio, il dott. Lebredo ha descritto i·l caso di llrta cagna che si infettò · per mez.zo dei suoi .p iccoli che erano stati inoculati. J,e, les ioni anatomicl1e IJrodotte dalla Leptospira i~ teroides nella ca.via sono molto diverse da q11elle che si riscantra110 nell'11omo. morto di febbre g·iall a: Sono, invece, l1gt1ali a quelle cl1e si osservq.no nell'uomo cl1e muore della malattia cli \rVeil e n.ella .cavia infettata con 1'11na o l'altra delle leptospire. Le lesioni più cratteristiche ohe si trovano nell'uomo morto .di febbre gial•la, sono: emorragia nella cavità g·astrica; il von1ito nero, .che si ritrova nella gr.ande mag·gioranza dei casi ; il fegato g·rasso e color di pelle conciata, cl1e si osserva pure in quasi tutti i casi. Non 11na sola volta si .sono osse·rvate queste lesioni n.elle cavie. Il loro fegato si è sempre trovato osc11.ro e la mucosa gastrica ha presentato solo infiltrazioni ematic·h e puntiformi, tali e quali si osservano nell'uomo morto per morbo ~i Wei~ e nella cavia iJn·oculata col gemne specifico. d1 cruesto, cioè la L eptospira ictero hae"!'orrag i a~: I.'a11 toi·c afferma di aver pot11to verificare. c10 con .esperimenti recentemente effettt1ati a ll' A~a­ na essendo riuscito acl isolare la Leptos~1ra ict~ro haemorrag·iae da ratti infetti trovati al J)Ubblico ma.celle. ., Le infiltrazioni emorragiche sono .p1u nu~erose e generalizzate, molto frequenti nelle s1:rose e nel tessuto connettivo sottoc11taneo, sia. 1

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IL POLICLINICO

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nell'uomo morto per mo1'bo di \v-eil, sia 11elle bre gialla, 1n cui appare precocemente. Il feinfezioni sperimentali dov11te alle .due leptospi- gato e i rot1scoli dolorosi nel i11orbo di \Veil: re: quella del n1orbo di \\1 eil e quella di No. invariat i i1ella febbre gialla. L'albumina e l'itguchi. tero più precoci in quest'ultima; l' aJ.b.umina Le lesioni poJmona1·i ta11to caratteristiche di più abbondante nella febbre gialla, meno abqueste due infezioni, non si ritrovano n1ai nelbomda11te n el morbo di "'' eil e. pi11 in relaziol;:i. febbre gialla. ne, quivi, con la gravità dei sintomi. L'ittero L'istologia patologica del fegato nel morbo più tardivo, ma più intenso e più subitaneo di Weil e nelle cavie infettate com le due lep- nella sua diffusione nella malattia di \Veil. tospire dimostra una completa assenza di quel- In questa le feci sono f.requentemente scolorate la degene.razione grassa che è così caratteristi- dalla bile, mentre !la colorazio·n e biliare è più ca nella febbre gialla. .spesso intensa µelle .ur:iine. Nella febbre gialla Le differenze epi d·emiologich,e e clini.che tra la quantità dell 'ur~a diminuisce co nsiderevo lla febbre gialla e il morbo di Weil sono tal- mente fin dal principio, il che non si verifica mente fondamentali, per cui rimane diffi.ci·le nel morbo di Weil. L'Tie1·pes labialis è freque nammettere che po-s sano essere prodotte da mi- te nel morbo di \Veil e rara nella febbre gialcrorganismi così affini come sarebbero la lepla. Il vomito nero è caratteristico nei casi grav.i di febbre gialla, mm1tre è raro nel morbo tospira di Noguchi e quella di Inada. Gli studiosi odierni ·della febbre gialla no1i. di \\Teil. hanno conosciuto questa malattìa al tempo delIl delirio è agitato nella febbre gialla, menle sue stragi. La sua epidemicita potrebbe para- tre presenta un caffatte1r e più tifoideo, con ter1gonarsi quasi a quella dell'influenza. In una denza al sopore nel morbo di \Ve·il. .Disgraziatamente i1on possiamo neppu1 e afsola stagione estiva essa recava la desolazione in tutta la vallata d·el Mississipì, fermare che abbiano ottenuto resultati convin, ragg·i:ungendo S. Luigi nel Missouri. Essa penetrava in centi i sieri e i vaccini di Noguchi. tutte le case, quella del ricco coim e qu.e lla, del Esistono, moltr·e, differenze fondamentali nelpovero, quella aevea ta· e igienica COllle quella le reazioni ematologi~·he delle due malattie. 11mida e malsana. Er:a il terrore della popo- La malattia di Weil è anemizzante, la c111rva lazione bianca degli Stati Uniti. Lo sLesso de1l'emog1obina e degli ~ritrociti discende pro.accadde in Spagna al principio ·del secolo ~cor­ gressivamente, fino a -raggiungere: la prima so e all'istesso modo venivano decimati i · con- i1l 42 % e i secondi il nt1mero di 1. 700.000. Nella tingenti militari che giung·eva110 in località felbbre gialla, il livetllo di entrambe le reazioni si mantiene sempre alto. Nel morbo di \.\' eil endemiche. Si con·f ronti questo quadro con quel.lo del si ha un'iperle11cocitosi, nella fe.b bre gialla si morbo di Weil: qui si hanno soltanto piccole ha leucopenia. Iperleucocitosi polimorfon11cleascintille limitate, vacillanti e irregolari, p·er re, con dirrunuzione dei grandi n1ononucleari, cui si discut~ ancora se si tratti di una malat- nel morbo di Weil, aume1I1to di questi ultimi tia estiva o invernale. Essa si manifesta sol- e mononucleari nella febbre ·g ialla. In conclusione è da ritenersi che le leptospit a nto in località umide e malsane e si trasmette a mezzo dei topi che, alla loro volta, si inre trovate in alct1ni casi di febbre gialla, non rap·p,r esentino se non delle infezioni seconfettano relativamente poco. E quale contragto fra la sperimentazione co- darie. . ~- P. si ·difficile cohla leptospira icteroid~ s, f·ra le MEDICINA SPERIMENTALE. difficoltà di ritrovarla nella circolazione periferica e di trasmetterla dal! 'uomo ammalato Peritoniti biliari. all'animale di laborator.io, .e la propagazione (RAZZABONI . Giorn. di Ct·i n. "ft1edica, n. 17-18, così veloce e cosi facile della lfebhre gialla! 1921). Anche clinicamente sono due malattie molIl versamento libero di bile nel cavo peritoto diverse : cortissimo ;periodo di incubazione neale può esser prodotto da diverse .cause nella febbre g ialla; da 7 a 14 giorni di iln'Cubazione n e1la malattia cli Weil. Deco1"so breve (traumi, processi infiai11matori, ecc .) rapaci senza marcate remissioni nella feb'b re gialla, di ledei e l'integrità dell e pareti delle vie bilungo decorso con inteITUz.ioni apiretiche e lia ii principali.. Il coleperitoneo sperimentalmente ottenuto ricadute nel morfio di Weil, chie rassomiglia ~l f•1nediante ferite praticate nella cistifella. degli decorso caratteris tico delle febbri congeneri: le ricoITenti a s pirilli. Polso lento e tardo nel animali o m ediante l'iniezione intraperitoneale di bile asettica) ha determinato a volte una n1orbo di '"Teil, feno1neno questo aittribuito pt:ritonite emorragica rnorta.le, associata a a l l'itter o; p-0L~ rapiùo, al contrario, nella feb1

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XXIX, FASC. 15]

SEZIONE PRATICA

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fatti di tossi·emia (Frankiel, Ebhrardt, Bou1° l)eterminar.e le principali proprietà fichard, D'Agata, Bunting. Brown, ecc.), a volsico-chim icl1e e tossiche delJa bile raccolta~ 1 te, invece, non ha prodotto nè processi infiam- nella ·cavità addominale; matori, nè altri f enorneni morbosi (Schwarz, · 2° .S tabilire le caratteristiche citologiche Bi agi, Frericl1s, Finsterer, ecc.). dell' eventuale .essudato peritoneale ~ illustrare Neanche nel campo clinico le opinioni sul- le conseguenti aJ te razioni del peritoneo (pal'argomento sono concor.di. rie.tale) e dell'amento; Vari.e e complesse sono l e ·cause del disp.a3° Accertare le lesioni istologiche dei prinrere esistente tra i varii AA. ·Cipali oTgani e sistemi .addominali e quelle · Anzitutto, occorreTebbe esser d1.accordo circa . esistenti in alcuni altri lontani. la sterilità o men10 della bile normale, nonchè Gli esperimenti eseguiti sulle cavi~ (6) furocirca l 'azione tossica che ·essa, secondo alcuni 11<.' negativi, percl1è la br.eccia, per quanto larAA., possi.ede. ga, praticata nella cistifelLea, si obliterava Finchè non si potrà giungere all 'accord;Q su sp.o ntaneame11te e rapid.ament.e. Poco dimotali ed altre quistioni, la fisiopatologia del co- strativi furon qt1elli praticati st1i cònigli (ts) . Nei ~ani (8) il coleperitoneo si produsse semleperitoneo puro rimarr1aà p oco· chiara. Il Razzaboni riporta il ca.so di un uomo di r>re: 3 ,animali morirono in seconda e terza giornata; gli altri furo_n sacrificati, sempre in 24 anni nel quale, in s eguito ad u11 violento urto 1riportato nella regione del'ipocondrio de- stato preagonico, entro un periodo ~i otto stro senza J:esione di continuo della parete to- giorni. In tutti il liquido rinvenuto nell'addome pire~ raco-addominale, si resero manifesti, sei giorni dopo il trauma, nn cospicuo v,ersamento <li sentava i seguenti car.atteri: Colore verde-oscuro; aspetto torbido; reaz.ioJjquid.o libero nella cavità addominale ed un • intenso colorito itteri co della cute e delle con.- ne a lcalina; densità variabile da 1023 a 1036; r eazione di Gmelìn spiccata; presenza di sangiuntive. • Comparver.o su ccessivam ente vomito e stiti- gue, di albumina e di fibrina. N·ell'abbondante sedimento: d~triti granulochezza. Una ~.aparotomia ·esplorativa rivelò presenza di cospicua quantità di bile nel cavo filamentos i di color verdastro; scarse .emazie; cèll11le dell',epitelio peritoneale; polinucleati perit~neal€; il peritoneo presentava spiccata neutrofili e discreto nl1mero di eosinofili; elereplezion e vasale. Le ·Condizioni del malato non· permisero la menti a tipo linfocitario; cell11le rotonde od ricerca e la riparazion e del tratto di vie bj- ovali con nucleo central~ -e protoplasma gran11loso per presenza in esso· di detriti. liari che il trauma avea leso. Tutti questi elementi presentavano alteraIl P. m.o rì qualche ,giorno dopo, nè fu per. . .p1u . ' ·O meno cospicue. . z1on1 messa l' autopsia. In aJcuni animali (cavie e ·conigli) venne Un fr.ammento di peritoneo parietale, preleinoculato tale liqu'ido per via endovenosa ocl vato durante la lapal'otomia, dimo·s trò: Vasodilatazi-0ne, piccole emorragie, presen - 1ntraperitoneale; in altri, per le stesse vie, za. di focolai microscopi·ci d'infiltrazione parvi- venne inoculata deLla bile normale di cane. Risultò: Che l 'iniezione intraperiton.eale di cell11lare, lesioni varie dell'epitelio. bile normale era tollerata più o meno bene, Il liquido raccolto dalla cavità .addominale era di color verde-cupo, di aspie tto torbido, di mentre quella praticata col liquido biliare di ~oleperitoneo .·causav.a, in meno di 24 ore, la reazi-0ne alcalina. m·orte di quasi tutti gli animali d'esperimento. La densità era 1034; vi erano tracce di albuD'altra parte, si vide ch·e tale liquido, inietmina e di sangue. Spiccatissima la reazione di tato nelle vene, provocava la morte d·ei coniGmelin. gli a dose inferiore (circa metà) di quell.a ocNel sedimento, contenente fiocchi nero-vercorrente di bile normale. dastri: d~triti granulari color verd·e-chiaro, in Nei cani il peritoneo era di color verdastro parte rifrangein,ti; emazie; .polinucleari più o per l'irnbibizfone di liquido biliare; avea permeno alterati; filamenti fibrinoidi. duto la normale lucentezza ~ pr.esentava spicNon vennero eseguite ri·cerche batteriologi- cata replezione vasale. che, nè di controllo sugli animali. A! Pesarne istologi.co .si scopririono in esso L'A. intraprese delle ricerche sperimentali vari.e .alterazioni riferibili ad 11n lieve prost1 cavie, conigli e cani nei quali, praticando cesso infiammatorio a tipo fibriino-emorragico asetti-camente 11na breccia sul fon do della èiL'omento, che era di color verdastro, presensti f ellea, determinava il coleperitoneo puro. tav,a V·8.lS!Odilata!zio.ne, suffusioni emorragiche Si propose di risolvere i seguenti quesiti: ed, a tratti, perdita dell'aspetto macroscopico 1

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lL POLICL l

·1co

[-t\.NNO

XXIX. F ..\SC. 15:

di organo grassoso (aspetto quasi carnoso, a parte i 1 ·colo1·i to). I stologicamente, nei detti t1·a tti, l 'or g·ano aYea apparenza linfoide e le cellule gras·s e erano po\·ere o del tutto prive del loro contenuto grassoso. NelJo stomaco e intestino (.sierosa e sotto1nucosa) fatti d 'infiltrazione emorragica. Nel fegato (ingrandito, ~ongesto, seminato di emorragie puntiformi, con cistifellea vu-0ta), a ll'esame istologico: fatti degenerativi (cariolisi, ecc.) e focolai d 'infiltrazione emorragica. Nel pancreas, d 'i mportante, vasodilatazione e piccole emorragie disseminate. Nella milza: abbondanti depositi .di p.i.gmento. I gangli mesenterici e retroperitoneali erano aumentati di volume, di color verdastro e s11ccolenti. I s·eni linfatici, all'·esame microscopico, si rivelaron.o pieni di emazlè, leuoo·citi, detriti di color brunastro, ecc. I reni erano congesti, con capsula facilmente scollabile, e presenta vano inoltre: replezione vasale diffu sa alla ·so.stanza midollare e alla corticale; piccole emorragie a sede varia; lesioni regressive dell'epitelio can alicolare (specie dei t11buli contorti e delle anse di llen1e). Nella vesci·ca, tromba, ovaia e testicolo si · rin\·.ennero lesi·oni a tipo emo-rragico... co.n gestizio. I polmoni, sempre diff11samente congesti, presentarono, a volte, dei focolai di pseudoepatizzaz.ione al I e basi. All'esan1e istologico : 1nifiltrazione ·emorragica dei setti e degli a lveoli , con parziaJle caduta dell' e.pi.te) io. .Spesso nel qa..vo ip1eurico vi era ljquido torbido, rosso giallastro. Ugnale rep.erto si ebbe, a volte, nel pericardio. Il miocardio, fta.ccitio e seminato di emorragie pt1ntiformi, presentava evidente dilatazione delle sue cavità ed, istologicamente, a lterazion-i varie d.e11e 1sue fibrocellule (rigonfiamento, ecc.). Nelle capsule s11rrenali: emorragie e croma. tolisi delle cellule .cromaffini. Nessun fatto degno di nota a carioo della tiroid-e. Dal complesso delle ricerche che abbiamo riagsuntre, l'A. crede di. poter trarre l e seguenti con.cl\1si.oni: 1° Il versamento continuo e profuso di bile normale nel cavo peritoneale dà luogo ad una peritonite piuttosto lieve, a tipo fibrino-emorragico. (Ritiene che essa sia dovt1ta all'azione chimica della bile e non ai germi che essa, secondo a1.ct1ni AA., potrebbe conte11ere o che,

secondo altri, normalmente co11tie11e. Però~ non avecndo eseguito alc11na ricerca batteriolog·ica, non si sente autorizzato a trarre delle conclusioni in .p roposito); 2° Esso determina, i11oltre, delle aJterazio11i più o meno gravi in t11tti gli organi e siste mi d ell'economja. 3° T ali due condizioni induco.Il() uoo toss~emia g.enerale grav.e ch,e -può condurre alla morte. Conclusione pratica: Di front~ .ad un coleperitoneo interv·enire subito chirurgicamente ·con quelle modalità che il caso richiede. 1

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ALFREDO

PARLAVECCHIO.

CENNI BIBLIOGRAFICI. G..LEDDERHOSE. Chirurgie des Th.orax und der Brustdrilse. Leipzig·, 1920, G. Thieme. Mk. 29.

Questo primo. fascicolo del libro di Schwalbe e collaboratori: « D iagnostische und therapeutische Jr1·tumer und deren l ' erhutung », è un volumetto di 123 pagine, nel qu.ale SOn·o raccolte in modo })reve e chiaro le prjlllcipali no, zioni di diagni0stica ·e. di te.ir.apia delle malattie 0hirurgiche del torace e delle mammeLle. Ogr1i capitolo è diviso in Ullla parte di di.ag nostica dir.ett::i, e. differenzial·e, ,e d i11 t1na parte terapeutica. N·ozioni etiologiche sono ricordat.e in quanti> possono contribt1i·l'e .alla diagnosi e ad u11a terapia co,r retta. L'A. ha scritto un libro emin.entemeirrtei pratico, che, nella s ua brevità, si racco111a1locta all'attenzione dei chiru·r gi. Il volume è diviso nei segt1enti capitoli: 1

.4.) C'hirurgia del torace.

I. Alte.razioni di forma del ·torace e. lor-o irapporti con l 'azione dei traun1i. II. Lesioni del torace da oorpi co11tundenti. III. Ferite da p1l'nta (1€1 torace. IV. F.erite da armi da fuo oo del torace. V. Error.i nel giud'ic.are i rapporti fra malaittie dei poln1oni e del cuore) e Jesiond traumatich e del torace. ' TI. ~Ialatti.e delle partì molli e die.lle ossa della gabbia toracica. ' ' II. i\,I alatti.e della pleura e d.el perìcardio. '"III. l\Ialattie deJ polimond. I\. ~Ial.attie del mediru3tino. B ) Chirurgia delle mam1nelle.

I. :\1alformazioni delle mammelle. II. Sfntomi di funzione precoce della mam-. mel.la. III. Sla$i lattec-'t puerperale. •


(.i\NNO

:\XIX, FASC. 15]

SEZIONE PRATlC:'\

I\T. Mastite pu1e.rperale. V. Tube'l'coloSli d'el1a m .a mm.e ila. '\t l. ìv1astite cronica. VII. Degenerazi.one policistica delle marnm,elle. VIII. i\tlast.odinia. IX. Ipertrofia de~l·e mamme l1e. X. Tumor·i mammari. _i\lcltnii d.ei capi toJi, cl1.e han·nl() i11inore imp ortanza chi.rurgiica, sono ·dei semp1ici paragrafi. L 'A., oome appare dal titol·o del Cap. V (parte .4.), n1on ti:ascura la parte medico-legiale. 11 1ibro è •Corredato di u11 indice per ma-

terie. i.\..

CIIIASSERJ~I .

lttBDEMIE, SOGIETA MEDICHE, CONGRESSI. Ospedale Civile di Brescia.

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.c;opra un, caso interessan,te di gravida'ltZa extra-uterina tnba'l''ica al qu·i1ito mese.

Dott. G I NO ~10RA1\-n1. - I/interesse è dato non dal fatto :Ln sè gia ochè le gravidanze ectopiche sono reIa tiYa.mente frequenti (nel riparto del òott. Amaòonj se ne operarono :più di cento in breve volgere di tempo), ma speciialmente iper queste ragioni: 1) per essere S\7'·e11uta la gra,idanza in una tuba precedentemente malata, il che conferma che l'ectopia si abbia per la. mancata •a zione delle ciglia vibratili tubaricl1e che no1walmoote trasportano all' utero l'uoi;-o fecondato; 2) per la 'iolenza delle c1iisi ;peritoniche febbrili sì da far sospetta.re le8ioni intestinali; 3) percl1è il feto pot.è r.aggiung·ere il quinto mes~ senza dar 111ogo a rottura della tuba il che è rarissimo. J.J'intervento, che confermò pienamente la diag11ooi, fatta d ifficile dalla sindrome peritonica concon1itante, reoo necessaria anche la isterectomi:1 subtotale per l'aderenza dell'utero alla vescica . Su un. oaso d·i pellagrotifo.

qonversazioni Mediche-Ospltallere. Resoconto delle sedute d-el 12 gen naio 9 /ebbra io 1922. 1

Presiede il Direttore p1·of.

CAMPA:XI.

Stenosi tracJiea.Ze curata con, la ri1igo traclieostomi<t seguita da in.nesto libero osteoperiosteale delta tibia.

Dott. G I ORGI O SINIG.\GLIA . - Un piccolo ammalato venne operato u na p11ma Yolta. di laringo tracheostomia per -Occlusione tra0heale com1}leta in seguito a decubito pro<:lotto n ella trachea stessa dalla cannula. di irntubazione. Successivamente per afflosciamento e inginocchia.mento della tra.chea stessa fu operato u1ia seconèk'l Yolta. con ablazione di un anello tracheale occlude11te e dopo cinque mesi di medicazioni e dilatazione del tubo tracheale con tan1poni a ll'a111bt1J1a gli venne fatto 11n in11esto libero di frammento osteoperiostea le 'd ella tibia sotÌl) l'apone11rosi del collo. L'innesto, ottimamente attecchito, servì a llo scopo <li sostituire l'anello traeheale tolto, cosicchè ora il bambino l'espira bene ed è stato l'iecl11cato a parla re anche a voce a lta, cosa che ben di rado si otti~ne (lbpo anni di inerzia. 1

Asoe.~so

epat'ico di probabile origi1ie anzebica .

Dott. ROSARIO CERUTI. - Trattaisi di persona eh~ soggiornò parecchio tempo in Africa in località ove l'amebiasi intestinal~ è endemica. La pa rticolarità del caso consiste ·anzitutto nello sviluppo dell'ascesso esclusiva1nente nel lobo sintstro del fegato, nel1~a1t~z.a degli accessi febbrili, tali da far sospettare piuttosto ascessi multipli settici, e infine nell'ottimo risultato ottenuto col metodo operatorio di marsupializzazione :idottato dJal chirurgo .prim:ar io dott. Ama.doni. T a le metodo presenta i vantaggi di rendere semplice l'atto operativo, possibilmente in un sol tempo, esente quasi rompletamente dai pericoli di diffusione del processo.

l)ott. OSVALDO UGHI. - Esso interessa sotto vati !)Unti .di Vilsta: 1) per la rarità attuale di questa forma; 2) per Ja presenza dei seguenti sintomi: a) Jicoressia; b ) 1novimenti continui di succhiamento .:> di masticazione; o) movtn1enti pendolari del caipo; d) delirio caratteristico 1Per a llucinazioni multip le di tutti i Rensi spec1.fìci - allucinazioni che possono i;-enir interrotte con richiamo dell'a ttenzion~ del pazje.nte o anche d111-a.nte le funzioni fisiologiche. 'L a diagnosi già fatta all'inizio venne poi confermata coi dati anamnestici raccolti in seguito dai famigliari e dlalla n1ancanza di ogni reperto anntomico che indicasse altra forma morbosa. (miS. liare, tifoide, eoc.). I&

Interessantissime pubblieazlonl !

Prof. FRANCESCO VALAGUSSA ~{e.dico della Famiglia Reale, Direttore e Primario del Preventono lattanti e E. Maraini •, Medico primario nell'Osp~ da le inf antiJe e Bambino Gesù >, Docente di Clinica pedi a· trica nella Regia Università di Roma.

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Roma.


[ANNO XXIX, FASC. 15]

IL POLICLINICO

APPUNTI PER IL MEDICO CASISTICA E TERAPIA. Un segno di gravidanza extrauterina. H. Hellendall (rif. in M ed. Review, g€nnaio 1922) ha osservato sp-esso durante operazioni per gravidanza extrauterina del sangue libero nella cavità peritoneale. Questo fatto può anche esser rilevato a c.ute integr.a . In un caso dell'A., la paziente aveva notato che l'ombelico .aveva assunto un colore verde-bluastro; la .pa.ziante avev.a un'emia ombelicale, per cui la parete add-0minaàte, ad un certo punto era sottili·s sima; a traverso idi questa si vedeva un .colo re r·o ssastro dovuto .al sangue libero, più -eviJdente ne~la stazione eiretta. L'op·erazione dimostrò gravida.nza tub·atja di sinistra, non interrotta, seibbene si trovasse notevole quantità di sangue fI"e.sco ed ,antico nella cavità addomi:nale. Tenuto p.resente ch.e l'ernia ombe1iicale è oobastanza frequente, si può utiliz.zare il se gno del sangue libero ne1l peritoneo come elemento diagnostico. 1

~ PRATICO ..

praticare la puntura del sacco: è questo il procedimento men-0 pericoloso, e va combinat<> con la somministrazione di estratti pit11itarì che eccitano 1e corntrazioni uterine; in tutti gli altri casi si pratica il rivolgimento combinat0 e la trazione di un piede fino in vagina: non appena il podice del f·eto comprire la placenta, cessa l'emorragia. Si attende poi che i l parto si espleti spontan.ea.mente: il part-0 forzato pe1· salvare il bambino è oltremodo pericoloso, esse11do inevitabili delle lacerazioni cervi'Cali cl1e provocano delle emorragie mfrena.bili (te~. s uti :sui quali è inserita la p1'aeenta). (A. Doverlein. Munch. Med. Wochenschrifl, n. 4, 1922) .

PoLLlTZER.

Asma e· menopausa da radio.

Dall'esaine crititCO di un caso clinico, lungan1ente studiato, McBean Ros~ (British med J our·n ., 7 gennaio 1922) trae le seguenti conclusioni. Una sola ap:plica.zione di radio e11clonterina è sufficiente a completare la menor. s. ])ausa, ma il metodo non è innocuo; posson,) Placenta previa. seguire disturbi, da attribuire in tutto o in Due sono i p eri1ooli princip·ali inerenti alla parte ad insufficienza ovarica, onde è utile somplacen·t a previa: l'emorragia infrenab·ile e l'in- r11inistrare sistematicamente, in questi casi, efezione settica. Le emorragie ·Ch·e .dipendono st.ratto O\'arico, come si fa dop-0 gl'interventi dall'in serziom.e prev.ia ·della pla.centa si devo- chirurgici che producono una rapida meno · no fatalmente ri.p etere; soltanto nelle case di 11ausa. ctLra dov'è possibile una sorveglianza contiLa p aziente di cui riferisce ebbe un ascesso nt1a ta, si pt19 event11aln1ente limitarsi ad una asmatico riel 1906 dopo un'operazione sulle cacura sintomatica e aspettativa ,s perando di vità mascellari. Nel 1920 (anni 45) ini seguito ·alvare il bambim10. Nelle case private è indi- a menoITagie le si sviluppò una malattia menspe11sabile l'immediata interruzione dehla. gra- tale; si rimise do,po la ceS$azi-One delle regovidanza. lifl tt1tti i casi si dovrà pensare che le, otten11ta col radio, n1a insorsero frequenti le emorragie ripetJU te anche se non abbondanti, · e gravi accessi asmatici, ed una secrezione p 1 1durando per settimane e mesi, esauriscono la rulenta, ricca di streptococchi, da entrambi gli donna così .da reDJd·erle difficile al momento D.t1tri. Le ct1 re loca li a nulla giovarono; rautodel parto, indubbiamente catastrofico, di sop- ,-accino non r€cò vamitaggio, quantunque desse portare la f-Orte perdita di samgu e; inoltre que- luogo a lievi fenomeni anafilattici. La sonuniste donne anemizzate facilmente sono .colpite nistrazione p. os di estratto ovo-mammario ridusse molto di numero e intensità gli ~cessi dalla sepsi. La prima necessità è quella di ' frenare l'emon·agia, a meno che si possa im- a smatici. Non fu tentato il paptone e il siero. H. Roll eston, che ebbe notizia del cas0. mediatamente provocare il parto. Per ottenere l'emostasi è inclispensabi1e il tamponamento esclude che il successo possa atttjbuirsi a sugvaginale che deve esse.re accurato per riesci.re gestione, .per· l'inutilità delle cure pregresse ; effica.ce; questo tamponamento vagimalè è pe- esclude una dissen.s ibilizzazione aspecifica, perrò la causa immediata della i&epsi, il second-0 ch è !'.estratto fu dato per os; ritiene che l'asma pericolo che minaiccia le donne aff ettte da pla- non fosse dovuto all'insufficienza ovarica per centa previa. Perciò si dove in tutti i casi sè stessa. L'improvviso arresto della secrezioallontanare il materiale da tamponamento al . ne interna dell'ovaio produrrebbe un'ipersemassimo dopo 6 ore; una permanenza più lurn- crezione tiroidea, che renderebbe i centri nerga del materiale da tamponamento renderebbe vosi suscettibili allo stimolo di proteine estrainevitabile la sepsi. Levato il tamponamento. nee (i prodotti della suppurazione antrale) onDoRIA. nei ca i di placenta previa marginale si pt1ò de le manif~stazioni asmatiche. 1

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(ANI\10 XXIX,

FASC.

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SEZIO~E

L' intervento operativo e Ja radioterapia nel fibromi uterini. La radioterapia è particola-rmente indicata

in donne di 40 anni e più .con fibromi, che (W)n oltrepassino l'ombelieo, specialmente quand.:> si tratti della varietà interstiziale; si ricorrera a<f ~ssa anche in pazienti anemicl1e, con malattie cardiache o re11ali, o in cui, comunque, l'operazione si i)resenti molto arrischiata. La radi1oterapia è pur~ coinsigliabi1e nelle pazienti, che non intendono assoggettarsi ad atti operativi O})pure cl1e hanno fibromi senza sinton1i. 11 primo -e ffetto della radioterapia (G. Gellhol'n, Jourri. ani. 1ned. Associat., 28 genm.aio 1922), è gt1ello di arrestare l'1emorragia, ciò cl1e si verifica nel 98.4 % dei casi; secondariamente si l1a nel 70.80 % dei casi il raggrinzamento del tumore. L'A. co'.IltSiglia di applicare il radio nella ca,·ità uterina, in ragione di 1.200 n1g. ' ora : rarame11te è i1ecessaria p iù di un'applicazione. J raggi X i1011 dan110 risl1ltati altrettanto ce rtj e pronti: }Jossono l1sarsi però per co1npletare ed assicl1rare la cura. I vantaggi della radioterapia sono dati dalla, guarigione che si ottiene in più del 60 ~~ dei casi senza alcum pericolo (il rischio operativo, a11cl1e in mano cli buoni cl1irurghi è del 3-4 %) ; essa inoltre è molto più ~conorn ica, no11 toglie la paziente per lungo tempo dalle sue occupazioni, e riducendo la degenza a 2-3 giorni, contriiJuisce ad ievitare l'affollamento degli ospedali. L'intervento operativo è da preferirsi quand0 il fibroma sia sopra J'ombelico, pedu1nco1a: to, sottosi•eroso, sottomucoso, cervi.cale; co~ì pure quando vi siano complicazioni (infezione, degenerazione) e nelle donne giovani. Nei fibromi con degenerazione sarcomatosa (2-6 % dei casi) è i;t'lvece consigliabile la radiotera1)ia ad alte dosi; quando al fibroma s ia associato il carcinoma del corpo uterino, sarebbe da pr1eferirsi l'operazion·e (pamdsterectomia), e da l1sare la radioterapia (a 3,000 mg. per ora e ripetendo dopo qualcl1e settimana) solo se la paziente sia in cattive condizioni generali. Se il fibroma è incarcerato, con disturbi rettali .e vescicaili, l'A. consiglia in ge11erale l'operazione, altri però 11anno osservato un rapido raggrir1zimento con la radiotera:r;>ia, cl10 è quin1.di bene tentare prin1a dell'eventuale interve11fJ) operativo. l. b.

La pulsatllla nella dismenorrea. F. C. Coley (Brit. 1ned. Journ., 7 gennaio 1922), consig'lia la pulsatilta (anemone pulsatilla, ranuncolacea, n. d. r.) nelle forme di . .

PRATICA

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dismeno1rrea neJ.le quali si ha11no do.l ori nei primi 1-2 giorni d.el perio·do mestruale, e l'e1norragia è scarsa. Negli altri casi è inutile. L'azione è prevalentemente suggestiv.a : ililfatti l'A. consiglia di ispirare alla paziente la mass.inia fi<l lt-cia in un quasi certo sollievo nel prossimo periodo, mestruale, - o al più dopo altii cinqu·e o sei periodi. Il farmaco non è sgrad·e vole e non •h a .dato effetti sp-iacev-0li. Egli prescrive : Tintura di pu1satil1a' oo-r" . 5·' Alcool aloroformico, gr. 10; Acqua cloroformica fino a g:r. 200. Da pren-derne due cucchiaini quamd.0 s1 iniziaJ10 i dolori mestruali ·o premestruali, ed ogni t~e ore finch·è essi .dur;ano. La pozione si co11serva oltre un mese . DORIA.

Metodi soggettivi e metodi oggettivi per modificare la secrezione lattea. 1~ Metodi soggetfi·vi.

Esistono numerose ·oonne1Ssioni tra il si:stie rna ·niervoso centrale <~ la mammella; così tutto ciò che turba la p.s i-c:he della donna si ripercuoté sulla secne~ione lattea. I metodi sogg.e ttivi d'ipendono completamente dalla ~adre e sono: a ) 1' abilità i sti11tiiva nel porgere la mammella al lattan:te e rendergli facile l' Rtto d·e1 bere; b) I.a scrupolosa osservanza dei consigli dati dal medico , qnindi dai metodi og·g·ettivi. 2° Metodi oggettivi. - I/ahbo-zzo mammario subisce due impulsi d'i sviluppo: il .J)lin10, debole, all'epoca della pubertà, il &econ·do, potente, durante la g:ravida11za, quest'ultin1-0 iQ1ll)Ulso lJrovocato o da ormoni secreti dal corion o da orm01rui endocrini, è un impulso di accrescimento, non di secrezione. Gli ·s timoli secretivi sono di altra natura: essi 1SO'l10 me{'cani~i, provoca,ti durante 1 att·o della suzionie. Si potrà dunque influire sulla secrezione laittea so1ta,nto con t1n'opportuna e sapiente regolazione di questi stimoli mecca11ici in ,11es-sti11 Cta$O .con farm.aci c.hi1ni-ci (lattag·ogli, i1'1iezioni di latte, ecc.). Lo stimolo della suzio,o o 1deve essere JJeriodi.co e og1ui poppata ·deve vuotare completan1ente la n1arnmella, soltanto osserv.a11do questi due requisiti la secrezionie latwa &i può avviare e si può mantenere. Si otti~ne ciò limita.n do le poppate a 5-6 nelle 24 ore; solo nel caso ch e i q11antitativi di latte su.cchiato s i mante11 eissero 1scar.si, si può .aumen.ta.re le po·p p·ate a 7-8 per d'i minuirle non a.ppe11a la ·secrezione lattea è pjù RJ})bond·ant.e. Il latte sgo1'ga dalle rr1anm1.elle: 1° in seg·uito alla formazione• di una pressione negativa nella oocca del lattante; 2° ir1 seglJito a lla com1)r€.ssi-0ne c·h e .s uccessivamente ad og·ni .atto -

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IL POLICLI!\lf'O

cli suzione le masc€1Je del latta11te esercitano ~ui s eni galattif.eri; perciò non soltanto il cal)ezzolo, ma tutta l 'aureola deve entriare nella bocca d.el poppante. Se le poppate non SVllotarlo con1pleta111ente la mammella, ,s i deve cercare di ottenere tale sv11otamento indispenoobile con uno di questi 3 mezzi : a) attaccando a lla mascella 1111 altro poppante robu,s to; b : 10 8'r11otam,e.n to marrnmale ; e) lo sv11ota1nento istrumentar io. L'ultin10 procedimento è il i1eg·g1ore. Teoreticamente il p·eriodo di1rante il q11ale la clonna pt1ò allattare è illimitato (fino a 15 anni! ) In pratiCEL, })er ottenerie t1n peri.odo suffici.entemente l nngo è nece s~ario agg·iung·ere ai dt1e requisiti già menziona,t i (stimolo della. . 11zione ene.rg jco e raz1onale, e svt1otan1.ento, ogni volta, completo della mammell.a) t1n terrzo reqtl.tsito: il riposìo fisi.c.o e m 1 oral~ (J. Scho,eclel. Nlii:n.ch. Med. 1Vocherischr'ift. n. 4·, 1922). POLLITZER. 1

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla lipemia colemlca. Nell'ittero emolitico esis.te una forte iperbilirnbinemia, mentre nè il grasso tota.le, nè la colesterina sono aumentati nel -sangue. In,·iece nell'ittero meccanico esiste sempre 1ma cole,.. mia lipen1ico. latente: il siero cioè è limip:iido e lattescente, come nei casi di lipemia manifesta, non essendo il gras.s-0 per la manca,t a azione dell-a bile nell'i11.testino .e p·er l'azione a.ntiernl1lsionante d.ei sali biliari pa:ssati nel sang11e, s11ddivjso in forma di emoconi; forse per questa ragi·one, il grasso ·Circola n1el s.angme senza v·en.i re ass.unto (la.Jle ·Cel.li\1le, fenomeno a l cni d-eterminismo concorro.no senza dubbio molti alit ri fattori fiffici e .c_'fhimici. Niella lipernia col·emion l'aumento ·d ei .gliceridi è 11na conseguemza dell'ipercolesterine1n ia. Se l'ittero persiste per parecchio tempo, e se l 'occl1ls.lo11ie del co l€doco si fa completa, 11cµ:giorano le condizioni per l'eterizzazione clella colesterina 1diel sangl1e. :\Ienrt:re normalme11te il 60 per cento della colesterina si trova i11 forma combinata, riò che si os,serva })11re n e ll'ittero emolitico, nell'ittero m-e.ccanico c·h e abbia durato ql1tl.lcl1e ten1po la colesten1jft combinata non s11pera il 30 o/o. Ce ato l'ostacolo che impedi,·a il deflusso della })ile nel! 'intestino rapi cl an1 ente la cole~teri11n. ematica i aggit1nge i , .a lori norn1a I i, e la cole .. terina combinata il 60 °{, ; in vari cnsi f'i 0 ~ery.n 11n transitorio n11n1e11to della colesterina e1111a tica. C.\I. Bierger. ntunch. }/Pd. TI" o<' llP1l SC"ltr .. n . 'i. 1922' . POLLITZF.R.

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POSTA DEGLI ABBONATI. (1231) Cura della sacralizzazione dolorosa della l' vertebrn lo1nbare. - All'abb. n. 3147: La sacralizzazione della quinta vertebra lomba.re dete1unina dolori, limitazione di mov)mento del tronco, ecl eventt1almente ancl1e del1'arto inferior.e corrispondoo1te, ie deformazion1. ])i questi tre sintomi il più ~requente eù i~ più jn1portante è il dolore. Questo nelle fasi di riacutizzazione, oltre che con i farmaci antinevralgici, si calma con il riposo, i revulsivi locali, la radioterapia, le correnti continue. I .'intervento chirt1rgico è generalmente cons1gliato solo in casi di rott11ra. dr. (1232) Plastica n

'l.

agi no-perineale.

All'abbon .

513 (4) : Il metoclo cli plastica vagina-perineale ft1 cla1

prof. Pestalozza com11nicato dapprima nel 1898 alla Società Toscana di Ostetricia e Ginecologia e .Bi trova descritto nel Balletti.n o di dettn. Società. Fu poi cla l prof. Pestalozza stesso p11bblicato di nuovo r1e lla << Rivista Ospedaliera>> d·el 1912 e nella « ìVlor1atschrift fur Geburtsl1ii lfe Ll. GyJ1akologie », n111nero in onore di 1\.Iartin, a11che, se non erro, nel 1912. ARTOM DI SANT'AGNESE.

(1233). Taglio cesareo transperitorieale - Al dott. L. P. da F. (l\ f a lta) : Nella Clinica Ostetrica di Roma il taglio cesareo extraperitonpa]e non viene più ,eseguito cla cli.e è entrato nell'nso il taglio cesareo t.ransperitonea lB sul segmento . i'r1fèriore d.ell'11tero, cl1e ai vrunta.ggi della incisione stilla secle bassa clell'11tero t1nisce ql1elli di t1na tecnica n1eno inclaginosa che nel' taglio extra1)erito11eale. ARTOM DI SANT'AGNESE.

(1234) Nc'vral(lia del crtlra le e dello sciatico. - All'abbonato 2385. Non sono state pubblicate in Italia monografie $t1lla nevralgia del crurale e dello scia.bica. L'argomento, specie per quel cl1e iiguarda la sciatica, è stato 111olto studiato durante il periodo fle.J la. gnerl·a, ecl i giornali medici di q11el tempo ne trattario diff11san1ente. dr. (1235) Cretinismo endP1nico. -- All'abbonato E. Z. da C.

La letteratl1ra sn 1 creti11 ismo endemico è n1olto abbondante. Spogliando le annate precedenti clel "Policlinico » o i giorna li di psicl1iatria potrit trovare i da ti che Je occorrono. J:argor11ento è ampiamente e maai~tralm~nt : trattato 11el Trottato di ?n<1latfif mentali di dr. Tanzi e Li1garo.


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SEZIONE PRATIC.\

VARIA

Ringiovanimento.

Squilibrio dei sessi e moralità. I va11.dévilles si sono g·ià impadroniti dell•t .i1uzione che in Inghilterra vi è attualmente \1n·es11beranza di due mi:lion1i di donn·e sugli uomini, n1·entre in tutta l'Et1ro1)a lo squilibrio raggiunge i dieci milioni. L'emi11ente sociolog·o ing·Iese prof. P atrie]{ Geddes ha illustrato le gra,Yi conseg·uenze che -questo fenomen·o .p uò .avere nei riguar.d i della J11oralità. I rr1ilion.i ·di donne che non possono trovare nn coni11g.e perchè non ve n , è abbastanza pe.r tutte, ·cederanno, in grande numero, .al bisog110 psichj.co e fisiolog·ico dell'arr1ore : \·prranno a dei compromessi con i loro ideali -ed accetteranno delle relazioni le quali ruvranno per risultato di a:bbassare sernp1te più il live11o della moralità sess11ale, di disorg·anizzarc la fa.miglia, di recare lln preg·it1dizio indiretto alla collettività \ -iene a stabilirsi, con crescente freqt1enza, l111a fol'1na ·di poligamia, non rico nosciuta ma i1rati·camente accettata, in ct1i un t1omo ha, insieme, la moglie ed un,a,m ante. :\Iolte donne si adattruno a questo stato di fatto , poichè sarebbe utopistico aspettarci c11e ì milioni di d.onne senza m•a.r ito potei&ser0 rin11nzi.are t11tte alla più impellente delle lo,ro f11nzioni. Esse accetteranno, se non altro, la parvenza dell,amore senza i.l cointenuto, non l)l'eocct1pandosi degli interessi della specie e della società; questa av.1"à .st1lle .c;_,palle 11n altro probLema insol11to. L,effetto più palesr_. sar:1 tin rilascian1ento generale clel codice morale_ (American Medicin e, ag. 1921). a. p. 1

La longevità delle donne colte.

La signora Myra l\!I. H11lsh, d1et~la Croce Rossa Am e•ricana, ha raccolto i d·ati re1ativi a 15.000 donne laureate di tre Collegi univerrsitari femminiLi degli Stati U11it.i; è 1'ti:s1Jltato c11e Ja mortalità tra 20 e 64 anni è sta.t a in esse di 3.24 1~/oo , rid11cendosi a 2. 77 tra 25 e 3/i., ment1·e la ·media g;e1n'e1raJ.e p€r il sesso fen1minile t1·a i li1niti s11ddetti di età è di 6.10 %o. È difficile attri'buire qure sto fatto all ' inftuetn~ za favorevole dello studio pe1· se; pit1tto srto si può ammettere cQ.e il tipo di donna c.a,pace di sosten,e re eon succ.e.sso g.hl studi, deve possedere eredita.riamente t1na vitalità mag.giore de1la mPclia: si tratta d,un grt1ppo selezio11ato. Si p.u ò ancl1·e far interve1n ire l 'influenza favorevole delle condizioni generali di vita. Inoltre le sct1ol.Je . vengono ormai lltiUizzate per inct1lcare si·stemi corretti di v ita, che d1.fendon-0 <"talle n1alattie infettive e da tutte le catlJSe di <le perimento. (A111erica11 M edicin.e). a.. p. 1

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Destarono molto rumore .g'li esperimenti di Steina.cl1, consistem•ti nella d eferentectomia praticata su topi veccl1i, allo scopo di provocare il ringiovanin1ento . . Essi ft1rono consegnati nel libro e< Die Verjiingt1ng ». ~ Ora Fiebig·e1·, dalla semplic.e osiservazio11e delle foto gl'afie che correda.n o il lavo~o, desu111e (il' iener J\.li11. Wo cliens., 28 luglio 1921; Me d. R ee., 15 ottOtb:ne 192'1) che mo Iti to p·i su cui Steinach eiseg·uì il e sue rricerche eir ano af,fetti da scabbia, e rileva che la scabbia indt1ce llrta senilità precoce. Steìnach riconosceva, n.el sno libro, cl1e una parte degli animali, .e rano pi(loccl1iosi; aggi11ngeva di av·erli cura.t i, rilevartelo che questa ct1ra non modificò esse:r;izialmente .il lQro sta.to di salute; ma lo spidocchiarnento pt1ò aver agito anche come mezzo a11tiscaLbioso e aver provocato il presunto ringiovanimento. Fiebiger non ammette cl1e q11esta critica infici ttitte. le ricerche di Steinach, ina cr.eda che ttlteriori cont.riolli siano neC'essari; egli iri1eva inoltr:e ·che i topi non erano abbastanza vecchi, perchè potesse parlarsi di senilità fisiologica (a.Vievano da 19 a 38 mesi ). 1

a. p . PUBBLICAZIONI PERVENUTECI . ARBRUZZETTI

ALFONSO.

Encefali.te l etarg·i ca attn bu-

Napoli, 1920. .\GA SSE-LAFO~T ~I. C. Les gastri.tes ali>nentaires et leur t ·r aiten't ent. Paris, O. Berthier. lator·i a? -

Oontributo alla diagrios i 'radiologica cl.egli pseudo calcoli renali. - Roma, 1920. BILAN'CIONI GuGLI!!:LMO. · Saroonia melanotioo dellt1, fo .f\a. nasale sinistra. Napoli, E . Pietrocola, ATTILI SORD!!:LLO.

192J. Io. ·La la,rringe umar1a, è organo perfettarnente sri1ui1n1et.,-ico? - Biella, G. Testa, 1920. Iu. Suli'istologia del colesteatoni a dell'orecchio. Roma, ~l'ip. «Le lVJa.ssime », 1921. 1

BOLOGl'iESI

GIUSEPPE. ]\-uovo 1;01itrib·u to cli?iico su.i

t1tntori p1·11nitivi delle a.pone11ros ì degli, arti. Roma, T ip . {lel Senato, 1921. In Esito operatorio favorevol,e in un ca8o di n1'ielooistorn en i·n gocele cervicale. Ro1na, Tip.. Naz. 1

Bertero, 1918. Alte ra .z io'ni 01·ga.11 ioh e dell'apparato re spi ratori,o indotte da deforrnità spiccate <lel to-

BRUSA

PIF.RO.

·rar·r racl,.iti.co. nnusA

PIETRO . S11l ·r cftesso ore1nia.c::terlco nel pi--i11io

annu di. vita. 'l~ipogr. ;

Reggio E111ilia, Coop. LaYoranti

1921.

CA),lURRI J~u101.

dova,

Fi1·enze, I 1. Niccolai, 1921.

dovo za.

La pellagra 1tella provincia di Pagu ci· ra. ' rerona. J\1. Bettinelli, 1921.

Luxor. La pellagra nella. pro1-incia c1 i Padova dopo la guerra. - Udine, Tip. ~l I~i:1·neo & F., 19:21.

CAl\IUHRI \TrNOEXzo


IL POLICLINJCO

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FASC.

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NELLA VITA PROF'ESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. L'opera della Direzione generale della Sanità pubblica Il 27 marzo ll. s., il Presidente del Consigli<> dei 1V1inistri ha ricevuta. u11a delegazione del Consigli•.) Superiore di Sanità, composta dei signori senatori prof. Ca millo Golgi, presidente; prof. Ettore Marchia.fava, Yice-J>residente; prof. Pio Foà, Nicola Badaloni e dell'on. p r of. Michele P ietra-valle e €lel signori professo1i .Vittorio Ascoli, Luigi l\1anfredi, T,uigi Devoto ed Ettore Levi. Scopo della Yisita era quello di presentare i voti seguenti, espressi dal C-0nsiglio superiore nell'ultiul.3. sua riunione p lenaria clel dicembre 11. s. 1 . Sanità inte1·1ia. - Il Oon~glio, considerando l'opera gr andiosa svolta dalla Direzione gei1erale della Sanità <lei R egno durante la guerra e nel })eri(){lo post-bellico, d i front.e ialla straordinaria. entità e complessità dei problemi che si dovettero aferontare, in mezzo a difficoltà enormi, e ohe costituironio il n1aggior cùnento, e quasi si p uò dire 111 prova de l fuoco, per l'organizzazione dei servizi relativi e per l'indirizzo cl1e ad essi presiede; riteniito che a tale 01)era, felicemente coordinata e integrata eon quell.a. <"telle Autorità sanitarie ì\Iilit:a1i e della Croce Rossa, ,si deve se la tt1tela dell:t igiell•~ e della Sanità pubblica e la salvezza tlella Nazione d.alle minaccianti epidemie si 1P<>terono conseguire, in momenti di così grave 1perturbazione; è lieto di esp1imere a l Direttore generale pott. J.utrario. ed a qt1anti lo hanno coadiuvato nell'immane lavoro, la sua a n1mirazione e il suo plauso, e segnala l'in1portante relazione e laborata dal medesimo Direttore generale come tma degna celebrazione de lla \ittoria sani taria riportata dall'Italia; 0<>'nsidera1ido inoltre che quest'opera oompiuta iu causa della g11erra, porta con sè una grande pre-,rAosa. messe d'insegna.menti, di studi, di esperienze, da potersi fe<.>ondare e svilup1)3.re duratllte la 1>aee, a \ant.aggio del nostro progresso igi~nico­ anita1io; 1·ile·va che tra i CTiteri informatori dell'attuale ordinamento, una speciale ed urgente riforma meri ti quello, t)er cui le mansioni, di natura igieni<·a. non sono tutte accentrate nella &lnità Pubblica, o per lo meno ad essa Sl.1bordinate. mme do' rrebbero, ma. .·ono ripartite fra organi diversi, che ngiscono in modo c-1utonomo, con eYide11te COilJd>licnziono di serYizi, con disperdimento di energie e di tempo, e con 13: ri-sultante i1levit1t bile di t1nft mioore eftlcnc:ia di rendimento; ritiene cJ1e le conseguenze di tale grave inconTeuiente si riflettono SJ'>eC'ialme11te i1e1Ia lotta oon tro le malatt)e sociali in genere, m.a!';Sin1e della tubercolo...qi, i1elle quali appunto si richiede il conco1·~ e la <:onYt>rgenza :t ll nnico s ·OP<> di infillc>n:r.:1 e di 111ezzi 9'\·a ria ti :

e fa voti iehe nella imminente riforma dei ser- ·

Yizi burocratici, venga assicurata ai servi~ riguar. da nti l'igiei1e e la sanità pubblica 11na completa a.utonon1i3 e coordinazione di mansioni e di mezzi,. per modo che 1'opera feconcla e bene in<lirizza ta della Direzione gener-ale della Sanità pubblica possa. avere nella pratica la .sua p iena efficienza . ' rispondente. a lle supreme finalità igienic-he del paese. 2. Sanità internaz lo nale. - Il Consiglio Superiore della Sanità pubblica informato dell'a.11to1~­ vole e completa esposizione dell'Ill.mo Direttore generale della Sa11ità ,pubblica sulle 111u ove orga1tlzzazioni dei c"Ongegni tecnici internazionali per la difesa sanitar i.<'l. interstatale, e sulle discussioni avviate per coordina.re, con nuo\e convenzioni, la politica sanit.aria intéruazionale con i più recenti !Jostulati della espe1ienza epidemiologi.ca e delle ricerche spertmentali ; 1

1

deli bera :

di espiimere il suo pieno· e concorde consenso

sull'azione e s11Il'indirizzo seguito dal Direttoregenerale ·della Sanità (li cooperare agli a lti int:eressi ed a lle te11denze liberali della politica sa nit.aria italia na e di approvare i seguenti cruposaldi di una rinnov-a ta convenzione, che potrebbero iiassumersi : a) nella notificazione diretta, fra gli alti uffici sa.nìta 1i statali, delle informazioni precise e pronte circa le variazioni delle locali condizioni della pubblica sanit2.t; b) nel sopprimere la errata figura conyenziona · l~ delle circosc1izioni infette; e) ne ll'orga nizzare le ricerche di laboratorio.. d.:1. compiersi a terra e <lurante le traversate, pe1~ la :lù>l)licazione delle misure di polizia sa ni ta~i~i internazionale; d) i1ell'eseguire le misure istesse anc:h e ai porti di i:mrtR11za e d11rante la traversata, per liberare il traffico 'Portuale da ind11gi eecessivamente .dannosi a lla loro espansione. 11 senatore Golgi clliarl il duplice scopo che il C<>nsiglio SUsperiore di Sanitit si era prefisso nel delegare ad lllla .apposita Commi ssione l'incari<:<> di illustrare i <lue ordini del giorno; richiamare~ cioè, in mod<> particolare all'att:enzione del ?tiini· stro le due importanti questioni riguardanti La X;in ità interna e la Sanità internazionale e rilevare la sua viTa soddisfazione per l 'opera coma;>iuta dal Direttore generale della Sanità comm . Lutrario, ~ dai .suoi collaboratori durante il lungo periodo della guerra; opera che disSe mirabile, in quanto diede a ll'Italia nostra, in quel grave periodo. la sleurezza <'he gli ordinamenti profilattici e sanibtri ,.iO'enti cosi ltnanimemente ammirati dag1i stràl::> ' nieri erano y~1 lido baluardo I'>er la lottn contro le malattie infettive che a llorn in modo S}>eciale gravemente minacciavano di diffondersi. Il prof. Manfredi e l'on. Pietravalle ri.spetti,·a111ente illustrano. quindi, i due ordini del glOJ.'DO. Il preside-nte del Consiltlio dichiarò il suo Yi,·1


(ANNO XXIX, FASC. 15]

:simo compiacime nto per i voti del Consiglfo ruperiore di Sanità rilevando l'alto significato che quel ,Consesso ha voluto in essi riasmunere, tracciandovi un programma ben definito di azione sanitairia nei riguardi delle contingenze si.a interne, sia internazionali. I..ta Sanità Pubblica. ha dato prova di essere un -0rgano validissimo posto su basi ora100i incrollabili. È questa virtù della I stituzione, e di chi con tanta competenza la dirige. Non può esservi, .perciò, alcun dubbio, soggiu11ge S . E. Facta, clle ciò ohe è vanto e presidli.o della Nazione debba avere le cure più assidue dal Ministro 11on solo nei riguardi della Sl~"l conserva~ione nei limiti nei quali · si trova, ma. a nche nella. sua integrazione qualora occor:ra adl tm bene .i nteso fine di una se.IDJ}re più efficace funzione. Questi senti.menti, egli disse, ho aV11to giit 1110òo di manifestare al Senato, e rispondono alla mia convinzione che del resto ho avuto fino cla quando nelle mie funzioni di Sottoseg(ret.ario agli Interni ebbi modo di apprez.zare per un perioclo di tempo non bre,~e, la gra11de utilità della istituzione. I..ia. delegazione prese quindi con1mia to d.all'Ill11:stre Presidente del Consiglio, grata e soddisfatta di cosi confortevole assf..Clll~azione. ....

-Oronaca del movimento professionale. Il compenso delle visite fiscali In materia d' infortunio. L'a'Ssemblea dell'Ordine clei ~ledici cli Foggia, J>resa visione del R. D. 2 ottobre 1921; n. 1800! <!be stAbilisoo il compenso delle visi te fiscnli agli impiegati di St:a.to in fatto di infortunio; deplora che .ancora oggi si cerchi lo sfruttaIDElnto di prestnzione d'opera, e si ea1pesti la di- gnità umana e professionale, con irrisorie competenze, che tu<>nano offesa; delibera l'astensione oomrpleta, tassativa dei meclict della provincia di Fo~ia, all'invito di visite fiscali per infortunio, fino a qt1ando non verrà abrogato il decreto cennato, e sia stabilita dalla presidenr,a della. Federazione medica n·n.a tabella di com~.nsi d'aocm-do col rappresentante del Governo; p-rom-uove nella classe medica., una seria agitazione in Italia perchè questo deliberato abbia sieura. effica.cta. 1

I rappresentanti degli Ordini sanitari al Consiglio superiore di Sanità. Sono risult:ati: :p er i medici il dott. Mairtinelli .Alfredo (con voti 45 s tt 63 Ordini votanti); per i 'feterinari il dott. Torti Ettore (con voti 53 su 67) ; per i t.arm.acisti i~ dott. Assauto Giuseppe (ron 'l'Oti 51 SU 64).

-

501

SEZIONE PRATICA

. ltlSPOSTE A QUESITI .E A DOMANDE. (933H) UtlibOO

ooncorrffltC. - · Dott. A . ·Z. d:a R. -

Il Con1une non può annullare il con<J<>rso (I)erchè vi è un unico concorrente. Può, però, riunirsi e deliberare .scart:Mldo l 'w1ieo concorrent.e per principii di personalità, attesa la di lui .condotta che, come Ella dice, non è buona. Il meilioo 1Provinciale no11 ha. mai facoltà di nominare di ufficio un medico condotto. Contro la deliberazione neg·ativa del Comune, il me.d ico p uò rioorrere a lla IV Sezione del Consiglio dr.i Stat-0. Non vi è a ltra solQzione. (9334) ,Indennità ca;valoatu·ra. - Dott. O. B. d a M. - Il medico <:.-011dotto in aspettativa. ~r tagione · di salute non eonserva dura nte tale posizione giuridica l'inden11ità cavalca tura, [)erchè qtiesta si paga p~r facilitare il compimento da. un servizio, che egli non compie. (9335) lnfortu·n ii. - Dott. abbonato 1249 da S. ~1. a M. - Infortunio industriale ed infortunio sul lavoro, .sono la istessa cosa. L'aumento della. tarif- · fa dei certificati ft1 fatto col Decreto ile1 2 ottobre 1921, 11. 1866. Quale che sia l'infortunio occorso all'operaio, le competenze del medico sono sempre le stesse. Per le prime j.n1;1nediat.e cure provvede l'assuntore del lavoro. Se l 'infortunato è inscritto nello e lenco dei poveri ha diritto a lla cura gra-

tuita.

(9336) Caro viveri - Rlooh.ezza rn.obile. - Dott . E. T. da S. G . I. - Per ora nulla è stabilito .circa la prorog-a del pagamento della indennità caroviveri, che nessuno ha finora soppressa . La. legge vigente determina in 8.65 la R. M. 5Ullo stipendio degli impiegati. Rioon-a ·a lla Commissione man.damentale e da qt1esta alJa Provinciale. <9337) Limitaziorii per la seco1ida indennità oaro1 ive1it. Dott. C. R . da M . - La limitazi one esiste effettivamente nella Ci rcolare del Ministero dell' Interno del 18 aprile 1921, n. 15700. Essa dice : «Un ultitrna Zimita.z·ione è oontenuta 'nell'articolo 3 ...

deZ disegno, i l q·u,ale dìsv.one cli e l e indennità p1·eviste dai diseuntJ stesso vossono esser~ ridotte ed anche negate dalle Pro11''ilnoie e dai 001nuni ohe, fn appUoa~ione del R. D ecreto lG ottobre 1919, n,. 1960 abbiano 001ioesso al personale <l!l1tm!mrti di stipendio IN MISURA NOTEVOLE, ecc., ecc. )) sembrerebbe essere il caso di accettare la offerta fatta dal Comune. (9338) R ,loohezza mobile. - Dott. M. G. da F. -- Dal momento che nella deliberazione con la quale Le si aumentava l'assegno, da lire 1000 a

lire 5000, non è fatta menzione della concessione speciale dell'esonero della R . M. è da. ritenere che essa non è st;ata conservata e che, quindi, ora. tale tassa faccia carico direttam.ent.e a Lei e non più a l Municipio. (9339) Pag01rnento oertijioati. - Dott. A. T. d 1a V. - Essendo 111edioo per i soli poveri, non e obbligìl ta a redige1--e certifica ti medi.ci per i mflrinai non compresi nell'ele nco, che chiedono l'ac' certamento del.ln invalidità per aver titolo alla richiesta ò!i sussidio dalla c.assa invalidi per la )farina mercantile. (934-0) Oarro-1Jime1'i. - Dott. G. A. da M. - Per i medici o.spedalieri non ~ fissa ta obbligat<niamen-

..


50'2

IL

POLI CLl~ l CO

te la co11<:e,·sion clel taro-YiYe1i. Xon è, pel'ò, Yiet.:1 to nlle ~\n1n1i1ùstrazioni, di concroerlo iii iuisura. vroporbionule alle rispetti-re rendite ed a quella clas. ·e <> e:la~·i di i~rsone, da esse ritent1te merite,·oli. (9341J llicorso al G<>i;ern.o del R e. Dott. E. G . cla T. - . . .,.ort è fis~ato alc·nn termine entro il <} nale il J\li nhstero cle ll 'lnter110 deve tra smettet·e fl1 ~on~igllo di Stato i ricorsi, già completi e c.:011Ye11ie11temente ist111iti, per averne il .J.)arere. (9342) .4.n1bu latorio 111edico-clli.rurgico. D ott. ~I. N. <1~1. S. Anehe al condottato pei l)OYeri <li ean1vagna SJJ~tk'l il locale gratis pe-r l'ambulatorio o l'i11de11nità corrispondente. I.11 e-uso' di r esti.ste11za o cli rifiuto cla parte del Comune, ric<Q r1·n a 1 J>refetto .c lella ProYi n<:ia . Del resto se il lo~ale i1011 viene apprestato Ella no11 è tenuta :i fare jl sernzio. (9343) Cllra cli u1i infortunat o. Dott. :\I. P. <la C. V. - Ella 1p uò seq11e&tral'e giudiziaria111ente pre~so la. Co1npag11ia di a ssicurazione tale 'oom1n~t cla <:or.risp-Olldere a qu.anto deve riscl1ote1·e d:1ll' infortn!lla to. Senza 1l"egolare sequestro, la <letta As~ctazione non può trattenere sornn1e dlovu te ad altri. Innanzi tutto può ottenere dal J>ret<)re u11 seql1estro conser\U tivo. Doctor J usTITI.\ . • 1

CONCORSI. POSTI VACANTI.

[ •.\NNO

XXIX, FA "'C. 15}

clue decimi dei p1·oyenti operatori· biennio po· ta' 1 s l> i· 1·1t·a fi no. a.l 45.J anno. Etit massima 35. 'Scad. 2(). a1)r. Inscr1z1one nell'Ordine dei )ledici della ProYincia. I~ETTO:\IAN01'1~ELLO (C'ltieti) . -

, .. e<.li fa c.

J:J. Sca<l_

ore 17 del 13 aprile. :\1oNT.\GUTO

(Avellino). -

Scad . 20 apr. I.i . 4.500,

c.-v.; L . 300 alloggio. .Alle ore 16 del 10 maO'gio· Kmq . 54.1:16. Servizio entro 15 g. L. 6000 pere 1ooO. pov .. ; tre quinquenni decimo; L. 300e disag. resid.; add1z. J,1. 1.50: per e.a v. L. 3000; se uff. san. 'L . 6QO_ ~AI,A!IRA (Poten,za). - Condotta po-reri L . .4500; eta non superiore anni 40; indennità caro-viv. Ufti<:iale san. L. 1000, o ltre caro-viv. Sca.d. 15 aprile. P1ETRABBOND'\NTE (O(J,tfnpobasso) . Oons. con Ca~telverrino; I.i. 4000, oltre J.J. 2000 trasfert.a c.-v. Età limite 39. Scad. 15 aprile. ' PORTOV~)iERE (Genora-) . 'I1. 4000 e q1ùnql1enni <le-e:imo per 500 poY. st1 2900 ab.; dQJ.)pio c.-''·; età li1nite 34. Ser\·. entro 15 g . Sca.d. 30 apr. )loNTAGUTO (Avellino) . Scad. 20 apr.: I.i. 450() e c.-,•. : 'I ). 800 indenn . .alloggio. Riv·o lgersi Seg'reteria ()omuna le. . RIVAROLO ì\J.\~TOYANO (~lanto va) . - L. 9000 e tr~ sessenni dee.; dlQp,J,.l<io c .-v.; L . 4000 u.s o co·stante e.1 Yè.1llo OYYero I .i. 2500 uso non continuativo caYall..> oYYero J,i. 800 bie:ic l. Età lin1ite 40. Sca.d. 25 avr. Ro~L\. Min-i.stei·o della P . I. Professore stra ordina rio alle cattedre di: clinica. ostetrica e ginecologica nella Facoltà medica. di Sassari; antropologia nella )j,acoltà di scienze di Roma; chimica farmaceutica nelle Scuole di farmacia di Cagliari e dj l\1ilano; chimica generale nella Facoltà di sci~n­ ze di Sassari. Sca·d . 15 giugno. Cl1iedere le condizioni. ' S. ~lIC HF.:LE AL TAGLIA1'IEXTO ( ·renez·i a). - Scad_ :l() è.ll)l". Due COD(l.; L . 7800 oltre J,1. 3400 cav.~ T'· 1800 inden11. malarica, dovpjo c.-,-. C"lliedeJ.'e<l nnunr-io ~~Ila Segretel'i<l. TARANTO (Lecce). Se.ad. 20 apr. I.spett-Ore sartita11o delle Scuole pubbliche e private del Comune; I.J. 5,000 e 4 quadrienni dee. ; due c.-Y. ~r.\rEs~,, (C'a·111poba sso) . I J. 13000 J>. lX>,· .: quattro quiuq. (lectn10, .c.-Y., 1.1 . 1500 uff. l'H ll . •.\.b. 2106 tutti riuniti \li cui 200 poY. Età limite 39. Scad. :10 npr. (l>e r c·l1inrimenti ri'vo1gersi al iiott. A . Su1inno, I'ihni.g,1. J)rov. di Venezia). t ' DI:\""E. <J" peclale Ci1:ile. Vedi ftlfK'. J:3. Scad. ol'e 16 de l 20 aprile. OVARO

(Udi:ne). -

Stad. 30 apr.; d11e. con<l. (TreYinano e '. fo1·ren lfina): L. 5000 e 5 quallr. d ec:im.o · cl<.YJ.»pio c.-Y.: J,,. 2000 <:a,r. ....L\..OOSTA <Ro1na). -- Scad. 15 apr. L . 7000 e 5 qua dr. decimo, L. 500 disag. resi d., L . 300 uff. san., ri1nbor~ iuezzi t1·.a siJ.. c·ava llo, c.-v. Et.ì 1i1nite 4.3. l~ ETTOLA cPia ce11:·rt). 1 0 rep~1'1:to (S. Gic)'\<.11111i): J,;. (i.500 e C'01uplen1ento (li L. 3000 p . mille p0Ye1·i o fr<1zio11L\ : c:inque <]tu1clr:ienn~ decimo; addiziou. <1i f ;. 2.30 fi11~ <1 2000 poY. e <li J;. 2 oltre : I..1. 3000 eaYa le. e I .i. 2000 e:.-\. caYallo, riYedibile: nssicur.: J.J 400 a1nbnlat. ~ca<l. ore 17 flel 15 avr. Il conco1·s< pot1·~t L':5sere annullato senza obbli~o .. cli u1a11ife.sta rne le ragioui ed i eon c.'Orrenti i1011 ,, y1·an110 (liritto <li i11~orgere co11tro l'Arnn1ini Htraz. <:omunn le. ('\I..\ !:=iCIO (.-lq11ila ). l~ . 6000 per 280 llOY.: per n1J. ~an . J;. ::.>OO, 1° c.-Y.; ab. agglomerati; fraz. <li 40 nb.: totale 1500. ~<·rivere al Sindaco. C.\Y.\HZER>-: t 1·e n e.~ia). ,.e<li fase. 13. Rca<l . l l> )Jecli<:o-chirurg· cerca interiru.tto. "<:riYere: Doti1prile . tor ~iao ln Gattone - G11nrdiagrele : (Chieti). ( 'O LLEUI~tt:zzo (r'llieti). Al 1 0 n1ag. J,1. :-ooo com11re~ T.1. :500 qnnlt:> 11.ff. san. Po,~eri. ~erYizio entro Diffide. .1\c.'QU A1>E:'{DE\Tl-;

( l?o1na).

2 f} ~iorni.

Per 4-0 gior11i clal 22 mar. : cond. rurale <.li .<lnnifo: L. 6000 per 1000 pov.; c.-v.; I ... 1500 c1isag. r~id.; tre quinquenni decimo; lire 2..JOO ca".; nd<liz. L. 2 ovvero indennità di residenzn poYern non mai super. a L. 2000. Ab. 1400. Et~L limit 21 -35. FOLIGXO (Perugia). -

-

4\~.

Oon.grega~ioue

di Carità . i,·tente de11·ospedale L'mberto I: I .i. 4400 ~

l ì'Ho:-<INoXE

f l?on1a). -

B conft'.'rn1ato il blocco dei

conoor~

ID(l(lici della 1•r0Yinc.· ja <li R eggio Etnilia; sono mantenute •~ diffic1e di ~Cè.lD<lù1no e Toano e ~ ne in ·rive una nt10\·a l'er L igonchio, J>erehè non h~• itclotta to il ( 'aJ)itolato -tipo. IAr'l Rezione ~oyi.r.rortona dell'A. • •. :U . (". ha l'E-'YOC'~1to la diffidft al Con1une (.l'Isola . ~.\.nton.i°' (ei r c. Tortona).


f ..\~NO XXIX,

FASC.

15]

SEZ IONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZEr ln seguito a l <.:onC'orso per medico primario 11egli O...~edali riu11iti <li Roma il prof. Ugo ~!Iancini Col'tooi è stato nominato, i >e1· titoli, medi.co prin:ut:rio nell'Ospecla le infantile del Bam·b ino Gesù. .l .1a famiglia ospitaliera del più gra11de nosocorui'J intiantile iCl'Italia con la nomina clel prof. ~fa11<.'ini si a'C-cresce di 11~0 <lei più Yalorosi cultori della pHtologia dell'i11fanzia. 1 l prof. Eugenio Di :i\Iattei, direttore <lell 'Istitt;ito d'Igiene della R. U11ive:;:si tà di Catania, è i10mina to gra11de ufficiale della Corona cl'Italia.

Hanno conseguito la libera d'Oc-enza in oto-rinolaringoiatria i rlotto1i Pietro C·ali~ti a C~1 tn11ia, Gi11seppe Petrelli a N.aipo1i.

503

i~t~~odotte 111?11a Yasta nt1la delle lezioni, e qui si e 1S\'Olta u11a mnnifestazione che Ira profondamente commosso l 'Ospite ilJu,s tre : l'aula era o-rèmitissima, stipata, rigt1rg·ita11te di rneclici , !Student i , s t udentesse ~ professori : le d11e regine son,) state ac:colte d~ uppla usi fragol'osi e d'a o-rida ·d i: « ' ' iva il J.~elgjo, viva 1'Ita li<l ». ~ !nfii:ie le due regine 11anno Yi sitato gl'impianti scientifici (le lla CJi.n ica e sono rimaste soddisfa tt: nel troYarla fornitn òi tutti i mezzi, anche i più 111oderni, per lo stttdiio e la cura dei malati. Sa Inta te da nuoYi ap1)lausi hanno lasciato L'l Clinica. .Dopo quest'ultima Yisita le Reg·ine hanno l a SCLc'l to l 'ospedale. · ·

III Congresso Internazionale di Storia della Medicina~

0

ALBO D 0RO.

Alla òott.s.~ E lerui Famb1i tdi ' Tenezia cl1e

n1

tenente meùico a Gradisca 11el1'0SJ.)edale da Can1Pt> n. 135 e che volle Jinia nere al s110 posto fino a che l'ultimo ferito fu messo in salvo, è ·tata conferita la Croce di Guerxa. Alla brsY:1 signo1ina , el1e ora a Rou1a con arde11te zelo si oecu1)a delle opere di 1pre'\ide-IIBa sociale ed! è \alente pubblicista, ,·,1nno i 11os tri cordiali ra llegramenti.

NOTIZIE DIVERSE. Vi~ita

Regale alle Cliniche.

J;a mattina. del 31 n1arzo la re.gi11a Elisabet~l del Belgio, accon11)agna ta. d~lla regina El(lna, si sono reca te al r•olicli11ic:o Umbel'to I, doYe erano ad accoglierle 11 comm. ..\.lfonso Torti , direttore dell'o~'I}e(lale, il segretario ge11erale degli o~edali di Roma con1lll. Carelli, il b.n r one 1\l azzolani, oltre n un fitto stuolo di n1roici e di infern1ieri. J,e regine l1anno iniziato la loro vi ·ita dalln Cl~­ ni<-a ostetric-a, <;lre con tanta c111·a è <liretta d.aJ prof. Pest<1lozza, vi,·a1neJJte interessnn<losi a1l'ol'din·a mento òell'I&'iit11to e delle pazienti. Rono passate quindi a lla ( linica oc11li:.;tica. ricevt1te dal IJrof. Ciri11cto11e, e h<lnno a111Ulirat-0 la larghezza dei n1ezzi e l'a1)presta111ento .~1e11titi<:o del1

l'I~cmtuto.

Quindi, accon1pagna te tla numerose a uto1ità, sono andate alla Clinica medica . So110 sta te riceVltte dal direttore J)rof .•i.\.scoli e da tt1tti gli altl'i a~istenti. NE-i cor1idoi della Clinica erano !'accolte per l 'oceasione molte JJersonalità del mondo mediC."O : i l i •rof. ~e11. .à-L'l rchia fa vn, il prof. A1es8andri, il J)l'Of. Da lla ' redoYa, il praf. ~iingazzini, il profe~sor Ferre.ri, i l prof. Baglioni, il .p rof. sen . Sana relli €d altri: Yi erano anche i l prof. sen. Golgi, il ])rof. sen. Pio Foà, il comm. A lberto I J11trarjo, il generale Della v~alle ec-1 una schiera numerosissima di medici e di .studenti. La regilla. del Belgio, accompagnata dal i>rof. Ascoli, e la regina. d'Italia, ae<:ompagnata dal l)r of. Dalla V~oYa, l1an.n o Yi.~i­ tato tutte le cor~ie e non hanno n~1 scosto la loro viva ammirazione a l <lirettore per l'ordine perfett.o che ovunq11e regnava, per l·organizznzione l)l'ecisa ed efficiente. J~ due regine -})Oi ,sono sta te 1

Si adunerà a Londra tdal 17 a l 22 luglio !P. ". I~e sedute .si terranno .alla Società Reale di lVIedit i11a, al tJollegio Reale dei .à·f edici, al Collegio Hea le dei Chirt1rgi, al :àiuseo 1'1edico Storico Wellcon1e e a ltroYe. Vi saranno inostre speciali · il .... . ' Co1111tato esecutivo app1•ezzerù a ltamente il prestito di oggetti cl1e interessino la storia della med icina.

Saranno oggetto di relazio1ie : 1. «Principali focolai epide1nici e eu<lernici 11el lVIedioevo; peste, e-rgotiffillo p:angreno~-o. lebbra, malaria»; 2. « Storia d.ell'ana tomia )) : 3. l{inn.sc~nza delle conoscenze me<liche nel X'"'I .&:><'()lo ». I~ comtmdcazioni dovran110 inviarsi a l ,segretc.1 rio g·e11erale dott. J. D. R olleston, 21, A.lexan(lra l\1a11sio11s, King"s Road, T.;011don S. " ;-· 3. Quote J)er i 1neu1bl'i della Società Internaziona le di Storia delln n1edicina 40 fra11cl1i fraru?esi : J.>er g·li alt1·i eongressisti 40 fr. ; l)el' i memb1i ~ii famiglia dei congressisti e gli studenti 10 f.r. I.e quote ver inn11da to !)ostale o chèq·u e sulla Lloyd 's I la11k <iOY·l'<l llllO i11vinrsi a l teooriere, vV. G. S1pe11C{1 l' Esq ., O. R. E., ?\i. S ., 2, Portland1 Place, Lonclo11 W . 1 .

I Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana per l'Igiene. f.J indetto a Xapoli dal 2-5 a l 29 m.ag'gio. ~l'en1i in disctissione sara11110: (( L'Alcoo.Jismo », J'élatori: pirof. 1). Amalcli (~.,irenu); prof. i\J. l~ifl11chil1i (I,t1oea); sen. av·Y. R. Garofalo (Napoli); prof. D. LeYi ~Iore11os (Roma); 1p rof. R. Viva11te (Venezia); Ooo:si <li perfezionamento per gli Ufficillli sanitari . Indirizzo veC'Chio e nuovo. Critiche e proposte», relatore: l}l'Of. O. C.asagran(li (P.ndovn ). Si procedetit :i lla })reruia~ione <lel co11corso nazio11ale bandito dall'..\.ssocinzione : a) [)e'.r un opuscolo di propng·anda Hulla ed'l1cazione e profilassi sessuale; b) per u11a eonferen7..a sulla pulizia personale. ...i.\ vran110 luogo festeggianrenti, Yisite ed escursioni. Quota. d'iscrizione L. 20 per i congressisti; f;. 10 per i famigliari, da inviars i no11 più tardi del ·1::; iuaggio ·p. v., a l Segretario generale dott. Giovanni l )alomba, Roma 25, "\ia Vittorio VenetO, n. 96, Iler ricevere la tessera e.cl i doet1menti per . il ri-

«


50}

IL POLICLINICO

basso fe1'rovial'io (indicare per ciascuna pel'sona: cognome, nome, età, qualifica, domicilio, sta~ione di. partenza). Per chiarimenti ed informazioni dirigersi a~ Roma al Segretario generale del Oo'Ilgresso dott. G. Palomba; a NaPoli al Segretiario generale del Comitat::> dott. cav. uff. A. Botti, pia7Iha. S. Gio\. :!\Iaggiore, 25 - Napoli (70) . Per le prenotazioni degli alloggi dirigersi, non oltre il 15 maggio p. v., al dott. corn1n. V. Lo Schiavo - Napoli, via ~Iajo di Porto, 9.

V Congrcsse Na1lonale di Medicina del Lavoro. I temi principali che saranno trattati sono i seguenti: La prevenzione della invalidità di indole medi.Ci (prof. L. Devoto); L'igiene agra.ria del dopo g-uerra con speciale riguardo alla malaria (prof. _.t\. Monti) ; Nuove e vecchie vedute sugli avvelenamenti da piombo ('prof. C. Biondi); Sull'organizzazione dei tl1rni di lavoro (dottor Masi); Per la riforma delle Leggi Infortuni (sarà d.tstribuito a stampa) . Orizzonti di etica medico-sociale (prof. L. Rorri). · A presidente del Comitato d'Onore è stato prescelto il prof. comm. Luigi Devoto. Al Congresso sarà. annessa 11na esposizione di

[ANNO

XXIX,

15 J

FASC.

tutto ciò ohe è stato in questi ultimi tempi escogitato per prevenire gli inforttmi sul lavoro. Seglreteria : Ufficio Comunale d'Igiene, via Cavour, n. 8 - Firenze.

Cospicua donazione alla Clinica Ocollstlca di Boma • •

II 29 marzo innanzi a S. E. l'on. Agostino LQ Piano, Sottosegretario all'Istruzione, è stato stipulato l'atto con cui l'on. prof. Giuseppe Oirincione, direttore della 'Clinica oculistica di Roma, e l'ind11striale oomm. Pietro Cidonio, fanno donazione al Ministero dell'Istruzione Pubblica della som1IDa di L. 240 mila, per la costituzione di un Ente, a favore di detta Clinica, per l'incremento degli studi oculistici a mezzo di bome e premi,

conferirai mediante concorsi nazionali e intetnazionali. Lo Stato concorre nell'opera con I'aissegno annuo ,u lire 20 milfl. S. E. Lo Piano all'atto della stipulazione, h~ vivamente ringraziato, a nome del Ministero, l'on. Cirincione e il comrm. Cid0tnio dell'atto veramente rnuni.fioo che mette la Clinica di Roma, che ha gi.M tant.a rinomall.7.a fra le maggiori Cliniche europee e alla quale l' on. Cirincione ha dedioo to tutta la sua profonda wmpetenza e attività, in condizioni di dare sviluppo sempre maggiore agli studi oculistici ed al loro perfe'Ziona.mento. dtl

--

. di stampa. Il N. 4 (io aprile 1922) della SEZIONE MEDICA del "Policlinico,, che trovasi in corso j;. che..~a ...P~chi _g i~r~L_~~ ~ped~to_ ~ ri:>pettivi abbonati, contiene: ~ I. C~RuaoNr. Studi sull'asma bronchiale con particolare riguardo all'asma anafllattioa . . II. P. M.ARrN. Iperindacanemia e insumcienza renale. È un grosso fascicolo di 56 pagine, che g li abbonati alle altre SEZIONI PRATICA e CHIRURGIC .J\ . potranno ottenere inviando cartolina-vaglia di L. 5 a l Cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

Il prossimo N. 5 (lo maggio 1922) della stessa SEZIONE MEDICA conterr à : I. F. SABATucc1 : Sindromi neuropsichiche nel ftutatori di cocaina. II. P. B1FF1s. S'udi sul diabete insipido. Sarà un grosso fascicolo di 72 pagine ll quale malgrado la sua maggior mole, verrà tuttavia ceduto per sole L. 5 a tutti coloro che per non averne diritto, perchè non abbonati alla detta SEZIONE MEDICA, si aft'retteranno, onde riceverlo appena. 11ubblicato, a spedire cartolina-vaglia di L. 5 al Cav . Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.·

Indice alfabetico per materie. Arwn1tinistrazio'lte saf>llitari.a. . . . . . Pa,g. 500 •.\.soesso ePc'1tico di probabile origine ame)) . 495 bica. . . • . . . . . )) 496 .Asma e menopausa da radio ..

Bibliografia : cenni . . . . Corea : .natura dei movimenti c.,.on,aoa d.ei movimetito profess-i.01ia7e Dismenorrea : uso della ;pulsa tilla . . P ebbre gialla : studi . . . . . . . . Fibromi 11terini: interYento clùrurgico e radioterapia . . . . . . . . Gravidanza extro11torina: casistica Gravidanza extrauterlna : ~no . . Lipemia colemj ca. . . . . . . . l.1itlasi renale dopo la nefrectomia per tubercolosi . . . . . . . Longevità delle donne colte • • • N-efJ;ite: sulla . . . • • • 1

Roma, 1922 -

Tip. Cartiere Oentrall.

)) ))

494 489

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501

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i•ellagrotifo . . l!eritoniti biliari . PI.àcenta i>revia

.

.

Pag . 495

• •

. . P lastica vagino-perineale Ringiovanimento . . . • Sacralizzazione dolorosa della V ve-rtebra lombare: <!ura . . . . . . Secrezione lattea: metodi soggettivi e oggettivi per modificarla . .. . Sessi : squilibrio dei - e moralità . . Stfilide : cura col biam u to . . . . •oonosi traooe.ale curata con Jaa.ingotracheostomla seguita da innesto libero ost:eoperiostale della tibia . . . . . Stenosi uretrale multipla, indurament.o e fistola perineale ramificata: intervento 1.'agllo oosareo extra.peritoneale . . . . Vaccinazione antitifica. e tifo addom..ina.le

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491 498 489

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L. Pozzi, ed. ~


Roma, 17 Aprile 1922

ANNO XXIX

Fase. 16

fondato 'lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: }'ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lezioni: G. De Toni: Sulla sierotera pia. Lavori originali: G. Fragale : Nuovi metodi di arricchimento per la. ricerca del bacillo tubercolare nelle orine. Oaervazion' cliniche: S. Grasso: Contributo alla chirurgia del g rosso intestino. Note e contributi: D. Casiere: Sull'immunità influenzale. Medicina sociale: G. Massimi : Sulla p rofilassi della vulvo·vagini te ne li e bambine. Igiene: A. Campani: Nuovo modello di pennello i&'ienieo per barba. Sunti e rassegne: MEDICINA : 11 . c . S alomon: Neurosifilide con reperto negativo del liq uido rachidiaoo. - Nonne: Meningite cerebro-spinale acuta sifilitica nel periodo iniziale del! ' infezione. - ( ;HIRURGJA: Strauss: La di a gnosi precoce del carcinoma gastrico. - Koettlitz: U n caso di sarcoma gastrico. '

llllUI di ,ro,rte&à rlsenatl. - E vietata la riprodu•ione di cU essi senza citarne la fonre.

Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: ~ocietà Medico - Chirurgica Anconetana. Appunti per il medico pratico: CASISTICA E T ERAPIA : La cura chirurgica dell ' .ulcera gastrica. - La somministraziòne delle pepsine. - Il mericismo nei lattanti. - Cura delle · sindromi coliche nell 'infanzia. - EPIDEMIOLOGIA: Osservazioni dirette su ll 'i nfezione tubercolate nella famiglia. - POST,\ DEGLI ABBOl'llATI. - VARIA: Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Atti parlamentari . - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

. la'VO'l'tl pubbUcati nel POtlCUNICO e la pubbUc<Hione cU suntit

LEZIONI. Sulla sieroterapia. Lezione del prof. ·dott. GLJIDO BERGHINZ . Dire ttor e inc. d ella R. Clinica P ediatrica cli Padova raccolta dal do tt. GIOVANNI DE TONI, assistente. AJ..loror1è, nell 'anno 1893, do po una lunga e laboriosa 1p·re.p arazion ~ , B ehring· lancjò n el mondo il s uo siero .antitossico contro 18. dift erite, noi vede mmo in qu.esto grande· a:vvenimento un fatto che avrebb e r ivi<Yluzio·n ato tutta la medJ.c ina contem·p oranea. Le prime trionfali esperie.11ze di R oux avevano abba1ss1a to .la n1orta lità clifterjc.a dal 50 al 24 %, e al Congresso di Budapest n el 1894, Chantemesse ·p oteva dichiarare ch e qu est'ultima cifra er.a an cor s cesa al 12 %11 ·e lasciaya s peranza che si avesse in ·s eguito u na ulteriore dimin·uzioJ?.e. L'entusia$IDO ·d estato da queste rtceC1ch,e fece ·si che per m1olti ain1n i nessuno si occupasise. <l'.altro. Tt1tti g·li I·stitl1ti, t utte 1-e Cliniche più rrip·u ta.te, s i posero febbrilmente al lavoro, per appli.c.are queist o i111ovo tip 1 ~ di terapia specifica a tutte Je 111a1at1'.i e per le quali erano falliti od ern n o stati giudicati inst1ffi.cienti g'li a ltri ri111e·clii. Dalla l)olmontte allH 1

1

ttlbercolos i, d a lla meningite all'epilessia, si 1può clire c·h e n on .ci fu morb:o .cont1~0, il q.u al e n on sia stata sperimentata l 'azione cl i sie·r i an titos~~ ici o antibacterici o bivalenti. .Basta dar.e una s COliS1a alla ·letteratura di qttesto trentennio per farsi t111'idea dell'enorme congerte ·di lavoro dir1)tto tutto su qt1esto in·dirizzo. P oi l 'en tusiasm o ·si è a p oco a pojc o ca1mato; i·esp·eI'ienza più volte ri1)el11ta l1a dimostrato che la più .gran parte di questi sieri non ha a.I .cuna effica·ciia; a qua l cl1e siero è rimasta u11a certa importanza pratica, dal punto di vista profi.Lattico; pochiissi·m i hai111o mostrato di v·osseder.e una reale attivit à terrupe.u tica oontr.o le mala ttie già in corso. La v accinoterapia , che iper qua1ohe t em·p o· era stata quasi offt1sc,atk'L dalla 111ce tro ppo viva, ·sipa•r sa dalla lJiù giov.a n e sol'PI la, ri n rq11 i st a yn, il s·u o posto d'on1ore. ·Cio n tuttociò la 1sierioteira1)ia a:veva fatta u.n1a importante con _q1tis ta; .essa poteva vanta;r.si di essere riuscita qua si a do·m inare. l a. difterite e questa n on era certo una l)iccoJa .glo•r ia . Nel nauf1ragio generale erano riuscite pure a riman.erie un po' a gal1a la i.s.~rotenapia de.Ila inening·ite e.pjde·m i.ca, <:rnellR. dell a •dissenteria 1

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506

IL POLICLINlCO

e quella del tetano. 'Su queste si puntarono gli 1Sfo1 zi dei più, e ,<si aieoese una lotta tra co1oTo ·che ,·odevano 's alvare almeno queste dal disastro comùne, e quelli che scetticamente g·ridavano al fallimento totale, e non si peritavano nemmeno .j i scalzare il piedestallo anche all 'immortale scoperta di Behring, n f'gando l'efficacia del siero antidifterico stesso. Donde •c leriva questa ondata di reazione, ed è giustificato in realtà quest.o scetticismo di al.e uni? A mio avviso esso lo è soltanto in rparte: la sieroterapia s1lbjsce ora l e conseguenze dell'eccessivo scalipoire che era stato sollevato intorno al suo nome. E ssa è ;:;tata ·p er qua1Clhe tempo la terapia di moda, si è volru.to' ri.oh.ie,d ere da lei anche quello eh 'essa non poteva ·dare, e poi dinanzi ai n1olti insuccessi, che un sano raziocinio avrebbe pot11t.o preveideve e spiegare, molti sono passati all'estremo òp1posto negando an·che i f~UJoi re1li benefì.ci ino;p pugnabilmente dimoistrati. La stessa so·r te hanno attr'averooto l'elettroterapia, la tubeiféolinote·r8Jpia, l'opoterapia, ecc. Ad ogni entusiasmo, succe·de coane ho id-etto, una reà2ione, e soltanto in seguito si ritorna sui propri passi, cedendo al1:'ev:iJdenza dei fatti. Esamin'iamo perciò .Jbbiettivamente il valCYre reale della sie1~oterapia nelle quattro forme morbo·se, cui ihJo accennato1 più so·p:ra, .ed intorno alle quali è più animata la lotta. Cominciamo dalla difterite. Per vero dire., sembrerà forse ad alcuni una discussione ozio. a la mia: più di trent'anni d'esp-menza di siero antidifterico, in tutto il mondo., •h anno creato a BehTing ed alla sua scOiperta un montrmento di bronzo ·c.he sf:iJda i socoli. Eppure come ho già detto, il v,e nto di fro·n da ha cercato di scuotere anche questo solido edificilQ. In questi ultimi anni infatti non sono mancati osservatori, ohe hanno reso noto di aver s uibìto diegli •s cacchi n1ediante l'uso del siero antidiftie:rioo. Nei casi gravi·s simi, in quelli specialmente che vengono detti fulminanti. 11on si può contare, è stato detto, sull'azione del sie1·0 anche se precocemente usato : questo ins11creisso è perfettamente spiegabile ·col fu.tt.o che la via d' introduzi-0ne usata da q·u esti m edici è stata quasi &empre la sottocutanea. Le belle esperienze di Mo1 genroth hanno dim o trato aJl'evider1z.a q11ale impo11~tanz.:t. ·c apitale abb ia. la ,·ia d'introduzione del siero; iniettato n elle vene, il potere antitossico è elevato nelle prime ore; dopo l'ottava esso si abbassa, e do110 24 ore è scon111a1-so. e si è fatta ini eziot1e intramuscolare, il potere antitossico si 1

1

0

[ANNO

XXIX,

FA~C.

16J

manifesta già all'ottav9. ora e dul'a fir10 aJle24 ore; poi co·m incia a. diminuiire, ed ::i 1 terzo g·iorno è saomparrso. Dopq u11 'iniezione ·sottocutanea il potere antitost:ico compare assai })iù tardi; dopo 24 ore esso è ancora 5 volte mer10 attivo che dJopo l'iniezione nei muscoli; la s11a azione r.a.ggiunge il i11assi.mo al terzo ·g iorno soltanto, ma dura a lung·o, essa non è totalmente scompa;rsa che dopo ciPca 15 gior11i. Ora nei casi gravissimi se non si può e non si osa praticare l'iniezione. endoveno·sa, che può 1dare dei feno·m eni di .cho·k, che 1p erò spesso con opp•oil'tune rCautele Si potrebbero prevenire, biso·g na ·s enz'altro iniettare. una dose massiv..a. nei mu.scoli; in tal mod-0 il siero raggit111g,e im. tem.p o minore una ·oonoentrazione molto sup-erio·r.e nel samgue, rispetto a qUJando si pratica l'iniezio;ne sotto cute. Alttri Autori segnalarono casi in •Cui la difterite anc·h e se non g--i·avi&sima, seguì il su10 corso senza risentire pe1 n·u lla I '>effetto d·el siero·: questi casi non so110 n11•m.erosi, e 1sono p.u r essi in ogìli modo gi11stificabili. Infatti an,c!1e senza pensare alla }>ossibilità che un dato siero sia prepaira.to più o meno accuratamente, resta sempre i1 fattoben 1dimostrato .che esistono svariati ·ceppi di germi, co·n tro i quali l 'a.zione di un 's iero l)UÒ esseire evidentemente più o meno efficace. È perciò che io da molti anni ho l' abitudi11e di prati.care la si,e roteirapia, ad·o perand0 al te rnativam.en te sieri di varie marche, e a d<J. i · ·s eanpre elevate. Ment:re .alcuni scettici, come abbi·a mo visto ora, negano al siero una qualsiiasi azione terrupeutica, altri autoir i riconosco110 che esso è giovevole0 ma soltanto pe r l'azione banale ese~citata dal siero di cavallo. \Tedemmo appariive perciò n11mero se statistiche, dalle qt1ali .appariva ev~dente l'esito ottimo della cura d ella difterite fatta. col sie110 normale di ca vallo. Contro questa tendenza reagirono parecchj clinici e sperimentatori e t.ra i liavori più re~ centi ed .autorevoli vi citerò quelli di Czerny (1) e di Kolle e Schlossberger (2) ; i nt1merosi es1)erimenti di c001trollo istituiti negli animali, facendo uso di siero assolutamente privo di a 11titossine, hanno mostrato che il. siero normnle, an·c he usato ad alte do·si, non possiede alc11na azione curativa. Anche co1oro che dichia1 ano apertamente la loro sfiducia nell'azione terapeutica del siero, non possono certa.mente non sentirsi l1n po' tjtubanti dinai1zi a tanti fatti e ~11d asserzioni così at1tore,·oli. È pro·ciò che anche recenti imame.n te uno scettico convinto, il Montefusco (3), finisce pur <:.empre col consigliare l '\lSO 1

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(_.\~NO

X\IX, F ASC. 16 j

SEZIONE PRATIC·\

d-ella sieroterapia « sia pe~,chè è an1co.r a troppo radicata la convinzione che solo 1a sieroterwp.i a ~UJarisce la difterite, si«a. perchè il siero adoperato con prudenza è ass·o lutamente inn-0coo, sia perchè alt.ri m1e;zzi .ai ieur•a noi non aibbia·m o per questa malattia». Qu.este parole mo.s trano chiaramente che lo scetticismo dell'Autore non è .001s i asisoluto ·q uale egli ·C·erca di far parere; s'egli fosse realmer1te convmto che 1a sieroterapia ,antidifterica n-0n è mai ,giovevole, egli dovrebbe lottare contro l'err:rore e sconsigliar.e semz'altro l 'uso diel siero; il fatto ·che il siero è i:niillocuo, ie 1ch'e no·n ab·b iamo altri rimedi a disposizione non dovrebbe essere fattore sufficiente a voler proJ.un1garei un ,s istema terapeu tioo inefficace. Ma lasciamo puire sia gLi oppositori che i sostenitori del siero: voglio in'Vece ·dirvi quanto ho potuto raccogliere per esperienza personale n.ell'Ospedale infie.ttivi di Udin.e, che dirigo da 15 anni, e perchè fissiate meglio le idee vi presento una tabella dove V<Ji potrete vedere rap.p resentati sc.h ematicamente i Ttsultati della terapia 1che io preconizzo.

507

misto, alter11all!do per lo più il Wellcome, col siero dell'Istituto Milan·es1e, -e1 col 'sielI·o di Bern a; la sieroterapia veniva t1siata largamente fino ad nn ma.s simo di 22.000 U. I. Ne1llr:t. difterite faringea ri·cor1~em1no se :del caso all'intubazionei a preife,rer1z,a che alla t:riacheotornia, poichè l'esperier1za ci rì.lostrò la grande utilità di quell'interv.ento. P er coirT0borar-e la vostra fiducia sull' az~one del si e1· 0·, vi ·dirò ah·e io sono convinto -che se tutti t .casi fo ssero ourati in tempo la m·o11alità i:>ot,r eb.b e ·s cend·e re allo zero : vi basti il ·dire che in eseTcizio prioife.ssi!onale, ·oir mai lungo, io non ho perduto per dtfterite nemmeno un bambino appartenente a claisse rm po' elevata, là id.iove aono stato •sempre chian1ato ai primi .allarmi. Forte della mia e•s perienza, io p-0sso· dunque dirvi: fate largo us,01di Siiero, inte.r venite quanto pii1 precocemente è possibile, vi saranno è v1ero dei malati che .s occomberanno nrl -0·n ta delle vostre cu1·e, ma nell.a grande maggioranza dei casi la vostra ope.ra sarà coronata da suc·cesso, e vo1i avrete il le1gittimo o~gioglio. di aver salvato delle vit~ p:reziose. 1

1

1 ,

1

1

1

TABELLA.

DIFTERITE LARINGEA

Totale

~~11no

difterici

totale

I tracheoin tuba.ti tomiz-

inorti

zati

I

DIFTERITE .D ELLE FAUCI

l\IIortali tà

in orti

quantità media di sier o

globale %

-

10.ooou.r.

4,5 %

Iquant~

tà. media d1 stero totale

I•

1907 .

. .

22

14

9

1908 .

.

29

17

6

1909-1910

67

42

12

J

1a.ooo u. r .

8

2

13.000 u . 1.

12

2

10.000U. I.

13,8 %

Jq

13.000 U . I.

25

1

10.000 U . I.

22,3 %

,,

18,7 %

" ,,

9%

1

5

(8 morti) (4 morti) 1911 .

32

-

-

-

1912 .

.

55

-

-

-

1913 .

30

-

-

1914 .

.

52

-

-

1915 .

.

69

-

-

1916 .

40

-

25

-

-

. .

58

25

(*) 1919 . . 1920 .

I

14

-

-

-

,, ,,

-

-

,,

-

.,

-

-

-

-

.

I-

-

-

-

.,

-

,,

18,8 %

. ,,

-

-

.,

20 %

,,

-

-

"

-

"

10 % n,6

01

IO

16 %

-

3

18.000 U. I.

33

3

15 ,000 U. I.

10,3 %

-

4

18.000 U. I.

34

1

15.000 U . I.

8,2 %

(3 morti) 192L .

61

27

-

. TOTALE

• •

540

.

14,6 %

Mor talità inedia i11 15 anni

\

I

(*> Mancano 1917-1918 (invasione).

Voi ved•e te che I.a mortalità media in qt1indi.ci ann.i è del 14 %, media conf-0rtante, se viene da noi para.gonat1 con qu'elle eh-e ·ci sono state date ·da .altri Ospedali ·o da ,altre Cliniche. Noi abbiamo sempre fatto uso di siero

Se· poteva sembrare fors e i11t1tile a qualcuno una difesa della sierote1·apia, antidifteTica, ciò non può essere per la mening·ite epidemica dato che la sierote,ré\Jpia .antimenin.g·oc occica è molto discussa oggigiorn.o. Il siero antimeningococci1

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508

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POLl\.Ll~!CO

co è stato i11t1odotto i1eJl 'uso della p1 ai ica solo n.eil 1905 (la \ \·as erma.nn e I oclu11a1n1. La mortalità clei meningitici cl1e ii110 aJIora era semp1·e stat«t alta (R0-90 °~ ) si abba sò fino al 10-20 per cenio. )J" e i b~tt11b ini ricoverat i in 11n clecer1nio n ella Clir1ica P ediatrica di R oma , S1)olverini (4) ebbe una mol'talità del 75 % nei 11011 trattati, del 4!0 ~{1 nei trattati col siero.. Nella Clinica di P alermo , Rt1telli (5), ebbe n ei ba111bi11i uria mortalit~t del 31,3 %, 1pure grazie nll 'u o del s.iero. Ma n ei bambir1i stessi non 1si i)11ò tnbilirie l1n,a· peroen111a1e m ed.ia, poicllè 11a gran de valore la diff.e renzia di età. Se v oi leggete i11fatti le osservazio11i del Di Cristin a (6) s1ùJa grave e1)iclemia che 1si verificò in 1Sic!lia n el 1915, voi vedl'ete che m entre n€i ba1nbi11i c1eJla second~ infanzia la mortali tà h a rag)giunto soltanto il 30 %, n ei lat.tan ti .essa iè ·salit.a al 56 ~~ . In questi invero si hanno più freqt1ent emente fatti setticemici e l a res:istenza al m orbo è minore. In ca1.isa dei i·is'liltati n on sem .p .1·e felici deJla sicroterap in , ·molti At1tori sono ·giunti a. nega re qu alsiusi effica cia all'nzion·e clel .siero, fa cencl o clerivat'e i va11taggi talora i1otat.i dal solo fattore dell'e·vact1<1zione del liquido. A qt1est i Autori potremn10 rispio nder e ch e è ben vero cl1e Ja f)11ntt11ia 101ubare è peir 'Sè sol·a. ,un i·im-edio sint o1na tico, in quanto dimin11isce la contro ttt11·a, e ren.d e n1e.110 fastidiosa la cefale a , ed io l)erciò fin dal 1897 n e consiglia·vo un'applicazio11e la ·p iù larga possibile (7) : ina ch e d ' a ltra parte n ei quattordici anni cl1e intercors el'o1 tra la l)l"iJna a1)JJli1caz.io!I1e del mietodo cli Qn inck c, e la sco·11erta d el sie11:0 a ntimeningococci oo, 11on si .osservò p er fl"utto della. sola pur1t ura 10111bare, cll e l111a cl irh i1111zi·on e assai :poco ·C'O nsicl e1·evol e t1el Ia n1eri in drlla n lortalità. No11 sarà privo d' interess€ l'esam e .d ella statistica della Ilostra Clinica .d11ra nte l'l1ltimo dece11nio. I nlala ti di meningite da m eningocccco ft1 rono jn tt1tto 27. Il presente specc11 if'tt0 , .i da rà 1111'idea dei risnltati del1a sieroterapia. 1

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Q11 e.;;ln tati tic a no11 sn r el)he 11rop1·i o incor n ggit111 t , nei rig11 n rdi dell ft , icroternpia. ma ,.i debbo avvertir€ <'l1e in tre dei cnsi in cui $i ~hhe m orte nel 011ta d e 1 " i e ro. l ' in111iego :1 i que

( :·\N~O

XXIX,

F.-\SC.

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.·t o era stato fatto in n1odo a-solutame11te insufficiente eù in l111 'epoca nssn i taidi\·a. Accanto a qt1esta .stat i tira della Cl i11ica. ' i da.rò l)Ure quella del mio Ospedale Infettivi di Udine : la mortalità compl€ss'iva è stata (dal 1913 ru 1917 e n el 1919-1920) tlel 13 ~~ nei èivili, e del 20 ~~ nei inilit a ri. S otto l 'anno· h o l)Otuto salvare solo due bambi11i sn 12. ~la è da osserv.are an.che q11t che qt1n.si tl1tti i malati i11 ·Cui il ri1s ultato idella sie. roterapia no11 è stato favorevole, sono stati })ortati all'Os1)edale in stato di eccezioinale gravità; numer-0S.:i s occomh.ettero nelle ·prim,~ 24 01,e, pa r e-ccJ1i aJtri · eran1) g·ià in is tadio di croni·cità con formazione di focolai b1occati. ._ 0 n 0 qt1 esti ammalati cu·r ati ta:ridi o non curati che ~oocombono e ren clon ., nere le nostre cifre stati•st.i ch e ; p osso dirvi per la meillingite quello che vi 110 detto per la dift ~­ rite, 1o non ho perdrt11Jo alct1n amn1alato di classe sociia1e 11n p o' elevn ta quando sono stato chiainato al prj1110 H'lla1me (100 x 1{}0 di gual'igi.oJJi). P ier.ciò interver1ite cli. buon aniJ110 e qt1anto più pro11tarne11t.e potete·, ·eseguite la puntura lombare, lasciate fluire il liqt1ido j l più po1s1sibile, ed i1n iettu te il ·sieil'o aì malato ii1 decmbtt o la terale ·~empre in dose minol'e d~l 11.e\r,a cuato. Le ·dosi di .siero ch e io ·sempre 11so, sono di lQ-20 cc. sotto l'a11r10, dii 20-30 dai 2 ai 3 a i1ni , di 50-60 anche 100 e 120 cc. i1el l'adulto, n ei quali casi as . . ocio l·iniezion e s ottocutanea . .Se P.on· s i l1a miglioram ento, ripetere p er 2-3 gio1ìli di seguito, e poi ancora, lasciando qt1alche giorno d'intervallo. Nell,adulto io 110 raggiunt.o anphe dosi cli 1000 ~c . di s iero. A·n che q11ì rorne per la clifterite, si trova che non sempre 11no steRso siero è efficace; se si cambia siero, s i ha l'effetto benefico cl1e il })ri m.o non ci h a dat o. Usa te perciò, se vi è possi·b il e alten1a tivamente sieri di varie march e. In casi ribelli a d ogni trattamento sieroterapico, dovrete pensare a 1la possibilità che n o11 si tratti di meningo·coccl1i, 111a di parameningococchi. Delorde e . tia~ smé (8) in due casi di m eningite cerebr o-, pinale parameningococcica ebber o risultato inspe1ato con l'us:o iii siero ant.ipararnenin.g ococcico, do})O c11e l'antimeningoooccico aveva. fallito comp1etamen te. Casi con simili sono stat.i oomnnirat i ai11che da altri Autori , e d'altra parte, rome ])e111 sapet e, i batt eriologi 11anno or a s udd iviso in pareccl1i sottogrt1ppi il ceppo pr:imitivan1ent e 11nico, d eJ inenina-ococco di \'\ "eich~elha l1n1 . 01mai abbino in o i t ipi .-l , n, re D ben clifferenziati, e pet· og n11no di essi , ·ie11e preparato industrialment e t1n siero specifico. :.\1a ben rhè q11esti sieri ~i trovino ....g-ià in comn1Brcio (nd e n1pio l'I stituto P a .. teur di Pn1 ig i t1 e 11repa.ra rli ottimi il loro 1

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SEZIONE PRATICA

m1pieg·o 11on è d 'applicazione pratica usuale, data la i1ecessità di dovere stabilire .prima dell 't1so del &iero, la identità del ce1p po microbico. I:>e 1·ciò nell'esercizio giol'naliero siamo costretti aù irn1)iegal'e s ie ri lJOli\ralenti,, nat11 ra ln1eJ1te n1er10 efficaci • Q11est o ho vol11to <lirvi, perchè gli insuccessi spei&So frequ enti d ella s ierotera pia no11. ingenerino sco1·ag1giame11to 11ell 'animo vo Sitro e non vi lascino volontariame11te disarmati 0011tro 1.ln i11o·Pbo cosi te l'ribile., E v eniamo· a lla disse11teria : 1 prim·i rtsultati tenape11tici cl€l siero antidissenterico p1reparato da Sl1iga in colJab orazione con F1exner erano stati a1)paren te111e11te rub bastanza favore voli. N el C~iap 1)011e l '11so del s iero, fa,tto largamente assai, a veva prodotto t1na not.evole riduzioo1e della m ortal ità 111 a lc·uine g·ravi e pidem.ie. Ma _r.-oi sol'seeo I11u11ero,s e obiezioni p e·r parte di os&erv.ato1·i, e11e 1d alle ini,ez.ioni idi _s iero no1~ -avevano rieavato alc11n vantag·g·io. Si spera,·a c.11e la guerra, che purtro ppo ha -così an1piame11·t e arri1cehi ta J.a nostra esperie·n za st1 pareccl1ie qt1estioni oscure e dibatt11te, potesse darci alfine un criterio s icuro ed obbiettivo a11che rig·t1ardo, a lla .siel'oterapia ,antidissenterica . Invece ri trovia1n o a.11cora in un mare d 'incertezze. Secondo· aJcu11i At1tori infatti il s tero è efficace i1011 s olo terape11ticamente, iI11a anc11e profilattica m ente, e cjt e1ò a d esempio Buj 'vid (8) e l{le1sk (9) tra i tedescl1i e Krein (10) e ' ''aller (11) tra gli i11gles i. ...\ qu·e sti Autori il sie1·0 lJOlivaJ e11te ir1 i11jezio11i s.ottoct1tanee o intramt1sc0Jari, a ll 'iil1izio, in iniezioni ·endovenose J)iù tardi, i è mostrato efficace. I ri~t1ltati son o stati l)ilì favore,roli, quanto più pl'ecoceme11te e l'a s t ata fatta la ~ieir:o terapia. ; applicata }Jrima d el se to g iorno di malattia, essa è seguita <la. g11a1·ig·ton e rapicla; nel per todo intermediaYi o (dal sesto a.I decimo 1gio1·no) essa n o11 riesce a impe dire la mo·r te nel 50 ?~ dei ·cas i. Infine a llo stadio di disidratazione e d'into.ss icazi·one profo.n d8, essa non h a più alcun effetto. . Accanto n. qt1esti ri.s11lt.aii ed a consimili resi noti da a ltri Al1tor.i, ·pe r i qt1ali ci s1arebbe lecito sofferrnarci con qualobe speranza sulla s ieroterapia antidissenterica, abbiamo· avuto ancl1e recenteme11te d elle testim.onia11ze di valore con1pletamente O!!)poste. Le rpiù auto1·evoli sono quella di J a koib (12) e qnella recentissi1na di Kuntze (13). Jakob ha ~11iettato in 90 ma1ati g.ravi o mediocramente g·ravi, 11n:a qnantità ·di ·s:iJero .polivalente variabile (da 20 a 400 eme. ) ; le iniezioni er·a.no sottoc11tai1ee e end oven ose, e fa tte nella prima 1

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e se~on.da settima11a di rnalattia. Egli i1 on ebbe a i1otar e alct1na influenza st1l d eco rso morboso. P a 1ime11ti Ku11tze r c t1cle co11to di 113 casi di dissente1 ia bacilla1·c (Shig·a-KI·use, e bacilli psetido· dis se11tel'ici) osservati i1 el1a Clir1i ca Pediat1 ica di Lips ia durante l 'estate e l'autu11no de l 1919. La mol' talità tra i lattanti fu del 47~b, quelJ a <lei bambini p·iit g.randicelli, del 20, 7 %. La sieroie.r a.pia si dimostrò· del t11tto ineffica.ce . Come s i vede i risultati ·son o parecchio di.scordi. Sia p er1nessio a me •p ur'e di render,e nota l 'opinio11e che ho in proposito, fruti.01 di u.n i:i. esperienza di oltre '> <leccnni di sierotetapia a ntirlisscnter icn Attco ua ne l 1900 io comu.n icavo i 1·is,nltaii delle n1ie J)l'i·n 1e l)tove st1ll'e.fficaci a terft1Jc1_1ti r·a cle l ·jer·o (11·) da m e u sato in oc1calsd 011e dii Lt>n.a g l'·a v e eJ) id.en1ia ·Ci rcosc r it t.fl, scoppiata i11 l~ dine n el 1898. Dalle· tabelle all o,ra pttibblicate, ris:t1lta ch e nei m a lati trattati 0011 &ie,r o1 di Celli la mol"talità era .stata del 14 %, in luogo d el 100 % di mortalità di 11n gru1 p1Jo cli n1al·a ti tutti g rav i non curati col siero. Cì io va, i1ota re cl1e n e.ssun 'altra t erapia era stata d a I11e i11tro,dott.a n ei malati ct11·ati col ste.1~0, nem~e110, la semplice sedativa. Io p e rciò con clu.dervo allora che il s iero antidisse11terico i1011 solo è inno1c110, ma che in ca.si gravi, &p ccificamente pr,o vati anche dalla, siero,clia:g·n,c}si, p1 Lò condurre ad una r apida e d11revole guarigio11e senz'altl'o sussiclio tera1)cutic'o, ed è pE»r1ciò sict1ram1en te lln 2iero sp ecifi co. N eig·ti a.i111i st1cce·sSiY i, fi1to alla guerra, 11on ebbi occasione di osser·va.1·e e1Jidemie particola.r1nente gravi di disse11teria bacilla:re. Si trat- . ta.va invece p er lo r:>iù di f Ol'me a caratteJ·e hertigno., cletermi11ate· dal bacillo di Shiga, le quali ritrn.evru.1110 a. mio avviso 11n effetto ben e- fico clalla 1s ierotera,1Jia, n1Et d elle q11ali 1no1Jte g ua1rivano · ttn·cl1e con i aomu11i rimedj . Du1:anie la g·uerra i1ei 113.ri1n:L du e an11i l a cl issenteria po co interessò p er la immanenza di a ltre più .g ra.v i epidemie; ft1 solo' n·e l 1917 a l-· lorchè i l1'ostri s ervizi sa11ita1i avevano J'aggiunto la perfezione, i11 11n mon1ento di calma epiclemrica, fa·vore,,o,Je acl ogni ricerca, cl1e venne cli n11ovo i11 ll1ce lt1 dissc nteria, alla fine di I11ag·gi o, q11asi conte1nporar1came11te 11·ella .p o1 )olazione civile ·e i1eii iniilit ari. Di ql1 esta epidemia cl1e de. ·tò t1n grande allé:trme e ch e a.sst1m€..i11 ])reve una diff11sio11e anorma.le (basti il dir e ch e in un giorno io avevo all'Os1)edale in c11ra ben 50 civili di ogni età e sesso, oltre i militari) clied i. g·ià comuni cazio11e in prtece d enza (15) . Le ricercl1e h~.ct.eri olog·icl1e rsegt1ite si~te111n1

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IL POLICLINICO

tii camen te da m e e dal collega dott. ' ' ivaldi, accertal'ono nell '85 % d ei casi la natura bacillare (l ell a forma morbos a; si tratt ava quasi sempre di b acilli Sl1iga, rar,arnente d·i Flexner. ~el mi o reparto i mala ti v enne ro curati esclu s iva m ente col siero antidi ss'enterir.o polivalen te d ell'Istit11to Sieroterapico Milanese; le inj ezioni v ennm10 p r ati·c ate .sotto cute, ad alte d osi (20-30 cc. al 1giorno negli adulti, 10 cc. n eri b an1tbini di un anno) p er 5-8 giorni. Trann e fenomeni di orttca11a, non ho m.ai avuto a la.meritare inconvenienti .da si er·o. I risultat1 furon .o sempre b11oni, € tali da co·n1e1·mare il mio convincimento sull'·efficacia t erapeutica del 'siero. Non posso però nascondere che in a l cu.i1i casi di dissenteria aa Shiga, a sindrom e em orra g.ica cospicua, il siero diede risult ati scarsi; in questi cas:i .ribelli, le iniezioni quotidia n e dii claridrato di emetina f0.04--0.08 fin o alla d ose complessiva di un gr.) diedero . ri·s ultati ina ttes i, raJpidamente fav·o·r evoli. In q11esti cas i batteriosco1p·i camente accerrtati furo110 . eseg·ui t i i più ampi con trolli ad escluder e l'eventua.Je contemporanea pres.enza di ameb e, co1sirct1è d.evo riten.er e cl1e fa1n·chfl n e.lln fo1·m a l)acilla.r e il cloridrato di em etina aib bia buon eff etto t erapel1tico, e cl1e p erciò quest o criteri o 11on possa servir e a lla diagnosi diff€r enzial e. ~ ell' anno 192 0, l ' Osp edale Infettivi di Udi n e da m e di.retto ricover ò in tutto 19 dissen ter ici ( higa-l{ru se) : pra ticai sempre l a sierot e t·a pia esclu siva e i1on ebbi a lamentare· alC\ll1 d ecesso ; nel 1921 invece s11 16 entrati , ehbi a d er>lora r e 3 deces si, ma p erò in ca si gravissimi c11rati troppo' t a rdivamente. Il re11matisrno post-dissenterico non è da n1ette.r e i11 ·ra pporto col ·si ero , ma com l'infezione clisserlte rica. Con cl11 de11do io de~1b o, aff er111a r e l'efficacia del l a iel'oterapi a antid i s·s ent erica. ·e r ig u n r do a li 'effi ca cia del siero a n tidissen terico, co n 1c 110 già detto l'e&J) el'ie11za della · guerTa n n11 11a portato la ·p1·ova gen er ai.e decisiva, p o~ ian1 0 ben dire invece ch e il sie1r·o antitetan ico l1 n 11per a t o 1111a vera pr ova del fuoco. Già i1ri111a dell a g11erra. J1C r v~ro dire si • er a costitl1itn. u11a i1otevol e r accolta di ca si i.n cui il s ie1 o a\·eva a gito no11 solo in misu1 a profilatt ira, 111n n n clte in mis 11 r a ter a peutica . L a r a c:; i ~ ti rn clc ll·'a11teg11 er1~a, s i tr o, 1 a quasi tutta rnrcolt a in 11.n lavor o di t.:on1hy (16), con ng:gi untn d i r n si p e r~11 al i; d alln s tati stic'~ por tata, g iit si p11ò r ilevare quanto (liffusfln1 11tr· r n~ e già ricon osci11t a con1e indiscut iL ile l'nz io11e c11rati,·a del Riero. J,,e sta.t.ist ich e cli gnerrn. per cp.1nn to e-.sse oc::cillino en1

[ ..i\NNO

XXIX.

FASC.

16)

tro limiti n1olto ampi a seconda delle va.rie nazioni, pure non pl'esentano più la terrificante cifra di mortalità che avevano fino a p ochi anni or sono. Citerò oome esempi-0 la statistica dli Kreuter (17) : la mortalità globale nei soldati non curati col siero e.ra del 78.9 %, in quelli trattati si abbassò a 35.5 ~6. La mortalità in tetanici con m.eno di 10 giorni di incubazi·one si abb~ssò da 78.9% a 64.3 %, se con •p iù di 10 giro rni, da 37 % .a 12.2 %. Queste cifre dunque s ono abbastanza confortanti. Più grave invece è la 1prognosi del tetano dei neonati, le cui statistj che so,n o impressionanti, tanto che qualche Autore neg·a addirittura che sia possibilei la guarigione . 111 un lattante di giorni 13, ricoverato nel mio· reparto di Udine n el griugno di quest'anno sono riuscito a ottenere guarigione mediante tre iniezioni endorachidee e due endomuscolari di .siero. Veniamo ·d unque alla via d introduzione. È noto, che nei riguardi d.e lla via d'introduzione I clel sliero a s co p o ter·apelttico i· va.r i Autoii no11 sono1 anco·r a d el tutto· d 'acoordo Bast i rioordarie infatti e.b e i1el 41° Con1g resso della Società German~c a di Chil'u:r.gia (april1e 1912) Erlt;r p.r opugn.ava la via sotto·cutanea, Graff qltella intravenosa , Ans chiitz quella intranervosa, Ritteir quella intrarachidea, Simon l 'end-0venosa .ed infJraPachidea associa te, e 11on 1t1 ar1cava chi 1p1r op endeva per quella intracra11ica (già t entata da Borrel, RollX e Powe1 ). Or.a.inai si può ·consd.d,eiia re come abbando11 ata 1a via initracranica, che ri·ahiede sempre I.a collaborazione ·di un chirurgo; la via intoonervQsa è e s trema:inente 1do1oro sa; la via endovenosa è pericolosa, poichè .inietta:ndo dosi un .po alte di sierr10 1ci si ,e spone a degli chocs che possono ag.gravare assai la situ a Zlione. Restano' a contendersi il campo la via sottocutanea e l 'endorachidea. La •prima è indubbiamente più comoda per il m·e dioo pratico, ma ~on la via intrarachidea s i fa arrivare 11 .r imedio per una via più diretta e pronta, fino al sistema n ervoso. Or:l il m e dico, chiamato al letto di un tf\tanico. deve po·t er fare arrivare n ei centii con la massima rapidli.tà e n ella maggior concentrazion e pos&bile l 'ant itoss ina ~spec ifica . A mio avYi so t>er ciò la &ieroterapia eri11dor acl1ide n d eve ,·enire esegtl.ita semp1~e (in ca so di opistoton o. es egu1rla sotto narcos i); arà opportl1no tuttavia di associare sempre delle iniezioni di sier o p.r aticate s otto cute o nei ml1scoli, sp e cialmente n ella zon a ci1 costante alla ferita. L a tecnica che io u~o pratii ca r e è la se.guP.11te: m ediante puntura lomba1·e dò esito ad u11a 1

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{ANNO X.XIX,

},ASC.

16]

SEZIONE PRATICA

quantità di liquido, che sostituisco con sier-0 -completando in ·Caso ·Con iniezioni sottocutanee ed endomu·s oolari, in modo da inietta1--e fin dal primo giorno da 100 a 200 U. I. Se il li,qu1do cef.aloriachi1diano non è :iJperteso, ed esce solo qualche go·ccia, inietto ugual111€nte 5 eme. di ,s ie.ro, ed il vesto tutto nei . muscoli, p,er .avere un a'Ssorbli.mento più rapi·do. Questa terapia va continuata per 5-6 ·g iorni, e poi soltanto ogni 3 giiorni, fino a miglio1\amem.to ben manifesto. Com·e cura sintomatica, si può asisociarre il cloI1ali10. Nella Clinica P ediatrica di Padova, dal 1912 al 1921 vennero ·osservati 1'6 casi di tetano -traumatico, e la mortalità rag.giunse l?~ cifra del 31.2 %. Questa cifra non è elevata se si raffronta con la media di 37.5 % ri·p ortata da Ansa.Ione (18) in base a 7à casi 1recenti r.aJC·colti nella letteT'a tura di bambinli cu-r 'ati coJla -sieroterapia. A nostrio avviso perciò ~a cuira di elezione del tetano consiste nella sieroterapia p:r:eferibilmente e111dor.achidea, eseguita il più precocem .ente possibilg e .continuata per parec·chi gio1rni. Nei casj gravissimi aumem.tate .senza paura 1e ·dosi. mediante ag·giunta ·di forti quantità di siero iniettato sotto cute o nei muscoli. Con tale sistema cli terapia intensiva potrà iorse venire il giorno in cui sarà del tutto corrispondente alla realtà dei fatti, l'.auda,ce affermazione di Etienne : il tetano dichiarato è una malattia. che deve guarire. 1

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BLBLIOGRAFIA. 1. AD. CzERNY. Berli·n.er Kl. Woch., 1918, numero 48. 2. w. KOLI.E e H. SCHLOSSBERGER. M ediz. J(lin.,

1919, n . 1.

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511

L~ VORI

ORIGINALI.

DELLA R. UNIVERSITÀ DI PALERMO dir.etto dal prof. LUIGI MANFREDI (Sezione peT la Diagnosi Sperimentale della Tubercolo·s i e di altr:e mala:ttie infet.tiv1e). I STITUTO D' IGIENE

1

Nuovi metodi di arricchimento per la ricerca del bacillo tubercolare nelle orine. Nota di GIUSEPPE FRAGALE, Tecnico. Sono no,t e ·l e difficoltà che presenta spess·o la ricel"ca del b . tubercolare nell'o.ri.na, •m entre è ris.ruputo che nei .c asi di tubercoil osi renalP. o delle vie orin.arie in genere, ta1e riceirc;a a ssu1ne una i1mport.anza considerev·ole, molte volte .dec1siva, ·sia ca.I render.e P'Ossibi1e una dia.. gnosi pvecoce della m .alattia, sia al fine di .p otar ·differenztare un'afiezi.QIIle iuberc:ola~e da a.Itri processi .morbosi. L '.espel!"ienza dimo·s tra c-0 ntinuamente ·ohe il raetod-0 più com11n1emente rud-0perato all'·u opn . - centrift1g-azione dell'o1rina, esame diretto rdel s~d:imento co,si -0ttem.uto non off.r e um.a su.fficiente garenzia ·di successo, mrussime in quanto riguarda la ricerca mic•r o,s copica. Peir rendersi conto ·di ,ciò, basta p eilsare infatti ·Ohe il più d~eJle volte, specialmerrute n ei •CaJsi iniziali, non ·s i tratta •chie della presenza di .r ari bacilli dispersi in masse enormi ·di liquido; ohe tali bacilli n~n 1sempre, o non tutti, vengono necessaria.mente t11ascinati .nel sedimento, e che di questo, d'altronde, SOl1o una piccola frazione può essere utilizzata per resame. E se J.a prova biologica che si suole fare inoculando una 1p1arte del ·se1dimento nelle cavie, aggiungei alla Ticerca un reattivo di squisita se.n sibìlità, v1 è p111re ·da considerare nei rigua:rdi p ratici, che essa richiede un tempo abbastanza lungo (4-6 settiman,e) in via ordinaria, sebbene non manchino espedie·n ti tecr1ici suggeriti da ·diversi aiutori per ridurta a 2-3 ·settimane : inoculazione nella c.amera anteteriore, o ·d1r:ettamente nel feg:ato, o nel :sottocutanf!O, med!i antie •aonte.mpo·rallleo ~hiac­ ciamento d elle ghirun dole regionali, oppuTe sotto,p onendo gli animali inoculati alla prova della tubeiroolina (1). In ,ogni m,ò do p.eirò anche tale esp·erim•ento è soggetto a fallire .alcune volte, e si rit1en·e .oggidi ·da ·diversi urologi ·che il valore del metodo sia. m.olto inferiore a qt1ello .assegnatogli g.en:er!almente ·(2). 1

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(1) Ved. R. 0PPENHEiì\1ER, Tuberkulosenachweis •t1trrli verkilrzte Tliierversuch. D. me<l.

' ì\Toch. , 1921, Bd. 47, n. 51. ·(2) V. XXVIII Congresso della Soc. ital. di C·h irrurgia. R eilaz. e discu ssion·e sul tema: Tube'r colosi renale. Riforma medica, 1921, n. 49 .


IL POLICJ lN reo

512

Rece11temente, u1lo scopo cli fa ci1ital'e la i· icerca ed .a11m1ootare le pro})abilità ·dell'arricchimento me:diante la: qentrifugazio·n e, •so110 state pvopost.e alcun.e ,·arianti .al pr-0cedimento ordinario. Secondo Eller1nan'!1 e Erlandsen (1), ai cp1ali 1•iù tardi si è associato 11 ' ' ivie1· (2), si pon e a d1epositare l 'orina per 24 ore, e si centrifl1ga il deposi~o: il sedimento .cosl ottenuto viene trattato con C0 3 N.l\ 2 a.d 1: 4-00, tenen1dolo i11 termostato per 24 ore, quindi centrifl1gato; il sedimento derivante da questa seco·n :la centrifugaziOM, addizio11ato co11 5-6 cn1c. di NaOH ad 1 ; 400, viene riscaldato a bagno m·aria fino ad ebollizione. N.el deposito, ·che si forma al forn1do del roci1)iente, va fatta la ricerca d el b. tubercolare. I rrisultati son.o mig·l~ori senza ·dubbio, poichè si verifica una maggiore concentrazione diella prurte sedimentabile dell 1oriné1: rim a ne però sem,p re l'inconv,e n·i ente dello scarso e i11 s ic1]r.o rendimento ·cl1e deriva dlalla prima centrifttg.azione, •compiuta sopna g.ran,di volumi di orina, e si ag·git1ng·e a questo l ' altro del1a holJitu:na, per cui il rr1ateriale 11011 è più a cl ntto alle inoculazioni nehle cavte. Il Citron {3) d 'altra parte st1gg·erisce di filtrare prima su carta un.a ce rta q11antità di orina (50-000 ·CC.), precedenteme11 te i-iscaldata a 400 C., -e di oentrifl1gare in ulti1110 il resid110 che rimane s11l filti·o quando 1sia ri·dott:) a. }JOcl1i centi111etri c11bici. Il pr.ocesso sembr;a r a cco111andabile, p e1·ò la .filtr:a.zione di g.r andi Yol1uni di orina presenta non poca difficol tà c1uando l'orina è ricca di ml1co, di pt1s o di altri elen1enti patologici. In questi ultimi tempi si è pure tentato di g·iral'e l e difficoltà •d eil problema, so titu e11 do a 11 a ·r ice1•ca ·diretta. d el bacillo, cp1ella in.diretta dell 'antig·ene (tubei·colina) , che si suppone <lebl1a trovarsi nell 'orina nei casi di tubPrc o1osi attiva 1d el rene o id i altri otigiaini; così so110 sort<} l'urino-reazione del Wildbolz (4) e la ter1noprecipitazione del ' ' iget (5) . l\IIa questi u1etodi non hanno ancora ricevl1to una sufficic1ttP. sanzione circa il loro valore e la loro p o rtata pratica, e non pare, conYnnque, cl1e es.· i possano soppiamtare, q11anto a precisione <.li ngnostica, la dimostrazione diretta del g·ernle specifico. ~Ii è se11lbrat o pertanto n o11 l)rivo di oppor1

1

(1) e (2) J ou rn a l rriir ol o(Ji f', 1919, t. , ·11. (3) /). 1neà. ll'oc h. , 1919, n. 12. ( ~) ll .

Corr<'-'POnd:bl.

:!2.

f. .

chu•ei:. . ...ir~t e, 1919,

(5) Bi ocli i111ica ,, T erapi(( ~ 11 e r i 111 e 11tale. 1n;?1.

fa.;;c. 1.

~ •.\="NO

XXIX,

FASC.

lG}

tunità, dietl'o suggeriJnento e co11 la guida del prof. }\Janfredi, pormi alla ricerca di qualche processo di arric.chimento, c:he fosse ·di attuazione facile nella p1r atica e di lln effetto rliag1ioslico sicuro, ancl1e nei casi meno favo revoli. Il concetto da cui sono partito è stato il seguente : 1° deteT1uinare artificialmente in g·randi quantità df 01i.l1e la formazione di t111a n1assa idi sostanza i)recipitante molto volu111inos'a , di natura colloiclale, la quale si de positi inv.o lg·end-0 e trascina'll!do seco per effetto d ella sua azione di n1assa tutti, o quasi tutti i batteri che incontra; 2° ridisciogliere tale procipiitato :iJn un piccoloj volume di liqt1ido adatto, ·onde ricaVia.r ne iin fine, media·n te ce-ntrifugazio11,e, un sed.i m.ento n.el qi1al.e s i trovino raccolti, eventu·a lmente, i bacilli tubericola1·i eh.e fossero presenti nell'ori1D1a. È presumibile che in tal modo, pote11dosi ottenere una con,centrazi.one massima del contoouto batterico dell'orina, la ·scoperta in q11esta anche ·di pochi b. tl1b.e rcolari debba ritenersi .assicurata. Soltanto· occorre che 1€ sostanze precipitabili ag.giunte all'orina siano tali da ridiscioglie-rsi poi facilmente , e che 11è esse, nè i mezzi adoperati -come pirecipita11ti o solventi, possa110 dan11eggiare il ba~illo di Koch; dimadochè ·si riesca ,a fa.rne la din1os trazi·o ne completa, nor1 solo a ll'esame microscopi.co, ma anC'h e con la p,r ova biologica, intesa qu.est'ultim.a s1a sotto fo1rm.a di col tura, che d'ino·cula.zi,one negli ani•m ali. Avendo s a:ggiato i11 ql1esto senso diYers i pao,ce.ssi, mi limito a .descrivere quelli c·he ineglio, secondo m e, hanno cori-ispost.o allo scoP·O; dei quali il })rimo, si pires'ta pref erjbiln1ente per l 'esame inicroscopi co, gli altri a11 che p er le p~ove biologiche.

-

1

1. Aggiunta di albumina liquida. Preci·JJita:.ione al calore. Dissoluziorie del precipitato con idr,ato sodico e centrifitga:.ione. l\Ii sono

. er\·ito come albu111ina liquida da mescola1·e a11·ori11a, di albt1me d uovo o di s iero di sa11g-ue, l'uno e l'altro di fa cile impiego e alla portata di tutti. Con prove ri1>et11te h o ~tnl> i­ lito la quantità più conYeniente da cJover11e adoperare, pe.r chè s i abbia un precipitato 11è troppo 5ca.rs·o, nè eccessivamente al>bon<La.nte, cioè: 2-3 cc. sia di albu1ne cl1e di sier o. pPr 100 cc. di orina. L'albumi11a o il pus o altri elen1enti organici, cl1e possono ti ovn 1 s i i1elle orine patolo· giche di cui ci occupian10, non fanno eh) aiu· tare natural 1nen tc il proeec:so di precipitazione. 1


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513

SEZIONE PRATICA

La c-0a;gulaz.:ilcma dell'albumina nell orina, co*** m'è noto, avvien.e facilmente ad orina acidia o 2. Aggiunta di albumina. Precipitaz·i one a 11evemen te a.cidifì-cata, quando si soitop1o~ga freddo con ferrocia·n uro potassico o col reatad una temperatura di poco superiore- a 65°. tivo di Esbaclt. Dissoluzione d el p1·ecipitato È però preferibile, per ottenere di getto una con idrato sodico e centriftlgazione. Il progran.de masea precipitante, p·Otrtare il misct1c.esso ilil. sostanza è analogo al priecedente e glio per 5 minuti in bagnomaria a 1QO<>. non ·00 mp0Tta che questa variante: la precipiRitirato il ·recipiente dal bagnomaria, si tazione dell"-albumina, inv,~·ce che a ca.i.do, si aspetta 1che abbia luogo la sedi-mein tazione, ciò fa avvenilre a ternper.atura ambiente, appliche riC'hjede non m·o lto teanpo, dopo di che po:rcan1do identica.mente lo stesso tnattaanento a tato vi1a il liquido soprastante, fil .sottopon,e a base di fenrocianuro rpotassico o .di rieattivo di centrifugazione il precipitato p.er ridiUI1o al mi- E sbiach (quie.srt u ltimo da aggiung·e re all'ori'Ila nor v·olu•m e po1ssibil1e. nella proporzione di 1 :2), che si adopera. per la La massa solida che così &i .ottiene, de•ca11- rioex:ca dell'.albumina nell'orina.. La precipitatata la parte liquida, viene addizionata .e me- zione avviene del pairi rapidameiD.te ·e sotto forscolata con un vol11me 5-6 volte mruggiove di ma ·di masse v·oluminose. una 1soluzionie ·d'idriato sodico (Na •OH all a.lll trattamento1 ·del precipitato con l'id.irato cool) al 0.5: 100, ·che deve operarne la disgrc- .sodico per operarne la. di·s soluzione, va ese.g uiga:zione. Questa s.i verifica in pocl1i minuti a to anch '.esso a ]1-:eddo, oppure tenen1d·o il mescucaldo, ma abbastanza presto .anch·e .a freddo, glio a 371) per 1/2-1 ora e agitandolo più volte. sotto forma ·di .u na diStSolr1.zione che dà luoIn questo modo si può utilizzare il sedi·m engo ad un liquido quasi del tutto limpido o apto finale, oltre iehe pè.r l'esam·e mic.ro.scopico, pena un po' opalescente. L'idrato sodico nella anche p •er la prova della coltura ·-e per I 'inocuproporzione anzidetta dissolve ancl1e il pus, il lazione negli animali. C1rca il p11ocedimento d a. sangue, ecc., quando co~istono nell'orina, ma seg.uire per questi due ultimi saggi, vedasi il non intacca punto la integrità ·del b,acillo tu- metodo ·seguente. bercolare nè altera le re.azioni ·che lo caratte*** rizzano. 3. Applicazione del Metodo di Ficker indiSottoponendo quindi il ·detto liquido ad una cato perr la. ricerca del bac. del tifo nell'acqua . • energ"ica centrifl1gazione per 15-20 minuti, si È noto che coo questo metodo (1) si mira ad f.o.nn.a un sedim,e nto tenue che ha l'aspetto ottener.e nell'acq11a da .esaminar.e 1ll1 precipitaper lo p1iù di un sottile rivestimento al fon1do te• voluminoso, di natura colloidale, mediante del tubo: è in qruesto piooolis·simo materiale, l'ag·giunta di soLfato di ferro, previa aloo.liniz.che si trovano raocolti tutti o quasi tutti i bazazione dell ac.q11a OOn ·Cé\Jrbonato rdi ·sodio: il cilli che .eirano eventualmente p.r·e1Senti nell'oriprecipitato che si forma (i1drossido di ferro) viena impiiegata. Non rimane che passare all'esa- ne .disciolto in una soluzione di tartrato pome di tale materiale, doipo avere asportato il tassico: in quest'ultimo so·l uto ·si ricerca, oon liquid10 soprastante. i processi di coltura .speciali, il bacillo tifico. L 'osservazton.e micr-0soopica riesce ben~ coIo ho tr.ovato che questo metod-0 di arricchilorando i pl'eparati col metodo Zieh.1-Neelosen, mento, salv•o. poche v.arianti, si .adatta benissimeglio ancora seguendo La modifica indicata mo all'orina per la Ticerca del b. tubercolare, per tale metodo dal Ben.der (liquid-0 di Ziehl- sopratutto quando si voglia integrare la dimodiecolor.az , . con alcooJ aci·do..,ooloraz. di oant:ria- strazione microscopica con la prova biologiaa sto con soluzione acquosa satura di ac. picri- 1 (colture, inoculazioni). co) (1), oan la quale è possibile fare anche Si procede a questo modo : dei preparati . molto spessi, cioè portare wtto , Una quantità più o meno rilevante di orial microscopio ·dosi rilevanti ·di m1ateriale sen- na (100-500-1000 oc.) viene add.iz:irom·ata con soza che i prep·a rati pe.rdano ·di nettezza, poichè luz:i;one sterile :di carbonato sodico .al 10 % in i bacilli spi·Clcano in modo stra.ordin.ano St1lla ragione di 4 ·cc. p-er 1 litro ·di orin.a: si · agtenue colorazione .g ialla del fondo. Un 'utile giungre ·quindi tanta qu!31I1tità di soluzione steprecauzione, dato ohe il materiale talvolta 3Jde-. rile di solfato f.erriico al 10 %, agita.nido accurarisca male al vetrino, è quella di emulsionartamente, fino ad ave:iisi un'ab-bondante pr-eciJpilo prec.ede-ntem·ent.e con qualche goccia di una ta.zione (ordinairiamentie bastano 10-15 cc. ~r soluzione di HCL al 0.5 p. 100 e di la,,ane i litro) e si centrifuga. vetrini nella soluzione medesima. ' (1) FICKER, Ueber deri Nacliweis von Typ1iusbacillen tm Wasser durch Fiillung mit E:1.(1) BENDER, CentralbLatt f. Bacter. Orig., 1921, sensulfat. Hygien.. Rundschau, 1904.. Bd. 86, S. 461. 2 1

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lL PùLICJ

l~ICO

i r acc oglie il lJl'ecipitato, dopo aver deca112° a f-0r11 i1 e poi a quest ultin10 un terre110 tat0 il liquido j11 provette sterilizzate e 8i scio- di nutrizione eleltiro, a base di uova, estratto g lie co11 quanto ba.sta ùi una soluzione sterile di carne e g·liceri11a con ag·giw1ta di una pi·c·di ta 1·tl'ato potas ico al 25 ~~ . Se rimane del cola qt1antità (li Yioletto ·di genziana. materiale tndisciolto (. a11gue, muco, pus), si Per i particolari della tecnica, veda:,i la de' tratta come n ei processi prece.denti, con i1drato scrizio11,e nei 1av,0ri citati. sodico al 0.5 ~~ a 37° fino .a dissoluzione; indi Il i:risultato delle colture diventa apprezzabisi centrifuga ·i l tutto ene.rgicamente per 15-20 le abbastanza bene dopo 12-14 gio1n1: sulo quan,do il sedimento è assai })Overo di bacilli. mi11.uti. Il sedirnent-0 ·che s i ottiene in ultimo, può lo sviluppo si verifica u11 po' più len•t amente. essere utilizzato ad una triplice in·dag'ine: *** a) P e r l'esa11iP 1nicroscopico: si opera nel Nelle .applicazioni praticl1e che abbiamo a\ ll111odo detto innar1zi (V. 1° processo); to l 'opportunità di fare in q11esto Istit11to, co1l 11) Per l' irioc1llaz ·~one rieg li ariirn,11.ti. Abi vari pro·cessi di arrtccl1i111ento sopra .descritti, hia1110 adottato la tec11ic.a seg·11ente : una buoa dive1rsi casi di diagnosi ·sospetta o dU!bbia di 11a porzione del sedi·m ento viene stemp8rata in tuberc-0losi renale, i .risultati sono stati sempre 1-2 cc. di solu.zione ftsiologica e in oculata a 2-4 oltremod,o soddisfacenti, sia per l'evidenza e cavie, nel ottooutaneo della regione inguinale; sicurezza ·dei reperti microscopici otten11ti, sia all' a tt.o dell' inoculazione, mercè il s·ollevamen- per la Completa risponde!llZa fra questi e l'€sito to di ui1a pli1ca cutane.a, si o·p era lo scl1iaccia- della cultura e della p11ova sull'animale. mento delle glandole linf.atiche prossimiori l\1a, perchè si .abbia un criterio circa. il va(Bl1ocll). 1otre dim·o strativo idei pro,c essi anzidetti, o isoIn questo modo dopo 12-14 giorni si osserva, latamente ·considerati, o paragonati fra loro, se il caso è p ositivo, iJn notevole ingorgo da ho .creduto utile di sottoporli tutti egualme_11te parte cli tali g l1iand1ol.e, e-d .eis tirpandon,e qual- a d un :s~ggio sperimentale, nel qual·J, c-01ne cuna, si p11ò ac·certare in essa la presenza di termini di raffronto, vennero compresi altl'e.sì bacilli mediante prepaI~ati ia .str'li!SlCio. In dizi pre- il processo ordina.rio della centrifugazi0ne sen1cocii .circa 1 esito· d.ell i.eispeirim.ento ·Si possono plice, e quello in n.anzi citato· d el Citron (filtraan.che ottenere sottoponendo le cavie così iU1-0zione dell'orina p1i111a, e poi centrifugazione .ct1late alla prova della tube·rcolin.a ; ·del i·esid'll'o t1ltimo ·della .filtrazione·). c) P er La provct culturcile. Riguardo a queA tale scopo ho ripetuto due volte, con <l ne sta abbia.mo applicato ·al :sedimento di ·Cui so- diversi stipiti bacillari, la seguente espeTienza: pra, lo stes so metoido che il P étr,o f ha indi:c·ato Si prep·aira accuratain1ente una tenue em·u lsi orecentemente per ottenere la ooltt1r.a del b. t. ne di ba;cilli tubercola1i, stemperando 1llil po" clirettamente dall ' espettorato (1) ; metodo di fadi patina -culturale con soluzione fìsiolog:ica cile esecuzione e che, .second·o la riprov.a fatNa Cl, .s i filtI'ia a trav,erso carta, e si e.sa mina tane dal Limou.sin ne! laboratorio di Calmette il fil tr·ato al mi1croscopio. all'Istituto Pasteur, ·dà risultati veramente brilL 'emulsio,n e risponde lJene qt1ando1 nel fillanti (2). trato si osservano da 6 .ad 8 bacilli in meclia OltTe cl1e per l 'espettorato, noi abbiamo po- pe.r ogni cainpo microscopico, ben separati f1·a tt1to accertare che tale metod.01 si presta benis- loro. ' si•m:o anche l)er il sedimento· orinario, così Questa emulston-e viene mescolata jntima-come i11 generale sempre che si voglia isolare mente, nella proporzione dell'1 :100 ·con un liin col tura pura il b. t. 1da materiali o•r gianici tro di · orina. normale; cLa questa poi si. prelenei quali esso sia commiisto con altri batteri. vano i campioni da sottoporre ai diversi tratIl n1etodo infatti ·mi1~a essenzialmente : tamenti, in ragione di 100 cc. per ciasct1n pro1° a clist1"uggere per· quanto più è possibile cesso. i batteri concomitanti mercè trattamento co11 I risultati delle 1due esperienze sono riusciti soluzione forte di Na OH (4 p. 100), avvalendosi ·abbasta.nz.a concordanti fra loro, e per quanto della maggiore resistenza di C'Ui è dotato il bariguarda il reperto n1icroscopico, i valori m edi cillo di l{och; sono ele n cati nella tabella. seguente: / Dalla tabella seguente risulta come i metodi d'arricchimento da noi inclicati si appale&'"\110 (1) P.t-:TROF. Joh1i s H opkins Ho spital Bullesuperiori di gran lt1nga alla centrifugazione ti11, 1915. (2) L1:r--rous1N, L' isolament des bacilles de semplice dell'orirr1a e ru1che al inetoòo rece11te J{och ci part;r des crachats t1i.berc1tleux d'après di Citron: essi dànno t1n rendimento tale da la rn étod e d e Pélroff . ..\nn. de l'Inst. Pasteur, far presumere cl1e la totalità o quasi de' bacilli 1~r21 , n. 8. 1

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1

• I

(


(r\:NNO X~IX. l~ASC.

lGJ

SEZIONE PRATJC \

esiste11ti i1ell' orina, debba esser me:ssa in evidenza. Tra i medesimi il pr'ilmo, c:onsis,t ente i1ell'aggiunta di a1bl1min,a ·e 1Sl1c.c essiv.a coaauo lazione col calore·, che è anche il più semplice, me1'ita di essere p·r eferito, per l'esame microSvop1co. 1

515

no.t e più comu11i del ba;c. di l{och, ciò basta per e'1mninare o·g•ni dt1bbio 0he si possa tl'attare di run inquinamenti() accide111tale .dell 'o1r ina con bacilli acid-Oresistenti banali : la diag·n osi batteriologic·a va fa tta senz'altro in s enso afferm ativo; 2° Quando· i ]Jac.i lli di K·och; non ostante l'a11·ric.cl1ime.nto, appa,riscono al micro·sc opio in 1iumero sparuto (solo1 in qu.alche pre,p a.rato su molti, e :solo ir1 qualcl1e .campo microscopico s.opr.a UIIl gran num:e11·0 di campi osserv,ati), bisogna distingt1ere: s.~ 1'<0111.na è is tata prelevata mediante cateterizzazione con manovra as-ettica e previa un'assicurata asepsi delle ~ie orinarie ester"ne, amche in questo oaso il r e.s ponso1 può essere immediata.me•n te aff·ermativo; 3° Se invece la ra1ità del reperto microscopico va unita alla mancanza di cautele speciali nella raccolta dell'orina, in tal 1caso s'impone, per I.a siicurezz,a dclla diagnosi, la 11ecessità di co nt1"01lare e!d integra.rei il r1s ultato dello es.a.me microscopi1c·o oon l 'inda.g ine bi olog·ica, potenrd osi so1tanto m ediante la col-tu1·a e ì' es1Jerimento n·ell'a11imale accerta rei la specifi-ciit à 0 meno del germ e i11 qt1estione. 1

1

Processi impiegati

Orina senza alcun trattameHto.

50

Orina semplicemen te ce11trifu gata . . . . . . . . . . . . . .

0 .08 31

0.6

Filtrazione dell'orina e centr ifugazione del r esiduo ultimo i-imasto sul filtro (Citro11) . .

50

71

1.4

Aggiunta di albumina e successiva precipitazione al calore; dissoluz. del precipitato con potassa e centrifugazione . .

50

1458

29.2

-

Aggiunta di albumi11a e preci pitazione col fe1·rocianuro potassico . Il r esto e . s . . . . . _i\ggiunta di albumina e precipitazione col reattivo di Esbach. Il r es to c. s . . . . . .

1

50

1122

22.4

973

19.4

1

l\Ietodo di J:i""icker (in dicato T'er per la ricerca del bacillo del tifo nelle acque} . . . . . . .

50

756

15.1

Quanto alle prove .biol.ogich€, ques.te s.0110 state eseguite con gli altri .p roces$i, dai qu·ali è Escluso l'impiego del calore. L 'esito ta nto delle colture ch e delle inoculazioni, s i è dimostrato po·s itivo per tutti e tre i processi; p erò i migliori risultati (quanto al numero d·egl'innesti culturali riusciti positivi, e all'esito degli esiperin1enti nelle cavie), si ottenneTo col metodo di Fiicker ap·p licato a ll'orina. 1

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Natu:talmente non occorre . empre, nè è sempre ,p ossibile nella prati ca, massime quand.o le ~sig~nze clinich e impongono l'ur.g·enza .di 'lln responso immeidiato, il ricorreil'e alle pro·v e biologiche, le quali ,ri·chiedono almeno due set~imarie di tempo: i m etodi di arriochjmento, del resto, mir:ano ,a ppunto a diradare il più ~he siai possibile tale necessità. M.a poichè con netiodi tanto .sel!l.Sibili una pois sibilità di ·dub)Lo può esser data soltanto, nei casi po sitiv j, lalla difficoltà di differe11zialI'e al microsicoipico l vero bacillo t11be1"iC0 la1r e d·a lle fìorme similari 1cido-resti.stenti~ no·n rare.i a · riscor1trarsi lun.g·o e vie orin1arie es teI'ID.e, noi or.ediamo che si ossano adotta1·e in p.r-0po·s ito i criteri seguenti : 1° Quando all' esam e microscopioo si osser a no numerose forme bacillari, che pJ'lesenta.o il carattere dell ' acidore.sistenza e le al1re 1

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OONCLUSI ONI. Da quar1to è stato esposto, si p11ò con c1 ude.r e: 1° ch·e il princii:>io di sottoporre l'o·r ina acl un pDocesiso di p:rie·c ipitazioU11e mecc1anica, mediante sostanze ·di na.t l1ra colloidale1, con s111 ccessiva d.issoluzio n e del p recipitato ·e centrifugazione fino ad ,o ttenere lln i:>iccolo se dime11 to per l 'esame, risponde otti·m amente allo sco1)0 di p,01r re in evidenz.a ar1ch e minim·e quantità di baJcil1i tube1Iicol ari, no·n faicilmente r ile·vaJJili con .altri process1i; 2° che p·eir la sola dimostrazione rnic1 oscopica dei bacilli, b.asta ·a ttenersi di pref·e rer1 ia al p.rocesso· dell'a,ggiunta di al.b umin.a liquida, e ·della consecutiv.a rapid·a co•agu1azi;<)ine· a l calore,, dissoluzione del precipitato con idTato sodico e ·centrifugazione; 3° .c.h e inol tre, qu,a ndo .si renda necess:a ria anche la 11ro.v a biolog·ica (c.oltu1:rie, ino,culazioni n egli animali), si prestano bene gli 1altri tr.e processi descritti e preferibilmente, pare, il pT'ooes'SO incliicato rd a Ficker -ner la rice:rea. d el baèillo del tifo· nelle acque 101p portu11amènte modifi.c ato; 4° che in fi11e, p,en· quanto rtguarda specialm.ente la coltura, è facil e ottene.rJ.a . ap1Jli·car1do al sedime11to il metodo :ideato cla Pétroff .perr l' e·s pettorato tube~ool are. Palermo, genna io 192-2. 1

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GlG

lL POLICLINICO

[.i:\NNO

XXIX. FASC. 16)

OSSERVAZIONI CLINICHE.

tutto il tratto compreso tra la parasternale e l'a'SCellar.e posteriore di sin. Lieve enfisema di 1 OSPEDALE DI S. i\1. DELLA CONSOLAZIONE DI R01\1A tutta la regione. XI Re1)arto dir.etto da] prof. l\t[uz11. Il p. è cosciente, ma presenta respir.azione frequente superftciale a tipo prevalentemente Contributo alla chirurgia del grosso intestino. costale e con espansione maggiore dell'emitor~ce destro; polso pi-c·co1o e frequente 1 lingua Dott. SEBAST TANO GR.\SSO, clegl i Ospedali ii.uniti. piuttosto asciutta. Con ra.ri colpi di tosse emette sputi sanguiSiccome le lesioni del! 'intestino e ·s pecie del nolenti. grosso intestino, costitui.rsoono uno dei 'caipitoli Addome meteorico con difèisa all epigastrio più importanti della patologia chirurgi·ca e e~ all'ipooo;i.d~io sin. Trasportato a1J ospedale s1 opera d urgenza ed l1r1 'ora circa dopo ti della chirur.gia ope~ati,·a: e siccome la discustrauma. sione su tale argomento è sempre viva e la Si pratica prima d.ell'ope·r azione ipodermocasistica varia ed. interessal!te, come è stato clisi di gr. 300. dimostrato n el XXVII Congresso della S<:>icietà Operazione. ' Italiana di Chirurgia, con il e due interessanti Cl-0roeitero narcosi norn.1ale, inc1s1one a T relazioni d€1 Giordano di Venezia « Chirurgia . con taglio orjzzontale che unisce le due ferite del cieco » .e ~el Mattoli di Chieti cc La Chirur- e ta~lio verti·c ale che partendo dalla ferita antenor·e va in alto, sino al IV spazio iinter.gia d:el colon» ·e dall e varie pubblicazi,oni sui costale ed in basso all'ipocondrio risultandoferiti addominali della reeente guerra; così ~e .co·sì una: lar.ga breccia a l.emba superiore ho creduto opport11no porta·r e a questo capi- interno ed infe.r iore estJerno. Si rimuov.o no le cartilag·ini costali della VIII, VII e VI costola, tolo un pi·ccol-0 contribt1to clinico wn due .casi: spappolate in piccoii 1frammenti e siccome l·t t1no di lesione acuta del colon ed uno di lef,erita si approfonda al disotto della V costola . ' s1one acuta d·e.l cieco· occors-imi nell'ospedale ' si reseca la cartilagine e tre centrimetri circà di ,s. Maria della Consolazione .d urainte il ser- di oostola. La lesion.e si sping·e nel m .ediastino ne.I sacvizio di aiuto-chirurg-0 incari.cato. Non ricorr-erò a trascrivere ricordi .anato- co pleurico di sinistr.a e. nella ca.v ità addominale ~n le·sione del diaframma e d.el perimici e fisi-0-patologi·ci, ma rJporterò diretta- toneo. Si resecan-0 tutti i tessuti mortificati e m.ente la descrizion.e dei du·e ·casi quale risulta contµsi, si asportano i corpi ·estran1ei (tessuti pallini di piombo), si pratica l 'emostasi si dalle schede n·osolog1che degli infermi e che ' de.terg.e Ja f~ri ta co!l t~mponi sterili e si apgiudico di qualcl1e importanza anche per la plJ<can-o degli zaffi di garza sterile· uno che va n on eccessiva frequenza. al ·sacco pleurico, lll10 nel med.i a~tino ed uno nell'ipocondrio che va all angolo pleurico del I CASO. ~·ol.o_n, si sutl1r.a, con punti sta·ccati in catgut 11 diaframma. L angolo splenico dcl colon non II Reparto. Scheda n. 264 - 3 marrzo 1920. presenta alcuna lesiope visibile, , tranne una Di P. A. di Roma, àppaltatore, di anni 24. Viene accolto d'urgenza perchè ferito d'arma B-?Chimosi sottosierosa che si' spi·nge per ·cm. 3 <la fuoco da caccia, all'ipocondrio e regione circa sul co1or1 trasverso faccia anteriore e sulla faccia anteriove diel colon discendente; mammaria di sin. Il paziente di·chiara di essersi colpito ca.- nessun or.gana addominale apparentemente sualmente a bruciapelo mentre ·sollevava il fu- l·eso. .S 1itura parziale ,del peritoneo con IJ>Unti staccile (do·p .pietta) carico a pallini di piombo per .caccia n. 11. Ad un primo esame sommario ·Cat.1 in catgut. I lembi cutaneo-mt1scolari si si riscontra un largo forarne di ·e ntrata del- acc-0stano .con punti di sutt1ra in seta a tutto l'ampiezza di una moneta di dieci centesimi spessore facendo emergere dagli angoli i d.Tedi conio antico) a margini irregolari ustionati nag.gi di garza. Decorso po·st-oper.atorio, locale normale. La con un alÙlne conoentrico di ptgmentaz1oroo scura diradantesi ,·erso la periferia .con dia- difesa ed il dolore che si ha nelle 48 ore dimetro di cm. 4 ci!'ca, sul forarne si trovano dei minuisce fi·n o a scomparire in .V giornata, pepi.eco.li grumi di sangue e dal centro geme rò si ha pulmonite sinistra e pericardite eh~ -continuamente d.el sangue bluastro. Il forarne aggravano il decorso Jt>er .circa 25 giorni, ma Si trova all ' altezza dell'ottava e settima costola che si risolvono per lisi. In V~I giornata si di sinistra tra l'ascellare anteTiore e la pa- cambiano i drenaggi togliendo · parzialmenre i punti di seta; il p. che ha avuto due de.f~ rasternale più vicino a quest'ultima linea. LateraJm.ente tra l'ascellare posteriore e l'an- zioni finora, viene purgato. Però dopo circa teriore alla altezza della VI costo la di sinistra due ore dalla purga mi si a·vverte che il p. cercando di defecare ha avvertito uno trappo al ~i riscontra un'altra a piccola lesione rotondeggiante .dell'ampiezza di una lenticchia a tratto di ferita ipocondriaca e da questa eon margini frastagliati e con alone ecchimotico venute abbondanti feci. Visitato il paziente trovo lo zaffo peritoneale concentrico con diametro di cm. 2; anche da questa ferita geme d.isoreta quantità di san- fuori della ferita e stabiliti due ani rontro natura a distanza circa tre cm. uno dall 'a.ltro. g\1e. Tt1mefa tte ed erchimotiche si riscontrano le Do. tale data il paziente ha continuato a 1·e~oni jporondriaca sinistra, mammaria e defecare dalle fistole restando completamente 1

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[ AN~o

XXIX, F' .\SC. 16)

SEZ IONE PRATICA

inattive le vie naturali, trann.e dei fastidiosi e dolorosi premiti. Sopravvi ene, dopo, un 1erisipela che si estende all1emitorace ed all'arto ·sup. sinistro e poi migrante si proll1nga p er circa quarantaci11que giorni. Viene d.imesso il 10 maggio r esiduando al .. l 1ipoco11drio sin. le due fistole stercoracee separate da un ponte di tess,u to di cicatrice di circa tre centimetri cli largl1ezza seguita.i1do il paziente a defecare completamente dagli ani colici restando sempre inattiv-e le vie nn turali anche dopo forti purghe. L ' acqua di lavaggio prati-ca to e.on catetere di gomma s1 1 una delle due fi·stole viene subito eliminata dall'altra fi.stola. I lavaggi d·e.l retto con sonda ·rettale lunga e molle danno esito all'acqua appena sporca, in ma.ggior parte dalla fistola più bassa e laterale. Ho voluto decriver e l 1accidente ed il primo interv€nto pe rch è vengono a chiarir·e quanto esporrò appresso. H o parlat-0 finora di ai1i contro n atura e fistol~ sterc-0ra.c ee indiffer:entemente, ma p er differenziar~ proprio ancl1e se appresso userò la parola fistola ·Si trattn nel mio ca$o di \·ero e proprio. a n o contro natura. Sic come lo stato generale del paziente dal lato specialmente p &ichico ·si aggrava e ·co•sì anche localmente vi è un notevole prolaJSso di mu-cosa, s i intervien e con un atto intraperitoneale indiretto. Si scartano i n1etodj di riduzi one locale estraperitoneali ·Compreio qti.ello più semplice e più pratico d el Dior1dj, come an ch e qi.1 elli intr:a1)leritoneali loca li 1'.}er lo speciale ìSta1to dei tessuti per buon tratto atto.rno agli ani, ,p ercl1è sp esso tentato da a ltl'i in11tilme11te co11 s fidi.1cia del paziente e p er non essere costretti a rimuov-ere provvidenziali aderenz·e, che i11 g ran numero e forti sjcu ram ente si andrebbero localmente e p eritonealmente a d incontrare . Stabilito di praticare ent ero-entero-a/IlJastomos i con esclusione, in pr im o tempo e ch1u'sura clella fi .3tola in secondo tem po, intervengo. Preparazione del paziente tre giorni prima della operazione ron p11rgh e e lavande. Un1ora prima d.ell 'atto 01perativo si pratica una i-podermoclisi di em e. 300 di sol. fisiologi·ca. Si cl1iudono gli .orifizi fìsto·l a ri con g11ttaperga lamir1ata ·e coJlodion. Mi assiste il prof. Aintonjno Giglio aiutochir11rg-:> al I r eparto. Cloro ·etero narcosi normale. Laparotomia la t erale sinistra sopra e sottoombelicale (c on riserva di mutave con a.ltre incisioni laterali il t aglio qualora fi0s se insu fciente, sebb ene poi è bastato a tutte 1e man ov re per l 'atto operativo ·completo senza dover ricorrere ad aJtr.e vaste in cisi.ani). Fo.r ti aderenze fibrose al diaframma, alla parete addominale, a llo sto1naco non faTunb individuare l 1angolo colico spler1ico n è si può arrivare a palpar la milza. Si p11ò ·stabilire ch e l.e fistole interessino 11angoJ.o spl enico del ·coJon . Legature .a piccoli tratti del m esocolon, resezione del C·olon trasverso tra i dli e terzi di d.estra ed il terzo di 'Sinistra. Si affonda jl moncone di si11i'stra con' tre pi a ni di sut11ra i11 1

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seta e si sovra.ppo11e i.in· cappt1ocio cli n1esoco- · lon fissandolo co111 pt1nti in 1seta, S·i 11liobilizza il m·oncon.e di destra e s i porta st1lla lJarte più a.lta del s igi11a in pa1ie mobilizzato scartando per l'anasto1nosi il colon clisce11dente sepolto cla ad-er en ze fibro,s e. Colon s igmoidostomia tern1ino laterale in11estand.o il colon tra.sverso s11ll a porzio11.e più alta del sjgma .e su1la tenia del Valsalva p erchè più r esistente la pa:rete colla mt1scola.re più r obusta. Si pratica110 due piani di sut11ra continui alla. Paresi uno i11 catgut siero muscolare mucoso e d tino s iero si e~oso in seta, ed t1n terz·o piano a punti sta·ccati in seta si-ero-siero•so. R esi d11a una breccia anasto.mot.ica di circa cm. sei; attorno alla sutura sui clt1e moncon.i si fissa con .sei punti in seta un lem bo di epiploon a n1a11i·cotto. Si deterge il campo con garza .sterile e si lava con etere. Si toccano leggermente C'on tint11ra di iodio al 5 ~b i marg·ini della ferita operatoria addominale e si p assa alla sut11 ra completa d.ella parete con qt1aitro piani di su t11ra ; 3 profondi periton eo, musoola ri , aponevrosi ir1 cat{Jtlt, e cute in seta e l\1ichels. Decorso lJ.ost-operatorio normale, in prima e seconda g·iornata si pratican 0 ipodermoclisi g r . 300 per giorno e 1,'2 centigr. di mo!ffinçi, ogni 12 ore e dieta idrira., in terza giorn ata si comi.ncia a ·Sommin.istra r e la tte e ristori , jn cruinta giorn ata si tolgono le lVIirhels (ferita ·coli a bit a), in ottava si tolgono i. p11nti (.g11arigione per prima); ·s i toglie la med. cli guttaperca e colloclion rimasta. in sito dop o· 1'01'.)erazione e si trova aip.p ena sporca di mu.co e feci. In qninta giornata jJ paz.iente ha avi.1to una lieve scarica p er le vie naturali. In decima giornata s i p11rg·a (olio di rici no gr. 30) con esito favol"eYole per le vi.e nat11rali e sei1za a lcun disturbo . In, quindi·cesi1na gior nata p er insi st epza del p. si pratica u 11 n11oyo in t.ervento per la chit1s11ra. dell'ano i1reter-nat11ra le. Toilette d ell a r egion e ipo condriaca; s in. co11 benzina e iodio. _t\.n.estesia locale sloYainica 2 %. Incisione ·circolare con centrica alle fistole del tessuto di cicatrice con dissezione fino alla m11s cola re della pa,r ete intestin·ale, dissezi.one dell a mucosa dalla muscolar e. Si.1t11ra a m a r gini rovesciati con t1n pril11 0 pian 0 della mucosa . sut11r a co11 due piani della muscolare. Esciss.io11e d·el tessuto c1 i c i.ca tric.e c11taneo, }'.)ia no di c11te e sottocutaneo con dr1e lembi per scivola m e11to dalle r egjoni l a terali ..con sutura longitudinale tagliando in croce la st1t11ra trasversn le praticata sull'intesti.110.. S.i rin.nova la m Pdicatura asettica in settin1a giornata e si t olgio no anche i punti . .Si troiva a pJJ.en a a.lc.ernt.o qualche p11nto di seta c11t.aneo che ·cica trizza in pocl1f giorni co11 medica1.11ra a·Rettica. I.I J)az..iente viene dimesso ·gua;rito completame11te il 6 .ottobre, clefec.azioni norm a li con feci composte normali, vitto comune. H o seguito fino ad oggi (un an110 dall'ultimo a tto operativo) il paziente, visitandolo più v olte al me.se privatame).1te e n·on ho mai riscontrato alc11n disturbo; si è ingrassato dalla dimi.ss.iorle da.ll 1ospedale in modo da essere a umentato dieci chili di i1eso. 1

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l I. POLlCLI:r\lCO

II CASO. ~c l 1eda 111. 112.

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(I Re1)nrto ), 11 cl ice111br e 19lc'. ...\. F. , anni 16, giornalaio (Castell a mmate d el Golfo). Ferito in r issa da a rm a da pw1ta e taglio alla fossa iliaca d estra. Il ferito ·viene trasportato in ospedale un 'ora clopo circa dalla riportata ferita. Polso buono. Lingua umida. Addome teso m eteorico co11 discreta difesa. Ottusità a lla p er<:ussi on e a tutta la fossa iliaca d·estra, timpanismo nel resto. Do.lare sponta n.eo all '·epigastrio, dtscreta dolorab ilità su tutto l 'add·orne a lla palpazione. Qualche C·onato di vomito. L a ferita si trov a .a d un cm. d a l m a rgine esterno d·e l retto di d estr a e t r·e dita trasverse a l disotto dall 1ombelicale trasversa di cm. du e cli l11ngl1ezza ]n se1ìso longitl1dinale; fuoriesce omento (4· ·Cm. ci r ca), e s i p ercepisce dalla f erit<t odore fecaloide . . i op era d' urgenza; mi assiste 11 dott. B eccia11i. R achistovainoanestesia positiva (gr. 0.06 ol. 4 %). L aparotomia pararettale prolungan clo di otto centimetri 1a ferita sopra l ' ombellico per un terzo e p er due t erzi ·Sotto; r esezion e dei m1ar gini della ferita e dell'omen.to prolassato. T oil ette della fOlssa ilica destra dal sangue e feci. Si riscontrano du·e ferite: una sul 1ato esterno ·ed .anteriore del cieco di un centimetr o, ed una di cir ciar la m età sul lato mediale .e p osterior e, qua·si .sullo st esso piano orizzontale a due .dita dalla base con i)rolasso della m ,u .cosa. Sutura a trie pia ni in sito co11 .inv1aginamento d ei m a rgini. Detersione con iodio. Manicotto di arner1to attorno al cie · co fissato a1la base con punti di seta. Nuova t oilett e d ella fossa iJiaca con tamponi sterili. lavaggio con etere 1 sl1tura totale della parete .cor1 tre piani, due profondi in catgu t , cl1te con seta e :\licl1els. Ipodermoclisi gr. 300, sonda r etta le, borsa di ghiaccio sl1ll 'addome. l)ecol'so post-operatorio normale. In quarta gior11ata spar ito il m·e teorismo si sospende In sonda erl i l ghiaccio. Dieta liquida. In quin ta giorn atn iSi tolgo110 l e l\ilichels (feTita bene). In otta\'H. giorn ata si tolgo110 i p unti (guarigio11e p er i)rima) ; pt1rga (gr. 30 .olio di ricino) co11 e f( ctto n orm1al e senza alcl1 n distt1rbo. 111 sedi ce i1na g iornata si dimette il paziente co.m 11letamente g u arito. S i rivede a m bula toriamente il paziente d np o ql1nlcl1e inese dall'inter\·ento; nes sun distl1rb o, clefecazioni regolarL 1

Da i. dl1e sue, !JOsti casi si dedl1ce come spesso v i $iano d el le lesioni non apprezzabili subito cl1e si rnR11ifestano tardivamente con grave d.anno se il chir11rgo non ha preYisto e provveduto la c:;ciando in sito drenaggi che })ossono es er e tolti dopo q11alcl1e giorno ·senza danno 1na cl1e 1)0, ono ripara re g r avi consPgue11 ze: Com e la g rn.nrle setticità del conten'l1to d el g r élsso in t e ... tino è c0mpensa ta in certo m orto d a lla, d cn $ità delle matet·ie cont enl1te e dalla ler1tezzn dei movim e11ti cl1e a1Qn ne favorisc ono il g1 and.e ' 'ersa n1 Pnto con ft-tci le e pa11$ione; t~ h e In n~ itù. del colon a i lnti ed agli angoli fn\ 01 i-.,ce In form nzion e di barriere, di aderenze eh-. clif011c10110 lri grnn<l :'\ ra,·ità ~ie rosa acid o1ni11nl0. 111entre il cont.en11to ... i fa str ntl:i

~:i.ttra\·ersc

le

vie pretern.atl1rali aperte

dai

traumi; Che l~ cura delle ferite del colon i1011 è cliffe r ente dalla cura delle ferite int.estin-ali in genere e la cura., potendo, de,·e essere co11ser,,.ativa ,· Che se tS.i confida pienamente nelle suture e s i è allonta n ato con detersione secca tutto i l materiale settico, 1aYata la sierosa co11 etere, quand o l 'emostasi è completa, l'eseca ti i i11 a r gjni della ferita si p.uò chiudere con1pleta111ente il ventre senza drenag·gio; Che le anastomosi, sia termino-laterali cl1e l atero-lateral1, è eonve11iente farle Slllle tenie del ,~ alisalva dove la tunica muscolare è più spessa e robusta, perchè oltre all.e fibre circolari si trovano delle fibre lcmgitudinali; cl t P essendo il colon ricco di a ppendici eptploiche. qu.alora non si potessero utilizzare e per il loro sviluppo dessero impiccio a ll' atto operatorio ]Jer le suture, ·se ne l) UÒ asportare qualcuna prev ia legatura e dopo esser s icuri n on contengano diverticoli mt1cqsi; che è buonn pratica f.are attorno a lle sutl1re delle plastiche dri omento. a cappuccio o manicotto, fissando con punti di sutu·ra per la difesa ·che può 011porr.e colle ·sl1e aderenze e per il gran p oterP d.ifen sivo comun e a tutta la sierosa periton eale, alla possibile filtrazione di germi, e fissa r e con punti di su tura acciocchè aderisca nei determinati punti \·oll1ti e non fo rmi in é11)presso delle briglie ch e possono p ortare ad inginoccl1iamenti o s t1·ozza111e11ti; cl1e non ~i può scegliere lln inter\'e nto tipo, m a. a<iattarsi . caso p er caso, a lle esigenze tecn ich e. BIBLIOGRAFIA..

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[ANNO

XXIX, FASC. 16)

SEZIONE PRATICA

"I'ITO~E.

"!\·uovo process(j operativo per la ciira delle fl,stole inte stinali ed ario contro natura.

Con1t1nicazion.e alla rii.1nione dei Med'ici Ospedalieri di Pa1ermo 4 luglio 1909. La Clipica Chirt1rgica, 1910, pag. 199. Ricerche sperimentali nelle esclitsioni co11iplete ed incomplete del colon. Arch.

NANNOTTI.

ed Atti della S. I. di Chirurgia, 1901. N.~ . .Sento il dcv.ere di porgere un ri11graz1amento al prof. Muzii, primario del reparto, che mi fu largo di consigli ed amIDq1estram1e nti, ·come sempre, nel trattam·e nto d el primo caso riportato. Roma, 12 ottobr.e 1021.

NOTE E CONTRIBUTI Sulla immunità influenzale. Dott. DONATO CASIERE. Quando ancoir a la g·r.avis·sima panden1ia i11fluenzale del 1918 erc:i. nel pieno sviluppo, c. mentre i miglioJ...i trattati ·di Patologia e di Igiene sancivano, in modlo quisi assiomatico. cl1e I 'influenza, lungi dal conferi re immunità; rend€ più predisposti alle reinfezioni, moltissimi osservatori, ll'Il po' timidament.e prima. c.on mag·giore sio1rrezza poi, incomi·nciaroino, J,asandosi esclltsiv,amente sui dati della loro (ruoticliana es11)e rienza, a sostenere che l 'influenza ·conferi ce inv13Ce una ver.a e prop1rir, imml1nitÈL a coloro, che l'hann10 su.p erata. Queste osservazioni furono rese possibili d alla 11etta. ·divisione che, in molte regioni, si ebIJe nel 1918 fra i due peri·o·d i e.p idemici, prin1averile ed autt1nnale. E fu ap1Junto in base a d esse ct1e si volle spiegare la re.frattarietà, .quasi. specifìca , 01p p osta s-0pra,tutto dai ve·cchi, EJJla, infezione. Se però questa .gpieg1azione, in hase al eone.etto imm.unitario, apparve sed11·Cente e, fino ad un certo punto, p1<Ysisdbile, ftt 1·U·r e giustf:amiente ritenuta molto ipotetica tanto più cfue fra i due periodi eipidemi.c i del 1918 .era interceduto 11n ,p eriodo di tempo trop[pO breve mentre fra la pandemia influenzale del 1889-90 .e qi.1ella d el 19118 erano tracoir si be.11 28 anni! Quin1d i se in base alle numerosissime osservazioni fatte 11 concetto della im,m •un.i tà irlilue·n zale si .era disoretame.nte ·a ff.eirrn.ato, nrulla - o 1cp1asi - pote.vasi ancor.a, .inferire circ8 la du1~ata di que·sta im1m unità. Data la grande impoirta nza scientifi·c a e pratica dell' argomernto, non app.ena qUJest' anno, è riapparsa, ·sebbene in forma molto più mite, la epidemia inflt1:enz,alt? nel mio paese, ho voluto , di proposlito, fare .d1e lle !=tCCt1rate e rigor.01se osservazicmi al .rigUJardo. L'epidemia è riapparsa qui, a Volturino (Foggia) - pa>esie fra i più duramente oolpiti (lall'epid·mnia del 1918 - .a i i1rimi dello scorso mese di gennaio e, in pocl1i gi1orni, ·si è rapi0

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damente diffu.sa .senza però dar luogo, ·s e non ec·cezio.nalmiente, a gravi complicanze" Vigendo (purtroppo!) qui ancma· .ii sisteima deg·li abbonamenti ann·ni fr.a medici ·e cltemti, e, ri·corrend·o questi, per ogni più ipicco,l a sofferenza: all'opera cllel medico, nessuno, o quasi, dei ·Col1p iti, sfi.1gg·1e a ll'osservazione e.cf è quindi possibile, in tempi 1d-i epid'e mia specialmP.nte, procede!'le ad una stati.stic1a abbastanza r1garo·s a. Ora, dai dati da me scrupoJosamente raccolti finora (attt1alrner1tei l' eipidemia va sensibilmente diminu.e ndo di int~nsità), risulta, in modo assolutamente incontestabile, che, su 320 ·colpiti ·dall'attuale epidemia, il 92% non ave' ra contratta la malattia nel 1918 e 1'8 % l'aveva contratta in forma assai lieve. In questi ultimi la malattiai ha avuto un decorso brevissimo ed una rapidissima convalescenza oppure si è manif.estata in fo rma ambul_atoria. Fra quelli ahe, come me, iil·el 1918 contrasse- . ro I 'influenza in fon1Ta grav.e, nesisuno si è reinfettato. Se ora si con,sid.eri, da una pairte, la grande diffusibilità 1d ella malattia e dall'alt.wa, si teng.a present~ in quali deiplorev·o li condizioni igieniche si viva nei piccoli pa'esi, quanto vi siano1 facili e frecp1enti l e cau se idi contag·io e quam.to siano co.nisid.erevoli que·st'.anno le varia. zioni atmosferiche, a ·causa delle quali, si ·h anr10 ·s balzi di temper.atura {.[Uasi istantanea nella. stessa g iornata, bisogm,a neoessaria.me.nte conveni:rie ·Ch·e , in t1n ambi.ente ove ·t utto è l)Peclis.po9to a ccmt!'arre l'dn:f1ezion.e, quelli che he sono risparmiati, pur esponendovisi ·continuamente, per ragioni dl. a·ssistem·z a fainiliare o ' ' come me, p1e r 11agioni proflelsSlionali, dJevono questa lo,ro immunità a ·q uella ·e solamente a quella che in loro si è stabilita davo avere sUJperato la m·alattia precedentellll·e nte . R·e stevebbe quind'i, secondo le mie o&servazioni, conf.ermato che realmente l'influenza. co11ferisce sicura immunità e che inoltre 'qt1esta immunità ha u;na durata abbastanza lunya, più o meno, , a ·second·a d-e lla gravità diell'infezione superata e non inf.eriore in ogni modo a tre anni. Diico1 fino .a tre anni peTchJè il controllo fatto n-0n va oltiìei que'Sto limite di tempo; si .dov~ebbe però, dopo q.ue,s ta oonstatazione, ·considerar.e come assa,i meno ipo·tetica e quindi più conforme al veDo, la spiegazio,n~ data:, cornei so,p ra è detto, alla refratta rietà opposta in modo speciale1 dai vecchi alla infezione, basaTud•osi st1l ·eoncetto imn1unitario. Spero intanto che altri oss.ervato1ri vogl•i ano }'.)Ortare presto il loro contrilJ11to all'importan1


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IL POT.. l CLINICO

te aTgornento avvR.lorundo magg·ior1nente le mie con le loro ·osservazioni:i e che quind1 il piroblem a della immu11ità inftl1enrele possa essere definitivamente risolto. Volturino (Foggia), 16 febbraio 1922.

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MEDICINA SOCIALE. Su la profilassi della vulvo-vaginite nelle bambine. Dott.

GIUSEPPE l\ilASSl ~1 1 .

Cbl nome èLi vulv·o-vaig:il11ite dellle bambirte viene definita una 1nalattia clinican1ente prec isa, piuttosto freque!Ilte e molto ostinata. La, 1nalattia h a spesiso un id.eco rso ,9l1bacuto qua "i sµbdo1o ·e d n.llor~a dai me dici e dai p·rofani vdene poic o consideir ata mtnt:ve per Le su.e oonseguen ze m erita la maggito re .im1p ,o rtanza. · ·Ctrca la naitura ba'tteriologiJca delle vulvovaginiti n elle bambin•e, si sa che in prevalenza oono èL0Vl1te ·a l g-0r;tococco e c·h e solo per una picco1a perciem.tuale :vi concorron.o 1stafilooocchi, s treptococchi, pneumo·c occhi. Col prolungarsi della malattia si h anno ·.associa,zioni 1nic·r obiche con i bacil1i più comu11i. I In q:11esta malattia l' a ppareicchio genJta le. delle baa'DJbine vi.ea.1e più {)• men10 d.anneggiato secondo eh.e. il proc.essio infettivo, &i driffotn1da più o rneno in alto. L 'inf.ezio·n.e per lo più sri limita ,a lla v,ulva ·e a lla v;agina; a volte in.va.de l'endometrio; J>iù di r.ado si diffo.n de a lle trombe. Oomplicanza frequre nte è la diffurs ii0ne die.11'infezione a lle vie llrinarie, tan to che tali infezioni nelle b.ambine sono m olto più frequenti ahe ;nei maschi (9 fremminie per un maschio). 1 S ul1e ca111se d i <lli.ffusrione, a. parte i rari ieast di s tupro, in confr-0p.to a l gran.de num·ero di vulviti pt1rulentie ieh e '.Si hanno, po·co viene scritto e meno ric·ordato. Vigono a ncora idee antiche, ta.nto che a1cuni m ecli eii il11terp·rietano ancora qli.esrt!e fl ogosi locali com e l '.es1p~ssio­ ne di t1no stato linfatico, scambiando così un effett-0 per La causa. Non è· peJrcliò i nutil e indrjcare il inodo di diffusione più comune, pe.rchè giovano m eg·lio poche misi\.1re di profilassi che le più assidue cwei. Il m ezzo l)iù com.un e pe~ la 1diffu·sion.e di q·t1esta malattia è il contagio fa.migliare. P er la cattiva abitudine di far dormire le bambine insieme alla mamma o alle sorelle o ad al tre donne che abbia.no -catarro yaginale si ha facile contagio della malattia. Nei letti si raec-0lgo110 facjln1ente detriti di biam.oheria, sqliame- cutanee, peli, che arrivano facilmente nei gEnitali femn1inili costituendo breve e fn-

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FASC.

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cile tramite ai germi ir1fet~'Ulti. E ìll·onostante tali pericoli noi vedi a mo con sidJerata come innocua e generalmente diffusa l ' abitudinre d'i tenere le ·b ambine negli stessi l etti dlella m adre· o di altra donna . E non di rad.o i m edici chiamati per tali casi, invece di :istruire le fan1ig1ie sull'origineclel contagio, s'i contentano di p Pe.scrivere qualche Iicostitue.nte per curare il presU!Ilto li:nfatitsmo della pdic1c-0la malata, e trasct1ra.no di ·sugger:i!r~ ~e più ·elementari m~ 1sure di profila.ssii. Nei libri e nei giorr1ali ,di m edicina sono ricordati vari mez:z.i <li d.iffusione della n1alatta, co·m e va;&i .dia urina, bi anicherie, vasche· da b,agmo usate in comune, ,e s ,insiste pooo Sl1lla ca11sa più ic omune, quella ci-0.è 1del 1dlormiTe l1elli0 ~tooso letto 0on peroo,n a infetta . Conviene· quindi diviulg·ar e il prrdn~io che p er il semplice fatto di acoogliene una bambina nello· stesS10. l etto d~lla madre che· abbi'a una vaig·i11it€ blem.011"1'.'a gica o no, a.niche latente, .pt1ò d erivare a ·d etta bambina, non 5o1o un'inf.ezione d1elle v.ie urinarie, ma pure una mçi,ìatJtia 1unga e fastidiosa degli or,giani g.er.nitali, seguita per lo ·p iù d a tali al.t erazioni dell'apparecchio, da in1~u1'!f!e P·Oii m estrl1.azi.oni ,d,oloros~ .ed a volte amebe ·sten:iilità permanente. Per concluder.e: data la grande f:reiqt1e11za: delle infezionii delle vi€ genitali e cWlle vie· llrinia ti.e delle bambine, segl1ite di solito da pr:oilungate soffer:enz.e re perfino :aia isterilità permanente, è opporitun.o che veng-;aoo diffnse Le norme di profilassi, fTa 1e quali la più im.portante è q11ella di n.on tenere m ai a clorr11ire 11e barnbi11e. nello stesso letto delLa n1amn1a, delle sorell1e e d elle nutricL Roma, febbraio 1922. 1

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IGIENE. Nuovo modello di pennello igienico per barba. Gli igienisti in genere ·e i11 particolar ir1odo· alcuni ufficiali sanitari dei magg·iori centri urbani e i clirettori di ospedale s i so·n o SJJesso con inolta dilig·enza occupati dell'igiene nel servi~io di barb:iJere sia per le botteghe che per gli a mmalati nosoco111iali. l Tna piccola questioo1e però è sempre rin1asta pressochè in's oluta ed è cn.1ella della disinfezi<>ne del JJennello per la barba. Infatti i vari procedin1enti chimici non offrono sufficiente garanzia o. c;;.P sono efficaci, glia.stano troppo presto l'oggetto e d'altra parte il calore lo rovina essendo le setole tenute assieme da i)aste o 1nastic1 alterabili. Il prof. Ronzani, direttore ctell'O~pe­ dale di Milano, nella sua cassetta ospitalirra,,


[ ..~NNO

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FA$C.

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SEZIONE PRATICA

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v-eramein1te bene ideata e molto razionale ove ' ate' curata tu.tta la profilassi del servizio, l1a tuato un sistema radicale re cioè la soppressione completa del pennello sostituendolo con una pompetta. spruzzatrice çli soluzione saponosa la qua1e rimane aderente al viso e permette di fare la barba agli ammalati senza necessità di altro sussidio. Io ho provato il metodo, ma 11on sono riuscito a persua,dere

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i11fermiere di questi Ospedali, e nel tempo stesso provetto barbiePe. A lui il merito del 11iccolo, ma uti1e e J~azio11ale ritrovato che il, . ' ' mio ·p arel'e, dovrebbe adç>ttarsi su larg·a scaìa. Come si vecle dalla figura il nuovo pennello consiste i1n un ma11icotto metallico (A) nel quale •entra una vite lunga (B) ché s'innesta in l1na madrevite (C). Spingendo la vite viene tirato in basso l'anello (D), il quale contiene 1~ ·seto1e piegate ,a d U che viengono fermate e fissate ma,n mano più fortemente più che la base dell'U pem1etra n~l manicotto. In tal n1odo il pennello è formato. Naturalmente non occorre ogni volta svitare la vite del manico e sciogliere i peli: per la cli·sinfezioJ1e bastano le bolliture, e la pulizia si farà solo di quando in quando non essendovi ragione di sudictume. Segnalo il nt1ovo oggetto ai colleghi perchè credo esSo meriti qualche ·considerazione anche se la mtQdeistissdma rs.coperta p ossa rapp:riesentn i-e il S-Olito uo·vo dii Colio mbo. 1

Prof. ARTURO CAMPANI Direttore Ospedali Civili di Brescia.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.. Neurosifilide con reperto negativo del liquido rachidiano. (H. C.

SoLOMON. Jourria l American, ]Jedical As-

sociation, 26 novembre 1921).

nè barbieri nè ammalati a i)ersistere, perchè le po1npette si occludevano spesso, perchè i ' rasoi, quanrlo l1a schi·uma sia scar.sa, se·rvono male, specie con barbe dure, ecc., ecc. Q11esti i11convenienti in parte sono esagerati, ma ir1 parte sono veri, cosiccl1è temo cl1e jl sistema non possa entra:rie nell'uso comune, ed è lln •})eccato, data la razionalità igienica del dispositivo. Ho cercato di sostituire alle setole il trucio1o di carta, fiss a1t-0 fra le branche di un pein111ello meccanico a manicotto che fa stringere, scorrendo, tre branche uncinate, le quali afferrano un ciuffo del truciolo stesso che va cambiato di' Violta in volta. Ma anche ' qui c'è l'inconveniente tecnico della difficoltà di stendere bene la saponata. Col cotone idrofiJo è ancor pegg'.ito. . Pertam.t o ho pensato di mantenere il ststema delle setole, che si è sempre dimostrato il più adatto, ma fissandole al pennello in mo. do da permettere continue bollitt1re e anche frequenti cambi, ovie occorra, senza S-Ostituire il mam.ico che è presso a poco indi·s truttibile. I! dispositivo fu studiato bene dal sig. Capra,

È ben noto che si p·ossono ave.re casi di sifilide cutanea e visceirale co1n ·r eazton.e di V\T1as-

sermann i1.eg·ativa 11el sa.n gu e. Analo·g·amente si possono a.~re .casi di 1sifili.de o ;parasifilide del sisten1a nervoso, nei quali la stessa reaz.1ooe riisttlta negativa n,e l liqui·do ce.falo-rachidiano. Si ammette .g en,e ralme.n.te che il repe1·to del liquor possa es1serie negativ·o in affezi.01n i sifi~Li ti·che del sistema nervoso soil tanto quamdo in reialtà si tratta di prtocessi dipende·n ti da lesioni vascola1i (tromb·osi, -emorrag·ie, aneuri·s mi), e ohe in tutti gli altri ca-sj di sifilide 11erviosa il liquor debba dar.e ttna reazione ·di \\ìasoormann J)Ositiva. In effetti pe,rò vi sono casti di tabe, di gomme cell'eba:iali, di sifilid e ce1~ebrale co n paralis,i dei 11e.rvi e.erebrali, di parapl egio spas,t ica sifilitica di E.r:b, dii e,pi1eissia 1sifi:litica, di. ·p.a;ranoia e di demeinza s,i filitica nei quali il reperto d el liquor è neg.ativ-0. Le nostre .conoscenze suùle .condizioni dei pazienti l)recedenti alle prime m.anifestazioni dei pro cessi n eu::ro-sifìlitici non so!l10 perlette. 1

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lL POLJCLl l\JCO

~folte

ricerche 11anno dimostrato che il siste1na nervoso cent.r a le è colpito dal virus sifilitico .runche durante il prin10 i)eriodo d·ellu, g·ene1·a1.i zzazion e ·dell 'infezior1e. No·n si sa q·uali modificazioni subtsca il sistema n·e rvoso dopo il p eriodo dell'efflorescenza fino alla definitiva oompa·r sa dei prhni s intomi n·ervooi. Non $ i sa se il l:iiqi.tor offra ·d u·ra.nte ql1esto periocl o un ireperto patologico, o :se esso rimanga no1·m a l e per :p1reoontare 1alteiraztoni solo con hl m u.nifestans i dei .p rimi sintomi •Clindici de1'1' affezion e. Si ritiene gener a lmente che le al terazioni st ersse siano antece.d-enti .di pwrecchi a nni la comparsa dei •S intomi obiettivi e subiettivi cle'1la neuros.ifili,d'e . l\tla è pur v.·e·r o oh·e s.ifiliti·ci i quali i.11 p r imo tempo aveva.IIlQ il liquor 1110J·1nal,e, .p iù tardi, ,dop o m·esi o anni, presentarono i sintomi de lla n euT.osifilide .eid in.fine le tipiche alterazioni del liquor; cosi che si -deve amm ette.T·e che anche nei casi ·nei qu·ali il liquo·r è normale possono d.o p o m esi o, anni aversi s~nto1m·i e reazio1n i della neu·r osifilide. D'altra parte è ben noto che in molti sifilitici, i quali dtllrante il periodo della generalizz1azione presen tan o s intomi n erv·osi e R . vV. positiva nel liqu-0 r, .si può avere una scompa:nsa spontanea .dei sintomi stessi ·ed il ritorno a:l normale del liquo-r. Ma, come già s i è a c,c81Il'Ilato, oltre ·Che nelle form e vascolari, il r eperto n.el liqi1oa~ può rim a n er e ne.g ativo anche n·eJ.1e fìorme coin cla mate di sifili·de del ffistema nervoso centi..ale. C·osd p er ql1el che -rig11M"da la ta.bei il liquor può tr.ovarsi n ormale ne.i oasi in cipienti, nei casi abortivi, ·e n ei ca.si nei. ql1ali sia stato pl'aticato ;un intenso trattameinto amtiluetico. L a ctrcostanza ch e neJle f Olr me tabetiche in.e ipienti ·e dopo un inten so trattamento a base di iniemoni intraspinali o intravenose di arscnobelll.Zoli o di sieri ·salvairsa.nizzati il rep-e1·to rin1an e rnega tivo, ·deve essere tenuta p:r.esente percbè m a;lgra do tu tto la malattia continu a a svilupparsi senza arresto o solo con qua lc11e pausa, ed a di·st.anza d·i tempo1 più o n1eno breve il liquor .r ipresent a le caratte r istiche reazioni cit.ologicl1e e serologiche. Nelle cosi dette forme abortive l a ·p evsistenza del r ep erto negativo deve esseire inteirp r etétta co111e t1,n ìndioe dell'assenza di t1n v er o proces o tal1etico. L a presenza di sinto1ni p11 p illari l)tlò esser e s11iegata com e espression e di n11a le ione hensì sifilitic a ma non tabetica 1lel sistem a nervo ~o. E queste forme sono tt1tt'altro ch e rare. I. · i)arali i dei i1ei·, i cra11 ici. da "' ifilicle cc·reh r:i le , 0 110 ordi11ariru11ente i1 roclotte d a pres_ion i o co~trizioni dei iispet ti,·i tronchi de1

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termi11ate claL processo meni11gitic:o. Ora, i11algrado la esistenza della m er1ingite, il repe1 to del liqu•o r può r imanere no1m.al.e. E cio si 11a quru1do il fooo1aio è limitato o quan.do si l1a contemporaneamente lln ostacolo a.I m o vimento deJ. liquido cefalo-rachidia no ·perr m ocl,o che q uello della ·r egione lon1bare n on risen t.e le modificaz.i oni avvenute in q·u,ello cefalico. Un'analog'ia intel'lp~et a.ziione può darsi al r eperto n~g,a tiv,o in casi di gomma oe·r ebrale. An-che nelle forme di epilessia sifilitica, da non ·Confondersi -con gli attacchi epilettiformj della p.a,.ralisi p1rogressiv.a, e che, come è noto, guariscoin o col tr.attam.e nto specifico, il liqu or p1uò ;r·imanere nOI'IIIlale. La p<llraplegia spastica sifilitica di Erb, b enchè p.i ù ·r :ara, h.a probabi·l1nente una p.a togenesi analoga a quel:l·a ·della tabe : invece ·di essere ooùpite le vie ·s pinobulb ari posteri'Ori, 1s ono col·p ite le vie 0orticospiinali. Anche in questa forma, ed anche quando si.ano bene evidenti e chiar;i i .s iintO!mi, il r eipie.1·to del liquor può esser.e noir male. · Nelle psi co1si iSifilitiche a tipo n on p.ar.alitico , come l a para11oia, la demenza .ed altre forme mentali sifilitiche, il l:iqu.o r rrimane normale. Com.e è noto, 1a relazione tra .sti.filide e que" te psi·cosi non è netta e n on è da tutti ammessa. rf ·u ttavia in a nalogia a quanto s i è precedentemente accennato, .la normalità ·del liqu or n•o n può essere invooat.a P·err' escludePe tale ·relazione. In ·contr:asto con i cais i precedenti, nei quali sind·romi Illettrosifilitiche &i accompagnano a liquor norrmale, si hanno casi nei quali malgrado l 'assenza di ogni 1si11ton10 ·di l esione del sistema n·eirvoso centrale il liquòr p.r esenta reazioni nettamente luetiche . Nonne, discutendo le relazioni tta n.et1rosifì· lidel ·e r,epeir to del li1qu10ir, giunge alla conclllsi'O ne che si poslsono ave.re i seguenti ca i: 1. r.1 liquor è fin da p-rincip io n ormale. Egli chiaro.a queste forme rudimentali. 2. Il ldquor da .p rinci·p io p atologico diven t a nòrmale. Si tratterebbe di forme n eurooifilitiche guarite. 3. I l liquor ·dimostra un miglioramento. ma l e reazioni patologich e lll0!1 son o scon1p ai:rse del tutto. La m ai1attia sa.r ebbe migli or ata. 4. Il liquor presenta sempre le stesse r eaziori.i, ma il quadro r linico è rimasto stazio. nar10. 5. Il liquor presenta semp.re le m edec:ime reazioni, ma 1a malattiia è peggiorata. La casistica dimostrerebbe invece cl1 e olt1 e qu e~tc co111hinazioni indicate da Xo11ne. ve n 1

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XXIX, F ASC. 1GJ

SEZIONE PRA1 l C1\

sar1ebbe.ro altr.e•, in c1u·a.nt.o cli.e l)llò a ccadere cl1e il processo ,sifilitico })ersii sta aitti VlO a.miche q11R.J1do il liquor ·sia 11or1nnle ,e vicever&a. Il pa·rallelismo tra lo stato .e .i l decorso del processo sifili.tico deil ·sdstema. ·nerv o.so ed il con1portamento del reperto del liquor n on è c.osì assolu to com.e .alcuni c,fedon·o. · D r.

Meningite cerebrospinale acuta sifilitica nel periodo iniziale dell' infezione. ( No~1

E.

~'ledizinisclie

Kli1iik , 11 (licembrie 19.21,

n. !YO) . Se la meningite sifilitica pl'ese11ta ·01r dinarian1ente un decorso cronico, sono noti, quantl111-

q-u1e rani, 1casi a decorso acuto. Il liquido oefalo--ra chidiano può presentare g·ià nel p.rilno p er iodo dell' infezione segn'i di alte1 az.i o·n i di orig1ne luetica delle meningi, e Hoffmann, Del1io e Tanaka, Ro1sen.be1~g e Go1·d on, ha.nno cldmostrato la p1..esenza 1della spirocheta paillida nel l'iql1or nel periodo secondario dJella 5ifil:ide. Hauptmann ha fatto ri'1evare cornei il liq11ido cefalo-rachidia.n o po ssa p,1·ese1n tare p101s.i tive tutte le reazioni atte.stanti l'infezione luetica, anc11c senza ch e s iano dimo strab.ili 1cli11ican1er?-· te f11co1lai luetici n ell e va1ie pa.rti ,d·ell'oivganisn10 e pe.rsttno n el si.ste1na n e:r vo &0·. Fette pas.sa11do in rassegna nun1 erosti. caisi oocorsd alla s ua ·o sservazione in 110 anni, ooin clude ch e1 la i11età delLe form e di sifilide cerebirale era g ià corni'.) arsa n.ei p1~imi sei m esli. d·o1po l'inf ez.ione. Casi di meningite sifilitica . precoce sono stati pubblicati .da KraUJse, L oieb, Fahr, St.a;emm ler , \\-ilson e Gray, L.edarte, Jacques N1eumanr1, Graf e P il'ilae. Si tra.t ta di meningiti acute insorte tutte d a p oche ,s ettiman e a pocl1i mesi do.po avV1enuta l ']mfezione. Di 1J'0 cl1i casi pe1rò si conosce i[ repe1~to anatomo-pato1lc1gico. perchè la pro1ginosi è ·peJ· l o p.iù bl11o·n a, e con il t:rattamento . ,,,,....,... specifico s i ha ordinariaa11ente la .guang1ome. Nor1ne iipo.r ta t1n caiso di meningite s,ifilitica aicuta seguito da autp1sia. - Si trattava di un operaio di 48 anni cl11e nehl'ottobre 1920 eirasi ·C1ontag·iato di lue!s e nel nov1e·mb.ve dello steslso aruno .er.a stato accolto in ospedale e 1sottop101sto ad ene.rgi.00 trattan1'ento antiluetico rtcevendo in tutto lB tn•iez.ioni di Salva:risan e 12 di m ercurio·. La reazio.n e ·di v\Taisseir ma.nn p.rima della ·cura er,a p ositiva. Il malato I1el febbra.iio 1921 comin·c iò ad acc·u sa:r.e cefalea in1ensa e diplopia , e !J1(el rnag·gjo 1921, cioè 4 mesi d-0po terrr1inata la cura, p1,e·sentav,a S<)innolenza, ·dolo·r abiliià diffusa al capo, ptosi d.ella pal1)ebra s inistra , a nisocoria, r eazio11e p11pilla ·· r P alla ll1c.e tor11ida, par.e si dell. ocu l.omotore si1

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nistro , l)a1res i clel ~e tto illlterno di destra. Nei.11ite ottica. Tl ig·iùiL~ d·ella nuca, Ketnig nie tto. Derrn1ograflsmo accentuato. Gl:i org·a11i i11terni erano no1rm·ali. N·o n a lbumin.a .11è zucche1~o lWll e urine. La p11ntura lombare d.iede : fase I po- ' sitiva; Par1·d y po·s itiva; ,,~eich1)Todt pos itiva. Cellule 4279: 3, delle quali 2/ 3 rapp:vesentate da pio linuo1eati, 1/ 3 da J,infociti. Numero.se pla;s1nace1lule. La Mastix-reazione diede la curva della 11~es cerebri; la reazione di Wass.ermam11 positiva a 0.40. Le cultl1re jn agar negative. N,on 01s tante ventss.e iJlliziata subito cl1ra antilu1etica mista di Salvar·sian e m:ercuri o, l 'ammalato m·ori ilJ1 loP gi1oirnata. All'autop sia nulla si rilevò .a ,carico dei vari 01rgani. Il rSis.t em.a n·e.rv·oso no·n mo·stra ,ra m a croscoptcamente altro che llna op1a;cità 1della pia m.aidre sia ·del ·Cervellio ciJ.1e del midollo. Micr,o soopic.amiente non si r in·v ennero alteraziv·n i a ca 1ico del1a sosta1n z.a nervo,s a (c1el1ule e fibre ) ·sia del oervelJo, del cerve·1 letto che de.I midollo, m 1eintre i'.)ro·f onda1n,ent e alte1r"ia ta era tutta la pia madre e tutti i piccoli vasi. Col metodo di Ja:hnel si 00.n.sta.tò la p1rese.n za dli numerose sp irochete •s ia liliere ne-1 tessrut0 della pia mrudre, Siia J1Jell 'avventizia, niella m.e1d.i a, i1-ell'intima dei vasi. Alcu ne spirochete s i 1ri'11vennerio a11che nell.e 1aic une linfatiche p.erivasali. L'A. fa n.otare. com·e si trattasse nel cais o cit a to di 1eptomeningite acuta sifilitica compat._ a nel prin1.o ·P·e riodo ·d.e11'j1nfezion.e: ·ed a dieico·r so rapido. I .sintomi meninge.i oon sono caratteristici per la 1Illatura lu1eti,ca, e s·e per lo lJiiù l 'anamnesi ed il reperto del liqu.oir portano ordinar1iame1I1te ,alla dia!gno1s i di natura, tali elen1enti norn hann-0 valore a ssoiluto poichè vi sono ·eia.si di. meningite luetica ·con V\'asslelrmann nel 1-iqu·or nega tiva, e d'altra parte indivi1dui g ià luétic,i p101S·So n 0 .ammalare di m eningite acuta d'altra natura e p1re.s e:ntare la vv,.asse.rman.n po·s~tiva 11e.1 liquor per 1 sangu1e me.s cola.tos1i ad .esso. In tali casi ancl1e la i~eazioine delle glob11line e la reazione V\Tei·chb_irioid t possoo·o resse1·e positive; rimane .soltanto qua1e reazi·one oon valo·1~ei sip:ecifico la l\!Iastix. S·e la p;rognosi o:vdinariamei11te è b l1ona 1COme i·n altri 4 1casi osse·rv.ati dall'A. ; alle volte, come niel cas 0 cjtato, essa può ·essere infausta , e ciò nonostante ch·e il s-og·getto sia stato •p receden.t emen te e p1recoc emente sotto·p 0°s to ad energ·ioo trattamento spe'cifico. L 'A. osserva .come occorra tenie re presente nella diagnosi differ€tilzial.e la meningite tubercolare, e come alle volte tale diagn o~i n·001 s ia faici1e ·e perchè se il so·g'g·etto è luetico 11U ò la ' ' ' a.ssermann . e~sere p os1tiva e J>BiT'Chè non sem1

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p re è possibile la dimostrazione del b.a;cillo di Koch nel Sedimento o nel reticolo diel liquor. Le aclatte ricerche bact.eriologiche rendono facile la distinzi:ione c-0u1 le altre forme 1dli m eningite acuta. TRF.Nrl.

· CHIRURGIA. La diagnosi precoce del carcinoma gastrico. (STRAGSS. B erliner klinische Wo ch .,

[ANNO XXIX , ~--A.. c. lfi l

POL T CLI~ ICO

n . 11).

a.ss icura uria diagnosi probabile di carci no111a, l a prese1iza non la escltlde. L a secrezio11·e di II Cl p uò p.erei:stere nei casi preceduti da ulCUJS, .p uò persistere quan·do il carcinoma .assume sviluppo espansi vo, persiste s p esso i1ei primi s tadi dei cwncinomi p-ilo.rici. ìVIa i1ca invece sempre già n egli stadif i.niziali dei c.n.r•ci11omi del f.ondo o d-el.1a picco1a Cltrva.tura. R:Lg"U·ar·d o l.a pTeiS'enza di .acid10 11attioo le osservazioni di Strauss ·0001fen:mano 1 opiinione di Ri.egel, che cioè il ~eperto ·di a·ci·d o lattico sia un sintomo d ' insufft:cienz:a seicretoria e motoirja, e di &tasri ·d eì cibo nello1 s.to·m ·a co. È q11inldi preisen te a·n 1che i11 casi di s teno1Sli. pi·l oric,a e noo1 h a viaJ.ore patog11om1onico. Lo .s. trovò presenz,a di acido lç.ttico n.e11 70 % riei casi. I bacilli cli B oas Opp1er si sviJ11ppa no ooltanto se vi è mancane;a ·Completa di H C 1 libiero. Lo .s. notò },a p:reselfl!Z,a di 'S angue ne lle f eci nel 64 % ·d·ei crusi, viomito .n .eJ 60 ~1a, tumore palp.ahiJe nel 60 ?fo, D1ati qu.esti ch1e ronf·er m·ano an CODa arllohe ner il carcinoma che :nessun sintom 0 è m a i oostainte e c~e a n ·ess'UJil ·si:ntomo s j ·d eve .a;ttuibui.r e valore p1ato1gnomoni'co. 1

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NiOn a'bl:>iai.110 a ncoir:a co1gnizioni suffi:ctenti i1è m :ez·z.i d 'i nc1Jag··i ne abb.aistanza fini p-er f.are diaignosi di ~arc1n om·a gastrico n.e i p.rimis,simi sta.idi , quaindo f.ar·e una di~cr.nosi 1sig·nificherebbe realmente ·CU'l'are e .g llarire. L.a 1ap.arotomia esploratiN.a comi11Clia a farsi s1:rraida niel1a pratioa medieia-cihirur.g ica, e introdurla in tutti quf8i -0asi nei qua li 1S10.r ge i'1 s101s p.etto di ca•r .cinoma .do,v rebbe ·OOse:re ucn·o dei p ostu.Lati d.ella medicin.a odierna. I risultati del lavor o statistiJoo .d,el dlOtt. Stra-u·ss non an"ecano ne1ssiun contribillto nuoivo. So1no p erò il risultato di os · ~.ervruziio11.1:i cond.otte su m~teria1e v1 a js to, e1 quirndi una l:>uona {!O'lì[erma .an. singoùi fatti 8l!l'C-Ona un po' di.s cu1sisi (·spec-talm-e.nte 1ri.Jgu.a;rdo la . bar:.. presemza di H C 1 lib·e ro e idi a cid10 lattiero) e • che hanr10 importanza rnel1a di1a:gì1QSi ~.remaJtu- ' ra d·el cair.ci·n oma, Un caso di sarcoma gastrico. Il m·eidd.c:o p1ratico d i m1e·n tic.a srp esoo che n.ei (KoETTLITZ. A rchives 1néd. B elges ). prjn1i stadi ·il carcin·om•a ha de1c oris.o srubdJolo. I rs inrtomi ·cair.atbe risti·ci che re:rudooo l.a diaIl s arcoma dello stomaç-0 r.appresenta una g1l'ooi b.a nalle iSO(l10 l'espressione .di ·uno stadio T!.eoplasia rara .e presenta una sintomatologia g ià. Jnolto avanzato.. la cachessia cancerigna, non ben netta onde dei 171 casi con osciuti solo il sangue n elle feci, i dr:Ust11•r bi fun ziomiailii seu 110 fu d.iagnosti cato in vita dal W-estpl1alen crert.ori e moio·r i &ignifJ..oàn·o anra tamo-p·a iolocon l'esa.n1e d elle m aterie vomitate. g.i1oax.nente carcinoilni uJceratj , gastrite s e·conLecène e Petit distinguo110 tali tumori in daria grav·e , pr.o dotti di a11tolisi a bbondamti: du.e classi a seco!rld a d el 1'o·ro svilUJpp a e&og·afare 11na diagnosi • quaaJ.ido l ' amm·a l ato è in strico ò·d endogastrico: questi som igliano al Cflùe&te condizioni. è perfett a men.t e inutile dal cancr.o ep.1te1iale, quelli sono in gener.ale pelato pratico diella poesibilità di .cura.r e. duncolati. I, '€sam e diel1e ·Sle·c reeioni g.astric•h e è 1a .g ujSi . tratta · in genere di miosarcomi, di sarcomi fusicellulari, fibrosarcomi, mixo- e ang·io· da migliOII'e ch e il. me1dico l)ratioo 01gigi possiesarcomi nelle forme circoscritte, di glObOCe} · de per fare un1a di.agmosi alm·en o reJativamenlulari e linfosarcomi nelle forme infiltr.a nti te preim .atura. L a d.i1agn.01si s.u base bi.o1og.i.ca coi Le m etastasi sono pit1ttosto rare: la sede l)iù sieri dri caircioomi ipoliviale11ti sono muei.c a d-elf recruente è al piloro e a lla grande curvatura. l'.ruvven1i1ie. L 'A. e.saminò 190 casi di caJrcinom.i Si sviluppa spesso nei g iovani ed ha un corgastriici in cui l'·a tto 01:>eirativo o l'auto'P'Si.a conso più len to del ca.r1cro con anoressia, clolori fermarono ·l a ad.a.gnosi. epigastri ci. e .dimagram erito : rare le ematemeNotò urn lieve aumento nell a frequ,enza di ftomte a llp stRtistirhe ar1tiecerl e11ti (1 % sul 11u- s i; spess-0 vomjti. Talora compare come sintoma iniziale I.a diarrea. ln·certi sono i dati drJ mero com p lessivo dei ricoverati ), cor1fermò 1::t chimisn10 gast.rico. Solo sintoma certo ;-., la p1~di l ezior\ e per il ·sesso i11ascl1ile (67,6 ~~) . Troyò JICI libero presente nel 19 °{., d ei casi , presenza d el tumore. L'A. n e descrive u11 caso in un individuo di .aisse11te n \"ll'R1 % (per i éasi di scirro ga,s trico 31 a 11ni la cui ana.]n11esi familiare rivela I ereval e la ~ te ·_ a pe1·ce11t11ale che per i casi di canditarjetà del cancro dello stomaco. c ro midollnre). N.ell ' ana111ne.si prr~on a le n11J la. \ 11che que te cifre co11fe1mano dati aJ1teceDa 11n a11110 P n1ezz0 soffre di clolori vag-ili d nti. Ln 111n11can:n rli acirlo cloridrico libero 0

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SEZI ONE PRATICA

allo stomaco, dolori accentuatisi da 15 giorni accompagna.ti da rigurgiti acqt1osi 1 ora, 1 ora e mezzo do:30 i pasti . .A.Ivo r·egolare. In due anni è dimagrito d i 15 kg. _i\lLa palp,azio:ne ,dell'addome non si .sUJScita dol or e. A sin. a livello dell 'ombelico si palpa lln tu more che sembra spostarsi a d. a llorchè si .gonfia lo stom·aco. -~l'esa.roe gastrico i1on .si constata stasi a digiu no. Evacuazione normale d·el pasto di prova: non aoi1do lattico nè acido <!loridrico libero o combinato. Debole acidità totale. Viene diagnosticaito : achilia gastri1ca ,e presenza di un tumore non interessante il piloro. ~<\ccettata l'operazione dal malato dopo circa due mesi : la laparotomia dimostrò che la r egione pilorica €1·a occupata ·da un tumore l argo ed a"9piattito: il piloro è permeabile. La Sl1perficie dello stomaco cospa:çsa di numerosi noduli e così. il 1nesentere; presenza di liquido nell'addome, giallastro inodore, lattescente. Dopo llfl m.ese il p. viene a morte ed alla a11topsia: il ventre contjene vari litri di liquido fattescente • Stomaco di dimensioni ridotte . Il m esPnt€r e cospar,s o di nod11li il etti esame aveva rivelato un .fibrosarcoma. Aderenze della stomaco al fegato ed al pa11creas. Il <!ardia è indenne. La regione prepilorica e specie jl fondo erano invase ·dal tumore. _i\ J)roposito -da tal caso, I' A. insiste s u dn1 e particolarità: 1° i&uil 'invasione prof.onda del pancr.eas, 2° sull'ascite chiliforme. P~r il primo fatto era notevole ·Che in v ita nessun fenor11ieno era sopraggiulllto a dare indizio di qt11e-t)invasione. La se0011Jda parti<!olarità è l'ascite chi'losa; S8oanalata in I.e~ioni del peritoneo, del cuo!'e. in cirrosi epatich e o ial.neopla&OO epiteliali d €l1'ncldome, è dovu ta alla presenza di notevol e quanti tA di graisSio oo anche n el ·caso in esame è da attribuirsi a lesione del dotto toracico. MONTELEONE.

CENNI BIBLIOGRAFICI Nouvea11, T raité de Médecine. Fascicu le36 : Mal adies l n f ectieuses . l\1.asson, ~itore, Parigi,

profitto de lla veocl1ia esperienza clinica e dei r.ece'n ti insegnamenti bellici. I l contributo francese, con-$iderevole in questo gr11ppo di mala ttie, è n1esso in chiara evddenza. Le varie specie di dissenterie (Dopter), il colera (Ruffer e Crendiropulo) il botulismo, la febb·re melitense (1Sacqu·epé.e), la febbrie delle trincee (1Srtrong), la gripp~ (l\.1em.etrier e SteveI>in), la peste (Sacquepée e Garcin), la febbre g ialla (iSodrén) sono le altre malattie infettive eh.e completè,ino il v olume. •Capitoli nuovi come la f.ebbre delle trincee_. rinnovati , come quello delle d,i1s se,n terie e della febbre gialla, i nomi . degli autori, gara'l12ia di competenza, fanno del libro u11 pr.eziioso au1silio nelle mani drello stt1dioso e del rnedioo prati•coi. L' edizion e è a cc11rata, la vest.e tipografìJca m.agnifica. t. p. 1

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,]'raité de Pathologie m édicale et -de thérapeu-

tique appliq1J,ée. Vol. ~' partie I : A ppare il respiratoire. l\.. Maloine ~t Fils, ed. Parigi. Prezzo fr. 20.

In ,qu.esta prima parte del trattat.o dooicatù alle malattie dell'apparato respiratorio, una. prefazioM di Se.rgent mette mJella vera evid1enza l'importanza dello st11dio d-ell',apparato r.espir.atorio e jl processo logico di una diagnosi. -che s i p·ropor1'e non ·solo lia sede della lesione, ma la natura .e la causa della lesione, per una esatta prognosi, ,pe-r ·u na terapia razionale. H€ucqueville si occupa con ampia trattazione dell'insufficienza, dell'edt1cazione e rieducaziane irespiratoria. È q-t1.esta una iniziativa nuo·va, nel m,odo ç.oµie la materi.a •è intesa, nell'1 l a.rgbJerzza .e prieci~sione oon C11i i mezzi terapet1tici s ono esposti per iJ ipratico. Farnm.o parte ancora rd i questo volume le malattie del r inro fa,ringe e del l aringe (esclt1sa la clifterite) diel dottor Biellin, l a trattazione delle malattie della tr.oohea e dei br:ron chi di F leurin, i.e malattie acute del polmone per opera di Courcot1x e Armand-Delille. Le malattie ·c roniche del polmone, le malattie ple11riche, Je malattie mediastini>Clhe, ecc., ·s aranno tvattate .nel-la 2a. parte, di cui è amnunziata prossima la pubblicaizione. t . p. 1

1921. Pirez.zo fr. 40. Del nuovo tra t t a to di meidicina ch e l a beneAVVERTENZE. merita casa Masson pubblica sotto la dir ezione 1 quetlti devono prospettare temi d'lntere11se generale; non devono comportare consultazioni cliniche ; non . devone riferirsi d i Roger, Wi1dal .e Teiiss:Ler è compal'ISO il 3<> faa Indicazioni blbliograflche su argomenti epec1a li. SI prega di non ·formulare più di un quesito per volta. Vosciool-0, un volume di 556 pa.gin€ oon 62 fi·g11re lendo Inoltrare più quesiti, QU89tl dovranno essere scritti 111 e q.u·attr o tavoJe a colori, diedi~ate a lle m alat- fogli 1eparatl. Perchè 1 quealtl abbiano esito, devono recare la ftrma, la retie infettive. Widal, Lemilerre e Ab rami trat- ' eldenza ed 11 numero d'abbonamento ,del richiedente ; te qu•I ne esprime 11 deelder&o, nel g1omale figureranno eoltanto le aua tano le febbri tifoidi e p aratifoidi n ella prima lnlziall od una 11g1a convenzloftale. pa rte oon la rghezza e moidernità di vedlute, Le risposte seguiranno con la maAlma tollecltudlne cene. . dando arm~nico svolgimento alla d escrizione tlta dalle 991genze redaztonall; ma 11on à garantita una r1111oeta LA REDAZION .. clinica e a lla ricerca di laboratorio) traendo 11nm..:l~~ir1111b 1111vatatne11h-


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lL POLlC:Lli\JCO

ftCCADEMIE, SOCIETA MEDIGBE, CON6RESSI. Società Medico-Chirurgica Anconetana. Pre ~idente : Prof. G.

~10DENA.

.lf anifcsta~·ioni 1iervose cla elniintiasi.

l)ott. (}RI1i'I. - I/O. dopo aver accennato a lle mallifestazioni i1er,·ose da elmintia si e da a ltri pro<·(':-;:-:i inorbosi del tt1bo g·astro-ente1ico che più co11111 nf\1ue11te occorTe di osserv.are nella pratica, illt1:-:tra un caso di ·ùn bambino in cui la presenza deg-1 i <.'11tooooi nell'intestino aveva dato luogo ad 1111a 1

sindronie tetan·iforn1e. 1{ i feri :·ce anch~ sui distt1rbi psichici da elmintia-

Ye1 ·:.1

~i,

clistnrbi che qual che volta Possono simulare Yt)r<• forme mentali. l)i~c11te sull'origine di questi feuorn~ni ner,·osi t•onsi1 lerandone la natura rifless~a o tossica ()cl e l>On~ a11che l'ipotesi che possano. a lme110 nel ca "O <la lui .accennato nel quale si notava qt1alche feno111<·110 obbiettiYo di lesione J)ira n1 i da le, essere i11 re: !azione con proc~ssi di degenerazione prima·rin, transitoria delle fibre, ql1ali si ossetvano SP€~SO anche in malattie in:(ettive ed acute. 1

TJn caso di lipon1atosi ,sininiet·r 'iCa diff·u sa.

l>ott. SALVINI. - Presenta un uomo di 48 a11ui con 1i.p omi ·sj•1n.1net1ici d i varia gr andezza e più o n1e110 nettamente iimitati alla nuca, alle ·r egioni n1n8toidee, sotto-mentoniere, al tronco ed alla ra<lice <legli arti . ]'ali huno1i, comparsi da circa d11e a·n ni ·sono rin1as~i di ' rol11me pressochè staziona1io, indolenti spantaneamente ed alla pressione. IJ 'infermo prese11ta anche sintomi g·enerali ql1ali: astenia, ipote11sione, tremori, ipofunzione ses.·un le, disordini Ya. o-motori. . I/O. ritie11e che il s uo caso possa rappresentnr(\ un.a. si·n ùrome rife1:ibile ad alterazioni del sistema endocrino-sim1)a tico. I.Jet resezio11e ileo-oPcale - AvpendiO'ite. Dott. CINAGLIA. - r.Ja r esezione ileo-ce~le, inter\'t~nto di Plezione ne i neo1)la smi, 111ella tubercolosi, i1elle .stenosi e fi s tole intestinali, mi ~mbra che d<.)bba <'~ser ricono ciuta legittima in quelle forme g:ravi e<l ecreziouali di nppendicite cronica semplice pseucloneo1)lastica, nelle quali l'a·p pendicectoruia è im.p ossibile, le le ioni anatomiche, estese a l cie<') e al tenue, non ci lasciano sicuri che distt1rbi grn vi di questi organi non compaiono in seguito e llt'lle quali si J1a fondata ragione di dubitare sulla na t t1r;1 neoplastica e specifica della malattia. Ji~d il fatto c-l1e la resezione ileo-ceca le permette di richi11dere il ventre a strati e di scongiurare <'<>~i l'ernia consecuti,~a, conferisce ad essa un altri) 111otiYO di giustificazione. 1, ·i.i.:trr<·c/0111 ia 11 r lla feb bre 1n1erpe rflle .

J)ott .

°:\l\l~('OHET,1.J. - · J..'Q. Ìll un C«l:'X">

<li febbl'e pn~l'IK'l':lh' (li c·ui nnrra la ~tori.cl cli11i<.-.1. non aventlo :1Yuto al<'nn Yantag-gio dnl tratt41mt'nto comunt'mpntP u~1to, lX'rsistt•ntl() h1 fel)bre c·~1ratteristica (> n1n nt.t'n 'lH.lo~i lo ~t:1 tn gra ,;. :'imo J)er 1netrit'-3 ~ C'tti<·n. r:·:i ti<~il J'i..;:tt'l'('("ton1 j,1 :t<ltln1nin;1 l~ ~lllltotn 1<' p la n1:1l;1ta go.1rì. ~ulla \)<\ ~ di ricordi anatomo-1xitol~ici e <'lini-

I ...\NNO

XXI~, }'..\SC.

1() J

ei, i·o. afferlll.:l che le infezio1Ii Ilnerpernli iniziatPsi. dell'endometrio Possono troY.ar lJO~to nei tr~ ra.ggruppamenti seguenti : 1) Febbre da assorbimento: 2) Febbre da metrite settica JluerJ)e1·ale: 3) Setticemie puerperali. L'O. consiglia l'isterectomia nelle infezioni d~l 2 ' gruppo (febbre puerperale <.la metrite settica) ,. c1·ede che l'intel'Vénto demolitore debba essere- pr~1ticato attraverso l'addome e seguito sia pure da trattamentù a·p erto percllè, per le stesse tappe del processo settico rarissirn,a 1ne11te l'utero presentasi di dimensioni normali e gli unmessi integri, con<lizioni indispensabili rperc-l1è l'isterectomia razionn lt~ I>ossa esse:a.·e ben condotta. D ei swroonii ossei oentraU degli arti.

Prof. CAUCCI. - Presentazione di un pezzo a11ntomiieo : sarcoma centrale j11xta-epifisa1io della tibia di una bambina di 11 anni; frattura patologit:a> invasione delle parti molli. Oli:nicamènte il cailo presentò un'e,·oluzione rapida (2 mesi) con i caratteri clinici e radiologici di un'osteomielite subacuta: anatomicamente notevole l'infiltrazione diffusa del neQPlasma nella SJJongiosa, non acc.res.cimento consecutiYo. D' ALESS1NDRO, discutendo ed illu'9trando il caso istologico, in base a tali reperti tpOne la d:M.gno~i di sarcoma parvif11socellulare a cellule giganti e, come punto d'origine, di un osteosarcoma mi('logeno. D olori eterotopiO'i p1·osta tic i.

Prof. E. ~lAG).TJ. - Parla dei punti clolenti <.li-.:se.minati in varie parti del corpo e dei distur1>i nervosi di vario genere causati da certe metriti croniche. Il fatto fu messo in eYidenza. ~1ima rla Buth poi da Scrhoder e :finalmente da Sneg-uireff. Tale sindrome dolorosa si p11ò far scomparirP curando l'utero, e dà analogia. a quella che incontrasi in certe forme i11nammatorie croniche della prostata, .sind.J;ome quest'ultima, ~e pa~ sotto la denominazione di « clolori eterotopioi prostatici 1> perchè il sintomo princi1)ale è un dolore genera J,.. mente intenso, spontaneo o [provocato avente C<l rattere a volte gravativo, a volte trafittivo, esaee1·bandosi con il lavoro, con le fu.n zioni sessu.tli, con il freddo, ecc. ; localizzato in regioni più o meno lontane dalla ·p rostata e ipuò addi,enire <:o~ì persistente ed intenso da mostrarsi ribelle ad o~ ni medicamento interno e conclurre pur anco il pa ziente a l Slticidio. T.,e localizzazioni più comuni di questo dolore sono: perineo, regione anale. e pigastrio, regio11e ombellicale, Punto di l\1ac BurnPj (da n1~ntire un'appendicite), te ticoli. oi:;so iline J"(-·o·ione inguinale, ves<:ic·n. r egioni renali (da n1enti~ ùna ca lc~1osi), regione ipogastric-a e più di frequente regioni clel nervo c:iatic:o, e quiYi <:on intensit.à oosl atroce da condurre alla clisperazio11<': e con frequenza. cosi speciale che Leube nella :-ma Speoielle Diagnose asserisce non do'"'ersi far cli;toanosi di. sciatiea reumatica senza prima aver f:ttto 11n e~me accurat<> del retto. I dolori eterotopiei prosta tic.i in~rgono ~lo ! n nevropa tici a ffc>tti <1:1 pro~ta ti t~ er<n1i<.·a. Gun ri0110 col rn...'1~~1ggio J)ro::::t•l li<'o. 1

u.

SAT \'01..I~l.

).


[.'-\NNO X:\IS, FASC. 16]

SEZ lONE PRATJ CA

527

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASI~TICA

E TERAPIA.

La somministrazione della pepsina .

La cura chirurgica dell'ulcera gastrica.

N,e]la pep,s ina:, più che la sua azione sost itutiva e supplementare va considerata, secondo Loeper e Bau1nann ·(Progrès méd., 23 dic. 1921) l'azione ecc.i to-secreto.r ia, an.alloga a quella degli .estr atti ghian·d olari pr€1Si a dosi lievi e rip etute. La pepsina ha effetto, non so,l amente Sl1l si·s tem a gastroepatico, ma anche su tutto l 'organismo, 'P·e·r l'azione ·sulla tensione v.ascolare, a.onde ne segue l'ipe·rleu,cocitosi secondaria e la dilatazio,n e vasale. La pep1sina non va qu.i ndi somministrata d11rante i pa·sti, in 1Cui . non avr.ebbe c.h e un ufficio di supplenza tem·p or anea ,ed insufficiente. ma invece ·U1Il' 01ra p1r ima a p,icco.Je dosi di circa 10 cg.; in tal modo e·ssa agisce favorevolmente i1egli iipo- coane n egli iperpeptici, ft1ngen-d10 1da .ecctto . .secretore nei .p·r imi e d.a regol ato re del1a ~;ie,crezione nei secon·di. fi,l .

CASTROENTEROLOGIA.

Da oss,ervazi,oni fatte 1sorpra una serie di 100 casi, L . E. Ban~ingto11-\Vard (Lancet, 1921, n. 51 12) conclude che il trattamento chirurgico non deve essere p.rati1cato sistematicam1e nte, ma solo do1po lo studio del c.aso ind,i viduale, ricercando anzitutto la causa dell'ulcera• Si farà poi una visita completa della cavità addominale e ci si troverà spesso coodotti ad opelìare l'appendice o la c.istifelliea, a fissare lln colon mobile e così via: si dovrà p·oi essere certi della e1sistenza d ell'ulcera e non esi1are ad aprire lo .stomaco, poi·cl1è, di sovente, un ispessdmento del pe.r itoneo o dei vasi linfatici visibili .alla faccia este1·na del1o sto,m a co danno l 'illusione della p1resenza di un'u1cera. Quando l 'ulcera esiste, ipossono da.rsii: tre casi: 1° L ' ulcera si trova sulla faccia anteriore Il meriei~mo nei lattanti. o poste.riore, prossima alla vertica1e abbassata La ruminazio11e studiata nell'adulto solo di dall'ori:fìcio, dlella ,p iccola curvatura. Sono le recente è stata osservata nel lattante nel quaulceri più rare e più difficili da operare. Si le le difficoltà diagnostiche non sono lievi: la farà l'escisione lo,calei col bisturi o col termocaruteri.o; per le uliceri posteri-Ori, si dovrà ta- d.la.gnosi è più facile dopo il sesto mese dì lora passare a traverso i legam,e nti gastro. . epa- \ ita, ma si può riscontrare anche nei prin1j tici o gastro·-colici, oppure fare UJn'o,p erazione mesi. I dne sin tomi caratteristici sono il rigurtransgastrica. gito del latte in tempo più o meno lungo dopo 2<> L 'ulcer.a si trova in cor:ritsponderua della piccola curvatura e della regione pilo1rica. Il la poppata ed il deperimento organico detel'metodo ide.a:Ie co.nsiJste nella gastrectomia par- minato dalla. dispersione del cibo che in parziale che dà bu.o ni risultati. L,a gastro·entero- ta non vier1e di nl1ovo ringoiato. I .. a interpretazione patogenetica secondo 1n. stomia sarà .riservata ai pazienti, molto deboli, i quali non iposso,n o ,s o1p portare che un inter- P astor.e c1he si o.c~cupa del fie.n ·o meno (Pediatria , vento .assai rapido. Sono state ancht3 prati- n. 18, 1921) varia secondo gli autori: Lu:St cate .resezi,o ni cuneif>01rmi, J.e quali so·n o di ese- sostiene che a fond a n1ento della malattia si cuzione difficile -e :non 1d anno i buoni risultati trova una a 110111alia di funzione del piloro, della gastrectQmia; paI'ziale. Boas negli adulti h a trov.a to semp.re norn1ale 3P L'ulcera 1si trov.a al di là deilla vena pi- In. funzione ga,s trica. lol'ic.a, il più spe,s so all'inizio ·d el1a iSeooncla Il r isaljmento del contenuto gastrico in porzione del duodeno: I.a gastro-e..nteI'<)Stornia bocca è cietern1inato dal rifi1esso della suzion e è il meto,d o di isoolta. cl1e provo.ca i movin1e·n ti della muscolatura. Non è improbabile che la maggior pa·r te dei del fari11ge cl1P- si propagano a tutta la mucattivi risultati,, se1gmalati dopo la gastro-ente- scolatura gastro-esofagea : la condizione anarostomia, siano da attribuir.si ad eroo1ri di clia- tornfca speciale a che si sviluppi il mericismo gno1si .ritenendo tratta1~si di u 1cera ch e non . 'è la ma1i:canza o ii rallentamento della cont!·nesisteva; giustamente l'A. o·sserva che i s·i ntomi. . zione del cardias.• classici die-11 'ulce.Ta d·u od·enale so·n b en lungi Per vedere scomparire il fenomeno ha m-0lta dall'essere sicuri come" si asserisiee, così, p. e., importanza l'alimentazione: un lattante sotla fame dolo:r01sa. s i risi0ontr;a spesso in C·O·n di- toposto a-d alime11tazione più densa a base zioni, che noo l1anno nulla di comune con l'ul- di farine , migliorò rapidamente. cera duodenale. 1

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GENOESE.

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lL POLICLINICO

Cura delle sindromi coliche nell' infanzia. Si fonda essenzialmente sulla dietetiica: soppvession-e <Y restrizi101n e ·c1el1e albumine animali, dan.do la pre1valenza alle fa·r ine ed alimenti viegeitali; si ripren1èLe.riarun-0 poi gradatam eillte 1e albumine animali, incominciando dal latte scremato, sierro dci. i.atte, j ogt1rt, formaggd fre8ch.i; poi ea.rni m,agire, p1eisci, prosciutto: le uo~a sono 1dd s olito mal t.olle-nate, si cliaJ."à erventua lmemte il is olo tuorlo con zucchero. I :negimi dietetici possono essere .di tre t ipi da ad-0ttarsi sucoossi·vamente: 1° brod-0 di leg·umi, minestr e dd. bT01CLo ·con 1fari.n1e d.:i f.rum.ento, o·rzo, riso, av'ffil.Ja tarotl.ooa · n1amnellate, bibite mollto zuc' ' ch er.aJte; 2° agigdu.n ge.r e purées di p,atate, d!i Le-,.. ot mj naniootto biscotti, .p aste alimentari; 3° aggil1nge.re tuorli d'uovo, prosciutto mag1ro, oosto1,ett0 di agnello, dii pol·l-0. Il tutrto ripartito in 4 pasti od in 5 se il bambino ha m eno di 16 n1iesd. Il reg.ime ·v ale anch.e n·ei dist11rbi da .a.nafll0.1ssi ali.men tM'"e. NOlbécouoc-t (Journ. d. praticiens, 1921, n . 39) consiglia anche i seguenti medioo.men.ti: Soluzione di Bourget, .solfato di ·8'01dio g . 10, fo&fato di sodio g. 5, bicarbOtrliato .cli sodio .g . 3; a-cqu~ bollita .g. 1000, 1/2 ora prima d.el pasto si danno 1-2 cu.ochi·ai fino a. 3 anni, 3-4 fino a 10, 5-6 dopo i 10; riscal·dare la soluvione a ba~w mari.a e oontinl1are per 10 giorni. Soluzione di Nob.écourt (per stimolare le funzioni epato-biliari .e ,oomb.attere l'atonia intestiina.J..e). Cloruro di magnesio ie di so dio anag. 2; bicarbonato e solfato di sodio an.ag. 5, a ccn1a bollita g . 1000. Si som.m inistra come quella ·di Bourget; l'una o l'altra si so.s pend1ono per 10-20 giorni, somministrando ,nell'j.n,te!I"Vafilo al m attin-0, a 1digiuno oartin.Je ·oon solfato dJi sodio g. 1-4 e bjcarbonato cli sodi·o g. 0.5-1, 5eCO<nido I '.età, e l ' effetto desid•eir,ato; da sciogliersi im picooloe quantità di aocp1a tiepid·a. Nei processi putridi, si ricorrerà anche alla. batterioterapia lattica e si dara'Dll1o ai pasti, nei p.eril()dli in ·Ct1i s i sosp.endono le soluzioni salli.rue orurtine .con oarbonato di maigilleSi-a, di cal. oe e' fosfato trical1ciioo .amiag. 0.10-0.30, ag.go.umgend·o ·eventUJalmente le stiesse do.si di benz.o.. naftolo .e di bicarbonato dd sodi-0. Raramente vi è ·b tsog;no di -Olisterl, ohe ~ p neiscrivel'atD..Ilo mt1aillagimosi (rad~oe dri. altea, semii di lino) o di roluzi.o ne fisiologàca., agg.iurn.gendo se il processo è molto pl11tri1d-0 acqua ossigenata (50 %o) , borato di sodiio (2-0-30 %o ), perossido di magnesio (10 %o ). Jcn qualche ca.so sarà n,e ciessario ri<;-0rrene ~ pepsina, limonea cloridrica, estratto seooo di pam.-creas, fiele dii bue; -CO!Il J.a diiastasi di orzo taa1ioo -0 maltasi, si favorirà la digestio.ne delle farine, prepnrando minestrine poltacee. Si ap1

[A:SNO XXIX. FASC. 16]

plicl1esranno s11ll 'addon1e con1presse umide (cal·de se vi è spasmo); eventu·a lmente un massaggio caUJto può essere UJti1e contro l 'aton.i a del ool001. Sii piroV1Veder~ tnolt-ne ,aJ1La deboleZ2a geai.erale , all'anemia, alla demineralizzazione, prescrivemdo sal1 dli ·Oa:1cio, di ackli f.osf-0-or1g·a.nici, biossido di mangaines.e. fil.

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EPIDEMIOLOGIA. \

Osservazioni dirette sull' in(ezione tubercolare nella famiglia. Se ne occupa T. K offier (Mii:nch. med. "Ht"ochensclirift, r1. 37, 1921). Ge.nitort tubeTcolosi che espett,orano bacil.li in gra·n quantrtà infettano tl1tti i loro figli (reazioni alla tube;reolin.a ). Solo i lattanti nel primo anno dii vita ·spesso non r·e,agiiscono alla tubercolina, quant11nque ·continuamente e.sposti all'infezion-e. Genitori 1c1h e espetto.rano ma nieJ. cui espettorato non si trovano chie. scai\si ba,c illi, S01110 molto me,110 pericolosi dei primi (in 9 famiglie 14 bambini inf~ttati 'SU 29). Genitori 1'.Yrivi di ha:cilli ma che presentano i .segni 1clini'CJ di una tuoor.oolosi avanzata, ed espettorato abbondante, a vol te sanguign;0, .si d·e vono considerare facoLtativament.e aperti (seoondo Winkler) e so110 olf.ren1odo pericolosi per i loro figli. Piccoli bambini 1dh.e hanno .superato l'anno se esposti ripetutamente a ll ,inf eziCY.D.1e, si irufettano sicuramente; spesso e·ssi amm.al-a.no alla prima infezione CQil alta mortalità . .sie i genitori esperttorano scarsi bacilli, anche i piccoli bambini .s pesso n·o n ·si ammalano. Bambini oopra i due anni an1malan10 molt6 .p iù raramente nonostante ripetute occasioni di oontagio intenso; ne è pure più bassa la mortalità.. I figli di tubercoil osi ,che espettoirano bacilli abbondanti sono fortemente ipersensibili aJl 'l tubercolina, per le contirnue reinfezioni clte subiscono. POLLITZFA .-

bnpoPlanle pu661fcazfone

Dott. C&T. Ufr. ALBERTO VIGO (Dootor .lu1tttla)

La legislazione sanitaria

In rapporto all'esercizio professionale. llANUALE contenente Leggi, Decreti, Regolam..tl, Ctroet_.. 8 tutto cfC) che all'eaerclzto profeselonale 11 rtferllce, ad ... .,.. Medici cnndOttl, del Jlbert eurcentl, degll ufllclall ARthrtl 1 del Peraonale addetto al laboratorti dJ .,.g•taru.a .....

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Un volume in-8 di p&g. XVI-214 nitid~~ente stampe.te>, ln commercio L. 16; ma per gli assoo1at1 al PolicltAlco sole L 12. franco di porto. Invia.re c.artoHna.-Taglia al C&T. LUl91 POZZI • Vta at.alla. N . l.f, Boma.


:3EZiO~E

POSTA DEGLI ABBONATI. (12.36) Sltll'·uso dei sieri glucosati ip ertonici.

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Al dott. G. R., abb. n. 6051:

L 't1so e11dovenoso del1e soluzi.011i iperto11i·che glucosa:te (fino al 30 %) è .stato provato srpe-

ciatmente ne1le :iJ.n.fezioni e intossic1a zi.oni gravi, DJeillie inanizioni, in casi di oliigllria da ipo sistolia, approfittando d e1tl'azione moltepJice che il gJucosio pt1ò eserc.i tiare ca.me· s01st.anza nutritiva, con1e tonica1~diaco, co•m e diuretico. Sebbene la lette·ratura n1edica va11ti d.e~ bt1oni resu'l tati, possie diamo ·in cias·C'UJ!la d'eil le az ioni mezz.i più ·direttamente e pi'L1 sic11rameil1te t1tili. t. p.

PRATl C \

l'Asemann e l'ultima edizione clel c.;1·oedel :.;1 provveda dell' ulti1na edizione del l{oehler (edizione Graefe e Sillem). Per il sole di alta montagna c-0nst1 ltì il 1{01npendium der Licl1tbeh a 11dl1111g di Sch1nidt (Edi2. Tl1ien1e). p. .t.\.

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VARIA La psicologia nei tempi della Grecia antica.

L'arte sanitaria è nata nei santt1ari e per molto tempo la miedicina fu ·subordina·t a alla religiio~e . I prin1i ·curanti furon.o i saoerd.0 ti d'i Esc11lapio, i cui procedimenti terape11tici l·iv.e la·n o lln°a co.n osceinza profonda de·l l :inflt1en(1237) A 1zafìlassi e 1nalatt ia da s;ero. - Alza ourativa della psiche. 1'a.bboilla.to n. 2165: I sace.r d oti ctell'antichità p,ag.a11a aiv evan·o . compr esa · la iinJportanza terapeutica {lel inoAnc'tfi1las ~· i e malatti,a da siero non so110 sira le, e n c.11 i.rasct1rava.n 0 nt1lla dii ciò che po·te. nom.i ni: dia.l'la m34ggior p•a rte de1g li autol"i si Ya c.: 0J1)ire lr1 irnmagin1azione dei loro contemporitiene che la malattia da siero p ossa rientrare nanei. in seoomito eJJ:e note esperienze di Artl1us tra IJ p iù cel eb.:·e dei t em.pii g·r eci f11 q11e.Jlo di i fenome11i dii natt1ra anafilattica. Ast lepeion , il c11 i s plendore e Ja cui fan1a è . Anafill1assi vte11e dal g:1"eco ana-fila:ss·ein e sirimasta insuperata. L'affluenza •d1ed pelleg·rini gnifica rontro-proteg,gene, ossia il cont1~al'io deJche veni·v ano a qt1esto tempio dai pi'L1 lot!l tani l 'imn1unità o filass,i a, che sig·nifi.ca proteg·ge.re. paesi per otteiilere la guarigione, era e11orme. t. p. AJp1peilJa giu11ti per pro.p iziarsi l,a divinità deponevan10 al! 'ingresso del tempio ricchi doni (1238} Sieri iperto11ici e loro indica:.ioni. e prendeiVano un bagno nell'a.c1qua ·co·n sacrata. Al dott. A. L., abb. n . 4517: .Qt1esta pratica costituiva una misura igienj cn L, uso dei sieri ip er.tonici s i hasa su una sUiped insiem.e t1n atto simboli.ca di purificazio11e. posta azione stimolante, si.m ile a que·l la e.ttriSulla f.aicciata del tempio era scolpito : Col11i bt1ita alla s ieroterapia in genere. Pe·r ciò se ne ohe vu•o1e eS1Sere ammeis so dev.e· avere l'anima è consi.g·lr:iato l'u so nei vecchi aistenici, negli pura. anemici, nei convalescenti, neii fanciulli alrep... Così ripuliti e dopo ave-r sacrific,ai.o alla disici I sieri jpertonici pr'esent.a110 n o.11 IJOchi invinità 11n maial.e o una capra, i pazienti esauconveniainti e dubl)ia nt i lità l)ratica. Per i sieri riti da ttna dieta rig·oro,s a e-rano ammessi a iIJe11tonici .g·lu·cosati ci 1~if.e1iam o a qt1anto ne pa·ssare l1na o pi.ù notti sotto il 1)ortico del abbian10 già detto altJr~ volte. t. p. ten1 po . J) or)o qu,esto cc periodo di .inc.u ba'z ione » tPa.scorso nelle preghiere in comur1e iSli era fi(12'39) Sirigliioz::.o epideniico. - ..<\l dottore nialn1ente an1m.essi a.d entrare nel te111pio, (love T. N., Figlin.e Va.lda1·no: numerosi fatti ir1atteisi colpivan,o l'im.m aginaIl nosog·r afismo del sing·l1i101zz.o epidemic.o è zione. Con un procedimento in,g·eg·noso l'aperben noto : nulla s i con,o sce sulla etiologia, potura d ella porta diel ten1pio determina\'a lln co s'llllla piatog·einesi. Tutt.e le te.ra11)_i.e consi.g lfasu.ono di tromba. 811 i·a1tare illuminato la s t:1 te a nulla g"iova~o e la ma1attia jn pochi gior- tua del etio ap:pariva &lJlendente di luce, di oro ni si esaurisoe •1J€r sè. t. p . · e di geinm1e. Dopo aver trascorsa -la notte in t1na saJa (1210 1 Qupsit i roentye riolo(.lic i. AlJ'abbon. oscuua i malati ric.evevano ·i ·con,stgli del ca.so. 11. 11160 : Sp e~~o IH divinità pa1 l·ava direttan1ente ai p a.zi.enti; per otten.ere questo miraco•l o vi erano Per ~a Rontge11terapia delle malattie cutadelle statue vu-0te clentro l,e quali si nasco1111ee ~ profonde otti1110 è il trattato del \Vetterer (3a. Erlizione N eumicl1) , per le profonde il_ devano i sacerd·oiti. La suggestione e1~a così perfetta ed era tanto più e-ffioac.e in quanto 1agiva volt1me di S(litz e \\' intz (Urban e Schwarzenberg, 1920). Come ra·diodiag·no,s tica d·ell'appa- su individui · già preparati a s111)irla. :\JR. i servi d el dio 11o!J.1 s1 1irnjtavano agl i recchio scheletrioo, oltre ~ti trattati r.ecenti del· 1

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IL POLTCLll"ICO

(ANNO XXIX, FASC. 16 ..1

1ncoragg'iamenti ed alle Sl1ggestioni, prescriveespecifi,co oon,tra Za grilppe epiàè-1n·l ca. - Vaffinvano anche ·cure. Esculapio eo·n sigliava praeia, 1919. ttche i_d rot.erapiche, esercizi fisi,ci, dii&trazioni CONSIGLIO P. Un programme complea:e de trQ.IVail quali la musica ed il canto, nonchè rimedi mepour les reoheroJies anthropologiques. - Paris, Emile Nourry, 1921. ·dicamento·s i di vario genere. Io. A ·m ·mae::Jtrf1!lne'r11t·i dalla esperienza nett'1'·o-psiE le guarigioni erano molto num·e rose come cliiatrioa di guerra. (Estratto dalla Riv. Ital. 1 attestanio i numerosi ex-voto ritrovati nelle di Neur.op., Psich. ed Elettroterapia), 1921. 1·uine dei tempii di Esculapio e di Apollo. lo. Per il rinlnovamento e l'incremento degli studi Tutt~ Le p·arti d.el ·Corpo vi si trovaJ.'lo Tta!pprea.ntropologici - L'Istituto internazionale di tU1sentate: braccia, gambe, orecchi, bocche, falli tropologia - Oontribitti della medicina milit<I11·e . .ed. anche tumori arldominali. La malattia tal- Roma. Stab. Poligr. Amm. Guerra, 1921. volta vi si trova rappresen.t ata minutamente,. C ONTI PIETRO. Aneurisma aoir·ti.co apertosi nell'arDn ex-voto conBervato al Museo Vaticano moteria poZnionare. - Milano, Stucchi, Ceretti & c., 1921. stra un petto scarnito, un altro un,ernia, u11 CREMONESE Guroo. La malar'ia, Fiumicino e il al~.ro un ,corrp.o umano intero d'i una mag·l'elZlZ·Ft Prof. G1·assi. _ Roma, 1921. scheletrica esprimente meravigliosamente il D' .ANNA CARLO. Consultazioni per latta;n,ti e dispendeperimento fisico provocato ·d·a un'anoressia. ~ sari di latte di Trento, Rovereto e Ri1Va. pro1ungata. Trento, Tip. OoQ'P. Trentina, 1921. E non ma.ncav1am.o le iJScrizi1o ni eternanti il DE MARSI .A. Palletta di slirapn,ell nella cricoide, inmiracolo di guarigioni più clarrlo•r.o:se e più teresswn,te il laringeo inferiore destro. Roma, St:astraordinarie. E sse erano in versi 0 . in prosa, bilim. Poligrafico .Amm. Guerra, 1920. esprim,evia'no la gratitu·dine . del guarito e por- DE l\1ARSI A. I 1a chiru·r gia dell'articolazione del ginocchio. Roma, Stab. Poligrafi~o Amm. Guerr.a, . . tano spesso la indicazione ·della malattia e del · 1921 rimedio impiegato. DE VECCHIS BENIAMINO. Contributo alla oonosoenNello stesso tempio di E!SCulapio si è trov.ata · za della stl'1'1ttfl,ra d el dente. - Milano, 1920. la seg;ti.ente iiscrizionei: « Un soldato cieco n. DEPRETANO Lu1d!. Resezione cuneifo1·me, plasUo1ie nome Valerius Aper, avendo consultato l 1orae trapiant i tendlinei nelle forme avanzate di pieco1o, è stato ·CO!IlSigliato di mesool~re il ·s andi tosti congeniti e paralitici. Bologna., L. gue di un gallo oon mie1~ e farne una pomata Cappelli, 1921. da spalmare ·s ull'occhio pe.r tre griorni! Egli ====================== Il 4° fascicolo del 1922 (15 aprile) della SE· rfuru.però COtSi la vista e viene a ringraziare la d'ivinità a cospetto di tutto·' il popolo». Ed ZIONE CHIRURGICA del «Policlinico», che trova.si in corso di stampa e che appena pronto speun'altra: «Un tisico, L.uciiu·s, ~re.se le ce.ner i diremo ai Sign-0ri Abbonati, contiene: dJell altare, J.e mescolò con vinD e s.i praticò I. A. ANGELI: Contributo allo studio dell' inversìocon la miscela frizioni su1 petto: guarì imanene uterina cronica. Nuovo processo di '' Isterectodiatam·e nte ed Ìl popolo :01st1ltò con lui». mia vaginale a lembi,,. Le iscrizi oni del gemere oootit11i·r0ino quasi i II. G. BAoaro : Il timo studiato negli effetti comprimi forml1lari , ai quali ri.corse lar.gam.e nte plessivi della stimizzazione sperimentale. lo ·stesso Ippocrat~; per altro in tutte le pre- III. u. CroNOLiZI : Significato, funzione ed esiti delle scrizioni ippocratiche si nota una specie di masse essudative periappendicitiche acute in rapsubol'ldina.zione della scienza alla 1reJigione. porto alle Indicazioni dell'intervento chirurgico. I sacerdo·t i che furono i primi medici ·sepp1ero IV. R. M osTr : Contributo alJo studto clinico ed utilizzare con m·o lta abilità le risorae diella istologico dei tumori endoteliali del seno mascellare. psi.ooterapia, e compresero .che per guarire ocÈ un grosso fascicolo di 56 pa1rine, ohe gi1 abboJiati cor.reva colpire l'immaginazione, guadagnarsi alle altre SEZIONI PRATICA e MEDICA potranno otkila .fiducia del mQ.lato ed assicurarsi della sua n~re inviando cartolina-vaglia di L. 5 al cav . Luigi Pomi, Via Sistina 14, Roma. perfetta docilità. dr. 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. di Stenocardia Napoli, F. Sangiov.a nni & Figlio,

I. F. SABATuccr: Sindromi neuropsichiche nel ftutatori di cocaina. IL P. BIFB'IS. siudi sul diabete insipido.

A.louiie oo nsideraziotii intorn,o alla

Sarà un grosso fascicolo di 72 pagine, i~ quale 1nalgrado la sua maggior mole, verrà tuttavt?t. ceduto per sole L. 5 a tutti coloro che per non averne d1r1t!io, percht.> non abbonati alla detta SEZIONE MEDICA, s1 affretteranno, onde rice verlo appena ~u~blicat~, a,..~ped!re.ca.rto­ lina-vaglia di L. 5 al cav. Ltug1 Pozzi. '1a S1st1na 14, Roma.

0AnU SO ~!ANFREDI '.LUIGI.

n1alarica. -

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O<J,80

1921. CAVAZZA~I TITO.

11 prossimo N. 5 ( to maggjo 1922) della SEZIONE MEDICA conterrà i seguenti lavori:

fi.'~iopatologia degli aneuristnl airs<>iàei. - Rom.n, • tab. Poligrafico per 1'1\mm. della G11errn. 1921. or4Yl:E P.\ nr.o. Rn...:a110 cl<' obte11ciòn de un suero


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(ANNO XXIX, FASC. 16]

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale.

ratori, cioè a lle Casse territoriali di malattia suddette; colleg·amento dei servigi burocratici. a mministrativi e tecnici co1nuni a tutte le f-0r1ue tdi assicurazione».

VII Congresso della Federazione degli Ordini dei Medi ci. Come abbiamo a nnu1tziato, s i terrà in Ron1.i dal 25 n l Zl aprile, nella sede dell'Ordine di Roma {Foro 1.'raiano, n . 1). 'I/inaug·urazione avrà luogo a Jle 10 preci.se del 2..'1 aprile. « I.Ja Federazione Medica» del i o aprile reca il programma dettagliato dei lavori; i temi in nu. ' mero d1 79, sono rag·gruppati nei s~<>L1enti argomenti : Temi statutari; Tariffe medic-0-legali; Me·· dici della C. R. ; Ordini e Sindacati; Assicurazione obbligatoria contro le malattie : Leg·ge sugli Ordini <.lei Sanitari; Concorsi e Condotte mediche; Esercizio dellà Odontoiatria; Questioni -0spitaliere; Leggi e Regolamen ti sanitari ; Medici specialisti e réola1ne professionale; Varie. Per l'alloggio i delegati fPOSSono r ivolgersi almeno una settimana pri1na del lor-0 arl'ivo a l òignor Giuseppe Bollettn, custode dell'Ordine di Roma, indicando L'l. qualità dell'alloggio richiesto ~ il giol'no dell'arriYo.

I Congresso della Federazione dei Sindacati Medici. Ol'~n1lizzn to

dal Sin,d acato Medico Na1>oletano, -dal 26 a l 28 maggio avrà luogo in Napoli il I Con· gres...~ del la Federazione Italiana dei Sil1dacati medici.

·

Il Comitato esecutivo è presieduto dal professor La ndolfì, ha per seg·retario il l)rof. Marsiglia.

Daren10 p1·ossimRn1<:'nte notizia del programma.

Le tariffe giudizìarìe. La Can1era dei Deputati ha approvato, con a leum e1nendu1nenti, il dlsegno di legge per la ri1

forma della tariffa penale (relativamente ai periti, ai testin1-0ni, ecc.); esso ,d ovrà essere ancora <iiscusso in ~e.no a l Senato. Ne dare1n-0 più nm1)ia notizia nel ·prosffimo nu . mero.

Assicurazioni ·malattie. Il 12 marzo ebbe luogo a Firenze un Convegn1 regionale toscano per le Assic1.1razioni Sociali . .Alla riunione parteciparono parecchi medici i quali avevano voto consultivo. I deliberanti aa;>,provarl)no un Ordi11e del g·iorno 11el quale il Convegno convinto «<:!11,~ per garantire al lavorat-0re una .a<ieg'Uata a1ssistenzn sanitaria che Comuni ed Opere pie i1elle l-0ro disastrose condizioni finanziarie pili non flanno ner>1)ure nella misura g'iù insuffi-ciente del ,p eriodo i>ro-bellico... domarrda: Costituzione cli Ca~se a111111a lati territoriali u niche, autonome, gestite in assoluta maggioranza dai lavoratori interessati, conservando alla mutualità professionale e mista le f1mzioni di integrazione economica e Jnorale; mnssima estensione della sfet'a degli assicurati è clei servigi assistenza curativa e vre,~entiYa da affidarsi agli stessi organi assicu1

Per i Medici di San Fratello. l.1a. Fed~1·<1zione degli Ordi11i 11a raccolto fin 'ora , rper 1 colleghi danneggiati dial disastro di San Fratello la esigua som1na d i I.i. 2310. Sollecitiamo i medici italia:ni a dar pr-0va di solidarietà collegiale, rimettendo il loro obolo a lla Federazione od ai mngoli Ordi·n i; non iID1P0rta che i contributi siran-0 mO'desti: .p urchè n11merosi, daranno un risultato più tangibile. Il prof. Luigi Sim-0netta di Siena, presidente del Collegio-convitto di Perugia, ci ha rimesso per i disastrati la somma di L. 50, che abbiamo girato alla presidenza della Federazione. •

Negl_i Ordini dei medici. NUOVI CONSI GLI PER IL BIENNIO

Oaglia1~i :

Marchei Ruggero, presi1dente; Din11a prof. Giuseppe, vice-.p residente; lVIereu Armando, tesoriere; Anchisi Tomaso, relatol'e; Manca. Mas1Simo, seg·retario; co11siglieri, Cru ccu Vil'gilio, Siott\> Speraindio. I stria-Pola: Pl'esidente, Oarlo Devescovi; segretario, Eugenio Petz; tesoriere, Francesco MarinoJ.ti; consiglieri, Celso Ughi, on. Fulvio Cleva. on. Domenico Sambo, on. Giovanni Pesante. Lucca: l">residente, Bettino P illi; segretario, Giovanni Sergiusti; tesoriere, J>rof. Cor1~ado Ferrarini; consiglieri, Ciro B1scioni, I talo Giovanni P~' renti, Pasquale Pini, prof. Quinto Vignoli. Perugia: Presidente, .~dolfo Bolli: seg!·etario, Uenci li.,ranc-esco; tesoriere, Braccini Braccio; consiglieri, ;prof. Silvestrini Raffaello, ·p rof. Agosti11i C!esare, Bonarrotti Enrico, Bt1coolini Geralberto. Pis((,: Presidente, Gini Miche lan.g elo; segretario, Bertini Ltligi : tesoriere, Menocci Giuseppe; 0011siglieri, Pierotti A11gelo, Colombini Guido, professor Car reras Giulio, Gazzari.n i A.rdolfo. Piacenz a : Presidente, Decio Gandolfi; segreta1·io, ìVlinoja :Nfario; tesoriere, Ca ran1atti Giovanni: consiglieri, Negri Giovanili , Dragoni Pietro, Garovi I.iui~i. F-0rmiggini Be11edetto. Porto Maur,i.zio : Presidente, ~'ilippi Paolo; . segretario, Vivaldi Angelo; tesoriere, l\1andracci Fedele; oonsiglie1i, Ughetto Antonio Giusep1pe, p1·of. Pestalozza Gian Disma, Falciola Carlo, Odello Giovanni. R eggio Oalribria: PreBid ente, prof. Tiberio EvoJi; vice-presidente, Romeo ' rinoonzo: tesoriere Serr.anò _A ntonio; 1segretario, l\Iorena Don1enic-0; consiglieri, T ri-pepi Filippo, Politi Antonio, G11llace Ferdinando. Genova (la elezione) : Presidente, Gian Domenico Rosciano; consigl. anziano, prof. Arturo lVlorselli ; egretario, prof. Carlo Trevisanello; tesor iere, Paolo Bovo; consiglieri, p rof. Carlo Crupellini, prof. Gian Giacomo Perra11do, Bernardo Sirì.

I

1922-1923.


lL POLlCLINICO

Per la diffusione dei prodotti medicinali all'estero. l"11 ubbonato al nostro giòrnù le, resi(lente :t I•ort- ~aid, l'i sC'l'iYe J>er rile,-are che gli annt1nzi t\(l i ca111vio11i di proùotti me<licinali cli prod.uzio11e italiana 11011 g·i un~o110 uffa tto ai medici no 'tri <:on11azionali re. ·iclenti a ll'estero, rue11tre q11esti ric.-evouo semp1·e :t bbondante1uente la récla.1ne e<:l i ca m1)ioui tl ~ i prodotti farmaceuti<:i clegli . altri ~e$i.

J,,n ragione di qn e~ta d eti <:i~nzn Hi <leYe i·i(-er care n el fatto t:hc i col1Pgl1i r eside11ti all'estel'o non figurano n egli a1mnart ito.liuni. 1 meclici italiani che t'8ercitano <lll'e~ero sono n1olti e molto a.pJJrezzn ti. e(l i n~tri prodruttol'i, perciò, trasc11rancloli, perdono ul}~ 111agni.fi~ ocç:1~ione per accreditare fuol'i cl 'It<ì lin i 101·0 1necli-

cinali.

Per la malaria in

Sa~degna.

1~ · 01t.

)lartilli b.a dato ragione de l ~eguente or<1i11e ùel giorno : «I.Fa Camel·a approva ln. ·sr)e&l éli lire 500 inila v r ~on1 bo. ttete Ja mala ria in Sar degna ». Dimostra. come l'attua le ~ta11ziamento di 200,000 lire sia assoll1tamente irrisorio e sia r i sultato ins-t1ffieiente ii1 modo che nei P<lssnti a1mi è mane.a to anche i l chinino n ecessario ai mala1ic:i. :fil la mag-giore rpia.g a d e ll 1 Isola, ehe llYYi li~ce e ~n-..tlorizza la razza. Nell 'atte8a e uella sper~1 11~a clt(• cliYenti lC'g-ge il i)rogetto dell 'on. Carboni-Boi. <;h<' pero no11 l)Otrà .diY~11t<:1re fatto compi 11to in hreYe ten1po, è necessa rio si 'y·oti uno stanzialllPjtto a1111110, il quale ra11111·~~11ti per In meno il m i nin10 indis1:>e11sa.bile. 1 ( onfi<.1<.1 perciò che il Go,·er110 e In Comn1is::-;ion {l(>Jle Finanze yorra11no ac-cettare Ja ~a propost<t. Il l>resi<le11te clel Con iglio, on. l!.,acta, cbi~de che l on. ~Iartini non i11..cista nel inaggiore sta11zinmento, 11oicbè clit a8~i<.:urazione di provvedel'<' <·on le àisponi.bilitit di bilancio a n1aggiori fondj . l /on. )ln rtini J)rencle <l tto delle a. sicurazionj. 1

l{ISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. <n:ll-l) '1.'assn di ric<-h e::.a 111obil r. Dott. l.1. lt . <1~1 Jì' . . \ . - àTon ~ il ('oru1111e l'lle l'obblig<l :1 t>agare la R. )I. snll 'ind~n11itil curo-Yiveri e sulla cnv~lcaturt1 , nia ~0110 le leggi trib11ta1rie in vigor~. cl.le obbli~ano t11tti i cittadini a pagare la R . :\1. ·u tutti i11<li '" tintnu1ente i reòcliti priYH ti. A11(·hc J1el c:ontributo alla 'assa di previdenza vi è un~t legge ~peciale, c·h(l tl(l ii111)o ne il pagan1en('1~)ll~~io degli orfani. <lei l':l oit.n rii in Jl )r ngin. ~i tl{\Y<' p:ig-n r<' o~ni

to. I'C'r il n1n11tenin1f'nlo <le l

<•nntrib11to (li lir~ 24. t H:i~:;) :·~()."( 1>< 11 ., i u il<' fl i 1111 c.:011 r·t1r.«o - Doc u n1 <' 11 1 i cl i rilo. - ] )ot t. (}. :\I . cln l) . - Qnalsia::;i ri<'or~d p1 1Hlott1> alln (L l' . ..\ . 11 011 Yllh' tltl i11fi<·i<tre l~t '" li<litit di llll ··011<·01·~0. !!i~t 1,:1 ntl ito. I tlo<.:\llll('nf i

:1

11110

il

di rito destinati alla ~tessa provin<:ia, non llCbbono essere 1egaliz7~ti d~tlla I>rl'fctt11ra. I l l)<ll't" re del Consiglio cli Stato da I.ei citato rt~n 1111ente esiste, ma non è ~tato seguito d~1 altri e dn iuoJte Commissioni giuclie:atl'i <:i è 1lerfetta1n(\nte ili. 'COJ 10 l<:i ll to. . (9B4{)) In1 prJsta cli ricOlle.:·za, 111ubilr. - Dott .•\ . G. da ' ' · - Se l 'indenni tà c:aY<.1 let1turu è d;1t<l ,, forfait grava su di P.Rsa 1·in11losta cli R. ) 1. 11t•lla m i sura del 7 .50 Jo . (93-17) Reside,n za riel ni edicu cun sor;iale - c:a111ò·ialn1.en.tfJ. - I>ott. (.'. F. da B . - I .1a Cou1111is:.-:.ione con sorziale ha fue:ol ti't di c~1u1b iare la resi<le1!

za del medito condotto, quante volte il proY\"t'dimento s ia ehie~1o 11ell'interesse del servizio. e ciò tanto più i·n qun nto, aggiungendosi un a l tl'o Comune, s;i verrebbe a trovare il mecli.co in un i1t1nto non più <:entrale f r a tutti i Con1uni consorziati. Jja sol uzione del la eYentu..ale Yerte112·1 che potrebbe ~orgere fra i Con1uni consor~ ti ci rea il reparto del le SJ.>ese t>er il Consorzio, sono risolute con le modalità e <.'()l metodo il1dicn t(> ·<.lall 'a r t ioolo 2 del 19 lT1g lio 1906, n . 4fi6. L'assen1,,a giornaliera, <.:he E lla fa ix>r recarsi n 1>1~111zo ed a cena in città, <101JO aver esaurite le in · co1nben7.e nella condott:-1, di dt1rata di qualche ora, i1on può essere Yietata dal Comu ne o Consor zio percbè l a vopolazione uon avverte 11e~~uun <leficienz.a nè ·v i so110 i>roteste. (9348l ] Jedioi c71e si recano in A111erica. - Dot· tor F . P. (la. T . - i>er e~ rcitare la i)rof(\SSi~e i1elle Amcei1che ocoor re pre1n1111i1 ·i <li laurea conseg·11j ta in 11na Universitil del luog·o. (9349) Elen,oo dei voveri - T?lcurso curitro l'operaf•J della Giunta, nt1111ici palP. Dott. G. "\". da r. di I ... - ('ire-a i ri<·orl'i <li <:ui è suscettibile l'ele.11c,) dei 1>overi fo r 11111h1 to da ll<t (..;.i n nta ipunic-ipale e c:irc:;:i le persone, .c:l1e ~ono a u1n1esse a lJirodurlo, Yedi « [ ,egi8lrtz:io1ie 8lt1lifarla 'in ra]Jporto a7l'e.~rr­ ci::iO 1)rof es.-io•nale )) del eon1m. A. Vigo: Doctor .Justitin. (9330) .nJon te cli pe11,sion;i e cas.i;a di pre,v i<lenza. - Dott. L . F. da J,. - :\'.Io11tR pensioni e ( nssa di 1

irreviden.z a so110 la stessa cosn.. Possedendo l'Jl la nomina. proYvisoriu ad ufficia le sanitario, non ~l Yrebb e òov11to es._qere inscritto. Nia imichè Ella <liet~ «he fu inscritto cli uflicto. In i11~·rizcione 11nò ::-<~111p1re esS('\re lttile J>ereJ1è questi nnnl <.li -ser·vizio, <-ht~ l)resta con nomina 1n·o,-yisoria, sono calcola ti <•, )111<> ntili per compiere il tratto di t~mpo nece~rio 1>e1· racqui. to l(lel (liritto alla pcnHion~. 19332) l "roroga. di contratti rii 1oca::.ioni fii cr1.~c. - Dott. P. :\I. da F. 1\'l. - . :\..Yrebbe <liritto ull.1 }>l'o r oga fino al 1 o luglio 192~t J l~rò biso~n.a a tte11dere Ja pubblicazio11e del la nuOY•l legge, Yob\ta or son pochi !ti.orni dal ~enato, <·lH· dis«iplill<I l'int~­

ra n1ateria clegli <tflitti clelle ea~\ p<·r •IY(\l'<i ltna norn1A c'(>rt.a e pr c-is.1. c!l!3:>:1) Prur<,ga rli r·oncorsi. ~ T>ott. J."' . <'. cla f1. -- I ('on\nni ."lOnO. i11 ~enere, sotto1.H1$1:i :111:1 ~ 0 r­ \'tl'~lht tl7..cl goYernatiYa . • e il Pref<•tto h:i a11nnll;1t 1 là <lelibt>ra~ione di l~iunta, «on cui ~ pro1 ·0~:1,·a­ n.) i t()l'11liUi clel c·on<·ori:;;O, il ('OlllUlle (leYP ohlu"<Ji J'P e rton pu<'> ri,ponclf'r<• a' tx"'1~1.i cli ~Y<"-ntu:di ch1J1ni.


l-"\NNO

XXI\, F ASC. 16]

~EZ IO.NE

cagionati per pro1)ria i1eg;ligenza o colpa. S(• il Oon1une riuscisse vinctto1·e in sede di ricorso 21 (;o,erno del Re, si riaprìrebbero i termini ed i doeun1e11ti c1ai I."'i prodotti tPOtl'ebbero essere pre~i in debita cor1siderazione. Si è restituito l'allegato. (9353) Orci ltie dei sanitarii. - Dott. O. M. da rr. - PP.r poter .ottenere il trasferimento dall'Ordine dei medici clelln. prin1a provi11cia a quello della seconda, bisognia lJresentare, frn gli altri <locun1enti, un c-ertificato· a tt~stant~ di essere i11 regola coi pagamenti de l co11tribnto. Yerso 1'01·ùi.ne da <:lti si i·n tende distaccare. (9355-bis) - Dott. C .. Vicenza . - Preg·hi~mo l{l..ggere il 3° capoverso delle avvertenze inserit• \ ia calce alla paginiU fi25 ili q11~Rto fascicolo .

PRATICA

I!Olì.

,r.

Doctor

J uSTITIA.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

ACQUAPE:-..-nE'T~

Se-ad. · 30 apl'. : · d1H? cond. (Trennano e Torrealfina); L . 5000 e 5 quadl'. decimo; doppio c.-v.; I-'. 2000 caY. (Ro1na). -

2a concl.; L. 6500 : cav. iire 2009. per borgata; <:.-v.: 3 quinquenni; et.'t 3:). I>],ploma <1a il11e anni; lodevole serYizio condot ht e corsp perfezionamento. Scacl. 30 a1)rile. AssORO

(Catania). -

L. GOOO per 280 pov.; per uff. san. L. 500; 10 c.-Y.; ab. agglomerati;. fruz. di 40 ab.; totale 1500. &!rivere al Sindaco. OASTELLEO~E (Oren1011,a). A tutto 30 opr., 1a con(l., circa ::200 a b.; !1. 6300; addizionale cli lir~ 2000 pel primo inigliaio di l)O-veri e cli I.J. :2 ogni _povero in J)iù fino a 8000: 1c1Ql>Pio c.-v.; i11dennitil <.;ùYalc. ller n otizie I>iù precise sc:riYe1 P alla Segreteria del Con1t1ne. CALASCIO

(dqitila) . -

COLL~::>IMEZZO

(Ohieti). -

,i\l 1° lll<lg.;

r ..

500<) l>overi. Servizio

comprese L. 500 quale uff. !-\èlll. e ntro 20 giorni. FOLIGNO (Perugia). - Per 40 gior11i dal 22 mal'.; eond. rurale di Annifo: L. 6000 ,per 1000 pov.; c.-v.; L. 1500 disag. resid.; tre quinquenni decimo; lire 2400 c..'lv.; addiz. L. 2 ovvero indenniu\ di residenza povera non mai super. a L. 2000. Ab. 1400. Età limite 21-35. FRORINOl'.'"E <Roma). Oongregaz'ione di Carità. - Assistente . dell'Ospedale Umberto I; L. 4400 t! due decimi dei proventi operatori; biennio, poi stabilità fino a l 450 anno. Età massima 35. Sc::td. 20 apr. Inscrizione nell'Ordine dei ::\Iedici della Pro,·. GROMO (Novara) . Cons. e:-00 '1T<1lgoglio; abit. 1900 con 000 J)()v.; I.J. <>500; per t1ff. •san. I..1. 500; mezzo traiSP. L. 2500; disag. resid._ L . 1000 : doppio c.-v. Sood. 30 aprile. GnossETO. - Uffic. su.nit. e medico capo del C'on1une. &ade 30 a.pr. L. 12,000, 5 quaclrienni, c.-Y . Inibito e.;oerc. profess. e accettaz .. incarichi da pri· vati e da l)Ubbliehe amministrazioni. Verranno indicati i giorrti e il luogo degli esami. n1ELE (Oen,01:a) . - Scad. 20 apr. L. 4000 oltr0 I -'. 200 uff. san.; c.-v.

n lONTAGUTO

(Avellin,o). -

Scad. 20 apr.

r.J.

4500,

c.-v. ; L. 300 a lloggio. - L. 7000. oltre L. 500 disag resid!., L . 300 ltff. san .. L. 1000 ar·m . fal'm., doppio c.-v. Sc::i<l. 30 giorni dal 10 uprile. OVARO (Udi·ne). - Alle ore 16 del 1° maggio; Kmq. 54.t16. Servizio ei1tro 15 g. L. 6000 iper 1000 pov. ; tre quinquenni decimo; L. 3000 disag. resid.: a ddiz. J_;. 1.50: per cav. L. 3000; se uff. san. 'L.600. PALAZZOLO (S iraousa).· Sca,d.. 15 mag. L. 5500 e 5 quadrienni di L . 500, .p er circa 1500. pov., lire 100 ogni gr11wo di 50 po''· in pi1ì fino a 2000. Iscrizione a 11n albo. . PORTOVENERE (Genova). L . . 4000 e quinquenni decimo per 500 pov. su 29-00 a b.; d@pio c.-\.; etit limite 34. Serv. entro 15 g . Sca.d. 30 apr. ·_ RIVAROLO MANTO\'ANO (Mantova) . L. 9000 e tl'e sessenni dee.; .doppio c .-v.; L. 4000 llSO costante C.-'lvallo ovvero L. 250() uso r1on continuativo cavallo ovvero L . 800 bici<'.! l. Età limite 40. Scad. 25 . a:pr. Roh-iA. Ministero della P. I. Professore straordinario a lle cattedre di.: clinica ostetrica e ginecol\10RICONE ( Ronia).

1

1

1

logica nella Facoltà medica di Sassari; antropologia nella JJ"'acoltà di scienze di Roma; chimica farmaceutica nelle Scuole ·di farmacia di Cagliari e di Milano; chimica generale nella Fa colte~ di scienze di Sassari. Scad. 15 giugno. Chiedere le - condizioni. S . :.l\I1cID-::LE AL TAGLIAMENTO (Tlenezia). - Scad. 31) apr. Due cond.: L. 7800 oltre L. 3400 cav., L . 1800 indenn. mn ln1ira, clop·p jo c.-v. Chiede r e annunzio alla Seg·reterja. .SANTA ~lARI.\ CAPv.\ ,,,.ETEnE (Ctascrta) . Ooncors.) per titoli ed esame. :p er cllfrurgo primario ne ll'ospedale· ì\1elorio. Indemliti1 a11n11a I~. 3000. Scaden7.n 18 ,1prile . Dotl1m€'11ti Yisibili l)resso la SC'greterià dell'E11te. S. \TEXA~zro (l'eruuia). - _t\. tutto 10 mag·., 1 :\ cond. ; L. 6000 p. J>oY. e semi abbienti, c.-v., lir8 3000 caY. , r.J. 1500 di$'ag. resicl.; assicurazionP Servizio entro 20 g iorni. TARANTO (Lecce). Se.ad. 20 apr. Ispettore sanitario delle Scuole pubbliche e private del Oomu11e; I.J. 5,000 e 4 quadrienni dee.; due c.-v. TAVENNA (Ca nt po basso). Sca.ù. 30 t"\})l'. T.1 . 3000 : ;p. 11 ff. san. I.1. 1500; 4 quadrie11ni. Ab. 2100 riu11iti: pov. 200. Per scllinrime11ti rivolg·ersi al sin daco o al dott. A. Suriano in Pi<tniga (Venezia). UDINE. Ospedale Ci'l:il e. Vedi fase. 13. Scad . ore 16 del 20 aprile. VAT.DUGGIA (lçovara). Ab. ~00 con 1~ poveri: L . 6000; aclc1iz. J.J. 3 ~t 4 oltre i 300 pov.: I>. uff. san. rj. 500; doppio c.-Y. Scuc1. 2:-> aprile. .Diffide. NuoYe diffide: Solto (Berg<lmo). Sarezzo (Brescia), Ortignano Faggiolo (Arezzo). Ardenno Se· <:-011da (Sondrio). R eYoca di diffidC': B~ttola e i\lorfaooo (Piacenza),, Bertiolo e Torr~ano fCdine), Rorno e ~· Ettf~mia (Brescia), Tizzano (Parma), Loro C1uffe11· na e c~1stiglion l!.,iorenti)10 (Arezzo) .

.


-

lL POLICLli'ilCO

NOTIZIE DIVERSE. IV Congresso Nazionale di Radiologia Medica. Il Comitato orga11izzatore del Congresso (indett \) a Bologna dal 9 all '11 maggio), rende noto chl? la Direzione delle Ferrovie di Stato per tale occasione ha eone-esso speciali r ibassi. · Si fa viva pr~g·hiera ai soci della S. I. R. 1\1. c-h~ inten{lono intervenire di inviare i1nmediatamente ial segretiirio del Congresso, dott. Alberto Poosati (Villa Verde, Bologna) indicazioni pr(lci~ 'd i nome, casato, qualità, età, l)rofessione, l'esidenza e domicilio, uniu11nente a quelle delle persone della lo ro famiglia che · intendessero pal'tectpare a l Congresso. Si avverte che l'apr)arecahio .p er projezioni nell!i sala del Congresso permette di proiettare diapositive di vari formati, compr:esi fra 8 x 8 e

9

X

12.

e sociale . Tuttavia il Servizio d 'Igiene s i è m~so ~n condizione di poter fare lo spoglio dei pfù importanti perio.d ict che trattano della.· specialità. tutti L 'Ufficio Internazionale del Lavoro preaa 0 gli st11diosi che si occupano di medicina del la- . voro di voler cortesemente fargli pervenire direttamente (indirizzando alla « Section d'Hygiè'nf· . Bureau lnt ernati.onal du T1·a1,0ril >>, Ge·n ève, su.i~­ se) le indicazioni bibliograficl1e dei laYori da essi vubblicati (nome e cognome dell'autore - titolo del lavoro, numero e data del periodico nel qt1ale venne pubblicato) e se possibile di fargli aver~ tm estratto dei laYori stessj. Da parte sua l'Uffisi farà premura di far pervenire ' in omaao-io cio . es ' a1 suoi cortesi correspondenti di note bibliogruflche, le pubblicazioui dedica te alle cc Notes bibliogra.p hiques ».

Per l'Università a Bari.

Il Con>Sig·lio amministrativo dell'Ordine <lei :.\leV Congresso Nazionale di Medicina del Lavoro. dici di Bari, nella tornata ùel 23 marzo, ha ,·otato il seguente O. d . G. l'ifiettente il problen1:i Si terrà a Firenze da ll'll al 14 giug·no. Oltr.'1 llell 'Università a Bari : allo svolgimento dei temi a11nunziati ,nel preced<.1.11« L'Ordine dei ì\le<lic:i-Chirurgi della iprovinei3 te fascicolo, verrà tenuta una Esposizione sui pi(1 di Bari, p reso in esame il problema della istitnrnoderni siste1ui e.li protezione contro gli infortu.u i " zione della Università di Bari, antica e gi11 'ta sul lavoro; vel'ranno eseguite due escursioni delle aspirazione di tutta una nobile Regione del l\It·zquali una a lle miniere di zolfo cli Romagna, l 'al7J0gi or110 ; tra alle Terme <li ì\1ontecatini. Saranno concess~ «riten,u,to che per in1})resc:inùibili ragioni di notevoli riduzio11i ferroviarie agli inscritti a l ( oncu ltura . e di politica 11aiionnle è di urgente negresso, ai quali ·saranno assi~urati alloggio e ser ~sità {·he Bùri sia sede di un grande I stitutu di vizi di restaur ccnt u. prezzi con,Tenienti. studi superi ori ; Al Oongres.-ro partecipe1~nno numerose autoritit «considerato che l~ privilegiata pooizione geomediche; 11a promesso di inte1•Yenirvi in forma grafica di detta città · sopr attutto è sicura garauufficia le S . E. il Ministro del I Ja voro. ziu cbe da essa ·s i possa meglio affermare e cliffondere la no tra -cultura tra i Yictni popoli OrieuCorso di perfezionamento in infortunistica per me- ta li e Balcanici; dici e laureandi in medicina. «riten,Hto cl1e i giovani delle R egioni ·d el .~ utl Italia continentale, ora costretti a recarsi in t'en~arà tenuto prc. ·o l'Uniyersità di Torino dnl trj molto lontani, avrebbero a Bari t1na sede più 2 a l 15 maggio c. a. col seguente .p rogramma : Leagevole d i studi superiori, con notevoli vantaggi gislazione i.nforti1r1;istica (prof. Mario Carrara): economici per le loro fa1niglie; I 1lfortunistioa pratica (.p rof. Camillo Tovo); Tra 11 «tenute presen,ti le costanti premure ed il Yiniatologia irifortunistica (prof. Ottorino Uffreduz vo intere&samento che Enti pubblici e citt:adini rli :.r.i); Jlal(t/tie trall1naticll e : il })tof. Morpt1rgo tf!rogni ca tego1ia delle Pt1glie vanno spiegando da rà due lezioni ull' ori.gine tra u n1a tica dell e ina tempo l)er ottenere l<.l realizzazione di tale giui::ta la ti ie, il prof. I~11g·aro tratterà della Psico-1ievro 8i aspirazione di indubbio vantaggio nazionale; lfOlll>l(lfiOa, jl prof. niiclle]i illUHtrerà qnalohe <:a« 0011-'Slata.fo che llersonalità <li alto intell<.'tto SO di n1alattia in t e1·na trr1u111atica, quando si i1ree d i nobile · Sl)irito nei due rami clel Parlamentv ::;enti il ma t-erinle. e fuori, si so110 ùichiarati convinti :t. ·ertori \l i Pe r informa~ioni e sc:hiuri111enti rivolgersi n.1ta l(l necessi te\ ; 1' I stituto di l\l edi('ina legale. r..e iscrizioni, acco u «con. tatato che 1ier facilitarne al (-ioYcrno 1~1 p..'\gnnte clulla ta~.-a òi JJ. 50, i riceyono pre~~·o • e. ecuzione gli Enti locali l1nnno di già loètevoll 'l ~egreteria tlel la Facoltù di l\ledicina, R. t ' niruente votato l1n cospicuo contributo nnnuo: ver.. itfl . 1

1

Bibliografia di Medicina del Lavoro. » elle pe1iodica1nente J)Ubblica l'l. flit·io Internnzionnle :del JAivoro, un J>O ·t(I i1nportu11t:c snr~t la t-0 ulle not~ bibllogr<tfich <li ~1edicil1a del I~n voro raccolte dal ..:er,·izio òi Igiene dell'l.rfficto. l / lJ tlìclo I11ternazionale <lel TA1Yoro non possiP<le c.• non ri<.: •ye tutti i periodic:i tlelln ~an1pa meilic·a • ,.elle

e<

Xotes

bil>Jiogra1~hiquc

Ft\ YOTI

che l'on. .A.nile, cl1e oggi presiede alla Pnbblic.. t Istruzione, ricordando le ))recedenti e reitera t•• sue affern1nzioni circa l'utilità sctentifira, didatric t e ])()litica. delln istit11zione <li una t·niver. itit n J{nri, . uprra to ogni ostucolo r ~~1 le e fittizio .. prn,·Yeda s nz:t in<l11gio n 11a pr~ntazione del r In tir'• ron1pl~to progetto <li leg~e alln approyazion(\ rl~i clue ran1i del r a rlnruento 1w.r la i ·tituzione di un


[ANNO

XXIX, FASC. 16)

SEZIONE PRATICA

organo u1tiversitario in Bari, riispondente alle vere pratiche esigen~ dei tempi ed indispensabile per gli interessi politici e culturali della Regione e sopratutto .delta Nazione )).

Il premio dell' Istituto Rizzoll.

Il 19 Dl<lrzo fu a Bologna, proYenie.nte dall'Ola11da, il dott: lVIllrk .Ja11ser1, per ricevere dall' Istituto Rizzoli il pre1nio· Un1berto I , già vinto in precedenza da VuJ1>ius, Schultess e Vang·hetti. Commemorazione del Prof. Gaetano Mazzonl. · (~11esto premio, creato !)rima della g11erra, pel' Il 2 aprile u. s. nell'Aula del1'Accademia Medica onorare gli sttteliosi di ortopedia, venne attribuito al Policlinico Umberto I è stata tributata solena l J.a11sen per i suoi lav'p1i nel caro.po della spene onoranza alla memoria de ll'illustre chirurgo cialità e per essere stato nell'Olanda il più attivo prof. Mazzoni. sostenitore delle cure ortopediche. Il prog. Ascoli, presidente dell'Accademia, 0011 Il Janse.n venne molto festeggiato; parlò degli brevi parole ha illustrato il signifiCTt to della ceideali di scienza e di 11manita e do.p o la ceriruo • rimo1li.a. ed 11a pOrto un saluto ed u n ringrazia- . nia restituì ull'Istih1to la somma ricevuta, di !i mento alle A11torità, ai colleghi, ai rappresentan ti r~ 3500, destinandola a lla c11ra ortopedica di n1adelle Asoociazioni mediche intervenuti. la ti po,reri. Della vita giovanile nel prof. ~lazzoni, del SU•J Omaggio al Prof. Casagrandi. cur·rioulurn negli studi, d el suo avviamento e perfeziona1nen to nella chirurgia sotto la guida illuAll'Istituto d'Igiene dell'Università di Pado\ra stre de llo zio p rof. Costanzo Mazzoni prima, e del è sta t::t celebrata una festa in onore d el prof. Ca· prof. Drirante .poi, nella R . Clinica chirurgica .non.sa,g randi, in occasio11e del r iordinamento dell'Isti- chè negli ospedali, ove meritat.amente raggiunse il tuto stesso, ri'donato completamente a lla sua mispiù alto grado, ha detto oon verace eloquenza il ·s ione scientifica e didattica clop,o essere .s tato adigr. uff. prof. Ma1~garucci, suo allievo ed amico. bito a lle vitali necessità della. Nazione in armi. IllustraiD.do le tristi condizioni dei n ostri nos.1Numerose le rappresentanze e. le adesioni . Parcomi in quell'epoca preantisettica l'oratore ha polarono l'aiuto e compagno di lavoro de l prof. Catuto dimostrare l'arduo lavoro PO\uto compier~ sa grand i~ pr of. Scarpellini, il rettore prof. L11cnda! fervore giovanile e rl'a lla tenace volontà deltello e il prof. Casagrandi, il sui smagliante di1'estinto per le più .p ronte trasformazioni dell'asSC'orso fil intramezzato da una cinematografia. se .. si~tenza ospedaliera come ispira vangli la fede nelgu1 un ricevimento e la visita dell'Istituto. Infine le nuove scoperte sc1entifiche e la c:arità per i sofgli studenti improvvisaro.n o discorsi e chiusero co11 ferenti. Meritamente acquistò c:osì presto fama di una c:alorosa ovazione a l loro l\iaestro. valente clinico, di espertissimo cl1irurgo, imparti Grave sciagura In una sala di maternità. proficuo insegnamento e fu molto a1)J)rezzato ver P er unia fata le ina vvertenza il ,p rof. Alessall!dro va ri sc1itti scientifici. Grande merito poi del l\l azzoni fu l'aYer riveu- Regnoli, provetto e a1)prezzato ostetrico di RolllU, ebbe a p rescrivere, nella sala d i ~1atel'nith di<.-ato a ll'Italia e a l Palasciano il princ·ipio delt.l Salvetti, un colliri0 di nitrato argentico a l 20 ~6 , inviolabilità nei feriti e malati in guerra. per il n1etodo profilattico Credé : la farmacia ùi Ha elogiato, infine, Je virti1 ci, ili e militari delS. Gallicc.i.110, degli Ospedali Riuniti, esegui .r orl'Estinto. dinazione; ri,gultato: quattro bambini hanno pel'Il prof. Lugli, presidente clell'Ordine dei l\!Ie<lidt1to o minacciano di perdere la vista . ci, ha parlato in particolare del carattere dell'uomo, aperto, giovia le; della sua vita; dell'amore Alla Scuola Francese di Medicina Militare. per l'arte; del suo fervente J)atriottismo; del beIl ì\Iinistero francese della guerra ha autoriz11e compiuto con l'esercizio i1rofessionale , sempr(~ zato i medici e gli studenti di medicina a frecon disinteresse, 1sia di fronte a l ricco che a l poquentare le lezio11i, i la bora tori e l a biblioteca delYero; ·d el suo cuore e tlella ·s ua filantropia. Poscia la Scuola di Medicina n1ilitare a l Va l-de-Grace. h'l accennato a lla. malattia inesorabile che turbò Anche gli stranieri potrann o esservi accolti in il riposo che meritava, ma non scosse la Sl1a forseguito <:t 1>resentazione di regolare domanda a i za d'animo, nè mutò la sua contrarietà a lla sofferenza a ltrui; ed ha chiuis o con un affettuoso · l\'Iinistero. saluto a lla memoria del cittadino esemplare e dell'illustre chirurgo. :m morto a rert1gi:a, a 63 anni, il dott. LlrIG i A nome della Facoltà di l\1eòicina ha porto un PllR GOTTi che •J)er t1·e11t'anni diresse l'Ufficio saluto cd un tributo di ammirazio·n e il Preside, d'Igiene d i ' quella città. prof. Pestalozza Ernesto, r icordando l'o;pera im Fu tm sanitario valente e di c.-uore. portante data dal Mazzoui all'insegnamento qua le Dedicatosi alle industrie, creò le fabbriche riudocente di patologia chirurgica e di clinica gineni te di fiammiferi igienici, inventò l'etero!, surrocologica. gato della benzina, im.p iantò in società. fabbriche Infine, per l ' As~ociazione dei Medici ospitalieri, di feltri, di borse e cartoncini da caccia. Nell'amha parlato il presidente, prof. Giulio Galli, espoministrazione dei vasti terreni aviti portò il più 11endo il cordoglio della classe per la scomparsa la rgo spirito di modernità e di .p rogresso. dell'esimio chirurgo, che fu con orgoglio consideLa sua fine immatura lasci.a un generale cor· rato 11110 dei .p rimi della famiglia sanitaria ospi- doglio. M. taliera . 1

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IL POLJCLf N JCO

RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. ll"ioner l(lin. 11 ocl1 e11s., H mar. - R. BRA:\fDT. v·~ t1na tesiste117.a naturale contro la-sifìli<le? Jo11rn. Trop. Mecl. a. H11g., 1 mar. - G. z. J;. LE RAS. F issazione del complemento nella bilharziosi. llull. de l .4.c. d e M éd .. 28 feb. - GUÉNIOT. I-Al facoltà .di non pensare. Joi1rn. de 1J1éd. d e Bordeaux, 10 mar. - Malattia di Parrot trattata col mercurio e il sulfoarsenol. i.1 nnftli à'lgi eri.e, gen. B. Gosro, A. M1ssrROL1, CALDAROLA, P. GHIRO~ . Ricer~l1e

}l.

ZA~NELLI, G.

SANTANGELO, M.

s ull'influenza. Ilev . clet O·iro. Jlir~d . .Arg. , no,·-. - R. PINTO EscALIEH. Ter3.\pia clell'aborto. - E. 0.àIACINI. Eredosiiìliòe ed epilessia cosicletta essenziale. J/I gien,e j]{ od ern,a., gen. - G. PETRAGNANI. Umidi tà e ca lo1-e come C.fl t1&1 d-i clevitami11izzazion(> degli a limenti. f ,a Rif. Jfeà., 27 feb. - l~. PARODI. Sulla patogenesi <lel morbo di Brigh t. - G. LIONTI. Reolio-si riflessa da rene in obi le. Il 'Aflorga.gni (Arch,.), 28 feb. - F. I./ussANA e G.PANSERA. Ca.so guarito di splenomegalia con nscite recidivante. Jo,urri. de Méd . de Paris, 11 m.nr. - .J . J,EGRAND. Il taylorismo in chirurgia . Rfr. d:i Clin. J>cdiatr., feb. - J;. SIRONI. Stenosi ~~ n tre~ie i11ter ti1i:1li cong~nite. ;-!inn.ali di O r.;t etr. e Giriec., feb. - A. J_;,. D1 BEn~A RDO. J):1zzia o'\·flr:i1>riva. C. CoLOA;fBI NO e il'f. l\!Iozz~~TTr- ~IoxTERtrir1cr. T/eliote rnpia artificiale :i11 !

ginecolog ia. Br1.ff .~ 7l

Jle<l. Journ ., JJ mJ1r. -

R.

IJOLF.

'.rra ttc'lme11to

I•ATO:\f.

E ziologia del racl1itismo.

DA"·so~

de11 ·inso11r1in.

D.

R-uN-OEJ~

[ i\.:\~O

XXIX, FASC. 16]

The Lance~, 11 mar. -

L. ROGERS. L ·ascesso epatico an1eb1co. ~ L . .Jo~Es LLt~RVELLrN. Eziologia della gotta. . 1nl eric. Jou'rn. of Obst. a. Gyneo., feb. - G. K . ~JosTER. Dieci anni òi parto indolore. J F. ìVIoRAN. T r a ttamento dell'ec1amp$ia. l\1. 1•. ·Rt' C'KEn. I con1uni ecbolic-i nel primo staclio del travaglio. (Ja.zz . d. Osp. e d. Cl.in., 2G feb. - N. IlEXDI. r:azione dell'adr ena lina sulla digestione gastric~L nell'uomo. ' .lfìi'>icli. Med. lV~chens., 10 mar. - R. STEPRAK. Funzione della corteccia delle capsule surrenali. .ll erJiz·. Kli-nik, 12 mar. - F. GLA SER . Rifle :so vagale addominale nella vagotoni<1. - L. RoEl\IHELD. Sofferenza ca rdiaca nelle gastro.pa t ie. J1 out . ]J!l. ediz. 1Voclien.s., 2 mar. - W . R INDFLERIOH. Sulla ·~liagnosi e prog·nosi dell'ascesso cerebrall'. -- G. P. ALIVISATOS. V.acein.azione antirabbica con virujs iì1sso eterizzato. - 10 mar. - R. STINTZING. Sul trattamento con proteine aspecifiche per via parenterica.. Rev11,e _7\feurolg., dic. - ì\1. OZORIO DE ALMEIDA . l ì periodo latente nei n1ovJmenti associati. - E. F,LATAO. Il fenomeno n1100-n1ic1'1·iatico. f'ar·i s J1.é(t ., 11 mar. - - N"l1mero sull'a11estesia. La Pre.sse 1ll6à., 11 mar . .- M. Rocn e P. GAUTIEP.. Choc en1oclasico itell'a11tosieroterapia. <"J.a,z. d . Hop., 7 e 9 mar. -- l\if. 1\1.t\.uCLaIRE. r. . a mesenterite ·s clerosant:e e retrattile; ~ue comp licazioni: ostruzione intestinale, infarto intestinale. - 11 rn.ar. - P . PHILAIIDEAU. T.e cisti e le f.alse cisti del pancreas. '.;~vitalul, 2. T. ì\IrRO~Esco. Sieroterapia della sca.rla t tina . - S. DE?IIk:'l'RE.sco. Srorla ttina e tubercolosi.

Indice alfabetico per materie. Anafì l;.t s~i

Pag. G2D

e malattia da ,9.ieto

..Appendici t~ cronica : re~zione ileo-<:ecale • Bae illo tubercolare i1elle orine: nuo\·i metodi (li arricchin1e11to fJer la rice1·ca Ribliogratia Carci.no1na gas trico : diagnosi precoce

profes.{jion,ale Dolori ete r otopiéi l)l'Ob~t tiei . Cronaca d el mov in1 cnto

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Imm1111itit infln(•nz·1lr Intestino gr osw : eo11tribnto

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It.erectomi<t i1ella f ebbre p11e1pernl~ Lipomn t osi simmet1ica <liffusn ~1~ning i te cerebro-spina le ~le nta sifilitica ne l periodo inizin le clell 'infezione .

Tip. Cartiere Centrali.

Roentgenologia : quesiti Sarcoma gastrico : casistica Sarcomi ossei centrali degli <lrti Sieri glucosa ti ipertorlici : uso .

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Rie rotPrà l)ia : sulla Sindron1i coliehe ne11·inf.1nzin : cura Singhiozzo epidemico . . . T11bercolosi :. infezione <liretta nell~ f;1miglie 'L'lc"t'ra gast1iea : c·u rn <: h i r11 r~ic·n . \rulvo-vaginite nell~ bn111bi1H.': profth1 ~:-:i

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Roma, 1922 -

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ì\Iericismo nei lattan ti Pa1J. X e11rosifilide con reperto nega ti-ro del li)) q11itl o rachidiano . )} Peru1ello igienico per barba )) Pepsina : $Omministrazione . . I»sioologia nei tempii dell'antica Grecia . ))

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L. POZZI, ed. resp.


Roma, 24 Aprile 1922

ANNO XXIX

Fase. 17

ton dato •tai professori :

GUIDO B"ACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE

CAPO: ]>ROF. VITTORIO ASCOLI SOMMA~IO.

~avori

originali: G. Aie11o: Sui prodotti di scissione dell'albumina nel liquido cefalo-rachi diano . <Jnervazion1 cliniche: G. B. Antongiovanni : Cisti teno-sinoviali e tubercolos i. - M. Basi ho : Di un gravissimo caso di artrite gonococeica suppurata. No~e e contributi: G. Caris i : I metalli colloidali nel la cura del cancro . Apparecoha e strumenti nuovi: A. Cassato: Una modificazione all'uretroscopio di Valentin. Igiene: M. Gioseffi: Bonifica umana e disinfestione idrica nel r isanarnen1o a.ntirnalarico. Sunti e rassegne: F1 s 10PATOT.OGIA: Blackford: Tirotossicosi (intossicazione tiroide:i.; . - MEDICINA : C . Hart: Guaribilità e guarigione di ca verne tubercolari. - CBIRURGIA: Rich ter: Cliiusura del! 'addome senza drenaggio dopo la colecistectomia e la roledocotomia . Notizia blbllografica. Accademie, Società mediche, Congressi: R. Accademia. MedicoChirurgica di Napoli. - tiocietà Medica Chirurgica di Bologna. - Associazione Medica Triestina. '

Appunti per il medico pratico: CASJSTICA E T ERAPIA : NEUROLOGIA : Meningite da mastoidite. - Tubercolcsi del midollo spinale. - Il tartrato borico-potassico nella cura ~eJl'epiJessia . Sulla cura delJe crisi ga striche dei tabetici . - DERMATOLOGIA: I for uncoli del labbro superiore. - La dermatite della regione g lutea nei bambini. - MEDICINA SCIENTIFICA: I sacchetti semipermeabili in microbiogia. - POSTA DEGLI ABBO?liATI. VARIA. Nel la vita professionale: MEDICINA socIALE : Come si frustrano le misure contro gli s t upefacenti. - 1 PROBLEMI INSOLU'.fI: J\1orte: sorgente di vita e di sa lute. - Cronaca del movimtsnto professionale: Le tariffe giudiziarie - R isposte a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, p romozioni ed onorificenze.

'

Cronaca epldemlologlca.

Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

' ° ' d e&à rt.s0naU. - È vietata la rtproctu•i-One cU Zavort pubbUcati neZ POLICLINIOO e la. pubbUca.Wne d1' sunti di essi senza oi ta1·tie Za fonte.

~n1Ut di

LAVORI ORIGINALI. JSTIT. DI PATOLOGIA SPECIALE MEDICA DIMOSTRATIV.\ DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

diretto dal 1p.r of.

A. ZERI.

St1i prodotti di srissione dell'albumina nel liquido cefalo-rachidiano per il <iott. G.

AIELLO,

assist. volont.

N·umerosi ricercatori hanno in questi ultimi anni approfondito lo studio d-ella co.stituzione chimioa e 1del1a cito1ogia ·del liquor apportando notevole contribt1to alla diagnosi differenziale delle varie forme morbose, che danno reazione flogisti-ca, acuta o aronica, delle meningi e dell'encefato; ma sono stati ~ vani gli f;f o.rzi per fissare, ,ad o.g ni affezione cerebrospinale, un cc qua-dro » differenziale.0 chimico e citologice>. I dosaggi più -comuni (album~na, soista.inze iridUJcienti, 1sali) , le 1re·a zioni del ·r.eit icolo (1\'Iya), 1delle ,globul'in1e (N,onn,e, Ro·s s-J·O[),eis., Pandy), ·della Ninhydrin (N,obel), dell'emolisjna (I{afka) e le più recenti ba.sate sulla chimica colloidal·C (Langie, •Cl1el lVIas tix, ·éLel Ber1zo ir o} devono essere, caso 1per caso, valutate alla stregua della lall'ga recente e·sperienza: che cio è 1

a .n essuna di ~'S!Se compete un sicuro -significato specifico, e :solo dalla valutazione, meglio se. ripetuta, di .diverse reaz:ioati può trarsi il crtterio ·difi.e:iienziia1e [Kiafka (1) ]. Per me.gliiO :i;n,daga:ve la oo.m posiziòn1e chimica d.e l liq11id·o c-r., sia •allo stato normale che patol.ogico·, ho o~ed·utJo .inte·reisS1ante ·occup•a rmi dJella rioerca ·dei .p rodotti ·d i ·s ci·ssi 01n e diell' al.b um ina in numerosi ltquor .rtcavati .dalla puntura lombare di ·soggetti normali od .affetti dal1e più v.a;rie affezioni deJ sist.ema nervo.s'O, e di altn ap·p ar,ati. Ho oooninciato oolla rioe.rca del triiptofano· ·e della ti:rosina, due .amino-acidi che sono dei più importanti componenti quel c-0mplesso edificio che è la mo1eeola proteica, p.o ichè pe.r questi due prodotti di s-cissione s ono note i11 chi.micia ·delle reazioni, che valgono a nettamente differenziarli (specialmente pel tr]ptofano). Tali re.azioni sono a ss ai sensibili e si p:o.ssono pratioorie oon piocole quantità di ·li quor, o.i·r oo1sttaT1:za qiuesta molto ·im-portante, teil!dendo n.at11r,Rlmie·n ,te ogin i rice1Tca a cl 1es.tese a.pplicazio1I1i c~in1che, e non potendo~si, n ell 'inter es1s·e .dei paztenit i, e.strarr.e molto· liquido, o tra sct1.r.are I.e 0oml1ni im.p orta nti -riicerche (albumina, globuline, ' ' a1ssermann, s edimento, ecc. ). 1

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[ ~.\NNO

lL POLICLINICO

;\ella. l etteratura fino i-a a1111arsa, vi so110 a1)pl icazioni cliniche della r i1cerca chimica del t ri1ptofano e della tir-0sina, nelle urine, negli sputj, n el sangue, nel latte, ma tali ri cerche, chimica.m ente complesse p er l a difficile deal})umi11izzazione e lu111Jg he p er esecuzio11ie, n o11 sono poi l'iuscite, cl1n~ca111ente, di notevole significato. ~ però importante x·ico·1ùar~ che il FiirtJ1 (2) r ecientem.ente accertò nella 11azio11e glob111inica d el 1s iero di san.g ue un contenuto pii1 alto ·di tripto fan10 .che n ella frazione album .in-0i1dea. Nel liquo1r non sono mai state 1pra.ticate rice rch e st1lla presenza d el triptofano, e pe·r la tirosina, o meg lio p er .gli albuminoi·di preciipitati d a l r eattivo dii Millon; vi è isolo un accemno nella monografia d el Bisgaard (3). P er la ricerca del triptofano (C 11H12 N 2 O 2) mi sono servito della reazione d e1l Voisinet , m odificando1a lie vemente onde a>cc.rescerrne la . . e11sibilità e la facilità di apprezzamento (vecl i t ecnica). Tale rie azione è stata anche adottata r ecentemente .da Fiirth (2) per le s11.e determinazionri. quantitativie in chimica generale) col colorimetro di Dubesq, ed è stata riscontrata n e tl,an1ente s1Jiecifica per il tPipto·fan o. 1n1entre origin1a·riam.e n1te il Voisin et (4.) ritentne cl1P. svela;ss-e l'indolo. 1-;:s. a è più sensibile di alt r e reazioni (Levè11 e e n ouiller, ..t\.damkie\vicz, reazione a ll'acqna <I i b romo, .ecc.), svelan clo fino a di l11i1.ion i del1· 1: 10000, e rtchiede poi reagenti che sono a lla portata di og.i1i piccolo l·abo•rator10. Nel liquor normale la i eazion e del t riptofa110 è negativa ado11erando 2-3 eJ .anch e 5 eme. cli liqt1or, .e per metterla 111 evi d einza (sia in .co11cli zioni no1'111ali in a m eglio in liql1or i.p era1buminosi) oce:orre sotto•po.1~re hl liqu.ido allo stesso J)rooecli1nento con sigliato clal FiirfJ1 p1er il sie· ro d i sangue, e ch e riesce g·en ea:·alme11t.e a scindere le mir1i111e tracce di triptofa no presenti. È da nota.r e che il triptofano non resiste al}'irlro1isi acida, nè all'azione 1)rol11ngat.a ·o fort e cli alcali. Essendovi nel liquor n ormale da 0,20 a 0.30 p. mille di albumi11a ed ess·endo la frazione del triptofa.no nella 1nolecola dell'albu1nina d el 4 °o, si può calcolare cl1e nei 2-3 eme. cli lil[t1or ad np e1'ati p er la reazione d i ' ' ois inet ono oltanto da 1 n 2 dee. di milligrammo di triptofano. L.e p1·.e enti ricerche so110 sta te se111pre ese .. AUi te st1 liqt1idi c-r. limpidi, €Scludendo quindi I • form~ pu1ule11te, ancl1e iniziali, o, liquor op a1 scente e i ciicolo a dito di g11a11to, do\'e è 11c1tu ralme11te fo11dame11t.ale ed t1rgente 1'e~ame hni t r i1Jlogico e quello ci tologico (polin t1cleosi). I·. in \ <'CC a liq11or perfettnn1entc lin1pido (ne1

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XXIX,

FA~C.

171

qua di rocCca) cl1e si impo11e co11tinuan1ente i11 i)ratic a la cl i!l.gnosi diffieranziale tra me-11i11gism o, me11i11gite sier'osa, i11eningite da lue, e tubercolare. Oltre ottanta l iq11 01-, pro'\·em.ie11ti da ... ogg.ett i n.ffettj dalle form~ n1orbose i1iù varie e da og.11i tipo di r~azione flog istica i11enin.ge-a, 11 a i1110 tutti reagito negativamente .alla re.azione del triptofano (se si eccettua un -caso di sclerosj a placche .a decoTSo rap~do con liquo'!.' fortem .ente ip·e ralbuminoso: g r. 2,67 J). mili.e) ed 11.11 ·Caso di cc lues cereb.ri n con l'iquo·r i·1 )eralbt1minoso ie reazio1ni delle g lob11lin,e assai intense Invece in tutti i casi 1esami11ati di m e11i11gjte tube·r colare, con de·corso cli11ico c1assic·o (e 0011 diagnosi controllata in viari .casi coll'autopsia; in un caso con l'accertamento d.el bacillo <li Koch rn.el liq11or) la r eazione d·el triptofano ~ ri11scita pos itiva. ~ s11fficiente a scopo cl:Ln.ico rac certam ento d ella po&itività d ella reazione, ma v1olendo in qualche oaso tener eionto dell' intensità di essli, 110 in·dic:aio, c10 po la termica, 1e t re gradazio11i di colore diff erernziabili (vedi appresso) . Circa iJ significat o della reazi-011e, ·c he s\·e1a n.ettan1ente il triptof,an·o sciss·o. s i po1ssono formulare due i1)ot eisj . In p.rimo luogo ·Che penetrino n e11 liq11 or (1p·err- i ·ormiai accertato au1nento cli pe,r mieabilità m eni•ngea ne i cas.i di me1Il.i11g·ite t. b. c. ) sostanze alb1unin-0tdi, in parziale stato di sc1ssione, p111ovenienti dal sangue e dall'essudato ·denso, g·elati11oso, i·icchic;~im o di fibrina, prop1io della m a liattia . Che sipecialm·ente la fibrina possa entrare in stato .di scissionie e stato accertato dalle rece,n ti rioerch e di A. C.J.emer1ti (6) che dimostrano ron1e I a .fi b1 in a, r>er azione d ei .pDopri fer1ne 11 ti antoli tic1, Sl1bi·s1oa t1na' facil.e sci$SiO'ne in anl i110- ate id i. Infatti tra q11esti amino-acidi uno .dei i>iù importa11ti è il triptorfamo, che, siecondo le rice<r che ,di Fii11h e Lieb en (5), si trova n el1a fibrirna in ll1la percentt1ale piuttosto alta (5 °11). Una econ da i.p otesi, che potrebbe anche an1m.ettieTsi 11nitamente al la. suddetta, è ch e avvenga, in conseg11enza dell.e gravi e rapide distr11zioni di tessuto nervoso, ca11sate dal processo t. b. c., una scissione di sostanze proteich e, per cui la r eazione del triptofano viene ad. es . . ere apprezzabil.e. È però da n ota r e rl1.i:> rice11·ch e r ece11 ti di1nostrano un assai scar. o contenttto di triptofan o i1el cerviello, in confronto fli a ltr i or ga11i. Per accertare se il triptofa no s i trovi i1el liquor con1pleta m e11tr> allo tato libero, ho sotteino~to Jue lirp1idi di meningite t. b. c. dove la renzio11e ern stntn. ri ont1ntn i1ettonl ent.e 1) ~i1


[ANNO

XXIX, FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

tiva, a11 ·u1t1iafil tPazione (coll'uil.tr.aiìltro di Bechhold e Zsigm.orndy, i<:!he ha la propmietà di tr..atteneire, 1colla s.u·a membrana ·c oll-0ide, tutte le s o·stanze proteiche (7)) er nie~ filtrato così -Ottenuto .si è ri\Sfcorntrata la reazione del triptofano in u n caso n!eg1ativ1a ed in un c.as-0 fortemente ridotta di intemisità. Da ciò .si può 1d edurre ·che il triptofano no:µ si 'b:vOIV a to talm1oot e all'O staio di amiJno-aicido, ma 1s i trovi prersente, quaJLe componente, di uno degli innumie-revo.ùi ie poco. n oti prodotti intermedi 1c1ella scissian,e de_lla molecola proteica

539

tere deg'enerr ativ.o, quasd. per nulla. infi·ammat·orio, ,d(el pr.o1oosso tabetico, a deco·rS'O lungo. E.g uale oonsideraz.io·n e è da fa-vsi ,p.er la demenza paralitica (7 1Casd, negia;tivi) per Ice peculiari 1aLt1e1I'la1Zii..ol11i an.a tomtcihe del'l a maJ.attta, spe' cialm1eaite ,a cariJco :de ll·a 1oorteccila e trattan·d o:s i in 1gienwe di un prooosso tossic-0, assai 1elllto. La reazior1e p ositiva in, un caso di sclerosi a J)}a'cche, già -0ennato, può 1sip:iiegarsi co·l la forte ·dlistruzione di t ersSlllto n·ervoso, a focolai od a .strisiee, che si riSio0J1Jtra nella malattia . Rifen.g o inutile. e.s por.re d·ettagliataimente i

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Reaz. triptofan o

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Num. d'ord.

Prove11ien za

Diagnosi clinica

Rep. microscop.

Albumina 0100

Reaz . tirosina

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Linfocitosi

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Lin foci tosi

+ ++

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P r of. i\{ingazzini pratica pr ivata (adulto)

.ì\I eningite t. b.0 .

gr . O. 75, reticolo

Linfocitosi

2

Dott. ~fe di (pratica privata) (ann i 13)

ì\iien.ingite t.b.c.

gr . 2 . 00

Qualche linfoci to

3

Prof. Luzzatti (pratica r>rivata) (anni 2)

Meningite t. b. c.

gr. 1. 10, r eticolo

Linfocitosi

4

N. 19 - Ospedale Bambin Gest1

Meningit.e t . b c.

gr. O.'.:IO, r eticolo

5

N. 24 ' - Ospedal e Bainbin Gesù

l\Ieningite t. b . c.

g1· 1. 20

Rep. citologico misto, Bacilli di Koch Lin foci tosi

6

N. 7 - Clinica Pediat rica (anni 4)

Meningite t. b. c .

gr . J .10. r eticolo

.

.

7 . N. 2 - \' I Padiglione

Policli nico (a. 22)

$

-=-

N . 11 - Infermeria Scarpetta

I f

Sospetta meni11gite gr. O. 70, accenn.o t .b .c. in luetico di r eticolo ~feningite

t. b.c .

gr. 0.70, r eticolo

!

Reper to misto

.

IV[eningite t.b. c . Linfoci tosi N. 3 ) - VI Padigl. g . 0.90 ++ ++ ( adul to ) . • (1) Ho indicato c~n il ~aso di sernp l ic~, l ieve I>resenf6a_ d ell'~nel~o colorato viola ; con + il caso d'intensità media; con + + il caso d1 forte anello viola con successiva d1ffL1s1one del color e a tutta la provetta. 9

+

+

+

(serie dei polipeptidi?): tanto da ·esser.e ancora trattenuto' ,dall ,ultrafiltro, m•a nello 1st~is1so too.1po d~ e•s sere istantam1eaimente '11etso lib1e•r o sottor l 'aziione . dell'acido cloridri1co (oom.e nella reazion e de seri tta, a f;redd•o, senza scissi10.n e i.dir.o' liti·ca dehle aJbum1.n e). Dall 'iesan1e dei n11m e1rosi liquorr, ·di casi di ineningiti non t.. b. c . .e1d altre affezion.1i, che rr~a­ gir0010 negativamente pel t:r:iptofanro, .p.01s1so!Ilo tra~si le seguenti. doouzio,n i : in 12 casi di 1neningite sierosa, con «~ontenuto .d i aJibumin:a .dal 0,40 al 0,90 p . 11000 e reperto citolo1g ic 0 vario, non si rilevò p ries.EmZa d i pr 0,dotti di scis·sionie P·Oichè nella detta aff.e-zio1n ·e non esistono nè' l,es1St1 dato d.eniso ed abbon,dante, 1oon la fibrina in disfacim.ento, n è 1e gravi ·d.i struzi:oni di te1s suto n~TVioiso della meningite t. b. ·C. In 9 casi di tabes, p·er l o più c·Òn m.odico tas1so di 1albumJna, 1a man,c anz1a ,della r.eaz1ione d1el tri1Jtofano deve mettersi in rapp.o,r to1 c.oJ cacr-at1

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I

r.e·p erti d ei ltquor su CLdetti, :e,d i c.enni .clini e.i sui ·p a.z,ienti, ma rtp o·r to la tabella dei cais.i di m e11ingite t. b. e ..01sservia,ti, tutti ·siottop.o sti alla 'J.)l111tur.a lombare 01d rulla fine della 1a settimana di malattia, -0 nella 2a. In tutti i casi si Efube obitus. I n 3 casii il reti•eolo mancava (nè d,altlf'a p arte la sua presenz,a è ·r itenuta strettamente specific.a 1della meningjte t. b. c.) (Schlossmann). Nel n. 2 ·vi è il aaso, .eccezionale s.ec•0n,do · Valagusisa, dri. sicarsi'.s sima re.azione cellulair.e. Nella maggio·r anza d ei ca s.i è preisem.te linfocitosi; ma questa non è J:>e>rò cra ratte·ristica della me.ningit,e t. b. c. poichè .si r~scontJra in m'o lte mta lat:tiie dei cientri nervosi che colpi·scocnio primitivamente e secondariamie:n te le m.eningi. In .c.om1pa1eS'S0 dai rCMli Tip·ortati e dalla letteratura più •r ecente, s.i ri1ev.a come sia difficile trova,re un caso di· meningitiei t. b. c. che 001r rispo11da esattament e, JJer il r-e·p e·r to d>èl liqiuor, al qua1d1"'0 diffieTienziale dato scolasticamente. 1

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510

lL

}\.11che nel recente compendio di Kafka (1) s ono riportati i ca.Tatteri de1 liquor nella meningite t. b. c. in confronto della meningite siero.sa e delle meningiti rp11rulente, ed è evidente come sia il dosaggio dell'albumina e delle s ostanze riducenti, sia le reazioni delle globuline, sia La reazione delle emoli.sinie, sia le curve della reazione del mastix e dell'oro collo ic1ale, ipossa.n o corrispondersi frequ,e ntemente n,e i tre tipi, pur t.anto di ve,rsi, di afiezione meningea. In quanto alle ri10'&.che sulla pr•esenza di tirosina nei liquor, è da tener presente che la proporzione ·di essa nelJe sostanze proteiche è &em'Pne superiore a q.u1ella di triptofano. Mi sono servito della reazione di MilJ.on, o.rmai classica, iehe è assai .sensibile (1 : 20000), quasi il doppio di quella .del Voisinet usata pel tTiptofano (Thomas) (8). È peirò ,s·v aJntaggio della reazione di preci.p itare oltre d ella tirosinn, qualche derivato fenoli·co, e tracce di triptofano e ossitriptofano: ciò nO!Ilostante \Veiss l'ha recent emente adottata in chimica gen,e rale, come la. migliore per detern1inazioni colorimetriche qt1a11titative. Data 11a se11sibilità della .reazione è sufficiente a·dopera.i~e 1 eme. di liqu.o•r. In numerostssimi esami, fatti co,m p.arativamente alle reazioni per il tr1ptofano, h .J potuto osservar.e •che nei liquor a contenuto di albumina normale (da O, 10 a 0,3-0 p . mille) il precipitato al f-0n,do della provetta è bianco, <:on una tendenza appena p,-ercettibfile al roseo. Sicchè la presenza di tirosina .p •u ò in tal caso negarsi reazione-). ~ Se il liquor h.a un -contenuto• di albumina dal 0,30 al 0.90 p . mil~e la colorazione rosea del precipitato è .evidle.nte (reazione + o + + ). Oltrapaissandosi 1'1 ·p . mille la reazione assume maggiare intensità (1precipitato rosso mattone, che si rag.gruma : ( + !- + ). Nei casi di m·e ningite tubercolare la reazione è genera.lmente più intensa di quel che noR comporti il contenuto di albumina presente, il cl1e star.ebbe ad indioare un ai1mento della frazione di tirosina o delLe traooe di altri comp onenti precipitati col reattivo di Millc:m. nella 111olecola alblrminoidea (inon però costante). In pratica medica questa reazione può servi re per avere un i.n dice approssimativo d el c.onte nuto di alb11mina del liqu,or (dal colore :1 g~n11to dal preci1)it.n.to) Cfllando non si disponga delln ptovetta di Nissi; e per giudicare lo stato i1)ern lh11111 i noco h o notato che risi:> onde molto • n1 glio ùella reazione di Ravault (semplice ris ·alcla111ento. i11torbidamento al calore) recen1

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( ...\N~O

POLICLI~ICO

XXIX,

FASC.

171

temente rirnessa in anone dal Duja1'Clin, nel suo volume s11l liquor nella sifilide (9). Tecnica della r eazione del triptofa110. 2-3 amc. di liquor vengono fPOSti in un t11bo da saigigio, e vi si aggiungono da 15 a 18 eme.

di HCl concentrato fumante (p. spec. toro o più) e 1-2 gooce di formalina al 2 %. Si meseolam.o i liqui,di, e dopo qualch.e minuto si lascia.no scorrerie. lentamente, sulle .p areti della provetta., 25-30 gocce di una soluzione di nitrito sodico all 0,06 %. Al punto di contatto dei dJu.e liquidi (l'acido 1c loridrko più pesante resta al disotto) in .a'SSenza di triptof.an-0 non si forma akun anello cioloratJo e si riesce a veder.e UJD.a nubecola gialla, dovuta all'aooumu1~rsi d el nitrito .s odico aggiunto per ultimo. In presenzia di triptofano, sri nota in vece un anello di colo rie nettamente viola, che compar€ al m assimo entro 3-5 minuti, e che .p ersiste Mlche per moJJti gionnri diffondendosi lentamente a parte ·diella provie tta, od a tutto i.l tubo, a seconda dell-a inte11sità dell'anello (1). Nel proced!imento ariginale1di v,oisine~- Furth la reazione avviene in:vece per 111.esoolanza, non a.cl a:nellio, ed anzi ,dop.o d.e} reagente SOdic·o viene 1aggiu(IltO altro aicido cl-01ri•drieo; lia :Soluzione ·di l!litrito sodico usata è del 0,05 per cento (più leggera), v.er&an dorrre solo 10-12 .gocce, che S'e~ondo la mia eisperien~a non sono .sruff1cien ti per svelare tracce infinitesimali, com.e è nel liqUlOr. Colla reazione ad anello si viene a d evitare inoltre la causa di ei:irore dell'influsso sfavorevole del1'·aria, specie trattandosi di reazione p oco intensa. D.afil'1:e,ggian-0 la sensibilità della reazione tr.acce ancble minime di aie.qua, sia o no distillata, per ·cui ocoorre ad.ope;rare provetta e p•tp,ette asciutte; inoltre l'HCl deve essere fortemente ooncentrato. La ooazio,n e può esle.gu:iooi anche su liqu-0ir lievemente torbidi, se per inquinamento su,ccessivo alla puntU!ra. In liquidi xantocromici può aversi llna 11eve r.eaziooe positiva, anche in assenza di meningite. Le tracoo di sangue in conseguenza del hiat1ma della puntura pure influenzano la reazione. La reazione s.i manifesta a freddo (senza quindi scissione idrolitica delle albumine) con un anello di color vto1etto al punto di contatto del liquor e dei reagenti. In caso di notevo'l e intensità della reazione ( + + +) il co1ore violetto si diffonde lentamente a t11tta 1a 1

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(1) OsS€1-vare i·anello p onendo la pr Jvettu

dietro nna sc l1e11110 di cnrta biancn ~ tra.scors, qualrhe ora la provetta })UÒ anche guardai "i «dall'alto» e si riscontrerà colo1nzione viCJl1t uniforme.


L..~~~o XXIX, FAsc. 17]

SEZIONE PRATICA

provetta, s:iicchè .s i p1o·t rrebbe anche deitemrinare colorimeti·icamente il tasso ·del tripto·f ano presen.t e. Tale determinazione non ha però interesse, n001 esS'eindo l'aumento di triptofano, per come ho potuto os.semriare mi.ed casi finora studiati, nè par.a:llelo al deoorso1, nè alla giravità della malattia. E sufficiente, a soopo clinico, l'a:ccerr tam e11t o della positività della reazione del triptofano. L 'iiil·t ensità del1a r:eaziio ne non è 1semp re p:roporziona1e ralla quantità di albumina c:he si trov a n.el liquor (nei casi esposti nel.l a tabella essa è staita determi·n iata colla provetta grad'UJata <li Nisisl). La tecnica della Deazione dia. m.e .dJe&ritta è t,ortalme.nte differente da quella del11a determinazione dell'indice peptolitic o (del glicil-triptofa.no) di Zenk-Pollak .e Segagni (10) (varie dlill1izjonj di liquo·r fin10 a 1/200). 1

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Tecnica della reazione della ti ro siria. Ad 1 cm·c. di liqu:or, riscaldato p neventivamente fino all'.eb.ollizion-e o non, si .aggiunge altrettanto di reattivo di Millon ·(acido nitrico e nit.roso con m ie:rcur.iio metallico : parti eguali in peso; diluire al doppio .con .acqua disti11ata). Già a freddo si ha un denso pr.ecipitàto bianco; si riscaldi fin-0 all 'ebol'liz.ione, continuando oltre per ·diversi seiaon.di. Il precipitato o si raggruma g·allegia:ndo, o si a:t1Ja1cca alle pareti della prÒYetta ed in parte resta al fondo. i\pp111ezzare jl colore del preailpitato siol-0 11n n1in11to dopo la ebollizione prolungata. ~

CON CL l JSIONI. 1) La re<:tzione del triptofan o risulta in geneTe '.Illeg.attva 111ei li1quidi c-r. normali, nelle affezioni s ifilitiche e· parasifi.litiche e nella meningite sierosa. 2) Se positiva, iln liquor limpid·o, è a:ssai s11esso indi.zio di un p1"'0ciesso ·dii m eningite tubercolare. · 3) Anche un g·1·ave proce.sso distruttiv10 di tessl1to nervo.s o, come la sclerosi a placche, PllÒ da;re Ja reazionie positiva; come purie un forte. a~1mento delle g lolbulinoe d,el liquor. 4) La reazione dellai tirosina si mantiene ' colla, sua colorazione, parallela al contenuto di albumina, e p ·u ò sostituime l a reazione di Ravau~t, ·dand:o 1in i:>rattca migliiol!ie indicazione apipvoss'im·ativa d1el tasso di albu:min.a. I miei vivi ringr.aziame.n ti all'illu·stre Maestro prof. Zeri pe·r i cons1igli e gli aiuti di cui mi è .stato latrgio. Roma, Gennaio 1922. I

541 L~TTERATURA

CIT.1-\.TA.

(1) V. I~AFRA. Ta sch enbuch der praktischen Unte1·suchungs1nethoden bei Nerven und Geisteskrankheiten, Berlin, 1917. (2) O. FùRTH e NOJ3.EL. Bioche1nische Z eitschr. , Bd. 109, 1920. . (3) BrsGAARD. Biocheniisc1ie Z eitschrift, Bd. 58, 1014. (4) \ TOISINET. Bull. 'oc. Chini., Paris, vol. 33,

1198, 1905. (5) FunTH e LIEBEN. Biocherr,,ische Zeitschrift, Bd. 109, 1920, p. 154. (6) A. CLEMENTI. Boll. della R. Accademia Medica di Roma, anno 1921. (7) AIELLO. Policli n. , Sez. prat., 1921, fase. 40. (8) THOMAS. BulZ.. de la Soc. de Ch . biol., juin 1921, p. 197. (9) DUJARDIN. Le liquide c. ~r . dans la syphilis. Paris, 1921. (10) SEGAGNI. Pediatria, 1914 (dicembre).

OSSERVAZIONI CLINICHE. R. OSPEDALE CONSORZIALE DI V ALDINIEVOLE IN PESCIA. Prof. A. CoRDERO, chir. prim. e soprdntende!nte.

Cisti teno-sinoviali e tubercolosi per il dott. G. B. ANTONGIOVANNI, .aiuto. Sono abbastanza conosciute per la loro frequenza alcun·e priod uzioni cisti.che a ca.r ioo ,di<:~l­ le ,smoivtali artiic olari ,e tendinoeie e che si imcontrano il più delle volte sulla facci.a dorsale diel polso. Le sudd·ette produzioni cistich·e eh-e anti.ca1r:11ente erano chiamate con termine impropvto gangli hanno 1~empr1 e d'ato· luog·o a lungihe discussioni sop.r atutto sulla loro anatomia e patogen·es.i. Così si alternarono la Teoria follicolare (Gosselin) con la tea.ria ·diell'ernia sinoviale (Begitn e B arv·ell), ·con la teoria neop lastica. . ' La teorja follicolare ch e spi·ega la formazione della cisti sinoviale con 1 obliteraz.i one diell 'orificio dei follicoli sinovipari ani!l1eissi alle g·uain·e tendinee, sie si può appli caf!e al ·caso di c isti 1delloe sinoviali tendinee dei p·e:rionei laterali e tibiale po sterioue, non si può diire altrettanto per le guaine d.e i tendini d€J. poi.so che non conte1n1g ono follicoli sinovipar.i. Secondo ·que sta teoria · le ci1sti sinovia1i del polso avrebbero sempre origine articolal:'e, mentre sappiamo che praticamente il più delle volte all'atto operatorio· le troviam·o a carico .esclusivamente d1ella guaina d1ei ten·dini e del tutto indip·einden ti. dal 1 arti.c olazione. D 'altra pa,cte la teoria dell'ernia sinoviale poco ci soddisfa perchè n9n possiamo spiegarci quale fattore esclusiva.mente di1namico possa spingere la m embvana sinovi1al:e 1att:naveT so a smagliatl1re fibrose del rivestimento legamen1

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toso articolar€ che noi sap1Jia1no essere n1olto

[A~NO

IL POLLCLI '\JCO

robusto e resistente. Lasciando da parte anche Ja t eoria neoplastica che non ha per nttlla chiarito il problema, in questi uli1n1i tempi S\. è portata l'attenztonie sulla tubercolosi come fattore etiologico delle cisti rurtro- e ten o-sriinovia li. -~ qt1estn teoria hanno \'alidamente cont.ribuito i lavo.ri di Poncet e Leriche sulle cisti in genere e di Tixier sulle cisti del polso in particol a re e dei SllOi allie·v i Bonnet, Murar·d , BouH n1111a cl1e proseguir-0no le ricerche del maetro. -:.\lolto recentemente l)Oi Got1gerot ha portata la questione s u terreno nettamente sperirnentaJ1e ed è arrivato ad interessanti conclusioni po1Ritive i·itlscendo a tubercolizzare in n1oCl·o inc111bbio 11na ·cavia inoc11Jandole sotto pelle. una picc·o1a quantità dii 1iq11ido estratto cln una Ci$ti sir1 o·yiale. E sendo l'argomento di u11a attualità rec.e11te ed offrendo t1n interesse indt1bbiamente pratiJco sprecie nei rigua.:r.di della progn-01s i, proifìla si e cura dell' aff.e zione, credo utile riferire su due casri. che mi .sono capi·t ati al Poliambulatorio di qtllesto ospedale e eh.e ho operato e seguito fino a gttarigione. 1

Il p1 i1110 di questi mi f11 offerto da un ragaz7.o Gin.o G., di anni 15, st11d ente da Pescia. N ella s na anam.nesi familiare .r ilevai l'avo pa.ter110 morto a 46 ,anni di tt1bercoJ,o si l)01lmonare , t1no zio pl1re partern.o ·morto in tarda età di inalattia A rapido decorso d1ella quale n on fu precisata la nat11ra, infin·e il padre morto poco tempo fa a 35 anni di tttberco1osi poln1onare. Nell'anamnesi perso11ale notai l1na pleurite esst1da tiYa a de-stra s·offerta du e anni prima. Ta ìe malattia avrebbe a v11to t1no sviluppo lento e s11bdolo con riassorbimento pt1 re lentissimo del liqtlid10 pleurico. P ·er cl11e mesi eran,o rimasti dei rialzi termici alla sera con defen·esc.enza nottl1rr1a accompagnata da s11dori prof11si. La malattia l1er la qt1al.e si pres.e.ntava dal chi ru.rgo risaliva ad un a.nno prin1a. RiferivA cl1e aveva notata la formazione di un pi ccolo t11n1ore s nlla faccin, dorsale del polso. Tale tumore n'On erra mai stato dolente, ma. era anll ato 1entainen1f' e progressivam.ente crescendo, senza ch e n.Ye~s.e fatti sforzi o s11bite di$torsio11i. All' rsu1ne obbiPtlit'O nota.i che il ragazzo era di cos titl1zio ne fi ica g racil e. di colore pallido clella ente. con scar o pannicolo adipo. o € lt111cose 'i$ihili rosa-c hia1~0. , .i era micropolil infoad eJ1 i a, il toraoe poco sviluppato, nt1lla a l'n l'i ('o <l c ll 'a p11arato circolatorio. Notai in\' P1'e n 11 ·e~ n111P d Pll' npparato reRuirato.1 io t1n re~P i r o l e~gc rn1ente aspro a 11 ' apice polmona le i11i lro P qt1alcl1.e li eYe ~fngnrrle-11to ]Jleuri<'O n11n l) fl' • poc;teriore d cl polmone cle~tro sulla Ji r <) ") n1i~ra1)01nre . Tutti ~li nltri or!l"ani ecl nnpnrnti 111i ri~11ltaro 11n obhi et tiYn111ente a11i. X it'\ll t~ ll i patolo~ico nPl l'o1i.na e nel sangi.1e. C11tirr azinnc. di von Pirqn et pn. itil'a. Qc;~er­ vnndo L1 fnr r in <lo r.n lr. cl 1 p ol. o notai a dn<1 rc11ti 1111~ t ri n 11 ·r~i r1·no n ell'ipofìc::.i c::. til oine nel 1

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XXIX,

FASC.

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radio una piccola tum.efazio11e allt1ngata del volum.e di una piccola noce, di consistenza du1~a ·elastica, sfuggevole sotto il tatto, i1Tidt1cibile, ricoperta di lJelle n,ormale. Nella flessione della. mano tale t11mefazione appariva più di'stinta; si vedeva aippena qu.ando la mano era in iperesten&ione. Decisi r as1)ortazion.e •Chirurgica e fatto ltn taglio cutaneo lt1ngo l 'asse maggiore della tt1n1·efazione, n1isi a llo scop,e rto un tu111or-etto fluttt1ante. Isolntolo dai tessl1ti ,·icjni constatai ohe aderiva nel sem so della lu1nghezza alla gt1aina di u11 tendin,e. Lo incisi sulla ·s ua faccia s11periore e ne u·s'c ì nn l~quido spesso vischioso gtallo sc11ro torbido. Escisi qt1andi la sacchetta cistica. Ricostruii la g·uaina d.el t endine con i10chi pu·n ti in catgut e suturai la cute al <li ·sopra. ·Dop o 8 giorni rividi l'a1nm alato all 'an1b11latorio. La ferita cutanie a era cicatrizzata di prima interizione ·Co:n coalito })erfetto, i movimenti attivi ,e passivi del p1olso erauo 1)81'messi .ed indolenti. Dopo 10 giorni l'ammalato S·i ripresentò da me preocct1pato perchè, lui diceva, gli si era r.i.aperta la ferita chirurgica. Con mia sorpresa notai infatti in corrispondenza della pr.eced·ente mia incisione una t1lcera allungata co1D. fondo. scavato, 111argiini 1sottominati ·e sinuosi, con granu1azioni asfittiche d'i colorazione 11vida. E ssa era bagnata eta t1n pus giallo tenue mi s to a g·run1i case,osi. Mi convd.n·si che si trattava di t1n.o scroft1loderma tipico e pe1r rendere a11cor più sic11ra l~ mia diagnosi volli fare nn e~ame batteriologico dell'interno dell'infiltrato e ri.scontrai infatti pochi, ma ben evidenti bacilli tnbercola ri. La c11ra che condusse a ~narigion e l' ammalato ~-0nsristette n.ello •scucchiaiarnento ed escisi.one del tessuto tu.b ercola 1e dell111loera e in t1na terapia iorlica e ricos titn.ente dal lato medico, che f11 completata da eliot.erapi·a e peT1Ilanenza di un mes·e al ma re. 1

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Ero anc.ora 1sotto 11-i mpressione di questu caso clinico ve.r ament.e i.str11ttivo q11ando mi oauitò all'ambt1latorto 11na donn.a, R. C., cti anni 30, coni11gata, senza figli, di Bugg·inno (2° caso), che presentava 11na cisti tendinea con orrli stessi idE>nti ci carn-tteri semiologici della p r.eoedente. Pr.eoccupato però dal decorso e clalla nntn rn dell'altro caso di cisti t.eno-sinoviale oper~to, sebbene tacesse l'anamnesi familiare. messo in sospetto n.ei riguardi rlell 'a11amn·esi r>er. onal.e, per una osteite di t1at11ra indetern1inata soffer·ta in giovPntù. volli stabilire ltn n c11ra generalP preve11tiva iodo-arsenica.le. Dopo cl i qu.esta nratiea.i l 'atto operativo cu ran clo q11e ta volt.a· di ca 11stira re con ti~t'1.ra di ~od io il n1on cone cTi resezione de11a c1.st1 tend111Pn. t1t11rata la r11te applicai una nicr ola doccin paln1a re 11er irnmohil izza re l 'a r t icolnzio11e rle I polso. Te11ni t.a le n ppa re rchio 15 gio1·11 i. ~.\p11e11n l<? tol i con tata i la g11arigione n~rfctta rhe ... 1 è manten11ta fi 110 acl og$?i ('2 n1 e~ i di ni. tn. nza . ...\ questi cl11e r asi. en pas.i:;nnt, 11P [lg-[.:. 111ng r ò lln terzo. 11e-rò non O})P-rnto ro tit11ito da \1nn ._ i~norin~ . Ida R .. di anni 23. cl i Firenze. <'l1e pre ent'1'n rla cli,·e1... i nnr1i n11;1 ci'ti (1t_1.rosinovia le del 1101 o. ~ro~:--n come u.i1n n occ1o la. indol e11te. n flcz111·1 ira. ~\vnn ti cli 0!1ernrln \·nlli ]1roeed e1·p nd nri: ~


S.1t;Z rONE PRATlCA

visita g·enerale dell'ammalata, col1)ito dall'estre1no pallore e deperimento. Constatai infatti i segni di una lesionie catarrale dell 'apioe polmonare destro. Scon~igl1~i però l op.erazione e proposi una cura r1cost1tuente attendendo un miglioramento clelle condizioni. gen.erali per l 'intell'Vento. . Disgraziata111ente non ho av11to più nio tizie d1 qt1 est o am111al a ta. 1na ·ciò nonostante· rimane acce rtata in iessa la coesi.stelilza di una l esjon1e bronco-polmor1are con -tutto l 'aspetto di lesio'n e spec1fica con un•a cisti sd.novi•a le d1e·l J} O !so. 1

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I ca si s uesp osti har111·0, a mio pa1 er e, 11n ' ]mporta11za indisctL tib·iLe ne.Il ~ etiopatogien·e.si delle cisti .si11ovia l.i d1el p o1s o. li11fatti fino ad, o·r a si era invoca ta la tubercolosi nell loro determinisn10, ba~andosi s oltanto s11 fatto1i climi.ci indtl.bbiam.ente n.on i ras curabiLi. Basta a qt1esto 1·iguardo 1eggiere i casi di 11urard, Tixier, I~o11-lla11na. che si riferiscono su an1malati con lesioni sic11ra.mente tubercolari (men.i ngite trllb., pol111onite tub., p eritonite, ecc. ), ch e ebbero anche ci s ti del poJso. Si tratta qt1indi oo1o di co esiste11za di due 1eSli·oni (.come n1el mio ·3° eia so); non si pt1ò giur.a·ne st1 t1.na in'terd ipemdenza sicl11~a. I nveoe ultimamem.11e prima Cotte poi H. Gougerot so:no ri11sciti a tub ercol izzare la cavia oon intez·i1oni di liquido1 dielle cisti sinoviali dando ll·n appogg~o sperimentale molto valid·o alla teoria del.la loro natura tubercolare. Q11esta natura rest1lta poi in·d11·b bia niel mio pr\imo caso. Oltre al fatto.re anamn.estico che ci pone in pnesenza di un fi glio dj t1n t11berooloso, c' è l a prova s icura batteriologica e clinica d·eJ.Ja natura tubercolare d elJa lelSioirl+e. Il liqt1id 0 ·conte~v.a all'esamie mi·oroscopioo linfociti, ce1111I.e .end.oteli ali e, qu1eJJ.o erte è molto importante, abbond1anti. poJ.i nucleari neutrofili, che, com,e sappiam-01, sono sempre pre.se11ti nell·e le sioni t11b1e·r colari di vecchia data. Non risc.o ntrai i·n vece in esso qu·ei bacilli t11be,r colari chre invece non mancar{)no n·el mat€riale r.accolto ·dal fondro d·ello scrof11 loderma. Questo .scrof11J odierma si era sjcuran1er1te sviluppato sul terreno tube:ricolare pPin1a chiuso entro Ja ciste, poi aperto da:ll'operazi-0ne chiirt1rgica, di mod·o che era stata façile la sua estrin secazione attraverso l.a peli.e. Sappiamo i.rifatti che lo sc:Pofulod.erm a (Dou trelepo11t) si svjl11ppa in dipendenza di pro10essi t11berco]iari di origine sottoc1rtanea (Olssa, ghiandole od altro) ohe tend1ono ad estertorizzarsi attra·v.erso lln ais·sottig liamento prima, un'11511 ra p oi tiella è·ute. Qt1ell 0 ch1e C"OIIlta insom1na })e.r n•oi è che1 l a pel Le è colpita secondariamente (l Jnn a ). I nfa.tti da J)rin.cipio è ancora n1obile, ma quanto Iliù s i fon dono insieme i fo colai sottoc1tta1

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nei, tanto più essa si fa adier,ente, sottile e di ool~r pa!Olilazzo (Kaufma 1111). Concll1den·do, nel mio caso :s i trova u na le1sione sic11ramente tt1bercolar~ (scrofuJod'e rma con reperto positivo di bac~lli) secondaria ad una cisti teno-sinoviale chirurg.i ca m en te op·errata, in un indivi duo eredotub,erool ariei, con tare p·ersonali ·S pecifiche, eh·~ è guarito con i.e ·c ur.e1 an.t itub er,co. lari (io1di10 , ·e1ioterap1ia, bag.n i di mare.). Cori q11,es.to non cremo, come dir·e Golllig erot, di cc con·clul'.'e que les kyst.es du p-0ig.n1e.t 1so·nt toujo11·r s tt1b.ercul·ellX ». F errò ·è certo cl'lie, constatato or mai .si curam en te che in di versi casi questa etiologia è si-cura, va p,r.esa sempre in considerazione nei riguardi della ·cura, della prognosi ~ etella pro.f ilassi famigliare. In questo senso si esprime in mod o molto chiaro jl p rofe ssore Tixter di Lio11e qu alido 1Cirice che cc la cisti .d~l polso è un .s·eg,n ale d'ali.arme e, lungi rlaJ consid1erar.la un'affeziorn1e ban;ale senza nessuna import.anz·a , è bene di s·o rveglia:re l'evoluzion.e ·e di · t.r.attarla in modo razionale». È . . per qu.le sto che n el mio seaond10 c.as10 istituii 11na cura g·e·n1era1e i·o·d 0-.a.r.seni·ca1e preven,tiva ed eseg1L ii l 'atto operatorio• quand·o l'organismo si trovava ancora sort to l'azi.o n·e b-em·efica de i medicamenti. Ed immobilizzai .altresì l'ar. ticolazione ,del pol so per evi~a11e 1sia eventuali cc poussée s >> in:fiamn1atorie, sda la rigidità od altri incid enti che si veuifican.o non di rado :Ln simili ·Ca ~ i. Ottem.n·i la guarig·ione completa e durat11ra. c .ome agisce ora, ci do,m runcliiamo, la t1lbe ·colosi nelle cisti si:no•v iali del po1so? Nel mio caso c'è 1stata u.n'azionre l1ocaLe dii.retta· ·d el b acilJ.o di Koch. Infatti e·sso u scend·o dal pt1nto · dli rieis-ezion1e della cilsti, h.a secon·d a riametnte pro1d1otto t1no scrofuJodW'IUa. Quindi az·ion.e d'iretta local e. Non va però, a mi.o mo.do di vede!1e, tra.s curata anc:h .e 1'importanZ<a .che può aviere 11n fo eo.laio tub·ericolane che anche da l10.n•tano può agire con Ie toxine circolanti. È istr 11ttivo in qt1esto senso 11n cas•o dri Mu:rad, d!i t1na n1alata dii 32 a1I11ni, che ·e bbe l1na ·Cisti sinoviale d1el p :> lso (fopo (in consegu enza ·q .uindi?), 11n 'adenite rs otto c.la·yi_ colare ed un'ad.enite tub·e rcolare sofferta J1ell 'infanzia. Qu anto a.l g·en.er.e della le1sione t11bereio·l are rappres·eilftata dalle ·Cisti ·sinovia li del p.o l so, gli autori fran.cesi la farehb ePo rient rare ·n·e·l qu.ac1r.o a.elle sie·ros·it1'. tulJ e real.ari d1e 11 e ql1nli Lando11zy. P•ou·cet, e cc., e1d in g»ene.r ,e l~t scu ola di Lione s·i so1n ,o occupati in mo.d 0 ·così profondo da r ivoluzio.11n re l'etio 1oigia d'elle pleu·1·iti si er o-ftb1n11os e acut e d1ette essenzial i cc a frigo1·e » e. che, •St?condn i s11dcletti a11tor i sarebb ero 11iente altro che d eii r asi pa.r ticola ri di rr i1,1natis1no titbercolare. Ri ...g·u a r clo alla cu1

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ra clPlle cisti sinoviali è int.eressant.e q11a 11t-0 dice J. ~I11 rard ch e sostiene la i1recessità di trattarle coni.,e u11n Yera malattia articolare cc Senza d1lbbio, scrive il s udde tio autore, l 'im. n1obilizz.azione combinata al.l'elioterapia, alla, tint11,r a d'iodio e a qualche piccola p11ntegg·iat u ra col gal vano cauterio potrebbe bastare crnalche volta a far sparire l1na piccola \!i~ti in una amm alata impa111ita dall'idea di t1r:n. r.icatrioe anche piccola. l\lla ben più spesso il t r attamento . di el ezion e è l' estirpazione. Niente di notevole è a riferir,e sulJa dissezion,e della c is ti, la legatt1ra ·del su·o peduncolo, la pen11ell~tura della ferita c o11 la. tintura d 'iodio. Q11ello che Jlioi v1ogl iarrno b en fissare è che il t.r attam ento p ost-op eratorio deve essere cond otto come quello di u1n' a.rtrite. B j,so·gn·a imrnobt lizzaiìe il pod(so in 11na picoola do·ccia, la n1an.o un po' rialzata con le dita libere. Q11eto piccolo apparecchio lungo circa 18 centim etri sarà lasciato in posto. u1na quindicina di giorn.i; dopo i n1ovimrenti saranno ripre si. )la bisogn erà coDJSigliare l 'applicazione prolu.11ga1a d.i U11J pi.oc,olo .apparecchio di sostegn-:> i11 cuoio'. Qu1esto apparecchio sarà obbl igatorio ~r tutti quelli cl1e richied ono molta forza e resistenza al loro polso. D ru1le c on 1side·r aziorn1i che 001110 andato facend o sul! '.etiolog ia ·d elle cisti teno-sinoviali ed a rtro-srinovitùi del pols.o, e dall'esposi zione d e l rnio cas10 clinico appoggiato dagli altri fran ".es:i, risn1ta chi.a.ra l 'irr1portanza 1etiologi ca .della tub e11c.olosi n el loro .dete1·mini~1no. Ammes~o q1 1 e~t.o si possono trarre l·e seg·11e.11t1 1

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(.\:\?\O X\lX. FASC. 17 r

POLICLl~ICO

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,Sar à anche consigliabile di causticare co11 tintura cl'iodio il n1oncone di i esezione della sacca ci tica dopo la s u a st1tnrrt. P es·ci:t, no\ emb1 e ltf~l. 1

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B II3LIOGRAFI".\. E. FoRGUE. Patologia ch.irurgica. Editrice Libraria Milanese, v'OJ.. I. E. RIECKE. Malattie della pelle. Editrice Llbraria Milanese. E. KAUF}'IANN. Anatomia Patolog ica speciale. Vallardi. J . l\I u RARD. Presse médicale, 15 maggio 19'20~ n . 31. C. Bou-HANNA. Thèse· de Lyon, apriJ·e 19ro. LANnuz v. e t SALIN. A rthrites .'ìéreuses bacillares expérimentales. Contribution d l'étude pathogériique. Revue de médecine, novembr.e 1920, n. 11. H. GouGEROT. Kyst e sinovial et tubercolose. Paris médi.c.al, ottobre 1921.

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Di un !?ravissimQ caso

di artrite· gonococcica suppurata })81'

il ·diott. MERLINO BASILIO.

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Credo 11til-e illustcria.re un caso di artrite radi10 -carp.ica si n.i•s tra aiouta ble11'0Tragioa puru lenta p.eir a.e m ,01dailità d.e11 decoirso n on com11ni e PE>·r la €Cceqjonale gra·vità. R. _t.\.n gel-0, di ani 25, da ,.L _ \.lcamo, possidoote cli sa11a e ro·b usta co stit11zione, esente da. tare ereditari.e. Nel ,settemibve del 1920 si co11ta.giò di t1retrite blenor>ragica; si rivolse per la c.u·r a a d um f·armacista, .c.Ji.e1 g li ·con1sig liò e ve nd·ette d·e i farm aci per im·i·gazioni. Importanti affari agricoli lo costr,t nsero ad eccessivi af• f.aticamenti, d-0po di che esordì febbre alta, pTieoedittta ,d a brividi, dolenzia .agli arti e alle articolazioni specialmente. S 'immaginò al principio 11na febbre a tipo r eun11at.i.C'o, n1a l1 aggiravaan.ento de l•l e condizioni gen eI'laJi del pazieinte, la concomitan te lll'E>trite gruidn:ronio s11l retto sentiero diagnostico. e la ca11sa s,ettice1nica cl ella febbre fu tosto affermata. La febbre che 11e i primi giorni era int ern1ittente, divenne poc:cia r emittente. Recente è Ja nozione della diff11sione nell'organisn10 per opera dell'agente gonococcico Tiife risce il dott. R enault (1) : · « Il 1) rin10 l avoro con1ples~avo s ull'infezione « settice1nica data da 1 1893, ed è doYn to rl 1 <e clott. So11plet. l\1a ·a llorn egli aveva ha --n ~~ cc la srna dimostrazi0t11e soltanto sui ratti cl ini« r i : la prova hatteriologiec'l mancava: J)Oi JP " o~ ervnzio11i c:i ç,;ono mol ti1)1icate. ed il g1·r10« cocco l1a potnto rs ere di111ost 1·n tn -'' l'f 111 o " \\'nrrl cli I~o 1 1rl1 n 1 ife1·ic:ce, in ba....,") a1l 'J'~ , ._ 1

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Co~CLlJ S fONI D'INDOLE El\f rNENTEl\fENTE PRATICA:

1° Dfl/ lato 1J1·oanos ti ro. - In tntti i cas] di cisti s iJ1,oviale del -poJso sar à bene p ensare alla tt1be.rcol osi incipiente e ri cercare a.cc11rata1n e11te i dati anamn es tici famigliari e personali dell' amn1ala to e visi tarlo con minuzia i11·im a di pron11nzictrsi s11ll a JJenig·nità d ella le!:'ione ed istitt1ire 11na c11ra chirurgica o me<l ica. arà a 11cl1.e opportuno ricerca r€ nell'am111 a.lato se esi~tan o evoo t11a lme11te focolai tube t'colari a dista11za che nggra\'erebbeiro l a n ostra progr1osi. '2° f)al lat o curati1:0. - I st ituire una ct1ra p l'ève 11t i \'h. c11e i11ft11isca be11efiramente sull e l'Otlcl iz inr1 i ge11 e ral i d ell'am111a lato, ove q11este -..icno scH.d enti e l nRci110 il d11bbio di un'ancora in1·ipie11te e no11 ohb iettivnbile infezia~ne s p ecificn. Dal lato cl1i 111rgico c11rare la ci ti sino,· inle co1nc co1t. iµlia .J. :\lurard all a stregua di 11nn vera n1alatti n hrtico lare. Qnindi immobi1iz7azioo1e, per n 1Il1 P ll0 Cjllll1d ÌCÌ ajor:ni, del }lolso.


(A~NO

XXI\, F ASC. lì]

SEZIONE PRATICA

·vazi01ni 1statisttche. che l 'infeziio1J1e genie1rale «non 1apparire1b be ahe 111el 0,6 % ». .. Ma era necessario dim-0stira1~e c1l1e iil go110oo cco era responsabi1e cli q:ueste trag.iche t:Yoluzioni. La semtnazio11e .cli 20 a 30 centimetri cubi di ·sangue S1U .di 11\Il terrenoi .aidatto ne ha fornito la pro·va; ·si è trovato nella cuùtt1ra con tutta eviclenZia il gon101cooco. Oettinger , Pier Lol1is l\IIarie e Morancè n.el 1914 co1m u111ilaaron·o t1n caso. ·di setticemia gonocaccica senza ,che in pr.eciedenza sia eisistito hl 1min"imo scolo uretr:al e. Lo 1scriviente h a osservato con gran fr.equenza il gonococco neìle artriti blenarragiche cronicl1e e subacute all'estremità distali degli artj, s,p ecialmente Sllperiori. Nel R. Amrg.e11o dopo l) OK~·hi gio r11i sii notò 11na tumefazione aill ' artiicolazione iiadio'-jaa:rpica, tt1mefazione il cli c1lii v1olume e dolorabilità a11mientava, ogni crua:l vo1'ta il p1a:ziente· pr.atiiea.v a delle irri·ga.zioni ur.etrali, o lo scoilo ·de.I m eat o t1rinario dimi11uiva. La tun1efazione d el polso di,·entò ben presto fluttuante, tam.to che l'egregio specialista che lo curava, ritenne opportuno praticare un' inci~ion e sl1lla faccia dorsale del polso ed t1na contro apertura cuhita le. Da questo intervento l'infermo risentì poco giovam.em.to, anzi .Ie 1condizioni J.ocali e gieneirali si aigigrav1aroa1,o taln1 ent1e, ,da richtedere una 'DJUova e più }Jirofonda op.e razion.e. (~'llesta ft1 pure praticata dal Clll"ante, e r on~istette in llna 1M'lga inciisio11e d.orsale, spint a - flrll entro la artioQllazione, in rasohia.m e nto ecl in contro 31pertuire. Contempo.rianeamente ven ivano praticate le più s v ariate cure .antisett.i1che locali e ge·n erali, sotto fonma d 'impa c{Jhi , d·.i mm€.r si·o ni prolungate, di trrigazioni, d 'iruezi,o!Ili idi telettraT.ga.lo, ·di si,ero viaocino po1livruleinte .ant1gono.coaci100, di }ernolipoi·di, ed in ultim-0 di aiuto vaocino. Nel pus, estratto col~a prima a.p1ert11 ra, fu trovato il ·gonoieooco, jn cult11ra pura. Si viene con ciò a ·confermar e, che l 'orjginé delle i11etastasi 1g onorr·oi,ch e no!Il è da a ttribuiTsi ai veleni prodotti dal gonooo.cco, :ma al .gon-000000 .stesso. La r.icerca .dat a dall' eJ11ocu:ltt111a fu nega tiva: si potrebbe a parer mio a ttribt1ire taLe fattn all'isola:mento del processo piemico all'arttcolazione, ma in11lllagino ·eh.e .se si f.osse pratiic ata la srud·cletta ricerca in U·n primo tempo il responso sarebbe stato positivo. Nulla notas i a carico dell'apparato cardiovascolare. ~'VIalgrado 1e cur~ dianzi riferite, le C·on.dizioni 1ocali peggi-0raivano; l '·edema floghstiieo si estendeva fin sopra il gomito, i dolori .eran.o atroci, 1e febbre persisteva altiiissima e maj «

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lJiù interimittr.nte eome i prin1ii ·gio11m.i, e le · co11dizioni generali er a110 clivenute allarmanti p er il rapido dimagrament o, lJer il ·coooirit.o terreo, per i s udo·r i pr1oft11si, per · l'insonnia. e 11e agiitazioni, . e.cc. La dol1orabilità diminuiva soltanto .con la somi11in1istrazione di rusipirina. All·ora il p1)01f. Parlaveoch.i o dicl1iarò i.n con:Sulto, cllle la 1~aigione del J)ersister·e d,ei fatti setti·ci OO·SÌ ,gu.":av'i g·eneirali e loca1li, 1d·ovesse ri•COO'lcarisd. ne.Jl'irwa.sione di tutto il dedalo .delJe articoJa~iOIIli del carpo, e che non si potesse attend-e re a lcm·n migliora n1ento senza 1a di1struzi·o n1e ·r adica:l1e di tutti i fio c.olai dell 'in·fezione. LI consiglio ft1 ,aiccettato ·dopo m.olte ·e sitazioni 1e .cLopo p 1e rdita coDJ.S,i.dier.evole di tempo, .cosi·ochè 11 P a:rlav.e.cchi.o intervenne, quamdo le oondizi.oni de1l'i1n·fe1r1no eriano assol u tam ante allarmanti. .s .otto an.e stesia g1en e11.'ale egli prati,cò 1a asportazion e degli ·estremi articolari inferiori del raclio e ·clel c11bito, inon1ohè di t.utt e le O'Ssd1cine del caPpo, .a,sportanèLo aiocuratainente tutti i tessutj infiltirati, .compresi alcu1nd tendini estensori piiù o m enio 1Illeoro ti ci. L a. vaista perdita ·di sostanza, prevta remo~ sta~c;i, ·yenne zaffata, ·e le cu1'ie dtetersive locali v ema1~rio ·affida te .ail l' egr1egi-0 d:o tt. Ma;d10.nia. Dopo due 1giorn1i di migli01rM1lento si presento 1111 ascesso alla regione volare dell'avainbiraoci,o, ascesso .c;h.e v enne subito aper·to, .e m esso in comt1ni·cazio1D·e •Con la gran1d·e ferita r aidii•o-ca!1pi C·a. .Seguirono gior11i d 'in certezza, e bri1so1g nò lottarl"'e contro ·l e insi1stemti richieste deùl 'infermo, il c.ruale voùeva 1CLtsarti10olato il tbraiocio. Gr.ad·atamente per ò il miglioramento Co1ninciò a stabiU1rsi, e ,e.on la me'\'ita:bile Lente·z za oondt1sse alla g'uari gi01ne. Durante il per1odo, ch e \·a dall 'inteirvenit o raid'ica1e aJla g'UJaiii.gio•n e co·m pleta, e ·che dturò circa q11attro m esi, non mancarono complicazioni ·di o,g'ni .geneì!11e, e iei·oè in testiJ113Jli, riaie11tizzazioi11.e della blenorirrug-ita, prostatite, cisttite drel 1coll·o·, e·cc., ·OO!Illplilcazto·n i ·Ohe voJta a volta · venn1e1r-0 vimte. Ora lo stato generwle :dell'i nfOO'ID·O è ridive·ntato florido , 'e la rip araziome dell'orribile ,perdita di sostanza del pugno, s i è fatta in inaniera supierio([';e a.id ogni aspettativia. . Infatti 11e · g.ranul1 a.z1~01I1i di ·cattiva natuII"a, frolle, ipertroficl1e, giallastre, coip erte di patina, dense e facilmente san g·uinanti, adagto ad3Jgio .credettero il posto alle granulazio~i httone, le quali colmarono gradatamem.t e il vu.0,to a.ssa1 .11a,r 'go, 1rima.sto 1da lla d istruzione deU.lo scheletro noin •soilo, m a a p oco 1alla v:olta andarono a.vvicinando gli estremi distanti deillie ossa <Lell avambraocio alle b asi dei inet~ 1

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IL POLICLINICO

~arpi,

e<l ora non resta a testi111oniare di tutta quella ùistruzione altro che una striscia di cicatrice traversale. Man n1ano che i processi ricostitutivi progredivano, regrediYa l'edema imponente dell'avam.b1"a.ccio e della m·a no, per sparire poi anch'esso completamente. }.\.llo stato attualmente la n1ano un po' attivamente ed w1 po' più passi via.mente può flettersi ed estendersi sull'avambraccio; la flessione clel1a mano e delle dita si oompie quasi norn1almente, mentre invece ne è danrneglgiata l 'esten.sionre in oon,s e.guenza della· distruzion e dei tendini. .si è consd.g Jiato all'infermo u·n apparecchio ortopedi co, simile a quelli che .si usa'I1o nellle paralisi del raclial,e, g iacahè per l a nicostituzione plastica dei temqi·ni distrutti, ,si .deve attendeir e aJmen.o un anno per evitare complicazioni da microbi•s mo ·latente. Il cas·o è notevole per la febb1'e, .che diven.ne do1po pocllissimi gio,rni remittante, mentre il Lenhartz e qual.chie a.ltro autore scriveva n·o che neil1e infezioru ger1erali .gonooOloc.iche a tipo p·ironico o setticemico la febhr.e è sen11)re intermittente, per l 'inte.n sità della viru1enza, peir l 'esito in s11ppt1razione, per l'assenza di fenomeinti en(1ocarditiiei, per 1gli a sceSiSi sotto1cutan1ei Clhe ne derivarono ancl1e durante il periodo di conva1es cenza, nonohè per mancanz.a di eruzioni cuta nee diverse: chiazze p11rn11riche rosee, er . pet.e o e ritema profondo, com11.n i ne·l la setticemi.a ble:nor;ria1gica. In qu,esti tiltimi tempi si oel'C'a di diffondere la teoria di alct1ni chirurgi 1america11i, che attribuiscono il primum movens di m etastasi gonorroiche 3Jrticolari alle vescicoliti e prostatiti blenorragiche, pos tume alle in~ezioni t1retrali. Sioohè si consigli a di ri.aorrere alla vesc.icoloton1ia e prostatomia od anche a lla ve&?Jiool ect.on1ia o prostatectomia og11i qual volta si 1rr.atti dJ manifestazioni artriti,che bl enorragiche. L'idea no.n sembra scevra ·di errori, poichè s e è vero ·cl1e rnell't1retrite ascendente dell'ap})arato g·enitale maschile la p1rostata e le ves ci cole semin.ali sono del11e staz.iomi importanti a c-0noscer~d, poiohè una volta infette. coti tui co110 dei processi cronici di difficilissi111a g11a rgio.ne, i1on bisQgina però attribuire esclttSivan1ente a questi il pri111um movens di fatti artritici. Quante prostatiti e vescicoliti d er-0rrono senza la benchè minima coonpartecipazione dell' epididimo al processo morboso? Non olo, ma qua11to si ammette per la })rostata bisognerebbe allora anche supporre pee la ghiandola di Cooper, per le ghiandole del 1

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\XIX.

FA~c. 17~

Littré, per gli •S pazii lacunari, i quali ultinlt termi1I1a.nd-0 a foodo cieco ed avendo tm decorso quasi parall elo a quell-0 d€ ll 'u ret1·a peniena a verga penduila, son o difficilmente ag.gredilbili daJ~-e sostanze medicamen t.ose, ini0f:tate. D'altro ·canto è logioo pensare, che i11 seg·uito ad una prostatectomia o vescicolertomia. il p.:rooosso go,n10l"Toioo a rticolare debba seguitare a su·s sistere, poichè tanto i gonococchi, quanto a ltri micror.ganismi patogeni nell,a sinoviale e ne~ cartjlagini ·d' incrostazione trovano leconve11iemti eondizionj per •Lo svi·lruppo. Qurun.t e artriti, cat1sate dallo streptotrix ùuccalis , persistono a nche dopo l'estirpazio11e di denti cariati, e quamte a:ltre consecutive a p110cessi settici amigd·aloidei, tormentano gli infermi anch e dopo l'ablazione della tonsilla! Come e pevch.è in certi in·dividui le infezioni bl en orragicl1e tI'ovano l e co1n1dizioni di svil11ppo tali, da diventane croniche ed invader.e le articolazioni, ed in a ltri no? Il fenomeno per me .si potrebbe spiegare in diverse maniere: o amn1ettendo l ' ipot~·si eh.e negli uricemici il gonoco•cco trooi .migliori e più adatte condizioni per lo •S1Vi1uppo, come fìin da;l secolo soorso parecc.ih.i veneireologi affermavano, o immaginatilldo in ba.se alle leggi dell'immunità che il discendente ·di dive.r se razze, che per il passaito soffensexo il11fezioni gonococciche, possegga degli a nti..corpi anti golD.oc.occici, in maggior numero, e d'aver quindi conferiti lnaggiori ])Oteri di difesa, o s11pp-O!Ilendo infine 11na spe·Cial,e pred:Ls1posizi one a:ruatomica. La seiconda m ia ipotesi sembrerà troppo azzardlata, ma no•n credo sia da scarta1-si senza un' attenta riflessione. Se se çon tata infaitti qi1asi, sempre cl1.e \1 ua reinfezio!Ile g·o!Ilococcica non dà Ja sind1·on1e acuia della prima infezione, se l'ç>dierno J)rogresso siero viaicci.no terapiro c'i11dl1ce acl a:dottare come sie.ro o \ 1 a ccino cul'ativo a:nche l' aintigonococcic-0, credo gi11stificata la mia co11cezio.ne. ---1

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Luigi . Pozzi - Yia


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SEZ IONE PRATI C.\

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NOTE E CONTRIBUTI.

tori co11.clusero dalle 1oro espet"'ie1ize, C'h e il selenio doveva portansi ·di preferenza sulle OSPEDALE C IVILE DI ' TENEZIA cellu1e giovani .iJ1 via. di moltiplicazione, quali DIVIS IONE CH JR URG l CA II le ·Cellule cancerigne. I pl'imi r isultati ottentUti diretta dal prof. ])AVJDE GIORDANO. furono davvero sorprendenti, .e lasciarono sperare risultati assoluti. Infatti, i SLl detti autori I metalli colloidali nella cura del cancro riusciron-0 a far fondere e scompari re i tumiori per il dott. Guroo C.\RISI, asststente. spontanei O·d ino culati di migliai.a di animali. Frattanto s eguendo il ·concetto e l'indirizzo Intendo rif.eririe st1lla terapia metallo-coll-0idale, sperimentata in questa divisione chirur- di Keyser e dei Wassermann, BorreJ, B.r idé e gica, su qu€llo stadio della cancero1s i dell'ute.r o, Cernovodeanl1 ottennero la nec1101s,i compoota ~ si 1 Slti°ole appellare inoperaibile. d ell~ m asse neopla;stiche, i:Qiettando trisi0lfuro E' uno stadio s-0lita.mente aibbandonato al d' a·rsenio , Izar iniettando dello Z·olfo; mentre destino, ohe è sempre cr11dele €d ina.ppella- di ness·t1n giovamento si . m~ostra rono l'Atoxil ed il Salvarsa.n iSperimentati da Nassetti e da bile nella st1a sentenz a . Sta.idio triistissimo, breve nel suo g·iro, anticamera diella moirte, Becke. nel quale il m edico con llna sola pa rola pietoSi trattò allora di applicare la s1cope1'ta ttlsa.mente ingannevole pu ò far sorge1~e ad un'a- l'uomo. Ma nell'uomo l~ con·diz.i,o ni non er an o più le medesime. nima il barlume della sp eranza, nel quale il me.dir.o a d una sofferente ch e ancor si illude i\Ientre negli animali è assai facile osservare di sperare, può, con un solo cenno ·sfu.ggito, itunori, regre1di·r e .spontaneam·e nte per cauiS.e • scoprire hl baratro del precipizi 0 la cui ess,enza ci sfugge, e d in l) Ì OC 01i anin1ali, Sono donne, n el fiore della vita, dimagrite, quali, p. e., i topi, svil111p1Jarsi delle n eoplas ie cachettiche, che rivelano al prin10 V·ederle il gr os•s-e cruanto un'avellana, ·e cioè enrorm.i in loJ.·9 grande m ale, sooo giovani donne ancor rapporto al volume degli animali stessi, senza ben nutrite, di aspetto sano, ch e a noi v,en- provocare a lterazioni spiccate, 11eJl'uon10 ingono qi.1alche volta s:firtuciate, qt~asi sempre vece, i tumo1"i raramente abbiarr10 nota{o i·egrediscano spo11taneame11te e raramente pure fidl1ci-0se, in ce ~oa di aiuto. E' st1 questi sogg,e tti eh ' io h o posa.te 1a mia abbtamo n otato assumano volun1e en orme, ar1a,ttenzione e che ho sperimentato la c11ra dei l1l1lla:ndo essi in breve, per decadim,ento organico ·s piccato la ' 'ita di cl1i i1e è affetto. metalli colloidali. Girar d i\1!angi.n nel R·u,ll. d,e l'Assoc·iatio·n. Precisamente diieci anni fa - il 21 ·dicembre 1911 - F. Keyser, A. von Vassermann, M. ' 'as-- fr ançaise 1101tr l' élttd e du cctricer, g1em.naio 1914, sermann, pubblicarono sulla D ei1ts ch e M ecli~i- p. 37, ha con 11na serie b·l'illantissima di esperienze dimostrato il g·rado di tossicità deg·1i 11.ische Voclienschri f t 11n 1oro accuratissimo lav-oro sul cancro del topo, lav.oro preciso, essudati .c~stici, pleu.r ali ed . D;scitii ci d'origine chiaro, sicuro, che apers'e a i chirurghi in p en a canc.e1·tgna, che in poche settin1ane uccidlono per la terapia del terribile morbo, un campo per iniezioì1·e gli a11ima.l i da l aboratorio. D'alva;stissimo di 11lteriori ricer ch1e e 1scoperte. tra parte i sali di selenio so pportabili senza Scopo del lav0iro in parola era quello di de- :reazioni evidenti dagli animali, costituisco110 terminare, se possibile agire effi cacemente so- in dose atti,,a un v.ele!D.o temibile per l'uon10. pra i tumori, servend osi delJ,e grandi viie cirIl tutt~ era; ·di contornare la difficoltà. rivolcolatorie. gendosi alla forma coJloilla1'e clel selenio, che Gli AA. si erano rivolti per ciò ai sali di se- ha il vantaggio cli lJl'esentare un ta sso suffi,1enio, che., 1J,nitamen te alla eosina, inie·t tacient,e in metalJ.oiò.e ·con t1na tossi1oità rid otta. Dal selenio colloidale. ai metalli colloidali in vano nella vena ·caudale de'i topi. Essi a\·evano rivolto la loro ruttenzio11,e ai genere, il passo era breve, e f11 rapiclarr1ente sali di selenio (seleniato cli so da), essendo que- fatto. Così J. Gal1be ·d.e Gers, per primo, ·sisterr1atisti , un reattivo della ·cellul a vivente. Infatti una soluzion e di seleniato di soda, messia in camente sperin1ie1itò l'azione necrotizzante ~11i presenza di quest'elemento i:stologico, si pre- t11mori del r am.e colloidale e Nemberg, in colcipita i1.ell'inte·r no della cellt1la sotto forma laboraz:io11e con v\T. Gasp ari .e H. Lohe, provò metalloidtica , e si fis sa specialm1ente ·Sil.11 nuc1eo; l 'azione dei pr.e.p arati colloiclali di stagno, è perciò nucleotropa e può cosi disitru.ggere i piombo, arsenico, antiJ11 onio: vaniadito, m e·rc1Jrio, r am,e. cobalto, arge nt-0, ·oro, platino, iridio, parassiti che vi si trovano. P:oorndendo in s pirazione clai claissic'i lavori i~t1teni o, osmio~, palladio, radio, con dosi Yadi Ehrlich st1lla chemioterapia, i predetti a11- riabili. 1

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11. POLl CL l · 1ro

. ·ec:o11<lo le espPrie11ze di t·o11t1 ollo sul to1)0 o ·11 I coniglio, 110 11 Ri arriva acl t1ccidere codesti a 1tirnali di lnboratorio, vel':·ino con iniezio11i a closi forti e rip etute i)e1· 11111go te111po. Tutto al pii1 si })llò consln.ta rfl, ... acrifi cnrncloli, 1111 poco <1 i conge tinne de1 pol1nor1e, del rene e del fe g ato, .Je ~iorii deJ r esto se11za i1nportanza, .r che si 1 i olvo110 gpo11ta11ea1ne11te colla gnarig ior1c. J3i ognel'ebb c q1Lindi iniettare dosi altissime di soluz io11i co lJ oidali nell 1101no ])Cl' provoca 1 e i i11edesimi di t11rbi. I rj su.11a ti oit.enuti nel] '11om o 1cùa i sing·oli s11erjme11 ta tor-i ft1rono i11vero molto discordar,ti. Io J1,.> lirn1 tato Je inie i11·ove a l l·a111e ed al sel e11io colloidali, p er la loro ottima preparazione, e ])er il fatto c11 e, il seco11do in ispecie, realizza i1e rfrttan1ente l e v.ecl11te so1)ra. espresse .di l{cyse.l' o \\·a::; ser·n1anri. :\Ii s o110 servit o di p 1odotti forr1itimi dalla Ca.' ét Za 1n be1ctt i. En.tra111be le so luzioni ono 1.raspare11ti e dotate di l111a l egg·iera opal esce11za (fenome110 di Tyndnll ) crJ e denota l a loto na.t.u1·a1 col.l oidale. Esscr1clo colloiclal i, esse so110 anche flt101~sc e11ti e i1on ablJj·sognano di altra aggjunta, per essere est1·eman1ente c.liffl1sibili nell'organismo. EspeT'ienze cli Duhamel ha11n o dimostrnt 1 cl1e c~se, iniettate nelle vene, si ritrovan o i11 q11asi ti1tti gli organi e si eliminano poi p e r 1'11rin a . _i\ ltre esprienze pur.e di Dubamel har1no a s sicu1 ato la loro pe1·fet1 a innoc11ità anche a tlista11za di ten11)0. T~e· mie constataz ioni si basano soi:>ra. 11 ca ~ i: 1° T1 e casi di epitelioma della po1-zio11e , -ag·1nal1c, cleJ :ti1)0 i1uvlin1.entoso. (Nu rneri 9211, 97 1, 10003). z.1 ~l'rt' casi di e11itc~ lio1un. <.ll r anale c~l'\' i­ calc , del tipo cili11dl'ico (N11111. 9~27, 91..27, 988 ). :J° Ci 11rr11e casi di epiteliom a ùel corpo dell'utc, 1·0. ciel tipo cili11drico (Numeri D376, D626, 1

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9808, 9 ) 1.G,

99~3 ) .

111 tut li q11est i casi. l a. diag11o~i cl i ca n cro inope1·abil.c era iI1disct1tibil~ . L ,esame fi ~ico diretto, che climostravu. i11 ogni cn~o tumori vastamente nl c.:crat i, co11 in,·a1s•iio11c d·elle pareti vagi11aii .e d.c i J)ara1netri . con fì ~ sità I1el bacino. e.rn. st1ff1·agalo da tutJti i i,11torni clinici caratteri tici. E cioè : i1ei 111 in1i .:\e i c:nsi, da emorrag· ie abl)ondnnti, tln. p e rcli1 e rosse f ctill r, d a dolo1 i i11ceis .. a.11ti al l>acino, irradin.ntis.i ai lombi e 11111go il d c co 1·~0 c1egl i .;c inti ci, cltt 1.:tnto di rncl1e .. ia n~ ai e.pi ccata: 11egli alt r i rincp.1<' ca i, dn c111or1 agie, cla })errlitc si e ro ~ l> ~ie ro1)n111 lc11t ' , clnlln ir1te11 ità cLei dolo1i. Ir1olt1 .c la ccrtezz~1 clel ca1~ro e r a tnhilitn Llnll ' e-.nn1c i~tolog-ico ti O. f1 an1n1011ti. l~<· c·n brt ven1e11to i ri:-;ultati otte11t1li: 1

N.ei casi 9211 , 10003 (epiteliomi della

lJurzio ~

ne vaginale, a tipo J)avimernto· o) illtli~ ion e, dopo un mese circa di ct1ra, di q11alche i11iglio11am.erl to, .c-011sistente ·-0p1 at.t1.t.to i11 u11 rialzH mento dello stato generale, in un at1n1e11to seJ1sibilis~d1no d el peso, i11 tin miglioramento del I~ ft1nzioni digestive, in t111 arre. to delle en1orragie (p ersistenza d~l clolcre). B1·eve illu ~ione diss i. Conseguente pi eci1Jitazione. senza tregua alcuna , inesoffabile, sì110 all a fi11e. Ne i tre cas i 9376, · 9008, W23 (epite li omi d el co l'p o dell'11tero, del tir10 cilindrico) ridt1zio11e sensibilissim a, i11 un pe1iodo di cn1a variante éLai. tr-e1n•ta .ai quarartia gilo rni, d ella ma·s sa tl1 morale, soppressio11e d elle s offere11ze da pr'i11cipio insopportabili, riduzione della secrezion e sierosa o s i ero-purule11ta, a1)o1izione delle e1nor-rag·ie, .e, com~ n e i crusi ·su 13JC·cenn ati, 1·itorn1,> c1efinj tivo a llo stato irniziale. Ques to è q11ant o i o sono riuscito ad ottenere:. Risultat i dur1q11e neg,ativi, is e .norn s i voglia fn re eccezione p·er il fenomeno dolo1 e, dul'ante breve t empo abolito, e, che io no11 so, se più attribuire a lla terapia m etnllo-c olloid ale, o d al fattoTe })Sichico-s u ggestivo. In tutte le inir J)az ienti, cir ca Uill'-0ra dopi) della prima ini.ezio11e, si i>rod11sse un brivido abbastanza violento ed un e1evame11to termico, va1·iante clal mezzo grado aù grado e mPzzo. Ness11na reazione n otai solo nei casi 10000, 9376, in cui si tratta va. di soggetti ancor n~l fior e d egli anni, a nutrizione ancor ben mantenuta, ed a resistenza organica visibi l1nentè s piccat a . R eazione notevolissim a os ervai iI1''ece n ei soggetti pit'1 indebol iti. 'futte le mie pazienti, se11un eccezion e, si a datta1·on.o rapidarn.ente alla ct1ra, mai dimos tra11do intolleranza. .P er finir e dirò cl1 io prattkai aJle mie mal ate, da pri11cipio, iniezioni a lunga ricorrenza, p-el' poi gradata111ente ltrriva i-c alle quotidiane od intermezzate da du e giorni di riposo, a serie di diieci e di ciinCfU-e centimeitrd. cubici ciascuna ; ch e in q uattro casi adoperai il rame ed il selenio collaiidale per via endovienooa; ohe in altri quattro casi adoperai i m edesimi metalli per via iintnan1u sieolare; 1che illl tre ca~i &o1k'lnt.o praticai l e iniezioni diretta111e11te nella massa neoplastica. Le ii1iezicni intram11sco lnri no11 solo non mi d ettero alcun risultato apprezzabile, s ia J)Ure pas eggero, ma proct11 a1 ono nlle mie n1ala te fatti reatt.iv i l ocali assai viole11ti e molest i ss imi. l\1i sernb ra inutile aggi11ngel'e cl1e la nlorte nell~ 111ie sofferenti sopraggi11nge e11tro i lin1iti di ~mpo abitnaln1ent-e 5cgnnti dalla natura. 1

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(ANNO :\:\[:\ , FASC. 17]

SEZI ONE PRATH : \

APPARECCHI ~ STRUMENTI NUOVle CL1N I CA UROLOGICA

dir. dal p1·of. 1..

CASPER,

clell'Univ. di Berlino.

Una modificazione a1l'uretroscopio di Valen tin. ì)r. ;\ l; GfJS IG CASSUTO

della R. C~lin ica Chirurgio.a di Roma.

L, uretroscop ia so1)ratutto per la 1diagnosi s1 è Ol'mai diffusa nella pr11atJiic.a. Tra i val'i u retros·copi, lasciand.o da p a rte qltelli che per diffi.coltà di tecnica scino 1lel dominio della i1ura specialità, qt11ello di \ 'a le11tiin è certo cli 11so più s em1)lice. Se11oncl1è qt1a111do alla diagnosi si vog·J ia assoc.:ia 1 e l a terapia medicamentosa o chirurgica, non è possibile fare un uso razi onale d1 questo 11i-etroscopio, in quanto n on è consentito 1'11s o di piccoli strumenti operato·r i ~.otto il co11trollo del sistema ottico. In ogni caso è necessario spostare il telescop:io dopo avc 1·e identifi·cato il 1)unto di 111r·e tra. m~lata e P·Oi i11 tervenire, 1r1a in tal gt1isa 1' operazione, sia essa la cat1sticazior1e o l 'elettrolisi di lln 1Jt1nto di IUJUcosa b 1en cic"coscri t,to, è cosi ·eis eguit:o a lla ci e·ca. Vi s·o 110 ben n01ti n1odelli di 11retrosco·p i op.erativi per l'trr.et1~a anterio1·e e postierio1·e, 111a oltre g·li inco,nve:nie11ti 0he off1~110 pe'r il caldbl'o r1ote\1 ole e l'uso pit1ttosto complicato, 1sonto ancl1e no11 indiffer·entemente c ostosi. ..\v,e nclo a um~nta ta 1a dist.a.n za focale del s is t e111a ottico n el l'istru111ento di Valentin, h o ottenuto che il piccolo tel escopto po·ss·:i essere allonta11ato note·voln1ente dall ' irnboccatura del tubo ll retro·scopico. Il s ig·. Giol'gi o ' '' olf di Be·rlino ha ini. roidot.to negli uretroscopi di \ Tale11tim da lui fahhricat i la mo clifica zjone da J11e stud~aita, 1cl11e. è s it at.n p1~seTIJtata ,11 C o111g·r.e·~so T e d esco. idi llrolo'g in a Vie.11111 a i11e.1 settembre di qr1iest 'anno. L 'apparecchio così costruito JJ.ermette l'int1 oduzi.011e di qual ias i strt1mentino sen za c11 e mai g li oc1chi clcbbnno a llonta11ar.si dall'oc.111ar-e, e mi par P che ris1)ond'a alle .esjgen ze dell 'l1retroscopia op erativa pi1ì precisa. U11 tl1 bo 11ret1·oscopico più lungo, ,a b e<·co Mercier oe con fìne.s tnia l aVe1~a1e di ·aaJtbro non eccessivo, 1solo 23 Ch.arrti.ère, ch e ho fatto 1coIS'truire, permettie 1di •ClS1~g,1i11e anch·e J 'u:retrosicopi a poste.r io r ie fia.cilm0nte. Nel te1nni11are quesna b reve nota mi ·pJ<eme ag·gi'l1nge1·e ·c,h e. l 'isitrumento offre immagini diritte è 11i tjdie senz·a u•n ing1·andi111ent.o not0vole che. come è noto, non è mRi con•s ig11abiJ e - in quanto p11ò poir tare a fa1se inte.r pretazio11i. Ber·l in o, noven1bre 1921. 1

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IGIENE. Bonifica umana e disinfestione i dl'ica · nel risanamento antimalarico. Dott. ::.\I.

(;1osE FFT.

Il riSta.rua 1nei111to clalla m ail a1·i·a di un a zona limitata cio·ndotto p.er l11n,a serie di ,aJ111i sempre secondo l:e s t es e dirett iv1e e. clrulla inede1s ima pe.1·so·r1a ,equival·e a d t1na J)l'O·V a sp e·rime11tale d i Clti r iesoe in1portante c10,n o1s cé r:e l 'esito'. È p1er questa ragione cl1e mi semb1 a utile 00n11)let a r:e breive111ente la n ota rip101rtata nel fascico1lo 4 di questo i:>eri1odi co con i risultati ottenuti dt1rante l a cru111Jagna aintiimalarica 11eil 1921. Questi s i posso110 riassiumer13 oosì: 11esst111a infezjo11e 1) rimitiva, i1ess11na r ecidiva 1:n ei ])011ificati d11rant1e l ' i111ve1rn o ~ la p1·irna· vera: pronta g uarig·i'0111e de lle r ecidive coim parse d urante la s tagione esi.ivo-al1t11nnale. L e pocl1e 1·ecidive micr1o•scop icame·11te accertate ctu1ante l ,a11.nata sii iiùucon.o• a: 2 t erzane i:>rimu.v e.rili n el inag·gio1; 5 t.e l'z.ane 1)l"im·avel'ili i1el g·i ug1n o; 4 t.e1·ztw.1e pri n11aveti li ie1cl 1 .e1s.tivon.u1tun11a Le •n el 111gli10; 12 terzane ·prim.ave1cili 11ell 'A g·osto; 2 eistivo-auttvr1'11·a~i i1el settembre; ri e, s n11c.1 nelrottobre e novembre. Com1)less ivan1e11lte 16 re cicli\·e (14 te rza1i.e lldti e 2 e ·tivoa ut1111n ali 1. I casi os ervati ~· i so.110 limitati p.r evalente1uente ad a lc1111i ca so lari i solati e dispersi per In. ca u111ag·11a (:.\ Io I i11 cte.'l Rio., :.\io11te Rosso, G-e1bina, S. Ser·volo, . ' t. F)adoyan ); 5 casi ver ifi catis i ir1 una Jo.c.alità chi11sa e.l i 2-00 abitanti (ì\1011gl1e1bbo) ,Sii 1·iferi:s cono H mala rie i abitanti . cl ltie case tm111e:clia ta m e1111t1e ~d~acenti aid una s talla c.b.e era stata cos ta11te i·icetto· di a1no fele. Il chiniuo co11sl11-r1 a.to lYer Ia b·o1n ifica è stato in e ifl'a roto11cla d i 30. 000 tu.violett e da 0.20 gr. cl i c lo riclrato cl i chinirla lJU..t'i a 60.00 gr., oltre a, q1lé.llleh e 1it1·0 cli mistul'a Bacce1lli ed a ~.OQO gr. di ~ciro pp o Ru spi11i. In inedia il co11s umo di cl1i11i110 })er og·ni F-Oggetto da bo11ificn,r si è stato d i ci t 1ca. 60 g1·. I nc idea1tal1ne11te o...:serverò cJ1e ur1 giiova11e malarico Jlon appari ene11te a·U a zona, p roven i entie da l\Io1n fa1cone, i10ITT ostau te l<-L sr>lien ect,omia ,,..11b i.t1a nelrO.spe·d·al e 11·1·0\·j111:ciale dii P .o Ja, p11es·e111fla.v.a a n1ch1e do p o 111eisi. lJ·a 1 assiti t,erzanari n iel s ia'Il.g·u e coa1 o 1se:11za acce1s1s.i febbri}i, non o·s tante con s ec11tivc 1cu1·•e i r1t en s e a11ch e a ba.s e cl"j niez iorti erid o·v e11 ose di cl1 ii1 i11 0. Jl mail a to f11 l'i,coverato p·o,s ci a a n·ch e ne.118 Clin1 ca. l\Ie1

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t.l ica cli Pisa .. 1) n·e i.11fezio11 i n ppn r en1tem e11t1e c(hi11ino-resit.enti .e ra .1110 cl et ern1i11ate eta in fcz io11i i1a1atifoi di (Parat. B . ,,.id a l 1: 500 + + + ). P e r 1111.fl


l L POLICLINICO

,epiden1 ia di felJbri di sta.gio11e scoppiata nel1a Ca...~rma . dei RR CC . .si dovette dopo gJi n.cc~~arnenti clinici, micnoscopici ecl epid.emiolug.ic1, escl111dere 1a malaria -ed an1n1ette 1 e la « fehhre da papataci ». Co11 J'ai11to cl'un i11aestro df t1na scuola 'rtlrale (Foscolino) si è potuta costitt1ire una piccola squadra antianofeli·ca composta di alunni mascl1i e fermnim.e di quella scuola. Furo11o istruiti n.e~la cattur.a manuale diretta delle zanzare. Daipprin cipio i ragazzini avevano inoo11trato delle difficoltà 1a penetrare nelle sta ile per la diffidenza e l'ostilità ·dimostra.ta da quella popolazione allog.ena verso il m·aestro. Ciò 21011 ostante i ragazzini andavano a g·ara nel1a cattura, perchè erano disciplinati dal m aiestro e si attendevano il premio loro promesso. Essendo però estranea alla psiche infa111tile la com·p rensione che l 'opera loro iposs·a ave.te un postr1mo tangibile riconoscjmento cla pal'te d.ell'Aut.orit.à, finirono 1dJopo ·J.a pairtenza d el nlaest1·0 coi di·s interessarsi degli .anofeli, ail~he pe~· Ja. cliffiic;o ltà di trovatisi gl 'ir1se1tti do1)0 il ll1g J10, con che veniv.a a oeissa:oo :itl dive·rt.imento cl1e Pl'OV·avano nella faici11e ca.ttul'a ne i primi mesi d ell'a nnata. Il PT'imo anofele imfetto fu catturato il 20 giugno in t1na stalla di Mon'ghebbo. Comples 'ivam ente ri 11ltarono infeiti tre su m1 compless.ivo di 4.86 catt11rati ( =0,61 %). Gli runofe]j venivano mrundati per I 'esame alla stazi01w d~ ac.certamenJto per la ma1aria l)fe&so il laborato1~io di Sanità mn,rittima a T·l'ieste, diretto dal d.o tt. Gusttinelli. La })Olilifica :idri ca è .stata ar1cl1e neJ 1921 , per la, siic~ijtà .n ffatto ·eicoezian a.l1e e generale jn t11ita In regioin·e, oper a deil1a, nat111·a. 1

CONCLUSIO!\TE. Co11 lri f)nni'{tcn 'l11>1ana e cori la clisirifestio111? icl1'i ca pP1· opera clell''l.LOnto 11el 1919, per opP1·a clella nafu'r o nel 1920 e 1921, assieme al concorso rl'u11.a 11iigliore ali1nen.tazione ed al l ' rt'l.l?nr>nto del lJc,sl iarrie do1nestico. si è ottenuto irt trP anni il risa11a1nP11to di 'unn zona malarica ricl1tcPndo da ?00. qua/i erano riel 191 a ~ nrl 1919, a 86 11el 192.0 ccl a 16 11r~ 1 1921 lr infe:.io11i malarichp mic1·oscopicamr>nte acc(;rlote, rli cui 11essztnn prim.iti11 a e que.~tu senza 7,, profilassi dei snrii.

Pnrenzo, gennaio 1922.

Da tenere presente? L•fmporto d'abbonamento va inviato mediante A11egno s an. oario o con Cartolina. Vaglia. Coloro che dealderano versarlo oontro nostra Tratta poatale, tengano preaente che que1ta dovrà eaaere aumentata di olrca :; llre per le ta11e acce11orle td altri diritti po1tat1. •

(.t\Nt-;O

XXIX. FASC. lì j

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SUNTf E l{ASSEGNE. FISIOPATOLOGIA.

Tirooossieosi (Intossicazione tiroidea). Sitrgery. Gy1iecology and Obstetrics, 1922, n. 2).

( BL.\CKFORD.

Questo lavoro ·è una. b.reve dtscussione itRtorno alla fisiopatologia, alla diagnosi precoci e al tratta.mento della tirotossicosi (intossicazione tiroidea). Adenomi. Gli ad,enomi d.ella tiroide si posson·o disiing1Uere in tossici e n-0n tossici distinzione i1uramente clinica perchè nessun~ differenza istologica è stata dimostrata tra i d_ue tip~ e molta .confu·s ione esi·s t.eva in proposito fin-0 a che non si è ricorsi alla determinazione del metaboli·smo brusale che perme\te la diagnosi della tivotossicosi. L'adenoma ciiesce le11.tame:nte e per I-0 più è ·scoperto soltanto per ca:so nie gli individui ·Che non hanno an.cora raggiunto ·i trenta anni e pun non dar:e nies.sun 1sintomo tranne quelli dovuti alla oompressione. Seguita a crescere poi l.entan1ente fin-0 a raggiungere un vol11rn·e c:t1e reca qualchie disturbo al paziente; può anche rjmaner.e stazionario per qualche tempo; difficilmente ,ffi diffond ~ verso il torace dietro allo sterno. E' llila questione non ancor.a risoluta i&e tutt i gli adenomi possono eventualm ente essere to::sici. La maggior parte dei casi studiati dall'A. sono risultati tossi.ci; e se il paziente non J-tl'esentava nessun s intomo di ta;le intossicazion<' ciò dipendeva dalla su1a resistenza, per c11i soltanto qua.nido gli eff.e tti tossici si eran-0 ac cumulati pie r qualche tempo producevan-0 dei sir1t.omi, analogamente ·a quanto avviene ne11 a intassiioazione aliooolica cronica. I 1sint.omi degli ade.nomi tirotossici so110 disturbi nervosi, ta.chicardia, inst1ffìC'ienza cardiaca e fenomeni :vasomotori; qu.alche volta anche esoftalmo ed il segno dii Stecll\'\"ag. Lm cura 'dell'adenoma tirotossi.co cÒnsiste esclUJSivamente n ell'asportazione chirurgica SQ le condizion1i gen.erali del paziP11te sono relati\13Jmente buone. Se le altie razioni cardiache sono gravi o s e estste una grave intossicazione allora i disturbi d~l cuore posso110 rima11.P.l"e anche dopo la tiroidectom ia. IJa 1eg·r1t11ra delle arterie è assol11tamente inu~il e. ·Il metabolismo ba.sale Titon1a immediatamente dopo asportato l'ad<•noma tossico, ed i distl1rbi cardiaci se non c;ono graYi CT11ariscono o migljora no. Sopra 4720 casi di gozzo, operati, 31 morironL1 in seguito all'operazion(~ e di qi1esti fn 1

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[ ".\NNO

XXIX,

FASC.

17J

fatta l'autopsia in 28 casi. Essa dimostrò che 4 pazieniti di 19 anni e 2 di 21 a vev.ano un timo n10Jt-0 grande; degli altri 24 pazienti che avev,ano tilttti più id i 35 an.n i, 22 avevano disturbi -caedi8Jci. In generre i ,casi tossici si presentavano ir1 individui di cir.ca 30 anni e nei qt1ali la mori.a del gozzo risaliva a tre o quattro a.nni prima. Gozzo esoftalmico. - Oggi l'iperpl.wsiia tiroidea del go'zzo -esoftalmico è ·da qualcb e A. con:Sider.ato C.Q!Ille una manifestaziooe di una malruttia g1eneralizzata. Tuttavia è •Oe·r to che l'asportazione di una gran parte della tiroide fa -soomparir.e i sintomi. · L'A. espone il decorso e i s1ntomi ben conosciuti di questa malattia ~d in quanto alla cur a egli dice che questa è iessenzialmente chi1·urgica, m1a iche tm tratitamiemto medico pt1ò esser fatto prima e dopo l'operazione essenzial·merute per rid11rr1e il metabolismo basale, e per curare con un tratta.mento a b.a.se d'i digitale l'insufficienza cardiaca. Sopra 2646 casi ossen-ati, 823 avevano da '20 a 29 anni e.d 814 1da 30 a 39 .a.n ni, 23 m.01rirono senza essere sottoposti ad intervento chirurgico, 92 dopo l'intervento. L',autop1Sia fu fatta in 19 non operati e in 67 operati. Le ·capsule st1rrenali non mostrarano alterazioni costanti. N,ei polmoni fu trovata una tubel"colosi attenuata in 12 ca.si. Nel cuore non furono tro,rate alterazioni caratteTiistiche, ma nei c3JSi di lunga durata fu ooserv.ata una mio~a.tçlite croniea -0on ipert!'ofia e dil~tazione. ll timo era presente in tutti i p.azi.enti morti al disotto dei 40 anni .e irn tin terzo di quelli mor1

ti

~op1'a

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SEZIONE PRATICA

i 40 nn11i.

Q11ello ohe è importa.nte osserva1ìe tanto pe·r i casi di adenoma quanto per quelli di gozzo ~.,softalmico i&i è .che le mio rti post-operatorie si sono verificate p.e r pitì dlella metà in individui i quali pl'ooentava.no i .segni della intossicazione tiroidea da più di un anno per il gozzo e.softalmi,c-0 e da più di trie anni p.e r l'adenoma. Da questo studio l'A. deduc;e: 1° L'impoirtanw. 1dle1la diagm.osi l)l~eooce .diel1a tiroi.ntossioozione, pe1·chè quando si asportan·o gozzi non to~ici o Leggermente tossici la mortalità operaitoria in· mani 1sperim.entate è zero. 2° I disturbi cardiaci nei malati aff~tti da ,g ozzi toss ici costituiscono una .controindicam·o ne all'intervento operatorio, a meno che no n migiliorino oon lln trattamento appropriato. 1

LEONARDO DOlVTJNICT

MEDICINA.

Gnaribilità e guarigione di caverne tubercolari. (C. HART. Zts.c hr. f . . Tuberki1,lose. Bd. 35, H. 4, 1921). L ,esp,e rienza anatomo-patolo,g ica dimostra ohe tea i num.eri0si ca·s i di tl1bercol01si polmonare 1gn.I1a.riJt1a, so:llo rar.ament.e è .dato di constatare la guatigi,one di cave.r·n e •CCXO. la 0avità conslerva.ta; che d'altr,a parte· il p·o lmone n.e1 qu·ale esiste una .caveTnJa qua:si senza eccezione presenta Ìll1i altre rS 'Ue parti ·d,e ll e lesioni speCi· fiche p·i ù o meno gravi. Quasi sempre si può dlim.ootrore un intimo rappoir to tra i focolai tubercol!a.ri e la cavern.a, ·C'h·e ·si deve considerare aome la fonte più i111po rtante -e :1nesa.uri.b.i1e di ·disseminazioo1e dei. germi nei polmoni. Da tali cons.id~razioni si dovrebbe dedurre c.h e le cave.me. solo raramente guariscano e sono d.i .solito fatali ,p er l'infermo che ne è affetto; l'A. però c~ed-e c·h ·e la gu8Jrigior1e completa delle .oav.e rne Si verifichi mo·l to p iù spesso di quanto •c;.redano gli ann..tomo-patologhi. Molti fooo 1ai, incaps ulati da teS1Suto cicatriziale e c.ontenenti d'elle masse simili al ·ceme11 ti0, .a caloo, oppu.r e aalci:fic,a te, rappresentar10 seoond-0. l'A. gli esiti in guarigione di piecole caverne: .il tJes1s uto di gt·anulazione ch e avgina il f10.oo,l aio in sf8J0el.0 d·u.rante il processo id i raggrinzamento ostruisce il bronco efferente pr:e,coc:em:ernte, quando ancor·a 1o ·s trato più :imiterno ·dellia 1par.ete .c ;avernosa è ir~ p.reda alla diegeneirazione tCaseosa; la 1m asoo, di dietrito, ritenuta nella cavità, 'iene i.n seguito ispessita €d infiltrata di sa.li calcarei, ment1~e il proeeisso tub.erc1ol~:ne ,guarisce ed il teSIS'Uto cicatriziale •s i restringe ·sempre più intorno a tale mru:;.sa. r germi contenutivi SO!ruo r-esi innocui e ,contia11u ano p·e r anni una « vita minima ». AI tavoilo .anat0mtc.o n-o n è possibile riconoscere in queste •maisse cretacee o oaJieareJe, ·r acchiuse da un tessuto, cicatriziale color lavagna, gli esiti di 11n':anti ca cave.rna. In altri _ ca;si nei quali il b·r onc.o efferente rimane lungo temp.o p1ervio, picic ole c·aveI111 e possorJo guariTe in s egmito al co·n tinuo vuota.m ento del detliito caseoiso; da ultimo il p~o cesso di rag·g:rinzamento reinde im:pe.i:"vio il brio·n ,co : 1si trovan 0 aJ1ora nel cadavere dcl1e ·p·i-ocol e cavità (quanto un p·isello·) m.urate ,e ntro tessuto ci,catriziiale a pa1-ete liscia ·Che non pries e.inta tracci.a alcu~a di a lterazioni tt1bercolari. In molti casi probabilmente .i l rag·grinzin1~to ulte1·ior-e del tessuto cicatriziale e il .rootringimentc ·dj tali caverne gt1arite fanno scon1parire del tutto la cavità: della ca.verna 111on :rimra ne ,a llora eh.e ltna cicatrice. L 'A. ritiene cl1e tali piccole ca1

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POLICLI~JCO

ver11e O])liter'ato siano se111prc co11tenute i1ei focolai cicatriziali piuttosto ~stesi cl1e si acCllmpagna110 a Taggrinz.ime11ti d ella. s1Jperfì.cie e non contengono masse cretacee. Le ca\·erne più g.randi possono anch'esse gt1 0rit·e, ma molto lJiù raramente di quelle piccole. U11a tale cavità tanto più d~ffi1cilmente potrù venrire t0bliterata dal i)rocesso id i raggr.inzin1ento cicatriziale o di proliferazio:ne reattiv a, q11runrLo più è comprotrne.sisia la p1eura; le acl e1·e11ze pleurich e inibiscono il ragg.rjnzan1er1to n ec.ess.a,rio all'obliterazio11;e. In O·gm.i 111.odo, delle cave1 ne grandi p·o.&sono· talvolta .imp·i cciolirsi j11 ... eguito ai p.r oic ess·i di r etra.zior11e cicatrizii~le, ed è proba.bile ohe le ·CaV<eun<• .a p ar et e liscia, vt101te, che all'esame istologico m ostl'an.o delle alte razdoni tub e.roo·lari soltanto 11ella 10.1"0 z ona interna, siano sta.te originaria.mente molto pi-ù grandi di quanto .si ri'Scon t1,ario n el cada\T>e1·e. La prog'n1osi 1della tubercolosi è sempre mo1Lto ,grave qu1rundo e,s iste un n cave tna piuttosto grande', non J eve però essere p er questo assolrt.ttamea1t1e i1111fau1sta. Anzitutto, secondo l'A. a nche Je caNernie gran1dri p·osso11 11 Vianioo i·.iin1pi·cco:l.ite in seguito ad t1n proc·esso che temc1e alla g~uari1g ione. In seooiThdo luogo, e c iò è c on~erma.sto dallie a utopsie, la presenza n e l po.Jmo111e di una grandJe ciaverna con la pariate in d egei1Jeraz·io([lle caiseosa talvolta n o1t si a ccompagn·a cil.1e a m'ilnim.e .a1t.era'zio1n i ne 11 e altre pa·mi d'e.i polmoni: taliVolta queste altrnaizioni manca.no dl~l tut to e la cavel'rn1a i1a1>presenta l ' un~ca l eSliome d.el poln1l0lne. Se in gieneriale 1si p llÒ dire co·n &ic11rezz,a che l a ca v e1ma oosti.t11isc,e il foc10 lai10 })iù g rave di diissPmim.azione idi g1er1ni ln1el tieSISll tO polmoniaPe. pure .e1sisitono delle ecc,ez~oni e di. ques·tie ~i d e v.e tien1eir 1oònto n ,el formula1ie la prog11osi. Da ogni cave:rma i disseminano de.i bacilli n elle a ltre parti dei polm oni: questi germ.i p erò att.eccl1iranno o periranno a seoon1da d ella loo"o vir1rlenza, clelle oondJizioni Tespira.torj e del segmc11tu polmonare infr tl a.to, d eìJ.e condizio!Jlii ge11er a li d e ll 'organiisn1 0. Quanto più :t lungo 11a sussistito u11a caYe111a senza che il pr-0cesso tubercolare si sia esteso, tanto più .. i dovrà ammettere: ltn a discr eta resistenza del tessuto p-01nlo11t11·e e 1111a tende11zn <lel focol aio a inca.pgula1 . i : ln pr.Jgno i 11011 sarà pi'ù Lartto ciattiva. 111 tali caYer11e i l)a.cilli a pooo a poco si nttenua110 e talvolia finiscou o col cond11rre una vita =4a}Jrofì ri ca. Ale11ne caverne cl1 e tendono ad i11caps11lar i ed h run 110 1ma p, rete rigida, }Josso110 n o11 pa1"1.ecipn.re a ffaito agli . crunJ)i respi1 aforì. 11ono tante il b1· J11 cn e ffe1·er1 te ia pervio (la J>arete c1ella cav e1·11a è t >1111ta co~tnr1temc11te tirata dal ics1

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[AN:'l:O XXIX, FASC. 17)

suto vicim.o) : da queste cave1 n f· i barili; ttùH~r­ colari i1on vengono dissemi11ati i11 al tre pa 11i del polmone, e a ca ltsa della scarsezza cli o~igeno perdono la loro virulenza. Le caver11e t.ubevco1ari, se la propagazione del proces . o s pecifioo n\>n è rapid1a, cosititui soo10 0 tm focolaio dal quale a poco a poco l'organisn10 }) UÒ otte,n ere una sp.eci e d 'immit1nttà in segt1ito .all 13Jssorbjn11ento -contin·u ato di itoosinie e di germi : cli tale immunità u srufruiJsice in special 1r1od.o il tessuto JJOJlmoniar.e vic.iJno alle caver11e. 1

Pou.rTZER.

CHIRURGIA. Chiusura dell'addome senza drenaggio dopo la eolecistectomia e la eoledocotomia . ( R1cHTER. Surgery ,

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1922, n. 2) . L 'A. ritiene inut..iJle lasc i.a1 e il dre11,ag·gi o ùopo queiste o~:>era.zionii com.è non lo s i lasc ia doipo l 1a;pipendicie1ctomia o do1po una s1J t u ra di t1n 1ulcera g astl'ica o duoclena.le perforata. l ,e 01p•erazioni suille viJe biliari so·n o ana.101gh e a quelli1a sul tubo ·g ·astro-intestina.l·e in quanto cl.1.e 1a 1P·U11i:z1iia 1P1e1·ito111ea1le p t1ò essere completata jn modo perfetto, fl s u qnelle intestinali l1anno il va!lltaggio di avere a che fa.110 con un ma teriai1e nwno infettante. Egli infatti dal 1915 no11 lasci a il dr!e11aggio se non in oasi speciali. Colecistectomia. - 1° Il cistico è legato :--e1 11 • i>li.ce111ente con catg·ut molto fino. La dop1Jia leg1atuina .eJd fil mate:n1atle inasso~bibile sor.io d a r111osi oltre che · in11til i perchè .la ten s ione mas>Sim a d"ed'la biJe e sem,pre minore d el·l a r1ressione sanguJi:gna ùi uria piccola a1 teria. 2° La legattll)t è s uffici en t e: è iLl ogit.: 1 €d . int1ti1le cQ1prire il n1on co1ne col perit oneo o 1n altro modo. 3a La ·sup.e11ìcie epatica lttsciat.a clalla <:i1stifellea aJ.Sport.a ta no11 richied e ch e uri t.<tmpo11amento eanostatico temporaneo dul'a11te i terrr• pi s11cceissivi all'QPeirazionc: Ja s11a pe1iton ealizzazion e cost.itui.. ce llno SJ)U 7io morto doYe i raccoglie ... an,gue e .gcar. a })ilf' e ra1J>11resenta 11na ca11sa 'li forti n.d er e nze co11sec1 1t.ive. 1° La fuoriu.scita di bile d a lla ~ n11e 1 tic:ie . epat ica (i "ìO})ipOl'tat a l)C l rett amen t e dal· I) l 'lt on eo. j 0 Il dre11aggio può r e ndei~ più facile In tanto ten1uta r.i~e1 tlt1·n ùel ri~tic l1:lgato ftJ1,L~ logainente a qii:111to })llÒ succc<l P.1 e e ... j Jasoia l ln drenaggio ir1 cor ris11ot1d nza cli lllla .;:11tu~a. detll'intest i JH); nient 1e i11vece non la1

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periodico t11ensile diretto dal 1Jrof. VITTORIO ASCOLI, Clinico Meclico di Ron1a. Redattore Ca1Jo prof. Cesare Pezzi. LE J\1ALA l'TIE OEL CUOitB, ul pari di altri per~~dici simili dell'estero, si occupano esclusiva1nente di questa speciale parte della 1nedici11a interna, che oggi per i nuovi studi fatti ha acquistato una grandissima importanza, e sf propongono dl diffondere il pensiero e l'opera dei nostri som mi clinici intorno alla cardiologia, e di tenere nel tempo stesso informati I medici pratici di tutto il 1novimento scientifico internazionale sullo stesso argomento.

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Concetti. È ora d i rett.a dai professo ri CARLO COMBA. O. B. ALLARIA, CARLO fRANCIONI, DANTE PACCHIONI. o rdina1·i 4i \iinica 1-'edilllri \·a rispettivamente " FirenzP, Torino, Hologna e (ie.n0va. Abbonamento aonllD pel 1922 : ,ir l'Italia L. 30 - per i' tmre l. 50. Per gli assotiati al " Peli· cllnicv .. : per I' !falla sole l. 2 'I - per l'Estero L. 44'.

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Ricerche di MORFOLOGIA I

publ>licate dal I'rof. RICCARDO VERSARI, Direttore del R. Istitut o .J\natomico di Roma Co11tinua1.ione delle f(if'e t·che falle net lrtbor11.torio di Ariato 1n,1a .:.Vo1·111alP della R . r rnive1-.~i.tà r{i l\.0 111 (1 e; in, alt1·i laborC1 tn1· ii di 1-J iolo9 i<t, p~ riodic•> fondato nel 1873 dal Prof. FRANCESCO Top ARO. Ogni volllmc, in forrnato protocollo, si co1npone d1 non 111eno di tre g;rossi faseicoli con fig ure nel tegt• e nurnerose tavole litog rafiche fuori testo. l fascicoli t e 2 del volume II recano: ..L u:".". Morfogenesi dei centri nervosi n ei Ch irotteri - t>artl.• I. Le prime fas i di svilupp o dei centri nervosi in Hkinol o 1t~ 11s hippo.., idern$ (l1ec h~t t>i 11 ) (co n Qllflllro lavo/e) - Co'J'HONEl . Sulla morfologia causttle dello sviluppo oculdre C\'l"r1ti c·1 sper11111• nt ci l1-' s ul Hufc) \ tilgarts delle ricerche di l'arlo Ra bl (con if11e .fir1111·e n el fe,c:;fo f'<1 unrtf.rtrolo " P•' 11 ~ . Specie micropireniche del genere ARTEMIA.

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17]

SEZI ONE PRATlCA

scian·do i1l .clren~gg·io la r iaipe.rtu1·a r1on avviene. 6° Nlo·n è però p,01ssibùe chiud.are in tt1tti i oasi: conviiene tamponare q;uando non v i è fuor ìusc i ta piers~stente di i&ang·ue o d i biJJJe d alia supe1~fìcie del fegato e drenare quan do \ i è u na slljppurazione intorno a1·l.a ciisti-fellca. 7° L a manc·anza del ,d_.renaggio ren dc più corto il deconso ipost-operato.r io ed elfiln1na il peri·co:lo d·el1l evientramento. Coledocotomia. -· L 'A. do1po suturato 11 coledooo vi adJdoosa una Sl1tura siero-&i~rosa peritone adie ed in manoanza ·di peritotneo disponiibiilJ.e rico1p·r e la sutura oon '0 1m ento. La sutu1'a 1de.l coledoco e la chiusu:na dell'addome senza d1•enagigiio i i1ahieidono: . 1° Cl1e sia possibile la s11t11ra si,ero-sierosa perito neal e. 2° Che i'l materiale di sr1 ttura sia fini1ssimo. 3° Che non vi stano calco'l i nè stenosi. 4° Che ill dioam·e tro de1l co1leidoco i:>e.r metta Urr1a doppia lin.ea di sutura. 5° ,C,h e le pareti de.i co ledoc.o non siano trop·p o infiltrate nè tJr01P'PO rigid:e tanto da n,o n !Permettei e le maniJPoilazioni ne.c essarie. L '1ad1do me non sarà chi11,so quando vi è itte1·izia o infezioni gra,·i. Sopr.a circ1a 100 •C101eciistecto111iie 1eisegUJite colla te<!nica suQ.dett.a l'A. ha av11t.o 2 morti: lina morte in un individuo con cirrosi epatica, peritonite aideisiJva e ne·fritie ne1 qr11ale l'o1p eiruzione era semplicemente esplonaiti.va e la v.ec;cic~ b :iili,are fu aspo.r iata inci·dentalm,en tie; l' a l tr'a morte avvenne in seguìi.to a po•lmonite senza sin to.rnli a1cLd.om i naili. In 19 oolled-0cotom.ie ha avuto 2 n1'0trti: in 11110 vi. era 11n ittero grave, nell'altro, che presentava runche p:rtin1a dell'oir>'erazione un grave persi.Rtente von1'ito, qule.sto persistette anche doP-O l'orp eraz.i,o ne fino alla morte. Ness11no dei 2 maJ;ati ~sentò diisturrh i periton-eia.1i. 1

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DOMINI CI .

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. X\TII Ri11nione deJla Società Italiana di Der1natologia. e Sil:fì.lr01gr·afi1a. - Prooessi verb.ali dlelle sedute. - Giubileo d el prof. D. Majoc. chi (' ' olnme di p1ag-in1e 006, Fìaenza, Tipografia soc.iale cli Dal P1oz210 e figlio, 1921). 1

Nella ri·cio~r'enza clel 40° a.nniversario d'insegm,ame11to dl61 prof. D. l\l ajo cchi, direttore della Clinica D errrno,sifilor>1atica cii B1ologna, la Società I taliana d i Dermato·l·ogia e Sifilo,g rafra volle cl1e Ja s1ia ann11ale riuniolJlle coi ncid.esse con le feste giubilari ind·ette da un Com itato di colleg11j, al.'lievi ed estimat.ori pe':I' 1

553

ono1~are

degnamente il Clinico i11signe, e ohe gJi atti d el con gr.e.sso f ossero , pubblic~ti in lln volume destinato a perp·e tuare il ri'co.rdo di quel ·solenne 1avvenimento. I l v·olume in par:ola è venuto o.ra. alla luce in elegante veste tipo g·ra.fica, p er i tipi Dal P-0zzo di F wen.z.a. La. pirima .p a1·te è dedica ta .al.le onoranze al p1r1of. l\1Iajo0cl1i delle quali demn1:o· g·ià a suo tempo un larg.o i e;Soconto. La seconda paTte c-0nti1ene ·gli atti del X\1 II congresso d i Dermatologia e Sifr1og·~·afi.a e le comunicazion i dei soci ol1e non ·m ai come in questa oocastone sono state così numerose, interessanti -ed originali. . Ricordiamo di vo101, dolenti cl1e ti~rannia dello' s1)azio non oi con.senta un a più estesa di,samina, tl pseud o-granuloma Majocclii del prof. PINI, la comunicazione preventiva de~ 1

1

1

1

·s ull'importariza clell' eleidiria ne1 processi patologici de ll a corneificazionie, j lavori sulla 1·eazione Sachs-Georgi id i l\10RINJ , di l\1ART LNOTTI e BAGNOLI, di VALJLLO e SCOMAZZONT; quelli dii TRUFFI su di un oaso dii lich Pn pirtno a.troficu con localizzazioni follicolari iperchereta,siche curato con successo mercè il Salvar,8,a n; ,d} PASINI tS'Ulla tuberculide niigl.iariforme ?11icropapulosa, di CAPPELLI 1sulla linf<ldenia cutanea circoscritta, di LOMBARDO ~11 casi di po1·ocli~ratosi a lesioni molto scarse, di ' "ERROTTI ,s u .di uri caso di f agederiismo cutarieo lupifornie con, def or11iità diverse consecutive da sifì lirl e ereditaria, di FoNT.\NA s11lla inoculazione dello spi1~onema refri11g ens ,n el co11ialio, di i\ilAnI ANl sulla micosi funyoide e l e 111,anif esta:ioni c1ltanee neVla lin,fog ra11ulo1natosi, di REBAUDI sul f!'lappor.t o fra eruzioni niedica.nientoSP ell anafilassi, di C. 1)1JCREY st1l lupus volg'a1·e e poliartrite cronica. d eforniante tuberco: lar12 (contributo, clinico e spe1rimentale•), d1 1 ~IANTEGAZ7.A sull elioterctpia in alcun,i casi di tub ercolosi cutanea, di T01\Iì\1ASI sulla micosi f11,ngoide, di VALLJ SNIERI sni reperti' batteriologici rie·l pemfigo croriico , di i\IIBELLI siti.la sifilide co11 tratta in occ.as·i one di la'l'oro di frori te alla legge sitgl'infortuni, di BERTACCINI sul sGi1·coma di Kaposi (.an.gio~dotelliom,a cuta ineo), di DE NAPOLI su di u11 caso di blenodern1a e di poliartrite blenorragica d e form<i1i~ te seguita da morte, di B I LANC 1ONI S ll alc ll ni 1·icltiami storici sitlle conosc en : e intorn o nl seriso d el tatto, e c.c. :NIARTINOTTI

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0

Anche de1mat1ologi s tranieri voll.e110 port a re il loro co11tiri.buto •scientifico i11 onore del pl'ofe-ssore l\1aj occhi: segnaliamo in p1»01posito il J•a vo 1•0 ciel ~lE I ROWSI\.t di Colo11ia s11.l R eno s11ll::J.·


554

FIOCCO, FONTANA) .

In comp·1e's s.o ttn 'inter!eS:Sante 1·accolta d'i laVlotr i che onolt':am.o g·Ii istudj itald·an·i ,m ·ostr:a:no . ' come il nostrro Paese oramai anch.e i11 questa ·b1'anca delle di scrpline medich-e non sia secon.d.o a.d a}c11n altr-0 e che, siamo stcuri, rappresiente1ranno p er l 'insignie .p rof. MAJOCCHI al ' i ct1i. nome è legata tanta parte dei progress della moderna Dermatologia, ed in ·onore del quale il volume vrede la luce, l 'oroag·gi-0 pfù am.bito e più esp1~ssivo fra 1e infinite aittestazioni di riverenza piervenutegli in occasione d el suo giubi1eo professorale. V. MONTESANO. 1

'

1

fttCBDEMIE,· SOGIETA MEDICHE, tON6RESSI. R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. Sedu,ta ordi·n aria àel 15 getitiaio 1922.

Pl'eside1iza :

J)l'Of.

GIOVANNI ìVIrnAND.\, president.c

Se i oorzyu,scoli rossi abbiano str'lf,ttura. 1

Prof. G. PrANESE. - Da nt1merose ricerche lni' z1ate a·p pena doP-O i lavori <11 Petrone e riprese dopo qt1elli dli Golgi, ·e condotte con pressochè tutti i metodi ùi indagine usati dagli a.Itri autori (Weindenreic11, Grawitz, Lowit, Petrone, Golgi, Garnua ) Cesatis-Demel, ecc.) e con molti altri da. lui escogitati, l'O. crede ·d i poter trarre la conclusione che l'emaisia adulta i1on ha alcuna speciale struttura mor:fologi<!a. Tutte le dive1'l5'e strt1ttt1·r e - ònlla più semplice (stroma alveolare e e.ndosorua con 'resti n·uc.leari) alla più compli.cuta (stroma radiale, resti nucleari, nucleolo e centrioli) - non sono che il risultato di artifìcii di tecnioa, perchè mentre J'emasia appare del butto omogenea. con lfooame a fresco in goccia J)Cudente <> tra lasb:a e lastrina alla luce diretta e all'ultramicroscopio e con metodi di fissazione e colorazio11e appropriati (e che sono poi quelli con i quali si riesce a mettere in eviden7.a le l')iù fini particolarità {li struttura in elementi cellt1lari che le hanno di fatto), con reazioni croma ticl1e e fissazioni P(){'O o nulla appropriate, o con reazioni chimico-fisiche violente, essa .p resen · t~ le l•it't svariate e differenti strutture. E che qt1oste strutture non sieno ~rn1anenti e preesistenti ·11ell'emasia, :ma sie110 create dal metodo di irHl~1gine, ipare all'O. risulti dalle segt1enti considerazioni : 1) che queste strutture, per l'is tesso sang11P, a1>1.aio110 cli~erse secondo i diversi metodi di :fissazionf\ e colorazione e di reazioni chimic>o-fisich<.' t1sn ti peL' l a ricc!~a: • 2) che non le ~ riSC'ontra no mai in tntte le

.

..

. . (ANNO XXIX, F ASC. 17 J.

1L POLICLINICO

geriesi delle cosi dette malfor inazi oni conge ·n itt: della cute. Nel v,olume S-On-0 .altre.sì riportate le con·clus~oni della con1mi.ssil(}ne .eletta 111el precedente congresso per },o studio della istituzio~ della visita p1·econiugale obbligator·i a .e 1o1 sahema del regolame·n to pr.op,osto dai relato·r i (RADAELI.

emasie dell'istesso preparato del medesimo sangue· 3) che, in quelle che le presentano, esse nel: lo stesso preparato non sono sempre identic~ · 4.) che, in genere, per lo .stesso salloo-ue, e~asie °<?~ struttura si riscontrano .soltanto, o per k> men,) p1u n~erose, nei preparati che sie.no stati approntati con metodi di fì.ssazione e colorazione men., a·p propria ti; 5) che la struttu1~a dell'ema·s ia è più o meno comp.Iicata a seconda che il metodo di indaginfl è stato più o meuo brutale· ' 6) •che comparando nell'istesso •P reparato, co . 1nunque approntato, l'aspetto delle emasie e quello dei leucociti, ..c:wessissin10 si riscontra che quando l~ emasie aippaiono con speciale tStruttura i Jeuoociti presentano meno manifeste e tipich~ Je loro pa1ticolarità di struttura, e che più complicata appare la struttura dell'en1asia, più difformata appare quella del leucocita; 7) clle più il sang-ue è patologico e pi~ nlunerose appaiono emasie con struttl1re. Ma se l'ero.asi.a uon ha 11na st1uttl1ra mo1·fologi<!a, ha una speciale struttura fisico-chimica. È un insieme .di colloidi, proteici e lipoidi (Fischer ne descrive quattro) diversi più o meno fra loro, a.n-che nella cari1C<1 elettrica, e questo insien1e così complesso è in un equilibrio molto delieato. I nost1i metodi di indagine perturba.no questo equilibrio e la costituzione cllimico-fisica dell'em~­ roa. I joni dei metalli ap:g'rcdiscono i colloidi <lell'emaisia e li danneggiano o fluidificandoli o coagt1la.ndoli, e questo danneggia.m ento è .divenro non soltanto iPer le nature dei joni, quanto per le loro concentrazioni , e la loro attività è anche dlversa a seconda del lJOsto che esffi OCCUlJH no nella serit · eletbro-chimica. Per ·l'azione diversa dei sali metallici usati, nell'eruasia si hnnno effetti diversi di roa.gulazione, clissoluzione, precipit;azione nel protoplasma, eh-e si tradiucono con fig'Urazioni speciali ohe . mentiseono . tlna struttl1ra. L'O. però deve avvertire che, co11 t1na certa eostanza, nelle ~masie, viste a fresco e spesso a.nehe iu quelle trattate con ire.azioni cro:n.iatiche o ehiniloo-fisiche, si riscontra un piccolo corpieciuolo (il corpuscolo o '.Pulviscolo cromatico di Weindenreich?, centriolo di Sc.hilling-Torgati?, centrosoma di Golgi ?) che non gli pare possa essere intaptetato come non preformato nell'emasi~. ' Di esso tratterà in altra occasione, se le indagini, già intraprese, lo .p orteranno ad una. qualeb,, A. CmsroNr. conclusione.

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1

Società Medica Chirurgica di Bologna. i\.clL1na11Ze 1scienti:fiohe del

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Ri.,oerohe rn,i,orosoopiolie s11.ll'a1·trite defo1··nia~1te. t~. FORNI (a.ssist. c11). ~ Mostra ed

e docente di Clinica Chirurgi illustra iproiezioni di preps.rati l11irrosc-0pict da lui fatti in serie oopra quattordici pezzi anatomici di resezione conservati nel Museo dell'Istituto Ortopedico Rizwli: resezione p1~­ ticata sull'anca (10 pezzi) e sulle articolazioni me-

l

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(ANNO XXIX, FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

tatarsico falangiche (4 1~zzi), pel' ca.use diverse (.a:vtritJe post-tifica, a. ble11ol'ragica, a . post-trau1uatica; reu1uatismo cronico). La illustrazione e il rornmer1to riguardano specialmente la cartilagine di incrostazione, il tessuto osseo-subconclrale, le trabecole ossee, i 'asi sang·uigni. L'ultima conell1sione che il disserente espone è la seguente: «a momento eziologiieo clinicamente assai diverso ha corrisposto -ùll quadro anatomo-patologico co~tante; il che porta al concetto che debba esistere, indipendentemente· dal fattore eziologi<::o e in tut~ le a1~ticolazioni, una condizione anatomica 0 tun7.Jonale, probabilmente di natusra meocanica, <'ke determini nelle fnsi finali del 1)i·ocesso un <."Omplesso di alterazioni anatomiche del tutto partic-olari, conosciute e descritte sotto il nome di ar; trite deforma11te ». ~ulla

forniazion,e dell'indolo 'negli ciscess-i e nello /ornie dlstri~ttive <lel polrrio·n e 'Ì'li rapporto alla indioanu1·ia eà all'odore fecaloide ohe spesso esala dall'alito e àtJ,l corpo di q1testi i1ifer1ni. 1

O. OANTELLI (docent:e e primario medico incaricato) . - Da sue ricerche analitiche conclude che nelle forme ascessuali non sem·p re si risco;ntrano le e-Ol;lù.izioni adatte all~ sviluppo d' jndolo, e cl1e IJerciò non è costante l'indicunuria nelle urine di infem1i affetti da aseessi. Aggiunge poi altre particolari conclusioni. Coritribulu alla sentciologia dei te·n<l ini r/f; i 1unglt ·i flessori delle <lita della rnano.

G. I>_\NZACCRl (comprimario chiturgo) . - Sioco1ue questo punto di sen1eiologia è poco o nulla C\)no.-,c.1uto, ritien·e il dri.sserente ·essere lltile fal' co.ao.'3Cere una sua jnanovrn., sempli~e e facile, co11 la qu .ile si 11uò a vere un concetto abbastanza ~satto dello st,ato di continuità e di scorrevolezza d~j suddetti tendini. La manovTa si riduce acl una pressione digitale modica sui ventri muscola ri dei lunghi flessori, fra il terzo medio e il terz inferiore dell'avambraccio. La pressione provoca uoo fie.9Sione di tutte le dita, più o meno pronunciata a seconda degli individui, ma sempre CO·· stante. Esp0n.e le principali modificazioni della tl~ssione 1:>"1lddetta, nei casi patologici, s'intrattiene sul loro meccanismo ed opina per un'origine n1oocanica della medesima. 1 )

Il « si,.ius ejaculatorius » nell'itorrio.

G. PERNA (d<>C€nte ed aiuto di Anatomia umalla). - Mostra ed illustra i suoi preparati anatomi-Oi · e le sue fotomicrostereografie, le quali lo hanno condotto a formulare un.a descrizione, di questo tratto del ~istema genitale dell't1omo, un po'· diYersa da quella che il Felix enunciò per prime nel 1901, e .p iuttosto vicina a quella descri:.i•)ne invece che gli anatomici Clark e Leali fe<.>ero fino dalla seconda metà del 1600, st1lle mo{lalità di sbocco del condotto deferente. Ritiene pertanto il Pernn che il seno eiaculatorio non debbQ intendersi come dovuto al conflt1ire dei lumi tlella vescichetta seminàle e del oondotto defèren*-; ma piuttosto come un..'l dilatazione che interes•

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sa il condotto comune derivante d.alla l>flrte cau-

dale dell'ampolla primitiva, estenld entesi quLnd1 so,pra e sotto :dello 1sbocco del condotto deferenti<:-. J>Za stich~ per perdita, totale dcl labbro e del 11ie·n,to.

.c.

inferiore

(chirt1rgo della Scuola Ston1atolog·ic<l Regia). - Presenta due feriti di guerra con g·rave mutilazione della mascella inferiore per distruzione dello scheletro e .p erdita totale delle• parti rnolli del mento e del labbro. Entrambi i feriti sono già st,a ti opera ti dal disserente medesimo, il quale ha proceduto alla restaurazione del labbro e del mento inediante ampi lembi di cuoio capelluto. In uno di essi la ·P lastica eutanea era st:ata prececluta d.al1a plastica ossea mediante txaipia11to osseo autogeno libero, e con pieno s11ccesso. In entrambi il risultato estetic·o e funzionale si prese11tu ecce11ente. GUIDO M. PIOCININI. CAVINA

Associazione Medica Triestina. Aàu1ianza scie1itijica del 16 gennaio 1922.

P.residente : prof. Il dott.

NICOLIOH.

presenta. un ammalato di ancliilostorua duodenale che d0Po 12 anni ha ancora uova nelle feci . Questo 3n11n1ala to è pure affetto da febbre melitense ed il quadro ematologico non presenta l 'eosi11ofilia dell 'a nchilastomia.si, ffiR la lìnfocitosi e lt1 mononucleosi della ·febbre melitense. Il J)l'Of. NroOLIOJ{ presenita lln caso molto raro di eden·ia ·i1idurativo del pene e dello sCYroto, quale ma1lifestaiione primaria. della 111e. Il c1ott. FAVEl\TTO pal'la dell'·i tterizia 1iei s·n oi rcivvort i oon la sifilide e dell 'infl11enza. degli arsenot>E:-nzoli in questa complicazione, giungend·o alla conclt1sionè ~he la lue deve essere cwrata qt1anto più precoccn:ie11te possibile. Accenna infine ai nuovi prepar~ti arsenicali e di bismt1to, che vengono adopera.ti nella terapia della sifilid~. Alla discussione ,p rende pa'rte il dott. RAVilSINI ed il prof. NtGREGO

1

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COLIOH.

Il dott. FERRAR! dice come oramai si sia escluso la causa meccanica dell'itterizia nella sifilide, ma si sia accertato che si tratta di una vera lesione anatomica della. cellula epatica, che, secondo il g.1·ado, · r>erd~ le 1sue varie funzionalità -e presenta così i vali quad1i clinici che vanno dall'ittero semplice all'atrofia gi.allo-act1t:a del fegato. Il dott. GANDUSIO presenta un caso di carcitioma della papilla di Vater dia. lui operato oon successo eol metodo d'escissione transduodenale. P<1rla della siwtomatologia di que~ta rarissima 3ffezione, di cui nella letteratt1ra chirurgica sono noti solo pochissimi oasi operati con su-ecesso. L'O. si intrattiene poi sul feno meno della bile bianca, che il paziente presenta va, e sulle teorie finora . enunciate per .spiegare questo interessantissimo e raro reperto. ,Alla di!scussione prendono parte il dott. OLIANI e<l il prof. NICOLICTI . 1

0


IL POLICLINICO

A.riu111111t.":a .~cicnlifica rl cl ;30 .Qennaio 19:!2. 1'1· '\side11te : l)rof. Nrcoi.1011. lfuori <lell'orclj11e <.lel giorno il prof. N1oouc1r l)rosenta lln c:nso di go,111111 e e.su lce,r a te della gan1 ba, ed il dott. E 'rTORE f ;J..YI <.ll1e c~•~i di e1u:cfalit<' leta.rgloa, epicten1ica rec:e11te, <1.i. cui uno in via di conyale8c·e11zu. e l 'a l tro ancor.1 i11 J)ieno sYilup110. Il clott. f,Evr tli111ostrò lJOi su que8t'ulitimo am!lll:1lato n11 rifie "SO del tutto insolito del1e <lit:'l del pieùe, elle si flettono spns1uo<.licamen1te nelle · fa lang ine e falàng·ette i1 1 me11tre la falang·e ba~·ale asslune 11n a tteggiame11to <.li e;:;tensione in moclo da formare t111 J)iede acl .tl'rtiglio. Il tlott. :\IANN presentò l111 a1nma lato ii1 ,p retln a<l u11 violeutissi1no attacco di aff~~nno. D opo aY01· e8't n1ina te le Ya l'ie <:a l1se, elle possono clar origin<.' a<.1 t1n si111ile q11ndro e voi chè si rie-sce ad esclu {lere qnall1nque n1ala ttia organica, l 'O. venne a lla conelusione, s11ffr.agatn llall'india.g ine r"tdioscopi<:n, <·l1e si · tratti :cli nna turba f11n .:; iona.l e del cliafra111 ·

forma rnrissimn., òi cni sono noti solta11 Lo IJOcbissimi c11si. RileYn to lo speciale i11teresse d 1 <:nso, che presenta a11c:l1e altre stigmate d~gener:1 ti ve. il clro tt. ~'.CANN 81 soffel·1nò infine s ulla gene~i <li questa strana m alattia e sui metodi di cu1·;1 ~ ir1 qlù adottati. Il \,lott. ATTILIO L czZ.\ 'f 'l'O riferì $11 di u·n ca so

?H<t,

<li in.ftllen.:·a

a. 1na1ni.f esta.z·i()'ll i 1

pre·vctlenteniente ou-

tauee, con eruzioni J):.1})1110 e e nodulose prive di bruciol'e e (li prurito. Queste eruzioni erano p-rec:e cl11te clil pruriti ed ;1cco1nJJagna te <la febbre alta :~H 0 -39° . ). La febb r e <lurò 15 g io·r1li e poi ver -1 p:io rni <bbe re1ni s ioni rua ttuti11e. Scom1parsa In f+-l>l>re res.tarono sulla pelle delle ,p iccole macchie pign1e11tate. I~'O. CL'ede cli trovare 11na so1niglia11z,1 tl'a questo caso e quelli pubblicati dal professor Oat·aucci di Rou1 n, sotto il 1101ne di febb1·p ernttiYn . «l duu

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111 :·a

~ei -~ ntifi,ca

d el. G niar.""o 1922. '

Pre81de11te: prof. 11 prof.

~IOOLICH.

~ICOLICH

i>resenta llll ammalato eon u11 erlr111f1 Y11clurati v o del pene molto migliorato colla c-111'<1 ~1lltil11eti ca, e<.l 1111 gioYaue oper aio di 19 an11i ~1Hu11alato cli nefroton1ia sinistra e ·n e:f.recto1nia <les tr11 per 11ef1·olitiu~i bil<l ter~1 1e. J i'an11nalato, do111> r n pe r.1 zio11é, tette sempre bene. 11 c.lott. DAU ELON l)l'e.*n tò lln ;11lllll<1la t o •11 qn;i11• ;\ ,-..~ya e. tratto 1111 ()8So co11jiccato i.n un, bronr··J <li se<.·011<1<1 grn11<.lezza de J 11ol1no11e clestro con l'a iuto (l~l broncosc:o1)io. I/o~so era ·tnto ingeriv) 4 1nesi l)l'irua. J)opo 1~estrazionc cessò o.g ni sintomo cl i irri tnzio11e l>roncllia le. Il <lott. GR \NOI n cccnnò a lla 'relaz·ion.e fra infr~: ioni

ch e po. sono derivare dai processi di sepsi oral e e l e 1nalattie in t ern e>, qun li l'en(locn rdite, il 1-e11matismo, la nefrite. ece. 'I/infezione avviene per via ematica o linfatica ed è ql1asi sempre C1111sn t<1 <la ~tl'e1)tocoechi. I denti g··u:. sti , le r a<lici in1tri<lt . H<l S<.:o te otto In gengi'ra, i granulomi, le c·i l"ti <lPnt;trie 110~~ono e~~E"l'C ln ca11s.'1 di molte

in a la ttil'\. TI dott .

c·., ~TIG LIO ~I

telll:l: i -na pa,qina ,,; storia d r llrt 111e<li<:i 11 fl 11 r>l <)11attroce nt o, trattò <1<' 1Sl ll

le prilue pu bblicazioui in Yolgare che, seguendo la <·or1-e11te della mecliciun popolare ed empi1i ea , ~ i:1(){lello dei tiesti ara bi, Yiclero la l11ce in Italia ~ulla tine ù el Quattrot~nto; presentò al<..1.111i rnr~ testi ed· incunaboli nle<.liei, percorrendo i11 uufl raJ>idia scor sù JR 10tter n t ura 111edioo italiana e ! ):>l rticola tIDc11te l'iconogr afia n1edica :fi110 a l })1·i11ci1>io cl0l Rinascime11to, qu.c1J1<10, c.-011 l'opera in1lllortale <li I ..eon ardo, si a ffern1a perennemente la g loria dell'arte 1neclica ita liann nel oan1Q)O <lella dei-:crizi-0 11e a 11a tomie.a . ;ld unan z:a soien.t iftca cl el 13 ?narzo 1922.

P resiclente: p r of. NrcoLICH. Il dott. ll1~11Nr presentò 11na b ambina affetta rla a 111 pia fistola ·nia sto idea postope1·ativa., gna 1ita e-on 11n'o1)erazione plns,tica, etl una <lon11a affetta 11~1 :iscesso extradurale con secutiYo ad otitt'\ acutc"l. T/asce-sso era molto esteso e la àon•l1<;'1 guarì dopo l'i11etn ti atti operativi. L'O. pr esentò ancora una paziente g·n~-trit.,'l (la un p rofondo ascesso c1i di. cesa clel collo, con se<::u ti vo ad otite piogen etic•1 n·c t1ta, e da 11ltin10 mostrò u.n gioyane gi1arito co11 l'operazione dia otite cronica é eonseet1ti,Ta ~eni11~i~ sie rosn. Fatto rilevare In raritiL del utt-.-.:o, passò a J}Rrlare sulla n1(lningite i>t1r11lenta co11~­ c t1tiva. ad otite acuta, rile vi.ando éome la ~l'a lli.'l operativa .cli q11oot'11ltinia com pli·c uzione otitic-a non n bbia <la to finora J1essun l'iSl1ltn to. Il clottor !{ i1i1i11i si augura che collJ l lna teenica n1igliornt.1 erl i n iSJ)f\~ie la ~teril izzazione <le l liq11ido cer<?bro8})jn:a 1~ inft-'tto, prati('èl~1 ·~nbito <l 11'inizio delln infiamn1azione, ·:-·.i 11o~i-:a ar1ivare a c~ll'ètre éOll ~nc­ cesso a 11che q11esta g:ravissima co1111)lica zione. Il dott. 1\lESTRON })l'esentò un prep;t r:1to cli fil>ro 1

1

a.a

111ion1a. petid·i_ t lo àel grand e laòbro, 111i usport~1to co11 bl1on esito. 11 t n1norC' e-ra con t11tta ~)rol1: 1 hi-

lità llll desmoide. Il dott. COMISSO iir1:"\~ènti> i primi l'i!-\nlt<l ti \Ti 1111 nl1ovo metodo di cura d elle scolio si .CJravi <co-

111unic>nzio11e preventiYa). Dottor

P oRE:\"T\.

. . - Interessante pubblicazione! t>ott. PIETRO CRIRONT

Trapianti liberi di fascia nella patologia sperimentale ed umana. Questo volume tratta: in modo comp~eto intere~santi. ap: pli cazion i dellà chirurgia moderna, cbe .r1gua_rdano 1 tr~p1a.nt1 di fa scie, senza tralasciare. di m.ett~e in evidenza la ricchezza e la. genialità del contr1buto itah~n<?· . . Il libro è diviso in due parti . pr!n c1pall, n.ella pr!ma son~ tratta.ti i trapianti liberi di f~sc1e _in ~a~olo~1a. spen~e~tale · nella seconda l' applica~one dei trap1ant1 hber1 d1 fasc1e in patologia umana. . . . . d Ogni sin gola p arte ha poi rlue sudd1v1s1on1,. una. gener~1e e . una. speciale: nella prima è tratt.ata l'evoluz1o~e 1stolog~ca . ~· guarigione dP.lla fascia con esper1en~e .personali sull~ v_1taht~ dei trapianti fasciali e con conclus1on1 fon~amentah c1r.c a 11 loro destino nella seconda sono esposte, cap1tol~ per cap1~l?· tutte le e-sperienze e le applicazioni cliniche sia .con stnsc1e che con lembi di fascie, con descrizion i della tecn1 ~a generale e speciale. La bibliografìèl ricca e completa. fa seguilo ad ogni sinttolo capitolo. un volume ln-8° di 387 pag. con . 44 fig_!J~e intercalate nel. testo: In com mer cio L. 26 pill le spese d 1 spe d1z1one postale ed 1m bai }aggio. Per i nostri abbonati so le L. 22.75, porto franco e racc~m . Inviarl <:artolin a -\':\ glia nl Cav. Lr JOI · POZZI, via Si , Una , N. 14, Rontn


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SEZ! Ol'\E PRATIC.\

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. :NEUROLOGIA.

Meningiti da mastoidite. .J. B. Pike, in una monografia (edita a Bristol, da John Wrig·ht e ftgli ), premesso che la infezione masioiclea è stata sempue una sp1e.Ci(l di « terz·a incognita », crede che si po~sano sta.b il~r1e .i sie g·ttrnti assioni: 1) l "infezjo11e è microbica; 2) t5i11 nge all'antro mastoideo attraverso al l" adito; 3) si può estendere in tre direzioni: all' esterno, dietro a l inea1.o, aprendosi la stracla verso il periostio ester110 e la cute, s u1)eriormente V1~rso la ~c;uperJìc i e cei"e])rale 1della rocca petrosa, c;o111 g 1·:ive n1inaccia di mentngitie o di ascesso cerebrale; l)osterior111ente verso il se• no trasver so, producendo la trombosi di esso sc110 e la $etticemia generale. Il carattere s pt1gnoso della n1astoide si pre.f:ta ad llna peL'1ueabilità infettiva, causata o d·al pus p1'1oveniente dall'o1r.eochi-0 medio o dal pasf.aggio di llactert nell'interno delle cell11le ma.stoidee. IL nome cl1e l'autore proi:>one: <e ~Ieningit:.3 dc.. mastoiclite permeabile» è ris·ervato a i casi C0!1 esordio e clecorso sil en zioso e subdolo, n1a progressivo, fino a causare una meningite cl1e, senza l tn precoce intervento operativo, è cli sufl natura morta1e. l\1a tale irdervento è reso difficile e dubbio app11nto clal decorso s ubdolo del morbo é;he r11ale si l)resta alla diaghosi esa,tta. Egli è per questo elle l'a utore s i dice pror·enso a clas8ifì.care la mastoidectomia tra l~ oy.er azionì cosirlette esplorative, cui si pos~a ricorrere colla stessa facilità e libertà colle quali si ricorre, ad esempio, .al.Ila '1apa1·oton1ia esplorativa in c3isi d·t1bbi d1i appendicit,è o cli a ltri enigmi della patologia addominale ( « ab-· ~Jominal r iddles n). L'auto.ve i·ip orta una ca.s1stiica russai est.esa sulla esist,enza cli 11na 1ne11ingiite da maistoidite perme.àbi.le e s11lla 11tirità ·di i1s tituir.e la mastoidectom1ia q11ale operazione esplorativa. 1

1

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FILIPPO A URITI.

Tubercolosi del midollo spinale. È abbastanza rara: C. C. Browning (Medi-

cal Record, 10 1dic. 1921 ) i1e ha tro1Vato, ne lla letterat11ra da lui riscontrata, solo 80 casi. I sintomi principali sono quelli di un tumore d el midollo, a lento decorso; la prognosi è grav e, s.opratt•11 tto per l'estensione dJel processo

t11benco la.re ad a l tre parti del coi-po : il t.r.a t. tam·e nto C·h irurgico ha datò, q11alcl1ç ,,olia, buoni Tisultati. Nel ca.so dell 'A. si aveva l'anamnesi di tubercoJosi ambulatoria con debolezza, in:gravescente, della gamba sinistra: all'esame si riscontrarono 1s1eg'11i cnv.ita1·i a entrambi i polm oni, pa.ra.li'Si dell'arto inferiore sintstro, riflesso- pateillare sinistro esagerato, a d estr.a normai.e; Babin1s ki positiv 0 d'ambo i lati; assenza di 1cl ono; addome rigido 1e do1enrt:e . .allla, preissione. In 1s eg·t1ifto si ebbe p1a11~all!Sii d.'el.l '1arto iillfe rioire CLestro e dlella vescica. R adiografia negativa; esame del liqtlor: 3 cellule per ca.inpo; ~oguki negativo, \\' asserm ann negativa, ricer~ca bacilli di l{och negativa. Si ebbe 1 poi perdita involonitarria d'orina, 11lc1~1"a dia dec1 tbi to e in orte. All'autoipsia si riscontrò q uanto seg·11e: t11beT1oolosi del peritoneo, .dei 'Surreni della ·valvola mitrale; a l m iclollo- spinale un in.g1~o:Ssa­ mento a livello della ga vertebr~a do:r sal€, con un no1dulo grigiastro, duro1, a nteriore, ·cl1e oompr1meva: il inidol1o e conteneva bacilli t11bcrcolari. fil. 1

Il tartrato borico-potassico nella cura dell'epilessia. A. J. To·r res L o1)ez (La medici1ia ibera, 31 dicembr.e 1921) l1a S})erim entato questo rne·di·camento, usa ndo la seconda formala di M.a rie: e cioè tart.riatJ01 ])OO."'ico-1)otassico g. 20; glioerfu:lè"t pura g . 10; acquKi q. b. par 300 .g. : 1dose 3 cucCihiaj al gto.t"no: Ha otte11uto in ge111eval e notevol e ri1duzio1n1~ deg·Ii acc.eis si; ne co11clude c he tale trattamen,t o è eicceJlenbe ,nel1'a ct1ra dellct epilessia; esso deve r,~rò esse·r e ciontinuato s.e·nza inter1'UZionJe; nolll 1Si osseirvano con 1esso i di .. sturbj elle( s i ha11no inve1ce co,n l'u so i11'01lungat.o dei bromt1ri. ~Vie.no s,oddisfacente è il i·isultato nelle psico..s1i epilettiche, in ·et1i il ,n.u mero degli accessi diminuis·cei dapprima, p er ritornare in seguito al livello antecedente: poco o punto m~gl101iamen to .sii b>a nel psich iJsm,o. fil. 1

Sulla cura delle crisi gastriche dei tabetici. Il l)roblema della tera1)ia delle cri'61i ga.striche n.ei tabici attende atncor.a una risoluzi one. Negli tùt.imi tempi ful'ono proip osti vari metodi. P er os la papaverina e i'l benzoato di benzile se·m br·ano sp i egar e un' att.ivi tà benefica. T ra i mezzi più ·energici ·escogitati, Sicard e Catheliri 1consigliano le iniezitoni paraveriebrali e.d eipidt1rali di cocaina; Foerster ed Ha.enel il 1


[ ~\NXO XXIX . F .\SC. 1 Tf

lL POLJCLINTCO

taglio delle radici posterilo ri (sconsigliato · da Reicl1rr1ann, ecc.); Rembre (Miinchener M edizinisclie ivoclie1ischrift, 22 111gli 0 1921) delle iniezioni epidurali di antipirina e alcool (5 ctg-. di anttpirina, acqua ·distillata q, b., 10 gr. di alcool). L 'eff ett-0 ottenuto saYebbe ottin.10 e duraturo. 1

barz.

DERMATOLOGIA. I foruncoli del labbro superiore. Il foruncolo è un'infe.rmità spesso benigna a cui non si annette gr.ainde importanza: talvolta · può diventare grave per il trattamento mal diretto, quale è,, .p . ·e s., la manovra brutale dell'espression.e del cen·cio, a cui può seguire estensiollle locale ·d·e lla foruncolosi o stafìlocoocia geneir aliz.z ata. . Talora il foruncolo può essere grave per altre malatti.e con.comitanti, quali il dia.b€te e l'album in tiri.a, ·O ppure p er la sua l ocalizzazione (vicimanza di gran·di vene cmtanee o di tessuti ri ochi di linfatici) : tale è la .ragione per cui sono gravi i fo·runeoli del volto .e 1srpecialm ente qu.elli .d~l labbro. Di questi, L. Olivares (A rchivo_s de Medicina; cirugia y especialidades, 14 gennaio 192'2) riferisce cinque ca•si, a lcuni dei quali terminat i con la morte. La principale ragi-0n.e della gravità di questa localizzazione va ricercata n ella ii0chezza di va.si venosi, çhe ·per anastom-0si con la vena oftaln1ica e col seno cavernoso, determi.n ano fr:eqt1.enteme11te la trombo·si di questo seno. È qi1indi important,e trattare fin da l principio i forunooli del labbr o, come. una l esione grave e procedere Slllbito all'estirpazione totaLe1. quamdo si o,s servino estensione dell'e,dema , notevole arrossamento della Lesione, .d.oloei molto in~ensi. Qt1and·o si tratti di antrace al labbro S·Uperiore, specialmente se in gio,v ani, s i dovranno poi tener presenti le p,o ssibili deformazioni, che .esiger·anno in seguito la plastica:. L 'A. coinsiglia qt1indi di 01perare in modo da ottenere ·u no sdoppiamiento del labb ro in ·due p arti, l'una anteriore, l'altra posteriore: in tal modo i p1rodotti necro sati, che ·Costituiscono il for11ncol o, ris'Pettivamente l' antrace, sono liberati dalla pressioine, che esercitano su di esisi i tes.st1ti vicini. Per quanto ri.guarda la diagnosi, si terrru.1no presenti la pustola maligna e l'edema maligno: nella prima, l 'escara ·centrale, 1e ves·cicole circostanti, l 'edema più limitato .sono caratteri che permetterann·o senz' altro la diagnosi. L ' edema m a ligno è n1olle, mentre è duro n el foruncolo, in Clli si avverte poi nel pt1nto 0

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centrale llna particolare durezza; nel caso poi di incertezza, deciderà 1' esame microsco})ico dehl'essudato delJ.le yeiscicole o di quello otte11t1to con una piccola incisi.one della parte edematosa, osserva11dosi n el cas·o dell'edema maligno i baci] li ·caratteristici. '{il.

La dermatite della regione glutea nei bambini. H . Cookes (Anier. Jour·n. of Diseases of Chil<lren e British med. Journ. , 17 dicembre 1921) ri tiemie· che la dermatite la quale si -01sserva alla regione ,gJ.utea nei piccoiLi bambini ed in qt1elli . anche gran dicelli, sofferenti di enureai, riconosce la sua causa nella irritaztone da pa1te del·l' ammoni·a ca formatasi per la fermentazione dell'urea. TaJ.e fermentaz.i one si produrrebbe ~er op.er.a di un ba;ciJlo saprofita che vive soltanto :i1n ambiente al:cailino (B. ammoniagenes ), ma anche per .rultr.i (Stafilococ1ehi, Sanina lutea, protei). ·Quando si aippli.cano dei panriilini irrl1) regnati con un anthsettico, scom.p.are l'o,d o.r e ammoniacale e migliora rapidamente la dermatite, S'ia semipli~mente er,i te·m atosa, sia papulo._vesciieolare. L 'A. consiglia quin·d i di impregnare i pannilini asciutti in soluzione 1 : 5001 di sublimato ·Corrosivo, lasciarli ascit1gare e poi ap1plicarli sulla parte. Possono an·ohe servire l'acido borico (1: 20) e lo joduro di 1ner0c urio (1 :5000). fil. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. I sacchetti semipermeatiili in microbiologia.

NUlmt8lrose so-n o le ap·p lioazaoni -cihe ha.nno ili micr01biolo1gia i sacc:hetti di collodio: fu il Sanarelli che per primo li costn1ì e li intro.dus.se nella t€·cnica fin dal 1891, al dt1plice scopo di raccogliere linfa priva di leucociti e ~i m,a ntenere e coltivare n.eJl'organtsmo i ba.tteri, perfettamente al sicuTo da.gili attoochi rte·i leuco·citi. L 'ing8lgnoso metodo, cl1·e upTì l a stra da a numerose rioercl1e e ad impoir tanti &tudi, è stato in seguito attribuito a.d altri; esso viene giustan1ente riv~n.dicato all'autore italiano da L. Verney (Annali d'Igiene, 1921, ottobre-dicembre). Mediante una tecnica ab.bastanza semplice, cui sono state suocessivamente portate "arie mo1di!ficaz.io,n i, si foggiano con il collodio dei tl1bicini a sacco od a capsula, che ris11ltano formati da t1n·a pellico[a coer'e nte e resrU.stente. Tali sacchetti funzi onano da filtri, cllfe, in linea .g enera le, arre$tano le partic~lle .formate e lascìiano paissare i liqutdi in ct1i ta.1i pa1ticelle sono sospese. •


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SEZIONE PRATIC·\

La per1neabilità non va però intesa in senso assoluto, ma è solo relativa: passano a tra'1enso tali soochetti i cristaJJoidi ,e ne son.o ar1~ati i lieuéociti; i co1J[Olidi invece po.ssono venire trattenuti o no1n a seconrda d·e1lla girandezza delle loro mi.celle ed il modo di allesti1nento delia meITTrb~ana: si 1PO&SO•n o ·cooì trattenere le agglutini111e e gli ainticorpi batteriolit.ici : su qu-e.sta proprietà è fondato iJ me1todo detlla d!iJaildJS1i fra.ziona.ta, p.er l'ieorlamernto di varie sosta11ze colloidali. Il passaggio o l'arresto detl1le sosta11ze è influenzato anch1e dalla proprietà dell'aidso1mimento, per ot1i queste rr1en1- brone possono formaTe veri complessi coliloidali con detttie sostanz:e. Altri vant·aig,gi di que·sti sacchetti son-0 la resistenza e l'elasticità per cui no111. si strappano nelle manipolazion1, e la trasparenza, che permette di osse1'Vare i fenomeni, che si svolgono nel loro interno. Fra le diverse 3J>1Plicazioni de.i sacchetti di coll-0dio, citeremo la raccolta ·di linfa, la coltivazione dli vir11s nei1l'intierno delll'o1"g'al!lilismo·, la conservazione di germi delicati, la ~oltura di quelll i re.sigenti, l'iso I.ame•n to di .g·ermi nuovi, com.e hanno fatto Nooarrd e Ro ux per l'agente <!ausale della peripneumonite 1dei bo1v ini. Pier metzzo di essi, si p1oesorno indurTe divrrse modmcazioni ·dei .geirmi, sia iper quanto rigUJaTda la vir.uilenza (a.rrivando a confer:irrla anche a saprofiti), sia p er altri caratteri; si può stt1di.ane l'infiuienza ch·e l 'ambiente ese·r cita sui germi: Frost, p. es., ha dimo·s trato che i germi de'l s11olo, come quelli ba niali delJ'acq11a, finis cono p er ridurr€ e far SC0 1111p:1rire i baci1li 1dleJ. tifo. Questi filtri, a struttur a 0111ogenea e fittis.si mi, sono di grande utilità per le ri·ceirche di chimica fisica e segnano 11na nuova t a1p1p a nf>llo st11·dio d ei collo:iJdi; vengono u s ati anc.11e in 1nicrobiologia come lllt:Pafi1tri e servono per la rpreparazio111e idi ra,cqu1a oitticamente vuota, titilizzata nell 'ultran1icroscopia, per la concentrazione di vir11s filtrabili , p er la dimostrazione di quelli llltrafiltrabili, per la separazionr ed individuazione di prodotti microbici e di anticorpi. Ed è da prevedersi che si faranno altre applicazioni di quest e membrane semipermeabili e che per loro mezzo si potrà arrivare ad una più profonda conoscenza del meccanismo delle i11fezioni e dei processi immunitari. Nel suo insieme lo studio dell'A. costituisce u·nia rivelazione : sernbra quasi incredibile chl"l il metodo introdotto in microbiologia dal Sanarel1i sia stato suscettibile di tanto sviluppo e di tante applicazioni e sia ancora così promettente come l'A. dimostra. fi,l. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. (1241) L'uso della saritoniria nella cura dee diabete. - Al doti. G. R., ab1b. n . 6051 :

La santonina aJp•partiene aJi1a categorLa numerosa dei medicam.e nti tentati co·n tro la glicosurri1a dei diiaibetici, e sui quaJi l 'espierrienza clini:ca, confo·r tata .daJ.l ',e same ,di lah·OTatorio, h a da ~o .f atto giusrt:Jiztiia. Tali medic1amenti sono sempre inutili, spesso dannosi; la terapd.a die~ aiia.bete non può che essere o cat1sale o dieteti-ca. N€tl. nostro giornale numerose riviste hanno toooato l'argomie nto coi criteri p·iù moderni. t. p . (1242)

Tendo sinovite

ti bio-tarsea inff,~tenza..

Al dott. P . S., .abb. n. 2660 : Non esistono teraipie specifiche co·n tro la s11pposta natura influenzale; i presidi terapet1tici quindi non po1ssono variare da queJli generaJi all-e tendosinoviti acute, te111endo nE:·lla dovut,a oonisid'er.a z,i one .il so1g,ge·t to malato. le (?) . -

t. V .

(1243) Relazioni del Congresso di Medicir1,a itnter1ia. - Al dott. L. C., Cesa;ra:

Per aver.e }e relazion.i ai Congresso di ].\-ie1c1icina inlerna si l"ivo•l ga al comitato 0 1rganizzato1 e presso la 2a. C1l.inica m edica di Na.poli. Credo però cl1e ancora le re·lazi.oni no·n sia n o state pt1bbli·c.ate. t: p. (1244) 1'rattato sull e 1rial atti e infettive. - Al dott. C. E. , Gesico: Recen tis1sdin10 ed ottimo è iJl tra t t a.to s n I1e malatti1~ infettive del "f\T ouveau Traité de JJ édecirie edito da Mélisfs on , Maladie1s i rifectieu1ses . .

t. p. '

(12'15) tllle glandole a sec r ezione interria. Ai dott. U. B., Ariieoia, e G. P .., Genova: . Abbiaino più volte .consig•liato il Pende edito da Valla11di e di ét1i recentemente è 1.iscita una se.con da edizione. t. p. . cocainr:t

(1246) Sulla

e sul cocairi i srrio.

All'abb. n. 6306: Le suggeria1110: La Coca.ina, del dottor F. Marta, piUbblicato dall'Editore Sonzo1gno di :\Iilano, e Atf orfi,11.ismo e co ccli1ii smo ,del 1do ttor A. Sarian .p ubbliicato ·dagli Edito1·i Rosenbe1 g· e Sellier di Torino. Sull'argomento la ,S ezione Pratica ·d e·l Pol iclinico ha plllbblicato l'an110 scorso una rivista sintetica. dr. 1

(1247) Riviste italiarie d'o,<:tetricia e ginec ologia. - Al dott. lVI. P. da Co1pparo:

La Rassegna d'Ostetri cia e GiriecolOgia (N apoli, via Torretta 135) dell'o1n . prof. CarJo '


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J L POLJCL!NTCO

C11 cca; Lct Cli11ica Ostetrica (Roma, via Orazio 30) d el r>rorr. Felice La Torre; la Ri'vi.sta d'Ostetri.~ic1, e Giriecol ogia praticci (Palermo, via l1gnazio Florio 11.) del 1prof. Fortt1na to l\!Iont11oro hanno tutt'e tre carattere di rivis te, cioè recano contribt1ti originali e recem.sioni, e ... ono t1g.t1almente consigliabili. 1

(ANNO XXIX, FASC.

171

nattlra. Il rimedio naturalmente non con vince1 A11ga.n, che vo1·rebbe aiutare la natura. J..Ia Beraldo ribatte il s110 chiodo e chiama bel romanzo le pT01nesse della medicina non n1ai mantenute. ' . Argan, questo g·rottesco borghese, pensa co1ne tutta l'umanità .quando sta male. E con1e le par:o1e di Beraldo ·sono uno sfog,o oo,n tro la medicina jmpotente, le parole di Argan sp.Lega110 l'eterno ascend einte deJ medico sull 'un1anità . .Argan è Moliè.r e cl1e ragiona idi fronte a Molièr.e che .so:ffire. Ecco perchè alla fine della scena l'autore getta la m aschera oomica e pone Ì.ll bo·cca al SJUo interp1~ete la patetica confess i.onie dei propri mali. i\f.oliè.r e ha le su.e ragioni per Il•on voler.e medicine, egli ha app.e na la fo1rma che }'.)asta a sop11Jort.are il suo malte. Col •S UO fine intuito l\1oliièr.e ha ra•p presenta to nel suo mal ato imma.g inari·o, Argan, un malato reale. Argan è un nevropatico : permanentemente inquieto, .a'umore variabile, iirritabil.e, egoista, .s empre preom1pato ·cleJla pro.i)ri.a s1al11te, estr:emainente fi1dit1cioso nelle medicine. Com.e t11tti i s11oi simili, egli è destinato .a divern.tar.e preda d.egli empirici e dei c ia.r latani. Toin.ettie lusingando la .s ua idea fissa, la mania d e1l1e purghe e del clister.e, ne fa quel che ' 'uole. Voliendo creare t1n tipo di malato intenzioria1mente immaginario i\1oijèue ha rap·prese11tato t1n nevropati-co cljnica ment e ora definit0. E tutte 1e amare, sa1·castiche considie:nazioni di B er·alao s0010 1a satira della m.edicinia di qt1e i tie mpi, ohe ·si presiava git11st.amente ad .essere tras,cinata nel ridioolo. dr.

a. p.

VARIA

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1 medici e Molière.

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::\lolièr·e fu tino dei più 1accaniti detra·t tori ,diei medii ci. In c1uasi tutte le sue commedie i ct1Jtori dell'aJrte sanitaria 1sono colpiti ·dalla sa·tir:a più f.eroce. La iatrofobia di ~Iolière (E. Lev·r at - 11'lerC'll· re de France rif. i:n Minerva, 1921, n. 5) non si può sipieigare se non ·oon 1·agioni affatto speciali l egate all'edu·cazione dello scritto111e ed a con.dizioni particolari della stia sa1'ute .ed ai r.eJativi in successi terapet1tici. .Egli era afflitto ·d.a bronohite .cronica -e ·n on mieraviglia se dop.o av.ere eisp.eTim1entato la inefflcacia di giulebbi e d·rog·he egli pren.d,es•s.e in ·Odi.o i.a scien~.a i:naapace. Egli cominciò i 1s·u oi attaccl1i .11el Festin de Pierre, l)er oontinuarli n.eJl 'i l mour médecin , in ce·rti passi dell 'A 1nphitryori e di M onsiei1.r malgté ltli e nel M alade imag ina·r ie, commedia che è la s intesi dell'opera sua, il s110 teis tn.mento l etLerario. Sopra t111 fondo di far~sa, campeggia in ess8 un ip·ersonaggio 1di grande oom:modia: A rgan. Ln. complessità ùi qi.1esto per-sonagg·io dà alla satira qttalche co sa di gra·v.e .e di amaro, che rion si trovano in .altr.e comm edie. Argan r.a.ppresenta il fa·r macofilo che vt1olc ad ·og.ni oost.o pr.endere medicine, si.a pure' qu·a nd.01 la loro in.efficaci.a è incontestabile. In qi..1·e1s11.a co1nmedia è s,f.erzata .la p edante·r ia 1scolastica, la ciarlataneria tronfia, p·omJ•osa, vl1ut.a, iml1roglion·a, •Co.n :i.a q.w ale ai tempi di :.\Ioiière s i identificava 1a medicina. Beral1do, l'altro p.elisonaggio, eh.e ·8Jétr ebb€ I,oi il 11ortavoce di lVIolière, ·discuten·do e.on Argan soSitien e la sua tesi. La medicina è una delle maggiori ]ollie l1mane, pierch è i congegni d.ella nostr.a macchina sono misteri. Affermazione Pisa.t tissima, in qltanto ·Che in quel tempo la fi si.ologia era ai .p rimi .p assi, la ·c:himica biologica non eisisteva .e l 'empi1rismo più ais sol11to guidava 1a medicina. Beraldo parla però per il p1as·sato .e 1s embra ammettere la possibilità ·di pro,gI'etSs{ e cli lumi n ell '.avve.. nire. E intanto che fare con il n1a lato? Nulla. T enerlo in riposo e lasciar fare la provvida 1

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. FASANI VOLARELLI

:H1RANCESCO. Oontributo cilla con,u-

scenza dei medicarn,enti aca1itolitioi. L'Arsenico.

- Genova, Stab. Artisti Tipografi, 1921. Io. Ountributo alla oonosoen,.za d ei rriedicamenti aoantovlastici ed acantolitici. - Siena, Tipogr. San Bernardino, 1920. ID. Su llri -vatologia e sulla patogenesi delle rugll e. - Siena, Tip. S. Bernardino, 1920. Io. Oontributo alla conoscenza d ei niedioa.-rnett-ti aca·n toplastici ed aoantolitioi, p. t. - Siena, Tipografia S . Bernardino, 1920. . 1

FEDERICI NICOLINO. R i lievi Chir1trgi<>i ... e critici. --

Milano, A. Rancati, 1921. Io. A.nco,r a 111ia lapa1·otoniia por peritonitf t ·uòerco lare. - Milano, 1920·. • FRtTr,0·~1 CESARE. Asn1a bronchiale. SHlò, 'Iip. Gio. Devoti, 1921.

1

ERRATUM. - Nel Fase. 16, pag. 531, qui nt'ultima r iga, leggere : 2a elezione.


[ •.\NNO

XXIX,

FASC.

1'7]

SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PRO l1'ESSl ON A LE. MEDICINA SOCIALE. Come si frustrano le misure contro gli stupefacenti. Vo~e11tieri p:ubblilchiamo, qu1e sta Lettera che

un bravo collega ci mamda, narraI11do coin semplicità fatti a lui occorsi. Pre1cisame·n te perchè i fatti ah'e,g li espon.e capdtano .spesso 31d altri, a n1olti, medici, noi ìi rendiamo pubblici tra i medici, per intensificare e diffond,ere tra noi la convinzi001e dei danni che vengono dalle specialità m.ella lotta contro• gli rStU!pefacenti, pella· quale tutti ,gli stati cjv:tli so,n o 0tggi imrpeg11ati. Sri potrebbe dai più ~ggiun·gere che g·li inconvenienti delle specialità sono numer,o si, ma ciò non toglie che non si ·debba co·m inciare a denunziarne un0, certamente uno dei più 1

grav1.

Per i medtci, IP€I' i n.c>stTi lettori, la lettera non ha bisogno ·d i <>ommenti. Gentilissimo Professore, 7

oglio raccontarle il caso occorsomi con un morfinomane. Certame11te :anche a Itri avranno g·ià fa tto questa esperienza. Ho assistito un i11orfinomane, a cui io c1·~eva di a\ere già ridotto sensibilmente le dosi del veleno cl1e co111suma va giorna1mente. Egli mi a ve,ra anche quasi dato la parola di andare in U!k'l c-a·sa di sal11 te ~r la desintossicazione. Poi ha cambiato totalmente d'opinione e mi di1sse, di ~vere a'llto cla un farmacista un preparato innocuo senza n1orfina, del quale fneeva ora uso_· senza , restrizione e ~nza che i suoi famigliari se ne ·preoccupas~ro, essendo convinti dell'innoeuità del rimedio. )11 mo8trò l'ato:viniecon,, del quale si iniettava aln1(:\no 15 :fialette in giornata. Per me si presentava come un morfinomane gravissimo; i parenti erano molto -.sorpresi di apprendere che con l'atoxi1necorz. riceveva t1na dose molto pii1 elevata cli n1or:fina, cli quanto mai a veva '

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11sa to. In una «linica d~J>O si sottomise a lla cur a e riuscì a libernrsene cou graYi sofferenze e dopo molte settima ne. Tornato a ·ca sa le cose andarono bene ~r br~Ye tem•po. Poi rico1ninciò con le iniezioni di panto1>on. ~1.'iruforn1ai cla un farmacista, non il fornitore dell'ammalato, che non conosco, come era possibile di trovare tanto facilmente questi pl'eparati. J\Ii rispose, che in og11i farmacia si • i>oteYa no comperare quelle specialità di o•pp-io (Atoximecon, Pantopon, Oppiosina, ecc.) senza a l cuna ricetta e che la legge non lo vieta.va. E vero· questo, o si sbaglia il mio informatore? Non si l)Otrebbe ora, che è stata dichiarata la guerra agli stupefacenti, interessare l' Autorit:.\ competente di includere nella lista delle sostan7..e .d a controllare anche queste specialità oppiate? Sal'Pbbe certamente di grande a it1to a quei J)Overi 1

colleg'hi, che de\on-o occuparsi di questi disgraziati amn1aliati; il controllo i1on sarebbe a llora · del tutto impossibile. Se Lei volesse interessarsene i11 luogo competente, I..e sarei tanto riconoscente. Dott. G. WILD.

P]ù riconoscente del nostro collega, dovrebbero esserci gli infelici ,presi dalla triste abitu1dine. Ma .1a rico noscenza non potrà cominciare d.a p arte ·di nessuno, fin.o a ·che non sarainno adottati cc in luogo conipetente » i ·p rovve1dtm1enti per orvviare a.i danni denun ciati. P er far giungere, a chi spetta pro.vveidere, !La 1dienun,cia d·el male, niemte meglio oggi che la 1pUJb'b licità. N,oi siamo in linea di battaglia: •ci aiutino gli altri giornali medici e soprattutto l a stampa politica. 1

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1 PROBLEMI INSOLUTI. Morte : sorgente di vita e di salute. (Nostra corrispondenza).

Il dott. G. Perilli che, trapiantatosi in America, mantiene vivi i contatti con Ja Madre Patria ~ che perciò è simpaticamente noto .al nostro p11bblico medieo, c'inYia l'efficace articolo che segue, su di l1na questione insoluta, Ja quale, per l'av,·e· Jlire della medtici11a, dovrebbe ormai avviarsi a soluriione. I . . a riunione recentemente tenut.a dalla. Società

.:\Iedica. di Denver per controbattere la campagna iniziata {lagli anti\·ivisezionisti mi ha r iport.ato ad un'idea su11R quale n1olte volte la mente si è soffermata. Ed il pen1siero ·C he forse tanti e tanti altri mi hannò i)receduto nella stessa idea, concretando.la, ed esi}onendola i11 forma più persuasiva di quella che a me non riesca di ottenere, avrebbe dov11to sco1~ggiar111i dal tracciare queste .p oche righe. I\la io credo che il momento presente sia il più 'l >ropizio per risollevare, se già altre volte è st.ata agita~'l, o a prospettare ora per la .p ri ma \Olta in. tutti i suoi dettagli unia questione di im1)0rta.nza univer-sale: la necessità d'i sezionare h1tti i cadaveri. Ricchi e poveri, uom1n1 illustri e .sconosciuti, tutti - senza eooe.i·,ione alouna -, non più tardi di 24 ore dalla morte. dovrebbero passare in temporanea proprietà dello Stato, della ProYincia o del Comune, e, solo dopo l'a11topsia, esi:;er restituiti a l1e rispetttve famiglie. J.1'auto1)si.a, dichiarata obbligatoria, oltre acl e sere il nligliore controllo della diagnosi della malattja o della causa che si è ritenuta determina11t~ della moTte, sarebbe fonte di preziosis siu1e osservazioni ed incentivo effieacissimo al J}rogresso della n1eclicina e delle scienze n~ni.


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IL POLICLINlCO

b~iu

dalla pr1n1a autopsia , cui, ai bea ti tempi del 1nio studentato, dovetti a sistere in u11a delle sti le di anatomia patologic~a del1a R. t:11iYersità cli ~apo1i, il minuto esame delle altel'azloni ri ~n­ trate e l'esat1riente ~iseussione che ne segl.1ì fra di~-epol i e ma.estro n1i diedero la prima ed esatta Yi~1one clel be11efieio immenso che deriverebbe al. l 'l1manità intera. se la pratica delle autopsie fos::;~ genel'<t lizza ta. Be il sogno è bello, ben cl111"a è h.1 realtù. llo ve1100.to 11erciò sempl'e alle moltep lic1 immense difilcolt.\, cli ordine tradizio11ale, ·sentimentàle, religioso, tecnico, fina11ziario, ecc., C:'h e l'apJJ1ica%ione cli un tale progetto l)Otterebbe con sè. ::\1 a d ·a 1tta J)a rte qua li e quanti prog·ressi nor1 :;0110 :-)ta ti raggiunti specie in questi ultim.i an11i i1el ~~rupo internazionale, o dirò meglio mou<.liale, superando difficolt<'t ancl1e maggiori? La coscienza moderna ha subìto una tr.asformaY-io11e i1oteYolissim.a. Pi innegabile che le guerre han110 ,p rodotto emvre <lanni incalcolabili, ma è innegabile pure (e 1~1 storia è li ad inoog·narcelo a ttl'a Yerso t11tte le ère) c.:l1e ogni periodo gt1erresco lm scosso e.d ecci t•l to le energie sopite L1elle nazioni, delle comu11iti1, dei singoli che da esso llJanno l'icevuto ogni ''olt<1 n11a J)ote11te spinta ool cam111ino glorioso delhl CiYilttL. Così abbiamo visto che recentemente, in breve ,~oJger di tempo ed in consegt1enza della guerr<l. mondiale, si sono costituite Associazioni internazion~li cli altissimo valore pratic-0: h1 T~ga delle Società d·elLa Croce Rossa, de~Ji ta •l(l un intenso laYoro di ricostruzione ed a 11obili J)rovvidenze di ·p ace; l'l.fficio Internazionale d'Igiene, binoc>olo sa11it;1rio clella Leg·a delle Nazioni; la l"onferenza di Washington .per il d1sarmo: 11ri1110 1nodestissimo sforzo, a base di fu tti, versv la pace universale; la grandiosa Confere11za di Genova, a lla quale qun 1·nnu1sei Nazio ni saranno rappresentate, ,p er JIOl're rimedio a ·l temporaneo squilibrio economico. Nobili idee, g·e11erosi J)ropositi l-ianno potuto du11(l ll é ~11anùere <:osi i·ob11ste radici intorno al globo, dn render possibili le riunioni dei i·a.p pre-sentanti ·di tutti i vaesi d'e l mondo ci Yile. Ebbene, per tornare al tema, •p erchè queste 40 1: viù Xazioni non ·si dovrebbero .poter mettere d'accordo in una determinazio11e di efficacta più import<1nte. pit1 Yast~, più u11iYersale, più r)ermanente, i I cui bene.fi7.io sarebbe a Yantaggio dell't1manitù. tutta in un'opera di prevenzione, di studio, di tura ' ilei mR In nni che questa u n1ani tà a ffiig·gono? tina11cl0 i .p ensi ai miliardi og11i anno perduti 11 .)l vulore-11omo, che no11 raggiunge la Yecchiaia, (1un11tlo si pensi alle epiden1ie che potr~bbero es~ere u1eglio e scientificamen te c-ontrollate i11 temr111 · :l 1 Jll' in10 ca so {li decesso., e11e <l tt11il lu1e11te spesso sfup:ge a ll'esame. quando si pensi <1lle infinite utili 0~~1·Y<\Zio11i nei _più svariati C'<llllpi: anatomico, Ji~iologico. l)a tologico, cli11ico, ba tteriologi<.:o, chi.11\Ì<'<>, ti~ico , medico-legale, ecc-.. quando si l)ensi .;t qnPl'te e :1d altre ragioni {;he qui sarebbe trO!I1

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IJO .11rngo elf'11c:a re, non sarà difficile neppure ai

l}rofani intral'Yedere l'importanza e l'efficacia di lllla clis1)0sizione legislativa che rendesse obblio-ae toria in tutti i casi di morte- - nessuno escluso la ·p ratica dell'auto1)sia. Nè vi è dubbio alet1no che t1n più difflwo ed act·uta to studio macro- e microscopico dell'anaton1in patologic:i sarebbe la chiave n1aestra d'ogni futul'o J>rog·resso delle scienze mediche. Con 1'al1tov1sia di tutti i cad1averi un'era nuova sa.l'ebbe discl1il1sa e, con molta probabilità, in tempo relativ_a mente breve, altri orizzonti sarebbel'o offerti ai presenti sistemi d'insegnamento, di vre-venzione e di ct1ra dei morbi. Qt1n.nte iùee, giu.d ioote inattuabili pe1· lo. passa· to, non sono Ol'a realtà i1alpabili e fèc-onde di be11e? ~011 J>iù che tl'e anni fa. nella prima\eta <lel J~19. ~l Cong·resso Interalleato della Croce Rossa i:;i Cannes, il dott. Lt1c-as cli San F1·ancisco, a nome clella Delegazione AnJericana, espose un complesso ma armonico l)l'og·etto di assistenza all'infanzia, r~rogetto che :a i congressisti di quella se ~ione (ai Ia,·ori della quale ql1el giorno ebbi la fortuna cli a ssi•s tere anch'io) · a11parve di proporzioni g·igantesche. Eb~ne, nel breve veriod'O di mia l)ermanenza in Atnerica, 11.o ieonstat.ato che gran parte di quei suggerimenti so110 già in via di a.p plicazione, in molti Stati di questa Unione. Ed io avrei desiderato che dalla tribuna profes~·donale piii ascoltn ta, dal Giornale dell' Associa.~·io­ ne Jfedica An1erio<11na, fosse vortata in discussi on'~ - e prima fra . medici soltanto - la proposta dei1'obbliga torietil dell'autopsia. Se a VYalora ta ielal consenso della maggioranza di coloro che più sono interessati nei problemi .delln salute J)Ubblica, l'idea, per essere tollerata o ben areolta dalle moltitudini, dovrebbe avere subito diopo il caldo appoggio dei capi e dei mini~tri di og·ni religione. Poi il momento •sa.rebbe maturo per il · Jegi·s latore. · l\ila semb.1:a che il Giornale dell' As8ooi.az ione Me<f.ica· Am.ericana a•b bia paTecchie volte pu bblicato n rticoli sul doYere di accrescere il numero delle a t1topsie nelle istituzioni americ:a.ne, e va1ie orga1dzzazioni religiose, specie cattoliche ed ebraiche. abbiano assicurato che la pratica dell'autopsia non è contra ria alle loro rispettiYe regole. :Non è questo però il punto su 'Cui io desidero richiam.a re l'attenzione : io non parlo di accrescer·~ soltanto il 11111Dero delle autopsie, ma di ren,dere l'autopsia obbligatoria senipre ed in, ogni 1

1

caso, per

n1e~z·o

<li disposizio'Ylli legislative.

Per com.i11ci.a1·é a persuadere le folle sarebbe lltil c ricordare, diffo11dere e spiegare l'origine la tinrt (lella parola « caclavere », cioè: «caro data vermibus - -carne data a i ver1ui ». Si troYerebbe subito .diminuito il i1umero (legli . oppositori a 1;1sciar operare rispettosa.mente sui morti il medic:o settore. J\Ia qu i in J.\.rue1i<'a, doYe ane:l1e è conE'aerato il principio che al bene dell'un1aniti1 può e ùeve e~­ ~er &1C-Tificn t-1 1<1 libertà indiT"iduale: qui. clove col proibizioni:::u10 e co11 le l~gi blù

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[.<\NNO XXIX, l~ASC. 17]

SEZIONE PRATICA

563 \

~·impone

un sistema di Yita priYata non sem·p re eonl:)ono alla Yoloutà dei singoli; qui, <loYe un profano hia 1potuto proporre e far a1>Pl'OYnre una legge (antibeer bi ll) che coercisce la facoltà dii .p rescrive re del medic-0, facoltà •prima riRpett:ata dal l "'olsteaà Act originale: qui, dove si può •sentenziare perfino la sterilizzazjone .dei delinque nti, degli a ·n ormali e dei {le:fi-cienti; qui - i-0 n1 i auguro - potrà ben essere, per l .l i1rirn~t volta a l mondo, proposta una legge eh~ permett:l di -·ottoporre tutti i cafu1Yeri (insistt) gulla pal'ola : tutt·i ) ad indagini scientifiche, la cui ituportauza, ~ a.p,pie110 compresa soltanto da chi è conl:)<.:io cli quanto a 11c-0ra i1oi ignoriamo nel ca.m1•:> della J)atologia . della etiologia, della t.erapia, ec-c., sarà J)erò <l sufficie nza i11tuita a11che dai l>rofani cbe l{;Ol loro voto d0Yra1u10 a.ppTovare quella legge di sic11ro, immenso, eterno benefici.> all'11mn 11i tà. · J)ott. GIO\'.\NNI PERILLI , DenYer (Colorado).

Cronaca del movimento professionale. Le tariffe giudiziarie. La l.'amer a dei .de1lu ta ti ha .approYa t-0 in una clelle sue ulti1ue sedute il disegno di legge ,p.1·es:enta to <l'al G0Yer110 11er la iiforma della tariffa penale e eivile l:>er i testimoni, i periti, ecc. A11:'1 dtscussione ha n110 preso Pf:trte gli on. CallaSso. l.'irincione e Ca rnazza. Gli emendamenti r•ropoi:;ti cla questi deputa t i allo scopo di migliorare i con1pe11si per le prestazioni medi-che haillilo troYa to da parte del l\1iuistro per la Giustizia ltna irriducibile resiistenza. l 1a classe medica non può essere soddisfatta dj questa legge: le elevazioni di tariffe sono irrisorie. D'a ltra parte la legge ànche -così i11soddisfacente uon fJUÒ essere ~pplicn ta perchè manca anC-01'~1 l'approvazione del Sena to.

ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (9;-).5UJ R esidenza del m edico condotto . Dott. l.1 . :.\l . <la A. - Per risol\1ere il q11esito proposto

oc'OOrre tener presente il ca ,p itolato in cui sarà stato certa.men te. a suo tempo, fatta menzione <lella residenza del medico o dei medici condotti. Nel ~i lenzio del capitolato il Comune può, nell'interesse del servizio, dislocare ti no dei condottati da un posto ad un :l ltro, preferendo pur sempre il più giova ne, il meno a n ziano, colui che ha minori iuteressi proprii nel C€iltro. (9357) Ann·nllan1.ento di un pu bblico concorso. -

Dott. l:. R. da P. - Il concorso bandito per la i1omin.:.1 di un medico condotto non può annullarsi., se n-011 per una grave e giusta cau·sa di p11bblico interesse. I.ia giusta cau sa. esisterebbe nel fatto c1e1la. n1a nca.ta nomina della Commissione giudicatrice rn·ima de lla chiusura del concor.so : cosa che ne r e11c1erebbe nullo r e-sito, ancorchè fos...~ espletato. (935<3) Visite 1neàicl1 e sup eriori a q1telle preSl'r i.tte. D ott. S. d 'A. da I . - Poichè Ella per

capitolato ha l'obbligo di recarsi nelle frazioni due volte la. settima na èd il Sindaco lo a vveL"t<• che il Comune per visite straordinarie non intende assumel'e alcun obbligo, u-0n è censurabile iì fatto che Ella si. fa~ia pagare da·lle famiglie og11i visita i11 eccedenza alle due obbligatorie . (9359) A.unie1iti periodici ài stipe1idio. - Dott. :i\J . G. da. L. - Gli a umen ti p·e riodici di stipendio sono calcol~ ti al medico se e come stabilisce il capitolato. Se il capitoluto non parla . . di tali. aumenti, è da r itenere che essi non sieno dovuti. (9360) l -fficiale sanitario. - Dott. l ,.. G. da C. e. - Il u1edi.co condotto pensionato be11 l)U Ò esser e incaricato delle . fl.1n7'ioni d1 llfficiaJe snnitnrio. Contro i I clini ego della 11on1ina da !)arte del Prefetto E.i può r icorrere in sede conte11ziosa alla r'r Sezione del Consiglio di Stato per l'ngioni di legitti1nità, cioè per incompeten za, eoce880 di pot~re, violazion<:: di legge. (9361)

Cori,corso

irrf?golare - Ann1illaa11en,to. -

D-0tt. P. '.r. S. da G . - È annullabile 1m concorso in .e ui sieno stati riceyuti documenti ed aml.llessi nuovi ca·ndidati (lopo sca·d nto il termine all'uopo fissato d.al bando. P er impugnarne il risultato occorre proc111rre r icorso a lla IV Sezione dcl Consiglio di Stato per ragioni di legittim it~t e, cioè, Der incompetenza, eccesso di potere, violazio11e cli legge. (9362) Elerioo àei poveri - A.1)ù ie11ti. e se111i-aù· bienti. - Dott. A. G. da C. - Da l momento che la legge non ammette la doppia ·ea tegoria di ahbien ti e di n1eno a bbie11ti, il Con1une deve promuovere da.I CoDlsiglio Comunale 11na modifica al 'ige11te capitolato, nel senso di parla re solo d i l)Over i e di abbienti. P er qt1esti llltimi, potrà esigere quanto crede, rint1n~o alla indennità cti residenza, se il loro num<:!ro fosse inferiore a 300. l'er ora le cose de bbono rimanere come pel pa ~­ ~"' to ' esio-endo dal Comune la detta indennità . ... « b (936.3) Secondo caro-viveri. - Dott. C. R. da 1\1. e. - Poi eh è la conoessione di una seconda inde11nità ca ro,..vive ri è s tata inclUJsa come obbligatoria neJ capitolato-tipo, aipproYa to dal Comune e dalla G. P. A., non cTediamo possa più essere revocata, costituendo orarnai eFYsa u11 vero diritto a~uisito l)er i beneficia ti. (9~65) Iriie.~ioni ipoder111 iclle. D ott . ...\.. T. da A. - Una i)ersona qt1als1asi non può, nncortbè autorizuta · ti.al medico e d a lui delegata, praticare le iniez.ioni ipodermicl1e . (936G) Elenco dei pover i. - Dott. A. D. A. $.la 1>. - Non <lit la legg·e a lcun criteirio per la formnzione Llella lis~'l <.l ei poveri a venti diritto alla cura gira t11ita. Ogni Comt1ne fa da sè, tenendo co11·· to .delle peculiari condizioni locali. Certamente la suddivisione che si intende fare fra abbienti e semi-abbienti, semi-poY-eri e 'Poveri, non trova fo11dia·mento in legge~ perchè questa non prev-ede la ·p ossibilità di somruinistr a1"e a parte. del~ I:OPolazione tln'a·s ststenza sanitaria g;r.at111ta, 11illltatn ed i:ncon1pleta . Se d~urante il periodo di tempo in cui Ella per mancanza dell'elenco h.a prestato Ae1:'l·izio presso tutti, non · ha ri<:evuto che il solo m1p~nd io J·eh1 tiYo ni 1)ove1i. ba diritto di farsi pa1

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, IL POLICLINICO

. ga re dagli abbie11ti; ma se, inYece, è stato pagato in base alla cura piena, nulla più può ora pretendere. (93u7) Ta ssa, d i ricohez:za 11iobile. - Dott.. V. R. da l\I. - La R . ~l. _ricade su tutti gli introiti , come, p . e., sulla indennità cavalcatura, sulla indennità di Ufficiale sanitario e sulla indennib\ caro-viveri. Il tasso è dell'8.65 %, oltre il contributo invalidi di g·uerra, del 15 %, e l'aggio all'esattore, che va1ia da. Comune a Comune. (9368) Div 'isio·ne e ripartizione delle oon,dotte. Dott. A. L. dia R. B . . - L-e ejrcoocrizioni delle co111dotte debbono rimanere così come le ha stabilite il Comune, senza. che i iispettivi titolari possano dolersi per essere a qualcuno di essi toccato la sezione meno popolosa. Possono, ·p erò, privatamente interessare il Sindaco perchè, in linea di equità, p•ropo11ga al Consiglio Comunale un cambiamento nella estensione della condotta, . oorcand·o possibilmente <:li equipararle. Doctor JusTITIA. Benen1 cren ze pe1· la sctl'lite pubblica. -

All'ab-

bonato n. 5567 (2). - Le d1sposizioni per il con..'f~­ riinento <111rante la guerra delle iicom1pense stabilite con i Decreti 28 agosto 18()7, n. 3872, e .25 , febbraio 188(), n. 3706, a i benemeriti delln salute pubblica per l'aissiste nza sanitaria ai militari fe1iti ed ammala ti , ono content1te nel Decreto J.;uogotenenziale del 18 maggio 1916, n . 624. 1\1. C.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Scad . 30 apr.; due cond. (Trevinano e Torrealfuia); L . 5000 e 5 quadr. decimo; doppio c.-v. ; L. 2000 cav. ASSORO (Oatania) . - 2a. cond.; L . 6500; ~V. lire 2000, per borgata; c.-v.; 5 quinquenni; età 35. I>iploma da .dl1e anni ; lodevole servizio condotta e corso perfezionamento. S cad. 30 aprile. l~ERGA~ro . Istituto Raah'it ioi. ì\1edico-chirurgo vrimario; L. 3600 nette di R. 1\11. e 50 % sull'imlJOrto atti operativi ai ricoverati paganti agiati; bie1mio; 5 conferme qt1inql1ennali i1on o ltre 60 ;\nni.. La noIDina è di esclusiva <COllll)etenza del Consiglio d' Ainmin. J)revio giudizio di apposita Corumis . t~nica. Doeum. al Consiglio (via ~lazzi­ ni, 3) non oltre le ore 15 del 14 ruèlg. Titoli in ortopedia . Servizio entro un IDèse. CASTELLEONE (Oremona). - A tutto 30 apr., 1a cond., circa ~200 ab. ; L. 6500; addizionale di lir~ 2000 pel priIDo migliaio di poveri e cli ~· 2 ogni po'\rero in più :fino a 3000; ·d oppio c.-v.; inùennità ca·v alc. Per notizie più precise scrivere a lla Seg·reteria del Comune. COLLEDI1'IEZZO (Ohieti) . Al 1° mag. ; L. 5000 COlllJ)rese L. 500 quale tlff. san. Poveri. Servizi·J entro 20 giorni. FA AKO (Bar;). - A tutto 15 maggio. i1over~ frazioui, L. 1700: 111 corso a1}prova7,ione at1mento li1·e 4000 con -1 ql1ad1·ienni di lire c.: 00 e quattro di Jil'l' uoo oltre <lue c.-v. e indenn. c:ava]('. r,. 1500. ' ACQUAPE:XDEì\TE

(Ro1na). -

[ •.t\.N~O

XXIX,

FASC.

171

FOLIGKO (Perug ia). - P er 40 giorni dal 22 mar.~ cond. rurale di Annifo: L. 6000 per 1000 pov.; c.-v. ~ L . 1500 disag. rooid.; tre quinquenni decimo; lire 2400 cav.; addiz. L. 2 ovvero indennità di residenza povera non mai super. a L. 2000. Ab. 1400. Età limite 21-35. GROMO (Novara) . - Cons. con Valgoglio: abit. 1900 con !>00 pov. ; L . 6500; per uff. san. L. 500; mezzo trasp. L . 2500; disag. resid. L. 1000; doppi(} c.-v. Scad. 30 aprile. GnossETO. - Uffi.c. sanit. e medico capo del Conìune. Scade 30 a,pr. L. 12,000, 5 quadrienni, c.-v. Inibito eserc. profess. e accettaz. incarichi da privati e da pubbliche amministrazioni. Verranno indicati i giorni e il luogo degli esami. , MORICONE (Roma) . L. 7000, oltre L. 500 disag. resid., L. 300 uff. san., L. 1000 arm. farm., doppio c.-v. Scad. 30 giorni dal 1° aprile. OSIO SOTTO (Bergamo). Consor. 3 comuni; L. 6500; adddzion. L. 250 ogni centinaio poveri sopra il migliaio e :fino a 2000 ; L. 350 oltre e fino a 4000; L. 300 per ogni 1000 (sic) poveri in p iù oltre i 4000 (sic); uff. ,san. L. 500; mezzo trasp. L. 500 (sic); J.J. 120 assicur. Scad. 30 apr. Chiedere annunzio. OVARO (Udi!ne). - Alle ore 16 del 1° maggio; Kmq. 54.1,16. Servizio entro 15 g. L. 6000 •p er 1000· pov.; tre quinquenni decimo; L. 3000 disag. resid.; addiz. L. 1.50; per cav. L. 3000: se uff. san. 'L . 600. PALAZZOLO (Siracusa). - Scad. 15 mag. L. 550() e 5 quadrienni di L. 500, per circa 1500 pov., lire 100 ogni gruppo d1 50 po,r. in più :fino a 2000. Iscrizione a un albo. PORDENONE. Ospedale Oivlle. - A tutto il 15 mag.,. Jltedico capo reparto ?vleclicina; L. 7000 e assegni temporanei c .-v. Età massima 45. Quattro anni in clinica od ospedale civile. Saranno esclusi dal concoriso e decadranno eventualmente della .nomina i sanitari ·con vincoli cli parentela fino al 4° grado con i sanita1i e impiegati stabili. del Pio I,uog·o. Serv. entro un mese. PORTOVENERE (Genova). - L . 4000 e quinquenni dec·imo per 500 pov. su 2900 ab. ; d~pio c.-v.; età limite 34.. Serv. entro 15 g . Scad. 30 apr. S. ANATOLIA DI NAROO (Perugia) . - Consor. con Scheggino; a tutto 15 ma.g.; L. 8000 e c.-'\r. per 1000 l)()V.; L . 2000 disag. resid.; event. resid. pov.; tre quinq. decimo. Ab. circa 2000. Serv. entro 15 g. s. MICHELE AL TAGLIAMENTO (Venezia) . - Scad. 30 apr. Due cond.; L. 7800 oltre L. 3400 cav., L. 1800 indenn. malarica, doppio c.-v. Chiedere ann11nzio alla Segreteria. S. VENANZIO (Periigia). - ~t\.. tl.1tto 10 mag., 1 a cond. ; L. 6000 p. pov. e semi abbienti, c.-v., ljrè 3000 ca.v., I.1. 1500 disag. resid.; assict1Tazione Servizio entro 20 giorni. · SASSARI. Ji·u n·i.Oipio. - Uffitiale sanitario e OaJ)O dell'Ufficio d'Igiene; titoli ed esami; ,p roroga al 80 maggio. L. 10,000 e 5 quinquenni di. L. 1~; ~op­ vio c.-v.; indenn. missione. Età mass1Jila 4o aDIL1 al 2! marzo. Serv. e ntro 30 giorni. Biennio di provft. TAVENNA (Campobasso). - Scad. 30 apr. L. 3000; p. uff. san. T.1. 1500; 4 quadrienni. .Ab. 2100 riuniti;


{ANNO

XXIX, FASC. 17]

SEZIONE PRATICA

l>OV. 200. Per schiarimenti rivolgersi al ,sindaco o

al dott. A. Suriano in Pianiga (Venezia). TORRICE (Ronia). 2a cond.; 18 kll1q. con 5229 ab. di C1.1i 4757 sparsi ; L . 7000 per 1500 1pov., oltre L . 500 disag. resid., addizion. L. 1.50, c.-v. PoY. poco più ili 500. Cinque quadrienni dec:Lmo. A tutto 2 mag. chiedere annt1nzio.

;565

CRONACA EPIDEMIOLOGICA. •

Le malattie infettive ln Italia. Me1s~

·di febbraio 1922.

30 gen.

5 feb.

6 !2

13-19

20-26

lJ iffide.

MALATTIE

Nuo,·e diffid~ : Lari per la cond. di .Covoli (Pisa), Berzo, S. Fermo e I.1uzzana Entratico (Bergamo). Boicottaggi: Poggio Morano, Scheggino-S. Anatolia e Pietra.lunga (Perugia). Revoca di cliffi.de : Corned-0 (Vicenza), Isola S. Ant-0nio (...-\.les::>andl·in).

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148

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1

1

Scarlattina. .

Riceviamo : L'Ordine dei l\Ied1ci della Provincia di C·aserta ha diffidato il concorso per il posto di chirurgo i1rimario dell'Ospeda le ì\Ielorio di Santa J\iiaria Oa11ua Vetere: 1° perchè, malgraclo rigorosi eoomi, il .p osto è de I tutto gratuito ; 2<> perchè non essendo fatto obbligo a l chirurg·) della residenza. il ser·rizio non potrà essere gal'enti to. Si i11\it..'ì110 111ertanto i :\ledici a non concorl'ere ~ q nelli clle già lo a \essero fatto a· ritirare i doc11. i11e11ti. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Vajuolo e vajoloi de . . .

6

12

1

10

Tifo addominale . • .

87

136

61

113

97

Dif terite e croup . . .

159

267

250

184 I

Meni11gite _cer ebro-s pinale

2

2

3

3 -

T ifo petecchiale . . .

XEr.r.E "C~rvERSITÀ.

Per l'a nno scolasti-Co in corso vennero conferiti i segue11ti incarichi: Cagliari : Prof. Gherardini Pietro, esercitazioni di ana tomi.a patologica. ; Firenze : Prof. Amato Alessandro, batteriologia ; J>rof. Siciliano Luigi, elettrotel'api;a e radiologia ; Palernio : Prof. Giuffrè Liborio, patologia medica; Roma: Prof. Luzzatti Tullio, clinica pediatrica; prof. Puntoni Vittol'io, batteriologia: Sassari : Prof. Leoncini Francesco, medicina legale; prof. Sin:ion Italo, materi.a medica e farmaC'O logia; Torino : Prof. Grignolo Federico, cli11ica oculistie:a; prof. Palazzo Camillo, odontoiatria; :Prof. Ber tolotti Mario, otorinolaringoiatria. · Il dott. Orlando r.,.; afazzo G. Battista è nominatù cavalie1·e nell'Ordine della Corona d'Italia, come medico cond<'>tto di Bisaccia e per speciali meriti a favore della .salute pubblica, come c.a pitano medico di complemento, in provincia di Caserta e <le-ll'Umbria, dt1rante la grave pandemia infl11enzale. Il prof. Domenico Barduzzi è nominato socio onorario della « International Society of Hydro. logy » di T..1ondr,a pel valido contributo dato allo sviluppo della idrologia. L'Accademia dellé Scienze di Parigi ha conferito una menzione onorevole di fr. 1500 al dottor A. Vernes pel suo « . t\tlas, . de syphilirnètrie )). 1

Colera - Peste bubbon ica

NOTIZIE DIVERSE. Congressi. Aprile 25-28. - "W.,.i.tshing·ton, Cong1·esso internazionale di Oftalmologia; l\1aggio 9-11. - - .Bologna, Congr. ItaL di Radiologia medica ; J\llaggio 25-29. - Naipoli, I Congr. Naz. de11·Ass. Italiana per 1'Igiene ;. Giugno, 2-3. - P a rigi, III Congresso internaz. di neurologia ; Giug110 11-14. - Firenze, V Congr. Naz. di ~ledic. de l Lavoro; Luglio 7-22. - Londl'a, X Cong,resso Internaz. di Storia {lella l\iedicina : Luglio 19-22. - Parigi, X Congr. Internazionale di Otologia ; Principio di agosto. - Quimper, Congresso dei medici nlienisti e neurologi di lingua fran<!ese : Ottobre. - Padova, X Riunione della Soc. Ita l. di Patologia.

Convegno nazionale contro la tubercolosi. Come aveYa1no annunziato, si è ad1mato a Ron1a i1ei giorni 12 e 13 aprile. Daremo il resoconto dei lavori in lln pl'ossimo n11mero.


G66

IL POLICLINICO

III Riunione neurologica internazionale. :FJ indetta a Parigi, alla Sa1petrière, il 2 e 3 git1gno 1922. 'l'en1a g·enerale è: « I,e sindromi ipofisarie». Reh1tori: G. 'Roussy e .J. Camus (Pari· gi), Jf'ro1nent (I..i-0ne). VII Congresso di Medicina legale francese. '1 tertì'.t a P<t1·igi nei giorni 29-31 maggio 19~2 ~otto la preRidenza clel prof. Tl1ibierge. I temi fis~n ti sono: 1° I laborator·i di antropologia, pe nite111

;:, ia 1 ia o gli (l/1VJie.ssi psicll ,i-(ttrici 1ielle prigiorii belghe; risultati otte11/Ut'i , relatori: prof. Héger-Giìbert e :dott. · '\1 ervaecl1 (I~ruxelles) ; 2<> La spettrog'r a:fhi in j]feclioin,a Ze.yale, relatori: prof. Zangger

(Zu1igo) e ®tt. Delaet (Bruxelles) ; 30 Tubercolosi osteo-articolari ed infortuni sul lavoro, relatore, dett. Robineau (Parigi). I)er informazioni riYolgersi al 111·of. E. )Jartin (I.,yon, rue du Plat 10).

Corso rapido di medicina del lavoro. '

Presso la Clinica del I.a voro di ì\lilano sa tà te11uto, d.a l 15 al 30 gil1g110 p. v ., il 30 eo1"~ teorico-pratico e dimostrativo di ~Iedicin<;1 del IJavoro, in cui verrà trattata, secondo le odierne pr(J~pettiyc .~ie11tiftco-socin li, la materia compleSSè1 che co titniste 1<1 ~Icdicina .del JJa voro, d~lla storia della Patologia clel I-'avor-0, alla Etiologia e ra togeuesi dei -ruorbi sociali, coi loro quadri mo1·bosì, ed a lla Terapia speciale e sociale, alle forme di previdenza, assistenza sociale e prevenz.ionf\ tecnica nel ··loro svi1up1)0 scie11tifico ed ammini._ tra tiYo attt1ale ed jn progetto. Partecjpera11110, come docenti. a l corso, oltre il in·of. Devoto ccl il fJ,ersiona le {llda ttico della Clinica del Lavoro, i proff. Beneduce, Bertarelli, Pisenti, Carozzi, Allevi, Pic:cinini, Bussi, l'ing·. ì\1a;..; ~t relli, il <.lott. Manfredi. il comm. C.alamani ~d nltri. Tassa d'iscrizione IJ. 100, da inviarsi al Regretario clidattiico degli Istituti Clinici (via Com1nenda, 12), cou domand.tl in cnrta bollata da li• re 1.20.

Corso di infortunistica..

Il 1° maggio verrà iniziato nel RR. Istituti Clinici di Perfezionamento di ì\1ilano questo corso, <liretto clal 1Jro.f. comm. Balclo Rossi : durerà tutto il mese e Yerranno isvolti i seguenti argomenti : Infezio11i ed intossicazio11i ptofe~ ionali acutissime; Nozioni generali .d i infortunistic«ì: Clinica traumatologic..:a infortunistica : Ernia da infortunio : Affezioni celtiche e d infortnnii: .:.\!ala ttie del naso, oreccbio e g·ola (la infortl1nio; l\ilalattie interne 00nsec.··utive ad infortunii: ~occorsi di urgenza e i>ri111a assistenza ospedaliera negli infortunii: l\1Ial<1 ttie 11erYose consec11ti\e ad infortunii; La Cl1ra elci postumi aa infortunio : Infortunii e malattie <lcl lavoro; Lesioni dell'occhio da infortunio: La c:11ra n ei traumi cranio-ce.r ebrali da infortunio; ~'ru1{mn.tismi e gra'Mda11zu; Apprezznmento delJn invalidità l)ermanente con~utiva a<.l infortuni.o; ()rg-an1zzèlZion<? extr<l -OSfledaliera ,p er gl'infortt1nii. I ì\lcclici che intendono inscri'rersi al corso .. 1)0Ssono cl1iederne le norme e il i1rogramma alla egrf\tcria degli Istituti, l\Iilano, Yia Commenda, 10.

[ANNO XXIX, F ASC. 17)

VII Centenario dell' Università di Padova . Dal 14 al 17 maggio avranno 111ogo le feste per la celebrazione di questo Centenario col ~auente prog·ramma: il 14 avrà luogo all'Universit.à il ricevimento delle rappresentanze italiane ed estere; alla sera la Società del Casino Pedrocchi inviterà gli ospiti nelle sue sale. Il 15 mattina grande cerimonia co~memorativa nella sala ·d ella Ragiop.e. Serat~ musicale al Teatro Verdi. Il 16 conferimento delle l~ ur<\e ad hottore1n in Aula ::.\lagna. Banchetto offerto dal 1V1unicipio .agli Ospiti ; serata -settecentesca a Palazzo Papafava. Il 17 svolgimento di altre cerimonie e di altre feste a Venezia. I/Associazione laureati di quell'Ateneo t1a deciso di prendere viva parte alla pros~ima solenne celebrazione . Stabili infatti di far c:oniafe per la \"endita una medaglia storica in tre esemplari d'oro, d'argento e dli bronzo. La me&:lglict porterà ad una parte il motto: « Univer~itas Artistorum », dall'altra « Universitas Iuristorl1m », con i due sigilli di <!ui si fregiava il Rettore, che a llora veniva scelto fra gli studenti. Per le feste vi sarà l1na riunione generale di tutti i la urea ti <.lell'UniversiU:\ di Padova. In occasione della ma11ifestazione centenaria ,d ell'UniYersità, la Grande Fiera Internazionale dei C.am1>ioni, con molto lodevole iniziativa rsi è proposta d'i indire nei rSUOi v.a·sti p~.d1glioni di via Nicolò Tommaseo, llna ililoE:tra sctentifì~a.

La Croce Rossà Italiana alla Russia affamata . L'll corr. è partito à.a Na1}0li alla volta di Noworosisk il piro~cafo «Scrivia» noleg·giato dalla C. R . I. per il trasporto di llna missione di ~'OCC01·so agli .affantati del Volga. Vi erano state imbarcatè noteYoli quantitiL di frun1ento, latte condensato, medicinali, indun1enti. La missione è costituita d<l rnecli<:i e t1ffic-iali d'amministrazione : im'Pianterà cucine t-conomi-che, capaci ·d i distribuire due milioni di tazioni, e farà funzionare dei d.isDensari me<lici; svolgerit la sua .azione nella zona ·d el basso \ Tolga, per una c1urata presun1ibile di quattro n1esi. .i\. ca1}Q ·d ella missione è il maggiore medieo Selvi dott. Giovanni della Sanità militare.

La Lega delle Croci Rosse. Il Consiglio dei Go\ernatori ed il Consiglio Genera.le della Lega delle Croci Rosse han,n o in questi gi-0rni deliberato di trasferire la ·serle della Legèl da GineYra a Parigi, di dedicare l'opera della Leg!l alla propaganda igienica, alla preparazione delle infermiere professioniste e .alla creazio11e della C. R. Gioyanile, in ogni paese.

La Società delle Nazioni e il problema dell'oppio • La Commissione del1a Socie~1. delle Nazioni incaricata delle misure da adottare per applicare lH Convenzione dell'oppio, ha pregato il Comitato <1i Igiene della Società di valutare la quantità a11 · prossimativa di stupefacenti che ~ possono consi<lerare necessa1ie nei vari Pnesi per la meclicin~t e per altri bisogni legittin1i.


(ANNO XXIX, FASC. 17}

507

SEZIONE PRATICA ,

11 C-Omitato ha accolto l'incarioo e ha intrapl'eoo u11'inclliestn, co1ninciandola nei paesi civili meno tl~nsamente popola ti : Aus t1'3lia e Nuova Zelanda .

'' DHesa sociale ,,. Gra<l<1tame11te la J)rotezione colletti va viene sostituendo~i a quella indi vi duale come scopo agli sforzi dell'igieue. Que.9ta tra sfor.n1a z.ione è la conseg'ue11za della nostra evoluzione soeiale. Il predominio ogni giorno ],.liù manifesto degli aggruppamenti collettivi e l'intensifìca.r'!Si di tutti i rapporti sociali, ha avuto per c-on&'eglleuza di fa vorire la disseminazione di e-erte malattie contagiose come la tubercolosi e la sifilide, di SYiluppare ieerti vizi come l'alcoolismo e il cocainismo, di a>Cerescere le cause d'in·s alubrità domestica, l'urale e urbana: pericoli tanto più gravi, in q,u anto minacciano non solo la ,società a ttt1ale, ma l'avvenire della razza. :È per lottare contro questi pe1icoli 1sociali che l·igiene fa appello alle discipline sociali. Questa f<1se nuoYo. della lotta sanitaria, quest'ultima. tapl>à dell'ig·ie11e, rostitt1isce ctò {;he si chiama l'igiene sociale. È qne&tc'l evolt1zione dell'igiene, la quale estende il s uo .do1ninio senza rinnega re il suo passato, che viene rispecchiata dal nuoYO periodico mensile «Difesa sociale», edito da 11'1 stit uto d'i.giene, P'revidenza ed a ssistP1izr1 sooiale fonclato e diretto dal i•rof. Ettore J;evi. Il prin10 fascicolo contiene l1n magnifico articolo ùel ~n. Grassi, il qnale przyspetta con chia 1-er.t..Za impareggiabile il problema della. malaria, d'importanza fondan1entale per il nostro Paese ; reca anche un articolo .del Levi ed una serie di rece11::;io11i e d'inforn1azioni interessanti: esso eostituisce una ~aranzia l:>er l'avvenire d~lla rivista. La beJla iniziatiYa de l I~vi merita di essere cal<1amente incoraggiata ed efficacemente sostenuta. 1

L'attività didattica dell'Istituto sieroterapieo Mi-

lanese. L'Istituto sviluppando un vasto programma di<la ttico~ ha tenuto i seguenti corsi: di biologia patologica dal 28 novembre al 9 dicembre 1921; di batteriologia dall '11 al 2H ge11na io 1922; di biologia indu1s triale dal 27 marzo al 7 aprile 1922 ( questo eorso si era glà tenuto con esito felice lo scorso anno, ma ora ne è stato ampliato il programma) . \ "engono organizzati altri corsi: le lezioni hanno lnogo nel pon1eriggio (clalle 15 a lle 18) ;per dar modo di freqt1entarle ai1cl1e a chi non possa abbaJl(1011are il prop1io lavoro; non sono ammessi più di 1;, frequenta tori l)er yolta, allo scopo ,d i rendere più efficiente l'insegnamento. 1

L' ispettorato medico del lavoro a Padova. Con un discor so ·del prof. .A. CiYidalli è 1stato i11augt1rato a Padova l'Ispettorato medico del la,·oro annesso all'Ufficio municipale d'igiene, presenti molte notabilità sanitarie e ctviche, i rapprese1ttn nti operai di stabilimenti indu striali, eco.

Onoranze al seo. Maogiagalli.

Il 9 corr. è stato solennemente festeggiato all'Istituto ostetrico ginecologico di l\lilano, il quarantesimo anno di insegnamento uni,·ersitario del sen. l\.langiagalli. Era110 .p resenti il Ministro della P. I. on. Anile, il Sottoseg·retario De Capitani, il p.refetto, il sindaco, le autorità civili e militati e 'i llOlt2 notabilità del mondo scientifico. Avevano aderito il Conte di Torino, Gabriele D'Annuncio, l'on. Mt1ssolini e molti altri anche {Lall'estero. Ha parlato per primo il l\[inistro Anile comunicando che il festeggiato è stato in~ignito dia.I Governo de11a Crocè di gr. uff. l\faul'iziano. Lo ha seg11ito il Sindaco dott. Filippetti. Il sen. Mangiagalli fra .g randi applausi ha pronunciato il di·scor~o du,r ante il qt1aleha annunciato di aver .d eciso di concorrere con la somma. di 100,000 lire perchè un padig·Iio11e dell'Istituto sia provvisto di tm apparecchio ultraipotente per la cura dei tumori e per l'impianto alla (ninica del la VOrO di un a1ppareccllio l1er i I~ggi :S: per 1a. cura della malaria ·cronica.

Contro gli abusi dell' ospedali Jzazlone In Francia. (\ r..,a Tribune 1\1édicale » del marzo 1922 dà notizia di un regolamento-modello adottato dal Consi- . glio Superiore dell'Assiste nza p,u bblica. Se applicato con rigo 1~e . . questo reg·olamento sopprimerà gli abu si clell'ospednlizzar.io11e g·ratuita. Gli ospedali rima rrebbeto riservati ai soli indigenti, fatte pocl1e eecezioni per malattie contagiose, per caisi urgenti, per operazio:p.i che non possano eseguirsi a domicilio od in case di salute, ecc.; i11 questi casi i mala ti dovranno corrispondere almeno le dialiP. J)er solito anche una ·sensibile perc-entuale in pii.1 ed a volte le ·spese d'intervento, a seco11da d,eJl,e loro risorse. I;a Con1missione ammin~strativa <lt>-,·iderà sull'ac-cettazione e sui compensi da esigel'e. Il regolamento non dà soddisfazione ad alcnue cate0;orie - funzionari subalterni, piccoli im.p ieg·tti, }Ì'ensionati, ecc. -- la cui 'i'ita, fatta .di oS(·nre abnegazioni e di sacrifizi, è spesso a lle [)rese c.-ou difficoltà gravi, specia lmente se sopravviene una malattia ; ma iper questi dtsereda ti posso110 ~ rl ~b­ bono interYenire le opere di mutt1a assistenz<l

Riforma dell'insegnamento secondario ed esig !.nze igieniche in Francia. stato elaborato in Francia un progetto i)er la riforma dell'insegnamento secondario: esso 'i'el'r~l orn sottoposto all'esame del Parlamento. Il progetto è stato oggetto di lt1nghe discu .· ~io11i, •s pecialmente in ·seno all' Acca{lemia ,d i Meùicina di l'>arigi, la quale ha i nfine ap1)rovato un ordine d: l giorno perchè siano ri.dotte le ore di lavoro e s1a limitato il numero di alunni per ogni cla·S~, [)erchè si provveda all~omogeneità degli ai11nni creando classi differenziali, percl1è i progra1umi ~iano l'idotti e resi più p1·atici, e l'insegnamento ·ia ba sato di più sul raziocinio e s1111·osservai.ione sen~ soria le, perchè si dia incremen to a i la vo~·1 runnu~lr e sia curata l'educazione fisica, })erchè il con1:into dei medici scolasti<:i venga a llargato e s~. gener~­ lizzi l'uso di schede individua li, perchè s instual'lno metodi pedagogici nuovi, a tit~lo di geg.gio . È

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368

(ANNO

.ttASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Oa z·z:. d. Osp . e d. Olin., 15 gen. -

G. A. PARI. R efra ttn rietà del sistema nervoso vegetatiYo &d eccitazioni multi.p le contemporanee. Ri'l: . di Patol. n erv. e nien,t., 16 gen. - S. DE SANG~·1s. I mutismi in neuropsichiatria infantile . L a, Presse Méd., 18 genn. - .J. A. SICARD e J . FoHESTI En. Rachialgia lombare cronica (lombag·giu·~ crouica reu1na tic.a) ; Iaminec tomia. 1rie ner Klin,. Woohen,.s ., 19 gen. - JJ . HEss . e i{. Ii EITLER. St1ll'antisepsi interna. ( Jior11. cli Ol iri. lJfed., 20 ge11. - OELERA. Azione deg-1i e8tra tti di glandole linfatiche nel sangue. TVie11,)1· Archiv f. inn. Mcdizin, 20 gen. - A. v. F EKETE, D. FUCHS e B. MOLNAR. Nephropathia g'I'<l Yidaru1u. E. FOLDES. :ffidema diabetico e n<:i<losi. P aris J1 éclical, 21 gen. - Numero sulle malattie dell '<tpparecchio respira torio. _-Jrchi vos <le Jf e(liaina, ecc., 21 gen. - E. ABDERHALDEX. J . .e nt1tramine. JJ ed i:·iJ1i. eh.e Klinik~ 22 gen. Inchiesta s ulln lll1ova epide mia influenzale . lriene r Kli:n. 1iroch en,s., 26 gen. B . AscHNEH. .....\.bito e C'Ofstituzione. Jja, Presse Jl! éd ., 28 gen. - L. GALLAVARDIN. 'I... e sin<1rom i anginose nelle cardiopa tie. ' l~ri tisli M ed. Jo1tr·n al, 28 gen. R. PHILIP. La tubercolosi del sistema linfR tico. .11 ecliz·. Kl·iriilo, 29 g·en. - R. WAGNER e J. K. P .i a-TAS. Correlazione {1elle glandole interne. B1·az il-Medico, 31 gen. -- J. BARBOSA. Tisi sifiliticn. 1

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XXIX, FASC. 17] 1

'1 lle A.meric . J ullrn . .Il ed. ktciences, gen. - 1\.1. H. F ussET_,L e J. A. KAY. Sintomi di appendicite nella pericardite acuta. - F. KENNEDY. Tipi periferico e radicolare dell'encefalite epidemica. Riv . di Ol'i·n . P ediatr., gen. - G. FRONTALI. La r~­ :·istenza ' rasa le in condizioni normali e pa tologiche. La Rad iol. J1 ed ., gen. - , -. MARAGLIANO. Le f ormazioni pse11dùcavitarie del Po1mone. E di·n bu rgli M ed . •Tourn,., gen. - J. MEAKINS e H. W. DAVIES. I, 'indice del metabolismo basale. 1, 'E'IWéphale, gen. - 0. U. ARIENS KAPPERS. Sulln. lleurobiotJa,ssi. - .J. ROGUES DU FURSAC e FURET. Gli arsenobenzoli a piccole dosi ripetute nella paralisi generale. r1rchiv io di Patologia e Clinica M edioa, gen. - A. GASBARRI~I. Studi clinici sul tono muscolare. S. ZISA. L'immunità dei globuli rossi contro la pirodina. l re,uue cle Méd., n. 1. -- .T. l,Évr-VALENTI. Sindron1e cerebellare e sindrome vestibolare. A.n n . di Nev roloqia, TV-V. - - L. BIAi"\TCHI. Contributo allo studio de ll'afasia. Jfi·n erv a 1lledica, 1) feb. - L. DATTA, L. BoRELLI. Pneumotoi:a~ terapeutico. 1'he Practition er, feb. - O. 'L EYTON. La g·licosu ria trascura bile. f:.! u.r g., Gyn. a,. Ob.~tetr., feb. - F. W. HARTMA~. I tumori .rlelle !:linoviali attiicolari - J. B. D~~ \­ VER. L'istruzi.one n1edica . I 'roc. R . Society of Afedic., feb. - Stazioni bnl11eari e cl in1atiche in ginecologia (di scuss.). ·-Oasistica Vària.

Indice alfabetico per materie. Artrite deformante : ricerche microscopicl1e . . . .. Pag. 55-l . 7\rt1ite gonococcica suppurata. graYissima )) 544 Ascessi e forme distruttive del Polmone : aJroclt1zione d'indolo . . )) 555 J\t1tor>sie: obbligatorietà )) 561 l~ibliografìa » 55R • {~nrlCro: tratU..mento con metalli colloi tlnli . . . )) 547 Oarcinoma della pa.p iJia di Vatér )) 555 C.ai;rerne tubercolari: guaribilità e guari. gione . )) 551 Cisti te no-sinoviali e tubercolosi . )) 541 Colecist ectomia e coledocotomia: chiusur a consecutiva dell'addom e senza drenaggio . . )) 552 Cor po estraneo in un bronco: a sportazio n e . )) 556 • C'ro,nnca del mov imento profe.c:;si.onale . )) 5<J3 1)er n1.atite <lella r egione g·lutea ne i bamb ini . )) 558 Din fr~1111n1n : turba funziona le . )) 556 l ipileRHia : ct11·a con tartrato borico-potais)) 557 RÌCO • • )) 55() Ii~iRto l<l i11a~toiclea p ost-oper a tiva ]1'or11nc0Ji <.1e1 ln bbro su.periore • » 55S \) 531 (i lobuli ro~si: :-;e nbbia 110 1111:1 str n t h1rn Roma , 1922 -

Tip . Cartiere Centr alL

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SEZIONE PRATICA

Infll1enza a n1anifest.azioni prevalentemente cuta11ee . . Pa.g. 5.56 • Itterizia : rapporti con la sifilide )) 555 Liq1tido cefalo-rachidiano : prodotti di Sleissione dell'albumina . . .. . . . . )) 587 J\tlalaria: bonifica umana e dtsinfe.stione idrica . )) 549 • • • :Nledici (I) e l\folière . )) 560 Meningiti da mastoidite . . . . )) 557 Microbiologia : uso dei sacchetti sem~per)) 55~ mea.bili )} 557 l\llidollo spinale : tubercolosi )) 556 Pene : eden1a indura tivo . Plastiche per perdita totale del labbro )) 555 inferiore e del mento . . . )) 559 Santonina nella cura del dia bete « Sinus ejaculatorius » nell'uomo: strut)) .)é)i) tura . . . · )) iJ•) V Storia della medicina . S_h1'pefa•centi : come si frustrano le misu)) 561 re contro gli . » 557 Tabetici: cura delle crisi gas triche T endini dei lunghi flessol'i delle dita delJ) 555 la n1ano : semeiologia . . )) ;j:;I) 1.~iroto..c:; s:icosi (intos~ic·n r,i oPP ti ro i C1 ("1) » 5-!J l~ 1·ct1 oscopio di \?:1 Jp11tiu : iuouitica zione .

---

- r::. ~

L. POZZI, ed. resp.


j

Roma, 1 Maggio 1922

ANNO XXIX

Fase. 18

fondato <lai professori:

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE

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SEZIONB PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI . SOMMARIO. 4h9ervazioni cllntohe: U. Bacca.rani: Sovra due casi di cri si asmatiche d'or;gine pleurica. La. pleurit.e asmogena. G. Squarti: Sindromi nervose poco comuni nella malaria dei oambini. tfote e contributi: E . Pirondini : Contributo alla semeiologia della. prostata. Wote preventive: L . Bottacin e D. Magro : Autolinfoterapia nella tubercolosi.

Appareeehi e strumenU nuovi : V. Bilotta : Un nuovo piccolo strumento chirul'gi co . L ' a go specillo. Igiene : A . Filippini : La depurazione delle acque cloacali con i fanghi attivati. Sunti e rassegne: EMATOLOGIA': H. c. Gram : Esame sistematico del s angue nelJe diatesi emorragiche. - H . B. Newham e J. T. Duncan: Nota sul conteggio di Arneth nella malaria e neJJa dissenteria. - ORTOPEDIA: L. De Gaetano: Nelle forme avan~ ate di piedi torti, congeniti e paralitici. - H . Platt : Paral isi ostetriche . - F ISIOPATO LOGIA : T . Izod Bennet : Osser vazioni sulla secrezione ga-

strica e duodenale, specialmente in rapporto col diabete mellito. cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche di Milano. - R. Accademia. P eloritana di Messina. - Convegno in Roma delle Associazioni nazionali contr o la tubercolosi. Appunti per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA (GINECOLOGIA ED OsTETR1CMJ: Sul trattamento dell'eclampsia. Dieci anni d1 parto indolore . - L'estratto pituitario nel secondamento. - La menopausa chirurgica. - (ENDOCRINOLOGIA): Sul jodismo dei bevitori. - La cura jodica nel gozzo esoftalmico. - L 'opoterapia nell'obesità. - DIAGNOSTICA : Il fremito idatideo. - POSTA DEGLI ABBO~ATI. - VARIA. Nella vita professionale: Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande . Concorsi . - No· mine, promozioni ed1 onorificenze. Notizie diverse. I Indice alfabetico per materie.

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''°'*&l rlsena&t. - E vietata la riproclufione cU Za1Jori pubb"lticati nei 1'8LICLJDCle e la pubbUca•ione d4 sunti citalrne la fonte • ...

•lrlUI di di essi

sen~a

OSSERVAZIONI CLl-NICHE. OSPEDALE CIVILE «UMBERTO

I »> -

ANCONA . •

Sovra due casi di crisi asmatiche di origine pleurica. La pleurite asmogena. Prof. U1\1BERTO BACCARANJ dtirettore ·e· Ime.dico i)l'.'ri.m.ario. E'

Ci01gn1z1one abbastanza veoc:hi·a (Roger 1804), .ch e le irrita,zioni d ella pleuira sono ca_paci di .p rovocare d.elle 1scariche nervooe a tipo epilettiiorme. Sono 11oti infatti .r aolti casi di ·crisi convulsive ir1 seguito a lavaggi della pleura - in soggetti con pleuriti puiulente - e pers i1llo a sen1plic i toracentesi. E so.no ·n oti anche - sebbene rartssimi alct1ni casi di «.epilessia pleurica sponta n ea»: di art.tacchi .cioè di epilessia, com1e manifestazione inizi ale d i una pleurite sempJioe. Io stes• so ho avuto l 'op.p ortuni·tà di osservarne un caso vera mente dimostrativo, nel quale l'inizio di una classica pleurite a frigore ve1rune accomp agnata da un attaoco 1~pil 1ettif-0rme gene•ra1izzato. N.on ho invece riscontrato nella let·teratu~a. medica - .&ebbene io abbia eseguite lunghe e 1

meticolose ricerche - n essun att.acco d i asn1a bronch iale .a seguito di puntura esplorativa semplice . E poichè ho avuto l'opp or tunità di osservarne due esemp1ari jn1pr.ession a n ti nella mia pratica .o,sp italiera, :ritengo dti. fa:v~· opera lodeviole - a oontribruto delle sindromi nervose di origine pleuritica e nello interesse d ei · colleghi - di r end erli di. pubb lic~ ragione. La p11esente noticina quindi rn1on vuole aver.e nessuna pretesa, a ll'infuori della esposizione di un fatto bene accerlato. E nella Clinica i fatti b.en e 1a coertati r esistono al·l a m oda scientifica e a l tempo, e 'Portano innanzi il saper~ umile e veiio del m.edioo coscienzioso. Ecco le due osservaziio!Illi! cliniche: 1

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L. M., di a nni 4tZ, p ortier e. Di b u ona der.ivazioné. Non h a m a i avuto malattie important i, se si fa ·eoc.eziJone ·dell 'attu.a le. N1o n beivito1re, i1on fum atove. Assicwa di non a vere avuto mala ttiie v.oo.ereiei, n è la sifilide . Da una ctiecina di 1ann.i via 1S0 ggetto, sopratutto n ell'inverno e D!ella primavera, ad attacCthi di « ais m.a bron·chiale » pl'leieeduti da raffreddori d·i naiso. Irn alcl.1ni di questi attacchi ha av11to febbre piuttosto alta, qualche . doLore Via.go a l torace ed esp.ettorazione ·m uoo-puru1ent.a abbondante. La dur,ata id i ·qru este rinobronchiti a tipo asmati,oo variava ·d·a una set1


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iimana a una ,-.en.t ina di giorni; poi tutto riénirava nella no1rma. N.el ma.r zo del 1916, il p az.i ente - : pare in seguito a una causa rew11atizzante - ha presentato u11 attacco di rino-bronchite asmatica, più g-.rave ~ più p.r otr.atto ·d.ell 'ab itual.e. Dopo una sentimana dall'inizio della malattia, l' inferrno venne coJto dia forte dolor e alla base d ell'emitoraoe des.tr.o, 1-iacutizz.ante.si oom. gl1 atti respiratori; da febbre piuttost© alta e da qual che svuto con liev issime striatu1'e ·di san gue. Per questo aggravarsi della sua ·Solita. fo.rma mor'bosa venne inviato a ll'01s.pedale. All'atto deil suo ingresso n~l P adiglione l'infermo presenta d'importante quanto segue: stato ge:n erale discrieto ; 1febbre a 38°.5; polso 100 battute al 1'; respiro affannoso, con espirazione prolungata, un po' difficile; lievissima cianosi 1a1le labbra; n arice destra imp ervda; faringe .airro,s sata. · Torace con tendJenza alla fo1-;m a ·quadraita e con rientrame'Ilti m anifesti negli spazi intercostali e n el1e fosse sopraclavicolari. Alla perc11ssione suono ipe.rfonetiico su tutto l'ambito polmonare, all' infuori che a.Ila b1a se diell' en1itor ac,e de.stro, ·d ove - dalla punta .dell.a scapola in basso - il suono appare dapprima ipofoneitico e p oi ottuiso de1l tu1to . In que~ta regione il fremito è qu·a si .abolito ·e il r€spiro si asc.olta deboli ssimo. .s u tutto il rimanente dell:'ambito polmonare si .ascolta un ·respiro r11vido, bronchializzato, con ronchi e sibili in copia, 1specialmente es1:>i11a:tori. Subito al di sopra d el pelo ctell'ottu.s ità si odon o num e~osj rantoli a piccola •b olla, inspiratoTi. Nulla di no1tevole a caric101 éLell' app·a ra to cardio-v.aiscolare e dei visoeiri dell'addome. Urine con t raccie di alb11mina. ,,·assermann negativa. Si fa diagnosi ·di .r ino,- bron·chite a forma asn1atica. con pleurite essudativa de,s tra di origine corticale. E a conferma di quiesto gi11dizio e a controllare la natura del liquido pleurico, p,ratico io .stesso t1na pt1nt11ra esplorativa con s·iringa Pravaz ad ·ago finissimo. Appena punta l:a ple11ra parieta'le - e in tu•tta frietta €str.aggo 1m a Biringa di e,ss.udato siero-fì·b rinoso semplice - appena pu·n ta la ple11ra, ripeto, l'infermo viene colto da una eri1Si aismiatica, che va r 1apidissimam.ente a11m entando, fiP.o a mettere in p€ricolo ,J a vita. Il pazietr1te si fa cian.otic10, con gli 101cchi sbarr ati nel v1101to e le pl1pil le fOJ.iernente mi<:>tiche in!::en sibili; il polso diventa piJccol,o, impaLpa bile; si not8no d€lle lunghe pa11se ne·l resp'iro. La respirazione, somm amente difficile soprat utto nel.In .e.sp irazione, e.ra aeco·m pagnata da .fisrhi e sibili r h.e si t1div·a:no a di·s ta;n za an1cl1e da i ,·icini di letto. Pratico 11na punt11ra di morfina con atropin a, qualche iniezione di olio canforato, so·m ministro clell'ossigen10, e poi di n t1ovo una puntura di morfina e atrop in1a. Finalmente, dopo un b11on q11arto d'or a di queisto statò gPavisffim·o t.errifi1cA11te, l'infermo 1pr:ende grad-0 a grtldo a rnigli·orare. Do110 u11 'ora e mezzo il paziente era ritornato d.el t11t.to nello stato di prima e dichinr avn di n on ricoridare nulla dal momento cl1e io avevo estratto l'ago dalla pleura. T. E., dri an·n i 49; •m,a rmis.ta,. .l\.narnnesi fa migliare m11ta; non aLoo.ol; non tabacco; non sifil ide. Da. parecchi anni - nei cambiamenti 1

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dii stagione e specialmente nell'aut11nno -- e

preoo da attaiechi di « asmia » pneced11ti accompagnati, o seguiti da « naso chiuso »~ Sui primi di marzo del 1921 ha a·vuto uno dei soliti atta·cchi; m a quesia volta assai pii1 gr:ave dei pre·c edenti, aven1do av11to febbre con qualche hrivjdic e dolore puntorio, IJiuttosto forte, .sotto la mammella sinistra. Per q11esta complicanza entra all'ospedale il 24 marzo 1921. 1\.ll a visita qie1l m attino io n.ort.o d 'impo1 tantf' quiesto: in1dividuo deperito, seduto s11l letto con respiro affannoso. Temp. 38. 4. Torace q11a~ s i a botte, con rientramenti inspiratori degli spazi intercostali e dell.e fosse sop:riaclavicolari. Su tutto il torélJCie1 suono di .soatol.a, all 'infuori della base delll'.emitora.ce destro, da d.u e dita ·s otto la pun.ta della scapola in hasso, dove ll suono appar e sub-ottuso. In qu•e sta regione~ si aisc.olta un sof.fì.o broncihial.e velato e noco al di. sopra della zona di ott11si tà si percepiscono numerosi rantoli a piccola bolla in.spiratori. N.el r~sto dell ·ambito toracico n11n1ero·si ron~hi e sibili, special1m ente e.spinatori. Nulla clegno di nota all'apparato cardio-vasoolar.e; po1so reg.oJare, abbasta:ntZa pi·eJ.10, della freqt1.e111za· di 110 pu11sazi1o ni al 1°. Vis·ceri . dell a.ddome nei limiti Illormali. ~ rt1l la di notevole all' esam e éLelle urine1, se Si fa ecceziDne di tra.cci,e no!j do·sabili di alb11mina. Faccio gi.udfzio di bronchit.e asmatica di origine r iftesS'a (nas·al.e) oon bronchiolite corticale e pleurite ~sieco:ndaria de.stra. E a conferm,a di questa ultima p.art1e della -.dtag11osi pratic" una puntma ·e,splorativa con ago finis simo. Appena entrato in cavità (estraggo in fretta e furia 11n·a siri.nga di esSllld.ato ·siero-fibr inoso. legg.ermer1t1e t orbidi ocio), l 'infermo viene prooo da una terri•b ile crisi di .asma: una vera e propria scarica a.s mia .t ioa viiolentis1sima. Il respiro diventa difficilissim10·, con mom enti di lunga pausa ; il · viso, l.e m::tni, i pi·edi di,·entano cia notici ; il paziente si. copr e di sudore, J>erde la oonoscenza; le· pupille si f.anno miotiche sienza r eazio-r'J1e; il -polso . impercettibile... Breve : si ha l'impressione ·che il malat0 debba cessare di viv:e'I"e· dia un momento all' altro, tanto sono dispe.r ate le sue oondizioni gen·e rali. P ratico una iniezio ne di morfina e atronin a, delle punture di ollio ooin fo·r ato, do dell'ossigen10, e poiich è le pause riespiratori•e si nrotraggon-0 e l'ammalato n on dà segni di vita , .eseguo la respirazione artificiale. Dop:o un buon qliarto ·d'ora di . qu.esto stato - n,el qu·ale io credevo di perd1ere si cl1ramente l'ammalato - l 'infermo inicominriò gr ado grad·o a miglior.are, e dopo un'oretta, pur co·n tinuando a d avere affanno n.o tevole, S·o pratutto espiratorio, p.ot.eva oonsiderarsi f1101~i d_i ogni pericolo1. L'amn1alato dichiar.a di non r1cordare nulla de1 p.er icolo passato. 1

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I du e casi si rassomigliano tanto da senJ-

brare calcati s ulla stess.a n egativa. In d11e sogget.i, con . precedenti asina ti ci rli' origine n a~·ale - io astraggo per il' momento dagli st11di s11ggestivi della scuola americana - s i è· fatto un attacco di rin o-bronchite a torma asn1atica con oomp licanza pleurica. Il tatto è .abb a..~an.za .comune : la fl ogosi iniziatasi dall(). m11cosa n asale è ·d isaesa (Trot1sseal1 )


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. CLINICA PEDIATRICA DELLA R. UNIV. DI ROMA diretta dal prof. TULLIO LuzzATTI, incaricato.

fino alla pleura. E cioè hanno partecipato a l proc&sso infiammatorio i due estremi dell'apparato respiratorio (Nimeyer). Sindromi nervose poco comuni In tutti e due i casi i,o h.Jo1 eseguito la p·untt1nella malaria dei bambini ra della ple11ra in periodo caldo; cio1è con fatti asmatici, sebbrne di::Ycreti, 1n a.tto. La pl1ntura per il dott. GUIDO ,SQUARTI, assistente volont. esplorativ::J. ha provocato nei due ,soggetti :È ben noto come la malaria, in t u tte le sue subito, prima che la operr azione avesse termine - i.1na r ipresa impon·ente, terribile deJ l'attac- forme, non ris1p armi l'infanzia. Tranne forse 1i nei primissimi me1si cli vita, ne sono i bambin co aismatico, il qua1e è and:atio rapidissimamente aumrntondio, fino a raggiung1ere un qua- .colpiti in tutte le età; soltanto oh e le manifedro morboso 1dei più impressionanti. I o ho avu- stazioni cliniche, che nei più grandicelli non to la impressione che i diue soggetti doveS1S>ero differisicono da quelle degli adulti, n·ei bambi·morire da l111 mome11to all'altro. E tutto questo ni al di sotto dei 6-7 anni SIQll10 notevolmente diverse e tanto più abni<)irmi qu,a nto più tein dieci minì.lti e n·on di più. Poi, sotto l'azione di rubbondanti iniezioni nera è l'età del ·s oggetto. sedati,re e antispaiSmodiche (morfina e atroCaratteri de l l'ac cesso malarico. - Data la pina) e di iniezioni cardio1cinetiche, gli attac- indole eminentemente pratica di que1sto lavochi sono andati grado griatdo diminuendJo, fino ro, oredo .utile rioord,are oome nei piccoli maa. J·id.l1rsi, 11ella quantità 1e nello aspetto, a larici qt1asi sempre manchi il c·aratteristico q11ello che erano prima della puntura. brivido iniziale .an.ch e nelle fo1rme quartenaCome si possono interpretare questi fatti? rie n~lle quali invece di solito suol essere così Tutti gli a11to ri son,o d'accordo n1eLl' ammf.t- forte e prolungato. Il b1r.ivi.do stesso può estere -· per le crisi epile1tiformi -- che si .tratti ,s ere sostituito 1da un fu,g ace raffrie1ddamooto di UJ?. « rifles~10 con pnnto di partenza da.Jlla delle estremità con pallore del viso, cianosi pl.e11ra » (LamJ 1ry e Bloch). Parecchi osser- delle labbra, dei letti ungueali, ecc.; da uno vator;, - fra i quali Gilbert e Roger, Roch, stato speciale ·d'irrequietezza o d'ip.e restesia Cordier, ecc. - hanno r iprodio tto sperim. ental- generale, da sbadigli con nause~ e vomiti, mente gli attacchi epilettiformi in animal i con molto spes so da diarrea profu·s a; insieme con la immissione nella pleura di liquidi irritanti, qualcuno di questi sintomi sono frequenti atcome, per esempio. la tintl1ra di jod:i_o e il clon1- tacchi dispnoi.ci o ·convulsivi, ·SC01sse muscolaro di etile. In1oltre si sia che il taglio di tutti e ri, e1oc. Durante. l 'ascesa della temperatura la due i vaghi sopprime il riflesso di orgine ple11- pelle si fa secca e calda, le g.ote arro.s&ate; rica, mentre invece la resezione del simpatico si aocentua l ·irrequietezza, ma spes·so al pe' e del frenico resta senza alcun effetto. riodo di n.gitazione s11bentra uno stato di to·rOra la stessa interpretazione p11ò v.alere an- pore e ·di sonnolenza profonda. Le iperpiresche per la crisi di asma bronchiale, le q11ali sie p,J':ovocano facil1nente attacchi convu lsivi possono bene ronsidera:r;si come un equivial1ente generali o parziali anche n·e l1.e forme primaepilettico a manifestazioni esclusiva,mente verili. Di solito nel bambino detti fenomeni bronchiali (bronco-spasmo riflesso) di origine cessano con la caduta della febbre ·che per dalla p1euria. altro n·on sempr.e inclt1ce loro quel benessere E il fatto che si è tr.a ttato di soggetti con che è tipi,co ·dopo l 'access·o n1alari.co. Del reattacco asmatico in atto, può can1fortare questa sto la stess·a curva termi,c a di rado è nettaipotesi, chè è molto facile, per una nota legge m ente intermittente; spesso è invece subcontidi fisio-patologia , l'esagerazjone di un riflesso, nua fino dall'inizio o alm.en.o da quando ci è per una ca11sa anch e lieve, quando questo ri- possibile il ·Controllo. Niella defervescenza il sudo~e., specie nei fl esso, sia pttr e per un'altra r agiore, è in istato di a7.io•n.e, o in potenza dli divenire, o - come bambini al di sotto dei tre anni, pl1ò mancare completamente o, com.e nei più grandiceldicono i francesi - in marcia. • I :iniei due casi sj prestano in.fine a t1na ·oon- li, manifestarsi limitatamente alla fronte, alla siderazinne di ,a lto1 valore pratico: è impru- nuca ed alle regioni fle·SS·o,rie degli arti. Sono dente, e p·t1ò es.s ere pericolooo, pung ere la pleu- invece relativamente frequenti altre m anifestazioni c11tanee, quali eritemi morbilliformi e ra di ammalati con asma bronchiale in atto. Qu an,do si deve fare questa puntura è asso- scarlattiformi; eruzioni di orticaria, ecc. lutamente indispenJSabile di farla precedere da Sindrorrii mala1·iche. - Dal rapido r iassununa iniezioni~ di morfina. • to - delle prin·cip,a li caratteristiche dell 'accesso Ancona, marzo 1922. · mal arico emerge con quanta facilità sia possi1

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.bile nei ban1bini confonder€ la malaria stes-sa con .altre affezioni morbose: errori di·agnostici sono maggiorment~ po·ssi'bili perchè, proprio nell'infanzia, la sintomia tologia con più frequenza rirr1ane alt€rata dalla preva1enza di manifestazio.r1i a carico di vari organi e sistemi. Nei bambini, do.po l'apparato digerente, ·che, specialmente nelle forme esti·vo-autunnali, può dirsi aostantem.ente ,a:tterato, .è il sistema nervo1so, in specie centra.le, che con m.ag.g ior fr-equenz·a si dimostra interessato. Del resto an·cr1e n.e gli adulti le complicazio!li nenrose da malari.a s i rjpetono così spesso ·d a far ·concludere al Rusca che .non c'è forse n essun 'altra. la sifilide) caparnialattia jnfcttiva (.e•ccettuata . ce di ripercuotersi sul sistema n.e rvoso con ·tante e ·così svariate m:anifestazio1n i ·q uante se rte pr~ntano nella malaria. Ed io e-redo come 'tale a:sserzione sia ancora più appriopriata per la m.a laria infantile dove la &pe·ciale vulne•r al·ilità del sistema nervo.s01, in rap1p orto specie con l'età, m aggiormente offre quelle condi'z.ioni indivi11i11ali inrvoca't e ancihe dai p,rimi e più auto,revoli os·s erva.tori (Bac,celli, C,onc·etti) a spie_g are la perniei.osità di talun.e fo·rme.

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Volendo pairlare <:l,elle ·si11d rom i nervose conviene di·s tingl1ere quelle nlalarich.e propriamente ·dette in ra.p porto cioè col periodo febbrile, da qt1elle post-malariche 0 post-infettive (Marchiafav,a , Bign·ami) che inso.ro-on, o tardivamente ed .all'inf11ori .a.egli ace -cessi febbrili, quando i parassiti sono ·scompa.r.si ,cial• ·sangue periferico e la malaria esiste seppu,re in stato di lateniia. Tra le sindro1m i post-infettive più com11ni n ei bambini il C10Yl c.etti (in Grancher e Co·m by ) ricorda l 'as,t enia; la ·sonnolenza, il deliri.o, le paresi e le paralisi trans,i to,rie, i tic spa·sm·o cl.ici, i tren110.ri, ecc, Queste sinrd romi, no·n sempre, secon,do al1cuni, impt1tabili direttamente all,a malaria, sarebbero in I'apporto con quelle altera7.i oni che la malaria ste·s sa è capace d 'inrd urr.e ·speicialmente nel tuibo dig·erente, nel . pro porz1on1 . . .' fegato, nel ~.angue, ecc. , -ed in p1u rjstriette si varrebbero riportare ad t1na intossicazi.one chim1ca in specie da chinino·. ~e si·11dro1ni malariche pr·o·p ria1nen t.e dette r ossono distinguersi ·clinicamente in m eningee, ce.rebrali, midollari, nevritiche, nervro.si1che e mentali. È ·s pecia1'mente a ·quesito grupp,o ·Che corrispond1ono v~re e proprie ~Iterazioni an,atomo-patologiche ·del sistema nervoso in diretto rapporto con la infezione malarica. Dette alterazioni in sp.ecie a 1cari.co ·del cervello, note sopratutto p~r merito d.e lla Scuola i~mana, consistono in un di·s tuf1bo di cilroolo più o meSindromi riert ose. -

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no .accentuato ohe si ma~.ifesta con iperoo1ia degli invol'lltcri e della massa oer€brale, co11 rallentamento della cir colazione nei J)iccoli vasi per l'accumulo di emazie p.arassitifere (co1t o senza pigmento, donde il diverso colore me1.anotic.o o ro.&so) 1con trombosi parassita.'l'ia, ·diaped.esi 1d1e1gli el.ementi 1sangui·g ni tra verso le pareti ·dei aaipi.l lari i 1CUi en,d-Olteli sono rigK>rufi e 1die1g>enenat.i, ed emorragie più o meno vast~ e ·diff.use. Il Bigr1ami ha inoltre dimostrato un p.r ocesso di 1orornatoli1si a ·cairico delle cellule nervose con alterazione de i loro nt1clei e dei prolungam enti 1Specie· dendritici. A tali alterazioni o1tre il disturbo circolatorio non si esclude che possono 1con{'orreire speciali sostanze tossiche prodotte daj pa.rass.iti (l\I~ rchiafava e Bignami~ che, ~e,condo altri, ne sarebbero la Cé1uc;a ltnica. Lo ·stesso accesso malari·co viene da alct1ni interpretato com,e t1nn manife-stazjone anafilattica dovuta a.ll'azionc esercitata siul sjstema n·ervoso dalle sostanze albuminoidee che si rendono libere. La' sind ron1e r1ervosa che ric1orre più •s pesso I!·ei bambi11i, 1~ specialmente nei più pi·c-ooli, olt.re qtteUa corriatosa, comt1tlJe a tutte le età, è la sindrome eclamptica. Si è gtà acce'DJil'ato co·m e spesso nei bambini i1r1 attacco convulsivo }>ossa s upplire il brivido iniziale. Tanto nelle forme primaverili, com:e n•elle estiv.o...autunnali le crisi co11vulsive possono insorgere e ri1)etersi durantP tutto il periodo febbrile. Sono r··e.r lo più conv;u lsi oni 1.onic.o-cloni1che, genel'alizzate o a. tipo emiplegico o monoplegico, che di solito 1diradano, si ·attenuano fino n scompari re col reg~edire della temperatura e r iaipparir-e sp1e1&so, col &ll'ooe•s sivo attacico feh · brile. In ger1e·re nessun relitto ft1nzio.nale J.'.)'ern1ane lung.a1nente ·d1opo la caduta della febl:Yre ·ecl è invero ~iceezion.ale il caso .osse•r vato nella r<iostra Clinica, ed illustrato dallo Spolverini, cii una bambina di 11 mesi 1a q.ual.e, fln dal1'inizio di una ter-zana p.r imaverile, presentò e1niplegia spa·stica destra, aiggravantesi ad ogni accesso febbrile e che, anche dopo scom1)ars1a la febbre. non regredj che molto lentarnente. Dalla sindron1e eclamptica va distinta la per1iiciosa tetanica che nei bambini non ·è meno frE quente che negli adu lti: in essa vi è trisma, cont:ri~ttura 1 d1ei m. m. degli arti e d1el t.ron,co con 1001ntrazioni tonioo-cloniche ingravescenti: eiec-. Basterà appena accennarre ad altre sindromi , nei ba,mbini meno frequenti, quali la bulbare la: cerebellare, l'afasica., la coreica, la ' . sincopale,' ecc., per passare alle !forme memnoo-ee che meritano tl1tta la nostra attenzione 1

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SEZIONE PRATICA

perchè le più recenti ricerche s~1l liquido ce- · falo-rachidiano dei malarici autorizzano a rite• iver-e tali for1ne .più frequen.t i di qu.ello che non appaia: i casi pubblicati sono infatti relativamente scarsi P·~r gli adulti malgrado il J1()te,·ole oontributo por~atoci dalla guerr.a e scarsissimi per i bambini i quali non sono stati ·certo rispa.rr11iati dalla ripr.e sa d ella infezione 111alarica verificatasi i11 questi ul.t imi anni. Sindrome 1rien,irigea. La n1agigior pa.rte c.liegli A.I\. concorda nell'am1neit tere come la

sindrome meningea da malaria sia n1olto va- . riabile e di~ordinata, se11za u·n decorso .progressivo, ·s p.es.so (co111e si esprime Pai ss.e-ail1) ad evoluzione intermittente, nel senso che i si11to1ni m •er1ingei si riac11tizzano ·o si .ac·centl1ano ad og·ni acces·so febbrile. Il ql1a.dro pt1ò :essere d ei pit1 com11leti: cefalea, d·elirio, scosse convulsive. rjgidiià 11ncale, posizi·on~ a can•e di ft1cile, 1\ernig, a11mento dei riflessi ct1tanei e tendi11P.i. clolor.e 11ei puntj ·d.i emiergenza dei r1ervi cranici, dif'turbi va1somotori; pupille fi·sse i11idriatiche e no11 iniotirhe oo•m e nel semplice ncoesso malariro; n1eno fr-0quemtemente stra])ismo, anisoco1·ia, grido idrocefalico, ipe·n estef: ia generalizzata, ])ra.dica-ndia, stipsi, distur1Ji respiratori. adi11an1ia profonda e ooma. È ovvio che la si11c1Jro1ne non. è .sem pre cios1 c-0mpleta ma può as·s umere gradi e fisiono1m ie diverse che forse, almeno nei ban1biin1i, sono in rapporto, nòn tar1to con la varietà del parassita, quanto con la du rata della inf.ezione e con fattori individl1ali tra i quali l'età e le condizioni del sog.getto. sono i più importanti. P1aisseal1 e H11tinel distingu·orno tre tipi diversi di sindro111i meningee da malaria : 1;i) Reci::.ione 1n.en,ingea citologi ca di.n10.strahiJ.e con la })t1ntl1ra lon1bare ed .espressa clinicamente da 11na 0 cefal~a intensa, voJmito, paresi di t11n Jlierv'"O 1cranioo, amaurosi t.ra11sitoria, 11erpes labiale, ecc. b) "ll'.len.inyis1no o stato meni11gpo ·f req.u en. tissimo nei ba.m bini che, come i11 a ltre fo.rme i11fettive, p.r e&enta.no tale reazione .anche nella malaria. In questa forn1a i sintomi nervosi sa.rebbero l)iuttosto dominati da dtstuTbi di natura d'ive-rsa, oppure ·si .stabiliTe.b bero così insidiosamente ·da mentire una m eningite tbc. Non iranamente vi. si associano disturbi gastrotntestinali notevoli e fiem.omeni generali tali da far pensare ad un ti fo. e) Meni11.gite acuta, o secondo altri, a tipo ·cerebro-spinale, n·ella quale la sindrome meninge.a è co·m pleta tanto dia fair pensare ad una n1. cerebro-spinale. Gli AA. oon,siide·rano quiesta f·o.rn1a u11a varietà degli acces5i perniciosi. 1

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La differenziazione adottata dalla Sooola fr.ancese coirrispondie realmente alla osservazione clinica., ma naturalmente le tre form-e non sono altiro che stadi diversi dello stooso processo per cui d.alla semplioe· reazione ·delle meningi si può paissare all·a sindrome m&ningea più 00 mpleta quando, pe!r esi~pio., misconoSJciutane la causa, si ritardi ·il .trattamento specifiieo. A tal prorp.o sito ci sen1bra istruttiva la seg·uente os.servazione: 1

éAso I. - B. O., di anni 6, proveniente dalla Borgata di Porta Furba> .entra in Clinica il 29 ottobre 1920. i lnamri esi. - Ge1n itori di costituzione gracile: pa·dire bevitone, fumatore e nevropati.c o; madre con quattro gravid1anze no.r mali, a termine, nessun aborto. UJ1 fratello mo·r to a 10 mesi per morbillo1; ·due fratelli sta1mo bene. La B . ha avuto allattame·n to m.aterno per 14 mesi; dentizione. e deambulazione iniziate ·tardi; .sofferto mo1rbiJI.o a 3 anni. O.tto giorni fa cominciò .a;d aacusaire malessere generale .e senso di freddo, il gio•1"'no segue11te si ·constatò feblbr.e filn.o, a 38.0 .5 con poca .tosse, lingua patirLosa, ano,r.ess.ia, feci diarroiche, fct1èLe. La f.ebbr.e nei .gior.ni seg;uenti si m13,ntenn.e co ntinua .remitte·n te con maissimo fino a 40° e mir1imi a 38°, se11za brividi, ma con foirte cef.alea, fr.equenti nausee e vomito. Negli ultimi gioJrni alla dia~rea Sii è sostitui ta Ullla stipsi ostinata . L~ orine ·di colo.r e ·c arico si son.o m antenut€ per ql1antità 11ormali. Nel sospetto di ltna forma intestinaJ1e, la B. è rim1asta a di.et.a 1atte a. La sera del sesto giorno, con T. a 38°.5, vien1e imp.rovvisamente 'colta da ambascia, agitazione, dis•p nea, e da attacchi r onvulsivi genera! izzati .r ipe.tutisi più volte nièlla nott.e, con pern1a11e·n te. perdita della oo·scienza . Vie·n e po.rtata in Clinica la mattina seguente in settima giornatR di malia,t tia. Esa1ne ob1'ettivo. T. 38°. 7, P. 818, R. 30. Stato geneirale ·g rave; di nutrizione scadlente, cute palli.da, pom e.lli arross·at1, fac.i es .sio·p oroiSa. Decubito laterale Sfi11istro con la testa portata indietro e gli arti sl1periori ed inferiori fle ssi e ravvicinati a l tronco (p.01sizione1 a ·can·e d·i fucile); s i agita e ·grild a qua.n,dio s i tem.ta rim1UJoverla. Toraice e Cl1ore n egativi. Parete addominal.e r:etratta. Milza alla per.cussi·one s·o~·assa 1anteiriorme·n te l 'as·c ellare ,anteri-0re. Fegato d·e bardante. ,Sistema il1ervoso : stra})ism·0, conv.ergente P·t lpille midri·a-tich·ei, uguali tarde alla luce. I movimenti passivi, speci1e degli arti i·n f.eriori, offrono1 noteVQle re~i­ stenza; accentuata rigidità nu•cale, K ernig plT'esente, rifle·s·si patel1ari difficilmernte provocabili, pLa.ntari più accentuati a sinistra, B~ ­ bi.nscki pern11ane:nte specie a ·d estra., n on •c loni ; dern100-rafisn10 pro'.Ilto e persistente, iper.este·· sia ge;eralizza.ta.. Perdita invo·l ontari·a de·l le ·orine, a.lvo chi\1so. Con la punt11ra 1-0n1~are ftllOO'ie-srono. ?irc·a 10 eme. di lirn.1ido lim.p1do a gooc.e iravv1c1n.a te ch•e non fo1ma reticolo, co n1t.iene il. O.~ 0/o .d~ albumina € nel icentrtiJfug"ato i:>och1 11nfoc1t1 p~:r ogni c..a.mpo mi1croscopico. Esame delle 1

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IL POLICLINJCO

orine negativo. L'esame d.e l sangue per La malaria dim.ostra 11umerosi parassiti della f. estivo-autunnale (Sironi). La fe.bbJ'e eade per crisi ·d·opo 2 iniezioni ·dj chinina ed i sintomi meningei scompaiono rapidamente..

Im. que·sto ·easo di malaria .e stivo-autunnale l 'ir1izio, il d ecorso', la curva termica ed i disturbi gastro-enterici avevano in primo tempo fatto sospettare t1n tifo: la sindrome meninf;·ea, dapprima aoc.enn ata dalla .ceta1ea e d:a un vomito persistente, esplose improvvisa con t1n attaooo convulsivo, ·stabilendosi abbastanza completa molto rapi·damente. N•otev·ole anche che senza il 1rep.erto positivo del .s angue, malgr.ado la splenomegalia, i sioli sintomi .clintci ed i caratte ri del liquor non permettevano di es.clt1tiere che poterva trattansi di un m 1ening.oti1'0 o di una ~orm·a tubercolare. 1

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Caratt§r1:

del 1.iquido cefalo-rachidiano. Dopo i primi studi del P ende (1905) &ulle modificazio'Il·i del liqt1ido · cefalo-rachidiano in

alc1111i oasi di peTniciosia malarica, vari AA. si S·ono occupati dell'argomento; n~lla n·ostra Clinica ricerche sistematiche sul liqt11or dei bambini malarici sono state condotte dal Geno.ese. Dall'insi:eme ·diei risultati ohe •Ci so·n o n·oti è lecito trarre al·cune impo rtanti con.cl11.i.sioni: nei mal·arrici con sìntorni menin.go-encefalici, molto più raramen te in assenza di questi, si riscontran.o• variaz:iiomi fi_si 0'0-.chimico e mi·croscopiche n~l liqui·d·o oefalo•- rachidiano : la pressione del liquido di solito è poco aumentata e di con seguenza la quantità •I'!aiiam.ente è abbondante. Il liq11or è costantemente liinjpido e n·on foirma 1reticolo. L 'albumina vi è quasi sempr.e at1mentata ma in quantità variabile, ma i eccesisjvamente (nelle nostre ri,cerche ha oscillato tra il 0.15 ed il O. 50 %o). I cloruri, che alcuni h:=inno tr-0vato, dimitnui.t i, secon·d·O il Genoese, sono leggermente aumentati . Nei veri stati meningei ooncordeimente è snata troYata una reazione linfoicitairia più o m ,eno accentuata (da 2 a ro elementi per campo microscopico); insi.eme con i linfociti è facil e rinve11ire d·ei mononu1cleati grandi ·e solo eccezionalmente dei p olim.u-cleati. Non è stata mai ri]eV!ata nel liquor l,a presenza di paTaooiti ma 1airici. Dette rrtanifestazioni ·citologiche, raippresentando il grado della reazipne meningea, son-0 proporzionate alla sin.drome clinic a e 1specialmente alla sua dur.ata; ma, come dimostrano due osservazioni dJel Genoese, può rirsoontrarsi reazione leucocitaria nel liquo.r sienza apprezzabili sinton1i elini·ci ed una sindriome meningea completa con aSSie.nza di elementi oellulari nel liquido celalo-rachidiano. Anche nel nostro 1

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·e sempio il .reperto ci1imico e ci1to1ogi>eo ·del liq11ido cefalo-;achidiano non era proporzionato alla sindrome nerv0,s a la quale però è. bene notare come si fo sse stabilita appena 12 ore avanti 1a rachicentesi. Si può concludé're oome, tranne ·e.asi eccezionali o nei quali la puntùra lomb·a re venga prraticata in primissimo tempo, l'esa;m.e oompleto deJ liquor potrà anche nella malaria da.re in genere un utile indizio •diagnostico, che solo l'esame d el ·sangue potrà convalidare. 0

l\tlentre le sindromi spinali ·da malaria sono rare o alm.eno, second.o che afferma l 'As-coli, Taramente .dimostrate, meno in:firequenti appaiono le forme di nevriti e polinevriti, aJla conors cenza d:elle quali largamente ha ·c ontribuito la Sct1ola Romana. Dopo le osservazi·oni d el Chia.rini, del Bardellini, basterà ricordare quelle d1ello Schupfer ·che sulle nevriti periferiche ·da malaria ha pu·b blicia to un impo.r tante st11d.t o ·Critico. D11rante I1a recente guerra la ~ast1istica anche di queiste forme si è .notevolmente accires1ci11ta n1a, pe.r •il car attere stesso dell'aff'ezione, quasi s.empne suscettibile di guarigi-0ne o con postumi per 110 più c ompatibili ·con la vita, rima.ngono tutto:ria scarsissimi i reperti anatomo-pa;tologici peir cui 1a questione patog.eneti·ca sull.e nevriti malariche rimane quale fu posta ·specialn1ente .dal Marohiafaya e dal Bignami ·che in tali lesioni, senza compl.etam·ente escludere una qualche influenza tossica, davano la ma~­ sima importanza alle cc alterazioni circolatoYie procedenti dalle lf'Jcaliz:.a.zioni parassitarie ed alle conseciitive alterazioni de ll C' parr>t i vasalii e degli elementi net·vosi ». Recentemente il Mareau · (1919) sostien.e come la teoria tossica possa invo'c arsi solo p·er U'lt limitato numero di nevralgie e nevriti mala rich e. mentre per altre si ·debba ·da:rie maggior impo,r tanza ai dtsturbi cil'cola tori. A sostegne di ciò rioorda com~ ric!ePohe ana.ito~o-clinic:he recenti abbiano dimostrato iehe le lesioni vasali nella malaria sonio più frequenti di quel ·c he non si creda; cita una antjca osservazione dell'Eichl1orst (1'877) nella qt1ale si rinvenn-e un ispessimento della parete dei vasi del p erinervio e numerose emorra.gie nell'endonerrio per rottura id ei capillari peri- ed intrafascicolari • Successivamente anch.e Grall e Clarac (1911) hanno notato, oltre a fatti di iperemia, essudazione Leucocitari~, infarti en1atici e stravasi, 11na speciale friabilità d.ei vasa ne-rvorum ed una alterazione limitata ai soli elementi nervosi circondati dal sangt1e stravasato. Da questi dati il Mo:rieau stesso è portato . . ad interpeitrare alcune nevriti malariche eo•

Polinevriti malarich.e. -

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SEZ IONE PRATICA

mé di origine <:ircolatoria e forse secondarie ad u11a arterioliie dei ,·asellini nervosi. Comunque le alterazioni po ssono essere id-elle più gravi, fino a. raggiungere lia completa distruzione del nervo, come nel caso di ,S aequ1epée e Dopter ( 1900~ nel quale era sco,m parso il cilindrasse, la mielina frammentata Qd €mulsionata in rninute goccioline ed in aleuni punti ·completamente riasso,rbita, lasciand,o I.a guairta. . di s .chawann vuota e raggrin2ita. A questo stadio di completa degen erazione non si perviene che eccezio~a.lmente; ·di soJito si stabiliscono alterazi1oni meno g·ravi e di grado div.erse, quali sogliono verificarsi nelle va~ie fa.si di transizione del processo walleriano. 1

bambini più picooli. Forse in qt1esti, per I.e difficoltà che talora s'incontrano nella diagnosi di natura d~lla stessa infezionie, può più facilmente .sfuggire, od essere diversamente interpretata, una sua co1nplicazione, oerto non fr.equent.~ e ·Con sintomi non se.mpTe così netti. Ecco l'esempio <li una diagnosi molto laboriosa in un b·ambino di 22 mesi: I

1CAso II. ·- F. i.\.., di mesi ·22. Ammesso il 14 tebbraio 1919. Gentilizio negativo, nulla nella.

anamnesi :nemota. Il B. è malato da 10 gior.IÙ eon diarr·e a, vomito, to·s se se.ie·ca, f.e·b bre àl ta a tipo remittente. · Esame obiettivo. - Condizioni di sviluppo e di nurtrizione no1rmali. Deoubito1 pl"efe'I'ito laterale d estTo con gli arti inferiori flessi. Lieve d'ispn.ea, polso frequente ritmico. ,s carsi gangli ai lati de l collo ed agli inguini. Negativo' l'eLa nevrite e la polinevrite malarica può same del torace; cuore nei limiti con toni no:rstabilirsi nel -corso di un accesso febbrile, com.ali. Adldom~ 1Hspanso, timpani·co in tutti i me in seguito: gcnera1n1ente s'inizia neg·li arquadrranti, non dolente. Lieve e.p ato- e splenomegalia. ti inferi1ori, di rado colpisce gli .arti superiori A carico della motilità si nota che è limie la faccia (Bardellini ha descr.i tto up. caso con t a ta quella attiva dell'arto inferiore sinistro tetraplegia e paresi facci·ale sinistra). Sp1esso. il quale offre. an1che i1,otevole. Desis.tenza alla i ·disturbi .sensitivi, quali formiooli·o, senso di estensio n1e passiva. Dallo1 ·stesso lato in corrifreddo, pn1rito, jper- ed ip.o estes ia, niialgie, spo1n d.enza del gran trocantere ,e della Iiegi,o ne glutea la palpazione provo,ca dolore come puTè artralgie, dolori provoic abili a lla pressione tutti i movimenti ohe tnteressino l 'articolaziodelle masse muscolari e dei tronchi nervosi ne ('.oxo-femorale sinistra. Riflessli rotulei esarango il loro tragitto, precedono j disturbi ID-0fgerati tanto a D. quanto a S. Ipertonia ,della nuca e del1a colonna vertebrale con iperie'Stetor1. Questi che, .specie nelle form e raclicolari, predominano sui precedenti, possono variare sia del segmento lombo-sacrale. Non si riesce a mettere in evidenza una differenza della da sempli ci paresi a vere paralisi. I disturbi ~ensibilità ·dol·o·rifì.ca .a cari,co degli arti infetrofi ci e vasomoto1i si stabiliscori.o inv ece pi\1 riori. Nulla a rarico dei nervi cranici. Widal lenta.n1ente: la cute si fa secca, squamosa o negativa. C11tir.eazione alla tubercolina n egativra. Negativo l'esam1e delle orine. La puntucade in preda ad un'abbondante sudorazione, r a lombare dà un liqu·ido chia r,o, abbondante i peli si at1~ofizzano e cadon-0, le estremità si (circa 20 cm c.) a discreta pressione, contemienfanno fl'edd e, spesso eden1atose; compaion<)r te scar sa albumina (0.15 O/oo), lieve aumen1o ctei cloruri, rarissimi linfociti. decubiti nei punti di compressione, iportro~e Duvante la seconda metà ieLi febbraio la sined atrofie mus,colari, decalcificazione ossea vid:r-0m·e rim:an·e pvessochè inva riata, gli arti insibiJe alla radiografia. feriori ri·m an,g ono costantemente fl essi e l'estensione. forzata rileva sempre maggiore rePer la diaITT1osi differenziale con altne f.orsistenza e dolorabilità a sinistra in 1spe cie nel me tossi-infettive, valgono · sopratutto alcuni ~egILento sup,e.riore. Q.u alche volta il bambino ~aratteri rilevati dallo Schupfer il quale c'in· riescie nel bagno a disten,dere tutte e ·due gli segna come nelle nevrit.i malariéhe i disturarti. I tron·chi' nervosi non sembr.aino dolenti, m emtDe :una certa dolorabilità alla p alpazione bi motori e sensitivi si aggravano e si estensi rileva in corrispondenza d ella colonna verdono ·col Tipe.tersi degli accessi febbrili e re._ t ebrale ispecie al livello de.li.e v. lomb ari e delle grediscono nei periodi interaccessuali, manprime sacrali. Una radio~rafia .pratioota il 2D .ano quasi costantemente i disturbi degli sfinfebbraio dimostra r arefazj,one dei c orpi vert~­ brali della quarta e quinta lombare, nulla a teri, sono frequenti le alt.erazioni vaso-motorie carlco del bacin·o e dell'articol azione delle e tr-0fiohe, la R. D. totale dei m. m. paraliz. anche. , ~ti ·è rara. . N.ell'a nr.ima settim ana di ~·arzo la febbre, La letteratura ci ofiT.e rarri esempi di .n evriti in precedenza sempre alta a tipo continuo }ego-,ern1ente remittiente, dimjnuisce ·d'i.ntensità e periferiche da mal ur] a in bambini e 1°a magpresen.tà brevi intermittenze. Una seconda pungio.r parte riguardano sogg1ertti al di sopra dei turra Jarnb,a·r e n·o n dà che 11n Jiey~ R'Um1~nt10 del 5, 6 anni (Fonzo) nell'età 1q;uindi in cui, come }jqt1or. Intanto la contrattt1ra in fl~ss10'l11e degli arti inferiori. così t.enac e nel pen-0d:o preoee,è detto, la malaria non differisce ·da quella degli adulti. La sca~rsezza dei ·casi non credo dent.e si è andata man. m a no atten,.u ando tino a ~c-0m1parire: l'arto inferio1:e sinistro Timaautorizzi a d.edurre che le oomplicazioni ne'" n.e al1asi immobile in ~stens1one e mentre è ,·riti.che siano e.ccezionali nella malaria dei p-ossibile provoca.re piccoli movimenti attivi del 1

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IL POLICLINICO

piede non si riesce a fiar muovere nè la gam·ba nè la -co·s cia ed i tentativi di ft€ssione passiva di ·questa sul baicino, come l'abduzion1e, sembra provochino vivo dolore. N·cm si ·r iesce a provoca:rie il R. rotuleo. Sospettan1d 0 una coxite sinistra, l '8 marzo il chirurgo applica un apparecchio ge·ssato e soittopoin e l \infermo ad una t0ura io.do ~arseni­ cale. Veroo il 20 marzo 1co.m pai-0no. do1'orii anche all'arto destro me.ntre Lai febbrte ipresenta inte~mittenze più prioluin g·a te tanto eh.e. nei primi 10 gi·orni ·d i apri1e 111on SIUpera che ·di pochi d'e cimi i P/7°. Il 110 a1prile la T. risale e ripren.de un a.nd·awento continuo remittente, ·Coin rtemporaneam..ente si ac·centuçl}n·o i dolori all'amo mf. D. c.he i·imane in semifiesisione, con ipe.restesiia. su:perficial,e1, R. rotu1eo vivace, dolorabilità al polpaccio· ed a lla cosci·a in specie lungo il dlecorso dello 1Sciatioo. A carico delle estre.m ità . dell'arto gessato (·sinistro) si nota un persistente raffreidd·amento, senza edemi. Il 17 a:prile, rimosso l'appare1cchio gessato, si trova l'arto S. ipotrofico, sempre dol•ente· ai movimenti di tutti i segmenti, c·o n ·decubiti ali.a regi0·n e ·sacrale . .si trova iinolt:nei la. milza notevolmente ingros·sata., r.a.sentando il suo bordo infie·ri.or.e l'o·m belicale• trasvel'lsa, ·ed il feg1a.t o . ·d eb10-rdante di drt1e ·dita, aumentato in 0ons1iistenza. Invariate l·ei oon·ciizio.n i dell'arto infrerio~e, 1 d'estr.o. Av·endo l'esame. del sangiue svelato una ma• Jaria (teirzana primav.erile) fu iniziata una c·u ra ·chininica e l•a febbre cadde definitivamente, scon1parve gradatamente la dolorabilità, inentre.i per lungo tempo pe-rsistertt.e una limitazione funzionale degli arti inferiori, ·spicca tan1ente a D. es·siendo rima:sto l 'arto ipotrofico, più •debole del .s. C'iC)in una ·din1inl1zione d.ella eccitabilità mu~ co Ja.re a lla c·o·r rente far.adi·cia e galvanica. 0

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splenom.egalia che si er-a andata stabilendo, fecero sospettare la forma malarica ch·e venne confermata dai successivi esami del sangue_ Coll'interruzione .dJella febbre non scomparvel'o i disturbi notati a carico degli arti inferiori e non meraviglia se regredir-ano molto lientamente quan.do si rifletta che il tratta1n·ento fu ·iniziato soltanto un paio di mesi d'Opo la loro. comparsa. Da rilevare in quie·s to• caso oorne sia stata dalla I';adi.o grafi a messa in e.vi-dienza -una ri~re­ f az'ione di alcune vertebre lomb·ari che potrebbero interpretarsi come un segno di quella de.calcificazione di origin.e nievritica già da altri segnalata. Non m'indugio sulla prognosi delle oon1plicazioni nervose trattate, :Poichè è ovvio come debba essere subordinata all'a priecoci.tà d~ll.a diagn·o si di .n atura, la quale, speci·e nei bambini più pi1ccoli, 1spesso man.can.do il criterio epide.m iologico e la ti·p ica curva termica, con lln va'1orei rela.t iv.o del tumore sp1enieo noin sempre .acoentuato e d'alironde. presente . nei bambini per le più sv1a riate cause, ,do vrà po·tsi in base ai criteri .esposti nei precedenti capitoli, 0hìed·endon1ei .conferma prima a ripetuti e pazienti esarni di sang11'e .e poi all' azione .d ella ·clrinina che agirà con tanta ma.ggiore rapidità .ed efficacia qi1anto più precocemente somministrata per mod·o ·ahe non siano avven11te J.esioni .disi1·uttive irrepn.rabili. 1

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Nella nostra ·Clinica per la somministrazione d·ei sali d i ohinina ·si preferisce la \ria o'raI.e, n1ieno quella rett.aLe; nei casi gravi si ricorre alla \·ia ipodermi·ca i1sa.n.d-01una soltlzion·e dilt1ita (form11la Gaglio-Concetti) di cloridrato rd i chinina al li(JI % con l 'aggiunta, cli e.t.il.uretano al 5 %) TIJella dose ·d i 2, 3, 4 eimc., secondo l 'e·tà del sog·,g.etto. . Cura. -

Questo caso, tanto per l'età del sogg·.etto, '}uamto 1p·er Je successioni morb·o~e· e per l'errore diagnosti1c.01 cui .d ette 1111og"o, n on ci pare rn:·ivo di lln ·cert'()I inte·r es's e pr.ati1CO. S.i trattava . di un bambino. di 22 m~si 1con febbre. co.n tin·u a rrm'itte1nt1e. interrotta a lunghi intervalli da apiresisi'e anche prolungate, il q11ale presenBl1B LIOGRAFIA. tava l111a spiccata e persistente lim-itazione dei mavimenti a .carico dell'arti·colazione dell'ar1ASCOLI V. La Malaria. Soc. E. L ., 1905. 1~.\RRILLON, ALLIOT, ec·c. Me1iingis1no, stati 111eca S. e un dolore viv.o· spontaneo e provo.oo.to ·ningei, ecc. Parjs Médical, 28 .settembre 1.918_ in corrispondenza del gran trocantere e dleilla BIGNAMI .e NAzARJ. Su.lle encefaliti emorragiclie nati.ca, dello stesso lato. Dato il re.p erto negae sulla patogenesi delle e?norragie m_ilia:i. tivo ai primi esami del sangue, si pensò ad che del cercello. Riv. Sperim. di Fren1atr1a. 1G16. l . una .coxite: a tal~ di1~gnosi n.on si -01pponeva ..\.~I A. Il polirrtO?"{ìS(nio . della ma aria. la. sin.drome nievritica la quale, come si sa, non - CASTELL _i\.rch. mé.dj c. belg·es, agosto 1918. . _ è rara riiel1 a tt1ber:oo1'osi ·dell '.arti.c olazione co·xoFoNzo F . Due casi di paralisi del radiale di f emorale. origine 1nalarica. La Pedriatria, 1° giugn'> L'inutilità d·e l trattamento, applicato, la pen·1920. . t. GRALL ·e t 1CLARAC. Traité de pathologie exo i que, sistenz·a o:stinata dello stesso tipo febbrile, la F. I, 19211. . . ll com.parsa ·dlei distt1rbi sensitivi e moitori anche GENOESE G. Il liq·~iido cefalo-rachidiano n:e a ·malaria dei baml>i11i. Policlinico, ·Sez1onea carico dell'arto inferiore D., il c.aratte:ne di Pratica, 1919. tali disturbi ch·e nella loro intensità seguivano MARCHIAFAVA e BIGNAMI. La in.fcziOne malarile variazioni d~lla ten1.rperatu·r a, la notevole. ca. Vallardi, 1902. 1

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SEZIONE

L. Névrites et pol,ynévrites d'origine palustre. Paris Médical, n. 8, 1919. PAYSSEAU et HUTINEL 1. La Ménirtgite palustre. MOREAU

Paris Médi-cal, n. 10, 1919. PENDE. Il liquido cefalo-rachidiano in alcuni casi di pe-,:niciosa malarica. Soc. Lane. Osp., 1905. RUBINO G. Perniciosa malarica a sindrome mengitica. Riv. Osp., 14, 1913.

577

PRATICA

le sia fatto . a vescica completamente o quasi vuota (onde la sporgenza prostatica non sia tutta appianata dalla tensione intravescicale), e nella posizione (o anche nella posiziO'Ile)~ consigliwta dia Voe1oher: piedi a terra, arti inferiori fortemente abdotti, e tronco fortemente flesso su di un piano.

R uscA. Perniciosa con meningismo e iposurrenalismo. Policlinico, Sezione Medica, n. 7,

1920.

Ulteriore contributo allo studio dei disturbi nervosi ed alle nevriti malariche 1 ecc. Policlinioo, Sez.. Medica (p. 145-193),

SCHUPFER.

1902. SPOLVERINI. Emiplegia da malaria in un lattante. Policlinico, Sezione Pratica, n. 51, 1919.

NOTE E .CONTRIBUTI Reparto Urologico del PoHtlinico G. B. Morgagoi di Roma.

Contributo alla semeiologia della prostata per il prof. EUGENIO PIRON:DINI. In a1cuni casi può essere difficilissimo affe~are

colla semplice palpazione del retto un lievissimo grado di quello ingrandimento della prostata che chiamasi corventemente ipertrofia, e che dovrebbe essere più correttamente -chiamato adenonia. E - come VoeJoher afferma - (Bruns Beitrage - Band 72), ciò dipende dal fatto che spesso i dettagli dell'esa.me prostatico dal retto, sono di non facile interpretazione per varie ragioni : 1° lo spessore perineale è variabi1e; 2° anche la posizione della prostata ha una certa variabilità; 3° non raramente è impossibile delimitare <!on grande esattezza i _margini , prootatici; 4° le alterazioni possono non ·essere uniformi; 5° è anche estremamente difficile apprez2are bene la distanza prostato-sacrale, e ia distanza prostato-coccigea, data la esiguità delle massime escursioni permeSiSe al dito esploratore. :É vero che oggi i segni cistoscopici e cistografi,ci, diretti e indiretti hanno così gran ·valore, che ·spessissimo colman.o a esuberanza le lacune dell'•esarne' rettale. Ma e p11re vero che anche il semplice esame rettale, correttamente interpretato può avere gran valore precis.am.ente1in casi di estrema difficoltà (come in alcuni cosidetti prostatici senza prostata), ove è niecessarilO rag.g iungere le !)iù grandi probabilità diagnostiche be.oohè n·es.suna indagine sia pe.r sè risolutiva. Naturalmente, si intende che l'esa.me retta1

Ma amiche in tali eoooizi91ni, l'esa1ne della prostata dal retto può essere fallace se si limita alla dimensione: tra l'altro questa si

riferit.S.Ce solo alla porziooe de.Ila prostata palpabile dal retto _ch·e ha una grandezza variabile, nè .sempre proporzionata a quella della porzione intravescicale, clinica.mente ben più impo.rtante, e ook> visibile coll.a cistosco·p ia e co1la cistografia. Un esame della prostata dal retto verarnentP. completo deve riguardare non solo le dimensioni, ma anche i caratteri morfologici, e

que·s ti possono essere ritenuti normali quando: 1° la sporgenza prostatica presenta urna forma complessiva a triangolo con apice in ba~o bene apprezzabile (becco prostatico); 2° e al di sotto di questo apicB si palpa nettamente l'uretra membranaoea sino a un punto infimo situato poco sopra l'anello sfinterico rettale (pars nuda); 3° e specialmente, quando la massa prosta tica è più o meno suddivisa o bilobata da una depressione triangolare mediana, o da un so1co (solco mediano). Tale solco che a volte giunge vicinissimo al becco è veramente il fondamentale carattere morfologico normale. Esso corrisponde al trigono interdeferenziale, e infatti nei rnormali è possibile a volte palpare sui m1a·rgin.i d.e:lla depressione le ampolle deferenziali. Su tali dati morfologici può essere · bas•a to un esame morfologico della porzione rettale della prostata: · quest'esame - troppo spesso

obliato - assume una speciale importanza precisamente nei casi meno tipici.

* ** Vi 1sono, per esempio, indivi«1ui anc·o ra giovani, s:enza cat1sa alcuna di prostatite nella storia, senza il minimo segno ·di prostatismo, cori cistoscopia e cistografia negativ e in cui la porzione rettale della prostata, accidental" mente palp.ata,_ ·r i.s ulta ingran·dita in g rado netto, e - come nella ipertrofia - limitata da depressioni laterali eccessivamernte proifonde, e male r aggiungibile in alto. Ma al contrario, i caratteri m orfologici sono tutti n ettamente conser v ati: a volte a.n zi il 1

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solco è reso più evidente dalla maggio!'e sporgenza rettale dei due lobi globosi, e se talora perd e in largh·erlza, guadagna per -compens0 ir1 profondità, trasformandosi da depressione triangolare, in vero e p.roprio tSotloo strettissimo e profondo. In tali casi il giudizio di grandezza deve passare in linea molto secondaria rispetto. a quello di forma da c11i discorda, e può trattarsi di prostate notevolmente grandi per na1

tura, ma decisamente normali~ Segni obbiettivi morfologici notevolmente simili si haririo spessissimo nelle prostatiti, anche in •qu~l1e id i anti1aa d.ata, e in quelle il:n. cmi 11e alterazioni sono aisimmietriche.

Nia turalme.nte s i allude ivi alle prootatiti croniche; ma a volte i suddetti caratteri si ristabili.scono rapidamente anche dopo una grave prostatite acuta, nella quale la morfologia prostatica può essere rapìdamente e profondamente, ma per poco tempo alterata. Al contraio, se interviene l'adenoma, la porzione r ettale della prostata spessissimo d·iviene deforrrie, anche malgrado un ingrandi1nento lieve e persino problematico . E tale deformità ·può consistere o in una

,

alterazione dell'apice prostatico, che tende a farsi più tozzo, fino 1a div.enire un vero bordo tondeggiante, convesso e ispessito, che s'abba.ssa e volte .sull a pars nuda riduce11do il tratto palpabile, oppure in una alterazione del solco media:no. Talora le due modificazioni coesistono, ma comunque, quelle del solco m ediano mi ·s ono •semb:vate più importar1ti, perchè più costanti e precoci. La depression•e. diviene meno !letta anche ne1la forma di solco, e quest0 si fa interrotto, opp11re si ri·duice a Uina picco1a .e corta incisura del margine superior.e. A volte ,s i lateràlizza e si fa tortuoso; ma allora è questo forse un solco falso e relativo frappo sto a spor gierize n·e oformate. A volte i nfine, il solco scompare del tutto, mentre la forma complessiva della prostata diviene un po' globosa, oppure tende a di spor si a piastrone, 0 1 a .p iccola barra tTa:svensa. E 11001 rianamenrte,., rispetto all'inizio dei f enomen ti di prostatismo, queste alterazioni morfologiche possono essere ritenute assai . precoci. 1

farmi, ~ ieome ti.piJCa.mente adenomatose prostate deformi e grosse. Nei casi iniziali o comunque meno tipici, l'interpretazione dell'esame rettale può al contnario opparre 1d ifficoltà notevoli, E} la non dJef ormi tà, co11 ingrandimento n~tto può rendere assai più probabile che si tratti di ·prostata. grande per natura, o in preda a un processo. irr{l.a1rimatorio cronico (e non specifico).

All '.01p posto, la d.e formità, ·e 1Speicialmente la, rid11zione o scomparsa precoce d~I solco meriano, rende p iù probabile l'adenoma, o comeforma a sè, o come elernento componente d'un a forma di combinazione, che non è rara,

(ad,enoma più prostatite). Ora, anche in alcuni casi di quest'ultim°' gruppo, il giudizio di grandezza deve passare in lin ea molto secondaria rispet to e quello di for1ria da cui. discorda, ·e ssendo a volte l'in-

gr.andimentD assai lieve e persino · problematico. ' Onde, in conclusione, l'·esame morfologico. può assumere llna g·randissim·a ill.lportanza,. a nche in quel gr11ppo numeroso di individui con infezioni blenorragiche nella storia remota, n·ell'età e con piccoli o modici segni di prostatismo, con assenza di residuo, con ing·r andimento lievis8imo o lieve della prostata. In tali individui l'esame morfologico può contrib11 ire a. completare la diagnosi differenziale tra p-rostatite cronicia, adenoma, e forma di combinazione, i.I che s'in1pone per la terapia_ Tutte queste considerazioni possono avere una grande utilità, ai1che riportate a quei così detti prostatici senza prostata in cui un completo esamie clinico :non ri.escé a decidere nettamente delle calJS~ del prostatismo . .E cioè, nei casi di deformità sarà probabile l'intervento di un piccolo aden-0ma a evoluzione rettale, o, per così dire; intmaanurale, la cui rim~­ zione coll'operazione di Frey-er potrà ristab1-. lire la normale m:iinzioine. I g ' 7na-po..,ta.nle -pubbli cazione Prof.

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L'esame morfologico della · Pr dal retto, ha dunque una importanza :q,on milI1ore del giudizio di dimensi·one specialmente quando dimensione e morfologia discordano. È a ssai facile in genere c.aratterizzMe come

tipicamente normali prostate non grosse nè de-

C.

BRUNI

Docente di Urologia nella R. Università ~i NliiJ?oli . Direttore dell'Ambulatorio delle malattie ur1nar1e all'Ospedal e In curabili

Compendio di Clinica T era peulica DELLE

MALATTIE URINARIE

ad uso d ei m edici e degli studenti (Seconda ed•izione). SOMMA.RIO: URETRA - PROSTATA - VESCICA - RENE CATETERISMO.

Un volume in formato 16°, di pag. XXVIIl:352, con. 76 ~ga­ re interèaila.te nel testo, ed eleganteme~te r1.l~gato in piena tela. In commercio L. 20, più le spes~ d1 spedizione ~tal'rl e di imballaggio. Per i nostri abbonati sole L. 18.69 m po o. franco e raccomandato. · Sl Inviare Cartolina Vaglia al Cav. LUIGI P0ZZI, Via. sth1a, n . 14 • Roma.


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SEZIONE PRATICA

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NOTE PREVENTIVE.

d'iziooi mutab.i lissime dell 'ambiente che travers~~, o e dove si •s viluppano, vanno soggetti alle OSPEDALE CIVILE DI PADOVA. p1u profonde modifica.zioni, ed il b.atterio che Padigli one Giovan Battista Da Monte ha s oggiornato nell'origanismo è 1d ifferente da · diretto dal .prof. B. ZANIBONI. quello intr.odottovi dalle ·culture artificiali » . Dai concetti che hanno ·Cond·otto alla immuAutolinfoterapia nella tubercolosi. nizzaziooe attiva, i v1e1eni d.el B. T. die.vJOno Noita preventiva considera~si ·come i veri anti:geni tubercol1ari. per i dott. L. BoTrAClN e D. MAGRO Q~sto concetto, mess.o in evidenz,a ·d'a rieerAssd.stenti effettivi. c~e 1sp~cialmente italiane, è ora a1nmesso quaLa in.cessante ricerca di sussidi terapeutici si ·genetr:alrnente •l)Otendo eissi cLi·m o1strarsi nell'orga.nismo umano dopo avvenuta l'i~fezione e per combattere 1a infezione tubereolare che, purtroppo, va sempre pit1 diffondendosi, spe- ne1le varie fasi d'ella rnalatti'a. P.arten do, for.se dal conoetto che nell 'oll"ganicie dopo il periodo bellico ed i molti esperimenti che sul d etto argomento si sono com- s;mo del! 'individuo affetto da. tubercolosi, spepiuti, ci ha spinti, col valido aiuto del no- cie neii iprimi staéLi della malattia quando la stro primario proif. B. Zaniboni - al cruale produzione clegli anticorpi non è ancora aderendiamo qui vivi ringraziam€nti per ti con- guata, gli antigeni debbano tr,orvarsi in notevosigli dati.ci e per il materiate messo a nostra le qu.an tità e pensando che, come nei li quid.i dispos.iz:Lone - a l'l81D.dere ·di pubblica .r agione. il organici di esisu·d azion•e d'e lle ·c avità pleuriclhe metod0 di cura che da qualche anno si prati- e p.eriton,eali di individui malati .di fo1rmei tuca nel noist:r.o riparto speciafizzato ,p er malat- be1rcolari glti ielementi spe·ci:fici diell 'infezione s i tie di p etto. Da quando Roberto Koch, nel 1,882, trovino in maggiore co·p ia, si è cercato di uticon j s11oi mirabili :studi, riuscì a scopri!'e il lizzare il miaiteria:le or,g ani·C:o del.I 'individuo germe.- specifico della infezione tubercolare, la steisso per un 'autovaocinazio,n e. L 'autosier-0 o autoemoterapia è già ·stata usaterapia antitubercolare .seguì un nul{);vo .im1dirizzo. E -così si iebbero l 'A.T.I{. e tutte 1e sue ta da qualche tempo ed in srvariate m a lattie. Fu tentata n~lla corea, nie lla epddemia inderivazioni proposte da autori diversi. Ma:r.agliano, invece, pa1rt.endo dal conic etto eh€ fluenzale, nella tifoide. l\!Ia mentre nelle espel'azio.ne patoger1a dei bacilli tt1bercolari è d-0- rienze di Lesné ·e B or1din sorge il dubbio cthe vuta ai veleni messi in circolo dai germi stessi, il meccanismo d'azione sia basato specialme·n qercò di determinare n ell'organismo urmano te sulla crisi emoclasioa, che si provo.c a c.oluna immunità che v.olle .p oi essere attiva o 1'infezio·n e rendiovenosa di p~oteine ·eteiro,ge;ruee, passiva, a 1oooonda diei m·etod'i e delle scuole, o, ·Come da ricerch~ più recenti, e.olle fleb·o10lisi glruJco,s a.tie, e 1Ch·e is i possam.o anche . riallac·ciiare veMo la malattia stessa. Alla vecchia cura sanatoriale, 1che ancora all'azio.n e del1el imie~:Loni endo·v enose di mateoggi si impon~ e che compendia nelle triei pa- riali coll1oidali, ben diver.so è .a pare1r i1ost·r o r o·1e: riposo-respirazione-alimentazione, 1sii ag- il m·~c.oanis.mo della auto-linfoit erapia, meto,do giUJnS€ro le curo ·cl1e chiameremo specifiche, 1r1.. di cura usato in epoca più rooente s1pecie per il reumatism10 articolare1. tes~ ad im·m unizzare attiva.m ente o pass,i vaA·b biamo veduto, pro1poota dal Gilbert, sormente l,arganismo malato oppùre predisposto ali 'infezione tub1ercolare; ecco quindi j,n·iziia:Psi gere la eura autosieiroteria.pica nella pleurite l,uso di vaccini ei di sieri, .che, tutti con va- essudativa chei si sospetta di ·carattea-e specifico rianti maggiori ·O minori, prendono origine e nellJe peritonit i. In ·epocl1e più recenti jl dalla ·s coperta di Ko ch e dagli studi del Ma- Peckins (Lancet, 1919) 111sò ad·dirliittu:ria i.I siero estratto d a lla pl.e ura o dalla cavità perir agliano Il n·ostro pnm~rio prof. Zaniboni, eh.e ·~on toneale di .ammalati in via di gu.arigione per amore da molti anni si dedica a qu~sti stud'i, iniettare altri ammalati e stabiliDe1 in tal moed è non dimentico figlio della Scuola Mor- do una immunizzazi,o ne inter-umana. Dopo numero·si te11tativi l a tecnica dJel mefologica del De Giovanni, parten·d o ,da ,concetti an,a loghi di lab.o ratorio e dall'insegnametnto todo .s i è ridotta molto semp:Lice ed alla porclinico ·che ogni malato è somaticamente e tata ·di tutti i medi ci pratici : si a'Pplica sulla umoralm en1te dtiverso dall'.altro, propose un cute del torace anteriormente, ben sgrassata, metodo di cura, che p11ò chia.rparsi : Auto:linfo- un disco di tela vescicatoria d'elle dimensioni terapia antitubercolare (siero aut:o.geno vero) . di Ull1Ja moneta dta dieci centesimi; ventiquattiro Dalle ricerche del ·Cen tanni è noto « che i ore dopo, all'incirca, formatasi la bolla a congermi sono .esseri m olto duttili e, sotto 1e -con- tenuto sieroso, si sterilizza la .cute, ·e con u.na 1

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IL POLICLINICO

siringa sterilizzata previa bollitura si estrae il liquido che si riinietta oottocutaneamente. La dose varia secondo le c-0.ndizioni dei vari individui: si comincfa in mroia da mezzo c.eaitimetro cubo e si sale sino a du-e o tre . cent.imetr.i cubi, pratiaando le iniezioni ogni settimana. Q1uùe sia il me-0eanismo d''azione della autolinf.o terapia noi anc-0ra esattamente non cooosciamo. Sia esso dovuto ad una immunità attiva o mista con produzione notevole di anticorpi sotto lo stimolo di antigeni a11togeni introd.o tti néll 'organismo a piccole dosi ·c ome <Vntigeni esogeni, o ad uno stimolo alla fagocitosi, come sembreiiebbe dimostrare l'aumentato potere op1sonico nei miMati in cura - pote.r e opsonico studiato nel nostro riparto da altro collega - e pro.duzione ·di anticorpi eteiro.genei, • oeroheremo di dimoot1"iare con u1't.eriori ricerche. Per ora ci preme solo di porre in evid.e nza que·s to geniale metod'o di .cura, cihe applicato nel c·ampo clinico, ha dato da pare·ochi anni ottimi ri~ultati nelle form~ lievi di tuberco- · losi polmon•a ri e sierose. Questo nuovo met.odo di cura aVT1ebbe dovuto essere reso di pubblica ragione già da tempo, ma la prudenza del chiariss. prof. Zanibo·n i esig.EWa lia ·conferma rigo.r osa alla indouzione scie11tiiìc?-, e solo dopo una lunga e.s·perienza 8Jcconsentì alla pubblicaziomie, quaindo l'osservazione di paveccll.ie centinaia cli casi ebbe a dimostrare l'efficacia rapida e salutare della n11ov.a terapia. E tanto p;ù vi consentì quando colleghi che voli.ero prov~re il metodo in pratica privata confermarono il valore di questa semplice pratica terapeutica. Anzi non nella sola tuberc-0losi polmona..r.e si ebbero tali successi, chrè notevoli miglioramenti si ottennero in tirei oasi di lup11,s, e il 001ropianto pr·of. TnlZzi all'ultimo Congresso Ginecologico a Trieste (ottoib re 1921) portò e.as i di gi1arigione di tubercolosi degli annessi da. lui voluti curare col metodo Zaniboni come onestamente dichiara (Il Policlinico, SeziOille Pratica, fase. 50, 1921). AVVERTENZE.

I quesiti devono prospettare temi d'Interesse generale; non devono comportare consultazioni cliniche; non devone riferirti a Indicazioni bibliografiche su argomenti speciali. Si prega di non formulare più di un quesito per volta. vo. lendo Inoltrare più quesiti, auestl dovranno euere scritti tu fogli 1eparatl. Perchè I quesiti abbiano esito, devono recare la firma, la re· sldenza ed Il numero d'abbonamento del richiedente; se queatl ne e1prlme Il de1lderlo, nel g1oma le figureranno toltanto le Mli Iniziati od una algia convenzionale. Le rl1J>09te eegulranno con la manlma aollecltudlne eone.... ttta dalle ealgenze redaztonall; ma 11011 à garantita una rtepoeta Immediata. LA REDAZIONI!. N•• Il rl111111dl 11r1wataJ111Bte.

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APPARECCHI E STRUMENTI. NUOVI. Un nuovo piccolo strumento chirurgico. L'ago specillo. Dott.

VINCENZO BILOTTA .

Ho fatto

costruire un ago di nuovo modello, al quale ho dato il nome di ago-specillo. Esso è un ago, il quale anzichè ave:re l'estremità libera affilata e pungente com·e i comuni .aghi ·da siringa per UJSO ipodermico, ce l'ha bottonuta, come quella di uno specillo. In altri termini, è umo specillo, f·orato nel senso della lunghezza, ed impirurutato sopra una base, mediante la quale si può innestare ad una qualsiasi siringa, come si ved~ dalla figura seguente.

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. Scopo d·e ll'ago-specillo è quello di far arrivare in tragitti fistolosi, inoperabili per la loro posizione anatomica o per eventuali malattie dei pazi·enti (cardiaci, renalici, arteriosclBrotici, diabetici, cachettici), o che si spera di guarire inc·r u·e ntemente, di far arrivare una soluzione medicamentosa (liquido di Calot, liquido di Dakin, soluzio.ne di cloruro di zinco, diluizione idrica di alcool), ovvero una soluzione colorante (bleu di metilene). L'ago-specillo non è di unico calibro, n è di unica lunghezza; rna si può richiedere di qualunque calibro e di qualunque lunghezza, a seconda d·el diametro dell'imboccatura del s-e• no fistoloso e della lunghezza di questo. E può essere imnestato alla siringa da 1 gr., come a quella da 2 gr., da 5, da 10, da 20 gr., a seconda della quantità del liqliiqo che bisog·n:-1 iniettare. Lo scopo di. inietta.re dei liquidi nei tragitti fistolosi si otteneva ugualmente introducendo nell'imboccatura di essi il becco di una siringa: non si è sicuri, però, che la soluzione arrivi fino al fondo del seno, ciò ch'è indispensabile. · E si otteneva pure introducendo una cannula di un trequarti, innestata ad uno schizzetto contenente il liquido da spingere; ma la cannula del treqt1arti è taglietnite, e non potete evitare di far sanguinare le pareti della fistola, penetrando nel lume di questa con essa cannula. Lo evitate, invece, entrando con una cannula bottonuta, qual'è l'ago-specillo, che potete spingere tranquillamen.te sino al fondo della fistola, dalla resistenza del quale il tatto viene avvertito .

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SEZIONE PRATICA

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IGIENE.

timana, si ha um. dep.o oito ,g ;ranulare; si elimina allora 1a parte liquida e s i agg:iThilge 31ltro liquame., continuando l'operazione fino a ·che La dept1razione delle acque cloacali si PO·SSa trasform,aTe in acido nitrico 20 mg. di con i fanghi attivati. ammoniaca per litro, entro 5 qr.ei, e fino a che 11.n problema che pireoccupa sem.p re viva- i fanghi sedimentati oacu·pirno il 20-25 % della capacità della fossa:: l'attiva.z.ion·e del fango mente I 'igienista ,e l'ingegnere sanitario è quello di aJ1ontanare e di rend·ere innocue le può farsi più rap·i·damente (in un p.aio di set- · timane) usando i deipooiti dei bacini di sedisostanze luride, ch·e costituiscono un ripugnanmentaz.ione. T1ane fang·o, C'h e co.n tiene il 50% t~ mgomb.r o eid un perenne peric-O·l o per la di. ·s oo.:":..nze minerali, il 20% rdi sostanze orgacolletti·v ità. Lia soluzione IL01I1J è .aig-e·V10.Jie niei pi:cooli oontri, per difetto ·di ~01:rv:eglilanza teciniJca nich1e albuminoid'i ed il 30% di s·o stanze non albuminoidi, viene Qasic iato in 1oontatto con· il .e difficoltà ,di itStituire inipianti centrali: il problema 'Però diventa ben più complesso .p er liqt1ame, ,p er •u n period.01 idi 4-8 ore, :s otto continuo rimescolamento p·eT m .erzz,o id i aria comla sua vastità, qt1ando si tratti dei ga-andi agg16merati umru1i ,d i centm.aia di migli.aia o di preoo·a ini·ettata dal baissio1,_ ·di oui si coosumamiglioni di abitanti. Quando si tenga p.res.ente no ·da 7 a 18 mc. per mc. di li_q uame. Il ·carbonato di calcio, prorveni.e1I1lf:.e dal biche, nei grandi 1centri, 1a q·u antità .cli liquame carbonato, di cailicio·, 1d·a cui è s tata sca:c·cia ta è di 1. 150-200 per individuo al giJo,rn:o, si co·m prende che l'enoirme quantità di sostanz-e im- l'anidride carb:o nica, in conseguenza dell'aemonde che si a'Ccumulerebbe, anche iper 11na 'l~azione, precipita e tirascina per ad.s o·rbimie1n to breve SO·s p·einsi0rne dei ,s ervizi sarebb,e tale ria. i tre quarti delle oostamze org.aniche: la fis·portare ben .gu-avi inconvenienti. L ' imrn.issio- · . ·sàzio·n e dei cothl-0i·di, c.ome pu·r e qu,e lla de.Il'amne ·delle fogne nei fiumi, che aveva trasformato moiD!iac.a si compie in gran p:a.rte fin<> 1d ai priaJ.cuni di questi in vere .cloach,e, è ora conco.r- m ii istanti di contatto; napida.mente si l1a la dem·e n tel oondannata, salvo c001·dizioni part:i- formazione di nitrati; l'elfflue1r1te esicie li.mipido, c-0lari da stutdia'l\Si caso per caso: l'utilizzaziQ- inodoro C(){[l scarsissima 1 »utreiscibilità. Lal bassa tem pe·r atura n-0·n inibisce ~l fenone agricola, di ,cui rubbiamo un eiece1:1entei esemm eno, solo lo ritarda: l'optim,um è a _20°-25°: pio nelle grasse marcite l·o mbarde, e nei -0ambastano invece trac:oe minime di. clor.o.formio. Pi di sp1andim·e nto di Parigi e di B.eirlim·a, n~ un'applicazione limitata specialmente da •:0n- per impe1dire la fonna zi.0ne dei nitrati. N1otev.0 le è la ,r idu.z.ione mi crobica: nelle dizioni geo-topografiche·. Notevoli vatntaggi &i sono otten1Uti coo 11.'evuraz.i.one bio1'ogri.ca ar.ti- esp·erwnze ili Courmont e Rocha ix, il numero 1 :ficiale, ·U sando i ·OO!Sì dietti letti batterici ·Jd i d ei mi cirobi è 'pasisato da. 202.Soo.OOO ·p er c:mc. lenti perc·o latoTi: media nte essa i prociessi dii .a 67.500 ed .a 58.600: Je spe·cie rimaste sono tutossida:zi'one ohe s i oom·pi-Ono 1entam-ente nel te aerobi·e, in p1revaàe1I1zia C'r o·m o.gene : sembra ter-:reno vengo1I10 aooolero.iti, e s i ha c·o sì rrupi- ch e. nom vi si trovi ·nemme·o o il Bac. coli, ridità cli esercizio ·Comig~unta .ad! una e.ffioaiee sultato .ciliei apipare, in r.e.altà, sorp1,.end,ente. I citati auto•r i hanno isoilat-0 dall'effluente sole.p urazione. Certamente è nercessaria ·u na continua sor- tanto specie, im. generale1 oon poco o nessun - veglianz.a , .p ossibile solo nei g:nan·di impianti, ·poteire proteolitico fina essi il solo B. subtilis attacca .ener.gica~ente J1e sostanze albuminoimentre ne1 picco.li, come ha potuto riilJe·va-re .an·che chi scrive, la faise dd ossidazi,o ne arriva ben ·di: tre fermentano 1l'urea, cinq!U.e sono deniraramente oltre l 'amm0J1iaca .e l',effluente man- trificanti 1d1retti, tutti fermentano gli idrati di carbonio. Sembra che i bacilli d1e l gruppo ti.iene un gTiado n'otevole di pu trescibilità. Comunque iJ ,s istema è stato, trov.a to. ·p ratico del tifo introdotti a rtificialmente, resistano e ed ad-0ttato in mo1te città, offre p.e.Tò sempre si trovirno quiJllcli nell '.e fflt1ente, ciò ·Ch e starebb,e in un certa contm.ddizione CO!l ·r eperto divemi inconvenienti fra ·c ui quello di da.re delle esalazi-01ni incomo1de ·e di esigere Ulil g,ran~e negativo 1d•e l J?. coli; scompare invece il vfbri-0ne oolerico. spazioi. Questo1 fatto della persistenza delle specie Più .r ecentemente, si è introdotto, il sistema dei fanghi attivati. P ·e r :La prep·ar.aziorne di que- patogene va meglio a ssodato, p·o ichè 1)a-cend.o i8ti, -si introduce il li.qu.a me già pa·ssrato. a tra- .astrazio·n e ·da esso, iJ ststem.a dei fanghi attivemo g·rigtlie, clle tratten.gono i co·r.pt grosola- vati presenta innegabili vantaggi. Con esso, ni, in una foss a s peciale, d-0ve, .per m€zz.o di idi fatto, si ottioo.e in breve tempio ·u n efflueng,etti .a.d aria compretssa, viene a 'Pe.riodi rimet e che può venire im·m ooso senza pericolo net soolato e lasciato, ripo~e . Dopo qualche set- cors i d 'acqua. Oltrre a ciò, l~imJpianto 1esige uno 1

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IL POLICLINICO

spazio .mmi.mo e può anche essere C·olloeato in vicinanza dehle ·città, mancando la produzione di ·.gas puzzolemti. Un altro lato del problema che va maggiormente aJpprof.ondito è quello della azione perturb.atri.ce, che può 1av.e·rs'i per l'aggiurnta di a,cque industriali o di antisettici; Bi è già accennato alil'aziione del cloroformio, anch.e l'acido fenico è un ostaoolante: specialmente della f E!\I"ffien tazion·e nitrosa. Le acque residue 1.ndu.striali, eh.e si t!1ovano sempre mescolate a quelle aloacaili nelle grandi città p·osso.n o dumqu·e turbare il p·r ooesso e rendere nec0ssaria una 101ro completa ep:urazio·ne, in condizioni che vanno meglio precisate. A.

FILIPPIN 1.

SUNTI E RASSEGNE. EMATOLOGIA ..

Esame sistematico del sangue nelle diatesi emorragiche. '

(II. C.

GRAM . .4.cta

med. Scand., 5 ·dic. 1921).

Le diatesi emorragiche dipen·dono 1da fragilità dei v.asi, o da insufficiente funzione em()statica del sangue. Forse non vi 1s1 debbono comprendere quelle forme di po.r p.o ra infettiva eagio1I1ate da emboli batterici eh·~ distruggono la parete vasale. · Un 'imperfetta emostasi può teoricam·ente dipendere da: 1) Ritardo della coagulazion·e: a) per aumento dell'antitrombina; b) per deficienza real.e o funzionale di calcio; e) pe.r modificazioni intrinseche della protrombina; d) per deficienza di pia.s trine. In questo caso viene anche a mancare l'azio·n·e emostatica meccani-ca dovuta all'agglutinazione delle piastrine.

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2) Estrema scaI'sezza del fibrinogeno, o·n de il coagulo non è abbastanza consistente, non riuscendo ad aigglutina:re tl1tti i co,rpuscoJi. La Ticerc·a dell'ieccesso di aniitrombina ha poco interesse .c linico: si f.a col metodo H-0·w ell che è molto complicato ma poco soddisfacente. La ri·oerca del deficit di calcio si fa con due pl'ovettoni a fon.do piatto: in uno si versano 3 gocce di una soluzione 1 % di cloruro di cal·ci'O cristallizzasto, poi, in ciascuno dei tubi si v.ersa 1 c·c. di samgue venoso. O.gni 30 secondi s'inclina•n-0 i tubi, e si nota quando la super-

[ANNO

XXIX,

FASC.

18]

ficie del liquido appare soda. Se la coagulazi.one anticipa ·oltre due minuti nel primo tubo, vi è un deficit di calcio, reale o funzionale. Per questa riceI'ca non occorre il bagno d'aoqua .a tempera;tur.a c·ostanie. Deficit funzionali è facile trovarli in itteri di lunga durata. Il tempo di coagulazion·e, nei plasmi ben calcizzati, iSi ricerca v·e rsando in una pr.o vetta divisa in decimi di cc. m~zzo cc. di una soluziooe di citrato sodioo al 3 %, q;ul!ndi oc. 4.5 di sangue, estratto direttamente dalla vena con grosso ago. Si rim1escola e si lasciano sedimentare i corpuscoli; si . asciuga i.l sangue ev.entualmente rimasto s-ugli -O!I'!li della provetta. Si preleva poi con pipetta il plasma, e se n·e versa 0.1 c·c. in ciascuna di ql1attro provettin.e (diametr·o 10 mm.), che si tengono in bagno a 37° con adatto dispositivo (ad es. infilia te nel sughero di una bottiglia ·di Dewar). ~·i versano in ogni provetta rip.ettivamente 9, 8, 7, 6 gocce di soluzione O. 9 % di cloruro sod.ioo, e quindi, nello stesso ordi·ne, 1, 2, 3, 4 gocce di una soluzi.one all't' % di ·cloruro di calcio cristallizzato (Ca Cl 2 6 H 2 0), notando con esa.ttezza il tempo. Ogni trenta secondi le provette s'inclinano, e si nota quando in una di esse il plasma è coagulato. Nei n·ormali, e pel si·ero serd'imenrtato, il tempo di ·coagulazione o·s cilla da tre a s-ei minuti: è aumentato ne1l'emofil1a, e in ·Casi dJ estrema piastrino peni a. Per la .conta delle piastrine si preleva una piccola quantità .d i plasma citratato, preparato come per la ricerca precedente, -che contiene le piastrine in sospeTuSi·one stabile; si dilui'sic~ 20 vo1te .con 1S1oluzione .0.9 % di NaCl, sri aggillliilgono 2 g10cae di f ormrulina ogni 100 .oc. di liquido, ~i agita, e si contano le piastrin·e ·col Thoma Z ~iss. Per av·ere il numero delle piastrine p~r mmc. di sangue basta, in pratica, moltiplicare il num·e ro ottenuto per un fattore ricavato· dalla seguente tavola, in funzion·e .del c·o ntenuto di ·emoglobina del • sangue.

o/o

fatt.

Hb o/o

fatt.

1.t-0

0:59

50

0.87

100

0.63

40

0.92

90

0.68

80

0.73

3-0

0.97

70

0.78

20

1. o1

60

0.82

15

1.04

..

Hb

-


f ANNO XXIX, F ASC. 18 J

SEZIONE PRATICA

Per .avere risultati più esatti I 'A. dà u•n a formula che importa l'l1so 1dell'em.artocrito 0 di una centrifuga ad alta potenza, per -caloolare il voJlrme delle cellule preci·p itate. Il metodo rapido proposto si fonda sulla abituale sufficiente ·concordanza d·ell 'emometria con la volumetria delle cellule, anche in malatti·e come la clorosi e l'anemia p€Irniciooa. Normalmente le pia·strin·e sono da 200000 a 550000 per mmc. Sono meno di 200000 nell 'anemia perniciosa, nell'an€1Illia aplastica, niella leuic emia linfatica (di rado nella mi€lo1de) ineJla po.rpora idiopatica genuina, in .alcune malattie infettive {spesso nel~a po1m10.n ite· influen.z.a1e e nel1e febbri enteriche), e spesso anche nelle malattie eroniche del fegato e della milza. Il per cento di fibrina n·el plasma è abbatanza -0ostante, anche ~Ile 1an·erpi.e .n on oomplicate e nella policitemia (in media 0.27 per l'uomo e 0.29 per la donna). Esso aumenta quando vengono introdotti in circolo dei proteidi (malattie infettive, tumori maligni, nefrite, ,gravi.danza, .ec·c.); è scarso soltanto nelle graivi degenerazioni ·epatiche. Si può apprezzare grossolanamente dalla velocità di sedimentazione dei conpuscoli (l'A. si propone di calcolare tavol·e per utiJizzare in clinica que'Sto metodo); IS'i. 1aalcola c on esattezza ,pei.r pesata del coagulo seoco e degrrossato otte111Juto dal plasma citratato, centrifugato per 90 minuti, fatto coagB.laire in termostato, con aggiunta di calcio. L'A. dà le formule relative. Una diatesi elllorragi·ca latente si può mettere in evidenza -col tempo di sanguinazione; esso non deve superare 4 minuti, per ferita del lobulo d·eJl'orecchi.o con una lan·c etta lunga 2 mm. : s i cerca t-0ocando la ferita ogni 30" con carta bibula. . Un'altra prov.a a tale intento è quella della ' resi·stenza capillare: provocando la stasi per costrizione del braccio, nei casi positivi si hanno d-o po 3' petec.chi~ all'avambraccio: tale pr01Va è !Spesso positiva anche nell' alieiriiosolerosi. L 'A. riferisce poi brevemente .alcuni casi di diatesi ·emorragica, -con le ricerche relative; notevole un caso di tubercolosi polmonare con porpoTa, ematuria, piastrine 11000, tempo di eoagW.azilOne m:i:nWÙ. 111/2, fi'b·r ina ,dieJ. pla'Sma 0.50 %; inoltre un caso di anemia pernici o.sa con 66000 piastrine per mmc., ed uno di leucemia linfatica con 7000 piastrin·e. 0

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DORIA.

583 .

:Nota sul conteggio d• Ameth nella malaria e nella dissenteria. (By H. B. NEWHAM. ·C. M. G., M. D., M. R~ C. P., and J. T. DuNCAN, F. R. C. S. Department oJ T.r opical Patho·l ogy London .Soho~l of Tropica! Medicine. The Journal of _ Tropical Medicine and Hygiene, n. 23, volume XXIV, December 1921). Gli AA. Si rifanno alle modificazioni .che si v~fiean~, in alcune malattie infettive, a canco dei nuclei d·ei polimorfo nucleati· modificazio·n i 1dhe ahte:Pano le cifre per.centu~li stabilite da Avn.eth n·el 1904 (1) . I varii rioercatoT.i sono giunti finora a risultati quanto mai contradditto1rii, applicando il contegig io di Arneth ln varie malatti·e. E·ssi s-o·n·o attualm~nte d'.ac·sordo .solo sulla tuber·colosi.i. Infatti, 1qu.e sta, nelle forme acute, sembra che lasci riconosoere uno spostamento a sinistra; nelle croniche .e .durante i periodi di miglioramento lo spo.s tamento sare-bb·e a destra. Scarse sono state l1e ricerche finora fatte sulle malattie tropicali: Knapf (.citato da Treadgold in Lancet, March 27, 1920) ha trovato che nella dissenteria .e nell'·anchilostomiasi vi è una deviazione verso destra. Cha..mberlain e Vedder (I. c.), nelle stesse malattie, trovarono che la deviazione è a sinistr,a nei bian1chi che abitano i p.a esi tropicali. McFie cerca .d i 1spiegare tale diversità ,di ri1s ultati ·come doVlUta ad in-0culazioni aborti-

0

(1) Arneth ritiene ·che J,a .sec,omeintazion1e del nucleo d ei polinu·cleati 1stia in diretto .r apport<:> -colla loro età. Disrongue. questi in 5 Categorie: I, II, III, IV •e V, s·econ·do che il loro nucleo sia composto da uno, ·due, tre, quattro o ·c in·q ue segmenti nucleari. La percentuale normale, secondo ;J a qua1e egli amm·ette che le categorie suddette 1siano riappresentate ,n el sangu.e, è riportata .sopra. Arneth . sostiene c.h-e in -condizioni patol-0giche, spec1almer1te nelle malattie infettive, essa percentuale varia (ani-socitosi neutrofila di Arneth). PaTla, infatti, di deviazion·e a si·n istra del quadro neutrofilo quando prevalgo•n o le due prime categoriie e di deviazione a destra quando prevalgono le altre tre. Queste yariazioni hanno, secondo il 'A., notevole significato ·diagnois tico; infatti, la ·deviazione a sinistra .starebbe ad iindicare la prevalenza di cellule giovani, m·entre q.uella a destra indicherebbe la prevalenza di elementi cellulari maturi o in via di degenerazione. Questa, in brevi ·cenni, è la dottrina di Arneth, tanto combattuta ·da- molti ie da .lui tanto difesa. 1

'


l

584

IL POLICLINICo

v.e di ·p arassiti maiari·c i subite dai bianchi sottoposti alle ricer.che su·d:d.ette. D'altra parte, Breinl (l. 1c.), nel Quooll/Sland, trovò un evidente spostamento a sinistra i.11 bambini affetti da anchilostomiasi. . Arneth dà, come v.alori normali, 276 segn1enti nu·clieari per ogni 1100 polinucleati neutrofili; segmenti ch.e egli voo,1e c-0·s ì :ripartiti: I Cate-goria: 5 %; II Categoria: 35 %; III Categoria : 41 %; IV Categoria : 17 %; V éate,gortia 2 %. Vion Ber~d-0rff, inrveoe, dà la seguente miedia normale: I Cate'g. : 0.8; II Cate1g . : 38.4; III Categ. : 4-0.2; IV C.ateg. : 12.4; V ·Categ. : 1.0. Ci oè, u·n totale di 260 segmenti nucleari per 100 polinu.cleati. Gli AA., notando un tale disaccardo tra dure ricercatori .di tanta autorità, ·procedettero al seguente controllo·: .S celsero sei .indiviidui sani che non aveano s-offerto mai di malattie vere e proprie e praticaron·o ,s u di essi, ci·asciu no per proprio conto., la ·Conta di Arrreth, prenden1do poi 11a mefdia dellie 1cifre da ciiascuin d'essi separatamente otten·u te. La prova d·e.tte !q.u1esti valori: I ,Cateig. : fra 1 e 12; II Categ.: fr.a 38 e 51; III Categ. : fra 35 e 47; IV Categ. : fra 5 e 13; V Categ. : fra

[ANNO

1

O e 3. In totale ·i segmenti nucleari oscil1a.r ono tra 240 ·e 276 %; in verità uno solo dei soggetti dette un valo:rie di 276, m·e.ntre' gli altri 5 .si mantenn,e ro tra 240 ,e 253 %·. Quindi gli AA. fissarono come: loro norma approssimativa le ·ci:fire fra · 240 e 200 e le presero com.e bas.e delle loro esperienze, ch e condussero nel modo ~seguente:: ,S u sei casi di malaria (5 di terzana ·p rimavenle e 1 ·di terzana a forma sube ntrante) con presenza .di parassiti nel :sangu·e, e su ·quattro ·casi di dissenteria am.ebica ·con presenza di .amebe n ellie feci, pr'aticarono t11tti j giorni, ognuno per proprio -conto e separatamente dall'altro, la conta di Arneth :&1:1 ogni .singo1o so·ggeitto, prendendo poi J.a media dei valori da ciascun d'essi ottenuti. Osservarono che : Al princ~pio delle ricerche vi era, nei .sei malarici, ll!Ilo spostam ento verso si.n istra.. In seguito il quadro di .L\.rneth tornò 1alla nO'I'ma in quattro dei casi (com'Preso quello di terzana subentrante) .e vi si .avvicinò di molto negli altri dt1e. Tale .s postamenito ver.so la norma sembrò agli AA. che coincidesse colla somministrazione 1d i .. -ohinino ~ che fosse dovuto alla consegu'OOJte scompal'ISa dei pa;rassiti dal sangue -circolante. Nei quattro casi di dissenteria amebica, i.n. 1

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1

FASC.

tS}

vece, non furono trovate deviazioni appreu.a,. bili dal quadro normale di Arneth. Gli AA., peraltro, non giungono a conclusioni generali vere e proprie (data la searsa casistica p.ersonale sulla quale dovreb·b ero basarle), ma solo a quelle che è permesso trarre dai dati suesposti, che essi, per semplicità,. han110 raccolto in tabel11~ sch·e matiche. 1

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XXIX,

ALFREDO PARLA VECCHIO.

ORTOPEDIA. Nelle forme avanzate di piedi torti, congeniti e paralitici. (L. DE GAETANO. La Chirurgia degli Qrgan.i di movimento, vol. V, f . 1).

Nella clinica chirurgica di Napoli l'i\. l1a avuto oampo di. o•p erare più casì di piede t-0rtocl!a'StSli!fiicat'i in 3 gruppi. 1° Individui adulti con S'Olen·n i alterq.zioni dJello sche1etro: un caso ooillgenito, nel quale fu pratioat.a la resezione cuneiforme e plastiica tendinea; un caso p1aralitico ape.r ato di resiezionte oUJileifo.rme, plastic.a ~ tra:pian·to tendineo. 2° Inten enti su adulti oonza alterazione 11·o tevole dello saheletr-0 per forma paralitica: .dt1e casi operati di plastiche e trapia.nti tendir1ei; 3°· Interventi Sll ragazzi di inedia età con ma:naat.e alterazioni dello scheletro : dlte casi c01DJgeniti (r~'3ezione 0Uflleif-0rme e plasitiche tendinee), d1ue oasi paralitiai. in cui fu pr:aticata la resie:tione cl1·n eifonne, plastica e tra:pianto tendineo. Tali forme rioonoscono· per 'lo pit1 una pato. g1enesi .s ostenuta d!3.l PascaJe il quale a.mmetletrattarsi di forme irritativ.e n,ervose di origine 1spinale, nella vita intrau1teri1La: vale a sO'Sltegno di tale teoria il ·r~perto di Beck il quale t1a trovato jn 12 oasi di piede torto ·cong.enito 6 volte una spina bifida occulta. Ogni ammalato veniva ist\1diato dal l)Unto di vista clinico mediante l'esame anatomo funzionale corredato da quello radioLog·ico nervoso e1e.ttro-diagn.ostico. Infatti di ogni .individuo è riporta~ la storia coi dati più ,sa.li·enti, n,ccompagnata d,a immagini radio .e fot0gra:.fiche, che dimostran() in mani1eira evid1ente la defo1rroità prima e iI risultato ortomorfo soddisfacente dopo l~in · tervento·. Alcune con.siderazioni d'ind-01.e generale <permettono di risparmi.a.re 1e descrizioni di ogni singolo caso e dimostrano come l'operazione di soelta sia stata la resezione cuneifOTme, per Ja cònvin2ione che soLo con l'aspm•tazione di un cuneo di osso, si possa ottenereuna correzione corret.ta oonsideran.do sopt'&1

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[ ANNo XXIX, F ASC. 18]

585

SEZIONE PRATICA •

tntto

com~

un osso so1o tutto l'insieme delle ossa del piede (D'Antona). Con una incisione antero--posteriore, -che partendo dall~ vicinanze del malleolo oor.ri·sponde col suo mezzo alla parte piì1 sporgente della deformità ossea, si arriva st1ll'osso, si scansano i tendini con cura e quando il tarso è sufficiem.temffllte den,u ·dato si applica lo .scalip ello (modello di D'Antona a ventaglio, di grandezza ·conveniente) obliquamente nel senso del pezzo di osso -cuneif-0r1n.e da asportare. L 'os1&0 si esrtrae con una pinza rob1IBta. Po·sii in b'll-Ona posizione i framm.enti, si proice,dJe alla J'!ecisione deilila cute esuberante. Apparecchio !gessato. .Scarpa orto~di, ca. Per la plastica di allungamento è piref.eribile incide1r.e a Z ooc. BayClr, il tendine .con taglio sagittale e .solo I"arainente, nel caso di larghezza in ~n1fficiente, praticare l'allt1ngamento secondo \Tt1lpit1s-Priolan. Quasi sie.mpre si è innestato il tend~rue de4l .m u·scolo .attivo 1su cp1ello parali·t ico (Trap . disoendenit.e di VulpilLS o attivo di H-0ffa) e un.a sola volta l 'inverso (Trap. ascend. di V11lpius o i)assivo di Hoffa) cercando di fiar eseg11ire al tep·dine ·la via più breve e profonda,. In t11tte l·e forme, a'ru!he in quelle non paralitiche, è bene insistere dopo con cure elettro-balneo-terapicfu.e e gen.erali ricostituenti. In questo modo, ancl1e le for111e avanzate e gravi di piede torto p05.. sono giovarsi della cm~a chirurigica. E. ~lINGAZZINI . •

Paralisi ostetriche. (JI. PLATT. Britisli med. · Jou,rnal, 26 novembre 1921).

è iDJ presentazione podalica. Talora vi si asoociano fratture dell 'omer:o o della cl.avicola, ematomi sternoma.stoidei, ecc. N.etl neonati c-0lpisce l'immobilità dell'atto, La posizione caratterist1ca, e spesso la tumefazione e 1a d-0l·orabilità sopraclavicolare. La paralisi l)UÒ presentare il tipo superiore, inferiore o totale. Se vi!eme trascurata si ha geneira1mente ·u n ritorno de1La funzione, oompleto o incon1pleto, ma per lo più la paralisi persiste nei. ,oogm1enti distali. Spooso l·a funzione re.sta· diminuita .da contriatture, che mantengono l 'arto in rotaz.ilone interna, e divengono se·m p.re più intense fino a determinare la sublussazione i:>osteriore dell'omero, seguita da incurvamento .fu1 basso dell'estreimo acromiale. I mt1scoli paralizzati divengono atrofi ci, e in certi casi si ha un arresto di sviluppo dell'arto come ne11a poliomielite, ma. i musc-0li contrattlirati non si atrofizzano • L'esito i.n subJ.iussazione posteriore dei casi nion trattati è molto frequente, cir.ca il 70 %. ~l t:riattamento precio ce deve 1an~itutto pr.o.porsi di -evit a re le coniflatture. Btsogna .fissare 1a sp alla in abduzione e rotazione esterna, col gomito flesso, l'avambraccio supinato, e, se occorre, col polso fl.e sso dorsalmente; :e ciò onde preve11ir·e Ilo stato di ri.l'ascia.mento dei muscoli pa1,alizzati. Nei neonati è st1fficie·nte una stecca a T di Latta -0 di allwn:Lni-0. Tale posizi.one va 1m antenuta µe1r al.cuni mesi, finchè gli antagonisti della possibile .contrattura si SQIIlO bene sviluppa.ti. È utile un lieve n1assaggio, e dei n1ovimenti di estensione quotidiani dei muscoli iparaliz~ati . Per evitare le c001trattur.e tardive c-o nviene f air tenere 1a steeca di no tte pe,r lt1ngo tempio, e continuare a lIUng0 la .g innastica passiva ed attiva (ad es. mediante giocattoli). Il ,oomt1ne metodo di .fi1ssare con fa.Bee rarto al tronco è inefficaoo. L'esplorazione ·operatorta del pl.esso brachiale si fa di reg"Ola dopo tre mesi, se persiste parali.si con reazione degenerativa. Sharpe e Taylor vorrebbero intervenire d.o po un mese, l'A. i111v.ece dopo almeno nove mesi. Se l'esame n eurologi.e.o rivela una lesione non .aggredibi1e (endorachidea), conviene attende·r e qu.alc11e armo e ricorrere ai trapianti ten1dinei. La contrattura ~ l·a .subluooaziio.ne g.ià sta. bi.lite, nei bambini minori di 1 anno, ·p.ooson& vi11cersi ootto aneistesia, i.n ·u no o più tempi : la posizi.one adatta viene m.antenuta a lurigo,. preferibilmernte mediante 'u n appaTecchin dì tln.$ter. Nei bambini oltre uno o due anni è 11ecessaria l'operazione cruenta. L'A. preferisce. la tecnica di Severe di Boston, che lascia inta t.ta la capsula arti~ol ave: può esser n-eces1

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llna delle prin1e descrizioni fu data da Smellie 'Del 1768. Ducl1enn.e e Erb, con l'esame elettrioo, sostennero che la caus a ris~ede · in una lesione radicolare alta del plesso bracl'liale. <~iò confermarono Clarke, Taylor e Prout con l'esperimento . sul cadavere, e anche Kennedy al tavolo operiatorio trovò lesd.-0ni sopiraclavicolari del plesso. 1\fa Kiistner, e più recentemente Turner Thpmas, Lange, Vulpius e altri sostennero che la sindrome poteva spiif-garsi m.ercè una lesione ' capsula airticolare della spall.a, .con sude1La blussazione dell'omero·: si avrebbe una pseudoparalisi e talora una vera. paralisi transitoria da ,oompressiionei del pl.e-SiSo b.rach:iiale nell'ascella. Qu:est'ultim.o frutto fu veiduto una sola v 0I.ta a l tavolo operatorio (Langie), mentre non· è abbastanza dimootriata 1a .costante piresenz.a di una lesione dell'epifisi superiore dell'omero. Le pariaJisi ostetriche occorrono generalmente nei !)art.i 1aooriosi per una sproporzione tr.a feto e bacino; una volt.a su cinque il feto 1

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, I I_ POl.J tLINJ CO

saria la sezione del tendine deJ rSIOtto,s capolare, del gran pettorale, del coraco brachi'3-le, .e del legamento coraco-omerale. L,immobilizzazione postoperatoria dev,esser breve, da una a sei settimane : l'arto v.a fi·ssato in abduzione p1uttosto accentuata, impedendo alla scapola di seguirr-1o. La fisioterapia v.a continuata a lungo per impedi're éhe si rtp·resenti la contraittu·ra. Don1A.

FISIOPATOLOGIA. -Osservazioni sulla secrezione gastrica e duodenale, specialmente in rapporto col dia· bete mellito. . E . C. DADDY. British m.ed. Journal, 7 gennaio 1922).

(T. Izon

La tensio,n e del .co 2 alv·e olare è costante in un soggetto ·digiuno, in 1ripo,so. Do,p o il pasto, _nella prtima o·ra sale dli 3-5 mm.-Hg., poi discende di altret.tanto sotto il livello iniziale, per quindi risalil3e 1ad essio e mantenervisi fino ad un nuovo pasto. Se la secrezione gastriica no.n ha luogo (~g­ getto gastrectomizzato, achili·co, o Clh.e, ha subito lavaggio gastrico -con atropina), m·anca l,elevazione jniztale della ·c11rrva della tensione del C0 2 alveo.Jare dopo il pasto, e si OtSServa SOlo la succ1e&siva dep!'ession~. Lo stesso acc;ade se con un tubo di Einhorn .s'introduce il pasto dir.ettamente nel duodeno. Non si osserva. n~aln.che q·ue.sita de·pressionie ·Sie il dfllodieho vi•e ne previan1ente lavato con atropina. Negli ip~rcloridrici invece l 'ele•v azione inizia.le della .cuirva è molto esagerata. S.etollldo gli AA. 11a tJensione del ·C0 2 nel sangue e 1quindi nèll'aria alveiolare, ai1menta per una rapida c-ompensazione della per·dita di acido dallo stomaco, on·de mantenere oostante la ' reazione ·del sangue. L'inverso accad0 ·p er la perdita di alcali dal duodeno. Poichè 1a ·s ecrezione biliare è i1.ln pI1ooosso continuo, e, sooondo Boldyreff, .scartsa è ia 1p erdita ·di aJlcali per la mucosa c1uo,d enale, è la :searez.ione pancreati,c a quella che produce ma;g.gior.i oscillazioni nella perdita di a~cali. Lavand10 lo stomaco e<m atropin·a si aJblbassa il livello costante della tensione di 'C,0 2 ·alveolare a digiuno, in riposo; lavando co•n .a.tropin.a il d11odeno il liv€llo s,iI1lilalza. Poichè, seoon·do carlsan, la soorezione gaJStrica è un processo continu·o a.niche 1a digiuni(), è l'inibizione di ques to proce-sso pr-Ofdotta dall,atrQ1Pina 1a ca:usa de1 primo fenomeno, seoondo gli AA.; inoltre essi inducono dal secon·d o fenomeno che anche La .secrezitone pancireaJtica è .u n processo oontinruo, anche per analogia con la searezione salivare. Il livello norrruale della tensione d.el 1

BENNETT,

XXIX, F ASC. 18]

[ANNO

co2

alveialaire a digiuno rappresenterebble lo stato ·di equilibirio frra la continua ipierdita di aciido ,dallo sitomaoo e la continua perdita di al·aali dal d·u odeno. Già Bedda:vd e altri videro nell'acidosi dia.betic.a l1na diminuzion·e del CO2 alveolare che sarebbe sostituito in parte, Iie•l sangue, dal1' acido ac~taooti.C!'O: gli AA. trovarono che in tutti i ·diabetici il livello 1del co2 alveolare è : più b·asso che nella media dei norm.ali, pur non essen,d o .am.oTmalmente scarsa la secrezi0ne di HCl dello 'sto miaco. La ourv.a della. tenisiome diel CO 2 do.po il .paisto mostra una d·ebolle elevazione ed una susseguente depressione molte .accentuata: nei cia·s i di diabete lieve ' scomp·arS'a la gliJoosuria la c11rva russume il tipo normale. ,P er gli AA. 1a foir te cadu,ta di ten•s ione del 1 C0 2 !Sarebbe indice di una ipersecrezione pan·creatioa, e po:iJchè, secondo Allen, la secrezione interna del pancreas è inìv.ersamffi1te proporzionale alla secrezione ,e sterna, verreb.be spieg13Jta 1'11tilità d-el1e -cu·ue di dilgi'Ulilo nel diabete, nonchè lo scars.ro reperto di lesioni paill!Creatii~he aJ1, a1U.tops:iJa. Gli AA. si p,ro•p ongono di .d.imostra~ obbiettiv.amente questa iperscrez-ione pancreatica, b .emcllè ·ciò urti oontro g:riavi difficoltà. Si propongono pure di cercare le modificazioni della g·liiceroia dopo applicazione ·di atropin·a sulla mucosa dU1odenale. DoRIA. ~

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Interessantissima pubblleaz:lone ! Dott. Prof. ARTURO MORSELLI Libero docente di Clinica delle malattie mentali nella R. Università di Genova

Manuale di Psichiatria ad uso del medici e dea-U studenti. (2• edizione riveduta ed ampliata)

INDICE AN ALITICO. - Parte prima.: Patologia e Terapia delle malattie mentali. • Cap. I. Etiologia. • Cap. II. Patogenesi e Anatomia Patologica. • Cap. III. Sintomatologia. Cap. IV. Decorso e Prognosi. • Oap. V. Terapia generale. Parte seconda: Diagnostica e Semejotlca (Esame dell'allenato). . Cap. I. Diagnosi generale. . Ca.p. II. Semejotica. generale. • Ca.p. III. Delle perizie. - Parte terza: Patologia e Terapia • speciale delle malattie mentali. • Gruppo I. Psicopatie dege· nerative. . Gruppo II. Psicosi costituzionali. · Gruppo III. Psicooeµrosi. • Gruppo IV. Psicopatie e psicosi da intossicazioni endogene. - Gruppo V. Psicosi da tossi-infezioni acute o croniche. . Gruppo VI. Psicopatie da intossicazioni esogene. . Gruppo VII. P sicopatie da Senescenza. • Gruppo VIII. Psioo· patie da. malattie organiche del sistema nervoso. Un volume ln-16, di pag. XIX-632. con 84 figure nel testo, elegantemente rilegato in piena. tela. In commercio L. 88, oompreso l'aumento del 10 % per le spese postali di spedizione e imballaggio. Pei nostri abbonati sole L. S0.90 franco cli po~to e rac-0oma.nda.to. Inviare cartolina.-vaglia al Cav. LUIGI POZZI, via Sistina, N. 41, Roma.


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SEZIONE P RATICA

CE NNI BIBLIOGRAFICI Consultazioni di Cli1ii.ca, Dietetica e Terapia Infaritile. - Terza Ediz.

J.>rof. F.

\.ALAGUSSA.

cori prefazione di Augusto Murri. Casa Editrice cav. J.... Pozzr « Il Policlinico», Roma, 1922. Prezzo L. 36. Ci sia consentito di riportare la lucida re~en:sicme che di questo bav<>:ro pu!bb1ica La Clinica Pediatrica, .diretta dial prof. R . Simonini . di Modena, n,e.l fascicolo ultimo: 0

.u n libro veramie nte nuovo, con impronte personali, pieno di s~ginifi.cato, i,n cui il lett'Ore medico può trovare in podhe pagine, tSti.ntetizzate, le teorie migliori e più certe di ogni sin·g ola m·a 1a;ttia che n 1ei vari capitoli il Valagru.ssa ha trattato. NO!IlJ inutili disquisizioni di ciò che fu un tempo ritenuta vera scienza e<l <>ggi iillvece è caduto iin disc:redito, perchè soppiantato da fatti e t~orie nuove, ma enunciazioni chiaire e facili di alti. problemi sci.entifici ohe son<> nel .d ominio ·sricur·o d~[1a verità. Ma ciò che ai1cor più dà p·r.egio a quest'opera geniale e forte , è una larga esposizione e il prevalere d·e lle esperienze personali, sia nella parte teorica che nel campo clinico, frutto di lunga e -oculata osservazione. Nulla - pare - d·ev essere sfuggito all'At1tore n.e'lla i&u.a caTTiiera s cientifica e priatica.! s-e tanta ri~hezza di cogn.iziom.i geniali ha saputo imprim€re in queste sue pagine scorrevoli e lucide, in cui ainche la forma pare voglia dare ornamento decoroso a cosi dotta materia. Certi capitoli, come qt1elli rigu ardanti la malaria, la poliomielite anrtemiore, le malattie <ful tlllbo gastro-enterico, la v.a·ocin·oterapia, . " . . hanrn10 uma t'-attaz1one cosi a.m.p11a, spec1e per ciò che riguarda 1~ più modem.e ricerche e cure dei singoli .casi, che m ag,gio11e utilità e praticità non si potrebbero attendere da un libro come questo, ch·e l'Autore modestamente chiama <( Con·sultazioni ». Senza essersi a lUJngo trattenuto su forme morbose rare ed ;oltr1emodo difficili, clle vamno discusse i11 am11i trattat~ diella sp10-ciailità, in una sintesi rapida e varia, ha c<>si voluto e saputo esporne ciò che più deve interessa·re • 1 il inedico 1}1~atico, chie ha da. curane non 1.i1 . base ad· un empirismo .comod-0, che cela s-0vente l'ignoranza, ma sulla guida di cognizioni ncridam5nte scientifiche. Eppur~ qui tutto par semplice, ta~ta. è l~ Chiarezza con oui l' A. ,sc.Ti'Ve: .solo ·OOSI m puo esporre _ credo - qi.1anc1o dell'argomento si è padrone e signore n. «È

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:MALCHow C. W . La vita sessuale: Trattatù ·per i medici e p·er gli studenti. U.n vol. in 16° di 320 p·a g. Soc. Editrice Libraria, Milano, 1921. - Prezzo L. 20. I concetti sv.olti in q uesto l:iib-ro sonro I segu€11ti: L'istinto sessUJale .è un biso·g no natur.ale; dal suo appagam.e·n to normale dipendo1

no in g.ran P'a rte ~l b·e nesse,r e fis'Lco e psichico. In molti indiViidui, speci·a lmente donn·e, tale appagamento non si compie, sia perchè l'impul-so viem·e .r icaicciato e. mascherato, prende.ndo·. pO'i altre forme, sia })'eJr inesperienza e brutalità ,del iconiuge, per ·C Ui i ·p rtimi .a pp:r·o cci 1sessual1i lasciano tmp.ressi<>ne d1$gl}Stosa, si'a infin·e per oo .diverse fo:ronie di frodi, particolarmente per il coitus iJnterruptus. Una gran parte deil le donne .sìi trova in tali conidiziooi; da ciò l'lnfel:Lcità di mo~ti matrimoni ed il gran nume ro dt :a ffez.i-O!ni nervose nellie donne malie a;pp~ga.te in q;uesto1 lo1ro bioogno. L'educazione sessuale eh.e si predica al giorno d'oggi è run'a ispecie ,d i teologia,. p.roba.bilmente ,pdù ·dannosa ch·e utile; i 1p.r ed'tc.atori d1ella castità a tutti i .cooti sOIIllo sp·esso degli il;1u·si od ignoranti in fatto· di sessualità, oome quella signora -0i.tata da Ravel101ck E111s, eh.e alla testa di molte iniziative .sociali in pro dei bu1oni oost'llmi, soo prl un giorno clle ella. stessa praticava ,cJ!a ,anni: 1a masturbazi10111ie senza saperlo. Le l'eggi della Viita seslsUJale normaiie vanno ·dum.que rispettate, ai pl'lecetti giusti e si~uri su questa materia va data una ,e quilib:r.ata diffusione; so1lo a tale patto, oonsi·d·e rando il bisogno isesSJUale alla stregua degli altri bisogni dell'organismo, esso potrà entriar€ nella normalità. Nell volume, che d escrive gli ;stadi della vita sessuale, l'igieoo dledJ :rapporti e tutti .g li argomenti inerent~, :Slebbene non si parli mai d~ psicoanaliisi, aleggia lo spirito di Freud. La buona tiiaiduzione è fatta dal 1dott. A1essandro Clerioi. fil . 1

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l\,J_me MoLL-\.VEISSE. La fem1ne, la mère, l'enf ant. - i\. Mal0ine, éditeur, Parigi, 1921.

L. 7.50. E l1na guida pratica ad uso delle giovani madri, nella quale, in forma chiara e precisa, sono esposti dei saggi ed utili con.sigli sulla igjene clel bambino, sullo allattame:ito, sulla n•t1trici, sullo svezziamooro, ecc. Non malflcano cognizioni di fisiologia del 11 eonato. sullo sviluppo d·i esso, sulla dentizione, ~oc~, e sulle primcipali malattie dell'infanzia.

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IL POLTCLINlCO .'

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. AttBDEMIE. SOtIETA MEDICHE, CON6RESSI. Società Lombarda di Scienze llediche e Biologiche in Milano. Sedu,ta d el 10 febbra'io 1922.

Presidenza : Prof. BALDO Rossi, presidente. I de1'iv at-i. arsen,ioali organici, nell'è1·a post-srilvarsariica (2<' comunicazione). I

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G. 0ASTELI.I. - L'O., dopo aver rilevato. che i ee:>mposti di arsenobe.azolo e rame !Si mostra 110 sprovvisti di una vera azione chemioterapica dimostra eh-e essa compete invece ai prepara.ti ~rse­ n obenzolargentici. Si addentra nella disamina Cil·cn la loro costituzione chimica ; secondo l'O. Ja loro . fo1:niu1a più .p robabile è a rioonoscersi in quella d1 Bmz e non · in quella. di Ka:rirer. 'L e esperien z~ comparatiYe &ulla loro azione tossica e facrrnac?logica permettono d1 trarre una conclusione p1-at1ca : cl1e mentre il grado di tossicità dei composti nrsenobenzolargentict è in Telazione col contenuto di As della molecola, la facoltà terapeutica non Sf\,,gue lo stesso rapporto : com.posti con mezza molecola di Ag ..sono più attivi sebbene meno tossici di a ltri con una molecola di Ag e ancor più a ttivi e assai lneno tossici (li quelli con due molecole di Ag·. I p rocedimenti di sintesi c.11e permettono la costruzione di preparati nrsenobenzoloorgentici sonu procedimenti generali, che danno la possibilità di uinire alla molecola dell'arsenobenzolo altri metalli o sostanze ·a iverse; 1' 0. m ostl'a prepa rati nei quali l'arsenobenzolo è legato all'oro, a ll'emetilla, a lla chinina. Da ultimo l'O. fu rilevare come tutte queste sostanz~ devono essere considera te come composti di a.d dizione del 914 o NEO coi diversi principii attivi. I risultati e~i hanno dunque in ciò precorso qt1elli delle scuole estere. 1

Il trattame nto d'i talit 1ie sindro nti d"ipertensione in,tra.ara·ni.()(J, mediante la pe1·for azio1ie del corpo calloso (opera.rione di A1iton-Brarn;(];n). 1

E.

L'osteotomia aà incastro 11,el radd·r ·izza,1nen,to de~ g ravi dcfot·mità raoh.i ti.che degU arti inferiori.

E. NASTRUCCI. -

Rilevati gli inconvenienti che presentano i diversi tipi di osteotomie, l'O. espone i principii e la tecnica del suo .metollo ad incastro, oon il quale corregge l'arto portando gli assi llrincipali costituenti la deformità ~la normale, ma11tiene a reciproco contatto le superficie di sezione, evita gli spostanlenti laterali, eventuali accorciamenti od a llungamenti, ed il pericolo dellfl vseudoa rtrosi. •

L'opera-zione · di Stof!el ·n elle paralisi spastiohe.

E . ETTORRE. -

Riferisce brevemente il principio e la tecnica dell'operazione e presenta due ammala ti di diplegia spastica da lui opera ti nella Clinica ortopedica di Milano. Proietta 11na cinematografia degli ammalati ante cura : attualmente, invece, dopo parecchi mesi dal1'inte rvento, le deformità sono corrette, gli .spasmi ridotti al ptinto che gli ammalati riescono a compiere ben.e i vari movimenti ed ·a camminare correttamente con un leggerissimo aiPtPoggio. L'O. richiama l'attenzione sull'importanza della cura rieducativa che deve essere continuata per anni in famiglia. c. VALLARDI.

R. Accademia Peloritana di l\'lessina. Seduta del 4 febbraio 1922.

Presidente: Professore G. B. RIZZO. Co-ntributo alle splenopatie oh,irurgiche.

Prof. G. FIOHERA. - L'O. rifèrisce su ,p arecchie • s11Jenectomie .cln lui esegtlite in casi di ipertrofie malariche ed in altre forme spenomeg.aliehe.

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e G. Sor.d\RO. -

Si tratta di dieci casi co11 si11drome <l'ipertensione intracr.anica nei quali venne pratieata la punh1·:r.a del cor;po calloso. In quattro casi si trattaV'a di tumori cerebrali inoperabili; si ebbero vantaggi transit;orii e in due casi vei1uti a morte si constatò la persistenza della perforazione del corpo ealloso. In un caso g.raYissimo di idrocefalo acquisito si consta.tò che invece della puntura del calloso si era fatta la puntt1ra del ventricolo, enormemente dilatato. St1 due casi <li idrocefalo congenito si notò in un caso n1iglioramei1to, nell'altro nessun vantag·gio. Invece in tre .casi di meningite s ierosa si ebbero va11taggi notevoli, sopra tutto in un caso nel quale si ebbe nr1 rspido iicupero della vi.sta, in soggetto in ci,1i essa era andata l'apida me111te 1sc-0mparendo. Gli 00. r itengono che Ja puntura del co1wo calloso debba entrare ancl1e presso di noi nelle ::\bitudini del chirurgo in quei calS'i nei quali non sia consiglia bile una craniectomia deoomplessiva o la 'J)lliltura ventricolare. Il van~.o-gio dell'operazione di Anton-Bra1un11 è quello di stabilire una via permanente- di deflusso dalla cavità ventricolare allo :1\-IEDEA

spazio sotto vasale, favorendo il riassorbimento ~el liquor. La tecnica non è diffictle, benchè delicata e da affidarsi a mani €1Si[)erte.

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R cpe·rti 'isto-patologi&i di rnil za 'megalica da mala·r ia cronica, tra,ttata con, raggi Ro,ntget~.

l)ott. S. DENTICI. - L 'O., d'Opo avere accennato a lle iicercl1e sperimentali ed alle osservazioni cliniche fatte per dimostrare l 'in:fluenza dei raggi X ~ul sistema en1atopoi(}tico, ed al fervore di studi i·ecenti per la cura. della malaria cronica con iuezzi fisici, comunica il reperto i.sto-Patologico di l111a inilza megalica. da malaria cronica già irradiata e poi asportata chirurgiea.mente. Le n1o<lificazioni che si riscontrano nella milza Cf:;a n1i n.a ta co11sistono in fenomeni di necrobiosi dei linfociti dei corpu scoli lienali, e in particolar modo degli elementi celluL'lcr.i più giovani; contemporaneamentie in molti folli-coli malpighiani si nota un attivo processo di rigenerazione, dimostrat.o dalla. presenza di numer:ose figure mitotiche dei cent1i germinativi, dalla iper,plasia. liDifoide periferica dei corpuscoli, dalla ooIIlJ)arsa di qualche pla<$Ill:3.cellula. Senza entrare a discutere del valore tei·aipeutico antimalarico della. radioeecltaz.ìonc~ splenic-a, si fermn sulla prova ana tomo-microscopica. da lui per la prima volta. fornita della i1articolare reazione splenica nell'uomo, e fa Ja dimostrazione dei preparati.


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SEZIONE PRATICA

Ricerche .~u.lla patoge'lies·i. dell'ulcera del àiylU11io oonse01it i va a gastro-enterostomia.

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Prof. R. BRANCATI. - L'O., in questa ,prima nota, pas;sate rapidamente in rassegna le teorie più accette, riferisce il ri:sultato delle sue esperienze riguardanti 73 cani oJ)era ti con gastro-enterootomie semplici, ad Y, o accoppiate con resezioni piloro-antrali ed allestite secondo i metodi di Billroth, Polya, ecc., con una somma di 10 ulcere, di cui 9 perforate. Il maggior nlLmero venne riscontrato quando la gastro-enterostomia fu accoIDJPagnata con asportazione del piloro e c1i un tratto di stomaco contiguo, con ritardo, ridl1:tione od anche deviazione del secreto pancreatico biliare. Non avendo ottenuto con altre serie di ricerche alterazioni dall'ablazi0ne della semplice roucooo piloro-a utrale, dalla resezione dei vasi e dei nervi estrinseci dello stomaco, mentre aveva notato la formazione di ulcera dopo esclusione duoden3 le accoppiata a r esezione piloro-gastrica, egli ammette che l'ulcere:t digi11nale sia dovuta ad un'azione del succo cloridrico-.peptioo non modificato dallo EIDeeiale oocreto pilorico e da quello pancrea. tioobiliare. Seduta del 20 febo1·a·l o 1922. I Prooidente: Professore G. B .. Rrzzo. Sull' aiiem ia per·n iclosa splenomegalica. N1"ovo cont1-ibu,to oUniOo.

Prof. N. PENDE. - L'O., doPo avere iioordato Je precedenti sue osservazioni del 1910, esaminando le varietà di anemie perniciose tiPo Bignani, Strfun.p ell, Biermer, dallo studio de ttagliato di un nuovo caS•) ric hjama l'attenzione in modo speciale sulla 3a varietà caratterizzata <ktl reperto ematico specifico dell'anelllia perniciosa, dal voluminoso tumor di milza, dal decoooo lungo, assenza di itter<>, dalla presenza di un certo numero di mielociti da simulare talvolut uno stato leuco. anemie<>, pur non mancando mai una leucopenia, ed infine dalla trasformazione mieloide parziale -O.ella milza. Pone infine .il quesito se la splenomegalia emolitica del Banti non possa considerarsi come una forma di transizione tra le anemie gravi splenom~liche e l'ittero emolitico acquisito. S11,l meccanismo della leucooitosi digestiva (No ta II) : Azio1ie dell'acido ol-0ridrico siil conipo·r taniento nurnerioo dei le uoo0iii nell'uomo. 1

Prof. C. CIACCIO. ·- L'O. riferisce i risultati ottenuti somministrando a 12 individui in perfette condizioni di salute e doPo 20 ore dall'ultimo pasto 50-100 cc. di una soluzione al 4 % di acido clori-drico purissimo. Riferi-sce di a vere avuto in tutti i casi osserva ti n.n a evidente leucocitosi preceduta nella maggioranza da leuco~nia. Si notano oscillazioni individuali per quanto riguarda l'intensità ed il decor~ della leucocitosi. Riguat:do all'intensità si ha un aumento di leucociti oscillante da l 20 al 67 % con un valore medio del 43 % circa. Riguardo al decorso nella •

maggioranza dei casi i leucociti raggiungono il massimo dopo 45' per poi decrescere successivamente fino a raggiul\:,~e per lo più dopo 90'-120' valori quasi. egùali e alquanto inferiori a quelJi o~servati i>rirua dell'ingestione dell'acido. Oont ribu,to allo st1idio delle alinientaz'loni inco·t nplete (Nota IV) : S'ul conzportamento del oomple, 'tnento emolitico nelle cavie digiune ed in qu,elle sottoposte ad alimentazione 1tnilaterale.

J)ott. S. R AccrrrusA. - L'O. riferisce su alcune ef,1">erie11ze in cui alimenUindo delle cavie a cavolo, patate, mais o c111sca di :firumento e tenendone altre digiune con acqua a volontà ha trovato che mentre ·n elle cavie digiune non si verifica vali.azione del complemento emolitico, in quelle sottoposte a varie alimentazioni incomplete, si han110 invece variazioni costanti e più o meno spic~te a. seconda degli individui; tale diminuzione, nella maggior parte dei ca.si, è anche progressiva fino ~1 raggi11ngere valori molto notevoli nell'ultima settimana di 'rita . SANTI RAOOHIUSA.

Convegno in Roma delle Associazioni Nazionali contro la tubercolosi. Il 12 e 13 aprile si è tenuto in Roma l'annunciato Convegno antituber_çolare, promosso dalla Federazione Italiana delle opere antitubercolari, dalla Croce Rossa Italiana, dal Comitato Rom.ano per ld. lotta contro la tubercolosi, dalla Associazione antitubercolare del Mezzogiorno, dalla Associazione contro la tubercolosi in Sicilia, dalla Associazione Italiana ~r l'Igiene, da ll' Istituto Italiano di igiene, previdenza. ed assistenza sociale. Circa. 80 sono stati gli intervenuti, in rappresentanza di qua lche centinaio di istituzioni regolarmente funzionanti in Italia per la lotta antitubercolare. - . ·Erano anche rappresentate la Direzione Generale di Sanità da.I comm. Ra.vicini, la Confederazione Generale del Lavoro dall' on. Zanardi, le Case Popolari dall'ingegnere '.ramburini, l'Associazione pe:r la donna dalla signora Schiavoni-Bosio. Nessun discorso di apertura o di chiusura )la fatt() perdere il tempo ai convenuti. Si è .subito cominciato a lavorare ed il lavoro è stato veramen~ proficuo. Sa rà distribuito -un resoconto delle qua ttro. 1sedute del Convegno a tutti gli enti rappresentati. Ciò che importa ai medici italia ni ed a tutti i lettori di questa rivista è di sapere a quali conclusioni si è giunti e quale è apparso dal Convegno lo stato della lotta antitubercola r e in Italia. Una prima conf0rtante constatazione è stata questa: chè in tutta Italia, dove più dove meno, 'si è lavorato per l'organizzazione di questa lotta e si è lavorato bene. I resultati naturalmente sono stati maggiori dove le iniziative private si sono meglio coordinate fra di loro e con gli enti pubblici costituiti per legge .


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l L P OLlCJ..INICO

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. Specialmente ammirata è :sw ta l'organizzazione del . Consorzio antitubercolare rirovinciale di Milano, che è 1sorto nel 1920 cd ha cominciato a fun~ionare nel 1921 secondo le disposizioni della leggi:~ luglio 1919, preferendo pe1·ò l'opera di propaganda e di .perst1asione all 't1so del decrèto prefettizio di obbligatorietà per a vere la libera adesione dei Comuni. Questa organizzazione provinciale consorziale, realizzata o in vi~ di l'~alizza.zione a Milano, a To1·ino, a Venezia ed in a ltre pochissime provincie del Reg110, è apparsa ·s pecialmente efficace tPer una lotta a fondo contro il flagello tubercolare. Se jn tutte le provincie accadesse questa coordinazione dE:lle forze oggi disperse ed altrettanti Consorzi antitubercolari, regolarmente eretti in ente morale, funzionassero come a Milano e a Torino, la lotta co11tro la tt1bercolosi entrerebbe presto in una fase clecisi va . Una prima necessità è 1stata dunque accertata da questo Convegno : la 'necessità dei Oonsorzi p1·<J-

mente iniziare, _con la fervida collaborazione di tutte le Associazioni, nazionali e provinciali, in ogni provincia e.d in tutta la nazione, una nuova fase, più feconda, di lavoro ·S'OCialc contro la tubercol()Si. La struttura e le funzioni di quest:-0 orgailÌ!Slllo. che è uscito dal Convegno di Roma non potrebbero. es~ere- più semplici. l\ila il lavoro da compiere, perchè possa mettersi iu moto, non è poco nè semplice. I.ie stesse Associazioni nazionali vromotrict del Convegno debbono mettersi prima d'accordo si1 l)areccbi punti <!he il Convegno non ha tocc3to e non poteva toccare. Quale ·s arà, per esempio, il ùestino delle .Associazioni regionali contro la tubercolosi? ~"'ra l' orga.nizz.uzione provinciale e quella centrale òovrà esserC€ne una intermedia, magari transitoria, regionale? E quali 1saranno i rapporti fra la FederazioneAntituberoolare e gli enti che hanno anche altre funzioni oltre a q11ella di lotta.re contro la tubercolosi? v ·in.oial·i antituberoolar·i . • Quali saranno i rapporti fra la libera organizUn'altra constatazione importante è stata quezazione antitubercolare delle i·s tituzioni federate sta : che l'i11iziativa ~rivata in ogni regione d''I ta.lia di iniziativa privata e l'organiziazione statale? si è rivelata largamente be11emerita de~la jpubbliIn qual modo ·si potrà assicurare al nuovo orgaca salute, facendo funziona1·e, sebbene con scarnismo federale il diritto di ra·p presentanza della si 1nezzi, e fra molte difficoltà, una quantità di lotta antitubercolare italiana nei rapporti con l'enistituzioni profilattiche e curative, capa.ci di un note internazionale g·ià costituito ma non !Più riconosciuto o da costituire e da riconoscere? tevole cop.tributo, ·d iretto od indiretto, alla lotta contro la tubercolosi . Questi ed a lt1i problemi ·s ono ancora da risolvere. lVJa fra tutti è veramente formidabile quelle> Di qui un'altra necessitit, una.nimem$lte r iconosciuta dai conve11uti: quella di lascia.re libere que- . finanziario, dal quale fo1'se comincerà l'opera di 1>ropulsione del nuovo organismo federale ·p er assiste iniziative, ma òi utilizzarle e di favorirle, curarsi le ragioni s tesse del vivere. coordinandole in tal modo, liberamente, cioè senNessuna lotta veran1ente efficace .p otrà infatti Z<t . far loro perdere la virtù grande della a utoesser fatta, nessuna propaganda potrà essere onenomia . Nelle quattro sedute del C-0nvegno lln numero 1stan1ente compiuta per indurre i bisognevoli di noteYole di istituzioni antitubercolari han potuto, r>revenzione e di cura alla richiesta dei mezzi neper mezzo dei loro ''alorosi rappresentan;ti, dimo- . cessa1i se prima non sa.ranno apprestati questi strare la !}l'Opria lJtilità e. nello stesso tempo il n1ezzi od assieurata la possibilità di apprestarli,. bisogno di aiuto da parte di u.n ente ooordinatore il che non può avvenire senza larghe disponibilità filk'lllZia1ie, non di milioni, ma di miliardi, ottenute che clisponga 'di mezzi adeg11ati per valorizza1·e o con le assi<.11r.azioni .sociali o con a ltro mezzo. i lo r9 ~forzi. ugualmente ca'.{}ace di trarre dalle grandi Il!aisseQuesto ente coordinatore ft1 indicato, in ogni della popolazione il denaro necessario. provincia, nel Oon<Sorzio antitube1"colare. Queste sono le mie impressioni 'SUl Convegno an1\la gli stessi Conoorzi antitubercolari hanno bitit11ber<:olare di Rom.a, che ba fatto fare un gran sog110 di 1111 ente e-entrale, che a S11a volta coordini in l1n'nzio11e nazionale le singole azioni :pro- vasso alla organizzazione della lotta contro la tube1:oolosi, creando la L,ederazione Antitubercolare vinciali e rappresenti lo sforzo italiano antitubere iichiamando vivamente l'attenzione di tutti sul- · colare nellu organizzazione mondiale contro quela nec~smt<\ dei Consorzii antitubercolari provinsto flagello. ciali. M a la grande fatica comincia ora, :percbè il· .Anche alla costituzione di questo centro nazioC-0nvegno stesso ha aperto una via •sulla quale it nale per la lotta antitubercolare il Convegno ba. provveduto .coi medesimi criterii, che possiamo di- nuovo organismo troverà non pochi e non lievi re italiani, adottati per la costituzione ilei Con- ostacoli inevitabili e dovrà arditamente avanzare, senza scoraggiamenti e senza esitazioni, per vin-. -sorzi JJl'OYinci::tli, ed è stata deliberata la costituzione di una Feclera .zione Italiana Antituberoolare, cerli tutti, uno dopo l'altro; lottando con tenacia,. con fede, co11tro la tubercolosi, ma anche contro· nella qt1ale ~ia garantita la maggiore autonomia gli ami~i, sia ipure inconsci, della tubercolosi . dei singoli enti federati. Sulla nec-essità. di queT. Rossr DoRIA. sta autonomia l 'opinione dei convenuti è stata· unanime e recisa. Si è dato incarico al senatore Foà dli formulare ERRATUM. Nel fase. 16, p. 535, sin., righe 48-49,. in qt1esto se11 ' 0 lo Statuto della Federazione, e fra leggere: «al compatimento altrui». poco un grande organismo nazionale potrà fìnal1

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SEZ fONE PRATl C.\

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.

Dieci anni di parto indolore.

GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. Sul trattamento dell' eclampsia. I._ G. Moran (A1n. Journ. of Obst. and Gyn., :tebbraio 1922) p:riopone di ,s e·d ane ,gli accessi conviulsivi m 1ediar11te iniezioni di morfina, a ragiionevoli intervalli, fin-0 a ridurre i Te.spiri a 10.-12 P er minuto. Il mezzo è facile e sicur0: egli l'ha adoperato con buon esito anche 1n presenza di ci.l:iindruria. Negli stati tossiemici preeclamptici, -e sopratutto nel coma, se l a pressione è alta consiglia il salasso g.en eroiso, fin.o a ridurre la pressi on~ stessa intorno a 150 mm . ; consiglia inoltre di ripulire l'intestino mediante due onoe di olio di ricino, e di lavare l'intestino, praticando poi una proctoclisi goccia a goccia di una soluzione di glucosio al 5 % alcalini·z zata con

J_,a donna m oderna, per la sua più squisita. sensibilità fisica e psichioa., ha più che mai b isogn'.° ~i ~n all~viamento dei dolori del pa'rto. D1m1nu1re iJ dolore signiifica ·s vitare io shock e l'esauri~ento, mantene:Pe i·ntegre 1~ forz~ di resistenza dell'organismo, significa anch·e, secondo G. C. Mosh er (Am. Journ. of Obst~ and Gyn., f~bbraio 1922),. combattere una delle maggiori cause della scarsa natalità. Riferiscaegli un aneddoto di A. Simpson, nipote di. James S., il quale per aiutare un travaglio. l en to la.sciò alla partoriente alcu'Ile !Pillole cheegli credeva di segal·e, ma che erano invece dì oppio. Accortosi dell'errore ritornò, ma con su:l. lneraviglia trovò che dopo un sonno ristoratore delle va1ide contrazioni avevano espletato il parto. bicarbonato di soda . L '.A. ha esperimentato vari farmaci. La iosci}\l~ a prima m'inacc ia (retinite prQgressiva, na-morfina-cactina è a.ssai pericolosa p1el feto~ amaurosi, coma preeclamptico) affretta lo svuo- cosi pure la morfina-iosci11a e l a i11orfina-atrotamento dell'utero, ricorrendo, secondo le. cir- pina. La morfirn1a scopolamina gli sembrava costanze, e il periodo della gestazione o del più adatta, sebbene non incontrasse favo re travaglio, al parto ~revocato con la candelettfl presso altri. L~ dosi profondamente narcotiz(6° m ese), o col pallone, alla versione, al forzanti arrestano anche le contrazioni uterine,. .cipe. ma Gauss ha osservato che 11 travaglio continua se si spinge la narcosi solta nto fimo al Non 11sa il parto forzato me.rcè dilatatori metallici, perchè troppo traurnati.zzante. Per cosidetto sonno crep11scolare. La dose a tale intento è variabile da caso a caso, ed è da ostacoli m eccanici al parto (bacino r istretto; collo non dilatabile cicatriziale, delle prjmipa- rigettare il m~todo di Sie.g el che stabilisce: dosi fi.1sse. Egli usava una forte d·orSe di pCopoire .attempa'te, eeic.) ricoTre alla cesarea add ominale o vaginale: vi ricorre .eccezi onalmente 1'amina e d osi rip~tute di narcofina; poi so.s t,iper altre indicaziO'I1i (es1 convulsioni gravi in tui queS'ta con l'amniesina, una combinazione• travaglio). di ohinma re narcofina, ond.e· stimo.La1'e le con-. Come anestetico preferisce l'etere, ch e P.rdvo- traziani. Ma quest'azione diella C'h inina è assaJ. diubbi a, .come è dubbio che eis1s a riesca a do-ca minor acidosi a·n che deJl'ossido d'azoto. mi~are l '.eccitamemta even.tUJale. da scopolaCon·siglia u11'atte·n ta sorveglianza in gestamina. zione. Un'iper tensione persistente rivela un':l imsufficienza renale. L'oftalmosieopio mostr a Più tardi l '.L\ . sostituisce alla inorfina il pantopon, privo di a zione paralizza11te sul centro, una retinite quand·o MlCora mancano disturbi respiratorio, e quindi assai meglio tollerato visivi, e nOIIl v'è albumi·n a e -cilindri n elle. uridal feto . Darebbe inoltre meno facilJnente 'Iliaune. L 'azotemi a é l'azott1ria sono di alto valosea, vomito, costipazione, oliguria. re prognostico, e ·S opratl1tto la ritenzione di acido l1rico e cr€atinina. La semplice rioorca P1oiohè p erò gli oppiaicei s<i eJiminano le·n tadell'.al1buminuria nelle ultime settimane di gram.ente, mentre la scopolamina è di elin1ina.zion e assai più rapida, l 'A. pl'ieferisoe non dare vidanza :non è sufficiente. Interver1endo a tem·p o coi presidi igienici e altro pantopon oltre la dose inizial·e ; n ei casi a.datti, con b11on, ,equilibrio mentale, non lo usa terapeiutici si può p .re'Venire l'eclampsja, o almeno dominaTne rpegilio l e rnanifeis·t azioni: la affatto. ooserea d 'ul!"genza si re:n de ·semp.re meno necesIl periodo dilatante vien~ abbreviato da quesaria . · sto trattamento, l'espulsivo si protrae un po' L'A. riporta 33 casi trattati con i criteri su e.. più : l 'A. aiuta l'eSipu1sione com l'iniezione ipo sp.osti, con due esiti infau·sti per la madre. dermica di 1/3 d-i fiala di pituitrina quando la DORI A. testa, giunta al perineo, non p·rogredisce per· 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

l'inerzia uterina. Certo il forcipe è richiesto bito dopo l'espl1lsione del feto. Ottanta.5ette più spesso, ma, se ben applicato, non è danerano parti spontanei e tTedici opeirativi. La noso q11ando la testa è al perineo e la dilaplacenta fu espulsa iSpontan.eamoo-te in 19. casi, tazione coonplieta: &i deve avEn" cura di trarre nel termine di 4 a 18 min·uti, mentre in· una nell'intervallo tra le OO!Il.trazio.ni e di ·rimuoserie di 1000 casi, senza pituitrina, di \Vilvere l 'istrumento prima ch<e la testa sira comliams, fu espulsa spontaneam·e nte in nove sol})letam.e nte fuori dell'ostio. tanto (!!) . In 78 casi f1t1 .espressa alla Credè e Il secoin·d amenito ·spesso ritarda, ma, se ben in tre fu estratta manl1almente. L'emorragia governato non è causa di maggiori iemorragie: fu in generale scarsa (180 cc. compre.sa la prinessuna manovra si deve fare fin1ch.è ·1 a pJ.ama ora · dopo il secondam,e nto), ma in qu·alche oenta n.o n s i è di·staccata, ciò che si rileva caso notevole, oltre un litro. dalla disce:sa di altri 6 cm. circa di cordone. In un caso dopo il seconda.mento l,utero riL'A. attualment_e esperimenta la somministra1nase atonico; di qui la necessità di sorvezio11·e di mezzo c. c. di pituitrina sutbito dopo gliarlo anche dapo l'inietzione di pitui•trtna. I 'espulsione del feto per accelerare il SOCQD.da.In un altro caso l'utero .era OOJiltratto a clesmento. Per l a buona riuscita dell'anestesia soopo- sidra ed il collo era così ristretto che opp<'.>se laminica occorre la tranquillità dell'ambiente; grande difficoltà aJl'e.straz.ione manua1e della placenta: ql1.este contra;zioni irregolari non talora è utile anch~ ovattare le orecchie della S01ll() molto rare dopo la pituitrina, e gli AA. donna. ne ricordano un altro caso: non .escludono però L 'A. ·ùJs.a fiale di tre d€cimilJ~grarnmi di scopo lamina : ne oiecorrono iin media tre e mezzo, -che possano verificarsi anche spontaneamente. lrn complesso la pitJtl'itrina 'pare ridu-ca apma spesso n.e basta una (12 % dei casi); al massimo se ne usarono dodici. Nei parti molto prezzabilm.en:te l'emorragia: 1e oompliioazioni napidi (meno di 2 ore) la scoipola.m ina nion · sono rare e nO!ll gravi. risp.o nd·e , e, quando posisan-0 prevedersi, val D. meglio l'etere, che, a detta dei più, è 1preferiLa menopausa chirurgica. bile in questi casi al protossido d'azoto. La mortalità fetale, con l'aniestesia scopolaLa castrazione prima della pubertà prodJuce minica, va dal 2 al 7 ~~ secondo i vari AA. ; .atTofia della vulva, dell'utero, delle mamme.Ile, per Mosher fu del 2.8 %, ma nessun caso si e modificazioni dei caratteri sessuali seconpoteva attribuire alla narcosi. Talora i 'lleonati dari. hanno oligo•p nea, mai però ap.nea; con i mezSecondo Pend~ si ha un tipo di 80heletro zi c.omuni si riaminano completamente. eun'lllcoid'e, oon preponderanza ·diegli arti inLa mortalità materna dovuta alrra scopolaferiori (fanciulle-pioppi). Le altre ghiandole, min·a fu nulla per l 'A. : egli v1amta in partiooin i.sipecìe le s11rrenali, possono contribuire a lar modo l'utilità del metodo nell'ottenere la pro,durre un tipo maschile infantilie. rotazione spontanea delle presentazioni ·occiDopo la a:>ubertà gli effetti d.ella castrazione pito-posteri·o ri, senza esaurim·einio d ella donna. sono meno profondi, ma tu.ttavia più che nellar Trovò pu·r e uti.le la ·S copolamina 111.elle cardiomen op.a us·a naturale, per l'arresto improvpatie, nella: tossiemia, nella rigidità del collo, viso della funzione ovari•ca. Si hanno disturbi nelle viziature pelviche lievi. L'inv oluzione uteanahe delle al tre ghiand·ole, tiroide, aurrerua.J.i, rina segl1e più rapida; in circa dodici gio!I1Il.i il fondo 11terino torna alla sinfisi e i lochi non ipofisi, epifisi. . ' rossi.. In U'llia ragazza di 18 anni la castrazione, per sono p1u salpingite da aborto, non modificò notevolLa funzione mammaria, secondo l'A., non ~ affatto d air1neggiat.a. mente l'habitus nè i ca.ratoori femminili, ma Le lacerazioni perineali sono diminuite di produ.sse disturbi gaisitnici ed epatici e gran emtità e di frequenza. deb •·lezza : evidentemente per un disturbo surLa donna va continuamenoo so·r ve.gliata per renale. prevenire un possibile part-o pirecipitoso. Uma ragazza sotto i 18 anni castrata .p er tJuDORIA. more maligno si lamentò poi sempre di oefaL'estratto pituitario nel secondamento. lea, probabilmente per ·compressione dell'ipofisi ipertrofica nella propria oapsula. G. L. Brodhead ed E. G. Langrock (Am. Jour. (Dalché. Progrès m 1. 1. 1C)22, p. 545). of Ob st. and Gyri., febbraio 1922) riportano ~ ris11ltq,ti di 160 casi niei quali somministrarono D. per via ipodermica 1 cc. di ilnfundibulina su1

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XXIX, F ASC. 18]

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SEZIONE PRATICA

ENDOCRINOLOGIA.

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L'opoterapia nell'obesità.

Sul jodismo dei bevitori. I bevitori, OS'fYe,rva l\!I. Ronsma1m (Munc'li. Med. Wo!:henschr., n. 52, 1921), presentano spesso dei fenomeni di j odismo (coriza, lacrimazione') già dopo dosi di 1/ 2-1 gr. di joduro di potassio. Tale disposizione al j odismo si deV f3 probabilmente ascrivere allo .s tato di irritazione croni-ca iin cui si trovan.o i111 detti individui le mucose delle vie aeree 1siupeiriori. In m-0lti di questi individui l'A. ·Co11statò un'ipersensibilità a·Jlla pil.ocar1pina; probabile conseguenza dell'ipereccitabili1tà délle gland,ole saLivari, provocata dall' a lcool. I r.affre,ddam·enti aumentano, l'infezione ll1etica diminuisce la disposizione a l j 0 d i.smo. 1

POL.

La cura jodica nel gozzo esoftalmlco.

E. Neisse.r ha dirno1s trato recentem e11te che, contrariamente a quanto si ritiene, le piccole q11antità di jod'io sono biea.1 1sopportate dai basedowiani e pro1ducono anche migliorame11ti no.t evoli, facendo aumentare il peso e dim.inui1·e la bradicardia. C. Loe\vy e II. Zondek ( Deut. 1n ed . Wocli. e Presse 1nérlicale, 4 gennaio 1920) 11anno ri1Jrese> 1a questione, studiandola co11 metodi precisi, s.p·e~ialmente S1J.ll.a base degli scambi respiratori, che 1s·o n tanto elev.ati nei ·b asedow.iani. So,m ministrarono in 12 casi classici (9 ·cronici e 3 acuti) lo j od uro di pota;ssio in s oluzione a l 5 %, tre voltie al .giorn01, inc·ominciando con ·3 gocci e e salendo fino a 20-30. Non oss1e1rvaro.no n ess11n distu;rbo, ed in qu.a1s i tutti i cas.i n1igliora.memto notevole in rtgua1·do1 a ll 'aumento' di peso ied . alla taC'hicardia : nessuna influ eniZ.a sui sin tomi ocu Iati • Il metaboli·smo basial1e viene rapidamente modificato, 0ttenend:0si anche dimin1lZione' del 19-30 %1 e portandosi prossimo alla rnoir male' . anche con piccole quantità di joduro di potassio (g. O. 0:~-0.12 pe1r gio,r no) . Le dosi di joduro di potassio vam.no rego,Jate second·o il peso; fino a che l'accrescimento di questo continua, ·s i può aun1entare anche 1o joduro; la to·l ler.anza varia secondo i .so.gigetti, è bene però non oltrepassare le 20 .gocce, avre ndosi altrimenti dimagrimento e aggravamento dei disturbi subbiettivi, ·che oo·stringiolll·o a sospendere il trattamento. Semb.r a che si tratti di un e.f fetto specifico· de.Ilo j odio, ·che n1anca nei .sifilitici, negli obesi, n ei ·sani; probat!ilmente nel basedow.ismo ·si tratta di distiroidismo più che di ip·e.rtiroidismo. 1

fil.

F. Rqitheray (Bo ll. M édical, 1922, p. 1045) dice che la cura opoterapica · dell'obesità è piutbo'Sto .emipirica. Da sola di rado basta; è urt ile se iassociJata all-a di'eta oppoTltuna e all 'eser,ci.zto muisco1are, specia:lm ente nelle forme dovute a disturbo' ·e1n docr.in.o., e in qiuelle oositit.u zionalti. :È. cotntl'oindiloata nelle fo,r me n ervose o digestive oo in quclle dipeindeinti da malattie dei vaisi o da infiezio1n i. L'obesità da distiroidismo spesso è aècompag·na~a da segni di mixedem·a o da eripto:r.cl1ismo. Il trattamento tiroideo va sor~egliato ed a.ssociato a dieta ricca di. idrati di .carbonio. potendio prod1Urre uremia, p1e r l'atunentato cataJboliis mo d·elle· a l1b umin.e . Occorre projbjre i'. bagni freddi, l' a·l cool, e la fatica . Iniziare con du.e centi1g r. di estratto seooo due o tre gioTni pier settimana., aumentando ,g radualn1ente a cinqt1e centiigr. due G tre volt~ al g1orno. N.ei fan1cit1lli 1c1om.-ilnci are , da ·llilO o d1l1e milligranuni; inteir rom'Pere spesso ·1a cur<:t p1er vari giorni. Il ina1ssimo va regolato dai seg11i d'intolleiranza e dai p'l~ogressi della cura. Spesso g·iova dare l'estratto ovari co o t esticolare, o l'estratto del lob·o po.s1te1ri-0re dell'i1)ofi:si, i1ei g·ior11i ne.i quali si so.s pende la cura tiro1ide·a . L 'obesità genitale appare nei vecc·h i dopo la s1com1Jars.'.1 r11elle f11:n,z:Uonli ,g·enital.i, e nei fanci111l l.i nei quali rita:.o da l a p111bertà; tal,o ra nel1'età m.ediia i11 coinse.g u·en:&a de1l mo,d10 di .v ita. L '.estratto 011cl1iJtrioo (25 ctg.. duei a qua.t tro volJte a l 1gi.01rno; nei fa,nci11lli m eno), può esSteI'B as s1 oc.i ato all' e,s tratt:o11srt1rrenale ·e tri roide-0 ~ i risuJlt,ati migliori si otte ngono ne.i fan·cil1 lli. L'obe1si1tà ovar~cai p111ò eisser~ei ISP·OIIltanea (form·e congeifl,ite, -dell1a pt1bertà, diell'alla,ttarn.emto, della menop&t1sa) 0 1 ac1qt1is.i ta (forme po·s·t inf et.tive, po stnt1ziali, o chin1rgiche). L'est.ratto ova1·ico g i o1v a ·sp·eis so con tro gli a ltir i sintomi, non .sempre co:ntr-0 l ' 01b·e sità: .si raccomand~L c1i wsaril·o ins.i~e alla die.ta adiatta, e a.d estratto tiroid1e o o pituita.rio. In un caso ricomparvero le mei~truazi•oni .ei il peso1·Si rid1U1S•s e notev,o lme.n te doip•o1 due ann,i e mezzo di ,cura. Nell' oibe.sità costituz.i-onaJe il trattamento tit'O•i deo è on11ai ,cad'l1to in discTedi.to. Oocorre evi.tarl-0 n ei paziemti con instaibilità tiroidea ooon .ctisturbi cardiaci~ L 'i11to,l le1!'1an z,a si n1anifest,a. can p.alpita.zioni, vampe, ,s u1dori, brividi. diarr~ea, d1rnaJgrim·ento ra1)ido ,ed eccessiva elimmazione di azoto. Ogni lieve aumento di freqtl1-e111za del polso riohiP;de la s·ospensio.ne te111po1l"anea del rimedio-. I vari prepar ali opoterapici similari ·differi1

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IL POLICL1Nl<30

cono n1o lto anche per la percentuale di prin•ipio attiv o; ciò rende ragione di alcuni in~u-ccessi. DORI A.

(1249} T es to di medicina legale. -

Al dottor

L. C. da Ca11)anéto (Piacenza) : Il t esto di l\1.edicin a Legale chie corrisponde alle esigenze da L e i richieste è quello del professor Ascamelli Attilio, im cor.so cti pl1bblicazi.one, del qiual1e -sono ig·ià edite 1e purntate 1a e 2a che costituiscono circa i du1e terzi • dell'inte1·a pUJbb.l:iloozionie. L. p.

DIAGNOSTICA. Il fremito idatideo.

[ANNO XXIX, FASC. 18)

Secondo L. E. Barnett (New Zealand Meti. ./ 0~1,r1i . , 1922, p . 277), l a principale condizione per avere i l fremito idati deo è la pre.senza di (1250) M anu al i pratici di' pueri coltura. - Aleisti figlie elastiche a contatto CO'l11 l a parete , l '1a.b'bonato .n. 1577 d ia Molfetta: d ella cisti principal e. La l oro vibrazion-e 8i tras1n ette facil mente a -questa, se il liql1ido cì.Comment élever nos bébès, 1d el dott. Pir00l~tico ha una tensione moderata. n1eau (P aT1gi - Liibrairie Garnier, 6, Rue de~ ' SaiJntes-Bères, 1921). - Manual él émentaire d~ Percuotendo i t.11mori liquidi si p ossono propuériculture, del dott. Mulron (Parilgi - M ano.tt voc n;ne due forme di vibrazione. Una forma et 'C., 1920). - L'igierie del bambino, del prof. • om u:n.e, <Jovuta all'onda fluida , che non è p eL. Concetti (.Soc. Editrice Dante Alighieri). - .. cu I iure a lle cisti idatiche, ma ta:l;volta s i .pireIl bambino, d.el prof. Valag·us-sa (Edit. Mocies, sen ta in alcun.e cisti a p a rete rs ottile in intin10 Roma, 1910). G. contatto con la parete 1addomina.le (cospicue ic11."louiefro1si, c1st.i del paroiVario e de1l me.seuteire. ve·s ci·ca molto d.tst:eisa, ascite, cisti i·d attdea unilocuJ ar;e ) ; a d urn1a form·a particola-re, il vero trillo id•atideo, che r i,eo:r.da un1a molla vi.b rante L'epoca favorevole ad una buona concezione. ' e si i:rr otrae ol tr,e il momento, della per1cmsL 'uomo , a dif-fe-re nza deg·li altri ,a nimali si sion1e: con la pe1~Cl1 ssi.on.é ruscoltata si ode 1u11a aec,oppia in tutte l.e stagioni. L'uomo ha perrisonanza c 0 ,1 nie di tambu.r o. duto l ' i s tinto primitivo per il quaLe negli ,aniIn qu e sta fo1rma 1è patognoimomiC'0 e fu demali a l lo stato selvaggio i testicoli ,e le ovaie, scritto da B riirunço11 ne•l 1828: iperò è rarissiquiescenti p er tutto il resto dell'anno, si Tisvemo ,ad osservarsi. gliano in primave.ra determinando modificaL '~'i . lo tro~vò in 7' ca s i ~11 300: in essi la zioni di altre parti dell'-0rganism-0 e destando c1sti n1ltd re stava inrm.ediat ament.e sotto le pail deside.r io sessuale. r eti a ddomina li, m ostrava seg11i di degeneraGli .animali allora vestono il lo1ro abito di zione donde u11a diminuita tensione del liqrui.do n-0zze (comparsa .ct.ell.e ·corna n.e.i cervi, penne «isti1co, c1onte11erv1a grani.di c:Lsti figlie TI{)n molto brillantj in alcuni uccel]i, con gestione dei ba?.strett 3Jn1'ente ·a llogate, onde potevano vibrare g ill] nei gallj , ecc.) . N egli a nimali ·domestici in contaitto co n le pareti della cisti madre. l a staig·i-0ne d.e-gli amori è tanto ,più pr-0lu.n1g ata DORJA. q u amto più prolrmgato e pe.rfetto è l '.a ddomesticam,ento. Nel can.e, jl più antico ·compiagn10 diell 'ti.omo, le nel l'uomo stesso la stagione d eg1i am.o.ri dura tutto l'an·no. (1248) Sulla crisi enioclasica. - Al dott. G. Ape.rt (Paris M édical, 1921, n . 16) si d-0manCanta r elli, da Corropoli: da 1S e n e ll'uomo non persiste un :ri cord-0 d·el1a Cons11lti ; ' '' IDAL, _i\BRAMI, JANCOVESCo: L'éfisiologia primitiva, per modo ch e un'epoca preuve de l'hénio clasie digestive dans l'étude d ell ' a.nno sia più favorevole alla fe~ondazio:ne. d p l'ins·uffisanc e hépatique. Presse médicale, P er alcù.ni popoli delle regicxni polari l a ql1i1920, 11 clicemb. - 'X.' IDAL, ABRAMI e BRISSAUD. s tion.e è risoluta: gli Esquimesi hanno l'istinto f;tude sur certains phénomènes de choc obsergem.esioo periodico; d nran te la notte polare, ·che 1> és en clinique: signifìcatiori d e l'h émoclasie. dura. ,quattr.o n1esi, l e donn.e non sono mestn1aIbiden1, 3 aprile 19'20. WIDAL, ARRAMI e te, e l 'appetito sess11ale è assopito in ambo i PASTEllR, VALLERY-RADOT: L'antia·oopliylaxie : ,s essi e non si risveglia che con il ritorno d el Jtb idem, 1° ott.. 1921. - IJF.REDDE e DRUET: La sole. ~·i se h érnoclasique (1titritoide ) de l 'arsénobenTranne q11esta ecc ezion.e non sembra ch e i t ;;ol. Ga.ze tte d'es I-Iòpitau.""<:, 1920, 14 e 16 dicemd·esiderio sessuale n egli l1omini sia più forte in bre. -- P. GAUTIER: La crise Jiemoc las ique. questa o quella stagion.e. Tuttavia l e statistiche Rev. m édic . c1e la Suisse Romande, marzo 1921. dellte 00.srite dimostrano decisamente che il massimo delle oon.cezioni s i verifica in prima- L U MIÉRE: R 6l e des colloides che:. les etres vena. Le co-n cezioni sono più numerose in mag1'iva1its. Masson e C., Parigi, 1921. fil. 1

VA·RIA

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POSTA DEGLI . ABBONATI.

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~EZ lONE

gio e g·iug..n.o. diminuiscono da Luglio a ottol)r e, aumentano in nov.emb•r.e, ed in •qua.l~t1e pn e1~.e in dioem.bre .. e din1inuis·cono di n t1ovo in gennaio e febbraio; in marzo comincia l 'aum ento che raggiung.e il massim o in n1aggi-0 o ·giu gno. Le .:on1cezio1n i illeig.ititime segu·oino la sitessa C'Urva m a con più inarcate oscill a.zi-0n.i, ciò ch e .prova che l~ cause ch1e determinano ·ql1este varia'Ziomi a.giscon-0 più ene r gica mente qu a ndo più l'uomo si aocosta .allo stato di iilat11ra. Le statistiche dimostrea-ebbero anche ehe le a<lin('.ezioni sono più frequenti in coincidieinza di vacanze. Al rigrt1ardo Bo.n-0l·a p1;endendo in esa m e l 'epoca. della nascita d i 8100,0 idi.o ti ha p otuto .n •o tare, che n e.Ila grande maggioranz.a la lor-0 c01n.ce2ione ·corrisp ondeva ai pr.imi gio.rni di gennaio, a carn.evale, ed a lla vendemmia: concl n se che la f.e·co11d.a zione durante lo stato di l1bbriach ezza è uno dei fatto·r i d ell 'idiozia. In modo a ffatto diver so s i comp orta la cur va d·ell·e concezioni degli uomini ill11 stri, s tt1diatn dallo stesso autore. Ed è ci1rioso che lln a111alogo con1portamento ha la clirva delle concezioni dei figli illegittin1i. Entrambe segnaino un massimo di altea:za in maggio, si abbassano eensibilmente éla maiggio a novembre, si elevan-0 g·radata m ente da novembre a rr1arzo sempre r estando al di sotto diella media, si eliev.nno r a1)idamente in aprile s0trpassando l a m edda. ln conclllsione la concezi.onj illegittime a qu.e] Je c1egli ll omini st1perioiri ,s ono fav·oll'ite d n lla prima vera. L :i prin1avera quindi non sarebbe -soJam,ente la stag.ione de ll'amore, com e caniano i poeti, m é1 a n che la stagion.e n.ella q11a I.e ramo re d à i prortotti d i migli ore qualità.

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PRATICA

5-0 a nni e oltr-e e per g.enitori giovani al di S-O tto di 24 amni. Joder tJro·vò la massima peroe1I1tua1e perr ge11itori di 35-39 .Ml!li e la min·ima concordante co11 quelle di Galton. Ellis trovò dati d1el tutto corrispQIIldenti con quelli df Galton. R·edfìeld (M edical Recor<l, 1921, 31 .dicembre), 1c h e ha esami•n ata l 'età d·ej genitori degli uomini intellettua lmente s up.eriori di tu·t to il mondo,. e non limitatamente a ql1elli anglo-sa ssoni, ha trovato La massi.rr1a peroontualle per g.enirtari .di 40-44 ·anni, una percentuaJ,e 1abbastanza el evata a nche p er geni.tori ·di 45-50 anni ed Ìill·v ece una baississima peT genitori -0on età inferiore a. 25 anru1. Interessante è j] fatto che co.n lo svilupp(} · ed il perfezionamento d ella psiche tanto n elle varie specie animali, quanto nelle vari e r azze 11m an·e La. età dei proareatoTi è ~mpre più alt a. I conigli procreano in media ad un anno di età, le pecore 1a 4 anni, i cavalli a 10, le scimmie a 16, gli es·chimesi a 23, i Poline.siani a 26, i ein·e.si a 29, gli uomini civili .a .ella razza bian·ea a 31, e questi ultinti pr-0 cr.e an·o più frequ€Jltemente individui cerebra1mente superiori al1' età dli 35-45 aruii. dr. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. 0.AVAZZENI

s.

e

.TONA

A . sui valore diagt'10.!tico e

pt<ognostico di un sintomo oculare e di una manifestazione cutanea in oerte sindromi n ervose.

- Napoli, Amministrazione della « Riforma med ica», J 919. · Af..,RIA. Ri.cPrelte su.lla tt.utri zi ofte dell'Ano1~ lt e le.~ ola,1vi.rJPI'. NnpoJi, Fra ncesco Giannini e 1 ~?1. GuRRIERr RAFFAELE. I 1a medicina Jegale tteli' Unive·r · • s ità df B ologna . - Imola, Sta b. Tip. 1·molese, GI:NNA 1

L'età dei genltqri degli uomini di genio. lJna quistione molto dibat.t11ta si è quella riguardante i11 quale età g]i u-0mini possono procreare individui .fisicamen te san i e psichi€am-e.nte . superiori. P er quel che concerne la costituzione .Thsica dei figli in r apport o a ll ' età dei proc·reaiori la eoluziOOJe del problema è an coTa d·a ricrrioarsi in quaJlto che le statistich e elabo.rate a tale scoipo sono contradd.ittorie. Pii1 concordanti invee.e sar ebbero i dati t·iguar<lanti l'età d ei genitori deg·Ii uomini intellettualmente superiori, m algrado ch e i l mafìeriale pres o in esan1e da v,ar! a u tori sia stato diverso. Ga~to:n trovò cl1e l a p.e.rcentl1ale degli u omini di genio procrea ti da individui di 30-34 a nni è la massima, 26 ~~' è minima per genitori da

]

1.921.

.

L a moderna ttssi.-ten za tecnioosociale àeg·l 'itWalidi del lavoro. - Pescia, 1919. JoNA A. e Lusso A. Ottt~e disintossioatrici. D elibiGusMITTA

MARIO.

tazione ot·ganka e tru.bercolosi. Mu~,

Napoli C. M.

1920 .

.JoNA A uousro. Snlle alteraziotti cardio-polmon,ar·i de·i rn.itiator 'i . - Napoli, I 1uigi Pierro, 1919. Io. Su·i pi,r.q anti e sull'al*'rnentazione n ella our('f, <le~l'attuale ef)tdemiia,. Napoli, J,iuigi 1Pier-

ro, 1918. In. A proposito ài malaria latente : 8-tfta cura. Napoli, C. M. :àiuca, J 920. l1ANCIOLI TOMASO. Otite grippal. Rio Janeiro, Typ. Bernard Frère:i, 1921. MANZOTTT ADOLFO . ,' }tatistioa <lellt> operaz.toni ch i r u rgich e esegui te ~çU anrei. 1919· 9~ ntl~'Ospeàale ài Gaiar·i'ne. Modena, E. Bassi & Ni.p oti, 1921. I


598

1 L POLICLINICO

[ANNO

XXIX, FASc. 18]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Annullamento -di un concorso. Il Prefetto della Provincia. di Torino, al quale era stato fatto regolare ricorso, ha annullata la

nomina a chirurgo primario presso ·!_'Ospedale di S Giovanni e della città di Torino. · Nella motivazione è (letto che il C-0nsiglio Ospedaliero, per rer1dere possibile tale no mina, aveva proceduto con artifizi di votazione che la legge n on contempla e n on consente; è fatto anche cenno alla mancata applicazione delle disposizioni del R. Decreto 18 settembre 1919,. n . 1825, in faYore d ei coacol'r enti cl1e dispongono .d i titoli n1ilita1i 0011seg·uiti ' <lurnnte la guerra.

Negli Ordini dei Medici. N U OVI 1CONS IGLI PER IL BI ENNIO

1922-1923.

Brescia: P aroli Giacomo, presidente; i\1agrassi

Artemio, vice-presidente.; Vittorio Butta, seg·retario; Domenico Riva, tesoriere; Copetta Lan1 bert ' De Lucchi Giorgio e Virgilio lianfl'il11cl1i, co11siglieri. T rerito : Girardi Azor, preside11te; lJrl.ac-her .Jacob, vice-presidente; D a l Ri Gi0Ya1111i, seg·reta rio: D~•.\.n na Carlo, tesorier e; Ogni beni Alberto 'l'ap. ' llfl111er Ernesto, Brnnner Antonio e " 'ncl1tler Guiflo, consiglieri. · Zara. : Galvani . .-irtnro, p residente: Batta ra R où olfo, segretario ; Manclel :àiau1izio, cassiere;· R olJe Eugenio, Ve11turelli Gio,1a nnj , con sig·lieri. (Nell 'Ord'i ne dei Farmacisti di 'Zara so110 i·isultn t i : Binachi Carlo, presidente; :Nlircovich Carlo, ~gretario ; K riçhmayer Giuseppe, casRiere; Bercich Giuseppe, Mazzolani Giovanni, con\Sig·lieri . L 'Ordine dei Ve terinari è stato aggreg·ato a quello di Trieste) . 1) ,

1

ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (9369) Medico co·nczot to - l.lffiOicile santitario.

J)ott. <lbb. 4-117. - Stabilendosi nel Comune u 11 medico libero esercente non vi è ragione che Ella debba rinunziare alla ca1i ca di l Jfficiale rs a11ita rio, potendola ritenere insieme alla condotta. Ciò, s i•t perchè non vi è motivo per passare da ttn i11cariro proYvi·sorio ad a ltro incari co egualmente provviso1·io, sia perchè la facoltà <lel Prefetto di corlferire nomine p rovvisorie ad Ufficiale snnita rio ~ '

da tempo cessata.

D ott . V. O. d<l P. Contro le violazioni del regolamento ge11erale sanit:ario commesse nella formazione dell'ele11co dei poveri, Ella può ricorrere alla I'\T Sezi·o11e del Consiglio di Stato. Il ricor so deve essere scritto su cart:-1 da bollo da lire 3.00 ed esser e depooitat~ nella segreteria del Con siglio, òopo di essere stato sottoscritto da un avvocato, a bilitato a lL'l Cassazione. l">er la completa trattazione delrargo111ento, riscontrare la « L egislazione sanitaria in rapporto a ll"esercizio profes.sionale >>, del comni. Alberto '\rigo, a J>ag. 35 e segg. (9370) Elerico dei pove ri. 1

Dott. .A. z. da. p. S. B. - Il n:edieo eond-0tto, cui incombe l~obblig•> de!le visite necroscopiche, deye farle sempre gr-atl11tamente, anche l)er l.>ersone non iscritte nell<.> ele11co dei poveri. (9371) V·i site tiec1·oscop,ioh e. -

(937~) I nfortu'Yl!i su l lav oro . -

l)ott. R. J)1. ci.a B. - Il r egolame11to per gli info1tuni degli operai, fu iuotlifica to con il R. Decreto 2 ottobre 1921, n. 136t1. < ~on le lirè 5 s i paga . olo il certificato, e.scluoo le vrime ed immed1ate <.:ure. I)er le 'prime ed imutetlia te cure non è dalla legge stabilita alcuna tariffa. Il Consiglio con1unale può aSCeglie re uno qualunqu~ .dei gra(lua ti Jua è discutibile se debba preferire il 11rimo come, i11 p ii1 rincontri, per questa ed a11che ver altre simili cause, lM a 1un1esso la giu·r ispru<lenza . Se ella è co11tribuen te ne l Comune, ha il diritto (li ottenere co11ia clell<"t delibera~ione di no111 i11n clel 1118 diCO COn{lOtto, !Jl'e\·io il ,p agamento dei ri~Jletti,·i cliritti. I.,o stesso dicn~i per il ce1tifieato nt~stante l'esito de l eoncorso. !):174) >';er1;iz10 interin.ale - P ens1'.one. - Dott. C. z. da C. - .Ai ter111ini <l'ell 'articolo 57 del Reg·olament ') 7 genna io 1917, n1. ~95, clebbono essere prodotti 1101t i certifica ti dei servizii fatti; ma gli atti origir1a Ji di i1on1ina, cli · ;t spettati,~a e d i licenziamento. No11 si possono riscattare g·li anni di servizio inte1·inH le, m.a, però, di essi è ten11to conto per abbreviare il periodo di terupo i1ecessario per L'l liquidazione della pensione. (9375) O 7J bligh i vrofessioria l·i <l el oh irurgo condotto . - Dott. T. ì\1 ..cla F. - Il chirurg·o condQtto a cura pie11a h a obbligo cli presta re la 1sua 01:>et.;1 in tutti i casi, in cui ~ia ric-hiesta e non sola1uente i11 C}l1elli di urge11za ecl i11 an1b11Ia torio. (9376) Caro-viveri. - Dott. F. A. d:a P. - Il D. I..1 . 9 marzo 1919, relativo al <:aro-viYeri, si ,a.i.~plica a11che a tutti i medici interini i1ominati dopo la Slt:t 1v11bblicazione e per co1~seguenza, anche costoro hanno diritto a lla indennità, anrorchè ino n si facc1a . parola di essa nell'atto cli nomina. Se il Cons iglio ('1.on1l1nnle intendeva eumulà1·e nello stipend'io di lire 750 anehe la inde11nitit ca ro-viveri lo aY1~bb~ dovuto dire. Nel silenzio non è ·compresa. La seconda indennità caro-viveri non è obbligatoria . Ella avrebbe dititto solo a lla 1a. dal giorno della &-ua 11ominu . La questio11e avrebbe dovuto essere risolta dalla G. P. A., cl1e non avrebbe dovuto dichiararsi incompetente, giacchè, in base alle vigenti i101~me, dal Mini,stero a dette Giunte è data :facoltà di ·d isporre la concessione della indennità caro-viYeri in casi di rifiuto da parte clelle Amministrazioni ·Comunali. (9378) Rioohezza, 111ob·ile. - Dott. F. da ~I. S. G. - - ~'-\nche il medico interi110 deve 1P agare la Ricchezz:1 mobile sul SUO Stipen<lio. 1

(9n79) U ffioial e sM1itario - Veterinario mutiioiJ>ale. - Dott. V. S. da T. - In caoo di assenza . o di mancanza del '\Teterinario municipale la visita

<lelle carni e la D.irezione del macello deve essere »ffidato a ll'ufficia le Ranitario e non al locale farn1acista, come è tassativamente .prescritto dallo art. 8 de l Regolamento 3 agosto 1888 sulla vigilan~a igienica degli alimenti.


[ANNO XXIX, FASC. 18]

<9a ~o)

SEZIONE PRATI CA

Dott. v. ,~ . da C. - Le jnden111itit ac~-essorie uon debbono for.zosam0nte sorgere quando 1sorg·e lo stipe ndio e finire quando fiuiS<:e lo stivendio stesso. E se sorgono, <1ua11<lo clebbono sorgere, c-011 se1)a1·u ti e s1)eciali u tti delibel'a tiYi del Conisiglio eomunale; l)erò a1)penn istituite messe 1n mo,in1ento ·seguo110 mede. ' ~ama sorte dello ~ti.pendio, col quale formano un tutto u110 jns<:inùibile. Que ·ta e:o11seguenza si evi11C'~ dalla natura ,stessa tlelle comvetenze aocessorit_). che, istituite, div~ntano diritti acquisiti inviol.'l(9381) !stil n.<:'iorie <li una, nuo'l·a con,dotta. - Dott. G . D. I>. .\la ~I. - Il ~011siglio comn·niè1 le n nor1nù de! dir~1>os to dell '.a i·t. :.:> del Regolamento ge11era ltsanitario, l1a senJpre 1 il coltit di v.aria1-e il null.ler., delle <.:011dotte i1er m~tterle i11 co11dizione ùi s0<ldisfa re l>iena111ente le l sige112e sanitarie delln 11 JOpolazione. Co11tro le ùec·isionj clel Consiglio, il medico non p11b OJlI>orre il d.a11no cl1e g·li deriYa itll'eser<;izio i) r<>f~ sionnle in qt1anto cl1e l·istituzione della 3~ c'Ondotta, sarebbe riehies t<l i1ell'interes ·e i>ubbliC1) e collettiYo, c-he deve i>re,~a1ere di fronte a ll 'interesh"e J>l'iY~tto. Solo ] }la .ga11(lO tasse nel Com11ne l>l'trebbt>, eo1ne .semvliee p.1ivèlto, fare un l'eclall.lo alla G. l'. _ti., diruostl'and,o, se è possibile, che il 'o.1nu11e non s i t1·ova in condizioni :fi.11~nzia.rie tali . , cln i>oter so~tenere l '011ere <:onsegt1ente alùt istituzio11e, éh~ ha <loYu to ec(.."e<lere il limi te (lelkt sovraim1>osta e c:l1e le. conclotte .debbono essel'e oran1~1i I>ei soli .p overi, esclusi assolutamente g·li '.Clgin ti. (9:382) Corigedo òre ve v er farn'iglia. - Dott. \ R . da l\1. - J>er la gl'n Ye infe1·mitit cli una persona cli fa111iglia. si c:on(~<lono d'ordinario J>ochi giorni di c-on.g(>{lo al medico condotto, ~-enza tenerne conto o C.'Ongloba rli nel veriodo di co11g·edo ordi11ario.. Il -co11gedo non 11sufruito in un anno, non è ri1>0rtubile a ll'anno segue11te. (938~) P ensio1ie. Dott.•.\.. A . da F. - Gli an:ni ò i servizio già fu tti non si ·l)OSsono pi ì1 iirea tt:.tr·~ . Solo 'Si potrebbe tentare la iscrizio11e <:ome medico •lnziano, JJagandiO i oontri·buti l)toprii e ql1elli degli enti, cou i re1atiYi interessi composti e quote .nrutue -- cioè, una somma cl1e si aggira intorno all'.:! 5 mila lire - si deve rimanere insc-ritti alla c-aRs:L al1neno dieci anni e so110 computati tanti anni di servi.zio prec-edente1nente fatti, quanti 11e oocorro1tt) I:>er formare un quindicennio •lJrÌlll<l clella effettiva inscrizione. (9384) Oause di ·r norte - I ndennità caro-viveri. Dott. A. G. da. T. - Anche ammesso ct1e 1a den11nzia delle cause :di morte sia un obbligo i·m post.:> dalla legge .p er lln :fine di l)Ubblico interesse, resta pur sempre assodato cl1e la. dichiarazione, <'Ome <:11e di indole tecnica, non può essere fatto <1nlla fa.miglia ma da t111 medico, <:he pt1ò essere o il n1e• • d1co curante od altro estraneo. Nell'Tun caso e nell 'a ltro si tratta 'sempre di una ~i,sita, e tale visita deve essere ,p agata, tranne che l'indiyiduo o la famiglia cli lui, non sia inscritto nello elenco dei poveri. In quanto a lla indennità caro-viveri, ella ha diritto a due supplementi, .pe1x:hè, essendo vedovo, va sottoposto al tratta·m ento stabilito dal eapoveroo dell'art. 3 del D. L. del 14 settembre 1918, n. 1314. Doctor JusTITIA. Stipenc/ io

ed

a occssu1"ii.

e

la

1

1

7

597

CONCORSI. POSTI VACANTI •

ARo&~No (f:;ondrio). -

2.:> l{i1,arto con residenza l\1.asino. A tutto il 10 niaggio. Sti1:>enclio base s ino

! 500 poveri I ... 5250 elevabili a GOOO dopo il biennio (ll prova : indennità tra sferta L. 900; mezzo trasporto I..i. 2000; due c.-v. ; c:oudizi-oni di servizio secondo capitolato se:l1ema ·C'Oncorcla to tra medict e comuni della Provincia. DABI. R. Prefetturc1t. Ufli<:i.ale ,sanitario dei ,comuni <1i n~1ri e ·d i Risc-eglie e dei mandiamenti di (;np11rso, Canneto e Grumo Appula. L'eletto per i con~um cli 13nri e Ilisceglie eitrà i>ure, con l'a1}1>rovaz1one del Prefetto, ca_po dell'Ufficio igienico Sc;lni tn1·io comunale ; l 'eletto ai Consorzi mandarueutali llclcletti, sari1 1>ure capo dell'Ufficio sanitaii l> n1andan1enta le d'igiene e sanitiL e delle singole se.,, zi.o ni dei comuni associati. Titoli eù esami. Dc>el11ne11ti alla Prefettura non ·l )iù tarcli delle .ore J 2 <lel :10 g iugno. Per chiarimenti 1·ivolger~i agli Uffici ·della Prefettura. BERGA~ro. I stituto Raohit·lci. Medico-chiruro-o prillUl.rio; L. 3600 nette di R. IVI. e 50 % sull'i~­ !J?rto. atti operativi ai ricoverati paganti agiati; 01enn10; 5 conferme q~quennali non oltre 60 a nni'. La nomir1a è di esclusiva competenza del Consiglio d'Am.m in. previo giudizio di a·p posita Oommiss. tecnica. Docum. al Consiglio (vi.a Mazzini, 3) non oltre le ore 15 del 14 mag. Titoli in ortopedia. Servizio entro un mese. CASALOLDO (J1aritova). Proroga a tutto il 15 n1ag. Età li111. 45. Circa 2000 ab. Serv. entro 15 g. L . 9000 e c.-\. FASAN O (Bari) . A tutto 15 maggio, poveri frazioni, L. 1700; in corso approvazione aumento lire 4000 con 4 quadrienni di lire 800 e quattro di lire 600, oltre d11e c.-v. e indenn. cavale . L. 1500. G ·uARDEA (P erugia.). Al 20 mag.; l.1. 6000, doppio c .-v., I,. 200 per uff. san. Situaz. di famiglia. ~erY. e11tro 10 g·iorni. l">ALAZZOLO (Siraousa,). - Scad. 15 iuaggio. L. 5500 e ;; quadr. ·d i L. 500 [> . 1500 l)OV., L. 100 ogni gn1p·P " di 50 :{}OV. in più fi110 a 2000. • POHDENONE. Ospedale Oivile. - A tutto il 15 mag., n tedico ca1Jo reparto Medicina; L. 7000 e assegni te1nporanei c.-v. Età massima 45. Quattro anni in clinica od ospedale civile. Saranno esclusi dal <Concorso e {lecaclranno eventualrue11te dalla nomina. i sunitari con vincoli di parentela fino a l 40 grado con i sanitari e impiegati stabili del Pio Luogo. Serv. entro un mese. s. ANATOLIA DI NARCO (P erugia ) . - Consorzio COll Scheggino; ia tutto il 15 maggio; L. 8000 e c .-v. per 1000 pov., L. 2000 resid. disag., eventl1ale inden11. resid. l)Overa; tre q11inq. d ecimo. Ab. 2000. Serv-. entro 15 ·g . s. VENANZIO (Perugia) . - A tutto 10 mag., 13 cond.; L. 6000 p. pov. e semi abbienti, c.-v., lirè 3000 cav., L. 1500 dioog. resid.; assicurazione. .Servizio entro 20 giorni. Cerca,s i autoclave trifase 35 x 70, riscaldamento a 1>etr0Jjo. Ri\olgersi dott. Orlando, via Palermo, n 13 - Roma .


598

I L POLICLI NlCO

Diffide e boicottaggi.

La Sezione di Reggio Em.. dei M. C. cancella il blocco della provincia, man tiene la diffida per Ligonchio eù il boicottaggio per il dott. Remo Mon• tessori. Nuove diffide : Fontanetto di ~!gogna (Novara). NO M l f\~ E, PROMOZIC N I E ~> (>i- 1 o~ JFl f"; ~ r.~ :·v· .

Co11 Decreto 22 mar zo 1922, il Ministro della Guerra l1a conferita la Croce a l merito di guerra a lln. « Saui tù v·u bblica », « quale pubblico e doveroso seg110 di riconoscimento delle in·s igni benemerenZ!~ ucquis t.-1te da tale ente nell'adempimento della ~ua alta funzione umanitaria nella lotta e<>ntro le malattie infettive presso l'esercito operante e, specialme11te ne lla lottc'l contro il colera fra le trup' pe in l)rima linea negli anni 1915-1916 J>. Il l}l'Of. Oskar Bruns è stato chiamato a diriger·~ la Policlinica di Gotting·a quale successore di J. Scl1reiber. OHUI~E DELLA CORONA D'ITALIA.

Oo1n111 er1,da,tori : .dott. Gùido Liebmann, Trieste:

·dott. :Nln tteo Napoli, Partanna (Pale~mo) ; prof. Vince11zo V.itone e prof. Roberto Ci1nn1ino, Napoli. Oava.lieri: dott. Carlo Calvanese, Torre del Gre· Ct> (Napoli). Il i1r of . .r\.lfredo C l1i~toni, clella R\ UniYersitit di K:i noli, è stato insignito della croce cli Cavaliere della Coro11a d'Italia, su proposta del 1t1inistro delln Guel'r:l, per l'opera prestata durante la guerra. it:ll o-nu ~tria ca 11ei serYizi sa_nitari al fronte.

prof. UM BERTO EACCARANI Direttore e Medico-primario dell'Ospedale CivUe Umberto I in Ancona

Lezioni di Clinica

~1edica

Ospitaliera

con prefazion e d el Prof. Sen. ETTORE MARCHIAFAVA INDICE DELLE LEZI ON I: I. Sovra alcuni aspetti de ll~ m ening ite cerebro-spina le da meningocooco (mening ite ritarda~ • ta • meningit e effim era • m eningite ondulant e). - 11. Meningite cerebro-spinale men ingococcica chiusa. - 111. Sovra un 'e· pidemia di sepsi eberthiana pura (Tifosi a forma epidemica). IV. Sovra u n'epid emi a d i f ebbr e tifoide a ripetizione. V. Alcune loca lizzazioni non comuni d ella inf ezion e paratifica B. - VI. La sepsi r eumatica. - VI I. La f ebbricola faring ea. V 111. Int orno all 1 epidemia d'influenza. (Autunno-inverno 1918· 1919). _ IX. Le infezioni da M. Tetragono. - X. Le congestioni pleu ro-polmonari d ip loco ccich 2. - X 1. La r.ortico-pleurite tubercolare circoscritta. - X 11. Osservazioni intorno a lla cura minera lizzant e. (La cura mineralizza nte viva). - X 111. La etafilocoocemia a s indrome tifosa a ripetizione. - X I V. Le febbri met a-infett ive. _ X V. Le convalescenze atipi~he e il marasma post-infett ivo. - X V L. Oss ervazioni intorno alla g rande va ria bilità d elle medesime infezioni nei vari individui.

Un volume iu-8, di pagine ''III -314. P rezzo L. 18, più le epese di spedizione postale e di imballaggio. Per i nostri abbona.ti sole L. 16.90 in porto franco e raccomandato. Inviare Cartolina-Ya.glia al Cav. LUIGI POZZI, Via Si· etina, n. 14 - Roma.

(ANNO XXIX, FASC. 18 J

NOTIZIE DIVERSE. . Lotta antimalarica in Sardegna. Ad iniziatiYa del Direttol'e genetale della &i1tità, e sotto la sua presidenza, hanno avuto 1uog& l)resso il l\linistero dell'Interno a lcune adunanze di tecnici particolarmente competenti, a conoscenza del problema malarico della Sardegna; allo . scopo di avvisaifE; a i n1ezzi più op·p ortuni per imprimer e maggi.o r i mpulso a lla lotta contro la mala ria in quella regione, c:l1e ne è la più dur amente colpita in Italia. La discussione portò <1 concludere che l'attuazi<>Il·;} di una completa e più efficace lotta ant imalariC;l in Sardeg>.:..Ia a svilnp110 e ad integrazione delle opere che da tempo la Direzione Generale della Sanità vi ba p•romosso, costituisce uno .dei problemi &'lnitari degni del n1aggior interessamento dell• , Stato. Riconosciuti i vantaggi ottenuti dai provvedimenti :finora adotta ti, fu ravvisato opportuno intenf)i:fica rne l'indirizzo con una serie di provvedin1enti organici, che comprendono gli accertamenti diagnostici, la vigilanza compiuta con personale specializzato, i servizi integrativi delle condotte mediche (nuove condotte, am1b uiator1, ecc.), il .perfezionamento dell'assistenza 0 spedaliera (reparti 1specia lizzati, ec.c.), mezzi di risanamento dell'ambiente, · corsi specia li, ecc., e l 'assegnazi one dei mezzi economici occorrenti. 1

Radioterapia della malaria. La Commissi·o ne costituita presso il Minister<> dell'Interno, presieduta dal sen. Grassi, per accertare il 'a lore e la pratica utilità della radioteral>ia della malaria, dopo a Yere discusso in una p rima riunione l'argomento, 11a stabilito di : 1° raccogliere la .doct11nentazione edita ed inedita sulla r a'dioterapi:a della malaria; 2° procedere a qualche verifica i11 posti dove sia stato applicato il metod·o ; 3° eseguire degli esperimenti in i1na Clinica, previa éSlatta conoscenza del metodo.

Corso di perfezionamento in Idrologia, Radiologia e Terapia fisica. Si è c11i11so testè a Napoli, ecl hanno ottenuto il relati\o diploma, in seguito ad esame, 17 medici. Prossimamente sarà tenu ta una seconda sedu ta di esami per gli a llievi che non poterono pre8entarsi a lla prima. È intenzione della Direzione della Scuola di aderir~ alla richiesta di molti studiosi, tenend o anche nel ventuno anno .scola~tico il medesimo Corat> di insegnamento.

Onoranze a Edoardo Perroocito .. Vengono organizzate da un Comitato pr omotore presieduto da l ,p l'of. Ferruccio Faelli. In Edoardo Perroncito si vuole onor a re chi ha d imostra to per primo la natlllra 1p arassitaria d ell'anemi:l dei rni11atori - che colpi va inesorabilmente gli operai della galleria del Gottardo contribuendo così a ~t:t lvare da sicu ra morte, inconscie e numero..~ Yi ttime del lavor o ; si vuol onora r e cbi lkt:t <>ompiuto importanti studi sui para ssiti delrl1omo e degli anim~ l i e sni morbi infettivi


[ANNO XXIX, FASC. 181

SEZIONE PRATlCA

ed iniestiYi, studi cl1e lo hanno reso celebre nel-

l'ambiente scientifico mondiale. · Ora giunto, per disposizioni legi.slative, al li.mite della sua ·carriera di insegnante, è doveroso <'he tutti coloro clle lo hanno conosciuto ed apprezzato si uniscano per attestargli la loro amruiruziouc, la loro gratitudine per quanto ha operato come scienziato e come insegnante. l>er le aùesio11i e le sottoscrizioni rivolgersi imperHonaJme11tc a l Comitato, via Nizza, 52, Torino.

Io onore di due generali medici. Il Giornale di AIod,i cina Mili tare (là notizia che si è svolta. presso la Direzione Centrale del SetYizio Bur1itario ruilitare 11na modesta ma sim1Jatica ~rilllonia l>er 1a consegna al generale medico J•rof. .B. r1'ro1ul>ettu e al brig. generale medico l>ror. ~ . B~u1tuc:ci di u11'artistica pergamena e di 111H1 ua~agliu <l'oro, che il Corpo Sa1ùtario Militn J"l>, con uuani111e consen•so, ha loro voluto offrire i11 tt-stiwor1iunza delle loro 'r iconosciute benemerenze Ye1 xo la istituzione. l"'a c:o11s.L·g11.a Yenne fatta d.al generale medico Della \ .. alle, che pl'u11UJ1~iò ace.once parole sul b'ig·ni1i<:ato ùella ceriruorua, la quale oltre a costituire u11u 111a11ifctit~tzio11e di stima e di simpatia vel'so i. dnc fe~t~ggi~1ti, vole\Ta anche esBere u11·affer1uazio11e di co llegiu li tit e di concorùia del COl''.lJO sanitario 1uilità re. Tra unanimi affermazioni l'isposero i fe.~teggi ati.

Odoranze al dott. Olìaro. Il gio1·no 11 c:orrente le Sezioni dei medic:i conclotti delle !Jl'oviucie <le i l~emonte, ..i\.lessanclria, Cuneo e Tori110, Yollero dare un attestato <li ::,1:ima e di affetto al Yice-prei:;idente generale <lelùt 1\.sHo<.:iuzione 11azionale dei medici condotti, dott. Guglieln10 Oliaro. "C'na artistica pergan1eua, c:ontenente i nomi di circ:a cinq ue-ce11to atlereuti, e<l una grande meù.a.glia d'oro con ~tffettno~a c.le<li:ca, gli furono in tale ct1·costu11za l)rese11tate, a nome di tutti, dal dott. Ap1>iotti che era stn to il promotore delle onora~. Queste f11rono grandiose per quanto contenute in un <Carattere u.ssolutamente intimo, presenti medici condotti accorsi da tutte le provincie suddette; tl'a essi numerosi Yeterani dP.lla Associazione. Nt1lllerosi telegrùmn1i e lettere di colleghi impediti dalle difficili comunicazioni. Omaggio a Ramon y Cajal. l'n Comitato nazionale s1Jaguuolo a Iarghi~in1 n. base ba promosso la fondazione d] u11 I ~tituto ~A.­ zionale Caj<l l e cli un premio internazionale l'u.ial ver investigazioni biologiche e la pubblicazione delle overe complete del som11J.o scienziato e pensatore. Associazione Italiana d' ldrolo~ia. Sezione Meridionale. Si è tenuta recentemente, con grande concorso di soci, l'assemblea generale del Comitato dell'Italia Meridionale dell'Associazione Medica Italiana di idrologia, climatologia e terapia fisica. Il presidente, on. prof. Francesco Paolo Sgobbo, pronunziò un elevato ed applaudito discorso fa-

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<:endo la i·elazioue .dell'attività ::n olta 11ello scoi-so a~1 110 , che culmin0 11el riuscitissimo Congresso Naz1onale di Caste]Jammare di Stabia. Il dott. coruui. En1ilio Di Tomrnasi fece la relazione finanziaria riseuotendo il ,.i,·o pla:uso dell'assemblea. . P~·oce~utosi poi alla elezione delle cariche P€1' il b1enn10 1922-1923, risultarono eletti ad u11aniruità. di voti: prof. J?rancesco Paolo Sgobbo, vres-ideute ; prof. Orazio Caro e prof. l'io l\larfori vicepresidenti; dott. E111ilio Di To111masi, con,slglieret~soriere; dott. 1\J berto Rotti, consigliere-segretario ;. prof. Gjovan11i Castro11uovo, prof. Andrea I~ errannini , <lott. \ Titovince11zo Loscalzo e dottor~ l 'a squa le l\luscogiuri, consiglieri. Fu infine votato 11nanimeruente il S€guente ordine del giorno, beneat1gnl'unte all'avvenire della stnzio11e idroclimatica di Castellammare {li Stabia: « L '.1 ssemblea generale del Comitato l\iel'idiona1~.\ dell '~-ls~ocia zi one ::\ledica Ita liana di idrologia, clin1atologia e terapia fisica, uùite le comunicazioni della !>residenza, constatato il pieno success·> <lel Congresso tenuto in Castellammare di Stabia r1ello scorso aru10, esprime il suo viYo plauso <1 quanti se ne resero 1>1·omotori, e pl'inci1)almente: all'Ufficio di rresidenza e cli Seo-reteria del Co• b iuitnto, cl1e • e:fficacen1eute coadiuYati <lal deleo-ato b ùel Consiglio genera le, prof. Caro, e dia.I Comitato· locale coruvirono opera perfetta di organizzazione e al ùott.. !\lusco~i11ri cl1(l f"ll il primo a Yolere<:he il C-0ngresso fosse e rius<.!isse degna e fecond 11 affermazione delle immancabili grandezze av-Yenire di Castellammare; invia il suo augurale saluto alla Città di Castellan11nare ed all'Associar.io11~ « l>ro. Stabia ~uoya » sorta l)er fa,·orirne il ra1>ido incre.m ento : e fa Yoti elle le eompetenti ~\.utoritil , nel <lare solleeit'l attuazione al program1na elle risultò dai la Yori e ordini del giorno del Congres8o, tengano conto dei geni~1li, diligenti e ln11ghi studi <lel dott. .à!uscogiuri, t 'ffiieiale sanitario di Castellammare, e diano la 1vrecedenza alle opere igienicbe, r>rime tra le quali la fogna h1ra delJ~1 città e In s~1upre rn~ggi·ore Ynlorizz.azione <leJla zorul. idro-1uinern le>). 1

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Lascito cospicuo. .1 J,n 0orte d'Appello di Lucc~t. co11fermando una s~ ntenza del Tribunale di I>isa. ba assegnato la eredità del conte I"'odovico Rossel111ini Gua landi ... Yal11ta ta. ju sei milioni, alla I>iccola ca~sa della Divin.a l>roYviclenza di To1ino, eletta « il Cottolengo )} , perchè istìtl1isc~ a Pisa l111 Ospedale e a Scarlino un asilo d'infanzi~. I l tP~ta111ento del defunto, confermato alla morte ùclla YedoYa, era stato im1pugnato àal nipote conte (jjuscp1}e Giuli. Donazioni Rockefeller per l'incremento di studi n1e--. dici. Tx'l «Chicago Tribune» ])UbliliC'n che ~11'. Joll11 Rock:efeller figlio ha donato 45 milioni di dollari - al cam·bio attuale q11asi 970 milioni di lire itali.a.11e - per incoraggiare ed aiutare l'insegnamentomed·i co.

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La Rockefeller Found ha offerto a l govern) in-· glese la somma di circa 40 milioni di lire it. <2 u1! -


600

IL POLICLINICO

lioni di dollari) per fondare un grande Istitr.tt' di igiene, a condizione ohe il governo inglese ne sta11zi i fondi per il funzionamento. La J) l'OP<>Sta ~ ~ta­ tc.t accettata. Si organizzeranno' repa1ti di fisiologh1 e biochillli·ca appliea ta, immunologia, ·b atteriologia, zoologia medica, patologia tropicale, e1)idemiologia, statistica, amministrazione sanitaria.

Un legato di R.anvier. 'Il prof. Louis A11ton Ra11vier, il celebre istologo del Collegio ·d i F r ancia, mor to recentemente, 11a legato una l)Urte ·della .sua fortuna alla città di Roanne, per la costruzione di lln snnntorio antitubercolare .

[ANNO

XXIX, FASC. 18)

di Oxfor d e sarù utilizzato a scopi scientifici terapeutici.

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Un Istituto del radio a 'Praga. La Czecoslo"·acchia possiede le miniere di J oachi1uov, che sono tra lf' J>iù ricche in radio; profittando di questa combinazione, il goYerno ha i mJ)iunta to un Istituto per lo st11dio e la applicazione clelle sosta nze radioatti ve nell'ospedale Vinohrady. I/Istitt1to è in possesso di grammi 3,3 di radio: è quindi sotto questo r ig11ardo il secondo nel mondo. I.10 d'.irige li ,d ott. Ton1anel\:.

Anti,emminismo Inglese. I giornali .p olitici recano c-l1e la Scuola di med1cina annessa al IJontlon Hospital ha deciso di non La Casa del medici a Parigi. nmmettere p iù studentesse. La ragione sarebbe che L'Associazione ·generale dei medici di Franci:t si è t r ovato impossibile affrontare e-erti argomenti (Parigi V III , rue de S11'l'ène, 5) ha convocato i scientifì.ici molto scn brosi dinanzi a(l un uditorio misoci ad u na conferenza, che ha avuto luogo nel sto, perchè bisogna usare uu lingl1aggio ,-e1ato, il crra nde anfiteatr o della Facoltà "di Medicina di ~ . <;he va a t11tto sca.p ito della chiarezza. Inoltre certi I>arigi, per lo studio e la discussione idi llil pro11azienti sollevano difficoltà ad essere curati, per getto per la creazione d i llna C:asa dei med.ici, an:1C'erte mal.:ittie, dalle donne e ad essere opera.ti da loga a q11elle che esistono negli Stati Uniti e a ltrodonne. L'ammissione delle do11ne a l London RospiYe. La Casa dei medici d'Ovrebbe -costitui re un cen- · . tal era avvenuta clurant2 la. guerra a. titolo di tro di riu nione e d'informazioni, la sede ,sociale del es1)erin1-ento. · ... mùssimo nu mero cli societ~L medic11e, ecc.. Lo stato cl~lla qt1estione fu esposto dal segr eta rio generale È n1orto a Pi~a il prof. Giuseppe :&iiazza, d i andell'A. G., dott. Levassort. ni <H:' ' d1irettore della clinica dermosifilopatica e Due grammi di radio a Londra. !Jreside della f~1coltà di medicina in quella UniverSono pervenuti a Lo11dr a da lle miniere di siLo\. Ne daren10 più Rmpia notizia nel prossimo .Joacl1i1nsthn l ( Czeco.-Slo,-acchia). I l prezioso ma fascicolo. terh1 le è stato p.reso in ronse.gna dai laboratorii 1

Indice alfabetico per materie. •.\.eque cloacali: <lepurazio11e con i fang·hi Par~lisi ostetriche . . P ag . :)- r::<> attiva ti . . Pag. 581 Paralisi spastiche : ov~1·azione di Stoffe! )) 588 Ago-specillo : nuovo piccolo strumento Parto indolore . . )) 591 chirurgico . . . >> 580 J>iedi torti c-ong·eniti e paralitici:. trattaAlimentazioni incomplete : contr ibuto . » 580 mento delle forme avanzate . . )) 584 A11emia perniieio1sa Sl)leno~egaliC'a : cliP leurite a·smogena : Clisi. asmatiche cli nica . . » 589 origine p le11riea . )) 569 Arse11icali : deriv.ati orgaa1ici nell 'er<1 )) 577 Prostata: eontributo a lla .semeiologia . )) post-.Sc'11Yarsaniea . 588 • Raggi Roentgen : azio11e sulla milza me)) Ri bliogra.fiu 587 galica da malaria croni0<1 . » 58R Concezione: epoca favoreYole .acl una SHnglte: co11teggio di Arne tl1 nella mala)) b11ona - . 594 )) 583 ria e nella disser1teria . . )) (Jronaca del niovinien.to professionale . 596 · Sangue: esame sistematico nelle diate~i Deformità ra·chitiC'he degli arti inferiori: emorragiche . . )) osteotomia ad! inca,stro 588 Secondamento: lISO dell'estratto ipitt1ita)) Ec·lnn1psia: trattamento . . 591 )) 592 rio · · · )) Età dei geni tori degli uon1ini di genio 595 Secrezione gastrica. e duodenale : osser)) Go7.zo esoftalmico : ieura jodica . 593 ' vazioni, specialmente in ra1)Porto col Ipertensione intracTanica : tratta·m ento diabete mellito . . » 58H )) 588 con la perforazione clel corpo Ca lloso )) 588 Splenop.atie chirurgiche )) 593 J-Odtsmo dei bevitori . . . )) 579 Tubercolosi : autolinfoter~1pia . )) 589 l .J€n cocitosi digestiva: meccanismo. Tubercolosi .: .convegno · delle As sociazioni l\itn la ri<.l dei bambini : .sindromi nervose )) 589 naziona li contro la - . » 571 poc·o comuni . . • )) Uleera del digiuno consecutiva a gastro592 !\f~nop.auSc'l chirurgica . • )) 589 )) enterostomia : pa togenooi . • • 593 (>br~i tit: opoterapia • • 1

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Roma, 8 Maggio 1922

ANNO XXIX

Fase. 19 ..

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fondato 'lai professori:

GUIDO BACCELLI -- FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: })ROF.

VITTORIO ASCOLI .

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SOMMARIO.

Conferenze: S. Bel fanti: La terapia proteinica (aspecjfic a ) nella pratica e nella teoria. 09servazion' cliniche: G . Te ssier: Contri buto alla casistica delle fratture della rot.ula. Note e contributi: B . Masci: Di un nuovo segno osservato nei parkinsoniani pos t- encefalitici. Apparecchi e strumenti nuovi : V. Vanni : S opra un dispositivo s 9m p licissimo per ultrami croscopia . ' tgiene sociale: G . Casuccio: La scelta del mestiere. Sunti e rassegne: MEDICI NA: Ravenna : Cl oroma. scolorato. C HIRURGIA: A . J. Walton: Plastica. del coledoco. I. Kaiser: Coledocotomia per a scaridi nelle vie biliari. - QugsTI ONJ !>EL GIORNO: Portma nn : Trattamento di diff&reoti f.> rme di tubercolosi c roQica co"i sali di terre rare . Cenni bibliografici.

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Accademie, Società mediche, congressi: R . Accademia :\ledi ca di Roma . - R . Accademia Medico·Chirtir@'ica di Napoli. - . Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche di l\11 l ano. - Associ a zione Medica Tries tina. Appunti per il medico pratico: CASJSTtCA R TsaAPIA : Etiologia dello scompenso del cuore. - Il valore cli nico del1'_extrasis~o~ia. - Aorta~gia. ed angi na di petto. - Sintomi di append1clte nella pericardite acuta. - Gli effetti terapeutici del s alas so . - L ' eserina nella terapia interna . L a inorte improvvisa. - POSTA DEGLI AB801'{ATI. - VARIA. Nella vita professionale: Cro naca del movimento professionale . - Ri sposte a quesiti e a domande . - Concorsi . ~omine, promozioni e onorificenze. Notizie mverse. •ndice alfabetico per materie.

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CONFERENZE. La terapia proteinica (aspecifica) nella pratica e nella teoria

pe1· il prof. ERAFINO BELFA NTI direttore dJell 'Isti t nto Sieroterapico· l\1ilanese.

I. Le malatLie infettive furono da noi cori.siderate, fino a questi ultimi tempi, come segni di l1na lotta tra l'uomo ed il mjcroorganiismo: t ra l 'ani male e quell'antigene che natural n1c-nte od artificialmente è s tato introdotto nei suoi tessuti. L'azione e la reazione che n e consegue fur ono riguardate con1e fatti &pecifici, sia per il m-0do di rispondere dell'or• gani smo invaso, sia per l e affirnità particoJari che ogni antigene presenta per ·gli organi. Infatti, molte malattie hanno caratteristiche proprie ·e d t1na sintoma~ologia· speciale mercè la quale il m e.dico da queste peculiari impronte mo·r bose risale spesso alla rispettiva causa e ciò tanto più facilmente qu•a ndo esistono delle l ocalizzazioni determinate, come accade n el tifo, nella meningite, nella dissen1

t eriu, ecc., cl1e jndicano app11nto l 'elettività dell 'a.g ente v erso specjali tessuti. Gli st11di immunologici che si sono s ussegu iti n egli ultimi trent'anni 11anno corrobor a ta e rjns.aJdata questa concezione specifica d ell e malattie infettive. L e esperienze di laboratorio h a nno dimostrato, infatti, che l 'antigene introdotto p er Jn, via parenterale (talvolta anch e p-er bocca) pr·ovoca la formazione di ant icorpi sp e<::ifici, i quaJi, meroè la l oro p·eculiare struttura., messi a ·contatto reagisconò soltanto tra loro (agglutinina ·del tifo col solo bacillo tifico, precipjtina del carbon chio col solo bacillo del carb onchio e -così via ). Qu esta legge biolo1g ica g enerale che è ·strettissima p er certe tossine batteriche (tossina difteri ca e s iero ' antidifterico, tossi~ tetanica e siero antitetanico) può s ubire dei piccoli strappi. L 'affinità tra an ti,g ene ed antioonpo in questi casi non è più ristretta alla specie, ma si allarga al gruppo cui la specie app1a rtien e, poichè il giil.llppro oontiene iin sè e lem enti comuni, come SaJoolbbreTo .ad es. le a ggll1tinine dei vibroni .che poS.Sono dare reazioni comunt su varie s pecie di essi 1e però non strettissin1amente specifiche. Q11este norme fondamentali della immuno-


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PO L I CLI~T CO

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logia doveva.n o di necessità condurre a quella i1on sia stata mai tale, perchè la supposta reterapia strettamente specifica inercè la quale lazione ed affinità çli gruppo tra siero usato noi abbiamo, felice m·e nte combattuto, per un e causa morbosa è pii1 apparente che reale, peri.odo non breve, n1olte malattie infettive, oorne vedremo, e in fondo anch'essa va consiindirizzandoci ai sieri preparati rispettivamen- derata come una terapia aspecifica, terapia La . te contro· i sing·oli ag·emti patogeni ed accetQillrale, come indica il 11-0me, ottiene i suoi eftando con uri certo seetticismo quei risultati, fetti per altri valori che non siano i rapporti anche buoni, ottenuti da taluni che vollero di specificità. u~are nella cura ·di qual.che infezione -sieri La sieroterapia eterologa od aspecitìca nel non oorrispondenti al germe causale. · rispetto del microorganismo infettante fu apL'l1so di sieri r1on specifici nel trattamento plicata già a svariatiJSsime forme febbrili, non di alcune ~ortne morbose, ad es. della polm-0- limitantesi soltanto alle forme provocate dai nite, non è di data recente. In Italia il primo bacter:i, ma estendente1s i anc-he alle intossiche ad101però con successo il S'iero amtidifterico cazioni vere e proprie, co·m e la difte-r·ite. Così in .questa malattia fu il Cantù che ne fec-e og- il Bingel e il W-eitz hanno <?.urato dei difte- • getto di relazione .e discussion·e al Congresso rici con siero normale e sie1ro antipneumonidi Medicina Interna a Roma nel 1896; anzi co ·di cavallo (casi 466), non riusce:n do a conegli non si accontentò di esperire tale siero statare una diff.erenza notevole tra i risultati con successo nella polmonite ina Io llS•) ef- avuti da questo trattamie nto e qu·eil li ottenuti .ficacemen te anche .nella tubercolosi, con poco col · siero specifico della difterite (casi 471) . risultato inve.ce nell'ileotifo, nell'erisipela, nel I sostenitori della specificità d'azione poreumatismo articolare. Già da allora -egli ave- tr.ebbero in questo caso ramn1entare che il · va notato il fatto saliente di queste iniezioni, s'iero di cavallo normale contiene naturalmencioè la iperleucocitosi e la maggior resistenz::i. te delle unità amtitossiche \erao la tossina dell'organismo. Altri autori hanno seguito il difterioo; si potrebbe aver avuta quindi UJla Cantù p·e r ql1esta strada, ma i tentativi re- v.era neu tralizzazi-0ne specifica del veleno sestaro·n o isolati e f11rono considerati più come creto dal b.acillo difterico, senza bisogno cli singolarità, come eccezioni inspiegabili, che ricorrere all'azione ·di sostanze aspecifiche.. ca.m e azioni vere e pro.p rie ~taccan.tisi dalla. Volendo restare entro i limiti della praticilegge d·ella sp.ecificità. · tà bisogn·a conv·enire che la terapia eterologa, Il dogma che l'agente causale poteva es- nella difterite sarebbe per lo rr1eno inoppore·s sere combattuto mediante il tuna, come sarebh-e inopportuno in una fe1ita sere e 1doveva , suo , anticorpo o siero speciifì1co rimase tale an- oomrplicata OO·n t imore d'infezione tetanica, clhe qua:ndo per la terapia antistreptoccica si , un trattamento profìl.attioo con ·Siero che non venn.e a conoscere C"he i rispettivi sieri erano fosse l'antitetani.co. Non vogliamo- negare che attivi soltanto vers 0 lo streptococco inform·a - un siero eterologo possa talvolta giovare; ma, tore del siero stesso e non verso quello d~l -per quanto è a-c quisito alla scienz.a ed all'e.qual.e l' arr1mala to soffTiva.. I buio ni risultati ohP sperienza sull'intossicazione difterica, oggi la coscienza ci impone che tra .due sieri, l 111no com. tali sieri s~ -0tteTIJevano e si ottengono, noIllostan te la n11ancainza ·di una stretta omologia, specifico 1'altro aspecifi e-o, sri scelga il siero V18'Ilivano spiegati consi.derandoli come para- antidifterico specifico e non il siero normale. Forse l'azione combinata di due sieri, omospeci"(ìci, ritenendo cioè che in essi vi fosse qu·alcl1e cosa di proprio, di peculiare agli stre- logo ed eterologo, p11ò .e.ssere util1e in certe graptococclii in genere, che P'Oteva spiegare una vissime infezioni od epidemie a caratwre difcom11nanza di 01rigine e quindi di specificità. fusivo ed a geriio epidemico di gravità ~cce­ Così. dicasi anche dei sieri contro il vibrione zionale, dovute al sommarsi di altra infezione d·e l colera. con quella difterica. noi siaA lato, quindi, alla terapia omologa Nelle infezioni batteriche a forma lol.a1iz, mo venuti adottando una sieroterapia para- zata ed anche nelle setticemie la sieroterapia speci"(ìca per giu·n gere oggi ad una terapia aspecifica ha dato dei risultati che non Bi posche in base ai postulati della immunologia sono disconoscere e che in molti casi !jOno dJob·b iamo consi d-erare come eterogenea alla ug1:1ali a quelli otten11ti oon la te:r.apia specifica.. causa. Noi abbiamo già accennat-0 all'uso del si€La nostra conoscenza ormai ''asta su11·uso ro antidifterico nella polmonite franca da dei sieri eterologhi, e quindi non specifici, pneu.mocoDèo. Conosciamo tutti il largo uso nel trattamento ·delle malattie, ci dimt1stra fatto tanto d'el siero antipneumonico, quanto come a.n·che la terapia cMidetta. paraspecifica del siero antistreptococcico, del siero antipe1

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[ANNO XXIX,

li"ASC.

19]

SEZIONE PRATICA

stoso o del siero normai.e nelle bro11cop0Jmoniti da queill'agente ignoto o da quel cumulo di n.ge11ti infettanti riscontrati nell 'u1tima pande1nia tnflue.nzal.e. Il g·inecologo ed il c:hirurg·o sanno qua.li ottimi effetti si possono o·t tenere con le iniezioni ·di siero normale di cavallo nelle f orn1e febbrili postoperatorie da agente soonoStCiuto, o nelle tossicosi gravid'ic:he. Così non è ignoto allo specialista delle malattie veneree che i malati ·cli complicazio ni blenorragiche possono sentire benefici che arri v<1no alla guarigione, non soltanto dal s.iero anti• gonooocc-ico specifico, ma anche da altri sieri eterologhi, per cui noi osserviamo uno strano avvicinarsi o sovrapporsi di buoni effetti terapeutici dai più disparati sieri rielle più disparate for1ne di malatti~, senza ricorrere .a,rl anticorpi specifici. Questa comunanza di effetti d·erivanti in una stessa malattia dall'azione di un siero omo;~­ go od eterologo sull'agente causale è ciò (.'he di più colpisce lo stu.dioso il quale," ligio ~i con-e-etti immunitari, si affanna a trovace je corre~azioni che g.li diano la chiave del p•roblema ~ a(l indagare come e perchè sii.asi giunti a queste nuove concezioni terapeutichr. cl1fl apparentemente sono in istridente contr<tsro con le concezioni di specificità. Se vol-eseimo indagare sui fatti e s .1i r111merosi esem.p i che ci forniscono le pro\·'3 cliniche istituite, durante la guerra m·o 1nr!i~1)e, nella cura di alcu11e n1alattie infettive, noi ' ci a<:corgeremmo che alla ter'a pia aspe.e !t·:cn. si giunse non per visione teorica, ma per ten. tat.ivi che la 1scarsità dei rniezzi specifici e la vastità ·de.i bisogni avevano suggeriti, facendo adoperare mezzi ad azione creduta parasp.ecifica. Forse qui, ad onor a.e.i vero, dovre·,.n mo fare U'n'eccezione a ciò che andiamo dicando per gli stlldi del c.entanni, che fin dal 1893 aveva indiriizz.ate le sue ri cerche allia produziooe <li un unico rim.edio profilattico e curativo per tutte 1e infezionii e che .avevia oreduto tro·v arlo nelala stomosina, sostanza non proieica, d'origine esclusivamente batterica. Un classico esempio di confronto tra un risultato specifico .ed uno aspecifico ·ci ·è dato dal siero anticarbonchio~, la cui azione lo Sciavo nostro ha messo in luce molti anni or som:o, ed il .siero normale di bue, dhe il Kraus ha da poco fatto applicare su soa.J.a abbastanza Larga nell 'Arg-entina nella cuna oolLa pustola oo.rbonchiosa. Noi non possiamo affermare con sicurezza ohe il ·s iero eterologo valga nel carbonchio il vecchio siero omologo : di questò conosciamo tutto il valore, che uria larga pratica, una 1

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statistica nw11erosa e ben studiata ha aff ermato negli annali della medicina; di quello sappiaimo soltanto, itnveoe, che ha una certa equivalenza cgn questo e .che nella statistica riportata dal I(raus di pl1stola •carboncl1iosa accertata. anche dal lato batteriologico no11 si ebbero che sei morti su 380 casi curati, dei quali due per infezione streptococcica. Dato che qu€sta equivalenza tra i due sieri porsisa averre valore nell'uomo, n·o n è &em,pre detto con ciò ch'essa r1sponda in eg·ua1 modo in tutti i casi; co·s ì nell'animale bovino, dove la setticemia carbonohiosa è più elettiv·a, noi osserviamo infatti che nè il siero normale di bue, niè quello dello stesso animale, quando anche è gual'ito dall'infezione, salva alla dose del sier·o spe1ciifico l'animale irlfetto•. L'incapacità del siero normale di bue e di cavallo a guarire il ,c arbonchio degli animali fu messo in grande evidenza, contro il Kraus, da Hutyra e Manninger, da Stazzi, Dessy, ecc. La r~ispondenza ·degli ·effetti dei duie. sieri nell'uomo si constata ne•l la sintornatol·0igia cl1e sussegue l'ini.ez,i one dell'uno ·e 1dell'altro siero. Noi conosciamo infatti eh.e in seguito all 'iniezi-0ne endov·e nosa di quello specifi:co avvengono nel malato di .p ustola maligna dei fenomeni cnstanti che si possono riassumere così: dopo t 1n quarto d'ora o m,e zz'ora (que:sto tempo di latenza può variave a seconda del! 'individuo, la quantità di siero i11trodotta e· la via d'introd·uzione) dalla iniezione, di 40 .a 60 eme. (~i siero nelle vene, si nota brivido intenso cui suSt;egue (fenomeno di Sclavo) inna lzamento della temperatura di un gvado, un grado e mezzo ed anche più, ,e dopo qualche ora una caduta rapida come ·di risoluzione per crisi, più raramente una ,c aduta della febbre per lisi. .i\ questi fenomeni generali che riguardano I.a temperatu.r a, si .a•c compagn.ano sintomi di alterata crasi sanguigna e cioè lo stabilirsi rapido di una leucopenia c.u i sussegue una iperleucocitosi più duratura. Un tempo il fenomeno dell,o Sclavo ,·er1iva interpretato come un fatto tossico dovuto alla rapida dissoluzio·n e del bacillo der carbonchio sotto l'azto·n e d.el siero specifico, ,con la susseguente liberazione nel circolo sanguigno della endotossina carbonchiosa, libierazione che avviene eon lo stesso meccanismo can cui si effettua la m.e ssa in libertà della endotossina tifica sotto l'azione della batterio·l isi provocata dal sie-ro .antitifico. L'inieizione del siero di bl1e induce nel malato di pustola malignq., almen-0 in apparenza, . la stessa fenomenologia, sia nei rispetti della 1


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1L POLICLINICO

febbre che della crasi sangujgna, q11ale otteniamo col siero speeifico. Che qu esta coincidenza di effetti .non sia fo·rtuita è ormai largamente dimostr.ato dal r esponso che si ripete costantemente n·e lle numerosissime prove s11ll'uomo ed anche sull'animale, quando si inie ttano d-0si terapeutiche di u·n si,e ro specifico o non specifico, in svariate malattie febbrili. All'a zio.n e terapeutica dei sieri va di pari paisso quella ina·ugt1trata fin dal 1919 dal Ludke nelJa c11ra del tifo co11 sol11zio·n i di deuteroalbun1osi, che n on sono p iù alb11mine native q11ali abbiamo ad esempio nel siero di ·sang11e, ma sono albuminoiéli che hanin.o g ià supìto un princ.ipio di digiestimi e, s ono staie idroliz-zate e son-0 ,quindi mol ecole meno complesse. Il Nolf e la sua scuola sono andati più oltre e d h anno prop·osto una terapia del tif 0 a base di peptone, di un prodotto pr-0teko, ·cioè, maggiorm·e n te disintegrato nella idrolisi o digestione che non 1 alb·u mosi ·e che quindi m.'p,p resenta 11n prodotto ancoc più semrplice della deuteroalbumosi di Liidke . Noi sappi amo che i p eptoni d.el c omm•errcio, quindi anche quello di W.itte, dri ArmiQur .e d al tri propostj per questa terapia, :sor10 t1n miscuglio di albt1mine più o meno modificate. Possiam·o però riten1e1":e che i benefioi effetti 1che si sono otteniuti ,e ·s i ottengono con essi .siano da attribuii~i più alle alb11mosi che n.on ·a i veri peptoni di11.lizzabili, tan to più che quando l1a disgr€gazione della molecola a l1b'l.1ffiin()id:ea è avanzata fino al grado degli aminoacidi si consta'tano minori effetti terap,e utici i quali p o.ssono ,amche diel tntto mancare, ment·rie ma:ssima è l'azione be·n efica con l.e sol11zioni di albumine native come sarebbero quelle contenute nei, sieri. Il Nolf i1ell a setticemia per ferite cli gueTra otten11e ottimi risultati con l 'ini.ezio,n e di soluzioni .di peptone al 10 % ed alla ·d,ose. di 5 eme. end1 ov~na. L 'eff.etto terap eutico fu oittenuto con dosi ·Che non sorpassarono nel trattam.e nto della setticemia i 15 eme. Il concetto teortco 1&ul qt1·ale l'A. basò la peptono-terapia in confronto ad altri alb11minoidi, è ch 'e.ssa 1

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non p1~para l'org a.nismo iniettato alla su ccessiva anafilassi. Nella cura del tifo invece, il

Nolf, Va1agussa, ecc. si <littengono alla soluziòTie ·d i peptone a l 5 'J~ . Non però tutti i _peptoni, per l e rag1oni sopradette, sono adatti allo scopo. Se la terapia parenterale c-0n gli alb·u minoidi e coi loro prodotti di digestione ha dato nelle mani di numerosi oBserv.atori così ecoellenti risultati, 1I1on era fuori di iluo~ il tentare di allargarn€ il campo introdu.c endo

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nella cura delle malattie febbrili ancl1e il latte di v.acca. La !atto-terapia, preconizzata e consigliata dallo Schmidt, ha preso in Germania vastissimo piede, sia con I 'uso di latte magro sterilizzato, s ia con prepa·razioni div.er se (Aolia:n, Oa.seosan) ottenute dissolvendo in m ezz.i a da tti la caseina del latte ed eliminando così t11tto ciò eh.e vi sarebbe, secondo alcl1ni, d i improprio n.el latte (gra:ssi, lattosio, ecc). T.ra i vari pvodotti a base di albumina la caseina avreb·b e indiscutibilmente dei vantaggi che la farebbero a nteporre alle deuterQalbumo,s i .ed ai p e·ptoni, per i quali non qi sa con sic11rezza di quanti elementi albuminoidei si compongano .ed a che punto di disgregaiione qnest.i Ri trovino nella soluzione. La caseina è t1n'albumina nativa, possiede quindi massimçt effi·cacia ed è faeilmente ed esa ttainente dosabile; per questi motivi e per la facilità con la quale si ottiene ur1 prodottò sterile, la proteina-terapia del. latte gode l a preferenza .di molti. Q11esto metodo, larg·amehte usato a;ncl1e in I talia n·elle forme pUJerperali (Sestini, Bianchi), nell.e form e polm-01n ari acl1te (Corinaldesi, Mongussi), in vener eolog·ia (Trosarello, Cattaneo), rn1elle form,e chirurgiche (Chiat1dano), ecc. avr ebbe per scopo di far scatenare quella stessa serie di fenomeni già descritti per il siero ,e con gli stessi benefici, q11alunq11.e sia la forma infettiva nella q11al e esso venga applicato. Questi fenomeni sono più o meno violenti ·e -rapidi a. se.conda. della dose iniet.tata ed a seconda della via d'introduzione. I sintomi gen,e rali consistono in brivido, rialzo, termico, nause,a , mal di capo, modificazione detla crasi sang11igna; come sintoipi l ocali si notano T€azioni a f-0 colaio e cioè dolori alla regio n e infiammata e reerodescenza di tutti i dolori esistenti. Scomparsi che sia;no questi fenomeni si h a un miglioramento notevole nonchè la guarigio·n.e rapida dJella m alattia in 24 s. 36 ore (per una visio,n e completa sulla caseinoterapia vedasi Arweiler e Kazne.lson). Alcuni hanno supposto che la bu-0na azi-011e t erapeutica spi,e gata dal latte più che non agli albuminoidi suoi propri sia dovuta ane i)roooine batteriche di cui ogni latte è ricro ]Jer il rapido 1 g ermogliare in esso di germi, dal momento della mungitura a quello della sterilizzazione. Pur non volend-0 negare a questi proteidi un valore coadiuvante quando si tratti di latt.e ·intero sgrassato, non si potrebbe invocarne l 'azio11e allorquando si adoperano soluzioni dt caseina precipitata e depurata. 1

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SEZIONE PRATICA

Qtiesta osservazione· ci conduce ora a C!.,nsiderare il valore specifi'Co ed aspecifico della proteina batterica nella terapia delle ma.l a ttie i11fettive, terapia cl1e g1à il Cantani aveYa un tempo proposto e tentata per Gombattere con batteri saprofiti i patogeni (Tubercolosi ) a lenta inf•ezi001e.

*** La vaccinazio11e C.i corpi dei batteri ucc.isi, non prese consistenza se i1on .dopo i celebri lavori di \\.right, ma anch'essa, p.oco sperimentata avanti la guerra e limitantesi a poche forme infettive, quali l'infezione da stafilococco, da h. n1elitense o da qualche altro germe, si cliffuse di poi con sviluppo enorme co11 le vaccinazio11i antitifiche, anticoleriche antipestose per la difesa delle masse dei com~ battenti. Queste vaccinazioni specifiche a salvaguardia di infezioni da g·ermi patogeni hanno largame11te contribuito allo studio dei loro effetti, forn endo un ma te1iale così ricco di osservazioni quale altrimenti i1.on si .sarebbe potuto raccogliere. No11, è qui il luogo di parla»e dei risultati ,d iretti ed i11diretti che da queste vaccinazioni si o ttennero per la pro1ìla...~i ·dei popoli in guerra. Dall'applicazione di esse a scopo profilattico a quella c11rativa f11 breve il passo. L'Ichikawa, infatti, tentò le prime cure della febbre tifoidea con emulsioni bacillari quali si usano per a,ppi.1nto con ottin10 successo l)ie'lle . vaccinazioni. Al lavoro di Icbika\\ra tenne dietro una congerie d'altre osservazioni sulla terapia del tifo coi rispettivi bacilli morti, le quali tutte confermaro110 in modo indt1bbi10 come i1el nlag·gior numero ,dJei casi in cui è stato atiplicato qu.esto trattamento, specie se •iniziato non oltre il ·s econdo s ettenarto, ha portato ad una guarigione rapida dei pazienti (Pensnti, Bozzolo e Fanzio, Fagiu-0li, Preti, ìVIicheli e Quarell i, Valagussa, Di Cristina, ~cc. ) . 'frattandoqi di vac'cinazione omolo1g a il suc. ~sso Yenne att1ibuito alla formazione attiva di anticorpi specjfici (a.g glutinine, precipitine. bat.teriotropine, ecc.) ·che le ce·llu1e del paziente, stim-0laie da questi antigeni specifici m.9.r ti, versavano n.el torrente circolatorio· distruggendo gli a11tiger1i v~venti (b. del tifo) .e liberandone così l 'organismo. . Q11esta spiegazione .c osì consona er:a accettata dai più come la. p·i ù naturale, ~uantun­ qt1e molti studiosi, ricercandone il n1ecca1n·ismo, non avessero potuto riscontrare un .aumento di ta1li a11ticorpi e li avessero, anzi, talvolta trovati diminuiti (Gattoretti, Rohonyi). A scuoterne le basi vennero le osservazioni del Kra,1s che coi st1oi collaboratori (PeI!Ila, 1

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Bon-01ino, Cuenca.) potè stabilire e far co11validar.e anche da alt1i l'asserto che nella terapia del'la febbre tifoidea si potev.ano ottenere gli stessi buoni risultati oltre che col ba<!illo omologo all'infezione a.i1che con l'emulsione <l'un bacillo eterolog·o. Nel caso concreto del tifo, iniettando emulsioni del bacillo del colon. si StVevano gli stessi risultati come adoperan~ do emulsioni dieJ bacillo tifico. 1{rat1s inaug11rò cos~ UJna terapia parasp.ecifìca cl1e poteva <lare benefici simili alla teir a.p ia specifica. Gli studi del Kraus e dei suoi collaboratori, sebbene soste11uti st1l bel p1~ncipio dal conce1tto di una vaccinazione para...~ecifica o di gruppo, diedero l'impulso a tental'e, specialm ente nel tifo, 11na tera.pia .del le più eterogenee, con d-0tta dal supposto (q11i -come r•ella terapia albuminoidea d 'origine animale) che no·n la proteina specifica, ma la proteina considerata soltanto come tale fosse la sostanza della quale si benefi·cava l'org·anismo ammalato. L'esperimento s11ll'uomo dimo strò la verità di questa concezione : protein.e batteriche ~e piit diverse e cioè .emulsionj del b. del colon, dei pal'afiti, dei vibrioo1ii colerfg.eni, del b. piocianeo, del m. prodig·ioso, del b. dissenterico, ecc., furono inoculate i1elle forme infettive le più diverse: i1e;l tifo, n el ret1matisnbo articolare acuto. nel reumatismo cronico, i1elle con1plicazioni febbrili da gonococco (artriti, f Pididimiti), con vantaggi non di·s prezzabili e ~.p es so con gua1igione rapida e completa. Quan· t11nque non ci sia nota la composizione d.elle stomosine del Centanni no:n è difficile .a.rgt1ire, dalla reazion~ term1ica eJ sang·uigna che sussegue alla loro iniezione nei ma·lati, cl1e l'azione terapet1tica di esse è qu·ella delle proteine batte:t·iche o sole o as.s ociate a proteinie anima.li. Si è iniziata così una proteinoterapia eterologa ed aspecifica che. og11i giorno va allargar1do il st10 campo d'azione; i vJcci1nii. specicjfici preparati per la vaccinazione o terapi&. specifica si possono adoperare anche nel tr.a.ttamento di malattie infettive non omologhe, iniettati sia sottocute, sia nei mu·scoli o nelle v.ene, ottenendone quei i is·ultati più o meno rapidi, più o n1.eno violen ti che il quantit'ltivo iniettato, 1a via p rescelta per ·l 'ini~ione e sopratutto la sensibilità indivilluale saranno per . p ri0 v oc are. I fenomeni che insorgono alla iniezione sono d·ella stessa natura di quelli segnalati nella proteinoterapia da albu1ninoidi d 'origine anima:fe, riproducendosi quin·di lo stesso quadro, n el lo stesso ordine, con reazioni più o meno intense che possono andare da lievi fe11omeni 1

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IL POLICLINICO

locali e generali appena · Sèn·sibili, fino a fenomeni jm1)onenti di collasso cl1e pos8ono condurre perfino alla ino1ie q11ando· (e ciò specialmente con le e11111lsioni di proteine batteriche) si vogliono t.entare dosi troppo elevate .o d adoperare proteine di bacteri . a tossicità molto alta, con1e sarebbero ad. es. que~lè del p·aratifo.

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Come abbiamo vedt1to accadere per il peptone, così anch·e per le proteime batteriche sl tentarono prodotti meno complessi della loro sostanza cellulare primitiva, adoperando i nitcleoproteidi bacillari ' preparati secondo il rr1etodo di Lustig e Galeotti (Graziolo, Fossati) ·ed arrtvando n·e i tentativi sino all'iniezione delle nucleine e tClei nucle·i nati; anche quì però 1 ri· sultati sono meno cl1iari e meno incoraggianti d.i q11elli che si otteng·ono da:11 ·uso ·delle emulsioni bacillari primitive o po·co alterate nella· l1ccisione. Sarebbe utile affermar-e quale di tutti i possibili prodotti proteici sia da adoperare ed in qua1e dose. Tra le albtuni.n .e d'origine animale il siero di cavallo, normale o immunizza\ to, è quello · m eglio , tollerato dall'uomo, anche ad altissime dosi; e.s so. può provocare però i1ella reini.ezione a ·distanza i sintomi anafilattici che, pur essendo pa.s seggeri, nen sono per questo meno noiosi e talora gravi. La latto• t erapia e specialmente la -caseino-ter·apia so110 ottimamente tollerate e sembrano dare, secondo alcuni, più scarsi fenomeni di anafilassi anche nelie reiniezioni, quantunque non ci sia una ragiio·n e perchè questa proteasi si di. versific11i dalle altre albwnine animali come ~ostanza pveparan.te l'attacco anafila~tico: alt l"i, infatti, ·deisc;risse.ro i11 seg·ui to allie iniezioni u11a malattia da latte analo·g a a qu.e'lla da siero. L'optimu11i di vaccino tifico da iniettare entro le ve11e, capace di scatenare l'ictus immuriisatorius e la •Conseguente form,a zione di anticorpi S})ecifici in quantità grande e ·durevole, è, secondo le ricer-che di l\1oreschi, Micheli, Cesa-Bianchi, ecc., quella che contiene 1/ 1000 di ansa i1orn1ale (2 mgr. ) in t1n eme. di soluzione fisiologica. Tale dose minima, · capace dei magg·iori effetti specifici, sale nella terapia del tifo con vaccino colerico alla c:Lose di 1/15°-1 / 10° d'ansa (l\1icheli). Per i vaccini eterolqg lii (dice il Micheli) la dose iniziale pitò essere rappresentata, nella prMliclt. della vaccinoterapia endovenosa delle in.f ezioni tifoidi,, dalla minirn.a dose di vaccin o capace cli determinare in soggetti sani un~ rea::.ione terniica evidente, e per il vacci1io t1fi..ro, in ragione d.ella maggiore tolleranza dei

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tifosi di fro1ite alle endotossine speci'fìche, da 11.na dose doppia.

Il Micheli, che ha largamente sperimentato la vaccin-0terapia eterologa nel'la febbre tifoide, propende per la emulsione di vibrioni colerigeni con vaccino essiccato nel vuotò e con- ' servato in tubi chiusi alla lampaida, sul tipo di quel li -consigliati ed esperimentati dal Moreschi (Mi-cheli e Quarelli)_. Non. 1Seguirem-0 tutti gli autori ch,e eomplicarono la proteinoterapia asso-ciando proteidi di va.ria natura ed origine tra loro : latte e peptone - peptone ·e d albumosi - latte e proteine batteriche - batteri ed estratti organici (stomosjne). Faremo osservare soltanto con Miche li .e Quarelli che talora 1 .associa.zione fa sì che le ·dosi tossiche di ciascun componente non si sommino ma al con trarlo interferiscono l'un sull'altro, .con un risultato più blando di que.11,0 eh.e si avrebbe con l'iniezione isoJat.a di ciascun ccinponel).te; si avrebbe così una reazion.e ch'ess1 chiamano paradossa. ·Q uesti vac,ci11i composti, per la mitezza delle manifestazioni -c,- h'essi es1)liicano, si prestano s.p ecialmente bene per una i:>1~ofilaissi vaccinale collettiva. 1

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Dando un rapido sguardo alle forme morbose nelle qua'li l a tetapia aspecifica proteica è stata finora adoperata noi possia1no annoverarvi il tifo, il paratifo, l'influenza, la tubercolosi, 1a scarlattina. l'erisipela, il morbillo e le complicazioni b1eno1 ragtche. In ql1oote malattie furono a. volta a v·olta sagg·iate le varie emulsioni proteiche, sem1Jlici e composte, con criteri individ11ali ai sing·oli stt1diosi; così il N olf dà la p.r eferenza ai peptoni, la scuola tedesca al latte ed ai suoi componenti, jl Ll.IBtig ai nucleoproteidi, il Micheli al vaccino colemco, ecc. Un'indicazione 1specifica per t1na terapia apl)ropriata alle singole forme morbose non può essere oig gi ·data, 1)€YÒ la pratica dinwstra che colà ove la vaccinoterapia o la proteina del latte non serve p11ò g·io·v are invece la terapia coi -sie1~i o coi vaccini; la loro eql1ivalenza dal lato pratico non è così perfetta quale la teoria lo vorrebbe. Nel le forme articolari, ad es., sieno queste le poliartrit i infettive ac11te, s11bacute o croniche o Je mooo artriti d'origine tanto t11bf·rcolar~ cl1e gonorroica, si può con giovamento adoperare la latta-terapia in prin1~ linea, ~' i11 deficienza di questa, la i1ucleina in soluzione al 5 °/o, come ancl1e le proteine batteriche. Ùna considerazione S})ecial~ Ya p11re data a tutto il gruppo c'\e11e malattie emorragiche: 1

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!/fNNO

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SEZIONE PRATICA

.e1nofilia, emog·lobinuria paross1stica, porpora • er11orragica, ecc., forme nelle quali la cnasi sanguigr1a è più o meno prG>fonda.me.nte alterata. La proteinoterapia sia ool peptone secondo il Nolf, il Valagussa, ec·C., sia ·c on sieri ete1·ogenei (.dal cavallo, coniglio, ecc), 1sia coll'autosierotel'apia, t1tiliz3e.11do il siero stesso dell'ammalato (Wida1) od anche sangue iii toto ~utoemot.erapia), sia con si,e ri di animali resi anafilattici (coniglio pel .cavallo, siero sie1~co di Dufour, Le Hello) ha dato in queste t'orn1e morbose ottimi, i11sp,e rati successi. La p roteinotera.pia fu tentata, oltre ·che per via parenterale, per via boccale (Lesué e ''' i.r.lal) sotto forma di peptone, nelle alteraziorri emofiliacl1e n1anifestantisi con epistassi o n1enorragie. Noi quì sdruccioliamo dalle vere malattie • infettive, per i.e quali €l'a stata iniziata la -c ura: proteica, a qu.el'le di natura discra~ica. Sotto forma ·di peptone son1ministrato per via orale la protei11oterapia è stata ad es. recentemente proposta nel trattamento di certe sindromi ribelli d 'origine digestiva, quali le ·orticafie, le cefalee, a.lcune f.orme asmatiche è),Ve:nti tl1tte origine dalle cosicldette intossicazioni intestinali, che alla ll1ce delle odierne <·og11izioni non sarebbero se non fonne larvate dj anafilassi alimentare. Il cosiddetto asma da · fieno che ripeterebbe la .s ua origine da t1no qtAt.o ana.fi:la.t tico in indivi·dui sen·sibilizzati s11II roteine vegeta.li (po lline delle graminacee) nche quegli asma dipendenti da prot eine .. . ali d'origine digestiva, possono esser Cllrati o con ingestione· di peptone, o con l'autdsreroterapia, 0 con le ini ezio11i ·di latte. i::os ì nelle tossicosi gravidiche Mayer e Linser nel 1911 curarono un caso d'erpete delle ges.tanti con stero ·di gestante sana, n el supposto teorico che qu.e sta fo.s se elabo·ratricr:: di anticorpi neutralizzanti i predeMi tossici. Gli effetti di tale sieroterapia, che ebbe largo im~g0 jo in Germania, f11rono s?rp·r~e~e?ti, n·o n ne riguardo a'l le . derrr1atos1 .g rav1·dii.che mo. o d001a nel trattamento di affezioni cutanee e P tra origine. ca tethoff provò l'at1tosieroterapia nella pru~ ·· vi. ne di Hebra, nel!l'eczema e nella. psoriasi. gio alla autosteroteTapia ed autoemoterapia te11tata ·COil successo dagli autori predetti (Jlava11t, Wiesenack, Nicolas-Gaté ·e Dupasquier), 11oi passiamo al trattamento delle stesse mal a ttie coo latte. • L ~Ambrosoli, nel1la Clinica del P asini, \ l Sò di q\1esta latto-tera~pia in 31 casi di malattie {t~lla pelle, ottenen·do in 20 ri:s11l tati f avor_ evol i. in 3 inc·erti, rru~ntre i"n 8 11on ebbe alc\\Iltl 1

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n1odificazior1e de1le lesio11i. L'Ambrosoli con.si• glia questo metodo terape11tico specialn1ente i1elle dermatosi a decorso cronico, ad eziologia oscura ·O di difficile cura. Le iniezioni" sottocutanee o intramuscolari verranno praticate di 3 in 3 . giorni alla dose di 5 cn1·C. n egli ad11lti e di 3 eme. n ei bambini. Per r.e.ndere .p iù completo il quadro dohbia1110 accennare quì anche i tentativi fatti GOn la proteinote1'Qpia nelle f-0rme nervose. Il Bianc.h i fino dal 1896 .aveva proposto la siieroterapia nella .cura della frenosi; il Dollken, che cl1e da vari anni utilizza la terapia aspecifica lilelle diverse malattie da scon1.p·osizione del sistema nervo$<) (Abbaukranklteiten), si è valso a qu.estp scopo di diversei proteine batterjche (pr-0teine da b. pioc1aneo, psrodigioso, streptococco, sta.filooocco, b. difterico, tubeTcolina). È bene noto e constatato come J'uso1 de·l la tpbercolina ne'lla p.aralisi progres·s iva possa dare r eali be~e.fici. In circostanze peçt.1liaTi ed in dati perio1di la protednoterapia b.atteri~a produsse non solo ttn miglioramento, ma anche la. g·11n 1ig·ione di tale forma morbosa. Nella .m ag·g ioranza dei casi però ·essa non riesce a 1iberare complet.amerite . l'organismo 1d alle ,s11irochete, così che il germe, dopo una o due remissioni, ri1)rende i.I so1)ravvento: Il D'Abundo assa.i r:>11.ma (1'899) aveva. esposto i buoni risultati che con la sieroterapia si ottenevano nella paral1si pirogressiva. Nella t abe essa può condurre con più fa.cilità ad esit.i favorevoli. Il ' ' aocino preparato ool b. prodigioso e quello piocianeo sì dimostrò in alcuni casi capace i guarire neuriti infettive con,s eguan.t.i a malattie infettive. Un,a pronta reazi<:>ne alla pr oteinotera.i)ia si osserva nella corea nella qua~e si ottiene un subito miglioramento sui m-0vimenti involontari; in questa r11alattia è n1ag·g·iorm.ente consigliabile il latte i1ii1 che non le proteine batteriche. La galatto-terapia è consigliata dal Doll~er1 nelle €ID01r ra,gie .cerebrali peir f.ar retr·ocedere le paresi secondarie e per far ricomparire i riflessi tendinei. Quest'autore consiglia ·di iniziare la cura 15 o·iorni dopo l 'i ctus, •Se il paziente è in buone . cGndizioni, facendo 20 iniezioni di latte a giorni alterni. Naturaln1ente rimangono immutati i feno1neni diretti, dip1enclenti dal focolaio, spcc ie la paralisi con contra,t tura. Jl Dollken no11 esita a proporre la proteinoterapia parenteral,e anch e 11.ell 'epilessia nella quale eg·li constata, con le iniezioni di latte, la din1inuzione .del numero degli attacchi tl della loro gravità. In seguito alla iniezione endomu sco.Jare di cn1c. 2-5 di latte sterile gli a m~


• IL POLICT.INICO

n1ala.ti, dO})O 4-5 ore, presentan9 euforia, quiete, desiderio di sonno. Le dosi esagera~ (8-10 cn1c.) pl'ocura.no i11vece inqu iett1Ltine e mal di capo. Quello che Dollken ha osservato e studiato nel 1918 riguardo aJl'epilessia già altri pri1na di lui avevano veduto, cioè u11a dipendenza tra ct1re batterioterapiche e diminuzione degli attaccl1i. Cl1i scrive fin dal 1890 nella Cli11ica del Bozzolo ' insi.etne con Pescarolo, j11 esperienze inedite, aveva osservato che il vaccino pn•etunococcico preparato col metodo ,.i i Kle1nperer n.veva troncato per molti giorni gli attacchi co11 vu1s i,ri .in , dt1e epil-ettici, atta-e eh i cl1e ritornarono non appena sospesa la cura. Il Ceni i11 chiari e metodici lavo1~, cui rimai1diamo il lettore, aveva dimostrato fin dal 1905 che colla sieroterap-ia omologa ·e con la autos ie1·oterapia si p oteva osservare la diminuzio11e delle manife$tazioni epilettiche di qtrJ111nq11e n a tt1ra fossero ed ai1cl1e la scon1pars:i degli attacchi. l ·l Cu11eo 01· non è i11olto preco11izzava. l 'uso cl ~lle soluzion i di albÙlnosi contro gli attacchi cièl 111orbo con1lziale, non come et.erotera.p ia, n1a pal't,endo dalle ristiltanze di studi suoi che tendono a dimostrare che il siero di sang·ue degli epilettici sia tossico per albumosi libere da anormale assorbimento di queste dalJ 'intestino. Edge'A1ortl1 i11 Inghiltierra a1)1)ljcò la protei110t era1)ia sotto forma di soluzio11i di peptont3 Armot1 t' in 20 casi di epilessia iniettando 1I preparato nelle vene ed ottenendo arresto deg li attacchi ir1 9 casi ed una diminuzione nella loro fL·equenza in 6 .casi. A tutto quanto siamo ve11uti e11 u1nerando dob1Jiru110 aggiui1gere l'imrpieg·o della protei110t ernpia nella profilassi delle iniezioni, profilass i cl1e 111Jo11 può av:e re quel valore immunitario sp-eciflco, quale noi lo 1"isco11triru110 nella sierote l'al)ia antitetan.i ca e antidifterica, onde impedire lo sviluppo ed il difforidersi di queste intoss icazior1i , oppure quale i1oi lo constatiamo 11elle , ·acci11azioni speci.ficl1e contro il tifo, il colera, le i11fezioni pne1u11011icl1e, ecc. Qt1csta (>l'OfiJassi proteinièa aspecifica fu ed è u,do11crata a scopo preY.e11tivo prima delle o pDrnzio11i rhirl1rg iche, al flue di mettere l'organismo in istato di difesa co11tro que1le infezio11 i eh.e 1o s l1ock operatorio od una inc identale 1ì1obilizzazi o r1e di bacte ri i1ot11ebbero accendeL~. A qti~sto scopo si adoperano i va ccini str e11tococcici e colibacillari, facendone preced ere I'iniezione alle opera.zioni laparatomiche, O})l)ll re iniettai1do sosta11ze leucocitarie, quali i l 1111clei11ato di so d~ e l'acido 11t1cle inic '). ~ e I le ope razio11i sull'occhio ad e . ora s i 0011-

sigliano le iniezioni di latt.e i1ei giorni precedenti ad iridiecton1ie, operazioni di catai'atta. enu.cl eaz.ioni, ecc. La proteinoprt>filassi aspecifica più che non una vera e propria immu11ità provoca uno stato rapido di i11sensibi·lità cellulare e protoplasmatica che vi·e n.e chiamata col I1-0m~ di tacliifilass ·i o skeptonlassi. Questo sta.to di tachifila ssi o i')rotezione rapida, ben descritta daJ c:esa Bian~l1i i1elle stie ricerche sugli stati di intossicazione J)roteica che si -0ttengono con gli estratti di vari org~ani, non dw."a oltre ,Je 24..36. ore, dO})O Je quali l'organiemo non è p'Ìù immu11e. Ques ta resistenza ricorda quella già descritta -da] Carbone nello s tudio d€ll'immu11ità sperimentale da istone, da lui r iscontrata nell'infezione pneun1onira del coniglio.

Volendo breye111ente dedurre le cons€glt~11ze praticl1e cl1e so110 derivate fipora ·dall '1100 della protei11otern,pta i1elle malattie febbrili bisogna rico(~dare che i J11igli-0ri ed i più ra~idi risultati si ottengono con.. .la cura e11dover108a. Vifme in seguito qtlella, endoml1scolare ed in ultimo la sottocutanea. Gli esiti sono a ncl1e diversi a secor1da degli individui sottoposti alla ct1ra, potendo talvolta bastare llna sola injez.ione per indur1·e uno sfebbran1ento critico definitivo, imn1ediato, oppure ottencl'si l1na defe1·vescenza litica iP.. due o tre gior11i; in .altri casi <Juesti esiti 'Jo e ottengono cl1e dopo due e, qualcl1e volta. ' matré giorni. va rra lvolta i11v~ce . .: eilZO. alcun motivo ap1)a re11te (salvo che nei cachettici o n eg·li atreptici) si 11a r efrattarietà .asso Iuta alla proteinoteréiipia. ed a llora ] a i11ala ttia seg·ue il suo corso, non [lvendosi alcuna reazione organica. Un .brl.1sco abbassamento della tempe1Tatn1·a i1on sen1pre segna un risultato durevole ; i1ei casi più fortunati la febbre scompare in 1 -20 y; " ' cn~ ore. O! C del -~lcuni (i\Iicl1eli, Saxl, l\Iiiller, Kon anJ.pia ler) ri teng·ono cl1e nel determinisino d'al dal ct1rat.ivo la r eazione febbrile sia cor.

~teo._, taluni anzi spingono quest . ' l'i.gl to fino .a ritenere cl1e sarebbe ma· lfste efficace in terapia quella proteina t:11 .. r· . più forte rialzo febbrile. q7ta rio11J·

La febbre, pllr essendo buort i11dice pr0g110stico i11 è e µer sè, non è però condizio11e s11ffi cie11te: e~sa Ya, con1pn.gna ad llna serie li nltri .~ i11 ton1i reatti ,· i delrorga11i:::-1110 tra cui princi1)ale e costa11te la nlodifi caz ioz1 e 11el numero e ne lla qt1alitù dei l encociti , cl1e, per il lol'(> 1


[,ANNO

XXIX,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

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contenuto in enzimi, per il loro potere fa~oc.i­ OSSERVAZIONI CLINICHE. tico, avrebbero importanza massima tanto d~, OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA f\&sere ritenuti fa ttori della guarigione. DIVISIONE CHIRURGICA III Senza voler discutere sul valore dell'uno o diretta dal prof. G._ VELO, p.rimario. dehl'altro di qu,esti sintomi, ricor.diamo che nel primo tempo dopo l'ini·ezione (in media dopo Co11tributo un 'ora) si ha leucope.n'ia; nel ·s econdo tempo alla casistica delle fratture della rotula (6-8 ore dopo) l~c ocitosi. anzi, iper·l euco·citos i. I' i ù è protratto e l ento a scomparire questo pel dott. GIULIO TESSIER, meid. chir. assistente. fenomeno e ta.nto mig·liore sarà il su cc.e sso del Le fratt11r e ·della rotula rap1p resentan.o una trattamento (Catt.oretti). g rave i11fermità; fortunatame11te però non soAlla le11copenia, alla iperleucocitosi, si acno molto freqt1enti com e lo dimo~itr.ano I.e stacompagnano pure alt.ri sintomi in·d ici 1ello tistiche p lhblicate dal Ro-s i, dal Br11ns, d:a.l sconv0Jgi1n.ento rapido ed intenso che la cura Begouin e da alti'i i quali ·danno una ·p ercenproteinica prod11ce nell'organismo imdettato 0 t11ale che si aggira ,f ra 1'11no e mezzo e il d_u e cioè : n1odiflcazioni d eJ la coagulabilità del san- per cento di t11 tte le fratt11re . g11e, piastrinopenja, intensificazione n ella proPiù facili :t ver ificarsi nell 'uon10 (88 % ·Rosdl1zione ed eliminazione dei prodotti d el ri·· si), ragginngono il massimo di frequ enza da i cambio sia dei sali che dell'azoto, ecc. 20 a i 40 anni; sono veramente rare nei du e La proteinoterapia, CflÌalP siamo ven11ti espo- est remi della vita, È noto ch e le fratture della n endo, ci appare rr11a~i come 11na medicina rotula possono essere prodotte da un trauma 11'11.iversale, 11nica come sostanza fon dam·entale appo rtato direttam,ente s11ll'oc-so q nale un coled in apparenza l1nica anche nel s110 effetto po di ba.s tone, un ca lcio di cavallo, la ca,duta su·lle .m ala ttie. Come è p ossibil·e t ratta re con s1Jl •rrin occhio; in que ~t'111tim.o caso, a coadi'ueg111al c11r-a, si ·d·om nnda lo stt1dioso, malattie va re l a,'Y ente vuJnera:nte, entra in a zione antanto differenti quali f:ono qu.elle che siamo ve- che la contrazion.e muscolare la quale, se molto nuti rapidam ente ·enumerando? Com e è possi- violenta, è capace• di determinare di per sè lJile, egJi si domartela, che l'injezione parentesol a la diastaisi dell'os-so. P erchè qnesto fat to rale di Bna proteina abbia il potere di ri11nirc nhhia luogo è però necesc-.ario ammettere llna un cumulo di azioni che se1nbrano gYotteschc anormale .frar-i lità d·ella <natella essein d-0chè quali sarebbero: l'azione sngli {)Tgani emato- essa jn condizion i noT'Tna.li è 1snscettibile di sopoietici, i disturbi gastro-intestinali, l'azion-c stenere, senza rompersi, 11na trazjone diretta sulla di11resi, quel·la ~ni nervj, s11 ll e articola- che pel Fle11riot sarebbe di 350 I<:gr. e per altr i zioni e s11gli occhi; ·l'azione inoltre di affrPtta- di 1200 Kgr. È da notare che non si è ancora re il ri.assorbimento degli ess11dati, di provo- T'iusciti a d·eterminare st1l cadavere una fratcare l'anafilassi o la cache·s sia, ·di aum-e nt are t 111·a trasve·rsale -della patella mediante la trala resistenza organica, di. accrescere l'attività zi.on·e. C·ome nei casi che presento, la Jinea di muscolare? frattu.ra è quasi semp,r e dtretta in senso tra· Questi fatti ci portano lontano da qlle·i con- sversale si ohe si otte·ngono d11 e frélmmenti. dei cetti logici e semplici dell'antigene ·e dell'anti- rp, alj il superiore è sp· es~o il più vol11mino~o. corpo ehe noi eravamo al')it11ati a .consider~re ~ stato osserv·ato che nella rriaggioranza dei nell'immun·i tà specifica, con la rec1proca aziocasi è l'estremo inferiore della rotnla, cioè ln ne contraria che ne ann11llava gli eff.etti, da c11i sua parte non rivestita da ca r tilngine, qt1ella sgorga.va come legge indisc11·ssa la ·g narjg io- che si distacca dal rimanente dell'osso al mone 0 la morte a seconda del prevalere dell'uno m ento ,del trauma; ora questo fatto sarebbe 0 dell'.alt~o. A spiegare 1 nuovi fatti l'antica dovuto a che nella flessione del ginocchio, ch e e pur recente concezione immunitaria specifi- · è la posizione nella quale si prod11ce ordinaca non è più s11fficiente e noi d.obbiamo in nuoriame-nte la frattura, la parte me•d ia della Pa·.· vi campi trova.rne o almeno ricercarne J.e ra tella verrebbe a trovarsi accollata sn i condili gioni. (C ontinua). f·emorali m.entre le altre ·due porzioni, la superiore e I'in1feriore, rima.rre'b bero senza pu11to d'appoO'gio ed essenclo qt1est'11ltima Ja parte ..- Da tenere presente Y più de·bole ce<lerehbe alla forz.a agente s ull 'os~o per fletterlo. . . . L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante Assegno Baft. Quando avviene il traumatismo, i fram.n1enti carto 0 con cartollna-Yaglla. Coloro che desiderano venarlo contro nostra Tratta postale, tengano presente che questa rotul ei superiori, per la contrazione del ~a­ dovrà eaeere aumentata di clroa 6 llre per le taste accessorie dricipite, \rén gono portati in alto me11tre gli in1

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ed aftrl diritti poetali.


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rL PJLfCl.lJ\lCO

fcriori per azio ne 6 el te11di11e rotuleo Lli:;)ce 11<lon·.:> in basso; i11oltJ .e le libre quad rici:µi ttt li •

i11serentisi ai Jati diell'osso, contLn111nndo a cl a g ire d.etermir1erann 0 l ' aiiont.111 n111.e11to lateral~ dei f ramrnent i. . :\ila a. 1 spost a r l i co opera per io più a11che f inevitab1le versan1ento sa11g ui~ no e11doa1·tic.olare che è spe·s .. o anzi così abbon.da11te· da imprim.e.re agli st.e.ss.i ltna vera rotaziune su u n pia110 trasversale in maniera eh.e le superfici di frattura te11dono a portarsi an terior1nen te . I l Renz, il R ttvet1t e l'I-Iutchinson attribuiscono all'emartrosi ùn'in1portanza ancor maggiore cleUa cor1trazior1e d el quadticipite ne ll'all'Ornta11ame11to dei fra.rnm enti ir1 caso di fr~1t­ tt11·a del.a rotula; essa l1a p oi i11 si eme a11· in terl)Osizione fibroperiostea tra le superfici di frattura, l1n'irr1,po1 ta11za capi tale nell'impedire la formazione d e:l callo oss.eo. È noto che in passato non s i cre·deva affatto possibile. un simile callo in tali frattnre, pe-rchè an ct1e in quei casi fol't11nati n ei c1uali, dopo l'irnpiego dei r11ezzi in1rr1 obilizzanti, levand o l' ap1p areccl1io, il tessuto neoformato aveva l1na resiste·n za tale da far cre·dere ad una con ~ oli.d azior1e ossea pPr l'in1poss ibilità Ji po ter rnuovere in senso opposto i frammenti, ad un esame ulteriore, fatto magari •d1opo q11alch€' ...settimana e m ese dacch è il paziente era stato dimesso dal luogo di cnra. risultava che i] callo era non oss.eo, ma solamente fibroso. Altri chirt1rghi per lo contro.rio erano invece giunti alla con cln sione che il ( allo oss eo era , no11 in·Jpos~ibi l e . ma solo eccezionale. l) a ta l'importanza della rotula nella funzione della locom ozion·e, e data d 'altra parte la fr-equenza con la qi.1ale, a.d epoca più 01 m enD lontan a, il callo fibroso si rompe o pe·r lo menn si •allun ga, men·omando neoessariam.ente la fnnzi.one dell'arto leso, essendo dimo·strato che 1'a ssenza del callo osseo deve essere ricercata nell'allontanam ento dei frammenti per !'azione cle1 quadricipite ed a causa d~ll'emartro si, e ctell'irtterposizione fibroperiostea, ma non af.. fatto per la mancanza del lavoro o·steogeneti·~o che esiste effettivarnente, com 'è provato àal la frequenza e talora dalla notevole estensi 1Jne degli osteofiti partenti dai frammenti, i chirurghi moderni s i videro n.e11a n·eces.sità id i rigettar.e le vecchie vedute secondo ·le qi1ali si riten ev a di aver raggi11nto l1n s11fficiente ris11J tato quando il cal lo fibroso non oltrepas~ ava la lunghezza di lln centim etro e n1ezzo o due ce ntim·~tri e di cercare il mezzo che meglio si ptesta::se alla formazi one di un callo osseo; così 11oi vediamo da un canto metter da parte le fascin.~ure ed i cerotti i quali, per quanto bene sieno 1

ttpplicati, i1on danno mai l'assoluta certeLza di lt11a coattazione perfetta, nè mettono al sict1ro da u lte riori possibili S·p ostamenti di frttm111enti, .e ·dall ' n.ltrio so!'gere in loro vece metodi del tutto i1110,·i. Tra que$ti -s istemi ·di cure escogitati, t.rovia mo anzitt1 tto gli nnci11i di ìVIalgaigne, ai q11 a li si · te.n tò so stit11i re l'appA.OOçfhio cli Vallette, fonctato sullo stesso principio e com'essi di imrieg,o pericolo ~-0 . Abbiamo poi gli app.a rec-chi del Lansdi:tl.e, del C·ooper, del Fontan, del Beac11 i quali sono da rigettare pure perchè, c.11de avvicinare i framrr1enti, devono e$·ercitHro 1111a • i)ress ione t roppo energi1ca, inoltre non ~on o riusciti a dare~ anche in 1nn.ni valenti, 1111 r1u111ero mino re di co11 ~ oJ i dazioni fibrose <1 i r1u elle otte11t1te ·cogli a11ri Jneto·di preceidenteme-rtte in uso . I soli n1ezzi dn t qnali ci si pt1ò nttencl·e re nn·a vera oonsolidazi ene. oss·ea, s.ono q11.elJi che i1nm obilizzano i fran1menti :mediante la sutu1 a metnJlica. Già il \ 1 olkm ann nella se.c onda metà del ~.ecolo s corso aveva proposto l'a1pp licazic111e · per via sottoc11tan.ea e in tSenso trasver.sale di 1iu filo il qil1ale., passiand 0 a ridoss.o della ro,t ula attraversasse il t e11dine del quadricipitr. femorale .ed il legamento rotuleo. Dopo di lui il l\.och.er, in·di il Ceci, l'He11sner, il Barker ed altri pro,p ose ro lln metodo proprio tutti i)er v1a s::>ttoct1tanea; qu esti s istemi di c11r:t non rs.c·J11de11do l'interposizione di lembi peri·o stiei e data la rpOSSibile apertura del 1' artj COJ aiiune Il·~lr applicazione dei pu11ti di sutura m.etttlliC'i, so110 attualmente abban.donati e per riunire i frain• rnenti di una patella fratturata o·ggigi0r110 si 1 icorr.e o a.l cerchiasiso o alla sutura fib.roperiostea o alla s11tura . ossea. . L'accerchiamento è il metodo· di cura che fu • preferito nei -casi VI e VII. Si è operato cosi : Previa anestesia g-e·nerDle etereon1orfìnica e disinf.ezione iodica della pairte, si praticò una ampia i ncisione dei tegu1nenii a convessità in· ferior.e, discendente fin verso la tuberosità tibiale jn maniera da situare la cicatrice che si sarebbe formatJ. a gn·arigio·n e raggiunta molto iì1 ba ~ ~o e perciò n più }11ngi possibile dall'inftnenz a d e1i movimenti artiGo1ari; si ribattè il lembo in alto e lo si trattenne mediante uncino . La rot11la così 1nec·sa allo scoperto, venne liberata con tntta c11ra dal sang11e, dai coaguli, dai minuti frammenti ossei e cartilaginei presenti. Le gupeTfìci di f ratt11ra rotulee e le pari.i molli Yicine vennero del ·pnri pulite dai vari re·sidui e dei coaiguli eh.e J.e ricoprivano. Sollevando il lembo periosteo int rrposto fra i frammenti, si avvicin arono i fra mmenti stessi e si compiè il cerchiaggi-0 passando un filo d'argen1

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SEZIONE PRATI CA

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to i1el periosti-0 che li ricopre, si strinse il filo.

C.A.SISTICA. I

lo s.i attorcigliò alle s11e estremità e si ribattè

manie ra cl1e n'lllla iSporge&se. Fatto tutto questo nei due ·casi S'llrri cordati si ritenne opportuno ag·giumgere · una sutt1na a punti straccati rit1.nenti de parti fi·bro-p.erio.&tee dilacexate nel trau1na.. Come si vede il metodo da noi adottato risttltò in tal 1n-0do llna combina'Zio.ne dei .m etodi del Berger (cerchiaggto1) e del Péri~1: (misl1ra fibJk),per:Lostea ). E1sso ha dato nelle i1ostre mani risultati ottimi. L'atto operativo terminava com, l 'applicazione di due tubetti a dre11a.g,gio siti ai due estremi dell'incisione e rua.tu11al111e11te con l'a rr1edicatura e con la apposizioo1e di 11na dtoccta poster:iiore. ~e lla sutura fìbroperiostea, in luogo di riu11ire i frammenti con fili che li attraversano, si avvicinano fra loro tutte. le p a rti fibroperio-iee vicine e perirotulee con punti .staccati preferibilmente di .seta (Périer). La sutura ossea differisce dal cerchiaggio. pevchè, doip o aver preparato com~ in. quello il c ampo operatorio, con qL1esto m.etodo si attravers~no in due punti ·p erfettamente simmetrici, con speciali perforatori, i frammenti in m,o do da ottenere dei foii dista nti un centimetro al1~il1'circa dalla linea di frattura e ·da nti adito a et.ain ali aprentisi st1lla 1suipenficie di frattura in1me·dia.t~11n ente a ll'esterno d ella cartilagine d·in c1'ostazione. In questi tragitti s'introduco11-0 dei fili m etallici che si torco.no, s i taglian0 a raso e i:::'appiatti.scono sull'osso. Ques ti tre metodi hanno in comune, come si ,rooe, il notevole vantag.gio di poter operare « a ci.elo scoperto », dice ·Championnièrei,, e quindi di \perm,ettere idi ag·ire1 ,direttamente eontro le tre cause ohe 1mpediscono la riunione @ISsea 1d.ei framm enti. Ma quale di es.s,i si dov.rà a.dotta·r e? 1\1olto si è ·discu sso su .questo punto e .co1ne ·conclu·sione si può affermare che la sut ura ossea si presta -0ttin1amente quando i f nammenti sono solamente dJUe e Siufficientemente grandi in modo da sosten.ere il passaggio del p erfor atore e su ccessivamente dei fili col consegu.ente rinserramento ~oro, senza rompersi, Che se invece la fratt ura è comminutiva o ppl1re, quan,d'anch-e trasversale, uno dei due frammenti f.osse così piccolo d a non prestarsi ndla sutura diretta, allora è necessa11.-0 ricorre~ i-e al l'accerchiamento il quale, oltre al richiede.re manovre più semrplici e più rapide; è in di·catissimo n,e l caso nel quale i frammenti sono 1nolli, friabili , rarefatti per ma·l attia o per vec(·hiaia. Si intuisce inoltre che esso non malU"atta comunque l 'osso, ciò <Che non s i può dire 'lella st1tura -0ssea. la quale l'indebolisce in più p unti. it1

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CASO I. - Lu. An., d'anni 3.~, e ntra il 15 aprile 1900, raccontando d'essere caduto su un pon~ te e d'aver battuto il ginocchio destro contro i g.r a dini. Non ebbe 1più forza di alzarsi da solo. All'E . O. si nota che il ginocchio destro è rnoJto tu.me-fatto e dolente. Alla parte media della. regione rotulea si può affondare il dito essendo l'osso cliviso in d11e frammenti mobili disia11ti fra loro due cent. e mezzo, maggiorn1e11 te ·SP·o stabili flett endo la gamba sulla coscia. Si fa .diagnosi di frattura trasv.e rsalé della rotula destra oon diastasi· notevole d·ei monconi . .Si ap.plica una doccia posteriormente all'arto e sul ginocchio la vesci ca di ,ghiaccio. • Il 16 si cloroformizza il pazi ente, si aspira I 'emartro, qui11'di •colla 1sutu.r a .sottocutanea, secondo il metod·o Kocher, usando seta invece di filo metallico si avvicinano i due frammenti rotulei. .S i immobilizza in una doccia tutto l'arto. In 11a giornata, asportate Ja doccia e le m.edicatu·re, si nota l'assenza di ogni reazione e versamento: i mon ooni sono a ·contatto, però rinnovata la medicazione, si ripone l'arto in apparecchio ami.dato. In 21 a. giornata si constata che il èallo 1Si è già formato, ma ch'esso è ancora molle; 8 gi·o.r11i più tardi la fissità dei f:rnmmenti ·è di n1·olto magg1ore ;p er cui si iniziano i massagg i dlelle ma1sse musco1ari. Il 15 giugno il P .. chie già ha incominciato a camminare, può piegare abbastanza bene ed estender e sufficientemente Ja .g amba sulla co scia. Il 10 lugli o i inovimenti dell 'arto sono liberi ed il oonso1idamento completo. Il P. è nello s t esso giorno messo i11 u scita guarito. Non è più ritornato.

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CASO II. - B e. Vi .. d 'a nni 31·, entra il 22 giugJ10 1900, perchè. nella mattinata ·0011 forte peso sulle spalle inciampò e cad·de battendo 11 ginocchio S. al suolo. Provò vivissimo dolore locale ch e gli impedì di riprendere ·da sè la stazionie eretta. Assei~isce id i .a.ver sentito, al mom ento dPl . trauma, uno scricchiolio al ·g inooohio colpito. Ebbe lé prime cure in altro ospe.da~e. AlJ'E. ®· : Ginocchio S. molto tumefatto e doléntiissimo, movimenti a.ttivi e paissivi di estensione e di fles sione im11·ossibili per l'atroce ·dolore che destano; rotula divisa in. due fraip.menti che distano fra loro appena un cent. Sensa zion e precisa di crepitazione lu11go una linea trasversale . S.i fa diagnosi ·di frattura trasver sa della rotula .s. da trauma. Cura: imn1obilizzazione dell'arto ii1 estensione fino a che, mitiga ti.si i fen-0meni locali ed espirato l'emartro, si. applicano delle listerelle di cerotto incr ocia11tisi ai lati ,della r otula. A coadiuvare l'azione dei cerotti, si appone anche UJD.'aJ)parecchio ami.dato. il quale viene all1o ntanato dopo 25 gjorni per praticare metodici m assap:g.i. Più tardi, oonstatata la f.ormazione di u11 oallo abbastanza resistente, si permette al P . d i alzars i. Dopo. 2 inesi dall'inci·d.ente il P. lasci ~ l'ospedale però la d eam 1bulazione è ancora difficile tant~ che è costretto a .servirsi di g.r uccie. Solamente d·opo essere trascorsi altri due mest gli fu dato -camminare senza appog.gi e ripr.e ndere il lavoro. Rividi il soggetto qualche te~po fa e constatai che nonostante la ·presenza d1 un

'


tì12

lL POLICLINICO

callo fibroso, che a lla radiografia riS:ulta della lunghezza cli 6 n1m., e.gli può camminare benino flettendo la gamba ad angolo acuto ed essendo l' este11sione attiva d ell 'a t·to i'.)ressochè normale. CASO III. - Sa. Lu., d' an11i 57, rico,·erato il 9 lug·lio 1901. Egli cadendo s11l ginoccl1io S. contro il margir1e di una pia.stra di fe-rro riportò la f cattura d ella rotula, dei frammenti della quale è difficile, per l 'aiooentuata tumefa.zio11e, l ' ema·rtro ed i vivissimi dolori rilevare Siposta1ncnfo e crepi tazio11e . .Sulla regione rot11lea notarvaisi una ferita li.neare la·cero-contu's a .i nteressante trasversaJl.meinte i tegumenti . La diagn.osi fu di frattura trasversa.l e della rotula S. L ' 11 luglio, mediante fomenti. si sono alquanto mitigati i s intomi locali: si ·r ileva allora s croscio e mobilità dei fram1ne11ti. Il 15 lu~lio evact1ato il sangue ei1doarticolare, si a.cco1la110 i frammenti e vi si i1nmobilizzano con benderelle di .cerotto in fo1ma di otto in cifra e con apparecchi-O ami dato. In 25a. giornata s i r ominciano i massaggi pern1ettendo il 20 agosto a l P., che può dispor.re di già del suo arto abbastanza soddisfacentemente,, I 'uscita dall 'o speclale. No11 si rivide più . 1

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CASO IV. - Do. Ca., d'anni 48, entra il 20 <tprilè 1905 co11 diagnosi · di frattura trasversa clella rotula S. e contusione del malleo1o interno S. Riferj.sce che nella n1attinata è scivolata ed ha battu to il ginocchio e la gamba si11istra contro il pavimento. Il vivo dolore le imoedì l'uso dell'arto. Constatammo oltre a contusione al malleolo interno S. escoriazione alla parte central e della regi 011e patellare S .. t11mefazione del ginocchio ·con cute tesa, liscia ed elastica nella parte intern·a , leg·germente pastosa all'estern,o, sen so di crepitazion e a lla rotula esse11do l'osso diviso in due !frammenti, ilei quali l'infèriore era piccolissimo. 1Si fa uso (li striscie di cerotto disposto a losanga attorno allla patella, di ap.p areccl1i-o immobilizzante e , più tardi, di massa.gig i con .puo:mi risultati poichè il 25 giugno la P. esc,e gllarita. Riveduta più tardi, si constatò di.screta energi a e fl1nz jonalità del ginocchio, piccolo ca llo ostc.ofib ro&o nella sede della frattura. 1

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C.\SO \ r. - Lu . An., d'a11ni 37, vie11e iicoverat a il 16 ottobre 1914 ,e narra che 15 gi Ol'Di prin1n . . cadendo, riportò forte contusi one al Qinorchio D. A11che ql1i l'acuto dolo1·e s,accomp a gn ò a n1arcata difficoilità alla deambulazione Fl1 costretta a inettersi a letto ed a -ricorrere a d in11)acohi i quali non potero110 far dileguare i fatti locali, perchè all'E. O. riscontvavasi a 11co1·a i11 cor1·ispondenza diel g·ir1occhio D. tu1nefazione con rossore ed ecchi1n>0si diffuse. Tale tun1efazione era molle ed elastica., ma n·on ftuttun11te. U11a mo,dica pressione sulla patella risvegliava dolore; evide11ti erano i sintomi di frattura di taJe oss·o. Si fe·ce diagnosi di fra ttura della patella D. e.on .emartro. L 'esam e radioscopico confermò quello pal;patorio. Due giorni più tardi, dato esito al san1gue endoart~­ colare. ridotta la frattura si appongooQ embr1ca tamen te d elle striscie di cerotto attorno alla patella oltre ad un apparecchio amidato imn1obilizzante l'arto. In 22a giornata. si allon-

[,..\NNO XXIX, FASC. 19}

tana l 'ap-p arecchio. si 111assaggiano i muscoli, si i11izia11.o movimenti passivi. Il 14 E.ovembre la P., sebbene scon sigliata, lascia l'ospedale: sa com.piere solo piccoli movi1nent1 attivi, onde la deambl1lazione rie-s ce impossibile. N-0n ~·eb­ bero più notizie. CAso VI . - Ba. I-lo., d ·anni 26, il 12 dic.embre 1919 è ricoverato d"urgenza. Asserisce d'essere caduto poco prima, a bordo, da una scala e d'aver hattl1to con vjolenza il ginocchio S. contro un travers ino d:ellla stess.a . · E. O. - Il g·inocchio è gonfio e ·r icop,erlo ·da. cute bluaistra, distesa, ma integra; colla palpà zione si constata: vivo dolore, divisio·n e della rotula in tre pezzi, ·dei quali uno è sip-0stato in basso e due in alto e-d esternamente, versamento emati.co nella cavità sin·o viale. Diagnosi: Frattura comminuta della rotula S. Trattamento : impacco e d immobil·izzazione pr-OVVisoria, purgante. IJ 13 si tenta, ma inutilimente di evacuare con puntura l'emartro; nei dì successivi diminuisce il gonfi-0re della parte e scon1paiono i dolori. Il 20 dicembre si iioorre al ce!'chia ggio d ella rotula secon do il Ir!etodo su·d1descritto. Il 29 la ·con·solidazione dei pezzi rotulei è p erfetta, però v'è un certo grado di rigidità che si corp.batte con massaggi e n1ovimenti· passivi .. Il 27 febJ;>raio il P. domanda l'uscita. La rotulla s i può spoS'tare i11 massa ed i movimenti di fl essi.o·n·e e di e1s.te~sione sono quasi normali. Cammina lentam·ente, ·p erò con discrieta disinvoltura. L 'avvenl1tti completa consolidazione dell'osso ft1 confe.rmata dalla radiografia. 1

CASO VII. - Fu. Pi., d'anni 18, e11tra il 26 gennaio 1~20. Si rilevò che era caduto da una scala batten,d-0 il capo ed il gino cchio S. Contro il s11olo. Riportò ferita lacero-co11tu sa in regi•o ne sopraciliare D. e la frattur a della rotula ·S . L ' a1"to leso è i11 semiflessi one, ruotato all ' esterno; ogni lieve movime·n to desta dolo re at ginoochio che è gonfio con ,s comparsa delle fossette. La rotula appare fratturata a tipo ·comminutivo; colla palpazione bimanuale si percepisce la fluttuazione testimone 1dell 'en~artro. Si praticano le soùite cure iniz~ali per ri~.orre ­ re al cerchiag1gio il giorno 28: la :r otl1la s1 ~o strò divisa i11 9 ·f rammenti dei quali i m aggiori disposti al centro ed a croce ·s ugli assi trasversal e e verticale rotulei. Il 27 gennaio 1920, .constatata l'ottima coattazione dei frammenti, il P . può lasciare il detto ~ co~ 13 mar~o anab.~ camminar~ da solo, pero l'incesso e clau cJ:ican~e. Quando il 17 marzo viene m esso in uscita, 1r1cede appoggiiandosi appena al bastone·. Alla ~­ diografia il call10 si presenta ben fol"?1ato. R1 ~ vidi· a più riprese il soggetto e r1ot a 1 che ~gli cammina ormai sp·edito e disinvolto; asser1soe di non prova~e alcun disturbo anche se abusa dell suo arto con un lungo passegigio e con una lunga perman enza in s tazione eretta. 1

Dall,esame dei ris11ltati oit tenuti negli ultimi due casi, specie se ~onfrontati 0011 quelli !rag·giunti neglli altri. nei quali la cura fu i11cruenta risulta chiaramente l'efficacia del cerchiag' gio nelle fratture dellla rotula.


(ANNO XXIX, I~ASC. 19]

SEZIONE

I.ETTER_.\ TUR.-\. S. DUP~AY. E.

e ..\. DElVIOULIN. DiagrioSocietà Editrice Libraria,

ROCHARD

si chirurgica. -

1908. pag. GOD. LAURENT. A?iato1nia clin ica, T PraJYia cliirurgica e T ecnica ope1·at oria. - F. \-al lardi. Parte II. pag·. 1310. CECI. Rin,e rteue Opera lion !ler P atellarfractur st"bciltan e Jletallnaht cler Kni esclieibe. Deutsche Zeitschr. f. Cl1ir., Bd. 22. S. 285. BEG-OUIN.

Conipen,dio di p atologia clii1"'u.rg i ca,

vol. IV. pag. 683. _ BERG~IANN ·e Bnt 1 Ns. Trattato cli cliirurgia prati ca, II ed. . oc. Ed. Libraria, vol. V, pag. 720. ATE\'OLI. Diagnosti ca Di/1 e reri:,it.lle, pag·. 624. DEN!\JS.

1'h e tra ctni ent of fractur e of tlie patella

l>!J lh P 1n1>/allic su tiLrP. ~e\v 1·ork ~VIedical .J 0 11 r11a I, \ 'Ol. XLIII. ~ItiLLER. Z1lr B eliancl lu ng der qtleren 11.niescJieif)u th e 1nctallic su ture. ~e'v ì:~ork :\fedical

J ou r11. . vol. .XLIII.

subcu trz·neotls suture of tlie palella !'0 1' rerent /rncturP. Bl'it. ~1e 1 d . Jo 111'11., ll. 1626. ..\NDERSSON. On. lite trcalJHerlt of tlie palella. La 11cet, 1892, Juli 2. · BERGER. Silt u r e de lcl rotule par u1i procédé noui ea tl (Ce rcla.ge d1e la rotule ) . Bull. et ì\ilém. cle la , oc. de Chir. de I>ari s. 1'. XVIII , paig. 1~9·1. . C HOlTX. 1) (•s trOllbles f 011c t io rin el s co ii séctltif s a1l.T f ra clitres a1iciennes de la rotllle. Reyu e de Cl1il'., 1894, n . 3. CHAPt:T. Etu rl e PTPPri1ne nlale et clinique sttr le 1nécariis·m.e (/es fract1tre s de l a rotule. Bull. de la oc . ...\ 11at. de P arjs, 1888, pag. 800. ID. Des f ract iLres arie i en nes de la r otul e. Thèse de Paris, 1890. B .\RK ER. P errncLnent

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LUCAS CH.\l\IPIO:\'~ I ÈRt.

1·. . rrtcfures lle la rotule.

Gaz. des H opitaux, 1890J n. 19. O. .SCHRADER. Die subcutarien Qtlerfractureri der Pat ella 'l.L1id i lt r e B eJia1td lun g. In Diss. Hall., 1889.

NOTE E CONTRIBUTI. O SPEDALE POLICLINICO UMBERTO

VIII Pad iglioin e: Primario PI'IOf. A.

I CARDUCCI.

Di un nuovo segno osservato nei parkinsoniani post-encefalitici. N-0ta

l)BT

il dott. BERNARDINO

MASCI,

aiutL).

Da ve1'i mesi è stato d a n o·i constatato un fe:n.01neno molto singolare nei parkinsonja11i pòst-en1c efa.Witici, c0insistente ne'l fatto che i pazienti ap1pena in g r a.do di camminare con len. tezza e difficoltà sono capaci di correre speditamente. Consultando la letteratura a proposito, nel mentre ci aocing·ev amo a d·e&crivere il f 1e no1m .eno, ci siamo accorti che esso è stato recentemente ·osservato anche da Tilney, e ·da lui designato col nome ·di prog-ressi·cme metadromica. Tiln ry l1a appunto notato che alcuni i11fe1"n1i appena in g l'a do di con1piere movimenti

PRATICA

613

lenti e stentati di·rentan0 talvolta capaci di correre, o se in grado ap1)e11a di articolare qualche parola parlan·o talvolta speditamente. A questo ·s intomo Souques ritiene sia più adatto dare il nome di kinesia paradossale. Noi da tempo avevamo assoggettato gli ence falitici con sindrome parkinso11iana com·e postum o, oltr,e che a ·cure n1e.di·crunentose, anche ad una gi·n nas.t ica m ·olto attiva, all·o isc-0po di scuoterli dall'inerzia e dall'abt1lia, e poter ottenere un mi-g·lioramento di quell'estrema caratt eristica l entezza e difficoltà dei movimenti. Eravamo così sta t i profondainente colpiti da t1n fenome no stranissimo, cioè da che indistintamente tutti i inala ti, liJ)er a ndos i dall'abituale stato bradicinesico, potessero compiere delle. corse così lunghe e veloci, d a non poter essere r aggiunti i1-epp11re da giovani baldi e svelti. Abbiamo visto infermi col caratteristico attegg·iarn ento statuario, inchiodati ne lle giun t u1·e, trem·o lanti, con la facies fìgée , lo sguardo fi sso, g·li arti superiori ciondolanti in avainti, co·n forti disturbi dell'equilibrio, c·o1n movi1ne nti le nti, ritardati, limitati, es~enuanti, quasi incapaci a regg·e n;i in piedi :s enza .essere sorretti, abbandonarsi a corse sfrenate, durante le quali la fisionomia riacquistava l 'espressio• n e normale, gli occhi p erdevano l'aspetto vitreo, scompariva il tremore, torn avano a norm almente funz.ionare i movimenti automatici ed associati, ed i pazienti, n egli ampi e regola1i movim enti d elle braccia, delle gambe e del capo, facevano l 'impressi·o ne di persone pe11ettamen te sane e i1ormali. .A.bbiamo visto, p erfino, u~o di qu esti malat i, e1niplegico, con andatura stentata e falc iante e imn1obilità quasi assoluta dell'arto s uperio• re, non .essere second·o ag·li altri nelle r.orse, durante le quali og·ni traccia .di emiplegia si dileguava: g·li arti paralizzati ria.cquistavano, come per incanto, la n-0rmale ampiezza ed agilità di nlovirn.en to. Lunghi, coordinati e velocissi1ni passi, co11 propulsione regolare d.el corpo e m ovimenti associati ampi e r egola ri d egli arti supe1iori davano l'illusion e di essere davanti ad llll i11dividuo perfettamente· normale. All a fine della: corsa questi . . malati 1sono e.apaci di arresta.r si sp ontaneain ente, o, se non si sono frenati per tempo, basta un.a inano dolcemente spinta avanti al loro corpo per farli fern1are . Già qt1esta osservazione dimostra che la capacità a lle corse non ha nulla a che vedere con il movimento di propulsione dei veri parkinsoniani, i quali pr-0 cedono a passi piccoli e affrettati, correndo dietro al loro centro di gravità. Il parkinsomJano non


614

(A~ NO

I L POLICLINICO

i:>erde la, i igidità, conserva il s uo cal'atteristico atteggiamento, non riacquista l'associazione dei m ovimenti autou1atici , procede sern.pr.e stentnta1n.ente e a piccoli passi, e se non si sorregge alla fine de lla ool'sa cade a terra. N~ abbjnn10 fatto il raffronto fa cendoli correre insieme co11 gli en·cefalitici. Qu.esti , contra riamente ad essi. sembra qu asi si liberino di quell 'invincibiJ e catena che 1i t ie11e come j11cl1iodati e irrigidit i , e riacqt1istano completamente, forse più del i1or1nale, l 'elasticità del corpo, l'agilità, la r alJidità e Ja coordinazione dei n1ovim·enti. È un fenomer10 ve:r.amente impressionante, ch e m erit a di essere cono sci11to e ulteriormente studiato, a n cl1 e per eventua.li pratitChe applicazio·ni. Tentare d·i volerne .dare la spiegazione è compito molto ardu 0 se non impoooibile. Si ha l ' impr-essione come .se .g l'impulsl, che par t ono dalla C·orteccia, nella rapi.dità di trais missione d,e~ movimento, non subiscano più alcun intoppo. o interruzione in corrispondenza delle parti malate, nelle regioni cioè dei nu clei grigi ·e.entrali dell'encefalo, ·m a rit1,ov.ino la n ormale co·n dli.cibili tà nel :n.e11rone centrale : l'esp·l osione del moviment-0 par quas i r ide sti l 'energia vitale di alcuni e1eme11ti n er-· vosi e l'iallacci .I.e interr•otte vie a lla trasmissioi11e clegli stimoli corticali. Roma, 1° marzo 1922. 1

XXIX ,

FASC.

19]

1na di uso no11 sen1pre facile ed alla portata di ogni laboratorio, n1entl:e quello che rni propongo di desc1ivere p·rese.n ta i segue:nti vantaggii: 1° N cm richiede conden satore speciale, ser vendo benissimo allo ~.copo il comune condensatore ·di Abbe, ch e non 11a bisogno di .essere ·spostato; 2° Non imm·obilizza il microscopio, potendo il d.isposd.tivo mo11taTsi e smontar.si alJ'ista.n• te; e quindi di ·u so sempliee e comodo. Eooone brevemente la ·descrizione: llil lUJog.o del 1diaf·rarnrna a d iride che deve essere complletamente aiperto si pone, immediatamentie al disotto del condensat ore d .: Ahbe, 11n dtsoll'~tto di vetro, con •u na striscia di carta

1

Fig· . 1 .

Fi g. 2.

I

APPARECCHI E. STRUMENTI NUOVI ~ R.

ISTITUTO

DI P ATOLOGIA SPECIALE i\l EDl CA Di lVIOSTRATI'' A DELL'U:NIVERSJ TÀ iJi R0:\I.\.

Sopra un dispositivo semplicissimo per ultramicroscopia. Nota 1)relirr1ina re del dott. V.

VANNI,

assis tente.

La scope1-vta d el I 'ultramicroscopia per o pera di S ied entopf e Zsigmond y (1902) è ·st~ta feco11da di applicaz ioni piraticl:e a ììa c!1imjcofisica, ·a lla medicirta ed .alla biologia il1 g·enere, applicazio·n i Ol'mai t1'oppo n ote, ehe quì rto11 è il l 11ogo di rico11idaire, e cli.e si vanno molt i·p l icando ed e tenc1endo si può dire di gio.rno 1

in g i() l'TlO. 1

In qu.esti 111timi anni 1 11ltmmicrr0scopin !ln avuto l1na gra:nde àifiusio11e .!le.i la.UG.l'"~t-0ri gcientifi ci, ina. se non è adoperato co1:.. ~rande lairghe.zza ciò è dovuto indubbja.ment~ alla c0mpJ.icaz.Lo11.e del ·disp.0s itivo erl a.ìla n ècessi·t à • di tam.t i piccoli a-ccessori che nie rend{ìn-0 incomo do 1'1t1so. I l dispositivo originale, di Si edentopf-Zsign'1ondy sopracitati, que llo di C-0tton e Mouton, il condensatore paraboloide, il cond.ensatore Cardioide, ecc. sono tutti dispositivi perfetti, 1

nera ritag·liata come nella figura (1) ed incollatavi sopra come nell1a .fi.g-ura (2). S i fa cadere s11llo speccl1io del microscopio ltn fascio di raggi luminosi molto intensi (ragg·io di eole diretto, 1ampa·da a d aroo; lampada N ernst . ecc. ). P er l o·S9.tl'vazion'"' è n ecessfl rio un c·omune obbiettivo a·C!'\ì·m atico nl1mero 3 (Koristk a, Reicl1ert, ecc.). Si può u sare qualunque oculare forte (4, 5 Huyghens, 8, l~'. 18 O)mpe111sato1i ), col tttbo deJ microscopio cornplf-tamente estratt o. Con ql1esto di5positi\ o, u sando per eseu.11pio l 'oculaoo 4 di Htiygherts e l'obbi ettivo n. 3, con lln ingr.a.ndimen to .crmple ~sivo di soli 95 diametri, s i re11d ri1110 ·v'isibili com e punti hrillanti csci1 ! ~!!!i co.rt 111oto bro\Yniano su t1n ca111po oscuro, l e rainutis~ iine particelle di arger1to colloidale, jnvisibili, nelle c-0nd'izioni ordinarie, coi più •p otenti obbiettivi ad immersione. Dopo i·o·s serva.ztone non si fa altno cl1e t og·lieire il cliischetto, ed il microscopio è pronto di nuovo per le ricerche co rrenti. In una prossima nota m i propongo di espor.re alcune osservazioni s ulla teori a e sulle applicazioni relative. Roma, 28 di-0embre 1921. 1


[ANNO XXIX,

FASC.

19]

SEZIONE PRATI CA

615

\

IGIENE SOCIALE. ISPEITORATO

l\llEDICO

DEL

UFFICIO D' I GIENE -

LAVORO.

PADOVA .

lia scelta del mestiere.

L 'utilità di orgam.izzare scie11tifica1nente. il coll~am ento d eJi lavorat.o1i rico1·rend'o alla visita p1·eventiva, è stata dimostrata dall'a:perienza cl1e se ne è fatta nella ind·u stria amer icana. Il prof. Ratto in una sua ,pu,bb~tca.zio - . 11e su questo arg·omen t.o p·orta i l se g Uf;nte esem·pi -0: cc P er u110 stabjlim e nto~ (QJ.o,v e nQll1. si efiegui.sce la visita preventiva degli operai) che ha una forza media ·di 1000 ope1"'ai, il numero di ·persone, che entra o·g·11i a;n110 n ello strubilimento 1e figura nei Jibri di pag'a, è per Io meno quadruplo, il cl1e sig11ifìca cl1e l ' jmpresa è costretta , dai suoi regolamemti ù1terni, a licenziare normalm.ante 01g ni a11no i tl"e quarti del personale 01) er a i con enorme sipe1~p ero1 d'i forze e di capita~i i11vest.iti n ell 'insegna:re irr1.1t.ilmente il mestiere a nuove person e, che do\'l'Mlno i11 gl'an ip arte esser e lice11zia t e perch è it1ale scelte o 1nale c:ollocate » . Ormai in A.l11erica operai e jnd t15triali sono tt1tti CCY11vi11ti della somma utilità delta v1sita preve11ti,·a per la sce1 ta de l m estiere o clella profess ione, tanto che la signora Cat.erina Blakforcl latl1·eata i 11 m.e(licina, ha po·t uto fonda1~e a Ne'v Yo·rk una nuov.a pro1 fe ssio111e che è m·olto stirnata e molto lucro·s a p er i medici cl'1.e vi si dedic·ano. Si tratta di speiei:a lizzavs.i n-el sap,e.re <e stabilire l estimo 1ùe1i capitali uro.ani sul mercato del la.v aro ». Si assict1ra che la dotto1~essa Blal\:f.ord gua.cJ.agna più rl i 50.000 do!l•a ri a ll'anno nell'esercizio di tale spec ialità, i1oicl1è acl essa rico1·ro11 0 g·l' iucln striali e le orga ni.zz,azioni operaie: r11 quar1to i. •s u oi cons11lti « J)~r ·le amalJisi dellei vocazio11i » so110 pagati lautamente essendo r iconoscit1t.i di son1ma utilità pratica. In conclus~one, la visita ·p reventiva per la sce:Jta del m estie!'le d ovr ebbe. ge11er'a lizzars i, C·Ostitt1endo essa t1n coefficient.è i'mpo·r tantic;simo per la profilassi delle n1 a latti e del lavoro. Padova, Z7 111n r zo 19"22. Dott .. G1 crsEPPE C:Asu ccro :.\Iedico tleil Co11sultol'io clell 'Ispe·ttorat.o ~1 e di eo del Lavoro ·di Padova. 1

Una delle ft111zioni l)iù in1pottanti dell'I spettorato ~Iedico del La\'oro, istituito da pochi giorni ·d.a l be11emerito assesso1"e per l'I g·iene, prof. Baldo Z.a~ilioni, a Padova, e che ha g·ià in cominciato a funzi·o na1·e, è quella dell 'avvia. mem.to a l mestiere. La visita prerve11ti,ra dei giovani, perché sia· no edotti del lavoro che è più confacente alla loro costituzio·n e fisica e psichica, dovrebbe es.sere praticata a tt1tte indistintamente quelle pet'S<Yile che vo gliono intraprendere un'arte, lln mestiere. Talle funziome quando sia generalizzata e affid'a ta ad espie rti sanitari, ap·p orterebb.e t1n in·disct1tibile vantaggio tanto all'o. peraio che all'indt1striale. La ragione di taJe ftlllZione è facilm ente intuitiva e logica: in una ·dete1min.ata :iincl·u stria bisogna utilizzare la forza muscolare, i11 un'altra si deve eS1porre l'apparato l'es1)il'atorio, in un'altra quello visivo, ecc.; tali industrie natul'almente non possono essere adatte per l'opel'aio ch·e ap·p unto quel dato sistema o qu.e l dato apparato abbia impet"fetto, debole o ad·dirittura malato. Sappiai110 che per alcuni rami dell']ndustria Ja visita preventiva è obbli gatoria per legge, come per i lavoratori 1n aria compressa, p,e i conducenti di autoveicoli, per g·li aviatori, ecc. Ma purtroppo in tutti gli altri cam·pi dell'a.ttività umana non si i'icorre mai all' esame delle attitu·dini in.clividuali ·p er t1n dato mestiere o per una data profes1s ione. La scelta del' m estiere, come ben e affermò l' Ill.mo prOlf. Ce.vidalli nel magnifico discorso pronunziato :in1 occa5io11 e della cerimonia inaugni1~a1e clel l'I spett.ora1-0 :\Ieclico cle:l Lavor-0 di Padova, viene fatta nella g.ran ma;ggioranza dei casi se11za alcun disoernimento. Cosi accade che ragazzi ·di id ebole costituzione organica o COIIl difetti di vista e de1'rudito sj ano avv.:iia.ti alla industt:ia i11ecca11ica, dove certamente non si troveranno• bene, non fara.n no • , ..~ lavoro l"eddit izio e sa:ranno facili vittime ' 1) Jégli infortuni; e così saranno avviati a industrie polverose, 1·agazzi cih e i}er qualch e, malattia del n aso e clel fa r inge non possono respirare col1e i1arici o c!1e hanno il torace stretto; è · certo ehe tali ragazzi sono p·r edistinati a.11a tubercolosi, del'la quale si sarebbe1·0 sal;vati se fossero stati avviati ad nn 111estiere da esercitarsi all'aria libera. 1

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lnteressant,, pubblicazione! Dott. CaT. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Ju1t1tla)

La legislazione sanitaria In rapporto all'esercizio professionale. fllANUALE contenente Leggi, Decreti, Regolamenti, Clrcetarl e tutto ciò che all'esercizio professionale si riferisce, ad ut• lfel Medici cnndOtti, dei liberi esercenti, degli ufficiali talll· tarll e del Personale addetto :li laboratOf'li di ~•g'lanza 1g,._ •fcL

Un volume in-8 iii pag. XVI-214 ni t idamente i::itarnpato, in commercio L . 16; ma per gli associati al PolicUnico sole L. 12, franco di porto. Inviare cartolina-Taglia al Ct.1'. LUIGI POZZI - Via Sfatiaa.. N: 14. Roma.


616

TL POLICLI NICO

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

Cloro.Dla scolorato. Giornale di Clinica "Jl!J edica, 1921.

(R AVENNA .

n. 17 e 18).

L' A. riferisce 1111 ca.so ne i' quaie ad u11 quadt'o ematologioo s11blel1cemico corr:bsponde,·a un reperto an.a to1no-patolo.g·ico ben ·r iferibile a d una sa:rcon11atosi diff11Sa. . .Si tra tta va. d'i 11na bambina di 12 anni de' bol·e le mala ticcir.t, 1C{ID p .1ad't"el ttlblereoUotico , morta 20 gio111i do1)0 l 'in gre&so in ospedale. Da 1111 me•se la P. si lag nava di cefalea, n1al.essere g en.e ra le, vivi clo lori, specie_la notte, 111ngo . 1a oelonha vertebrale e ia ll 'emitorace destro, s11dori, febbre, diplopia. I fatti importanti ril·evati all'esam e obiettivo eTano: Ins11ffici e:nza c1 e I r etto estierno s inistro; rig·iclità dell·a colo11na vertetbrale ; Ker11ig; l)atellare .p iù vivo a destra ; ipo.fonesi nelI.a· fossa so1Jras11in osn. e 11.ello spazio scapolo-vertebr~Je di s inistra; splenomegalia. N.el liqu or: Ir> er a lb11n·1inosi , linfo,citosi, · cell11le a tjpo endoteliale. Nel sang11e: Lel1cocitosi (22,000) ; presenza cli elen1 enti imm.a turi (mielociti, eoc.). ~Iorte dopo llna ·cra.nio~omia ·esplorativa. -~..ll'a.utopsin: Neoformaz ione diffusa della facc ia ·inter11a d ella dt1·ra madre 1cereibral1e e pre·s enza d 'una m a·s sa caseosa nel tetto O·r bitario di !Sinistra; gl1tandole d ell'ilo del poJmane e m eser1tericl'1e in gra.nc1ite e fus·e tra loro ,· nel pol1none si.n., ct1ore, fegato e reni nJodi cti aspetto I1eo.p lastico, di colorito biancastro, a1ctlin.i ramn10Iiti a.l cen.tro ; mil za. ingrandita con polpa rossa, ftt1ente. Nei focolai di a1S11)etto ca.s eoso non tubercoli n è bac. di J(och. L 'esan1e micros~opico dimo-' strò che i nodi esistenti nei varii organi inte·r ni e nel mi d·oll-0 femovale e costale .e la nooforn1 azio1n e della d11ra m er1i111ge er;a110 t1g.ualmente costituiti e sul tipo dei s·arcomi a cellule rotonde. Il Ravenna, per cercal'.'e di classificare il suo caso d 'osservazione, si addentra n1el campo oscu~o e ' 'asto ch e sta tra leucemia e tumori. Infatti, il d e·co.rso rapido, il ql1adro ematoJogico, la febbre ed il reperto fstop.atologico <J~_g·li ·? rg nn i emop.oie!ti ci :fau~bero· :P1eW;a r e p 1tt ad l1n a le11rcn1ia cl1e a cl ltn ·sarcoma m eni:ngeo. D'altrn pa1·te. per ò. i nodi a tipo sarco1natoso e si te11 t i 11ei Ya rii org·ani e la neofo1·m azio11.e me11 ing·en J1n.rlerebbero p it1ttosto per qi1est.' n ltin10. 1

,

1

(,..\:'1:1'\0

XXIX,

F ASC.

19]

Ql1indi l '. ~ . - prospetta tre ipotes i:

1° Coesistenza di dtle processi morbosi distinti (sar~oma e leucemia); 2° P resenza d 'u11 sarcomn meningeo con metastasi in varii org·ani e specialmente in quelli emopoiet~ci; 3° E sistenza d 'tln!l1nic.a forma morbosa, costitu ita da un r eperto istopatologico e di leucemia ·e di tl1morj a tipo sarcom atoso. La prin1a va .esclt1sa p.erchè urta con la stabilita id.entità tra gli elemernti ·C.ostituienti i nodi neopl.astici e quelli rinvenuti negli oro-ani . . . o iemopo1ettc1; la secondia perchè sono rari e poco noti ~li ese111pi cli n1et.alstasi q11•asi del tutto sistematiche. La terza porta la d:iisct1ssione in un campo molto vas!io e poco conosciuto. I,n fatti, >Clice 1'1\ ., fi11'o:r:a t111 le'g 'arne tra s.ind'rome let1cemjc,a € i1eoplastica è stato armnes·s o nei ·s eguenti .q11 a dri morbosi : 1° Le11cosa.rcomatosi; 2° Cloroma; 3° l\Iie:lon1a; 4° Linfosa:ricom atosi; 5° l\<Iicosi gl111goid e: 6° Linfogranulomatosi. I l Raven.n a espone diffl1.samente le caratter1stiche ·di ·ciascu~o di tali quaclri morbosi alla 1110e d·elle più recenti co'I1-osc.e11ze e le mett.e in rapporto con quell·e p·resentate dal caso caduto soit to la sua osservazione. Si ferma ll1ngamente a co11side'r are il ·c loro1n,a il quale venne mess·o in rapporto con le l.eu1cemie da '7\T·al dst~n, Turk, ecc. Esso è c.aratterizzato dalla forrr1azi011e di tt1m.ori nelle silerose e nel periostio (orbita, ecc.) e dal decor so acuto; dà inol tre anemia e un quadro ematologico leucemico. Il oolor verde (da cui prende il nom·e é n.l ql\ale si. attribuiscono vari.e origini) ipuò ma11car.e, n-0·n ~ssendo esso una ·Ca>ratteristica co\Stante; in ogni caso i:;pa r isce poche ore dopo la sezione. Al cuni AA. (.Schr idd.e, Rihbert, ecc.) considerano il ·cl o rom a come 11n tumo:rie: altri (Na eg·e li. R.ecklingha11$en; ecc.) co111c un 8 let1ie€mia . V,ì sono poi for1n.e di passaggio tra cloroma • • a tipo n eioplasti·co e cloroma a t jpo iperpla- . stico (·cioè a tipo leucemico). Infatti Pappe11 he im pa·r la di clorosarcomi e di clo~olieucemie . L ' A. ritiene di poter classificare il SllO ca&' {l\\1. tra i cloromi scolorati (W.etter, Liauber, ecc. ) l~ poneindolo in una nl10,1a sottospecie (5a) d el .seconclo g·n1ppo d·ella cla·ssifi.ca di Lehndo1ff (g ruppo dei clo romi mieloidi). E ciò in base o.i segt1enti caratteri: Decorso raipido, esoftalmo, anemia, quadro ematologico subleuc e111iro. cl i~~iazior1e tra i I q11adro em a t ologic o (s11bJeucemico ) eJ il l'epel'to {cli


I.,\ì\~O

XX.IX,

FASC.

19]

617

SEZIONE PRATICA

leucemia acuta) degli organi emopoietici, nodi a tipo n eoplastico ' in varii organi, ecc. D'altra parte, nel suo ·c aso; ritiene si possano escludere la linfogran1;llomatosi (pel aeoorso, salvo la febbre, e pel .quadro anatomopatologico), la linfosarcom·a tosi (;per la partecipazione della milza e del tessuto mie3.oide al processo morboso); la micosi n1ngoide (perchè la icute non E:ra interessata); il mieloma {'per la manca;nza di albumoou ria, fragilità ossea, ecc.); la leucosarcomatosi (perchè la fa r.ientra:ne nelle leucemie) . Per ultimo, l 'A. cr.e1de che la ne.01f.ormazion.e meningiea js ia sorta ~ndipendentemente da quelle degli o·r gam emopoietici; d'altro ·canto, essendo il proc~SISO midolla re di .sicura natura leucemica, egli conclud.e ·Ohe neoformazioni leucemiche posscm tv-ovar.si a l di fuori 1degli organi emopoi etici e che esse •s.i producono non per metastasi, mq. 1p er proliferazi-0ne di elementi mesernchimali indiff,e renziati (.c1asmatociti di Ranvier). .. Ci siamo dovuti aiccontentare di riferir.e per sommi .capi i puniti principali de'l lavori0 poichè, per ragioni di spazi-0, non ci è stato possibile d'intratten·e rci st1 tutte le questioni che l 'A. ha prospettate e ampi·a mente SVl()lte. 1

1

ALFREDO PARLAVECCHIO.

CHIRURGIA.

posto tt1tta nella parte interna del muscolo retto, n·on 1Si trova sulla via di nervi . e può esser.e portata dal margine oostale al p:ube senza indebolire la parete addominale. Il dotto col·edoco è ora sco:p.erto, se vi è stata una fistola biliare v~cchia, il capo infericxre non fu ·probabilmente sooper.to; se c'è una stenosi o carcinoma, <}illesto è rimosso se possibile, aosicchè il oapo superi.o.re del doito rimari e aperto, ma .è separato dal duodeno da lma lacuna ,va•s ta ren.rumd-0 imrpossibi1e u.n impianto diretto. Il bordo superiore del duodeno è o·r a tirato in s11 e suturato: c.01sicchè la lacuna è rid·o tta per quanto è possiJbil1e. Viein e inis erito il tubo pii) grosso che può entl'arre n el capo tagliato del 1dotto e vieoo suturato co11 catg·ut in posto. ,S i taglia allora un lembo della is uper.fice anterior.e del duodeno .e lo s i gira in giù; In, parte superiore dell'ape1tura ris·u 1ta.nte viene suturata fino a rimanervi l 'apertu1ta sufficente percl1è v'entri il tubo. Le porzioni st1periori dei margini del lembo, sono suturate attorno al tubo, e al margine d el dotto tagliato. Disotto sono suturate alla parete de l duodeno, che co stituisce la parete posteriorr del dotto che ci·rcondJa il tubo. P er si·cure.z.z.n si pone in. sit11, t1n i:>iccolo dr~naggio. L'operé\zior1e i11 l>ratica è assai semplice; sì pt1ò coc: ì fo1mare un dotto di qt1alunque lunghezza , C$ 1sendo tapp.ezz.ato da mem1b tane· mu co.se 1c im pervio al!'azion e .della bil e, e non va soggetto a contratture; giungendo obliquamente sulln s11perficie duodena1e si stabilisce una . speci() di valvola. I n0Jtre n0tn è n.eoossa rio che 1I tubo rin1anga molto in situ: il tubo può ec:>se·r e suturato con oaitgut che può esser e disciolto jn po,ohi giorni. L'autore porta dieci casi operati co11 qu esto processo, di cui quattro con ferita accidentale al coledoco, o all' epati·co (uno g.u arigione, uno mig·Iio.r ato, due morti). Tre casi di carcinoma del col.e.do co con due guarrigion i e un morto. Tre ·casi di i)ancreatit-e cronica avanzata, o carcinoma d ella testa del pancreas, oon dt1.e migliorati e un guarito. 1

1

1

Plastica del coledoco. Il

Y\ .

\\-ALTON,

Londra. British J ournal of Sur-

111y, ottobre 1921).

L ·A. ricorda i va1i prooedi1nenti di sutura 1 · ~gistrati sulla letteratura: l'anastomosi tennip-t.e:rminale con e ser1za dren.aggi.o de11'.e·p a~ .: ~,.Ja coled-0co-enterostomia laterale, la ri.... OL~- .. ~uzioine del dotto s ul tr~atto mancante, o con un'anatostomosi fra duod~no ed epatico, o ~ra la fiis tola (nei <Jasi di vecchie fistole) e il <hlodeno, l'impianto diritto 'del capo del dotto • "'~iso sul duoden·o, gli innesti c on autogeni 11 11 ' \,n porzioni diverse - Giordano 1e Stropini ~ppendice - Molin.ens - oon porzioni di \ f · lata - Levis € Davis - con pez.zi di t ~ to .attorno ad un tubo di gomma - Jul1

t \ln

-~ ~t'ultimo

1

1

procedimento ohe fu praticato °'\.tlr altri ma, con risultati variabili e molto criticato a.a May10 fu il punto di .partenza all'autore per il suo metodo di plasti~a. . L'autore de·sc.rive 1a tecniica dell'operazione. Egli usa l'incisione pararettaJe superiore destra, che trova ottima per tutte le operazioni sullo stomaco, duoder10 e cistifellea. Essendo

1

S.

Coledocotomia per ascaridi nelle vie biliari. (I.

KAI SER.

Berl. kl in. lVoch., 1921, n. 35).

L'A. riporta il caso di una 1d.o nna 45enne J che, fin d·all.a fanciullezza v~nivta elimiiiando ascaridi con le feci. Da otto anni soffriva di <<.crampi allo stomaco » .che d;uravano 1-2 ore. talora anche un giorno, ma erano sopportabili, e taJora, aocQlllllpagnati dia vomito bilioso; n on mai jttero, urine normali. Le coliche an-

...


daro110 facendosi pii1 forti e frequenti e non cessarono .i1emn1e110 quando, con la sommi11i-

straziene d i vermifughi, vennero eliminati molti ascaridi. Nessun reperto importante all'eSaJ.ne otbb iettivo tranne una certa sensiliilità alla pressione alla m età dell' a1·co costale destro. All'atto operativo, si trovò la cistifellea .retratta, con -l'aspetto di te.ssl1to cicatriziale, pareti molto inspessite, gl"Osse vie bilia;ri molto alla-rgate; aperto longitudinalmente i l dotto coledoco-e·p atico si trovarono 10 asc ari di vive11t i, 1iUJ1iti a f·a scio e molte uova; la · papilla del "\Tater n1olto allargata, ·sicchè l a punta del dito mig·n olo poteva penetrare nel ·dUJ(}deno. :!VIediante la C()[Ilpres.si on·e dei lobi e.p atici, sipe. cialm.e11te del destro si poterono far usci·r e 32 ve1n1i quasi tutti adulti, alcu11i dei quali lungl1i 30 cn1. il ramo d estro d el dotto .epati·Clo era dilatato ji1 una cavità gro.s!Sa )quanto una mela. Nessun cal colo venn,e tr.ovato. Per mezzo di u11a Nélaton, si intro.dusse nel duodeno dell'olio di ricino per espeJlere gli e:ventuali vermi, che vi s:l t1~ovassero. Si lasciò poi un dren.agg~io nélla ci stifellea traverso il quale ve11nero i·ipetutannente fatti 1avag·g·i con s oluzione fisiologica, soluzione di ti111olo, soluzilOD~ di Yatr.en [solulzic:me di · Pa1,a j odoortosulrfooss icculoesatrie.npiridina. N. d. Redat.]. V-ennero 'lati per divense volte dei ver1nifu.g hi, ·che dappritn·a pr1ovo0aro.n o .emission·e di ascaridi (dal drena.ggio ne vennero evacuati due morti), poi rin1aser-0 s ea:lZa effetto. Al 24° gtÌlorno venne tolto il drenagigio, a l 36° l'a mmalata ab·b andonò l'ospedale g"liarita. Il caso è intere ssa11te p.ér la g·rande quamitità di , ·ermi J·iscontrata, per la n1ancanza di oalco.li biliari, per le -n io tevoli n1odi:ficazioni istopatoloig ich e, le quali 1dimostrano che la 1esi1one du1,a·y a da lungo tempo (circa 8 a11ni) . La retrazione della .ci stelfellea, ·Con le i:>ar:eti dal.I' aspetto cicatriziale era in dtpendenza di stati i11ftai1unatori delle vie bilia ri. Si comprende poi cl1e con ~na papilla del Vater tanto ampia, f osse ag·evole il passag·gi10 ·degli asca.ridi da e per l'i11testino. Gli antelmintici possono esse·r e uti·li, n1a rimanig,ono 1senza azione quando gli ascaridi s i trovano già nelle vie biliari; in tal caS-O è necessario l'atto operativo·, accompagnato da lavature con s oluzione di Yatren e di tim-010, in soluzione fisiolog·ica con alcune gocce di nlc.ool. r. s. 1

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..

[ANNO XXIX,

IL POLICLINICO

618

I

1

FASC. 19~

QUESTIONI DEL GIORNO. Trattamento di differenti forme di tubercolosi cronica coi sali di terre rare. La Presse Mélbicale, n. 14). I risultati, ottenuti coll'uso dei sali di terre (PORTMANN.

rare, fatto in questi ultimi a nni, sono dei più incoraggianti. La ·conoscenza delle terre rare risale al 1751 per opera di Cronsted che scoprì il cerio. In seguito se ne scoprirorno una qt1indicina raggruppate in i classi: cerio, terlJio, itter~io, torio. Le più us.aie in medicina sono quell.e del grup po del cerio c11e comprende: il 1

lantanio, il praseodimio, il neodi1nio, il samario e l'europio. La loro azione sui gern1i in g~neTe

è delle più forti come inibitrice ·del loro sviluppo, anche a diluizioni di 1/4-0.0000. Questi sali ino1tre m.o dificano la struttt1ra del bacillo tuJ) e1~colal'e diminuendone fortemente il contenuto in g·ra.sso e in ce1~a . Dai primi tentattvi di Frouin e I.ed€bt del 1912 bi·sogna gi11ng·ere ..n. qt1elli di Grenet e Drouin ·per ved8!Le estencLere e utilizzare s u ampia scala nella ct1r<:1 della tubercolosi i sali ·di terre rare. Essi adoperarono (Le moncle ~!lédical, novembre 19'-21), le ir1iezioni endovenose d i soluzioni acquose al 2 % di so-Ifa.te di ne-odin1 jo, pra&eo,dimio, e didimio, o le iniezioni sottocutanee o mtramuscolari ·di una soluzione al 2 % in veicolo lipoideo-forforato dJei merlesimi sali. Il met-0do compre11de serie di 20 iniezioni consecl1tive, separate dal ~e successive da 1'5-20 g·iorni di rilil~· so. Il trattamento è 1iservato alle tubercold.s) 1

c?·oniche non o appe1z.a febbrili:

ec.c.ezi~.nBL­

mente si può tentare questa terapia in 1na1ati con forti oocillazioni termiche; n1a contro-·i11-

dicazionie· assoTtuta costituiscono tutte l ,. " · ] 1 evolutive ac·u.te e stlbacitte della tut v. . r ~\ pnlmonare. Bisogna sen:ipre iniziare la cura "' prudenza sagg·iando la tolleranza del malt~w. ie forme dove il trattamento ha consgu jto i migliori risultati . sono : 1° Le adeniti: sia chiuse che fi,stoli-:.:,ot e sono le più .~ccessìbili al trattamento. La g '· rigione &i otti.e·ne facilmente. Sco1mparsa df. periadenite, riduzione .d i volum~ dei gamg'i 11 div.engono duri e mobili, chiusuTa della futc.é 2° Tubercol·osi ossee e articolari. Ottm. lusinghieri risultati si hanno in forme di S,)i ventosa e di ret1matismo tubercolaTe, di Ct"<i\\ • .fistoliZiZati, di tumor-e bianco del ginocchio, dell'articolazione tibio tarsica, e in ascessi fretidi di orjgi•ne costale; 3° Tubercolosi cutanee. Ne1 gru,ppo dei tl1bercolidi, l' acne di Bartélemy si lascia influenzare m()].to lentamente: mentre ottimi ri~ul­ tati si ottengono nel l·uptl s eritematoso, e n~.ll a

'


(,ANNO

XXIX,

FASC.

19]

SEZIONE PRATié>\

tu.be:rcolosi cutanea ver~llcosa, e i1ell ' ulcer~ ct1tanee tubercolati·, 4° Tubercolosi re11ale. Gli autori llOn 11a11no casi ·di guarigione, solo notevoli~s imi inig lka-amenti, quali anol1e hanno potuto osservare in un caso di peritonite tubercolare con as-cite, in casi di tube1·c-0losi della salpinge ed or.chic epididti.maria; &> Nella tubercolosi poln1onal'e, tutti i casi trattati dagl.i al1tori presentarono rapidi e spiccati migliorame11ti: aumento di peso; ra1'efazione delle en1ottisi, di.J.11inl1zione dell'espettorato, g·ra;duale -scomparsa dei segìli fisici delle lesioni l)Olmonari. In qt1esti ultimi mesi il P-01--tmann (La Presse "fflédicale, n. 14·, febbbra.io 1922) ha tentato qu%ta terapia anche i1e1 trattamento d~lle tubercolosi laringee, seg'uendo Ja tecnica e la pasologia cli Grenet e l)rouin. Anche qui le indicazioni si riassumono breve1nente. Controindicaziioni nei f ebbricita1)ti. N e1le la1ri11giti bacillari catarrali (1° pel'iodo), le t erre rare possono dare risultati eccell enti sia per le n1odifi.ça.zioni dello stato g'eneral'e cl1e delle lesiOiili locnli. Nelle fon111e i11filtrativé e ulceroedem atose i sali di t erre rare sono senza. effetto e le lesioni locali non sono affatto modificate. T. l)E SAKCTIS lVIONALDI.

CENNI BIBLIQGRAFICI A n Iriclex of Treal1ne·n t by variotts ivriters, edited by R. HUTCHISON a . .T. SHERREN. g• edizione. 1 vol. i11-8 gr. di p ag. 1021. Bristo1, John vVrigiht a. Sons Lid., 1921. Rilegato. P1·ezzo s. 42. Con1e quaiS-i tutta la p roduzionie l:Lbra.ria n1 edrea ing'lese, anche questo volume - n el quale " ha.umo collabora.te u·n centinaio di a l1toci soddisfa bene le esigenz.ei 1della pratica. La diS!posizione in ordine alfabetico delle numeTose voci che compongono1 il dizionario riesce comod~ss1ma. Og·ni voce è arg·ome11to di ·u n capitol'etto, affidato a un meidico di competenza s1)eciale e indiscussa. Pe1· ogtni voce sono indicati i mezz.i che permettono di applicare utilment~ i rimedi e sono fissate le modalità .degli interventi, attenendosi alle 11ozi1oni ind'ispenswbili nell'esercizio quotidiano. Il lavoro si renderà utilissimo spe,cialmE-nte a i pr'"a tici generici cl1e esercitamo Ionta.nD dai grandi ce11tr:i e cl1e n el vastissimo ca1npo dello. m.edici111a · debbo110 sa1Jer tutto e de•b})ono osare tutto: di f1~ont e a casi difficili e !pOCo f1-eque11ti, -essi potl'a11110 atltn.gervi indtcarzioni prezi~e . 1

G19

1'utti i capitoli che i1oi abbia1no sco1·so sono svolti con coiupiut~zza ed in fol'ma i11teressante; ·vi sono co11segn ate le. i1-0zioni necessarie,. anch~ nei clettagli, m a r1on ma i j11 n1oid·o prolisso. Nel suo genere, quest'oipera è quasi perfetta; è ce.r tan1ente nlolto ;p·r.e1g€vo le: i suoi me·r iti veng·ono confermati dal succedersi delle edizioni, sempre più ricche e .p iù complete. Un girusto oma;ggio va reso ai du.e direttori che l'hanno ideata e saputa attuare. arpo. 1

~1ANQTJAT.

Précis de tliérap euti.que. Vol I ~ J .-B. Ba illiè1·e, éditeur, Paris. Prix Fr. 25. In ques to prin10 volume l'A. pre111ette nozioni! di ter.apia g·eneraJil riguaDdanti i meto di curativi, l' individualizzazione terapeutica, le azioni m1edocamentose. Tra medicamenti t·ratta de.I: gru,p1)0 ·d€i med~c amenti spe..:!ifìci (n1ercurio, arsenico, chinina, sa;licil,iici, em€tinn. colic hico) {lei medicamenti che egli chiama bio1ogici antiinfettivi (sieri vacci11i prodotti miJCTobici, fennenti), .degli antinfettiv1 indifferenti (colloidali, r evursivi), 1deg·li a ntiset-· t ici cl1in11ci, degùi anttparassitari, dei medican1cnti riparatori ,dei tessuti in ge•n erale, e di tessuti rpart.ico1aJri, infil!"}e deli riJparatoir i dei p rin cip i ·defici enti 11ell' or:ganismo, e degli alim enti medtcan1entosi. Prescindiamo ,dalla divi~ione a;dottata dall'A., cl1 e si .p•reste-veibbe a qualc-he critica, la chiarezza, la !brevità, il' senso cli n1oderna .sel ezi on·e· che egli raggiung·e 11cl1a t r attazio11e, sia di ai-gomenti generali c l1e di m edica1nen ti in particolare, r eQ'1dono la lettt1ra d.eil lil)l'O· facile1, piana. L.o studente, il m edico p1·atico trov·er.anno un ·ausilio viaJido 11ella loro 1)ratica, e n.ei dubbi che songo1n o ad ogn i l)ns."·o, s11i problemi t erape11tici di ogni g I O1'110 . t. p.

A.

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L'arinée tlié1·ap eut:i que. Vol II ; a n11ée 1021. 1 vol. in-16 di pag. 152. Parigi,. 19Z2; ì\ [a.sso11 & Cie, e ditori. Prezzo fr. 6. Il •dott. Cl1einisse r edig·e nella « Pr.es.sc M édi ralf\ » g·li articoli della i11·b rica « l\1ouvement tl1érap eutiqu.e »; 1quasi tutti g·li ar··g·omenti sono scel ti co·n crite·rio, con av·ve dut.ezza, con co1po d 'occl1io 1sjcuro, sono svolti con competenz.a,. e.on garbo, con efficacia, ciò c he ha creato all 'A. un largo cr€dito. Ql1e.sti articoli sono stati raccolti in un primo volu1T1e lo Sioorso, an·n o; segue ora .u n s.eco ndo Yolun1e: essi ci prese11tano l'attività redattcri ale dell'A. nel corso cli un'annata. ,Sel>J)ene l'A . .sia stato forse ora ltll po' rneno felice dello sc-0r so anno, pure alla pl1bl)licazio11e attua le non man·cl1erà il s11ccesso che ha già. arriso al volume precedente. a. ·p. L.

C HEIN I SS.E.

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'620 R.

LAN~O

IL POLICLl?\ICO

riouvectux.

HYVER'f. Trciite1nerits

l\. ~Ialoine,

éditellT, 1921. N·el vOìlumetto rac·coglie l 'A. i princilpali medicam·enti in un p.rimo capit.o1o, le prin1cipali medicaztoni in t1n secondo, le s1p ecialità francesi più in \'oga in un terzo caipit-010 : in tutti e tre la materia è disposta peI' ordine alfabetico. Vol11metto ·di r icordi, t1tile n·ella pratica {lel medico, simile ai tanti, oh·e abbonda:r10 in tl1tte le letterature n1:€·clicl1e di ogni n az1one.

t.

p.

S l'llcli silll' afta epizootica.

La Co11u11:iJSsione per g·li studi e gli es1)erimenti ·di immt1nizzazione contro l'afta epizootica, pubblica du.e voltuni (in-8, gr. di . pag. 158 .e 122, Roma 1921, c-0i tipi dello Stabilimie nto Poli1g rafico per l'Amhliinistr. della Guen·a), uno dei quali c:o nti1ene una espo·sizione ·clettaglia.ta, preci.s a e ordin·ata, dielle nostre ·C0110scenze stùl' etiologi a e la .p rofilassi dell'afta; 1'altro una relazion.e• delle ricerche sperimentali compit1te, le qualj hanno avuto pe1--- p nnto ·di p ·a1 tenia il m,e tod·o di aftizz.azio01e proposto dal •prof, Tern i e che sono state· condotte in specie nelle stazioni sperimentali di Poggio a Cariano e dj Milano: .esse hanno condotto a rjsultati veramente co~icui. Quest'opera 51Pertmentale onora il ·nostro Paese e aggiunge una nuova, benem.e r enza alle molte che la Direzi1one ·Generale idella Saniià si è gu adagnata st1J campo ·della scienza e della pro.filassi. 1

a. p.

ACCBDEMll SOGIETA MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. Seduta, ordina.ria del 26 feb ltrcilo 1922.

Presidenza del prof. V. ASCOLI, presid ente. Il presidente ·p rof. ASCOLI, prima che si inizi lo ~Yolgimento delle -comunicazioni, iic-0rd.:'1. la perdita del socto ordina.no prof. GAETANO MAzzoKI e del r-,ocio corr i-spondente nazionale prof. G1ACO:àro CIA~II~.\x, a lla cui memoria rivolge un n1esto sialuto.

Di

alourie forme clùn·l ohe di, glicosu1·ia.

Prof. V . .AscoLr. - L ' O. riferi::,'Cie su vari tipi clj g licosuria (acromegalica surrenale. in rapporto con la cirrosi del fegato) (."he ha a'~1to occasione cli osservare, determinando i cairatteri delle ri~petti­ ,.,~ sindromi cliniche e ne ill11str,1 la 11a toge11esi. ff nlle gl ioemie. 1

Prof. s.. SILVESTRI. - I/O. riferisce sui metodi <-he si adoperano per lo studio della glic0Sl1rin mettendo in eYidenzu il valore ehe la ricerca dello zucchero nel sa11gue ha a.s...qi1nto oggi in clinica. Riferisce i valori tro'Va ti nelle nl1merose determinazioni co1npiu te negli ultimi 3 anni nella Clinic.1 ~,fediC'a di Roma . . Illui:.trn il m<.>todo della ipergli-

XXIX, FASC. 19]

cernia alin1entare e le apJ>"licaz]oni che q11esto metodo può troYare in Clinica . In fine si intrattiene · s u.Ila iperglicemia adrenali.nica e ritiene che q~­ sto metodo possa riuscire utile nella diagnostica del diabete zuccl1erino. S11 i

'I/art'. tipi <li dipl9oocoo.

Prof. E. P o-sTAXO. - I/O. riferisce su ricerche cla 11ti compiute riguardanti i vari tipi di pneumococchi dominanti in Roma. Le ricerche hanno confermato nella l inee generali i risultati ottenuti in ~i\.meri~. I tipi predominanti so110 stati il I .ed il II. La n1ortalitit mag·giore però è stata per jJ tipo III. E1natu1·ia grave

co111e unico sintonia di tzibcrcolot>i renale iniziale.

Prof. A. CRIASSERI :\TJ. - I/O. riferisce su di u;u caso di tubercolosi renale inizi.aie in cui unico sintoma era una grave e . persistente ematuria. I l soggetto fu sottoposto ad :intervento chirurgico con esito in guarigione . Illustra l'esame istologico d i sezioni eseguite nel rene malato asportato di cui presenta numerosi preparati,, . E. Goossr .

R•. .LL\.ccademia Medico-Chirurgica di Napoli. 26 rn,a;rzo 1922. I'resitle112Ja del prof. GIOVANNI MIRANDA, presid~nte. La. cura, clii1·urgica della tiflite uloerosa. }:)ecl1.i ta ordina,1ria del

N'I:-fNI prof. Grov.ANNI. -- L'O. comunica un ca.se) clinico di .g rnve tiflite ulcerosa con perforaziotte del cieco. I / i11f<.> rmo venne ct1rat:o mediante l ,.a.n4> contro natura, secondo il metodo Ninni, con ottimo risultato ]ìojc:hè in tempo relativamente b·r eve i:.i ebbe completa gt1arigiooe. 1lnornalie riscoritrate iti scheletri di « b riganti »· 1

Prof. ANGELO ZucoARELLI. - Ha esumato sei scheletri di «briganti », fucilati e . interrati nel territorio di Cusano l\1utri, fra il • 1866 e il 1868; sono conservia.ti nel Gabinetto di Antropoldgin Criminale. L'O. presenta un bacino femmjnile in un brigante arJtentico « ma·s ohio », con decisi earatteri di baci1io mitliebre, così nella grande escavazione. come nel distretto superioi:e e nell'inferiore: ca ratteri tanto più rilevanti, quando si considerino in confront:o degli altri 4 bacini briganteschi (i.f·cisameute « innscoli1Yi )). :B 11n ca so di vera e prùpria inversione sessuale -scl1eletrica, che costituisce una a.nomaJia congenita. primitiva. P oi l''O . pr&~nta lID esemplare ben raro di sacro-schMi.i.; co1npleta, ed un a ltro m eno completo. Nel sacl'O dello iSCheletro <li brigante segnato col n . 1053 osservasi ad evidenza tutto il canale sacrale 00111pletam.en,te allo scoperto da iisultarne una larga e lunga doccia. '.La interezza ib3.turale delle labbr•t di questa fa escludere qua lsiasi avaria artificialr. <)uesto caoo, già osser ,-ato da ll'Antonelli, fu in base alla sua pratica di 40 anni, giudicato da lui pi it elle raro, f nrse 'Unico . Xe l sacro dell'altro scheletro segnato col n. 105:!. notasi r>11re si>ina bi.fidia, n1a non cosi estesa e completn. giaechP ln cr<'~a sacrale, che suole termi1


nnre in cor1ispondenza del 3<> foro, o tra Bo e 4°, qui si arresta a ·livello deJ 2<>. Questo scheletro, presentando ancora l'esistenza delle cartilagini interepifioo1·ie nelle epifisi inferiori dei femori, come pure incompletezza del saldamento delle vertebre sacrali, ~i fa giudica·r e di età giovane, e quindi rispondente ad uno dei d11e briganti di età minore degli altri, l'uno d1 23 e l'altro di 21. .i\ queste, altre notevoli anomalie si accompagnano in altre regioni degli stessi scheletri. Esse oono signjfica ti ve di grave e profonda d egenera.zi-One originaria dei soggetti in cui si trovano, i quali sono <lei g·ra ndi « malati della evoluzione ». Lo M cclicina, in, Napoli al t en1po degli Angioi1ii.

i•rof. l\f.\URIZIO MASTRORILLI. - L'O. com11nic.a un diligentt studio di Storia della Medicina illustrando la Scuola medica Salernitana e Napoletana al te1npo degli Angioini. · HIRTONI. .•:-\ •

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Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche - Milano. ~ "'edutn

dcl 24 febbraio 1922.

Prf'"'idenza : prof. D. Rossi, presidente. T n Ca8o inter<:Stlantc di ohirur.aia ad<lo1ninale.

B. Ross1. - Si tratta di una i·ag·azza che venne ricoYerata al l)adiglione Zoncla per tubercolosi del ceco e del colon ascendente. Coll'osservazione clinica accurata ed al reperto operatorio si potè però constatare che esisteva anche 11na stenosi grave cicatriziale del tenue a circa 60 centimetri dalla valvola ileo-cecale, ed u:na calcolosi biliare con colecistite. Per cui l'opera.zio~ chirll!fgica dovette estendersi alla demolizione di 70 centimetri circa del tenue, del ceco, del col0n aS<.1elldente, di f1arte del traSYerSO (anastomosi termino-terminale), alla colecistostomia ed a ~I R chi usura secondaria della cistifellea. L'O. presenta: l'ammalata guarita ed in ottin1e condi7.J oni, ed il pezzo anatomico. Leiomixoangiom a del legamento 1·otondo .

G. DOSSENA. -

Presenta UD oa1so dli fì broma del l~ento rotondo, associato ad lln grosso fibro1u.a ,d el corpo uterino ed a grilvi nlterazioni annes~ia li, che l'esame istologico h:1 dimostrato essere un leiomixoangioma. I/O., dopo aver illtlJStrato il ca..so dal punto di vista clinico ed istologico, fa <I lcune considerazioni sul punto di ·P rovenienm dei tibromi del tratto extraingui.nale del legamento rotondo, ed esclude cl1e esista identità e corrrela7.lone di stimoli genetici fi~a òi essi ed i :fibromi del corpo uterino. 1

S·ul sig·n ificato clell'on,cla fin,ale T riel !J rH pp1J ven.tricolarc d.ell' elettrooa rdiogramn1a.

C'. PEZZI. -

1./0. è partigiano delln teoria di

:\lines, che attrib11isoo a tutte le onde del giruppo ventricolare una origine comune, facendole dipen{lere dal fenomeno dell'eccitazione. Però mentre le on~ Q. R, S rappresenta no il pe1·ioclo ini.~· iale

621

SEZIONE PRATICA

o d'·i nvasione, . T rappresenta, invece, il }.>eri.odo fina.Ze o di soariC-O quando l'eccitazione abbandona le varie pa.rti del1a massa ventricolare. In favore di questa teoria stanno queste !Pel'90IU.tli osservazioni : l'onda T pt1ò, infatti, variare di grandezz:-t in seguito a stiu1oli escl11sivamente nerrosi come lo stimolo elettrico portato sul vago, sia nel cuore intatto e in, sit'll del cane,· o megJio dopo aver realizzato 1111a ,d issociazione atri<>-ventrieola,r e completa per distruzione del faS<!io di His. Inoltre l'introduzione nel cir,colo di sostanze tossicl1e q11ali il chinino a forti dosi può dar 111ogo alla. sospensione assoluta di <>gni movimento meccanico del cuore, mentre persistono le on(le dell'elettrocardiogramma, specialmente l'onda T. Infine 1'0. 11a potuto c-0nstataare in un cane che aveva ricevuto forti dosi di <:lorl1ro di stronzio uJJ.a dissociazione tra il fenomeno meccanico e quello elettrico, nel senoo che la contrazione del ventricolo perdurava a lungo dopo la cessazione di T, mentre normalmente i d'lle fenomeni marciano di conserva. Nella stessa guisa che all'inizio lo stato d'eccitazione propagandosi nei ,~entricoli in modo ineguale è causa delle onde Q, R , S, cosl alla fine il fatto che l'eccitazione non abbandona contemporaneamente tutte le parti del cuore crea fra i due elettrodi delle differenze ,d i potenziale che fanno oscilla re la corda del galvanometro e producono l'onda T.

I

Oo ntribu,to alla diagnoSi della plei"rite neoplastica. 1

B. CAVAGLIANO. -

L'O. riferisce intorno a due

casi <li neoplasia primitiva della pleura, nei quali fu possibile stabilire la diagnosi esatta fin dai primi tempi di osservazione degli ammalati, pe!' la presenza nel liquido pleurico di cellule endoteliali atipiche, con tendenza a riunirsi in amrn'l.assi, da ritener.si come caratteristiche delle ,forme di pleuriti neoplasti.cl1e. c. VALLARDI .

Associazione Medica Triestina. .

l' adunan"i ·a soie11,tifica del 10 febb1·aio 1922.

Presidenza: Prof. NICOLICH, presidente. Il clott. ~1ann presenta un caso di sepsi dopo reuniatis1110 articolare acuto il qunle andiav.a ,p rogressi.\ramente i1-t·ggiorando ad onta delle iniezioni endoveno~e di elettrargolo, suib li.m ato, sie.ro di cavallo ecc. Pt'O''ocato con l'iniezione cli 2 eme. di olio 'trementina. un ascesso di fissa,::ione, l'ammalato guarì .con1pletamente salvo una lieve e pa~qeg- · gera irri tazion.e renale. Il dott. ronE~'rA parla su 9 casi di rotl ura d'ittero riel parto da lui osservati. In tutti e tre quesff. C2Si si votè nnnmnestieamente o coll'esame istologico del tessuto l1terino. dimostrare la ,p reesistenza di un.a cicatrice clel Sf'gn1ento inferiore dovuta a lacerazioni gunrite svontaneamente. La terapia seguita dall'O. fu l'amp11tazione soprava.gtnale dell'utero. Tutte le donne godono ora perfetta salute. Citate le p11bblicazioni più recenti sul1'a1'g<>mento il dott. PoRENTA •p recisa le in'tiicazioni nere~AArie per l'i11ter,ento la.p arotomico. R. P.

'


(,A.NNO XXIX, FASC. 19]

IL POLICLI NICO

APPUNT·I PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Etiologia deilo scompenso del cuore. Fin qui se n e attribuiva la cau-sa a fattori meccanici e psichici: slforzi, fatiche eccessive, continue, emozioni, paterni .d 'animo e scarsa .a l fatto·I~ infettivo. .Da una statistica fatta all'ospedale di NewYorl{, comiprendenti tutti ~ casi di scompenso, complica11ti cardio,p.atie valvolari o m.iocardite cr.oni·che, a d eccezioni di quelli ch'erano affetti d:iJ sifilide, di endocardite acuta (B. Barringer, Presse Médicale, n . 17, 1922) s i è potuto co11statare ch e in 154 ammalati cardiaci in s compenso, in 5 soli potevasi riferirsi a sfor-.lo .fisico e in 2 .a chocs morale, mentre ilil 18 pazienti i i)rimi sintomi poteva110 direttan1cnte riferirsi ad una infezione grippale o bronchitica. I11oltre nel 75 per cento di essi si è potut0 constatar.e f etì»br e più o• m.eno ma,rcata della durata d'i 3 gito1·ni .a più settimam~ 1e nel 51 J)Br cent.01J.eucocitosi con polinu·cl eosi. In genere si a t tribuisce la febbl'e e la leucocitosi ·dell'iposistolia a con gestione polmonare e a stasi venosa. L'A. crede erroneo questo concetto, avendo ciò osservato in ammalati privi d'og·ni seg·no di c01I1gestiò11e venosa: riti€ne siano esse leg·ate al processo in[ettivo, ca usa ·dello scompenso; per cui cons1glia in og·ni cardiaco .di far scomparirei pria di tutto ogni focolaio infettivo, facendo ~on ciò la miglior profilassi ·dello scomp enso. 1

1

FATJ STO AMANTEA.

Il valore clinico dell' ~xtrasistolia. Incel't i s ian10· ancora sul valore da ,a ttribuirsi in clinica all'aritn1ia extrasistolica. E. Mosler e H. Sachs oipportun·amente. quindi cercano ·di precisarne- il sigmtfic,ato confro11tando le sto•r ie cliniche e i 511 el ettrocardiogrammi priesi in 87 s-0gg.etti affetti dall'aritmia in discorso (B erl·i rier J{linisclie W osch.e11sclirift, n. 34, 1921). Anzitutto dalla statistica risulta la predomina1tza d'elle card.1opatie 01"ganiche in soggetti affetti ·da extrasistolia: in 21 casi questa esi'Steva s ernza alcun altro sin torna card io vasco•l al'e e quindi si poteva p.arlare di extra..sistolia e senzia le; in sei casi vi erano lievi distt1tbi eardio vascolal'i; in 60 casi esisteva un'affezione i1.iù o meno g·rave ·del ct1ore. In questi malati le extrasistoli davano 111ogo a scarsi disturbi subiettivi, c-0ntrariam ente a quel eh.e su-ccede in individui indenni da lesioni. 1

Il luogo di oriig·ine ·dell'extrasistole facile a rilevarsi nell' elettrocardiogramma ha una certa importanza clinica. Il tipo più frequente (67 casi) è l 'extrasistole ventricolare: sembr:l c.l1e i cttori ·p iù gravem€nte lesi presentino il l)iù spesso questa varietà. Rare sono le E:xtrasistoli auricolari (3 casi). Esiste·va im. 23 casi il tiip.o atri.o-ventri co1are p uro od associ~to ad altri t~pi. Il .btg.e·m inismo si tro·v a a preferenza in cardiopatie organiche. Non è in.evitaJbile l 'extrasistolia nelle cardioipatie gravi; è certo che· te lesi.ani mi-0car·dich.e e v:alvolari sembrano favorire la sua con1parsa, a l contrario d ell€ resistenze circolatorie pf:f"ifericlle . :È di 'Pro·g nosi infausta la comparsa de11' extrasistol'ia nel COrSO di uno sc.ompeinso ca;rdiaco o di un'aritmia pe;ripetua. Nell'extrasistolia essenziale, n-ella qua1e p1'€dominano i disturbi subiettivi, basta la soomp·arsa d:ei clistt1r bi dtgestivi· o la fine di una .g Taviidanza ,p ,eir far ce·ssare il disturbo del 1

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ritn10 .

MONTELEONE.

Aortalgia ed angina di petto. L 'angina 1p·e·ctoris no1n .s.i 1pr.e·s etnta S€mpre con la forma minacciosa classica, ma bene spesso coin t3intomi più miti, senza carattere angoscioso. Ne1 la varieit à più frequente, l'individuo acct1sa una molestia op1pressiva r et rosternal.e, con irradi.azio1ne posteriore od alle estremità st1pieriori; in altri casi, l'opp·re6sione 1 è avvertita in co·rrispo·n d enza del cuore, a sinistra ·dello sterno, talora pjù in basso, con irradiazione a lLa scwpo1la ed • al bra:c.cio· sinistro; pit1 r 'a ramente tale si11to1n 1atologia si osserva dal lato d est.ro. 1"alvolta le sensazi<Xni sono localizza.t.e a ll' ombelieo od all'e·p iigastrio·, senza irradiazio1ni, opp11 r.e si 11a il tipo inverso iniziantesi in un arto su.pe1·ior·e e iimanendovi cit1'iC'o scritta od irr·adia11tesi ra:pidament+€ verso lo sterno. L'esame o!bbjettivo p11ò essere del tutto n egativo : tacfuicardÌ·a con numieriose extrasistoli. t end_e nza aJla verttgine ed allo stato- di coll asso posson.o verificarsi quando gli attacchi si succedono raipidan1ente e.d il paziente muore in stato 1anginoso. Fi-equente è la sensibilità deJ ·p1esso· brachiale, an·ohe neigli iifltervalli fra gli acce1ss·i, rileva.b ile con la pres sione nel solco bicilpitale .interno, e più sp€cial!men te sul n ervo ulnare all' indietro del condilo interno .de ll'olecrano. Causa frequente dell'accesso s0010 gli sforzi corporei, quali il camn1ino rrupido, massime se contro vento, od i11 ~a lita, od a ston1nco 1

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SEZIONE PRATICA

l)ie.no, il soll·evare dei ipesi, g-li sforz.i della defecazione, ·della t osse, talvolta anche le azio11i te1mi·che, specialmente il .fre.ddo. L'acce.sso può .però aversi anche in completo riposo, nel son110. Cause .p rovoca trici e si11tomatologia de11' ac<:;e&so lllon differisco110 ieli molto dalla com,une an.gina •p ectoris; m a.n cano l'angoscia, la .p aurosa sensazione di prost!l'a zione:, id i annichiliri1ento. Trattasi quindi, come riconosic e in una rivista critica _L\. C·eooni (Minerva Medièa, 15 111arzo 1922), non già di diff.erenz.e sostanziali, c1ualttati,1 e, ma solo.. quantitative . Analogamente si deve riconoscere uni-ca la pato1g enesi, sia essa d'a ricercare nella -coronarite, ne lla iniocardite, aortite, neurite, ecc. Grande in1portainz.a va att1ibuita . all'ambiente organico, essendo le aorta.ligie 1e.g ate tal·volta alla sifilide e bene spesso a malattie <lel ricamibio, il dia.b ete e specialmente la got.ta. P .er la cura sintomatica si son1roinistran.o i i1itriti, sia in forma di nitro1g licerina in soluzione, sia con l'inalazione di 2-4 go cce di 11it1ito ·d ' amile, C<YI1tenuto in fialette; il distanzia1nento dJe•g li a.c oessi può ottenersi con l'uso sistematico della teobTo.m ina e dei suoi prepa1·ati. P er m odifical'e il terreno artrico v.engono consigliat1 gli amtineuralgici ed antireumatici (preparati salicilici, piramidone), la cura con le acqt1e di Ka rlsbad; in casi di aortite ;:,p.ecirfioa, il trattame11to con j oduri ed arsenobenzoli a ssoc.iati ·al mercurio .p uò dare ott imi risultati. La curia chirurgica (asportazior1e dei gangli cervicali medi ~ ·ed inf.erior-e e d€l .p rimo toracico d e l simp·atico di sinistra) tentata a r·d'i tamente e cori succe.s so da J onnesco, n-0°11 h a a.v11to imitatori. Importante è il trattamento psichi·c o ed ig1er1ico, cons~gliando l 'asten sione ,dal tabacco, ·lall 'aJcool, d·a i piaceri sesst1ali. fil. 1

1

1

Sintomi di appendicite nella pericardite acuta. I-I. Fussell e .J. J{ay (.'! 1n. !011,rn. of m ed. ~r;ie'n.ces, gen.n.aio 1922) riportan o tre casi dj i1e ri.cardite ncu ta, in fanciulli d a i .cinque ai dodici a11ni, ne.i quflli fl1 diagn·o sticata ru1c.11e 1.u1'appe11·dici te, in base ~l dolore ;nelLa fossa iliaca destr.a , specialmente localizzruto al pun~ to cli Mac n·1tr11ey, alla sensitbilità .addominale, a d tma certa tenaione musoolare, al ViC)n1ito. In un caso anzi, in primo ten1po fu fatta <liagnosi di sola appendicite, a cagione dell'inizio con sindrome addominale. L'11lteriore decorso, e in un c&so I 'aut.opsia, dimostrarono cl1e 1

...

623

1n n essuno dei tre casi si tratta va di vera appencii-cite. Gli AA. ricondano pure un caiso autentico di appenclicit.e, nel qual e subi·to cl oi::>o l'operazione si s viluppò una pericarclite, per dimostr.are che le due affezioni posson·o coesistere, n el qual evento l'indicazione operatoria va di&CtLssa da ·caso a caso. Secondo \lfac Fede1~an il .rtolor.e ae1la perilcardite p·u ò man.i feistarsi all'epig\astrio·, 1c-0n ' immolbilità del diaframma, nal1sea .e vomito; seoond·o I<'u1ssell pu ò non cli ra.èl-0 re.ssere riferito alla regione appendicolare . Secondo ,\.ynter nelle pseuùoappencliciti di 01igi1i.e polmonare e pleuri·ca i m ovimenti re spiratori addon1inali man cano da un sol lato, ~11 quielle di orfgine p ericardica mancano bilateralmente, però la sensibilità addominale e la vera difesa n111sico lare f<n.n o generalmente cl ifetto. Gli AA. deducono che nella diagno·si differenziale d'i ogni sin dJ'on1e appendi.colare bisog na te.r1er con.te non sol.o d ella .p olmonite e della pleurite, m·a a n·che della p1errica1•dite. Il dolio re e la tensione musc·o lare andreb])ero oonsid~ rati, secoJ.1do gli AA . com e riflessi v1scerose11so1io e visoeromotorio: 1'irradiazio~ 11 <' del dolore all 'epigastrio è la più fr equente, 1) il t rara a l bra.ccio, anco r più rara alle par eti acldominal i inferiori. , DORIA. 1

1

Gli effetti terapeatici del salasso. 01 tre all 'effetto puramente meccanico, il sa-

lasso ag·iscc in va1i i11odi st1Jl'organismo•: esso l)rovoca leu·co,citosi, cambiamenti n ella coaµ-11lazione, iperglicemia., lnoibi.lizzazione degli anticorpi e.d alter·a zione nella dispersi one dei col1oidi clel siero (colloi.do·clasia de,i francesi). Tn tto ciò sta ad indicare che il salass-0 a,gis ce com e l1na forma di proteinotera!Pia. Rimane anc-0ra da determi11arsi quale .sia la causa pritna di tale proteiin-0-terapia., se l 'i droemiJa subitanea, che ne ristùta, se il p assaggio del1'azoto residuale da i tessuti n el samigue, se la distI'llZio11e delle cellule labili (erpatiche, enc.l ote li s1)lenici) oppure il ritorno a ll'equilibrio colloidale nel plasma . Sop·r a lln altro effetto del salasso richiamano l 'at te11.Zion e \\7 . F. P eterson e .s. A. Levinson (Journ. arn . 1necl. _4.ssociation, 28 genin. 1922), ri.g uardo cioè al 1b ilancio nell'esst1dato ·del polmone consqlida.to. .fra la qi1antità di enzimi p.r esenti (p·r ote.asi ed e.reiptasi provenienti dalla clesi11te.grazione d ei le11cociti) e gli antiferme-nti d el ·p la.s m a. e d ell'essu.dato. Quaindo la con~ntrazion e deg'li enzimi vince I 'inibizione dei ftt1fd i d.ei tess11ti, incomincia 1


IL

POLICLl~lCO

la proteolisi e ne segue la ~1isi. Ora il salasso ha un 'influenza diretta su questo, bilancio, p er mezzo di richiamo da liquid'i ·dai tess uti, r)er la diminuzion'e degli antifermenti nel siero, i)er l aumento d.elle acidità nell'ess udato. . Il salasso ha quiu.1di indicazioni fondale su basi 101giche e p.o trà dare in pa.recc,h i casi riitultati .c linici, non ottenibili con altri mezzi. 1

fil.

L' eserina nella terapia interna. P. lVIo·utier (Paris médical, 1921, n . 49) 11a usato con successo l 'e.s erina nelle aerofagie, nelle· n.ausee, sp.ecialmente degli ptosici denutriti, contro la v.ertigim.e gastrica e le lipotimie dopo i pasti, cantro certe · emicranie, nel mal di mare. Tale rimedio' serve puTe bene nelle tachicarcti.e., sp~·cialmente in quelle da morbo d-i Flajani-Basedow, ed in quelle susseguenti .ai pasti, che si osservano nei dispe.ptici. N·ell'ipertiroidismo essa calma l'ansietà delle crisi di c.ard:Loipalmo e contribuisce ·a ca1mare l'eretismo nervoso. Occowe però ritenere eh~ essa è il rimedi·o del mal.e ssere, no11 già d.el do1'01re, e .a .arà quindi buoni risUiltati net disturbi d'origine simpati1ca, nelle crisi del plesso so·Lare, ma -sarà impotente cont;ro il d.olore dell'ulcera o del cancro. L'A. consiglia ia formola seguente: cg. 1 Salicilato neutro (o solfato) di eserina . eme. 3,5 Glioe.r ina . . . . . . . . . . . )) 1,5 Acqua distillata . . . . Alcool q. b. pel' eme. 10.

Si d anno XXX-LXXX fino a C goccie nelle 24 o.re in 3 vo,l~.e prima d ei pasti: 50 goccie co1·riS!p.o ndono. ~d un mg. dl. alcaloide. L·a soluzione va tenilta in bottiglict colorata, percl1è si altera alla luce. Non vi sono controindicazioni, talvolta p erò l'eff &tto manca com·pleta.me111te. fil.

La morte Improvvisa. Nell'abbondante letteratura su questo .argo mento, s i trova l1na preponderanza dei maschi ·sulle femmtne, una notevole frequenza di arteri·osclerosi ed 1111.a relati va scar sità di casi in cui la morte i1nprovvis.a era attribuibile ad uno rStato timico-linfatico. Thorner (citato in Medicai R ecord 10 dicembre 1921) ha raccoJto 300 casi, verificatisi nella · Svizzera, ·dl1rante 4 anni, co111 l111a p1~òporzio­ ne di 77 s u mille m orti: le donne erano in preponderanza gu.gli uomini. Dei 105 casi venuti all'autopsia nell 'I stit11to medico-legale di Basilea, l A. fa tre categorie: n ella pri1na non è stata riconoscibile la causa della morte; n el1

[,..\:'\NO

XXIX,

FASC. JDJ

la seconda le lesioni potevano essere 0 no la causa, nella terza era eYidente il nesso fra lesione e morte. Fra questi t1ltin1i il più spesso era in causa il sisiema cardiovascolare : di 40 ·c asi si avevano 15 lesiorai valvolari, i1)ertrofia e dilatazior1e, 7 miocarditi, 7 m esarteriti luietiche. In 4 casi, tutti gli orgia.n j· eran() intatti> iin molti altri sii trattava dii individui affetti da tubeTeolosi, carcino·r ria od altre malattie, in ct1i però nro n era possibile stabili r'e il meccanismo della morte. · Nei casi cardi•ovascolari è importante il ri1,evare cl1e la morte non è sopravvenuta, come di solito, dopo un l)eriod.o di progressivo indebol imento : in parecchi la leeione era dr.l tutto quiescente, l'if1ldividuo si trorv.ava in piena salute, tanto che uno dei casi riguarda un giovane di 20 anni, ocèupato in passateinpi sportivi. "{il.

POST A DEGLI

ABBONATI~

(1251) 'IYI eningitis serosa. - · Al dott. L. T. da C., abb. n. 4796: Le nostr.e corno·s oenz.e s ulla etiolo·gia e patogenesi del la co·s idetta m.eningitis serbsa sono qua.nto mai scarse ·e inc.01n.plet.e. Sembra che si tratti di una sindro1ne da ipertensione, dovuta a una iperproduzione del Liquor. La sintomat.ologi.a, essendo quanto mai equivoca, deve farsi soltanto per exclusionem. Non esistono lavori speciali su questo argo-me11to, ma soltanto qua e là brevi ce·n ni. Nella nostra Clinica il dott. Ayala sta ocCUP-aDJd·O·si da qualche anno di questo argomento, e p.r ossimamente darà . alle stampE il . frutto d.e.lle sue osservazioni. FU1\1AROLA. (1252) Sulla psoriasi. - All'abbonato n. 5988: S ulla patogienesi e su.lla cu119. della prs oriasi si consultino le relazioni ufficiali al IX ConS:o1ci.e tà Itali3Jna di Dermato•l ogia oo·resso de:l.1a . e s ,ifi.l-01grafia di G. VERROTTI ed E . ARl\1AN (Gior1

nale Italiano d~lle malattie veneree e della pelle) 1908, p . 137 e segiuenti. Norn c-0.nosciamo n1etodj di cura specifica di c1ueste àermatosi. Recentemente è stato enuo-

ziato jl cloridrato d'emetrina per iniezioni (PRANTEB: Wiener klin. Wocherischrift, 1921. n. 25, p<llg. 203) e.di i 1l salicitato di .so.da al 20% p,e r ini.ez,]om.i en1dovenose (SACHS: Wiener klinische Woche11,sclirift, 1921, n . 16, .p ag. 158). V. MoNTESANO. 1

(1253)

Erpeti n. 1674 (1) :

recidivariti. -

All'abbonato

Le varie rorme di 11erpe.s recidivante fra cui l 'herpes facciale, \-e.ngono abitua.1m ente dallo

-


[..~NNO

XXIX,

FASC.

19]

SEZIO~E

,

zoatier tipico: il N,~iascer peraltro li ra;gigrup1)a tutte in unia stessa cate.g oria. Non si conosce una cura i·adicale c1ell'l1el'p.es recidivante. _.\.1auni consig-liruno l'ar.se1u0<) Somministrato i)e•T· n1'olti me.si dli . se,guito : V. ~!J:ONTESANO. (1254) C1tra arseni,~ale della sifìlide. - -~I­ l' abbonato n. 8266 (1) :

' ' · iVloNTESAJ."'\O.

1

Si consultino gli Atti della Società ltalianlt tii De:rmatoloaia e S1:filogra:{ ìa del 1913, e la collezit()IJ11 ~ del Giornale i t alian,o delle rrialattie ven eree e della peli e, che alla fi•11e di ciascuna arnnata è fol'11ita di runpio im.dice analitico, e t1~aitement

le~ composés arsénicaux,

rigi·, 1922, 3a. edizione.

1

de la S·yphilis par l\'Ia.sso111 e t C. ie, P a\ '. :vroNTESANO. •

(1256) -~ll'abbo11ato 5087 da ì\fanzano (Udine ' : Usi il cerotto vescicritorio, fatto e;on en11Jias t.ro di c.a ntari1di applicato su tela, ungendo daJWrima leggern1ente la cute con olio., .che facilita la soluzio11e della caintaridina. Si assicu1i prima cl1e l'ind'iv1duo non abbia lesior1i r®ali. I l cerotto vescicatorio si trova im comm.ercio .g ià p:rionto, e pnò llSaTn·e nelle dimensioni che convenigano (p. e. t10.1 q11adrato di 1O cm. di lato). fil.

1

1

1

1

(1257) Al dott. L. Tor11ai da Udine: 1-0 BECCARI N. : Ele·1 nenti di Te cnica microscoJ)iea. Soc. Ed. Libraria, 1\1ilano; D. CARAzz1 è G. LEVI: Tecnica niicroscopica. Ibidem. 2e CALOT F.: L'ortopedia i ndisp erisabilt. al -pratico. F. Vallardi, Milano. Veda anche la risposta 1914 a pag. 137 di quest'anno. fil.

a. p.

10.21). ,

Auto-chirurgia.

II chirurgo !lmericano Kane si è operato da sè-~ ultimamente, di appendicectomi.à: sono · registra.ti altri sei interi:enti del genere (per i quali EmileGa11tier J1a proposto il nome di autoto111·la, ma Regnauld obbietta che non si tratta di un att'>rifleSS-'O analogo a quello ben noto per cui i crostacei si amputa110 degli arti resi prigionieri, ma ùi un intervento ragionato, che più giustamente vuò esser detto di autochirlirgia) : 1890, R~clus si pratica l'estirl>i\ziome di un tubercolom..'l dall'in-ùice destro con a11estesia locale; 1895, un anonimo citato da Reclu-s si asport.'l un'unghia inca rna ta; 1 07, Alden, a p~ndicectomia; 1911, Fzaicn. c11ra radicale di ernia inguinale; 1911, Regnauld,, idem, gli ultimi tre con anestesia rachidea; 1912. ~Iehemed Saib, cura radicale di varicocele con-. anestesja loCil.le.

(1258) Al dott. P. D. C. da S. P. in L. : G.: Odontojatr·i a e ntalaltie dPlla boe-ca. - ìVIETNITZ R. G. : Trattato di od ontojatria. Ambedue pubbli·cati da F. Vallard i, Milamo. Z. b. PREISv,1 ECK

{1259) Al dott. C. G. da Bari: Gli « Annales de Dermatolog ie et Syphilo- · gr-aphie » si pubblicano a Parigi (IX), rue BalD. C. la, 17. (1~)

L' optofono.

d 'Albe; ha lo S·c o·p o di ren1dere Ieg·gi·b ili dai ciechi, per mezzo del senso t1ditivo, i testi in1pressi in caratteri tipografici u suali. Ad ogni lettera corrisponde u11 to110 mtlsicale: occ-0rre clloe il cieco apprenda a· riconoscere i · tond corrispondenti çid ogni lette.r a, ma il tirocinio è generalmente facile e breve. Per trasformare i caratteiri tipografici in suonJ musicali od in combinazioni di suoni, Fou·rnier d'A1be ii c.orrie al selenio. Questo ele111e11to ipossied1e la proprietà di m·o1dificare la su a res iiS!t1enza reJJettrica, se:condo il grado d 'illumi11azior1e a · cui è sottoposto. Sotto l'influenza delle: va1~ie iJluminazioni ·riflesse dalle sin.g ole. lettere, si tleterminano variazioni di xesistenza nel selenio ed esse son 0 raooolte e tradotte da un sistema galvanometrico o da altri dispositivi del g·enere; possono anche agi.re su di un, ricevitore telefonico, che traduce i e< bi.an1chi ,,. e i «.J1eri » dell ' jmmagine in rumori p·e rcepibili dall'orecchio . È quest'ultimo dispositivo cl1e Fournier d'Albe' ~tiJizza. Tutii gli organi 1del suo a pparecchio possono essei-e ina11eggiati dal cieco stesso che si servie dell'ruppareochio. Il ci eco ri conosce le lettere, per l'ins ieme dei suoni che ciascuna di esse dà; .g iunge presto a traidurre anche l'insieme delle sillabe e delle parole; co.n l'ultimo· modello di optofono costruito, un cieco è g i·u nto a leg·gere 25 parole a l minuto. La de.scriz.ione precisa d ell'appar-eccl1io è d a ta d a H. :\Iarcl1a11d in La .\ ' al1Lre. (L a Presse nf édical e, 16 aprile-

(1255) Fisio11omia delle niariifestazioni sifìlii ·tc.he prima P. dopo l 'iritroduzi one d egli arseno_ l1enz.oli. - All 'abbonato n. 4-696 :

Le

VARIA

È un apparecchio ideato da E . F. F o ur11ier

,~ E:t.IERY: Le traite1nerit actitel d e la Syphilis:

LA CAPÈVE:

. •

Possiamo coosigl.i•are: LA CAPÈYE: Le traite1nenj, de la Syphilis par les corriposés arsénir-oox, l\'Iasson et C. ie, Parigi, 1922, 3a ediziorne, Parigi, Baillière, 1921.

PRATlC:\.

Al dott. V. R. R. di D e1na:

Sulle ... trattazioni d'igi c11e scolastica veda la J·.isposta data J1el 1919, p. 4-09, sotto il n. 1005 dii questa rubrica.

(Patholoyica).

• •


11.

I~OL.lCLI~ICO

NELLA VIT~ PROF,ESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Il Congresso degli Ordini dei Medici. Il :!u a11i-ile, alle ore 10, fil è inaugurato il \' [f .Congresso della Federazione degli Omini dei 1'>Ie<lici presso la sede dell'Ordine di Roma, in piaz za Foro Traiano, 1. Sono ra.p presentati con delega 63 011dini su i 73 i~'Critti; hn11no u.derito quasi tutti i Deputati medici ed è presente il prof. <.; irincione, prc:>sicleThtt~ del Fascio medico parla1nentare. Assume L'l presidenza il prof. Sil\-.ngni che Porg·e il sal11to e l'augurio ritt1ale e subito do1)() il prof. I.1ugli, !>residente dell·ordi11e di Roma, <là il benvenuto ai Congressisti. dicendosi orgoglio...~ <li -0spitarli. Il Presidente S\Olge la relazione 111 orale del Consiglio che IPOne in evidenza la completa organizzazione federale e tutta la va•li<L'l e proficua OP€rosità pot11ta così svolgere nella trattazione àì ta11te importanti questioni d'interesse morale · e materiale della <:lasse medica. 1Dsami~'l in.fine al.cune critiche rivolte al Con siglio Federale, che risultano ad l1na. serena discussione rc1el . tt1tto infondate.

Viene appro\ato per acclan1azione il seguente -Ordine del g·iorno : «Il Congresso riT'olge11do un senoo cli YiYo ring·raziamento al PTe "idente, al Colll&~g·lio federale ed al rappresentante .degli Oraini in seno al Cons iglio superiore :di sanità per m loro opera atti,-.a -e fattiYa svolta imparzialmente a fa-rore degli Ordini e di tt1tte le organizzazioni mediche di categoria, t1dita la relazione morale del Presidente l'approva, e pa·s sa all'ordine del giorno». Si apre quindi la discussione sug·li ordini del .g·iorno i>rese11tati circa la sospirata l egge di ?nodijica, delle taJ·iffe 111edico-legali, tt1ttora indecoro~ame11te vig·enti, :per cui di recente I.a classe medica itell 'ultimo Cong·resso Federaie si vide costretta a ricorrere all'ostruzionismo nelle operazioni peri tali, <rna le forma di protesti!, e secondo speciali norme n tte a tutelare ogni interesse di terzi. Vari oratori prendono la parola snl l~rg:on1ent1) <1i tanto interesse per i medici e lèl cli~c·us ;io11t'' 'iene riassunta <1al Presidente, il qual~ i11 \iRta dell 'ù})provazione della I...eg:ge al r~1 l'lnn1ento e <le11'l in1111inente relativa discussione nl 'enato e:hiede all'assemblea di pronunciarsi se l'ostruzio11i~n10 c1ebba sospencler~ o e~ser co11tin11n.to fino <1lla proml1lgazione <lella I..eg-ge. I/ordine <leJ giorno per la sospensione dell'ostruzio11isn10 viene a·p pro\il to a mng-giornnzn. per <lppello nominale. Seg·ue la proposta dell'Ordine di Genova 1Jer la 'Jnodifica clcll'articolo 9 d ello S ta.tuta della Federazione relativament.€ ai rappresentanti d eg1i Or<lini in "eno alla. Federazione st~, secondo cui il n11mero dei ra ppresentanti dovrebbe esser stabilito in base al numero effettivo .degli i~tti in

ciascun Ordine, prospettandosi ciò imposto dalle necessità cli rnppresentanza nnehe l1el' le minoranze. I/argomento apre un vivace e prolungato dibattito alin1e11t~t to cla 1 d11bbio delle rawresent.aw~ di cn tegoria che nello ~postamento numeri~ delle ~­ legl1e _per ciascun Ordine possa a versi prevalenza ùell'ltna o dell'altra .p arte, mentre tutti i rappresentanti di categoria reclamano d'accordo ·l a piit eqt1a soluzione per esser sempre nella più armollica unione a 1st11diare e ri "olvere i problemi d'interesse della classe medica. Respinta. la proposta di sospensione con lllilndato al nt1ovo Consiglio ~"'eder.ale cli presentare t1na pr~osta dopo lo studio della questione e dei YUri desiderata espressi viene rinv.k'lta la seduta a tarda ora perchè l'importante problema sia risolto con .soddisfazione e con tutta equità. Prima di p r oseguire ne lla discussione c1el1 'ar<>',>o mento c1i inodifica dello Statuto il Presidente conseutenclolo l'assemblea, dà In parola a l prof. ' Mingazzini di Roma che illustra il seguente O. del g.: <e Il Cong·resso degli Ordini dei l\t1er1ici dà m3111da to alla Presidenza l1"'ederale di invocare dagli org·ani legislativi dispo~izio11i speciali atte a meglio disciplinare le fo1nnalità per l'interna,1nen,t o degli arnmalati dti. 1nente ?tei nia,niconli nei oasi di urge n,z a,, stabile11do l'obbligo della esibizione di un atto notorio, redatto innanzi a qualsi.a1s i Autorità giudiziaria o ·d i polizia, llel' attestare le ragioni delL'l domanda ste sa e per la migliore tuteL'l del medico nel sereno esercizio della Sl1a profes..i.:rl.one >> ampliandolo per quanto riguarda i rapporti fr·1 •lVIedict alienisti, Direttori di manicomi o relativecase private dli cura ed A11torit.à giudiziaria. La chiara esposizione di Colo rosi fatti messi in luce dall'illustre a lie11ista di Ron1a ottiene vot•J • :u nanime dall'assemblea per· reclamare una miglior n 1te la del decoro del me<.li<-o nell'esercizio del s110 dovere senza contrastar 1'01ìera della giusti74.ia che deve aver sempre corso normale ma pur senza Yenir meno al rispetto dovuto ad og11i sanitario. Si approva il relatiYo ordine del giorno con la modifica che sia fatto obblig·o alle Amministrazioni degli Istituti Sanitari di aiooicurare i medici i:>er le responsabilità c1vili e che la t11tela delht Federazione sia anche vigile per i medici ospedalieri o di altri Enti di Stato, opera da svolgersi ~mp re dopo relazione ed in,-ito dell'Ordine cui ti5'Cri tto il l\i1e<1ico int:eressa to. Si riprende la discussione delkl rn od ifica dell'articolo 9 dello Statuto esaminando sia la proix>sta forn1uln ta dalla. Presidenza (l'accordo con i rappresentanti delle varie ca t;eg0rie mèdiche secondo la quale si stabili~ una rapp~tanza proporzionale per i vari Ordini, sia altre proposte di delega ti al Congresso favorevoli alla mppreSf!n tan7M-l san1m1·ia o contra1i all'aumento di qno7Jente 11er gli @rcllni con maggior numero d'iseritti .


• I:a111vio dibattito occupa un'inte ra seduta anti-

111e ridia na e si 1101ni1ia infine una Commissio11e co11 l ' i11ca1·ico ùi riYedere la proposta presid e nzia l e 1>0r mocliticarla ~econdo i \Oti e · i pareri es1)ressi dai Yari J)e legati. 11 !'r esidente ~ilYag·ni pre:senta poi alla <li:s<:ussione e al Yoto una vrovosta per lia cli ba ttuta u1oditi.ca , <:011cr e tata dal Uon s iglio ~.,e<le1·~1le <l'a c:co1·<lo C.'011 i ra1>1)re~ntanti di 'Categorie 111ediche. l'uich~ è u11a11iu1e111cute a<:cetta to il p1·i1H.:i·I>io cl1e tutte le categorie rne:diche siuuo i·a,pprese11t.ate e cll.e quin<li i ùelegi1ti ,al Congresso fe<.terale reel1ino la Yo<.-e <li t11tti i n1e<li ci iJscritti n~l 1> ro1Jtio 01 dill(', nece~sita c:h e i1e lle ele7'ioni tl~i ConE:iigti dell ' Ordine ~iano equa1uen te rappresentate m.agg·iora11za e ruinoru 11za. Ove <:iò i1011 sia al 1>re ·e11 t e, vei1ga110 <:lliamati a.cl latere dei l'ousigU, ia l'ollllll~!-:1ÌOlle <.:OllSU l ti \"~l, i ill~<li<.:i Ol'<l C8<.: 1U •i e s i,1 <.lato lll(}{lo u11c.:l1e ai l>i<:<:oli Ordini di vartecivar(l a l Congresso a ftidandone la spesa a lla J::'eùerazione. r.:ar t. V tle llo ' tnn1to doYrebbe, v e1·ciò, lHodffi_:è.l l'Si nel ::-:en .·o cli n tt1·ibuire ad ogni 01di11€' un ia1>l)l'es r1tante e<l n11 voto ogni 2llU i~<:l'itti; ino !t1·e c:ias . : un Uttliue dov1·ebbe seguire il p1·incipio tli 1·a.vpt esen tu 11za nella tielezioue clei Uonsig1i .ammini~Ll«.Ì tiv i degli Or llini e do,·rebbe e levarsi <li iire ~ la quo~t 1-;oeiale alla }j'ede1·azione in vista d e lle iuHgg·io ri svese ver l'<1u rue11to cli ,d elegè1ti cl1iamati cosi <11 ( 'ong1·esso federale. ~egue una lnrgu di5enssione in merito a ll'one re 1ì11an~iario i-te l bilancio deg li Ordini }JPr l':.itllllento ri chie!-Yto, n1~1 sopi·a tutto 1~è dn u 11 «alcol o • som1nario, ra1Irontan<1o il nu111ero degli iscri tti con i voti corrisvoudenti nn1n1es~i nella. nuoya pr opot)ta presidenzinle, s i o servu che g·li Or<lil1i d ei grundi centri con seguire bbero u n notevole ~1t1men­ to <li Yoti, me11tl'e gli Otdi11i clle contano da 10{) a. 190 iscritti e ch e sono il m·a ggior nurue1·0 ~i veùrebbel'o din1inuire cli un ,-oto. ~i fotrnula110 pe1·c:iò Yarie provoste essen<lo,-i l'unanime a ccorùo elle il sistema vig·ente <li rap l>resentanza ~ia mo<lifie;ato J)er l 'enorme m i1g·gioranza concessa n e ll'insieme a i l)i<::coli e 1uetli Ordini e che que llo p r <>posto pe r eo11ve1·00 sia ngu<i 1iuente ùegno di Cl'i t i ca . \ìene intine Yota to a lllaggiur anza un Ordine d<~J gior110 n el sen:-;o <:lle cia8cuu Ordine di iuec.lic:i a Yrà clir itto a due ra1)presentanti e a a·ue voti per i lJl'imi 200 iH<:l'i tti O f r azione di 200 SlLCCessivi et. aggiung·endo i>roporzionalmente n11 voto fi n-0 u. raggiungere il lirniw 111a ssin10 di sei voti. Si an1mett\! inoltre che un deleg·ato possa \oture per i Colleghi assenti, ma cia8etm r appresen tan te n o11 pui> :i ver diritto a l mussimo che a 3 voti. D opo i chìarime 11ti fo rniti dal Cassiere e dial Tesoriere <lella Fe(lerazione sulla portata finanziari.a del maggior tl'itn1to, ,si ap.1J1·ova che la rnaggio 1: qu,o ta sarà a cal'ico <!e l bil:anc:io dell'anno 1920. In<li l 'assemblea }Jlat1cle a l! 'energica azio11e •svol· t.è1 d a l Preside nte cl1e i1e lla rtrfe'nza, cf.ei AfedicidelZa, Croce Rossa I taliana, con la relutiYa Presiden~a, 11a ottent1to l 'adesio11e alla i1ornina di un Colleg·io n:ùit rnl<' cu i sn1·it Cefe1ito f ei:;~11ne della l]U( s tio11<:>. 1

1·~ ~i i1a.ssa a ll'importànte tema : «Ordini e 8lnciaco ti.». Gli ordini del p;iotn o presenta ti e discussi ritletto110 le clirettiYe si11clncali dei Consigli degli Otùini, l'orga11izzazion e sinc1~1cale de lla. FederazioIlè ed i si1oi i·a1)porti . co11 i S indacati medici, la l'<~lnzioue tra Associazioni o Sindaca ti di categorja e g li Ordi11i. • I vari oratori riferiscono sull 'opel'il svol ta dai P'l 'incipali 01'Clini evidentemente olLre il li1nite F:egnato dalla l~g;ge pel' g·ll Ordini ' ! 11i t. ~oYente <li 11atura s i11dae.nle per declurne ch0 l n n1 nnca n za di ogni cont1·ilsto d'auto rità e il ge11ern le {'On s·e u so inclioa n o agli Ordini un program111a si1u1acale. Cou~iùerand-0 tale i11.tl i1·i~ ' o, ~eguito ampb.tlllente H ltresì dalla Federazione, e ln largil istituzione <.l i ~illdaca ti merllc i, si l)l'ogctta <' si <lisc;11te la JH'•)J1osta di coi::ititnire n11 nnico org-a11iH1uo c-l1e accolga tutte le ,-nriP cnt<•gorie u1edic:he che l)08snno :-i,·olger e azione ~ i11goh1 0 collettiYn federale. [I l'ong·res~o plnu(lc n Il'azio11e c.:011corcle degli 01·tl ini con le Y<1ri e ~-\ .~.~oc ia.zioni n:ediche 11er lo S1rolgiluen to di nn vrogrn Hllllil sin da ta Je e <l n.v vrova rindirizzo in tal sen~o seguì to dal ht F~tlernzione. St1ll 'argomen'to .·J ssic-u ra.~·io 1ne ol>ùligatoria, 0091tru le 1nnlattie pl'e11de la p<t ro la. il J}rof. ~ilYag11i lJl" J' le con1nniea.zi-0ni cle1ln 1,1e:o:ii cl en za f~e·ra le, se<lonclo l<_\ qunU nl1lla ~i J>.n ò cìi I'<-' dei propo~iti del c; o,·e1·110 in n1erito al p1·ogC'tto <li ](lg·ge, mentr e lJnò assicurarsi che n iunn disi}JoH izioue <fll rigunr.do :.;:1 rit (>1unnata con decreto n tinis tp1·inle, ~:n:a •solo per pr o1n ulgnzione di npJ)O~ita leg·ge <ln clisr11tersi nei chH· 1·n 01i tlel P arla n1e11to. (J u.al t he <le lega to info1·n 1.a i (·o lle~·hi sulla vu.•sibilitit di prese11tnzi1) ne di n11 n u oYo clìsegno di 1e-gg°(' :-- ,1ll'n !'-il!;il'11razi on e tontro lt• iualnttie, c.;labt)rato uou lln l Go\erno o n e ll'è11nbiPnte volitieo, in.a tla alcuni c1irige11ti <lella Confedernzio11e del JJaYoro e forse anche dal P artito I>ouola1·e. R eplica il profe~sor Silragni per sn1e11tlre qu<?~ta Yoce. Sta .cli fatto elle il voto alt1'a v-olta. t\spJ'es~,o <lull'asS€n1hlea cli partecipare nll 'i11111ortn ntiN~ ilux <liscuooione l'Oll l"av-p resenta11ze di categorie è .sita to aex:olto d :al Goyerno J)e r la Yigile cura della J"lreside 11za Federale, elle può ]1-erci<) ;i ssicnrare nl rigu~rdo. }~c·r·0 n1Ht i11fi11e a lla }}l'OIJO~ta .<li S(l.pi.1 rarito11e del l'ai::sicnrnzio11e in.alattia da ll 'a~siC11ra zi one infor t u11i e <lt>ll '<tll.11licar.ione g radua l<? della legge S'Ul1e n1alatth_\ : 11ro]J08tn in n1.t1 ~si1ua contrnstata . J>ren don o h1 11arola a lc:uni clel<?gati per discutf'rc sn i>u nti Yari e gene-ra l111en te am1uessi nei Yarc <li ~egni <li legge. sulle 1noclifìc J10 altra volta propostt• dai colleghi ~Iartinelli e SilYagni , men t r e altri ra1)J)resentanti <li Ordini forn1u lnn o e leg·gono de ttitglia t i ordi11i .del giorno. La c.l iscu ssione elle · 8i l) l'e,~e cleY.a nniruatiss:lrua e l unga ,-ien e i11veee inpidan1cute c.:ollcl11sa con un voto {lato dalla ma ggior<:lllza a d una in·opostn di S(Jsvensiva, presentata da alc:nni <lelegu ti cl1e h ranu o pros11ettato l 'inte1u,p esti ,·ità di u11'nu1pi a <liSC11ssione su llil argon1ento lnngan1ent e tra ttn to in r>recede11ti aduna te .clf'l ('ongre~so. In lll<lllC:<1 nza d ~ 1111 defulitiYo i1rogetto d i legge, l 'nssic·nrazione cl11.~ Lt classe Jnedica ~rà cl1in n 1 n ta ne lla Co.Jt1mi.s.:-:]on e di studio del progetto. T~n Presicle11zn; as~'l)1ue


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lL POLICLINICO

iu1pc~110 di con\·ocal'e, OC<..'-Orrendo, an<.:be ul'gente-

mente l'Assemblea e accoglie il voto llnanilue es1)resso dai ra11:p•rese11tanti dei medici italiani tli l '~>rre in atto q11al siasi forma di protesta nel ca so d1 · 11ron1ulgazio11e di una legge non rispondente c.11 SU·!)remo i11teresse della l)Ubblica salt1te e di tutta l<t clas~e n1edica. Il prof. SilYagni ritie11e infine 01lportu11a Ja r1oruin.a di t1na Commissione consulti,-a che collabori <:on il C'onsiglio Fe<lerule e chiaro.a a farne pal'te il dott. MRrtin~lJi J)er i medici condotti e il d-0ttor Faticl1i per i medici liberi esercenti. 1

Sul teina Condotte mediche riferisce ampiame1itc 11 ('lott. l\fartineJli, presiden te dell '.Associazio.a~ Nazionale Medici condotti. Si fann-0 voti ctrca la costituzione delle Comn1tssioni giudicatrici dei c-0n-· corsi; sull'_a ppr,ovaziop.e della legge per la riforu1a della Cassa di previdenza onde favorire l'int~~razione delle ·p ensioni; sulle modalità per Ja con1·11il.azione dell'elenco dei poveri; sulla disagiiltn reRide11za e trattamento relativo. . L'a~sen1blea plaude all'energica opera della Presidenia federale svolta ·p resso l' A11torità tutoria pPr la trasfor1nazione delle condotte piene. Al ri guardo Yie11e comunicata una lettera della Dirt!zlone Generale cli Sani~\ elle forni•s ce chiarime11ti e<l assicurazioni sulla n1odifica della cendotta pie ,na nelle Marche, regione finora resistente a 11 'avplicazione della con,d otta •residenzia le. Viene ad t1naniruità espresso il voto ehe sia impedito il crumiraggio 11elle ì\1arche. Si i1rocede quincli alla rielezione del Cons·igl1o li'aderale, nel qua le, per la p1ima volta, ·w artecipauo i () nuoyi Ordini clei :J.\IIedict costituitisi a Gorizia, a GraLlisca . a Pola, a Tre11to, a Trieste, a Zara. Il i1rof. Dal Ri, cli Trento, .preside11te di un Ot)mitato elettorale a ll't1opo nominato, propone la eo11ferma del prof. Sil,·agni a Presidente ed a Cou~iglieri federali dei dottori Bracc1ni, Garosci, Lar.7.k, Sara, Tognoli, Zambler. Co11sentendo l'assen1blea di derogare dallo Statuto, la lista concordata Yiene approi,rata per acclamazione. :ru pure approvata per acclamazione la ;pr-0posta • • cli co11siderare medici italiani i colleghi di Fiume, ehe vengono cosi inscritti nella Federazione co~ esonero da. ogni oontrjbuto. Poscia si approvarono il resoconto finanziario ~ il bila,.n cio oons111i.tivo cl el 1921 e si defer isce a llri Presidenza la nomina dei Revirsori dei conti per i l prossinio esercizio fin.anziario. progetto di rifor1na del Gon,siglio supel'iu1·e del lavoro riferii::ce il clott. Ca1upoli òi Caserta e l)nl'la anche l'on. Capasso. Dimostrata la notevole i1nportanza del contributo d'opera del medico nel nnoYo C-0nsesso si concll1de ~on voto i1nanime eh~ una rappresentanza. della clas...~ sanitaria sia chiamata a far parte ùel Consiglio nazionale del l~l­ voro. Segue ampia djscussione sulla proposta del ·d ottor I.ombardo di )!cssir1a per la istituzione del J!inistero di .~anità. I Yari oratori sono ~n massiu1a f~\or(l,·nli ;::t• l1':1rr·Pntrn111~nto in una unicR Di~ul

[.ANNO

XXIX!

FASC.

lH)

i·~zio~~ ~periol'e tecnica di tutti i servizi sanit:lr1,. d1~-1~1 ora f1:a tanti l\fu1iste1i con attribuzio1t1 e ind1r1zzo ,~a.rio s1J-e.Sso cont 1~1 st:'lnti con da dell'~lta finR litil e ~peeie nelle più gravi e\en~~ everuenze. I .a ereazione di un Ministero . lt · , o come a n ?1:'op?ne di . un S@ttosegretaria to, fa sorgei e 01JPos1z1~n1 i1e1 timore di dannose influenze polit i<;he? .o di freq11ente nociYo m11tamento delle persou~J1ta ~reposte. È contral'io nnche il president e S1Iv·agm. , Ri .'~~tc'l. ~vece i1n ordine del gioTno favore,roJe <llla 1st1tuz1one di un DiC(l,Sfero della Sanità. Il prof. I.Jllgli illustra la proposta (J)er la rifo::-ma della legge vigente ver l'applica,;tione delle inivo~te dirett.e, in 111odo che Com missioni consultivt!.

con1poste di rap1)1esentanti non1inati dulle sino-ole categorie dei co11trib1ient1, si::tno chiamat~ a co ~egli ag·enti per la ·P iù equa compilazione d~!i ruoli, ed j11for1nu inoltre 8Ullo stato della prati<-a .1€gale «Eredità 'l'osca11i >), sollecitando il nulla osta cla quegli Ordini cl1e non l'hanno t11ttora i11Yi8 to, onde effettunre la tra11sazione.

firui-

Gli Ordini di Rovigo, dj Torino, di Napoli, cli Forlì hanno presen tato ordini del giorno di protesta contro il disegno {li legge O-Orbino per l'eserci ;: i o rl ell' Odontoiat1·ia.

Ii C'ongresso nnanirne, dopo ampia discuiSSio11e

c11e rileva tutto il danno che ne .p otrebbe derivartl per la pubbli<'~l .~a lute e per la classe sanitarLt, a11prova un ordi11e del gior110 clle suona aperta òf.. ~pprovazione de l progetto di legge Corbino. Il prof. Bertazzoli , di l\'filano, Lupi di Roma ('(f altri parlano sulla q1lestio1ie osvedaliera.. Si rie>nosce che tale r1uestione, nei suoi divensi aspetti, Yaria da centro a centro e che specie nelle gran•li citt~t ~ sempre in aumento il disagio economi•~ degli Enti ospedalieri e persistente lo sfrt1ttame11to di cui oono 0°·getto e i medici ospedalieri ~ l 'opera di beneficenza dn llnrte d i gente · che, munita Qt1alche volta persi110 di falsi certificati di povertà. e11t1:~ negli Ospedali, ahe dovrebbero in~ Vf:'Ce, ~alv o casi ecceziona li, essere riservati ai po. Y~1·i. Si conclude affermanclo ·il J principio Che gl.1. Ospedali siano riservati ai :p o,eri e che nei cent1i, <•YC per ragioni econ on1iche o altro giusto motivo è necessario visitare o ric-0verare gli abbienti, cÌb ay,·~11g·a a pae;an1ento .secondo le tariffe stabilite cl.a~li Ot'dini dei l\1ecl ici, con una percentuale a \antaggio clei sanitari, in modo che venga soong1urato og11i Rfruttamento dei medici da parte dc~l · l~ Amministrn7'ioni ospeda liere e ogni concorren7i::t ai liberi professio11isti. Il relativo ordine del giot" no approvato demanda al nuovo Consiglio Federi· I~ la compilazione r1elle disposizioni invoca te d:t Il'1\ Rsem blen. Così pure nllo stucUo ~el nuovo Consigli<> F'~ clE·1·ale è affidata la proposta di ·p ubblicazione d~'l l'Albo Federa le degli Ordini, di rnodijioa dell'art i· rolo S if.ella f Pgge sugli Ordini e circa l' elezione det Gonsi_qli A1nministrativi; di indagare su 1 p(\Ss1bill inconvenienti per la funzione di Presiden tE' cl()l ~~gio nfficlntn per !"e§?olamento al Presldent~


LA.NNO XXIX, F.~. 19]

SEZIONE PR.\TICA

uscente, iuentre non possono partecipare al seggio gli n Itri Co11s iglieri l1scenti.

rie med.icbe 11ello S\"olgi1ne11to <:lei laYori del Con·

gresso. . II Puésidente ringra zi.a in.v ocando da tutti la più efficace collaborazione •p er tante i mportanti vitto-

Il Congresso concorde1nente inyoca' eh(\ siano presentate diretta.mente dagli Ordini le proposte rie da conseguire nel comune interesse. dt nomina dei medici nei C01isigli san-i.tari pro'f.,-in1I !ti.a.li; che siano emanate disposizioni di legge per . Assicurazione contro le malattie. la concessione a prezw di favore agli Ospedali, I ~Ie<li~i della Provincia di Vicenza nella a:salle Cliniche e agli Istituti dell' a.kool ad uso 1uese111 blea straordinaria dell'Ordine :tenuta. il 30. dtic-0 e di labo1·ato rlo e respinge in.fine a grnnde x.uarzo 1922, han110 ·v otato il seguente ordine del maggioranza un ordi•ne del giorno pro1)onente la g·iorno : netta <liffert"nziazione tra 111edic-o e Yeterinario. <• lticonosc~ndo cl1e la Leg·g·e suala A.ssicturaSu proposta. dell'on. Dore si approrn tm ordine zione Qbbliga to.1·ia contro le malattie opportuna del giorno .p erchè sia intensificata la lotta amtin1a1nente {'Onglobata con tutte le .altre As&curazioni latrica. soeiali, trasformerà in Yera funzione sociale la Sul tema pletora professio·n ale parlano Yati oravubblica assistei1z.a , la qua le, bandito l ,a nacronito1i, quasi tutti contrari a ll'albo chiuso, mentre s.rno Yigente sul concetto (!ella beneficenza diverJa maggiora11Ul è favorevole al1a pubblicazione rù, nella previd'en~..a, Htrumento di 'SO!lidarietiL nelle scttole superiori degli a lbi professionali già UlllUll..3. e di elevazione morale; eot.anto pletorici e sopratutto a. che s~~no r~<ti più c-on~· in ti -che a tale elevazione morale la cla~­ severi g·li esami 11eJle Uni'\-ersit~. sc medica - che delle Assicurazioni sociali, da I..1 '0rdine di 'l'ori110, a mezzo del {lt"k'.g<l to dote.. sa sempre !)l'Op\1gna te, costitt1irà le colonne tor ~Iolinari, ripresenta la questio11e J)iù \Olte ùebba. con tt1tte le sue forze contribi1ire; tratt.'lta., conforme i l desiderato di molti altri OrdiLnno mandato al Presidente dell'Ordine di dini, della definizione delto « spcci.alist a». ~i inso~tenere in p,roposit<> nel ptossin10 Congresso devoe.a cl1e il conferimento del titol• di ~pecialL~ta gli Ot<lini i ·L·oncetti soste11uti 11ei QJl'(.\..(;(l~e nti Conseco1Klo apposita legge non !)Ossa esser fatto che gressi dall'Ordi11e {li Vice11w e dalla grande 1nagper esame e .p er titoli. giornnzn. degli altri Ordini del Reg·no accettati, ' Tiene anche approvata la proposta dell'Ordine per i quali, con la salYag·uardia dei d iritti e degli di Firenze che lo ISJ)ecialista chiamato a curare inte res-si clei l\{edici, sono t utela ti i diritti e g li informi il medico curante. i11teressi tle lla comu11ità. I/Ordine di Roma, relatol'e il dott. 11upi, invoConiro il nuovo progetto per l'odontoiatria. ca la revisiotie della legge sa"nitaria 1907, specie nei rigu.ardi della ve·n dita. d.e~le special.·ità fa~nza« Il C,011.·iglio Annni11istrativo dell'Ordine dei 0011,tiohe che vien fatta attualmente senza a l~11i:1 ~lc.\i.I ic:i <lella Proyi11cia ùi Roma, nella s ua iseduta ricetta. medica, anche quando trattasi di med:iciJ.el 9 1narzo 1922, ·p reso in esame · il nuovo pro11ali contenenti a lcaloidi o sostanze ,-eneiìcl1e con getto <li legge per l'insegnamento della Odontoiaevioonte IJericolo della salnte pt1bblica e Ik'lturale - tria , ~i dichiara u11animen1ente contrario a qualdanno della clas~ m~ica. siaf'i tenb:l tiyo diretto a moclificaTe il princilpio. L'assem·b lea es1)rime ·POi il voto <li ùSRociarsi a.I- · ~nncito dalla leg·ge ~~l roorzo 1912, n. 298, che a l ' inizia tiva (lella Federazione Ft11111aciisti ed a ltrt tutel:1 <lella salute l)Ubblica. e degli interessi della E11tl per lo ~tu(lio cli (lisposizioni lega li atte a re·cla~~ n1edica, r ichiede la 1a11rea. i•n medicina ~ golare l'enor1ne l)l'od:uzio11e di specialità medicinacl1iru rgin ver l'esercizio della odontoiatria st:essa. li. <.-onforme la l)l'Oposta del dott. Dan.ioni di NoE tlii:L in~tnd.1to a lla Presidenza di spiegar e presYata . .·o le autoritit l'azione necessa.·ria a difesa del prjncipio e11u11riato ». •="ul queE'ito posto dalla. l're~idenza, Re eioè le pe11 e d4soipli1tari (censura, ecc.), sta bili te di\ Ila legge ·X- *·)(. siugli Ordini, debbano esser l)Ubblicate sul Bollet«(ili studenti (lella U . TJ11iye1·siu\ di Roma nella tino della JJ,ederazione ~Iedica, vale a dire in tutloro riunione dell'll aprile 1922: ta Italia o solo nel Bollettino locale dcll'0rd1ne, « esan1inato il disegno {li legge Corbino, n. 123H,. <·ioè con limitazione alla l)rovincia, si apre amver l'istituzione a Ro111a di 11na Set1ola di OdonJ)io dibattito. Il C-0ng,res..c:;o, basandosi sul earatte1-e toiatria e protesi dentale e ritenuto che esso co<l~lla d~liberazione co11Rilinre c-he S<lnct~ la ·P ll:ti tui~(«l lt11 danno ed unn insiclia ag·Ii i11teressi :hiziop.e equi ,-ale11tl' ad 111~1 . ·entenza. sta biliS<...'e eh~ ecl all~ <l!spirazioni dei medici in generale e degli sia J)referita la 1J)nbblir :1z ione nel bollettino Festudenti in me.d.icina in particolare; clerale. si a.:ssociano a lle r)roteste form11late i11 quest-i . .\Jl'ununi1nità ~i i1ppro,·a la proposta ùi 1111 co11,o·iorni dai colleghi di Pavia, Milano e (li Bologn~: tributo a.ll'Istitu.to deql i orfani dei sa.rn itar-i, dopo ~ re~ i)ingono sdegnosi l'offesa fatta alla propnn <li (•h f" i I Preside11te <lichia ra chiusi i "1Yo1i del ( 'ongr('~so . Università, sempre a ll'ayangua·r dia d.!- og~i ~ro­ ..... o·resso ser ,enòosi di essa ver sovvertire 1. ordinal 1 dott. ì\ioli11ari, a non1e di . tt1tti i rappresen~nto' ùegli studi universitari in base a idee ortanti, }Jropone un plàuso alla. intelligente ed ammni sorpa sa te; rnlreYole operosità del prof. Silv~<YÌli e bene augup rotcRtano \iYamente contro l'annl1nciato prora p~r la concordta c11e 11a 11nito tutte le ('3 tego1

I


I

-630

IL

POLICLI~rco

[,A1'NO XXIX, FASc. 19]

'

po. ito di Yn lersi delle aule universita1ie per conY{>gni in appoggio .òi tali idee; e faru10 voti che a Roma sorga l'a11spicata Scuola òi odontoin trin, ma non a prezzo di così g~ ve offesa a princip! ormai radicati nelle leg·~ ·e nellà .coscienza del nostro Paese».

Primo Congresso dei Sindacati Medici. Indetto dalla Federazione Italiana dei Sind<lca ti • Medici ed organizzato dal Sindacato di Napoli, 11(->i giorni 26, 27 e 28 maggio avrà luogo i11 Napoli il 1° Congresso dei Sindaca ti lVIeòict.. Nell'.in1portante convegno, al qua.le interverranno n11Dlerosi i medici &i tutte le regioru d 'l tali.a., sa ra1nno discussi i più vitali problemi che interessano la classe medica, quali: l'assicurazione obbligatoria contro le malattie, la limitazione della iscrizione agli albi {lei medici, le Federazioni professionali. l'uniciti1 di carica, ecc. Il Comitato organizzatore è composto dal professor Landolfi, presidente; dal prof. Marsiglia, segretario: e dai ·p roff. Brodetti, Ca·pafSSo, Dona dio, De Vecchis, Giordano, MauTo, Picella, Ra%7~no, Sepe, Sorgè, Sorrentino, Taliercio e Tritto, ed h a sede i·n Yia J)e.pl'eti'.S, 31.

RISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (D3 '5) 1-louivria ci ·1ned·ico co?idotto. - Dott. E. 1). <la N. - La giurisprudenza rlel Con siglio cli Sw tn ~i

è più volte [)ronunziata nel senso che, formatasi l:t gradua toi-ia. per la nomina d e l medico eon<lotl1_), il Consip:!io con1unale debba fel'nlarsi sul priru•> g11.aduato. 'l'a1e giuris1l r11de11za 11n11 è stata mai contradet~'l, ma, anzi, si è estesa , <ll)Plica11dola n ll:t

i1omin.n degli altri impif'g·atj ~on1lln:: li. (9386) Consulti - ~~tabilità. - l>ott•..\.G. <Ja B. - L'articolo di <.:apitolato <1~1 Lei citato impone ~J medico ·c ondotto l'obbligo di accettar e il consulto . J>roposto clalla famiglia, previa {lesignazione, di accordo, dell'ora e ò el giorno 1d ella riunione, ma non impedisce al condottato il diritto cl i rifiutar0 ln persona ·p roposta . Insomn1a , non si in1ò rifi11ta.rc i 1 cons ulto, ili.a si può dire che no11 si gra.disee farlo con la persona proposta. 'L a giurisprudenza del Consiglio di Stato è oran1ai co11corde nel ritenerf' che il servizio .p restato prin1a del concoriso è \aluta bile nel biennio di p1·oya nec(\ssario per l'a<·quisto della stabilità. Se il capitolato dice il cont.l'a1io, è pér quella .p arte annullabile, in quanto " <l · rebbe contrnr:k'l alla legge. Pr0Yocl1i un deliberntn dell' A1n1uiui trazione del Consotzio, con c11i s i ùi chiari Lei sta.bile a 1n orrua di legge. Se tale deliberato no11 snrh !llppro,ra to dalla Prefettura, si opporrà r~golare ricor so per far decidere a11to1·evolmente dagli- uffici superiori llil caso, che, del re~to, non è nuoYO, e che è stato ~'(\lllJ Jl'e fi11orn l'isoluto nel u1oùo anzidetto. (9387) ~\Ila

Tassu . focatico.

-

Dott . .-\. Il. <la (,_

tass..'l focn ti~o sono soggetti tutti coloro eh<_• i·iRiedono uel C'om11ne e, quindi, anche il mecli:·•) eondot.to. ~ulJu l1a .cla vedere co11 la t.iSS<'l focatico 1.<1 i1nvosta di R. ~I. ed i 1 eontrib11to l\Io11tc l) f? ll~iO LH' .

(

(9388) TJ fficialfJ sa,nita.1·io e Le·va trice. - Dott. S. 1 • da P. - b'ra ufficiale snnitario e le,·at1iee con-

dotta la legge i1on stabilisce alenn rapporto disciplinare.

- Pensiune. - Dott. A. D . L. da C. - Il seryizio militare con interruzione di carriera (come nel caso) è calcolato util.e agli effetti della pensione al solo :fi:ne del raggiUllg ilnento del diritto, ma non nella valutazione effetti\a della peµsione. Non' si possono q11indi riscatta.re gli anni di servizio passati sotto le armi. (9390) In sc-ì'izione alla Cassa di vrevidenza - Sta.bilità. - Dott. L. D. V. da P. - Per iscriversi alla Cassa di preYidenza occorre. avanzar~ analoga domanda a ll'Ufficio sanitario provinciale. I due anni di servizio interinale, se sono ~iti dalla uomina a base del concorso, sono calcola ti comP. 11tili per l'acquisto della st.abilità. (9391) Pensioni - Oontribu.to - C'anupagne <li gu er11'a. Dott. M. S. da V. - Durante la guer1ia il Comune uvri\ pagato, c-0me per legge, i contributi (la Lei òovt1ti per la pensione; è, ~uindi, ora giu. sto che ne c-l1ieda il rimborso .. Per effetto dell'articolo 2 del D. I ). clel 4 settembre 1916, n. 1207. sono rompt1tn ti , in aggiunta del servizio con d-irit. to a P,ensione, quali ·d istinte cam;pag11e di gt1erra la frazione <li a11no oolare J !l15, e gli anni solari e frazioni di anni sola1i J 91G e successivi. O~:ni campagna di g-Uerra ~ Yalutatc:'l per l'ln anno -:li Servizio agli effetti <l(\lla l">en~ione. (9392) Ind erinità ()(JIJ'O-ri Peri. - Dott. A. R. dn ~l. Non essendo mig·lior<1 te le eon<lizioni di vita si contjnua a corrispondere ngli impieg-ati goYerna tivi e, quindi. ~t nche •l quel!:li degli enti lOC'ali . il Jo caro-viYf'l'i. Non ~1r0bbe 11oi possibile soppri111ere u1le indennitit t11tto <ld un tratto senza .apportar e un sensibile sq11ilibrio I1ella economia domestica di un iIDl)iegato. 'C'be deve, col solo stipendio, provvrdere a t11tti i bisogni· della vitn.. (9393) Jr1,fort1t'liio agri.e-ola . - Dott. J..1. G. da (~. --- L'infortunio riportato (la un contadino in seguito al crollo di un .p avimento della casa oolonica non può essere unnoYera to fra gli infortuni i agricoli. (9394) Vacoi1w,2·ione. - l )ott. 'J.J. T . da S. - .€ bene che il Comune aclibi~x·;1 un pubblico loca lt> i>er eseguire le vaccinazioni, a risparmio di temr>-> ::;i:a per il vaccinatore che })€'r i -va-ccina ncli. Re, però, il loca le manCc'l, od il C'.-Ollluno no11 provveda il medico condotto c1eY<:> a ncln re nelle singole ' per praticarle. case (9395) R ·i tenute sullo stipen dio : - Dott. O._ lL da D. ~ J/esa ttore sullo stipenclio si deve r1tt-'r1er e l'ammontare dell in11p osta di R. 1\1., il cont1·lbuto Monte pensioni e gli addizionali per gli in· \'alidi di g11erra. Nel servizio a scavalco, il 1nt1ne. doYe J1a sede il medico, deve trattener~ ltmec:le in1e contril}11zioni, mentre l'altro trattiene solo ricchezza mobile ed acceR~rii. (9300) Ccnitriputo }!011 te pens-ionc. -. D?t~. J.... R · da F. A. - Il Contributo Monte pen.._~on1 e finot~ rimnsto in,aria.to in lir~ 1:1~ nnnue. (9389) Se·1·v;:·io

111 i14,tare

1

•o-


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SEZIONE PRA~ CA

631

<9.197) Tassa cscroi.- :ii - Assisten.~a san ita ria a<1Ji invalid i di guerra. - Dott. P. P. <la ]'. - Il D1P· dico condotto interino, anche se I°'interina to è· di pochi mesi, deve :Pagare la R. M. e la tassa di ~rcizio in quanto al lucro <Jell 'esercizio professionale libero. Gli invalidi di g-uerra sono curati .a carico dell'Opera Nazionale d ei combattenti per fatti dipe ndenti d a llo stato di g·uerra. Per il ri

ma nente , sono .assimilati ai malati com11ni I>e#. <!Ui, se sono inscritti llell 'elenco dei poveri, -ranno euru ti gl'H tnitn me11tc dn I medico n111nicipale. D octor J usTlTIA.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

Cou ·orzio con VaJn1asi110: L. 12'.50, doppio c.-v., I->. 2000 C-41,•. , L. 900 ind'~nn . trasp. ~cad . 11 magg"io. BA1~r. R. Prefettura. Ufficiale sani tu r·io d~i <:omuni di Bari e d i Bisceglie e dei mandament i di Oapurso, Canneto e Grumo Appula. I.i'elet'to per 1 <!omunì <li Bari e Bisceglie sar à pure. con l'npprov.azio11e clel Prefetto, capo dell'Ufficio igienico :-;aJ1it1rio con1unale; l'eletto ai Consorzi mandameuta li SU(ldetti, sarà pure capo dell'Ufficio sanitari,> mn ndamentale (~'igie11e e sanità e <lel le singole 8e.zioru dei comuni as...~ciati . Titoli <:'cl esami. Documenti alla. Prefettt1ra. non più tardi <Je1le ore J 2 del 30 g iugno. P er cl1iaTimenti ri volgerRi ag·li lTffiel (}ella Prefcttn ra. · ARDENXO

REROA)LO.

(Sondrio). -

I stitu Lo Rachitiai. -

l\iledico-chir11r~o

p1imario: I.1. 3600 nette di R. M. e 50 % sull' i1nporto atti o vera ti ,.i a i ricoverati paganti agi a ti ; biennio; 5 conferme qttinqu e nna li non oltre 60 .;LDni . I,a nomi na è di e~clusiYa competenza deJ Consiglio <l'A1n1ui11. p1·e,·io giudi zio di <11JPOHita C<>rnmiss. tecnica. Docnru . al Consiglio (vi'l l\'.Iazzini. 3) non olt1·E> le ore l i') ' del 14 mi1g. Titoli jn ortopedia.. Servizio entro 1111 uJese. CASAL).10RANO (C1·on101ia). P.roroga al J3 1nng.; l.1. n.500 oltre I.1. 2000 i1er JOO-O J)OY. e addizion. di I1. 2; l1. 400 ufr. 8an.; I1. 1300 n1eizo trasp.: 1J. 2400 (li c.-Y. l' J ;. :?B 1nensi1i cli sn11ple1n. 11c1· 10 ~ •--:-:i-.'O tjtolo. Capitolato ti110. 1·.\~.\LOLDO t.Jlan,tura). l'rorogu •l tutto il 15 . n1ag. Etit Jiru. -J0. Circa 2000 t.lb. Serv. entro 15 ;s. T.1. 9000 e c.-v. FAS.\NO (Bari). A tutto 15 maggio, l)Overi fra 7.ioni, l .1 . 1700: in eorso approvazione aumento li1·~ 4000 con 4 qu:idrienni di lire 800 e qu:itti-o d i lirP 000, oltre due c.-\. e inclenn. cava le. IJ. 1500. (:ìUARDEA (Perugia). Al 20 mag.; L. 6000, cloppio

C'.-Y .•

r,. 200

})€1'

uff.

::.-ill11.

Situaz. di faJniglia.

~·r\·.

entl'o 1 O p;iorni. ~1oor.::.:v.\ . Jll 1111/iOiJ>io. Ca.1Jo della Sezione 1\:fedi<-o-1'Iir1·og·raficn (lel I.iaboratot io Mlmictprtle d'Ig·i ·''ue; ~t t-utto il 31 mag., ore 17.BO; etit lin1it~ :.HJ Hon eo1npiuti. T1. 7800; 3 tri enni e 2 quinquenni di l .1 700, oltre a un atunento df L. 1000 ddpo 10 anni; <loppio c.-,r.; percent11ale sulle analisi. Titoli

t.•ò fl. ·ami. I>....uzzoLo (Siracusa). - Scad. 15 maggio. 11. 5500 <"' fJ Quadr. di I.1. 500 .p. 1500 pov., L. 100 ogni gru pç>t! di :,o poY. in p i ù fino n 2000.

I,ORDENONE.

Ospedale Ci1..ile . -

A tutto il 15 mag.,

1ueclico cai:>o r epa rto l\1edicina ~ L. 7000 e assegni t~1nporanei c.-v. Età massirutl. '15. Quattl'o nnni in clinica od ospedale ci.-ile. &'lranno esclusi dal concorso e decadranno eventualmente dalla nomina i sunita1i con vincoli di parentela fino al 4° grado con i sanitari e impiegati stabili del I,io Luogo. Serv. entro un mese. RoMA. M i nistero delle Ooloriie. Il ìVlinistero

clovrà provvede re, in celazioue con le esigenze dei serviZi sanitari nella Tripolitania e nella @irenaìca, a ll'assnnzione in servizio di alC11ni medict coloniali. I)er norma ~ei sanitari cl1e P-OSSano avervi interesse s i avverte che presso le RR. Prefetture (lTffici (lei lVIedici Provinciali) è visibile 11na copi~1 delle «Norme rigtlll.rdanti l'assunzione in servizio ed il trattamento economico dei · l\1edict, Veterinari Colonia li ». S. Ai'AI'OLIA or NARco (Perugia). - Consorzio con Scbegg·ino; a tutto il 15 mag·gio; TJ. 8000 e c.-v. per 1000 poY., L . 2000 resid. disag., eventuale indenn. resicl. po~era· ; tre qui.nq. clecimo. Ab. 2000. Serv. entro 15 g. s. VENANZIO (Perug·l a). - A t11tto 10 mag., 1"' cond.; L. GOOO p. pov. e seu1i abbienti, c.-v., lil'è 3000 C..'1V., L. 1500 dL~g. resid.; nssiC11raziòne. Servizio entro 20 giorni. S ULSIO (Berga1no) . Oo1liS01·zio con Bott.ameo e 1'1edolago ; a b. 4500, vo,-. 900 cirea; T.1. 6.300. clop- · pio c .-v., p. llff. san. J,. 500, .p. me7.zo trasp. I1. 300. Scad. 11 n1aggio. , -OLTERRA . Oongrega:tion,e di Oari.tà. - 1'1edico assistente nel :L\Ianicomio di S. Girolamo. Scacl . .!11 111aggio. Etù massima 45. Certificato di competeuz·1 te<:ru cn. L. 10,500 e 5 qua dr. df'l decimo: 'f _; .. 800 i11cle11n. <tllog·gj o : dl1e c·.-Y. :cli I ). JOO n1e11::::. ciasc., 1·i<lotti a r~. lo:l complessi\. 8C· l'eletto (' celibe. (;hicclere annl1nzio. ~fNlico-chin1rgo .

t renten11<.\ al>ruzze ·e, pratico int·crlnati 1nontagn..'l, cer ca bl1ono i11te1·lnato, ri11n111E> ratiYo, salubre, ovun q ue, di lnng;a dt1rata . l)iri2.·cre offerte: clott. Giandome1ùco Piermariui, n 1()di~o-c-l1 i111rgo - Ragni delln I,orrett.a pe1·· Castel di C«l~io (Bftlog-11a). • )JN.1ieo g·iovane. }}ratico (·Ou(lotta, perfezionatt) i11 Ostètricia e ì\I.alattie dei bambini. cerca interinato i·imunerati\o per il 15 g iugno. Sèrivere: clottor G. nu ~:icca . via Rattazzi, 22 - Roma. Vlfflde . Nuove diffide: Villongo-S. Fila:::;tror1"'oresto Sparso (Bergamo), Santa l\1aria Oa11nn , -etere (Casert a), T a lamona-For80la (Sond rio). R evoca di diffide: Ardenno, S. Reruo (Di~ven­ !-:i:.ll'io), Ostra, Rodda, <..'astionis di Strada. NuoYo boicottaggio: j11terinato (lelln 3a condotta <.li Celano. (Aquila), a favore del dott. Carlo De Paulis . Revoca di boicottaggio: Sl1isio. 1

Acquisterebbesi letto chirurgi co e oodia iu buon1. co11dizioni. Per eventuali offerte ri Yolgersi al dott. .A·. Savino, via Eman11ele Filiberto, 166 Roma.


632

JL POLICLI?\lCO

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,

Premio- Franco-Italiano della Società dei Chirurghi di Parigi. (Fon.da.z,io1ie f1aribaldi ).

Questo premio ver il miglior la ,-oro di chirurgia di guerra di iautore francese o italiano, è stato aggiudicato al dott. Felice Rossi, che fu direttore dell'Ospedale di gue rra 52 O. R. I. in Carn-ia, per il suo libro: « I.ie ferite del torace d 'a r1na da fuoco in guerra ». Al conronso, che fu annunziato nel J>ol·i c1'in,iofJ · del 7 no,rem bre 1921, 1presero part.e Ur&'l ventina di chirurghi italiani e la Commissione, cl~in<.>ente che il regolamento non abbia :perm~sso di dividere il premio per ricompensare altre memorie di grand e valore, tiene a cita1'e fra queste: «Le feritè di gt1erra dell'addome» d el dott. Emanuele Santoro di Napoli e « Le lesioni oste~-{trticolari da arma da fuoco :di g-nerra >) de l dott. I~o E11stnccbio di Pisa. Il dott. F elice R ossi è cl1irt1rgo primario dell'Ospedale di Forlimpopoli e docente nella UniYersiti't di Bologna. 1

PJlF.~iI GIROLA:h.fI.

Il Bollettino .d el Min. P. I., 30 n1a rzo u. s., !'if>Ol'ta che per decreto min. i due pre1ni ordinari della fondazione Girolami per le n1igli·o ri disselt.ttzioni presentat.e nell'anno scolastico 1919-20, sonv sta ti n.ssegna ti ai dottori Giuseppe _t\.iello e Diego D'Amico, rispettivament.e per le oosi « I..ia g licemia "' nei rapporti colla fl1nzione renale >> e « I.Ja. sidetosi de1l'<><X:hio ».

***

Il prof. Luigi Si-roni, as~istente i1ella Clinica pedia trlca della R . Università di Roma, in seguito a concorso è chiamato al posto di p1imario nell'Osped a le <:l ei Bambini di Brescia. Congratulazioni ed auguri al valoroso pediatl'a . Il clott. I.iorenzo Coleschi 11n conseguito la libera docen?'Jl per titoli in Rad~olog'ia medica ed Elettrotera1>ia, svolgendo brillanteme nte la lezion(\ \li prova : «Indagine radiologica clelle vie llrinarie ». Da Commissione, p resied11ta dal prof.. Pesta lozza, era composta dai proff. Gl1ilard·ucci, Sgobbo, Perez e Vallebona . All'egregio amico ralleg1'2.menti ·c ordiali. Il nostro ,,alent.e collaboratore dott. Pietro Gilberti, di Bergamo, ha test.è conseguito la libera docenza in patologia chin1rgica. Rallegramenti. I g

..

Importante pubblieaztone ! Dott. MARIO FLAMINI

Kedleo nel Brefot rofio Provinciale. ~ià asetste~r~ alla &. Cl.1ni ca P ediatrie& dell'Università di Roma. i''llrett•'lTl'I 11elltt. Souola. di Assistenza all'Inlansia

Mannaie di Pediatria Pratica l le~~ft n

Mizk>n,.)

,

\ 7olutue in-, . r!i p3{?. ~-lJII-:152. r orred.ato di una este. a POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure 1nte~calate ne.I ~sto. _ In commercio L. 2 O. ma per ~ti as.C\-Ociat1 al « Pohe!l LDCO ~ sole L . 1 6. fran e o di porto e racc'?~andat?. . . . Inviare c artolina-vaglia a l Cav. I, u1g1 Pozzi. Via S1stu1a, 14, Roma.

NOTIZIE DIVERSE. •

V Congresso NaJiooale di Medicina del Lavoro. Lo studio delle quistioni de lla ~ledìcina (lel LaYoro ha richiamato l 'atte11Zione di medici, igienisti, sociologi, industriali ('he si oc-cupano della prevenzione, della cura e de lht riparazione della invalidità che il lavoro delle industrie e dei cam· pi a,p porta alle cla·s se 1avora trici. II V Congresso Nazionale della l\ledici1ia del Lavoro, ohe sarà ~nuto in Flren~ dall'll al 14 giug·no i}rossimo, ha trovato ltn largo co11se11::)0 f ra coloro che si interessano dei pr(}blemi clen.3.. Drotezione igienica della razl'.a ed il Comimto org-:1nizzatore confortato dai validi appoggi m~rali e mat.eriali già ottent1ti ista lavorando ala·crementeperchè il Congresso assurga a quella importanza <:be i problemi sociali richiedo110 e dia un vali<looontributo allo studio e<.l alla conquista di sa:pienti disposizioni legislatiYe atte a riparare 1·ingi11sto trattamento fatto ai lavoratori colpiti dra ma -· lattie professionali in co11fronto degli infortnni.

Ricordiamo clle i te.mi ufficiali sono : I/igiene agraria del dopo gt1 er 1·a con, speci<ùe rigua;rào a,lla nialar'ia (pr•f. 1\... ~fonti); N11,ove e vecchie vedute sugli a/V vel c11,<111nen,ti da 1

p1~01nbo

(prof. C. Biondi); Sull'organizzaz,iori,e de-i, tu,rni <U lavoi·o (dottor-

M:asi); P er la rifor1na delle l eggi ·i1ifo1·tun,i (sarà distri-

buito a stampa); Or~·z oriti di

etica nzcdico-soclale (prof. L. Borri )_

Per il miglior esito del Congresso saranno SYo1t~ Quelle comuni-cazioni di indole scientifica e so-eia le inerenti al Congresso stesso ; i titoli delle comunicazioni dovranno essere in,iati al Comitato ne l più breve tempo possibile, e non oltre il 15 ntaggio perchè pos.93.no essere incl11Si 11el programma . . Notevoli al1torità ·p olitiche hanno dato già la loro adesione e presenzieranno i1 Congresso, che· sarà ina'ttgura to con l'interve11to (lel l\·I inistro per il Lavoro. In u tt<:-ro. ùel k'l <3ompilazione e promulg'tlzione:del l)rog-111n1n1a con1pleto si può fin d 'ora anuuuziare cl1e termina ti i lavori del Congresso verranno fatte delle g ite istrnttiYe ad 11na delle miniere di zolfo della llon1ap:na e<l ai Bagni di .r~ion. . tecatini. È stata l)n1·e orga11izzata 11n' espo.<)lz1one di apparec:chi pre,,.entiYi per i11fortu~ s~1l laYo.ro .. I Cong.r essisti f111 irunno e.li ricluz1on1 specralr ferroYiarie dal :;o ~11 UO 0 b : sarà loro concessol'iRo'l·esso per la Yisit.a alta J\l:>stra Prin1 a,·e~~le ... <tll' E~osizione i1ellia Galleria Pitti ecl alla F1er:\ internazionale <lel 'f1ibro. Un'a·pJ>OSita Co1u1nisRione otterrà le migliori f acilitazioni per gli alloggi ed il \ itto. Le quot.e di iscrizione fiss..' l te in I1. :2.) per i cono·ressisti in I-'. 15 i)er i fan1igliftri e L .. 50 per :_li Enti 'dovranno essere inYiate non oltre il 1° gi u~no di.r ettamente al Comitato Esec~utivo PI"ef'\~> l'Ufficio Oom11na1e d'Igiene, 'ia CnYOlll\ n. . . F i r€1'nzc.:'. . l l comitato aYYerte inoltre di inYinre la co1·1'1-


' SEZlONE PRATICA

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SJ>0Il{le11za n ll'i11dirizzo snccitato per qualsiaSi info1·mn ?:ionf' o c:hiarime11to int.eressante il C-011grt·~so .

VII Cen&eoari-• della R. Università di Padova. -Una mostra di apparecchi scientifici. Nella ricorrenza del 1·11 Centenario del granele .Atene~, cli~ S..'11'il solennemente celebrato dal 14 al 17 maggio, un Cotnlta to .speciale, presieò.11to dal prof. Elmanuele Soler, preside della Facoltà (li. Scienze, ha organizzato llllil :Nlostro cli Apparec.:ehi scie ntifici, che vuol essere non solo una no bile gH ru. fra gli studi o~i ecl i J)1·otlt1ttori di m.ateriale scientitico, per 1:1 c111ale Yerrannu <le~tiua ti 3I~oru ti prenti, ma allt"nra l 'esaltazione dell 'à tti-vità ~1)lica t.a dall'ind u tria in sussidlo allo studio e alla ricerca. ...!\. questa :\.Io tra speciale è riserva tct 1111.a Yasta :parte <lella Urand~ Fiera Cam:pionaria annuale. che a. J>:.t dova si SYOlge 11egli ampi e grru1diooÌ fabbricati stabili in cui la stessa Fiera ebbe giù risultati a ssai soddisfacenti. La lVIostrn 8cie11tilea si STolger à dal 14 al 3J n taggio: comprenderà 10 g1·uppi, tra cui i seguenti : 1. Strumenti di precisione di lunghezza., masse, tempi, temperature, pressioni, ec.-c. (er{)nog-ratì cro1roscovi, compara tol'i, ca tetometri, sferome tri, bilancie, ca lor i.Ine tri. pirometri, termometrografi. a.i)parecc:hi J)er <tlte e basse tem1">ernture, a·1Y.J>nr~(·­ chi per alta vressione e per il vuoto. eec.). 2. Strumenti <.l'ottica (microscopi, ultramic1·0scopi, refrattromet1i, pettrosco:pi, spettrografi . avparecchi per n1etullog·rafia e micrografia, apparecchi cinematograftc·i a1>plicati all'indagine scientifi~, ec~., e t utti gli ._lt~ssori relatiti). 3. Strun1enti cl 'acu:tica per aipplicazioni scientifu:!he. 4. Strume11ti di e1ettricitiL, magnetismo ed elettromagnetismo (elettro1netri, campioni di unitù cli • misura, forni elettrici !Jel' In bora tori, appar ecchi l>el' radio te legrn fìa e radiotelefo11ia, s tnUTI(.>11t i regjstratori delle intensità, tensioni, frequen7,e e poten7.,e, oscillo.grafi, ecc.). 5. Strumenti ài fisiologia. psicometria, biologia, medicina e chirurgia (apparecchi diagnostici, l'.>el' en<1osc-01)ia, rndiodiag-no~tic~1, elettrocardiologia : apparecc-hi }ler ter<lJ)ia, e lettroterapia, radioteral)ia profonda, tliatermi.1: appareecl1i per chin1rgitl speciale; a1)P~tr0cchi J>er sterilizz.:'lzione, ecc.; apparecchi ~gi~trato1i t" grafici per fisiologi.D., spirometri, l)Ull"ou1etri, sfigmomunomet1i, sfigmografi, ergografi; appc.1recchi di ottica ed acustica fisiologica; apparecchi <li esplorazione degli org11ni dei

sensi, ecc.) . G. Apparecchi speciali per a.I1c:'llisi chimica, microchimica, e lettr ocl1imica ; analisi dei gas, ecc.). 7. Vetrerie scientifiche .

Per Il trattamento dei mu&ilati. Allo scopo di esaminare i diversi problemi che si riferiscono ::ti mutilati si sono riuniti a Ginevra nella prima quindicina del marzo u. s ., i delegati della nazioni già. belligeranti (Germania e Polonia compre.~); l'Italia e ra rappresentata dal pro-

fessor Ettore I~eYi, m.e mbro del Con.siglio superiore di Sa nità, dal .pr-0f. Carozzi, capo del serv1z10 di igiene dell' Ufficio internazionale del lavoro e dal sig. Mammalella, presidente dell'Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi di gl1erra. Le decisioni prese riguardano essenzialmente la creazione di un .servizio di documentazione e di ri<.'€rche scientifiche nel cam,po della protesi e dell'or.toJ;>Qdia e l'organizzazione di una esposizione degli apparecchi relativi. Questi servizi debbono avere caratter~ internazionale, utilizzando per essl il lavoro già compiuto da altre or!!anizzazioni . ..., '· essi va·n no messi 1praticamente a disposizione degli interessati, mentre poi i mig·liori tipi òi apparecchi. debbono essere presentati in e~sizioni ambulanti da organizzarsi in occasione di congres'-Ji di medici o di mutilati. È -inoltre nécessario assicurare il beneficio della protesi, ortopedia, ::LSSistenz.a medica agli invalicli di guerra residenti fuori dei propri ipaesi; ~ tale scopo, in attesa di convenzioni internazionali, s i debbono subito stabilire convenv_joni fra Stato e Stato, in modo che l'invalido ,p ossa ltsufrure dei benefici che lo Stato in cui di.mora aocorda ai propri invalidi. Gli esperti hanno chiesto all'Ufficio inter11<'1Zi.onale del lavoro di comunicare n tutti i Governi le conclusioni precedenti, di mette re a lo ro di,SJ.ì-0sizione la documentazione che può loro essere utile e di e~erci ba re ogni azione possibile per assicurare nelle conve11zioni il ri ~1~tto dei })l'incipì am1nes....-n. Le riunioni hanno avuto un carattere di elevata cor dialità essendo tutti gli esperti animati dal proposito di recare i maggiori benefici agli invalidi di guerra, ed in generale a:gli infermi, allo scopo di diminuirne i dolori e di accrescerne la capacità di lavor o. I.1e Associazioni dei mutilati avevano anche c:hie~to cl1e si tenessero in considerazione i tubercolotici <li gnérra, che percepiscono [pen sioni insuffLcienti, mentre sono nella. impossibilità di troYn re la Yoro: tale ql1estione J)erò non risulta nel1 ~ conclu sioni. fil ..

Per le specialità terapeutiche. Allo scopo <li disctpli11are c:o11 l1na legge, nel }tubblico i11teresse, la. lrl'Odn zione e il comn1ercto clelle ~ecialitù. medicina.li, è ..stata costituita e &i è adunata ip.resso la Direzione Generale della Sa 1tità pubblica una Com miJssi one J)resiedut.a dal se11atore Paternò e composta. dai •signori comm. Pup;liesi per i.I Minist.ero delle Fin.anze, ca'"· San toro per il l\iinistero dell'Industria, co1Tin1. Druetti, comm. Natoli e prof. Spic.R per il Ministero dell'Interno, dott. Chiaippa iper gli Ordini d€'i furma cistJ, proff. Belfanti e Serono pru· ig·l'i111clust1iali. I ;.a Commissione h.a delegato ad unn sottocommissione, composta dai signori Natoli, ~rono e Santori, l 'incurieo di pr~ra1·e e redigere lln abbozzo di disegno di legge : e dopo aver raccolto dai rap.. presentanti le classi interessate l'e...c;posizione dei loro desiderata, h.~ approvato, nella redazione definitiva , il lavoro fatto, il qua le disciplina tutta la 1

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IL POf.ICl.l:\lCO rig1.1~1rdi

ùella produzione e ùel c-0111mercio, delhl importazion~ e della esportazione.

materia n ei

Cielo di conferenze soli' Anafilassi.

Per inizi:iti"va dell'Istituto Sieroterapico Nlila nese nell'A11la Magna dei RR. Istituti Clinici <li Perfezionan1ento i11 ~lilano (via Commenda, 12, si terr~t u11a serie <li lezioni, affidate ai professori Belfanti, Ces:1 Bianchi, ç-esaris Demel, Combn, ~"icl1era, Frugoni, I instig·, ~\licheli, Rondoni e Zironi, ~ul l 'iJnpor1:ante tema della anafilassi e dell.t ipersensibilità, con par ticolare riguardo alle sindromi clini{;lle di natura unaiìlattica (Generalitit e stori.'l - J~c:;ioni ana tomicl1e - Anafila. i da sier0 - . :-\ uafila ssi alimentare - Asma oron chiale anafilattico - .1:\.11afilassi in chirurgia - E~oglobinuri:1 pa rossistica - Ana.filassi nelle tubercolosi - Fenomeno paradosso - Tachifilassi - Sintesi). Q11este lezioni, nlle quali i:;ono invita ti tutti i médici, . i svolgeru11110 entro l' ed il 30 maggio, lune<.li, ID<1 !·tedi e giovedì di ogni settimana, dalle 17 a lle J ~ .

Corso teorico-pratico di Biologia patologica. Questo corso si territ nelL1 sede dell 'Istituto Sirroterapico ìvlilanese ùall'8 ~11 19 maggio 1922 ed i signori medici che lo freq11enteranno .potranno contemporaneamente a~si1 stere alle lezioni isull'analìlassi cl1e si svolgono ne lla · medesima ep<><?a. ve r iniziativa dell'Istituto Sieroterapico ~lilfillese. 1A lezioni di Biologia P atologica a., ·ranno luogo ogni giorno, eccezione fa tta del sabato e c1ella d omenica, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17. Ogni le· zione si comporrà di due parti : L'l prima teoriC<1 della durata. di circa un'ora, e la seconda pratica della. clurata di due ore. ! )11rante q11est'11l tima. gli iscritti a l corso faranno delle esercitazioni siero · diagnostiche sotto la guida é sorveglia11za d egli insegnanti. Il n11mero degli iscritti è limitato a 20. I.a. tassn da versarsi a ll'atto dell'iscrizione, e non restitaibile, è di I.i. 200. In detta tassa wno comprese tutt~ le spese inerenti alle esercitazioni. La òomand~1 di iscrizione a l co~~ - redatta :::u foglio <li carta da bollo da If. 1 e ac<'orn·p agna tà da un certificato di conseguit.a laurea - de'e essere indirizzata a lla Direzione dell'Istituto Sieroterapico l\fila11eoo. Dalla Direzione de.gli I stitl1ti Clinici verr~t rilasciato alla fine del cor~o il certificato d'i frequenza. Richiedere il programn1n dettagliato a Ila Direzione dell'1'stituto Sieroterapico Milanese.

Casellario centrale degli Infortuni. Con decreto r eale è stato recentemente costituito il Caselliar io centrale degli infortuni, col compito òi raccogliere e di catalogare opportlmamente tutte le schede inerenti ad infortuni sul lavoro implic.anti una inYa lidità permanent.e. Con q11esto nuovo organismo si mira a raggiungere un ulteriore e ~~nsibile coefficiente di moralizzazione deJle leggi infortunistiche, mentre l'ampia raccolta ~i ma te ria le ooi esso a ttendE'rà darà modo di seguire , in base ad elen1en ti di inronfutabile valore. f vari aspetti statistici, demografict, ~nict de lle

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r'.~sc.

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<...'Ontro gli infortuni fornend-0 così la pos:-1bilitit di eoncln1·rc Rtn{li integrativi sulla applioàzior1e e Sltll'eftieaeia delle leggi meclesime. 41\.l le SJJ<'S€ inerenti al nuoy'o ~-erYizio sarà provvedut·~ con contributi a carico degli Istituti assimiratori i11 base a lla ripartizio11e ohe ne farà il Comitato> direttiYo ·ragguaglinnùola a l costo reale delle sin0·0Ie o-a<-·tioni •

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\ rener<.li 28 aprile u. s. niori'va GUGLIEI.iMO FABBRI. Per essere stato org·anizzatore· e caP<> per molti anni del Servizio sanitario delle Ferrovie delloStato, per le s ue pubblicazioni Sll argomenti d i med'icina sociale, per la sua opera perseverante ed efficace 11ella. profilassi c1ell;1 malaria, Egli era ben noto ai medici italiani, cl1e ne awrezza.vano l'alto. intelletto ed il sent imento profondo·. I.ia larghezza e la luc idità delle sue vedute, la. . olidità e la val'ietà clelln sua cultura scientifica e letteraria, la dolcezza e l'umanità del suo tratto, ne facevano u11 uomo affascinante. Allievo a·p prezzato ed amato del Murri, esordì kt sua carriera esercitando la medicina con inC(..>raggia.nte successo. Consigliato da l Maestro dovet"" te, 1per r a gioni (1i salute, abbandqnare l'eserctzioi professionale ed entr ò a far parte del corpo medico della Società FerToviaria per la Rete Adriatica . Si affermò beu presto, divenendo l'intelligenza a11imatrice di que ll'organizzazione che Egli seppe c:on pazienti fatiche e con rara abilità condurr~ a tanto che, quando le Ferrovie .Passarono all'esercizio statale, era già un modello di ser vizio invidiato da tutte le A1nn1inistrazioni ferroviarie e~. l\1a il programma sanitario ferroviario non era. 1~r il 1I'abbri ohe una part.e, non 'doveva costitui1·e che un eserripio sp1·onatore, come dicono g1i n me1icani, di un i1iù vasto piano. Di se11ietta fede den1ocratica, Egli, a ttraver"So 1·e J)erimento ferroviario, tendeva 3: dimostrare la poP-..Qibilità dell'applicazione in I t.aJia della legge di as.sicurazione contro le m0lattie, della quale, fino agli ultimi giorni, fu strenuo propugnatore. Innamorato a.p passio11ato del suo paese, Egli sognava 1<1 redenzione dell'Italia dalla malaria. Ed n ttra verso il risanamento delle linee ferroviarie n1a lariche voleva dimostrare e dimostrò con i fatti la possibilità della bonifica di tutte le plaghe palustri. A render nota questa dimostrazione attende' a negli ultimi nnni della sua vita , quando ne l· ripo.~ burocratico raccog1iei;ra le fila del lavoro compiuto. I dolori che il destino gli prodigò senza pieti1. le controve rsie, le lotte che gli prOCT1rarono la sua carica n o11 ~alsero mai a spegnere o a far vac11lare la fiammella dei suoi ideali. IA morte di lln figlio annegato in pieno oce.ano, in seguito a !Siluramento, l'aCC'Orò, non l'abbattè. Anche quando nelle ultime settimane della sua vita le tenebre gli incombevano minacciose, sape~ va trarre dalla sua cultura l1manistica, d a lla fede nei d~f'tini dell'11mnrtità e dPiritalla, la fiamma pura p(lr illuminare la sua notte.


SEZIONE PRATI CA

Guglielmo :b'abbri fu u11 11oruo di fede e di amo1·e. JiJ con l'amore e la fede so.~tenevn. sè stesso <) sospingeva gli ultri. Molto amava per chè molta ave, -a fede. .Amava. la professione n1edica, perchè scevro <li ogni scetticisluo volgare, ricon osceva nell'arte sanitaria l'efficace soccorritriee ~lell'umallità dolorante; amava i colleghi Qler cl1è ne conosceva tutti i dolori e ne apprezzava i meriti. E nessuna occasione Egli tr-..iSCl1rò per valorizzare l'opera cl~i medici, t11tto Egli fece per cllè fosse equa 1nt'11 te compensa ta . I giusti van taggi ch'Egli se1)I.>e ottenere per: i medjei f~rroviari furono molti e r1otevoli. Sulla tomba di Gugliel1no Fabbri i medici ita· liani possono lx•n deporre il puro fiore della ri1

conosc.-en~a.

Noi che òi T..1ui fummo estimatori ed amici devoti offrian10 il tributo del nostro profondo dolore. G. DRAGOTII. .... , .. . .- , ~·

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Col più vivo cordoglio annunziamo la morte dei prof. GIUSEPPE MAZZA, titolare ordinario e direttore della Clinica dermosifilopatica nella R . Università di ..Pisa. I.iu11re.ato, con premio, nel 1883 nell'Università di Genova, fu dapprima -assistente di materia medica rol prof. Albertoni e poi di clinica dermosifilopatic.t col prof. Campana. Nel 1892 ebbe l'i11carico di clinica dermosifilopatica a C->agliari : nel 1896 vi fu nominato ~tra ordina rio e nel 1898 fu chiamato a Mtdena ove raggiunse l'ordinariato. Da tre anni dirigeva la Clinica d. s. di Pisa: i vi lò ba colto la morte in età non avanzata e quando aneora la sua mente, che si mantenne vigile ed

è1l&c1·e 1in qu:asi ag·Ii ultimi gior1ù, avrebbe potut1J rendere i1otevoli.•servigi alla scic11za e.cl all 'insegoomento. La s u a produzi one scientifica, se pure n-0n ~tb­ bondlante, fu sempr e improntata a rigore di met(>do ed a scrupolosità di ricerca. All'insegname1tllo ùedi® le ~ue ctùre più russidue creando valorosi .allievi, di cui qt1alcuno è già alla soglia della CH t-

toora. Di carattere v1vace ed aperto, .di animo nobih• (" sereno. G. ~Inzz<:1 teru1e semrpre àlta la dignità del clinico e (lel maQ~tro, esercitò la professione cousurpremo decoro ed infinito diisinteresse e seooe veramente farsi amare da quanti ebbero con lui intimità e dimestiche~za. Alla desolata famiglia inviamo le nostre più si11cere condoglianze. VINOENZO l\ilONTESANO. m w

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del ùovere, è morto a NatPQli il chirurgo. pro,f . c:omm . GIOVANNI NINNI, direttoTe di quell 'Ospedale dei P ellegrini: egli nell'operare un oneraio col·P,ito da gravissimo :flen11none , per un bl'l.l co movimento del soggetto si ferì a l IPOlpastrello di un dito col bisturi infetto e ~ontra sse una sepsi che lo ha ucci o ful1ninean1€'nte. Il Ninni contava 58 anni; era doeente di n1edicina operatoria; a Yeva. ideat o e attuato nuovi interventi ; lascia pregiate r)ubblicazio11i. In ql1esto stesso numero diamo il breve re!-ioc:onto di una sua comunicazione all'Accademia l\Iedica di Na.p oli. Fu a lle battaglie d' Adua e di Ma~lam-Tuglut,. qua le direttore della Croce R ossa, e portò opera. ah.1 cre e generosa nel ':l.'erremoto Cala bro-Siculo. \~itti111a

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·Indice alfabetico per materie. Pa.g . 522 A..orta lgia ed a ngina di petto )) 521. A~o di fissazione in un ca so di oop.si . )) 519 Tilbliografia . . . )) 5 2;) Cerotto ,~esci ca torio . )) 616 Cloroma scolorato l) ~17 C-0Je<loco: plasti0a • ('-Oledocotomia per ascaridi 21elle ,;e bi)) 517 liari Orona.ca d el m.ovinie11,lo profe,~sio-narie Cuore : etiologia dello scom1'lellso .

Dipl<>e0ee0: vari tiJ)i . Elettrocardiogra1uma : i1tte rpre tazione .E rpeti recidivanti . . Blserina nella terapia intern.'l . Extrasistolia : v.nlore clinico . Fratture delln. rotula : ca.sistica Glicen1ie .

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Ti!p. Cartiere Centrali.

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GJiros11ria: alcune forme cliniche J...egame nto rotondo : leiomixoangioma Meningite sierosa Mestie re : la scelta d e l ~!orte improv\'isa .

Roma, 1922 -

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524 615 52·t

Optofono

.

Parkinsoni:l11i

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post-encefalitici :

Pag. 32J

nuovo

segno . P e rica1'<lite aenta con sintomi di append icite Pleurit~\

ncopl~1~tic ..1 :

diag11osi

P soriasi Salasso : Pffetti terapeutici . Schelet1i cli cc brip;anti >> : a uo1Dalie Storia della ruediciua . T e r.a1)ia protPinica (aspecifica) nella pratica. e nella teo1ia . T i fii te u lc.'èros-n : t;U l'a chirurgica . Tubercolo~i f"ronica : trattan1ento coi sali <li ·terre rare . Tubercolosi dt>l ceco e del colo11 ~lscen­ de'nte: inter\·ento . Tubercolooi r ena le iniziale : ematuria grave q11ule unico sintoma . . . Ultramicroscopi.a : dispositiYo semplicissimo

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N ost1:9a. r ecer.i..ti.ssi.<1:21 a. p u b bii.ca.z i ori.e:

P r of. dott. GIOACCHINO FUMAROLA Libero docente e Aiuto nella Clinica delle malattie Ner:vose e !.\-tentali della R. Uni\Tersit& di R-0n1a

. Prefazione e due ca.p itoli del prof. GIOVANNI MINGAZZI NI

INDICE DELLE MATERIE CAP. I. · Anamnesi. - CAP. IC. - Esame clinico. - CAP. III. - Schema deH'esame nevrologico. - CAP. IV. - Esame d~la motilità. e l!'acies ». Esame dei globi oculari allo sta.to di rivoso (e e..xophtalmu:;., enophtb:1ilmus, nista.,g1110, strabismus , ) . Esam~ della motilità dei globi oculari. e Opbthallnoplegia. ». Ricerca, della cliplopia. ~orme che possono servire di guida per stabilire. mediante i - caratteri della diplopia, qua.le sia il muscolo leso. Esame dei muscoli 1nimici allo stato di riposo (asimmetrie, la goftailmo, blefarospasmo, ammiccamento, movimenti abnormi). Es ame dei muscoli mimici nei movimenti volontari (segno orbiculo-pa.lpebrale e orbiculo-labiale, di l\lingazzini). Esame della lingua allo stato di riposo (tremori, ~pa.smi, disturbi atrofici). Esame della motilità della lingua. Esame del velopendolo. Esame della 1nasticn.zione e 1iella. deglutizione. Esame del linguaggio formale (disartrie) . Ispezione del collo (atteggiamenti viziosi; trofismo, tic. m0Vrin1 e-nti coreici, tre1nori, spasmi clonici e tonici dei muscoli del collo). Ispezione degli arti supe1iori (atteggiamenti abnormi, arresti di. sviluppo, deformità congen1te, disturbi t.roflci, modificazioni della. temperatura e del colorito cutaneo, alterazioni della secrezione sudorale, movimenti abnormi). Esame della motilità passiva. e attiva. degli arti superiori. Esame della forzn. muscolare. Isp~ione degli arti inferiori (come per i superiori). Esame della motilità passjva e. attiva degli arti inferiori. Esame della forza n1uscolare. l\iiovimenti associati patologici, e sincinesie. Fenomeni- asinergici. I spezione del tronco (disturbi trofici della cute. anomalie di sviluppo e deviazioni abnormi della. colonna vertebrale, a.bnorn1i sporgenze delle apofisi spinose, anon1alie <li posizione delle scapole, atteggiamenti morbosi del tronco nella stazione eretta. Esame della motilit:'\ passiva e attiva del t ronco . Esame della deambulazione. Disturbi della deambulazione (tipo paretico, spastico, ata ssico). Stato fun zionale della vesci<:a., del retto e dell'apparato sessuale. CAP. \ ' . - Esame dei r ifless i. Meccanismo con cui si svolge l'atto riflesso. Riflessi profond: (tendinei e periostei) . Riflessi superficiali (cutanei e 1nucos i). Riflesso rotuleo e maniera cli provocarlo. Riflesso degli adduttori e maniera. di provocarlo. Clono delln rotula. Metodo grafico per lo studio dei! clono della rotula. Riflesso achil leo e mani era dl proYoca.rlo. Clono del piede. Metodo grafico per lo studio del clono del piede. Altri rifless i profondi ct egli arti inferiori. Hifl e.sso plantare. Segno di Dabinski. Manovre va.rie per provoca.re l'eRtensione dell'alluce. Altri 1novimcnti riflessi cbe in condi:doni pat,ologicbe possono riscontrarsi negli arti inferiori. Riflesso cremasterico e riflesso gluteo. Principali riflessi del tronco e m;i.niera cli provocarli. Princi•pali riflessi degli a rti superiori e maniera <li provocarli . Principali riflessi del c..'lpo e maniera di provocarli. Dermografismo. . Disturbi dell'ecc1 tabHità meccani ca rlei 1nuscoli e dei tronchi nervosi. Inversi ·~n e dei riflessi. Movimenti di difesa. Esame delle pupille allo stato di riposo. Prova dei colliri di OoppP.z. nianiera di ricercare a reazione iridea ailla luce. Reazione emia.nopica di Wernicke. Riflesso consensuale. Riflesso alla convergenza e riflesso all' accomodaziope. Segno di Argyll Rohertson. Reazione pupillare miotonica. Fenomeno palpebrale della papilla (di Galassi). Vie a ttraverso le- qua.li lo stimolo luminoso si propaga. per determinare la costrizione della pupill a. Riflesso bulbo-mimico. Riflesso oculo-cardiaco. - CA.P. ' 71. · Esame della sensibilità. Sensibilità subbiettiva provocatn. S~n s ibilità obbiettiva superfi cial e (sensibilitìi. t attile e senso di loca lizzazione della cuLe, senSribili1tà dolorifica e t ermi ca. sensibili tà farado-cutanea). Sensibilit à obbiettiva profonda (sen so di ipOSit.ione delle membra, paillestesia., baries t~a . stereognosi). Disturbi della sensibi li ta. Origine, decorso e t er1nina.zio.ne delle vie sensitive. Innerva.ziione <Jelln cute a tij:>o ra<Ii . cola.re. Innervazione della cute a tipo periferico. 1\fetanleria sensitiva spinale. Zone vi sce.rali di Head. - CAP. VII. • Esame dei sens,i specifici. a) Esame della. vista.: Acutezza. visiva centraile. Vi sione periferica (campo visivo). Visione centTale (ma.cu làre) p er i colori. Lacune (scotomi) del campo visivo. LacW1e intermediarie e centralo. Lacune periferiche. Esauribilità retinica. Lacune binoculari emi:uiopsicbe (emia nopsia). Origine, decorso e terminazion e delle vie ottiche. Sintomatologia delle lesiond del le vie ottiche. « Fundu1 oculi ». b) Esame dell'udito: Acutezza. udit iva. Prove acustiche. Esame dell' a.pparato vestibolare. Pro Ya della rotazione. Prova nel nistagmo calorico. Vertigine voltaica. Es ame col dinamometro. Esame dell'equiJibrio statico e di namico. c) Esame dell'olfat to: Acutezza olfattiva. Alterazionidell'olfatto. d) Esame del gusto: Acutezza gustativa. Alterwoni del gusto. - C.\P. VIII. . Esame del linguaggio. Definizione dell ' afasia motoria ed area verbo1notori a (di Broca) . Definizion~ dell'afasia sensoriale ed area. verboa.custica (di Wernicbe). A.fa ia t raniscentrali. Alexia. Agrafia. e Amnesia nominum » Amusie. Maniera di procedere all'esame di un afasico: Comprensione clelle domainde e dei comandi. Denominazione degli oggetti mo· strati. Ripetizione delle parole. Linguaggio spontaneo. Lettura. Scrittura. Comporta.mento della mimi ca. - CAP. IX. - Esarne delle prassie. Prin cipali varietà di apràssia. Differenza trn ap ra.ssia motoria ed ideatoria. Meccanismo pa.t ogenetico dell'aprassiu. l\{aniera. di procedere all'esame di un apra ssico. - CAP. X . . Esame psichico. Espres.sione fisionomica, modo di presentarsi, con· tegno, gesti, abbiglia mento, accon ciatura del paziente. Interrogatorio. Esame deLla sfera intellettiva: Attenzion e, percezione. orientamento ; 1-fe morin. ; Patrimonio ideativo. Dispooizion e fo1· da mentale dell' animo del .soggetto. Esame della sfera sentimentale Esame delln sfera volitiva. - CAP. XI. - Cetaloscopia e cefalometr ia. Cefaloscopia. Prosoposcopia. Cefalometria. Indice cefa · lico. ·Prosopometria . - CAP. XII. - Pressione, percussione e ascoltazione cranica. Pressione cran!ca. Pe rcussione <:-Tanic-a. A:;col· ta.zion e cranica. - C:\P. XIII. - Puntura lombare. lia niera. di praticare la puntura. lombare. MLsura della pressione del «Li · quoT » col manometro di Quin cke. l'tiisura della pressione del « Liquor » col manometro di Claude. Accidenti che possono insor· gere nell'eseguire le rachicentesi. Ca ratteri del «Liquor ». J: icerea dell 'albumina (col metodo di Esbach). Ricerca della. i::tlobulina. (col metodo di Nonne Apelt e di Nogouchi). Reazione al pe rn1anganato di Boveri. Reazione al subli!'lato di :Wei~bbrO<!t. Reazione di Lange. Reazione del mastice. RiceTca dello zucclJe ro. Esame mi oroscopi ~o del sedime.nto ~entn~u~ato ( c1 t~d1agno s1). Cellula di Nagcotte. Esame batteriologico del «Liquor ». Reaz ione di Wasserma.nn rh Sa c~ s-Georg1 e d1 G ~d1~1, nel ~ L1quo_r ». - · CAP. XI'r. _ Punt ura cerebrale. lRtrumentario. Schema di topografia cranio-cerebrale (dt ICoch~r) e reg1oru ove s1 pratlca la puntura. dei dive rsi lobi cerebrali. - OAP. XV. - Reazione di Vlassermann. Prin cipali conclusioni pratiche che si possono trar· re da. questa reazione. Critf.'ri che debbono guida re il medico ne ll 1 a.pprezzare il valore della reazione stessa. - CAP. XVI_ Esame laringoscopico. Laringoscopia classica con lo specchio. ,. a rie parti dell'immagine la.ringo~c_?pic~. <? st~col~ che PC?Sson~ 111 contra rsi nel prati care la laringoscopia. Immagini laringoscopiche più -comuni, dovu~ a. P.<ira.hs1 dei prl~c1pah ~u scoh larrn~e •. - CAP. XVlJ. - Esame radiografico. Importanza dell'esame radiogra1ìco per la d1agnos1 delle mailatt1e del sist ema... nerro~o. La dia,gnosi di e tu1n " r ceTebri ~ mediante l'es ame radiografico La. diagnosi di e hydrocephalus » mediante l'esame radiografico. Pneumoventri culo.grafta. Tecni ca rli Bingel per la insufflazione dell'aria attraYerso ~li spazi subaracnoidei del midollo spi~alt>. CAP. x,·111 . . Esan1e elet trodiagnost ico. Corrente galvanica Galva nometro. Collettore degli elementi e reost.n.t~. InYert1tor · della corrente. Oorrente faradi ca. Reofori elettrodi e manici portaelettrodi. Norm~ secondo le quali si deve praticare l'esame elettrodiagnostico. Ordine dì su~cessione delle risposte normali dei nervi e dei muscoli agli stimoli ga.Ivanici. ~nti ~otQri dt-1 principali nervi della testa.. del tronco e degli arti. Valori-limiti normali dell'eccitabilità faradica e galvanica de1 1:1erv1 (secon<l.i Stintzing) . ~<\Iterazioni quantitative de.Jl'ecç.ita.bilità elet~rica . Alterazioni qua.lita ti ve_d ell'ec~ìtabili~à elettrica. ~eazi one degen ~~u tiva.. Re.azione deger;erativa a distauza. Reazione farad1 ca lateJlte. Valore prognostico e d1agnost1co della r~z1on ~ . degeneru.tn 11 . Reazione mi ot onica. mi a.stenica, ne urotonica.. Schema per l'eS•\n1e elettrodi~«TD ostico. -· CAP. XIX. - Sulla d1agnos1 nelle malattie nervose (G. .l\1ingazzini). 1

1

Un volume in-8° di pag. VIII-352, in carta di l ~sso, nitidamen t~ stampato, c~n 175 ~gure ori~inal i intercalate n el testo e 8 tavole, fuori testo, a colori - In commercio L. 4:2. Per 1 nostri abbonati sole L. 36 in porto franco e raccomandato.

Inviare Cartolina-Vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina 14 - ROMA

I


AN:NO XXIX

Fase. 20

Roma, 15 Maggio 1922

fondato ctai professori :

GUIDO BACCELLI - - FR-A NCESCO DURANTE

~,

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. oCon!ereoze: ...., . Bel fanti: La terapi a proteinica {a s pecifi ca) nella pratica e nella teoria. ·OUervaziÒn' cliniche: O. Falzi: La cura medica nell'3scesso

epatico da ameba. Hote e contributi: S. Soli eri : Considerazioni sulla reazione s pec]fica peritoneale di Sgambati nelle urine. - v·. Sebastiani : Pdr rendere più semplice e più pratic a la ri .. cerca dell' indacano nelle orine. Jgiene. : ~1. Gioseffi: Av ~·elen,. mento da piombo mediante fa. r1na impura. Apparecchi e strumenti nuovi: lì' . Rossi: Un nuovo strumento per semeiotica . - V. B onorno; Una modific a al « S]fone di F reyer » . Commenti! G. Tasso: Ancora delle cist; tenosinoviali e tubercolosi. &unti e r39segne: FISIOPATOLOGI.\ : l\I. E rlic : Contributp alla patolog ia della. parotide. - SEMIOTICA : l~ . Lundsgaard: Il 'deficit >) del polso nella d)aO'nostica c.ardiologica. )lE UROP SICJ:HA.TRIA: R . Colella: 'f ubercolos i, neuropsicopa-

.

CONFERENZE. La terapia proteiniea (as,pecifiefl ) nella pratica e nella teorìa pel' il )Jrof. SERAFINO BELFA:NTI clirettore dell'Istitt1to Sierotera.p ico ì\llilanest~. (Conti111laz. e fi1i e; r . fase . precedente) .

II. Le prove speri.111entali clella proteinoterapia s t1ll 'uomo, le quali siamo vent1ti rapidamente accennando nella prima parte ond·e mostrare l'ampiezzn. cli questi nuovi m·e todi ed il v..alore prati·co dei risultati clinici ottenuti, ci s tanno a nche acl inclicare che l'anti~a concezione di azione e reazione specifica nella lotta tra organismo e bacterio non è più s11fficiente a date t111a spieg.azione dei fatti che da ta1e terapia prenclono consistenza e valore, poichè essi varcano quei confini e limiti che il passato concetto d 'immu11ità racchiude. Nei trascorsi trent'anni gli studiosi hanno creato l'edificio del1a imml1nit.à specifica a.m0\ettendo una corrispondenza con1pleta tra J'antige11e stimolante l' azione immunitaria e l ' antico1~po prodotto, corrisponde11za cl1e si riteneva ~atta quale di ci1ia,·e · a · serra tt1ra .

tie e delinquenza. - CHIR URGIA: Jehn: S ulla tecnic a per chiudere ampie b reccie della parete toraci ca. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: R. Accademi a ~l edica di Roma. Appunti per il medico pratico: CASJSTICA E TERAPIA: Di~ tu r · bi va somotori nelle emiplegie cerebrali. - Crisi viscera.Il e loro trattamento. - Il cloruro éli sodio nella cefalea. Contro il vornito nella malaria. - SEMElOTIC."- : Il valore della curva della glicemi a alimentare per la dia gnosi de l cancro gastroin testioale. - NOTE DI MEDICIN.4 SCIEI\TJF I OA: Basi s perimentali , importanza biologica e clinica della linfocitosi. - POSTA DHGLl ABBO ~ATI. - VARIA.. Nella ~ita ~~o!essionale: Pangloss: I con-s ul ti medici dei giornah poJ1t1c1. - M E DICINA SOCIALE: Unione Veneta di medici na sociale. - Cronaca del movimento professionale . Risposte . a. quesiti . e.. a doman<le. ·- Concorsi . - Nomine , promoz1on1 e onori ticenze. Notizie diverse. - endice alfabetico per materie.

.:\ quelle forr11 e aberranti di iu1munità non sr>ecifica constatate qua e là non si aveva voluto dare tl'l1 peso, limitandosi a co11siderarle corne eccezioni alla regola, come fenome11i si11g'C>lari, circoscritti e quindi di non necessaria spieg·azior1e o spiegabili con un'azione paraspecifica, per affinità. di gruppi proteici on1ologllct content1ti negli antigeni. L'affinità specifica, dominatTice asso.iuta del campo, per l e estesissime ricercl1e e conferme sperimentali accumulati in un lungo periodo d'a11ni, corroborava il suo attivo anche col concetto clinico delle malattie. Ogni morl)o infettivo rappreselllta an.che per il medico una unità cU sede, di decorso, di risoluzione, di sintomi c.aTatteristici e quindi specifici che dava il marchio sicl1ro açl ess-0 a1I1cl1e qu u11do non si conosoevan-0 ai1cora i ger1ni cal:sail i e quil1dj rende Ya possibile, ai1cl1e allora, una esatta .cliag11osi. Le risulta11ze cliniche della terapia · aspecifica J1on 11a:nno flistrt1tta l'jm111l1nità specifica, poichè nessu110 p11ò negare la Fealtà d-el conce tto specifico deg·li auticorpi, 1na ne hann o semplicen1ente ampliati i confini, stahiJenclo che a lat-0 al processo specifico si SV·">lg:.e 1


·G38

IL POLICC.INJCO \

1111 'ali1"a serie di f enon1e11i i qual-i, 1nediante u n meccu11is n10 cl1e non è quello di una imme(liata n el1tralizzazio11e di antig·eni coll'antlcor1)0, portano al ris1lltato del la g1.larigione, supremo scopo d ella terapia. · È qili sia rletto uria vo lta 11-e r se1ripre .iie. il ?legare alla terapi-a specifica i l v alore clie i?1 niolte fo1·111e morbose solo ad essa compete, e a ~:,,a1·do so '}J er 11.011, cli1·e don11,oso. L a. t erapia, specifica ed as1Jecifìca . 11osso1io co11i11letarsi ,.,, v icencla , nia riori sostituirsi, p ercJiè lcl prinia é direttcl contro il ger1ne, la se·~ orida co1itro lo squilibri o col.lOiclale d ovitlo all'i11f e::.io1ic eri olle ]Jrotei1ze etero ge11~e : in it 1i pti1n.o t enipo qitin.di è ai sieri ed ai 1·accini s11ecifì ci ell e

in, aspecifici.

bisog1ia cliiedere aiut<? ,

invece ai 1n~:;;;i

'll1t

seco11(lo

tr'n l}JIJ

Niella pri1na i)arte di que1sto lavoro s'Ono espos te le conseg11e11z0 tang·ibili cl1e si otte113 0110 dura11te u11:i11fezio11e dalriniezione end ovenosa s ia di lln a n t igen e specifico: sia d1 u110 ttsp ecifico od eterog·eneo ed a})biamo co11s tatato cl1e i risultati terapeutici, con l'uno 0 con l'altro 111etoclo, sia110 in t1n i1umero gran(lissimo di casi nlolto somiglianti tra lE?ro. Di· cendo s jn1ig'lia11za di risultati no11 vogliamo a r1cora dire iclentità di i11ecca nisi110 : t1ma diff•3-. 1·enza, infatti, de,·e pur esis tere i)ercl1è alc u11P fo1•me 111orbose 11 on possono essere vinte se 1io n, clal siero oniologo (teta110, clifterite). T. . a s pecificità s tretta tra antig·ene ed a11tic01 po può essere talvolta evidente solo in l1na rl!lta s piecie cl'animale, m entre l'interve11to as1.v~(;i­ fico può condurre a l risultato terapeutico ir1 ll11'altra ...:pecie: così ad es. n ell'i1i f ezione <:arl1on chio sa d ei bovi1ii è 11ecessario i l sl,ero an,t ica.rùo1ichioso specifico, eh~ invece è 111.f] nu necessario nell'uo1no, 7Jo tendo per qitesto forse bastare l a terapia aspec·ifi,ca. I si11tomi fondan1 er1tali cl1e le clu.e tei-apie l1al).i10 in co111u11e sono, come abbiamo detto, il brivido, la cefalea, il rialzo febbrile, i disturbi Yasomot@rii generali o loéalizzati, la leucope11ia transitoria con Ja sus .egu e11te ip e1~­ leucocitos], la il)€1'- o i1Jocoagulabilità del ~an ­ gl1e; q11 esto r>oriodo di iperattività n10Y!J1'.Sa termina in Ull caso con1e lle]J 'altr o con '31ldOl'i ·profusi, crisi u rinaria e caùuta della febbre. Il s11dde crit to quadro ge11erale, più ·o me110 i11t e11 o a second a del easo, conse gu~ di regola nl l ' i11iezio11e endove11osa di una proteina eter og·en ea e &el've di prototipo p€r il nostro s tudio; i{U ello cl1e tiene dietro alla iniezione sottocuta11ea è n1eno e·vidente, essendo p·i u lento n>Jlla su ri evo l 1tz·io11e ·11ta in cor'lipenso anche me1io 11e ri coloso. L 'intensittt dei sintomi è l ega.ta a varie

cause: a lla qua11tità d ell e l)l'otei11e inie ttate. a11a 101·0 r1att1ta - essendo più violenta 1' azione delle. proteine batteriche, n1eno quella d€ Ile proteine n ative del siero, del latte, ecc. - alla. via })rescelta per . l'iniezio11e, alla sensibilittt r11aggiore o n1inore clel soggetto i11iettato verso 1111a d a ta protei11a, sens ibilit ~i. cl1e può essere u11a iperse11siJ)ilità i1att1rale (idiosincras ia) ocl ftrtilfìciale per i11i ez·io11i l)r eced,e nti (allerg·i:1 .. vaccinale cli v. I>ircruet, fe11on1eno paradosso dr Behring e Zi1"011i, a11afilassi da sie1"0) . Lo f-1 \·olg·ersi d ei sintomi l)UÒ assu111e·r e un'im1)on.e11z<t tale da .cleter111i11are fen.o m eni di collasso · e perfino la morte l)Cr asfissia, per emorrag·ia i11i erna, per Sl1p1)ost a trombosi dei capillari. ec.t. ~ J)OS ... ia1no, inso1nn1a, t rovarci d i11nanzi ad u 1to stato cl1e per la rasson1ig lianza con lo shoc h i1ervoso delle g·ra.:i1di 01Jel'azioni i1e 11a prt:.~o anche il non1e. Raffronta11do que-sta si11drome proteil1ica c.-•1} quella be11. n ota d ehl 'a.i1afi·lass i, 1a quale anch 'essa s i disting·ue per l'azione sui leucoci ti,. s ulla pressione sa.i1g uigna,. sulla iper- o i1Jocoag·u.l ab1lità d el sangue, s11lla caduta t.l-elln te1nperat11ra o sul rialzo di essa, sulla fn llzion~ circolatoria, cuta11ea, ecc. , r1oi vi tro\'Ìè::l 1110 inolti pu11tj cli co11tatto. A maggiore corrispor1de11za t r a le due f ur. • i11e 11oi troviamo an.che i1e11·anafilass.i due ordini di fenon1eni cl1e d ecorro110 paral1eli come i1ella tera1)ia coi sieri e coi vacci11i; t rovia.mo cioè un'anafilassi specifica ed una aspecifica. Il ql1adro della pri111a s-i presenta esch1sivamente nell'animale specificamente se1~ i­ bi·lizzato con un dato antigen e; queillo del l.a econda è riserva to alra11imale sensibilizzato con antigene eterogeneo. Non è n ecessario qtù ricordar-e i f.atto1i p er n1olto ten1po ritenuti inclisp.e nsabi1i _alla: formazi.or1e ·di quel , ·eleno (anafilatossi11a) cl1e si rite11eva essere !a causa d.ell 'intossicazione e d ella inorte per ana filassi, vele110 che era ritenuto t1n prodotto di disintegrazione dei proteidi dell'antige11e per opera di un enzima proteolitico f abb1icato~ i dietro stimo·lo dell' antigene ne1 co11Jo delranimal.e sensibilizzato. SapJ)iamo ora cl1e qt1esta s upposta azio11e pl'oteolitica può esser e sostitl1ita da quella di cornplessi colloid.ali i più disparati e di natura non proteica, doye qui11di la di sg~regazi o­ ne dei }Jroteidi per enzimi nor1 è possibile. Non possiamo qui dimenticare come il Kra.l1.s abbià creduto di ti·ovare l1na co·r rispondew.À.t tra questa fenomenologia anafilattica e quelle. che si osserva nell'animale (cane, conigli•>) i11 seguito all'iniezione endovenosa di peptone. I fenomeni della intossicazi one pepto11ica era1


[ANNO X.\ IX, l? ASC. 20]

G39

SEZIONE PRATl CA

no g·ià stati stabiliti dall.Albe1to11i .eù a ffe rmati i1ellé loro linee pri11cipali da.I Fano; al Krau s sue.tta però il m erito cli a Yerla messn. in co1·t elazione con la anafilassi e di a ver11e 1Jin1osil'ati i punti ùi contatto ed i caratte1·i anafilattoidi. Qua 11tu11qu.c siasi co111battu to e discusso a lu11go se le due intossicazio11i si so1)rap1)011g·ono Ile!.' w1 m eccants1110 unico, è ormai dali:i magg·ioranza degli studiosi accettato che. le due si11toma.tolog ie si avvici11i110 troppo tra loro p ee l)Oterle diffe1·enziare 11e l loro mec canisn10, quello cioè di s-0atenare l'icflts e ln a lterazio11i d el sangu e. Tutto questo va r icordato, 1Jercl1è tra le varie proteine u sate 11ella cura di rnalattic infet~ive il Nolf, il \·a1ag·t1ssa, ecc. 11anno dato la pr~ferenza al pepto11e, onde provocare con esso quella cri i a less ica che condt1ce a gt1arigione gli stati infettivi e 6Uppt1ranti. Non è illogico SUl)l)Orre, quindi, ch e l'ictus proteinico ii1dotto dal peptoo1 e nel malato abbia i11olti punti ·di contatto con quello anafilattoicle o a11afila ttico. ch a lo -stesso prodotto detetmina i1ell'anima le sano e che ci venne fatto cono. cere dail Fa-no, daJ I{raus, dal Luz1

zato. D'altronde 11011 cl obbianJo · ùi111e11 ticar e cl1c al .Friedberger ri ·a.le il co11cetto seco11do j} quale i ~ jnton1 i clir1ici d elle malattie i11fettive non sarel)bero se n on u11a f enon1e.nologia da anafilassi specifica, cioè da anafilatos ina formatasi iri vivo per distruzione dei bacteTi caue.aJ.i nlecliante 1. 01)era cli fe1·n1enti proteolitici che .l 'o rga11ismo segrega a sua difesa. Orci, tl1ia clelle conseg u e ri::.e più i mp ortanti della f o rnia::.iorie di tf- Ha{ì la lo ssin,a riel corpo dell 'ct1ii1n cL l~ l\ scco1id o ali sf'ucli del Fri erlb erger, la f elJbr e. ~el fer10111e110 d ella guarigione d'una inalattia infettiva per i)roteino-tera.pia specifica od aspe.cifica noi trovian10 com e uno degli effetti più · con siderevoli il rialzo feblJrile che !:>ussegue ord i11ariamente l 'iniezione. Taluni osservatori ( ~ Cicl1eli ) insistono, a nzi, sulla i1ecess1tà di questo s inton10; peTch è si esplicl1i l ·azione b enefica il Konteschweller arriva p erfino a fa1·e assurgere a metodo la terapia febbrigena. La teTapia p roteinica po.rta naturailmente, come l'esperienza lo dimostna, al 1~ialzo febbrile. I.e s o·s.tanze eh e prove n gono dalla clisgregazione bacterica od albuminica, l)er op.era degli ele111enti di difesa d~l·l'organi smo, influi sco110 sui centri termoregolatori eccitandone l 'az io11e o cLe!Jl'imendqla, come tra tut1i h a dim~ strato ' ' a1-1g:t).an. Le rice1'che del F r iedber ge1· e del ::.\Ioreschi s tabiliron-0 sperime11tal-

i11ertte cl1e, a seco11da d ella dose di auafilatossina introdotta in un orga11ismo, si può ot · tenere o un abbassa1ue11to rapido . della te1nperatura (coll asso) od una elevazione fino alla ~perpiressia.

Il Centa11ni, che fi 11 dal 1893 aveva studiato qt1este sosta11ze chiama ndole pirotossi1ie, s uppo11eva che si trattasse cli un prodotto unico, non proteide, di costi tuzione chimica b en d efinit a, co1nù11e a tutti i b actel'i; il l\Iorescl1i invece stabilì il ca1"attere di ve1eni s1Jecifici e riuscì a svelenarle con anticorpi speci.ficj, l)er cui queste pirotossine avrebb.ero la i1a~u1'a di antige11e e qui11di di p~roteide. Sappiamo ora cl1e il carattere pirogeno non è .esclusivo a questi so·li proclotti, m a cl1e lo possiedono anche altri co1n1Josti cl1e i1011. so110 tali, ma cl1e sono però in generale, con1e le sosta11ze proteiche, di tipo colloidale; così, ad es., i rr1etalli coliloi·dali, gli arsenobenzoli, ecc. Sappiamo pure che anche semplici soluzioni saline J)Ossono provocare febbr e se iniettate in !ndi• vidui .a uentri tern1oregolatol'i d'equilibrio 1nol· to instabili, quali a d ~.s,. , i t is ici e tubercolot~cri. 1

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Nelle inala ttie i11fettive iJ s il1to1no fe bb re rappresenta p er il inedico e per l 'amn1alat•J l 'elemento essenziale della forma n1orbosa sco1npal'so i·l quale s i ritie11,e cl1e il n1ala11r10 si sia dilegu a to o stia p er dil eguarsi. La febbre è il fenome110 cJa ·~ico i)er eccelle1iza n ell' intossicazione l)l'oteica, m entr e essa non è n ecessaria al la i11..oduzione di a ntico'r pi; noi rit1sciamo, infatti, ad jn1munizzare ed a ottene l'e la formazione cli questi s enza la più pri ccC1la e levazione di te111peratura. Tra febbre, quin·di, e prod uzione di anticorpi non vi è rapporto e s s la febbre giova. nell'infezione non è pe·r chè essa solleciti 1a formazione di sostanze a n tagoniste i1el se.11so immunita110, ina percl1è deve agi1~e i11 qu alche a.Itro· modo l)iù co111e co11seguenza cl1e co111e ca11sa del fer101neno. Seguendo questo co11cetto si dovrebbe nelle i11alattie da infez.ione i)re.ndere i11 con s iderazione cliversa il fatto locale cl1e si dele~·111 ina in un 01·&ano o ii1 u11 tessuto pa tiecipa.nte alla ftbg·osi, da quello generale i·a1)presentato ùalla febbre e ·dalle consegue11ze cl1e ne sono ra1)pannaggio. In linea di massima possiamo, com e fa. il medico i) ratico, ritenere gL1arito (ln.ll'infez ione l1indiv:Vlt10 c1ua11do il feno1neno febbr ile è scon1p a r so, poichè co11 qt1esto il malato ritoi-11a a qt1el se11so• di ber1essere e di euforia che gqdeva nella sa lute. Pre1Ìdia1110 ad es. in co11sideraz ione n el loro _es.i to migl-iore_ dtle rnalattie infettive, l a polm<?-


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11ite cl1e gual'isce s por1ta n eamente per crjsj e·d il tifo g·uarito pure p eT cris j, ma a.l'tifi cialr11ente con la cura pl'oteinica . Stt1dieren10 il mecca nisn10 di entrambe fin dove sarà possibile senza però prete11dere di arrivare alla soluzio·n e d~l problema de·J la guarigione, poichè clobbiamo dire anche noi cori molta ragionevolezza col grande Galileo: « La « natt1ra è inesorabile ed im1nuta bile e nullc1 « curante s e le sue reconclite ragioni siano o « non sia110 esposte alla cap acità· degli uomini, « pe1~ lo cl1e ella non trusgreclisce mai i t.er mi11i « delle le-g gi impostele » . N·o·j qu.estie leggi loe andi a mo tastando ·e qt1.ando credia.m o di conoscerle l'esperienza ulterio: re dimostra. ch e ci è a.p paraa solo t1na pa rte infi11itesimale della v.erità •

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IL POLICLINICO

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Il q11a clro clirJico dell'i'Jlfezione da pneu.moc.occo di Frankel ne11'11om o p1·esenta al suo in~zio molte rasgo111ig·lia11z e c01l q11 a dro di una into.s sicazione da proteidi ba tte1ic i : brivido iniziale, riaJzo febbri11c rapido, fatti vasomotorii spec.ialm ente a carico dei capillari pulmonal'i ·che sono la sede de1la localizzazione dei pn.eumococcJ1i, i1)ercoagulabilità d€1 sangue da assorbime11to le11 to: fenome11i questi che •S compaiono· doJ)O 5-7-9 g·iorni in seg11ito ud una caduta rapidissima cl:ella febbre l)er cris i. della d·u rata di poche ore, accompag'l1ata d a quella perturbctlio critica che conoscevano giù gùi antlchi medici e che ricorda co,n verosimi glianza. l'ictiis i1roteico, lo shock anafilattico sopradescritto. Il faitto fondame11tale che n.ella polmoni te ha sempre colpito il clinico è che avv-e.nuta la crisi l'aroma.lato si •s ente g-uarito, n1entre l'ingombro i:>olmonaue per il versam:ento negli alveoli dei globuli rossi , ·fiei leu-0ociti, della fibrina è ancora tale da tenere epatizzato tt1tto un lob o ed anch:e i due lobi del polmone. La mala.ttia nori è 1iell'organo, riconoscevano già gili antichi, ma nell'organisnio. N·e l tifo, malattia anch'essa ad analamento ciclico, il quadro clinico è ben diverso; il periodo d'invasione è lt111go, quello di stato può p1·otr·a:risi anche qualcl1e settimana e la risoluzione si fa lentamente per lisi, lisi talvolta molto })rolu·ngata; una clu rata di 4 settimane e più non è infreqt1ente. Q11esto è il decorso de lla febbre tifoide ch e noi s tu.diamo nei trattat.j e cl1e f11mmo a bituati di osservare al letto del l' a n1111a1 a to. Come abbia.mo osservato nella prima fJaTte di qt1esto scritto, la prote ino-t.erapia sconvolge queste tra clizioni e noi constatiamo come possa il tifo ca1nbia r e ci~lo , ottenendosi per es-

XXIX.

FASC.

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sa la caduta della febbre, con un equivalente d ella crisi pneumor1ica, runche in seèonda settimana, in t1n periodo cioè nel q11ale sono ancora in 'Via di e,·olt1zione i fatti ulcer~tivi int estinali e crnelli i11sedia ti in altri organi che l 'anatomia patologica cìella tifo·i de ci ha insegnato a co11oscere. La gt1arigione clel tifo per crisi, in seguito ull 'i11iezione di proteine battel'icl1e, costituisc~ certametn te un fatto nuovo ed insospettato nel campo della tsrapia, quantunque forse i tifi abortivi, riconoscit1ti già nel passato, possano avere origine da u11 meccanismo identico a. questo n elJa s11a azione. 'fa.n to nella polmonite che nen tifo noi csse r,1ian10 ·un cambiamento e naturale e artificialmente prodotto della malattia; si potrebbe dire, anzi, una g·uarigione se con questa parola si vuol intendere quella temiJ>eratura normale, quel sen.so di euf,)ria che distingue lo stato dell'indivicluo sano da qu~llo del malato. Nor1ostaJnte questo rapidiss,imo mutamento nello stato geniel'a le lo stato dell'a malattia locale p1ers'iste an·cora neg·li organi colpiti che soltanto più tarcl1 ritol'nano 8 lla norma. .<\ spieg·al'e il ·sopra~7 enire della crisi nella polmon·i te .runcor oggi qualcuno invoca la prodllzione inten sa di anticorpi nel focolaio pnel1monico. Questi anticorpi imm'E?ssi nel ciroolo net1tralizzerebbeTo le pneumotossine e dopo .] o svelenamento dell'organismo si procll1rrebbe la gt1arigiòne. Noi sappiamo pel'ò 01·mai, i11 base a molte ricerch..e, che questi anticorpi sono ins11ffic:Lenti a spiegare la crisi pneumonica ; per di più è stabilito da prove indiscusse come, avvenuta Ja crisi e il malato essendo i11 via di guarigione, il pneumòcocco permane, vivo e vin1l€nto, i1el tess11t.o epatizzato e nel catarro della colliq11azione polmonare. Non è probabile quindi cl1e agli anticorpi specifici si possa far risa.lire il fenome110 della crisi, ad essi però possiamo .e d·o bbiamo attrib11ire I' ai:resto nel sanguie di qtlelile pneumococcemie che .acco1npagnano buo1L n11mero1 di polmoniti e ohg per primo descrisse il .Belfanti. 1

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questo perè ·n,on si può e 1ion si deve negar fede al valore curativo che posso·no esplicare certi sieri antip1ieu1nonici specifici. Con tutt.o

La sp~<!ifi cità di questi si è, anzi, imposta nwggiormente in cn1esti 1.lltin1i tempi in base allo stttdio accurato cl1·e fece1·0 dell'infezione pnenm.onica gli studiosi americani, i quali clisting1~ono "·a t•i ti pi di diplococchi ognuno dei quali richiede p er la stia distruzione un siero specifico. L 'azione specifica del siero antipne11raonico, quale è din1ostrata in numerose prove biologiche Sl1ll' ar1imale, non può, serua uno


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SEZIO:\E PR:\TI C.\

scet1icisn10 i·nst1lso, e&S~r~ negata nell>infezio11e dell'uo1110. :\Io, i.J.1J pctl i l'e col siero specifico rulteriore svilUl)l)O nell'ol'ga11i::>1110 del germe infettivo non vt1ol dire ancora, bisogna convenire, curare la i1olmonite. J1ìfatti , i recenti esperime11ti fatti da Nettfeld nella scimmia con vari ti1)i ùi 1)net11no·coccl1i cli111ostruno eh~ in questi ani·· mali si può provocare per infezio11e tracl1eale una polt1101lite lobare ti1)ica, rna che la g·uari · gione ùei focolai p ol111or1ari B 1. i11fezione ge11erale non deco1·rono lJarallele tra loro : questa , .u ò e ·sere vi11ta clal siero mentre il focolaio pneumonico è n.11•co ra invaso da ger111i Yil'ltle11ti e p uò condttrre a lla morte. Questo fatto è d'altro11de già i1oto da te1111)0 agli studiosi. esse11do notorio cl1e accade n el1' infezione p11eumonica lo stesso cl1e accacle in alt1·e i11fezio11i , acl .es., .i.1-ell'infezione tifoidea. I11 lillest'nlti111u, irt1r esse11do avvenuta la guarig ione. si l)Ossono tro,·a1·e 1Jer lungo tem1)0 b a r.illi tifici vivi e virule11ti; gli a11tico rpi s1)ecifici i11 tal caso 1:>ossono bensì in11:>ed'ire una i1110w, infe-zio11e g en.e.r ale ma non riescono ad osta1olare la formazio11e di piccoli focolai Locali. La g·1tarig·io11e d ' t111a malattia 1Jo11 dipe11de qui11di solta11to dalla produzio11e di sostanze aggilutin a nti o. batteriolitiche, di a11ticor1)i insonn11a, e dalla scomparsa dei g·e1mi per opera di essi; essa consi ste in Ul10 stato ge11erale di difesa l)iù vasto e i1iù complesso cl1e si forma nell'organisn10 e per il qual e no11 soltanto i bacteri stessi ina a11cl1e gli squ ilibri llmorali da ess i arrecati vengono arres tati nBlla loro azione e i1elle loro co11seguenze. Questo duplice svolgersi dei fatti ·cl1e condt1cono alla guar.igion.e è implicito nel c&11cet.to odierno del mecca11·1smo delle malattie infettive che si ritic11e avvenga in due mon1enti: J'i11toss·icazio11e iniziale data dalla protei11a natterica n l pl'ÌJ)10 dissolversi dell'agente m orboso a oontatto dei t essuti; l 'intossicazione seco11daria data dalle proteine cellt1lari dell'organismo in,1 aso, le quali proteine: diventando alla loro volta sosta11ze .eterog·enee, accrescer ebbero e n1anterrebbero la forma mol'bosa. Sono dunque du.e a11tigen i caus ali diversi che possono s1)i_eg·apci il i)erdurar~ di una malattia ancl1e a gern1e scom1Jarso o neutralizzato • dal rispettivo s ie ro specifico; con questo concetto a1)1)n i·e logico l 'insuccesso -cui può and,a re incontro anehe u11'ottima terapia specjficn quando viene clis arn1ata daJrintossicazio11e secondaria. Antichi .e coscie11ziosi stt1di avevano già fatto supporre al Carbone a proposito deJ.la polmoni te, con1e i11 questa i11a lattia l ' ag-ente iniziale

fo. se be11sì il p n et1mococco e.li Fra11kel, ma il quadro cliJ.lico fo sse dovi.i to a ù t1n con11Jlesso di modificaz.io11i del sangt1e indotto dalla di.struzio11e n el focolaio pneumo111ico dei leucociti. ed alla Sl1ccessiva liberaziio11e di una sostanza cl1imica, ben definita dal Lilienfeld , il nutleoistone, ave11te azio11e sulla coagulazione de l s at1gt1e. Egli opinava che l 'ini:ezio ne dell'istone pro,roca.sse una nuova specie d ' i-rnmunità no11 diretta co11tro i germi, ma net1tralizzante l'azi.011e 11·ociva di un·o o di alcuni dei J>rodotti di distruzione delle cellule . Il Cen tanni pure a ve va insistito i.n pareec·h ie l)t'egevoli pubblicazioni sull 'in111ortanza dei tossici . eco11clari i1elle n1alattie, q1l'a11do questi a\ eva110 ancora scarsi fautori. L'i1111nunità i11travvecl11ta da l Carbone nel 1902 non era, in fo11do , cl1e i.1na proteinoterapia aspecifica. L n. crisi nella J)Ol111oni t e è co11 i)robabiJ.i tà provo cata da questa forma d ' i11tossicazione se·condaria da l)rotieine orgar1i cl1e diventate eterogen ee e i1011 ha forse relazione co·n l 'a,g·ente cal1sale pne umonico che rimaine ql1alche tempo i1nmt1tato ·n el poln1one ancl1e a g·t1arigione • avYe11uta . 1

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*** Il m eccanjs1110 della defervesce11za brutale che caratterizza la guarigione di questa malattia è ssinpre i·imaisto misterioso e ri111ane pur ora cop erto d 'un fitto Yelo. Solo l 'osser,·az.ion-e della crisi pI'ovocata nel tifo da.Il )i11iezione di })l'otei11e battericì1e ci pu ò aprire, per correlazio11e di fatti, uno spirag·lio di luce. Qui noi s ia mo certi cl1e l·a caduta r.a.piùa d ella febbre e la co11.seguente g·ua.rig ion.e, indotta dalla proteina, è accompagna ta da un ·icti1,s cui W idal h a dato il nome di e?riocla-sia, ad indicare lo sconvo~gimiento ·che tale atto provoca nella crasi sa11guigna, a lterando cli colpo i rapporti ira i vari componenti d·el sieì~o . L a proieina intrpdotta è, quindi, causa di tale fenomeno o direttamente peT la ·sua stessa costitt1zion,e, o i1ìdirettamente PBr prodotti di scissione cJ1.e da essa dipenda.no e con essa sono in rapporti. Il p1:irr10 co,nicetto ·Ci ~o tl(lu ce a co11siderare la crisi quale i·isultato d'l1n'azio11e d 'i11terfer emza colloidale, cioè d,un'azione recipt·oca. tra i colloid1i del sangue e qu ~lli i11trodotti, seg·uendo le 11orme c11e reg·o1ano tali n1iscele e ·c l1e porta110 a 111agg·iore o n1i11ore dispersione dei colloidi stessi, s-econdo le leggi cl1irnico-fisicl1e che , 11e manten gono la sospensio11e. Il secondo ci condu-ce i11vece a considerare il f e11omeno con1e t1na di qt1elle for111e che 1loi 1·ag·gruppiamo 1


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solto j I n om e di anafilassi e cl1e consideriamo come dov11t.e a cì igestio11e parenternJe delle protei11e i1r1tt·odotte. P er l 'in)mediatezza del fetnon1 e110 r1 oi dobbian10 scartare l'intervento d'una pletora cli a11ticorpi, c1·eati di col.p o a nel1tral izzare il tossico, p.er la foI'mazion.e dei quali è necessario lln perioclo cli l atenza d'un a ·cert a cll1rata. Studi recenti ed antichi ci fecero cono&!ere cl1e g·li anticorpi fo1·111ati iri sitiì e qt1elli cl1e possiamo introtllll'I'e co11 abbondante somministrazion e del siero a11ti1)netm1onico, se bastano a troncare la s.etticemia che ben spesso acco1npa'g11a la 1)0Jmonite, non ha11110 però ir1fl tlenza s ulla risoluzion e d ei focolai e .sulla scomparsa del p11et1morocco di Friinkel da1 lobo epatizza to. L~ fi bri1Joli . ., i o cellulolisi del nl nterja Je sa11gt1ig·1110 essudato cl1e si constat a nel periodo r isolu tivo d ella e1Jatizzazione e cl1 e a1..riva fi110 alla forn1 Eizione clj l)epto·ne - p€J)tonuria l)ostp11em11onica ·-, passando in t1n dato momerlto in circolo potl'ebbe rap1)resent.are il fe11ome11 0 parallelo a:tla proteinotera1)ia o prptono-terapiD niel tifo , col con·segt1ente ictils ru1alogo alla .... crisi: ma ·Con questo non sapJ)iamo a11corn il perchè J1ella IJO lmoni te la crisi interveng·è:t il più ordinariamente p1·011rio ]l settimo g ior110 dì malat\ia e non in ultra epo{'a. Rappresern ta qnesto spazio di circa sette g·i orni il periodo necessario alla forn1azio1I1iè di a11ticorpi nell a malattiu· da siero, oppure il pel'iodo p l'eann.filattico uti le alla se11.sibilizzazjone i:>er lo shoclr anafilattico? Gli anticorpi che dovre])bero inter\·enire nello s1)eciale caso dellél pol111onite non sarebbero q11111cli q n ellt cliretti contro il germe, ])ensì, come già accennaya il Ca1·bor1e, co11tro le !)l'oteine clell'esst1d ato, creando quelle condizioni di precipital)ilità o di adsorbibilità tra anticorpo ed antigene messe in luce dal Borclet e rli c11i clovren10 })8 rlare p1i1 avanti, pojcl1è sn i·ebbero queste le con di zioni necessarie alla flocct1laz io11e dei collo idi da cui si origi:n1erebbe 1a crisi considerata come fenon1eno anafila ttico. _-"\..bbitl.1r10 già fa tto o.. servare ·Cl1e taluni })l'ete11clerebhe1·0 cl i consiclerare la n1ala ttia, e sopratt1tlo il feno111eno della febbre , ql1ale stato una.fila ttico IJl'0\ 1 ocato cla 1la co11tir1 tla immj ssjo_ ne 111 e i l'COlo cli l)l'odotti della disintegrazio11é p1·oteica elci bacteri (endotossine) o della disintegrazio11 c alb11mir1oidea (pro11e1Jtone, ami110- , OJc»icli), l)CL' 011.2ra o cli a utoenzimi o di enzin1i "peciali d i protezione (rlb1 veh rfernierite ). di cui 1' .. bclerl1alclcn f11 il pl'i11cipnle sostenit ore e l>Dr i·nzion e cl r i quali. secondo tale autore, 1

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l'organismo si sbarazzerebbe clPgli antigeni eterogenei. ~i\ parte cl1e que$tn. idrolisi per digestione enzimatica nel circolo sangl1igno clell'albt1mina nei st1oi compo11enti al)it1retici, tra i quali ve n~ .sarebbero dei velenosi (Vaughan), è un supposto }Jl Lt teorico cl1e l'ealmente dimostrato (Do11ati), che, nnzi, venne provato i11consiste~­ te cla m olti osservatori, non pare ammissibile che U·n a clisi11tegrazione di tal genere possa S\ olgersi i11 pochi min11ti, come ricl1iederebbe un fatto co·s ì tumultuoso come lo è lo s ltock. anafilattico. (Bo rdet) . Molti ·11egano la preser1za e la produzione nel sangl1e òi enzimi specifi-ci per i singoli proteidi. L~t pr,e senza di }Jroenzin1i o }{inasi attivanti, quaJi sarebbel'o le stomosi11e del Centanni, non è a ccettata e nep1)t11·e di111ostrata; anzi, molti fatti tenderebbero ad escludere la loro attività i1el sang11e, per la riccl1ezza di q11esto in antifern1e11ti destina tj, appt1nto, a impedire la idrolisi degli albl1minoidi. L ,unico enzirr1a proteolitico (per non parlare dei fermenti clJe agiscono sugli idrati di ·carbonio e st1i grassi) cl1P passa nel sangue, assorbito a i)eriodi dall 'i11testin-0, è quello pa.i1creatico O triptico, rl a Clli azione in circolo1 è· })erò ostacolata dal forte potere antiproteolitico del siero non11ale (Boldyreff). Jobling, Petel"sen e Eg·gstein i11sistono nel ritenere che le sostan ze capaci di trasforn1are il siero fresco in anafilatossi11a (bacteri. agar-agar, caoli110, ecc'.) favoriscon~ l'autoproteolisi di questo s iero percl1è risso1'birebbero l'anti lripsina. L 'ipot~i di veleni anafilattici (a.inafi1'atossina) da s·com1)o~izione proteica. i'apida è ormai tramo11tata, p.ercl1è 11110Ve osservazioni, accu1nulate in questi t1ltimi ai1ni, n e dimostrarono i11s11fficjer1ti le basi ed 'i!nesatte le deduzioni Qllale fe.nomeno dovt1to a veleni liberati dalla dig-.estione delle albumine. L azione clel complen1ento Sllli bacteri, o meg·l io s 11 i g·lobllli i·ossi seusibilizzati, nel fe110n1eno dell'emolisi, che l)Oteva servire çla prototipo dell'azione litica fermentativa , poss iede caratteristiche tali che la fa11no differe11z ia re da llna vera e propria digestione (Bordet). Se poi J'jniezione }Ja re11terale od e-n dovasale d 'una et lb1rmina eterogenea a \· es~e co111e co11segue11za. u11a J·a1>ida disintegrazio11e di es . . ie per digestio11e. n1nl si co1nj)re11cle rebbe, ad es., !,azione del siero a11tidiftrrico. Koi sa1)piamo infatti cl1e i11iettandolo sotto la r)e·lle ne ritrovinimo a l com1)lcto il \·alore a11titossico 11cl siero di . angue clopo ci1'ca tre g iorni; questo ·Yalore ir1<.li le11tn11rente clin1inl1isce i1er 11on potersi più ~ velare dopo circ n nn n1esa. Sa1)1)iamo d 'a Jtra 1

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SFZ IO);E PR.-\Tl CA

pai-t e el1e il valol'e jn1mu·n izzante va perdt1to . e il s ie ro s11})i~c c 1111a mi11ima alterazione per

tologjci 11a11no una orjg il)€ comune : lcl '{loccula:,ione d ei colloid i ( L,11mièr e. Co11t111·ier ) .

~1ci di

o basi che deteriorano la .n atura delle glob11li11e alle qt1ali questo '}'.> otere è legato, tan·to più CJllMld o tale alterazjone è data dai fermenti digestivi. I concetti odierni, convalidati dall 'esperie111.n, dico110 cl1e l 'anofi latossi11a provoca t111'un1-ca si11dro111e cruaù11nque sia la S ll <.t orig·ine: verch è la s :t:a f orma::.·i o 1ie ai1·viene, riori alle -~ zics e <lell'antig ene o clelle protei11 e irilrodott e, ll l <.l J> e r un' a:. i on e di eo 11 t a tto t rll esse ed 'li n. s11·ro ft esco, e;-;c luso ogrii irit er ren t o en:.i11iaticu conditcerite ad u11a proteolisi. IJo bbian10 <·11ns iderar e il vele1io a1ia:{ìlattico conie u1i ele1n,,n l o z1refornialo 11.el sangile 1 l'att ivitcì clel qua.le allo stctlo fisi ologico è equil·i brat a d(( ,z1t r i conipo·n e1iti (Bor clet, Doe1·r , Sacl1s). l,o scatenar s i clelia é.t11afilassi s ia come ictus, .... ia co111e m alattia cla siero, ecc., non è q11in-

<li clov11 to acl 11n vele110 vero è proprio, qllale noi i·itenevan10 nel passato in base ad ll'n a el'ro11ca i1t1e L"pTetazio11e d e i fat ti; i11n, è Ja consegucn7.a cl i 11110, stato ·1)ecifico dell 1org·anjsmo t.·l1c 11oi ve11ia1110 c1·ea1l do ai-tifl cial1neni.e co11 i11iezio11i precede nti di. si.ero o cl'a ltri l)r oteidi, <J in n1odo natu1·ale, co11 la i110 lti1)l i cri zione d ei g·el'1ni, i quali fatt i d etermina.no t1n,o squi1iL11 io r1 ei col loidi ~e l siero, procura ndo così con l<1 111n.lé.ttti.a la f ebbrc, che è un a d elle conseg·ite11ze pitL pales i cli q11esto stato anorn1ale d elr0rga nismo . Il concetto primitivo ùe11· anafilassi è andato a mpliandosi in questi Ulltimi anni, ed 01a .esso abbl'accia un vasto complesso di fe11omeni e va confonden·dosi, con sf11matuTe inaffer1·abili, coi pi.·ù disparati fatti morbosi, p er Clli i può realmente dire c11,e· ogni manifestazio11e- patologica d ell'uo1110 tròva og·gi l a s11n, ra!.!.io11e d'essere o vuol essere attribt1ita alla ...... ana filassi. ~e c111esto n ome fos:-;e riservato a lJ e form e che si orig·inano d a lle sensibilizzazioni specifiche, ·dalle quali è n ato, relegando tra 1.e anafila ttoidi le forn1e non specifiche, co1ne g ià fa C!llltlch e autore (P esci), que·sto capitolo così interessante n-ella b iolog·ia ne gt1adagne rebbe i11 cli ia rezza. Xnturalm ent-e l'ultima fase delranafila.ssi, lo .,hoc-k ]) ropriamente detto, rimane ugt1ale in e11trarnbe le forme essendo dovuto al su pposto fnt.to m eccanico della precipitazione o floccl1laz'ione di a lcuni d ei colloicli m.eno stabili del .;;iero e specialmente della euglobt1lina. .\.lct1r1i at1iori, generalizzando q11esti ratti, ~·i·. 111g· ono n-cl o.ffe rmnre r.he -gli acc iclenti l)a1

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*** L e cause elle inclt1cono qu est e special i sostanze (le qnali })iù ch e non disciolte so110 so sp ese jn 111i1111tissimi g ranuli n egli llmori e nel sangt1e d 'ogni oTganismo vivente) ad 1111 agglorn e1a.111ento d·el lor.o granuli e c1l1indi a 1.i un n. ftocc n.lazione o,d anche, p er tro1)pO ir1g r ossa111e1tto dei loro am111assi, a cl t1na precipi taz io11e so110 molteplici. Le principali t rn esse sarebbero Ja tensione s11perficiale e la loro ca1· ica el ettrica. Nei falti anafilattici non si può discon oscer e orn1ai cli.e lo stato speciale d'agglomerame1i lo di ques t i co lloicli ra,pprese11 ta il pri11i1t1ri JJ l OL~n s llel f e1io'n ie1io. ·e la l'ottura dell'ecrujlibrio colloidale d el ...,anguc sotto l'azione di quals iasi agente, sp ecifico o non specifico, è il fatto detel'minante o ct1lminante d ello sho·Cl{ anafilattico, è n atura1e che quest' ultin10. si m an·ifestl specialm e11 te u carico di quegli atlbU!lJino1di . che n el san gu e, o meglio nel plasma e n el siero, sono più facili alla ftoccul azio11e e precipitazione e cio·è a carico del fìb1·inogerio e. di qt1e·l la part e <li g·lobulina d el sie ro che dalla chirnica fisiologica è ch~arnata eug lobitli na. Doerr e Nolf inclinano, infatij, a. credere cl1e l 'ictus anafilattico sia in rappo1~tl() con l ' ir1i ziarsi del·l a coagulazione. Esper ienze classiche fa tte in vi tro ci dimostrano come e.erte special i sostanze adsorbenti d 'origine non proteica qua li l 1agar-agar, il caolino, ecc. a giscano st1 l s iero di sangt1e asportando o :fissan·do iri 1iari t la g·]obulina sopraddetta ed alteramdo l'equil~­ brio normale cli sospension e di qu€lla rimrtn.en lc, per cui essa i11 tale stato diventa t ossica per l'animale stesso da ct1i proviene. Nell'anafilassi specifica la sua azione è a1 1co1r pit1 n1a11ifesta, p oicl1è l e condizioni della sua precip itabilità a.i co ntatto dell'antig·eme per il qu aJe l 'animale è stato sensibiljzzato son o r ese più affini per q11elle propriietà, m P.sse i11 chiara luce d al Bordet, cl1e noi sappiamo esistere tra antigene ed anticorpo, essendo questo parte clel la glob11 lina stessa che funzion a d a precipitina. La d·iffe l'enza essenzia·le tra la form a specifica rle'll'anafil assi e qu€lla ana:filattoide sta i•n ciò che i11 q t1ella è n ecessaria la l)reparazione, il l avorio cell11lare della sensibilizzazio. 11 e, in q11est a m a nca, trattandosi di fatto un1eamente ed appar.entemente meccanico do,·uto all'alterato ec111ilibrio collojdale d ella e11globul inn. :Nel l' ri11afìlnssi s pecjfiç:a al contrari o . n oi 1

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IL POLICLIN reo

possiaruo otte11ere l·iclus i1on solta11to cori la sol a e uglob1ùina, ina a11cl1e coi r estan1t i albu111inoidi d e l ~ i e ro (.:ieri11a, 1Jseudoglobu1ina). Ciò ' orr·eJ)be 5igi1ificare cl1e la se11sibilizza zio11 e, ossia quello stato l)er ct1i i colloidi del proto1)l as111a o ùegl i 11n1ori so110 in conctizio11e da essere disquilibr ati in 1Jrese11za del l 'a11t ige11e i)ecifico, è l) roprio fo1·se non di u11 solo m·a de i vari com1)onenti proteici del s~ero, • per cui l 'az.i one scatena11t.e l 'ictits è legata, oltTe ch e a lle globuline, a 11cl1e al'l e s ierine. Queste pl'oprietà, ch e potre1110 cl1ian1are fio cc u.1 anti, non a p•p arte11gono a tutte l e so·s tanze colloidali indifferentemente; a lcune le possiedono al massimo g·rado e tra queste vanno a11r1overate le proteine b atteriche (tra queste la. tifica e la colerica sar ebbero le più potenti) Je ccuali più cl1e i1on le albun1ine d'or.igine anilnale raggiungono lo scopo. I noltre, non b asta produrre 11na flocculazio11e per scatenare l 'ic tus, p er cl1è sembra cl1e ool10.11 to ftoc culi di una 1data g r a11dezza· abbiano il p oter e di adsorbire e i) rovocar e la precipita zion e; i11fatti una sospen·s ione d ello stesso ·Colloide a geossi fio·ocl1i, ta11to da esser 1e vi5iibili se11za ap]:>aT·ecchi, dà fen·on1e11i meno gravi ùe1la stessa nella quail·e si siano eliminat i i granuJi più volun1inosi (Belfa11ti). Ciò f areb1

l1e si1ppnrre clie no1i soltaritn l o stato grosso1ario cl.i p1~ci11ilaziorie eritri i?i gioc o e 1io1i sia

un, ZJuro fatto 1neccan ico , ma c h e sia n ecessario all'azio11e uno stato speciale : li imico-fisico <li qitesti grariu li , i quali indurrebbe·ro a loro

volta .d.ei fenome1ri ·di squilil)rio n egli ùmori e n·el sangue se.nza ch e sia necessario, per qua11to s i supp1o ne, un v.er·o· fatto di l)reciy,itazio11e grossolana, quale vuole il Lu111i ère ed ll l{opaczewski e q11ale ill:lvece n ega Wfdal. È ovvio p ensare che p er il fenomeno d.ell'a110.tìlassi co1ne per qt1ello d ella mala ttia i due termini azione e r eazione implica110 due fo rze subo1·dinate l'u11a all'altra e cioè lo ·stato d ell'e<ru ilibrio colloidale dell'organismo e quello dell'age11te ftocculante, forz e_che non s i possono appr,ezz are al lo_ro giusto \Ta lore se non mett endole i11si eme. IJa n1oltep·l icità delle fo1n1e di ru.1afilassi che va da cruelle leggere cutanee limitate a qualcl1e l)Ollfo di orticaria, dagli eritemi diff11si , a lle a rtralg ie 1nono- e polia r ticola ri, dagli .edemi a tipo infian1n1a torio, erisipelaceo co1ne nel1' n.llierg·ia vaccinale dei rivaccinati (v. Pirqu.et), a certi spasmi bron cl1iali (a ll.1a da fieno) fi110 n,l]e forme, fortunatamente il.1olto rare nell'i.1on10, di n1orte fulminea. t.roYer ebbero seco11tlo i rece11ti stucli la lo ro ca u. a 11c ll a ftoce\1 l azione degli a lbt1n1inoidi 11<1 1 • :tngne ci r·-

cola11te ed i11 111odo l)l'eYa lente alla s111)erfic1e di C· i·ti gr\1ppi ce llulari · e so1Jratt?-tto d-eg li endotelii capillari (l)old. Ko1Jacze,,·ski, P esci ,_ Queste flocculi.ne, cl1e sono l)Oi le preci pi ti11e specifich e deg·li a11ticQrpi i1umunita ri, distu1ba110 p er causa m ecca nica la circolazion8 ct1tanea, donde g·I i edemi , le orticarie, ecc.

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Il fatto che si l) UÒ i n vi tro l)l'eparare la flocculazione d 'w11 siel'o il quale poi .a sua voJta , iniettato nell'anirnale, è ca1Jace ·di riprodurre i s into111i d ell'ictus ana1f1lattico, di.lnostra come già abbian10 affermato - ·Ch e questa conti:ene gli elementi 11ecessari per la cost.ituzio11e d.el veleno cl1e s i è convenuto cl1iam are anafilatossina. Ciò però non sig1iifica di necessità clie l'anafilas si sia esclusivamente ttna: for11ia u1nora le; esperienze fatte con oraarii se nsib·i lizzati, ben lavati. d el loro sangue, di·1nostr ano clie qitesti 111.anifest a110 n ei riguardi dell'a ii tigene itna se1isibilità tipica (Cesaris De11lel ). D evesi a?n11ie tt ere , quiridi, clie avveng ono alter azioni o m egl io squilibri colloidali n el pr1JLo11lasrrta stesso delle cellule.

Per alcuni st11diosi (Zironi) la malattirt sarebbe uno stato sperc·i ale d 'irrital)ilità dovuta ad i11tossicazione p er· p rodotti batterici; questi t1Jtimi, s timola11do ri1)ett1ta1n~11te ed a piccole dosi l.e ceilu1e, p er 1. assorbimento graduale dai pt1nti infetti, ne i1npedi scono il norma le fi1n zi on a mento, le i11etto110, anzi, in 11110 stato d'ipersensibilità, aggravando l a condizjone mor b osa, per c11i i11 tale l)eriodo - che l)UÒ durare ancll-e lunga111c11te - basta ar1cl1e 1111 p•icco1lissimo stimolo tossico per a1·riva1Je allo sliock (feno111e11.o pra ra.dosso di Bel1ring, reazione ipe1"er g ica di v. Pi rquet). "\Vidal sos~iene infatti ·Che è i1el disqt1ilibl'io dei colloidi cl1e fo rmano il protoplas111a delle ce1lule che bisogna r icercare l a rag·ione della sem ejologia dC'i fe11omeni d ell .ictus. Queste , ,ed ute n11 0,·c . 0110 1)er n11lla in Ol)}JOsizione coi concetti sopraesposti degli squilibri colloidali q11al1 m oventi delle malattie; esse fanno p e11sare cl1e oltre i1egli umori qu esti squilibri i po ~sono formarsi (ed allora forse o·o· iore da11110) n el protoplasma celh1Con ma oo lare. A cor1forto di queste vedute sullo stato di s·e nsibilità e di ipersensibilità di talt1n i teB.st1ti o ocrruppi cli cellu1le sta.1111.0 1e dimostr.azio1 1i. . clir1iche o sperimentali 11elle cosidette reaz1on1 a fo cola io J1 el le q11ali ra11tigene introdotto fa rengire s~ltanto i te~~uti in cui sono. stat:i JJre forn1ati e s i 111antengo110 a lun go gl i a~1t!­ co rpi c:pec ifici (llicettoti ~ess ili ) . La prec1p11


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XXIX,

F'ASC.

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SEZIONE PRATl C.\

tazio11e o ft occ11lazione o lo squilibrio si fa1-ebbe allora in, silzt come accadrebbe nelle reazioni diag·nostiche cutanee (ct1tireazioni L Si i·itornerebbe q11indi all'antico concetto delle precipiti11e, formulato da I-Iamburger e Schick per le malattie da siero. Tenendo presenti tutti i iatti che siamo venuti rapidamente accennan·do e ·considerando la proteinoterapia quale fattore: ,d i flocculazione o, in senso più largo, di agente alterante lo stato colloidale, per logica deduzi.01n e bisogna ammetter~ che, ,allo1 quando giunge allo ~o­ po, essa ristabilisce l'equilibrio tra i vari componenti colloidali del sangue : l'ictus della ~ri­ si sarebbe l'espressione di questa violenta modificazion.e, m entre la lis.i rappresenterebbe il Jento e graduale ritorno alla illorma. È molto probab.i le cl1e il fenomeno delln. crisi più che non la conseguenza ·di una neutralizzazione di antigeni erl anttcorpi significhi il ritorno ad un più uriiforme e mìgtiore complesso coitoidale 1iei liquidi umorali e. sangui1

grii che bagnano le cellule ed i tessuti, per cui cessa immediatamente la sofferenza; gli anti-

corpi invee.e nlantengono la loro funzione come coadiuvanti ~a g.u arigione ed in alcune malattie, sopratutto nelle tos~iche, dominano la situazioin e. L 'esperienza quotidiana ie:li labor.a torio e le prove clini che sull'uomo insegnano che una volta sorpas. ata l'anafilassi si acquista un certo grado di immunità non duraturo, ma sufficiente a diminuire la violenza d'un. attacco per iniezior1e successi va. Questa resistenza vien e cl1iarnata coi nomi, forse inutili, di tachifìlassi o skeptofilass·i che vorrebbero indicare la rapidità con cui si manif1e.sta questo stato d.i refrattarietà verso l'anafilassi, ma essa è detto, in modo più comprensibile, antianafilassi o dea n.afìlassi e r appresenta un singolare fenomeno per cui, non sempre ma qualche volta, ~i riesce a r eprimere od a ·di111inuire l 'ic tus inercè l.tna piccola frazione, ad es. , di 1/ 10 eme., di sie1·0 inocula,ta qualche ora prima della dose massiva ed a far sì che ql.1esta ·s ia impunemente tollerata; ql.1esto metodo introdotto dal Besredlia, fu detto perciò subentrante. Allo stesso scopo .furono consigliati altri m·ezzi, alct1:r:i per :provocare la costrizi·o ne vasale (adrenalina) prin1a o subito dopo l'iniezione che si teme scateni la sindro1n.e, ,a ltri invece per •ottenere una asodilatazion1e (oleato sodico), a ltri per insens il)ilizzare i ce11tri nei vosi (cloroformio, etere), altri pel' agire st1lla coagulazione o st111a fluidità .del sa11gt1e (cloruro di calci0, carbonato sodico). Il risultato che si ottiene da tt1tti questi m etodi non sempre raggit1nge lo scopo, 1

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ma in alcuni casi ne è evidente l'az)one protettiva per lo stabilirsi di una resistenza subitanea. Il meccanismo di questo interes·s antissimo fenomeno che potrebbe darci la C'hiave del come possa avvenire anche la crisi, ammesso che essa rappresenti un fatto di deanafilatizzazion.e, è ancora ,sconosciL1to e le spiegazioni fornite non sono tali da darci affidamento, sulla loro e·s att€zza. Le ipotesi, infatti, di Kopaczewski, di Lumière e Couturier cl1e vedono nel solo fatto meccan.ico ·della ftocculazio·n e la ragione delI' ictus per azione brutale sugli endotelii dei va,si cerebrali, irritandoli, con SU(!cessiva caduta riflessa della pressi·one sanguigna .a sue conseguenze, no~ spi.egherebbero, come giustamante insiste il 'Vidal, il per-chè una piccola iniezio11e pre cooent.e basti a rendere insensibili q11esti endotBlii all'urto meccanico che in più f-0rte misura V·e rr.ebbe provocato dop.o. Taluni (Kopaczewski) vollero vedere nella dean.afilassi per oleato sodico l'effetto benefico di una 'd iminuita te n.siom.e supe.rficial e dei colloidi; altri invece vedono nell'abbassamento della pressione sanguigna il principale· fenomeno dell'anafilassi e sì serv·oin o· quindi .di mezzi che la rialzino come l'adrenalina; quelli, infine , cl1e in essa considerano l'alterata coagulabilità si rivolgono al cloruro ·di calcio. 'fUtti questi concetti sono vaghi e per di più in opposizione tra loro: con1e sen1pre accade q11ando trattasi di fatti molto osct1ri. 1

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Quello che si pt1ò sicuramente affermare è ch·e nello stato fisico dei coll.oidi traioc,e minime di sostanze sia colloidali, sia cristalloidi, ne alterano l'eqt1ilibrio e·d impediscono· una reazione o ne manifèstano una latente: le em.olisine, le agglt1tinine, le antierr1olisine, le antiagglutinine, ecc. sono dimostl'azioni gio1naliere di questo stato di cose. Non è certamente considerand.o un solo sintomo ·eh.e m.oi git1ngeremo a comprendere il con1plesso di fatti conosciuti e sconosci11ti che regolano l'anafilassi ed a trovare il moclo di dominarla; perchè oltre le azioni singole ·dell e s ostanz.e provocanti e. le aon.segu enti reazi·onit dell'orgamismo iniettato, bisogna che noi riconosciamo anche i rapporti che passano tra i vari organi, tra i vari grupp,i di cellule che di n ecessità devono intercorr ere tr.:a loro :per l'armonica correlazione ch e n1antiene l' equilibrio tra tutto quanto costitu iSCf? l 'individtio. La composizione del liqt1ido sangtligno è ancora molto misteriosa, nonostante tt1tte le no1

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IL POLICLINICO

stre cognizioni su. di essa. Il i1umero dei l)l'ir1cipii attivi in esso contenuti che partecipano alla difesa contro influenze perturbatrici od n l mantenimento re~1aFe clclla f11nzione fisiologica, principii elaborati dalle cellule stesse del sangl1e o versati nel torrente cu·colatorio dai · diversi organi, è senza dubbio molto considerevole. A lato a queste sootai1ze .dttive posson-0 riscontrarsi sostanze antagoniste che assicurano l'equiljbrio di queste fui1zioni (funzione a11 tialessica, antiproteolitica, ecc.) ; u'1'adsorzione in a1cune di questi principii porta rottura d'equilibrio (Borde t.) . ~ naturale .cl1e tl1tta qu.e sta ideazione nuova, 11ata. dai fatti che reggono l'immunità sia nei rapporti d-elle1 sostanze• specifiche fabbricate dall 'organism·o (anticorpi), sia nei rapporti del! 'equilibrio colloidale degli umori e del sangue, porti per conseguenza lln fervore di lavoro P di studio sulla costi tuziO'lle di questi, sulla stahili tà maggiore o n1ir1ore dei componenti il plasma ed il siero (fibr.iinogeno, globuline, sierine, ecc.), e degli elementi in questi sospesi (globuli rossi, le·l lcociti, piastrine) ~i fronte a sostanze eterogènee. Così, ad es., Kolle, ·Schlossbe1·ger, Leupold affermano che il sangue dei sifilitici ha l111a i11aggiore sensibilità, una labilità maggiore del plasma di quello degli individui normali verso gli arsenob-enzoli. il che spiegherebb~ q~i.e-i fenomeni di tossicità meccanica che si mettono a carico di questi . .. medicamenti. Ogni essere organizzato ha ll'Il eqt1ilibrio colloidal1e suo proprio e come ogni specie ne avrà uno suo, così anche ogni individu0 di essa p·ossiede.rà ·q uel tanto. che ne imprin1e il carattere partico·l are; così noi sappia.m 0 a.j es. che t.ra il bambino e l'adulto, la donna gravida e la normale vi è una differenza i1ella stabilità dell'e<1t1jlibrio colloidale del pla.sn1a (Plasmalabilitat) eh.e può n1anifestarsi co11 l1na più facile pre·cipitabilità dei globuli rossi (Bll1tgenkung, di Sachs, Starling). Q11esto fa sì che anche nei fenomeni d 'anafilassi oltre che fatti fondamentali co111uni ne abbiamo fatti carattertstici pe r le singole specie le quali per.ciò presentano differenze e sono diver~an)ente sensibili all'ictus. Quando poi per lln motivo cp1alsiasi un colloide eterogm1eo può i~iver sn rsi n el sangue o negli umori senza essere fe r1nato dalle barriere natl1rali (intestino, fegato) per subin·i qnelìa omogeneizzazione che lo ice nd'e i so to1ti-co El l plasma. come accade i1cll' i11d i ,·iduo i101'1l1,1 le. è naturale che tale com110. to ete rogeneo, im1ne:::so in un plasma. labile, fa subire a ql1esto dell e n1odificnzior1i pil.1 o n1er10 i11ten...c::.e che \J. idal, 1

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[.i\K1\0 XXIX, FASC.

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"'. \brami e la 101-0 scuola l1a11n o cl1ian1ato, cn m e abbia1no accen11ato, col no111e di enio cla ~ia _ I :Si11to mi di questa variazione 11ello stato dc t sang·ue o degli umo~i posS-Ono essere qt1ali noi co11oscian10 susseg11ire per i11iezione l)roteica co l quadro con1pleto di u11a }Jroteoto~ sicosi O})l)lll'e ridotto alla se1np1ice variazione :i.1.el n11n1ero .e i1ella qualità. dei lencociti od ai fe11on1 e11i vaso1notorii (orticarie, edemi, ecc.). . Su questo stato emocl'afil·co· del sa11gue cl1e i11 generale preced erebbe I 'ic tus, ' ' · idal h a. fondato le· ~ue ricerche onde a vere 9ia chi a ve diagr1ostica e causale ·dj e.erte forme morbose. di ce1ie ins11fficie11ze d'organi non più capaci di n1odificare, i1el senso co·n sono ai loro tessuti> le albun1ine che per os vengon o introdotte in tali individui (e111ocla.sia digestiva). La reazioné cl1e l'organisn10 oppo11e all'introduzione delle albumine non omog·enee conduce spesso, com e abbiamo veduto, a guarigio11e llna sindrome i11ot·bosa che può trasci11arsi a J1111g·o (tifo, reun1atis1110, ecc.)·, esse 11a11110 qt1i11df un'azione stimolatrice sulle cellule e portano in que.ste uno statq di ipe1~attività cl1e '':eichardt chiamò attivazio·rie del protoplasr11a. La scl.tola tedesca che segue queste ve:iut{-trovò la ragio11e del successo delle cure l)rotei11icl1e in questa maggiore attività, i11 u11 rinfo1·zo cioè del ricambio .che permette una più intet16a prestazione di lavoro, quale il \\.eichn.rdt. ebbe campo di osservare contro le kenotossi11e d ella fatica; sarebbe una terap·i a i11dirizzata. verso tutt e le capacità reattive dell'organismo (ergotropa secondo v. Groer) e quindi 01nnicellùlare ed on1niurn-0rale. Comunque Ja 6i voglia considerare questa attivazio,ne n'o n dovrebbe essere, con ogni proqal)ilità, se- non la ~ con'Ség11enz·a della ! colloidbclasia ossia del compleseo di tutti quei teriomeni che abbiamo descritti i quali dareb1•ero il colpo di frusta cl1e rianima l'attività delle. cellule. Quest'azione stimolatrice rion sarebbe es cl1tsit'a d ella sola terapi.a colloidal.e ma può essere provoco/a da molteplici agenti chiniicifi sici (l1eliote1 a pia, clima, cura balnearia, 'ecc.)~ Alcu11i potrebbero attribuire questa attivazione del p rotoplasma dietro lo stimolo prot.e1nioo ad ttna azione acceleratri·ce in contrapposto a q11ella ritardatrice (ormoni e caloni di Starli.11g e Schaefer) ; ma ciò è più gioco di parole c11e non r€altà di fatti, poichè, salvo le poche cognizioni che abbiamo intorno alle ft1nzioni collegate delle ghiandole endocrine, a noi sfl1ggono i veico li chi1nici che eccitano od inibiscono l'attività di un organo. Se ci riesce, quindi, difficile di scoprire e conoscere le leggi delle correlazioni tra le ghiandole, ci sa.rà ancor più 1

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SEZIONE PRATICA difficile tener dietro a qtielle cl1e abbracciano i tessuti e le cellule di tuttq. un organismo-. Aibl)iamo voluto rapidame11te r ag·g· ruppare i11 questa sintesi l e idee e d i fatti cl1e l1anno attine11za a lla proteinote rapia, per trovare il nesso logico onde dedur1·e quelle conseg·u e nze che n e i> ossono spiegare il n1eccanis1no; s iamo ben lungi dal s upporre ragg·iunto lo scopo, non crediamo però d 'aver fatto cosa .i nutile. La tera pia specifica, l)l'reventiva e cura1iva, ci aveva .abituati ad un eone.etto cl1iaro e razionale ·del suo v a l ore nei rispetti dell'immi.1nità; q11ella dei proteidi eterogenei ci fa intrave dere un altro immenso campo d 'azione, n e l quale però, data la nat ura ·e nergetica di tale terapia, n ·oi n'(>in riusciamo sempre ·di sce·g liere per la CUT'a la proteina più adatta al caso, nè di commisurar.e q11el tanto di essa che è n ecessario per mettere in gio co tut~ le r esistenze vitali o·n de superare lo squilibrio provocato dalla malattia, ritornandolo alla nonna, e cosi p raticamente si riscontrano, accanto ad effetti quasi miracolosi e ·d uraturi, altri passeggel'i o nulli. Non pretendiamo quindi dalla proteirioterapia la. guar ig·ione d'ogni f or1na morb osa, com-e già si era p reteso anni sono dalla cura dei tumorj maligni colla p roteina streptococcica. Le pro.t eine, e spe.c ialmente quelle ·d 'o·rigine batterica, sono armi eccel lenti 11el le m a'Il i di chi l e sa adoperare, ma non sempre esse bastano al bisog110, ch e, anzi, è necessario cambiare p er trovare tra di esse quella proteina che riesce più utile al singolo caso. BIBLIOGRAFIA. .

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JL POLICLINICO

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XXIX,

,-ALAG ussA. Policlir;i., Sez. l\1ed., 1920, fase. 10. \.A UGHAN. \\.ejchardt's Ergebmisse, vol. I. \VJDAL. Soc. de Biol.. 4 marzo 1905, e 2i feb-

FASC.

201 J

re c-0n feci ora diarroiche-muco&e, ora dttre, e n el settemb1"e, dello stesso anno fu ri1)1"e.so dalla. farma e"?1erocolitica mt1co-.sangt1i11olenbraio 1906; Congresso di Strasburgo, ottobre ta; ricoverato rr1 u11 ospedale, venne pratica1921. to l:esame delle feci che diede risultato ·p ositi7 ' ' 1DAL, ABRAi\II e BRISSAUD. La Presse ìVIéd., vo per la ameba disse.11ter1ca. Si istitu ì una. 1920, n. 19, e 1921, n. 19. -cura. emetinica (6 in iezioni) con buon risultaZIRONT. Boll. dell'Ist. Sier. Mil.' vol. I, fase. 5, to; scomparvero lie .SCaI"ÌC l1e diar.r-0iche i doloaprile 1920. · ri e la feb~re. D~ qt1ell'epoca gli rim~se però 1ln dolore in cor111s1:>ondenza della regione an.t~rior~ del ~eg·ato: talie dolore, a ql1anto rifeOSSERVAZIONi CLINICHE. • ·r:tsce il p a.z1.ente era penetTante con irraidiaalla spalla destl'a e pt1r pre~entan·do nQ"OSPEDALE CIV. DI VERONA - DIV. 1"iEDICA NlASCHJLE zi.oni tevoli ·o scillazioni ne.I la sua inte1Jsità da aldiretta dal p1·of. FAGIUOLI. lora. p iù no1n scompa:rve. ' Nel gTiugno 1919 ebb.e di bel nuo, 0 e11terocoLa cura medica nell'a'!cesso epatico da ameba. lit~ muco1-sa11gt1inole11ta; ed i1 do1ore alla regione epati ca div.enne pitì ' 'iolento. F11 ·c ongedato Dott. OR:\IISDA FALZI, assister1te. nell 'ottobre d-e l 1DL9 col prooesso i11orboso in atto. Dopo circa· tln anno venne rrico,~erato in No11 sono molti annj rehe le cla-ssiche ricerche un osped!ale, e d'llrante la deg·e11za presentò feb. di Sch.aruclinn ·sul1a amoieba hystolitica e que.1le bre a t ipo intermittente e j ·soliti distu1·bi inst1ccessive ·di Viereck sulla tetr'agena definirO·· t estinali; praticato d11 e volt.e l'esame del sanno l'intricato problema ezioJ0 g1co della .dissen- g·t1e per la ricerca di pal'as ~iti mala.rici, ri· sultò ·sempTe negativo. c.iò non di meno fu étlt eria tropi1cale, is taccata co:sì dalle altre fof·· tuata U.IlJa cura chininica iehe modificò i11 l)ar- · ine di·s e11teriche, specie da quelle bacilla.r i, ve. te la febbre, ma non inf1l1er1zò lo stato generale 111iva firullmente ad assurgere .ad entità nois-010- e le scariche muoo-'S.angl1irLo le11ti. La vva.~ser­ gi·ca a. sè, eziol10,g icamemte ben definita:. In se- mftrun risultò a llora foirtemente }'.)OSitiva. Il si presentava notevol111cnte i11gr·ossato, guito pre·se·ro anc:h e nu.ov.o imp.u lso· e ·srviluppo fega,to dolente a1la palpazion·e e la 1n1lza a·ume·n tata gli stt1di .s ul d ·e·corso clinico· €: sulle co·m plidii voJ.11,m;e. Uscito da(ll'Ospeida.le :n·el di,c em• canze .del1a ·amebiaisi iinte,s tinale, ecl in epoca . bre. 19"20, du. 11no speciali$ta venne praticata r.e [ativamente receillte, cirrca. un d.eceJ1nio ad.die- una ct1r.a merct1riale, ·che non po,r tò alcuri be11eficio, anzi él detta del 1)aziente fu piuttosto tro, venne trovato nel cloridrato di emetina il nociva. Entra nel nostro repn.rto il 10 giurimedio sipeaiJlco; oonqt1isita terapeutica ·vera- gno 1921. m e11te 1niral)ile legata ai 001ni di vVedder e di Stato prPsP1ite. - Individuo pronfondamente R o,g er s. anemico, denutrito, mucose pallide-, cute subLa dissenteria amebica è forma rara nell 'I- itt~rica, mass€ n1il1sco1a1·i poco sviltippate, pantalia ·setten.tri-0nale, f~equente inve.ce ne'1la me- nicolo a-diposo scarso. Torace 1deformato da 11n solleva.mento ben ridi1onale; da no i viene generalmente importata evidente aJla ·base di destra; manifesta rete da soldati .veduci ·dalle colonie libi·che : ed è venosa al ·cingol-0 ·scapolare sir1istro; foss:e soap1)11nto cli t1no di questi ex-·s old ati che desid~­ p1ra e ·sotto clavicolari ber1 marca te, respiraro l'iferire brevemem.tie 1a ;srt:oria, .a pal'etr mio zione leggerme.n.te rita.I·data a deistra. F. V. T. abolito in basso a ·detst.ra. Il n1argine inferiare molto interess a11te, sop:r.at11tto percl1è dimo·strn del po.ln1one d~stro 6·i espande meno del sinil'importain za· e il graJ1cle vulor.e della et1ra em.e- stro. All'ascoltazio·n e, re·s pil'o a;spro all'apice tinjca i1011 s oltanto i1ell ' a~11ebiasi intestj.n ale, destr-0, con qualche rantolo e qualche fiscl1i-0. Nulla a sinistra. I n 001':'.I'ispondenza del limite ma nncl1e nella st1a complicanza più freq11e11te, inferiore del polmone ·destro. post.erjormente, 1'a ~cesso e patico. si notano dei rantoli fini. ,simi rl1e s co111paio110 con la tosse, e un rumore d ~ s fregamento ·p leu~I. l\iI., di an11i 29, industriale, di Verona. rico in zone ben limita.te. Nt1lla di notevole nella anam11e.si famigliare; . Cuore in limiti nonnalj, toni deboli, leg·gerl'ammalato fino all'età di 20 anni non presen- mente imp1u·i: qt1alche volta sdoppiato il setò i11ala tt.ie deg·11e di nota. Soffe:nse di ulcere ·condo polmonare; pulsazione al g1u gulo; ·l"ilv.ener~ : niega la lue. Nel 1913 fu i11 Cilren.aica n1ori anen1i·ci a1le grois se vie. P1·essione art.ee precisamente a CiTene .ov.e ammalò d'una .riosa (Rii.va R occi ) 100 a d .. 110 <L sinistra~ polso fo.rma enterocoliti.c a mu.co-sanguinolenta. piccolo, d~bole, freq11ente , ritmico. Accu,s a va in q7llell 'ep·o ca f.orti dol1o ri a caratIl fegato p.resen.t a i se~1en·ti iimit.i: il ma.rgitere colico, ·Clle s i acce11·tuavru10 rulla pressione, ne superiore tocca la quarta costa s ulla e111iclaspecie i11 corrisp.ondenza delle reg.i-01n i laterali veare, e posterioTmente arri,·a alla settima suldell'addon1e, e presentava 30-10 sc~!riche al l'angolare della scapola; il ma.rgine· inferi-0re giorno, ora m11cose, ora ·siamgt1in1oJeniti. Tale debo.r da tre dita trasver·s e dalla ar·cata costale fol'ma durò.circa u11 mese; non venne pratica- 1a qt1ale si presenta molto ~oìlevata rispetto to alct1n esame delle feci. D11rante. gli a.nni a quella di sini•s tra. La superficie del fegato 1917-1919 llon ebbe pit1 alcun dist11rho. Kel si apprezza liscia. r egolare. dt1ra, con margimagigio 191 , sempre a Cirene, notò graduale n e arrotondato, molto dolente alla pression e. deb ol~zza. qt1n lcl1e r a.1o vo1nito, alvo ·i rregolaLa n1ilza che deborda circa clt1e dita dall'arco 1

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costale è pure liscia, dura e .dolente. Addome trattabile. ll?Il m eteorico: la p1ressio11e lungo le con1t1111 linee del g·rosso intestino t•isveglia dol-0i~, ~eci~ .~i1 cor1'isponde1ìZa dell'ai1g;olo sple11ic9 e del sigma; corda colica. Non liquido i1ell a(ldo111e. Ntùla all esploQrazione i ·e ttale. Nulla di a11ormale ag"li altri sistemi ed organi. L 'esai11e <..Le ll~ itrine iipetn1to pii1 volte da.va urine. I ÌlllJ)ide, di colo1'ito o<Tiallo-p·a·glie1·in@·, reaz1011~ 1)€ e lo più net1tr.a; peso specifico bassiss11no; n1ai albumina e o-luaosio· indacano, urobilina e ~'all· gue. assenti. Quar1tità giOO'nal.~ra de1l'l1rina scan,.sa, da 400 a 1000 cm~.; fe&1, ·m uco-sa11gui11olenti, liquide· scariche abb~ndanti . (dieci, veitti al g·iorn~) . Alr .esame m1cro·s cop11co, e,c::.eg\1ito più volte e fatto su feci 1resrhe ancol'n, tie1)ide, s i metto11Jo in ·r ilievo le ca.ratteristicl1e foime vegetative delila amoeba hystol~tica.. Kelle feci si osservano inoltre gra11 quant1tà dii glol1tili rossi e cellule intestinali. . Esan1 ~ ùel ~~a 11g:t~e p.i-aticato <lue giorni dopo l accogl1111€nto dell am1nalato: a. fresco i a-lobuli rossi s i dispo11gor10 in D·ile di monete podchilocitosi e a nisocitosi. Globuli rossi 3.900.000· globuli biancl1i l:J. 000. F ormala leucocitarti.a :' Poi.i n. n e;1tr. 59 %; polin. basof. 1 %; polin. e?81n. ~ ~o ; 1110110!1ucleari .gr. 28 %; linfociti p1~. 4 Vn fom1e cli passagg·10 6 %; emoo-lobina (Fl e isch1 ) .io ?b. n :\.eg;aitiva la ricerca del plas111od io mal~rico'. \\·asseimann positiva. Si praticarono ·ya rie punture esplor~.tive al tora·ce d•e stro. posterio1mente: una al ·oottimo spazio, una all'ottavo edi una al nono. Dalla prima s i est1:asse l)OCO liquido citrino cli.e allai prova di Ri\·a lta n11ostrò trattarsi 1d't~ essuda.to; dalla. seco11da e dalla terza si estrassero vari centin1 etr i ct1bicj di liqiuido colo,r feccia di vi110, cl1e all'esame microscopico diede il seguente r epe1io: liqt1ido eoc.;tituito da discreta qua11tità di glob11li h ia11cl1i ùege11erati, da pocl1i globuli rossi, da detrito cell11la r e; non s i vedonQ· batteri nè altri microrga n i·sni.i. Si notano invece fascetti di cristal li aghifo,rm.i di coJor g·ia.Ilo. Nei co111u11i terreni di coltura no11 si svilt1ppa. alcun g·eii·n1e. Rtporto 11elln seg t1ente grafica il de·c o1r.so della 1

febb1~.

Esan1c ra<l.ioscop·i co. -

6}9

SEZIONE PRATICA

Atrmento notevole de1lla. r:egio11e e1)atica; in alto, ante.riorime.n te, sino a.I ina1·gine superiore ùrella ouarta co·s ta: seno costo-rliafra1Ill11atico non rischiarabile; movi· mento parado.c;so d€l diaframm.a .n egli atti respira.t~ri. Posteriorn1ente, il margine superiore del feg ato arriva al n1rurgiTue superiore de> l la settima co'itc'l.: eletto magine non è regolare, nta orese11ta 1UJ.1a bozza nella sua. paTte esterna. Qties ta bozza discretamente sporg·entc, è situata nel loJ)o di destta e precisame·n te all''t1nione d el terzo esterno col terzo medio. Nulla a; carico dei polmoni e relativJ apiici. E spletate le ric·e rche principa.li praticai i111medr1atamente u11a intensa c;eJ·r ·A. emetinica , ·cioè . m quattro g;iorni i11iet.tai 1co1nplessivamente 33 ctgr. (]i cloridYato 1d-i emetina in -fta.le da 0,03 ?iascu11a, e precisain1e11te il i).rimo giorn-0 9 ctgr., il secondo 1? ctgr., il terzo 3 ctgn.... , il quarto 9 ctgr. l)o po qui1n dici giorni ripetei uiI1a seconda sei'ie di iniez ioni, iniettando ·p er tre giorni consect1ti,1 i 12 ct.o-r. cli em-etina p1·~ di e. Duran-

te la prima se rie di i11 iezio11i, J' an1111alato ebbe qualche capogrro e leggero senso d . ambascia, p~r oui ho creù11to opporit11n o di rid11rre i)er un g.iorno la dose a 3 ·ctgir. : i descritti fenomeni s1 de.b bono probabilmente legare al notevole abbassamento diel1a .p res. ione ·RJai11g11i O'i1a con. o ' seguenza della d1ilatazio11e Ya/·alie ; si pre·se11.tarono ~eggeri e perciò poco lJreoccupanti. Subito 1dopo la somn1inistr.azinne del farmaco la f.ebbre (vedi gi·afic<:t.) ·diminuì sino a scom-

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parire in 3a. gio.rnata; le sca:r1che o'fornaliere (10-~ si ridusse~o a d llna, due a.Ì ma·ssimo n~1le 24 h:; il paziente riferiva di ·sentirsi qru.asi rinato,. d1venn·e di 11rnore gaio. l 'app,etii.tQ tornò subito, la quantità di llrina che p.rima oscillav ~ tra 500 e 1000 cmr. ~iornalieri si po,r tò a. 1;)00-2000 eme. ed ancl1e il dolore, cl1e l'aa11malato .accusava in co.rrispond1<11iza della regi0-ne e:pat~ca e che lo tormentava più o meno da an111, s'compa.rvc. A ·disitanza di circa tre settimane dallo iniz.io della cura l 'esa.m e del fegiato dà il ·s-eguente r.e perto : il margin e s11pe1r:i.ore del feo·ato che prjma, come ho dettio, arrivava ante1io1r~ente alla quarta coota ,s'ull lfen1 i1cla.v.ear.e, toicc a il m·argine ·superio1r e della qninia costia e po,SJte,riorm ente arriva all'ottavo spazio intercos.taJle· il margine inferiorie ·del viscere, mentre' p~1a debord·ava di circa tre 1dita trasverse d3Jll'.a rco costal·e, ·ora s.i apprezza immed·iatamente al di sotto. La nµIza. più no1n si p·a lpa e alla percussi!one viene segnata nei I 'miti normali. L'addome è ben trattabile; e solo con la paLpazione prof.onda si risve1glia lieve dolore in corrispondenza del s igma colico. L'ammalaito, respi.!rando p1rofo11da.n1iente e tossendo, avverte! a.n cora 1dolore i.n corrispon,denza della rPgion e epatica. J)Osterio;i_·n1e·nte. dove al l'fl sco ltazio11.e si ·sente nn rt1de .sfregan1ento pleurico e la puntu1·a (se lti1110 spaa:io iin tercostale), dà e.sito a. pochi cn1c. cli liC[llido c-o·n i catatte1ri dell'essudato. La puntura. nell'ottav-01 spa.zio ei nel nor10, ripet11ta p.it1 ·volte riesce se m.pre nega.t.iva, moot1·e p·rin1,a mos trava la p,r esenza del liquido pu1•11lent.o, 1coa.oir fe coia di vin-0, caratte.ristico de1l'as.cosso epatico. Questi rilievi se·r neiologici .11anno anche riscontro nel repe.r to rad iosro·pico cl1e din1ost.ra: anteTiormente sulla n1amill·are, il marg"i11e superiOTe del fegato · all ~altezza ciel margi11e superi-Ore della cp1inta cos ta: il suo margine 1

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(.~N~O XXIX, FASC. 20J ·

inferi?te a t1~ dito d1all't:trco c~stale; scomparsa ~Ila bozza d1af.ra!Ilfilat1ca; dlaf1~amma pianeg·- chè essa rist1l ta chiara e manifesta clai molteg1ant.e, poco mobile; sen10 cosLo d iaframmati- plici segni messi in rilievo, che ben s'inqt1ato pt1re scomparso. drano nel giudizio diagnostic-0. Le feci s~ p.rese11tano ben fo.1111at.e e l'esaAnche lo sca:nso ess11dato presente nel seno me .Per 1a ricerca delle amebe dà iris11ltato negativo. pleuri·co destro si spiega logicame11te ceme feI~ s~ngtie . mo•st1,a: g·lobuli rossi 3.-000.000; glo- nom6Il·o .r eattivo prodotto dal sottostante ascesbuli b1ancl11 13.500; Emoglobina (F.leisc·hI) 4.5,., · so epatico : piuttosto di cl11bhia inte1])retazjpne F~,l:nllll~ Let1~~cita;r1a; l?Qll. n . 31:06%; pol. eosi.~~ è . il n1ovimemto para.closso clel diaframma (mo5 .10 , L,1nfoc1t.1 5~J.04 <J'o; grossi mornonu,cleari 5.9%;. forme ·d i }}assa.ggiio 1.3 70 ; \Vasstermann ·v1mento .a bascule), rne5so i11 luce alla i11<L1.- · dtlbbta ( + -). . ,g.i ne radioscopica, eh.e si può interpretru·e 0 pur.ra;nt.~ i1 pe:ri:odo di deg.enz·a in 11e·p arto legato al fattow~ me.oca.nico p·e r La p.rese11za. del (4~ g1or111) 1 amn1alato a.t1mentò di circa otto liqu1do nel seno pleuriioo cle1stro, o dit>V!Uto ad ch11ogr·ammi in p.e so. · una p.a.r.a1isi .d,erl frenico de stro, per d.1'l·itazior1e diretta e·sercitata dalla bozza a~1•cesst1ale del * fegato. · ** Nel ·OO:so che 110 ora illust.rat-0, la diag·11osi Stabilita la diagnosi, ve1111e immediiatamendi a·scesso ·ep·atico da dirSsenterj a amebica, che te istitt1ita t1na intertsa cura em etinica, che già s 'impo·n eva per i rilie,·i anamnestici e cli- l1a portato benefici veramente s:0Tp1·e11denti sia n~ci, ebbe sicura ·conferma e dalla presenza sul processo morboso fo11darrnentale, che sulla nelle fe-ci delle cara tieTistiche forme di ame- complicanza epatica. Ecoo schematicame11te b·a hlistolitica e dal ris11J.ta4to positivo della. pun- riassunti ci T'.isUJltati ottenuti: tura ,eSJ.Jlorativa d.eJ fegruto, che died1e esito a cadt1ta imme diata (le~ln febnl'e, di1ni11t1liqu1do pu1·t1lento., i Clli ca.r attewi non p.o tevano z,io11e n·el nl1mero delle scaricb€ cl1e da liquide laisciar dubbi·o alcuno ·St1lla natt1ra del proces- si trast:formarono in solide, formate: notevole so 1norbo.so jntriae1)•a tico. Il C'Ol~.rito feccia cli aumento derl la diu1~esi; immediato se~so di bevino .del 1iqttido est:ratto, 1a su a consistenza n€s•s ere gìetne1~aJe; g·ra.dual e di111inuzione e scomvischiosa, il rep1e1tio m1cr·o scopico atte•s tante paTsa dei principali ~gni ·c linici de1l'ascesso fatti nec11otici a. carico diel tessl1to ep·aitico (ma- e1)atico, fatto questo confermato a.ncl1e dal reteria amorf.a, fascetti di cristalli, ecc. ), la sua perto ra.dio·g rafico. s~erilità i1ei comtmi tierreni di coltura, d·atti queNo11 ·h o inve e~ n otato in &eg·t1ito alla -cura, sti tutti presenti nel caso nostro, formano quel .:ostanZ1tali modi:ficazio11i llel c1uacl 1 o e1natolocomplesso di elementi ·carattel'istici sui crua1i g·ico il che for·se è dn in1putare al fatto che il • ha specialmente insistito il Pon.t ano, e ·che l)l'Oc.e.sso mo.rboso data,va clét arlni; so110 •p erò valgono a di1sting11Jere e separare nettamente convinto c'h e persiste11do co11 ap1)ropriate cul'a;scesso epa.tioo da a.meba, dalle altre forme re rioostitutenti, anche la cra~i snng·uignu poasceest1a1j che neJ fegato possono, stabilirsi. J)el trà tor1n1a~e al.la norma. • resto il co11ce1tto di distinguer~ l a forn11a ascesCerto sa1~eblJe a.zzardato conside.ta re ora desuale epatiiea ·da ameba, 1t.1i co111t1ni ascessi fi·r1itivamente .g ua·rito il ino•str.o .infe1·mo: credo ·d·el fegat.o e di considena:rla. co1ne una carat- inv.eqe .che data la lung·a dltrata e la cronicità teristi1ca, ·dirò meglio specifien, per l'ameba del p·roce.sso, si debba insi1ste1~e ancora c-0n custessa, è suffragato anche da studi anatomo- re e.metin:iJche periodiche e con adatta terapia patologi ci ·r ecenti (I<:e!sck, 1\ ;ener, J(artt1lis, ric-0f;tituente onde consolildare 1a gua.ri.g ione Mac-Ca1Uum e Manson, ecc.). ed evitare eventuali recidiive. Comunque i riDegno di Tilievo in-0ltre ·n el nostro infermo s1ù:tati finora con·seg-uiti sono ve.i"amente lusin...., . un discT·eto a u1nento nel nt1mero d-ei le11cociti ghi1eri e meì1tre òa lm lato ·confermano quelli del ·s angue cori notevole pre\·alenza éLei mono- ottenuti dal Pontano nelle sue nt1m.erose osni0clueati dopo la cura, ·e i1on privo di interesse ser\1azioni, val1g ono d'altro lato a <limostrare il rrisultato 11etta.men.t e pos'i tivo della R. di come non si debba accet.tare i)e1· ve1~0 tutto ciò ' 'Va. sseirma l1n, repertf) questo già risieo1nt.rato che aff.ermano alt.ri sil1diosi dell'argomento nei da a1tri autoJ"i (Pontano, Chauff.arcl , ecc.), e i~iguardi dei 1·apport.i t1·a ascesso epatico da prob.abil-n1e11te legato all'alterazii,one del fie- am·ebai -ed e·m etina. g,ato: dopo il trattamento la reazionie è diNella ·ct1ra 1dell'ascesso epatico amebico inventat.a neg·aiiva, dato questo che p11ò assu- fatti il camoo medico si presenta c1 i viso in opmere valore per stabilire l'avven11ta g1.1arigio- poste correnti: accanto ai fa11 tori strenui delnc del n1ala to. la sola crcra chirt1.rgica, oggi ri{lotti a ben poP er t11tt.i gli ele111enti raccolti credo int1 ti le chi. ,.i ha chi sostiene Ja necessità di u1)a cudiscutere la diagnosi nel nostro infermo, poi- ra n1ista chirnrg-ic::t ed emetinica, e chi infine. 1

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SEZIONE PRATIC.\

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afferma che la ct1ra medi·ca pl1ò portare da sola la g11arigione: fra qt1esti ultimi prop11gnatore e sotenitore in I talia "il P ontano· cor1 pregevo1i stlldi in argomento. Il Rogevs inoltre parla di 11no stato :p-resuppurativo n ella epatite amebica, e sosti.e1Je cl1e so1o - in tale sit.actio si può a si deve intervenire con la 011ra. emetinica, mentre qu.alo~ f a;soesso sia già ben formato e doveroso consegna,r e 1'ammalato al chi:r ltrgo, per:chè il :rti.m!0dio spectfico non può spi·ega,r e oramai alcuna efficacia. 111 Vterità il brillante successo .09nseguito nel nostro infeirml) avvalo.r a il concetto ·che in tutti i casi di ascesso epatico ameJ)ico, in q11alsiasi stadio si trovi la lesfune, prima di pensare all'atto openativo si debba istittti1-e una massima cura emetinica.

NOTE E CONTRIBUTI. O SP.

cifica n e.hla forma moirbosn in c111a.lsin&i ~t.nclio si trovi la l e~ i<> ne .

• BIBLIOGR.i\FI_'\ Po~TANO. <art~t'.

L a diSspnf P.ria an1.. ,, le su e rorn1>li-

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ERRA'l'U~r.

Nel fa.se. 17, Nelle Un.iversità, rign ultima, leggere : Bertolotti l\Iario, e lettrot:erupu1 ") radiologia; Giuseppe Gavello, clinica otorinolari ngologica. -

ì\10RGAGNI I~ FORLÌ -

SEZ.

CHIRURGICA . . .

Considerazioni sulla creazione specifica peritoneale di Sgambati nelle urine

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Riassun to. - In base allo studio di 11111 caso tipico di ascesso epatico an1ebico_ tra.t.tato con l 'em,etina e ·venuto a .completa g11ariglone, l 'A. sostiene l 'i1nportanza della ct1 l'a m.edica spe-

G. B.

..

p er 11 prof . . SAl\TE SoLIERI, chirurrgo direttore. · . Qt1anti presenziarono dura.n te1 il XXVIII Coo-· g,re&so d ella Soc.ietà I t.a.liama ·d'i Chirurgia, tenutiO'si i1n N a.po1i dal 25 al 27 ottob,:rie u. s., alla comunic.aizion.e del i)rof. Sgamba.ti ·stulla s u a reazione speci'.fiea peritoneale nel+l'e urriine ooll' aciclo nitrico non potieT1on10 a meno ·di ri1evar11e la ga andissima .impiort.anza. I l Bastianelli re:se eidott.o il Con,g·xes·so sui r i~ultati ì)l'atici, cl1e neLLa sua clini.ca in centinaia di • asi l a reazjone aveva d ato. P oi che essa erasi m-0stra.t a costa11tementc positiva quando esisteva peritonite e niegati·va q11ando Ja peritonite non c'e.ra, no1l. solo, ma a·yeva potuto fornire un i11dice prezioeo e Co,s tante sulla maggiore o mino:r e gTav,ità deJla fl.ogosi peritoneale, a seconda che la rea:zioin e era pii1 o meno intensa. L.a ·b io.p is ia ed il d e1corsio clinico avev.an o co11fe1'·m·a.t o semp1~e quanto la Teazion-e deJlo Sgan1batu a ' reva indicato. Da ch·e una guida .molto 'SicuT'a per for1n11lare la diagnosi iu1 casi dubbi .di p eritonite, per indicare o controi11dicare l'intervento chir11rgico, un sussi1dio straordina11·io per la pro.g nosi, sia rehe ! 'atto ope·ratorio c1alla rea.zione st.esisa vem.isse i11dicato, procrastin.at-0 o. controindicato. Cl1è nrn z.i, .affermarono lo Sgan1bati ied il Ba·stian.el1i, la reazi001e ri11)et11 ta giorno per .giorno dl11r.ante il deoorso cli 11na ]i}eDitonite, g·ià operata. o no era ,ooilila s 11a mruggio1re o minor.e intensità l 1esponemte d€1 cleco.l'S'<) <!l1nico ed .anatomo-patol,ogico, del m a.le . No11 ripe,t o Cfll'i l e modalità, d'a1tr·a p·arte ~.en1plici·ssiln~, c'Lella ·pI1ova di Sgia'mbati, p erchè -e gli st.eisso le ha descritte sino dal 1920 ied in tutti i re·sooonti dlel XXVIII Go11gire•sso della Società Italiana di Chirurgia si possono leggere. A me, che da un ventenrnio mi occupo ·della resistenza del peritoneo alla infezione e della peritonite pur11lenta, e coltivo con speci<Lle amore il a ·Chir·u rgia viscerale è 1s embrat.a la re~­ zione di Sgambati importantisisima sotto al-. ·auni i111nti di vista i quali, oltr.e cl1e la diagnosi e la prognosi, rignardruno sp,ectali m .Q-. dalità cùi intervento chiruirgico, ·Ch e la rea.z ione pttò inclica~e possibili o n·e·c.es.sarie. Si11 da.l 19.01 (.1 ) dimostrai spel'iment.almente 1

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(1) ~.

Rice>'che sperinie11~ali sull e 1nod ifi,ca:.io11 i r7 ella. re ~is_f e?i::.a cle l. ve_ri torien 11 lla i 1if c:.ione, ecc. (P ol1clun1c?, vol. IX-C., 1902. ; SOLTF.RI.

R eitrage z. pathol. ~.\natom1 e llnd. z. allg. Pa-

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IL POLICLINICO

che la iniezione preventiva nel peritoneo di diverse sosta11JZe (.s oluzione fisiologica, tossina sterile c1i bacterium coli, ec.c.) au1nentav·a molto sensibilmente la resistenza della sierosa alla ilnfea:ion.e d a bacteriitm coli e che anu la tosisi na .sterilre di b. c., era la più efficaee, per eui neille cavi~ si poteva, m.eddante iniezione prev·e ntiva rdi essa, .r'e·n dere tollerabile la iniiezi<lne endoperitoneale di 20 volte Ja dose minima mortale 1dri ~altura viva e virruJrenta. Applicai ·d urante la mia pl'lesienza nella C!Linica del compianto mio Maestro pr.of. Biondi la iniezi<}ne preventiva con risultati favoTevoli in infenniche d-0vevano 1sopporta'I'·e op.e·raziolni suscettibili d i inqud,n are la sierosa peritoneale. Ma da queste premesse, in base àd t11tielriori ricer·che ed osservazioni cliniche. (1) io tr.a.sSti il oorollaio che in inolti casi di appe1ndicite acuta .con r eazione infiammatoria sie.rosa e siero-fibrtinosa diel peritoneo (la qu.ale è quasi sempre sostenuta dal bacteritt1n coli solo od associato a stafilococchi), in condizioni favorevoli dli età, di costituzi,o·n e 01rgani:ca., d'integrità viscerale, di tem1)0 ·r'ispetto a:ll'ini..zia del male, di reazio11e gene-rale leuc-0citaria .erra possibile (allo scopo di abbrevirure :i l ·d ecorso. postoperatorio ed evitare sve.ntrainento postlapra1·otomico) chiu·dere com1)letamente la iw.rete- 3Jddominale in pri1no tempo, bastando a,. l"'ag.g iunge re la guari'giom.e, che sl avverava per prima inter1zion·e, la ·s emplice dietersi-0ne asettica. del pe1itonoo e ·l'aJlio ntanamento del focolaio n1orboso, cioè l'ap·p end-icectomia. Questo j,o scriVievo uw·l 1914, ma da a:llora, inco·r.aggiato1 d.ai costanti esri.tii favorevoli, ho est00o a casj di vera peritonite pu·rulenta cLr·coscr1itta o d·i ffusa da appendi.ci-te ftemmonosa o perforata .La pr.atica di chiusu1~a del ventre Japa1·otomizzato se·IlZa drenaggio in primo tempo, previai app·e nd1icectomia e ,...pulizia asciutt.a. asettica, ottenendo sempre la guarig·ione o per prima assoluta ,o tutto al più con suppurazio11e del.La p1arrete addominale. Dico qui per imcideinza cl1e questo t1ltin1·0 evento è dellai massdma impo,rtanza, perchè dimostrativo del fatto che i ge1"mi infeitk't.nti la sie.r10sa ell"ano virul~nti e che questa aveva potuto difendersi, mentre i te1ssut~ sovrastanti (muscoli e celluI.airo) erano rima:sti 1socoombenti di fronte alla 1

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tholoaie 31 Band, 1902). I layori .di l\1iyake e 0 della sc~ola di l\likoulicz, che i Ted.e schi 11~n,­ no esaltato .come orj gi11ar.i, sono d:el ~904, c1oe nost.erioTi di tre nn.n1i ai miei. . (1) S . SOLIERI . Die gestt>ige·rf P W1derst~ndsfa: Jiigkeit dPs Peritorreilnts geg e·1i lnfe'lftiori bei dc'r BPhandlun_q der ak'Uf P1l .-tpppndicitis. (}lit-

teiil.

den Grenzge.b. der n1ecl. lJnd Chir., .Ran ll XX\rl , l·Ieft , , , l!Jl )). At1s

[A?\~O

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XXIX, FAsc.

~J}

vdrulenza dei bacteri. Evento impoo.1.ante anche pe.rchè vali-do a provare cl1e il fatto della difesa: peritoneale è dovuta prevalentemente ad· esa;l tazione dei poteri di difesa locali, anzichè ad anti-corpti. formatisi nel ,gener~le diell'organi smo. Alcuni casi dri paritonite purulenta circoscritta, operati da me col me.todiO delJ.a chiusura priitnaria del ventre, già rnel 1915 so·n o stati pubblicati dal m~o ex assistente dotto·r Carn:el'li (1}, ma presto u1 sci1.~à una m01I1ografia dcl mio attt1ale aiuto dott. ..:\Ido Lesi, che. illustrerà ampiamente 1'3Jrgome11to e la casistica -cl1ni~a .1"icéa già di un centinaio di 005ervazioni. Però ·d ebbo di1"'e 1che in parecchi de.gli infermi co,n rperit-0nite appendicitica così trattati molto n'U. ha guidato una esperienza tutto affatto ,p ecrsonale ·e quns·i :iJ11tuitiva, :1a qua.le, per quanto basata sullo studio clinico del soggetto e .su l complesoo dei fatti, di cui sopira è acc ennato, ·a pìr oposito de11e conclusioni a c11i giungeva il citato mio lavo:ro, lasciava .adito talora oo l!lna 1c ert a dubbiezza e sospensione di animo, ch·e poi il decorso olinico faviore·vole 1

qissipava. Ma o·r a la· reazi one di Sgambati ·ci appresta un mezzo n11ovo e p rez.ioso d':indagime, il quale, svelandoci la entità del·la reazione perrit.oneale e la. ttllI"ba magìgiore o ininore cl1e ·eissa avrà portato ne1lo stato ·g e.n.erale 1s omatico·, potrà indicare sino a qual punto sarà lecito spingere il no·s tro àTdri mento nel chiudere im p·rtimo tempo fil ventre di un .ruppen·dicit.tco con petritonite. Già in p(l,recchi casi la reaziorie specifica con le sue rn,odalità mi è stata di guida s-icura nel .' . . 1nodo di tra.ttamerito. Ho dato per c10 moanco ' al dott. Lesi di studiare sotto quest-0 punro di 1

vist.a tutti ~l i opeuan·di i:>er appendicite acuta con reazione p.eritor1itica per russodlaxe quali siano le con{lizioni di Jnanifestazione, di tempo, di inten·s ità dellia reazione di Sgambati in . rapporto alla p.ossiliilità cli ap.pliooz.ione del metodo operat-OT]o descritto. Egli ne riferirà nelJa pubblicazione che sopra ho am.nt1ncta.ito·. Ed ora voglio accennare ad un'altra categoria di infermi, per i quali indiir€ttamente la. 1~azione dt Sgambati può rappresentare Ja salvezza.. In t1na min pl1bblicazione del 1909 (2), in r1a c:e (1) B. CARNELT.I. Con.lri·b11 t'! cl i11ico aJ. tralt rt_· mento chiuso della peritonite acuta append1colare. (Policlinico. Sezione Pratica, anno 1915): (2) S. SoLIERI. La enterocleisi omentale nei procpssi 11./cpratiiii acuti rt"ll'11lti1na .a.nsn. tenue. (Atti c.lelln TI. :\r.cnrl~111in. dt,i F1s1ocrit 1 ~1>

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fANNO XXIX,

FASC.

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SEZIONE PRATI CA

ad tma osservazilone c1:1ntca, conolu si che nel periodo prepe1jorativo del tifo addominale sarebbe stato utile l'i1iter?Jento cl1i1-itrgico allo scopo di involgere l'ultima ansa del tenue recan le le ulce1·azio1ii prossime a 7Jerforarsi con fo11ie11to (e n~~ rocleisi omentale' . pratica Sllf-

fìciente ad impedi1r e l a rottura de1ll'ulce1r a e quindi la e.splosione dcJla peritonite perforatoria tifosa . Quella mia 1:n1bblicaz ione dette lt10go a driscussi'0111i, n o.n perchè sii git1di·casse ln enterocleisi insufficietn.te a riparare le t1lc1~­ razio.n i affiorate al'la sise·r ois a p ro.s sime a p~rfu­ rarsi ed a proteggere cosl il pe1rit.oneo, ma lJerchè si giud·ica·va 1diffir ile detern1,i nare il tempo uti le all'intervento, cioè il p1er1odo i)reperrf-0rativo. 1\Ia ora la reazi.one ·di Sgamb·at.i ha presso che elin1i11ato la difficoltà. I .. o Sgambati stesso ha enu111ciato che, oltre il second·o se.tten·a rio. quando 'le ul1oerazioni qi fa111i10 p iù supe rfi ciali ve1Tso la sien>osa, ·Compare leggerr a la sua rcazi·onret, ·segnQ cli sofferenza. immancabile della sierosa. Ma quand·o in detta epoca, i11si·eme al dol·1~ re gpontaneo o p r ovocato d a lla palpazione i1ella fos:sa iliaca destl'la, a tendenza al vo1m jto ed al singhiozzo, si vedrà 1ntei:n sifìcarsi la reazione di Sgambati, .g ià sis.te1n.atiaamemte praticata, potrà essere segnalato il n1omento opp.o rtuno a quiell'int.ervento che p er la s11a semplici·tà ed effiracia è ,a.tto a salva~e una esistenza, che ben ·difficllmiente p11ò essere salva mediante la lapavotoimia esegt1ita a ~ritonitB perforatoriia tifo sa dichjarata. Si trAtta ad11nque di fare in tutti i tifo·s i quo.t idianamie nte la reaziooe di 1Sgambati allo scopo d·i seguire la reazione d·e l perit001eo e gi11ngere d.n tal modo a precisare ·a l chirurgo il momento utile ed improrogabile dell 'inter,rento. E ciò va r acco.m anda.to1 ai mediei, non sol·o clini-c·i e p·n im.arl, ma anche ai medici condotti, che pro sso·n o prattcare la ;reazione di Sgambati in ogni casa priv01ta, data la sua singolare semplicità. Ho voluto parlare di questi argomenti speciail della mia attività clinica e s·cientifica, che saran1110 illt1minat.i da·l la reazione specifica pel'itoneale, peT dimost.rare come o·g ni sanitario pa@sa trevaire nell'ambito della sua pratica oampo di utili ri·cerche col nuo,v o m,ezzo dJi 1ndagine preparato ·dal laboratorio alla clinica a vantaggio degli ammalati addominali, il cui tTa.ttamein to ourativo medico e chirurgico è strettamente legato alla diagnosi esatta, priecoce ed allla evo·l uzione ie manife·stazione clinica dei fatti a.natomopatolo.g iri che si evolvono in cavità. 0

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Siena, 1909. n . 3-4. - Revue de Chirurgiie, XXIX an., n . 7. 1909).

653

{STIT

TO

DI

PATOLOGIA

. SPECIALE MEDICA

E DI Cl.INTCA MEDICA PROPEDEUTICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ DI

SIENA.

Per rendere più semplice e più pratièa la ricerca dell' indacano 11elle orine. Prof. \ ' .

diiretto.r e incaricato .

·SEBASTIANI,

1J ua co·n stataiione ahe h o avuto mo1do di fare ri.petutamente in questi ulti1ni tempi, nei cruali la r ri•s•i eco.n omica ha con·sigliato a tutti. e in modo specia1le a.I Perrsorna1e 1ded. Lalboratorj cientifici; di atte·n eris i al.la più rigida econo111ia, mi ha ·dato iil ·destro cli po·ter indicare ai COlUeghi, e ,se.gnatainente a que[lJ che vivono lontani dai centri di r:irfOII'1lime·n to an,che del '.{)iù n1odesto r·eagenta·r io, un reatt.ivo estremam ente sem·p1ltce1, id i $qllliisd ta sensibilità e dd p o•chtssima 51Pesa p·e r la ricerca deill"illJd,acano nelle orine. Con1e o·g ruuno sa, i mietodi che si sorio susseiguiti p er tale rioePc a, derii,·ano tutti dal ·p iù al mie no da. quello· clnssico di Jaffé. Con tale metodo Jn molecola dell'indacamo (indossJ.lsolfato potas·~i co) che si ritrova nelle orine viene sciissa in i1n primo tempo, a mezzo di un acliJdo miner al e f·o1r te (a.cid·o cloridri1co p.u•r o), in ac1do solfortco e indossi.l.e (o indaco bianco). S1110ce1ss1vlnente qtlest'ultiima sostanza vien e a mezzo di un energjco· ossidante - nel metodo classico rapprre~.entato da qnalch.e goccia di soll1zione sat11ra di cloruro di calce (1) trasformata i11 indi.gotina o indaco bleu, che pu ò Pssrre facilrnente estratto col cl·orofo.rmio, al quale Yiene a d in1partire la caratteristica colorazione azzurra più o meno intensa. Gli esperin1entatori s uccessivi hanno lasciata integra la prima parte· della ~eaziorne, contiruuandE> ad ·adope'l:·are l'acido clori1dri·c o puro, che appare il più a~àtto all·o scopo; si sono inv.ece dati p;i·emrura di sugigerire volta a "olta i più svariati osisidJanti, pie.r quanto ciò no11 abbia sero1pre co1stituit10 un progresso ·per la magg;iore sensdbilità della reazione, ma abbia ta1volta rappresenta.to un int•o p1po alla buona esec11ziQne del metodo, in quanto i nuovi ll'ea.g·enti 1siea110• difficili a proct1rarsi, o divengano pi1'i compliJcat.e le modalità d'ella tecruica. Si può ben dire che t.utte le sostanze ossi1

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(1) A q1iest® propos~to .delJb~ fa r . ri ~evare u!l el'rore chimi.ca, rhe s1 ,:mpete in molti t~attat1. t n vere. òi c lor11ro di ·calce o iipoclorito di calcio vi ~to ~.cr·itto di oorvjrsi ·di 11na soouzione sa t;1ra di clonino di oalcto. Faccio notare che l'agaiunta di quest'11ltima SOl$tanza sarebbe pe:rf~rt.tamente senza .effle tto, P.er:chè i~ cioo:uro di ca.lcio non ba affatto proprietà oss1doot1.


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654

lANNO

IL POLICLINICO

danil sie.zio ::>tat,e . aclo.p erate; <.;osi i·l pe..t•clo1~uro di fe1·ro (Obermey.er ), l 'acqua ossigenata (Loubiou, M·onfet; HoLlaender), il clorato di potassio (Strzyzo'A Ski, D ooiges, Dal<:"l.nd) , l'oxiLite (Avena), i perfosfati 1alcaJi11i (An1a:qn, Rossi), il solfato di ria.me (Salkosl{i)) il cloruro d 101 o \Ferra.r i Leil•li), ! 'acido nit roso (Barh erio), e tutte 1J1·esiso a poco 11a,11n1.o clato l1id.entico resultato; n1e11tre d'altro la to è logico anch•J n.gglu11gere cl1e clispo11e·r1do di ten1po e di pnzie11za nessuna di es~e dovrebbe .essere veran1e11te ir11 dispe11sab~le, i.11 qtianto eh~ lo stesso ossigeno atimosfe1·1c_o a1g·e11do a lum.g·o sulla mtsc.ei1a di o·r ina e n.cido clo1~dr·ico, e qt1j11dj sull'indo·s sile, pot11e·b be pure esso ugualn·1ente trasforn1arlo in inclaico bleu. 1

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Un'osservazior1e fortt1ita, e ripetuta i11 seguito p ·e r diverse volte, ini fece in un prim·o ternpo sperare d·i potern1i disco·s tare dagli a11 lori cl1e mi hanno ..prec eduto·, col se.gnaJare UUJ. r·eiattivo ohe sennb11ava riJuni'1"e la p.1JoipTietà di scind,ere l'indo.sisid::.>0 1fato p9tassico in indossile, c.o•n q1uella ·di trasfo1•mare quest ul timo in indigotina. Adoperando infatti p·er ragio,11i di eco·n onlla l'acido clo11drico comme~cia1e, a.i11zichè l '::t c1do cloridrico puro, riirna1sii un p·1ti•111a voJta SOt''Pl'eso n-el co11stata1·e coir ue questo r~·attivo aggiunto ad una orina, ch e con te.neva una forte dose di ind,a cano, riuscisse i111media tat1er1te, s€11za. ùovet· r·ico·r1·ere al'l'ausil10 di nessun oss~dante, a fare as1s1urr1e·1·e al'l•a co1roru1a J.ii,qu:~da una colorazion-e bluas (1'a; eist1·aeil1do succe.ssiva.n1ente con il 01ororfo,r111i·o, ottenr1.i la caratteris t.icu, r eazio11e finale dall'indJacano. Come 110 de·t.to più s1011)ra, ripe l·ei a l>ella !JOsta i1ei g·io1·11i s uccessivi la stessa reazione. e riuscii sem1)re con J a stes . . a facilità a mettel'e i11 evidenza qua.n tità ~11aggic.:ii o m.1n o1 •i di i dd aca110 m e11tre d'a·l trc.1. parte il m etodo cla.s' . sic o instituito vo·lta a v<>l t a co•1n1J·a.r1a iivame1)te 110Il ll1t rivela Va lliila 1nag·g iorc sensibilità. . D,i fronte a tai1i r est1ltru1ze e1a facile amm~ttere a prio 1 i che 1~ acido clorid1·ico com1ne1·ciale dovesse qu.esta s ua pro1p1 ietà a c.1ualcua1a delle tarite irnpu1 ezze in esso co11te11ute. Ma raci1d-0 clori·dric0. co111111ePciale è t111 prodotto chimico di scarto, _ottenuto con diversii . sistemi, e ch e può pè l'ciò presentare de1le nr tevoli oscillazioni sta i1e·lla qualità sia u el la q t1antità de.ile p roprie i1n,p ..1rezze. Dato questo, l a sostanza .c he era co.11tenuta 11ell'acbdo clorid1 ico g1ezzo, del quale io disponevo, e cl1e aveva funz.io11ato da ossidrunte dell'indossnle, doveva riten ersi cootante in ogni ca.mpione del st1cidetto prodotto'? 1

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<Ju~ s i lo <J ll P~to

XXI X, F ASC. 20 j

fn.cile a.d csse re posto ed altrettanto facile ad essere risolto. A tale scopo mi proc1rI'ai dei campi·oni di acido clo·riclrico comm·e rciale .proven.ienti da fabb 1r1cl1e ·diverse, e feci con e·s si numeros.e pi.·ove, eseguendo sempre com.te!Il11poraneamente il metodo classico j )e r il necessario conf•ronto. Pn1'lro11)po la p·rova n on confern1ò le spern.11ze d.e l pri1110 momento i11a riusc.:1 solo .. dirnosta re clle la sost.anz.a a ft1nz.ione os.sida11te no,n era co~nter111ta hn t11tti i campioni cli acido clo1 iclr1co g',·ezzo. I11f n.tti 1n.e11tr1e co'l1 t.aJ.u1l i acidi di ce1·te p.ro\re11i€nze io otte11ev o se-nza a,g·gi11nta ,di n es.s una sostanza o·s &idante la caratteristica reazio111e, c.JTJ n lire non ehhi alcun resultato. l\1a allora a .quale im•p urezz.a io d ovevo la constatazione che avevo fatto n e.]1le prime ricer ch e? E c1UJe sta sostar1za pote.v a eisse1·e sem111ai ag·g1unta all'a,ctdo cloridrico comm e1·ciale, ·d·i Ulil costo as:sai ine·n o elevato .dell'aicido cJ.oridrico puTo e p1iù faoile a piroeurarsi d1 questo lùtimo? L 'acido clorid·ri co co11unerciale può contenere co1m e il11pu1·czze e a se1cor1da dei casi aci!do soJ.fo,rico e so'lf ati, ail1Jidride so·1 forosa, arsenico, acido nitrico, iodio, bro1110, cloro libero, i11c talli pes a11ti, e ferro allo stato ·di cloruro ferrico; in quest'uJt imo cflso appa.r e fol'te1n,e n t,e col o ria t o i1n gi al:l o. Affgi11• n0"0 queis ta co·r1s iderazlon1 e p erchè aveo o ~ vo già 11otu.to ne.ile p ro ve comparative che i cUJnpiio·n i cl1e r eiagiva110 p o1s,i tivainente erano di un coil ore giallo più intenso degli altri, e quind'i era lo·g ico da ciò su1p·po1-re, ·pur am111et.te1l!do in ]potesi ch e n101te· delle im1p11rezze quali l 1iodio, il bl'o1no·, I "acido nitrico, il cloro, e.cc. potessero esplicare una qualcl1e azione ossi1dan~1e, che grancLe pal'te d el la pro1Jrietà 11el n ostro caso specifica di taluni c:>cidi cloridri•c1i gr.e zzi dovesse attribuir si al ciloruro l'er1·rico in eisis:i conter1t1to. Del resto il cloruro ferri co era già stato inielicato da1l' 0 1b ern1eyer co·m e ossic1a11te da presceglie1·si, nella n1·odificazi cnc che egli ap1portò aJ metodo del J affé. \ ' oilili a.1lora -v~edere se qÙet can1piou1i cl1e mi • aveyan o r eagito po1sitiyaJ11ente contenessero tutti ferro in una certa quantità, e difatti l'a gigiunta 3Jd essi di una soluzi·one di ferrocian1u ro di p otassio mi dette una coùo·Yazione ii1tensamente azzurra, a differenza dei can1•p ioni n e1gat1i vi ùove o ito·n si formia va nulla 0 una color azione debolmente accennata. .1-\..vrei potuto senz'altro a qt1esto punto arrestarmi , consigliando ai Colleghi di adoperare sempre e unicamente un acido cloridrico 1

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[ANNO

xxrx.

FASC.

20]

600

SEZIONE PRATICA

co111n1erciaie, cl1e avesse ùimost1 atu di con ter1e1e i11 u11a certa quantità de:l ferro. ~la 01·111ai lo scopo ·delle mie ricerche tendeva a poteJ. iridica.re un iieagente che, oltre ad es,sere squis1ta.rnente s..=ns1bile e d:i p oca spe_a, 11ou1 ortriisse al1cuna preocc'ùIJiaz.io11e pe1 r la custar1te sicurezza della sua se11rsibiJltà, e la ri l'èl'ca .del ferro nell 'ac1d,o olorid'l''lCO g'l·ezzu, 1110.lto fnci le aù .essel'e eseguita iii u ·11 qualsiasi labou·at.0·1·iq, potev,a co·s tit.u,ire un inc~g1lio per molti pratici, costret.ti ad aviere a pro.p ria disvosizior1e un rPag·entario ec;c.essivam~ente moJ.esto. Pcr1~a i all.u1·a 1tLi co11sigl iare di ag.giua1g·ere · a qua;lsiasi ac1do clol'i1dr~ico comme-r·ciaJe una certa qua11tità di ruggine, sostanza di ne::>su11 costo, e della q t1a1e ciascur10 può facilme11te provveders i. Questa infatti 11on è che :Lcùrato 1'~1 rico, il quale cornbi11andosi oon l'aicldo clortd1·tco for111a il clloruro ferrico, secomdo la seguc·n te forn1u1a:

111enio a.1 fi11i d.eiJLa reazi.one, la q uar1tj tà cl1e meglio di ogni altra corri-s pandeva oscillava fra 2-3 g·rammi p~r 1000. Dos i cl1e si ·discotStavano notevolmente al di sopra- di questa, nnn servivano più a dare una reazio111e n.etta, in quanto che il c:Joroformio veniva a tingersi in un colo1 e giallo-verdiccio dovuto all' eccesso di clor·u L'O ferrico che m1asche1·ava il co Iore dell'in-

d·a.co.

Fe (O 11)3 + 3 H Cl = Fe Cl3 (cloruro ferrico) + 3 H 2 0. Lo stesso risultato finale si l1a ad-011)tet"a11c.lo ùeJ ferro; senonchè in tal modo si fo11na dappri1na del alorul'o fe1ioso, che c-01mbina11dosi po1i di nuorvo con l 'acido cloridrico p er trasformarsi in cloruro ferrico dà luogo allo sviluppo di idrogeno, e quindi esplica una funzio11e riducer1te a·11z.ichè ossiidantie. Fe+2 II Cl=Fe Cl 2 (cloruro ferro::;o) + H 2 • 2 Fe Cl 2 +2 l-IC1=2 Fe Cù3 +H 2 •

Auc.l1e questa p~rò, ·di dovere cioè i'ndioore al pratico dosi .esatte ,d ella sostanz:a da ag·giu11,geire, mi sembrò cae potesse l'atppr:esentare u11 inconveniente alro scopo che mi ero pirefis._o. Tanto più che, co11 un se111plice oompletame11to di tecnica., già indicato dal Rosembl9om, s i può far rirup1p ari're la reazio1n e in tutta la sua i11ten·sdtà, ancl1e se que1st.a è mo1m entanean1ente n1ascher.ata da a.ltre sostanze. Se infatti, d~sintereissandoci se niell 'acido cloridl"ico comniru·ciale abbtain10 messo un eccesso cli ru1g:gine, si Ja.soin, a reazione ultimata che il cloroforn1io precipiti in fondo e si decan ta il liquic1o urinoso-clor:~d.rioo sop:nastam.te - il cl1e s i ottiene facilissim·a mente - , e se al cloroformio · eh~ è rimasto si aggi.u nge ·d,e ll'acqua e iSi torna a capovolgere ·div.erse volte 1a provetta in modo che quest'ultin10 si liJ::>eri dall'eccesso di cloruro ferrico che g,li ha impartito una coloraziolllie giallo-v0rda-st1ia, il clo.roformio stesso, qualora l 'orina Cillltenga indacamo, ai.ssun1e immediatamente la colorazione caratteristica più o mooo intensa, e non certo tni~­ riore a quella che si ottiene col metodo classico.

È n ecess·ario quindi in q•ue-st'u·ltimo caso di

Riassurn. endo, per la ricerca dell'irlld'a cano

ln;scirur t-ra.sc.or rea.'e ,c};i·v.ersi giorni prin1a di seTvirs.i c1e1l r eat.tivo, in mod,o da oosiere sicuri che t11tto i1l cloruro ferrotSo si sia trn.sfoJ·mato in c1loruro fea.11r·Lco. Sensibilizzato i11 tal modo l 'acido clo-ridrico grezzo, vidi clle ql1es lo era sem,p re in g·rado - qualn!I1{1U~ .f osse la sua proventenz.a commerciale - di svelare l'indacano, seinza bisogno di i'icorrere ali 'aiuto di alt.re sostanze ·ossidanti, specialn110nte se la rnisoela orina e aci do clo1 idrico grezzo se11sJ..bilizzato era .stata in riJ) OSO per 5-10 rni11t1t.i prima di ·aiggiungere il cloroformio e dri agitar-e. Però i vari campioni ad~perati, nei quali erano state messe a caso quantità diverse di r11Q'o-ine si ad1dimostrarono ailcuni più, altri ..... o ' me110 effic.ac i a svelare la reazio1ne, per modo ct1e volli ve di.e re se mi fosse possibile s tabilire lln optimum nella dose da aggiunger.e. Effettivan11ei1te notai che m entre dosi uguali od inferio·r i a 1 grammo peir 1000 di T'llggine o di feTro potevano dare ua10 scarso rendi1

nelle orine io co·o oiglio di seirvirsi di acido cl,or1idrico1 corm mercilale, al quale .sia stata ag~ ginnta una c·e rt.a quat11tità (no11 inferio·~~e a g1·ammi due per mi'lle e .ev·e11tiUJalmeiD.te in e ccesso) di ruggi11·e in po!Jvere o d•i limatura di ferro. Tlll quest'ultimo caso conviene aispettare di\'ersi giorini prima di adoperare il rreat- · li ro, per ave-re la sicurezza che il clortt1ro ferro::o formatosi in t1n p1r1illno tem1po si sia tutto trasfo•1n1at.o i11 cloruro ferrico. Quando si ha a propria di sposizio11e Lale reatli vo Si rl nett.a fino a 1/3 di Ul1a P.rovetta l 'ori11a (eve11tua.lm·e ute çlealbun1inizzata in precedenza) e fi110 1a 2/ 3 l'achdo alorid'l·i·c o grezzo cois ì prepanato; si lasci ripos.are la iniscela r)er 5-10 minuti; si ag·giwngafi•o poi 2-3 c111c. id i cloroformio e si agiti per dive·rse volte il tutto in modo che qu est' ul tiJ.no possa completamer1te estrarre l 'indi-crotina. .... .:;.ctata poi in J·irp.cso la provetta otternuta la sedim e.mtazio11e del cloroformio, si deca u ti il liquido sovrastrunte, si metta al 1>osto 1

ta.

e

..


<356

IL POLICLINICO

[t\NNO

XXIX.

F'ASL.

:?Oj

. di esso dc-ll :acqua, e si tor11i nuovamie nte ad l)a.dre, mactre, tre fig·li e due fig·lie (bam~ine) aigiiare a p·iù rip111ese il .c.011tenuto deilila proocm vomito, dolori attor110 l'ombellico, stipsi, \1etta. Il clo~'.)fo·1·111io, 1~b1erato c o11 qu.e.sto lacui do·p o circa una settirnana segt1irono delle vagg1io d e.I oloruro ferrico, rup11a1'irà, qualora diarree. Tutti erano anen1ici, cachettici, manLa r e azion-e s ta ·p ositiva, coliorato più o ineno davano 11n fetore p.enet1·ante dell'alito, preintensamente i11 bLeu, t:ilo11·a co11 sfuma.t ure di se11tavano l 'orlo gingi·v ale attorno i denti di colore g.rigio-lava1gna e così pure la ste~<;sa viola. · La. · modificazione qt1in:di . che io pro1po11go, tint a alla n1ucosa a.elle gote tra le due arcate mentre da un lato i1or1 rid11ce affatto la sPn-sidentarie. Uno d:ei bambini aveva av11to anbiJità de·hla r:eazion e , ha il vant.aggio ne.i co11- ,. che epistassi. ETa chiara la sin·drome d '31 snfronti · del metodo orig·inal,e di off 1·i re al n1edico t.urnisniro croni-co. pratico un r.ea ttivo di costo assai minore delEiscl 11sa ·come fonte dell 'intossicam~nto l'ac1·aci·do clortd r ico puro, che si può fncilment.e qua, i re cip ienti per l'acq11a ~d il vino) il vatrovare d ovUJI'1quc, e che può sempre es&e·re con sellame di ·C.n cina , .si p-en·sò alla farina com 1 • estr·e·inn. se·mipi1·:Ucità com1J.letato per ciò che s.i ca11'sa dell'avv.elenam·~nto, quando un domei~1f.e·risce alle · sue p ro·11ri ctà ossidanti. stico, il (f11ale si era anunaJ.ato assieme a.i fan1i1iari, gu,a~·i aippena abb.aindonata quella faBIBLIOGR ..i\FIA. miglia e si riammalò con i medesimi sirttomi doipo ·f atto.v i ritorn.o.. JArFÉ ?vI. Pffiig·ers Arch. , 1870, Bd. 3, pag·. 448. L'esame cl1imico della farina diede O,168 % 0BERMAYER. vVien. Klin. \'1 o cb., 1890, Bd. 9, p R.g . 170. dii Pb, pari a 0,1181 % di PbO. LOUBIOU A. R.ev. chim. ao.1al. appl., 1897, voi. 5, Il piombo era penetrato nei1a farina con In Pflig. '31. ma:C'~nazio·ne d·e1' gra.n o. in un molino domeMONFET L. Sa.e. Biolog., 1903, vo·l. 55, pag. 1251. stico. HoLT.AENDER H. Jahreisber. d. Thier.chem., 1905, Brl. 35, l) ag. 368. I familiari guariroin oJ do·1)0 so•s peso J' uso STR~Yzowsr<r C. Oester. Chim. Zeit, 1901, Bd. 4, della farina incriminata e con la somminir)ag. 4.-65. strazione continua di I K e brugni ca~di, dopo DE 1 1r.ks G. Butl. >Cleis trr.av. de la So·c. de Pha1n1. sei mesi e m ezzo di malattia. de B orde·'1 .11:x. 1904, t»a1<?". ?57. DAL•\ND .T . Tornr. Am m e d. Ass.oic., 190~, vol. 53, Altri casi si ebbero in un comune d.el 'frenpag. 1446. tino nel 1916. Alnche qui l'i11quinamento della ARF.N\ F. Atti R. Ace. 1'!etd. Chi'r. di Napo.li, f.arina era avvenuto cio n la tp1IDetrazi.QIIle d'i 1906. n. 1. . · particelle di p.i·ombo staccatesi dalla pietra Al\TANN J . .T ::l l1Jresb er . d. Tl1ienchem. , 1~98 , BC!. 27. nn.g. 323. di macina ·Sl1perior.e alla qt1ale è attac.catr Roc:;sr L. Gazz. chim it9.l., 1906, v·o·l. 36, puin lina incavatura il ferr:o ·di mulino. . 877 . g1na .. . Sebbene i mulini ·casalinghi .siano oggi quasi • SALK0~1 SKI E. Zeit~ohr. f. phys.i o1 1. Che.m . , 19'18, abbar.n·donati, tuttavia se n·e incontrano anBd. 57. !1iag. 515. FFRRARI J , ELLJ F. Gazz. de1gl1i Osped., 11307, n. 93, cora qua e là nelle campagne e sarebbe bene P<lg. 970. eh.e g li ltfficiali sanitari ed i medici condotti ri. BARP.ERTO 1\I. Po.111c:1inico, Sez.. f!lTat., 1911, r). 17, ch i Amasse·r o l'attenzione del pub·b lico sul pe. pag. 517. RORF.NBT,oo'r I. Ne'v Yorl{ :\1eifi(~. Jo11rn ., 25 ot- 1·icolo gra" e che importa l'uso del piombo per toib re 1913. ~aldar.e iìl ferro nella pietra da maici.na, ·s ulJa responsa.b ilità penale cui vanno incontro i tra• sgressor1 IGIENE. Dott. M. GIOSEFFJ. Parenzo (I stria) . 1

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. t\.vvel~namento . da l)iombo mediante farina imp11ra.. In relazione ai casi di intossicamento da piom·b o dovuti all'11so dì fa.rn1a impura riportati dal dott. d'Afflitto nel Policlinico, sezione pratica , pag. 454 di quest'ann-0 mi sembrtl m .eritevole di ricordare t1n avvelenamento ir1 massa da piomb-0 verifìcato~i nell'Au,s tria inferiore sotto analoghe circostanze rite111uto anche qni dapprinciJ>io per influen.zia. (I,innen1ann Oesterr. Sanitats\ivesen, 1902, n . 33). In una casa colonica si erano amn1alati im·prov,· i-i::~mPl11t•e e c;im11ltane.amente tutti i fa,mjliari

Interessantissima pubblloazlone? prof. ALFREDO RUBINO

Semiotica Medica (8• edizione completamente rifat~a ed arricchita di nuoYI e&· pltoli e di nuove figure eaplicat1ve). s0~1MA RIO : Parte generale. • Esame generale dell•am111a• lato. - Parte speciale: - Esame dell'apparato re•plratorle. • Esame dell'apparato cardlo-vaecolare. • Esame degli organi a-. lfomlnall. • Esame del sistema nervoso .• Compendio di chlml1a 1 mlcroacoola ollnloa. • Indice alfabtttlno. • Un Tolnme ln -16. elesrantemente rlle~ato In piena tel &. d.1 oacrine xv-63~ Tn commercio L. 15 pi() le spese postai\ d 1 s~e iiilone P <ti tmln111Asrcrio t di rte Per rii abbonatf al e Policlinico > sole L.14.80 ra.nco PO .

Inviare Cartolina-T"aglia al Cav. Luigi Pozzt - V 1a Sistina N. 14 - Roma . •


[AN~O

XXIX,

l?ASC.

20]

SF.ZIONB PRATlC.\

657 •

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. •

::::< .\~.\TORIO ( ROCB ROSSA lTALIA~A.

ERE1'!0

or

LA1~ZO.

Un nuovo strumento per semeiotica. Dott.

FR.\NCEsco

Rossi, assistente.

Se, sperimentando su un i1ndi'vidl:lo co11 p11eun10torace, si tie11e una i11oneta, a guisa di plessin1et.ro, J1·ella fossa sottoclaveare, inentt·e con un'altra si percoot.e su di essa, si risveglia un suono metallico che può essere t1diito dall'o.recchio appog·giato alla pa1·ete toracica opposta, quando I 'altro Qlrecchio ve11ga chiuso con u11 dito. Il timb1'0 di taJe iSurmo è i11odìfi cato daLla presenza di ad.erenze o di versamenti. In c<>r1isponde11za di aderenze e di is!)€ssimenti l>leurici il suono p assa d.al metallico all'ottuso a seconda de lla loro entità: l"i&petto a i versamenti il comportament• va1ia secondo che la • percussione avviene più in alto del livello e la. ascoltaz.i on-s in CChl.'ll'i.spondenza. del ''ersamento; oppure percussione ed ascoltazior1e avvengo110 in corrispondenza del ,rersamento stesso. Nel prin10 ca.so il suono è ottuso; nel secondo argentino (sintorna di Sieur o di H eubner-Danezac). ~ella pratica 11011 è co111odo ricon"ere d. tale mezzo di indagin e, pe.rcl1è occorre l'aiuto di una persona che faccia la perct1ssione, n10. sopratutto perchè qu-esta de,re essere di grado uniforme, c<lsa diffichle a d ottenersi. Ho perciò ideato e costru ito un piccolo strumetnto che rende id m edico indi1)eJ1dente dal socoorso ,altrui e col .quale il g:i.·ado d'i p-erctLSsione può variare soltanto inte11zionaln1enre, mentre è indipen·d·ente .dalla i)'Osizione dell'apparecchio e iSO·p ratutto dal grado di pressione oc.corrente pet• farlo funzionare. L 'appa1~ecchio verrà espost-0 alla prossin1a :àfostra di Padova.

Una modifica al '' Sifone di Freyer ,,. •

La lettura della nota del chiar.1no prof. Sigurt.à « Nt1ovi Strumenti di Cf1irurgia vescicale n mi ha s1Jggerita l'idea di far conoscere una nlodificn. n.l Sifone di Freyer, apportata in un .caso ·di Epicisti<)'t o111ia, in sogigetto prostatico oon ritenzio11e a.cuta inoo1npleta. ed ematurie persistenti, ope.l'ato dal prof. Bonomo coadiuvato dal prof. Celozzi e da m e. F11 applicato il ~ifone di Frey·er C()m'P1eto ( l t.ul)o di caoutcl1011c Yltlcanizzato della l t 111ghezza di cm. 12, largo cn1. 2 1/? . con~iu nto ,

per lll€zzo di un tubo di vetro di dian1etro leggerm~nte più piccolo ad U!I1 lungo tubo di gomma pe.s:ca11t.e in un recipi.ente contenente una soluzione antisettica), ma esso n011 funzio11ò bene, i}er il volun1e ·della prostata c11e giungeva quasi fin.o. alla f.erita operatoria. Ed allora si p en sò di toglte,re il tub·o lungo, lascia11do in posto qt1elli ·di caoutchouc e di vetro, e vi si in.trodusse, ::tiacendolo giungeTe in vescica sino ad oltrepassar.e d'i 2 cm. l'estremità del sifone, un Nélat0I1J n. 20, cl1e fu fissato o l tubo di v.e .t1~01• Il resul t.ato !fu il- ·migliore che potesse attendersi : li0 svuotan1e.nto d·ella ve~ica s i compie totalmente a ttraverso il NélHton ~he pe·scava in un reci·p iente ·posto tra le gambe ·diel pazie11te: e tutto il s istema servi ott.imamente ·p er i lavaggi a doppia cocrente. nei qooli il tubo ·di d eflusso fu rappresentato dal tubo estern-0 che, d'altra parte, i11aintenne bene aperta la ferita e, con1baciando perfettam€nte. CQn le pare.ti di essa, im})edì che l'urina vi si i11sinuia.sse. Ho creduto utile riferire tale modifica p erchè, rispondenido ·p erfetta.mente al1e esig,e nze del caso, f1u di faicile a.t tuazione e di nessun costo. Bari, 8 ma1"zo 1922. Do tt. VINCENZO BONOl\10. ~

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COMMENTI. Ancora delle cisti tenoslnoviali e tubercolosi. .A.lle tre osservazioni cliniche rese note dal dott. A11tongiovai1ni . G. B. nel n. 17 di questo gion1ale, corr. an.no, cred-0 opportuno r iferire che ho a'1uto occ·a sio,n e di C'UTare molti ·Casi di cisti ten0isinovia li e di avernie ottetnuto la guarigione · con iniezioni, nelle cisti stesse, di mezzo..cc. di tintura di iodio, ripetuta, ogni 15 giorni circa, per due o tre volte. I11 q,ualche portato re dii queste ci sti 110 p otuto rilevare d~i precedenti tubercolari i11.du·b bi, in altri no; sta il fatto })eil'Ò che l ' iodio, così e.fficace nelle affezioni tubercolari cl1irurgiche, i11i 11a clato sorp1tendenti ri sultati senza ricorrer e all 'in terve.11to operatorio . Di qu&Sti giorni pt1re ho in cura, p er cisti ter1os inoviale clel polso, t1na do1111a, V. L., di anni 42, che in precedenza ft1 ammalata cli spondilite dorsal·e tbc. ed ebbe uin a sorella morta d i tbc. polmonare, fatto questo che vie-11e a suffragare l'idea, espressa dal dott. Antongiovam1i, cl1e q11~ste ci·sti sierno di i1at.11r<l. tnl}ercolaue. Preg·anziol, 26 aprile 1922. Dott. GAETA'.'iO TASSO. 1

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1 L POLICLINICO

SUN'Ff' E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA. Contributo alla patolog~a deIJa parotide. {Dott. ::\!ARTA ERLrc. La Presse ~1édica.le, 15 febb1·aio 1922). Gli stt1di icleg·li u ltimi

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banno ·dimost1 ato esistere t1na relazione fra ghi·a.n dola parotide e 1,e alt1~e gh iandole a 1s1ecr;ezione interna. Sp€s1~H) i11fatti la parotite ·epide1nica è com11lica ta ùa ·orchiti, ovaieiti e talorra pa11creatiti, mastiti, timiti. l\tiohr ha osservato una ipertrofia delle ghiandole sa.liv,a ri in ca.si 1d:i atrofia deg~11 orga11i gen itali. Haemerli ha d.esçritto 11na ipe rtroft n. delle gl1iar1clolie salivari in 'un gozzo o. L e ricerche ·p eri11)entali sulla f11nzi-0111re delle g·hian'd'Ole sali·vari, con·s ideir-a te •Com.e g hianclo'l e a iseçrezio11e inter11a, sono pocl1e e si riferi ~cono esclt1sivam.e·n te alla }Jarotide. P agliari € Plgnotti hanno p1·ov ocato 11:i1 dimagramie nto n otevole in conigli estirp1a.n do loro la pa1"'oticle, e hanno -0ttenuto 11n rr1iglioran1e·n to .c,on 1niezio11i di estratto di parotid1e e eon 'inn esti di quersta ghiandola. Ha,em .e rli non ha ottenuto a lcun icam·biamento d o1)0 l 'estirpazione' d ella p arotide nei topi. L ' A. h a estirpato l n parotirte a tre conigli. senza otteine.r:e a lcuna modifi cazion e nea loro stato generale. Negli ar111i aal 1916 a.l 1919 I 'A. ha avuto oc, -casion e cli esaminare 1676 bambini da 2 a 13 anni e 300 l attanti, e ha r ilevato che1le paro,t idi in 11n ·Certo n1unero d i casi -erano palpabili e preS€ntavano una supe.rfìcie nettamente g.ranul,01sa. La n1a;ncrunza ,d i doloTi e ·di feJb1b1~e fa,c eva escluder.e l1n p·r oc.e·sso infiam.m ,atJrio, mentre la consistenza, la ·b ilateralità , la man canza di ade·1.,enze facevain·o esclu·d e:r e un neoplas1na, la t11berco.Jos i o la sifilid e. Nei bambini dai 7 ai 13 an.n i le parotidi eirano pal pabili 1'8 ~{> d ei rasi nei bambini da 2 a 6 anni il 13 ~{, d ei CML N.ei lattanti noii1 si verificò mai ipertrofia delle parotidi. L~ osservazioni sono state fatte n el pe11"'iodo di guerra in cui l e popolazioni era11'0 a r egime di carestia. È da rilevat'e cJ1e dal 1918 al 1919 su 184 b a n1bini esaminati è sin to ris.cqntrato un solo caso di ipert1·ofia d elle parotidi. L 'A. si pone la do1nan·da se esiste un rapporto fra l o stato di nutrizione cÙi ~a11-0 sogg·etti i J)ambini ir1 ql1el per:bod10 specia.1e di ,gner1 a. e la ipea1"trofia parotidea. ri1P,?a.ta .. L 'esame ge11e ra.le d ei l.3amb1ni in ct1i si palpavano le J1arotidi dim ostrò che ell3.no gracili, alct1ni affe tti d:l rnc lli ti ~ mo e tuber colosi gl1iand ola re. 1

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(.l\NXO

XXIX,

FASC.

20]

X essuna i11ertrofìa fu riscontrata nei lattan ti, che qt1rusi nie11te rise111tiv.ano d-el r egime di carestia.. X el 1919, in cui si ebbe il ritorno al regime cli alime;ntuzione n-0rmale, non vennèro più rile:v~lt.e ipertrofie parotiùee. Perciò è evidente u11a r el c.lzione fra r eg im e di carestia e ipertrofia delle ghiand{)lle l)arotidi. Si può supparre cl1e occorresse una maiggior copia di saliva sia per la qualità degli alimenti, sia ·p er una ragione cl or·dine nl eccani co, esséndo ,g li alimenti in gran parte secchi. Ma sar e.b be difficile spie?are la ma~ca~za ,di ipertrofia. q,elle a.ltre gl11an1dole sal1va:r1, che non fu mai trovatc'l. iS e noi accettiamo l'ipotesi che la par otide è 11na g·hiancLoJa a secrezione interna s i potrà p ensa-re cl1.e dei disturbi endocrini proYocati d'a una alim entazione difettosa siano , causa dell a su a ipert 1 ofia. :Nla. ia n1anca11z(:j di conoscenze sulla ft111zio11e parotidea ci impedis ce di disc.11t€1~e questa ipotesi. Le condizioni in cui ftB"-O·n o compi11te le osservazio11i non per1nisero tutte quelle indag·ini che avrebbero potutq chiari r'e i J'a1)porti fra· la parotide t-' le fl !tre ghi a.nclole a secriezi(XJ1.e interna. 1

.i:\NSALDI.

SEMIOTICA. Il '' deficit ,, del polso nella diagnostica cardiologita.

c.

Ug es l.;,rifl for Laeg er, 192'2,

LUNDSGAARD.

})ag. 1541).

chia1na defìcit del 1po1oo la differell.Zia nu1nerica tra il battito catrdiaco e il polso radiale .n.ell '1111ità di te1npo. Esso è di g'\"3Jlld~ ~it1to per la di·agmosi cliell a fibrill.aztoin e aurricolare, ·Che è ge111eralment.e possi1bile senza ricor11,,ere a.Ilo sp ecialista e al m oder11.o iistrumenta1io, ed è tanto più irdpo.r tant.e d·a quando tSi è ossen :ato cl1€ la chinidina ri.esce &pesso ta!d anrestare il fi'utter, e la fibrillazio11e aurioollare, st1a nop rara sequela. Se il paziente è in ri11oso, 1111 solo osservato·re può 0011tare s11 oce~siya mente i batti.ti del cuore e del polso, 'ciaisc.11110 11er un minuto, ma l'esame dopo lo sforzo richiede d11 e osse1\ratori, che compiano contemporRnenmien·t e Je dt1e -O()nte, gu.a:ridando lo stesso orologio, perchè la tachicardia · pro,rocata d allo s forzo diminuisce rapidam ente. Ric-erche st1ll'argomento fnrono compi11te da Rob'i:nscm e Drap.e r nrl 1912 al Rokefeller Ho·$pital, e da J ames e Hort nel 1914. L a mistIJra sistematica d el d.efìcit ha mes.so in .e, ,idenza co1ne i.alora ad un polso di ..e.Si

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SEZIONE PRATICA

quenza normai.e possa rorrisponder e llna '!1.0tevole tacl1iCECl'dia. Un'airitn1ia as ·ociata a notevole deficit del polso è generalm-e.11te lJn'a.ritm ia perpetua : pe r disti-11gt1erla da 11 'estrasis.tole I' ..i-\.. dà le ·seguenti

norme. );ell',estrasistole dei peiriotj.i di polso comp·letament.e regolare so·n o seguiti spesso la pause che ricorrono più o meno J)eriodicame,n te (oo:ntrazioni estrasi·stoliche p,r ecoci, i'n,e fficaci) : il ritmo ·s i pllÒ riottenie1~e cont2:ndo' ·a tem po anche dt1ra11te le pat1se. J_, ' iilregolarità es tra sistoJ icn fu parag·onaia ·al trotto cli UIIl cavallo che ogni tadlto incian1pa, senza perdere il ritm o. Nella fibrillazione invece manca ogni ritm o : e iJ polso è irregolare e ineguale. I11 molti caisi di estrasistole con de,.fìcit .d,el polso, la freqt1enza d ei battiti. cardiaci è normale o di111inl1ita. mentre nella fibrillazian,.~ tale f.reqn euza è a11111entata. Nell'estrasistole ~i lra ])racl ic;figil1ia ie normocardia; ne1la fibri l~ lazione tachicardi.a e nor111osfigmia, <> lieve iacl1isfign1 ia. Di ·regola l'esel'cizio fa ,d in1inl1ire .o. annulla il deficit n ell 'estraisistole, lo esage1·a o lo m·e tte itn evidenza 11ella fi·b rillazione. Il deficit può ess.ere ·cli i1ocl1e hatt11te nl mi111lto· fino ad oltre cento. Ln climinl1zione del deficit, sia nel riposo che d-01)0 l 'eserr i zio, indica di sOllito 11n miglioramento. 'I'alor3 la digitale nei fibrillanti provoca u11 a11mento dj fr eql1enza del polso, rendendo efficaci molte sistoli cl1e prima non lo erano; ciò n o11 è affatto indice che abbia f·a llito l'azione tierape11t.ica, ma essa va controlla.ta ron 1'asco1tazion€. ' 'i11ta t1na volta l ':iJnsufficienza nssol·u ta dPl rt1ore, d11rante l'ins11ffiv.ienza rel.ativa il defì,cit clel pol so è b11.01na gt1ida per la terapia; di re1g ola bi1s ogn·a insiste.re con Ja cijgitale, oon i 1StJ.oi vari preparati, o con i st1cceda nei, finichè il de-{tcit d'e l polso è ·soo1nparso ta11to 11el riposo che dopo lo sforzo (purchè sia un defi.cit da fibrillazi001e ). L '_.i\.. ricorda un J)aziente 1ricoverato diurante un accesso di edema polmoniare, curato pr.ima eon forti d o.si di ·digitale, poi con l a c:hintdim.a, nel quaJe 1Scompavv,e il flutter dia ouJ .era aff.etto e il cleficit del polso. Il cleficit va rt·oercato a111ch-e quando i pazienti vengo,n o .a farsi rivede.re: la sua rico1n parsa indic.u, la n.ecess:ttà ·d,i un nt1ovo tmttam-ento; talora ttltt.a·via il deficit è ribelle ad .ogni cura. Dal })11nto d.i vista prog.n ostico il deftcit dfll i1olso non è ancora aillbastanz.a stn.1diato. 1

DORI A.

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NEUROPSICMIATRIA. Tubercolosi, neuropsicopatie e delinquenza. (R. COLELLA . .-1?z·n ali di -:Vci· rol ogia, 19"21, fascicolo VIJ. Nel co1~so della t ubercolosi si riscontrano non di .r ado distl1Tbi diversi da pa.r te del sistema nervoso, che possono m10 dificare i sintoI!li e l'ev.oluziion.e della malattia e che devonlSi · rifel'Ì·l~ ~ condizioni pak>gen,et.i1cl1e diff·eir enti . Tali ·disordini si manifestano oon fenome.n i psichici, moto·r i, sensitiv1, f,l',pfici. 1Sono b.en note le localizzazi.o,niJ secccn.ctarie della infezior1e tl1J)E:l"Cola re i1.ellc m eningi, nel cervello, nel midollo .spinale ed anche nei Ii·e r:vi periferici. l\Ieno st.11d.iata è la imfluenza della tube rcol-0si nella etiolog·ia e n e lla p,a togenesj deJle n,el1ro-psicopati.e e segn•atamente se in rapporto fra tuberco·l osi e d.eliqt1enza. ·Stt questo a rgon1e11to p:orta più particola~rmente ii suo contributo 1 auto1ie, ieo,n tributo r1otevole per l'abbo11danza ' del n1'ate1·ial e cli stt1d'io, p er il rig·o1~e d.ell'osservaz.:Lome e 1-0 spirito critico. Ci limitiamo a darn.e le oonclusion.i. Nel corso delle tuhe·rc.olo si s i JJOssono risco11traTe ·d isor.dini d.el sisten1a nervo·s o che si produco•n o ne1Ja, sfera p,e1r1feeica ed in quella centrale. Non è raro oss.e1,·are lo svilt1ppo d-ei sinto mi della ne11rite mnltjpla, a ct1i i:>ossono a social'si talvolta diso,r dini d'elle f1ùnzi,oni psichiche; la origine dei ql1ali 11ltil11i è dovuta verisimilme1nte alla inftt1 enza delle stesse condiz1oni n1orbose che pJ.~ovoc arono la polineurite (psico&i poline1rritica.) . La tubercolosi asslune il val-0re di fattor~ patologico ne.i le affeztoni neur-o-1Jsicopatiche. Il bacillo ·della tt1.ber-Golosi a1ggre1disce., creia le alte,r azi,oni ·del tessuto n etl'v.oso ed inq11.im.a l '.organismo, ·ope1':ando p er un' aztone cl1imica, ge11el'ale di prodotti solubili di o.r igine mi·orobica; g·li agenti i11fettivi fabbrica110 un veleno, e ìa infezione finisce iI» tal modo ·Con la intossj cazione. Sono ·queste sostanze tossicJ1e -eh.e avv1elenruno il sangue ed il sis~e1na nervoso, agendo di preferenza su parti diYe<rse dell 'arco neuro-muscolare= ora st1lle fibre periferiche (poline1urit.e, ecc.), ora 1su~la ·sosta11za cel1ebrale (clisol'dini psicl1ici elementaei o ,·ere ps icopatie), talvolta leden·do l '1100 ·e l 'alt.ro sistema ad un tempo (psicosi poli11Je1trrit.ica) . Percl1è ' tali ag'.etnti pat-0geni atta.echino• gli elementi inervosi, è pur necess~rio ch·e altri fa,t tori ne abbian.o prep.arat.o il ter.re·n o 1d'i cultt1ra (ered'ità antecedenti ne11ro-psicopa.tici). ' La sintoma.tolo.g'ia del'l a polinev1-ite tub ercolare è aiss.ai complessa. e .,..·arin,bile. In alcuni casi i sintomi possono co11sistere in disordini 1

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IL

motori e trofici, Jocalizzati o diffusi, che cos tituiscbuo il fatto l)redomi11ante (1ievriti a1niotroficlic ). !11 alcu11i alt1·i casi i dist.ul'bi netvosi i11teressano partic-0larmente la sensibilità, r.ivela11dos.i con d.01011, ipoestesia -0 anestesia, ip-el'estesia, iperalgesia, ritardo i1eila trasmissione d1elle impressioni (nevriti dolorose o a?iestesiche). In altri casi infine i distu1"bi se11sitivi s1 vedo110 associati nlla paralisi più o n1 eno grave e diffu·sa, a il 'atrofia n1l1&!olaa~e., all' abolizionie dei riflessi (f ornia se 11.sitivo-1n7..v3colare) . A questi fenomeni n1orbo i si aggiungono d'OT'dir1ario distu.1mi vasomotori e trofici (CQan.o si, edema, alterazione ·dielJla pelle e delle unghie, E·scare, ecc.), e sintoim i geneirali (disturbi dispeptici, vomiti ostinati, alt.e.irata secrezione dell't1rina, n.otev<>le di1nagramie..nto). Disordini del l a sfera psiC'l1ica ·sono tailvolta aissociati con i sintomi d.ella, neurite multipla. La :,iridro11ie psicltica, ind·ipen.dentemente dal, la s11a non frequente combinazione con i f enome11i ·della neu~ite multipla, presenta una n otev·ole v artetà di · quadr'i morbosi e ferme e li11iche ben deifJ..nit.e. Sono vere sindromi psicopatiche la pseuct·o... paralisi generale, la epilessia convulsiva e ps.i.chica, gli stati psicon.errrasten ifor1ni, la ·d emenza pl'ecòce, la confu·sion1e rnerntal.e ,act1ta, La psicosi maniaco-dep.i·essiva, la paranvia acuta, g li stati iste1oidi, l 'indeboJimento mentale Oltre a ciò i disturbi p s icl1.ici dei tubercolotici si i11anife,s tan o com.e disio rdini elem.entari della in·e nte ; nei quali apparteng·ono lo stato mentale detl 'infe1 n10 di tt1bercolos1, ~ altresì il suiciclio, la prostit t1zio11e, la delinqt1enza. Infine s i pt1ò riscontra\l'e la psic<>si i)oline·u ritica di Ol'igine t.r:.bea'colare, la quale affezione v.a completament.e distinta .dalle psicopatie de,gli i11dividui con infezione ttlbercola·r e. Nulla autoir izza ad nffermare che le nel1ro-p-sicopatie tl1bercolari sono forme mo,1·b osé specifiche. • Le altei·azioni anatomiche osservate nel sistema i1ervo o newife1"ico e centrale confermano il mecieanis1no di azione della tubercolosi s,1 tutto l'asse cere1b r0-spinale. Si riscont1~an~ lesioni ,deger1 e rati. ve dei nervi periferici sensitivi, motori o misti, spinal i e cranici (nevrite pare nchin1ale), e atrofia degenerativa dei muscoli. Que te 11eyriti po sono essere associate a lesio11i d ell.a midolla spinale e degli altri organi centrali {lel sistema n ervoso. Esse si p·osso110 risco11 trrure, però, ugualm-ente in ·soggetti nei qual i i ce11tri ner\' O i e le radici spinali non mo tra.110 le ioni. L e alterazioni motoriali profonde ·dell 'a.1·co 11e11ro-n1uscolare a1)parte11g-0no, senza ec.cez.io11e o qt1a i al1e forn1 e C1'onicl1 c; 1

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POLlCLI~ICO

e .rivelano la i-11te11Sa e diffusa <.lzio.11e esercitata dai veleni tubercolaa.'i. La r elazione t1'a tu.bercolosi e deli11que11ia è abbastanza stretta. Il delitto, e tal\""Olta il suicJdio, comptuto dai tube·rool·osi, inclica110 la loro peri.colosità. . P .revalgono i delitti contro la p€r·sona (feri. inenti, ~ggressioni, on1icidi, ecc. ); m eno frequenti sono i reati .sessuali (oltraggi .a l pudone, viol18nze car11ali, e.cc.); assai rari 1sono i meati contro Il.a proprietà. Il !)'ervei1,.timien.t o ·de·l carattere e l,im.debolirnento n1entale sono le manifestazioni morbose a cui vanno riferit i i numeir osi delitti contro sè stessi o contro g li altri, con1.piut.i daJ tubeo:colosi. E la causa di questa co11dizio11e è in dipendenza dello stato tossien1ico, e a ltresi di ll!I1'an·omalia costituzionale del s oggetto. N e11l '.ap1prezzamento i11!ed ico-legale d e.i tubel'coLosi, nei reati che possono coin111.ette11."e, P, necessario distingt18ire l)er qua11to è possibile, le duie ·diverse entità di disordini inentali: q uelli elementa1i, corr~uni a tutti i i11alati (stato mentale de1 tuber col oso), ·e queùli comp1eissiJ osservabili l1ei sogg·etti che prese11tano quadri n.ettamente psioo·p atici (psicosi o neuropsicosi tuberco~a1i). N·eJ.l' apprezzamento deil l 'imputabilità pena.le è da ritenere, i.11 generale, questa in1.putabilità d:inninuita n ei tubercolosi. Di fronte ·alla ·società, eh.e il tubeTcoloso tende adJ offendere .ed off ende di continuo par la sua morbosa oondiziio·n e ce1·ebrale, è da rite.nei-si co·m e un iesse1ie p.erticoloso. La profi1assi contro la tuberco,l osi è a:niel:~e la profilassi contro i·l delitto dei tubffi'colosi . 1

rlr.

CHIRURGIA. , Sulla tecnica per chiudere ampie breccie della parete toracica. f.

l~ lti'f'l.lrgie,

19;?1, }) . .}77 ). Le perdite estese di sostamza a cal'ico della pa1-ete toraciica sono p e1· lo più di origine traumatica. In chi-rurg·ia di pace so110 le cooseg·ue11zei di amJ}ie resezioni per tubercol06i, actinomicosi, e .s peci.almen.te .per tu11101i primari o diffusi d.elle n1amm.elle o del poln1o·ne. .t.\JlP conse.gll.enze immediate di queste perd1tc di sostanza, a i pericoli det pneumotorace aperto s i avvia con l ' applicazio ne di apparecchi a pression'e. Dive,r s amente stan.i10 le cose con la questione della loro chiusura e dell,elirninazione del pneun1oto1·ace secondai'io come pure dell'infezrione della cavità plet1rica: momenti capitali per l'ulteriore decorso clinico della m a lattia. (JEHN. C entralbl.

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'IA~~o XX I:\. F A$C . 20]

661

SEZIO:'\E PRATICA

Il inetodo più semplice, cl1e è quello della sut11ra circolare del polmone alla finestra toracicEt, <!011 o senza contem1)01·aneo tamponnmento della pleura s'è mostrato sufficiente in chirurgia di gu.erra, nella chi t't1rgia di pace rappresenta un rti.piego. Ancl1e la mobilizzazione delle parti molli vicine, pelle ~ ml1scoli, dev·~ in molti casi essere accettata come tale. Per aperture an1pie, però, no11 è possibile. Più vantag·giosamente si })UÒ ricor:rere a plastiche con organi ' Ticini, come Sau erbn1ch h a proposto ed esegl1ito in nn 'amr~ in r esezione per carcinoma diffuso dalla man1rnella, servendosi clella mammella dell'altro la to n1obiùizza.t.a. N.clle cliniche di Zl1 rigo e di :\Ionaco fu impiegato rpiiù Yolte a q11esto scopo il diaifran1ma mobilizzato m ediante intern1zione del n ervo frenico. Una i11dica.zio11e a questo genere di intervento possono esse1·e i sarcomi delle costole della p.arte inferiore del torace che per la loro • lO<!alizzazione formano - secondo l "A. - quasi un tipo a sè. Remso e r esecato ampiamente il tun1or ~, si ap.r e la pleura sotto camera a pressione negativa. Quando il polmone nOIIl sia fisso riesce faciJm.ente di trovare in profondità - spostato l'O'I'gano - il i1esso ftenico. Lo si interrompe dentro il t01J.'ace. Il diaframma si pone allora, dopo una breve -0ontrazio11e, in posizdone espiratoria, di paralis.i. Lo si afferra allora con una forza e lo si tira contro la a:p.ertura to·racica, il che ri.esce fa cilmente .p er la sua cedevolezza. Indi lo s i sl1tt1ra allora con punti pericostali profondii e la l)leura rie·sce ad oosere chiusa così ermetica1nente. Si mobilizz~­ no poi, se rin1a.n gono M1cora, I.e pa:1i,i molli circostanti e si .fissano allo stesso di aframma. Dopo alcuni giorni ne ~Jrocecle un'epitelizzazione che ' 'a a ·coprire il dia.f ramma mentre la ple111·a ohe ne form a la Sllperficie esterna secerne alquanto. N essm1a alterazione da part e degli o·rgani aid·dominali. Segue l111 caso clinico del genere, in cui erano state r(l erate V, ' TI e , -11 costa destra pe1· 10 cm • cinscuna dall'ascellare ante1~iore .al margine sternale. previo lemb.0 cutan.eo conca·vo iin alto. In gt1crra il metodo f l l impiegato, pirevalentèm en1te nelle ferite tangenziali con o senza lef;ione del l)O ltnone, del diafram1na ed even t11alm e11t.e ancl1e d el fegato e della milza. Se si trattn. di solo stra1)pamento della par ete toracica .. i proce de come fu detto sopra. Se è lac erato a11-cl1e i l diaframma è bene -:dopo aver interrotto il frenico e r egolarizzata ln fe ritn d~l clinfrn1l1n1 a - s11tl1rarc il m a1·1

gine superiare di qu~sto al margine superiore della breccia toracica e tamp.o nare quindi la cavità sottodiaframmatica che r·is11lta forina.ta dal dia.fran1ma, dal fegato e dalla part.e tassa della parete to11·acica. Quando sia cornpromesso anche il polmone, la chi11st1ra, ora descritta, della cavità pleurica, de-ve essere preced11ta da sutura del polmone. Anc:l1e di questa a.p plicazione traumatologica de 1 metodo è riportato t1n esen1pio. B. •

CENNI BIBLIOGRAFICI Trattato di Anatomia Patologica diretto dal

prof. Pio Fo.:\. - Presso l'Uni001e TipograifìcoEditrioo 1'orinese. Abbiamo già avuto occasione di parlare di ql1esta opei~a destinata a dare al pubblico med:i!co italiru10 la ·cognizi-0ne dello s tato attualB dell'Anaton1ia Patolog1ca, attraverso le mo.lteplici produzioni analitic'h e e sintetiche dJi tutto il mo-rido. l'nl)blicati i primi sei capitoli di part e spiecialc, cl1.e posso110 1cost.it.11i1·e· il primo volu1ne dell'opera, e consta11te di oltre n1ille pagine, con q20 :figure nel test-0 e.. 9 tavole in nero e a più ·colo·ri, cominciò s in dal giugno u. s. la pl1bblicazione de.i nuovi capito li di pa.rt.e ·sp e,c iale che potra11no con altri in v ia di pl1bblic.a zionie, o in involontario ritardo, co:stituire un secondo volume di oltre mille paigine. Di questo sono g·.ià llsciti tre capitoli e precisamente qt1el 1i che trattano d:ell' app•a rat 0 · respiratorio: delle gl1iandole endocrine e delle malattie de.Ila pelle, mentre f1·a poche settimane ne t1scirà 1-ln ql1arto che tratta delle malattie dell'encefalo. Di quelli già putbblicati segnaliamo i•l capitolo sull'appa1--ato 1r•esplratorio 1(p!I"Of. Foà), n el quale dal naso alle p.Ieure sono estesamente trattate tutte le partj ·del medetSimo, e in c11i. va11no segnalate anzit11tt.o la parte che i~igua:rida l 'a11atomia patologica dell 'influenza. que11 a che riguarda Je espeTienze fatte durante la g11e.rra S1Ulle lesioni prodott.e da gas asiì 1~­ sianti, e ~l1e ll a che Lriguarda la tu·b ercolosi polmonare. Q·nest'l1ltima, molto estesa,· presenta aggiornate tl1tt.e le questioni relative ai fenorr1eni iin izi,a li e all 'interpretazione delle alteraz ir,ni principali che costituiscon) l'insieme della t11berc0Josi polmonarie. Più di cento figure n er"€ e colorate illt1strano il te1s1to, il quale ft1 provato con soddisfazione nello ·svolgin1ento de.Ile lezioni scola.stiche, alle crn·ali porge un aiuto prezioso. !l ca.pitolo del prof. P eJ)er e sul.le gl1iandole endocrine porge t1na completa immagine d ello stato aittuale 'tanto progredito s11lle alterazion i degli organi a Steerezione interna e s11lla loro 1

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662

IL POLICLINICO

i111por ta11za funzio11ale. Il testo, ,ji oltre 300 pagine. è illt1st1·ato da 76 figure nere e colorate. I nfine segnalato i)er la })recisione delle d escrizio11i, J)er la sobri.età del testo e per la opport1t11a celta rlelle 46 i'1lustrazio11i cl1e lo ill1unina110, il breve e pratico capitolo suJle n1a lattie d.ella pelle redatto dal prof. E11zo Bizz0zero, disti11to specialista d.e lla rnate1ia. Nel mese di maggio sarà pubblicato, come si -disse) il capitolo sulle malattie dell'en·cefalo, redatto d al proli. Guizzeit ti. ' Friatta11to f u eseguita la ristan11)a del l)l'in1 0 capi tolo . (Foà) eh~ era e·sal1rito, .e si sta compiendo quella . del secondo capitolo (Vanzetti). A. S.

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ICCRDEMIE, SO&IETA MEDl&BE. _ ~ON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. i' \ed uta ordinaria. ·del 26 1na1·z·o 1922. Presidénz.a ·8 el prof. ,~. ASCOLI, presidente.

Nuo·vo processo ove1·a.tor·io per la t enodesi del q1'1<idrioi pite este1tsore d ella ga·ni-ba-.

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Prof. R. DALLA VEDOYA. -- Come ~r altre arti· colazioni, anche ipel ginocchio in casi di paralisi o di paralisi dell'estensore no11 compensabili i11ediante trapianto tendineo che portino a ciondolamento, in luogo di ricorrere a lla artrodesi si })u\.> procura re un buon ricupero funzionale con la fi s-sazione tendinea. P er otte11ere tale--t-eflOEieSi· l'O. propo11e u11 - nuovo iprocesso cl1e consiste nel })rovocare (medi.-'ln te un intervento cruento di lieve entità) il saldamento osseo de lla r otula al tratto corrispon~11te della troclea. fen1orale, nell'atteggiamento di estensione della gamba. '

Il gorilocata torn etro. rrof. R. l ).\J,LA VKUO\'.:_\ , 1/ 0. presenta Ull istrumento tla lui ideato l)el' 10 stu(lio e la misura della rotazion~ intersegmentH le f'd interfrn.mmentale e ùe lL'l torsione ~gmentnle :--'t:l1eletric·a degli air ti. E ne illustra quelle ehe considera le essenzia 1i caratteristiche ; e ~ioè la facilità dell 'u. o accon1pagn.a tn da lla esa ttez7..a dei reperti. •

Lo sriluppo dcll'artlcolaz·i-one del qulldrato rnarul-ibola re nei rettili.

Prof. P. D o RELI..O. - L ·o., dopo aver breveme11te riassunto lo stato attuale della questione della omologia deJl'articolazione temporo-mandibolarc de! mammiferi C'Oll'articolazione mandibolare dei 11.-0n rn.nmmiferi, rile,ra l'importa11za cl1e può avere per risolvere il 1)roble1ua la dimostrazione della presenza di un vero ine11isco nell'articolazione mandibolare òei non mammiferi. Mentre quaRi tutt i ·gli• os~erva tori sostengo no che il menisco è UIL a cquisto pro11rio dei ma n1miferi, Fuchs ammett e che un 1n~11i~co più o meno S\iluppato può trovarsi nell'artirola7...ione mandibolare di certi uccelli e di certi rettili. L 'O. ha creduto opportuD•)

di studiare il vrobll-'ma 11clla Seps, nelh1 ql1ale 11er la poca u1obilitil del quadrato la presenza del menisco sarebbe c-ertame'11te Yantaggio~ per Ja funzionalità dell'artieolazioue. Seguendo Jo svilu1>l)O dell'articola1.Jone :-;i ,-e<:Ie cl1e questa si forma. in seno ad un bla. tema, iILte rposto tra la cartilagine di )Jecl~(.)l e Ja quadrata e ch e in fine non sl ha la forn1àzione <-l i Yeri menischi ma. di res' suto la cui traina counèttivale delioota che ha

strao rdinaria ri<:cl1ezza di ,-a·s i e la topografia debbono farlo co11si·derare <:01ne introflessione de lla sinoviale. Per 1o stud·i u '1'fLd i ografico del l "anca n ella posi.z ionc latera1e. (Nota ·p re,entiva).

Dott. C. MARI~o Zuco. ·- L'O. ricorda i metodi proposti per la radiografia di «profilo» dell'{t nca e illustra una r>osizio11e da lui ideata mostrandon~ delle fotografie . Pr~nta un lastra «tipo », varie radiografie e calchi di radiogra fie eseguite in oasi di lussazio11~ dell'anca e di fratture descrivendole e dimos trandone l'importa·n za per stabilire gli ~sposta­ lll<:>nti nel sen so anter0&posteriore dei componenti l'articolazione. Co11clt1de ri~pil og·a ncilo i cri teri ch e lo hanno g·t1idato, cioè: ottenere un atteggiamento <:'h e potesoo essere rcalizzato nei sofferenti de lle anche; ottenere un atteggiamento che potesse ripetel'~i, con jievi Ya riazioni ne lle va1ie prove rendendo confronta bili. tra loro le lastre ; ottenere una Yis ione ùell'osso innominato e del · femore tale che permettesse di -st:abilire nel · iniglior modo i rapporti reciproci fra cotile, tes ta, collo e diafi~i. femorale; . ridurre al 1ninimo possibile le deformazioni cl1e il Y.ariare del raggio di incide nza determina nelle proiezioni . • P'

!·~ 1'.ce~·cll e

'l'1lteriori s·u la batterioiouia d ell'inftuen::-a..

l'rof. B. Gos10. - I/O. espone · Ie ulteriori ri<'C.'l"{:he <la lui coruviute s u la batteriologia dell'infi ue-11Za che avvalorano- sempre l)iù il con~tto che si trotti di · tossiemia e non di setticemia, e eh~ agente produttore sia il n. di l>feiffe r. In rapporto alla btologia parassitaria del B. injluen.t w e conclude affermando: 1) che il vero e rprop1io parassitismo naturale di esso viene solo a -compiersi a carico della suI:>erficie mucosa res1)iratoria quando è dispoota ~ riceverlo; 2) che il fenomeno fino ad un certo pt1nto ha molta an3logia colla. colt ura in "°itro, cioè di produzione d ' una carica tossigena, penetr.ante in circolo per l'intenso fagocitiamo spontaneo; 3) cke. se trapianti in org::tni interni pos.90no 1)rodursi, essi hanno per lo più carattere <li simbiosi: 4) ohe all'indagine tossimetrica si distinguon0 Yarietà pfeifferiane ipertossiohe, predominanti ne l periodo pandemico, e varietà ipotossiche, pre-dominanti nelle in tercorrenze epidemiche. E. GRO~I.


' SEZIO!\E ·PRA'f Jr :_.\

APPUNTI PER IL MEDICO PR·ATICO. CASISTICA E TERAPIA.

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Crisi vlscerall e loro trattamento. m.etodi cl1imici d 'eisploir azione clello stom-ae-0 han no lJOrtato a.ti .esagerare i disturbi secretorii ·di quest'o.r gano, lasci8.n do i1ell ombra i distu1rbi della n1otilità,, di clii l'osserva.zio11e clinica sem!J.J lire basta a din1ostrare tlLtta l'importanza: è così cl1e ir1sorgo:no c'011 · fr:e 1 q~uenza seinsaz:ioni moleste di p eso, opp.ressio11e, dolot"e, i1el cavo epigastrico, accompagnat~ d a e rut.ta.zioni inodore e insipide, .subito do.p o i pasti, c1uando no11 11anno ancora potuto prodursi distnrbi secret.orii o fermentazi1oni anomale emanca c1nalsiasi altro fenomeno dispeptico a.p preizabile. Posso110 anche prodursi rigurgiti,. ,·oiniti. I vecclli clinici pa1·lava.n o, in tali casi,: qaslrospas1no, di natura funzionale o anche leg·ato ad ulcere, a neoplasie, ecc. Fo1·111e definite ne sono il pilorospas1no e il cos.icleitto cardio· spasnio (che co11stste piuttosto in mancato rilns~amento dello ~.fi.ntere cardiaco;. . L eJ.en1ento SJ>asmo·dico a:sisUJn1e u11 co·111pito considerevole anche in svariate .affiezioni irite. tinali; p 11 ò e~sere pro,rocat.o da c.orµ i est.ra.11ei (residui alirner1tari inclig'esti, e11tozo i, calcoli b iliaii e stercoracei) e da alt.l'e ca_u&e d, irritaziome cihe' han110 sed·e. . . nell'intestino stesso od esternan1.ente (stenosi, l1lcera.zio n i, i11ter\'enti operativi, peFitoniti, .ecc.). Qu·esto t>nterospas1rio, ·caratterizz.ato ·dalle ·se11s:azi'()Q1i moleste o dolorose, può rivestir.e andamento croi1ico e con la s:ua persis~n.za c·omprorr1ettere gravemente la isalut.e. Può assinn1ere dtue for1ri.e : l)eristalti-smo esager.ato (dis.-:ente1ia, certe cli<l rree, eccJ) . o forrn.~ stati<'a (stiticlhezza 8pa&1uodica), p-rol)abilmen-te secondo g li eilementi 11ervosi che entrano in g ioco (yag'">, i-,i111paticoJ. Può inteiressa.r.e i vari se1gme11ti d'ell inte~tj ri,o: sµ a smo ce~ ale, rettale, colica appendicolare, iecc. Le crisi viscerali che ha.11110 per sub trato 11na contrazione viol-enta delJ a m·n:scolatl11·a liscia sono molto p iù i1nn1erose ecl i.11cl11•dvno I

Disturbi vasomotori nelle emiplegie cerebrali.

1

Rl·,r-a.rche

co111pa11ative

·ulla

l)l~essione

del

S-'l11gue '1.1el lcuto san-0 e llel la.t.o paralizzato vennero egegu~te clal Rali ler ( l{ì ien.. kli?l-.· l~' oche1isc hr. , 11. ro, 1~22) in 23 casi d i enlorragio cerebrale, · 18 casi di encefalonLala.cia troiiihot ioa, 9 casi tli malacia embolica e 2 casi di tJumor.e cenel'.lra le. Nei' 0a>si di paralisi flaccida, la. p1~ssione €ra maggiore al lato paralizzato; evidemten1ente. pe1·chè l'assenza delle inibizioili corticali re.i1deva possibile un au1ne!Ilt.o di tono dei valsocosirittori innervati d.a. cei1tri situati al dtsotto della liesione. Il feJl0!111eno contrario, cioè l111a cli111inuzione della pressione sanguigna ail lato paralizzato, esiste,·a 111iei casi di paralisi spastica; l'i11terpret.azione di ciò è oscl1ra. Già" precedentemente .l'A. aveva constatato, che in malati <lj aff.ezi.oni cereb1:ali accon1pa,.. gnate da ipertensione d el liquor, la pur1tura lombare pr-0dr1iceva u11 aumento della pressione del sa11gue .(eeieitazùon.e del centro va.~o1notorio, ipereccitabile i1.e'i. c;asi di iperteit ·ione ce·1-ebrale). Studiando ta1e fenom.e.n o sugJi em1plegtci, l'A. csservò, cl1e 111ei casi n·e i q11ali la l~sione era corticale o vi~ina alla corteccia, la pressi.one del sangue aun1entava egu alm-ente in t11tti e due i lati dopo la puntura lombai~e; mentre nei casi nei quali la lesione era sottocortic·a le la pur1tura lombare era .seguita dia aumento della pressione sang··uigrna limitata al solo lato sano. 'Dale fenome no dipenderebbe da una· lesione del centro vaso~otorio, che avrebbe quindi sede sottocoriica1e, e sarebbe localizzato nell a T.egione dei gangli baooJj_ È probabile elle esistano anclle de.i ·centri vasomotori corticali, centri eh-e potrebbe.i o no11 venire eccitati dalla puntura lombare. Am111•eesa la 1ocalizza.zi-0ne del centro v.asomotorio nella iregi.one d·e i ga11gli basali, nei oasi di l esioni più basse potrebbero ·essere lese l e vie che da questo cer1tro si dipa1tor10. L 'A. dimostrò tnfatti in 9 malati di le.si1oni pon tine, che in seguit.o a.Ila puntur.a loniliare la pressione del sa11gu.e . rirn1aneva invariata in tutti e due i lati. Evidvntem.e11te 10 stimol-0 dato da.l la puntura 10111iba1·.e 10011 arrivava al cen.t ro vasomotorio, peT la lesio11e delle vie vasomotorie di ambedue i hati; secondo "recenti vedut,e, le vie va$.Oinotorie dei due lati decru-ron-0 ql1asi unite n el ponte, vicinissime a lla lin ea me.diana 1

POLLITZEN.

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1

tutti gli organi cavi; vi rie11tirano le coliclie epatiche, 4uelle nefritiche, ql1el le 'lll ('ri n c, l)uelJc ve• ··ic1tli, gli sposnii bronr:hilzli (L11 alcun.i casi di asma ), ecc.; ne fn nJ 1o p<l1tte a11che ttlttc le crisi tabetiche. Una form a ~.peciale è data da.Ile cri~ i solari, d e'Slcritte dia M·outier e ea.rat.terizzat.c da accessi -cli pulsazioni dell aor tn, ·vi::: ibili all"epigastri-a, e da pl1lsazio11i di nltre a1·teri ·~, cheiì~ pazie11te per·c epi sce come dolor.ase. .secondo Pal, di Vie11na, i1 elle crisi visc€ra;l i entra sen11)rie i11 gioco lo s.pa.~·1110 della muscolatura liscia delle arte11.e; r>erciò egli preferisce designarle come crisi vasc<.1lort. 1

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664·

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(AN~O

J L POLlCLINTGO

XXIX.

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201

Per quanto concerne la p.atogenesi, proba- pa·ssa 8 centigr. .di clorid·m to di pa.paverina bilmente alle volt~. ent1·ano in gio~o l 'ip·erto- per volta., 24 centigr. in 24 ore: come tutti i 1ùa d·el ·sistema sjmpatico, altre volte quella n·ar-0otici, la .p rupave.rina non può esse.re ma. clel sistema a.l1iionomo. o vag-.a le. i1eggiata con una certa larg·hezza. . Come rimedio specifico dello spa&mio is i c9nQuesto inconve.niiente 11.011 esiste ricorrer1ido acl lln nuovo agente terapeutico intnodotto da sidera l'atrop:iin.!1; ma la f.arma.cologi.ia dimostra che a dosi deboli l'atropina eccita il si- Da\ride I . Macht, falmaoologo della J.ohns Hopkins Univer1s ity. I!l :.\lacht ha potuto con·vinstem·a autonomo e quindi pllÒ agg'!I'avarne i disturbi, mentre inv~ce e•s sa modera il si- cersi che .J 'azione antispasmodica della. papaveri11a e di altri alca1oicli dell'oppio è dovuta stema simpatico. A dosi abttuali modera soltanto gli spasmi cl1el sistema autonomo, ma nDn al gruippo benzile. Egli h*1 cer·cato di prepaI'M'e cp1 elli del sim1)atico. Costituisce allora il rime·dei comi:>csti ·Che contenessero questo .ru.dicale cl io l)e r eccellenza deg)i spasmi viscerali da e che potessero maneggiarsi ~nz.a timore di ipertono del vago e d~ll'iperse;eoozi,one; ma se produr.re effetti tossici. Il benzo at.o cli benzile entra in ,gioco l 'ipe.rtJono1 del siinpatico, l'n.trorisponde a 1questo scop.o: ·e sso ha glà dato otpina fallisce, anzi aggrav.a i disturbi, p.erchè timi successi. Se. n'è già occupato con ampiezfrena il sistema antagonista. za il dott. Fi1lippini in ·q uesto periodico. 1S:ap,e ndola graiduare l' atropina rlowehbe C00:viene. utiliz~aire una soluzi-0ne alcoolica rendersi utile in tutt'e due ,i casi; ma spes- al 2D%, dii cui si fann·o prendere da 5 a 40 so Il0'!1 re orrisp.on<l·e, perchè le forme va g·oto11ica gocce (seoond.o l'età e la 1r.esi·s tenza del paziente e simpati·c oto.n ica non sono nettamente separa- e la gravità del cruso), in aaqua fredda; questa . te e ip.erchiè riesce difficile di reg·o Jare il do- dose può ess~re ripetu~a 3-4 .volte in 24 ore. L. ,-. saggio. . A oau.sa .dei fr.equ.enti insuccessi avutisi nelIl cloruro di sodio nella cefalea. l 1t1s o del! 'atropina, 1\fo·u tier ha pensato di ser.,· ~rsi d1 e ll'antagonista. fisiologico ·d·i! que$to · alLa cefalea spesso dipende da un aumento . ' della tensione intra.c.l'antca: -ciò. probabilmel}te caloide, l '.eserina o fi•s0s.tig·min·a . Egli si giova d1e l salicilato neutro, il quale ac:caide nella febbre , nie.11€ va.rie tossi.e.m ie da ' è meno alte~abile q,el solfato e del cloridrato, stasi int.esti'Ilale, nella cefalea periodica idioi dl1.e sali che avevano fatto ·s consigliare l 'l1so palica. d·elJ,a fisosti1g mina. .l\.'.Iorutier prescl'ive: Secondro e ì\ic. Ribben 1a pr.eissione d.el liql1ido .oerebrospinale ·viene ridotta notevolSalicilato n.e.u tro d'eserina . . ctgr. 1 _ment.e in.ercè l'iniezionie intrav.e nosa di s0Ll1Glicerina .a .28° . . . . . . . eme. 3.5 z,ioni cpncea.1trate di sali di sodio, od ancl1e la ,\equa distillata . . . . . . . . >> 1.5 s emplice ingestiionie ,di soluzioi;ti concentratiB_t\.lcool ·a 95° q. b. per . . . . . . . >> 1-0 Di ql1esta .soluzione si fa.n.n.o prend.ere tutt i sime (Crushing e Poley). Le pu.rghie sal.i ne dimi11uiscono la. ce,fal·eia molto tempo prima della i g iorni 10 gocc~, tre volte al ,giorno, prima dei J>asti; oppu1"e da 10 a 00 gocce a dosi cre- catarsi. ,\-. H·ughson (J 01l rn. ~4.. M. A. , p. 185!l) scenti ·e de·cr~sce.nti. Eestan·d·o in questi limtti, propone il c1oruro sodico a s copo terapeutico, la tJo,Jler.a.n za è perfetta; in un is olo catSo Mou- p.ei1" la sua elevata pvessione osmotica e per la tier ha avl1to· q,l1alche v.e rtigine, ma deboli·s si- rela:tiv·a innocuità : vengono a ssorbiti entrainbi m·a, forse non prodotta d al medicam,ento, ù 1 i · raidica.li e inon ha effeitio dras tico. Per evitare la nausea consiglia compresse da c11i non v.enne int~rrotta la S'Omminis trazione . 1 gr. r.ive&tite di sialolo, che tra·versano lo stoT... a fisostigmina 1sarebbe indic1ruta nei -oasi cli eccitazione del simpati.co. Moutier ne vanta an- maco imml1tate e -si sciolgono nelle seorezioni cl1e bl1oni successi n·elle crisi solari in sog·- al0.alin.e del ten11e. S~ ne pr·eù1(lOnQ 2 ·o 3 ogni cinque minuti, col g.etti colpiti 1d~ sten•o si mitrale. Negli stati spasmodici poco d.olor.o.si e· nelle malattie visce- minimo po.ssibile ·di acq:ua, fino· ad ingerirne 10 o 15. In mezz ' ora o tre quarti le lievi cerali organicl1e, il rimedio è inutile o ~annoso . Conviene rile·v a:rie ·Che l'ol)pio e Ja morfina~ falee scon1paion o. Il meltodo è controindicato l l1ngi da.I calmare gli spasmi v1scer1ali da iper- nei nefritici, negli ipertiesi, e:d in ·Coloro che tono del s impatico, sono .contr.o i·n •dicati: la 11anino oltrepassato l'età media. Fi0ley ne .avrehlbe attenuto buoni risu1tati nella morfina ili favorisce nettamente. L·e rice·r che di P a l h a nno d1rnost l"ato che crisi gastriche, co- ce falee da tllmori intracranici ·e da idrocefa.lo. ·Il metodo potrebbe servire a differenziare le licl1e da coleliti a-s i, s titichezz.a spasmodica, aism ..a, ecc. cedo110 invee.e ad un altro alca- cefalee dia ipeNnsione da qu.elle di altra oriDORIA. Ioide diell'oppio, la papaverin.a. Pal non sor- g ine. 1

FASC.


SEZlO::\E PH.\ Tl C.\

Contro il vomito nella malaria.

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

~e i

vo111iti g ravj, cl1e l'e11clono spesso difficili la cura e l'alin1entazio11e, L. 'Vood (Tlie Practitioner, dic. 1~21 ) co11siglia dii so1nn1i.nistrab'.e cloridl'ato di aclre11alin1a (-l/10 di eme.) in acqt1.a (g. 60); 11ei dirersi casi trattati, l 'A. ha avuto buo.ni effetti nella cessazione .sia del vomito cl1e dell'ematemesi. fil.

SEMEIOTICA. li valore della eurva della alleemia alimentare

per ·1a diagnosi del cancro gastrointestinale. Ingerendo, a digitino, gr. 100 di destrosio, 11.e·i normali s i ha la ma:ssima g1icen1ia dopo

tre quarti d'ora (da 0,09 % glicemia a digiuno, va a O, 165 ~~ , in media); essa torna a l valore inizial e d·opo due ore, ma talvolta la disce..sa è lJiù lenta (spesso nell'acl1ilia gastrica). ::\e.i carcino1natosi la glicen1ia a digiuno è generalmente ·p iù alta (0,14-0,17 %) ; dop·o l'in.. gestione giunge a 0,20-0,23 % e d'isce11de assa.i Jentamente. Nei ca rcinomi del t1·a.tto .g a·stroir1testinale, dopo ùue ore non è di~cesa in niodo apprezzabile. J. Friedenwald e G. H. GrO\'·e (A11ieric. Journ. of nied. Scienc., gennaio 1922) tr·oivarono la ·curYa tipica in 75 casi ·di -cttncro gastrointestinale, ilei qt1ali tre con carcinomato i 1ge1nerale; non la tro,1arono ii1 n Itri cento casi t·ra i quali cinque di can cro l ocalizzato, altr-0°ve, e poi S1ifilide gastric•a, 111 cera gastrica, achilta gast1·ica diarrea, disse11teria, colelitiasi, enteroptosi, ·dispepsia nervo -a, ecc. Essi .p rendeva11.o· il sa.n gue a d'.igiu110, 45 n1inuti, e 2 ore dopo l 'ingestio111e del destro&io e dosa,rano lo z11ccheTo col metodo di Ep st.ein. Rifel'iscono che la proYa r·iuscì positiva· a11che in alcuni ca~i di sifilide gastrica, colelitiasi, peritonite tl1bercolare, e· negativa in qualche caso di canc1·0 del tu.b o digerente; essa i1on è atte11dibile se v'è diabete, nefrite, disturbi tiroidei. Rife.riscono breveme11t.e tre casi clinici : estirpato il tum·o1·e Ja cu rva cl.ella glic·er11ia ritornò al normale . Concludono cl1 e (f Uestu pro·v a, pur non essendo patognomonica, ha cliscreto valore, in concon.~a con gli altri sintomi, per la diagnosi differe11ziale delle affezioni ·del t~bo di1

1

gerente.

DoRtA.

_. Da tenere presente Y L'Importo d'abbonamento va itlvtato mecttante A11egno Ba". carte o con CVtoliH·Yaglia. Coloro che desiderano versarle 9911tro nostra Tratta pntale, tengMo pres11tte che que1ta ll•"'à . .ere aumentata di cfrca o lfr• "'' le ta1H a11ce11eri1 •• attrt dirfttl pottali.

Basi sperimentali, importanza biologica e clinica. della linfocitosi. S. Ber gel (B erlin er J{liri., 19.21, rif. in La Pl'esse 11iédicale, i1. 100, 19'"2 1), 11a di111ostratol'c iste11za. di t111a lipasi i1e-i li11fociti, ed è riuscito a determinare un affl11sso cl1 en1i.otattico li11~oc itari.o n e i tessuti con l 1ir1iezione in qu esti di sostanze grasse. I liufoc iti i11i-corporai10 i g r.assi e li di1g.eriso• no: du.rante i vari stadi del I a dig·cstion e i assiste a modifìca..zio11i dél 11ucle o e del citoplasn1a, i)al'allelan1ente a1la attività cl1imica; il linfocito, forn1a di ripos,o, s i trasforma i11 grande linfocito, cell·u la di: transizio,11e, grande n1ononucleàre, form ·t di attività. Qu e.stc val'i.e celtul c non rapprese11ta110 d u11qt1e, f1111zior1al1nentc, che u11a sola e identica. categoria di cellule jl cui .aspetto mo.rfol:ogico va.ria. secondo, •l a fase di ripo so G df attivitù. A11cl1e cl i1rrica1ne11t.e, in n1olti stati i)atologicii a ccom1Jag·nanti i a li11focitosi può constatarsi la prova ·d·ell'un ità f1111zional e dei linf.ocitj edc i diversi mo11011u.cLeari; co:sì d'urante la digestione clei grassi, niella li11focitosi di guerra,. n ella sifilfde 11ella tt1l>ercolosi, negli oir ecchioni , n ella leucemia linfoi.d. e. · • La li1)as i linfocitaria secondo l'A., può agire sp ecifica111.en.te COil1'1e anticorpo contro un dato l it1oide; g·li esst11dati riochi di linfociti non djstr112·gorto cl1e l'involu cro lipoidico dei globuli ro ~~ i di qu.elJ a s1)eci.e cli.e è servita a pl'ie·p a.rare.r a Ilin1a lc. Questa lipasi si comporta come u1n profern1'onto e 'ric.l1iede, per esser attivata, l 'ir1tervento di un complen1ento. . La r eazione linfocitaria va considerata come1111 .pro c·e·S~o di difesa contro gli agenti p·at.o geni di natura lipoidica: la lipasi si mostra capace di dis tTug·ge1re i bacilli della tubercol o~i: 1dopo inoctilazion.e intraperitonea.le di baci! Li in t1n animale resistente (sorcio) s i vedono i baci.Ili ingl.o·bati ·dai linfociti, poscia spogliati della loro guaina cerea, e trasformat i in forme gra11ul.ose di. Much ed infine co111·p leita.men te ct·isillltegrati: iri vit r o si può 11gua.l1ne11te cor.1:sta tare la lipolisi dei bacill:1 con essudati ricchi <l:i limociti o con il succoganglioI1are di animali preparati pTecedenteme11te co11 iniezione di .b acilli. I linfociti ecJl i g·a11g·.l i sono d11nque 'ltna difesa nat.u rale contro l'infezione tubercolare : la reazione linfocitaria .d€i focolai tubercolari ha anche un con1pito i1otevole nella reazio11e alla tubercolina in scg11it-0 all'unione ·dell'antigene lipoi1

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<>tG

IL l-'OLlCLlXICO

.dico e d el1 'nillticor1:>0 lipasico nei confl11 i del .focolaio tt1bercolare. L'A., mostra anche i rappor ti cl1e legano la li11focitosi al m.etabolis1110 a ·e i gra ·si ed alle -s11e a.11omalie, rulle clitesi essudative, all a malattia cli Basedov.' : Berg·el sostiene. inoltre cl1e nella S·ifil)c1e. i lil1fociti ed i loro c1e1'iYati. le plas111azellcn, rapp1"'ese11tano la S'Ol'g~ente degli .antico,r1)i, essi seg1..e1ghere.bb·e r.o· contro le spi1·ocl1etC' di i1a t11ra lipoi diea, un amhocetto re lil)asico specifico, lu cui esis.t e111za si rjycla nella .sreazi-0ne di vV.assern1ann. Aj li11fociti i11fi11e spetta il com·pito d cl rias.sorbime11to cle-i j)ro<lotti di d eg·enerazione g·ras:Sa, pecialm cnte nelle affez ioni d el J'asse cereb ro-1s1'.>i:n ale. Dal ·p1111to di vista diag nosi ico, 1a linfocitosi ha un certo valore: essa caratterizza le affezio.n i il c11i agente è di natura liP.oidica : così <!on eooa si esclu.d.e, p er esempio, 1a pre8e11za ·di un asc esso caldo o l'int ervento· de·i comu11i ;pio1geni . Dal punto di vista prog·nostico anche ci è ·utile la li11focitòsi: l1na tli-bel'colosi che evolve -con ,forte litUfoc·f tosi e·d un poter.e l:ii})Olitico aum entato, sarà d'i prog·nosi l·eJ:ativam e11te faYor e,·o].e così anche per la sifili cl.e. '

(1263) -~l dott. C. P. :

ètl)J).

r1. 3393:

Chi€da alla Casa Editrice l\lasso11 & C.iiP. (Boule\·ard S~int-Germain, 120, Paris ,~I) il fascicolo clel « Bulletin de l ' ..\cadémie de. l\lé ~

decine»., contei1cnte l' elen co dei co·r100Tsi a })l'emi ind-ett.i dall' .~ccacl-emia. Avvertiamo cl1f' qtiasi tutti i premi sor10 destinati o ·vengono nss.egnati n fT'fl'nC€Si, p er lo più JegRti ai -corn1nis::-ari da. rap11orti cli 8cuola. L. \~ .

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:\lONTELEO:'\E.

POST A DEGLI AB-BONA TI. (1261) .\ ·el l" iJJe1·iclrosi dei piedi. (). T3o ·clii da Pieve ~<\.lbj.gn 1 ola:

_L\.l dott.

Astrologia e Medicina. La niedici11a fu p er molti secoli strettame11t~ legata all'Astrologia. La mancanza di cog·nizioni in ispecie anato111iche (erano proibite le1 dissezioni clei cadave;ri) face va brancolare nel bujo i nostri antichi c0'1leghi che dinanzi a l mistero della malattia spesero le loro mig·lio1' i intel lett11ali energi e per climostral'e l'influenza del )1acroc.osmo, ossia dell'Uni, ·e r so, nel ì\1icroco1s1110, ossia del corpo umano .. Og.11i astro co:rrispondeva P·~r loro a U'l1~ t1arte del col'po : il Sole al cerve.l1o, la Lun a a11o ston1a.co e ai polmoni. i\1ercurio alla lingua, alle manj , alle gambe e ai ner~i, Satt1ì110 al sang·ue, alle narici -e al dorso, Ve11ere alla bocca, a i r r ni e .... L'ATiete alla testa, il 'foro al collo, il Cancro al petto, la \ 1 ergine all'intestino, iJ Cal)l'ic-0r.110 ai ginoccl1i, l ' Acqt1a.r io alle gamb~. i P,esci ai })i~<li .... Dalla congi11nzian.e di q11esti astri dipen de·va il portam ento e 11 tl'attamento della malattia. Una ferita al braccio riceYt1ta ment~r la Ll111a si trovava. neJla, costellazione dei Ge1nelli era giucl icata 111olto pericolosa. Quarid o t1n m ec1 ico si trovava in l)!"e•se.nza di un a affezione clel petto a.l lorcl1è la Luna era nel seu-no clrel c:anc-ro, d o·veva attendere cl1e ne fos... ' . se t1scita per co.m inciare la cura. Cos1 l n1.edici, j chir11rg· i e i ba r bieri dovevano a\·er serr1pre a loro disposizione lJil buon Lunario. , Qua11ti cli cote. ti pregiudizi sentiamo ancor noi og·ai pro1111nciaee da.Il e })ocche di ql1el v olo·o t;1~1o e ]e11 to ad a])bandonare Je v-e~cl1ie Ìclee e cl1e si ,·orrchbe g ià mat11ro per .cliri~·ere i s11l)remi dCff:t ini de ll '11man a società! 1'. C. I . 1

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N ell'iperidrosi clei piedi occol're anzitutto tene.r preseinte se no11 .esista.no di.st11.r bi circollatorj (Yarici) ed allontamare tutto ciò cl1e J) tl ò dar ll1ogo a s tasi sa11,gt1igna (giarrettiere, scar1)e. tropp o strette, .ecc.). · . . . l . '11so sistematico di açcnra te appl1caz1orl1 1ocali co11 l1ngt1ento di piombo (Hebra) è moilto -consigliato c1ag1i a11to·ri tedeschi; così p11r.e ~ u tile il sap one ipe.rgrassato alla fo1malinu. Si vrunta pt1iie il liqltOr anlihidrorroicu.'> Rrandau , rimeclio segreto rhe gode moltfl. Ian1a (v. JESS'NER, T erapi a dell e 11ialattie rlella pelle, U11ione ti~'.>. editr. p. 119, 120 e NEISSER e .J.\ DANCHX , nf alai tie clellct pelle, Soc. ecl. Dan t.e .~lig·l1ieri. pag. 4 17 e 4.18). Altri rimedi sono ben noti. 1

\~.

VARtA

~l ONTE AXO.

PUBBLICÀZIONI . PERVENUTECI.

(1262) Dottor G. R.·, al)bona.to n. 4811:

· Il qn.es i1 o proposto è troppo i)nrtjco1arc {?<.1 111cliYicluale percl1è la s11a soluzi one i)ossa tro, .a r posto in qll esta r11brica. Con1l111que ri teni.an10 che all o st ato d ei fatti co11,·enga solo .a ttencler.e e co11ficlare nei 1~r i;i rtù n1 ec1 iC'a trjce ti ,. .

ca so ?10 11 freq11ente rl; ro~t11~ rn tran1nntica. dello sto1t1QCO . f.; n caso .!J·rtro · dr odercn:::a placentrrre aZ oapo di feto . 1nosfr1loso.

:\I \ XZOTTI

~\DOLFO. r~ ,,

- ·:\loden,1. E. Bassi, 1921.

. ·.

:,L\RAGLia~o · ' TITTORIO . Jl q·u ar7ro rad i.o.logico. 11<· 1 pr~>­ ressl di guarin;our <7c77a tuòercolnsi 7u1l>i1r111f1r• . ~ [ il;,:11 1. 'f'i p. J-:n rir·() 7.C'rhnni. 1f•~1 . . -. ·.


,,. SEZ IO.:\E PR.\ TlCA

667

NELLA VITA ·PRO.F,ESSIONA.LE. I consnlti -medici -dei ·giomtt li -politici. 11 prof. D. Bal'duzzi l)l1bblica nel liano il seg't1ente articolo:

~( Pdico

e un

Ita-

Xell'ultimu sedt11:.:'l clella Sezione Sene.se dell' Associazio11e Nazionale dei medici liberi esercenti 110 presentata llllU mozione ucciò fosse deliberata una prot.esta, 11on solo contro l'esercizio u bll'S i vo della medicina dei ciarlatani, e persino dei J>reti e dei fra ti, cl1e hanno osato di aprire al })ubblico nelle ~nnoniche, nei conventi, dei veri amb11lar1 medico-c·hirurgici; ma in particolare 1n.a11jera contro il nuovo ~fruttamento òi quei gior11ali 1)0litici quotidiani di grande for1nn to, che hnnno organizzata llDH co.rl>snlenz.n eontinuu, i·ispo11àe11do a tt1tti i queRiti ehe loro Yengouo riYolti cla cl1iunque, 11ei mò{11 i più confusi ~d iJ1con1pJ(\ti. lJne~ta consuleJt.~·a 111 <:(/ i c-a JH:•r piccula pusta, coine la l'l1ia1na Pn11g·Jo~s c.lel i-ei iodico e< Il JloJie1i11ic:o », non ha altro fine c·he quello (li aclesca1·e in~e11u i per rtçcrcsce r e 1i1nnea al l1l'OJ>J·io g·iol'Ui1l•• <'rea nclo nnche una concor»enza frn l'uno e l·:tltro, •..:cre~lib:111c1 0 l'e er<:izio dc Jla 1necli<:il1n, co11 cod est o nuoYo e.·peclie11te. QlH•.ti co11:-;nlenti , .·e sono YerainentP dei medici o1rt~iu.lono la clignitù à e lla profe.s..-sio11e per ll1cro, se ::-o no ~oltnnto co1>.ia tol'i di ri{'L' tt~ rii o di trnttati <.li Ille<lic ina e di c-hiru1,gin, o cl i o~letricia, o cli gin~eolog-ia, co11trn \·yeng·on ,1 sf;.1cciatamente aJle dis1>oi;:izioni tli legge, CJliestc <>ggi SJ 1csso ino ·serva t( . Chiu11que può a J)i-011rio ngio Jegg·e1·e queste ru11rjcl1e tJuoti-Oiane. q11e~te tribune cla ciarJn tnni, @ nel Pa ese, o nel jjfonrlo: i gioTnn li perfe.z ion ati. YC'nn ti ora in luc: , ll{'Ì quali Ri troYano i i in.reri < le J)re.·crizio1li richie~t{\ dn T.111cia~ da Itono1n en,e, <la Dora e D edi, cl.a . llnt(·one, da ft'othi111rt, clall'Ing;(-'!.!'Del'e A. B. d<tll <l 1llan1111ina. e dn lla J:>a s.sera,. .r1ri.qia e da ce11to altri p~udonimi. :-:,.p s i CRan1inn.110 le J·ic-0ttr che code:-:ti con.sulcnfi u 1'1 tgà mano <li~11e11!-';1110. ~i rile,·a co11 quale legge1·ez~n spedi~cono, oltr<·c: lll· con sigli di &1 1ute. r icette a11che con n1c<lican1t•nti pericolosi J>er le dosi, OYYero per l a t1naUti1 d l' i 111eclie:a1ne11ti Yelenosi, <>on1c per le J;trghC' i nd i<-:1zio11i cli ~le(·ifi c i (lf'll'una o dell'a ltra ('a~'a 1J1·ocluttri<:e. );"oJt J'osffian10 pe1·ò esser e c:onc:ordi cou 'J>a1iuloss, il fJ lltl \(\ opina che il fatto lltlOYO non iuei-itctebhe <ll e~:·ere rileTato se . i (LoYesse e:o118iclera re solo co1ne l1110 dei tanti ~i:;y1 (lrli0nt i per ann1cnt::tre Ja <l!ffu. rl on e clei ?iorn;t li. oggi · e;l1e. sono tro11po ~· urnentà ti di 11t1n1e1'0, 11011 dC'1·i ,-a ndo11e, a sno dire. P<'r !"è, nlClu1 tl.;111110 :1 u.1 CJ{lsse 1.1tec.lieu , ·ebu~ne il l):ti·e1·e, il COJl!-lig·Jio <lnti Cln 1ll1 :ll10llill10 in hrc).Y i risposte stau1pHt<.• in 1111 giol'nnlP. abbi:l pr1· 'g·li ingeuni un gr:l1Hle f:1Rcjno. I-:~1i so!?;giu uge i1e1· <1 l tro c-he 11011 &1 1•i1 1uaJ ~o r­ Y<•!!lilll'l' la DUOYà , V.C'C-l C di lc/f('J'(l/lfff/ IJe1·cllè le <l<-.~1·110 razio11.Ì. n11c:hl' c.-011t1·0 In Yolo11 lit clei .. 1n·imi illt•;.t to1·i <l e l sisten1a; siaÙo Lit>~:sibili. . . '.r1 n1io gi1iclizio diss'0 ntc p0rcl1è ·Sono ··11C'j··sn:aso chr il n110 Yo e.1H.).tli<'l1t1 ~ ·· .·pc·~~<> :lnY'0<'<' clitnno~o a eqlor·o <-he Yi rico1·r ono. e L·o~titni:sc:r 1.111 '1i~t1oro

{l:t.tru.10 .

alla prn tic-a weclie.n. ~ cll.c clcYe es::1e1-e .

seria, ocnla t.1. e:o~c.-ie11zio:-;:n, ed altre ·i uno spregio nllc l<'ggi d ella deontolog i~1 e a quelle cont1·0 l'abuS:l déll'e~l'cizio cl :.JJa iucdicina stessa. Non Ya i1ert::u1t o soryeglia ta coclesta tribuna, gratuita l 'Ordine 1tn11C'ia t ;t pro11orre

per il cli 11 te; 11l::t dalla F e c.lerazion e deldei ) [eclici cleYe esRere coJubnttuta e de con1e ltn. d<-::libe1·nto In ~ezio11e Senese di al la Federa zio11e . ·te~,.-.n .

IJ p rof. Bardnzzi be.ne l1a fatto a rjp render~ la quesiio11e sollevata cl cll « l)oliclir1ico ». E siamo ben li et i cli rileva re cl1e in fondo il preteso 1dissenso è inesiste.nte. 11 fa tto stesso cl ella denuncia clell' inconv eniente i1nplicava un~ rjpt·ovazione ed llna dep lorazione, che del J'e~i.o. f n fatta cl1iara ed esr>Jicita. 'lJsammo llna fol'111a bla11da 1)er cl1è i ])ericoli d-ella degene\razio11e della m cdici11a p er piccola post a er ano, alloT'a, i11 potenza o 11er lo me'l.10 non manifes ti . ~..\.ll o 1·a le fi11.alità .oomme.rci·ali d ei cons1 ulti lllccUci dei giorna li 'l)01itici erano abiJ1nente truccate ecl il sospetto cli affarismo, se sorgeva spo111.an eo per rag-io11e cli t-1n a logiia con 1a piccola r> n~ta di altro genere, i1on aveYa fondatezza reale . Orama·ì se il trucco i1on fosse ric.oinoscil1to e ~v.e lato , si r>otrebbc passar e per i11gen11i o lJeg·g-io. E ci affrettiamo a rilevo,:re ch e i oais i cita ti dal prof. B arcll1zzi sono i più inn ocenti ed a11cl1e i pit1 innoc11i. Se egli vecl esse a1tri gior11ali della CRJ)italr troverebbe materia '"di più g·iustific,a to sdeg·110 e di l)iù m eritata rampog. n.n ..i\ttraverso ·e.erta piccol1a pos ta, apprender ebbe ell e t11tte le malattie del colto e del1'inclita dell'Ita lia cem.tr.ale dipendono da disturbi endocrini, cl1e natu.ralmente si curano con •oro dotti opotera11icj. · E ciò con qu a111to godimento dei sempljcio11i che abl)occa110 all'a rno, n o11 è dato ancora di so,pe 1~0 . Nella nota che l1a clrato r ilievo al prof. Barcll1zzii scris.si: «Non sar à n1ale sorve gHiare ta.le sp ecie di l etteratura. Com e l a piccola posta amo1.,o sa e mo11dana p11ò prestarsi alla pubblicità di cose di m oda, di proft1mie.ri e sim.iJj, qn e1la. me1cli1ca p o,t r.e!bbe ipTesta.rsi a lla 1·éel am e di iii1~odo1.ti f n rmaceil1t.tci ». J..,'avvcrtimeii1 to n·o11 è 1stato r ruc,colto. Gli .istitt1ti c11e ·dovrebb.ero 11rov,·eder.e alla tl1tela d Pl la cli.Q·nii.à della cla~!se medica no·n p are ch e si siano accorti :finora cli nl1lla . . . ~e~s1nna pr.otesta ~ stata fatto contro qt1 esta iniCleco,r osa forma di attività profes·sional'e, ·che . dà un altr o colp o al prestigio dei me clici. · · 1

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P r111 al.oss.


IL POLICLIN lCO

MEDICINA SOCIALE.

;-.)

Unione Veneta di Medicina Sociale. Il O aprile nella sala dell' .Ateneo , ..eneto, con grancle co11c-orso cli autoriti1 e cli cittadini conYPnt1ti da ogni varte del 'Teneto, la (( Co1nn1issio;e Ve11eziana a favore clellc l)Opolazioni rimnste nellè terre già . i11,·.ase » chiuse l'opera. sua i>oderosa e ben~iìca, clurata quattro anni e perseguita con costanza, co11 fede e co11 alti se11si di umanitarie (~ patriottiche Yirtù. Era110 t ra i r11·esenti S~ E. Umberto l\Ie11Jin, sotto~p;reta rio di Stato alle Terre Liberate; S. B. Ra i mondo Ila và, comrnissa rio gover11a tivo delle Terre Liberate, il sindaco di ' renezia prof. Davide Giordano, deput.c9.ti, senatori, i sind~ci di n1olti comt1ni ùel ' reneto, ecc., ecc. r~e se la relazione di chiusura il presidente della Cornn1issione gr. uff. avv. Umberto Castellani. Nella stessa aclt1nanza ve1111e costituita l' « Union\~ 'reneta. tli :i\Iedicina Socinle » cl'etta ir1 Ente J\Iotale con Decreto Reale ~ll l)ro11osta del l\Iini~tro delle Terre Liberate, e.li concerto con qt1ello clell'Intel'no, che ne barmo l'alta vigilanza. Ne lesse lo statt1to il 11otaio Gian Antonio Sartori - · il ~anto laico, come lo (lefi11i e chin111ò Luio-i LU7J· . b za tti - ; <:'SSo è condensato i11 pocl1i n rticoli, tra cui l!HJ't. 2 vre<.:isa g·Ji scovi ùell'Istitu7tione: « l..'Unione ha per iscopo di : «et) sYolgere una atti\a vropaga11da ig1eni<'!l contro le malattie nella ~cnola, nelle organizzrizioni operaie, in !'eno a. tutte le collettiYitit, a n1eizi> della staru1)a, clella. cinematografia, (lelle confere11ze e <li n ltri mezzi possibili; «b) stimolare gli Enti locali in- ~ccordo co11 la Direzione gc11erale di Sanità e coi suoi organi periferici e con la Croce Rossa Italiana a Yalersi delle disposizioni di legge Yigenti per la creazione dj <li~1Jensftri a11titubercolari, pre-ventori, sanatorr, OSJ.J<'<lali &1J~rializzati, colonie alpine e marine, per la Jot;ta antitubercolare e le altre malattie cl1e miuaccia110 l'esiste11za dell'infanzia ; «e) l>roml1oyere ogni 1J1·ovyid·e11za od utile in1ziati\·a nel campo agricolo, eclilizio, industriale. che tenda a sanare 1noral1ne11te e n1a tel'ia lmente l'ambiente, migliorando le co11dizioni di Yita creando a lmeno u11a ele1nentnre c:oscienia . igi'~• n1ca; « d) dar Yita clirethan1ente <.t cliSI)eilSal'i e sanatort O'\~e vi si.erro le I)OSSibilitit firuinziarie ed in accorclo colle associazioni e(l Enti cl1e abbia.no sc-opi analoglli a ql1elli dell'Unio11e, coordinand~ne ed intensifica11done l 'azione; «e) prov\'eclere a ll'assistenza ~nnital'ia dei fanciulli che ebbero :t vntire danJJo nella salute i11 conseguenzn •tllc p1·iyazioni ublte durante l' inY<lsione 11emica; « f) cura re la raccolta di cle1uenti st.-'1 ti ·tici )). Il Sartori clilnctdò poi, co11 ~mplice e connnta parola, il prop;r:ln1111~l vropostosi dall'Unione; parlarono nncbe r on. r.ergau10, il barone De ChnntaJ , il prot. GiorcL'lno. il àott. Pagnnl, raV'V • . D'Incà, U prof. Pichini . il dott. 'l'un1 in ti ed a Itri : infine 1•

l..\NNO . XXIX,

li'ASC.

20]

J;;. ::\lerlin i10 1'tù il ~aiuto del G0Yer110 e e-osi

concluse :. « \enezia, la t:ittit <lel llolore e della gloria se. ' g~a oggi, e:o11 u11 n1odcsto i11izlo. una nuova opera d1 pace, e lo fa <1 lJa Yigilia del giorno in cui si raccoglie quell' a8~i~e internazionale che io voo-li n A~· e sperare ~ra a l Jno11clo h1 Yera pace. ' Tenez.ia. m~1 11 c1i oggi il suo &1 luto a <:~enoYa che agli altri tit~li d'o11ore, a ugn ria1110 vossa <lggin11gere que11n d1 esset e la cit t~ della pace». I11 ~e110 nll'~tRHe111blea Ye11ne no1uinato il Consi.:.;lio direttiYo, il quale procedette poi a costituirP i ~ufficio . di !>residenza, <:he t isultò così composto: Presidcritc: gr. nff. aYv. Umberto Castellani l7ioe Presiderit'i : dott. 11rof. cav. Piero Ballic-0 t~ tlott. .p rof. Gi0Yan11i 1: ubina to - Diretto re sanita1·io : on. Guido Berga1uo - Tesoriere : cav. uff. Gi0Ynlll1i NicoJetti - ,:-1egrctario : i1otaro caY. Gian Antonio Sai-tori - Jfenibri: dott. Rt1ggero Botte"elle, prof. Piet1·0 Uu~o, cav. Francesco Asquini. ca,.. . :\.ntonio l~c lliJ.1a, Giuse1Jpe llarbante, a vv. A.gosti110 D'Incù, dott. Cesare Beno11i, ~lv,·. Celso Fabbro, on. lt vv. Rodolfo Protti, clott. Corrado Tll · rniati, dott. Frnnco Sacchetto. on. ~\1ue{leo s.1nclroni, un medico provi·n ciale eia i1olllinarsi dal Governo a termini dello statuto - Reviso?·i dei co·1 iti: Cola11ssi Nicolò fu D., cav. Giovanni Cenedese. f.,a « oce Sanitaria>> fu dicl1i~ rata ad 11nan.U11 it;;\ organo ufficia le clel nuovo EJ11te. a. p. 1

'r

Cronaca del movimento professionale. Fascio di Azione e Difesa Medica. Si è costituito a 'l'orino col eguente programma : · 1) Pensiorie di Rtato pei liberi professioril.st i,

e:l1e si agitano oggi fra le fliffieoltà economiche. non valendo il loro l'eddito vrofessionale a togliere la grave preocc11pn ?.ione della vit:a nella Yeeclliaia. 2) Ass-iou,razio·rie obbl igatoria contro le rnala t1

tie: 'igilare acchè jJ i)rogetto, cosi com'è redattAJ.

Yeng·a portato alla pubblica discussione alla Onm.e1·a, e qualora ciò avvenisse di sorpresa, pro111uoYere un'energica agitazione, al fine di ottener~;:• (tuei temperamenti della legge, richiesti eoncorden1ente dagli interessa ti : 3) Uffiaio m edioo-legnle; è stato costituito per: ci) curare la esa~ione 8tragindizinle e giudiziale delle compet:enze profes:-;io11ali dei soci medillnt~ correspon"s ione di una percentuale sull'incasso; b) . offrire ai soci un servizio di consulenza legale~ civi le e amministrati, a , per tutte le questioni in cui potessero essere interesRati. 4) procurare ~gli in~critti al Fascio tutti i migliori vantaggi nel cnn1po })rofessionale ed economico, intervenendo, .su richiesta, nelle questioni riguardanti i soci sia presso terzi, sia presso JlUbbliehe Amministraz'io11i. A presidente delL'l Giunta esecutiva è stato chi:irnato il dott. Agostino Ilori11i. 1

Gll Umeiall sanitari della Calabria. A. Catanzaro, nella Sede dell'Ordine dei )Jedicì, è stata. conv-0<-ata l'as...c:iemblea. degli Ufficiali Sa nitari liberi eF:(\rcenti cleJJn Ca la brin. Il Presi<len


SEZIONE PRATIC\

tP dutt. 8ebasti,1110 Serrao lesse ni conYcuuti J:1 l'elazio1te ~ullo stnto n1ornJe ed ec-onon1ic:o clel!'A.!'socj~1zio11e a l 31 ..-iicembre 1921, esponendo il la ,·oro eseguito dnlla Presidenza, per ottenere i mip: lioranH.'nti eco11on1ic:i della classe, ver la tl1te1n <.lei diritti dei ROC:i e quello spiegato tl.al i•resitle11h· <lell 'As~ociazione Nuiionnle dott. Artl1ro Grn ~i . per ln. l'ifor1na della legg·e s ui servi7'i igienico-~;1 nitari, J:>er la tt1tela c1ei diritti acquisiti dagli a ttunli ufficiali sanituti. . I/assemblea, a1>Ill'OV<\l'Hlo ad unc.1ni1uità il resoconto 1921, ha deliberato cli pubblicare ·p er i11ter0 1n relazione sul giornale « Calnbria Sanitaria •>; ed ha form11lato un Yoto di 1·ingr:.1zian1ento a l <lott. Arturo G1·ns9i, J>r<'Ri1le11te clell'..:\ ·~ooc in v.i one Nazionale.

Eleggibltita amministrativa dei Medici Condotti. 111 rispo~ta

all'o11. Pi\·.ano, l'on. Ca~rtuno, sotto"egretario a11·1ntel'110, 11a dichiarato ebe i11 merito alJla richie.l"lta dei :\I. Co11clottl di a vere l 'elegg·ibilità a1nn1inistratiYa com unale e provinciale, quan<1•> si {liis ct1terà la legge e:lettotale si cc1·cherà dl <lare ai :.\le.dici Co11<lotti ed ai :\Inestri il diritto ·n Ila eleggibilitit a1t1n1inist1\:'l tivu iprovi11<:ia le n o11 (Juellà della eleggibilitit a eonsiglierc> co1T11111:1Je 1:>er ('\' i{l~nti ragioni cli · inco1npatibiliti1.

Norme adottate in provincia di Siracusa per l'elenco dei poveri. l~a

Giunta Provi11<.:ia le .Aruwlu is.trativa .<lelht Pro ,·incia <.li Si r~1cusa ba app1·ovato le ~·ne11ti norine gene1"ali per la cou1pllazioue dell'elenco déi poyeri ave11ti diritto nll'aRsistenza sanitaria g·rn · tuitn <' nlln gratuita so1nn1inistrnzione dei medicinali : .

1) .\Il' iscrizione n~ll' e lenc:o dei poveri sa r:'t provvedt1to rper tmi tà dli famigli:l. i11tt n<lPnclo:~i ej oi· ~hc l'iscrizione del c.apo di fan1ip;li: 1 i n11 }orta 1:1 .co1iseguente contempornn~'l is<;ti~ione di tutte l~ 1>ersone con lui convi,·cnti, nonchè degli esposti e d~i dati a baliatico, ·p urchè il red<lito annuo co111r>lessivo e(l al netto dcl C:11lO fn.n1iglin, anclle col cone&rso cla ~ rte di tutti i componenti, 11on sia superiore alle I J. 3000, e ciò sino a tunto che dul'(\rh l'attuale costo {felJn Yita ;

2) J . e person~ :-singole <:he i1on ritraggono dalla pensione, dal pro1)rio capi tale o dal proprio lavoro t1n reddito complessivo nnnt10 netto Sll!Jel'iore .alle L. 1500 dov1·anno essere comprese nell 'elenco dei poveri e riò nn<·he per ln lll1rnta clell'attuale <!osto della vita; 3) Le 1nodific.azioni dei c1·itc1i di e:ui a i i111. l e 2 possono essere consentite per condizioni loca li s1:>eciali da mettersi in rilievo con motiva t..'l deliberazione della Git1ntn comunnle. Ha ordir1a to a tutti i Comuni della .p rovincia di inserire nei propri regola1nenti ig-ie1i:ici e cli vlg-iianza .·anitaria <l'approv~ri;;i dal Consiglio con1nnale e clnlln (.X. r ..e\. le d~tte norme.

669

itlSPOSTE A QUESl!I E A DOMANDE. (U:J!)OJ Oon1vensi all'·ufficiale saui.tario. - Dottor c..;.. C. (la S. -· A.llorchè si com,i)l<:>uo gli acc:es~i in-

dica ti n ei qne. ·iti, competono, nnc:orehè si nbbi,t ,·et t ura pro1)ria, i tou1pc11&"i :-:hl ùili ti dall'art. 8G del Yig-e11te regolu·n1ento g:enera le ~n11it..1rio. l'cr le ,·isitc fatte a ricllie tn tleg-li interessati s1Jetta egunlmente c.:0111 pe11so nella 8te ·~a n1i~u1·n cli qt1ello che a vr~bbc co t·ri posto il Cou1 u11e. (9400) Olas ..::ifica. f7ci concorr<''l lti . - Dott. ì\1. 1\.1 . <la '1'. - Tutti i concorrenti, <lllC:he se fo1·11iti della sola lu11re..1 . J)OSsono Clltrnre i11 gr.ud11atoria, i>e1el1è ::::ono tutti e lene~ ti 11er ordine del rispettivo 111el'i to, Ìt' unto eo11to dc·l p:i nel i zio con1plessivo d~i tj toli pre~nt;1ti. l)erù ~ono indicati ·P er la 11omi1t._'l tutti coloro elle sono eia ~~ificn ti co11 27 punti o ieon vunti più Yantaggiosi fino nl ~10. Gli nltri co111fll'<' ·i 11ella grnd11atoria rest:1no indietro. l/ufficin1.... ~n11itari o i101ni11nto in base a co11corso deve in .:c:ri,~er:-ii ~lln. Cassa di 1Jl'eYiclc11za. Non .si po::-. ono riscattare unni di ser,·izio e t~'111to meno quélll di libero esercizio. (!,40J) r·isite ·n1eclicll e fra culleglti. - Dott. C'. C. d1l G. - Essendo dettata cln sr)irito di eameratis1110, riteniamo che an<!hc nel regolan1ento sanitn rio p er ln R. l\I. s ia Yi <:01u11re~a nnn. disposizi1>ue nnalogn. a quella i11 yjg·ore presso j} R. E. T.t" \i~ite reciproche ~i fnnno in ogni cnso 8en1pre che ~i •l pos~ibile, o che l'inft' r1110 trovisi in1ba.rcato o che troYi!'i jn serl'izio . e><lent.1rio. (9402) !Jfalattia, contratta 'i11 servi.:·io - JJledico con<lotlv interinal e. Dott. l>. S . dt1 It. - J...e , dlsposizio11i conte1111 te i1ella legge e nel Regolamento ~anita1io a rig11ardo <lei congedi rp er infermità, s i applicano ai 111etlici tltolari delle condotte, cioè, a quc•lli <::l1e so110 nominati in base n concorso, 111a non ai medi~i i11tt:rini, ln cni i1o~i zione 11on è mai stabile . Se JJerò, nei rispettiYi contratti fosse in' eluso qualche putto el1e ~tnbllisce il trattame11to economico a farsi i11 cuso cli i11fer1nit:'.t contratta f) 111<•110 i11 serYi~io, si potrebbe includere anche L<t corrispon. ·ione di parte o (li tutto clello · stipendio elle vicue oròinnr1amente corrisposto. .... (9404) Indennità caro-viveri. - Dott. E. F. da c. - Che la sua i1omi11n a Illellico condotto inte· rino sin, i)Osteriore Rl D. l1. del 9 marzo 1919, n11mero ~38, no11 mon tu perchè detto decreto si a pplica a tutti i medici clic risultano nominati od in seryjzio di condotta dal 1° gennaio 1919 acl oggi. Di g ui AA che, tranne J1el en~o che nell'~1tto di iion1i11:t i:1 es1)licitamente clichiarn to che nello stipe1Hlio sj intende compl'f\!'O la detta inden11it~1, ha rliritto di n'erlu . 8i rivolg;t alla G. r. 1\ . (n-103) Concorsi - "lt-01n i11a del pri1110 graduato . J>ott . :i\I. D. S . eùl I). - Il parere del 12 <.licen1bre 1.913, circa la non1in.a <lel p1·imo graduato i1ei c:onc·orsi i>er In n omi11u <li n1e.d ici condotti, non è stato rnni contrncletto, 11è è ~tnto seguito cln nJtri. In O('<.·;tsione di no1nine di nltri impiegati con111nnli, int<?rt)retu11clo l'a1t. 98 del Regolamento per la lego·p ('OJllUnnle e provinciale, lo stefi~ C-0nsiglio di S~'l to ha ribadito il concetto di doYer i ff)rocedere .all:i nomina del 1° inclt1so nella grad11ntorln. Doctor JusTITIA.


670

lL POL lCLIN lCO

CONCORSI.

[.A~:'\O .\~IX, .F'Asc. 20J

'

POSTI VACANTI.

ridotti a J... J On COHJJ>l<ls:-:iv. ~<: l'eletto è celibe . Cl1iedl're an11un~io.

. l~AUI. J(,. J>refettura. -

Diffide e boicuìtagpi .

'Cftic:iale sanit.ario dei comuni di Bari e di Uisceglie e dei mandamenti di Capurso, Ca n11cto e Grumo Ar>puùi. L'eletto per 1 comuni di I~ari e Bisceglie sarà pure, con l'ar>provazione del Prefetto, capo dell'ufficio igienico ~a­ niblrio comunale; l'eletto ai Consorzi J11a11dn.meutn.11 s udde tti, sarà pure capo dell'Ufficio sanitario mandame11tale d'ig·iene e sa n ità e delle s ingole sezioni dei comuni associa ti. 'l 'itoli ed esa111i. Docurue11ti alla Prefettura i1011 J)iù tardi delle ore 12 del 00 giugno. P er chiarim~nti rivoJgersi agli Uffici ùella Prefe ttnrn. CA ''fEL VITTORIO (Porlo .llaurr~· io) . J ,, lj!)40 oltre TJ. 3:100 p. 11ft . sctn . Scad . 31 maggio. (.'Hi<;)L\. Oonsiglio degli I stituti Spedalieri. _\ tutto il ~1 n1a ·glo. 1ueclie:o-chir. n.~si. tente. Etit ma~silua :J;J. ~erYizio col lG g·iugno. Xomiru1 biennale prorogabile. L. 4000 i~ette <li R. l\I.; cloppio c.-Y.; per ogni ser,·izio <.l i gua1.:dia nottul'll.c:'l TJ. q, Came1'a. Per le co11c.l izioni l'ichie<:le,i·c annu11Zio . GHISALBA. (B ergan10) . - (1 on~or~io e;on Caverni1go. Al :~1 1uaggio. Ab. circa 3200 tli cui circa 2000 r.ov .. Stlpend1o <~ inden11ità a' . sc:11si di capitolu to conco rdtrto. · •

I

Xuo,·e tliftide: ~l'l'l':o;iauo t~rr yi:..;o), Tarcetta ..... 'l'reppo Grande (Ccli.I1f•J, Ji'ont:n11etto di Agogn;1 (XoYar:i), Ligo1wJ1io IH•·g·~io Emilia), Pontedf:< r:k (l>if:a) l.Jel' il c<1pol11ogo e la frnz. cli J;a Rotta. Rcvo<.:a. di ùiffi(le: l>rovincia <li Iteggio J1Jn1il i ·1 ~ lCoc><>ng:timaJda ( .\ le~~n ndrin).

Nuovi boicottaggi : ~. 1Dufen1ia clcll<l Fonte (Bl'~­ sc~~t) a faYore <lcl <lott. Giuse1lpe Arr~·hi; Caccurj (Catanzaro) n ft1Yore del clott. A1ubl'o~io. Il conèorso J.>er ~ .•lli'ltolia <li N:_1Yeo-Sc-hegg·inv

<Pe r11gia.) è boieott,1 to a fa ,·ore del dott. Arturo , ..annuccini.

0

..

I

. GUARDlCA (Perugia). -

Al 20

lllag.; IJ .

6000, dop-

pio .c .-v., L . 200 IJer uJr. san. Situuz . .di f.amig·lin. Serv. entro 10 g·ior11i. l\IoDENA. :di uriicipio. - Capo (le lla •· e~ionc :\Iedico-:\ficrografica del La borato rio J\f unicipa le d'Igiene; <l t11tto il 31 mag., ore 17.30: età limite 39 non co1111)iuti. I.1. 7 00; 3 t1ie nni'" e 2 q11inquenni <li L. 700, oltre a un a 11mento cli JJ. 1000 dor>o 10 anni; dop1>io c .-,-.; percentuale s ulle •lll<lli. i. Titoli eù csan1i. PooGro BosTOSE (Perugia.). - l)overi e mt1tilati : L. GOOO per 1000 pov., c.-v~; IJ, :?000 .in<lenn. spec.: 3 qt1jnq. cleciu10; se meno di BOO a bbie11ti J,. 100.0 r esitl. pov. ; nllop:gio; C:1Y. a ca r. <lel •ornune oltre 2 l{Ill. ~ ·cacl. ore 18 de l 30 maggio. PonoE~ONJD. Ospedale Oii:il<J di ,:v. Jlaria dc>!Jli ..4.nge.li. - I c:oncorsi ai postj fli cavo r~"JXll't-0 u1e<li <:lna, a ssistente e -radiologo presso l'Ospeda le ~-onn prorop:ati a tt1tto 01 u1aggio. ~OPHAL'OX'rE (Brescia). -- Oo11 Vallio; I1. 7000 pel' un terzo della popolaz.; L. J 000 n1<.,~zzo trasp.; lire 300 uff. san.; doprpio c.-v. &ad. :Jl iun 00gio. r:rn.\P.\XI. Condotte rurnJi di J.,oc·ogrnnde e lli Fulgntorc; 'L . ;JOOO fino a 1000 Jkl\r., ndd izion . r~. ~. cinq11e quinque11nl, J.J. 1500 t;lY. Sc.:nd. 2.) n1aggio. ,.E~ "~ZIA. R . Prefettura.. -. ..\ tutto il 13 giug110 . Co11corso ·ad utfici~lle sanitario ne l C-01uune di Portogruaro; r,. 9000 eon aumenti qt1a(ll'i(\nnali decin10; caro-vi,·eri come impiega ti di Stnto: in<lennità trns11orto c-0111e i .111edici con<lotti: i11dcnnitit n1nlnrin I1 . 1500. r•er schiarime nti i·ivolg~r~ ;:t11:1 Pt·~fettn 1·n.

Cougrega.~:-ione

:\le-dico assii;:te11t~ 11(\l :\I~1 uicomio di S. Girolamo. Scad. !~1 Illi_1p:~ io. J<~tit n1nssimn 43. Certificato di competenzn. tecnica. J,. 10,500 e 5 quadr. <lel decimo; I.i•. 800 tnclenu . alloggio; due t.-Y . !li L . JOO ruens. .ciasé, ' ror:rl':a1t\.

di Carità. -

NOMINE, P.ROMOZIONI ED ON.ORIFICENZE, I pro.et. Glaci11to \"iola e Giuse1Jpe ~loriani son\) inc.'\ricati d egli inseg1t~1n1enti cli patologia medica e di me-diciJ1a leg·:110· Jlres~o l'Università di B~l'o?;n::i .

·

~ua ~a11tittt J io 1

XI 11a no111ina to s110 medico pri vato il com1n. <lott. And:ren .lmici. Il dott. 1.\..mi ci. giit n1edico rprivato di Pio X, curò l'attl1ale l)ont;._ tìc-:c qu.ando era J)l'Elfotto de lla BiblioteeH VRti•

, . N OTIZIE DIVERSE. Per lo sviluppo della idrologia italiana. •• In un ·utlt1nu1iza inùctta ~1 ~li luno dalla Sezione I>er l'Italia Setté11tl'ion.aJe <lella <<Associazione :\!~­ dica. Italiana. di Itlrologia e Climatologia» con\ennero. oltre il pre-,c::j<lentC' g;Clnerale prof. Dev11to, l'on. prof. Bussi (11 Roma, il prof. Vulen li tla Parma, il prof. Roa~en<la e il dott. l'inali dn . ' ·rori110, il prof. Gavn.zzeni <.la Bergamo, il dott: Sardi dh Pudo,·a, il <.lott. Oreffice da Venezia, ecc.; 11 i ~filano erano i)resenti i proff. ::à1edea, I)reti, Valùaiueri, <:om1n. Ilertnrelli, ctott. Diviani, Bergonzi, cav. Sacca1ti, rJa Rosa, ecc. Numerose 1p a<.lesioni. Presied~ ,-n. il prof. Piccinini, assistitrr dal segretnrio prof. _.\. 'Tinaj. Si riaffermi> un vro0'1·um1ll._1 multiplo di h1,·o r1) .'ia a f-<t '\'Ore delle stazioni idroclima tiche dell'It:\lia ~Ieridion.ale, come i>er tutta la. idrologia 'italiana. Si prospettò 1'01>Pol'tlmità <li un J)l'Ossin10. con.corso fra i medici italiani sui temi che rigua r tla no la cl ifc>&'l e la valorizz11zio11e del nostro patri111011i0 i1t1turale cre.n~ter:tt)l <·o. 8i approv~ il co11c~tto tlclla costituzione cli 1uul bibli-0tec1 i<.1..roclin1atologica i tal in.un, che troYerit ospitalità ne 1~ la Olinic~1 clel I ,a roro. Furono fatte con111nica~io11i ~c:ieutifiehe dal profosoor .i. Valenti « snll'nr...ione delle acque .·ulfurt"es ui n1ui;;e;oli lisci » : lhll i>rof. ~Ieloccl1i «Sui pr< doiti del glutine n<>lla alin1e11tazione del diabetico)); clal dott. ~.1rcli « ul ~011tenuto di torio e di n1esotorio nei fan~hi delle T erme neroniane d ! 1-


...

SEZIO~E

l:Ionte~l'otto ».

Il prof. l.>eYoto riferì sulla « So ··ietit Internazionale di Idrologia :\Icdica di I . ouclru », allc'l attività della quale l)rcnclerà parte, al l)iù I>resto, anche un gruppo ùi ·tiidio~i italiani. ~1Jrono trattate la tassa di ·bollo e be11efìcenza . e-be tanto 8faYoreYol1uente g rttYa :.;ng·Ii stabilimenti idroterapici e termali, e cl1e ta per e"sere r3zionn.lmente n1odifìcata, per ! 'interessamento deli·on. BusSi e <lel Fascio :à!edioo Parlnmentare; nonchè della. Federazione recente fra gli stabiliu1enti balneari, ecc., presiedt1ta (lH l c:onllll. RebU('Ci, e llelle (lifficoltà in cui si dilr.t ttono le incl11itrie delle acque minerali nostre, <li c·ui è prc. ')()Chè in1po-'>Sibilitato il consumo inter110 11oncl1è le ·~S.P-O itl zio11i. Si ,-otò u11 ordir1e del gior110 che suona \iva protesta contro la « tassa di soggiorno », qu.ale è oggi applicata . .:\cx:olse 11n<1nime J)lu uso il progetto con prec:i-,ione esposto <la l pr·of. De,·oto, riguardante 11 8t.1ziono I11te1~1azionale di Idrologia di Napoli.

Riforma manicomiale. Nei giorni 14 e 15 marzo u. s. si riunì a Rotua, vres.9<) il l\ii11istero dell'Interno, la Con11nissione di :::;h1di-O per le riforme cl.:1. apportarsi a lla legisL.'li'jone manic-0111iale; presiede,-a il sen. Berio. La ''-omn1i~-ione ha <.\~lmina. to breyement.e alcuni prin··i1>ii fonda1nentali cleJle rifo1me, ed l1a proced11to aù u11a ripo rtizione di lavoro fra i suoi membri. :-;u1 i>riuoi1Jio <.i ella inYoca t.a abolizione dell'assiBte.nza privata ai 111alati di mente poyeri la Comn1is8io11c è . tata nnanimen1ente eone-orde. Secietà Sassarese di sclenz8 medicl1e e naturali. Venne costituita il 24 mar7i0; si propone <li indire ~riodicamente ril1nioni a SC'<)[>O scie11tifi<:o, i1clle qt1ali ('iàSC.'Uno dei ~oc-i possa c:omunicure i risultati delle 1>roprie ricerche e ·p romuovere disc11ssioni su argomenti int.eressanti sia dal punto di vista scientifico, sia da q11ello pratico. Il Consiglio clirettivo della Società risultò così ,.o:-31:itu i to: prof. O. Ro!:i::;i, presidente; prof. I. Sin1-0n e I>rof. .\.. Beguinot, vi<:e-1)re$denti; prof. A. ( 'onti. dott. IJ. Demonti~, <lott. I. Righi, consiglieri; (lott. S . De Benedetti, ::,-egreti1rio, e dott . . . \ . Pira-a, cnssiere-e~onomo. La l)rhna ad111lc:1nza cleMa Soeiet:à ebbe luogo il 1° aJ)rile nella R. Uni,·crsitù. Ne dbrcu10 prossimamente il r~oconto. . 8oeietà Medico-Chirurgica Bergama sca. Si è ricostituit.a a Bergamo, col i10IDe di « 8o<;Jctà medico-chirurgica bergamnsca » l"L.\..ssociazionr·. tra m~dici lib<•ri, o:--ipedali_e ri e condotti collo sco}.Jo <lj inclirc tra i so<;~ ri1111io11i n1en~i li per com11ni<'azio11i inedicl1e a carattere <.•::;elusiYa1uente scientifico-pratico. La 8{){;iettt ha tenuto hl prima riunione il 9 aprile u. s., sYolgencto le ~gue11ti co1ùunicazioni : Prof. A. Viterbi: Esiti clellu sclerect.-Omia nel gffi11coma (metodo I.iagrangc mocli.fìcato). Prof. C. Salvetti: Autoplastica cut.unea 11:>er affondamento come cura railicale negli S'\"e11tr..1m.enti l>OStopera ti ,~i.

PRA'l l CA

671

l>ott . .\f. Cau1plani: La reazione di l-Icrxei1ner· nella lebbta.

Quartiere Universitario a Napoli. Si è riunitn. presso il Sindaco di Xn poli lilla, "orum i:s~ionc cli f-.:cna tori, Deputati e rrofessori l>C'l' tliS~UtCl'(" 8\1 l ])l"Ogetto di Ull nUOYO quartiel'e1111iYet·.·it1.l l"iO, c1Je deve si ternare le ClinicJ1e e g·l.P l~ti tuti ~<:ie11tifir i

<li que lln Fn coltà n1e<.lieo-chiru1·gil'a, i t_{na li og-gi 11on corrispon<.lcmo or111ni alle e~­ g~nr,c tlelhl scien?ia e alle necessità (lella fah1ngc..~ ~·tn 'lnutesca . 11 Sindaco climostrò la 11ecessità di ayere oltrele Clini,_·Ile un p:raude i1uo,-o ·Ospedale a padiglio11i per 12~0 letti ed e&})O-Se ancl1e il piano finanziu 1·io globale che si fo1uJa ·Sulla creazione di u1ii .FJnte Consorziale nutonomo. Dt:>po cl i~c11ssione, tu deferita al Si11<1aco la non1ina cli una (~o mn1iFisio11c d i esvcrti specie in materia fin.anzia1ia, la quale potrà completare e at-

tuare il progetto.

Compilazione dei prograwmi dei corsi liberi. [,a Giunt.1 del Consiglio .Superiore ha lamentato, da parte di alcune I1,ac'Oltà, la maucnnza o la iu1precj~a clocum.ent.azione clei n1e,,,zi di climostrazione dei quali c.lcYono e-"i-sere for11iti i liberi doce11ti, a normn dell'art. 83 del Reg-ola1nento genè1';1 IL• u1ii Yersita rio. l •erchè la· (iiunta poSf.;i.l a vere tutti gli elementi pet giudicare l'assegnnzio11e alle varie ca teg·orie è11ere'3Sario che quf\sta precisa dcx;t1mentazione dei 1nezzJ di dimost113zione accompagni sempre il progra1nma del corso libero e risulti debitamente avv rovat.a clalle auto1ità accademiche. Ten11to conto, pertanto, del yoto espresso dalla ·Giunta del Coasiglio S11veriore, il l\finistero 11a di~X>~to cl1e, d'ora. innn nzi. i progra1nmi dei corsi liberi siono redatti su moduli a stampa sul tipo allegato. ad una circolare diretta ui Rettori delle RR. Univel'sità ed ai Direttori degli I stituti di istruzione superiore. Composizione del Co osigllo Superiore di Sanità. Con ree-ente decreto è <leterminato in otto il nnn1ero <lei dottori in iue<licina e cl1irt1rgia, cou1p0te11ti particoln rmente i1c•lla igiene pubblicn, eh~ co1npongo110 il Con iglio Superiore di Snnità. Il decreto sarà presentato a l J>nrlan1ento pe!." e~sere convertito in leg'g·c . 1

Conigli infetti in circolazione a Napoli. FJ noto cl1e da a lct111i an11f a Napoli, in vi:l ;- (Jiacomo dei C'avri, <1 1 \'omel'o, è sorto i·rstituto Hiero-tcrat1ic:o, diretto dall~illustre IJrof. 1,·o Bancli, a ~copo <1 i ~tn·dio e lJe r ln preparazione di sieri; \i ~i fnnno cnlture di 1uic·ror~n11ismi SYariatissimi e ino<:ulnz in1 1i nd aniwali <li laboratorio. Ignoti Jatlri, .hanno rul>ato unclic:i conigli, ai qnali er:1 no ·'t.lti i1u1(?stati i gel'1ni de l carbonchi'> e della i~:;tt· bubbonica. . Il prof. J~n iH.li ne ha <t YYertito subito la Prefettura e la Que~tur~•, la quale ultima J1u cli~post<> 1w 1 rarre. to '-l~i ladri ~ i1n rticolarme11te per il seque~tro cleg·Ii · n ni1ntl1i.


~72

11 . POLI C l.I~ I CO

(..\~~o .\:\IX. l:_\!'C.

,

Il 1° a.1>l'ile, iu seguito ad lllla polmo11i te. si s1>e11sc a (;O am1i la cara esiRtenzn di GIUJ,1JO ~JJ·:­ '(1HIEl?I. l.Pu m e.lito 11rimario di l>ollenza dà] 1890 al l!-4l 1i e dal J!lJH in voi Direttore del Laboratorio tl i 111i<:rosco1>ja e batteriologia Lli i\Incera t~1. Colpito <la q11alclle anno da u11n grà ve lllala ttin <lel siste1na Ilel'YO~ cl1e ne lasciava integl'e , lt1cidi ssi.n1c.' le fac:oltit me11~1li, 11011 si a bl)n ttè e iin1) ngli 11ltin1i giorni seg·11itò a farsi co11ù11rre llt: I· :r.,abol'ntorio a l quale U.Yeva dedic.'lto tt1ttc1 la sua -0pera a ·sidua e intelligente. I colleghi t1·oyarono in I-'ui sempre ~'affettuoso consigliere c.-hc <lava i I ~uo g·iu<lizio con una . modestia e ~-quisitezza òi n1oòi ge11tili che lo resero caro a tutti. Come 1n<'<li(;o fu V<lleutis. imo e se ebbe qnalc:he :P redilt'7'ione tl'a i ·noi malati fn per qu~lli che l)iù ~of­ fl'ivano, ni quali ave,-a infonclel'(' yuel (;01'<.lg·gio .che Y011 ~ .fi110 all'nlti1uo i11 i11nnl'e nell 'animo della. <lolorn11te <:ouoorte. degli n1uici e co11egbi. c-11(' cou <ll1in10 to~tel'n<"lto lo a~sistettel'o. .t\11·o~vednle di Pollenza lasc1n il suo n1icros<:a])io, tl1tto u11 corredo per annli si <:l1in1i<:l1e, la sn ~1 bihliotc<:a 1·icen di 11un1ero~i e p1·('g·pvoli tr~ttnti <li tnetliciua. l~ n ~1lieuo dal pnbbliC<ll'e Je ~u e· ])regcYoli O"'scrv;1 zioni e ._·olo i1el 191:1, J}el' invito de l OomitatD -01·(11nn tore cle l Congres.~o :\:ledico :\la l~higia 110 ten11 to.~i in ~1 n~eve1·ino l\la re11e per le onorn nzf'

c·entennrie a Iiartolo1neo Eu~tat·l1iu, vubblieò un:1 i>regevolissirn,1 monografin ~u11·-t11clt ilo<to1n ia8i, diru o~tra nel o, con la o~~rY:1 zionf' <li :)7.~ ea~i. quanti, tale n1alnttia fo,·~ di1ìi.1~t 11C'l1e llO, tre c·amp:1~ne. oY · si riteneYa in~=--isteute. • ~nlla ~ua tcnnl>a può scriyersi ~u~a tin1ort• cli ~in enti ta : Q11i. ripusa lo sal111a <li un uonzo studiuso,

Dott. N .\~('IMBE~E

sfo e 0·1 1csto.

(li11-

FERRUCC'TO.

111 pie11a :1 tti \'itù è Rta to 1·avito alh.1 :-:<-it:>nza tl:l un ·infezione s~1tilo<:ocei~t il J)l'Of. RICCARIX> J,UZZATTO. direttore dell'Istit11to di Fàr111acolog·ia e ~la teria ruedica cle11· Uniye1·Rjth {li :\Iod~n:1. lnseg11a11te dnll'e~ •osizio11e nitida e felic.1:', ~Pt· · rimentatore {lilige1tte e pr0cioo, sc.-ienziato di vust:1 e profonda coltnl'41 . fu ::tn<:b(' dotato cli n11 animo profonda.mentt' buono e condnRse n11a vita sernptice ed austern ; ~e1n e 1':1rsi nn1nre e sti1na r~. Predilesse g-li ~tudi biocl1imici. J.' Ateneo 1uodt·ne~e Ila clecretato cli f ar c:ollo<.'711··~ 11n..'l L'lI)id nell'Istituto doYe uncor<t ~llegg·ia il Sll-O spirito :1ni111atore. E si appresta a trib11tlare • solenni onor,1nze allà sua n1emo1'ia : rievocherà la s nn opera scientifict1 il prof. Coronedi . (1-el qru1.Ie 11 J;UZZatto era sffito predil~ttC\ alJieYO. C.

Indice alfabetico ver materie. A11<:a : sttL{lio l't.tdiogratieo . 1 . ,,.ua A l'K.'es~o ~1)'1 t H.!O ame ba : (·ura

Avvelename11to da .piombo

,1: n1cu.it;1

n1e<lh.111t~

fa-

rinu jm1)ura Ribliogr~ìfin

. .

Cefnlen : 1tso <lel cloruro di ~o elio C isti tenosinoviali e tn be1·cola1~i . Oon.s1tlti niediai (1)

Crisi

vi~cf\rnli

l'ag. 002 )) 5':I· .~

d ei. giornali poli! ici

e loro tratta111ento .

ro11aca <lcl n1uri111 e11to 11rofcss"io11alc Ewipl~~;ie <:erebra li : tli~turbi va 01notori Glice1nia alimentare nt->11:.1 clingnosi di ca nel' o gastro-intesti i1all' Gonio<:atatometro . . 1

{

astrologi~t

:\1e-c1icina e

.

Medicina soof.ale: Union.e l ·eneta d-i -

))

Parotide: .firsio1>ntol ogin . ))

656

Polso: deficit nella

))

661

))

GH-1

logica . . . Sifone di E.,reyer : n1oclitica

)}

6~7

))

6G7

))

G6::

Strl1mento

cling11o~tit'a

))

))

n110,·o per ~n1eiotl<:a

})

Tenodesi del q11aclricipite estensore della gamba : nuo\o procer-;so .

6G~

))

(>(13

cte della parete

))

))

.

lperid ro~i clei J)iecli : 11ell '-

))

Gt;G

Urine: per re11clere più semplice e più

Roma, 192'2 -

Tip. Cartiere Centrali.

e

))

))

UU2

660

delin))

pro tic-a la ricer01 cle11 ·indiaoano

importtt11-

.

n€'u rovsicoµa tic .

))

6G2

rettili

657

'l"orace : tecnica ller ch iudere ampie brec-

))

Ul biologi("<l e cli11ica . l\Iu11clihol:1: ~-iluppo d0ll";1rticoJ,1zione nei

}r

Ter:11pia proteinica (aspeMficn) nella pr.1tica e nella teoti,1 . .

I11ftll('HZ;\ : ba tteriologtu sperime11t~1li,

-

'.,..11

. ·••) f·n_

~

))

t:58

1::1 rdio-

Tubercolosi. q11enza .

Linfoci tosi : basi

Pag. W> )) 66~

Urine: r<?azione spe~:'ifica peri tonenle di ~p:~mha ti ·. . . . . ' 'omito nella mnlaria: contro il D. POZZI, ed.

))

)) })

re11p.


Roma, 22 Maggio 1922

ANNO XXIX

Fase. 21

'

fondato 'lai professori:

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA .REDATTORE CAPO: J•RoF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavori originali: S. De Villa q G. Aiello : Ricerche sul ricambio interm edio nell'atrepsia e negli stati di dénutri ione. Oaservazion· cliniche: L. Baccarini : Loca lizzazione rli.ra di ciste da echi 1ococco. - G. ltomano : Unà rara localizzazione dell' ec ~iuococco. Commenti: F. Butfooe : Il si n~hiozzo epidemico equivalente del1' influenza? - A. ·Cerioli: Nel meteorismo peritonitico. Lezioni: De Vaugiraud : L e convulsioni. luntl e rassegne: FISIOPATOLOGIA : Roger : Importanza e significato della glicogenesi e~atica. - MEDICINA : H. Salomon: Nuov ~ orientamenti nell'alimentazione d ei febbricitanti. ( BIRURGIA : R. Cassa ne o : Prolasso attraverso l'ano del sigma colico invaginato per un ltpoma sottomucoso p~dun­ col~to. H. Moller: Un• operazione semplice per la cura del prolasso del retto net baml>1oi. - QUESTIONI DEL GIORNO : W . H. Acton, R. D. Purjel e J. O. Dew ·y : Sul valore cut·ativo degli alcaloidi d~ua ch inn nèHa mal,.ria.. cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: R. Accademia Medico-

Chirurgica di Napoli. - Società. Lombarda di Scienze mediche e biologiche in Milano. - Società .:.assarese delle Scieoze inediche e naturo.li. - Il secondo Congresso nazionale d' Igiene sco lastica. Appunti per il medico pratico: CASJSTICA E DIAGNOSTICA : Pa· to~,.nesi e s~nto matologia della pleurite puru 'enta ioterlohare nei b~mb 1 n1. - :::)u alc ~nt s1nto1ni per la diagnosi dell'adenopat1a tr:tcheo bronchta1e. - TKRAPJ11: La prati ·a delle lav •ture uretro vec;ci~llli nella. blenorraaia. - Cura della DP.fr t~ acuta nei bambini . - Il t,.attarnt:>ento della migrazione 1nromple1a de: test1co!o. - J\JOTE DI MEDICINA SCIENTIFI CA : Nuuve ricerche sulle cause dell'aborto e del parto ~re~aturo. VARIA: Ringiovanimento ed operazione di :stetoach. Nella vita professionale: : Cronaca del lUovimento professionale - Rispo-.te a. quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, pro111ozioni e onor,ficenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

•lrlHI. di ''~Jrteià rlse~ail. - E' vietata la riprodufione cU ùworl pubbz.icati nel POldt:ldNJ«l8 e la pubbUca•ione d1 BUnff dli essi senza citarne la fonte, •

.

LAVORI ORIGINALI. Is r rTUTO

CLINICA PEDIATRICA I DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA. Prof. T. Lt1zzATT1, direttore incaricato. DT

Ricerche sul ricambio intermedio' nell'atrepsia e negli stetti di denutrizione per i dottori 1

s.

DE VILLA e G. AIELLO.

I moderni metodi di ricerca sulla chimica del san gue hanno ifietso possibili accura te e sistematiche jndagini sul complesso ricambio intermedio, il ct1i fine, di .vitale importanza per l ' organismo, è quello .di mantenere nei limiti normali la qualità e la quantità d1ella sostanza vivente, e di allontan.a re le sostanze eccedenti o dallJClose, immagazzinando le utili. Abbiamo ritenuto interessante di ricerca~e, nei bambini sia .atrepsici, sia fortemente denl1triti ed anemici, il ·contenuto di glucosio e di azoto residuo (N . incoagulabiJe) nel sangue, onde constatarne le eventua 1i variazioni dallo stato normale e trarne .qualche d eduzione a chiarim1e•n to della ancora o·s cura patoig enesi e del non ancora ben noto ricambio materiale negli stati di atrepsia. Per la ricerica del gluco siio nel sangue ab1

1

biamo seguito il m etodo di Bertrand, adot.tando la modificazione di Silvestri e Aiell10 (1) con la quale è po·s sibile praticare il dosaggio su 2 cc. di sangue; in qualche caso, ·dove, per lo stato delle vene d.ei piccoli pazienti, non si potè ottenere tal~ quantità abbiamo adoperato il micrometodo del Bang (modificato nel 1919 dallo stesso al1tore (2)) usufruendo -ner cortese concessione d el direttore prof. Zeri, del materiale dell 'I~itutto di Patologia Medica. Per tale micr.orneto do oc.corrono O, 10 di cc. di sangue, prelevabile dal dito con una -comune pipetta a l centesimo, e eh.e viene poi fatto assorbire da una cartina bibula : essendosi in tal modo operato vol1lmetr1camente viene evitato l'uso della bilancia a torsione. La carta bibula, col sangue, vien:e poi ·s ottoposta regola rmente ai diversi p~saggi e d alle diverse operazioni indicate dal Bang. Sia col metodo Bertrand ·che col metodo Bang acc.e rtam1no com.e valori normali della glicemia, nei bambini fino a 2 annj, da 0,50 a 0,90 gr. per mille; cifre corris1pon·denti a quelle recente m.ente indicate ·dai pediatri Sedgwik e Ziegler (3). Abbiamo tenuto conto delle recenti, importanti avvertenze tecniche di Polonowski (C. R. Soc. Biologia, n. 27, 1921). 1


674

IL POLICLINICO

R·i guardo alla determinazione dell 'N residuo (in cui, oltre dell'urea, so110 contenute imp.o ttanti frazioni come amino~cidi, :ereatinina, indacano, acido urico, le di cui v:a riaz.ion.i presentano, patotlogicamente, molto inteiroose) abbiam.o adottato la tecnica seguente: a) (dealbuminizzazione .con acido trtcloroacetico al 20 p~r cento o coll'ultrafiltro di Zsgmondj (4). b) determinazione dell'N incoagulabile secondo Kjeldahl (con almeno 3-4 cc. di sa:p.gue) o secondo Bang -con 1 o 0.5 cc. di sangue). La detenminazione dr.11 'urea del sangue (isoo•

z

[ANNO

~'Asc.

XXIX,

211

-

di urea nel ~gue, è stata osservata in casi di nefrite cronica (Aiello) (5) {e poi da Grigaut} (6) .e ch.Je in molti di!Sturbi a carico dell'apparato gastroenterico e negli stati di intossicazione, vi è frequentem.e nte iperazotemia (Widal, Wagner) (7) . Ne·gJi stati atrepsi-ci e di grave cte:nutrizione sorno poi fre<fuenti = la .glicosuria (1Cze.my) ed un aumento ·della escrezione di azoto, sia nelle urine che nelle feci (Poppi+ (8); secondo poi 1e moderne ricercl1e di Ambard il limite soglia della glicemia, oltre il quale p•a ssa glucosio N. della Peso Ipergl ir. residuo Data ricerca

Da ta di nascita

.

' . l

163 Q Bref.

30 ·V -20

Cardinucci I\lario

Rachitismo·Splenomegal ia 6.200 1. 27 O/oc <Dist. 1$"astroenterici- Ge loni ulcerati).

0 .48 O/oo

1 - XII -21

2

98 Q Bref.

8 - III - 20 e11trò il 10III - 20J .

Ricilli Bianca

Adeniti sottomascellari - E - 5.100 zemi Dist. gastroenterici Rachitismo - Atrepsia.

0.47 O/oo (urea 0.50 °/00)

idem 2 -XII- 21

192 p Bref.

10 - II -19 Centrò il l 9· V - 19J.

Rachitismo-Splenomegalia 9.400 . 1. 90 °100 Cris tofanelli GiusepRitardato svil. psichic11-Alpe b.umina 0,50 °/00 Tracce gl uco-

0 · 70 O/oo

iden1.

SlO .

Rovellini Renato

Pa1·alisi i11cip. sin . .. Rachi- 6. 100 tismo - Grave denutrizione .

2.05 O/oo

0.85 °/oo

idem.

28 - XI - 20 i entrò il 20Vll-211.

Pass a Ernesta

Splenomegalia - Gastro-en - 7.200 terite -Attualm. otite media purulen ta .

2. 10

°/00

o.66 °/011

6 - XII -21

fe11trò il 6VI - 21) nata 19-VJ 11-~ 02 -IV- 19

Ei':roinnici Fiorina .

(Ascessi multipli> - Gel nni 5.800 0. 90 O/oo ulcerati - Blet'ari te- Atrepsia .

O.6 5 °/0,

9-XII- 21

5 - I - 21

201 R

7

317 Q

8

N. 0 2 m asch i Clin. Ped.

5

9 R

·6

I

-v· elia

.

idem 0.37 O/oo (urea 0.55 O/oo\ 14 ·XII- 21

Polelli

237 Q

.

Blefarite - Geloni ulcerati- 8.000 0 .86 O/oo Disturbi gastroenterici .

6 - VI - 20 E'TI t.r ò il 14VI-2u).

4

f.14 O/oo

R. A.

Atrepsia (stadi0 terminale,- 4 900 Bronco volmoni te.

latamente) è stata eseguita coll'apparecchio di Condo re Ili (re.so noto e 1descritto dall' A. nel n. 3, aprile 1922, Sez. Pratica Policlinico) ·controllato spesso coll'appare.cchio di Yvon. C·ome valori media normali, abbiamo tro... vato, nei bambini fino a 2 anni, 1d a 0,20 a 0,30 gr. di N residuo e da 0,4-0 a 0,50 d.i urea per mille di sangue. Le detr rm inazioni su soggetti patologici sono state riaissunte nella seguente tab.e lla, ed omettiamo, per br~vità, maggiori dati sulla storia, s111l 'ar1dament0 clin.ico, esami ematologici, ecc. Risulta q11indi dalle nostre ricerche, nella quasi tota] i tà dei <!'a si, l1na iperglicemia, talvolta notevole (2 ~t-Oo e più) ed un a11mento, anche oltre il doppio, drll'N residuo, sia della frazione ureica, che della non ureica; in un solo ca.so (n. 8) si ha una ip101glicemia. Prima di valutare il significato di queste importanti variazioni patologiche del glucosio e rlell'!\T rec:id110. sarà opport11no ricordare che già una iperglicemia, parallela ad aumento

-

0.40 °/oo

o. 91 °/0ll ~2 - XII - 21 lllrea I O. 78 0/00 1 I 25- XII - 21 I

nelle urine, è più basso di quanto ritenevasi dal Bernard, ma sempre non inferiore al 2%o; in un caso (3) da noi esaminato vi erano tracce notevoli di glucosio nielle urine con solo 1,90 %o di glicemia. Per interpretare la iperglicemia da noi riscontrata occorre passare in rassegna le moderne vedute sulla regolazione dello zuc·che.ro nel sang-ue e teneve presenti le alterazioni anatomiche e fl.1nzionali che sd riscontrano nel1',atrepsia, a carico di organi come il fegato,. il pancreas (De Villa) (9) e l'intestiJl-0. Pollak (10) in una recente conferenza -critica sulle m1ode·r.i1e vedute nella ipergli-cemia, ha ricordato l'importante ru-010 d1ello zucchero sanguigno nei ri cambio materiale e ritiene cho esso, come t11tte le sostanze sciolte nel sar1gl1ie, viene posto a disposizione degli organi e t essuti nella mi-sura del -consun10 a loro necessario; e che poi Lo zu-cchero venga ad essere rifornito, .s empre nel sang11e, a cura dei dep.ositi di carboidrati dell'organismo (principale:


(ANNO XXIX,

FASC.

21]

SEZIONE PRATICA

675

i'l fegato). Si tratta di un « ecp.1ilibrio dinami-

guato riiforniimento in oireo·l o (.da parte deJl co» e la costanza d.ella glicemia (orriog liceprincipale dep 01sito: il f.e,gato., anch'esso grar mia) .può esser.e perfettamente mantenuta, solo vemente leso sia runatomic·amente che funz.iose afflusso o d ~flusso 1s i ooif'ltrobila.nciano. L 'or- nalmente) . In quanto aJ1ia inte:rpretazione delganismo ha interesse dii mantenere il più che l'N residuo in aumento, è da notare, anzitutto, possibile costante anche il contftnuto di zuc- per la f.ra.zione ·d-i arninoa-cidi in esso comprecMro dei tessuti, mentr.e d 'aJtJro lato il ri- sa, c'h e e,s si i)roven1g ono sia daJJ.a d'igestio·n e ca:rrlbio dei carboirdrati deve atten·d ere alle va- .aliLine·n tare, ahe dalla ·d!:ùsdintegra.zione ·dei tesriabili ri1chieste dell'ene·r gia corporea., e quindi sutt (·p roi\7e111tenz1a 1e'IlJdo1giena) nè è 1p1o•ss~bile soggiace a. variazi@ni forti e spesso· continua- ~jrecdsa~e quanto @etti all'un processo· e qua.ritive. to aù.l' al tr-0. ~~nche .s e si ha un aum1 e nto de11 'ingestione di P €1r effetto, ·dell'attività ,dffi te$81Uti, de'l lazucchero, con liieve aumento momentaneo del- voro di dis.inte•graz~one e di sint.esi di ogmi l'iperglicemia, i meccanismi di rego1a'zi0il1ie di cellula vivente, vengono rivel'lsati in cir·colo, o essa isi sforzano poi di ricon.durla al primitivo deipi01sitati nei teS1Suti, materiali di .s cissione livel1o. · aùbumino~d1e1a, e.guaM a queJli che p·ro.v en.g ono Tra i fattQII'i che influenzano tale regolazi'o- dalla ·digestion1e gastro~enterica. Ques to riverne è da dare molta importanza a~la produzione sarsi in circolo di prodotti di disintegrazione di zuc·chero (dal glicogeno, dall'albumina, dal cellulare è più vivo negli stati d i atrepsia, o grasso e da .sostaJ1z.e a basso peso molecolare) sforzandosi semprie 1'organismo·, .p er quanto vaed alla l1tilizzazione dello z11cc1h ero (ossidazio- na.mente, di ,contrapporsi alJ.e p1e rdite g!'avi, ne, trasfonnaziooe in glicogen.o, in gra·sso). Ai !PeT pare1ggia:r:e :hl bilancio o per effetto· della processi di regolazione della glicemia è da disintegraz,i one C·elluJJare to.ss:iica. Ed è costanparagonarsi e coll e•g arsi pure la r.eg-o lazione te, nell'atrepsia, la distruzione tois sica di albudella temperatura del corpo, coi s11oi -0ompli- min1e, che JJOrta semp·r e alll 'tp-erazotemia. (V\T acati meccanismi. Notevole influsso, secondo gmer) . Per spti € gare altre'Sì l'aumento dei comPollak, ha poi il sistema nervoso sulla regola- ipo1n enti delll'N resi duo, si può ricorrere all 'ezione della glioomia, ffien,t re minore ne han- ·Sam1e delle altre oo.n1c1izioni, extrare~ali, 1che modificano l' a.zotemja: col diminuire della ven-0 le <>apsule surrenali, i reni. lo1cità sa.ngiutgna in s1eguito allo stato di fu11.. z.io1nalùit9.. deficiente d1e1 mioiaardio e pe•r l 'auNegli stati cli ·atrepsia e denutrizione, da. noi mentata, p ermea.bilità dei caipil11ari tp·erif eTicii. presi in esame, entrano in disc11ssione, oltre (dcmdie gli ed.e.m i palesi eid ·0 cculti fre1quenti delle lesioni .anatomiche e funzionali del fegato negli atreipsici e ,denut'r:iti) Sii h a ch e l'elin1inae del pancrea~, le enormi perdite di peso, che zione deill'aoqua è contrastata ·e diminuita, e 1stano x·iten,u·t e rr1oltè m a ni o and·o il sollviente, re indicano in prima linea eliminazjoni forti di 1 aoql1a e salj e poi, lentiAmente, fusion,e di tes- so1stanze so·lide, tra cui que1l1e a caratte re tossico. Si t ra.tterrebb1e della. ste.s sa ·co·ndi.zri.one ine.csuti (Feer) . L'organismo tende a compensare, con sforzi canica ch e porta all'a11m·en to deù.l'N incoèlgllsempre cre:-cer1ti, queste gravi perdite dei tes- Jabile r1ei cardii1o•p atici scomp ensati; ed all ipesuti e ricoirre anzitutto ai depositi del oorpo, razotemia nel colera infa11tum ed in gr.avi disturbi gastro-enterici (Bertolini ) (11). ed in modio speciale ai carb.oidrati. E, logi·c-0 dedurre come i sistemi di :rie·golaCONCLUSIONI. zione .d.ello zuccl1ero 1s.anguigTl'O sien10 .sotto1° Ne.gàli stati di atre!p'sia e grave dienutriposti a ,s timoli abnormemente violenti e ·continuativi. L'iperglicemia può dunque interpre- zione co11 anemia si ri~ contJ·a fr1equenten1ente tarsi comie una conseguenza di queste altera- aume·n to dello vucchero n el sangue, sia per zio·n i - nei poteri ·di regolazio.nie - nonchè le alteDn.zioni d·ei poticri di reig ::Jazi·one della dielle lesioni anatomiche e funzionali di or- . glicemia, che per la lesione, anatomica e fungani, come il f.egato ed il pancreais, stretta- zionale, di ,o rgani coime il fe1g·ato e1d lìl pan. creas a ta1e r egoJia.zione strettamente coil'legati. mente a tale regolazione ·collegati. 2° N c(Sli ste~1si soggietti si r i,s contra corriLa ip·o1gl1icemia da no.i riscontrata, in un casipo·n die1nte1I1ten\e•n te, in ogni stadio dell'aff.eso in .stadio terminale, può essere spiegata con nn esaurimento n.ei depo·siti di carboidrati, zione, an.che llil .a um ento dell'N restdu·o, sia esseindosi sforzato l' o·rga nil"mo di l1tilizzare pe.r- ·die lla frazio1n e ureica che del.la non ureica, ,s:piegabile Mi.che con f attori extra-renali, co.m e i s11 oi tessuti tutto lo Zl1cchero presente, ed essendone successivamente impois sibile un aidie- la distruzione to·s sica d'albumine e l'a.umento 1

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676

IL POLICLINICO

della ·disintegrazione cellulare, nonchè per la diminuita elizanaziorre dell' acqua, con riten~ione di sostanze s olide. 3° Nello stadio terminale dell'atrepsia può riscontrarsi invece una modica ipo1gJ:icemiia. ' G'enna.io 1921. LETTERATURA. (1) SILVESTRI e

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(4)

AIELLO. P oli·clini co, Sezione praiti.ca , n. 25, giugno 1920. BANG. 'JJl.ikrometoden .zur BlutuntersUchuri g. Wiesbade.n, 1921. SEDGWIK e ZIEGLER. Am. Joorn. of Dis. of c hildr.' gi11gn-0 1920. Citato in RICHTER in Wiener Klinische W 0CR. , .1921, n. 3. AIELLO. T esi di laurea R. Universiti di Ro1na 1919-20. Poli·clinico., Sezio ne prati·Ca, n . -1.0. 1~1 . GRIGAUT. Comptes re11dus Soc. Biol.; volum.e 83, n . 3, o ltobre 19'2';0. _ WAGNER. Wien. Arch f. in n. Medizin. 192i0, H. 3, e Med.iz. K·l inik C\iVi en), n. 15, 1B21. POPPI . Atti del IV CongT1esso P edia t1ico italtano. · DE VILLA. Aliterazioni ci-el pancreas at:repsici. Gazz. Int. di Medicina, 1908-009. POLLAK. l\1 e diztnlisclle Klinik, n . 31, 1921. BERTOLii'fJ. I p ert'µrbameriti f?Lnzionali del r ene. S-01c. Ed. Lib raria, 1921. 1

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(9) ,

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OSSERVAZIONI CLINICHE. R. ISTITUTO DI PATe>LOGIA CHIRURGICA

DI

F1RENZE

diretto dal oo:q.. pr0if. G. GATTI.

Localizzazione rara d. ciste da echinococco del dott. L UIGI BACCARINI, assistente. ::\1 I. , di Tito. anr1i 10, Lastir.a a Signa, En-

tra in Cli11ica. il 13 dicembre 1920. . Anamnesi. - I genitori sono viventi e sani, così pur.e un fratello ed urna sorella : un frat eJlo morì a tre m esi p er enterite, un a ltro frat el lo a un anno per bronchite: niente altro di patologico si rileva esistere in via ascendente o oollatera1e. Nacque rego iarmente a termine di graviJanz a fisio .ogica con parto spontaneo, e fu allattata al sen.o materno per un anno: la der!tizione P.i in!ziò a cinqu e rr1esi, la deambulazione a dodici. Fu vaccinata con esito negativo a 5 mesi, e la vaccinazione fù rip·etuta con esito positivo a 18 mesi. La bambina è sempre C·r esciuta sana e 11·obu <:: ta e prima della presente n-0n ha avuto m alattie degne di nota. Circa 8 mesi, or sono, i p a renti notarono che la bampina presentava la r e gion e cervi ca le sin ist ra lievem ent.e p iù prominente della corrisnon'iente del la to opposto. T.'au ment0 di volume si è andato man mano facen,d o più ac-centnato, fino a r ag Qi nn.gere l'att11 a le, però n.egli 111 .. imi 3 mesi n 11.n sono stAte nota te variazioni di qua lche enti tà. Non f11 fa1ta vedere ad alcun san i ta ri o, so lo 8 gi orni or E-on o, condotta all·ambul atorio di q11esta Clinica per la pr i1na vo lta, ven n e ron sig I iato l 'ing r esso in Osp ~dale per le opportune cure. ' 1

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[..t\.NNO

XXIX, FASC. !1]

E sam e obbiettivo. - ·Sviluppo somatico oor· rispondente all'età della paziente, struttura ·scheletrica re.golare, pannicol-0 adiposo alquanto scarso, 1nasse muscola:ri bene sviluppate e di tonicità normale, cute e mucose visibili di colorito roseo. Alle regioni ascellari ed.i inguinali si palp ano alcun.e piccole g landole linfatiche dure, mobili. Agli esami metodici degli apparati respiratorio, cardio-vascol.are, rd igerente ed uro-genitale non ris11lta nullà di anormale. Alla regione cervicale sinistra, all'ispezione, si nota una tumefazione d.eJ volume di un uovo di gallina, i cui limiti sono segnati ant.eriormemte dal m aI'gine posteri.ore del muscolo ster. no-clei.d·o-mastoideo, verso l 'indietro· dal margine anteriore del muscolo trapezio, in altro da Uila line.a ·Orizz,o ntale passante a 1/2 cm. a l d i sotto dell' apofi1si mastoidea, in baAsso da una lin ea orizzontale passante a ci1~ca 4 am. dalla porzione media d.el ·Corpo della clavicola. La cute non presenta lesioni notevoli: è facilmente mobile al di sopra del tum·ore, sollevabi1e n0rmalmente in pliche; non si nota reticolo venoso superficia le, non edema. Palpando si app1·ezza che il tumore ha con,.. sistenza duro-elaistica. e si pe1·cepi.s.ce anche un forte grado di teinsione. Si delimitan·o anc or me3lio la sua forma nettamente sferoidale, ed il suo volume di un grosso u.o vo di gallina. Afferrando in toto il tumore, si nota ohe esso è asSiai aderente ai piani p.r-ofondi, 1s ui quali non può spostarsi, ed ha purè t e.naci aderenze col margine anteriore del muscolo trapezio, al quale sembr a intimamente connesso; è libero invece dal lato confinante col muscolo 1

sterno-cLeido-mas ~o i deo.

E s1ploran do accuratam€nte la region.e sopra clavicolare e quella cervicale si rie ~ ce a palpar Pre numerosi gangli linfatici piccoli ·c ome chicchi di mais d n ri, mobili. 14 gennaio 19'21. Si pratica la reazione tubercolinica di von Pirqi1et, che dà esito abbastanza nt3ttamente positivo do·p o 24 ore. 15 gennaio 1921. Si prati ca . una puntura esplorrativa del tumore, con uri s ottile tre quarti: si provoca la f11oriuscita, sotto fE>rte pressi.one, di liqnido limpido, in.coloro, .che si racCO "' lie in provetta ~terile. Si centrifuga tale liq11i -:J,o e si prn ti ca l'esame d e.J se dimento, che dà prese·n za di numerosi caratteristici uncini di echi ~ o rocc o : n on scoli ri. L 'esame del sangue dà manifesta eusinoifilia. 18 ge.n naio 1921. Con nnestes~a generale c1oro~ormica, p i·evia disinfezione d·e l campo operat.orio col rneti,do Grossic. il r>-rof. Gatti procede alla enucleazion1e della cic::te. Con taglio l.on Qitu dinale parnllelo al margine a nte "io re Jel m 11·s "olo t rn.pe iO, a 1 cm. di distanza circa da esso, e della lunghezza di circa 6 crn. sj incidono la en te e l 'aponeurosi supe fi iale. Sub ito si a ffaccia attraverso la ferita un corpo sfe oid ale di as!1etto fib roF-0, a consistenza elast:ca: cercan3o di enu clearlo si in.c ontrano num1ro . . e aderenze, specie verso il marg1ne anterior ~ d.el m11sco, o t rapezio, verso l 'a I to, ed in pi . ofondità, mentre invece il musrolo stern o-r i eido-m a "toi deo fl ppa re completamente li}ìPrn. P e"' CT1 a ") to si racria nrn si riesre ad isolare il ti1more p er via smt1ssa, ed allora spostato tn pvanti lo s~.e .. n·o-cleido-rn·a --toideo, e p iù pro fondam,e.nte it musco' o scaleno anteriore, 1

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fANNO XXIX, FASC. 21]

SEZIONE

insieme al fascio nervoso vascolare, si procede con forbice curva a distaccare il tumore dai mu·s coli trapezi.o ed -0moioideo verso l 'i.Illdietro, scaleno posteriore e splenio p.r ofondamente. Si può così trasportare in toto la ciste. La ferita da S·Caroo stillicidio ematico. Sutura a strati, applicando un sottile zaffo di garza all'an·gol-0 sup eriore della fenta, z~ffo che viene tolto in seconda giornata. Decorso post-QlPeratorio ;normate: in settima gio-rP..ata si . spunta la ferita perfettamente guarita per primam. Il 25 gennai.o 1921 J,a b ambin.a vire ne dimessa. Esam_e anaton:io-pato~ogico. - La,,. .ciste estirpata, libera da.i tessuti che la oo~primevano, ha una forma nettamente sferica, ed il volume presso a p.oeo di un mandarino. Sulla rarete esterna ·s i v·edon.o qua e là, fo·rtem·~nt.e con.n esse a l tess1lto fib•roso 1che rie co~tituisce la capsiula, lacinie dei muscoli c11i la ciste aderiva. Incidend-0 tale involucro si mette allo scooerto la mem.b rana idatigena d'asrpetto lucente, come albumina ·d'u.ovo .coagulata che si rornp·e immediatamente sotto lif pressio11e del liquido che raochiu·de. . E~aminan do a·ccuratamente la faccia interna di ta~.e m embrana si rileva che .la cavità cistica è t1.n1ca, e che n o,n si ha in .alcun lt10,go formazi~ne dii ctsti fi glie. Il .caso su esposto appare particolarmente interessante e per la rarità della sede della ciste da echinococco, e per le difficoltà diagnostiche da esso presentate. La localizzazione oervicale della ciste da echino1oocco ne~a enorme letteratura su tale argomento, dell'ultimo trentennio, appare raramente citata. :È ·Str.an'° poi il fatto, ·c he il più ·r.eoente lavoro d'insieme, che io abbia potuto trovare, q.llello del Popoff (recensito nel Z entralblatt fur Chirurgie, 1913, n . 46) non riporti che la statistica del Guterb.ok (1893), il quale aveva raceolto 26 ·C'aisi pubblicati, mentre c.h·e nel lavoro del Thévenot, del 1902, viene riportata una statistica di 65 casi • Specie nei recenti lavori sull'echi.nooocco d.ell'infan·z ia, la localizzazionè cervicale è ·qu~si del tutto ignorata, a n,d ando forse compre·s a tra le localizzazioni muscolari: così, ad esempio, il Devé recentemente (1!J18), che ha soritto .Junga. mente S'U tale argomento, nella statistica ct1c qui riporto, e nella quale compare· in ordine di frequenza le localizzazioni d.e l•l ' echinoc0cco ne11' adt1lto e nel fancit1llo, n on fa alcun cenno a tale sede. 0

Localizzazioni delle cis ti ·i datiche ·secorhdo Devè: Adulti sopr a i 15 anni

fi""'a nciulli sot.to i 15 anni

1. Fegato

1. Fegato ... 76,2% 2. Poilmone . . 11,1 % 3. c.ervell10 . . 4,3% 4. Muscoli e tessuto cellulare . 3,2%

. . 76,6% 2 Polmone . . 9,4% 3. 1V1uscoli e tessuto ·cellulame 5,2% 4. Rene 3,3%

PRATIC.~

677

Adulti sopra i 15 anni

5. 6. 7. 8 g_

Pe1itoneo· Ossa . • Orbita Cer vello . Div e1rse 1

• •

2,1% 0,9% 0,7% 0,6 % 2,2%

Fanciulli sotto i 15 nnni r'

D.

6. 7. 8. 9.

Rene . . Perjto.n eo Orbita . Ossa . .. • Diversie .

1,2% 1,1 % 1 o/o 0,1 ~~ 1,8 <?(,

Anche il Magnusson nel suo lavoro sull 'echinococco in Islanda, iJ pae&e più ric·co di ta1e affezione parassitaria in Europa, n.on ha avuto 0 ccasio·n1e, •Su 21 i ·ca.osi, di ois servar:ne niean1ch e uno al collo. ·Solo nel laV'OO'o del M.arql1in. e De P ena (1913) st1ll'echinococc.o dell'età infantile, su 116 casi Sltu·diati nella ·Clinica pediatrica di ~on­ tevide-0, la sede al collo appare tr·e volte; ciò in contrasto con quanto affermano parecchi autori, s-eco.n.do i qua1i la localizzaziotlle oorvicaLe sarebibe ab.b astanza frequente nell'età infantile, pur pre1sentandr0 la sua 1naggiore frequ.enz.a 1dai 20 a i 30 anni, per poi diminuire pPogres·si vamen te . .. Gener.almente, la ciste .d a echinococco al coJlo è situaita al di sotto d1ello sterno-clei•do-mastoideo, \lungo il deicor:r.so de~ grOtSsi vasi: rar1ssima è la localizzazi-0ne verso la p.o rzione past.eriore del collo, al di dietro di tale muscolo : più r.ar.ame.nte anc-0ra essa è ·compresa neJl·o sterno-c1ei·do. Se1con.do il Thév.enot nei 65 casi da lu.i raccolti 5 soli avievano sede al di là del margine posterio·r e dello sterno-clei•do-mastaideo. Nella .siede 1di pire1d ilezione il turn-0re, per h notev·O\le 1resisteinza presentata dallo sternocleid·o-mastoideo si a·ccresoe in profiondità, o verso i grossi vasi, o verso la faringe e la laringie, o posteriormente verso la ·codon.nJa vier- . • tebra le, ed an.che in basso vefiS01 l'aroo ·d ell'aorta. In tali oSecti, qua.OOo abbia raggiunto un vol11m_e notevole, può rdrur.e •l uogo ·a gravi fenomeni di compressione sui v.asi, più 1r.aramentle sui nervi, a disturbi della d!eglutiz.ione, d ella fonazione, de11a respirazione, ecc., e poichè il tessuto oo.IIDeittivo di reazione che l'in.rvolge comprende an·càe gli organi vicini, può costituire uni o,s tacolo notevole ·all'~blazione di essa no,n solo., ma ,p uò 1darie luog.o ad accidenti Q1Peratori ,assai gravj. La localizzazione p-o·steriore invece, come abbiamo d etto, è assai più rara, e anche qui, compresis,a dai muiscoli della regione, assai ro. busti t ende a svilupparsi in profondità, scol- · lando i varii fasci musicolari, ma con oonsegu€nze assai meno moleste che nella sede di • elezione, no.n incont.ran·do dura nte il suo accrescim1eint0 aloon organo impo1rtante. .S ia nell'una .che nell'altra sede la ·Ci ste si 1

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'678

IL P OLICLINICO

·svilup·p a ass·ai Jentam.ente, ed è cairntteri1stic-0 ·:hl fatto rilevato da Bergmann, che iJ tumore "in alcuni perio•di pnesenti un accrescimento rapido, mentre in altri invece rimane stazi·o:nario o qrt·a si. :Una caratte·r istiic a importante, d·al punto ·di vista anatomo-piatolo.gico, è che tale .ciste è g eneralmente unica, e soJo 1raramieinte contiene cisti :fi·glie~ è pure di no·r ma p1rin1itiva, e rS1olo ~ar.am.e.nte può essere .contemporan1e a wd altra localiz·z aziotille'. D.al punto di vista ·d iagno1s ti·co, tale tumore presenta notevoli difficoltà, sia •Ch·e esso si svilupJ>i al .d i sotto dello sterno-cleido-m.astoid1eo, lUJn.go il fascio .n erveo-vaisoolarei, sia eh.e si svilupvi posteriorme111te verso i musiooli nu. cali. La forma generalmente emisfeirica, la su perficie liscia, raram.ente bernoccoluta, la sede profon·da, la scarsa m.olbilità, quando, specie per i f.enom·e nti· reattivi ha preso aiderenze con gli organi vi cini, la ten1s ione, la manoanzia compl eta di .alterazio,n i ·da parte c1e.Jla cute, l'asse,nza quas1i oostante 1del fremito idia.ti1d,eo (co.m e ha co1I1statato 1'a mag·giior parte de·g li autori) so,n.o fi~n·o·meni comuni a nume .. irose .aff,e.zioni della r.egione 1latei10 cervicale. E cl è così ·che, in quasi tutte le descrizioni pubblicate, La magigiorr parte degli .o peratori n-0n ha pott1to far.e la diagnosi di ciste da echinococoo altro che al tavolo operatorio. Difatti alla re!gione latero cervicale, sia al d1avanti c·h e al di dietro d ello s terno-cleid_omaJstoideo, è facil1e in·oontrarie, specie nei primi anni della vita, tu·m ori, sia solidi, sia liquidi, la cui si.ntomatologia è t~l e ·da irndurre f1a,cilmente a.id un errore diagnostico. • Oosi, è a.s.sai facile pen1saire ad un linfoma , tuber.oolar.e •soùitario . fluidificato specialm.e111te quan.do in vicina:nzia idi esso, come ·n el n·o stro caso, si .p alpino numerosi g·.angli linfati·ci ingrossati : od anche ad un linfosarcoma nei primi stadii .cli sviluplPO, allochè ancora non ha invruso la cute e.i gli -0rgaJni vicini · opp·u re, e in speci1a.l mo•do per quelle a sede posteriore, a>d t1n lipoma .sotto ,aponevrotico. Ma ancora più diffi·cile è la diagnosi d ifferenziale con le ci sti di ,aJtra natura, oosì nrequenti nell'età infantile. I.n tale età è facile mcontrarie rul collo sia cisti di origine· b!'lanchiale (si.tuate lungo il d.ec.ors·o del margi:ne .anteriore d.el1o sterno-c1.eid o-masto'i1deo) e .c he possono ragigiung;eire UIJ volume considerevole, s ia linfagiomi cisti ci, eh~ g.eneralmente ha.nno .sede a l dav1anti o al di dietro dello stern~lieido-mastoideo, ed ha.nnc oltre a ·ciò in .comune con le ci-sti da echinococco l'accr.escimento lento, e la facoltà ·di paio 1

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(ANNO

XXIX, FAsc. 21]

durre, quando sia.no di vol11roe n otevole, ed abbiano invaso gli organi vicini, disturbi d ella fonazione, d·ehla degluttzione, della respirazione. Anche Olltremodlo ·difficile appare 1a dia.oonosj differenzia le oon le cisti che si possono svi1u:ppare in un lobo tiroideo aberrante. Uni·co sinto111a ch·e dà ·al medi.e.o la si·cur.ezza di3lgno1s ti1ca è la pu ntura esplorativ,a. segu ita dall'eisiame mieroscopi·oo, che permette la dim-0straztone ·degili uncini cruratteristici; ma anche tale sinto·m a può m1anoa~e, e ciò accade nelle cisti da ech1nocooco su.p purate, nell1e qua!i ir1Qltre si riscontrano tutti i caratteri dell·e c@muni flogosi, ond' è ohe solo alJl'atto operativo è possibile fare la diagn·osi ,per l a presenza di frammenti della membrana idatigena. .

Una rara localizzazione

dell~echinococco .

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Note sem.elologfche e anatomo-patologlche, e eon.. siderazionl terapeutiche, co.n speciale riguardo alla eura chirurgica. Dot.t. GENNARO ROMANO già assistente volonta~io nella 1a Cl.in. Chir. della R. Università di Napoli. ·Giovane di 28 anni, contadino, da Eboli. Di malattie degne di ·n ota nel gentilizio, e nei suoi preceden.t i pers.onali, non n e ·ricorda. Soltanto presenta lievi reliauati d'una recente otite m edia catarrale ·destra. N·on è stato m-a.i, a q11.ant.o asserisce, nè bevitore nè fumatore. Non ha mai sofferto mali vaneTe i. Dal settembre 1920 cominciò ad avvertire un certo sen.so di peso all'epigastrio, ie:he pori col tem•p o si accent11ò al punto· da provoc.a-rgli ·dolori, sip eic:iie d'uran te le p rime .ore d-ella digestione. l.VI:an mano g·li ·comparve · una piccola tumeif.az]o,n e1 alJ.a r1e gione epig·ast1"'ic.a, che f1.ndò gra;dualmente e lentame1I1te cr1escernd-0. Attualmente, b·encl1è l 'app,etito sia ben conservato, è costr1eitto fare. pasti frazionati per evitare i sin,to,m i mol estj di com•p,resstone allo ston1aco. Non ha però avuto mai vomito. Da qualche tempo avverte ancl1e lieve molestia nel respirare. 1

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Esa1ne obiettivo . -

I11clividuo di costituzi-0ne s cheletrico-muscolare regolare, in con1dizion i ·discrete di nutrizione e sanguificazione. I l Drimo fatto ano1male ohe è dato osservare all'esame obbiettivo è che la regione epigastrica si presenta sporgent.e. perchè occupata d,a una tumefazione a limiti irn·p recisi. Detta tumeJazi.one &i addentra s·otto l'arcata costale sinistra in modo ifa soll.evarla alqt1a11to. Si appiattis~ fa·cendo contrarre al paziente i r etti add.on1.ir1ali. Essa presenta amebe un leggiero carattere pulsante, ma con pulsazion.e non espansiva, rilevabi~e coll'applica~i pe~· il padiglione lo stetoscopio. La pul~az1one e ritmica sincrona col polso. Non da alcuna sensazi~ne .acustica. Facendo ingerire dell'acqua al paziente essa si rende più prominente.


X \IX,

{ •.\NNO

FASC.

21]

SEZI ONE PRATICA

Alla palpazione si riesce a delimitare il tumore nella sua porzione sottostante ai retti adc.Lo111inali. Esso giunge, a destra, sino alla parasternale, in basso a tre dita trasverse dal... 1'01nbelico; a sinistra s':Lncun.ea sotto l'arcata costale, e non la si può accompagnare colla palpazione. Percuotend 0 colla mano a piatto sulla parte libera del tumore, in modo ra'Pi1do e deciso, opp11re tenendo il tumore tr.a. p.ollice e medio, e dando d~i colpetti coll 'in1dice, si ha la sensazione di fremito· idatideo." L~ sensazione suddetta, però tDon è rriolto evidente. Inoltre il tumoire è liscio, .poco o niente dolente, idi consistenza piuttosto duroelastica. Alla percussion.e si ha ottusità timpanica, che non si continua coll'ottusità epatica a destra, nè coo quella della milza a sinistra, e la zona d'ottusità è spostabile in toto colle forti inSipirazioni, giacchè si abbassa alquanto. Del resto n on si ha altra moclificazìone coi mutamenti di posizione. Gli è stata praticata la radioscopia, previo pasto opaco, e si è notato: stomaco biloculato, e fortemente spostato .a sinistra. Superiormente esso p.re.setllta una cavità della g1 andezza di un pugno d 'uomo, indi viene un tragitto lungo cin que ·d ita, sottile come un astuecio di penna, indi lo sto•m,a co si ,d ilata nl1ovamente presso il piloro, e 1a dilata:zicme è della grandezza di UJn uo.vo di po11.o. Detta deforn1azione dello stomaco è data da una tumefazione, la quale è po·co trasparente ai rag ~i X, e occupa gran parte ·dell 'i.pocondrio sinistro. I materiali opachi raccolti nella sacca superiore dello stomaco non discendono len tamente e . progressivamente lungo la ·p arte ristretta; ma la parte superiore di questa che appare ad im• bu!o si riempie, ha dei movimenti di rigurgito, indi rapi'da.mente lascia passare i r11ateriali opachi, i quali r estano n ella sacca infe· riore. Lo svuotamento dello stomaco· è avvenuto in un'ora e un quarto. Nulla di sospetto al piloro. Insufflato in secondo tempo lo stomaco, si è visto che la tumefazione che 1o deforma è a contorni netti e regolari, ·m eno opaca dell'ombra epiatica, con opacità uniforme, e ha la grandezza ·d'una testa .dj feto. I.'esame del sangue ha mo·s trato leggie·ro aumento deg1i eusinofili. vVassermann neg.ativa. Assenza di adenopatie. Nulla di anormale all'e.sa. m~ del! 'urina. Te1nperatura normale. 1

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Dai dati anamnestiéi dunque risulta che il tumore ha avuto lento decorso, e non ha dato mol estia ohe negli ·ultimi periodi: e eolta11to a causa cte1 suo volume, ·p er la compresbione ~sercitata sullo stomaco e sotto la ·Cupola diaframmatica sinistra, benchè qt1est'ultima in proporzioni molto più lievi. Non ha influito detto t11more si11llo 1Stato rge.nerale del paziente, nè ha èato dolori urenti o elevazioni termiche. Sono cp1indi rla escl't1der~, per crite·r i clinici molto facili, nel caso in esame i processi infiammatori. Per lo stesso motivo è da escludere la neoplasia maligna, si.a per i caratteri del1'affezione, sia per lo stato dell'individuo, sia per il lento decorso.

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Restereibbero da considerare i tumori benigni. Però trattandosi di una forma ~istica messa in evid~nza molto bene• dalla radiosco-' pia, si potrebbero prendere in considerazione: il lipoma, ma sòltanto sotto fomna di cisti oleosa, per colliquazione della sua massa centrale. È vgro che sono registrati negli annali lipomi sottosierosi del m·e sentere: con raggiungimento an.che di enormi volumi (Terrillon, Kòning, Heimicius); ma la sedie su·d·detta è molto rara. Altri tumori cistici che possor10 aver sede n·egli org.ani addominali, segnatamente nel mesentere, sono le cistiJ del mesentere, che secondo alcuni (A ugagneur, Duval) sarebbero processi di ·degenerazione cistica di adenjti liniati·che, 1secondo altri (Ayer, Dowd) sar8'.bbero derivati d'i cellule o aggreg.atj ct.llulari di elementi del canale di Wolf o del condotto di Miiller. Gli studi su tali cisti, che possono dare asciti, coliche, e hanno un'evoluzione lenta e subdola, dand·o scarsi fenomeni generali, risalgono a Morgagni (1760). ,S uccessivamente se ne S·Otllo occupati molti altri autori (Bauer, Brague:r ye, Guasonj) oltre quelli so1p ra citati e altri ancora. Ho creduto opp10.rtuno accennare a tali cisti non parassi.tu.rie; ma i100 credo necessario ·diffondermi su di esse in una minuta disamina, perchè, nel caso nostro si dovrebbe ammettere un.a sede alquanto strar1a _(>er dette cisti, essendo quella rilev.ata clinicamente e radiologicam.e nte localizzata sulla faccia .anteriore dello stomaco. Inoltre nel caso in esame si percepisce, benchè non molto nettamente, il fremito idatideo, che è proprio esclusivamente delle cisti da echinococco. D'altronde chi abbia vaghezza di leggere più 1diffusamente ar·g omenti riguardanti I.e ·cisti meisenteriche, può consultare g1i a11tori sopra citati che si sono occupati de1ll 'arg·ome•nto (vedi bfbliografì.a) ed altri a:n oora. Nel nostro caso quindi, basandosi sull'esame clinico, ·convalidato dalla radio,scopia, si deve propendere per la cisti da echinocooe-0 non suppurata. Una conferma .(Lella diagnosi e,~ la dà altresì il reperto ematologico, che ha mostrato aumento degli eusino·fili. Però tale dato mentre per alcuni (Tuffi.er, Martin) avrebbe grande valore, per altri come il Bindi, ecc., esso avrebbe un valore relativo, riscontrandosi soltanto durante la vita del parassita, E. venendo meno colla morte di esso. D'altr.o canto, ognuno sa che tale rep-erto non è specifico per l'echinoco·cco, ma è comune al cancro, al'l 'elmintiasi. Però nel nostro caso, trattan·dosi di un tumore che non fa pensare al caincro, si può agigiungere l'eusinofilia agli altri dati d'iagnostici in favore della cisti 1

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Il. POLICLINICO

da. echinococco. Non è stata praticata la cutireazione, la quale solo da alcuni (Cusmé) è ritenuta importante, mentre per comun,e consenso è riconosciuta di dlllbbio valore. Un mezzo diagnostico sussidiario invece che ha incontrato il fav,o re dei clinic'i, sia perchè prati-carne~ riconosciuto e·s atto, sia perchè basato su criteri scientifici, è quello della <levi'1-zione de.I oomplemento (Gengou e Boràet). Difatti s'è visto che la sieroreazi001.e per la cisti ·da echinococco vale come negJi altri casi in cui si suole svelare nel ~iero di sangu,e :la presenza di anticorpi specifici. Uno dei primi a dimostrare nel siero di sangue di individui affetti da echinococco la presenza di detti aID.tico·r pi fu il Ghedini. N el nostro paziente, prati<;at.a due volte, ha dato sempre •risultato positivo (+ +-). Si poteva anoh·e praticare la puntura esplorativa; ma prima di tutto il nostro p aziente noo vi si vol1e assoggettare, in secondo luo·g o perchè tale pratica, molto diffusa purtroppo, è sconsigliata ·d a autorevoli clinici, pot.en.do esporre l'ammalato a ser1 perico·li (Reme·di). Stabilita oosì la diagnosi ·d i natura del tu-· more riscontrato nel nostro paziente, non rima11e che fissarne la sede. Dati i rapporti topo·g rafìci, p.otrebbe pensarsi a un'o'riigiine epatica, e propriamente da.Ila piccola ala del fegato, con sviluppo successivo a sinistra E- in alto, sì da comprimere lo stomaco .nel mo;do innanzi descritto.. Però alla percussione l 'ottusità del tumore non s'è mostrata continua con quella epaf.i·ca (come s'è visto dianzi). Alla radio·s copia poi è sta.t o 111otato che il tumore è in rappoir to esclusivo collo sto·m aco, che rimane deformato come in °d ue sacche: una superiore grande quanto un pugno d'uomo, e l'altra inieriore (presso il piloro), grande quanto un uov:-0 di pollo. Le due cavità rimangono comunicanti tra loro O(;)rne per un sottile tragitto. Il tutto rap·p resenta la superficie gastrica non nascosta dal tumore. Non sarebbe ammissibile una localizzazione nella parete gastrica, per ragioni fa cili a com'P'rendersi, data la sottigliezza di essa. Difatti, in tale ipotesi si sarebbero ·avuti già da tempo, col crescere del parassita, fatti distruttivi, co mpromettenti la vita stessa del paziente. Non può quindi ammettersi collo stomaco che un semplice r apporto di vicinanza. Perciò come probabilità di sede nel nostro paziente deve iritenersi: o l'omento, in corrisponderw:a della grande curvatura dello stomaco, o il connettivo retro-peritoneale delJ 'ipocoodrio sinistro, con inva3ione anche di quello della regione epigastrica. Il paziente s'è rifìuta:to all'atto operativo, do1

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po alcuni giorni di esitazicme. Median.te que-

sto si sarebbe potuto accertare la precisione o meno della diagnosi, fatta in base ai dati semeiologici su esposti.

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Il meccanismo e il ritmo oon cui si sviluppa

l'echinococco 111.ell 'ovganismo umano non è molto evidente; però la localizzazion·e, lo sviluppo, 1a. vita stessa del parassita obbediscono a d·elle leggi, le quali hanno intimo legame colla natura dell'orga.no iillVaso, colla resistenza che questo oppone a l parassita .invasore, coll'attività fisiolQgi.ca dell'organo in cui s'insedia. I casi finora ri&eontrati dànno come frequenza di sede dell'echinococco: il fegato, il polmon~ (specie qu.ello destro, per i s11oi .rap1Jorti di contiguità col fegato), il cervello; e molto più rare sedi sono : il si·s tema scheletrico, il rene, 11 cuore. Quelle d.el fegato si risoontrano co·n tinua· mente nella pratica quotidiruna, e però no :D ritengo il caso di soffermarmici. Però mi piace, a pro posito di tale sede, ricorctare il caso ri-: ferito dal lVIariani, e ooservato nella Clinica di Genoiva, di una crsti da echinococco incuneata nel dotto epatico, in modo da simulare semeio.logic.amoote 11na I.itiasi biliia re. Il caso fu seguito da morte, e alla necrosoopia si potette, mediainte indagine molto .ac·cUJrata, svelare· la presenza della cisti .nel d-0tto epatico. Di cisti da echinooocco del polm.one n e sono· regi:strati viari casi; come frequenza maggiore nel polmo.n e destro, c·ome infezione. secondaria, avendo il parassita usurata la cupola ·di·aframmatica. Molto meno fr.eiqt1e.nte è la localizzazione nel polmone sinistro. Esse sono in .generai.e unich,e; ma po,s sono . essei'e anche due (Albertin, Rayon) o perfino tre (Ferro). I. . 'echinooocco del OOI\llello, sia primitivo, ·che oontemporaneo a looalizza.zioni in altri organi, non è raro, e secondo il D.uret entra il 10 % nelle statistiche dei tumori ceTebrali, e il 3 % rispetto a quelle viscerali. Senza entrarie nella complessa sintomatologia che aiccompagna 11.eClhinocoocosi cerebrale, che può drure m·anifootazioni diversissime, in rapiponto .a lla sede, al volume, all'età del pa. . . .' ziente; oppure (e sono le ma:n1festiaz1on1 p1u comuni) stato di stupore, apatia, decadimento delle facoltà menta1i. Dà su per giù la sin~o­ me cerebrale ·delle altre manifestazioni tumorali. Anzi, secondo l'Oppenheim, l'echinococco provocherebbe tt1rbe psico-nervose con magg ior firequ.enza .degli .altri tumori. Anche nello scheletro può localizzarsi l'echinococoo, producendo lesioni di esso, conai1

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.. ... .-\ K:'\O

X\ I\ ' i~· .\SC . ?1J

:---te11iti in ll"-Ut'a del tessuto osseo, -e si ntorni spec ia li secondo l'osso invaso. Ebbi occas iooc 1101 1920, d11 rante il n1io assiste11tato volont ario alla 1a. Clinica cl1irt1rgica 1della J{. Unj. vers ità di Nnipofi, di osservare lllll -cas•o cli echinococcosi del sacro, operato ·dal piiof. 11e Gae · trrno, i·n cu i il pa.ir.a&sita av€:va prodotto 11,oteYoli e.leva.stazioni del-l'osso, ·e la. cist.i i11.a.clre c·ontc11evrL i1ume1~ose et ti figlie. I.,a Jo,on lizzazion.e .r enale a.ss1t1me t1n ca.ratt.er c <lifferent.e dalle comuni formaz ion i iclatjdee {li quest'org·n.n n, perch è tali cisti ' 'i ·soglio.i10 as-snn1e rr cl imens ioni maggiori, e talvolta. molto <'OSpiCllC. V-i p o1~SOn·O esc;cre trasporta.t e iaome em·boli i::.eco·n d ari d 'infez ione ca.Pcliaca di tale parass ita . n n.ri~1~i1na

è l 'ecl1inoc-0ieco.si 1{"a.1 ~di :l c.n , ~pe­ ci.e pl'imit iva , .e può rin1 n11ere i11o ~se rYnt.a i)e r n1olto tempo, e daT l l1 0~\) n n 1olt e inél11i fe..:tnzioni morJJose, che fcitrn'-1110 1111a sio d,ron •e ' 'H. rin e complrs:-:.n a ran. a .clel lc embolie. l T11 f<.1th1 , n. t• .· ., cli embolia se.cond <triu. elle ~nol ve 1ilica. r~i i1t tale Jo1·nlizzazio11e1 clell 'ec))i. r1oc:10:cco, ò (oltire l·l1è i11 f(l1nl11.nqne tJrg·aulO J <rne llo clelle nrtc1 i L' fc111 0 1 :lii e l}Oplit.f>e, cl1e ~i­ tr1nla i11olto henl' il lll-011·ho <lel Ra.vnn.uc.l , cl·ancl o I u og·o arl · asfi·~.s i n i.11.t e rn1 i lit e11 t,e .cl e·g·1i n r1 i in f r 1 ior i, sino fl 11 n can.2,.1·0 n a . Com e co lTtl> 1i e a.u ze generali })Oi , 1' Lc11i11 oc oc(·<J p11ò l1rc J1 11 1'e delJc 1

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v.r.r.e int10~1sir clZio ni (ri·coird,o tnli fntti $.ol1n111o pe.r com11l ef·1rr l'Ht'gO H1e11to, e~sc111(l 1 1 P~ :-:i 11P I pieno c.lomi1do ·rl•3 lla l) <ltolo~ia ) . el ette i n t o ·..: icazio11i iclntirlt•1•, con o •·iicnri a, vomiti 1 tacllicar.d ia., si-rio n l>l'od1 11'·r c lu mol'tP del l)8 7. ie11tP. a.. 'fali fa.tti sa 1rbhe ro pr·o,·ncDti rla ·s11 P ci~tli pton1a.i1)e, nontrn11! 11 i~r l liq11ido cistic.o, co1ne })J Oclotti del ricn.n1l)ÌU .cl·el r>arassita. Tal i ptomH i 11e, riassorbite rapidamente, possono• porta.1·e 1t detti fatti tossir i. E~s i i10.i1 son o i1Jf 1eq11enti . cpu and10, a scopo cl i ag~1 o s.ti co, ...:.i f a1 1110 p u n ·t u r ~ esplor3Jttve; e ci ò pe1· tra su.clame•nto cl.el li.cruicl o a t.raver~o i l forelljno prflticnto c o ll 'ng·o. L<-' c·i":i l i i1oi i)o:-:so110 nnel1e a1).1·ir~ i s1>011tnnen rn cnt0 11 ell 'o r gn11u cla e:~e i n vaso, o jr1 org·ar1j conti-g·ni ( pct·ito11 ,lo, p l.e11re, bro11cl1i, ecc. ) e p1·0clur1 e i fatti tos. ici ~11 cld 1 e lti. l ì n'f1ltr:l conq1Jj_ 1·Hnzn, infine , dPllD ci s l i è la ~ 11ppl11·az i one. '<'011 tu1tn 1<:1 ~i 11<11 ·0111c loc n l c e g<'n·r r;.l ] P n que-

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iTlf'l' f' Tll f'.

** * 1'e1·<tr>iu. - ~on nve1l.clo voluto il ll·O·s t r·o r)aYie11 tr ~ot · 011ol'si all ' i11terven to oper.tivo. T1on l-> cl-e l oniso j11trattene1·1l1i su .e. so, gi[1ccl1<'- d ovnei e1sporr.~ metodi e s1st.emi ·Cl1e ognl111 0 sa. (~erto se l'infel'1no avesse accon e.11t i to all'o11e. razione r.l1irt1r'giC[l ii.e sar ebbe stata o,p portun a

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G81

SEZ I O.:'\E PHAT11 ·.\

la d e .:C'rizio11e. ]Jer tnetf.crne iu 1ili.P\'O Jc var ie ftts i, a secondrr dell e rsjgenze " in cl i sede, eh.e cl egli .eY.er1tnali ra11po1·ti d ~lln ci ~t. i cogl i org~n ni 1

con tigu j. l\'.Ii .limiterò j r1t~1nto n<l ncc 81111a1'.e al le \ n,r i e .ct1re che s i sogljo110 prn1 irn re, l)éJ' 11,0.n Ja ,s cia.re i11011ca ]n lJRrte tern t1e·11ticn, 111 q11e ta mia bre1

ve es1)osizio11e. Un o cl ei sisten1i più a.n tichi consiste, ccme n1 ento della ·cisti, mecliant.c Ja p u11tn11·H : ~ i .·te mn , clJe oltre a pr.esentaTP i J> ericolj i11rtanzi .eletti, 11011 costit11isce nn m eto(lO dj ct11 ·t1 ·sic111 ·0 e r aéli c.al e, potie111d osi il liqui,do .r iproielnl're . Nf'l 188ì jl JJa·ccelli propo ~.e e adottò il suo mrt.odo c·o11sis.temte nel i)arziale S'vuotap1e11to d·elln cisi.i, n1ediante a.g o11untu1ra, e i11iezi on·e nrll«l ca,·i:tn di .esisa , a m ezzo d ello st esso ng·o cl i 20-25 cc. cli ~olt1zi o­ ne al.1 ' 1 o/cio di .~·,ll) limaio corrosivo. Tnl1e 1s:ii~1t e­ n1 a e!Jb{) ·11r1mt1·osissin1 i scg·n nc i, ess,enclonie i ri:ultnti ottin 1i. Il snbl i111 a to co11r101sivo nel la cist.i cletr1·1ni11a ln 1r1ortc <lel ])al'a~1sitn, e per ·ton · e~(u ... Pnza l 'n rrr lo clelln fo1n1az.io11e del lir1uiclo e jl ii i1·so r]) i nl.e11 to clel 11ree1s.ist ent.e. H i1nD·t ,: r ~·uì ll l'r~c;;o a p o(·o lo s te so inetodo·. I l n1e1od·o ··d Pl l1nccelli prrò vn. usato ~o 1 ta.11to crnan<l o il lin11 i!lo rl ell a ci~ti è limpido, .e qnan<l o Jn c· i ' ti sin. 11nica f' 11on n111lt.i1)la: g·iaccìhè in qnc:t'ultirJ10 cu so, llou e~. enclo l e varie cisti ir1 con1 unicazio 11 e f1 n loro, 11,01J1 l)01 ~.s, 0:1J10 l'isenii1·r· ...~~d i rffetti del \ 8lrn0. Alt1·0 sisten1a })roognu110 su. n ello

~vuot.n

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i1osto è l 'elettro-pt111t11r8. ·. .:\'Ia. in conclu"'ione ,1)t1·r i1on neg.nn1d .o a tali n retocl i il l·oro vn.lnre, 1sp ecj e crua.itd·o le ciis ti J>os ·n11r1 r~ ... é l'e con essi i-n ggi11nte (ci sti. d e l feg,at.u ), 1: ir111t·€rn hil e cl1E-' l' e~c js s ione di e-~sc è jl veru c.· ft:ic nic-e n :f·zzo t)era.11i·r o ra.icli r.ale.

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Jlo c 1eduto u1>portt1110 illl1s t:rarie qi.1eisto caiso (;] i11l<·u, ~Pr v P.11 rlomi d i t11tti i r11ezzi él indagine; in.a t'=-'-.:en tlo i11H r1rnto l ' int·ervento (ohe nòn è cla esC' lu1cl er e che av1 el)l1e 11ott1t o dar.e c111alcl1e • :-0 1· pre~ a. cil'( n Ja d ingno·si .a i €,ed1e) v:iien,e .a p e rclel'L' fol'.'(' grnn ])a rt.e .cl ella i=n1a imp ortainzn. 1

J1IJ~I . I OGnA l., T ~.\..

1. A c-r.AGNEUR. Turne1tr ~tggr. Pati$ , 1886.

2. 3.

AYER-DO\VEL.

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Afeseriteric

7nése1ithère.

Th.

Cyst s. A1cl1. gén.

clic lVIéò., 190 '.

Ueber 1,iesenlerial.P itnrl peritonealP I\ysl e11 1~10 , Beitirag'«' z111· J(JilL Cl1ir. 'i. };RAG l . ERYF . .... 1111P ' cisti 1n f'se 1it c riclie. Arcli. gé 11. cli ~Ié cl. , 1.8911. G. l )E V:É:. Sttr l ' écl rin.oçoccose seco'11,daire du périca rrl c. S òc. Bi·ol., 18 dicen1b1e 191. 6. ID. Ru11titre ité rati ve d es Ky s te ~ hydatiqu fs llu c<l'7(1'. ~ oc. Bio1., :J j11in 1ul 6·. J3AUF.R.


IL POLICLINICO

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7. DUVAL. Préc. de Path,o l. Chir., 1911. 8. FERRO. Rif. Me.d ., 1921. 9. GuASONI. Cisti li·nfatica dell'oniento. Riv. v.eneta di Scienze m.edi che, 1913. 10. HUON e CONOR. Rc1iin.ococcose primitive du creur chez le breuf. Reun. biol. de Marseille, 27 f.e b•b1rai·o 190'9. · 11. OPPENHEIM. Lehrbtlch der Nervenkrankeiten. Berlin, 1902. 12. T ùFFIER et MARTIN. Kystes hydatiques du poumon. Revue de ·chir., 1910. 13. REMEDI. Con tr·ibuto alla Chir. dell'echinococco. Cagliari, 1906. .

da "laringite, bron·chite, cefalèa e febbre, e, • tranne qualche dece.sso di qualche irrldividuo già sofferente di affezioni pulrno·n ali o epatichfl, si sono tutti ristabiliti in 190.chi giorni (e molti nelle campagne ·senz'altro sussidio terrupeutico che le antiche t'isanie calde). Nessun caso si è verificato dli encefalite e1pidemica nè dwante le pre-oedenti ricorrenze epidemiche, nè attualmente. Nel ·decorso mese ·d'i marzo, quando l'infezion,e cominciò la sua f1ase diecre·scente, ebbi occasione di o·s se.rvare cim:quie icasi di una COMMENTI. forma morbosa nuova e strana (di cui era stata ,già segnalata la comparsa nei periodici Il singhiozzo Ppidemico di me.dicin1a e ·ch·e eria già stato denominato equivalente. dell'in:Ot1enza1 • singhiozzo epiderr1ico). Essi presentarono gli Dott. FILIPPO BlJFFONE. i dentici caratteri clinici, con la so1a disti:r1'zioLa memoria originale del prof. P.01n tano e ne, fra di loro, ·della diversa .età e della didel dott. Tr.err1ti, gli altri suc·c€s.sivi lavori ed versa condizione .st0cial'e, in q·uantochè uno era anche l '·u ltimo · ·studio' del dottor Lina ssi sul gtov·a ne di 18 anni, un altro di 20, un altro <li singhiozzo epidemico, l·ais ci·ano inso1uta la qui- 34, e due 1S1ùla cim:ql1antina; il primo fabbro, stione se .esso deb·b a considerarsi com.e una f€rraj o, il secondo, il quarto e il quinto connuova individualità clinica, come un sintoma tadini, ed il terzo avvocato: L 'in.siorgere ·del morb·o eid il deoo rso furono isolato di un co·m pless.o q11a,dro morboso, oppure come uma form a larvata di llna malattia unif.o.rmi in tutti, .e·cco 1)erchè ne descrivo soltanto uno, che vale per gli altri: già ben conosciuta e deiscritta in letteratura. Sia permiesE10, pertanto, anche al medico praG. A., avvocato, ·da Filadelfia, di anni 34: i tico che vive lontano dal control,lo del lab-0- su.01i fami1ia1·i ha11II10 ·subìto nel mese di marz() ratorio e d.all 'ordli nato m ateriale o.spe daliero, 1il comune .a tta cco infiu·enzale (f'eb bre tosse, cefal èa ) ed .e.gli .s,o1o .er·a rimas.to immune; lln poter portare un .ten11e contribl1to, dovuto gio-rno pe rò, in pieno be.nesoore, fu colto da spess·e VIQ•l te ·a co.n stataizioni casuali. singh iozzo spasn10 dico che gl 'impose di soNon mi fermio affatto s,u Jla storia del sin- sp en i ere le snie o·co11pazi-0ni: avenrlo egli atglhi@zzo epidemie.o e sul quadro clinico, per- trib11ito t ale :nt>jo.t:10 fen·o·mieno ad imb arazz.o ga. strico, i~icciroo spontaneame·n te ad un purrga11chè que·s ti due punti son,o stati esauriente1- te, ma n on aven-do trovato alcun giovame·nto~ mente trattati nei lavori, di cui .s opra ho fatto venne a consultarmi : ogni 4 o 5 minuti era cenDJo, ma, pri·m a ·di esporre i.I risultato deJle ·oostretto a sospendere, di botto, di parlare <Y mie osserV1azioni, è bene te11er pr·esente che se ·di fum•are, per obbedire alle imperiose soosse •su~isiultori-e, ritmfche, Inl1ltip1e che lo facievail singhiozz.o è .se1npre e·sis.tito ·com.e s 1ntoma nr0 sialtare .s ui piedi, mi rif.e1riva, negli interdi perturbamento nervo•s o (i1sterismo) e come valli di tr.e1g11a, che tale spasmo involontari0o sintoma di gravissime affezioni organiche, irL gli imtpedi va ·di dormire, di mangiare e di latali quaidri morbosi ha rapp.reoontato UTta voraDe, e im!)lora va ·da me un rimectio che lo libera. sc-.e da t•ale t o·r mentosa sofferenza; .gli semplice no·ta saJtn.ari~L, irregolare, inciden- prescrissi del brom11•ro, a,e·sociato aid altri an• tale, che è andata soompare:n<lo ci)n I '.esito in tic:;na~mo·dici e .dei sa~ir.il i ci, e, per essi o se·n za• di essi, al t.erzo giorno gu ar]. guarigion~ o in morte dell 'individuo eh.e lo .Anche gli altri q11H tt ro infermi guariron.o fra. presentava; mentre come sindrome morbosa ti- . il terzo o quarto gi.orno, residuando soltanto, pica, oome entità clinica a sè , ha Rv11to l'ono- per qualche c-~ttim·ana, una m o.d ica astenia. re de~l·a deiscrizi.orne soltanto ,durante le varie n·e11rc m.11sco lare. epidemie influ1enzali, ·Che hanno f11nestato I 'uFra tali ·c.1si da me osservati, e quelli d~­ manità daJ 191'8 ad oggi. ~cri tt i dal dott. Linassi esi~.te semplicementeIl Comune, dove e~1e.rcito la p r ofe~5 ione conta q11e·sta nota differ€nzi•a1e, che, mentre egli afcirca di ecimila albitanti ed è ancLato sogg·e tto ferm·a che il p1eri0td o pr.e•cedentei al singhiozz0t nel 1918-1919 alla terribile pandemia (spagnola) è stato sempre oocl1pato ·d·a un episoc:Lio in-00m1e ·alla più mite, classica epi·demia che si fluenzn le, tale episodio nei miei caJSi m·anra. è sviluppata nel dicembre llltimo e che an- com•p l Atamen'te : e-ssi sono sta ti colpiti d 'emcora qUJa non si è estinta: qua·s i tutti gli abi- b lèe, in pieno ben.es·~re, mentre fin o a quel t a nti, specialm·e nte gli u omini, sono stati <X>l- momento $i erano m.antenl1ti reiirattari alla piti dia .questa fiorma benigna caratteriz:zat~ malattia epidemi·o a d a ·cui erano stati c-0lpit.il 1

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SEZIONE PRATICA

i loro familiari. Trova però riscontro identico quPsta form·a improvvisa di singhiozzo, come entità morbosa, a~ vomito epidemico da lui

desrri tto. Avendo fatte le opport11ne indagimi anamnesti·rhe, sui cinque in.1ermi, ho potuto a&sicuf\a>nni che non eibbero mai a oo,ffrire di disturbi nervosi, e nelle loro famiglie non . vi sono s.tate manif.estazioni tipiche di isterismo; :R-On scmo affetti eta morbi meidiastinici, pulmonali, pleurici, pericardici onde abbi.a p otuto subire l1no stimoJo dir.etto il n€rvo frenico; non soffrono nè hanno soff~rto di malattie ·dello stomaco, intestino, fegato, peritoneo, ecc., d a cui, per via riflessa, aveEse potuto subilre irritazione il frenico; egnalmente è da metter da parte l1n po·ssibile contagio per simpatia, giacchè n'1P ,-i,·ono nell'abitato, in case dista:nti, ment•·p g-li altri tre dimorano in campagna, ir1 contrade lontane t•una dall,altra. , Ora, e~cll1dendo che in lono il feinomeno sirtghir0zzo pO$Sa essere dipeso d·a causa nervo~a, o da alterazione mo.l'·b osa degli organi, j q11a li hanno ra ì})orto dir8tto o in·diretto C·Ol nervo fren].co, biso~na rif!ercarne la ca'usa in un virus che r hhia ag-jto direttamernte su l centro frenico. E per rhè si deve rivol1gere altrove l'attenziCtn.P qnando sappiamo rhe 11 viirus inflnf'nzale ny>ort11ce nello organismo 11mAno le piit sv~ l'i nt.o lE>sioni anatomo-p:=t.tologiche n el sistema nprvoc::n rrntr::\le, nelle meningi, nei reni, ne] fegato, ecc.? Vero è che le ricerche etiologiche nel sangue, net! lirrnor cefalorachidi n,no e in altre secrezioni f ::it.t e dRl prof. Pontano e dal d1ott. Trenti hann0 rl::-1to .P~ito ri,egativo; ma tale risultn.to non mi nare c:.11fficiente : per tagliare niettamentP ln ani~t i one d·al lat•o etiologico bi·sognPrE>hhP "VerP 1F.t. fort11nata o·ccasi one di compier e c1"11.e r'icrrch.e ana.tomo-patologiche. s11l Qe'Tltro f~'P""' iro e s11 l tromrco n.ervos o di 11n indivi~110 nrcn (i11t-0 d11rante il periodD diPlla aife1ion.P ,c.n::i ~odica freno-di ::t frammatica. Quan tunq11e iJ prof. Pon tano esclu1da ogni rappC1rto cf 'identità fra il sin1g hiozzo e le due mala i tie epirt emj che rerentemente com.parse, Emcef.n.lite ~d inft11 Pn z~, io rompleta.mente concord·o n·e ll 'e-sclnrlP.re il rapporto con la prirr1n m::i.lnttin, m::i non e~nn.lm ente per la seconda, danpoirh è sn ,...~'-- hp proprio e~ng.enato con.s i·d erare i v::trii crrn pni di casi , osserrvati d a ciasc11n ai11~ore . dnrante l'epiidemia influenzale, come 11na p11ra coincidenza. Più log'ico j1n·vece è il considerarli come un::\. forma la ivata di un più complesso quadro di malattia infettiva. 1

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Che poi l'affezione del frenica possa da sèsola es·sere riten.u ta come l '.espon.ente di una malattia infettiva, venne anche sostenuto, nella. sed11ta del 5 dicembre · 1006 pre·s.so la So.cie'tà. Lancisiana degli Ospedali di Roma (Policli ... nico 3 fehbiraio 1907) d.aJ dottor l\1ancini, . . chù· illnstrò un caso di nevralgia del frenico, s.e nz'altra sintomatologia clinica, com,e forma larvata di malaria. Si p11ò pertanto dedurre .e h.e il siirrghi'ozz<'>', negli individui da me ·o sservati, sia l 'equivailente d.ella sim·drome inft11enzale, alla ste.&s.ai. manier a ·oom e una ·s emplice nevratgfa vi'en\e consi·derata come .equivalente, della febb·r e maiJ.airica ; da npo,ichè, se lq emo·t ossine malaricl1e·r stimolan·do o flogosando un dato tro·n co nervoso p0sson 0 pro1durre la n·evralgia pura, an·che il tar1to discusso viru,Ci influenzale può apporta re 11n'alterazion.e anatomica funzionale in lln dato centro nervo.so, nei trocr1chi da es·so dipendenti e nei v arii o:ngani, cu.i ·essi sono d'e stin::tti. Se il i\tiancini ha ·d imostrato eh.e la nevralgia ·del fr.enico averva piena i.dentità con la malia ria, si può pen·sare che l'altra aff.ezione del fren ico <ia noi disc111s sa . ed estrinsecantesi come 11n r omplesso fìatto spasmo.dico, c11i si è imposto il nome di Binghi 0.zzo, sia pure una entità morbosa identica all'influenza. FilfldeJfia .- (Catanzaro), 8 aprile 1922. 1

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Nel meteorismo peritonitico. Nota del dott.

ALEARDO CERIOLI.

Il lavoro di Delore e Conrozier sull 'enterostomia nel trattame:nto della perito.n ite•, di ct1i n el P olic linico apparve recentemente un.a rassrgn a (V. Policliriico , Sezi·O"nie prati,oa, n. 51, 199 1) _ie d il ri·cordo '1'un bambino morto con grande meteorismo dopo· la Japarotomia che avevo praticato nella. supposizione, invero molto fon data, di trovar.e 11na rott11ra intestinale d a tranma, 1aparotornia che ri11scì solamente esplor-ativa, mi indu·cono ad eisiporre - qual semplice proposta per eventuali stuelli - la segnente idea. Non potrebbe il chirurgo in ogni laparotomia in cui .g ià es]sta oppt1r.e ·sia da teme!'si per l'avvenire il meteorismo, far introdurre d a lln assistente d7.lrante lo stesso atto operativo un lungo tl1bo p·el retto, e non ~otrebbe egli medesimo co·n 11na mano intro•ctotta nella ferita laparotomica guidarlo palpando il sigma, in guisa da condurlo ben in alto nel co lo1r1 discendente? E' n.ota a tutti l'estrema diffi.coltà de·l sondaggio intestinale dalla via del r etto, senz'altro àiuto, e come questo p.rov1

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681:

JL

POLTCT . l~I CO

vedimento, qual ct1r~ posto11el'ntori a, i11 i p ecie a m eteoris1no già iniziato, riesca cli. regola t napplicabile : ciò g·iu.stifìca l 'i11troclu z io11 c J) f eve11tiva della ....;oncl rt d11ra11te l'atto operativo, m entre l 'operatore s te~ so J)llÒ renderla, cr edo. a.bba.stanza agevole, ft.ettendo e c1i1·ig·er1do il t nbo n el ·Oolon colla p1·01)r]a. n1n110, m ent1.c l 'assiistente lo· spi11 g.e rlal retto. '(ìues t o tubo. che i)otre bb<' es1sere a11che pi11 g·rosso cl i t1n n ~o.nda esofag·ea . i)ermn11en clo nell '11ltitn a porzio11e 1d ell'iTitest i110 i1er nlc n11i g io111i d o·p o l 'oper.ri.z io1ne, n on i·a.g·gi11ng;.er eibb e gl'i ·Ste1s1si RC011)i d ella fi1stol•a i11testinnl e a rnezzo cli 11n·a sen1plice N élato1l raccoman•clat.n ·da l)el orc e Conrozi er? Tra lasc io di discutere a mpi a m en te qu estn l)roposta e.s sendo ovvii g·Ji ·argon1e 11 ti pro e oontro. c11e s i rposs.ono a;ddur1~e ; s olo1 mi Jimito a i ·segu enti brevi app t1nti. L o .svuiotamento dell 'inte stino è 1senza d't1bbio argorr1ento di capitale importanza· in ·Chir11rgia nd:rlorninale pojrhè facilita 11do l as1sor }) ime11to, la difesa er.1 j] d1".en agg'io iel el })erito11eo c: 1a~1-..el1be 11n ·Ottin1·0 preYentivo 1del l a pel'ito.n o11 di 11ite. Eviterebbe un cjrcolo ·v izio·s.o ·cJ1e • J)ado rovina il frutto dej mi.g·liori ·i nte rventi. All'al1top s ia ·cl,el ba111bin.o s1op1·acce1111ato l1 0tai ·che l ' estt·en1.o in fe1:iol'e . del sig·ma, eace ia1o in iba sso. forrr1ava c oll'e·s t tiemità st1p1e.riore cl e1 l'etto s cl1inociata . co11tr.o Ja. m et à ·n ~st. r u ciel lo s tretto n1)e1·iore d.el bacino t1n <:t11g·olo a c11t o. s i111ile a. C[tLelJo d ell e n rar1.c h e d i t1n V caipo volto. È fo1r se ,il forn1ars i cli Cft1esta i·ipiegètt11ra d·ell 'intes ti11 0. lla tn Ja })a l·t icoln re ~ it11 n­ z j,011e anat10 mir,a cle l s igmn. e del t'·etto, p c 1· forza della spinta di tlltti i v is ceri SO}Jl'ns t an1 i, inent ee lo $Vn·otatn r 11tn i11testinal r non i·ie~c 1)er l a p ar.esi s11f.fic j.e11te a ll a b i sogt1.o, la ·cat1 ~a {I ell a. con1·1.)l1eta occlus i-011 e 11el meteori~ 1no i1e1· itonitico? Il ineteoris1no cominci ato 11er la pa r.n lisi n on cliventa in seg11ito d a occl11s ion e? I ri1sultati d ei due ·oitati a 11tori parl1erebbel'o i.n realtà f avorevolmente a ques ta. suppo·s izione, percl1è se la paralisi fosse l 1unica causa clel n1eteorjsn10 l 'ape1·tt1ra dell'intestino in qualt1nq11.e s110 punto no11 clovnebbe ri11scire in a lc11n inod-0 a sv11ot.arl.o. 1

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Lori a to

(l~ l'eS·ci a ) .

Da tenere presente I L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A11egno Baft. oarlo o con Cartollna·Vaglla. Coloro che dealdarano versarle eontro nostra Tratta poetale, tengano preaente che queata llovrà e11ere aumentata di circa 5 llre per le tane acoe11orl• td altrl diritti poetali.

LEZIONI. Le con Vltlsioni. L·ez ion e t.ent1ta nll a Cli11ica P ediatrica di T... illa

clal rlott. (J oicrnctl des

s·,,.; eu ces

1\1. édi.c. de iill e, 1922).

Parla r e di cc conv11 ls ioni » c cl eclu1nps ia infa ntile si g nifica stt1dia re l111a et.elle l)it1 freCf11e11ti e co1nplesse Yeazioni i1erv ose cl.ella prima età. ( ~li anti cl1i ni11to l'i disting11evano, a seconda clelJ a l.e.S\ion ·e di q t1es to o qlJ.el g·ru1)po 1nt1 sc~1lare, le convulsioni in ester11e ed int.erne, attrib u endo a quest 'lllti1110 gr11pp10 le c o11trazioni l oca lizzate a i 1n11scoli clel faringe, cte1 laringe, del dia~fra111ma. 01·a 11011 s i parla pitt cli co11, ·11l c:;ion•i ir1tertl11e ocl estern e, n1a, si t ende acl i&>l a l"e cl a lle con\1 ulsioni l)fOl)l'iamente de tte le conv111sion i 1~scl1111siva11.n.ente tonicJ1.e e n fn r uientrar.e q11este nella tetania. . l\1arfan •CaTatterizza Je con\·l1ls io11i « ncce s1 ordinar in 1ne11 t e b r ev i:.;.s,i111 i cl i 0011 tl'a zi 01i i i i1Yolontarie rlei inu coli '"'otto11osti alla Yolont à, co11 o se11zn 0011tl'nz:icn.e d ei in1 L_co li della vit~ veg·,et n tiv.::1. Ql1a11 do Ja co n·t rn zi.011e è cor1tinu a, la> co11vnls.ione è c.l ettn to11ica: se essa si manifesit.a con scosse s uc('r: ·i,·e J1iù o rner10 ravvic inate, La co11v11l ·ion r è· clct.t n clonicri u . 1

Dobbian1 01 p e rci ò clisti.J.1g·n.ere anzi tutto : 1

1° Gli acce.-si coJùl>l eti fase clonj,r n.

fnse tonica i1ii1

2° Gli a·cce,ss i incon11)leti

i11a11ca o sen1-

bra manca t e la fa se to11ica. 3° Gli accessi i1·1~ego 1 a rj -

co11 s nccessione

dtsol"cli11'ata d1ei dne tipi. Q11al1111q\1e s ia il ti1)0, la crisi <::o!ll\·ulsivn , l1a spesso inizio brl1 sco. Gli a utori hai1n o seg1n!a,lato ta.Iora d Pi prodro1ni osser\ abili ò n i parenti (grida, ag·itaz ion·e, i1)er estesia sen s iti,·o-~.ensoria le, cmotivitù! instn.bilità) o ril.eYa])ili con la r icer ca sistema tica (esag.erazione cl ei ri:fl e~...·,i t er cl i11 t' i, i p c1·rc C' i t ah i 1itit gal,.a nica ). !..:ace.e. ~o cou>r> lcto , gcne 1·n lizznt o, regolar<1. s on1iglia lrlolt o alla r ri ~ i e11i lettic a . I l ba1r11Ji110 iulpn.llicli ~c e d'in1p l'ovviso; il s110 : guardo clivie11e fi sf->o ; il g lobo oc11lare è 1nogc:;o il }) iLt s1)esso sotto l n J)al11e})1·a s u1)e l'ior e, n1olt .1 i1iù l·a r Hn1er1te i11 hn so, ll e ll a cr11a l l)Osizion e C\'imrnobi lizza. J,a. p111)i]l a. è, o rc!innrinn1.e11t.e, dilatata. T.;t te ... ta è r11otata , -e1·::-o uri lat.o e i·ovoseiata i11dietro: le ma·sce llr .::0110 $errate . Gli art i sono r i gicli: le dita fl e --t"'l . il i1ollicr ap z)o~·g iat o s ut Jlalrno d.ell a n1:i110. I l t r o1lco i11ter o è rig ido, 1

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l}E ' ' Al TGJRAltD.

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(~.\!\:'\O X\.) X, :F'AsC.

21)

SEZIO~E

PRATICA

685 •

il torace il11111obile, la re~ J)ira.zione t1rresta.t a. ~'i11 dall'inizio la coscienza è abolita e l ,i11se11~il)ilità è assoltita . Qltesta fase ton ica clura aJCllni se<!o11di: ad es.sa segLI·e la fase clo11ica. I globi o·ct1lari, agitati èf a n1ovime11ti i11t,er-

cisi, r11oin.110 i1e.lle orbite: Je pt11)ille si co11trngg·o110 e si cliliata.110 a.lter11ativan1e11t.e fi111 · al n1omcnto nel quale, essenrlo in1min.e11te 1<l ri;;;oluzio11e, esse re. ta.11 0 ·co11tra.tt.e. I~e com111i.sR\1re labia 1i so.110 1stirF1 to nll 'iri.ft1ori, il l abl)l'O st1periore ti1~ato jn alto: il t.tis1na. p.ersiste od è interrotto da sco. ~e delle. i11ascclle. Compare nn:J. scl1in111n.... <lng11in olenta. f~li avan1bra cci so110 agitati ùn i11ovi1.t1e11ti rapidi di ·e 1nif1e~sione .e se111ieste11sjonc, i11·e11tre l.e dita resia110 ortlina.riarnentc fless.c: icle11tici n1ovin1enti, _g·e11era.l1l1e11te men,o accentl1ati, ag·l i a.rti i11feriori. I 111u.s coli del la.ri11ge e ùet d .i,nfra1n111.a sono a,i1i111 ati da co11trazio11i spn. motlicl1e: il passug·g·io clell'aria i1tspi1·ata. attrave1·so la, ~.lotticle s.c111ichiusa produce 11 u r111nor€' speciale. Spe so vi è p~rdita di feci .P(l 1111.ne. Se .l'acces~ s i ])rolun1g•a, il viso di* viene v.i.olacc-o e si copre c1i ·sudDre, le estremità ·si raffreddano, il polso si indebolisce e s i accel.era, 1a tempel'att1ra si eleva n 39<>, a ~-01, n 13°. Q11.esta f.nise dura tnlor8 a Jc;u11i ~·cco11cli , ialoea uno -0 d11 e mimuti, talora piì1: })Oi il ba.tn])itto e11tr a in con1pl.etn, ri.sol11zionc n1usco.lal'€. 'J'n.lora gricla e piung·e, il più . pesso resta 1111 mome11to j11. stato st11por-0so co11 i~espiro stertoroso: talo1·a s i osser,rn, u110 ·tato cli pa.re·s i ecl <!.mipar.esi. U11a 111inz,ione pllÒ . eg11nre la ft.110 dc lla ctisi. ~ell'R t<.;rS.~·O co1nrJieto ·e g·eneralizzato, le conv11ls,io11i ·so110 bilat.c1 ·n.li, i11n. talora più acce1ti11nte da 1111 lato: esse poi no11 . ono d' e?1iblée ger1erali : i11izia110 dai g lobi oculari, si este11rlo110 cruindi al ·viso, al collo, al la. nt1ca, ag·l i a11,i sl1p.eriori, a l t1~onoo, agJi arti i11feriori. \[o! tP. volte ~i Ycdono .o·ccessi i11co,m 1)lieti, I1'ei tft1ali una delle d11e fa s i, il più s1)e.sso la to11ica, lnanca o i)er lo meno sfugge a ll.a nostra osservazion.r, ecl a ncl1e accrssi il'regolari. l\Iolto ~ve ·so . i os erva110 co11 vt1lsioni parzi~1li JlQcalizzate, o })rede1nina11ti, in u11 segme11to ,dcl corpo come .arti, tronco, vi1so (le piì1 frequenti i·ntc--ressa11ti o la total it.i1 rl.ei muscoli del vis0 o t111 gruppo i11tlJscot=tr.e co111e l'orbicolare delle Jabbra., i m11s00 li d·ell a. 1ing·t1a, i m11S1coli cleJ g·lobo ocula re) o co11vuJ.:::'io11 i i11t.er11.e localizzate a i llll1scoli clr l fa1·i11ge , con difficoltà grH\'E' clelJa degl1 ttizio11e, ai inuscoli laringei e al <liaframn1a co11 · ttlJ11ca o con i p ira.zto1n i i llte rr1.e .ed ~~Pi t·:tz io11i bl'ev i. Stc. le ~o~·::. ~ pnrziati <.;Ile incc~111)1Ct}~ .:1 ac.;1

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co,1 npag·n,a110 co11 perdjta della coscie11za e d€Jla sensibilità e ter1ninano ron pianto o son nole nza. Il l)it1 spesso la cri. i J.ì011 è u11ica: essa si r.ipete d·opo1 qualche 01r a o fltta·l.che g ior11'0 o più se.ttitn<1ne, o, divengono st1 b·e ntra11ti e <:lar ir1agari luogo all·a inort.e per asfissia. Spe·sso 11.11a ca11sa, s.e1nprr, la ste.ssa per un <lnto paziente, sen11bra .interv-e nire nell,o scatena n1e1nto cl.e.Ila criisi, u11 a ece·s so febbrile, un '.eruzione c1en-ta ria. 111 generale le crisi te11clo110, a n1ano a mano cl1e il ba.111bi11.o c1,esc.e, a divenire l)iù rare: do1)-0 i siett.~ annri mo11 si osse rva1'10 quas.i p.iù. Un ncce·sso co1npleto, gen·eralizza:to, somig·lia. molto a.Ua cr1si ·con1iziale: 1sono .stati prol)Osti alcuni seg11i differenziali, ma il loro valore è r.e.lativ.o. 1

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Per l'epilessia p·arle1:ebbe : l'aura i)1·emu11itoria., il g·riclo iniziale, il mors.o .della lingua, le vertig·ini, le assenze, i l ics nell'intervallo de llie crtsi, l ~ ,m odifi·cazio11i clel carattere. In priatica pril11a ·di fare q.ue·sta diagnosi 'oc·c1,)ra·e segui1 ie l'·evolt1zio11e delle cri:si per più a·n11i. Lo s1)cts1n o del I ri glottide iI1izia nel bam bino 1

con l111a iu1spi1'azione difficile e leil!ta, a-cco·m pagnata da una s,p eciie dii gorg,OJglio, s i contin11a con un l)eriod o di apnea., i11terrotto o 110 cla i11spirazioni penose. I/ arcesso in.tie·ro non dura l)iù di tre11ta seci011d i e 11on ·si accon1pa1gna a perdita e.li 00·110scenza. rf11ttav ièl l\1at•fa11 fa -Osservare c-11e l 'aCC€.SSO di . 1)8 n10 glottid100 può alternar~s·i con conv11lsio11i n,r,i ·s ogg·etti aff.eitti dia te.tania o .spasim ofilia.

La, teto n1a o s pas n1 ofi,_lia s i cu.1~atterizza p er cor1tra.zio11i tem1)0 t•a11ee localizzate specialmea1te éi.lle ·e·s tren1ità degli arti, per con,ru1sio•n .i, i)er ip er c'CC'litaJ:iilità ,el.etttica e i11e·ccanica· dei m.11~ scoli (ma11.0vra di Tro1usseau-Cl1wo.s tek). )J'o11 'S i assomiglieran1no certo alle convulsio11i quelle sco·s.se ritn1dcl1e della testa .e d el tronco in1itanti il saluto o il d:ini ego. tnJorn. nccon1pa.g ·nate da i1:istagmo, m1a se11za 1Je11dita cli co ·c1enza, i1oite ,sot.to il 110111.e di tic de Sala ani o di sp(lSmo n u taris . 1rtL011no o.l ·niecca1iis1no ·delle co11vu1sio11i d el ba.111b i110 sapr>i.amo poco. N c.J l'adulto l '·eccita.zi.on.e cor1.Yu l·siva111e11te è dovl1ta, il più spesso. :1-d una lesione corticale cl1e .sosip.ende l'azio11e iniJ)itrice 11or.rua.l1ne11te ese1·citata dal cervello s11l 1nidollo : 1n,a .neJ l)an1bi1uo i1-00.1 è certo l a sters sa cosa i11 qt1n11°lo i ce ntti cortical~ !-j0110 a lll:l~i.llJ ::1 :. :vilu11~1 at i ç L·C (0ll\' Ll 1 5 Ì OI1i SOlllJ l)Ì ~·l


686

IL POLICLINICO

probabilmente dovute ad una eccitazione midollare. ln alcuni casi tale eccitazione sembra derivare da un disturbo nutrit·ivo dhlla sostanza nervosa co.m e può prov-0carli l'asfissia (convulsioni ·OOn·s ecutive a corpi estranei nelle vie 2ere·e, al crt1p, alla broncopolmonite; spesso ~i p11ò riferire la causa a sostanze tossiche .esog.eine od endogene, o ad i·nf ezioni, o ad azioni riflesse o ad insuffici enza paratiroidea. l~ certo eh.e l 'oss.e rv.a zion€ riconosce due indiscutibili cause predisponenti: l'eredità (psicosi, n~ro1si, affezioni nervose organich.e, saturni·smo, alcoolismo, tubercol-0si, sifilide); l' età (La massima frequenza si ha dai 3 ai 6 m .esi) . Per le cause determinanti dobbiamo distinguere:

1° C.onvulsioni dovute a lesioni ~cute o croniche dei centri nervosi: La m€ninigite tubercola.re, la cerebrospinale, le meningiti acute ·poS!sono in tu tti i bambini acco mpagnarsi a ·c-0nvuls ioni terminall, agoniche: ma -J}ei lattanti le convul!sioni in.c,essanti possono oo-stituire il segno ·dominante della meningite tu~e-reiolare (forma eclamptica di Marfam). 1

Convuls ioni si hanno ancora n elle: emorragie m.enilng.ee di origine ostetrica; -em orragie menin1g.ee negli stati asfittici; tromboflebiti dei ·seni; congestioni cer.ebr a li e menin1gee risultanti dal colpo di ca1ore; anemie ·consec11t~ve a gravi emorragie; ·encefaliti emorragiche (spesso 1I1Jella s ifilide ·congenita); ence faliti acute, letargjche o no; traumi cranio-ceroorali; !estoni congenite del cervello, sifilide ·o no (se le rosi cereb.r ale , po~en cefalia, idrocefalia, gliomi, asoossi o tubercolomi d el cervello) .

21) Convulsioni dovute ad aff.eziorne di un r

a ltro apparato. - Una br11sca .elevazione di temperatt1ra, spe:sso accompagnata da convulsdoni n ei bambini, può in dicare l'inizio di varie infezioni: imfl11enza, polm.onite, broncopolm onite, morbillo, scarlattina, angina, otite acuta, polion1ielite.

3° Intossicazioni ·esog.ene : Tossine gravidiche (neonati da madri eclamptic!F-). Allattamento (alcool, nefrite, disp.epsia o stato patologico della nutrice; oppio, belladonn a, bromofo.trmio, santo11ina, piombo, ossido di carbonio).

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4° Intossicazioni endogene: Aut-0intossi·cazioni digestive (dentizione, indigestione acuta, gastroenteriti, enteriti coleriformi, strozzamenti -erniari, stenosi piloriche), rachiti·smo, ins11ffi·cienza -epatica? insUfficienzia s urrenal.e? eclampsia uremica. 5° Convulsioni riftess.e per eccitazione di

origin.e periferica : C.o n,·nl:si.oni de11tar:ie, elmintiasi, -cerume o corpo estraneo n ell'ore·cchio? o nelLe narici, o nelle vie aeree, ustioni estese. Allorehè, ric€rcando l 'ori:gine di una crisi convuJ.siva siano state .eliminate metodicamente 1e aff.ezioni ·cerebrali o meningee, le mala ttie febbrili, le intossicaziom.i, le tetani€, non bisognerà subito ammetter.e .la crisi esaminata nel gruppo d.elle oc)invulsioni essenziali, ma ricordarsi dell' wvvertenza che fa Marfan : « le oonvulsdoni essenziali si osservano sovratutto mie.gli e'iedoluetici » . . La prognosi del1e convursioni dipende anzi tutto d.alla loro causa. Se·condo Collin e Revon possono coin siderarsi meno ,gravi le forme nel. 1€ quali Je oonvulsio1n i toniche sono assenti o poco m arcate. Per I.a terapia, bisogna anzitutto porre il bambino sul letto e svestirlo: se la crisi si prolunga , dare un bagno tiepido (35°-36°), con effusioni fredde sulla testa, per dieci min.u ti: se v i è febbre: gr. 0.25 di antipirina in un poco di acqua zu·cchera ta. Se gli a ccessi tendo.no a divenir.e subentranti: inalazioni, su compresse, di cloroformio od -etere. Cloralio in pozione; nel neonato gr. 0.03 .a gr. 0:05; nel lattante gr. 0.05 a gr. 0.15; dai 2 ai 6 anni, gr. 0.20 a 1gr. ·0.30 (per clistere raddoppiare le dos i). Bromuro di 1{ o di Ca. (gr. 0. 50-gr.. 1); antipirina per clistere (gr. ·0.10 a gr. 0.20 per 5-10 gr. di acq11a). La puntur.a lombare è utile non solo per la diagnosi, ma amche per la cura dell 1iperten·sione. Riget ta!'e come in.u tili .e magari dannosi : senapismi, salassi, iniezioni di soluzione fisiologi ca, o cli olio canforato. Infine : trattamento causale. Se però gli accidenti si ripetono, occorrerà prescrivere un tratt.amento anticonvu lsivo: cura di 15 gii<}rni .e poi riposo di 5 giorni di brom11ro di Ca, K, N a (prima dei 6 mesi: g.r. 0.50; da 6 a 12: .gr. 0.75; negli altri gr. 1) oppure gard.enal o luminal alla dose di gr. 0.0-2 a gr. 0.03. Evitar.e gli stimolanti (compresi bagni salini o solforosi) ed ogni causa di eccitazioo.e. l\i!ONTELEONE. •


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XXIX,

FASC.

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SUNTI E

SEZIO~E

I~ASSEG NE.

FISIOPATOLOGIA. Impor ta nz a e sig nif ic ato della glicogenesi epatica . (ROGER.

La Presse "111 édicale, 8 febbraio 1922).

Dop.o ch1e C. Bernar.d scoprì la glicog.enesi epatica, m-0,lti consid·e raTono il feg.ato come la fusione di due glandole, l 'u.n a a secrezione .QStc•"'n.a (bile), l'altra scari·cante i 1suo1 prodotti, cioè il glucosio, jn ci!colo. ~la poi si scoprì che il f.eg·ato ha una funzi one importante nella produzione dell 'urea; che arresta e modifica le albumine, i peptoni, i sali di ammonio; ~he agisoo .sui grassi, sulle sostanze aromatiche, sui veleni. Queste varie e molteplici ft1nzioni 'Sembravano però isolate e indipendent i 1'11na ,d all'altra, seinza alcun rapp-0rto nè alcuna sUibordinazione. L 'autor e già da ll1ngo te.mp.o .era arrjvato ad una ooncezto.n e b.e,n differente specie per ciò eh.e· riguarda la funzione glicogie.nica siui ve1.eni. Da numer.ose e.sp.eri.enz,e praticate su animali in stato vario di inamizione l'A. aveva visto eh.e ·col diminuire del c·ontenuto in glicogeno del fe·g ato, diminuiva parallelamoote l 'azione difensiva sui veleni. Il glicogeno, o il g1t1cosio che da esso deriva, i:ntervenebbero diret·tamente in que·s ta fiunz ione ·difensiva, formando con la .sostanza to·s sica una combinazione inoffensiva. Il gliaogeno ha quindi u11a n11ova e i.mportant.e utilizz,azion.e nell 'organ ismo oltre ch·e quella semplice di ripara~e alle sue perdite energetiche1. Oggi 1sappiamo ch1e le ·sostanz.e to·s.siche che h anno o c1w p·ossono ·assumere nell' organismo una funzione alcoolicia o fen 0Iica, si uniscono agli zuccheri del fegato per formare d.ei gluC©sidi, i quali per osis idazione dell.e loro catene alcooliche danno luogo aid aci,d i glicuromici comb inati poco tossici e facilmente eliminati dai reni. Il glucosio provenie11te ,d al fegato contTibuisce quindi alla protezione dell'or.ganismo. Il fegato :non arresta 1sol10 l~ sostanze solubili che gli arrivano dalla vena porta; esso esercitA. anche un'azione distruttiva ·s u diversi germi patogeni, az.i one 1a nche questa in dirietto rappo1.rto proi:>·Orzionale col ao-nteml1to in glicoge!rLo d el fegato. L' 01sserva.zione ielinica ha .mostrato le relazioni esistenti tra la ·SOppI'leSsion.e degli adrati , di carbonio .e lo sviluppo dell 'aciek>si. Gli studi sperim.entali hanno chia rito il fatto empirieio mostra.ndo l 1a:zion.e del fegato nella f©r. . 1

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PRATICA

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mazione e nella distruzione d.ell' acido ~-ossi­ butirrico e d·ei corpi aoetornci. Possiamo ooaì comprendere il ·meoca.nismo delle manifestazioni d.ette acetonemiche nel diabete, e capire l'influenza del digiuno miel~ l'uomo san.o che provoca rapidamente il passaggio nell'11ri11ia dell' acet one e 81.ell'acid,o aootilaceti·co, ma non del ~- ossibutirrico, forse il più dannoso, dei vari corpi. Nel diabetiC-O in cui l~ funzione glicog·enetica è indeb,olita l'acido B-ossib11tirrico appare dall'inizio dell 'inanizjone.. Il glicogeno interviene · an·cora nella trasforn1a.z ione dei gras·:>i: il fe gato trasforma gli acidi gratssi in acidi sem pre meno sat11ri, e così l'acido stearico passa in acido oleico, poi liinol.eico, quindi lin.olineico. Gli acidi non saturi .elaborati 1dal fegato contribuiscono alla fo:vm a.ziQne dei fosfatidi dei quali qu·esto organo è molto ricco: .essi costituiscono, secondo l'e:spressione di Loew, delle macchine per bruciare, gli acidi grassi. M.a queste. combustioni avvengom.-0 solo in presenza del glicogen.o, che costituisce il vero fuoco per bruciarli. Il feg.ato ha ancora una azione importante nel m etabolismo dell·e m.a t erie azotate. Ess.o fabbrica .e distrugge gli aminoacidi, collabora ali.a formazione dell '·u r ea, sintetizza le albnmine. Ma la distruzione degli aminoia.cidi esi~ l'integrità della g1ic·og,e nesi epa;tica. Il fegato foI"Ina l'urea a sp.es,e dei sali ammonjacali e particolarmente del carbonato di NH 4 , ma è an·che capace di formarla pe r oss1rtazione a 1oon.tatto del glucosio. Il fe.g ato p11ò fare la s intesi ·d egli amino·aci1di unendo l'ammoniaca sia con acidi a.-chetonici, sia con degli acidi-alcool, come i'acido lattico. Si p11ò quindi facilm ente pensare alla po ssibilità d'una 1sin.t esi d' alburnina per l'unione di ammoniaca e di z11cchero. Questa sintesi è i1o ~sibile per.ohè gli zuccheri forniscono acidi a-chetonici. mentre i grassi ossidandosi sulla catena 8 non possono servi:re alla ricostruzione dei protei.di. ·Come sempre le formule sono reyersibi1i e quindi .si può dir.e che se gli zuoch·eri possono formare d.elle albumine unem,dosi all 'NH3 , Je album.in~ posson.o p.erdere dell 'NH 3 e servire 1a ll1a rico,struzione d1ell,a riis erva glicogeniiea. Ba·st.erebbe aver sotto gli oc·chi un momento le varie 1orm ole del glucosio, della glic.erina, dell'acido lattico, dell'alcool etilico dell'al,deide acetica, dell'aicido acetil-acetico, per vedere i rapporti sempre rev.e!'sihili che li linisor:>no. Cogli alimeinti intr@duciamo ogni gi orno ·una • certa qu1antità di creatina: i mt1scoli ne con1

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IL POT.lCLINICO

te·n gono 11na forte quantità; 111a. la 111a.ggio1· l)a1°1e vien.e dal meta.boli·SD10 ceill11la1~, il fegato la trasfor1na ir1 creati11a, cl1e il rene può poi .eli111inare. :vra questa trasfoo·mazione i1on ruvvie11.e 1s e il pa1~e·ncl1ima epatico non conti.eme glicogeno : jl digiuno })l'olu11g·ato fa comparire nell'urina vicino alla creatinina della creatina -cl1e snbito scompaiie so1nn1in istrando idrati di carbonio. La conosctl11za delle rf!lazioni tra glicagenesi e le varie fun·zio1ni del fegato dà lt1og-0 a qualche deduzio11e 1)ratica. L'esperienza aveva già diL11ostrato i benooci d'una. aliimentazione id.r,ocarJ'.>(}11ata i1elle malattie le più diverse. I .. o z11ccl1ero è indi·s pensabi1e sia rr1'ellc in,fezioni che n~lle jntosstcazioni, n elle affezto11i che portano all'acetonemia, o all'aci.d·osi. I chir11rg'l1i imgl.esi hru~n.o 1n 01st1·a to che la mag·gior parte dei dist11rbi, .e in specie il vomito, co·n secutivi agli anestesici, .si .evitano • somm:ùn1st.rando a l pazi.1ente 11n pasto d'idrati cli car·lJ01n io, qualche ora prima la ·cl-0roformiz. zaz.1one·. fl glicogeno .epatico non è soltanto la riserva a cui attil1g-e l'orga11ismo secondo i val'i bisog·11i clelle differenti modalità ·energettch e, ma 11a un ufficio complesso e importante, a;gendo sui prodotti chetonici, sui g·rrussi, sui protei·di ·~ lor.o d·erivati, ·sulle ·sostanze tossiche ed anch e sui m}crobi. Il g·licoge110 non 1s i può più quindi riguardare. soltanto come l'espressione della attività ·d1ella cellula epatica, esso è un el~irnento i111d'ispensabile a.ll'attività chimica del fegato. T. DE SANCTJs :!.\10NALDJ.

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XXIX, I~Asc. 2lj

la scuola m.rt segnono inveoe la pr-0pria esperienza; co~ì A. Reil contro il parere di Bro,,·n, Brousseais ed altri aifer1nano d·o versi lasciar· guidare 1dal·l 'appetito •dei pazienti feibJ)ricitanti. In seguito Graves « He fed fevers1» propuga1a pubblicarr1ente lln'alim·e ntazione più abbondarne nella febbre; però con le 1s ue prescrizioni dietetiehe non ·si ·supera110 le 4·00-500 caJorie quotidia11e. Più tardi Trousseau, 1Senator, Buss, Hoesslir1 furo110 part.igiani di u.na dieta più libei-·ale. ma finò ai tem.p i moderni le indicazioni dietetiche e rano l)iù o meno moderate: nel 1899 Senlato-r conisiderava ecces$ive 2()100 \calorie, i1e.l 1893 P11eitz p,a:r1J3. di 2700 calorie i1ell'1a..Iimentazione di1rante l'ileotif-0; Juevgens .am1nette in questa malattia ~000-2500 ca·Jorie; Schottmuller parla di 2800 ·calo•ri.e. La d:tst1~ibuzione del totale delle ·calorie fra albumine, g.rassi e idrati di carbo.n io, non gode ·ancora di regole solid.am1e111.te dieterminateper cui vale la pena studiare questa que.sti·one dwl pt1nto di vista diell~ nu-01ve acquisizioni . È -certo che posJsiamo rubba1n oo·11ar.e l'antico ti·n1ore die-ll'eleva.zione dell•a tem.p eratura ;i1ella sommin~str·azio111e di aJ ilne;11ti iai febbricitanti. Già nel 1882 H.ciesslin in opposizione a .Ba'l.lier, provò cli.e it1 media Ja temperatt1ra del corpo negli stati febbrìli aumen.t a, dopo .la somn1intstrazione cli alinwnti, di 0.21 gradi; tali O&ser·vazi-0ni furono recen.tern,entie confermate da \Varren Colen1an e D11bois; l 'au.m ento della proclurione di calore nel febbricitante d-0po la ingestion.e di alimenti (la cosidetta e11crgia dinami·ca sperifiQa dell'a.lilQento) 1nisurato dal1' a11mento di cotl)St1rno cli ossi~'e110 è note.v olm,ente IJiccolo.; MEDICINA. Resta da verificare se, con1e sembrano in~egnar.e le esperienze cliniche, ·die termi.niati aliNuovi orientamenti nell'alime1•tazio11e n1ent.i che contenga.no albumine, specialmente dei febbricitanti. la ca1'J.11e, pos:sa110 anche qua.11do iSi3.!IllO oc·ca(I l. SALO:\ION. R r> i i:sta del Ci rcitlo ·1n ed.. .4rg eT',· sionalmentie o volonta1·ian1ente somn1ini.strati ·i n misuria .abbondante o impr.ovvisa, ess.er ca11tin.o, 102:1). sa di ascesa della temp.e.ratura. Già molti .se.coli prin1a .di con•s iderare i proPrima le n~ce.ssità .alime.ntari del febb1'icicessi vitali con1e processi di ossid1azione, i ta:n te erano ca1colate tropp·o basse; secondo sospettc.1va .es·s1el'e la febbre un processo di ai1ig;li anticl1i lavori di Krauis, Lochning ed altri n1ento de lle comJ)ustio11i : que.s,t o ci 1spiega peJ:i accett!'l ' 'a un au111e111to diel 20-25 ~~ i1el metu.cl1è dai te1npi ])iù remcti fino al1a metà dello scorso secolo d1omi.11av1a l'idea che per nessuna bolis1no totale quasi ug.u ale cioè n, quello -cl1 e ragioi11e doveva 1stin1olarsi la ·Coml)llStione « get- · l'A. ha co.n statato nel b1agn-0 di l·uce inca11d(l. c211te, .me11t1·e che col bagno ad acqua calda tar1do più carbcme al fu-0co ». Ben diceva Gra·v es qu1ando so1ste11eva che p.e r (.1.-0 g·eacli) secondo ' '' internitz, la produzione molti infermi la terapia del1a fame ordi11atc.t ca.1011.ca a11n1e.11ta intol'no al 30-75 %. Secondo gli ultimi 1éùvori di Grafe l'aumento ùal ineclico git111g·ev.a ad esser tanto per11iciodel ricambio totale, nelle infezioni act1te· ragsa quanto la stessa. m·alattia. Co111e in tl1tti i to.mpi a11cl1e allora abbiamo giunge il 30 ed anche il 4·0 ~~ : un rica.m bio n1~.ggic,_.. l~l ·10 ~~ imr>cr~a, più o IL.ene. cir .:~ J11C'.d ici c:1 ~ !~~:1 occn1)a11dosi d e: l'i11<1i~~izzo de1· 1

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SEZIONE PRATICA

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• terapia pt1ò tr.a:rre- cf.al sottomettere .g li infermi ad una alim~ntazione ricca di calorie. Occo1rre notare chie in determinate. infezi.o ni: a.ng·in1a , polmo·n ite, .e cc., l'aff.e·z to.n e ·di certi organi dànno ir1d:iicazioni speciali ed im!pongono u·11a riduzione del'l 'alim.entazione. La ·ques.fiorne d-ell'o1Jtiml1m di albumin.e nella alimen,tazione diei feb.b ricitanti non è risol~, pioten.do 1no.J.ti argomer1ti esser portati sia in pro eh.e contllo. Riassum.e·n do possiamo dire che con l1na aljme11tazio·n ,e ricca in azoto, la. eljm~nazione de1l'N nelle brine, sebbene maggiore eh.e neg'.li i;i1ifermi alimentati con diet.n povera di N, non aumenta in proporzione. a ll'N ingerito, in moclo che il bilancio migliora. Te11endo· a.n ch.e d'occhio il fegato e i r.eni~ in generale 1s~ra raeco manda;bi.J..e ~non SOi'- , prussare i 100-120 gr. di al1hTtmine. Riguia'r do alle c,alorie di idrati di carbonio, La qu.esti'One <le1ll'optimum è più se111plic·e: si tratta di dàrne qt1ante· ne p ~rmettano J.o stia.to generale e lo stato del canial.e digestiv.o·; da considerarsi le iuppe mucill~ginose, i succhi ·di frutta, banane, pl1rè·s , zuccheri, eicc. _,i\ causa del maggior potere eduJcoir ante dello zucchero di canna s1 potrà fa:r ingerire i11ag·gior quantità di levulosio e speci·a lmente di lattosi,o. Gli a 11tori amer"icar1i han-n o impiegato fioo n. 750 grarn1nii di latto·sio al g·iorno-.

calorie, sornm·a q11e1sta perfettau1ente applica>bile ·ad un febbricitante ac.u to. U11'altra riagio.nie ch e ci impone di aum.e ntare g li alimenti, •sp.e.cdalmente .a ba·s.e di idrati di ('a1·bonio, deriva dalle esperienze fatte ' sopra il inetabolismo• d-011.e albumine nelle infezioni. Fino a quest'ultim·o tempo sii i11ett.e va in relatio1n e l'aum·ento del ricambio delle albumine ooJ.1 vati fattori: tna que·sti dobbiamo t.enere conto della ipoalimentazione cl1e si ·h a durante la fe!bbre1, e ùell'azione. to,ssica ese1rieitata sopr a I-e a1hnmine d·e l corpo. L1 · aJ tra parte esperienze re·ce".n ti di Hinschife ld, 0tt, ' i\: e1ber, ed a ltri nel1a tubereio losi e ne :.:.:d animia li, d i S1chaffer e Warren Co·l eman nelle febhri .acutie, ha,n no din1ostrato che :iin l111 feb hricita11te nc11to, anche grave, si ·p uò vince.re l' a u.n1 en t,o ·di 1d i.sitn1zione CLel1e al.b11m·ine ed ottenere un bilancio di azoto posi tivo. E. Grafe si basa ·sul fatto cJ1e nella feb·b re il 1ricambio ideli'ailbumtina è 1arunie.n tato in modo a·ssol11to· m ·a ·che p.erò I.a partecipazione delle allbi11D1ine nieJ. ric:amb-io to·t ale non è mag .. giore di q11el che si veri:f ica nella f.armie s1einiZa febbre, per ripudiare il c·oncetto di u111a dtstruzirone tossog€na delle .aJbumin:e e colil!sidierarla con1e co11seg11e'l1za dell 'ip.o alimentazion e : qu.esto m-0do di vedere è confortato arnche d·a l ~10NTELEONE.. fatt-0 che la distrl1z.i o1ne febbrile c1ell'alb1unina. p11ò corniJens a1~si completamente con l1na aliCHIRURGIA. m&n1azione ·ad a lto valore c1a.lori·co &J)eci-alm e11te rjcca e.li idrati di carbo nio. Prolasso attravfrso l''ano del sj~ma eolien , Praticamente è im11os~ri..bil e i1erò 'far invaginato per un lipoma sotton1ucoso petroppi id·rat.i dj cn rbonio. duncoJa to. N è pLLÒ otte11ersi il risparn1io ·de.Jl 'allJ11ttni11A. (Prof. RINALDO CASSANELT.O. La Riforma medica , co11 i grassi cl1e i1on sono n11 ,~o~iit11 to eqt1ii1. 3, ,anno 1921, J1Rg. 57). v.a lente cli es1se 1 ·dovem..d.o.s.001,e s.011Nni11i s trar:e I.. ' .I\. 1•ico1rlda11do un cas·o, già puibbljcato, di in q11n1J tità grand i, mag·giori della rorrt~ipo·n­ in va1g ina.z i.oo,e· .dJell 'intesti110 tenl1e, ·era usato d11 diente d i n Lbumin,a . un lipoma della })arete i.11testinale, il quale riAl feblJriJcitante va percjò dato un elevato chiese 11n·a r'eisezi 0.ne di m. 2, l5 di intestino, nrtmero di oalorie, a l)atto c·h e i1,o n si a.bbia11•) riferisce di u11 alt1·0 ·caiso d,i invagina.zione del miuj n)i distnr1>i gas.tl'o-jntes tinali. le porzio·n i bassoe clel t'ubo dig.e·re.nte, causata P rec·ci11d.endo da i primi gi10 f'nj non Sal'à di fda u11 li.p.oma d1el sign1a .colico, nel lumie d1eJ fìc ile fare ingei·ir.e 200(}, 2~300· caJ01·ie sntto forq11·aLe a~·sllm·eiva l a. forn1a. di p.o.Jipo sottom11ma ùi la ttie, crema, znppe t111Jcllaginose, beC·O.S o ped 1rne:olato. v1an1de, z,u cchero, ecc. Però in n1olti in.f ern1i B. T. di a. 51, ro nta<tli110, da Modena; soffrco.n febbre a·cnta da nJorbi'llo, . scarJ.atti11a, inrente .da qualche n11r10 di · s titich.ezza, negli ll~­ flu enza, f-·etticr..m ia, tifo ; €GC., lo stato deg1 i ortimi mesi avvertiva nella. .def€cazione che llTl glani cligestivi è tale che si i ·agg· i11ng·or10 senza piccolo corpiciattolo dnro ·Slpo.r,geva dall'ano e gra.11 difficoltà dal lo 30~0 al1e 4--000 e IJiù casi ridl1ceva attraverso l 'a.p ertt1ra ann,Le soltanto lorie. con 1na11ovre dig'itali e con sen1icupi. È l111a q11e·s tion.e rla ris olvere se il risparmio Un gi,orno a causa di lLl1 grande sforzo neJ di alcn11ie ce11tinaia di grF1.m1m i di albumina. lavorarie avvertì fra le natiche u11 girosoo coi:po ùel COl'1)0 è ' realmente utile; l 'eSJ)e··r ie.n z1a persoestra:r1eo fuori d.ell' an.o, de l volume di un p11. nale d e Jl ' ..:\ . .111ostra il gran va11tag·g·io che ltl g'no, sangllin.ante, q11ale mai fu10 ad allor<:'t l{)IQ()

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LL POLICLINICO

aveva avvertito. Non si rid11sse nè co11 i mezzi ,. già u1sati nè con il riposo .a letto. Anzi al matii•n o seguente, sotto lo stimolo di clefecare p onznr1do, si accorse c.lella fuoriuscjta di anse inteistinali, che non rientrav.ano in alcun modo. S egt1i·rono dolori al basso. ventre ed in corris pondenza dell'intestino p·r olassato, vomito di sostanw alimentari. In tali condiziorui l' am1nalato, ricove-Patosi in ·ospedale, presemiavasi soffer-.entissimo per vio. Lenti dolori all '.aiddome, oo·n incipiente vomito d i so.stanze fecaloid i, ventre meteorico, anse intestinali assai distese, i11 contrazione duTante ,gli sforzi dolorosi. Dall' ano fu·oriusciv.a po:r zione ·cilindrica di inte.s tino per circa 20 cm., alquanto ripiegato indietro. La mucosa sopraistrunte fortemeinte tumef.atta, di colore hluastro, oon qualche rara cl1iazza di foglia secca, sanguinava in più i)unti. Spa~mo dello sfintere anale, dell,intesitino proLassato, il quale IJresentava ali 'estremo interiore un tumore sfenoidale, grosso .quanto un.a nooe e che con peduncolo sottilissimo si impiantava sulla parete anteriore diel lt1rne viscerale. Niel cilind·r o intestin1ale prola,ssato non vi erano altre t11m efazioni o restringimenti. L'esplorazione rettale rivelava presenza .di un cavo rettale alto cilfloa 10 cm. il cui fondo era costituito dalla riptegatu~a dello intestino retto su qu.ello invaginato. Perineo valido e resistente. Il sigma colico era quindi invaginato per pieglhE} interne od esterne .s opra e sotto-anali. Dall'esame clinico appariva chiara la forma clinica di prolasso invagiinato (Grosselin) o più propriamente invag inn,.zione procidente (·D elbet). J~ · infruttuose man-0v.re di taxis per ri·d uITe • il viscere prolassato, le st1e condizio·n i di oangreina incipiente, U'Qa lacerazi-000 prodottasi n.elle manovr.e di riduzione in.du·s sero l'A. allo interve11to laparotomico, in posizione di Trendel1enb·11rg, ·con taglio ombelioo-.pubico. ·U na dolce trazione sul viscere prolassato dalla cavità ·del• bacino Jo fece svag·inare riducendolo nella cavità pelvica. Facilitato da UJn'ahnorme lmnghezza del mesDsigma resecò 16 cm. del sigma con gli incipienti segni di ·Caingrenia, suturò con anaistomosi termin·o-termin.ale il coloo al r r tto. Lasciò saffo alla Mickulicz in cavi.tà . per tre giorni, d~opo. i quali evacuò spontaneamente, ed in 26" giornata fu dimesso completa, mente guarito. L'esame mi·croscopioo del tumore dimostrò trattarsi di te.s suto lipomatOS-O. T./A. insiste sul concetto, già enunciato nell'altra st1a pubblicazione del 1912, che La i·n va,Pnazione è una conseguenza non infrequente ' dei lipomi dell'tntesttno. Dopo di lui altri AA. 1

[ ..\Nxo XXIX, FAsc. 21]

l1an1To riferito nuovi casi, tra i quali però non conosce altro di invaginazione del sigma colico, J)rov-0cato da lipoma peduncolato. Ln questo ultimo caso illustrato il momelllto patogenetico deterrr1inante dell'invaginazione ft1 il lipoma sottomucoso peduncolato, sito nella par.et.e anteriore d<=>l sigma verso la sua n1età. Il tumore prod·u cen.do ostaioolo m.ecoanico, provocava cointrazi.oni a monte dell ,intestino, eh.e n1a11 mano andava progreidendo vevso il basso per movimenti peristaltici ·dell'ainisa i11.vagina.nig, come dalla storia risulta, fino a• quando il paziente percepì la pioco1a tt1m€fazi.on.e uscita dall 1a110 e num·erosisisimie volte ridotta. Gli sforzi ·del lavor-0 e della def.ecazione determiinarono il prola1ss10 del visoor.e invaginato. Ma -0lbre eh-e dalla presenza del tt1more l'invaginazione è ordinariamente favorita dalla 1rila.s satezza d.ei mezzi di sostegno e di ·s ospensione dell 1intestino retto e co1on, i quali ultimi nel caso in paro1la erano sospesi ad un meso a:bnormemente allU111igato. Inv.ag·inaziOlne pro·Oid.ente .e chiusura dell'alvo' imposero l'inte·rver.n.to di u.rge-nza, imposto dalla oongrena imdzia1e ·diel viscere prolassato. I ...e bt1o·n e coinctizioni del 1»etto e d·el peri11.eo, 1a m.ancata rid1Jzio. . ne, il cattivo ·s tato ,d i nutn·ilzione di p orzior1e ·del colon invaginato e prolassato feooro rivolgere il fine dell'op.e·r azione alla iimozione dell'invaginamento ed .alla cura radicale per via la.parotomica e non esterna. Delle, due vie, la esterna anale (metodo Mickt1licz) o interna ~ddominale preferì la seconda peir evitare o che restasse un tratto di invagin.azione sopra anale o che si formasse 11n collaretto denso e spesso per l'ad·dossamento della sutura delle pareti dei due cilin·drri, i 1:nvaginati .ec], invaginante.. Condizioni che a;vr.eibb·e ro potuto essere .causa di nuova irnv.aginazion·e. Con l'intervento laparoto1mi.co si potè anche provvedere ad eliminare t1na dielle condizioni favorevoli dell'inv.agin·amento, l,ab·n orme lt1nghezza del meS-Osigma e mesocolQ:n rlisc.endemte, la quale ven ne eliminata con opportuna resezione. 1

1

! URA.

Una operazione semplice per la cura del prolasso del retto nei bambini. (H. MoLLER) . Hospital Tidente, ìn Th'e "J l edirnl

Review, giugno 1921) . Nel 1909 Keho.rn descrisse 11na operazione che consiiSte nel fissare la parte posteriore ·del rettC\ o.I sacro -con un uni-ca sutura trasfossa che forma un laccio abbracciante la parte inf ·riore d.el sacro, la pelle ~opra di esso e la parete posteriore .del retto. L'operazione 11011 comporta incisione della cute nè del retto; ridotta la parte prolassata l'intestino vi.ene man -


l..\~'\O

XXIX,

FASC.

21]

SEZlO~"E

PRATICA

691

te11uto i11 h11onn. po8izione dia.ll ' indice de lla rnano sinistra: l1n ago montato abbastn.nza gra.ll!(le viene pas8ato da una !)arte deill'estremi1à inferiore del sacro attraverso i tessuti interpo~ti finchè r ag gi11nge e tr,apassa 1a parete f)osteriore del l'ett o nel quale incontra l 'indice della ma.no sinistra. Col dito l'ago viene gt1idato fino all'ano, ove s' i n.ftla cq11 seta robusta di ct1i lln capo è portnto indietro <lall'ago ·Che rifà il percorso. I.o S"tesso processo viene ripetuto da1l'àltr.a parte del sacro. I dl1 e capi. che debbono fl1 ortnscire f\ d 11guale livello, vengono lega ti a l di fu ori rirlla pelle. ~011 sono necessarte medicat11re i1è occ'orre tr n.ere in letto il paziente; la sut11ra vi ene rilllOS&a al quindi{'esin1·0 giorno. L 'A. ha eseguito qt1esta operazione i11 15 ca.s i in c~ascuno d ei qn ftli ha avn to un sodd:Lsfacentei risultato in11Y1ediat6; a parte la leggera infezione del 1rnr11ite dell 'ago, n on ci furono co·m plicazioni P in tutti i dodici casi p otuiti os·servare clop o qualohe tempo il buon risultato dell operaz.ione rimase permanerute. I vantaggi di qt1esta operazione son o la sicurezza, l'efficac ia, la rApidità e In permanenzn minima in osp edale. '''ess-el ha pllr€ r~tccom an dato l a s utul'a del retto a l sacro, ma preferisce passare l ago trn gli strati muscolare e muooso del retto ·cosi che soltanto il primo è incluso nella sutura. Con questa rno<li flcazione il t rn mi te cle 11 o s11f 11 ra passa att.raverso ~l1ti sterili con il risultato di evitane la ·Seps i di detto tramite. Operò con tale op erazione 11 casi di prolasso in bambini; i11 9 di q11esti il pr-0lasso comprendeva l 'in tero spessore del! ' intestino m entre in aJt.ri 2 la ..s.ola mu·co&a era .p rol.assiata. In 3 dei <'asi di prolasso totale si .ebbe r ecidiva che fu p1·obabilmente dovuta al fatto che l' intestino 0 1·a !Stato fissato per errore al di·sotto del livello• rl ell 'inversione. I .. a m odifioazione di Vl.essel ,a'll ' operazio11e di Skehorn ricl1i-ede 1111 ago di Hagheclor11 grandissimo quar1clo il bambino è grand ice llo e q11ancto il prolasso è di una certa entità. U. BAN l. 1

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TI Fascicolo 5 ( t 0 1naggio 1922) della SEZIONE MEDICA contiene i seg ueo 1j l avori: . I. - F. SAHATucct: Sindromi neuropsichiche nei fiutatori di cocaina. · IT. - r). B1Pl"lS: Studi sul diab ~ te insipido. Gli abbo11ati alle sole SEZIONI CHIRURGICA e PRATICA potranno ricevere ques to grosso fa8Cicolo di 7"1.. pagine inviando cartoina-vAglia cli L. 5 al caT. Lui gi Pozzi Via S iRti·n a 14. Ro 1n a .

QUESTIONI DEL GIORNO. Sul valore curativo degli alcalo:di della china nella malaria. Dal principio del secolo xv11, quando cominciò ad a doipera.rsi La corteccia di china nella cu•ra delle feb1b ri intermittenti, fino a l.lo scorcio del secolo xix (eipooa n ella quale s:i isolò la chinina pura), il divin farm.aco f11 adoperato nll o stato grezzo e integrale. c .01J.l 'isolameìilto cl ella chinina pura e la preparazione dei suoi sali sono sifiati abbandon;ati o qu.as.i nei rifiuti i prod·ott.i seconda1r i e cioè tu.t ti gli ~Itri a licaloi di che n1eUla china si ritrovavano. Non mancano nere n ella storia d ella tera-pi.a. delle febbri malariche osservazioni irnportanti di v ari AA_ d imostranti l'efficacia di questi prodotti secondari in confr-0into al trattamento ·Colla pura chin ina . Si p11ò consultar.e in proposito una r ecente pregev.ole mem·o1ria de\l dott. Silvestri : cc La cinconina nella cura della malaria n , l'nlicl., Sez. l\1edica, 1921. Tre osservatori i1nglesi dell'India: Acton W. II., Dagmar R. Purj.el e l)ewey J. O. (The lndian Jvurnal of Medie. Res earch, aprile 1921) h é\nn10 studiato iJl valore c111rativ·o del ·comples,so degli a lcaloidi della cl1ina sopra le infezioni d a terzana b enigna, a.gìgiunge11do dati d 'initemesse -econ omico. & da premettere che gli s tessi AA. in un'altra serie di ooservazioni, apparse sullo stesso periodico, so·s tengon-0 il prin.cipio che le febbri maJariche causate daU.e tre differenti fo1rme parai~isitari·e ·so110 in modo differente influenzate clalla chinina, e che questa mientJre sarebbe lo sp ecjfico pèr la terzana maligna avrebbe assai inino r.e effic.acia sulla ter z.a na b enigna; asserzioine qniesita ba:sata sul crjterio d.ella re~ idiv it:) . e che h a bi sog110 di 11lteriore controllo. Il comp.le1s.so degli ·alcaloidj della China è stato adoperat o dag'li AA. ·Con una preparazio11e detta « cinchona fabrifuge » e la cui co1nposizione, secondo Mac Gilcrist, è la se- • g uente: Chinina 7.40, Chinidina 22.83, Cinconina 16.58, Cinioonictina 5.84·, Chi n-0 idina' 29. 12, Acque e cen eri 16.23. P er il valore t erapet1ti co gli AA. p ortano qu esto rl n.to sp erimentale: Due gruppi di am1na.lati vennero trattat.1 colla cinch ona f ebrif 1tge con 21 grani pro die (1 grammo corri8ponde a 15 g.rani). . TJn 1° grl1pp•o di 53 fu trattato pe r 21 giorni ( 11~ 1 grani ciascuno) ; un 2<' gruppo ~i 57 per 10 giorni (210 grani) : seguì un ciclo di cura fe r ro-arse11ica·] e. Qu e·sti inalati <lieder-0 .n ella ·seittimana s uccessiva a l tratta.mento t1na percentuale-di reci1

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dive del 50. 9 % pel 1° g·ruppo e de·l 5~.6 ~lo pel 2° ossia una media del 51. 7 e cioè una percentuale mi gliore di qt1ella ottenu1a col trattamento prose·guito per due n1,esi colla sola chinina e ide11tica a lle percentt13Jli d·ei curati per 4 .mesi, JJll re oo·lla chinina, secondo le n orme di R oss e Thom:p son. Dal lato economico gli A ..\. dé1nno qu eis te cifre: a) Una lilJb ra di c. f. oo..sta. 7 l'lllJie (1), mentre una lib. di chinina ne co·sta 32. b) Dalla Ch . .succir11bra per 100 lib. cli c. f . ~stratte se n e ottengono solo 7.4 di chinina p11ra. e) La cu f[L di ogni soggetto ocù ciclo tera:Jet1tic:o so1J i a en111r1ciato verrebbe a costa1re clalle 3 aririas (c ura p er 10 giorni con 210 gra11i) ~llle 61/2 an11as (cura pe·r 21 g. per 4-11 grani) 1nentre rCO l mietodo di R o·s.s per 4 m e1si iJ ciclo curativo cois ta rupie 8.1·. GJ i Al\.. ch e ap1JarLe11gono Rd 11n.a nazi·one ricca e che 'l)O·~s.j.ed.e in casa propria .estosa coltiv·azion·e del divi11 corticie s.i p 1r;eo cc1 tpa n o del la:to economico ed 0 sservano c@me si potrebhero ridur.r e di m olto le zone r.o·I tivate, climinuendo ·Cois ì i costois i lav·ori cli diren,ag,g·io necessari per la i)r1odl1zione. e ottener.e d'alt.ra· parte un jOaggior sfrt1ttam ento delle rr1ate.rie prim,e senz,::t turbare i risn l1ia1.i terape11tici. Qu.este csserv·azio11i devono es;::;ere l}res.e i11 ro ns iderazj o.n e dal n ostr qi paese eh.e col recente 'tcqui.s to a G iava d i terreni adatti alla colti \·azione c.lella c11i na e coll'impianto di lln apposito .Jabo1;a·torio a Tori.no per la lav oraziolllR diretta de lla scorza, 1Si · avvia ad 11.11' e.n1:1n,cip·az io11e dai rr1ercu.ti .stranieri, em,a11cipazi o.11e ch e deve otten·e r,~ ·colla più oculata economia e col 111as.s imo rl(~ 11d im e.nto. G u1no llJNJ. 1

1

(1) La rupiia, n1oneta del.l·e Indie inglesi, vale Lit. 2.38, ca lcolMl.do Ja sterlina a Lit. 25.18; l'anin as è la 16· parte della rupia . I I

• Attualità !

• I fiutatoPi di cocaina. Nel Fascicolo 5 delJa n ostr a SEZIONE MEDICA, che si è rapid am ente esaurito. ha testè veduto l a Juce l' interessante studjo del dottor F . SABA ~rucc1, deJla Clinica delle malattie nervose ·e men 1ali li e1la. R. l Jni.versità cli R oma: Sindromi neuropsichiche nei fiutatori di cocaina. La palpitante questione del giorno ci ha Indotti a ristarti· parne in separata brochure, alcune cen·t inaia di copie onde met. terle a disposizione degli studiosi I quali, non essendosi trovati abbonati alla suddetta SEZIONE MEDICA , desiderano leggere ugualmente l'importante monografia corredata da 180 osservazioni che vanno dall'ottobf'e 1916 all'Aprile 1921. :2 una brochure, nello stesso ampio formato del e P oliclinico>. di 52 pagine con relativa copertina., che spediamo, franca di porto, per sole L. s. Inviare oa.rtotina vn.glia aJ cav. LUlOI POZZI, Yia Sisti na. 11.

[ .t\ ~~o XX IX . , FASC . .:! I"~.

IL POLICLlì\ICO

lf, Roma.

CENNI BIBLIOGRAFICI Tasc h en buch de r Frauenheilkunde . III ediz. - B er lino-Vie11na, U rba'Ilt e Sch~· an­

KoHLANCK .

zerbe rg, 19'21. • -

Chia1·a espos'iz io11e del le li110e elen1entari della ginecologia, co11 inter1ti sopratt1tt,o pratici, cost'C chè è t1·alasciata la pa1·te micro•scopica e la p·airte ,o·p erativ.a è ridotta s pecial.m.ènte :i dare 1e n,o.r1n.e p·er le cune medi.ch:e e la gi·nieco1e~ . . g la m1r101·e.

No11 è trasc11 rata la p arte funzi1onale, 0 411i for~ e è ew.1ù.ente qualc·h e sproporzione nelJo s vill1ippo di a lcuni ca.p itali, con1e peT quello sull:e nreurosi reft esse nasali. • N·on m a ncamo del r esto Sl1cc inti accenni alle malattie dell'apparato urinario e del retto. E ·chiari son<> i dati sui disturbi end ocrini nei rapporti con .le funziioni g·enitali. Le figur·e SDno sca1)8ei. Da.to il tipo del man11aletto, ma11ca. ogni bibliog·.r afìa. P. G. Dott.. PERICLE C AftLI N'l . M ater1i ità e lat 0'1' Genova, Tip . Carlini, 1920.

1) .

B11on c.01)tribt1to alla n ·1..ofila1s1Si della i11ltte1 n ità co11 tJ1·0 J.e m·alattie d.e l lavoro. Sono s tudia.ti in capiteli s eparat i i vari problemi rt-luti\-i alla do11na op e r ;1ia e aJ la operai.a n1adre, Trattaz.io11e est~ a e cc11 pe.rso·n ali i11.dagi11i s ul l av.oro s ia m .en tale che ml1scolare nelto stato puerperale e suj rapporti fra le ·v a.r ie prof€ssioni e la J).a.t o1ogia gifne co1logica. P er og11i cap itolo è .clata nna ricca biblio-

-

1

griafia.

L a con cll1sior1e a ~J1i arriva l 'A. è ch e la donna è 1.n, op eraia d e.11a S}J.ecie e non d eve co;1te.n1p·ò·ra.i1c a m·onto ess2·l'e Ja O·p eraiin. della ind t1 ~tr· ia. O pe:r lo n1 cn10 è neC€·SSa1"io so r vegJ ia!'n,e i l l a.voro p e r l)tliOibirlo Doi de:I t11tto i1 e gli ll lt.im i cl111e m e.s i della gravidar1za e i1el 11rimo m e.se di puerr>erio. P. G. 1

1

1

P.

l ).UçHÉ.

.-l rin,e.i·ites

<liPs <le f'ornla ti on. -

t ifiql1e

fran~~a ise,

. 1L011

i1ifectieuses,

111 a I a-

Ed. L ' Expansion ~ c i e11-

1921.

L 'A. illust.ra S.P'ec iaJ111-e11t,e i fe11101n err1 i co 11 gesti zi a cari.co di questo o quel se.g mento dell' apparato genitale soprat11tto nei sogget ti 11e 11 r0patic i o a et.1'1tici, i11 c o·n ~·egt1enza di raffred d a1n1e11t.i, tr~um i, ccc. Non tt1tte le o.sservazi o11i dell,..i.\. troveranno ro11 sem...c:;·o; ad ogni m.odo lft loro es1)0~ i..z ione r1on è s c·nza interesse. Così au ch e pe r il g r uppo delJe 111alatti c de·lla ovnlazi one in cni s 0no comp.re. e la am eno·r re:1 arcide11tn I C-! . la di!'rnr11orrea, la apoplessia ovarica. 1·c:J11ato1 Ple cata n1011iale, ecc. P. (; .


SEZlO~ ~

lttMIEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON68ESSI. R. Acca demia Medico-Cltirurgica di Napoli. 1 !

cd·u,ta, dcl 2;) fcbbrflio 192:!.

l'resi<lenz:1 : l')rof.

GIOVA~Xl ::.\I1n.\ XD.A'

vresidente.

~":Ju. di nn ra1ìdo111iu111ct del rene. J>I.\~"ESB

- . .t\ll'~tutop1sia (li u1La l>:llllbin-<'l di tredici inesi. accolta n e lla prima Clir iea 111edica ed og-getto (li due ma,~i. trali Ie~ioni ~lei i>roff. Oardarelli e Jen11nn, l '0. l1a riscontrt1to un blasto1na dei reni, clic 11a i1nportanza e per la rnrit:à e l">er le deduzio11i, che <lalla costituz.ion~ h~to logi~a di esso si •lJOs~·ouo tl':trre in f~t vore di un.a d~llc ta11t{! teori~ . ·ull:\ ge110~i cau~:lle dei bht·

prof.

(jrus~;PPE.

stomi. _i\Ira u topl'ia thie g-ros..~ 1u::i.. ~ <.li tu1nore retl'o11critonC'a li rieu111i Yano ù<'l tutto la cavitil ad<.lominale ed c L·a no in connct·.~ionc intin1n coi r eH i. che su di t~ssP ~1 [i{).a riv.ano adòoF\:-:U ti, d iste8i e fnsi come a for1narè iJ g11~eio s11J n1 argi1H' loro 1Jl<> · stero-e...,terno. I..1a mas~a <li cle~tra pei·><tYa 1.;00 ~r. e misuraYu in :~ltei~za 16 c:n1 .. in la rghezza 18 (·111 . ed in spessezza 8 l_h; e qu(•lla di sinisti-a aJe~a ,·; 1 78ù gr. e rni ~nra ,·a r~spetti,·a1nc11tc 16, 10 e 51,h c111. La st1pertìc1è e~terna de1lc tll1e 1nasse era putn0:..;·-

giante, soltanto qua e là si riscontra ,-an o <1c i solcl1i poco profondi :t circo .. c:ri ycre g·rossi 11odu li. l ..;1 con s istp11ia er:1 tl'al"Pcrtutto <111ra, eou1e flU('llu <l~i fi bromi e <lei iuiomi .fibro. ·i. ~n di n11 taglio con<lott\> ùal inargine esterno, .Q1l qt1ale flJ'a a<.ldos·· sa to il rene, all'interno J-::t n1a~~l del blastoma appa riYa eostituit<.1 da fa.~ c.:i~o li Ol'icntati così co ut~ nei leio1nio1ni girati o ple.ssifor1ui, era asct11tta, pre<.; 'OC:l1è an~mica, di t:olorito grigio-bin11caatro con sole qua e là J>iccolc zone cli colol'ito rossastro o giallo-rosHastro. ~lacroscopicamc11te focolai di i)rOCC'SSi r egl'essi'i no1t er<tno manifesti. ~en1bra vn, e Je indagini microscoJ)iC'h e hanno 1poi dj 1no~rato, che il blasto111a fosKe insorto nel seni) renale e , svilu1>panclosi t nlllultuar1an1ente, avesse co1npresi-510 la l)elvi, la· sostanza 111i(lollare e la co1·tic<lle, ~ssottigliandole e ~ost1inge11ùole a spandersi su di esso, e solo i 11 i1arte si fosse i11filtra to i1e l pare-ncl1i1na· re11ale.. I.e inùag ini microsco1)ic:hc hau no di tuostruto cl1e il 1)arenchi1na flel blas ton1.a è f ol'1uato <la fibre muscolnri striate, mature, riunite i11 faseetti, oonba alcl111 spe<.:ialc orie11tamento~ circondati da fibri11e riunite i11 fa~i o intreceia 11ti&i .a formare t1n r c·ticolo a nla~;lic Rtrette, e lo ~troma è L:'ltto rl:1 ~arsissimo con1tettivo, vo,·er~s~io10 di vasi sangnjferi. ~ia <1ua e là, nel parenchin1a si riscontrauo ù e lle i sole di un tessuto c h e per la 1norfologin. <lelle cellule , per il loro aggru1Ypamc11to, e più a ncor.n. perchè in mezzo a(l esge si differenziano <le i tl1buli ad Cl)itelio cul>i<.:o, i ·o. inte 1-pretn <'nn1fl isole della n1assa celll1lare inter111ec.1iària <li llnlfou r, resta tu. indiffe r enziata . :Nei due re11i poi, oltre u lflsio11i eou1uni (i-pereruitl a emo:.·ra~ie, i.sol.,,; di 10Iirl:.tst2, ~~;.:rosj, glorne-

PRATl I .

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rulite essutl atiYa, ecc.), ~ ri. ·l"ontrauo i11 qual<:lte·P nnto e ,-e1·~0 il . ·e110 renale {lt"lle <.:ell11lc muscolari <1 st1i.rit111·a Jo11g-itnclinale e a 11n cl eo bastoncinifor1ue, e 11clla ~oKtauza inidolla re dci tubo li collettori ipe rtrotì<:i e· iperpla stici, . c:o~ì da mentire le pro(l11zioni acleno1natose, e i1~ Ua ~ostanza cortica le de! p;lo1n0rnli 1·11ùi1n(\nh-t li a eapsuln di Bowmnnn co11 epitelio cubico. l >.are all'O. ch e <..lall'esa.me rua<;1·os<.:opi~o e 1uicro~eopico ~l.5i po sa conch.i11dere c-l1e il blastoma l.· llrl t a bdon1ion1a J>lll'O, congenito, nato per un <1 ifetto de llo l:i\ilu11po e1nbrion ario. per il qu·a le germi della 1 >iastra muscolaTe dci segmenti primordiali souo resta ti inclusi nella m assa ccllulal'e intcl'n1e<liaria <l~lla ln111i11a latel'al(', o .·e s i Yuole, gl·:·ml. del iniot.01110 i1e l i1efrotomo·, e parte del blast•'1na 1·enalc i1011 è .stato in11)iegato a lla costituzionè della parte secretiva clel rene definiti'ro ; e perciò l·~ i. ole <li bln~ten1n. ien~le 11el co11)0 del ra.bdomioma e .<.lei reni e la :iJJletp lasia e la ipertrofia tli :tlcn11i de i t nl>uli ~e<:retori, ehc, nati d:all'lll't!tere l)l"i1u i t i ·ro. non 11n nno tro-rati tubuli secretivi con i quali i11n <·~tar~i , essendo questi, ller la i1on eou1pleta {lifferenziaz.i<>11e dcl blastema renale, in n11mcro n1i11ore d e l nor111alc e perciò n1inore cl~l numf•r o, <lPl tutto nor1na1C', d ei tubuli ('~creto1i . 1

f ,a tubercolosi larìHgeo nei rigua r di sociali.

GttADF.:s1co prof. Grt; s r~PPE. - l, re111e~~ a la grautlt' f1·(~que nza della localizza1'io11e nella laringe del · la tubercolo~i, 1 ~ ia ·p rimitiYa, sia secondal'ia a!leh:' . ioni pol1nona1·i, ricoroatu la straordinaria graYi tit di tale a.ffc11,ione , richia1ua l 'n ttcnzione d~i S oc·i ~u lla ina(legua ta conf..; idera 11,io11e ehe alle lesio11i lari11gcc si coneedc nella lotta Hoeiale contro l·t tubercolosi. Uno ffi.l cinqne <::olpiti <la t. .polmonare 1p r csen ta lesioni la ri 11~ce ; queste im1>rimo 11·.> i11 ogni caso una Htraorcli1t:1 riu gravith :all'antla 1n<"11to <.lella. t. ;pol1nonare e nelle donne gravide . ·ono qna.'i sen11>re <..:u11~a cli Jno11;e. Ii' affezione Iayingcu, Hpecie nei ptimi ·periodi. J}t1ò non riYcla r~i co11 sinton1i car.a tt;eri. ·tici, Hi cehè . olo l'eP- lwe Jal'ingo~cn1>ico J.JCrnlette l•t d ia.g;nos i. ~Iolti tli tali inaJ:i ti son o in grado d'i co11tinuare la lor·> a tti,~ità profes. ionale ,p er qualcl1e tempo e, voi<'l1(~ si trn tta rl i tu b e rcolosi aperta,' ·d issen1inano i b::tcill i nelle oilicinc, ~cl1ole, lnog·hi pubblici. D:t c·iè1 ri :11 l ta la cno rme i111 porta n r.n che le lesioni SP<:lcifieh~ h1ring-ee sin.no diagnosticate :J)recocemente t' i vortato1i siano <lllout.an a ti tlagli ambienti d~ll:~ 10 1'(1 attiYità profe~.sionale. I:icnrcla come a talt\ ri'"ll<l l'flo ~i . ~ia i nte11l:-'ifiea.t;1 la lotta a11titubercola:-. L\ in G<.\rnu111]a e si. at1gi.1ra cl1e a nche in Itnli:l :-.iu i1 u pire~:~ le i1ecessaric provvi(l~11ze.

'l'.\~TUflllI .

l)O~'! EXlCO .

1/0., <:he l! Ull convinto ~oste11itore della lnringX>séopia indiretta eon lo s1:>eccllietto lari11geo, per la pratica giornali(\rn, dot)O avere per~oualmcntc visto l'uso delln lc.ll'ingo~copta irt sosvensio11c dal defunto KiJlia n. llL1.ene <;JC ;.,Jlo ill <.:il.~1 ~tJ1.;t;i-c.~: e l)er uso dilli, _

prof.

-


~94

IL POLICLBNICO

strativo e rlidattico il metodo diretto rende servizi inaryprezzabili. I.1a Chirurgia endolaringea dell'angolo di commessura delle corde vocali, della i·egione ipoglottica è un fatto compiuto per mezzo d ella laringoscopia in sospensione.

La berberina nelle splenomegalie da malaria - Su,ri in1portan..~·a terapeutica, diagnostica e prognostica s1tlla riducibilità del tumore splenico .

I..10MnARDI .prof. ANTONIO. -- Illustra l'azione della berberina, che ritiene utile nella splenoonegalia, e priva di qualsiam inconveniente. A . CHISTONI.

Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche in Milano. Sed1tta straordinar'ia del 17 febbraio.

Presidenza : Prof. B. RossI, presidente. Il radàri:~zamerito forzato d ella

scoliosi.

R. GA~EAzzr. -

Dopo avere 'dimostrato la razionalità del raddrizzamento formto delle scoliosi in tutti ql1ei casi gravi e rigidi, in cui la tera.pia a base funzionale si è dimostrata insufficiente, l'O. riassume brevemente la storia di questo metodo -Oi trattamento, mettendo in evidenza i rprincipii teorici su cui si fonda Ìl metodo moderno di Abbott. L'O. dimostra che q11esto metodo rtposa su ba~i fìsi ologiche e meccaniche assai razionali, ma che la sua tecnica di applicazio11e è assai difettosa ecl imperfetta, il che giustifica gli studii da lui rivolti a modificarla radicnJmente. Illustra quindi i concetti teorici a cui si è i·s pir a to nel creare la m1a teicnica e nel oostn1ire l'app.n re-cchio di rad1driz:r,an1ento c.11e [> resenta .ai colleghi. Il suo procedimento offre .sulla tecnica di Abbott i s~guenti v·antnggi: 1° possibilità cli seguire in ogni momento il -processo di correzione; 2° di dosare il grado di cifosi e spostare i centri di delateralizzazione e di detorsione della colonna seçondo la sede della se Jliosi; 8° d'immobilizzare più brevemente i segmenti non scoliotici della colonna e localizzare l'azione correttiva a quella deform~; 4<> di cura re le scoliosi a curve multiple; 5° di individualizzare il trattamento nelle varie forme di scoliosi. L'O. presenta infine numero.se fotografie e radioeO'ra:fie di casi di scoliosi trattati col suo metodo. personale, prima e dopo il trattamento, tutti casi gravissimi, in C11i ha ottenuto risult.ftti qua1i.c~n nessun altro metodo ct1rativo sarebbe posSlb1le realizzare. C. VALLARDI.

XXIX,

FASC.

21]

Società Sassarese delle Scienze n1edi.che e naturali . Seduta del 1°

~rile 1922.

Nuovo contributo sull'infezione erpetica sperimentale.

A. GAVIATI. - Comunica che essendo venuto in un precedente lavoro alle conclusioni che il virus dell'erpete febbrile nel coniglio non solo si può manifestare colla ·cheratocongiuntivite, ma con rinite, e che detto virus arriva con ogni probabilità ai centri nervosi seguendo le vie di conduzione nervosa che p·a rtono dall'occhio e dalla mucosa nasale, ha ripreso in particolar modo in esame le vie di penetrazione del viriis erpetico. L'O., inoculando liquic1o di vescicola erpetica. o ~reto di cheratocongiuntivite della stessa natura nelle mucose nasali, nasolac1imale e congiuntivale del coniglio, ha Potuto riprodurre sempre il quadro mo1·J:>oso dell'infezione erpetica gene11'llizzata, a vendo inoltre la ri·p rova che :detta infezione ottenuta per scarificazione corneale si estende diffon.d endosi dapprima alla oon·gil1ntiva e per il dotto msolacrimale alla mucosa nasale per poi generalizzarsi. Il prof. Rossi fa rilevare l'importanza dei reperti del collega, ricordando le esperienze di Levaditi, il quale, sulla base dei suoi esperimenti di imml1nizy~zione crociata, e dei suoi reperti anatomopa tologici, ritiene che il virils erpetico e quello della encefalite detta letargica .siano uguali. Perciò sarebbe desiderabile di conoscere in dettaglio -quale sia il quadro anatomopatologico della encefalite da viru8 erpetico e se questo quadro presenti delle c:ara tteristiche che permettano di <lifferenziarlo da q11ello di altre en.cefilliti a decorso non acutissimo. /

()iroa 'il riprist'ilno f1tnzionale di moto che si può ottenere oon, innesti seriati delle 'radici nervose spinali.

1

G. SERRA e A. E'ERRARO. - Gli 00. hanno eseguito, su 16 cani, il seguente intervento sulle radici nervose spinali: innesto del c.apo periferico di VII radice lombare precedentemente re<;isa, sulla faccia laterale di VI radi<!e lombare; innesto Poi del capo periferico di questa sulla faccia laterale di V ra.dice. All'innesto ~riato gli 00. aggiungevano il 1:a1•·lio del midollo fra origine apparente di V ~d origine apparente di VI radice lombare. Il deficit motorio succeduto all'intervento radicolare O'rada.tamente scompariva, e nello spazio di circa tr~ mesi si stabiliva un ripristino notevolissimo della f11nzione. Per stabilire il rapporto esistente fra il ripristino funzionale ·s uddetto ed il processo di innervazione della VI e VII lombare per parte de~ capo centrale della V, gli 00. hanno is°''"uito nei lo.l'~ casi il C'ontrollo :fisiologico, ottenendo in no:e ani: mali reperto positivo alla eccitazione faradic.a de1 ~

1

[ANNO


[ANNO

XXIX,

FASC.

21]

SEZIONE PRATICA

695 •

ca.pi periferici di VI e VII lombare (microscopicamente in 10 casi rilevarono la presenza di fibre nervGse provenienti dalla V ed incanala tesi e lungo ia VI e lungo la VII radice lombare di moto). Da ciò la dimostrazione che un solo campo di cellule radicolari è in grad-0 di provvedere alla innerV'aZlone di ben tre campi radicolari periferici. L'eventuale obbiezione di una supplenza funzionale dovuta ad ana~tomosi provenienti dal plesso ~crale cade di per sè, causa il taglio midollare. Questo taglio, causa i fatti di diiaschisi che risveglia nel camlJ)o delle cellule radicolari della V lombare, a vvici11a le condizioni sperimentali degli 00. alle reali condjzioni che succedono nelle lesioni midollari trasverse, casi nei quali il .p ròce<limento tecnico ed il suo principio fisiologico, pos:sono trovare ampia applicazione. Il prof. Ross1 fa rilevare l'importanza dei risultati ottenuti dai due ricercatori. Il lavoro del Sei:ra porta un contributo notevole ed incoraggiante :alla chirurgia. radicolare, la quale potrebbe a vere urt valore pratico non indifferente anche in calSi <li lesione de l midollo. Lo studio del Ferraro, dimostra.udo la possibilità di far reinne rvare molti -campi radicolarj da l1na sola radice, iisolve insi~­ me_un prob!lema prati<:o ed un .Problema. biologie-O di grande interesse. 1

II Il Congresso Naztionale d'Igiene scolastica. (Genova, S-10 aprile). Ai numerosi congressisti, fra cui ricordi.a.mo Pagliani, Di Vestea., Canalis, E. Levi, Cacace, Orta,

Palomba, Albertini, diede il benvenuto il prof. Ragazzi, origanizzatore ed anima del Congresso, auspicando che insegn ante e medico scolastico ~i uniscano conco1'di, per la. costruzione ed il perfezionamento dell'edificio per l·O studio e l 'increm~n­ to de ll'Igiene nella Scuo la . I prroff. Ramoino P Fioravanti, l'on. Bus$i hanno portata l'adesion~ del Comune di Genova e del Gruppo medico iPa rlamentare. 1

Fra le diverse relazioni citiamo le seguenti :

nG ora in Italia insufficienti e dO'VUte ad iniziative private, ricche soltanto di fede . D'altra parte il Comune, che è il maggiore interessato, è talmente oberato da i·ichiedere un profondo cambiamento ne],la. assistenza sanitaria. Nel progetto di legge che si sta elaborando Sl!lll'<.1ssicurazione contro la malattia si pe:nsa alLa p1rotezione della maternità e <lei lattanti, ma si tace ,suJ resto; è invece necessario che le misure protettive s i estendano dlal1a na.sctta a ll'adolescenza. E.

Educazione ed assisten~a 1)edagogica dei fanciu lli anormali psichici. - Fa AI.BERTINI

(Milano). -

l'ilevare i viantaggi ottenuti con le 1POChe scuole autonome }1er a.normali psichici, facendo voti · che : a) fil riconosca il diritto dell'anQ!rmale a1l'as.sistenza medico-pedag·ogica elevando per esso l'obbligo scolastico a lmeno ai 15 anni; b) si renda obbligatoria la selezione ~ei veri anormali, l'istruzione in classi differenzia li dei falsi anormali, l'istituzione di scuole autonome, proteg·gendo poi gli anormali fino a ll'età adulta. Speciali internati dovrebbero rmi raccogliere quelli mancanti di assistenza famigliare per avviarli a l lavoro, specialmente agricolo. (Genova) . -

Orga1nizzarzione ed intensificazlorie della i 8pezione medico-scolastica i?i ltal?.a. - Svolge l'argomento con la speçiale compeRAGAZZI

tenza che gli è rirono..<:;ciuta prO'J)on endo le conclusioni sotto forma di regolamento. Vivace ed elevata la discussione a cui presero parte Carenzi, Di Vestea, Graziani. Sul « N ervos·i smo e 11ialattie nervose degli scolari ». tenne UJia dotta e brillante conferenza il prof. l\r!ORSELLI, suscita11do l'entusiasmo dei congressisti. Altre co111unicazioni sono state fatte da E. Cacace (La propaganda antimalarica nelle Scuole), Vidoni ('La posizione del medico soolastico nel p rogetto preliminare del Codice penale i taliano), Saggioro (L'esame radiologico di scolari linfatici). I Congressisti hanno avuto oampo di visitare le

principali i1Sti tuzioni ooolastiche di Genova, pla't.idendo unanimi a l modo mirabile con cui Genova provvede a ll'Istruzione ed all'Igiene nelle Scuole. Sede del prossimo Congresso è 's tata ploclamata Venezia. fil.

(Padova). -

L'assicurazione obbligatot·ia contro l e malattie e l e opere di prevenzione e di assistenza alla tanciullezza. - Queste avere s~ GRAZIANI

razionali e ;pratici. I medici scolastici vanno edotti i1elle malattie di cn.rattere socia le e debbono avere una preparazione ampia e sufficiente. Im1, v1·tanti~ima è poi la questione dell'Igiene sessuale, a cui si connette quella della lotta contro le malattie sessuali, insegnamento che nelle scuole dovrebbe essere im.p artito dal medioo scolastico.

L'evoluzione dell'insegnamento medico in rapporto con la propaganda · igienica. ·LEVI. -

Nelle Cliniche si deve a<X!entuare il carattere sociale dell'insegnamento professionale, con intenti •

Prof. C.

BRUNI

Docente di Urologia nell :i. R . . Università di Napoli Direttore dell'Ambulatorio delle malattie urinarie all'Ospedale Incura bili •

Compendio di Clinica Terapeutica DELLE

MALATTIE URINARIE ad uso dei medici e degli studenti

(Seconda edizione).

SOMMARIO: URETRA - PROSTATA - VESCICA - RENE CATETERllSMO.

U n volume in formato 16°, di p ag . XXVIII.352, con 76 flgu. re interca.Jate nel t esto, ed elegantemente rilegato in piena t e la. I n commercio L. 20, più le spese di spedizione pos t ale e di imballaggio. Per i nostri abbonati sole L. 18.60 1in porto fran co e raccomandato. Inviare Cartolina VagLia al Cav. LUI GI POZZI, Via. Sistina, !l. 14 - Roma. .


• 11 . POL IC l.l :;\' ~C'J •

APPU.N TI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E DIAGNOSTICA. Patogenesi e sintomatologia della pleurite purulenta ioterlobare nel bambi·nr.

I

Pu ò eseet·e t111 procesis o pti111u l'io o Ge0011-

d a.1·io :

p esso però quella c·h.e s i crede for111 a j(Ji·opa.tica è p receduta ·dia una lcsiotne poln1 0r1 a 1:c l)a.ssata j_11osservata. L.a fO·l 'rna SC·COD·ù a." ia è c.onsei~ U.t iva a p ro.oessi l)O·l111onn 1·i od in frz i·o11i l·ocali o ge11erali : l•a pne11n1011itc è ln. causn l)iù co1uua1c, it1e11 t1·e Ja bro11cop11cu1uo11it e l)lOvoca di i)refe re11za pleurite g·en.e.rn li zzata; la r accolta pr1e11111ococcicn si i11izia 1·aJ)i·dnn1c11te j11 cau..,a d elle pseudon1e111bra n c c he ·i d.epos ita110 s ui setti inte rlobari, isolnnclol i dalla cav ità plel1rica ge11erale e f aYorendo (fll i11cl i lo sviluppo d el pneumococco. [,n i11ton1atol ogia è VUl'ia: Si),eSSO il pl'OOeS o è· late11te e si rivela l)Oi ·Co11 J espet torazion e l)l1t·ule11 ta. In a lt ri casi, clopo l a lJllenru oni te, i J d olore to t a.cico e le catt ive condi· zi·o1 1i geu eira,li richja .111a n o l'a ttcnzio11e d e l metl i e o su i 'l) o1n1 oi1i . T a lv 01ta l ' i i1 i z i o è s 11 J) i tane o con b1·ivido e ·temperatura s ui 3D 0 .5, dispnea, d olore t.o.racico, toose se.cca. . nl princi1)io i fe n·on1e11i poln1onari n ascoJ1do110 Jn Jcsio11e: .rli111i11u zio11 c di r iso nan z.a, ra11ioli 11n1iùi e soJ) O t' i i11·clicano il l}~·oc esso pol111011are, e solo p oc hi s freg<l:1111en ti qt1e Jlo ple11.1·ico. Quando Ja 1·a0co·l ta è u u111e.ntata, s i l1a 11u.o i caratteri.st.ici segni, però attenuati, pe r ch è il liquid o è sef) a i·a to a.a uno strat.o di pa re11cl1in1 a poln10Ila re·' jl i1111r1n ure vescicolare è . dimi11ui.to e s i pnò a vere s ile11zio r espirato rio; nelle ra·Ccoltc ·di sinistra, lo spazio cl i Tranbe rimane €01101·0, ed iJ cu.o·r e è e1Ji11to ve r so des tra seh bc11c raran1·~ 1l te il liquido i·ag·gi unga i 200 c111c. Si· llUÒ ave1re cn1ottisi t.a l\'o lta. g l'ave, p.1~ee e­ do11to o sc~ue11 te l a for1nazio.11e d e lla cavi tà ; i11 •Lt1c:-;t'ultin10 caso, t rattasi di u11 ·1 )rocesso nlccruiivo ùelle parel i . Du e o più se tti111a!1e dopo l' i11izi o s i 11a l 'e"'})etto.rato l)tll'ulento, c!Je t\ eccezio11u le 11ella }Jleu ri te ore.li ua ria. l.'odo.re fetido Llel finto e d.ello s1)uto i11 .Jit~tt.~10 la fo 1:111azio11 e di u11 se110 pleu ropolm o11u1·c; dopo a.bbo11da11ie es1)ettor~tzio 11e, .si n10ùifìca110 i ~eg11 i l is i c i co1111)arend o tl tt e lli caritari. L,€ levazio11e de lla te111peraiura, brividi e suclo,ri i11Jica110 1Jl'01ssi111a Ja l'or11u:izjo110 dell1u, c.;nv ità; Jl1 6eguito t1 1tti i ~ int o n1i g·radata111c11te i11ig li-01·a11o. l~ u ca.vitù. è la l'eazio11e di d ifesa dclf'orgaiti n10, e lo l)Ol'1 a al·l a gn.aTig io11e; . e essa l)e~·o' i1ou !5i. svuutJ. ccmple:<:.n1e:1 ~e) il pJ....:::.te ru 1

1

...

. og·g·etto ad infc1.io11 c g·e11erale e ,-a trattato e11il't1rg ica1ne11tc. ( ]J f rl ie a l R e e or d, 2 1. se t l. 1 9~ 1) . 'fì l.

Su alcuni sintomi per la diagnosi dell'adenopatia tracht>o-bronchiale. . L ' n:el c:nor)atia trac l1eo-])l'011cl1iaJ.e ·clà OTigi11.~ n, si.nton1i lonta11i e«L -n . i11ton1i lorca li: tra. i pri111j ric,o Tdiamo Je cl'ilatazio111i Yeuose '~ In !-=tasi 1111ilntc1eale, piiL cli eado. 1 a11i ' ocorìi1 , J;1 paralisi (le l rico t'l'CJ.ltc:', il l)Olso J)a t·adosso l tliilateral e. ......on-0 l)<'l'Ò t11fti sintomi rìte P 'J·sso11., risc-0ntra1"s i an cl1e i11 a ltue affeziort ~: i j 11r1o:i·taute è a.nr-h e j.} cn rnage e·s pira torio. T-Ja11no i11ai.g g io it va lore i ueperti palpato•i i. ::1 c:;co Ita tori p.c r1 c11sso 1·i , 1 <1d j o.-;co i., i ci cl e lJa ·r ~l ~ io n c trach eo-bro·n cl1ia le ch e ci p os"o110 rivela re la spina.l~ ia cl esc.rittn. d a P.et111 s('ltl~y fl'. il.

Ia 2a e 7a. Vier tel)ra rlorsal1e, OiV VCl iO 11 n r cis1lilro tra ch eal·e 80nor·o cl,e lJa 1a a l'ln. ;,.a verteJJra do1·s ale, o, talora, 11Ji. j n.cl ebo lin1rn to .(] e•l i11rL111111re \' e~·Ci <>oln r e, r <"C. 1~ elt (.') ch,'IL'('i:,e r i:.1·h.P. j}f rtli:.i1iisc h e TI! ocliensc l? r.ift, 1!3:21, n . .?6) dù, <"0 11 .g·Ji nlt:1·i, n10Jto vn i.ore a l ~.cg·11 0 d e=-c rit t.o ila D'l"SJ)i11.e ·e cor1=--i. ·tm1te 11ell'asr oltazi·on) cl·e:l la ,-or'e a livello <1el·l a r egionie ga11g·l i are p o~te 1·j ore, cioè della ìa. ver teJ1ra ce.i-vicale e deJJe pri111e rl101rsali ~ esso sa1~ebl)e rlovnto n l ln. t1·ns n1is, io111c drel.le ori1dae si0n.01·c n t tr:t ve r. o i p:-tr.c I1r tt i gl1 ia.dol n;rì in ter1)osti f.1 ·n tl'n.rl1en P cu lo nna ' 'e 1·teJ) ra.1e. P e·r· ·E11g·el (• i1cr e1 .· a r io a1nrn•}ttr1·c Ll p o,ss] bjli tà della l)1 ·nrl11zj o11.c drl ~1r·~n 0 P<·' 1' 1111 rn v v·1. ci11a.1ne11to de lln trnrhrn. ;1 J1~1 · rn:ou nu ,·ertehrale. N orn1a 111JJe11te i J ti111 bro b 1'011 cli in l.P. ali ' af:roJt aztorne s n lla colon11a ,·crtel)J'H1e, cessa, nel bn1nbino, aJl'al tezza d.ell a 7a. ve t·tc bra cervica le '· -p.iù ta rdi, vn.ri3illdo col l)l'OgrcùJre d lell'r t<1 i rapporti. fra tracl1·en e C'Olo n11.a ,·ertebrnle, e8so è perceipil>i.Je pii1 ir1 basso e cioè dai 7 agli ? a 11ni, fino a lla r>rin1n. c10l'8alc, da g·li 8 aj 12 a lla 2a. d·orsa le, dai 13 ji1 po j alla terza do1 ...;ahe. 111 gener a le può ritenPr si che Jl e.ll'atlultt> ln. bron.co fonia n scoltata dalla .. 4a vertebra d 01sa le illl g·itt deve es ·e.r e co·11si c1Prntn <·on1c JHlto logi ca . . ,. --r a.tle s.i11torna è pi ecoice e cos ta11te: s 111fcndc l)erò cl1:e 11011 è pat·og·11 on1 011 ico e })11ò 1·i~c·o~tral's i nei !il1fo1ni. J1.ei 11eo1)Jn. n1i delle g·ll inndol e tr<.1cl1eo -l)r oncl1ia Ii, e nel IP n cl e11op i-I tif~ :-:e n1plici. 11ci l><-1n1bi11i : n el l ncln lto ì ~talo o-...~e r,· at.o ir1 ~va r iat e n ffr7,io11i ciel 111cclin'iti110. 1

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SEZ IONE l>R.\Tl C\

T E.RAP-1 A. .

c.laJ fn tto ch e, dopo l ' injczio11e, il ma.lato tro\'a . ul coto11e t111n . p eric di n111 cillagine binn-

La pratica delle lavature uretra-vescicali nella blenorragia.

castra. Pratican1ente i ron1 inc i a co11 0,0.5 % o : Ja d o~e . . lit.ile è compresa fl'a 0,03 e 0,15 %0. ( f,t' Scalµel, 7 g·ennnio 19:.'9) . 1'. ... s

pri111 0 te1n110, occorre l a dis i11f ez io 1·le d i tut1 i g·l i og·g·etti: vaso da. enteroclis111a gomn1a, cnn111dn , s il'in{~a ; q11es t 't1ltima si t1se·r à ~olo c1uan(lo s i abbia grande pl'atica. Si pl'ocrcle 1 c.'t po i alta l)fC'l)arazione dellu. solllZ io11 e e.la i11iPttal'si; llet il permang·a11ato di pota~­ Bio, è prcfc1 ibile ser\· i z i di u11a sn luzioine co11ce11tenta n 1 °;,. a11ziC'hè i·icn rrere alla sol uzio11c cs te111pol'a11ea, l)e1· la qu ale vi è il p ericolo clic pir· r·ol i c-ristalli u on di ciolti e. ercitino u11'azione cnt1stica. Di ... i11fettatj gl i organi ge11itali clel pazienlE'. J)r~pnrat e lr n;an i come per l l n 'ope1 azio11 e, s i fa orinnrl· l ' ir icli\•iduo, e lo Ri l)repara per la l avatura, se <lul u, o meglio ~c11 a iato. Si ]1r e11 cl e l a ,rerg·a f1·a il i11eclio e J'anu]a1~e, n1 ent1 e l 'indire ed il })O 11 ice a l] ont ana.n o l e labbra. clel li t

Cura della nefrite acuta nei bambini.

C:o111tu1e n ell a se,con<la. jnfa.nzi.a, 11 a ·di solito I;l . 11A. l}O rt a et' en t,r a t.n ne I retro·h o cc n (t r. su "(.o n.d ·nn irl r drl cavo, e1nig'dul c) r g·11n11 ·rr 1~1 1>1c1nn1e11te crnando è trattata a dovere La prog·11o~i della n1efìri te co 11 ~.ecntiva alla clifte·r jte o scn:l'latt.ina è }J ii1 g·rave cl1e qn ella clelle 111 fl Jn.ttie p.rimitive. 11 baml)ino ~ta r ~1 in letto n on m e110 di qui ndici, poichè l 'infl11 e11za d ella stnzion e eretta ·e d,el cammino è ·11e111 i c io~a. D 111·ante lo stesso periodo, .T. Co1nb.v ( Prrs sf 1n '~­ 0

1•

rl;cale, 31 dic. 1921 ) co11~ i gl ia i l i-pgin1e 1n.tt.-·)

n1 Pflto e ~ i lnva ],a faccia i11ter11a di. questo <'ol getto, Jll'i 1n a. cli lr1t1·ocln l'l'·e l a ca11nnln.. Il 1

co 11 llt ~olnz i one si c:olJo.ca a 30-35 ctn . di altezza, ,c u 1·auclo di non ot t111·a r e del tutto l ' 01 iiicio clel lnca to, affllnch è il lic1t1t lo ])OS~n scola l'e do1)0 n \'C r· Jn vato l a sola. uretra a11terio1·e : ·i fa co~·ì i1u -..~a 1 e 1/2 lit r o cl i so'lu zior1e. P oi si ele\ <t il vaso a cl 1111 n1et1 o: 11JC•11t r c p e1· l'l11vetrn ar1tP1ior e· è irtcliffe 1er1te se la tern])era tura del J ic1nido sia caJ cl a o f1 e cl d a, per la l nvat \1tn ve:::cicale è n ecessa riq cli.e .s ia calda, 1Je 1ch( i11 tnl m odo lo sfi11t e.1:e ·si lascia. J>iit ia<'iln1 er1ic foJ ·zu re. Si npJ>li.ca fo,1·tement0 la <'é111n11lé.l. c:o11tro il meato, in m o do c:l1e n orn vi .;;ia. l' i fltL. . so .d i liquido: c1uesto p en etra nelJ.u. vscicc_i.: cl o po qua Iche i sta.n te il p·a ziente n.ccu. a ])i sog·r10 cl ' urir1a r e, che si fa imperioso. J,o si lasc ia 11rinare e s i i·ipet.e. l'inie:zion,e, fac-e11tlo l)ifl~ S u. 1 e nnco·ra litri 1/2-3/4; è inutile fa1 e la,·atu 1 e l1iù abbo•r1dainti m a }Jl~eferibil e :1 ipeterle l:2 vcJte a l g·io111·0). Talvolta l·> $fin tere s i ,contrae ed il liquido 11on .p as· a: 111 tal caso, baiSta i11si ~t e 1 ·e . se11za at11nentare la 1)ressione, per Yeder ces~are raJ)id a·m cnttc"' lo spasmo. La la,·a t t11·a ~ atta in tal mo·clo n·o11 è d olor osa, a m er10 e ll e non si usi uina co·n oe11trazione eccessiva, cl1.e d 'altl'a lJourte. è i11utjl e poichè il pern1a nga.n ato n on u ocide il g··o·n ococco, ma. solarn ertte irn.p,r e.g na i t es ·unti e le ghia11gole d ell' nret l'a, la qn ale s'ece·rn.e, sotto la sna in:fluenzn, de l ·11111co che crea un mezzo di coltura. sfa,'cl'evolr al go,n ococco. Vi è t1,n a. do .. e lltile 1clel })L'tr11;1 11 ga11ato, clo se clte s i riconosce

6D7

vu~·o

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n.ssoltLto; l1na tazza cli latte p11.1·0, o cou nt!·g·iu.n tia. d\i a·c qua o di ·u·n · po' cl:i cn ffè, ogni 2 .:3 O·l'e : in caso ·di intolle11'nJ1za, f.3og ti111i1l o cort a cqu.a, ,infusi o· decotti. • Se vi t' tender1za nlla. co.s tipnzion e, son)n 1i11istra1 e 11n clis1:er~ pt1t·aati\'o (follicoli di ~1.)rina. :e ·olfut0 di ~od i o arnn .g·r. 10, accrua holle11ie g·t» 300), opr> n.re clu1·c un cl1·nsti co (iint11i·;1 cli g iula1)pa ·composta, ... ci.l'o Pl)O di ne1 ·pr1111 o a.n n gr. 110; è'ln prendere i11 11 11a tnzzil <li t.ig·Ii o o cli tl1 è~ leg·g·e10: 1 gir. cl i tin t11 ra. })•e1· ·ogni an11 0 .r1 i età). ent.o e secch e ul c10 1~o . sei ventose scari. fi cate alln regione lon')bal'c (t11·r cla og·11 i l nr•) cl-ella colonna vertebrale), f1·iz io11i i11 nttino e S·e11·n ~tl t.L1tto il CO·l'P·O co11 1111 g ·na11 t.o cli crine. event ualmente a,n·ch e bag11i a 3 8° 1.)01· 15-~0 mi nnti. P e1r· C•omba ttere la cong·esiti,o n e l'e-r1n J(!. cla r"e cln.c· v olt ~ a l gio1rno, p rima dei pn ti nn .1 pillola cli acid·o gallico (cg. 10) con ccc ip if•11to u11 n gl ice1·u1a q. ]). ~P il e forme clor111 e n1i l'l10 ro11 nna .. n refi, J)l'esr 1ivere il reg.in1e dec lor11l"nl o (acqun o tl1è zt1crl1er a to. marinel1nte. i1an e senza sa l e, ecc., iu !!·r neral·e pe rò i l re2jrr1l J:1itPo è 11 ffìrie11f e. R apida m ent e le eruoami q11a11tità di alb 11m i na ((talora 10-150/0Qi di111inuisco110, •1·iman en clov i ancl1e solo d ell e tr ncce; qnest a alb n~i­ rturin l B~.idtl a è t8 lvo lta t c n nce, i11te·r mittente, CJrto~tatica. P el' qt1estn,, l 'I\. ·Consig·l in u 11 0 c111·a cl i n,t·qu.e ·cl i Sai1nt-Nectn iire. rrl'al i n.cqn e <:tppa.1 tr11g·ono nl tipo clel lc clo·t·l1rnte 1 ·01dicl1e, b ic.;arbo:1-1ntei, contene11clo J>er litro .gl'. 1" ;J ·di bir:1rh o11ato di ·sodio e .g r. ?.77 fli clo1·11i.·o cli ~o di o, e gr . 1. 05 cli acido ca rbon ico I.ibero. .\'.ti. 1:.]. 1

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fi l.


698

IL POLICLINICO

Il trattamento della migrazione incompleta del testicolo. L'ar resto nel~a m igrazione testicolar€ è dovuto . a.d insufficienza di ormoni geni1ali; la terapia dell 'avvenire consisterà nel formire all'individuo l a ~ostan.za necessaria. P er quanto riguar da l 'intervento ch·i rur:gioo, c. A. Pannet (Lancet 1921 n . 5112) O·ss.erva quamto segue . Allorchè il t esticolo ha oltrepassato il canale inguinale, è ·p o ssibile fiss arlo n ello scroto senza nuo~c·eire a l suo futuro. stviluppo. Invece l 'abbassamento fo·r zato di u n testicolo, tu tto·r a arrestato nel canale ingLi inale, .avrebbP. come risultato. l'atro.fìa d ell'org21no, sia per la secrezione esterna che per l '·i nt erna . In tal caso è invec·e consigliabile la r iposizione addominale, la quale, pure abo lendo la funzione sperm atica, fatto su cui non s i ha più dubbio, conserva la secrezione iinte:rn.a. La perdita della funzione sperm,a.tica è attribuita dall'A. non già a lesioni dei vasi durante l'intervent o ma a man.can za dell'azione co.n trattile del cre-' ma:stere, che è indis.p ensab.i le all '.e screzione spermatica. L'op el"aziome non v.a tentàta p.r im a degli 8-12 anni, poicltè la discesa può essere tardiva: se pe-r tale età essa non è ancora avvenuta e si r i tenga imp·O~·sibi! e la fissazione ~ crotale p er l e ragioni 1sopra dette, si farà l 'o·r ohido-celioiplastia, che è ben p·r eferibile a ll 'af>lazione d el testicolo. Nei r agazzi di un:a .certa età e n egli adulti, la riposizio·ne t e.stiool are può essere extraper itoneale, nei batin'bini il t e.sticolo dovrà esse.r e fissato n·ella cavità peritoneale. I .. a coes jstenza di un 'ernia non è una ragio·n e p er affrettar e l 'intervento, che potrà essere indica t o d 'l1r genz::i., ~n presenza di torsione testicolare. r. s.

1

)

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Nuove rice rche sulle c1:1 use detraborto e del parto prematuro. Oggi la questione d ell'abarto agita le meinti c:Lei medici e d·egli llomini p olitici, per la frequenza con la q11a1e si osserva. Il dott. -~berne tty h a preso in ·considerazion e 125 caisi pensonaJmente os·serv::l.'ti (Medizinische J(linik, n. 49, 1921) e in 84 casi h a praticato ri·c.erche microscopich·e sugli involucri embrionari e sulla placenta. I l 23,2 % d.ei eia.si venivano dalla campagna, il 76 ,8 % dalla città. Il 21,6 % erano d01I1ne maritate, il 78,4 % nubili.

FASC.

21 l

-

Nel maggio.r numero dei casi l 'abort.o avvenne· al 3° mese, p oi si hanno quelli al 2<> e infi·ne ultimi per numero sono quelli al ' 40 mese. Nell'8 % <lei casi un'endometrite de ciduale fu la causa dell'aborto. In ialcum.i casi la p ararn.etrite, un car.cinoma della porzio, grruve cistite, i·d iramnios, p1aoenta margirnata, e p'la,.c~nta previa, n e frite, l 'iper em·esi, ecc. In 26 ·casi l'aborto f.u consecutiv·o · a trauma e .spesso h anno agito comie tali lavori grravi e' faticosi a i quali le donne incinte si sono sottop oste. In questi .ca;Sli erano ·di.mostrabili forti emorragie della d;ecidua. In 21 caiso il crimine fu la rCallSa dell'aboJ'to. Le pratiche abortive più usate furo'!lo i bagni ·Caldi e massaggi le . . . ' irr1gaz1-0ni, e l 'inizi.one di ·l i·q uido ne ll'utero. SoLo in 5 d.ei 21 casi di pr.ocurato aborto si ebbe febbre. La tubercolosi entra poche volte in qu.estion·e : la sirfilidie dà freq.u entemente aborto ie parto prem,a turo. La 1nflu.enza e tutte le malattie infettiv·e con ·alte temperature determinano n.o·n raram.ente aborto. B·e!Il jn 35 ca·si l'A. non p otè stabilire la vera caUJSa dell'ab.ort-0·; e m olto probabilm.,ente questi casi vaI1Ilo ·Computati con quelli ·d el gruppo degli aborti cr iminali. La statisti ca molto ac.curata dell'autore dà l e seg.uenti peroointuali : 1

Tra umi . . . .. . . . Crimine . • • • • •

. . . •

24.8 % 16.8 )).

(:ause imprecisa.bi·l i . . . . . . 28. o Endometrite . . . . . . . 8. o ))' • • Influenza . . . . . . • • • 4.8 '>> • Distacc.o di placen ta . . • • • 4.0 )) ' Op·era.zioni . • • • • • • • • • • 0.8 )) Idramnio· . . . . . . . . • • • O.ti » Place·n ta marginata . . 0.8 )) • • • Ipere rne1s i . . . . . . . . 0.8 » • • L ues . . . . . . . • • • • • • • 2.4 )) Placenta previa . . . . .. 2.4 )) Traumi fisici . . . . . . . . . 1.6 )) Alterazioni dei va.si linfatici dociduali . . . . . . . . . . 0.8 )) Tubiercolo·s i . 0.8 )) • • • • • • • • Assunzione ·di tenifughi . . . . 0.8 )) B•agni ·caldi . . . . . . . . . . 0.8 )) Eresii;>ela . • • • • • • • • • • 0.8 ))

))>

1

;

Dott. T.

. ,

XXIX,

[ANNO

DE SANCTIS.


(ANNO XXIX,

FASC. ~1]

SEZIONE PRATJ CJ..

V-ARIA Ringiovanimento ed operazione di Steinaeh. •

Nel 19('3 .t\.n·cel e Bo·uin dimootraron·o che quei gruppi di cellule disseminati nel p.a1~en ­ chima d.ei testicoli cl1e costituiscono la eosì detta glandola interstiziale, hanno urna dignità morfologica .e funzio11a.J e tutta pro1p ria. È a que·s ti grupp·i di ce:llule che appartjene la funzione oe•n1docrina dei testicoli. La l·oro secrezione fa svilUPJ>'are e ma.nti,e ne i caratteri .sessuali sec·o·ndari e determina l 'appetit.0 ~ In. forza am.orosa. Nei testicoli ad11nqu.e vi sorno d·ue funzioni: una semiinifera, l'altra end.o crina: l'un a indipendoe·n te dall 'altJ:ra. Ciò spiega perchè negli in1dividui nei quali per una ragione qualsiasi la p.ro duzione c'egl i spermatozoi non sia comparsa, ·O sia cessata, i caratteri secondari sessuali morfoJ.ogici e funzionali possano ancora mantenersi. Gli animali con criptochi1dism·o, co.n stenosi delle vte escretrici d'e,1,10 -spie nna, .o che ·h anno subito la resezi.one dei canaJi defer eriti o l'epididim·e ctomia, operaz.ioni che atrofizza.rio il tessuto se.miniifero e lasciano intatto q11 ello interstiziale, conse.rvano il }.oro ard·oo-e genitale e gli attributi esteri.ori della virilità , -n11 r e essendo infecondi. Ste:iinach ha confermato le vedute di Anc.el e B.o·u in e le ha completate attribuendo 11na importanza oonsiderevoLe alla gland.ola interstiziale che costituisce la condizione indis1Jensabi1e p·e.r la comp.arsa dei caTatteri sessu.ali ed alla ,quale ha dato il n ome di glanc1ola della pUbertà. Le manifestazioni della vita sessuale ~o.no goViernate d·a ql1.es.ta glandola càella pu1bertà, maschio o femrn.ina. Lo stesso autore .h a tentato di risvegJi,a re l'attività ùella glan•dola stessa prima della sua involuzione senile. E p.e r -0tte:nere tale S<.;OpO ha impiegato i raggi X, alcune sostanze chimiche e la legatura dei canali deferenti. Quest'ultimo metodo gli è riuscito il più efficace ed il m eno pericoloso. La le.gatu:ra e poi la sezi.one dei canali .d.efe... tienti determina la nec-rosi del tessuto spermagenetico e la ipertrofia di quell'o interstiziale. L'op.e razione praticata in vecchi ·r atti avrebbe avuto sorprendenti risultati. Gli a nimali ri:prese!'to• la Jo.ro sv,elteizza, ridiv.enne.ro aggressivi, si ria;cc-oppiaro:n o con le femmine. Contemp.o ran.eamente il ·oorpo degli animali riiacquisitava i caratteri giovanili: i peli ricomparvero là dove erano caduti, la nutrizione generale migliorò, i m11scol1 ripresero il 10'ro tono e la loro forza. Lichteinstern per consiglio di Steina>ch ha praticato l'opierazione i:n tre uomini, l'uno di 44 an1

699

ni c:on sintomi marcati di senilità pJ"ecoc1J, gli altri due rispettivamen te di 66 e 71 annL In tutti e tre s i notò lln ringio•vanim·e:nto fi1sico e 1>Sichico. Il vecchio di 71 .anni che non a v.-: , <t .' p1u sensazioni sessuali, ridivenne gaio, mentre l'appetito aumentò, la barba ricomp·ariva e si destavano vielleità sessuali. Le esperi·enz.e di Steinaic.h sonio' state c10filtrollate da :par~cchi autori e.on risultati che non semb,r ano oo·n,f erman.t i. Amzi alcuni autori, .c.o·m e Godard e S±rnons Tiedj e, Ben da, .ste1"nberg, h·anno m·esso in dub~ bto ·ed anch.e negato la importanza del la gJandola i·nterstiziale nel determinismo d ei cwratteri ses·sua li secondari. Rom•eis ('AJilncherier kl edizinis che Wochenschrift, 1921, n . 20) non h a oss~rv.ato n ei ratti dopo l 'op·erazion e di Steinacl1 il ride.starsi del1' appetito sessual·e. 1\1.endel in un caso di senilità precoc:e dopo l'op·erazi.one .di Steìnach ha visto m amifesi.arsi giravi disturbi mentali. Levy, Lenz, Schmidt, Bonhoeffe.r invece .avre.bbe1·0 avuto r isultati favorcvo1i. Marinesco h a fatto ope.r ar·e a Buca·r est ·dal cl1irurgo Topa tr.e vec·chi, d11e dei quali i)arkint•oniani ed uno atassico. N·ei primi due la malattia non inigl i0irò affatto, e la eccitazioneganetica passegg.ern. non aveva nulla ch e p·otesse paragonarsi all'ardore g·iovani1e. Nell'atassico il risv.eglio dell'appetito sessuale non durò che due m.e.si. Allo stato d'ei fatti la q11 istione è t11 tt'r1ltro che riso:luta. No·n oonvi 0n e fa.1"si ~iop raff a:r.e dall'ottimismo, n è vincere ·da I !) erS~in1 i sm.o . Qn,el ~he € certo si è eh~ occo'r rono ancora studi per ben .fissare la funziom!e cte·ll.1 gJn n·òoJa int 81T'stiziale e non giu·nJgiere a conclnsi·oni p.1~eci ­ pitate p·e1r quanto s.ed11c0nti ~rima ch·e i dubbi e Le ince.rtezze, ch·e p11rt.ron!J'O anc.ora ,,i addensano, siano .elimi.na1i. ·Certo le obbi·ezicm i ch e si fanno a1ln po,~s i­ hilità di ringiovanimento son 0 se ri.e. Nei ca~i favorevoli, che del r estio son. .o s-emr>r e tr~-tnsi­ tori, c-0nvj.e.ne tener conto negli l1omini della suggestion e., e negli ti omini e ,n.egli an 1n1.n li della 91ossibilità che l'op erazio·n (' di ~t " ;'1nrh fac cia v.ers1a re in circolo dietriti t esti·colari che agisc,ono ·s·uJlo stato gen.e ral1e a TY' .) ' ,~i sti.mo·l ante, la cui azi.one ce•ssn cn11 1· ··111 ··i mento ·e l'.eliminazio,n.e .ctielJ.e so·starnze st "f; c;e . Cerlo il rjngio·v animento nrtificial e urta contro la le.gga ind·efett1bil:e della in.r eversibilità. d~i fenomeni biologici. La vecchiaia è un fenomem•o fi siologico. con1e è fis iologica la morte, e contro queiSti fatti naturali e fatali ogni artificio è prisurnibilmente impotente.

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1

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dr.


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li . POLJCl. l l\lC{J

· NEI~LA

VITA PRO ~,ESSJ ON ALE.

Cronaca del movimento professionale.

<·oltù Ù<'g·li ~t11 lli. la d<'lieate4za e l'in11101tanza delle flm7joni ed i sacrifici (l'ÌlC l~e~rci7-io }}l'<>fe~ . ·io11aJe in11 1onc· <' l"hc lt~ f,!'cnti e le leggi dei mecliri G&'ig-on-0 ; t• <lii Jnra n<la to nlla Jlresiden7.a federnlt' di comu11it-r11·e qn<>~t'0 1•clinf' del giorno ~1 lle n ltI·<' ..\1~sociàzlo11i mccllelle ».

Il Congresso dei Medici liberi esercenti. N~lla ~al~l tlelJ"01 cline dei l\Iedjc:j cli Rorna ~'i ,., ri\u1ito, i1c•i giorni 2!-J e 24 tl•J>rile 11. s., 11 Tl I ('<>-11grC'. ·~o {lei Jlteclici liberi J>rofessioni~t.i . 1-I;t !Pt'C'H ie<l:uto j} prof. Filè Bon·a zzola. I eo11·grf•s$:i, ti ~iou o :ttlti 1111mero~i e inolte 11otabiliti1 cl<•i '(·anl,JH> n1(~clico :-:- ·ientifico e ll>rofe ·i:donulc J1u.i1110 po1tato o inviato la loro n:desione. Fnro11<> lliseu~Be ampiame11te e se1'e1l1rt111~11t(' 111nit • Quh·;tio11i etl a11ip rovati var! ordini <lv1 .gl <>J'llo. tl~l <Jllitli clin1no i })iù bnI>ortnnùi.

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« Il III 001ig·1-csNo, ti<:hinn1an<losi u l Yoto c1+"l II Co11g·rf·s~ . (·ost:1 tnndo c·l1e gli ambulatori deJh• CHiniche <' {leµ:Ji Osveclali, con le tariffe adottn t<.· <letermirutllo Ulhl .~va lutazione cl~l] ' opern f>rofe~~io11nJe, con lesion<.' cl~g·li i11tel'e~~i clegli infer.n1i i10,·e1i, e co11 indecoro~o .~ruttnn1ento <lell'opern melli<'~t a fn \Ore clt:g·li a bbie11ti: « co11sidern11clo t·J1e Os.Pe<.lali e Opere pie colJ,1 accettazio11e <1i n1nmnlati abbienti [)l'o,·ocano una tlisperRio11c <li 1n1bbJico bone, {l tutto clanno dei I>O"\èeli; «fa zoti <:lt0 Ja solid~triC'ti1 (lei colleghi di C.Jiniche 0~IJ€':d.l.t li l'i}JOl'ti {' Oll elevamento di clig11ità .vrofe.s~io11alt\ l~ <Hin:ic·l1e n ll'inse.gnamento, g"li Ospedinli nllt1 be11efi'C·e11?.u : e IH?i ca.si i11 cri1i J)P-1' c:o11s11etn<J1i110 o llece~siti't locnli clebbano ,~e11ire uc·«olti e 111111b11Jnto1·inn101rte c·urati gli {lbbienti, l<· tli~110.sizioni <.li <:om ]Jf'11~0 "iic.1110 regolate i11 mocJ,> dn. h1te1nre il i•a trin1onio clei }l-OYeri, evitando lo ~frnttnn1ento <l€'i inecljei da ~ >-rtrte delle An1minif-1t1~uzio11i, etl a su; t -rolta da i1111>e<.l ire J}t concorrenza da part(• (lPi iuedic-i clini1ci ~ o~r.f'llalierj :1 tl;.1n110 dei liòe1·i J>roft'~~ionjsti ».

1

~u lla q ni~tione <lell 'a" ·ienrazi OllC' ooblig;n torL1 (•ontro la n1alattie fu .1·otato il ~Pg'lll'llte <>r<lin<' -clel _g·ioe110 : " Tl III Congl'e. - ·o clell:-i F(~d(\ruzjone N<lzionale clei i\I~<lic-i liberi })l'Ofe-s~ion11~ti, co11~itlern te tutt(· le {l i::.;c.-n.·!"io11i fillOl':l &v'Olte~i in lUeJ·ito acl llD a>rol~'l bi le <l i:·.. Pg'l10 cli leg1ge s u 11' 4'-\. ·sionrn z io11(\ obbliga to1·i n con t l'n Je Jnaùt ttie : « affe1·1n;t la ~11a lleci~ Yolo11ru d:i 11011 1·ico110~r·0rc alr·n1t J ll'og;etto cl'i legig ·e e l1e IJ)01SStl n1ocliti1·a1~ l 'il ttn a](:\ ordin<.1n1en to $tt ni tn I·io 18e11za c-l1e a 1l:t 1>repnrazione {lel })rogetto stp.~1:0 colhtl>ori 11nn {'f1ll<-L rapp1·ese11tanza clei 1n~dici libel'i IJ)l'Ofession~­ c::.ti e letta i11 seno alla i>rOJ)l'iè1 or~:a 11iz7,.ay,i01H? : e •]:1 n1a11cl1 a to .alla Pre~i<l(:\D7.a cl1 so. te1u?re in og·pi ~ed~ qua11to col presente d<\lib0r,a to il ( '01t!?.·rc:-1:) • l1a sb.1bilito, disponendo <li t utti i n1ezzi ('h P ~8~o ri tp1·l'it .n11·uopo op1p ortn11i ». ~ll l'aru1n1i . .1::.ibilitit co1ne J)1·inC:iJ .i.> {li u1u~5-rirua tl1 r1 i l'ou~igli <l~gli Ordini 11os1..~a no 110111 iu:.1 re Co1111nil'i,·ioni ~f.:tra11ee al Oon,s i.~Jio, nei ri~ u[l1~cli di orcli-

11aria amn1info:·1trazione:

« Il III ( 'ong·re:-;~o àell1a JJ'(l{lerazionP c1Pi J\ile<li <·i liberi prot-essioni::-1ti, · u.clita ln. rela:.r,io11e d.e l <lo+tor A. Villa se Fiu. am1mi~si1Yile come !l.>tl11c1.1Ao di inn ssi1na <·l1e i' Co11sigli d eg·Jj Ordfi nJ 1110.s~a110 no111 ina r e <'onunissioni pe1wlà11e 11ti nll'inft101'i del ( 'onsiglio ll<'t' affa1i <.li ord'in;u1ia amministrazione; << affe1·n1~111llo elle tali C-0n1missioui non 1 io~so11q ~l8~Ulll('re attribn2'jioni ic-J1e h1 J ,eg·g(\ tas~ttiYn­

al Consiglio stesso; «tenuto 1>re~ ~nte l'illegalitù e

H1l'IltP

.iffic1;1

d1C1n110 t ·h e j n <-.1:-:n eo11tr;lrio 11c deriverebbe al la ('ln1~~\ e f-'TJ.><·t·i~1llul'nte ni Jibel'i professionisti; « di\ n1n11d,;1to nlla I>re ·idenza a.1erchè questo ordi11c clel giorno ,·eng·~1 com11.n icuto a l Congresso <l~gli

j}

Orlli11i )).

~ll i l'èllì>l)orti f1·a n1e1lic·i -tìti 1·nr;1:hi lihP11 -I11·oft:•s~·ionis-ti e ll' a 1t.re (1;1teg·ot il' : .._

<< Il ('011g·1 ,e~i:-"o ila ,·oti Jlerc·J1è- t·es:-:]no l e clifiiùp117.<' (' p;li <tttriti fra l e d'iver:-'{' <:;tteg·o1·ip ,f l(\lla (1·la~­ :-:e 111 \cl iea. a Ui11«1t(• d <t Ulltl c-one:cn«l<.:\ l~ù l (\ ~ c.-ordi~t lt' c·ol l~tbo1·nzion0 ~i 1~ 0. ~a i·a,g·giung·er0 l•l iuetn <lPll<' ~t~pirazioni, ai-;:-\i<;Ul<llltlo ~11la tla. ~,e ()u~l ht'lH'l'"'PL t' n1 .1 t 0 1·ia l<· P ci nella c·o11F:i<Ì<'l :11:iotH' n1ora l<' nlln qual(\ J cl: p uo tliritto 1:t l1att11n P lii dilli1

e

1

.,

1

Su i ra11[1orti c:o11 g·Ji Or<lini cl(\i n1ecli<.:j :

« Il III Cong1e"·~o, tLdita la relnzio11e del dottor Villa, fa Yoti <:llc le Se.iioni federali fu<:cl41110 o]>e l'H 1~rc·hè ll E'Ì ('011sigli <legli Or{lini siano !}Jro}:Ol'Zion iah11e11t.e 1'tlJ l•Prf\.·r11tate Je ' di\?er~e cat.egorie cli inedici (·on J11en1hri 1clei~ignnti clialle ia1ssemble~ <lelle diYel'&(' (~a tegoric )).

.

i~tituto cli dic·i lilt0ri 0~( 1 l'C-P11 ti :

Per nn

Jn·e,· icl('nzn u fa,-01·e d ici 1\Je-

« Il Co11gr0._·~10. UJ)pro)·n.11ll o 1'i nj 2h1 tiYn clelle RcJ1io11i di FirenZf'. f "i'·<n·H{> <' .\1il;tno .J10r lt-

Jil'E'Yi-

11E>n7~ òi pen,,ione ] 'Pi inc~liC'i lih ~~ ri pro1\~r-;~ioni ...ti. delibera di <lae mnn<l,1to :111<' ~~zioni tli Xapoli. I~oma, Livorno e .i\filano di c-o.t i h1ir<· un <'11n11t-<.1to di st11dio <lella qn.c)stioJH\ Jl<?rellè Jlr<:">J J; I ri :t I più preBto delle 1elazio11i <l;t tra)>:n1etter1'i nlh1 Direzio11c del Bollctlino L~fjioittlc . c·hp ha <liehiarato di assumei., i l'overn cli <:oorllinazio11f' e 1>ropng-a11cla . affiunhè 1a QUef:tio11e ~te ...~'U ] IOS~<.t t~. '('l'C' po.1·ta ta lJer le c:o11c-ln~ioni i11 bre,·e t0n1po n lJa 11'ec.lt•-

razione >> S11 le co11$ulti-tzioni JlH'<liC"llr• a politici: « Il CongrCl"-;RO,

111t'%7.o

<li •1?:io111;1li

C'onsta t.1 JHlo <·IH· ill dc·vlorf'vol' nbuso d'ell·e~erc1zio <l~lh1 n1<·diejn;1. <·ll<' si c.-ompi·· irn1Junemente cla c•ia 1·1.1 tani <I i ogni ~01·tc1 . co11 V<'ri ~1n-t.buJatori JX' r C"1>n-.:11lt:1z io11i . <'Vit;l rH·l o i l l<'l'if't>li cli rie0ttc.1zion0. e f ;t vo1 endo i I <·on1111prc·in cll'lh· in-


(ANNO

XXIX,

FASC.

21)

SEZIONE PRATIL'..!1

numerevoll speciJI lit.A, si aggiunge ora il sistem.:i inst.aurat.o da alcuni giornali politici delle costJette d. Tribune di consulenza medica » · ' «considera t.-0 che ciò è di <:ti.sdoro e danno per 1:-i classe medica, e viù spesso di danno e peri· colo per le persone che inge.nua.rne.n te vi ricorrolltO: mentre prot.esta contro questa offesa alla legge, alla salute pubblica e al ~ro professionale: delibera: «1° che ve~o-ano emanate chi·a re e tassative disposizioni che proibi.scano tale sistema. di coniUltJa zioni, riconoscendolo come esercizio abusivo; « 2<> che a norma delle attuali disposizioni vengano puniti coloro che fanno ricette in giornali, senoo. l'indicazione esatta della persona cui devono servire e senza firma di medico ; <.e 3° che vengano additati ai Consigli degli Ordini pei provvedimenti quei medici che si prestano a tali sistemi di réclame personale, fatta in giornali politici ; · « 4° di rivolge:risi alla stam1p a per combatt:er~ tale sistema, illuminando il pubblico sui pericoll Terso i quali incorre e sulla jmrrnoralità. del fatto» . Su l'equa rappresentanza nelle Commiissioni giu• dicatrici nei concorsi medici: "II III Congresso, in considerazione dell'impor· tnnza ·che hanno assunto le Commissioni giudicatrici dei oonrorsi medici e delta limitazione della loro autonomia, imposta dagli Ordini medici nel formulare la gmduatolia dei concorrenti - restrizione che potrebbe ferire legittimi interessi e portare ad esclusioni ingiustificate o partigiane - fa voti che nella nomina. dei membri delle Commisiioni entri di diritto un rappresentante dei liberi professionisti e del medici oopitalieri, la cui scelta ila demandat:a. alle rispettive Associazioni di categoria». Si votò jnfine un ordine del giorno per ott:enere une rappresentanza della Federazione nel Consiglio del Lavo.ro Centrale e Provinciale.

Federazione Stomatologica Italiana. La Sezione Siciliana in un'assemblea tenuta. il ~ aiprile ha approvato il seguente ordine del ~orno: • "La Sezione Sicilk4lna della Federazione Stomatologica Italiana, ritenuto che i .p ubblici Enti deb· bano attenersi, per ciò che riguarda la nomina. dei Sanitari, alle vigenti disposizioni della legge e dei regolamenti speciali, fra cui anzitutto quello di richiedere la la urea in Medicina e Chirurgia pe1· l'esercizio di qualsiasi branca dell'aTte sanitaria; ritenuto altresi che detti Enti non •p ossono derogare alle buone norme di procedere a qualsiasi nomina senza regolare concorso; fa voti

perchè d'ora innanzi tali Enti seguano, anche per U servizio di assistenza stomatoiJ3.trica, le vigenti disposizioni della legge sanitaria, richiedendo come titolo indispen~bile la laurea in Medicina e Chirurgia e celebrando per le n<JDine regola.Ii concorsi. •

701

Delibera di far pervenire la presente viva raccomandazione all'Ill.mo Sig. Prefetto della Provincia, anche quale Presidente della Commissione Provinciale di Beneficenza, e di comunicare anche i,l voto a ll'on. Minist:ero dell'Interno (Direzione G-enerale della Sanità Pubblica) perchè dia norme e disposizioni tassative atte a regolare questo importante servizio ».

I Medici infortunisti. . Il Oonsiglio {iella Federazione Italiana Medici: infortunisti e cultori delle Assicurazioni sociali hapresentato a S. E. il Ministro del Lavoro e della Previdenza sociale due .m emoriali contenenti l'uno· brevi notizie sugli organi, sulla vita e "9Ugli scopf della Federazione e l'altro l'espressione del pen. siero della maggioran7..a dei soci in rapporto a lla legge sugli infortuni.

l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (9406) Pensioni di riversibilità. - Dott. I. N. da M. - La. pensione di riversibilità per le vedove· del &'lnitari è sem.p re nella stessa misura, non avendo ottenuto alcun aumento. Non sl ;può pre-

cisare quando saranno approvate le nuove tabelle· di pensioni, le quali apPorteranno un sensibile aumento anche a quelle già con~se alle vedove. (9407) Servizio interinale - Pensione - Oongedo, - Dott. V. B . da C. - I due anni e mezzo di servizio interinale da. Lei presta ti non si possonoriscattare ai fini della pensione, che viene calcolata solo in base agli anni di servizio effettivo prestato. Essi, però, valgono per fare di tanto abbre-

viare il periodo utile :per chiedere il trattamentodi quiescenza. Durante l'interinato, si potrebbe non pagare il contributo. Se, però, si paga, il serviziostesso è valutato come sopra. Per una medesima malattia non si può avere che un solo concredo e. , anche se si interrompa il periodo con il ritorno per tre o quattro mesi in residenza. ~ naturale che durante il congedo per infermità, 11 Comune paghi il medico, che sostituisce. (94-09) Acquisto della. stabilità. - Dott. G. L. da O. V . ..- Ella ha già acquistata la stabilità, perchè il periodo di interinato, in conformità dl concorde giurisprudenza del Consiglio di Stato, va computato in quello di prova se è seguito, come nel caso, da. nomina in base a concorso. (9411) Ricchezza m.obile. - Dott. G. T. da R. - Non vi è ragione di colpire i sanitarti dipendenti da Opere Pie con tasso di Ricchezza Mobile più elevato di quello con cui sono colpiti gli impiegati del Municipio. Tanto gli uni quanto gli altri ap.. partengori-0 alla medesima categoria giuridica e, perciò, h0nno diritto a.I medesi·m o trattamento. Ricorra alla Commissione l\i1andamen tale sostenendo ,a.p punto, tale motivo. Dal pronunziato di questa Commissione, si può appellare alla Commissione provinciale. (9413) Infortunii. - Dott. G. D. da M. - La disposizione dello articolo 16 era ben nota. Si dett:e guel suggerimento in relazione alla t:esi sost.e-

'


702

IL POLICLINICO

nuta nel quesito proposto, di cui non si possiedè più il testo, perchè distrutto. (9414) Esercizio della farniacia. - Dott. L. R. da R. - L'articolo 54 della vigente legge sanitaria vieta l'esercizio cumulativo d~lla farmacia eon la medicina. Di tal che, rinunziando all'eser~izio professionale libero della medicina, può ben .esercitare la farmacia. Sarà owortuno rin.u nziare .alla carica di ufficiale samtario per una certa incompatibilità, sia pure morale che esiste fra l'esereizio delle due funzioni. Per attivare l'esercizio di una farmacia bisogna esPorsi a pubblico concorso e paga•re la tassa di concessione governativa a norma di legge; il tutto secondo è disposto dagli arti~oli 1 e .segg. della legge 22 maggio 1919, n. 468. Per cessare dall'esercizio medicale, basta farsi can~llare dall'albo dell'Ordine dei medici e farsi inscrivere in quello dei farmacisti. (9416) Pensioni - lnden,r,,ltà di trasferta. - Dottor abbonato 2150. - Non avendo mai nulla preteso per indennità di trasferta nè di essa facendo menzione il capitòlato di servizio, non può 'nulla ripetere ora per i dodici anni trasco1'1Si. Potrà .avanzar pretesa per l'avvenire, ma deve prima ottenere analoga modifica del regolamento. A ooTma dello arti-colo 58 del Decreto Luogotenenziale del 7 ge1maio 1917, n . 295, il temipo passato in aspettativa. per motivi di famiglia non è valutato per la pensione. (9417) ~essen nii. - Dott. B . C. da O. - I sessennii debbono essere computati sullo intero complessivo stipendio, che riceveva dal Comune senza tener conto della suddistinzione di esso, in rapPorto ai varii servizii, cui era adibito. Ricorra al Prefetto contro il visto apposto dal Sottoprefetto, il quale visto, clel resto, è illegale perchè avrebbe dovuto essere limitato o condizionato non con seruplice attergato. apposto S11ll'atto, ma con formale decreto di sospensione allegando i motivi gi11ridici del provvedimento. (9419) Paga1nento degli 8tipendi. - Dott. F. B. da P. B. - Come è detto nel volt11ne del comm. l' igo a pagina 111, Ella può cita1'e l'esattore pe1· il. i)agamento degli stipendi arretrati, in ba.se alln. S.entenM della Corte di Cassazione di Roma del Z7 oottembre J 915. Ciò sempre quando d.al O>mune siéno stati emessi i relativi mandati, che se detti mandati mancassero, bisognerebbe interessare la G. P. A. per 1a relativa emissione di ufficio e presentarli, poscia, all'esattOTe _pel pagamento, come se fossero stati rilasciati dal Comune direttamente. t9420) Limite di età nei con-001~si. - Dott. O. D. L. da O. - L'interino può, con qualunque età, prender parte al concorso, giacchè il servizio interinale è equiparato a servizio normale ~li effetti dello esonero dal li·m ite di età richiesto nei pubblici concorsi. (9422) Indennità vettura. - Dott. abbonato 329H. - Servendo due condotte, fa un servizio dopipio ':! consuma a doppio i mezzi di trasporto, i quali, pertanto, debbono eooer~ ·p agati da tutte e clue i Comuni. Doctor JUSTITIA . •

[.A.NNO

XXIX, FASC. 21]

CONCORSI. POSTI VACANTI.

BANNIO (Novcvra). Tre comuni; ab. 2000; lire 8000 e 4 11uinq. decimo fino a 1/15 della popo.. !azione; addizion. L. 6; uff. san. L. 600; alloggJ,, L. 700; trasp. L. 500; disag. resid. L. 1000; dop.Pio c.-v. Scad. 81 maggio . CARIG-~ANO (Torino). - L . 4000 .p er 600 1 PoV. ; addizion. L. 3; quinquenni decimo. Scad. 81 maggio. CASTELOOFFREDO (MO!ntova). - 2a Cond.; al 80 maggio; ·r,. 9000 iniziali per un terzo inci:rc.a dellit POl)Olaz. ; ogni centinaio di pov. in più L. 350; c.-v. di legge.; ·mezzo tr.asp. misto L . 2500; ab. 2541. Condotta buona; capitolato tipo. Inform.az. ,presso Ufficio collocamento ~led. Cond. in l\ilantova (vi.!1 G. Arrivabene 3), unendo francobollo. CAZZIMANI (M ·i lano). - Ab. 2500 con un terzo circa poveri; L . 7000; quattro quinq. di L . 500; addizion. L . 3 oltre 1000 pov.; cav. L. 2000; dop11io c .-v. Scad. 25 maggio . GHISALBA (Bergarn.o). - C-0n Cavernago; ab. 3200 di cui 2000 pov. Stipendio e capitolato tiJpo. S<!adenza 31 maggio. I sSI1YIE (Torino) . - Consor. di 4 Com.;, ab. 5000; L. 4500 oltre L. 900 uff. sah.; a lloggio e mezzo trasp. L. 1900. Scad. 25 giugno. MACISANO (Oatan.~ aro). - Al 16 giu. ; L. 7000 pel pov., 1a indenn. c.-v. e L. 2000 cav. Iscrizio11e Ordine. Rivolgetsi Ammin. Comun. l\iELILLI (Siramlsa). - Per Viìlasmundo L. 5500. oltre L. 1500 disag. resiidJ. e prima indenn. c.-\'. Scad. 31 maggio. RIVELLO (Poten.za). - Due cond. ; L. 3000 per 300 pav.; a.ddizion. ·L . 10; c.-v. Scad. 28 maggi.o. ROMA. Pio Istituto di S. Spirito e. Ospedali Riuniti. - 25 assistenti medico-chirurgi. Docum. alla Segret. Gen. non più tardi delle ore 15 del 30 giu. Vemarrnento per tasse di esame della somm.a di li· re 30 non reperibili; ai nominati sarà ritenuta, ~l primo stipendio, la somma• di altre L. 30. Stip .L. 4500 lorde. Chiedere annunzio. S . PAOLO DI JESI (Ancona). - Ab. 1281 di cui 12:17 poY.; L . 8500; doppio c.-v.; cav. L. 2400; uff. san. L. 500; per gli abbienti metà tariffa Ordine. Scadenza 31 maggio. SOPRAPONTE . (Brescia). - Con Vallio; a·b. 2400; L. 7000 .p er 1/8 della .popolaz. ; L. 1000 mezzo trasp. ; L . 800 uff. san.; due c.-v. Scad. 81 mag. Vicinanza tram, ferrovia . Q.a,p itol. concordato. !\ofedico-chirurgo, pratico condotta e ospedali, diplomato in Clinica medica generale, Clinica m.alattie dei bambini, Igiene, Ostetricia e Ginecologia, A1edicina del lavoro, cerca interinato remunerativo o servizio os1.>edali. Offerte al dott. Pietro Cavagni, via Nomentana, 111, int. 15 - Roma. Cercasi medico-chirurgo interino dal C<mlune d~ Montecastrilli (Perugia). Rivolgersi al Sindaco. l>'iffide e boicottaggi.

Nuove diffide: provincia di Perugia (blocco), Monticello (Como), S. Pit:!tro Cl.arenza-Camporotondo Etneo (Cat.ania), Taloanona. e Forcola. (Sondrio). Revoca di diffide: Comacchio (Ferrara), Camaio-


(ANNO

XXIX,

FASC.

21]

SEZIONE PRATI CA

703 •

~

(!Jt1cc.a), O~io Sopra-Osio Sotto-Mariano nl Brembo (Bcrg·.amo). Nuovi boicot~-gi : S. Giorgio di Nogaro (Udi11e) a favore del dott. Gaetano Rossi. Il boicottaggio di Celano a favore del dott. Catlo De Paulis deve riferirsi non soltanto all'interinato della aa. condotta, n1i0. anche al concorso test.è bandito per la sa. condotta stessa. CONCORSI A PREMIO. 1\iIILANO.

Fondazione «Pier Diego Siooardi ». -

~

aperto il concorso ad un posto di medico .p raticante in Medicina del lavoro presso la Clinica delle malattie profeesionali in Milano. Vi saranno ammessi i giovani laureati in inedictna, nelle Università italiane dOP'.> il 1° luglio 1921. Il vincttore d~l concorso riceverà, a rate, un assegno id i L. 1800 pe1· un anno a partire dal 1° novembre 1922. Alla fine dell'a1mo scolastico il vincitore potrà ottenere .anche un premio <li speciale profitto (medagli:t d'oro). Le domande in carta bc;,llata con certificato <li laurea ed eventuali altri documenti o titoli, si rimettano alla Segreteria della R. Università di Pavia o a lla Segreteria didattica dei RR. Istituti C li11ici in ~filano, via Commenda. 12, pel 31 ltt· glio p. , •. , NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Al prof. Giuseppe Grn{1enigo. <lirettore della Clinica oto-rino-laringoiatrica della R. Università di Na1)()li, è stata conferita la commenda della Co1'(111.a di Rumania.

Il dott. ca v. Nicolò Consolo, mefilco provinciale -di Catania, è insignito della croce di cavaliere n~1l'Ordine l\ilnurizi.ano. Il dott. Giurato Raffaele, da Comiso (Siracusa), :già l\iledico degli Ospedali Riuniti di Napali, è in• signito della croce ùi cavaliere nell'Ordine delln. C-0rona d'It:alla.

. NOTIZIE DIVERSE. Sooietà Medica Italiana degli Stati Uniti d'America.

r.Ja Società ~1edica Italiana si è definitivamente stabilita n New York, n. 47 W., 42a. Strada, nel Bryant Park Building·, room 317. Alla nuova sede, la quale servirà da sala di riunione .p er le .sedute mensili e da ufficio ·p ermanente dell'Ass·1ciazione, sarà annessa una libreria medica italinna che resterh aperta ai membri in tutte le or~ -del giorno ec1 .ii medici america:ni in ore da stobilin.~. Detta libreria posooder~t tutte le riviste di medicina e di scienze affini che si pubblicano prn-se.ntemen.te in Itali.a, noncbè tutte le opere ·m edico-chirurgiche e biologiche dli autori ibaliani pubblicate dal 1921 in ,p oi. La librerta ·s arà arricchita .a mano a mano di quelle opere di data anteriore <·he una Commissione appositamente designata giu · dicherà opportune. La Società Medica Italiana, inoltre, llllanterrà t1n Ufficio di informazione per i m.edlci d'Italia e quel-

li degli Stati Uniti, i qt1ali de~iderino a vere notizie circa ospedali, .seuole, professori, progra1nm i. pubblicazioni, ecc., dei due paesi. In t.al modo l~ Società Medica It.alia.na, mentre si ad0tprerà a diffondere la cultu•r a medica italiana negli Stati Uniti, concorrerà efficacemente a rinsaldare i legami fra la classe medica americana e quella d'Italia, espletando una doppia funzione, patriottica e scientifica. Come si vede il programma della Società l\tiedica Italiana non è nè politico n.è individualistico. E!Sso sarà strettamente limitato a lle attività di interesse generale e di assoluto oarattere scientifico e professionale. Per condurre a te11llline detto programma occorre la cooperazione «i tutti i medi«~i italiani d' America, ai quali rivo1g·iamo caJ1d o a;ppello di concorrere all'opera di italianit:à, che 1a Società Medie.a Italiana intende svolgere, diventando membri se ancora non lo sono. Preside nte della Società è il dott. Sante Naccarati; ·Segretario ne è il dott. S. Reale.

VI Congresso Pellagrologico Italiano. indetto a Venezia n.ej. giorni 29 e 30 maggio. con l 'intervento dei rappresentanti dei Mini.steri dell'Interno e dell'Agricoltura e delle Dep11tazioni provinciali delle .p rÒvincie pellagrogene del Regno. Vi interverranno notabilità an.clle estere. Il Congresso verrà in.augurato nella sala del Con· siglio Provinciale, alle ore 9 del 29 a:niaggio. Sarà diviiso in due sezio11i: medica e agrario-socia.le. È

Congresso frane jSe di Chirurgia. Il 31° Congresso ùell~Associazione Francese di Chirurgia si aprirà a Pairigi, presso la Facoltà Medica, il 2 ottobre 1). v., sotto la presidenza dE.'l vrof. Henry Hartmann. Son.o inscritti a ll 'ordine del giorno i temi ~<>uen.ti : 1° Risultati attu~1 li degli innesti ossei, r elatori Cunéo (Parigi) e Ronvilloi.s (dell'Esercito); 2° Risultati remoti delle operazioni sui nervi, relatori Leri<:he (Lione) e Paul Monre (Parigi); 3° Tecnica e risultati dell'estirpazione dei tumori del crasso (eccettuato il retto), relatori .A.badie (Orano) e Ockinczyc (Pnrigj), Per qualsiasi infor.mazione rivolgersi al se· gretario generale dott..J. li.,aure, rue de Seine 10 - Parigi.

Congresso Inglese di Radiologia e Fislo&era pia . Si terrà a Londra dal 7 al 10 giugno. I temi da svolgere sono: 1) Radium- e Roentgenternpia. J,1rofonda; 2) 'Lo stomaco normale; 3) Lo stomacv i-mtologico; 4) Dimostrazioni del pneumope"I'itoneo.

Congressi per l'infanzia nel Brasile. Nella ricorrenza ,d el 1° centenario dell 'ind~n­ den?Aa del Brasile vengono organizzati a Rio rlE Janeiro, per il prossimo mese di agosto, il 3° Co11(Yresso del bambino e il 1o c.ong·resso brasiliano per la tutela de~'infanzia: in questo sarà relatore il prof. Ernesto Onc-ace, sulla Niipiologia e .g li Istitt1ti Ntpiologict. ~


IL POLICLINICO

Convegno per la Previdenza sociale. Si tiene in questi giorni a Cremona un Convegno per la previdenza s~iale; ne daremo più ampia notizia in un ipro~simo numero.

Corso per gli aspiranti Ufficiali sanitari. Il 20 maggio si è iniziato, nell'Istituto d'Igiene della R. Università di Padova, un corso bimestrale di perfezionamento in Igiene per i Lau:re.ati in A1edicina e Chirurgia, in Chimica pura, in Chimic.'l e Farmacia, in Scienze naturali, in Scienze agrarie, in Veterinaria, e per i Diplomati in Farmacia. Tassa di L . 300; spese accessorie L. 65.80.

rer la cos&ltnJlone del Consorzi antitubercolari. Il presidente del Consiglio, on. Facta, ha. diretto una circolare telegrafica ai Prefetti del Regno per sollecitare, ove occorra, La costituzione e l'avvia1nento dei Consorzi ·p rovinciali antitubercolari ~n applicazione della legge 24 luglio 1919, n. 1382. La circolare, doPo aver richiamato le precedenti 15 marzo 1920 e 22 marzo 1921, aggiunge che è fermo intendimento del lVlinistero, che si fa eco anche dei voti manifestati in Parlamento, che la procedura per la costituzione dei Consorzi abbia rapidù cors~ onde tale importante organi.s mo, voluto dall:i. legge per il conseguimento di alte finalità per la difesa sociale contro- la grave maLa.ttia, debba sollecitamente realizzarsi.

All' Istituto Italiano di Igiene, Previdenza ed Assistenza Sociale. S. E. l'on. Cingolani; S. Segretario di Stato al Lavoro, accompagnato dal Dir-ettore generale della Previdenza sociale, comm. Calamani, ha visitato il 5 maggio 1922 l'Istituto Italiano di Igiene, Previdenza ed Assistenza .sociale, ricevuto d·a l Direttore l)rof. Ettore Levi e dal personale dell'Istituto. S. E., che già era al corrente delle finalità dell'Istituto e dei risultati ottenuti da questo nel 'Primo anno di vita, ha molto ammirato la splendida. documentazione già raccolta dall'Italia e dall'estero, e si è rallegrato per l'ottima opera di propaganda già svolta con successo. Nel giornalismo medico. « 'L a Coltura Medica Moderna », rassegna quin~icinale di rp.edicina, chirurgia e scienze affini, ~i pubblica a Pale'rmo a cura dei dottori Nicola Bar- · baro, prof. Mario Ciulla e prof. F. Umberto Saffiotti; vanta un comitato direttivo composto da numerosi professori d'Università; p11bblica memorie originali, riviste sintetiche, una rassegna sistematica. della stampa medica, resoconti di Accademie di Società e di Congressi, ecc. ; un SUJ>' in carta rosa, reca articoli d'interessi plemento, professionali, corrispondenza, notizie varie, ecc. Gli uffici hanno sede in via Macqueda, 266 - Palermo. •

« Endocrinologia e ra tologia costituzionale » si

pubblic.'l a Roma sotto la direzione dei proff. Gia-

[ANNO XXIX,

FASC.

21}

cinto Viola e Nicola Pende, in lussuooi fa.sciooli~ senza periodicità fissa, ma non meno di ogni trt. mestre. I direttori espongono gl'intendimenti e !J programma della rivista, la quale vuol diffondere tra 1 medici la feconda corrente di risorto e rinnovato f.p pocratismo ct>n clti l'endocrinologia va oompre più diventando fisiologia e patologia costituzionale. Gli uffici della rivista hanno sede !r• via Ludovisi, 16 - Roma. Ai nuovi periodici, che arricchiscono la nostra letteratura medica, i nostri auguri.

* ** C-01 22 ap·r ile ha cessato le pubblicazioni il «Medicai Record» di New York, un giornale medico ·della vecchia guardia, uno dei pochi giornali medici degli Stati Uniti mantenutisi indipendenti •• lil:>eri da influenze commerciali. Il « l\iledical Record» è stato venduto all' Amministrazione del «New York Medical Journal » col quale è stato fuso e che uscirà bimensilmente. Il « Medica.I Record » può vantare un glorioso> passato; tra i periodici medici americani fu sp~s­ so il primo a richiamare l'attenzione su tutta t1na serie d'imPortanti scoperte e di progressi nel c11mpo medico : il metodo antisettico di Lister, la scoperta del bacillo tubercolare e della tubercolina di Koch, i raggi Roentgen, la sieroterapia della dift~rite e del tetano, la scoperta. del radium, l'iinpiego della cocaina in chirurgia oculare, ecc., ecc. In G2 anni di vita il «Medica! Record» ha arut.> due soli redattori-capi, i dottori George F. Shradly e Thomas L. Stedman, e 11na sola casa editrice, la Willia.m 'Vood & Co., che o,_ra intend·e consacrarsi unic~rnente alla ,p ubblicazione di libri

medi ci..

Commemorazione del dot&. Guglielmo Fabbri.

Si è costituita una Commissione .p er una solenne co1n memorazione del compianto dott. Guglielmo Fabbri. Della Commi1ssione, di cui è presidente onorario il prof. Augusto Murri, fanno parte l'.n. ing. Bianchi Riccardo, l'on. prof. Sanarelli, il prof. Ascoli Vittorio, !'on. vrof. Gra.gsi, il prof. Silvagni, i <lottori comm. Baldi, 1'1artirano, Cecchetelli-Ippo· liti e Fa.bi.

Elargizioni e lasciti. Il prof. comm. avv. G. Chiovenda. da Premosello nell'Ossola (Novara), resident.e a Roma, ha elargito L. 125,000 per un ospedale da erigersi nel suo C-0mune. Il dott. Giulio Cozzoll, resi«ente a Chieti, ba ,·ersato L. 5000 alla Pubblica Assistenza della nativa Molfetta, perchè sia istituita presso qu:Jla So- · cietà una fondazione oculistica per i poven. Il prof. cav. Paternicò, n1orto a Palermo, ha legato all'Ospedale di Piazza Armerina la somma di L. 200,000, corrispondente aia metà del suo patrimoni~.


{ANNO XXIX, FASC. 21]

SEZIONE PRATIC.\ •

705

Premio Leonard • • L'« American Roentgen Ray Society » ha reeentemente istituito un premio intestato al nome del dott. C. Lester f~ooard, vittima dei raggi X, per l'opera migliore di ricerche originali nel campo dei raggi Roentgen, del radium e della radiattività. Al premio, di 1000 dollari, possono conco1Tere tutti gli abitanti dello emisfero occidentale (Americhe ed .Australia).

Sorietà Cubana di G~stroenterologia. Venne costituita il 30 gennaio. Il 13 maTzo s j procedette alla elezione delle cariche; risultarono i dottori : F. Grande Rossi, president:e; F . Torralbas, vice-presidente; F. Solano Ramos, segre-. tario; Pedro Barillas, vice-segretario. La Società ha sede ad Avana, Calle de Cuba, 84. • lnauitura1zione della nuova Clinica chirurgica di Mooaco. Il 27 febbraio fu inaugurata solennemente Ja nuova sede della Clinica chirurgica. di Monaco, dirt!tta da Sat1erbruch. •

Colonia Marina alla Lulgiana. Il Comitato mandamentale di Pontremoli pubblica la relazione per l'ilo anno di fuooiona.inento (1921) della Colonia marina della Luigiana. Risulta che furono a ssistiti 41 bambini e bambine, in Clue spedizioni, con 12Gl giornat:e di prc• senza; le entrate furono di L. 16,000 circa, le spe~ di L. 12,000 circa, di modo che sono avanzat"~ più di L. 4000 per il prossimo esercizio. La Colonja ha assunto funzioni mandamentali ; quella di Bagnone ne integra l'azione in tutto il Circondario ; l 'una e l'altra sono state erette in Ente morale. 1

Grave provvedimenio ali' Ospedale di Bergau10. L' Amministrazior1e dell'Ospedale Maggiore di Bergamo ha deci'SO di sospendere l'accettazione ·li malati apparten"nti ai Comuni di Piazzo Alto, Bezzo, Grone, Costa Imagna, Rotafuori. Carenno, Rosisino, Ilondione, l)iario e Antegnate, che da anni non rifondono le spese di spedalizzazione dei loro n mministra ti. Alla stessa misura si ved•r à costretto il Consiglio anche nei confronti di altri Co• muni, cl1e avendo debiti rilevanti verso l' Amministrazione Ospeda liera, non mettono nei riispettivi bilanci le somme necessarie o compiono indebitalll(\nte storni ad altre voci prima che le spese di spedalità siano state soddisfatte. Per l'obbligatorietà delle autopsie.

Rileviamo che la stampa uord-americana appoggia le idee esp·r ess·e ùal dott. Giovanni Perilli ~ consegna te in uno degli scorsi numeri di questo periodico in merito a ll'obbligatorietà delle autopsie. Si ricono~ono i benefici che deriverebbel'o dall'attuazione di tale pratica e si lumeggiano i meriti del Perilli, un eroe dell'esercita italiano più volte decorato di guerra, ospite gradito della cit tà di Denver.

Una Mu&ua fra mediei a Catania. L'Associazione Medica di Oatania ha deliberato in un'assemblea generale di costituire una c·n~qa di previdenza. L'inaugurazione ~bbe luogo al l'ircolo Artistico, ove il prof. Ughetti pronunziò uno .smagliante disco1~so. Lo Statuto venne tracciato dal prof. Feletti. Medici denunziati per rifiuto di prestazione. In seguito a rifiuto di prestazione presso una partorient:e, due medici clell'Ospedale di Bari tra cui il primario ostetrico - sono sta ti dentraziati all'autorità giudiziaria. In una lettera sui giornali !orali il primario, prof. Campione, afferma che il loro gesto non volle significare solidarietà con gl'impiegati degli Enti locali, in agitazione, ma deve interpretarsi come una protesta contro Je deficienze dell'Ospedale, che manca dei presidi indispensabili ai più facili interventi chirurgici: l'Ospedale dovrà mettersi in grado di compiere la sua opera umana e doverosa.

Fer -l'assassinio del dott. Grifi. La Sezione d'accusa presso 1a Corte d'Appello di Perugia, su conformi conclusioni del Procuratote generale, ca v. Fav.a > estensore il consiglie·re ca v. De Pirro, ba, con sua sentenza del 22 marzo u. s., rinviato a giudizio dina:razi la Corte d'Assise tutti i denunciati quali autori di lesioni e di correità nell'omicidio del com,p ianto dott. Guglielmo Grifi, medico condotto di Passignano. Sono rinviati a f,".iudizio anche il Sind.aco, comm. Ciucci e la sua signora quali imputati di tentata CQ.rruzione di testimoni e di pubblico ufficiale, delitti commessi per salvare i maggiori indiziati dell'assassinio.

Commemors.ziooe del prof. Mazzo11i. Il Sodalizio d~i Piceni in Roma ha solennemente coo:nn1emorato il compianto prof. Gaetano lVIazzoni, che nel suo testamento ha largamente beneficato il Sodalizio stesso e molti Istituti caritatevoli delle Marche e di ·Roma. Parlarono il presidente del Sodaliriio avv. comm . Malpeli, il professor Marg:irucci che tenne il discorso com.m emorati.. vo, il comm. D'Oria ·p er il Protettorato di S. Giuseppe, il comm. .a vv. Di Benedetto per la Congregazione di Carità di Roma, rievoe:ando la fig1rra dell'eRtinto e mettendone in luce le rare qualità. Medico vittima dell'altruismo . II prof. dott. Eugenio Rotondo, di Napoli, è rimasto 1schiacciato <la un tram perchè perdette l'equjlibrio nel salvare llil ragazzo che stava pel' essere investito e schiacciato tra d·u e motrici. Si è spento a B11salla il dott. LORENZO RIVARA, valoroso professionista, nell'onestà rigido, 11ell'attività meraviglioso. Ebbe tale cqlto della professione da elevarla a vero apostolato. Esercitò per più. di 30 anni in Busalla, prodigando;:;i generosamente sopratutto alla clasre povera. All~ Famiglia , e particolarmente al figlio, dottor Anselmo Rivara, il Policlin,ico porge sentite L . G. condoglin112e.


706

IL POLICLINICO

RASSEGNA. DELLA STAMPA MEDICA.. Revista J,,fédioa clel Litoral, ott. -

S.

'LIBARON.\

Reumatismo aCl1to misto. Ri·v ista Ospedaliera, 15-30 nov. - S . ~fASSIMI. La corrente a lternata di alta frequenza nel trattamento delle ferite. Spita.l·u l, n. 12. - G. ~IARIN"ESCO e ~i . GoLDSTErr.·. :i\ilalattia di Recklinghausen associata a tumore cerebellare. - A. Cos:.\cEsco. 1\-Ietodo sempliiee per apprezzare la circolazione neg·li 10.rti gangrenati: la stria ,·asomotoria . ·11' ietier .4.roliiv fur innerc 1lledizilli, 15 nov. - .T. GAISBOOK. La nefrite da freddo . - H. KAHLEH. I/ipertensione essenziale. - A . EoELMANN e P SAXL. lnSllfficienza. poliglandolare endo- ed esocrina.: nuovo quadro morboso. - H. BETH. La <liagnosi differenziale degli stati uremici. - n. SINGER e H. WIN'rERBERG. La chinina quale mezzo cardiOVRSCOÙl..re. Giorn,ale di Olinioa Medica, 20 nov. - F. RAVENNA. Cloroma -scolorato. Acta Der1n.. -Venereol., no'\". - SA.hIBERGEH. Natura della psoriasi. G·iorn. del Mcd. Prat., nov. - F. GALDI. Le bro·n chiectasie non tubercolari e la terapia auto-vac• • c1mca. An.nales de Médeoine, nov. - C. LAUBRr e :m. DOli MER . I disturbi di coagt1lazione del sangue nel1'eritremia . - J. HATIÉOANU. Nuovo vroce'SSO pel' l'esame della funzione epatica. Endooritiology, 11ov. - G. H. HoxIE. Terapia endocrina nell'ipotensione vascolare. - G. A . H AMMAR. Sulle funzioni del timo. 'l'he Jou,rnal of Ne1·vous a. Men,tai Disease, nov . BRIAN.

[.ic\NNO

XXIX.

FASC.

21)

N. D. O. f,l!"'l !::i. Sbilancio endocrino e malatt1e mentali. - J. A. IlUCHANAN. Crisi addominali dell'emicrania. .Acta Medica Soandinava, 5 dic. -

K. PETRtN e G. OTTERSTROM. Etiologia e patogenesi della sciatica. H. C. .JACODOEUS. Insuffiazione d'a1ia nel canale spinale per la diagnosi di tumori della spina dorsale. - ' ' · BIE. Prog·nosi della broncopolmonite.

Riv. Ospedal·i era, 15 dic. -

B. l\1ASCI. Cura delle nefriti acute con l'alcool a dosi e levate. Gazz. à. Osp. e d. Ol., 18 dic. - V. TRAVAGLINI. I nfluenza dei prodotti opoterapLci sulla tolleranza agli idrati di carbonio.

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~

Il Fascicolo 5 (15 maggio 1 ~22) della nostra SEZIONE CHIRURGICA che trovasi in corso di sta1npa e che a_ppena pronto sped iremo subito ai rispettivi Signori abbon ati conterrà. :

I. - O C10Nozz1 : <1cclusione .intestinale per ingìnocchiamento del tenue da pericolite membranosa con corpo fibrinoso peduncolato. Il. - R. M1coTTI : Sul cordoma del sacro. III. - T. LA URENTI : Contributo cl inie() ali' acetonuria post-operatoria. IV. - O. TENANI: Contributo alla chirurgia della papilla del Vater. '

uli abbonati alle sole SEZIONI MEDICA e PRATICA potranno otten ere questo importante fasci col0, inviando cartolina-vaglia di L. 5 al cav. Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma.

Indice alfabetico per materie. Aborto e parto prematuri : cause . . . Pa.g. 69S Adenopatia tracheo-bronchiale : sintomi . )) 006 Alimentazione dei febbricitanti : nuovi orientamenti . . . . . . . . . . )) 688 .Atrepsia e a ltri stati di dent1trizione: ri)) 678 cerche sul ricambio intermedio Bibliografia . . . . . . . . . . )) 692 Blenorragia : pratica delle lavature uretro-vescicali . . . . . . . . . . )) 697 Cisti da echinococco : localizzazioni rare 676,678 Convulsioni : le . . . . . . . . . )) 684 )) 700 Cronaca d el tnovi1nento professionale Glicogenesi epatica : importanza e signi)) 687 ::fi.ca. to . . . . . . . . . . . . . Igiene scolastica : congresso . . •• • • )) 695 Infezione erpetic..'l ~erimentale: nuovo co11tributo . . . . . . . . • • • )) 694 I~a ringoscopia in sospensione alla Killian » , 6!>3 1'laln ria : berberina nelle splenomegalie . » 694 Roma, 1922 -

:\lalarla: valorQ c11rati-ro degli alcaloidi della china. . . . . . . . Pag. 691 Meteorismo peritonitico: nel » 6H3 )) 697 Nefrite acuta nei bambilli: cura Nervi spinali: ripristino funzionale )) 69·i Pleurite purulenta interlobare dei bambini: patogenesi e sintomatologia . . )) 606 Prolasso del sigma colico invaginato per lipoma sottomucoso . . . . . . . )) 689 Prolasso del retto nei bambini: opera~ . . . . . . . )) 690 zione ·semplice . . . . . . . )) 693 Rene : rabdomioma Ringiovanimento ed operazione di 8tei11ach . . . . . . . · · · · · · )) 699 Scoliosi : raddrizzamento forzato . . )) 691 Singhiozzo epidemico : equivalente del1'influenz.'l? . . . . . . . . . . '.resticolo : trattamento della migrazione incompleta . . . . . . . . . . )) 698 Tubercolosi laringea nei riguardi sociali )) 693 L. POZZI, ed. re&p.

Tiip. Oartlere Oentra.11.


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È USCfta in questi giOPnf

fntePessante pubblicazione I •

Prof. dott. LEONARDO DOMINICI Libero nocente di Patol ogia Chirurg ica, di Cli nica e ~ledicina Operatoria n ella R . U niversi tà di Roma Ai ut o. n ella R. Clinica Chirurgica di Roma

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1rur tea

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Prefazione del prof. R0BERT0 11.LESSANORI

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INDICE

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SISTE1\1:A TIC O

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INTRODUZIONE. -- Parte P 1·ima: ESAME CLINICO. - Ca.p. I. - ANAMNESI. Anamnesi ereditarla. Anamnesi individuale remota. Anamnesi individuale prossima. - Cap. II. - ESAME OBBIETTIVO SE~fPLICE GENERALE. Cap. III. ESAME OBBJE'l'TI'' O SE?tlPLICE LOCALE. Ispezione. Sede della lesione. Alteration i di forma e di volume. Alterazioni dell'aspetto normale della. cute e delle n1 ucose . Anomalie di pvstzione. Anomalie dii movi mento. Palpazione. Percussione. Ascolta. zione d iretta. Odorazione. Esame delle regioni e degli organi in rapporto col focolaio morboso primitivo. - Cap. IV. - ESAME OBBIETTI,1 0 SEMPLICE LOCALE DELLE VARIE REGIONI E DEI VARI ORGANI. Cranio. Faccia. Ghiandola pa rotidea. 1

Colonna verfebrale. Collo. Tor!lce. Mammella. Addome. Topografia. degli organi addominali. Granèe omento. Fegato. Pan orea e: . Milza. Stomaco. Intestino ed ap pendice. Reni. Uretere. Bacino. Vescica urinaria. Retto ed ano. Prosta.ta.. Vescichette seminali. Organi genitali femmi nili. Organi genitali maschili. Uretra. Arto superiore. Spalla ...Ascella. Gomibo. Polso e mano. Arto infe.. rlore. Cingolo pelvico. Anca. Ginocchio. Collo del pied e e piede. Mis urazione arti Jnferiori. Deamb ulazione. Defor.mità del bacino e della colonna: ertehrale consecutive alle malattie dell'arto inferiore. - Cap. V. - ESA:rvm OBBIETTIVO CON METODI STRUMENTALI. Termometria. Sigmografta, sfigmomanometr10. oscillometria del polso arterioso. Determinazione del metabolismo basa.le. Misurazioni. Specillazione. Iniezioni di liquidi coLoranti attraverso fistole. Sondaggio esofageo. Sondaggio gastrico. Sondaggio duodenale. Sondaggio del retto e del slgma. Sondaggio dell'uretra e della vescica. I spezione stru.mentale della va gina. Ispezione strumentale del retto. Tran silluminazione. Esotagoscopia. GastrodiaJanoscopia. Retto-s.ig mo:doscopia. Uretrosct!lpia. Cistoscopia. Cateterismo degli ureteri. Manometria vescicale. Esame radiologico. Radioscopia. Ortodiagrafia. Rad iografia. R adiografia stereoscopica. Radiocinematografia. Endoradiologia. Radioscopia e ra.diografta previa introduzione di sostanze opache. Radioscopia e radiografia previa. iniczionP. di sostanze gassose. Met-0di per la localizzaz:one di corpi estranei. - Ca.p. VI. - ESA~1E DELLA F UNZIONE DE I V ARI ORGANI. Esofago. Stomaco. Intest ino. Fegato. Pancreas. Tiroide. Reni. Pa.rte Seconda : ESAMI DI LABORATORIO. - Caip. I .. ESAME DELLE URINE . E same fisi co. Esame chimi co. Esame microscopico. Esame batteriologico. Esame biologico. Piurie. Em aturie. Battcriurie. Pneumaburia. - Cap. II. - ESA1\1E DEL SANO UE. Tecnica della presa. E same morfologico. E same delle proprietà fisiche. Analisi ch imica. E same batteriologico. Esame biologico. Ricerche sierodiagnostiche: nel tifo, nella sifilide, nella tubercolosi. Tubercoline- reazioni. Ricerche sierod iagnostiche: nell'echinococcosi, nella sporotricosi, nell'actinomicosi, nei tumori maligni . - Cap . III. -· ESA1\1E DEL LIQ"t;IDO CEFALO-RACHIDIA NO. Puntura lombare. Caratteri del li quido cefalo-rachidiano normale . Ca.ra.tteri <lei liquido cefalo.rachidiano in cond~zion i patologi che: fisici, chimici. citologici. Esame batteriologico. Reazion i biologiche. - Cnp. IV - E SAME DEL SUCCO GASTRICO. Sondag~io dello stomaco. E same fisi co-chimico. Esame .microscopico. Esame col metorto frazionato. - Cap. V. - ESAl\fE DELLE FECI. Esame fisico. E same chim ico. Esame microscopico. Analisi dei fermenti digestivi. - Ca.p. VI. - ESAl\ifE DELL'ESPETTORATO A SCOPO DIAGNOSTICO IN CHIRURGIA. - Cap. VII . . PUNTURE ESPLORATIVE. BIOPSIE. OPERAZIONI ESPLORATIVE. Tecnica delle punture esplorative dei vart orgarni. Tecnica delle biopsie. Operazioni esplorative. Esame dei liquidi estratti colle punture esplorative : fisic~, chi.mico, citologico, batteriologico. Car attel"i dei vari liquidi patologici. - INDICE ALF.<\.BE'f ICO.

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Prefazione e due capitoli del prof. GIOVANNI MINGAZZINI. SOMMA~I.O_.

- CAP . I. Ana~ne_si - C~P. II. Es~me clinico - C~ ..I~I: SCht>l'Tia dt>ll'esame 11eurologico - CAP . IV. Esame dE J"!10t1l1ta : CAP. V. Id. de1 r1fl ess1 - C~P . \ !· Id. della s~ ns1_b1l 1ta - CAP. VII.. Id. de~ sensi specifici - CAP. VllI. Id. 11nguagg10 - CAP . IX. Id. delle prass1e - CAP. X. Jd p~nch1co ·- CAP. XI. Cetaloscop1a e Cefalometria . CAP XII p 1 sione, P ercussione e Ascoltazione cranica - CAP. XIII. Puntura lombare - CAP . XIV. Puntura cerebrale - CA~. XV. H zion e di Wasse ·· mann - CAi> . XVI. E:--ame Laringoscopico - CAP . XVII. Id. radiografico - CaP. XVIlI. Id. elettrodiag: stico - CAP. XIX. Sulla diagnosi dell e malattie nervose . ·

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Direttore della Scuola di Assistenza all' Infanzia in Roma

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LA LEGISLAZIONE SANITARIA in rapporto all'esercizio professionale • Ma.nuale contenentG Leggi, Decretj, Regolamenti, Cjrcolari e tutto ciò che si riferisce all'eser<'izio profPssionale, ad uso dei MPdici condotti, dei liberi esercenti, degli ufficiali sanitarii e del persor1ale addetto ai laboratori di vigilanza igienica. Volume in-8, di pagine XVI-214, nitidamente stampato. - In commercio: prezzo L. 16, ma agli associati del PoUolinioo è ceduto, fianco di porto, per sole

L. 12 docente d,

Istolo~ia

Prof. RINALDO MARCHESINI e di Tecnica microscopica nella R. Università di Roma.

eeMJ?ENDI0 DI EM1\T0L0Gl1\ ad uso dei medici pratici e degli studenti con prefazione del prof. VITTORIO A.SCOLI i un riassunto delle attua.li cognizioni riferentesi a.l saugue norma.le e patologico, con tavole sinottiche che chiariscono la derivazione, i rapporti, il valore dei diversi elementi del sangu.e. Vi sono. inoltre tra.c~iate le .varie m~lattie d.el sangue - le diverse form e para.ssitarie - le proprietà dei sieri, con la tecnica appropriata per la ricerca d1 tutto ciò che s1 può presentare di patologit.0 nel siero e nei corpuscoli sanguigni. .. . . . (ln piccolo vocabolario ematologico fa seguito al lavoro, con richiami nel testo, che fac1l~ta il r1cord~ e la s1gn1fic9:zione del numerosi e vari nomi da.ti alle cellule del sangue, nei vari stadi di maturazione e di alterazione patologica, facendo rilevare la elnontm1a di nna stessa cellula designata variamente a seconda dei vari Autori. . Due tavole lllustra.tive mostra.no le va.rie forme cellulari che possono far parte di un reperto sanguigno e le forme di alte· raz1one patologica che vi si possono riscontra.re. . . d' d Quest'opera, che il chiaro Autore ba preparato esclusivamente per l nostri abbonati, riuscir~ indiscutibilmente t gran e . . . •anta.gg10 sia agli studenti che ai medici pratici. tin volume in-lii ~rande. di circa 200 pajline, con 74 fteure e r elative spiegazioni, su due doppie tavolP ID f nt.nt.ini"

In rommPrrlo L. 10 - Per 2li a~so<-latf al POLirLINTOO sol~ L. 8. fran.-o di porto e raecomanlfato.

Per otleriere qua'rito sopra i?iviare eartplina-vnglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14 • ROlvfA


I

'

Roma, 29 Maggio 1922

ANNO XXIX

Fase. 22

fondato clai professori:

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: l)ROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. t.avori originali: E. Bufalini: Contributo clinico allo studio dei rapporti asma broncli.iale - tubercolosi polmonare. I .Note preventive: A. Sala: Su venti casi di lio foade nopatia inguino- crurale epidemica. Note e contributi: T. Biancheri: Sul trattamento de1la pustola ~aligna.- L. Conti: La eseresi totale nella cura degli antraci. Commenti: A. Al>btuzzetti e T. Silvestri : Di un nuovo segno osservato nei parkiJlsoniani post-encefalitici. I auntl e rassegne: SEMIOTICA: Armand-Delille : Le deviazioni della trachea e dell'esofago nella tubercolosi polmonare c ronica. - MEDICINA: H .•\1aréchal: . Dell'impiego del metilarsi nato di s<id10 ad alte dosi in medicina. - CHIRURGIA: \V. h:. Dandy: La cura dei tumori cerebrali. eenn1 bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: Società. LomLarda di ltrH&I di ,roJrte&à menali. - E vietata di essi senza citarne la fonte.

Scienze mediche e biologiche in Milano. - Società. f\-1edica Chirurgi ca di Bologna. Appvnti per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: Tran si toria e intensa cianos1 da mescolan1a dei sangui nel neoo ato. - Tratta.mento d ell'aritniia completa con il so lfi.to di cllinidina. - Le iniez10-ni iotraca1diache. - Cont~ollo g r;:fico del criterio pa lpa1or10 de'J a pressi one rr1ass1ma nella sfigmomanometria clioic<1.. - NoTE 01 MEDICINA SCIENTIFICA: Le funztooi del l, oJmooe. - IGI ENE: La difesa d-tlle polveri negli ambienti iudustriali. - POSTA DEGLI AB801'ilATI. . . Nella vita professionale: Amministrazione sanitaria - Cronaca ciel movimento profes~ionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi . - Nomine, pro1oozioni e onor . fìcenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

ta riprodlu•ione ctt lavori pubbUcati nel

LAVORI ORIGINALI.

POLICLINl«J8 eia. pub;Uca•ione cti sunff

·

Derivava esso dalla premessa che l'asma br.0nchiale fosse funzio ne di a1iritismo, ed il te•rreno artritico a sua voLta incompatibile com. '1a infezione tUJbercolare. Tra le ·due malattie si ammettev.a esistesse una ve!I'a e proplr'ia in:. C·ompatibilità per cui lo svilup.p o ·dell'una, nella e1ventua:1e rara as.soc1az:io ne1delle due forme, avrelbb·e agito, inteclere ndo il pr.ogresso del1' altra, e si riteneva allor.a f.ossie p er solito l'asma a d aprire la scena, la tU!bercolizzazione solo avvern.endo, quando gfà si fossero stabilite particolari condizioni de1b ilitanti che n e favorissero l'impianto. All'enfisema complicante l'asma il Guena11 de ·Mussy attribt1iva il rallentamento .e. l'arresto della infezione tubercolare, secondo Monret invece dovuto alla .atrofia degli alveoli p.oilmcmari ed alla distruz,ione conse·cutiva dei ca pi1'lari. Specie la scui0la franc ese, basata sui lavo·ri di Ht1chard, ve.d·eva n ell'asma n·o·n altro c.he una mani1festazion e artritica, una « metastasi_ bronchiale di gotta viscerale», -e d aneora pochi unni addietro il Delthil (1) (1917) è tor. n ato a s·ostenerlo, nuova.mernte affermando· la immunità tubercolare n.egli asmatici, sulla ba1

R.

ISTITUTO DI PATOLOGIA SPECIALE j\1EDIC\

DELL'ISTITUTO

P.ro1f.

DI

STUDI

·C ESARE FRUGONI,

SUPERIORI

DI

FIRENZE.

diretto:rre incarica to.

Contributo clinico ,allo studio dei rapporti asma bronchiale - tubercolosi polmonare. Dott.

EMILIO BUFALINI.

Le vedt1te sui rapporti tra asma bronchiale e tubercolosi polmonare (1) h anno subito, da trent'anni .a questa .p arte, pro.fonde e ra;dicali :modificazioni• Da poi ohe le più c.omplE?te cono·s cenze anatomo-patotogiche della tubercolosi p.olmonare hanno rivelato ·di ·eissa le fo·rme1 iniziali, 1e attenuate, le fibrose, le bronchiali, le ilari, e che la diagnosi loro è stata rreis a po·ssiliile ·d alla applicaziome di più fini ed esatti aiccorgimenti clinici, e facilitata dagli esami radiologici e dalle pr.ove tubeTooliniche, l'antico e classico concetto dell'antag·onismo asma-tubercolosi e ..andato ·p roigressivamente p·e·r dendo terr'eno. (1) V. :in ar;g.om.ento C. FRUGONI. Asma l1ro·n chiale. R elazione al Congress-o di Medi.cin~ in-

terna, R.o·m.a 19.00. - In. Rivista Ospedaliera, 1921, n. 7. - ID. Policlimico·, Sezione l\1ej ic;a, 1922. ·

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(1)

DELTHIL.

L'asthme. Maloine, Parìs, !917. I

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7·10

IL POLICLINICO

se di una serie di 3000 osservazioni di cui però non sappiamo la tecnica e completezza di esame. Solo 12 di questi 3000 asmatici, secondo il detto autore, sarebbero divenitati tubercolosi e di questi 8 sarebbero guariti. La diatesi artritica, seconde Delthil, .aigirebbe ootacol}1ndo lo sviluppo del bacillo d'i l{och, per la iperacidità urica che d'e termina, ed · a suo avvIB-0, quaindo 1'asm.a bronchiale scompare cp,er .dar adito alla infezione tubercolare, ciò avviene in quanto la diatesi artritica ha ceduto, la ipera. ci dità ur.tca è stata neutralizzata e vi11ta, e l"org,a nismo si ind·e bolisce e deca;de. Fu il Landouzy (1) per primo a rovesciare compLetamente i termini della questione, in quanto non solo n.egò la esistenza dell'antitesi asma-tuberroolosi, - :ma affermò essere l'asma bronchiale funzione ed espressione rd i tubercolosi larvata. Basand-osi sulla eventuale coesistenza d·e.Il 'urticaria e dell'asma, sul costante reperto d egli eosin.ofili nell'espettorato, e sulle esp·erienz.e, però nqn nt te-ndibil.i (v;e·di Fru. goni), di .a.nafilassi ·p assiva de1 Manoit-0ff, e•g li invocò il f en-0men-o anafilattico a .s piegazione della crisi asmatica. La tube;rcoLosi, pel Landouzy agirebbe con un duplice meccanismo; o come spina polmonare richiamante e fissante all'apparato respiratorio la manifestazione anafilattica (accesso scatenato da eyentuale presenza di sostanze asmogerne preparanti e di sco.p pio) o, più verosimilmente, in n1aniera di-retta nel senso che la lesione indurrebbe il malato in istato di ipersensibilità tubercolinicç. e .che una sopravveniente poussée evolutiva lanciante in circolo nuovi e più copiosi veleni ' tubercolari, provocherebbe lo scoppio dell'accesso. In altre parole, la crisi asmatica. non sarebbe pel Landouzy che la espressione di una autoinoculazion-e di veleni tubercolari in terreno ipersensibilizzato, e l'asmatico dovrebbe essere sempre trattato come un tubercolos:> nervoso. La dottrina tuber colare, così da Landouzy prospettata, raccolse ooilSemsi, e, pure variamente dissentendo, sull'intimo meccanisrrv> d.i azione, vari autori ad eissa si accostarono: Raek.em.ann, ,Spengl-er, Taszk, Krez, Muller, Soca, ecc., e, tra i nostri, l\'Iattirolo, De Micheli, Piazza e.d altri. Di asma turcolinico parla pure il Moncorgé (2), che vede nella tubercolosi la causa più frequente dell'asma bromchia1e. Causa più frequente n1a no Ù u~ica inquantochè egli arru.n et1

1

XXIX,

FASC.

22)

te che ogni intossicazione, ogni infezione, sia capace di determinarle; la tuberc6)losi però essendo tra le infez:Lcmi quella che più frequentemente ricorre, è lecito ammetterla a priori come l'elemento asmogeno ·più c-omune, specie per la circostanza della frequentissima localizzazione sua al polmone per cui all'azione tossica generale è da aggiungere l'azione irri tativa locale. Alla tossiemia il Moncorgé attribuisc~ però la funzion,e preponderante. Allontanandosi dal concetto anafilattico del Landouzy, egli invoca a spiegazione della crisi la azion·e vaso-dilatatrice propria della tubercolina, senza peraltro spiegare in qual modo essa. possa agire nello scatenare l'accesso. In ogni forma clinica di tubercolo.si polmonare, secondo lo stesso autore, potrebbero aversi manifestazioni asmatiche : rare nelle f orme 11lcero-caseose (per la conseguente distruzione degli elementi nervosi) e rare pure nel18 forme massive, sarebbero meno rare nelle congestizie, discrete, fibrose e frequenti nelle forme pleuriche. Anche in ogni p·e riodo d~ sviluppo d-elle bacillosi l'asma .p otrebbe manifestarsi ed ora esserne il primo sintoma ri · velatore: asma pretubercolare (impropriamente detto per altro trattandosi generalmente rii tubercolosi latente sempre sv.elabile ad un accurato esame), ed ora susseguire alla infezione as7lia post-tub ercolare, sia chQ essendosi manifestato durante il periodo aitivo della tu-. bercolosi continui dopo la guarigione di questa, o sia che compaia realme'Illte dopo la cessazione del processo tubercolarQ, la lesione cicatriziale o la sclerosi che ne residuano agendo come « spina morta » provocatrice. Sulla azione ·della ·s clerosi polm-0nare com$ elemento provooeat ore d·ell' asma, o meglio come .elemento fissatore all'appairato respiratorio delle condizioni interne capaci di determinare l'attacr-0, molto hanno insistito ed insistono il Bezan('on ~ De J ong (1) mettendo in rilievo che spessissimo gli asmatici veri son<> portatori di una spina broncopolmOOl;are e che1' anamnesi mostra di frequente come nel passato di questi ammalati figurino cause di sclerosi bronco-polmonare (polmoniti, bronco-polmoni ti, bronchi ti gravi, lesioni tubercolari, ecc.), dimostr&.bili sia all'esame obiettiv0t fisico che a quello radiologico. Le ·osservazioni di asma traumatico fatte prima (Giuffré) ~ durante la gu·e rra (Loeper) (2.:

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[ANNO

·' . . ...

0

1

1

1

(1) BEZANçON .e DE JONG. Asthme et sclérOse

pu-lmonaire. Presse Médicale, 1920. - In~ Io. Asthme et tub erculO'se. Paris Médical, 19:21. (2) Lo~PER. L'asthrrte trau.1natique. Progr. Médical, 1917.

"' r (1) LANDOUzY. L'asthme fonction de local. tub. XIII Con.gr. Méd., Pauis~ 1912. (2) MoNCORGÉ. L'asth1ne Etiologie, Pathoge-

nèse, Traitement. Vi,g ot Frères, 1920.


lA-NNO XXIX, il

FASC.

22]

711

SEZIONE PRATICA (

'

stare.bbeJro a ·dimostrare ugualmente la funzione d~lla spina .p olmonare come elemento asmogen-0. Il Co·r di·er riferisce di ifidiv.~dui che mai avevano sofferto, prima dcllè Loro ferite polmanari, di cri.si a.smatiche, ed' ammette essere queste ·determinate da un'irritazione traumatica del p1n eumo gastrico. :È come fattore .p iù fre-. quente ·d i sclerosi polm101I1ar.0 che, seconào il Bezan.çon e De Jong, la tubercolosi agir·e.bbe nel determinismo dcll'asm~ ·pur potendo detta sclerosi essere prodotta da altre 1nfie1,ioni, in pia rticolar:e dipl.ooocc.tohe, grippali e luiatièhe (Hutinal, Nadal (1), , Le~edde (2), Dalsace (3); ecc. ), e da cause varie quali i gas tossiti co~ me nella recente gu~rra si è verificato. Secondo Bezançon e De Jong, quindi, non l'asma conduce alla sclerosi ·del pio lmone, oon enfisema e bronchite cronica, ma, Viceversa. la sclerosi polmonare, cicatriziale o · rélativamente attiva, sar~bbe la malattia fondamentale leg·a.ta a cause varie., ·e aon 1grandissim-0 predominio alla tu bercolosi fib.11osa. La crisi d'asma mon sarebbe che 11 sinto·m o clam~roso di una sc1erosi polmo·n are, spesso rileivabile, ma talora tanto discreta. da non potersi affatto obiettivare, sintoma predon1inante e al quale non a ragione 'Veirr·oo·b e·ro attribuite tutte le compli.c.ànze ulterio·r i. Schroder (4) con.corda nell1aff.ermare che la vecchia asserzione che asma e tubercolosi si escludano è assolutamernte da vespingere, ammettendo pe·r ò che r.aranft;nte si trovi r.tegli a:smatici la tuberco1o·s i attiva e .p ro·grediclilte. E ritiene es.sere ne.cessari·o a.ffinchè l'asma si produca, la presenza di sp·eciali s.ta.ti co.:3tituzionali nevro.p atici nei quali, con la concorrenza di altre cause perturbatrici, il V·e leno tubercolare sarebbe in gr a do di determirn1are tipici spasmi acuti bronchiali. De Michele (5) afferma non .esservi caso d1 asma bron.chiale .nel quale ri.oorc·h.e diligentemente condotte l'.lon mettano in evidenza le1sioni specifiche di uno ·degli .rup.ici o del1e ghiando1e iliari, e C·OIIlclu de che l'asma essenziale • non esiste p erchè non è in realtà se non la manifestazione di focolai di tubeì!"coJ.iosi attiva polmo·n are e iliare. In tutti i 50 cas,i studiati 1

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1

1

avrebbe avuto cutireazione positiva alla tubercolina; a parte il valoTe molto relativo d.i. tale rep~rto negli ad1:J.lti, la ca;sistica studiata.,. .p er quanto almeno emerge dai 4 ·casi dei quali sommariamente è ri.ferilto, non autorizza dav-· vero .alla .s ud·detta conclusione, restando mol-· to dUJbbio se r,ealm.ente si tratti in essi di asina. vero o non piutto:St.o a sma sintomatioo. E nel rigt1axdi d'e lla cu t.i:neazion·e tubereolinica è ·da. rico,r dare che •C omby, in bambini as;m.atici, ebbe re,s ultati oompletam.e.nte; negativi, ed il Marfam ebbe 6Utireazio·n e p ositiva so·1o una volta su 4 pure in bambini asmatici, materiale quindi, agli effetti della cutireazione tubercolinica,. di g-randissimo vaJ.ore. Nella recen'.t.e relazion·e sull'asma al )i:xvr Co·n gres·s o di Medicina inte.r na (Roma 1920), F.rugoni infine eo·sì si e•sprime rispetto alla tube.Tcolo·si: « L'a!Iltaganismo asma.-tubercolosi, una volta ammesso, non rispo·nd.e a realtà, perchè un n.sm.atico può ·diveLl.ire• tuberco•loso (di forma torpida ·g eneralmente) e non di rado contempo1raneamente lo è. N·o n si è ancora raggiunta la rig.or,o.sa dimostrazi"One1 eh.e in terreno di asma bronchia1e vero si riscontrino lesiont tlllberc·o lari p·o lmo·n ari, con partic-clare :frequenza, nè che qu.e lle che talo.r a si osserva- ... no sien·o di:rettamente provocatrici ·della disp·osi.z.ione asmatica cùell '.at tacco» . cc Quindi no1n son.o p·iù da ammette:rsi ar1tag·o nismi di sorta tra tubercolosi e asma ì·ronchiale; ma d altra p.arte una r1gorosa dimostrazione di lln asma bronchiale v·e ro ad eziologia tubercolaFe n.oin è stata .ancora ;rag1

1

giunt~ ».

***

Pe r ricer.che contemporan.ea.mente ese·g uite n ell'Istituto di patologia Medica ·e .n.el IV Turno m edico 0°spitaliero, sull'asma bronchiale, p otendo disporre ·di la;rga casistica, non solo numerica, ma studiata €d analizzata ne·l Inodo • il più completo e moderno, ho intrapre'Sn sistematiche indagini intese a stu.diare i rappo,r ti tra asma e tuberco.Iosi polmonare va1end.omi a tal fine ·di tutti i sussidi delle mo·derne ricerche atti a rilevare 1a eventuale prr esenza di lesioni specifiche del polmon-e, dalle sottigliezze dell esame obiettivo, all'esame radio-logico, alle varie prove tuberc.olinich.e. . I casi studiati . furono ventidue: 10 uomini~ 12 donne. In quattro di qu~sti ipazienti (Tavola I ) ..e·s isteva ereditari.età tubercolare, in tre eredi ta:rietà nev.ropatica, iin due ereditati età artritico-uricemica, cinque av.evano· prece·1enti t qbercola.ri personali (pleuriti), di•eci avevano sòfferto, precedentemente alle crisi di .asllla, di affezio·n i .n-0n specifiche .delle vie respirato-r ie . 1

1

(1) HuT1N4-NADAL. Sclérose pleuro-pulmonai· re de l'enfant et héredo-syphilis. Thèse de Pariis, 1910. . (2) LEREDDE. Etude sur une forme ignorée de syp1iilis pulmonaire. Paris Médical, 1917. (3) DALSACE. Etude critique de l' étiologie des bron,ch·i tes croniques qvec sclérose pulmonaire. Thès~ de Paris, 1920. .. · ScHRODER. ~

Beitr. zuT Klinik der Tuberéulose, 1920. · ·" · (5f~E MICHÈLE. Ri1or. Medica, 1919~,. (4)

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·-


712

IL POf.ICLINICO

[ANNO

(polmoniti, bronchiti gravi e ripetute, broncol_a osservazior1e fatta. st1l paziente Pini Giuseppolmoniti). Partic-0larmente interessanti i cape. (caso n. 2) portatore di numerose proliferasi seguenti: Parretti Fortunato (caso n. 1 ! zioni polipoidi della mucosa dei turbinati · esegi11'11lto a 42 anni in perfetta salute, a detta età .guita una biopsia in istato di benessere ed una polmonite destra; otto mesi dopo primi accessi in accesso asmatico, si ebbe a constatare una asmatici, riconosciuti poi per asma da d:ìeno, spiccatissima maggior.e quantità di eosino:fili mentre in precedenza avev~ sempre avuto connelle sezioni di mt1cosa in accesso in confronto tatto con foraggi senza avvertire il minimo didella mucosa estirpata in fase di tranquillità sturbo; lVIan.etti Pilade (caso n. 12) affetto da respiratoria, mentre l'esame del sangue, eseasma da fieno : dall'età di 16 anni mediatore gu_ito pure prima e durante la crisi, non avedi foraggi avendo sen1pre goduto ottima salu''a dimos~rato differenze sensibili nella percente; a 28 anni plet1ri te se-cca destra; nella suc- tt1ale degli eosino·fili . cessiva primavera inizio delle crisi asmatiche; Iliagililli Ilaria (caso n . 19) affetta da asma in*** determinato: a 14 anni pleurite secca a si11iVarie questioni si offrono alla discussione: e stra, a 16 anni bronchite. Da tale epoca senso ·di esse la p·r eliminare e fondamentale è q11ella di ambascia di respiro e talora 1p eriodi fugaci dell'esistenza o meno di un vero e proprie.> andi dispnea; a 24 anni broncopolmonite influen . tagonismo tra tu·berco1osi polmon.are ed asma za-le; da alloT.a crisi asmatiche :iJil.t ensissime del- bronchia.le. la durata da 12 a 15 giorni. Se di tale antitesi potevasi ·discutere una Su 2-2 casi, in 15 fig"l1rano quindi affezi-011i v•e ntina d'anni addi.etr.o, quando anco·r a la tudelle vie respiratorie prece1denti la comparsa bercolosi polmonare era nota solo come tisi dell' a:sma. .polmonare, non P·Uò più rigorosamente trattarLesi·oni tubercolari attiv·ei del parenchina pol- si aii gio.rni n.0stri d:o.po1 che la diagnosi premonare (Tavola II) figuFano in un sol paziert- C'Oc.e dell.e v.arie lesioni spec·ifi-che dell'apparato te; Zei O·res.te (caso n. 3) sotto forma di tu- r·espiratorio è divenuta possibile e ne è stata bercolosi fibrosa ulceirativa del lobo imrferio·r e chiaramente dimostr ata la relativa 1frequenza de·s tro con emottisi abbondanti e ripetute. in asmatici. Su questo punto quasi tutti gli Le prove tubercoliniche. (Tavola II - cutia utori moderni concordano. Kretz (1) trova 1.1 reazione, intradermoreazione, iniezioni sottocu- tubercolosi nel 75 % degli asmatici da lui esatanee di tubercolina) riuscirono chiaramente minati; Schrodar (2) o.i tre nel 50 %; in tale propositive in 19 pazienti, in 7 dei quai la iniezio- porzio·ne circa il t~ren•o tubercolare .figura ne sottocutanea di 1/ 2 milligr. riuscì a dare, nei casi da.. noi studiati. dalla completa apir.essia, elevazione termica tra · Nella quasi totalità di essi, uno solo fa ecce38° ·e 39°. zione: trattavasi chiaramente di tubercolosi fi . L '.es,ame radio,l ogico. ·de11' a·p rparato resp·i rato- brosa, sclerotizzante, latente o spiccatan1ente rio (Tavola II) mise in .eviJdenza in 8 pazienti te.n dente alla lat.enza. E i11dubbio· che asma e tu.Qeroo.Jo.st attiva, p·r,og.rediente, se pur p·osso(sei coin p·ro;ve tubeircoliniche chiaramente p·ositive1) fatti di in.:filtrazi-o.n e a carattere sn.ecifi- no cc.esistere, si incontrano molto di rado menco d el p.arenchina p·olmornare, specie ne.Il·_} zo- tre è aSiSai freql1en te 41l1veoe La associaz1on!3 con la tu.b ercolosi fi.b rosa, discreta, a ti·p·o sclerone apicali, e marcate adeniti ilari. All'esame delle fosse nasali, del naso-farin- sante, così come hanno osservato Henri Roger, Bezançon e De J ong, Schroder, ecc. Solo in gQ (1), solo in un caso furono trovate proliferazioni polipoidi della mucosa dei turbinati, qu:es.to senso quin·d i va inteso l'antico· antaed in altro polipi del meato medio; nei rima- gonismo, antagonismo cioè di semplice evolunenti casi stati infiammatorii catarrali dellrt zione, non ·dj m.alattia. -Ma circa la etiologia dei molti casi ·di asma mucosa e frequeinti ipertrofie con contatto· tra le pareti laterali ed il setto. in terreno tubercolare e più· precisamente se L'esame dell'escreato p eir _la ricerca del ba- ·essi de·bil)'ono essere rife.riti alla in.fezione Kocillo di Koch (Tavola II) fu negati'vo in tutti. chiana stessa, nulla è dimostrato. Manca si· In circa 3/ 4 dei malati l'escreato dimostrò eosi- no·ra la p·rova assoluta della .p .atogenesi t11nofilia spiccata, pure manifesta in genere nel bercolirnica · d·i vere . crisi .asmatiche p eir quanto secreto nasale; · interessante a questo riguardo J.acobson affermi che n ei tubercolosi in via di evoluzioné, le iniezioni della tossina tubercolarè possono, talora, provocare crisi di dispnea (1 ) Gli esan1i rino-laringoiatrici furono eseg11iti dall 'Ili. prof. Torrigiani, e quelli radiografici dal Ch.mo dott .. Ctrmbo ai quali rendo (1) KRETZ. '''urzburg~n Abhand, 1914. le mie più vive grazie. (2) ScH~ODER, loc: cit . 1

1

,

XXI X, F i\SC. 22]

1


'

XXIX, FAsc:

[ANNO

~2]

SEZIONE PRATICA

713

TAVOLA I. o

~

s

Ered,i tarietà t ubercolare artriti ca, n euiropatica, as mati ca

COGNOME e NOME

;3

z

Malatti8 pregresse dell' apparato respiratorio e loro data

Epoca da cui data l'asma

, 1

Pa.rretti Fortunato di a . 44

2

Pini

Giu s~ppe

di a. 38 . . .

n. n . n. n.

Polm onite destra a 42 a.

n. n. n. n.

Pleurite essud. si n. a 26 a. ; Dall'età di 35 anni. bronchite a 34 a •

Dall'età di 43 anni (otto mesi dopo la polmonite).

Zei

Or~te ùi

a. 58 . . . .

4

Oigli Am elia di a. 25 . . .

5

Arriglli Adolfo di a. 14 . .

6

Vecci Caterina di a. 46 . .

7

Zani Sabatina di a. 24

Padre ed una sorella morti di P olmonite a 20 anni; dopo Dall'età cli 21 anni. tubercolosi polmonare. qualche mese tosse e pnimi escreati emottoici. Ereditari età. terna.

n evrop atica

ma-

n. n. n. n. •

n. ,n.

Vandremar P ell egrina di a. 55

Dall' età di 2 anni.

n. n. n. n.

Bronchite febbrile a 20 a.; al- Dall'età di 33 anni. (Di lievi tra bron chite a 32 a. acces i dispnoici la paziente aveva sofl'erto an che in pre· cedenza) .

n.

D.

n.

Broncopolmonite influenzale a Dall'età di 24 anni. 21 a.; a 23 a. febbre durata d ue settimane di natura non bene precisabile; a 24 a. lieve broncopolmonite in1luenzaJe.

n. n. n.

n.

A 50 anni catarro bronchiale Dall'età di 50 anni.

D.

8

A 12 a. bronchite febb rile; da Dall'età di 15 anni. allora ha sofferto più volte di catarro bronchia le.

s ub-acuto.

9

Ba rgigli ]Ilaria di a. 54 . .

10

Baggian i Chiarin a di a. 30

11

Ma ggini )i!entore di a. 20 .

Ereditarietà artritica ra paterna .

12

i"I anetti Pilade di a. 39 . .

Eredit. artritica ut:icemi ca.

Ereditar ietà paterna lare, nevropatica

tuber co- A l G anni pleurite essudativa Dal1 1 aprle 1918. destra ; nel settembre 1918 bron chite; nel novembre 1918 broncopolmonite destra.

n. n. n. n.

Nell'agosto 1920 broncopolmo- Dall'agosto 1920. nite sinistra. uricemi. Bronchite ad 1 anno; ha sem- Dal 1920. pre sofferto di tosse e catarro bronchi ale nel periodo inverna le; bronchite .febbrile nel 1920. _ A 28 a. pleurite secca destra.

Da ll" et~ di 28 a. (pochi mesi

dopo aver solferto della pleurite).

18

Comparini Attilio di a. 13

n. n. n. n.

14

Ca.Rt ini Giovanni cli a. 54 .

n.

D.

n.

n. n.

n.

Dall'età di 10 anni.

A 1O a. pohnoni te destra.; a 40 Dall'età di 41 an ni. a . idem ; a 47 a . idem; a 53

a. polmonite sinistra. De r b ini Brunetta di a. 30

n.

Ciulli Agatina di a. 22

n. n. n. n.

17

Lunardi Alfredo di a. 48

11.

18

)!azzetti Olga di a. 34

Eredità t ubercolare.

19

Biagini Ilaria di a. 29

20

Parronchi Virginia di- a. 22

Eredità nevropatica; una s o- Pl eurite secca sini stra a 14 a .; Da ll 1 età. di 16 a. lievi atta.cebi dispnoici che assumono carella sofferente di asma br. a 16 a . bronchite; a 24 a. rattere di intense crisi asmab roncopolmonite inft uenzale . tiche d all'età di 24 a.

15 16 ~

Il.

n.

n.

22

Bettini Ivo di a. 29 .

Broncbite a 5 anni.

n. n. n.

n a.H' et~

di 20 anni.

Dall'età di

i anni.

nronchite a 12 anni ; di p oi H a sempre sofferto di f acile sempre tossicoloso; ebbe bron _ dispnea; vari accessi as motici d all'età di 42 a. chite a 42 a. ·Broncopolmonite a 7 anni.

Dall 'età di 30 anni.

Eredità tubercolare padre : alcoolista.

21 . Guidotti Ester di a. 32

n. n.

materna,

n.

n.

Dall'età di 18 anni.

n. n.

n.

n.

Dall'età di

n.

n.

D.

DaJI'età. di 18 anni.

n.

7 anni.


-

'

TAVOLA II.

....

-J ~

Esame escreato ricerca. bac. di Koch

o

~

8

COGNOME e NOME

:::

z

Esame radiografico

Rilievo obiettivo

apparato resp iratorio

apparato respiratorio

cuti -

I

intracute.

. sottocutanea

(* 1

Parretti Fortunato, di a. 44 .

Negativo I Non fatti specitloi, non particolare accentuazione dei gangli peribronchiali.

Lieve grado di enfisema; scarsi sibili e ronchi diffusi.

Cutireazioni secondo il metodo di Walker

Reàzioni alla tubercolina

1 milligr.)

-

++-

Positiva intensa all'estratto di fieno, debole per l'estratto di peli di ca1,.,, vallo .

...

.._

2 1 Pini Giuseppe, di a. 38 • • • 3 1 Zei Oreste, di a. 58 . . . . .

4 I Gigli Amelia, di a. 25 .

Id. Id.

Id.

5

Arrigbi Adolfo, di a. 14

Id.

6

V ecci Caterina, di a. 46

Id.

Respiro aspro apice sinistr o ; lieve grado di enfisema ditruso.

Focolai d'infiltrazione broncopolmonare alla base di destra di probabile natura specifica.

Base destra iriduzione plessic~; resp.iro scarso sQffiante; rantoli, medie e grosse boll.e .

Zona apicale destra meno aereata. della. siniatra con opacità uniforme, senza apparenza di focolai nodulari.

Lieve enfisema diffuso; ipofonesi f ossa s0pra- e sottospinosa destra; ronchi, sibili diffusi.

+--1+--

QuaLche ron co e sibilo alle basi.

--+++I+++ I+++ (temp. 38°.2)

n.

n.

Fatti bronchiali di carattere comune.

Enilsema di notevole grado; riduzio. ne apice sinistro; lieve ipofonesi zona d i proiezione lobo superiore destro.

7 I Zani Sabatina, di a.. 24 .

Id.

Fatti bronchiali bilaterali senza carattere speciale.

Nulla degno di particoJare rilievo.

s I Vandremnr

P ellegrina, di a. 55

Id.

Enfisema ài alto grado, non apparenza di fatti d'infiltrazione specifica.

Enfisema. diffuso di alto grado; ironcbi, sibili, su tutto l'ambito.

9 I Bargigli Maria, di a. 34 .. . .

Id.

Piccoli noduli calcificati apice de·s tro.

Apice destro abbassato, riduzione del campo di risonanza di Kronig; modico enfisema. .

10 I Baggiani Chiarina, di a. SO .

11 I à-iaggiCJi !\lentore, di a. so . .

Id.

Id.

I+ + + I+ + + I ++ + (temp.

Leggera accentuazione bronchiale sul1e basi senza carattere speciale.

Accentuazione bronchiale zona sottocl. destra; adenite ilare assai marcata bilaterale.

Minore aereazione apice destro; accentuazione ghiandole ilari bila.ter i, .• .

Apice sinistro abbassato, e riduzione del campo del Kronig; enfisema diffuso.

lpofon~si

zona sopraspinosa destra; riduzione apice destro; enfisema diffuso.

38°)

Negativft.

l+++l+++ I +++<temp.380.5)

Id. I t.

Id.

.....

t"'4

"'d

o..... • .....

n

Id • I

Id.

.... z t-" ~

8

f

I

----· - - --

Id.

____ __ _

Id.

+++I+++ I+++ (temp. 39°)

Id.

,

l 'iniezione è praticata in violento accesso che scompare col rialzo termico .

+++I+++ I +++ (temp. 37°.4)

.---.

> z z

Id.

o ;:..-: ;:.< ~

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I+++ I+++ I +++ (temp. 39°)

'%j

Id.

> n •

(fl

~ .__


..

Segue TAVOLA -

II.

~

> z

.

'

~ >:: ~ .....

...• s::I z <D

Esame escreato lo ricerca bac. di Koeh

COGNOME e NOME

Esame radiografico

Rilievo obiettivo

appa rat o respiratorio

apparato respiratorio cuti

'

'

intracute

y

. , Negativo

. ..

14 I Cantini Giovanni; di a. 54

~

> 00

sottocutanea

(")

I A.ereazjone

apicale bila teralmente deficiente; marcati fatti di adenite ilare bilaterale. •

Fatti discreti di catairro bronchiale diff uso; lieve enfisema.

Id.

Accentuazione bronchiale sottoclaveare destra.

Reperto normale.

Id.

Fatti bronchiali di cwrattere comune. I Enfi sema dd modi co grad<? diffuso; fatti di catarro bronchiale.

I++- I+- -

Positiva tntensa per l'e· stratto di fieno.

- - - ·,1 . ---

Id.

15 I Derbini Brunetta, di a. 30

Id.

16 I Ciulli Agatina, di a. 22 . . 17 I Lunardi Alfredo, di a. 48 . .

Id.

Lievi fatti di adenite ilare biilaterale. I Lievissimo grado di

l+-.-1+--I +++(temp.37°.8) ++-I++- -- --·---

enft~ema.

Qualche lieve fatto di cat arro bronchiale.

Reperto normale. Apici scarsament~ aereati; non fatti infiltrativi.

Enfisema di alto grado; catarro bron. cl1iale diffuso.

Id.

00

-

Id.

Ipofon e si zona sopra.sp·i nosa sinistra ove r espiro aspro.

19 I Biagini Ilaria, di a. 28 . • .

Id.

Accentuazione oìlatera le del pennello bronchiale.

Bronchite secca diffusa.; respito aspro fossa sopraclavear e destra.

20 I Parronchi Virginia, di a. 22 .

Id.

Fatti di· pleurite lobo superiore destro; non a1>parenza d'infiltrazione parencbimale.

Ipofonesi e respiro aspro fossa soprasp.i nosa ,d estra.

..

id.

Nulla a carico del parenchima; a destra aderenza pleuro-diaframma t-ica; disoreta accentuazione gbiando. lare. Ilare bilaterale.

Modico enfisema con espirazione piut- I tosto p-rolungata e qualche sibilo bronchiale.

~

Id.

I+++ I+++ I + ++ (temp. 38<!) + _:_ _ I+ - -

'.

.

Id ..

Positiva dntensa stratto di pelo glio, parziale .s tratto di pelo e di scimmia •

per l'edi coniper l'e· di cavia

Positi:va ·intensa all'estratto di peli _di capra e di vaccina, ed al latte e siero di vaccina e capra .

, ...

Positiva intensa per l'estratto di piume di pollo.

~ ..... ("') >

++--1+--

Lieve grado di enfisema diffuso.

l'd

!Xl

Negativa.

Reperto completamente normale.

N .....

~

++ +l+++I +++Ctemp. 38° .5)

Minore aereazione api-cale sinistra; focolai di calèiftcazione ilare ghian. dolare spiccati a. destra.

Id.

l,2j

Id.

22 I Bettini Ivo, di a. 29 . . .

.

Id.

-

18 I Mazzetti Olga, di a. 34 . . . .

~

L.....I

Negativa . .

(\

21 I Guidotti Ester, di a. 32

~

12 : Manetti Pilade, di a. 3.9 .

13 I Comparini Attilio, di a. 13

Cutireazioni ~e condo , metodo di Walker

Reazioni alla tubercolina

-.J

.......

Cf'


716

IL POLICLINICO

parossistica, ed allo stesso modo sostenga il Gougerot (1) di. averle risvegliate in vecchi asmatici, e così Storn \Vann Leuwen e 'Varekamp. Detti autori anzi, secondo quanto riferiscono -in un reoentissimo lavoro (2), avrebb.ero ottenuti risultati brillan·tissimi, n·e lla cura dell'asm.a, col 1.lrattamento tubercoliinico. Avendo osservato che gl,i in·d ividui presentanti forti r eazioni cutanee ai vari sieri, loro iniettati a scopo di diagnosi etiolo.g ica, prooe11tavano pure, quasi costantemente, reazioni i11tense alla tubercolina, pensarono alla -esistenza di un eventuale rap·p1orto tl'a le ·due sp·ecie di reazioni ed ammisero che uno. stato di ipersensibilità alla tubercolina stessa potesse essere un fattore capace di aumentar e la suscettibilità degli ammalati alle reazioni allergiche o amiafilattiche. La tubercolosi interverre.b be qÙindi, secondo i d~tti autori, come elemento predisponente allo scoppio della crisi, non come fattore determinante. Per Landouzy, e 'già l'abbiamo ricordato, l '.asma è quasi sempre fl1nzione di tubercc·los.i larvata e nella produzione dell'ace-esso egli invoca il fenomeno anafilattico. A parte la profonaa differenza tra fenom eno anafilattico e reazione tubercolinica nei Kochiani, che sempre si manifesta con ipertermia considerevole, con fenomeni più o m~no spiccati di reazion e di focolaio, mai si è riusciti, in numerosissim e ricerche sperimentali, ad ottenere regola rmente la anafilassi da tubercolina {Piazza) (3) , 1noltre la osservazio·n e clinica dimostra che se associazione esiste tra asma e tuber.colosi, essa è con forme a spiccata tendernza alla sclerosi; forme nelle quali la tossiemia tubercolinica è ridotta al minimo; e là, ove essa intossicazione è più che mai spiccata, brusca, saltuaria, pel ·sap.r ag.giun.gerer di nuovi attiv-i focolai di infezi.o ne (forme essu·dative, febbrili, a r.rapida ·evoluzi.one) n·o·n si trov.a il vero asma broinchiale, ma stati dispnoici .alla tossiemia ed alla fe,b bre riferibili. Riportandoci poi al l~ nostre osservazioni si rileva che le iniezioni ct·i tubercolina (da 1 / ~ ad 1 mill·igramm.o) .p raticate a scopo diagnostico rego.l ar.me.n te in ciascun paziente, mai provocaro·n o crisi di dispnea pa:rosstlstica (sia pur lievi ), per quanto in 7 di essi si fosse avuta llna reazione generale febbrile tra i 38°.5 e 39°; inoltre in due ammalati, nei quali la iniezio(1) GouGEROT. Anaphylaxie et sensibilisation d ans les inf ectio1is. XIII Congr. ~Vléd., Paris, 1912. (2) The Lancet, Dieoem.b er, 1921 .

(3) PIAZZA.

Asma bronchiale ed anafilassi.

Annali di Clinica :\1edica, 1917.

[ANNO

XXIX, FASC. 22}

ne dj tubercolirn a fu praticata in ·pieno accesso, s~ ebbe in uno la ra.p ida scomparsa della e.risi, n·ell '.altro una notevole attenuazi•o11e di essa, com contemporanea elevazione termica a 39° in entrambi. Da ag.giunge·re ancor.a che in t1"e dei nostri pazienti risultati portatori ·di focolai di tubercolosi polm·o nare ed iJ.are latenti, ed il cui asma poteva apparire, ~a priori, di genesi Kochiana, ricerche parallele eseguite dal collega dott. ~-'\ncona , nelristit11to di Patologia iVI~dica,. dimostraror10 in due di e.ssi lllil classico é:~ma . ·da fien·o, nel terzo un asma da piume dei più caratteiristici. E qui necessario ricordare la luce portata. in questi ultimi anni dalle ricerche degli auto1· i a1ner icar1i ( \'' a1ker Goodale, \v'" ondenhause, ecc. ) e di qualc!1e· e.u.1~opeo• ( Bos~, C.ordier, ec.c. ) alla genesi squisitam·e11te anafilattica di moltissimi casi dii asma, n-OIIl solo per sostan:z-e volatili, come emanazioni animn li e vegetali (polline, pelo di animali, piun1e ecc.)· . ma anche p·e r p1roteine ali~1ntari e batteriche, e man mano che le ricer.che in questocampo si estendono e si com.pletan-0, viep1p iù si v ede accrescere il numero di casi di asma_ che nel fenomeno aTitafilattico trovano la lore> o·r igine. Così il Frugoni (1ì è ril1scito r ec·entemente in un e.a.so tip·i co di asma da coniglio avente cutireazioni spiccatamente positive all'estratto d'i peli _di tale animale, e crisi emoclasica con accesso asmatico SllCcessivo per contatto coJ.esso, ad ott~n.ere, in via sperim·entale, il tra.5porto passivo dello st~to anafilattico in urt bambino e.li 13 anni. iniettandogli direttamente nelle vene 68 cc. di siero di sangue dell'a:mmalato in parola. Mentre prima d·e lla iniezion'3 il niccolo paziente presentava cutireazionenegativa all'estratto di peli di coniglio, sl1ccessivan1ente questa si fece chiara1nente positiva, e 24 h. dopo la iniezione il contatto col coniglio provocò la crisi emoclasica. E airualoghi risultati ebbe in altre a naloghe prove. La genesi anafilattica di alcune categorie di' asma 11ronchiale è perciò chiaramente e sperimentalmente ·dimostrata. Vi è da domanrlarsi se essa in realtà non abbia una po.rtata molto più vasta di quanto fino ad ora ·sia ritenuto. Devesi tuttavrla Tioonoscere che non tutti gli individui com. fenomeni di anafilassi hanno manirestazioni asmatiche, ril che ind11ce a ritenere che perchè lo scop,p io anafilattico si tra·duca nella crisi asmatica occorre un quid che fa 1

1

(1) C. FRUGONI. Studi sull'asma bronchiale con particolare r i guardo all'asma anaftlattico.

P olicl inico, Sezione :\Iedica, 192'2.


• fAN~O

XXIX,

FASC.

22]

SEZIONE

PRATIC:.~

717

v.orisca il richiamo all'apparato respiratorio, te nessun dato conforta la esistenza di un asma e quivi lo·c.alizzi gli elementi della e.risi ste.s- a nafìlatti.c-0 tlllberc.olinico seco·n do la conceziosa, lln q11alcl1e cosa, cioè, che induca l'appa- ne di Landouzy àln1eno ; i risultati delle n ostre rato respiratorio in istato di sensibilizzazione. ricerch.e tendono a negairlo. E questo il meccamiismo col quale forse interÈ invece frequente (nella metà circa dei caviene la tubercolosi polmonare, nel favorire 1o si), in asmatici bronchiali, il ir eperto di le::;ioni scoppio dell'asma, come agente cioè di scl erosj, specifiche respiratorie a carattere l atente, sia di spina ugualmente come posso·n o indiretta; parencl1imali, .che a sede adeno-lil!ltfatica. I11 mente agire la polmonite, la broncopolmonite, tali casi, in quanto la tu·berc.oJ.osi agisce come i gas tossici, le ferite polmonari, la lue 1polm-0fattore fr1equent.e di sclere.si p1olmo1I1axe, essa nare, ecc., le cause tutte, insomma, capaci di p-u.ò favorire, iri terreno predisposto pieir raus-e provocare, con i reliquati che lasciano, un locus asmogene determinate, un più squisito stato di "1?linoris r esistentiae nell'apparato r espiratorio. ipersensibilità dell'apparato respiratorio ~ lo- • Su 22 dei nostri asmatici, 15 figurano colpiti calizzarvi la crisi anafilattica stessa ; analoga. da affezioni polmonari varie, tutte precedenti mente però posso110 a,gire altre affezioni cola comparsa deJl'asma; i l'apporti tra le p.rime m11ni, non specifiche, dell'apparato r espiraed il secondo appaiono di una chiara evidenza torio. nella tavola n. 1, specie nei due casi di asma Al pro.f. ·C. Frugoni, per co:n sigli10 e sotto la da fieno (casi n . 1 e 12) nei quali le crisi si · guida del qua l e queste ricerche .sono state cominiziarono nell 'uno a 4·2 anni e n·ell '.altro a piute, i miei più vivi se·n si ·di g;razie . .28 anni, pochi mesi dopo aver.e rispett:ivamente sofferto di polmonite e di pleurite, ed u gualmente nel caso n. 19 in cui le crisi, già apNOTE PREVENTIVE. parse . in maniera la rvata a 16 anni, dopo ui:na OSPEDALE CONSORZIALE DI RONCIGLIONE (Roma) . :pleurite ed una bronchite, si manifestarono intensissime a 25 anni successivamente ad una Su 20 casi di linfoadenopatia 1:>1ion.copolmonite influenzale. inguino-cr11rale epidemica Se possa poi la sclerosi polmonare essere (f j per i.l dott. ARMANDO SALA, direttore. per sè st1fficiente a scatenare l'accesso, così come affermano Bezançon e De J ong, ·c he giunL affeziotlle in parola, della quale riferirò gono a ·considerare l'a sma bironchiale come dettagliatamente app·oo~ ultimato lo studio 1.1na forma clinica di scl erosi polm.o nar·e, è co- S'Ulla via d'ingresso· ed il modo. di contagio, sa molto discutibile ,e tutt'altro eh.e .dimostrata. va bene distinta dalle comuni linfoadeniti. inLa sclerosi polmonare potrà anche arrivare a guinali e dal buibbo ne climaterico·. :p rovocare ace.essi disponici p.er ir.ritazi.o·n e 1necSi tratta di una poliadenite inguinocrt1 r-ale canica, ma si tratta allora di asma ·sintomati~ iperplastica, dolorosa a decorso subacuto con co, di pseudoasma, nom di asma vero, con tut- alterazione della formula ematica, che volge te le sue caratteristi che cliniche .e citologicl1e; al rammollimento o alla fibrifi.cazione, eh~ terperchè questo si ·p roduca è da riten.ersi stret- mina o con riassorbim·ento spontaneo, o cot1 ultamente necessaria la esistenza di UJ?.O sipeci a- cerazione della cute. È prodotta da uno sp1e1.e terreno, nev:ropatic.o , artritico, vagoto·n ico o, ciale microco,cco simile al melitens·e che il <iotmolto più v·erosimilmente, anafilatizzato, rome tore Vanni h a pot11to· isolare e coltivare .dai 1 dati delle più .recenti ricerche dim.o strano per mi·ei malati. 11n gran numero di casi. Come già l 'encefalite ha seguito ed accomLa sclerosi p.olmcma r e deve ·C01n siderarsi per- pagnato le ultime ondate della infezio1n e in~iò un ·elemento favore vole, ma non assolutaflu enzale, così ad una epid:em ia lo·cale d'ittemente necessario ed in·dispensabil·e alla n1ani- ro ohe non oserei attriibuire allo spirocheta (circa 9()0 casi) ha seguito fin da ll'ag:osto d el f.estazione d·ell'accesso, non p101chi e1ssendo i ca1921 una epidemia. di 20 casi di bUJbbone inguisi nei quali manca ogni sc1er:osi ·e d ·01gmi p-iù nale epidemico. lontana causa di essa. La n1al attia des tò in un primo momento il Riassu1nendo, è l~cito affermare : sospetto d'i una forma di peste bt1bboni·ca. attenuata, ma la mancanza di reperto _del baTra asma bronchiale e tuberc·olosi polrr1onacil1 o dal su cco glanciolare ·e parecchi caratteri Te n•on esiste antago·n ismo di malattia, ma 'fii etiologici, clinici e morfologici ne fanno un evoluzione. 'La e-s i.stenza di asma bronchiale ve1ro a d etio- qnadro morboso a sè, che forse si avvicina alle forme linfoadeniche del Banti. logia tubercolare nO!Il è dimostrata: ugua1menI

1

1

0

-


718

IL POLICLINICO

.Sono r ecettivi alla malattia i comuni animali da esperimento, spe-cie le cavie, senza che per altro l'inoculazione si mostri per essi rnortal.e, e si riesce ad isolare il micrococc0 dal sa,ngue, dalle urine e da alcuni organi di questi. Nell'uomo si trova quasi in cultura 1p ura n e.ll'essudato g.l~ndolare, anche nelle fonne ulc er.ate, non vi lascia attecchire i comuni germi della sup·p ·u razio·n e; vien.e eliminata dalle u rine, e nel sangue esistono agglutinine e precipitine specifich·e. · La malattia ha decorso lungo, fra i 3 ed i 4 mesi, e termina sempre colla guarigione.

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE SAN CARLO IN VOLTRI.

Sol trattamento della pustola maligna. P rof. dott. T .

BIANCHERI,

primario chirurgo. -

In q-u·esti 11timi tempi è sta1a segnalat:i in div·ersi p·erio di·ci m e·dici (Vedi anc·h e questo giornale, anno XX\lIII, n. 40 e 4.8, anno XXIX, n 2) l'utilità della sieroterapia nella cura del· la pl1stola maligna. Avendo usato i mezzi non specifici, ql1elli cioè che mjrano ad aumentare In resistenza del malato associati con qu.elli che tentano di soffocare localmente la infezio'Ile, e la sieroterapia, ho notato anch'io che quest'ultima supe1·a i primi e di tanto -che no11 esito a dichiaràrla il miglior rimedio che oggidì noi possediamo contro il carbonchio. Non mi d ilungo a citare statistiche e casi clinici, cosa già fatta da altri, descrivo soltanto il metodo che, fra tutti, mi ha dato i migliori risl1ltati e che ora segu.o· sistematicamente i11 ogni caso di inf.ezione carbonchiosa che ca piti sotto le mi.e cure. App·e na l'ammalato è entrato in o.spe.d ale, qualunqt1e tempo sia trascorso· d~Jl'inizio del male, gli inietto per via intramuscolare o sottocutanea 60 cc. ·di siero del! 'Istituto S·wroteru.pico l\tiilanese, come suggerisce l' avviso unito alla fiala, spingendo l'ago in divei~se direzioni per diffond·ere meg.lio il liquido. Il giorno se, . guente ed il terzo giorno ne inietto 20 cc . p1·0 die. Su1la pustola non faccio che una o du,e pennellazioni con tintura di iodio al 10 %, proteggendola con una fasciatura sempli ce <::he permetta d'i osservarne 1e mo·dificazioni n.eHa sua evoluzione. In seg·uito all'iniezioo•e, se non co.esistono altre malattie e se il malato non è in extremis, la temperatura cade entro . i primi tre giorni (quasi semplje entro il secondo gi•o rno) al di1

1

(ANNO

XXIX,

FASC.

22J

sotto di 37° e l'ammalato avverte un profondo e ·deeisivo mig.lioramento del suo stato. P11bblico a mo' d'esempio le tabelle termometrich~ dei du.e ultimi ricoverati n-el Reparto isolame11to di questo Ospedale, facendo notare che ·n .entrambi si trattava ·di infezio·n e piuttosto grave, rispettivamente a1 collo ed alla guancia> in atto da 4-5 giorni. P.er l'iniezi·one cli 100 cc. di siero con la. tecni·ca esposta non ·ho mai ois servato inc011venientii .degni di nota, tutto al più ho notat o l.'apparizion,e di qualche raro .eritema fuga.ce. I fenomeni infiammatorii locali non cedorJo subito com.e quelli generali e la pustola co ~i ti .:. nua ad estendersi anco·r a per circa una paio d i. giorni. Finalmente l'alone i•n.fia.mmatorio rilavato che circonda le vescicole non si alla rg più ed esse lo invadono: segno questo c11e I ~ pusto.la ha finito il suo ciclo di evoiluzi o1 . as·c.endiente ed entra nel periodo r egress'ivo. Io aspetto che i fenomeni infiammatorii lo cali siano del tutto scompars.i, che la p usto.a si sia tra.sformata in escara dura, C·oriac ea che l e ghian dol·e regionali ritornate al 10 1 o V 0J:11me primitivo mi indichino che non esi.$1, più infezione virulenta, ed allora pra tico l'esc .~, sione dell'escara. Questo piccolo ed im1ec 1 atto op erativo ha il solo scopo e g rande va taggio di acc·orciare enormemente il p e1 ioi di convalescenza, che nei casi di guar i~ione e 1 primam non dura più di sette giorni, ·m en t r1 se si attende l'eliminazione spontanea rle U . _ scara e la cicatrizzazione deJla ·piaga che r residua, può durare un ten1po assai lu~ go. Cr ed·o che l'atto opera tivo per la sn a ~-.! l i pli.cità possa essere eseg11ito anche dal 11 ' dico pr ati oo al quale io lo s.egnalo, in corél gian.d olo a praticarlo coll 'i.ndicar gli la te "IJ i ·da me seguita : Disinfezione con tintura di iodio - anes te ~ locale inietta11do con una con1une sirir1ga i ,t: sottocutaneo, attorno alrescara, pochi ce11t111 ' tri cubici di soluzione sterile di novocai11· al t /2 % con qualche goccia di adrenali11a a 1'1 % 0 - dopo pochi minuti taglio elittico dei la cute e separazione colle forbici o col bist del tessuto necrotico tagliando nel sano ( 1,1.; ho visto mai l'escara oltrepassare lo spessot" del sottocutaneo) -- Slltura della cute in se' - medicatura asettica assorbente. Ben difficilmente l 'e.scara ha dim-e11·sio111 ubicazione tali da richi.edere dopo l ' asportaz1 ne una plastica più complessa della sempli< riunjone per trazione dei margini della ferì l « In tal caso, se il jjedi<::o pratico non vorrà eh stesso cimentarsi a quest'atto operativo p complesso, io consiglio di inviare il malato n 1

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[.Àl-JNO

SEZIONE PRATICA

un ospedale di ·dove in pochi g.iomi ·u scirà ~a­ rito di una lesi·one che avrebbe richi·e sto lunga cura e. lasciata una cicatrice indubbiamente •

peggIOI'le.

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. Ed ·ora una ·p arola di comm.e nto al lavoro ·di W. H . Ogilvie e·d A. W. Hall pubblicato nel The British medical J ourn·ai, 8 giugn•o 1921, :rt 3155, pag. 889 e 890, i quali coin1trariamente ailla circolar.e d·eJ Ministero d€lla Salute Pubblica inglese, che raccomandava l'uso del siero senza escissione della pustola, dichiara ndola inutile in base ad una statistica su 800 ~asi, concludono, opponendone un'altra del· << Guy's Hospital », che la mortalità è più alta nel trattamento col solo siero che in quello col siero e con l 'escissione. tuesta contraddizione è basata su un errore dovuto afil'ac·cettazione se.nza .c ritica ·da par-

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clusion.e di Ogilv:Le ed Hall non ha quindj che uno scar so valore relativo. Apparentemente, prescindendo dalla loro statisti-ca, parrebbe però che i due Autori londinesi dovessero aver ra.gione, poichè con l'asportazione de.Ila pustola si verrebb·e ad allontanare il f·ocolaio di infezione; ma, poichè la sieroterapia ha a.p punto fra gli altri anche lo scopo di sopprin1ere questo focolaio, è chiaro che, per chi riconosoe a d essa il suo valore, l'escissione della p·11stola è p·erf ettamente inutile. Ma anche non riconoscendo alla :> ieroterapia alcun valore, l'escissian·e della ptisto la è, a mio git1-_ ·dizio, · inutile, po.i-chè con essa non si allontana che una par t e del focolaio: la porta di entrata; me11tre le ghiandole linfatiche, che si può dire ammalino contemp,01·aneamente, come 1dimostra · la loro infiamrnazion e, v€ngono l a-

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te dei due AutOTi inglesi dei risultati ·di una statistica troppo esigua : alla statistica: ~· del Ministero che si basa su 200 casi di sieroterapia ' solo con 8 morti (4. %) e su 174 casi di sieroterapia ed escissione con 35. morti (14 %), esisi ne oppongono l1na di soli 4 casi di sieroterapia oorì 1 morto che fa salire la p.ercent11ale al 25 % e 37 casi di sieroterapia ed .escissione con 3 morti che........dànno 1 8. 1 %. E evidente cha in base a 4 casi ed 1 morto non si può _trarre una percentuale· ·d a coin trapporre ad un'altra dedotta da una statistiic a di 200 casi. La con1

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sciate e possono ·diventare il cent ro di diffusione se al malato manca l:i 1 t·8 is1enza. A.11'.escissione io ricon osco ~o l tanto U!1 \ 'ùlore secondario, quello cioè, c11n1e ho dettrJ, di abbreviare la convalescP11za · , 1: !le r "••rc-'f, scopo ritengo più pr1Jdente in trr venire ~11 te suti n·on infiammati. In conclusione, la vera c11ra della pustola maligna è, secondo me, la sieroterapia specifica. Voltri, 28 fS<bbraio 1922.


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(ANNO XXIX, FASC. 22)

OSPEDALE MORGAGNI - FORLÌ. Sezione Chirurgi ca diiretta dal prof. SANTE SOLIERI

antraci. Data la sede di predilezione di tali forme morbose (nu·ca, dcrvso, ·paTet.e addo.m inale, coscia) ben si comprende come soltanto in po.cJ1issimi .casi tale trattamento non sia stato La eseresi totale nella cnra degli antraci possibile: . la .localizzaz.ione alle labbra ed al viso in geinere non consente urn interviento ;raper il dott. LUIGI CONTI, a.ssdstente. • d..1cale per rtgt1airdo a]la co·&m·esi. L '.anestiesia L'antrace, u.n tempo 00111fuS'o .con altee le- locale con cloruro di etile, l'asportazione ir1 sioni e principalmente col carbonchio o pumassa di tutta la zona dell'antrace con incistola maligna, deve considerarsi, come lo ha sione circolare estesa in superficie e profonben definito il Follin, un agglomeramento di cli tà sino ad arrivare sui t~ssuti saJ11i, la ca t1più foruncoli od lln foruncolo vespaio, come lo sticazione della superficie cruenta con una so· ha definito il Trelat. l,a terapia di questa in- luzione di cloruro di zinco al 10 % e a medifermità, talora assai grave, è stata ed è t11 lcatura successiva con garza sterile, previa tora oggetto cli numerose discussioni e, me11applicazione di una soluzione satura di etere tre alcuni autori soswngono, come il Paget al iodoformio, costituiscono la tecnica dell'ined il Gossellin, non doversi inai toccare l'antervento indicato dal prof. Salieri. Alla causti- . trace. a cp1alunq11e varietà esso ap:1 Jartenga, al- cazione colla soluzione di cloruro di zinco, che tri, come il Despres e lo Slesarewsky, sono deve farsi ancora prima di allacciare i vasi, fautori dell'interv.ento chirt1rgico. Fra i meè data la massima importama, perchè vale :~ todi di cura vantati dagli astensionisti, medistrugger·e d'emblée, e meglio assa.i che il cautodi così detti abortivi, citerò innanzi tutto terio attuale, tutti i germi che in superfici.e • • qu·ello p·articoJarmente l11sato da;l Venn:euhl e possono inquinare il focolaio. Da che è elimi·che 001n·s ist.e niella ·p·o·lvecrizzazi1001.e fenicata de1l- nato il timore di una diffusione d·el processo. la lesiione· me diante la marmitta ,di Cham- Per potere esattamentè valutare l'importanza. . .' p10 n.n1ere. terapeutica di tale trattamento conviene ben Le pennellature di tintura di iodio concenstabilire il compito 1precipuo del chirurgo ne~ ­ trata, l'applicazione di lozioni antisettiche c~l­ la cura di q11este lesioni. N°ell antrace con fre- · de coperte da una tela impermeabile, le inie-. quenza si 11anno suppuraziorn.i peri-follicolari zioni di sostanze medicamentose nel focolai.o estese; il de,r ma !Si presenta infiltrato ·con asces,.. suppurativo, l' aspirazione del pus alla Bier, le si multipli la cui confluenza può dar luogo a cauterizzazioni col termocauterio sono altret- fl em.m oni pi~ .o meno voluminosi, a suppuratante forme di trattamento cons~rvativo tutto- zioni profonde, eh~ costituiscono infinite sorra IiDJ uso. genti .d.i ben ,gravi complicazioni. L'assorbimento di bacteri attraverso le reti linfatiche, L 'incisione a croce e la successiva medicatul'invasione di essi nella corrente sanguigna, ra con la pasta di Canquoin costituisco~o il che li 1.diff.01nde in tutto l'organismo, possono primo e vecchio metodo d'intervento chirurgideterminare un processo i nfettivo generale co. Buoni risultati ha ottenuti il Gosset il qua,che il .c hiru.r go dev.e possibilmente, preve11ire. le consiglia pure 1 incisione a croce di tutta la A ta.l~ scopo riisp·onde esattamente· i1 nostro placca dell' ~ntrace, ma ap1p orta una mo1dificametodo, inquantoch è detern1ina · la distribl1zion~ al metodo precedente, dissecando totalzi.oine compJie.t a 1ed estempo·r anea del foco1aio m.e nte fino all'ap1oneuro si i quattro1l·embi, cauviT'lll·ento, i·m ped1endo n·el ieontiempo la ·diffusioterizzando le superficie cruentate sino a di · ne .nell'o1r~anism.o· ·d·ei germi bacte.rici. Tale strug.gere il focoilaio e ribattendo ·p 0!SCia i quatrisuil tato no!ll è possib1l1e ottenere· col processo ~ tro lembi s11ll'ulcera residuante. Gosset, poichè sia n ei quattro lembi dissecati Il Tricomi, per .r imedia.re all'inieonv.einiente di una cicatrice a croce e defo'rme, ha fatto e .cauterizzati, sia coll'asportazione circoo~ritta in molti casi una incisione unica, estesa e dell'antrace, permangono semp.r e numerose zoprofonda, segt1ita da un raschiamento della ne infiltrate le quali costituiscono alt~ettanti cavità col cucchiaio di Wolkman ed applica- p•u nti di partenza p·eir una propagazion~ periIl dolore, zione do:p o qualche giorno di trattamento di ferica o per 11rn.a infezione generale. • • • che negri .ammalati di tali les1on1 re.ca vive un drenaggio di gomma. Nella SeziOIIlle chirurgica dell'Ospedale di sofferem.ze e si accompagna ad eccessiva t~n­ Forlì dal 1911, epoca in cui ne assunse la di- sione, ad irradilazione1 nev.ralgioa, scompare rezione il prof. Sant-e Salieri, a tutt'oggi si è poche ore dopo l'intervento; il paziente si serlsempre n ella maggioranza dei casi prati.cata te sollevato, quasi libero da un incubo che con esit.o felic e la eseresi ampia e totale degli l'opprimeva, la temperatura si abbassa rapi1

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damente fino alla normale, le ferita operatoria appare· 1d•etersa già dopo 48 ore e ben presto grwr1uleggiante. II processo di r1paraziooe si co mp ie ·r egolarmente ed in breve tempo se.n za recaue alcun disturbo al malato; la ci catrice non resta deform e, tutt'al più residua u11a le·ggera retTazione che non dà n1ai impedimento funzionale d:ellia prurte. E intere8sante 1a co.nstataz.ione che., pu.re quando 1all'atto delrl'esciS1.Si:o,n ·e d'ell'ant1~ace, si ha l'im.pressione di avere determinato unn, breccia molto ampia, non appena ·è scomparsa l'infiltrazione e l'edema periferico, si rilev:t che la superficie di gram1u lazione è molto più ristretta di quello che si pensava. La statistica degli antraci, curati nella sezione Chirurgica dell'ospedale di Forlì dal 1911 a tutto il 1921, porta un tQtale di 80 casi. Di questi furono trattati colla eseresi totale 1

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60 di cui giiariti 58, morti 2 - Mortalità 3.33 %; trattati coll'incisiorie serriplice od a croce 20 di cui guarit·i 16, morti 4 - Mortalità 20 %.

Volendo pur tener calcolo della special e grav4tà 1del.la lJo,caJti.zzaz:iJone :deill'antrace ,aille liatbra ed al viso, la bassa n1ortalità che si è av11ta col procedimento .r.ad:Loale pure in casi g.ravissirni dtspensa da qua1siasi coonmento1• Dei clue casi t1:attati col nostro metodo e seguiti da morte, credo opportuno riportare le cartelle clinicl1e, dalle q11ali risultano le condizioni, in cui gli infermi giunsero in tnattamento. 1

CAso I. -- :Y.L R. di anni 70 ·p ens'iomato. Entrato il 15 ot.to·b re 1919; .decesso il 31 ottobre stesso meise.

Antra:ci multipli alla testa .ed al t1~Òtnco. Albuminuria e cLiabete. L;ue teTz1aria. .scabbiia. Dei div,ensi .antraci localizzati alla te.sta ed al tronco i p:iJù voJwnin.osi sono : uno in ·COII'rispondei~a della reg.ioine te1nporale d~str:?- ·con notevo1le edema dei te·s suti C]raostant1, l altro in cor.rispondenza della .regione sotto;scapo.lare sinistra.. A.mbed,ue v,e n·g ono asportati r.ad1calmente, come pure gli altri mino.ri alla . nuca ed al 1dor.so. n .etergioin e raptda dei focolai •opera ti. Morto per coma diabetico. Diag'nosi. -

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II. - A. L., di aniili 37, mu i~ato1re. Entrato il 7 .g'il1gno 1920; deces.Sb 1'8 steiss;o mese. CASO

Antrace .alla nuca. Pio,sietticoenua. En.docardite in atto1. Conidizioni gienerial.i pe:ssime; feibbrie ·elevata, poJso teso ed airitmi,cro, deJ.ir:Lo·. All'esame de11l 'urina s:i nota note'Vo1e qu,a ntità -cli ,aJ.tburnie. V.t ene oiperato d'u.rg~·nza. Il malato cessa di vivere dopo circa sette ore dall'ingresso irn. ospedale.

COMMENTI. Di un nuovo segno osservato nei parkinsoniani post-encefalitici. Il do,t t• Berrnardin·o Nlrusci nel fase. 19 del Policli·n·ico narra che da va:rr.i mesi co,r1statò nrei parkdnso1n iani posit-encefalitic:i cc un f enomeno mblto singolare consistente nel fatto t.he i pazienti appena in grado di camminar e co·n lent ezza e diffìc olt&, son.0 capaci di co·r.r·ere speditamente». Aggiunge che sul punto di de-

scrivere il fenom~no, ebbe a rilevare che lo stess·o fatto fu di recente osservato dia Tilney col nome di prognessio·n e . e da lui designato o meta;dromic.a e d:i kinesia paraiciossa.le da Souques che feioe .l a medresima coostatazdorn.e. Prio1rità adunque d'olfJ."'Alp e. Non già 'Pie r vantare · 1a paternità di un .segno clinico che appare certo di piccolo momento, ma perchè non sembri cl1e solo fuori d'Italia ci siamo occhi per vedere, mi preme chiarire che nella trattazione di un .caso di parkinsonismo i:>ost-encefalitico (che amo de- . finire encefalite cronica), fatta al Collegio Medico dei Primari nell'Ospedale Civile di Venezia il 3 aprile 1921, nella quale gran parte era data allo studio dei disturbi dell'andatllra analizzati con metodo grafico, descrissi lo stesso fenomeno rilevato più tardi, a quanto pare, dal Ma.sci, dal Tilney e confermato dal So.t1ques e cl1e avev·a potuto notare fin da.il giugno 1920. Una nota sirnteitica su qu.e lla conferenza fu 1pubblicata n el Policlinico dal do.tt. Dian;. ~el lavorro in extenso ·C·o,m parso su La Medtcvna Pl"a.tica ·di Nap101]i, fase. 8-9, 1921, a un i;un.to che ·analizza il rilievo· ig rafi·co, d·e:l. cammino al. l'innar12i, è testualmente detto·: cc Il traccia to 1

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è quello caratteristico d ella titubazio1ie _paretico-miotonica. Il cammirio diviene ass li~ sp edito se compiuto rapidame1ite o addir i ttura in corsa >J.

In queste parole, sembrami, sia ohiaran1ent.: desoritto il f.enomeno paradossrule, notato p-01 da alitr'il; se pur non rivestiito di neolo g ~ smi iesotiici ·ohe rn.on mutano la semplice sostanza del fatto. Burano. Dott. ALFONSO ABBRUZZETTI. •

Diagnosi. -

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Il l\.fasci, n el fascicolo 19 della S-ezione Pra.. tic a del Policlinico, accenna ad l1n fenomeno singolare nei parkinsoniani ~o st-.encef alitic.i: consistente nei fatto che i pazienti appena in grado di ca11iminare con lentezza e difficoltà so 1io capaci di correre speditamente e con mo-

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IL POLICLINICO

vimenti coordinati, regolari tanto da dare la illusione di essere di fr onte ad un individuo perfettamente normale. Alla fine della corsa i malati sono capaci di arrestarsi spontaneamente, e se •non si• sont> frenati per tempo, basta una mano dolcementl spinta avanti il lo1·0 corpo per farli ferma re.

Il fatto, com.e nota l'A., è stato· osservato anche da 'filny, che l'ha denominato « prog·ressione metadromica.». Per p.arte

~ria

p·osiso ag·giw.ngiere:

1° Cihe una giovinetta di 13 annJ, abitante · in Villa San Faustino, via degli Schioppi, che 5 mesi dopo l'attacco di encefalite epidemica (maggio 192-0) presen tava fision.omia da ebete, · bradiillalia marcatissima, movimenti stentati, lientissimi, difficoltà della staztone e deaml,ulazione p1e r una inclinazion.e in avanti del tronco e tendenza a cadere in questa 1direzi.one, ,

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era capace di ballare con mosse regolari e con tale disinvoltura da non eS se1•e Seco·n da a nessuna delle sue compagne, compiendo giri di valzer numerosissimi, e ·se manca1;a la 11iusica cantava an1he, in maniera da meravigliare, il ballabile corrispondente. Appena cessava il ballo tornava nelle con,. dizioni di prima. 1

2° Un contadino dell'Alto Reggiano, di anni 21, che dopo un lieve attacco di encefalite è stato per un anno benissimo, dopo talB .epoca ha cominciato ad accusare difficoltà dei movimenti del .capo, della faccia, della lirngua, del collo, arti superiori e troinco; è in breve tempo (2 mesj) arrivato al punto da no11 PO· tersi muovere che a passi brevissimi, lentissimi (marzo 1921). Parola s candita, crisi di pianto ingiustificate ri1flessi ten,d inei esagerati, ecc. ' . Non appena era i n bicicletta, oosi mi diceva il collega, che me l'ha inviato, ~d ha pedalato iin po', non sembra più quello di prima, corr~ ve locissimo, composto, con sicurezza di rnovimenti, ecc., e senza stancarsi: se però doveva rall eritare tper ostacoli, o volontariamente per f errriarsi, si comportava come un novellino, arida va a zi g-zag, e correva il peri colo di ca~ dere.

Qt1.esti i fatti, che se t1"0vano qualche an~­ log ia nella clinica delle malattie nervose. ·~ mentali, si prestano difficilmente ad unia sp1~­ gazione soddisfacente specie in mancanza del controllo anatomo-istologico. Modena, 10 maggio 1922. Prof. dott. T. SILVESTRI Aiuto volontario nell'Istituto di Patologia ~Iedica della R. Univers ità. di l\1odena.

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SUNTI E RASSEGNE. SEMIOTICA. Le deviazioni della trachea e dell'esofago • nella tubercolosi polmonare cronica. A:rman·d-D1elille ed .a.Itri collaboratori, p,aTtendo da una deviazione marcata della trachea. riscontrata casualmente in una malata, hanno ric·eircato sistematica.mentei n~ loro malati tale fatto. Le c-01I1Stataztoni fatte -;-- e presentate alJa. Société médicales des Hòpitaux de Paris (Bulletin, n. 38, 1921) - s·ono assai interessanti: esse mostrano ~he la disposiz:Lone patologica_ argomento della comunicazione, è relativamente frrequente nei tuberoo1osi: in 300 casi, per 10 volte hanno gli AA. constatato deviazioni forti della trachea verso siinistra e verso destra in i>ropolI'z1oni uguali. Tale fatto fu accertato con radioscopie, radiografia, ortodiagra.fìe e ta1ora con il ·Contl'{>h1o necroscopico. Nel ·p rimo caso esaminato, l'esame radioscopico in una tubercolosi polmonare a lenta evoluzione, mostrò una forte retrazione dell'émitorace destro con immagini cavitarie e marmorizzazione nel polmone destro e sinistro. DeviaziÒne tracheale accentuata; la trachea descrive l1na curva a convessità destra il cui · culmine incrocia la clavicola al di là dell'articolazione sterno-cla vico lare de5tra. Clinicam·ente si può affondare il dito nello sp,azio sop,r astennale, raggiungere il piaDo vertebrale, senz.a .incontra~e il dotto aie:reo che1 si risco.n tTa sp10stato in fu.ort verso lo sterno cleido masto i1d.eio d. All'autopsia si riscontrò una sinfisi pleurica quasi completa : numerosi gangli ·c ase.osi vicino a.il tronco brachi-0.cief,a lico des,t ro. La trachea - e l'esofag.o con ess.a soli·dale - d'a scriV·ono una curva marcata a ooovessità destra, ·distante più di 3 cm. dalla linea m ediana. Nel secondo caso alla radioscopia si nota: oscurità dell'apice d.; larga caverna sotto la clavicola; campo polm onare marmorizzato; deviazione an10iOlare de1la trachea verso il. J.de.ntica deiviaz1one gli AA. notano in altri 5 casi. Nell'ottavo caso, sessaintr.eenne, !'.e.sa.me radiosc.opico rivela: ·Opacità del campo polm-0rnare sinist~o con presenza di immagini a nido. d'ap~: :Bm1tor.ace sinistro retratto, ombra card10-aort1ca cons1derevolmen te deviata a sinistra, deviazione tracheale estesa dalla 7a. cervicale alla 5a dorsale con visibilità della biforcazione tracheale mel ttrzo intw-no del polmone sinistro. 1

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Altra deviazione tr.acheale sinistra viene constatata in una ventunenne trattata con il pne11motorac·e artificiale-; .ed in uma quairantaduenne. Le osservazioni suesposte mostrano la relativa frequenza d'ell e deviazioni della trach.ea nel corso dehla tuberoo1osi p;o·lmonare c:ror1i ca; la radiioscop ia fa interpretare i segni dati .dal1· e.same obiettivo dei malati. La deviazione della trachea è rivie1ata dal1' esistenza n•e lla pairte intelfna de1l1e fosse so·ttoclavicolari .e soprasp:itnose, di un soffio in due tempi, intenso, :hl quale 1a credere all'e,si.s tenza di una caverna, tanto più ch·e i rantoli urnidi, quasi sempll'e coesistenti nella vicina regione polmonaI'e, sembrano trais.messi con mao-o-i.ore 00 intensità. Però la p'alpazione del· cavo soprasternal€ mostra che già esiste un ca.m·b iarriento di ·di•rezione ciella trachea alla base ·del collo (in certi casi marcati 1a punta del dito s'infossa direttamente fino al piano vertebrale). Inoltre esiste semp-re UlI1a retrazione dell'emitorace corrispoo.dente ed uno spostamento del mediastino dal medesimo lato, apprezzabile per lo spostamento della punta del cuore. Discuten·do la patoig enesi ·di queste cLe·viazioni tracheali gili AA. affermano che nei casi pjù tipici causa ne è un processo di sclerosi cortico-pleurale primitivo: nell'anamnesi infatti si trova quasi sempre l'ooisteinza di pleuriti sia secche che umide ed all'esam.e d·e l malato si nota una rietrazione toracica. La radio~opia mostra un'ombra diffusa di ispessimento pleurico, i movimenti del diaframma sono limitati, i seni non si rischiarano, tutto il mediastin0 è attratto dal lato malato in modo che la tracl1ea è abitualmente rettilinea: in ~uasi tutti questi casi l'·e sofago accompaginia la trach·e a nella sua escursione patologica. In un'altra c,a tegor1a di casi la 1deviaz1one d~lla trachea si stabilisce in eeig uito a tr.a1ci fibrosi formantisi i11torno ad una caverna ad evoluzione lenta .e sclerosa o, forse, per la sclerosi dell'imterlobo st1peiriore allOO"chè si tratta del polmone d·estro. In quest'utimi casi la deviazione tracheale, invece di es 9ere rettilinea è aTugolaire, e può o no accompagn.arsi con una deviazione esofagea. Si possono tuttavia avere delle forme miste. Lat1bry .e S. Bloch hanno osservato una netta deviazione tracheale in una probabile sifilide pollnonare. Per questi autori è evidente che la tubercolosi no'IlJ è la sola affezione responsabile di deviazione tracheale, ma causa i1e può essere ogni affezione realizzante un processo fibroso, come può avvenire nella sifilide: ogni deviazione tracheale implica la predominanza di una sclerosi cicatriziale che 0

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si comporta verso la trachea come verso tutto il contenuto del mediastino. Le osservazioni di Delille, Mallet, Hillemand e Lestocquoy, mostra'l1lo che spesso ad una deviazione della trachea, corrisponde analoga deviazione dèll'esofago: in alcuni e.asi di tubercolosi polmonare cronica l'esame radiologi-. co dell'esofago dopo· l'ing.e stione del bismuto, mostra lo spostamento dell'esofago. ' Queste .dieviazio1n i eso.fagee p,o,s sono sp1egare alcuni fatti di disfagia che si osservano ta1ora nei tubeircoùosi. MONTELEOl~E.

MEDICINA . Dell'impiego del metilarsinato di sodio . ad alte dosi in medicina .

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(H. MARÉCHAL. Revue de Médecine, 1921).

maggio

Il cacodilato e il metilarsinato costituiscono ancora la ba·se terapeutica di vari~ .affezioni mor!»ooe e di stati asteni,ci. La loro az1one sembra che si espliichi, per la neces sità in cui si troV1ano .alcun·e glandole, com.e 1a tir.oide, di a vere a loro dispo.s.izionB una ·oerta quantità di arsenico, per la loro normale .funzione. La effìoaicia terapeutica delle alte do·s i è dovuta al contenuto i.n arseilliico e al1a lieve tossicità e alla possibilità di avere un'azione tossica, un'azione antipara;ssitaria e un'azione modificatrice diella pel1e, maggiore di quella .fin ora co.nosciute. L'impiego inoltre delle diosi massim.e. ci ha riv.e1ato una nuova proprietà dell 1aroorui·00, la sua azione sulle contratture music olari, che fin ora non si· e:ria riu1s.citi a vinoore ,con altri mezzi. M . Sicard .ed altri avevano trovato nell'arsen obenzolo un n1ezzo di vincere le contratture, ma non senza lievi inoonv.enienti : • • com e la produzione di n·e vriti periferiche. Circa le do·s i impiegate e 1a durata deil trattamento sono ·essenzialmente variabili secondo il malato, ·se.condo la malattia e i r1sultati cer.cati. L 'A. .neYe sue ricercl1e ha usato una soluz1one coricelntrata a 50 per ce'.Ilto per iniezioni intravenooo, incominciand.o da una dose di . 50 cg. .a 1 gr. di ·cacodilato, dose sempr·e ben tollE:1rata, e aumentando 0gni cinque giorni di • 50 .qg. e 1 gr. della d.ose preceden. tem.e·n te impiegata, pr.ogr.essiva.mente crescendJo fino a 5 o 6 gr. per la durata di uin mese. Le reazioni dell'organismo davanti le enormi dosi di metilarsinato sono estremam-ente variabili sooc»ndo gli individui, però non si son mai constatati 1

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degli accidenti e &e ciò non è avven.uto è perchè i meti1ars·i nati sonio. arseni1organ1ci, che n'On ·h a.uno proprio nulla a che vedere dal punto dli vista dell·a tossicità con gli ar.seni minena:li, di cui sì conoscono i tristi misfatti. Le più comuni r,e azioni dell'organismo os. serv.ate n•eJ trattamento intensivo di cacodilato son·o .state talvolta ce,f al ea, o.b surbiila•metnto, ronzii alle orecchie, . vertigini, diarrea, non iin rapporto oon la qruiantità d i cacodilato, dacchè alcune volt~ ·s i s'Ono manifestate anche alla prima iniezione di 50 cg. Niquet ha osservato emateur·e si; Levrat, ·o otem;a; P. Ravaut pigmentazione e dei fenomeni dii eccitazione cer.e brale·, soompar.si in 15 giiorni. Non si è mai .c.on1sta tato una azio,n e nocirvn sui fegato o .sul rene•. L'eliminazione diel farmaco è rapida e si trovia senza alterazioni n ell'uri!Il:a. Le affezioni cui le a lte dosi di cacodilato, sono state i1mpiegate è lungi 1d al r aggiungere tutte quelle Clli .è stato propinato l'a r senico. Niella tuber:colosi in g,eneral.e e sp.ecie n elle forme p.olmornari, com ir1iezioni sotto.cutanee g,i orn al i ere di 3-0 cg. nel1a m·aggioranza ·dei casi l'·ruppetito è ai.1m.entato, lo .statoi geneir1al.e risollevato, la secrezione bronchiale diminuita, la dispnea attenuata. Controindicato è tal metodo nel ca,so' di f o.rm.e febbrili intense, di enter.ite, di nefrite. Niella sifilide si ·s ono ottenuti dei risultati molto mediocri, 1e: J.es jo·n i ,s econdarie si sono mo1dificate molto lenta,m ente e 'Supenficial1m ent e; la r:eazio.n e ·di v\' a·sserma111U non ha subito aJlcuna influenza, s i ·che è impossibile .oon l 'alte dosi di cacodilato rimpiazz,a re l '.arsenobenzolo e ciò fors e è dovt1to a ll·a sua •s peciale composizione chimica. Nella malaria si hanno ,avuti utilissi1ni risultati, specie col trattamento mis.t o a raeinochimin1.o; che Ravruut p rati,c a .n el ·ffil{)ido seioo;uente : per diU•e gio1ni ,chinino alla dose di un gran1mo al giorno per altri due di cacodilato alla dooo di ·un gr . .e così di seguito per un mese, quindi 10 giorni di riposo e poi nuov:> periodo di 1cura per 20 giorni. Nella derm atosi .e specie nelle psoriasi i J:isulta ti •s on.o stati molto fav·orevoli, il prurito, a volte si intenso, è scomparso o sen sibilmento dimin.u ito·. L'.eritema indurito di Bazin e l'eritema no· diQso rea g.iJScono ammirev-0lmiente al1e dosi medie i 1 a 3 gr. e cosi anche l'ec~a ribelle e il prurigo. Nel1e .crisi dolorose della tabe, oome nelle contratture mu soolari sia nel l'emipl egia organica, sia nella malattia di Parkiinison si sono 1

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avuti de.i risultati del tutto incoragia.nti, nonchè nella corea di Syd.e nh am. Ma in un gran num.er<D di aff ezio1n i bisognerebbe •a ncor.a tentarlo 1ei chi i.Sa se non si po-· trebbe avere nel metilarsinato ad alte dosi uri mezzo di azione n€l reumatismo deformante. (l)Jel rachiti1smo, n eill 'infantilism.o, nella gotta,. n el c·a ncro. Certo è u.na pratica terapeutica, .che m.eritereb b1e per la S'U!a innocuità .esser molto ben accetta ai medici e agli a.mm•a l•a ti. 1

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CHIRURGIA. La cura dei tumori cerebrali. The Joitrn. of t he America1~ Meidic. Associa tion. Vol. 77, n. 24, dicem-

(V\T. E.

DANDY.

bre 19'21). La cura dei tumori cerebrali dev·e risorgerb su nuove basi: se i progressi finora conseg11iti in ques1ta ,difficile branca della medicina e chirurgia s·o no, rn1e·n10 che mo·d'èist:L, l,o s.i deve al fatto che .eissi soo1Q più il frutto· di a.rdin1enti personali, di tentativi empirici iehe la log·ir.!-l conseguenza di premesse scientificl1e. Vero è cl1e il problema diagnostico· riesce oltremodo difficile data i.a considerevole estensione dell.e co,si1 dett.~ zone mute, m a altrettanto ing·iustifi,c ata è una cranio,to·m ia .esplorativ a ba,s n.tJ. su delle .sempltci ipoit es.i, la qu.ale non cond1trc a. r:iJSultati po.s itivi e gen.eira in.fin~ nell'animo del chirurgo e dell'o8servatore sfid11cia e disillusione. D altronde bl1ona parte dei tumori son::. infiltranti e qui ndi non e11l1cleabili:.. altri nor1 ·po1ss.ono .essere asportati se:qza rendere l'individu·o un p·eso a .s è steisso e all'a società. Due so·n .o d·u nque i pt1nti capitali sui quali si deva insiste.rie : un esatt.a. localizzazione e una diagnosi prec.oce. Passando rapidamente in rassegna i metodi curativi fin'oggi seguiti si p11ò dire che la deco1npressione non 11a mai lo scopo di guarir.e il i1aziente, nè i v.anta.g·gi , che e,s sa offre sono tàli da gi11stifi,c a·re - sa Ivo casi raTi e 11rgentissimi - - J. danni (a·derenze,. necrosi) e i pericoli, ai quali vie1I1.è esp·o sLo il cel'vello decomp.r esso, sempre, anche q11 and{} cjò non si manifesti con s inton1i concla1nati. Quando la pressiohe endocranica è alta,. grande è il pericolo della decompressione subo eci pitale. Un grande numero di paziern,t i ne rnuore immediatamente. Gli effetti sono quanto mai diversi a seconda la sedie, la posizione,. la natura del tumore. Se esso è localizzato al d ~ $Opra del tentorium nessun giovamento potrà venire al 1p aziente, chè anzi ne potrà residuare una paresi o paralisi te.i11po.ranea o permanente dei nervi oc11la.ri, del VII, VIII, o dei 1

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fasci piramidali del1'.u11-0 o èLe.11'.altro iato. D' alcefalica spinta dalla .stessa aumentata prestra parte se la posizione del tu.mo.r e è tale che sione preme sulla medulla la quale non può l'acquedotto di Silvio ne vien.e coo.npresso se sfugig,ire allo schiacciamento .contenuta com 'è la decompressione non ha efficaci.a sulla posi- in pa1rett osse.e. E megl~o sostituirla con uria ziona d.el tumore stesso, l 'id:riocefalo persistepuntura 1)entricolare quando per la precisione rà ·con tutti i su.oi effetti. Solo se il neoplasma diagnostica st richiede inevitabilmente un esaè cerebellare la decompressiooie sortirà il suo m1e di }iquido c. •l'. Essa va .sem.prei f.atta prima effetto p-oichè sarà dota to ad esso di esp.a n1ersi di pnocedere alla ini-ezione di ari.a pe.r via • e l 'acquedotto ooi forami rd i Magendi-e e di Lu- lo ~are. scka potranno provvedere di llUiovo allo sc.aLa p·u11.t1ira ventricolare è manovra fa.ciln1enrico del liquido cefalo-racl1ideo, .f in t a nto che te eseguibile sotto anestesia locale negli adulti il loro ltune reso pervio di nuovo dalla decon1e ancor più nei bambini, ma essa va sen1prepressione !Il'on risulti nuova.mente obliterato eseguita a ~cop.o diagnostico e non cu.r.a.tivo . dall'aumento progressivo del neoplasma. L'unico p·e1~icolo che offre è l'.Emliom·agia ve11Altro grave errore è quello di eseguir'e 1n trioolare consecutiva. Presentemente si esegue ogni caso una decompressione subtemporale la puntura p.e:r stabilire La diagtnosi, assai difdal mon1e11to che quasi la metà dei tumori ce- fi<:i le in v erità, ·d i id:r.oceifalo. N.el git1dizi·o, più rebrali risiedono in vicinanza dei pedun.coli ch e g·iu.dicare dalla quantità di liquid·o t~strat­ cerebrali .o nel cervelletto: si con1prende con1e to, è prudente .reg.ol arsi da.Ilo spess101re di soin tal caso neitsur1 sollievo possa s ul serio es- stanza c.ea.'eb.rale attr.aversata. sere arrecato al pazie'Ilte considerando l'imperQuale dev.e essere dunque la cond·o.tta da vietà degli sbocchi del liquido cefalo-1·acl1ideo. te11ere niella cura dei tumori c·e rebrali? La riSpesso la d·e c:ompressi·one n·o·n risolve nt1lla sposta si può riassumere in due pa role. Esat-. e se il malato non protesta - aggiunge il Danta localizzazione e operazione precoce. Innandy - gli è p.erchè è ver:amelllte malato ed inzi tutto bisogna ricordare come tra tutti i tt1cosciente, mentre che se la causa d el in a Je 111ori, in g·en er e, quelli del cervello occupino fosse stata .agg;redita .direttamente, e si tr·atta il terzo posto, st1bito dopo quelli della mamper lo p·i ù di una cisti cerebellare., la vita d el 111ella e dell'utero. La diag·nosi assai facile e p.aziente n,e sariebbe r imasta ·risp,anniat.a . Cosi assai difficile deve venir resa possibile da u11 ne1l'idirocefalo unilaterale dei ventricoli cereaccurato esan1e net1rologico e radiologico prebrali nei quali nulla risolve la decompressioceduti da un'accurata anan1nesi. Se questene. Ma v 'è di p egigio. ·Quando il tumo.re "i acricercl1e non bastassero, e ciò si verifica m:el compagna solo aid un aumemto ·di pressio11e 50 ~~ dei casi, la questione verrà risolta colla ventricolog·rafia. Su 200 l ocalizzazioni raggit1nsenza a.veir d'ato ,a lcun .sinto·n1a di lo·calizzaziote co11 q11esto m ezzo di indag·ine, neanche un~ ne, la decompressione giova effettivamente i n un primo tempo, ma questi pazienti tornano ftt riscontrata inesatta all'operazione e furorL·.)così asportati tu111ori apparente1nente ino,p eratutti invariabilmente dal chirurgo e peggiorati perchè intanto il tumore l1a avuto modo e n1a- l1ili. Occorre cadere direttamente sulla r egioniera di manifestarsi con qualche sintoma, ~ ne da operare che dev'essere r11essa bene in vista. Jn q11esto modo ogni part~ del cervello focol aio, Il chirurgo qui1n1di non viene risparpotrà esse re agg redita. ~ stato possibile aspormiato da giudizi tutt'altro che favorevoli; e tare a11cl1e interi lobi con il relativo ventri<!od'altra parte si è tralasciato il tempo utile per lo. Bisogna assolutamente u sare una g·ra.ndisuna operazione radicale. La craniotomia esplosima delicatezza n elle m a novre operatorie. La ratrice potrà offrire il massimo sollievo a quei pazienti nei quali è evidente, siano affetti da mortalità postoperatoria dipende da un a uun tumore ritenuto inoperabile. Ma n,e anche m ento act1to del1 a pressione endocranica dov·nta. in parte alle manovre operative. La d ein questo caso andrebbe eseguita, quando coecompressto1ne pt1ò essere eseguita dunque sosista e per le. rag ioni anzidette, un idrocefalo. lamente i11 quei casi n ei quali la estir.p azione La puntiira del corpo calloso è basata s11 è r esa i1npossibile dal carattere infiltrante del premesse false poichè il liquido passato nello 11eoplasn1a o dall11n1portanza d ella zona (area spazio subdurale non pt1ò essere assorbito dD n otrice o rl el li11g11aggio) che dovrebbe essere 1 una m embrama avasc.olare e il tramite come asportata e naturalmente in quei casi nei. q~a­ ogni ferita, si ·dov·r à fatalm·ente richiude re in li è presupponibile .c he tale .m an.ovra rechi· g10brev1e tempo. va1nento al paziente. E. l\'IINGAZZINI. La puntura lorn bare n ei t11n1ori cerebrali è • spooso seguita da morte perchè 1a massa en-

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IL POLICLINICO

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CENNI BIBLIOGRAFICI G.

Diagnostica d elle malattie del sistema nervoso. U11 volume di 336 pagine FUl\f AROLA.

con 175 figure intercalate nel testo e 8 tavole a colori. Prezzo L. 42.00. Editore: L. Pozzi, Roma. Il libro pubblicato dal dott. prof. Fumarola, pjù che di diagnostica è trattato di Semeiotiica, nel più rigoroso senso della parola. Non -discussioni interpetrative d~i sintomi delte malattie nervose, ma la semplice e precisa esposizione dei segni delle malattie nervose ' e. dei metodi per ricercarli', documentata da una -quantità straordinariamente grande, come for- . se in nessun altro trattato di Semeiotica, di figµre, in cui pare in ogni capitolo e in ogni rdescrizione di trova'r si dinanzi all'infermo del quale si raccolgono i sintomi. La Semeiotica d·elle malattie nervose la si può concepire in due modi, o sotto un doppio aspetto : descrivere i sintomi, interpetrarne la origine e il meccanismo, dimostrare la ·regione anatomica alla qual.e il sintomo si riferisce, <e ricordare le malattie nelle- quali il sintomo si riscontra più freq11entemente. A questo crit.erio fu ispirato il libro di Semeiotica pubbli-cato da me per i tipi Vallardi di Milano nel 1 889, e di cui per molte ragioni, sopratutto nei rapporti con l'Editore, non ho mai più vol11to _pubblicare le edizioni successive. Tipo moderno di una Semeiotica così concepita è l'ultim~ edizione della Semeiotica del Déj erine. Il secondo metodo è quello di studiare e di dimostrare il sintomo in t11tt~ i s11oi particolari, come si rileva sull'an1malato, descrivendo co11 . . ' 1Jrec1s1one di parole, di figure e di disegni, i metodi che si devono àdoperare p er ricercare i sintomi; è il tipo di Semeiotica adottato dal prof. Fumarola, il quale ha reso un servigil> <ii un indiscutibile valore alla pratica medica, in quanto appresta al medico la conoscenza · <lei metodi di esame e del valore pratico dei fenomeni. Questo libro che viene pubblicato sotto l'autorevole raccomandaziooie del prof. l\1ingazzini, il quale vi ha contribuito con due "interessanti articoli, è davvero di una grande utilità pratica sopratutto per i medici generici, i gliali non hanno e non hanno avuto occasione di vedere, durante i corsi urnti versitarii, un notevole numero di malati. Vanno sopratutto ricordati i capitoli sull'anamnesi· e sull'esame della motilità, il quale ultimo essen-do il più completo ed il meglio documentat0 offre una guida sicura al medico che si accinge a ll'esame neurologico di un infermo. Meno 'Sviluppati sono alcuni altri capitoli, specialmente quelli sulle afasie e sulla ricerca dei di-

sturbi psichici. Molto più irnteressanti e istruttivi i capitoli sull'esame delle prassie e sull'esame elettrico. Il libro di Semeiotica del Fumarola è un'opera di una grande utilità pratica, colma una. lacuna nella letteratura medica italiana e non può non conseguire un legittimo successo. Prof. LEONARDO BIANCHI. •

Harrow er's mon,ograplis on the internal secretions : N eurastlienia. Un vol. in-8. di 90 pag., edito da H. IIarrower Gleudale (Cali-

fornia), 1921. -

Prezzo dollari 1.50.

Il concetto informatore del libro è eh-e la

n.eul'lrustenia si presenta come un c.orpplesso sintomatico· non b-ene definito, risultante da vari fattori eziologici; i f,a ttori più impo,r tanti per lo sviluppo della si11drom.e neurastenica sono da ricercarsi nel sistema endqcrino; surreni, ti1roide, ghiandole seissuali, ecc. V.eng.cmo in seguito esaminati i tipi clinici, la diagnosi, i trattamenti, fra cui principalm en1;e quello organo-terapico. fil. 1

PARKES

WEB~R.

Polycythaemia, EritrocytosiS and Erytliraemia. (In-4, pag. VIII-148. - Lewis e C., Londra, 1921. - Sh. 21) .

· La sindr.ome, che l 'A. ha trattato in questa monografia, non ha amcora limiti be·n e definiti in patologia: questo senso di in.certezze si .rivela anche nel titolo del libro, cui infatti è aggiunto come iS'O\t totitolo: «Malattia di Vaquez-Oisaer ». La materia del lavOTo era già stata dall'A. trattata nel 1908, su p.eriodici; egli ora la ri• pre!Illde, la co mpleta .e sopratt1tto la aggiorna. L 'e1spo·sizio1n e 'comprende, oltre 1a de,scrizione clinica dei quad1·i morbosi, la discussione e~ologica e patogenetica, l'indirizzo cu.rativo e lln§t largl1issima letteratura, corn molti dei casi fin~ggi pubblicati riferiti in sunto. :È dunque UJil lavoro monografì'co quasi completo, fatto da UJn competente, che ha studiato l'argomento non solo ron passione, ma con accurata pazie.n za. g. sabatini. 1

JoLTRAIN En. La Peste. Etiologie, Formes cli-

niques - Prophylaxie - 1·raitement. Un vol.

in-16 di 184 pag. eon 15 fig. A. Maloine et Fils, Pa.rig·i 1921. - Prezzo 8 frs. Una d.elle -cei,us:e per cui la peste si può pro... pagare nei nostri paesi è l'ignoranza circa i dati più elementari sul mod·o con cui tale maliattia si F>resenta e si estende. La si miscono~ce per parecchio tempo (i casi del 1920 di Parigi ne sono una nt1ova dimostrazione), si esita a fare una diagnosi di certezza, a dichi a-


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SEZIONE PRATICA

rarla· ufficialmente, a prendere tutte le responsabilità di un tale atto. L 'A. che ha av11to occasione di stu.diare ac·CUratamente l'epidemia parigina, ha appunto avuto presente le nec,e·s sità ·che i pratici po&son·o a vere 1dee chi.a re e precise sul modo di presentarsi .e di diffonde~si della peste. Punta .erudizione e ri.oo molta batteri·ologia, insiste inv1ec·e l 'A. sull'eziologia, 1srulle fo.r me ·Clini.che, sintomi e complicazioni, sulla ·diagnosi, proifilassi e cura. La lettura del pic·colo manuale sarà assai utile per il medico pratico e per gli igienisti e per quanti abbiano occasione di trattar.e ammalati pestosi. fil.

AttRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONliRESSf. Soeietà Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche in Milano. .

Sed·uta ordinaria del 10 marzo.

Presidenza: Dott. V. RONCHETTI, vice-presidente. Sindro1ni tardive dell'encefalite epidemtca.

G. STRADIO'ITI. - Si intrattiene sulla valutazione prognostica dell'encefalite eJ>idlemiaa (58 osservazioni) rilevando la frequenza e la gravità delle riprese evolutive talora mortali; la completa restitutio ad integ1·u/n1 è da <;onsiderarsi come un fatto eccezionale. Tratta diffusamente dei disturbi della JJfera psico-niorale nei vecchi encefalitici insistendo -sopratutto sul frequente intreccio di turbe isteronevrasteniche coi fenomeni organici pro.p rii della malatti11. Ha tivolto speciale attenzione all'atti,z;ità -Onirica a volte esaltata, a volte abolita. Analizza le turbe del linguaggio rilevandone i varii gradi <' le modalità diverse (anartria, laconismo, [perdita del senso della pl'osodia, voce uni tonale, e<X!. ). 'Tratta poi delle mioclonie dolorose e non dolorose che talvolta vide di tipo netta.mente radicolare e ne discute la .p atogenesi propendendo per 1a loro origine dal neurone periferi<:o. Fra i disturbi sen.sitivi segnala due casi di profonda ipoestesia termica, dolorifica ed elettrica diffusa a tutta la superficie del corpo ed a lle mucose che, malgrado le .a]>parenze si1ingomieliche, interpreta. come fenomeno d'origine tawmica. In un caso notò la perdita del se11so della fatica, mentre di solito la malattia s'accompagna a profonda amiostenia. Illustra poi disturbi della sfera genitale e.d una spe-ciale intolletanz.a per gli_a looolict che con modalità <live:rse ha ipotuto accertare in un certo numero di vecchi ence:flalitici. Sui caratteri cli·n ici della recetite epidem·i a influenzale e sulle s·ue ma1iifestazioni encefalitiche.

L. MoNcALVI. - Oltre alle ordjnarie complicazioni bronco-polmonari e pleuriche, che diedero quasi esse sole un contributo alla mortalità, furono anche frequenti nell'ultima epidemia iniluen-

zale le manifestazioni nervose, e non solo nelle forme asteniche e nevralgiche più comuni o nella forma di singhiozzo monosintomatico, ma anche in quelle forme mesoencefaliti-che ed encefalo-mieliti.che, conclamate o fruste, che passano ~sotto il nome di encefalite letargica. L'O. riporta sei casi recenti di encefalite a .sindrome varia ma in prevalenza ·d el tipo letargico-oftalmoplegico, frequente nell'ultima pandemia influenzale. L'odierna ricomparsa della cosidetta. encefalite epidemica insieme all'infil1enza, dovrebbe dimostrare che tra le due forme morbose esistono legami molto stretti.

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Le cosidette « sinoinesie » sono itn prodotto di imprecisa osservazione e non lianno alcun valore diagnostico.

A. TRUFFI. - 'L 'O. si limita P<ll' ora a chiarire un errore de.I titolo, nel senso che le sincinesie non dimostrano affatto essere in gioco un fatto di automatismo midollare. Risulta dalle sue osservazioni che le si.ncinesie non sono in alcuni casi che ,puri e semplici movimenti già possibili volontariamente; in altri, effetto piuttosto di insufficienza di deter1ninati gruppi muscolari. Sedu.ta orclinaria del 24 marzo.

Presidenza: Prof. B. Rossi, presidente . •

Sulla resezione gasti·ica.

B. !{.ossi. - Porta il contributo di 39 casi operati i1ell'ultimo triennio e 'Presenta strumenti da lui ideati per la semplificazione dell'atto operativo. Osserv azioni intorno alla sintomatologia e all'eziologia della sclerosi e placche disseminate .

E. MEDEA. - Sulla bruse di 48 casi, di diagnosi sicura, ~tudiati nel comparto nevrologico dell'O~pe­ dale l\1aggiore, l'O. riferisce sulla sintomatologja e l'eziologia delL'l s·c lerosi a placche. 'Ha trovato spesso disturbi della sensibilità e specialmente della sensibilità vibl'atoria : decorso a durata assai variabile, frequenti le re.missioni, in un caso qua·s i raggiunta la guarigione clinica. Interessante, per la sua. rarità, lln caso, di 77 anni. Dal punto di vista dell'eziologia non mai dimostrabili rapporti con la lues acquisita o el'editaria: trauma in un sol c~so; in 5 casi malattie infettive pregresse; nella grandissima maggioranza dei casi mancanza di ogni tara ereditaria; in un sol cas\l inversione dei <?a ratteri sessuali secondarii. Non mai morsicature di zecche. Concludendo : dai casi osservati l'O. non può parlare di un rapporto dimostrato con ·p articolari mestieri, intosffi<>.azioni o altre cause; ritiene proba bile che nella provocazione della sclerosi a ·p lacche ·d ebba entrare l'elemento esogeno (anche in base ai da.ti del reperto anatomo-patologico) senza 1>erò poter negare l'impartanza di un elemento di i>redisposizione costituzionale sia pure non dimostrabile. Dal punto di vista terapeuti<:o l'O. ritiene di poter consigliare di preferenza il tratta.mento argentico (~ollargolo, e lettrargolo e simili).


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IL POLICLINICO

In altra seduta riferirà intorno a quattro casi di sclerosi a placche studiati dal punto di vista ana tomo-1.>atologico.

Rilievi statistici oliniOi sulla 11'iala 1· ia infanti le in, M ·i lario.

c. PESTALOZZA. -- r:o., in base a dati statistici raccolti sul materiale clinico e all'ambulatorio della cli11ica pediatrica e dell'ospedale dei bambini, afferma di aver riscontrato un sensibile aumento dei casi di malaria infa11tile negli ultimi tre anni: aumento che egli ritiène in rapporto con due fattori: 1° l'esistenza d'i una zona malarioo in Milano all'esterno della vecchia Porta Romana; 2<> il ritorno alle loro case dei malarici di guerra. Da questi dati, mette in rilievo l'importanza di una pronta e \era1nente efficace bonifica umana, specialmente dei malarici di guerra. . J,a r eazione iodofila, n,el pus blenorragico.

A. CROSTI. -

La reazione è sempre {Presente nel pus blenorragico .sotto forma di granuli e di zolle.

I leucociti neutrofili ne sono gli ordinari portatori; quelli però che presentano nel loro interno gonococchi sono privi di ioòofilia. La reazione si può trovare anche in linfociti ed epitelli. La sostanza iodofila .si deve ritenere di i1a tura glicogenica.. La re.azi-0ne è più accentuata negli ·s tadi acuti ehe nei cronici, in questi stadi è quasi unie:'UD.ente a zolle: Non è legata nel pus blenorragic-0 e ~eciali localizzazioni della malattia (uretra posteriore, prostata). Non è nep·pure specifica dell'infezione gonococcica ed ha quindi scarso va lore diagnostico e prognosti~o nell'infezio11e blenorI'agica. 0 . V ALLARDI.

Società Medica Chirul'giea di Bologr a. Comunicazioni scientifiche del 1921.

Oris1, nitrito·i d·i e difet ti di fabbricazio1ie d egli arsenobenzoli. 1

F. D E NAPOLI. -

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FASC.

denunciati la crisi nitritoide debba attribuirsi ad una difettosa romposizione chimica del medicamento. Intanto, riispetto alla reazione, il neosal,-ar,san incriminato si mostrò qualche volta lievemente acido, mentre. quello non incriminat-0 appar' 1e sempre neutro o lievissima·m ente alcalino. Ila in c-0rso indagini sperimentali sul grado di tossicità delle fiale incrimina te. lilefrite oro1iioa eniat·n rica u1iilaterale. 1

G. CAvINA. - Riferisce un ca.so, operato con successo da alcuni mesi, nel quale l'unico sintomo morboso irn1)0rtante era rappresentato da una ematuria .profusa e ipersistente, ehe si mostrò pro-

venire esclu·siviamente dal rene destro. Il rene .asportato era d'aspetto quasi normale, ma istologicamente nlostrò glomerulite cronica, emorragie ·d iffuse nella s. mid'o llare, pielite papilla.r e e. cistica. Per l'associazione di queste lesioni del bactnett-0 a quelle p roprie. del varenchima renale (fatt-0 finora rilevato in un numero assai ristretto <li osservazioni), il Cavina· crede. con\enire al caso sopra riferito la de11on1inazi-0ne recentemente proposta d.a l 'l'addei di « piel~glomerulo-nefritè cronica ». 1

Oorpo estraneo 'nel du ocle1io . Estrazion.e. Guarig·lorie.

....\.. PIGNATTI. - Ha operato un bambino di sette anni di du-0denoton1ia, per estrarre un chiodo lungo quattro centimetri ingoiato accidentalmente cinque giorni prima. Il bimbo gi.1arì e fu dimesso ;n decima giornat..'l. Go1·pi 1nobill n ell'artico la zi orie clel gi1iocchio.

A. PoLLIDOnI. -

Descrive il caso di un uomo di 2-1 anni, che circa da una diecinia di anni subiYs1 frequentemente il blocco d.ell'articolazione del gi· noccllio sinistro, che allora aveYa subito vari trat1mi. L~intervento operatorio spiegò le ombre radiografiche, 1nostrando un corpo .articolare fissato al leg·amento crociato anteriore, e un altro libero nella cavità articolare, situato pos teriormente. Entrambi era no costituiti di cartilagine ed osso, e della loro costituzione istologica il òisserente riferisce il reperto, per concludere che essi devono e~sere considerati di natura traumatica. GUIDO l\I. PICCININl.

(Pubblicato integralmente su questa Sezio11e; vedi f.asc. 14, pag. 441). G. L UCCHETTI. - Sullo stesso argomento ha presentato il 17 dicembre 1921 una relazione alla 18i\ riunione della Società. Italiana di Dermatologia e Sifilografia in Roma, e q1li richiama i molteplici fenomeni .annovera ti dagli AA. sotto il nome di crisi nitritoide, e le numerose ipotesi su la sua • ..,.. Attualità ? eziologia. Annuncia cl1e nell'estate sco1~sa ha trovato Jt! S€rie B 3935G e B 39331 di neosa1,~arsan Meister Nel Fascicolo 5 della nostra SEZIONE MEDICA,. Luctus, capaci di provocare la crisi in tutti i pasi è rapidamente esa~ri to, ha testè veduto la zienti, con la on1n1inistrazione endovenosa. SeID- che luce l'interessante stud10 del dottor F. 8ABAJ>re la crisi si inostrc) in1media ta, con fenomenoTucc1 della Clinica delle malattie nervose e menlogia lieve, <lella durata da due a dieci minuti, si tali della R. Universj tà di Roma: Sindromi neudileguò senza la necessità di 'intervento e senza ropsichiche nei fi.utatori di cocaina. . lasciare .p ostumi. L ·o. espone dati di fatto valeLa palpitante questione del giorno ol ha Indotti a r1atam· ,,oli a mettere fuori di discussione lo stato o il 11arne in separata brochure al.cune_centi!"aia di copie onde met. terle a disposizione degli studiosi 1 quali, non ~sendOsi trovat• temperamento del malato, la dose e la tecnica co- abbenati alla suddetta SEZIONE ~1EDICA, desiderano leggere ugualmente l'importante monografia corredata da 18 osserva. me fattori della c1isi. E poichè sopra diecimila zlOftl che vanno dall'ottobre 1916 all'Aprile 1921. iniezioni endo, enose di 606 e di neoprodotti rela• r:na brochure, nello stesso ampio formato d~ e Policlinico ·~ tiYi da egli fino ad oggi coml}iute, non ebbe a ladJ 62 pagine con relativa copertina, che spediamo, franca d~ porto, per sole L. 5. 111e11tare feu-0meui ,-nsou1o tori che appena sei volInviare Cartolina-Vaglia al Cav. LUIGI POZZI, Via Site. si ritiene autorizzato che nei suoi e.asi sopra stina, n. 14 • Roma.

I fiutatori di eoeaina.

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{A~NO

X.XIX,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI· PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Transitoria e intensa cianosi da mescolanza dei sangui n el neonato.

at'ultimo\ 1g:ruppo onde evitare delle diagnosi p.e·s si1miistich e. (_li".

GOPPERT.

lliilnchn.

1ned.

n . 52, 1921).

Wochenschrift,

POLLITZEI\.

Per:chè nel nie onato il forarne ovale rimanga chiu1so, è necessario ehe nel·l' 0irecchietta s ir1 iTrattamento dell'aritmia completa stra esista una ·pressione .p er lo meno eguale çon il solfato di chinidina. a quella dell'orecchietta destra. Al momento Dall'esperienza fatta su 24 casi di aritmia della nascita la metà de.stra del cu-0.r e è più completa .e con il contro1llo elettroca.rdio,g.rafico ampia ~ l)iù forte della metà sinistra; a poco dei risuitati cons tatati clitnicamente, Cler.c ~ a ~oco tale rap.p orto si inverte. Se o~a per runa D e~champs (Btllletins, etc., Soc. Méd. des Hoqualch e r agione l'o,recchietta sinistra, già fipitaux, 1922, pag. 453) t raggo•n ·o 11.e seguenti s iologicamente più debole, si contrae con mi· con clusioni : r1ore energia, oppure se (il caso più frequ ente) D'accor·d o con quelle d:e1gli ,altri auto.r i, le .awn·enta l a 1)ressione nel cuore destro, il fo · tice1"C1he di Cl.ere e Deschamps hanno most:r~ato rame ovale s i apre e l ascia pass are il . ~an­ che sono qua1si ·sovrapponibili le azioni. 1diella gu~ dall'or ecchietta destra a quella sinistra chinidina e de lla chinina: ambedue diminuiprovocando la cianosi da mescolanza. scòno l'eccitabilità d.eù mio·cardi-0 ,e la sua eonLa cianosi tla m escolrunza può essere preducibilità per giru.ng.eTe fin.01 a pa~alizzarl-0 , sente già alla nascita, op1p•u re comparire più ambedue hainno Lo stesso a ntagonismo ri·s petto tardi. Si ric0t11osce facilmente p er il colorito alla digita le, uabaina, adrenalina, niieottintensam en·te azzurro-violetto della cute. La na, ,ecc. La vèra dJ.stinzion·e sta n ell'attività inef.fica.ci a terap1eutica delle inalazioni di -Osindiscutibilmente pitì grande della 1chinic:Llna sigeno ~ deg li stimoli respirator1 esclude q11aldovuta oonza ·d ubbio a lla :Sua ipiù grande solusiasi di·s turbo de·11a ventilazione p.o Jm.onrute. bi lità nell' acqua e, forse, anche alla st1a più li r eperto p ercussorio e ascoltatori-o del cuore grande t ossicità. Gli AA. hanno uSJato il s olperfetta mente normale inon p ennette di esclufato di chinidina iiil compres•s e di ·g r. 0. 20; somdere l'esiisteEza di tm vizio 1cardiaco; sarà a ministrato a pazienti sottopo:s ti prima a ·Ot1ra tale rtguardo decisiva 1a •s co1m parsa ·della -cia- digitalinica (5-10 gocce quotidiane per 5 gi orn osi dopo p ochi giorni e l'.asooll!Za di rumori ni). La cura non era applicata n,e i malati C-O·n e di6turbi cardiaci nella vita ulteriore. L'A. edem,i g.ener·a lizzati o con s.egmii di insufficienza riferisce 2 cas.i cli cianosi da m escolanza gua- candiaca troppo accentuata. riti spon taneamente dopo breve tempo; il cuoL a chinidina ,~r a ·s1omministr.at•a n 1el primo re era •n oTmale in tutti e drue i oasi (ipercus- gi•orn o nella 1dos.e di gr. 0.40, n el seoondo di suonie, ascoltazione, iradioscopia) . g·r . o.so·, n el terzo di gr. 1, poi gr. 1.40, dose E1sistono 3 forJ11e di ci anosi da mescolanza, questa m a ntenuta dura nte pareochi giorni, il'a~h.e si ·o ss·ervaino o alla nascita o nei .p .rimi 5 l'amente però sorpasisa!ndo i 5-6 gr. p er la cura giorni di vita. completa. 1° Grupp o : esiste un vizio ·cardiaco tale da La. cura era sospesa se a lla fine ~li una settir endere inevitabile la m. escoLan~a di sangue m ana non 1Si av.eva a lcl111 m~glioram.ento . arteri-0so e veno1~0. Questi n e-onati non ·p osNei caisi favorei;o l ~, nun1erosi a prima vi•s ta, son o guari1;e ·dalla cia:n.os i .. si a1ssi1s te fra i 5 e i 6 gior ni a l raJl enta mffi1to 2<> Grup-po : estste un vizio cardiaco (·di sodel cuor.~ e, S1pecialm-ente, a l. ristabil:hlnento del lito :sten1o~i della tri-cuspi.de o p olmonare) per ritm·o normal.e : i tra cciati mostrano di Illllovo -cui l'a·n m ento di pressione del cuore destro • gli i,n cidenti car atteristici v·entricolar.i nel menprovio1c.a la cian osi .da mes-coil anza, che p,e rò tre riprend,e il st10 posto l 'om1da P. T·a lora a lsparisce .non appena il rinforzo fisio,J.o,gico de1l l'inizio· 1sii nota un periodo ·di ta1chi·c,ardia para<!Uorre 1sinnstro , è tal e da equilibrare La presdossale. s ione esiisterute nel 1cuoire destro; la 1p .r .ogressiFra i m alati degli A,A.. la 1g·t1arigi·o·n e si è '1a obliterazione del forarne ovale r ende imposm antenuta solo in 4 : in ·qi.1e,sti la regolarizzasibile una ricadl1ta. zione del ritmo si è ·accompagna t a il più so3° Grup·p o : La ·cianosi da mesc-0l anza è do- vente a d un notevole migliora mento dei disturbi subiettiv i. ' vuta a squilibrio di .p ressione, senza 1che esiNei casi sfavorevoli 1 in·s11ccesso è da attrista un v.izio car.dia-c·o. R in1portante conoscere l'esistenza ·di que- buirsi talora al l'in~fficacia del m.edicamento, 1

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IL POLICJ,INICO

talora alla sua azione nociva (.esagerazione dei fenomeni di in Sl1f:ficienza cardiaca, ovvero vomiti, sincopi, diarree). Un malato, soggetto a crisi ripeiu te di asistolia, è morto nell '8° giorno di cura . La cura n·o n va quindi raccomandata in quei soggétti presentanti edemi o stasi venosa e reagenti in mi-sura imJ>erfetta all'azi.orM.e della digitale. La natura dell•e Lesio·n i non ci illumin a : nei 5 c~si consi1dierati ·ad esito fa vorevol.e dagli AA. si nota: llna aortite con lesione doppiaL due stemosi mitraliche, a.u e aritmi.e complete senza 1

lesi~ni.

Ribelli sono sembrate le aritmie inveterate o perman.enti. L'efficacia della chini dina viene J)reannun-. ziata dalla felice inft11 enza del trattamento digitalico i)reparatorio s11l rallentamento del c11ore e sulla dju:r.esi. L 'intolleran~a del m·edicam·ento può manifestarsi fin a.al principio, donde la necessità di cominciare con pi,ccole dosi. Non bisogna sorpasisare i gr. 1.2-0 o 1.50 pro die. Anch-e dopo la g11arigi1o•n.e si continu erà ,a 1som·m ini·s trar.e piccoJ.e do•si di tanto ir1 t anto. Come co:ri.cl11.sioni gli A~4... credo.n o all'efficacia del n'te·dioamento il qua-le fornisce ottimi ris11ltati in casi n ei qiiali son 0 falliti a ltri agenti t.era.pe11tici: la proporzione del 50-60 °,t,; • di ris11lta ti favorevoli. :-immessa generalm einite. sembra al Clerc e Desrhamps più apparente che reale : n om ba~ta cl1e ce,ssi l 'aritmia, occorre .che la r.egola1·izzazione si manten·ga; è perciò che pr.encLe11'10 in considerazione qnesti ultimi ca.si si rid11cono le statistiche a cifre molto più baisse. La terapia chinicli11icn deye ancora esser aissogg·ettatn.. a studi ch r precif;ino n1eglio le sne indicazioni, deve ess.er h.en controll ata. · . dai tracciati elettrocardi g·1'afici ripet11ti, deve .essere streitam·entc son·€ 1i:'lta nelle •s11e apJ)licazioni e sottr atta ad rna g.cn.erél lizzazione intempestiva e dan11osa. ~1IoN. 1

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Le iniezioni intracl rdia che. Dappo ichè \Vinter ne l 1 9" P'~e . . 0n izzò il tra ttamento d.ella s.in·rope cloroformica cal·diacR con liniezioni di a1.renn lin n llPl ventriool0 sinistro, furono par.ecchie le co11t1t nicazior1i di e.a si di pazienti trattati co n i11ielioni intraventricolari di adl'enal ina (A. Mt1t, Archivos de med., cirugia, ecc. ~Iadrid, 1922). L atzko cita fra tre casi, quello di un peritonitico (da perforazione) visst1to un 'altra ora dopo che, essendo ce~-..a ta la respirazione e le pulsazioni cardiachP. g li era stata praticata 1

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XXIX, FASC. 22}

subito dopo la sincope, una iniezione intraca.rdiaca di adren~lina. I moderni lavori di fisiologia mostrano f·!1e fra la m orte apparente del cuore - sco1npa:rsa d.el polso - ~ la morte reale, trascorre un certo intervallo che permette tentare la reviviscenza dell'organo: J'iniezione intracardiaca pnò dunque esser preziosa se praticata in quest'intervallo, stimato di dieci minuti: in una sua rivista Cheinisse dice però che vicino .a i 19 ca,s i con eis ito favorevole dt1raturo,. havvene moltissimi c.ertam·e nte neii quali l'intento d·ell 'iniezio.n e intracardi·aca è fallito. I risultati che si otteng-0110 oon tali iniezi'1ni dipendono molto dalla specie, dalla forma e dal quadro della lesione che determina la inclicazione di un processo così eroico : si capisce perciò ch·e costitt1iscono le indicazioni più precise, le sinco.p i da narcosi cloroformica, da grandi ·em-0rragie, ·da collasso traumati·co, asfissia : in medicina interna l'indicazione ge·n.erale del metodo è costituita dalle gravi f\ acute debolezze cardiache per l·esione cardiaca o deti vasi, o per infezioni, sempre che gli altri mezzi non abbian dato alcun :r.e·sultato. e Ghe il cuore abbia qualiche f.orza di riserva (S·ch11lze) . Lo Schulze i·noltre, imitando Kuasner il quale ha propo•sto di trattare la sifilide cere·brale con iniez ioni di arsenob-enzoli nelle arterie carotidee, propome di trattare la sifilide o la gangrena polmonare con iniezio11.i di ansenob.enzol:i nel ventricolo destro. Nelle iniezioni intracardiache gli autori teclescl1i distinguono : 1° iniezioni intrapericardicl1e; 2° iniezion] intramiocardiche; 3° i11iezio11i intraventricolari. L'iniezione può farsi nel ventricolo destro, nel ventricolo sinistr o O· nell'orecchietta destra: punto preferito è il. primo: l'ago deve e~·s e re lungo per lo meno 10 cm. e fino (due millimetri). I medican1enti più u.s ati finora sono la strofantina e l'adrenalina: la digitale l1M1111'azion1e lenta; la caffeina provoca aritmta. e anche la necrosi del tessuto. f\.iut des·crivc un caso personale nel quale, essendo sopravv.e11uta una .sin·cope nel decorso ·di u11 ' ane.stesia, ft1 tentata la iniezione intrave11tricolare: n on si potè iniettare una goccia li liquido a cau•s a di un gt1asto n·ella siringa, p~rò con m.eraviglia dell'operatore bastò la p .int11ra del c11ore per far riapparire il polso e la respirazione nel paziente. L 'A. perciò si pone il. q11.esito se n on basti per stimolare la contrazione cardiaca, t1na eccitazione meccanica o traumatica del miocardie. ..\.d ogni modo, il metodo va tenuto presente nella pratica. MoN. 1

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SEZIONE PRATIC.'\

Controtlo grafico del criterio palpatorio della pressione massima nella sfigmomanometria clinica. Mougeot e Petit (Société médic. des Hòp., 1922. Bulletins, n. 42'4) hanno voluto contro.Ilare con il m·e todo grafi.co i dati del m.etodo palpatorio ri·sultati dall'uso del Riva-R-0cci. Gli AA. si sono serviti di uno ispeciale apparecchio registrante simulta.n.eam.einte ed automaticamente l'oscillogram1na a livello ·del punto co·m presso (regione ·superiore del bra;ocio) e le pulsazioni a valle del punto o01Inpresis6; le grafiche sono state prelevate da soggetti con sistema circolatorio clinicamente n·ormale. Le conclusioni cui gli AA. giungono sono le seguenti: 1° Indiscl1tibi1n1ente vi ·è nel metodo palpatorio d.el Riva-Rocci un errore di fatto ·che, al di fl1ori di ogni coefficiente di sensibilità d'esplorazione, di sitl1azion-e anatomica, di tono vascolare, ·si trova moltiplicato per la distrunza lineare lasciata tra il punto d i esploraz1one ed il p11nto di compr.essi·one. 2° L'antico metodo di B1a·sch-Potain dav·a cifre molto più esatte pod.ohè la palpazione avveniva in t111a regioine anatomica.mente favo revo1e, e in prossimità irnmediata delragernte compresso ·e di piccole dimensioni. 3° Dis0g11a aobandonare definitivamente gli appa ecchi cì1e esplo·rano lu:ngi dal .punto compr.esso: da pren·dere in consid·erazione invece i braccial i a duplice camera soprapposte e contigne e con separatore. 4° Il metodo ascoll,a torio obbligando il medico alJ' esp lornzion.e s11bito a valle del bra.cc1aJe corr1p re.ssor.e, .gopprim.e o riduce al minimo il dimostrato errore di fatto. 5° Il concetto del1a dis.oor·danza e a.ella s·ovraestirPnzio n.e nel m.etorl-0 o·s cillatorio non può e~ser.e più invocato contro tale metodo. 6' I .. r c: cp 1f,8 de,re q11indi fars1i nei metodi asc'1ltat"ri e C'•S • illntorì. 7° T_,'P "ore dj fatto rilevato nel lavoro deQ'li A/\. trova la s11a ragione nella estensibilità ciel seg-mPr~to n.rte rioso interposto fra la zona rli comn'·f's<d 0n.e e q11ella di esplorazionie; qi1e.::ta prcrp rietà d.ell ' ar.t eria, inversa al suo tono, è una nozione banale per i fi.s:Lologi, negletta t·1 i rne il· i: essa ha l1na parte ammortizzante ::; 1 In p11lsa zione, la cui forza viva è dimi11u1ta dalla cornpressione i·uxta-massima. 8° La rnisura de·lla pr.essione arteriosa è un problema din1amico: la misura d,ella · pressioIl·e venosa è un problema statico. A cias~un problema spetta una speciale esploraziione strurn entale. 1

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Le funzioni del polmone.

Consirterato a 111ngo soltanto co·m e o!'lganor.esp iratorio, il polmone avreb1b e invece, secondo ricerc·he albbastanza recenti, funzioni comple-sse e sivariate. H. Roger (Presse mP1licale, 1921, n. 86) ha dimosty::a.to che esso arresta certi veleni e, m.edia:r:te 11n processo di ossidazione, fa perd-er·~ loro una parte d~lla tossicità; i ri·s ultati ottenuti da Roger con la stricnina, la n1cotina~ il ca.I'lbo,n ato d'ammo nio, ven·n ero poi confermati da Boeri, ·Ca.fiero ed ·altri con diverse ·so.:.. stanze tossiche. Questa azione però non si esercita ohe se il polmone respira liberamente diel1'ossigeno; basta 1di:st11rbare la funzione resipira ioria, provocando un pneumotorace, o far re-,.p irare un gas inerte, per o•s servare un notevole indeiboli1m~ 1nto della funzione protettrice antitossica.. Questi risultati fanno d;ubitare ·cthe i disturbi osservati durante una malattia polrr1onare non S·i debbar10 attribu ire a d una semplice asfissia, ma che vi entri imi 1p arte una in . tossicazionie d' oriigine polmonare. I concetti odierni sulle secrezioni interne· h anno con·dotto l'A. a ricercare un'e.vent11ale azione del polmone; q11esto produce, a quanto sembra, llna t rombokinasi attiva. La polvere. di po1mone disseccato, applicata sopra una ferita sanguinante, arresta l'emorragia in tempo più breve che altre polveTi; d altra parte l'estirp azione del polm·on.e (ben.e sop·po·r tata dalla rana) rende il sangue incoagulabil<to: As:ai complessi sono gli studi sulle albtlmin e polmor1ari, e ·p articolarmente siignificativi C{uelli sl1gli autolisati di tali albumine, i soli che hanno probabilità di passare ne l sangue. Ora, m·entre gli e·s tratti di pol111one fresco .sono tossici per ranimale da esperi1nento, gli aut olisati non solo perdono la to•ss1cità, ma acq11istano una nuova pro,p rietà, quella cioè di p rovoca re una considerevole ipertensione, con ascensioue meno brusca e m.eno dt1revole di quel la da.ta dall'adrenalina. Il polmone può quindi ess er~ c lassi·ficato fra gli O!'lgani iperter1seri. Esso contiene inoltre numerosi fermenti: l 'amil.'.l:si, la catalasi, fermenti glico- e proteo-litici; azione notervole esso eisel'icita sui grassi> possedendo un vero potere lipolitico. Questo poteva essere preveduto, considerando che i grassi, passati nel dotto toracico, sono poi ver- , sati nella vena sottoclavicolare sinistra ed incontrano, come primo organo, il polmone. Ne1 sangue che ritorna da questo, il ,gra·sso è dimi- • nuito in pro:porzione di g. ~.5 per litro; ma 1

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IL POLICLINICO

non si tratta solo di aoci1mulo, bensì di vera distruizionei, che può dimostrarsi tenendo in ~ontatto grassi e tess11to polmonare. Questa • 1l1nzione lipolitica, così ac.certata, può aprire la ·via a nuove esiperienz.e, che potrebbero accertare a quali variazioni soggiace nelle diverse malattie, ·q uale è la sua influenza sulla nutriz.ione, .su'll'oibesità, sulla magrezza. Lo st1i.dio di tutte queste funzioni secondarie del p olmone può -condurre a risultati importanti per la patologia. "{il. 1

IGIENE. La difesa dalle La quamtità -certi ambienti vatissime. C.

polveri negli ambienti industriali. delle ,p·olveri, che si tro·v anv in industriali raiggiunge cifre eleE.· Winslow ed' J. Greenburg (Journ. of industrial Hygiene, 1921, p·ag. 378) hanno fatto numerose ·determinazioni, usan.do l'appariercehio P .almer, il quale, p·e.r mezzo di un sisterrn.a, che raccoglie la .p o lvere mediante la llleb·u liz.z azion·e dell'ac1qua, p·e rmette di ottenere dati mo lto ipdù precisi che non con gli ap1p are.0chi p·recedentemeinte usati; il ·diametro delle p.articellle racc.olte è ai 1-10 mi:cro n. Il numero· delle ;p.artioeJle che si trova nell'aria pura delle camp13;gne è di 250-1.777 per litro; in a;bitati cittad'ini. si sono trovate 3.33() al ·p,i an·t erreno, 2.54.0 ·ad una filnestra al 1d e~ cimo .p iano, 812 ad una finestra al veinticinquesim.o piano. In ambi.enti indusb:·ia.li d01Ve il problem.a d e[la p rev·en.z.i·O·n1e .a.ella polvere• è b.e n cur.ato, si trovano 3.530-7.060 particelle per litro, m a ta1e quallltità è 100-1000 volte m aiggiore in locali mal tenuti dove si e&eg"Uono macinwioni 0 1d .a;brasio·n i. I rimedi contro un taLe stato di ·cose, c.h e rappresenta un vero p ericolo iper il lavoratoire, consistono : nella .sostituzione d'.ella lavorazione a secco· con .que;llla ad umido, nella e:::iec11zic1I1e m.eccanic.a delle lavorazio·n i po lverocle· in ambienti chiusi, n ell'uso ·di esau stori od asipiratori ·da applica;l'si nel .p unto stesso· in cui si pr oduce la p·o lver.e o n ell'uso di e:lmetti, ovvero di i~espiratori da parte. dei lavo1ratori. L'efficacia idi tali n1etodi può venir provata mediante la determinazione ql1antitatiJva delle particelle nell'aria; non tutti però sono dovunque applicabili. In oeirte indl1strie, come p . ·es. nella la.vorazione de:l marmo e d-el granito, e n ell'abrasione di grandi superfici con getto di sabbia, è imJpossiibil.e impèdire una dannosa concentrazio·nei della polvere e d iin tal caso si impone I 'uso di respiratori che filtrano l'aria o 1

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di elmetti o maschere, che escludono la bocca ed il naso dall'ambiente polveroso, fornendo all'individuo aria pura. 1Se si co·m binano i due sistemi ·de·l respiratore e ·della maschera, si può ottenere ·u na ri·duzione della polvere del 96 %; in certi ·Casi .p erò tal,e1 riduzione non è sufficiente, . come in e-erte industrie in cui da 2. 1000.000 di .p articelle ·p.eir litro si otteng·ono 82.480, ·OO·n ·oentraz.i.one ohe è ,p ur sempre 1dannosa; è allora ·consigliabile· di fare arrivare nella masch·era una coo"relilte d'aria a pressione positiva, in quantità di ciTca 82 liti i al minuto,, .arrivand'o ·Così ad una media di 5.334 particelle per litro. E opportuno però osservar e che J..e maschere, come1 i respiratori sono inc.omo1d:L da portare ·e che spesso i lavora tori li rifiuta.i10: ad essi quin.di si rico.rrerà solo quando non sia ipossllbile fal'e altrimer.nti. E 01p portl1no in questi problen1i fissar.e dei limiti, ·che 1g·li AA. ritengo·no di stabilire come s egue: d·ep ressio ne media nei ttù:>i esaustori 75 mm., minima 50; velc-cit.à della corrente di a.ria non inferio.r.e a 4.B() m . circa; peso medio ·dell.e p1o·l ve·r i in ambienti do.v e si famno lavori di limatura e di abrasione mg. 1.06 per mc., comunque non superiore a mg. 2.12 per mc .. in ambienti dove si fanno lavori ·di macinazio·n e, la quantità va raddoppiata; contenuto medio di particelle 7.064 per litro, norn superiore a 10.596. Questi dati possono andar sog1g1etti a xievisione. fil. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI.

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FASC.

(1264) All'abb. n. 3808 : ' Ottim-o trattato è quello di I:.ABODERIE: L'élrctricité ni.édicale en clientèle. ~ edizione, EditoP . \.. re · l\1aloine, Parigi, 1921. (1265) Al prof. G. P. da Palermo, abb. numero 620 (2), ai dottori R. B. da Modena, abb. n . 8847 (2) e U. S. da Laurano, abb. n. 5922: La reazione di Sgambati è stata descritta dall'A. irn questo periodico, anno 1920, fase. 9, p. 267-268. a. p. 16

Interessant• pubblioazlone I

Dott. MARIO FLAMINI • lledieo nel Brefotrofio Provinciale, già aaetetent~ alla &. OH·

Pediatrica dell'Università di Scuola di Aeeietenza all'Inf an1ia. ntc&

Roma,

Direttore della

Manuale di Pediatria Pratica (leoenda edizione)

Volume in-8 rti p:>.g. VJII-~52. corredato di una estesa POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure inte~calate n~l ~to. - In commercio L. 2 O, ma per gli a.s11ociat1 al « Pohcl1nco • eole L. 1 6, franco di porto e raccomandato. Inviare cartolina-vaglia al Ca.v. Luigi Pozzi, Via Sistina., 14, Roma

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(ANNO X~ IX, FASC.

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROE'ESSIONALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Proftlassi. delle malattie veneree e sifilitiche. . Raccolta di dati statistici. ~1inistero

ni del Ministero in riguardo alla inda.gine, di euì trattasi. ' Quanto prima V. s: riceverà un numero adeguato di «prospetti ». Questi dovranno esser e distribuiti subito a tutti indistintamente ì Meòici, non dipendenti da Amministrazioni Militari, eser centi nella Provincia, •• • a.cc10 sia no, entro il 10 g·enna io 1923, restituiti. <:on i da ti r ichiesti I:>er il secondo semestre del 1922, come sopra ~ detto. Cosi della distrib11zione come, a suo t.empo, del «ritiro '> dei ·p rospetti la S. V. vorrà incaricare la Presidenza dell'Ord·i ne dei Medici int:eressa ndol<l vivamente. La S. V. vorrà, a ·s ua volta., entro il 31 gennai1} P v . tras1nettere al Ministero i ·p rospetti raccolti con le sue eYentua.li osservazioni».

dell'Interno (Direzione Ge11erale della Sanità Pubblica) h a diran1ato ai Prefetti la seguente circolare, in ~a ta 3 m~ggio 1922 : «I dati che si posseggono sulla morbosità per le malattie veneree e sifilitiche, sono a t t ualmente limitati a quelli relativi a talune g r a ndi collettività, a coloro soltanto che (·adono sotto ·rosserYa zione dei medici di tal11ni Ospedali, dei Dispensari dei medici visitatori ed ai <:asi <li sifilide . da ba . latico mercenario, il che non ~rru ette qi det.ernlinare In rea le ~ntità del fenomeno morboso nella popolnzione del Regno. . Questo ~1ini stero rit.errebbe inve<:e particola1·Per l' a bitabilità delle case. ruent€ u tile noss~dere dati meno inc-ompJ~ti, dai • quali trarre ancl1e maggiori e lementi per l'intenIl Ministero dell'Inte rno (Direzione Genera le sifi<!azione già a ,·via ta, di una ade-gua ta profilassi. d~lla Sanità ) ha diramato a i Prefetti una Circoo,~-ie r agioni di opportunità, in i·elazione a 1 lare in cui si rileva che in non PQChi Comuni la segreto professionale ed ·alla speciè.llità delle <l~tt~ disposizio11e ·d ell'art. ()9 T . U . de lle le.,g gi sani tn rie infezi-011i, J1on consentono d i est.ende re la richiesta sulle licenze di a bita bilità délle case è rimasta in dei dn ti riflettenti le infermità, di C'lli trattasi, a tutto o in parte inosservata nell'ultimo quinquentutti i inalati, che attualrnent.e sfuggono nll'ossernio. In va ri Comuni, poi, le autorizzazioI1i ed i vazione, mercè la esten sion(l dell'obbligo <lella d(\- " pareri dell'ufficiale sanitario o de ll'ing·egnere, che nunc:ia oltre i casi contempla ti dnlle dis11osizio11i le hanno precedute, sono stati dati verbalmente, vigenti. senza che ne .sia r imasta traccia negli Archivi coPerciò questo Ministero h a determinato <li ese1uuna li. guire in tutto il Re.gn o u11 sem1)lice « riJeYament.() Il Minister~, pur r endend,osi conto (lelle ragio11i numerico)) dei venerei e dei sifilitiei, come si va di opportunità che hanno potuto consigliare duranvraticando in altri Stati. t!:) la grave crisi ed ilizia a non essere rigorosi nelPer tale rilevamento si è ndottn to un « p,r~tto l 'applicazione della suaccen11ata disposizione, CI'l~­ riassuntivo )) il quale, me11tre da u11 lato, per esde ormai opportuno r ichian1are l'attenzione dei sere semplicemente J1111ueric.'O, come ·i è detto, non Prefetti sull'im.p ortanza che .p uò avere, nell'att11acom.prorr\ette il rispetto del segreto professionale, le periodo di iniziale risveglio de11·attività ediliper l'altro, pur non andando scevro da qualche zia, un g·rndt1ale ritorno a lla diligente · osserY<i n~ inevitabile inconveniente, presenta il com·p en so di delle norme contenute nella suddetta di~sizione,, l e cui finalità igieniche sono ben evidenti. una agevole e pronta compilazione. Non è perciò esag·erato l'affermare che in g·ran Nel «pr ospetto » allestito per la. esecuzione del,p arte il futuro benessere igienico de lle \P<!POla ziola indagine di cui trattasi, devono, come già si è 11i dipende dal 1nodo più o meno coscienzioso con avvertito, esser notati, a cura di ciaseuno dei mecui verrà, nei s.i11goli casi, accertata l'esiistenz~t di dici esercenti, soltanto i dati nu1nerici relativi agli tutti i prescritti requi3iti di abitabilità delle case infermi Yisita ti; e questi dati, distinti per le tre che .s i vanno via via costruendo. infezioni (blenorragia; ulcera se1n.plice contagiosa; sifiUàe primaria, secondaria e ter~ia-ria), vanno . . raggr11ppa ti per sesso, per l)rofessio11e e per i due Cronaca del movimento professionale. periodi di età, sottn e sopra i quindici anni, limiPrescrizione di medicinali velenosi. tntament.e a l se.condo sen1estre dell'ia1mo in corso. .Quest-0 Minist.ero si re11de conto delle ùifficolt<ì. La Prefettura della Provincia di R()llla, con apinerenti a questa i11dagine, ma d'altro canto, a di uosita circolare, ricorda le disposizioni contenute poter fare sicuro affidamento nella colla1borazi one 11ell'art. 48 del Regolamento 13 luglio 1914, n. 827, della cla sse medica e parimenti confida .nell'illl1che stabilisce, fra l'altro, <ilie la dose di sostanze mina.to concoTso degli Ordini · dei medici, che Yorvelenose deve essere sempre segnata in tutt.e lettere e con l'indicazione dell'uso (esterno, interno. ranno spiega:re opera efficace .p er il miglior raga gocce, ,per collirio, ecc.) nella compilazione delle giungi1uento de ll'eleva to fine, che il Mini-stero si è colla presente indagine proposto. ricette. L 'Or<}ine dei Medici ne dà ·p artecipazione agli I..1a S. V., p~rtanto, si com·p iacer à portare, con inscritti riell' Albo e ne •raccomanda la .p iù' dilil'ausilio del 1\-ledico Provincia.I~, a conoscenza del gente osservanza. Presi(lent.e dell'Ordine dei Medici le detern1inazio11

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IL POLICLINICO

ltlSPOSTE A QUESJfl E ~ A DOMANDE. (9423) Eleggibilità al posto di medico condotto. -· Dott. G. F. da S. C. di R. - Pot;endo la' eai-i~'l

[ANNO XXIX, FAsc. 22j

CONCORSI .

POSTI VACANTI.

BELLUNO. Ospedale Oilvile. - Chirurgo primario; L. 6500 e quattro aumenti del decimo, due ç:-v., di Consigliere comunale, che si ricopre, esercitare compartecipazioni sulle tasse d'!Ilg:resso e sugli at• influenza sulle future decisioni del Consiglio Cot~ o~rativi.- Scad. ore 17 del 20 giugno. Età masmunale, per poter partecipare al concorso per la sima 40. Due anni di ·p rova. La Commissione am~omina del medico condotto, il Consigliere comuministratrice avrà facoltà di procedere ad un esaltale deve rassegnare le sue dimi.s sioni priIDA <li me pratico di tutti i concorrenti o parte di ·essi. esporsi al concorso. BUCCHERI (Oatania). - Scad. 28 giu. L. 5500 e (9424) Infortunio. - Dott. D. P. da B. - s~ 5 quadr. di J-'. 500; c.-v.; L. 2000 per consumo di i~applica.zione · dello apparocchio per estensione e strumento, previo parere dell'uff. san.; certificato }, controestensione del femore fratturato è, .a giudidi attitudine al lavoro di condotta. Iscrizione a zio del medico, annovera bile· fra le prime ed imun albo.· mediate· cure 4ello inf~rtuna to, isenz;a di cui non BUCINE (Arez~o) . - Per Ambra (ab. 3497, poveera possibile ulteriore intervento per oomtpl~tare ,.r i 602) e per Badla .Agnano (1754 e 457); L. 9000 la cura, la relativa spesa è a carico dello assunciasc.; cavale. anche per gli abbienti L. 4500 vatore dei lavori o dell'impre...~rio. riabili; addiz.ion. '.L. 3 oltre i 1000. Scad. 4 _giugno. (942fi) Esercizio professio,11ale· in S. Paulo (BraCHIUS! DI PESIO (Ouneo) . - L. 5000. Ca~itolato .sile). - Dott. V. C. da V. - Dalle comunicazioni tipo. Scad. 8 gi~o. f.atte dal Ministero dell'Interno nel 1910 e nel GENOVA. Opera Pia De Ferrq,ri Brignone Sale 1911 non risulta che per esercitare la professio(Ospedali Galliera). - Specialista radiologo; line .sanitaria in S. Paulo (Brasile) occorre avere re 6000. Laurea da 3 anni; età limite 40. Titoli ed -Ottenuto la. laurea in una .di quelle Università. Bp- esame; 01trriculum vitae . Chiedere annunzio. Doperò è da riteneTe ohe pei medici italiani sia .:icumenti alla Segreteria (via .Alessandro Volta, 8). bero 11eserctzio colà. Scadi. ore 16 del 17 giugno (data del tim·b ro .p ostale). Un anno di esperimento. L'Amministr. non (9427) Oaro vivfM·i. - Dott. A. M. da T. S. S. assume responsabilità .per i diannj di qualsiasi Non essendo mutate le condizioni di vita, non è specie che potessero derivare al radiologo dall'aPossibile procedere alla sop pressione della indenzione patogena dei raggi X. nità caro-viveri. Se il Comune, ciò non ostanit e, si IssrME (Torino) . -· Consorzio con Gressoneyostini a cancellare lo stanzia.m ento in bilancio . St. Jean. Scad. 25 gin. L. 4500. Alloggio e mezzo Ella può ricorrere alla G. P. .A. per ottenere, in di tra.sp. L. 1900; uff. s an. L. 900. Ab. 5000. sostituzione, un congruo aumento di stipendio in LAMPEDUSA (Girgenti). - Con Linosa; L. 4500. base all'art. 26 della vigente legge sanitaria. Non Scàd. 30 giugno. bisogna dimenticare che, l)er virtù delle attuali norme, l'applicazione dell'articolo precitato ricade MOLINELLA (Bologna) . - Il concorso vel Consornon solo in caso ·ai aumentato lavoro da ~arte del zio eon S. Pietro e Capoprimo è prorogato al 15 sanitario, ma anche quando la rimunerazione sia giugno. . riconosciuta insufficiente. SASSARI. ~ Direttore Istit'ltto Batteriologico Oonsorziale. L . 10,000 e quattro quinquennj di L. 1000 (9248) Uffioiale sanitario - Nornina. - Dott. F. ciascuno, oltre diritti perizia. Modalità, dettagli L. da B. - Crederemmo applica.b ile per analogia concorso richiedere informazioni Presidente. Vedi al caso da I..iei espqisto, il disposto del capoverso avviso pubblicato n. 114 periodico locale «Nuova dell'art. 112 del Regolamento sanitario, approvato Sardee,ona », 15 corr. termine utile presentazi<>ne con R. Decreto del 19 luglio 1906, n. 466. Gli audomanda, documenti, 25 giugno. 1uenti quinquenooli decorrono dalla nomina detiTAVERNELLE VAL DI PESA (lt'vrenze) . - Consorzio nitiva. Doctor JusTITIA • •• di S. Donato in Poggio nei comuni di Tavernelle Val di Pesa e Barberino Val d'Elsa; ab. 1742 e .i11edioi di bordo. Al dott. N. S. da O., abbo437; pov. 820 e 30; L. 6000 e 6 trienni decimo; nato n. 9398 : L. 3000 cav.; c.-v. Età limite 35. A tutto il 20 giu. L'autori7~zione per medico di bordo è concessa Il comune di Calvi dell'Umbria (Perugia) cerca dal ~linistro dell'Interno ai medici i quali abbiano medico-chir. lungo interinato, condotta unica, resostenuto con suc~sso speciali esami d'id<>neità. sidenziale, stipendio L. 6600, oltre doppio c.aro-viQuesti con'8istono di una prova scritta sulle maveri, per circa 800 poveri, abitanti 3000, paese rilattie infettive macroparassitarie con spectale ridente, situato collina (400 m.) con estesa campaguardo alle esotiche e a quelle dei paesi caldi; in gna, frequentato villeggia11ti. 1\iJezzo di trasporto, prove pratiche di batteriologia, di broma~ologia e servizio campagna carico del Comune. Servizio odi clinica: in u~ prova orale d'igiene navale, di .autobus stazione Civita-Castellana, stazione Narlegislazione sanitaria e di lingue straniere. ni e stazione Terni. · Per ora però non è in vista alcuna sessione di esami. Norme più dettagliate troverà nel decreto Medico 38 anni, 12 anni laurea, pratica ospit.a26 ~osto J 912 del Ministero dell'Interno, che poliera libera, milit.are, ·p erfezionato in ostetricia, trà consult.a•r e presso qualsiasi Ufficio sanitario di ginecologia e dermosifilopatia, cerca int:ertnato con Prefettura o Capitaneria di porto. M. C. propabilità di nomina stabile in condotta .{>OS&bil1

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SEZIONE PRATICA

mente montagna o mara o in ospedale. Indirizzare indicando condizioni: sig. Gasperi, via dei Pecori, 6 - Firenze. Grande Società industriale cerca medfeo-chirurg:) di fiducia pel suo personale. Inutile presentarsi se l'aspirante non possiede almeno 5 anni di pratica preferibilmente ospitaliera e senZa. serie referenze. Alloggio gratuito. Condizioni da fissare. Rivolgere domanda alla Soeietà Solvay & C.ie in Rosignano (Pisa). , \

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NOiIZIE DIVERSE. Il Vll Centenario dell' Ateneo Padovano.

Dal 14 al J:S 1n3ggio l'Ateneo Padovano ha celebrato il VII 'centenario della sua fondazione ed ha com.men1orato il suo glorioso passato, ·che Tanta Galileo, Morgaigni, Ramazzini ed altri sommi. Alle grandiose cerimonie convennero il sovran-0. i ministri Anile, Ferraris 1\1aggiorino Rossi: Lui~ f~ . • ' l>ifftàe e boicottaggi. g1, alcuni sottosegretari, le rappresentanze del SeJ.A presidenza della Sez. di Rieti dei M. c. av- ·' nato e della Camera dei Deputati, il cardinale verte che il Munictpio ha deliberato di riaprire 11 r Maffi, le delegazioni di numeroSQ Università, fra concorso a condizi@ni molto migliori (lO,OOO liTe d.i l~ ,quali 82 straniere, e spiccate notabilità.. stipendio iniziale oltre il resto) qualona, jl conIAL cerimonia più significativa si svolse nell'imcorso andasse deserto. mensa sala della Ragione, in cui si raccolsero più Nilove diffide: Borghi (Forlì), S. Paolo di lesi di otto mila persone. Gli studenti e le tlelegazio. ni universitarie vi giunsero in corteo storico, :rie( Afi'cona), Cittiglio (Como), Pontedera (Pisa) pel caPoluogo e la fraz. La Rotta. vocante un episodio del 1500; il rettore e il covp.:> accademico erano in toga nera ed ermellino; gli Nuovi boicottaggi: Carezzano e consorziati (Aacc.ademici com·p onenti le delegazioni delle Univerlessandria) a favore del dott. Camillo Nascimbene. sità straniere ~rano nei lor:o ricchi e pittoreschi v~titi.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, ~resso

la Sede del Comitato Centrale si è riunita la Co1nmissione esaminatrice del ooncorso 9.1 posto di Direttore del Sanatorio di Cuasso s.l Monte. Dopo accurato esame dei titoli e delle pubblicazioni presentate la Commissione ha giudicato: 1.> notevolmente superiore agli altri concorrenti il prof. Arturo Campani; 2° secondi, a parità di merito, i dottori Giacomo Giovanni Grossi e CarlQ Kren tzilin. . La. Commissione chiuse i suoi la-vori esprimendo il voto che il nuovo Direttore del Sanatorio vorrà tener conto dell'alta missione della Croce Rossn. che, raccogliendo generosi contributi materiali do.l1.~ popolazioni, ambisce di ooncorrere anche all' incremento del. patrimonio sci~ntifìco nazionale e lo potrà fare a mezzo dei suoi Istituti Sani tari quando i dirigenti, che sono cosi distinti nell'assistenza clinica concorrano al movimento degli studi di tisiologia con la pubblicazione delle loro osservazioni e ricerche. In conformità a tale raccomandazione la Presidenza della Croce Rossa ha di buon grado e sollecitamente inviato istruzioni ai Direttori dei suoi Istituti perchè inviino annuali relazioni scientifiche e cliniche al Comitato Centrale. Il dott. Vittorio Casali, maggiore medico d'e lla O. R . I., su proposta della Presidenza della detta Associazione è nominato cavaliere della Corona cli Italia; ha anohe ricevuta .. la ricompensa della m(:'-daglia di bronz-0 o.I merito, per il di·s impegno dellé sue attribuzioni quale Direttore di Ospedale Tetritoriale durante il periodo della g·uerra. Il Consiglio dell'Associazione dei Medici Ospitali~ri di Milano, })rocedendo al rinnovamento delh~ cariche ~ociali, ha. nominato presidente il dott. co1nm. l\1ario' Badini; vice-presid. il ,p rof. gr. uff. Francesco Denti; segretario il prof. cav. Mario Redaelli; tesorie1>e il dott. C. Agaz.zi.

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t ronunziò prima una allocuzione in latino il Ret-

tore, prof. 'L ucatello,· il quale ricordò quanto l'Università padovana abbia contribuito al progresso del sapere ed espresse la fiducia che le glorie ,p assate siano di a uspicto per 1,..avvenire. Segui un ·b reve saluto del sindaco; poi si ebbe il discorso comim emorativo ufficiale del sen. Tamassia. Pronunziarono brevi allocuzioni sette delegati di università straniere, in varie lingue, e il delegato delle università italiane, on. r_,uzzatti. Un coro composto da centinaia di stude11ti, accompagnato da un'orchestra pure di stl1denti, esegui un inno in omaggio dell'Alrna Mater, su parole di Giovanni Bertacchi 1nusicate dal maestro Zandonai; poi :migliaia di studenti cantarono l'inno goliardico. Ebbe anche luogo Ja. eonsegna a l R ettore <li oltre cento ·pergam~ne di onuigigio delle varie Università. Chiuse le cerimonia un discorso .p ronunziato dal nli nistro della P. I . on. Anile. Infine migliaia di voci intonarono la canzone del Pia ve. Dopo la cerimonia, il Re e le autorità visitarono il quartiene stabile della F~era campionaria e la Mostra di apparecchi scientifici. Fra le · altre cerimonie, va segnalata la commen1orazione di G. B. J.\;Jorgagni, fatta nell'Aula Magna dell'Università dal prof. Bonomo, alla prese11za di tutte le rappresentanze nazionali ed estere ~ di numero$<> uditorio. Dopo la cerimonia il rettore prof. Lucatello annunziò la nomina a dottore ad honorem dell'Università di Padova di S. M. il Re, .p er il suo «Corpus Nummorum Italicorum », e consegnò le lauree ad li onoreni ad un centinaio <li ' delegati di Università estere (tra i quali due dell'Australia, due dell'India, uno del Sia1m). Ricordia1no ancora un.a vi-Sita al Collegio Sacro, ove sino al 1803 venivano ~hferite le lauree; pronunziò 11n discorso il vescovo mons. Pelizza; rispose il rettore .p rof. Luca telio. Ebbero anche luogo l'inaugurazione delle nuove sale al Museo Civico, lo scoprimento di un busto a1 compi.aìlto prof. De Giovanni, un ricevimento


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IL POLICLINICO

all'Orto Botanico, uno spettacolo di gala al Tefltro, ùna colàiione e Stra e un artistico rice,imentv della contessa Papafava con costmni 01·iginali del 700. Nell'insieme la relebrazione, organizzata dal .µ rof . rjucatello, è stata degna della gloriosa tradizione ed attesta come, nelle coscienze più alte, il presente si leghi al ·p assato per preparare l'ayyenire.

X Congresso Pediatrico Italiano. . .

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Il Consiglio DirettiYo della Societ<ì Italiaru1 rli Pediat1ia ha sta bi lito c:he il X Congresso Naziona1~

abbia luogo, in Milano, nei giorni 1-4 ottobre. Tjna a1p·p-0sita seduta sarà dedicata a11~1 comme1uorazione del compianto Presidente onorario prof. L11igi Concetti. I temi ~li relazione sono : l) Immunizz.nzione <lttiYa e passiva contro la difterite, relatol'i: prof. 1vlaurizio Pincherle (Bologna) e dott. Gino F.rontali (Firen1~); 2) Profilassi della tubercolosi nel1' lnfanzin, relRtore: l)rof. Sebastiano Cannata (Messina). Il Comitato Ordinatore ha sede in Milano (via Com1U1enda, 9) e.d è presied11to dial prof. ~sa1·c Cattaneo. Per partecipa:re al Congresso è istituita una tessera, la quale verrà inYiata gratuitamente ai soci. I non soci possono ottenerla mediante il :p agame.n to di Uil.:'l quota d'inscrizione di L. 25. Qualora essi desiderassero gli Atti del Congresso, sono te· llUti a versa re contemporaneamente a lla quota Lli inoorizione una quota complementare di L. :J.5. I membri di famiglia dei Congressisti, soci e non soci, possono ottenere la tessera, mediante pagamento <li lllk'l quota :Persona le di L. 15. Tali quotè dovranno es&-ere inviate al cassiere del Comitat0 ordinatore, dott. Camillo restalozza . Per schiarimenti ed informazioni in rapporto all'organizzclzione locale del Congresso rivolgersi al .segretari•) dott. G. B. Grassi. Il titolo delle comunicazioni dovrà essere inviato 11011 .più tardi del 15 luglio p . v. alla Presidenza della Società Italiàna di Pediatria, via Mannelli, 115 - Ospedale l\leyer - Firenze (23) . Non sj terrà conto dèlle comunicazioni notificate oltre questa epoca .

Ili Congresso in&eroazionale di Storia della Medldlclna. Come abbiamo annunziato nel fase. 15, è indetto a Londra dal 17 al 22 luglio; ne sarà presidente onorario sir No1~man l\iioore; presidente effettiYO il dott. Charles Singer. Richiedere il prog:ramma, contenente anche l'elenco degli alberghi che offrono facilitazioni, al segretario generale dr. J. D. Rolleston (Alexandra M.ansions, King:s Road, T.1ondon S. W. 3) e inviare le adesio11i e le q11ote al tesoriere (1\i1r. W . G. SpenceT, O. B. E., ~1. S., 2, Portland Place, London W . 1).

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malattre tlel laYoro (lSI">ettori meùici del lHvoro e 1nedici di fabbrica). Il corso è tenuto da. profes~ ·ori e ~.la liberi docenti della Facoltil medica; ha carattere eminentemente pratico, ron presentazio11.~ ed illustrazi-011e. di e.asi C'linici, ed è corredato da proiezioni e òa dimostrazioni varie. Esso ha la durata di due settiinane: dal 29 maggio al 10 giug110 compTeso. Le domande di iscrizione, redattesu carta semplice, va11no dirette al Sindaco di Padova, Ispettorato- Medico del La-voro (Commissione 7a - Presidente .p rof. comm. M<1rio Donati). AI termine del corso verrà rilasciato apposito di11loma di frequenza agli iscritti che Rvranno seguito regolarmente le lezioni. La tassa di iscrizio11:~ è òi l.1. 100; Ja ta-ssa <li diploma di I.1. 50.

. Corso di Medicina del Lavoro.

In ql1esti gior11i ha avuto tenmine presso la R . Università di Roma il III Corso di perfeziona-· ine-..nto in « ~ledicina del La-roro » diretto dal 1prof. Ottole1ighi, ordinario di ~ledicina. Leg·a le . Nel çorso, della durata di 3 mesi, furono impartì te 120 lezioni teorico-pra ti0l1e sulle seguenti materie : Igie11e generale (.prof. runtoni) ; Igiene industriale e legislazione del lavoro (prof. Loriga); Patologia mediea del lavoro (prof. Ranelletti); '.rraumatologia applicata agli infortuni (-prof. Diez); Infortunistica medico-legale (1prof. Ottolenghi); Medicina. legale generale (.p rof. A·scarelli). Gli inscritti al corso furono 89, dei quali molti J1rovenienti <la altre Università. In seo<TUito alle J1rove d'esan1e ottennero il diploma di perfezionamento i seguenti dottori : Albeggiani Ugo; Al1dino Nicolò; Cace Doimo; Ca leagni Amato; Castagna Pietrino; Carrunchio Federico; Crivelli Serafino; De Fabri.s Alessandro; De Vincentis Marco; Di Clemente Guglie1mo; Dv, nadu Giuseppe; Dore Bainzio; Farina Pasquale; Mazwlini Mario; Montolese Ciro; Nastri Mario; Palesa Oscar (con lode) ; Reggiani Luigi; Rina Idi "Clderico; Rollo Achille.. ; Teppa ti T~mi-stocle; Tuveri Pietro; Ve11drame Benedetto. 'L 'importanza e la necessit.à di questo Corso di perfezionamento integratore della cultura universitaria dei medici militali e di quelli eh€ vogliono dedicarsi a ll'infortunistica medico-legale e all'esercizio professionale nelle fabbriche, e nelle amministrazioni ferroviarie, si ya da anno a a nno sempte l)iù affermando, dato lo s,~iluppo sem pre crescent~ delle leggi igieniche di protezione del lavoratore e l'estensione della legge d'assicurazione contro gli infortuni ai contadini. Il Corso, che merita ogni incoraggiament<> -per la otti·m.a organizzazione degli insegnamenti, e per la serietà delle proYè d'esame qa ·s ostenersi per conseguire il diploma, è destinato certamente ad un maggiore sviluppo in avvenire, se ad esso non man- • cherà come è da sperare, l'appoggio da parte de' . gl~ organi preposti all'applicazione delle leggi medic:-o-&'>Ciali a fa Yore dei lavora tori. 1

Corso di perfezionamento per Ispettori Medici del Lavoro e Medici di Ftt bbriea.

La '' Rockefeller Fonndatlon ,, In Italla.

Sotto gli auspici del Com11ne di Pa<lo,~a (Is1>ettorato :Medicx> del T.Alvoro) si tiene que t'anno un corso pt' r medici ehe i11tendano perfezionarsi in

Il dott. Vri<:kliffe Rose, direttore generale dclht « R()('kefeller }~ou11<h\tion » (lnte-rnational Healtll Board), il ql1ale è i11 yiaggio nell'Euro1:>a. .i>er stu-

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SEZIONE PRATJ CA

diare il .p roblema della malaria, si è r~cato anche ir, Italiu per rend~rsi conto dei lavori fatti nel nostro 1>aese per la lotta antimalarica. Negli .scorsi giorni fu al Poligon o di Nettuno per visitarvi l:a. scuola di applicazion~ della lotti1 contro la malai;ia istituita dalla Direzione gene• rale della Sanità p11bblica. e diretta dal .p rof. Gosio. I/illustre ospite .passò in minuziosa rivista tt1tt0 il corredo didattico, ammirò il Laboratorio d'indagine col suo piccolo museo e volle esse-re 1bene informato sul funzionamento della scuola e sulle iSUe modalità tecniche. Di tutta l'organizzazione mostrò di farsi un ottimo c001cetto, a l ,pt1~to d1t esprimer 9 il desiderio che medici americani Yengano in• , ·iati a stt1diare il sistema, a _ frequen:tare i corsi ed apprendervi i punti fondamentali per istituire analoghe :p rovvidenze negli Stati Uniti. Nel ritorno il d ott. Rose si fermò ad Ariccia :1 vedere l'Istituto pro~bambini malarici e ·p oi a Monciglione (Grottaferrata) per rendersi conto della nuova sede in cui il detto Istituto dovrà, q11anto prima, trasferil'si per il necessario a •m,p liamento. Apche di questa provvidenza egli fece il più vivo e logio, augt1ran dosi di poter trovare fra breve a ! eon1pleto il villaggio medico-agricolo, di risanamento e di lavoro, dedicato ai fanciulli ma larici dcl Lazio. L'illustre uomo visitò anche le importanti bonifiche nel Ferrarese dichiarandosi a mmirato della grandiosità dell'opera compiuta e dei notevoli r~sultati otteJ?.uti nei r iguardi de lla malaria. Speciale impressione egli riportò dalla legge e dall'organizzazione che la nostra Nazione ha creato per il chinino di Stato ed affermò che ,s i sarebbe fàtto iniziatore di apposite intese con la grande Istituzione di cui è capo .p erchè anche i medici nord-americani possano pr ofittare dell'esperienz.a e degli studi com.p iuti in Italia.

dal gozzo .e che non si limita no alla deformità del collo o ai disturbi della respirazione e della circola~ione ma investono tutto l'orga.n ismo. Il Comitato per ora dispone di mezzi modesti ; ma non è 1p rivo di significato il fatto che il Ministero dell'Interno abbia dato il suo oontribut..> in L. 4000, ed il Ministero della Pubblica Istruzione (a mezzo dell'Amministrazione Provinciale Scolastica) in L. 1000. Tutti gli Enti locali a i qua li si è rivolto, volonterosamente contribuiron<>. Il Con sorzio Granario Yersò 'L . 5000 e 500 le Ba11che loca li. P r ima ancora che · il Comitato fosse costituito, l'on. Deputazione Provincia.le s.tanziav1 spontaneamente a llo sco1)0 la somma di L. 1000 . Coi fondi tuttora disponibili e con a ltri sui quali crede di poter fare sicuro affidamento, il ComiJ t:ato si rtpromette per l'anno •scolastico 1922-192.3 di poter estendere ad 3;lmeno 750 a lunni, scelti nel11~ zone ,più gravemente colpite dal male, la curn che per l'anno in cor·s o ha dovuto limitare, per ragioni economiche, a circa 140 alunni · delle scuole di Montagna e di Tresivio, nei quali ad ogni modo s in d'ora si può dire clle gli effetti han corrispost.o pienamente all'aspettativa.

1

La lotta contro lo sputo nella profilassi antitubercolare.

0

Per la lotta contro il gozzo nella provincia di Son.. drio. La Deputazione Provineiale di SondTio, .p r eoccupata del grave danno che sop1'3.tutto alla p0ipolazione lavoratrice deriva dalla n otevole diffusione del gQZzo in quella regione (non SUP€riore del resto a quella delle a ltre zone montane), in ·s ua seduta 23 dicembre 1921 deliberava la costituz~o­ ne di un «Comitato Provinciale per la lotta contro' il gozzo» con um definito programma di .propaganda e di cura, designando a farne parte : · il Pr~sidente della Deputazione Provinciale con funzioni di Pre-sidente, il Medico Provinciale, il Regio Provveditore agli Studi, il Direttore della Cattedr a. ambulante. di Agricoltura, due rappresentanti del1'Associazione dei :\1edici condotti nei dottori !tal() Pedrazzini (Bormio) e Severo Laviz.za;i (T;aona), due rappresentanti della classe magist~ale, .il direttore del Manicomio. Il Comitato, adunatosi il 6 aprile, ha , riconosci11• ta la necéssità di intensificare la propaganda f~·a ogni ceto di pe1~sone, insistendo sulla facile curabilità del male, semprechè si intervenga prontamente sull'efficacia della ·profilassi e sul dovere . ' ,. . di far conoscere largamen te i danni che der1ya!lo

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La S oOiété rnédioale des Ho pitaux, su pr QpoStft di ·L . Queyrat,' ha approvato il 17 febbraio 1922 11 seguente ordin e del giorno : · La S. m. d. A., convinta che il fatto di sputarè nelle vie e nei luoghi 1p ubblici costituisce uno dei modi di disseminazione ,p iù frequenti e più 1P€ricolosi del bacillo tubercolare, applaude a ll'inizin.tivn. del de1)utato Even ed augura, nell'interesse della pubblica salute, che venga adottato il . suo progetto di legge. - Il progetto prevede un'ammenda c1a 1 a 5 franchi ,P €r ogni sputatore. Auguriamo alla. Fra11cia che la legge venga approvata e cl1e ottenga risultati migliori di quelli che ottengono in Italia gli inutili divieti e le min.accie di penalità previste dai regolamenti d'igiene. •

Viaggio d' lstruzi~ne per Medici alle stazioni termali. • L'En.te Na.z ionale per le I nd11,st1--ie T1,,1r ist iolio ha. deliberato di effettua re sin da questo anno dei 1

viaggi -rZ'istruzione pe·r niedici alle. stazioni termali, a ,scopo di .p ropaganda per il nostro patrimonio

idromi.nerale. L'iniziativa dell'E. N. I. T. è stat-1 caldeggiata dalla «Commissione centrale per 1e stazioni di cura)), istituita lo scorso anno presso l ·Ente medesimo, la quale nella sua 1p rima riunione si occu.pò dei mezzi migliori per conseguire un:i larga e feconda divulgazione fra la classe medica delle località termaìi e climatiche di cui il Paese è incomparabilmente ricco, partendo dal concetto cbe la loro piena valorizzazione e la. loro prosperità dipendano ,p rincipalmente dalla misura OJldè sono conosciute, apprezzate, ed indi consigliat~ ai bisoo·nosi di cura d!}.i medici. E la Commis~1one giualcò che la forma più efficace di propa~a?d~ sia precisamente quella che consente al medico di prender~ sul .p osto tm'ampia « visioi;te e lezione ~i


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IL POLICLINICO

cose» che lo porti a contatto jrnrnediato ed alh1 conoscenza tiretta non oolamente delle differenti p,ratiche terapeutiche, ma a q11elle dell'ambiente tutto particolare ove ~sse si svolgono. L'E. N. I. T. è entrato immediatamente in questo ordi11e d'idee, e facendo proprie le oonclusioni della sua Co1nmissione, ha disposto .p er la realizza zione di esse. Così sono nati i V. I. M. italiani che da quest'anno cominciano ad efféttuarsi a somiglianza di quelli che già altrove si sono tenuti in Francia, i11 Germania, in Inghilterra, ecc. Il "'\r. I. M. del 1922 avrà luogo nella prima quindicina del prossimo luglio, e precisamente si inizierà il gjorno di lunedì 3. Esso com1prende il seguente gruppo di stazioni termali: Bagni di l\!Iontecatini, Bagni della Por·· retta, Riolo, Salsomaggiore, Sirmione, RecCk'lro, Abano, Roncegno, I~vico, Portorose. L'org·anizz~zione del viaggio fatta dall'E.N.I.T. è ormai compiuta anche nei dettagli delle visi te che saranno effettuate nelle stazioni termali suindicate. E dobbiamo constatare con legittima soddisfazio11e come in ognuna di esse l'iniziativa dell'E. N. I . 'I\ sia stata accolta con vero e unanin11~ entusiasmo ed apprezzata nel suo vero valore, quello di un efficacissimo elemento di propaganda 1)€-1' le stazioni stesse. Si può ben -O.ire - a tutto loro onore - che quPste hanno fatto a gara nell'offrire le più larghe facilitazioni di soggiorno durante l~ visita, nel su.p erare le inevitabili difficoltà che si presentavano per rendere le visite confortabili e proficu~ al tempo stesso, rendendo cosi più agevole il compito degli organizzatori. D'altro canto l']J. N. I. T . ha trovato nelle FerroYie dello Stato la più valida collaborazione alla llU<Jva impresa, ottenendo da esse a condizioni eccellenti la concessi01De di un treno speciale .p er il più comodo trRsporto dei partecipanti nell'inter:) viaggio. Oon tutti questi volonterosi concorsi è stato Possibile org·anizzare il V. I. M. in mod-0 da renderlo, oltrechè altamente istruttivo, del tutto comodo e viacevole. Come abbiamo detto, esso comincierà il 3 luglio, muovendo al mattino da Fire'nze - luogo di adunata - e sciogliendosi il 12 luglio a Trieste. In ciascuna lcx_:alit.:'\ si avrà un sog-giorno - da mezza ad u11a giornata - sufficiente per le visi te agli in1.p ian ti di cur~1 ed alla stazione termale; e<i in ognuna sariL tenuta una confèrenza illustrativa da l1na eniinente personalità medica specializzata nella crenoterapia locale. I~ iscrizioni al V. I. M. sono libere a tutti i medici sino a raggiungete il numero massimo di 150 partecipanti. La quo tu di iscrizione si aggirerà sulle qu.a ttrocento lire, nelle quali so110 com.prese tutte le spese di viaggio e di soggiorno. Gli inScritti god:è'anno pure _ d1 un biglietto di 'fiaggio a tariffa ridotta dalla loro r~sidenza a Firenze e da 'l'rieste alla residenza. 'L~ iscrizioni '1 chiuderanno appena raggiufllto il numero di 150, e non11}1tre 11 15 ili giugno; esse devono essere :f.ntti~ I

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[ANNO XXIX, F>..sc. 2-ll

presso l'Ente Nazionale delle l1idu.strie Turistiohe, via Margherra, 1i. 6 - Ro1na., il quale fornisce indicazioni dettaglia te sul viaggio. I/iniziati,ra presa dall'E. N. I. T con la ·istituzione dei V. I . M. assumerà indu·b biamente l'im,pçrtanza di Ulil vero ayyenimento nazionale, in quanto contrfbuisce pode'rosan1ente alla piena valorizzazione della industria termale italiana, degna delle .p iù alte fortune per la ricchezza e varietà del patrimonio idrominerale onde dispone. E sappiamo che il succesio di questo 1primo V. I. M. - che noi vivamente auspichiamo - sarà di conforto all'E. N. I. T. per proseguire :fiduciosamente neJla stessa via, tanto .p er i viaggi ad altri gruppi di stazioni termali che si terranno nei prossimi anni, quanto per quelli .alle stazioni climatiche, che l'E. N. I. T . ha pure allo studio come parte integrante del proprio programma di attività. 0

Croce Rossa Giovanile Italiana. In seguito ai voti espressi nell'articolo 25 del Patto della Società delle Nazioni e C01D. la mozi1..lne IV approvata dalla Conferenza della Lega delle Società della Croce Rossa, riunitasi a Ginevra il 2-7 marzo 1920, per l'organizzazione della gioventi1 a .cura di ogni Società nazionale allo scop<> di farla collaborare alle attività sociali, anche la Croce Rossa Italia11a· ha costituito nel suo seno una Croce Rossa Giovanile. I/ultimo numero del «Bollettino Ufficiale» del ~iinistero della P. I. reca lo Statuto e il Regolamento della nt1ova istituzione. Essa venne istituita come ramo cadetto della. Croce Rossa Italiana, con fra zione pa rascola sticn, e divisa in due sezioni : una per le scuole elementllri/ l'altra ·p er le scuole inedie.

Nel giornalismo Medico. I.1e « Conferen1Je pratiche d'Urologia per medici e <:hirurghi generali )), p11bblicazione bimestrale del dott. prof. G. B . Sig-urtà., intendono a volgarizzare i .p1·ogressi dell'urologia moderna fra i medici ed ·i chirurghi generali, a vanta:ggio della loro pratica corrente; ogni fascicolo, di almeno 30 pagine,. • riccamente illustrato, costituirà una monografia completa su di una malattia o su di un grupp<> di malattie : il primo fasciCQlo tratta dell'ipertrofia prostatica (adenoma periuretrale). La Direzione ha sede presso il 1prof. Sigurtà, via Pantano 28, l'ammiriistrazione in via 1'1olino delle Armi 9 - Milano. Aug11ri .

I/ incendio nell' Osped11le di Santo Spirito. J.,a furia cieca e devastatrice del fuoco ha distrutto dt1~ sale dello storico Ospedale ed ha fatto numero...~ vittime .tra 1 ricoverati cronici. L:i nostra mente rifugge dall'orrore di questa rovina. Il personale sanitario si è prodigato nel salva- • tR:ggio degli infermi ed ha compiuto atti di e•

l'elSmO.

Esprimiamo la nostra costernazione e il nostro compianto per le povere vittime.


(ANNO XXIX

1

FASC. 22]

SEZIONE PRATICA

739'

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Numero sulla coagulazione del sangue e sulle sindromi emorragiche. · Aroh. d. Mal. du Om1tr, ecc., gen. - L . GALLAVARDIN. - - Tachicardia ·p arossi stica a centro eccitabile. - 1!1. LENOBLE. Miocardite ba cillare con crisi òi tachicardia parossistica. Prensa Méd . .4.rgoot., 10 feb. - .A. DE CAS'rRO. Ringiovanimento operatorio; t.era·p ia delle distrofie genito-glandolari. Journ. of Metabolio Research, gen. F. ALLE>-' e a lt1i. La patologia del diabete. l!'olia Guna(:cologica, 2. - R. DEL VITO. Sulla gravidanza ~ coruposta. - G. 1.1 HAMONTANO-GUERRITORE. Un nuovo segr10 di gra?idanza; velocità di seqimentazione delle emazie. Journ. Nerv. a. Ment. lJi.sease, gen. - J . BYRNE. Sensibilità protopatica ed epicritica. - N. D . C . LE\VIS e G. R. DAv1~s. Squilib1io e ndocrino e JDalattie mentali. Brairi, gen. ·- H. CusHING. Distorsione dei campi visiYi prodotta da lesioni del lobo temporale. - J . RAMSAY HuNT. Dissinergia cerebellare m ioclonica. . . Archivo8 Espanoles d e Tisiologia, gen. - AMSTAn. Trattamento della tubercolosi chirurgica coi raggi Roentgen. - LEUBA. Elioterapia e c ute. llev. lòer o-A·m er. de Oienoias M éd,,, gen. R. L111s Y YAOUE. Sintomi cardiaci d'origine intestina.le. Quaderni. di Psiohiatria, gen.-feb. - .A. SALMON. Sull'origine centJrale dell 'emozione. - G. SEPPI LJJI. Per una riforma della legge contro l'alcoolismo. Bul.lett . <l. Soienze !Jied ., gen.-feb. E. BosCHI. Ulcere peptiche croniche -con andamento tabetiforme e tabi o radicoliti dorsali oon aiSPetto ulceroRo. Il Ce1··nello, g·en.-feb. - C. C0Lucc1. Paralis i cere~ bro-spi11ali, a.scer1denti e discende11ti1 sub-acut~. - T . SENISB. Il riso rigido e il ·liso spasti co n elle sindromi p.arkinooniane post-encefalitiche. A.nn. di Mùd. Nav . e Ool., gen.-feb. - C. M. BELLI. Igiene dei sommergibili. Japa11, .M.ed . lVo rld, 15 gen. - :\1. OHARA. D e rivati dell 1 01io di chaulmoogra . I/O spedale Maggiore, 31 gen . G. I J. COLOMBO. r~nticonus posterior. u. BOTTELLI. Il sistema aliment.are di Pirq11et. 'l.'1,.berovlosi, fe b. - E. ALBERTARIO. La prova dell'a lizarina per la diagnosi della tubercolosi. lle1;u.e Ti,,nis. des So. Méd., feb. - E. BURNET. Nuovo proce,sso diagnostico della febbre medi· terranea . Brazil-M édico, 4 feb. O. RAMOS. Endo-aneuris1norrafi:i restauratrice. 1~ensie1·0 Med., 11 feb. G. BERGIDNZ. SindT<mte di ·Millard-Gubler in bambino di sette anni. · Prensa M éd. .4.rgentina, 20 feb. - C. .A. CAS-TAN~ e A. J. R1soLIA. ~Ietrorragie ovariopatiche. Giorn. di Olin. 3fed., 20 feb. - H . S(llILOSSBERGEB. Journal Médical Français, ge.n. -

ResistenZa. del bàcillo della tuberrolosi e d ei batteri affini verso- g li agenti chimici scoloranti. A. Ross1 e G. ZAk oN. Forma del cuore umano. La Riforma ~~ffJd., ··20 feb. - TADDEI. La cura delle cisti d a echinococco. - F. DuRAND. La "V"accinoterapia C'on i germi asSO<'ia ti nella tu bereolosi ,p olmonare. :.11-Unch. Medizin. l Vocliens., 24 feb. G. EWALD. La sindrome .di.s tonica. 1 1 h.e Lancet, 25 feb. - G. DE Bm TuRTLE. Lo i:was1no del tratto intestinale. - R. MoRTON. Raggi e 1nalattie canieerose. B ritish Meà. Journ., 25 feb. - K . M. WALKER. Natura e causa della dilatazione prostatica senile. La Presse M éd., 25 fe b. - P . ARMAND-Dfil.ILLE, H. HILLE~lk.ND, C. LEsTOCQUOY e L . MALLET. '.La sindrome pset1do-cavita ria da deviazione tracheale ne lla tubercolosi polmonare c r onica. Jo111·n. de Méd. de Bordea,u,x, 25 feb. - B . .AUCHÉ e M. JoBARD. Azione battericida degli ~,peritivi. Ol iniq'lle et Laboratoire , 28 feb. - .A. StzARY. Profilassi individuale dell'inflt1enza. lT'ie1i. Klin. l'Vochen,s ., 23 feb. - o. BAIL e T. WATANAilE. Batteriofagi mi1s ti. A.1nerioan, J oitrnal of ,the !Jfed. Soiences, mar. -II. ~'ox e D. L. F ARLEY. Ra1µporti tra leucemia alet1cemica 1 oosì de tta p·seudo-leu00mia e granuloma 1naligno. - .T. H. ~i ULLER e M. S . I szARD. Il biossido di ger manio. - H . GRAY. Diagnosi di neu rosifilide latente. Surg. , (Jyn. a. Obst., mar. - H. W . MEYERDING e altri. Sarcomi delle ossa .• - J_ BRENNEMAN. Signifìcato clinico del dolore addominale nei fa.n.ciulli. - F. S. IJYNN. Parotite secondaria. - S. lluNNELL. E sofagectomia. · llev. M éd. de la ·S1tisse Ro11i ., mar. - Cn. J urLLARD. Le forme inga rinatrici di appendic ite. - M. MEsSEHLI . Profilassi del g·ozzo. • • L'Enoéphale, mar. - A. WIMMER. Sulla tra,smi::;,sione er~itaria delle malattie mentaJi. Arch. di 1'atol. e Olin. 1J1ed., ·m ar. - N . PENDE. Sul p1·oblel!la clinico del , tono del cuore . - F. D U RA NO. Valore a lessinioo e · suo significato proo·nostico. - P. ~IINlJ . Ere6ità, costituzione e in. dividualità. · Z eitsohr. f . 'l'u berk., mar. - W. MuLLER. Nt1ovi procedimenti chemoterapi{:i per la tmbereolosi. Lcr lladiol. Med. , mar. - ~f. PONZIO. ~ulle condizioni attuali della radiotera.p ia . - E. MILANI. La r adioterapia del tifo. Ed·i1ib . .Med. ,fourn., mar. · -.J?. LEES. Kera~rmia blen9rrùagica. , ~41Ul . di Odoritol., mar. -·- G. FASOLI. Sensibilità cìentinnle e n1n lattie iniziali della polpa. Pathologica, 1 mai:. - ~I. THOSSARELLO. Tentativi di chemi·oterapia n,~lla b1enorragia. Min.erva Med ., 1 mar. - c. ROMAGNOLO. Guaribilità dell'anemia di· .Ad:dison-1;3ie1mer. Gio1·1i. di Med·. M1l., 1 mar. --:--: G. URBINO .. Ohemiote rapia dellà tubercolosi chirurgica con i preP11:r:ati cupTict. ,, , Presse M éd., 1 mar.. - P.. MARIE. E sistono ~11 <!e(~


7W

IL POLlCLIN l CO

[_.\NNO

XXIX,

FA3C.:.

:?"2]

Yello umano dei C'entri innn ti o preformati del AR.CHIVI. linguaggio? J O'Urna.T A-rner. ltl edir.. A..ssoo. ,. 4 mar. - A. fIAMILl~'ien e l' J..roltil' fiir i11Jn er e Jfed·iz·in, vol. 4, n. J. TON. La ininacc:ta crescente d ell'into sic-azione be11.\.. EnF.LMA:-iN <· R . :;.\fARON. l~a stenosi d(:lll'i-stmo zolica. 11ell'iu,dustria americn11a. - J . G. CuM.dell'aorta e l~ sua diagno~i di fferenzlale. MING. Lu. lotta contro la difterite · 0011durrù. a lla 1!. I J1En,.;s:NY e E'. ~OHEMINZ!{Y. l .Ja pro,·a delln e stirpazione d ella malattia 'l - A. STRAUSS , M . funziona litit cardiaca col nlezzo dellcl <.vu1·va pl('· J_J , MALLAS e n. L. CRAWl•'ORD. 'I./i~lice terapeutitis n1ogratìca <lel lavo1·0. - A. LoEw. Stenosi duo<:O dell'a.rsfeM1nina nrg·entica. <le nu le di un turn tubercolare. - . H . ELIAS e s. . lunales cle'_A,J <Jd., dic. - R. MARQUtzy e P. ZIZINJ.<;. \VErss. L'inf:luenzn degli ioni fosforici acidi Sl1lkl Turbe del met!lbolismo dei proteici e uremia. glicosuria e sulla glicemia nell'uomo. - Io., l'ar'iS ~f od., 4 mar. - Numero sulla sifilide e le Io. Contributo a lla clinica e alla patogenesi delJnala ttie vener~. . . la tetania. - F . HoEGLER. Contributo allo studio · .J(ecliz. Klin., 5 1nar. - STUMI'KE. L'ittero postdella sintorr1nto1ogin, della patogenesi e della rasalvar.sa11ico. _diumterapia tlella <?ritremia. - R . HoFFMANN. l~iforTrta Med ., 6 inar .. - L . . J.J1von1. Antig~ni e anSu di ltna forma comune di affezione deforma11ticorpi per vin gastrica . te de lle vertebre e sui suoi rapporti con la osteoB11ll . .A.o. de Méd., 7 1uar. - G. MARINESCO . Opern.malacia da inanizione. - R . STRISOWER. Azoto zio11e di Stejnach e ringiovanimento. totale e azoto r esid110 nei liquidi degli edemi. ·.,.~oc. lJf é<J. . de.'3 IlOp., 9 ma r. M. PINARD ed E. S. Plt:Lr,En. Oontl'ibt1to alla conoscenza del mecMENDELso~. Diabete <:on ariflessia in un tiglio caiiismo (li a zione del n itrito di amile e delcli s itilitlco. - R . . 1VfoR1CJI1tAU -BEAUOHANT. Il ci· l'atropina 11eg·li accessi stenocardict. - H. KAHLEn. trato ~li soda nelle Rrteriti obliteranti e negli Sulla questione dell'iperglicemia nelle malattie SJ)l1Smi va.scolari. che si a rco1npagnano ad aumento permanente d ella pressione arteriosa. - A. V. FR1scn. Sulla Jo11rn . rl. Praticiens, JJ. mar. - G. DE PARREL. La formn famigliare di emocromatosi. - I . DANIEL profilas ~i della 001'C1ità . ~ ~., . l-Jo.H.GLER. Studi sulla prova dell 'acqua nella 111 ndioal Rr;oo·r d, 11 mar. - E. A. TRAOY. 1L'e1l1less1a funziona lità renaJe. incip iente . Jourrtal An,i . _M:e<l. Assoo., l1 mar. - Y. HENDERSON I l Policlinico (Sezione l\iiedica), n. 5 (m.agg·io). t \ nJtri. l.J'emorragia quule forma di asfissia. -· r'. SABA'l uccr. Sindromi neuropsichiche nei :fiutaIl . IluRTON-OPlTZ. Attività motoria {lella vena tori di cocaina. - P . BIFFIS. Studi sul diabete cnva. insipi<lo. • •

••

Indice alfabetico per materie. ..

_ l111 niintistrazione

. Pa g. 73.'3

sa1iltarla

Arit1nia completa : trattamento con il solfato di c l1ini,d ina . .. . • ~\r~cnoben~oli :

rapvorti .

I~ibliografin

l~lc11orragit1

72f)

))

))

72S 728

))

7UU

))

726

difetti di fabbrirazio11e

e crisi nitri toi{li . r\rt icoln zione de l gin oc~l1i o : <.~ rpi mobili A$ma bro11cl1ia Je e t ubercolosi l)()lruo11nr):

))

: renzio11e iodofì.la tle l pt1s

•ia uosi tra1T"itoriu e i11tensu <lel neonato da mescolnnza <li ~ . .J111gui

)}

))

729

)}

73~

))

728

Encefi1lite e1>idc1uic:u : sindromi tardiYe

))

727

In0.11c11za: cnruttcri cli11ici ~lella recente . pidemiu e lllu11ift'stazio11i encefa litic11e Inieùoni intrncardinche • •

))

72:7

))

780

))

717

.

(/ roua c<" cl al ni u vi nz e·r ito p1:otessionale

Duolleno: co11Jo g1u1 rigio11c

e trnneo,

<?strazion~,

.. .

.

epidenliC~l

Roma, 1922

Tip. Oartlere Cent ra.li.

\

ì\-lala rin infnn tile i11 l\tiila no : r ilie Yi 8Ultistici e 'clini ci . Pag. 728 l\1etil~rsinnto di sodio ~1cl alte dosi in tera·p ia • - )) 723 Nefrite cronirn elllaturit:èl u11ilaterale • » 72<3 Parkinsonin11i p-0st-encef ll litici: di un nuovo s~gno )) 721 I ,olmone : ft111zio11i . )) 731 rolveri: difesa dalle - negli ambienti industriali )) 732 Pustola m a ligna : trattamento • 71 '72') Sclerosi a placche dissemi11a te : sin torna )) 727 tolog·ia ed eziologia . Sfìgmoruan oruetriR elinic~1 : (•ontrollo grafico d f\l criteri-0 ll.'lllltl torio <1ella pressione massima )) 731 ~< Sincinesie » : prodotto di imprecisa os)) 72:1 servazione . . )) 727 tomaco: r esezio11e Tubercolosi 1pol111011nre cronica : <10vinzio?'> 11i della ·tracl1ea e de11·esofago . )) 7....... )) 'l'urnori cerebrali: cu1·a • L. P OZZI, ed. resp.


Roma, 5 Giugno 1922

ANNO XXIX

fondato ctai professori:

Fase. 23

• .

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE -

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: ) )ROF.

VfTTORIO ASCOLI

SOMMAQIO. -

G11ervazjon' cliniehe: A. Seba.stiani: La chÌnidin.a nella fibrillazione auricolare. - A. Manna.: Co otributo alla terapia c'1.lrurgica degli epiteliomi primitivi delle dita della mano. Igiene: A . Filippini: L 'i rrancidimen to del bu1·r o. luntl e rassegne: MEDICINA: A. L . Barach: La peri cardite nella nefrite cronica. - CHIRURGIA. : V. Lyon, . II. Bartle e R. ElUsson: Sulle malattie delle yie bi liari. Ri~ultati deidre•aggio duodenobiliare. - NEUROLOGIA : G. Campora: Sopra un caso di ernico rea., con reperto necroscopico. Cenni blbliografici. Accademie, Società mediche1 congressi : Ospedale CiYile di Bre· sci a. Appunti per Il medico pratico: CAstSTICA E T1.1:BAPIA: Cox algia

.

e ma.\forinazioni congenite. - Cura delle fratture del collo del femore. - F ra ttura clell ' apofisi odontoide dell'epistrofeo senza sintomi midollari. - NOTE DI M.BDICIN.A SCIBNTrFIOA: Sulla fu nzione del rene. - VARL,. · Nella vita professionale-: MEDICINA SOCIALE: L ' attività del1' Istituto I tali ano d ' Igiene. L'ufficio internazionale del

lavoro e l 'igiene industriale. - Amministrazione sanitaria., - Per i congedati malari-ci. - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi . - Nomine, onorificenze e promozioni. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

llll&a 41 •rotlll&à rlserttS1. - È ·vietata ia riprod'ZH'f,one cU Za'Vori puhbUcati nei P8LICL.INIH e Za. p1b 1llfca•i<me cU Bunt' tU essi Bet>t~a. citcwne Za. fonte. · •

OSSERVAZIONI CL.INICHE. Laboratorio per le malattie di cuore " S. P~ Ora per ., POLICLINICO,

IX

PADI GLIONE, ROMA.

La chinidina nella fibrillazione auricolare. Contributo casistico. Dott.. A. ,SEBAST1A_r...TJ, assistente. Nel 1914 ~'enckebach riportava l'arresto di fibrillazione in un pazie11te coo i 'uso d ella chinidina (1 gm. pro die ). Stimolato da questa osservazione, Frey stu1di.ava l 'effett.o d-ella chinidina (1), e nel 1918 riporta;va i risultati del trattamento di 22 casi. Da allora I.e osse-rvazioni si sono moltiplicate: le riassumo, per bt·evità . nella tabella che segue (v. tab. I ) che 1·it1nisce, in forma sch ematica, iTan !)arte della letteratura. Le dosi giornaliere ig11,!egate dag·li autori sono variate da gm. 0.8 a gm. 3 {:u sa ti da J enny, il qua1e aV'rebhe avut6 la più alta percen: tuale di st1·ccess.i : vedi tavola). Q11asi tutti C"ÒDiigliang di non trattare con chi11idina n1alati

.ç1) La chin·i dina è t1no degii alcaloidi della Cinchona, isomero alla ·c·h in·i11a·: si adopel"'a' il SQlfatQ ·di .dhinidilla.

in s·cornpen so, ma. di som111inis trare prima digitale ·e tenerli a riposo, e quindi da:ve la chiIì1din,a. L ·associazior1e di chini dina con .digitai.e è scon sigliata. È ind11bbio che la chinidina à.g·isoe più facilmente sulle fibrillazioni di data recente; e, in ge nere, non rispondono i casi di fibrillazi-Otlle con insufficienza cardiaca àvànzata: fatto a cui s!i ricollega .l 'altra osservazi~nie ·che il cuore che non ha reagito alla digitale reagirà difficilmente .a lla chini<lina. Il fenomeno non è f acilment~ spiegabile e rientra nel più vasto problema del meecanisn10 · d'azione del farmac.o (v. appr. ). Qtianto all 'andamento clinico sotto l'azione della ohini.dina, q11.a si tutti gli AA. concordane i11el n'O tare t1na tach·i cardia temporanea prima del ristabilirsi del ritm,o .norm.a le. Ma uno·~,stu­ d.i o con1p1eto degli effetti del farmaco ·sul baJtt.ito cardiiaico è stato fatto solo da chi ha seguito quest'ultimo con l'elettrocardiografo; corr1e Drt1ry e Iliescu, i quali hanno· preso di egni ·caso trattato un eleittrocal'diogramm,a, ogni ·due ore (nelle sole ore del giorno), • ha'ThllD pott1to 001si seguir.e· l~andamentu sia' delle pulsazioni auricola>.ri, che di quell,e ~entri­ còlari. Eéco ·delle lo~o . . .il risulta.la . . . oss~y,az.ionl. . . ... IJ pri1:no e ffetto s11ll'orecç,h iet,t.à ·è simile in turt.

.


742

IL POLlCC..INTCO

[AN~O XXIX, F ..\SC. ~J~

t1 ·i pazienti, si arrivi o 11011 s i arrivi da l1lti- ·- citate concord·ar10 esattamente le mie (vedi mo al ritmo nol'male : la freq·uenza at1rioolrure ttppr. ). è ridotta (da 450 -0. 200 circa). Con I ' abbass.arsi ..\r1cora p i ù i1111)01 k'l.nt.e è ricercare nella letdella frequenza .auricolare can1bia a nche la teratura se Si sia.no avuti distu-rbi per l 'uso forma dei traociati: scompaiono i periodi sen - della c'1i11idina., o se questa possa considerarsi za -0s.cil1azioni e .q ueste si fa11no più regolari cotnp leta1n-er1te innocua. In molti, sia durante nel tem•p o .e nella fonna : si passa così dall'ail t rattame11to, s ia al momento d-el ristabilirsi ciel 11.tmo n oin1aJ e, non si avverte i1ulla di ~ pe­ TABELLA I. ·ciale. f\.1a spesso si è notato li·e ve nausea, pe r• dita di appetito, cefalea, aumentata frequenza ra rdi a.ca, pal1)itazione: si111tomi, insomn1a, lieAutori \.· i, C'h e anzi alcuni A_.\., fra cui Benjamin € Ka!)ff, consiglia110 di trasct1rare, altrimenti t111n. fJrud en !:'. a eccessiva potrebbe d,i minuir-e le pre>Be11jamin e v. Kapff . 'Xl 9 18 babili tà di ristabilire un ritmo n·o·r 1m a.le. :No11 v . Bergmann . . 9 3 mancano però fatti i1iù gravi: ·p iù volte è staG . to citato u:n collasso allarmant.e; niella serie cHBoden e N eukirch . . 17 10 1 6 Frey i11 due ca.si si ebbe arresto istantaneo del Drury e Iliescu . . 13 6 t 6 re.spir·o; ll1n o d·eii pazienti di Haas divenne d,un Ellis e Clark-Kennedy . 7 2 5 tratto se~z3: . P.olso e cianotico, ed ebbe pur es . Faber . ... .. 2 • 1 J so arresto ai re.spi t'O, e subito dopo si ristabilì Frey . . . • • • • • 2-'i il ritmo nor111aJ e. Nè inancano dei oasi co11. so 21 • esito letale, senza peraltro che q11esto pos~a Haas .. • • • 44 17 'Zl attribuirsi direttamente al farmaco; due nel!~ Hamburger . . . . . . . . 8 5 3 serie di Berg·ma11n; due n~lla serie di BenjaHech t . . . . . . . . . . 2 2 1nin e Kapff; 11rn.o nella serie di Hewlett e 11 6 5 S\\ eeney (l'autopsia rivelò sclerosi conorari:~ Jenny . • • • • co11 ipertrofia e dilatazione cardiaca). Per que- · • • 1 18 J7 ste ragio11i gli 1\A. consig·ljano di cominciare Klewiz . 13 4 8 l l 8. somministrazione per uno o due g·iorni con Lhesehke e Oh 1n l 1 dosi piccole, non terapeutiche, per saggiare la ~vy . . . . . . . • 4 1 l 2 reazione individuale al farmaco. Oppenheimer e Mann . . 22 11 9 Una c.01nplicazione grave può esser data dalSchott . . . . • 2 la prodru zione di embolie. Il tenomeno poteva • • • • 2 prevedersi t~oricamente, e contro di esso mette W en ckebach . • • 2 i11 guardia J. Mackenzie partendo dal fatto W1sser . . . . • • • 7 anatomico che nel fiutter e nell,a fibri.llazione Wy'bauw . . . . . . .. . . 1·1 ' 14 è f.BJcil e la f>0rmazi0Tue di coaguli n.ell' appen. • dice auricolare, e dal fatto .clinico, d-0.cumenT0 1'AI~I . . . l f>O {*) ta to in t1n. Ga.59 di Orr, che, _quando dal fiutter (ò2 o/o) i_J. soggetto· P,a~~a, a~ rit.mo nòrmale, l 'orecchietta, ri.acquistarnido . la sua valida . contrazione. ' . (*>Sta t istica incompleta. può l,ancip,re ··iii?- circolo d·e gli emb0li. Niente di viù probabile che lo stesso accidente si verifispetto di iibrillazi·one a que:l·l o di ~utter (lJ chi ,ql1ando n.oi, artificialmente, provochiamo impuro; l'impurità si fa sempre minore, senza il passaggio istantaneo dalla :fibr~lazione al rag-giungere i1 fiu.tter puro; in un ca,so in cui ritmo i1or·m ale . ..Jn realtà, la Jietteratura n·o n è si stabilì quest't1ltim6 in.on si ebbe poi il pas• saggio al ritmo normale. D'altra parte, nei bat- ri·cca · di questa eventuale c·om,p licazione indii-iti ventricolari si nota, poco dopo l'inizio del retta del t rattamento con la chinidina. Un cat:ra ttamen·~o. t1n u a mento di frequenza, ·cl1e . p e so· di embol:ia . polmonare e ·un altro di. morte tò nòn prog r edisce; · col · ristàbilirsi del .ritmo impro,v visa, forse .i mputabile a oausa sin1ile, . llormale l a f'requenza ventricolare rica 1e bru- ·s ono citati da Benj arnin e· v. Xapff; i quali 5camente alla· norma. Con le osservazioni ora avanzano l 'ipote&i che anche i due. e.asi di ar.. r~to del respiro d escritto da .Frey possano (1) Crediamo preferibile con.servate la ,.paroaver av11to i1na origine analoga; e due casi inla.· . _Lgles& eon cui originariamente ·si è indica. dubbi di infarti kmbolioei (nel polmohe in uno, . . f.<? cruest9 di·s turbo, perehè , ~essuna 4elle tranel rene e, successiva.mente, in lln· seçondo peduzioni proposte ci:· sembra soddisfacente. 1

V

-

,...,..

~

a

O


(~.\NNO

X:X IX, F ASC. 23]

SE.ZION~

riodo di trattamento, nella poplitea, nell'altro) sono riferiti da Ellis e Clark-Kennedy. A que .. • • • sta statistica, 1nveT10 scar-sa:, possiamo aggiunget\e ttn nostro ciaso, che verrà ap.presso desoritto. Un'ultima questione che possiamo richiedere agli Autori è per quainto tempo permanga · il ritmo norma1e ri-stabilito -con la chinidin a. L'argomento n·o n è to ccato da m·olti, e d'altra parte l'esperienza è troppo recente, perchè ci si possa pronunciare in merito.• Tutta via, le recidive sono tutt'altro ·Che rare; sembra però che un secondo peri·odo di trattamento ha presto ragione di esse. I casi di gt1arigione di più ll1nga .data, al momento dell !.t loro pubblioazione, risalgono a cinque o sei mesi. Tutto considerato, ci si può domandare se c·onvenga l'uso del farmaco, e, in linea più generale, se convenga arrestave· 1a fibriUazione. Mackenme fa notare in proposito che questa, per sè sola, non è un grave danno per il paziente, •e, ove non sia complioruta a una lesione cardiaca v~a e ipropria; costituisce app·e na un imbarazzo : cita tm case da lui ·Co·n osciuto, in cui la fibrillazione dura da l5 anni, e il -soggetto può regolarmente atten.dere alle s ue occupazioni. Egli pensa che gli effietti danno~i . della fibTillazione si hanno solo quan.do qu.esta, spin.g endo il vientricolo a contrarsi assai rapidamente e disordinatamente, ne dimin·u isce l'efficienza meccani~a; ma, poichè abbiamo nella digita.Le un farmaco clle, quaisi sempre, riesce a dirainuire la frequenza cardia-ca, e conseguentemente lo scompenso, :.VIackenzie vorrebbe limitato l'uso della chini.din.a a quei casi in cui la digitale mesce inefficace. H·amburger si aissocia in parte alile vedute suddiette. l\f a, a parte che l 'indicazioo.e proposta dal cardi..ologo inglese è ·conc0irdemente respinta d.agli Autori, si può, con un ragionamie nto t~o­ ì·ico, come è quello di Mackenzie, cl1e non ha • esperienza itn pr-0posito, rispondere, con Oppenheimer ~ MaJil.Il, clle La sempli~e trasfo,r mazione dalla fìbrillazion.e al rii.mo s inu:saJe nor-· 1nale deve avere per effetto una aun1oot.ata effl c i ~uza oatdia,oa, per le seguenti ragioni : 1° L~ orecchiette, ilnvece di fibrillare, si contraggono or.a regola>rmente, e non solo (a) spingono meglio il sangue nei vent1~icoli, ma" anche (b ) tendono a far sì che le valvòle atrio-ventricolari si trov;ino ·nella posizii01D.e adeguata 'Per chiudersi all'inizio della contrazione ventricolare, e · .anche (c) fanno ~ì che la muscol~tura ventricolare si trovi sotto una tensione legge:~ente . aum~tata ~l momento della oontrazione, assicurando oosì· .le condiziùni ottime per la propulsione del sang·ue. . • ' 'l ' ·' . . •, . 1

1

:

I

PRATICA

743

Z> I . Ue'litri.coli, in.\·ece di contr•a.rsi , a intervalli ir1~egolari e con forza varia):;>.ile, $i co11traggono 01·a in con.dizioni opposte, as•s içltrando ~osì u11 adeguato peri-Odo di riposo fra le singole contrazi-O!Ili. ·

3° Il 1ior1nale co11trollo sinusale, cli_e è perduto qi1ando· le orecchiette son-0 in fibrilla zione, è ora rista.bilito, e il . •c uore è 1reso capi?-ce di rispo·11der.e .alle v.arie d.omande .ocm approprrate modificazioni id i frequenza. Comunque, la sol11zione di questo problema n on potrà aversi che ·da una larga e&perienza olinica. La quale però già ind·ubbiamente di. . mostrra un m•iglioramento subiettivo e obiettivo, spesso impressionante, in molti casi di ottent1to rii.o rno al .ritmo normaJ.e. '

CASIS'flCA PERSONALE.

Abl>iamo trattato con solfato di .ch..inidltna (della fabbrica Howard and Sons di Londra) di<~oi oosi di fibrillazione aurio.lare. I casi non fu r-011.0 scelti, n1a trattati malli man.o che si pre·ser1tayano.: fiu però escluso qttalche ra·r o caso i11 stato di avanzato ooomipenso o di età ass.ai vecchia. In realtà, tutti i oaisi tnattati er:1no discretan1ente compensati. Fu studiato elettrocarCLiografi.camente ogni singolo paziente, prendendo ripetute volte il tracciato. Poichè si trattava specialmente di .seguire l'and,amento della orecchietta, fu qtiasi eselusivamente usata la derivaz.i one to•ra-oi,c a (Th. Lewis, Drury e Iliescu), e, fra le derivazioni tor.aciche, fu t1sata la sternale, -come quella che, trovandosi più vi·cina all'orecchietta, meglio ne .raooogJ·i e le v.ariazioni elettriche, in rap-po.rto col produrs,i dell'on,da di eccitazione. I tr~ciati che ·così si -0ttengono (e che sono quelli che qui si pubbli·cano) differ.iscono un poco da quelli delle comuni deri \razioni cliniche, e non permettono un esame accltrato dei con1plessi ventricolari (e qui·n di dell'~ventuale preponderanz.a dell'uno o delJ '.altro v·entricolo, ecc.), ma lasciano investigare assai be11e l'a.nd.amen to delle contrazioni auricolari. E fa·cile in questo tracciato cal<?olare con esattezza la frequenza inedia rispettiva dell'atrio e del ventricolo, come abbia.m-0 fatto in tutti i n ostri casi. La ctooo in ooi fu somministrato il solfato di c1'i11idin.a. · (seimpre per booca) fu per lo pili _la seguente:' 4)() egro. alle 8, alle 12, a1le 16 il 10 giorno (1 gm. 20); 40 °cgn1. alle ~' aù.le 12, alle 1~ e aJLe 20 il 2° g·iorno (1 g~. 00); 60 cgm. alle 8, aille l2, ·alle 16 il' 3° gio~o (1 gm·. 8QJ; 40 cgm. alffi 8, 00 a11e 12, 60 alle. 16 e 40 alle 20 il 4° giorno (2 gm.); 60 cgm. in 4 dosi (2· g ·111: 14-0) ~1 5° giorno. Ma ,da. ql:iesta regola, I


'741

[ANNO XXIX, F ASC. 23)

IL POJ.,TCLINTCO

'

cl1e fu S·p ec iè1lrnc11te a d ottata negli ultimi casi, si fecero talora de.lle rlevia zio11i , come è indicato appresso n e lle s ingole storie. E , se11z'alt ro, J.e ri fe-risco brevem.ente; vi ag·giungo qualche riproduzione di tracciato, senza p11bblicarli tt1tti, J>€rchè non si tratterebbe ch e di 11na ripetizione: Del resto, per ogni caso

linfog·hiando1e laterocervicali. Polmoni: nulla. Cuore: punta al VI spazio, d1u e dita ali 'esterno della emiclaveare; debord.amento a D. di circa 2 cm.; non soffi, azione cardiaca aritmi-

ca. Polso molle, frequente, aritmico. Addome: nulla. F:egato: limit i normali. Milza: debordante per due dita (v ecahio malarico). Emiparesi totale sinistra. E esaminato la pri.m.a volta il 25 ottobre 1921 1

Fin. 1 e 2. -

Caso 1. - Passaggio dalla fibrilla zio11e auricolare (tìg. 1) al ff,utter (fig. 2) sotto l'azione della chtnidina .

In questa . co>ne 'nelle Sltocessive figure, si tratta d-i t1·acciati presi con derivaziOni to1·aciche «>te rnali; la s t antfa,rdi~·zazione è q1~l,/,a.. oggi 11ni1·Pr8(1.lirne-nte accettata di 1 om. ver 1 rwillwolt; il f('·n1po è SPgnalo in 1 / ;>- e (n1eno che nella fi.<J. 2) in 1 / .,_ cli 1n ' '· -;:, 1

r

sono citate, nel1e varie fasi del trattamento,

le frequenze auricolari e ventricolari e i princ ip ali feno,meni d es u nti dall'elettro-cardidt gramrna. CASO I . - · fJ . M., vel'l1ic iatore, 5D a. Bevitore, f11mato1·e. Ulcera l11 etica nel 1891 . Apri ~e 1'914: ictt1s senza p erdita di coscien7;a; da allora emiplegia sinistra. Da vari an·n i, non pr.emsabili, di~ti ea da sfot~zo. · Obiet. - Nt1trizi-one s c.ad t1ta. Sifil6dìel'm a te.rziR :ri~ n forma ct i \)Sori asi punctata. Picc0le

e si ·c on.stata fibrilla.zione au ricol.are: la f:reque11za auricolare, nella media di diversi tracciati presi prima del trattamento va da 390 a 422 con l'aSpette n etto di fibrillazione; mentre il ventricolo batte tra 77 e 84 (v. fi.g. 1). L'andAmento della ·cura si rileva dalla sewuente tabella (v. Tab. II). .Si tratta dunque di t1n caso in oui il solfate d i chinidina (n ella dose totale di gm. .6 .~0) non è nt1scito a ri·cond11rre il ritmo normale. Dall'andamento del caso è però facilmente rilevaeile l'effetto del farmaco s:ia nel numel'e


[ANNO XXIX, FASC. 23)

SEZIONE PRATICA

e la forma delle osci llazioni aurirola.ri (vedi anche i tracciati riportati ), sia sulla frequenza ventricolare. Il P. non notò altCUn disturbo. I.e col'idizio-ni rimas~o invariate. 1

T ABEI.I A II.

r.

o

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I .5 ·-s::

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Nov.

8

21 (1)

0.40

10

100

Flu,tte-r impuro Fluiu·r puro; blocco 2 1.

12

0.40

210

105

io

o .~

210

105

id.

id.

19,i

00

id.

id.

200

100

id .

220

110

~

102

id.

id.

18

8

22

210

0 .40

. (11)

10

210

105

id.

i a.

16

0.40

200

100

id.

id .

186

127

.

O biettiva11iente s1 co11lStata: Nutrizione dinulla. P oln1oni; rantoli fi11i alle basi. Cuore: punta al VI sp., 1 dito all'esterno dell'emiclavea;re; debordamenito a D. di 2 cm.; az.Ione a ritmica ; non soffi. Giugtùari turgide. Polso radiale piccolo, aritmico, frequente (120-130). Addome: m.eteorico. Fegato: deborda tre dita. Milza non palpabile. L'elettrocardiogramma preso prima del trattamento dà filirillazione tipica, con le seguenti frequenze: A. 480; V. 1?0. L'andamento durante 1a -cura è qui aJ>presso riportato.

Flutttr puro; blocco 2:1.

0.40

18

Reparto.

id . { V. fig. 2)

12

CA.So II. - E. B., musicante, 58 a. Disc reto fumatore -e bevitore. Due aborti della moglie. Lues, non ben curata, sembra 5 a. fa (R. \.\'. + + + ). 1906: polmonite. Nel settembre 1921 : iastenia generale, affanno nel salire le scale, dolenzia lomb.a.re, senso di pena alla reg. epigastrica, riluttanza per il cibo, edemi cospicu~ agli arti inferiori e allo scrot-0. Il 6 ottobre lS'.21 enrta in -ospedale e si riscontra: rantoli alle basi P-Olmonari; ing.randi.mento di tutto il • ·cuore; aritmia oot.evolissima, non soffi; giugulazi turgide; polso 12{}-13-0; fegato debordante 3 dita. Alburntna ass. Viene trattato con digitale (1 gm. in infuso per 3 giorni) a varie riprese. Esce n1igliorato ma sempre con polso aritmico il 24 ottohre. Il 16 n-0vembre rientra di nuovo in ospedal€ in stato di scompenso grave; nelle ur.ine albumina, ma non cilindri. Lo scompenso migliora con digitale. Il 10 dicembre 1921 viene passato a questo

Le pulsa.zioni a.uricola ri battono a intervalli rego ar1 ma in qualche punto sembrano mancare; le ventricolari sono a intervalli irregolar i .

187

112

TABETTA

Persistono i carati.eri precedenti .

o ...... r-

o

e.>

Q

8

2.!J (111)

0.60

110

10

100

12 13

100

197

o.4-0

8

0 . 40

(con brevissin10 tratto di blocco a: l J.

Dti<' 11)

110 s l 12. 1:)

L'orecchietta pers iste in ftwtter puro; il ventricolo non ri sponde regolarmente.

I

12

198

0.60

19.00

106

107

Le stesse osservazioni.

210

110

Le stesse osserv&zioni.

25

10 ,

230

100

to.

10

26

l

90

Tornati gli stessi caratteri di fibrillazione come prima della cura.

1'10

Fl·c't.e1·: b locco 2: l. id.

l lU

id.

0 .60 Fluifer: bl occo 2: J.

id.

280

id.

O GO

17

370

140

307

142

78

78

Fibrillazio n e.

i 17 .15 I O. 60 19, ?(l o I'

s

14

Le stesse osservaeioni. Sri BvBpend ~ ii tratt<imen-

2~

12 1~

id.

0.40

10

Atrio sempre in fl u 1ter; ventricolo aritmico ma con periodi di ritmicità.

Fibrillazione .

l :)()

1~.30

21.ao o.40 (V)

12,80

17

Le stesse osse rvaz . precedenti.

202

I

I o.t.-o

9 30

10:-J

Osseryazion i

<

t f)cj

16

llH Le stesse osserv az. prec edt. n t i.

188 0.60

o.~l

s

I~

Plutter puro blocco; 2: l.

10

17

102

19.3

21

13

id.

--

0.40

19.30

24 (IV)

id.

0.60

16

17

o"' .... (!)

F/!U,t,/,e,r riuro blocco; 2 : 1.

lll.

!I II)

I

I

O

id.

0.60

I

, hi t,n1 o norm.ll ,,., .

In questo BOg·getto si vede dunque anoora il dm>.Pio fenonwno della diminuita frequenz~ auricola.re e dell'aume-ntata. frequenza ventricolare; di più, al ao giorn<? -di .cura, do~ un~ somministrazione totale d1 gm. 3.60, s1 ha 11

ritorno a1 ritmo normale.


7 i-6

LANNO XXIX,

l L POLICLINICO

Però, mentre nessun disturbo il P.. aveva sofferto dt1rante . il trattamento, salvo una liev.e o cafa.lea, al inattino del giorno .14,, alle ore 9 ...oi::: circa, prob.aibilmente nello stesso. m-0mento in ...... cui ritorna'Va il ritmo n.ormale, si stabiliva, (!) Ù'un tratto, .emiple;gia totale sinistra : l'infermo è agitato; la coscienza integra, ma un po' Dee. obnubilata. Molto probabilmente, u:o. piccolo 27 coagulo è stato s1)into jn ·Circolo dall'oreoohi~t­ .g) ta, nel mome.i1to. ir1 C'llI riacquistava la sua contrazione valida regolare, ed è andato a co- .. stitu:ire un'.em.bolia cerebrale. Focrtunirutamente, il vaso otturato doveva essere di poca importanza, e la fenomenologia imp•onente .deJ mattino rapidamente regrediva. ·Alle or.e 16 dello stesso giomo i fatti di defìcit motorio sono già assali diminuti; si constata: paresi del 28 VII in.feriore sinistro; lingua protrusa d-eviata (I I) a S.; arto super. sin. : forza diminuita, ma t11tti i i11ovirnenti attivi e passivi completi~ arto in.fer. s in. idem; rotulei vivaci; Babinski assente; sienso·rio: integro. Il giorno 21 la par.esd è aindata sempre pi1J. •risolvendo; si constata ancora pruresi lievissima del faciale inferiore sin. IJ 2 gennaio. tl P. esce. assai mig1iorato: persiste il ritmo normale. Esso è stato seguiito a tutt'oggi ambulatoriamente: ~9 (I I I) ha ·se1n,p re persistito ritmo normale e il P . si s·ente benissimo. Iin· qu esto caso, veramente istruttivo per la -complicazione embolica, il succe•sso è stato assa i r1otevolie ~ il migliotamento netto.

·-··--

o

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8 I

so

12

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16

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20

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18 ~o

0.40

s

0.40

10 12

0.60

16

0.60

Nutrizione discreta. E cle111i pe1~iferici lievi: Polmoni nulla. Cuore : punta al v'1 spazio sull'ascella:r-e anter1ore, òeborclamento di 1 dito a destra; soffio sistolico alla punta. Po1so I'adiale 80, aritmico. Ad·don1e: legg.erm.ente ·! dolente ahl'ipocondrio destro. :F'eg·ato: limite ·s uperiore VI costa, sulla cmiclaveare, margine inferiore a 4 dita cta.ll 'a rcatu.. Esame dellie urine: · ne~tivo. L'elettrocardiog·ra111ma dimostra l'esistenza di fibrillBzio11e. al1ricolrure; Ja frequenza al minuto è dc.JJ'orecchi·etta 360, del ventricolo 74. Il ;!.) di c.en1b·r e s i somministrano, come sagg·io della sensibilità della P. al farmaco, due dosi di gm. 0.20 l'una. L'andamento della cu.r a \'iene qui appresso schematizzato (v. ,..fab. IV). Si teat.ta. di urr ·c aso in cui, dopo una somn1ini trazion.e totale di gm. 9.20 di solfato dicl1i11id i11a, .. non si riuscì a far ristabilire il r it1110 11or111ale. ·S i ebbe il consueto effetto di ralle11t a n1ento e reg·olarizzazione delle contrazioni Ht1ricolari; m eno evidente l'altro fenome110 r.l ell 'aumento di freqt1renza ventricolare. Nessu.11 disturbo dt1r.ante 111 trattamento; anzi ~t1b iett iv~tme'l1te, forse per suggestion'e, un senso ·di iniglior.ato beno~e. ..

20

0 .40

8

0.40

(IV) 11

12

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16

0.60

19

Obietliva1rierite s1 riscontra:

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(V)

20

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18

1

Osservazioni

0.40

10

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13

CASO

·--e:: o o(.)

· :;:..

18

23]

TABELLA . IV.

1

III. _ ,, M. 0 ., d-0nna di casa, 4·8 .a. Nè figjj, n.è abortj . D.al J 912 senso di palpitazione; eseg11 isce egµ_a lmente le ~· facoende domestiche. 1916: edemi arti inferiori; affanno; tre mesi in osip.edaJe: d-0ipo l'uscita non si sen.t i più in grado di lavorare come lJlrim.a. Ottobrie· 1921: di nuovo eden1i, aff.ainno; 1rrinazione scarsa: rientra in ospedale. P assa al J1ostro r eparto il 23 dtcembre 1921.

FASC.

Fibrillazione tip ica

250

70

i d.

276

78

id.

240

78

260

70

270

74

247

07

id.

252

60

id .

260

75

id.

247

82

Fibrillazione

246

72

Ei'ibr1llazione. Gli s~.e~s i

F1l i.,f ter i 1npuro

1

Fibrillazione

Flutter impuro

I

ca rat.teri che all'in1z10.

Si sospende il tratfa-

niento

IV. - G. C., 67 a. Non f11matore,· nè bevito.ve. Nega malattie veneree. (R. W. n:eg. \. La- moglie ha avuto due aborti. Reu.m atismo nel 1892. Fin dal 1901, senso di .palpitazione e affami.·o· nel 190'2, per la prima volta edemi agli arti inferiori, che scomparivano col riiposo. N.on stette più perfettamente bene. Nel 1913 è ricoverato diversi mesi in ospedale per affanno. Niell'aprile 1921 rientra in ospedale: .si constata dispnea, segni di scompenso . cairdiaco, spiccata aritmia: un ele.ttrocard1ogramrna, eseguito in quell'epo·ca in ques~ Labora: to.rio, docu·m enta sin d'allora resistenza d1 fibTillazk>ne aurirolare. Esce ed è costretto a rientrare due volte all'ospedale, semp,re con gli stessi sintomi. CASO


3J

• [.-\~:SO XXIX, F ASC. 23 J

SEZIONE

PRATlC~

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. Fro. 3, 4, 5. -

Caso I'T. - Pass~gio, sotto l'~' r.ione . della chinidina dalla fibrillazione auricolare '(fìg. 3) al fttttt e-r iinpuro con rall~nwmento della fre•1t1enza :turicolare (fig. 4), e, in . seguit-0, al i:itmo normale (fig·. 5) . . • •


• 748

IL POLICLINICO

Entra nel no~tro reparto il 27 dicembre 1921. L 'E. O. fa rilevare: Nutrizione d·i screta. Cianoo·i lieve delle labbra. Polmoni: segni di enfisema moderato. C11ore : punta dietro .} a VI costa, un dito all' este1~0 dell'emic.laveare; lieve de.boro.amento n. D.; soffio ·s istolico alla pun·ta. Polso radiale: frequente (100), aritm-i·co. Segni di arteriosclerosi periferica. A.dd.om.e·: nulla. Fegato: margine superiore alla VI costa, margine m.feriore palpabile all'arcata. Milza nei confin·i fisi·o1ogic i. Utine: nulla. L'andamento sot.to la cura fu il seguente. Prima di iniziare il trattamento: frequenza auricolare 4-02, frequ-e.nzia v.e n.t ricolare 84; aspetto di fibrillazione netta (v. fig. 3). Il gi·orno 1° gennaio si somministrano J.e consuete tre ciosi; la fu'equenza auricolare ·disoo:nde a 315 .e a 294, la .v er1tricolare sale a 92 e a 108; il tracciato assume il tino di flutter im·n11ro (v. fig. 4) . Il 2° giorno (2 g€nnaio) alle 8 &i dànno ancora gm. 0.40; alle 10 il ritmo era tornato normale, dopo 1 gin. 60 di chinidina (v. fig. 5). Il P. n on ha notato alcu11 distt1rb-o; al ritorno del ritm.o 11om 1ale ha un certo miglioram.ento subiettivo, ma non spicoato. Il 9 gennaio, in.s ieme -con ur1 mal.essere. ·diell'infe.nno e con la comparsa di modica dispnea, dii insonnia, di polso frequente e irregolare, s i constata che si è stabilita aritmia: la quale, al tra.rciato, si rivela con s is tere i.11 ftutt er imp11ro cori fr.equenza .~. 360 e V. 126. Si somministra. digitale per tre giorni con un miglioramento clinico, e col pass aggio dell 'oreoohietta di nuovo a fìbril I azione. 11 giorno 26 genn"aio l'orecchietta ·b atteva a 360 e il ven.t ricolo a. 60: tra.cciato di fib·rillamone. Il 27 gennaio si dànno an·cora tre dosi di gm. 0.40 di chinidina. Il 28 al m8<ttino il 1itmo normale si è di 11 ·uo1Jo , .;stal)ilito . . Si continua una sornmi11L8trazione di 40 cg·n1. qrUotidiani di rhinidi11.a fino al 3 febbraio. Il ritmo normale s i manteru1e per tutto il mese di febbraio: l 'inferrn-0 dir e\ 1n di sen1i.rgi coo1p1eta mente guarito. ~'Ia, H i pri1ni di inarzo, · piuttosto bruscam(.liJ'lÌR, in 2 o 3 giorni, si ha di nuovo un a g·grava1ne11t o : senso di m a.lessere, di orppressione, jn s·onr1ia., poi dispnea . Il ,p ol$o si fa aritmico, e ùi fatto 1'11 inarzo si oon:stata all' elettr oca.1'<liogra111n1a una s econda recidiva di .fibril l.a zi 0 11P. I . '11 e il 12 n1-arz.o si somministr~ digitale con scarso giovamento. Il 13 marzo si dàn.n·o dlie do-s i d.i gm. 0.40 di s olfàto di chinidina: alla sP.ra il ritnio è to-rnato norrrial . Il giorno s uccessivo l'infermo si sènte, a·s.sa i m.eglio: l1a dorn1ito .b ene, la disp11ea e scom1)arsa. V. - F. ::\f.• frut.tiver1dola, a.. 54·. 5 aborti -e .9 parti a termine. R. \\·. n~gat. Vita affaticata. 12 a. fa reumat.ismo. Nel 1916 ha ·Cominciato a nota re eden1i lievissimi perimalleolruri .1 Nel 1918 H.ff an110 lieve i1el salire le scale. Detti sinit-0mi s i ~-0n-0 acce.i1tuati sino ad oggi. 29. gennaio 1922. E. O. Nutrizione discreta. Polmoni: sf regn.menti ftni ailla base di de.stra ~nel 1916 ebbe ple11rite). Cuore: punta al V spazi<>, un dit-0 al! 'esterno dell 'emicla\·eare; deborda1nento a destra di c irca 2 dita; aziooe cardiaca aritmica, non si per cepiscono rumari aggiunti. Polso 1·adiale 82, aritmico. Fegato e milza nei confini. L ' elettroca rd iogr arrim a prirna. d-el trattame-i1CASO

[ANNO XXIX, FASC.

i>2J

to dà: fibrillazione tipica; frequenza aurioolaire 420, venta:icolare 82. Il 2 febbraio si dànno le tre dosi di cl1inidina nel modo solito: alla sera persisteva al tracciato fibrillazione· la freque.r1za auricolare era disoesa a W ii ve11tricolo batteva a 90. .L\.lle 8 del 3 febb~aio ancoro. 4-0 cgm.di chinidina. Alle 11 il ritmo è n?r~ale a 66, d opo gm. 1.60 di solfato di chin1dina. Nessun disti.1rbo subi-ettivo e obiettivo A tutt' ogg·i il ritn10 normale persiste. Non ·più affanno. Benessere. 1

~I. P., contadina,

a. 59. 6 figli, non abo.rti. D1screto affaticamento. A 14 .a. CASO

\ :I .. -

polmonite. A 20 a. reumatismo dt1rato qualche mes~, spesso recidivato. Nel 1919 difficoltà di resp1ro .e affann-0, poi edemi agli arti inferiori· ·~ue ~e:si in o·s pedale. Nel 1920, 12 novembre~ l!pot1m1a (conf1isio11e alla testa, barcollamento) ; al m~ttino ap~resso si accorge di non po~r C~JI?-minare e d1 non poter muovere il braccio s1n1stro. Nel di cem bre 1921 entra all'ospedale per I 'affanno di nuovo sopravve11uto e per cercare di curare l'emiparesi siìflistra. 14 g.e nnaio 1922. E. O. : Ni1trizione discreta· non edemi. Polmor1i: scarsi rantoli fini all~ b~se sìn,istra. Cuore: punta al V spaz:io, un .dJito al I esterno d:e.Jla iemiG'lave~r.e; ~debordia­ ~ento .a .destra di circa 2 cm.; margine supe1vi.ore s1n1 st r o legg·ermente rialzato· ascoltazio~oe: a1:itmia sp.iccata e notevoie fre'quenza, che impediscono d1 peroepire l ' eventuale esistenza di rw11ori aggiunti. Polso radiale piccolo, freq~€nte, (120) aritmico: F~ato: margin.e super1or:e \ l costa, marg:1ne 1nf&r1-0re palpabile a 2 d1t~ d:3-ll ' a~oata .. lVl:~lz~ nei confini fisiologici. Segni d1 emiparesi sinistra. Urine: nulla. L ' elettrocardiogramma riveJ.a: fibrillazione netta, freqt1-enza auricolare 430 ventricolare 120. Il 16 g·.ennaio si dàmillo tre 'dosi di chinidina: alla sera persiste fibrillazione (v. fig. 6); la, frequenza at1ricolare e ventricolare sono ri&p. 336 ~ 120. Il mattino appresso alle 8 ancora 4·0 cgm. di chinidina; alle ·10.30 ritmo n0r7n,a.le (v. fig. 7). Nessun distt1rbo subiet.tivo e obiettivo. A tutt'oggi i:>ersis te il ritn10 nor111ale. 1

VII. -· F. T., doona di casa, 59 a. Reu1natiSJno nel 1889, r.ecidivu to nel 1891 e nel 1904, Alla fine di novembne dell'anno scorso (1921) ha cominciato ad a.vvel'tire debolezza ed affanno, sia i11 seguito a sforzi che nel riposo 14 f-e])braio 1922. E . O. Nutrizione piuttosto scaduta. I ...ievi eden1i periferi~i. Polmoni: segni d't~nfisema. Ct1ore : punta al V spazio, . quasi dt1e dita all'esterno dell'emicl.aveare; debordamento a destra di Ulfl, dito; alla punta soffio prolungato che sostituisce il primo tono e si propaga alrascella, breve rumore diastolico; 2° tono sdoppiato su tutti i focolai; azione car· diaca aritmica. Fegato: margine st1periore VI costa, margine inferiore debordante per tr~ dita. !\1ilza nei cot1fini fisiologici. Elettrocardiogramma: fibrillazio11 e tipica; fr-e-quenza 337 e 52 r i-spet.t. pe r l 'orec-cl1ietta e per il ventricolo. La somminis trazione cli chinidina si inizia il 15 f ebbra.jo e viene pr'OSCguita per quattro CASO


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' 10 '

_g·ior11i. i1elle dosi g·ià note (risi) . gm. 1.20, 1.60. 1.80, 2 pro di e) . Le oscillazioni at1ricol ari scenct.ono sttb1ito , già a due o l'e dnlla prirna dose. a 290, e nei giol'ni st1ccessivi a 162 (-ff utter ) a ~34 (fibrilla:.ione ), a 150 (ftutter ), a 216 (ttut'ter 1n1pt1ro), a 138, a 150. La frequenza ventri~o­ lare si mantiene tra 60 e 80. Al 5° giorno visto .che . i è stabilito un "(l1ttf er cl1e 11or1 te~d e a 111odifica:rsi, si sospende jl trattam ento. ~0 s~1111 di·stulìb.o ·s ubietiivo -e obie ttivo. ContC:lizio11i i11variate. 1

u

749

SEZ JO :\'E Pn.\TlCA

ton1i ~ 'eniì st: i:na. C1tore : pn11t.a aJ VI s1)azio, un dito a ll'interno dell'ascellare a n teriore ; debor~amento a deR-tra di circa 3 cm.: limite supe_r1ove !Sinistro, sulla. parasternale al 2° sp~z10 ; a ll' ascoltazione nion r11mori in~ azione so1ccatament€ ariitmica. P olso radi~le f.requen~e (127), teso, aritmico. Addome volt1minoso . indoLe~t.e : Fegato: limite superiore VI ·Costa, n o.11 s.1 r~e.sce :.1 palpare il margine inferio.r ie . ì\f1lza nei confini. Uri:nre : tracce di a lbumina . I I 15, 16 . e 17 febbràio s i somministrano 100 •

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7. - <'a:-:o ,~J. - l'~l f-ISi.lf!:gio, sotto l'a 7. ion e de.=>lh1 «hinidi11;1, cl a lla fibrilln zion e auticola re (ftg . ()) al i-itn10 i1orn1n 11? (fig;. 7) .

F' rc: .

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<:.\so \ ·111. - A.\·., do11n a cl i ctisa, 63 a. , coniug ata, 9 fig'li di cui 5 morti bambini per ma~ latti a imprecisabile . N el 1912 bronchite. N el 19-20 avve1·te pP.r la prima vo lta affanno 11el s-al1re 1€ scale e poco dopo oon1par.e edema agl i aTti inferiori (scon111arC' col r i1Joso). Tali disturbi s arebbero dlrrati un p nio cli i11esi. Nel ge 1111~ìo 192"2 di nl1ov·o affanno cl1e si è protratto s ino n.ll 'i11g·resso in os pedale. _ .-\.ll'E. O. (16 febLrttio 19?2) s i con tata : N11tri.zicn.e buona; cianosi d€lle labbra· edema lieve a 1 torace, più accientu at o agli airt.i i n feriori; dec11bito ~emiortop11oi c o . Polrr1oni: sin-

g·n1. di i11fu so di digita l·e 1 /o , inentre s i i11antien e la P . a .rigor-0sia d·ieta di 800 g·m . di latte e a ri1Jos·o a s soluto. Dal 17 al 2.1 le condizion.i van no n etta mente n1ig·licxrando : il p olso è sem pre aritmico, ma .assa i 1ne 110 f.reqt1 ente (68-76); la diST>niea .e gli .ediemi s ono soo·m pausi. Si ~ on­ t i1111 a Ja di eta lattea e sd so1nn1ini1s t r a teobron1in a 1 gm. pro di e. Urinazio11e norma.le. Da.1 :23 n l 27 febbra.io p er siste il n1ig·liorameilto . Il 27 febbra io 1'.e l.e tt.roc.ardiogramma docume nta va l 'esis.t.enza di fibrilla ziione auri colare , con 11n a freqt1enza at1ricolare a 364 e ventricolar e a 68.


ì50

IL POL I CL T~l CO

Il 28 febbraio s i sommin1stra110 40 cgi11. di cl1inidina alle 8 e alti-i 40 alle 12 : .alle 16 ·i l ritmo era tornato nornia le. Ess o persi.ste così tuttora. L 'inf.erma si s ente a ssai i11eglio.

fAK~o

XXIX, F ASC. 23}

all'ester110 dell'en1iclaveare; aia cardiaca i11. grandit.a verso sinistra, non deborda a doot.1·a ~ rumore di soffio diastolico col massimo di intensità stil f-0oolaio aortico. Pulsazioni visibili· al giugulo e alle carotidi. Polso radiale celere aritmico frequente (92). Po1so capillare ·v isibile. Addome e organi ipoc-0ndriaci : nulla di notevole. . L . \.mputazione operatoria d·ell 'arto inferiore sinistro, subito al disotto del g·i110<:chio. Urine: nulla. 11 1° n1a rzo l 'elettrocardiogra1nma oonstatava la presenza di fibrillazio·ne aurico"lare, con f1~equenz.a atriale a 4.SO e ventricolare a 97. Il 5 marzo si i11iziava il tratt.amento con chinidin.a, co11 le dosi con.suete, giungendo a dai-e alla VII g iornata gm. 2.40 in q.uattr-0 dosi di cgm. 60 l'una. L 'orecchietta alla fine del 1° giorno batteva a 354, e. il ventricolo a 126 (il consueto effetto del farmaco), e persisteva la fìbrillaziooe. Al 2° g iorno si stabiliv.a lln "{f,utt er q.uasi puro, che si continuò poi con un ffutt e1· puro per t11tti i giorni successivi, oon una freqllenza auricolare -che os-cillò fra un minimo di 204 e un massimo di 306, e una ventricolare tra 90 e 120. All '8° gio·rno, vedendo cJ1e ormaj l'andam.e nto si era stabilizzato sotto una forma di ff:u,tter puro persistente da 6 gio1,ni e che no·n si avevano pii1 notevoli mo.difica.zi 011i nella frequenza atriale e ventricolare, la cura veni.rva sospiesa dopo una ·complessiva sotnministrazione di gm. 13.60. È un altr,o caso con iinsu·cc·e sso, ohe è u1 t.e.r es.san te perchè presenta la non comu11e c-0mbinazione della fibrillazione auricolare con l'in:st1fficiienz:1 no1-tica. Sarebbe assai più int.eressante se si fossero potute conoscere bene le c-0ndizior1i antecedenti di qu.esto paz.. se cioè iesso fibrillava già al momento in cui si ebbe l'embolia n ell'arto inferiore sinistro: inv~ non possian1·0 conoscere CO!Il esattezza qu~1 fu;ro,n o le cause determinanti la messa in circolo di quiesito embolo. D.a notare ancl1e la forte d.ose giornaliera a. cui si è giunti, senza che il P. avesse a risentirne. alcun distt1rbo. Po~hi giorni dopo, al (lutter subentra';a di nu{)VO la fibrillazio.n ie.

CASO IX. - V. N., calzolaio, 61 a . Forte bevitore, modico fun1atore. Ci0niugato: 7 figli, non aborti. Non reumatismo. Blenorragia. ~ega s ifilide. Nel 1913 h a cominc.iato a notare clolore alla ·regione ,s ternale, insorgiente gradual111ente e eostringìente l 'i11.fermo a fermarsi . Tali disturbi s i s ono an,d ati accentu,éLildo; insorgono anche in conseguenza di errori dietetici; scompaiono dopo 10-15 n1in uti. Nel 1919 ha cominciato a notare .a.f fann.o nell 'alff.aticarsi. E . O. (2 marzo 1922) . - Nutrizio·n e buo11a. Lievi ede1ni pretibiali. l\1odica cian1osi. Polmoni: .~egni ·di lieve ·enfise·m a. C11ore·: punta (non visibile nè palpabile ) alla VI costa, un dito a'll 'esterno della emi-claveare; margine desti"'<> non delimitabil·e (per l 'enfìsema polmonare), all'ascoltazione aritmia cardiaca, non rumori aggiunti. Arteriosclerosi periferica. l.)olso radiale frequente (100) arit1nico. Giugulari visibili. Addome: nulla. Fegato e milza r1ei con.fini fisiologici. l Jrine: n11lla. Il 2 marzo 'si constatava elettroc.a.rdiograficame11te la fibrillazionie con freq11€nza auricolare 4-08 e · ve·n trrcolare 108. Il gioQ·no 3 ·s i ~o mministrano 100 gm. di infu so di digita.le 1 % che riduce notevolmente i battiti ventricolari. Il 4 marzo si inizia Ja son1ministrazion.e di s olfato di chiinidina con le c.onsuetie dosi, crecenti gio.Tnalrn.ente fino ad a1Tiv·are a gm. 2.20 1'8 marzo (5° giorno della ·cura). L 'andamento del ritmo fu riaJSsuntivame.n.t e il seguente: l 'o, r ecchietta scese a 366 subito dopo la 1a. dose, a. 300 circa alla fine del 2° giorno e rimase a 240-270 nei giorni succ.essivi; le ·s ue oscillazioni n vevano già alla sera del primo giorno asist1n10 l'aspetto di "{lutter impuro, e si mantenevano per tt1iti i cinque giorni con questo caratt.ere (talv-olta apparve un flutt er qu.a si. p11ro) ! i l ventri·colo , a:n.ch '·esso lln p·o ' reg·olar1zza.tos1 11el ritmo battè a 70-90 e 100 nei primi tre giorni a 70-80 negli altri due. Al i11attino del Riassu.mendo, si tratta di dieci casi di fibril6() gio~no, dopo con1plessivi gm. 8.80 di chinila,zione auricolare, la cui diagnosi venne condina, si constatava il ritorno del rit11io norstatata e il cui t'r.attamen·t o con chinidina ven1r1,ale. Ness11n disturbo subiettivo e obiettivo. ne segu.i to all'elettrocardiografo. L'epoca d aCASO X. - V. S., calzolaio, 45 a. Coniugato: cui il disturbo dell'orecchietta datava non può non fi g li n-è aborti. l\1odi c.o bevito1·e, forte fuprecisarsi : solo per due di essi, il caiso II e i l matone. Nes__cn1na malattia preced,en te degn a ·Ca.so IV, si conosoe con cert-ezz.a per osservad i nota. Nega n1alattie veneree. Nel ~ugli o 19'21 cominciò a. notar~ affanno nel s alire le zione personale l'esistenza di una aritmiB ~c ale sì da costringerlo a fermar s i. Il 14 gienrisp. 3 mesi e 8 mesi prima (per il ca.so IV COll n n i{) 10~1 è rn l to cla fiebbre a ltn. Il 16 s i svegli a constatazione elettrocardiografica di fibrillaa ll'i111provviso perchè preso da intorm~nti­ zione). Gli infermi venne ro tt1tti trattati menmet1to a ll'art.o inferior€ tS.inistro, sen s azione c11(l ~ i trusforn1a presto in vivo d olore: qu e sto tre erano in grado di discreto compenso, · e contin11ò rn•ei g iorni successivi e si aggiunse dopo un eventuale periodo di cura digitalica. rossor e ~ ser1so di f r.eddo: ricoverato in un.a Il farma·co n.on apportò alcun disturbo 11è duco1~sia cl1irurgica, gli venne constatata g~n­ \.:..rena dell ' a rto inferio1-.e sini stro, cl1e v.@111ya rante nè dopo la cura, tranne in un caso i ..... a 111put.a t o. Il 23 g-ennaio era tra ferito in un cui si ebb~ la. temibile complicazione di u.na J)adiglione d i n1.edicina. . . . emboli.a cerebrale. A questo proposito possiaE. O. (1° marzo 1922) . - Nutnz1one d1s<:reta; g l1ia ndole linfatiche palpabili J;lelle . diverse mo nota.ire anche come in altri due casi era presente, già stabilita, una emipleg ia, e in un c:;tazi'Oni: i1on edemi. Polmoni: nulla. Cuore: 1t!o Yi ibile e paJpabile al , - spazio, ·a 2 dita t€rzo poco tempo prima s i era prodotta una 1

1

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I

[AN~

XXIX,

FASC.

23]

SEZ IONE PRATIC:\

e1nbolia della poplitea. La coi11cide11za così alta può non essere occasionaLe e trovansi in rapporto con la frieq·uenza di ambolie nella fibrillazione: esse nei oasi s11dd·etti si sono forse prodQtte in un periodo in cui la fibrillazione era transitoria e nel momento di i itorno spontaneo al ritmo no·r n1ale. Ciò concorderebbe con le osservazioni di Mackenzie e di Orr già citate. Del resto è i1oto da tempo che la stenosi mitralica è urna n1alattia embo·· lizzante (H.u cha:rd), ciò è forse in rapporto con la frequenza con cui all,a stenosi nlitralica si aocompagn.a la fibrillazione auricolare. I11 quattro dei nostri casi il tTatta.mento non ebbe sue.c esso (fra essi in tre la fibrillazione fu ca1nbiata in ft1ttter ) ; in sei invece si ebbe il ritorno al :ritmo normale dopo 1-6 g·iorni di trattam.ento: questo ritorno fu sempre accompagnato da migliora1n ento n-0t.ev0Le. In tutti s1 ebbe un evidente effetto del farmaco s11l ritmQ c.a:rdia.co, concretato n ei due fenQ1nieni (il cui significato sarà disct1sso nel paragrafo seguente) d.el rallentan1ento çiel ritmo auricolare, dell'accelerazione, non costante, di~l rit1nQ ventri(!olare. Uno solo dei casi di g.ual'igione 1'€C idiv ò e d11e volte; in amb·e due la r ecidiva fu presto Yinta con una breve ulteriore somministrazione di chi.nJidina. Infine, la data delle nostre osservazioni è troppo recente per poterci pronunzia.re sulla persiistenza della guarigione d~l ritmo : tutti i oasi trattati presentano a tutt'oggi ritmo normale : il più antico di essi risale a tre mesi. IL MECCANIS:\f O D'AZIONE DELLA CHINIDINA.

Alla fine di questa esposizione, credo opportuno di riassu1niere. i risultati dei più importanti e più recenti studi intrapresi per spiegare il meccanisrno d'az.io111e del farmaco. Già Santesson nel 1893 e più tardi F. B. Hoffmann nel 1913 dimostrarono ohe la chiniclina deprime la ritmicità, la contrattilità e l'irritabilità del cuore. He.cht e Rothberger nel 1918, spe1·imientando ·s ui cani, 11anno constatato p·eT azione della c1l1inidina un Dallentamento della frequenza sino-auricolare, un ~ depressiQne d ella condizion e atrto-vientrioolare, una riduzi·o.n e clell'eccitabilità auricolare (cui attribuiscono il fatto da essi constata tL-i della pronta terminazione, nel cane, per mezzo della chinidi11a, cli fibrillazioni che duravano da tempo). Schott nel 1920, sperin1entando sul cuore di cavte, giunge a risultati analoghi. llodien e Nieukirch (1921), liavorando con ·cuori di cavia e di feto umano isolati e tra·sfusi, ·climostra.n .o che la chinidina rallenta la frequenza cardiaca, determina paralisi dell' orec1

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chiett.a, abbrevia l'intervallo atrio-ventri.colare, e finalmente termina ·col prod·urre 11aralisi ventricolare. Infine Pezzi e Clerc, sperimen·· tando sul cuoTe di can,e, arrivano all.a oo,n clusiooo eh.e il chinino, e in gra n parte anch.e la chinidina, determina! una azione d.epresisiva su tutte. le proprietà f.011·damentali del mi101cardio nel senso di Engelmann : e ·cioè una .azio11e cronotropa niegativa (bradicardia totale), inotropa negativa (dimin11zjo·n e della contrattilità mk>cardica), dromotro-p a negativa (interessante tt1 tte 1e. vie di c1011duzione d·el fascio specifico del cuore), batmotropa n egativa (di· minuzionie dell'eccitabilità: aume·n to della soglia necessaria a provocare una extrasistole, soppressior1e della fibrillazio·n e auricolare, incapacità di provocare fibrillazione in cani chi.r1izz.ati); depressdva sul sis.tema nervos-0 moderatore, depressiva .s ul sistema nervoso acceleratore; v1as0icostTittiva periferica. L'os•s ervazione cljnica, d'altro lato, ci fa vedene, specialmen te quando si segu e il paziente aJ I'elettrooairdiograf.o durante il tr.attamento, llT1a di·m inuzion.e e una regolarizzazione ·delle osciilLazioni a11ricolari, t1n aumiento della frequenza ventricolare : com.e abbiamo n otato n,eJl 'e.same 'd ei .casi tnattati dia altri Autori e nelle ·osservazioni personali. Il lavoro più completo e ·p iù soddisfac·e nte è stato qu.el1o compiuto da sir Thomas Lewis e colla.b oratori, i quali h a nno investigato u fondo il problema. Co·n sigliando il lettore a consultar~ l'articolo originale, ne riferisco qui nrevemente. Gli AA. h.a nno· constatato, l·avo~ rando ~u -cani naricotizzati e con ·cuore messo allo sc-0,p erto (onde poter eseguire delle derivazioni ~lettrocardiognafiche divettamente dalla superfi<!ie a uricolare, e per poteT imprimere al cuore, per m ezzo di stimoli elettrici, un ritmo costa nte, ed even tu alm.ente un extrastimolo, allo scopo di misurare il perio.do refrattario), con . ~ senza l 'interv.ento dell 'atropma (per escluder e l 'in.9 u.e.nza del vago) i segt1enti effetti, sotto l'azione dell1a chinidina: 1° Un ralle11iamento di 30-4-0 e ancbe 80 battiti al minuto nella frequenz,a del r itmo sino-auricolare. 2° Un allungam.ento dell'intervallo atrioventric.olare, eventuaJ1nie.nte l1a produzi1one di un blocco A-V. 3° Un rallentamento del 50-100 % -d ella velocità .di conduzione intraaurioolare. 4° Un rallentamen.t o (misur,a to dall' allt1ngamento del gruppo Q R S) d.ela velocità <ii conduzione in traventricolare. Questi quattro fenom eni vanno di pruri passo sia nel lor-0 comparire dop.o l'iniezione di chinidina (che • •


-" 7J~

( ...\1'~0

l t POLlCLINJCO

sen1pre ltsata. in dosi paragonabili a quelle clinicl1e), sia nel loro regredi1·e: gli ultimi tre dirnostrano che la chi11i dina ese11cita lln effetto . apparen.temie nte unifor111e s11l potere dei divers i te S•uti interessati ·alla ro11duzione. 3° Riguardo al co111portam ento della eccit<.1bi lità, g li l\A. l1ar1no 00·11,~tatat o, dia un lato, llll j1111alza111e11to _d1ella sogli.a dello stimolo, e, da1l'R.ltro (con mis11razio11i s1)ecialmente notevoli data la difficoltà di stabilire esattan1entè 11na tale rleter111j.11azio1nie), lln all11n:gament0 ~onsi·cle·1 ·evole ·d,el periodo r efrattario assoluto del G0- 1010 %. È a q11est'ultin10 fattore che es i pensano debba attribuirsi la i11aggio·r p1a;rte, se i1on tt1tt.o, il complesso delle moclificazi.oni di ecci t.abilità dell' or.ecc11ietta sotto• chinidina, pe.rcl1è l 'in11alzame11to della 1sogl ia del lo stimolo è n1·aterialmente piccol·o. 6° QtLanlo alla fr.equ.e,n za ventricol,are, essi ricorcla110 esser ben 11oto che aumen.tando a u11 Sillfficiente grado 1e c.oritrazioni aurioolari jl vertf·l'icoJ o non risp·on.de pii1 regol.arrrnente u t11 tt e Jr 0ontrazio11i a t.1·i ali, 1nentl'e \J.11 eventtLa.le blo c·co A-'y g]à esistente ten de a,d i11tensifìcn.1·s i. Essi riten1g o·n o, q11 in·cl i, cl1e l ' a.t1n1e11to del la f rc·que11za v.entrioolar€ 1sott.o ·chinid1na sia in i)arte da attribuiTsi al fe11,omeno inverso, cioè a lla dimi1:i11zione, già constatata, dello. frieqt1e11za. at1ricolare; mentre in part.e esso è do,·11to, come vedre1110, all'effetto ·della chi11idi1'k'ì. s.t1l \' ago. • 7° L 'azione clella chih.iclina ·- nl vag·o è stt1cliata dagli Al.,... neJl.e d11e reazio11i eh.e questo rtervo normal1r1ente Ol)J)-011e alla s111a. stimolazione: cioè la clepre ssio11e del] a conduzio:11e .~-'' ·e J1a riduzio11e della fl' eqt1.e11za del ritmo sino-at1ricolare. Essi mis11raJ10 l'effetto della stimolazione d eJ va~go S.ll ql1e&ti dt1e fenomeni prima .e àopo l'ini.ezione di ·Chinidir1a, e oo'llstatano, per azione cli q11este, t1na soppressi o11e co111pleta, o quasi, dei d11e ·effetti: in altri termi11i, llna azion.e paretica, talvolta paralitica, della chinidina ·st1l vago. È a q11esta a2ione paretica che p11ò essere in parte a.t .tri· b11 ita l'a11mentata freql1enza ventricolare quanc.l o i so1nm1nistra c11in idina nei casi di fib1illhzione a11ric.0J are. In p.ossesiso di questi dia ti peri111ie.n.Lali Lew is !)a ssa a discutere ]l n1.e ccani. i110 cl ' azione della cl1inicli·11a s11 lla fibrillazione. Eg·li parte dal pres11pposto (dR lt1i e dalla lla sc11ola am.p ia111e11te il l11s tl'a to e documentato) dell'onda circolante come n1eccanismo basale d·ella :fibrillazione, e })it1 particolarmente da i tre fattori cl1e controllano qt1esto movin1ento circolare: 1° la l n nghezza del percorso eguito dall'onda; 2" la vcloc i tù con c11i qt1est'o11da camn1i11a; "' f1l

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XXIX..

FA&.:.

23ì-

31 la. dt1rata del periodo refrattario in t1n p11nto qualsiasi del peroors-0. D1a ltro lato egli ri-

c-0r.da cl1e le princip[tli reazioni che &i osseTvano i11 l)ttz ienti di fib1illazione in seguito a somminiis trazione di chinidina sono (come già sappian10) tre: 1a llna progressiva dimilfiluzione nella freq11enza delle oscillazioni producentesi. nell'orecchi·e tta; 2a 11na brl1sca terminazion.e del meccanismo auricolare abnorme e ritorno al ritmo norma.le (non costante); e 3-i 11n aumento della .freq11enza vein1tricolare. 1° e 2° "Jl,1 oclificrtzi oni del l ' azion.e auricolare. - Nella fibril1lazionie l 11ondlt di eocitaziorle circola contin11amente nell'oreccl1i~tta, ripassanclo ,·ia via nello ste,s so percorso ,o quasi : ciò è po~·sibile s,olo 1se da l1n lato la velocità cli condn.lZione è s11ffi cie11t.emente l.enta (altrimenti il circuito è completato p1·iina .che il n1uoc.olo al dinanzi dell'onda sia ritornato in <;ondizioni normali), e dall'altro il perio1do refrattario in un pt1nto qualsiasi è •Sllfficie11.tean€nte bl'eve (altrimenti l'onda troverà dinanzi a sè m11sco1lo a1'1cora in·e·oc.itabile). Ne 1segt1e .che ogni a.gente eh e prC7lttn.ghi si1,ffic·i en.te'mente il pe· riodo refrattario o che acceleri suffìcieritement P. la conduzione far à terni inare la fìbrillazio-

In 11ealtà , l 'alll1ngamento del peTiodo re- . frattario in un dato punto non porta necessariamente a uin arresto del 1'onda circol1ant.e, l'€rchè questa p11ò d.evi are, allung·ando il suo percoriso, oon la consegl1enze di dimin•u ire il numero dell.e rivoluzioni })er 1nin11t-0. Ora l 'osservazioo1ie1 ·sperimentale ci ha dimostrato che la chinidina all1111ga eff.ettivame·n te il period10 reJ11at.t.a rio: ·con questo fatto ci possiamo spi€g·ar1e, quindi, ciò cl1e si vede clinicai11ente, c1olè sia l ',arre·st,o d.ella fibrillazìone, s ia il rallentamento delle contrazi·oni a urico1ari. T11ttavia, al contrario delle premesse teoricl1e s·opra esposte, clin·i camente il secondo fenomeno è costante, il primo è in·costian1:e. La ragione di ciò è cJ1e interviene un secondo fattore, anch'esso ·dimostrato sperimentalmente come effetto del1a chinidina, e ,cioè la <limi·n uita Yelocità cli c.cmduzione dell'on.da: questo fattore da un lato influirà (e sarà in q11esto effetto il fattoTe predi0mir1ante, perchè abbiamo visto che l'altro no11 è costante) 's l1lla frequenz a del· le contrazioni anricolari rallentandola, dalr altro tenderà acl elidere l'effetto del fattore 1ie.

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« allun,gameritn

.d el periodo refrattario »

fa-

ce11do stabilire piì1 1salda1nente la persistenza dell 1·onda incolorie. Sol-O quando il fattore « all11 ng amer1 to del pe1'iodo refrat~ario » p:rievale s11ll'altro « di1nin1tila ve locità di cond1tzione » il iuovimento circolare avrà termine: e di fatto, il rito'T·no al ritmo normale con la cl1i11i-


(..\~~o XXI:\, F'ASC. ~3]

SEZIONE

di1l:a. si verifica clinica1nente solo i1ella metà dei casi circa. l\Ientre, co11correndo ad esso concordemente .ambedue gli effetti della cl1inidina ora considerati, l 'altro fenome.I10 d e l ralJ.ent.ame11to delle contrazio.11i a u1"icolari 1s aTà costante: come s i. osserva appt111to clinicamente. go .4 ccele1·azio11,e 'veritricolare. - Il significato di questo f.enom e110 clinico è stato già di- · scuSISO. Vi sono due ragioni perc:l1è le risposte del ventricolo 1all'oreccl1ietta fibrillan.t e deb- · bano al11nentare di i1un1ero: la diminuzione (lella frequ enza a.u.ricolare e la paresi del vagg. CONCLUSIONE. Sono stati tt att:ati dieci casi, cl1e si aggiung·ono a lla stati s tica di essi in sei s i ebbe il rit o1110 al ri11no i101n1ale. Ft1rono tutti seguiti ele1trocardiografican1ente e s i constatò come effetto del farmaco t1n rallentan1ento della frequenza an 1·icolare e un acceler.a rnento d ella ventricolare in tt1t.ti. 111 u11-0 d.ei ca s i si ebbe 11na en1bolia ccrebr~Je. P er il re sto nessun clistt1rbo ·s u biettivo e obiettivo; anzi 11n evidente n1iglioramento nei casi con st1ccesso doP-O il rit<?rI10 al rit1110 n .01111ale. In uno solo, a tutt'oggi, s i ebbe r ecidiYa, .scon1parsa poi eon successjva somn1i11istrazione. 1

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18 marzo 1922. Ringrazian10 vivan1.e11te i p1·imari d el P oliclinico, professori Big11an1i e Cardu·cci, cl1e c j l1anno ooò11to per qualcl1e g ior11-0 in cuTa alc11ni dei m a lati dell a nostra se rie, i quali erano i·icovel'a ~ i nei Padiglio11i da loro di retti.

l .. ETTERATURA.

'

753

PRATICA

17. LESCHKE e OH~I.

1ned. ' ''och.,

ì\fOncl1n.

1921, 68, 65. 18. LEVY. J ourn. of th e .t\m . gio 1921.

~1 ed . i\ Ss.,

7 mag-

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9'

23.

;)O.

~1ACKENZTE

.

'

.J. Brit. ::\ie•d . .J o11m. , 8 ottobr·e

19'21. 24·. :\lELDOLESr. Policlinico, Sez. prat., 7 n1arzo 1921. 25. OPPENHEl i\IER e ~1ANN. J 011r. of the .i\m . l\!Ied. Ass., 3 dicembrEl 1921. 26. ORR. B·rit. Med . J ot1rn., 8 ottobre 1921. 27. PEZZI e CLERC. L e m a lattie del c11ore, novenlbre e dicembre 1921.

28.

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ROTHBERGER

29. SANTESSON. Arcl1. f. exp. Pat h. u. Pl1arm .. 1893, 32, 227.

'30.

SCHOTT.

208.

D. Arch. f. Klin . l\fed., 1920, 134,

Die ·unregel1nassige Herztii· t.ig k eit. Lipsia, 1911·. 32. ''7 lSSER. Tn at1g-1 tr. 11issert. Colonia, 19"20.

31.

'~;ENCKERACH.

1

Contributo alla terapia chirurgica degli epiteliomi primitivi delle dif a della mano. Dott. ARTlJRO :.\IANNA aiuto-c11irurgo neg·li. Ospedali di Roma. •

Dura nte il periodo di servi.zio di aiuto cl1irt1ngo n1eill 'Ospe,dale idi .s. l\ Iaria della Consolazion)e (Riparto del prof. l\riuzii) ho a .v uto occa;sione di osS!eirvare ed operare un oaso di .e pitelioma primitivo <]ella te·gion e d-0rsa le d e l pollice, ch e i1er i l s u·o de.c orso (sviluppo locare e in·etastas'.i) e i)er il inetodo oper ativo da m e seg·uito, 110 creduto opportuno p ubblicare, qt1ale n1-0clesto co11tribut.o alla c ura di tal i af · feizioni. 1

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1. BENJAl\f JN e v. J{APFF. Deutscl1. med. ' Vocl1 .. 6 genna io 19~.1. ~. v. BERG~1TA NN . 1\Iunchn. rned. '\' ocl1., 1919, 66, 705. 3. BODEN e NECKJRCH. D. Arch. f. KJi11. l\·1 ed.• giugno 1921. 4. CuSHNY e EDl\IUNDS. Arn. J ot1rn. Med. Se. , 19:>7, 133, 66. 3. DRt RY e ILIESCU. B1it. ~1ed. Jour11., 1° ottobre 1921. 6. ELLIS ,e CLARK-J{ENNEDY. Tl1e Lancet, 29 ot. tobre 1921. 7. FABER. Ug·esk. f. ~aeg.er, 5 111agg'io 1921. 8. FREY. Berl. klin. ,,~ ocl1. , 1918, 18, 19, 36. • G. In. D. Arcl1. f. Klin. 1\1ed. , aprile 1921. 10. JfAl\1BURGER. J ourn. of t l1e A.J.11. iVIed. Ass., 3 ielicembre 19'21. 11. HECHT. ''' ien. kli11. \\Tocl1. , 1917, 6, 171. 12. HECHT .e ROTHBERGER. Zeit.scl1. f. d. g·es. exp. ~led . , 1918 ; 7, 135. 13. HE\.VLETT e S\VENEY. Jour11. of the ~m. ~!led A.ss., 3 dioenlbre 19-21. 14. HOFFl\.fANN. Zeit scl1r. f. Biol. , 1920; 53, 47. 15. JENNY. Scl1,v. ined. ,,-ocl1. , 1921; 51, 272. 16. KLE\VITZ. De11tscl1. n1ed. ' '' ocl1. , 1° gffi'lnai o

Riferisco senz ' a1tro il caso cl inico :

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19'20. •

.111 a11i11Psi. S. G. di a. 57 n.ativ·o di Colli di Roiopiani, lJa;store, entra in· ospedale il 18 aprile 19-21. Il padre è i11orto a 42 arl.ni cli ma.Iattia act1ta in1pre.cisabi1e; I.a rn,a,dr e è 111orta a 60 a11n i sen1bra p.er .11n tu n1-0re mal~gno dell't1tero; ha dt1e fratelli e un a soreJl a viventi e sani. L ' i11fer1no ha in p11ecede,n .za g·od11to s.emp.re buo11.a. salute; ·11on h a prestato s,e rvjz io 111ilitare ; a.ss erisce .di i1-011 aver ma.i co11tratto malattie 1

veneree. Circa. ci11qt1e ar1ni fa notò l a co111parsa di 11na piccola tumefazione s11lla regione dorsale della base del pollice des tro in prossimità del primo spazio interdigitale; no11 Y•i poi.se molta a ttenzione e pe.r cir ca quattro anni la piccola t11111e fazione s i ma11t e11n€ della grandezza di


IL POLICLINICO

1111a lente. Circa un anno fa volle farsi visitare da un sanitario il qual.e estirpò la picco'l a ttunefazio.ne; al posto di essa residuò · una cicatrice di color1to rossastr-0 che lentamente an.dò aumentando in st1p,erficie; no•n .cweva però ,a lcti·n disturbo e poteva continuare i suoi lavori. TrascQI'lse-ro così altri sei mesi e neù dicernbre del1o scorso anno l'infermo volle faxsi visita.r e eta un a1tr.o sanitario il quale com1·nciò ad applicare stilla cicatrice UfI11 liquido caustico, seinbra a cido so1foriéo. Le applicazioni furoo110 fatte a giorni alte.mi per circa un mese. Do po la prima applicazion€ la superficie a.rrossata descritta si ·cambiò i.n una tumefazione ·eh.e a.n dò ma.n man.o .aum:entando in superficie ulcerandlQsi n°el mezzo. Pur tuttavia le appl·icHzioni del c.austico furono oontinuate ·~1empr.e coll a. sperar1·z a (a dire dell'i·11fer1110 ) d·i limitare l'acc~esc1mento del ma:l e. Ma i11 breve tempo, ·Cioè dal dicembre u. s. la tu1ne.fazi0Il'e 11lcerata a.ssunse dim1e11sioni sempr.e maggiori fino a che il sanitario credè opport.uno consigliare l' infermo a reicarsi in u,n ospedale. ~ da notare ancora che ·dopo la · prima applicazio11-e del caustico tutto l'arto superior.e ,s i arrossì e tun1efece e alla l'egion.e sopra epitrocleare ed a·sc~llar.e ·Oompairvero tumefazioni eh.e i1on scomparv.er-0 più.-

[.-\);NO XXIX, FASC. 23J

ascellare, tutto il pacchetto ghiandola.re è in. filtrato form ando un 11nico ·b locco di consistenza dura lignea, cl1e si continua in parte di·etro il 1gra11 p ettoraJe. Nulla di notevole nella fossa sopraclaveare. IJa radiografia fece rilevare una rarefazione del tessuto osseo della testa del primo metatarso. 1

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In seguito all'esame obbi.ettiv-0 suddetto si fa diagn·osi di epitelioma d·e l corpo mucoso del i\1alpighi del dorso de'lla n1ano destoo. oon metastasi epitrocleari ed ascellari e si decide senz'altro di op€rare l'infermo dividendo l'intervento in due tempi: in un primo tempo svuotamento del cavo ascellare, in un secondo tempo a.sportazio·n e del ganglio epitrocleare e ·disarticolaziQne d.el pollice. · Esame obbiettivo. - 'Indivi1duo ·in ·ottime Operaziorie (1° tempo) 23 apri!~ 1921. - Anecondizi·o.n i genera:li di. i111trizion.e· e sanguiifistesia generale cloroeterea. Incisione nel cavo cazione. Origani toracici e ad dominali ·s ani; ascellare com~ p.er la rioer-ca <lei vasi. lsolanon trace~ di lues n è pregressa nè in atto. mento ed asportazione di tt1tte le linfoghian.4. rto superiore dest1·0: è tutto più ing.rosdole .d.el oavo, un1a delle quali era grossa oome sato d-el sinistro, specialmente l 'avambraccio; lln uovo di gallina; alcu·n e di esse erano in la -ct1t.e di .e·sso· ha u·n colorito lievem.e nte cia- intimi rapporti colla vena ascellare, tanto che 11otico, semb~a più spessa e non si lasc ia sol- per -estirparli fu ·d ovuta Ìare una preparazione levare ch e a stento da l te:ssuto tSottostante. La completa di detto vaso e la legatura di alcune r egion·e dorsale d;ella mano destra è oc.cupata collaterali. L'esplorazione del gruppo delle da t1na vasta ul.cerazio11.e c·h e d·al primo spazio liTufogl1iandole oSottosaapol ari f11 negativo. Ei11terdi1gitale giunge suJl a faccia palmare, oc- 1nostasi accurata e sutura in seta lasciando cupando una parte dell'eminenza tenare, ri- clue .g rossi tappi di ~arZia jo1C:loformica. torn1a sulla faccia dorsale del pollic·e, segue il Essendo l 'indi.viduo roif>usto ed avendo to·llemargi11e estern-0 diel primo imeta>carpo fino rato b.enissimo la prima operazlon·e, il 27 delall·a regione Laterale est erna d·el polso, passa lo stesso mese st prati cò il 2° tempo. In olosul'.la region.e dorsale, ripie1g.and-0sj ·distalmente roeteronarcosi si estirpò coo una incisione per tornare al primo spazio · interdigit~le. I 1011g·itudinale il ganglio sopraepitrocleare, .e si lna1·gini del1'lll r:·erazio11e son·o ir.l(·egolari -e solasportò il tumore principale disarticolando il le,1ati in q11alche punto di pochi milli1netri, ed pollice con il suo metacarpo. Non fu possibile in uJtri circa t1n centimetro dal rimanente avere u.n lembo suffi-ciente pe.r colmare l'enorpiano dell a c11te; in Ql1al.che p11nto so·n-0 a.n r!l'1P me p,e rdita di E·ostanza e si lR-sciò lll!a gran estroflessi. I,a st1perfici.e è irregolarissima; s i parte della superfi.cie del] a ferita guarire per notano dei botto11cini carnosi di forma e grangranulazione. d!ezza va ria, da una pi ocola !,ente a·d una ciIl d.eoorso post-operatorio fu ottiini.o; l'inferliegia, di .oolorjto rosso fosco , con qua e là mo non ebbe che qu;alche lieve rialzo febbrile. dei punticini bian.ca stri. T t1tta la superficie La ferita 31sicella.re gran11lò e cicatrizzò rapisangt1ina faciln1'erite al più piccoi.o ·oo.n.t atto. damente; quella epitrocleare ritardò alquant0 La consistenza d·ei mar.gi.n i è ctura. La cute per lln lieve processo sÙppurativo. La ferita per circa 11n P-aio dj centjmetri in.t orno a1l'ul,- . alla man,o gran11lò rapidamente e al 15 magcer azione € di colorito rosso n.r'lèLeisiaoo e.d e gjo, ql1ando cioè l'infermo fu dimesso a sua infiltra ta tanto che i1on si pl1ò sollevare tra ricl1iesta, la. snperficie gr-anulante era. di buo11 due dita. Dalla s11p.e1fLci.e ulcerata emana u11 aspetto e note, olme11te ridotta. odore sgrad evolP. I mo1vin1e·n ti <le·l prollice sono Sull'argomento in oggetto nt1lla di speciale limitatissimi; qn elli clelle altre dita sono esiste nella letteratt1ra ad eccezione di un bel completi. In corri pon·den za della s ec1e d·ei gangli eµi· lavoro di Razzaboni cl1e 110 potuto le~gere protrocleari s i i1ota una tumefazione a superficie prio mentre mi accingevo a pubblicare il preirregolare. g r t11lde q11anto 1111a noce e poco sente -caso. inobi'le. Ln i)elle .:::l()prastantie è i1ormale. Brevi considerazioni anatomiche e cliniche Tn rorPi spo11 clenza clella r egione del cavo 1

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XXIX,

FASC.

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SEZIONE

quindi basteranno gia<?Ohè le mie considerazioni co1limano quasi in tutto con qoo,n to il Sl.1dtletto A. ha esposto n.el suo articolo (Chi rurgia degli organi del movimento, dicembre 1920' . . Rirorclo solamente che nel mio caso trovo ' la t·o11f cl'n1a del fatto ormai noto che al ganglio sopraepitr.oc1eare non giungono sol·a·m ente i linfatici delle ultime dt1e dita, come è detto i11 qualche trattato d'anato1nia, ma per 11t1n1erose anastomo·si vi 'perv.engono ancl11.~ qt1elli delle altre dita e della corrispondentn parte del çlorso della mano.J Nella mia osservazione i11fatti la metasta ~ i ca i1c·erosa de l ganglio sopraepitrc;>cleare era sorta rapidamente e prin1a di quella asc.ellare €cl aveva asst1nto uno svilnppo quasi maggiore cle1lt> singole linfoghiandole di qt1esta regione. Per ciò che riguarda La cura ho credt1to diYidere l'operazione in· due tempi per poter oon più agio completare i due i.n te.rventi re non aggravare tanto 'l 'infermo con una lun·g a narcosi. Si sa infatti che lo sv11otamen't o delle • 1infog-11ian1d0Je infiltrate del cavo ascellare è sen1p1~e un 'operazione indaginosa che richiede tempo e pazienz,a. L' ayer poi ag.g redito prima le metastasi ch e il tun1ore primitivo, cosa che consiglio sempre di fare . rni è stato suggerito sia p erch è cos1 si vengono ad interr ompere subito Je vie per ulteriori m etasta si e sia perchè come g iu stamemte fa osservare il Basti anelli ( L e~io11 i Cli· niche . 1910) se. si asportasse in una l)rjma se· dt1ta. operatoria il ttunore pri11ctpal e, l'infermo di mal grado si ass~giette rebbe ad una seconda operazion·e ritenendol.a superflua,' .giàcchè dai p rofani n on è compresa l'importanza delle i11etastasi. Il Bastianelli infatti ·nei tumori 1nalign i ciella ling-u.a ~ del paivimento della bocca con meta stasi cervicali divi·d e la ('Ura in du·e tempi operando prima le n1e tastasi e poi il tumore iniziale, per le rag ioni sopra esposte. Nel mio caso · infine l 'esame per quant o accurato della fossa sopraclavea;re, praticata anche durante lo svuotan1ento del -cavo ascellare, fu ne.gativa e quindi non ritenni opportuno praticare un i11tervento più grave. Per ciò che rig narida IlOi lo svil11ppo del tun1ore mi b asferà accennare alla grande influenza che hanno g li stimoli esterni, come è <lim ostra to nel mio· caso, in cui t1n turo.o re rimasto limitatissimo per oltre qt1attro anni, as~1111se uno svilt1ppo rapidissimo e lanciò metastasi, in seguito a.d applicazione cli sostanze chimicl1e, che debbono e.Siser sem,p re p roscritte .

PRATIC:~

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IGIENE.

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L'irraneidimento del ·burro. r

Numerosi e ?va1iati' s0a10 i microrgani&mi che si trovano nel bt11To; prevalgono negli strati esterni (fino a 47.000.00() per g.) ma non inan cano anche negli interni (2.000.000); sor10 pii1 a bbondanti nei burri di panna acida, in cui arrivano anche a 100 milioni p er g. e ·~com­ paiono quandq il burro è molto vecchio ed alterato. 1

A prescindere dalle speci e patogene, la fto1~a è più uni1forme nei burri di panr1a acida, i11 cui predominano i batteri dell'acido lattico; specialmente streptococcl1i. Fra gli altri gern1i, si trovano batteri biancl1i, gialli, fluorescenti, fluidificanti e non, e11terococcl1i. Bact. aerogenes, B. coli, diverse varietà. di prot~'; fra gli sporigeni, il s tlbtilis, il 111esentric1Ls, g'li anaerobi dell'arc id·o b11tirrico, di ct1i la eventuale presenza indu ce alterazioni nel }Jurro. Altri germi che si riscontrano sono actinomiceti (S t1:eptothrix alba,) blaston1iceti (Torttla ) e muffe (diverse specie). Notev1ole è l'influenza che tutti qt1es ti microrganismi 11anno sui caratteri del bl1rro, rr1olti, specialmente quelli d-e Il 'acido lattico, danno l111 particolare aJ."oma ·ch e si ritien e dovut-0 a piccole quantità di alcool, o di acido butirrico o capronico, od a pro• . dotti di deco1nposizio.n(I di proteine. Alterazioni del bt1rro possono essere colorazioni anormali (blastomiceti, muffe), consistenza molliccia (batteri mucosi), prodt1zione di botle (batteri pro1duttori di gas), od o!L'e di i)esce o di sego (fluorescenti, oidium lactis ), di r.a1pa (Bac. f Oeti dwJ la ctis; B. puti dum ) sai»ori divèrsi repugnanti (S treptoth'r ix, grt1ppo del sottile). L'alterazione più fr eque11te è l'irram1cidimento, che viene attribuito a diverse cause e com .. prende due processi spesso consecutivi od associati. L'unò è la scissione idrolitica dei trigliceridi d~gli acidi grassi, per m ezzo della lipasi dei microrganismi, con t1lteriore decomposizio110 dei prodotti di scissione. L'altro è l'ossidazione dei grassi da parte specialmente dell'ossigèno dell'aria e clell'azione co11comitante del1·:.i. luce e dell'a ria; la proclt1zione da parte dP.i. germi, di enzimi ossid anti i g r assi, IIllon è stata an cora dimostrata. Questi 1pr ocessi oon-o caratiel'izzati dalla perdita della particolare dolcezza e 1dell'a.noma., e d a fo•r mazione ·di prodotti di o.d ore e sapore spiacevole, nonchè d a sviluppo ·di aci·d itA; il o·usto di J'ancido poi sarebbe d-ovnt.o al l!l o so sitdazione {lella glicerina, messa in libertà dall 'idrol isi i niziale. 1


• ì56 •

IL POLICLINICO

L'accerta1nento della rancidità si fa princi1uateriaJi g·r ezz i usati per la fabbricazione cl~1 pa.lme11te in base aj caratt-e1i org·anoletti<'i; non grasso. Particolarmeii1te so110 causa di inql1ipuò servire con1e indice il grado ·di acidità. poi11a111enti i barili in legno e la carta da invo!chè gli acidi volatili, cl1e ag·iscono sull'odore gere. La preve11zione di tali a!terazi.oni ' ~i fa e s ul sapore, possono veni're 111eut1·ali.zzaii da co11 1111a ~c1 upoJosa p1llizia di t.utti gli ogg-etti p1rodotti basi,ci del l icambio (am111onia<..:u), o u sati e del personale addetto. <listrutti da altri germi; i nu1neri di sapo11ificazione, di j odio, l 'indice di Reichea:t-~1fBissl · i>ossono forni re qualche Criterio. I caratteri. del burro sono 1dive.rsi a scoon<la cl1e l'ira_·an.ci·dimento ·è ·do·v uto a cal1se fi sjMEDICINA. cl1e (a1·ia, luce, tempe1~atura ) o batteri-che. )lel })rimo c·aso E>i ha un colore più chia.rio, La pericardite nella nefrite c:ronica. <.l iminuzio1ne del nun-i,ero di jod.i10 (ossidazione (A. I . . . BARACH . .tl1n. Jou·r nal of 11ied. Science~-? dei g·rassi), (presenza di acidi volatili (spL"cialgennato 19'22). mente a cido formico), evi.dente reazione dell·e La ·p e.ri.ca.r dite fu trovata nel 4-14 % di aua.ldeidi, odore di sego, pi11 ttosto cl1e d i ra11topsie per nefrite, f'econdo le statisticl1e det cido. • vari autori; la n efl'ite, nel 7-14 ~~ di autJpsie Il burro rai1cid.o 1)el' O'l)era, d'i germi si preper pericardite. Su 929 casi clinici di nefrite ... ent.a più scu1·0 e tras1Jarente; vi è stata scisl'A. trovò 30 pericarditi; 1n.e1ssuna in casi di ~ ione dei g rassi con susseg·ue11te n·e11tralizzan.ef rit.e acuta, o di ne~·rosi, c-0n rite11zio11e di zione, cl istruzioì1€, evaporazio11e deg·li' 'acidi vosali ed acqua ·so ltar1to. TLi-tte si presentarono latili, l)l'evalg·ono qui11di g li acidi liberi, non in ca·s i di n.ef i·ite cronica, con ipertensi1or1 ~ i10vo1at ili, la reazio11e delle a Jdeidi è debole. tevole (in media 211/ 136 con un n1i11in1 t> di La l'anc1dità con od:ore aron1atico no~1 di170/110 mm. Hg. ), anemia &e·condaria Sl)iccata sg·ustoso -e c001i sapore l)ung·ente pessi1110 è data (g·en-eraln1ente 111eno di 3,000,000 di .e1nar.ie, e da. P e1iriic1:zliit11i gla11,cuni e l)UÒ essere prome1no del 50 /6 di Hb. ), nl.00.ica leueocitosi .e d otta a111che i11 i) resenza di alcali11ità 0 d acipolinucleosi, tendenza alle eman~agie (petecdità elevata (5 ?lo di alcali o di acido N I 1 ) ; la chi.e, porpora, epistassi, ematem-esi, rettor1~a­ ra11cidità accompagnata da cambia111e11t ) di gie), notevole azoten1ia, scarsa e tarda escrecolore è dovuta a bacilli, mt1ffe, Jieviti. Le dizione d ella fenolsulfoneftaleina., e cospicuH. aciverse azioni dei germi pos ·ono così 1 ag·g 1~up­ dosi (scarso contenuto di C0 2 nel plasma, in p.arsi.: media vol. 2'.B 7 oer cento). a.) Scissio11e 1d.ei grassi, Sflnza formazio11e Non vi ern ;vidente rapporto tra il g·racl c~ di eteri: la g licerina formatasi i1-::.> 11 viene atdi aci·dors i, di azotemia, e del distt1rbo di escretaccata. Fl11orescenti, prod i.g·ioso Oidiu11i lacti.;; z.io11~ della ftaleina. b) Sci ~sione dei grass.i , f-0rmazio·n e di et.eLa, pe·r1ca1"dite fu riconosciuta clinicamente l'i, glice•rina .atta·ccata. Clodosporiu1n bu 1·t1 ri, i11 27 casi, per la i)resenza di sfreg·amenti (2t> P enriicilliu,11i; , casi) 0 d'i liquido (1 cas-0), che in queste l)e1·ie) J\Ianca Ja scissione d ei g·!·assi, formaziocard'i ti è generalmente scarso. La sopravvivenne di eteri, glicerina at.tac·c ata. ~1ycode1·n1a. za fu in media di se·dici gior11i, ma in qu :.1 Jche caso di alcuni mesi, fino ad un a11no (1 ca so,. Pa,rticolarme11te im1)ortanti so110 le 11111!1e, con sir1fisi pericardica, ved11ta alJ'auto1)sia) . . opratt1tto p-ee l 'evide11te conte1nuto in lipasi; N . Stokoe recenteme11te l1a pof·uto riprodurrA Nè l'acidosi nè la pericardite sembrano essei e state la cailsa mortis, da attrib11i·r e piuttosto i)erin1er1tal111ente nel burro diverse alte1•ttzi oalrazotemia. L'a.cid.os i fu spes~o con1battut a col 111: inseme11zand olo con di\rerse 11111ffe e tene11])icarbonato. dolo p er 7 giormi a 20°. Il P enriicilliurn, glauAll'.a utopsia, praticata i11 18 casi, furono trocu ni dà odore di acido butirrico, l'Aspergilltts vati gen·e ralmente reni atrodlci (pier lo più atrDodore di 1·a11cì1do e d'i 1n11ffa , il Ctadospo:··i1l1ri fia . g1on1e1~ulare, e talora arteriosclerotica.), in odo1·e cli veccl1i10 e cai11biarnento di colore, il accoirdo coo la massima parte degli .at1tori: 1llucor 11t·itccdo odore di veccl1io e d i ra11cido. solo 1Stewart l'it.i.ern e la pericardite egualmente rrutte queste a ltera.zio11i, cl1e si os~e.rva.n1) a11fr.eqt1ente nella nefrite 1)arenchimatosa e nelcl1e 11ella inargarina , nell'olio di cocco o r.l i l 'interstiziale. palma, e -qu]ndi an·cll e nei burl'i a1tific~uli o Fu trovato general1nente scarso liquido net 1ni . . ti, prove11gono d a conta111i11az io11e clell'aria, pericardio; in u11 caso nel quale era stat'1 c.leg·Ji t1tensiJi, dell e macc11i)1 e e de.gl i stes i fatta la pu11tu1 a , n e furono t1·0 \·ati all'n 1tnp1

SUNTI E l{ASSEGNE.

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XXIX.

FASC.

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SF.Z CO!\E P 0n.."•TJ I.A ' -

:0;ia 2000 cc. L'epicardio, g-ene.ralm€11te is1Jessito, 1nostrava in cinque casi t1n'infiltrazione di p0Jint1cleati, ~ nei ri111ane11ti l111'in1filtrazione linfocitaria o 11essl1na infiltrazione: i11 qt1eti le cuJtu1 e rimase1 o steri1 i, negli altri furono trovati v;tri cocchi p:i-0geni, il coli, il b. di • Friedlander, e lino s11eciale bacillo gramnegativo: simili reperti istologici e batterio logici ebbero aneli.e altri AA. In d11e casi il ge1n1e fu coltivato a11che dal ~ angue. In t1n cas-0 C·Oln hro11copolmo11ite terminale da pneumococco tipo l''" il J)ericardio risultò sterile, be111chè il pneur11oco cco sia t1"a i germi el1e l)ÌÙ generaln1en te invadono il pericardio. I . . ' _L\. ricorda i tentativi di p1 odurre ~ peri111e1n­ taJmente negli animali una ))eTica1 dite ledendo i Yeni, o iniet.tand·o urea e carbo11a t.o a·a.rnmonio nel pericardto, con scarsi ed incecti risultati: vi riuscì Banti associandovi la caute1·izzazio11e del pericardio. Il siero dei nlala t. i cl! IJeticardite brightica è meno tossico del siero d e i 11ormali. Tuttociò sarebbe cont1·0 l'iJJotesi cli t1na flogosi toss ica. ~fa l'infezione non s1)iega ·la freqt1enza della pe.r icar:dite n ella nefr~te, che pel' importanza etiologica viene subito dopo il r~11ma.tismo e for e dopo la l)Ol111onite e le infezioni da p iogeni. In più del 50 °G dei casi cli pericardite brigl1tica vi è })11re 1)1.eurite o idrotorace. econdo Fischer la 111iocardite ure1nica. sarebb e pri111itiva , la p ericardite seconda.ria, pe1· contiguità . Nei. casi dell' A. f11 talora ' 'ed lita 11n·i11fil trazfone lirlf ocitaria circoscritt:J. del miocardio. Il })ri,ncipale argo1t1'ento 1)er .11na fl ogosi tossica è la f1·equente sterilità delle cult11re. L'infiltrazione linfocitaria presente i11 tali casi non ha celll1le ·giganti i1è for111azioni simili a tubercoli tipici o atipici. L'A. amn1ette che sulla. sierosa lesa chimican1ente possano poi at . tecchire dei ge1·mi: si avrebber.01 co sì d ei ca~i ad etiologia 111ista. D. 1

CHIRURGIA. Sulle malattie delle vie biliari. Risultati dèl drenaggio dnodenobiliare. (V.

LYO~,

H.

R. ELLISSON. A1n. Journ. of 11ied. Sciences, 1g en:iraio 1922). CheY'Iley ne l s uo Jiliro ,s ulle malattie della cìstifelle,a comic1t1de cl1e, c om·pa1"Se le coliche, la ding11.o s-i è facile, i11a il p1roc esso troppo avanzai o l)er fa.re altra 'Cura che la cl1irl1rgica. In a ssenza di colicl1e, sia per lo stadio precoce. sia percl1è il ca lcolo ,già for111atosi è qujesce11tc, la ·diag11os,i è molte vol.t e in1possibile. Gli AA. sostengono i11'vece che n ello staidio preealcolr0so la diagno ~ i è SJ)esso poss ibile , oltrechè per i di RARTLE,

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stur1bi dispeptici, lJer n1-ezzo del sistematico esa1ne cl1i111ico, batteriologico e citologico del 1-t l)ile estratta col drer1agg·io dt1odenobiliare. Esso va praticato s istematicai11ente i11 presenza di alcuni fattori etiologici, quali il tifo, l'in.Ht1.enza, la bronchite cronica e le sue complicanze, la tq11sillite ricorrente, la nasofaringit e cronica, la sinus.ite o 1a sepsi 01.,ale; così pure qUJall.11do nelil.a :storia vi è un ittero catn rrale, o· il paziente prese11ta una pigmentazio;,i1e biruna della pelle, o su·b itterica delle sclere e del pa lato dt1ro, o mostrr a evidenti le pic~ole an a.sto1nosi, a tela di ragno, delle collaterali portali sul rn argine costale, o 11a tela11gectasie mult~­ ple. . ono fatti tossici la pigment.nzione bruna,. e r en1i c1a11ia di .cui n1olti infe·r m,i si l.a111entano; dJipe11dono dalla stas,i biliare neilrl a cistifellea ,e nei più piccoli bili dotti, i1oncl1è dall'affievoli1,si .della fl1nzio11 e disinto.ss ica11te d el fega -.to. I.a stasi biliare talora d1ip.e rl:de da una v i1sceroptos i; spesso a Ila si.ndrome biliare c011co1nita l1na dt1odenite, una ileocolite e sigmoidite, o dei postumi di a1)pendicite, c.hie ri1)eton-0 lEt infezione da.gli ·stesisi focolai pri111itivi, nasofa rin,ge i, t onstllari, bro11cl1ial1i, ecc. (~.indrorr1 i n1iste) . Gl i AA. studiarono 100 ca.si ·Col loro metodo :cl i essi solo 32 si sarehbeeo pott1ti diag.n.o sticare ~enza il d renaggio duodenobili·aire. Vi er~r\C> 27 sin,dron1i nietté di ~olecistite, 4 di c olelitia~i. 22 s in·dro1ni n1iste, .e 1.7 prese11tava·n ·o is olo sin to111i di sp e11tiei vaghi: jn questi fll tro,·ata qua si cost.ru11te1nente 1111 i11fezione del t11atto duocl e11obiliare, in l1na bt10 n-a inetà dei casi streptococrica. 1I dre-11ag·g·io dl1edenobiliare si fo11da s t1J prin cipi.o, stabilito da i\1eltzer, ch e~ introdnoendo 11el duodeno lina solu zio11e di solfatq_ di magn esio, si rilaiscia lo s1fint.ere di Oddi e oontemporanean1e11te si vn·ota la cistifellea nel d.uodeno, onde la. bile l)ll Ò. esser raccolta dalla sonda introdotta n€l ill1ocleno a tt,ravers o il ·P iloro. Il i11etodo è stç\to 1arga 111e11te appl.tcatc ai1che a ~.opo cl1r.ativo, con l1uoni ri1sultati. A scop o cliagn.ostiro fll dap1)rima adoperato nei postll!11i di interventi opéra tivi: risultò u·n~ sepsi biliare nel 60 % ct.ei casi d.opo la coleci ~tecton1.ia, e 11.el 100 % dopo Ja coleci.stostomia ; talora questa sepsi el\'l la causa ·delle persisten . ti .soffrrenze d'O!)O u11'appe111dicectomia. Gli li~A ­ racc.omandan.o, !11.ei casi di infezione locale de r tratto digerente, a ·s i.Jnd1iom e sen1plice o mist a. di ricercare a cura·r e il focolaio pri111itivo. Secon{lo Rost la qu1antità di bile ve r sata 11.el ct11od eno dura.tnte la -Oigesti-011e è r egolata ·d all.a composizione cl1m1i ca del chilo; pertanto un au111ento dell'acidità gast·rica depone p-er un a 1

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[_:\xxo XXIX,

JL POLICLINICO

<:olecistite i1on calcolosa, .. . mentre una iponcidità, prodt1cendo un cl1i lo scarso di peptoni, pro-vaca una relativa sta s i biliare, e favorisce la iorn1azione di calcoli. Dopo gl'interventi stille ·vi<· biliari è frequente il rig·urgito di bile 'Ilello :.<Stomaco, ancl1e a 'digiuno: ciò parlerebbe per i1r1 disturbo cle lla normale innervazione anta~011ista della i11uscolat11ra cistica e ·ctello s.finiere di Ocldi. U110 scolo continuo cli bile n el i<lu odeno è i1ettamente patologico, ·e p11ò cagio·nare t1n a g·rave e i1J1Jtr:attabile diarrea. Nei loro 100 casi g li _\Li\. ebbero un reperto batteriolo:gico positivo 93 volte (streptococchi, stafilococc lì.i. coli, B . subtilis, B. piocia11eo, tifo) ; ?)6 volte trova rono segni di d11odenite, con abbotJ.-dante esfoliazione dell' epitelio: i n t:ve casi es trassero viva la La111blia intestinalis. In 91- ca:s i a1)plicaron6 la tera1) ia del lavagg·io e disi1ìiezione clP.llo stomaco, seg·uit a da drenaggio <l11odenobiliare. Spazzavam.o poi la bilie infettfl -e~c re ta mercè un lavag·gio con soluzione di Rir1ge r (250 cc. a 39°, lasciato fluire lentamente du· rante 2-0 min11ti). Ogni seduta durava ci!'ca i re ore. 1'alora u siar0ino anche irrig.azioni del -colon. Come coadiuvante prescriveva n.o fer111 e11ti clig·estivi, colagoghi, cura igienico-dietetiioa, elettroterapia, psicoterapia, a11 tovaccini , event11almente tratti dal focolaio primitivo . Le sed11te era·n .o dapprima d11e per set-tima11a, i1oi una, poi due al mese, da c01ntinuare anche dopo la scomparsa d.ei clistt1rbi :Soggettivi, fin·c hè la bile estratta non risul-tava norrnale. lVIa non serr1pre poterono gi·un.gere a que sto: tuttavia, d·al pu'l1to di vista -sintomatico, ebbero 73 guarigioni, 17 migliora1nenti, 4 risultati nt1lli. Gli AA. ritengono utile integrare la cura chirurgica, quando e "linclicata, col drenaggio duodenobiliare. 1

0

Riferisco110 più estres ·amente .su due ca;si. t Jino presentava un.a sindrome suggestiva di . t1lce ra (l11odenale (acidità, dolore circa un'ora <'Clopo i pasti temporaneamente attenuato d al1'ingestione cli a.ltro cibo, ecc.); man.cava no J>erò i dati radi1ologici e di lab o1ratorio. Gli AA. -trovaro.n10 11na duodertite catarrale ed .esfoliativa; provocando 11 vu~tam.el!lto della oisteiellea l!'accolsero 90-1'50 cc. di bi1e rist.agnante, verde-sc11ra, torbida, viscosa, pieina di · fiocchi <:l i m11co-p11·s ; oonteneva molti cristalli di oolestei:in:ni ·e co1onti.e di cocchi (stTeptococchi -em olitici ). Jl coledoc.o era a perlo anche a di:giu 110: ciò accade generalmente n .elle duodeniti e co.Jan g iti. e talora anche, per riflesso, nel piloro$})asmo: a ppendicite e colite. Il pa-zie11 le p1·ese nta. va anche una g·a.strite, con ipPrsec r~ z io11e. e motilità ritardata ad ii1te rTIDi t te nza cla piloro1spasmo; aveva tonRillit.e ec"L 1

23j

ascessi dentari. Gli ,·ennero tolte le tonsill€, clonde si prepa_.;rò un autovaccino, e curati gli alveoli dopo l'estrazione dei denti gUJa.sti; indi f11 sottoposto per circa sei mesi al metodo di ct1ra degli i\ ..\. Ebbe guarigi001ie sintomatiéa, persistcmte dopo sei mesi: la bile era tornata oormale. Nell'altro caso si tratta di una donna di 33 .anni, che soffriva di accessi di emicran~a destra, con rare irradi.azioni a sinistra, ogni 10-15 gi.o.rni: essi l1a lasciavano -spossata per • 2-1· giorni, e terminavano spesso con vomiti biliari. Ne1l'anamn esi nessun,a infezione, trann·e 11n 'otit.e catair.ral.e 1sinistra. La dis'tribuzionP del dolore pareva in rapporto con la branca auricol·are del pn·e umogastrico. I soli farmaci di qualche utilità erano i coJ.agoghi. Gli AA. estrassero bile nera, -st.agn·ante, viscosa, infe tta di str.ept. viridans e B. coli, con sedimento niooo d·i epitelio cistico, pus, cristalli di colesterin·a e sali ,a;morn. I ·b atteri erano in colonie, ciò che è .d imostrativo del·le vere infezioni. Bile veni va eme....~a· anch-e a ·digiuno. Fu trattata per 5 mesi col metodo degli AA. Il ·vaccino provocava le prime ' 'olte accessi inteb.s1 di €ID icrania: questi di\ en'J1.ero più ~ari e meno intensi, finc·h € ·scompa:rvero, e oon essi la pigm·entazione prl1n1a , la c-0stjpazione, la 1~.cmnolenza: rit.ornò iJ pi.eno vigore fisico e mentale. .Sei me.si d·opo la cura la guarig·ione persisteva. e la biJe non m ostrava più nulla di patologi·CO . DORI A. 1

1

NEUROLOGIA . S op r a li n c a so d i e m i c or e a con reperto necroscopico. Il caso è riferito da G. Campora ·n el Path {}l.ogica del 15 gennaio 1921. ,S i tratta di una donna di 70 anni nella cui n l1a.mnesi remota n11lla vi è degno di nota. TI 26 g-ennaio 1915, st1bito dopo improvyiso malessere presentò, n ie lla m ·età sinistra del corpo, movimenti involontari che amda,rono sempre più accentuandosi. Obie.ttivam€nte si notavano intensi . m01Vimecriti a tipo coreico nella met?t sinistra del corpo con qualche brevissimo momento di tregua, ma esaJtantisi a ogni piocolo eccitam€nto psichico. I movimenti cessava.no completamente nel son:n10. Nulla nellla nwtà clestra del c-0rpo : soltanto nei muscoli mimici, della ling11a, del faringe, i movimenti e~no }) ila terali. La parola e la d~gJ·utizicm.e ne era110 più o meno disturbati. A si11istra notava.si ipotonia, talora i"rrigidimento reattivo ai movi~ menti passivi; la forza m11scolare era lievemente diminuita. Nt1lla a carico della refletti\·ità. Il segn o di. nn.b inski era a~sentP. Sen•

F.\SC.


{ ..\1'1:'\0

XXIX, l~ ASC. 23]

759

SEZIONE PRATIC.-\

~ibilità

st1perficiale e profonda integTa. Esistevano ìno.ltre nella metà sinistra dolori sponta11ei, incomin·ciati qu·alche giorno dopo l'inizio . del male, provocabili anche alla forte pres•sione. Fondo dell'occhio normale. Visus 2/3. Co·· scienza integra .m a la paz. era oltremodo di~attenta e incapace di dare pr~cisi ragguagli. 11 1°1nia.t·zo· 19i5-i- moJVi,m .enti core:tei 'Cominciarono a d.iminuire e cessarono completamente il giorno seguente un'ora prima che la pazien1e moriss·e. L'esame necl'oscopico fece notare ciamosi della metà sinistra del caidia vere, mentre la parte destra era anemica; ed.emi dell'arto superiore sinistro. lpertroifi·a concentrica del cuore con infiltraziiOJl.e adiposa del mirocardio destro; aterosi delle oeronaTie e diell 'aorta; bronchite purulenta) edema polm1001are; atrofia degli organi addominali. L'esame del ce1·vello pr.aticato ooi tagli in serie, secondo Déj érine, fece notare al taglio n. 71, in corr~spondenza della riegione sottotalamica una piccola fessura emorragica, lunga pochi mm. , a d.ecOII'&o tl'asversiale, al clisopra (lel pedunco1o cerebrale in corrispondenza forse dell1estrenw anterior€ d~l corpo del Luys. Più i)Osieriorme.nte (tagli.o n. 75), la lesione prendeva l'a:spetto di una cisti apo.p lettica di form a lineare, a margtni oO!llaier.ali e circondata da un alone di lieve suffusiJone emoTragica; La cisti interessava in gran parte il oorpo di Luys, lasciandone ir1tatta la porzione estema, si pro1unga\1a medialmente nell'area di Forel e si arrestava a 3 mm. dalla linea mediana. In corr:ispondienza al taglio n. 78 la ciisti era intensamente emorragica a form a di S abbattuta di cui la curva più esterna circondava l'estremità esterna del loc11s niger; decor.reva quindi superiorn1ente e parallelamente a questa formazione distanzi-amdosene d~ UM o ·d·u e mm., volgeiva poi in alto verso il nuc1eo rosso di cui ne interessava soltanto Ja ·capsula nel tratto inferiore e latara1e. Il ~egmento posteriore della capsula i1n terna norn era interessato; infatti nella sezione immediatamente po1steriore alla precedente non v'era più traccia della lesione. n-è altre lesioni e.sistevano nei tagli successivi. Che l'emicorea dipendesse da questa unica lesione controlaterale è fuori dubbio .a nche per quel che è stato osservato in casi consimili da parecchi autori. Ma è an.cora da. stabilire quali delle diverse fo.rmazio.n i della b~se del cervello d.ebbano essiere colpite eleitivamemt.e e necessat'ian1ente in ogni caso di emicorea. _L\J.cuni ammettono, in tali casi, ·1esioni del nueleo roSSQ e dei p~11ncoli cerebellari superiori, e cioè lesioni di q11elle vie nervose che •

I

dal oervelletto vanno alla ·corteccia del lato opposto passando per il peduncolo cerebellare superiore, nucleo· rosso, talamo e irradiazioni ta1amiche; tutto ciò p~rò 'n on è d'accordo con qtl:anto presenta jl caso descritto nel quale j1 ped1mco1o cerebellare superiore è integro e il nucleo rosso è interessato semplice.rn.e nte n elln sua ·eapsu1a. La fe-rmazione -plli- in-te-res-s&ta· è --qui inrvece iJ nu·cleo di Luys. Lo stt1.di-0 istologico ha dimostrato cospicua d1egener.a.zione delle fibre formanti l'ansa lenticolare (che sono dirette tanto al n. rosso quanto al co1rpo di Luys e al locus niger), delle fibre diella capsula del nucleo rosso e di alcune fibre .dJecorrenti entro il nucleo lenticolare fino a ragg~ungere il putam.en. La lesion.e· adunqt1.e oolpisoe le vie di quel gruppo di formazio11i della base di cui il :n. lenticolare è la p.rincipale, senza poter~ d 'ialtro·n de stabilire quale sia la più interessata di q.uestie parti che og.gi vanno Siempre più prendendo 0 gnuna ltn signicato an.atomico e funzion·ale div~rso. •

1

..

B ENEDETTELLI .

CENNI BIBLIOGRAFICI. N oiiveau Trait é de M édecine . lntoxication-s (fase. 66 ) ; Avitamin.oses, nialadies par agent.., pliysiques, t1·oulJl es de la ni1,tritiori (fase. 76 ) .

l\!Iasson, éditeur, Paris. - Prix: fase. 6e, Fr. 35; fase. 7e, Fr. 35. c .oi ,fasciiooli 6° ·e 7° il nuovo trattato di medici.11a, diretto da \i'\' idal, Roger e Teissi.èr, si arrioohtsce d'i caipitoJi, ohe offrooo un intel'1e1sse di biologia generale, oltre ohe di pratico interesse medico e sociale. Il 6° fascicolo è ·die1di·cato a lle intossicazioni. Trovano posto nel vo1ume, ·preicedu"ti da un caipitolo 1geinerale cli Roge.r sulle intossicazioni, il satl1rnismo, le intossicazioni da rame, da zinco, da stagno (Pinard), le intossi1Cazioni da ossido di carbonio, oo gas illuminante, da idrog·eno solfo·r ato, ·da solfuro ·di carbo·n io, da idrocarburi (Salthazard), da acido picrico (Garnier), da gas di gu,e rra (Clerc e Ra.mond), e poi l,alcoolismo, il caffeismo, il teismo; ]P, intossicazioni da oppio, da etere, da cocaina, le intossicazioni alime11tari, da funghi, completan.o il volume. Esso· è v·e ramente utile, ol tre cl1e per la rarità dei libri che di tali argormenti trattano ex proifesso , anche perchè questioni di attualità (com.e alcun.e intossicazioni ,,oluttua;ri·e, cl1e con impressionante rapi·dità varo.no diffondendosi tra le nazioni civili) sono affrontate da competenti. Nel fascicolo 7° la modernità degli argomenti tra1sp,a re nettamente dal tito.Jo dei oa-


?(?O

·

IL POLICLINICO

pitoli: vita111i11e e avitaminosi (Roger), u1alattie ser·iche (P. Cou1mo11t), disturbi e n1alattie detern1inati dall' anafilassi (Pa,gniez), oltre alle malattie della nutrizione (Le Ge11d re), olt1~e ai 1capi toli sulla p1el_lagra (Perromcito), sul beriberi, sullo sco·rb11to, cl1e. sono ag'gre1gati al le a.vita111inosi. N·on sem.prc al1' indirizzo rnode11~no 1clegli ideatori del libro corrisponde t1na esa.uriente trattazione; fo1-se l'incertezza di aJ.cune moderne vedute a ciò c·ont11.bni's-ce; n1.a il lodevole coraggio con cui sono affrontate questiomi moderne i11 t1n ti a t-tato, è .o pe.ra che va incorarg·gia ta da. tutta la simpatia deg-ti st.udlo·si. t. JJ. ~1 .

:YIOSSE . . J>atholog ia u.11rl Th crapie des liii-

·n1,olitischen I1ctertts (in-16, pag. 50, C. ìVIar-

l1old, Halle a. S., 1921. - Mk. 12 e a111n. ). . ()ueRta b1·evf monografia porta il n . .3 del \;II fa~cicolo della. collezione di n1011ografie staccate sul le malattie della digestioil1e e del ricai11bio, ·edita sotto la clirezione di H . Strauss. È ltn lavoro cl1e rivestendo la for111a di una g·1·ossa rivista s intetica, espone tutto quant0 . i conosce fino ad oggi sngli itteri en1olitiei cc•11geniti ed acquisit i: vi sono trattate le q11 estioni rig·l1ard arlti la et iolog·ia e ltt patog·e11esi cli questa ;nalattia, di cui vier1e ordinata111ente esposta. tutta la parte clini ca; correda il fascicolo t111a ricca e agg·iornata bibliog·rafia. È t1n lavoro ch e si leg:g:e t11tto d ·u11 fiato e con profitto. !J . saba.tini.

L eh.rbuc1i J(li11:fsc li~r n ·ta(/1tnsfil-t 'll1 Ld Unsersucliu1igsnt(}t/iodik. 5a 1ed. i11 8°, pag·. 96'3. Urba.n & Schwarze11berg, 1921. - M. 390. Gli studios i jtaJ ia.ni già })e11e co11osco110 questa pregevole opera, cl1e oggi compare nell:t $11a 5a. edizione, la qt1ale segue a breve scadenza l a precedente,. ·rapidamente e.SiaJurira. !11 q11es ta i1t1ova edizione il titolo è stato leggermente n1odificato in qt1el]o di: Trattal(l di cliagn,ostica cli·n,ica e 1rietodi di esame, a.vb11do vol11to gli .t\.l1to1·i cl1iaramente indie.are come il libro i1011 si rid u e.e ad una semplice en11merazione di m etodi di esami clinici, i11a mira sempre a collega1·e e riferire l e l·ice1che coll1oLhiettivo del la dia.g·11osi. 11 Jìbro di B. e . è un con11)let 0 trattato di ~e111eiologia .fi i<'a e funzionale; tutte le ricerche i1.ece-ssarie ed utili .a l letto cle ll 'ammalat-0 o nei laboratori di clinica vi ha11no trovato deg110 s viluppo, esposizione chiara e rag·ionatri , <.tpprezzame11to eqt10, descrjzi001e particolareg·g·iata e s isten1atica1nente ordinata, colleg·an1entc• logico ed ognora diretto ai fini della dia• gnosi e della clinica. 1-{HUGSCH

un (l

ScRrTTENHELl\I.

0

~1\NNO

XXIX, F ASC. i3]

No11 vi è nulla di superftt10, nCY11 ci si sperde i:1 es1)osizioni dt1bbiose od ipoteticl1e, o in affermazion i di fatti cl1e non abbiano acquistato, l)er la i)aternità deg·li osservatori o per la se1·ietà dei co11trolli, t111 positivo diritto per esser i:ire e in considerazione. E tutto ciò senza scal)ito della inclusi o ne nel libro di qurunto v'h.1.. cli moderno nel campo della clinica, dall'encefalite letarg·ica ag·li itteri dissocia ti, dalle crisi. colJoidoclas icl1e. aJ pn~un1operitoneo. Parole di lode 11on voglia1no dunque lesinar-e a questo libro, se pure in .esso i1on abtJiat10 t l"'ova,to il n1erita to i::>ost9 i lavori scientifici italiani. g. sabatini. ì\lARY

e l\ IARY

ALBERT

1

ALEXANDRE.

Dictionnaira

de biologie pliys·ì ciste. U11 voi. in-8 di 4-08 pag. con 72 fig. - A. ~1aloine, éd., Paris. 1n21 . - Prezzo ~.o fr .

Secondo l' eSJ)·r essione di d'Ale111l)ert, l'univePso 11011 è 011,e lJn ffitto unico, u11a grande verità; a qt1 esta concezione unitaria, dic01I10 g'li Al\.., non d.ebb0010 sflig.gire i fenon1e11i de lla , ·ita, cl1·e n,or1 YUn!n10 considerati come qu·a lcl1e co~a di isp€c iale .e teleologicam.ente superiore. Questo ·concetto n-0n è certamente nuovo e· l o si è veduto fortemente sost.e·n uto dai materialisti contro i vitalisti, quando si riteneva di pot.eir s1)iegare i fenomeni ,~ itali come esponenti di proressi chimici. La tei1denz.a attuale è verso unia mag·giore generalizzazione, attribue11do tali fenon1eni a fo.rz·e f1sicl1e, come ca111binmenti di stato, caricl1e e lettriche, forze capillari, ecc.,. quali vengono studiati dalla. così detta .chirnica fi·sica. Il lavoro ·deg·li A~.\. è inforn1ato a qu,e sti principi: Jia mate1·ia vi è trattata in numerosi capitoli staccati, di cui taJ11ni f.or1nnno piccole n1onog·rafi-e, disposti per ordine alfabetico. Qualche argon1ent.o è svolto con st1ccessiva I,argh.e zza, come, l)er es., l 'id:r ogeolog·ia, che sen1.bra qui ft1-0ri p-0-sto e che con1pre111de alt.re 80 J)agrn.e.; talvolta 1'osises:&io.11.e dell 'unicita dive111ta i'perbo11ca, come, pe·r es., 11el trova .r e l1n'analogia fra le ic ostanti fillotai&gic·h e (diSJ1osiz1one delLe fo.g lje i1ella pia.nta) ed il temj)O di rivoluzione nei r>ianeti del sistema so1a-Pe. Nell'in1sien1e però 1a lettura riesce inte11essant.e e· mostra 1'e nuo1\'e· vie che si aprooo alle ricerche biologiche. "fil. 1

1

1

G. BATAULT. Le problème jttif. Un voJ. in-16. Librairie Plon-Nonrrit et C. ie (r11e Garancière, 8), Parigi, gi11gno 1921. - Prezzo fr. 7.50.

Chi legg·erà que.sto libro sarà in grado di formarsi t1n'idea cl1iara e documentata del problen1a ebreo, così mal conoscit1to. l..,' ..\11tore raccoglie a11zitutto le prove di t1nn


f.4NNO

XXIX, F ASC. 23]

SEZIONE PR.\TJ C.-\

recrud-escenza del rnovin1ento a.n~isen1ita; f)Oi moS'tra come 1'ideale ebraico sia Ye11t1to formandosi cd eYoI·ve11d-0 attraye1~so i secoli, dél quali sorgenti deriva, ,-erso qt1ali scopi è di1·etto, q11ale ne è la potenza d 'irracliazione .e quale è l'import·a.nza d·el st10 con1pito storico· ehiude con t1n esame critico delle solttzionl i)roposte. G. F.

ICCBDEMIE, SOGIETA MEDICHE, CON6RESSI. •

Ospedale Civile di Brescia. Conversazioni mediche.

::.:,_.dute dcl 17 febbraio e del 2 1nar.:o 102:!.

Pre:o::iede il prof. CA:'IIPA~I. I si11fonzi peritoncal'i nel tifo.

Dott. l~ERGOLLI FR.\.:\CEsco (relatore prof. ART~R'J CA~IPJ.~-r). - L'O. fa una riYista letteraria con1I•leta s u quanto è •tato sc1itto intorno allf\ COJ.ll11licazion.i J:>erito11itirhe clel tifo dal pu11to di Yista sen1eio logico. 'l'u bercolosi periton ea le latent <> e sua guarigione anatorn-i ca.

Dott. GIAco~ro FILIPPI::\I. - 1.'. ì\1. Ye1111e operata nel dicembre 1919 e nel gen1~'l.io 1D22 dal clolt~r Ferroni: chirt1rgo !)l'imario, JJer n1etro-salpingite. Al l)r11uo interYento si ri contrò peritonite tt1bercolare diffusa senza aderenze nè briglie. c:o11 ~arso .essucl.ito. Dato lo stato {lelln . ieror-:a 1'01~­ ratore 11on I>roc:eclett~ alla demolizione dei 0o·e11it<1li _ interni.

. --~I :secondo inte rYento Yenne constatata la gua1'1g1one anatomica del processo tt1ber00Jare . La sie1osa era liscia, lucida, mentre non si rileYò la 11resenza di a deren7..e nè cli briglie cicn trizin li. Notevole in q11esto caso è: 1° la g·un rigione anatomie-a f.;.e nza la forn1nzion<' cli teFi~u to cicatriziale:

2° il cleco1·so s ubdolo della pe1itonite t11berc<>lnre, !)€rcbè tanto prima del 1919 che dopo il primo interyento laparotomico i disturbi furono q11a . ~i esc1u ~iYa111ente a carico dell'apparato genitale interno. JJa s1-~

'.r.

ì\I. è uscita d·a questi spedali da un me-

e sta bene. 8opr<i un ca.·o cli cisti der1no'ide dell'ovaio ritorta sul peduncolo in, gra/1.:ida al 20 nLese.

Dott. R<>LA~oo DAVOLIO lVIARANI. Il caso i;1 <1uestione, t1nit.t1ue1tte ad alt1i venuti all'osservazio11e in questi Spedali (•.\.madoni, Bontardelli) eù a quelli rac-colti dalla bibliografia, dimostr{l : 1° la gr~nde in1portanza del segno di Kuste1·; 2° la ness1111a influen7.a dell'atto operativo sulla gravidanza ;

761

.••, I

., a 11 l"tP.·!'ìità clelrinterYC'nto in temvo ntile potendo c~,.,e t·e il t111uore cn usa di distocia. ,r...;opra ll>I caso di tubcrcolo.'-i 1>1iliare rirclota cla 11.110 n1rningite . apoplettica.

, l>ott. ,,-ILJ.I.\bf ZAx1x1 (rel<-1tore prof. ARTUR!> < .\'.\rl'.\XI). - Riferi8<?-e di u11 militare elle in pic11.0 b:11eis-isere, dopo llna lunga ed estenuante marc:1·1• ! •e J)re li~ o dn convu 1s1on1, · · perdita ùi coseienz:1. eon inerzia p upi!lnre e anisocoria, p~rdita di lll'iData ln ~nbitn 11eitit cle lh1 crisi , la m:::.ncanzit t11 . febbre, cli rigiditi1 della nu ~'l e degli altri segni classici di forme iacu te cle l nerYoso s i pe11sa trntta11si di con\ulsioni epiletticl1e. i\Ia l'infermo dopo r inquc ore Yiene a inorire, 80rnpre incoscieibte e con prog·ressi'fa elevazione termiC<l. .-\.ll'autopsia eYiclenti se~;ni <li meningite esclus iYame11te basilare ed inoltr~ numetosiRsimi tt1bercoli inilia ri al lobo inferiore rlel po linone destro. l\"essun altro seg·no di tube rcolosi in altri organi.

11:..

11 caso è jnteressante: 1° percl1è diu1ost1•a cl1e u11a tubercolosi miliare parziale del polmone, cl1e . enzn dubbio esisteva per lo men0 da i1nrecchi g·iorui, pnò decorrere nell'ai:;soluta latenza dei ~into111i ; 2° per lo scop11io <.lj 1111n iueningi te fulminante, on:-;o nella lettera tnra. molto i·aro . Sov ra un. caso di tun1orc intracranico .

I 1 rof. RIZZARDO 8 ECC]fl . - Ni trattaYa di 11n ragazzo 11ndicenne, il qual{' pre~entava da cinque llif'Si i fe11orneni gener!lli cli una graYe e progressiva ipertensione endocranica, insieme a scar issimi sintomi di localizzazione cerebrale. L'O., clo1Jo t1na n1inuta disamina clini<:a, si è a lungo trattent1to sul giudizio differenziale tra idrocefalo cla n1eningite sierosa postinfettivn dei plessi ooroidei, e idrocefalo secondario a tumore cerebellare, incli11~1 ndo Yer so questa t1ltinl<l cliiagnosi in base specialmente a l decor.s o ra•t>ido e uniformemente progressi YO senza re.mitte11ze, a lla mancanza della febbre . alht paralisi isolata del \ TI netvo destro e nll~1 1nunCA-tnza cli lesioni del III J)::tio. L'O. riferì rii u 1teriori notizie 111 C;l ~o . R. CERUTI.

Importanie pubblicazione! Prof. GUIDO MENDES

La diagnosi dalle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolos con speciale riguardo alle ricerche radiologiche. L· A. espone il problema diagnostico della tubercolosi 1n1· sia.le, valendosi di ogni sorta. di nozioni, di indagni e di accorgimenti nel campo clinico, radiologico, batteriologico, 1mmuno. logico. Egli porta ulteriori raffinamenti alla diagnosi precoce; dif. terenzia e circoscrive la. sindrome ilàre; lumeggia. i reperti ra· diolojlici. raffrontandoli cbn quellv d'autopsia. Il lavoro, corredato di tavole molto dimostrative, è destinato a rornlTe un .valido aiuto ai medici pratici ed ai tisiologi Un volume in·8 grande, di 116 pagine, con una figura nel testo e 10 tavole radiografiche in carta americana. - In com. mercio L.10; per i nostri abbonati sole L.• 8.90 franco di porto 8 raccomandato. Inviare Taglia e cartolina Taglia al cav. LUIGI POZZI, Ti~ 815\iloa, n. 14. Roma.


76"2

IL POLICLINICO

(ANNO

XXIX,

FASC.

23]

-

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .CASISTICA E TERAPIA.

Cura delle fratture del collo del femore

Coxalgia e malformazlon1 congenite.

La fr·attura del collo fe·n~orale, curata fl dovere, deve perdere la prognosi grave cl1e essa ha avuto pe.r quanto riguard'a la fl1nzionalità dell'arto: essa ora non significa necessariamente zoppicamento od incapacità funzionale. D.ue me.todi sono attua.Jmente :im. uso, quello di \Vhitman, ba.sat.o sull 'imm-0bilizzazi-0nt2 i1r a ddl1zione, e quello di Maavvell-Ruth (estensione continua con trazione laterale). Su di ·es.si si è avuta una lunga discussione nella Sezione d'ortopedia all'Associazione Medica americana (Journal of Am. medical Associ ation, 3 dicembre 1921, e Gazette des Hopitaux . 24 febbraio 1922).

Calot (Journal d. praticieris, 1922, n. 15) richiama l'attenzione sulLla frequenza di piecole malformazioni congenite (sublussazioni ir11.racostiloidee) che si manifestano con dolori e zoppicature ba nali e che fanno p·e.n sare piuttosto ad una n1alattia infettiva, acquisita, anzicQ.è ad una lesio·n e c-0ngeni ta. S-0rno vere malf ormazioni congenite le cosi d.ette coxalgie iniziali caratterizzate da: ipertrofia od atro,fia del nucleo epifisario; deformazione dell'epifisi (aopiattita od a forma di disco) con ipertrofia della testa; ingrandimento della interlinea; deformazione simn1etrica d·elle due anche, una delle quali i1on dà sintomi; cotil~ più alto e meno profondo che allo stato normale, con volta obliqua, con trab ecolazioni modificate ma senza ulcerazioni; disturbi dei rapporti articolari. Diagnosi radiografica. -

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Vi è discordanza fra la no·tevo.Ie lesione r:adiografica ed il « .quasi nulla » che si trova all' e.sia m e clinic·o'; a;ll 'inizio si trova un piccolo accorciamento (invece di allungamento), adduzione (in ·luogo di abduzione), trocantere rilevato, piega della il1aticn. alzata; d·op·o un riposo di qualche ora o qualche g·iorni0 i dolori scomp.ai ono ed i movirnenti ritornano .normali, .salv-0 11na lieve limitaz1;one derl'abduzione; questa è limitata anche nell'altra anca: la testa si avverte al di fuori e non sotto l'arteria fe.m o.r ale: il malato cammina dondolando e n.on falciiand·O': già a ·t un primo es ame ,ffi trova non solo atrofia della natica e della coscia, ma anche un lieve arresto di svi:lurp po di tutti i segmenti d€ll'a.rto con muscolatura in buono stato. Le così dette coxalgie nervo~e antiche o quelle che dl1rano da 6-10 anni e più, con frequenti remiissioni, sono probabilmente da ascriversi a inalformazioni congenite. D i agnosi anamnestica. - Si trovano q11asi sempre indicazioni che or1entano verso la lesione congenita, cioè altre malformazioni nella famig.lia, tl.nizio tardivo del camm1no, stanchezza facile, crisi dolorose transitorie. Gli antecedenti tubercolari, individuali o familiari, non debbono fare escludere l'idea della malforiuazio11e congenita, che, con i segni radiog·rafici e clinici citati, pl1ò diagnosticarsi anche in lin tl1bercoloso. Diag1iosi cli11,ica. -

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l. h

Riduzione, sotto anestesia generale, per trazione, rotazione interna e abduzione completa., . se1guita da immobilizzazione mediante f asciatu.ra a spica gessata, che fissa la coscia in abduzi-0me ed ;1 gino-cc·h io in estensione. Un v-0lta immobilizzato, l'ammalato può venir cambiato sp esso di .p·o sizione : si alza la testata del letto, per me.zzo di blocchi di legno, ciò che assicura una posizione più comoda ·che non quella declive necessaria col m€tod·o della tr.azione . Si manti€1Ile la fasciatura per. 8-12 settimane, l'ammalato rimane in lett o p~r un certo tempo, durante il quale si praticano il m.assaggio e la rie ducazione dei muscoli: non gl.i si fa porta.re il ·p eso del corpo nemmeno ·parzialmente sul lato fratturato ct1e dopo sei m~si od anche ·p iù: la durata minima ·d el ri poso in letto è ·d i quattro ~si. Metodo Whitman. -

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Bastano per questo due carrucole, ·f orti strisci.e di cerotto, ed· una corta doccia ,c oncava, in. cartone, che si appli-ca sulla faccia interna della coscia, iper evitare· la compressione dei vasi femorali. Il piede del lett-0, del lato fratturato viene sollevato di 30 cm .. quello del lato opposto di 20 cm., la testata ·del letto dal lato fratturato viene sollevato di 10 cm. D.orpo quattro settimane si leva la trazione laterale, mentre si conserva amcora quella longitudinale per altre quattI·o settimane. Poi l'ammalato può alzarsi, a patto di servirsi di grucce e di non far portare il peso del corpo dal lato fratturato che 8-10 mesi dopo la frattura. In caso cli persone in età avanzata, si possono ottene.re risultati accettaibili nella metà tlei casi. con l'imrnobilizzaziooe in letto per soli quattro mesi. Metodo di Ruth. -


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XXIX, F ASC. 23]

SEZIONE- PRATJ C.\

La scelta fra l'uno o l'altro met-OdQ è questione più che altro di l)re.ferenza personale: per il pratico, solo o lontano da osipedali è più consigliabile il nlet-0.do di Ruth. l. b.

Frattura dell'apofisi odontoide dell'epistrofeo senza sintomi midollari. G. Pieri (Ar.~ h. Ital. di Chirurgia, dicembre 19'"22) riferisce un caso da lui osservato e o.urato nell 'ottoìb·r e 1918, nel qua.i.e la f!r·att11ra Si produsse per oaduta sulla test.a. Come sin-

tomi si 11.otava: rig·idità cruasi assoJruta del co1lo e ·dol.01i spontarne i e a1La p a.l1p·azione delle prime ve1i.ebre ciervj.cali, i1essun sintomo mj1

dollare.

La di~crnosi fu fatta co·n 1a radio1o0"rafia . Fu curato medi:ante apipareic chio gessaio. L'i11fern10, da r.oiizie avute dopo se·t te m esi, sarebbe guarito senza alct1n dooicit. L'A. fa !te sue riserve per la possibilità di un'eventuale lussaziione in a v ai1ti dell' a tdante, co1n,p Jicanza freqt1€'11 te, che P l1ò a ccadie r e uriche d·01p o un anno d al · tr.amma. Nei iiigl1ardi dell a patogenesi d eilla leSiione l'.i\. nega p o.ssa essere favorita da mancato ·alda1nento fra corpo e dente dell'epistrofeo perahè la frattu'I'a non corTis1)o·nrle coil.la sua linea a queùJ.a di sutl1~ra della aipoifisi co!Jlla vertebra. SJ>i ~a la frequenza de l non consolidarsi di questa fratt't1ra col fatto c·h e l 'apofisi viene dal trauma allontanata dalla priinicipale sorgente di nutrizione che giung.e a d essa per la base deil corpo veirt·eib·r ale. Come cura consiglia la suttira mehal:lii.ca del1'atlante all'iep,istrofeo per impedire la lrusisa-· zion~ in avanti dieJll'atlante stesso. Interve·n to che non potè attuare n el caso in s,p ecte perchè l ' inrermo rifiutò l'atto 0tpe.rativo. 1

G. ..-

l\1ATRONOLA.

7napo'r'la.nle pubblfcazfone

DoTT. G. E. IXGR.A.O.

Compendio di Storia della Medici.na Prefa.zi0ne. - Medicina Orientale: J\1edicina Indiana - Id. Egiziana - Id. Israelit ica . Id . Cinese. - Medicirttt Greca : Tempi Asclepiadei e Ginnasi - Ippocrate. Filosofi Greci che si occuparono di medicina. Successori di Ippocrrate. Scuolu. A.lessa.ndrina. Scuola Emp~ric a. - M edicina Roniana - Medicina del Medio Ev o: Periodo bizantino. Medic ina Araba. Scuola. di . Mo~~assino. Scuola. Salernitana. Da.I Secolo XIII al Rina• • • ~1mento. - J.fedicina dell'~v o Moderno : Secolo XVI, id. XVII, id. XVIII, id. XIX e principio del XX. - I n dice alfabetico INDICE:

dei nomi.

. Un volumetto in 16° di 165 pagi ne. In comn1 ercio L. 6 5 O più -le· ·spese di spedizi&ne postale . ra.ceoma..ndata. Per i ~ostri

abbona.ti sole L. 5, 9 O in poTto fra.neo e ra.ccoma.nda.to. Inne.re cartolina vaglia al cav. LUIGI POZZI, via Sistina. •. 14. Boma.

763

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Sulla funzione del rene. .<\.. >I. Richards (A?n. J ourn. of med.

sciences~

gennaio 1922) s ostiene oon ·Copia di arg·omenti che i g·lo.m ~ruli hann·o ufficio di sen1plice filtro . Parla in qti,esto senso anche il nessun aum.ento del m~tabolismo renale durante la diuresi da i11 iezioni salin.e e dia in.ezioni di pituitrina (Barcroft, Straub, Knovvlton e Silvermann). All'argomento pl'incip.e di Heidenhain in favore della teoria vitalista, la diminuzionecioiè dell 'escrezione ·di u rina per con1pressioneparziale della vena renal.e (la compr.essione t otale provoca edema che occlude meccanicame11te i tUJboli, come dfuno,s tr ò Lud"'·ig) : rispo11de Tamman11 che per l a stasi r elativa ~~ sangl1e dei glomeruli r apida m ente si concentra, opponendo alla filtraz.ione un aument() della resiste112a osn1otica L'A. e C. l{. Drinker sottoposero il rene di coniglio in si.tu alla circolaz ione artjficiale coo'b t111a corrente pulsa11te di sangue r,eso inc·o ag·ul abile coll'irl1dina : m a nten en<1o costante il flu sso san#!l1ig110 l'escrezione di urina a un1entava coll'au1nento della pressione, am:eh e se ottenuto J~er c.o mprés·si o1ne della v·e na r en ale I noltre mercè la cont.empora·n.ea on·cometri a ,·idero cl1e picco1e dosi di adr.e11alina provocavano un aumento della pr.ession.e della c.orre11te sa n.g uig·na (vaSiOcostrizio,n e), ina nessuna. modjficazto'l1ie o un aumento del volumG' d.el rene: ciò sp j eg~ano am.mettei1do ch·e la vena efferente del glomerulo risenta più l'azione d.el far111aco, oppure _ch e, ris:entea1d ola in ugual misl1ra d ell'arteria a fferente, p er il cal.iJbI'o1 n otevolmente min·o1-;e costituiis ca t1n ostacolo l)roporzionalmente n1aggiore a ll'efflusso s anguigno, donde un at1m-ento della pre·ssiomie intrag·lomeruLarie e dell-a diuresi. Gli AA. pensa110 che un sin1ile m ecc~nismo poss.a esplicarsi p er inftuen·ze n ervose, partico•larm·en·te del simp atico, e dar ragione di a lcune diuresi 11on accompagnate da aument-0 della pressionesanguigna gien·el'ale. Le soslanz.e \1 aoodilatrici,. eli1n inandosi a livello d el g lomerulo, pos:son0i giungere al vaso e fferente in troppo scar sa concentra.zione, e con lo stesso meccanismo lriuscire diureti•che, se propinate in dose adeguata (acq11 a, urea, ·caffeiici, sali, ecc.) .. L'A., col dott. Schmidt, sotto1)ose aa. ossery-azione 1nicroscopica diretta, co·n acconcio dispositivo, il m a r gine esterno del r ene della rana, che è a.b1b astanza translucido. Ebbe cura c11 con•t rollare che le strutture osservate erano d.e i veri glomeruli seguendo le n el processo di fi ssazio11e, e faoondone p oi s~zioni colorate_ 1


·-I61.J:

IL POLICLINICO

Con J'o ... e t·\·azione diretta pot è acc·ertare cl1e i glomeru li non ft1nzion·avamo tutti contemp-0l'a 11eamente: in alcl1ni si veclono molte anse ·~pi1J a 1 i, in altri poche, ie lln as1)etto p11ò })U .__ s are nell'altro per modo cl1e lln glomer11lo pri111a norn visiJJile c~iviene v1sibile, e viceverS!è1: la corre11te sa11g1 tigna appu re ora ra1)icla., ora lien ta e. de11sa Lli corpt1scoli; spe.s&o si Yede un peri·odioo arresto delLa co.n"ente in alcl111i corpl1scoli , amebe in condiz.ioni fi·siolog·icl1e, il -quiale, St3 l)I'Oil unga:to, potr.ebb e clar l·agione cli a lc11ne a lbumi1111rie. Il fe·n ·o me·n o p-ersiste &po la distr·nzione deJ s i·ste.ma i1ervos·o centra Jt>. IJi tant·o i11 tanto si ·arrest a la corr1ente in t11tti i cor1)t1scoli, ciò che· sci · pie.g a be.11.e con influenze vason1otorie nervose. L 'arresto della co1·rente è seguito da espl1ls ione del le emazie del glomrrt1lo, ciò C'he d jmostr.erebbe t1n•a certa i nd ipenclenza \';a.somotor:iia dei capillari glciln-e,.11 lari. Il non collabire clelle caps11le glo111ert1Ja Pi ·spiag·herebbe i-1 v oltLme· inva riia to clel rer1e ,<lOJ)O l 'l1so cli vasocostrittori che ricll1cono di. molto il fil1 sso sanguig·no. I fatti. esposti fannri J) i tL f.aciln1einte co·m prender.e .come 11 Dene pu ò -eliminare, cla ·un ·Sangiuje deJla .s te,s.sa ·compos izione, ed in eg·uale spa.zio di tempo, llrin e clj composizion e ass::ti di"v<ersa .: pe rc'11è ora l)Ochi gLo·m eruli seceir·nono ad a:lta pre.ssi one, ora 1nolti a pressio.nie baSisa. Inter,rerre;b be in olt1·B 1' i11egl1a le r iassorbime.nto dtei cost.itt1enti del1' n rina g lom er11la1·e da parte de.i t11b11li.

x·xrx,

F.\SC.

:.>3]

rll _% e la giOl"\'.'llttl f~n1mi11iJe ll€lln proporzione

clel ~ ~~ I primi e31.>eri1nenti se ·::;nuli 80110 fatti nell'SO IX>r eento dei casi rre r con siglio a ltrni. nel 70 ~o da coetanei dello st~s~o e nel 20 % cla coetanei del1·~11tro sesso. nel 10 ~~ d ei casi della ~1·\itù. L'onani9mo è così S\"iluppato che ..·i calcola il 90 ?1~ clei rag«lzzi e 1'80 ~.{, delle ragazze vi si de(liohino. Il 4 ~{, dei casi comincin. a 5-8 an11i fi. verso i 14-1::5 anni il Yizio è ·d iffuso al 70 % <.lei casi stl1clia ti e dopo i 15 anl)i si può dire solo pochi ue rimangono iu1muni. Anche qtù solo il 30 ~6 l)roc-ecle •S JJontaneamente : il 70 % fft le prime prove per consiglio o esempio di coetanei. I primi contatti sessuali avvengono per il maschio nel 60 % dei cnsi con pro~titntc llubblieJ1e o private, nel 16 % con clomestic>he e n el 33 % con compugn" di scuola o cono~cer1ti di buona f~tmiglia , e pel' la feru1nina nel 53 % con trn estra11eo quals iasi; nel 32 ~-~ con il f11t11ro Bposo e nel 16 % con compagni di sc11ola. Date queste pl'emesBc stati .·tic:lte si comprende come Finger ritenga di sommu necessitit ed urgenza organizzare una a ttiYa propaganda nelle sct1ole medie per arginare q11estn \iolenta. ondata cli attività 1sessnnlfl. Quanto .alla se,t nelle il /1 f fc,laer1ing ... se1nbra che vi. sia più poco do. cl1 iarire. (Patliolog'i,ca).

1

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l AN~O

La sittlide dei nipoti. E stata. posta p iù Yolte la qu6stione che si d1-

ba.tte attnal111ente se i nipoti sifilitic:i si rise11tano ancora della infezione ancflstrale. Sic1Jer Hug11eni11 studia la. di~c:e11cleuza di 30 mat1·imoni di eredosifilitici.

DORIA.

111 14 oasi il co11nubio è rimasto s terile. In clue famiglie si ebbero 4 figli.

VARIA

Sll '1.7 n1atrin1on i 4 rirus.sero sterili.

Precocità sessuale a Vienna.

l3-,i ng·er s tnclia . i11 ll'ie11 . Jied. lruch., 1H2J, lL ~u;;, l 'i11izio delle a ttiYità •sessuali onde {lecln1·11e l'epo.ca migliore 1)€1' i11izia r e la propaganda profila t ticu {.<sex;uelle Aufklacritrig).

Riporth1mo a lc11ne delle c-i.fre da lui i·iferite jg·norando tuttuYia come egli sia giunto a fornrularl~.

ll

1000 a11unal;,t ti Yene rei s i trov.1no:

l'<lgazzi a1nmalati s ui 13 ann i )> lG anui » 17 a 11ni » l ' anni 1';1gazZ<.' amu1aln te sui 13 anni

» l(i O. UlÙ » 17 anui » 18 anni

prima della •g·uerra 1

ora

8

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!)

11

26

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16 40 66

91 111 modo che si vuò concludel'e c:lle la g·ioventù .ll.1.ùSC:hil a Vienn•t è infettn nella pro1>o rzione d~l-

<.:011

n1adre e r edosifilitica solo

Sll 28 nliB. trimoni eo11 })adre ereclosifìlitico 9 ri1na .sero sterili. Lu sifilide congeni ta sembra quindi influenzare 1Ji11ttosto la c.-1.pac;ità i·1µrodl1ttiva del m.aschio che 11011 quella della fen1mlna.

Sl1 20 madri con sifilide congenita. lG ùa\ano '':-a ssern1an 11 vo:-; i ti v<l, j 1oro ·.15 tìg·Ji <l ied ero tutti. :::;u I '•o un caso. \V a~ermnnn nega ti~· a e non pre. sE>ntar ono alcu11 segno l'ildiolog·ico di sifilide ossea. Su 12 padri eredosifilitici 9 daY<-t110 ''Tassermann po~itiY<i, lllà dei 15 figli studia ti i1essuno clie<:le \\" <l .s::;errua nn rosi ti va. ì\c:~.;;;n11a s1>o~t cli eredo itilitico con Wassermanu 110$itiv<1 presentò la stes.~'l reazione positiva. Non sl pnò qui11cli c.-on~l<1erare come legge chP

la t>l'<:>clositi1icle si trasu1<::ttu al coniuge indenne o alla figlic.1a11za. Risulta t.>erò che Ja natalità è di-

111innita e chf: la ti,!?Jiola11za, seppure non risult.a. sifilitica. è pt>rò n1eno i·obusta, poco sviluppata e tal ,·o l t!1 r~1 c·hi tica. ( Pathologiou). •


[A.NN<> XXIX, F ASC. 23]

SEZIONE

PRATII..~

NELLA VITA PROF,ESSION ALE ~ MEDICINA SOCIALE. L'attività dell'Istituto Italiano di Igiene, Previdenza ed Assistenza soeiale. Con ammirevole pertinacia ed instanC:31bile fede, questo Istituto, di cui più volte ci siamo occupati, continua la sua 01p era, allar1g ando il campo delle sue azioni Ha iniziato su giornali quotidiani (Il Mondo, Roma) una camp.agna, che conduce oon ferma volontà di lotta e di vittoria, contro i più insidiosi e temibili nemici imterni, ,g li evitabili mali sociali. Ha ·O'ra trasformato il Bollettino di informazioni medico-sociali in una Rivista, che sarà più ricca di informazioni specialmente statistiche e oonterrà articoli originali ed informazioni sullo s viluppo dell'assistenza sociale in Ita lia. L'Istituto pubblica inoltre diversi utili opuscoli di propaganda, fra cui citiamo i seguenti: Prof. Etto.re Levi: l partiti e la salute clella stirpe. - 11 fondatore dell'Istituto, consideran-; do il siigniificato economico e sociale delle f alci di e· che la guerra e la pace impongono aJ patrimonio umano, mostra la scarsa potenziali tà degli attuali mezzi di difesa e l 'indifferenza del pubblico e dei partiti politici di fronte a problemi tanto importanti. È neceSBario andare alla radice ·dei mali, ma bisognèi pe.r questo che tali problemi assumano il va1ore ed il significato delle massime questi-0ni politicosociali: eolo con l'interessamento mor.a.le e materiale di tutti i partiti si potrà arriva.re a ris\1ltati concreti. Viene quindi esposto ìl .programma dell'Istituto .e l'azione da esso svolta ftno1·a. Ruth Kimball Gardiner: Madre e figlia. L 'autrice esamina im questo articolo, scritto per le giovanette delle classi colte, l'importante questione dell'educazi-0ne sessua~, che può avere profonda ripercussione in tutta la vita. ~ la madre che d~ve iniziare la figlia allo. conoscenza della fWlZi-One sessuale, spogliando questa dal vergogn.O'so e pericoloso mistero di cui l'avvolge la nostra società. Prof. Sante de .S antis: Riformare la scuola.

- Denso di concetti, agile nella forma, coraggiosamente elevato, qi.1€.Sto opU8Colo espone un programma fattivo di pratica rrealizzazione per la scuola, contro l'ignoranza, oontro il malvolere, contro gl'infingìmenti di tutti i partiti, che combattono a parole im. nome della scuola, ma che invece si disinteressano della rea\e rif@nna· <li questa;-·"S<>lo · ag<11gnandone la conquista., quale strumento di potere. Lo se.o.po da raggiungere è quello di una scuola

creatrice di emergi a e di forti caratteri donde · . ' le giuste osservazioni dell' A., che cc senza lo sforzo n-0tn si rag.giu.ng.e nien.te » : «Chi non sa sforzarsi è un vinto u. cc Chi n.on ha spirito di sacrificio non può esseire un cittadino ~~­ plare ». Auree m assime che noi vorremmo incise nelle sc11ole come nelle officine e che se ' alla' soosservate, ridarebb&ro il to1io normale cietà, che, sotto il t imore della piccola fatica, tende ad un pirogressivo fillfiaoohimento. ·

fil. L' Umcio internazionale del lavoro e l'igiene industriale. · Il Preambolo della Parte XIII del '.rrattnto di Pace indica, fra i provvedimenti più urgenti cl1e dovranno essere presi per il miglioramento dell:i condizion~ dei lavoratori, la. protezione degli operai contro le malattie e i disturbi professionali. L'Ufficio Internazionale del Lavoro ha posto 1'1giene Industriale fra le questioni alle quali mette u1t interesse particolare. Poco tempo dopo la creazione del Bureau, fu ocganizza to un Servizio cl'igiene industria le, al qua le si affidò lo studio di tutte le questioni sopra le quali la Commissione dei Lavori Insall1bri del.l:1 prima Conferenza del 'L avoro, riunitasi a wa . shington nel 1919, aveva richiamato l'attenzione dell'Ufficio Internazionale del Lavoro e specialmen~ quelle attinenti a i p roblemi generali della sa lute dei lavoratori. Alla sua eostitnzi-0ne, il urogramma di questa u ttività fu cosi riassunto : 1) Inizi.are un'inchiesta generale e permane11te sopra i lavori insalubri, per essere in grado di preparare progetti di convenzioni e raccomandazioni da sottoporre àlle Conferenze Generali ; 2) Occuparsi di tutto ciò che rigt1arda l'igien~ del lavoro coordinando le disposizioni comuni alle d iverse legislazioni nazionali e preparando una regolamentazione internazionale. Nel decorso della ConferenM di Washington fu posta la questione di sapere se la creazione di una sezione d'Igiene basterebbe ~, su proposta del dott. M.iall (Gran Brettagna), tutti furono d'accord<.• per la «Creazione. d'un Comitatd Consultivo u, del quale faranno parte i delegati governativi, padronali ed operai, e che questo Comitato sia nominato urgentemente .p er seguire i lavori della Sezione d'Igiene dell'Ufficio Internazionale del Lavoro. I/organi~zazione di questo Comitato fu decisa alla Seduta del Consiglio di Amministrazione tl giorno 12 aprile 1921. Nella sua relazione alla Terza Conferenza Internazionale del Lavoro, tenutasi a Ginevra nel1'ottobre 1921, il Direttore- disse in proposito : «Nell'occasione, il Consiglio specificò che sarebbe impossibile per ragioni finanziarie riunire di frequente a Ginevra una Commissione di esperti


766 for1nn ta

IL POllCLINlCO

rnvpresenta nti e <la specialisti per -0gnllna òelle i1t1merose questioni çI 'igiene industri a le. Rpecifìcò che questa Commissione dovrebb n HO!H'atutto essere concepita come' un Comitat-0 di corri ~poncle11za formato · di un rilevante n11mero cli mt1n1bri avparte.n enti ai diversi paesi, con i qua li l'l~ffi.c·io ed il suo S~rvizio tecnico d'Igiene Indl1stri n le terrebbe stretti . . contatti. per corrispon. " .. den%a. I>oi, sn convocazione del Consiglio di Amm:in istra~io11e, l a Commissio11e, o più esattamente, quelli <le i ~·n oi membri che sarebbero particolar1nent.e con1pe tenti per ogni determinata questione, si tinr1irPbbe1·0 a Ginevra, se fosse necessario. · · « Ri de-c·ise 11gualmente, che; per lirpi tare le spese rif::nlta nti dai la \ori di questa Commissione, le sue rin11ioni ~i terrepbero, sempre che fosse possibile, dur:1nte il te1uv-0 delle Sessioni della Conferenza, <l Il t' qn~1li la maggior parte dei iuembri della Com111jssiuuc i>a r tec-iperanno senza dnbbio, in qualità tli delegn ti o consig·lieri tecnici. La Commissione no11 dovendo raggruppare che esperti tecnici, il 011siglio ritien e che non è necessario precisare i I numero dei 'llOi membri, e di de ter1uinare la di· s tribu1.i one delle sedi. secondo la nazionaliU\ oppure tenendo presente altre ronsiderazioni. « I /lTfficio Internazionale del Lavoro ha invitato i11 consegne11ia i governi dei . Paesi i quali possiedo110 ~ istemi solidamente org1anizzati d'ispezione. d'igiene e del lavoro. a designare un loro ispettore ver far parte della Commissione ed a proporre gli t'-~verti in mate1ia d'ig iene industriale aderenti ;1 t1 orgnnir.zazioni padronali e operaie, i quali po . treh~ ro c:>i-;~ re chiamati a far parte di questa · ' on1n1i<.:,io1re. I Governi ai quali l'Ufficio si è rivolt.i 11.a n1to . a ll'ol'a l>resente, corrisposto agli inviti <~d 11a1u10. l)er l a mag·gior parte, non1inati degli ~spel'ti P~r ·ita11ti 11na funzione ufficiale. « 1n111ortn J>t>l'tèl 11to di tenei' presel'.lte che l'ultililll e~~ ione del C-0nsiglio di Amministrazione, te11nta:-:i immediatamente prima della presente Confe l'e11z~l. 11a ritenuto necessario di rimettere in discui:;~i-one la· risoluzione anteriormente presa. La idea cli nna Commissione essenrJalmente teeniC'a d l u ll<t L'ommissione di esperti, alla quale la risoluzio1H' d'ap1ile si era ispirata, è parso rispond~re inc'Qn1plf'tn1nente a lla missi-0ne che la Conferenza di '''asllington nYeva traC'ciata alla futura Comwis ·iont-. Il Consiglio Yuole ·s tudiate particolarment P ~e. a ~·.C'a nto agli esperti, una rappresentanza d ir<'tta _<l<~l lc organizzazioni padrro1ali ed ,operaie iion ~ l l't:'hl1e "li yualcl1e utiliti\. c\J n · 0~11i modo; sin da . og-gi con un suo primo sforr.o r T·' ttick> ha contribuito a raggruppare intot·Jl(, a ~ L·ouipe tenze scientifiche le quali non m~n­ cl1ernnno c..li dare al suo lavoro i11tera sicurezza. · « Que~to C-0n1itato riunitosi dt!-rante. la Oonferenzn dis<:n ~sè sulle questioni dell'avvelenamento prq ,.O<':ltO <lalla òia tca e dall'infezione del carbone, questioni le quali erano ambedue ~ll'or?inè . del giorno <l<>lla Conferenza » . .... In seguito. il Comitato prese, all'unanimità1 ia "eguent\' (leei. ione: « La c-01umissione consultiva d'Igiene Industriale è del p:1 rere di rimanere esclusivamente scientifica <.l'<l

1

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(~l\l\~O XXIX, FASC~ 23]

riserYandosi di ri0orrere a competenti scelti fra i padroni e gli operai». La questione fù 11uovarnente discussa durante la XI se·ssione del Consiglio di Amministrazione, riunitosi nel gennaio 1922:. Dopo esame accurato delle diverse questioni poste dalla costituzione di questo Comitato, il Direttore chiese al C. A. di essere autorizzato a sollecitare il concors• di per. sone che giudicherebbe utile ve11issero consultate. Questa risoluzione fu approvata all'unanimità. L'Ufficio Internazionale del Lavoro, in seguit-0 a questa deci·sione, si mise in rapporto con le persone che ayevano già accettato anteriormente di far parte. del Comitato provvi8orio chiedendo lol'o d.i accettare di far parte del Comitato definitivo ln cui creazione era stata decisa dal C. A. Il Comitato sarà formato di membri permanenti che &:'lranno i n1entbri corrispondenti, i quali saranno pregati di dare il loro parere sulle questioni riguardanti l'igiene industriale interessanti l'Ufficio e di membri temporanei ai quali l'Ufficio si rivolgerà per trattare problemi speciali.

Aii. MINISThAZIONE SANITARIA. Colonie estive campestri. . Il ~linistero dell'l11t€rno - Direzione Generale Sanità. Pubblica - . Ufficio Speciale antituberç;olaha dil'.etto ili rrefetti una circolare con cui, rileva ti i benefizi :reC<l ti a Il 'infanzia debole, gracile e predisposta alla tubercolosi, dalle colonie estive (marine, montane e can1pestri) si consiglia. dl incoraggiare e diffondere le inizia ti ve che a tale scopo rivolgo110 la loro attività. ·A questo riguardo &i. fa nuovamente .p resente clit.) fJarticolare cura deve essere rivolta alla creazione di colonie campestri in prossimità dei centri abita ti, le quali l)resentano, in. confronto di altri pu,re utilissi~i C01:1gegni, il vantaggio di un risparmio 'notevole J?.elle s1)€se di fl1nzioi:iamentò, sii. perchè richiedo110 un'installazion~ molto più modesta sia percllè vengo110 risparmiati i lunghi viaggi. Attuando b:11e forma di colonia , -si dà modo di es~ndere a inaggior numero di bambini il beneficio della cura d'aria e di sole, senza che· debbano essere allontana ti dalle loro car00. . Il . Ministero, co1ne negli anni decorsi, estrinsecherà il suo Riuto con la concessione in temporaneo · u~o di tende e materiale lettereccio, e con sussi<li in denaro, a vYèrtendo, però, che il contributo govern~tiYo non può e non deve avere se non un carattere di incoraggiamento e 'di integrazione . IJS. circolare espone i requisiti cui le domande d~vono soddisfare, le formalità da adempiere ~ una serie di ra ec~mandazioni.

re -.

· Pei congedati malarici. Riportiamo l'elenco delle s,ovv~nzioni che. il Sottosegret.ariato di Stato per l ~1~tenza. .Milita.re e le Pensioni di Gue.rra . - ~e:rviz10 Assistenza . lia concesso ai San1tar1 a titolo di comI>E:nso pe1 I'o ra d'assistenza prestata a. fa-yo~ dei oop.geda malarici nel 1921 riservandosi d1 tI>rovv~~r~ a · mano· a mano che' giun~eninno i rapporti ue / rispettivi Comitati pi.yvinciall .:

ge

Provincia di ca.tania: Dottori: Privitera cav. Salvatorè, C.atania - Mirone cav. Salvat.Ore, Ca-


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• _..\NNO

t<Lnifl

XXIX,

l1"1ASC.

23]

SEZIONE-PRATIC·A

~ Angèlico GiacGmo, Grammichele -

NicoIett1 Giuseppe, Palagonia - Minissale Pietro Bron~e. - I.J~ l{osn. cnv. Ge~ualdo, Caltagirone-' Giuffr1<ill <?1useppe, Scord1a - Scriffignani Ferdinan~o . ..:\.gira Grasso Angelo, . Acireale - Privitera Gaetano, C~1 tenanuoYa - Crimi Nunzio. Leonforte -. Iru11nllo1neni Nicolò, Paternò - Nicosia Ro:-;;1r10. I,a_tel'l~Ò ranissidi GioYanni, Randazz-0 ~.-:ntagat1 Giacomo, Ramacca ll-L'tcrri Ferdinando. Belpasso - S1)ina Mariano, :àlas~li. Provinc:ia di }Jcidova : Dottori: Randi Alessanùro, Pudov~1 - l>inazzo Umberto. Oampodar~eo·o 0 ZamI?elli. Giovan11i, ~i\.lbig·naseg·o - Mazzarotto Gio,·anni, . ~1ttadell;1 -- . Vent~rini .Bernardo, Legnaro Pa.gn..lCC<? 1)01uei11co, Piombino Dese - Borini G1ncom~, ':1gonzù - Dolci Giovanni, Cinto Euga11eo. - _Zulian U1uberto, Fontaniva - De Frances;h1 G1~1sc.:v1 1e, Grantorto Lorenzoni Antonio, l 1oye di Sac:co - Catta11eo Eug·enio Ponte S Nict·olò - I>e na<la Uinolfo, . San Giorgio' cle11e Pei·ticl1n - . I~1:'~gng·11olo Gaetano. Vigodarzere - Genta Gi11lto. ' illa Estense. ~rovi11cu1 di Lirvorrio : Dottori: Fa bretti Sante Rio Elb;1 - :\la thieu Arturo. l,1Yorno - l1ariottl ..-\.ntonio :\Jario, Livorno - Pini Alberto LiY-0rno - Palo?1bi ~~ttilio, Rio l\1arina - Talentoni Cesure, T.11~01~0 - ~erYella t i Giuseppe, JJivo1·110 ì\Inrengh1 Gino, TJ1vorno - Benni ARsunto Livoruo - D'Oria Giuseppe, I Jivorno - Chierici l\I. Gin.<.~. Li".orn.o Corlisie ro R.affat>le, Ca.p oliveri ....:. I :ia11c:h1 l\li~l1ele, J>ortolongo11e - 1\Iarina E11genio, I ortofe1:ral'i<? -.. ~onall.11i Odclone, Ca mpo <l' Elba - Conti Unico, Livorno - Giacomelti Enrico I.1ivorno - Frl1nceschi Francesco I,ivorno - 'Bicchierai l\Iolina I-'l1igi, l\:Iarciana' Marittima - Renedetti Dino, T.1ivorno. Provincia di S iena: Dottori: IJondini Aris tidl'. Sieni1 -- Gian.11otti Benvenuto, nlontepulc'iano Polazzo Corrado, Colle d'Elsa - ' TarRntini Amerigo. Snn Casciano dei Bagni - Dominici Olinto S~n Gi1niITTJ;anc:> - Nardi :!\Ianfredi, Sinalunga _.:._ D1 Tommas1 t>1e tro. Sarteano - De R oPmer Diuo Casteln110\0 Berarden~a - Santini Giuseppe Mon~ talcino - !>api Ettore , Buonco11Yen to - Pièarozzi ~\ngusto. C'l1iu i Mariotti Giusep pe. ('a.sole d'El1 b.1 - ' eglli Git1se11pe, l\i!ontieia110 - Ricci Vittor~o, .Piancastagnaio l\1arzo Gio\<1nni, Monterigg1on1 - PI.astina l .1uigi, ~It1rlo - Gianni Lodovic-0, Radda in Chianti - Atticciati Guido, Torrita. -

767

cla. T-_ - I:>e.r avere il documento che Le necessita lHlO rivolgere istanza al Distretto militare. , (9434) 1:i~nni~ di prova. - Dott. F. N. da P. L anno ? 1 ~tennato gratuito può essere computato nel l.nenn10 di prova. Il Conmg·lio Comunale non I'.uò revocare una deliberazione del R . Commissario, debitamente approvata, da cui sieno sorti diritti acquisiti pei terzi. Doctor .JusTITIA.

CONCORSI. f

POSTI VACANTI.

1

1

ltfSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (9429) Jn,de1iriif,à ca,ro -i;ìve r'i. - Dott. L . R . ù~ F. A. - Non avenclo di111ora fissa nel Con1une, ma recandovisi solo ad intervalli con com·p enso fisso, non vi ha. 111ogo al pngu1l!ento dell'i11dennità caro-

viveri. (9430) Di1nissio11,f dalla, carica di ufficiale sanitatrio. - Dott. N. P . ·da R. - ~e nel Com11ne non

vi sono altri esereenti, il medieo condotto è obbligato ad esercitare le funzioni òi 11fficiale sanitario. Egli, quindi, non .p uò di.mettersi da tale carioa. per iimanere s oL-'lmente medico condotto. (9431) Epoca di 'notifica· di disdetta. - Dott. G. P. da M. - Per i medici delle Opere pie non è stabilita l'evoca in cui deve essere notificata la disdetta. :m 011p-0rtuno di seg·i.lire lo stesso sistema fissato per i medici con·d otti e, cioè, notificare Ja disdetta almeno tre m~si prima ché il biènni-0 si com)lia. (9432) . Li111ite. di età. - Dott. C . P. da Z. - Anche <?On l'età _d i anni 50, può prendere parte al C<?ncorso quel medico, che provi di a-vef prestato

servizio in altro Com11ne. (Hi:IB) Procura di

1t1l·

domi·m énto. -

Dott. A . P.

,....

CALCIO (Berga11io). - Ab. 3958 di cui 2300 pov.; L. 10,050 e 4 quin<.1. di L. 650; trasp. L. 1000; uff. san. L. 500; inet1rico Ospedale IJ. 500; {lop;pio c.-v. Scad. 10 giugno. Cruu .. A PESIO (Cun eo). - 2a. condotta con servizio a lternato n ell'Ospedale; L. 5000 e 4 quinq. <leciI110. Scadenza 8 giugno. :JJrL.\~O . Osp Pdale dei Baru bin i (Yia Castelvetro 02). - Chirurgo primario; L . 2000 (sic) nette viù c .-Y. di L . 1000 (sic); percentuale sugli interYenti OIJera tivi a pagamento. Scad. ore 16 del 30 giug·no. E tit limite 45. Nomina biennale; servizio I ·.> gennaio. Curricul11m vitae in 5 copie. Chiedere a11nunzio. NOVARA. lVIecllco scolastico; :C. 10,000 e 5 auJJJenti fino a L . 15,000, doppio c.-v. di L. 2400 comlliessi Ye. Supplente delle condotte di Lumellogno e P e rna te ; JJ. 3000 compreso mezzo trasp. Scadenza 31) lug·. Età limit~ 42. Nomine biennali. Chiedere annunzio. PARODI LIGURE (1tlessandria). Cond. per BosioSella-Spessa; al 15 giugno; aù. 2400, collina, cond. bnonn . eo11diz. concordate. R11.11~1. - Q11attro condotte; al 20 giugno, ore.14: L . 8000 e 10 bienni ventesimo; L. 3000 cav.; doppio ca ro-vi\. ; addizion. L. 2 sopra i 1000 pov~~i. Chiedere annunzio. SASS~ RI. Direttore Istituto Batteriologico Consol'ziale. L, 10,000 e quattro quinquenni di L . 1000 ciascu110, o~tre diritti perizia. Modalità, dettagli co11corso richiedere informazioni Presidente. Vedi avviso publ?licato n. 114 periodico locale «Nuova Sart1egna )), 15 corr. Termine utile presentazione ùo1nanda, documenti, 25 giugno. VrTT~RIO (Treviso). A tutto 10 giu., ore 18: reparto 4° ; L . 6000 oltre L. 2500 per ca ,·allo od automezzo e c.-v. e c. mezzo di trasp. Ab. 2051 raggrupp. e 1193 sparsi; pov. ·1237 circa . .Alloggio. Dal comune di Sassocorvaro (Pesaro-Ul'bino) cercasi medico-chirurgo interino, prevalentemente chirurgo, per condotta piena; L. 900 mensili nette, oltre caYalcatura gratuita, e oltre ·L . 500 annue per indennità alloggio. Se all'interino verrà affidata Direzione Ospedale, riceverà altre L. ~o. mensili nette. Preferirebbesi chi non conducesse seco famiglia. Spedire s ubito diploma e certificato nasciw , anche in carta semplice, al Sindaco. Cercnsi interinato preferibile paese marittimo. Scrivere: .$ig. Arnaldo Pozzi, via Sistina. 20 Roma. Cercasi interi.Dato. Scrivere: dott. Fuscà, v. Carlo AJbert'o, 4 - Roma. Medico straniero, laureato in Italia, pratica con1


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\

IL POLICLINICO

dotte, poliglotta, cerca interinato od • occupazione adatta. Rivolgersi: Alatri (Roma), via Princi~ Umberto 6-l, pèr il medico. Medico-chirurgo, pratico condotta, cerca intel'inato Italia Centrale. Scrivere: dott. G. Rossi, viale Principessa Margherita, 73 - Roma. MediCO-<!hirurgo cere.a per la fine di giugno lungo interinato a lta Itali.a, zona non malarica. Scri'te1~ al dott. Ugo Firniani, piazza Gesù 48, Roma. Diffide.

Nuove diffide: Fontanetto di Agogna (Novara ). CONCORSI A PREMIO.

Concorsi al .geguenti tre premi di L. 500 ciascuno. 1° Premio Galani, tema : «La proteinoterapia nell'asma bronchiale»; 2<> I>rernio Malag11ti, tema: «Il bilanci0 del magnesio negli stati di acidosi sperimentale e clinica )); 3° Premio Sgarzi, tema: «Chirurgia della tuber00losi polmonare (escluso il pneumotorace artificiale)». Le memorie dovranno pervenire entro il 30 giugno J 923, franche alla Segreteria. della Società: Bologna, Piazza Galvani, 1 (Archigin~ rtasio). PAVIA. Ordine dei Mediai della provincia. L'Ot·dine fa noto che, per donazione generosa del prof-e~re Giovanni l\1asnata di Stradella e per onorare la memoria dei dottori Cornelli e Trovati, è stato istituito un premio biennale della somma <li Jiire duemila, da conferirsi a. qt1el Medico Condotto della Provincia di Pavia, inscritto nell'Albo di eletto Ordine, che presenterà 11n 1.'lvoro o g·rup.p o di lavori di Medicina e Chirurgia pratica, a giudizio d~lla Commissione esaminatrice, meritevole. Il primo concorso soade col 30 maggio 1923. Si avverte che le modalità del ·l )remio e del oonrorso sono visibili all'Ufficio dell'Ordine di Pavia in via Montana, 6. ToRJNO. R. Aoca.demia Medica. Per il X concorso al premio Bonacossa per il quinquennio 19201924 è ~tato scelto il tema «'Le psicosi allucinatorie croniche»; L. 1200. Scad. 31 dic. 1924. I la· ~ri devono essere posteriori al 1° g-ennaio 1'920; posson-0 essere in lingua italiana, latina o francese, manoscritti o stampa ti. BOLOGNA. Società

Medica Oliirurgioa. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, Si è chiuso in questi giorni il concorso a chirt1rgo primario negli Ospedali di Roma. I tre posti messi a concorso sono stati così assegnati, in ordine di merito: 1) Dominici Leonardo; 2) Egidi Guido ; 3) Antonucci Cesare. La Commissione era composta dei ,p roff. R. Alessa.ndri, R. Bastianelli, A. De Fa·b ii, S. Ma1in·) Zuro, U. Riva. Ai tre~ valorosi sanitari che hanno conquistato la ambita. e contesa vittoria, due dei quali sono nostri asffidui collaboratori, facciamo i nost1i rallegramenti cordiali. Il prof. G. Masnata, del quale sono note le benemere~ acquistate in guerra e le persecuzioni subite da parte dell'Amministrazione socialista di Stradella, è insignito, motu i>ropri-0 del Re, della commenda dell'Ordine della. Corona d'Italia.

[ Al\"'NO

XXIX, F ASC. 23]

Recentemente il prof. Masnata. aveva. ricevuto l'onorificenza di ufficiale della Corona di LeoPold\l del Belgio, in ri<:-onoscimento dell'opera prestata quale capo della Mis~done dei chirurgi militari ita· liani • nel Belg·io. Il Masnata dirige ~ttualmente n Stradella una Casa di ct1ra. Il dott. Arnoldo ~ì.I~ti, già capitano medico ~ 01·a libero esercente a Montese (Modena), è nomi11.ato cavalie1·e della C-0l'ona d'lt~lia per benemeren?Je civili e militari. Il dott. Carmelo Tor11ello, cla Grammichele (C!ltania) , è nominato cavaliere della. Corona d'It.alia in eonsiderazione di particolari benemerenze acquista te in dipendenza della guerra italo-austriaca. Il dott. Arturo Castiglioni da. Trieste ha conse-

guito brillantemente la libera docenza in patologia del la v.oro, pre\Sso l'Università di Siena. Rallegramenti.

NOTIZIE DlVERSE. Società Medica italiana negli Stati Uniti d'America. . Abbiamo già dato notizia. della nuova sede, già aperta ai soci, ina inaugt1l'ata i1fficialmente il 2 magg·io a New York. J)etta .se<le tappresenta il c-entl'o ,d elle relazioni medico--culturali fra l'Italia e l'America; da essa devono partire le iniziative e le attività destinate a fùr conoscere il movimento scientifico dell'Italia, nonch~ quelle t€ndenti a contribuire all::t elevazione mor~rle e m<l teriale della Colonia nei rapporti con la classe mèdica. I.i.a «Società n1e<li<..~ italiana» comprende fl'a i suoi m(lmbri i ined.ici la nrQati in Italia e quelli laureati in A1nerlca; però è appunto ai ,p rimi che maggiormente incombe il dov~re di mantenere in vita un'istituzione che ha per oggetto la messa in mootra dei valori della. loro gcuola e della loro razza; mentre j ooeondi poss'ono es.sere interessati solo se ed in quanto sentono e deside1·ano di essere italiani, mantenendo salda ed immutata Ja loro fede ed il loro affetto per la Patria di adozione. La istituziOTie della libreria medica italiana. deve indubbiame11te interessare tutti coloro che amano di m.'lntenersi ul corrente di ciò che avviene nelle cliniche e negli ospedali d'Italia. Grazie ad accordi precedentemente presi, la Società medica italiana è ora in grado di ricevere tutte le riYiste e tutte le nuove pubblicazioni che trattano di medicina e scienze affini, parecchie delre quali non giungopo all'.Accademia di Medicina ed agli altri istituti scientifici di New York. Oltre a questo vantaggio la <t Società medica ita.li.an.a. » offre ai 81loi soci un luogo di ritrovo, oove i medici in qualunque giorno ed in qualunque ora possano incontrarsi, conoscersi e scambi.arsi delle id~ su q ue...~ioni scientifiche e professionali, indipendentemente dalla sedut.a mensile, dalla quale assai spesso molti sono costretti ad astenersi per doveri inerenti alla professione. I medici giovani,


(.ANNO XXIX, FASc. 23]

SEZIONE PRATI<:.'\

quelli da poco arrivati e quelli che risiedono fuo1·i del Great,.er New Yo1·k, si avvantaggeranno molto di questa opportunità, nonchè dell'Ufficio di informazioni. I'ler qualsi.aS'i i11fo1·mRzione rivolgel'si al dottor S . Reale, segretatio della Società Medica Italianu. (47 West 42nd St1·eet, i·oo1u 317, New York, S. U. d·.A.. ).

XlV Congresso ®Ila Società Freniatrira ltalla•a. SeronèLo le cluliberazioni del Convegno di Genova del 11ovembre 1920, doveva effettuarsi in Rom!l nell'autunno decorso, ma è stato rinviato a ll'at1· tunno del 1922. Salvo mutamenti di data resi necessari da ora imprevedibili circostanze, avrà 111ogo nei giorni 19-21 ottobre. I temi generali, già prefissi, sono : 1) « Nosografia e patogenesi delle Psiconel1rosi », relatori J)l'Off. G . 1\1odena di ...t\..ncona, Arturo lVIorselli di Genova ; 2) « Patogenesi della Epilessia cosi detta essenziale », relatori profr. Carlo Besta di l\-1essina (ora a l\tlilano) e ·Luigi Roncoroni di Parma; 3) «Schizofrenie e pseudoschizofrenie », relatori professori G. lVlontesano di Roma e M . Kobylinsky di Genova; 4) « Sttlla anatomia patologica delle Frenastenie», relatori dott. A. Aretini di Arez.zo e in1of. ·G . Pilotti òi Roma. Si è costituito i11 Roma un Comitato ordinato1·~ co1n.posto dei proff. G. ~1ingazzini, S. De Sanctie e A. Giannelli, quali !->residenti; dei d-0tt. prot. Bonfiglio e Fumarola, quali Segretarii, e di tutti i Medici P1in1arii dei Manicomi Provinciali e I~i­ beri docenti Romani in Net1ropatologia e Psichia t1ia quali Consiglieri. Ai relatori che già accettarono l'incarico di riferire St1i temi generali propost! dal Convegno di Genova, è fatta preghiera ~ii redigere i loro rapporti nella forma più ,p ossibilmente concisa (11on superando le 16 pagine di stampa) e di volerli inviare entro il 31 agosto alla Seg·reteria del Congresso (Roma 39, via Fabio Massimo 56). Chi intende fare con1unicazioni è pure pregato di inviarne i titoli a lla stessa SegTeteria en · tr'o il 15 settembre.

XVI Congresso Francese di 1'1edlcina. i.nd~tto

a Parigi dal 12 al 14 ottab1-e; sarà presie.dt1to dal prof. F'. Widal; ne sarà segretari-0 generale il ·p rof. A. Lemierre. Relazioni : 1) « Elementi della diagnosi tra ulcera gastrica e duodenale», relatori, E. Enriquez, G. Duranèl, A. Cramer, C. Saloz; 2) «Significato patologico delle formole anomale di globuli bianchi », i·elatori Sabra7.ks, Lemaire; 3) «Trattamento preventivo e curativo delle malattie da. carenza», i-e1atori Weill, G. l\tlouriquand, F . Rathery. Per i medici e g1i scienziati aderenti la quota è di 4i> fr. ; per gli studenti di medicina e le persone di famiglia d~li aderenti è -di fr. 20. InformaziGni preSf;o l 'Utlici-0 del Cong1~sso, Facolté de Médecine (12, rue de l'Ecole de Médecine, bureau de l' Association .p our le Développement des Rélation.s M-édicales a vec l'Etrang-e1·); o presso fl segretario generale (rue du F.a:nbourg St-Hon.ol'é È

217,

Fai·i~

39).

769

Per Il Congresso di Medicina del lavoro. Il Comitato laziale-mar~higiano per il V Congresso nazionale di Medicina del ~ voro, che si terrà in Firenze dall'll al 14 giugno, è cosi costituito: profI. Giovanni Loriga, Salvatore Ottolenghi, Silvestro Baglioni, Aristide Ranelletti, Salyatore Diez, Ettore Levi, Gustavo Modena. .Ai Congressisti sono concesse riduzioni ferroviarie dal 40 al 60 % e riduzioni negli alberghi. Chi vuole prenot:are camere può rivolgersi ali.a Segreteria del Congresso (Sezione riduzioni) in via Cavour 8 .- Firenze. È concesso gratuitamente l'ingresso alla Esposizione di .p ittura e sono concesse riduzioni notevolissime per la Fiera inter:Qaziouale del libro e per la. Fiol'entina prima veri le. Per schiarimenti rivolgersi al prof. Loriga, via Santa Susanna, 17 - Roma.

Istituto Italiano di Igiene, Previdenza ed Assisteaza Sociale. II 20 maggio si è riunito in Campidoglio nella sala delle Bandiere .s otto la presidenza del Sindaco di R oma il Comitato Promotore dell'Istituto Italiano di Igiene, Previdenza ed Assistenza sociale. Erano rappresenta ti molti Enti ed erano. presenti molte spiccate personalità e gentili signore. Il prof. Levi ha riferito St1ll'attività dell'Istitu.t-0, sui contributi economici i·ecentemente acquisiti, sulle visite all'Istituto di :p el'sonalità ill~stri, .s ull:l propagandà svolta in Italia ed all'estero, sulla l)Ubblicazion-e della Rivista dell'Istituto «Difesa ~ocin le », ecc. Si è pafi~ati po-i ·a lla discussione dello Statuto, c:h e porterit alla creazione in Opera Pi-a di questa Istituzione intesa alla difesa della vita umana al di sopra e .al di fuol'i della mischia dei partiti. Le clirettivè gell€rali dello Statuto sono state avp1'ova te, salvo alcune modifiche di torma richiete <lai rappre~ntanti della Confederazione dei JJavoratori, atte a meglio chiarire il carattere dt preYidenza e non di beneficenza che l'Istituto de· "~ a:-:sumere.

** * accompagnato

S. E. Anile, dal ·suo segretarie particolare comrn. Livoni, ha visitato l'Istitu~. Egli ha voluto rendersi conto dell'organizzazione e del funzionamento <li esso. Ha impegnato il $'1~ c:ordiale interessamento.

Conferenze sulla ftsiologla del laToro. Il prof..lules Amar, di Parigi, ha tenuto presso l'Istituto d'Igi.ene dell'Università di Roma uns. seriè di confere117_,e sulla. fisiologia del lavoro (à l'orienta.IPento profesaionale, illustr.ate da proie· zioni. Esse hanno fatta valere i contributi personali dell'Amar, eh~ jn questo campo è un iDizlato1:e; ~-ono state molto apprezzate.

Corso ·tll Medlcina d•t LaHro~ rer aderire .alle molte richieste v.errà. impartito d'Rl 16 al 30 . giugno, subito dopo il V Congress@ dì l\{edi-ciÌ1a <lel IJavo:eo {Flre~, 11-14 gillgD.9),

.

"


..

770

questo corso a carattere pra.tico.-dimostrativo, presso la Clinica delle Malattie Professionali in l\ili lano. Esso si propone di dare ai frequenta tori anche la preparazione conveniente per aspirare ai 11umerosi posti di perfezionamento interno .che sono banditi, a posti di ispettori e medici di· fabbrica, medici di assicurazione, per partecipate ai sedici ooneorsi statali indetti per monografie di medicina del lavoro, per promuoYere e diffondere unn coltura medico-sociale mo6lerna. Gli insegnanti sono in numero di 21 . . Durante il corso saranno tenute conferenze dall'on. Bencduce e da altre eminenti 1persopalità. Saranno orgaitizzate visite a stabilim~nti industriali in conformità. a ·p rogramma che verrà distribuito all'inizio del corso. Il corso verrà inaugurato da S. E. l'on. Dello Sbarba, ministro del Lavoro. Saranno ammessi i medici cl1e ne faranno domanda prima del 10 giugno alla Segreteria clei RR. Istituti Clinici, via Co1nn1enda 12, Milano. Alla domanda, da redigersi in cart:a bollata da 1, 1,20, dovrà essere unito un certificato di conseguita laurea (che verrà restituito) e l'im,P.Orto della tassa di ·L . 101,20. Non sono ammesse più di 40 iscrizioni. La Società per gli Studi di Medicina del Lavoro mette a disposizione del Corso un fondo che conse11te di concedere il biglietto ferroviario di rltJrno <la 1\-lilano alla propria sede e la tassa ver sata a dieci medici, provenienti dal l\lezzodì o dal10 isole, qua11do abbiano freque11tato regolarmente il corso. La Segreteria della Società stessa si incarica d t procul'are l'alloggio agli iscritti secondo le rispettive indicazioni.

Corso

~

Clinica pediatrica.

Il 15 giugno avrà inizio presso la R. Clinica. Pe-

diatl'ica dell'Università di Napoli ·un corso di perfezionamento in :p ediatria, per laureati in medicina e ohirurgia, autorizzato dal Mini,stero della l'u bblica Istruzione. Tale coroo avrà. carattere eminentemente pratico e co.q1pre11derà una serie di lezioni quotidiane di cliuic-...i, patologia e . igiene della infanzia, nonchè esercttnzioni di ambulatorio e di laboratorio. E;:;so durerà sino a tutto il 31 luglio; alla fine . <lei corso verrà rilasciato, dietro esame, un diploma. con1provante la freqt1enza ·ed il profitto: diplon1a del>iUimente legaliz1..a to e vidimato dal Rettore della Università. " La quota d'i~criziorle, da· v'e rsare . all'tconomo della Università, è di L. 200, più L. 50 per tasss . . d'esarui e diploma. · Il num~ t·o degli in-scritti è limitat.o. Le domande d'iscrizioi: ·; in carta da bollo da L. 1 e accompagnate dalla quietanza del versamento fatt-0 presso ·Economato, vnnno dirétte al Direttore della Clinica Pediatrica. prof. Rocco .Jemma, S. Andrea del~ D8m~, 21 "" NaPoli, entr.o il 14 giugno 19~. ~

~

f..\NNO XXIX,

I.L POLICLINICO

Cor.so di Ortopedia.

FASC.

23}

. '.

Dal 7 al 1? agosto sarà tenuto a Berck-Plage un corso di perfezionnmento sull'Ortopedia vndiSJJt'Usabile ai 1nedic-i pratici, con eser cizi pratici inùividuali, per medici e studenti francesi e stranieri, sotto la di'rezione del dott. Calot. Saranno da te spiegazioni in spag11uolo ed inglese. Tassa d'iscTizione fr. 150. Scrivere al dott. Fouehet, Institut C~a lot ù Ilerc:l\:-Plage (l.>a s de Calais) ovvero 3) dott. Colleu: l'linique Calot, 62, Quai. d'Orsay 1•aris. A richiesta verri1 inviato il ·p rogramma dettagliato.

La curu del sole. questo il titolo di una conferenza, corredata di ptoiezioni, tenuta alla sala Minerva di Roma dal-la signori11a dott. C-0rvini, reduce da una visi• ttt a vari sanatorii nostrani e stranieri per conto del «Comitato nazionale per la lotta contro la tubercolosi ». La conferenziera Yenne presentata dal professor Ascoli. La sua esposizione, che mirava. a dimostrare il compito dell'aria e della luce nella prevenzione e nella cura della tubercolosi, riuscì interessante e convincente. , È

lo memoria di Bernardino Rarnaiz1lni. I ra1;presentanti it:aliani della Comrnissione internazionale per lo studio delle malattie del lavoro, professori · Luigi Devoto e Gaetano Pieraccini, ver dare un contributo alla celeb1·azione dell'UnlYersità di 1>adova, 11anno promosoo nelle principali città italiane conferenze commemorati.ve ~u llno dei grandi di quell'Ateneo, Bernardino R.amazzini, da - Carpi, il fondatore della medicina del lavoro, la cui opera, per tanto tempo negletta, ha vrecorso i te1npi di un paio di secoli. .l>i.. Roma, per iniziat1va della R. Clinica Nledica, dell'Ufficio Municipale del Lavoro e dell'Ufficio di Igiene, la conferenza commemorativa venne letta il 19 magg·io, nel!' Aula della Clinica Medica, dal vrof. Aristide Ranelletti, la cui esposizione fu lu~ c:ida, interessa11te ed efficace.

Un bus&o a Guareschi. Per iniziativa dell'Ordine dei Farmacisti di Torino è stato scoperto un bust.o del compianto prof. Icilio Guareschi presso quella Scuola di Farmacia. Nella stessa ~sione venne scoperta una lapid': a ricordo degli studenti di farmaci.a caduti in guerra. Lascito benefico. Il gr. uff. Alessandro ;!\'laino, industriale, ha elargito L. 100,000 per l'ampliamento e il con1pletamento della Casa di Cuglittte, che ospita bambini poveri del Comune di Gallarate per la cura climatica.

Nella stampa medi<'&. Riprende le pubbllc:a:r..ioui la «Rivista di GineooJoo-i.a Ostetricia ' Pediatria e l\iedicina generale>,. e- , orgn110 dell'(h,~dal hl:tria. Vittoria in Torino: è diretta dal pl'of. C. G-u1tdrone; esce mensilmente .• gli uffici hanno ~ in 'ia Cibrario, 72, Torino. Auguri.


[ANNO .\.\IX,

FA5C.

23]

SEZIONE PRATICA

Sciopero di professori dell~ . Università di Mosca . 1 proff"\F:~ori llell' UniYersità. . di ì\-Jo~ca. si sono a~enuti daJJe lezioni a causa della WHucato correspon~ ionL- dPIJo ~tipeuc1io per alcuni lll<!~i, il eh~ hH I"<.'~~> 101·0 la Yita 1>enosa e quasi iu1possibiJe.

77t

RASSEGNA DELLA. STAMPA. MEDICA. Zent~·albl: f.

_itin. Mcd., 11 mar. -

G. MABANON.

lperton1a e diabete. (Jaz.~ . d .. Osped. e <l. Olin. 12 mar. - G. - DE TONI. Dosaggio dello zucchero nel sangue e nel liquido c.-r. · · lt'iforrna Med ., 18 mar. - L. CHIMisso. InfantiliÈ 111orlo llno dei maggiori scienziati {lei no::;tri smo malarico. - A. ZINO. Rioam bio intermedi<> ternpi. ~ir I>~\..Tl{!CK lVIANSON. ed esterno nèi nefritici ed uremici. , Era nato iu Scozia., a Old Meldrum (Aberdeen~ Rull. Aoad. de Méd., 14 mar. - G. Gu rLLAIN e c. shiteJ, il ;J ott0bre 184-1. Aveva com,,iuto g·li studi (}ARUIN . I.;e meningiti da elmintiasi. - E. DOUMER~ d'l11.,~·eg11eJ:ia; ma llli contrattempo, lo obblig·ò ad PressiY1ne sanguigna e tensio11e arte1iosa. abb·in{lonare questa professione e scelse la carrieJfi'nerva Medica, 15 mar. - M. PIVANO. La jodora 111edica e scientifica: si la.Ùreò in medicina .t reazione come mezzo diagnostico per la febbre Aberctee11 e in scienze naturali a Oxford. If u pe1· tifoiP.e. lu11g·I1i n1111i medico delle Dogane Inglesi in Cina I)athologioa, 15 mar. - B. POLETI'INI. Sulùt prepoi medico-capo dell'Ospedale della Uente di :\1a r~ tesa trasmissibilità in serie della batte riolisi pronella piccola. isola di Amoy, nel canale di Forvocata dal violetto di .m etile. D10$.1, I>oi professore e decano del Collegio di mePresse Méd., 15 mar. - R. TARGO\YLA. Azotemia e dicina di Hong-Kong, professore a lla Scuola · di ucidosi nella confusione menta.le • Medicina tropicale di Londra e a quella di Ll' lfi e·ner Klin. Woohcns., 16 mar. - D . KLIKG. Disvervool. sent:eria cronica e eolite ,g rave. - O. ScnwARZr Ne11·osveclale di Amoy egli fece le s ue celebti Il proble1na psicofisico della patolog'ia sessuale. ricerche sulla filaria del sangue : scoprì come una The Amerioan Joi~rnal of the M edical Soienoes, pnrte del ciclo evolutivo della filaria di &ncroft dic. - J. ;p, CROZER GRil!"'FÌTH. Encefalite ceresi C?mpia nel corpo del oulex fatiga ns _; fu quella bellare acut.a. - F. 1\11. RAOKEMANN. Classificala prima dimostrazione del compito patogeno de~rli 0 zione degli asmi. -- E. H. MASON. Reazione di insetti quali vettori di malattie. . W assermann no11 specifica nel diabete. &.t1>1)in 1110 quanto quella scoperta sin stata fe'l'he An1.e~·ic. J ou rri . of <Jbstetr. a. Gyneo., dic. conda; lo stesso Manson inspirò le ricerche di Ross 1 • ''"· '1 D.\~I~fF.;uTER. I .o studio preoperativo e la sulla malaria degli uccelli, tentate anche per la preparazione delle pazienti g·inecologiche. mala ria umana; ad eS"~ t ennero die tro que lle dj Aittiali di Ostetricia e Ginecologia, dic. - .A.. Scro~ G ra?:>si, il quale scoprì il compito .. r>ecifico degli IDtiolog·ia dell'aborto. anofeli, riconobbe la necessità di un i~riodo d'i11Tlt e B r· iti::;/1 ,Jour-n. of Oliildre,n 's Diseases, dic. cubazionc dei parassiti mala1ici nel cor11·0 di queC. W. B.6. RR. Il bambino nervoso. - E. ~10RTON . sti in.setti e descrisse l'evoluzione che Yi com1)iono; l\'.lorbilli bullo si. ·- G. F. S·r1LL. Rumo1·i cefalici in seguito Manson riprese lo studio de l IJroblen1a, nei bambini. organizzando nella Campa.gnu romana. un'e...qperien . Bull. et Mérn . Soc. jféd. H6p. de Paris, 16 mar. za di protezione meccanica. com.p iuta da Sambon ~ M. VrLLARE1' e 8.. L'aumento dell'ombra .r adioloIJo ~~v, e comunicò, in Londra, la malaria al progica e1:xitiea i11ilice ·1)recoce di tuber(X)losi. - ARr>rio fig-110 P. F. Manson e a G. Warren, pet' :.rA~D-DELILLE e a. Le iniezionii ~ottocutanee d1 mezzo di anofeli infetti provenienti dalla Camr>ao~sig-eno nella tubercol~si polmont;tre. gna romana. 1lfiinoh . JJied. 1Voo7iens., 17 ·m ar. F . MtiLLERr I Al sco1:>erta di Ma nson sullP. fila.rie i>roYocò non 'l'nbercolosi e costi tuzioite. - O. WUTH . Costitusoltan+-o quelle che abbiamo .riferito s11Ila malaria , zione e sistema e11docrino . - R. ì\IARTI!\. .AntroLa molte altre, sulla. tripanosomiasi, St1lle leishpometria. · n1aniosi, sulla febbre gialla, eec. L e 'calpeT, 18 iua.i·. _.\.. llg SB:\I.;\ :x s, I~ . VAN Il Manson promosse non poche di queste scoBoFCKEL e J. VAN ì\lEENEX. I metodi recenti di. perte. Col suo trattato sulle malattie tropicali, traprofih1ssi autic.liftel'iéà. dotto in italiano, egli ha. contribuito efficacemente_ J>a r i.s Jl érlic.(11, 18 111ar. - Nu1nero sull..'1 de rmatoa educare i inedici delle colonie. · . log·ia. Ebbe parte nella fondazione de~lo « Sleeping • Juurn. des P·r aticien.-, l S mar. - A. C A:.'\"TO:NKET. SickneR-~ Bureau » incaricato di esamina.re e re" 1/oechio fil bue. N EUDEUG.t.:n. . A.rterioscle-· censire tutti i lavori pubblicati sulla malattia de1 i ·m;i ~l"t~bn1le e demenha « org-anioa ». oonno e sulle tripanosomiasi umane. ed a nimali. , Briti8ll ;..lled. Jou.rnal, 18 lllat. - W. Hu ~TER. AlleARSunse t1n compito di prim'ordine in seno a .molte • .-inia perniciosa· e ane111i.a settica . - C. E . Du~. co1nmissloni incaricate di propor're e organizzare 11? mtst1re profilattiche contro le endemie dei paesi Dig·estlbllitit. dei battetì. caldi. 'J' !te Lanoet, 18 Jna r. - A.. H. 'l'ooo. Aspetti ortoFu non solo uno scienziato, ma anche un propulpedici delle artriti reumatoidi. - R. G. Rows. I sore e u•n animatore, un uomo pratico e d ..azione. t r nttamentJ .moderni delle psicosi. - T. W .. ~Jr . I"a sccimparsa· di- Manson è una .perdita grave per , C'-:-\:MERDN. f.1 cane1.co1ue vettore di malattie alla scienza e per ~'umanità. a. p. 1~oomo. f/ _4 ctln-0ter(1'1>ia ,. clic. -. F. DESSAUER . . Come si dit

rJ.


772

CL POLICLINICO

stribuisce l'energia dei raggi X nel corpo umano? --- F. GmLARDUCCI. A{lione biologica e curativa clelle radiazioni secondarie ottenute per mezzo

della ionoforesi

argenti~.

[ANNO XXIX,

The Lancet, 25 mar.

tiro amebico. - ·E. M.

testiruile. -

C.

BLANCO SoLER.

'.L'imziazione in

fiffiolpgia . ](1:''1.1 . <le la A soc:iacion de. Ti8ioZogia, dic. A. A. I-L~I"AIO.NDI Il pne umotorace artificiale nel tl'a ttan1ento <1elle e.n1ottisi. Z entrabl. _f. Olli1'., 18 mar. - A . SCHUBERT. Etiologia delle paralisi ostetriche . M<:di:~. 11.li,n . 19 1n ar. - E. 15"'I NGER. La teraJ)ia mod erna della sifilide. • La. P resse Méd ., 22 mar. - J. LAC'A~SAGNE. I prill1i :5eg11i clinici dell'·ulcera sifilitica. della mucosa genitale . Jlii:nch. Jlrl ecUz. ·w oehen.s., 24 mar. - H. CuasCBl.!A::\TN. !Dndoca r:di te cronica (lenta). F. GaoE» EL. R oentgente rapia delle manifestazioni della. 1nenopa11sa. JfJ1trJi . d e j)f éd. de Bordeau~, 25 mar. J.-L. l{ou ~IAILLAO. P er riconoscere la tinta subitteric:t.

I •.

Zl)

L'aann ~çsso epaScorbuto sperimen-

n ........... ERS . n.vu

DEI.F.

tale.

Re-i~ista lbero-Atnerio. de Oienciàs Méàicas, dic. -R. Lu1s Y YAceE. Sinto1ni cardiaci di origine in-

I

-

FASC.

ARCHIVI. Revue df3 Médeo'i M, n. 4. -

H. ROGER. La .patologia del sistema nervoso autonomo. - W. KoPACCZE,vSKY . I fenomeni di ehoc da. contatto in pa. tologia e loro terapia. - J. 1\iIINET e R. LEG&ND. Sull'impieg·o ~i composti novarsenicali per iniezioni ipode1wiche. - H. Goor. .E,V SKI. Rivista d"attualità: la tubercolosi. lt Pol icZ.ilnioo , Sezione Chirurgica, n. 5. -

O. CrHNozzr. Occlusione intestinale per inginocchiame11to d el ~enue da pericolite membranosa con corpo fibro$o peduncolato. Laparotomia. Colon-entez·ollsi. Guarig·ione. Contributo alla fisiopatolog·ia del crasso ed alla genesi delle membrane periooliche. - R. ~lICOTrI. Sul cordoma del sacro (anatomi.a patologica e clinica). - T. LAU HENTI. Contribut(.) clinico all'a cetonuria post-operatoria. - O. TEXANI. Contributo alla chirurgia della papilla del Vater. •

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lntePessantisslnaa pubblicazione I -~UGlT STO

Dei

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~ ·.

llUR.RI

edici

Futuri. ~

Quest o lucido lavoro critico dell'insigne M a estro fu pubblicato nella nostra SEZIONE MEDICA d.el 1920 e per quanto, in sepa rata brochure, ne fossero state stampate parecchie centinaia di copie, tutta via la edizion e - sia del Numero della SEZIONE ì\tIEDICA e sia della Brochure - si esaurì rapidamente. Pressati da num·e rosissime ed incessanti insistenze, abbiamo fatta una nuova ristampa della magnifica monografia e vi abbiamo potuto aggi11ngere un recente riuscitissimo ritratto deJl'ill11stre uomo, in formato 15 x 19, su carta p a tinata. " . È un'elegante brochure, di 47 pagine, della stessa am·p iezza del «Policlinico », che costa L. 8, ma ~he ai nostri abbonati è spedita per sole L . 6.50, franca di porto. Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI PozzI - Via Sistina, 14 - ROMA. I

Indice alfabetico per materie. A. 111?n ini .!>"l:r fl,z ione san.ita.ria Pag. 766 ~ibliografia . . . . )) 759 • • • 1iurro: irrancidimento )) 755 ( jhi11idi1u1 nella fibrillazione a uricola1-e )) 741 . t ' isti de rm1)ide d<ell'ova io ritorta sul pe.dun(''Olo in gravi<la al 2<> mese . . )) 761 )) 762 (~ox::.lgia e malformazioni congenite :Wwk-orea.; i~perto necroscopico . . . . )) 75.i E1,iteliorui primitivi delle dita della ma)) 753 no : terapia chirurgica . . . . 'F ratt11ra dell'apofisi odontoide dell'epistrofeo senza sintomi midollari . : . )) . 763

. Jia.g. 762 Fratture del • collo del :femore : cura )) Medicina sociale . . . . . . . • • • 765 )) Pericardite nella nefrite cr-0nica . . 756 )) 76.!J Rene : funzione · . . . . . . • )) 7fil Tito : sin tomi peritoneali . . . . . Tubercolosi mili.are rivelata da una me)) 761 ningite apoplettica . . . TubercoÌosi pei·itoneale latente e sua guarig,ione ana tomioa . . . . . . . . )) 761 Tumore intracranico . . . . . . . . )) 761 Vìe biliari: m·a1att1e; risultati del d.re)) 751 na:ggi-0 d uodenobiliare . . • • • • ~

L . Pozzi, ed. 1"6&V·


ANl'O XXIX

Roma, 12 Giugno 1922

Fase. 24

fondato 'lai profess.0ri :

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION &

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI •

S-OMMARIO. Lezioni: M. Bufalini e C. Romiti: SuUa stipsi cronica. considerata dal punto di vista chirul'gico . Osservazion· cliniche: A. Ru ggero : Contributo alla casistica del sodoku. Commenti: M. Agostini: Autosieroterapia nella tubercolosi polmonare. luntl e rassegne: SIFILOGRA1''1A : J. A. Fordyce e I. Rosen: Cura della sifilide congenita e materoa. - Thut·man B. Givan : Studi sul trattamento precoce della sifiiide congenita. - T1s10LOGIA: Rist e Stroni : La diffusione nel ria ssorbimento del gas nel pneumotorace. - A. N. Blasco: Gli Antigeni parziali di Deycke e M uch nella terapia della tubercolosi. cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, congressi: R . Accacìemia di ~:1edi­ cina dì Torino.

Appuny per il medico pratico: CASJSTICA E TBBAPI•: Cardiopatie potenziali e profilassi delle ca.rdiopa tie nei fanciulli. - Bradicardia sportiva.. - I narcotici nelle ma lattie di cuore . - Sulla cura dell'ipertensione arteriosa. - Il trattamento dell'edema acuto del polmone. - NOTE DI TECNICA: Su di un metodo semplice ed economico di colorazione' del sangue. - POSTA DEGLI ABBO'llìATI. Nella vita professionale: Per la dignità della classe medica. ME'D,ICINA SOCIALE : Couvegno per la previdenza sociale. - Cronaca del movimento professionale: - Risposte a qu·e siti e a domande. - Concorsi. - Nomine, promozioni e onorificen2e. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

.

' llrlhl d! JroJrle.. l1sena&I. - E 'Vietata ia rlprodu.tone <M lavori pubbUcaftl neZ POLlmdNIH e Za pubbUca~cne d4 liuttff cU essi senza citarne ia font.e.

LEZIONI. CLINICA CHIRURGICA GENERALE

DELLA

REGIA

UNIVERSITÀ

DI

PISA.

Sulla stipsi cronica considerata dal punto di vista chirurgico. f1ue leziorii clinicl1e tenute dal prof. D. 'fADDR-L nei giorni 20 e 22 aprile 1922 raccolte dai dottori M. BUFALINI e c. ROMITI. I Dei numerosissimi i·ndividui affetti d!a stitichezza solo un picco•Lo numero ricorre ogg·i al chirurgo e precisamente alcuPli fra r1u elli che, oltre alla stipsi, presentano U!Ila sindrome dolorosa, di solito erroneamente intenprets.ta. Sono questi considerati com.e entero-colitici, più spesso come wp,p endicitici, 00 me ,coJecistitici e come affetti da rene mobile o classificati con nurnero,s e altre errate etichette morbose. (Neura.ste11ia, 1sterismo, e·cc. ). Di solito sono sta te fatt~ per mesi ed anni le cure medich~ 1)iù irrnzi.or1ali perchè r1on dirètte alla causa. Lo studio amatorno-pato.10.g ico sul vivo in @ccasione di 1aparotoini.e per, le più svariate indicazi·o ni ha dell1ci<iato, se non an,c ora in · tel'amente, ma ampiamente, un nuovo capiiolo chirurgico. Esso è basa.te sullo studio di alterazioni riscontrate particolarmente s11l trat1

1

to i1e.o-cieco-colico ascendente e trasverso. Esso costituis·ce ormai un capitolo ricco di promes se e di successi. Ho in questo m omento in Clinica diversi malati, parte già operati, parte da operare, che mi serviranno per dimostrarvi il quadro di questa particolare isindTome m0trbosa, ,s ia con l'esposizione delle storie cliniche, sta coll'esame semeiologico che faremo assieme, sia mostrandovi i rep ~rt radio·g r,a.fici, 1sia de·s crivendovi il ~ep~rto operato·rio. Vedremo poi quali siano le indicazioni al1'intervento e quale il più co·n veniente f.rattamento chirurgico. Se si escludcno tutte le sten·osi organiche ben note (tumo,r i infiammatori, neoplasmi propriamente detti, invag·inazione ileo-colica, volvuli, torsioni, brig·lie strozzanti) che h·a rmo caratteri clinici particolari~ diversi da quelli, che formano la sindr:o me sulla quale credo opportuno tratten ermi, .s i può dire che in passato la patologia del tratto ileo-cecale avente rappcrto con la sindr.o·m.e ora detta si riassumeva in quella della tiflite stercoracea : da ques ~;1 si distingueva la tiflite infiammatoria, e 1a tiflite suppurativa, Al periodo della tiflite è poi sucoedu to quello dell 'rup1p endicite. l\1a nei nlunerosi interventi che si son o fatti e si fanno per sintomatologia appendici ljea, i 1

1

I


IL POLICLINICO

cl1irunghi ha11no visto cl1e spesso accadeva di trovare un'appendice d'aspetto normale; e si è allora pensato alle appe·ndiciti micr·oscopiche, alle a p1Jendiciti croniche d'embloo, alle I '· elttlo-q_ppendiciti (?), ecc., per spiegare il <111~1dro clinico che aveva condotto il pazient0 ~ nl tavolo operatorio. Seguendo •p erò i malltti si è visio che anche clopo l'appendicectomia i disturbi .spesso pèrsis tono; doveva dunque esistere qualche C•OIJ.Qi• ~i one, al l'infuori dell'app,endice, capace di rr1ar1tenere il quadro morboso. Una più accurata osservazion0 dei chirurghi durante gli interventi, favo,r ita da laparotomie più ampie, ha dato modo di c~noscere del .i.:; alterazioni, che erano sfuggite a ll 'indagine microsc0ipica, .e alle quali doveva presumibilmente ti.ferirsi la sin.tomatologia •p resentata dal paziente: indubbiamente :tia contribuito moltD a c1uesto studio anche il sussidio dell'inda.gine radioscopica . .Si è ''enu to cosi d"e lucidando m eg·l1o que sto vasto ca.pita.io d1ella s;tasi intestinale cronica. E·sso comprende le stipsi di natura n1 e1ccanica sost.e11ute da e001dizioni ania tomiche r emovibili, ·Ch e prima erano considerate come dovut~ a sem!p lice disturbo funzionale1. Il disturbo fl1nzi·onale r1on aveva sempre urta esa,nriente e logica interpretazione; si è vit>to in vrce rbe questa stipsi è spessi.ssimo legata a ùetc11nina.te condizioni a natomiche che ora co11csciamo abbastanza mi1n utamentc. Un caso tipico di questa pa1·tico1are forma 01·m,a i nota sotto il n-0·m e di stasi intestinale o di stipsi cronica lo abbi arno appunt,o nel ma· lato ch e vi presento. 1

1

1

( ..."-N~O

XXIX, ~~A~L. ~J,1]

sonl.ministrazio11e cli sospe11~io11e gomruo:--1;. di b,ai-io per bocca e per clistere, dimostra u11a particolare disposizione del primo tratto del colon; esiste cioè una forte ptosi dell 'ar1.a.-~ .io epatiico· che si trova all'altezza della svi11a iliaca; il colon asoende11te e il primo tratto diel colon trasverso sono addossati fra di lo· o a duplice canna di f11cile, f0Mna11cl o n ell'in si• me una .s italica. . so.t to lo schermo ractioscopjco abbiamo ir nvato a spostare queste anse, ed ab·b iamo visto che sono saldamcr1te aderenti fra di lori.'!.

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Una ·s inton1atolog·ia simile presenta q11est ' ~d ­ tro inalato: G. G. da Ragusa, di an111 30, entrato in Clinica il 14 marzo 1922. Riferisce che fino da giovanetto· soffre di u11u stipsi ostinata, tPer vincere la quale deve spt·~­ so, ricorrere all'uso di purganti o di cl iste1 i. Abbastanza frequentemente è pr.eso da cJ.olori all'addo m e, dolo·ri vHghi, i1on molto inte1) "" i, localizzati prevalentemente nei quadrMiti inferio·ri del ventre. Nella storia di questo i11alato troviamo anch'e d-ei P,eriodi febbrili con temperarture che non superano i 38°, e che cadon.o dopo qualche g·iorno; rialzi ternnici dei quali il malato, come chi lo curava, non ha saputo, dar.e alcuna s·p iegazione. .4..nche in •q11esto caso esiste l1na. ce.rt.a cl ulonabilità alla preissio,nie sulla regione cecale. Radioscopi-camente si è rilevato che esist.·vn. una disnosizione n, ca11na di fu cile del crilon ascendente e d'el prin10 tratto· del trasvr1~o; questi due segn1e11ti del colon non erano Jjerò mo'1to inti1na1nente fìs~i fra di loro, giar··hè' era possibilo con la p1·es. io11e allontanar} i ~ il o ,p er un certo tratto. ~

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OJtre qll e.·ti. due cu s i, h o in questo momentoaltri tl'le mal a ti, con sin,dromi simili a 011rllè ch e ,a vete o-r ora sentito, e cl1~ deJ ree.to rnolti S i tratta d'i un uo,m o, dell ',e.tà di 32 a11ni, di VO·i 1già ·OOnOSCOno, aven1doveli presenl<'lti, D. C. Girio, ricoverato in Clintca il 23 mar- neJ.le e·s ercirtazioni delJ,a sera in corsia. Sono zo 19??. già. stati operati e si triovano ora in rp iena conRifci·isoo eh.e fino dalla µrima g·ioventù soffre di stiftichezza che è andata facen·dosi sem- valescenza. In quest'anno qui in Pisa ho già operato pre più o·stinata, va però so,g getto ogni tanto a periodi d·iarroici ch ei si alternano ai !Pe- l111a quindicin a di questi malati; fino al 1921 riodi di stitichezza; si l~menta pure, OJ]:ni tan- i pazienti che avevo operato per simili for1r1e to di lievi dolori viscerali accompagnati da n otevole 111eteorierno, in.sorgenti qualche ora arl'ivavano ad una trentina. Studiar1do 1· r icercando a ccuratamente questi casi mi perdo po' i pasti. Ha ri-corso all'uso di purganti, e per c:rJnSi- suado sen1pre meglio cl1e sono assai 1p iù 1111g·lio di vari sanita1i ha ipassato ll1nghi p~rio­ merosi di qua;nto possa sembrare. tli cli cura ne·g li stabilimenti di Montecatini, E la ,s intomatologi1a sd rical~a su quella dei cli Ramiola, ecc., senza alcl1n beneficio. Sono pure rimaste senza effetto cure con fermenti ·pazienti che vi presento·; spesso ai sintomi già latti.ci, aipplicazioni elettriche, e·cc. indicati si aggiungono d'i sturbi gastr ici: nau. La storia di questo malato potrebbe a. pri- see, ftutuLenze , anoressia e con una certa frema vista far pensare a.nche ad una appendicite; tanto più che all'esa.rne del paziente si .quenza uno stato di deperimer1to generale, coha una certa dolorahilità alla pressione sulla lorito pallido terreo della cwte, e disturbi nerr~gione cecaJe e si ha l'impressione come se vo~i, che spesso fanno passare questi malati esistesse :Ln questa regione un cuscinetto ela- per ,dei nel1raistenici. stico che dà anche .senso di gorgolio. Del reSi tratta dunque di una sindrome assni vasto l'esame obbiettivo è neg·ativo. r.:e&'Lm e rariio1o2ico, com e appare dalla la- sta, che comprende varie form e, per cui no11 si tro. i1acl iog1~afic.n che vi presento, eseg11ita dopo può parlare di t1na vera n1alatia, l~gata ad una 1

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{A.t\NO

XXl\. F.\SC. 21]

SEZIONE PHATlC.\

u11ica c-011dizione. Cercherò di b1even1e.i1te ria·sun1erne le varietà ariato1niche e cliniche. Forme di questo genere V€nnero descritte la prin1a \·olta da Lane i1el 1902, onde gli .-\n1e1icani designarono e1roneamente questa sindrome come « malattia di Lane »; e dico erroneame11 te perchè la iintoma.tologia, che i i·iassu111e i11 fondo nella stitichezza cronica non .può riferirsi a una sola ma a calts~ varie; si pl1ò avere nelle oosidette appendiciti croni che, n elle vari-e forme di colite, in casi di ptosi visoerale, o in rappo,r to a speciali f orinazioni •J>Qricoliiche note con1e meml1ra.11 ·t di 1.ane, n1embra11a di Jack on, ecc. Per qi1anto rigi1arda 1, Appe1idicite cronica, uon,·iene at1dare cauti n el po1 re questa diagnosi, e Re non sono avvenute i11 precedenza n1anifestazioni cl1iare cl.i appendicite ac11ta (co lica, ecc.) . ~fa le forme, ·cl1e appa 1~irebbero croniche fi110 dall.i11izio. pure i1on negand'> c.11e possano esistere, ~0 1 10 spesso l egnt e nù a.ltr<:' condizioni e particolarmente alle formazioni pericoliche di cui sto per tr·attarvi e colle ql1a 1i si· può forse stal1ilire. un raipporto patog·cnetico. Anche le Coliti cro1lic!Le possono dare mani · festazioni deJ ll1tt-0 simili; alcune forme di colite (tubercolari, sifilitiche, lllcerose, m11comemb 1·ano. e, poltpose) hanno caratteri tali che ne re11do110 fa cile la distinzione (diarree m u co~.e. sanguinole11te, p se11 d o-n1embranose, d olori diffu i). Sono ·:pecialn1cnte le col iti s.ccche o spasticl1e, in cu.i I1on si ha emissione di n111co co11 Jr feci che rientr ano ne l quadro, che ~to co11 ~ id-01·ando . Si tratta 1di fo1n1e che talora sono legate a soli fatti infettivi muc·osi senza che esistano condizioni an a tomi ch e chirurgicamente amovibiJi. Un ca so cli questo genere capitò alla mia osser,·azione rann,o scor60 nel quale non iro,·ai n ell ,a11arnnesi ne all'esame clinico nulla di obbiettivo cho p otesF: e ~pie.ga1mi i distt1rbi (stipsi e dolore cecale) d el mn1ato, se non uno stato di contratt11ra spasmodica di tutto il colon messo in evidenza dall'indagine radioscopica; non ritenni percjò indicato un intervento chirur.gico ed ottenni la guarigione, che si mantiene t11ttora i·e1golando la dieta, abolendo p.urghe e cli.steri e somministrando belladolllila. • In un altro malato·, che· da .p ochi giorni ha lasc1ato la Clinica esisteva pur1e una sindrome, che rientra in ·qt1esio capitolo, come potete sentire dalla storia. I

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Si tratta di t1n l1on10 di 36 anni, C. l\., col ono da Volterra, entrato in ·Clinica il 2 !IT.a1·zo 19'22. R~feri•s ce che da 11na dtiectna d'i anni soffre d t una ostinata stitichezza ehe si alternu. con

pei~iocli ui , diarrea;. ne.i p erioc.li diu.1r uici, "'l11 ètte ~pesso con le feci p1ccol€ qua11tità dri sa11 oue ~.osso scu1 o ef!... ~ncl1.e di muco. Va pure ;~g­ ~elto co11 ~ac1l1ta a dolo1i che s olo qualcl1e v~~ta.. rag·g1un~ono l ,inte11sità di una colica, diffll.81 ~· tut_to I~ yentre,. e accorupagma ti spesso da vomito s1~. bifilare, sia dei cibi i11g·eriti. Non ~embra cli~ ~ 1nso·1genza di questi dolori JJote'e. inet~rs1 in raJ.)]Jorto co·n l 'ingestio·n e d e:gli a~1m~nt1, qua liche volta ha presentato lievi ~.~·alz1. tetm11ci che si. ma11tenevano per p.ochi 01orn1 e eh~ c~n1p~,i'1v.ano senza causa apparente. IJe cond1zon1 dl 11utrizjone del malato Cl'ano andate fa.e.endosi a lquanto scadenti. ...\ll'e~~me radioscopico trovai una speciale c~ 1sl?o· iz1011e clel colo11 , cl1e i11i fece n en sare all es1~ t ea1za di qualcosa di a 11atomicÒ: l 'angolu e1)at1co a1q1lanto .abbassato, si trovava a livel~ lo clella sp~na ili3:ca; il. colon ascendente prcscnt:rva l)Ol una i11ftess1one p er cui ,·eniva ad a.ddos arsi al ceco d a 11n l Rto, alla prima porzione de:! trasverso dall'altra; co1le manovre p_alJ?ato!10 sott-0 lo sch.ermo radioscopico, non s1 r11vsc1\ra <lJd allontanare l,uno dall'altro i due segmenti addossati a canna di fucile dell'a· ' sce·n cle11te e clel trasverso. Il reiperto op.e ratorio ·confermò quello radioscopic o cli111ostrand-0. una membrana ohe ft ssava Je .due po.r zioni di colon che apparivano ano,rmalmente ravvicitnate ; trovai inoltre ade1~enze cicatriziali in corrispo,n denza d'e i d11e angoli colici; l '.angolo splenico era 1particolar111ente aderente alla milza e alla par.etP nost eriore dell' a.ddome. ·· Alla colite era du11qt1e associata la p1resenza di membrane pericoliche, onde ritenni indirnto 11n intervento diretto su qt1este. • Indubbiamente, la colite può detern1i11a1 e di })er sè la stiticl1ezza cronica, co111e er a i1el pri1110 caso; ma s pesso la colite Fii associa ad angolature del colon o a formazioni pericoliche; e non si può escl11d.ere che esista lln i·apporto genetico fra tJl1es t.i due stati, sia. nel senso cl1e la colite trovi la s11a base in altre condizioni anatomiche (ft ess11re, ptosi colicl1e, ecc. ), o vicever sa qneste l1ltin1e debbamo co11s id erarsi come secondarie al processo colitico. Particolare in1po-rtanza p 0 r la sti psi cronica h a la presenza di Membran e pericoliclie. I11d111bbiamente sono q11este che si risco11t1ano in u11 grande ni1mero di interve11ti per 8tasi • intestinale cronica. La p1irna. di qt1oote men1brane fl1 descritta da La11e : Làne 's l{1ng·: si tratterebbe cli una membrana, sitt1ata nello sp essore del m ese11tere e che d,a1lla ].J<arete posteriore dell'add.ome viene a :fissn.r.s1 sul tenue, a ·p ochi centimetri dalla valvola ileo-cecale; determinerebbe 1111 'angolatura del tenue nel punto d1i Slla inserzione. oncLe o·staco1o al circolo fecale ed ai ga~. Un .aLtro chirurgo am-ericano, Jackson, d escr.isse poi un'altra menlibrana che partendosi dalla parete laterale del ventre vie11e a fissarsi


77G

IL POLICLINICO

sul colon ascendente, d~tern1ina.ndovi una specie di strozzatura, onde r1s.tagno nel ceco. Il primo mio oaso, uno dei primi illustrati in ItaJia (1912) che richiamò la mia attenzione su quest~ forme non era stato diagnosticato radio·sicopicamente; ·solo alla lapa:riatomia parareJtta1e ampia trovai una membrana sul t ipo di quella di. J ackson ·Ch e strozzava il colon ascendente, 1nentre il ceco .appariva d·11.atato; bastò che la sezionassi per ve.d ere VltoUarsi il ·oe<!o (1). Si trattava di una donna operata da altro chirurgo di app·endi-cectomia con persistenza dei distu~bi ·p r ecedenti (stjpsi, dolori iliacj destri, sintomi nervosi). In questo caso esisteva aJnche rene mobile dii 1alto graid!o, che ·p ortandosi in basso determin a va una inflessione dell'an,g olo epattco; ri tenni p·e rciò opportuno far e ancl1e, nella .stessa seduta, la nefro pessi.a l-0.n1.bare. Il risultato fu vera1nente .ottimo; scomparvero cio mpletan1ente i. disturbi e la paziente in poco tempo aumentò irn peso di ~olti chilogrammi. Ho rivisto in perfetto benessere l'operata a11che r eeentemente (ormai so1'10· trasco1"si 10 anni dall'intervento). Invitato da questo caso, 110 fissato magglOT mente la mia attenzione sulle membrane pericoliche. .Dop o nl1m erose osservaz1oni sono v e11uto nella C·o nvihzione che esistono vari altri tipi oltre ,q uello descatto da .Jackson; ed ho ·CI'leduto di poterli cl assifical"é d1stiDJguendo tre tipi principali, ognuno dei quali viene a sua volta sudJdiviso in tre varietà (2). Al primo tipo appartengono 1e membrane, che si po·r tano trasversalmente dalla J>are.te laterale destra de ll'addome al colon; e h o suddiviso qu esto pr.imo tipo in tre varietà indtcate rispettiva.mente coi termini di membrana pa ri.eto-coJica later.ale, inembrann. parieto--colon-cecale ] R.terale, membrana parieto-cecale laterale, a seaonda che dalla parete laterale del ventre si portano ·srul oolon ascendente, o s11l col©n e sllt ceco, o solo sul ceco. Ho riunito nel seco11do tipo le membran e caratterizzate d.a l decorso obliquo dall'alto e dall'esterno della .flessura epatica verso il basso e medialmente, rivestend'o un tratto più o me110 lungo di inte~ tino; e ho clistinto in qu·esto grll'PPO tre varietà : m. parieto-colica discendente) m. parieto-colon-ce-cale discendente, m. parieto-co1ica discend~nte e cieco-iliaca disoendente a seconda che dalla l)arte alta della parete lateralQ del ventre vengono a fissarsi Slll iato mediale del colon ascendente avvolgen1

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---(1) Rifornia 11iedica, Il. 2, 191~. (?) :\tf i dcll.a S"c. It aliana d.i Cltir. , 1920.

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XXIX,

FASC.

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dolo, oppure sul colon ascendente e sul ceco; nella terza varietà si avrebbe I 'associazione d.i una membrana parieto-colica discendente con una membrana che dalla fossa iliaca risale ~r venire ad inserirsi sulla faccia esterna del ceco. Viene infine il terzo tipo, costituito da formazioni membranose, che occwpano l'angolo compreso fra colon ascendente e prima porzion·e del trasverso; anche qui ho distinto alcu11e varietà, a seconda che la membrana che l10 chiamato inte.rangolo-colica appare costituita da .adere11ze om entali, oppure ha un aspetto velamentoso sim!ile alla tipica membrar1u. di Jackson. Naturalmente queste classificazioni comp1 endono solo i tiipi principali e più comuni e i:ossono osservarsi, variamente ri!llnite nello ·s tesso sog.g etto, d'i verse delle va1ietà indicate. Corn,pletato C·O·Sì lo studio anaton1ico di queste fo,r m a.ziotlli peritiflo.oolìche, rimaneva ci stabilirne 1a natt1ra; son·o ·cioè ·d:a considenarsi com·e prodotto di un processo fiog·istico, o hanno invece il valo·r e di fo.r mazioni congenite? Studiando le membrane anche sotto questo punto di vista ha potpto constatare oo·mo ne esri'tJano 2 varietà: Nre lla 1a varietà sono liscie luce111.ti, com·e costituite da un.a duplicatura del iperitoneo; sono riccamente vascolarizzate, e i vasi decorrono, t11tti paralleli fra loro, trasversalmente o ·o bliquamente seco·n do la direzione della membrana. Un a ccurato esame isto·logico compiuto dal mio .aiuto p·ro.f. Nassetti, ha dimostrato la presenza in .queiste membrane di p ic.coli tro11chi nervosi; fatto che fa pensare · piuttosto a formazioni. congenite anzichè infiammatorie; va tenuto conto anche 1della costanza colla quale si presentano i varii tipi, che vi ho or ora indicato. Alcune membr.ane sarebbero V€nute creandosi successivamente per duplicatura del peritoneo determinata da stasi del colon disteso da feci. Il fatto che le membrane ipericoliche sono ;s tat0 trovate anche nell'embrion,e (Flint) fa pensare che si tratti di formazioni che possono aversi in colildizioni fisiologiche, e che solo secondariamente .acquisterebbero valore patolo·gico. Infatti non sempre queiste membrane causano i distu·r bi che si riassumono r.ella stitichezza cronica. Così ricordo di avere operato una donna affetta d'a cisti ovarica, nella quale trovai anche delle tipiche membrane pericoliche; non ritenni 01pportuno pocò toccarle g iacchè la donna n on mi aveva accusato alcun disturbo che p.otesse mettersi in rapporto con 1 ,

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SEZIONE PRATI CA

queste. Solo dopo la laparotomia cominci,) a ptC>si ge11eralizziate, cl1e for111a11 o il lJltadro delsoffrire di stipsi. Evidentemente àllon tanata la la malattia di GJ.er1a1·d. oiste ovarica si è avuto 11n abba;sisa.mento del Nell ' ultimo Con.gresso di Chirurgia si è a colon ed allora I.a n1emb1~ana ha agito deter- lungo discusso ap1)t1nto sul tratta1nento di quem inando angolature o stenosi. .. sta .p to·s i gener.alizzata, e la maggie>ranza dei Il meccanismo, col qu1ale I.e membrane o·sia- chil'Urghi si è dimostrata fav o.revo.J e p·iuttosto colano la progressi-0ne delle materie fec <tli e che alla cura con m ezzi chirurgici a quella dei gas è va.ri-0 nei diversi tipi. con inezzi orto-rJedici, co11siste11ti nell'applicaMolti di Voi che hanno assistito ad inter- zione di una ventrtera cois truita apposit ainenventi per quéste f-0rme, avranno n·otato come te secondo le €S1geinze ·del caso·, ed applicata e una volta sez ionata la membuana, in q11elle a successivamente sorveg·Iiata sotto il controllo decorso discen.d ente, sia abbia un allungamen- radioscoipico; soltanto in questo modo~ come ho to, a volte assai consi.derevole, del colon, che fatto rilevare al dett.o· ·Cor1·g-:r.esso, si potrà aveevidentemente era mantenuto affardellato, co- re la certezza cl1e la ventriera mantiene i vime a fisarmonjca, dal1a membrana stessa. sceri n ella g·iu sta l)OSizione e non li costringe In altri casi s i osservano invece go·m itature, con gr ave d'anno in sede ectopica, come spesso infleSflioni, ecc. Il ceco va allora distendendo- avviene p er cinti mal cos t:n1iti e male apsi, e colla distensione di q11esto si fanno sem- plicati pre più marcate le gom itature e qujndi l'ostaPer quanto rig"Ua;rda 1p·ori le ptosi Circosc1 itte colo al circolo fecale. resta .semp·r e ap.erta la discussione se si debLa 2a varif frì è ra.p1Jresentata da n1embr a ne, bano cons1der al'e come primitive· o seco11darie che sono evide11te111ente legute ad un pro·cesso alla staisi, o i1on sia invece primitivo di ristaflogistico: e s i disting·uono già mia croscoi;icagn o, che c1eter1nina a sua volta la ptosi e la mente, perchè non sono trasparenti come le formazione de lle membrane. precedenti, ma sono biancastre, d'i aspetto fiUn'altra condizione ana tomica che pu ò aver b roso, e d'·altra 7) art e non si presentano così valore per la sp-iegazioine di cel'te stip si er onitipicamente vascolarizzate; di più occt1par10 se- che è la Mobili tà Cecale e·ocessiva; abbastai1za cli svariate e n on s i presentano tipi fì ssi come frequente, pttò 1·ag1giunge.re anche il 40 %; ma que'lle congenite. In qu€sti ca.isi s i p11 ò più pre- non credo sia c-0 ndizione essenziale per deter1t1ir1ar e la sta s i; solo in qualcl1e caso ~ i i1uò cisamente parlare di pericolitie m emhrar.o·s a. nome che impropriamente dia.to da Jackson alla. riferit•e al cieco mobile la s-int omatologia. (Tifiectasj a --- fl of1neister, 'f ifioa t o11ia - Fiscl1ler). formaz.ione da lui osservata vieuie anco·r a usato Sono st ati clescritti anche casi di volvolo del in ogni caso creando confusione. In qualche caso ho anche osservato l a ssocia- ceco, la cui sintoma tologia si confo,n de piuttosto con forn 1c ac11te clre colla stasi intesti111ale zione di m embrane infiammatorie con altre di cronica . tipo congeniito; e forse non ·si tratta di lm'asUn caso ti1Jico di ce co inobile è r n,pp1·esen so1Ciazione accidentale : la rpernbra.na coogenita. tato dalla malat a che vi presento. ha favorito lo stabilirsi ·di pro1oessi ft og·jstici a carico del colo·n o dell'appendice, e secondariaSi tratta di ltna sp.o sa di 31 an11i, G...t\.., da mente a questi si è .avuto lo sviluppo delle Terran ova. B.rac1ciolir1i, ri.coverata nella nostr.a formazioni infiammatorie. Clinica il 3 a1)1 ile 1922. S01ffr e da diversi anni cl i una stitichezza ost inata , e ad i1ntervalli vaDonati recent em ente h a st11diato queste forri ·di seit tirp.ane e di m esi è presa da dolo1ri p1i11t- . me, ma specialm.e n t e dal p11nto di vista dell a totSto intenisi, talora b. tipo co1lic.o, loca] izzati pto&i, e le ha ri11nite ,sotto il termine di : .Ste- nel qt1a.dra11te inferiore µestro· · delract'c.lon1e. nosi ileo-c-0ljche di posizione. Qu alche volta questi dolori sono stat.i accoil11Indubbiamente la Ptosi viscerale ha impor - pagnati da lieve. r ialzo1 termico.. Da c1ual che tanza . nel determinare fatti di stenosi, spr.cial- n1 e~€- Je crisi do,lorose si sono fatte più frequenti, la stitichezza p·i ù ostinata, mentre le c·011rl imente le ptosi d el lo s toma co, del rene, del cozioni ge11erali son o aindate scadendo. lon. Fino ad un certo punto però questa ptosi All'esam e d ella mal atn. rilevai resiste11,': èi di una do·l orabilità. all a p ressjone n el qt1a.di·a.nte può essere p~esa in consjde1·azione, mentre in inferi8re d. dell'addome, dov,e si ·a pprezzava un numer.o consideire.v ole di ieasi non itlter· pure un sen so d!i .guazzamento da riferi.rsi eviviene affatto nel detenninare la complessa dentemente al ceco fortemente dilatato; Radiosintomato•l ogia. sco!l)i cam e11te infatti trovai il ceco n1olto g1 a11de 1c he si portava in basso e medialmente; Dal punto di vista dell'intervento chirurgico dobbiamo prend'ere in considera:zione solo le l'angolo epatico era a livello della cresta 1liaca. mentre q11ello ~p lenico occ11paya la si.1a p tosi circoscritte, limitate a qualche organo, sede normale mentre fuoriie s.cono dal campo chirurgico le Alla Ja.p aro10111ia tl'ova. i i11fatti il ceco er10 r1

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IL POLICLINICO

me.111e1itc li~t.e~ u e co11 nna mobilità tal~ c]1 e poteva faeil11)e11te esser e spostato in qualunq11e punto del ventre. Oltre queste com.dizioni r·elativamente c;o1nuni, i1e esistono varie alt.re, rare, capaci <li dete1trninare la stasi. intestinale cro11ica; vi ricorderò, ad es., un aa·s o che operai nel 1917 e ·che feci illustrare dal mio aiuto, pro,f. Nas setti (1).

** * Si tr~1tt ava di t1na ùonna che fino dall'in-

f,1r1zia. soffriva 1d:i stiticl1 ezza~ er;a ricorsa a m e perch è da qualche i11ese la sti tichezza a-. €va raggiunto un g i·ado a lla1·1n,a nte, a.ccompagnandosi a. fatti d h. 1>eptie;i, vo!lnito freq t1ente, dimag.rarnento . All' esaine (lel1a inalata 11otai come la foss.a iliaca d. fo•::se occL1pata dai ceco fortemen te di·l a.tato, lievemente d·oJent'~ alla p ressio111e. Intervenni con dia.gn osi di. stenosi sopracecal e cl a ·p ro,b abile m e111J) L a11a di J ackson, t:1 tr-ova i invece ell e la si,enos i sop1·acecal e·, esist-éva s ì , 111a era ctet,erm i11.c.t.ta (l~t un'a1Jpendioe abnorn1eme11t6 11111 g·a (21 e: trL ) che si avvoìgeva a spii nle attorno al ceco dieterm.i111ando .u na stem.osi a clie·8sidr·a a. 10 cm. dall'·e stremo inf.eriore cli qt1esto. Nai t>tt'al n1.ente toJsii l ' a1)pen.dice, rimuovendo così l'osta.colo al circolo f ecaJe; i dtstl1l·bi sco1111)arvero e migli·o·rarono rapid,u1l1ent.e le cc.ndizioni ge,n erali, sì che, in poco lliù di un a11no la n1ala1a era creis ciuta 17 kg. di peso. Abbia.1no così })assato in ra.ssegn a le varie l·at1 se cl1e i1ossom.o cletermjnare la stitic·n ezza c t·oni ca con doloci. V edia1no ora rru a Ii sono glri e1len1e11ti u cui possiamo ])asa1 ci pe i .stabilire la di ag1ios1 . Sintoma prin cipale è ii1clt1bbia111e11te la stitichezza: stips i a J)itl1ale c he dur.a da mo.I ti anni , in g·cnerc dalla pt1be rtà ; da ·})l'ima si t·catta di 1111a sem p lice stiticllrzza, p oi ap])are la d olol'abilit à: in altri casi l ' alvo si ' '.ncta ogni giio1·no n1a insufficie1nten1 e·r1t e. Og;ni tant0 p oi si. 11a11Jto pe1·iocli di dia1·1·ea , ·1)eRso ·con emiss ione .di muco per il 1sopr~lvvenirc di tma ooliie. Il dolore 11011 è i11olto ini en~o n è cosi cjrcoscritto a l i111nto di ì\Iac-Bt11 n ey come nell:a1)1).€ndic1te e· ~:iJeRso1 i d·o lori cessano co111 I Pvat'uazione e con l' e n1is ie ne cli feci o di gas J1er l 'ano; i11anc a no l ' ipe1 · e<::te~ia , l a difes,: m11 - · :--colar e, il segno di no"' .. in.g , la l eucocitos: . .t\ ll a l ) ~t lpnzi o11e s i trovr\. invece il ceco disteso dn. g·t18 o ripie)ll) cli feci; altre volte è con1

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( 1) ~.\~SE'ITt F. StCJlUSi si prc, ceculc da, lt'lio rnia l i cond i: ioni tt11.a tomich e d el/' appendicl. I l

Policlinico . ._ ezio11e C'J1i1 111·g·ica. 1919.

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tratto, a budino; si ha spesso 1' irnpresston·e di un cuscinetto· elastico con risonanza alta, 1sen.so di .guazza.mento; questo gorgoglio ileo-cecale in soggetti non purgati è di qua1che impol'tanza p e:r la diagnosi. In altr'i casd si ha anche rialzo termico lieve o più marcato se si· associa la colite. Si han110 ancora spesso concomita11ti distui·b i gastrici ('n aus ee, :flatulenze) e s intomi Jle11rast enici: frieqUJente è la cefalea; si tratta di ind:itvtdui magri, di co,l orito t c1·reo, astenici, che s i trovano in uno stato di intossicazione stercoremica; vedo spesso· di questi pazienti trattati come cc niervosi » e curati inutilment~ con iniez1ioni ricootituenti. Un .s egno suJ quale ho fe1mato1 in questi ultimi tempi l~ n1ia attenzi10ne e che ho talora trovato p;reseinte nelle pericoliti è il segn.:> da Murphy, proposto per la dtag·nosi di colecistite : Sapete bene come si i·icerca: stando Ll paziente in .deoubito supino, si .Porta la mano che l)alpa profond'amente sotto l 'arco costale nel l) Unto. col,ec.isti.co destr-0 ,e si invita il malato a. compier.e una profonda inspi_razione; se esist e colecistite l ' in·spi!'azione è arrestata da u11 vivo d olor e all'ip 01condrio. A questo segno avevo dato ancl1'io molta imporianza per la diagnosi di co·l ecistite. In .q uesti ultimi t empi tale seg·no mi ha fatto ooonpiere due e·r rori di diag1101si; sono intervenuto con diaginosi di colecj,9tite, ed ho trovato invece nulla .a carico del1a cistifellea, mern.tre p rolungando l 'incision,~ in basso ho potuto scorp·r ire e trattare conv.enientem ente tma .pericoli te. E 1'errore di diagnosi è tanto l)iù facil e in ,quanto la• sintomatolugia clella pericolite somiglia m olto a quella di certe fo·r me di colecistite. • Vi co,n stglio dunqt1 e d ' a 11clare molto c..au ti nella diagnosi di còlecis tite come in quell~ di appendtcite in ie1ueste forme a sintomatologia dubbia e ponder·a pe b ene tutti gli elementi che ,p otr31nno1 chiarir·e la diagnosi, ricorrendo serr1pre all' esan1e radioscopico. Ne lle don·n e no11 deve essere mai ·dimeni.icato I '.esame ginecolo.gico. Il dolore annessiale p otrebbe essere confuso con q11cllo di originfl colo-ceical1e. Anche l'esame del rene d estro è indispe1isabile. L 'instùfflazione del colon pnò :iin qualche caso offriire qualche dato. Pl1ò far ricono.q cere la disposizione del colon, la difficoltà di riempimento del ceco, ia dolorabilità di quies to alla dist ensionie. Ma è solo con l'esame radioscopico chr~ si può fare la d;agn·osi esatta; la stiipsi intestinale e ronica di i1atura chirt1rgica è di diagnosi racli'OSCOl')Lca; q11·esta r1c eron. dovrebbe esse1·p 1


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·SEZIONE PRATICA

molto più estie8a di quanto 11on si t1si oggi. Essa però deve essere fatta molto aocuratamente e da ·chi ha esperienza partico~are. Somministrata la sospensione gommosa o la pappa e.li bario per bocca, conviene seguirla 1·rOgressivamente nella sua traversata attraverso le ,-arie ·s ezioni d·ell'.inrt.estino; giunto che sia il bario nel clìaisiso è b1enie somministrare un clistere di bario, in 1n-0do da riempire cosi completa.mente tt1tto il grosso intestino. E studieremo di questo la posizione, lia forma, il rap11orto reciproco dei vari tratti; cercando di scostarli con la mai10 sotto lo schermo radioscopico, vedremo se sono mobili o fissi e nel caso in Clli dt1e segmenti siano anorn1almente a'rvi~inati fra di loro, ricercheremo se è pos::;ibile scostn."rli con la 1nano, o se sono mantenuti fissi da aderenze. Co11verrà sempre prati~are l 'esame mantenendo il pazi.ente sia jn posizione eretta, sia in posizione st1pina; va µ11re studiato in qt1anto tempo si compie lo svuotamento d ei \iai i tratti d ell'intestino, e con <rnali modalità. Su!ila base dell 'anamnesi, dei r·eperti clinici e ~cialmente, di quello i·adiolog·ico dev·~ essere stnhilita la eu ra,· che v;a rierà da caso a. ca.so. ~elle form e soste11tLte da semplice co litt! lieve. non ritengo opportuna Ja cura chiru 1·gica; dovrete invece co11sigliare l111a Cill~a m e11ica (blandi la ssativi, clisteri, -ecc.) e sopratuttù un approp1•iato i egime dietetico; nelle fo·rm~ in cui s i aggiu.ng·ono anche. fatti sip a;sm o·diici sarà molto utile la •S'OmministrazioTIJe di bellado nna come nel caso che vi h o rico1~clato. In forme gravi cli colite si sono praticati anche interventi chirur·gici; Norvaro ·consigltò e prati-cò la ceco·s tomia che ormai è del tutto sostituita dall'appendicostomia; ci si serve di questa apertura p er fare dei lavaggi del eolon. Vi ho già ma-p.ifestato in. altre lezioni 1a pooa fiducia, che io nutro per i lavaggi irl genere e ,quindi anche p er questi; e, del re.sto . volendo praticare dei lavaggi del colon c.1 edo possa essere sufficiente la via rettale. Sono poi ~ontrario all 'app endicostomia an ch e per ~1n'al­ tra ragione: la piccola incisione laparototnica che si prati.ca per questo intervento è insuffieien te per fare una conveniente e.splor a zione del colon; e d'altra parte n-0n è picco.lo inronv.eniente la fistola sia .pure pooo secernente che ei stabilisce. Credo invece che in queste form·e di colite, ehe si sono m ostrate ribeJlli ad ogni trattaraf'nto nled.ico, e nelle qti.ali i disturbi sono ta1i çla giustificare un intervento anche grave, sia consigliabile come tra.t.t.nmento chirurgico l'esclu1

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sion.e del colon (ileo-sigmoido-stomia), nei casi rl:ei quali le lesioni sQno particolarmente localizzate al tratto ileo-ceco-colon (ascendente e trasveroo) . Come vi ho .spesso mostrato n elle sedute operatorie-, p r atico tn questi casi delle laparotomie ampie; uso l'incisione pararettale destra lunga 10-15 .cm. e che arriva in' Lasso fin·o alla bishlia.ca. 1Pdsso fare in tal modo un accurato esam.e del ceco e de.J colon e provveder:e a seconda del bisogno. Nel trattamento ·d1elle m embrane perico-lict1e è insufficiente la semplice sezione d·e-l·l a membrana e la sua a sportazione ; nella chirurgia addominale ·convtene tener presente il prinoipio che ogni s u·per.ficie cruenta va soggetta a contran·e aderenz.e; quindi la necessità di peritonizzare la superficie del colon dopo averla liberata della membrana. H o ideato perciò un processo di plastica di queste memb1 ane, che ho ormai ap·p licato su vasta scala; ed i risultati ottenuti mi lusingano d'essere riuscito a ris.olveive questo oom1p les·so problema della chirurgia addominale Il concetto che mi ha guidato è che i vasi che abbiamo visto essere num.e rosi e tutti fra loro })aralleli, sieno ·paralleli all'asse massim0 dell a n1embrana e corrispo,n da no quindi alla lin€n di trazione (cri-stallizzazione 1delle linee di forza cli Lane); sezi·o na ndo l a m en1brana secondo t1na direz.i one perpendicolave a questi vasi si viene ad abolire l a trazione ch e questa ese·rcitava . sul colon. ·Sez:io•n ata la .membrana, riesce facile distende!le il colon in m·odo, da a.bolire Le inflessioni che presentava; •suturo allora, a punti' staccati, i margini diell'incisione secondo· una dir<ezione perip.e n d.ioolare a quella di sezi·one (ad es .. tras~ersale) se la sezione è st ata. fauta perpendi•cola.r·e); -0tteng10 cosi di rico prire di nuovo il colon ;bein1e ,disteso, di un rivestimento p·eritone.a le che mi ID ette .al sicur o dallo stabilirsi di aderenze. Non sto qui a descrivervi mi11utam en t." la tecnica nei vari ca.si; molti di voi l'hanno vista da me applicare e recentemente è stata de-scritta con figure m ol to dimostrative d al mio aiuto, prof. Nassetti (1). Nei .e-asi, jn cui la stasi intif>stinale non sia dovuta a membrane, ma a ptosi ·circoscritte (vi ho già rdieitto che nelle ptosi gei1erali'zzate no·n ritengo 01p po·rtuno1 il trattan1ento chirurgico) è pur.e consig·liabile l 'i11t€rvento; e que, . to :puo essere vario. P er quanto concerne l'appendice cr edo r.on,·eni,ente di praticare l'appendicectomia speeial1

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(1) .4.rchivio Italiano cli Chirtlr.qia, voi. IV, fasr. 6, 1921 .


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IL POLICLINICO

. mente se -esiste qualche fatto che faccia ritenere che l'aJppendioo non sia completamente integra. L'operazione vi:ene allungata solo di poohi minl1ti. Nessun timio re ho, come hannu espresso certi teorici, su conseguenze dannose dall'ablazione dell'appendice. Non si può ci.tenere studiando gli appendicectomizzati, che l'appendice nell'uomo svolgn •n' azione ormonica peri·s taltica: anzi in quest operati la funzione intestfnale viene m olto migliorata. 1\!Iolto dimastrativa è a questo proposij.e la statistica fatta recentissimamente d)a D:e .Quervain su appendicectomizzati ed opera ti d'i en1:iJa. Donati nel'1e forme dette da lui Steno·s i ileocoliche di pos izione avendo n otato come spèsso la ptosi diel coloo sia associata a ptosi del r ene, ha ideato e p·r aticato una tecnica spe~ìale per fissa.re pe;r via lomba:ve i.l rene, e aperto il peritoneo .fissa1"e il colon in corrispondènza dell'ultimo sp·azio intierco.stale. Poca .fiduicia bisogna avere nelle p1ess i-e in genere; questo mio convincimento è il risult ato di numerose osservaziotlli oliniche e sperime11tali. M en tre in primo tempo l '-01rgano rimane nel punto in cui è ·s tato fissato, a poco a poco l·a cicatrice, continuamente stirata, cede, si alllLilga, e l'organo torna a muoversi liberamente nel c,avo' p eri toneale. A parte questo, l'intervento per via lombare proposto da Donati mi pare abbia l'inconveniente di impedire una diligente e colJl}.pleta esplorazione del colon, semp.r e necessaria in questi casi, per completare l'esam.e clinico e radiosropico. Riteng"o ql1ia.1-di più c-0,n veniente la iaparo.tomi1a p.ararettale; .e, nel .caso in cui ·sia evide11te l'influenza del rene sulla ptosi e sulla fl essione diel colon praticar e nella .stQ.Ssa seduta la nefropessia lombare, come feci nel caso citato, con ottimo risultato. Ma l'intervento che io pratico d'elezione quando esistano angolature del coJ.on, non st1scettibili di correzione con plastica, o ptost del colon, o colitie diffusa, è rappresentato dall'anastom osi fra i due punti patologicamente ravvicinati nel caso di angolatura , in tnodo da esclt1dere l'ansa soprastante (ileo·-trasYersostomia, cieco-trasverso..1ston1ia, ileo-sigmoido. · stem.ia, cieco-siig:moido-stomia); n ei casi 1li coli te cronica ribelle alle cure n100.1oh e, ·pratico la ileo-sigmoido-stomia. Alcuni chirurghi am ericam.i, che si sono m olto occupati di questa parte della chiruTtgi3. addominale, hanno obbiettato che anche dopo queste anastomosi possono persistere i disturbi n el mstlato; irufa tti l'esclusione incompleta 1

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non imp~disce clie una certa parte di feci pas. sino nell'ansa, che si era voluta escludere; e d'altra parte non è conveniente, per ovviare a questo, chiudene il m0111Cone orale di ques~'an­ sa; giaicchè per l'antiperistalsi esistente nel colon, il materiale sottostante continuer.:.bbe a refluirvi dal segmento anale. Per ovviare a questi inconvenienti detti chirurghi (ed in Francia Pauchet) sono ve11uti n·ella determ:itD.azione di prati-care delle iesezio1n i parziali o ·totali del colon. Ma la colectomia costituisce sempre un'opena.zione di una gravità notevole, e non sono l)rOp1enso a p;renderla in considerazione, s~ non nel caso di affezi-0tni che p otessero mettere ilil serio ·p ericolo la vita diel ·p aziente. D' a ltra parte con la colectomia si viene a sottrarre completamente all'organismo la funzio11e d'el colon che si ·d·eve ritenere di con5ider evole importanza. Ritengo dunque la resezione del colon 1~n ' o. .perazi,o n1e .s proporzionata ai di:sturbi che si vogliono curare. Per le ragioni che vi ho poc'anzi esposto ritengo inutili le pessie del colon, sia nelle y;tosi coliche ciraostritte, sia n el cieco mobile ...\nche in questi casi ere.do più lo.g iche le anastomosi con esclusione incompleta del tra tto ptosico. Nel caso di ci·eco mobiJJe sopracitato ho JJraticato la cieco-sigmoid·o -stomia, che per la mobilità cieicale riusci. di tecnica assai semplice. Molti chirurghi hanno prati;cato la plicatio del oeco o del colon dilatato; ma anche qt1tsta prattca è inutile perchè a p·oC:O a poco le plicature si distendono ed il cieco torna al volu• me primitivo. Avrete vieto praticare anche da me la plicatio 1del c-0l-0·n nel fare la plasti<!a delLe membrane peri1Coliche; ma in questi ca.si la p licatio non era fine a sè stessa, bensl un espediente per p&iton eizzaTe porz.~oni di colon che erano rimaste prive di peritoneo. I

Riassumendo dtmque, quando all'esa.rne clini100 e parti colarmente rad.ioJogico possiamo riconoscere una causa che determina o ma,ntiene o ag.gra,va la stipsi cronica e 1e cure mediche razionali• si sono mostrate insufficienti noi dobbiaino consigliare e prati.care il trattam.~nto chirurgioo. Questo varia a ~econda della c-0·n dizion e anatomica esistente: le operazioni più comunemente indicate sono la plastica delle membrane pericoli1cbe, l'anastomo:;:i intercolica o interileocolica, con esclusione di un tratto più o meno grande di colon nel cieco mobile, nelle ptosi circoscritte gravi, nelle coliti, nelle membrane pericollche infiammato-rie ed a.in.che in quelle congenite complesse non 1


{ANNO XXIX> FASC. '24]

Si:ZIONE PRATICA

bene ·cura.bili colle plastlcbe. Più raramente •arà indicata la nefropessia nell'angolatura del colon ascendente associata a pt0si renale. ComUJnque, è necessario, specialmente nei casi, nei qu a1Ji sd trovano appendi.ci sane, nei casi 11ei quali si abbj a la sindrome sop1·a descritta, di pratiieare un'ampia laparotomia con esame aecurato di tutto il tratto ileo-cieco-colic-0 per applicare la cura più razionaale. Dai risultati ormai non scarsi nè recenti dei miei operati posso affermare che si possono· otternere sueoossi notevo·lissimi sia relativamente alla funzione intestinale, sia ai dolori, sia alle condizioni generali. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE. Contrlbuio alla easistiea del Sodoku. ·nott.

ALBERTO RUGGIERO.

Luisa 1\tl., di anni 57, da S. Maria a Vico. ~ull~ da notarsi nella collateralità e nell'·ered1tarietà. :Anamnesi remota; muta. 14 ,g:rèl.ViJ.anze. Le pirune tre con aborti a sette mesi le altr.e a termine. Dei ba.rubini n f!.ì i vivi m'..~ìli sono morti piccoli per malattie imiprecis•a bili. Uno mo~ a ~iciotto .a:nni peir bronco-polmonite. Tre v1vent1, robusti e sani. Non risulta lue :?:1le in~agini più accurate. Malgrado gli abor1,1 facc1aino sospettare abbasta.nza. Il 1° mag~io fu morsa da un topo grigio con addome ch1a~'O (topo delle chiaviche) mentre .era per acch1appaTlo co·n un panno di lana. 11 to[}o La morse al medio ·della mano destra affon~a.nd-0 i denti a traverso il panno di lana. La p1cco1a feritu.ccia medicata sommariamente con tintura di iodo guarì in .p ochi .giorni. R d~g.no, di nota che nei primi gio·n ni d·opo la ferita, quando, questa non era ancora chiusa lavò dal1a biancheria spoirca. Al 14° giorn~ ~,entre era ~n istato di piena .salute, fu a.s sa11ta da leggiero brivido .d'i freddo, seguito da ~em~e:ratura. alta (40°.5) e nello st.e sso tempo 11 dito mo·r s1cato s1 ti1mefece si arrossi allargando la su a tumefazione e il suo arrossamento anche all'antibrac.cio ed alla parte infe1iore d.el hr accio, al di sopra 1del gomito. La tumefaZI·one, uniforme sul dito e sulla mano, si presentava su l braccio e sull'antibr.accio a chiazze, a noduli duri elastici messi lungo il ca.rumino dei oordooi neuro-vascolari e linfatici oon superficie cutanea soprastante -intensamente r-0so--sct1r.a tendente al violaceo e calda, poco do~ lente. . L~ glandole soit to ascellari e so·pr.a clavicolar1 s.1 p1resentavan·o ingrossate, dol.te·n ti alla .p al:P8:z1one. I..'·occhio ·destr,o· aveva la congiu11tiva ii;i1et.tata. In questo primo attaoco niente eruzioni c11tanele generalizzate. La temperatura -0':1-rò alta p.e r duie giorni con leggiere remissioni mattutine (vedi ascissi). L'ammalata accusav.a cefalea, reumatalgia generalizzata, inapp_etenz1a ; il sensorio era integro, la mente lucida. Sop11}0 rtava l'alta temperatura abbastanz~ bene senza spossatezza o delirio o .oornfusio!llISmo mentale. 1

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terzo giomò la temperatura alta cessò per OT·1s1 con -profusi su-O.ori e- i sintomi locali- .andar~no dffi?.inuendo di intensità fino a eoompan:re, Tesidu.a.ndo so1o una infiltrazione dur~ .con superficie rosso-vio.1 acea a carico del d.1to che ! é~a ···stato morsicato. Durante 11 pen 1odo .febbT11e r.ootò a letto quasi sempre per· chè _s1 ~emtv a sipossata, con nausea ~U'luta pe,r il cìbo, cef,a lea Ieggiera senza altra ecfferenza. N eppur.e il dito dove era stata ferita le doleva, . malgrado si m.anteness e tumefatto. [)'.°po circa otto giorni la mano ·de.s tra g·o·nfìÒ 1d1 nuovo preséntando quasi 1a stessa sinto- . m atologia della ·p rima volta con le chi.azze · rosse ind~rite. a strisce e a' noduli lun~o il · de~o.rso dei lilllf a tic i. La temperatura si elevò ~ a~tra volta a 39°, a 39°.5, con leggiera r·e mJiss1one mattutina e d·opo due giorni cedette c?n ~udori profusi, e tutta l.a sintomatolugia n ento nella norma, residuando solo spo.ssatezza g~nerale ·e leggiera tumefazione indolente del dito morsicato, con risentimento delle glan,dole sotto ascellari. CJ:li accessi febbrili con La stes,s a s:intomatolog1a ge1I1erale e· looale, ben·chè attenuata si pre-sootal'ono an?ora il 30 mag·g io ed il 5 giugno. Du~ante gli attacchi febbrili il polso era fr,e quente, 110, ,a 120 al minuto; il cuore si man ten,e va valido. L'aspetto generale dell'amn1a la t a era. ~uon~, ~nza troppo abbattimento. Nien· te del1r10. Lleve cef.alea. Poca pia tina sulla lingua, .addome le.g germente metenrico ron ::ilvo reg.olare. Fegato e milz.a nei limiti. Nulla al torace. Niente da notare nell'urina esAm' nnta d?-e v;o.Ite. Leggiera iniezione con~i11ntivfl l ('\ specialmente a destr.a . D11rante qnesti ultimi. nttacchi .comp.arve un'eruzi one co.n chiaz1e r o s~e sparse su tutto il coirpo, .specie a destra. a tipo •polimorfo essudativo, di diversa rrran<iezza. raggiungendo al m.assimo la g-ranèlezza d1 ll~ doppio soldo. Localmente i sir·tomi face,·ano l'alto ed il basso come la sintomatologia generrule. Tacevano o quasi nei periodi afebb rili si esaicsrbav::ino drurante gli a;ccessi di pir·essia~ Però ad o·gn1 nuovo accesso febbri le eran.o sempre più attenu ati. La ferituc cia d,el morso era appena percettibile .e cicatrizzata. La c:u te del dito si m.a ntenva sempre infiltrata: i moivimenti ·di esso e:riano tutti liberi. Durante l,e esace,rbaziioni,., sull 'antib-raccio destro s i not'l,·a la pelle p1u calda delle altre parti del corno oon le solite chiazze di infiltrazione a cute·ros~ sa, nio n dolenti ,a lla palnazione. t;parse specialmente sull.a s11perficie palmare. Se ne vedevano anche sul braccio al di sopra dPl gomi•o. Si n-o tava costantemente uPa diffe-renza di temperatura tra l'ascella destra e la sini~t~·R · a dest~a la. t~m~eratura era sempre di ci nqne o sei dec1m1 .PIÙ alta che a sinistra. L'8srissi acclurSa c·orr1 SP 0'n de 8lla +em nflr"t11ra di nestra. Negli intervalli la ~ir. t nm a tologia cedeva ·quaJsi completamente. Durante il mese di gi11'g110, l11glio e agosto (7 g~ugno, 1~ agosto~ s:ub1 dieci attacchi di pi:oosslia., con Intervalli, irregolari che an,d arono sempre più aumentando di durflta, fin,0 ~ raggiunge.re la durata di tredici giorni. Co~1 a 11 • darono anche dimit!luendo di intensità i n1odo che la temperatura non raµ-ginnf:e n Pg 1 1 1iltimi tempi neppure i 38°. Qt1a1 che volta l\r- ttn ~ro febbrile fu tanto leggiero che I' a rn nl • :ì 1.11 1

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IL POLICLINICO

sopportò in piedi senza mettersi a letto oon leggiera cefalea e leggiera ·dolooabilità generale. I 8intomi locali sì andarono attenuando al massimo grado. Il dito m orsicato e il braccio tornarono normali, solo a carico del dito si notava una leggiera atPofia, forse p er inanizione. Certa.mente i movimenti di flessione non erano· validi come normalmente, n è erano p.ossibili

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attacchi fu più: accentuato, anzi quasi aumentava in ragione della intensità dei :fienomeni locali sul bràccio morsicato. Negli ultimissimi attacchi iperò n on si verificò neppure l'eritema. Nel mese di settemb.r e e ottobre gli accessi febbrili oe&sarono del tutto e cosi pu.re la sintomatologia locale .a carico de l sistema linf oglandoLar.e dell'arto superiore destro. Il de-

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in tutta la lor o est.e11sion e. Le condizi·oni generali erano deperite abbastar1za. Buon app~!tito. Condizioni digerenti ottime. Negli intervqlli apiretici l'ammalata ·s i alzava e accudiva stentatamente alle faccende dome·s tiche. La iniezione congiuntivale a destra no111 comparve più. L'erit.ema essudativo invece, negli ultimi

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perim ento andò gradatamente guaren,l1 e l'ammalata tornò alle oondizioni normali. Non fu possibile nessun esame di laboratorio per l' assoluto diniego dell'ammalata a cedere una goccia di sangu-e r>er gli esami. Co1s'i pure non fu poosibile convincerla ad assoggeltar~i ad una cura en.dovenosa col salv.arsan.


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Il sistema eurativo fu molto semplioe. Nei zione di. !Sin.to·m i infi.a.mm.a.to.rii localizzati nel primi tempi fu so1amente sintomatico: impacchi caldo-umidi localmente, a;spirina e -chinina ~istemà ad-en-0-lin~oide della ·regione del corpo, infettata col morso, e da una. eruzione cuta.nea intern.amente, come .si usa in Giappone. Poi si a tipo essudativo ipolimorfo. ricon:~ agli .arsenicali sotto forma di cacodilato , di soda pe.r .ilniezioni ipodermi.che. In ultimo La €tiologia nel S'Od6ku ·è tutto. È quella · per la intolleranza assoluta dell'ammalata al- -che gli •h a dato il n ome perchè in tutte le li!Ille iniezioni, si propinò liquore .arseni-cale del gue I.a malattia vie.n e chiamata cc febbre da Fowler. Ho visto l'ammalata in questi giorni : mar- tapo », e ·COSÌ individualizzata. Vera.mente quezo 19'21, stà benissimo•. Non è stata ·p iù amma- sta causa etiol-0gica in · Giappo·n e comincia ad lata dal settembre 1scors-0. Il dito medig destro essere scossa, perchè pare che 1a malattia posche fu mo.rsicato è tornato, integro con tutti i sa essere prodo,t ta anche cLa mo rso di donno'la, movimenti normali. 10 , o .altro animale eh.e si d'i gatto o di soo, i attol • Questo .e.a.so clinico osservato niei m ,e si di sia infe·ttato mangiando topi infetti. La mia giugno, luglio e agosto 1920 nella clientela pri- ammalata pochi giorni ,dopo il morso del topo vata mi fece rioordare del magistrale lavoro ha lav·ato bian.cheria spore.a. Ha c01I1tribuito s11l sod6kl1 del prof. Frugoni, pubblicato sul- questo .fatto allo sviluppio della malattia? Ha la Riforma Medica del 1911. La cas1stioa della prodotto invece esso stesso cLa solo l 'infezione « febbre da topi» pubblica.t.a in Italia ed in d ella ferituccia ancora b eante e quindi la sinEuropa dopo quel primo ca.so di Frugoni, è tomatologta consecutiva Questo quesito 1si cori: abbastanza ristretta. Il mio sarebbe il decimo n ette a tutto il p!1ob1e·m a etiolo,g ico del ,S od6klt. È fuori dubbio ·che il morso del topo ha pro-. oaso pubbliicato in Italia almeno secondo queldotto la malattia, almeno temendo1 presente le li cha sono a mia conoscenza. Per~ciò ho creduto doverooo .p er me. ed utile contribuir.e all~ sole conoscenze . che abb'iam·o finora. casistica .p ubblicando questo lavoro. Ma ID.On tutti i morsi di topi produc or10 la Sod6ku è il nome gia:pponese di una malat- sir1tomatologia sudde&criita. c ·onosco p1a.recchi individui mo,.n sioati da .r atti di dive-rsa specie tia eElotica comunissima in Cina ed in Giapipone. La co11oscenza di essa ci vtene proprio dai ch e non hanno ·pr·eisentato altra .s offerenza oltre i leggieri dislturbi 11o·cali prodotti dalla fe~ m ~<lici Giapponesi. In Eu1-opa è con·osciuta ,da pochi anni sotto il nome di Rat-bit-fever in rita. Hata in Giruppone ha osservato lo stesso Inghilterra e di Rattenbisskr.an Kheit in Ger- fatto. Perciò qualcuno ha v en tilato l'idiea che mania. In Italia la fece conoocere il prof. Fru- non tutti i topi sono cap<lJci di -infettare e si è goni nel 1911 e in Francia dopo di lui la fece cercato r estringere La -possobilità dell'infe.zione ad una sola specie di r atti. oonoscP1~ il Go11get che riportò il sunto del Slto Nelle nostre regioni la specie che più facillavoro s11lla Presse Médicale (n. 18, 1912). Prima d·e1 F.ru·goni itn 1In.ghilterra l'H.order pub- mente 1si rivolge a n1ordere quando· è aiz.z.ata, è il tap.o dell1e c'hia.viche (mus decum.anus) e d·a.ILa blicò tre casi della m alattia ma 1senza individualizzarla e raggrupparli sotto il nom e cli S:o- d escrizione fatta dalla mia in:ferma del topo· d6k11. Cosi pure in Italia pare che il •dot.t. Dan- .c,h e l'ha mo rsicata, ·h o ,d ovuto concludere che dolo ne abbia osserv:atio un ·caso ma senzd, ri- il to1p10 m orsi.catare nel mio oaso è p.roipr:Lo jl toconoscerlo nel 1899. In quooti ultimi anni ~o.no p o delle chiaviche, ·come negli altri casi destati descritti d·i versi .eia.si ilil Eur01p·a ed in scritti in Italia. Ma .a11chre così ·ristrettn, la cat1sa etiologic.a, non p.ossia.mo sptegarci la .l\merica. In Italia <lopo il caso ld e l Frugoni a estrema rarità della mala~tia presso di noi Firenze nel 1911, abbiamo il caiso del Go~ti a Ravenna nel · 1912, i due casi diello Zanini ne1 a1roeno. Qu.aJcmrno ha me1S!So innanzi l 'ipotesi 191 i a Leno di Brescia, il .caso di P eru•gi.a e che non tutti i topi mor&icatori sono infetti Carchidio nel 1915, quel1o di Piazza nel 1916, e quel qu·a1cuno infetto è ·ri·conosciuto ed eviquello di M,artinotti nel 1917, quello di B')relli tato anche dai g.atti. Qua1che a ltro pensa ala Gen·otVa nel 1918, e il .ca:so di Bergamini nel l'impo,r taztoin e .dèl1a m alattia direttamente dal Giiapp·oinie per mezzo di toip1i in.fetra come nella 1919 n·ell' Osp~dale 0141 . .Sicchè è una mal attia che ha una sto·r ia molto breve· almeno in Eu- ·p,este. Nel mi.o caso no,n credo che il topo di S. ,M aria a Vico fos se u.u toip o gi.appònese. Che ropa e in America. Tenend.o presente gli ultipi studii, qu,esta il to~o si.a a;bituale portato,r e id i 1spirochC'ti è maI.attLa può essere d1e.fìni ta una spjro,chetoisi, stato già dimostrato da p~ecchio tempo ( Courm•ont e Durand). Io <:redo che per lo sviluppo un'in~ezione da s pirocheta in·o culata all'uomo • n della malattia bisogna t~ner oonto dell'ambienper mezzo del mo,rso d. i un topo infetto·, caratre te dove vive il topro {f.ogne, o ·~10tterranei e soterizzata da febbre a tipo ricorrente con internrt lf5 valli irre·golari, acoompagn.ata da esacerba- lai 0 cam·p i) e dove può infettarsi più o meno 1

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facilmente, del terreno organico dell'individuo morsicato più o meno predisposto, e di altre circostanze occasionali favorrevoli all'·attecchimento 1dell'infezione. Nella mia ·ammalata la manovra del lavare e il continuo ·r affreddamento al quale fu espooto il dito m 0.r s icato, crearono certa.mente dei tessuti e n el sistema linfo-glando1arie dell'arto ferito, condiziioni speciali di ricettività ve.rso il microb.o infettante. CFedo pure che i caisi di .S od6ku n o.n son'o in realtà tanto rari aome ,appare dalla letteratura m edica. Essendo una malattia poco c onosciu~.a e grandemente bieni·gna p resso di n.oi, s fuggè al1'ooservatore la diagnosi esatta e molti casi nella prati.e.a ·oor.rente passano per m·alaria, per infezione visce.irale o altr.o. Cos.ì pure credo ,ahJe nolil tutte le febbri di tirinoea descriitte durante La ·guerra .s on.o state vere febbri vol:iJniche, e m olte di €&se :e rano forse veri .casi di Sod6ku 1dovuti 8Ji tID or.Sli éLell'enor:rn1e quantità di .ratti che infestav,a no tutte le trincee. • Non ho p.otuto ese.guire n el mio caso alcuno e-s1aime di lab o1r·ato·r10 per l' assoluta riluttanza d·ell 'inferma ,a .concedere un ·p·oco d-i materiale p eirciò non po·s so confermare nè .r igettaire tutti i reperti degli a ltri osserv;atori, co·m e la leuco... cite1mia dell'Horder, l'eosin'O!filia d!el Frugoni, la infiltrazi.one parvic ellulare di lOlbuli ·del te& suto adiposo e ·del derma del Martinotti. Nè ho riiSoontrato l'alb11minuria 06Serv.ata dal Pt-rugia e dal c.ar:chidio. Lo sporozoo di Ogata (Sod6kussporozoa, Rattengiftsporozoa, Sporozoa muris) descritto nel 1910 non ha trovato conferma nelle ricerche postleriori meno che in quedle del Piazza; ·e' così pu~e lfo streptotrix 1 dello· Sch,o itmuller, e i telosipori1dii, i diplo1aocchi, g·li :em101s.poridii d€S1critti 1succesisivamente. Nel 1915 e ne1l 1917 gli osservaJtori Giapiponesi Futruki, Takal{i, Tanigfllchi e Osumi hanno trovato una spiroch eta (Spi1·oschaudinnia morsus muris) n el sangue e in altri o:rigani ammalati di Sod6ku, che ·essi hainno potJuto coltiva.re e inoculare in altri animali riproducendo la malattja. Questo re.'.Perto oggi è accettato diai più ed orm·a i il Sod6ku si considJeTia una spirochetosi. Qualunque sia 1'.agente infettiv.o produ·ce lesioni a carico dei tessuti m olli, derma e ipoderma, e· del sistema lifoglandulare della regione dove viené inocul ai-O. Le lesi.oni che la mia inferma .p resentava e.rano •Solo a carico dell'apparecchio linfoglrundulare del braccio destro, con in.filtrazi-0ne a ccentuata e infiammazione ·dei tessuti mtJlli del dito e della mano. Tutti gli altri ongani app.arentemente sani. L'aspetto delle lesi-0ni era qu€llo di una gra1

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ve linfangioite. E in tutti i casi degli altri aut()ri che tengo oott' occ!b.io, si- riscon·t rano le stesse_lesio~i dove più dove meno gravi; in alcuni casi si arresta ai linf.ati.ci più vicini, in altri a traverso i liJI1fatici si arrivia alla glandole .p iù lontane. In alcuni casi più gravi sono state riiScontrate flittene ed ulceri e vere aàeni ti senza mai su·p pu:naz.i.one. La mia prima f!npre~o1ne quando QSSetrvai la mia .ammalata fu prro prio quella di una linfangioite co·n prob·abilità ·di degenerazione in .fl1em.mone s ettico. E cr.edo o~ sie i comuni ba tt;erii 1della suppurazione avessero infettato ·.ta lesi·cme, il .flemmone si sarebbe certamente avver.ato modifi.c;ando (.come forse n ei caso di Damdolo) tutta la sintomatologia. Dalla infianuna.zi.one localizzata della regione m orsicat a s i versavano .r icorrentemente nel sangue tossine e miicrolbi che prQ• du.cevan o lo stato di setticemia ricorrente, vinto facilmente dai p oteri n aturali di dtfesa organica. ·L 'iillf erm a l1a presentato classi camente La s intomato1lo1g ia del Sod6ku 1com1e lia descrivono i medi.ci gia,p pones·i, come è pres•e.n tata negìi altri casi degli osservatori italiani: morso -di un topo, periodo di incub.azione di 14 gio rni, febbre rioorrente a interv.alli più o meno irre• golari, sintomi infiammatori a carico del sistema aden·o-linfatico della r egiolJle morsicata. e viciniori, eritema essudativo 1polimorno più o meno generalizzato. Il ·:periodo di in·cubazione siecond:o .alcuni osserv,a tori giapponesi può pro... lu n.g arsi di m·olto, fino .a sei anni! Ma abitualm ente va da dieci ·a 35 giorni. Divido i sintomi della mia :iJILferma in d11e grUJppi: Sintomi Jo cal1 e sint.omi generali in perfetta co1rri1sp1o·n de•n za fra di lo:rio. Ho n otato durante tutta I,a lung·a .malattia che non si o.sservav.a acoess 0 febbrile senza esacerbazione della sintomato·1ogia l·ocale, non Sli presentava alcuna esacerb·a zione dei sintomi locali senza la con·comitante insorgenza ·dell'attacco febbrile. E come gli attaoohi febbrili dimin11ivano di intensità, così diminuiva d'intensità la f,enomooologia lo·cale. Un'ailtra corrispondeza inversa notai pure tra i sintomi localizzati nella ·m ano e braccio destro e l'eritema essudn.tivo·. Nei .p rimI attacchi quando l oca.Jimente si notavano gravi fatti infiammatori non n otai l 'eritem·a; quando invece i fatti infiammatori locali andar~ di.minuendo di intensità I 'e·r itema andò aumentando, le •S'U€ efflorescenze che poi scomparirono dell tutto con l' esaurirsi dell'infezion e. I sintomi locali erano costituiti dall'infiammazione dei tessuti molli del dito e della mano idestra, da strie e nodi di linfangioi t~, in1

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gorgo deJ.1e stazi-0111i ilandolari vicipiori e lontane, .ché dimostravano la via di prop.a gazione del processo infettivo ·per via linfatica. Questi sintomi si es:acer-bavan:o . con· intervalli più o m.e no regolari durante i quali i fenomeni infiammatorti retrocedievan·o .sempre più fino a cessare del tutto dop.o un Jungio elasso di tempo di circa tre mesi. Sililtomi generali eran-0 : la febbre a t:iipo ricoro-ente e l'eritema p olimorfo. L'attacco febbrlie era preceduto da l eggiero brivid'O, durava circa 48 ore, oC~on leggierie remisisioni matutine, cessava con profusi sudori. Durante la febb:ne nessun sintomo allarmante dell.e vere gravi setti·cemie. La corrispondenza perfetta tra febbre e.d esacerbazione d ei sintomi lo c·ali, mi dette la impressione che la febbre ·Stes.sa era un altr.o esponente delle ricadute locali.• Mi sembrava u1na febbre sintomatica eh.e non destava aJ.lanni .così come tuttte 1e febbri ·s intomatiche di lesioni l-0calizzate. Le sostan.z-e pirogene si formav.ano certamente nel focolaio infetto come nel carbonchio, neil tetan.o, ne.Ila difterite e poi si veirsav.ano nel sangue. La peculiarità del •Caso era n ella rjcorrenza di questo versamento. L·a ·curva febbrile mostrò l a ma5sima .altezza nel primo attacco (40°.5) e negli altri attacchi ·s uoce·ssivi ·r aggilunse i 39~. 7, 40<>3, 40°.2, 39°.5, 39<>. 7, 39°.3, poi scese ai . 38°. 7 e negli attacchi seguenti scendendo gradatame nte raggiunse 1a n-0.r ma. Dal 14 maggio al 18 .agosto ebbe in tutto 14 attacchi. I due :primi a distanza di otto giorni, p.oi a distanza d i cin.que giorn.1, poi id i tre giorni. Dopo il 7° attacco gli intervalli amdaxiono àumentando di lunghezza; l 'ultimo accesso l'·e bbe a d'istanz.a di tredi·ci 1gi-01rni. Gli lllltimi .accessi superarono di poco i 37° ·p er ipo·ohe oine soltanto. L'eritema si pre·&entò verso il terw o quarto atta.eco febb·r ile. Sembr:ava un'eritema no.doso. Le ~hiazze r-0sse leggermente rilevate, ind ol enti, erano a f.orma di tanti noduli s parai sulla pelle, quasi p!"o,p.a gaztone genera1e degli st.essi noduli che nei primi attacchi e rano- limitati all'antibr:accio ed al !lJ.r ac.cio dieistro. AnC'he l'eritema si ·p resentava .a poussèe .du!I"ante gli attaochi f.ebbrili, .aru.rnentiando durante lai febbr:e e affievolendo1Si du·r ante i .p eri odi .a pirettici, ma senza mai scomparine del tuttto . Ogni poussèe era p•r1e.ce.duta da inten.so ·prurito ·g,ooer.ale. L a iniezione oongi:uintivale destTa e r a un 6intomo passeg.gier.o ·c he ·comp.a rv1e so1o ·dur ante gli attaochi feb·b rili più acc.entuati; niQn è ·da confondersi con l'esoftalmo d•a oollulito ~etro01culare descritto dal Frugoni. Altri sintomi i·m portanti l'ammalata non ha presentato. Cuare, p olm·on1e, ap•parecc~io dige1

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rente semp.re normali;-.i0rgani iPQ-oondriaci mai tumefatti. Reni bene funzionanti durante tutto il decorso della malattia. Nei casi gravi descritti spe·c ia.lmente dai Giap:ponesi si hanno pu:r'e tumore della mi:lza e del fegato, nefrite .acuta, acìemi generali, oo.ma. . La p1:co.gn.o si id-ella mia a mmalata è stata benign.a come del •r esto pare che sia stata in tutti gli altri oasi descritti in Italia ed ilil Europ·a. La malattia che si protr.ae per un tempc più o men·o 11u ngo è finita semp.r e in guarigione. Non so-n o oosì d'acc1ordo i m.eclici giapponesi. Jnfatti una •statistica; -d-el Myak·e dà una mortalità dtel 10%. Anche questa differenz·a di prugnosi fo1rse dip~d.erà da c-0ndizi0tni spreciali di ambiente, di .clim·a, di virulenza del microbo, di res istenza organica ·contro qu1ella speciale malattia. Nei primi giorni feci la curai che PJ'Ovongono i medici Giapponesi: .c'hinino, .aspirin·a ed altri ri.m·edii sintomatici. Volevo tentare il ,S alvarsan usato ipier La prima volta nel 1912 d·a I-lata n el Giappone su otto casi di -Sod6ku ~ poi ll•Eiata dal .StOllly in Fran1cia, e dal Bergamini, dal I\1.a1-tmotti, dal Piazza, daù ,J>ieaiu.giia e Carch1dio in Italia; ma l'amma.l·ata non volle asiso1g gettarsi in .alcun ·m odo alle in1eziro ni .endovenose. Non tentai n'epptlre le iniezi·ollli m.e rcuriali usate dal Barelli nel 1917 nè l'·a toxil usato dal Frugami nel 1911, n'è l'elettrair.g·o1o u sato dallo Zannini n e.I 1913. In secondo tempo .cioè dO!po il quarto ·acce~o febb·rile .iniziai una .cura di iniezioni ·arsenicali ..sotto forma di cac-0dilato di soda in .fialette da 5 centig,ra.rnmi. Im ultimo •dopo il 7° .a ttac·oo, pr'Opinai liquore arsenicale p-e r os, essendosi l'ammalata rifiutata ancl1·e alle iniezioni ipodermiche. Non posso .assolutamente iaff·& rmare che quella cu·r a ·abb.astanza leggiera abbia influito sul proce~o morbos o. C·r edo bBn poca effic.acia abbia re splicato; ad ogni mod.o o ieoincid·e nza fo.rt.uita -0 conseguenza de-ila ·Cura, è un f,atto chie dopo la cura .arseini·cale gli accessi f.ebb.r ili si dirradar.ono e diminwrrono di intensità sinro ad ·annullarsi del tutt-0 dan do una guarig.i one ,completa e d u.r atu·r.a. Tutti ,g1li osservatori hann·o trorv.atoi nel Sod6k11 una an alogia con altr.e1 m a l•a.ttie. Molti tra i Giap1p on1esi s p.ecialmente- (Futaki, Takaki, Ta.nigu·chi, Osuni) ed .anche Europ1eì (Borelli, ·Cr.oiom, Bergamini, Martimotti) ecc.) hanno ria.&~omigliata la! malattia alla sifilide tenendo presenti le lesioni locali, ghiandolari, cutanee, ed il criterio terapeutico (grande ·gi-0va.rn ento .ool mercu·r io e col salvarsan) . Altri (Fru~001i, Cappetl.l·ani, ecc.) l'.avvi·cinano alla febbre rri.00rrente, alla f.ebbre v;o.l inica, o febb re da trin1

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cea, o febbre quintana (stu.diata come spir-0chetosi da Co11''Y e Dujarric de la Rivi ère), all'it-tero emor ragico c•h e tutte sono prodo tte da una sp.ectale spirocheta e clinicamente· sono .oa:rat-terizzate da febbre a tipo ricorrente. Il Bergami'l1Ji h a .cr10dut-0 ·trovare ne1 .S od6ku una rasso.mi()"liMlza .con la rrubbia, 'con Ciclo nel . topo o n el quale produrr€1bbe impulso .al morso ~ facili tà ili. trasmissione della malattia. Te ne nd·o presente il- caso oiccor somi e la sola sintomatol01gia clinica credo che il S-0d6ku abbia u1n quadro nosogna.fi-co ben caratterizzat1J non p·axagonab11e nè oonfon·diliile. oon quello di nessuna altra :ni.alattia p·u r presentando i cairatteri d ella più tipica febbre ricorrent.e. La sru.a etiologia è unica, si avvi·c ina ~o larnente a quella dell'.ittero emcxrragic.o che pare si tra1s metta all 'uomo .an.c:he, p.ecr mez~o del topo, ma con la sua urina. Col tifo ·r icorrente a me -sembra ·ch e ·:irn.terceda queista differenza: l'una è malattia a sintomatol ogia esclu.sivament~ ge·n e1ral.e e ver.amente setticoernica senza alcun sinto·m o localizzato, l'altra è malattia co·n ~in• · tomato·l·ogia !}reval enteirnente 1ocalizzata e s intomi .generali ri st1·~tti alla s o•l.a febbre senz,a alcun altro sintomo negli organi imte.rni ed ~po­ condriaci. 1

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Concluàe1ido :

Nella clin_ioa privata ho avuto ciecasicme di osservare clini.camente 'lln caso di malatti·a che ho diagnosttcato per Sod6ku tenen'd 0 pres ente: 1

1° La Silla e,tiologia (morso· di un topo); 2° La sua sintornatcl o.gi.a clinica ·a forma riooi!'.rente con sintomi locali e gener.aJi in perfetta <e1o•rispondenza.

Il S od6ku seicondo me ha una nosografia ben caratterizzata e distinta tenend-o presenti a preferenza dei stintomi gemer.ali febb·r ili, i sintomi l ocali a ti·p o linf.angiotico e l'eruzion.e a tipo n·od0iso, .esacerbantisi :ric·o irrentemente. Sa\Uta Marl,a ,a Vico (CaJserta) . 1

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COMMENTI.

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Autosierotera.pia nella tubercolosi polmonare. Con q:u1e.sto tirolo, nell' anno 1910, comuni1aavo all' Ac,cademi:a d'iJ ,S cienze Mediche e Na turali di F.e1rra.ra, una !breve mem·oria, nella quale ren·devo noti i risultati ottenuti - in pochi casi di tu·b ereol·o1si polmonal'~ in sta.dio avan2Jat0 - •con urn metodo id i -c ura cons~stente in ini1eizioni d1 siero, ottemuto .pe·r m.ezzo dell' applicazione di vescicanti, sullo .stesso 1ammalatl(). L.a tecnic-a . usata era questa : a pplicav0 - nella regione superiore del tor.aoo - un quadrert'Jto viessicato•rio di cil'fca 2 cm2 , sorvegliando d'ora in ora la formazion1e del1a. ve~1 civa: appe11a f'o1rn1ata, ne· asportavo il contenuto cort una s irintg-a previamente steril:im.ata e l o ini€ttavo - m11tato l'ago - sotto la cute della regibne inferiore del l'.ad.d1ome. Scopo d ella mia pubblicazione - poichè l 'esiguo num.ero de i malati sottoposti al trattamento e la loro gravità n on mi perrn·etteva no d i tra~e conclusio ni attendibili - era di dimostrare la •Completa innocu,i tà . d el m et r·do; sicchè potesse seirvire id i eooita.anento ad indagini pii1 vast1e e fo•n.c;e segl1ite da risultati soddiJsface.n ti. H o l etto qulindi con viero compiacimento ne 1 Polic linico (Sezione pra1:.ica, fase. 18), la nota preventiva dei dottori L. Botta.rin e D. Magro. ohe preamnruncia la plllbblicaz~one id i ottimi risult~ti ottenuti da 1qualche anno - nel Reparto specializzato per }.e rn1alattie di •petto - ·c on il metodo di 1c11ra da mie desc·r itto, in forme lievi di t11!bercolosi p·oi1mon ari e sier ose. E pper ò non ho potuto ratten ere lo stupore n.el constatare cthe il m io meto<lo ha cambiato nome e paternità. L' autosierote1·apia, in oro.a ggio ai principii della scuola morfologica del De Giovanni, è 1div.enuta linfoterapia (anche in scienza, m t pare che si attravieTsi un ipe1iodo di monopoli) e la n11.ova pruternità € ·stata assunta d n.l prof. Zanfuoni dell'Ospedale Civile di P adova. Certamente il prof. Za11iboni ed i suoi assistenti non son.o a con osoenza della mia pubbli1

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SEZIONE PRATICA

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cazione; se però avessero scorso con qualche .... ttttenzione la letteratura sull'arp:omento, · nei maggiori gioTnali sciientifici che ,acco1gono i re~(,conti dP.lle varie accade~ie, avrebbero trovato un sommario della mia memoria. Mi preme intamto di ren·de.re di pubblica ragione: 1° Che ~'Autosieroterapia nella tube!'lcolosi polmonar.é è stata aptptlicata per la prima violta da me - .circa 14 anni fa - e ohe da quell'epo. ca non ho cessato di usa·r la nella mia pI"atic::i. J>rivata; 2° Che la tecnica del metodo che ha preso il norr1P. del prof. Zaniboni è perfettamente simile a1la mia. Unicuique suum.

Dott. GIUSEPPE FERRAR! Medico condotto in Ferrara.

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congenita in primo tempo: i1n al~uni casi di eredosifilide osservati personalmente, la r. W., + + + + alla nascita, diveniva dieci giorni do-· po 1negativa e poi di nlli)VO positiva dopo una o due settiman€. Statisti~he tratte da 140 casi di bambini più volte negativi agli esami clinici e sierologici ma n 1ati d~ madri con r. W. forte.m.e nte positive, apportaoo i segu:enti 1dati: La r. W. dJal sangue del co·r done 'ombeliica.le praticata su 2'~ bambini più. piccoli, dà e.sito po.sitiv·o in 19. La r. W. al1a data del rioovero, e ripetuta .p iù volte dopo, riiSulta oog·ativa ial tutti i 140 bambini. 19 padri ·ammettono La sifilide: viene ·n egata ·da uno o da en,tra.m·bi i genitori in 121 casi. L' età diell 'infe.zione, quando ammessa, oocilla .dai 3 ai 16 anni. La r. W. potè praticarsi ,soltamto ·s u 66 pad·r i: fra questi positiva in 36, è negativa in 30: di questi ultimi 5 .s i era.no curati. I... a r. W. è positiva in tutte le madri. 43 di ·qu~te hamno avuto aiborti <> nascite di f.eti morti : 97 non hanno dati anamnestici de1l gien.ere. Fra quel1e c·o n altra prole, 64 hanno altri figli con reazioni negatjve; 5 hanno altri fi·gli stfiliti·ct e 11 hanno figli tanto sani che ·sifilitici. 48 di queste don111e non sono state curate 1druram.te la gravidanza: 25 si ·fono· curate soltanto per ìbocoa: 61 h~nn.o avuto cure parziali con a!'lsenobenzoli re mercurio: soltanto 6 sono &tate curate a lu·ngo. I bambini c-0n r. W. negativa nati da geni· tori oon r. \\1 . positiva vanno tenuti in osser,·azio•n e per parecc:hi anni. Gli a.t1tori non c-red·o no che gli ammalati affetti da sifilid.e de1l ·s i·stema nerv-0so tra:smettano la sifiljdJe don più facilità di qiu1elli in, .cui il sistema nervoso è risparmiato. · Per la ·q uestione del mat1imonio di individJUi che co1ntr·assero la sifilide il perni.esso di coniugarsi dovrà essere Sl11bor.dinato. alle seguenti condizioni: una cura energica in preced:enza : assenza di m.anifeistazioni cliniche di s orta : cnegatività per d:ue an•ni d etl le reazioni praticate 8ll.ll sa'ngue e 1sul li1qui,d o c. :r. Qua:nto al metodo di ·m1ra .degli er..eidoluetici, g·li .aiutori giudicano de lla bontà di quello da loro usato basandosi s] a sulla rapidttà del.la scompar.sa di og·ni sintomo1 clini1co che ·sul mig·Iiorramento delle co.n1dizioni gem.erali e sulla ridu·zi'On·e in ·n egativa della r. W. La cura consiste in i•n iezioni siste.m atich·e end 01mU1Sc-0la.~i di n·oo·salvar srun. e di cal,ome1ano. Al pri111cipio, in bambii ni da 3 a 8 settimane somministrano a intervalli 1settimanali gr. 0.075 di n1eosalvarsan, poscia gr. 0.1 da 2· a 6 mesi; gr. 0.15 da 6 · mesi a 1 anno, e da gr. 0.15 a 0.20 da 1

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SIFILOGRAFIA.

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Cura della sifilide congenità e materna.

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SUNTl E J{ASSEGNE. • A. FORDYCE e I SADORE RosEN. Archives of Dermatology and Syphilology, gennaio 1922).

(.TOHN

Gli at1tori riteJillgono che la cura iniziata precocemente, dJUrante ~1a gravidanza, !Sia j:n grado tanto di prevenire gli aborti e i parti p:rie1naturi che di assicurare la nascita di figli sani, non sifilitici. Dobb:iJamù d'altronde a:spe•ttarci ben poc'O allorchè il trattamento \·ien,e differito fino al1e ultime settimane di gravidanz.a . Nella cura delle gravide si:filitich.e gli a utori s.ogliO!Il.o praticar.e da .s ei a otto iniezioni di salvarsan o dii ne.osialvarsan alle ·d10 si ri'spettivamente da gr. 0.30 a 0.4.0 -e da ·g r. 0.40 a 0.00, a intervalli settimanali e accompagnate da iniezioni di salicilato di m·ercu:rio o di calomelano (gr. O. 00) settima nali, in numero da dieci a dodici. Questo piano di ·cura viene contin11ato interrottamente durante tutta la gravidanza e i risultati pel n·eonat-0, nella maggioranza diei casi, :s ono molto ·s od1di1sfaoonti. Gli AA. accennano alla possibilità che madri con \.Vasserman•n, po1s itiva diano alla luce figli con r eazione di Waisse.r mann negativa e sani in appaTenza: e1SiSi rilterngono che la migliore spiiegazione del fatto &ia data dalle teorie dell 'immu.n ità. Non •credo!Ilo, in assenza di altri dati, poter annette·r e molta im'Porta.nz.a alla reazi-0ne del sangue alla nascita. Ran1111entano a tal proposito le variazioni cui la sieroreazioine pt1ò an·dar so·g getta n ella sifilide 1

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(ANNO

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a;nni, in ·serie d-i 6 iniezioni seguite da .un per;ioçlo di riposo dalle 4 alle 6 settimane.

· · 4° Un certo numero di baa:nibini . nati da. madri con reazioni fortemente positive danno Al termine di questo pratican.o nuoyamen te una W. positiva col sangue del cordone ombe. dalle 6 alle 8 iniezioni, comi-nciando oon -dosi licale, mentr~ tutte le r~azi001i su-cces.sive ridii gr. 0.1 per b·arnbini di età d·a1lie 2 alle 12 sultano negative e manca quasiasi segno .clisettima'The, gr. 0.15 dai 3 ai 9 mesi, gr. 0,2 da nico dell'infezione.. Ciononostante dovr~nno es1 -a 2 anni, e da ·gf. 0.25 a 0.30 .p er b.ambini di sere tenuti in osservazione per almeno due amni; 3 anni di eità. Le- inieziooi di calomelano veng-0no praticate in numero da 10 a 1~ per se5° Può aversi il caso che un bambino con rie, settimanalment~, e aJle dos} di gr. 0.006 da ·sintomi di sifilidie in attività dia reperti sie2 settimane a 6 mesi di età, gr. 0.0075 da 6 rologici negativi {per solito temporanei). In mesi a 1 anno, _ gr. O. 0085 da 1 a 2 anni, casi ,s imili la dtagnosi ·Clinica arvrà ·s empre la gr. 0.012 eia 2 ra 3 anni, ~ gr. 0.015 oltre i tre prsoed·e nza su ·quella di labol'latorio e dovrà. anni.• essere istituita la cura specifica; Il trattamento sarà naturalmente indiviid ua6° Col ·m etodo di cura suesposto d.ell 'eredo.le, prolungando event11a1mente g.li intervalli sifilide, non soltanto gli autori h8.d1Jlo, otteruuto tra una serie e l'altr,a o modificand,01nie le: dosi. buoni ri sultati clinici, ma è stato altresi pos-E·s ame costante delle urine prima di ini: silbi1e, iniziando .i.a cur·a nei primi mesi, riziare e di1r~nte la cura. dur.re la r. W. da + + + + negativa in circa Gli AA. praticano d1i.e 1serie di ind.ezioni per• un terzo dei casi. M. AGOSTINI. ciaJSClin·o dei due medie.a menti, senza rigua!'ldo • alla r . W. niegativa, e possibilmente runa terStudii sul trattamento preeoee za serie di merrclllrio Nei soggetti molto deboli, della sifilide congenita. prima di isomministmre iù .n .eo,s alv·arsan, so(THURMAN B. GIVAN. New York State Journ. of gliOIIlo ir.niziare la cura ·con il mercuirio. In • Medicine ; marzo 1922). genere la tolleranza a questo metodo di cura • fu sempre ·b uona. Dall.e statistiche che noi ·p ossediamo sul:la In 88 bambini, tutti co!Il r. W. positilva e oon silfiliide congenita appare chiarametnte l'imp·oraffe1Zi'C>ini cutan,e e e v:iJ.scerali diverse,. l'effetto tanza grandissima di ridurre le percentu.ali della cura -si manifestò prontamente su tutte della mortalità e morbilità infanti·l e per tale le lesiooi visibili. malattia. Sierologicamente il compo.rtamento de!lla r. In questo scritto preliminare riguard'91-Ilt~ riW. fu negativo in 14, mentre i1n 20 rimase po- ·sultaiti tr:atti da un per iodo <,ti due anni, l'A. sitivo ·completo. Fra questi ultimi la .r eazione, riferisce su due ricch·e serie di casi e sulla lodivenuta negativa, si era fatta nuovamente ro 1cmra. p·ositivia p·e•I' manc·ata ·continuità nel tratta.menIn ambedue le serie l "età dei· soggetti no11 suto. Nei rimanenti 1a r. \V. non venne prati- p.era i 3 anni. La prima riguarda 15 eroo0ìuecata al principio della cura. tici le cui madri non ebbero cura alcuna duGli a1Aiori, conclud·eindo, vogliono rilevare rante la gravidanza. La seconda .c omprende quanto segue: lo studiJO di Z7 ere doluetici le cu;i madri furono invece tutte rurate durante la .g ravidanza. 1° A ogni madre ricoverata dlovrebbe ·esNella prima richiamano l' attenzio·n e i sesere praticata una r. W.; gu enti fatti: 1) solo 2 dei figli ricevettero cure 2° I risultati della cura durante 1a gravidopo la nascita .p er mezzo del latte mat€rno; danza di una madre sifilitica ·s i manifestano_ 2) 12 su 14 presentarono stigmate di ereciosiindu bbiamente ·collq, nascita ·d i um bambino filide dopo cure di <iurata da 1 a 24 mesi. Ln. in buona· salute; r. W. divenne negativa soltanto in 4 casi; 3) si 3° Ogni bambino nato da madre o padre ebbero tre morti. sifilitici dovrebbe essere sottoposto alla nasciNella seco.n da notiamo i segu.e·n ti fatti: ta alla r. W. : questa rip etuta due settimane più 1) 14 dei figli ebbero cure dopo la nascita per tardi e poi periodicamente ogni quattro set- m ezzo delle loro madri; 2) dei Z7 bambini soltimane, per sei mesi; poscia og.n:i tre mesi fino tanto 6 presentarono stigmate. Queste consial 2<> anno di età . .se la W. si mantiene costettero p er 5 in n ascite prematt1re e per i! 6° stantemente negativa senza compal'sa di ma- in sintomi di altro ge·n el'e scomparsi r apidanifestazioni cliniche, il 1'.>ambino potrà C(){IlSi- mente durante la cura; 3) la r. \V. fu n egaderarsi con ogni probabilità sfuggito all 'in- tiva :Ln 20, nei rimanenti non praiticata; 4) 15 dei bambini furono curati, 12 non fecero cur:i alfezione; 1

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{ANNO XXIX, .FASC.

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S.JIZION~ PRATICA

cuna; 5' 2 casi id i . morte, l'uno a l 3° giorno per nascita prematura, l'altro a 2 mesi i11 s.eguito a p olmonite. La mfiltalità fu dunque diversa: maggiore n·ella prima serie (20 per cento), più bassa nella seconda (7.4 per cento). Nella pri·m a n essuna cura delle madri pr,ima .del pa;rto, ·Cure parziali soltanto in 2 dopo: nella seconda cure in ·ognu~a prima del parto ed :im 14 anche d-0po. !Il trattamento viene distinto dall'autore in: 1) materno ·durante lla grayidanza (prenataie)"; 2) filiale (postnatale). Il 1°, basato essenzialmente sul mercurio e gli arsenobenzoli, viene proseguito in modo intensivo durante tutta la gestazione .L'importanza di esso è rilevata daJ fatto che nella gran maggioranza cLei casi i b a mbini con stigmate di eredosifilide da madri nnn curate o solo in m-0·do insUfficiente. Il 2° viene: a sua volta distinto in du-e I

gI~'PPi:

Figli senza stigmate n a ti da madri ·curate durante la gravidanza; a ) .cura della madre; b) nutriziome aà seno; e) m.erc:mrio in una o n·ell 'altra forma. 1. Polveri grigie (1) gr. 0.00 giornalmente; 2. Frizioni quotidiane di unguento mercuriale 50 % ·g r. 0,90 da continuarsi per tre mesi di seguito o fino a che non .appaiano sintomi d'intolleranza intestinale; 3. Attesa di due settima.ne e quindi r . W. : se questa risulta negativa continuare com e sopra 1a somministrazione del m ercurio e r 1petere la r. W. a 6 mesi; 4. Se 1questa si manti.ene negativa continuare le friz toni p er il rimanente del pr1mo ann-0 con interva;lli d'i riposo di. due settimane; 5. Manten·e ndosi inegativa 1a r. W. ( in assenza di sintomi clinici, sor vegliare anc,ora il .p aziente p er un periodo di anni. 6. Nel caso inceve ohe la r. ,i\1. divenga. positiv3' -0 si abbia ~r'im.sorgenza ·di stigmate, intraprendere la cura come n el s.eguente: Gruppo A. -

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1

Fgli con stigmate ·di ere<lolue o ·OOn r . W . positiva nati •da madri nori. curate durante la gra vidanza o in modo in$ufficient.e : Gruppo B. -

a) CUJra p ostnatale attraverso· la madre;

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b) nutrizion•e al seno;

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e) mercurto.

1. Frizioni quotidiane di l1nguento mercuriale al 50 ~{, gr. 1,20 insieme con polver i gri- . gie gr. 0,06,--0,18 al giorn10; (1) Le polveri grigie (Hydr.argyrum. cum creta ) son o comooste di mercurio mP.tall1ro e cre ta: Hg p. 1, 'P'· 2. N. d. r.

creita

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2. Ossicianuro di mercurio in soluzione acquosa all'l % (èon aggiunta di un anesteticolocale 1i2-1 %) per via intramuscolare o endovenosa, una .o du.e volte alla settimana, cominciando da 1/2 cc. e aum.entando progr-essiva-. mente fino a 11h cc. o più. Durante queste iniezioni soop.e ndere le polveri grigi.e pur continuando le frizioni. 3. Contin·u are tale ·cura per 2 amni interromp-en·dola ·oon peri.o·di di rip·oso da due set-. timane a 1 mes.e. d) Quanto .al neosalvarsan eisso sarà sommi- . nistrato in serie di 12 iniezioni a intervalli almeno settimainali. L 'A. usa all'inizio la dose di gr. 0,09. Nei bambini nati da parto prematuro o molto d enutriti suole però ridurla a 1 cgr. pe·r chilo di pe6o. La dose p-0trà poi essere aumentata gradatamente fino a gr. 0.30.. Per l'in~ezione ·s i sce1glierà una vena della. 'r egione temporale o . delJa ptega cLel gomito o 1a giugulare e.sterna -0p pure il seno. longitu·dinal e, com.e l'A. è soJito allorC'hè non é •p ossibile altra via venosa, coll 'osserrvanza d.eù.le dovute -cau tele. Ultimata la serie di inie1z ioni di neosalv., qualora il a r . ,V. sia n eg·ativa e non vi sian°' stigmate, si interromperà la cura per 2 mesi, poscia, ·in assBnza di sintomi, si continuerà come nel gru·p po A. Se invece la r. W. risulterà. positiva o vi saranno s~igmate, si inizie1 a di nuovo la cura in unione al meir.curio, llop{). un 'intérruzione di 3-4 settimane, continuandola. fino a pote.r rientrare nel gruppo A. I pazienti hanno tutti in genere avuto buona tolle 1~anza pel neosalv., salvo dolo·ve Loca le piuttosto a·ocentuato n ell·e 1p.rime -0re. seguenti alle iniezioni .endomuscolari. P.r ima di iniziaQ'e la so1 m ministrazio1n e l 'A. p,r ati.ca generalm.ente una prima ini.eziio·n e endomuscolar~ di oosicianuro d'.i mercurio. Il trattamento precoce dell' e:redosifilide vaJe certamente a prevenire quelle affezioni che spesso sogliono comparire nella sifilide ereditaria tardiva, quali la cheratite interntiziale, l e alterazioni del n . acustico e delle ossa e la sfilide cerehro_,spinaJe. •Che cosa ·d eve con clude.rsi p·er giudicare quando la cura pratica ta potrà r itenersi d.e:finitiva' P er rispondere a ciò biso.gnerà seguire una nume·r.osa serie ·di casi per un numero di anni, poichè, essendo i sintomi di questa malattia così proteiformi e rivestendo bene sp,eisso carattere di laten.z·a, n on p-0ssia.m o 0g1~ì wlta essere sicuri che essa non avrà a manifestarsi anche in un'epoca più tarda, quale,. p. es., la pubertà. 1

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~f. AGOSTlNI


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790

IL POLICLINICO

TISIOLOGIA. La diftusione nel rjassorbimen~ dei gas nel pneumotorace . . ( RIST e STROlIL. I;a Presse M édicale, 25 genn a io 1922). Molto di·scordi sono a.ne.or oggi le opini001J rche tentano spiegare perc'h è si mantengano a e.o n.tatto le due JSUperfici pleurilc'h e. La VOOtChi a espressior1e di vuoto pleurico applicata :alla eiavità virtt1ale cmnpresa tra i ·d'l1e foglietti del1a sie~osa è ,p rofo·nda.ane.nte scorretta, taa:1to è v ero che mentre' a lcuni fisiologi intendono che non v'è uoo spazio Uibero tra il polmone e la pareite toracica, a ltri oonsi·detfaJilo questo vuoto coine um1a · forza eguale ma in :senso contrario all 'eLas ttcità polmonare. Altri ri Leng·oru:> che la fo·rza .che mantiene i foglietti a conta:tto è l ' adeSlione ;molleéo~al"e, ipotesi q.t1esta ·che ad una critica ·serrata oon regge i.in quanto che c.on.sidera i foglietti pleurici -co1ne m.embrane elrustiche ma imperme·a bili a i ga.s1. Ogg i è di domi·n io .comune ·Che le parie-ti della cavità pleurica si lasiciano trave·r s1are più ·o m eno facilm.en te da'i gas. E allora 1corne p11ò persisteTe e man te·n ersi l' accollamen.to1CLed d'ue · foglietti? Lo studio di come is·i effettua il riaissonbimento d'l1n pneum-0to1r aice artificiale ci può dare l·a ri•s p osta al que1sito. L e ricerche d ei vari autori e ,quelle recenti di Rist e Strohl con·oordano i1ella dimoistrazio·n e che se in casi di pneumotoriace chi1u so a settiioo s i fa l' a.naliisti. id ei vaTi gas intraplie·u rici, do·p o um ·aerto tempo isi trorva un mi•s cl1·glio dli gas la culi ·Composizione media è sempre I.a m edesima, qualunqu.e •S ia il ga·s, azot.o, ·OSsd1gie1n o, aci1do cia.rbo'!l:ico, aria a·t mo1sfertca, introdotto primitivamente n eilla plieurra1. L.a c.omp,o,s izione che· poi rim1a in1e invariata s ino alla completa scomp ansa diel gas è la seg·npnte: C0 2 6 ?lo - O 6 ~{, - N 88 °;{) . Da queste percentuali si rileva subito ch e quella dell'azoto è C3llperiore a q11e1la d·ell'N st esso n ell'arin atmosferica ove esso è del 79 ~lo , e questo pal'fl dosso eh e ha m esso n ell 'imbarazzo non pocOti 1autori ,può es.sere spiegat-0 d a ll e. stesse l eggi sul rirussorb'imento dei gas, d el la fisi1ca gener a l e: 1° l .ia v.elo-cità di .difft1s ion e di lln g·as attraverso la ple11ra è p1~oporz ion1al e ·alla. ddfferenza .delle temtSioni di questo gas. d1a ll e due p arti d·cll a par ete; 2° Grus diffierenti traversa·n o l a stessa m eml1rn11n con Yelocità diveT e; · 3<> Per ogni gas la quantità che t.ra"ersa ln meml)ra.na dipendP da 11n coe ffi.1ri~nte specifì ro di diffusione della 111embrann. 1

[ANNO XXIX,

FASC.

24)

Qualunque siano 1e proporzio·n i iniziali del mi·sicuglio di gas introdotto nella pleura, esso tende sempre verso una composizione limite ben definita da una relazione molto semplice. Se a, b, e sono le tensioni dell'O, C0 2 e N fuori la plet1ra, l, m. · r i C'Oefficienti di diffusio.n e dei g as, e P, U, V le tensio·n i parziali nel! 'interno del pneumotorace, avremo: 1

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P-a P

. U-b

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U

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V-e

V

Orbern.e, in tutto l 'organismo, sia nel sangue, nella linrfa; che ne i tessuti, la somma delle pi1'1essiooi p.arziali d.e.11'0, C0 2 e N, che si pos&<mo calcolare ·a l 90 o/o, sono sempr.e inferiori alla pressione. atmosferi-ca. •)t1ando i ga~ hanno raggiunto il loro va lore costante, ognuno poosiede IIlell'interno del pneumotorace una tensione parziale maggiore all' interno cl1'e all'esterno, € <1uindi deve diffondersi ver1so l'esterno, cioè riassorbirsi. V'è d'l1nque n.el pneumotorace non .urn10 stato di equilibrio, ma un regime perrnanente· di diffusi.oM, durante il qualei la qt11antità di ogni 1gas che eisce è wna st.essa frazione della quanitiià pvesiente, sì che r1on viene modifìcat.a la compos izio1n e del miscuglio Dai rapporti 1su citati è facile cal+colare la tensione 1d ell 'O· e del coz nell' or ganismo. La differ enza tra la pressione .atmosferica e la so,m ma delle tenisioni parziali id ei t:ne gia.s n ·ell ' organismo indi ca .a quale pressione negativa dovrebbe .discendere la pressione intrapleurica perchè n ei pI'lo,f ondi atti oospi·:rtator1 fo.sse p101ssibil e la f ormazi:on.e ·di 11n pne11motoraoo fi,s iologico. N1etl1a pleura . d'Ovrebbe diminuir.e la pressione di circa 97 cm. d'ac·qrua sotto la p:r es·sJone. 1a tmosferioa., mentre nelle più grandi in1spirazi·oll1i forzate mon scende oltre i 00 cm. di ac1cp1a. Gli scambi gasso1s i .a vv·e ngooo molto ve~osi­ milrrniente in c.o.r rispond:e.n za d ei ·capillari, adatti ad una tal e f11nzione. Osservando il decorsr) complessivo 'del riaissorbimeJlto di una certa qiuantità di N introdotta nella tpleura, si not<.1 che la fa;se di riassorbim.ento è pireceduta da Urrltai breve fa1 s e di aumento del gas contenuto n el cavo; fatto dovt1to alla grande rapidità di diffusioin e del C0 2 il qua.I.e entra nell1a p~eur3. in qu a111tità mag.gi'Ove di q1tello c·h e non esca n.e~1o steisso temf)o l'N. La ·qiuantità mas•s ima del pneumotorace si h a dopo circa 1/100 d ella ·durat.a totale di riassorb iment o, cioè per 11na quantiità di 600 cc. di N. civca 2'h-2h lh . Quest-0 f enomeno facilmente passa inosserVJato, pOtichè viene maocherato dall 'ingrandimento de11o spazio intraple11rale, dato dalla 1


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SEZ:IONE

PRATICA

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tacile deformazione delle pareti e dallo scollamento progressivo delle sierose. Con queste considerazioni concordano quei • comparsa casi di pneumotorace artificiale, con dli dispnea, se.nso d, angoscia., tachi·cardia, po.co tempo dopo, o qualche ora dopo che l 'iniezione era stata bene sopportata. · La rapidità di riassorbimento dell'aria atmosf.erica .è uguale a 9/ 10 di .quella diell'N pUJr-0, querla dell'O è id i 5/10, mB!ltre quella del C0 2 € di 1/ 150 di quella dell 'N. Quesite deduzioni teoriche sono confermate d·a lla esperienza. 1Cosi, mentre 2 litri di aria impiegato circa 10 giJorni per esser riassorbiti, la stessa qt1antità di O impi~ga 2-3 1giorni, e l'C0 2 una mezz'ora. La teoria del1a diffusione .ci dimostra naturali e n.ect7sS1ari dei fatti eh.e ad alcuni autori sono ·p·arsi .p iarardossali e conrtrairi ai principi fisici, e può spi.egare· alcuni incidenti che talora si osservano nella prati ca del pnoomoiorace .artificiale. Dot.t. T. DE SANCTIS.

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Gli antigeni parziali di Deycke e Much nella terapia della tubercolosi.· (A. NAVARRO BLASCO. La Medicina Ib era, .1921).

I portatori di lesio·n i tubercolari in attività non rimangono passivi di fronte agli attacchi del bacillo di Koicili, ma reagi·scono elaborando dei ferme nti specifici verso hna o più d'e·ll 13 sost31nze antigeniche bacil1ari, in quantità mag·giore o minore, oon rapidità o lenta 111ente ; d'ordinario però gli .si~orz.i sp0ù1tanei difensivi risultano insufficienti e la malattra prose'.g ue nel JSuo fatale andare. È perciò che il virus tuber-c.olar.e sarebbe costituito secondo la d o.t triTua di Deycke-1\1uch ·da vari antig.eni e ciiascun antigeno, chimicamei1te differienziato; sarebbe capa.ce di stimolare la formazione del oorrispon·dent.e anticorpo. Ne consegue che ,p er domare l 'inf.ezione tu'bereolare e ·conseguire un alto grado · di immunità, necessita per 1'organ1smo la creazione di tante v.ariietà di antioo~i qua nte .s ono le c1assi di antigeni che lo iinfettano : la ·s omma ·di essi oostit11isce la v1era .difesa in ·Ciais cun caso. Il fine eh~ s i propon e il trattam.ento della tuberc 0'1osi con gli antigeni parzia-li d·i DeykeMtLch, è la imm t1niz~azi001ie attiva del mialat-0 con I 'uso, secondo le d efi.ciienzie dife·n sive spe<'ifl.che ·osservate n.ei 1sing101i soggetti, di q,u ell'an.t1geno ca.pace di eccitare la iornnazione dii quegli anti.corpi la cui s·carsezza o russenza rivela l 'attività del prorcesso tuJbercolare. Deycl<e ~ MuC'h sottoiponendJo i corpi bacil1

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lari all'azi-011.e de1l'ac~do lattico •diluit°' al 0,5 per cento, ottennero due sostar1ze: una solubile in acqua, L o M. 1'b. L. (filtrato) ed una -al-tra insolubile (residuo) R. o M. Tb. R. Trat.·tando il residulO con al-00-01, etere, ecc. ..si separano tre sostanze: acidi gr.assi (F ), .grassi neutri (N), a1bumin1e (A) . Si ca·piS1Ce quindi rhe il problema P·r incipale da risolvere in ciascU1D.J caso, prima di inizi.are il trattamento, è la determinazione della capacità r eattivia dell'orgian.i·s mo verso i diversi a:ntigieni, e conoociuta la classe di anticorpi specifici spontanearrnenite creati da un malato, stimo] are la produzi.one di que·l li che mancano o son-01 ~Sigl1i per i bioo1gni difensivi individuali. Tali ricerche si fanno p·r a;ticando 4 iniezioni intracutan.eei con ciascuno• degli antigeni parziali A, F, N, in concentrazioni varie. Con tali an.alisi 1potreimo conoscere la sp•ecie di anticorpi f-0imnati (reazione qualitativa), ·la proporzione in cui li fabbrica l'organismo (reazione quantitativa) e l 'indice di intensità reazionale ·del 1siog.g etto.. Muoh conosciuta in tal modo la capacità reattiv·a d·el sog.g~tto, ·com:i.'11ciava il trattamento con un de cimo di ·c entim·etro cubo della soJu2rion e dieci volte più debole di quella che produceva la reazi1one minore: le iniezioni erano • quoti1diane e la dose e ra vo.l ta per volta aumentata della metà iSe le oondi'zi·o ni dell'infermo lo permettevano. Sospeso .il tra:ttam.e nto poi per 3-4 settimane e praticata di nuo vo l'an alisi de ll' immunità p.er via intradermica, rinn ovava la somministraziane deg·li antigeni parziali, in armo·n i1a sem'Pr:e con g li ultimi valori r eazionali ottenuti. Loewenhardt dice che impieganid·o così gli antigeni parziali, possono raggit1ngersi in ogni momento dosi veramente utili: il numero delle. iniez1oni, eec·ondo questoj A. , varia m·o1lto, sebb ene debba tendersi a .raggiunger.e le più aJte ooncentrazioni. Vari at1tori hanno a1bbandJ0 nato la pratica di calioolare la dose terap~utica iniziia1e secondo il rioo·l tato ·del quadro reattivo presentato, poich:è in alcuni inferma trattati in tal m odo furono osserv·ate violenti r eazi-0ni gene,r ali, locaJli e feb.b rili, fenom eni questi da attribuirsi ,al fatto che le quantità di prodotti baci1llar.i somministrati er a no molto alte per t a li soggetti. Inoltre è cosa più utile la somministrazione s i1mu1tan ea ·dei tre a ntigeni parziali poiohè si è visto che quando in d e1.e1minati infermi s.i trala.scia la somministraz i o111~ di qualcuna .d,elle sostanze antigenich e bacillari, per jndicare la f.orrnula iI'eattiva del m om ento n el qua l.e l 'onga'I1ismo fabbrica il cor1

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IL POLICLINICO

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rispondente anticorpo nella misura necessaria, la formazione di questo peggi·ora con l'andare del tempo in tali xtermini da obbligare ad eccitare la sua produzione. Second-0 Mul1er dtm.qu.e gli antigeni parziali A, F, N, danno minori risultati terapeutici ·della M. Tb. R . S.e condo S·c hulte-Tigges q11andio, durant~ 1!1 cura, la temperatu·ra ascende e tarda a tornare alla cifra norma'le, ·Ovvero q•u ando compa.ioo.o e perststo.n o tachicardia, .diminuzionie di peso: tosse, esp.ettorazione, ecc., bis.o·g na ·S upporre che è stata sornminist:ri.a ta la d o(s e massima to-llerabile e che si impone l·a so.s pensione della. cura ~lrneno per 1-2 settimane. Cons-iglia perciò ·di procedere ·con molta cautela nei casi gravi, specie nelle .p rime dosi. Anche 1Schulte-Tiggies afferma che in prima linea d eve porsi 1o studio della reattività aglj antigeni parziali prima di iniziar.e la cura: cosi di fronte a soggietti nei quali tutte 1e reazioni 1son.o intensamente positive, conviene tralasciar.e la cura specidica, poichè essie rivelano. ·che le ·dii'fe·se organiche entraron10 ·g ià in p iena azione e la ·oommintstrazi-0ne di antigieni in questo stess0 mom.err1t-O potrebbe sviare la marcia difensiva, con ·evidiente pericolo p.el paziente. Se questo però migliora clinic.amente e diminuisce 1'a intensità ·del'l1e rea zioni, un pru• deµte trattam€m.to con antigeni .p arziali può essere di grar1de l1tilità. La terapia in par.ola è invece chiara.mente i·n dioata negli infermi nei quali l't1ltim.a analisi intradermica rivela una discesa ·dei valori r ea.zionali relativamen.te u.i pr.eceden ti, al fine d.i otten·ere una immunità dinamica positiva. Al ·C0111trario in quei casi In cui grtavità. clinica è manifesta e ne·i qua.:li la determinazione d·e llo stato dielle di·fese sipecifiche, con le prove intracutanee, ci mostra la manca nz.a ·d i ogni Peazione ,a,.gli antigeni pariiiali, è formalmente controin.d1cata la terapi v, specifica . Secornido K. l(lar-e, il trattamento con la l\!. 'fb. R. oltre ad armonizzare perfettamente oon la dottrina cli Deycke-Much, risulta più semplice e compl eta dell'uso i soi.ato diegli a ntigeni parziali. Secondo q11.esto A., il prodotto con osciuto com e M. Tb. R. conti ene g li antigeni parziali A, F, ~N, n ell a proporzione approssimativa di 8.-3-1; consiglia di iniziare la cura con un dierirno di ·centimetro ·CU·b o d.e lla oolr:.zi one più debole, facendo dipiendere la dos.e massima dallo stato clinico ·cli ciascun paziente. Nei casi in Cl.li il processo è poe-0 avamzat1) può farsi il trattamento ambulatorio iniettando due volte per settimana. Se esistono lesioni gravi occorre che i pazienti stiano in ripe1

so, stretta1nente osservati e le inie.21.iorui si faranno ogni 6-28 giorni. • .Dey.cke e •Alstaedt dicono che la cura con • antigeni partiali Mve seguir~ le norme di tut.t~ le vaccinoterapie, consistente, come si sa, 11c l raggiungere i C(}IT)tìni delle reazioni intense. evitandole: e q11estie reazioni sono: il gradua le· aumento d.ella temperatura, la :recrudescenza di alc11ni si'ntomi e ·dei .s·e gni fisici locali, la .formazi0tn.e di infiltrati e pustole nel lu.ogo d.el1'iniezi·on-e, ecc. Attrib11isc-0no grande importanza alla r.~azione locale indi·cante, ·s ecood·o essi, in modo sic11ro, come succede disgraziatamente n~lla maggior parte dei casi, l'obbligo della sospensiome della cura. P assando alJ.a. casistica ve.diamo ,ohe Liebanon segnala g.uar.igion.i n ei pr-01p ri malati trattati col metodo di Deyche-Much, ma miglioramenti nel 00 % dei casi. Gab1be osservò dopo l 'i.mpiego diegli antigen; parziali, fr.eq:uen·ti reazirgni locali senza po·terapprezzare !enom.eni favorev.oli nei 6'0 casi tr.attati. • · Biirger e Molliers dicono eh.e i risultati con-· . seguiti furono tanto più brillanti, quanto meno pariiali eramo gli am.tigeni impi.e,gati. L 'Altstaedt h a trattato con 1\.1. Tb. R . ca&i dt tub.eI·oolosi r ena.le e -di tu·b er oolos i peritoneale, la maggior parte con 1-0.o alizzazioni polmonari . Negli infermi ·del primo gruppo ebbe guarigioni complet~ nel 56.25 % dei casi, miglioramento nel .31.25 %; riferisce che tSpesso a11a fine deI trattamento dop10 alte dosi sopr,avvennero emorragie, reazioni Jo.cali, generali, febbrili, ~a­ te le· quali si pote va a.pprez.zia:r:e il nortevole migliora.mento; la febbre ·specialmente è benefi·c iata dalla M. Tb. R. D.i 6 tuJb.eTcolosi perito. neali ess11d,ative e 5 adesivie, otto .g uariron•o. du.e migliorarono, una restò stazionaria. Anche in questi individui 1e alte do·si portano a reazion] che però: a diffe renza di quell·e comparenti nella tubercolosi renale, sono p ericolose p·e r i J)azienii. J aoob e Bleckschmidt hanno oon gli 1ntigeni parziaJi curato 156 casi (146 polmonari, 10 ganglionari): ·essi ottennero ri::>ultati favo. revoli .ne1l 50 % degli infermi: peirò per cot1fessi1cme steis·sa d·e.g li AA. la cura .d.i rip.os.o ed alimentazione avirebbe m.01dificat.o nffilo stesso senso i c~si e..;aminati TUJS.Ziewski usò la M. Th. R. in 27 casi e non ei.bbe a oonsta.tar e rjs11ltati apprezzabili. Ladwig, ibasando la s11a esperienza del trattamento della t11hercolosi chi'lUUgica col prodotto di Dey ck.e-l\1uch, sost1ene che questo è nn valido at1silio deiJila chirurgia: ~li anti~eni parziali risultarono superiori alle irradiazio1


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SEZIONE PRATICA

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nt con sole artificiale speeie nelle tubercolosi peri tone·adi. F. Klemperer afferma. di non rilevare alcun vantagg·io deg]i antigeni parziali sopra la tubercolina. . Scl:rulte-Tigges afferma che la terapia di Deycl~e-M11eh ha molte volte anche in casi gravi, benefica influenza sullo stato .generale, sul peso, sulle lesioni del polmone, sulla f·ebbre (d 'accordo in ciò con Roerner, Be.rger, Fischel e Brecke). Deyck.e e Alstaedt, sperimentando in 637 infermi c·o n .diverse l ocalizzazioni ·e f0il'JX1e di tubercolosi, dichiarano di a veir ottenuto risultati tanto ·p iù .favorevoli quanto meno a vanzato era il processo. Di 192 casi ·di tub eToolosi polmonrure al 1° stadto1 (classificazione di Turban-Gerhar·d) ebbero risultati favoJ·evoli n el 94 %. Di 91 casi appaa.'tenenti aJ 2° p eriodo la marcia del p roc.esso si modificò favore.v olmente llle11'84 %. Furono anche trattaii 236 infermi con l.esioni di 3° grado: in 156 si ebbero risultati positivi immediati e duraturi in 28 di 83 pazi.enti dei q11ali l'osservazione fu protr.atta cioè n·el 34 % dei casi. Controin.dicazione assoluta sono secon·do tali AA. l a tlllbercolosi meningea e mi:l iare ed inte.stinale. La tub,e.t:l'o0Lo si laringea è molto difficile a modificarsi favol"ev-01lmente: in 4 lupus tubercolari ebbero una guarigione; 7 guarigioni in 24 tt...lbercolo·s i ossee -0 articolari, 8 guariti; in 17 tUJbercolosi urogenitali 5 guarigioni, 7 guariti di 9 tubercolosi peritoneali, 11 di 15 pleuriti tubercolari essudative. Schmidt usando la M. Tb. R. in tubercolosi ehirurgiche, ottenne buoni risultati sp·ecie jn ca~i i1ei quali alt'!'e terapie avevano sortito esito sfavorevole. S·econcìo Klare o,gni fo1r ma di tuber·eo,l osi, eccettuate le f.orme acute ed intestinali, p.osso·n o bene·f iciarsi d ella terapia di D.eycke e 1\111ch, avendo però, come ben si oo·mpre:nde., maggio1ri probabilità di riuscita i casi poco avanzati e benigni. Esposti questi dati l' A. dell'articolo comwnica che sta .esperimentandio tale terapia negli infeirmi d el ·disp,e nsario Antitubercio•l are di Madrid: rende no,to che per hl trattamento sceglie soggetti il cui stato ,di nutrizione non è molto scaduto, elimina i so ggetti con più di 120 pulsazione al minuto, elimina i pazienti con temperature s11periori a 38°, e quelli incapaci di ogni reazione ·difensiva. L'A. espia ne minutan1e11te la te.cnica impiegata notando che per saggiare un .organismo eseigu.e 4 seTie di intradennoreazi.oni per ciascuno de1gli antigeni 1

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(analisi dell'immunità), esegue du-e cmtireazi·Oni, una con tubercolina antica (A. T.) e !'al.,; t'r.a e.on emulsioni ba~illari (E. B.) mentre n el sangue ricerca la deviaz.tone diel iC~omplen1ie1nto seprurata.mente con gli antig.eni parziali A. F. N. Poi inizia iil tratta.m·ento oo·n la .M. Tb. R. in 1d0 si crescenti con una iniezione ogni tre giorni. Per ora oomunic.a di non aver cor1sta.tato mai Teazi.oni sf.avorevoli, ch·e nella nìag.gi-0r p Mte d'ei pazienti è sorpre.n.dJente l'aumer1to rapido d-el peso, in molti I.a remissiorie di alcuni .stintomi, spec.ie ·dielJa fe.b bre, in tt1tti il mtglio·ramento dell'appetito e si riserva di render no·t i i risultati definitivi W1orchè il numero dei casi osservati sarà divenuto cospicuo. 1

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MONTELEONE.

CENNI BIBLIOGRAFICI. Atti della XVZ 11 Riurii one della Società Italiana di D ermatologia e Sifìlografìa (15-17 di-

cembre 1921). - Milano, ·Cooperativa grafica ·degli Oip erai, 1922, p. XII-750. ·Con 1odevole rapidità, .a .soli cinque mesi di distn.nza dal XVIII Congreisso dellJa Società Italiana ·di D,e rm.atologia e rSifilogra.fi.a, is ono stati pubblicati gli atti. relativi in un magnific@ volume edito a cura del Giorna le italiano delle 1

malattie veneree e della pelle.

La parte più interessante è ..costituita dalle due relazioni su,l tem1a ufficiale: Terapia preCfJCe ahortiva rlell a sifilide, fatte ·p er incarico della presidenza d ~i soci L. Martinetti ed A. Mibelli i quali esaurirono in modo magis1rale il compito loro affidato. Com'era da prevedere, l'argomento dette luog·o ad un~i 111nga .e vivac1e discussiolll·e, anche in merito ai .nuovis,s.irni priep.arati proposti per la cura nelle si fil ide (neo -j acol-silbersalvarsan. neo-silbersal'varsan, sulfoxilatsalvarsan , a ct1i presero parte numeTosi soci (Ca.ppe1li, Ducrey, Majocchi, Mariani, Malusa:;.·di, Pasini, Piccardi, Radaeli, Truffi, ecc., la quale si concluse i11 vn ordine del giorno presentato dal prof. P asini di Milano, ap p.r-0.vato a voti unanimi dall'assemblea e di cui ri·p ortiamo il testo integrale: cc La Società Italiana di Dermatologia e Sifi« Lo1grafia, 'Udite le relazioni su1la cuira aborti« va d.ella sifilide, dopo am;p1a discussione is ul« l 'iJn.p ortan.t.issilno argomento, riconosce che: e< lo stato ·attualet d.elle nostr.e conosoonze non «permette di. affermare .con sicurezza la possicc bilità di una guarigione d ella sifilide con una cc cura di breve durata per quanto intensiva; cc mette in guardia il pubblico contro le ill11cc sion.1 .e i danni di assolute assicUTazioni al cc proposito e ciò specira.lmente per quanto ri1


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IL POLICLIN I CO

guarda il matrmwnio; pone in rilievo la ne« oossità di una diagnosi ben sicura prima « d'iniziare ogni cura; ri.conosce il gI'lande van(( taggio che, a diagnosi bene aS&icurata, si «istituisca senza indJugi . un.a terapia arseno« b-enzolica mercuriale, che dovrà metodica« mente e~sere contin11ata pr.op·o~zio.naJmente «alle necessità ed alle c<:>ndi zioni ·Organiche «individuali» . Non è possi.!Jile addentrarci in una min11t<1. èUsarnina di tutte le altre numerose comunicazioni, molte dielle quali, per la n.oività del soggetto o . per la rarità d.ei ioasi stud11ati, sono ve:r:amente della mas·s ima imp1ortamzta. Ci basterà il dire che questo vol11me, uscito a pochi mesi di distanza; da quello pubblicato· in onore del prof. l\1ajocchi, doc11menta ancoira una volta l'intensa ed ininterrotta attività scientifica dei dermatologi italiani e rappresenta una raccolta di notevolissimt contributi al •p r.ogretS.50 della nostra Specialità. V. MONTESANO. «

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vengono semplicemente r isciacquati in un unico recipiente senza l'uso d i a lcuna sostanza d isin fettan te. (>ssert~azioni

s1tlla tensione en<loculare dell'ocohi() affetto da cataratta senile.

ROLANDI, dalle -sue osservazioni su 76 casi, concl1i ude che negli occhi affetti da ca tara tta 6enlle la pressione endoculare è piuttosto bassa, generalmente intorno a 15 mm . Hg, e quanào il fenomen<> è bilaterale è più bassa nell'occhio in cui la cataratta è più avanzata . l1a tensione è uniforme nell~ Yarie ore del giorno. Seduta del 10 febbraio 1922.

Presidente : BATTISTINI.

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ftCtADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. R. Accademia di· l\fedicina di Torino. SerJ.uta del 3 febbraio 1922.

U1i oaso di fl essione alta del ceco con membrana di Jakson posteriore.

BIANCHETTI. - Nel riferire questo caso poco comune lo interpreta come di origine congenita. ....

Ricerche sul n/nniero delle niitosi del midollo spinale i n en11b·r ioni di 'uarie specie di uccelli df gra·n dezza diversa. 1

.iYfILONE. - Nelle singole specie di uccelli studia te l'attività proliferativa del · midollo spinale uon è uniforme; scarsa in un primo periodo dell<> 8\' iluppo, cresce a poco a poco fino ad un massime> ver poi di nuoYo diminuire definitivamente.

Presidente : F. BATTISTINI.

Ricerche e.<:iologiche in 'Un oa.so di Sodoku.

Sull'a u.to ed eteroinoculaziorie dell'« lierpes feb·r ilis » nell'uomo.

FASIANI, in un ca·so di Sodoku, mediante l'in~ c~ulazione- nella cavia del sangue dell'ammalato, l1ù messo in evidenza lo spirochete degli osservatori giapponesi . I1a ricerca diretta nel sangue, -sul la pelle e in una ghiandola dell'ammalata, riusci r1egativa, come pure riuscirono negative le inoculazioni i11 animali di .p ezzi di pelle e di ghiandolf.llinfatiche della paziente. L'unica cavia che morì {li spirochetemia era stata inoculata col sangue<.lella malata nel peritoneo 21 giorni prima. L' A. (lescrive le lesioni anatomiche della cavia e i dati 11iù importanti della biologia della «spirochaeta morsus muris ».

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FONTANA. - Riferi~ i favorevoli risultati da lui otten11ti in esperienze di auto ed eteroinoculazione sulla cute umana del virus dell'«'berpes febrilis »; inoltre ricorda come egli sia riuscito per il primo a r11)rodurre le vescicole dell'« l1erpes » sulla cute uma11a inocula·n dola con virus di cl1era tocongiuntlvite erpetica di coniglio. Su, di un'epideniia di « Pen1figo epideniico » osservata lungo la Riviera Ligure di Ponente nell' estate 1921.

TnossARELLo. -- Nei centri balneari di "\1 arigotti, Finalpia, JJ'inalmarina, Borgio-"\rerezzi e Pietra Ligure nell'estate 1921 osser,·ò una quarantina di casi, pa rte bambini e parte adulti, di pemfigo epidemico. Ija clin.gnosi, oltreebè dai caratteri clinici, risultava anche dall'esame batteriologico del liquido pre levato dalle bolle in diversi sta di. Qnest'epidemi«t è la terza finora descritta in Italirt e se appaiono degni di n ota l'alta percentuale (.legli adulti colpiti e l'andan1ento costantemente be11igno mantenuto dall'affezione, è pure degno di rilievo il fntto cl1e essa si sia esclusivamente lin1itu ta ad indiYiclui frequentanti gli stabilimenti balneari. Ciò indica che sul suo svil111)PO debbon) aYere influito sia la grande .promiscuità in cui abitualmente vivono i bag11anti e ·in special modo i ban1bini sulle spiagge n1arine, sia rinsufficiente lavaggio degli ind1unenti da bngno che per lo più

Seduta del 11 marzo 1922.

Presidente: BATTISTINI. fl ri 1iu.ovo apparato per lo studio del cuore isolate> di. rana. - Sulla funzione del seno venoso .

Presenta il suo appare<!chio. Il cuore di rana sos1>eSo lasciando intatto il seno venoso reagisce ad uno stimolo meccanico porta t.-0 sul punte> òi imbocco delle cave con rallentamento delle pulsazioni, anmento della fase diastolica, rafforzan1ento della fa e sistolica in modo che in complesS.) il suo rendimento è molto aumentato. All'imbocco delle ca ve esistono dunque elementi nervosi eh~ 11on hanno solo funzione iniziatrice e coordinatrice della contrazione cardiaca, ma ·p osseggono anche, sotto l'azione di stimoli, proprietà inotrope, con l 'effetto di aumentare la forza d el cuore ed il su<> rendimento. P . SISTO. CHiò. -


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SEZIONE .PRATICA

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APPUNTI PER IL MED IC O PRATIC O. CASISTICA E TERAPIA. •

Cardiopatie potenziali e profilassi delle cardiopatie nel fa nclÙlli.

N. S. l_awrence (Journ.. .4'm. Med. Assoc., 1° aprile 1922) chiama cardiopatie potenziali i casi gravi di rel1matismo articolare acuto, oorea., f.aringotons il lite rioor.riente, miosite, dolori osteoarticolari ricorre11ti delle estre~ mità e ossa lunghe (cosiddetti dolori di crescenza, senza febbre nè modificaz.i oni artic0ilari) : in essi molto spesso si svilu.ppa poi llna cardiopatia. Più della metà delle cardiopatie organiche seguono il reumatismo articolare acuto, e ge· neralmente il cuore è leso ai primi attacchi; oltre il 15 % segue la corea, e solo il 10 % non dipenderebbe da malattie re11matiche. L'A. sott.opose a continl1a osservazione in un reparto specializzato, per oltre 4 anni, 65 casi di cardio patie piotenziali in fanci11lli da 5 a 12 anni, apprestando loro le opportl1ne cure. Tutti i 16 casi di r eumatismo puro rimasero indenni da cardiopatie, mentre, su di una statistica di tutte lo età, il r eum.a tismo lerle il cuore in più di t:r.e quarti d€i casi. Ciò pn.rl:erebbe in favore di un effetto l)r ofilattico della teJ~a.ipia, se il fatto fosse conff.ir1nato· da più ampie statistiche. Invece su 41 casi di corea, pl1ra o· complicata a reumatismo, 14 ebbero poi cardiopatie valvolari, e due t1n 'ipertrofia cardiaca senza lesioni orifìciali dimostrabili. Negli altri casi non seguirono cardiopatie. L'A. ricorda cl1e la corea è indubbia1nente d i natura re11matica, sia per la grande frequenza con la quale si accompagna al ret1matismo (60-80 %), sia per le non raré manifestazioni reumaticl1e nei membri della stessa famiglia. Osserva che l a to11sillecto1nia rende g.eneralmente più rari gli acceissi d'i reumatismo articoil are acut.o, ma non quelli di corea, event11almente pree•s iste·nt.i. Ciò ha importanza nella prevenzione delle cardiopatie, perchè è durante gl~ aco0ssi acl:ti che essie in&orgono .e si aggravano, fatta eccezion.e diella # stenosi mitralica, che si manifesta per lo più nei periodi di cailma: non si p·u ò tuttavia escludere che l'endocardite valvolare abbia a\ruto inizio in t1n periodo act1to, sebbene la lesione si renda evidente dopo un anno o più. Questi pazienti si trovano, di solito, i11 ottime condizjoni generali, onde la lesione par· rebbe piuttosto un esito che un processo attivo. Nei fanciltlli la tachicardia comunque otte1

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nuta (esercizio, n·itrit.o d 'amile) può rendere evidooti i segni fisici della stenosi mitralica, che a frequenza normale del polso potrebbe passare inosservata. La febbre è un dato importante nelle cardiopatie dei fanci11lli : quasi mai fa difetto quando esse insorgono, si aggravano, si scompensano. Il focolaio infettivo che ne è cagion·e può risiedere anche altrove che nel cuore : talvolta le modificazioni dei segni fisici ne accertano la localizzazione cardiaca. Quando il c11ore è molto leso di solito le ma11ifestazioni reu1natiche si attenuano, nonostante ripetuti scompen si e a11menti di temperatura. DoRrA. Bradicardia s r.ortìva

E. Herxkeimer (Milnc h. med.- Wo cli e1is.: 1921,. n. 47), fa nota{e che la brac1icardia negli individui, cLediti allo sport, è nota ·da te111po. E gli ha ·OSServatoj 76 giovan,i (22-28 ann·i) da.. tisi, fin dalla p·r ima gtovinezza, agli .eis.ercizì spo·rtivi, in cui la fre,quce.n za media del pols.() era di 63 fm1assiìno, 00, minimo 4·2), in posizione seduta comoda, ciò eh.e corris.p.oincie a 69 ne.J·1 a posizione eretta ·e 61 in quella c·o.ricata. Norn1 3lmente si a m1nctte 74-89 ·n ella posizione eretta, 70-79 nella seduta, 65-n nella coricata. Si ha dunque una vera bradic~rdia ùegl·i sportivi che da altri autori è stata tro·v ata anche più n.otevo1e (Brustma.n n 3&, e an·Clle 28 in un c.ic·1 ista c·o·rridore) . Nello st11diare la causa di ta~ e bradicn.1 di a,. l 'A. riYolse anzitutto l'atten z.ione al vago, siperimentand·o· l 'azion·e dell'atropina; nella ma.g gi·o r pa.1-te s i ebb.e da.pp·r ima una r:arefazione d elle pl1lsn.zioni (d imin~1zionE- massima 23, m e(l in. !:l) e 11oi un leggero a11mento di freql1enzn.. (massima 23 medJia 5); in qualche ca ~'o non si ebbero modificazioni. La bradicardia i11on ·erra aissociata a s int-0mì vagc~to·nici che in un piccolo numero di rasi : in qu.esti poi, l 'atropina non agiva differr.nten1ente dagli altt ri. Si può quincLi ritenere che bradicardia de•gli sp·ortivii ~ vaigiotono non sono necessariam.enite associati. Esolusa quindi La vagotonia come causa della bradicardia, l'.i\. ha esaminato se questn. dovess:e riconclursci a oondiz.io·n i del c11o·rie stesso~ Q11e1sto, 1neg,li spo(l'tivi, è sot:opost') ad uno stimo.io più forte, per il che. n e de.ve risultare 11na ipertr·ofia: il m1iocardio ipertrofico mantien ~ la. prop1rietà ·di una ·CO·n trazione p.i ù forte, anche quando l'o·r ganismo .s i trova in riposo. Ora, siccom.e lo scarico del cu·ore sqno ipertrofico è maggiore di quello del normale, mentre il bi1


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sogno d'ossigeno non è aumentato, il Cllore può soppertire ai bisogni dell'organismo con un min1or num.ero di rivolu zioni. S.i trattere.bbe sempre di azione sul vago cardiaco (tensione della anidride cal:"bo nica del sangue) ma non di una vera vagotonia . • ... A conferm.a di·, taJle ipotesi, rimangono da chiartlre altrri puntl, q u ali l 'arce:tament.o che lo scarico è effenivamente superiore al normale o s·e invece, •in oo•nseguenza dell'.esercizi.o, è d'imtinuito i'l bisctgn-0· di o·s si.g-teno, del·l 'organismo. fil. 1

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IL POLICLINICO

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dizi.oni, si darà anohe un cardiocinetico (stro fantina, o meglio iniezione sottocute, di caffeina). Si sarà più prudenti nei casi dii angina pectoris, sommiruistrandola) e in dosi })asse, quandQ, l<> stato anginoso- duri a lungo e r isultino inefficaci la oodein.a e la dionina : con molta cautela si liserà ne.ll'arttm:iia permanente e nell'ext!'la-.s.istole. Il pantopòn ha azione incostante. Il clora:Lio sarebbe indicato quando ~istano distur1bi psicotici con tinquietu.d~ motoria grave:. la poos.tbilità che si abbia in seguito un collasso del cuore ne sc-0nsiglia I 'uso nei cardi·o patici. fii. v

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I narcotici nelle malattie di cuore Il campo d·eill1e indicazioni d ei naroorti-cd nell• malattie di •cuore è assai vasto, Grassmann \Munch. med. Wochens. e Morgagni, 1922, n. 4) così classifica tali rim€di : 1° Calmartti innocu.i a c11i appartengono specialmente i preparati di valeriana: pos sono essere somministrati a lu1 go . Sono indicati nei casi di miocardite (da sepsi, difterite, ecc.); quando ocoo,r re esser.e a:ssai pr11denti con gli a ltr i narcotil.ci: servono bene nei dist u r bi dolorosd. di natura in pa··te 11e11r0ti c.a, che si o&servarto in casi di vizi va 'vo 1 ari rronici. 2° Ipnotici ad azione mite, bromici : s i prestano ma1e perr una so·m mtn ist "azione prvlm1.g·ata, tend€i!ldo a da re l1no ~ ta to d·i apatia e sonnol enza. Più in dica to s n.rebbe il bromua o, sita quando il pazien te ·i es ce difficilme1'lte ad actdormentarsi., sia q1~ Ar1do i svegli neJla notte con cardiopalmo o cc·n se1n .azioni ango.sciose1: dosd g. -0.3-0.9. s .e rye b nne anche l 'ad.alina (fino a g. 0.5); il veronal è poco indicato negli arterioscle·r otici, e sarebbe da pre.ferirsi il medinal (g. 0.5--0. 75). 3° A?1.algesic·i p i ù f ort . E utile il luminal (g. 0.3) specialm en te nei crs d1 semp·lice inso111nia; meno sicur.a è la s11a azione quia.ndo l'inquietudine g·enera 1e h a nn a base .p·s icntica -e quando coesista dis1) r> .e8. TT · 'li sono• la codeina e la dior1ina nei casi con dispnea penosa contin11a, i·n c11i servo11·0 a ,.. e come p ' Jfìlat.tici -d ell'attacco asmatic " rtr ' 0 · si da1r anr10 in tal caso ri1~1pettiva.mente ' g. 2 Ih-5, e 2-3, faoond·o contemporaneamente . 11 n' inieizione di olio ùan'Dorato; per !a d ispnP8. ir1c0ssante, si dara11no d11rante la giornata in n0si più piccole. 4· Analgesici f urti. La rnorfina è controindicata nelle mal at .i e n C' te infiammatori.3 de I miocardio e dell'endoca rrl i ' n .rchè nella p0 ri ca rdite acuta, bil C1ùÌ 1' ' ,,. , o ricor ·ere fl I a ne nell'Rttacco dio11ina. Essa invece ~P P rc~i. l '-' 1- mg-. di asn1a acl1to (5-8 mi:.r. " P per i g iovani); se il m io r ~ 1· · · ·n cat1 · r 0n · 1

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Sulla cura cJell' lperte.nsiòne arterioaa. •

La parte più importante della cur.a rlijua.rd·a il regime d'ietetico, basato su1la riduzione dlei ' liquidi (al m·assimo 1.200-1.300 omc. al giorno) e degli alb11minoidi. Utili potranno essere le emissioni sangutgne, i regùmi di riduzione, e specr~alm.enta 1'.aboilizione del fumare, poichè il tabacco va ·com:dderato con un energico ipertenso·rei; 111 riposo, 1. bagni godron.o di nate prof)rietà cur:a tive. Fra i medicamenti, G. Oliver (rlf. in Journ. ,, e.~ praticens, 11 feJ)braio 1922) ccxnsiglia l'uso t111otidiano à.:L un lassativo salijn-0: un cucchiai11:01 d·i sollfato d'i sodio o di m1agnesio, al mattino a digiuno; il caloonelano a pic·C01e ·dosi '6 mg. 2-3 volte al giomo) renderebbe buoni servi1g i, ma è ·discutrubile l'uro di un tossico in individui con de.ficii ente e1imtn az;ione renale, senza contare che esso può provocare gastriti acute. L 'A. con·siglia l'·uso1 ·p rudente d'i estratto . di tiroide (cg. 2) associato oon · La teobrom·i na ( cg. 25) da preDdersi prima dei pasti del mezzogiorno e del l!a sera; per 15 .g.iomi al mese: vli ob.esi ne ritrarrrunno i .m igliori vantaggi. Nei 15 giornd se,g u.enti si prie·sicriveranno i sali di potassiJo (bicarbonato CLi potassio g. 10, nitl'1ato di p1otass.io g. 5: njtrato di sod'io cg. 50: • • ~equa distiflJata eme. 300: un cucchiaio pr.ima dei due pasti). Bu·cm. s edatli:vo de-1 sistema vaso motor e sarebbe anche il seguente: Bromuro d'amn1cnio ~. 5, benzoato d~ sodio g . 2.50, acqua distillata rmc. 300: un cucchiaio p·r ima dei pasti: è spe(·ialmer1te ind.i cato contro le crisi ipertensive i origli.ne nervosa. [.' estratto di viscum album ed i nitiiti agi.. :on o bene come ipoten·sori. fi I. 1

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Il trattamento del I' edema acuto del polmone. In presenza d ella crisi, t'hiti sono d' accordo nel prescrivere u1n sia.lasso di 200-350 '5· sec )Ildo Le forze del malato. L'indomani, se per-


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SEZIONE PRATICA

si.stono rantoli alle basi s i applicheranno 6-8 ventose iSCaritfìoate. Sd faranno in.iezi-01D.i di caffeina ( cg. 10) o di oilio canforato (rip etere ogni 2-3 ore) : sarà bene unirvi un po' di morfina (3 mg. non arrivando a 1 cg. che sarebbe· peri ooloso! ). Pe1· la dieta Ch. Ftessingeir (J ourn. d. Praticiens, 1921, n. 30) consiglia: n elle prime 24 ore dieta idrica ('800 eme.), in seg·uito per 2-3 baior• ni regune latto-idrico di riduzione: poi regilne ipoolorurato1, in c1ti la quantiità di latte n-011 deve es-sere sup.eriore al litro : rip-0so in letto per 10 gio.rni .ed altrettanti in camie ra. L 'A. consiglia la digitalina (5 g@cce del·l a solUZlione a 1 %o al giorno: J1er du.e volt.e nQ11e prime 24 ore), da continu a re per 8-10 giorni, in·t errornpendo ipoi 2-3 g·io·rni n e.ti .q uali sii darà lo strofanto. Per 15-20 giorni si 1darà a;nche la teobromina (50 cg. d'u e v·olte al giorno). Occorrerà poi preveni!re il rritorno della crisi, oonsigl;iando di mangiare poco, bere pOC<}, camminare poco; n ell'eventualdtà di un viaggio in fen:ovia, si prescriverà .per il giorno prima, l 'assoluto ri·p oso in camera ed il regime latteo (llJil. litro di latte e dn e ir1inest re al latte zucch&rate). , fi l. 1

NOTE DI TECNICA. Su di un metodo semplice ed eoonomJco di colorazione del sangue. Uria soluzione all'l .5 % di blù di toluidlna in acqua ·distillata s i può conservare per ·m olto tempo. P~r l'uso la si diluisce con acqua distillata nel rapporto 1: 10. Gli strisci dopo lasciati all'aria per 12-24 ore vengono colorati ponendo il vetrino -cc~prioggetti s11 cui sono esegui ti, a galleggiame su una goc·ci.a di questa soluzione per 3-5 minuti, e lasciandolo poi asciugare all'aria senza sciacquarlo. In tali p r epamti si distingt1ono n.ettamente i contorni degli eritrQ. citi; i nuclei dei 1euc'Oclti, dei linfociti e dei mielociti sono colorati in blù; le granulazioni si Viedono tb.ene (Qlielle eosinofìle si di!stingu-0·n o, per la loro grossezza e rifrangenza e quelle basofi.Le per il colorito di un blù più int~ns'O) . Il protoplasma d ei leucociti è di color.e azzurro chiaro, quello dei mielociti un po' più scur o, blù intenso qu ello dei mi.eloblasti e d·elle forme irritative. Sono colorati in blù i nuclei degli eritroblasti; così pure l e piastrine e i p·l asmodi della malaria. (J. Hicke e N. Jagic. Wien k.Uri. Wochensc1ir ., n. 14. 1922). :BOLLITZER.

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POST A DE·GLI ABBONATI. (1266) Il f avism-0. -

Al dott. C. E ., abbonato

n. 3140 : Affezion e diffusa principalm.ente in Sardegna,. Sicilia ie I talia m eridionale, che si verifica nell'e·p oca di fiorituna e di maturazioine della faJVa. Si 1nizia con senso d i stordimento, di stanchez~a, mal essere, vertigini. Son caratteristici il pallore, acèompagnato da tinta itterica non mrui fo·r te, l'emissione di urine sangmigne talvolta a ddirittura nerastr e. Di solito vi è febbre, più o meno -el evata; i f.enomeni gastrointestinali sono incostrunti. Lieve iìngrandimento del fegat.o e d€1la milza. Durante circa una settimana è consecutiva m a rcata anemia: l a: moflte, che si. av-rebbe nell '8 % dei crus1i, sipecii(al* mente in brun'bini, si presenta col quadro di anemi·a à cuta. .si possono aviet.e recidive; basta di solito che ,g li individui 1ffi esp@ngano aJla causa , per osservarie un nuovo ~.ttacco1 • Sulla p at ogenesi, l'unica teoria am.missiliile è quella di lma sostanfZa tossica ipotetiic a COIIltenuta nelle fav~. Non risulta p erò che vi sianopu1hbl~cazioni più recenti di ·quel1a id i A. Ga.sbarrini (Polic linico, Sez. p r at. , 1915, f0Jsc. 46 ~ 4.6, dolVe trovasi pure la bibliog!'lalfia) e di A. F ili•a (Rivis ta Ospedalier a, 30 11ov. 1915). N1on è improb.a bile qnindi ·Che le nostre ddee possano rneglio pr.ecisarsi in proposito, specialmente dopo gli studi fatti ·rugli •S tati Uniti sulla febbre d a fieno, provooata dal polline. di certe gr aminacee: la rapidità dell'insorgenza, anche 2-6 ore dopo aver 1semplicemente ann.UJsato i fiori di fava, il ripresentarsi nello stesso individu10 ogni qua lvolta si .esponga alla causa, la rapidità del decorso fanno ritener-e che tra favismo e febbre da fierno vi sia una certa analogia, sebbene n el primo si abbiano taù.oria fenomeni g.r avi e la morte che 1nancano nell'altra. Ci sembra clle la quest1·o ne m eriterebbe di vEJlire 1Sltudia ta, rioei-cando spectalmente se esista UJ111a particolare sensibilizz·azione wgli estratti de l polline di fave, o cli a:ltra parte della pianta. A. FILIPPINI. 0

(1267) Contro gli avvelenamenti da vipe·re. -

Al dott. C. N. abbonato n . 861·8 : Applicazione di un la ccto costrittore. Iniezion e interstiziale dii eme-. 1-1 ~~ d'i clort.·ro di calcio all'1 % o acido cromico a ll'1 % o permanganato di potassio all'1 %, che riducono i?i situ jl veleno; iniezioni di stricnina: eventualmente sa.ilasso seguito da ipoderm-0clisi o iniezione end.oven• s a di soluzione fisiologica. Sieroterapia antivelenosa (non ci consta che in Ita lia ·esistano i sier i); cloruro di calcio e colesterina per u so interno. fil.


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IL POLICLINICO

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NELLA VITA PROF,ESSJONALE. Per la dignità della classe medica. Qunl cl1e giornale politico e qualche periodi. co di medicina h anrno pubblicato t1n ap.pell v alla classe · medica per metterla in g t1ardia co11tro alcune tra sformazioni, giudicate poco de.c erose, nell'Amn1ini strazione sanitaria cen tra le. fJe1· c1uanto inv·e1·osimile la notizia ci fo sse par. a, abbiamo voluto controllarne la verità. E ·a è destituita d'og·ni fondai11 e11to. Nel-· l'A1ruui11is trazione ce ntr ale del ì\Iinistero del l'interno, il Direttore generale clella sanità h n cla molti anni lo stesso grado, le tesse prerogative, l a stessa posiztone ch·e i Direttori ge. nerali delle altre 3-4 grandi brancl1e dell'Amministrazione. Non dipende che dall'autorità del ministro e del sottosegretario ag·li interni. nè più nè meno che i colleghi Direttori genera! i. ...!\. tale IJOsizione g iunse Sa ntoliqu iclo, che riu.·ci ad elevare i servizi della a r1ità pubblica a. l)irezion e g·enerale; tale l)OSizione h a n1anter1uto e m a ntien·e Lutrario, che h a rafforzato e discjplir1ato i servizi esistenti e cl1e tende a completarli e unificarli aggregandovi a lct1ne clelle mansio11i ora sudd ivi e tra va1i l\Jj. nistElri, m a certa1nente pe1·tin·enti alle f11nzioni co111 plesse della Sanità pubblica. U11a assegnazione di classe nel ruolo di tutti i Direttori g enerali del l\Jiinistero dell'inten10 ha dato occasione all equivoco in cui è incorso un collega, più premuroso d·ella dig·nità della class~ che coscienziòso e preciso nella ricerca della verità. Non ci fermi amo a misere ques tioni di 1·a1igo burocratico. Q 11 a11do t11tte le nazioni l1a nno costitt1ito in orga11ismo indipenclente, con veste politica, le f11nz ioni della .._ anità, crea ndo penfino in Ingl1 il terra, in Francia, ecc. , appositi Ministeri, sarebbe s tato gra ve colpa sminuire l a importa11za o sacrificare l'indipendenza dei servizi cl ella 'anit~t. in Italia. L'organizzazio11e dei no.stri servizi d-e lla Sanità pubblica è tal e, che ha preservato cla minacciose epidemi·e prin1a e dt1rante la µ;uerra il nostro paese; ed è ogg·etto cli ammirazio11e e di imitazione cln parte <lei tecnici strar1ieri. l erchè l'istitl1to della Sa11ità pubblica non solo inanternga la forza raggiunta, ma si espa nda e sj perfezioni i11 a rm-011in. con le 11110v.e e iger1ze sociali, giova sia equame11te apprezzato special111 ente i1el 111ondo medico. La claf; e m ediCtl che nella Direzione di anitit 11a trovato tt1 te la ed aiuto !1e r ogni elevazione 1

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n1oral e ecl econo1nica; che constata ogni giorno le se1n pre nt1oye iniziative per l'estensione e il rafforzamento d elle provvidenze IJer la r)rofil assi deJle malattie ·e l'assistenza sociale, dev~ costi tl1ire tt1tto un corpo insieme con l'ottima scl1iera dei colleghi preposti a i servizi; cosi che corra fac il e e libera dal centro alla periferia e dalla periferia al •centro, un'onda sana di vita, che alimenti le energi·e migliori e attent1i n1olte delle gravi, quasi vergognose , pia g·h e i11orbose cl1e affl iggono la nostra Italia. L. P.

MEDICINA SOCIALE. Convegno per la previdenza sociale. Il 21 maggio si tenne a Cremo11a l'a11nunziato Conyeg·uo interpr0Yi11ciale per la ptevidenz.a sociale . Esso fu inaug·t1rato nel Politeam<t. Verdi , affollatissimo cli operai e di datori di laYoro, da S . E . Arna ldo Dello Sbarba, ministro à~l lavoro, con l'intervento del <lott. Giulio Calamaui. direttorP generale della Previdenza, dell'avv. Fosc'Qlo Bn rgoni, di r ettore genPralc della Cassa Nazionale Infortuni, del prof. lVJedolagJli, vice direttore gcnerolf'\ della Ca s~a . '."\ . ·sicnr<tzio11i socia li. l\1anclu rollt) circa d11ecento~i11quànt<.l delegn ti le Deputazioni Provinciali, i Comuni, le Camere di Commercio, le Org·anizzazioni ·s indacali, le Società di ~futuo Soccorso ed altri Eri ti {lelle provincie lombarde; erano rappresentate la Confedel'azione Generale d~l Lavoro, la Confederazione Italiana dei Lavoratori e le Federazioni Nazionali dei Medici (da I i>rof. Silvagni e dtt'l clott. 1\tlartinelli) . • 11 preside11te aYY. Ful vio Gazzaniga tenne il discoI"ISO di apertura, pone11do i11 eYidenza il valor'l> wnano, sociale e n1orale delle nuo,·e f orme di previdenza, il <'11i fiorire risponde acl una n ecessi tit storica. I)arla poi S. E. Dello Sbarba, il quale mira .' precisare il contenuto etico della vrevide11za, per dare a l la Yoro, elemento cli pacificazione, l'effi.cienu1 che gli conviene; rileva. la necessità di un'oper~1 di coordinamento nel grande edificio della legislazione sociale, e l'impulso a tudiare e risolvere i1uovi problen1i, come quello dell'assicurazione c-ontro le malattie, pur tencnclo conto delle difficoltit che lo stesso presenta. Il dott. Calamani defi11isce quale sia il ca rovo fattivo della })reviclenza ~ sottopon~ a · minuta di ~1min.a. i precedenti legislativi in materia, rilevando sopra ti.1tto le manc:hevolez~e della legislazione infortunistiCc"l, inspirata sinora ad un prevalente content1to economico; afferma la 11~tà di un programma di coordina1nento e di integrazionP che si potl'à raggiungere solo mercè l'assicurazion · Ul~lattie.

Il prof. Pisenti, medico ca.Po della Cassa Naz.io1u1 le Infortuni. parla per oltre un·ora. per il trion-


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SEZIONE PRATICA

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fo delle pro-rvidenze sociali, per snebbiare dubbi, resistenze, apriorisn1i con trnstanti il rapido S\·iluppo di questa moderna 01)era di ele,·azione e pa<·ifi<:azione sociale. Nel pomeriggio continn;.t1·0110 i lavori con una l'(:>lazione del prof. Ce&'lre Giannini di Roma, ci1·<·n la legislazione asRicuratiya in vigore i1elle provi11eie redente, svilupp·an·d o sopratutto l'argo1nent.> <lell'a ~sirurazione contro le malattie; è un quadro completo che dà luminosa idea del gra{lo di sYiluppo cui è giunta . tale forma di previdenr.a soeiale nelle ·v enezie Giulia e TTidentina. Segue il sig. Alceste Lanzoni, che tratta <lell 'u ~-· sic11razione contro l'invalidità e la vecchi<li<l. Alla discussione ge11ernle pren<lono parte preva lente il dott. Allegri, il dott. :;\Jal'tinelli, il dot tor Valente, il s ig. ì\Iaglione, il rag·. Gi•lill1itell i, l'on. :\figlioli. Ad unanimità ne11e poi approYato il ~.guente ordine de l giorno: «Il Conyegno, J)rernesso che è (·o in pi to e dover<: dello Stato di adottare i proy,·e<limenti atti a. garantire ai la \'Ora tori di tutte le categorie la tra11quillità nell'opera e la si cur ezza di i;a lido aiuto 11elle avversi tà della vita; « esprin1e il voto cbe si completi il Ri·sten1,(1 del le leggi e tlell<: diRposizioni i n yig;ore per le ai:;sicurnzior1i sociali ; • «ed augura che t<1le Yoto. Yal orizzuto t1:i1 conHenso di tutti gli interessa ti. clia vit;1 nd una f{' · {'0Il{la intesa e <:o. tn11te collaborazionP per un a1·1nonico sist~iu:i di 1H'OY\iden7.e sociali , con1pletat1 <!on l ':1 . ·sicu razione Jler le malattie, in pira te a i -criteri clella tutela piena del 1'1voratorc da ogni forma di rischio ed alla organizzazione che m~­ glio Hi appaleserà idonea ad attuarla al diE-ìopra dl ogni })articolare intransigenza ». Il Conveo-no è chiuso da un . vibrante .. 1.1 l11to de! o )linistro. Il presidente .comn1. Cazzaniga rivolg·f\ ll n ringrazia1nento a l l\1inistro ed agli interven11ti. •

Cronaca del movi1nen to professionale. La revisione del concorso dell' Ospedale di Como. JJ 'ARsocinzionc- tra lJirettori ~ani tari di I stituli ospitalieri com11nica. : Ricorc.lera 11no i c'Ollcgbi <:b~ nella i10111ina d<:> 1 I>irettore tlcll'Ospital(l di 'ant' A..n11a di Como erèlno avvenute gravi irregolaritù, contro le quali er:-1 ~ta to i11tel'posto ricorso al Consiglio di Stato, <' eh~ questo aveva dato ragione ai ricorrenti, ord1 · nando la r<:>vi·s ione del cor1corso. In questi giorni. dletro ~(l'indizio di una nuova Coru1nissione, qurl. Consiglio ospit.tlier o h a n ominato a l posto di 1>1rettore il prof. Pietro Binda, clella Cli11ica di l'~t­ via, 11nc, rlei ricorr<~nti contro l 'esito del passato concorso. Mentre ci felicith11no co11 l 'egregio collega lJ() l' il l'icono~cimento del suo Ynlore, ment1'e salutia1u ' ~ c:on soddisfazione j J trionfo della giustizia e della <:orrettezza d 2lla .p rocedura, ci sia lecito l'icordn r t"" come la nostra A·ssociazione non aveva mancato n 8UO t(lm110 d'intereR&'1rsi de lle dolorose \icende . del concorso stesso e c"Ome, ad onor del vero, pr1n1n di sc't'gllt~re> la nuoya Commissione giudicn tri<:t', •

quel l'onsiglio ospitaliel'O aY~\"::l officiato la Pre~i­ tJenza dell 'A.ss{)(;iazione u voler esprimere i suo 1 desideri snll~L mig·lior composizione della Commissjone ste- sa. •

La questione Ospitaliera di Stradella. Nel ,011gres::>o feder a le p1·ovincin Je del Partito :Nazionalista, tenutos i a Pavia, ·fu votato un Ol'dine del giorno <:ol qua le, tenuti J)l'esenti i recenti ordini del gior no votati dalle Yarie orga11izzazioni della città cht~ inyocano un.a pronta soluzione dell'annosa questione; conferma che il concordato liLleramente stabilito e firnla.to tra le varie rappresentanze- di llartiti ecl organizzazioni a Stradella. ll 22-30 mag·gio 1921 deve - a vere piena e completn e.~cuzione e che quindi il c1ott. Umberto Nobiti <leve essere de.fìnitiva1nente a llontanato dalla d irezione dell'Ospedc1le di Stradella e deve essere data giusta e dovero&.'l i·ir>arazio11e a l prof. Giovanni :\ilasnata ed a l clott. E1·col0 I~oselli ; inYoca nnt:. serena e pronta incbieRta sull'opera. l>rofessionalf.! del dott. TJrnberto Nobili e cl1ieclc intanto che in attesa del risul b1 to dell'inchiesta cd in conRidera · zione del JJrocedi111ento pe11ale in cor:::;ò contro di ll1i !)€r falso in certificato iue<lic:o, l'autorità :Dl'P· posta a lla tutela della clig·nitit p1·ofessio11ale e ùel· la r>ubbliC'a salute JJrovvecl:t ~1 i::ospen<lel'lo da 11:'1. carica il direttore dell'Ospf'clnle Civile di Stradella e dallo stipendio; si rise1·yn. ogni llber ti1 di azjone s~ 1111 p1·o"Yedimento disciplinare non sal'à preoo.. fissanclo il limite di dieci giorni.

Assicurazione malattie. Il « Fascio di Azione e Difesa medica » l1i To tino, ha appro\'"ato il seg11ente ordine del gior110: «I soci del Fascio cli Azione e Difesa me<lica, l'iuniti in assemblea str<o1ordiuaria, la sera (lel J-9 inaggio 1922, per cliscutere circa l 'as:ic11razione obbligatoria contro le n1alu ttie, u dite le relazioni dei colleghi Brun e Passerini, ùopo n n11)iù. cliscussionè u1 merito , deliberano di Ol}l)Ol'.f~i a qualunque proO'etto di assicurazio11e ol)bligatoria g·Iobale, che ~mprend~t dir~ttamcnte l'assiste11za sanita ri::i, mentre s i "-"lirhiaruno fn. Yorevoli ad unn. legge, che Yeramente gi ovi alle classi p0Ye1·e, as:o;icurando loro nn sussidio in caso di rr1ala ttia, etl ai Sètlaria ti che abbiano 1111 redaito insufficiente. . . . lnteressant11t pubblicazione r Generai~

Dottor prof . GIOVANNI PETELLA Medico nella R. Marina · I spet tore Capo di Sanità Militare Marittima.

Le ·malattie del cuore secondo le vedute moderne ad uso dei medici pratici e degli ·studenti. On volume ln-8, d i pagl11e ' 7 II-339. 11it, idnmen te st.ampato su rt d. lusso con 29 figure intercalate nel testo. lo come& ~ ~ 22 ~iù le spese p oi-ta l i di spedizione raccomandata :e~i~mu~laggio. Pei nostri abbonati sole L. 20.90 franco di porto e raccon1andato. . ,·•I Inviare cartolin a-vag IHl • CaY. LL' 1G T POZZI · Vio Sistina. X. 11. Rom ·\ . '


800

J L POI.I CLINICO

[..t\.NNO X~IX, FASC.

24]

RISPOSTE A OUESITI E A DOMANDE.

(9435) Gassa di pr~viden,za. - Dott. F . B. d a S. G. I. -. Il rilascio dell'8 % per la Cassa di previdenza si paga sullo stipend-io aumentato t' non su quello iniziale. (9436) Ou1·a degli abbien,ti. - Dott. A. D. A. da C. - Avendo ricevuto il solo stipendio stabilito per la cura dei ,p overi può chiedere pagamento delle prestazioni fatte agli agiati, i quali dovrebbero: se maj, rivolgere le loro doglia n ze a l Comune pe1:' non averli avverti ti, che dal g·iorno o dal mese tale, la cura cominciava ad essere residenziale e non generale. (9437) R esiden,za del m,edioo oondotto. Dott. A . M. da C. aJ C. - A norma dell'art. 22 del Regolamento generale sanitario il Consiglio C'omlLnale è libero di fissare la residenza del rnedic:J condotto. Ogni variazione deve, però, essere approvata dalla G. P. A., udito il Consiglio vr0Yi11cia le di sanità, che certamente, nei loro ptonur1 . ziati, si ispirano a ragioni di pubblico interesse. Sarebbe utile che Ella fa cesse rilevare gli argomenti tecnici esposti, cioè di un eccessivo condensato servizio in llna ~ona e di t1na deficieni<-1 nell'altra; percbè possano le a u torità che dovranno decidere, tenerli presenti e valutarli, nelle loro successive ordinanze. (9439) I nterpretazione di oa.pitolato. - Dott. :ro. B . da A. - r_Ja dis1Josizione del capitolato con la quale si concedono lire 2.00 annue per ogni poveri) incluso nell'elen co dopo i prin1i cento deve essere . intesa nel senso che deve essere applicata a tt1tti i i1overi in genere, comunque inclusi nell'elenc-0 e non solamente a coloro che sono et1rati ambula toriamente o che sono nell'ospedale. Se solamente a costoro si fosse v-0luto alll1dere, si avrebbe dovuto dire chiaramente ed esplicitamente. Fare, ora, re· strizioni non consentite neanche indirettamente dal capitolato, è opera illegale. (9440) Spe(Jialità rnedioi1ial i . - Dott. R. C. da C. A. - I ,a vendita delle specialità medicinali può essere fatta liberamente purchè ad opera di farmacisti ed in base ad analoga ·p rescrizione medica. (9441) Ooncorso. - Dott. P. P. da B. - Il Comune hn piena facoltà di i11serire nel bando del concorso tutte quelle condizioni che, non vietate espressamente dalla legge, crede utile di insf'rire nel proprio interesse. Qualora la possibilità dello annl1llamento non sia espì·essamente indicata, i.I Comune non può rev<>C<'lre un concorso bandito se non per gravi circostanze intervenute. In tali sensi si è espressa la g'i urisprudenza del Consiglio di Stato. In vista della annunziata possibilità di nnnullnre la prova ogni individt10 poteva vagliare la convenienza: di prendervi parte o di astenersi. (9442) E.sa1ni pe'I\ u.fficial e sa.nitario. - Dott. P. T . da R. - J programmi per gli esami di ufficia le sanitario sono esposti nel libro della l egisla ziorie 1

1

~

CONCORSI. POSTI VACANTI.

B~LUNO. Ospedale Oivile . - Cbir11rgo primario; vedi fase. 28 . Scad. 20 gi ugno.

Bunouso (Sassari) . - A tutto 15 giugno, pov. ca1>01. 'L . 7400 e quattro sessenni decimo, due c.-v.r L. 500 uff. san. .Rivolgersi Segreteria. ISSIME (Torino). -· Consorzio con GressoneySt. Jean. Se.ad. 25 giu. L. 4500. Alloggio e mez:1.i0 di trasp. L. 1900; uff. san . L. 900. Ab. 5000. LUZZARA (R eggio Em·i lia.').: - L. 8000, adQizion. L . 2.50 sopra 1000 pov., L. 1000 direz. Osp., L. 2500 cav., doppio c.-v., I"'. 1000 c.-cav., L . 1250 se uff. san. Al 20 giugno. PIAGGINE SOPR.\NE (Salerno). - J_J, 4000 fino a 150 .fam. e L. 200 ogni 10 fam. in più, L . 500 qualeuff. san. Scad. 25 giugno. PERUGIA. Uffioio d'Igiene e Satiità. - Tre condotte rurali; a tutto 15 lug.; docum. all'Ufficio di Segreteria; 'L . 6000, doppio c.-v., L. 300 ambulat.: L . 200 a-ssicur.; soli poveri. • RIMINI. - Quattro condotte; al 20 giagno, ol'e 14 ~ L . 8000 e 10 bienni ventesimo; L. 3000 cav.; doPpio caro-viv.; addizion. L. 2 sopra i 1000 poveri. Chiedere anbunzio. . SASSARI. - Direttore l stituto Batteriologico Consorziale. L. 10,000 e 4 quinquenni L. 1000 ciascun.or diritti perizia . Modalità, dettagli, iicbiedere informazioni Presidente. Avviso pubblicato n. 114 periodico locale «Nuova Sardegna», 15 maggio. Scadenza 25 giugno. 1

TA.RNELLE V AL DI PESA

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tri~nni

(Firenze) . -

decimo: L. 3000 cav. Scad. 20 giugno.

Medico giovane, con ottimi titoli, pratico servizio condotta, cerca interinato ovunque ·p er i mesi di luglio e agosto corr. anno. Fare offerte dettagliate e scrivere al d_ptt. Carlo Ga·s parinl, viale Romana, 28· - Milano. .

Riceviamo dal dirigente dell'Ufficio di Collocamento regionale veneto : In riferimento all'avviso pubblicato nel n. 50 del 12 dicembre 1921 e :ver chiarire un increscioso equivoco susitato nelle provincie meridionali, le sarei grato se volesse pubblicare che: «L'Ufficio collocamento medici del Veneto J;J.on 11a mai avuto preferenze per medici di una region r:- piuttosto che di un'altra. Spessissime volte s'~ opposto a pretese campanilistiche di Amministrazioni comunali. «Nel caso sing·olo rif{>riva solo un deffiderto espresso tassativamente da q11e1 Comuni. A prova di quanto sopra stanno le cifre seguenti. Nel 1921 fu.rono collocati circa. 92 medici; di questi ben 35 erano delle provincie 1neridi©nali. Dott. A. BACCICRETI'I )) •

satritaria in rappo1·to all'esercizio professionale. Sorebbe bene consultare il Oodice S011iitario, ove

Diffide e boicottnggi .

sono comprese tutte le norme vig·enti in materia di legie:Mazione sanitaria. Presso le princi1mli Uni~ersitit del Regno si fanno i corsi per gli aspiranti ufficiali sanitari. Doctor JusTITI.\.

Xuo,·e diffide: Campodoro (Padova), (Reggio Emilia). Rs,-oca di diffide: ?\lonticello (Como) . •

L. 6000 e


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[ANNO XXIX, li'ASC. 24] .

SEZIONE PRATICA

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il dott. Umberto Carpi, docente di clinica meditll a Pavia e medico primario dell'Ospedale Civico di Lugano, è nominato, in esito a concorso. medico primario dell'Ospedale 1"1aggiore di Milano. Rallegramenti cordiali al valente sanitariG> e no.stro ottimo amico. Sono insigniti della croce di cavaliere dell'Ordine della Ooronn d'Italia i dottori : Raffaele Giurato, da Napoli; Carlo Danioni, da Biella; Giovanni Palleri, da Osimo (Ancona).

NOTIZIE DIVERSE. V. I. M. Come abbiamo già annunziato, i ll iaggi d'lstruzipne pe'l! ...'iJIedici alle A 'ta.~·ioni Termali sono istituti dall'« Ente Nazionale per le Industrie Turistiche», su parere della «Commissione centrale per le Stazioni di cura», a llo scopo di contrib11ire efficacemente a diffondere nella classe medica la conoscenza pratica e diretta di esse. Il primo V. I. M., organizzato dall'E. N. I. T., avrà . luogo dal 3 al 12 luglio prossimo, in treno speciale, seguendo l'itinerario: Firenze-Bagni di 1\-Ionteeatini-Bagni della Porretta-Riolo-Salsomaggiore - Sirmione- Recoaro -Abano - Roncegno-LevicoPortorose-Trieste. La quota cl'ii::;crizione è fissata in lire quattrocentocinquanta. nella quale sono comprese tutte lf' spese di viaggio e di soggiorno dal luogo di adunata (I!'irenze) al luog·o di scioglimento (Trieste) . Gli iscritti usnfr11iranno di un biglie.tto a tariff:l ridotta per il viag;gio dalla residenza, o dal confine per i medici stranieri, a Firenze e da Trieste aJla residenza, o al confine. Sono ammessi a pnrtecipare al V. I. lVI. i oofi medici e. studenti in medicina dell'ultiJno biennio. Il numero dei partecipanti al V. I. M. è limitato a 150: le i.scrizioni saranno chit1se a.p pena raggiunto tale numero é non oltre il 15 giug·no . . Inviare la richiesta d'iscrizione insieme alla quot.a di L. 450, all'« Ente Nazionale per le Industrie Turi·s tiche », via Marghera, n. 6, Roma.

Nel 40° aono d'insegnamento del sen. Maragllano. :È stata fissata per il 21 giugno 1922 la data in cui a Genova sarà resa onoranza solenne al sen. prof. Edoardo Maragliano, presidente della Società Italiana di lVIedicina, il quale compie ora il s uo 40° an11iversario d'insegnamento. I clinici più illu~tri d'Italia e dell'Estero, gli ammiratori numerosi, gli allievi, si preparano a <!he questo tributo di gloria · e di ammirazione sin. veramente deg110 della persona per la quale è vo-

Il Cor1)0 Accademico Universita rio al comvleto, i più bei nomi della ì\iledicina italiana e d'oltr'Allle già hanno aderito a ll'invito e colle istituzioni cittadiue, da quella Uornunale a quelle patriottiche si sono date convegno nell'Aula l\lagna clel nostro Ateneo doYe sarà proclamata la fondazio·

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i1e di una Biblioteca ì\iledica intitolata al suo nome. A quanti per erro1·e non fosse pervenuto un per.sonale invito valga questo cenno ad esprimere l'onore che il Comitato riputerebhe della loro presenza.

Conferenza sanitaria ~uropea. Dal 20 al 2S marzo si è adullc:"tta a Varsavia una O_onferenza sanitari.a europea, per organizzare la difesa contro le importazioni epidemiche dall'O· riente. Vi erano rappresenta te 21 nazioni. Presiedeva Reichmann • La Conferenza ha di-riso i suoi lavori in tre sezioni: stato sarutario attuale, provvedimenti teorici, applicazione pratica di essi. La situazione sanitaria dell'Europa orientale è nisultata di una gravità straordinaria. · Nel 1920 .furono ufficialmente ac:certati in Russia tre milioni di casi di tifo esantematico, un milion~ di casi di tifo ricorrente; in Polonia e in Rurnania si ebbero ri·s pettivamente 157,000 e 46,000 casi di t. e. È da notare che le cifre ufficiali 11on dànno se non un'idea attenuata della realtà. Le due malattie hanno ora ripreso a propagarsi spaventosamente e tSi estendono con una rapidità ~ un'intensità paragonabili a quelle del 1918; la Russia è la più colpita; in Polonia i casi di tifo es:intematico si sono triplicati da gennaio a mar=-r.o; l'Ucl'aina. è pure molto provata. Anche il colera fa stragi; ha invaso l'Ucrain~ , serpeggia lt1ngo il Volga e la costa del lVlar Nero, minaccia la frontiera polacca e si va diffondendo sempre più, favorito dalla mancanza di medici e di personale sanitario subalterno. Col sapravveni-• re dell'estate, c'è da temere u11a diffusione più rapida della mala.t tia, con pericolo grav per l'Europa centrale e occidentale. I mezzi teorici di difesa non formano oggetto di gr~vi divergenze; ma le conclusioni pratiche della Conferenza sono state piuttosto vaghe, sovratutto in. r agione degli ostacoli economici e sociali contro cui llrta la profilassi. Associazione professionale dei dermosifilograft Italiani. Terrà il suo 8° Congresso a Trieste dal 13 al 15 giugno. Temi : nl. Carn1ccio: il funzionamento dej dispensari celtici a Rom:i; V. :'\lontesano: Abolizionismo e regolamentazione; G. Pecori: La cosicletta posta <lel medjeo nei gior11ali politici; P. DB :r'a vento : La lotta contro i 1no1·bi celtici nella Venezia Giulia sotto il passato regime; avv. Ed· mondo Puecher: Assicurazioni di malattie con speciale rigua1·do ai morbi celtici; l\tI. Truffi: Sulln 11ecessità di controllo preventivo, <la parte del der· matologo, sui bambini che vengono ammessi in collegi, istituti, colonie di et1ra, ecc.; · U. Rebaudy: Sulla pletora ognor crescente dei sedicenti speciaUsti in dermosifilopatia e sui n1ezzi da adottare per combatterla _; \T. Gasoli : Condizione presente dei medici specialisti fiduciari in rapporto alle .Autorità di Pubblica Sicurezza, Sanitarie ·e di controllo. Per informazioni rivolger i nl segretario ge11erale, i1rof. R. Terzaghi, via Napoli 5, Roma.

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r~u.=) ....

IL POLI CLINlCO

Il Consiglio Joteroazionale delle Infermiere. Per la prin1a volta, dopo la guerra, si è riunito a Corienhagen, nei g iorni 22-23-24 maggio u. s., 11 Consiglio Inter11azionale delle Infermiere i ~titui' to n el J 899 e composto d~llle rappresentanti utli<liali òelle Associazioni Nazionali d'infermiere tli· ploma te delle Yarie n azioni. Presero parte a questa riunione circa 500 infermiere ed era no rappre~<?ntnte 11 nazioni. Furono amme~se n far parte ufficialmente del C-0nsiglil) Inte rnazionale le rappresentanze di quattro nar.ioni cl1e finora, ma nc<ln clo di ~.\.ssociazione nazionnl~ cl'i11fer1uiere diploma te, non avevano ancor a potuto esservi an1messe. Fra queste era l'Italia, vel' la quale la i1ostr a Associazione Nazionale Infermiere, istituita nel 1919, ha pott1to ora entrare :.1 far parte del Con siglio In ternazionale, ra1Jl>l'(\SC11Uttu in questo Cong resRo dalla signori11a i\Inria \ T:i lenzano, i11fern1iera d iplomata. Dopo la solenne cerimonia clcll' <1Cccttazio11( <lclle J1no,·e i1azioni, ~olta i i11 una grande 8ala imbandierata, al &-uono degli inni nazionali <leIle Yarie Delegat<'. ebbe lt1ogo la discussione <.li <liYersi p roblemi p rofessionali quali : «La necessi tit di un livello internazionale d'istruzione per le infel'miere )>, e «Il pensiero del Consiglio Intern.azionnle c:irca la giornata. di otto ore per le infermiere . Le D elegate ufficia.li erano ospiti del C-01u;iglio Nazionale delle Infermiere Danesi, le quali feecro con vera !'ignorilità gli onori della loro lx'lla r ;1l)it.n le.

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Corso di rlcercho biologiche. •

Il prof. 41\.rtl1ns, :fisiologo di rjosanua, ~i è Jl i'O })OStO d i riunire un gruppo di gio,·a11i 8tudio~i intl~ rna7'ionn li a tto.1.·110 a sè per r ipetere i11 uri cic tJ di 21 giorni llna serie di conferenze ~ <li ricer<:he biologiche st">e1·i1nentali, iivolte allo Rtndio flella anafilassi e cle lle proteotossiue. Il cor..:·o è assolutamente gratuito. Si iniezierà il 24 lnglio. GJi studiosi che intendessero parteciparvi d0Yra11n n farne dorr1anda, corredn t~1 cln un b rev-e cu rriculnm 1'itae .

Nel giornnlis1uo n1edieo.

:Nel mome11to in ct1i ! ~ idrologia medi<:a ~1ssullle uno sviluppo forn1icla bi1e e i llloltiplicano le ri~erche che tenclouo a SYClare il iucccanis1no dell'azione teraveutica delle acque minerali e di i)recisarne le ir1c1icazioni. ~i è sentito il bisogno di 1m nuovo periodico, a car~1ttere internazionale, cl1è ra~cogliesse e regh~trasse i i>rogressi compiuti, eh~ promuovesse le ricerche, che forn i8~e una g uida a i snnitari. Così sono sorti g·li « Archives of Jfe<fical H Jldrology >), orga no della Società Internaz.io11ale di Idro logia :\l etlie<.1. t 1 no dci benefizi più immediat i e diretti clic questa pubblicazione Potrà rendere, è la coord inazione delle ricerche eseguit e sulle acque minerali dei vari paesi, dal punto di Yista scientifico, tecnico e terapeutico. Il primo numero contiene i programmi, redatti da Clifford AJlbutt e da P a ul Carnot, ed una serie di articoli originali pregevoli, concernenti in specie i metodi per lo ~t11<li o scientifieo delle acque minerali e le bas i

dell'idroterapia, nonchè la cura icl rica delle cardioua tie e de l diabete; reca anc:he nn[l ~-erie d'infoJ'1uazioui va rie. I,,a redazione ha -sede proYriRoriamentc a I . .nndra 1. DevonF-~kire Place lG (segreta rio t>norario : dott. E. P. Poulton): rau1n1inistrazione :1 Londra E . C. 2, De,ronshire • treet 11.: , Ilishopsgate (presso l\fessrs Headley Brotl1(1rs). A questo inizia ti va 11on l}UÙ u1a 11cn re il s11 cc:e~­ so. e f(\J"\~iclamente lo a11spicl1ia 1110. •

''r·

Una conferenza del sen. Foà. Il 29 maggio, nel l'Aula ::Ylagna del Collegio l~ o111ano in l{.oma, presenti la regina Madre e 11na folla di l)ersonalità spiccate, il prof. sen. Pio l~oà tenne una conferenza sui cc Nuovi orientamenti del1'> spirito», per incarico ed a benefizio della T..eg·a Xazio na le contro la Tubercolosi. IJ'oratote prese le m oi:;sc ùallo s tato di pensiero (' di senti111e11to che segui e t eagì i11 Italia•all'esploRione ideali,·tic:a della prin1a metà del secolo X rx, 0 che culminò col '48. Il pe11siero, cl1e è funzione del cervello, è "Ve11uto ev-ol,endoRi, a n1isura che l 'nruanità s i distacca ,.a dallo stato :-:{·i111111iesco vrimitivo; intanto la socit>tit Ye11iya profo11clamc11te trasforma11dosi coll'<tn · 111eutnta pot~11ztL ùe lle n1n sse, colla fluidificazion·~ <l(~Jla pJ'Ol)l'i('tù, c:l1e dive11ne u1obile, rapidament(_l> ~po8tal.lile da <:Ia,s se a classe e da. individuo a in di viduo, colla trasformazione del concetto d i st.1 t) e ùi autorità . La g·uerra , che scoppiò ineluttabiJt>, co' n ,·a d.n.. 1 O a nni almeno; e~~ b<1 l)Ol'ta to J ~1">­ fo11di ml1b11n~11ti, che ancorn non Rian10 in grado di ùl 1 lll'rzzar~: tra l'altro, a 1111a reYiRione clell ' i~ti­ t uto pa r la1uentare, a unft . più la rga in:i r tecipazione- delle n1assc al l)Otere e inoralme nte ad nnc> ~conte11to intin10, a l1na ricerca di iùealità, a<l una sofferenza cliffnsa . L'tlilla nità cerca un·a nima. Unft tendenza a lla orp;anizznzione non manca. Intanto i giovani de\ono ritempr arsi a i deali alti e sani. •

Compleanni. TI1eodor Kolliker. ti~lio di AJbe1t v. f(n JliJ{er , i)rofessore straordinario di ortopedia :1 Li1>sia, ba fest eggiato il 28 maggio il suo 70<> compleanno. I(ollil,er coltivò dapprima l'anatomia pul'a; poi passò alla chiruTgia ; nel 1885 fu n omina ti) direttore <lclln Policlinica ortopedica universitaria. Il prof. Kilrunnl, rettore (lell'UniYersità di .ii n1burgo, dir~ttore della Sezione chirurgica delrOsl'rdale <li ....\1nbnrg-o-Eppendorf, h a festeggiato il 22 maggio il 70o u1111iver sa rio della stia n ascita . Il pr of.

Ramon y Cajal lascht l' iosegoawento. 0011 decreto reale clel 5 maggio, controvistato d~l ministro ~1 • ~Iontej o, Yie11e giubilato D . Santiago R~lmon y Cajal, professore a lla !11 acoltà l\r1edic'.l dell'"CniYersità Centrale in Madrid, per limiti a età, avendo egli raggiunto il 700 anno col 1° ottobre u . s. . La S pagn..'l s tava prepuranclo grandi festeggiamenti in 011ore d el sommo investigatore e pensatore ; ma egli ha espresso i 1 desiderio che non abbia no luogo.


• SF.ZIONE PRATICA

Per commemorare Rnmazzini. La Sezione Italiana della C'-0m1niR. ·ioDt> intel'lùlzionnle ~1· lo studio delle malattie del lavoro, preqiedut:a dal prof. IJuigi ~voto, dopo aYel' 1·icoi· <1ato eh·~ il co111nne cli ~Jilano fin dal J 902. s11 v1·0posm del c-omi>ianto on. avv. T.1uig·i 1Vl<1ino, <.lette il no1ne cli Ramazzini ad unn IltlOYfl Yin, inforrnn cl1e i 1 comune di Firenze ha pl'eso in questi giorni una decisio11e ronsin1ilQ e che il com uue di Rom;1 i:;i propone d'i11titolare il Ra1uazzini Ullil delle strad<-, nelle ucliacenz(\ <lel Poljcli11ico. 2~ggiunge c·he il \i Con.gresro di Medicina del r..,ayoro (Fire11ze. 11-11 giugno J922) di~tribuirà a tutti i suoi 1ne1nbri una medag·Jia-distintivo in bronzo, che ri1)roduC€ I~e1 r4B.rdino Ramazzini. in b~llissima effige. con le due date <lella na. ·cit.1 e <lella morte: 1633 Carpi-l71t Pndo,-a. T.1n no~t ra Xazione d11nque i1011 dim~nti<'n il grani!e fo11<latore degli . tu di ~n 1le 1nn Ja rtie dcJ lavot·o.

Con A . IAA. \ ?ERAN si è SJlento uno scieuziato ch e lascierit l1n'orn1~l òureYole nella ~torh1 della medicina. E~a i1ato a l'al'igi il 1 giug110 1840. EJntrato i1el ( 1orpo sanitario militare, nel 1874 fu i1ominato professor<' nl1a Scuola d'applicazione del Val-de-Grf1 ce, <loYe il padre era stato direttore; nel 1878 fn 111a11dato in Algeria, dove, a Oostanti11a, fece la F;coperta che doveva renderlo cel~bre: studiando la melanenJia clei malarici, Yolle Reguire 11el sangue Ja genesi òel pigmento; e, oltre ai leucociti m eln11iferi, Yide dei corvi chiari, pignH~ntati. dotati di u1ovi1nenti an1ebtidi. liberi o, più spesso, facenti J)a1·te de11e elll<.lZ i l', nonchè delle forn1e •l ro~-etta <' cl4.lllP forn1e semil1111-<.1ri, che a Yolt<' en1etteva110 dei fl.ag-elli n1obili·s sirui. Il 28 noYernbre 18 )O egli fece pre.e11tnre all'.Accaòelllia cli ~ieòic:ina di Parigi i suoi i·ist1ltn.ti: ma dovette superare n1olti ostacoli pe1· fa re trionfa r e la sna scoverta : il isuo microbo differiva tro11po <lni batteri l}a t oge11i fino a llora conosciuti! Eppur~ i tempi erano giit iuuturi: qualche p;iorno dovo <Jllella e:on1u11icazione, il 3 dicembre, Gritlith EYuns èlI1nunziaY<l, neJlc Jn{lie, li1 scoperta del primo tri1)a11osoma patoJ?:eno. Quelle due scoper1:(> fonda111entali di due tipi di en1ato: zoi dettero l'<l bbrivo n. lllla doppi.<1 serie di altrn scoperte, a partire ùa q11ella ùi Da1lile"·sl\:y sulla malaria degli uccelli, fino ni piroplasrui, nlle leis11manie, alle an1ebe di~senteriche, ecc., ecc. Non ;:iuscenclo a coltivare i paras~iti della malaria, Laveran si er<1 l)Osto nuche il problema clelln loro vita fuori clell'uomo, e dopo la. scoperta di Manson, si convinse clel con1pito de1le zanzare, ~1 quale poi doveva e~sere brillantemente dimostrato da Ross e d<t Grassi. Laveran ha compiuto anche una serie di studi ii1teressanti sui tripanosomi: identificazione col metodo dell'im1nunità crociata, vaccinazioni, c himioterapia, ·ecc. Negli ultimi anni si è occupato, con il nostro Francl1ini, òei flagella ti che Yivono nelle euforbie e in altre piante e che sono trasmessi da cimici delle piante, nonchè della trasmissio-

803

ne delle infezioni protozoarie proprie degli i1h.etti a.1 mammiferi. Per ragioni di ~alute a-çeva do,·uto abbandonare ~ medicina 111ilitu re e la cattedra; ma nel 1897 fu nccolto nell'Istit11to Past;e11r, di cui fu nominato poi direttore onorHrio ed ove continuò a lavorare con disciplina ]ndefessa fino a quaÌche giorno pri1na <lf\lla n1ol'te, a v,·enuta il 18 maggio. Oltre u nt1merose note, lascia ·p arecchie pt1bblica zioni con carattere di tratta ti; ricordiamo : «Traité di Paludisrne », « Prop·h ylaxie du Paludisn1e »; « Trypanosomes et Trypa11osomiase~ >), << I~ishrnanioses ». <( Traité d'Hygiène militaire i>, «Nouveaux éJéments de Pathologie n1édic.ale » (in collaborazione con Teissier di IJione), ecc. Gli era stato as~egnato il premio Nobel; ma :;:;iccome gli statuti della fondazione non consenti"rano di compensare la scoperta dell'en1atozoo della malarja, perchè già troppo antica, si dovett;e escogitare una motiyazione più generica! La sua memoria verl'à Y(lnerata e benedetta Ul'i ~('('0 li.

RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Rass. Intern. cli Olin. e Tet·., genn. -

'I.J. M .\RTr-

I-'a terapin precoce abortiva della sifilide. J?ev-ue Nenrnl., gen. P. l\1AnIE e H. BOUTTIF:H. ì\1odalità delle dissociazioni della sensibilitil nelle lesioni e11cefalitiche. - C. Forx ed E. FATO\. Siringomielia ad inizio di cifo-i:)Coliosi gioYa ni lp_ Rassegna di Studi Sessu,ali, 1. H. ELLr.·. T~o scopo cle11 ·eugenica. - V. l\1o~TESANO. La tcra1>i;1 precoce abortiva della s ifilide . lliv. orit. di Clin. Jfed., 20 ·feb. - , ... SC'I~! ox1·:. Stu<lio della fnnzionaliti1 g.;-1Rtrica <·olln ~ondiita di Gross. I/Ospucl. ]JfO.(Jg .• 28 feb. - l >. l{ORf;I. I A~ 111odititazio11i 111t1scolari nella co11tl'nzlone Yolo11t,1rin nvplicnte <11la protesi cineiun.ti~a. ~4.roh. ~Ial . d·u Crei1·r , eco., feb. J. l\1rNET. !{. J,EGRAND e PREI.OT. I,a fisostign1 i11a i11 tera pia c·a rdiaca. 'l'he Journal Nerv. a. Jlent. Diseasc, .feb. - A. II. Wooos . Embolismo nel lobo occi1>itale. .l nnales de Méd., feb. - .J. I~HEl::i\IlTTE. La poliuria infundibulare: il diabete insipido sifilitico. - D DANlÉLOPoLu, A. RAnovrcr e .A.. CARNIOT. Rifler-;R. • oculo-gastrico e oculo-colico. - C. I. URECHA. Rifilide nervosa la te11te. ldft Rif. ltled.,. 20 n1ar. .r\. CANTA-SI. Jn1rnunizzazione antitubercolare rapida con tubercoline iodizzate e risultati terapeutici. - G. lA~NELLI . Ascesso del fegato. guarito mediante le iniezioni di cloridrato di emetina. - R. VEGNI. Studio sperimentale dell'infezione erl)€tica. R1tll. Aca,d . de Méd., 21 mar. - J. HATIEG.\X. r~ prova dell'indaco-carminio nelle malattie. - M. d'HALLUIN. La morte da elettroesecuzione. A. SARTORY e M. L. SCH.EFFER. Pneurnomioosi e lingua nera. NOTTI.


IL POLICLINICO

Suo. Méd . d . H 6p. de Paris, 23 ma.r. -

LEN. Sulle

P.

MERK-

frQntier~

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(ANNO

XXIX,

FASC.

24]

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e il!. atto nei diabetici; coordinazione degli sforzi . del medico e del chirurgo. - O. P. KIMBALL. l'ro filassi del gozzo. - F. A. CRAIG. Segni fisici indiziari di lesioni aortiche. - W. J. S'I:ONE. Alt.eruzioni del muscolo cardiaco nella Polmonite e te • rapia digitalica. - J. TuoKER. Guarigione imme diata di diabete insipido iniziale in seguito a puntura lombare. - E. R. TEMPLETON, D. S. KING e R. l\iicLEAN. Reperti batteriologici, clinici e pat.:>logici in un caso di meningite influenzale. - l\il. HANOHET'l'. Poliuria sperimentale. - P. F. MORSE. Correlazione tra esame clinico e anatomo-patologico nelle nefriti. - H. F. STOLI... l\1anifestazio11i precoci e trattamento razionale della tabe dorsale - J. C. REGAN. L'anestooia per la puntura lombare. - W. S. CADWALADER. Agenesi dei nervi cranici: paralisi congenita .

Indice alle8etico per materie. •

Pag. 797 Avvelenameriti &'1 vipere : trattamento Bibliograna . )) 793 )) 795 Bradicardia sportiYa . Cardiopatie potenziali e profilassi delle )) 795 cardiopatie n ei fanciulli . . . Cataratta senile: tensione endocul~ re . )) 794 Olasse w1 ecT·i ca : ver la dignità della Oron.aca <lel 1nuz:i1nc11to profess i ona.l e

Cuore : ricerche sperimentali . Edema acuto del polmone : trat~'"lmento Favismo . . . . . . . «Herpes febrilis » : auto- e<.l etero-inoct1lazione 11cll '11omo . Ipertensione arteriosa: cura Narcotici nelle maL:'lttie di cuore Roma, 1922 -

Tip. Cartiere Centrali.

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798 799 794 79H 797

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79·1 79r,

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796

Pemfigo epidemico nella R i Y i era Ligu t~ Pneumotorace : diffusione nel riassorbimento dei gas . . . . . Previdenza sooiale : Oo·n,veg·n o pe1· la -

.

Sangue : metodo semplice ed econon1ico di colorazione . . . . Sifilide congenita e materna: cru·a . Sifilide congenita: studii sul trattamento precoce . . . . . . . Sod6ku : casistic:a . Sod6ku : ricerche eziologiche Stipsi cronica consiè.erata dal punto di vista chirurgico . . . . Tubercolosi: antigeni parziali di D0.rcke e :tvluch nella terapia . . . . Tubercolosi polmonar0 : a11tosierotera1>ia

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L. Pozzi, ed. re&I>.


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Roma, 19 Giugno 1922

ANNO XXIX

Fase. 23

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fondato •lai profess.o ri :

GUIDO BACCELLI -- FRA NCESCO DURANTE

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SEZIONE PRATICA • \

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REDATTORE CAPO: J•RoF.

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VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO.

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Epidem iologia: A. Furno: L a diffusione dalla tubercolosi nelle campagne . 011ervazion' cliniche: S . Lussana: Un ca so • ssai dimostr atit;o di g r avidanza e xtra -uterina tubarica sta bi litasi io sal pinge a ffetta da i n fezion e gooococcica cronica. - L . F ior a vanti: Alcune considerazion i su due miomecto mie i n utero gravido . Note e contributi: L . Grassi e A. R ivara : ~nlla cura della polmonite crupa le col metodo di P a rk. Sunti e rassegne : MEDICINA : R icca: La spondilosi Jom bare. PATOLOGIA GE::-\ERALE : I. P arisot .. P. Simo oin: Reazio ne locn.le da i nocul azione d i autova ccino, studio p atogenetico CHIMICA BIOLOGICA: !v!oureau e Doufraisse: Gli an t i-ossigeni. cenni blbllografic1. Accademie, Società mediche, Congressi .; R . Accad etnia di l\Iedicina di Torlno . Appunti per il medico pratico: CASJSTICA E TERAPIA : (NEURO,

n· o V

}

PA'rOLOGIA): Postumi dell ' encefalite epidemi ca . - E zi ologj a e trattamento dell'idrocefa lo cronico interno . - I l tra t1a.mento dell'epilessia. - (UROLOGIA): S ulle ca.use dell 'a lbu minuria ortostatica. - Inconi in enza d' urina. NoTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Nuove vedute sull ' et iologia del gla ucoma. - POSTA DEGLI ABB01'iATI . - V ARIA : L a morta lità dei medici a gli St a ti U niti. Nella vita professionale: Cronaca del movimen to professi on a le AMMINISTRAZIONE SANJTA RIA : P r ovvedimen t i per j com posti arsenoben zolici . - Pei congedati ma larici . - M EDICIN'A SOCIALE: I medici e la cr isi delle abita zion i. - Le c o ndi zioni dell ' Ucraina. - R isp oste a quesiti e a dom ande . Concorsi . Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Ind ice alfabetico per ma t erie.

...

etrtHI di JIOJrle&à rliena&I. - E vietata la riproà1teione di l avori pubblicati nel NLICLINICJe e la. p !. bblica.tcne cU di esBi senm. citarne la fonte .

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I.

EPIDEMIOLOGIA.

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C>...:PEDALE

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SA~TA l\iIARIA

Nr:ovA -

REGGIO E .VIILJA

(DIVISIONE l\1EDICA ) .

La diffusione della tubercolosi ne1le campagne. Prof. dott.. 4'\LBERTO

FURNO

s1>0'-iz1one di leg·ge c11e obb lig·l1i la clent111zia d 1 ·llr Ya.rie forme d i t.ubeirco1osi, sottrae all 1i- • gitini ~ ta Lt11a massa enorme d i cifre, che sarebLe1 o 1Je1 lui essenziali. E que,s ta la ra.g ione el i<· r1011 deve r e11clere d iscaro a i co lJ egl1i igi ~. r1i~t.i q11es.ta no·s tra int.rom i~·s ione in t1n campo cl1e .,jernh1·e.tehbe esc l11sivam.e1nte l·oro . D 'altra l)U,Ytc l'~Lrg·omer1to rive.st.e u1r1 car·atte1 ·e d i così" . ' g'rn11cle ecl urge11te interesse pe r Clli è doverB cl i og·nt1110, che abbia fatti da· es1Jorr e, cli lJO r tal'vi il contributo della propria esperienza ~ coltura. L a diffusi one de11~ tub eo~cc los i nelle cai11pag·1~ è stat a avvisata in t utti i paesi a ci'villà i11ten·sa e f ebb rile, e specialJnente ora è cg'getto cli ·r1ume.1 osi ·st11·di, arcl:mi p1urtl'< •PlJO assni n1ode1sti e su:p erficia.li&~•imi. Pune l 'argo·111ento è serio e assil1a.r1te, sp.e cialmente p er noi italiani, cl1e abbia.m o un ·t e.soro di pa.e$e. i1r.evalente111c11te agricolo, 1n cui il contadin u. co11 tl1tti i suoi difet.ti, è se1mpre il più va lido· p·ro,d 11t~10.J."e d ella n o·s tria. i-1c10hezz,a. sociale. Occuparci della salute sua, della salute della .sua f amig·lia, in cui og11i elemento, anche fan1pi11llo, è lll18' forza lavoro chè non viene dispersa, è un do\1 ere di sano patriottismo oltri; cl1e un compit o igie11ico indefettibile. A' veTto subjio, che il fatto di ct1i sian10 a. trattare, n on si è a\n;e1~ato olo in qt1ec:-ti lll1

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]Jl'irnal'io medico, libero docente. Una clel le consta t azioni di carattere sanita l'io lJiù g·rè.tvi e più penose d i q l1esto torbido clo1)0 g u erra, è la general·e maggiore diffusione rlel l a infezione tubercolare n elle campagne. Oso aff1·ont.are io non igie ·sta ex profess.o, que·sto, a11<:ora non s nfficientemente trattato problen1a m eclico-sociale, p erchè in realtà, abbiamo più occasione di osservar e il fenom eno noi cl1e sti am o a c,o·ntatto .degli ammalati, che non l 'ig·ieni sta pu1··0. Que1Sti, .gene!ralmente, raccogli-e fatti 1statistici offertigli dalle sta.t is,t iche cli 111orbjlità, e d a esse trae le su e preziose d eduzio11i e conclusioni. Noi n1·edici visitiamo un;i ql1a11tità di individui negli ospeclali, negli arr1 .. bu1ato·ri, a 1domicilio, e li tr1o vi.amo affetti d·a sva1·iate malattie tubercola ri, gravi o incipie11ti, ossee o .p arenchima.li, o die'1le ·sieri·ose, ct0nde traiamo conclus ioni, anche n11m.eriche, -cli gran 111n!),a s1111eriori a qt1elle che la statistica può offi i1 e. L a 111anca11za 11oi di l1na t<1s~ativa di-

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IL POLICLINICO

[:\NNO

XXIX,

F.\SC.

timi ailJili, 111.onostante la guerra; esso è già punto di vista sociologico •s ono queste inesatiniziato d.a oltre un decennio, •p ur avendo avu- tez~e gravi, pea-ohè non si può .altro che atto, come ve•dremo, un grande impulso dalle traverso ricerche anagrafiche laboriosissime condizioni particolari create dall'immane capre1cisar.e 1a cl asse sociale donde questi inditast:rof e· eur-0pea; non apparisce da noi così vidui pr.oven·g ono. È invece logireo di raggrup. spaventevole, com.e per esempio in Germania., pare sotto la dizione colono o colona, qualunma è tale da far richiam,are tutta l'attenzjone que in1dividuo che app.artenga al~a gr.ainde fadi quanti si preioiocupano d'e lla salute .p ubblica, rriiglia dei coltivatori della terra, con le ca. e della fi:ori d·ezz·a della più numerosa .classe ratteri·stiche sociali ed ec1o nomiche proprie di di lavo.~atori italiani, attivi, tenaic.i ptrodtJ.Ltori ques ta classe di Lav,01ratori, non esc1urd.endone dell.a nio,srtira ric0hezza. i fanciulli, a11ehe s.e ap·p1ema nati, poichè fin E n.o.to· che, ·p er lo più, si 001n s·idera, e con dall'imiiii.to 1de1la loro vita tra:gigono 1e qt1&lità ragione, la tubercolosi co1ne malattia diffudella loro spe,crlficia prorv·eniie nza. sib.il1e, che se·g"lle il ritmo· ·della, ·civiltà induUn'altra difficoltà per i.a s tatistica è data striale ·a cittadina, : i ·grandi agg1omerarr1enti dalle diagnosi m edi.ch e, ·che no1n semp.re hrilurb ami, ~' affdltamen.to lru :c10.n c entrazion e [di 1ano per p r:ecjs ion,e e per chiarezza di eloquio. openai nelle offi.cine, non sempre igjenicam ente ---così ohe non si p uò con :sicuTeizza su di esse co·s trutte, rud~b'iti ali p.iù ·svariati lavo·r i, tra i rag·ionare: per es~mpio, scrivere che un sogquali alcuni sp.ecificamente tubercolotizzanti, getto è mo.r to peri~ meningite, non vuol dire che so·n o 1seirnp1r:e oo·effìci·enti vailutati di primo o~d'i­ sia mOII"to per m enin.gite tuberc olare piuttosto ne rispetto alla prop1a1gtaz1one del baic.illo tu- che Ptlrulenta o sierosa o sifi,litica o tifosa o m eningococcic a; così pure 'quando si dichiara bercol~re. Invee.e si è sempre detto C'h e il lavoro, ELll'aperto, all'aria balsamica dei camche un10 è 1de~esso. in se1g uito a peritoni t e, non pi, sotto il soi1e provvido, 1a tuberc.o losi non si può ilmmaginrure che sia morto di peritonite }Joteva averei ragione di allarmam.te diffusione. tubercolare ·e post-appendicitica o da perforaIn realtà questa concezi.one è gil1.sta e non p1uò zione, ecc. E così potrei continuare con altri tuttora essere oppugnata minimame·n te. Pe·r ò 1ese1npi. Ora dovend!o fatre d·elle statiisrti.che, queè g iuocoforza ammettere cl1e, rn.onostante questi s te E-i dovrebbero folll1d·are .sulla esattezza dei va.ntagg;i ambi entali, la _tub eir:colosi si diffon- dati, che, come ab.b iamo veduto1, p er ora mande tra l e fa.mi.gli e colonic!he., ed in modo da cia no, sopratutto n-ei ooIDIUJli di campagna, che . creaTe. perdite1l!lumerose •e .do·1oI1ose. Il ricercar- in quesrt:o p a.rtic0Jare ·s t111diio, più ci interiessano. 11e le cause, e il provvederne i rimedi, è ap<;on molta .p.azienza, e limitalildomi a quei punto '1 '01pe'I";a ,che 1ci p.flefiggj,amo. co.m uni ove il serv:izto di 1srtato1 civile è meglio Rip eto ch e non è i1l caso di chiedere a trop·p e organizzato; ·OOntrollando, con l aiuto di corrifr.e l 'api:)og·gio autorevo1le eme da esse prom;a - tesi imp.iegati, n ei regi.stri cli an1agraf.e, iJ ge1i.a; l e ·s tatistiche so1n o utili quando s()tl1o pr·e- nere d'i professione· dei mariti, id ei ·p adri, d ei cisie· e larg.he di dati; non 1servono o servono d ecessi, sono, riuscitro .a r:accogli.eve cifire clle n1ale, quando sono incomplete o errate., Io rn1 ·r itengo di maissima precistooo; forse sararuno sono 1acctnto a. fame ·r ice·r che si1sitematiche, s·o- 1S'carse, ma in compenso si·cure; altri, seiguenpr.at11tto nel circondario di ImoJa .e nella pro.- 1do l1a mia irniziativa, potrà estendere in altre , ,incia ·di R.e.g.g·io E.m ilia dove e·s er,C'i to la. m.ia r egioni d'Italia questa indagine, e vedremo se p r ofessione idi m edico ospitalrero ma ho do- i 1dati concoTdano, e se il per icolo è ovunque ' '11to limitarmi a pochi dati, perchè non pote,ro così grave come io avverto qui. Una delle osservazioni che da qualche anno averne di ·p iù e di megliD. A questo p roposito è b ene subito ,aif,er1n1are più mi ha colpito, si1a nel frequentane le corla 11.ecessità di organizzare nei com11ni, dia var- .gie degli osp·edia1i e delle cliniche, specialmente dell1e autorità •co·m p·e·t enti., un servizio sta- te di Toscana, di Rro magna e dell'Emilia, sia t1stico più preciso e perciò più completo; se s i nel mio esercizio ospitaliero e ·p rivato, è stato compùlsano i I'!egistri 1dell.o stato civil.e si ti:ro- il !llumeiro veramente im.prressd·onante 1d,i conta,·ano tali inesattezze, cl1e frustrano ogni buo- dini maschi e femmine, trovati affetti da ma' 1 na volo11tà di indagine. Ad e semp io, mentre lattie tube.rco·l ari. Mentre nel passato ciò rapsi rileva assa i facilmente la qualità di colo1io, presentava non dico una rarità, ma certamente un fatto molto frequente, ogigi le corsie dei i1er il 111a schio, non a ltrettanto si può avere p er la femmina, cl1e è classificata sia come ca- luoghi di cura abbond aoo· di lavoratori dei campi di ambo i se·ssi, degenti p er forme tusa l inga o attende11te a casa, o massaia, e p er b e1rcolari le J)iù svariate; come pu.r e è un fatj fanciulli che ven gon o elemcati sotto il nome t o incontestabile che, 11elle visite di an1])11latoe.li sco l a ri o senza alct1na designaz ione. Da l 1

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[.J\NNO XXIX, 11'ASC. 25]

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rio, una grande quwntità di i)az.ie11Ll. tubercolo~.i è da.ta ,a.a soggetti prove11ùenti d1 aJle famiglie colo11iche. Io tra.ggo mo.lti ·di questi n1iei ·git1dizi dall'esperienza acquistata nella regiòne Emiliana, nell'Imolese e neù. R e·ggiiano; ma ho ragione di credere che essi po ssam,o esse~ estesi largam e.n te in Itali a. Non esageiro afferma.nid o che il 50 % dei ma., lati vtsdita.t i ambu1ato·r iamente in tre anni ad Imol a e a Reggio Emilia era.no più o meiilo tube~colotici; e quando si pensi che i due teirz.i dei miei clienti erano sicura111ente contadini, sarà facile valutare la estensione della tuberrcolosi fra essi. Si tratta spesso ·di forme incipienti d·e ll' apiice, in ·cui 1'a diagnosi clrinica di affezione polmcmairei sti improie per il depeiriu1ento, la ~ebbricciola, l 'anemia, i disturbi gastrici, accompagnati sempre da reperti 1d,i bromco-alv.eolite uni- o bilaterali d·egli apici; i'l1l alcuni di questi casi non si 11a che scarsa tosse senza escreato, per cui manca la conferma del reperto bacillare; ma in altri i1ello sputo si rinviene il bacillo di Kocl1; si osservano P'e rò anche forme gravi polmonari, caratterizzate da largl1e distruzioni parenchimali, coiill emottisi, SJl11to abbondante, nummulare, ricco di bacilli di l{oc:h, con febbri elevate, e marcato deperim ento; ho veduto ni1·m erose f{)rme di sierositi spe·cifi,c;he, pleuriti, p1e.ritoniti e pol.isierositi, a;d andamento piuttosto beni·g no; discreto nu1nero di forme ossee specie yert ebrali; infine, sopratutto nei bambinj, freque11tissime me11ingiti tt1bercolari: tanto nell'Imole~e cl1e nel Reg · gia.no·, in questi 1a.nni, ho trovato un tal numeiro di m e.ningiti tubercolari, quante i1on aveivo mai vedute in parecchi a'!lni di ser,rizio clinico e · ospitalie:1·0 a 'F.i.r-enz,e. Il fatto impTessionante e do]o.ros'O, notato tra i contadini, è la rap·1 da difft1.sio1I1e e la gravità dell'infezione in certe loro famiglie; il fenomen,o è carto spiegabile colle osservazioni del Sanarelli ·sull'evorl uzio·n e biologi:ca 1d'ellJ·a tubercolosi nella spe·ci.e um.ana, ma è tale da far richiam.are· con preoccupazionei il penstero di noi medi1ci i·taliani. Alculili fatti da me p.ers-0r1altnente osservati, varranno ad illustrare questi concetti. Io ho conos,ciuto u.n à fam.igli.a di contadini nel Comune di Mordano (fT1azione cli Bubano, - fondo Cepp•arone) . che ebbe du•e amni fa un gio1v ane affetto da trub e rcol,ooi polmonare, mo.r io dopo parecchi mesi di malattia; nell'inverno ·d.el 1920 fu condotto nel mio reparto dell 'Osp•eda1e Civile di Imola un suo ·fratello più gio·vane, con emoit ti·si; migliorò un po' e volle ritornare &- ·casa, dove do.p o alcun.i 'mesi n1orì; in1pressionatçl. la famiglia volle che io visitassi 0

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80'7

SEZIONE PRATI CA

tutti i componenti di essa e trovai: •p adre e mad·re sani, e :dei sette figli, oltre i due già morti, altri tre affetti .da broo1coalveolite, ed una gtiiovane sposa dii uno degli .a mmaliati già -presentava aII1Ch.e lei dei fatti dli infiltrazione iube-lìcolare dii un ap1ice.. Rrintracciando l'ovigine1 di questa infeiZione fam.Lglare, ho potuto assodare che uno ·de.i fig.li tuttora vivente. ma ammalato (1sputo. positivo), fu grrunatilere durante la ·g uerra, e contrasse una forma bronchiale per cui fu riformato, ie:ertamente tubercolare; questi im.fettò il fra.telJ-01 primo che, me110 .rob11sto, e perciò meno resistente, mo1·ì: in seguito si ebbero tutti gli altri trapianti. N·el C'Omunie idi Imolia (frazion·e id i Ponte Santo, fondo Sass'etta) ho conoo·ciuto un'altra famiglia, la cui st0ri.a è questa: Mario M., di anni 29, ritarnò 1daJla gue.r r.a affetto· da tubercolosi polmonare, e ben presto moti; a lui segui la sorella Norma, di anni 20, morta nel settembre del 1919 ·per tubercolo·s i polmoTiare; inoltre trova;i ammalati, .s empre di tubercolosi J:>olmona-r·e.: Ja sorella Maria, ·d i anni 32, e due fratelli, Serafino, di anni 23, e ce1so, cli ann i 1'5. 'fra le altro faimigl·i e studiate, due presentavano un particolare interesse : inel Comune di Palazzu0lo di Romagna (Provincia di Firenze) in una collina quanto mai pittoresca, sono du ~ case colonich e distanti poco più di 200 metri l'una dall'altra: una chiamata Ghizzano, l'al·tra Ghizzam.ello; andato l assù per visitare un:=t r agazza a.ffetta da polis ierosite tubercolare, potei raccogliere queste notizie di alto interesse epidemiologico : nel podere di Ghizza1 no abita una famiglia Ban. nella quale ritornò dalla prigionia e tubercoloso un giovane, cugino dell~altra, famiglia Car. che abita nel pode.r e G'h .i:zzan·ello. NelLa famii!glia Ban. id i Ghizzano il gi.ovan1e moll'ì i.I 26 gennaio 1919; poco do·p o morì su.a ma.idre ahe lo ,aveva assistito; va.ve.va super:stite un altro gioV1ame fratello, ma che da me vistitato, fu tI'lovato gravemente ammala.te e 110 ritengio m .0 rto. Nella famiigl1a Car. di Ghizzane·llo, che trov ai costituita di 10 persone adulte, non una sol a di queste era immuine da affezioni tubercolari. Un'altra famiglia gravemente colpita è questa .di Villa Serrta:g lio (Cionse1i!ce), nella q11.ale ritornò un ~iovrune, L. Battista, di a.nni 27, dal ,servizio militare ·r1el settembre 1919~ tu1)8rco1o1so; quando 1"acco1gliievo queste note era int er11ato nel Sanato-rio ,di Budrio: una sua sor ella, .~ug·usta, di a nr1i 33, è morta per tubel'·· colosi i1olmonare n el luglio de1 1920; e la spo1

1


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~08

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.

(AN:\O XXIX, F ASC. 25]

II. POLI CLI:\lCO

sa del fratello Tommaso, ::.\Ia.z. Emilia, di ann .i 34, è affetta da ttib erco1o.si poJ.n1onare. · r: ~ c1ne~te notizie potrei da.rne ancora. i accolte tt1tte nelle c.am·pa.gne dell'Imolese o del Reg·giano, in 11'iano o sui colli, e sui beJli•s simi mon.t i che le cil'condano. Senza d.t1bbio la guerra è stato un elemento l a r gamente diffonditore di questa t erribile n1ala.ttia n ell€ ,campa.gne; tStudiato il fenom.e no senza alcu11 lJreconcetto politico, si può affermare che esso era già inizJato prima della c'onflag.r .azione Europea, m :a si è aooentua.t.o .d.opo, e ritengo ctl1e pier q_ualche anno ess101tenderà a ncora ad au1r1entare. Alcu11e cifre personalm ente raccolte, varranno a ·C0 rT01b or·ar.e quest o1 mio· a,sserto. L e mie rj cerche si son dovute necessariamente limitarP a J)Ocl1i Comtl'ni, percl1è, come già avvertii, esse sono nè facili nè s·pesso possibili. Aiutato d al vi,ce-ispettor e d e1l'Os.p.edale di Imola, signor Ba cchini, com p ulsamrrio i reigi str~ ·di mo·r talità id i 10 1an11ate d eilJ.o. Stato c.ivile cli Imola e tli a.It.1"i qt1attro C10.m lllni di camp3>gna ·deJ1'Im·olie·se, e precisamente: To.ss~gnano ti cui dati mi furono favoriti dal gent11e c,oJ.1 ega dottor Paolo Sabbatani), Conselice, Dozz,a e Castel del Rio ; in oltre no est.eso· le mie itl1dagJni al Comune di Reggio Emilia, e.d a quelli cl 1. Guasta.Ila,, Co1 r1egg·i0, B11bb:i ano, Bag~nolo in Piruno. Assai import anti fu ro·n o i dia ti .offerti dal Co1m 1me di I rnola, ,cl1e 11a un ·Centl'!o cittadin.o e assai più vasta zona rappresentata dalle sue 24 frazioni i11 pia11t1ra e in collina; il Comune ha una popolazione dii circa 37,000 3Abitanti, di cui metà con taclini. e m età cittadini, artigiani, braccianti, ecc. I o ho fatto i jcerch e 1sulLa mortaJlità nel Comune id i Imol a nel quinqu eni.o 1910-1914 e nel qulinquennio 1916-1921 (escludendo il 1918), distiguendo la mortalità p er affezioni non tub,erco1ari da quelle per t utte le forme di tubercOtlosi, e f.aeendo l '1altra ·differenza tra 1abitanti no11 ccm.t adini (oper a i, artigiani, braccianti, possidenti) , e appartenenti alle classi contadine.

Quinqite1inio 1916-1921 •

Artigiani, 01perai, ecc. N. 2593 • • • r·.on t a d.m1· . . . . . . . . . . . )) 820

N. 3113

Totale

corn1lle·ss.o, un aume.a1to di 17'7 11el c1uinc1ueTu11io 1916-1921 di fronte a que1·1o 1910-1914; crue. to at1m-ento è a carico sopratutto d€11 e1e1ne11to non colonico: infatti mentre c1uesto present a la cifra di 57 morti di più del ql1inquen·11io Jì .l.'ecedente, i coloni h a nno perclite maggjori in nt1mero di 20. J11

MORTALITÀ PER Tl iBERCOLOS I.

Quinqtte1iriio 1010-1911.

1

1

R accolgo ottenuti :

i11

queste ·cifr.e i pr.incipali risultat i :\IORT.\.LITÀ 1'0TALE.

Quinqucrinio 1910-1914. _t\.rtigiani, ope1 ai, ecc. • Con tadi11i . . . . . . . . . Totnl e .

::\. 233<3 )) 800

N. 333n

. .

..\1·tig·.iani, operai, ecc. Co111tadini . . . . . .

To tale

N.

365

))

110

N.

475

N.

335

))

129

N.

461

Qitinqiterinio 1916-1921. . .\.1•tigi1ani, operai, ,ecc. Contadini . • . .

• •

To tale . .

La m.ortalità p1er tube.r colos,i 1nell'Im.olese seg11a, come si vede, un confortante miglioramento, avend osi avL1to nel C[Llinquennio 1916-921 t1ndici morti m e no del q1-1inqu·ennio precedente; e in rapporto pe.rce1I1tµale con la mortalità totale H.vendosi il 20.38 % di morti per ttlbercolosi n el q t1inquennio 1910-1914, mentre nel quinquen11io successivo essi scesero al 13,20 ~lo . Però è notevolissimo il fatto cl1e ta}e diminuzione si è solo verificata nell'elen1ento rnon colonico; in-· • fatti non so,lo i oontadini ,ebbe.re un aun1ento cli ben 19 inorti n el qt1inqt1e.nnio 1916-1921, rispetto all ·p .11ece:dente, ma f1atte Je pro:porz.i,oni cetnfresn11a1i con il totale 1éLei decessi si ha: Nel quinquennio 1910-1914 la mortalità per tube•rcolosi è ,del 14.39 % della mo1talità total€ nei r1on .ooJoni; neù quinquoo.ni,o. 1916-1921 è del 12.91 %. Tra i coloni invece si ha, che nel qui11quennio 1910.-1914 la mortalità per tubercolo si è de.I 13. 75 % della mortali.t.à toit al e., e nel quinquemio 1916-1921 essa resta al 15. 7d %. Una imp•ortante d1st1nzJ.one io 110 c1~eidut ,1 di dover fare rispetto 1alla mortalità ieosì totale cl1e p er tubercolosi tra maschi e femmine; e ne spi.e·g o la Tagio11e: i o ritengo che mna delle caltse della diffustone della tubercolosd. nelle campagne stia n ella profonda ·decadenza dell'eleme11to femmi1nile contadino; ora tale fenomieno doloroso, che si manifesta sia nelle cifre della mortalità totale, cl1e in qt1ella ùella tulH~ rcolare, è l egato rla 11na q11antj1à di cat1se 1


I

\

(.~NNO

XXIX,

FASC.

25]

EZIO.:'\E PRATIC \

cl1e l)iù aYa11ti a11a1izzeremo; i1er i11tanto valgnno q11e te cifre proba~tive : •

TABELLA

I.

::\fortalità per tube rcolosi

::\for tal 1tà

totale

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dini

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1910-191-i

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53 209 156

356

1916-l çi21

13~1

60 18

401 419 1293 1002

147

~~~

12ì't 12131

Es:.uni11ata questa iab~lla, p1ur dove11do rico11osceIDe che le cifre so·n o modeste, n cm clime110 si !)Ossono trarre in teressanti co11clusioni: sta cl~ fatto cl1e la mortalità per tubercolosi e n1aggio1·e sempre e p er tutte le c.l1as si 1s oriali ' 11 a le fen1rn jne che tra i maschi; m e ntre tra 1e clo1111e no11 contadine essa è 1climiin.1t1ita n el quinquennio 1916-1921, tra le donrne co11tacline e sa è aun1eJ1tata, ed è cresciuta più di quel . 10 che non s1.a avvenuto per gli uomiu1i. tra i q11ali l)UTe sono compresi m 1olti tt1be.rcojotici di gue1·ra venuti a morire a casa in seno alle loro famiglie. Anche iis:peit.o all a mo rtalità totale, n1el qllinquennio 1916-1921 l e d.on11e contwdine, è vero, danno un contributo. se1np1~ t111 po' .inferior e a quello de·g li uomini, ma mentre ne·] quliinq uennio precedente g li uon1ini superano per 88 il numero delle donne mo,r te, nel quin.1quennio successivo 1o s u peraJno solo idi 18, avendosi jl giuoco n11merico opposto tra gli .hlldividui non oor1tadini. Ria ssumendo, nel Com"Q.ne di I mola, anche statisticamente·, si h a una p~o·va de1l'aumento d elle affezioni tube.Tcolari t!'a le classi co1loniche, n1entre un se111SibjJe mi·g l1aram iento, per lo meno nella morta lità, si è determinato tra l~ a ltre classi di cittadirnd; l'aumento notato tra. i C·ontadini è in gnan parie a carico dell 'element.o femrniniJ1e . Se passiamo a 1oonBiderare aJtri p1ccoli co-. ~t1n~ rle·lla campagrna Imolese, ci .g e1nbra che 1n linea generale il fatto 1si ripeta. Io -Avrei voluto este'l1derie le mi'e ricerche in t1n n11n1ero rnolto n1aggiore di municjpi, ed anzi l'ho ten-

1

1

ne ue ne

tnto; ina mi son trovato di fronte a difficolt ~ tal' · '" . 1 P~r cui debbo confessare che l'irnpresa era Irre•all~zabile; p arte rd elle d!ifficoltà l e ho già e~unc1ate nell'esposizione generale del piano d1 questo l a·voro; di poi il mio ta."asferrimento a ·~eggi? Emilia, mi inte,1Tupp e ogni ulteriore ii:d.agine. Ho ·con1pt11sato i registri dello, .sta to ie1v~e di quattr;o co.m u11i l'.)OSti in p.i1a no e· in collina: Oonseli-cle, 'fossj·gD.Jano, Castel 1de1 Rio, D-0zza; dat1a la p1ocole:z.za delle cifrie· n .0 .11 11 0 , c r01d:uto d.i f,are troppe distim.zioni, l jmita:ndcmi ~ l·accogl1ere dati dimostrativi, ed ·eccone i pi1ì 11mport·anti : _.\ Castel del Rio, piecolo Comune tutto moni agncso, prreivalentemente agricolo, n el c1uin1111ennio 1910-1914 s i ebbero 9 morti tubeircolo·si che salirono a 13 nel quinque11nio 1916-19~0. ' A Tossigri ano, altro Comrun e p1iccolo idi ·circa q~1attt-0mil·a abi;t a.11ti di cui la inetà -c@ntaùi11i, s 1 ebbero nel qt1inqt1ennio 1910-1914 n. 14 contadini ·m orii p er tubea--coilosi, su 17 no11 contadini ; n el quiinql1Je1nnio1 1916-1920 per t ub er.coi1osi mo rirono ben 26 contadini e. 43 no·n contacLi11i ' qttiln di un a 1unento notevolissiim.o tr1a tutte le classi s ociaJi indistintamente. s,e sii p1ro·p orzio11ano p1o·i le cifre d ella mo1'ia lità }'.)e1r tuberc-0losi alla mortalità total.e, .Sii hanno qt1esti imJJressionantissimi risultati: nel quinqu,ennio 191()-1914 l a mortalità pe1· tuJ'.)ercolosi tra i cont.a.dini ft1 del 12. 79 ~~ ·delJa nio rtalità totale, e d ell 'll.98 ~{, t1'a. popolazione i1orn 001I1tad'ina· nel ' c111il1queni'...io 1916-19-20 la n1ortalit.à per tubereolosi si elevò al 17.61 ~b della mortalità to• tale t1~a i ·co1o:ni, e fino al 27.37 % tra gli a ltri. r\.. Doz:.a, comunelle collinoso, i)revaJ.81Ilterr1en te agri1c.olo, la m ortalità .p er tuJ:>ercolos'i, che n el qui11quenn i.o 1910-1914 fu del 12.36 % d·eilla m ortaldtà totale, nel succe1sis ivo qn i111q;uennio 1916-1920 fu del 13.33 %. A Conselice, c-0mune 1del p1ia110, la. n1ortalità pe1r tuberool osi fu semp1re più aJta tra. i contadini che tra i nojn contaiclini: infatti nel qt1i11CJl1ennio 1910-1914 morirono il 22.95 % della m ortalità totale p er titùJercolosi tra i contadifili, m entre tra i non corntadini tale p eroent11.ale fu del 16.2 %. Nel quinqu·ennio successivo si verificò un.a diminuzione ge11erale id i d ecessi per forme tubercolari; m a le cifre ci danno una • m .ortalità del 19. 7 ~~ di tubercolosi tra i coloni e dell'11 .5 % tra i non colo·n i; si ' 'erifi·ca cioè una assai più 101rte dimd.nt1zione sempre tra i non col oni ·cihe tra gli 1altri. Olir~n1odo d imostrati,re sono le cifre raccolte·'llel Comune di R egg io Emilia : esso è infatti • costituito· da ben 81.700 abita11ti, distribuiti 23 m ila circa in città, 58 mila nelle sue 27 ville. Compremde lm grandissimo i1un1eTo di cit1 1

1

le

809

\


810

(~t\NNO

IL POLICLI NICO

ta;dini, al'ti:giani, braccian.tri., benestanti, ed un altretta nto granqissimo numero di tipici contadini. Le riice.rehe furono oondotte s ui d·u e quinqu1einna 1910-1914 (tincluso) e 1916.-1921 (iincluso), avendo però evitato il 1918, che fu un anno troppo 1ricco idi eipidemde, sopPata.t to la inf\ue11zale, in cui perciò le cifre di mortalit~ doveva no necessaria.m ente risentire della pai:ticolare condizione contilJlgente. Considerai tra i morti p er tubercolosi, tt1tte Je varie forme nelle quali qu·esta ·m alattia si presenta; e. raccolsi cifre complessive, cio.è di t utti i morti del Comune di Reggio, anche se provienienti da 1altri Cio muni, pel'lchè internati nel Man:iioo1m io, 'O nell'Ospedale civile o in a ltri Istituti: trattandosi di cifre comparative belil ·si comp.r :ende com·e, .essendosi ·m antenute uguaLi le principali condizioni ·ambilentali nei due quinquenni, questo mio metodo di osservazicme non può soffri:r'e di inesattezze. Ed ecco.ne i risultati :

cessi Ripetendo anche qui le comparazioni della mortalità per tub.e rcolosi tra i m1aschi e le femmine, trovi·amo che nei c:onta.dimi, pur avend osi un aumento nei duie seSfs.i, esso è sempTe ma.gigi·o.r e nelle 1donne; 11 feniameno 0 p·p osto si verifi·oa tra .i non ·contadini. . .TABELLA I I. 1

J\.'l ort.al i ta PP r tubercol osi

Quinqi l ennio 1910-1914. .

T ota le . .

N . 5964 )) 252'2 N. 8486

1

1

T U BERCOLOSI.

Qtlin.q1t en11 i o 1910 -1914.

Non 1oontadin1i Co11tadini . . . . .

N.

))

597 176

-1'oiale . . :\".

773

Qi t i nquennio 1916-1921.

con tadini. Con tai lini . .

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t l7 188 300 240 1057 1160 ~2~9 2t95

1916-1921

I

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Ripo rtando ora a cento. le nostre cifre comp1essive si ha: nel quinquienni10 1910-1914 la mortalità par tube:rcolooi è del 9.90 % dall1a mo·r talità totale; nel quinquennio 1916-1921 i·esta su pe:r giù i,a: stessa •p oiahè infatti è del 9. 97 %. Le cifre divengono 1però interie.ssanti, facendo 1'3 co111parazi6>ni percentuali tra la mortalità per tuberco1o.si tna t contaid.ini e i non contadini : nel quinquennio 1910-1914 la mio rtalità per tub eTcolosi è del 7.58 % della ffiO'rtalità totale tr.a i colo·n i, mentre è 1del 10.88 % ti'la i non cotoni; nel qu.ilnq·uennio 1916-1921 sale tra i coloni aJ 12.09 %, e discende tra i non oolo ni al 9.07 %: le differenze sono abbastanza -evidenti! Il Comurie di Correggio, di 19.300 abjtanti (ultimo ·censimento) di cmi oltre la inet.à contadini, mi p.ermi·se di raccogliere 1e s·eg ltemti cifre ·: ~10RTALlTÀ 1 ' 0TALE.

. N. 540 •

~

·-s o

Quinquenni o

Nel tSB·condo qutnq:uenio si haillI1o 1dunque 680 morti in più del quinquennio 1910-1914 rappresentati da 479 non contadini, ·e 201 contadini. Il fatto trova parziale spiegaziorne, nel· l avere io oonsi1der:ato tra i non contadini i militari morti n eg1i Ospie.dali .m ilitari n·e l biennio1 1916-1917 ; resta p er ò sempre incontestabile una maggio re mo.rtru1ità t1•a i non contad:iini, ch e t ra i conta dini nel qu.i nquennio 1916-1921. PER

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'i l 105 317 280 1017 1128 2795 2093

1910-1914

N. 7806

MoRTALIT.~

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Q·u inquenni o

Qi1,1.nqueririi'o 1916-1921 •

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co11ta din i

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N. 5485 )) 2321

Totale . . Non c-0ntadini • Conta1dini . . . . . .

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l\Iortali t à totale

non

conta-

. .

25]

FASC.

vuti ad una magg·iore rnortalità tra i contadiini, che .ha;1mo peix111to n el ·secondo quinquennio ben 126 ind'ividui in più, me·n tve t,ra i non contadini si è verifica ta una diminuzione di 57 de-

1\tIORTALITÀ TOTALE.

Non contadini . . e.on tad illlli ... .

XXIX,

))

3-05

T otale . • N. 845 ltn a d iffer en za i11 più n el secondo Cfllinquennio di 72 mor ti per tl1ber colosi, evidentem ente cln-

Qui,nque1i 1i-io 1910-191 .L

Kon contad ini Contadini . . .

. . X.

~:5

))

726

Totale . . X. 172J


(A.SKO

XXIX,

FASC.

25]

SEZIONE PRATICA

QiLinquenriio 1916-1921 (esclt1so il 1918'l .

:\on cont8Jdini . . . . . • • Contadini . . . . . . . . .

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684

1

i\10RTALITÀ PER TUBERCOLOSI. Qu1'nquennio 1910-1914.

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.>lon contadini Contadini • •

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89

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48

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'f ot..ale .

Riportando a cento le cifr e della mo,r talità per tu·bercolosi ri spetto alla m ortalità totale nel Comune di Cor1yegyio ,si ha: ' Nel quinq11enpio 1910-1914 11a moi"talità complessiva per tubercolosi è del 7.99,% della mort~lità .total e ; n el quinquennio successivo si eleva al 9.66 %; l'a umento pur non essenrlo . grandissimo è sem1)re notevo1e! Compar·anc1o 1a morrta;1ità pBrcentuale da tube.rcolo1si tr.a contadini e non coin tàèlini, rtspetto a lla totale si 1ha: nel quinq1u ennio 1910-1914 muoiono di tubercolosi il 6.61 % tra i contadini; n·el qillnquenniÒ 1916-1921 tale mOO'talità sal e sempr.e n ei contaidini al 10.23 %; tria i non co·ntad ini si verifica pure un aumento, ma assai più m odesto .: infatti n el quinquoonio 1910-14. si trova u11a mortalità per tube.rco.Losi dell'8.94 lJer cento sulla totale, mentre n el 1916-1921 ess.a è 1deù 9.21 %. A•. Guastalla., comune di circa 13,0.00 abitanti, di ct1i l a rr1età cer t.amente co.n tadinia, h o raccolto le segt1en ti cifr e : 1

Totale . . N. 1520 Si coostata rma dif:OOrenza di 201 decessi in meno del quinquenn~o u,l timo rispetto a ·JUeJlo 1910-1914, sopratutto dovuti alla dimi1111ita mortalità Dl'la i non contadini. Inoltre si d·eve osBervare che men tre nel 2° quinquennio si è constatata una 111otevo1e diminuzione di mo1rti contadini Il13Jschi, si è invece osservato un aumento cons.iderevole nella mortalità tma Je contadine; tra i non contia1dini qu,e sta differenza no11 è stata notata.

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811

N . 137

Qui1i q1teri1iio 1916-1921 (escluso il 191 ). N-011 conta ùini . . N . 77 • • Contadini . . . . . » 7D

l\1oRTALlTÀ TOTALE.

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Q i1,ir1,qiteri1iio 1910-191-1. 1

>; 0111 contadini

Totale • • N. 147 ...:i constata. una diffeiren~a in più ·di 10 decessi nel 2<> q11inquennio, esclusiva.m.e nte dovuta all,aumentata m.ortalità per tube:ricoli0si tra i contadù1i, che ebbero infatti 22 mOO'ti in più nel quinquennio ultimo, rispetto a l precedente, menti~ nei non contadini si verifioa:non o 12 decessi meno nel l'ultimo quinquennio. Anch.e a Correggio si ripete il fenomeno della maggiore moirtaJ.ità. tra l e 1do1n ne per tubercolosi, e sopratt1tto delle donne contadine, come risult!l dalla TABELLA III. 1

1er li:

Mortalità -per t ubercolosi

tu· ile on

~iortalità

totale

N. ))

Contad i11i . . . . . . . . .. .

61 1~

518

N. 1132

Totale . Q uìnqu erinio 1916-1921. ~011

oontadini Con tadini . . . . . . .

N. ))

546 488

·rotal e

Si 11a ui1a differenza di 88 d ecessi meno n ell'ulti1no qui11q:t1ennio, dovuto ad una ridt1zione nella morta lità tanto nei contadi1nii cl1e nei no11 contadini. A Gl1astalla si Yel' itì.ca ancl1e il fatto, altro·ve i1on constatato, di ltna c1iminuzione della. m oirtalità totale nelle donne oonta dine, n ell't1ltim o quinqu e1nnio r ispetto .a. q11eJlo 1D10-1914. 1

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~IORTALITÀ PER TtJBERCOLOSI.

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Quin,qucn1iio 1910-1911·.

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Non contadini . . Cont.aclin i . . . . .

. N. 8G ))

1'ot.al e <,Juinqu e11nio 1910-1914

18

:::o 45 44 •

22

48

o 298

507 399

.

C2u inquennio

1016-1921

3

38

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Qiti1iq11en.n.io 1916-1921 • • No11 oo,n tadini • • • • • . . Co111ta <l i11i . • . . •

42

N . 128

N.

G2

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6~

41 313 301 413 3i6

1'otale . . N. 12 i


J L POLICLINICO •

Kel Cornune di Guas talla la tubercolosi • è ù un{1u e leggermente dimi11uita: 1)erò il fe;non1e ~ no de.I la diffu·sione ·di questa inalattia tra i contaidi11i ha qui 1anc·o:r;a la 1S11a documentazione : infatti n el quinquennio 1916-1921 s i l1anno tr a i contadini 20 ·decessi in più del quinqt1ennio precedent e; mentre 24 decessii in meno si ver ifiaano tra i no,n contadini. Se p ro i ci riportiam.o a cifre centesimali comparatiVie tra la r11orta.lità tota le e mortalità }Jer tubercolosi, a ll or a i:;i h a nno q11este cifr~ a ssai importanti; nJe1nt1·e i1el quinq11ennio 1910-1914 su 100 clecesRi si 11a nno 11.30 n1orti per tubercolosi, n el tp1i11que11nio successivo tale cifra percentuale l.' dell'll.65, cioè 1J1on varia, perchè con l1na d i1ni11t1zio11e di morti fJ er tubercolosi, coincido a11cl1 e u11 11otevole abbassam·énto n ella cifra <lri decessi iri toto . Se compariamo inoltre la. i10rcentuale dei contadini morti tt1bercolosi, i11 l'al)JJorto a tutti i loro morti a nche })er altre 1n[1.latttie, si h a : nel quinquennio 1910-1914 J1111oi o110 di tubercolosi 1'8.08 %, mentre questa cifra s.a,le all'l1.97 % nel quiin1quennio s uccessivo. 1,ra i non contadini l.e cifre percentuali corri SJ)OI} clenti sono invece queste: 14.01 % nel q ujnquennio 1910-1914, e 11.35 % nel quinque111r1io s uccessivo. Passando a oonsti.de,r"are i due picco1li Con1uni cl el Reggiano, nei quali abbia1110 l)Ott1to indag·a1·e p ossiamo concludere : -~ Bagnolo in Piano la m .ortaJità complessiva pe1· tubeTco!l.osi ohe nel quinqt1enmio 1910-1914 fu di 27 1decessi, si elevò a 40 nel c1uinq.uennio 1916-1921 avenidosi- un a.u m ento1 di 10 decessi ' tra i co11ta_d ini, e di soli 3 tra i non contadini. Ti iJnor t.ain1dl01ci a cifr·e -centeis im,aJi le differenze • .•0110 an·che p.i ù .evidei1ti; nel qt1inquennio 1B10-1914 la morta lità per tuberc.01l1os.i tJra i co.n tadini è del ·7.80 % deiLLa to·t al.e; nel 191G-1921 5 ale al 13.37 'J~ ; tra i non contadini muoi~:»110 (l i t11bercolosi il 7.29 % nel quimquennio p-rimo e 9. 24 % nel q·uinquem1iJo seooin do: un aumento ccme si ved~ ,a ssai p ·i ù mo-desto 1d1 quello· verificato tra i conit adini! ,..\. Bibbiano, piccolo Comune sull·e colline reggiane, la morrtalità p.er tubercolosi ha segnato 11e1 quinquennio 1916-1921 un.a sensibi1e dimiltuzione ; infatti da 54 decessi a vuti nel quinc1ue11nio 1g10-1914 scese·v o a 49 nel quinquennio su ccessivo·; e d anche la mortalità tot.a.le ris.entì un ev id-en te miglioi:raniento, in quru1to s·1 ebbero i1el 1° q11inquennio 54.:6 morti, n1en tre nel 2° fni-01110 solo 426, con lc'l notevole diffe1re11za <.li 120 (lecef'si in meno. Però il co11statato mi0·lio1 a1nento fu so lo a beneficio cl ei non cuata .::tlini, i11e·11tre le classi coloniche mantennero

.

su per g iù le tesse cifre cli inortalità totale. ed €1eYaro·110 quelle i)er tubercolo i. Infa tti: ::.\IORTALITÀ TOTALE.

Quinquennio 1910-1914.

No11 co .1tadini c ,ontadj11i . . . . .

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T otale .

N . .J iu

Q lli'11,q u,e1i1i i o 1916-19.21. Non . e011) ta cl i·n i • • • N . 20.3 • eo,n t.a,d,~ ni . . . . • • - )) :?2.3

'fata l e . - N. 'r , PER T L-BERCOLOSI. _,_QflTALITA

42G

Qu ~nque11nio 1910-1914·. ~on

conta dini Coni.ad ini . .

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Totale

N.

Quin qitenriio 1916-1921. Nion eon ta di.ni . • Contadini . • • 'f etale

N. ·35 )) 19 ,.

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Da queste cif·1·e ve-ngo no· cihia.r e 1€ concl11-..io11 i g'ià tratte ; le cléLSSi colonicl1e 11anno avuto r>e r tubercolosi u11 i1uJnero di morti n0n ~olo ·r11ag·g iore n iel secondo quinqu1ennio del primo. m.a hanno superato 1a cifra id ei I10!Il co.n tad'ini. NatUTalmente l e cif.1 e p·ercentuali ·sono anch~ pii1 dimostratjve; 11el q11inquennio 1910-1914. mori rono p er tubercolosj 1'11.36 % della i1101talit ~.. totale tra i u :on contadini, e scese tale ciifra a l 9.85 % neJ q,u 1nquen.ni·o sruooe&siv.o·; t~a i contadini si ebbe invece 1'8.02 % nel quinq11ennio 1910-19'14, e il 13 ?lo nel quinq.a ennio1 ooccessivo! 1

(e ori ti nit a ).

1

18 • Importante pubblteazlone ! Prof. A.CIAMPOLINI Docente di ~!edicina Legale degli Infort uni sul lavoi·o

LA TR~ÙMATOLOGIA DEL LAVORO NEI RAPPORTI CON LA LEGGE ~ il pili moderno e completo libro di infortunistica. ~ un volume rlenso di osservazioni e di considerazioni, che metto . no alla portata di ogni m edico pratico le .complesse quis~ioni riguardanti i rapporti tra traumi e malattte e la. Ya lutaz1one delle inabilità. derivanti dagl : Infortuni sul lavoro. La importanza della nuova disciplina m edico-legale, cui ha dato notevole incremento la estensione d ella benefica Jeg~1-1 agli infortuni dei conta dini, rende questo libro indispensabile ad ogni m edico. . Volume in-16 di 1038 pagine; in com mercio L. 32.00 pn1 le spese di spedi~ion e postale ·e di imballaggio. P er gli abbonati al < Policlini co» sole L. 27.50 fran co di porto e ru 1·comandato.

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{ANNO

XXIX,

FASC.

25]

SEZI0?6; PRATICA

813

.

OSSERVAZIONI CLINICHI!. OSPEDALE CIVILE DI VENEZIA 1

Divisione Chirurgica III diretta dal Primario prof. G. Voco.

Un caso assai dimostrativo di gravidanza el:trauterina tubarica stabilitasi in salpinge affetta da infezjone gonoeoccica cronica (I), I>ott.

STEFANO

L USSANA, assistente.

Il caso eh.e riferisc& è interessante non per il iatto in sè stesso della gravidanza tubarica -che è r elativamente fre quente, ma perchè l'arresto della progressione dell'ovicino fecondato € la sua fissazione e sviluppo erano avvenuti in una salpinge cronicamente affetta da rnfezione gonococcica, dimostrando così ad evid enza quale sia stato nel éaso concreto il m ovente eziologico dell'ectopica inser zion·e ovl11are. È una donna maritata (2), di 26 a11ni, che

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è e;ntrata in Div. Chir. II! il 10 febbraio cor1·ente ?filllO. Ha avuto un parto regoJare quattr'ann1 fa. Un anno· fa •ha sofferto di salpingite gonococcica bilater ale, che si è risolta do.PO quasi tre mesi di cura. · Le mestruazioni seguirono regolarmente fino ali.ultima, avutasi verso la metà del dicembre u. s. In seguit o fu amenorToica fino al 22 genn a io quando accusò dolori al basso ventre e perdita di sangue d ai genitali. Curata a d omicilio, cessò presto l'emorragia lieve ed il dolore, e la salpinge destr a, grossa quanto un mandarino, si ridusse un po' dli volume, n la p lasciò il letto. · Il 10 febb1·aio, giorno del suo ingresso, venne ()Ol ta nelle primie ore del pomenge:io da a,cuto, i·epent1no dolore al lato tlestro del hassio veni re, seguito su.bito da deliquio e vomito. P er questa acuta sintoonatologia venne fatta rico·v erare d'urgenza nena nostra Divjsione. ~ entrata in condizioni generali aLquanto risollevate dalla brusca crisi so fferta. Temperatura 36°.5. Polso sostenuto di 96 battute, 2-0 l'espiri, non p iù vomito,, mai singhiozzo. L 'addome era cotntratto in forte difesa m11scolare, spontaneamente. dolente a i quadranti inferiori; il respiro prevalentemente toracico. L'aia epatica e splenica erano noirmali, non vi era disten sione meteorica dell'intestino, non presenza di versamento libero endo·p eritoneale. P a lpando tl basso· ventre. s i avvertiva in <orri·spondenza della fos~ a ilia ca destra una. intumescenza assai dolente, immobile, a limiti poco netti, delle dimensioni di un gro·s so, arancio, di media consistenza, addo ssata e coniMsa sulla linea me·diana ·Ool fondo dell'utero che era alquanto spostato a sini'Str·a ed ingrossato cosi da sporgere u n poco dal pube. 1

1

1

1

(1) Comunicazion.e fatta all'Adunanza scien-

tifica del 30 aprile 1922 nell'Osp·edale Civile di Ven-ezia. (2) S. Ade le, n. 1288 d ella cedola di accetta.zione~

Alla fossa iliaca sinistra si palpava pure una tll!Ilescenza. ovoid,ale, allungata obliquam ente in sede tl1 annessi delle dimensioni di un piccolo uovo, quasi ~obqle pure dolente alla pressiorre, a limiti rpiù precisi dell'altra e di maggior consistenza. La percussione su tali zo·n e di resistenz:~ bilaterali dava suono quasi ottuso abbastanza bene circoscritto. N o·n v'er.a perdita ematica dai genttali L'esiploraz1one digitoi-vagtnale faceva rilevare i!l. fo:rnice posteriore promin.ente in basso il Do11glas ripieno, disteso da una resistenza ~ol­ liccia, quale si ha n·ell'ematocele retrouterino di Nélaton; la cervice ed il corpo1 uterino alquarnto rammollito, ingrandito, dislocato in a lte> ed in a vanti, avvolto a l suo lato destro "' dalla tumefazione suddescritta palpata attraverso la parete a ddominale. Raccolti i sintomi prin•ipali: 1° pregrP.ssa ova1·osalping:-ite gcnococ:..; ica; · 2° amenorrea da ci rca 8 settim.a n e, interrotta da emor1a gia transitoria e. liev,e verificatasi in 5a settimana con dolori e tume·f azione della tuba di destra; 3° dolore acuto repentin-0 insorto pocì1'3 ore pirima in s,ede di annesiSi. di de·stra, ·con fenomeni generali riflessi e p·e1itonismo; 4° i rilievi precisi dell'esame obbiettivo, ch e non starò a ripetere. . Venne formuJata diagnosi di rottura di gra"danza tubarica destra in secondo mese, stabilitasi in salpinge lesa da pregresso. processo gonococcico, attualmer1te riacutizzato n egli annessi di sinistra. C<»nsiderate le condizioni generali buone della p., ìl polso valido, la mancanza di emoperitoneo libero, l'assenza insomma di sintomi di anemia acuta per il p·ersistere dell 'em·o rragia interna, anzi l'indizio· dell 'i.niziale processo di coagulazione dello st ravaso, si giudicò d'i po.. ter ritardare impunemente l 'intervento chirurgiie-0 e si applicò vesci.c a di ghia·c·cio sul ventre d·ella p. L'op.erazione venne. eis eguita fl mattinQ s11ecessivo dal Primarto prof. Velo, da me assistito. . · La p ., che aveva passato una notte trar1q11illa senza la ricomparsa di alcun fen omenu inqw et.ante, venne laparotomizzata. Si trovò vol11mino.so emat-0ma coagulato retro-latero uterino destro, da rottura di gravidanza tuba1 ica istmica destra, in salpinge retro.flessa e fissata n el Dou glas da aderenze di vecchia data. Limitavano anteriormen.t e e superiormente il f0colaio emorragico aderenze fibrinose recenti tra il fondo d·ell'utero, spostato a sinistra, l'intestino tenue e l'em a tocele pe1itubarico (ct ·me Saenger ha battezzato la condizione anatomi·ca determinata dall'ispessimento dei coaguli concentricam,e11te alla tuba gravida rotta, avven11to in conse.g uenza delle accenna te ader enze) . Posteri-ormente invece esistevano aderenze -0rganizzate, ma n on anti ch e, fra le pareti della sacca , la faccia posteriore d ell'uteTo e q11ella a nteriore del sigma r etto, st a bilitesi probabilmente · quan do circa una ventina di r 1nr ni prima la p. aveva accusato dolore forte al basso ventre e perdite sa,nguigne dai genjtnl . f 1 t-

..


814

IL POLICLINICO

ti che a mio modo di ved'e re debbono esse1\; inter1)retati come l'espressio11e della prima emorragia verificatasi nell'interno. d·ella sacca tubarica, senza rottura della stessa, n1a con scarico invece attraverso la cav·i ti, uterirnia. Emorragia che, ripetutasi jl dì prima aveva determinata la brusca, eccessiva distensione delle assottigliate paràti della salpinge gravida, e la sua consegt1e.n te rottura. La b·r eccia ·d i rottura el'a })ilC'C·O·l a e rivolta v·erso il Douglas, (:]1e era ampiainente disteso da un ammasso· di sangue coia gulato. L'ovaio e la tuba di si11istra., adidossa.t ., e pa.rzi.almente aderenti alla fossa iliaca interna, erano ingrossati ed· infia1nmat.i. Liberate 1e a·derenze) vennei sollevato l'e.1r1atocele peritubarico enucleandolo dal Doug'las, che fu VllOtato dalla massa di co·aguli, e si procedette all'asportazione della sacca praticando l'ovaro-salpinge.cton1ia destra. A sinistra pu1~e, ·data la riacutizzazione ftogisti-ca degli annessi, si eseguì l'ovaro~sa1p·ingec­ tomia. L ' utero invece venne conserva.te. L'atto. operativo fu com.p letato da raschiamento delle de•p osiziro ni fibrinose nel D-0iugJas, detersioi!i·e della cav ità, zaifo alla Miiekulicz e sutura p.arziale a stra ti della parete faceooo sporgeTe hl ·drenaggio. L'esistenza della gr:av·i danza tuba·ri~a ci ve·n ne poi confermata dall'esamer isto'lo,g ico del•l a sacca aspoir tata. IL decorso postoper·ato·r io fu regolarissimo, la cavità lasciata dallo za.ffo andò rapi.dame.n te colmandosi, e lfl. p" lasciò l 'osped·ale il 26 marz-0, dopo cioè 42 2'iorni dall 'intervento, in ottime condizioni, averuio anzi avuto un regolare flusso mestTuale. 1

No111 vo.g lio entrare in discussioni sulla questione ancor imprecisata e dibattuta delle anoma.lie tubariche capaci d'i disturbare il regolare m eccanismo di progressione dell'ovulo, cag·ionandone l'ann]dazio·n e extnauterina. Riic orderr ò solo sommariarnente le induzioni causali con ~·e qt1ali si vo01Je srpiegare il fenomeno: 1° I processi i1'1fiammatori d el peritoneo pelvico che, per le aderenze e briglie che produ~ono, possono cagionare inflessioni e s trozza1nenti del lun1e tubari co sorpassabili dai mi-· croscopi·c i n emas1)errni coi loro energici rr1ovim .e11ti di translazione, 1na n o11 dall1ovicin o feco11dato, in co·n fror1to Yolumi11oso, cl1e vi r esta barri ea t o. 20 La perdita delle c. 0 lia vibratili degli epiteli delle trombe, la tumefazione de.tll'endosalpi1lge, la sinfisi di pieg·he d.ella stessa, le proliiferazioni g·1and·olari in .g·rembo .alla muscolaTe, con formazione di ca vjtà O· diverti coli a fondo cieco, consegue11ti a processi inrfiamn1tori gono1~roici O d 'alt1~a natura, diYeà1Uti cronici. L 'ovicino no11 più spinto clal movimento vibratile delle ci.g l ia s'arresta o può incappar.e n elle anfrattuosità suddette.

[ANNO

XXIX,

FASC.

2.5J

3° L'ipoplasia congenita delle salpingi, el1e. arrestate nello sviluppo ad uno stadio ft>taleod infantile (come si è osservato avvetDi1·e al pari dell'uteiro), conservano le numerose inflessioni to1i.uose .p roprie di quello stadi-0 mo. ' -vente ez.io logioo iposto ·i n evid·enza d.agli studi di W. A. Freund., . 4° L'influenza che commozioni ps.icl1iche,. od orgaJsmi sesisuan.i nei giorni s·u ccessiv i al concepimento, pos,somo aver:e nel determinare·crampi e movim,enti antiperiistaltici de·lla n1u-sco·l atura delle tube con conseguente ostacol() .alla migrazione dell'ovulo nella .cavità uterina~ 5° La possibi·l1e migrazione dell'ovulo, do•pe> l ::t. deiscenza dal suo follicolo, attraverso l a cavità addomi11a le, dimostrata da Sippel, il quale osservò casi di gravida'Ilza tuba1ica in cui il corpo luteo si trova.va nell'ovaia del lato opposto alla salpinge col(pita. L'ovulo nel lu11go cammino fatto progredisce tanto nel suo. sviluppo da l'iuscire tropipo volumin05o pe"!' poter avanzare attrav·erso ile pieghe dello stretto ll1me tubarico e diviene troppo pesa11te per poter essere spinto dalle ciglia. Cor11'è evidente, ogdbna singolarm~nte di tali spiegazioni può calzare in casi singoli, ma . nessuna si adatta a tutti come l'o1~se1~azio11 e. clinica fatta durante gl'interventi operativi, coadiuvata dagli esami anatomici, 11a dimos trato. Nel caso ipartiicolare la donna aveva avuto· quattr'a.nini prima una gravi~danza normale, aveva po1 sofferto di salpingite gonococcica bi-· laterale durata a;lcuni mesi, con quali reli-· qi1ati anatomici d~elle sue tube è facile imma-. g·inare, ·e ce- ne informarono all''atto operati,·o le adereiniZe di vecchia data che man tenevano· la. salpinge destra, gravjda, retroflessa e fissa-ta nel Douglas. L'ovicino fecondato ha trovato evidentemente in questo caso due condizioni anato.m iche,. conseguenti alla p·r egressa affezione gonococcica della tuba, che si orpponevano alla sua iroo:male progressione verso la cavità uterina: 1° le adierenze p8'I'itoneali suddette che retroflettevano la salpinge verso il Dot1glas strozzandola nel suo lu1ne. .. 2° La perdita delle ciglia vibratili da parte d·ell'epitelio della tromba stessa, oltre all 'ispessimento della sottomucosa che ne strozzava il lum·e. Dilfatti, l'esame i·stologico della tuba destra fece rile·vare una parete asisottig·l iata, p e1·eorsa da vasi assai numerosi; scarse villosità della 1riucosa residuate qua e l à; disse1ni11io di grosse cellule sinciziali sulla superficie i'Ilterna; mentre l'esame della tuba sinistra, cl1e del 1

1


~.

(ANNO XXIX, FASC. Z5]

e

processo gonococcico conservava nelle sue pareti, non alterate dall'installarsi della g1avida,nza, gli esiti presumibilmente simili .. a quelli presentati dalla salpinge destra al momento della fe condazion•e d ell'ovulo, metteva in ev idenza l 'ispessimento della sua parete specialmente a cari1co d1el teS1Suto fibrois o tpe.rp.J:1stico che cireondava e strozzava la mucosa co11 infiltrazioni di leucociti .po·l imorfo e rotondo cellulari nelle i11m1ediate a,d i.ace·n ze d·e ll'epitelio. Il r·eperto di tali esami istologici non ha fatto che convalidare i11 questo ca&o il nesso ezi·ologi·co fra ,gli esiti de·lla p.regress~ saìp·i ngite gonococcica e la sopravvenuta gravidanza tubarica, ciò che già il concetto diagnostico aveva prospettato·, e la constatazione all atto opera ti vo 11a posto in .evidenza. Venezja, a prile 1922.

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SEZION!!:

PRATI CA

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A me è accaduto di dove.r interv eni1~e in d l1e donn·e gravide rispettivamente al sesto .e al secondo m ese per asportare con una miomectomia semplice e .miomoenucleazione in un caso e con una miomectomia semplice nell'altro dei fibromi che per le alterazÌ'9ni degenerative subite avevano già deterrr1inato fatti preoccu-· panti di irritazione peritoneale. Desidero ricordarli non solo per il risultato ottimo dell'intervento ancl1e in rapporto alla normale prosecuzione della gravidanza, ma anche p e r alcune considerazioni anatomo-patologich~ e ' clinicl1e.

CASO 1. - 1\1:. Teresa, di a11ni 33, di Capalbio, entra in ospedale il 12 aprile 1915. Il padre è morto di polmonite: la m adre è vivente e sana. Ha una sola sorella maggiore di lei per età, m a ritata e sana: ha av11to la prima m estruazione a tredici anni : le successive semBIBLIOGR.L\.FI.~ ·CON.SULT.L\.TA. pre regolari per tempo ma se111pre abbOOlldanti ed abbonda ntissime negli ultimi anni. Si è maGoEBEN. Beitr. z. Anat. u . Aetiologie d. Grav. ritata tre anni fa ad uomo sano m a non ha tubaria. (Arch. f. Gyn., 55). aV11to mai gravidanze prima dell'attuale. CirFREUND Vl . .L\.. Ue ber d. Indie. z. operat . Beh. ca un anno fa, im·p l'essionata dall'eccessivo d. erkra1ikte1i Tub e11. (Volk. Sammlung K'liin. prolungarsi e dall'abbondanza delle n1estruaVortr., 3~). . · zioni venne a farsi visitare da m e e ricordo LAU RO. contrib . a ll'et. e cura chir. de ll' eniatodi aver constatato un tumore ipogastrico sfecele l'etrouterino, Co1itrib. all' et. e cura chir. rico, assai mobile, in connessione evidente coldell'em atocele retrouterin o. (Atti R. 1\ cc. 1'utero e che a me fece l 'impressione di un fiMed. Chir. Napoli, 1895). br oma sottosieroso peduncolato di questo orP ESTALozzA . .Sull'e tiol. della gravid. extraut. gano. La consigliai di r estare in Ospedale p er (Ace. Med. Fis. Fi:orent .~ 1900). le ulteriori indagini diagnostiche e, se de] PETERsEN. Studien ilber die Pathogenese d . Tucaso, per la cura chirurgica. Non ·volle saperbenschwanger sch aft tl. die tub are Eiei1ibet11c e se n e ritornò a casa. tung. ri86. H QJPenhagen , 1900) . Da sei mesi è amenorroica eai h a disturb1 RONCAGLIA. Sttll' etiol. della gravid. tubarica, caratteristici di gravidanza. :E: stata sempre 1902. discretamente bene fi•n o a cinque g·iorni fa da SAENGER. U eber sol·i tare Hamatocel eri und deche sono incominciati dolori vivissimi all'iporen Organisation. (Verh. de u tsch. Ges f. gastrio, che si sono diff11si a t11tto l'addome, il Gyn. 5, 1893). quale è divenuto sensibilmente meteorico. Ha SIPPEL. rJ eber ailssere U eberwanderung d. avuti. conati di vomito e da due giorni è comEies, deciduale R eaktion der Tub e u . Tubenparso un rialzo f.ebbrile oscillante .fra i 37°.5 e sc liwangerschaft. (Ctbl. g. Gyn., 1901). 38°. Ha emesso gas dall'alvo ma non feci. THETTENERO. D ell a gra v. tubarica. (Tesi di lib. L'ammalata, che si ·presen ta in condizioni docenza. Ttp. Prosper ini, Padova, 18971. g·enerali soddisfacenti, non presenta 111111lla di HELLENDALL. A sign of exlrq,uterine pregnancy. anormale a carico dell'appara to circolatorio (l\1ed. Revie\·v, gennaio 1922). e respiratorio. Le urine sono di quantità, d1 MORANDI. Sopra un caso iriteressante di graviapparenza e di composizione normali. danza ext1·auter ina tubarica a.l quinto niese. L'addome è a11mentato di volume sopratutto (11 Po1li,ctinico, Sezione Pratica, fase. 15, 1922). per la presenza d~ due tumefazioni chè ap...,..-,-.T··--paiono separate fra loro d a un solco. La inferiore sorpassa app ena .la linea ombellicale traAlc\1ne considerazioni sversa: è di superfic ie· regolare· e di. consistenza mo1le; la sovrastante raggiunge l'ipocondrio di su due miomectomie in utero gravido. destra, ha il volume della testa di uri feto a Prof. dott. LUCA FIORAVANTI termine, forma rotondeggiante, superficie regolare, consistenza fibrosa ~d è discretamente Chirurgo primario d ell'Ospedale di Orbetello. mobile sopratutto in senso laterale. La palpa.. zione profonda esercitata su di essa suscita Nei casi cli fibroma o di fibron1i d·ell'utero dolore vivissimo mentre la tumefazione infe· complicanti la gravidanza non si deve ammetè poco seinsibil·e alla pressio11e. L' ascoltere l'intervento chirurgico come regola asso- .. riore tazione su di questa permette di rilevare il luta: ma non se ne deve prorogare di un solo doppio battito fetale ed ai s11oi lati il soffio gior110 l'attuazione ogni volta che if!sorgano u terino. I genitali esterni sono di nullipara e sono s intomi ta li da rlenotare la presenza di comevidenti i caratteri gravidici. L'esplorazione plica nze capaci di compromettere la vita della vaginale, oltrechè il r ammollimento del collo madre. uterino, permette di identificare nell'utero gra•


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IL POLICLINICO

vi do la tumef azio;ne i po-gastrica, ossia l'inferiore delle due apprezzate all'esame esterno. Permette anche'" di rilevare la connessione dell'utero gravi do colla ~ume'f aziorie superiore per la trasmissione a quello dei movimentj impressi a questa. Colla diagn()ji di probabile torsione di pe· . cl-nncolo di un fibroma sottosieroso in utero gravi do mi de.ci do per l'intervento che viene senz'altro accettato. Previa anestesia lombare · novocainica pratico la laparotomia mediana sottombellical·e e trovo il turno.re coperto da scarse aderenze omentali ed intestinali facil inente distaccabili. Appare connesso mediante urr.. pedl,lncolo breve e largo con il fondo del· l'utero gravido sulla cui faccia anteriore noto un altro fibroma sottosieroso sessile del vo· lume di un uovo di piccione. Dopo applicato un Klemmer escido il fibroma peduncolato in vicinanza dell'utero, sostituisco alla pinza qualche allacciatura ed eseguo sulla ferita uterina corrispondente al punto di inserzione del fibroma d"t1e pianti di sutura, uno sieromuscolare e uno siero-sieroso. Mediante incisione ellittica escido poi senza difficoltà il fibroma sessile della parete anteriore dell'utero. La emorragia assai moderata determinata . dall'escissione viene dominata con la sutura, quindi, dopq a ccurata toilette della cavità peritoneale, completo l'operazione colla chiusura a tre strati delle pareti addominali. Il decorso post-operatorio fu ottimo e nulla venn:e a turbare la normale prosecuzione oolla -gravidanza. 11 fibromioma peduncolato asportato aveva il · peso di 920 grammi. Sezionato a tutto spes' sor e presenta nelle sue parti periferiche una apparenza nettamente fibro-miomatosa men. tre nel centro appare una zona di rammolli· m•ento necrotico rappresentato da una · cavità irr,e golare r a cchiudente un liquido rossiccio torbido con brandcelli. di tessuto necrotico. L'esame batteriologico di esso risulta negativo. Il tumore sessile asportato dalla faccia anteriore dell'utero ha i caratteri tipici di un fi. bro-mioma. 4

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II. - S. Giulia, di anni 34, dell'Isola del Giglio, entra in ospedale il 10 agosto 1921. NQn ha nulla di notevole nei precedenti ereditari. ì\1estruata a 15 anni ha avuto sempre mestruazioni piuttosto frequenti per tempo e abbondanti per q11antità. Maritata a 31 anno ad u~mo sano non ha avuto fino ad oggi che un aborto. Ness11na ma1attia d.egna di nota. Da due m esi è amenorroica ed accusa qual.. che fenomeno simpatico di gravidanza. Una settimana fa p r ecedu to d a violenti dolori ipogastrici a tipo colico ebbe U'Ill leggero stillicidio di sangue dalla vagina accompagnato da stimolo frequente alla minzione. Fu visitata da un medico che, ritenendo trattarsi di minaccia di aborto, consigliò riposo a letto ed applicazioni l ocali di ghiaccio. Tutto si calmò in po·ch e ore r esidua.ndo solo una sensibilità dolorific a alla pressiorne alla rcegione ipogastrica ed iliaca di destra. Due giorni fa però è tornato i) dolore nella stessa sede e con gli identici caratteri, il ventre si è fatto tumido, la minzione difficilissima e la temperatura ha raggiunto ì 38°. ! . .'ammalata impressionata dal riCASO

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petersi di 1uesti fatti ha deciso di ricoverare nell'ospedale. Al momento del suo ingresso la temperatura è a 37° e le pulsazioni 96 : le condizioni generali soddisfacenti. Si lamenta di un do.. lo re diffuso all'addome che si accentua alla pressione, la quale è addirittura intollerabile nella regione ipogastrica ed iliaca destra. L'addome è uniformemente meteorico e la palpazione nella regione iliaca destra la:scia apprezzare U'Ila tumefazione della grossezza di un pugno, di consistenza elastica, di superficie liscia e poco mobile. L'esplorazione vaginale è · dolorosa e permette di constatare la connessione della tumefazione coll'uterb, che è vol11minoso, molle e deviato verso sinistra. Il suo collo è rammollito. Ho il sospetto diagnostico di un ematocele consecutivo ad aborto tubarico destro e consi glio l'operazione, che viene accettata. Previa anestesia lombare novocainica ese· guo la laparotomia mediana sotto-ombellicale e scopro l'utero di aspetto gravidiico alla cui faccia antera-laterale destra è congiunto, mediante un breve peduncolo, un tumore coi caratteri di un fibroma, di colorito violaceo e co· perto di false membrane fibrinose. Eseguo la sua asportazione e suturo con du.e piani, sieromuscolare e siero-sieroso, la ferita prodottasi sull'utero. Dopo un'accurata toilette della ca.. vità peritoneale e dopo un drenaggio alla Mi· kulicz suturo parzialmente a tre piani le pareti addominali. Il decorso si mantiene agitato nei primi due giorni per la persistenza .d i sirftomi di r ea· zione peritoneale, poi tutto si regolarizza e la feb»re scompare completamente. La gravidanza continua il suo corso e l'ammalata lascia l'ospedale guarita dopo 35 giorni. Il fibroma, che pesa 280 grammi, h a colorito violaceo ed in sezione in pochi punti conserva la struttura integrale del fibroma mentre nella quasi totalità presenta tutte le cara.tteristiche di una degenerazione necrotica più. o meno avanzata. In vicinanza del polo opposto a quello d'inserzione su~l'11tero si 11a un foco .. laio di vero disfacimento. L'esame batteriologico di questo prodotto riesce negativo . Nei tempi passati si aveva non solo riguardo ma paura di praticare qualsiasi 9.ntervento gin€cologico durante la gravidanza, })erchè si riteneva che la tolleranza dell'utero di fronte agli stimoli meccanici fosse assolutamente negativa. Ci siamo pers11asi che questa esage· rata eccitabilità era soltanto nell'immaginazione quando si son visti coronati da successo gl'interventi ginecologici più arditi ed impol'tanti come la ovariotomia e la miomectomia anche se praticata sul collo dell'utero che veniva designato per la zona di maggiore eccitabilità. Ed a poco a poco sulla base di una continuata esperienza pratica le idee si sono cambiate, invertite, ed al concetto dell'intolleranza dell'l1terQ gravido di fronte agl'interven ti chirurgici è subentrato quello dell 'ecces· siva, dell'esagerata tolleranza. A sua dimo· •


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SEZIQ)lE PRATICA

strazione e conferma si son andati via via ricordando casi di particolare interesse, come qu·elli di Em.m et (1901), Dowaes, West (1901), nei quali erano stati asportati rispettivamente 9, 11, 16 nodi mio1natosi, e quelli di Mackenro~j,, Vjder, Fries (1912}, Gottschalk (1913) in cui durante l'operazione era stata aperta la cavità uterina e messa a nudo la decidua, senza che la gravidanza si interrompesse. Sorgeva intanto e si acuiva rapi;damente la discussione sulle cal1se di questa particolare esag.erata tolleran2'a, e mentre Guicciardi cercava di considerarla come conseguenza dell'azione sedativa sull'eccitabilità uterina delJe tossi'Ile di origin·e oculare che i!ltossicano normalmente la donna gravida, Alfieri dimostrava il contrasto esistente tra questa teoria tossica e la quotidiana constata.zicne clinica t 'interruzioni abortive o premature di gravidanza ner effetto di intossicazioni varie sia· dj. origine batterica, che di origine chimica:, od an~he di origine schiettamente ovulare. A me pare che sia logico pénsare che in passato '3i sia. atii'ibuito agli stimoli meccanici quello che invece avrebbe dovuto attribuirsi ad altri elementi perturbatori acèompagnanti il traum:l operatorio e soprattutto alla sepsi, alle emorragie e ai dif·etti di tecnica. Infatti l'idea dell'intolleranza dell'utero gravido di fronte agli stimoli operatorii è andata dileguandosi ed j risultati in rapporto alla prosecuzione della gravidanza si sono resi sempre migliori via via che le norme della sepsi e della antisepsi si sono divulgate e perfezionafe .e via via che si è semplificata la tecnica operatoria. Che anche le miomectomie abbiano partecipato a questo miglioramento ne è prova evidente il · confronto tra le statistiche m·eno recenti, com.e quelle del Pestalozza (1890) che davano una mortalità delle ammalate pari al 27 % e di interruzione di gravidanza pari a~ 30 %, con quelle più recenti del Basso (1904), Olshausen (1907), Carst~n (1909), Troell tl910), Lauden, Fontaine (1914), che dàn110 una mortalità media materna di circa 1'8 % ·e di interrt1zione di grfl,vidanza del 20 % circa. Questi resultati sono • indubbiamente assai confortanti se si co,nS'idera che i oasi che oggi ·ven,g ono sottoposti a;d i·ntervento chirurgico sono ·ql1elli più complicati e pericolosi per la vita della madr.e. Il comportarsi diversamente intervenen,do isiistematicamente in gravi danza per la semplice constatazion.e di un fi·br-0ffil3) sar~bbe un. errore: .s tatistiche .autorevoli (Glarner, Pinard, Lindquist) dimostrano come una vigile e prudie.nte aspettativa, che non escluda la opportunità e la necessità dell'intervento in

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caso di determinate aomplicanze, dia una mortalità materna più bassa di quella che non dia l'intervento chirurgico ed una percentuale di mortalità f.etale e di interruzione di gravid·anza più bassa ·che non l'intervento chi·r urgico. La linea di condotta è semplice .e precisa: a ttesa vigile ed interve11to sollecito •s enza indecisioni e senza esitazioni al 1sopravvenire dei primi sintomi di determinate, pericolose complicanze della mad:r.e. Sia minaccianti la salute e. la vita . che si tratti di f en.o meni di ·compressione per par.te del fibroma sulla vescica, ·s ull'uretere o sul rietto, sia che 1si tratti d!i ~mar.ragie ripetute ed abbondanti o di sii1tpmi d'irritazione peritoneale, di dolbri violenti, di aumenoo rapido del tumore, ·di sintomi r iferibili .a s11e alterazioni deg·enerative, l'intervento 11a la sua indicazione netta e non si deve, senza incorrere i11 gravi responsabilità, procrastinare. In uno dei miei due casi in cui la diagnosi di fibror11a sotto-sieroso peduncolato era già .stata po.sta prima della gravidanza dovetti intervenire al sesto m ese di e&sa per l'insorigenza di sintomi di vivo risentimento peritoneale co11 dolori violenti e febbr~, sintomi che io misi in r appo,r to con t1na probabile torsione del peduncolo del fibroma. Nell'altr,o caso l'intervento fu ugualmente .suggerito da una sinto,m atologia di attiva reazione periton.eale accompagnata da febbre e la diag:oosi era s.tat.a di probabile ematoicele d·a abo.rto tubarico. In amìtedue i casi ii reperto· op.e ratorio e quello anatomopatologico stabiliro.no cl1e il quaidro c1inico il qual.e avieva; condotto all'intervento era stato provocato da avanzate alte1~azioni necr.01tiche di fibromi sottosierosi. Si è discusso molto sulla genesi di qt1eiste alterazio·n.i: io ritengo ch·e sp,e cialmente per i fibromi p,eduncolati siano in grandissi111a parte ·n i di citf·colo e in causa le diffiooltate condizi1@ quelle di nutrizione. ~nche quando .La necros i si marntiene asettica, come nei miei casi, esercita un'influenza diretta sia sulle condizioni loca li che su quelle generali. La dolorabilità varia nel grado e nel1e modalità d'ins101)genza, ma non manca mai: i·n qu,ei casi in cui compare improvvisamente e bruscamente, come nel mio secondo caso, contribuisce ad avvalorare il so1spetto di rottura di gravidanza tubarioa. Gli altri sintomi di risenti111ento peritoneale sono, è vero, qt1asi sempre n1eno accentuati nella necrosi asetti'ca che in ,q uella settica, ma eccezio. r1alroente 1sono assenti in modo completo .e non manca mai la febbr e (f·ebbre asettica di Lécen e) da attribuirsi a riasso rbimento di focol'ai emorragici e di prodotti tossici dei tessuti mortificati. Essa contrilbuisce a peggiorare le condi1

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zioni ge11erali aggravando lo stato di into1Ssicazione gr.a v·idica laten.t e. Nei casi in cui si g·iudichi opportuno l'intervento chiru.r gico le noistr.~ pref erenz.e debboino essere per la miomectomia, la quale, m·entr1~ tende a guarire radicalmente la d-0nna, rispetta la vita d.el feto e p~rmette colla conservazione dell' app.arato .genitale la possibilità di ulteri·oi1•i .co11ce-pim.e nti. Olshausen ha distinto la miomectomia ad·domina1e in miom.ectomia semplice corrispondente all'asportazione di t11meri 1sottosiero1s i peduncolati ed in rniomoenucleazi-0ne cor.rispQl11d.ente alla miomectomia di tumori sottosierosii 1s~ssili od inte·rstiziali. Le maggiori indica.zioni durante la gravidanza si l1anno per la miomecto1nia semplice, p erch è sooo i tumori sotto-sierosi peduncolati che .Più spesso ere.ano I.e indicazioni per l'i·n tervento e perrchè, ·Oome sosti·ene Alfieri, anch.e fibromi che prima della gravidanza potevano considerarsi per interstiziali, sotto la pressi one ecce.n trica d ell'uo·v o in via ·di .sviluppo ten.d ono a farsi strada verso la st1perficie peritoneale, cl. rendersi sottosierosi ·e i)edt1ncolati, favoriti in · <1uesta ·estrinsecaziO'Ile c1alla 11astosità del parenchima dell'ute·r o gravido ·e dallo stato· ed·ematoso d.el tu1nore is tesso. La tecnica della ·n1iom·e·ctomia semplic·ei, se i1on V'iene complicata da .e stese e valide aderenze intestinali od 0111entali, è assai più semplice di q11ella della miomoenu·cleazi.one, che rappl'esenta sempre lln'operaziomie tecnicamente delicata, indaginosa ed a11ch e più lJericolosa per le emorragie ~ per l'insorg·enza di pròcessi infettivi. l\1algrado questo, se si consultano le vecchie ·ed anche· le i1 ~centi .s tatistiche si vede che la mortalità, se non è superiore nella miomectomia sernplic~ (Olshausen, Thumin), è almeno· ugt1al.e (Le l\1aire, Guiociardi, Alfieri). Questo p1e rchè spesso 1 intervento per fibromi pedt1ncolat.i vie11e eseg·t1it-0 sotto la più grave n1inaccia di più gravi com1Jlicarnze come la nec:riosi asettica e settica, ·alLe qllali essi sono più predisposti <lei mbromi sessili. Nel mio primo caso oltr.e la miom·ectorriia semplice di un volun1inoso fibroma peduncolato del fondo dell'utero fu eseguita la enucleazione di 11n fibroma sottosieroso sessile, en11cleazio·n e r.esa faicile dallo stato di r·ammolli1nento gravidico del tessuto ut.erino: nel secondo caso fu eseguita senza difficoltà una m io1nectomia semplice. In ambedue i casi il r-esultato ftl otti1no anche in rapporto al1a normale 1)1 osecuzione della gra,ridanza. , -i son-0 però dei casi in cui siamo oostretti a cl abbandonare l a c11ra conservativa per ricorrere all'isterecto111 in, e senza accennare ad 1

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eventuali indicazioni pér !)arte dell't1tero stesso o degli annessi indicherò solo qt1elle riferibili al tumore e cioè la non asetticit-à. di esso se interstiziale o sotto-sieroso sessile e l'eccessivo assottigliamento delle pareti t1terine in conseguenza tlella sua asportazione. Per conclt1dere: a) Nei fipromi uterini complicanti la gra-

vidanza ma.i1t.errremo una vigile e prudente. attesa fin al prini.ò inizio di sintomi riferibili a complicanze capaci· di minacciare la ,rita della madre. b) C1onsider:~remo come ope1~a.zi.on·e di elezione La mtomectomia semplice o la miomo€nucleazione, le quali, se. eseguite con buO'Ila tecr1ica e sotto la rigorosa osservanza delle norme della sepsi e dell'a,ntisepsi, permettono collà conservazione dell'apparato genitale la regolare prosecuzione della graviclanza: riserveremo l a isterectomia a pocl1e e precise inclicazioni. BIBLIOGRAFIA. AI.FIERI. Ann. Ost. e Giin., 1916. CER.'1\TEZZI.•i\.nn. Ost. e Gin., 1917. DELE1'REz. La Ginecologia, 1911. GLARNER. I r1aug. Dess. Zt1rich, 1907. GUICCIARDI. La Ginecologia, 1004; A1111. o t. e Gin., 1907. IJ1NDQUIST. Hjg·ea, 1909. MERIEL. C.linique Chirurg'., 1916. MIRTO. Atti Società It. Os.t. e Gin., 1907. PES.TALOZZA. Trattato di Ostetricia, vol. II. 1>1NARD. Ann. de Gyn. et d'Obst., 1901. I nteressanti ssi ma pubblicazione!

AUGlJSTO

~IlJRRI.

Dei Mediei Futuri. .. Questo 111cido lavoro critico dell'insigne Nlaestro fu pubbli:eato nella nostra SEZIONE l\1EDICA del 1920 e per quanto, in separata brochure, ne fossero state stampate parecchie centinaia di copie, tuttavia le edizioni sia del Ntunero cl ella SEZIONE l\!!EDJCAr sia della (( BROCHllRE », si esaurirono rapidan1·e nte. Pressati da ni1merosissime ed incesianti insistenze, a.bbiamo ristampato la magnifica i11011ografia, e vi abbiamo potuto aggiungere un recente riuscitissimo ritratto d~ll,ill11stre uon10, in formato 15x19, stampato st1 carta patinata. un'elegante brochure, di 47 pagine, della stessa grandezza del «Policlinico i>: costa L. 8 , ma ai nostri abbonati viené spedita ller .. ole L. 6 .50, franca di porto. Inviare cartolina-'\"aglia al CaY. 1,u1G1 Pozzi · Vin Sistina, 14 - ROMA. È


' SEZlO~E PHATlC:\

NOTE E CONTRIBUTI. ISTITUTO DI PATOL. SPECIALE MEDICA DIMOSTRATIVA DELLA R. UNIVERSITÀ DI GENOVA diretto dal prof. P. E. LIVIERATO.

Sulla cura della polmonite crupale col metodo di Park. Dott. L . Gaoss1 e dott. A. RIVARA. Francis E. Park, nel Medical Record del 1921 ~n. 2), vantava ottimi risultati ottenuti nella -cura della pulmonite con un metodo « apparentemente specifico ». Egli sottoponeva gli ammalati ad iniezioni endovenose della seguente 'SOi uzione : Salicilato soda Fosfato solubile di ferro .:anagr. 1,30 Sciogli in siero fisiologico gr. 60, filtra, sterilizza ed aggiungi: Soluzione satura di creosoto di faggio in acqn a di calce cc. 1. lniettava da 3 a 5 cc. Nella ·m assima parte dei casi fu s ufficiente una sola iniezione per provocare la caduta della temperatura. Questa si ottenne costantemente negli amma lati cosi trattati in prima .giornata di malattia: a malattia già inoltrata (tranne nei casi gravissimi) ottenne guarigione rapida e senza complicanze. Giunse eccezionalmente a praticare quattro iniezioni. Di solito la temperatura cadeva dopo una o due iniezioni. L'A . raccomanda\ a ,di curare diure:Si e funzione intestinale; e dettava alcuni av, .el'ti1nenti co111u ni a tutte le iniezioni endovenose. Abbiamo voluto esperimentare tale metodo di cura. Non esse11do ricoverato in Clinica alcun pnel1monitico in prima giornata, abbiamo dovuto li!n1itare le nostre osservazioni all 'effetto della ct1ra suggerita da Park in periodi :più ir1oltrati. Gli ammalati sottoposti alre iniezioni endovenose si1ddette e tutti affetti da infezione diplococcica con pulmonite lobare, tranne uno affetto da broncopulmonite pseudolobare, fu· rono nove. Di questi tre giunsero in seconda gior11ata, quattro i-n terza, d11e in quinta. Fll fatta subito la prima endovenosa di 5 cc. Ci attenemmo strettamente alle dosi e tecnica prescritte da Park; e non trascurammo di provocare diuresi e tenere alvo libero. Ripetemmo Je iniezioni giornalmente protraendo la ct1ra fino a quattro g·iorni. Oltre alla ct1rva termi·ca, segt1immo attentamente il decors o della le:Sionc polmonare. Crediamo opportuno riponta1

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re qt1alche cenno storico pér ciascun ammalato: · 1: - C. . !1'·, ann~ 22, contadino. Diagnosi: inf~z~one d1plococc1ca, poln1onite lobo superiore s~n1stro. ~ntra. in Cl~nica in seconda giornata {11 .z:na~att1a. S1 praticano due iniezioni, una ogni g·1orno. Crisi in quinta giornata. 2: - P. ~1., anni 26, meccanico. Diagnosi: infezione d1p lococcica, l)Oln1onite lobare in1eriore destra. l\Iodico versamento cavità pleurica destra. Git1nge in seco'Il·da g·iornata di malattia . Si praticano cinqt1e iniezioni di cc. 5. Crisi in settima gior11ata. 3. - S. E., anni 26, seggiolaio. Diagnosi: infezione diplococcica, polmonite lobo inferiore sinistro. Versamento plel11'ico a sinistra. Entra in seconda giornata, si praticano tre iniezioni da 5 cc. Crisi in sesta giornata. 4. - P. R ., anni 18, brasatore. Diagnosi: infezione diplococcica, polmonite lobo superiore destro. In ottava giornata compare focolaio al lobo inferiore destro. Si praticano quattro iniezioni da 5 cc. Crisi in nona giornata. 5. - C. R., anni 26, fabbro. Diagnosi: infezione diplococcica, polmonite a focolai subentranti, versamento plet1rico destro. Entra in terza giornata:, si praticano quattro iniezioni da 5 cè. I fatti non accennano a risolversi in seg·uito alla cnra. La temperatura comincia a decrescere in nona giornata. Caduta per lisj in 15a giornata. 6. - B. V., a11ni 16, facchino. Diagnosi: infezione diplococcica, polmonite lobo inferiore sinistro. Entra in terza giornata. Si praticano quattro iniezioni. Crisi i11 nona giornata. 7. - P. A., anni 27, barcaiolo. Diagnosi: infezione diplococcica, polmonite lobo inferiore si· nistro. Entra i11 terza giornata. Si praticano tre iniezioni da 5 cc. In ql1intn. giornata compare focolaio al lobo inferiore destro e modico versamento a sinistra. Falsa crisi in settima giornata, crisi in ottava giornata. Lievj rialzi termici nei giorni st1ccessivi alla crisi, dovt1ti a l versamento. 8. - M. V., anni 29, n1acchinista. Diagnosi : infezione diplococcica, ])roncopolmonite pseudolobare. Entra in ql1inta giornata. Si praticano dt1e iniezio11i di 5 cc. Crisi in settima giornata. 9. - R. S., anni 54, scaricatore del porto. Diagnosi: pleuro-polmenite fibrinosa totale del polmone destro. Giunge in quinta giornata. Sj praticano tre iniezioni di 5 cc.; muore in decima giornata per insufficienza cardiaca.

I risultati non concordano con q11elli otterr11uti da P a rk, salvo un caso (il 111·i1110) nel q11ale la crisi in qt1inta gior11E1ta coincide con la seconda infezione. Le condizioni g·en~rali degli ammalati ed il focolaio i)11e11n1onico non subirono modificazioni in evidente dipendenza della cura adottata. La cura termica non accennò a discendere dopo l'iniezione. Risulta p ertanto che, se pure n on si può in modo a ssoluto escludere una lieYe utilità alle iniezio11i


820

IL POLICLINICO

endovenose di fosfato di ferro, salicilato di soda e creosoto, si deve per altro togliere loro il carattere di specificità , non s oltanto, ma p eranco di superiorità a i co1nt1ni mezzi terap entici d ei quali la clinica si vale nel trattam ento della pulmonite diplococcica. Sarà nostra cura adoperare d etto mezzo ogniqualvolta si presenteranno casi di pulmonite franca agli inizi, per poter suffragare le conclusioni nostre od eventu a lmente trarne altre. Per o:r:a, nei casi di focolaio in seconda giornata e successive, ·non possiamo che consigliare, qualora si vogli a 11sare la terapia metodo Park, di asso.c iarl a a quei mezzi sia sintomatici che antitossici o specifici dei qu a li la pratica h a ormai messo fuori discussione i b eneficii.

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FASC.

generi di fatto1ri caratterizzano la lesione ve~­ tebralei: 1° tiatt-ori involutivi: rarefazione ossea (magigi.ore tras parooza, specie nei .processi· apofisart) con -conseguente diminuita consistenza d e' corpi vertebrali, donde la loro deformazione a rocch etto .o a d~abolo, per schi~­ c-iam.en:to (ch e ·p uò ·ess'e1re &im.m etrica -0 asimmetrica); 2° fattori produtt ivi: formazi on e di osteofiti, in gen e.rie in co1rrispondenza dei mal'1gini inferioire e superiore dei oorpi v ertebralir colla costit uzionie dei così detti b ecchi di pBJp,p agiallo, ohe 'P·Ossono saldarsi o meno, a s-e«!lo1nda dello sviluppo e ·della anzianità della lesione." Ora, se pu.ò .eiS1Serte spesso dlllbbia la valutaz1on.e della ·ra!'lefa.zicme ossea o delle for1nazioni lievi a diabolo (è noto che le veAeQr ~ lomba.ii presentano 'Ilon di rado un po' di forma a r ocche tto), altrettanto non succede p-erl e diefo·r mazioni a.simmetrich.e o per le produzioni osteofitiche; e s e n .el f.ormular,e la diagnosi di Sl)Ondilosi lomba r·e ci si limiterà solo alle alt.er:azicmi ·di quest'ultimo tip.o, si potrà. esser e sicuri di evita:re l'etror.e di una diagnosi ipotetica. Re1sterà la p.ossibilità di e,,scluder e la malattia p er mancanza idi reip erto decisiv.o, J.11a questo è un inco.n veniente che avvien.e un p·o' p er tutte le malattie, e lo si p otrà elimin~re c·on esami radio1ogici ripetuti. 11 reperto radiolog ico si dovrà limitare fino a stabilire l'esistenza del processo s pondilosico, non il grado della sua ·entità, perchè l'entità clinic.a spesso n·on è in riappo.r to proporzi~11a.1e con !'-entità r~diolo,gica. Il 1quadr• clini co de.Ila ·malattia vien.e tracciato dall'A. sulla 1guida di 10 casi p ersonali. L.a sintomatolo.g ia si può distingu-ere 1n: sin-· tomatologia a carico della coldnna lombare, e.sintomatologia d·olorosa. ..!\ carico della colonna lombare si h a11no: .attegigiarnenti viziati, di sc·olios i, di d'iminuzilone o s comparsa d'e lla normale lordosi lombare, ·di pseudocifosi, vale a dire in·c linazi-0ne iiu .avan ti del bacin·o, di inclina.zi.one in s enso. laterale, .di .r'igicijtà con contrattur.a d·e i muscoli estens·ori d-ella -colonna e di. dolenzia locale alla •p ressione, specie alla percuisione· massiccia col pugAJo. Ora, tutti questi sintomi p·osson.o essere sostenuti direttamente dalle altera.zi-0ni scheletriche, ma ~n genere sono imip1utabili a fatti riflessi. E ad illuminaJre sulla patogenesi rifles sa di questi s intomi contribuisce la scarsità dei r eperti rilevabili. La ·sintomatol·ogia dolorosa rientra parzialmente n egli stessi .sinto-1.i vertebrali, sotto f orma di dolo-re alla pressione (sp ecie a lla percussione massiccia col pugno) e di d-0l-0re lombare spontan ei<>, ma in parte sta a sè perchè 1

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SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

La spondilosi lombare. ('RICCA.

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Pathologica, :voi.- XIII).

Premesso ch e molte .a.elle antich.e forme essenziali di sciatica o sciatico-simili vanno messe in r app1orto con affezioni dell'artioolazione sacro-iliaca o della col©nna lombare, e che qu-este ultime si possono dis.tin.guere in: affezi-0ni di v a lore te1m.to1ogico (sacralizzazione della V) e a ffezioni di valor e patologico, l'A. s i occupa - nel p·r .esente lav10II'-0 - di queste ultime, che d esigna col n.on1e di form e spondilosi che. Spo.n dil·os'i, h a .p er l 'A. un s ignificato convenzionaJ.e che s i ·può tradurre sinteticam ente in: sind·rome 1'ocal€ d i oist eo.artr ite v·ertebra le cronica . Gli studi sulle .sp.on diltosi diffuse h a nno perm esso di definire due tipi, non i e.parati assolutru.ne·n te, ma acc.ettatbili ne'i loro grandi tratti, sia. in base alla radiol ogia, che alla clinica, ed ai ·p1ochi r~rperti anatom-0-p.a to lo·gici: il tipo rizom elico (con p r evalenza della ossifìcazicme de1l e µarti lega·m entose, m enischi, ecc.) e il tipo deformante (con pr.evalenza dell·a neoproduzione osteofitica). Ma le ifor1n·e lomb ari loca lizzate riproduco110 in n1assima il tipo radio•logico d eform a nte, per cui il loro studio può limitarsi all'analisi di qt1est'ultimo tipo. Il r eperto rad:Lo•l ogico assume t1n'impo1·tanza fondamentale per la ·diagnosi de·l l' affezione, perchè è il solo e lem ento che p ermetta ç!'affermarla o di n egiarla. E n on è difficile riconoscerla al l"epeTto radiologico. Tl1tto sta nel d ~ sc.riminare i fat.to1i ,.€ram emt e cl~isivi. Due 1

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SEZIONE PRATICA

il d~l-0re ·l ia spesso un 8arattere diffu1so e perchè .11 malato va dal ~edico, non per le anom~ re della su'!- colonna, ma i11 quanto è distu·r bato dai d·olori. Nella massima parte d'ei casi dell 'A. i dolori .erano a distribuzion radicolare, in 6 eratD.o a tipo sciatico in tr! nel territori-0 delle p.rirne r.adici 1.o mbari, in un caso solo erano a distribuzione m-0lto irre.golare, tale ·da oon poter essere ascritta a nessun territario radicolare. Ora nella spondilosi lombare si av.rebbero dei processi ossei rilev.ailiili r.adi-0l-0gica.menoo e questi spiegherebbero i d'o lori Lo cali ma si avrebbero inoltre dei processi ir1iì~atorì dl'fusi nei ten--i tori contigui (le1cram€1II'ti radi~, ecc.) che spiegherebbero i d~lori ra,dtcolari e che per via riflessa (tiP-O fen•meni visCEt'o-riflessi di :\1ackeinzie) spiegl1erebbero anche i dqlori di natura dubbia. Non fu possibile .all'A. ·di J)!I'ecisare nessun tipo ben individualizzabile di dolore, nè rispetto all'insorgenza, nè rispetto alla natura. Quanto all 'inso.r genza, la maggioranza dei n1alati .accusa dolori spe~ialmente durante il lavoro (e alcuni affermano addirittura di esserne liberi completamente ·duTante il riposo), altri invece ne so1110 tormentati specialmente di notte. Quanto alla natura, sit hanno descrizioni di dolori laceranti, di dolori sordi a tino cou'r' bature, ecc. Obbiettivamente è da notare che spesso manca la dolenzia irradiata alla pressione dei tronchi n ervosi. Anche i·l Lasègue spesso è mi. te o manca. Freqt1ente invece una dolorabilità diffusa d·ei tessuti alla pressione, specie delle masse muscolari e degli adduttori. s :cars·i o nulli i fatti di deficit ra dicolare (ipotrofie e ipotonie). Il d·e oorso della malattia è cronico, n1a non reg-0larmente progressivo. La .p rogressic>ine è a sbalzi e con pèriodi di remissione eh-e a volte sono quasi d'i guar1gi0tI1e. A differenza ·di quanto avviene in altre forme di spondilosi, la malattia teinde a localizzarsi al tràtt-0 Lombare ...Semb.ra tuttavia che d-ebba essere piuttosto pessimistica ogni i·p-0tesi sulla P·OSSibilità di guarigione rd efinitiva. L'epoca preferita pier. I 'inizio dei 1sintomj è dal 3°-4° decennio di vita e ·p er quanto riguarda il ·p roblema etiologico. .i -dati chei si possono raooogl:Lere nella sto·ria d'e i malati prermettooo di credeir e eh.e si tratti di ma forma legata a condizioni .etiol-0giche esteri.ori, ma quali siano gli elementi etioLogici stessi non si può dire: maggiore importanza paiono .avere, da una parte gli agenti a tipo meccanico, dall'altra parte gli agenti a tipo ~fettivo. Dimostrata 1

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sembra per alcuni casi I 'importanza della si· filide. · ·Come ·si prese111ta tutt'altro che unitaria dai lato ~tiolog.i co, così non p.r.esenta caratteri unitarii - la spondilosi lombare - nemmeno per qu~n:o riguarda i suoi fondainenti istopatolog1c1. Probabilmente .si hanno vari tipi -e per ora si può presumere che due Sliano i fondamentali: UJI10 degenerativo, l'altro 'infiammatorio. Tutto ooncoirre a.dunque a dimootJrare eh-e non si può ancora parlare d'i malattia, ma. che è necessario co nsiderare per il momento la spondil.oti lombare soltanto comie provvisoria individualizzaziolD.e sindromica. Probabilmente ha nessi etiologic'i più o meno diretti oon le steis se spondilosi diffuse e con le artriti defarman ti delle ~tre articolazio11i. All'infuorri dei casi sifilitici, la terapia si l'iduce per ora ai s oliti rimedi antiartritici:. migliore fra tutti la tern1oterapia. B. 1

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PATOLOGIA OENERÀLE Reazione locale da Inoculazione di autovaccino, studio patogenetico. ~ I. PARISOT .e

P. SIMONIN. Comptes R. Soc. Biologie, n. 7, 192'2, pag. 400).

L'iniezione sottocutanea di autovaccino praticata a scopo ter~peutico nella maggior parte 'dei casi dà rieazioni estremamente minime n-el luogo di inocul a zione, ma talvolta le m anifestazioni locali si i•n tensificano, prendendo un aspetto t11tto particolare, costituenti degli accidenti della vaccinazione. Talvolta intor11.o alla puntura c0impare un ·ediema limitatissimo, le ggero e fuga.ce, ·con a rrossan1ento passeggero, qualche chiazza ·eritematosa. A volta residua un certo grado di in.1filtr.azion e che nolil in:fi.ammata, indolente, può sparire dopo qllalche gii0rno; ma che può pelisis tere dip.più e prendere un andamento ill).fi•a mmatorio · ed estensivo, -con edema ed arrossame11to delJa pelle e con aspetto fiemmonoso-~ L'.evi0luzion:e ~ tali dd&h1rbi è vaxia.bilissima: può ritornare al normalre o P·UÒ stabilivsi una suppurazione od una n ecrosi locale; alcuni danno felt-bre altri no. Inoct1lazio'I'li Sl1ccessive fatte in p11nti differen ti danno r evivi..c;ce11za deì fenomeni infiammatorii n ei pu11ti di inoculazicmi preced~nti; noùuli antichi si rammolisccno e suppurano uno appresso all'altro in ordi~1e inverso a lla data di iniezio11e. 1

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822

IL

POLICLI~lCO

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Gli AA. ·s tudiarono tali accidenti clinicamen te e sp:e rim€ntalmente e ·cred.on-0 che la "genesi della -inaggior part.e di essi si possa rifierire ai s~guenti m~ccanisn1i, potend·o sicuramente eS1Clud1e:rie la no·n sterilità dell.e emul1sioni in.i ettate. 1° lnfiuenza dei prodotti tossici. - Numerosi m.i crobi produ cono s-ost~e .le.siv~ ai leu~ociti, le11cocidine di Denys e aggressine di Bail. Esse sono distrutte da temperatura pit1 alta di quella cl1e ammazza i germi; cosi attenuate menomam·ente. passano in circolo con la mas• sa vaccinica, aderenti ai corpi microbici a volte i111p·e dendo semplice·m ente la fagocitosi, alt:r.e volte av~ndo azioni piogenica o n.ecro-sante. lVIaggiore è la dose di vaccino usata . più intensa è la loro azion·e. Se i germi utiJizzati si J.a vano non si pro·d·uce alct1n distunbo, ·però il lavag·g·io va fatto dop.o· il ris·caldarnieinto del va0cin-0. 0

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2° Fenomerii d·i richiarrio e di fissazion e. Nel 001nso df inf e·z·1o·n i generali o locali in f as.e •

-acuta l 'in:Lezione di v·aocin.o: può d·eterminare as-ceS!Si di :fissazione. Ciò i)otrebb:e essere i·n l'apporto alla fase neg·ativa di Wri1g ht, e tale ~on dizione p11ò esser.e p.ro}ungata da suocessive inioculazfoni, J.e q11ali :r idestano f.enomeni infiammatori a livello ·d;el1e pu11ture antiche, -di cui le più remote reagirebbero quanto Je i1Jtim~ fatte nella fase n.e gativa. Essendo l'eIDll~sione iniicl'Obica iniettata steriloe e dando la })llintura dei nod'lùi irnfian1mati una si.e rosità o 'lln pus .si~1~0 dt f.agiociti con g.errni non vivie.nti, -si potreb1be pensare che i fagociti, ·es.aminati dopo aiver isolato, senza disitruggeJ."e, i ge1rmi, siano :richiam1a ti .al 111og·o 1d ell 'in:i.eizione, ri-spcmd ~ndo .ad ll·no :stimol1 0 leucocitari,o partito d a questo pl1r1to. I

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3° 11naft.las si locale . - Infine i11 alct1ni casi: -dopo m·o lte iniezioni ben tollerate, una nUlOva inoculazione provoca un'infiltrazione edematosa con necrosi locale dei tessuti, senza fenonveni iooammatori, nè dolore nè febbr e. Il p.rodot.to di tali lesioni, carico di germi, dà culture negative (sia per i microbi del vac·ci110 cl1e per a ltri). I germi sono q11elli introdotti col vaccino, ~ si tratta. di t1n processo di necrosi asettica lo"Cale. I s11oi càratteri e le condizioni di comparsa della lesforrie fanno pensar.e a fenomen i <li anafilassi locale, conosciuti sotto il nome cli ie11orneno cli .i\.rthus. I ~I..\ .

CHIMICA .BIOLOGICA (lVlOUREAU

Gli an&i-:-ossigeni. e DOUFRAISSE. Re'Vtte scientifi,que, 15

feb . 192.2). . Gli ~'-\.A. l1a1mo scoperto cl1~ l'a uto-ossidazio i1e cli un gran nun1ero di sosta:nze può ·essere ostacolata od impedita cla quantità minime d~ altre l sostanze. È così cl1e l'olio cli lino ' il c11i cliss~ccam,ento è clov·t1to all'ossigeno cl1e lo resi11ifica, è l)Ott1to rimanere esposto in strato sottile all'arja per tre anni, se11za perdere la su a fluidità; il b11rro è stato conservato senza cl1e le s11e q11alità organolettich·e ai:ndassero flerdute; i grassi in geneTe non 11anno irrancidito. Si con1pre11de la l)Ortata pratica che queste ricerche possono ass11mer.e nell'·econon1ia clon1estica e rt1ral~, nell'industria, nella biolog·ia , i1ella medici·11a, nell'ig·iene. Gli AA. sono i)artiti da t1n'esperienza che eBsi chiainano fondamentale: in un tubo baro-· in~trico, t.erminato in alto da una doppia cut·,·atura ·e da un'ampolla, introducoin·o un po' cl'aldeide benzoica, sostanza eminentem.e nte ossidabile, facendola raccogliere nell'ampolla; poi vi im1nettono dell'ossigeno, in modo che lei color111a di i11erc.t lrio si abbassi fino al livello clel rnerc11rio contenl1to nella vaschetta: si ve·· de st1bito il mercurio elevarsi nuovamente nel tubo, })ercl1è l'ossigeno si combina gradatamente co11 l'aldeicle, trasforn1andola in acid•J b·enzoico. Si ripete l '-esperi enza, agg·iung·e nd0 all'aldeide t1n po' d'idrochinone: basta unn r)ropo1·zione n1inima , dell'ordine di t1n millesirno; .qu.esta volta il J.nericurio. non sale nel tubo: l'aldeid.e non si combina pi·ù con l'ossig·eno. Gli stessi ris11ltati son.o stati ottenuti opera11clo st1 numerose sostanz·e at1to-ossidabili, addizio11ate di composti fenolici: l'aldeide acetica, i·aldeide pro1)ilica, l'acroleina, il forifurolo, il cloralio, l'olio essenziale di trem.e ntina, l'olio di lino, l'olio di noce, il bt1rro, ecc., sono stati addizionati di idrocl1inone, pirocatiechina, fe• ), timolo, guaiacolo, eugenonolo (acido fenico lo, na-ftolo n. e ~' resoi--cina, pirogallolo, tanni110, acido gallico, aldeide salicilica, ecc. Gli eff~tti varia110 molto se.condo le sostanze antiossidainti impiegate .e le proporzioni di esse; l'idrocJ1i11one, la pirocatechiina e il pirog·allolo si mostra110 111olto attivi, il fenolo e la resorcina poco, il gl1aiacolo e i naftoli m 0ediocre~ mer1te. I .'idrocl1inone impedisce l'ossidazione clell'acroleina anche ad 1 /20. 0~, e _si mostrti. ancora attivo a 111.000.000. Sembra che l'atti' 7ità antiossidante sia in ragione inversa - ap·· l)l'ossimativamente - delle proporzioni di cor11i fenolici. 0

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SEZJO~E

Se si opera i11 u11 ftaco11e tappato senza prccauzio11i speciali, a ·v vicinar1dosi così alle condizioni orcli nari e di conservazione dei prodotti commestibili, i risultati restano press·a poco identici. P.er es. l'aldejde benzoica, addizionata d"idrocl1i11one a 1 p er mille, contenuta in. llJla boccia riempita a 111età e che si stappava • di tanto in tanto, ve11ne riconoscitlta ir:nalt.erata dopo dt1e a11ni; dopo lo stesso tempo l'aldeid·e b~nzoica cl1e faceva da controllo ·era rappresa in massa, percl1è trasformata in acido be11zoico. Gli A_-\.. persegt1ono le loro esperi.enze da tr8 -a11ni. Essi clicl1iara no che in molti casi si può ·~onsiclerare la conservazione come ·p raticam·entc i!,idefì n if tt. È i1restunibile però che la ossi-dazione non ve11ga mai annullata del tutto, lna ve11g·a s olo rallentata, anche quando la velocità tl'assoebi1ne11to dell'ossigeno sembra nulla. E noto cl1:3 le reazio11i d'at1to-ossidazione si ac.:compagnan6 a fe110111e11i collaterali, c.om e colo1·azione. preci11ita zio11e , is1Jessimento, irran.cidimento. ecc.; gli anti-ossig·eni intralciano .anche la produzione di questi dive rsi fenomeni. c)t1al'è il meccanismo clell'azione anti-ossige. J1~1? E sse•nclo d a t a la debole dose di prodotto fe11olato necessario, ·e poicl1è esso si conserva serlza alterazioni sen sibili, è verosimile che -ci si tro,·i i11 1Jrese11za cli u11'azione catalittica. Gli .L\.. •.\. l1anno intra1)t eso clelle ricerche coì1 sostanze cliverse dai fe 11oli; inoltre h a nno cominciato a s a ggiare l 'azione anti-ossigena SLL sostanze mi11erali: arl esempio, han110 riconosciuto cl1e il solfito e l'iclrosolfit o di sodio la risentono. I fatti osservati lJO sono aver e llna ripercllSsione sulle co11cezior1i g·enerali della biologia. Gli esseri ,.i,·e• ti contengono d ei fenoli: i ve.. getali in abbo11cla11za. soYrn tt1tto sotto farina di tanni110, gli ani111ali i11 scarsa qt1antità; 1 ' "egetali soo10 J)recis a1ne11te esseri a vita r allentata, n ei quali i fenomeni d'al1to-ossidazio11e non ha11no la stessa intensità che si osser· -va negli a11imali: di,·iene ragionevole il st1pporre che i fenoli assun1amo in essi il con1pito di agenti di protezione, cl1e. rallentano l'azion e troppo ·v iva dell'ossigeno. È presu1nibile che al ·p oter e anti-ossigeno i fenoli debl)ano la loro azio11e a ntisettica : es~i agirebbero s ui batteri imp ~ d endo i processi cli ossidaZione. E anche prest1mibile ch·e n1olti velerni e n1olt.e toss ine, cl1e u ccidono per asfìs. . . " . sia, si con1portino come a!lt1-oss1gen1; cosi 1n -certi vele11 i si è dimost r ato il cl1inone, che :possiede un l)Otere a11ti-ossigeno. Dobbiamo ag·g·il111ger e cl1e gli AA. hanno in1

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PRATJC\

da.gato l'azione dei fenoli Sl1ll'emoglobi1n a, vettrice principale dell'ossigeno negli animali su11eriori; ma i risultati sono rimasti negativi. Sappiamo che la velocità d'auto-ossidazione à·ell'en1oglobina è veramente prodigiosa; quindi è concepibile che in questo ca.so l'azione antagonista dei fenoli sia troppo debole per essere riconosciuta nelle condizioni sperimentali. L'azione antitermica d·ei fenoli -è conosciuta: senza dubbio essi godono di questa proprietà perchè attent1ano l'intensità delle ossidazioni 1 nell'ecònomia organica. E ql1esta forse la chiave d.e ll'azione fisiologica dei rim·edi antitermici in genere, i quali sono sostanze aromatich~ che, ossidandosi nell'organismo, danno origine a composti fenolici. Ci si pt1ò anche domanclare se i risl1ltati ottenuti dall'impi~go del creosoto, d·e l guaiacolo e dei loro derivati nella tubercolosi polmonare, non siano dovuti, pit che alltazione antisettica esercitata sul bacillo sperifico, al fatto che t en1perano l'iperattività ossicla11te: indotta. nell'organismo dalle tossine elal)orate dal bacillo s pecifico. l Tn ca1npo cl'azion e molto vasto all'·impieg·.J clelle sostanze anti-ossidanti si dischiude per l a conser,razione d elle sostanze alimentari. L. V. 1

CENNI BIBLIOGRAFICI. llEGNER R. 'ìV e ·CORT G. ''' · D iagnosi dei protozoi e d ei -v ermi parassiti d ell' uomo. Un

vol. in-16 di 82 pag. con 8 tavole. - Libreria cli Scienze e Lettere del ·dott. B a rdi, Roma, 1'922. - Priezzo L. 5. È un buo11 ri.a.ssunto d.ei principali cara~teri presentati dai protozoi e vermi parassiti dell'uom·o; sic.r itto con intenti pratici, n.e sono escluse Je speciB rare, di ct1i l'i11cluisdone av.rebbe potuto nuocere alla cl1iarezza. Nella descrizjone si instste particola rmente sui caratteri essenziali; i consigli di tecnica sono limitati a qu,e lli che il medico pratico p11ò m,e ttere in uso, evitan.do in tal modo un ingombrante isfog·gio di ,eru.d izionB. L e nume!ìose chiavi dicoto·m iche, le tabeile, le .figure schematiche chiare sono di i1otevole aiuto. L'accurata traduzione è dovuta a l pro·f. Raffae1e, titolair~ di zoologia de1l'Uni,·ersità di Ro ma. Con questo voll1metto viene iniziata la col1ezione di « A.tt11alità della m edicina n, che si r)rcpo11e di trattare, sotto forma di riviste riass11ntive e critiche, le principali questioni che si agitarno nel campo della medicina, dando 11at11ralm ente ·p iù ampio svilt1ppo alle scoperte e vedl1te più recenti. I/.eclitore, affidando la compilazione a specialisti delle singole mater ie, potrà otten ere nelle di,1 er se monografie la 1


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lL POtICLINICO

espos1z1one completa di quanto è stato scritto intorno ad un determinato argomento, ciò che riesce di somma importarnza per chi voglia tenersi al corrente degli studi. Alla collezione, che si annuncia, con intenti elevati e si l)I'esenta con aspetto di elegante semplicità, auguriamo il con11)leto successo. fil.

trice, ch e può essere additata ad €Sempio, specie in quest·epoca in cui edizioni mal curate. e su carta scadentissima veggono quotidianamente la luce in tutti i paesi. g. sabatini.

ftC&BDEMIE, SOCIETA MEDICHE, GON6RESSI. •

Lehrbtlch der Grenzgebiete der Medizin u.nd Za1iriheilkunde (in-4 picc., 2 vo~ lumi, pag'g. 690-672. -- Lipsia, F. Vogel, 1922, 2" .ed. - lVlk. 1200). II trattato che il lVli·sch pubblica co1lla c-0l1aborazione di medici generici e sp~ialisti tedescll i, non pt1ò, non jnteressarè il lettore. Sono due gros·s i v-0lumj, i quali sarebbero, secondo il titolo, dfedicati a questa materia che confina da un lato collia medJicilna generale o col1e altre specialità e dall'altro colla odontoiatria . Se noo che poi la trattazione è, in realtà , fatta con criterio un po' diveriso; e ciò spi ega la mole in1ponente dei due grossi volumi. Que . . st.i infatti comprendono in alt1·ettanti capitoli le malattie inf.ettive, cardiovasiao l aìl~i, d1ell 'app. respiratorio, dell'app. dige rente, dell r:Lcambio materiale, del sistema nerv 0 s·o, • 0 nchè le m2.lattie d.ell' o:necchio, rdeg li occhi, ginecologi-che, ecc. Di ciascuna malattia v'è la trattazione riassuntiva •CompTendente etiologia, patogenesi, silntomatologia, diagnosi, pro•g nosi e cura: segue aJd essa l1'.l1! capitolo aggiuntivo eh.e descrive le lesioni della bocca e ·diei denti i r.i qu.ella dete,rmin·ata m.alattia. L'op era dunq11e, Tappr.esienta un vero .e proprio abrégé di patologia, co1J1· invece larg·o sviluppo de1lla parte rigu.a1~d~11te la co111rpartec ipazior1e dei d.ernti e d·e lla boc ca nei singoli qttFtdri inorbosi. A·d ogni modo il t1iattato, che il l\1isch pubblica, è satto molti punti di vi·s ta utile : da UIIl lato lo è perch è permette ai non ·d entisti di ccmosoere e facilmente riSlcontrare le Je.sioni, spessisimo clifftcili e seinpre in11Jorta11ti, della bocca e dei denti, eh.e alocompa.gnano le singole malattie interne o q11eile delle a ltre specialità.; lo è da 11n altro lato perchè, me11tre espone nozioni di odontoiatria e storpatologia applicata, che ogni de11tista ha il dove.r e di conosce1"e, permette a qu·esti specialisti di av.ere sott'occhio un SlUccinto e mo1d erno trattato di patologia e clinica delle m.alaitie, che s«mo al di fuori della loro -specialità. L 'edizio11e è veramente di lusso, tutta su carta patinata, e ricca di n1agnifiche figure in nero e colorate; essa fa onore alla Casa ediJuLIUS MISCH.

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R. Accademia di Medicina di Torino. · Seduta del 24 marzo 1922.

Presidente :

BATTISTINI.

. Su ll'ini1Ji<tri to del tn o·n cone centrale d·l uti ne1·vo di u.n O'l'f/011iis1no ·n el 1nonoone periferico di un altri). organi-snio .

Continuando le sue esperienze su topi uniti in ..simbiosi artificiale, si è occupato dell'uniG>ne di nQrvi fra i due individui di ogni cop11i~. Dallo studio dei preparati ottenuti a diversa distanz.a di tempo dall'atto operativo risulta che in ~ periodo nel quale il tessuto di granùlazione dell'u11 moncone non è completament.e fuso con quello dell'altro moncone, i cilii;tdTassi spuntati dal PJoncone centrale si arrestano e si rivolgo® indietro- di fronte all'estremità del moncone periferico. Quindi quei fattori che adescano ed accolgJno le fibre nervose entro nervi degenerati dello stesso organismo o morti di qua lsiYoglia organis mo, sono ass~11ti, se p11re non sono invertiti nell:t loro azione in u11 i1erYo staccn to dai centri, ma tt1ttavia connesso co11 i tessuti di un a ltro org'1nismo vivo. ì\IonPunoo. -

Per 111ia 111ipliore coriosce·nz·a clcl tappeto lucidodei 1narn11iiferi donzestici.

I/O. stnclin com1)aratiYamente i11 ma111u1iferi domestici la strutt11J.'a del tappeto 111cido. ~ero,va che nel tappeto cellulare le proprietà ottiche non sono dovn te a. cristalli endocellula.n), come ùer lo J)iù si ritie11e, 1na a :fibrille plasmatich€ .. 'l'appeto cellttlare e ta1>peto fibroso dell'adulto noJr s<Jno ricond11cibili ad llU medesimo tipo di strutt11ra, però n 1n~d11e deriva110 dai medesimi elementi mesenchimali 11ei quali si differenziano l'endoplasma ed l'ectoplasn1a. Ke.l tap1">eto fibroso prend~ -STiluppo preponderante l'ectoplasma coi suoi proclotti (fibrB collagene) ne1" tnppeto cellulare pren(lc sviluppo preponderante l'endopla sma coi s11oì i>rodotti {fibrille plasma ticl1e). BRUNt. -

P.

SISTO.

'lnapol'ta.nte pubb@c:a.zfone

ENDOCRINOLOGIA Lezio11i te11ute ai R. R. Istituti Clinici di perfezioname11to i11 !vf ilano dai Proff. Livinl, Rondeni. Pepore, Pende e eoronedl . Un volume in·8o, di pagine 322, con numerose figur& intercalate nel testo e due tavole a colori fuori testo Prezzo L. 16 più Je spese di spedizione postale e di imballaggio . Per i nostri ab bonati sole L. 13,90 in port• fra nco e raccomandato. Innare cartolina-Yaglia al C'av. LUIGI Pozzi . \'ia Sistina, 1.., · RO::\lA.

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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. ~EUROPATOLOGIA.

Postumi dell'enoefallte epidemica. M. Gr·o ssman (Journ. of A. M. A., 1° aprile 1922) seguendo per circa tre anni 92 e.asi di encefalite ha osservato cl1e solo1 10 g·u.a rdrono completamente; a 14 re.siduarono minimi disturbi tanto da poter ripre11dere le antiche occupazioni (paresi di ner-Vi cranici, i11sonnia, cefalea, irritabilità, fobie). Gli altri ebbero sinùromi più gravi~ i'l'lsorte subdolamente, in un periodo da qualche mese a un anno dopo la fase acuta. In 42 casi si trattava di si11dromi parl{in100niane: la fax;ies rispondeva meglio alle emozion i che nel vero parl{inson, pel r.esto nessuna differenza; un paio di voltei il tremore era a tipo intenzional€. .Sintomi residuali freque11ti furono le pairesi di nervi cranici, soprattltto' ctel facciale, di tipo sopranuc1eare. Spesso le J)Up1i1 e erano ineguali e tor1)ide; in due casi vi era Argyll-Robertson, in llno il fenomeno inverso. I riflessi cutanei e tendi11ei erano ,gene11almente più o meno esagerati; in un caso ma.ncava l'achill€o, in sette casi vi eJ?a Babinski. ln alcuni pazienti furono osservati distuvbi del sistema auto nomo (vasomotori, secretori, vescicali, esoftalmo, ecc.). Ql1asi mai mancarono i disturbi psicl1ici: sindrom.i isteriche, nevrosi d'angoscia, fobie, insonnia, talvolta -con sonnolenza durante il giorno; stati depres1sivi, debolezza della memoria .e dell 'attenzio,n e, irritabilità, deficienza dei poteri inibitori (cleptomania). Molti credevano di andar sempre peggiora'l'ldo, mentre i sintomi fisici erano stazionari. Una reale pr ogressione dei sinto111i fu v~dl1ta in venti casi. Un paziliente ebbe allucinazioni visive. Tre presentarono movi·m enti coreiformi; uno av.eva uno spasmo di torisione del bacino e della gamba destra. Un paziente presentò il quad·ro della miastenia grave, due quello d·ella sclerosi multipla. L' A. pensa che i pazienti con s·olo tremotre si avvi.an o alla sindrome p.a:rkinsonia na. Ho osservato che alcuni · pazienti i quali d t1rante. lo stadio acuto ebbero una sindrome parkinsoni ana, n ei postumi n·o n m ostraron o distn rbi a cari•co dei gangli basali. Conclude che la prognosi dell'encefalite, anche apparentemente guarita, dev'essere sempre riservata. DORIA. 1

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Eziologia e trattamento dcli' idrocefalo cronico ìnterno. Escluso il tipo acuto, da meningite tubercola.re, l 'idrooofa1o secondario o acquisito è provocato da un attaoco di me.ningite 0 da tun1ori; può ,a nche esseve ·d·o:vuto ad infiam111azione e.p endimale, aid ostruzio11e delle vene di Galeno per trombosi ·Od a ltre cause meccantche; in qualche caso si tratta di assenza congenita dell'acquedotto del Silvio. In complesso si può ad.o ttare per sc~i clinici la cla.ss~fic~ioiie di Frazier in tipo ostruttivo (per d1fett1 congeniti od aderenze post-infia.mmatorie) ed iipersecretivo; sembra provato che il liquido ·Ce·r ebro-spinale è il prodotto della secrezione .deU a 1ghia..ndola coroide; le condizioni patologiche di questa oippure una sostanza tossica nel liquor, venendo in contatto· con i plessi coroidei, :possono provoca.r e l'iperattività delle cellule. L.e diagnosi fra tipo ostruttivo, ed ip.ersecretivo può farsi iniettando 1 eme. di sulfofenolftaleina uel vem.tricolo late•raJe : se il liquor estratto con la p·u ntura lombare non è color ato entro tre-otto minuti, inentre si ha colorazione ·d.ell'urina entro le .due prime orè, significa che si tratta del tipo ·ostruttivo. Per quanto riguarda il trattamento, si può ritenere che nella maggior parte dei casi, l'inteT'Vento cihirurg·ico, consistente nel co:r;re.g g·e re J 'ostruzione o n~lla puntua.~a del ventricolo o ·del c'o rpo calloso, .offre le migliori probabilità ·di sucoes.sio-. .'Comunqu e però è bene accertar.e con tutti i metodi possibili l'eziologia dell 1idrocefalo· e s ulla base di questa proced·e re alla cu1·a, C·h e può anche essere p·u ramoote medica. Sembra poi che nel tjpo ipersecretivo, 1e ghiandole endocrine aibbiano parte notevole; H. R. Lichtfield e L. H. Dèm bo (Jour n. amer. m ed. assoc." 11 marzo 1922), hanno ottenuto buoI1W risultati éon la somministrazione d~ estratto tiroideo, il quale, oltre ad anm.e ntare lei ossidazioni e ad accrescere l'attività metabolica, ri dl1rrebbe anche la secrezioine, ,a gendo com.a d€pr€,ssore sul plesso fil. coroideo.

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11 ..trattamento dell'epilessia.

Dipende n att1ralmente dalla diagnosi: è quindi di ~ssenziale importanza separare dal1'epilessia idiopatica i casi di malattia cerebrale organica ed eli111inare quelli da cui le convulsioni dipontlono da uremia, disturbi intestinali, vermi, saturnismo. L'epilettico va mantenuto in buon stato di salute (contro!-


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l..t\K;\O XXIX,

IL POLICLlNICO

larlo con la pesatl1ra settima11ale) meglio se in colonie in cui si può fare il trattamento al1'aria libera e diminuire le cause. di ansietà; sotto questo pl1nto di vista è assai importante una vita regolare e nel tempo stesso svariata (Il. Armstro11g-.T on es: Tlte practitioner, dice·m bre 1921). Grande attenzione va rivolta alle funzioni della digestione, ed a quelle .secretorie ed escretorie; con1battere in tutti i modi la costipazione ed istituire una dieta opportuna: sotto tale pt1nto di vista, al,çuni hanno consigliato la pura dieta vegetariana, che però non 11a affatto il vantaggio di diminuire gli accessi, mentre 11a l'inconveniente di non dare quello stato di energia, che si può ottenere con t1na dieta mista. · · Lo scopo principale del trattamento è quello di prevenire gli accessi, diminuendone la frequenza e l'intensità: a tale scopo servono i .bromuri; l'A. consiglia di dare due volte al giorno (pomeriggio e sera), 30 cg. dei tre bromuri, con sei cg. di lt1minal sodico; si continua per tre giorni, e si inter;rompe per altri tre. Se il luminal sodico dà sonnolenza, lo si può sostitl1ire c:on bil)orato di sodio. Nei casi con ronzii agli orecchi, p11ò essere va,ntaggioso l'acido bromidrico (g. 3.8, tre volte al giorno), oppure l'ossicl1iroteinmeina. Per ridurre i~ p.umero degli accessi, possono giovare : ]l n1onobromuro di canfora (dòsi da 30 cg.), l'ossido· di zinco (20 cg.) e, nei bambini, la tintura di belladonna 6/10 di eme. tre volte al giorno: [solita111ente si prescrivono du·e gocc~ <'tl giorno per ogni anno cli età. N. d. R edat. J; a i broml1ri, si pt.1ò agg·it1ng.e re il liquido d.i Fowler (1/10-3/ 10 di eme.). Nei casi con pre ~­ sione elevata è consigliabile il i1itrato di potassio (cg. 30-60). La c11ra antisifilitica è 11tile nei giovani, specalmente quando vi siano l)aresi di nervi cranici ed accessi conVl1lsivi localizzati. Quan-· do l'epilessia è associata all'1.1remia da affezioni cardiacJ1e o re11ali. 'è l1tile la teocina (e[{. 20-30, tre \ olte al giorno per tre giorni) con tintura di digitale o di strofanto. Possono a11che giovare le profonde inspirazio11i, all ' inizio dell' a11ra, e, secondo alct1n i anche la con1pressione delle carotidi. E utile tenere nota esatta del numero e degli acce si, anche J)er controllare l 'esito della cura. fil. 1

UROLOGIA ..

Sulle cause delJ' albuminuria ortostatica. L 'albw11in11ria .ortostatica, detta anch.e ci-

clica, fisiologica intermitte11te, si osserva ·p er lo più nei banJbini e n egli adoloscenti, ma non è rara negli adulti d 'ambo i se~si. Per lo più

FASC. 2~}

questi ir1dividui prese11tano un rila~ant.e·nio generalr! ed ato11ia clei muscoli e legame11ti, co11 to.race lun g·o, diafra111ma a.bbassat-0, ad· dome scaf.oi.de, visceroptosi, ipel'fiessibilità de lla c0Jo11na veirtebrale. Tali sogg.etti si star1crulo f acil1ne.nte, spe·cie co11 J.a stazione eretta e soffrono di attaccl1i di sincope, palpitazione ca1 diaca, cefalea ed altri seg11i di i11istabilità vaso1no·t oria. L'albu1nir1uria orto tat.ica si differerizia dal• l e 11ef rit i e .da a lb n1n i.11u.rie infiammatori è., per 11.1 1·aipida scomparsa nella posizione st11>i11a: l ' aJhumi11a s.i p;rese.nta n ell'urina e1nessa 3-7 mi11uti do(L)o c11e l'in dividt10 si è i11esso i11 posizione ePetta e sc.o·m pare 3-7 mi11t1t.i dopJ ripresa la J)Osizione orizzontale . . Nel periodo d.l l'~un1i•nurico, t'urina, cl1e d1.1rante la posizio11e01·izzontate è norn1ale, si fa scarsa e di elevate. I eso specifico: vi è aw11ento di l)igmenti e di111int1zione dj escrezio11e di fe11olsulfo11eftaleinu_ 1 ' ' • e ·S. L. (Jo11,rn . ..4111.r t. 1 lled. Assoc., 4. marzo 1922) rico11duco110 a ragioni pl1ra111e11te an<1tomiche l 'ezioiLogia ·di questa forma. Essa sare bbe clcvuta a co111pressrione della ''ena l'eJJ.1al e si11istra, fra !'a.e rta e l'a.rter ia i11ese11ie'rica, cl1e agiscono oome due pinze quan.do l 'aorta. è projettata in ava:nti drL una lordosi, 011pure quando l'arte'l:·ia mesenterica è stirai.a. in co11Seguenza di enteroptosi. Tale r.agione anatomica spiega il r ap ido co111parjre e scorfllpa.rire d·ell'album.iJn.uria ed a11che il fatto che non tutte le ,p e.r:sone con lordosi o,d e11teropt.0 si 11ann.o a.J.buminuria.; poi·cl1è questa si produrrà. quan•d-0 l'angolo fra l'oorta e l'arteria mesenterica è abbastanza acuto e la vena .r enale vi si trova abbastamza vicina, in mo1d'O cl1e si poss.a pro1durre la siasi venosa. Con la stasi renale, se ne pro1duce ancl1e u11a soprarenale ed è probabilm.einte questa circo·s tanza, cl1e spiega le variazio111 della pressi-01n e sangt1igna, che s i osservano nel periodo albl1mint1rico, senzn. però che vi sia a'Umento n ell'escrezio11.e di acque, di urea, di cloruri. Queste osservazlon1 sulla funzione dei surreni ri chiedono p e i u ult erio1ri ricercl1e. fì.l. 1

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Incontinenza d' urina. Legl1et1 (J O'u.rn. des p1·c1,ticiens, 11 febbraio 19'"22) rioo~osoe diversi tipi di inconti11e11za r]'uri11a: l 'u!lJ() si osserva nell'infanzia , cor1ti1l11a ' ta lvolta nell'adolescenza e cessa di solito sott.) t1na qt1nlsiasi influenza, traumatica, psichica. terapeutica verso la pllbe.Ttà o più tardi au ·aI>.1)1""ossimarsi della possibilità di un matrin1oriio. Trattasi di un disturbo funzionale, t1na specie d t balbuzile che si può guarire in 11n i·agazz<> intelligente con la sen1plice educazi-011e Jl ichica anche senza 1ico1'Te1e a11·e1ett1icità. •


[AN!'\O XXIX,

FASC.

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SEZIO~E

Un'altra var i.et à di ii-1continer1za, l 'ort ostatica, si riscontra nelle donne verso la quaran tina, cl1e 11anno avuto uno o pi.ù figli : essa co11sist e nelln. difficoltà· ch e han'110 tali donne di t rat t enere l 'urina nella pQSlizione eretta: ciò riesce n ell e oonctizioni i10.rma:li d i equilibrio, m a quand'o tali 1don11e starnt1tano, tossiscono, parlano forte, o rimangQno a lungo in pjedi, esce UJil poco . di urina, ciò che è causa per esse d i ll!ll1i1iazion-e, di de1pressione mocal e. Quest a forn1a abbast.anz:a comune, è l egata ucl ins11fi1cienza del collo o dell'uretra, disturlli d inamici, cl1e si prodt1cono i11 co11seguenza. dei pa r ti antecedenti . Si l)UÒ correggere con i.111 op erazione meccan ica, torsione dell'uretra, sospensione per mezzo d e1le apo11et1rosi dei n111scol i retti addon1inali (operazione di Staci\.er). Vi sono poi i11continenze dovute a i11alfor• mazi-o·n i con1genite, quald. la dilatazione degli ureteri, la ·fo1rn1a della vescica a pe-r a, in cui l 'operazio·11e di Stacker non i:>orterebbe a.lcl1n vantaggio. Nell'esa.me dell 'ammalato quando 111on si riesca a trovare...si.1bito la cat1sa non bisogna tr<~ scurare a lcuna ricerca, qua.li l'analisi d.eill'ulina, la c,i sto-radiografia, ricordando che la vera i11continenza si ha solo 0011 yesc.ica inte.gra.

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PRATICA

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sa. del m~truo, quando cioè i disturbi vaso1uotori (vampe, se•n sazione d i soffocazione, ecc.} raramen te mancrunò. Dunque (seguita l'A.), non si tratta, di u na malattia ·cl1e colp isce u n soggetto sano; l 'individuo è già arom a.lato c:,d il glaucoma r appresenta t1no dei sintomi d i una alteraz,i-onei 1organica g·e nérale. Nei soiggetti,. es an1inati dall'a u tor e, s i è r iscontrato costar1temente un a umento della p·r es.sione .s;a 11guigna; e nelle donne, in cui h a avuto maggioTe occasion e d i stu d iare il glaucoma, l1a consta.. ta to un'intim a ·rel a zione fra l 'alter ata fu nzio ne del g rupp o dell~ g·hiandole ad azione i p otensiva (ovaia, tiroide, ecc.) con turbe vasomotorie psich ich e, ed i di sturbi idraulici e.ndobulbari, ch e nel gl aucoma determi nano i l JJrimo e più importante sinton1.a (aun1ento della. tensione). Guidato da q11este osservazio11j, l i\. lla sottoposto i pazie11ti all'opoterapia, sia ·p er via orale, sia per via ipodermica e per collir io, usando gli. ~stratti di endovari1na e endosper111ina, preparati dall'Istjtuto Sierotera1Jico Mi.la 11ese.

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I risultati so110: .1° in soggetti noirm.a1i (25-40 anni) . e.on b u lbi oculari a tensione norn1ale, la cu ra opoter a pica nan modifica la tension·e endobulbare; ~ nei sogg~etti p assati n·e·li'età critica da qu a lcl1e anno, con bi.1lbi oculari a tension~ normale, l a crura opoterapica porta ad u na. notevole ·di1ninuzione della te.nsiQne en.d-0-oculare; 3° niei so·g giett i .affetti dia g·lauco·m ·a in a.tto, la cura opioiterapica m·entre ap•p1o•r ta u na 110.teYole d iminuzi·o ne della ten.sione dell'occhio sa110 , no1n appo'fta cJ1e u na t r ascurabi1e ·d im jn u zione d el l'alta tensio·n·e dell'occhto ·g 1aucom a.• toso; 4° nei sio1g g·etti nei qltali l a .e levata te111sto • 1'1e glaucomatosa fi.1 ridotta alla normale dal· l'a tto operativo (irid-ectomia) la cura opÒtera· I)ica manternn e 11ormale l <:"l. t~nsione endobul· 1

NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA.

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Nuove vedute sull' etiologia del glaucoma.

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Il l)rof. E . Pallracca (.41in,. Fac. Med. Per·u g ia, vol. ' 71, 1921 - Comt111icazione all'Accaden1ia lVIect.ico-Chirl1rgica di Perugia, seduta 28 giugno 1921), dopo aver ricordato le teorie elaborate 1)er spiegare la g e'l1esi del glaucornèt (teoria secretoria di Do11ders, teoria dell'i11fiammazione di Graefe, e le varie teorie meccanicl1e (cli Ste1lvag, di \\Teber e Knies, e di Priestlej), fa notare cl1e sino ad ogg·i si è sen1pre tentato di trovare la spiegazion•e d ella malatt ia nello stesso organo leso. Quei pocl1i i quali rivolsero anch e l'attenzione alle con dizioni organiche generali, si limitarono solo alln constatazione di a lcu n i fatti (l'età in cui la malattia si ve'r ifica, i1 sesso che prin cipalmen .. te colp isce, ecc. ) senza riv.o lgere l'atte:nzione a i possibili r ap1Jorti fra alattco1ria e condizioni organi ch e generali. I soggetti affetti d a g laucoma (osser,ra l'A.', che sono più yerso i sessanta che v·e1rso i c.inquanta .anni,, si pveisentan-0 in g-ener~e c~me individui pall i.di, irritabilissimi, di tm1ore depiresso, e n,erle danine, ove il n1orbo è più frequente, esso insorge sem·p re dopo la scom.p ar1

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}Jare. · L'A. s i sente autoir izzato, in bas1e ai surldetti risultati, d i p,e,n sare che il glaucoma possa essere pl'IO·dotto da una pl'l8v a1einza di fw1zione de·l g1rupp10 delle ghiand9J.c, che ·determinano uno stato dii ip·ert.ensi-0ne vasa.le.

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l\1AESTRIN I .

_. Da tenere presente! L'Importo d'abbonamento va Inviato mediante A11egno Baw. earlo o con Cartolina· Vagli a. Coloro che de1lderano venarl• Hntro nostra Tratta poeta le, tengano presente che queeta 11ovrà e11ere aum:nentata di circa o lire per le taue acceuorl• 111 aJtrl diritti po.tau.


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IL POLfCLINJCO

[ANNO

POSTA DEGLI ABBONATI. (1268) Rea~ione della gorrima mastice sul li·· qui do cefalo-rachidiano,., - All'abbon. . n. 4497:

E stata pr.oposta da G. Emanuel (1915) in sostituzione della reazi001e all'oro colloidal e, dalla tecnica troppo 1de1icata e ooggetta a molte cause d 'errore. È fon.d ata sul principio che ur1 ltquido cefalo- r.achidiano no,r male pro.tegg·e una sospensione colloidal e di maJStice contro l 'azion e di una soluzione salina, per la presenza di un coloide protettore: in tal caso si 11a rea·· zione negativa . Con un liquor patologico, si produce invece una ftoc11lazione (reazione po. s itiva). T ecri.ic a. - Disciogliere 10 g. di mastice in 100 eme. di a lcool a:ssol11to e filtrare; per la re a zione, s i <:l.gig i11nge. un eme. di tale sol·uzi.one a. 9 eme. di a l.cooil, q'Uesta se:co11.da mi scela si ver sa gocci a a goccia mediante 11na pipetta in 4-0 eme. di acqtLa distillata. La reazione ·si es egue in 5 tubi: si versa nel primo eme. 1.5 di soluzion.e ,d i cloruro di sodio a 1.25 %, e negli ra ltri 1 eme.; ·al primo ·tubo si ag:g1unge eme. 0.5 di liq11-or, si agita, si prele va 1 eme. da tale 1lltbo e 110 si introduce n el s eoo·n do; dopo agitazione, si porta 1 eme. d el oontenuto di questo, nel terzo, e così da questo nel quarto; il quinto - senza li quor - servPda controllo. Si Jegg0010 i risultati d opo 12 ore. Con un liquor norm,ale si ha p·recipitazione sol:o nel quinto1 tubo, con liquor patologico, ianche negli altri. Non tutte le soluzioni di mastice si coir rispondono; è quindi consigliabile la titolazione fatta con dive r se concentrazioni della soluzione ,s alina (talvolta a 0.9 %), in m.odo eh.e 1 ernie. di soluzion.e salina ftoculi 1 cm.e. ·di sospensione di mastice. Si u sano la prima concentrazione • ohe fi ocula (I ) e J 'ultima eh~ non ftocula (II); e ·si fanino con entrambe due seri e di do1dici • t t1bi,• in cui il liquor si trova in diluizioni da 1/4 a 1/8000. In tal m od o le ·Curve sono anche . più differenziate. Risultati . - Con il metodo ortginale la reazione è comple ta ( + + + +) nella demenza paralitica, sifilide. cerebro-spinale; è generalmen t·~ n egativa in altri casi, può trovarsi debolm ente positiva ( + ) in neurosi traumatiche, d emenza precoce. Con le modificazion.i tecniche acceruiate si h a nno nelle affezioni sifilitiche del sistema nerv oso e n elle sclerosi multiple d11e massimi 1'11no alle diluizioni 1/4-1 / W2, l'altro verso 1/8000, ~e­ p a r ati da una fase n.egativa. Nelle meningiti purulente si ha un massimo di precipitazione a d 1/ 256, con mancanza d·e lla fase negativ~;

X},)IX,

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.analoghi risultati si h.anmo quando ·si trova d.el san.g ue nel liquor. La re azi.one è stata oggetto di criti.che sia pe~ la difficolLà di lettura in cui spesso entra il coefficiente personale, sia per i risultati a.tipici ed erronei. A. FILIPPINI.

(12695 Sulla reazione di Sga1nbati. -

Ai dottori G. Ta11gi da Civitavecchia, G. Giordano da Copparo, R. Cornacohìone da Picerno e altri: C~me ab bi~o gi à detto, la reazione di Sgambati n elle urine di ·p eritoniti.ci venne pubblicata dall 'A. in questo giornale, fascicolo 9 del 1920, a pag. 267-268.

VARIA _ •

La mortalità del medici agli Stati Uniti .

Sopra 160. 000 medici esistenti agli Stati Uniti e Cianadà sono morti, nel .1921 , 2,343' ·Ciò che co.rrisp~de ad una proporzione di 14.65 %o : la mortalità media della popolazione civile dal 1902 al 1921 è stata di 15.65, tali cifre però non sono para gonabili, poichè si sarebbe dovuto ten-er conto degli stessi gn1ppj di età. Età. - .S1o no morrti 29 sotto i 30 annj : 160 fra 31 e 40; 298 fra 41 e 50; 409 fra 51 e 60; 571 fra 61 e 70; 393 fra 71 e 80; 240 fra 81 e 90; 17 fra 91 e 100.

La proporzioo.'i.e più elevata di morti è· dovl1ta a malattie del cuore e del circolo {426) ; ve ngono in seguito, malruttie generali (290); s enilità (213); emorra gie eerebrali (196) ; polmonite (1.67) ; malattie genito-urinarie (146). Si ~[>])ero 128 morti per tumori maligni, 47 p,e r tubercolosi, 29 pe([' setticemiia, 68 p er malattie diverse d.el 1sistema nervoso, ecc. Infortuni ed omicidi. - 22 morti per 1~hia c­ c.iamento di autOIIIlobhli, 17 p er armi da fuoco, 1·t per incidenti ferroviari e tranviari, 6 per annega.menti, altri per .cadt1te, an·n eg.amento, ecc., 1 per elettrocuzion e durante la roentgent er·apia di uin paziente. I 19 morti per amicidio periron 0 per arma da fuo,co1, 6 11ccisi da banditi, 1 (un ne1g ro) morto in un conflitto di razza. Un m edico fu c~n1 dannato a morte ed eseguito co11 l'elettricità, per aveir ucciso la moglie. Suici di. - I 69 s11icidi si eseguirono mediante: veleno ~20) , arma da fuoco (19), precipita·· zione dall'alto (7), arma da taglio (5), anneg amento (4) , a sfissia (3), impiccagione (2). Molti dei m edici morti ricopriviano cariche civili; ·u no era stato vice governia tore. Cause della rri orte. -

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(Journ. Am. M ed. Assoc.).

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SEZIONE PP.ATIC \

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- NELLA VITA PROE'ESSl ON ALE. Cronaca del movimento professionale.

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Yoratori. cl1e e;i ll1i:;eg11ano la discipli11a solitlalè, poichè i::e t1n bel giorno dovl'à eR:::>ere c1isc11 sa e<J ~1pprovata la legge sulle assicur azioni delle malattie, la classe meùica trarrebbe molti benefici da una tale intesa. Se tale intesa clo\ 1·à essere l'imanda ta oggi diverrà. fatale in 11n prossimo domani . Il })l'Of. Cargina le porta il saluto dei Sindaci della Pl'ovincia di Napoli, il prof. Ferrannini della. R 'iforn1a .Uedi('a , il dott. P. :.\I. Frn11co della 11ulla M edioa. Nella secluta lJOillerltliana si procetle a ll'eleztone <lell' Uflicio di presidenza e Yengo1io eletti pet act'.lamazio11c il prof. ì\I. La nclolfi. !)residente, ed i vrofessori ~lal'siglia e De "\"'ecchis segretari. Si 11l'opo11e e si accetta che in Yia tra11sitoria, per <i u::t nto r igna rda le votazioni, Yoti t1n delegato per og 11i ~i1Hl atitto : ~i passa qui11di alla q11estione delJ'unic:itit di manJato ch<:) gioYa agli interessi gen0ra li ùi tutti i u1edici. 'l'ale questione viene tra t tata <l<:tl prof. T a liercio , il quale. i11oltre, soRtienl-' che 1:1 <:<1 rri ~ra deg·Ii Assiste11ti e ~-\.inti sia negli O:-;ped:1li che 11e lle Cliniche de\e final1nente svolgersi con co11eotsi aperti a tutti e non e<>l solit~> Jnezzo (lei faYoritismi. La discu :-:;sione su questi a rgomenti tta tta ti dal 'l'aliercio cliye11ta molto vi Ya e si l)roln11ga per oltre un'ora e alla fine vien~ 11roposto dai i)roff. Giudiceandrea, Razzano e De l•'H britU s il s~guen te ordine del giorno che viene approvato : « Il ('ongresso inYoca che Yenga da i Ynri B11ti i1ni>blici stabilita la unicità del mandato € ehe 1>er color o <:he si tro,ano ·a tttu1lmente ad aver e tlue o più posti si affidi ai Y<ll'ii Sindaca ti l'incarieo cli indaga r e e cli regola re la loro azione secondo che esista incompatibilità tec11ica o, mornle >>. J)opo di ciò i proff. ~:lauro e Taliercio lamentano che nelle Cliniche 111li,ersita rie si ese1·citi 1m vero nepotismo. Si inizia la di.s cussione sullo ~ta tuto e regol~ 1ne11to della l~e<lt'razione. TI p rof. Pinerolo di 'l'orino legge una lunga relazione s11llo Stat\1to federale, ma , data l'ora tal'tla, la di .;;cus~ionc viene rimanda t.'l n I giorno dopo. ·v engono esaminati n ella sec111ta st1ccessiva i diY(' r8i a r ticoli di tale regola.1ue11to. Il IJrof. Ma1~si­ glia pr opone che a l Presidente del Sindacato ven ga sostituito in,rece un Segretario del Sindacato. Su questa i1roposta si aecende nnn 11111ga questione. Si di.s cute in seguito se ai Sindacati si debbano iRcriYere i singoli medici oppnre le catego1ic IJrofessionali. Il prof. T,itndolfi p1·01lo11e che per il buon funzio11amento dei Sindaca ti è Ilec~ssario t1n Conlitato esecntivo composto da 5 o Jiiù membri, comprendente un segretario e un presidente. Cii> Yiene approYato da ll'a·s semblea. II prof. Landolfi , iuoltre, propone la istituzione dei Sindacati l'egio11ali inY(!Ce di qt1elli proYinciali, propostn che dopo anipia discussione, viene accetta tu all 'ununimità . u1E-ntre in,ece viene r espin ta. la l)ropo::-ta del professor Gindiceandrea il q11nle yorrebbt:! la iscrizione dei ~ingoli medici e non delle ea tegorie profe1' 1

I Congresso dei Sindacati Medici.

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cc. ac· co.

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Il primo Congresso dei Sinclaca ti :\ledici Italiani s ·è in:l t1gura to la mattina del 2G maggio u. s. iu un'aula dell'lTniversità di Na1)olj, con l'adesion~ di q11asi tutti gli Ordini S!lnitari del Regno e con quelle di J111mc rosi iuembri del P arlamento appartenenti ~1lln classe medica. - Alla seduta inaugurale, dopo il sal11t~~portato ai Congressisti dal l)resi1lente del Co ~· organizzatore - prof. l\iI. J ..andolfi, sorse a parlare il Prefe.tto di Napoli, che in nome del Governo del R e porge il saluto a11g11rale ai medici che egli chiama apostoli di una 1nissione che non ha n è confini n è trRnlonti. Egli si ritiene c:onvi11to che la cla s.·e medi«n , :-;oùùisfatta n elle sue a~pirazioni, sarà con scia ùella nobiltà della sua missione a ltamente um.a11itu rin. Egualmente il Sindnco di Kapoli porge il saluto a1 cor1gressisti da parte ùella Città cli Na1)oli che è ben lieta di ospitarli. Ringrazia il Con1itato 01·ganizzatore di questo importante Co11yeguo medi· • co-sociale, di aver scelto la città di Na1)0Ji pe1· gett.are le basi della n110,·a Istituzione. 11 Rettore Magnifico delln R. Università di N a poJi, prof. G. l\Iirauda, e il i~reside della Fac:olt~t ~Ie<li<:a , prof. G. Gra(le11igo, da11no il benvenuto ai ~ongressi~ti; ql1indi il Presidente dell'Ordine <lei ~Iedici della ProYincia ùi Na poli presenta un ordi11e del giorno Yotato a Roma nel Congresso della Fede razi.one degli Ordi11i dei Sanitari e, dopo a \erlo letto, prega i Congressisti n Yolerlo stndinr e n ttentn 1ne nte. Ri lèvn quindi a parlnre l'o1L prof. Pietro Capns~o il quale affer1ua ('be il Sindacato ì\1edico lto11 l1a nt1lla :i ohe fare con gli Ordini dei Me<lic:i ~ n tale vroposito fa n otare quale sia stato ]l riRul t<l to c\ell 'opera degli Ordini che funzionano in <lue terzi ù'It:1li<1. Il Si11dacato ha un ben diY~rso \alore e può esr>licnre tn1'efficncia ben differente tloichè n o11 ave11do esso clelle leggi alle quali ubbidire; trova bno11c tntte le armi nell'urgenza della difes:.i , esve1·iti i mezzi legali co1~tro i padroni, vale n ùire contro lo Stato, le Provincie, i Oo1nuni. le Opere Pie. lf\ So'cietà varie, i clienti, usa • se11za l'i1nitazione e senza pa. toie i mezzi extralegali. '\Ti sono leggi che Io Stato no·n applica . dann~ggia 11do così In <.: la sse medica ; sopru ·i di Ginnte n111mi11jstrati ve . di Con1missioni di beneficenza, cli Consigli provincinli sanita ri; sfrl1tta menti negli Ospedali e nelle ClinicHe, infrazioni ad ogni legge e ad qgni senso morale che i ~'ledici non de,ono più tollerare. Ora per lottare e vincere occorre llna forza, la forza del numero milita1mente organizzata e quindi deve sorgere il Sindacato e la Federazione dei Sindacati. Il SinJacato si risolve in beneficio di tutti e dei singoli. Il momento della costituzione {lei SindaC'H ti è fa yoreyole. Il Co11,egno stt1di il modo di n ccorda l'f;i co11 le n1aggiori Org::i.11izzazioni dei ln -

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TL POLICLINICO

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-y··engono in seguito approvati due 01·<1ini clel La Direzione f'*-uerale della Sanità p11bblica ha giorno del prof. Di Marzo rappresentante il Sindiretto ai Prefetti una circolare con cui si richia<lnca to medico di R-0ma ~irca l'opera da svolgersi ma l'attenzione st1 questo decreto, perchè veng~1 cla tt1tti i Sindacati pel miglioramento della cla.sportato a conoscenza degli uffici dipendenti e ne se ed anche un ordine del giorno del prof. D~ ve11ga data la maggiore pubblicità anche a mezzo Vecchis riguardante l'esercizio dell'Odontoiatria clegli Ordini dei n1edici e dei farmacisti e si di.chiara l'intendimento del ministero dell'interno di seriamente minacciata dal progetto O-Orbino. esigere che gli istituti produttori, e le farmacie Il prof. Marsiglia propone cpe i membri del Consiglio della Fed~razione dei Sindacati italiani · presso le qt1ali i i1rodotti in questione sono in ven·clita, provvedano sollecitamente ad uniformarsi alsiano tanti quanti sono i Sindacati. Viene approvata tale proposta nella proporzionale cl't1n ra1)le prescrizioni stabilite colle citate disposizioni fli legge e di regolamento, avvertendo che a partir~ 1>resentante su ogni 500 iscritti. dal 1° ottobre p. v. non sarà consentita la vendita Lo Statuto e il regolamento della Federazio11e ' 'engono approvati d9PO ampia discussione. 'riene (ii prodotti che non risultassero provenienti òa Istit11ti d ébitamente a11toriz~i . ..anche approvato un ordine -del giorno rigt1ardante . . la :riforma dell' Assisten~to universitario. Pei congedati malarici. Si passa quindi a)la disct1ssione del progetto di legge sull'a.ssicurazione obbligatoria contro le maContin11amo l'elenco dei sanitari cui il Sottoselattie e -sulla vigilanza igienica. 'L à relazione st1 g·retariato di Stato per l'Assistenza Militare e le qttesto argomento fatta dal ciott. Sepe è interrotPensioni di Gt1erra - Servizio Assistenza - ha t : t spesso da vivi n1)plausi. Ad essa si oppone il concesso delle sovvenzioni a titolo di compenso per clott. Razzano, il qt1ale vorrebbe che la legge no11 l'opera d'assiis tenza prestata a favore dei conge'·enis~ a ledere i diritti acquisiti dagli attuali dati malarici nel 1921, ri.servaÌ1dosi di provvedere trfficiali sanitari, che in buona parte sono anche a m~no a mano che giun·g eranno i rap,p orti dei iuedici eondotti. L'assemblea invece rigetta all't1rispettivi Comitati provinciali:· . 11a11imità il progetto Razzano ed aJ.1>prova l'ordine Provincia d.i ·Ociserta Dottori: Scalzone Fran<.lel gioi·no del dott. Sepe, il quale vuole la stabicesco, Casal di Principe - Della Corte Luca, Frignano Piccolo - Bevilacqua Giuseppe, Sa~ Ciprialità (lell'11fficiale sanitario .a ttualmente in carica, d 'Aversa - Terenzio Alfredo, Fondi - Riello <lj8pensa dalla frequenza e dall'esame del corso • no Giu·seppe, Castelmorrone -- E'arina Enrico, Parete cl: Igiene nelle -R. Univer.sità,·' stabilità agli uffi- Ferrara 1\tlichele, San :B.,elice a Cancello - Iorio Domenico, San Ma1·co Evangelista - Mastrostef<lciali sanitari tuttora provvisori, che abbiano com, no Antonio, Teano - Cangiano Enrico, Trentola l1into un triennio di lodevole servizio, abolizione - De Pascale Adolfo, Formia - Greco Biagio, (lel divieto dell'esercizio professionale e che l;ufMondragone - De Vendictis Carmine, Sant' Apol• linare - Ca.pogrosso i.\ dolfo, Se~sa Aurunca - De iicia le s:tnit.a.rio sia sottratto all'influenza de.i SinStefano Tobia. Cicciano - Tanzillo Angelo1 Cjn1idaci, d~pendendo solo dall'autorità g·overnativa. tile - J-ieones&'l. Raffaele, Nola - Vaiano .a.niello. Con ciò i lavori del Congresso possonQ ritenersi Roccarainola - Del Foco Oreste, Cassino - Boresa11l'iti. Viene stabilita all'unanimità, come sede gia Vincenzo, Maddaloni - Rocca tani Raffaele, Sora .- Cascella Nicola, Aversa - Manco Vince11del prossimo Congresso, Milano, con data da stazo, Capua - Bitetti Fortunato, Caserta - G.albilirsi. dieri Manlio, Galluccio - Longo Silvestro, Esperh1 I Congressisti ~i riunirono quindi all'Hotel Ber- - R.icciarrlelli _t\.lfonso, Pico - Tasciotto Federico, San Giovanni Incarico - De 'Giulio Pasquale, tolini dove ci fl1 un ricevimento in loro onoTe. Saviano. · V. SUSANNA. Pr-0vincia di Bari. Dottori: Tatulli Giuseppe, Terlizzi - De Fermo Vincenzo, Bari - Loprione Francesco, Conversano - Perrone Alberto. AcquaAMMINISTRAZIONE SANITARIA. vi,..a delle Fonti - J.,osito Nicola, Andria - Chierico Lorenzo, Altamt1ra - Menunni Gioacchino, I~arletta - Divf\nere Gaetano, Carbonara - Pesce Provvedimenti per i composti ars~nobenzolici. A11crelo Casarba ssima ·- Nitti Luigi, Castellana Dr1 decreto del miuistro dell'interno, considerato Mo~catelli Ettore, Canosa - Guastamacchia Lui~ o·i Corato - f.;a torre Pietro, Fasano - Pan1t1 che i composti arsenobenzolici (arsenobenzolo o t.,1:ancesc.o Giovinazzo - Resta Vito, Gioia del sn lvarsan, nova.rsenobenzolo o neosalvarsan, atoColle - Gigliobìanco Michele, Gravina PugJie. xil, ecc.); sono di preferenza somministrati per Servedio Giacomo, Grumo Appula -. Acq1:JaY1Yi\ Gianlt1cn Locorotondo - Marotta G1ovannr, l\tloiniezione endovenosa nella ioro ap-plicazione teradugno - -· 13arnaba Giovanni, Monopoli :-. Bevilacpe11 tica sempre più estesa; che essi sono facilmente qua Giuseppe, ì\'li11er\ino l\1urge - ~ans1m Pusq~;1alterabili; · che possono rimanere inquinati da. sole l\tlolfetta - Sturni Giusep13e, Noicattaro - L11stanze tossicl1e ; elle,. la prepaTazione e la conserpÒlis Sebastiano, Noci - ~visto _l\fichele. Palo del Colle - f;abbatè ' ritanton10. Polignano a Mare di' ynzione di essi richiede particolari e difficili acTroiani Vito, Rutigliano -- Ruta Michele, RuYo ·01·p:ì1nenti di tecnica, . sussidiata da costante conP11glia. t rollo clrimico e biologico; stabilisce che i compoProvincia di Bergarno. Dottor:i: ~linelli caY. Rti sudùetti siano compresi fra i prodotti affini ai pr of. Spartac<?, ~ergam9 - J_,ogl10 G1usepp~, 9nYìlCcini, virus, sieri curativi e tossine, di cui all'RYaglio - l\I1Ja111 Tommaso, :fontanella -. l\'Ia11go Giulio, Verdello - i\!lor~ni Giuseppe,. Gh1s.alba. -.-. I'flrt. 132 del testo t1nico delle leggi sanit:'lrie, e pel' ]~a ssi cav. Emilio, 1\IRrt1nengo -. Cas1ragh1 Lt11g1, la fabbricazione e lil vendit..'l di essi' de-rono quinPonte San Pietro - Y.lele Battista, Leffe. - ~~n­ di o serYarsi le <.li.3posizioni della legge sopra i·itempelli ca,·. T1orloviro. Treviolo - Petazz1. A~t1l10 , T revjglio - B eru il t (le11 i Francesco, Trev1gl10 r·orda ta e del re la tiyo regolamento. I

XXIX,

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