Il policlinico sezione pratica anno 1933 ocr parte4

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SEZIONE PRATICA

omo-clavicolare. Per que ti rapporti qt1indi la asportazione fu fa c i le e senza pericoli, ta11t o più che la Lum efazio11 e si presentava co111e massa fornita di u11a capsula e perciò fa cilmente enu cleabile. Tali favorevoli condizioni operatorie non si sarebbero avute .. e, in,•ece di una tiroide. aberra11te, si fosse trattato di lipoma, con1 e clinicamente si era diag nosticato, ancl1e perchè i lipo111i d el collo sono pesso privi di capst1la o sono for11iti di ·ap ula e --ile e f1·iabile. I11oltre i lipo111i si insinuano profonda1nc11te fra gli inters tjzi rn ttscolari e fra i nervi e i vasi sa11guigni del collo, invadendo così la re g io11 .\ carolidea e tal ora a11che il triangolo om0c lavcarc della regio11e so1)r aclavi colare. i co111prencle pertanto l 'importa n za pratica di una dia.g no .. i clifferenziale tra tiroide accessoria e tumore be11i.gno d el collo. Purtroppo la cli agnosi è sempre difficile, poich è le tiroidi acces · sorie, con1e qualtu1que altro tu111or.e b enig no, sono indolenti e so110 situate 11el1e varie reg io11i cervicali , aventi al pari d e1 tumori b enigni for1na rotondeggiante, lento a.ccrescirnen to, grandezza variabile fra un cece e un arancio , sup erficie regolare e liscia , consistenza varia bi le, .. postabi lità i1elle varie direzioni e empre sou o ricoperte di cut e normale , .. all evabile in pliche. Que ti caratteri. co1nuni a11<.> due entità J>atologiche possono far con fondere la tiroide a cce, oria con qualunque altro tun1-0re benigno d el collo . Qualch e seg110 clinico può però mette-r ei nel sospetto di tro,·arci in nanzi ad u11a tiroide acccs oria. econdo D · .~iu ­ tolo coesi tcrebbero i1eJJa maO'gior parte dei casi alterazioni patologiche o malfor1nazion i od ÌJ)Olrofia della ghi andòla tiroidea normale , va riazioni poi del metaboli..,n1 o ba ale per lo più in aumento ul tasso n or1nale, s intomi di ipertiroidismo , quali tre111ori , ·insog·r1a , _lJalpitazioni , ecc. L'unicità del tumore sarebbe econdo alcuni un , cgno pre untivo di tiroide accesso1 ia , e send o assai raro ch e essa sia multipla. l primi tre sintomi assumono specialmente importanza nella diagnosi delle I iroidi aoces orie situate profondamente, e cioè dietro la faringe o ne)l 'esofago ovvero n el laringe, nella trach ea e nei bron chi , accessibili imperfettamente sol tanto alla ,,i ta per mezzo della laringo-broncoesofagoscopia. Infine bi ogna t e ner conto cl1e ]e tiroidi accessorie possono andar soggette a tutte le a lterazioni i:>atologicl1e, ch e possono verificarsi nella g hia11dola tiroide normale, dando ll1ogo ad una grand i ima molteplicità di sin ton1i e di complicazioni. Quando le gl'1ia11dole tiroidi accessorie erano sconosciute, an ch e le loro alterazioni patologiche venivano erroneamente interpretate, cosicch è le tiroidi accessorie e le strumiti accessorie venivano scam-

biate con flogo i delle g hia11do lc linfatic h e, ed i gozzi o strumi tiroidei aceiessori si confondevano con linfomi , lipon1i e simili. Oggi deve~i te11er con lo della po si bile esis tenza di tiroidi accessorie e J e lle alteralioni patologiche, delle quali esse ·va11no incontro e alle qua li è stato dato il nome di gozzi accessori o strume ac• ce . . orte.

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P er spiegare l 'origin e delle tiroidi accessorie bisogna riportarSi ali 'embriologia della grande e costante gliia11dola tiroidea mediana normale, perciò ricordiamo che la gl1iandola tiroide nasce da un abbozzo in1pa ri (tiroide 111ediana) al quale si uniscono due a ltri abbozzi pari (tiroidi laterali). I

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modificata da TESTlJT), I, l '. l ". l "' prima, seconda, terza e quarta lasca })ranchia1e; 2, faringe ; 3, ab bozzo impari del corpo liroide · 4, glandola li1ni ca; 5, abbozzo del limo; 6, gla11do1a tiroidea ; 7, nb])ozzo pari del corpo tiroide. DE MEURON,

L 'ab])ozzo irr1 pari consiste i 11 una piccola fo s etta epiteliale della parete anteriore del fa ri11.ae situata ulla lin ea rnedi ana in corrispondenza del secoudo arco bran chiale. Tale fossetta si distacca in seguito a11 'epite1io che le ha dato origine e si lra ... forma in una vescicola eIJiteliale a pareti spesse , il cui Iumie scon1pa re col progredire dello ..,viluppo e fornisce la parte mediana (istmo) della g hiandola tiroide (llis). Gli abbozzi pari sono eniplici evaginazioni dell'epjteli o della quarta ta sca branchiale da cui si distacca110 tosto e, mettendosi i11 relazione con l 'abbozzo impari formano i lobi la terali d el corpo tiroide. (1Fig. 2). L '.amma.sso cellulare pieno forma to dall 'unione d elJa tiroide mediana e delle tiroidi laterali ben presto si tras forma i11 una rete di cordoni pieni anastomizzati , ch e danno luogo per generazione a cordoni secondari ; quindi I 'intera rete è sperin1entata da tram ezzi connettivi


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« I L POLICLlNfCO »

vascolari, nei quali la secrez ione Liroidea comincia ben presto ad apparire (sesto m ese); alla n ascita la stru ttura è id entica a quella dell 'adulLo. L'abbozzo in1pari resta per u11 dato ten1po in comt111icazion e coll~ superficie della ling ua miedia11te un can ale, il can ale tireo -glosso ch e in seguito ~compare salvo i11 corrispondenza del suo sbocco n ella cavità orale ove persiste sotto for1na di foro cieco (f oramen caecu·m ) . Kastsch enko sostiene che l'abbozzo fornisce la maggior parte del corpo tiroide e ch e gli abbozzi pari hanno un ufficio insig·nificante. Per Christiani ques ti ultimi darebbero origine alle gl1iandole tiroidee accessorie. Il Wolfler avendo osservato che i r appor ti anaton1ici fra le tiroidi aocessorie n on son o sem pre uguali , distinse le tiroidj suddette in v ere e false: chiamò vere tutte quelle ch e avendo perduto og11i r apporto anatomico con la tiroide , sono da questa completamente isol;ate (isolirte) com e anche chia n1ò vere quelle ch e son(> unite alla tir<Jide solo per mezzo di tessuto connettiva 1e va .. cola rizzato (alliertc); chiamò invece Liroicli .accessorie false quelle che sono collegate all a tiroide normale per m ezzo di \ era e .propria sostanza ghiandolare tiroidea o che per ciò debbano essere considerate come propngini o c,on1e continuazione della glandola stessa spintasi più o meno lontano. Queste propagini proveng ono gen era lmente da quel tratto della ghi-3.ndola tiroide, che in anatomia normale va sotto il nome di Piramid e di Morgagni. Ciò ch e è veramente i11teressante è ricordare le ricercl1e del Porta sulla circolazione sanguig·na delle g hiar1dole tiroidi accessorie, siano esse \1 ere o false, prossin1e o lontane dalla ti ro.icle n orrnale. Tali ricerche hanno rilevato che la circolazione sanguigna delle une e delle altre pro\ ie11e di regola dalìe arterie tiroi- · d ee. Potrebbe sembrare un 'eccezione a questa legge il fatto che nella tiroide m ediastinica d escritta dal D'Aiuta lo il sang ue arterioso proveniva dal1'':\rteria n1ammaria int er11a destra e forse anch e dalla sinistra; l 'eccezione però, commenta il D 'Ait1tolo, deve essere logicamente ritenuta come apparente, tenendo conto che Gruber 11a descriLto arterie tiroidee im e provenienti dall e ma1nmarie interne e cl1e conseguenten1enlc i rarni marnn1ari ch e la tiroide m~dias tini ca riceveva dovevano es er e ritenuti come arterie tiroidee suppleti,·e. 1

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RIASSlTNTO. L ' . <le crive un caso di tiroide accessoria situata n ella regione della nuca, e ricorda 1'embriologia della tiroide.

[1\.NNO XL, NuM. 37] BIBLIOGRAFIA .

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oott.

VITTORIO CHIRON

..

Assi&tente v. nella .R. Clini.ca. Ohiru.rgioa di R.oma

L'importanza delle paratiroidi secondo le odierne vedute Ecco un Sunto dell'Indice sistematico: C BNNI Dl AN.,TOMIA 6 FISIOLOGIA DELLB PARATIROIDI. P ATOLOGIA CHIRURGICA DBLLB PARATIROIDI. ~ LA SINDROME DA DEFICIT PARATIROIDEO NBGLI OPERATI Dl GOZZO B SUO TRAlTAMENTO CURATIVO. LE PARA, TIROIDl NE.I..LE MALATTIE DELLB OSSA. LB PARATIROIDI NBLLE lNFIY ZIONI B NELLE RBAZIONI IMMUNITARJB. CONO.U SIONl. LBTTE• RAT URA.

Volume in-So (N. s delle nostre « Monografie Medico, Chitur• gjche d'attualità »), di pag. v111 ..1:i5, nitidamente stampato su carta semi,patinata, con :i5 figure nel testo. - Prezzo L. 1 4, più le spese postali di spedizione. - Per gli abbonati al « PQ# liclinico » sole lire 1 1 , 7 5 franco di porto. Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Postale Sue· cursale diciotto. ROMA.


St;ZJONE PRATICA

TEMI D'ATTUALITÀ La morte improvvisa dei bagnanti.

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. -~r~ome~t? .a.ttual~tà i11 _questa tagione, in ~t11 t~ltt .t g1or111 v~d 1 a1n~ r~portati dai giornali casi di bagnanti presi in1provvisamente da i11alessere e morti. i tratta spesso di aiova11i, in pieno stato di salute apparente -: di buo11i 11uotalori ; anche se eseguiti abbastanza j)re to, i tentativi di rianimazione risultano il più delle Yolte ineffi ca c i. Per spiega re tali accid enti , si parla di en1bolia, di cong·e tio11e , se il bagnante i è messo in acqua ... ubito dopo n1angiato o se aveva caldo al n1on1 c1\.to dell 'imn1ersione; si an1mettono anche altre ipotesi, come per es., quella di c ra1npo, . . di incope cardiaca o solare ' di morte t1n11ca che. qual ch~ ' 'o.lta sembra appoggiata dal reperto clt autops ia d1 un timo voluminoso. Giu ~ ta111cntr R. Verhoogen (Brux ellrs-n1 édic,al, 13 agosto 1933) i domanda e la credenza tanto diffusa del pericolo di un bagno subito dopo mangiato sia basata su prove reali ; i fi siolog i i1on hann o dato risposte esaurienti al riguardo. Sotto l 'i11flµenza di tali idee, non .. i fa il bag no prin1a di 2 ore dopu il pasto; 111a l)C rch è i1on e ne aspettano 3 o 4:?; eppure ta nte . . ono appunto le ore in cui un pasto 11orn1al c oggiorna nello torr1aco; i11oltre. fra i i1opoli del \'o rd , si fa il bagno anche ubito dopo mangiato ed, a quanto sembra, senza che il nl1mer o delle m crti in ])aano sia i11aggio re cl,e da noi. L · .\. i)e 11 ~ a alla possibilità di un ic tus ar1«ifilattico da ·e11 azione improvvisa di freddo. Vi sono individt1i a cui l 'applicazione di freddo detern1i11a u11a r eazione va ocostritti,·a intensa, un al Lacco d'orticaria , u11 edema di Quincke oppure u11a cri si di emogl obinuria parossistica. Qua11do l ' in1pressione è portata sopra una larga uperfì cie, come è i] ca o ·per il 1Jag110 , i pu ò avere un ic tus anafilattico, co11 i1aralisi rapida d e 1la va. o-nlotili tà . caduta d el la t ensione arterio . . a, leucopeni a brutale ed eventuale eritroli-.i. ndi11amia miocardica €d i111potenza musco lare ge11erale. Con lo .. ta f) ilirsi d ello stato allergi co , i abbrevia il lern po n ecessario per la de lerminazione di tali fenomeni e non 'ri è bisogno di un raffredda111 ento molto accent11ato. ell' acqua a 20°, bastano spes o una diecina di mi11 uti ed anche molto meno perchè il bagnante si trovi completan1ente paralizzato nei suoi movimenti e cali a fon do sen za n emn1cno .avei.' tempo di cl1ia1nare a l soccorso. Il più d ello volte, lo stabilirsi clell all ergia passa inos ervato ; 1)erò, interrog ando i pazienti, si t.rova110 talora delle ma11ifestazioni significative di c ui si d eve tener conto. L' A. riferi co a tale proposito il caso di un 1

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i11edico il quale, per la prin1a volta all'età di 46 anni incominciò ad avvertire disturbi in ::,eguito al contatto con I ' acqua fredda: co1nparsa alle palme ed a lle pian te di prurito ed eruzioni orticariforn1i ; in seguito, os er,Ta che lavando i con l 'a cqua fredda , l 'orticaria si e tende a tutto il corpo con e le111e11ti ad aspetto emorragico e con brividi e d ebolezza generale . mette allora I ' uso dell 'acqua fre<.l (la; ma t111 giorno estivo, trovandosi sulle riYe di un lago di montagna , è preso dalla nostalgia del bagno. Appena in acqua, la pelle prende un colore scarlatto e risente un prurito generalizzato. Dopo qualche is tante , è preso da violenti dolori alla cute ed a l! 'addome; arriva co11 gran fatica alla riva e cade in stato di con1 pleta l)fO trazione; poi è preso da violente coliche con scariche diarroiche, brividi. Polso lento, filiform~ L 'ad inan1ia i di ipa le11ta111ente, il polso si rileva , i movin1e11ti diYentano possibili dopo un 'ora, ma la circoJaiìone superficiale non si ristabilisce ch e dopo un paio d'ore. Indubbia111ente no11 tutti vanno soggetti a Lali dist11rbi , ma bisogna tener present€ la posibi lità che i11 alcuni si verifichino , anche in forma frusta , per poter prevenire g uai magg iori e la morte subjta nea nel bagno. Spesso il prurito e l'orticaria ch e si manifestano in b agnanti al mare ono attribuiti al contatto con qualche inedusa; ipotesi priva di fondamento , me11tre i fatti vanno attribuiti alla causa sopra accennata. L'intensità e la s ubitaneità delle rr1anifestazioni sembrano dovute a lla libera zio11e brutale, attraverso la pelle, cli una quantità eccessiva di istamina o di sostanza 11. Ma la gravità dei disturbi risulta sopra ti ut to dal fatto che I 'impoten za n1otrice ch e ne ri s ulta si produce nell'acqua ed il n11otatore si annega; il colla so cardio-vascolare può aver e prodotta una lnortc rapida, ch e precede 1'a fissia per im• 1ners1one. ~ quindi con sigliabile di saggiare la sen~i­ biJi là d egli individui i11ed i ante l'applicazione cli u11 pezzo di g hiaccio sulla pelle o con la r e frigerazione con etere o cloruro d 'etile. Un paio di n1inuti di a])plicazione sono sufficienti per determinare, n egli idiosincrasici e negli al lergici, un 'eruzio1le papulo-orticata, di cui alcuni elementi pos on o avere una tinta emorrao-ica. A tali individui si deve assolt1tamente proibire il nuoto , n on cl1è sconsigliare l 'uso d ell 'acqua fredda per la teletta ed ancl1e le bibite ghiacciate. Si può anche tentare la desensibilizzazio11e (adrenalina , clort1ro di calcio). Per il trattamento degli a ccidenti , iniezione di adrenalina (eventualmente endovenose), stimola11ti cardiaci (caffeina , dig italina, a lcool, etere) ; avviluppare l 'in divi duo in coperte calde e son1n1inistrare siero g lucosato e bibite calde.

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« IL POLI CLINICO »

SUNTI E RASSEGNE. OSTETRICIA E GINECOLOGIA. La relazione degli infarti placentari con Ja tossiemia eclamptica. . e K RACKE . ~4. nier. an d Gyn . , dic . 1932, p. 797)

( B ART HOLOM EW

Jourrt. oj

Gli in farti p lacen tari ono p r obabilmente dovuti, secondo g li AA., o a d un a g r aduale interruzione deJla circolazion e dei ' asi fet ali }Jer ia endoarterite fisiologica caratteristica degli llltimi mesi d t gravidan za, oppure a d u11 brusco a r re to della circolazion e in eguito a lla r ott u ra o t r on1bo'"'i o embolismo dei vasi fetali. La causa di c1u este lesioni è da a ttrib uir .. i al t ra u ma cl1e i i110,·i111en ti d elle estr en1ilà fetali n egli u ltin1i 111esi d i gravidan za ])Ort an o sui vasi · n o11 i)r otet ti della super ficie fet ale d ella placenta o a11che in pieno tessuto p lacentar e. Quindi i . disturbi ne l circolo matern o n on sono p rimari ma secondari . La for maz io11e d e l! 'infarto è eguit a cl alla n ecr osi e da lJ a autolisi d el tessuto placen lar e sotto l 'azion e d ei f ern1e11ti proteolit ic i , con formazion e di t ossine prot eich e co111e peptoni , ist amin a, Liramina, g u anidina, ecc. Nei casi di 11ecrosi lenta d el t essuto placen tare, ch e è qu ella d o,~ta a ll 'e11da rterite fi . . iol ogica, i h a a ttor 110 ai ,-illi colp ili la formazione di una zon a prot ettiva di so tan za ialina inter,·illo a, d i modo ch e ,-ien e impedit a la diffusione dei Yeleni p r oteici n el circolo mat erno. Qu esti infa rti , in gen er e bia n cl1i e compatti , i1on portan o n1ai a t ossiemie 1naterne. Le n ecr o . . i acute son o invece quelle d o,~ute a lla r ottura. tron1b o i, o e1nbolisn10 dei vasi feta li , per trau111i secondari a i movimenti de! fet o. Q uest e zon e si presentano spugn ose e dt colore p iù curo , m a prest o diventano leggerm ente più dure e di colore bruno. Micr oscopicamen te i Yilli ap paiono in n ecr osi con capillari con gesti . dilatati o r otti . L 'assoluta a en za di te .. st1t o ia lino in ter,·illoso è p r ob abil1nenl e d ovuta a lla liber azion e di un i1e1)ton e ad azion e a11ticoagulante, il ch e permett e la diffusion e nel circolo n1aterno d ei , -eleni pr oteici; in que ti casi i 11a pes o lo scoppio d ell 'eclampsia. Nelle tossien1ie a lento sviluppo, s pc 'tiO d ella d ura ta cl i par ecch ie '"'et timane , e ch e posson o a n eli ' e -se termina r e con l 'eclan1psia , g li infar ti so110 gia lli o grig iastri , più o n-.en o n ettan1ent€ demar cat i. con sosta nza ialina intervillosa n on n1olto abbondante, e quindi con circolazion e 1naterna 11on completan1ente ostruita : si 11.a così un p iù lento riassorbim ento di t os in e l:l rot eich e. L 'ec lan1psia e il d i"'t acco di p lacenta n. inserta, d iffe rì con o p r obabilmente solo per la loc.alizzaz ion e degli infarti . Nel! 'eclam psia g li infarti i trovano in p ie1

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no t essuto p lacentar e, in modo ch e il tes uto circostante san o serve a diffondere i prodotti ' 'ele n osi proteici , im ped endo la concentrazio11e di ist a mina cl1e porta alla r o ttura dei seni d eciduali , e quindi al di stacco della placenta. In questi casi la gr avidanza va àvanti finch è non scoppia l 'ecla111psia. e g li infarti son o a contatLo d e i seni deciduali, l 'istami11a porta il distacco d e lla place11ta prima ch e scop1)i l 'eclampsia. L 'ir1iezione di u11 filtra to di u11 autolizza t o artifi ciale di placenta i1ormalc in cavie, d à con vulsioni e morte d egli animali . T r eperti ana tomici d el r en e e d el fegat o son o sin1ili a quelli tro, ati n ell 'eclampsia . Il fatto ch e l 'iniezion e di autolizzati di altri _ organi pt1ò u gu almente pr odurre simili effetti n el fega to e n ei r eni di un anim ale, n on pu ò far escluder e la t eoria placentar e d ell 'eclan1psia. Anzi confern1a il fatt o c h e g li effetti patologici sono dovuti ai sott opr od otti p r oteici comuni a tutti i t essuti , ,~ari a nti i1a tura ln1e11te a seconda della composizione chi111ica del tessut o. e l 'autolisi d egli i11 fa rti place11tari è la causa d ella tossiemia eclamptica, fi11 0 a cbe le protei.ne tossicl1e n on aranno ri conosciute tutte e con su cce -so i1eut ra li zzale, unica cura r e ter à quella di una pronta interruzione d ella g r a vidan za p ri1r1a cl1 e subentrino le con,,u] ioni . CETRONI . 1

Carcinoma del corpo dell'utero ed iperplasia dell'endo1netrio. (H . T AYLOR . A m er. Jourrt. oj Obs t. and Gyri., mar zo 1932 , p . 309) . Vi son o evidenti rapporti fra l 'i perp lasia d ell 'e11dometrio e il can cr o d el corpo d eJl 'uter o. Essi posson o · e ere con idera ti dal punto di ' rista eziologico e clinico. An zitutto vi è uria rasso1nig lia11za 111orfologica fra le dt1e lesio1li della n1qco a uterina. IJer quanto n ei casi di iperplasia endo111et ri a le i a bbia110 le forme più diver se, ch e vanno d a un e1ldor11etrio quasi u or111ale a form e in cui è diffic il e precisare se '"'i tra tti o n o di car c in on1a. La frequente a oc iazion e d ell ' iper p lasia endon1 etriale con invasion e della n1u cosa n ella n1u . . colar e e la t ende nza a l rifor1nar si dell'iper pla ia an ch e d opo raschiam enti , posson o esser e int erpre t ~ ti con1e car atteri di n1aJignità in embrion e. Vi sono p oi i casi i11 cui dall 'iperplasia si J1as a ne ttan1en t e al cancro com e può essere di1110 lrat o d a biop sie fatte a dist an za di tempo. Esan1inando l)Oi i ca i di can cro del corpo è facile da ll 'anan1nesi dell e pazienti stabilire ch e in n1olti casi er a tato in precedenza per J11olto tempo una semplice iperplasia endo1netria le. Dal p unto di vista clinico n on si d e,·e consid era re con troppa fac ilità una m etrorragia co1ne doYuta ad una sen1plice i perpl a, ia endom e•


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XL,

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SEZ IONE Pl\Al'lCA

.triale. pecialmente le metrorragie dopo la i11enopau a, ancl1e se con1paiono per pochi .giorni , deY0110 e er eguite da raschian1ento ; vi sono dei casi in cui il carcinon1a è appar o clinican1ente evidente spesso dopo dieci anni da que::;La m etrorragia. Inoltre il materiale deve .essere sempre e aminato clinican1ente anche e scarso, e no11 è st1fficiente limitarsi all 'e ame cli poche sezioni i)e rcl1è la z.ona rieop la tica pt1ò essere minima. In i11olti casi in cui l 'apparenza istologica è qu ella dell 'iper1)lasia, in uJteriori .sezioni si è trovato il ca.n ero. Inoltre i preparati va11110 csa111i11ali da persone cl1e h anno esperienza in materia poichè in molti casi (d i cui 7 riferi li d.all 'autore) l 'errore di diagno i può portare ad e ili di astrosi per la pazien te. In conclusio11r dal punto di vista pratico la frequenza clell ' ipcrpla ... ia dell 'endometrio in co11fro11Lo a lla n1i11or [requenza del ca11cro emJ)rerebbe e eludere u11 rapporto intimo fra le clue affezioni. Però nei casi in cui que ta i1)erpla ia sia i11olto marcata no11 ,-a e clu ~ a la pred isposizione allo sviluppo del cancro , analogamente a quanto avvie11e n elle forme diffu .. e di iperplasia dell 'epiteli o n1an1mario. E jJecialll1ente ne lJe do1111e aJl epoca della ine1101>ausa e dopo, u11a dose di radio (circa mill e o dt1c111 i la millgr. ora) è particolar111ente indicala, ~i a per arrestare icuramen te 1'emorra o-ia , ia ]ler n1i~ura J>rofìl atli r{\ contro lo sviluppo del <ancro. CETRONI . 1

La leucorrea e sua eora. L . X u RNBERCE R. ~ l iinc.11. AIC'clic . lVocli ., 12 n1aggio 1933). ·11a tera1)ia llt odcrn a indirizzata in en::;o biologico, del flus o o-e11itale deve appogg· i ar~ i . u ampie basi fìsìo-palologich e: dato fonda1n enta1 e di u11a Lale ler3 l_)ia è la cog ni zio11e che la causa llrim il iva del flu sso genitale non se1r1pre ri ~ i ede n el e.anale genital e. È in fatti ])OS ·ibile una sucltlivi ~ ione ctiologica di tal e d isturbo in tre g randi gru1)pi : a) la ca11 a ri. iede 11el canale ge11ilale: lPuccrrea da alterazioni slì'uttur ali (cioè a dire anatomiche); b) 1a causa non r isiede nel canale ge11ita lr: leucorrea da alterazioni furi zionali; ~

gruppo misto: leucorrea da alterazioni anatom ich e e funzio11aJ i insie111e la cui cau_a primitiva trovasi però al di fuori del canale gen itale. A) Alterazioni anatomiche. - Le i11 Oarnmazioni, le ulceri, i tumori del canale genital e portano co1ne con seguen za quasi costante una aum entata secrezione. ,.f rovata un.a di tali alterazioni è trovata anche la causa de] flusso ,·agin ale. La cura di queste form e rientra più i1e_l campo della pecia lità ch e in quel] o della pratica generale. Q11ando 1'esame accurato del canale genitale r1on rivela ne su11a di tali alt er az ioni , si può pensare che sia in campo una

B) A!lterazione funzi onale. c1Lte ta può essere varia e cioè :

1455 I~ 'origine

di

1) anomalie del rican1bio (diabete. c loro-

i, tbc., cachessia), O})pure ingestione di medici11aJi , specialmente a11lipircli ci); 2) 1nalattie infettive; 3) a lterazioni circolatorie; 4) alterazioni en docrin e, 1Jecia l1l1eJlte o variche; 5) disturbi nervosi o p ·icl1ici ; 6) anon1alie costituz iona li . · C) Le form e· di combirtazione i11fi11e dipendono prim itivamente da una cau "a fu11 zionale, la quale però apporta eco11darian1ente alterazioni anatomich e locali , le quali di·ventano di per è stesse cau a di f lu o. Per la cura l ocale de l flu . o ' 'ag i11a1 e llOi abbiamo un mezzo cbe ~ i iJO lrebbe dire specifìco: il lrattamento della parete vag i11ale con nitrato d 'argento ( lapis balle cli 1enge). pesso è suffi ciente una ola ap1)li raz io11 e locale dell a ol . di nitralo d '.aro-cnt o a l 2 % econdo la tecni ca di Menge. J)er ollencre la guarigioei casi che r esist0110 ripetere le appline. cazioni ad intervalli di otlo g·iorni , durante i quali le pazienti fa ran110 dci lavagg i va,ginali gior11alieri. con cloruro di zirLco e solfato di rame alternativamen Le. Tali lavag.rri saranno continuati ino a qua ndo non ._ arà ._parito ogni segno di i per ·ecrez ione e c1ui11di a poco a poco abbandonati. Ma oani cura del flu".. o vag in ale riuscirà inutile e non è combinata ad una ap1H·o1Jrinta cura rrenerale e cioè: 1) nettezza rigoro.a dei ge nitali e. terni ; . 2) trattam ento di una e' ent ua le co.. tipazrone; :3) ridurre il più ]10S. ihi le i co11 t.atti ~e . ua li; 4) praticare una cura calcica per via orale. 5) n1igliorare il più 110 sibile le condizioni igien iche generali . Cornplemento necessario di La le cura è second o ~fen g,e , una cura di bag ni , sia in stazioni terma li , ma a11cl1e in ca a : è pre fe1'ibile i I bagno generale, polend o il .. emir t1pio provorare un 'iperen1ia de l piccolo baci110 e di ro11 egt1enza un aumento della .ecrez ione. D 'altra parte è neces ario orvegliare anche la funzio1Le ovarica: le relazio11i fì siologiche fra O''aio e vagina son o ancor oggi non coml' letamente chiarite : certo si è che . i ono vi.. le delle forme di le11rorrea res i ·te11tis inie alJ a cura locale, guarire in , eg·uito al miglioram en to J ella fu11zionali Là ovarica o dopo la sommini strazione di preparati ovarici ; sembrà dt1nque cl1e l 'alterazione della fun zionalità ov.arica renda la mucosa· vaginale più sen sibile alle cause di ma la ll ia. Per la cura locale del flusso cervicale n1an ca purtroppo un mezzo di cura co l ·icuro come è il nitrato d 'argento per il f]u o vaginale. Le apnlicazioni di sol . con centrate di forma lina , di olio d i jotione e di altre sostanze non


145G

,

<< IL POLICLINICO

dàn110 spesso alcun i1etto migliora111ento. L ' A. ha avuto buoni risultati mediante l 'applicazione della soluzio11e di Carnoy (alcool assoluto cc. 60, clorofoT1n io cc. 30, acido acetico cc. 10). Altri metodi di cura effi caci so110 : il n1assaggio del canale cervicale con sonde 1netalliche1 l'aspirazione delle seçrezioni per · m ezzo di una ca11nula di vetro, collegata con un apparecchio da aspirazio11e, la dilatazione del canale cer ·vicale con gli Hegar e successiva cauterizzazione della n1ucosa. Naturalmente anche in questi casi ha grande importanza la cura gen.erale. Nei casi .assolutan1ente l'esistenti ad ' ogni cura entra in can1po la terapia chirurgica (operazione di Sturmdorf, cauterizzazione della mucosa cervicale, ecc.). Un trattamento a parte meritano: 1) la leuc.orrea gravidica, la quale si avva11taggia molto bene delle docce vagi11ali al1'acido lattico (ac. latt. gr. 100, acqua distill. gr. 300: un cucchiaio in un litro d 'acqua); 2) la le11correa delle gioviriette e deltle vergini; la quale bene s1_)esso è n1olto difficile a curarsi: se si tratta di fluor alblzs og·ni cura locale può essere oltre che inutile anche dannosa e quindi strettamente controindicata: efficace è invece ]a cura con1binata cli bagni e di calcio oltre alle cure igieniche e dietetiche generali : llelle anenuche somministrare il ferro, in quelle cl1e mostrano i segni . (li. una ipofunzione o'rarica tentare i n1od~rni preparati ov<.l'rici. Se si tratta invece di jlu.or flavu.s il qua le deriva dal precedente a cui si si.ano sovra1)posti fatti irritativi esogeni , ql1ali ad es. la masturbazione , è con sigliabile la cura -i)roposta da Kirstein : riposo in letto per 6-8 giorni e iniezione cli flrotei11e aspecificl1e; 3) la leucorrea da Tric.h.omona.s è più frequente di quel che si cred·e, ma è spesso misconosciuta e curata con tutti i mezzi a disposizio11e. Per la diag·nosi è sufficiente mettere una goccia di secreto vaginale insieme con una goccia di sol. fisiologica sopra un vetrino portaoggetti, coprire con un vetrino coprioggetti ed esaminare all'immersione. Se i trichorriorias sono presenti si riconoscono facilmente. La colpite da trich. si cura i1ella seguente maniera: ogni cinque giorni lavaggio della vagina con una soluzione di sup1in1ato all"l % e quindi con glicerina borica al 10 %. Negli i11tervalli si applicano }1'r ofondan1ente in vag·ina degli ovuli contenenti glicerina borica al 10 %. Quàndo il flusso è terminato si conti11 uano per otto giorni i la\ ,a ggi con solfato dì zinco. Questa bre~-e rivista , con clude l 'A., che non pretende di a·yer chiarito e messo in luce tutto c~uanto riguarda la t era1)ia della leucorrea , può forse servire a mettere in luce come la terapia locale di questa inalattia possa spesso fallire quando non si sia ben stabilita la vera cau sa di essa. · 1

G. LA

CAVA.

»

[.ANNO XL,

NUl\f.

37}

ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. I veri sintomi della caverna tubercolare. . (E. Bue. Bull. Méd., 15 aprile 1933).

La concezione de]la caverna come espressio11e del t erzo :grado de]la tubercolosi , della tisi consuntiva , non è stata confermata dalla radiologia. La radiografia ha dimostrato che la tubercolosi può farsi cavi'taria precocen1ente e rapidame11te e cl1e le cavità non hanno tutte lo stesso significato. In alcuni casi l'escavazione può· farsi in pochi g·iorni ed in modo inopinato ed in certi malati la caverna appare con1e la lesione iniziale della tubercolosi cronica. Ora, qua11do all ' esame radiologico 11011 vi sono altre alterazioni visibili oltre alla ca~Yità ,. lo stato generale non è alterato. Le caverne tubercoJ.a~i sono con1patibili con tutte le appare11ze d1 una sa Iute normale. Il periodo di inizio è n1arcato talora da p oussées feJ)brili . da dimagrin1ento e stanchezza, · ma quando la caverna si è costituita ed il malato si è abituato al riposo del sanatorio , la temperatura diYiene normale , il peso aun1enta regolarmente. Questo miglioramento apparente non indic·a se111pre la scomparsa o la regressione della cavità. Ii:1 effetti la caYerna tub·e rcolare i1on è Ja c al1~a diretta dei disturbi generali e della cacl1essia tubercolare. Essa dà l'in1pressiqne di u11a lesione locale , indipendente d.all'econon1ia generale. Pu·ò darsi persino il caso che l 'in1n1agine cavilaria si ingrau.disca n1e11tre il peso aun1enta. Lo stato in realtà si aggrava n1entre il i11alato si in1magina di guarice. D 'altra parte i segni stetoacustici no11 hanno più il valore che era classico di attribuir loro. La ra~iog·rafia 11a dato ragione agli _.\:\. cl1e· fa cev.a no dipendere i segni ,a scoltatori 11it1ttosto dalle lesioni juxta-cavitari~ che dal]a caverna per se stessa. Vi sono delle caverne 111ute, di cui unico sinton10 .è l 'espettorazione. ~ l 'esamE} dell 'esp.ettorazione cl1e for11isce i sinton1i p.iù importanti della tuhercolosi cavitaria. Questa espettorazione presenta due carat- · teri rimarch evoli : essa è di abbo11dar1za Tegolare ·e d è costantem ente bacillifera. La sua abbondanza è regolare nella misura con cui la cavità è stabile e permanente. Essa co11 ti.ene sempre dei l)iacilli t.ubercolari pèrchè la caverna è sempre un focolaio in attività. Qualche volta l 'espettorazione è minima, ma contiene sempre dei bacilli visibili all 'esame diretto. Espettorazione costanten1er;tte bacillifera, di abbondanza regolare e durevole, senza risentjmento dello stato generale , questa è la vera sindrome della caverna tubercolare, c1ua]e si ri- · cava dalla osser,;azione delle caverne isolate. Questa sindrom e è tanto più netta qua_nto più è precisa l 'imn1agine cavitaria e quanto più è normale il r esto del polmone. I sinto1ni son_o presso a poco gli stessi quando, al di fuori della cavità, non si trovano che focolai inattivi cica:triziali , non evolutivi. Lo stesso avviene del1a 1


:-\~NO

XL,

~'l )l.

37)

SEZ lONE PRATICA

caverna cl1e per:siste dopo la lobite tubercolare. Dopo la fa se acuta, si ha lo stesso contrasto fra il miglioramento dello stato gen erale e la per istenza dell 'espettorazione bacillifera. Le modificazioni dello stato generale dipe11dono dalle lesioni sovraggiunte alla caverna. Accade , per esempio, dopo l 'istit:izione del pneumotorace su .di .una tuber colosi _ulce~o- ~­ seosa, ch e le reg1on1 non escavate si ?h1a~if1 chino , mentre la cavità resta beante. Si assiste in questi casi ad un miglioramento dello stato uenerale ma l 'espettorazione non scompare ~omplet~mente . La sua quantità divien e fissa, regolare come nel caso della caver~a i~olata. Non vi è dunque nè febbre caVItar1a n è cach essia cavitaria. Tutt 'al più, la perdita di sostanza può accompagnarsi a qualch e reazione generale. La caverna si compor~a dunqu~ con1e un accidente locale , senza azione a di stanza sugli organi, come una specie di ascesso freddo aperto sui bronchi. Ma se la caverna isolata o circondata olo da lesioni sclerose, è senza azione sull 'econ omia generale, essa costituisce nel polmone un focolaio di infezione in generale durevole, e l.a sua espettorazione bacillifera mantien e un a Lnaccia costante di disseminazione. Indubbiamente delle caverne anche voluminose possono scomparire an che senza col~assotera~ia , sia per semplice ria orb imento, sia per fibrotorace. ~la questa uuari gion e non è _la regola. Salvo eccezioni , la regressione è assai lenta, e durante tutta la ua du~ata la prognosi è al ealoria. tanto p iù in quanto I 'apiressia, l 'ingrassamento, 1'euforia non fanno spesso che mascherare, come si è visto un reale aggravamento. È l 'estenion e al tess~to vicino, molto più ch e l 'ingrandimento della cavità ch e minaccia il tubercoloso cavitario. L'eliminazione per i bronchi delle secrezioni bacillifere crea per l 'apparecchio polmonare un danno permanente. D'a ~i ò l'indi cazione di n on ritardare la collassoterap1a.

n:

C.

TOS CANO.

Le complicazioni bronco-polmonari post· operatorie nella chirurgia dell'addome alto. (TnuETA RA

R evista di Cirugia de Barcelona, ottobre 1932). 'econdo le idee universalmente accettate le complicazioni polmonari post-operatorie n ella chirurgia dell 'addome alto, sono dovute a~l ' a­ teJettasia polmo11are e al collasso che avviene in conseguenza della otturazione bronchiale provocata dall 'accumulo di muc;o nel bronco che non viene espulso per la deficiente amipiezza degli atti respiratori, dipendente dal dolore addominale. A questo proposito s 'invoca infatti la legge di Sherrington, ~econdo la quale si ha. una cooperazione sinergica tra un muscolo e il suo antaPAL .

1457

ta , per cui si ha paralisi di uno di essi (diafran1ma) quando l·antagonista è in contrattura (pareti dell 'addome). ~1a secondo l 'A. , ch e poggia le sue idee su dati sperimentali neg.a tivi a proposito delle teo1 ie suesposte, non è tu lta questa la causa delle co1nplicazioni polmonari post-o.p eratorie, ma bi~og11.a es tender e altrove le nostre ricerch e. E precisamente egli pensa alla ben nota relazione tanto sanguigna, ch e linfatica, che infine 11ervosa tra torace e addome. Per ciò che rig uarda la circoJazione sanguigna basta ricordare le anastomosi tra le vene opra e sotto epatiche attraverso i loro rami gastroesofagea e m esenterica inferiore per comprendere ch e la via sanguigna ha ampie relazioni tra l 'a ddome e il torace. Rapporti altrettanto intimi esistono attraverso i linfatici, in modo ch e un processo settico seguendo il dotto toracico o i linfatici mamn1ari interni giunge rapidam ente al cuore destro donde passa con facilità nei fini ssimi capillari ip-0lmonari. Ma ciò che è più importante ancora sono i rapporti intimi esistenti tra il sistema vago simpatico toracico alto e addomina le. Esistono fra questi due sistemi infatLi delle ampi e anastomosi n ei plessi polmonari, nel ganglio stellalo, ecc., in modo che ogni violenta eccitazion e de ll'uno si ripercuote sull 'altro provocando nel ca o nostro una inibizione dell'albero broncopolmonare tanto più intensa, quanto maggiore t la ricch ezza della flora microbica dell'albero re piratorio dell 'infermo. Per ovviare a questo inconveniente a volte alquanto grave, I '..t\. propone di usare sempre nelle operazioni sull 'addome alto l 'an estesia degli splancnici , con la quale si sezionano le comunicazioni n ervose addomino-toraciche e secondo Jc id ee di Crile, la interruzion e della continuità 11ervosa sospende ] a inibizione in tutto il terrilorio della zona anestetizzata. A conforto della sua tesi 1'A. riporta una stai i tica di 71 4 operazioni sull 'addome alto esegui te in undici anni nella Clinica chirurgica del prof. Corachan a Barcellona, e precisamente 430 resezioni gastriche , 224. gastroenterostomie e 60 altri interventi minori (gastrostomie, piloro p lastiche, ecc.). Dei 714 interventi ne furono eseguiti in anestesia generale eterea 113 ed in quesle si ebbe 13 c asi di complicazioni bro.n copolmonari con I O esiti letali: e cioè ~i ebbero complicazioni nell 'll ,4%. Le altre 601 operazio11i furono eseguite praticando l 'anestesia degli plancnici per via posteriore, riuscendo ad abbassare la percentuale deJJe com1plicazioni polmonari, al 4 %. Per diminuire poi la setlicità dell 'albero rep iratorio , l 'A. con sig lia una rigorosa igiene della bocca estraendo tutti i denti cariati e praticando, previo esame batteriologico delle secrezioni , accurati lavaggi del naso-faringe. 0

0 11i

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1458

« IL POLICLINICO »

Infine la gin11astica respiratoria attivando la ventilazione polmonare combatte ampiamente il verificarsi delle complicazioni bronco-pol~ 1nonari. A. CALCAGNI.

VASI SANGUIGNI.

lANNo XL, NuM. 37]

Le pareti arteriose appaiono , normalmente, regolari e senza sinuosità; .in caso di arterite senile o diabetica le .a rterie sembrano aumentate di calibro, sinuose, serpiginose, a contorni moniliformi e irregolari. Dove poi l 'arteriografia ha veramente grande valore è nell apprezzamento dello stato della circolazione collaterale. Qu·e sto e lemento, sul quale si basa la prognosi e la terapia, viene precisato più esattamente con l 'arteriografia che con qualsiasi a ltro mezzo. Anche nella malattia di Buerger sono state osservate obli terazioni vasali segmentarie; i vasi appai0no però, rettilinei, a contorni regolari, ma diminuiti di calibro concentrica111ente. I casi di falsa malattia di Raynand furono potuti riconoscere come tali , e cioè come crisi vasomotorie in arteritici, solamente mediante l 'arteriografia che n1ise in evidenza delle obliterazioni localizzate, sfuggite ad altri metodi d'indag ine . Nell 'aneurisma del polpaccio si vide un b·r usco arresto del liquido opaco a livello della tibiale posteriore; gli AA. pensano ch e il sacco aneurismatico fosse ostruito da coaguli organizzati. Dato lo scarso numero di arteriogrammi praticati gli AA. non si credono autorizzati a fare delle conclusioni definitive; il m etodo merita certamente ulteriori stt1di; si può intanto affermare ch e è innocuo, indolor·e, di applicazione facile e quindi pr.atico; dà già risultati che non si possono ottenere con i m etodi c]a sici , con seguentemente merita di entrare alla pari di questi nella diagnostica delle arteriti. L. FERRET1.'I. 1

Indicazioni e risultati dell'arteriografia nelle arteriti. ( LE.RIGHE, 1FoNTAINE e 1FR1ECH.

La Presse Médi-

cale, 12 luglio 1933).

L 'arteriografia no11 si è diffusa quanto avrebbe meritato per i nun1erosi inconvenienti inerenti alla tecnica quale es·s a fu primitivamentc ideata da Bos S·a ntos. I liquidi 11sati, joduro di sodio, abrodil, uroselectan, provocano l 'an es tesia generale o rachidea se si tratta degli arti inferiori. Inoltre queste sostanze 1 innocu e in soggetti normali, possono far precipitare l 'evoluzione di una gangrena, fino a richieder e l 'amputazione, allorchè vengono iniettate in arterie alterate. Sempre a causa della loro causticità, ·è n ecessario d enudare l 'arteria per praticare l 'iniezione a cielo scoperto. Recentemente, però, sono ·entrati in uso, come n1ezzo di contrasto, i sali di torio , assolutan1ente indolori e innocui. È quindi possibile fare a meno dell 'anestesia e aggredire l 'arteria, in cui si deve iniettare il liquido opaco, per via transcutanea . Tali punture sono inoffensive : non se ne trova traccia eseguend o, pochi giorni dopo, la simpaticectomia periarteriosa nella medesima zona. 1Gli AA. han110 praticato, seguendo la tecnica suesposta, 28 arteriografie in 21 an1malati così ripartiti : 6 casi di arterite senile con o senza gangrena; 7 casi di gangrena diabetica; 4 casi di m. di Buerger; 3 casi di falso m. di Raynaud ; 1 aneurisma arterioso. Hanno fatto osser,razioni: 1° sulle obliterazioni arteriose; 2° sulle lesioni parietali dei vasi; 3° sullo stato della circolazione collaterale. Le arteriti senili e le àrteriti diabetiche prese11Lano alterazioni simili in tutt 'e tre queste categorie. Le obliterazioni vascolari sono frequenti , ma, constatazione imprevista, sono molto spesso segmentarie e lim itate a breve tratto di arteria; a \ 7alle dell, obliterazione l 'art·e ria si inietta attraverso la circolazione collaterale. L'obliterazione ha sede più frequ~nte n el tratto terminale della femorale, nella poplitea, nella tibiale posteriore. I disturb·i trofici n o11 sono in rapporto con la sede n è con l'estensione dell ,obliterazione; questa p,u ò essere anche semplicemente funzionale: in un caso, con disturbi trofici tali da richiedere la denì.olizione dell 'arto , jl tronco arterioso appariva in1J)ervio, e tale doveva essere funzionaln1ente, . alla radiog·rana eseguita in vivo; mentre fu p o .. ibile iniettarlo sul pezzo operatorio .

Il trattamento delle embolie arteriose de· gli arti. Journal de Chirurgie, 'f. XLI, n. 1, gennaio 1933). Gli A.A. ricordano con1e tt1tte le embolie periferiche rappresentano una complicanza di una affezione cardio-vascolare. L 'embolo ordinariamente si arresta a livello delle grandi b iforcazioni arteriose o all'origine dei grossi vasi collaterali. Le alterazioni della parete vasale sono dovute al contatto dell'embolo, il quale una volta fermatosi provoca degli accidenti p iù o m eno gravi ch e possono finire colla cangrena totale o parziale dell arto colpito. Occorre pertanto intervenire precocemente per cer care di prevenire o limitare la cangrena ristabilendo la circolazione sanguigna interrotta. Vero è che togliendo l 'embolo si agisce sulla complicanza e non sulla vera malattia cardio,~ascolare; ma questa considerazione o la paura di potere .avere delle recidive non ci dovrà mai fare rinUI1ziare all 1intervento. Gli AA. prendono in considerazione i due interventi consigliati: l ' embolectomia e l 'ar(GossET, BERTRAND e

PATEL.

1


{ ..\~No XL, Nu~r. 37]

1459

SEZIONE PRATICA

t eriect omda e ne assegnano le indicazioni.

el più d ei casi si preferirà I' embolectomia a ll 'arteriectomia sopratutto quando si tra-tti di emboli ..d ella bifoc cazione dell'aorta o d ella iliaca esterna o d 'un tronco vascolare rrtolto importante. La r e ezion e del tratto arterio o obliterato è indicato: 1) Nei casi in c ui p er lo stato precario d el malato occorre fare molto pre to (Lerich e) . 2) '1.,utte le volte ·c he d opo l 'estrazione del}'embolo la parete vasale si presenta molto alterata . 3) Oo-ni volta ch e le condiz ioni d ella par ete vasale non con senta di fare una utura sicura e corre tta. e \ DURR,\.

la ferita d el sen o, avendosi un aspetto di schiuma d ell e bollicine di aria miste con sangue. i ebbe im·m ediato collasso e sul c uore fu potuto ascoltarsi rumor e di mulino . L ' A. attribuisce la niorle de l paziente alla posizione seduta , data al ragazzo durar1te ] 'operazion e ed a ll 'aver e messo il laccio prima dal la to frontale della ferita, per cui ' attrav er so la ferit..a si ebbe l 'aspirazione de ll 'aria, a cau sa della scar sezza di sangu e presente nella zor1a (eri ta d el sen o longitudinale. P erciò conclude ch e n el caso di ferita de i ' 'a i venosi occorre praticare la legatura prima dal lat o della direzione del cor so di sangu e; co l pure bisogna d are all 'ammalato la posi zio11e orizzontale. JuRA.

Embolia di aria per ferita del seno longitudinale. (H . O. D oENCr1. Ze.An lr. f . Cliiruryie, 1933 , n. 9,

La diagnosi dell'arterioscle1·osi.

1

p. 486). L 'embolia per ferite del seno long it ud i11~ l e sono rarissin1e. Bergmann n e ha deL crit to u11 caso , non b en chiarito . Sono descritte ferite dei seni cer eb rali c.l urante operazioni (Gen zn1er e J(ul1n ). In condizioni nor111ali non è po ibile ern bolia aerea per ferite d el seno (C r ar1ter) percl1è esi te una pre ione po iti a d i 90 n1m. di acqua, che si spiega con la po izi on e orizzontale dell 'individuo. I~ condizio11i cambia110 nei pazienti con emorragie abbor1danti ed in quelli ch e vengono operati in posiziorl e n on orizzontale, eduta , per cui naturalmente la pressione si abbas a. Per ferite d el seno si <possono praticare su ture, tamponan1enti ed infine legature d el sen o a i due lati d ella sede d ella ferita. L 'A. riferisce un caso di un ragazzo di 11 anni con ferita dell 'occipite per colpo da scu r e; segui dalla ferita , lunga 10 cm. , fuoriuscita di abbonda nte san g ue, ed anemia g rave. Si era determinata una frattura d ellà g randezza di una moneta di 5 marchi e con avvallamento de] tavolato interno , abbassatosi con un 'inclinazione di un an golo di 40°. Tolto il framm ento osseo, aum entò la san g uinazion e p er ch è il seno longitudina le presentava una ferita di 3 cm ., che tamponò. on era possibile la sutura p er le co nd~zioni di sepsi d ella ferita. Altrettanto con Lroindicata parve all 'operatore il t amponamento per la posi bile in sorgenza di tromboflebite. Asportati piccoli .frammenti ossei liberi . P er 1praticare una doppia lega t11ra legò pri m a il seno longitudin ale verso il capo fro11tale a monte d ell a ferita, essendo il se·n o più libero che ' 'e r so I ' op po ta direzione occipitale, i}er la quale sar ebbe occorsa una trapanazion e. Durante l'allacciatl1r a tolse il t ampone comprjn10n te la ferita d el sen o. Ma appena prati ca ta l 'al] acciatura si o se rvò aS J)Ìrazione di .ari a dal-

(fI .

P .\ILLARD .

Jou;·nal

i\l éclical Français , feb-

braio 1933). Trent'anni fa si d iceva ch e un individuo era af fetto da arterio c ler o i quando pre enta,·a l e raùiali dure alla paJ1)azione; lo s i su1)poneva arLeriosclerotico quando accu sa va cefal ea, vertigini , dispnea d a s for zo, pol lakiuria. Questa diagnosi d'in1pret\ ion e h a or a ceduto il posto ad una diagnosi ba ~ a ta u un ins ien1e di egni • • preci 1. I inLomi subietti i dell 'arterio cler osi sono molteplici; vann o dal l1a claudicazion e internl ilten te a l d olore anginoid~ da sforzo , dalla cefalea a11'incapacità a l lavoro prolungato, dalla verl ig ine alla di pnea da s for zo. I "'eO'ni urinari (nicturia, p ollakiuria , poliuria chiara) .appartengono più alla nefrite cronica ch e all 'arteriosclerosi propriamente detta. I segni obi ettivi possono di tinguersi in tre g ruppi: 1. palpazi on e d ell e arterie, 2. esplorazione o c illometri ca , 3. radiogra fi a. 1. La palpazione fa rilevar e indurim ento dell e a rterie, spostabili sotto le dita e dando la sen sazione classicamente d escritta di canne di p ipa o di tracheà d i u ccelli. T alvolta si apprezzano le incro t azioni seo-m entarie forma t e da piccoli cilindri o d a piccoli poliedri. Queste impressioni tattili possono aver i u tutte le arterie esplor abili, m a sopratutto sull' omerale nella d occia interna del braccio e su Ila femorale n el triangolo di carpa e nella faccia interna d ella coscia , meno sulle arlerie d ell'avambraccio e del collo del p iede. P ertanto non bisogna limitarsi all 'esplorazion e della radia le . 2. L 'esplorazione oscillom etrica invece d ella curva flessibile norn1ale dà una grafica pia na. 0. Anch e quando la palpazion e 11on n·1ette in eviden za l 'indurimento e altre alterazioni delle arterie la radiografia fa rile,·are un 'opacità dei ' 'a i c h e è l 'indice più "' ic11ro della le ione delle pareti arteriose. In quanto alle even tua] i modi Ocazioni umorali dell 'arteriosclero ·i è da rile,Tare che essendo le placc l1e ateromat o e costituite d i c:oleste-


1460

«

rina e di calcio sarebbe giustifi cabile la presenza nel sang ue di un eccesso di tali sostanze. Ch auffard ha trovato raramente aumento del tasso di colesterin emia e spiega il fa tto con la circustanza ch e g li esami vengono fatti quando le lesioni si sono già prodotte, quando cioè è troppo tardi per m ettere in eviden za una colesterinemia ch e è esistito p er lo passato in via transitoria . Sta di fatto ch e l 'ipercolesterinemia ò frequente nei pletorici n1angiatori e floridi prima ch e si siano verificate precipitazioni nei t essuti , m entr e è rara dopo ch e la litopessia si è inizia ta. Ciò si verifica n ella colelitiasi, n ella go tta, n ello xan tom a , n ella poliartrite secca , com e n ell 'arterioscler osi. Ma ciò ch e più inter essa si è ch e n egli at eromatosi spesso si h anno altre precipitazioni colesterinich e più o m eno evidenti come l 'arco colesterinico ocular e, lo xantom a, la poliartrite secca, la gotta ed anch e la litiasi biliare. Queste precipitazioni sono talvolta con con1itanti, e talvolta precedon o l 'arteriosclerosi , e quindi in un certo senso ne sono i segni premunitort. 'P er quel che rig uarda la calcemia nel} 'arteriosclerosi i dati flnora sicuri non sono conclusivi, tanto m en o sono sfruttabili a scopo diag nostico. DR.

MISCELLANEA. L'importanza dell'alimentazione nella genesi di alcune malattie.

[A~No

IL POLICLINI CO >>

(E. J. 1BruGwooo. Le Scalpel, 17 g iugno 1933). Le anoma lie "di composizion e del regi1ne nei suoi costituenti abituali posson o essere classificate n el m odo seguente: 1) carenza del r egime in uno dei suoi costituenti abituali; 2) sopraccarico del regime in uno dei suoi costituenti abituali; 3) in tutti i casi in cui è realizzabile uno studio rigorosamente quantitativo, si può dimostrare ch e, indipendentem ente da una carenza completa o da un sovraccarico evidente, la quantità normale di un costituente del reg ime non si valuta a mezzo di una cifra assoluta considerata isolatamente , ma a m ezzo di un valore relativo, dipendente dalla composizione del r egime negli altri suoi costituenti. Da questi rapporti fra diver si cornponenti deriva la n ozione fondamentale di « regime equilibrato ». Il difetto completo o l' eccesso evidente, considerati isolatamente, non sono che i casi estremi di una deviazione dei rapporti equilibrati rra i costituenti abituali del r egime. Le vitamine ci forniscono g li esempi più tipici s ulla importan za dell'alimentazion e carenzata n ella genesi di diver se malattie. Esistono degli stati patologici dovuti ad un eccesso di vitamine, dei casi di ipervitaminosi ? Alcun e osservazioni parlano in que to sen so, com e per

XL, N·c:\r. 37]

es. la calcificaz ione esagerata del sisten1a osseo che si produce so mmini strando a dosi tossich e n egli a nimali n orma li la vitan1ina D. Il tenore del r egime in materia proteica non può abbassarsi al disotto di un minimo indi- . spen sabile per evitare la con1parsa dei fenom eni di denutrizion e. Questo minimo necessario non ha un valor e fisso, ma un valore variante secondo la composizione dell'alim entazione negli altri suoi costituenti. Si ritrova cosi la nozione dei rap porti e quilibrati. Il cittadino tende ad ingerire delle quantità eccessive di sostanze proteiche e ci si può domandar e quali son o le con seguen ze di un sovraccarico continuo d el regime in azoto. Si pe11sa subito alla patogen esi dell 'artritismo e della gotta , ch e sono considerate come diatesi dei mangiatori di g randi qua ntità di carne. P er con tro l 'esperimento dimostra ch e è possibile produrre assai rapidamente uno stato di arteriosclerosi gen era lizzato n el coniglio sottoponendo l 'animale a regime iperazotato . In verità l 'ater omatosi cosi determinata è differente anatomicamente dell'ateromatosi dovuta ad altri stati pa tolog ici e, d'altra parte, esperimenti eseguiti su a11imali erbivori non son o paragona bili a ciò ch e può avvenire , nelle stesse condizioni, negli onnivori; tuttavia i riultati di queste esperien ze devono richiamare la nostra attenzione. Lo studio della frequenza con la quale si osser va il diabete in una popolazione in diverse epoch e della sua storia, ci fornisce un nuovo esempio dell 'influenza dell ' alimentazi on e sullo sviluppo delle malattie. L'analisj delle statistiche di mortalità per diabet e dimostra ch e, prima della gu erra mondiale , questa m ortalità aumentava annualmente; dal 1915 al 1919 essa è diminuita sensibilmente in tutti i paesi di Europa , sopratutto in Germania ed è aurn~ntata di nuovo regolarmente dal 1920, malgrado i progressi terapeutici dovuti alla scoperta dell ' insulina. Il semplice fatto di consumare. un eccesso di idrati di carbonio non è evidentemente la causa propriamente d·etta del diabete pancreatico , ma esso crea delle circostanze ch e favoriscono certamente lo sviluppo di questa malattia. 'F ra i co1nponenti inorganici degli alimenti si trovano numerosi esempi di rapporti equilibrati. Cosi l'azotemia per mancanza di cloruro di sodio, il rachitismo per car enza di fosforo, la sindrom e tossica iper-calcemica da sovraccarico prolungato del regime in calcio e fosforo, l'importanza del rapporto Ca :P del r egime nei bambini rachitici trattati con la vitamina 1 D , l'influenza della carenza in iodio delle acque potabili di certi paesi sulla genesi delle affezioni tiroidee. Gli esempi potrebbero m oltiplicarsi e dimostrano l'importanza molto grande che ha la composizione dei r egimi sullo stato di salute di una popolazion e e sull 'evoluziope di certe 1na la ttie. e. Tos C_.\.NO . 1


SEZIONE PRATICA

Modificazioni del metabolismo durante l'esercizio fisico. (~1. BorGEY. ~Iarseille-A1édicale, 15 marzo 1933)

V"i so110 vocl1i problemi offerti alla sagacia del fìsiologo e del clinico che siano più fecondi in deduzioni pratiche di quello delle n1odificazioni indotte nell 'organismo dnll 'esercizio fisico. 11 n1oto appare infatti quale un modificatore potente della nutrizione ed un agente terapeutico di prim'ordine. Fra gli effetti del lavoro muscolare sull ' organisn10 il più evidente è, senza alcun dubbio, l'aumento degli scambi respiratori. L 'au1nento d elle combustioni, che ha luogo contemporaneamente al lavoro inuscolare, è legato infatti a lla più abbonda11te introduzione di ossigeno nei nostri Le suti. Per quanto sia impossibile, nell'uomo, assistere alle modificazioni chimiche e alle trasformazioni d'energia che si producono nella fibra muscolare e nei tessuti durante il lavoro, si può, per via indiretta determinare l 'andamento e l 'intensità del metabolismo, misurando g li scambi respiratori. La loro ampiezza dà una mi ura prec isa della spesa fisiologica co1npiuta . L'orga11ismo , non possedendo a lcu11a riserva di ossigeno, è costretto a proc urarselo volta per vo lta e a econda i bisogni, e il suo consumo è proporzionale a ques ti ultimi : cre... cendo essi in con eg uenza del moto e d e1l 'e ercizio, aumenta anc l1e, di conseguenza, la quantità di ossigeno assorbita. Nello stesso modo, l'eliminazione dell'acido carbonico ha luogo senza ritardo, a misura che esso viene prodotto. In sostanza dunque , g li scambi respiratori crescono col lavoro e la loro misura rappresenta il mezzo più esatto che noi possediamo per apprezzare le variazioni energetiche che accompagnano l'attività muscolare. Da vari anni l 'A., che si è dedicato a questi problemi, ha praticato numerose valutazioni degli scambi respiratori in atleti durante eserc izi diversi. Ha cosi potuto misurare, per così dire, il costo fisiologico dei vari esercizi, seguire le modificazioni intervenute nella economia organica, durDnte e in seguito al lavoro , e rendersi conto del regime delle combustioni interne che distinguono il soggetto a llenato da quello che non lo è. La tecnica non è delle più facili: è rlecessario infatti che siano soddisfatte ·le seguenti condizioni: non ostacolare i movimenti durante il lavoro, permettere la valutazione delle quantità di ossigeno assorbito e di anidride carbonica fissata, . fornire l 'indicazione del volume d'aria che ha traversato i polmoni. L'A., usahdo un apparecchio di propria invenzione e di cui dà la descrizione completa, determinava• • in ciascun soggetto e durante ciascun eser-

ClZlO:

1) la ventilazione per minuto o quantità

d'aria traversante i polmoni; 2) il consumo di ossigeno per minuto, che è proporzionale a lla quantità di energia spesa;

1461

3) l 'eliminazione di C0 2 per n1inuto; C02 4) il quoziente respiratorio - - che è generalmente inferiore all'unità. P-e r un medesin10 esercizio, la spesa fisiologica varia enormemente a seconda la velocità adoperata o la forza spiegata dall'atleta. Inoltre numerosi fattori intervengono per far variare, ad un dato momento la fissazione d·el, l 'ossigeno e l'emissione di C0 2 • Un riposo, per quanto breve esso sia, si accompagna ad un rallentamento quasi immediato degli scambi respiratori. Al contrario, un acceleramento anche momentaneo del movimento o un aumen to improvviso dello sforzo , a ccrescono considerevolmente gli scambi respiratori, specialm e nte verso la fine dell'esperienza. Questi dati hanno naturalmente valore di indi cazioni generali e possono essere infirmati in casi particolari. Facendo un confronto fra i vari tipi di sport risulta dalle esperienze che il nuoto, compiuto in competizioni sui 100 metri, pare sia l'eserciziq che con1porta g li scambi respiratori più intensi. Anche la corsa in velocità sui 100 metri provoca una grande emissione di C02, ma minore di quella che si ha nel nuoto. La lotta, le corse di mezzo fondo, di fondo e la boxe producono un consumo fisiologico minore. Ad un grado inferiore troviamo i I canottaggio e il rugby, e ancora più in basso il tennis, la bicicletta, il foot-ball e il punch-hall. Sulla base delle osservazioni dell 'A. sarebbe insomma quasi possibile una c lassificazione fisiologica degli sports, basata sulla spesa fisiologica che ciascuno di essi provoca. Nulla di più logico e semplioe, a prima vista, che classificare gli esercizi secondo l'ordine degli scambi respiratori che essi provocano. La misura del consumo di energia col metodo respiratorio è la sola che permette di seguire l'attività dell'atleta nelle condizioni le più diverse, di valutare il lavoro prodotto e di avere una idea del rendimento del motore umano e delle s t1e variazioni: è la sola che dà la ~ossibilità di determinare per ciascun atleta il regime di lavoro che è, per lui, il più vantaggioso. Ma in realtà un tale tentativo di classificazione, seducente in apparenza , non può che orlire a delle approssimazioni. Non è nè la forma del gesto atletico, nè la sua durata, ben si la velocità con cui l 'azione muscolare è co1npiuta e la resistenza che I 'atleta prova nel co1npi erla che condizionano l'intensità degli scambi respiratori. Inoltre per avere un 'idea completa delle variazioni apportate nell'organismo umano dal lavoro, bisognerebbe aggiungere alle valutazioni precedenti lo studio sistematico dell'eliminazione urinaria, ciò che permetterebbe di seguire le modificazioni del metabolismo azotato dei t~ssuti . ~ questo un capitolo di fisiologia che non è stato ancora scritto. G. LA CAVA.


1462

« IL POLICLINICO »

CENNI BIBLIOGRA.FICI. A.

e G. F ..\VARO . Trattato di Anatomia sistematica. Vol. I. Vol. in-8° di 668 pag. PENS.\

rilegato , con 466 fi g. la più parte a colori. Unione tipografico-editrice, Torino , 1932. Questo nuovo trattato di anatomia sistematica, che l 'U. T .E. T. pubblica in bella edizi one, con carta patinata e con nitide fig ure in parte orig inali , è dovuto alla collaborazione dei professori A. Pensa e G. Favaro, entrambi ordinari di anatomia nelle rispettive Università di Pa,ria e di I\:lodena. In questo primo volume sono svolti, dopo un 'introduzione generale (P ensa), l 'apparecchio tegumentale (F avaro), l o sch eletrico (Pensa) il muscolare (Favaro), il digerente, r espiratorio , urinario (Favaro), il genitale maschile e femn1inile (Pensa), il p erineo, il peritoneo e , I 'apparecchio endocrino (P en sa). Il trattato unisce alla p r ecisione, i pregi della chiarezza e d ella concisione. fil. J. DrMITREsco-PoPovrc1. Les fonction s gastroduodénales . Moyens d' exploration. Un vol. in-8° di 250 pag. Masson et C.ie, Paris, 1932 . Prezzo 28 f rs.

La continuità anatomica fra lo stomaco ed il

duodeno fa sì ch e lo studio d elle funzioni di questi due organi non possa esser e con sider ato separatamente. P ertanto, l 'A. , in que to suo studio esami·n a l'insieme delle funzioni gastriche e duodenali n onch è quelle del fegato e d el pancreas ch e vi sono pure intimamente .connesse. Nella prima e seconda parte richiama le nozioni anat omo-istologich e e fi siologiche necessarie per una buona base dello studio, accennando a.n ch e alle ricerche più recenti in proposito ed a lavori personali in argomento. Con questi, egli ha messo in valore la funzione ~scretrice della mucosa d ello stomaco e de l duodeno, ch e spiega numerosi fatti della patolog ia gen erale d ella digestion e; insiste, d 'altra parte sull ' importanza d el n1uscolo duodenale n el meccani mo di svuotamento della cistifell ea. . 11 ·duodeno , dal punto di vista dell'infezione d elle vie biliari e pan cr e.atiche, è la chiave della fi siologia d el quadrivio sotto-epa tico. .Jn lln terzo capitolo , l'A. d escrive i mezzi di investiaazione d elle funzioni gastro-duodenali: una breve rivista dell'esplorazione radiologica e studio particolar eggiato di quella end oscopica e sopratt utto d el sondaggio gastro-duod enale , con l 'esame chimico e microscopico dei liquidi così raccolti. Una ricca bibliografia completa questo stu dio di grande importanza per chiunque si occupa di patol ogia gastro-duodenale.

fil.

[A N~O

XL,

~Ul\I .

37]'

V. CoRDIER. Précis de propédeutJique et de tech-· rnf,que méaicale. Un vol. in-16° di 1712 pag , con 468 fig., rilegato. G. Doin , Paris, 1933. Prezzo 125 frs . Questa opera è d esti·n ata anzitutto allo studente a cui espon e i principi della propedeutica e d ella semeiologia ed indica il modo di orientar e l 'esame clinico, raccogliendo oppor-· tunamente l 'anamnesi ed in sintomi dominanti. ed accessori; ma è anch e molto utile per il m e-· dico, esponendo esso , per la maggior parte d elle grandi si·n dromi le tappe della diagnosi, indicando come, fra gli esami di laboratorio i debba scegliere fra l ' indispensabile e quanto èsemplicemente utile. Il lungo capitolo dell 'introduzione costituisce una buona guida per lo studio del malato, viluppando con indirizzo pedagogico l e qualità di osservazione, di intuizione e di classificazione che costituiscono la ba e della cli• n1ca. In seguito, per ognu110 degli ap1)arecchi sonCY studiati: ricordi di a11atomo-fisiologia; cenni di anat omo-patologia e di fi si ologia patologica; tecnica se1neiologica propriamente de tta ; esame d egli a ltri apparecchi e rapporti fra essi;: radioscopia; e ami di laboratorio. Infine un cavitolo d'indole gen·erica sul n1odo di condurre l 'esame nelle singole sindromi. La parte d el sistema nervoso, larg amen letraltata, è stata affidata ad A. De, ic .

1

1

fil. PIETRO RuGGERI . Per voi :Vla.m me! Vol. in 716°' di 109 pag. Editrice Tavecc hi , · Bergamo, 1933. Pa role deLLaLe alla buona, ma piene di quella rara m erce che è il buon senso e di con sigli pratici, quali possono venire da chi non soltanto conosce a fondo l 'ar gon1ento, ma ba lunga consuetudine con i b ambini e le mamme. In dieci capitoli, l 'A. esamina i principali problemi dell 'assistenza ai bap-lbini: il pianto, il sonno, l'alimentazion e , la aentizione, il bagno, ecc. non in forma di trattazion e sistematica, ma come di risposte a quesiti che può porr e la madre e di consig li a questa per l~ più comuni evenienze ch e si presentano nel1'allevamento del bambino. Chiudono il libro due ra ccolte di pensieri di ' 'art scrittori su cc Che cosa è una mamma », cc Ch e cosa è un bambino ». Il primo porta per m otto i delicati versi di Pastonchi, che quelli ch e h anno la fortuna di avere an cora la loro Ma1nma dovrebb,e r o tener scolpiti nef. cuore :

Nessuno dei bimbt lo sa ... Lo sanno, ma fors e, ma tardi .. . quelli che non l'han.no più. •

fil.


:(ANNO XL,

~Ul\I .

(j#]

ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE, CONGRESSI "Reale Accademia di Medicina di Torino. eduta d el 21 luglio 1933. Pre iden te: Prof. F . VANZE'l"l'I . ~Risultati

della terapia medica nelle ulceri gastriche duodenali con preparati di pepsina e con il benzoato sodico. Prof. A. ALLODI e Do t t. GAGNA. - Gli 0 0. ri-

feriscon o i risu lt ali di 49 a . in cui fu possibile _praticar e lutti g li esami prima e dopo il trattam en to: di 26 casi di ulcer a duoden ale con s lat aron o in 10 la g u arig ion e p er sist ente, in 8 un mi.g lior am e nto subie tlivo ol)iettivo e t alora a n ch e r adiologico. Di 17 casi di ulcer a gastrica, o lle n 11ero 13 g u a rig ioni , in 3 un miglioramento ed in 1 solo az ion e nulla. Il cl1in1i rno in gen er e i trovò favorevolme 11le infl u e n la lo, pa r all ela1nen le alla g u a rig io n e. Coll a ter apia base di iniezi oni endove n ose a b a e di b enzoato odico tra ttarono 26 ca i dj ul cer a duod e11ale ed undici d i ulcer a gas trica e 4 ·di gastro-du oclen i Le. Ottennero i n 10 la g11a ri g ion e, in 13 un i11ig liorame nto clinico ed in 14 r i·~ul tato n ega tivo. Dei 10 casi di ulcerosi g u ar iti 7 erano affe l li da u lcera duoden ale e 3 d a u lcer a g astrica. Con cludon o d ando l a prefer en za alla t er apia pepsinira con la qual e ottenner o più r apidi e buoni risulta li ; Je ·u lcer e gastrich e son o più facil men t e in flue n zal)ili cl1e n on quelle duode11ali s i'l con la cura pep inica ch e con quella a ba e d i ben zoa to oclico. Prof . .\ . .\ LLO DI e Do t l CosTA. - 11 lcu ne ricerc h e in nier ito al la co lazio11e al coo l ica di E J1r martn ed a que l la caffeinica cl i Katsch .

iContributo anatomo-patologico allo studio degli aneuri· smi delle arterie cerebrali. Dot l. F . V OLi\1 T F.. - Riferj sce qua ttro casi : t1n o solo h a orig in e sifi litica, gl i altri ar terioscler o lica . L 'O. a llri bui s<'e la r e]a liva i11aggior c frequen za con la quale i osser van o an eurismj in g ues l a s~de, oltrec11è alla diminuzi on e di r esis ten za dell a pare lé a rlcrio a, ad aumenti l ocali d i pres-sion e san gu ig n a cl1e in tre casi , h a po lu lo chi aram ente piegar e con varie t à an at omich e cli di'Spo izione e di calibro d ei diver si r ami arterie i : ·variet à ch e d e terminan o urti di corrente su p un ti -circoscritti d ella pare te vasale e ch e n e faYori con o lo sfiancam ento. P rof . C. G1onoANO e Dot t. Moì\tIGLIANO

L EVI . -

Nota crit ica su i met odi di det ermi nazion.e del la r esist enza g l obu l ar e.

Prof. C. G101\DANO

1463

SEZIONE PRATICA

LEvT. Lu curva em al oc 1'it i ca di erit r ociti normal i e pa· e

Do tt.

Mol\1IGLIANO

-to l og ici 'i n so l azioni ipoton ic lie d i solfato sod i co .nei suoi r ap port i con la resisten za glob ulare.

Pro L C. G roHDANo e Do tt . ì\IoMJGLJANO LEvr. R nppor ti f r a aurne1ito rii volume degli erilrocili in .i;oluzioni ipolonic l1e di sali soclici di versi e re.sisl eriza globula r e n-zinima.

11 ricambio purinico nel diabete mellito. Prof . R. MoRACCHINI e Do tt. O. M AESTRI. Con clud.ei:d o c?-e n el diab e te a n ch e legger o a dieta a p.ur1n1ca ~, son o al ter azioni frequenti d el rican1b10 d ell 'acido urico sia di d e rivazion e endoge n a ch e esogen a, verificandosi con estrema frequenza una iperurice1n i a a d jgiuno ed un ritardo 11ella ossidazion e d elle purine introdotte con eli n1inazion e protratta e ch e avvien e in due tempi . Cred on o che ci ò sia da imputarsi allo special e s la lo n euro-veget a tivo di questi a . più ch e ad al le rnto m et abolismo nel feg ato e n ei t essuti o ad una d eficen za d i uJ1 ipoteti co e non dimostrato po ter e urico-litico d el sang u e.

Uricemia e uricocolia ne diabete mellito. Prof. R . l\1o RACCHINI e Dott. O. MAESTRI . I n 15 a. di diab et e m ellit o di m edia gravità te11utj a diet a a purinica gli 0 0 . h anno d et ermin a t? l 'acido urico n el san g u e, l a g li cemia , la uricur1a, l a g licocolia e la uricolia. Hann o potuto con s ta ta r e. ch e l 'acido u rico n ella bile è in queLa m a la ttia molte Yol te a umenla lo di e sempre pa.rall ~l amen.t e a quel lo. san g uig110 ed a quello or1nar10. Il fatto st a a dJmos tra r e c h e l 'escr ezione bilia r e può essere via d i. eliminazion e di tale sos tan za.

Azione dei preparati mercuriali sul ricambio idrocarbonato e sulla diuresi nel diabete mellito. Prof . R . MoRACCH1N1 e Dott. R. UocHEDDU. I n 10 casi di diabet e l eggero e di m edia gravità d opo I 'iniezion e endoven a osserva r on o aument~ d e ll a d iure i , com e n ei oggetti n ormali , con una fa e d i poliuria ed una di olig uria. L a g licemia ve!1n e egujta per .4 or e con e en za salirgan e le ori ne raccolte d op o ogni prelievo di san O'u e. La g licemia n1ost rò o cill azio rti di lieve e11tit à non empre n el senso cl i u n aun1ento. L 'idr uria copioa nelle p r i111e 4 or e d i111 in ui,·a i1elle riman enti 20. La Glicosuria subì in gen er e n elle p ri me ore ?l o una d iminuzion e r ela Li va, n ella fase oligur1ca an ch e assoluta. Gli 00. ritengon o ch e il ritti.l a to fin ale d ell a diminuzi on e d ell a o-licosuria o ' d a t o ch e la glicemia n on se1npre è aumentata, possn a ttribuirsi olt r e cl1e ad u n aum ento della ogl ia r en al e p er il g lu cosio ad una diminuita n1obiJ jzzazion e d ell o zu ccl1er o d a p ar le d ei t es• u t i cl i. id r a ta ti d urante Jn fase p oliur ica, com esarebh e a d imostrarlo l a differ en za capillari-ve11e, ~ o l lo l 'alion e d el alirga11 au1ne11ta la. I l • egrelar io: VILLATA.

Societ à Medico·Chi1·u1·gica di P avia.

,

Seduta d el 12 m aggio 1933. Presidente : Prof. A . PENSA.

Sopra un caso di Leishmaniosi viscerale nell 'adulto. Do tt . L . B1ANCH1. - 1 0 ., in un individuo pre1

se11la toglisi in P avi a con una sindrom e epato-· . splen omeg alica d i difficile interpretazion e per l 'e I à del soggetto (24 a n11i) e p er il d ecor so cli nico, h a accer tat o l 'esis len za di una iniezione Leish man ica viscer ale, r i con oscenrlo l 'orig ine del co ntagio in un soggi orno trascorso cl al i1azie11te ne ll'isol a di Lipari n el 1929-30. Oltr e al con1une r eperto in icroscopico delle leish111anie Jlegli stri ci di su cco splenico, estratt o me-

Xl


1464

« IL POLICLINICO »

diante puntura, I 'O. è riuscito anche ad isolare in cultura i parassiti, mantenendoli in vita con periodici passaggi in vitro. Alla descrlzione clinica del caso, 11 011 priva di punti interessanti, aggiunge i risultati delle ricerch e sierologiche compiute a scopo diag11ostico, alcuni reperti riguardanti la crasi ematica del soggetto ed una serie di dati d 'osservazione sui caratteri biologici e morfologici clelle leishmanie nella forma culturale leptomonade. Con una cura antimoniale per via endovenosa (1° ciclo di Stybil, 2° ciclo di Neostibosa11), alter11ata a cura ar senicale, in un periodo di circa 3 1nesi si è ottenuta la guarigione clinica.

FrnscH1 A . e STORTI E. -

Ricerche su lla cup r eniia. I l contenuto normale di rame nel sangue e la sua ripartizi on e n elle diverse frazi oni eniatiche .

Dott. L .

Primi risultali di una seri e di esperien ze sui bovini affetl'i da brucellosi. MIGLIAVACcA. -

Una forma rara di tumore primitivo del fegato. •

La diagnosi biologica della gravidanza. Ricerche sperimentali con la HZR. Dott . .A. CAsTELL~·r1-N1conA. - L'O . ha praticato la R~azione Aschhe1m-Zondek per Ja diagnosi di gra~1danza, <;>t~enendo sempre dall 'i11dagine bio .. logica reperti in armonia con i dati clinici. La H~R fu, infa~ti, negativa in tre casi controllo (con urina proveniente da uomo, da donna sicuramente non gravida e d~ .donna in clim aterio), m entre fu nettamente pos1t1va in una g ravidanza al IX rr1ese, in due gravidanze al VII mese, in una al VI, ed in quattro casi di gravidanza al II mese. ~ne~ in un caso in .cui la HZR fu praticata sul1 urlila raccolta nel giorno stesso in cui si sarebbe dovuto presen~3:1'e il flusso mestruale, la diagnosi ormonale, positiva per una gravidanza di circa 14 giorni, fu confermata in seguito dal decorso. L 'A. passa poi allo studio delle modificazioni macroscopich e ed istologiche che l 'urina di donna gravida dà a carico dell'utero e dell 'ovaio della topina impubere, illustrando con il su ssidio di microfotografie. Seduta del 18 luglio 1933.

E. VIDARI. -

Tumore primitivo del fegato di natura connettivale con carattere di gr anòe malignità che riconosce con probabilità il proprio pu11 lo cli partenza dagli endoteli sinusojdi epatici. Seduta del 23 maggio 1933. D.

BARBI ERI . -

Su di un tumore spontaneo del

ratto di nuovo isolamento.

Sul trattamento con alcool delle affezioni purulente del sistema respiratorio. Dott. G. ZoRzOLJ. - L 'O. h a esperimentato la terapia alcoolica endovenosa in varie affezioni Sl1ppurative dell 'apparato respiratorio, secon do il metodo proposto da Landau , ed h a ottenuto in quattro casi di esse, riguardanti forme acute postpneumoniche, una g uarigion e rapida clinica e radiologica. Vantaggi scarsi o nulli ha invece ottenuto in affezioni croniche. Ritien e il rnetodo m eritevole di attenzione e di ulteriore e più larga esperienza clinica. M. BALDU I N J. - Azione del rame co lloidale sul sis t ema reticolo-istiocitar io.

Su alcune forme rare di tumori umani. Dott. L. B 1ANCH1. - L 'O. illu stra dal lato istologico un caso di osteosarcoma della cis tifellea ed un caso di adeno-carcinoma delle ghiandole surloripare corredando la descrizione cori un a serie cli microfotografi e. Seduta de1l'8 lugli o 1933.

Sinfisi pleurica. P. ZoRZOLI . - L 'O., passati in rasseg1Ja i principali segni radiologici di si11fi si pleurjca, sin golarment e valutali in .base ad una larga esperienza di pneumolerapia, eone] ude ch e attualmente non esistono segni di certezza, m a solo segni di presunzione, essendo possibile riscontrare pervietà del cavo pleuric;o od impervietà assoluta sia in presenza ch e in assenza di detti segni.

fA~NO XL, ~L:\l. 37)

Sulle lesioni tubercolari. . Dott. ~E..:1'RA. - L 'O., n ell o studio eseguito su a!Ilmalat1 1n precedenza curati cori pnx. artificiale, su ammalati operati di fren icoexer esi e su ammalati affetti da lesione tubercolare cronica circa 1~ alterazioni morfologiche dell'esofago nei processi polmonari specifici relrattivi , conclude che sempre si osservano quando coesista intensa reazione connettivale; che le deviazioni totali del! 'organo si hanno n elle gravi retrazioni del mediastino; le deviazioni parziali, marcate, si osservano essenzialmente nelle lesioni polmonari apicali èd in quelle delle basi . Il Segretario.

Società Sassarese di Scienze Mediche· e Naturali . Sedu la del 5 maggio 1933. Presidenza : Prof. G. SABATTNI, presidente. Contributo alla etiolo~ gia ed alla cura clelle em orragie tardive nel puerp erio.

Dott. M . MAcc1orrA . -

Dott. A.

PERGOLA. -

Proff. L.

BACIALLI

L a flora batl erica aerobica delle congiuntivi ti tracomatose.

e P.

0TTONELLO. -

Sulla cal-

cificazion e dei tumori utero-ovarici.

Mercurio- bismuto · arsenico e iodio nella terapia della sifilide cardio-vascolare. Prof. G . .SABATINJ . - L 'O. discute in. un primo tempo la posizie>r1e attuale della terapia della sifilid e cardio-vascolare in r apporto ai vari tipi di medicamenti esplicanti azione specifica antiluetica. Fissa le leggi cliniche ch e devono regolare l 'u so o il rigetto di un tipo anzich è di un altro dei suddetti farmaci, ed in con clu sione riporta al primo piano, n ella terapia della sifilide cardio-


[ANNo XL, NuM. 37]

SEZIONE

Yascolare, l 'uso del mercurio; din1ostra i ,·antaggi e i pericoli dei preparati del gruppo arsenobenzolico; fa le riserve, i11 attesa di ulteriori casistiche, circa la proprietà del bismuto ed assegna allo jodio il posto c he in r ealtà gli compete per la terapia antisifiJitica. Discute infine in modo ampio la posizione che spetta, secondo una con cezione critica, serena e realistica, agli arsenobenzoli in rapporto al 11ossibile favore da essi esplicato nell 'insorge11za cl elle forme tardive e rr1etalue tiche cardiovascolari e nervose. Prof. G. C. BENT1vocL10. -

Il comportan1e11to ,/ella potassi emia e della calc ernia in rapp ort o alla dieta aclorurata di Gerson. (Note I, II e III).

Seduta deJ 18 maggio 1933. Presidenza: Prof. G. 8ABAT11"1, presidente.

PRATJC1\

lerale, paresi del III paio di cle lra, i11 un bam})ino di circa quat tro a11ni. Lo YO]gimento clel quadro cJj11ico era stato. prt'cedu lo cla una rjnile acu la purulenla e perciò I 'O. di cute la possibiJi Là ch e i fenomeni di infezio11e acuta abbiano dalo orjg i11e ad un procc o di flogosi cronica del labi rinlo etm oidale, il quale, a s·u a Yolta, avrebbe prodollo reazioni di ad iacen za a carico d elle ossa d el piano b asilare e del caYo orbi lario, e, su ccessivan1e11le, esoftalmobila terale, a trofia d ei nervi ottici, paresi del III paio di d estra. Tale pun to cli vi s ta, o ltr e c he n ella discu ssione clinica del caso, trova aJJpoggio n elle ricerche del Dertolotli con le quali è s ta lo dimoslrato la g rande influe11za ch e JJO son o e e r cilare, fin dalla prin1a infanzia, le flogosi del labirin1o etmoidale, 11ella genesi clella co i<lella peri inusite profonda _

Prof. G. BnuNo. -

Neurotomia retrogasseriana parziale de lla radice s en~i­ tiva del trigemino.

Proff. G. BnuNo e P. OnoNELLo. -

Prof. P. ;\IAnoGxA. - L 'O. illustra un caso di 1tcurotomja parziale r e lrogasseriana <lella radice en iliva del trigemino per neYralgia ribelle preceden te111ente trattata con iniezioni cli alcool. Tratta d ella t ecnica pratica ta da Frazier ed usa ta 11el caso uo con comple to su ccesso d ella1 cessaz io n e del dolore, assenza cli cli sturbj oculari , conserYazio11e d el riflesso corneale della sen sibilità uperficial e e profonda, d ella radice motrice. i cl iffoncl e a rliscuter e le i11dicazioni dell :oper azio11e di Frazier e le conlroYer sie sulla costituzione anaton1ica della radice. sen sitiva e sulle vie della .. en sibilità superficiale e profonda secondo· i dati operat orii di Dondy e le osservazioni di Luilc hell , Rancony Coyal e Turner. Il caso sarà illu trato ampiament e in pubblicazione a parte.

L 'aponeurosi plantare uma• na considerata dal punto di v i sta funzionale. L ' immagine radiografica dello sperone f emorale nell ' uomo.

.Osservazion i sulla dose minima letale nelle iniezioni endovenose. L. ScREl\<IIN e G. REPErro. - I due sali olfato di zinco e clorl1ro d i zinco, si a nel ga llo, s1a neJ coniglio per iniezione endoYenosa si n1ostra1lo diYersamente lo sici. È vero imile ch e la diversa tossicità sia legata alla differenza fisica d ei precipitati ai quali da luogo 11 zinco a conta tto dei sali d el plasm a: alla differenza fisica si lega differenza di solubilità e quindi di conce11trazion e del jone at livo. I cortce tti nuovi òel la cbin1isfi sica, solubilità dei collo idi in relalione con la quantità de] « corpo di fondo », e in genere clei precjpitati amorfi in r elazione con i car att eri fisici , cc uniformità fisica », d el preci pi la lo, trova l arga applicazione in farmacologia. Dott. A. CurEFFI. -

Il coritenulo di Ca e K nei

1'eni dei ratti a dieta normal e in segui l o a somministraizione di forti dosi di ergosterina irradiata.

'edu ta d el 15 g iug n o 1933. Presiden1a: Prof. G.

SABATINI,

presiden le.

Cisti da ech inococco dell'orbita. Dott. ...\ . PEnCOL'\. - L'O. descriYe un ca o di cis ti da echinococco dell'orbita, operat o mediante l 'orbito tomia opraciliare. F'a 11otare le difficoltà incontrale per tabilire la diagnosi, data l 'incert ezza dei reperli biologici , cJi1uci e radiologici. La diagn o i venne accertata dopo l 'interYenlo chirurgico. L 'esordio del tumore non fu accompagnalo da alcun fenome110 doloroso; l 'evoluzione fu oltremodo r apida (circa due mesi). oddisfacen ti furono j risultati dopo l 'inlervento operatorio.

Ispessimento del piano basilare, atrofia dei nervi ott i ci ~ esoftalmo bilaterale e paresi del 111° paio di destra da probabil e flogos i s inusale . Dott. P. err a. L 'O. illustra un caso no11 i11olto frequen te, dj ispessin1enlo del piano b~si­ lare con atrofia dei nervi o ttici, esoftalmo bila-

Le ishmanioni della mucc.sa nasale. Prof. G. FA1~cm. L 'O. cl e e ri' e d c ltag l ia lar11ente u11 caso <li Leishm a11iosi della narice de, tra e d ella parte anteriore d el se tto, osserva to in 111 1 pas tore di anni 40 da Cossoin e (Sardeg11 a Setl cn lr,ion ale). Es po Le le })Jr Ucola ri là clinjcl1e d ell a lesione, i rc1)e rt i d ei parassi ti , 1'is lologi a, Yolge alcune co1ts id e ra1.ioni st1lJa r a rità della forn1a, ull a modalilà cli con tagio e sul la epidc rniologia.

Sifilomi de i genitali della donna a sede non freq uente. Dott. ~I. TA~IPONI. - L 'O. h a os ~erYato e studiato tre casi di sifilomi dei genitali della donna a secle i1on co1nune (region e ç1iloricl ea e collou lerino). Dopo alcune consid erazioni ulle possibili caust~ che possono essere invoca lr a l)iegnre la rari là di 1nanifestazioni lue tich e ])ri1ru1rie nelle sedi accennate e sp eci almente nella r egion e clitoridea, segnala, in base alle rnod nlilà con le rruali e n.Yvenuta l 'infezione 11elle due dor1ne port at ri ci cli s ifilomi d el cJitorjcf e, un caso di contag io in p eriodo di presifilonJa (caso 2°) ed u~ cas.o cl i incubazione di breYi si ma durata (56 g1or111, caso 3°) . Lo lato di grav.idan1.a in cui i lrovano due delle donne osservale gli offre 1'occa ione ad alcune con sid erazioni sui criteri di terapia della

..


,

1466

« lL POLICLh ! CO »

sifilid e i11 g ra,·icla n za, della sifilide con genita e nei rig u ar di dell 'a"lla tta1nento. Con clude richia111ando l 'al ten zio11e dei n1edici in gen ere e di quelli add etti alla profil assi anti·ven er ea i n i specie su ques te localizzazioni p oco c omuni <li i11anifestazioni lue licl1e p r ìn1arie. · Il Seg retario: A. MANAI .

Società Medico-Chira1·gica Veneziana. Seduta d el 20 luglio 1933. Presidenza: p rof. G. B. F1ooco. Di un caso di cute bronzina.

Prof. F. ' ' ITALI. - L 'O. illt1stra l a sir1gola rjl ll .dcl repert o n1u coso-cutaneò di u n individ·u o di .39 a11n i accol to d 'urger1za 11el su o [\epar1 o c.d in .cui fece diagn osi di en cefalite en1orragica influe11zale; al colorito brorizino presenlato d al ~oggetto si accol!lpag n avan o u na iposfigJnia ed 1tna n otevole ipoglicemia, una scarsa reazion e a ll 'a<lre11alina e una formola a pr evalenza linfocitaria. L 'an amnes i rivelò ch e il colori lo della cute er a _particolar e del ·paziente d alla ten er a infanzi a e ch e un al Lro fra tello presentava pure una tinta poco dissi111ile ; il soggetto h a lavor ato sino ad un anno pri111a, qu ando, colto d a un processo bron.copneumonico, ch e è gu arito, è rjmasto assai ind ebolito ed apatico. La d egen za durò tre m esi .e l 'amm alato si ristabilì in m odo d a tor nare al lavoro ch e attu almente prosegu e. Non essendoci .fll tr a r agion e di cute bron zina, l 'O . pensa. date le m anifes tazioni della pressione sanguign a, della glicemia e d ella liniocitemia di esser e in pre.sen za di un caso di addiso11ianism o costituziona le (Pende) ch e h a perm·esso la vita ed impiego di .capacità lavor ativa per t anti anni, m a ch e rivel a l 'insufficenza capsulare ogni qu alvolta insor ge -.u na cau s:\ morbosa ch e mette a cilnento Je fun .ziorti capsul ari stesse. 1

. Indicazioni di estrazione di denti inclusi.

Dott. G. P EsENTr. - L 'O. illu str a 2 casj cii inclusioni d entarie simili per qualità e sede degli elen1enti inclusi , m a differ enti per le con:Seguen ze m orbose provocate e le possibilità ter apeutich e offerte. L 'intervento fu giustificat o nel primo caso dal dolore che r ecava il canino sup. D. nello sfor zo per er ompere con l 'impedimento di un apparecchio di protesi fissa, n el secondo da fatti di osteoperiostite e r accolta cistica suppurat a. 1n 1.1n III caso , illustrato dal prof . Sar aval i denti 'inclusi furono discolpati d all'aYer pr ovocato una -sinusite d ovuta invece a r adici gan gr enose del 1 m olare sup. D . e non furono rimossi . L 'O. conclud.e per l 1i11ler vento quando I D. I . r ecano di:sturbi o si voglion o sostit uire co11 apparecchi p rot esici fi ssi e sostien e la co11troi11di ca~ione al-· l 'estrazion e quando i d enti suddetti tacciono la loro presenza.

[..-\~l"o XL, Nul\r. 37]

])rotratta per 2 1/2-3 ore. i\egli individtti sani la curva glicemica alin1entar e st1biva dtLrante 1 an es tesia una caduta del tasso glicemico al disotto d ei Yalori iniziali ; a questa fase ·ipoglice1nica seguiva un lieve au1ne nto clei valori d el glt1cosio n el sang ue. Nei diabetici il blocco an es tetico dello splancnico d etermina pure una .r apida cli1ni11uzione della iperglicemi a alìn1e1ttar e. seguita alla III ora da un aumento poco con sidere,'ole, così ch e la curva di glicoregolazion e vien e m oòificat a avvicinandosi ad una curva n orn1ale. I-lisu1 ta d alle esperien ze ch e il blocco dello spla11cnico d eterm jrLa Ja i11ibizion e funzj on ale della surren ale e q u ind i una iposecrezion e adre nali11ica. J)er cui l 'ormon e ipoglicemizzante, l 'insulina, pre,·ale nelJ ·equilibrio. L 'an estesia d ello splan cnico per ciò può esser e }') ratic.ata prin1a dell a e11ervazion e d i u11a surren ale al fine di conoscere i risultati con segu en ti all 'oper azion e d efiniti,·a . 1

Effetti imm&diati e lontani sulla curva glicemica e sulla pressione .arteriosa della enervazione mono e bilaterale delle surrenali.

Dott. C. C1cER1 e S. GAaRUJ:LLI. - ~el 1° caso . in cui una condizion e di iper sin1paticotonia aveva indotto una gan gr en a g iovanile dell 'ar t . inf. S. e tur be n ell a regolazion e del glucos io en1atico , l 'en ervazion e d ella surrer1ale S. portò un d ecisivo mig lior am ento della funzion e glicoregolatrice perdurante a 14 inesi di distan za, i11entre l 'effetto fu nullo n ei rigu ardi d ella pression e arteriosa. Nel II caso (una forma lieve di cli abete1 si oper arono successivan1ente le surre11ali , otten endo ad un a11110 di dist anza una m aggiore toller anza p er il glucosio alimen tar e, un tasso glicemico a dig iuno in li111iti fisiologici e scar se 1nodificazioni della pressione arteriosa. Nel III soggetto ch e presentava una forina g ra,-e di òia·bete l 'e11ervazion e bila ter ale diede un n1ig]ioran1ento tran sitQrio clell a d ura ta di circa 3 t11esi ; a 15 111esi di distanza il comportan1.ento d ella glicen1ta alimentare er a si1nile a quello preoper atorio; eran o scomparsi p er ò i sinto1n i i1lerenti alla condizion e diabetica e la paziente si d i1nos lrava partj c0Jar1T1 e11 le sen sibile all ~ az ione iteJJ 'insulina. Effetti inconsueti della radioterapia a distanza.

'Effetti del blocco anestetico dello SJilancnico su Ila curva glicemica e sulla pressione arteriosa in individui sani ed in diabetici.

Dott. E. B1n0Lr. - L 'O. riferisce di tre casi in cui no11 riuscì a piegare l 'effe tto i11consueto de1la radioter apia a11ch e invocando le Yarie teorie en1esse sulla azion e a di lan za. Nel 1° caso una r agazza diciotte11nt; irradiata p er un a linfadertit e latero-cervica1e specifica viene colta dopo 3 giorni d a un accesso tipico di m alaria ter zana di cui aveYa sofferto all 'età di 14 anni sen zn aver più avuto d a allora altri acc;essi . Il II caso rig uarda una donna 22enne a111enorroica d a 10 111esi, in cui una irradiazione di un 'idrosad enite ascell are D. provocò dopo 10 gior11i la ricon1parsa r egolare del flusso m es truale. La III paziente era una donna in m enopau sa d a 10 anni in cui l 'irracli azione d ei focolai linfogr a11ulomatosi la tero-cer vicali, ascellari-medi astinici provocò clopo 5 m esi dalla prin1a seduta la con1par sa di u1t flusso aven t e tutte Je caratterislich e m estruali .

Dott . C. C1cER1 e S. GABRIELLL - Al blocco ane:Sle tico d ello splacnico ottenuto coJ1 un 'iniezione .d i alipi11a seguì in tut ti i casi una diminuzione .della pressio11e m assima e n1inima, evidente e

Dolt. P. REBEz . - Il n1 elodo cli Laruelle n ella precisazio11e dei ventricoli cerebrali. Il Segretario: Dott. _.\. , ...\ NNl .


(ANNO XL, ~li . I. 3i]

.Accademia delle Scienze Medi eh e e Natorali di Ferrara. Sedt1la d el 17 !?'it1gno 1933. Pre icle11te: R. B ucc1AR01 e BA SSA~'!. -

'fA~r snoNr.

Ric erch e sul gruppo de -

gli :ucclieri .

Di una particolare distrofia ossea in una bambina (pre. sent1zione della malata e di radiografie). 0RT11t \~1

Gli 00. J)r csentan o u11a bi lU})a di ci anni aff l lc cla t1n a for1na di dis trofia o ~ sen cl1 e colpi ce e ~c1u . . iYa111e n te Je o~ . . a lu11gl1e del I e II eg111ento degli arti , i11leres ~ a 11 do . opr a tult o l a ))arte n1edi a d ellP diafi. i, 111entrc ri~pe lt a tulle ] p a ltre parti dello schele tro. Il ca o 'ie n° illus tra lo co11 11\11nerose ln ~ tre ract iogr aficl1e l e 11uali dimo trano che n elle p arli colJ>iLe si a lter11a110 zo11e di rarefazio n e , l e quali 11on assu111ono pera] lro 111ai I 'a p etto ci t ico Yer o e proprio , ·con zone di adcle n . n111cn lo; le une e le altre appaio no Llpica111e11 tc . i111n1e trich e ; ina t1ca11te o di p oco t:onto la co111parlecipazione perio Lale. Le os ·~ J)i i't colpite 01 to: il fem ore. l e tibie ecl i p ero1u . ornlale il ricn:rn bio del calcio, cl el fosfor o, della cole ' lerina e qu ello iclriro. <~li <10. rit engon o clte . 1)er crua11 t o l or o co11 ' ln e })er i ca ratteri cl1e pre.:e11la , la cli · trofia 11on ripete il quadri) cti 11 esst111a dell e sindro111i n ot e. e CASTAG -Alti. -

Di ' Cu ' ione:

CASATJ

1467

SEZIONE PRATI CA

f:t

GE:\ 10.

B1: cc 1ARu 1, )L1~r:R ­

u1. C arAPP1i'iJ.

fi11e. Ri ' ullò che la n'l aclre era malata di tubercol ori p ol111onare a.perla, manifes tatasi dopo ùi avere pre lato ervizio e l avato l a bianchori~ di un cognato pure an1n1alato di tubercolosi poltnon are, l a mog 1ie d el quale aveva contemporan ca1ne11t e co11l rallo u11a infezione mortale dello tes so tipo. Frequeu li.. iu1a è i)urlroppo ln ripetizione a dis ta11za di I e n1po di casi cli n1e ni11gi le l ubercolare n ella s te a famiglia ; molto rara p er quan to all 'O. risulta, l a. contemporaneità, e p er ciò i casi osservati, oltre nll u sin,golarità di ll·n a sp ecie di piccola epidemia fan'ligliare di inening ile tuber col are, p er cui , in m an canza di reperto di bacilli di Kocl1 , era doveroso di cer car e cli confermare la cliagno i 1nediante I 'au lopsia, i pre la n o a qu alc he an1ara consider azione del pericolo, t al vol la imn1ane, cotitui to da tuberco1osi aper te al1bandonate in abitazioni antigienich e in n1ezzo a popol azio11i ig n oranti . Una rara I esione viscerale consecutiva a trauma ad do,-

mlnale NoBcLr. __,. L 'O. illus tra il caso cli un gioYanetto d ecenne ch e, cadendo rli bicic1e t tn. riportò un l raun1a all a regione epigastrica. Intervenuto dopo 40 ore p er le ion e generica Yi~ceral e, rinven11e u1ta vas ta e1norrug ia sotto cap sL1lare a carico d ella faccia concava cl el fegato. Incisione del] ·e111aton1a, dren aggio, g u arig ione . L 'O. discute I 'enti là ana Lomo-patologica, il 111 eccanis1110 di produzione della lesio11e, l a difficoltà e le possibilità di.agnostjcl1e di casi con i1nili , r ari ssin1i nell a letteratura .

Le meningiti pleiocitarie benigne.

Contributo allo studio dei tumori

F . R , .E:.XXA. - L 'O., fallo t1n bre ' e ce n110 delle pri11cipali for111e di mening ite ferinandosi in parti<·olare ulle 111ening i ti sier o f', pa sa alla d escrizi one del quadro clinico delle n1e11ing ili 1)leioci larie acute be11igne cli cui prese11la qualtro casi di cutendone la diagnosi differe11ziale ch e in due (li essi è particolarmente intere . ante. Parla poi delle principali idee predo111inanti oggi su ll •eziolog ia di quest e fo r1ne: espone Je rag ioni per cui ritien e opporlu11a la denomi11azio n e di n1eni11gile pleiocila ria b enig n a, e conclude confermando l 'opporlunilà dj le11ere di,ise dalle altre ques te s peciali s indroini m e11ingee ch e ritie11e n1alaltie a _è tanti . Di

t1ssio11è : R1P.n·1, ~I1~ Ens1,

OnTOL.\XI . •

Due casi di meningite. RAvE~l"'A FEnn cc10. -

L'O . riferi ce u due frat elli , rispetti,·an1enle di 7 e(l 11 anni, arnn1alati i contemporan ea111ente e rico,·e rati in Ospedale , l 'uno apirettico , l 'altro febb1·icitante, con si.nton1i di 1ne ningi le della base , da principio })iù ~' id e11te n el pri1110. · Rachi.ce n les ì ripe tu le òieclero e i to a liqttor con forte pressio11e e con spiccala reazione albt1rr1inocilologica . Non rcl)colo cli ~Ii a n è b ac. di Kocl1 od altro. Dopo circa una sellin1a 1Ht di d egen za i due ragazzi n1orirono a J)OCh e ore di lis ta111a. L 'atilopsi a dimos trò due Li })ic:he lne11ing iti basil ari con r·resenza di l u ber co Ii e di bac. cl i Kocli. .\lcuni g ior ni <1 01)0 u11a sorelliu a fece Ja s tes~a

C tPRIAXI . -

primiti~i

del polmone.

L 'O. ri fe ri ce intorno acl un caso di

lun1ore pri111itivo d Pl poln1011e in '1n a J)an1J)in a cli 11 a11ni. I11izio bru co, con febbre e si11to1ni di Iipo p11e un1 onico: eccezionale viole nza d ella disp11ea; ottusità 111a iva nei 2/3 U})eriori del can1po poln1on nr e cles lro, in contra lo col , ttono cl1i aro Lasa1e: aholizi on e del frem ito Yorale ta l tile e ile11zio respirat ori o assoluto; for111 azione di due bozze (nnt e ri ore e post eriore) n ell a parte alta del1'emilorace des tro, rivel anti lo yjlup])O r apidan1e11te e pa11 iYo ò el neo1)1.as1na; decor o acuto (forn1a ga loppante di J.\ilarfan J; n el perioclo lermi11ale, con1par a di una pare i n1o loria e sen sitiva l·o111ple la ngli arti inferi ori , poi anche ai st1peri o rj. ' ' ien e discu a la di ag·no i differ en ziale in ba e ai dati clinici, e vien e hre,·en1en te rias unta la re1·enle bibliografia sull 'ar go111 e11 lo. Discussione : NOBILI, R1 Err1,

RAY E"'\ .'.'fA

F ., Buc-

crARDr .

Di un riflesso idro termo-vescicale. CASATr Et·cL '\IO . In1rnergendo le mani di un i11dividuo in un ca tino con acqua tiepida acl occhi bendati, oppure anche acl occhi ap erti, e n1eno freqt1ente·n1 ente in11ner gendo i p ied i, l 'inclivicltlO in~ esa n1e avverte st1l)ilo l o sti11101o flj orinare. fl egno potrebbe avere pratica 3J)plicazio11e, sia ron1e mezzo di localizzazione di un a lesio11 c spi11 ale, ia p er otte n er e cie ll 'orina qtLa11qo I 'indivi du o abbia da poco ori11a lo e n on i a cap ace di fo rnire l 'orina indi p en abile per J 'esan1e. Di cu s io11e: Bt_-ccJ..\RDr , NoB1Lt, T .\,lBRO.'.'ft. Il Seg retario: Dott . 1~. CH t..\PPI~J.


1468

<< IL POLICLINICO >)

r.\ x.No XL, ~DM. 37j

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEio·r1cA. ul valore diagnostico della reazione intradermica in alcune indromi allergiche. H. Reicl1e] (/{liri. lVoc Jie11scli rift , 27 n1ag gio 1933) h a saggiato, adoperando più di 70 estratti-aller geni , la r eattività c utan·e a di individui sani o affetti da .asma , orticaria, febbre da fieno , ed en1a di Quincl<e, rinite vaso-motoria. Le r eazion i pecifich e furono con cordi solo n e i o a get ti con febbre da fi en o; essi er an o iper en ibili qua i ' ' erso tutti gli allergeni d el g ruppo « H elisen n . Pazienti a ffetti da acce i di orticaria r eao-i,rano p er l o più con1e indi,·idui normali ; solo in un caso si è potuto determinare l 'allergen e ~pecifl co colla prova intradermira; d el re ~ L o, que . . to ' 'enne già indicato d all 'infermo • te o. Ancl1e nei casi di ed ema di Qujn c ke e di rinile va omotoria la prova intra c utan ea ha d.a to dei ris11Jtat i poco p robativi ; pur essendo essa specifica tamente positiva in un caso (s11 sei) n on f11 c on fermata d alla pro,,a di esposi. 7.to ne. Su 4:5 asrnaL ir i studiati 32 presentarono iper ensibilità c ut an ea verso quasi tutti gli allergeni adoper ati ; mentre dall 'anamn esi e dalla pro,·a di e . . 110 iz ione si è potuto costat3re che $Olo 2 o 3 d i q ue, ti determinavan o ] 'insorgenza d elle crisi ; in un caso anzi l ' aller gene specifi r,o d egli acce i h a d a to la r eazione inlracutanea negatiYa. Dai dati u c itati risulta ch e il Yalor e dia ~·n os ti co d ell 'intrad ermoreazione è molto r ela tivo, visto ch e nella magg ior parte dei casi solo la p r o,ra di esposizione può mettere in evidenza il r apporto di causa ed effetto fra l 'allergene ·e la malattia (se questa non è stata ancor a trovata dal paziente s tesso). Ri sultati e ffettivamenl e probativi si h anno solo nella febbre da fì e11 o. . l\f1Nz.

disturbi gastrici di,·ersi , quali se11so di pressione allo stomaco. eruttazioni , stimolo al YOmito , flatulen za, n1eteorism o. Obbiettivamente, . . i nota un punto doloroso alla pressione a sinis tra dell '01nbelico, od alla schiena a sinistra d elle ultime vertebre dorsali o della prima lorpbare. Come conseguell ze, possono aversi la diffusione .a l crasso, co11 diarree, dern1atosi pruriginose, n eurodermiti , orticaria, raramente anen1ia ipocro111a e gl os-

site. Il catarro del t enue si accon1pag11a spesso alla colelitiasi ; la frequ enza d ei catarri del tenue dopo la gastroenter oanastomosi ci spiega la comparsa d ei disturbi biliari in t ali malati . Il catarro d el tenue nella colelitiasi pro,1oca u.na preponderanza d ell 'iperestesia sinistra e ] 'irradiazione verso si11is tra n elle colich e biliari. Vi sono dei casi di dispepsia da saponi, che non sono migliorali con una dieta se.arsa in cellulosa, ma solta11t.o co n qu ella scarsa di grassi. Anch e la dieta di m ele gt1arisce tali casi , per esser e priva di gr assi. Questi, però, possono esser e sopportati da tali malati quand o contemporan ean1 ente. si son1n1inistra abbondante quantità di pan e n.er o , patate e c~ r­ bonato di calcio. Questo ult1~ q, da solo , 1nftl. ,rece non sempr e si mostra utile. Ileo duodenale.

R. P. Ro' vl ands (Th e IJan cet , 572 6 1933) richiama l 'atte11zione sulla dil~ t azio11e del duodeno . ch e costituisce pesso la basé di una sintomatologia orda e n1al diagnosticabil e. La dilatazion e occupa , di olito la terza l)Orzione del duoden o e può esser e provocata dalla 'compressione di questo per stiramento di u~ n1esentirio Lroppo corto , per la presenza d1 gland ol e tubercolari o car cinomatose , p er 1~ esist en za di aderenze. La sintomatologia co n . . i te in un en o cJi CASISTICA E TERAPIA. distensione pen osa all ' epigastrio d-qra11te o subito dopo i pasti, flatul en za, n ausea e anoresIl catarro del tenue e la (lispepsia (la saponi. ia: talora c'è vomito clii segue un miglioraO P orge (Klinisch e Woch e11s. , 17 g iugn o mento d ei dis turbi: gJi attacchi durano due 1933) descrive il quadro clinico d el ca t arro del o tre giorni, e si ripeto110 a inter~·alli se1npre tenue sen za ca tarro d el crasso. E so è caratteriz• • m1nor1. za lo dai in torn i seguenti: 1) Reperto di un In genere ln , in ton1atologia si atte11ua, solaumento di saponi nelle feci dopo il pa to di levando il bacino. prova; esso è probati,ro soltanto se si possono La dilatazi one duod e11ale può determinare a e eludere malattie d el pancr eas, ostruzion e d elle vie chilifere con disturbo nell ' assorbim-e nto di sua volta dilatazione dello stomaco: all 'esaµie grassi od i11sL1fficiente appol'to di bile. 2) Iper - radiologico la si può con fondere con un divertivol o duodenale, che però è raro nella !Ila n1otilità d ell 'intestino riconoscibile radio logi caporzione; la presenza di un 'antiperistalsi r enmente con il 1)a to di contr asto. Dopo 2 ore, la de in1 possibile l'errore. . . . pappa di bario è gi à nel crasso. Clinicamente, si fa spes o d1agnos1 d1 apAccanto a questi due sintomi principali , se pendicite ricorrente , colecistite, volvulo del n·e trovano altri . I malati si lamentano di un . cieco , ulcera gastrica o duodenale. . .certo males . . er e dopo i pas ti , con sen so di L'unica cura effi cace è quella chirurgica e caldo, udori . raramente vertig ini o tendenza consiste nella duodeno-digiunostomia . a ll o s'ren in1 ento. In qualche caso, dolori coliV. SERRA. c i loca 1izza ti a inistra d ell'ombelico; oppure


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SEZIONE PRATICA

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L'esame batteriologico dei 1·ersamentl peritoneali nelle ulcere gastro-duodenali_perforate. C. Clavel e I. Gellie (Lyon Chirurg., n. 3, 1933) prima di riportare i risultati dei loro esami, ri cordano come poche volte è stato eseguito ur1 esa lto studio batteriolog ico del liquido peritoneale dei perfora ti. I casi più nu1nerosi sono stati riferiti da Judir1e, e g ià da ql1esti si rileva la loro g rande importanza , ai fini prog nostici. In 104 casi di J. i 1 liquido risultò sterile in 10 casi , e questi volse ro tutti a g uarigion e ; 111entre tra i rima11enti 94 casi settici, si ebbero 17 n1orti. I casi sterili er ano tutti infra la XII ora dalla perforazione. c;li AA. l1anno s tudiato 15 casi, ed hann o trovato il contenuto peritoneale 7 volte sterile e 8 volte settico. . Tra i germi coltivati si tro,·ano: il coli, l 'en1er ococco, il pneumococco, lo streptococco; mai hann o trovato anaerobi nè stafilococchi. Ilar e volte l 'esame diretto è bastato a dire della s terilità del ver am ento , per c ui racco111ar1dano ·empre l'esame culturale, che richiede. però. per essere completo, da due a tre . g1orn1. Nei loro casi, il prognostico batteriologico è andato d'accordo col prognostico clinico, e porta a con cludere cl1e, n ei perforati con versamento asettico, la guarigione si ha senza con1plicanze n el 95 %, mentre in quelli con versamento infetto la mortalità è del 50 % ed i séguiti operatori sono quasi regolarmente disturbati da complicazioni ,·arie (asce si pelYici, parieto-colici. ottoepalici , pleuriti , ecc.).

R.

GRASSO.

Perforazione intestina!e nella paratiroide. P . Bonan1y (TJi èse ·de Paris, 193 2) riporta 18 casi di J)erforazione n ell a paratifoide, in 1)azienti da l 7 a 51 anni. In 11 casi s i trattava di paratifo B, i11 7 di A. Quattro gt1a rirono dopo l'operazion e, 14 morirono . L'A . sco11siglia la resezione intestinale perchè pericolosa, richiedend o molto tempo e provocando uno cc shock » 1roppo forte . Raccomanda i11vece uno d ei rr1etodi seguenti: drenaggio libero al punto della perforazione; esteriorizzazione dell'ansa affetta segui ta dalla r,esezione 4uando la peritonite è cessata. fil. Valore della trasfusione sangt1igna nelle atonie intestinali fu11zionall acute. A. H . Dubois (Presse l\lf éd. 24 maggio 1933) in tre ca i di atonia inte tinale funzionale acuta ha ottenuto e ffetti sorprendenti dalla Lra fusione di sangu e, ch e rariidamente fece scom1)arire l 'atonia. Non sembra ch e si po sa invocar e, a spiegazione d ei fatti osservati, un 'analogia di az ione con le iniezioni endovenose di soluzion e salina ipertonica , alle quali non r eagiscono favorevolmente che g li individui portatori di una occlusione intestinale che l1a prodotto una grave ipocloremia dovuta ai vomiti al)bondanti. In questi casi il

iero ipertonico agisce per osliluzione e n on sembra po seder e, p er sè s te ~o , t111 potere di attivaz ione d ella peri tal i. Data Ja rapidità con la qua le l 'at0nia cede alla trasfusione , non può trattarsi deJ la n eutralizzazione di un corpo tossico. Bi ogna allora pensare all 'appor to di una so La11za circolante normaln'lente nel sangue e cl1e tiene otto Ja su.a dipendenza l 'attività intestinale e j)roveniente forse dal pancreas= di cui è nota l 'importanza nel quadrr, d e1J e o truzioni inte. tinali? Benchè una spiegazione dell 'azicfne d ella lra fusione sia irnpossibile , a llo Lato attua le delle cose dal punto di vi ta i)ratico è da notare che una trasfusione di sangue n el corso di un ileo paralitico n on può incontrare delle contr oindicazioni e può ristabilire t1n peristalLi mo intestinale g ravemente com1)romesso.

C.

T OSCANO.

Pericoli della gastrolisi negli stati comatosi delle intossicazioni. H. L . l\1arriot (Lane et, 1933, n. 5723) richiama l'attenzione sulla possibilità cl1e il contenuto gastrico, che fuorie ce con la lavatura dello stomaco, penetri i1elle vie respiratorie e vi provochi una broncop olmonite. Il malato deve pertanto esser messo in posizione tale ch e la b occa ed il farin ge si trovino in un piano più basso ch e il laringe. Ciò si ten ta dì ottenere in vari modi , sia m ettendo d ei c uscini sotto le spalle, sia facendo pendere la testa otto il piano d el letto . L 'A. trova che tali metodi non rispondono allo scopo e consiglia di tenere il paziente in posizione di Trendelep.burg e di eseguire la manovra in una cam era operatoria b ene ri~ caldata.

fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Nuovi studi sul virus infl.nenzale. Parecchi tentativi sono stati fatti per trasmettere l 'influe11za agli animali da l abor atorio, in 1nodo da poter fare su] uo Yirus degli ... ludi più completi . Ma , salvo ch e per le .. c immi e e non sempre n emn1cno per esse, i risultati so110 sLati negativi; nè, d 'a ltra parte, si può troppo spesso ricorr er e ad uomini ch e volontarian1ente si prestano. Recentemente, W. mith , C. H . Andre,,·s e P. Laydlaw (Th e Lancet , 8 luglio 1933) hanno riferito di essere riusciti a trasmettere il viru influenzale al furetto, dopo molti tentativi fat ti su numerose .altre specie anirnaJi. Invece, il furetto due giorni dopo I 'instillazione nasale di filtrati di lavature della gola di pazienti con influenza. i ammala con febbre e cat arro nasale. Gli AA. poterono ottenere 26 passaggi in serie m ediante instillazioni di sospensioni di muco nasal e ed osserva.rono anche la trasmission e per contatto. Gli animali ch e guariscono dalle infezio~i rimangono poi solidamente im• mun1 .

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• poi g li s tudi co1npiuli sul

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l11t er essa11ti sono bini affe tti da lesioni epaticl1e, J',apparizio11e co11fron to di questo 'irus co11 quello d ell .i11- .. del p·rurito e di poussées di orticaria dl1ran1 e· fluenza dei n1aiali , isolato da Shope in occa- . il « vent du .Midi ». s ione di un 'e11izoozia i11 ~ orta in _A.n1erica dura11Gli A/\ ., continuando negli aclulti le osserte l111'e1Jiden1ìa influenzale . Tale Yirus. d a solo , vazioni d el Mouriquaud , ha11no notato la clanprovoca u11a malattia lieve e fugace ma , allor11osa i11flue11za cl1e h a questo vento sui ina lati ch è è associato con un b.atterio (Haemophili1 s a ffett i tla de r111at osi prurig inose: il dato più in.jlu.e11za.e suis), no11 dis li11 g uibile d al consueto com un e è 1'aumento del prurito. Le osservabacillo di Pfeiffer, d à il quadro cli11ico comzior1i d egli _!,..A . concer110110 dei soggetti col}Jleto d ell 'influe11za. J) Ìti da ecze1na, liche11. plan,u,s, prurigo e pons11 viru s <li Shope non è infettivo per ·il furet- sées d 'orticaria . Il n1aJato s Les ... o 11ota questa to i11a esi te p er ò un ,i1r1111unità crocia~ fra 11ocività del ,·er1to di mezzogiorno: il prurito esso ed il -viru s influenza le u111ano r ecenlen1eninfatti au111e11la <li i11t ensità e ta le au1nenlo te u sat o dagli Ar\.. Tale in1111 unità , p er ò, no11 è per siste durante lulta la durata d el vento e· completa, poich è g li ani111ali cl1e g uarisco110 raggiunge il suo parossisn10 durante la notte. dal} 'infezion e con viru s un1ano i1on sono d el Le do11ne sono l)iù sen sibili d egli uomini . tut to refrattari al virus di Sbope. _i\d ogni mol -n·altra i11ar1ifes lazion e cutanea i11 dipendendo , e . . ._ a indica una certa a ffi11ità ai1 ti gena za col s udde tto vento è l 'app.arizione o l 'attfra i du e viru s . r11euto. n egli eczematosi , della secrezione sieNel virus isolato dagli AA., non esiston o forrosa: alcuni eritemi poi prendono u11a tinta i11e batt erich e· inoltre i controlli fatti con fildi un rosso più . c uro. trati da la,1 ature di gole n ormali · si son o dimoQuali so110 i probabili i11ecca11is111i attraverso cui · agi_ce il cc ven t du ~I.idi » ~ Questi _trati d el tutto innocui per i furetti . Si aggi unga inoltre ch e il siero di uomini convalesce11ti meccanismi IJossono essere molteplici ed è difficile lo s tabilire l.a parte ch e spetta a ciad 'i11f]uenza n eutralizza il irus . TaJi scoperte hanno una i111po1tanza n o tev·o le scuno di essi. Si può ir1~a tti sospettare l 'azio-· e, se non decidono del tutto la qu e~tion e fra i n e che ha11no a lcune variazioni atmosferi ct1e , sostenitori del b·a cillo e quelli d el 'jrus, 11a11no quelle d el ca111po elettrico p er es., su g li orgaportato un n otevole contributo JJer cli111ost.rare 11ismi nor111ali. L 'esperim entazione in questo che la causa prima dell'infJue11 za t1n1ana è d a campo è p er ò estremamente d elicat a e so1tofil. posta a nu111erose cause d 'errore: ond 'è ch e a ttril)uirsi al virus. · per spiegar e l 'azione di ques~o vento sulle dermatosi , si è costretti a ricorrere a delle ipotesi. Mouriquaud incrimina sopratutto l ,abba'"'sa111ento dello s tato igrometrico dell ' aria , fen c · Fenomeni meteorici e dermatosi rneno che p r o,•oca l 'aumento d e l~ e perdite idriPrurito e scirocco. che cutanee. ~ono quest e perdite idrich e cuLo studio della m etereopat ologia è a Jl 'ordine tanee e sopratutto r espiratorie ch e disidratar1 0 d el giorn o : per quanto ques ta nuova cie11za l ' organismo: si . piegh er ebbe così anch e l 'ausia anrora ai s uoi inizi e poch e siano a tutm ·ento di secr ezione degli ecze111i. Ma si possot'oggi Je sindrom i cl1e si possano con sicurezno anch e incriminare come cau sa le perturbaza collegar e a fenomeni i11et er eologici , pure zioni del sist ema :nervoso, specialmente vagoi1u1nerosi AA. si sono dedicati all 'appassionans in1patico. ~fa li perturbazioni si verificano forse te ar gom ento e studi e lavori fi oriscono i11 sotto l 'influenza d elle modificazioni del camog11i parte d el m ondo. po elettrico atmosferico. Secondo T chij ewsky .T. Lacassagn e e J. Rousset (L e Jour11. de l 'aria jonizzata a umenta 1' eccitabilità J1er vosa .1'1 éd. de Lyon , 20 maggio 1933) h anno Yoluto dell ' organismo animale raddoppiando il numero d egli atti motori: dopo quattro ore di studiar e le riper cussi oni ch e sulle dermatosi tale influen za di aria jonizzat a si avrebbe in11a il « vent du Midi » vento , che risalen1:10 la vece un abb·a ssamento di questa attività movallata del R odano, apporta n ella r egir)11e di toria. Certo è difficile dire quale sia il vero Lio11e Je più g randi perturbazio11i a t.111us(ericl1e. Gli AA. 11anno cioè trasportato 11cl campo ineccanismo degli accidenti osse1~vati: p u ò darsi. ch e ]e cau se addizionino i loro effetti. delle d ermatos i, s tucli ch e altri AA., n ell~1 È tuttavia da llOtare ch e vi -è correlazione fra !'tessa reg·ione e n elle lesse con cli t ioni a tmole curve igrometrich e. elettrich e e lum inose. ~ feri cl1e, avevan o fatto n,el c.: n1 pc, 1>cdialr1co. Queste constatazioni dovrebbero essere il Che rap·porLi fra condizioni atmosferich e e punto di partenza di Ludi sistemaLi ci da parte d ermatosi in gen ere esis tesser o , era fatto già nolo e n1esso i11 evide nza , per qua11to in m8 di studio..,i di tutte le regioni del 111ondo. La niera i11completa da var1 ."1.A.: n1a che un conoscenza approfondita dei fenomeni meteorici e delle loro ripercu.ssioni sull 1 or ganismo particolare fer1omeno atmosferico , quale ·è jl « vent du Midi » potesse dar luogo a partico-· t1otrehbe for se un giorn o illuminare di nuova luce le attuali conoscenze sull' etiopatogenesi l ari fenomeni morbosi è con cezio11e d el tutto Jluova ed interessante. e sulla epiden1iologi.a d elle più svariate malatt ie . G. L!\ C AV •.\. 1\ilouriqua ud aveva già egnalato nei baro1

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SEZIONE PRATICA

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POLlTJCA SANITARIA E GIURJSPRU Il ENZA.(*). ~

CONTROVERSIE GIURIDICHE.

V. • Licenziamento per ftne di prova di ltu clii· rorgo prinaario ospedaliero. Si è svolta tra il clott. Rosso11i , -illorio e la Congregazione di C.arità di _i.\.11ag11i un a co11 traversia a~sai interes ·ante per le quistio11i giuridiche, in parte 11 uo' e, che si sono presentate e sono state risol11t e (la lla g iurisdizione an1min istratiYa. Il d ott. Ro:s::>o11i fu no111i11ato interino e, d ol'O circa un anno. titolare dell 'ufficio di direttore .e r l1i r11rao pri111ario dell 'Ospedale di \ nagn1. Erano d ecorsi più di cluc an11i dalla pri111a 11omina quando il Presidente della Congregazione di Carità ne deliberò il licenziament0 per fine di pro,·a, tre mesi i)rima del co111 pi111ento del bien11io dalla 1data della nomina all'ufficio dJi titolare. Disse il Pre._idente, su conforme parere dei }Jfttroni. che Ja prova non aveva corrisposto a.i de.~id eri dell 'am111ir1istraLione: 11ulla di più. Esse11do dubbia la competenza , il dott . Ro ~ oni fece ricorso alla G. P. _\ . e al Co11 iglio di Stato; dedusse vari 111oti'i di illegittin1ità: non risultava che il parere dei patroni fo e stato espresso a scrutinio segreto; il periodo di prova era co111piuto; la deliberazione avrebbe do,111to es . . ere i11otivata e, invece, conteneYa una generica affern1azione: il provvedimento era in stridente contrasto con lJrecedenti atte~ tazioni dello stesso Presidente della Co1lgregazione e col generale riconoscimento pubblico dell'opera lodevoli ... in1a pre tata dal clott. Rossoni. La G. P. A. di ~"rosinone respinse il ricorso. Il dott. Rossoni ricorse al Consiglio di tato, al quale aveva presentato altro ricorso direttamente. Si presentava, anzitutto. la qui tione di competenza: contro il licenziarnento dei sanitari ospedalieri, per fine del periodo di pro"Ya, è ammesso ricorso direttamente al Co nsiglio di Stato, come è espre san1ente stabilito per i sanitari condotti e, in genere , per tutti gJi impiegati comunali, o, è invece, applicabile la dispo izione generale che an1mettr il ri rorso alla G. P. A . per tutte le quistio11i di11endenti dal rapporto di impiego? La questio11 e fu ampiamente trattata. La V Sezione del Con iglio di ~tato, con decisione 22 aprile 1932, n. 243, J\1algrado .p reoedenti risoluzioni che tend,evano a diversa con clusione, dichiarò am1nissibil e il ricorso alla G. P. l\.. e in secondo grado al Consiglio di Stato, non risultando alcuna deroga espressa alla regola stabilita dal] 'art. -1: del T . U. 26 giug110 1924, n. 1058. 1

(•) I a presente rubrica è aiffidata all'a;vv. •

GIOVANNI SELVAGGI

be11e tener presente que ta risolnzione,. co11 fer111ata da successi, e decisioni. La V er.ione dichiarò quindi a111rrtissibile solta11to il. ricorso ch e era diretto co11 tro la entenza della G. P. A. e dispo ... e la esibizio11e di una inchiesta eseguita da un ragionieré dopo il lirenzia1ne.nto. Ri assunto il giudizio . la V ezio11e , con decisione 8 lug lio 1933, n. 433, ha a11nu llato la deli})erazione di licenziamento perdue 111oti\ i : a) il parere dei patroni, trattandosi di quistione concernente ])er ona , avrebbe dovuto es ere espresso a crutin io segreto e J'osservanza di questa formalità avrebbe doY11to essere attestata dal verbale; b) le deliberazioni di lice nziamento de i anitari o. 1)edalieri, per One d el periodo di pro,-a , .devono esseresempre motivate, a differenza di quelle concernenti i ·anitari condotti; la moLiYazione deve essere con cr eta e sufficiente e no11 può li-mitarsi cc a enunciare ch e l 'esperin1eJ!tO non sia riuscito conforme ai desid eri dell 'An1mi11i -· trazione, enza indicazione di ragione alcu na » percl1 è ques ta a ffermazione « si ri olvein una tautologia c t1e .potrebbe permettere l arbitrio illimitato dell 'amministrazione: essa non ha altro significato cl1e l 'e perin1ento è· fallito, perchè ·è fallito ». Ha o servato inoltre la d ecisio11e ch e la motivazione è illegittima pcrchè cc riferisce il fal- li111ento d ella prova non ad eleme11ti obbiettivi · <J uali ono e non possono e . . ere altri -)e esigen ze del servizio , rr1a ad elementi subbieLtivi, quali sono i desideri dell A111111inistrazione; può invero l'impiegato non aver corriÈ

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sposto ai desideri dell 'Amministrazione e giu- stamen,te n 0 11 avervi corrisposto se i desideri· non fo ssero stati tali da rion coin,cidere con le· necessità e con le esigenze del pubblico ser• • vizio ». VI. • Concorso t>er nomina all'11fflcio <li sa.n itario o pedaliero.

Tl regolamento della Opera Pia O ~ pedale Civ i le di Bolzano dispone ch e della Commissione g iudicatrice del concor o devono far parte il clirettore ..,anitario dell'Ospedale, un professore-di cli11ica ed ur1 men1bro del! 'amministrazione. L 'avviso del c0ncorso, indetto per la nomina dcl chirurgo primario. prevedeva l 'accerta1nento della idoneità in ba e ai titoli e, occorrendo, a p-rove di esame. Praticamente si procedette cosi: iJ Presidente della Commissione esaminò. d ;.1 solo, i titoli e labili ch e i ca11didati faces.ìero an che la prova di esa1ne. ucce sivamente, la Con1missione, riferendosi ad intese (verbali) tra essa e il Consiglio di Am-mi11 i trazione, confermò tale risoluzione e regolò il procedime nto stabil en do ch e i titoli esercente in Oassa.zione, cons. leg. del nostro periodico .


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(( JL POLICLINICO

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fossero divisi in due categorie_.(carriera e stu- VII•• Responsabilità dei funzionari 1>ubblici per di scientifici) e le .prove di esan1e fossero_ tre; atti illeciti. attribuì a ciascun Com1nissario dieci punti per Un a.aente ferroviario fu sottoposto a visita .ciascuna dell e due c~tegorie di titoli e per le sanitari~ e eia una Co1nn1issione tecnica fu ·singole prove di esame. Detern1inate così le norme generali del pro- dichiarato cc pa;rarioico querulante ». Sulla base di questo giudizio, tu dispensato dal ser~eclirn en to, i candidati furono invitati a f~re la prima prova di esame. La Commissio·n e ~sa­ vizio per infermità di mente. Ricorse al Conminò poi i titoli, sommarìan1ente; nell 'ultima siglio di Stato, il quale confermò il pro,rvedimento dichiarando che l'apprezzamento del:Sed11ta, furo110 continuati gli esami. 1' amministrazione era insindacabile. ~Fratta·n­ È da notare che della Comn1issio11e faceva to autore, oli medici alienisti, a'revano atteparte il Presidente dell 'Oper.a Pia, distinto in- st~to che que1l 'ag·ente era sano di mente e il .gegnere, il qu-ale, perciò dovev.1 valutar~ non procedimento seguito dalla Commissione era .soltanto i titoli, ma anche le prove spe:r1men- manifestamente inidoneo. L,agente agì con.tali: patologia chirurgica ecc. Fu g·raduato tro i singo li componenti della Commissione pri1110 e fu nominato il ·prof. Polacco. Ricorse sanitaria, per respionsabilità personale, dedu. al Co·nsiglio di .S tato il prof. Broglio e. d~t1s­ cendo che l 'accertamento peritale, coiì du.se: inidoneità funzionale della Con11n1ss1one, ramente lesivo, era il risultato di colpa pro... :percl1è u110 dei tre m-emb·r i 11011 era i~ con~i,­ fessionale grave. Il Tribunale dichiarò ammis.zio11e di giudicare consapevolmente; illegal1ta sibile la domanda ·e dispose una p·erizia. La del procedimento perchè. il. gi.udizio avreb~e Corte d 'appello di Trieste, però, ritenne in1dovuto essere fondato sui t1tol1 e soltanto in proponibile l'azione di responsabilità personaipotesi si sarebbe potuto stabilire, corrie. .mezzo le perchè la colpa sarebbe relativa ad un fatto .sussidiario e integratore, un esame pratico; al- di servizio che, come tale, è fatt~ o atto del.tra illeg·ittimità, per ·es.sersi . proceduto p~ima 1'Amministrazione e può determinare la re.ad t1na prova di esami, l)Ol alla valutazione sponsabilità di questa e non del n1nzio:ra.ario . .dei titoli e suocessivamente ad altre prove ·e, Le Sezio11i Unite della Corte di ·Cassazione, "infine, per non esser·e stati stabiliti .c riteri di con sentenza 28 luglio 1932, n. 3181, hanno -valutazione ecc. confermato ]a dichiarazion e di inam1r1issibiliLa V Sezione del Consiglio di Stato, con de- tà , ma per moti,ri diversi. Hanno .riconosci.ut.o ~isior1e 27 luglio 1933 n-. 475, 11a respinto il che la r es.po11sahilità della pu?bl1ca amm1n1prin10 motivo concernente la costituzione dell.a strazione, <;omunque configt1rata, i1on esclude, Con1missione, osservando che era stato .appl1- in ogni caso, la responsabilità perso11ale ~-el .cato l 'art. 189 del reg·olame11to dell'Ospedale, funzionario « attingendo questa la sua ~ad1ce il quale ammette a far parte della Commissio- dalla diversità dei subbi·etti e dalle esigenze di ne un, comp·one'nte del Consiglio di Ammini- giustizia che vuole che non ·solo la P:a .. n1~ strazione. Letteralmente la risoluzione si- può anche il funzionario sia esposto ad az1on1 d1 ,giustificare; rqa rimane questo as::;urdo sosian,~ danno~ quando al ~i lui o:per~t? possa ricolle. 21iale: un ingegnere giudica di un esa:me. d1 O'arsi direttamente il preg1ud1z10 lamer1tato ». J)atologia, di clinica cl1irurgica e attr1bu1sce soggiu11to la Corte di Cassazione che .non punti di merito I La stessa decisione ha però si può far differenza. f:~ dolo e colpa agli ef~ ·accolto gli altri motivi, considerando eh~ I.a fetti della responsab1l1ta person,ale e non si Comrr1issione avrebbe dovuto valutare prel1m1- può ritenere. che sia in~~nd3:cabile l 'attività tecnarmente i titoli dei éoncorrenti e « qualora nica discrezionale dell 1mp1egato al fine della in seg·u ito alla valutazione dei titoli non si fos- responsabilità di esso. Tuttav~a , la ~a~s~zione .se potuto coprire il posto messo a cor~c~rs?, h.a dichiarato in q·uel caso inamrru~s1b1le la :Si sarebbe potuto passare .alla 'prova suss1d1ar1a domanda perchè ha ~itenuto eh.e .un1c~ causa .degli esami n. del danno sia stato l atto a:mm1n1strat1vo <;he Ha rilevato inoltre la decisione le seg·uenti il Consiglio di Stato aveva dichiarato legittiilleaalità: mancò l '.e same collegiale preventivo mo. In sostanza, il concetto dir.ettivo è quea 0 dei titoli che furono valutati, inveoe, dopo la sto: la responsabilità della p.a. 11on ~sclu~e. prin1a i)rova pratica; gli esan1i furono cons1- in ogni caso, quella personale de~ funz1?i1ar10; .derati « mezzo principale sebbene il concorso anche questi è esposto ad azi~ne d1 da~ni .quanfosse .p rincipalmente per titoli e in via sussi- do al di lui operato possa r1collegars1 d1~etta­ .diaria i)er esame » ; n,el .verbale. ~ai:ca':a I~ mente il pregiudizio lamentato. Ma ~e all. eser-elencazione e la classificazione dei t1tol1, s1cche cizio del dovere di ufficio di un funz1onar10 seil giudizio della Co111missione era monco e gua un atto della p.a. che sia la vera e'~ 1;1ni~ causa del danno lamentato e il Cons1gl10 d1 d eficiente. Il Consiglio di Stato 11a perciò annullato la Stato a.b bia dichiarato legittimo questo. atto~ ·d eliberazione di nomina e gli atti della Com- non è possibile proporre azione per danni contro · il funzionario. missione. 1

1

Ha

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[ANNO XL, Nul\r. 31J

S EZlONE l ' RA TJ CA

1473

NELLA VITA PROFESSIONALE . . CONCORSI. POSTI

YACANTJ

_\RBCATEGRAsso (.'filano) . Ospedale di Circolo Cocad . 10 ottobre, ore 18; di$lantir1.o Cantù . rettore e medico prin1arjo ; L . 16.000 decurlate d el 12 %, 4 quinquc1111i dee., alloggio, J)artecjpaz.; l. doc. in })atolog i a o clin. n1ecl . e competenza i11 tisiologia. Lelti 140. ALTOl\tOXTE. ff. an., L. 2500. (V. CosENZA). .A.vEz2 ..~'!\!0 (A quila). Ospedale Civile dei SS . Filippo e ·''icola. Scad. 30 sett.; aiuto chirurg~; L. 5500 ; riduz. 12 %; tassa L . 50; per a ltre co11d1zioni chied . an11unzio. BELVEDERE l\fARITI'Il\ rO. - Uff. San., L. 4500. (V. COSE.."iZA). BERBE~'\O (B erga1n o). ,Scad . 31 otl.; L . 9600 aumentabili, addi zionali L. 2 ovver o L . 5 per lutti g l 'in scritli ; riduz . 12 %; lassa L . 50 ,10. BoNrFATJ. -

Uff.

an., L . 3500.

-. CosEl\ZAJ.

BRANZI (Bergan10) . P er tj toli. Co11cl 0Ll a co n sorziale d e i Con1uni di Branzi , Carona, Valleve, Foppolo e Isola di F ondra. Stipendio annuo lire 10.000 co11 aumento di un d ecimo per ogni quinquennio e per cinque quinquenni con secutivi . Indennit à di L . 570 lJer le funzioni di Ufficiale Sanitario; L. 4500 per 111czzi di traspor to· L . 400 per spese di ambulatorio ; L . 5 o L . 2 di quo la annua capitari a per ogni inscritto n cll 'elenco aYen ti dir il Lo ris1)etti vament e alla sol a assi s tenza sanita ria g r a tuita o ali 'assi s ten za sanitaria e farmaceutica g r a tuita. Caro viYeri n ella mjsurn cor1jsp ost a dallo S ta t o ai proprii dipendenli. Lo sti pendio e le indennità son o soggetti alla ridu l ione del 12 % ed a lle ri tenu le per contribu Li a favore della Cassa PreYide11za per i Sanitari , dell 'I .N. I .E. L . cli Uon1a e del Collegio Orfa ni Sanitari in Perugia, n onch è a quelle di ll. ìvI. e I. C. Le domande, insien1e ai pre!:'criLli docum cnLj , l 'elenco dci quali con le a.l tre formal i là })ossono d esumersi dal b a11do di co ucorso da ric11ieder si a11n ,Segreteria Co1n un ale del Capo Con sor zio, <lebbono pervenire alla . . . egr e leria di Bra11zi non oltrP l e ore diciotto del qui11dici ott obre 1933-Xl. CANTÌ:. -

V. CO\IO .

a11 ., L . 3500. (V. CosENZA). CASALE ~Io.NFERRATO (A lessanrlria). Per litoli ed esami . Posto di Uffi c ja le Sanitario. Scad en za 30 JlOYembrc 1933-XII . Stipendio lordo L . 13.500, con a umenli biennali òi un Yentesimo, ollre in dennità servizio :lt livo e car o viveri, n onch è con1pensi per le pre tazio 11i private. D om ande e docurrtenli alla R . Prefettura di Alessandria. Richi ed er e copia d el] 'avviso nl Com n e di Casal e Monferrato. CHIAVARI (Gen.ova) . Scad. GO giorni dal 22 lug.; condotta urhar1 a; esumi; L. 7200 e 10 bienni ventes., oltre L. 300 bicicl. ; età . lim. 35 a.; tassa L. 50 ; d oc. a 3 mesi dal 22 lug. CIVITA. Uff . an., L. 2500. (V. CosENz,\). CoMo. R . Pref ett u r a, Scad . 15 ott., ore 18; uff. san. di Cantù; L . 15.000 oltre L. 3000 serv. att. e L . 2400 trasp ., 3 aun1 c11 ti di L. 1000 ; d ivieto ]ibero eserc iz io; t i lol i ed esan1j ; elà lin1. 45 a.; tassa L . 50 ,20 a ll a 'f esoreria con1unale; doc. a 3 m es i ònl 15 ag. C \RIAT1. -

Llff . •

Cos~NZA.

R. Prefettura . -

l'er titoli ed esami. cad en za 3 1 o ttobre 1933-XII. ~osti di Ufficiale Sanitario n ei seguenti Com uni, con l o tipendio a fianco cli essi indicat o: Altomonte, L . 2500 ; Belvedere Marjttin10, L. 4500; Bonifati , I~. 3500; Cariati , L . 3500; Civita, L . 2500; Cr op ala li , L. 3500; Dia1nante. L . 2500; Fusca](lo, L. 4500; L aino Bru zio, L. 3500; Longobucco , L. 4500 ; Menclicino, L . 3500; ~orma11no, L . 3500; Rer1cie, L . 4500 ; Rogiano Gravina, L. 3500; San Dem e lrio Coron e, L . 3500 · San Pielro in Guarano , L . 3500; 'ferrano\'a di ii)ari . L . 3500; Verbicaro, L . 8500. CROPALATI. DI'\)I.\NTE. -

Uff. San. , L . 3500 (\;-. CosENZA). Uff. San., L . 2500. (V. CosENzA).

FABBnrcA CuRONE (Alessandria). - Il P ocl est à in . forma ch e il t ermine del 31 agosto fi sa lo })er la prcse11tazione delle clomand c e d ocume11l i pel concor o alla condotta di Fabb1 ic:a Curone con residenza in Garad assi, è s la to prorogat o al 1° o ttobr e 1933. Le condiz ioni e m od a lità indica le n el . 27 del 3 luglio di ques to p eriodico restano invariate, con l 'av,·c rlenza cl1e lo stipe1tdi o e l e ind ennità si inte11clono a l lordo di tt11te l e riduzion.i e r itenut o di legge. · FANO (Pesar o-V rbino). - Scad. 90 g iorn i d al 10 ag.; r esjden za Fenile ; L. 8300 ollre L . 3000 cavale. o automob. o motocicl . : c.-v.; 10 bienni ventes .: :-iridizion. L. 2 oltre 300 pov . e L . 3 oltre 1000; r iduz. 12 %; età lim . 40 a.; lassa L. 50,10 ; doç. a 3 mesi d al 10 ag. Chied . a nnunzjo. FuscALno. - Uff. San., L . 4500 (V. CosENZA) . GAr.r.. 'nA TE (Var ese). - Per ti lo li ecl esan1i. Poto di ufficiale sani tario e capo del] 'Ufficio d 'Ig iene Li 1Jcnd io iniziale L. 16.000 al l ordo di :n . 1''1. e del contribu lo Cassa Pen ioni ani t a ri, con 5 a u menti quadriennali d el d ecin10. Inde11 nj là di ser' izio n LliYo L . 3000 al lordo di R . M. nor1 valutabile JJCr l n p en s ione, oltre l ,. 2000 per indennità varie di. trnsferle nel ferri Lorio d el Comu11e. Stipendjo e i11dennilà son o sogget le all a riduzione d el 12 % ed al le trat t enute di l egge. J!; i11ibito il libero eserc izio profess iona le. Le ò ornn n de e i do cumenti, l 'ele n co d ei quali con ]e nl lre formalità e modali là l)OSsono òesumer si nal bando di con corso da ri chieders i a lla Segreteria del Comune clj Gallarrtlc, debbono pervenire al la precletla Segret eria 11011 ol Lre il 15 ottobre 1933-XI . G&"\OV.\ . Spedali Civili. - Proroga al 15 sel lembre, ore 12, del concorso al posto di vice primario m edico. LA1~0 Bnuz10. -

Uff.

an., L . 3500. (\1 • COSENZA) .

L EGNAGO ( Verona). ~ Scnci. 30 se lt .; uff. san . con so rz. (14 Comuni) ; L. 18. 000 ; riduz. 12 %; lire 5000 trnsp .; e là lim . 4.5 a. al 5 ag·ost o; t assa L . 50 . LoNGoaucco . -

Uff. San. , L . 4500. (V . COSENZA).

Nf t~DE (Pavia) . Congregazio n e di Carità. -

Per

liloli. Posto di Meclico D irettore d el1 '0 pedale S. Iarlino. Scad e nza 30 n oven1bre 1933. lipendio L . 14.000 . Diritti accessorj L. 1400 e L . 1600 al 5° e 10° anno di servizio . Co111partecipélzio11e proventi visi I e ed atti oper a li vi . I nd en1li là te111poranea L . 2000 p er Direzione am ln1la lori o antitu]Jercolar e. Per chiarimenti circa lin1iti d 'e là, tiloli cli sludjo ri chies ti , riYolgersi nll '1\ m rn ii1is trazione Ospitaliera.


1474 .\[Exo1c1xo. -

JL

POLICLINICO »

l -ff. San. , L. 3500. (V. CosENlA).

P~lazz~

«

~IJLANO .

Cassa Socco rso dell'.4. T. ~1. (l sliluto 1\Iedico Chirurgico XXJlJJJ Ottobre). Concorso

per titoli ai posti di : un Primario P ediatrico un l~iuto di Cl1irurgia, un Aiuto di Ostetri cia ~ Gin ecologia, un Aiuto di ~ledicina, quattro Assi stenti in ~1edi cina e Chirurgia, un l\iledico Assistente adcletto alla Terapia Fisica . .Età limite, per il primario 50 anni di età, per gli aiuti 35, e per gli assis tenti 30. Scad. ore 18 del 20 settembre. Serv. entro 15 gg. Chiedere an11unzio (viale Campania, a11golo via Apuleja, !\filano) . ~Ioa~CANNO. Uff. San., L. 3500. \ V. CosENZA) . PAESTUl\t (Salerno). - Per titoli. Posto di medico condotto con lo s tipendio a11nuo di L . 7000, suscettibile di quattro aumenti quadriennali del decimo e con l 'indennità di cavalcatu.r a di L . 2500. Lo stipendio è soggetto aUe trattenute di legge ed alla riduzione del 12 %. Il terminè per presentare i documenti ·cade il 15 ottobre 1933. Richiedere chiarimenti e bando rli con cor so al l\lunicipio di Capaccio (Saler110). ~AVIA . Ospedale di S. 1\-lulleo ed Annessi I stituti.

..

--

.

- Isp ettore Sanitario presso l 'Ospedale Policlinico di S. ~falleo ; titoli ed eventualm . esami; L . 15.000 e 5 quadrienni dee.; c.-v. ; camera, poi alloggio completo. Scad. ore 17 d el 30 sett. Età Jim. 35 a.; 2 anni di funzioni identiche od analoghe in Ospe<l ali od Is tituti similari di almeno 400 letti; tassa L . 50; d oc. pos ter. al .15 lug. Chied. a11nunzio. Pr::N i'\ABtLLI (Pesaro). Scad. 28 sett.; consorzio ; 1.>er ~!olino di Bascio ; L. 10.000 e 5 quadrienni d ee., alloggio, L . 3000 cavale.; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; t assa L. 50. Per titoli. Posto di P ERDASDEFOGU (Nuora). n1edico condotto. Slipendio iniziale L . 9000. Ind ennità cli Uft Sanilario L . 500 al lordo della ritenuta clel 12 % e di tutte le altre di legge. I11 clenni là gestione armadio farmaceutico L . 1056 e L. 739,20 di caro viYeri, finch è sarà mantenuto, se ammogliato; questè ultin1e indennità, al lordo ~ olo di R. M. e Complen1entare. Cinque aumenti c1uadri ennali del decimo dello stipendio iniziale. Le domande in carta da bollo da L. 3, insieme ai prescritti d ocumenti l'elenco dei quali con le ri spe ttive n1odali tà possono desu1nersi dal b ando di concorso da richiedersi alla Segreteria Comunale di Perdasdefogu, debbono pervenire alla Segreteria prede tta non oltre il 31 ottobre 1933-XII. RENDE. Uff . San. , L. 4500. (V. CosENzA). RoGIANO GRAVINA. - Uff. San., L . 3500. (V. CoEKZA). Ro~1A . Pio Istituto di S. Sz>irito e Ospedali Riuniti. Sono riaperti i ter1ni11i per la presentazione delle domande di a1nmjssione al concorso per assis tenti medico-chirurghi e sono elevati da 20 a 40 i posti per il co11corso s tesso ; i limiti di et à sono portati da 30 a 34 anni. Chieclere annunzio. Scacl . ore 16 del 20 ottobre 1933. l\1inistero delle Coniunicazioni (Ferrovie <lei/o Stato). - Concqrsi per titoli ai seguenti pol\Ol\IA.

s ti di ~fedi co di riparto : Lecce I (Bari) ; Borgoforte Forlì, Quaran toli , Villafran ca di ' ' erona (Bologna) ; Pabillonis, Villasor (Cagliari); MirabellaI n1baccari (Ca tania) ; Arezzo I , Castelnuovo di Garfagnana, Lucca I , S. Piero a Ponti, iena I , Siena II (F irenze ); l\•I orra Irpino (l4' oggia); Albissola , Q,·ada I , po torno, entimiglia II (GenoYa) ; Besozzo, Broni (~1ilan o ) : Riardo, Salerno IV, Torre del Gr eco (Napoli) ; Acqua,'iYa C, Campobello I ,

'ì

1\dri~110 , P aln1a ì\1ontecl1iaro (Palermo); Piombino (~1sa); Sapri (Reggio Calabria) ; Cecca-

no II, Labico (Roma) ; FrancaYilla Fonatana II C!ar~nto) ; B~rge , Cavag11olo, Colleg110, Trecate II ( fo~1no) ; ~v1ano, Maino, 1\-faniago, Pinzano (Venezia) . InY1are domanda e richiedere informazioni ai rispettivi I spettorati .Sa11itari (ir1dicati fra parentesi) . Scadenza ore 17 del 30 settembre 1933. SACROFANO (Roma). - Scad. 30 ott.; L. 10.500 e 5 quadrìenni dee., addizion. L. 3 oltre i 1000 pov., c.-v. L. 2112, uff. san. L. 804; arm. farn1. L. 1672; riduz. 12 %; tassa L. 50,10. S. DEl\fETRJO CORONE. - Lif. San., L. 3500. (V. CoSENZA) .

S. P1ETR0 IN GuARANo. - L'ff. $an., L . 3500. (''. COSENZA). S. Poss1uoN10 (Moderia). - ,Scad. 30 selt.; L. 8500 e 10 bienni ventes ., L. 600-2500 trasp. altre i11denn.; addizionale; riduz. 12 %; età lim'. 35 a. T ERR-\NOVA DI SIBARI. Lff. San., L . 3500. Co-

C''·

SENZA) .

UnINE. Ospedale Civile. - Scad. 30 sett., ore 10; direttore sanitario; titoli ed esami; età lim . 45 a. al 20 ag.; doc. a 3 mesi dalla stessa data; tassa L. 50,10 al Tesoriere; stip. L. 25.000 e 5 bienni decimo, oltre L. 6000 serv. attivo, alloggio ecc.; è inibito il libero esercizio; ])iennio di proYa. Chiedere annunzio. , . . BnaroAn.o. - Uff. San., L . 3500. (V. CosEN.ZA). ' rICE.NZA. Amministrazion e Provi11ci ale. Per titoli ed esami. Posto di Coadi11tore della Sezione Ratterlologica e Me(lico-~licrografica del Laboratorio ProYinciale di Igien e e di Profilassi. Al posto è asseg nalo lo s tipendi o annuo di L. 15.000 elevabi1 e a L. 22.500 p er g li aumenti periodici ; l 'indennità di ervizio attivo di annue L. 2000; l 'indennità di caro-viveri alle condizioni e nella misura in Yigore per il p er so11a1e della Provincia, con la compartecipazione n egli' introiti provenien1i dalle ricerche ed a11a I i si. Detti assegni sono al lordo della riduzione del 12 per cento e delle allre trattenute di legge. Doc.un1enti di rito e titoli di cui al R. D. 16 genri.aio 1927, 11. 155. Età non superiore anni 35 s. e. 1. Scade11za ore dodici d el 20 ottol•re 1933-XI. Tassa con corso L. 50. Per chiarimenti riYolgersi alla Segreteria Generale del· I 'Amministrazione Provinci ale. VILL·\R PELLICE (Torino). - Scad. 15 ott., ore 12; con Bobbio Pellice; L. 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 920 trasp.; riduz. 12 %; età lim. 45 a. AvvERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a co11dol le n1edico-chirurgiche, i compensi allo stipenrlio ·h asc. BonsE n1

STUDIO.

Posti di perfezionam ento r1cl lasci lo « Dol t. Erneslo Parona ». ---: Sono posti a concorso clue po-

sti : uno per la clinica chirurgica, l 'altro per la palologia · medica; assegni r-i.spettivamente di lire 2500 e di L. 1400. Rivolgersi alla Segreteria della R. Università di Pavia . Scad. 30 novembre. W"

-

la uao del prossimi aumerl pubblicheremo:

OSTE01'11ELITE CRONICA. SEMPLICE DELLA. MANDIBOLA. CON DENTE INCLUSO A.GGRAVA.T.! DA ESTRAZIONE DEL ao MOLARE SUPERIORE Lezione clinico. del prof. G1No

SAGGIO Direttore della R. Clinica Chirurg ico dell'Università di Cagliari


I.ANNO XL, Nul\r. 37J

l475

SEZIONE PRATICA

,

t40MINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. S. E. il Presidente clel C.O.N.I., ch e h a rece111en1ente no1ninato presidente della l1"'ec.lerazio11e italia11a medici degli sportivi il prof. go Cassini , ,già co1nmissario della Federazione s tessa, ha ora ratifica lo le eguenti 11uove nomine in e110 alla F. I.~I. . : vire-J>resiclente, dott. Ugo Bani (Roma) ; .segretario, dot t . Orazio Giacchi (Ron1a); memhri -del Con1i lalo cl i Presidenza : dott. Giuseppe Pogg iLor1gostrevi (l\tlilano) e dott. Angelo Viziano (Torino); 1nembri del Comitato di consul e11za: prof. sen. Giacinto Viola, clinico medico di Bologna, <>n. prof. Eugenio l\ilorelli, segretario inòacalo ~a­ zionale dei medici, prof. Aristide Busi, preside -della Facoltà medica di Roma, prof. Arcangelo 11·yento, vice direttore ge11erale della Sanità pubblica. ono abilitali alla libera docenza i dottori: Tobia Emanuele De Filippi i11 batteriologia e immunologia; (iiu e]Jpe Lazzaro in patologia med~ca; Giu~eppe Berte! i1t radiologia medica e terapia. La u Nalional 'fuberculosis Association » degli Stati Uniti , adu11atasi a 1'oronto (Canadà), ha asegnato 1a medaglia Trudeau al dott . L. Bro,vn. Il do1 t. Karl Heusch, della Clinica urologicà -dell 'U11iversità di Berlino, è nominato inedico <:apo (pri111arjo) del servizio d'u rologia dell 'Ospe·dale « Rudolf Vircho'v 's Krankenhaus » Il dot l. 1\.lberl J en tzer è chiamato alla cn lledra rdi Clinica chirurgica delJ ' UniYersità di Gi11evra; succede al prof. Kummer.

,_.. Utills imo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario 'Period ico mensile d i legislazione e giurisprudenza Direttori: {)n. doll. Ari stide Carapelle, Consigliere cli Slalo. -A.vv. Giovanni Selvaggi , Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 8 (Agosto 1933) contiene:

Le attribuzioni della provinci a in materia sanitaria. .NOTE SINTl!lTICHE. ·- Per motivi di ineompatibi· lità polit ica si applica la l egge del 26 o quella del 271 Rassegna di gi urisprudenza : Co~co~so; chirurg.o pri· ma.rio ; costituz ion ~ d:ella ~ommiss1one: prooe~1~~nt<? per titoli ed esami_; 1llegaht.à. - Coi;tcor~o; .11m1t1 d1 età; ex combattenti. - Nom1na; attr1buz1on1 de.l pr.efetto. - Concorso; atto impngnabi.le: - Veter1nar10 -capo del comune e direttore. d~l .c1v~co. macello! . nomina. - Medico condotto; d11mss1oru; irr.evoca.b1l1tà; -condizioni. - Licenziamento annullato; st1p~nd1 arretrati e reintegrazione; competenza; sospensione cautelare. - SO!Ppressione di una dell~. due condotte me~ -diche · ampliamento della circosor1z1one; aumento d1 ·r etribuzione. - Stipendio minimo obbligatorio; aumenti periodici. - Stipendio; ritenuta; rimborso. Stirpendi minimi; comu•n i colpiti /dal ~erremoto_; P?· teri del Ministe1·0 dell'Interno. - Pen sione ; san1tar10 di ietituto di beneficen.za. - CQ mercio di stupefacenti; C-Om1Pli cità del medico; co dizioni. !Leggi e Atti del Coverno : Disciplina della vendita delle paste alimentar i.

Prezzo del suddello numero separalo L. 5 N ...B . • L'abbonamento ai dodici Numeri del 1933 costa. ·L. 3 6, ma agli associati al « Policlinico 11 è concesso

_per sole L. 3 O, che vanno inyiate,. mediante V~f?lia Postale o Baucario, all'AmminIStraz1one del o D1r1tto Pubblico Sanitario "• Via Sistina 14, Roma. Al ricevi· mento. della predetta somma verranno subito spediti "tutti i ~umeri finora pubblicati del 1933.

NOTJZIE DIVERSE. Conferenza internazionale : ul ret1n1atisn10. La città e la Società n1edica di ix-le -Bains organizzano una Conferenza scientifica i11ternazionale sul reumatismo dal 28 giugno al 1° luglio 1934, in occasione dell 'inaugurazione d elle nuove Ter1ne, costruite dallo talo francese . La conferenza è posta sotto i] patronato de11a Lega francese co11tro il reun1atisn10 e discuterà u11 solo tema: i I reu1natismo cronico progressivo ge11eralizzato. arà presiedu ta dal prof. Bezanço~; segre~ario ge11erale ne sarà il dott. ~1.-P. Weil ; per informa7.joni rivolgersi al tesoriere, dott. Dusmel , Aix1cs-Bains. È indipendente dal Congresso internazionale sul reumatisn10 i11cle tlo a l\1osca pure pel 1934.

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Sct1ola medica ospedaliera di Napoli. Dal 5 novembre a1 13 dic"e1nbre avrà luogo, nella cu oia medica dell 'Ospedale Incurabili, un corso di perfezionamento in medicina, chirurgia e specialità . Le domande, in carta se1nplice, dovranno essere indirizzate al presidente prof. Gabriele Tecle chi rlon più tardi del 15 otlobre e consegnate nll 'Ispettore degli Incurabili sig. Giuseppe Renzi, dal quale potranno essere fornite notizie riguard a11 li il regolame11to della Scuola. 1\ coloro che avranno seguito con assiduità le lez ioni e le esercitazioni J)rn Ucl1c j rilascerà u n regolar e certificàto.

Corso di perfezionamento sul diabete. -Cn cor5o sul diabete mellito è stato organizzalo presso la Facoltà medica di Parigi sotto la direLio11e del prof. F. Ratbery, dal 16 al 28 ottobre; t as a d'iscrizione 250 franchi. Chiedere il programma alla Segreteria della Facoltà, rue de J 'f:cole de Médecine, Paris ' ' Te: oppure alla A. D. Il. ~1. , stesso indirizzo.

Corsi di puericultur a prenatale e 1>0 tuatale per 1nedici e l evatrici. La Presidenza del] 'O. l\. per la proiezione della ~1. ed I. ha disposto che le F'ederaz io11i Provinciali O.N.M.I. delle città sedi cli l slil u ti universitari e cli Scuole di ostetricia da es i d ipenden ti , orgar1izzino possibilmente ar1che 11e] perioòo estivoautunn1ale del corren1 e anno, d 'accordo con i direttori delle RR. Cliniche peòiatriche ed ostetriche e di dette Scuole di oste lricia (i quali dovranno ali 'uopo richiedere il nulla osta dei l\fagnifici Ret1ori), corsi integratiYi di puericul tu:~ pre11~Lale ~ post-natale per medici e per levatr1c1, al fine ?1 dare una s11fficiente preparazione che i11elta in grado di apportare uria efficace ~oll aborazi~ne ai ro mpiti assistenziali asseg11ali all Opera Nazionale ~I. e I . Solo la tassa di iscrizjone òovrà essere versata in pri1no tempo, men1 re la lassa cli esami e diploma dovrà essere Yersa t.a q:ua11do, in b~se _all~ regolare frequenza . alle ~ez 1011 1 e~ alle ~serc1taz1on1 pratiche, gli iscritti abb1a110 n1 er1talo d 1 essere an1111essi agli esami. . . . . 0110 istitui ti premi da assegnars1. a~ I[,1etl1c1 .e olle levatrici che riporteranno le m1gl 1or1 class1fi cazio11i alle prove rli esame.

Consorzio Univer sitar io di . iena. A Siena è stato istitui to fra la Provir1cia, il Con1une il Monte nei Pn cl1i ed il Co11 sjglio pro,·inciaie rlell "econon1ia corporativa un Consorzio


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« IL POLICLINTCO »

univer sitario ch e h a sed e presso la R . Università. Possono partecipar e al Consorzio altre Provincie , Comuni, Enti, Associazioni , Istituti di credilo e privati cittadini, anch e qua11do ciascun partecipanle intenda des tinare i propri contributi a scopi preci i e determinati . Il Consorzio si prefigge i segu enti scopi: a) su ssidiare gl 'istituti , i laboratori e le bibliotech e delle varie Facoltà e Scuole, per acquisto di coll ezioni , slru1nenti, apparecchi, libri ed ogJ?-i altro J?ate' rial e scien tifico di natura conservabile e des l1nato pre feribilmente a cos~ìtuire ~d. a:im entare ~l .Patrin1onio d el Consorzio; b) istituire o su ssidiare i11segnamenti di ri conosciuta importanza; e) promuovere o su sidiare iniziative dirette al migliore sYolgi1nen lo d ella Yita universitaria, an ch e nel can1po pralico-socia]e. n Consorzio è s lalo eretto i n Ente morale.

P el nuovo Ospedale di Milano. Il Capo del Govern o on. Mussolini ha riceYuto il presidente del Consiglio di amministrazione d el J'Ospedale di ~filano , Della Porta, il .prof. dott . .A.mbrogio Binda e l 'ingegnere progelt1~ta Marco~ vigi , i quali gJi ha11no riferito sullo sviluppo d e1 lavori di costruzione del nuovo gr a11de Ospedale di ~Iilano capace di 1500 letti. Gli operai adibiti al lavoro ~ono ora 500, numero ch e andrà n otevolmen Le aumenlando n ell 'anno prossimo coll 'appalto del resto <lelle costruzioni. L 'Ospedale sarà finito entro il 1936 e sarà 11no d ei più gr anèli e forse il 11iù grande ospedale-g·iardino d/'Europa. 11 Capo d el GoYern o ha espresso il su o viYo elogio. , Un pre·rentorio a P e. cara. Un cc Prevenlorit1111 )) sor gerà a ~1lonte ilYa110 , n ei pre i di S. Filomena, su di una mag11ifica area, che supera 10.000 me1ri quadrali , do11ata al Consorzio provinciale d al Co1nune di Montesilvano. Il progetto è s lalo r edatto dall 'ing. 1 icola ' 'olpe. Jl })reveJ1torio polrù accoglier e subito 300 })amJiini e arriYare a 500 .

Fondazione inglese per lo studio dell'asma. In Inghillerra è stato cos.ti luil~ .u1t cc Aslh~.a fle search Coun cil >>, con fondi forn1t1 cta asmal1c1, affinchè si approfontlisca lo studio d ella m alattia, per arlcl iYe11 ire a cure effi cac~ . . . . La Fo11dazione 11a crealo dei centri di s tudio neo-li os pedal i Guy e St . ~Iary e nell 'Ospecla]e }Jerliatrico <li Londra ; questi centri sono attrezzali co11 1tilt: i mezzi tecn1ci moderni . 0tevoli tudi sono ,zin tali con1piuti sulla protei11a eliminata e.on 1~rin a clagli asmatici durante gli acce si e sull 'i111piego di essa per la <lesen sib~li_zzazi o:r:e; sul: l 'ipo ecrezione g·astri ca d egli asn1at1c1 e su1 m ezz1 i)er co111batterla; sul compi~ _cl ~ll 'is laf!lin a 11el1~ scale11arc gli accessi; ecc. T\ot1z1e a1 ri guardo s1 trova110 in << c11,,·eizer. lVIed. Woch . » (1 lug·. 1933) . 1

Foudazio1le Veuizelos ad Atene. L.a 11100-lie del g r ande u omo pol itj co greco ha aen erosa~1ente offerto in d ono alla citt à di Atene ~n 'i liluzione cl1 e riunisce, in unico edificio, mod ernissim o d i co truzione e d 'impianli , una lVIaternilà t1n SerYizio ginecologico ed una. cuoia p er JeYalri~i. l l fabbrica to con la di tre piani. Not eYO] i .. ono i laJ)ora lori cli })a lteriologia, di chimica )Jiologica e di nnn lon1 ia patologirn. 1\.ll "altezza del

[ANNO XL,

Nu~r.

s;:

terzo piano una g rande gall eria ad arcate corr eintorno a tutto i l fabbricato. All 'istituto è anness0a un ampio g iardi.no.

Es nbe1·auzn di i tituzioui assistenziali a New York. egli S lati Uniti si su sseguono lasciti ed elar-. gizioni - d i entità e in gra11de numero - p er ospedali ed altre is tituzioni assis tenziali: si è giunti ad un limite di sa turazione. Si calcola ch e nel 1932 si avevan o a clisposizione 9 letti gr atuiti ogni 1000 abitanti : mollo più clel lJisogno. Anch e perle Case di salute privale la proporzione er a alta ele cure erano molto facilitate. I dispensari gratuiti o quasi nel 1931 furono frequenta li dal 26 % della • popolazione: perciò lasciavan o poca clientela priYata. Inla11 to jl numero dei inedici nella città cresce: nel 1930 er ano 12.176; nel 1932 erano saliti a. 12. 775. La sitt1azio11e di questi professionisli è diYenuta difficile; gli enti corpor a Livi studiano inezzi idonei a fronteggiarla.

Difficoltà della profe sione medica in Inghilterra .. In certe zone ind us Lrial i d ell 'Inghilterra la disoccupazione h a raggi un lo l '80 % degli abitanti. J·; probabile ch e que La gr avissi111a. situa~ione no11' si e111enderà prc to. 111 d elle z.on e v1gev.a 11 m~tu~­ Jis1no assicura tivo, obbliga lor10 per gl1 operai , 11bero per le fa1niglie; una ~01n111a ~·orris~o~d ~nte & poçhe lire set Li111a11ali as 1cur cl' a 1 su ss1d1 di mala ttia ed un 'as islenza sa11itari a pii1 o men o completa. Ora g li oper ai e le loro famiglie deYon °' proYYeder i di ineòico direltamente; ma non possono co1u1)eì1sarlo, perch è i sussid i d i disoccupazione son o i11aclegu a ti . Se i medici rifiutano, cor ro110 il rischio di esser e ostitui li definitiYa111ente da colleghi più gener osi . Così n1olti m.edici ~a­ vor ano per nulla, viYendo sulle econ o1n1e realJzzate jn passato o dibattendosi lra diffi coltà cl1e non avr ebb ero 111ai })revis to.

Riduzione di . tudenti nnirer sitari in Germania. Cl nt1n1ero degli s luclenli iscri tli nelle scu ole su JJeriori d ella Gern1an ia s i è ridotto durante gli1 ul t ilni aI1ni : nel se1nes lre eslivo del 1932 le immatricolazio11i sono sta1 e 18.7G7 (contro 21 .525 i1el se111e tr e corrispondent e del 1918); tra i nuoYi iscritti figurano 15.259 ntaschi (co11lro 17.969 nel 1928), e 350 femmine, conlro 3559 n el 1928 (era110 au1nen Late a 4664 nel sen1estre estiYo del 1931). Rispetto al 1931 la ri(luzio11e è di 13,8 %. E ,·identemente le carriere liberali attraggono meno : si preferi ce fare gli operai, gli artigiani <> gl 'impiegati.

Riorganizzazione dell' inseg un.mento s11periore in Prussia. Il ministro della scien za, dell 'arle e della pubblica istruzione in Prussia 11a st abilito ch e i compensi agli insegnan I i d egli istit uli s uperiori de,·ono essere adeguati tra loro (n ell 'insiem e questa r eYisione si risolve i11 u11u dimirtuzione) e ch e il mi11is tro potrà, per alct111i n1esi ed in un certo n11n1er o di casi, coprire i pos li vaca11ti, senza se~ ­ tjre le F acoltà, fin 'ora que Le propone,-ano una 11s la cli pochi n o1ni, ed il n1 iJ1islro i limi laYa a sceg·liere tra i designati).

Agitazioni di studenti medici iu Francia. La ca111pag11a condot ta in 1''ra1~cia d éli in dacat i m edici conlro la pl etor a professionale a' eYa troYa to 11na ri onn 117.n 11 el (~on ig lio . . u11erior e <le] la


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XL, NuM. 37 J

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SEZIONE PRATICA

JJul>blica Istruzione, i I quale aveya proJ>O to u11 i1u0Yo esame selettivo alla fine del secondo anno: resame scritto di anatomia e fisiologia. Il inini s tro .accedette alla propo la e 18 mesi or sono stabilì ~ nuovo esame. e non che, ora gli studenti ri11utano cli sottoporvisi; affermano che la misura non può riguardare gli studenti che già er ano iscritti ,,~ qu.a1.i a' r ebber o <loYuto essere avvisali prin1a d ell 1scr1z1one e non a ùue mesi dall 'esan1e: ora -essi verrebbero a trovarsi in condizio11i i1nprevi.ste e, se dovessero venire scartati , sarebbero disorientati ed incontrerebbero difficoltà n el comi11.ciare t1na nnova carriera. Le loro proteste non so110 .state. uccollc; m~ essi i1011 si sono presentali agli .esarm: ques to sciopero è comincialo a Parigi e poi si è esteso :L Montpellier, an cy, Strasburgo e all e .altre uni" er~ i liì. Il minis tro non h a ce<lu lo; d 'ond e interpella11le e di cussioni al P arlan1en to e nella s tampa. Fi11almen le il 111i11i lro ha con ces o di ri mandare l 'e ~ ame a l prossimo ottobre, ma 1'occitaz ione degli tuden ti continua e mette il minis tro in imbarazzo. Gli s ludenli affermano che la misura h a lo scop o di p ortar e la durata del cor so da 5 anni (come è a t t u al inente in Francia) a 6 anni e sosten gon o ch e essa è illegale.

Xella stampa medica. Il « Ne':v England J ournal of ~ledicine » 11a d edicalo il numero del 13 luglio al prof. Robert B. Osg"vood, che 1nsegnò a lungo chirurgia ortopedica n ella Scu ola rneclica d ell'ùniYersità Harvard in Boston e ch e diresse il servizio di ortop edia al1 "<Jsp edi.lle Infantil e cli Bos ton; egli è andato a riposo nel 1931. Disciplina della })ttbblicità medica in Prussia. Il minis tro dell 'interno d ella Prussia h a emanato un 'ordin an za ch e 'ie ta la pubblicità diretta al grande pubJ)Jico, qualor a riguardi rimedi, aplJar ecchi, lru1ncn Li e n1e todi <les linati alla cura od alla pre' enzione d elle malattie, qualora non sia con sentilo j) loro impiego se non dietro prescrizi one m edica, o possano d erivarne danni, o la pubblicità prometta pi11 dcl loro valore efietii Yo, od essa abbia carallcrc ciarlatanesco. La inis ura colpi oc n1oltissim e sp ecia l i là medicinali e molta parte d ella propaganda falla per mezzo dei giornali quotidiani o d e11 'jnvio <li circolari e di opuscoli.

Per prevenire la tubercolosi n ei . eminari e nelle • comunità religio e. Sono in corso provvedin1enti per irnpedire la <ljffusione d ella tuber colosi sia n ei se1ninari ch e nei conventi. Alla prossin1a riap ertura dei e1ninari sar à di posto che, co1ne già avviene in qualch e localit~ specialmente della Toscana, tutti i sen1inaristi siano o l lopos ti ad una rigorosa visita m edica p er s tabilire Jo s tato della loro salute e la forza di r esi len za ch e ciascu110 presenla all a tu bercolosi . È n el proposi lo d ell 'Autori là ecclesias llca di far compilar e u11a sp ecial e cartella clinica p er sonale cli tutti i fuluri sacerdoti, 111 cui ~aranno segnati tutti i fatti morbosi degni di rilieyo ch e possono consigliare di volta in volta provvedimenti tempes tivi. Questo sis len1a sarà adottato a poco a poco <.1 nche in tutte le comunità r eligiose, con parti colare riguardo alle p er sone che stanno p er fare i voti . Già a Pistoia, p er disinter essata inizia liYa del primario r adiologo d ell 'ospedal e d ott. l\!Iario Ro1nag noli, si sta procedendo nei conven ti ad un esame radiologico j le1natico delle proband e, con risultati notevoli .

Azioni giudiziarie. L·n chirurgo francese, dott. lanley aveva curalo una cliente, sig .na Otte, p er fratture multiple d el radio. Dopo riduzione, aveva applica to u11 nppar~cchio gessato; in secondo tempo aveva fatto eseguire una serie . di m a .. aggi, ch e erano stati lnollo dolorosi; infine s timò n ecessaria una radiog rafia di controllo, che dimostrò come i frammenti i fosser o consolidati fuori <.li pos to . Un seco11do i~1 lerven lo venne praticato dal do lt. Sorrel; ma per~ 1 s lo lle una riduzione di funzionalità dell 'avambraccio, valutata, del 12-15 %. Da ciò un 1 azione giudjziaria, durata otto anni cioè dal 1926 al 1933; cr edia1r10 ch e sia un record Il g iudizio definitivo, pronu11zialo d alla 1a Camera dolla Gorle d 'Appello di Parigi , n on ha concesso a l dolt. Stanley un supplemen to d 'on or ari da lui r ichiesto iP 1500 franchi ; an zi Jo h a condannato ad 000 franchi d 'indennizzo da corrispondere alla Olle, oltre alle spese del processo di prima istanza e di appello. In coniormità alle con clusioni periziali del prof. Kuss, h a ammesso ch e lo .Stanley er!ò a non far compier e una radiografia tempes l1va ed a far eseguire dei massaggi superflui e dolorosi, ma che il ritardo d el econdo intervento c l1irurgico non è stato di dan110 .

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Un po' dovunque. Nel m ese di ottobre si lerra11110 a Parigi i seg uenti congressi: dal 5 a 17, VIII di ginecologia e o~ tetr . (segr eteria generale : avenue Ségur 13, Par1s \TII ; dr. P . Laptuéjoul) ; jl g·iorno 9, XXXIII di urologia (aYenue Villars 13); 9-14, XLII di chirurg ia (rue de Seine 12) ; 12-13, di ana tomia (rue de l 'Ecole de ~Iédecine 21 , Dr. Hug u enin); 12-141 di ·letlro-radiologia (h oul eY. Roch ecl1ou ard 9-bis; Dr. l)arjeu>..); 23-25, I di ter apia (place de l 'Odéon 8, VI, G. Doin); 23-25, I intern az. d 'igiene (rue Dulo l 28, XV, Dr. Dufaure); il 13 ottobre avrà luogo a Bordeaux il XV Congr esso frane. di ortopedia (Faculté de ~1édecine, prof. Roch er ). •

La Società Napole tan a (li chirurgia si è adu ... Itala il 6 e il 27 luglio, sotto l a presidenza del prof. L. Torraca, assistito dal segr e tario prof. F. Buonomo La Rossa. Furono falle comu11icazioni da : D. Rossi, L. Torraca, R. Paln1a, 1). del Torto, I~ . Rebu slello (n ella prima di ques te sedute) e da <..;. Guarjni, L. Torraca, L. Caforio, G. Greco, E. H.ebus lello (nella seconda) . Si è tenuto a Stoccolma il 15° Con gr esso dei chirurghi del nord, sotto la presiden za del prof. Einar Key (Svezia) e d el dolt . Il) en (Danimarca); 'i hanno p artecipato 300 con gre sisti. \ ella seconda quindicina di g iug no si è svolto a Porlo Alegre il secondo Con g resso m edico sindacalista brasiliano. Dal 10 al 16 settembre si tiene a Carlsbad un (~orso m edico internazio11ale (14° della serie) . Si è inaugurato a Milan o il grandioso Istituto n1edico-chirurgico « XXVIII Ottobre », Casa d i cura IJer i tra11vieri, aperto p er iniziati va della Cassa rii Soccor so per ammalati dell'Azienda 'f ranviar ia Municipale al viale Camp a11ia 1 su progetto del1'ing. Casalis. Col 1° luglio la Scuola s lalale di Medicina Tropicale del Belgio si è trasferita da Forest-Bruxelles ad 1\nver sa (rue Nationale 153) ed h a assun to il nome di: « Istituto di medicina tropicale Principe Leopoldo ». La segr eteria dell a ocietà Belga di me-


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cc IL POLICLINI CO ))

dici11a tropicale h a seguilo l a c uoia ad Anver o: m a le riunioni d ella Societ à si terranno, come p el p assato, a Bruxelles, n ei locali d ella « F ondatio11 Univer sitaire » (rue d 'Egmont 11). L ' Univer sità di Greifswald (Germania) è stata intitolata a Ernst Moritz Arndt. Con l 'inter vento di molte p er son alità politicl1e si è inaug ura la a Rio de Janeiro l a nuova sed e del Sindacato Medico Brasiliano (n ella avenida Rio cle Bra n co). In tale occasione ven11e in sediato il Consiglio di disciplina e d eontolog·ia medica e si conferirono i diplomi di benemer en za (di « 1egionari costruttori ») d ell a Casa d el Medico. L 'associazion e della st ampa m edica led esca h a costituito il nuoYo ufficio ; è n omina to presidente il dott. Haedenkamp di Berlino ; vice-presidente il do tt. Salle , pure di Berlino. Un a nuova l egge in Ger1na11ia st abilisce ch e le specialità m edicinali p osson o esser e vendute sol t anlo d ai farm aci sti . Il Governo della 'f uringi a h a creato un ser vizio di S la lo p er l 'i giene d ella r azza ; è 11omin a to presiden te il d ott . Ast e], di ~fon aco.

La Societ à di chirurg ia di Varsavia h a indirizza lo un a1)p ello al ser vizio osp ed aliero della città e all a direzio n e di sa11ilà pubblica, affinch è ven ga or ganizzat o un ser Yizio sp eciale p er l a trasfu sione del san g ue . È m orta a Cau q u enes, n el Cile , l a signora

ricola sa [{iqu eln1e YedoYa Garrido, l a c1u ale aYrebbe conta lo 140 anni . In un osp ed ale p sichiatrico inglese, a Upton , è s ta ta fatta l 'autop sia di un contadino n el cui st om aco furon o trovati 497 oggetti vari , t.r a cui 3 for ch ette d a t avol a, 6 cu cchiaini eia t è, 3 chiav i, 3 t emperini, 6 paia di fer n1agli , 10 spille di sicu r ezza, 9 viti , 43 punte d a .fon ogr afo , 200 chi odi lung hi fino a una dozzina di c111., ecc. La m ort f! fu prodotta d a ulcerazion e d ello s lom aco ed em orragia interna consecutiYa . A Tolone l a Società nuclist a cc I fauni e l e ,ninfe », di cui fanno p arte Yarì m edici , h a p er corso l e vie cittadine in costumi semi-ad amitici ; il corteo è st at o agg r edito a b astonate d agli abitanti . Sulla spiaggia di Ars-en-Ré (Roch efor1) l a gen d armeria h a tratto in arresto due giovani ch e giocavano al p allone completamente nudi; hanno di chiara to di esser e m edici parigini fautori d el nu di sm o.

A Man s (dipartim. d ella Sarthe, in Fran ci a) gl 'iscritti al1 a local e mutu a d ei cappellai son o st a li g r ad at am ente assorbiti dallo sviluppo d ella g rande industria; infine s i sono rido tti ad un solo, ch e è insien1e presidente, con siglier e, socio e segret ario; n egli t 1ltim i bil an ci fj g ura l a sol a sp esa d el m edico.

d ocetlulo il prof. GI USEPPE l\IORESCO, il quale fino a p ochi g iorni prima er a stato direttore d egli Osped ali Duch essa di Ga11ier a a Genova. Di ect e i m pu 1 o a i er,·izi osp ed a I i eri e si rese b en en1 eri t o pe r op ere ca'rila tevoli. È

[ANNO

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RASSEGNA. DELLA. STAMPA. MEOICA. Riv . di Palil . e Cl. d . Tubere, 30 giu. -

F. R. SANTI.

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SEZI ONE PRATI CA

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CRONACA. EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive in Italia. Mese di Aprile 1933 ~

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Morbillo

251 160i 2-l6 1849 223 140!) 270 1727 268 1801

Boa.riatti o a.

124 357 142 40S 118 S38 125 845 186 36\J

Val'ioella

102 350 131 448 106 859 128 418 14 8 478

.

Vaiuolo e Va iuoloide

-

Tifo addomina· le

143 211 117 205 107 190 97

Difterite e Croup

321 545 329 644 257 425 253 4bl 258 4-74:

Meningite cer eb ro - spinale

16

19

21

25

10

10

10

15

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E ncefalite targi oa.

3

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Poliomielitecutane& a c.

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Diaseoteria

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Pustola gna.

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173 120 217

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mali-

11 14 15 10 11 7 9 7 9 Tifo p etecchiale. Colera asiatico. Peste bubbonica.. - Nessuna. denunzia.

Indice alfabetico per materie. .\ cldo1ne allo: chirurg ia: coinplicazioni I11iezioni en1]0Yenose: dose nlinin1a lebronco-polm. . . . . . . . . . . . . . Pag. 1457 t ale . . . . . . . . . . . . . . . Pag . 1465 .\ddon1e: traun1a . . . . . . . . . . . . )) 1467 Tn les tino : a lonie acu le : trasfu . cli .\lcool nelle affezioni purulente del isangue . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1469 sterna r espiratorio . . . . . . . . . . )) 1464 Intestin o: perforazione 11elle paralifoidi )) 1469 "'\ lime11tazione : importanza n ella geneLei hmaniosi ùella mucosa nasale )) 1465 )) 1460 Leishn1aniosi viscerale nel! 'adulto . si di alcune mala ttie . . . . . )l 1463 .\.rterie cerebrali : aneurismi )) 1463 l .. eu correa e i.Ia curn . . . )) 1455 . . Arteriosclerosi : d i<1 gnosi . . . )) 1459 Meningi Li . . . . . . . . . . . )) 1467 Art eri ti: arteriografia . . . . . )) 1458 J'leure : sinfisi . . . . . )) 1464 • Bag11a1Lli: inorte improvvisa . . . . )) 1453 Prurito e scirocco . . )) 1470 • Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . )) 1462 Radioterapia : effetti a ctis ta1.1 ld )) 1465 Reazione intradermicn ill alcune sin - )) 1466 Cis ti da echinococco dell 'orbita . . Cute bro11zi11a . . . . . . . . . )) 1466 dromi allergich e . . . . . . . . . . . )) 1468 Denti inclusi : indicazioni di estrazione )) 1466 Riflesso idrotermo-vescicale . . . )) 1467 Diabete: ricerche . . . . . . . . . . . . 1463, 1466 ·ch eletro : distrofia in bambina . . . )) 1466 Dispepsia da saponi e ca larro del tenue )) 1468 Sifilide . : terapia . . . )) 1464 Eclampsia: patogen esi . . . . . . . . )) 1454 Sifilomi cardio-vascol dei genitali femm . a sede n on )) 1441 Encefalo-neuromielit e tifica . . . . .. fre<Jl1en te . . . . . . . . . . . . )) 1465 Ernia epigastrica: i l Jegaiuento t ercs )) 1465 come m omento patogenetico ... )) 1448 .. in u si te etmoidale: seque1c . . . 1'iroide accessoria . . . . . . . . . )) 1449 F~sercizio fisico: 111odificazioni del m e.. )) 1465 )) 1461 . 1'rigemino: n eurotomia parziale taboli sino . . . . . . . . . . . . · · · Tubercolosi polm. : lesioni . . . . . . . )) 1464 Embolia di aria per feri la del seno )} 1459 'J'ubercolosi polnl. : sintomi cli calongitud. . . . . . . . . . . . . · · · verna . . . . · · · · · · · · · · · · · )) 1456 )) 1458 Embolie arteriose degli arti : Lrallan1. Tumori : casistica . . . . . . . . . . . . 1464, 1467 Gastrolisi : pericoli n egli s ta ti coma)) 1469 Ulcere g·astro-duodenali perforale: esatosi delle intossicazioni . . . . . . . me b atteriologico dei versamen ti . . )) 1469 Giurisprudenza : controversie . 147]' 1472 )) 1464 Ulcer e gastro-duoden ali : terapia 111eòica )) 1463 Gravidan za : di agnosi biologica . . )) 1468 Utero: iperplasia dell 'endometrio e car Ileo duodenale . . . . . . · · • Influenza : eziologia . . . . . . . . )) 1469 ClDOnla . . . • · · · . · . . . . . . . )) 1454 Diritti di proprietà riservati. -

~

consentita la mtampa di lavon t>ubblicati nel Policlinico se non in seguito ad •utoriaatione scritta àalla retlabone. E wetata la f)ubblKab<>ne di sunti di essi sen%a citame la fonte . Non •

C.

FauGoN1,

A. Pozzi, Resp.

Red. capo. lloma • Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Counier.


1480

<(

IL POLIOLINICO

»

'[.i\.NNO XL, NuM. 37]

DI Imminente pubblicazione:

PAOLO GAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari

Conversazioni e Lezioni ad

uso

dei

O~tetrico = Gin:ecologiche

medici

pratici

Prefazione del Prof. Sen. E. Pestalozza Riportiamo l'Indice Generale delle parti: PREFAZIONE. -

PREl\1ESSA.

PARTE PRIMA PAR'fE Qli1\ll'fA La Pagina del Medico Pratico: L 'u so della sonda giPerizie Medico-Legali: In ten1a in r es1)011sabilit à necologica. - Una errata i11dicazion e del raschiamedica nella putrefazione del liquido am11iotico, nJe11to gi11ecologi.co. - La cosid ett a piaga del collo r1ella infezione puerperale, n elle lacerazioni peridell'utero . - La sifilide dell 'utero . - I raggi X n elr1eali . - A proposito di imputabilità medica in tela diagnosi ginecologica. - Gli endo1netrio1ni ovama di infezione puerperale e di lacerazioni genitali. rici e 1)el' ici. - _.i\.ppunti sulla opoterapia ovarica in - In tema di imputabililà inedica nella infezione ginecologia. -- Le iniezioni endover1ose di u rotropi- pu erperale e p er una migliore Lutela della materna n ella pralica ostetrico-g·inecologica. L 'internità. - Problemi os tetrici e n1edico-legali a propoventismo os lc:Lrico americano. - La ospedalizzazio- sito di una rotlura dell 'ulero 1uisconosciuta in parto ne delle eclarr1ptiche. - La profilassi delle intossia termine operatiYo per presentazione di spalla. cazioni gravidich e. - La Yaccinazione nella profilasSulla necessità di assicurar si della indicazione mesi della infezione puerperale. _,_ Di alcune controindica prima di provocar e un aborto. - Il consulto dicazioni agli es tratti ipofisari n el p arto. - Il forci- medico obbliga torio prima cti provocare un aborto. pe di Kiellancl al rr1edico pratico? - Su una nuova - Della precipitazione ~ della incompetenza n ei ren1odalilà di taglio cesareo conservatore. - Adagio ferti in t ema di aborto. - ì\Iorte improvvisa in gracon la j , lerectomia precesarea. - Sui li1n iti del tavidanza. - Aborto nella bnra o aborto criminoso? glio de1110Jilore, sulla sterilizzazione (lel1 a clon11a; sul la con servazione delle ovaie dopo i I e1·ccto111ia. ~AilTE QUIN'f A PAR'l'E ISECONDA Lezioni: In tema di assis len za all 'aborto (con un contributo al!a gr avida11za enza amenorrea) . - SulCose viste (Payi11e per il medico pralico) : InfezioJe perforazioni strumenLa li dell'utero gravido. ne puerperale grave dopo parlo gemellare operativo. Problemi diagnostici in ten1a di annessiti. - Tre - Fibroma cervicale cau sa di ostacolo insormontabile al parlo. - Il veratro verde n ella cura della e- s torie di tumori ovarici . ___,. Tu1uori ovarici in gravidanza. - Corioepitelio1na a lunga latenza (tre anni 1 clampsia puerperale. - A proposit-0 di aborli incompleti febbrili. ---:- La cura della minaccia di aborto. con metastasi vaginali multiple e polmonari. Istei ectomia. Asportazione delle masse ,-aginali . Radio- Iperlroiia <lel collo cau sa di distocia. Febbre in terapia polmonare. - Per la più tempestiva diatravaglio di parto; n1orte endouterina e putrefazione gnosi e per la più efficace c1rra dei tumori madel feto; tin1panismo uterino; infezione puerperale mortale. - · 1morragie tardive del puerperio ed er- ligni dell 'apparato genitale femminil e. - I tumori 1naligni della vulva e deJla vagina. - A proposito rori diagnos tic.i ir1 te11'la cli ritenzione placen tar e. Le compll cazion i puerperali della gonorrea e loro di una vasta fistola vescico-cervico-vaginale. - Febbre cli Mal ta e puerperio. profilassi i11 gravidanza. - A proposito di una mola vescicolare trascurata e della denunzia degli aborti. PART~ SESTA ·- A proposi lo di u11 caso di tubercolosi della por tio Lezioni alle Levatrici: Sulla asfissia fetale. 11 e sulla biopsia ginecologica. -- Sui limi ti della atte· co1npito della levatrice n ella Puglia; la determinasa nella assislo11za os tetrica. - C'è un li1nite negli zione del sesso. - La missione della levatrice. esperimenti di t erapia ostet1ica. .1, 'opera della levatrice nella profilassi ginecologica FARTE TERZA e nella tutela della maternità. - Le doti che si Errori Ostetrico-Ginecologici: Gli errori ostetrici e richiedono dalle levatrici: - Le levatrici e la profilassi ostetrica. ---:- B o non è una infezione puerginecologici. - Torsione sul peduncolo,. con emorperale P - La buona e la cattiva levatrice. - _\ ragia endocistica grave, di una cisti voluminosa delproposito di infezione puerperale, di esercizio abu1'ovaio de lro, al 6° mese di graYidanza. - Recidiva di gravidanza extrauterina menLita da aderenze siYo e dell'assistenza oslelrica rurale. - I Iin1iti oment ali. - A proposito di gravidanza extr auterina di azi one della levatrice n ella assistenza ostetrica. a termine iniscon osciuta. - A proposilo di un caso P r\.R'f E SE1'TTh1A di fibroma clell 'utero sca1nl>iato, a venlre aperto, per gravidanza se lLin1estre. - Una non comune causa Note Sociali: Le proYvidenze del Regime per la tudi melrorr agia. Sanguisuga pe11etrata spontaneat ela della maternità . - Come diminuire la n ati111enle n el collo uterino e simulante un polipo cermortalità. - In tema di profilassi ostetric~. - Le vicale. - Alcuni clei pii'1 comuni errori ginecologici Colonie marine n ella profilassi ginecologica. - I del m edico J)ra tico. ~ Saggio di errori oste lrici da con sultori dell 'O. N. M. I. - Con sigli alla donna evitare. gravida. Volume di pagg. XII-550, n el quale sono riunite buona parte delle OONVERSAZIONI tenute ai medici pratici n e « La Clinica Ostetrica » durante gli ultimi 10 anni e LJ!J'ZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste. Sono n el comp.lesso 70 argomenti di ostetricia e ginecologia di interesse prati co, che sono svolti in forma piana e nello stesso tempo vivace, come è con su etudine dell'Autore. Prezzo d el volume L. 5 O, ma agli abbonati a « La Clin ica Ostetrica » sarà accordato, quale premio semigratuito con eccezionalissima riduzion e, ossia per sole L. 2 5 • AVVERTENZA. - Di tale premio semigratuito potranno ben eficiar e 3nche gli abbo n~ti al e< P oliclinico » ch e invieranno subito Vaglia Postale di L . 2 5 ali' Amministrazione d ella Rivifta « La Clinica Ostetrica », e per essa all'editore Lu ~GI Pozzi, Via Sistina 14, Roma, tenendo b en pre~ent~ ch e tale agevolezza re· terà in vi gore solo fino al 20 settembre 1933.

N .B. - Le richi~ste che gli abbonati ci facesse1·0 JJervenire altrimenti, non potran io berieficiare della ecce· zionnle riduzione sopramerizionata. 1


Roma,· 1~ Settembre 1933 ·XI

ANNO XL

Nnm. 38

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

'' I

FRANC.E SCO DURANTE

SEZIONE

P.RA.TIOA '

REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Mcd.feo di Roma

SOMMARIO. Lavori originali : A. Pozzi e P. Valdoni: Su un caso di fibrillazione auricolare complicato da embolia arterioea ed operato di emholecto1nia con esito i·n guarigione. Osservazioni cliniche : C. Parzani: Psammoma del f-0rnice oongiuntiTale :mferio-re. Note e contributi : R. G. Mallia.: Sull 'influenza dell'infezione m alarica sul decore;o del diabete. Strumenti e apparecchi nuovi : A. Chiasserini: La mis ura della temperatura s11perficiale a mezzo del Dermatherm di Tyco. Sunti e rassegne : SISTEMA NEERVOSO: G. T.roisier: La spirochetosi m~ningea. - Portmann e Despons: Trattamento dell' a scesso cer ebrale di origine otitica. J. Veyi·assat: La catena gangliare del trapezio e le nevra lgie del plesso brachiale di origine dentaria. ITTERI : Th. Brugsoh: Ittero semplice, itter.:> catarrale, itte-ro endemico o epidemico. - A. C. Hampson: Ittero d el neonato. - MrscELLANBA : M. éllés : Contributo allo studio della morte da inibizione. - R . J . Logre: L'av· velenamento barbiturico. Divagazioni : La sterilizzazione e la castrazion e dei degenerati. NO tizia bibliografica. Accademie, Società Mediche, Congressi : Reale Accade·

LAVORI O·RIGINALI. R. Clinici Medica di Roma diretta dal prof

c.

FRUGONI

mia di Medicina di To.rino. - R. Accademia dei Fisiocritici di Siena. - Società Sassarese di Scienze Mediche e Naturali. Appunti per il medico pratico : SEMEIOTICA: Dolori puntorii a,l polmone e dolori scapola.ri. - Diag·n osi di a derenze pleuriche con iJ metodo roentgenchimograf ico. - La differenziazione di una cisti branchiale da ~n ascesso W.bercolare. - OASISTICA E TERAPIA : Influenza dei cicl o normale femminile sulla m otilità .intestinale. ~ Importanza delle infezioni buceo-dentarie nel corso della geetazione. - Metr-0rr aigie tardi ve del 1pUel'pario. - Il sa lasso nella oura delle a m enorree. - Nella leuoorrea. - NOTE DI TECNICA: I POS· sibili pericoli della dieta ipo- ed aclorurata. - Ricerch e sui vari metodi di conservazione del complem ento. - IGIENE: Devitalizzazione dei gametociti di subterzan~ m .e diante la plasm ochina; applicazione alla profilassi. - MEDIC.lNA SCIBNTIFICA: Studi speri· ~entali .so.. d~ un nuovo .etere d~lla colina. - Il quo7.i~nte . l~po idico .colesterma: lecntina nel sangue dei d1aibetic1. - Assideramen to e acidosi. - VARIA. Nella vita pr'ofessionale : Concorsi. - Nomine promo· zioni ed onorificenze. '

Notizie diverse. Indice alfabetico per- materie.

pida successione · dei vari fenomeni morbosi è raccolto e, per così dire , si esaurisce ogni elemento di critica e di discussione.

Dott. A. Pozzi, ass. effettivo. ff. Clinica Chirurclca di Rema diretta dal prof. R.

Dott. P.

VALDONI,

A~ESSANDRI

aiuto e lih. docente.

Su nn caso. di fibrillazione auricolare complicato da embolia arteriosa ed operato di embolectomia con esito in gna· rigione (1 ). Durante l 'anno accademico 1932-3.3 abbiamo avuto occasione di o~servare nella Clinica Medica un caso di embolia arteriosa ch e, per il brillante risultato della terapia chirurgica, ci embra degno di nota; la malattia fondamen tale, lo sviluppo delle sue complicanze, 1'esito dell 'intervento sono stati così evidenti ed in sè e nei loro reciproci rapporti ch e, per questo ~olo fatto , il caso merita di e.s sere ricordato , onde ~n collaborazione col collega V.aldoni, lo riportiam o qui diffusamente giacch è nella lim(1) Il do lt . Pozzi h a svollo la prima parte del

laYoro, il dott. VALDONJ la seconda.

CAso cL1N100 . - Arcib . Luigi , di a. 35. Nulla d 'importante nell 'anamnesi famigliare. I genitori sono viventi e sani, due fratelli e due sor elle godono buona salute. • · Il p ., nato da parlo eu tocico, ebbe allattamenlo materno. Normali sembra siano stati i primi atti fisiologici ; sofferse cli scarlattina e di per , tosse, ma non ricorda in quale età. A 10 anni ebbe poln1onite D. che decorse normalmente. Frequentò le scu ole elementari fino all 'età di 12 anni, epoca in cui iniziò il mestiere di falegname che eser cita tutt'ora . Fin dalla . giovinezza il p . andò spesso soggetto a lievi ton silliti e a manifestazioni di infiammazioni croniche del faringe, forse in r appor to con il fumo. Nega lues e malattie veneree. Nel 1917, a 19 anni, fu chiama lo alle armi e ri: mase per circa due anni in zona di guerra, godendo sempre buona salute. A 21 an11i sofferse di reumatismo articolare acu to, decorso classica1nente con impegno saltu ario e fugace delle grandi articolazioni e febbri elevate, che cedettero in una diecina di giorni alle cure saliciliche . Quando il p . fu dimesso dall 'Ospedale Militare, gli fu concesso il congedo definitivo per cc nevrosi cardiaca » ( ?) .

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1482

cc IL POLICLINICO

»

[ANNO XL, NuM. 38]

Tor!1ato a casa, il p. , riprese il suo lavoro di falegname; a 23 anni contrasse matrimonio con donna apparentemente sana, che ebbe due graYiclanze a termine: i figli sono viventi e sani . Qualche mese dopo essere tornato al suo lavoro, il p . cominciò ad accusare dispnea e se11so di palpitazione n egli sforzi; si trattava tuttavia di fatti transitori che non disturbavano il ritmo normale del suo lavoro. Tu tali condizioni il p. è stato fino a 10 giorn' prima di entrare in Clinica, allorchè in seguito a leggera for1na influenzale, cominciò ad avvertire

pose protrude11ti dai pilastri, specie la sin., non arrossate. Lieve cianosi delle labbra . Collo di forma e volu1ne 11or1nali. Nulla di notevole a carico della tiroide e e.lei vasi ciel collo. Non linfoghiandole cervicali. Torace maggiorlnen te espa11so in senso anteroposteriore e transver sale che ir1 senso longitudinale. Fosse sopra e solto-claveari evidenti, sopra e sottospinose ripiene. Angolo costo-xifoideo retto. Non deviazioni della colonna vertebrale. ,S pazi j11te.rcostali visibili co1ne di norma. I dl1e emiloraci sono poco mobili con gli atti respiratori.

inalessere generale, lieve cefalea, mancan za di ap- - Normale ! 'elasticità toracica. Non punti dolenti. petito, sen sazione di peso all 'epigastrio ; contemFremito vocale tattile lièvemente s1norzato alla poraneamente la sensazione di cardiopaln10 si fa- base di D. Apici alla s tessa altezza a livello della ceva più molesta e la dispnea più marcata. prominente; base d. alJa ioa cos ta sull'angolo sca11 p. non pot è seguitare il suo ]avoro e fu obpolare, base s. alla 11a costa, entrambi poco mobligato a porsi in letto ,dove però il decubito subili con gli atti respirat-0ri. Afl' ascoltazione J)ino gli era reso impossibile dalla dispn ea. Per1nurmure vescicolare normale su tutto l 'ambito, sistendo in ques te condiz~oni, l infermo enlrava alle due basi si ascoltano nun1erosi rantoli di cui in Clinica Medica il 1° maggio u . s. alcuni a piccole bolle, altri fini crepita11ti e subE . obieltiYo praticalo. al momento dcll'ingresrrer>itanti . 1

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App. cardio-vascolare. Non b ozza precordiale, so . Individuo di III costituzione. Condizioni ge11crali discrete. Sensorio integro, psiche normale. itto della punta non visibile, nè palpabile, solo si Decubito preferìbilmente seduto. Sch eletro rego- . per cepisce la trasmissione dei toni concila ti, irrelare, masse muscolari ben sviluppate, to11iche, ste- golarmente sussegl1entisi. Nort si apprezzano fre1niti. Còn la percu ssion e la punta si delimita al V nich e. l)annicolo adiposo scarso. Cute olivastra, spazio all 'esterno dell 'emiclaveare, il margine supallida, sollevabile in pliche, elastica. ~1ucose visibili ben irrorate. Sistema pilifero normalmente periore incrocia la III cos lola, il margine destro sviluppato. Polso aritmico, piccolo, molle con p ul- deborda dalla margino-s ternale di circa 1 cm. Ansazioni di ampiezza e tensione profondamente di- golo epato-cardiaco retto. All 'ascoltaz1one i toni si susseguono irregolarver se l'una dall 'altra. Res1}iro superficiale fremente concitati: il 1° tono appare liev~mente rinql)ente; temperatura 36°,7. Capo : nttlla di notevole nella conformazione forzato alla punta, ma non si riesce ad apprezzare scl1eletrica e nei muscoli nlimici; globi oculari rumori particolari. Addome pianeggia11te, con cicatrice ombellicale normalmente sporgenti, mobili in tutti i sensi, avvallata, non r eticolo venoso visibile, trattabile, pupille di ampiezza normali ed u.guali in O.O. Reazione alla luce ed all'accomodazione presenti. indolente. Fegato in alto rr1argine sup. VI costa Dentatura sana, non orletti gengivali. Lingua emiclaveare, in basso si palpa al dito dell 'arcata costale, di consistenza normale, liscio, un po' dou11ìida, detersa . Faringe normale. To11sille pol1


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SEZI ONE PHATT CA

lente. ~Iilza in a lto 76 spazio intercostale, i11 lJas o 11011 si palpa. , istema linfoghia11do1are indenne . .1\rti: s ta tica e dinamica norn1ali. Rifles i tendinei e ])erioslei n ormali.

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Deg~n~a:. Il ~- Yenne solloposlo dapprima ad una d1g1l~luzaz1one progressiva, con piccole dosi per os (r1s:pettivamente gr. 0,30-0,40-0,50 al dì) ; al q~arto giorno (4 maggio) si iniziò la somrni11it.raz1on~ della chinidina (c tg. 20): quello stesso g torno il p. avverlì un in oli Lo sen so di freddo (1g li arti inferiori, specialn1en le all a gamba sinil r_a .. I~ 5 maggio si somminis lrarono ctg. 40 di r h1n•d_Jna. Il 6 maggio ctg. 60, il polso mantene~~ immutati i caratteri delJ 'aritmia completa, e l 111fermo n.on, accusava alcun dis lurbo . . Il 7 n1aggio all 'alba, il p. venne collo improv' 1sa;ne n1e da un violenli ssi1no dolore al terzo inferiore della ~amba sinis tra: 1·arlo perse di colpo la ua capacità funzionale, residuando solo una rnobilità appena ap1)rezzabiJe delle dita· la cute s i_ f~ce rapida1nente pallida ~ fredda; si palpaYa dt, l1nlamente 1·art. fem orale pul a11le come di 11?r1na n el triangolo di carpa , n1enlre la pedi<l 1a non pulsaYa in modo percepibile. . \"era ipoes tesia diffusa dal ginoccJ1io in giù: 1;1 J>alpaz1on e delle masse muscolari destava vivo dolore e dava la sensazione di un aumento del tono. La ciiag11osi più ovvia era queJla di un processo e111bo1ico arterioso determinante, a giudicare dalI 'irnp0Cel1za funzionale, un 'occlusione vasale completa: la necessità (li intervenire d'urgenza, non ci permise di praticar e que1Je ricerche che si u sano pjù o meno abiluaJ1r1enle per localizzare la sede dell 'embolo (prova di J\.ldrich Mac Clure, prova del] 'acetilcoli1ta, mis ura della ternperatura cu I a11ea capillaroscopia, arteriografia); alcune di e · e furono tuttavia poi eseguite nella Clinica r 11irurg ica . :\' em1no solo tempo cli ]Jralicare l 'oscillometria d ell 'arlo colpito osservando così che l 'indice di o cillazione era praticamente ann11llato. In ques te condizioni l 'infermo fu traspor lato in Clinica chirurgica, dove la cordiale, pronta ed intelli1

E ame urine: J). . 1024, alb. a s. j gluc. ass., urobilina a ., pig. biliari assenti. Sed. r1t1merosi cri talli di acido urico, crislalli di carbonato, celJuJe <li e1) ileli o J)ial1 o. ~

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Esame del angue: fib. 97, gJob . rossi 4.975.000, gl. bianchi 9600, V. G. 0,97. Forml1la leucocjlaria : Neutrof. 67, eos. l, monoc. 6, Ji11 f. 23, melamjeloci ti ne11 trofili 2. Null a a carico deJJa serie rossa. Pressio11 e arteriosa Riva Rocci J\IIx. 110, Mn. 90; Reaz. Wassermann n egaliva. Esame radiologico del torace: Immagine carcliaca ingrandita 2a e 3a curva sopra una s tessa linea, con leggera maggiore convessità della 2a . Punta piuttoslo acuta, poco rialzata. Disegno pol111onare molto accentuato. Ili an1pi ed opaca li . L 'e ame s.figmografico (fl g. 1) ed elet lrocarcliografico (fig. 2) co11fermaYano la pre enza òi un 'aritmia comple la di fibrillazione auricolare.

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collaborazione del collega chirurgo, ha cosl validamente co11lribui lo al buon esito della cura. [J malato entra in Clinica chirurgica alle ore 11,30 del 7 maggio. Ol1ieLLivan1ente si nota che l 'arto inferiore sinistro fino aJ disopra della roLula è pallido, leggermente cianotico. Il p. tiene Ja coscia leggermen Le flessa ed abdotta, il gir1occhio flesso. Vi è impolenza funzionale completa della gamba, sono possjbili solo movimenti delle cli lu che riescono dolorosi. La palpazione superfir iale dimostra uno s tato di ipoes tesia cutanea, le n1a se 1nuscolari invece ono dol enti ssime, di consi len za aumentata. i apprezza bene la pulsazio11e della femorale


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neJ tria ngolo di Scarpa; da qui 1n poi le atterie n on sono più a pprezzabili per l 'assenza di ogni pulsazione. La prova d ello s trofinamento con etere dà ipet emia r eattiva solo fino al margine superiore della rotula, i1ulla s ulla gamba e sul pied e. n pomfo con soluzione fisioJogica praticai a a livello d ell 'interlincu scompare a . d . i11 5', a s. per si te fino al1 'in1 er vento. Si confern1a la diagnosi di orclu sione embolica del! 'arteria femorale e si decid e I 'in lervenlo immediato . Operazione 7 1/ 2 h. dall 'embolia (d o lt. Vald oni). Anes tesia locale. Scopertura tipica d el! 'arteria fen10.rale nel canale di Hunter proseguenrlo poi iit al to fino al t er zo n1edio della coscia . I>reparazione dell 'ar teria per 10 cm ., si p assa un tubo di gomma molle sotto l 'estremo su11eriore del trat lo prep ar ato. Arteriotomia Jong iludinale : e ce dal moncone centrale dapprima san gue sen za getto, poi un piccolo tratto di embolo cui segu e fuoriu scita di sangue con getto ar terioso. L 'arteria è vuota n el tratto aperto, dal moncon e ir1feriore esce sangue a n appo. Assicurata la perYietà completa del moncone superiore, si s utura l 'i11cision e con seta vaselli11ata. Sutura co11tinua con punti non p erforanti . Simpatjcet:tomi a periar le riosa. Ora 1'arteria pul sa e si dilata: prolJabilm ente n ella 111an0Yra di dissezio11e l 'embolo è sla to spi11to all a p eri.feria. Chiusura dell~ Ie~·i.ta a s lra l~. Cute in seta e g rappette. Seconda in c1s1on e longitudin ale al poplite. Si lega la piccola safen a e si scopre l 'ar teria poplitea, immobil e, distesa. Ar t eriotomia. Co11 l'aspirazione, sia dal moncone superiore che dal! 'inferiore. si . e.s ~rag~on.o dei frammen li cli trombo, aleun1 ram1f1 cat1 (f1g. 8). Dal capo centrale esce ora sangue arterioso a get to. Sutura d ell 'incisione arteriaJe con sutura con: tinua. 'impa ticectomia. .Sutura a strati completi del la ferita. Decor so pos l-operatorio: ser a : .l'arto è. c~ldo , Jc Ycnc si vuotan o alla compressione e s1 r1empior10. essuna pulsazione alla pedidia. Le falangi dis tali e la gamba presentano goccioline di. sud ore. Mobi1ilà notevole delle dita, nulJa d el pied e. Es is te uno stato di iperestesia superfi ciale e p ofond a diffu sa. 8 maggio: continua il miglioramento. nelle co~­ dizioni di circolo d ella gamba e del piede. Mov11nenti appena avvertibili d el piede. . . 9 maggio: movimenti flesso-est~n.sor1 del p1~de cli notevole ampiezza. Scarza mot1l1là delle dita. Persist ono le condizioni di circolo ieri osservate, la sudor<\zione, il facile riempin1ento d elle vene. 12 m aggio: tol te le grappette, guarigione regolare. Mobilità dei vari segmenti clell 'arlo bu~11a. L 'arto è cli colorito e t emperatura n ormali. Non si apprezza la pulsazione della p edidia, ma Je ' ene si vuotano e si riempiono bene. 15 maggio: tolti i punti. Guarigi0ne p . p. Cond jzioni loca.li ottime. • Il 19 maggio il p az. era nuovarr1ente trusfcrj lo ii1 Cli nica medica. Il 31 m aggio furono ripetute le indagini grai~­ ch e: l 'eleltrocard jogr amma confermava la persistenza dell 'ari tmia completa (fig. 4) ; l'indice o cil lometro d ell a gamba, ampio d i 3,5 a des tra, era ridotto a si11istra ad oscillazio11i appena apprel1.abili (fj g . 5). Il colorito della cute era roseo , la ten1pcralura calda, la se1lsilJili là e la funzione dell 'arto appariYano normali. Do}JO u11a se t-

[Al't1 o XL, Nui\>r. 38~

Un1ar1a l 'indice oscillo1netrico non n1ostra,'a seg ni di migliora111en to (fig. 6) . 11 resto della degenza non· prese11tò dati car atteris tici ; Ya però notalo ch e il 27 n1aggio fu ripresa e prolungat a per e t le giorni la sommini trazi one della chinidina all a dose di 20 ctg. al di, se11za cl1e l 'infermo riser1tisse alcun disturbo. Il 19 giugno l 'infermo venne dimesso: egli poteva camminare, sia pure con difficoltà, il suo orlo inferiore sinislr o era di ns:µelto norn1ale (fig-. 7), l ' jndice oscillometrico non era modificato (fig . 8) , il paz . segu.itava a Cibrillare (fig. 9). Abbiamo riveduto il m ala to all a fir1e di luglio: la palpazione d ella pediclia era a1)pena apprezzabile. 1'on esistevan o al lerazioni d ella temperatura cutanea. ft._ buon diri tlo potevamo quindi dichiararci soddisfatti d ell 'esi to dell 'embolectomia, p~r­ ch è si riuscì ad impedire la can cren a, il che i1on è sempre possiJ)iJe malgrado l 'interYento (Yedi i casi di Einard Key, di V'' ideroes, di Lin) e l 'infern10, come veduto, superò la fase oper aloria e la post-oper at oria in cliscrete co11dizioni di compenso. Va notato tuttavia ch e le pul sazioni d ella peclidi a n on son o state più apprezzabili in n1odo i1elto anche a distanza di 3 rnesi circa dall 'embolia e ch e l 'inclice osciJlom e trico er a assai ridotto ; flon sappian10 quindi in fo'n òo se po~er parlare. di g u.arigione vera e propria , ~eco11<lo 11 severo. giudizio dei chirurghi f ran cesi, n1a soltanto d1 un n1ialioram ento assai notevole d el circolo ch e non 0 ha però r aggiunto t1n com pleto ritorno all 'integ rità.

Questa, nella u cce sione dei fa tti , ]a storia d el nostro inalato: un chiaro ca o di fibrilla1.io.ne auricolare dunque, probabilment e a~­ sociatà come generalmente si o serva ad una s tenosi ed insufficienza mitralica, ch e, in coincid enza con un ciclo di t er apia chinidinica, presentò un 'embolia dell 'arteria fem~rAle e.c?e fu ten1pestivamente oper a to con esito fel1c1s~ sin10, in quanto si prevenne la cancr~n,a e s1 r est i tul all'arto paralizzato una capacita funzio11a le quasi n ormale. La $agom a del caso clinico è così n etta ch e 11011 si presta, com e abbian10 accennato in 1)rincipio, a particolari di cussioni; vi sono però alcuni punti u cui è bene richiamare l 'at tenzjone. Anzitutto l '.epi odio d el ± 111aggio : quella sen azione di freddo specialmente alla gamba sini stra che è, com e sa1Jpian10, la sede fa,rorita delle embolie arteria e e dove, tre g iorni dopo , l' embolia r ealmente si veri!ìcò. L'episodi o fu i1otato , m a n on appr ezzato forse n e]· suo g iusto valore, cosi com e og.g i ci appare, dopo il chi.aro processo emb olico del 7 n1ag. g10. on si può escluder e , i11fa'lti , cl1e la fugace n1anifestazione r ·are tesica, verifi catasi isolatan1ente in quel di tretto \asale ch e doveYa essere poi c.osì dura111e11tc col p ito , I)OSsa essere


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38)

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SEZIONE PRATICA

stata provocata .anche essa da un'embolia che, troppo piccola per sca te11are la classica sintomatologi~t tiolorosa e vascol are, sia stata però capace di determinare fugaci rnanifestazioni angiospastiche : queste non mancano mai nellé embolie, sarebbero anzi la causa del dolore (Seifert) e spiegherebber.o i discreti risultati terapeutici (specialmente per quanto riguarda il dolore) dell'acetilcolina (Faron,, 1Desoille) e della Padutin (Kronenherger). Certo la sensazio11e del raffreddamento è n1olto suggestiva per an1mettere l 'esistenza di un angiospasmo; e dè1 resto la ripetizione a breve distanza di tempo è assai frequente (vVinchester, Ei11ard Key, Bani, ecc.). Resta insoluta la questione se la ospensione della cura cl1inidinica, qualora si fos e accettata questa interpretazione dei fenomeni presentati il 4 maggio, avrebbe impedito lo scatenarsi dell'embolia, tre g iorni dopo. Infatti è tata realn1cnte la chinidin.a la r esponsabile d ell 'e1nbolia arteriosa~ prima 'rista si direbbe di sì, e per quel criterio della coincidenza e per quel senso di diffidenza che le osser,·azioni di molti autori (Ellis e 1 lark, l(enned)r, Wilson e Hermain11, ecc.) hanno su scitato nell'ambiente n1edico; tt1ttavia alcuni dati di fatto ci impediscono di attribuire con certezza alla chinidina ancl1e que to no tro caso di embolia. Anzitutto il pazie11te sopportò enza a lcun disturbo il secondo ciclo di chinidina nel periodo post-embolico, inoltre, mentre è nolo che la ·chinidina scaten~ le embolie appunto quando riesce e1Ticace, cioè quando riconduce il ritmo, o direttamente o attraverso la fase di flutter , alla perfetta regolarità (Le,vi , ebastiani), nel nostro rr1alato la Lerapia non aveva modificato in alcun modo l 'anarchia del i1olso, così come i traccia ti (v. figg. 2 e 4) chiaran1ente dirr1ostrano; infi.ne è n oto eh.e le embolie sono frequenti i1 el1a stenosi della n1itrale associata a fibrillazio11 c auricolare, e che Ifuchard chian1ava cc malattia embolizzante » quando ancora Wenckebach e Frey no11 avevano dirnostrato ì.'utilità dei preparati di cl1 i• nino. . D 'altronde è opin io.n e diffusa oggi sp ecialmente fra i cardiologi inglesi, che il pericolo delle embolie durante la cura cl1inidinica i.a stato esagerato; Riecker e Parkinson e Can11Jbell non ne hanno mai osservate, e ~1aynard ne cita un sol caso su un larghissin10 numero di malati così trattati. (( Tl1 e possibilily of en1bolism - dicono East e Bain - should pro .. perly be regarded a ren1ot e ». l{icapitolando, nulla ci permette dunque di

dire che sia stata proprio la cura chinidinica la causa dell 'en1bolia, e non si può escludere ch e s i .. sia trattato di un.a compli cazione s1Jontanea della malattia.

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Per il chirurgo, all 'esame di un ·malato di c ui si sospetti una embolia, il problema diagnostico è duplice; anzitutto quello di stabilire la diagnosi ge11erica di embolia , in secondo luogo quello della sede dell'embolo. Per qt1a·n to riguard.a il primo punto l 'esame dei casi clinici riferiti dai vari Autori e specie da chirurgi scandinavi e I ' esperie11za del nostro caso insegnano cl1e la diagnosi di embolia arteriosa è- fa cile. ella n1aggior parte dei caf'i si tratta di pazie11ti portatori di un'affezione dell ' apparato cardiovascolare, quasi sempre di una affezione mitralica, più di rado di una miocardite, di una arteriosclerosi grave. Un trorr1bo formatosi nel cuore si mobilizza ed entra i.n circolo andando ad occludere uno o più rami arteriosi periferici. Abbiamo detto che nella mag·gior parte dei casi si tratta di una affezione cardiacà, perchè embolie arteriose perifericl1e sono state anche osse:r-vate in malati colpiti da una malattia infettiva in atto o .superata o ancl1e in individui operati per varie indicazioni e guariti per prima intenzione.. In I utti questi casi la patogenesi è sempr e rappresentata da un trombo formatosi in una ca• vità del cuore ·e di cui un frammento distacèato viene portato in circolo . Casi sicuri di embolia da trombi venosi sono una rarità assoluta e presuppongono naturalmente la pervietà del forarne di IBotallo . L 'embolo portato in circolo n ell '80 % dei casi si arresta negli a1yti inferiori e di questi ne è colpito con grande prevalenza il sinistro. La sintomatologia è tipica. Men.o che in un certo numero di casi di embolia parziale l 'inizio è brusco se pur preceduto, come nel n otro caso, a di\ ersi giorn i di distanza da manifestazioni di piccola embolia che vengono in gen ere 11on esattamente ir1terpretate, quasi empre com e fenomeni angiospastici . All'improvviso il piaziente è colpito da un dolore 1nollo intenso all 'arto corrispondente e contemporaneame11te insorge una sensazione di intorpidimento e di freddo 11ell 'arto . I.,a sen ibil ità è .quasi sempre pervertita, din1i11uita a zone, la diminuzione non è uniforme ed è quasi sempre m e110 notevole al limite uperiore della zona di alterato circolo. L 'abba ame11to della temperatura, facilmente obiet ti, abile è ancl1e esso progressivo verso

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u IL POLICLINICO

la periferia; il colorito dell'arto è pallido , lieven1-ente cianotico. Una puntura di spillo , una piccola incisione restano esangui. La inotilità è anch'essa variamente- conservata sempre più diminuita nelle parti periferiche. A questa serie_di segni subiettivi e obiettivi si aggiunge, ~intorno importantissimo, la cessazione della pulsazione dell'arteria periferica nei punti dove normalmente tale pulsazione è faciln1ente avvertita. Questo sintomo è quello che rende la diagnosi generica di embolia facile. L'unica diagnosi differenziale che va tenuta presente è quella con la trombosi da ·e.ndoarterite, ma in questa i disturbi datano da anni, vi sono segni premonitori di cc claudicatio :lntern1ittens », di cc piccole trombosi » e spuri di circolo disturbato; manca 1'affezione, causa dell'embolia. La diagnosi differenziale con la flebite del1'arto è facile: in questi casi l 'arto è edematoso, cianotico, la pulsazione e la sensibilità normali. La diag·n osi di sede presenta qualche difficoltà maggiore. Anzitutto occorre tener cpnto del fatto che un embolo si arresta in un'arte- . ria periferica in corrispondenza di una biforcazion e e quindi per gli arti inferiori allfl. biforcazion~ dell'aorta, fllla biforcazti.one. della iliaca corr1un e, della femorale com·une, della pop1itea. L'arresto di un embolo alla biforcazione dell'aorta può in un primo tempo portare ad una sintomatologia a carico di un arto solo in quanto difficilmente si tratta di un embolo così massivo che occluda contemporaneamente e completamente tutte e due le iliache. Ordinariamente, almeno per qualche ora, da un lato passa una certa quantità di sangue sufficiente a mantenere il circolo di un'arto; è solo a poco a poco ch e per opera di un trombo secondario l 'occlusione si fa completa e si presentano· i segni a carico di tutti e due gli arti (Resse) . Ciò spiega percl1è la sintomatologia in questi casi non sia identica in tutti e due g li arti anch e quando l 'embolia sia completa. L 'arto è freddo , ipoestesico fino alla radice dell'arto da un lato, mentre da ll 'altro i sintomi arrivano a l gi11occhio o alla coscia senza mai raggiungere l'estensione del lato · opposto. _ L 'arresto di un embolo alla biCorcazior1e della iliaca comune dà sintomi identici ma a carico di un arto solo; anche qui il circolo si arresta alla radice dell'arto ma l 'alterazione rimane strellan1ente unilaterale. Manca la pulsazione su tutte le arteTie dell 'arto fino alla Ien1orale . •

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[ANNO

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La localizzazione più frequente è q11ella nella femorale com urie. In questi casi 1 disturbi di circolo arrivano fino al ginocchio o fino al terzo inferiore della coscia ; i. segni più gravi dell 'arresto del circolo non arrivano al ginocchio. La gamba ed il piede sono paretici; si avverte la pulsazione soltanto sulla femorale al triangolo di Scarpa. La localizzazione nell 'arteria poplitea porta a disturbi di circolo nel piede e nella metà inferiore della gamba. Nella diagnosi di sede ciò che permette una localizzazione più · esatta dell'embolo è l 'apprezzamento della pulsazione: dove la pulsaa_ione cessa o si indebolisce vi corrisponde l'embolo. Ma la localizzazione e l '.apprezzamento esatto del punto di cessazione della pulsazione non sono sempre facili: si può trattare di pulsazioni molto deboli in rapporto allo stato delle condizioni cardiache o di una falsa 1)ulsazione dovuta a una pulsazione trasmessa al vaso occluso dalle masse trombotiche. È più facile generalmente di stabilire l 'esistenza della pulsazione in ·un p.unto prossimale alla sede d·ell 'embolo in . quanto a\ venµto l 'embolo si ha di solito un innalzamento della pressione a me.no ch e non si tratti di l~sioni cardiache gravissime. Anch e speri-. mentalmente si è- potuto din1ostraTe questo aumento di pressione sussegu ente alla biforcazione dell'aorta e alla iliaca co1nune (Katzenstein, Offerg·eild, Wiedhof:f). Minore importanza rispetto alla diagnosi di localizzazione ha l 'estensione del territorio di alterato circolo. I quadri si.n tomatologici da noi acce·n nati non hanno un valore assoluto in quanto che i sintomi variano anche per le tesse e identiche localizzazioni dell'e1nbolo. Un embolo nell'iliaca comune IJ UÒ dare dc . segni analoghi a quelli dati da· un embolo nella femorale comune. Il grado e l 'estensio11C' dei disturbi di circolo dipendono da vari fat tori : anzitt1tto se l 'occlusione ernbolica del vaso sia completa o meno , dipendono dalJ o sviluJJlìO anatomico delle collaterali , dalle condizioni della parete vascolare; dall'azione ca .· diaca, dalla tromb~si secondaria, dalla ester1sione dell'e.mbolo. !lesse h a dato molta importanza alla completezza o meno dell' ostruzione clet-ermjnata dall 'embolo. Ora l'esame dei casi clinici ed i reperti operatori hanno dimostrato che non è esatto di pensare a ostruzioni incomplete quando i disturbi di circolo non sieno tipici; si tratta, si può dire regolarmente, di occlusioni con1plete del vaso. Quindi hanno importanza piuttosto g li altri fattori . Per esempio la pressior1e arteriosa ha grande importanza nello stabilire un circolo


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XL, NuM. 38)

SEZIONE PRATICA

collaterale sufficiente. Già nelle semplici legature di un'arteria si è visto che la cancrena è tanto più facile e più estesa quanto più bassa è la pressione: e quindi il pericolo è massimo nelle legature di un 'arteria in in dividui in stato di choc o di a.n emia po lemorragica. Nelle occlusioni per embolo ~ è in condizioni più favorevoli in• quanto come abbiamo visto vi è contemporaneamente un aumento della pressione. D'altra parte nl'i casi di embolia vi è un altro fattore forse più in11)ortante che spiega la maggiore freque11 7:1 della cancrena iii questi casi ed è preci ame11 - te la ede in quanto mentre una legatura risiede sul tronco, l'embolo risiede su una bi· forcazione in modo da occludere contemporaneamente la via principale e l 'accessoria. "Cr altro fa.tt ore da cui di pende strettamente la formazione del circolo collatera le · è la tromb9 i secondaria ed è questa che ci spiega le variazioni cosi notevoli che si riscontrano d[l caso a caso. L 'estensione dell'enìbolo per sè stessa h a meno importanza in quanto l' e n1 bolo primitivo non è mai molto lun go mentre il suo accrescimento specialmente periferico è in rapporto a lla tron1bosi secondaria . Non bisog.n a dimenticare ancora l' esi t enza di un • ang 1ospasmo . Preme se queste considerazioni sull 'importanza ch e lo stt1dio del territorio di allera l t circolo ha nella loca lizzazione dell 'embolo e ch e ci permettono di diminuirne l 'importanza diag nostica, ricordererno che può esser e senz'altro affermato che il punto di occlusione del vaso corri..ponde sempre a un punto situato al disopra del limite superiore. I segni periferici dell 'alterato circolo (il pallore , l 'ipoestesia) non permettono di stabilire con esattezza il limite uperiore. Ciò }) UÒ e ser fatto provòcando con un ago da iniezione di grosso calibro delle piccole ferite dermich e in m odo da tab ilire il punto in cui la piccola ferita non sanguini più. _ el nostro caso ha da to buona prova lo strofinamento della c ute con del cotone imbevuto di etere; il limite superiore del territorio dell 'alterato circolo corrisponde al punto in cui manca l 'iperemia r eattiva. Anch e la prova di Aldrich e Mac Clure, cioè il tempo di riassorbin1en to di un pomfo c11taneo di soluzione fisiologica corrisponde bene. Loe'\' e 11a consigliato di impiegare l 'arteriografia nella diagnosi di localizzazione dell 'embolo; però sembra che se questa ricerca sia consigliabile nei casi i.n cui a causa dell 'en1bolo si sia aià stabilita la cangrena e si voglia g iudicare del punto in cui debba cader e

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l 'amputazione non sia altrettanto consigliabile in casi di emboli recenti in cui l'iniezione del liquido opaco può compromettere la vitalità della parete vascolare g ià alterata per la presenza dell'embolo. Fatta diagnosi di en1bolia arteriosa dell'arto inferiore e localizzato 1'embolo si pone il quesito della cura. Cura medica o intervento diretto sull'embolo? L 'indicazione curativa è data dal pericolo della cangrena. È vero che l'embolia arteriosa non è seguita di necessità dalla cangrena del territorio corrispondente. Così per esempio in 42 casi di un embolo situato sulla biforcazione dell 'aorta i risultati secondo Besse furono: ·n essuna cang rena 7 casi; cangrena di un piede 5 casi; cangrena di una gamba sotto il ginocchio 6 casi; cangrena di due gambe sotto il ginocchio 3 casi; cangrena di tutta una estren1ità 11 casi; cangrena di tutte e due le estremità 10 casi. A questi sono da aggiungere i casi di Bull in c ui ci fu una cangrena superficiale di un alluce, di Hellstrom senza cangrene. Anche per le altre localizzazioni si hanno tali eventualità ; cosi quattro casi di e1nbolia dell 'iliaca con1une di Bull, u11 ca o di Key della popli· Lea, e un altro di Bull n ella le.. a sede in cui pure non si ' rerificò alc una can grena . Si può dire dunque che la can g rena non è una conseguenza n ece sa ria dell 'embolia ma cl1e tutta via la frequenza è tale da lener conto in ogni caso come di una evenienza certa. Come abbiamo detto, sotto questo IJunto di vista le condizioni nel l 'embolia sono peggiori ch e non ·n ella legatura. Infatti per questa dalle talistich e raccolte dal Wolf si hanno queste per centuali di cang·rene: arteria iliaca comun e 50 ~{, ; arteria femorale com une 25 %; arteria femorale superficiale 12 ,5 %; arteria poIJ)itea 15 %. La ragione di qµ esta differenza sta in due ordini di cause : anzitutto n el fatto che quando ' 'ien e praticata una legatura questa non è mai posta in corrispondenza di una biforcazion e mentre l 'embolo risiede proprio sulla bifor cazione. In secondo luogo, fattore di grande importanza, la trombosi secondaria. Un embolo può non occludere completamente ' il vaso : per opera della trombosi secondaria l)iÙ o meno presto 1'occlusione si fa co1n·p leta e in sorge il quadro classico. La trombosi secondaria però, poichè l 'occlusione è spesso completa, ha importanza sul circolo collaterale in quanto va ad occludere i rami. Ed è a questa causa piuttosto ch e al completamento clell 'ostruzione ch e si devono ascrivere secon-


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« lL P OLI CLINl CO »

do Key alcu11i casi di. peggiora111e11to progressivo cdme quello di ~fatti. Il tron1bo secondario i accresce verso la periferia, poco o nulla centraln1ente. Quale possa essere I 'estension e del trombo secondario è facile di dirlo quando i operi a poche ore dall'en1bolia. In questi casi è possibile di riconoscere il trombo aggiuntosi . Con grande probabilità i1ella maggior parte dei casi , i trombi lung·l1i son o in gran parte formati dal tron1bo secon dario. L 'e isten za di una trombosi secondaria è in1µortante non solo per le ragioni dette ina anche perchè ren de più difficile 1 asportazione dell 'embolo, perchè può essere non ricon osciuta e perchè infine il trombo neoforn1atosi può mobilizzarsi e portare a una nuova embolia se pure in un vaso p iù di tale. Accanto a questo tipo di tron1bosi secondaria ·occorre ri cordare quella ch e può sopravvenire n el vaso dopo l 'embolectomia e in alcuni casi , anch e se l 'en1bolo è rimasto in ede per IJOCO tempo, si h anno delle alterazioni de.Il 'intima tali da indurre a una tro111bosi su cce. siva. Le cause non sono bene conosciute. In un lavoro sperin1entale Valdoni h .a potuto o ... ervare che la presenza di un embolo artificiale per tre ore porta già nella inetà dei casi a una trombo i secondaria la cui origine dovrebbe riferirsi ad alterazioni della parete vasale econ darie alla trombosi dei va a Yasorun1. A questo proposito inter essa di sa1)ere per quanto ten1po po ano sopportare i tesst1ti di un arto l 'arre to del circolo arterioso. u questo argon1ento hanno praticato ricer ch e Sandrini e Loreti. Ton si possono fare confronti con q_uanto avviene nella apposizione del laccio d i Esn1arch per eh è in questo caso resta occ1u a 1'arteria ed anche la ven a e si verifica una con11)ressione sui nervi . Si può fare un confronto con quanto avviene nella paralisi ischemica dell 'arto superiore in cui si pu ò ritenere neces aria una occlusione arteriosa della durata di a lmeno tre ore. el ca o del1'embolia occorre tener conto del circolo collateral e, della pressione sanguigna, dei trombi secondari, della r e istenza dei tessuti in rap11orto alle con dizioni generali del malato, ec<.;. Quindi n1olteplicità di fattori che portano difficiln1ente a un giudizio sicuro. Ancl1 e in questo c.aso l 'esperienza clinica ci dà i dati più istruttivi. ~l entre i banno delle alterazioni già dopo alcune ore, per e en1pio nel 11ostro caso delle alterazio11i sin1ili alla contrattura isch emica dopo 7 ore di occlu ione vasale, vi sono casi di guarigione co1npleta do1)0 10, 12, 16 e perfino 22 ore (Key). È certo però che quanto J)iù presto si

[_.\NNO

XL,

NUl\1.

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i~ter,iene

tanlo n1igliori sono i risultati. SeGondo Key su 138 embolecton1ie si ebbero nelle prime 10 ore 75 casi operati con 34 successi , dopo 10 o_re 63 casi con 7 su ccessi; secondo Key vi può essere successo anche dopo 2-:1- ore; però in t1n caso da lui operato con buon risultato dopo 22 ore pensa ch e il su ccesso sia dovuto a un n1iglioramento del circolo collaterale piuttosto ch e al ripristino della via san g uigna principal e. · Dsch ane1idze e Oglobinina calcolavano n el 1927 in una statistica clei casi fino allora conosciuti ch e si potesse .:-ontare sul 40 % di risultati buoni, il Nystrom su 74 casi tro·vava 27 con buoni risultati e come abbiamo visto il J\.ey su ] 38 calcolava 41 su ccessi n el 1928. Presso a poco questa proporzione è rimasta anche nei casi più recentemente operati. In I talia casi di en1bolecton1ia sono stati riferiti da Schiassi B., da Fasano. Segue poi il caso comunicato da Bani (i 2asi di Cocu zza son o di un Ospedale an1ericano); altri casi operati ci sono stati riferiti verbalm ente da Chiasserini. ,. ella nostra Clinica sono stati oper ati nel 1927 e '28 due casi di embolia della femorale ma senza risultati in quanto l 'en1bolia datava in un caso 2± ore, nel secondo 30. Almeno a quanto ci è stato possibile di ricercare nella bibliografia il nostro sarebbe il prin10 caso di s uccesso defini tivo a distanza operato in Italia . Nel caso descritto da Bani la malata sopravvisse 15 giorni all 'intervento, ritorn ò la circolazione nell 'arto n1a la paziente decedette a cau sa delle su e lesioni cardiache e di nuove e più gravi embolie. Nel caso di 1F asano non si trattava di un embolo n1a di una trombosi. A meno che non ci sian o controindicazioni gra,Ti da parte dell 'apparato circolatorio o nello stato generale del malato possiamo affermare ch e l 'operazione è nettan1ente indicata e quanto più precocemente è possibile prima ch e si sia stabilita la morte dei tessuti e sia av..venuta la trombosi secondaria; n1a anche in casi tardivi con-viene lo stesso tentare . . . ' . . . un intervento 1n quanto s1 puo r1usc1re a mig liorare le condizioni del circolo collaterale. Necessità quindi di diag nosi precoce e di jnter,Tento immediato. I .numer osissin1i casi operati e i buoni su ccessi quasi esclusivi della Scuola Scandinava parlano per l'importanza

che la conoscen.za dell'affezione ha nel porre una diagn.osi p recoce. È qui clie la collaborazione medico-chi;·urgica ha la massima importanza. In Scandinavia il Ke)· con nun1erose e appassionate pubbl-icazio11i h a aputo diffon-


l ANNO

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SEZ IONE PRATICA

rlere la con oscenza de Il' affezion e e special111ente in egnar e e p er uader e della n ece ità di una diagnosi precoce; la b ella statistica ~candinava n e è la din1osLrazione p iù evidente. L 'intervento chirurgico non è il olo meLodo di c ura dell embolia arteria a degli arti inferiori. I.n alcuni casi è stato te11tato e anc.. he con su ccesso il n1as aggio con l ' in tc11to di sprem er e verso la periferia l 'embolo. I due 1netodi non posson o esser e m ·e ssi in con trap}JOsto: 1'asportazione chirurg ica dà un g rarlo di sicurezza di g ran lun ga maggior e e la premitura a cielo coperto può essere indicata solo nei ca i in cui per le condizioni del malato o rer la m an canza di un ambiente chirurg ico adatto non sia po sibile d i interven ire chirurg ican1ente. L 'intervento va praticato in an etesia locale senza emostasi preventi,·a; l 'an e::-tesia pinale può esser e indicata 11ei ca i di embolo arrestato a lla bifor cazion e dell 'aorta. Il Key con siglia di u sar e il citrato di odio al 2 ?·o per bagnare i guanti , i ferri e la ferita operatoria; però se n e può fare an ch e a m en o . come 11el n ostr0 caso e in quelli di altri Au tori pur di aver e la precauzione di mettere a con tatto della 1)ar ete arteriosa oltanto i trum enti bag nati di olio di vasellina. Il Key osserYa ch e con l 'olio di va_ellina usando i auanti di gomn1a i hanno delle difficoltà per l'eccessivo scivolamento e per tale ragione con iglia il citrato di sodio . L 'arteriotomia va fatta naturalmente nella ede d ell 'embolo. Quasi sempr e la prima incisione cade troppo in basso in modo ch e il chirurg o trova un ' arteria n on pul an te e ch e incisa o non dà sangue e se dà sang ue questo esce senza u.n getto arterioso . Se p er esen1pio l 'incisione è stata fatta sulla fem orale comune e l 'embolo risiede alla bifor cazion e dell 'aorta , dal moncon e centrale viene san gue n1a con scarsa pressione e ciò perchè il circolo colla ter ale è' sufficiente a mantenere una certa circolazione. Se invece dal moncon e centrale non viene sang u e vuol dire ch e l 'emb olo risiede ulla iliaca con1une alla biforcazion e. ei casi di embolo sulla bifor cazione d el1'aorta oggi i chirurg i sono d 'accordo n el conigliare di estrarlo con una arteriotomia sulla iliaca o sulla femoral e comune : per via ottusa la mano raggiunge, scollando il peri toneo, l 'aorta ed esegue una manovra di mun gitura verso il basso. NelJ e localizzazioni sulla iliaca, sulla femorale e sulla poplitea ordinarian1ent e l 'accesso avvien e in corrispondenza d ell 'en1bolo il quale, incisa J'arteria vien e estratto nlediante una pinza o mediante piccoli cucchiai smussi o m ediante sonde a n ch e sul tipo della anela di Babkok . 1F orse il m etodo m en o

lraumalizza nte IJer la parete va ale è c1uello di aspirare il coao-ulo i1er n1ezzo di Ull tubicino paraffi nato d i go111n1.a ch e vien e intr odoLlo n ell 'a rteria. Ripeten do a più riJJrese qu e ta n1ano, 1ra i riu cirà a e trarre co1npleLan1ente l 'embolo daf monco11e cen Lrale; e tratto l 'embolo dal n1onco ne centra le fu or ie ce san gue a forte getto arterioso. Nel nostro caso in cui abbiamo eseguito u11a arteriotom ia sulla femorale al terzo m edio della coscia siamo riu citi a estrarre l 'em})olo dal inoncon e centrale e invece non s ia1110 riusciti a estrarre quello localizzato n el n1oncon e periferico sì da d over praticare una nuova arteriotomia sulla po1)litea per assicurare la pervietà del vaso; con l 'aspirazion e I' embolo potè esser e estratto facilmente se pure a fra mment i. La sutura del vaso viene pr aticat a in eta sottile ' Tasellinata con una utura con tinua; n el nostro caso abbiamo cer cato di non 1nettere dei punti perforanti l 'endotelio. Sul urat•J il vaso abbiamo eseguito anch e una s-impaticectoniia periarteriosa per eliminar e lo s pasmo cl1e n e I)UÒ con seguire. L 'asportazion e dell 'e1nbolo può e ser fatta anch e per m ezzo del lavaagio secondo Ha11dley e Dreyer. In alc uni ca i , specie di emboli e datanti da più or e è ta ta praticata da qualch e a utore una anatomo i arter o,·enosa ma enza ri ul tato . Leri cl1e con iglia in casi di r ecidiva la r esezione del tra tto colpito seguito eventualmente da un trapian lo ' 'enoso. Que te oper azioni però fi110 ad oggi n on hanno d ato ri ul ta t1 evidenti . RIASSUNTO . Gli A . descrivono un caso di fibrilla zio11e auri colar e, decorso con embolia della fen1orale e in cui il pronto intervento chirurg ico, conistito n ell 'embolectomia , permi e il ri tabilirnento della circolazi one nell 'arto colpito. LA \ 'ORI CONSULTATI.

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VALDO 1 1. W

[ANNO

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N U l\f.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Civile S. Antonio Abate Sermide (Mantova).

Psammoma del fornice cooginntiTale infe• r1ore. Dott. CLAUDIO PARZ \ NI , cl1ir. prim. e direttore.

11 Virchow chiamò psammoma, un tumore Ghe contiene masse calcaree identich e a quelle ch e normalmente costituiscono la così detta sa bbia cerebrale. Dopo di lui la designazione fu da alcuni a pplicata a qualsiasi turnar.e conten ente le formazioni ora m en zionate; solo al1'inizio del secolo n ostro tale denominazione venne ado1)erata per indicar e un g ruQpo di tu1nori , insorgenti per lo più dalle m eningi e molto 8imili agli endotelio1ni , aventi la particolare car atteristica di presentare n ella compagine del tessuto n eoformato, masse calcaree qua e là dissemin ate e più o .m en o nun1erose (Bor st e Ribbert). Barbacci e Lunghetti compr~ndono colla deno1ni 11azione suaccennata, forn1e n eoplasticl1e ch e n on possiedono unità strutturali e così pure il Thom a ed il ~ [allo ry asseriscono esistere solo carcinomi, adenomi, endoteliomi , ecc. a tipo psammomatoso. Bizzozero, Golgi e Bozzolo dimostraron o ch e lo psamm on1a è formazion e en doteliale avente come fen o1nen o ti.pico, la presen za di forn1azio11i calcificate, polimorfe. Il Boa ttini ritien e, pur ricon oscendon e la natura q 11asi esclusivam ente endotelia le, ch e lo psammorna debba avere u11 posto n ella classificazione dei tumori . Tali n eoformazioni, }Jesso unich e, talor a rr1ultiple, sono per lo più piccole e b en circoscritte da una capsula connettiva e lasciano osservar e sovente, an ch e ad occhio nudo , sulla superficie di sezion e, zon e bianchicce di aspetto cretaceo. Questi tumori particolari si sviluppano p er solito dalla dura ina dre , più r aramente dalla ghiandola ·pineale e dalla pia m eninge. Altre localizzazioni son o eccezionali; vennero descritti casi di psammomi dell'organ o visivo, T~icken· per esem pio, n e cita uno comprendente solo l 'etmoide ed il sen o sfenoidale. Schuster e Erna riferiscon o un caso interessante il n ervo ottico. Non mancano descrizioni di psa1n n1omi dell 'orbita, specie della porzione re trohulbare. Ven ae perfino illustrato dal Bor st un caso di p5arnmo,m a multiplo del peritoneo. Localizzazioni diverse sono riferite an cora da Cordua , Baastrup e Nielsen , Badshie,v, Newmark , ·Boattini , ecc. Mentre, per quanto abbia cercato , non h o trovato cenni bibliografici ch e riguardino psammomi della con giuntiva, h o avuto p erso11almente occasion e di operare un paziente af0


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SEZIONE PRATI CA

felto da psammon1a del forni ce congiuntivale inferiore ch e interessava anche la carun cola la ' congiuntiva bulbare nei quadranti inferiori e parte della congit1ntiva tarsale inferiore . Per la rarità della localizzazione e per l 'esito otten uto non rite11go inutile con1unicare tale osservazione clinica. Pa so senz 'altro alla descrizione del ca o: 1

Nel febbraio 1931 en trò nell 'Ospedale ch e dirigo certo T. Prando fu Pie tro di Bergantir10 (Rovigo). Anamnesi famigliare: P adre morto ad 88 anni di vecchiaia, la madre deceduta a 78 anni i11 seguilo ad emorragia cerebrale; ebbe tre fratelli morli: uno a 19 anni cli tuber colosi polmonare, e due (sorelle) d ecedute u11a a 10 e una a 12 anni per cau sa non ben preci sat a. Due fratelli e una sorell a sono vivi anche oggi e godono b11ona salute. Anamnesi individuai.~ : ato a t er1ninc da parto fisiologico, ebbe a11a llamento cost an temenle materno, la dentizione e la deambulazione s i compirono normalmente, non semhra abbia sofferto d ei con1uni esan len1i dell 'infar1zia . Frequentò le prime due classi elementari con scarso profitto. Stette bene fino a 8 anni, età in cui amn1alò di tifo rimanend o infermo p er quasi cinque m esi ; ir\j ziò poco dopo il mestiere di cordaio in aiuto del padre. Fu1natore e bevitore 111odico. A 22 anni sposò una donna sana, viva a 11che oggi d a cui ebb e cinque figli : una femn1ina che morì a 8 anni pare di p eri toni te acuta, un masGhio decedu lo a 8 g iorni di et à per cau sa irn.precisata, e tre (due. femmine ed un maschio) vivono anche oggi e stanno benjssimo. A 29 anni fu chiamato alle ar1ni ed arruolato nell 'arma di fanteri a. Senza cau sa apparente iniziò un processo di con g iuntivite bilateral e che lo rese inabile all e fatiche di guerra. Ricoverato in luogo di cura stel le d egente lre n1esi dopo i quali venne mandato a casa riform ato. Circa un anno più t ardi fu rivi sto ed arruolato 11u ovamente, come inabile alle fatich e di g11 erra, prestò servizio fino al 1919 sen1pre lame1l la11do disturbi con g iunti' 'ali bench è continuassero le cure ambul atorie. Congedato, non eseguì più alcuna cura a domicilio e solo dopo 4 anni circa, migli orò spontan eam ente in modo n o tevole. Continuò così acl eser citar e il proprio mesliere. Anamnesi patologica: Nel lug lio 1930 improvvisam ent e e senza apparente causa ap1)r ezzabile, cominci ò un pizzicore all 1occhio sinistro ch e andò via via aumentanclo di int en sità, accoppi andosi talYolta ad attimi di abolizion e complet a della visione n ell 'occhio sinistro. Poco tempo dopo n ot ò com e d all a caruncol a corri spondente, partisse una formazion e carnosa ch e cr esceva sensibiJmente ostacolando il movimento del bulbo. Ricor se al sanitario e fu curato con collirii . Continuò così fino al genn aio J 931 epoca in cui venne per una visita ambulatoria . Invi a to d allo specialista , per aver e un esame completo, mi fu indicato l 'intervento d a eseguirsi il più prest o. Il inala to desiderò essere oper ato da m e --person almen le ed entrò quindi nell 'osped al e. Esam e obbiettivo: Individuo di costituzion e fisica piuttos to g r acile. r egolare lo sviluppo d ell o schel etro, cute di col orito bruno p allido, p annicolo adiposo sottocutaneo scarso, mu cose visihiJi

1493

discretamente sa11guificale, n1asse muscolari tonich e, micr opoliadc.11ia . Capo e col l o: l\1en tre l 'occhio di destra è normale quello d e1 lato oppos lo presenta: palpebre leggermente divarica le, specie quella i11feriore, parte d ei quadrantj inferiori della cornea non ono visibili per l a prese11za di una tu111efazione g r o sa circa come u11a matita, di forma irregola rmente cilindrica, situata trasvcrsaln1en te, di colore rosso-cupo, mo<licam e::nte dolent e così sp ontaneamente ch e alla pressiùn e, fi ssa e che, ad un esame attento, si rivela pure b ernoccoluta . P ar tendo dalla caruncola, con cui fa corpo, si porta ali 'an golo estern o ùell 'occhio o ve si presen ta Jeggern1e11te piil voluminosa (fi g. l ) ; rovesciando Ja palpebra in feriore si osserva ch e la co11g iunliva tarsale specie rielia n1et à Inediale è irregolar e n ella su a superficie, di aspett o fungoso e del colore s tesso dell a for111azione descritta.

F1c. 1. - Bulbo oculare s:11is lro d el p aziente pri1na d ell 'operazione.

I movimenti d el bulbo sono molto ostacolati e.cl il vis u s sen sib il111r11te <li111i11uito. Nessuna linfoghiandola d el collo è apprezzabiln1e n te a umentata di volun1e. 11rli superiori ed inferiori: Ind enni . Apparato r esp i r al orio: Apici e seni cos locliafra1nma Lici liberi, r espiro discretamente ampio, non i ascoltano rantoli n è sfregam enti. AfJparato cardiovascolare~ Ictus della punta al tnargine superiore della ses ta costola, sulla emiclavear e, toni un po' fiacchi , ritrr1ici, puri . Pol.. o elas tico alla radiale (84 al nl '). Addome : avvallato, cicatrice ombellicale bene infossa ta, fegato, r eni, n ell e lor o sedi normali la milza n on è ingrossata - lo stomaco arriva con la grande curvatura a due cenlimelri sopra la ombellicalc trasversa. Nulla alle r egioni in g uj nali. Organi genilali esterni: del tutto nor1nali. Dia.gnosi cli nica: Neoplas·1na del fornice .congiuntivale inferiore con in ter cssam ento cli parte della con giuntiva t ar sale in feriore. Inter vento clii rurgico: 111 a11est esia locale novocainica, si asport a an1piam ente il tumore, in taccanòo la scler a <lal Iato bttlbare, ed arrivando n1 trago sulla palpebra inferiore. La caruncola rien e in p<lrte asp ortat a, com presa nella massa


149-1

<< fL P OLJ CLINICO

t un1orale. Si completa l 'interven to cauterizzand o, col Paquelin, il letto di impi anto clella n eoformazio11e, e si medi ca l asciando in si l o uno zaffo itiola lo . Il decorso p ost-operatorio fu dei n1igliori , in ter za giorn at a rinnovo la n1edicazione ch e Yie11e successivamente cam.b iata a giorni a lterni. Rapida fu la ripar azione, che avvenne i11 dieci giorni, se nonch è p er la presenza di tessuto leggermen te esub erante, in lltlla vicinanza della caruncola effettuai una t1uova cauterizzazio11e , seg uita da ins tillazioni di soluzione di niit rato d 'argen to al 2 p er cento iniziata in seconda giornat a; d opo quest'ultima seduta, ecl eseguite g iornalmente. In p ochi giorni il p aziente l asciò l '0spedale in ottime condizioni gen erali, il visus perfe tto. La cosm esi assai soddisfacente. Ri Yeclo il inalato ogni tanto e lo trovo p erfettamente g u arito. Dal l a to soggettivo il p azie11 le co11tinua acl affermar e di non accusare alcun c1i s turbo. Anch e la motilità bulbare è perfetta. Ri1)roduco Ja fotog·r aiia dell 'occhio operato ese-

»

(ANNO

XL,

N-i.-~.

38)

endoteliale co titu enti le Lrabecole di sosteg no delle m eningi, dura e pia, o dagli endoteli degli spazi linfatici, o dai peritelii vasali, Cornil e Ranvier vollero din1oslrare l'origine degli psammomi unicam ente da i vasi sanguigni. Il Guizzetti avrebbe ancl1e riscontrato, nel centro di qualche corpo concentrico in formazione, corpiciattoli a tipo di globuli rossi·, non riuscì mai però a mettere in evidenza la pre~enza di emosiderina. Nel mio caso credo si pos a fare diagnosi di fJ~ammoendotelioma o ipsamn1oangioendoteliorn a, e in una sede cosi strana debbo verosimilm ente ammettere che il tun1ore abbia avuto origine dai peritelii dei vasi sa11guigni che si dimostrano nel mio caso notevolmente abbondanti . Le forn1azioni calcaree sarebbero erigi-

J;~ IG .

2. - Fotog rafia dell 'occhio sinistro del pa: ziente eseguita circa due anni dopo l 'interYento chirurgico.

guita nel genn a io 1933. n. XI. vale a dire, circa due anni d opo l 'interYcn lo (fig. 2). Esame i sto l og i co : Allo scop o di aYer c una esalta diagnosi p er 1'cYen Lua]e tratt an1e11 lo ulteriore, al les tii prepar ati istologici, inclu de11do il pezzo (tra tla lo con i co111uni fi ssatori) in paraffi11 a; per la colorazio11 e u sai il 111 e lod o d ell 'en1a1ossilina Carazzi e d el! 'eosin a. Il r ep erto confermalo · dal Cagn e tto fu il seg u en te: Vascolarizzazion e abbondante, presen za di cordoni cellulari ch e si intrecciano a r e te , scarso il conne llivo fibrill ar e di soslegno. Le cellule che forma110 i cordoni son o disp oste a slrati , spesso concentrici, al centro cli essi sono n ettam ente visibili ma sse calcar ee che si osscrva110 co11 una certa fr equenza, cli forn1 0 varia . G1i elen1 enli J1on son o fusiforn1i ma r,i uttoslo pialli . Il tutto è 11ettan1en te circoscritto d a una cap uln conne ttiva.

Do1)0 Je descrizioni istologi --he di Golgi, Bizzozero e Bozzolo i quali riten gono cl1 e gli psa111rrton1 i d eriYi110 dall e cell t1le a tipo netta111ente

Fio. 3. -

La cosmesi è, si può dire, perfetta. •

11ate da elemer1ti endoteliali che, dopo avere subito un prece so di degenerazione jalina , vengono fatti sede di derJositi di sali cal car ei . Riproduco la fotografia del paziente eseguila nel febbraio 1933 (fig. 3). Dal lato della r ecidiva , tenuto conto del tempo ormai trascor o dall 'intervento chirurgico, i può, a miJ av, iso, essere r elatiYamenle tranquilli e considerare la guarigione perfetta ancJ1e e specialn1 en te dal lato funzionale . . 1

1

RIA SU TO. L'A. illustra clinicamente ed anatomopatologicamente un caso di psa mn1oangioe11dotelion1a della· congiuntiva il quale n1olto vero:,imilmente ebbe origine dai peritelii dei vasi sanguigni. Dopo l 'operazione si ebbe guarigio11e co111 pleta cl1e persiste ancora dopo oltre 2 a11ni. È questo il prin10 caso di psarr11noma della congiuntiva cl1e sia stato illustrato.


{ANNO XL, Nul\r. 38]

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1495

SEZIONE PRATICA

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NOTE E CONTRIB.UTI. Sull'influenza dell'infezione malarica sul decorso del diabete. Do tt. RosA l\1ALLJA. GUGLIELMO Medico çbi rurgo condo tto in S. Croce Ca1T).erina (Ragusa).

I rapporti tra diabete e tubercolosi, lr,a diabete e sifilide, in que ti ultimi anni , son o · stati tra ttati da pareccl1i a utori , sia in ]Jubbljcazioni più o n1 eno d eltaali a le cl1e in con gr essi. Non cr edo, inYece, cl1e co ì ia tata fatto per i r apporti tra diab ete e n1alaria e, i)er esser p iù p r ecisi , d ell 'influen za ch e p u ò ayer e l 'i11sorgere di una n1a laria , ul cor o del diabete. Infa l li avend o sfoglia to la lei ler a l ura di ques ti ulti111i. anni , per la ri cerca bibliogr a fica al rigu ardo, ed a,-e11do e aminal o cori attenzione g li indici d ei principali g iornali di n1edicina italiani e di qua lcuno eslero. quasi nien.te ho trovato ch e p.ossa rigu ardar e il titolo di q<1e~ ta n o ter ella pratica. ' · A questa d eficien za, contribuisce forse il fatto ch e, e la tuberco ] o ~ i e la ifì1ide ono di tutti i i)o_ ti, non è cosi della malari a, e quindi le probabilità di o er vazion e (da parte dei medici che amano scriv11r qualch e cosa) d ella sopravvenien za di una n1alaria su un diab et e, on o minori di quelle ch e con le .al lre suddetté n1ala ltie. La bibliogr afia invece n on è scar sa ai rig u ard i d ell'orig ine m a larica di un a g licosuria o a ddirittura di u n diabet e. · In fatti n el co11gr esso i11ternazion ale per la n1alaria , fatto ad Alg-e ri nel magg io 1930 (rece11 ion e in Riforma MedJica, n . 33 ed in Policlinico - Sezion e pratica, n . 31 1930) Tamalet riferì di aver os . . er valo ne i ma larici la frequ enza d i g lico .. urie beni a n e, d i1)endenti da alt er azioni funzio11a li del pan cr eas o d el fega to. Il dott. Amorelli-Rizzuto, in Rivista Nl edica, n. 9, 1930, sotto il titolo cc Può la m alaria provocar e il diab ete n1ellito? », de"'criYe due casi di dia b ete dipendenti da in fezione palustr e, d ei quali il prin10 11orlava da anni una larvata · malarica , casi guariti con la c t1ra antimalarj ca , percl1è appunto dip endenti cl.a lla infezione palustre. Egli accen!la ad una buona schiera di autori ch e hanno scritto sui casi di diabete malarico, compresi quelli espos ti dal no·stro conterran eo Piazza ~1fa rtini , minuzioso cultore di nlalariologia. l\Ia non è di queste forme quindi , ch e io, qui . i11tendo parlar e, m a ri1)~ to, dell 'effetto 1

1


1496

«

IL POLICLINICO »

che può avere il sopraggiungere della n1alaria su un diabetico. .Ho osservato due casi del genere e ritengo utile la breve pubblicazione di essi. · Il 1° caso riguarda un ex-operaio, ora benestante, che fu circa trenta anni in America del ~o.r~. :'Egli (mi si consenta di omettere persino le 1n1z1al1, dato ·che non siamo in una città) ora conta 54 anni di età. Circa dieci an.n i fa si ammalò. di d.iab~te, a Paterson, e fu curàto da pare~chl sa~1t?~1, appunto per tale mala.ttia. Rimpatriato defin1t1vamente qui, nel 1929, a godersi il meritato riposo ed i frutti del suo lavoro e del suo risparmio, fu da me visitato pochissimo tempo dopo dell'arrivo, cioè nell'estate di detto anno. Presentava, se non mal ricoz:do, il 50 %o di glicosuria e circa il 2 %o di glicemia, oltre a parecchie nole cliniche del diabete mellito • Poichè nel• l 'anamnesi remota, compariva una lue, contratta da giovanotto in America, e curata discretamente lì stesso, io pensai ad un diabete di natura luetica. . Nessun giovamento ebbe dalla cura specifica; si giovò invece dell 'insulina per iniezioni e della dietetica opportuna, sospesi i quali trattamenti, lo zucchero igradatamen te ricompariva, crescendo. Nel luglio 1931 contrasse l 'infezione malarica, sorvegliando certi lavori di campagna, in località malarica (contrada Baccanese). Forma: terzana. Oltre a discreta splenomegalia, si ebbe il quasi abituale interessamento del fegato, non solo con l 'epatomegalia, ma anche con tinta sub-itterica della cute, urob.ilina, ecc. nell 'urina. Fatta la cura antimalarica con una specialità farmaceutica a base di chinino, in una analisi di urina, osservai che lo zu.cchero er.a del tutto assente, pur non esse11do stato da tempo sottoposto il paziente a cure insuliniche e antidiabetiche in genere. In periodo di apiressia esaminai, . anzi, ripetutamente, anche la glicemia, a digiuno, che sì presentò sempre normale. Egli guarì della malaria dopo circa sei mesi di cure ed ebbe solta11to qualche piccola recidiva nell 'estate del 1932. In tutto il periodo dell 'infezione malarica, non si ebbe nè glicosuria nè glicemia. Anzi, questo stato di cose, benigno per il diabete, si protrasse fino ai primi mesi del 1933. Però ora da qualche mese, avendo egli accusato del malessere, ed avendolo io visto un po' defedato, esaminatagli l 'urina ed il sangue, ho trovato di nuovo glicosuria (40 %0) ed iperglicemia (a digiuno 1,45 %0). C'è da calcolare che egli stette guindi senza manifestazioni diabetiche per più di un anno e mezzo.

Discussione : Cl1i apportò la temporanea guarigione d;~l diabete? La: cura . antiluetica fatta prima dell'_infezione malarica? AJ certo no. Il soggetto era (ed .è di nuovo) diabetico, non per diabete da lue, perchè si.a in America ch e qui (prima della malaria) sarebbe o guarito O· sensibilmente migliorato con la cura specifica. A meno che non si voglia pensare che l 'involontaria malarioterapia, abbia agito sopratutto nel pancreas (ed anche sul fegato) cosi come agisce sul tessuto nervoso, nella paralisi progressiva. l\tla questa ipotesi, nel nostro caso, non mi pare ch e si possa impiantare solidan1ente, non solo per la differenza dei fatti anatomo-

[ANNO

XL, NuM. 38)

patologici, ma anche per la differenza dei tessuti . Il 2° caso riguardava un vecchio agi:icoltore, ora morto, per broncopolmonite, con sfudro:ine card_iorenale . . Egli, .certo S. G., diabetico da qualche anno, mai luetico, contrasse la malaria ma in forma lieve, cioè obbediente alle cure ' l'a~no scor. so in estate, nelle adiace1ize del paese. Anche in lui, scomparsa della glicosuria e della glicemia. La malaria fu curata con il solo chinino e la cinconina . L'osservazione fu seguita fino alla , sua m~rte avvenuta questo inverno, credo in gennaio u. s.

Ed ora alla principale obbiezione: È stato il chinino a far ciò? Rispondo subito cl1e, un po ~ per quanto avevo letto sul chinino, come coadiuvante della cura del diabete (Low e Pfeifer, Paolini , Gherardini), e sopratutto in seguito al risultato avuto sul primo suesposto ammalato, intrapresi degli esperimenti in tre diabetici. A due di essi feci usare il chinino per bocca, ad uno praticai delle iniezioni di mezzo grammo la volta . Prelevavo il sangue e l 'urina sempre allo stesso orario e suggerivo io, sempre, il cibo e l'orario dei pasti. Non ottenni, in nessuno dei tre, alcuna diminuzione di glicosuria o della glicemia. A·nzi, visto ciò, colui cui praticavo le iniezioni si rifiutò di continuare a farsi pungere con il doloroso chinino. Escludendo quindi l'eventuale azione benefica di questo farmaco, è da pensare che proprio il beneficio I 'abbia dovuto apportare la malaria, la quale avrà agito senza dubbio, per il meccanismo consimile. a quello della piressia reattiva, sulla quale oggi I 'industria farmaceutica ha basato la creazione di parecchie specialità, e non al certo per una speciale azione del parassita mal::\.r1co sulla cellula pancreatica ed epatica. Il prof. Giordano, in una lezione fatta nel1'0spedale Civile di Venezia, descrive il caso di una vecchia diabetica con com11licanze 1iabetiche ai piedi, trattata con la piretoterapia (Rivista Sanitaria Sioiliana, n. 20, 193'J). Da quanto ho esposto, si può arrivare quindi alle seguenti conclusioni: 1) Che la malaria esercita una benefica influenza sul decorso del diabete, con il meccanismo della « piressia reattiva ». 2) Che questa ora detta terapia merita di essere divu1gata nei diabetici, sieno pur essi in condizioni non tanto floride di salute, nel qual caso si procederà con un po' più di attenzione e cautela.

RIASSUNTO. L 'A. parla breve1nente dell'azione benefica della malaria sul decorso del diabete, benefica a causa del meccanismo della piressia reattiva . •


[ANNO

XL,

NUI\I.

38]

SEZIONE PRATI CA

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. OSPEDALE DEL LITTORIO -

RoMA.

La misura della temperatura snpe1~flciale a mezzo del Dermatherm di Tyco. A.

chir11rgo prirnario.

Cu1ASSERJNI,

La misura della temperatura superficiale e

1497

Lo ler1t1oelett1·ico d estinato alla r apida ed accurata <letermi11azior1 e d ell a le111per a tura del corpo. È forrr1ato da quattro tern1ocoppie uni I e in erie in modo da forrn ar e una Lermopila , i cui es tre n1i sono connessi co11 un o speciale milli' 'oltornetro il quale perrrtel te la lettuta in gradi centigradi. Questa s i può eseg uire irt in eno di 10 seco11di.

delle s ue variazioni spo11tanee o artificia lme11te provocate ha assunto oggi una notevole importanza clinica, quale mezzo indiretto per st11diare le condizioni della circolazione di alcune parti del corpo, sopratutto degli arti. Si può anzi affermare che tali determinazioni, eseguite in speciali condizioni , rappresentano un ausilio diagnostico e prognostico di primo ordine in quel gruppo di forme n1orbose, caratterizzato da una deficiente o irregolare irrorazione sanguigna degli arti. . La temperatura cutanea è il risultato del ra1)porto fra il calore portato dal sangue circolante o · derivato dai tessuti profondi (mt1scoli ) e quello ceduto per irradiazione o e'rapora • z1one. Tenendo costanti le condizioni fi s iche esterne, finch è si sia stabilito un certo equilibri o, e misurando la t emperatura su di 1m individu o in riposo e su zone che non ricopr ono spessi fasci muscoiari , si ottengono dati , che sono in stretto rapporto con la circolazione lo c~ le . Il metodo pletismografico e quello calori ni etrico usati in fisiologia per Io studio della c ir• colazione sanguigna periferica non sono di fncile applicazione in Clinica , quando la determinazione riguardi zone limitate. Assai più adatta si mostra invece ]a determinazione della temperatura superficiale , quando si abbiano strumenti idonei allo scopo. Le determinazioni da noi fatte sino ad oggi , prima nell'Ospedale di Venezia , indi in qt1ello FIG. 1. del Littorio in Roma sui malati sofferenti cl i affezioni trofico-vascolari degli arti furono ese• La c ifra., s u c ui Yier1e a ferru arsi l 'ago del gmte con un comune termometro cutaneo. milli voltorr1etro, indica la differenza di tempeIstrumento questo che non è affatto adatto a ratura fra i due estrem i della termopiJa, di cui misurazioni così delicate, sia per la difficoltà un o è 111a n tenuto ad uria tern l)eratura costante di applicarlo su piccole zone periferi che (dita), sia per il tempo richiesto dalle misurazioni . 11 ota in una b ottig lia thermos, 1'altro è appliRecentemente però l'Amministrazione degli cato s u di un dato punto della cute (fig. 2). J~a temperatura in g radi letta sulla scala del Ospedali Riuniti di Roma , aderendo alla mia richiesta , ha fatto acquistare uno dei più mo- rrtilli voltornetro è agg iunt~ o sottratta da quelderni e perfetti misuratori della temperatura la segnata dal termome tro immerso nel thercutanea : il Dermatherm di Tyco, che in Aln e- n1os. TI risultato segna la misura d ella t empe1 a tura c t1tanea. rica è stato già largamente 5perirnentato dai chirurgi ch e si occupano della cura d elle af~ n ecessario eseguire le determinazioni in 11n arr1bien te la c ui ten1 pera tura sia fra 18° fezioni vascolari periferiche. Il Tycos Dermatr1erm (fig. 1) è un istru1nen- e 2,1° . ~- ·


1498

« IL POLICLINICO »

(~ua11do

la temperatura arr1biente si avvicina ai 30°, la differenza con la temr)eratt1ra del sa11gue di viene troppo piccola, perch è si- possa110 ve rifi care rapide variazioni in rapporto CO JL rnodifi cazioni circolatorie locali; quando al co11 tra rio Ja ternperatura an1biente è molto bassa si avverano fenon1eni di vasocostrizione. IJ paiienle completamente nudo d eve esser e t en11l o n ell a camera da misurazio11 e per aln.1e11 0 31) lllinuLi , a flìn ch è ]a te1111)eratura cula11ca

FTG .

2.

si equilibri , prin1a di proceder e a lle d elern1i• • r1az1on1. To e i I mio A i tente do tt . Ugelli ci siamo serviti d el Dern1atherm di T yco g ià in numerosi casi. Esso sen1plifica e r ende preciso un procedi n1ento diagnostico, d el quale non si d ovr ebbe fare a meno quando si d ebba giudi care d el trattam ento di affezioni trofi co-vascola ri d e~li arti.

Rlr\.SSUNTO. L 'A.. dopo aver ricordato l 'im1)orta11 za as. t1nta dalle n1i _urazioni d ella ten1peratura cu1anca nell o . lt1dio delle condizion i della circolazio11 c degli aTLi, de cri ve il Derm ath ern1 di Tyco . i , lrt1n1 cnto tern10-el ettrico, ch e pcrn1etle una rapida ed accurata d eterm1nazione della temperatura ~up erfì c i ale.

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. La spi1·ochetosi meningea. (G. '"fR01 s 1:ER. Rif. t.fed., 1 aprile 1933). La l)Ìroc l1etosi 1r1eni11gea, a differenza della forma itLero- e1norrag i ca, il cui sintomo cruciale è l 'ittero , n on è a ccompagnata da itterizia,. ma soltanto da una reazione meningea; tuttavia essa, dopo inoculazione alla cavia , può riprodurre spcrin1entalmente un ittero mortale d el tutto simile a quello della spirochetosi ittero-emorragica. L 'inizio è sempre brusco ed il malato può precisarne quasi l 'ora, poichè talvolta è caratterizzato da un brivido impon ente, seguito da un'ascensione rapida della ten1peratura a 40°. La cefalea è in genere il primo sintoma ad apparire, in1mediatamenle accon1pagnato da rachialgie e n1ialgie. Il periodo di stato si stabilisce quasi d 'un tratto: generalme nte è questo il momento in c ui "i vede il malato e nel quale si ,dovrà sospettar e la diagnosi fondandosi sulla associazion e di una triade sintomatica (sindrome meningea, erpete, iniezione d elle congiuntive) unita alle nozioni e liologiche. I segni funzionali sono quelli di una sindrome meningea (cefalea intensa , talora atroce, rachialgia, mialgia, vomito di tipo cerebrale, diarrea). I segni fisici so110 essenzialme nte di tre ordini ed il loro insieme impone quasi la diagnosi ad uno spirito avvertito: sindrome meningea, erpete, segni oculari. La sindrome meningea non manca n1ai, pur potendo variare d'intensità e non presenta elementi eh.e la caratterizzino. La presenza dell 'erpete , permette di circoscrivere le ricerche etiologich e; la spiroch eta iLLero-emorragica, come il m ening·ococco, fa « sortire » il virus erpetico. Di graziatamente l'erpete è segnalato solo in un quarto dei casi; esso appare fra il 1° e il 6° g iorno di malattia a sede periorale o nasale , talvolta palpebrale e può presentarsi anche in due riprese successive. I segni oculari sono esclusivi della spirochetosi. L'iniezione delle congiuntive analoga a quella delle form e ittero-emorragiche, è precoce (1° e 2° giorno), dura da due a dieci giorni , poi scompare progressivamente; è spesso accompagnata da fotofobia e dolorabilità alla pressione dei globi oculari. Sono questi i sintomi essenziali della spiroch etosi m eningea, accanto ai quali altri ve rte sono non trascurabili. Così lo stato infettivo di media intensità , la temperatura oscillante fra i 38° ed i 40° e che dura da 7 a 9 giorni, il polso dissociato rispetto alla temperatura, la pressione arteriosa bas a. Una nota abba tan za peciale e ben caratteristica delle spiroch etosi è data dalle emorra-


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SEZIONE PRATICA

gie, in generale di crete , rappresentate sopratutto da epistassi. L 'esame del sangue può rilevare una lieve anemia con abituale moderata leucocitosi con polinucleosi relativa. L 'esame sistematico del malato n1ette in ev idenza qualche segno accessorio che si deve sempre ricercare (alterazione dei riflessi, dolenzia alJa pressione de l fegato , disturbi renali ittodici, a differenza della spirochetosi itteroemorragica che sopratutto è una epato-1lefrite). L 'evoluzione è caratterizzata dalla ricaduta , la cui importanza diagnostica è veramente considerevole poichè la si osserva nel 70 % dei casi. La ricaduta sopravviene di regola dal 14t> al 23° giorno di malattia e talora può essere do11pia o anche tripla . La durata media d ella ricaduta è di 8-9 giorni, caratterizzata da una e]evazione regolare c iclica della ten1peratura. Possono riapparire, generalmente attenuali , tutti i sinton1i meningei: eccezionalntente ono più intensi ch e nel periodo di stato. La convalescenza è en1plice: si nota qualcl1e volta alopecia a chiazze , del tipo s ifilitico, analoga a quella descriLLa ne lla forma itteri ca ed un 'a11en1ia più o m eno duratura. Vicino a questa forma pura di spirochetosi me11ingea si possono osservare delle varietà clinicl1e che costituiscono la transizione con la Iliroc hetosi ittero-err1orragica. Tale la forma meningo-subitterica, che è la più frequente, caratterizzata da una reazione meningea molto intensa e da un subittero che indica una bilirubinemia discreta. Quest'ittero compare dal ..t. 0 al 10° rrior1lo di maJattia , dura in media da due a c i11que giorni : nelle urine si trovano sali biliari e urobilina. Il fegato può essere dolente, il re11e è un po' più colpito che nella forn1a mer1ingea pura (albuminuria , ematuria microsco1Jica, cilindruria e talvolta azotemia discreta). La forma meningo-renale presenta un ' evo1uzione più tumultuosa. La sindrome meningea è molto in tensa, ma ciò che sopratutto colpi ce è la lesion e renale ct1e domina il quadro. Quale ch e ia la forma clinica, la punt\1ra lombare è indispensabile per accertare la diagno"i di meningite. Il liquido è _quasi limpido, a pressione aumentata. La reazione istologica varia secondo la data di puntura; durante i primi quattro g iorni è nulla o d ebole , dal 5° al 14° giorno si possono contare da 200 a 300 elementi per mine., dopo il 15° giorno è sempre inferiore a 75 elementi . Durante la ricaduta si può osservare un aume11to d ella reazio11e cellulare. La formula c itologica d el liqt1or è abbastanza particolare: all'inizio mista . talora con predominio di polinl1cleari , evolve a partire dal 12° giorno verso la mononucleosi quasi pura. Freql1enle è ]a pre en za dei globuli ro i . L 'esame chimico ·mostra una cifra di albumin.a inferi ore in genere alla ci fra ch e ci si a ttenclerc bbe dato il nun1 er o di leucoc iti. I cloruri son o ql1asi n orn1ali , al contrario di quanto . . i

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o erva nella nìeningite Lubercolare. ormale o leggermente aumentata la glicorachia. La Wassermann è n egativa, la r eazione al benzoino colloidale dà una precipitazione nella zona meningea, contrastando co ì con la \ Vassern1ann negativa. La presenza d ella spiroch eta ricercata direttan1ente n el sedimento di ce ntrifugazione del liquor, b en chè teoricam ente seducente, è in realtà di osservazione delicata data la scarsezza dei germi. Il quadro clinico della spirochetosi meningea confermata dalla puntura lombare, è veramente suggestivo, ma la ricer ca dell 'etiolog ia non deve mai essere dimenticata nell 'interrogatorio anamnestico. La spirochetosi meningea è una malattia d ell ' uomo giovane e ciò opratutto a causa delle professioni che vi predispongono; essa insorge con maggior frequenza in primavera ed in autunno specie da lug lio ad ottobre, stagione propizia alla bai• neaz1one. La contaminazione idrica ha infatti un 'in1portanza considerevole. Le professioni che favoriscono la malattia sono quelle ch e pongono i soggetti in contatto con acque inqui11ate da deiezioni di ratti, che sono g li animali serbatoio d el virus spirochetico, e cioè macellai, raccoglitori di sabbia di fiumi, sguatteri, operai ch e lavorano in pozzi o nelle fogne. Si può anche osservare la spir ochetosi n ei bagnanti di piccoli fiumi o di piscine. La diagnosi positiva di spiroch e tosi, l ' uni ca cl1e può permettere di affermare con sicurezza la n~tura della meningite, la si può fare in più maniere: 1. Inoculazione del san.gue o del liquor 1tella cavia. Positiva solo ali 'inizio della inalatLia, i11 genere nei primi tre g iorni. Il Jiquor è in gen ere più virulento de] sangt1e e si n1antiene ancl1e più a lungo tale. 2. Ricerca diretta delle spirochete 11el sedimento idelle urine (dal 7° a l 19° g iorno di n1alattia): tecnica lunga , minuziosa, che occorre ripetere frequentemente per avere t1n ri~ ultato positivo. • 3. Inoculazione di urina alla cavia. Ogni g iorno, dalla fine della prin1a settimana alla fine della terza, si inocu Jn no c rnc;. 2 di urina otloc ute ad una o più cavie; ])rocedi rTlento quc lo sicuro e più f edeJe d'ogni a ltro , dato cl1e l 1i11oc ulazione del liquor è di venula g ià J1egati va quando il medico è chiamato al letto del 111a lato. 4. Ricerca degli anticorpi. La sier o-diagno i di Martin e Petlit si rr1ostra positiva asai precocemente , di g ià in 8-n. g iorn~ta , a tassi molto elevati (1/ 30.000 - 1/ 100.000). L'aggluLinazione con il liquor è i)ositiva a diluizioni minol'i (1/ 200). La siero-agglutinazjone persisi e posi ti va lungo tempo dopo ]a malattia. 5. La 1·icerca delle immtirtisi1ie co11 ferma il ri . ultato della sier o-diagnosi.

6. La c1llt1ira di una qtiantilcì nii11ima di san.yu e (cn1 c . 0.2) in siero di conig lio diluito


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1/ 6, tecnica cl1e nelle Ina11i di AA. tedeschi ha dato eccellenti risultati. Quanto alla diagnosi differe11ziale, la n1eningite meningococcica raramente dà liquor limpido, rr1entre la cultura o l 'esame diretto n1ettono in evidenza i germi specifìci; la menihgite otitica si rivela per l 'anan111esi e per la constatazione di focolai infettivi; la meningite tubercolare offre un quadro ben differente; la· meningite sifilitica del periodo secondario è ri.co11oscibile per le circostanze in cui insorge e per le reazioni biologiche; la meningite erpetica più che un'entità nosologica sembra un gruppo assai confuso di stati meningei accompagnati da erpete e, per amrnetterla bisogna escludere tutte le altre forme ad etiologia sicura, compresa la spirochetosi; la meningite da parotite epidemica potrà entrare in discl1ssione quando è primitiva o autonoma e la nozione di contagio può in questi casi dirin1ere il dttbbio. La prognosi è benigna. La cura comporta un certo numero di pratiche precise: ripetute rachicentesi, vescica di ghiaccio in permanenza sulla testa, bismutoterapia. C. ToscANO.

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presenta linfocitosi, aumento del tasso di albumina, assenza di microbi. Tecnica operat?ria. - L'anestesia sarà generale, clorofornnca, o locale se le condizioni del fJ~ziente s~n~ ~nquietanti . Se è sopravvenuto 11 coma s1 fara a meno dell 'anestesia. Gli AA. hanno adottato la via petro-mastoidea come quella di accesso più diretto e che ass~cura il ~renaggio migliore; praticano la maEto1dectom1a o lo svuotamento pelro-mastoideo a seconda che si tratti di un 'otite .acuta con mastoidite ? d.i un'otite cronica. Nel primo c;aso le meningi vengono scoperte a livello del tetto dell 'antro; anche a livello del tetto dell'aditus e della cassa nel secondo. Può accadere, durante questo tempo, che l'ascesso venga aperto, ciò è però eccezionale. La. dura madre appare tesa, biancastra: ispessita e non p~lsanf:e; att.raverso il punto di tensione maggiore s1 pratica la puntura esplorativa del lobo temporale. Individuato l'ascesso si lascia l 'ago in posto e si apre la raccolta sulla sua guida. Vengono poi introdotti nella cavità, a scopo di drenaggio, due tubi di gomma sottili, ma resjstenti abbastanza per non essere schiacciati Trattamento dell'ascesso ce1·ebrale di ori- dalla compressione dell'encefalo. Può accadere che la puntura esplorativa del gine otitica. · lobo temporale, anche ripetuta, non dia esito (PoRTMANN et DESPONS. Bordeaux Chirurgical, a pus. In questo caso, se si era in dubbio sul~ ; esistenza dell '~scesso, si potrà tem pareggiare luglio 1933). in attesa del risultato della trapanazione deFra le complicazioni dell 'otite media suppu- compressiva che, qualche volta, è meravigliorata, acuta generalmente nel bambino e croni- so. Se viceversa la sintomatologia è in favore ca nell'adulto, l 'ascesso cerebrale è una delle dell 'ascesso sarà opportuno rica·varlo nel cerpiù gravi. La diagnosi ne è delicata a causa del- velletto. la rarità con la quale si tro, ano riuniti , nel Grande importanza hanno le medicature che medesimo individuo, i sintomi caratteristici ; saranno quotidiane. Le pareti della cavità ·saspesso la p~esenza di qualcuno di essi e, più ranno accuratamente ispezionate per scoprire raramente, anche di uno solo, imporranno una eventuali diverticoli o raccolte secondarie. Se esplorazione. sono in sfacelo, se la cavità è di odore fetido , verrà medicata con Dakin diluito; altrimenti Sintomatologia. - a) Sintomi d'ipertensione cranica: cefalea profonda, a tipo costrittivo. ci si limiterà a rimettere in posto i tubi di dreRallentamento del polso. Vomito, non costan- naggio. Questi verranno rinnovati finchè la cate, ma caratteristico. Torpore, obnubilazione vità non sia molto ridotta; verranno allora so• stituiti con un tam poncino al vioformio. intellettuale. Stasi papillare. Con questa linea di condotta gli AA. hanno b) Sin tomi di suppurazione cerebrale: il potuto evitare la massima parte delle compli~magramento è il fenomeno più costante e L. !FERRETTI. più caratteristico . La febbre è, in genere, poco cazioni. elevata (37,5-38). e) Sintomi di localizzazione: i più carat- La catena gangliare del t1~apezio e le nevralgie del plesso brachiale di origine teristici sqno i disturbi afasici che compaiono però, solanìente allorchè l 'ascesso è localizdenta1·ia. zato a sinistra. Ad essi possono associarsi dei sintomi meningei: lieve rigidità nucale, ac- (J. VEYRASSAT. La Presse Médicale, 1 luglio 1933). cenno al Kernig. I segni di irritazione meninL'importanza del! 'infezione dentaria come gea divengono imponenti in caso di apertura causa di malattie, sia locali che generali, viede11 'ascesso nello spazio subaracnoideo. Il coma , sintoma generalmente terminale, ne oggi , in linea di massima , riconosciuta per può viceversa, qualche ''olta, iniziare brusca- merito dei lavori degli stomatologhi, specialm ente il quadro m orboso· in que ti ca i "'i m ente anglo-sassoni. L'A. richian1a ora l'att enzione sull'origine dentaria di alcune nedeve intervenire immediatamente. Il cc liquor i i limpido o leggermente torbido, ·v ralgie del plesso brachiale la cui guarigione 1


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SEZIONE PRATICA

-definitiva si può ottenere con Ja semplice estrazione d el dente colpevole. La lesione dentaria provoca i fenomeni nevralgici per mezzo de11a .comp.r essione dei tronchi nervosi da parte di _gacgìi linfa tici ingorgati. Anche per il passato .era stato citato qualche raro caso di paresi del facciale e del ricorrente, di tale origine; Rouvière ha messo in evidenza una catena linfatica cc del nervo spinale » che decorre lungo la branca esterna di questo n ervo d alla parte :superiore della regione sterno-cleido-mastoidea a lla faccia profonda del trapezio. Questa catena, che alla sua origine si fonde con la parte più a lta d ella ca tena g iug ulare, ha rap·p orti stretti con il nervo spinale durante tutto il su o decorso. Si comprende quindi come l 'ingorgo d ei gangli che la con1pongono possa dar luogo a torcicollo. La « catena dello spinale >> si continua poi lul\go il margine anteriore del muscolo trape.zio, con un importante gruppo gangliare descritto anch 'osso da Rouvière: « la catena del trapezio » ch e discen d e fino alla parte posteriore del cavo sopraclavicolare, ove prende contatto con i cordoni d el plesso brachiale. Anche in ·questo caso l 'adenite d egli elementi ch e compongono questa caten a può dare origine a fenomeni dolorosi n el territorio del plesso sudd etto. Ora tutte queste infiammazioni gangliari sono la conseauenza diretta di affezioni bucco<ientarie e sopratutto della carie. L 'A. ha ottenuto la guarigione radicale, in un periodo di pochi giorni, di due casi di nevralgia del plesso brachiale che si accompagna, .a ad in aor go di linfog1andole lungo il margine anteriore del trapezio , mediante l 'estrazion e dei d enti cariati . L . 'F ERRETTI.

ITTERI. Ittero semplice, ittero catarrale, itte1·<• endemico o epidemico. (TH. BRuGscu. Miinch. M ediz. lVoch. , 12 n1aggio 1933).

Per quanto l 'ittero catarrale abbia di solito decorso clinico lieve , pure è nota a ciascun c linico la possibilità di trasformazione dell' ittero catarrale in una forma acuta, subacuta e s ubcr onica di atrofia epatica . Così anche 1'ittero epidemico, ch e si manifesta quasi sempre sotto forma di ittero semplice, può di tanto in tanto mos trarsi come ittero grave. Che cosa è l 'itt. cat. e ch e cosa l 'itt . ep. ? Sono ambedue la stessa cosa e cioè l 'ittero cat. la form a spor adica d~ll 'i ttero epidemico? È l ' ittero catarrale una malattia infettiva ch e può assumere andamento epidemico? Una risposta a questi problemi, basata su osservazioni clinich e accurate, è molto importante sia dal punto di vista p r ognostico che curativo. Molto r ecentemente Ruge, basandosi sullo studio di c irca 2500 casi di itterizia nel 3 %

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d ei quali avrebbe isolato dall e feci gern1i del gruppo tifo-coli , è ve nuto alla con clusione che la causa etiologica dell 'itterizia catarrale sia da ascrivere ad un ger111e i11olto vicino al gruppo tifo-qoli . L 'A. è invece convinto, i11 b ase alla sua ampia esperienza, che l 'itter o catarrale non sia affatto una rr1alattia infettiva sui gerieris, avente cioè car attere infettivo u 11itario. Il r eperto di H.uge d-e l 3 % di eliminatori di bacilli tifoparatifo si può b enissimo spiegare ammettendo che quegli individui fossero dei portatori. Bisogna poi anc~e ricordare che nel quadro del tifo e del paratifo l 'itterizia è una ben r ara complicazione, vale a dire è quasi sempre secondaria. ~la è proprio sic ura l 'etiologia infettiva dell 'ittero catarrale P Ad una tale questione è possibile rispondere soltanto mediante l 'a ccurato s tudio clinico degli am1nalali itterici, studio clinico che non si riduce soltanto alle ricerche batteriologiche, ma deve comprendere anch e un 'accurata anamnesi e l 'esame del succo duod enale estratto con la sonda. Seco11do l 'esperienza dell 'A. non esiste una etiologia specifica infettiva d ell 'ittero catarrale, corne si 11a .invece per es., n ell 'ittero infettivo di Weil. L 'esame del succo duodenale degli itterici, siano essi affetti da ittero grave o da ittero se111plice, ha dimostrato l ' esistenza di un cat.arro duodenale, manifestantesi con un aumen to della flora intestinale, co11 desquamazione dell 'epitelio duodenale e con la presenza di leucociti. Tale catarro duodenale non è affatto caratteristico per l 'ittero sen1plice catarrale, poich è si ritrova anch e nell 'ittero grave. La bile cl1e in tali casi si può otte11ere co l sondaggio è di colore giallo chiaro, diluita, sterile e con pocl1i o niente leucociti : co11tie11e però un detrito costituito da cilindri biliari e da cellule eJ>iteli.ali delle vie biliari. ,.f ali caratteristich e dr lla bile 11anno con sig lia to I'1\. . a d indicare lale ittero col nome di ittero acoleretico. P er ch è dunque con servare ad u11 tale itter o la d enominazione di ittero c.ala.rrale cl1e ricorda Ja ormai sorpassata con cez ione di irch o,v, il quale sosten eva ch e un tale ittero d eri,,a se da un catarro della porzione intestinale d el coledoco che in1pedisse il deflusso della bile ~ Tna tale concezione non può essere e atta, perch è se così fosse in tali casi si dovrebbe avere ttn ittero da stasi o meccanico e la bile trattenuta a l di là d ell 'ostacolo dovrebbe essere con centrata , pleiocromica e contenente bili' 'erdi11a e non chiara, fluida come essa effettivamente si trova. Quali d evono dunque essere i moderni concetti sulla gen esi dell ,ittero catarra le? Bisogna risalire alle osservazioni anatomich e d ella scuola di Asch off , poch e, data la benignità della malattia, ma veramente importanti: in base a questo materiale è possibile sistematizzare l '[ttero catarrale nel campo delle epatosi più ch e delle epatiti , con la possibilità però di passag-


.. ct IL POLICLINICO

gio da1la forma di ittero sempli ce in quella di ittero grave e possibile esito in atrofia epatica acuta o ubcronica oppure , per combinazione con l 'epatite, in cirrosi. L 'ittero catarrale trova dunque la sua primitiva causa in lesioni degen erative della cellula epatica: è questa ch e per prima diventa itterica; n ei casi in cui l 'ittero assume fin d all 'inizio forn1a grave vu ol dire ch e tale a lterazione degen erativa 11a portato r.apidamente una a trofia della cellula epatica. l\1a quali sono i rapporti fra queste ìesioni degenerative della cellula epatica ed il catarro <luode11ale aspeci fico? L 'ittero è conseguenza del catarro duodenale o viceversa? La risposta si può forse trovare nell 'osservazione fatta ch e ogni ittero catarrale o grave, sia e ~ so sporadico od epidemico, si accompagna o è preceduto da un catarro del tubo gastr o enterico: Eppinger crede dl.inque che la causa del! 'ittero sia un riassorbimento di veleni i11lendendo con tale parola sostanze cl1e po ono es ere ingerite col cibo o possono forn1arsi nel corso d ella digestione: si è pensato a delle ·a.m ine ch e trasport.ate attraverso la vena porta giungerebbero a l fegato provocando epatite o al terazioni degenerative della cellula epatica. ... i piegherebbe cos) il perchè I 'ittero catarrale a.. ~ urne carattere epi den1ico nelle caserme dove il cibo è uguale per tutti. È difficile stabilire quale cibo debba essere accu ato, e e più la carne o i vegetali . Nei casi poradici poi ]a causale varia caso per caso, anzi ognuno di questi n1ala ti ha una anamnesi personale: chi per eccessi,ra ingestione di g rasso, chi per altre cause le più svariate (inge tione di i11edica111enti ecc. ). Riassume11do si pt1ò obiettivan1e11te con clu der e com e l 'opinione dell 'orig·ine infettiva d el1'it tero cosidet.to catarrale , -sporadico o epide111ico, sia oggi molto scossa ed abbia lasciato il posto a questa nuova concezione, sorta da1le ricer Eppinger, e dell 'A., di , ch. e. di A -cl1off, . un or1g1ne tos 1ca enterogena. G. LA C AVA .

Ittero del neonato. (A. C.

HAMP SON.

The Practitiorier, luglio 1933).

L 'ittero è frequ ente nei neo11ati e d è più frequente l 'ittero non gra, re che quello grave . L'ittero fisiologico dei neoriati è d9vuto allo aumento brusco di bilirubina del sangue ch e i h a alla i1as.cita . Può essere appena appari. cente o n ettissin10 e può scon1parire anche solo dopo alcune ·settimane , non compare mai prin1a d el econdo g io:r:no d'età, non si associa ad epato nè a splenon1egalia, non altera lo ·tata generale del bambino (solo qualche volta dà onnolenza). Quest'ittero è emolitico e i associa .ad anemia; però non ha bisogno di c ure per lo più ( olo nei prematuri è utile som111inisl rare del ferro).

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/_,,'ittero grave dei neonati è per lo più in rapportl1 con una tossiemia materna durante Ja gravidanza. Qualch e caso può g uarire senza cure. La cura è quella delle rettoclisi o delle ipodermoclisi di soluzio11e fìsiologica. e' è una forma ch e colpisce più men1bri di una stessa famiglia e si accompagna quasi empre ad epatosplenomegalia. Per il notevole numero di eritroblasti nel fegato e per la m egalocitosi in circolo si può pensare che si tratti di un'eritroblastosi con genita . La cura è la trasfusione associata a son1ministrazione di estratti epatici. L'ittero familiare acolurico è accompagnato, come il precedente, da anen1ia, ma non cotantemente da epato-plenon1egalia. Ci sono inoltre microcitosi e fragilità g lobulare. e' è urobilinuria. Buoni risultati si hanno d alla a mministrazione di siero uro.ano. L, atresia dei dotti biliari può essere causa di ittero. Si accompagna ad epatosplenomegal ia. In qualch e caso può essere utile l 'intervento chirurgico· ma non sempre. La sifilide congcnlita può dare ittero , ch e i u11isce ad a ltri egni di eredolues. Nei neonati si può avere anche un ittero tossico da infezione alimentare o sepsi del cordone ombelicale. R. LusEì'JA.

MISCELLANEA. Contributo allo studio bizione.

dell~1

morte da ini·

tì\L-\RTitxEz ... ÉLLÉS. J1l ed. Ibera, 1933, n. 791). Per morte da inibizione si intende la morte in1provvisa sopravvenuta in pochi minuti in individui in buona apparente salute, per un trauma lieve avuto in a lcuni punti speciali , ovvero p er una emozione, cause di per ~è-~~­ capaci di provocare la morte. In questa 1n1b1zione non si devono far rientrare gli chocs traumatici ritardati dovuti a cau se diverse, ad es . riassorbimento per autoli i ùi tessuti morti , raffredda1nenlo consecutivo a perdita di sangue , tossinfezioni ecc. L e autopsie più minuziose non rivelano nessuna a lterazione organica capace di spiegare la morte. Brouardel già riteneva che nelle morti da inibizione si trattava di una azione inibitoria sopra fenomeni vitali respiratori e cir colatori, il cui punto di partenza era una eccitazione p eriferica secondo la teoria del Bro'Vvn-Séquard . L 'azione inibitrice riconosce come punto di partenza a lcuni traumi d ella laringe, dell 'addome, d egli organi genitali interni nella doi:ina dei testicoli nell 'uomo, irritazioni delle vie ae;ee superiori e della mucosa gastrica. Ciascun giorno sempre più si conoscono casi di morte per emozione, da quel tale il quale nel vedere entrare un pallone (nel g iuoco del calc io) h a appena il tempo di dire « goal », al-


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~ EZ I ONB

l 'altro n1orto im111ediatam ente n el olo ' cdcr ' i mi11acciato co11 una p i lola . , .i ono ca i Il ei qt1ali all 'aulop ·ia i ri co11trano le ... io11i i11 ~ aspettate preesi tenti . I.a rnor te da inibizi one è difficile a produrre n egli animali , abben ch è i11o l1 i fi siologi abbia110 vi Lo l 'arresto della r e' pirazione o della circolazione prodursi p er l 'eccitazion e di un n ervo inibitore e dei ce11tri nervosi superiori . L ' i11ibizione può agevoln1ente spiegare la m orte improvvisa al l 'inulazio11e dei primi vapori all 'inizio di u11a ane tesia cloroformica . In una elevata percentuale, sia in anirnali ch e n ell 'uomo , le cause deter111inanti son o i traumi: laringei , teslico lari , uterini , adere111.e pleuricll e lacerate ecc . Il terreno deve a11che a ,·ere m olta i111portanta dato ch e u n tra uma della stessa inten sità detern1i11ato in l)iu indiYidL1i n egli s te si punti di elezione o risuJt.a i11offensiYo , ovvero è rapidan1 ente 1•1ortale. ' ' ero è ch e ur1a .certa importanza bisog11a dare alla « preparazione >> del Lerreno: così è ri saputo dell' azion e del trauma se si effettua durante la piena digestion e di un individuo; p er il coito in tali condi zio~i , in per ... one an ziane, f un fatto. risaputo . Esis tono le m orl1 rapide da cltoc ritardato, so pravve11ienti alc uni i1tint1ti od alcune ore do1Jo una iniziale cau sa benig na, ed in individt1i a pparenten1ente sani . Ad es. : dt1e autom obili li ono durante una di cussion e, minacciati da un cicii ta con t1na ri,1oltella . La di cu sionc fln i.. ce. l 'a uto si rimette in m ar cia perch è tutto sem bra passato quando al cuni minuti dopo uno dei due autisti .. i sente male e 111 uore. Altro es. : un a d onna ' 'ede cadere un aerop lano . è presa da ' 'iolenti ? olori ~he dw·nn o tre giorni in uno co11 defi cit cardiaco , dal quale a m alapena si riprende. La teoria della flocculazion e di Lumièr c sembra potersi ada ttare pe.r la spieg~z~one di questi casi: lo stato collo1dale cond1 z1on~ lu vita la flo cculazione det ern1ina la m alattia e la ~orte. La fl occulazione produrrebbe gli accidenti n oli all o choc traumatico e la inten sità degli. acc id enti dipertdc n on .d~lla qua~t~t? floccula nle 111a dalla g ros olan1ta e ra p1d1L a della sua irruzione n ell 'organism o . Il lra11ma scaten a questa miscela colloidale. Anch e 1'en1ozione è capace di produrre un quadro an alogo : 1'onda emozionale g iunge al cervello, la eccitazione cerebrale dà ll1ogo a disorganizzazione impatica che produce vaso: dilatazione inten sa; il richiamo ' 'ascolar e ~e1 m ezzi cellulari coll oidali , realizzato in maniera differente cau sa la flocculazione e questa ' . . gli accid enti gravi consecut1v1. . . . . Analogam ente per gli ?1io~s. r1~ardat1: 11 s~­ stema veaetativo regge 1 equ1l1br10 e lo squilibrio coll oidale; questo è il fattore n euroendocrino . Il ri cambio è tanto più intenso qua11t o magcriore è lo sqt1ilibrio n eurovegetativo: questo è il terreno. A tale teoria si oppongono due i)unti o cu I

PRATI CA

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ri : la esisten za di r egioni inibitogen e ben definite , la incostanza della sua prod11zione. :.\'forte improvvisa per n1eccanism o n euroe11docrino11morale: il ricambio umorale è in intin1a connessione col sistem a n eurovegetativo : le attuali cognizioni non perm etton o amm ettere l 'azione dì un sisten1a disgiuntamente dal1'altro. Una cau sa traum atica od em ozionale i11 ge11ere inoffensiva , altre volle ha una ripercu ssione fatale in terreno predisposto. La disfunzione avvenendo in individui apparentemente sani, dà luogo a freq11ent i e difficili questioni m edico lega]i: n ella maggior parte dei casi n ei quali l 'autopsia è n egativa , in mancanza di meglio, piccole le io11i n1acro o microscopiche ci p ermettono di tabilire una diag n osi post portem. Que ta frequ ente mancanza di lesioni, obbliga il peri to a cer care elem enti n ella anamnesi , prima per escludere e poi pen dedurn e, i11 uno con i na ti della clinica e del laboratorio. _ on è qui il caso di rifare la patologia del impatico, per ò è bene fissar e il dato ch e tulle Je regio11i .i11ibitogen e :so110 inner vate dal vag o e dal sin1r,ati co : laringe, epigastrio, erg.a ni genitali inaschili. Oud,e ndael ha descritto r ece11Lem ente la inn ervazion e dell'utero, rrtostrando J.a presenza di corpu coli del Pacini n ella region e del collo; d 'altra parte si sa ch e il plesso di FrankelJ1a u . . er giacente n el legan1ento rrrande giu11 ge fin o a lla parte m edia e superiore della vagina . Ciò basta a spiegarci alcune m orti avvenute per inibizione, da eccitazion e del collo uterino , alla stessa g ui a cl1e nella regione nas~le, ccci Lando il trigemino, si pos on o avere lipotimie e talora morte. Dopo i lavori del Da11i elo1)o u] o sull a. ii~ner-. vazione cardiaca non ci farem o m er.av1glLa se una emozione porta a morte un individuo ch e sebbene in ottima salute presenta disturbi deJla conducibilità cardiaca asintomatica : sono conosciuti casi di morte sul tavolo 011eratorio n el n1entre il chirurgo ha appena segnato sulla p elle la linea di intervento. È n oto il caso descritto dal Brouardel di un po rtiere p er burla acciuffato in luog o osc uro da alcuni studenti universitari e condannato a n1orte ... : gli studenti dopo avergli ber1da to g li occJ1i gli diedero un colpo con un asciu ga~a11 0 b~gn a to : a inalgrado la tenuità del colpo il porti ere cadde n1orto veramente. ei casi di morte da inibizion e 11a importanza la anamnesi e l 'accertam e11to di vagoto11ismo puro , di iperor.to?in112ati co ~onia , .di i110o rtosin1paticotonia , di ipos1mpat1coton1a . Ma vi sono morti improvvise da iniezioni di proteine: è il campo scoperto dal ~i~het con le famose esperienze con veleno att1~1 co . Noir di chiarò lo choc ch e con quel m ecca111sn10 por-tava a morte cc ch oc peptonico ». vyidal sc~p!'ì la crisi emoclasica o ch oc emoclas1co . I clinici poi segn alarono le morti impr~vvise da ~e­ zioni di siero , m orti ch e talora vider o i11an1fe-


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starsi ancl1e i11 chi siero non aveva inai ricevuto. Sono però casi rari: Lampson e Park nelle loro statistiche calcolano un caso i11 ortaLe ogni 70.000 difterici trattati con siero, 1)erò non dicono nulla sugli accidenti di minore in ten sità facili a verificarsi. Gli umori ed i tessuti obbediscono sempre alle leggi di equtlibrio imposte dallo stato coll9idale n el quale i in contrano : essi possono essere neutralizzati più o n1eno completan1ente n.el~ e l?ro. carich e elettriche. dar luogo a prec1p1taz1oni che , in fin dei conti, non sono ch e flocculazioni. · Sindro1ni rr1 olto sin1ili a quelle prodotte dalle pro teine si h anno con le iniezioni di metalli colloidali. I sifilografi avevano g ià osservato " <' I cor o di cure n1erc uri ali an che con piccole dosi del metallo si po~evan.o notare eruzioni urlicariCormi ed a questi fatti avevano dato il no111e ùi in tolleranza al medica1nento. Con l 'avvento degli arsenicali gli accidenti si inoltiplicarono ed aggravaron~, fino a~ p~nto di descriversi oltre trenta casi mortali. Ripudiata la denominazione di intossicazione, perchè inesatta se ne cercò la spiegazione nella simpaticoto1~ia. I minuti dosaggi fatti in alcuni casi di1nostrano che non può esser stata causa della morte la esigua quantità di metallo trovata nei visceri. Vero è che alcuni casi di morte, nel senso tossicologico della ~arola, si sono avuti per avvelenamento, . ma s1 trat~ tava di individui che avevano n cevuto .dos1 forti di metallo: si trattava m olte volte di accidenti locali come lesioni del cuore, dell'aorta, itterizie. nefriti, accidenti .mening.ei o cer~­ brali fenomeni infiammatori dovuti alla ditruzione di spirilli e~ alla me~sa i~ li~ertà di endotossine. Ovvero in alcuni casi _si tratt~ della cosidetta crisi nitritoide per iniézione di oluzione acida, neutra od insufficief1:te~~nt~ alcalina: se si tien conto ch e queste cr1s1. s1 evitano con preventiva iniezion~ di .ad~ena11na o di siero fisiologico e che ne.1 casi di mor~e furono trovate piccole emorragie, sembra logico pensare ch e si debba riferirsi a d un meccanisn10 umorale, come un accidente anafilattico. Abbiamo già accennato alle. zone ~ni~itoge: ne: citiamo alcuni esempi tra i molti es1stent1 nella letteratura m edico legale: Traun1i della laringe: una vecchia vendeva tabacco ad un giovane; questi attratto dalla mobilità delle cartila.gini ·cricotiroidee nel collo della donna, dà per scherz.o un picc?lo colpo in tale regione. La vecchia muore ista11taneamente. . Traumi del solco epigastrico: una infermiera salendo bruscamente in una abitazione, url a contro una porta ricevendo un lieve colpo ~ullo stomaco : morte istantanea ed alf'"autopia piccola emorragia fra pelle e muscoli addominali. Un operaio vigoroso stava .sollevan: tlo t111 peso allorchè un co.mpagno d1 cendogl1 « lascia pure a me , e vedrai ch e soll everò n1ol·

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to più peso » gli dà un leggero colpo sullo stomaco. L'altro cade ed immediatamentemuore. Traumi ed irritazioni degli organi genitali della donna: il semplice toccamento del col-lo uterino può dar luogo alla morte improvvisa; pericolosi sono anche i sondaggi uterini e le iniezioni vaginali. Una diciassettenne_, blenorragica e non deflorata, muore improvvisamente nel praticare una irrigazione vaginale (Lorain). Una donna di 32 anni fu trovata morta nella sua abitazione: in un recipiente a lei vicino fu trovata della soluzione saponosa ed una cannula vaginale di 12 cm. evidentemente a scopo abortivo. All'autopsia non si trovarono lesioni utili per spiegare la morte. Ad una ragazza di 16 anni, nel terzo mese di gravidanza , una donna applicò una irrigazione con cannula uterina; nel fare con la cannula stessa piccoli movimenti nel corpo dell'utero, la giovane muore: all'autopsia nessuna lesione capace di spiegare la morte, dunque anche questa fu morte da inibizione. Irritazione della mucosa delle vie aeree superiori: i corpi estranei introdotti nelle vie aeree superiori determinano a volte una morte improvvisa senza asfissia, morte che no11 può spiegarsi altro che con una inibizione a punto di partenza dall'irritazione della mucosa laringea. A questa causa si deve ugualmente la inibizione da sommersione. In tF rancia al tempo di Luigi Filippo vi era un pratico famoso per curare l'asma con toccamenti di ammoniaca n ella gola: la regina che soffriva di quest'affezione era disposta a farsi applicare quel trattamento: una dama di corte si offrì di fare da assaggio. La dama muore no~ ap~ena il pratico ebbe toccata la gola col rimedio. La morte repentina all'inizio della cloroformizzazione ovvero alla respirazione dei primi vapori dei gas mostarda non trova altra spiegazione ch e nella inibizione. Traumi del testicolo : è conosciuta la sensazioné dol orosa che provocano i colpi sul testicolo. Un uomo di 40-50 anni, lottando con la moglie riceve un colpo nello scroto : subito cade morto. Un giuocatore di pallone, durante gli incidenti del giuoco, riceve un ~olp~ nello scroto: morte subita. In ambedue i casi autopsia n egativa per qualsiasi lesione capace di spiegare l 'exitus. Nel possibile interven~o del~e gh~andol.e a secrezione in terna, dobbiamo m prima linea ricordare le soprarenali. La insufficienza funzionale di queste ghiandole c~st~tuisce ~na causa predominante nelle morti improvvise. La predisposizione ~ello c?ioc neur~umorale si accompagna ad ~potens1one. arteriosa. La iniezione di adre11al1na è classica come preventivo. • Un piccolo numero dei casi di morte improvvisa è attribuito alla tiroide.


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NUl\1'..

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SEZIONE PRATICA

Secondo Parissot e Richard anche la sospensio~e ~rus~ della funzion~ delle ghiandole ~arat1.ro1dee e capace di dar luogo a quegli acc1dent1 che causano la morte improv,risa. MoNTELEONE.

L'avvelenamento ba1·bitnrieo. Bulletin Médical, 26 agosto 1933). Nel. 1903 E. Fischer e von Mering prepararono 11 veronal, che è un ureide derivato <lel]a (B. J.

LocRE.

maloni]urea. Esso è il prototipo dei barbiLurici di cui è stata successivamente fabbri r.ala u~a ]unga . erie: Jumin.al, gardenal, médinal, dial , somn1fen, sedorm1d, allonal, sonera ·], ecc., tutt~ derivati, più o meno complessi, della malon1Jurea. I barbiturici verisimilm9nte agiscono in n10do elettivo ul centro del sonno. E si è supposto che la loro proprietà sonnifera sia analoga a quella e ercitata dall'urea nel corso dell ' uremia. ~fa è a notare che ne]J 'intossicazione barbiturica il ta o di urea nel sangue non è elevato, anzi è talvolta debole. D'altra parte si osserva che 1'urea non è direttamente un ipnotico, e che nell'uremia si possono formare suoi derivati con la te sa azione e forse con la tes a formola d~i barbiturici sintetici. I barbiturici hanno due specie di effetti : ipnotico ed euforico. Il primo è costante, men~re il econdo si ha solo in individui pred isposti. La tossicomania barbiturica si può tabilire sia come bisogrto, in quanto la soppression e della droga provoca uno stato di privazione insopportabile con reazioni penose di agitazione , angoscia e opr a tutto d'insonnia , sia come piacere in quanto l 'infermo ottiene una soddisfa1ione positiva, un~ voluttà, un paradiso artificiale in seguito a]l 'uso continuo e spesso progressivo d ella droga. Come per la morfina l'abitudine si stabilisce in eguito all 'u o terapeutico per calmare dolori , la tossiçon1ania barbiturica si acquista in Eeguito al loro uso per combattere l 'in onnia. In aenere vi sono soggetti gl 'indi, idui per i quali la mancanza o la deficienza di sonno uon è un fatto episodico dovuto a cause transitorie, n1a un sintoma di una co tituzione neurotica. In questi individui a sistema nervo·so tarato l'uso dell'ipnotico rischia di prolungarsi senza po a , fino all 'assuefazione, a lla tossicomania. L'intossic,azione cronica da ureidi provoca un insieme di sintomi, di solito poco accentuati quando le dosi non sono elevate. Si constata un certo grado di sonnolenza diurna, riduzione dell'attenzione, memoria poco fedele, ideazione lenta e pigra. L'attività, la r esistenza al lavoro sono ridotte. Si notan o di turbi del carattere , sopratu tto irritabilità: 1'infermo s'irrita facilmente, discute, recrimina , dive11ta 1

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insopportabile, anche se prima aveva un carattere do1ce e conciliante. Ma i sintomi élel barbiturismo si manifestano più tipicamente quando la çlose assorbita ~elle ventiquattro ore sorpassa quella terapeutica, e sopratutto quando s'aumenta bruscamente la dose, quando , ad esempio, il malato vuole combattere una contrarietà con un eccesso d '·ipnotico, come il bevitore annega la sua tristezza nel" 'vino. I sintomi più caratteristici sono la disartria ed i dJisturbi dell'equilibrio. La disartria è dovuta ad un atteggiamento particolare della commessura delle labbra , ad un disturbo della parola affatto differente dall 'articolazione pastosa dell'alcoolista, ma che ricorda la disartria tremolante e trepidante del paralitico progressivo. Un medico familiare con questa specie di disartria solo in ba se ad essa può fare la diagnosi di avvelenamento })arbiturico. Oltre alla disartria v 'è un certo grado di disfasia: il soggetto di tanto in tanto non trova le parole, confonde una parola con un 'altra, ecc. La scrittura è spesso disturbata corne la parola: talvolta l'infermo non · può neppure firmare . Anche i disturbi dell'equilibrio sono caratteristici. Il malato non può te11ersi in .piedi, non oscilla come l 'ubbriaco, ma ha sopratutto una debolezza nelle gambe: si piega e cammina sui piedi e sulle mani . Poichè è inconsapevole del proprio disquilibrio, può capitargli, specie di notte, di cadere ferendosi più o meno grave111ente. Mentalmente si nota uno stato di confusio11e: il malato è disorientato, non sa più dove si trova, dimel)tica l'ora , non ricorda quello che dice o gli si dice. La fisionomia è atona, le palpebre cadenti, come chi faccia sforzi per svegliarsi. Questo stato di ottundimento ha talvolva un'espressione di vaga beatitUJdine. Ma alla confusione possono aggiungersi fenomeni di agitazione, con allucinazioni e delirio onirico, durante il quale il soggetto a occhi aperti vede scene fantasti che spesso inquietanti e terrificanti. Nel suo s tato ·di disorientamento e di ansia può prendere una finestra per una porta. Talvolta si hanno stati di agitazione furiosa e disordinata, con urli, rotture di oggetti e violenze contro Je persone. I disturbi fisici e mentali possono raggiunrre re un grado tale che talvolta, specie quando s'ignora l'intossicazione barbiturica, si può pensare ali' encefalite letargica. " Altre complicazioni frequenti sono: le er11zioni cutanee, i dolori neiiralgici, i 1disturbi del

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ritmo cardiaco. Le complicazioni cutanee più frequenti so110 ] 'orticaria e gli eriten-ri polimorfi. I dolori neuraJgici si hanno per lo più aJJe radic i degli arti. Sono dolori a tipo reumatico Crl e impediscono al paziente di dormire e )o CO-


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cc IL POLICLIN 100 »

stringono a prer1dere nuove d osi di i pnotj co, c h e aggravano la situazion e. I di turbi d el ritmo cardiaco sono costituiti da c ri i di estrasis toli , palpitazioni ' riolente, cl1e sopravvengono per Jo più quando il maJato sotto J'influenza d ell 'ipnotico s·i dis pone ad addormentarsi. Egli è allora risvegliato dal suo cuore. Così malgrado i) d esiderio ed il bi ogno di d ormire e la pesantezza d egli occhi è il sonnifero ch e per un mec~anismo paradossale, condanna l 'infe rmo all 'insonnii:· E ~e : si prendor10 altre dosi di barbiturici il soggetto 'risente lJn g r an bisogr10 di dormire, ma non pU'ò, perc l1è le palpitazion i si fann? più. violen.te: . . La ingestione massiva d1 harb~tur1 c1 a s~o­ po · di s uicidio , molto frequente 1n Germania pro oca un coma ch e si protrae fin o alla morte. f\ia quando la quantità ingerita non è tale da provoca r e questi e~fetti. (e ciò avviene s~e~so perch è le. dosi let~li var1an? ~olto ~~n gli Individui) s1 h anno invece ag1taz1one piu o n1er10 ' 'iolenta stati ansiosi penosissimi , disordini g·r avi d~lla condotta eh e condu cono all 'in ler namento . La morte da suicidio si ha gen er almente in seguito a ll 'ingestione di 7-12 graJ].1mi di verona l . La cura più efficace di quest~ avvelenam·e1~ to · acuto con siste n el salasso segu1to da trasfusion e. Non si devono alimentare g li avvelena ti per bocca per il pericolo della bron co-po1m.or:ii t e. L 'a]imentazion e più a da tta è quel]a con in1 ~­ zioni g lucosate, clisteri alimentari o ~ te teri• • • sm1 gastr1c1. . _. " La frequenza crescente dei su1c1d1 a n1ezzo di barbiturici dipende da tre cau se: I ) L 'accr escimento generale del num ero d ei suicidi; 2) La sp eranza di morire n el sonno senza sofferen ze e sen za coscienza; 3) La frequenza relativa della lossicorn <.l nia barbiturica. Sono spesso ·gl'individui abitua li a] ve rona l o ai suoi composti simil ari ch e d o1nandan o alla droga un sollievo più com pleto , la pace definiti.va d el. nulla ._ .. La pro fil a si sociale dei barb1tur1c1 è all 'ordin e del giorno . Questi l1rodotti s?n~ stati di ~ec~n~e intrnd otti n ell 'uso e qutnd1 solo tardi s1 . e potut? constatar e il pericolo che da essi d eriva, ~er1colo ch e se è inferiore a quello della cocaina , degli oppiacei, dell'etere e d ell 'alcool: no11 è certo trascurabile. Purtroppo ora g li infermi dispon gono di queste sostanze a Joro volontà, e poicb è g li utenli sono per lo più n europatici, si p11ò ])resumer e quale a~uso ne fa cciano. Occorre anch e· pe:· queste drogh e una leaislazione ch e n e disciplini il comn1er cio.• •I 1::) ' barbjturici n on d ovreb bero es ere on1m1n1 ~tra ti ~ enza p rescrizione medica . 1

DR .

Nu~r.

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D I V A G A Z I O N I. La sterilizzazione e la cast1·azione dei de-

generati.

' . . . Con il pro..,si1110 ann o entrer a in ·v 1g~r~ 1n Germania la legge ch e ammette la stcr1l1zzazione degli individui nlalati o anorn1ali capaci di trasn1ettere alla prole i loro caratteri degen er ativi . La leo·ge tedesca non è la prin1a in n1ateria . Altra ~aloga g ià vige in Danin1arca dal 1929 . La le,gge danese è molto semplice, ma perc hè l'intervento sia autorizzato è necessario il consen so dell 'interessato o, in caso d 'incapacità d el suo tutor e. L ' operazione è amme sa sold in seguito a Decreto d el Ministro d ella Gi ustizia sentito il Consig lio m edico-legale ed il Consiglio di Sanità. La procedura è indi spensabil e anch·e se la iniziativa· parte d all 'interessato. Le disposizioni d ella legge tede ca sono. su per giù le n1edesime. H~nn o un~ ma~g1ore accentuazione in quanto 1n alcuni cas1 prescindono dalla volontà del soggetto. Ambo le leggi ~' inspirano al concetto che la castrazione o la sterilizzazione non deve mai a' er e un carattere punitivo, m a . n1ette l 'individuo in g r a d o di non commettere più delitti e quindi di n on danneggiare sè stessi , eYitandogli le sanzioni penali. L 'interve nto appare ed è innanzi tutto ~tile p er l 'individuo, ma risulta anch e vantaggioso per la società e p er la r azza . È previsto il caso ch e l 'inter,rento l)OS a esser e praticato su anormali psichici, in quanto esso « possa esser e utile per la persona, e specialmente utile p er la società, 111ettendo l 'anormale n ell'impossibilità di procreare ». Ma la legge prende le mosse dai delitti se.ssuali, ed è su questo campo cl1e ha avuto più Larga applicazione. . Fino a l 1932 in Danimarca hanno chiesta e subìta la castrazione 30 indi,ridui conda nnati per d elitti sessuali (esibizionismo, oltraggio al pudore,· violenza c~rnale, ratto: ecc.) e 7 ch e n on er an o stati mai condanr1at1 . Quelli ch e on o s tati m essi in libertà d?p.o la c1-5trazione n on h ar1no più commesso del1tt~ . È ovvio clte n el caso particolare della criminologia sessuale la cast~azione, ha un~ effic ienza imn1ediata, terapeutica. L aspo:ta~ione d ei testicoli induce profonde modificaz1on1 somatich e e psichiche , abolisce gli in1pulsi. erotici, anD:ulla la po t~n.za ses~~ale, ~ con CI Ò .ra scomparire n ell 1 ind1v1~uo . 1 in ~ent1vo al delitto e g li toglie i m ezzi d1 d elinquer e. Ed è per questo che nei casi in g:~sti~ne è indicata la castrazione e non la ster1l1zzaztone. Questa eliminerebbe la procreazione, ma n on abolirebbe l 'impulso a delinque~e. . . La castrazione , asportazione d e1 test1col1 nell 'uon10 e d elle ovaie n ella donna, produce nel l)Timo modificaz ioni della morfologia e del 1

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SEZ IO~E

caraltere (eunuc11i mo) e nelle seconde la i11enopa u ... a })r ecoce. La terilizzazione invece si ottiene n1edia11te la re"'ezio11e e la legatura del canale d efere11te nell 'u on10 e d ell e trombe nella donna. Que~t e operazio11i, poco pericolose nell'u on10 e un 1)0' di più 11ella d onna , per ch è occorre l 'apertura del perito11eo, la eia i11tatte le g landule sessuali e 11011 altera affatto la funzione delle glandule i11ter stizia li . Praticamente si p·uò d ire che la f unzio11e sessuale r esta imn1utata , e ch e le sen sazioni specifiche permangono, con1e permane la capacità al coito. E: impedita solo la eliminaz ione degli spern1atozoi e degl~ O\'Uli. Lo psicl1i. 11l o d egli iildiYidui terilizzati rin1an e pratica111e11te in,·ariato. La .. leri lizzazio11e non abolisce l 'estro er otico, non a ltera la fi ionomia somatica e 1)sic hica d eali operati, n on toglie loro i godinLenti sessuali. E .. sa pertanto più ch e una n1isura ter apeutica co ... titui ce una misura profilattica tanto ' . più pratica e ' 'antaggiosa in quanto n on induce alcuna n1inorazione _negli operati . Mentre la castrazione trova la sua indicazion e p ecifi ca Lerapeutica ed eugenicamente profilatti ca n ei criminali sessuali, la s terilizzazion e va JJr aticata n ei casi n ei quali si d eYe esclusivam e11te evitare Ja procr eazion e. Essa annulla n egli a n o rmali e nei n1alati con tend en za a tra mettere a lla prole, l e loro tare, la ca pacità di d ar ,·ita acl individui infelici ed antisociali. La sterilizzazione h a fin alità esclusiYan1en te eugenich e. Fino ad ora e a veniva sfruttata unican1P1tte a capo voluttuario d~gli individui che senza ri11unziar e ai piaceri erotici vole,·a110 e . . er e sic uri di n on procr ear e. Le leggi d ar1 eRe e tedesca danno a lla !J rati c~ uno sco1)0 etico . Ed è per questo ~h e le legg1 s tesse or10 co11 iù erate come un primo pa so , sia pure n10Jto circospetto, verso 1'in1 erve lllO attivo d ello la to in fatto di eu geni ca. Le n azioni on o veramente forti quando son o co. tiluite da elementi sani di mente e di corpo. La l or o potenza è in ragione in,·er sa a l numero d egli elementi comunque d eboli e tar a ti. Purtroppo l 'eu aenica stenta a diventar e norma di tata, ma non è dubbio ch e e sa si 1 affermerà com e si è affermata 1 ig ien e. L'umanità non potrà sempre con sentire cl1e i d eb oli d i m ente , gli squilibrati costituzionali, i criminali d egenerati procreino a loro vol ontà, inquin ino progressivamente la razza. Tali soggetti , anch e se educati, sor10 dei pessim i riproduttori. Il car cer e ed il manicomi o se possono e sere n1ezz i di puni zione e di temporanea eliminazione da ll a ocietà di dubbìa efficacia, non difendon o d a] n1aaaior d anno ch e questi 'tndi,ridui po ono arrecare , la procr eazione. L1educazion e, l 'istruzion e. ]a così d etta i ()'ien e m enta]e, con tutto quel ch e costan o. se

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PRATICA

correggera11no , n on e1111Jr e e ·e1111>re solo in })arte, a lc uni difetti , n on elin1ineranno la caJ>a cità di trasn1ettere ai fi gli i caratteri dege11el'ali' i. i tratta di pallia lÌ\'i di natura indi Yidua le, ch e non hanno nulla a cl1e [are con 1·eugenica. D 'altra parte non è a sper ar e ch e possano at tender si effetti pratici dai m ezzi cosi d etti p e rs uasivi (educazione , propaganda, ecc.), perch è tali n1ezzi dovr ebbero far presa proprìo Sl~ qt1ei oggetti ch e n1en o son o d ispos ti a sentirli. L 'eugenica deve divenire una pratica di Stato. ~ questo ch e per la sua n eces ità di potenza, per la felicità d ei popoli, c he costituisce il suo fine upremo, d eve promuovere la prolificazione dei sani di corpo e di spirito e impedire quella dei d egenerati, d ei deboli , dei tarati. Purtroppo ora le co. e procedono perfettamente all 'inYer so. . :rell 'uomo, a differ en za di quanto avviene n egli anirr1ali , la selezione procede a rovescio. Gli esseri che dovr ebber o e sere sacrificati alle prevalenti esigenze della soc ietà e delta r azza ven gono coltivati, as istiti con c ure sp ecia li , e ducati e messi in circolazio11e. La collettività i carica di elementi d eboli, nonch è di cattiYi riproduttori . Certo il problema non i p resenta di facile so1uzione. E so h a numero i addentell ati che si riferi ... cono alla n1orale tradizionale, alle idee r elig io e, alla 'ita politica ed economica dei popoli. · La lotta ad oltranza contro le ])ratich e anticoncezionali (aborto, coitus in1 errupt us , preserva li vi, ecc.), o n1eglio l 1incor agaiamento alla prolifi cità, si presenta social111 ente utile in quanto dette pratich e sono in gen ere seguite dagli i11diYidui sani , col ti e civilmente pro,g·rcditi , os ia proprio da quelli cl1e dovrebbero dar e n1agg iore incr emento a lla natalità . Per a li elem enti di scarto occorrer ebbe una 11ropag-anda inversa. Ma poichè è p iù ch e dubbio ch e que ta possa riuscire fruttuosa, bisogna por n1ano a n1ezzi di più sicuro effetto. Le esperien ze danese e tedesca sar anno certo argo. n1ollo utili. ~ u sci ta l ' Importan te moaogr alls :

Prof. CIOVANN I REVOLTELLA Direttore deUa R. Scuola di Ostetricia e Maternità di Trieste

Gli ormoni sessuali femminili (FISIOLOG IA E CI,JNIC A DE I PRESUNTI ORMONI PREIPOFlSARl E DEGLI ORMONI OVARICI NEI RAPPORTI COLL' APPARATO GENITALE) Con presentazione del prof. PAOLO GAIFAMI Rip ortia1no l' l·ndice Sommario : Onnoni ovarici , pagg. 1 a 22. Ormoni preipofisa ri e fun· zione sessuale. pagg. 23 a 44. - Clinica della follicolina e del.. lormone ipofisario, lobo anteriore, pagg. 45 a 62. - Bibliogra.. fia. pagg. 65 a 7r.

Volume in-8° di pag. Vlll•72, nitidamente stampato su carta patinata , con 22 figure nel testo e due tavole a colori fuori testo. Prazzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonaci, sole L. 1 5 , 5 O in porto franco.

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Inviare Vaglia all'editorP l UIGI POZZ(, Ufficio Postale Sue.. cursale diciotto. ROMA .


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u lL POLICLINICO

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Prof. Gu1no VEBNONJ con la collaborazio11e dei proff. ALESSANDRI, BAGGIO, R. BASIIANELLI, BILANCIONI, CAPPELLI, CAVINA , CITELLI, DONATI, 'FASIANI, 'FERRONI, GAIFAMI, IGRISOLI, Ov10, PALMIERI, PESTALOZZA, Pucc1 NELLI, PuTTr, fiADAELI, RoMITI, ERRA, VALDONI. Tumori maligrti. Forme cliniche

e indicazioni curative. Attinoterapia. Patogenesi. Classifioazione. Diagriosi microscopica. Opera promossa dalla « Lega Italiana per la lotta contro il can cro ». ocietà Editrice Libraria, Milano, 1933-XI. L. 70.

La sola lettura del frontespizio di questo volume edito in bella veste tipografica e illustrato da 176 figure in nero e a colori nel testo e 13 tavole fuori testo, indica l 'importanza dell'opera. I singoli capitoli sono l 'espressione dell 'esperienza personale dei rispettivi autori . Nel volume prevale l 'indirizzo clinico e i di versi tumori sono studiati nel~e prime 346 pagi11e, in relazione ai vari organi e sistemi con una esatta descrizione diagnostica e relative i11clìcazioni curative che sono poi essenzialrnente chirurgiche e attinoterapiche. ~ da notare che in questo volume la parte clinica è stata trattata quasi esclusivan1ente da chirurgi e infatti se si eccettuano i proff. Cappelli e Radaeli, che hanno descritto il primo i tumori del testicolo, dello scroto e del pene, il secondo i tumori della pelle e il prof. Vernoni che ha descritto i tumori del polmone, tutti gli altri capitoli clinici appartengono a chirurgi. Le idee attuali sui tumori maligni sono decisamente orientate ancora verso il trattar11ento chirurgico e attinoterapico . È inutile e dannoso voler precorrere i tempi: forse nel futuro le coi>e potranno mutare: adesso l 'obbligo di ogni medico è di ricordarsi in tempo cl1e i t. m. quando si possono ancora curare , de})bono essere affidati all 'opera del chirurgo o del radioterapista. Questo volume vuole essere anche un 'opera di ·propaganda : propaganda culturale e propaganda pratica, tra i medici. A tale scopo la Lega Italiana per la lotta contro il ca11cro, lo ha promosso affidando l ' incarico di compilarlo al prof. Vernoni. In tutti i capitoli le idee-guid a della lotta contro il cancro sono ribadite e illustrate : diagnosi precoce, cura sollecita e ben fatta, esatta interpretazione dei sintomi. La lettura del volume è oltremodo ir1teressante e particolarmente -per alcuni gruppi di tumori la ricchezza delle illustrazioni , l 'am11iezza della descrizione clinica sono tali da dare un'idea completa dell'argomento. Il Palmieri tratta con un 'esperienza amn1irabile illuminata da un a c uto senso critico il sempre discu sso problen1a della attinoteraP.ia,

»

lA

NO

XL, Nmt. 38]

tanto con i raggi Rontgen ql1anlo col Radiun1, mettendo a punto varie ques tioni sui metodi di applicazione. Questi interessa110 vivan1e11te anche il medico J)ratico che vuol presso a poco sapere come gli tratteranno l'ammalato che affida allo specialista. II Vernoni poi ha giustamente completato il volume con una brillante esposizione della patogenesi del cancro e con una classificazione dei tumori, in cui appaiono sue idee. personali che illuminano molti lati oscuri del problema . Questa parte che sembrerebbe superflua per un volume fatto essenzialmente a scopo clinico è invece la lodevolissima estrinsecazione di uno degli scopi che si è prefissa la Lega Italiana: aumentare la coltura del medico pratico. Il quale medico pratico potrà poi in fine farsi anche un 'idea molto chiara della costituzione istologica dei vari . tumori osservando, con la guida delle annesse spiegazioni la nun1erosa serie di nitidissime riproduzioni di pre1)arati i stologici, fatica particolare e nobilissima del prof. Vernoni. Si tratta qui,ndi di un'opera complessa ma perfettamente equilibrata nei vari ele1ne11ti che la con1pongono di cui il merito, oltre ch e a tutti .gli illustri coll abGratori, va in modo speGALLENGA. ciale al prof. Vernoni. 1

.~CCADE~IE,

SOCIETA' MEDICHE, CONGRESSI

Reale Accademia di Medicina di Torino. Seclula del 14 luglio 1933. Presidente: Prof. F. VANZEl"'I'I . G. l\tI0~11cL1ANo LEvI. - Ematologia e istopatologi a della mononucleosi infettiva del coniglio, con particolare riguardo alla origine dei monociti.

Dott. F.

PENATI e

Sul contenuto di sali biliari nella bile. Prof. A. _;\LLODJ e rloll. QUAGLIA. - Gli 00. descrivono il n1etodo da essi usato, risultante dal" 1'unione del metodo di Plattner, applicato ultiipamente da Glaessner per l 'isola1nenlo dei sali e della nota reazione di Pregl per il gruppo colico, usato anche da Giorda110 e da Levi, per valutare la quantità dei sali biliari precipilati. I valori ottenuti con tale melodica oscillano nella bile A tra gr. ' 3-4, nella bile B ti:a gr. 9-13, nei soggetti immuni da lesioni a carico del fegato e delle vie biliari. Nelle colelitiasi trovarono valori notevolmente bassi, co111e pure nelle epatiti; nelle colecistiti infiammatorie i sali biliari non si discostano di n1olto daJla norma pur essendo leggermente inferiori a qu esta. Nelle angiocolecistiti trovarono valori elevati e spesso anche superiori a quelli normali. La cost~nte e forte diminuzione dei sali biliari dei soggetti affetti da epatite valorizzerebbe il concetto che nella genesi della colelitiasi si debba clare 'notevole i1nportanza alle lesioni della cellula epatica nel mantenere l 'equilibrio sali biliari/colesterina. 1


[ANNo XL, Nu~1. 38]

Su un nuovo metodo per il dosaggio dell' acidità del succo gastrico. Prof. A. ALLODI e dott. QUAGLIA . Gli 00. riferiscono i risultati delle indagini comparative e~eguile col 1ne todo di Lan1brechts e Buyt ers (bleu di paraxylenol) e quello di Michaelis (reattivo di Tofer-Linossier). II primo m e todo può in determinate condizioni (su cco povero di sostanze pro teiche e privo di m aterie coloranti parassite) sostituire il reattivo di Topfer potendosi ancl1e con il paraxylenol ottenere il valore d ell'acido cloridrico lib ero, fatto ques to che era sfuggilo agli autori b elgi, però in generale è clu preferire il metodo di l\1ich ae1is potendosi avere con questo il valore de1l 'HC1 combir1a to oltre rhe quello dell 'HCl liber o e l 'acidità totale. In quan lo al }) H , oltre alle riserYe s11l valore del pH tesso, g li 00. o servano ch e il metodo ùà Yalori n1olto grossolani e perciò praticamente poco utili. Prof A. .i\.LI ODt e dolt. QUAGLIA. - Su l conte-: 1

1iuto d i zo lf u nella bile.

Ancora sul sistema nervoso vegetativo dei col itici. Prof. A. ALLODI e clolt. QuAGLJA. - Con la prova dell 'atro1Jina, secondo la t ecnica di Maspes e Can7.iani, hanno voluto controllare il reperto di vago toni 1 n ei soggetti affe tti da colite. Di 37 casi sottoposti aò esam e 20 risultarono vagotonici , 7 anfotonici 4 11ormali e 3 ipoanfotonici . Ricerche comparative sulla tolleranza per il galattosio nel diabete normo-gl icem ico e nel diabete pancreat ico. Dott. S. BATTI T1~1 e L. H ERLITZKA. - Gli 00. concludono nell'affermare che la prova d ella galatto en1ia pro,·ocata dimostra in modo chiaro la diYer it1 patogenetica e nosologica delle due for m e cli diaJ)e te normoglicemico e pancr eatico ed afferma110 che il comportamento ab11orme dell a rurva galatto emi ca nel diabete r enale è in r apporto non ad u11a deficienza funzion ale del fegato, m a ad una alterazione delle correlazioni n ervoso-vegr.t ative ed ormonali, presente in questa form a n1orbosa. Sulla patogenesi della pachimeningite emorragica interna · Do l t F . VoLAl\"TE. - L 'O. precisa sulI a scort a di alcune osser vazioni , la sede d ell 'e1norr agia o delle lesion i proliferative connettivo-Yascolari i1ello spessore dello s tra to di J ores e definisce la n atura della membrana ch e linuta il proce so ver so lù spazio s u])duralc, come costituita dallo s trato f)iù profondo rlella pachiroeninge Yariament~ mo: dificata. Pon e alcune riserve sulla opportunità d1 ·u sare il ter1nine 1)achime11ingite a seconcia ch e le ricer ch e intrapr ese n egli stadi recenti de] proce so dirnostre ra11n o o m eno la n atura flogistica dell a inala tti a. Dott. L. GEDDA e P. MAGNANO. - Contri bulo spe1

rim ental e inlorno lar e.

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SEZlONE PRATICA

ài

prob l emi dell 'arialisi capil Il Corrispondente : VrLLATA.

4

R. Accademia dei Fisioc1·it ici di Siena. Seduta del 30 giugno 1933. Presidente: Prof . B. LuNGHEITI. Prof. R. T~DERINI. - Commemorazione d ell 'accademico defunto prof. G. Tramontano-Gu erritore.

Prof. G.

(f) . -

L e espa1tsio1i i nervose della derma sottungueale del Cynocephalus amadrias. Prof. G. TRAl\10NTA..J'l(O (f ). - Il problema dei pre-det erminati alla long evità. Conl ribu to statistico. Prof . G. TRAl\10NTANo (f ). - Contributo alla conoscen za d ella disposizione dei capelli sulla fronte. TR.\MONTANO

Prof. I. BELLucc1 in collaborazione con I. DASu l la stabilità delle soluzioni acquose di tioso lfato· sodico. l\tIANI.

-

Prof . I . BE1.r.uccr in collaborazione con R . V1GN I. Su l dosaggi o dello j odio n ella tiro,ide secon.do la Farmacopea t edesca.

Un caS·l di meningite purulenta da b. di Pfe iffer . G. SALVIOI.J. - - L 'illustrazione di un caso di meningite purulenta da b . di Pfeiffer in un lattante, h a permesso qualch e rilievo, oltre che clinico, an atomico e b atteriologico. Il b. di ~feiffer h a una virulenza mollo variabile ; 1'interessame11to delle meningi, durante un 'infezion e generalizzat a, può svolgersi senza spiccati segni neurologici, m entre il reperto anatomico è imponente. Il lavoro uscirà per es teso sugli (( Studi della Facoltà l\1edica Senese ». G. SALv10L1. - Prime prove di vaccinazione del lai lante co n l 'anatub er colina del Pelragnani .

Prof G.

Presentazi one di un caso cliscu tibile di malaria congenita. Prof. G. SALv10L1 e Dott. C. l\1AGI . - Co n sider azioni sui risultali delle varie specie di allallarn ertlo p raticate nell'A iuto Materno di Siena. SALVIOLI. -

Co nsiderazioni sulle cure fisiche delle nefrit i. Dol l. G. BErrINARD r. - Ven gono prese in conidcrazione fra le cure fisich e d elle nefriti la dialern1i a e la roentgenter apia. La prima trova utile impiego soprattutto nelle forme acute di nefriti . La seconda, seguita clall '0. in 8 casi di nefrite trattati con irradiazioni d el tra tto di colonna verte brale compreso fra X-XI vertebra toracica e II 10111bar e e delle zone paravertebrali corrispondenti , ha dato: 1) nelle form e acute di glomerulor1efri le a focolaio e in quelle diffuse, tra ttate precocen1ente, riduzione notevole dell 'em aturia, au1nen lo non costante della diuresi, diminuzione del! 'albumina, miglior amento delle co11dizioni ge11e rali ; 2) nelle forme di glomerulo-n efrite diffusa ad andamento acuto o sub-acuto e trattate tardivamente i risultati furono meno buoni e talora del tutto assenti. Il metabolismo basale nei bambini, du rante la somministrazione di oli i animali ricchi di fattor i vitEminici Dotl. S. QUADRI. - L '0. praticando periodica111ente delle determinazioni del M. B. in un buon numero di bambini ai quali veniva ogni giorno so1nn1inistrata u na determinata dose di vitamine A e D ' sotto forma di olio di fegato di m. er luzzo . . e di olio di tonno, ha potuto dimostrare in circa il 50 % d ei casi trattati, sia con l'uno ch e con 1'altro olio, una discr eta elevazion e dei valori del l\'L B. accompagnata, n ei soggetti tratt ati con olio cli tonno, da un progressivo aume~to del peso corporeo ch e si è r eso evidente alla f1ne d~l trattamento, durato in n1edia d alle 5 al1 e 8 settimane. 1


1510

H

IL

POLICLINICO »

Rapporto albumine: globul ine, reazione di Weltmann , reazione di Takata Ara nella diagnostica funzionale del · fegato. ~l. PEIJ.EGRINr. L 'O. h a fatto uno s tudio p arallelo d elle tre prove in una serie di epatopazier1li venendo alle conclusioni: ch e esse dan110 risultati p erfettamente co11cordanti, che però i risultati tanto d ella reazione di v\,-eltmann come d ella r eazione di Takata n on sono str e ttamente legati allo spostan1ento d el rapporto albumine globuline, che alla reazio11e di vVeltn1ann per l a sua scar sa specifici là e per le molteplici cause ch e possono influenzarne l 'esito allo stato attuale non si può attribuire che una sca r sa in1portanza nella diagnos tica funzionale del fega to, ch e un inaggior valora gli sembra sp e tti alla r eazione di Takata Ara e ch e forse n on del tutto prive di significa lo sono le flocculazio11i che in questa reazione si verificano in una o ùue provette.

Possibilità nuove nella chirurg ia renale. Le anastomosi del rene con l'epiploon, con la milza e con i soli vasi spleno-epiploici. Prof. R. REnr. - L 'O. ha istituito <lelle esperienze onde studiare i1 comporla1nento del rene, rivestilo di omento e privato della vena, dell 'arteria o di ambedue gli emulgenti. Analogamente ha sperimentato con 1'0111e1rtizzazione i11trarenale. L 'O. ha s tabilito ch e l 'omentizzazione perirenale ed intrarenaJe non 1nigliorano il circolo collatera}ft d el r ene più ~i quello che si ottiene con lo scapsulamen to o anche solo con le naturali vie collaterali. L 'O. h a ideato un metodo con sistente nella preparazione di mazzetti vasali isolati dai gruppi splenoepiploici , ed immessi in un tunnel polopolare, corlico-midollare r enale, ottenendo buone neoang ios tomosi r e11ali. Inollre l 'O. riprendendo le esperie11ze di Le tlieri, ha s tabilito che la <e connessione » splenorenale elevo ritenersi un buon mezzo di scarico per il rene, ina non può - da sola - manten ere integra la funzione dell'orga110 e la vita dell 'ani1nale.

Il guttadiaphot in ostetricia. Dott. A. Aunu~o. - L 'O. sperimenta il metodo clel Guttadiaphot in oste lricia, come quello che secondo le recenti ricerche 1neglio si adatterebbe a svelare se lo stato gra,·idico clebba ritener si per stato cli sanità tendente al patologico o puramente per stato fisiologico. Dalla letteratura attinge 1'e senza di questo inetodo e quanto fi11ora è s tato cle llo intorno ad esso. L 'O. riporta le ricer che fatte su 60 donne nei tre periodi di gravidanza, parlo e puerperio, e riferisce che i risultati ottenutj son o per la maggior parte negativi e soltanto Il.!i casi in cui esislcva o si era sviluppato un chiaro processo patologico i cromogra1nmi si sono manifestati positivi. Ad avvalorare questi risultali, discordanti con quelli ottenuti dalla 1naggior parte clegli AA. che lo han110 preceduto, ha es teso le sue ricer che al sangue di don11e sane e sict1ramenl e non gravide , e non in periodo mestrua le. Que ti risu 1tati sono stati ide11tici ai preceden ti. Co nclude negando qual siasi valore al 1netodo del G uttadiaphot sia perchè manca di specificità, sia perchè si 111anifes ta solo quanclo i segni clinici cli un fatto patologico sono evidenti . Affer1ua cl1e i possono inol lre ottenere crom ogr an1mi po itiYi per le pii1 Yariate cau se in-

[ANNO

XL,

Nu~1.

38]

<lipencle11li d al proces. o graYiclico e ch e quindi non è possibile in n1odo assoluto accettare tale i11e todo qu:ile segno specifico di gravidanza come taluno YorrebbP. R~TTOLI.

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Su i trapianli di segnienti di corno ute rino e conseculi vo processo gravidico.

Prof. G. PETRAGNANI e Dott. E . CosTANTI. - Sul /Jarticolai'e valore diagnostico della f ecola cli patale. Il Segretario: Prof. G. ~1ALZETTI. •

Società Sassai·ese di Scienze Mediche e Naturali. :Seduta del 27 giug110 1933. Presiclenza: Prof. G. SABATINI, presidenle.

Considerazioni clinico-statistiche sulla otomicosi e ricerche di terapia. Prof. E. S.\L.ARJS. Dalla casistica delJ 'O. e rlalle ricer che eseguite sui resoconti d i Cliniche ed An1bulatori speciali , appaiono noleYoli variazioni 11elta frequen za della oton1icosi, senza ch e per questo si possa p en sare a ragioni speciali. L 'O. dimostra sperimentalmente che, fra le nu1nerose sostanze, propos te per la cura d ella oton1icosi , la maggiore efficacia terapeutica spetta alla sol uzione alcoolica d i acido salicilico- 2 %, ed al! 'acido fenico 3 %; capaci di inibire lo sviluppo dell 'Aspe rgillus mjges in un minuto.

.

Dott.

Iniportanza d el fegato n ello sliok anafilattico d ei globuli rossi nel cane. P.

Prof. G.

PITZORNO.

-

Noterelle cliniche di sifil o-

FALCHI. -

grafia.

Prof. E.

Puccu~ELLI .

Prof. L.

ScnEi\IJN.

Azione su l deflusso della vena f emorale. logia ». ~pubblicato

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dell~efedrirta

Sulla parola « far1nacoIl Segretario: Prof. A. ~{AJ."IAI. -

l'Importante volume : · PAOLO CAIFAMI

Direttore della R. Clinica Ostet ric~Gi necologica di Bari

Conversazioni e Lezioni O stetr ic o-Ginecologiche ad uao dei medici pratici Volume in,8° di pagg. XII,544, nel quale sono riunite buona parte delle Conversazioni tenute ai medici pra; ùc1 ne « La Clinica Ostetrica » durante gli ultimi 10 anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste.

Prezzo del volume L. 5 O, ma agli abbonati a « La Clinica Ostetrica » sarà accordato, quale premio semigratuito con eccezionalissima rid uzione, ossia per sole L . 25. ·AVVERTENZA . - Di tale premio semigratuite;» potr anno

beneficiare anche gli abbonati al « Policlinico » che invierann~ subit·D Vaglia Postale di L. 2 5 ali' Am ministrazione della RJvista « La Clinica Ostetrica », e per essa all'editore Luigi Pozzi, Vitt Sistina 14, Roma, tenendo ben presente che tale agevolezza resterà in vigore solo fino al 30 settembre p. v. N . B. . Se ne può r ichiedere anche l'invio in pacco gravato -ii assegno m a, in questo caso, verranno aumentate L. 2 1 2 5 per le occorrenti tasse postali.

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lnv1are Vaglia all'editore LUIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale dicJotto. ROMA.


[ANNO XL, Nu

1.

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SEZIONE PRATI CA

APPUNTI PER ·IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Dolori puntorii al pohnone e dolori capolari. ~ abbas tan za frequente il caso di pazie11ti cl1e si lan1e11 tano di d olori di vario gener e u1l 'a111b ito polmonare, sp ecialme11te av ertiti con1e i1unture o costrizion e e ten1ono di e ser e affetti da tubercolosi. Le r adiografi e son o niolto pesso n egative e così pure l 'esa me cli. ntCO. arie son o le cause ch e posson o proYocar e tali se n azioni dolorose: dolori scapolari nei malati di feaato, dolori toracici n ella farina ite com e f hanno a ltr i casi di d olori rife~iti 'lontani dall 'organo affetto (dolori auricolari dell 'a ... ce .. o t on sillare, a] g inocchio ed al polpaccio nella coxite, all 'a11 ~a n el. piede J?i~t­ to. all 'addo1ne nella polmonite d ei bamb1n1). Nol1l (Jl eclizinische vl' el t, 29 aprile 1933) ricl1ian1a I 'attenzione sopra un 'al tra cau sa ch e 11a ri ·contr alo in ragazze o gio·v ani do11ne , c ioè t111e i11alattie d egli organi sessuali. 111 quasi tutte Je pazienti, egli ha trovato endo111etriti o annessiti o r etr ofl ession e, per lo più decorrenti senza sintomi l ocali. È d a tenersi pre ente ch e vi ono delle do.nne .ch e o ffrano di dolori alla palla durante il coito , ch e ' 'an • no a critti ad un ar co riflesso. come pure i do lori scapolari nelle donne ch e allattano. fil.

'r

Diagno i di aderenze pleuricl1e con il nietodo rontgenchimograftco. Il quadro chimografico del torace ((~ . v. ù. Weth , Deut. A1ediz. Woch . , 2 giugno 1933) permette di diagnosticare l 'esi s te11za di co l enne pleurich e. Sono infatti diminuile ]o esc ursioni del diaframma verso il margi11 e tlel torace; il disegn o polmonare segue i 1novirn cnti del diafrarr1ma in g r ad o minore ch e d alla ])arte sana; l 'ampiezza di questi n1ovin1 e nti d ell a trama polmonare diminuisce verso il inargin c del torace. Se le cotenn e ha nno sede interlobare , i rnovimenti d el diaframma 111ostra n o una propagazion e abnorrr1e, specialmen le verso l 'al to; in questi casi si osserva la di111 in uzione delle escursio11i d ia framrr1aticl1e e quell a della trarr1a polmonare verso il marg ine, so lo se esistono cotenne anche sull a p leura i)ari etale. L 'esaine chimografico J}er111 el.te po i di con s tatare sostamenti ar1che lievi del 1nediastino. Con seguenza del le coten11e e <leJ ragg rinzimento del polmone possono essere trazioni eser citate s u lirriitale zone del c11orc : l 'esarr1e e lettrocardiogr a fico di1nos tra cl1 e ques te l)OSson o determ inare svariati dis turbi del ritn10 cardiaco, ch e potrebbero esse re di in1portanza decisiva per l 'opportuni là di lln i11terven to terapeutico. R . J>or.r.rrz En.

La differenziazione di una cisti branchiale da nn nsce so t11bercolare. econdo H . Bailey (Brit. J. Tub ero., gen naio 1933), i segni fisici di una cisti branchiale e di uu ascesso tubercolare son o praticame11te identici . Macroscopicamente il materiale aspirato da essi non è differenzia·b ile. I bacilli di tbc. vengono trovati n el mate ri~le aspirato da~1'ascesso tubercolare in meno di 10 su 100 casi . I /autor e trovò bacilli di tbc . n el materi?-le aspir ato da una "cisti branchiale prima d ell 'operazione e nel contenuto d el sac co dopo l 'opera zione. Per la differen ziazione i su ggeriscono alcuni criterii: 1) Le cisti sono rare, mentre g li ascessi . ·a no comuni; 2) Le cisti si presentano fra il diciottesimo e il venticin.quesimo anno d'età; mai prim.n della pu.bertà; 3) Se il paziente tende lo sternocleidon1a.. Loideo, si riscontrerà ch e esso si assottiglia oprn la cisti, mentre rimane inalter ato sopra I 'ascesso; ±) Nel caso di una cisti I 'esam e n1icrosco}Jico in1n1ediato d el liquido aspirato rivela cri.... La lli di colesterina. Aspirazioni te rapeuti ch e, iniezioni di narcotici e infi ammazioni possono dis truggere questi cristalli . egli ultimi sette ann i 30 operazion i di e.. cissione di un ascesso tt1ber colare associato con noduli tul)ercolari hanno rivela to in 3 casi la pre enza di una cis ti branchiale anzich è di un ascesso tubercolare. La cisti può essere co111pletamente enucl~ta. Si ritiene che coloro cl1e trattano g li ascessi con l 'aspirazione e l 'i11iczion e usino lipiod olo e traggan o dalla r adioscopia le informazioni dia gn ostich e. S CANDURRA.

CASISTICA E TERAPIA. Influenza del ciclo normale femminile sulla motilità intestinale. G. H alter e R . Pape (Wiener A rchiv f. irin. nl edi2'in, vol . 23, n. 3, 1933) hanno fatto delle ricerch e in proposito duranle il periodo intermestruale ed i primi g iorni di m estruazione. econdo i dati anamnestici, su 48'1 casi , si ebbe n ell 'l,2 % costipazione, n el 9,1 % au m ento di scariche intestinali durante il periodo m esti·uale. Considerato a questa stregu~, il ciclo n1es truale appare con influ enza sç~rsa sull 'attività intestinale. · . Contrapponendo i casi con costipazione ~~i­ tuale a quelli con funzione intestina}~ nor~na­ lc, i trova ch e, S.'1 191 donne con cost1paz1one, n el 19,8 % la funzione intestin ale diventa nor: n1ale durante il periodo, mentre sui 290 casr a defecazione r egolare, si h a l 'aumento di m~­ tilità intestinale soltanto n el 3,1 %. Il ch e s11


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u JL POLfCLINICO

gnifica che, fra le costipate, si ·ha aumento di motilità intestinale da 6 a 7 volte quello delle altre. In 15 casi, si fecero anche ricerche radiologiche. Durante il periodo mestruale, non si trovò diminuzione di motilità in 2 casi, nessuna differenza in 5, ed aumento in 8 (cioè in òltre la metà). Fra i 5 casi con costipazione abituale, si trovò la motilità normale in 4 (forma spastica, forma ipocinetica atipica di stitichezza e dischezia); in 1 caso, aumento di costipazione. Si può quindi concludere che nella normalità delle funzioni genitali ed intestinali, la motilità intestinale rimane invariata durante il periodo mestruale; nel caso che questo abbia un 'influenza, la dimostra nel senso di aumentare la motilità; se vi è costipazione abituale, si ha più spesso un miglioramento. Si tratterebbe di un aumento riflesso della peristaltica, indotto dalla più elevata motilità dell'utero mestruante. fil. Importanza delle infezioni bucco-dentarie nel corso della gest$zione. Lantuéjoul e Dechaume (Presse l't1 éd., 36 , 1933) richiamano l 'attenzione sull 'importanza che i focolai d 'infezione bucco-de11taria hanno nella patogenesi delle infezioni delle gestanti. Essi espongo~o varii casi clinici e concludono ri tenendo indispensabile l 'accurato controllo delle condizioni dentarie delle pazienti non solo prima ma anche dopo il parto: una collaborazione dell'ostetrico col ginecologo appare indis1Jensabile. V. SERRA. Metrorragie tardive del puerperio.

A. Duca (La Clinica ostetrica, febbr. 1933) riferisce su 20 casi di metrorragie tardive del puerperio osservate su circa 6000 parti alla Maternità di Trieste. Si trattava: in 8 casi di M. dovuta a ritenzione di resti placentari ·e polipi placentari; in 7 di subinvoluzione uterina, in 3 di M. da processo flogistico annessiale; in 2 mancava ogni reperto palpatorio. Molte di esse non sarebbero avvenute se si fosse avuto un parto asettico con assistenza corretta nel secondamento e si fosse fatta una immediata revisione dell'utero nei casi con sospetto di non -completa espulsione della placenta. Questi rilievi danno i criteri i)er la profilassi. Per quanto riguarda la terapia, la cura medica è quella che dà i migliori risultati. Quando si tratta di metrorragie tardive da ritenzione di r esti ovu1ari, si può .adottare lo svuotamento digitale o strumentale. L'isterectomia va riservata per quei casi di ritenzione parziale o totale della placenta in decomposizione o di polipo placentare o di miomi in necrosi, sempre però dopo alrneno il tentativo di cura medica. fil.

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[ANNO XL, Nul\<t. 38]

La cura delJa vaginite da tricltomonas collo stovarsolo.

La vaginite da trichomonas è caratterizzata

d~ secrezione abbondante, tenue, gialla, con

piccole bolle gassose, di odore sgradevole con notevole irritazione della mucosa vaainale e intenso fastidio per la donna. I rimedi fin ora consig liati sono poco efficaci. G. Gellhorn (The Journ. of the Americ. Medie. Assoc. , 3 giugno 1933) consiglia l 'uso dello stovarsolo in polvere (12,5 % di stovarsolo con caolino e bicarbonato sodico in parti uguali). Se ne adopera un cucchiaino ogni volta, a giorni alterni , spruzzando la polvere in vagina mediante uno speciale spruzzatore di cui I' A. dà una fotografia. Dopo 3-4 applicazioni scompare la secrezione. La cura si può continuare anche durante il periodo mestruale. R. LusENA. Il salasso nella cura delle amenorree. C. Merletti (La Clinica ostetrica, giugno 1933) ho trovato utile il salasso nella cura di alcune amenorree, quali quella emottiya, da perfrigerazione, nella cloroanemia della pubertà, nella menopausa chirurgica. Si estraggono dalla vena basilica mediana circa 200-2·50 eme. di sangue, intervenendo ogni 60-90 g iorni. Il salasso agirebbe inducendo una maggiore attività nell'ematopoiesi e forse , per questo meccanismo, si arriverebbe a fornire all'ovaio i componenti necessari alla formazione di follicolina la quale, a sua volta, eserciterebbe un 'azione benefica stimolante il ricambio cellulare dell'organismo. Il salasso dovrebbe pertanto essere più largamente usato in concorrenza con le svariate opoterapie. . fil . Nella leucorrea. Secondo E. Kottlors (Therapie d. Gegenwart, 1933 n. ±) il grado di pulizia della vagina dipende dal suo contenuto in acido lattico che deriva dal g licogeno esistente nelle pareti vaginali e che , in tutti i casi di leucorrea, sarebbe invece diminuito. Con l 'introduzione endov.aginale di glucosio, si può aumentare tale glicogeno ed ottenere così la guarigione od, almeno , un miglioramento notevole della leucorrea. Ogni giorno, previa applicazione dello speculum , si pulisce la portio e si introducono in vagina venti grammi di glucosio, impedendone la fuoriuscita per mezzo di un grosso tampone di cotone. In 120 casi, l 'A. ha ottenuto ottimi risultati nel giro di poche settimane. Si dovranno anche tener presenti g li altri eventuali momenti eziologici per porvi rimedio: cure di dimagramento nelle pletoriche, idroterapia nell'iperemia degli organi del piccolo bacino, preparati ovarici nell'ipofunzione dell'ovaio, ecc. fil. 1

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[ANNO

XL, Nul\t. 38)

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EZIONE PRATICA

NOTE DI DIETETICA. I possibili pericoli della dieta ipo· ed aclorurata. La dieta ipo- ed aclorurata è divent<tt a una prescrizion e comune che spesso anche i profani s'impon gono; essa è poi la base del i1oto tratLame11to di Gerson-Hermannsdorfer- auerbruch. Molto giustamente, R. lBauer ( vVien.el' f(lin . li' ochens., 7 luglio 1933) richiam a l 'attenzion e sui pericoli connessi con tale dieta, ch e sono stati messi g ià in luce dai tran cesi. Con t ale di eta, le riserve dell 'organisn10 in cloruro di sodio vengono notevolmente diminuite, sicch è l'equ ilibrio di questo sale diventa labile. Se intervie11e una improvvisa per(lita di sale (vomiti, udori profusi, diarree) i po sono avere sintomi minacciosi. Per aumento di distruzione delle albumine, il rene, g ià les io11at o, peggiora nelle sue condizioni e di, enta incapace di eliminare l 'urea , d onde la manifestazione di fenomeni uremic i e di anuria. 1

fil.

NoT E DI T EcNI

c A.

Ricercl1e sui vari metodi di conservazione del com· plemento. G. Piazza (L'igiene moderna, g iug n o l f)~~). dopo aver passato in r assegna inolti d e i vari metodi pratici finora impiegati per la con ervazio11e del complemento, espone i risultati d ell e ricerch e sperimentali ch e ha e egu itc al riguardo. . Ra potuto così con statare che la conservazione d el complemento preparato sterilmente e conservato in gh iacciai a a 0°C ed al riparo d ella luce, può avere un valore pratico molto relativo ia per l 'abbas amento notevole che il titolo alessinico subisce verso il 15° giorno, sia per il rapido inquinamento batterico. In base alle s ue ricerch e cr ede poi di poter con cluder e, con cord em ente ai ris ultati ottenuti da vari altri ricer catori , ch e uno d ei m ezzi pratici ch e meglio risponde allo -Scopo sia quello di servir i dell'acetato di sodio in soluzione fisiologica addizionato al 4 % di acido borico. Risultati soddi facenti, ma non altrettanto buoni c h e col metodo precedente, ha potuto ottenere conservando il siero fresco in ghiacciaia a 0°C e ricopr endolo con olio di vasellina sterile in modo da impedire ogni azione dell aria . G. LA CAVA . 1

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IGIENE. Devitallzzazio11e dei gainetociti di s11bterznna u1ediante la plasmochina; applicazione alla profl· lassi. ~ nota 1'i neffì cienza d ell a chinina ull o for111e ses uate del para s ita malarico di subterzana (estivo-autunnale), che è la forma più grave e ten1ibile di malaria; a l riguardo vanno ricor·date le fondamentali ricer ch e di Bignami e Bastianelli , Guald i e l\l artirano. D'altra parte è orn1ai accertata l 'azione elettiva cb e ui gan1etociti e ercita la pla mocbina. Tale azio11e per-

inette d i con... iderare la po.' ibilità di llna vera ~ I eriJ izzazione dei portatori di gè'metociti , ciò el1e arebbe d ella mas ima !mporlanza per la }Jrofila i. Occorrc,'a però fissa re la quantit à n1irt ima di plasmochina 11 ece ~ s:iria e sufficiente Jier tale scopo, cioè la durata dell azione terilizza11te di un:\ sin o-ola dose, in n1odo da "' tabi1~re l 'intervallo più adatt o p e r la somm in istrai tone. :È quant0 hanno fa tto F. Jerace e A. Giovannola (Rivisla di Nl alario logia, maggio-giugno 1933) mediante pazienti ricer cl1e, condotte con quel rigore scientifico a cui Ja tazione Sperin1cntale per la Lotta ant imalarica ci }1a ormai abituati. Le .ricer che ono tate fatte u 32 malarici con gametocit i di Pl. falciparum , precedente· mente sottoposti ad un trattamento curativo con chinina ed atebrin, ch e no11 aveva r idotto affat to il potere infettante d ei gametociti. Su di essi , si faceva il conteggio dei leu cociti e quello delle semilune, osservando al tavolino ri caldatore la flagellazion e doi microgametociLi. i propinava la p lasrnochin.a e si facevan o po i nutrire su tali indi,ridui per 7 giorni con . ecutiv i degli an ofeli (50 per ognuno) , se7.ionando questi a partire d al 5° g iorno dopo il pasl0. Per dare un 'idea della intensità d el lavoro, basti pensare che furono usati 7873 anofeli di cui 2300 prima della omministra1ione della p lasmochina e 5573 dopo . i ' 'eniva in tal modo a labiJire dopo rruanto tempo cessava l 'azione d e l rimedio uì ·parassiti. L 'az ione sterilizzante ott ent1ta mediante una do ~ e di 2 cg. di p lasmocl1ina, ebbe la durata di almeno 7 g iorni (gli AA. hanno stimat o suJ)erfluo di spinger e oltre la ricer ca). Rig u.a rd o all 'azione sul numer o d elle sem ilune, e sa h a ~carsa impo rtanza; a ogni m od o, dapprima quet e mo trano aumento e poi n.otevole diminurione ch e va sin') alla scomparsa co1npleta; nel 50 % dei casi questa ha luogo a partire dal terzo giorno dopo la ommini trazione d ella plasmochina e si mantiene n ei g iorni succes ivi. Per la profilassi, nell e zone con moderata endemia è da con iderare 11 ffi ciente la sommini.. trazione ..,ettin1anale di 2 cg. di J1la rl1ochina , mentre nelle zone iperendemicl1 e gli AA. consiO'liano due sommini trazioni ettimanali della sle a dose. La son1ministrazione r egolare all 'inlora l)Opolazione è bastevole a lerilizzar e Je sorgenti d infezione. Si tratta d i lln m etod o em pli ce ·e p ratico di lotta co ntro la malaria. fil. 1

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1

MEDICINA SCIENTIFICA. Su di lll'.ll nuovo eter e dell a colina. L. Dautrebande (Paris ili édical , G n1aggio 1933) ha sperimentato ui cani l 'azione farmacodinan1ica della le11tina, o ca rbaminocolin a , t1 11 eter e della coli11a ... in1i le all 'acetilcolina. n1a 111olto . più attivo .


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« 1L POLICLINICO »

Quc -- Lo preparalo ha un 'azione· parasi111paticom in1e Lica molto. potente, che si evidenzia con una notevole bradicardia ancl1e a do ... i di 2/ 100 o 3/ 100 di milligrarr1mo su di u11 cane di 10 kg . La bradicardia è preceduta però da un period o di ta~hi cardia, il quale coincide con l 'ipolen ~ione provocat a dal far1naco stesso. La tachicardia si h a an che coi vagl1i resecati : essa è di ori gine riflessa, cardioaortica e sinoc aroLidea (n er v i di Cyon e di R ering). La carban1inocolina paralizza, per un breve periodo, il sistema vasoill:ot?re periferi ~o :. e dur,a11Le l 'ipolen sione non s1 riesce a far risalire la p ressione , n è con l 'adrenalina n è con l 'occ lu ione d ell e carotidi. Anch e sulla r espirazione la Jentina ha una azione eccitante , se somministrata in picc ole d o i. Ini ettandola n elle car otidi si osserva una stim olaz ion e r espiratoria i stantanea e un ' iperpnea eco11daria contempora n ea all 'ipotension e. La prin1a deriva da . una se~ sib.ilità . ele ~ti':a. d el gan aJio intercarot1?eo agli st1m?l1 ch1m1c1, 1.a secor1da è d ovuta in modo part1colare ad uno s timolo riflesso prodotto dall'ipotensione. La lentina è s tata sperimentata an cl1e LIl ' uomo : inie ttata alla dose di ~ / 10 di n1ill.ig rammo pe r ' 'ia endov·enosa o di 2/ 10 per via intramuscolare, pr1)duce una brusca , notevole, tr an itoria ipotensione n el primo caso, meno note, ,o]e, ma più d1rratura nel secondo . M. PoNs.

Il qttoziente lipoidico colesterina : lecitina nel san· gtte dei diabetici. G . C.asolo (A r ch. p er lo stadio d~lla fìsioJ? . e Clin . d el Ricambio, anno I , vol . II) tud1a il quoziente lipoidico d el san gue i.n 40 di~­ b etici di varia g ravità. D.a lle sue ricer ch e rtsulta cl1e l'aumento dei liJ>oidi inter essa rlon solo ]a colesterina , ma anch e la leci ti11a. La colesterina è in progressi vo auru ent.o and ando dalle form e lie 'ri alle gravissime. La lec itir1a è g ià elevata n ei ca~i liev~ e s.ubi ce s'carsi ulteriori innalzamenti n egli altri . Quale con eguen za di q1:1este va~i.a zi o ~i , il quoziente li poidico colester_ma: .1~c 1 ~1r1 ~ e nppena sotto l a n orrna. n ei d~abe t1 c1 11.cv ~ e. sale proar e sivamen le n ei gravi e g rav1ss1m1 . Il quo~i ente lipoidico d el sRD:gu~ n el diabete. 1:1ellito paTrebbe dur1que se.gu~re il .q ~adro cli ni co. L 'A. accenn a all e varie ipotesi formul ate pei; spiegar e l ' iperlipoidem_ia .diab~ti ca. e cerca <i1 chiarirr1e il sig·nificato biologico ir1 base alle correlazioni fra lipoidi e sistema n euro·vegetali vo. c. ToscANo. Assideramento e a.ciclosi. Lo Ludio della resistenza all'assideramento e dei fattori capaci di modificarla può portare a ri ultati interessanti n ei riguardi d el problema d el funzionamento d ei meccanisn1i di termorcao lazion e. elle ricer ch e finora eseguite, non i è preso

[ANNO XL, N-r;~r. 38]

in con siderazion e (secondo Di Grazia in Rassegn.a di T er. e Pal. Clinica, aprile 1933) lo stat o dell 'equilibrio ac ido-basic o dell 'organismo. P artendo d a q11esta constatazione l 'A. ha eseguito esp erienze in cavia , sottoposta a ra pide perfrigerazioni, dopo avervi determinato un certo grado di acidosi, mediante somminis trazione, per via parenter ale di acido cloridrico. Ne risulta ch e negli a11imali in acidosi , (e c ioè che avevar10 ricevuto un 'iniezione endoperitoneale di rICl O, 1 n , em e. 0,5-10) la morte IJer. assideramento sopravviene prima che nei co11trolli. Negli animali acidificati le temperature d egli organi son o, alla morte, ad un livello più alto ch e nei controlli , la milza non risulta modificata, la cistifellea è sensibilmente ridotta di volume . Queste m odificazioni vengono aLtrihuite ad una azione paralizzatrice d ell 'acido sul m eta-bolismo e sui centri nervosi , ch e diverrebbero precocem ente esauribili. M. COPPO.

VARI A. Il sncchlamento delle dita nell'infanzia. È b en nota l ' abitudine di alcuni bambini di succhiarsi le dita, abitudine che , per alc1rni si conserva a lungo . Chi scrive ricorda una bambina ch e ha continuato . fino a d oltre i 6 anni a su cchiarsi il pollice e ch e n e ha av-uto come con seguenza una deformità delle arcate de ntarie. M. Sch aechter (M ed. J(linik , 11 agosto 1933) esclude nella patogene i il sesso, la costituzione. il modo di nutrizione e ricorda la patoge~esi indicata da 1Freud, che considera la bocca come una delle zone erogene e vede n el succhiamento d elle dita una forma di attività sessuale. Tale modo di vedere è giusto, tanto più ·considerando cl1e il su cchiamento continua an che nei periodi extradigestivi e che il bambino manifesta durante tale atto un appagam ento . . Nei bambini n ervosi, poi, l 'atto si viene fi ssando e continua anche più avanti. Esso, anzi , è per Benjamin un sintom a del bam~~o n~r­ voso insieme ad altri, come: stereotipie, tic, disturbi n el! 'assunzion e dei cibi, inqui etudine motoria , incapa cità di con centrazione, e11uresi , pollachiuria, ecc. li tra ttamento non è difficile nel poppante spalmando il dito con sostanze amare o disgustose; è più àifficile n el bambino più g~a:n~i­ cello , in cui si ricorrer à alla . severa pto1b1z10ne e ad una buona educazion e. Gli artisti buoni osservatori , non hanno trascurato il s~cchiamento de lle dita da parte dei poppanti eh~ è spesso riprodotto ~elle opere d ei n ostri grandi pittori. e tratta, 1Il<J1:1a~an­ dolo nella t eoria psicoanalitica, ~- Mazzi,m, nel su o r ecente lavoro , cc Il Bambino n e11 arte r , pubblicato da H oepli. fil.


{ANNo XL, Nul\r. 3 _)

SEZ IONF. PRATI CA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. Posn

VACANTl

(.\-filan.o). Ospedale di Circolo Costanti1io Cantù. caù . 10 ottobre, ore 18; direttore e medico primario ; L. 16.000 decurta te d e l 12 %, 4 quinque nni d ee., alloggio, 1.>art ecipaz . ; l . doc. in patolog i a o oli11. n1cd. e competenza in tisiologia. Letti 140. •.\c1REALE (Catania·i. ""'cacl . 15 i1ov.; cliretlor c d e] Di J)en a rio an lilnl>crcolare d el Con1 unc; lire ABBI ATEGRASS O

52 O g ià d ec\Jrlat c d el 12 °~ o ltre L. 440 tra p ., c.-v.; . e tà li1n . 44 a.; la a L. 50,10. Chiedere a 11 nunzi o. AG :'.\'O~E ( Ca mpobasso). __,. Scad. 17 11ov.; L. 5000 e 5 quadrienni clec.; ridul. 12 ~~ ; e là lim. 39 a.; ta... a L . 50. ALTOl\CONTE . ff. a11., L. 2500. (V . CosENzA) . ~\Rl\CE~TO (Poi e11za 1. rad . 15 ott. ; L . 7000. ,\stAGO ( T'i ce ru:o). cacl . 10 ott ., ore 17; :~ 11 cond.; L . 10.000 J)er 1000 }JOY. ; açldizio11. L . 300 ogni 100 p o', . in 1)it1: 6 qt1adrienni d ee.; L. 300 an1bul .· riduz 12 %; et à JiJ11 . 45 a. ; t assa L. f50 .JO ; doc. a 3 rncsi clal 29 ag. ..\.vELLrNo. R . Pre/etl11ra. , cad . 90 giorni dal 16 ag.; uff. a n . co n orzio \ .j]lanova del Balli laZungoli (ab. 4965); L. 7000 oltre L. 3000 lrasp. e 3 quarlrie n n i <l ec.; ti lo] i ed e ami; et à 1in1. 4.5 a. al 16 ag.; clo<.:. a 3 i11esi ; lassa L . 50 al Tesorier e Provinc.; rit e nute di ]egge. BELVEDERE ~lARJTTJ;\lO. - l -ff . San ., L. 4500. (V. Cos&~ZAJ .

de l ._'an 1tio . cad . :30 o ttobre, ore 12 ; direttore d el Brefotrofio Prov. ; L. 6000 lorcle; periodo di proYa 2 ann1 , <lisd e lta 3 t11c i prima; e tà lim. 35 a.; la a L. 50. Chi a r ime nli d all a egre leri a Ge11er. del1' An1n1 inistr az. Provi11c. BERBENNO .(B er gam o) . ,Scad. 31 otl.; L. 9GOO aumentabili , addizionali L. 2 ovvero L. 5 per lulli gl 'in scritti ; ridu z. 12 %; tassa L . 50 ,10. BoNIFATI. - Uff. an ., L . 3500. (V. CoseNzA) . BaE Cl.\ . 00. PP. Raggruppale Os[Jeclale dei Bambini e< Umberto I » e I stitut o Rachitici. Scad. 15 n ov., ore 1 ; primario della ez. Pediatrica; L . 6000 lo rde e compartecipaz.; et à li111 . 42 a. al 1-5 ag.; d oc. acl 1 nle e s tessa d a t a; cl1iecl . annunzio CAruAT1 . Uff. an ., L . 3500. (V. CosENZA). CASAPE (Roma) . ,Scad. 15 ott.. ; L. 10.500 oJlre L . 400 uff. san .; ridu z. 12 ~~; età lim . 35 a.; t assa L . 50, 10. CASTF-LFRANCO nr SOTTO (Pisn') . Scad. 3 i1ov.; L. 8500 e 8 trien11i <i ec., c .-v., L. 3000 cavale. Crv1TA . Uff. an ., L . 2500. ( V. CosENZA). CHlAVEMNo (Aosta) . Scad . 10 nov.; con Casci11ette; L. 9000 e 10 ])ienni ventes., oltre L . 5003500 trasp.; riduz. 12 %; e tà lin1. 35 a.; tassa L . 50. CHIVASSO (T orin o) . cacl. 30 n ov.; L . 9000 iniziali . CosENZ \ . R . Prefett ura. P er titoli ed esa1ni. Scadenza 3L o ttobre 19:33-XII. Posti di ffi ciale Sanitario n ei segue11Li Co111uni , co11 lo stipendio a BEXE\''E.'iT O.

An11nin1 slra::.

Proi:inc.

fi a n co dj essi indica lo: Al lo n1onle, I... 2500; Belved e re l\laritlimo, L. 4500; Bonifa li, L. 3500; Caria ti , L. 6500; Civita, L . 2500; Cr o1Jalnli , L. 3500; Dj a. n1a11Le. L. 2500 ; Fuscald o, L. 4500; Laino Brttzio, I~. 3500; Long obucco, L . 4500; Nlenclicino, L . 3500, N~ormanno , L. 3500·; Re nn e, L. 4500 ; Rogiano Gra,·1na, L. 3500; San Dem eltio Co1~ 11e, L. 3500· San l)ie lro in G u ar an o, L . 3500 ; 'ferron oYa cii Si hnri , L . 3500 ; Verbicaro, L . 3500 . CnoPALATI. - Uff. Sa11 ., L . 3500 ( V . COSEN ZA) . D 1Ai\l.<\NTF.. Uff . San., L . 2500. (V . CosENZA) . F' \BBRl CA CuRONE (Alessandria) . - Il Pod es tà in . for111a e h~ il termine d el 31 ago lo fi a lo per la prcse11 taz1one d elle domand e e d ocumenti p el concor. o all a condotta di Fabbrica Curo ne con r esiden1a jn Garad!lssi, è s ta to prorogalo al 1° ottobre 1933. Le condizioni e m odali tà indica le n el . 27 d el 3 lug lio cli ques to periodi co res la n o i11Yariate, con 1>av\'erlc nza che lo stipendio e le ind ennità si inten d o n o al lordo di 1ulte le riduzio11i e ritenute (li legge. FA i

o ( Pesar o-Urb ino) . -

Scad. · 7 nov.; conc,1.

l' ueale; L . 8300 oltre L . 3000 lrasp., c.-v.; 10 bie111ti vertte . ; addizionali L . 2 e I.... 3; ricluz. 12 %; ta sa L . 50,10. ~[ \RlTTil\IA

(C:osenza). cacl . 25 0 l l. ; L . 7000 e 5 quadrie1111i elce.· riclu z. 12 °o ; e: Là 1i n1 . 40 a. : t as a L. 50. l;-usc Loo. - l -ff. San., L. 4500 (\ i. Co. EXZA). GExov ' . Co11sorzio Provinciale A nl ilubercolare . - .. cad . 16 olt .; direttore e vice-dire llor e d el Cono r 1. io, n1edjco-ai1.1to del Di ~pen ari o cli Genova: .. l i1)end i ri pelliY. L. 24.000, L. 1 .000 e L . 12.000; 4 cp1inquenni d ee.; intlenn . carica L. 5000, L . 4000 l' L. 3000; età li1u. 45 a. J.' nANC -\ VI LL.\

Scad. 30 e l L.; 3° r eparto ; L. 000 e 4 quinquenni d ee., oltre L. 1 00 er v. nl L. , ag·g i1111ta fa111iglia; riduz. 12 %; età lim . 35 a.; \:

n s10

(P er ugia). -

lassa I,. 50. LA1 No

Bnuzro. -

Uf f. San ., L . 3500. (V .

COSENZA) .

( Varese). Scad. 30 e ll. ; con sorzio ; L . 9000 e 5 q uadrienni d ee. ol lre i 11denn. varie: riduz. 12 ~6 ; età lim. 35 a.; t assa L. 50,10. LAV ENo

LE.. ·oLo (Aosta) . -

rad. 15 o tt. ; co11 Fioran o:

L. 9000 e -10 bienni vente . 1 c.-\'. , L. 500 bicicle tta; riduz. 12 %. LoNooaucco. - lìli. a11., L. 4500. (' r. Co ENZA ) . ~I' LOl\IBARDA (Ravenna) . Scad. 22 sel l. ; r eparlo i11 ler no e dir~z. Ospedale Civ.; L. 9500 e 10 JJic n n i ventes., riclu z. 12 %, aggi un la farn1.; clà li111 . 40 a.; tassa L . 50,10. ~fr-:Lfì'I ( Pote nza) . Scacl . 30 o ll. ; uff. sa11.; tiloli cd esa1ni; s ti p . inizi.aie L . 4000 . lV[E 01c rNo. - Uff. San. , L. 3500 . (V. CosENZA) . l\iloNTEFIOR e DELJ./Aso (11scoli Pie .). cad. 15 n ov . ; L . 8500 e quadrienni dee. 1\foRl\CA ·No. - Uff. ·an ., L . 3500. t V. CosENZA). \R); I (Te rn i). Ospedale Civile. Scad. 25 110Y.; aiu'lo chirurgo; L. 6500; rite11uta 12 %; vi tto e allog·gio: percent uali ; -1 quadrienni dee.; età li1u. 35 a.: I as.. a L . 50.10. Rivolger i <~o n greo-a7. di

Carità .


1516

u lT.. P OLI CLINICO

O 'OFEn1 (Nuoro) . cad . 24 o ll. ; L . 10.500 ol tre L . 1600 uff. san . OnANI ( uo r o) . - Scad. 30 c lt.; L. 10.500 e 4 qttadrienni d ee. oltre J_,. 500 uff. san. ; riduz. 12 ~~ ; c là lirn . 40 a.; lassa L. 50 ,10. P er liloli. Poslo di P ERDA SDEPOGU ( Niio r o) . n1edico cond otto. tipendio iniziale L . 9000. Indc1111i là ,]1 ff. anilario L. 500 al lordo della riten uta del 12 % e di tulle le altre di legge. Ind enni là gestione armadio farmaceutico L. 1056 e L. 739,20 di caro viveri, finch è sarà inante nuto, se ammoglia lo; queste u ltin1e indennità, al lordo olo di R . M. e Complen1 e11tarc . Ci11que aumenti quadrienn ali d el d ecimo d ello s tipendio iniziale. Le d om ande in carla da bollo da L. 3 1 insieme ai prcscritli d ocumenti I 'el en co d ei qu ali con le ripetlive n1odali tà possono desu1nersi dal b ando di concorso da richieder si alla egr et eria Comunale cli P erdasd e fogu , debbono p ervenire all a Segreteria pred e lla non ol tre il 31 otlobre 1933-XII. P Enn P-no \ T orin o) . 'cad . 10 nov.; consorzio (3 Co1nu11i) : L. 10.000 e 6 aumenti di con1plessive L. 5000, o llre L . 900 uff. san ., L . 3500 lrasp., L. 600 alloggio; riduz. 12 %; tassa L. 50,10. P ESARO. Co mune. Scad. 7 dic.; per Fiorenzuola di Focara; L . 7500 e 10 bien11i ventes., addizio11a1i L. 2 ·e L. 3, c.-v., L . 3000 trasp.; riduz . 12 %; e là lim . 35 a.; tassa L. 50,10. P ESC ARA . Ani 'minislrazione Provincia l e. 11 Pre::i ide informa che il t ermine per l a presentazione n elle dom and e cli ammissione al concorso per l a J\omina rlel Coadiu lore della Sezione Medico-Micr ogr afi ca d cl Labor atorio Provinciale di Igiene e di T>rofi la ·i , è pror ogato si110 alle ore diciannove ci el 30 se llembre 1933-XI. PEscoPAPANO (P oi en,za) . _,. Scarl. 31 ott.; L. 7000 e 6 quadri enni dodicesimo. PoTENZ{\ cad . 25 ott. 1 ore 18; L . 7000 e 5 quadrienni d ee.; addizionale L . 5 oltre i 400 pov.; ridl1 zion i <li legge; t assa L . 50,10; e tà lim . 40 a . nl 24 ag.; doc. a 3 mesi dalla s tessa data; serv. cnlr o 15 gg. Rivol gersi Corrlmissario Prefettizio . R EGG IO R.l\•IILIA. Ospedal e lli S. M aria Nuova. La scade11za dcl concorso al poslo di medico-aiuto d cl Reparlo cti Ginecologia ed Os tetrjcia con an11e sa Ma tcr11ilà è prorogala al 31 ottobre 1933-XII, or e 1 . f{i volger si all 'Am1ninis trazione. R ENDE. If. San. , L. 4500 . (V. CosENzA). Roc1 o GnA VINA. - Uff. San. , L . 3500. (V. Co• E ZA ) .

Scad. 30 otl.; L. 10.500 e 5 quadrienni d ee ., addizion. L . 3 oltre i 1000 pov., c. -v . L . 2112, u f.f. san. L. 804; arm. farm . L . 1672; ridu z. 12 %; tassa L . 50, 10 . . D e1'rETn10 ConoNE. ff . .. an., L. 3500. (V . CoAC ROFANO

(Roma) . -

ENzA) .

. G1ovAN 1 LA P uNTA (Calania). Scad. 15 11ov ., or e 1 : L. 8000 e 4 quinquenni dee.; decurlazior1e 12 %. · .. . P1ETno l N GuAnANo. - Uff . ,S nn., L. 3500. (V. 10 "ENZA).

.... l'oLo oEr CAV.\LIERI (R o1n a) . - Scarl. 30 11ov.; L . 10.500 e 5 quadrien11i cl ec. StE ' A. r.onlunc. - Scad . 31 o ll. ; 3a co11d.; lire aoo e l O l ricnni. fjno a L. 13.300, ol lre L . J300 a ·scgno con1plement. 1 c.-v.: e tà li1n . 34 a.; ridt1z.

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9 ] ,..

01

o.

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TERRANOVA

l.\ì'No XL, DI

1sAn1. -

Lff.

Nu~1 .

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an . 1 L. 3500. (V. Co-

SENZA) .

TORTONA (Alessaridria) . Os1Jedn l e Civile. - 1Stad . 15 nov.; assis tente m edico; L. 3600; riduz. 12 ~o ; partecipaz . 15-20 %; età lim. 30 a. Rivolgersi egreteria Congregaz. di Carità. Tu s cANIA ( Viter.bo). - Scad. 8 nov.; 2a. condotta; L. 9500 e 5 quadrien11i dee. oltre L. 1440 c .-v.; riduz. 12 %; età lim . 35 a.; tassa L. 50,10. VEDE.LAGO (1'reviso ). A tullo il 30 settembre. Posto di m edico condot to d el 1° Reparto. Stipendio L. 8000 ollre inden11ità n1ezzo di trasporto e caro viveri . Per chiarime n li rivolgersi alla Segret eria Comunale. V ERBICi\RO. ff. an. 1 L. 3500. (V. CosENZA). VrcENZA. Amministrazio n e Provi nciale. - Per titoli ed esami. Posto di Coadit1tor e della Sezione Batteriologica e Medico -Micrografic~ del Laboratorio Provinciale di Ig iene e di Profilassi. Al pos to è assegna to lo stipendio annuo di L. 15.000 elevabile a L . 22.500 per g li aumenti periodici; l'indennità di servizio attivo di annue L. 2000 ; l 'indennità di caro-viveri alle condizioni e n ella misura in vigore per il perso11ale della Provincia, con la compartecipazione n egli introiti provenienti dalle ric·e rche ed ai1alisi . Detti assegni sono al lordo della riduzione del 12 per cento e delle al tre trattenute di l egge. Documenti di rito e titoli di cui al R. D 16 gen11aio 1927, n. 155. Età non superiore anni 35 s. e. l . Scadenza ore dodici d el 20 ottol •r e 1933-XI. Tassa co11cor so L. 50. Per chiarimenti rivolgersi alla Segreteria Generale <lel1'Amminis lrazione Provinciale . VlLLALBA (Caltanissetta). - 1 cad. 29 ott. ; L . 8500 e 5 quinquenni d ee., L. 500 se uff. san. ; decurlate 12 %; e tà lim. 35 a. ZARA. Co~C\or.zio Prov inc. Arililuberc. de ll'I stria. -- Scad. 4 nov., ore 18 ; direltore del Co11sorzio e aiuto medico del Dispensario di Pola; stipe11di rispettiv. L. 18 .000 e L . 12.000; 3 quinquenni dee.; età lim. 45 a. al 4 sett.; tassa L. 50. Chiedere ai1nunzi. ZARA. Comune. Scad . 31 ott., ore 12; L. 12.500 oltre L. 1000 ambul at., c.-v., 5 qt1adrienni dee.; riduz. 12 %; età lim. 25-35 a.; lassa L. 50JO ; cloc. a 6 m esi dal 1° sett. ZEvro ( Verona). Ospedale Cliiaren zi. - Scad. 31 o tt.; medico assistente effettivo; L . 4500 e compartecipazioni ; vitto e alloggio; età li1n. 35 a. al 25 ag.; t assa L . 50. Chiedere annunzio. AvvERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a corido lte n1edico-chirurg iche1 i compensi allo stipendio base.

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Con r ecente d eliberazione il Cor1siglio di amn1i11is lrazione dell 'Ospedale Maggiore di S. Giovanni di Torino 1 dietro proposta d ella Co1n111issione giudicatrice, composla dei proff. l,4'erdi11a11do Micheli, Luig i f ornaca e GuslaYo Mattirolo, ha assegnato il premio bie nnale di L. 3000 is titl1ilo per gli aiuti ed assi tenti di n1edicina per il 1\1jg lior lavoro cientifiro e pratico, al prof. G. A. Audo-Gian11ot li , aiuto d el prof. G. Quarelli.

Il dott. Lui g i Bo111bi 1 chirurgo prin1ario d el l 'Os1)edale cli l\ilon leb ellu11a 1 è n omi11ato, in e ito


[~.\.i~~o

XL, Nul\I. 3 j

1517

SEZIONE PRATICA

a concorso, clLirurgo pri111ario del! 'Ospedale « Benito1i\!Iussolini » di Ragusa. Il dott. Guido ~Iischer, libero docente a Zurigo, i:> nomina Lo direttore di quella Clinica dermatologica in sosliluzione del dolt. Bruno Bloch, deceduto recentemente. Il p10I. Franz Schutz è i1ominato direttore del! 'Istituto d'igiene dell'Università di Berlino. Il prof. Catel, cli Berlino, è chiamato alla cattedra di pediatria del! 'Università di Lipsia. Il prof. Ferdinand Blu1nenthal, già direttore dell'Istituto del cancro di Berlino, esilialo dalla Germania perchè ebreo, è sta lo i11vita Lo dal goYerno della Jugoslavia ad occupare u11a cattedra vacante nell'Università di Belgrado.

NOTIZIE DIVERSE. 390 Congresso italiano di n1edicina. interna. Ricordiamo che il XXXIX Congresso della Società Italiana di Medicina Interna avrà luogo in Pavia, dal 18 al 21 ottobre nella sede della R. Clinica l\Iedica. I temi di relazione sono : 1) cc L 'uremia », relatore il prof. Ferruccio Schupfer; 2) (( Le infezioni focali », relatori i proff. Marcello Lusena e Virgilio Chini; 3) t< Le ID:alattie da lesioni delle paratiroidi» (in comune con la Società di Chirurgia), relatore rli parte medica il prof. Pietro Sisto; relatore di parte chirurgica il prof. Mario Donati. I soci che intendono presen tare comunicazioni, debbono farle pervenire alla Segreteria del Congresso (R. Clinica Medica, Po1ic1inico, Pavia), entro il 23 settembre. Scadu.to tale termine, sarà <lato alla stampa il programma ufficiale dei lavori e non saranno accettate altre comunicazioni. La tassa d 'iscrizione al Congresso è di L. 75 .. Per qualsiasi informazione rivolgersi al segretario .del Congresso, dott. prof. Paolo Introzzi, R. Clinica' ~ledica, ~oliclinico S. ~lfatteo, Pavia.

40° Congresso italiano di eJ1ir111·gia. IL XL Congresso della Società It~liu11a di Chirurgia avrà luogo a Pavia dal 18 al ~l ottobre, i1ella R. <...1 inica Chirurgica, sotto la presidenza del [}roI. Gaetano Fichera. Saranno trattati i seguenti temi di relazione: 1° « Drenaggio delle vie biliari (derivazione della bile) », relatore il prof. A. Ullieduzzi (Totrino); 2° « Malattie da lesioni delle paratiroidi » (in .comune cori la Spcietà It. cli ì\Iedicina Interna), .relatori i proff. M. Donati C"-Iilano) e P. Sisto (Mo<lena). Rivolgersi al prof. G. Serra, segretario del Con1itato organizzatore, R. Clinica Chirurgica, Poli-clinico S. Matteo, Pavia.

1ocongresso internazionale di medicina dello sport. Si è svolto a Torino, come abbiamo più ·volte annunziato, in occasione delle Gare sportive universitarie internazjo11ali. Vi hanno partecipato moltissimi studiosi. Speciale imponenza ha assunto l a cerimonia inaugurale, tenutasi nell 'Aula Magna dell 'Univer:sità; essa è stata onorata dall 'intervento di S. E. S tarace, di S. E. Ercole, di mol li ssi1ni senatori,

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deputali e rettori universilari, di autorità })O]itiche e a1n1ninistrative. U rettore dell 'U.niveTsità di Torino, prof. Pivano, rileva ch e il Congresso aLtuale si propone il nobilissi1110 scopo di recare allo spor L gli aiuti della scie1tz.a medica. Dichiara che il suo Ateneo favoi:ir,à le ricerche in .questo nuovo ramo dell a r11edicina, rivolto al perfezionamento dell 'attività sportiva e, quindi, della maggiore sanità della razza. Ri<:or<ia le m emorabili parole del Duce, con cui ammoniva che bisogna essere forti. Il podeslq_ <li Torino. conte Thaon de Revel, lun1eggia l 'importanza degli s ludi per l'incremento llcllo sporl, come elemento essenziale di igiene, cli migliòramento e rinvigorimento della razza. 1\ccenna ai nuovi orizzo11 Li che con tali studi si uprono alla scienza medica; e la città di Torino che ascrive a. singolare val'1to l 'avere apprestato, nel nome del Duce, il grandioso Stadio plaude alle alte finalità del Congresso. Il prof. Ugo Cassinis, presidente della Federazione Ilaliana Medici Sportivi, osserva che la sorveglianza medica negli sports ha lo scopo di formare una gioventù veramente robusta, cui al1'aumentato miglioramenlo lavorativo si unisca il costan le progresso delle qualità atletiche e di quelle intellettuali. La Federazione è orgogliosa di poter mostrare ai maestri italiani e stranieri il cammino percorso in soli tre anni per volontà del Duce. Fa omaggio a S. E. Starace di una medaglia d 'oro, il cui disegno del grande Leonardo sull 'uomo normale aefinisce il fine che la Federazione si è prefissa di raggiungere. Termina pregando S. E. Starace di recare al Duce l 'illimitata devozione dei camerati e l 'espressiòne dell 'ammirazione dei colleghi stranieri. S. E. ,Starace porge il saluto dell 'Italia Fascista agli intervenuti italiani e s trai1ieri e traccia le direttive della Federazione. Dei lavori daremo notizia prossimamenLe. 1

20 Congresso medico calabrese. Dal 3 al 5 settembre si è svolto a Reggio CalaJ>ria, come ne avevamo dato annunzio, il 2° Cong resso medico-chirurgico calabrese, alla presenza di molti medici della Regione e d'intervenuli daiJe Cliniche prossimiori. ·No1evoli le relazioni ; il prof. J)uca ha trattato dell 'epilessia in rapporto ad alcu-· ne località calabresi; il prof. Tropea delle infezioni puerp€rali; il prof. Salvadori della tubercolosi laring·ea in rapporto con l 'infezione polmonare; il prof. Misasi dell~ meningiti. Il doLt. Vincenzo Lo Bian.co ha parlato dei mezzi cli profilassi co11lro le 1nalattie tubercolari, intrattenendosi sulla vaccinazione preventiva. Hanno avuto luogo in leressanti gite.

5° Corso di eult11ra 1nediea a Varese • La cerimonia i11augurale si è tenuta , con largo inlervento di 1nedici, il 3 se ttembre. Parlarorto il prof. Po11licaccia, <lirellore del corso, e 1'on. M<Jrel l i , segretario general e del 1Sindacato Medico Nazionale. L 'on. lVIorelli illustrò la r1ecessità in cui i medici si trovano di rinnovare, 1•erfezionare, aggiornare co11tinuamente la loro preparazion e 1cc11jca e la loro cultura scientifica ; ò 'onde l 'uti]i là granciissima dei corsi di perfezio1ia111enlo, corri.e 1>ure quella clei gior11ali nledici. A proposito di questi ultin1i, rile-vò i danni recati <lai giornali pubblicitari , ch e sosteng·ono gl 'interessi di una Ditta attraverso una pseudoscienza e vivo110 al solo scopo di i11agnificare i prodotti rlella. Cn~a, deforrnando ]a cultura del nJ eòico:

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<< IL P OLJCLil\'l:CO

e si va 11110 eli111i11a li ; Ya .fal la eccezio11e per le pubb licazioni scientifich e serie delle Case i11du triali. Cl1iu e il for te discorso el eYando un pen iero di riconosce11za al Duce, ch e sa Yalutar e ed apprez1are I 'oper a del medico italiano e affer111ando YiJ,ratamenle cb c 111igl1orare j} inedico ' t1ol dire 111ig·liorare la azio11e.

Opera Pia Nazionale per gli orfani dei sanitari in Perugia. I l ri11110Ya lo Con sjglio dell 'O . P . si è adu11ato

)Jer la prin1a Yolla il 22 ngoslo, so tto la presidenza d e l sen. Si1uonet La. Dopo discu ssione, ven11e llf)pr ovato il bilancio prevenlivo per j} 1934, il quale . i111porta L . 1.596 .375 e })r eve<le l ,assistenzn ~col a li ca a 59 orfani. L 'on. ~lorelli indirizzò parole di a l lo elogio al sen . imonetta. Furono i11viali telegrammi al march e e ol aro Del Borgo J>er .... ~I . la Regina ed a S. E. Benito 1\Iu solini.

L'as i tenza sanitaria n ell'O. N. B. Il pre iden te d ell ,Opera Xazionale Balilla ha dire l lo ai Comitati pro,inciali dell 'Opera una circolare rifle ttente I 'attività gener al e della or ga11iz. 7.az io1tc. i rilevano in essa i egu enti cl a li ch e rig u ardano· l 'assis ten za sanitaria : il numero d egli i\111bul atori, di cui si ·v ale l 'Opera, è salito a 3. 155, e quelli di sua proprietà sono pure au111e11Lati, e sendo ora 440; il numero dei m edici e consuJenli, che pres tano disinteressata opera a favore d el! 'or gan izzazion e, è aumentato da 3. 783 a 5.296; on o s la le effeltuate nel primo quadrimestre del1·an11 0 . I, o1tre 320.000 'isite 111edicb e con r edazion e della relatiYa cartella biolipologica, utilizza ta an ch e per il controllo periodico scientifico d ella ere cen za fisica e p i chica d ei g iovanetti organizza I i. rf ale controllo si effe l l u a g ià con ottimi risulta li ad opera di al curri Comitati provinciali, fra i quali Gen ova con 20.000 r agazzi già visitati, .:\'apo1i 12.000, Palermo 1 .000, ~fila no e PadoYa ecc. Ottima riuscita hanno fallo i Corsi di igien e P, di pronto soccorso. J

»

Riforma degli tudi m edici in Francia. In seguito a un dibattito aYu tosi nell 'ultima sessione del Consiglio uperior e d ell 'Istruzione Pubblica in Francia - oYe trovo eco una campagna dei Sindacati - il fvlinis lro francese della I. P . ha elaborato uno sch ema di decreto p er la riforma dell 'insegn amento Jnedi co. L 'innovazion e maggiore riguarda l 'insegn a1nenlo preli1ninare, che cambia n ome: invece di P.C. . (fisic a, chimica e scienze naturali) diviene .P.C.B . (i'i s ica, chimica e biologia) e vi è aggiunto un progr an1rn a cti maten1atica, ch e comporta i segu enti ii1 segna1nenti: trigonometria: funzioni circolari ; radicali ecl esponenti; logaritmi e ta,·ole logari L111ich e; coordinate e rappresentazione g rafica delle equ azioni di primo grado; d erivate e variabili ; mas in-ii e minimi; differenziale di una funzione 'ariabile; funzioni esponenziali e logaritmich e; fu11zio11e primitiva e applicazion e al calcolo delle aree. Ecco un nuoYo orientamento : non è dubbio ch e, po ed endo queste nozioni, si diYerrà dei ineclici perfetti... I sindacati medici , ch e aveYano per pri111i sollevat o il protlemn d ella rifor1na d egli ludi 1nedici , non sono stati interpellati.

Anniversario di la11rea.

ricordo cl e i ])ropri ufficiali niedici eroica u1 e11te cadt1 I i s ul caTnpo d ell 'onore, J1a intitol Rlo ciascu11a d e lle tre Jnaggiori sale di ricovero d ella Infer111erj a regg i1u entale risp ettiva111enle. al le nente m edico Alfo11 so Priori d a Torino di , angr o (~fon ticelli cl i Lebda , 12 g iugno 1912) e ai ol tolc 11 en ti n1cdici G ioYa nni Rebuffo da GenoYa (Mrzli, 3 g iugno 1915) e P a quale Amedeo da Catanzaro (Car o, quo ta 208, 10 ol tobre 1916). Tu,tt'e tre a li ufficiali fu r on o d ecornti di n1edaglia d 'argent o al valor militare . Con olenne aus tera cerimoni a n ella Scu ol a sp ec iale per fa11ciulli anormali psichici « Z. Treves » i11 ~(ilano, le aule sono s tate <'on aerate i11 gr an parl e a Cadu ti del Corpo sanitario.

Un po' dovunq11e.

Per ir1iziativa di S. E . i1 Pref.etto Tl1rbacco si sta p er cos tituire al Politec11ico San Martino di l)av ia un centro cli diagnosi , cura e profil assi del ca ncro. Il prof. Fichera, co1111nissari o cic1l n Sezione pavr e p er la l otta contro il can cr o e direttore della Clinica chirt1rgica, h a e ·po lo in una i n1porlnnle riunione le linee generali del l avoro cl a ,·oJger e e i punti di massi1na.

'' Aittto al cardiaco,, in Argentina. 11 prof. Ra fael .\. . Bullrich , ét ecan o d ella Fa· col li\ n1cd i ca di Buenos •.\.ires, b a pro1no so u11'o-

381

pera di assis ten za sociale intitolata « Aiuto al cardiaco », simile a quella fondala a Parigi da Vaquez. , -i ha aderito l 'associazione di Biotipologia, Eugenica e Medicina oc iale, presieduta dal prof. ì\Iariano R . Castex. L 'istituzione or gani 11.er à cl ei dispensari n ei più bnportanti ospedali cittadini, allo scopo di assis ter e, orientare, vigil are, lulelare i cardiaci, procurar loro l avori idonei alle loro condizioni fisich e, so'~'enire le fami glie durante il riposo forzato di essi iI1 ospedal e, diriger e i ragazzi cardjopatici n ella scelta d egli esercjzi fisici e dell a professione, accudire all e cardiache in stato di gravidanza ecc. Il primo disp en sarjo p er cardiaci viene organizzato n ell '9 sp edale R am os Mejia. Basta enunziare l e finalità dell 'iniziativa per ,-aiutarne l 'importanza oci ale ed umanitaria.

Onoranze ai caduti del Cori> o Sau it~irio. Il (~01rt anclo d ell 'Sg.0 Reggimento Fa11leri a, in

Un centro per 'la cura del cancro n. Pavin.

[.1\ NNo XLJ NuM.

I medici laureatisi a Ron1a n ell 'anno accadenrico 1922-23, i quali desid erino cli ritrovarsi per festeggiare il èlecennio òella laurea, sono pregati di · far pervenire 1a ]oro ad esione al prof. M. Silvagni, R. Clinica od ontoiatrica, Policlinico Umberto I , Roma.

Si sono SYolti a Bolzano i congressi italiani di olo-rino-laringolog ia e çli fonetica biologica e fonoiatria ; n e d aren10 u1 teriori notizie. Il 24 settembre la oriet à di dto-Neuro-Oftaln10logia terrà una rit1nion e Pie111011tese·Ligure-Lombarda ad Acqui. Alla riunion e hanno già dato l 'adesiòne numer o i professori, fra i quali Besta, Donati, Di Marzio, Lugaro, Guglianetti, Delieto ' ' o1laro. La riunione sarà completata da una mostra dei (( Metodi O])er a lori ecl accorgi1nenti diagnostici » d el campo delle tre specialità. Le adesioni, le pren otazioni p er le cam er e ed il pranzo si ricevono pres . . o il egr e tario della ,Societ à, prof. Raverdino, 1)ri111ario oculista, Spedali Ci vili, Brescia.

Il congre o della "'oc ie là lede ca di urologia, ch e doveva tenersi a ' ienna in ottobre, è rimandato si11e die.


[ANNO

XL, Nu~t. 3 J

SEZIONE PRATICA

La oci elà cli cien ze ~Iediche di Con egliano e \ "iltorio i è aduna la il 28 luglio, sollo la presid enza d el prof . Cole lti, assistito dal segretario dolt . Fabri ; furon o fa tte comunicazioni d al prof . Caletti e d ai dottori Tornasi e Rossi. Le Giornate i\Iediche Galiziane si sono S'- Olte co11 pieno u cce o; vennero inau g urat e il 12 agosto d al ministro sp agnolo della sanità pubblica. Per in izi::tti va dell 'Unio ne Medica Latina, S. E. .t\.lberlo Lu trario, ex (lirettore ge11erale d ella ~a­ nità Pubblica in Italia ; terrà il 23 ottobre, all 'Is lituto oceanografico di Parigi, una conferenza sul tema « La r ed enzi on e del territorio r on1 nno m ediante l 'igiene. La fine d elle antiche Pal udi Po11tine >l. La riunione sarà presieduta dall 'a1nbacia to re d 'Italia, . E. il cont e Pignat ti l\Jorano di Ctt toza. "" i è in aug urat a l '(Tniver sità internazionale di anta11der, ch e occupa I 'antico palazzo r eal e d ella « ~Iagdale11a >l, (tl nord della Spagna, e ch e ha lo scopo di av vicinare per breYi periodi gli s tudiosi di J)ÌÙ alla r eputazion e mo11diale con Yolentero i di apprenclere: i tratta di un organismo di coop er azione inlelle lt u al e ch e non conferisce gr adi accad e1nici o diplo1ni.

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d eJla cl~iu ura delle scu ole (dei vari gradi), g l 'inseg11ant1 hanno tenuto d elle conier en ze sui m ezzi di difesa. Il diretlore <i ella sanità è st ato autoriz1a lo a far isolare i rioni cittadini m agaiormente 0 colpiti.

.. Ad Imola, sua città n atale, è 111orlo il prof_ l O?vIMASO CAS(JJ\11, già aiu to della Clinica Medic,a di Cagli~ri ~ p er oltre 20 anni primario all Ospedale V1ttor10 Emanue.l e cli Tripoli. Valent e professionista, assai s timato nella nos tra Colonia, era noto per alcu11i suoi studi fra i quali la dermoreazione a scopo d iagnostico ~elle a ffezio'n ~ da ecI;iinococco, ch e va appunto sotto il n o1ne dt cc reazion e del Caso11i »: Aveva appena varcato la cinquantin a, e la sua con1parsa h a d estato unanin1 e rimpianto .

F . G.

di 92 anni il prof. GEORGE . HAYEù-1, . ch e insegnò terapia e poi clinica È morto a Parigi in età

m.e~1ca (al Samt-~11loine) ; fu in sieme un grande cl1n1co e uomo d1 l abor atorio; è con siderato uno dei fo~~ator~ dell~ gastro-e11terologia; vanno r i-; cordati i suoi studi ulle em opatie e la loro cura ul}e er1ccfaJit i, s ulle miosi li, su lle atrofie muscO: lar1. Presiedette l 'Acrademia di Medicina di Parig i. Diresse. p er mo] li anni la cc Revu e des ScienL 'epident ia di dermo tifo sviluppatasi a Santiago re Méclicales de France e1 ct e 1'É tr an ger n. La sua d el Ci le o d i cui demmo già notizia ha assuntQ • opera è car a lterizzata cla precis ione, m etodo somma cosricnzios1Là. P. vaste proporzioni ; 17 brigate sanitarie prestano OJ)era cl i occor so ai colpili; si proced e a disinE morlo a. 82 anni il rlolt. J oseph Ver co , confes tioni i tem a tich e delle vetture tranviarie e ferulen le medico dell 'Osp edale di Adelaide e inseroviari~ e delle nbil azioni ; non bas tando i locali gnan te onor ario in quella Univer i1 ft, con sider ato d 'isoln111ento, i è adibita a tale scopo l a grande una d elle maggiori autorità n'l c<l icl1e d ell 'Aucasermél clel 4° r eggin1e11to cavalleria ; tutti i luo._ lralia. g hi di rilro' o pubhlici sono stati chiusi ; prima

A.

f ndice alfabetico per materie. Pag. )) )) ))

1512 1500

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Bambini: su cchi a n1 enlo d elle dita • Bibliog r afi a . . . . . . . . . . . . • Bile: contenu to <li ali bili ari .. . . Cisti brancl1ial e: differenziazione da lin a cesso tubercolare . . . . . . . .· . Colina: nuovo eter e . . . . . . . . . . Colitici : i te ma n ervoso veget . . . Complem ento: con servazi on e . . . . . Con giuntiva oculare: p san1moma Deg-ener ati : $lerili1za1ion e e caslr azione Diabete: coeffi ciente lipoitlico d el sangu.e . . . . . . . · · · · · · · · · Diabete n ormo-glicem ico e diabete pan cr ea I i 00 . . . . . . . . . . . . . . . . Dieta ip o- erl aclorurata: possibili p ericoli . . . · · · · · · · · · · · · · · Dolori puntorii del polmone e dolori scapolari . . . . . . . . . . . . · . · · Fegato: diagno tica funzionale . . . .

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A111e11orree: c ura co11 ala so . . . . . .~scesso cerebrale <li ori gine olitic t Assidera1nenlo e aciclos i . . . . . . Avvele11am e11 to h arbituri co . . . . · . : lne t abol i ~1n o basale e vi laBa1n])ini .

Diritt i di proprietà riservati. - N on

1514 15.05

J~ ibrill azi o11 c auricol ar e ro111plica la d a

arteriosa; en1bolectomi a, g u ae1nbolia . . r1g1onc . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1481 Gravidanza : diagnosi . . . . . . . . . )) 1510 Gravidanza e infezion i })ucco-d en tarie . )) 1512' Ittero del neonato . . . . . . . . . . . )) 1502' Ittero semplice, ca tarrale ende1no-epjdemico . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1501 Leu correa : trattam. . . . . . . . . . . )) 1512" l\Ialaria: influenza sul diabete . . . . . )) 1495 ~Ialaria sub ter zana: profilassi con l a plasmochina . . . . . . . . . . . . . . )) 1513" ~Ieningi : spiroch etosi . . . . . . . . . )) 1498 (\ifeningitc (pachi-) emorragica inler11 a )) 1509 f\Ieningi te purulen1 a da b . di Pfeiffer . )) 1509 ~Ies truazi oni e m oti lità in I es linale . . . )) 1511 l\1orte da inibizione . . . . . . . . . . . )) 1502 1 efr1·t i· : cure f'1s1c · he . . . . . . . . . . )) 1509' Nevr algi e d el plesso brfl chi ale d 'origin e d entaria . . . . . . . . . . . . . . . )) 1500 O Lomicosi . . . . . . . . . . . . . . . }) 1510' Pl eure: diagnosi di aderenze .. , .. )) 1511 Puerperio: metrorragie tardive . . . . )) 1512' Renj : chir ùrgia: nuove possibilità . . . )) 1510 Succo gastrico : dosaggio d ell 'acidità . . )) 1509 1'emper atura superficiale: misura . . . )) 1497

è consentita la mtam«>a di lavori pubblicati n el

Policlinioo sa non in seguito

outonuazione scritt. dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti cli essi senza citarne la font~ .

C. FRuGoN1, Reò . capo.

A. Pozzi, resp Roma · Stab. Tipo-Lit. A rmnn i di f\,f . Courrier

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Roma, 25 Settembre 1933-XI

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cearte 11). Laringe - Trachea - Esofago

INDICE SISTEMATICO. - LAR1NGE : Sviluppo storico delle con0600nze di Laringologia. - Parte Cenerai&: Svi· luppo della. laringe. Preliminari di amatomia e fisiologia della laringe. Preliminari di patologia. generale della. laringe. . Esame della laringe. Profilassi e terapia generale della laringe. - Parte Speciale: EPIGLOTTIDE: Malattie della epiglottide. · LARINGE: Malformazioni, asimmetrie, &Postamenti, torsioni della laringe. Prolaeso dei ventricol i. Lax-ingocele. Stenosi della laringe. Turbe di circolo della laringe. Edema della laringe. Laringiti acute: . primitive, seconda.rie, croni-0he sempli ci. Flogoei del pericondrio e delle cartilagini. Laringiti cr oniche svecifiche. Forme tubereolari. Forme sifilitiche. Forme di altra ·n atura (lep.ra, sele,,. rom.a, micosi, eoo. ). Corpi estranei della laringe. Traumi della laringe. Lesioni di senso e di moto della larjnge Malattie della voce parlata e cantata. Tumori della la r inge. Chirurgi a della l atringe. - TRACHEA E BRONCHI. - ESOFAGO.

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AVVERTENZA

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Quea&a classica Opera originale Italiana, oltrechè alle condizioni d'acqois&o, a eontantl, qu• aopra annun-. sia&e, si può ottenere anche mediante paga~-,,nto d~I complessivo lmp~rt~ di ~L. 23& frazionato come segue: Con un primo venamen&o di L. 36 con$einporaneam~nte alla riohlesta d'acquisto e eon pagamento delle residuali 200 Lire lo 10 rate meil!illl di Jj. 20 ciascuna, salvo beninteso l'aumento delle occorrenti 1pese nel caso ehe le dieci rate debbano essere riscosse per mezzo di Tratta Postale mensile.

Tanto i Vaglia per ('acquisto a contanti, quanto le richieste a pagamento frazionato, vanno indi · rizzate all'Editore LUIGI POZZI - Via Sistina, 14 - ROMA . .• 1 , , , 1 , , , , \ , , 1 , , , 1 \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ l \ 1 \ I\ .

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Avendo preso <·onoscenza delle condizioni per l' acquisto del MANUAI"E DI OTO.RINO· LARINGOIATRI~ del prof. GUGLIELMO . BILANCIONI, da potersi ottenere mediante pagamento rateale, mi impegno di acquistare una copia dei tre volumi che costituiscono detto Manuale che quindi mi farete pervenire subito. . Pertanto, contemporaneamente alla prese1ite, vi invio il mio primo versamento impegnativo di L. 36 e mi ob6ligo di pagarvi le 'rimanenti L. 200 in dieci rate mensili di L. 20 ciascuna, col rimettervi ogni m ese mio relo.1,ivo J1' aglia o versando l e f.,. 20 n el vostro Cento Corre1ite Postale N. 1/5945 fino, cioè, alla totale estinzione del debito. In mancanza del mio diretto pagamento m ensile, vi riconosco iJ, diritto di riscuotere da me l'importo della rata mediante Tratta Postale aumentata di L. 3 per le occorrenti spese. Per qualsiasi controversia e per tutti gli e.//etti degli obblighi che derivano dal presen.t e mio impegno , eleggo iJ, mio domicilio in Roma presso il vostro Ufficio. ( R6$idenza. data e indirizzo ben chiari) •

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( Firma ben leggibile)

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(Luogo e data d'. nascita) .

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(Paternità )

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Roma, 25 Settembre 1933 · XI

Nnm. 39

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fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO ~ PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO.

Lezioni : A. Gasbarrinj : Tumore dell 'angolo po nto-cerebellare in 1stro. Osservazioni cliniche : L. Ugelli : Due casi di cist i dermoidi del 1ne entere. Note di tecnica : C. Toscano: La determinazione della ossale-mia. Sunti e rassegne : SANGUr. E ORGANI EMÒPOIETICI : L. J . Witts : L'anemia nella pratica m edica generale. F. Ooi : Le modificazioni del sangue circolante in se· guito a ll a trasfusione intraperitoneale. - M. Floris: La trasfuei()ITle postnatale e la sua influenza sull 'organismo del neonato. - Smelian ski : Malattia di Vaquez e diatesi braditrofi,ca. - Pr. Me.rklen, B. Weitz e J. Wa.rter : Malattia di Gaucher diagnosticata con la puntnra sp1enicn. Lesioni vertebrali estese, preenza di cellule di Gaucber nell'espettorato. - TIROIDE : Y. Belot e L . Delherm : Che valgono i raggj X nel trattamento dei basedowiani? Del court-Bernard : Metabolismo basale e iodio. Divagazioni : G. Mouriquand: Gli inadatti u1·bani ed i cambiamenti climatici. Cenni bibliografici. Accademie, Sotletà Mediche, C-0ngressi : •. ocictà Medico-

0hirurgi!:a. di Pi ~ a . ocietà a s ~rese di Scienze Mediche e Naturali. Appunti per il medico pratico : ( 'ASJ STICA: Le cause ~i ematuria nel bambino. -- Ccmtributo alla questione dell'emoglobinuria parossistica. - Con siderazioni sulla febbre e1noglobi nurica. - Con cr ezioni batteriche ne~la pel vi renale. - TERAP IA : Nell'avvelenamento da c;ianur0 di potassio. - Blu di metilene, sinergico e non antidoto del monoRsido di caribonio . - L'apomorfina n ell 'avvelen a mento da stricnina. - Trattamento delle u st ioni gravi. - NOrE Dl DIETETICA: Il metodo della di eta ricca. di carboidratj nel diabete mellito. - NOTE 01 TECNIC I\ : Sulla tecni ca della splenopuntura. MEDJ CINA SCJEN'J'lPlCA: Sullo . viluppo dei tumori da innes to ne lla oscuxità. - RUDRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO: A. Franch etti : La di sciplina della vendita delle paste a limentari. - VARIA. Nella vita professionale : Concor si. - Nomine, promozion i ed onorific enze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

LEZIONI.

Da piccola ebbe la pertosseJ il morbillo, la scarla t Lina; a 6 a. il t~Io . Stette poi sempre bene fino all 'età di 31 a. , de.dita ai laYori dei can1pi . In questa epoca cominciò ad avere delle metrorragie, non molto abbondanti, che comparivano tutti i giorni e ch e durarono per sette a., cioè fino a quando, fatta diagnosi di tumore uterino, fu operata di ister ec tomia total e (a 38 a.), in seguito alla quale ogni perdita di sangue cessò. La P. cominciò, invece, ad andare soggetta da allora a frequenti periodi di dolori alla colonna ,·ertebrale, dolori che si esacerbavano co11 i movimenti del corpo, con la pre sione e con applicazione di caldo. Tali periodi a'\ e\ a 110 u11a durata varia , da qualch e giorno fino an ch e (una volta i a 40 giorni. Quando cessavano i dolori, la P. ripre11deva in pieno benessere le sue fati cose occupazioni. Tale sintomatologia scon1parve tre a. fa. Ci nque a. or sono, la P. riportò un lrau1na (una bastonata) alla regione orbi lale s., per cui fu ricoverata ali 'Ospedale e guarì dopo circa 10 giorni . Nel 1930 l 'inferma cominciò act essere còlta, quasi tutti i giorni , da forti dolori Alla n1età s. del capo, dolori che erano più intensi alla regione frontale, i11 sorgev~no i1nprovvisamente, con caratlere pulsanl •3, duravano qualche ora e scomparivano lentan1enle. Contemporaneamente cominciò ad avere dalla n arice s. abbondante scolo di muco e forte lacrimazione dall 'occhio s . Pare anche. cl1e, quando Ja P. mangiava, avesse dalla metà s. della boe-

Istituto di Clinfua Medica Generale della R. Univ. di Padova diretto dal Prof. A.

GASBARRINI.

Tumore dell'angolo ponto-cerebellare nistro.

SI·

Lezione clinica del Prof. A. GAsBA.RRINI , direttore,

raccolta dal dott. G.

BASSI ,

assistente.

La donna, che vi presento oggi (Z. C. ), ha 56 a ., è coniuga ta e casalinga. Padre e madre sono morti ad 80 a.; la madre ebbe due aborti . Un fratello clella P . morì a 4 a. di pertosse; gli altri due fratelli sono viventi e sani. Nacque a termine da parto eutocico; allattò al seno materno, ebbe sviluppo fisico e psichico normali, frequentò le prime classi elementari. Le mes truazioni iniziarono a 12 a. e furon o sempre rego1 ari. Sposò a 26 a. un uomo, che stette sen1pre bene. Ebbe 7 figli, dei quali 1 morì a 3 a. circa di p ertosse, g Ji altri godono buona salute; non ebbe aborti. A 38 a., in seguito ad is terecton1ia totale, cessarono le mestruazioni :- Modica bevitrice e mangiatrice, n on fumatrice.


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ca perdila di cibo . ~ e ll 'inYer110 clello scorso an110 ebbe due attacchi di influenza e sembra che, suJ)ilo dopo, la cefalea sia aumentat a e che la P. abbia notalo un leggero jndebolimento degli arti i11feriori . Tale sinlon1alologia si pro trasse fino a1l 'Agosto dello sLe so anno 1 quando in Clinica olori11olaringoiatrica, i ·infernla subì t1n 'operazione al 11a ~ o (etmoidec tomia ed asporlazio11e dei turbi11ali a ·.), in seguilo alla quale din1inuì l a l ag·ri1nazione e cessò l o scolo dalla narice s. La cefalalgia scon1parve p er un po' di t empo. P ar e che ancl1e la perdila di cibo dall a bocca ce sa se. Ben presto p erò ripresero i dolori al ca1)0, pi\.1 inler:tsi cli prima, l oca1izzati alla inetà s., al vertice ed alla nuca . Co11t emporanean1ente notò che gli arti inferiori si facevano sempre più deboli. L a ccfal algia insorgeva al mattino presto, iuollo i11tensa. e YCr o mezzogiorno si andava lenta1nente alt e11uando. L'inferma insi s te n el dichiarare cli i1011 aver n1ai sofferto di Ye rlìgini. 'Talor a, peraltro, si ver i ficava110 cadute improvvisa, ch e l 'inferma mette in r a1)porlo con l 'insorta d ebol ezza clegli arti inferiori ; i1on sa dire se esse fo sero precedute od acco1npagnate d a senso verti g in oso. Dichiara inoltre di 11on aver sofferto mai di Ycri e propri ronzii agli orecchi. ei11bra peraltro cl1e circa 20 g ior11i or so110 si sia lam entata p er alcu11e ser e di ru n1ori (pare bilateraln1crtle) cl el tipo di fischi o di suo110 di can1panello. Non ha 111ai acc u sat o ipoac usia, mai YOtnilo, non diminuzio11e apprezzabile d el u visl1 s », non diplopia. Oltre alla su accenuala sin lomatologia, 3 m esi or sono n olò ch e durante la d egln li zionc dei liquidi , aveva d ej rig urg iti dal n aso, co11 accessi di to~ ­ se. Parlicol:1rn1er1te pen osa le riusciYa la degluti1ion·~ dei cibi solidi. L 'alvo co11tempor an ean1ente divenne m olto s tittico, m entre comparve un intenso tenesm 1 vescicale. Nonostante un freque11te stimolo ad urinare, la minzione er a n1ol to difficile e la quantità di urina mollo scar sa. La cefalea e l 'astenia andarono sen11lre pi1'1 cr escendo, e 11on cessando i dis turbi d ella deglutizione, l 'inferma s i decise a far si ricoYerare in Clinica (11 Marzo 1933) . Esame obbiettivo. Soggetto di co ti lulio n c schele trica r eg·ol are. Stalo di 11utrizio11e i11olto scadulo: ciò no11os la11te, l 'et à apparente dell 'infern1a sembfa i11feriore a quella che essa r eal111ente ha (56 a .). Il colorito della cute e delle mucose visibili è roseo-palli rlo. Agli zigo1ni, al naso, alle labbra è 'isibile un a lieYe s11ffusione ciano lica. La cute è secca, arid a; il panni<:o1o adiposo è assai scar so, ed i11 nlodo più evid ente, a carico d ell a m e tà superior e del corpo. Le 111a ·se 111u colari on o ipo trofiche ed alquanto ipolor1iche. L 'inferm a g iace costri 11ten1enle i11 decubito <lorsale e spo11t an eam enle con ser,·a i)er lungo te111po uno certa imr11obilil à, ia ner quanlo concer11e l 'espressione 11ìin1ica del \Olfo. sia IJer 1a l1osizio11e d ei Yari segn1enti. d el corpo. L ·aspe llo no11 è quello di 1 <:>1son a mnllo sofferenle. No11 è poli1)11 oicn: 20 atti r espir alorì al 111 ' che n on sen1pre si sttrcc<lo110 co11 u11a r eg·ola L'i là cos la11te, p er cl1è talora, e }).C r brevi l a~si di l<' tnpo, si fa CYiden1e u11 s uccedersj dj peri odi di re I>irnzione pii1 freq ue11Le con periodi di respirazion e 11iù raru. n 1: 01 .. o radh1le è piccolo, di frccruenza l.n1ora su11criore alla 11orma (80-110 pulsaz ior1i al 111 '). J\.ll 'esa1ne dc l l 'ap]Jar a lo l i11iogl1innc1olare si apprezzano l)icco lc g hiandole clt1re , 1nolJili , i11<lolc11ti alle regioni i11guinali. ~"1lle ascl'l.le, all e regio1ti 1

[.A.N~o

XL 1

N-c~r.

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latero-cer' icali ed e1)ilrocleari tale ap1)nrato è inclen11e. L 'infer1na l a111enta molto frequentemente dolori spontanei alla r egion e fronto-parielale s., 111a, ali 'esame obbiettivo , il capo non appare dolent e alla palpazione, nè alla p er cussione. Esso è norm almente configuralo e nlobile in tutte l e direzio11i. I C1.l l)elli sono qua i con1pletan1ente neri . Lo stiramenfo di essi non risveglia par licolare dolore in alcu11a zona clel cuoio capelluto. Per qua11to concerne il co111portamento elci n ervi cr anici , d ir ò pil.1 tardi, a })ropo ito clell 'esa111e clel sis tema 11er voso. l bulbi oculari sporgono dal cavo orbitale come di norn1a ecl ugual men le a d. ed a s. Le pupille ~on~ rotonde, a co11lorni regolari, u n po ' pii1 ris trette ch e di salilo. All 'is1Jelione clel cavo orale si n o la assenza cli tutti i i11olari cli s. e di alcuni di quelli di cl . all 'ar cat a st1periore. I denti rin1a11~nti sono i11 p arle cariati e tutti in cattivo stato di ig iene. La lingua è ro ~ sa, pulita, un1ida. L 'is tn10 d elle fau~i non pre .. e11ta nulla di anormale al1·ispezione. Il collo è cilinclrico, cìi lungl1ezla r egolare, inobile in tu Lle l e direzioni. La scar sezza del pannicolo adipo o fa ì che si di egnino in 111odo ~areato i Yenlri 111uscolari e c11e siano spiccata1n enie incaYate· le reg io ni sopraclaveari e la fossa del giugul o. La ghiandola Liroide ap1)are di dimensioni n ormali. No11 .. i a.pprezzn110 in1pt tlsi vascolari abnormi. La gab})ia tor a.,·ica è nor111 al nlenle configurala. co11 prevalenza clei rliarnelri Lrasversali su quellj a11 lero-posteriori , un !)O· più rig·ida che di 11ornta, co ·1 spazi inlercostali piutlosto larghi; scar.san1ente 1nobil r co11 g-li a l li res11iratori. All 'ispezio11e d ell 'appar a lo r espira torio no11 si rileYa nulla di notevole : il F . V. T. è tras111esso bene e i1ormalmente su tutlo l 'a1nbito; il suono di percu ssio11e 0 chiaro polmonar e ovunque; I 'escursione inspir a toria dej margi11i poln1onari inferioTi appare alquanto lin1itata, lna è da" t enersi presente che anch e in condizione di riposo respira torio tali marg ini sono si tuali u11 po · più i11 basso che di norn1a. All 'ascoltazione si ap1)rezza ovunque un r eSI)iro piuttosto scar50 ed nlquanto aspro ; all 'estren10 s11periore della r cgior10 scapolo-vertebrale di d. si ascoltar10 scar si r antoli a i11edie bolle, molto mutevoli so tto i col1)i di tosse. Null 'altro di notevole a carico d ell 'apparalo respiratorio. IL cu ore è i11 secle i1or1nal e. L 'ilto della punta 11on è Yisibile; è palpabile solta11lo i11 decubito later a le s., al 5° spazio inlercos lale sull'emiclaveare. Con l a percussione si delin1i ta I 'aia di ottusit à (r eJa tiYa) de l cuore con t111a cerla difficollà, a causa di uno s lalo di enfi sc111a cle i n1argini polmonari a11teriori. Essa viene cir co!>critta a d ., lungo la margino-ster11ol e ed a s. da una curva, situa la a 4 cm . dalla 1nedio-slernale s ul 2° s11azio interco tale, a cm. 7 sul 3° spazio intercostale. N1.1lla <li notevole all a palpazione della r egione ])r eco rdial c. Al1 'ascol lazio11e i toni alla punln 0110 n c tli e })Uri c<l alla base appaiono cupi , 1011ta t1i , n1a uo11 ac,·on·1pagn ati , nè seguìti da run1ori patologici . Nul la cli p arlicolar111 enlc no le' ole pre~e11ta il si~ • sle1na Yascol are p eriferico: r1011 eclasie "e11ose agli ar ti inferiori. Alla piega clei gomj ti. bilateraln1ente, i: UJ)pena Yisibilc u11 i1npulso artcrio o. Le arterie perifcricl1e 11011 :-.i <1i~egna 110 sot to la cute, ed alla pal1lazio11e no11 appa iono l or lno:,c . nè i11 islalo di

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[Ax~o

XL, :\'ul\I. 39J

SEZIONE PRATICA

a' a11za ta "c l e ro~i . Pres~ione arteriosa Orn . D. : ~Ix. 10<.:, \111 . , n1111Hg. al Rj, a-Ilocci . L 'addon1 c è di volume. con si st enza, co11for111azione normalj ; lieYe111e11 le e cliffu a111en te 1ne leorico, indolente. Della i11i lza n o11 si palpa il lJOlo i11feriore; alla perc ussio11e l 'aia di ottt1 ità splenica ap1)àre di dimensio11i n ormali . Il i11a rg ine superiore d el fegato si d eli111i la con la p er cu s . ,ione al 5° sp azio , sulla einiclaYear e cl., il suo l11argin e inferiore si p alpa subito so1t o l 'arco co tal e; è rot6ndo , liscio, incloJ ente. lieYer11e11 lc aunie nta to di cen si t enza. ~ulla di n o teYole all'ispezione degli arti . E veniamo a11 ·esa111e del islema n erYoso Cominciamo d all a p . jche : l 'infer111a è b en e orientata n el tempo e n ello spazio ; esist e p erò un lieYe g rado di l ogorrea e la tend enza ad inler' enire nei di .. cor si altrui , an ch e se non l a riguardano dire tlan1ente, e t alor a ri ponde in modo incongru o alle rlo1nan cle c h e i riferiscono alla sua m a1a tlia, specie p er quanto co11cerne pret e .. e cau ... e d etermin anti cl ella m ed e in1a. Anche le facoltà inlelle l li' e so110 alquaitto intorpidite. L ·esa m~ dei sen i specifici fa rilevare: 11ulla a cari co d el] 'olfa tto, un lieve grado cl 'ipern1elropi a bilaterale; a carico d ei due ter zi a n leriori ò e]Ja rne là sini tra della ling u a u na incertezza n ell 'apprczzan1e11 lo d ei sap ori salati e doJci ; per qua11t o si riferì ce all'udito, un 'eYidente diminuzione d el la cap ar·i t à u clitiva , preYale11te all'orecchio s.; 11ulla a carico del tatto. L esa111e delle sen si})i]ità ohbielti,·e va con sider alo co11 molte riserve, in cau sa cl ell o sta lo J) ichico dell 'infer111a. Ciò po lo, pare noi1 i debll ·1110 ammellere alterazioni a carico della ert.. ibi]i tà tattile, clolorifica, t er111i ca, lereogno tica e "ib r a t oria. \ "i prego ora di porre n1olt a a ltenzio11e al i 'e a n1e cl ei nerYi cranici, che io intend o esporr e 1ninu La111 e nte, corred andoli di q ual cl1 e d ato an ato1nico. circa la loro origine apparente e reale, ecl il loro n1oclo cli dis lribu1ion e. Per l 'e a n1e clel 1° e 2° pai o rintancl o a quan lo ubbiam o d e tt o e dire1110 circa l ·appr ezzam enlo cl ei ~ensi speci Cici . Il 3° p aio (n ervo oculo-n1o torc-comune), ch e, corne ape te, l1a i nucl ei di ori gine scaglio11ati lungo la })arte ren lrale della os tanza g rig ia n el mesen cefalo, e ch e en1erge nel oleo co111µre o fra il piede del peduncolo cerebrale eù il ponte, appare inden-. n e. Con1e ricorder e le, esso fornisce ra1ni mo tori al 111u scolo r e i to Sl1periore , all 'el eYa lore cleJ ln J)a]pebra ·up riorc. al rcl lo inlerno, al r e lto i11lerior e, n1er1 Lre clà u11 r amo, che a tlra ,·er o il ganglio ci g liar e, si di Lribuisce ai muscoli intrin eci del blrlbo ocula r e. ~ulla a carico d el I V p aio (nervo troclear e o pate tico), il qual e origina da un nucleo situato J)r es o l 'es tremità cau dale rlrl ine encefaJo, n elJa so t.an za g rig ia, ve11traln1en te. Il 11erYo en1erge sul limite m edi ale clel pedun colo r ereLcllare uperjore, e t ern1ina dj s Lribuendo i al 111uscolo obliquo s111)cri or e. Tl 5° JHt io ( trigemino) , nervo inisto , 11asce sulla fntcia i11fe rior e della protuber anza anular e con <lue r aclicj : una radice, r elatiYan1e11 I e a ai volun1inosa, ch e è sen sitiva, ecl una r adice più pi ccola, ino loria . La prin1a ha l a su a origi11e n elle cellule d el ga 11g lio e1nilu11are o di Gas er ; i1 ella radice n1oloria si dis tinguon o due nuclei , t1no principal e, contenuto nel ponte ed un nucl eo acce sorio. po lo per la n1a sjn1 a parte nel 111e encefalo. Il n e r,·o .j fa e1rlergen te alla faccia 'en-

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trale del pon1e , ~ ubito all 'in d e11tro d ella li11t::a 1 ch e n e segna il li1nite con ve11zionale col ped11ncolo cer eb ellare medio. Tern1ina, come sapete, in 3 ra111j o branch e, distinte in oftalmica, mascellare uperiore e n1andil)ol ar e o mascellare inferiore. L 'esam e di ques to n er vo non ha rivelalo particolari cli tnr]Ji, all 'ir1fuori dj u11 'alter azione d ei riflessi corn eale e congiuntivale, d i c ui. dir emo di qui a poco . Nulla a carico della sen ibililà st1l territorio f c..cciale d 'innervazion e di qu es to nervo, della sensibilità sulla mt1cosa d ell e g uancie, delle gengive, d el naso. Ness un d eficit a ca rico dei 111uscoli m astica tori, non alterazioni trofich e d ella cornea, non dis turbi Yaso~o lori n elle zon e cutan ee trigemi11ali, n è secretori a carico dell a mucosa nasale. .\.bbirtmo g ià d etto d elle alter azioni d el gus lo. . Per quan!o si riferisce al 6° p aio (n ervo abducente), si rile,'a in O. . una facile e auribilità e s tanch ezza di esso n ella rotazione cl el bulbo Yerso s. Questo nervo , c h e origina n el ponte, in prossimi là del pavimen to del quarto Ye11tricolo, fuoriesce cl all 'en cefalo fra il bulbo eò il ponte, iln n1edi ata1nente al di opra d e lla J)iramide 1 presso il margine laterale di questa. Durante 1'esam c. d ella moli li là d ei bulbi ocul ari sono appar se evid enti scosse di nis tagn10 orizzontal e nei inovimenti cli l a teralità d. e s. dei bttlbi: solo raran1ente scosse verticali. 11 7° paio .(n erYo faccial e) orig i11a da un nucleo situato nella formazione re ticol ar e del ponte; emerge n el limite fra il pont e ed il bulbo, lateral1ne11te, in corrisponcie11za d el la fossetta retrooli,·a r e. Co111e sap et e, fornisce numero i ra111i lerminali per i n1uscoli m imici e per il 111u colo plalisma. ~e ll a n o tra donna Yi son o egni di d eficit d el facciale jnferiorc . : la prin1a boccal e s. è più ritre lta e meno n 1obil e della d., e la bocca vien e facilment e stirata d al la to opposto. L 'i11ferma riesce a cl1iudere a ai b ene entram bi g Ji occhi ed a corrt1gare la fron te, 111a può dirsi ~he I '. orbicol ar e cl ell a palpebra s. è m eno tonico ch e a cl. t il ch e . i apprezza, ia opponendosi ai irlovimenti attiYi di questo ch e sag·giandone la t onicità in Ja e di contrazion e. Non e i s te ver o e proprio lagoftalmo a s. ma solo d11ranle il onno si osser ,·a cl1e la rima p alpebrale rim au e da questo l a to occl1iusa. Non presenti i sinto111i di Bell e cli regr o. Riflesso corn eal e ed an1miccamento aboliti in O. S. OYe i osserva di frequente una facile lacrimazione, p eci e qu and o l 'inferma tenta di l eggere o di crjYere, con scolo di lagrime lungo l a g uancia (epifora). L 'o l la' o p ai o (nervo acustico) i compone di clue n ervi çlistin li : nerYo ves tibolare (ch e i dis lriJ) ui ce al Yes libolo ecl ai can ali semicircolari) e n er,·o cocleare (ch e innerva la chiocciola) . Co111e ricorder e te, il 1° serve alle funzioni d ell 'equjlj brio, il 2° all e fun zioni u d iliYe. Il n erYo vestibol are origina dal gangJio d ello Scarpa, il cocl ear e dal g anglio d el Cor U. Le fibre centrali d el J)rin10 nervo si raccolgono i11 u11 fascio, che pene tra n el nevrasse in corri ~ po11denza d ella fosetta re tro.-olivar e del bulbo; il cocleare raggiunge il ne' r a se a l a to del vesti})ol are. ~er quanto concerr1e la funzion alità cli q ue ~ li r1 erYi. ri111a11do all 'e amc degli specialis li. Il 9° paio (n erYO g los o-Iari11geo ì è n1i Lo: le fibr e sen i tiYe h anno la loro origine 11elle cellule dcl gan g I io - ltperi or e e del annglio J)e troso, da


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<t J L POLI CLI~ICO

cui pa rlono fibre ceni r ali , ch e pe11elra110 nel bt1 lbo per il solco lél teralé pos terior e: le fibre 111 0lrici orig i11a110 n el tratto r ostrale del nucleo ainbiguo e clel i1ucleo motore dor ale rlel ,·ago, emergendo n ella })arte più alta del solco la terale posteriore del bulbo. ella nos tra infer1na 11011 i rileva alcuna anomalia n el m ovi me11 lo cl ella pare le posteriore del faringe , m en Lre i di l urbi d ella deg lutizione so110 da 1net tere in conto con 1'ipoeste sia dell 'ipofaringe e dell 'epiglottide. Normale la sen sibili1 à g u ta li va della part e p os teriore d ella lingu a. Il 100 paio (nervo vago o pneu1noagstrico) è pure misto. La parte se11sitiva origi11a n elle cellule d ei gan g li giugulare e n odoso, d a cui partono fibre centripete, che penetrano n el bulbo in corrisponde11za del solco la terale p osteriore, terminando n el pavimento del quarto ventricolo. La porzione inotrice origina i1el bulbo, dal nucleo ambig uo (nella sos tanza reticolare grig ia) e dal nucleo niotore dorsale (paYi111ento del quarto ventricolo) ed em erge dal bulbo in corrispondenza d el solco la ter a le pos terior e. Il vago si distribuisce, con1e sap ete, ai visceri toracici ed addominali ed attraverso il n ervo ricorrente, innerva i muscoli del laringe. Nella nos tra inferma 11on vi è aritmia cardiaca, n è continua tachicardia; talora, invece, come si è vis to, non è perfe ttamente costante e r egolare il ritmo respiratorio. Nessun disturbo attribuibile ad alterazioni funzionali diges tive. Riflesso oculocardiaco: pri1na della compressio11e d ei bull)i oculari : polso 80 al l ', respiro 20 al l '; ciura nte la compression e: polso 72, r espiri 20. Velopendolo normalmente mobile. Per la motilità delle corde vocali , vi dirò a })r oposito d el r ep erto cl egli sp eciali s ti. L'll 0 paio (n er vo accessbrio) , vie11e dis tinto i11 n er vo accessorio spinale, ch e n asce n ella ostar1za g rigia del corno anteriore del nlidollo spinale cerYicale ed e1nerge dal midollo al d a' anti delle r adi ci p o teriori dei n ervi spinali, ed in nervo accessorio d el vago, ch e n asce dalla soslan za grigia del ùulbo ed em er ge d al solco la terale pos teriore del bulbo stesso, sotto le radici nel vago. Il nervo in p ar te Lermina fo11dendosi col vago, . in parte si distribuisce ai muscoli trapezio e s tern o-cleido-m as loideo. Osservanòo la nos tra inferma in piedi, sembra di rilevar e cJ1c la sp alla ". sia pii1 bassa della d. , t11a, esa111i11ando la fun zione d ei mt1 coli inter essati, 11on j apprezza al. cun cl efi cit. Il 12° paio (nervo ipoglosso) origi11a ò al bulbo, em er ge clal suo solco laterale anteriore, i clistribuisce ai muscoli della ling ua . Ques ta, n ella n ostra inferma, g iace medialmen le 11el caYo or ale e vien e sport a diritta. La m et à . della }Junt a appare peraltro lievemente a trofica. E Yeniamo a p arla re d egli atteggiamenti della malata. Ha fision omia poco espr es .. iYa . Il cnpo è eretto. Per qu anlo concerrle gU arli superiori, si nota ch e il d . è inan te11uto n ella p osizion e, in cui venga pos to , mentre il s. compie qu,a lcl1e oscillazione, priJna di ferm ar si n ell a posizion e voluta dall 'esaminator e, e tenn e in seguilo ad abbassar si con piccoli movin1enti a scosse. Ad i11 · ferma in piedi , il braccio s. è tenulo u11 po' abdotto, l 'avambraccio leggermente flesso sul braccio, la mano in lieve supi11azione e leggermente discos ta d a l corpo. n braccio d . pe11d e n a l uralmen le lungo il corpo. Esiste tendenza. da parte dell 'infern1a , a conservare a lungo u11 delern1ina lo tn0Yi111en lo orl a l teggiame11to. 1

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[A~No

:\L, Nul\1. 39]

La motilità p assiva è n or111ale ovunque. Esiste lieve ipotonia, più spicca la a s. ~ega tiva la prova della caduta della mano (di Holmes). Appena accenna to uno s tato di iperdiadococir1esia a s. linprimendo bruschi movimenti di ro tazione verso d. o s. agli arti pendenti lungo il corpo, le oscillazioni st esse sono più ai11pie a s. ch e non a d. (Holn1es). Negativa bilater alnl ente la prova del rimbalzo, di Ste,vart; n o11 si n ota i11ovimento esagerato di flessione della cosc ia, quando si abbandoni improvvi a1nente ques ta, inentre l 'infertna flette la coscia sul bacino, se l 'esami11alore si oppone a questo movimento . Lo stesso si osserva compiendo la s tessa nlanovra sulla gan1ba, a P. prona. La prova d ei pesi n on ctà un reperto costante, ma p ar e p erò che 1'inferrna apprezzi nìag· giormente quelli posti sulla 111a n o . A carico d ella m otilità a ttiva non si rivela vera e propria ipos tenia lin1itata ad una metà del corpo: i movin1enti sono tulli })OSsibili e co1npleti, ma I 'en erg ia dell'inferma è facilmente esauribile. Lo sforzo dinamico è in es a n o1L inferiore a quello statico, esis te però din1i1tuzio11e rlella for za a ttiva più apprezzabile, invitando ] 'inferma a s tringer e la man o, e n1a11ifest antesi co11 una din1inuzione progres iva della forza, più evidente a carico dell 'arto s up . sin. Se si invita l 'inferma a portare i due indi ci s ulla pu11ta d el naso, essa raggiunge lo scopo più rapida1nente co11 la mano d . ch e non la s., <love pure qu alch e volta il m ovirrte11 lo è dism e lrico (bradic inPsia). Non netta ipermetria a s., i11a solo lieve incettezza, che si 1nanifesta rneglio in vi la11do l 'i11fer1n a ad afferrar e qualch e piccolo oggetto. Durante ques le 111anovre il p ollice s. viene precocemente ed esager a ta1ne11te all ontanato dalle a]. tre dita. Positiva la prova cli 1' h on1as e Jume11tiér: il pollice della mano s. si abbassa più di quello d., quando l 'infern1a, a bracc ia estese e palme in a lto, porta ques te rapid an1enle in b asso. Qualche incertezza si. 11ota, qua11do l 'infern1a d eve toccare con la punta dell 'indice s. il lobulo del naso : dur ante questa n1an ovra vi è acce11no a braditeleocinesi, in quanto l 'ir1dice h a una piccola pausa di arresto a qualche centin'le tro dalla punta del naso e compie qualch e piccolo movimento oscillatorio, prima di r aggiungere la m e la. Positiva la prova di Babinski : l 'infer111a ~orpassa co11 la punla di una matita la più est er11a di Ò\te Jinee verticali, ch e essa viene inYitata a ro1 1g iun ger e con delle orizzontali . Incertezza nella prova rlel calcagno a s., con ampie oscillazioni sopra e so tt o la nleta. -on clisn1etria quando la P. p orla il gin occhio su] pia no di una sedia. ì\"on esis te vera e propria adiadococinesia, ma solo un r allentamento della mano,Ta dopo qualch e n1ovi111ento di pronazione e s upinazione. Non m 0Yi111enti abnormi, n è veri tremori. Non n e l la astasia n ella p osizione eretta, 1l1 a soltanto qualch e oscillazione <lel corpo si osserva quando la P .' cer ca un equilibrio stabile, ch e essa qualche volta riesce difficjl111ente a trovare, anche su larga base di appoggio. Piccoli impulsi, dati con l 'indice co11tro la sp alla, il })etto, il capo della p aziente, sono sufficienti per farla cader e. TI tro11co 11on i11terviene quasi affatto n ella ricer ca dell'equilibrio stabile con una flessione d el corpo in avanti, talch è l 'inferma ha sempre tendenza a cadere indietro. Ino1tre essa n on tenta di manten ersi ritt a, flette~do i ginocchi , qualora ,·enga invita ta a portare a ll .inclie lr o i] capo od il tronco_,, durante la qt1ale 111 a110Yra e a tende sempre a raclere indietro. :\.ita logo ~ egn o cli n~ i n ergi a è- ri1


(~~No

XL , Nu 1. 39]

levabile a n ch e invita ndo la P ., in p o izio11e st1pir1a, a n1e ttcr si a sed e r e, t e n endo le bracci a co11serte: durante ta le sfo r zo 1·inferrn a solleva e n trambi g li a rti inferi ori d al pia n o, su c ui è coricat a. Qu a ndo essa a bbia tro va t a una p o izio11e e r e tta s tabile, l a cou ser va con uR ' i111n1obililà quasi s ta tuaria, an c h e n egli a tteggiam enti 111en o n a turali. La chiusura deg li occT1i 110 11 influe11zn I 'equilibrio. 1on è ricercabile un ve ro Ron i})er g, n o 11 pote c1do la P. ma11ten er si in p ie di . La cle:in1bu lazion e si compie con rlifficol là p~.f la Le11den za d ella ina lat a a cad er e all 'i11dietro, p erc h è, com e si è d e llo, essa n on assecot\da co11 il lror1 ro i m ovimenti d egli a.rti inferi ori . L 'i11izio d e lla m a r ci• è favori lo da u11a p iccola pinta inizi a le d a ta, d a ll 'avanti a ll 'indietro alla P . Dura nte l a dearrtbulazion e, essa t end e a cad er e cost antem e nte a d .; il tragitto i compie a zig-zag con a nda tura d a ubbriaca, gli arti su periori son o t enuti costa nle1r1 er1 le i11erti ; l 'arrest o in1provvi o e d il die tro front 0110 sempre seguiti d a a mpie oscillazioni di tutlo il cor po, d a p erdita d ell 'equiJibrio e d a ... u ree siYa radtita . ~on apprezzabili rlis lurbi d ella })ar ola. D a 111olti a nni la P . n on è più a bitua la a scriver e, e difficile riesce quindi l '3 pprezzam e11lo d ell a scrittura; si n o ta, tut lavi a, ch e il nome })erson a le ed altre p a r ole se1nplici ve11gon o Lracci:l te in m a nier a p oco d ec i[ra bil e, con t en den za a so,·r rlpporre l e l e tt er e. I riflessi l' ulau ei, addominali (superiori, inedì , infe ri ori~ -i011 0 as enti bilat er almente; i pl ant ari J)resenli cl 'a1nbo i la ti, quasi se1npre in esten sion e, me ntre qua lch e Yolt a lo . li m olo d ell a pia n la cle l })iede è egui lo d a u n acce nno a l ferto111en o del ve11taglio. 11 riflesso c·o rneale è assen le a s., d eb oli sin10 a d.; il con g iunti vale assente a s., presen l~ a d . A sente il rifles o faringeo. Pe r quanto s i riferi ce ai rifles i te11dinei : presenti b ila ter a lrne nte e un po· vi vaci i bic ipita li e tricip i ta li ; p re senti , pronti e vi vari i rifle i r o tulei ; esager al o quello di s . , ch e si accompagna qualcl1e volta a prolun ga ta trepid azion e epiletto ide d e ll a ~a1!1 1>a; presenli. e n ormali g li ac hill ei. Asse11l1., 111 ques to n1o n1e nlo il clono d ella r o tula e d el 1:n ed e, provocabili in altri m om e11ti, e più cos l·ante1nente a s. ch e a d. Non rilevabile il cl on o d ella n1a110. Costa n te evidentissimo a s., il Babinski , t alor a spontan~o d a quest o l a to e provocabil.e con le m a n ovr e di Gordon , Sch aefer , Opper1he1m . l\ilen o cost ante questo segn o a d . Riflessi pUJ) illa ri bil ate ral mente pre en t1 e n o rmali alla conver gen za a ll 'accorn od azion e, un t orpidi alla luce; a llo timol o lum inoso diretto esist e an ch e il rifl esso pupillar e con sen suale. Esa1n i d i labor ator io. -·Nelle uri11e 11ulla <li a n or male, all 'infuori di traccie di urobilina; sa n g u e: g l. r . 5.100.000 ; Hb . 90 %; vol. g lob . o,.~. g loLuli bia 11chi : 6700, d ei quali 26 ~~ cl i linfoc1t~ , 2 % <li monociti , 68 % di n eutrofili, 2 % ùi eos1nofili · 2 % b asofili . Negati va la reazion e di W asser1n~nn i1el sier o di san gu e e n el liquor ; lievem ente p ositiva l a v . Pirquet. L 'esam e d el liquor estra tto con r achicentesi , ha d at o un a pres;ion e iniziale di 30, finale di 10 cm . d 'acqu a a l Claude· l 'albumjn a, d osat a con il m et od o Bra ndber g', h a d a lo u-çi va lore de~ 2 %~; g loLu li JJianchi : 1,80 }Jer i11 m c.; g lobuli r ossi : 2 per • r11m c. ( ' ageo l le) . . 0 La for111t1la rivela 30 ~~ p olint1c lea t1 , 56 '% linfociti , 14 ~o g ra ndi m on o11uc leal i e cellule e11d ot eli ali ; so .. tnn ze ri <lucenti 0,80 % o ; No11nc-Apelt

en

1525·

SEZIONE PRAT ICA

vo'

( l a f ase)

+ +, P andy + +, Bo·1eri + +. L 'esan1e del

fondo d ell 'occhio, praticat o d a l do l l . D 'Osva.Jd o, h a rivel a t o una co1nple la n orrna lilà. el r ep a rto di Otorinolaringoia tria il do tt . K . Arsl a n h a trova to: nulla di evid ente a carico degli o rifici d e i seni frontale, inascella r e, sfen oida le di inistr~; velop endolo m obile e simmetrico n ella fon azio 11e; ipoest esia di a lto g r ad o, ch e s i riscon tra, ollre ch e n ell 'epifaringe a n ch e n ell ' ipofari n ge e n ell 'epig lottide. J\lorma le il la ringe, p er qua nlo le escursioni dell e cord e vocali siano l e11te, bradicineti ch e . ~on dis turbi d el ricorrente. A carico rlell 'or ga110 d el! ' udilo, r etrnz io 11e timpa11ica bil a ter ale; ipoacu ia sinistra di g rad o e levato, c h e 11o n arriva p erò all 'an acu si a t o ta le; i car a tteri d el] 'ipoaè u sia non sono d el t ullo centra li , m a a n ch e p erife rici (or ecchio m edio; . 1 ist agrn o sp ontan eo bila ter a le, più accentua lo que llo con con1p on e nte ra}Jid a, dire tta ver so sinis tra; d eviazio11e d e lle bracc ia tese ed error e n ella 1)rO\ a d e ll 'indi cazion e, ambedue ver so sinis tra e pitì acce ntua te ver so questo la to. Allo s timolo calorico e galvanico notevole ipor eflessia d estra, con a lter azio ni n e lla direzion e d el nist agm o provocato e con corrczio11i d elle de~ viazioni tonich e d ell e braccia; areflessi a sinis tra 1 an ch e con stimolo termi co d 'acqua a 3°. Allo s tin1ol o galva nico: a refl essia sinistra, si a con calode ch e con a11ode a1 trago ; con n11od e al trago, a sinis tra, pur a rrivando a 15 ~IA, n on si riesce a sopprimer e il nist agn10 sp or1l a n eo ver so ques to la t o.. • Esa n1 e r adi ologi co de l cranio. - Not evole ipertrofia d ei turbina ti di d estra. Mod er a to lo sviluppo de i seni frontali , ch e appaion o tras1>are11li . La leca cr a nica h a sviluppo n orma le e sp e sor e on10gen eo; n on son o dim ostrabili seg·ni di iper ten s ion e (in1pronte dig ita te). Regol a re il profilo sellar e; a di tus di n1edia a n1piezza. viluppat o e traspar en te il sen o sfen oida le. Nor111ale 1'asp e tto d elle r occh e; lo studio di d ettaglio d ell a rocca di sini s tra di111os tra una inde le rn1ina1ezza d ei contor ni d el condotto uditivo intern o . L 'esan1e d ella base 1to n din1ostra segni di u ura d el p avi111e11to.

**~ I dati forniti dall 'anan1n esi, dall 'obbietti vità, ed il loro decorso fi110 al m om ento attuale, dicon o in m odo indubbio ch e la n ostra P . o ffre un graYe pati111ento del siste111a n ervo o centrale. I disturbi a carico del sistema n ervoso si posson o pertanto riunire in due gr upp i f?nda: n1entali: gli uni .di ordine gener ale, d1 cui diremo di qui a poco Sfl pos an o o n o essere riferiti ad ùn aume11to della pression e endocranica , gli altri di or d ine locale, ri pet tiva1nente denotanti l'offesa di parti della sostan za n ervosa racchiusa n ella scatola cranica (cerve l]o, cervelletto, ponte, bulbo) e di alcuni n ervi , cl1e hanno la loro ori gi11e apparent e alla base del cranio . Per un'esatta discussion e clinica di casi co111e questo, in cui si trovano variam ente. associati n on pochi sintomi , 1nolta lu,c e s1 pu.ò trarre dal ricercare attentam ente 1 anam nesi, perchè dal 111odo con1e i fe~ on1eni si 5 ~cc~do : n o r ossiamo dedurre prez i o~ c eone lus1J111 ai


J.526

« IL POLICLINICO »

~-\.~No

XL, NuM. 39)

fini d ella diagnosi. Ma occorre avere la più Per intenderci , poichè nel nostro caso dogrande pazienza nel raccogliere la storia di vremo fra poco discutere il patimento di alcuni questi infermi, e ad ogni dato ch e essa ci fornervi cranici , specialmente del VII ed VIII, ni ce, bisog11 a cer care di as eg11are il g iusto tenete a mente che non sen1pre, contrariamenvalore, che risulta da una critica assai severa. te a qt1anto parrebbe dovesse avvenire, l offet .osì, alla fi11e dell 'inchiesta anamnestica , può sa patita, ad es. dall 'acustico i accompagna darsi cl1e si riesca a riunire più fattori , passati a fenomeni paretici o paralitici del suo nervo per il vaglio della critica , e ad intravvedere, vicino, il faccial e, chè anzi spesso il VII paio attraverso ess i, l111a sintesi , ch e si accordi con non palesa in tali casi il suo patimento. È tutte le analisi precedenti. Orber1 c, tl1tto ciò noto altresì co111e una compr essione, che si 'impara col tempo , con una minuta osservaeserciti 'sopra un tronco misto, non cagioni lo 7.ione, con l~'"' riflessione, e direi ai1che, ~: t1·astesso danno funzionale , indifferentemente sulverso una serie di errori! le fibre motri ci e · en sitive; come uno stesso Occorre far subito una premessa : so1Jrattutprocesso morboso possa ledere il nervo oculoto nelle affezioni d el sistema i1ervoso non è motore, per citar e un altro esempio, in modo possibile concepire una diagnosi ragionata e11che alcuni dei muscoli da esso innervati diza la conoscenza d ella funzione , che dai fisioventino paretici ed altri no. Ne consegue che, logi si attribuisce norn1aln1ente alla parte of- · quand'anche fo ssimo edotti con la massima fesa. sicurezza sui primi sin tomi del male e ne poTale nozione, peraltro, non è sufficiente per tessimo seguire con precisione lo svolgimento, il giudizio clinico, poichè, se è vero che dal non potremmo essere àllrettanto sicuri nel lnodo di aggrupparsi e di succedersi dei var1 trarre conclusioni, poichè può darsi che il ~ jnto1ni e dal loro diverso grado di int ensità male aggredisca dapprima un territorio ben ci è consentito spesso di inferire ove sia la r esistente alle offese, e q11indi non denunci il prima localizzazione patologica, è altretta11to proprio patimento, si spin ga poi verso una vero che la nozione delle funzioni di questi parte che Io dica subito: in tal modo corrian10 in1portantissimi centri ner, osi, posti da n1adrc il rischio di porre la lesione in questa seconda natura uno vicino al} 'altro e cosi strettamente sede, mentre in r ealtà essa è originata dalla . in rapporto fra loro , da pensare che alla leJ)r1ma. sione di uno di essi segua per necessità .quella di 11n altro ad un tempo, ci ' 'engono additati *** dall'esperimento: e chi non sa ch e l 'esperil Jn fatto deg110 i11na11zilutlo di particolare mentazione fisiologica negli animali è di,rersa co11siderazione. è di stabilire se n el nostro caso da quella umana ? Ricordate ch e i dati fisioi sintomi di ordine generale iano o no rifelogici d ebbono essere ingranati con la Cliniribili a ciò ch e costituisce ]a i11drome çl'iperca, bisogna anzi cercarne la fusione più intensione endocranica. tima possibile. Analizzian10 pertanto gli elementi che rienCiò premesso, cerchiamo di addentrarci neltrano in questa sindrome, rappresentati, come la di cu ssione di questo caso. Devo innanzitutto dichiarare che esistono nella nostra ma- sapete, da cefalea, verti g ine, vomito , disturbi visivi ed uditivi , motori e psi cl1i ci , nonchè dai lata per lo m eno due circostaT1ze, che 11ossono d.a ti dell'esame radiologi co del cranio , dal rerendere fallaci i nost!i ap·p rezzamenti, desunti 1)ert0 clinico dcl fondo oculare, e dall'esame dalla storia e dall'obbiettività, importanti ai chimico e citologico d el liquor , ottenuto con fini della diagnosi di sede del male. la puntura lombare. Una prima circostanza, purtropp9 frequente Cefalea: avete sentito dalla storia come la a consta tarsi in pratica, è che il rilievo dei nostra P. nel 1930 cominciò ad avvertire dolori primi sintomi di malattia viene riferito dalla a lla metà s. del capo, con maggiore intensità paziente con incertezza , cosicchè ci assale il dubbio che non corrisponda perfettamente al in corrispondenza della regione frontale omoJaterale. Quale significato va assegnato a quevero l'ordine cronologico dei suoi disturbi e sto sintoma? È noto che la cefalea, riferibile che 1'infern1a, pe1' il suo particolare stato psiad ipertensione endocranica, è variabile nei chico ed intellettuale, armonizzando i dati anamnestici a suoi preconcetti , ci abbia rac- suoi caratteri, ora generale, ora Jocalizzala, aravativa o trafittiva, può essere, risvegliata contato i suoi malanni non dal J)rimo sintodai colpi di tosse e dalle varie posizioni del111a, ma da quello che più preme a lei, e lo l 'infern10 , ora più inten sa da un lato, ara più . . toriografo ia Lato inconsapevolme11te tratto da un altro , può attenuarsi, ad un certo n1oft1ori d alla ' 'crità storica, dalle tendenze della mento, ed anche scomparire, man mano ch é paziente. Il n1arito poi ci ha riferito quan~o la malattia pegg iora, in parte per cause ignote, ha appre ' o dalla 1noglie , se pure non abb1a in parte perch è si attenua l'intensità del dolore "' Yisa to i sinlorni a n1odo suo. col progredire della compressione cerebrale L'altra circÒ tan7a, ch e si deve tener pregenerale, la qual e, attraverso modificazioni cir. enle, è costituita da quel fenomeno di « tolcolatorie, finirà per alterare la nutrizione deleran za n ch e il sisten1a n ervoso presenta in gli elementi n ervosi e compron1etterne la f11nco~1 dive~so g rado IJer le· offec:e, cl1e riceve. 1

1


,

[ANNO XL,

Ntl l\{.

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SEZIONE Pl\KrICA

:zion-e. 1\tla non dimenticate che nel nostro caso la cefalea aveva nel 1930 µn carattere particolare (pulsante, accessionale), evoluzione rapida (durata di un'ora circa), e, quel che più preme, si accompagnava a scolo abbondante di muco dal naso e ad in tensa lagrimazione dell 'oèchio s. Avev.a inoltre sede varia (frontale , vertice del capo, regione occipitale). Non0stante manchi attualmente ipo- od anestesia nel territorio ~el trigemino s. e questo nervo non sia dolente nei suoi punti di fuoriuscita sulla faccia , abbiamo elementi per ammetterne J.esi i rami corneale, lacrimale e linguale. Cosicchè, la cefalea d.ella nostra P. deve essere riferita a due fattori: l'uno, un patimento del nervo trigemino s., l 'altro un aumento, pet quanto lieve, della pressione endocranica. In favore di quest'ultimo con cetto dovremo nondimeno valutare il sintorna in unione ad altri eventualmente esistenti. Ve:rtigine: ad onta di una minuziosa inchies ta anamnestica, non si è qui potuto precisare se la P. abbia per il passato avvertito un senso vertiginoso, sia del tipo della vertigine sistematica o rotatoria che del tipo asistematico, il quale si identi'fica in quel generico disturbo di orientamento nello spazio, frequente a riscontrarsi in varie n europatie, anche non sistematizzate o con lesioni a facolaio. È certo però ch e, a detta dello specialista, esiste nella nostra P. una grave alterazione a carico del1'apparato vestibolare s., a cui , come sapete, è riferibile la vertigine labirintica; e poicb è dallo stesso otologo ci viene denunciata a11che una grave offesa del~e vie associative vestibòlocerebellari de llo stesso lato, ch e può essere ·causa di un 'autentica vertigine cerebellare, r1oi ci domandiamo se nella nostra malata le frequenti cadute a terra degli scorsi anni,. di cui iessa parla con insistenza, non fossero determinate da uno stato vertiginoso, o per lo meno, non fossero precedute da vertigine. Vomito: qui è fino ad oggi mancato il vomito, che fa parte della sindrome ipertensiva. Esso, qaando esiste, ci dice c'h e l'aumento della pressione endocranica si ripercuote sul bulbo, in altre parole, questo disturbo ,. con i caratteri del vomito centrale, svela lo stato di patimento accessionaJ.e del vago, assai sensibile di fronte alle cause traumàtizzanti. Poss iamo dire che nella nostra P. il X paio, pur non essendo normale, il che desumiamo da un accenno alla periodicità del respiro ed alla tachicardia, dai movimenti di abduzione ed adduzione lenta delle corde vocali, soprattutto a s., non è ancora fortemente leso, da dar luogo a vomito. - '!J1 otilità, sensibilità e riflessi: rileviamo nella nostra inferma segni di compressione delle vie piramidali (sintoma di Babinski bilaterale, più intenso a s .); non disturbi, peraltro, della sensibilità, in rapporto all'influenza di un ev,e ntuale ·aumento di pressione endocranica sul

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. 111idollo o sulle radici spinali, ma iperriflessia tendinea con clono del patellare, e talora trepidazione epilettoide de.Il 'arto (più manifesta a s. che a d.). Sonno patologico e sindrome psiahica: manca qui un certo grado di sonnolenza, come pure mancano i segni della cosidetta sindrome psichica,. il cui carattere dominante è rappresentato dall'indebolimento globale delle capacità psichiche. Seg1ii di irri'tazione d ella c,orteccia cerebrale: qua]i n1anifestazioni della sindrome ipertensiva endocranica, mancano crisi con-VUlsive, sia generalizzate sia sotto forma di crisi, del tipo Bravais-Jackso11iano ~ Sintomi visivi (subbiettivi ed obbiettivi): no11 es isto110, a denunciare un aumento della pressio11e endocrani ca. E ssi sogliono consistere in una dimi11uzione più o meno notevole della vista, in sensazioni di mosche \ olanti e all'esame obbiettivo, in una disci·omatopsia (re~' string imento del campo visivo per alcuni coJori), e sopTattutto, all ' esa1ne oftalmoscopico, nella papilla da stasi. Ricordate, a tale proposito , ch e non sen1pre v:i è concordanza fra il grado della 1esione oftalmica e quello dei fenomeni soggettivi, nè esiste rapporto fra l 'ipertensione del liquor e la stasi papillare, infine, fra questa e gli altri sintomi da ipertensio11e. Come a\remmo occasione di vedere l 'anno scorso in un altro infermo portatore di .tumorecerebrale, . i disturbi visivi possono esistere da soli , oppure essere i soli a fare difetto (m.a ncano all 'i11circa nel 10-20 % dei casi). Radiografia del cranio: tale indag·ine non ei viene qui in soccorso con le caratteristiche impronte digita te, genera li o localizza te, per I ' esistenza di un aumento della pressione endo· • cranica. Piintiira lom.bare : essa ci fornisce nella nostra malata dati preziosi, desunti da un aun1ento di pressione d.e l liquor, e dalla sua composizione chin1ica é citologica·. Mentre, come sapete, la pressione normale del liquido cefalorachidiano è di cm. 15-20 al manometro di Claude, a puntura fatta nella regione lombare ed in posizione orizzo11tale dell 'infermo, qui abbian10 trovato una pressione, pari a cm. 30, che si è poi ·abbassata rapidamente dopo estrazione di pochi eme. di liquor (12 eme.). Tenian10 conto che nessun disturbo particolare ha fatto seguito a detta puntura, il che ha· g rande import~nza , come sarà presto detto, per la diagnosi differenziale. Vi ricordo p-e r in cidenza che bisog·na essere cauti nella prati ca della puntura lon1bare, potendo i11 ammalati affetti da tumore endocranico essei e causa talvolta di morte improvvisa per lo stato di squilibrio troppo forte e troppo rapido di pressione, che si viene a creare talora fra gli spazi sottoaracnoidei e spinali, donde la brusca compressione del bulbo contro•il contorno del forarne occipitale e conseg·uente chiusura della 1


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«

IL POLI CL l1' LGO ))

comunicazione del liquor intracranico e spinale. Ricordate ancora ch e il liquor, di aspetto normale, contiene qui un forte tasso di albume (2 %0) e scarsi leucociti n el sedimento (1. 80 per mmc.), donde dissociazion e albt1111ino-citologica, del cui valore diagnostico diremo fra poco. Concludendo: attraverso l 'indagine anamnestica risultano in questa nostra P. segni assai modesti d 'ipertensione endocranica, rilevati unicamente in base alla cefalea, ad un eventuale stato vertiginoso , ed all'esito della puntura lombare.

Diagnosi geAnerica.

È superfluo qui cli culcre

su alcune possibilità: cosi su una forma funzionale nevrotica o tossica, tipo uremia ecc. Nè abbiamo elementi clinici per sostenere una paralisi generale od una l.a es cerebri. Una sclerosi a placche, a localizzazione bulbare, protuberanziale, cerebellare, potrebbe essere supposta in base al nistagmo, all 'iperriflessia tendinea, all'assenza dei riflessi addominali, ma qui mancano i sintomi fondamentali di tale affezione, comprese le caratteristiche alternative di miglioramento e di peggiorame11to degli infermi. Una m eningite sierosa, che pure deve essere sempre in questi casi sospettata, potendo essa simulare un tumore endocra11 ico (pseudo-tumor), è qui contraddetta dai caratteri del liquor, dal non aver la P. tra tto nessun vantaggio dalle punture lombari , dall'assenza di variabilità dei sintomi locali , ch e anzi sono in continuo progresso. Cosicchè dobbiamo piuttosto enunciare in questa nostra P., con maggiore verosimiglianza, la diagnosi generi-

ca di tumore endocranico. Diagnosi dii sede. Dal complesso <lei dati anamnestici ed obbiettivi pensiamo ch e la lesione risieda nella fossa cranica posteriore. Nè dobbiamo lasciarci scuotere dall'assenza della papilla da stasi, così frequente a risco11.trarsi nei proces i, cl1e occupano una tale r egione. Aggiungiamo ch e l 'offesa deve risiedere più particolarmente nella metà. s. di detta fossa, perch è il dolore occipitale è più intenso a s ., per l'offesa del V, VI , VII, VIII , IX, X, XI e XII paio di s., ma soprattutto per i sintomi cer~­ bellari più spiccati a s . (disturbi d'equilibrio, atassia, ipotonia, adiadococinesia, nistagmo ecc.). Se escludiamo una tale sede , potremo pensare che il tumore sia localizzato altrove? Nel lobo frontal e forse ? t noto, a chi ha esl?erienza di tumori di questa regione, come sia frequente il risentimento sul cervelletto: il Cushing , ad es., cita non pochi errori op.era~ort? in casi di tumori frontali , ch e furono glud1cat1 cerebellari. Potrebbe qui essere favorevole al concetto di un tumore del lobo frontale s . il

dolore, cl1e la nostra P. a ccu a in pre,-alenza nella regione frontale s. ed i movime11ti atassici da lei presentati. apete che nei tumori del lobo frontale compare un disturbo motorio, simile all 'atassia cerebellare, indicata col non1e di « ata ia frontale » e dovuta , secondo alcuni at1tori , ad un 'azion e a distan za sul cervelletto. Inoltre qui esistono atteggiamenti statuari , con1e suole osservarsi nei tumori frontali. l\1[ancano, tuttavia, segni fondam entali per tale diagnosi , e so110 i seguenti: gravi disturbi psichici (si11drome m entale), speciale rigidità di tipo parkinsoniano a carico di certi gruppi muscolari, riferibile ai rapporti anatomici, esi tenti, secondo alcuni; fra lobo frontale ed apparato striato. Infine, n el nostro caso, tutta la sintomatologia localistica è a carico della fossa cerebrale posteriore. Si tratta di una lesione in sede rolandica? o, perchè mancano, com e si è detto, sintomi irritati, i di origine n1otoria e sensitiva delle circor1 voluzione fro11tale e parietale ascendente. Nè possiamo pensare ad un tlimor del lobo parietale, perch è, se è ,rer o ch e nella sindrome parietale superiore di André-Thomas può esservi dismetria, associata ad emiparesi minima con esagerazione dei riflessi, mancano , pertanto, i disturbi sensitivi , rappresentati da emianestesia superficiale e profonda, da paralisi psichica, da bradicinesia , aprassia ideatoria e cecità verbale. Nel lob o temporale allora? Potrebbe giustificar e tale eventualità l ' offesa del V, VII , VIII paio cd il contemporaneo risentim ento cerebellare, ma mancano del tutto nel nostro caso i segni dell 'afasia sensoria di W ernicke. Nel lobo occipitale? l o, per l 'assenza di sintomi irritativi , raJ>presentati da allucinazioni visive (scotoma scintillante) e di una emianopsia crociata. Una lesione del corpo ca.lloso? Nel quadro sintomatologico di tumore in questa region-e, si possono avere, come nel caso nostro , disturbi dell'equilibrio, della marcia, retro- e lateropulsione, ma figurano sem· pre al prin10 posto i , disturbi, riferibili ad lJn indebolimento notevole di tutte le facoltà mentali ed in particolare della memoria, · che qui ma~cano. Con un tuniore localizzato nel centro ovale o nei nuclei della base, la sintomatologia della nostra inferma non ha nulla in comune. Contro la possibilità di un tumore a sede ipofisaria parlano l'integrità della sella turc~ca all'indagine radiologica, la mancanza della smdròn1e chiasmatica classica, e l'esistenza di un 'emisindrome cerebellare, che non troverebbe in nessun modo giustificazione. Un tum.ore dei tubercoli quadrige1nelli? Non certamente in corrispondenza di quelli anteriori che sono responsabili di una sintomatologi1a tutta a carico del campo visivo , e per lo più di un'oftalmoplegia di s.ociata ed .a s1mm~­ trica , poichè, come sapete, i tub~rcol1. quadri: aemini anteriori ed i corpi gen1colat1 ester~1 ~appresentano centri 1)rimarii dell 'apparecch10 1


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SEZl 0 1

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PRATICA

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visivo. Quanto n1ai, si potrebbe IJe11 sar c ad un lo-ce rebellare di un lalo o di un em isfero d el tumore d ei tubercoli quadrigemelJi µo .. teriori , cer velletto, ing randendosi, spingere verso il es endo noto che es'"'i con i loro corpi gen icolati lato opposto cervelletto , protuberanza, bulbo, interni e per i loro rapporti col nerYo coclear e, ed allora queste parti , compre .. e contro la resicostituiscono un centro di rifle ... sio11e d egli ec- stenza ossea, possono dar luogo ad una sintoc itan1e11ti udilivi , ollrecl1è, data la loro ,~ici­ 111atologia controlaterale. Nel caso nostro abnanza con i nuclei di origine del ITI-1'' paio bian10 una tale prevalenza di sinton1i a s. che ed i loro rapporti con i peduncoli cerebellari 11011 IJOssiamo a meno di riferirli ad una leed il nucleo rosso, possono giustificar e distur. io11e dell 'en1i fero cer ebellare corri pendente, b i cer ebellari e disturbi d ei corrispettivi muper quanto 1'en1iparesi s. (prevalenza del de scoli oculari (ofta l111opl eg·ia isolata ed a . . imfi cit 111ot.orio dell 'arto i11f. s. su quello di d., 1t1etrica), in fin e di. turbi uditivi bi lateru Ji . 'eBabin ki più netto a s. ), po a trovare spieganonchè, pur esi tendo n ella n ostr a P . . . inlo1111 zio11e con una compre io11e d ella 1•iramide d ... uditivi e cerebellari , enti.amo di po ter e cl t 1co11tro il contorno d el foro occipitale. dere il tumore d e i tubercoli quadrige1nin i , pc rEd ora cer e11 ian10 di ri ol,rere il secondo ch è i disturbi uditivi sono particolar111en le q ucsito : il tumore è in tra od e.t ira cerebellare? quasi unilaterali e for e sono stati i)recoc i. l>Ye ~i 1Je11si a ll a ireq ucn 1a dei tumori nella no11 tardi,rj. E ... cludian10 u n tun1ore a ede pe· regione dell 'an golo pon lo-cerebellare e che per duncolare o pontina per l 'assenza di una in- es i è particolar1nenle g iu Lificalo un pronto clrome alterna (\'\re ber. Benedict , ~Iill arcl-Gu­ inter,·ento chirurgico, per la po"' ibilità di riu}) ler), nonchè bulbare. poichè, ad onta d ell 'ofcire ad asportarli. si co111prenderà com e il fesa dei 5 ultimi nerYi c ranic i. il d ecorso tl i problema diagnostico di sede acquisti la masLale patimento sarebbe più rapido e più gra' e. ima in1portanza dal punto di vis ta pratico . Il .J\.bbia1t10 qui ~ eg11i indubbi di una localiznervo più frequenteme11te colpito nei tumori zazio11e cere b ellar e. Ricordo come lo Strilmcl PJl 'a11g-olo ponto-cer ebella r e è senza dubbio pell abbia scritto ch e i tumori d el cervelletto 1'acu tico, dond e è val .. a alle neoplasie di quesi diagnosticano con discr.eta sicurezza : dob.~ ta r egion e la denominazione di << tumori delbiamo intender ci su questa parola, g iacch è ' ' oi 1'acusti co » data da l Fun1arola, che li ha partiapete ch e non c'è un n eurologo che non abcola rmente studiati , ia dal punto di vista clinibia avulo in que to campo delle d elu ioni! co cl1 e anatomo·patologico. Di a lito originano ~on din1cnticate che si incontra spe so una dal connettiYo . c11e c irco11da l 'otta,·o i)aio, e . notevole difficoltà per la diagnosi precoce d i più frecp1entemente il ramo inferiore del N. t1na lesione cer ebellare , e soprattutto tenete ve Libuli (entro il con dotto uditivo int. ). Tutbene a mente i rapporti che il cervelletto con te e due le branche risul tano quasi sempre co1111Jro111e$se e for11i ~co110, in ge11er e, i primi trae con a l tre parti dell'encefalo , donde può aYer .. i una inloma toloaia non riferibile a vera ... intorni: la branca cocl eare, allorchè è semlesione di questo ,.i cere. Aggiun aete che la plicement e irritala, dà luogo a ronzii , fi schi, dimostrazione di lesa funzione d a sol a è inaru111ori , e più tard i, per un proce'"'so paretico o para li ti co, a diminuzione progressiva e scomdeguata a dare la certezza del suo patim cn lo, parsa d ell 'udito; la lesione, invece, della bransenza aver prima dimos trato questi tre pun ti ca vestibolar e d etermin er à vertigine rotatoria, essenziali : 1° l 'esistenza di tumo re endocr anii1istagmo spontaneo verso la sed e del tumore, co, il ch e , pe o è facile; 2° cl1e il cer velle tto funziona maJe, compito peraltro meno facil e 1a tero1)ulsione , disturbi di equilibrio , imposa risolvere, ma pure possibile; 3° ch e un tu sibilità a con servare l 'equilibrio stesso sul more non esiste fuori del cer velletto , i] r h e JJiede, d al lato malato. Un altro nervo cranico, molte volte è impo sibile. 1Jer frequenza , dopo l 'o ttavo paio, che denunc ia clinicamente un 'offesa n ei tumori dell'anOrbene, i1ella nostra irrferma abbiamo singolo ponto-cerebellare è il trigemino , la cui tomi di indubbia lesione cerebellare; ve li enulesion e n ella branca sensitiva provoca precocemero : emiipotonia s . , erniiperdiadococinesia mente iporeflessia della cornea dal lato colpito passi a s . , e1n iadiad ococinesia attiva s., emidal tun1ore, ed allorchè sia lesa gravemente la iposte11ia s., emibradicinesia s., emibraditeleo·ua branca sensitiva, distur,bi del] e sen ·ibilità cinesia s., emidi metria s. (ipermetria), ponella metà on1olaterale della faccia, infine , per sitiva la pr ova di Babinski, astasia , tendenza con1pressione della bran ca motrice , disturbi a a cadere costantemente indietr o e lateralmente cari co dei muscoli da essa innervati. (più a s . ch e a d .). asinergia, andatura da ubL 'anestesia corneale, i disturbi dell 'VIII paio briaco. Possiamo aggiungere che si tra1disce leso l'emisfero c:erevellare si'~ istro. Compirend ete iii ed il nistagmo (paralisi d ello sguardo) caratLerizzano la triade sintomatica dei tumori del· tal guisa con1e la cefalea d enunciata da lla P. la regione ponto-cerebellare. sia più farle a s. che a d . e prevalgano nella meIl VI paio spesso si tro·va Jeso, di soli to però tà s. d el corpo tutti i fatti, or ora enunc iati . Rinon direttamente , ma indirettan1ente, a causa cordate , tuttavia , ch e bisogn a a tal riguardo e dell 'ipertensione generale. Abbastanza frequensere molto cauti e ch e non sempre vale <1uesto prin c ipio, potenclo un tumore dell 'ano-alo pante è la partecipazione del ' ' II r1aio (paresi o


1530

u IL POI,..I CLJN ICO >>

paralisi tòtale a tipo periferico), dati i suoi rapporti di vicinanza con l)acu tico. Esistono tuttavia casi, nei quali, ad onta di una notevole com pressione del facciale da parte del tumore , questo nervo non denuncia alterata I.a sua funzione, e ciò perchè 1 come si è detto un momento fa, i ner,,.ri' cranici reagiscono in modo diverso di fronte alle offese (Chri tiansen). I segni di lesione degli altri nervi cranici parlano per la diag nosi, soltanto allorch è iano unilaterali ed associati con quelli del V, VIJ ed VIII paio. Orbene , nel i1ostro caso possediamo argomenti per ritenere che la sede più probabile di ori-

(ANNO

XL, Nur-.r. 39]

n el i1ostro caso l 'assenza della papilla da stasi che in genere compare, invece, precocemente~ T.a Je reperto pa sa , i)eraltro, in seconda linea di front e al complesso dei dati riferiti, fra i quali, segno assai importante di ta) e localizzazione, è se11za dubbio la grave lesione del1'acustico. E poichè., come si è detto , il patimento dei nervi cranici ricordati è tutto a sinistra, non può essere che colpita la regione si11i tra ponto-cerebellare. As u111erebbe notevo]e i11teresse, ai fini diagnostici, poter tabilire l'epoca di comparsa dei disturbi riferibili alla lesione dell 'ottavo paio unilatera1e essendo noto che in questi tumori iniziano prima i fatti locali e talvolta soltanto 1

F1c. l.

gin e del tumore sia l 'angolo ponto-cerebellare sinistro : infatti, si ha indubbia compromissione del V pajo di sin. (a giudicare dall'assenza del riflesso corneale, della lacri1nazione, dell 'anestesia nei due terzi anteriori della metà . <:fella lingua), lesion·e del VI di s. (facile esa11ribilità del muscolo retto esterno di questo lato), del VII s. (paresi del facciale inferiore), e dell 'VIII s. (lesione delle due branche, blocco totale della branca vestibolare, parziale della cocleare s.), noncl1.è semplice stato irritativo dell 'VIII a d. Aggiungete il dato radiografico, che si riferisce all 'indeterminatezza dei contorni del condotto uditivo interno per una zona di rarefazione. Sapete quanto valore possa acquistare questo segno, ove sia ricer cato con particolari accorgimenti di tecnica radiologica (Lupo e Bertolotti), sebbene il Cushing ritenga che la ricerca esiga una estrema prudenza di giudizio. Contro la possibilità di un tumore dell'angolo ponto-cerebellare potrebbe parlare

tardivamente quelli di ordine generale. ~ noto alt resi che un'offesa della branca cocleare del1'acustico può restare allo stato di latenza anche per lungo tempo, senza che l 'ammalato se ne a ccorga. Non cosi avviene per la lesione del tronco vestibolare, a cu~, come si è detto, sono da riferire disturbi più o n1eno molesti, e ]Jerciò di solito avvertiti dall 'infermo. Orbene nella nostra paziente, non si può escludere che le cadute improvvise. alle quali accenna e che rimontano a parecchio tempo indietro, stiano a significare già una lesione della branca vestibolare di s. 1Ciò che possiamo con certezza dire qui è che l'offesa del V e VII paio 11.a preceduto i sintomi cerebellari; donde la possipilità che il tumore sia nato nella regione dell'angolo ponto-cerebellare s. Mancano àrgomenti per la coesistenza di una meningite sierosa circoscritta , cistica, netta. Abbiamo dati per escludere che questo tu-


[AN o XL,

l .TJ\1.

39]

SEZIO E PRATICA

more de1l 'an golo sia partito dal! 'osso, ma11cando il tipico reperto radiografico di u11a lesio11e della r occa. Resta quanto i11.cti a discutere se esso si sia im11ia11tato prin1ili\'an1ente sull 'acu tico o nor1 piuttosto sul ' ;- o . . ul ''II di . . fi gurando la Je ione di que...,ti due i1ervi cranici fra i prin1i . . simi sinton1i. on è po sibile, . . uJla scorta dei da ti po ~ e­ d ti ti , decider e 1>er l 'una o per l 'altra po sioilità: la nozione di frequenza (i tun1ori della rfgione lJOnto-cerelJe]lare origi11a110 11el n1ag-

1531

i1i ~ t ag1110

laterale (prevalente tuttavia nello '"'g uardo verso .). Aggiu.ngiamo , infine, che e iste nislagn10 verticale, sintoma frequente a ri con trarsi in tumori , cl1e offendono la parte L'ÌÙ anteriore del cerveJletto.

*** Diagriosi di natiira. E questo un compito n1 olto diffi cile e delicato . Tenete a i11 e11te che la 11ostra P. fu 01Jerata ,rari anni or ono di u11 tumor·e uterino , che pare fo se di natura

F1G. 2. - Porzio11e .. uperliciale. Zo11a j11feriore. Faccia lalerale comprendc11lc circft ~ n11n. di SJJe -6re. È 'i ~ ibile la cap. ula e ler11a e, al di so llo di que ta , i o servauo fa ci <li le uto, orie11tali in 'ario . el1so . .\ . fra i fa ci, e preci amen te negl i inter ti zi di que tj , u11 ' a ellino anguicr110. ~Ii crofotogran1l11a <la preparato coloralo, eco11do il metodo cli Bol i . Ol>JJiettivo Bau~cJ1 e Lo rnh di 16 1111n. Oc ula re 4 lJeripla11atico rli Plei1z. ] ) i lanza a soffietto 60 cn1 . circa. La tre pancro111a li che Ca1JpelJi . Di e11 jbilizza lore al pinacripto1o. cl1er1no \.Vrallen.

gior nu1nero dei ca i dal! 'ottavo }Jaio) c i fanno propendere ,rerso tale e,·enienza.

* *""'

Concludendo: e i tono n ell:i nostra infer111a sintomi di tun1ore dell 'angolo ponto-cerebellare i11i ... tro (le ione del,, , ' 'I, ' 'II , VIII paio), as... ocia ti a quelli di compressione da ll ' e ~ t e rn o (do11de a trofi a), e f or s anche, in' asione dell 'ern isfero cerebellare corrispondente, compressione delle ' 'ie piramidali bila tcraln1ente (per quanto più a s. che a d. ), a livello del pon te e del midollo allungato, infi11 e, co n11)re. . ior1e del le ultirr1 e quattro paia dei i1 ervi c ra.ni e11 -- i (IX, X, XI e XlJ di .). Coesiste una le ione del vern1e P Come apete es o può denunciare un patimento ancl1e per ... emplice com1Jre ione e spo tamenlo ,·erse il ]alo opposto aJ tumore. Abbia1110 qui rao-ione di pensare ad una sua o ffe'"'a. in ba e al f eno1 neno co tante delJa retropu] ione e del

be11ig11a, no11cl1è ebbe a riportare 5 a . fa un trau111a jn corri ponde11za della r egione orhiLaria s., e ' roi o..: apele quanto ' ra]ore sia ~ tato a~ ... eg11at o ai tra ur11i per piegare l 'insorgen za di lumorj di natura glion1ato a. Ciò premesso, alcu11e forn1e i11orbo e l)O siamo enz 'altro esc ludere: così un ascesso del lobo s. del ceriie / l etf o, per la n1a11canza della febbre, della leucoci Lo..i per i carati eri de l reperto radio. g rafico della rocca petro a ., iJ1fi11e, per l 'assenza di pregres ... e le io11i otiticl1 e a s. L' ecl1ino·cocco del cervelletto è raro, e qui lo esclucli a111 0 a11 ch e JJer l 'assen za di eosinofilia; su1)erfl uo ci è par o eseguire l 'intradermo-rea?.io11e alla Ca ~ oni. Un cisticerco del cerv elletto? Tale diag11osi è resa qui poco verosimile per Ja nozione che il para it a predilige le menino-i . Ja tela coroidea, gli spazi sottoaracnoidei , )Jarti colarmente ]a reo-ione degli ... pazi perforati, n1a '"' oprattu tto per I ' a .. sen za di i1oduli ott ocu tanei e n ei n1u ... coli . È bene ricordare che 1


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«

IL POLICLTNlC0 >>

il cis ticerco è malattia '"' ul)dola e l) UÒ talvol ta rappresenta re una sorp1·e ' a di autopsia; aggiungete c l1e in que ta affez ione 1nanca la i)aJ)il1a da st a ·i. L 'a sen za di runl ori va.:cola ri , apprezza bi li a ll 'ascoltazione d el c ranio e di les ioni va a li arteriose . con statabili a ]l 'esar11 e obbie ttivo di ques ta donna , r endono poco pro babil e la diaa nosi di tu,more vascolare del cervelletto. i tratterà di itna cisti a.poplettica cerebellare? In gen er e ]a inton1at ologia è più r apid a e pi Ll dramn)atica di quella offerta d al-

lANNO

XL,

NUl\I.

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inlen -a tera1)ia iodoarse nica le. Concludendo; pe11sian10 ad un ti1n1ore propriamente detto del!' angolo fJ011t o-ccr ebel1la r e sinistro co11 gra-

ve offesa c1el lobo omolaterale del cervelletto. Tale concetto è al)pogg·ia lo dai car att eri deJ lic1uor (di. ociazione all1un1i110-cit ologica ed i])er g licorracJ1ia). È pos ibile prec i are la diagnosi di que to tun1ore d al punto di vista istopatologico? Po. ia1110 en1ett er e , o]L a11to delle ipot esi: così sap1)ian10 cl1e il g liom a predili ge il cer vello , il

_-\. pe llo d ei fa c i a palizzata ecl a reole di rarefnzione. \Iicro fologra111111 a da pre1)aralo colora lo, econ clo il i11etoclo di Pe11field . Obbie lli' o Ba u. r l1 e Lo111b cli n1n1. Oculare 4 con1pe11 a t o Kori slka . Dis tanza a offiet to 5;3 c1n . La Lre pan cron1alich e Cnp1)ellj u1 lrarapicl e. c her1110 ;\.gfa e11za di ensibilizzazio11 e. I-' 1c 3. -

la nostra lJaziente. No11 di1nenticale , lJertanto , che l'inizio p uò esser e talor a a11cl1e lento, all o tesso inod o ch e bru , co l) UÒ es .. er e l ' i11izio di un tun1ore cer ebel la re. on e""' i tono tuttayi a qui lesioni arteriose, , -alevoli a ~arei o pettare una ci ti apoplettica. No11 r estano, dunque, a considerare che la tubercolosi, la sifili1rle ed il tumore. L 'ipotesi di una tubercolosi solitaria. che pure d eve es ere so i)ettata per 1'a ... en za della papilla da sta i , è contraddetta dalJa mancanza di febbre, di qualsiasi fatto s1Jeci fico , s ia p ersonale cl1e fan1ig liare, n onch è dalla n eaa-· tività d ella cutireazione. poi certamente escJu""'a un a forma al ÌJ)ica, pr otr atta di meni11g ite tul)crcolar e b asi la Te, i)er l 'a sen za innanzitutto del ~ 111toma di Ker11ig o per il r eperto del liquiçlo cefalo-rachidi ano (11011 linfoci tosi , non reticolo d el ~1ya ecc.) . Non di cutia1no la • sifilide del cervelletto, .., ia per la r a rità d i g omme o di altre manife tazioni luetich e in questa regio11e ch e p er l 'assenza nella i1os tra donna di oani d a to ana111ne tico, obbiettivo e b iologico C'\Ta... sern1ann n egativa), infine, per i car a tt eri del liquor e per l'ineffica cia di un a

,-a

cerYelletto. la }Jr otuberanza; il arcoma la n1ening·e. Son o s tati de.. critti i1ella r egion e del1 angolo ponto-cerebellare, oltre al glioma ed al . ar co111a, il g lio111a c is tico, il ci t osarcoma, il fibrosar coma, il n eurinon1a (assai frequente). L 'a sen za di un i)eggioran1ento improvviso n el d ecorso della n1alattia , offerta dalla nostra P., l)iù che ad un crlion1a, così d etto t elangectasico, nel c ui eno sor10 fac ili ad insorgere emorragie, ci fa pen ar e ad un netirinoma primitivo dell 'acu s tico di sini tra. T e11iamo a mente ch e da due mesi il tun1or e decorre con una certa ra1)idi tà, o ffre11do u11 particolare carattere agg r e ... i'ro. on rit e11ia n1 0 prudente eseguire l 'ence falogra.fia p er i pericoli , a cui sarebbe esposta q11e ... ta infer111 a . :le

**

Progn osi. Con1e facilm ente comprende1:ete, la progn osi è qui se11z 'altro infaus ta, agg1uneiamo anzi a lJr e" e scadenza, •dato il note.vo le a r ado di de11utrizio11e e di a11emia della n1alat~. T e111ia1110 in es a la possibilità di una

._.

1

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XL, ~ (

l\I .

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SEZIONE PRATICA

morte in1pro' visa per compre ion e del bt1lbo conlro il contorno del forarn e occipitale, ed i .consegu enti danni letali della le ion e del ''a cyo. Oltre a ciò, ten1 iamo qui l 'insor gen za, da u11 giorno all 'altro , di una hron copolmonil c ab i11gesli ~ , 1)er la lesion e del glosso-fa ri11geo ~ . T erapia: ' Landa co"ì le co e, cl1e c'è da fa re ? lr1ter,·enire o no~ 1De11u11cia1110 senz 'altro assolulamente inefficace ogni cura m edica e le a1J1)licazioni dei raggi Rontgen . Consiglier e1110 u11a craniotomia decompres iva? In questo caso certamente no , dato il lieve g·rado d 'ipertension e endocranica ; in altri casi , ir1ve-

u11a frase n1agistra le del f\f urri : « Voi potete a 11cl1e compatire, que ti in f'a llibil i, ma Vi prego cli n on imitarli ».

***

La p aziente veni,ra, q ua lche giorno dopo la J)r e entazione in Scu ola, pa sala in Clinica Chirurg·ica. Ma poich è il su o s tato andò rapidam e11te aggravandos i (ce falea con tinua , fatti poln:onari ipost3:tic~ , i;>olso piccolo e frequente), il prof. 1F as1an1 r1Lenn o prudente di n on intervenire, cosicch è l 'inform a ci fu riconseg na ta.

4. - Aspetlo rlella fihrill a l tLra dei fa ci del tumore colpi Li par allelan1ent e a 1 loro m aggior asse. i\l eloclo Cajal-Bielscl10'" ki. Obb i(• llivo Bau r11 e Lom b 4 in m . OcuJ nrc 4 compen salo. Dist an za a soffietto 50 cn1 . Lns lrc Cappelli 1)an cr o1nal.ich e. ,Sch ermo Wralle 11. Disen ibilizza7.ion e aJ pj nnr ripl olo. F 10.

c e, n ei quali la si11drom e iperlen i va sia notevole, noi b e11ediciam o quel chirurgo, il quale, fa cendo spazio al cervello , sa procurare al m a la to u11 b en efi ciò m aggiore di quello ch e n on pos ia m o n oi m edici . Il Murri ebbe a dire ch e l 'inazione chirurgica è la prima causa di 111o rle dei m ala ti in questi casi . Orbene, ad on ta della g ravità delle lesioni per la or mai vasta e le n ione del proces o tumorale, e . i con sidera ch e nulla possiamo far e m edicalm ente a a11Laggio di quest a povera donna, n oi suggeriren10 al chirurg o di praticare una breccia sul la trada d ell'ang olo ponto-cer eb ellare p er lonlar e di enucleare il tumore. E se ciò no11 sarà po sibile, I 'intervento varrà pertanto a rnettere tranquilla la nostra coscien za I Il gi1tdizio diagnostico di sede e di n a tura p otre.b be e ~ er e a n che falla ce , n on ostante il n ostro ragionamento , ch e pure ci sembra esalto: diffidate delle regole, del facile, e lasciate sem pre m a r gine all 'impre visto, pen sando al]a fallibilit à u111ar1a. I\fa lti si atteggian o ad i111peccabili, ed io chiudo il n1io dire, ripele11do' i

c:ol rapido peggioram ento del qua dro n eu r ologico, si stabili ben presto un 'insufficiènza d c~fli finteri e l 'amm a lata venne a morte il ' 19-5-'33. L 'autopsia, e eguita dal prof. Cagn etto, ha da to il seguente risultato : l 'es uti molli per icranici n ormali.

Sul p arie.., tale, di olto la galea, e i le u na ch iazza emorrag·ica, recente, roton da. Calotta asirrLmetrica, sottile e legger a. Diploe paon azza, d ura, n on ader ente, d iafan a, cosicch è si scorgo110 le ve11e vitali della con Yessità. Seno sagittale superiore vuot o. A sin isl ra forte appi attimenl o delle circon voluzioni cerebrali e solchi appia llili. Egunle rep erto, più 111oclico a destra. Leptom oning·e liscia e trasparen1iss il11a. Co11 ist on za cer ebrale n orr11ale ed en cefalo i11 sito; st accando l 'en cefaJo dalla b ase, esce liquor limpiclo a zampillo da] Luber , assai assottigli a to.. Nella fossa cranica J11edia si vede a sini Ira ltna n1as a sor gen te dall 'angolo ponto-cer e· bellar e e tendente verso il clivu s. La leptomeni11ge, in corrisponòen za clel grande sistema inlerped t1ncolare, è ~ o l l ile e delir a la. otto il ten torio, la m assa occupa11lc qua i tutta la fossa cere-


153!

u IL POLICLI ICO

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lANNO XL, Nul\1. 39} •

Lellar e è t en acem ente adesa ali 'origine d ell '~cu­ s tico inler110, qua i commed esimata con le f1 b r P dell 'acu tico e d el facciale, i11 sed e. Il i11eato ac nlico interno è i1nbutifor111e p er atrofi a ossea d a con1pres io n e del tum or e. Quest o è g r osso gua 11lo u n a piccol a albicocca, sodo, r ot ondeggiante, iu parte bian co-1nidollare, in part e r oseo, rive li lo di una l a1nina o ttile, pial e as ai va colari zzat a ('~- fig. 1). La inassa innicchiata n ell 'an golo p o nlorer ebell ar e, a lrofi zza p er compre sione la m e tà inis lra d ella proluber an za anulare, e in parte si aclò en tra i 1el. rnidollo allungato, schiaccia11done ! ~ p iramide e l 'o]iva. Essa è poi innicchiata n ell 'c11tifer o ccr ebel lare siru tro , ridotto circa a rnetà del su o Yolume. Non flogosi d elle m ening i, m a solo iniezion e vasale qu a e là n el tumore, cl1e d a] l>::tS="O all 'alto con1prime un 110' anch e il lob o t em1)0Tofen oid~ J e. Non r accolta liquida n ella val ecu1a . paccato n el inezzo, si n ota che il tt1n1ore è con1pa tto e cl i Yario color e; su sfondo g rigio-cer eo i no ta110 lrie gi allo-zolfo ~ d egen er azion e grassa. P ure la compa ttezza è ,,_aria, n on p er ò falli citici e focol ai ap ople llici profonrli, come il Cli11ico aYeYa a ffermato. D iag 1iosi anatomica. Gr osso n cu rin on1a dell 'acu stico di sinistra con atrofia d a con1prcs .. ion e d ella 1nelà 01nonima dell 'emisfero cer el)ell ar c, d el ponte e d el 1nidollo allungato. Idrorefnlo i11ter110 si11 to111a lico. Ed em a polmonare st1bacu lo. Fleboli t o .. p.lenico. Lieve indurin1ento cianotico d el f&ga lo e de i r eni . Diag11 osi istologica . - Viene co11Ier1na la J?ie11 am entc la cl iagn o i a11a lo111ica (v. fi g . 2, 3 e 4).

OSSERVAZIONI CLINICHE. o

P ED \ LE DEL LI TTORIO I N l~Ol\1A - jJ _\ D . E1,At.\ ' I

Pr imario: Pro f. A.

C HIA SSE RJ NI .

Due casi di cisti dermoidi del mesente1·e. Do tt .

LIBE RO UGELLI ,

a ·i Le11te.

Le cis ti dcl n1 esente r e rapprese ntan o un ca11iLolo l11oll o ii1ter essante d ella patolog ia addominale. O.. er vat e i)er la ·prima volta dura11l e u11 'auto11 ia d al fi or entino Ben e, i e11i , a11a to111iro deJ X' ' I eco1o, e ~ 'e on o . ., tat e i1oi oo-o-etlo di i1u111e ro i lavori , e i può riten er e cl1e i110 ad ocrO'i n e ian o sla ti pubblicati c irca 500 rnsi. ~un1 e ro e cla . . ificazio11i d elle ci .. li del 111c·e11 t e re ~a n o s ta te pr oposte d a i ' 'a ri a uto ri , d alla l)rin1a di P ortal (1803) e d a quelle di Braqttel1a c (1892), di ì\Io)~r1ihan ( 1897), di Do"' d (1900) fin o a quelle più r ece11ti di Brunetti (1913), di Don ati (1914), di F orsler (1921), di Corni oloy (1926), ecc. Le cis ti dern1oidi rappresentano })C l' opt111011e co1nune di tutti g·li autori , la ' 'a rictà pii1 ra ra: i11 cntre eco11do alcuni CO ' tilui co110 1'8 o il 9 °0 d i tutte le cisti d el n1e ,enter e, eco11do .altri 11011 r a })pr ese11ter ebber o cl1e il 5 ~~ di quete (Cor11il ). 1

1

Le cisti der111oidi d E> l i11 e .. enter e si riscontra110 molto più freq11e11te111en te n el sesso femminile e n ell 'età giovan e. E e sono in generale ci ti semplici, cioè monodern1iche e si pos an o ritener e d erivate dall 'inclusione e isola111 ento di germi ectoder111ici n ello spessore del foglietto m edio al m on1 ento d ella chiusura della fessura addominale 11osteriore d ell 'embrione (Verneuil). Più rarar1te11te invece si tratta di cisti . dermoidi complesse o cisti t eratoidi, cl1e d erivano da due o da Lutti e tre i fog lietti bla. . todermici (cisti bi- o trider111oidi), nelle quali IJOssono esser e r appresentati tutti i tessuti e tutti gli organi. Il primo caso d escritto di ci ti dern1oide d el 111esentere è quello di A11dral (citato da Pa1.o,vsk·y), riscontrato n el 1929 dura nte l 'autopia di una donna n egra. P a ko,vsky n el 1912 r accoglieva n ella le tter a tura 31 casi di ci ti d ermoidi d el m e enter e propriarnente d etto . Nel 1920 Cornils riuniva 34 osservazioni simili più 8 per sonali , delle qua li però solo 5 rig uardanti cisti d e1ìl1 oidl. Da 1 1920 al 1932 \~arfi.eld è riuscito a raccog li er e n ella letteratura 129 casi di cisti d el m e enter e; tra queste J1a trovato sei cis ti d ermoidi e una epidermo id e. A tutte que te possia1no aggiun ger e le oservazioni di P ardo Ca tello (1913), Lad,vig (1929), Charrier e Trai siac (1930), Luly (1930) e Cartella (1932). ch e n on 0110 comprese in i1e suno dei lavori a pra cila ti . i avrebbe così un to ta le di circa 50 casi, cifra ch e è da riten er si con ogni probabilità com e ~uperiore al r eale, per ch è n on tutte le o servazioni riportate com e c isti d ern1oidi sono da ritenersi sicuramente come tali. · Abbiamo per ciò cr eduto d i un certo interes.. e il riferire Slt due casi di cisti dermoidi sem])lici d el m esenter e, a d ecorso completa~en~e la tente , osser,rati ambedue casual111ente, il pr1m o in una d onna di ~ 8· anr1i affetta conten1por aneamente d a coleci tite calcolosa e il secondo in una ragazza di 14 a n11i ' 'enuta alla n ostra osservazion e per una ton illite a cuta . Ambedue i casi , ch e qui otto riportiamo, ft1rono operati dal l ro f. C.l1ia eri11i ; il prin10 n el] 'Ospedale Civil e di Venc7.ia , il secondo n el!'Ospedale d el Littorio di l~ o n1 a . CAso I. - 1\1. E ., cl a ~l es lre, di ai1ni 48, co11iuO'a la donna di r.asa . b .Nulla di n ot evole n cll ' a11aJ1l n esi fa rniliare . . ~el1'i11fa11L.ia soffrl di morbillo e di febbri malarich e. ~Ies lruata a 11 a1111i : le n1e lru azioni furono sempre r.egol ari tranne ch e JlCr un ~eri?cl o di circa òue anni, dop o un a llorl o ch P . r1 rh1 e e una re,·isione uterina. p o a la a 14 a un1 con uomo sano, _ chhe in ]Jochi a11ni due g r avid an ze a termine e I

-


t.~N1'0

XL,

N t!:\L

39]

SEZIONE PRATI CA

quattro aborli. Rimasla vedova a 18 n11ni si sp osò nu0Yan1enlc a 31, ma d a l secondo rrlarilo non E>llùe figli. Da circa due anni la paz iente soffre di dis turbi a ca rico d el l'appara to diger ente: diges tioni diffi cili , senso di peso a ll 'epi gastrio , sp esso eruttazion i acide; mai vomito. Alvo stitico. Da un m ese e 111ezzo so n o rompar i ' eri dolori. tnl, olta lr10Jto intensi, che dal1a r egion e epigas1rica e d all 'ipocondrio de lro si irradi an o alla sp all a d e tra e si \lccompagnano spesso a vomito biliare. La paziente non h a m a i prese11·1a lo ittero r1è ri cor<la di aver n1ai os er,•ato urin e r11re e feci scolora te. 1\on .. i è m ai accorta nean ch e della pre. e11za di tume fazioni a carico d ell 'addorue. En tra i11 r eparto (IJI Division e Chirurg ica <lelJ·u pedale Civile cli Ven e1.ia) il 9-XII-1929. E. O. Condizioni gen erali c1 i n11 t rizio11 e e snn g uificazione buo11e. ~ull a di noteYole a carico dell 'apparato r esJ) ir atorio e cli quello circolatorio. Acldome: globo o, con pareti molto spe e. La palpazione profonda in corrispondenza clell 'ipoco11(lrio cl estro su sci La modico d olore. Il fegat o non d l~bo rcla dal! 'arco costale. ~on si apprezzano punti dolorosi posteriorlne11 tc. .i\ sini tra d ella cicatrice ombellica1e si p alpo una tumefazion e, <lella grandezza approssimntiva di un m andarino, dura, mobile, inc10J e11 te, de.Ha qual e non si riesce arl apprezzare altri car atteri per il notevole s pessor e della parete ad<101ninalr . E. ame de11e urine: completamente n egativo. Pressione arteriosa (al Pach on ): Pmx 140, P1nr1 100.

Diagnosi: coJec js tile calcolosa. OJJe r azione (prof. Chi asserini), il l 4-XTI·29. _\ttestesia locale comple lata ror1 le'-'gera 11arco<;i eterea. Lapar otomia 1ne<l iana x i ro-ombcllicn lc. S Lomaco rcla ico, mobile. Appena in izia ta l 'esplor azione .. i nola 11na tumefazion e rolonrleggiante, i11 clu ~a tra Jr. pagine del m esen le re <leIl 'il eo, g r étndc qu ant o un u ovo di gallina , ch e viene facilmente e11uclea ta e asportala . Sutura della brcccja praticata n el rne entere. La cistifellea è re tra li n e presenta aderen ze col du odeno e col mesocol o11; n ell 'interno di essa si apprezza con l a palpazione un ralcolo d ell a grandezza di una nocciola . Non si palpan o <alcoli n el coledoco. Colecistec tomia . Co11lro aprrtu r a laterale p er drenaggio tulJulare della loggi a colecistira. Sutura a strati clell a ])nre le. Decor so po lop er a lorio r egolare con guarigion e prr pr itna . . Il ron ten u Lo rlella cisti, giall a tro, pol laceo, 5elJosimile, ricor lla macro copica1nen1c quello d elle cisti dcr1noid i. Osser\'a lo per schiaecia1nento al 1nicrosr.opio di1nostra Ja presen za cli pj ccole massp giall astre, 0n1ogen ee, r jfran gen li cd amorfe, <'O n1n p recipila1.ioni di sos tanza gras~osa e r1ur11erosi prodolli di i11voluzione di celJule d esquama te. i r in vengo11 0 an clle rari Ulame1l li , sottili e lttidollati c he possono interpre tarsi ,com e forma 1ion i pilifere. T~a pare te c is tica, mollo SJ)essa, si d i1nos trn coliltiila al1 esi:i n1 e lni crosropico da t ess11lo co1111el 1ivo, senza Lrnr·ce di rive. ti1nento c pii.Plia] e in terno. La <liagno i L tologica fu µer lan lo qu ell a <lj cisti a contenl1 lo sebaceo, d-i i1robabj ]e n atura cleriuoide. La riser,·a sulla n a l u r a clermojcl e d ella cj~ti è in parte g-iu slifica la <lall 'as.. en zu del rive!:> I i1nen lo epi tèlia lr, n1a se si tiene co11 lo d Pi c a1a11

l!535

Ieri de l contenuto, d elia prese11za di peli, d el note\iole spessore d ella p ar ete fihro a, e se si tiene tJrescn te il fatto, 5egnalalo <ia parecchi autori, c11c n elle ci sli dermoidi il ri ,.e Lime11 lo epi Le] i al e interno pe~ o è d e qua1ual o e n1a11 ca per Jnr gltl tratti e pu ò a11ch c esser e co1nple la111 entP. a er1le (Kirmi on, Pa·k ov' ky, ' i\larrielcl ), . i pl1ò g iu 11gere a lla con clu io11c cl1e jn qu e~ lo caso si trattava sic uran1 e1t1e di una ci .. li clc'r1noi<le d el n1esen lere dell 'ileo. o ] r. - ~1l. s. I ù a Ho n1 a , r1 i I) n n i 14' Ilu bi] e> <lonna di casa. ulla di r ilr r a1tlc ne ll 'a 11 nn111 esi fa1niliare. Fin <la ll 'inlanzia è a11d a ta . oggr lla facil1t1enle a to11~ ilJi li ac ute. 1\. 8 an11i ha sofrerlo di broncopol111011ile. Nes un 'altra 1r1ala lli a d egna di nota. La prim n i11e lru azio11e è co n11)a rsa Lre in esi fà . Due n nni or 0 110 Ja pazien I e i accorse per caso cle1Ja pre enza 11 e l la 1netà de lra d el l 'acldome di u11a l11 rn efazio11 e la qu nJe, d a ppri111a della g ra11dezza di uri U O\O cli lli ccio11e, è and nl a Je11tan1e rrle, n1 a progre iv;rn 1entc au1ne11taI1<lo di \'Olumc fin o a r uggiu ngcre Ja g ra1i<1ezza allua le ch e è a li 'in circa qu r ll H <li una testa òi felo . La ttdde lla tu111efazionc 11 on h n i11ai arrecat{J al cu1t dj lurlJo alla Jlazie11l c; qu e ln pe rciò non se H C è m ai preocc upata e ' 1to11 sar ebbe ve11u la all a nos lra osservazion e se nor1 fosse s lata colla da du e g iorr1i ùa febbre e da dolor r all e fa uci, ·per cui v ie1te ricover a i o 11 ell 'O .. J)eda le de l Li I tori o (Pucl ig Jion e l•la iani) il 14-v-TI-:32. I~ . O. Condizio1ti ae nr ral i di n11 trjz ione e sn11g1ti l'i caz ion e ottin1 e. Li11gua J>(tlin osa, u rni<la. ·r on ilJ e lt1n1 efalle ed nrro sa te. l;-n ringe arrossa to. Polso 94, ùi m edia :i n1pi c1~a e prc ... ione, r il1nico. 1'e111 per atura 3 ° 2. Appara lo 1inioglanrf olare: n1ic rOJ)O] iacl en ia 1atero-ce rvica le bil a lern l n1P 11 le. ApJ)ara li 1e piralo ri o e circola tor io: nulla cli riJevar1 le. .i\<ldon1e : globo. o, Ira I labil e ovunque. In cor1 i. po11der1 1.a <lella tnc tà de. lra si nota all 'jspezione u11a l un1 e fazi011 c, di fo r1tta rolo11deggia11te, con su1:>erficie r egolare, a 1i111 i I i inrUs Un.li ch e occupa tu l to l 'ipoco11ùrio e il fi a nco d estro. Con ta· palpazion e si apprezza e l1e la Lum efazioJJ e, del vo1ume di u11t te ~ l a di feto a l ermb1 e al l'incirca, present a una superficie I iscia, Ila co11 ·islen za clttr o-e ia u,:a e<l è Jeggern1 Pu te do lc n te all a pres. io11c profund a. Essa $i , j1i 11ge n1 ed ial111e11 le fino alla linea 1•1ed iana del corpo ; in .Lasso arriva cir ca quatlro dita sc,l to J'o111hellicale trasversa, in al lo sembra continu ar ~ j sotto 1':ircala cos tal e 1ner1 tre verso 1'eslerno n o11 i rie~ce a cl elimilar e con e ·a ttezza. La tumefaLior1c è i>oco mobile n el sen so lrasvcrsa le ecl è y:u asi fi ssa in sen so verticale e durante i n1ovi1neuti resp i r~ lori; co11 la palpaziol )C con1binala buu a tltLale sembra presen lare un contallc 101nbare La percu ·sio11e dà su ono ottt1 so al disopra d ella Lu1neI:-izione, r Lon anza . Lirnpa 1ii cn intorro ad essa. L 'in s ulTiaz ione del colo11 di mos tra ch e il co lo n D&cende nt c jnqu adra la Lumcfazio11e all 'es tern o. li fega Lo presenla il 111urg·ir1 e st1periore al IV s pazio inler costa1e s ull 'e111icla\ car e; n on s i rie ce ~ palpa.r e il margin e inferior e. La 1nilza ap.p ar\,; i1 ei 1imi li . on i r iesce a pal}Jar e i r e11L l~·alYo e la mi11zione ono regolari. /_, es.1rrte òelle tt rine prele,ale 1nccliunl c ca lele( ~ <\

1


1536

« IL POLICLI N CCO »

ris1no d e lla vescica, cli111os lra la presen za di tracce d 'o lb1Jmina; zu cch ero, pig1nent1 biliari e urobiJi11a asse11ti. cl sedimen to cc11lrifuga lo: nun1erose e1nazie e d iscre to num ero di leucociti. E~ame crom ocilom elrico clc l sangue: Globuli r~ss 1 : 4.309.000. Globuli bj a11chi : 7.200 . Emoglob111a 80. "V a lore globular e o,g3. For1nula leu cocitaria : polin u clea ti neu t r ofili 60 eosinofili O b asofili o, g r andi mon onuclea ti 4, linfociti ao: 1?1>rizi one di Wasse r1nartn: n cgatiYa. A zo l emia . 0,45.

Press ion e Pmn 85.

arleriqsa

(ol

l)acl1on) :

Ptn ·

130,

l nlr acfer mor eazio11e di Cason i: positiva t ardiva.

Diag nosi: cisti d 'echinococco d el tessuto rclro11eriloi1eale. . ~perazion c (prof. Chiasseri11iJ, il 29-VIII-32. J.r cosi e lorea r egolare. Lap aro lo1nia parare tta le d es tra . Si rinvien e una g rossa tun1efazione relroperi~ ~neale ch e o~·c ul?a la parte SU}Jeriore della fossa il1~ca destra, il. fi an co d estro e parte dell 'ipoco11dr10 d estro sp1nge11d o5i m edia l1n en Le fino alla linea m edian a d e l corpo. Il ceco, sollevat0 e spi11lo in a' ranli, occupa l a parte al la della fossa ili ac~ des tra. ,Si incide il periton eo pos teriore cl1c ~ 1copre la tu;o-1efazion e e si procerle al graduale isolam ento d1 quest a dopo averla punta e parzialmente vuo ta la di un contenuto den so, p oJLaceo, color hrur10 cioccola to. -~---·-

I

FIG.

1.

Sotloculireazion.c di P oni an o: positiva . l leazi o1ie di Gh etlin.i -l Vci 111be rg : r1cgotiva. 1

Esarr.e cis toscopico: Vescica lle11 continente, di aspe tto n ormale. Sbocchi ure terali di aspetto nor1nale. Cromocisloscopia: l 'indaco carrninio iniet tato per via endovenosa vien e eliminato a sinistra d opo 4'; a d es tra n on vien e elin1inato dopo 9'. E.'ìam e radiologiro: 11Je tl e in evide11za n ella m cl ~ d e tra clell 'adò om e un 'ombra rotondeggiante, d e ll a g randezza di una t esla di feto, a limiti netti simi, in cui son o iscritte delle piccole calcificazioni ; essa n on con trae r ap1)orli col r ene destro. L'ir1dagine r adiologica dell 'appar ato urinario eseguita con m ezzo di contras lo (uroselectan B), dimostr a la m an ca la eliminazion e del prodotto d a p arte d el ren e d estro. L 'ombra ren ale di questo lato è visibile e appare rli dimen sioni piuttosto p iccole. A sinistra il bacine tto non è totalmente ripien o; infa tti i calici superiori non si rendono visibili ch e par zialmente (fig. 1). Non è sta to p ossibile praticare l 'esa1ne radiologico dell 'ap par o lo diger e11te.

FI G.

2.

La tu1nefazio11e è forlen1e11le ader en te al 111esen tere dell 'ultim a a11sa d ell 'ileo, tra le p agine clel qua le se1n bra si sia svilup1Jata estrinsecandosi p oi posteriormente ver so l 'in ser zion e del m eser1tere. Essa comprime n ole\·ol1ner1te I 'ureter e di destra ch e insieme con i] b acinelle appare dilata Lo. Enucleazion e e asp ortazion e d ella cisti. Sutura dell 'ap ertura praticat a n el m esentere. Drenaggio d ella fossa iliaca des tra. Su tura a s trati d ella paret e. Decor so postoper atorio normale. La paziente si alza irt XV giorna ta e(l esce compl etamente gu arita dopo 25 giorni dAlJ 'inter venlo. La cisti aS})Orlat a (fi g. 2) appare di forma irregolarm ente rotondeggiante e del volume di una tes la di feto. La super ficie estern a, di colorito g rig io r ossastro, pcrfe Ltam ente li scia in alcuni punti, presenta in altri punti dei lobuli di grasso e d elle lacinie connettivali aderenti e dei vasi. La superficie interna della p ar et e, liscia, è di un colore bian co gtigias tro, in alcune parti ma· dreperlacea; essa in un tratto presenta una spor· gen za a forma di sperone.


.~ '1Jt ~. t . :39] [A :\NO ,.'\..L , ""'

1537

SEZIONE PRATICA

La parete ci Lica è cli consistenza pergamenacea e 1nol to pe sa (i11 a1cu11i punti fino a G mm.). La cisti, parzialn1e 11le SYuotata , pesa gr. 31;5 ed ha una lunghezza ina i1r1a di cn1 . 12 e uria circonferenza inassima cli cm. 32. Il con tenu to, den o, poltaceo, color bruno cioccola to, con grun1i più de11 i e di a pello gra o o ricorda i11acro copicamenle queilo delle cisli dermoidi. No11 i rinvengono però nè capelli nè ossa . L esan1e i11icroscopico del contenuto ùimostra ch e esso è co tituito da cle lrilo amorfo, abbondantissime tavolelt e di colesterina, glolJulj di grasso, cellule epiteliali più o meno dege11erate e qualch e emazia. ~i\ll 'esa1ne i lologico risulta trattarsi di una c isti der111oide co n infiltrazione col esterin ica della parete.

.>\.n1bedue i casi . . opra ri i1orta Li . . ono carat lerizza ti dal rpu11to di ,-ista clinico dall 'a .. enza con1pleta ili qual~ia_ i d1. turbo in rapporto con la J>re ei1za della lu111efazione cistica endoaddomir1ale . . el 1° ca o infatti i di turbi a cari co dell'apparato di O'erente accusati dalla pazier1te so110 Yero imiln1ente da mettersi in rapporto con la coJec i. tite calcolosa e le aderenze pcri c oleci"' ti che risco11 tra te ali 'intervento. I 110. t ri òue casi apj)artengono perciò al la co idetta « forma laten te » di cisti del me entere, de~crit ta dJ.1 Pean, e che si ri sco11tra ]Jiutto Lo rararn-ente . ~folto più frequenti ono invece le for111 e acule. caratterizzate dall 'inizio bru co, co11 sinton1i d 'occlu ion e inle.. tinale o di peritonite acuta. le forme con crisi doloro e proO'fe~~i' e e le forn·1e cronich e, con car .. o dolore, ti1)si e di turbi vaghi della di ge tione. Ancl1e per i sinton1i ob,b iettivi , jJ no tro 2° caso ·i differenzia da quello che co tituiscc Ja nor111a secondo Tillaux il quale de cri se co rne sinton1i caratteristici <lei tun1ori del mesentere: a) la ituazione nella regione ombeJlicalc: b) la mobilità in tutti i sensi , specie tra vcrsalm ente; e) la pre enza alla per cu ion e di zone sonore alternale a zone ottu e e di una zona 011ora iluala tra il tumore e il pube. el no Lro 2° caso la turnefazio11e a,·e, a ede nell 'ipocondrio de lro, era poco mobile in ·eno tra'"' ver ~ a]e e fi a in quello ,·erticale e da \a un ... uono r1ett.an1ente oltu o alla percu ione. L'i1nmobilità era do\ uta al fatto cl1e Ja ci. ti, pur essendo viluppata fra le pagin e del i:n ese11tere, aveva. coll 'a um·entare di ' olume, co11 tratto ~apporti e aderen ze con la parete posteriore dell 'addo1Y1e. Queslo dato anzi , t1nila rnc11te al risultato di alcune prove di labora torio, ci aveva condotto alla diagno j di cisli d '€clli nococco del te. suto retroperitoneale. Nel 1° caso il 1)redom inio n el quadro clini co dei in ton1 i u ca rieo del fegato a' e' a fa l Lo porre la dia g110 i c. a lta, Jtla i11co1111)lela, di cole-

c i lite ca lcolosa, enza dare in11Jo l'l.anza alla pre. ei1 za della tun1 efazi one cnd oa <ldon1inale. Tutti gli autori del r e ... l o ono co11cordi nel ] 'affer111are la difTi coltà dclla dia gn o~ i preoperaloria delle ci ti del n iese n tere. La diagnosi generic::i può la1ora essere po~: i bi le, ma i può dire ch e olo l 'esa n1e radiologi co può far porre con icurezza la diag110 i pree i'"' a · di natura 1110 trando la pre e11zn ne Ila e i. ti di o a e di denli (quando e.. istot10). Ne i 31 cn i raccolti da Pakowsky sblo 4 voJ Le f'n fn lta diagnosi di r.i ti del me entere e ollnnt o in un caso di ci ti derrnoide del me.. ent erc. Altre volte si " . . . . . ]'en o a una ci tt o artca a una i)e r1ton1te tubercolare, a un cancro del colo11; r1ella n1a 0'gioranza dei casi fu i1o:ln la diag110. i prt1dente di tumore addom inale. Il trattarr1ento eguito r1ei n o. tri c a ~ i , enucleazione e a. portazione del: a ci. li , è senza dubbio iJ tratta111 ento di celLa ccl è qu ello elle dà la rr1inor e n1orlaJità (9 % nella latj ·tica di • ~7 a rfi e l d) . Non en1pre 1 pe rò c. so ri c._ce pos iùile : talora è nece~. ario re. ecnre un Lratto più o 1ne110 granùe d 'intestin o, ia })Cl'C ~l è qu e._ to aderi ce forterrte11te a ri a e isti, ia I ierch è le manovre di i olarr1ento e di lib erazio11 e pos ono u erne comprome so la va 'Colarizzaz]one con J)ericolo di cangrena; in tal ca .. o la mortalità, ~e 1npre . econdo la lat i I ica ..Ofn·a ricordata, ale al 27 %. Le punture della ci. Li con aspirazione del contenuto. u ate un Lem1)0 , sono ogcri con1pleta1nente abbar1clo11éll e co1l1e n1ezzo terapeutico; tutto al più ono adOj)erate come nlezzo diagno Lico 11on esen le f'erò di pericoli in a lcuni casi. Nell e cisti mollo g ro. e, aderenti pet largo tratto a ll 'inLesLin o, 11cll c qu.a}i l'enucleazione anch e con resezio1te intestinale non è possibile, si può ri co rrere al drenaggio o alla marsupializza1.ione della c i ~ ti a cui l) UÒ seguire, in un econdo tempo, l'a. r1ortazione. 1

L ' A., dopo aver fai lo una breve rasseg11a della letteratura sull 'argornento , illu. tra due ca i di cisti dermoidi del n1e... ertl ere a sintoruaLologia silenzio a. Febbraio 1933.

1

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J)iretlore : Prof.

e.

FRUf;ONI.

La deter1ninazione della ossalemia. Doll. C. ToscA 0. 1

JJa dcler111inazione dell 'acido ossa Iico n el s iero di a11gue presenta notevoli difficoltà ed è soggc tt,a a numerose ca use di errore , che 11a11 no messo sem1)re in in1 barazzo i eh irrtici ch e si i::;ono studiati di r ealizza rlo . I l rrieLodo c lass ico di deterrninazione dcll os alcmia è fondato ulla precij)itazione del l'acid o o:. alice <lol siero dealbuminizzato, sollo forrl1a di ossalato di calcio e sul dosaggio dcll 'o alalo con il p errnanga nalo di potas io. Praticamente però si inco11lrano num erose difficoltà . Innanzi tutto occorre ollenere una tota le e trazione dell 'a cido ossalico dal angue . A tale copo sono stati impiegati I 'acido fos fon1olibdico (Loeper e Beschamp), I 'acido fosfotun o-stico in mezzo solforico (Morel e SarvoJlat~ I 'acido tricloroacetico a freddo (J(houri, Goui ll aumin , La roche e Griga11t) , 1'acido tric loroaoclico con .aggiunta di acido c loridrico opera11do a caldo (Loeper e Tonnel , Douris. e Beck), l 'acido tricloroacetico più t1na soluzto110 di piomb o (Khouri). Il n1etodo della· estrazione co11 acido triclor oace lico a freddo non dà risultati oddisfacenli dato che una parte importante dell 'acido ' . o salico può essere assorbita dalle albumine precipitale, ciò ch e si evi ta operando a. caldo in presenza di un acido forte . Pertanto il metodo di estrazione con acido tricloroacetico più acido cloridrico a caldo sembra preferibile. Ma I.a più grave difficoltà da superare per la determin azione dell'ossalemia con il metod.o classico è costitµita dal fatt o ch e l'ossalato di calcio non è perfettame11te insolubile nell 'acqua distillata. Si ha dunque nelle success~ve manipolazioni una perdita di acido ossalico che non può essere esattamente valutata. Per ovviare a questo in conveniente h..l1o uri 1

»

lta proposto un rr1etodo di dosaggio basato ulla precipitazione dell'acido ossalico sotto forma di o alalo di urea. De criverò per so111n1i capi il metodo di

Khouri. 5 cc. di siero ' 'e ngon o dealbuminizzati con 5 cc. di a cido tricloroacetico al 5 %. Si ce11trifuga e il liquido cl1iaro si precipita con 5-6 cc. di soluzione di acetato basico di piombo; si centrifuga di nuo·vo e si decanta; si stem1)era il precipitato con 4 cc . di acido solforico al 10 %, ancora si cen trifuga e si decanta, si opera ancora come prima con 3 cc. di acido solforico. I tre decantati così ottenuti si mescolano in ierne. Si estrae 3-± volte con il doppio volume di etere-alcool (10 <}~ di alC('Ol), si filtra e si riduce a piccolo Yolume per evaporazione. i precipita con 2 cc. di uua oluzione alcoolica al 0 5 ~{, di urea, s i porta a bagnomaria fino a secch ezza, si estrae il precipitato due volte con in tutto 6 cc. di alcool amilico e l 'estratto chiaro viene evaporato a bag n omaria. Si sciog lie il precipitato in alcuni c1r1 c. di H20 e si determina l 'urea con un ureometro di precisione. Contemporaneamer1te si tratta con lo stes o procedimento un volun1e eg11ale di soluzione alcoolica di urea a co1tce11 l razione nota. La differenza fra le due detern1inazioni esprime la quantità di urea ch e è stata assorbita dalla precipitazione dell 'ac ido os alico. ~ioltipli can­ do questa differenza per 9/ 12 si ottiene la quantità di ar. ossalico cercata. 11 metodo di Khouri evita l 'errore dovuto alla solubilità dell 'o salato di calcio ed evita a11ch e l 'errore al quale non possono sfuggire i metodi di titolazio.n e dell 'ossalato di calcio con il p·e rmanganalo, e che è dovuto alla presenza di particelle organiche, quando il precipitato di ossalato di calcio non sia stato ben purificato. Ma il m etodo di Khou~ri non sfugge alla critica, dato che l' urea precipita anche il fenolo. Ma sopratutto il metodo di Khouri è abbastanza lungo e laborioso e mal si pre ~ ta quindi per ricer cl1e numerose e ripetute. Loeper e Tonnel i sono studiati di elin1i nare, per qua1tto è po sibile, gli inconvenienti del classico metodo di precipitazione dell 'acido ossalico sotto forma di ossalato di calcio, ed hanno escogitato una tecnica che merita di essere conosciuta perchè ingegnosa e praticamente risponderrte allo scopo. 1

0

~IETODO 01 Lo1~Pi::n E ToNNET.

R eagen li n ecessari :

1. Acido tricloroacelico 20 %. 2. Acido cloridrico 1/10.


IANNO XL, N

~I.

39

SEZ IONE Pl\ATlCA

3. ,Sol uLion e di acido o.. salico 1 %o. 4. iero artifi ci ale d ella forn1ula seguente: Clorur o di odio . . . . . . gr. ,50 olfalo di }Jo tassio . . . . . » 0,46 . . » 0,25 Solf1Lo di 111agnesio . Fo fato acido di sodio . . » 0 ,15 H20 fino a . . . . . . . · cc. 1000

5. Soluzion e di ro so i11e lile 2 %. olu zione di cloruro lli calcio 10 ~o . . Am111oniaca pura . 8. Soluzio11e di acido ace tico a 1/10. 9. Soluzion e cli acido solforico 20 °~. 10. Soluzione cli solfa lo di ferro a111 n1oniacal e della formula segu ente: <>.

,..

'

Solfa lo cli ferro an1n1011iacale . gr . 5 Acido solforico . . . . . . . . . cc. 20 11. Soluz. di perma 11ga11ato di polas io 11/100. Trc1tica. i prelevauo 50 cc. cli angue per puntura venosa o a n1ezzo di ve11Lo e scarifica le, in 111orlo du ottenere aln1en o 25 cc. di siero . Jn u11 pallo11 e la ra lo da 50 cc. si ir1troducono 25 cc. di iero, poi 20 cc. di acido tricloroacetico (1) e 10 gocce di acido cloridrico (2) . i 111e tle il pallone in bagnomaria b ollen te per- aln1e110 5 111i11uli, s-i la eia co n11) l ~ l <u11en le r affreddar e, i porla a inarca co11 acqua rli s lillala e si filtra per carta. i prendo110 due lubi d a cen trifuga di g r osso .calibro e a fo11rlo rolor1do, d ella ca1)acilà cli circa 45 cc. e di pe o f)r e o a poco eguale. I el tubo I .si nlcltono 30 cc. di filtrato, corrispondenti a 15 cc. di siero e si aggiu11ge 1 cc. di soluzione .di acido o salico (3) , corrisponden te a 1 mgr. di .acido o a lico. ì\cl tubo II si mettono 15 cc. di s i er o artificiale ('5), 10 cc. d i acido tricloroacelico, 1 cc. di olu1ione di acido ossalico e 5 cc. di H20. 111 ognu110 dei due tubi si versano succes i' amen le: una goccia di rosso metile (·3 ); 1 cc. di cJoruro di calcio (6J; (lell'amn1oniaca goccia a gocci a fino a d ecolorçlzionè; dell 'acido acet ico (8) gocci a a gocci a fino a col orazione r osa vinosa. Si ottien e così un pH fra 4 e .5, 01) timum J)Cr la preci pi Lazio ne d ell 'acido ossa li co. Si lasci a riposare per 12 ore per otten ere la comple ta precipitazione dell 'o sal alo cli calcio, poi si ~entrifugano i due lubi in una ce11trifuga elettrica a 3000 giri. i deca nlano i lic1uidi e si lava il precipitato con JO cc. di H20. Si centrifuga di nuovo ·e si decanla. Si scioglie il precipitato di ossalato di calcio vei'sando in ogni provetta 5 cc. di acido solforico (9). Si prepara un tubo III conlen ente soltanto 5 cc. di acido solforico (9). Si versano nei tre tubi, a mezzo di microburetta, 5 cc. molto .esatta1nente misurali di permanganato (11) e si l ascia in contatto per alme110 15 m i11uti agitando <li tanto in tanto. I liquidi d evono rimanere colorati in rosa. Nel caso ch e il tubo I si clecolori, si aggiungono in tu tli e tre i tubi altri 5 cc. di p ermanganato e se n e tier1e conto nel calcolo .su ccessivo. In ognuno dei tre tubi si introd u cono 5 cc. (o 10 cc. nel caso in cui si siano versati 10 cc. di per11nanganalo in ogni tubo) di soluzio11e di solfato -di ferro ammoniacale (10). I liquidi si decolorano t ot almente. Si l ascia cadere in ogni tu.b o, goccia a goccia, del p ermanga11ato n /100 fin o a leggera <:olorazione rosa:

1539

Il tubo I conlien e l 'acido ossalico d el sier o più un milligFammo cli acido o salico aggiunto; il tubo II conti e11e solam ente il millig r ammo di acido ossalico aggiunto; il tubo III infine non contiene acido ossalico: esso indica la quantità cli permanganato necessaria per aver e una leggera color azione rosa nel n1iscuglio acido solforico, perman ganat o e solfato di ferro. · La d iffer enza fra II e III dà la quantità di permanganato assorbita da11 'acido ossalico aggiunto e ch e si ritrova alla titol ar. ione e per1nette quindi di calcolare la p erdita di acido ossalico p er solubilità, per met tendo anch e di conlroll are il m et odo, essendo ques ta perdita abbasla11za costante. Loep er e 1'onnel h an110 vis to ch e questa p erdita, per 1 mgr. di acido os alico, è di gr. 0,00011 ed è u g uale qualunque sia la quan lilà di acido ossalico presente, quando sia costante il volume di solvente, 1nentre aumenta con l 'aumen lar e d el volume del solvente. :È questo il ino tivo per il quale Loeper e 1'onnet rinunciano ad ulteriori lavaggi d el precipit a to di ossal ato di cal cio. La djfferenza fra I e II dà la quantità di p er1nanganato assorbita clall 'acido ossalico conte11uto in 15 cc. di siero , fatta correzione della perdita per solubilità , essendo tale p erdita u guale nei d u e tubi . Moltiplicando la quantità di p ermanga11at o assorbita p er 0,00063, tilolo dell a soluzione centinormale di p erm anganalo (o per 0,00045 se si vuole o tten ere il risultat o in acido ossalico anidro) si otlierle l a qua11tità di acido ossalico contenuta i11 15 cc. di siero . Ese mpio. - : i si a o l lenulo : per I, cc. 4,50 di permanganato n / 100, per II, cc. 2,80 e per III cc. 1,40. La p erdita di ac. ossalico per solubilità sar à di 2, 0 - 1,40 = 1,40 X 0,00063 = 0,000882 Calco l o.

cioè una perdila di g r . 0 ,000118. La quan tità di acido ossalico in 15 cc. di siero sarà di 4,50 - 2, 0 = 1, 70 X 0,00063 = 0,00106 cioè gr. 0,07 p er 1i tro .

Il m etodo che ho or ora n1inutam ente descritto presenta senza dubbio 11un1erosi vantaggi. Innanzi tutto, malgrado a prima vista possa sembrare complicato. esso è abbastanza semplice e non richiede particolari attrezzature, ad eccezione di una buona centrifuga elettrica. La defecazione con acido tricloroacetico e acido cloridrico a caldo realizza una completa estrazione dell 'acido o salico dal siero, è evitato ogni errore dovuto a perdita per solubilità del precipitato di ossalato di calcio, è evitato l 'errare dovuto a presenza di impurità organiche in quanto, operando a freddo , solo l 'acido ossalico ha tempo di agire sul permanganato . L'i·nconveniente più g rave del metodo ,è costituito dal fatto che occorre una quantità di sangue troppo forte (aln1eno 50 cc.). Inconveniente gravi ssimo quando si voglia110 eseguire ri1)etute determinazioni nello stesso soggetto. D 'altra parte, usando quantità sensibilmente minori di sangue, i limiti di errore del

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1540

[AN~o

« IL POLICLlì'I ICO »

n1etodo si allarga·no di tanto· da r enderl o fortem ente in1preciso , specie per ricer ch e fini. Infatti cn1 c. 0,05 di permanganato r1/ lOO corrispondon o a m g r. 0.0315 di acido os alico. Ora , i11 15 cc. di siero a contenuto n ormale di a cido os alico (intorno a m g r. 10% 0) n e on o contenuti m gr. 0. 15, dunque la differ en za di una goccia di pe rn1.ang anato p orta a d un err or e d el 20 %; con u11a -quantità di iero m olto min or e i limiti di errore sarebbero cosl va sti da r e11der e n1olto impreci sa la determinazion e, anc h e a doperando una solu7.ion e 11/ 20.0 di perman ganato. (Nelle de terminazioni d a me eseguite con il i11etodo di Loeper e Tonnet ho ritenl1to p iù con veniente, per la p r ec i ione d ei risulta ti , a doperare una oluzion e n/ 200 di perman gan a to di potassio). Appare pertanto n ecessaria una tecnica diver a ch e abbi a un limite di errore più basso , in m od o d a 1)ermette re la d eter m inazion e in più piccole quantità di siero. Descriver ò la tecnica escog ita ta d a v. Slycke e Sendroy ,per la d et erminazion e g ason1etrica d ell 'acido ossalico, tecnica con la quale l 'errore di titola zione è m olto minor e. ~tf etodo di v. Slycke e Sen1droy. U11 olun1e di sier o v ie n e diluito con 3 volu1ni di H20 e n1e cola to con un volum e di acido triclor oace t ico a l 20 %. Dopo 1/ 2 or a '"' i centrifuga e si filtra a ttraver so carta priva di cen er e. 5-10 cc. di filtrato ' 'e11gon o ver ati i11 un r ecipiente da centrifuga puliti ssim9 , si aggiunge 1 cc. di a cetato di odio 20 %, 6-8 goccie di vcrdecr esi1bromo 0.016 % e 1 cc. di soluzion e di cloruro di calc io al 10 %. .Si a g ita e i aggiunge goccia a goccia d ell'ammoniaca fin o a ch e la colorazi on e d eJl 'indicatore diventa uguale a quella di un miscu glio di fosfa to di ph = 5. Si centrifuga , si aspira il liquido chiar o e si lava due volte con acqua amnìoniacale a l 2 %. Il precipitato vien e sciolto a caldo in 2 cc. di a c. solforico n ormale e la soluzion e r a ffredda ta ,,ien e p ortat a ·n ella cam er a dell'appa r ecchio di v . Slycke-Neill. Si lava la cannula uperior e tre volte con in tutto 4: c n1c. di H20, in m odo ch e la cam e r a conten g a infine 6 cc. di liquid o. i fa il , ,u oto si ag ita per un minuto e si allontana il g as che si sprig iona. Si lasci~ poi fluire 1 cc. di p ermanganato di potassio 0. 15 r. Si fa il vuoto e si agita per 3' durante i quali si h a l 'ossidazione dell 'acido ossa l~co. Si la eia m ontare il mer curio n ell a cam er a e si poTta il volume a 2 cc., se furon o u sati 2 cc. di ier o. Si legge la pres io11e (p 1), p oi si porta il gas a leggera p r ession e n egati,,a abba sando la per a e i la eia passare 1 cc. di ~a OH 5n . Appena l 'assorbim ento d ell 'acido carbonico è con1piuto si legcre ""luovam ente la

XL, Nuì\r. 39]]

pre ion e (p 2) ; p 1-p 2 dà il ,-al ore de lla pression e corri p onde11te a l CO:! svilup patosi dal}'acido o alico. T ale valore vi en e m oltiplicatoper un fa ttore ch e è e pr e so in una t ab ella. Il m eto do c l1e 110 d c:c ritto i differ enzia con1e si ved e, da i 1n elodi e ia sici essenzialmente per il do ag·g io dell 'o alato di calcio , ':losaggio ch e è o ttenuto g asom etrìcam ente, r ealizza11do i co ~ ì una n1aggior e precisione ch econsente di e eguire il dosaggio su piccolequa ntità di sier o. ~fa in confronto di tale vantago-io , sen za dubbio n otevole, il m et odo conserva tutte le ra u e di error e d ei vecchi m etodie particolarn1ente l 'error e legato alla moda lità di d e fecaz ion e e l 'error e d ovuto alla olubil ità d ell 'ossala to di calcjo. E sendo desider abil e disoorre di un m etodo· ch e, pur po sedendo ]a preci ion e di dosaggiod el m eto do di v. Slycke e endroy, non n e abbia i difett i, h o pen. a to ch e si potessero utili zzare i i1r egi d el m e todo suddetto e que1lf inn egabili d el n1etod o di Loeper e Tonne t, utilizzar1do parzialm en te i pri nei pi d ell'uno e del1 altro, utilizzando cioè d el m etodo di Loeper e Tonnet il si~1 ema di d efecazion e e di precipitazione. e d el m etod o di v. lyke e Sendroy· il isten1a di titolazione. La tecnica ch e io J)r opon go è in breve la eguente. 1

I

4 em e. di sier o ven gono ver sa ti i11 un recipientet ar ato d a 20 em e. ,Si aggiungon o 4 cc. di acidotricloroace lico al 20 %, 8 em e. di H20 e 10 goccerli HC1 a 1/10 e si scalda per 5' in bagn om aria b ollente. Dopo aver r affredd ato si porta a m ar ca con acqua distjlla l a e si filtra per carta priva di cen ere _ 10 cc. del filtrat o, corrisponde111 i a 2 cc. di siero, ven gono ver sati in un tubo d a centrifu ga e add1-zionati con I cc. di soluzione <"li acido ossalico 1 %o. Si prepara un second o tubo contenente 2 cc. dir sier o artificiale second o Loeper e Tonn et 2 cc. df acido tricloroaretico, G cc. di H20 e 1 cc. di acicloossalico 1 %0. Si aggiunge n ei due . tubi una goccia di rosso m etile 2 ~~, I cc. di cloruro di calcio· al 10 % e p oi si proced e corn c n el m etodo di IJoeper e Tonn et fin o all a seconda centrifugazio11e. Il precipitato òi ossalato di calcio vien e sciolto a caldo con 2 cc. di acido solforico normale e la soluzione raffrecldat a vien e portata n ella camer a d ell 'apparecchio di V. Sl ycke-Neil] . n resto del procedimento segu e second o la t ecnica di v. Slyckee Sendroy. Ottenuti i valori di acido ossalico d elle provette I e II la loro differen za darà il valor e dell 'acidoi ossalico del sier o. Il metod o è n a turalmente più complesso di qu ello cli Loeper e Tonnet , m a presenta il vantaggio di perme tter e il dosaggio in piccole qu antità di sieroc:on un limi te di error e sufficient em ente piccolo_

RIASSUNTO. L 'A. d e cri ve i principali n1etodi proposti per il do aggio dell 'acido o .. ali co n el ier o di san gu e, mettendo i11 evid en za d i ognuno i pre•


• 1(ANNO

.XL, ~

ì\l .

39]

SEZIONE PRATICA

gi ed i difetti , e propone una n1od1f1cazio11e dei metodi di Leo per e Tonnet e di v. Jycke e Sendroy c he n e ulilizzR i ,-antag~ i elin1inandone i difetti. BIBLIOGRt\FIA. Dou n1s e BECK. C. R. Soc. Biol., 5, 1923. iGou1LLA Ul\ICJN. Bull. Soc. Chem. biol., 1 fe})J)raio 1927; C. R. oc. Biol. , 10 febbraio 1927 . KHoun1. Bull. Soc. Chimie biol. , 5, 1923; 9, 1927. LAl\OCI:CE e GRTGAtTT. C. ll. Soc. Biol. , 98, 1928. LoEPEn e BECHAlVCP Progrès lVIéd ., J 911. LoEc>En e To · ET. Journ. ~féd. Franç. , 1924. l1oREL e SARVONAT. Bull. Soc. Chimie biol., 1912. v. SLYCKE e SENDROY . J . of Biol. Ch ern ., 4, 1929.

1541

Ar1che qui rin1cdio che dà risultati è il ferro a forti dosi per bocca , 1nentre nulla fa il fegato. In \'ece n ell 'aner11ia v erniciosa il fegato è il solo che dia ri ultati. i d eve somministrare fi11 ch è l 'emoglobina raggiunga il 90 ~la e si deve ridare se torna .al disotto. La '"' omn1inistrazione i fa abitua]n1enle p er bocca e deve dur.are per tutta Ja vila. Si dà il fegato per iniezio11e di estratto so10 i.1.1 1,;a~1 g·rav1. È b ene ricordare ch e a1c uni ca i diagn6sticati carne scler osì combi11.ata del midollo sono casi di anemia pernic iosa con ::;indron1e midollare e IJOssono g u arire con1ple larnente o qua i colla cura del regalo. ll. L usENA.

SUNTI E RASSEGNE.

Le modificazioni del sangue circolante in seguito alla t1·asfusione intraperitoneale.

SANGUE E ORGA~'I EMOPOIETICI. L'anemia nella pratica medica gene1·aJe.

(F. 001. Tohoku Jour. of exp. m ecl., 27 gen11aio 1933).

(L . .J. V

TTTS.

1'he Britisli J', /edic . .Journ. , 24

g iugno 1933) . Circa la in e là d ei n1aJati cr eduti anerni c i hanno una conta d egli el er11enii del sa11gt1c normale. Lo tato ane111ic o è espres o 111eglio dalle muco. e ch e d a lla pelle . La diagno i di a n en1i a i può a ccerlarc r apida111eute coJ do ~ aggi o d ell 'emoglobina , cl1 e si può fare a l lello d el n1al a to col 111 elodo di Tallqvist. I inl o 111i di anemia difficiJ1n enlc -compaiono e J'emoglobina non g iunge al <lisollo d e] 75 °·~ . Ogni Yolta cl1e l 'e111og lobin a giunge al disotto d e] 75 ~~ si d e \'e fare \111 €same completo d el sangue. Le anemie inton1ati ch e di altre n1alatli e sono molto più frequenti delle anem ie da alterazion e d egli organi emopoietici . ono anemie sintom atich e quelle da emorragia , da infezione, da t ossien1ia , da tumore. Witts divide Je anemie prin1arie i11 4. g ruppi: 1) leuce1nie e n1. di Hodo-kin; 2) mala ttie -epatolienali ; 3) r11alallie emorragiche e 4) anemie anemopoie lich e. ollan to di que l 'ul tin10 gruppo si occupa d ettagliatamente l 'A. A questo gruppo appartengono le forme di anemia mic rocitica idiopatica e quelle di anemia pernicios~ . . Le prime i po sono avere nell infanzia e .nelle donne adulte. ella prima infanzia quest'anemia com pare verso il terzo mese e raggiunge l 'acm e al nono 1rtese non è dovula a deficienza vitam i' . .nica e g uarisce col ferro solo. :È più frequente qua ndo f'allattamen to è artificiale: l\ilentre si pensa va che ~a ?loro~ 1 fo s ·.e ~efi­ nitivamente scom·parsa , s1 vide I anemia ipo·Cromica comparire in donne sul~a tr~nlina , per cause che sono queste: per~ite <ll f~rro .coJla mestruazione e colla gra,·1danza , dieta povera di ferro, deficiente dige.., tione del fe rro per a- o ipocloridria.

L 'azione t erapeutica d ella trasfusione anguig 11a non si limita certan1ente a]la sola partecipazione meccanica al circolo d el ricevitoi:e; sono ben note la s ti1no lazione e111opoietica, la j)iù rapida coagulazio11c. Ma oltre a quest,e vi d eb})ono essere a11cl1e delle altre modificazioni cl1e av,rengono a carico della massa circolante d el ricevitore. Alcune di esse sono state studiale d all 't\. n1edia11le l 'ini ezio11e intraperiton eale di sangue omologo ai conigli in quantilà di 10 eme. p er Kg. Il riassorbimento del a n aue iniettato avvenendo in questo modo ler1~mente d à inodo di Ludiare a li e ffetti di es o sul sangue circolant e e le n1odificazioni d egli eritrociti iniettali ch e pa san o attraverso il dotto toracico. La resistenza deg·li eritrociti del ricevitore verso l e soluzioni ipotonicl1e aumenta in genere dopo la trasfusion e. Quella massima c?:o:iincia ad ascendere fra le 48 e 72 ore : la mm1ma pre enta dapprima una c uspide negativa d?vt1ta nr obabilmenle alla presenza delle emazie ini ettcite; in secondo tempo riprende il decor o paralle lo alla r esi tenza_ massima. ~'ascea cl1e s'inizia non appena il angue riassorbi lo comincia ad agire (cioè dopo 48-72 ore) è e' 'idente anche a l 10° giorno quando cioè l 'emopoiesi è sempre più attiva . Il Lempo di coag ulazione diminuì ce notevolrrlente dopo la trasfusione intraperit~ne_ale; es o raggiunge il minin10 alla novanta e1es1ma ora (eg·uale ad un quinto del t empo precedente) per poi gradualmente ritornar~ alla. norma al decin10 g·iorno . Per la trasfus1or;ie i~trav~­ nosa i terrr1ini rispettivi sono raggi un~1 dop~ 24 e 96 ore. Va notato che gli stessi effetti ono provòcabili anche con la metà. della quantità impiegata di solito , il ch e d1m?stra che il fenomeno non è direttan1ente dipendente dalle sostanze coagulogene introdotte ( fibrina, piastrine, calcio ecc.).


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« JL

POLICLl~ICO

La velocità di sedinlentazion e degli eritroc iti, le modificazioni d el contenuto albumin oideo e la viscosità d el siero son o certamente in istret ta connessione . Infatti passate 8 ore dalla trasfu sion e il tempo di edirnen tazio11e s i prol11nga; es o è più breve d opo· 24 ore e raggiunge la n ormalità all'ottavo-decimo g iorn o. Anche le proteine · sericl1e din1inuiscono verso l'otlava ora; dopo di que ta la lrazione globulinica continua a d imi11uire, mentre quella al buminica com incia ad aumentare·, i l . ritorno a l norm a le avviene verso il d ecimo giorno. Pure la viscosità del siero tende a diminuire fin o all 'oltava ora per poi ripristinarsi entro uno- due g iorni. L 'A. esclude che questi fenomeni possano essere do,1 uti a d una idremia relativa; accenna che J.a velocità di sedimentazione oltre ad essere in rapporto alla viscosità e con tenuto g lobulinico, è anche funzione d el numero d elle emazie; non entra però n el1 'e senza d el d eterminismo delle modifìcazioni d escritte. . MrNz. ·

La trasfusione postnatale e la sua influenza sull'o1·ganismo del neonato. (I\I. FL0R1s. 11n.nali di Ostetriciia e Gi1iecologia, 1

30 aprile 1933).

'

La trasfusione post11a tale è l 'a fflu o a l 11eonalo del sangue di ri er, 1 a, cioè di quel sa11gue ch e, con l ' istiluirsi della respirazione, d e fluisce da lla placenta .a ttraverso la vena ombelicale; i realizza con l 'allacciatura t ardiva d el fu nicolo ombelicale e si compie in un periodo di tempo cl1e varia da 6 a 25 n1inuti. La quantità del sangue cl1e affluisce al n eonato varia entro limiti molto an1pi, ch e, secondo le ricer cl1e dell 'A., vanno da un n1inim o di 15 a un rr1assimo di 198 g r., cori una media di 88. 6 gr. Il meccanismo con cui si realizza la trasfusione postnatale è dato da11 'as1) irazione toracica del neonato e dalla contrazion e uterina; I 'a fflusso al neonato d el sangue di riserva cessa col ce sar e del] 'azion e aspiratoria d el neonato e pre soria d ell 'utero; ma principalmente per la cessaz ione di afflusso di san gue alla placenta, a causa della cessazion e della circolazione cardio-placentare, con la contrazione d ell e arterie ombelicali. La trasfusione l)Ostnatale porta n ei neonati 11ei quali si r ea lizza ad una me110 cospicu.a perdita di pe o d opo la nascita , ad t1n ritorno più rapido al peso iniziale, ad un aumento d e i g lobuli rossi e d ell 'em oglobina s ubito dopo avvenuta la trasfusi on e, ad una in sorgenza p iù tardiva, ad una minore frequen za, intensità e· dura La dell 'ittero fisiolo a ico. Il d etto comportamento 11el calo fisiolog ico e i1ella ripresa de1 pc ... o iniziale è da a. cri,·ere ad llna 111inore disidratazione del n eonato a causa drl gangue Lra .. fu o , che cos tiluisce una ri-

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[ .Al\~O

XL,

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39]

er' a idrica e a lbnmino idea; I 'aumento dei glo~uli ros _i e dell 'en1 oglobina è in rapportolog1co con la tra .. fu ion e; la din1i11uzione dell 'ittero non è ... piegabile, ma . la contro l 'affern1a~.ione, <l ~ m~1,t i AA. accettata e ripetuta, ch e 1 itter o 1a p1u frequ ente e più inten so n ei neonati ai quali i per111ette d etta trasfusione m ediante la tardiva allacciatura del funi colo. ' C. ToscANo.

Malattia di Vaqnez e diatesi braditroftca.. ( MET.1~ .

sKr. Le Bull. 11/éd., 10 g iugn o 1933).

'

L'A. descrive un ca o di ,n1 alattia di \ 1aquez nel 9:uale, .o ltre ai into1ni classici di questa a ffezione es1 tevan o tutti i segni di un terren o a:tritico (dolori e cr epitazioni al ginocchio sin1 tro e a lle piccole a rti colazioni d elle inani e dei piedi, do1ori lombari · e inter costali . ossaluria, crisi di asma fi11 0 all 'età di 25 anni an' I ecedenti ereditari). .\lcuni cli questi in tomi , come le a lgiP. ag li arti , son o con1t1ni anch e a lla 111a la ttia à1 \lat} uez, nla in questa i tra tta di do] ori osteocopi, profondi e tenaci ch e ~ i e aspcra110 con il riposo e si caln1ano con il cam1nin ar e; caratteri questi be11 dive r ... i d a quelli dei dolori osservati nel n1alato , leggeri, n1obil i, fu gaci. -el corso d ell 'eYoluzione dell'eritroe111ià si a iste talora a d ell e vere cri .. i di gotta articolare. Si tratta di ... tabilire ... e i disturbi del meLabol ismo dcl le o tan ze p roteich e cl1e d etern1inano in que ti malati d egli attaccl1i di gotta ono anteriori alla con1par . . a clella policitemia e continuano la lo ro eYoluzione 111algrado la 11ta lattia oppure ono 1>rovocati dalla policitem ia st essa. C:erto una di truzione massiva ài g iovani cellule i1ucleate può produrre n el sano·ue un ecce o di acido uri co . di cni l 'econo111ia cer ca di liberarsi con una irruzione di questo corpo 11el tessuto congiu11ti vo periarticolar e. ~fa 11clJ 'eritrernia, qt1ando si trovano rrlo})uli rossi nucleati , è in quantità così picco la ch e non si può erian1ente a tt r ibuire una in11)ortanza effet I iYa a que t e IJrecipitazioni di acido urico. P er l ' r\ . la diatesi 11rica è anteriore alla poliglobuJia e._ enzial e ed è la causa di que.. , li attacchi di crotta e for e clell a j)oliglobuli a ste ~ sa. In base a qu e~t o co11cetto, l '1\. prescrisse u11 Lratta111e11to ani iartritico, escludendo ogn i terapia cl1in1ica. b ioloo-ica od Oi)Oterapica che poteva essere destinata al trattar11entq dell 'eritremia. Il risultato fu orpr end e1lle. Tn llue o tre g·iol'11i la diuresi tii ri lal)ilì , la cl ia rrea, di cui: l 'infern10 si lag·nava , con1pacve, i clolori a1'ticolari e l e cre])Ìla zioni svanirono, i n10Yin1enti di Yen n ero liberi . le cefalee e le 'ertigi1li si d ileauarono: d 'altra parte si ebbe di111inuzione della splenomegalia e dell 'epato111egalia , mi~ g liorarpe11to delJa formula sanguigna ( diminuzion e delle erna1.ie da c .!50.000 a 7.000.000,.

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39 J

1543

t::Zl O E PRATI CA •

dei leu cociti da _. 200 a 5. 600, di111in uzione del} 'eosinofilia e dei mastleucociti, dirr1i11u zion e del tas o e111og lobi11ico da 142 % a 130 ~ 0 ). L 'a ttività 111idollar c era dunque attenuala , r allentata. è d 'altra parte si può pensare ad una n1odifì cazionc dovuta a diluizione del ·a11au e per effetto della forte ingestione Ji acque lll inerali cui era sta to sottoposto il 111alat o, poichè la diure i dimostrava una eliminazio11e uri- · naria superiore a lla quantità di liquido assorbito n elle 24 ore. Del resto le variazio11i della formula sar1guign a n on erano n è simili n è 11arallele n è proporzionali fra loro , ciò cl1e è i11 disaccordo co111pleto con u11a pura e ~ e n111li cc diluizione del angue. È dunque i11ronlestabil e ch e la cura diuretica, raddrizzando il metaboli 1110 ' 1iziato del 1T1alato 11a 11ello te o ten1po influenzalo la n1alattia. Tutto il proble1na dell'etiologia della n1alaltia di ' ' aquez ' 'ie11e co ì a chiarirsi. Poco I1oi appiamo dell 'etiologia di questa malattia. i è i11vocata la tubercolosi prin1itiva della 111iJ za, la ifilide, ]a i11alaria, la deficien za ereditaria dell e ghi andole a secr ezion e interna, le le ioni delle capsulo ·urrenali , ecc. Ma tutte quesLe n1a lattie no rt sono di111ostrabili 11el1a in aggior parte degli erit.roen1ic.i o, e si o erva110, n o1t son o cl1e delle coin c ide11ze ed il tratla111c11to della })rete a cau. a n o11 influisce sulla evolt1zione della pol icite111ia. In assenza di causa i1ota i è con cluso cl1e l 'eritreroia è do' ula a iperattività primiti\a del n1idoTio o seo ·upponendo, ben i11te o , una cau ~ a ianota. l lna ~ o la co a sembra certa: è la p·rovocazione 11cgli an imali di lati poliglobulici ,·eri lJer n1ezzo di ini ezioni ·periinentali di differ e11ti tos ~ i11e o ' ell'1l i. a <·011dizione cl1e queste inl os~ i ca­ zioni ian o 1enlc, ripetute e ch e le dosi siano deboli. L' A. fa 11otare cl1e fra queste mt1lLiplo sotanze fi guran o J'adrenali11a, l 'ipofi i, la bi le, i sali biliari e SJ)Ccialn1ente il tauroco]a to di odio, il ucco plenico, tutte sostanze pre enti nei n ostri urr1ori. Ora, la dia te i artritica agisce preci a111ente a n1ezzo di unn in11)reg11azion e lenta e riJJetuta della no tra eco110111ia con to ine a deboli dosi. L 'A. per1 a pertanto ch e la cau a dell 'erilre111ia sia nella diate i braditrofica, a ll 'on1bra della quale i elaborano delle t ossine o uu a to si11a, di i1atura ignota , che provocan o l 'iperattività del midollo osseo . Così la causa della malattia divien e 11ota, ma solamente la i1atura dell'age11Le tossico rimane scono ciuta. Ecl ò quello ch e avviene in tutte le inalaLtie detle della dia tesi a rtritica . Non i vuole con questo dire ch e l 'i1ltos .. icazion e artriLica sia la sola e unica cau a de lJ a n1alaLtia di Vaquez. E a è certamente ]a }Jiù frequente , n1 a .altre i11to"'sicazioni e auto- into sicazio11i lJO 0110 avere importanza cau ale. C. Tosc.\ o.

Malattia di Gancher diagnosticata con la pnntnra splenica. Lesioni ve1·tebrali esteste, p1·esenza di cellule di. Ga\lcher nell'espettorato. ( l>1'\ . l\IERKLEN, R. \\' EITZ e .J . " r_.\RTEn , 11nnales

rie i\l éd., febbraio 193:3). GJi ;\.1\. . de crivo110 u11 'at'o di n1a lat.t.ia di (;aucl1er da loro osi.;erva t o, ch e 11er diver se parLicolarità presenta u11 rea le interesse. 'i tra ttava di u11 uo111 0 di 51 a11ni, ch e cla l 1930 offriva di clolori ]on1bari, irradianti~i alle cosce, dolori conti11ui , iolenti e pern1a11c11l i . el maggio 1930 ebbe delle en1ottisi ripetute, poi delle epi ta --si, di c ui però offriva dalla infanzia . . . el luo·Iio 1930 O'li fu con stal.ata una grossa J11ilza ed una malallia del ano-ue e gli fu con ig lialo un lraltan1enlo radiolcra pico. Ospedalizzato, l 'e ame del a11gue di010 Lrò lieve anemia con inten a leu co1>ertia e Iin fo cito i relati,·a. La radioterapia splenica peggiorò le condizioni dell 'in fer1110 cl1e venne all 'o servazione degli AA. nel luglio 1932. L 'e ·a1r1e obiettivo dimost rava: cond izioni ge11erali molto scadute, co11 id er evole s1)leno11tecra lia, di creta epatomegali a e clell e 11ote-voli alterazioni vertebrali (gibbo ità con iclerevole, arrotondala, con --porgcnza 1ncdiana corri·1Jondente a 1 2, L3, L1), cl1 e i acco1npagnavano a egni nervo i discreti . Rad ioarafican1e11te, co11 --iderevo le defor111azione di 1 2 e L 3 ; il bordo anteriore della colo11na verlebra]e no11 rapJ)t e enla più una cur'a continua, ma u11a linea a cal1nata, i11 seO'Uilo allo postan1ento 111 a an ti delle qq.attro J) l'Ì n1e Ion1bari; C5 e Ca meno alte delle altre vert ebre, diminuzione di altezza di D., e Do ch e 1>re ·entano dei prolu11 game11 ti a b ecco di papparrll l lo ; la faccia . uper ior e del cor po di Ds prcsc1rta una dt!pr es ior1e, un a cu1)ola conica; ~ i trova cosi costiLuito u11 nodulo di , chmorl I i pi co; zone di decalcifi caz ione delle due te te l'cn1 orali con 1Jerdila dell e lrabeazio11 i ; appiatli 1ne11to della tesla fe111ora le . ; in curvame11to a co n ve~ ità superiore e ap1>iàUi111ent.o del collo, do11de un certo grado di coxa 'ara ; decalcifiraz ione della metà u periore delle due diafi~i femorali , con rarefazion e dell e l ravate o ce; la r11età inferior e 11011 è ipertrofizzata. per co11lro ' ri si notano delle zone di decalcificazione all uu aa Le; imn1,a gi11e cavil aria clella grossezr.a cli una i1oce nella regione j u ·La-epifi aria del la Lib ia D. ; zon e di decalcilì raz ione nelle ti})i c e 11ei pero11i ; lesioni a nalogl1 c ll e,O'li arti inferi ori. La radiogra fì a deg li a rLi n1 ett.e in ev iclcnza uita calcificazio11c ocn er.alo e pronu11ciata delle a rterie. L 'esan1e del 8an gue din10. LraYa: l'orte grado tli a11en1ia, inte11sa leuco1)enj a; abbas5an1ento della cole terine1nia e au1l1c11to del l' in , a1)011iOcab il e X · \ eg·ative le ricercl1e i)er la ifìlide e la tubcrcolo...i . •


1544

(( l L POLICT...r:.;1co ))

La l)iop ·ia di nn ganglio i11g uinale n1i e in evidenza le. io11i b anali. La puntura d ella 111ilza rivelò la prese11za di grosse cellule con tti lti i caratteri dell e cellule di Gaucher tipich e. J.. 'e a111e d ell 'e pettorato (l ammalato preenlava e ·peltorazione mucosa leggermente 111uco-purulenta permanente), negativo per ciò c l1e rig uarda il b. di Koch , din1ostrava presenza di nurn ero e cellule del tipo di qt1e ll e Lro\ ate i1cll a n1 il za . La dia cr11 osi di n1alattia di Q,a u ch '3r , sos1)ettat a clini came n_t.e fu I)ertan Lo accertata daJ la 1)t111tt1ra de1la milza. Il ca. o prc enta alcune parti colarità iuter e santi. _\11zitutto il soggetto a' 'cva 51 anni e la ua n1alattia rimontava all'età di 48 anni, fatto r a ro . i l)UÒ for se ider1tifìcare n elle epi tassi di c11i il sog·get Lo soffriva d.a g iovane una lll'edi po izi on e d el t essuto reticolo--endotelia le. L 'e pet t o razione pern'lanente per v-ari n1e i di spuli 111uco i , l 'abbondan za e la co tanza di cellule di Gaucl1er tipicl1e nell 'e pettorato, per1nettono ag li di 11arlare di una forn1a poln1011are (leJla malattia di Ga ucher. ell n letteratura non è stata mai segnalata la presenza ed aJ1cl1e Ja sempli ce ricer ca delle cellule dj C~ a u rl1 c r 11 ell 'e l)etto ra1o. Eppure la 111a]attia di Gaurhcr può r ealizzar e delle l e~1011i anato111icl1e e i.. tologiche consider evoli a livell o • de1 })arencl1i111a polmonare. Da un pu11to di vista gener al e, è inter essante di vedere la n1ala l I ia di >Unc h er. a ffezion e del si terna reti·colo-endoteli.ale, portare u11a conferma d ell 'importanz.a d el mesencl1ima nella cos tituzior1e d el! 'alveolo polmonare. Le emo ttisi di cui 1' in fermo ebbe a .... o ffrire possono essere inter1,retate in due m odi: sia con1e emottisi di un poln1on e gauc li eria110, ia co rn e e1n 0Ltjs i lega le a un disturbo della crasi sanguigna. Anch.e le l e ioni ossee richiamano l 'attenzion e. Esse sono caratterizzate anzitutto dalla rar efazio n e o ·ca, che provoca la forrr1azione di ca,,.ità nell e o ... a lunghe, di schiacciamenti a li,1ello d elle vert ebre ch e i)rendon o un a petto r u11eifor111e o . 1 di~ l oca u o conìpl eta111 e n1c Aspetti ch e richiamano sopratutto le alterazioni sch eletri cl1 " delle leuce1nie, d elle neopl~ sie e della sifìlid e . I di turbi sub ietti vi ac.cu sati dal n1alato , 1 estensione considerevole delle lesioni o ~ ee per11te llOJlO di con1pre11dere il ca o fra le forn1e ossee della lnala ltia di Gaur11er, forme cl1e son o state clinicam ente studiate àa L. Piclr. In que ta forma clinica l 'aff_ezione int ere . a più particolarmente il te uto r eticoloendotelia l e del midollo e d et e rmina così d ei dist11rbi erravi . Carattere e senziale delle lesioni ossee è 1, integrità assoluta del periostio e d elle cartil agini . È inter e sa11le notare cl1e i di turbi o ... ei appaiono spesso d opo la ~ple11ec­ t omia o aln1e110 ... 0110 e aoerati dall 'intervento, il ch e di111inui .. ce c-ertamente il ' 'alore della sple11ecto1l1ia i1el trattan1cnto d ella i11a]attia cli G,au ch er . 1

1

[A.

NO

XL,

NUl\1.

39]

Dopo aver n1e so in evide11za la fissità de11a cifra Jeticoci laria, l 'ahba sam e11to della colesterin~ e . l 'aun1en t,o dell ~insaponificabil~ X, ~ li AA. r1cl11ama110 1 attenzione sulla calc1!1rdz10ne generale d elle arterie, fatLo i11teressante dati i rapporti intin'li che uni cono i depo~iti di calcio n elle arterie e i di tt1rbi d el n1etab olimo dei lipoidi. Gli AA. 11otano infine che , me11tre la radiote rapia sple11i ca aveva avuto sul malato effetti disastrosi , l 'epatoterapia diecle risultati eccellenti (aumer1to d elle emazi e da 2.100.000 a 4-. 750.000). C. TosC..\.1 o.

TIROIDE.

Che valgono i raggi X nel trattamento dei basedowiani 1 (.J . BELOT e I,. g no 1933).

DELHERM.

Presse

~1éd. , 1-! git1- .

Le 01)i11io11i sul ,,alo r e de 1la r oe11tgen tera })Ìa i1ella cura del n1orbo cli Ba edo'v sono estremamen le disparate tanto da mettere in iml1arazzo il medico. Gli AA. da 30 anni trattano i gozzi esoftnlrni ci con i ragg·i X e riportano i risultati d ell a loro ampia e perienza sull 1argomento. I s into1ni .. t1biettivi si modificano per prin1i. L'appetito ritorna mentre si att enuano i di, turbi diges li' i e particola1 mente la diarrea· il soggetto riprende il suo peso e le sue for7.e~ La tachicardia si attenua u ccessivamente e la sua diminuzion e, dapprima lenta, è un o dei migliori indi ci del miglioramento reale. Il n1 etab0Jismo è a llora diminuito e tende poco a poco ad avv ic inarsi alla norn1 a. Qualche volta il gozzo d in1inuisce rapida m en te. più spesso la diminuzio n e è lenta e progressi va. L'esoftalm o si attenu a o scompare per ultimo e le s ue modificazioni sono molto varinbili da un soggetto al l 'altro . La guarigione può essere to tale, ma SJ)€Sso persist e un po' di tachicardia, il metabolisn10 r e ta a l di sopra della norr11 a. Questi casi d evono esse re orvegliati per uno o due a11ni .' 0 p1u. Accanto ai g r.a ndi 1nigli or an1è nti si llann o dei casi in rl1i il mig lioram ento è Jljccolo ed esistono indi c utibilm ente d egli in s11cressi. Più l 'affezione è ~aYe più 11 ri s11ltato è remoto e difficile da ottenere. Ma la g ravità non h;lstn a piegar e la differenza di en ibilità ch e esiste fra ca i clinicamente analoO'hi. Nelle ~ t.ati tiche dei radiologi esiste un di$accordo apparente ch e a prima vista, sembra inespJiral)i]e e ch e è dovuta a lla diversa nomencla tura l1 sata dagli sp eclalisti tanto per la classi firazione dei casi com e per 1'apprezzam ento dfllla g uarig ione o d el miglioram e11f o. Gli AA. l)Orlano t1na statisti ca di guarigioni e di grancl i n1iglioran1e11ti dell '80 ~~-


[iL~~o

\L, Nui\1. 39J

SEZIONE PRATICA

. Le recidi ve n on ono frequenti e per prever11r1e occo rre la orveglianza rrtedi ca dei 1r1a]ati cli1~i?a 1ll e r,it~ g uariti. pesso recidivan o quei casi In cui Il tratlam ento è stato interrotto prin1a ch e ia i11t er, enuto il i11igliora1nento n1assi1no o la guari (J'io11e totale. Quanto al rn ecra11ism o della ra<li0Lera11ia, è 11oto cl1 e il CO l').)O tiroide allo stato n ormale è poco cns ibilc a ll 'azion e dei r aggi X, rr1 entre esso è lanto più se11 ·ibil e quanto più si tro va in istal o di ipcraLLività secretoria. Delle gravi criti ch e so110 state rivolte a1la radio tera pi a. i t' dello cl1e e sa è inefTi rare, m a le stati Licl1 e <lin1 ostran o ch e ciò è fal so. Si è d etto ch e e ~ ~a 11 00 è rerfettan1 ent e do~a }) i] e e e l1e si può o1trepas are la do e util e e provoca re il mixede111a e la tetani a. l\Ia Ja tecr1ica n1odern a pern1 ett e di controllare con 1'e .. am e clini co e la ricei ca del m etab olismo ba aJe, Jn dose orn1 n ini ' lrata e di g iudicare qua11do il trattam ento clebba e ser e sospeso e quand o • r1 preso. eco ndo ali ri le irradi azioni pos on o deter111i11arc. nel co r~o del Lra ltan1e11to, delle fJO ll fisées di ipertiroidi r110, an ch e n1orlali. Ma è n oto ell e 11110 dei caratteri del 1n. di Basedow è di 11rc. ent arc delle crisi di ipertiroidi. n10, talor a m o ll o gra,,i, all 'infuori di ogni tra ttn1r1e11to co n i raggi X. D 'altra parte n on è i1n J)O si bi le cl1e u11 tra tt am ento brutale i11 ter11 J)estivo pos a })rovoca re ]a liberazion e d i lo. sin e cellul ari e aggravare Jo stato di m alati . La critica in apparen za più aiuslifìra ta cl1 e si può far e alla ra di oterapia i riferì ~ cc alla sua lentezza, dato c he la dura ta del trat ta1nen1o n on è inferior e a par ecchi n1esi. rei casi ac uti , qu a nd o la grav ità dei sin ta m i rer.larr1a una rapida srom pa r a dei disturbi to ici, J'in convenicnt o sembra serio e l 'inter vento più indi calo, n1a n on ])i. ogna dim e11ticare r J13 precia111enl e Jl t' i casi g·ravi è i11dispen. abil e 1)repnl'are il n i a lat o a]J 'i11tervento co11 par ere hie . etti111 a11e di ripo. o co11 trattam en to di jodi o e bi .. ogi1a .. orvegli a re i nl a]ati per m olti 111e .. i dopo l ' int er vento. D 'altra parte, n ei casi a lento d rcorso, u11 a tera1)ia prolun gata 11 on può costi tuire un in con veniente. en za dire ch e la radioterapi a 11a il vantag-gio di n on esi()'ere un mutarr1ento n ell e condizioni di e istenza del malato e di n on })resentare alcun danno, poich è la m ortalità è nulla. i ac~qsa a n cora la r adioterapia di deterrn inare dell e le io11i c ui an ee ch·e, a l)a rle l 'estetica , complican o l 'intervento, se esso deve esse re in seguito praticato. Ma la radiodermitc è dovuta ad errori di tecni ca ,ed è evitabile. A I più si h a, dura11 te il trattamento prolu11 ga to, una leggera pi gm entazione temporanea. Si accu ~a in oltre il m etodo di provocare un a ' 'a colarizzazion e anormale e delle a deren ze ch e, rilegando il corpo tiroide ag li organi vicini , co m plich er ebbero l 'interven to . 1

1545

1\.ll 'infuori delle tele11giecta ie cl1e uccedon o ordinaria1rtente alla radiodermile e che si devono e\'itar e, la radi oterapia n on provoca iper va cola rizazzion e, artche a dose elevata. L 'aun1en to cli ca libro delle arLerie tiroidee è uno dei cara tteri della m alattia. Quanto alle ndcreuze, i1 ou è dimostrato ch e esse sian o do' uLe all a r adio tera pia , p oich è si ri co11tran o an ch e i11 r11a lati ch e n on erano sta ti ot toposti all 'aziori e dei r agg'i X. D altra parte i ragg·i X ilanno un 'azione .fibroli ante n etta. Ceri.o ]a fisioterapia n on è esenLe da critich e, n1 a n on lo è n en11nen o la chirurgia (in!--Ucce i , cica tri ci chcloidi . 111or lalità n on indifferen te). Resta alla radioterapia il vantaggio di lasciare al mal ato la po ._ ibilità di con tin uare la ua ,·ita n orn1ale cluran te il trattamento, di con .. er va re J 'i n tégrit à dell a ·ua pelle e dei uoi o rgan i e di non e ... 1)orlo mai alla m orte. C. To cAxo. 1

Metabolismo basale ~ iodio. (DEr.couRT-'BERNARD. Le calpel 1 lug li.o 1933) 1

La ghiandola tiroide li a su Il a regolazion e degli cambi r espiratori una i1n 1)o rtan za di prim'ordine. ".È così cli c 11cll 'i1>ertiroidism o il r11ela boli sm o b asale è at1111en tato. Alla base della fi io logia tiroidea è lo jodi o , cl1e inter vien e dirella111eI1te sulla elaborazione dcll 'or1 non e tiroideo, la tiroxin a , t1le11lre esi~ l e tiella ghia ndola u11a co1l1 bi11alio11e iodata, Ja tiro ·ina. E: con .. egue11 ten1e11te cer to. a priori, cl1e Jo iodio debba avere ug li ~ra 1nb i respiratori u na influe11za a l n1e110 i11<li rel ta. E d è c1uell o ch e i la,·ori degli ulti111i dieci a11ni l1an110 dimostrato con g ra 11de evidt'11za .. . Tutti oggi sa11n o cl1e, otto l 'influenza dello iodi o, gli sca111l)i r espira Lori au1nen tati della i11alattia di Basedow si .abba ·sa ll o prog·r e siva1t1enle, talora rapiclan1 en le, aù u11 ~asso ch e può esser e normale. ~ nolo a11che cl1e l 'escluio11e degli aden o1ni to .. ici dal tra1LaI11e11to iodico n on ha r agio11 d 'esser e, j)ercl1è l'azion e dell o iodio sulla m ala ttia di Bascc.lo' v e ull 'aden oma tossico è ugu ale. Tuttavia è m anife to cl1e lo iodio 11on eser· cita empr e sul metaboli s1110 gas ,o ·o la stessa azion e caln1ante. I n alcu11i ca i di aozzi ben ig11i, la ter apia iodica esage ra tan1ente i)r oluno-a ta può cr eare un ve ro Ba edo,v. L' A. lo ha ron latato in un caso i)er"o11.ale. Lo iodio p uò du11que aver e in c€rti casi t111'azio11e eccitante. Non sarà una quisLion c cli clo e i) A prin1a vita si potrebbe credere di sì , 111a la dose di iodio non è per sè sola il fattore cl10 co11diziona l 'azion e duali Lica sug·li sca1nbi . · oi n e abbiamo ~ prova n ell 'i1111)orla11za che IJttò acquistare in molti ca i il n1odo co111c la tessa dose di iodio viene Tiparl ila. Il fa llo di son1minil rar e 1O g·occe di J_,t1 oo l in 1O ' oll e i 11 vece ch e in 2 volte, per ese1npio, può determ in are un


1546

\( IL P OLTCLlNJCO »

abbassan1 e11lo d ell e con1bustioni che fino a llora i1on i era prodotto. L ' A. 1ia dimostrato ch e e.e rti ... on-getti n1anife tana una ensibililà n1acrcr1ore a lla ripartizione dello iodio in tale o ta l ' ~1l!ra for111~ . Bisog na dunque andare per ten ta i ,,.1, ... otto il controllo ince sante di una tec n ica di i11etabolismo m inuzia amente con trolla ta. l 011 è du11que unicam ente una quistione di d.ose, p erc~1 è in . certi ca i i .o volte 1 goccia si r1Yc1ano più attive di 2 volte 5 gocce. A cl1 e è d ovuto c iò? Non si sa . L 'azione dello iodio re ~ t a ~arados . . ale, perch è, qualunque sia la . p1eg·az1011e ch e si tenti di darn e resta sempre i~ ~a llo di u,n a sostan~a ~he entr~ n ell a compo1z1 . o ne dell orinane tiroideo e ch e , nei ca i in cu i q ue Lo orn1one esiste (o sembra e i ter e) i11 ecce~ so. può o contribuire a fabbricarne an cora o a l contrario caln1are un funzionamento rrhi andolar e ecce ivo. :È per que to n1otivo ch e l 'A. b a pro eguito l? ~ l11di o i . . ten1alico di questo proble n1a. L 'A. ·1 e don1andaLo: quando si sommini tra d ello io~i o ad t1n n1a la to, ch e ne è d ello iodio·? quale az1011c può cleter111ina r e immediatamente~ La tecni ca sp eri111entale sceJta dall ''A. è n.101t ~ ~e111pli ce : so.o·O'etto a r iposo , nelle condizioni ~ ett e . ba~a l1 ; d eterminazioni degli can1bi re .:p1rat or1 r11)etute ogni 20 ' circa durante 2 o 3 or e. È il tipo di e perie11ui di controllo. I 11 ~ltre , e ~ute: d eterminazione preliminare ~ eg·~L .. cambi . Po~ sorn~inistrazi one di· acqua L1ep1da, e11 za iodio , poi nuova d et ern1inazione d.eali ""ca.111bi ogni 20'. È un a ltro tipo di e peri ~n za d1 controllo. Infine l 'esperime nto propr1 a111e11te d etto: la ste a prova n1a incorporando u11a cerla quantità di iodio o tto l'una o 1'a llra for111a, all'acqua ingerita dal ocre-rett o. L .! \ • lia cosi' p otuto constatare ch e lo5biodio l)Oss i ~tl~ u11 '~zioll:e im~ediata n 1anife ta in più d el 7o 'Yo de1 casi. l\1a il tasso inizi.al e <lel metaboli ·i110 11a importanza nella sorte ulteriore dell~ r eazio11e. e il m e tabolisn10 iniziale è a u11. l Lvel1o .11or~nale , la re~z io~e dello iodio può '11 lu p1)ar L i1 e1 du e sen i , p1u pes o j)erò nel ... e 11~0 d ell 'au1nenlo ; e il n1elaboli mo è inizialrl1 e11te abba ato . i con sta la un aun1en to ~ ell.e co1n.bustioni dopo om111inistr azione di ~od i o; .. e il n1 etabolisn10 è elevato, i otti en e in vee.e u11 abb a sa111e11 lo d egli ca1ubi r e pi ralor1. 1111portai1le è il fallo cl1e la r eazio1l e n ei due ~ e!1 . ._i è s lat~ riscontrata solo quando il ta o I_!11 ?-1~l e degl1 scambi è 11ormale. Que La selet1 trv1t~ del feno111eno è l a prova ch e l azion e immecl1a la dello i odio su g li ca1nbi g as osi non è t111a reazio 11e banale. L 'A. l1a aggi.ato l ' azione di a ltre o Lanze e ? lo dal fluoruro di odio ba ottenuto qual ch e r1 ult a l ~ moder alamente positi,ro, ma irregolare. Bisogna a questo ri <Yuardo ricordare ch e i l flt1 oruro , indipcnde11te~ente dalla .. ua azio11 e irrila11te, 11a a11ch e u11 'azio11e Lircotro1)a . C. To C .\. o. 1

[AN'.NO XL, ~Ul\L 39)

D IV A GAZIONI Gli inadatti urbani ed i cambiamenti climatici. È noto ch e G. l\ilouriquand ha richiamato

l 1atteuzione sopra una categoria di bambini (ed anch e di adul ti) che presentano durante il soggiorno in città dei disturbi di vario aener e ch e scompaiono più o m eno rapida1i1e~te a l mare od in montagna. I disturbi più freque11ti di quelli cl1e hanno il « piccolo inadalLamen to » so110 e sen zialme nte costituiti dall 'intol~eranza. ali1n~ntare, specialme11te. per le u ova, 1 g·r ass1 la c ioccolata, ecc. P arecchi rto11 h~nno appetito. o lo h anno « capriccioso >l, altri, pure 111a11giando bene n on guadagnano di peso; alc uni hanno facilità .al vo1nito altri delle cri i dolorose addominali, o diar;oich e , . . o son o cost1pat1 . In alc u11 i, si hanno fen omeni di epatisn10 , ch e vanno an ch e a i vomiti acetonici o presentano g licosuria i11l e rrJ1ittente, albur11inuria; i11olti son o agitati , n ervosi , insopportabili insonni od aste1tic i. ' Lo s tesso A. ritorna ora (Bull. Acad. !\l éd ., 30 maggio 1933) sull' argon1ento osservando ch e il cambiamento ch e si osserva carnbiando clima ag isre diversamente secondo i tipi . ,\lcuni n1igliora110 in qualsiasi soggiorno, a l 111onte od al mare . Altri soltanto a ll 'uno od all ' altro e magari ad un m ar e i)iuttoslo che ali ' al tro. Tali r eazioni son o imprevedibili e b isogna agire J'er tenta tivi . Il can1bian1ento può manifestarsi rapidamente, dall 'oggi al d orr1ani ed il bambino cl1e non digeri,·a nulla non ha più disturbi . In alcuni , i disturbi « urbani » conti11uano per 8- 15 giorni , poi di1}1inuiscono e scompaiono. Se dopo t.re se ttimane non si nota miglioramento , bisogna cambiare località e tipo di • soggiorno. Iella maggior parte , il n1ig lioramento continua e si p r olunga anch e per 2-3 mesi· in altri , invece, si ha un p eriodo di ristagno , in c ui l 'acclimatazion e fa perder e i p rimitivi effe tti . Tal,·olt::i, Ja cau sa va ricer ca ta n e ll 1alim entazione ch e si l1a a ll 'alher go e ch e può esser e responsabile di nuovi disturbi. In qualcl1e altro caso, si tratta di bambini i quali , 1)ure m.angiando abbondar1t em ente e prendendo colorito, nari crescono. od a n che, perdono di peso ; probabilmente })CI' gli eser cizi n1uscolari troppo continuali ·e violer11i n c ui si dann o. Jn ta Ji casi si terrà il bambi110 un po' tardi a letto a l n1attir10 e l o si · farà riposar e un ,ora d OJJO il pasto di m ezzodì. Ad ogni modo , lln l)O' di eser cizio muscolare è g iovevole. Al ritorno in città, a lc u11i con servano jl b er1e fi cio 1)er qual ch e tempo, a ltri per poche seltim arl e o g iorni . In qualch e caso accade che il ])ambino non rr1ig lio ri durante il soggiorno extra-urbano e g uadagna in vece appetito e peo al rilorn o i11 ci ttà (azione ritardata).

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l-\ :'JNO XL,

Nu~r.

39)

In qualche caso , si può avere l 'adattamento in città modificando opportunamente il r egi11le aliulentare, specialn1ente con la soppre sione di cibi (uova, cioccolata, creme) n ocivi nl fegato; altri , come si è detto, risentono sollDnto I 'azione favorevole del cambiamento di c lima, ir1 altri infine questo è ineffi cace, ma il miglioramento si ha soltanto con una c ura idropinica del li po di Vichy . Qualcuno sen1bra « inadatto urbano » percl1è è male a I Loggiato e mal nutrito; basta mig liorare queste due condizioni p er veder e su})i to un cambiamento in meglio del bambino. Per alcuni, basta il r ecar si alla periferia dell a città per risentire il b eneficio , ch e p er altri 11on i ha se non si allontanano di almen o 100 cl1ilom etri . Lo ludio di questi « inadatti urbani » sensibili a que ti ca1nbiam enti va proseguito. Oltre al problema climatico, tale questione prc:--cnta interesse per i problemi clinici e biolo!!ici che sono stati po ati da studi dello stes o .\ . sulle sindron1i di inassin1ilazione n el bam })ino. fìl.

CB N Nl BIBLIOGRA.FICI. Th érapeuliqu e m édi cale. Vol . VI . Vol . in-16 ° di 312 pag., con 31 fìg . Ma sson e C., Paris , 1933 . Prezzo Fr. 45.

Il pre ente ' o lun1e continua la erie della Terapia m edica ch e i viene pubblicando sott o la direzione di M. Loeper. A que ti, s piritù c111ine nt c111ente lJr a tico, dobbiamo in questo libro la parte ch e tratta delle grandi m edir al ioni cardiach e (l / asistolia e la di gitale, l 'inufficienz.a ventricolare e l 'uabaina , m edicazione gen erale dei cardiaci , ecc. , con un ap1)endice di A. Lemaire sul trattamento del1a 1

~ in cope) .

Vi fanno seguito altre 3 parti , di

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SEZIONE PRATICA

~ui

i ca 11i1o1i o no d ovuti a vari autori. L 'una riguarda i r egimi e la dietetica del cardiaco (Regime e nutrizio11e del c uor e, zu cch er o ed in ulina; Igiene fì ica del cardiaco). La seconda con idera il tra ttame nto dei disturbi del ritm o (ta chicardie, bradicardie, chinina e chinidina n ell,aritmia compl eta, le palpitazioni e le extrasistoli). Da ultimo , le m alattie del sang ue (an en1ie, e pa~oterapia , tra fu ione sanguigna ed em oterap1a , m edicazione leucolitica ed emostatica). Al pari dei preced enti volumi il libro ·è consjgJiabil e per la sua praticità. ' fil.

J. L..\. BARRE. Diabète et insulinémie. VoJ . in-8° di 284· pag . , con 45 fig . Masson e C. ., Paris , 1933 . Prezzo IF r. 40.

t un ,e posizion e critica delle conoscen ze a ttuali - ulle variazioni fi siologich e e patoJogir lle

dell 'in ulinemia. Vi i trovano le n ozio11i perimentali ch e fanno dello ludio d ell e variazioni deUa secrezio11e in uli11ica la b a-e d ella a te ra pia del diabete. Il libro è bas.ato sui ri ultati dei la Yori di labora torio , fra cui m olti person ali dello steso . e s ui dati della clinica co11 u11a docu. ' n1et1Laz1one n1olto an1pia. 1/ 1\. l1a o lte11t1to dag li ,. estr.a.tti duodenali un i1uovo prod otto , « 1nc r~et111a .», cl1e 11a 11otevoli proprietà ipo.gl1cen1izzant1 e ch e potrebbe essere forse utilm ente applicata n ell ' uomo. Lo studio . del .mecc.ani 1110 fì iologico r egola tore d ella insul1nen1ta p erme tte di conoscere m eglio l 'eziologia e la paloloo-ia del diabete. L.'A. ~o?sidera qui11di i ra ppirli fra g li stati ~i.ab~t1c1 e .le modifi cazioni dell 'i11 uline111ia e f orn1 ce dei sugger.imen ti ulla diag no"'i e ul tra llam ento delle in dromi ipoglice111ich e. . Un a parte importante dal punto di vi la pratico è quella rig uarda nte l ' u o dell 'in ulina cl1e è lato fatto st~1 principio n 11 po' alla cie~ ca e c~ e, ba. a.i;i~o 1 or~ su falli a .. ~odati perin~ ~nt~ l1 e cl1n1c1, è d1venl aLo più razionale e !) IU Sl CUl'O. fil.

!

F.

Die soziale Bedeutung und B eurl~il1L11 g der Kreislau.fcrkrankunge11. \ ' ol. in-80 d.1 120 pag . con 20 fi g. Georg 1~hi e111e, LeipG.RUNBAU M.

z1g, 1933. Prezzo ·RM. 4,50.

Le

111a latli~

dell 'a ppa r a to ·irco la torio on o Ye11ule g ra datan1ent e a u111endo n o tevole im1>orlanza sociale, parlicola r111e11te col r eO'r edire 0 delle n1ala ttie ir1fetti,re in ge11er e e dcl la tuber<'?lo ·i in is~ecie . Il fen om en o è .. la to dap1)ri1na rilevalo agli Stati 11iti , m a i è vi to che è ge11erale. Mala tti e prevalente111cnte dell 'età n1att1ra, p~r. cui la mortalità eg11a t111 balzo dai 40 anni in su , ch e colpiscon o l'i11diviùuo ancora in J)ieno vigore di vita e ra1J ~1resenta~10 p ertanto una preoccupazion e ociale . . L 'argorr1 ento m erita di es "' ere ... tudiato a fon·do ed è que ~o cl1~ l 'A. fa con que ta pregevole m o11ografia , in cui esami11a dapprin1a il sia nificato oc.ial~ del fe~oT? eno e le ue ca use p a sando po1 a1 metodi di esam e ed alle prove di funzion alità cardiaca , i)arti co lor111c11tc dirette a l g iudizio sulla ca1)acità lavor ati va n elle ' 'arie affezioni dell 'appara to circola torio {'izi valvolari , a rit1nie, n eurosi, i pe rt e11 ·io11e , ecc.), 11onchè il rapporto fra trauma e le ioni cardiacl1e. i occupa da ultimo della cura , n ella pra tica privata e n egli istituti e dell e lJrovv iden ze sociali per questo gruppo di malati i''i con1preso il problema assicurativo. ' La presente monografia , be11e aggior11ata e d? c untentata, . e.be consider a il problerr1a non g ià .dal lato clin1.co m a es~e l1r. i.a lme11te da quello oc1ale, va seriam ente let La e 111editata da chiunque si occupi di ca rdiolo cria e di problemi sociali . fil. 1


1:548

« JT..

POJ~ I CLlNl CO

G. T cGo 1 e B. WILLlA.l\>1 URELI. lHdice bib1 lior1rafico del la malaria, VI , l ~3. l:n YOl . i11-16° di r'. 12 2. }{o n1 a' 19 3 :3 . })a .. ei a nni la tazi on e rierin1e11tale per Ja lo tt a anti1na larica, viene r·ubbJica11do que t o in clice in c ui 0 110 raccolti i tito li di tutli i la\Ori co111pa r. i anno pf'r a11n o ~11 ll a n1<.ilaria . l 11a car alleri .. Lica ch e m a n ca ad altre pub)) 1icai' ior• i bibliog rafi ch e è t11le ta: oltre a lle indicazioni d ei lavori orig ir1ali, sono 111enzionate le l)rir1 c ip al i r ecen sion i comparse [1110 alla pubbJ icazio11c d ell 'indice. Così gli t11diosi che non po. ~ 011 0 procurar i i lavori ori!rinali (sp esso diffi cili a rintracciare), sanno dove trovarne l e rece11 ·ioni ; eventl1.a lment e pos o n o ancl1e valersi di pii1 recensioni, l e qua 11 spe ... o s i integ ran o. La pubblicazione dell ' i11di rc t>re uppon e un 'or gan izzazione coruple a. I11 e' itabilmente però la i)ubbli cazio n e ri ult a e1npr e alquanto in ritard o ri~l1el l o al} 'annata cui i riferi cono i ]a ori cataloH·ati , e ciò per cl1è la raccolta delle indicazi oni e la cl asificaz ione di esse richi ed ono t empo . , ra egn alat a la grande cura con c t1i l ' indico è r ed att o - anche dal lato lin gt1istico e tiporrrafìco. 'Riesce assai difficil e trovarvi qualch e erro re, mentre è noto come le p,u b·b licazjonì b ibliografi ch e n e siano Sfle. ~o d en e. 11 fatto si . j)1ega .· d a ta la com11et en za d ei due aut ori , di cui il T egoni è notori a1nen te r edattoreca1)0 d ella cc 13ibliogra fi a ~Iecli c a TI a lian a » a 1 ro11~i<rl io ~az i onal e delle ri cerrl1r e ' er o "' tu<li o. o. I la,·ori del gen er e costi tu i con o u 1 n1ezzo di .. t ud io mollo utile; per ciò I 'indi ce .d ella J?a: la ria è a itl tamente apprezzato d agli . t11~1os1 . 1)eciali zzati ed h a acquistato u.n a reo uta z1one 1t1ondiale . 1\nch e sotto que t o r1g11ardo la Stazione diretta dal ~1issiroli si è re a b en em erita d egli ·Ludi sulla malaria . . . . La pubblicazione ~ cura~a, con. la d~ t1nz1on·e cons11eta , dalla « Rivista d1 Malar1oloa1a n, qu.ale upple1nento al periodi co . A. P.

Bollettino della Associazione merlica. Tri estina.

Ann. X II-XXIII. Vol . ln-5'0 cli p ag. 4~2. L ' t\ ...... ociazion e m edica Tri esti11a l'la antiche tradizioni di elevat ezza e serietà di coltura che re11dono le u e sedute di alto int ere e scientifi co e pratico. In questo . b en n1:1t rito. volume, so110 contenuti i resoconti p er gli a11111 1930-31 e 1 9~1-32, che riguardano presentazione. di_ casi ir1 teressanti, conferenze su argomenti d1 attualità, ecc. ; un insieme ch e per lo studio ùi i ngole q11estioni riesce di utile con sulta• zto n e. l).ar crcl1i d ei lavori })resentati alle edute 0 110 , ta l i pl1bblicati in rivi t e ilali a11e ed est ere e i1 0 11 ~0110 riprodotti nel volu111 e, il ch e, se din1ost ra da un lat o ch e tali lavori sono molt o appr ezza ti , toglie, dall.altro, t111 po· d ' inter e . . .. e a Ila 11ubblicazio11e d egli .t\l ti d elle ~ ed ute . fil.

»

[ANNO XL,

N"C1\1 .

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ACCADEMIE, 50CIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica di Pisa Seduta del 15 maggio 1933. Pre iden le: Prof. A. CE ARI DE~tEL. Dolt. R. Anruco 1. - rir/rile di natura anafila.llica (ri cerche sperin1ertlali ).

Dott. P. BuoAL.o ss1. -

Supra due rari tumori

de lla coscia.

Dott. D. GrANNrNr. Conlr ibulo clinico allo studio dell'idiozia amaurotica f amiliare e for1rt e clegen er ative a.f f ini .

Di un caso di leish 11aniosi autoctono dell'isola d'E!ba. Prof. M. RAsP1 . __,. L 'O. traccia brevemente le Ilote cliniche del caso, tra cui il contrasto tra la relatiYa lungh ezza del decorso e la con servazione di un buono stato ge11erale, l a coesistenza di una insufficienza relativa deJla 111itrale che poteva far fuorviare la diagnosi. l/esame del sangue periferico dopo splen oco11Lrazione come lo studio di strisci di midollo non ha dato risultati probativi , mentre l 'esam e degli strisci di su cco splenico ha agevolmente rivelato la diagnosi. Discute sulla irnporlanza e1pidemiologica d el caso ch e confern1a Ja diffusione della malatlia e la i1ecessit à di richiamarvi 1'attenzione dei colleghi perchè siano scoperti i casi iniziali più "ensjbili al trat La1nenlo s Libialo. 11 contagio deve esser e avvenuto a Llraver so ui1 11ortatore sano o infetto. Bench è la lei hmaniosi ca11ina sia un rc-perto piultosto comune (17 %) lo ludio istologico degli organi di un ca11e r a11òagio da lungo corJvivente col b an1bino non ha ri,·elato esist enza di leishmaniosi ch e confcrm as e da quella ,-ia la possihililà del co11 lagio . Un caso di encefalite durante il decorso di una varicella. Dott. G. GuASPARJ. - L'O. descri,-e u11 caso di en cefalite insorla dt1ra11 te la variceJJa in una bambina di sei anni, carallerizza ta cla fenomeni di ipercinesi, movimenti coreo-atelosici ed afasia, passata a guarigione nello spazio di due Illesi. L'O. fa rilevare con1e, in vicinanza di tempo e di luogo, si p-0teror10 i1olare altri due casi di e11cefalite pure a benigno decor so jn due b ambf11i. L 'O. con clude affermando la n ecessità di tenei· prese11te l 'esisten za di virus che possono dar luogo a manifestazioni n er vose indipenden1e~ mente o in coincidenza di m alattie infettive, e, quando ciò si possa e eluder e per circosta11ze di tempo e di luogo, an1meltendo il nesso tra la malattia ir1feltiva, in questo caso la varicella, e le complicanze n erYo e, caralterjzzate per altro cla una p articolare 1ni lezza di evoluzione. Seduta del 23 maggio 1933. Di una speciale manovra mediante la quale è stato possibile provocare il riflesso rotuleo abolito in un caso di grave paralisi postd itterica. Dott. V. St'.GGESE. - L 'O. riferisce di un caso di grave paralisi pos t.-difleri~a nel quale fu possibile provocare il riflesso rotuleo, che altrimenti con lQ. pii1 accurata e p aziente ricerca non era possibile m etter e in evide11za, m ediante una contemporanea mano,Ta di compression e ai lati d~l collo, in direzion e dei fasci n erveo-vascol ari. Col


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SEZJO g Pl\ATIGA

gt1arire detle paralL.i, ft1 pos~ibilc assi tcre alla riapparizione, .. ebJ)e11e d eboli i1na, d el riflcs o nella rotula enla la con le111poranea Jllélll OYfa cii ro111pre sio11e. .\. le11en<lo i da qualsia i deòuzio11e d'ordine clinico. l 'O. crede che la ])iegazione fi iopatologica del fe11on1erto os erva lo co11 i!:-ta i11 un 'i11 lcrferenza d el rifle so d ell a i11a11ovra co111pressiYn s ul riflesso r o tul eo. })er quanto riguarda I 'inibizione centrale e una . . o, rapposizione cli s tin1oli spi11ali.

Strozzamento interno di ansa dell' ileo simulante appendicite acuta in donna appendicitica croni ca. Sull' ut1 · lità dell 'i ntervento precoce nell ' appendicite acuta. Prof. F. 'ros1. - Do1111 a 47enne con ana1nnesi appc ndicitica colta da Yon1i lo e da dolori a lla r~­ gione ileo-cccal c. Diag110 i: appendici te acutu. Dopo cirr:t c i ore clall 'in.izio dei di turbi, laparato111ia . Di cre ta qua11 li là di liquido 11101 lo sa11gu i11olenlo tiella caYità peritoneale. An a del1'ileo nera co1L oleo ane1nico agli eslren1 i enza tro111bo i <lei Yf\ i rnesenlerici, la quale o si era del orl a nell 'ev1 cerazio11e o apparte11e' a ad un 1e rnia ii1gui11ale interparietale strozza ta ridottasi dura11le l a nar<:osi. ' ' it alilà dell 'ansa mo] lo dubbia: re ezio11e ect anas lo 1110 i t ermi110-ter1ninale co11 uture. Esiste pure ap1Jendic ite cronica con briglie fl ogi l ir h e all a ba ·e e go1ni tatura rlella a11pendice; appe nrlicect o·n 1ia. Guarigione per prim a . L ·o. i sof f er111a u i va11 t aggi d ell operazione precoce 11ell 'aj)pendici Le act1 la (n elle })rim e 24-36 ore ) rilevando, co1ne di111o ~ tra il caso riferito, che tan lo più utile è l 'in lerYe11 lo quando si scambia per append ici te acu ta u n afiezione adclominale più graYe con1e uno s lrozza111 ento in tern o intestin ale, una 11erforazione di ulcera duod enal e o ga trica, u11a gra' icla11za e~ trau lerina ro llasi nel peritoneo. Il Segretario. 1

, .. l\I.\NCA PA T OHI NO. c:onside razio1ii sopru, u1i caso di de r1n alos i vege lan le dei genitali ti ' u11a donna. Doll.

Ri lievi clinici ed isto-patolog ici del cosidetto morbo dt Buerger. Prof. P. DEL1TALA. L 'O. cl op o avere ricorclato jl quadro della rnalallia <[uale è slalo i11c1uadra lo dal Buerger , illustra un caso che per la sinlo11J a lolog ia e per il decorso della ma]a1 tia r lalo diagnosticalo per 1norbo di Buer ger o lro1nboa11g ioile oblilera nte. Lo s tudio co1nplelo del caso d al lato cl inico ed a 11a t on10-pa lologico p erme tte di mettere i11 rilie\·o a11 'A. che la sin lon1atologia ed il decor o d ella 111al atlia quale è stata pro petlata dal Buerger i1011 fanno parle del p eriodo iniziale cli e sa bensì ùel roside t Lo « periodo di orga11izzazionc » n1en lre il perioclo delle prime aJ le razio11i pa sa ino ser va lo. Lo Ludio istolog ico i lemalico permelle inoll re cl i a ffer111 ai:e che anche i quadri i t ologici denunciali dal Buerger apparlengo110 al pe.r iodo finale della i11 al atli a, mentre ]e prjn1e lesioni con·istono in proliferazioni progres ive circoscrille dell 'e n cl o-arleria e d ell 'enclo-vena ch e provocano, in un secondo tempo, lro n1bo · i, e provocano tutta la in lon1aLologia de11unziala d all 1 A. aine ri ca110. L 'O . c red e necessarjo una r e' i io11 e completa della coside lla malattia di Buerger poichè dai ri"' lievi f a tt i non d ovr ebbe essere con sid era la C0)11e malattia a sè, ma come sindron1e d a far rienlrar e n el <::apitolo delle e nclo-ar teriti e delle endof lebili produl tive.

1

Società Sassarese di Scienze Mediche e Nat urali. ed u la del 10 lug lio 1933. Pre iden1a: Prof. G. Prof. G. F ALr.n1. -

\BATINI,

presidente.

Ricerclie sulle recizJrocl1.e

gernii e miceli causa di derrn.afosi. Prof P. O EL1TALA . ul preteso 1'Q]Jporto lra

i1ifluenze tra.

cisti tli ecl1i111Jcocco e neoplasia.

Sono dannose o pericolose, oppure sono da raccomandarsi le irrigazioni nelle otiti med ie purulente 1 Prof. E. SALAnrs. - L ·o. controbatte l e ragioni addolle conlro le irrigazioni nelle o titi medie purulente, e riliene i11Yece ch e esse sia110 utili e da raccon1andar i, tanto n elle forn1e acule, cl1c in que lle cronic h e, sia per la maggiore rapidi1à ch e p er la 111aggior sicurezza con l a qu al e si può allon tanare il pus dal condo tto uditivo , e eventualmente dalla cassa timpa11ica. Ritiene insufficiente l a Yera 1l1edicalura seccaJ· irrazionale Ja <:os;detta merlicaftLra secca. L '(). h a contro ll a t o le ricer che di Caliceti , ricorre1tdo alla con ia d ell e Colonie, anzicl1è all a numer azio11r cl ei germi . J~gli ha petulo con s lalare cl1e effe tivaI11e11 Le, tran11e qt1al che rara eccezio11 e, il llun1ero d-elle col onie cl1e si sviluppano dal materi.1le raccollo dopo irrigazione è inolto 111inore del nu1nero di quelle ch e si sviluppano d o1)0 pulizi a a secco. Prof. P . DELITALA e l\I. TAl\IPONI. - 111icosi S/Jerin1 e11tale del pa11creas.

Dott. G. DonE. - Sul potere r1; nssorb;1nento della n1uco m dell'oreccliio 1nedio. Doll. A. PERGOLA. "ull organizzazione della lol ta co1ilro il tracoma i11 prou. di assari. 1

. l\fA~CA PAsTon1No. - J1ijl uenza del cloruro cli sorlio e JJofassio sulla tubercolosi speri111entale del coniglio. Doll.

Ricerche prel iminari circa l' influenza de i ragg i Rot ntgen sulle reazioni cellu lari della men ing it e tuber corare t perimentale. Doll. ErronE CARBONr. - Per provocare l a mening ite tuber col are sp erin1enla le I 'O., ri1)e le11do le ricerche di A. Cos ta (1930), ha inie lLa to i1e1 rachide . di conigli ( tral lo dorso-lo 1nhnre) einul ion i cti bacilli Luber colari di tipo bo ,~ino . 111 ca o poi LiYO i d etermina in tal 111od o Ò OJ)O c irca 14 g ior11i l n paralisi d el tre110 posteriore e j forn1a islologica tnen le una v ivacissi1n a reaz ion e n1onocilo icle peri,·ascolare e diffusa nel le molli 111eningi. ·pinali. La irradiazione co11 raggi Roe11lgen è t ata pralicala, in queste ricerche 1)reli1ni11ari, a dosi frazion a le in tre volle, a g iorni a1lern i , dose: J V 80 - mA 2 ~ Fillro 1 / 2 Ct1 + 3 Al - Dist. 0,30 - rn111 p o 5x5 reg. d orsale - tn ' 10 1/3 HED . Le rice r c l1c sono i11 corso . · opra u11 conig li o c l1e dopo 14 g iorni dalla ini ezione cli bacilli ha aYut o paralisi del treno posleriore e cl1e b a quindi uJJito Ja irradiazione a d osi frazio11alc ed è morlo s ponlan eainen te 7 giornj do1)0 I 1u l lima irrad iazio 11e , 1'csn1rle i slolo·g ico 11011 11a d in1ostralo note~ ,·o li i11o<li ficazioni, riferibili all a irradiazione, a carico n e lle vivaci r eazio ni cellul ar i proliferative cd es t1da li ve visibili n elle molli n1eningi spi11al i . I ri u l la ti delle reslan li esperienze, che sono a rtcora in co rso, p o lrnnno dire . e qu esto reperto hn o 110 ti n Yalore ge11erale. Il egrelario: A. l\1ANAI.


1550

H

IL P OLICLINICO

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[ANNo XL, Nul\r. 39]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Le cau e di ematuria nel ban1bino. t\. Pivani (La pediatria del m edico pratico , gen11a io 1933) così le enun1er a : 1) Ne l neonalo. Traumi (op er azioni os tetrj cl1e, r e piraz ion e artificiale); n1alattie d el san g ue (sepsi, n1orbo di Winkel) ; alter azio11i d ell 'appar ato circola torio (anom alie n1orfolog icl1e, fen on1eni di st a i, p rocessi e111bolici e tro111bo i d elle ven e r en ali). 2) Nel lattante. Dia tesi em o rragich e (111orb o di vVerlho f e 111. di Barlow , em o filia , leucemia a cuta); calcolosi r e11ale , 11011 r ara e ... pe .. o n1isco11osciuta, o ve ~ ci cale ri,relante i con pol~achiuria, stra n g uria arre lo del getto di minzion e) ; n eoplasrr1i . i 11 cui IJe rò l 'e111atl1ri a è un sinto111a inco .. ta11te. 3) Nei grandi celli. Alter azi oni circolatorie (s ta i r enale); proces ~ i flogistici d elle ,·je urin a ri e (r ar a n ella cistite e JJielo ilebit e); tubercolosi r en a le, di cui r~p presenta spe o il pri1no sinto111a; sifilide con g·enita ; )dro11efrosi; trau111i (i,ri co111preso il cateteri i110) ; parassiti a ni1nali (n elle r egioni tropicali); di orig ine t erapeutica (p r epar ati i11er curiali . urotropina); cau e gener ali . L 'A. a ccenna poi all 'ematuria e sen ziale, per cui a1n111ette l 'ipot e i di Auricchio ch e la ritie11e i11 dipende11za di una n efrit e en1orraO'ica a n1inuti .. imi focolai . Del r e ... to fin o a ll 'epoca d e1la p uber tà e i te u11a di po izion e n on oltan to a ll 'albun1inuria , m a a11cl1e a l] 'erilrocituria , peci almen te n egli i11dividui con a bito a tenico. n a ltro gru ppo è dato dalle ei11 a lurie ch e si verificano n elle n e friti , di cui l ' . n on si fil. occupa . Contributo alla questione dell'emoglobinuria parossistica. Da llo ·tudio accura to di du e ·e.asi d ell.ai mialattia, M. ch aioh suwarly (Arch. f. Schiffs. u. 1 rop. 1-lyg., Patii i i. Th er ex. /( rank. , 1Bd. 36, n. 6, gi:rugmo 1932), g iunge alla con clusione ch e nell ' etio logia della ste sa ha valor e solaìneinte la sifilide, oltre a d una ahnorm e innervazio1n e Viaisale, e m a i la it1ala ria o il -chi• lllnO . Il g ra d o de l titolo i11 a utoem oli sine in on fu i11 ambedue i pazienti in a lc UJl m odo i11fln.e1rza t o d.a l chinino . Qua li elem enti favore11ti l 'accesso ·di e rnog lobinu.r ia par ossistica va1nn·o poi con side rali, ol tre a l r aftreidda1nento, a n ch e altri sti111oli ter1no-cl1in1ici, qu.ali l '.a·oqua bollein te, l 'adrenalina e lo strapazzo . Tr.a i sinto mi ca1"atteristici d ell 'accesso sono il brivido, la febbre , l 'albu·m inuria, l'emoglobinuria., n on ch è l 'aumento d ella presione e la modificazion e d ei leucociti. 1

Special111ente in1por tante è la le uc ocitosi t,11Cn er a le e la linfope.nia coo diminuzione d ei m o11ociti e d egli eosino fili, cos tanti a1ncl1e i1ci casi rudimern tali. La g r.avilà de lla ina la ttia dipe11de dal tasso em olisini·c;o. Il trattamrento con la paJ)averina riesce a n1ilig.a r e i sitng ol i sintomi, se11z.a influielilzar e il p rocesso emolitico. La pa_pllve rir1a , infa tti , risparmia ai pazi enti le spiacevoli m anifestazio11i d ello· s tadio d e I brivido. M. li,AnEHI . 1

f

Considerazioni snlla febbre emoglobinurica. H. E. a un1ann (11rc/1. f. Schiffs- und Tropen. Hyg 6, 1933) dopo aver cita to le opinioni correnti "' ulla letter a tura 1nedica circa il n1eccanisn10 p a togenetico d ell 'e111oglobinuria rife-· risce alcuni casi occorsi alla sua osservazione e g iunge alle seguenti con clusioni : L 'e111oglobi11uria è comune co tantem ente a d una in ufficie11za funzionale d el fegato, re:so rr1inusvale11t.e per abusi di a ]cool o manifetazioni di s ta i . Le p er sone con il feg.ato sano e i ba mbi11i piccoli n o11 soffron o m ai di emog lobinuria i)er ch è l 'or gano intatto riesce a fronteggiar e l 'inten a en1 oli i. Coer ente11tente , la cura si basa su tre principii: conlbatter e la n1ala ri a con iniezio11i endoven ose di plasn1ochina e so pendendo il chinino, so ten e re il c ircolo, e aiutare il fegato col trattan1ento glucosio-insulinico (10 unità di in ulina a l g iorno per via sottocutan ea e oluzion e glucosata a l 40 % per via end ovenosa). V. SERRA. I

Concrezioni batteriche nella pelvi renale. Scholl (Siirg . Gyn. Obst ., sett. 1932) ricorda com e sian o stati pubblicati due ca si (rari n el la letteratura) di n1a la ti con quadro sin1il e a quello della calcolo i r e11ale e n ei qua li si aveva nella p elv i o]o d elle con cr ezioni con1J~O te d a muco e agal o111era ti batterici. La diagn osi n on è possibile di porla prima d ell 'intervento . An ch e il ca o d ell 'autor e fu diag n osticato d opo l'inter vento (n efrecton1ia) con la sezion e d el r en e. a turalmenle alla lastra radiogra fi ca il r eperto è negativo e l 'inten sa b a tteriuria n on h a valo re per la diagn o. i difV. GHIRO . fer en ziale.

TERAPIA. Nell'avvelenamento da cianuro di potassio. J. C. Geiger (Journ. Amer. l\1ed . .A.ss., 22 lualio 1933) h a trova lo utile la sommini ... trazi; ne p er via endoven osa d el blu di m etilene. Si usa una soluzione all' 1 % e se n e posson o introdurre fino a 100 cn1c . , n el periodo di m ezz'ora sen za ch e si m anifestino sintomi di sorta o ~he si p roducano quantità dosabili di m etem oglobina.


l-\~xo

XL,

Nv~t.

39)

SEZIONE PRATICA

In due ca i. ch e riporta, di individui i quaJi a scopo "uicida avevano ingerito ri pet Li' an1ente gr. 1,1 e gr. 0,5 di cianuro di lJOta sio ed a1)parivano in stato disperato, tale cura, associata co11 la la,·atura di stoma co ed ir1trodl1zione di iposo lfito di sodio , portò alla fìl. g uarigione .

Blu di metilene, sinergico e non antidoto del nossido di carbonio.

n10·

H. \\' . Ilago-a rd e L. ,.t,.., Greenberg (Jourrt. o/ l~e An1eric. JWedic. Assoc. 2± g iugno 1933) r1Ie,1ano c he i1 blu di metilene è antidoto d el cianuro ma non del n1ono sido di carbonio come credettero alcuni. Anzi del monossido di' carbonio è sin ergico. perchè trasforma una parte dell 'e111oglobina in metemoglobina. L 'uso d el blu di metilene può quindi rendere morta le un av,·e le11amento non mortale da ossjdo di ~arboni o. Gli ,\ A. con,~a lida110 questa a ffermazione con esperimenti ·su ratti e -,u cani. R. LUSENA. L'~ipomorJl11a

nell'avvelenamento da tric11inn.

D. Gol~ e li . Gol d (J. A. M. A., 20, 1 93:~) h anno r1p r e o le esperienze di Haggarrl e

Green~er~ , i)er ved ete se r ealme!lte l 'apo1n orfina r1l1sc1sse a frenare le con,-uls1oni lJ l'O\ oca te dalla stricnina e a corr1battere con uree o l'effetto di do i due volte _uperiori a quella letale. :\.1 cont rario, le ricerche speri n1entali cle i fratelli dimostran o r.h e non e iste un vero antagonismo tra apomorfina e stricnina; ch e 1' ipereccitabilità d ei riflessi provocata dalle dosi sub let ali non è modificai a e l 'azion e delle dosi let&ti non è bloccat a: è· pr obabil e ch e i risultati contrari ottenl1ti d a Haggard debba110 attribuirsi ad esami di valutazion e n el grado clc1la eccita])ili.tà degli nnimali e d ella loro u~cet t ihilitn ::1 l velc110 , -, SERRA.

Truttameuto. delle ustioni gravi. r 11a telier (Soc. ~I éd. Toulouse e Pre se mécl., 9 ag. 1933) consig lia quanto segue: 1) Ini ezior1e endovenosa dj siero fisiologico , che diminui ce la visco ità sanguigna e favorisce la cliuresi; 2) sa la~so di 200-300 eme. seguito da trasfusione; 3) b agni continui , tiepidi ch e lottano contro l'infezione , favoriscono l 'eliminazione o, 11ei casi di spera ti, attenuano n ot evolmente il torm ento d ei malati. Contro lo «shock >>, l 'adinamia o l 'eccitazione, il consueto trattament o. L 'A. ritiene cJ1c gli effetti d eleteri delle u tioni g ravi d ebbano essere riferiti ad intossicazione da parte di prodotti ch e si formano nei tessuti u stionati. Tali prodotti si accumulan o sulle emazie e son o così distribuiti in tutto 1'o rganismo , a11ch e sul sislema nerYoso. dove determinano edema, con gestione, degenerazione ed anche necro i. fil.

1551

NOTE DI DIETETICA. Dieta ricca di carboidrati n el di abet e 111ellito. P. Gray e W. Sansum (J. 4. J/ . ,..1. , 20, 1933) h anno notato, in base a 1ung l1e ricerch e, ch e il con cedere ai diabetici una quantità di carboidrati maggiore di quella con ... entita dalle con1uni reg·ole riesce J1011 oltanto innocuo n lfl. utile. Essi hanno aumentato la pro porzion~ dei carboidrati d ella di eta di quanto diminuivano q nella d ei grassi ed 11anno visto , non solo un 11ot evole n1iglioramento d el sen so di. fuga, della sensazione subiettiva di b cn es ere ecc. ma anch e un· a umento delJn tolleranza per gli idra ti di carboni o. Non è p r obabile ch e l 'aumenta la somministrazione di zucchero ti moli la secrezione dell ' insulina eud oaen a , g iacch è anch e dopo molti anni non si è mai notato alcun segno di e aurim ent o della funzione pancreatica. La reale utilità d ell a dieta consi t e n on tani o ne ll a riduzione di gr assi , come alcuni pe11san o , n1a nel! 'a umento degli idrati di. carbonio. V. SERRA.

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Sulla tecnica della splenopuntnra. ella esecuzion e d ella plenopuntura m olti incidenti vengono sen za dubbio evit a ti con 1·i111piego della tecnica di Schupfer, co11sist ente nell'innestare fra ago e sirin g-a u n raccordo fle sibil e in gonìma . c h e neutralizza , aln1en o fino ad un certo pt111to. le oscillazioni re piratori e dell'ago. Ciò n1algrado, in qualch e caso può verificar si la rottura della capsula con le con erruenze ben i1ote. F . Serio (Rif. Med., 1 aprile 1933) ha pensato di ervirsi d ell a spr en1i tura adrenalinica della n1ilza iniettand o c11doven a 1/ 100 di mmgr. dcl fa;maco. Si in fì gge l'ago quando si è ottenuta una riduzion e di volume d ell'org.ano. Così facendo si dirr1inui con o le possibilità di emorragia endo1)e riton eale e i può più facilmente pr elevare un materiale costituito da polpa splenica , in quanto .a m ilza contratta è })iù difficile cadere con l'ago in una lacuri.a sanguigna. Ad evitare ch e, ce3 ala la contrazione . . J)]er1ica. ridiventando normale l 'irrorazione san gu igna dell'organo, ft1oriesra sangue attraverso la ferita della capsl1la an cora ]Jeante, i ri11ete l 'iniezione endovenosa di ad renaljna (alla d ose costan te di 1/ 100 'di mar. o in d osi SlJCcessiv.amente cr escenti, secondo la tolleranza del so~rgetto) di tre in tre ore per I 'intera g io rnala in cui la puntura 11a avuto lt1ogo. . C. T OSCANO .

MEDICINA SCIENTIFICA. • Sullo viluppo dei tumori da inne to nella oscurità. A''endo il T edeschi osservato cl1e la ln re filtrata a t tra, 1erso sch ermi r os i e gialli impedisce o ril11rda lo sviluppo d elle n eoformazioni epitelia li cutanee da catrame n el to1;olin ·) bianco.


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rL POLICLINICO n,

C(

mentre la luce filtrata attraverso c l1ern10 verde si comporla aali effetti oncogeni come la l uce naturale, A. intini (Pathologica., 15 n1aggio 1933) ha voluto studiare le n1odalità di attecchimento e di sviluppo di tun1ori da i1111esto i11 animali tenuti nell 'oscurità. 11el con frortto con topolini u o-ualmen te tr attati n1a e posti a lla luce i1a lura le . L ' A. , cl1e si è servito dell 'aden ocarcinon1a di El1rlic l1 1 h a potuto in primo ten1po con clud er e ch e negli animali tenuti ali' oscurità è p iù r a i)ida Ja evoluzione d ell 'aden ocarc in o111a di EhrJich ; ha con statato però in econdo tempo ch e le differenze di atteccbin1ento o . . erva te fra gli an i111ali tenuti nell'oscurità e quelli tenuti alla luce naturale scompaiono se i ha c ura di tenere i due gruppi di animali a lla ste sa temperatura. Mentre dunque conferma J'azione della temperatura ele Yata co1ne fattore coadiu,rante dello viluppo di tumori trapiantabili , nega cl1e lo spettro sola re inflt1i ca in modo .. en ibile su tale s' riluppo. C. T osc..\ 0. 1

RUBRICA DELL' UFFICIALE SANITARIO La disciplina della vendita delle paste alimentari. Nell a f{ubrica dell 'U ffi ciale Sa nita ri o del 11. 40 del Policlinico, del 30 ottobre 1932, abbia tno g ià avuto occa io11e di illustrare le disposizioni relati,re ai ti pi di f.ari11e e di pane , co11 tenute n ella legge 17 marzo 1932, n. 36 '. e nel regolarnento 23 giugno 1932 , n. 904. Di recente la leo-i lazio11e i11 materia è sta ta integratu dal1a legge 22 giugno 1933 n. 87 4 ( « Gazzetta U ffic iale>>. n. 172 del 26 lug lio 1033), con cerne11te la disciplina della vendita deDle paste alimentari, ch e interessa riassun1ere brevemente ai fini d-ella vigilan za igienica su qt1es ti 1)r odotti alimentari di gra nde consumo. La legge stal)ilisce che le paste a lin1enta ri ecch e, fabbricate esclusiv.ame11tf' con semole provenienti da lla macinaz io11c del frt1111ent o, debbono essere comm er ciat e e vendute sotto la denominazion e di pasta di piira semola ovvero di pasta comune., a seconda c h e sia110 state impiegate nella loro fabbricaz ione semole di g rano duro o farine di g rano tenero. Inoltre, nei locali di vendita, e se debbono e .. er tenute in scan sie separate e fornite di cartellini colle denominazioni d ei du e tip i di pa ta. In linea di massima è vi etato agg iungere alla pasta sostanze estranee, ch e com unque po san o modificare l a composizione o il colore natural e del prodotto, ed è vietata la ,,e11dita di paste a lin1e11tari color ate arli flrialmente. Tuttavia son o permesse la fabbricazione e la vendita d i paste speciali (con glutine, mallo , uova , verdura, pomodori e carne), purchè preJ)arate e clu ivamente con e111ole di grano duro . An ch e que ~ te paste, nei locali di ' endita . debbo110 e .. ere tenute in scansie ei1arate n1unite dei relati' i cartellini indicatori ( 1)a~tn speciale con . .. ).

[ ANNO

XL, "Nul\f. 39 I

Per ]e pa te ' e11dute co111e paste o pastine glutinate è prescritto ch e debbano contenere non meno del 25 per cento di sostanze proteich e (azoto 6,25) su sostanza secca. Tale percentua le corrisponde a lla quantità del g lutine contenuto i1el sem0Ji11 0 adoperato p iù quello aggiunto per oj:len ere lo peciale tipo di pasta. Per pasta ali 'u ovo si i11tend e quella fabbricata con n on n1eno di c inqu e uova i11tere per og11i chilogr an1mo di semola di grano duro. Allo scopo di rispettare antiche con suetudi11i di pa11ificaz io11e esistenti ir1 alcune località, la nuova Jegge a111r11ett e la produzione di un tipo di f.arina diYerso da quelli i)r evisti dalla legge 17 marzo 1932 e d al r elativo r egolan1e11to 23 g iugno 1932 ulla di cip li11a d ei tipi di farina e di pane. Questa farina , proveniente dalla lavorazione di g ra 110 duro e da destinarsi alla panificazio11e , presenta i seguenti r equisiti: l -midi tà : non l)iù del 1-1- 0~ : ceneri : non più dell'l,50 %; cellulosa: non più d el 0,80 %; g lutine secco: non n1eno del 10 % su sostanza secca. . La produzio11e ed il comn1 er oio di tal e. tipo di farma, e d el pa11e con es o confez ionato , so110 consentiti solamente nelle località do ve su ssista110 le con suetudini tradizionali sopraindicate e previa au torizzazion e d a con cedersi , su richiesta d el pr efetto, del presidente d e] Consig lio provinc ia le dell tecon on1ia corporativa, colla procedura p r evi ta nella citata legge 17 marzo 1932 . La farina ed il pane saranno indicate rispettivamente colla denon1inazione di

farina e di pane di grano duro. Son o preY iste penalità (multe da L. 500 a L. 5000) per i contravventori alle disposizioni della legge. la quale è e11trata in ,-i aore il giorno su cces_ivo alla s t1a pubblicazio~e, salvo la concession e cli un tern1in e di tre n1esi per _lo smaJti1nento delle scorte esistenti presso i fabbricanti e i ri,1 enditori. Insieme colla precedente, quest.a legge offr e alle autorità pr eposte alla vigila11za annonaria nuovi e più effi caci mezzi per la tutela della salubrità e della genuinità dei prodotti alimentari deriYa11ti da 11a Ja yoraz ione del frumento .

A.

FRANCHETTI.

VARIA~ Yang Chin H na, rimedio popolare cinese contro l'asma. L'l.ang- Cl1in Hna . P~a n1inato d a T. Q. Cbou (Tlie ChDnese l\1edic. Joiirn. , gennaio 1933), ha dimostrato pre~e n za di ioscina irt proporzione del 0,2 %, più altri alcaloidi solanacei. Dalle foglie e daali tc)i fu estratto llll idrobro· muro di ioscin a crista ]Jizzato, solubile in acqua, meno solubile in alcool e insolubil e 11el maggior numero d ei ol e 11li or ganic i. È una ostanza forte111ente to .. sica e per questo l 'A. raccon1anda di !'tare in gt1ard ia e usarla con Ì'ar, in1onia ancl1e perchè freqne11Li . ono stati .gli aY-Yele11ament i per 1·uso no11 con trollato che se ne fa i11 Cina. R. LtT sE~A.


I~~~o

XL,

. t 1\c. 39]

SEZIONE

Pl\AT JCA

1553

NELLA VITA PROFESSIONALE . •

CONCORSI. POSTJ VACAi'iTi

Ac11tEALE (Ccila1i i a) . ... cacl. 15 nov. · dire ttore del Dispensa rio antitube r colare del Co111un e; lire 5280 già d ecurta te del 12 ~~ , olLre L. 440 tra p ., c.-v.; età li111. 44 a.; tassa L. 50, 10. Chiecler e a11nu11zio . Scad . 17 n ov.; L . 5000 e 5 quadrie n11i d ee.; rid\1z. 12 ~6; et à li111 . 39 a.· t assa L. 50. A G):ONE

(Carnpoba.sso). -

cacl . 10 ott.; p er

erli ; lire 8500 e 5 quadrie t1ni d ee.. o ltre L . 1000 ca' aie.; riduz. 12 '}o ; e tà. lim . 35 a.; Lassa L . 50 . :\R:\CE XTO (Po t e11za). Scad. 15 ott.; L . 7000. _.\s 1AGO ( T' i cen za) . cad . 10 ott., or e 17 ; ;3a r ond .; L . 10.000 per 1000 pov.; addizion . L . 300 ogni 100 poY. i11 più : 6 quadrienni d ee.; L. 300 ambul .; ridu7. 12 %; età li111 . 45 a. ; tassa L . 50 ,10 : doc. a 3 m esi d al 29 ag. AR\DEO

(L ecce) . -

~>\vELLINO.

R . Pref ettura. -

,Scacl . 90 g ior11i d al 16 ag. ; uff. san . consorzio Vill anova d el Batli s taZung oli (ab . 4965); L . 7000 oltre J... 3000 trasp . e 3 quadrie nni d ee.; titoli ed esami ; e tà lim . 45 a . al 16 ag . ; doc. a 3 m esi ; tassa L. 50 al 'f esoriere ProYinc.; rite nute di leg ge. B&~EVENTo.

A mmi1t i slra z. Pro?: in c.

del

a11nio.

- Scad . 30 o tlo1Jr e, or e 12; direttore d el Brefotrofi o Prov. ; L. 6000 lorde; p eriodo di prova 2 anni , disd e tta 3 m e i prima; età lim . 35 a.; t a a L . 50. Chia ri1nenti d alla Segr et eri a Gen er . d ell '1\n1n1i11is lraz. Provinc. B1Ex~o ( Bresc ia) . -

cafl . 31 dic., o re 12; co n Prestine; L . 900{) e 6 quinqu enni d ee., oltre c. -v., L. 800 l r asp .; ridu z. 12 %; addizio11ale L. 3 oltre il 20 ~b rlella popolaz . ; tassa L. 50.

00. PP . Raggruppal e Ospedr.tle dei Bambini « U1nberlo I » e l.~lituto Rac li iti ci. BRESCI.\.

Scad. 15 n o v., ore 18; primario d ella Sez. P eclio·trica; L . 6000 lorde e compartecipaz ..;. e tà lim . 42 a. al 15 ag.; d oc. ad 1 mese st essa d a t a ; cl1i ecl . annunzio . ,Scad. 15 ott.; L . 10.500 olt re L. 400 uff. san .; ridu z. 12 ~o; età lim. 35 a.; ta a L. 50, 10. CASAPE

(R om a) . -

C\STELFRA~Co DI

SOTTO (Pisa) . - Scad . 3 n ov.; L . 8500 e 8 trienni d ee., c. -v ., L. 3000 cavale. Ce1~vEnANo (A ost a) . -

Scad . 10 n ov.; con Cascine tte ; L . 9000 e 10 bienni ventes ., oltre L. 5003500 trasp. ; riduz . 12 %; età lim. 35 a . ; tassa L . 50 . C HIVAS SO (Torino). Scad . 30 nov .; L. 9000 iniziali. • FANO (Pesaro-Urbino) . Scad. 7 nov .; con(l . rurale; L . 8300 oltre L. 3000 trasp. , c.-v. : 10 bie11ni ventes.; addizionali L. 2 e L . 3 ; riduz. 12 %· tassa L . 50 ,10. FR.\~CAVILLA 1\1 \HJTT1l\rA (Cose n za) . Scad. 25 o tt.; L . 7000 e 5 quadrie nni d ee. ; riclu z. 12 ~1.•: età lim. 40 a . ; t assa L . 50. GENOVA.

-

Co11sor zi o Provin ciale A nlituber cola r e.

Scad. 16 o lt. : dire ttore e vice-dire ttor e d el Con -

o rzio, n1edico -aiuto d el Dispe n sario di Ge n ova; li1)endi risp ettiv. L. 24.000, L . 18.000 e L . 12.000; 4 quinquenni d ee.; indenn. carica L . 5000, L . 4000 e L. 3000; et à lini. 45 a. Scad . 30 sell. ; 3° r ep arto; L. 8000 e 4 quinquenni dee. , o ltre L. 1800 serv . a lt . , aggiunta fa111iglia; riduz. 12 %; età lim. 35 a. ; tassa I.. 50. GU BBIO

(P erugia). -

Scad . 30 se ll. ; co11sorzio ; L. 9000 e 5 quadrie nni d ee. oltre i11denn . varie; riduz. 12 ~o; e tà lim. 35 a.; lassa L . 50 , 10. L1~cco (Com o) . Scaò . 31 otl. , or e 1 ; 5a con<lo lla ; L. 9000 oltre L . 3000 lra p ., c.-,-., acldizio11. L . 2,50 oltre i 1400 poY.; ridu1.io ni e lra lt e11ute di legge : e là lin1. 35 a.; vo li di la urea e di esa111i ; rloc. a 3 111esi cl al 10 e tl. : titoli ed esa1ni . LAVENO

( Var ese) . -

LEs OLo (A osta) . -

Scad . 15 olt .; con Fioran o; L . 9000 e 10 bienni ventes. , c. -v., L . 500 bicir le tta; riduz . 12 %. [ AGENTA (Milan o) . Osp eda l e (;i ui co ,. Pror oga 1:3 o ll . · rneclico cl1ir. as is le11t e. Scad. 30 o lt. ; uff. san. ; tilo Ji ed esa1ni; slip. iniziale L . 4000. MEL FI

(P otenza) . -

l\iloNTEF I ORE n ELL ' Aso

(Asco li Pi e. ) . -

Scad . 15

11ov.; L. 8500 e quadrienni d ee. Scad. 25 nov .; aiuto chirurg o ; L . 6500 : ritenut a 12 %; vjtto e al loggio; per cenh1ali ; 4 quadrie11ni d ee. ; età lim. 35 a.; t as a L . 50,10. Rivolger si Con g regaz. di Carit à. ARNI

ci:erni). Ospedal e Ci v ile. -

ONoFEnr (i\ ;uo r o) . tre L . 1600 uff. sa11.

ead. 24 o lt .; L . 10.500 ol-

OsPEDALE'r10 L ODIGIANO (1\ lila1io) . cad . 15 ott., o re 17 ; con Orio Litle; L . 11.500 e 5 quadrienni cl er., ol lre. L. 3500 trasp. , L . 850 e uff. san .; riduz. 12 %; e tà li111 . 35 a .· t assa L . 50 , 10; d oc. a 3 m esi . P t::nnEno l To rin.o) . Scad . 10 nov.; consorzio (a Co111u11i); L . 10.000 e 6 aumenti di con1p less ive L . 5000, oltre L. 900 uff. san ., L . 3500 lrasp . 1 L. 600 alloggio; riduz. 12 %; tassa L. 50,10. P ESARO. Co mune. Scad. 7 dic.; p er Fior en zu ol a d i Focara; L '1500 ·e 10 bienni ventes., addi zio11ali L . 2 e L . 3, c.-v., L. 3000 trasp .; riduz. 12 %; e tà lin1. 35 a .; t assa L . 50 ,10. P ESCA RA . A m min istr azi on e Prov ;n cia l e. Il Preicl e informa ch e il t ermine per l a presentazion e d elle d on1andr di an1mission e a l con cor so p er la n o1nina d el Coadiutore d ell a ezio11e Medico-Microgr afi ca d el Labòrat orio Provinciale di Igien e e di ~rofilassi , è proroga lo s i110 alle or e dici a nnove d el 30 settembre 1933-XI. Pr::scoPACANO (Poteriza). Scad . 31 ott,; L. 7000 e 6 qua cl rienni dodicesimo. PrAN A

DE I

GRECI (Puler1n o) . -

cad . 30 n ov.,

L. 8250 . cad. 4 nov.: d irettor e d el con or1.io > d el di pe n ~ a r io provi n e. d i Pola ; aiu lo 1necl ico n el di ~ pe1t ario prerle lto; s tipe11di rispe LLi Y. L. 1 .000 e L . 12.000, con 3 tyuinquenni d ee . : e tà linL 45 a.; 2 anni di e .. erc . pro fe s. RiYolger i al prc•i-.icl e11te. P OLA.

Co11sor zi o Provi n e.

\ /1 /i I ubc r c.


<< IL POLI OLù'(I CO

PoT.h.\ZA. _4 1111nin.i sl r<1.zion e Pruvinciale. - Il Pre.. icle. co11 banclo del 14 corrente, infor111a che il t ermine cli c;cad e1iza (leJ con cor o, di cui a ll 'av'.-iso i.:; n1aggio 1933, per il pos to di Direttore della Sezion e :Jlcdico-~licrografica d el La1Jor alorio provjncia l" d 'Igiene e Profilassi , proroga lo al 15 setten1br e 1933, è i1u0Yaniente prorogalo fino alle ore 1 del gjo rno 81 ott obre. }). Y. Scad. 25 ott. , ore 1 ; L . 7000 e 5 q u acirienn i d ee.; addizionale L. 5 ol lre i 400 pov.; riduzioni cli legge; tassa L. 50,10; e·t à l im. 40 a. a l 24 ag.; doc. a 3 mesi dall a stessa dat a; serv. en tro 15 gg. Rivolgersi Commissario .Prefe llizio . R E<:r.10 Eì\tILJ A. Ospedal e di .S . J\1aria Nuova. La scaden za del concorso al posto di inedico-aiu lo del Reparto di Ginecologia ecl Oslelricia con an11cs a .Maternità è prorogata al 31 olloJJre 1933-X.II, o re 1 . I{ivolgersi all 'Amn1inistr azione. POTENZA

-

cad . 15 . G1ovANN1 LA P uNTA (Catania). r10Y. ore 1 ; L . , 000 e ~ quinquenni dee.; decurtai ione 12 %. 1

. PoLO or::1 CAYALIERr (Ro1na) . - Scad. 30 i1ov.; L . 10.500 e 5 quadrienni dee. CENA. Comune. Scad . 31 ott.; 3a cond . ; Lire 300 e 10 tri enni fin o a L . 13.300, ol tre L. 1300 asseg no CO!f1p1ement., c .-v.; età ]im. 34 a. ; rid u z.

12 %.

-

1

1 onTO.NA (Alessan.d ria) . Ospedale Civile. - , cad . 15 n ov.; assist ente medico; L. 3600; ridu z. 12 %; J)art eci paz. 15-20 %; et à lim. 30 a. Ri volger si Se- · gre leria Con gr egaz. di Carità. · Tl: SC ·\ NI A ( Viterbo). Scad. 8 nov.; 2a condotta: L. 9500 e 5 quadrienni dee. ollre L . 1440 c. -v.; riduz . 12 ~b : rtà lim. 35 a.; tas a L. 50 ,10. v·EDELAC() (Treviso ). A tutto il 30 settembre. Posto di inedico condo tto del 1° R eparto. Stipendio L . 000. oltre indennità n1ezzo di lr asporto e car o vi,eri. Per ch:i:irimenli rivolger i alla Segr-et eria Comunal e. VENEZIA. Ospedali C: ivi li Riuriili. - Scad. 25 n ov ., ore 17; co11corso ai p-0sLi di 111ed . cl1ir. assistente in alb o scoperli; L. 3960 (già ridoLlc d el 12 %); titoli ed esa111i; tassa L. 50; e là li1n . 30 a.; doc. a 3 nl esi d al 25 agosto. \ .E RCJ· LLI.

Ospedale Maggiore. -

primario d ella

Scad. 20 o lt.;

ezion e p e<lialr ica.

V1LL>\LBA ~Caltan issetta) .

- ·.Scad. 29 o ll.; L . 8500 e .5 qui11quenni tl ec., L . 500 e u ff. ~ an.; da d ec urlar·• 12 ~6 ; e t à lim. 35 a. ZAR-\. Con,sor zio Provinc. An.tituberc. dell'Istria. -- ... end. 4 n ov., or e 18; direttore del Con sorzio e aiuto m edico del Dispensario di Pola; lipe11di ri peLtiv. L. 18.000 e L. 12.000 ; 3 quirlquenni dee.; et à lim . 45 a. al 4 sett.; t assa L. 50. Chiedere annunzi. ZAnA. Comun e. - Scad. 31 ott., ore 12; L. 12.500 ollre L . 1000 ambul a t ., c. -v. , 5 quadrienni dee.; ridt1z. 12 %; età lim. 25-35 a.; t assa L. 50, 10 ; doc. a G m esi d al 1° se tt. (T' erona). Ospedale (:liiurenzi. - Scad. 31 ot l.; n1edico assis tente effetLivo; L . 4500 e com partecipazioni; yjt to e alloggio; età li111 . 35 a. al 25 ag.; t a sa L. 50. Chiedere a11nunzio. ZEv10

:\ vvERTE1' zA. - Quando n o11 è al trirne n li indicato i con cor i si riferiscono n co11<lotle n1ed ico-cl1irurgicl1e, i compensi allo slipendio l>a e.

Coxc0Rs1

, •..\.X.'\O

X.L,

i\Uì\1 . 3~ I

A PRE)II.

Pre111 io Piero Bol •eri. Il Direttorio d el l 'Accade111ia ~Iedica Lombarda . ad onorare la me111oria d el co1npianto prof. Piero Boveri , con i fontli p er' e11utig Ji dalla disciolta As~ociazione Sanitaria ~1ilaucse bandisce un prin10 con corso p e r un laYoro inedito su : « Ricerche sperimentali sopra Je evenluali inodificazioni biologiche che possono essere provocate dall 'invecchia1n ento del le accrue m inerali asportate dalla sorgente ». A.1' vincitore verrà assegnato un premio di L . 2000. Possono concorrere t ul li i laur eati del Regno. I lavori, (lat Lilografali in triplice copia, dovran110 esser e iil' i a li racco1nanda ti alla segr eteria delJ'Acca<len1.ia 1 i11 Milano, piazla Duomo 20, entro j ! 30 g·iug110 19:34-XII in bus la chiusa; modalità con suete. La co111111i io11e g iudi catrice è composta dai proff. Luigi Zoja, prcsiden te, Prassitele Piccinini, Adrian o Valenti , Andrea , -inaj, Vito Masarotti segretario .

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFlCENZE . Bolletti11 0 del Corp o Sanit ar io "fvlilitare. ~lazze tli Lore to,· coJ01t11ello meclico in servizio per111ane11Le effetti vo, è proL11osso m ag·gior g·e11er ale inedico ed è i10111 in a lo dire l tore d ella Scuola rli applicaljo11e cli t}n nità mili l are. :Niarengo Lorenzo, colonn e I lo inedico in servi zio permane11te effe tlivo, è promosso maggior gener ale medi:~0 ed è c;ollocalo a Jj sposizi one. F unaioli, cola.nnello n1e<lico, è nominato direlLore di Sani là dcl Cor1)0 d 'ar111ata di Napoli; Bedei, colonnello n1edico, è no111inato direttore di Sanit à 111ilitara clel Corpo d ·ar111ata di Alessandria; Con ciatore, tenerile colo11nello, è nominato dirett or e . dell 'Osp edale ~fili tare di ... a"igliano; Crescion e, t enente colon11ello, è nominat o direttore del1'0spedale l\-Ii1 i la re cli Genova; Gentile, tenen le medico, è pron10 .. o capita n o e d estinal o al 2 ° campagna. I seguenti ufficiali, alli e,, i ufficiali m edici cl i r.omplemento e n1i li lari di lr11ppa, vincitori d el concorso, son o n orn ina I i tene11 ti 1n _servizio per111anenle effe t tivo n e l Corpo san itario mili tare: essi son o destinati effettivi alla Scuol a cl i ap1)licazio11e di Sanità miJ j lare di Firenze, ma prest eranno t en1poraneamenle serYizio presso i seguenti Corpi, fino a quando non avr à inizio il corso di applicazio n e presso la Scuola s lessa : Bartone, 15° fanteria; Grin1alcti, 6° pes~ nte campale; Cancer , 20° fanteria; Cebr elli , 3011 id.; Alvisi, 70° id .; D 'Alessio, 10° p e an te can1µ ale; Ruocco, 9° id .; Napoleon e, 10° can1pagna; )1a1tese, 22° id. ; Albergo, 10° fanteri a; Ragni , caYalleggeri Aosta; Sabat mo, 1° b er saglieri ; ·u sdeo, 24° campagna; Arcari, 1° granatieri; Salvalore, 14° campagna; Percopo, 40<> fanteria; Di l\1Iarco, 12° pesante campale; Lupo, truppe col oniali Tripolitania; 1\1usettini, 21° fanter ia ; Pantè, 10° b er sag·lieri; Ferrig-110, 31° fa11teria; Di .Torio, 12° ca1npag na; Carducci, 5° fanteria; Pascer i , 19° ·id .; Furi110, 47° id . ; 1\ilen d icini, 16° id. ; 'fattro, 14° id.; Parano, ] 5° icl.; Pittari , 75° id. ; LQi"'l•lice, a à is po ·izione d el Mi11istero del1'Aeronau t ica; l\lolaioni, 2(1 bersag1ieri; Mor elli, 3° fanteria; R11sso, 5° id .; Fedeli, 7° id. ; Giustizieri , G0 nlpini; B:\mon le Enzo, 28° campag11a; ~1ongillo , c·aYalleggeri Firenze; Ban1 onte Nicola, 29° carnpag na: ~Ian cjni, 2° gTa nati eri. · Il sen. conte Giaromo uarrlo è nominato pre... idenle d ell 'l ~ li l t1 lo ~azionale Fascista per l 'as ...icurazione contro g l 'infortuni SU} ]aYOrO. 1


lAN~O

XL,

l\l;:.\[. 3~)J

SEZJONE PRA'l'l CA

NOTJZIE DIVERSE. A sicurazioni contro le malattie. Il Consiglio d ei :)lini Lri h a appro' alo u no ch e111a cli Rego la1r1e11lo p er l 'attuazio11e delle i1orme legisla li' e rig u arda 11 li l 'assi<.: urazione obbliga lo ria co11lro le 111alatlie }Jrofession ali. Il prO\ "\edi111e11lo d à l)ralica al luazione all'assicurazione obbligaloria co11lro le i11alallie professionali, con id crala come u110 dei pun Li esse11ziali del progra1n111a previdenzialq della te Car la d el L a' oro n e giù legislativamente ·a11c il a, i1ei suoi fondarne11lali p ostulati giuridici , eol l{ . D. 13 nìaggio 1929, ii. 928. Della i1uo\a assjc urazione, che è s tre Lt a111c11 Le connessa co11 c1uella contro g li infortu11i sul la' oro, be11efic.: iano g li operai e -1Josli a l p ar ljcolare ri~chj o di a lcune n1ulal lie d a i11lossicazio11e o da infezio11r. cleri' n n li dal laYoro t ·aturnisrno, ll1crc uriaJi_1110, fosfori i110 soliocarbonismo, b en zoli::-1110, a11chilo ... lo111iasi), a11che se occu1Ja li in lavorazioni co11 nes~e o co1nplementari di quelle indica le nel R . D. 13 n1aggio 1929, n. 928. In parlicolare il regolamento stabilisce le forme cli11ic h e delle 111a lattie ch e danno diritto a conseguire i ber\efici tabiliti d alla legge; ad ulta le i1orn1e procP.durali JJer l 'accerlamen lo e la liquirlazio n e ùegli inforlt1ni a lie s 1jeciali esigen ze d ella nuova a icuralio11e; discì1JJjna i ca i di r ica(lule, e della, infi11e, l e norme perchè sia110 le11u li i11 evidcnzn tu Lli g li el e111enti tecnici, sani lari ed a lluarj , n ece sari per i futuri a1npliamenli e pcrfeziona1nenli d ello legge. Il Qon ig lio 11a appro' a lo a11che tin disegno di legge co11lcnen le agrYolaz1oni tributarie in f avore della Cassa ~a1ionale n1alal tie per g li addel li al l'On1n1ercio, cui 'ei1gono accordate l e agevol azioni ~ià conces e all 'l s lill1lo . azionale Fasc ista per l a Pre' iden1a oc i a l e; ed uno schema di pro'' edi ruento conccr1.enle il personale dell 'Is lituto : a' i on a le Fasci la per 1'::t icura1ione contro gl i in 1orluni ul la'\oro e clei indac;tli di l\lulua A sirurazione conlro gli inJ orluni e del loro Consorzio. 1

Il Con1regno internazio nale ''Volta,, ull'iwu1u· nologi;t . r1 25 5fl l1 Cl\tb r e s'ina u g tl1 a Ìl l Ca111pidoglio il 3° Convegno In I crna7. i0nale promosso clal] a <( F o11d azion e Volta n cl ella Ileale Accaclem ia d 'Italia. È opportuno ri cordare che i ConYeg11i Volla n o11 ~ono Congressi ite l senso con1u11e della parola, ma sp eciali riunio11i d e!'tin a le alla trattazione dj argon1en ti compre i i1L un can1po di s tudi definito e prestabilito. Le rclazio11i ui Yari argo111cnli sono affidale ad un nu111ero li1nitalo cli cultori della 111a teria. Ai Convegni si 1)arlecipa soltauto i11 seguilo ad i11' ilo personnle , e g li inYilati sono o J)iti della Reale Accarl e1nia d •Italia e della Fondazi one ' 'olla . Quest'anno la de ignazione dell 'argon1en lo è spettata al la cla e di Scie n ze fisicbe, rnalel'na l icbe e natural i, la quale ha scelto il can1p o d ell 'Im 111 u 110Jogia: scic11za s p erln1c11 lal e ch e attinge alla cld n1ica })iol ogica e alla cl1in1ica fisica e si fo11d c co11 ·Ja rned i ci u u n cJl e b en efiche applicaz ion i clin gnos ticl1 e, ct1rative e profilattiche, co11 lro le i11ala t·tie cl 'i11fezion c. Il Con' egno è presieclu lo da1l'accad e1nico . E . Dc Blasi, coad iuva lo dall 'accarl emico S. E. Bottazzi, e compren clcrà clocli ci :erlu1 e per la lellura e ln discu ssione delle ~eguen li r elazioni: « Le sicro-li~i11e e l 'i1111lluililà a ntil)atlerica » (r el a1ore Pet1

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lcr . 011 J: « "'1Jecificilà dei i e110111 e11i ii11111u11ilari » (La nel ~ teiner) ; <l L 'attivi Là ba lleriofaga i11 rapporto co11 l 'im1uunità » (d 'Hér elle) ; « li'c1101neni anafila ttici » (Loerr); « r'enomeni a llergici nelle n1alatl ie da infezione>' ( Ziro11iJ ; « L a fa~e negali' a» (i\Iad::ieu J; cc Feno111e11j c11imico-fis ici i1ell "im111t1nilil » (Lecomt e du ~Oli) l ; cc \p]>li rn1 ior1 i cliagn o"tic he d ei fenomeni in1111ttnilari » (Sach sJ; « An ato !'i11c e loro applicazio11i » (lla111011) ; « Sieri anliofidici » (Belianli) : « Immu11j là n elle infezi oni prolotoarie » (Schillir1g); « lmn1uni I à nelle .. piro('h etos i , specia lmente n eJI a sifilicle » \I olle). Al Con.veg n o sono stali invita li i pit1 jnsi g ni i1n1nunologi d el mondo. Ollre a nu1nerosi it aliani, Jra i più aulorcvol j cultori del la materia , Yi "ono i seguenli s lranieri : Doerr (S' izlera), cl 'HéJ.·elle l li'r a n r ia), T\:olle (Gern1 ani aJ, L nnd &tei11er GS Lati l niti ). Leco111te du No tiy (Francia ), ~1Iarl sen (Da11i1narcaJ, Pettcrsson (SYczia), Ran1011 (Francia). ..,achs (Germania), Schilli11g (Ger111auia ), .\bdert l~ alden (Germania), Bcsredka (Franc ia), Bordet l Belgio). Degk,,itz (Germania) 1 vo11 Ru l) r a (U11~heria) . Kahn ( ,, tali l.Jnili), 1<.1ops1ock ( Palestina) , \[uir (l11ghillerraJ 1 ~ icoll e (}i"rancia), ì\ul Lall (Ing l1ilt erra J, Preisz (Lnghcria; , \'\1e ic h ardl (Gern1a11in , ' 'rrigh l (Inghillcrra), .F lexncr (Sla li L"niti). l3ail (CecosloYacchia) , Toplcy (lng hillerrar La sera cl el 28 sett em bre, S. E. il Governatore d i lloma offrirà , ju onore d ei p nrlccipnttli al Con'' cg n o, un r iceviu1e11to in Ca1n pi doglio e il 1° ottobre gli insigni scie11zja tj s i r ('c h cran110 a Littoria e Yisileranno le grandi opere di bonifica con1piu le cl al Go"·er110 fasci5la i1ell •Ag·ro Ponti110.

21>° Congresi'ìo italia1io d•otorinoJ.1riug·oJogia. Si è sYollo negJ·i scor i gior11i a Bol1ano il 29° (,ongre so dell a "ocietà ilalia11a cli laringologia, rinologia e o lologin. [ co11gressisli ~0110 s la li ])iù cli un cenli11aio, fH"O\r11ie11 li da og11i J)ar le d ' Ita lia. dalla Francia, da ll 'u ngheria. dall .Inghillcrra. dall "Ulanda. cl alla · ,itrera e clal Bel g io . f/ i r1aug-u razione ebbe lu ogo j} 9 c ll. , alla pre!-e11ln delle a utorllà civili e mililari, 11e] p alazzo d c l Consiglio provincjale d el1 'Econo1nja 1 dO])O che i con g r essis ti in gruppo i er ano r eca ti a d e1:>orre una coron a st1ll 'ara -<l e i ·~vJ artiri (l nl n1on nmento de ll a Viltoria . Il prof. Torna ha porto il ,al1tl o cl ell a c ilLadi11u11za di Bolzano ., Il prof. Bria11 i . JH'e · i<l e n le del Comitat o ordinator e e d ell 'Ordj11<:' d ei ~reclici di Rolzano. alutò r everentem enle '. t\ . Il. il Duca di Pis toia, presiden te onor ario del Co1nitalo e ringra1iò le autorità e gli inler,enltli . Rilevò il sig11ificalo altamente patrio ttico e . Jlirilt1ale rlella -.1·rl la di Bolzano, terra nera, ri uni la all 'Italia ri 11n0Yala che, per Yirti1 del Duce. e~int Hcl e à1 11101\do intero en tin1enti cli ut11a11i lù, cli pace e di g ius lizit.t sociale. Il prof. Bellotti di rYiilano, 'ice preside11te della Socie là, legge il discorso inaug·u rale, co1npilat o da 1 prof. Bi lancioni, assente per 1nalatlia. L 'oratore, i11 ra1:>icla , feli ce sint esi, d opo u11 alalo saluto a Bol zan o, rileva i I con tenuto d el progran1.111a tle1 l aYori d el CongrC's: o, ch e corris1)onclo al prog·r esso · d ell '9 Lol ogia 1nodcrt1a e si il dug u a al moYimento spi1·i ltla lc e poli lico della \azione volu to d al Reginì.e. IIa preso quindi l a p a rola il l)rof. J . afrane~ cl i Budapest , il quale , d opo aver rivolto parole ai a11tn1i r azione al Duce e all.I la1ia, a 11on1e della Socie tà ot ologica t1ngl1ere~t\. conferi re diplomi


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JL POLlCLlNI CO

cli socio o n or ario de lla ocie là · te ' .. a a i proli. BiJa11cio11i , Ci telJi, Cala1nida e Lasag11a, i C')uali Ye11go110 as ai fe ~ leggiati. In ulti111 0 i I co1n111 . ~Iaz­ zolani , vice f)refe tto di .Bolza110, i11 1101ne del Re ctichiara aperto il Co11gresso. Ha 11110 aYuto luogo numerose e i11ter e santi co1n unic~1 z i oni, che ha11no dato luogo ad animate di -cu s ioni.

1° Congresso italiano di fonetica biologica. Si è te nuto a Bolzano , in rapporto col Congresso j Lalia110 cl 'otorinol aringologia, il pri1110 Congresso della Soc ie tà Italia11a cii l?or1etica Biologica e di Foniatri a, sotto la ]Jreside11za del prof. Silvestro Baglioni. Il più Jusi11ghiero successo h a roronalb que ·to Congre so, che, per la larga part ecjpazione di c ultori tranieri di fonetica, si è 1rasformato in un vero congre o internazio11ale. Termi11ati i l aYori scientifici cleJ Congresso il prof. Baglioni i1e riassunse co 11 .. cn I i Le parole J'alta importa11za scientifica e riYol e un aluto ai numer o i congressisti esteri ed italiani che invitò a] econdo Co11gresso del] 'a11no })ro i1no .

Per il 20 Congresso internazionale di neurologia. Al Com itato di preparazione clel II Congresso i11ler11azio11ale di 11eurologia, r adt111atosi a Lo11dra nei gjorni scorsi , 1'Italia è stata rappresentata dal prof. Oltorir10 Rossi, !'lettore <lell 'Universjtà (li ])avia, presidente della Delegazione italiana cotnposta dei proff. De Sancti s di Ro111a, Donaggio di Moclena, Fragnito di apo1i , Lug aro di 1'orino e dal segretario prof. Buscaino di Catania. Al \A)ngresso, ch e sarà te11uto 11ell 'ago to del 1935, la lingu~ italiana è stata designata fra le ufficiali e 1'ltàlia sarà rapprese11tata nella Yicepresidenza e nel CoI)'lÌtato esecu tjyo dallo s les o prof. Ros i , il quale è anche i11caricato di pre~iedere alla preparazione di uno dei quattro le1ni generali.

Conferenze al sanatorio Militare di Anzio. Nel periodo estivo, al Sanatorio Mili lare di Anzio, dagli ufficjali medici in servizio, sono s tate l.er1t1le le seguenti conferenze: prof. Federico Bocchelli, direttore: « Le nuove co11q\1iste 11el campo cie nlifico della tubercolosi. Le bacillemie »; cap. med. Paolo De Paoli : « rforacoscopia e pleurolisi inlrapl eurica n; cap. med. Luigi Bolla : « Moda.. Jj là di guarigione delle caYer11e polmonari t ubercolari »; ten . rned. \farmo Achille: « ,Sulle variazioni 1nicrobiche e sui fenomeni di dissociazione dei vari tipi del Jnicobatterio del tubercolo »; ten. 1necl . La Rovere Giuseppe: « La febbre nella tuber colosi »; ten. med. Cammarano Vi lo: « Le s indromi e1nolloiche »; sottoten . med. Venrlitti Giovanni : « Osteiti tubercolari iuxta-articolari delle ossa lunghe »; t en. chim.-farm. Jì'. Pazzuoli: cc I prepara ti di bismuto nella cura della sifilide ».

Per 11na biblioteca urologica. 11 dott. prof. Ermanno Mingazzi11i , primario urologo nell 'Ospedale clel Littorio i11 Roma, prega vivamente i colleghi che pubblicano lavori su argomenti urologir i , di inviargliene copia od estratto, allo copo di coslituire una bilJlioteca specializzata di urologia , r he a'Tà sede n el granòe Ospedale j)red ètlo, Reparto Urologico. •

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ocietà medica di mutuo soccorso a Parigi. Questa ()(' Ì è tà ha celebralo il su-0 centenario ~otto la presid e11zn del clolt. Bazy, membro del: i 'Accademia delle cie11ze e dell .Accademia di ~fe­ dicina di Parigi . La ,Società venne fondata nel 1833 da Orfila, il reputato tossicologo d 'origine spagnola, divenuto J)rofessore di medicina l egale alla Facoltà medica <li Parigi. La Soçietà era limitata ai medici di Parigi ·e d el Di par li men lo della Senna. Alla fondazione concorsero alcuni medici che avevano grande fama: Dubois, Desgenettes, Cloqt1et, i quali, i11 sieme ad Orfila, costituirono il primo fondo ; poi qt1esto venne alimentato dai contributi regolari fl ei soci e da legati ed elargizioni. Scopo della Società era di sovvenire i medici a11zi~11i che, <iopo essersi dedicali alla professione, non aYevano inesso da parte inezzi bastevoli per trascorrere tranquillamente la Yecchiaia; poi gli ... copi si allargarono: gli s tatuti della società autorizzano ora di ov' e11ire anche i nledici che no11 _ono iscritti come oci ed i medici malati; di proYYe<lere alle vedoYe ed agli orfani ; inoltre alcuni fondi parziali hanno scopi definiti, come assegnare borse di s tudio. Gl 'iscritti sono attualmente 816, mentre i1el <liparli1nento della Sen11a eserciscono j)iù di 6000 medi ci ; tna i benefizi della Società si cste11dono largamente anche ai non iscritti . Inizialm e11te la Socie I il venne istituita con 7000 francl1i (corrisponderebbero almeno al decuplo in valuta attuale) ; ora essa ha un capitale di 4.113. 730 franchi . La quota oriale inizialmente era di 12 franchi l'anno, ora è c]j .so. L 'ultimo bilancio co1nportò la spesa di 130.000 franchi, destinati a pensioni di riposo, eia cuna dell 'importo di 3400 franchi l 'ann;o ; a sovvenzioni una volta Lanto, di 3200 .franchi, per medici ; a sovvenzioni 11.na volta tanto, dell'imporlo di 1700 franchi, per vedove. Di rece11te è stato assun1o un ]etto nel sanatorio per studenti. L iAssociazione generale dei medici di Francia, fondata- più tardi , ebbe pure scopi mutualistici; 111a la Società di Orfi'la , rome si è visto, ha continuato a vivere ed a prosperare.

L'eugenica nelle scuole della Germa11ia. II 1ninistro dell'interno della Federazione ger1nanica, Fri ck , ha stabilito che in tutte le scuole pubbliche si debba rivolgere attenzione adeguata alla scienza rlell 'eredità nel campo igienico sociale. Il commissario della sani là pubblica per la Baviera ha disposto che l 'eugenica debba fare argomento cli studio e di esame nel curriculum degli studi Lnedici.

Azioni giudiziarie. Una Casa di salute di Parigi (nella rue Puccini 7) ha intentato causa contro una certa signora Costa, operata nella clinica, e contro un certo signor Florintin, i] qua]e aveva presentato la Costa e se n :era fatto garante. L'amministratore chiedeva loro, solidariamente, il compenso di 2860 franchi. Il Florintin contes tava di aver dato una garanzja; a sua volta, chiedeva 3000 franchi per iJ pregiudizio recatogli con l '« azione temeraria » jntentata - contro di lui. La ga Camera del Tribunale Civile della Senna ha deciso che l 'operata deve corrispondere la somn1a richiestale, più le spese del giudizio e gl 'interessi ma che il Florintin non può esser reso so•


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SEZJONE PRATlCA

lidale, perchè la pre u11ta gara11zia non risul la da un atto scritto e non può essere provala; ba deciso inoltre cl1e al FJorinlin non compete alcun i11den11izzo, perchè Ja sua richiesta è mal fo11data.

Un po' dovunque. Il dott. l.eandro Ton1ar>kin, in un telegramma al Segretario Federale di Milano, Ri110 Pare111i , ha espresso l 'intendimento della Fondazione stessa di tenere il 6° corso nel prossi1no anno a Roma. Rirordian10 che p~r il 5 ottobre, nella Clinica del Lavoro di Milano (via S. Barnaba 8), è indetta la « Giornata dell ' Anchilostomiasi » , che seguirà la giornata commemorativa di Ramazzini. Sono già in programma dieci co1nunicazioni. S. E. larace in un rapporto al Duce documenta il poderoso svi1uppo assunto dalle colonie estive, le quali nel 1932 hanno ospitato 348.435 bambini; traccia. perchè siano approvate, le direttive per rendere sempre più efficiente l 'organ izzazione.

L ·cc Agenzia di Roma » ha raccolto i dati relativi ali 'assistenza pre tata dall'Opera Naziona1e f\faternità e Infa11zia nel primo semestre del 1932: risulta che quest 'azio11e si è estesa a 472.065 persone. Il Co11siglio dei Ministri ha approvato uno schen1a di provvedimento con cui si approva il piano regolatore edilizio e di risaname11to del quartiere del « Sass n a Trento.

La Società Lombarda dj Ostetricia e Ginecologia si è adunata il 15 giug110, sotto la presidenza del prof. E. Alfieri assistito dal segretario prof. F. Vozza. Furono fatte comunicazioni dai soci E. Battaglioli, I . Od esca] chi , G. Parmeggia1~i C. Colombino. Il Mi1lislero del1 'Erlucazio11e Nazio11ale ha diramato ai provveditori agli studi alcu11e disposizioni relative all'esame di flmmissione alle scuole di ostetricia. Questo .esame deve vertere sul programma dell 'esame di licenza delle nuove scuole di avviamento professionale, i cui progra1nmi culturali corrispondono, in complesso, a quelli delle cessate scuole complementari. La « Sociélé inédi cale du littoral méditerranéen » organizza il suo 10° viaggio me<ij.oo internazionale natalizio per il 26 dicembre - 2 gennaio; adunata a Nizza; fine del viaggio a Cannes. Rivolgersi all.a sede sociale, rue Verdi 24, Nizza. Si è tenu lo a Bordeaux il primo congresso na-. zionaìe dei « medici amici del vino »; vi hanno assistito vari . delega ti stranieri, tra cui il prof. Baglioni per "l'Italia . Gli oratori hann.o illustrato le azioni fisiolog~che, terapeutiche e profilattiche del vino razionalmente consumato. I

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Il dott. Ettore D 'Angelantonio, maggiore generale medico a riposo, ha festeggiato nella nativa Aquila il suo 80° complea11no. Presta tuttora la sua attività professionale nelle Opere Assistenziali Fasciste. In seguito ad un radio-messaggio lanciato dalla Capitaneria del Porto fii Livorno, il transatlantico '' Gange n, del Lloyd 'Iriestino, deviando di 40 1nig1ia dalla Slta rotta , si recava all'isola di Capraia, per rilevare il dott. Guido Rinaldini, che trasportava a Civitavecchia, ove egli potè essere ricovera1o nel] 'Ospedale per un ~operazione di ap-

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pendicite. Il Ri11alcii11i , acldello alla colo11ia penale dell 'isola, i1on poteYa essere operato sul posto ~ cl ·altra parte la Ca])i1aneria aveva tentato d 'inviare un piccolo piroscafo od u11 rimorchiatore, ma inutiln1ente, per lo stato del mare. i è spe11to a f\1adrid , in e là di 83 anni, il dott. CAilLOS ML\llIA CORTEZO , che fu deputato, senatore, . minis tro della pul)L]ica istruzio11e e delle belle arti , a due riprese ciireltore generale di saJtità (carica da lui islitl1ita) ed occupò altre posizioni importanti, tra cui quella di presidente d el Consigl io Superiore di Sanità e del Consiglio uperiore per la tutela de~l 'Infanzia. Organizzò i servizi sanitari della Spag11a. Fondò il Collegio degli orfani dei medici, l'Istjtuto centrale cii sieroterapia, la Società spagnola di te~ 1 a pia e farmacologia , la Socie là spag11ola d 'igie11e ecc. ecc. Più volte vinse dei con corsi a cattedre universitarie, ma non accettò per no11 allontanarsi da ~1adrid; o declinò la norn.ina per .ragioni politiche. icolle ebbe a dichiarare di essere stato preceduto da Cortezo nello stabilire l 'epidemiologia del dermotifo. . Di grande coltura e attività, Cortezo lascia mollissi1•1e pubblicazioni apprezzate nel campo medico e Jetterario; dirigeva con impegno e abilità e< EJ Siglo Médico J>. Nel 1931 gli fu conferita Ja massin1a onorificenza di 1;ui disponesse la Spagna: il 'l'oso11e d'Oro. Poco dopo, col cambiamento di Regi1ne, egli venne allor1tanato dalle cariche ufficiali. Non si potevano disconoscerne le sue benemerenze; ma s'insce11ò uno scandalo am1ninistralivo: un'inchiesta ordinata dal dott. Pascua, allora direttore generale della Sanità trovò <lelle irregolarità nella gestione del Patronato del Collegio degli Orfani, che ~ra staio presieduto dal Cortezo; per altro la ript1 ta7io11e di questi no11 rimase affatto menomata. .Significativo è quanto ora ha scritto Ran1on y Cajal, secondo il quale e< quasi lutto ciò che la Spagna ha conseguito di buono, rli solido, di vi-· tale, in materia d 'igiene u.fiicia]e e d 'insegnamento sanitario >i si deve al Corlezo; e aggiunge che •1uesti fu anche « un gestore paterr10 e difficiJ-. rnenle sof)liluibile de] Co,l legio degli Orfani ». Al <letto Collegio il Cajal ha ora voluto asseg11are 25.000 pesete sulla sua modesta fortuna, in omaggio alla metnoria del collega. Il Cortezo da vari an11i era divenuto cieco. Per parte materna discendeva dalla famiglia ligure dei Garibaldi. A. P. È morto a Vienna in elà di 56 anni il prof.

'1.ICTOR MUCHA. Assunto come semplice dimostratore presso la cattedra di chimica del Ludwig, iu poi chiamato, con la stessa qualifica, presso Ia.c <::attedra di :inatomia patologica del Wechselbaum ed ivi rivelò rare attitudini scientifiche. Il Finge1Jo volle primo assistente (aiuto) alla Clir1ica dermatologica ed ivi egli compì studi importanti: il suo nomP. resta sovratutto legato a1la dimostrazione delle spirochete in campo oscuro, tecnica. oggi largamente impiegata. Nolevo1i sono i suoi contributi alla malarioterapia. Nel 1919 fu chiamato a dirigere un nosocomio per malattie vene-ree femminili. Seppe organizzare in modo perfetto la lotta contro la prostituzione, secondo nuovi criteri, valendosi cioè d€11 'elevamenlo psichico de1Je prostitute, della loro educazione al lavoro e di mezzi sociali. V. L.


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(( IL POLIOLINCCO

RASSEGNA. DELLA. STAMPA. MEDICA. T~ 'ien .

Klin. Tl:"ocli., 23 giu. 1-I. EPPINGER~ Cambia111enli nella n1edicina inter11a. ' Semarta llléd., 1 giu. - J . J. \!TON e r\. MARACO. La febbre reu1uatica o reun1a t. arl. ac. i1on dev 'es ere un 'entità specifica . F orze Sariil ., 10 giu. - . P. CASTELLJNO. l.1clla CO· sjdetla cc vagolonia ». !Ylin. !YIed., 10 giu. - E. PES CI. Interprelaz. anafilaltica di alcune forme e11cefaliche. - ~I. ~1AsSA e S. !\1AUGERJ. l?er il riconosci111ento di alcune ma1tifes tazioni ipoglicemiche. Amer. Journ. of Canc~r, g iu. - N. DoBnovoLSKAIA-ZAVADSK.\.IA. L 'er.e dilà del ca11cro. ~ L. T. S i\I UELS e a~ . Ipofi si e sviluppo dei tun1orj inaligni. Presse lYlécl. , 21 giu. - E. DrCKF.n. Soslanze iperLonizzanli ne11 ·uri11a di i})ertesi . Rass. Cl. - cient., 15 giu. P. CJ.STEL.Lll'{O. La nevrosi e l a frequenza delle neuro1Ja Ue vegetative. - n. BOLDRJNI. :Nienotossina. J ounal dos Clfn., 15 n1ag. - N. R. ~lEIRJ\. Il metabolisn10 bas.; suo valore ausiliare in clinica. O. DE Sou zA. Arteriosclerosi e pressjone arteriosa. - 30 n1ag. R. FERNANDES. Il compito del siste1na reticolo-endot. nella tera1)ia della sifilide. Bull. Ac. dP. Med., 30 n1ag., ·13 g·iu . - La cura sanatorialq della Lbc. Pro c. R. Soc . M e1l. gju. - . Discussioni sui temi: l 'an es tesia 11ella c hirurgia enclocr anica; le infiamJllazioni cronicl1e d ei seni etmoidali e sfenoidali; la febbre onclula11Le; la clen1enza presenile. J ou rn. Nl éd. Franç, , giu. i'\ umero sulle algie facciali. Rev. Belge d. Se. Méd. , apr. E. D ELCOURTBEHNAllD~ La febbre sperin1enlale . Chir. degli Org. di Mov., n1.ag. - V. ?uTT1, M. PALTROi.\'IERI. Cura della tbc. o teo-artic. Giorn. di Batter. e 1m1n uri., g iu. - A. ~IussA . 1

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XL, NuM. 39J

Immunità e diverse età. -- S. TENEFF. Trasn1s. di saugne e stimolar.. specifica degli agglutinoge11i. - F. PoLLANo e G. SERRA. ~licroreaz. di Meinicke ,per la siero-diag·n . della lue. 1vlecl. TVelt, 24 giu. - A. HAc~IEISTER. Roentgenterapia della tbc. polm. .\1ed. Klinik, 23, giu. - B. EnENS e al. L 'epidemia gr-ippale. - F. DEP1sèa. Dieta libera nel diabete. 1\Iiinch. ~fed. 1Voch., 2:3 giu. H. Ass~IA~N . Allergia e medicj11a in terna. Pediatria, 1 lug·. I . P1su. Efficacia del siero nntidifter. E. L1z1r.R. Sieroterapia antiscarlatLinosa. Arch . di Patol. e Cl. lVIed . , giu. - L. ALESTRA e G. R UFFINI. Pressione venosa periferica. - G. 1''ERR0-Luzz1: Ascessi del polm. Riv. e.li Palol. nerv. e menl., mag.-giu. V. BvscAlliO. Co1npon enti enlerogene della demenza 1)recoce. -- F. Gu1zzETTr. Miocarùite dell'atassia di FriedreicJ1. - 'f. PREDAREL. Corea cronica non ere·aitaria. Rass . di Terapia e Patol. Cliriica, mag. A. RisI. Azione ipoglicemizzante dell 'ossidasi di « Cynara scolimus ». . Gazz . 1nter1 l. di lYied. e Cl ii r., 30 giu. - A. Ct·TURI. Azione ipoglicemizzante degli estratti epatici. - D. GroltDANO. Cancro del pene susseguito a si~ilor11 a. -W'ie1ter Arcliiv f. in,nP-re "J\lfedizl n, n . 1. - R. BoLLER. P ericoli d ella trasf11sione di sangue e modo di eYi Larli. -· .T . .BLocu e A. BERGEL. Ciclo ovarico e rica111bio dei carboidrati. S. WAssEruvrANN. L 'edem a j)Olmonare cardiaco acuto ed il suo m eccanismo riflésso. - E. \~. KAsSATKIN. Lo specchio glicemico nel tifo ndclominale. - H. WINTER. Co11tributo alla p a tologia (lella malattia degli edemi. - C. BL1cH. La clinica della formazione automatica degli stimoli cardiaci.

Indice alfabetico per materie. .

Ane1nia nella pratica medica g·e11erale. Appendicile acuta simulata cla strozza. 1nento inLestinal e . . . . . . . . . . Asma: rimedio popolare cinese . . . . /~vvel enamento da cianuro di polassio: n ell ' . . . . . . . . . . . . . . . . Avvelenamento d a ossido di car])0nio: nell ' . . . . . . . . . . . . . . . 1\.. Yvelenamento d a stricnina: nell ' - . J:>ascd o,,·iani: ler a pia con i raggi X . llib 1iog rafia . . . . . . . . . . . . . C:alcolosi re11a lc e concrezior1i balterich e . . . . ' . · . , · · · · C.isti dcrn1oicli clel m e enlere . . . . . <~iltà: inad a l La1nento alle . . . . Diabe . le n1. .: clieta ricca rli carboiclrali r~;mo tu r ia rtel bambino: cause .l~111oglobin11ria parossistica .· . . . . . Encefalite durante varicella . . . . . . li'eJ) bre emoglobinurica . . 1 : • • • • • Lci shm ar1 i osi: caso autoctono nell 'i.s ol a d 'EllJu . . . . . .. . . . . . .. . . .

Pag. 1541

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I\1.alattia di Gaucher diagnosticata con l~ }Juntt1ra splenica . . . . . . . . . Pag. 1543 1549 ~\iatattja di Vaquez e di aLesi bradi)) 1542 t1~ofica . . . . . . ·. . . · · · · · · · 1552 l\1eningite t:pc . sperim. : i1t.fluenza <lei . . )) 1549 r·a ggi X . .·. • . . . . . . . · · · ' 1550 )) 1545 \1etabolis1no b~1sale e iodio : . . . )) 1549 iforbo c1i Bu~rger . . . . . . . . 1551 ·~Ossalemia: )) 1538 determinazione . . 1551 Otiti medie purulente: irrigazioni . )) 1549 1544 Paste a lime1itori: . discip lina n ella veri1547 ' dita . . . . . . . . . . . . . · · · · 15§2 )) 1548 Riflesso rotuleo.: provocaz. . . . . . 1550 Sangue: ~orlificazioni in seguito a 1534 . )) 1541 trasfusione intraperitoneale . . . . 1546 .t>a1tgu e : trasfusione post-nalale e sua )) 1542 1551 influe11za su1 n eo11ato . . . . . . . . 1550 Splenopuntura : t ècnica . . . . . . . . · )) 1551 1550 Tumore dell 'an·g olo ponlo-cerebellare I • . 't s1n1s ro· . . . . . . . . . . . . . . . . )) 1521 1548 1550 1·u:mori t1a 'innesto: sviJt1ppo rtell 'bscu)) 1551 ri là . . · · · · · · · · · · · )) 1551 Us tioni, g·ravi : :lra~tam. . , . . . . . . . 1548 I

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cc

Diritti di proprietà riservati. -; Non è aonsentita la ristampa. di lavon pubblicati nel Policlinico se non '" seg_uito aà auton·aazione scritta dalla redazione. E vietata l.a pubblicazione di sunti· di essi senta citame La fonu.

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· C. FnuooN1: Red . capo. I

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. . . .. Roma - Stab. Tipo-Lit. Arm'ani di M. Courrier .

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.A.. Pozzi, Resp .


ANNO XL

Num., 4:{l

Roma, 2 Ottobre 1933 • XI

''

.

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fondato nel 1893 dai professori:·

GUIDO BACCELLI

'

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO:

CESARE FRUGONI

PROF.

Clinico Medico di · Roma •

SOMMARIO. Lavori or~ginali : F. Corelli: Sulla frequenza dell'aumento d1 volume e di consistenza della prostata, di nat~ra. verosim~lment~ in.fiamrnatoria, nei soggetti affetti da mn,latt1e att.T1bn1te a ll'iruf ezione focale. Osservazioni bat~riologiche sul liquido pro~tatico. Note e contributi : E. Fiorini : Su la disinfezione della cute. dell'op~ando .col .<'verde malachite>). (O-Ontributi s per1mental1. .Arppl1caz1oni ·Pll'a.tiche). osservazioni cliniche : M. Bottaliga: La verteb1·a d'avorio. Contribt1to oasistico. - A. Tattoni : FrattJUra dell'arco della V lombare con sindrome della cauda equina., Me~icina preventiva : G. Tosi e A. De Mit ri : Un triennio di vaccinazione antidifterica nella popolazione infantile. Sunti e rassegne : FEGATO E VIE BILIARI : J. Delalaude : Le manifestazioni cardio-arteriose du:rante le affezioni epatcrvescicol ari. - M. Villaret: L'opotera.pia epatica nelle affezioni del fegato. - VITAM INE: L. J. Ha,Tris: Le vitamine dal punto di vista pratico. M. Schaohter : Considerazioni sull'alimentazione dei cancerosi. Rrupporti fra cancro e vitamine. Divagazioni · M. Laignel-Lava.stine e G. d'Heucqueville: Le modificazioni farmaco-dinamich e della tonalità a,ffettiva. Rilievi e commenti : G. Baggio: A proposito di un trattato di .p atologia chirurgica.

Cenni bibliografici. Storia della medicina : Il trecentenario di Bernardino Ramazzini. Acca_demie, Società Medicbe, congressi : Società MedicoCh1r\lll'!gioa- di Pisa. Appu~ti per i.I me~ico pratico : CASISTICA E TERAPIA: Miocardia_ e nuopat1a. - Sull'etiologia dell'ipertensione e~se1iz1al~. Il ba;gno all'anidride carbonica nel1 ~p~rtoma . Le crisi a,nginose dei vecchi. - La cl1n.1ca della tromboei delle coronarie. - La terapia dell'ooolus~one ;acuta delle coronaria~ - La tera,pia della tach 1cardla ortostatica. - Cura della claudicar zione intemnittente con estratto muscolare. - MEDICI NA SCIENTIFICA: La reazione di Rocchi. Sulla reazione di fissazione de1 complem ento nello zoster e nella varicella,. - Sulle' r el azioni del sistema reticoloendoteliale con la immunit à. - Sul potere ossaloli. ' t ico del sangue. - V ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. .Selvaggi: Risposte a quesiti per questioni di m a.esima. Nella vita professionale : Visioni d'Italia. - Conco_rs i. - Nomine, promozioni ed o nori·f icenze. Notizie diverse. · · Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

. statiti cosidette aspeci~c he cioè 0 011 gonococcich e e non tubercolari . Si tratta special1nente di urologi che in questi ultimi anni, esplor~p­ do la prostata in persone senza precedenti gonococcici ma indirizzate a loro da disturbi vari della sfera urogenitale, l 'hanno trovata m9lte volte notevolmente ingrossata. Il fatto de.Ila mancanza in questi pazienti di precedenti di natura locale e al contrario la presenza di affezioni acute specialmente tonsillari, hanno generato i.n questi specialisti l'opinione che tali prostatiti , perch è così dovevano essere con~i­ derate , fossero relativ-e ad infezioni acute pregresse, specialmente tonsillari e dentarie. Del resto è noto g ià come la .p rostata. possa divenite sede di localizzazioni p-qrulente, dia pui+ti '<i.i partenza lontani (per es. furuncolosi , mastoiditi , ecc. ). Nessuna meraviglia che .p er le stesse vie possano giungere ed insediars1 in essa germi per lo più. a virulenza attenuata, ·capaci di restare anche per anni in laten~ e senza dare alcuna sintomatologia local~ o generale. Il trattamento locale di questi infermi con,

LAVORI ORIGINALI. Istituto di Clinica Medica della ·R. Università di Roma. Direttore: Prof. C. FRUGONI

Sulla freq oenza dell'aumento di volume e di consistenza della prostata, di natura verosimilmente infiammatoria, nei sog· getti afietti da malattie attribuite all'in· fezione focale. Osservazioni batte1·i0Jogiche sul liquido prostatico. NOTA PllEVENTIVA .

Dott.

FERDINANDO

CoRELLI, ass. vol .

Mentre alcuni AA., per lo più americani , hanno segnalato l 'importanza che s i de,re attribuire an che alla prostata oltre che alle tonsille, ai. denti, ecc., come sede di infezione focale (Halloway e Von Lackum, Stucher, Nikel , scuola di Rosenow, Walther, Russell Herold, Briggs, ecc.), parecchi altri AA., partendo da punti di vista indipendenti , sono stati :~ondotti a considerar e con particolare attenzione le pro-


1560

« IL POLICLlNICO »

sistente principalmente in massaggi, lavaggi, irrigazioni, applicazioni diatermiche, intesi ad alleggerire l 'organo quanto più è possibile ,·1a materiali nocivi e favorire la risoluzione del processo patologico, ha fatto molto spesso di· minuire o cessare non solo disturbi vari della "fera genitale e disturbi locali di vario tipo, dolori locali e dolori irr~diati, ma anche disturbi ·dello stato generale, forse da essi dipendenti , spesso a tipo di neurastenra sessuale e generale, per lo più ad impronta psìco depressiva. La natura infettiva di questi disturbi ha trovato largo credito in seguito al frequente reperto ·nella secrezione -prostatica di ger1ni fra i quali spesso gli streptococchi.

[1\NNo XL,

NuM. 40]

alcuni casi è stato anche saggiato il potere di localizzazione elettiva dei germi isolati dalla prostata ma senza risultati utilizzabili. Come si sa, non sempre l'esplorazione di~tale permette di differenziare esattamente le sensazioni tattili che derivano dalla prostata da quelle che provengono dalle vescichette seminali, perciò il ter~ine di prostata ingrandita può aver compreso qualche volta dei fatti a carico delle vescichette, la ·qual cosa però non ha grande importanza perchè spesso, specialmente quando si è in campo di affezioni croniche, le lesio·n i dei due organi vanno parallele. Altrettanto dicasi per .quanto riguarda il liquido ottenuto con spremitura. Tale estensione di si• gnifi cato al termine (( Prostata >> è stato già ••• prima utilizzato in questo senso da Nikel ed Una delle ricerche~ fondamentali e giusta- altri. . Nelle tabelle, che qui per brevità non sono mente divenuta classica nella dottrina delle infezioni focali è qu·e lla pubblicata . da Passler ri.p ortate, ma si vedranno nel lavo.r o i l i extennel 1909 sui rapporti tra malattie generali e so, accanto alla Ì'.>reYe descrizione della prostato delle tonsille. Questo A. esaminando un stata relativa alla sua grossezza, durezza, do• • • • • • gran numero d1 soggetti sani e g1ovan1 e ripar- lorabilità ecc. abbiamo messo per semplificare tendoli in due gruppi: quelli a tonsille perfet- un segno: - , +, oppure + +, per indicare tamente sane, quelli a tonsille ipertrofiche o in sintesi col - quella che ci è parsa prostata cronicamente infiamma.te, aveva stabilito come normale, con + discretamente ma sicurameni ~el primo gruppo fosse altissima la percen- te anòrmale e con + + notevolmente anortuale di individui ad anamnesi perfettamente male sia pe'r volume che per consistenza. Siccome è noto che la prostata delle persone negativa in tutto, cioè sani nel senso classico e clinico della parola, nell'altro invece fo.sse anziane va soggetta molto di più di quella dei molto più elevata la percentuale di individui giovani ad aumento di volum~ per fatti senili ·soggetti a forme reumatiche in genere, a ne- o presenili (ipertrofie-adenomi?) abbiamo crefriti, cardiopatie, ed a modificazioni dello sta- duto opportuno nel raggruppare poi i nostri dati, separare i soggetti inferiori da quelli suto generale. Dati questi rappòrti tra tonsille e malattie periori ai 50 anni. Per poter meglio mostrare e quindi valugenerali, date le recenti vedute sulle prostatiti aspecifiche poco fa menzionate specie nei ri- tare i dati delle nos~re ricerche ci è parso utile guardi dei loro rapporti con le tonsilliti è par- dividere tutti i pazienti nei seguenti gruppi : 1) pazienti minoiri di 50 a. con tonsille so opportuno inquadrare nei lavori che si fanno in questo Istituto sulle infezioni focali an- normali è anamnesi presente e passata normache uno studio sistematico ~ullo stato della le per quanto riguarda il gruppo di malattie assimilabili .alle infezioni focali (I); prostata. 2) pazienti minori di 50 a . tonsillopatici A questo scopo, per consiglio del prof; Lusena , ho studiato nel più gran numero di sog- senza altre malattie del gruppo; 3) pazienti minori di 50 a. , non tossillogetti possibile, lo stato della prostata, quello delle tonsille e dei denti, lo stato presente (ma- patici, ma affetti da malattie del gruppo; 4) pazienti minori di 50 a. affetti da malattia attuale), e l'anamnesi i:emota (precedenti lattie del gruppo e tonsillopatici; -morbosi). Con ques~o indirizzo la !'icerca è l"\tata con(1) Nel! 'assegnare .al grupp~. dcll.e malattie ridotta dal principio di qµest'anno indistintaportabili al meocan15mo dell 1nfez1on~ focale. ~e mente su tutti i pazienti, nei quali ho potuto forme seguenti: forme a t!P~ reuma~1c?. e artrieseguire l'esame della prostata considerandone tico in genere comprese sc1at.1che, nnos1t1, endoi caratteri: grandezza, consistenza, stato della carditi, ecc., ulcera gastrica e d~?de~ale,..app~n­ superficie .posteriore, dolorabilità e spostabili- dicite, colecisti le, colite ( P), nefr1t.1, s1n~s1t1, rme~ liti meningoradicolite, corea, n1alatt1e oculari tà , eseguendo anche spesso la spremitura, (iridocicliti, neuriti ottiche) .intendiamo naturalgiacchè, _c ome diremo, si .son fa:te pure d~lle mente riferirci all 'opinione già nellamente espresricerclte batteriologiche sul liquido prostatico sa dalla scuola di RosenoV\i· in America e da quella nei vari gruppi di soggetti presi in esame. In di Passler in Germania.


{ANNO

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SEZIONE PHATJ CA

5) pazie11ti nlaggiori di 50 a. con tonsiJJe normali e senza malattie del gruppo; 6) pazienti nlaagiori di 50 a. con malattie del gruppo e tonsillopatici. Orbene dall 'esa1ne rias untivo delle nostre tabelle risulta c he nel primo gruppo, su 4:1 oggetti, mi11ori di 50 a. considerati normali dal lato focale, vi ·s ono 5 che hanno la prostata anormale per volun1e e consistenza· è da sottolineare che tutti cinque questi casi sono contrassegnati con un +, (fra i quali c'è u·n soggetto che ha nei precedenti lontani una blenorragia) e cl1e non c'è nessuno con + +. Quindi su 41 soggetti sani ([al lato focal e abbiamo il 12 % di prostate interessate (e non fortemente interessate). Nel secondo gruppç> (1ninori di 50 a .. to11silJopatici senza localizzazioni) su 20 ogo-etti esaminati, 12 hanno la prostata interessata di cui 3 fortemente interessata ( + +) cioè il 60 % dei casi. Nel terzo gruppo : n1inori di 50 a. non tonsillopatici ma con malattie d el gruppo : ~u 2.0 sog"'etti 9 hanno la prostata alterata c1oè 11 45 % dei casi. NeJ quarto gruppo (mi11ori di 50 a., to11sillopatici con malattie del gruppo focal e)~ ~ u 55 pazienti furono trovate 39 prostate interessate ( f1.a le quali ' ediamo 4 : + 1

13 : + e ben 22 : + +) cioè una percentuale del 70 % dei casi. In tjtle~to stesso gruppo su 55 pazienti. 45 sono contemporaneamente ton ilJopatici (60 %) e.avendo ro<Y}i altri 10 ]a tonsillite 11ei precedenti). Nel quinto gruppo, soggetti superiori ai 50 a., sani dal lato focale: vediamo che su 11 soggetti 5 hanno la prostata interessata (comprendendo , un : + -, 2 + , 2 : + +) • cioè nel -15 % dei casi. Nel sesto gruppo : maggiori dei 50 a. tonsillopatioi e con malattie del gruppo: su 17 soggetti esaminati: 15 hanno la prostata interessata: fra j quali vediamo: (3 con + e 12 con + +) cioè una percentuale del1'88 % di prostate interessate. Raggruppando il primo ed il quinto gruppo (soggetti sani dal lato focale) senza distinzione di età: si vede che la prostata è interessata nel 19 ,2 % dei casi, mentre nei soggetti tonsillopatici e con 1nalattie del gruppo focale (senza distinzione di età) si vede che la prostata è intere ata nel 'ì'5 % dei ca i.

1561

Da que ·ti ri u]tali e111erge chiaramente per prima co"'a come è molto alto il numero delle prostate alterate, in questo gruppo di 170 (1) pazienti i quali beninteso, non hanno mai avuto disliirbi locali riferibili a11a prostata o di.. turbi che abbiano u di essa richiamato l 'attenzione, ma soffersero malattie di medicina genera1o. Si ,·ede inoltre che questa frequenza r1on è distribuita a caso tra questi malati cli• nicamente non prostatici ma a l contrario si i1ota una spiccata predilezione per alcune categorie di essi e precisamente quelli affetti da una qualunque delle malattie de] gruppo, op pure da tonsillite, o meglio da ambedue queste affezion i, presentano una percentuale enorme111ente più aJta (70 %) di qi.lelli dellà prima categoria (12.6 %) affetti da n1alattie non riferibili al] 'infezione focale e non ton ·iJlopatici. _i\nche 1'e . . an1e dei pazienti a l di sopra di 50 a. è a1qua11to i truttivo perchè dimo tra in e '"'i pure una note,role diffcre11za tra l'uno (45 <J~) e l 'altro dei gruppi %) e dimostra anche a parere mio, come aln1e110 una parte 11on piccola delle co idette ipetlrofie prostatiche che comune1nente passano per senili sono probabilmente dovute a quelle stesse cause qui considerate che le producono qualche volta anche nei gioYani e che naturalmente nelle per~ on-e di età ll)lnno e"' ercitato più a lungo la loro dannosa influenza. Ci sembra quindi din10 tra la J'esistenza di un rapporto tra to11 iJJiti, maJattie del gruppo focale sopradetto eq interessamento prostatico che va dai gradi leggeri a lle vere prostatiti, (prostatiti silen ti, focali, chiamate dagli urologi, prostatiti aspecifich e). Possiamo dire che la pro-

ce

stata si comporta in questo senso in modo del tutto analogo alle to~1sille. Questi rapporti hanno per la patologia un enorme interesse a prescindere dall'accertare se Ja prostata patologica sia causa di malattia oppure se sia alterata in seguito ad infezioni pregresse generalmente a punto di partenza tonsillare o dentario; oppure, come ci sembra più probabile, l'una e I 'a ltra cosa, cioè se in seguito a tali infezioni la prostata sia divenuta sede di agenti infettivi e di infiammazione cronica sua propria, capace eventualmente di dare dopo, periodi anche lunghi di latenza, effetti a distanza. Nella nostra statistica vi sono alcuni casi anche in soggetti giovani, reumatici e renali, i quali per i loro reperti obbietti vi e batterio lo(1) 0L1o })az.ienti J1on sono slati classificati perrl1è in parle blenorragici ir1 alto in parte leuce• •

llllCl .


1562

t< JL POLI CLINI CO »

gici hanno particolare interesse (saranno riportati nel lavoro in, extenso), sia dal lato prognostico che terapeutico. Lo studio delle nostre tabelle conferma anche i rapporti già dal Passler de critti tra malattie generali e tonsille . Infatti Sll 70 rr1alati senza affezio11i riferibili ad infezio11e foca le abbiamo trovato tonsille patologiche nel 27 , 14 % dei casi , inenlre n~gli altri 92 n el 59,68 %· In definiliva su 92 malati del grupJJO, 36 devono ] 'associazion e della loro inalatlia con la affezione ton::;illare, 11on già ad una en1plice coincidenza ma ad un rapporto causale ed è i11teressante cl1e questo vale nella medesin1a 1nisura, anzi lieYemente maggiore, per il gruppo dell e affezioni addominali nelle quali non si è abituati con1e per le reumatiche a trovare una ton illopatia concomitante. Infatti vediamo che su 170 ammalati presi a caso fra quelli degenti in clinica e quelli di ambulatorio, vi son o 35 addominali. , l)er lo più ulcere gastroduode11ali . Di questi: 22 sono tonsillopatici = f)2 bo ;~ 13 non lo sono = 37,14 % In conclusione i 2/ 3 degli addo 111inali p·r esentano tonsille patologiche. Come si ' 'ede dalla letteratura sulle infezioni focali e dagli articoli dei vari AA. pro e contro alla tonsillectomia, esiste una grande variabilità nel giudizio obbiettivo sulle tonsille. Infatti mentre l!lcuni AA. hanno trovato percentuali del 27-30 % di tonsille patologiche in mezzo alla popolazione dei sani, altri danno il 50 % e non è mancato chi ha detto che tutte le tonsille degli adulti europei sono patologich e. Nella statistica da me eseguita le cifre riportate dimostrano ch e ho seguito il criterio piuttosto. ristretto e cioè ho considerato patologiche quelle tonsille che evidentemente sarebbero state g iudicate tali da chiunque. Perciò molto probabilmente le statistiche che potrebbero fare altri AA. differiranno dalla mia quanto alle percentuali assolute (appunto per l ' elasticità del concetto obbiettivo di tonsilla patologica) ma non dovrebbero differire . se le osservazioni sor10 fatte dallo te ~ o A. , i rapporti fra percentuale di tonsillo1)atici nei malati e percentuale nei sani . La nostra ricerca ci sembra qt1indi l)er uasiva in quanto conferma 'Un rapporto tra prostata ed un gruppo di malattie organich e e tonillopatia e n1ostra una frequenza, insospettata, di compromissione prostatiche in sogaetti che non sarebbero stati presi in co11 iderazio11e dal punto di vista prostatico. Meno ignificativi sono tati i nostri risultati di natura batt eriologica. Gli AA. che ci hanno 1

1

t. \ ~so XI,,

~t:~I.

40]

jJreceduto (c1uelli opranominati) hanno creduto di dare in1po rtanza al sen1plice reperto di germi , nel liquido prostatico, alcuni affermando anche correnten1ente che tali ... treptococchi sono gli stes i delle ton i1le. In realtà Je i11ie ricerche non concordano coi precedenti risultati perchè la sen1plice presenza rlel succo prostati co di tanti 'germi quanti sono sufficienti. per far nascere culture è. molto frequente. Quello che invece l1a intere3se è il numero di gern1i; numero ch e si i)11ò valutare usando i terreni sol~di ed in anaerobiosi perch è la maggior parte di que ti germi sono anaerobi. Infatti mentre non è raro tro,~are in 2-3 goccie di liquido prostatico anche 100 colonie in certi casi ne furono trovate anche parecchie migliaia. Non ho però veduto un vero e costante parallelismo tra gros ezza prostatica e numero dei germi, nel enso che il liquido delle prostate ingrossale ha mostrato frequentemente ta11ti germi quanto quello delle prostate non in grossate, e ciò fa pensare che non esista u11?. n etta re1azio11e fra volume della prostata e carica di germ i in essa contenuti ,. in quantt) anche prostate non ingrossate o poco ing rossate i)ossono contenere molti germi. Dobbiamo però rilevare che i casi nei quali da 2-3 goccie di liquido si ebbero alcune migliaia di colonie, appartenevano al gruppo delle prostate patologiche in soggetti con foci specie tonsillari e dentari e con affezioni del gruppo focali, nefriti , artriti croniche. Da notare che fra i casi esaminati e trovati a prostata note, -olmente ingrossala, dura e molto ricca di streptococchi c'era ·pure un morbo di Basedow iniziato dopo una stomatite e faring ite. Il su cco prostatico otter1 uto con spremitura della ghiandola, dopo aver fatto urinare il soggetto , previo lavaggio esterno con permanganato , era insemenzato, in terreni solidi ed in anaerobiosi (agarcervello). Ali 'inizio delle ricerche si facevano anche lavaggi dell '11retra n1a poi si è visto che pratican1 ente sono superflui . Il succo prostatico era e aminato anche microscopicamente e :1ualche ,·olta quando proveniva da prostate patolo aiche . inostrava di contenere moltissi1ni leucociti . anche in ammassi, ciò ch e nel ucco J~ro stali co nor111ale non avviene di trovare. In questi casi patologici (tratta vasi di artriti croniche , nefriti croniche, ulceri duodenali) si t;Oltivavano dal ucco migliaia di colonie streptococcich e . Anche questi reperti di ricchezza di gern1i e di polinucleati nel1trofili ne1l'i11terno di una ghiandola di per sè situata profondamente e senza facile drenagcrio, mostrano come questa


[ANNO

XL, NuM. 40]

SHZIONE PRATICA

possa agire da focus ed in questo senso la avvicinano alle tonsille. t evidente che le ricerche batteriologiche così dirette daranno un risultato verame11te probativo qua11do aranno fatte in un grandissimo numero di casi. Un altro punto interessante è quello della identità fra germi tonsillari e prostatici. Naturalmente tale identità non va affermata sulla base di una somiglianza morfologica. La prova tassativa è que]la della corrispondenza sie1ologica. Inoltre crediamo che la mancanza di corrispondenza ierologica tra due stipiti di streptococchi non sia ,p rova contraria alla loro comune origine perchè gli streptococchi come ri ulta da ricer ch e di questa scuola (Lusena per l 'oculotropisn10 perimentale, Chini-Magrassi per l 'artrotropismo s1)erimenta1e, Corelli per il neurotropisn10 perimentale, Pozzi per la biliofilia sperimentale) vivendo più o m e110 lunga111en te in d etermina ti tessuti cambiano la loro i clentità sierologica. Ammettiamo perciò la comune origine, anche in assenza di detta identità , se altri motivi lo consentono per es. una enorme ricch ezza di streptococchi n ell 'urina , ch e di solito n e conti en e pochi , in occasione di una tonsillite a cuta o nei casi di ton silliti croniche (su questo argomento mie ricer che di prossima pubblicazi one). Comunque io ho potuto con statar e in alcuni casi fra cui una nefrit e cr onica iperten iva la corri ponder1za sierologica fra i germi prelevati daJle · ton i]]e e quelli ottenuti dal liquido prostati co . Almeno in certi casi è dunque anch e dimostrato come tonsilla e prostata siano come due stazioni percorse dal m ed esimo germe.

••• Ringrazio vivamente il prof. Lu e11n per i con sig li che mi ha dato durante lo svolg in1ento di queste ricerche. Roma , agosto 1933. RIASSUNTO

E

CONCLUSIONI

L ' A. ha preso in esam e 170 pazi~nti affett i da varie malattie appartenenti o m eno al gruppo di quelle secondo noi presumibilmente rife1 ibili ad infezione focale, rilevando in ciascuno di e i , la malattia a ttuale, l 'anamnesi .p rossim a e remota, lo stato della prostata e quello delle ton sille. Ila visto come negli individui affetti da una forma del gruppo foca le o da tonsillite cronica o ancor più da ambedue Je affezioni, pur mancando qualsiasi disturbo di carattere locale , la pro'" tata presenta un aspetto anormale in u11a percentual e molto alta (n ell 'ultin1a condizione) del 70 %, mentre questo

1563.

i verifica solo nel 12 % e in g rado li eve nellepersone non affette da tali n1alattie del gruppofocale. Possiamo perciò ritenere che analogamente a:: quanto già è stato visto per le tonsille ed anzi in g rado maggiore, anche l 'aumento di voJumeo di consistenza d ella prostata, verosimilmentedi carattere infiammatorio cronico, è in relazione molto frequente con tali malattie. Osservazioni batteriologiche intese a dimostrare non solo la presenza di germi, special-mente streptococchi n el liquido prostatico ma ~opratutto il numero di essi , hanno mostratò che: 1) il reperto di germi è frequente in quasi tutte le prostate; 2) non sempre le prostate patologich e si mostrano più ricche di germi di quelle apparentemente san e. È tuttavia da ricordare ch e quelle a liquidoricchissimo di streptococchi 'lpparten evano al g ruppo delle prostate patologich e in sog getti con foci cronici (tonsillari-dentari) e con malattie d el gruppo focale. Appare chiara, nello studio e u ella ricerca àei vari fo ci, l 'importanza dell'esame della prostata .

NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALI RIU NITI DI VERONA I sT. ANATOMO-PAT. diretto dal prof. 1F . SOPRANA. OSPEDALE DI TREGNAGO (VERONA) ..1 REP.\RTO C mR U R . diretto d al d ott. E. FIORINI.

Su la disinfezione della ente dell'operando col ''verde malachite,,. (Contributi speri men tal~ . Applicazioni pratiche) •.

Dott. E. FIORINI . Parlare di disinfezion e d el ca1npo operatorio può sembrar e, oggidì , cosa superflua quando è di gene rale ammi ione ch e, mercè l 'uso di semplici procedimenti (quale il metodo Grossich ), la r elativa tcrilizzazione ch e i ottiene d ella pelle è più cl1e sufficiente a d una perfetta cicatrizzazione della ferita operatoria. Non v'è però, metodo , per quanto ingegnoso, pratico econ on1i co innocu o, ch e i possa considerare assolutame11 te soddisfacen te; esiste sempre un lato d ebole, una deficienza ch e ci spinge a nuove ri cerche dirette alla conquista di altri m etodi che offrano r equisiti di maggior praticità, garanzia; innocuità e d economia. Così si spiegano tutte le modificazioni del metodo quasi sempre, però, di g ran lunga inferiori all 1originale; e e talune trovano ancora qualche sostenitor e, altre sono ormai

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ci IL POLICLINICO

con1pletan1ente (ed a ragio11e) abbandonatt. Ricorderemo a tal proposito soltanto le n1igliori: alcool denaturat.o e tannino ~Dialti), alcool ed acido picrico (Fontana), alcool e timolo al 5 % (Konig, Hoffmann, Arcangeli, Monzardo), -aictfol ed acetone (Herff), alcool e. formolo (Hayem), alcool e canfora (Robinson). alcool m etilico e bicloruro di mercurio (Clarke) , alcool e clorotin1olo (Fossati), alcool, etere, lisolo (Merletti e Calcaterra), alcool, glicerina, jotione (Delimberti}.~ Tutte basate sulla presenza di alcool per cui non ci si può esonerare dal pensare che sia precisamente (ed unicamente) tale sostanza quella a cui i deve il potere disinfettante della miscela. Ed a tal proposito ricorderemo che g ià dalle ricerche di Bucholz, Minervini, Scheling e Gould, Pellegrini e molti altri risultò essere il potere - disiniettante dell 'alcool --non inferiore a quello delle sopraricordate campo.. .

SlZIOnl.

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gare certe inspiegabili suppurazioni in can1pi operatori abbo11dantemente trattati con tintura di jodo a forte concentrazione e con alcool di grado elevato. Oggidì si tende a vedere il problen1a in n1odo non eccessivan1ente unilaterale; accanto alla n ecessità di una sufficiente distruzione degli elementi batterici si ritiene sia da tenere in conto la opportunità di mantenere integro l'ambiente su cui il disinfettante agisce. Per cui si è attualmente più propensi all'uso di tinture meno concentrate ed all'alcool di gradazione media. Nella pelle sottoposta ad una accurata pulizia e successivamente disinfettata anche con soluzione a debole- concentrazione sono isolabili, secondo Nogucl1i , quasi esclusivamente stafilococchi del genere albus sforniti di potere patogeno. Soltanto eccezionalmente i germi superstiti dopo disinfezione sono capaci di provocare suppurazione. Seco ndo il Mirolli , che ha saggiato con la prova di Dreyer le facoltà patogene degli stafilococchi della cute, questi sarebbero effettivamente nocivi una volta su venti. Tali favorevoli condizioni possono mancare se il disinfettante ·detern1ina una irritazione della cute, un.a vescicazione ch e abbassi le difese epidermiche ed esalti il potere patogeno di germi altrimenti

Il m etodo Grossich alla tintura di jodo, invece, com e quello che possiede i maggiori requisiti di praticità e sicurezza non è stato finora scalzato ·da alcun altro procedimento. Ma anche tale metodo non è scevro di inconvenienti; ricorderen10 , anzitutto, che la sublimazione dello jodo , anche se limitata (c iò che • • lililOCUl. avviene con soluzioni fresche e correttamente · Ma se noi riduciamo la concentrazione dell e preparate) può disturbare gli operatori quando soffrano di una particolare sensibilità delle soluzioni di jodo fino ad escludere con sicumucose e sopratutto delle congiuntive. Se, poi, rezza ogni loro azione irritante possian10 arrila soluzione usata è vecchia o tenuta in reci- vare a sopprimere uno dei requisiti di. non pienti ed in luoghi inadatti la formazione di indifferente importanza del metodo Grossich: acido iodidrico e la conseguente ublimazione la colorazione della zona di cute dis infettata. dell'elemento avviene in tal proporzione da di- Senza contare che, mentre da un lato no11 arsturbare in modo eccessivo gli operatori. Non riviamo con soluzioni troppo deboli ed alcool sempre sono sufficienti le modificazioni propo- cli grado troppo basso a togliere completamenste per evitare l 'inconveniente co1ne l 'aggiun- te ] 'irritazione molesta su parti sensibili come ta di acido jodico all'l % (Gaglio) e di joduro i genitali esterni, dall'altro lato non sian10 coi• di potassio , oppure l 'uso di alcool di grado tali accorgimenti più icuri della richiesta sterilizzazione. inferiore ai novanta. Ma l 'inconveniente ch e più ci fa desiderare * ** una sostituzione, od almeno una modicazio11e, Scopo dell e nostre esperienze è stato appundel metodo Grossich è la n1olesta irritazione to quello di ricercare un disinfettante che poscl1e la tintura esercita in certe parti del corpo ( eroto, palpebre, vagina ecc.). In taluni in- ~a sostituire la tintura di jodo quando speciali dividui, inoltre, particolarmente sensibili allo condizioni lo esigano (disinfezione di parti senjodo, la ferita operatoria viene disturbata nel ~1bili in individui particolarmente intolleranLi ). Abbiamo cercato, perciò, una sostanza ch e. suo processo di cicatrizzazione da fatti di irritazione dell 1epidermide manifestantisi sotto aggiunta all 'a]cool di bassa g radazione , potesse aumentarne notevolmente il I>Otere disinfetforma di una più o meno estesa vescicazione. 1Forse certe mancate guarigioni per prima de- tante in maniera che il procedimento,· pur vono riconoscere come causa tale vescicazione avendo tutti i requisiti del metodo Grossicb , che, indubbiamente, può essere capace di far non presentasse di questo i sopraricordati inrifiorire in superficie germi seppelliti dal pro- convenienti. Da molti an11i (l b.80) si parla delle proprietà cedimento di i11fettante. Si 1)0 so110 così spie-


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SEZIOXE PRATICA

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battericide dei colori di aitilina (Koch, Behring). Nel 1914 Isabolinsky e Sn1olian stabilirono che il cristalvioletto ed il verde n1alachite appartengono alle sostanze coloranti che più intensamente sono capaci di oppor i allo '"'viluppo dei germi; precisarono, inoltre, che i gemti più resistenti a questi colori sono il bacillo del tifo ed il bacterium coli. Bakkal potè constatare che il verde malachite ed il verde brillante, in soluzioni ali' 1/4000, uccidono in 5 m' gli stafilococchi. Il hacterium coli richiede invece soluzioni all '1/300, 1/4:00. • Gabritschewsky trovò che il verde malachite all '1/4000 impedisce lo sviluppo del b. an tracis. Secondo Leoni tutte le sostanze coloranti de) gruppo del verde hanno potere inibitore ullo sviluppo del b. coli ma più di tutti il verde alcalino ed il verde china. Le'vzoff e Batanoff hanno sperimentato, in ,-itro, 1'azione battericida del verde brillante, verde malachite, verde metile, blue metile, cristalvioletto contro gli stafilococch i, treptococchi, pneumococchi, b. coli, b. piocianeo, b. proteum, b. rinoscleroma. Dalle loro ricerche risulta che la magfiore azione battericida viene esercitata dal verde malachite. Una soluzione ali' 1/2000 d i tale sostanza è capace di uccidere gli stafilococchi mentre una solU1.ione all'l/4000 ne impedisce lo sviluppo. I pneumococchi richiedono soluzioni all'l/ 100; il b. coli, b. proteo , b . piocianeo, b . rinoscleroma esigono soluzioni che vanno dalla concentrazione dell 'l/400 all '1/ 2000. Viene in seconda linea, come potere battericida, il cristalvioletto. Di più scarsa attività sono gli altri. I colori di anilina, in virtù di tale loro potere battericida sono stati proposti come di infettanti ne1le malattie della pelle, degli occhi, e vennero anche usati per la sterilizzazione del catgut. Non sappiamo se essi siano stati, altra volta, proposti per la disinfezione del campo operatorio. Per quanto riguarda la loro innocuità ricorderemo soltanto le ricerche di Kosdobe e Coo- . permann che iniettarono intraperitonealmente nelle cavie e nei conigli forti dosi di verde brillante e verde malachite senza determinare apprezzabili lesioni. Questi Autori iniettarono pure miscele di verde con colture di piogeni senza che gli aniinali, cosi trattati, ne risentissero alcun danno mentre i controlli morivano. I colori di anilina presentano inoltre il vantaggio della maggior durata. Ci siamo proposti di studiare la loro pratica applicazione nel campo della disinfezione preoperatoria ed a11 'uopo abbiamo istitµito le seguenti prove:

EsPERIE.NzA I. - Sì ti11gono abbondantemente i palmi delle mani di un iudividuo qualunque, a destra con tintura di jodio all '1/10, a sinistra con una soluzione all 'l/100 di verde malachite in alcool a 90°. Le mani così disinfettate vengono immediatamente ricoperte con garza sterile per evitare inquinamenti con I 'ambiente esterno. Dopo 10 m ' si mettono a contatto con le parti sterilizzate gli orli, pure sterilizzati, delle provette contenenti agar sciolto, brodo, gelatina, rovesciando le provette replicatamente in 1naniera che i terreni di coltura vengano e perma11gano più volte a contatto con la cute sterilizzata. Dopo 24 ore (per il brodo e 1'agar) e 3 giorni (per la gelatina) si 1~­ gor10 i seguenti i.:isulta ti : · Cltle disinfettata co11 tintura di jodo al 10 % : Brodo: non intorbida; Agar: 1 colonia stafilococco albo; Gelatina: 2 colonie stafilococco albo . Cule disinfettata con soluzio11e di verde malachile all '1 % in alcool a 90°: Brodo : intorbida; Agar: 2 colonie stafilococco albo ; Gelatina : 3 colonie s tafilococco albo ed aureo. I ger1ni coltivati, tanto quelli provenienti dalla 111ano destra come quelli provenienti dalla mano sinis lra vengono sottoposti alla prova di Dreyer, Ye11gono, cioè, allesti té ùi questi germi brodocul lu re di 24 ore delle quali si prelevano due ansate che, stemperate in 1 cc. di brodo sterile, si iniettano nell'articolazione del ginocchio di un coniglio di media taglia. Se la prova è positiva, se cioè il germe è patogeno, si sviluppa entro il secondo, terzo giorno un 'artrite suppurativa. Tutti i germi isolati nell 'esperienza hanno risposto ne- . ga tivament~ alla prova di Dreyer. ESPERIENZA

II. -... Uomo di 53 anni. Operazione

per ernia inguinale, in narcosi eterea, il campo opera torio viene disinfettato per ~età c~n tin ~ tura di jodo e per metà con soluzione all 1 % d1 verde malachite in alcool a 90°. Ricoperto subito il campo operatorio con pannolino sterile si procede dopo 10 m' all'intervento nella prima fase del quale si asportano due lembetti di cute: uno dalla parte tinta con soluzione iodica, l ' altro con la parLe tinta con verde malachite. I due lembi cutanei vengono posti in capsule di vetro sterilizzato a secco. Ultimato 1'intervento si procede allo spezzettamento rapido, con strumenti sterilizzati a secco, dei lembetti asportati ed all 'insemenzamento degli stessi in agar fuso. Dopo 24 ore si leggono i seguenti risultati: Lembi di pelle sterilizzata con ti11tura di jodo al 10 %: 4 colonie stafilococco albo. 2 colonie stafilococco aureo. Prova di DreJer: negativa. Lembi di pelle sterilizzata con soluzione di verde malachite all'l % in alcool a 90°: .5 colonie stafilococco albo; 2 colonie stafilococco aureo . Prova di Dreyer: negativa. ESPERIENZA III. - Si disinfetta abbondantemente il palmo della mano destra di un individuo qualunque, con una soluzione acquosa satura di verde malachite. L'insemenzamento dei terreni di coltura viene eseguito con le modalità dell 'esperienza I, tanto nella mano tinta col verde come nell 'altra che non subi alcun trattamento. Dopo 24 ore si leggono i seguenti risultati:


1.566

Oùte disinfettata con soluzione acquosa satura di verde malachite: Brodo: non intorbida; Agar: 4 colonie stafilococco albo e aureo; Gelatina : b . fluidificans. Prova cli Dreyer: negativa. Cute non disinfettata: Brodo.: intorbida; Agar: innumerevoli colonie stafilooocchi, streptococchi e grossi cocchi non identificabili; Gelatina: id. id. ProYa di Dreyer: positiva. EsPERIENZ A IV. - La mano destra di un individuo qualunque viene tinta con una soluzione al 5 % di verde malachite in alcool a 90°. La mano sinistra d ello stesso individuo viene disinfettata con alcool puro a 90°. Insemenzamenti come nel}'esperienza I. Risultati dopo 24 ore e 3 giorni: Cute disinfettata con soluzione al 5 % di verde n1a1achite in alcool a 90° : Brodo,: non intor bi da; Agar: 3 colonie stafilococco albo; Gelatina: 4 colonie stafilococco albo e aureo. Prova d_i Dreyer: negativa. Cute disinfettata con alcool a 90° : Brodo: non intorbida; Agar: 2 colonie stafilococco albo; Gelatina: 4 colonie stafilococchi; 1 colonia s l'teptococchi. .. Prova di Dreyer: negativa . ESPERIENZA V. Si ripete l 1esperienza prece<lente con la seguente variante-: la soluzione di verde malachite ha u11a concentrazione all '8 % in alcool a 60°. Risultati dopo 24 ore e dopo 3 giorni: Cute disinfettata con soluzione all '8 % di verde 1nalachite in alcool a 50°: Broclo: non intorbida; Agar : 2 colonie st afilococco albo; Gelatina: 3 colonie slafilococco albo. Prova qi Dreyer: negativa. Cute disinfettata con alcool a 90° : . Brodo : non intorbida; Agar : 3 colonie stafilococco albo e aureo; Gelatina: 4 colonie stafilococco albo e aureo. ProYa qi Dreyer: negativa. EsPERJENZA VI. - Si ripete 1'esperienza precedente ma con una soluzione al 10 % cli verde malachite in alcool a 40°. Risultati dopo 24 ore e dopo 3 giorni : Cute disinfettata con soluzione al 10 % di verde malàchite in alcool a 40°: Brodo: non intorbida ; Agar : sterile; Gelatina : 1 colonia stafilococco albo. Prova di Dreyer : negativa. Cute disinfettata con alcool a 90°: Brod~ : non intorbida; Ag·ar: 3 colonie stafilococco albo; Gelatina : 5 colonie stafilococco albo e aureo. Prova di Dreyer : negativa. Vengono sottoposti 5 individui, di cui uno dell'età di 74 anni· ed uno dell 'età di 65 anni, ad interventi operatori vari , previa disinfezione della cute con una soluzione al 10 % di verde malachite in alcool a 50° in analgesia percainica p er inflitrazione. Tutti gli operati guariscono per prima intenzione. Applicazioni pratiche del metodo. -

[ANNO XL, NuM. 40]

cc IL POLICLINICO »

Al levaré dei punti qi sutura cutanei si può constatare che le ferite operatorie non presentano il minimo segno di sfaldamento epidermico, arrossamento o vescicazione; hanno confrontate con quelle appartenenti ad individui disinfettati col metodo Grossich, un aspetto decisamente migliore. CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONI.

L'esperienza 1a 11a messo in evidenza con1e la tintura di jodo al 10 % abbia potere disinfettante modicamente più marcato che una soluzi9i;ie .al.1 ' 1 % di verde )llalachite in alcool a 90°. Lo -stesso risul.t;ito si ottiene se (esperienza Il 8) i terreni di coltura vengono insemenzati con frammenti di cute disinfettata nella stessa · maniera. L' esr1erienza IIIa. ci mostra il non indifferent~ potere disinfettante di. una soluzione semplicémente- acquosa satur.a di verde malachite; la quale constatazione . ci permette di dedurre che nelle soluzioni alcooliche di verde malachite il potere disinfettante è dovuto anche alla sostanza colorante. Quanto sopra è co1nprovato indirettamente dall 'esperienza IVa: dai risultati di questa si può, infatti, concludere che una soluzione a deb ole concentrazione, in alcool ad elevata gradazione, ha potere disinfettante pressochè ugua le a quello dell'alcool dello stesso grado e senza aggiunta di altre sostanze. Se invece, come abbiamo fatto nell'esperienza va. e via, si diminuisce la gradazione dell 'alcool e si aumenta la concentrazione della soluzione di verrle n1al.achite eleviamo notevol1nente il potere disinfettante della soluzione superando quella dell'alcool a forte gradazione e forse anche quello della tintura di jodo. La prova di Dreyer è risultata negativa per tutti i germi isolati nella cute sterilizzata con i vari metodi. Tale prova si è mostrata· un ottimo mezzo per saggiare il potere patogeno dei germi stessi. Come corollario delle sopraesposte cor1statazioni sperimentali crediamo poter arrivare alle seguenti conclusioni: .

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· I. Il verde malachite è dotato di un notevole potere battericida. II. Una soluzione alcoolica di verde malachite a concentrazione uguale a quella della tintura di jodo e con alcool d'elevato grado ha potere disinfettante lievemente inferiore a quello della tintura di jodo. III. Il potere battericicla delle soluzioni di verde malachite aumenta con T'aumentare della concentrazione e, fino ad un certo limite~ col diminuire del grado alcoolico.


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SEZJONE PRATICA

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TV. T.a • oluzio11e di verde malachite più adat ta alla di infezione della cute degli opera11di (dotata , t ioè. del n1ag()'ior potere battericida e provvi ta di ogni azione irritante) ha co11centraz ion e n on inferiore al 10 % in alcool a 40°. V. 1 ella totalità dei casi, tanto dopo di.. i11fezione con verde malachite quanto con tintura di jodo, i germi rimasti n ella cute han11 0 risposto negativamente alla prova d i Dreycr 11on sono, cioè, capaci di provocare fatti s uppurativi. VI. Con· la disinfezio11e preoperativa al 'erde nlalachite la cicatrizzazione della ferita d ecorre J>i\1 tranquillamente essendo , con tale 111ezzo, eli1ninati tutti ~ei fatti irritattivi che talvolta i o... cr, ano con la tintura di jodo. ~e lla di infez io ne di parti molto sen sibili, co111e i genitali e terni , la soluzion e di verde malacl1 i te (dat<l la bassa gradazione del] ' alcool) e' ita ogni molesta irritazione. Se a quanto sopra è stato esposto aggiu11gia1110 c11e la soluzion e di verde malachite si alt era 1neno fa ciln1en te e che non provoca moleste e a1)o razioni , ci Jusinghiamo di poter affermare clìe (quando la efficacia disinfettante di ques l a ostanza verrà ancor più confermata da ulteriori prove 01)eratorie) l 'applicazione di que. to 111etodo di . lerilizzazione della cute del1'o r>erando potrà ' e nir presa nella dovuta coniderazione.

BIBLIOGRAFIA . FroR1Nr. Giornale di BallerioJogia e Jm111unologi-a , 1933, n. 5. G Ross1c11. Zentra lbl . f. C1tir. , 1908 • , n . 44·, 1910. n . 21 . ! SABOLlNSKI e Sl\IOLIAN. Ce11lr. f . Rakl. , Bd. LXXIII 1914. . . , KAl\IENETsK1 . • Vratscheb11aia Gazeta, 1930, n. 11-18 . K osnOBE e KooPERMANN. Chirurgisch. Ark. , 1931,

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OSSERVAZIONI

CLINICHE~

Istituto di Semeiotica Medica della R. Università di Roma.

Direttore : Prof. G. B.>\.STIANELLI .

La vertebra d'avorio - Contributo casistico. Dott. MARIO BoTTA.LIGA, aiuto .

* ** 1'~sprin1iarl10

la nostra riconoscen za al prof. F . Panini incaricato di Tecnica Farmaceutica .nella R. Università di Modena , per i consigli e schia ri111 enti ch e, gentilm ente, ha voluto forn irci.

RIASSUNTO. L 'A. 11a confermato, sperimentalmen te, il potere battericida del verde malachite in soluzione alcoolica. Tale potere aumenta con l 'au111entare della con centrazione e, fino ad un certo limite, con l 'abbassarsi del grado alcoolico della soluzione. Praticam ente h a sperim entato tale m etodo nella disinfezione del ca rnpo operatorio; soluzioni di verde malachi, te al 1O % in alcool a 40° 11anno effi cacia pari alla tintura di jodo e non presentano gli inconvenienti di questa. I germi isolati dopo disinfezion e con verde malachite hanno risposto negativamente alla prova di Dreyer , mostrandosi così sprovvisti di ogni potere patogen o.

on son o n1olti i casi riportati n ella letteratura di addensarr1ento os eo di una o più ' crtebre ch e non deforma te, ma uniformemente den se assun1or10 sulla n ega tiva radiografica quell 'aspetto speciale ch e va sotto la denomi11azione di verteb:r:a d 'avo rio. Nel primo caso r eso 11oto da Souques, Lafourcade et Terris (1924) si trattava di m eta... la i vertebrale secondaria a scirro della mam111ella datante da 12 anni . V 'era paraplegia e in corrispondenza della vertebra addensata un arresto del lipiodol; n el liquor linfocitosi e iperalbuminosi . Dopo questa prima osservazione ch e richian1ò subito l 'atten zione su tale r eperto, al tri casi furon o riportati da Sicard, Cosse, Belot , Ga taud ch e raccolsero tre casi d i vertebre ad. den sa te secondarie a epiteliomi della mammella. Venn e da tali a utori posta la questione se l 'esistenz,a di un adden samento uniforme di uria o più vertebre fosse sempre segno di n1elastasi cance rosa. Scorrendo la letteratura si trovano osserva-

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zioni di vertebre d'avorio in casi 111 c ui il cancro non era in causa: Alexander riporta il caso di una donna ànemica, iri c ui l 'adden san1 ento vertebrale fu un reperto radiologico cat1-· sale: non si aveva nessuna sintomatologia e si potè escl udere il cancro. Crouzon, 'B londcl 1

Ke usi11ger osservarono una vertebra d 'avorio in un caso di tubercolosi polmonare ad evoluzione cronica e riportarono il fortuito r eperto radiogr.a fico ad un pregresso morbo di Pott guarito. Nel caso riferito da Vin cent e Grigoire si sarebbe trattato di un addensamento vertebrale in un vecchio con alterazioni osteomalaciche senili . Novè-.Tosserand osservò un caso in un vecchio di 67 an11i che dall'età di 18 anni offriva a crisi di dolori lombari. Papin potè seguire un caso simile con dolori lombari datanti da 18' mesi. Nel caso riferito da Olle Hulten si trattava di lesioni rarefacenti dell 'osso combinate con addensamento di 2 vertebre in un caso di linfog ranulomatosi. Anche Delherm riporta 2 casi, uno in un m. di Pott e uno a eziologia ignota senza si11tomatologia . Gran J)arte di tali casi sono clinicamente muti e il r eperto radiologico della v. d'a. è stato prettamente fortuito; in altri ]a sintomatolog ia dolorosa datava da lungo tempo e si poteva esclud ere un tumore maligno; in altri un pregresso Pott poteva esser e chiamato in causa. Secondo Sicard le v . d'a. · si possono trovare in differenti affezioni e vanno divise in due categorie : In una prima vanno annoverate le vertebre non alterate n ella loro forma con rapporti vertebrali normali; queste si possono incontrare nel cancro metastatico ma anche al di fuori di stati cancerosi . In una seco nda categoria le vertebre $ODO deformate a struttura più o m eno regolare e si possono riportare ad u11a l esione cancerosa. A noi se1nbra ch e occorra limitare la denominazione di vertebra d 'avorio solo a quei casi in cui la forma e i rapporti della vertebra sono normali e questa si prese11ta intensam ente e uniformemente opaca. In .al tri casi dove vi è deforn1azione e alterazione dei rap:eorti con l e altre vert~bre si tratta evidentemente di processi di addensamento osseo secondari a varie .cause : e questi sono i casi n ei quali 11a preceduto una lesione ossea tubercolare guarita appunto con un processo addensante osseo oppure si tratta di casi di metas tasi cancerose ossee a tipo misto osteo·plastico e osteoclastico. Anch e il morbo di Paget può dare addensamenti vertebrali (caso di Barzony e chulhof) an che come u11ica mani ( e lazione della n1alattia. 1

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y.

el caso che espo11ia1110 si lra Lla,~a <li t111a gioYine don11a che i1ell 'es tale del 1929 con1inciò ad avere dolori forti al dor o cl1e i irradiavano in avanli a ci11tura e alle gan1be. Dopo alcuni mesi la sintomatologia dolorosa ebbe una tregua 1na. 11el marzo 1930 riprese violenta. Ind ebolin1e11 lo progressivo rlegli arli inferiori, dis111rbi della sen~ ibilità e in ultimo dislttrl)i della minzione. ~el dicembre 1930 presenlava racliologicamenle u 11 add'énsamento uniform e della II L senza alcuna n1odificazio11e dell a forn1a e d ella posizione della ,·ertebra stessa (vedi fi g. 1). 1 'e an1e cl. e rad.

n1osLrava alcu11 seg uo di lumore in nessu1l organo . L 'iniezione di c1nc. 1,5 cli lipioclol i1ell a cisterna magna mostrava t111 arre lo completo all 1altezza della I e II lombare. Il lipiodol a malata in posizione erella si arre la' a a cono rovesciato con apice in bas. o sfrangialo. L'arresto si ma11tenn e completo nei giorni seg uenti. Posta la diagnosi clinica e r adiologica di lu1nore presumihilmente primitivo dell a caucl a equina es te11de11· lesi dalla II v. lombare in hasso, Ja malata ' 'e11ne operata il 18 dicen1bre 1930 (operatore prof. Daslianelli). 1\ll 'operazione si lroYò, tol le le apofisi della II e III L., il sacco durale dila tato al disotto della I lombare e ispess ito co1ne se fosse infiammalo e più so l lo cioè a livello dell 'ttrco della III lombar e u11 is11essi1n e11lo che in un ;1unlo faceva sporgenza a lurnore. Era uno strato lardaceo che si polè parzial 1ne n le a .. porld.rc. 'f oJ la anche 1'apofisi della n' lon1bare e a perla 1a· dura si vide ch e ques ta infillraz ior1e si J)TOl i1ng·.1Ya nncor a in ba so e ol1evati i borcli cl ella dura !:i Y!cle JJOU


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\L , Nt•i\I. 40)

SEZ rONE PRATICA

un blocco di t es ~ u lo i1eoviaslico i11J:illran le lt 1 a<lici: a li~ cl l o della , - 10111bare si troYarono i11J11lrali n11<.· he i n1 u .. coli luughi del dorso. ""i l'Ot è nsporfare 1>arzial n1en le la 111as::>a tum 1r·1le. l s lologicamc11 tc quc ta e costi tuita da el ementi cellulari con tenu ti i11 uno s trom a fascicolalo. Le cellule so110 elen1en li piuttosto piccoli co11 scarso protopla n1 a, nucleo rotondo od OYale, con reticolo cromali nico poco co111 pa Lto, senza a ti pie. Il protopla n1a 11on l1a I i rn i li nf'lti. Lo lron1a è co Liluito cla un delicato reticolo <:be s i n1e l te l;eni irno ir1 evide11za co11 il inelod o Mallory e cl1c c: ircondn quasi i sir1gol i e le n1e11li lar1 0

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della II L si n1os tra se adùe1lsalo per uJJ. vei.o processo neoplastico ch e lo avesse invaso. Conslatiamo il fatto ch e una vertebra d 'avorio si trovava in vicinanza di un tumore di tipo reticolato. L 'arre to del lipiodol era avvenuto tra la I e la II L: ivi erano segni di flogo i meningea e i vi era per questo ostacolato il passaggi\1 al lipiod ol. Il tu111ore si estrinsecava più in b asso a partire dall 'arco della lfT J..J. La vertebra adde11sata era più in alto

rJ

FJG .

2

F I G.

3. •

t o fi1 le 0 11 0 i11 alcun i pt1nli le sue inaglie. Si deve conci ud ere l ra t tar i di uu tu1nore derivan Le da tessuto reticolare pecifico emopoietico (del mìdollo o . . eo) en1.a r l1e i suoi elementi cellulari 1no ~ trino par i icolare eYoluzione verso determinale forme di reJluJe sanguigne. Quindi è ur1 tumore differenziato ne11o ... lroma (abbondante reticolo) indifferenziato n elle ceJlule (rnanca11ti di carat teri specifici). Il lu1n ore è priYo di caratteri is lologici di malig11ità. ' olcndo inquéldrare questo tu more nelle cla sifi ra1.ion i degli autori che hanno studiato ta le g ruppo di neoplasie si potrebbe consid erare, ·ccond o la no1nenclutura di Cor1nor, un turn.ore <li tipo reticolato (prof. Ver11011i).

Come . _ i vede in un caso di tumor·e., certam ente non C<111cro , infiltrante anche i muscoli e le radici .1)i11a1i , si aveva il r eperto radiologico di uria vertebra d 'avorio: rton abhian10 il reperto necroscopico quindi non sian10 i11 grado di giudicare se il corpo vertebrale

cruindi d el punlo ove si viJu ppava il tumore e le vertebre III e IV L in co rr jspon(lenza d elle quali si aveva lo sviluppo infiltrante del tumore si presenta vano radioJogicamente normali. Ciò farebbe pe~sare che l 'addensamento vertebrale non fosse dovuto direttamente al propagar si del turr1ore, ma che si sia potuto avere come alterazione di vicinanza come Sicard ha pensato possa avvenire in alcuni ca~ i di carcinorr1i. :È da rilevare carn e in tale caso l 'arresto d eJ lipiodol è àvvenuto più in alto d el luogo d 'inizio di sviluppo del t~more: si spiega questo con le al t.erazioni flogistich e delle me11ingi osserva te e che evidentemente provocarono l 'arresto dell 'olio iodato. · L'arresto d el lipiodol pre e11Lava in questo caso un ti po a cono rovesciato con sfioccatùra


1570

« J L POLI CLl NI CO »

d el! 'apice stes o. 'f ale tipo di a rre to è stato g ià da no i os er vato in un altro caso nel quale l 'ir10l t ra1 ion e delle ·mening i er a deter m ina ta d a un tessuto g ra nulomatoso.

RIASSUNTO. L 'A. riporta un reperto radio logico di vertebra d 'avario in una m alata affetta da tumore infiltran te i n1usco li del d or so e le m eningi pinali. In corris1)onden za della vertebra o paca i aveva u11 arresto completo del lipiodol . Il tumo re non er a un car cinon1a , m a istolog ica n1enl e er a da riten ersi un tumore di tipo reticola to . BII3LIOGRAFI.\ .

1. ALEXANDER. A11ìeric. J o urn . of lloenlgen ologie, X, n . 4, a prile 1923 . 2. CnouzoN, BLONDEL, K EUS1NGER. ltevu e d e Neur ologie, XXXII, n . 4, a1)rile 1925. 3 . DELH ER~t. Co1nurtication au II Con g r . lntern. d e Radiol ., St occolma, 1928, riporta lo in Revu e d e R adiologie, n ov. 1929. 4. NovE J os sERAND. Socié lé d e Chirurg ie d e Lyon, 28 maggio 1925 . 5. HuLTE. OLL E. Ac la Rarliologica, VIII, 3, n . 43, p ag. 245, 1927 . , . . . 6. P APIN. Société de ~[ed ec1 ne e t Chirurg ie d e Bor deau x, maggio 1928 . 7. ,SrcAno, CosTE, BELOT, GASTAUD. J ournal d e Radio logie, I X, 8 agosto 1925 . 8. S1CARD. Revu e de Neurologie, n . 2, febbr. 1925. 9. Sou Qu Es, LAFOURCADE et TERRIS . Socié t é ~e Neurologie, 6 n ov . 1924; Revue d e Neurolog ie, XXXII, t. 1, n. 1, 1 ° genn . 1925. JO. SICARD, HAGUENAM, L1cn ·rwrrz . Revue d e Neur ologie, t . 1, n . 1 e 3, genn aio e m ar zo 1926. 11 . BARSONY e ScaULHOF. Fort . a. d . Geh . d . Rontg. , B. 42, H . 5. •

O S PEDALE

C 1vrr.E

DI G ru LIANOVA.

},rattura dell'arco della V lombare con sindrome della canda equina. Dott. ARl\tIANoo T ATTON J Dir i o-en te del Gabinet to lladiolog ico

Se è vero ch e moltissime fratture del corpo vertebrale decorrono senza sintomi mido11ari e t,alvolla ad dirit tura con u na intom atologia clin ica così . . carsa ed impr ecisa , da P, ser e sovente nella pratica m iscon o ciute , con fuse con le semplici contusioni e distorsi oni del rachide , non può d irsi lo stesso delle fratture delle lamine e a ncor più di quelle cl1e interessa110 le r adici dell 'ar co, i peduncoli , in qua nto .eh~ queste si accompagna n o q uas~ sen1pr e a .1~s 1 o n1 n ervose s1)ess0 im p on e114:i e di u na g ravita tale d a Q:i.usti fìcare n1olte volte la in d icazione di u11 int!vento im m edia to. Gli intim i r appor ti di contiguità esi.. tenti tra il midollo spinale e le

l1\ Ni'<O

XL,

Nu~r .

40]

sue radici con l'a rco ve rlebra le son o certan1ente ufficie nli a ... pieg ar e la facilità dello tabilirsi in qu e~ l e fra tture di la li con1plicazioni n ervo ~ e e a da rci ragion e n e11o tes. o t em po della loro g ravità , ]a qu.11€ sar à na tur almente in dipende n za della entità della lesione del r1evra e e della ed e di questa . Dalla semrJlice si11toma tologia irrita tiva r<t.di colare in fa tti possia n10 g iung·ere tìno a Jlo st.abi1irsi di una sindrom-e di co111ple ta sez ton e trasversaJ_e con tutto il corteo irtterrr1 edio di u11 a più o m eno in completa inte rruzione n1idollare . La sede più freque11te deJle fra tture dell 'ar co vertebra le è raip presenta ta dalla sezion e cervicale, e spec ial111enle dalle 11llime vertebre di questa . Eccezionalrr1ente è inter essata la r egion e lombar e: in que ta tale le io ne trauma tica ::;i ri contra più faciln1e11te nella V verte bra, com e nel caso c he h o av uto l 'OJ)portunilà di osservare, e ch e c re do oppo rtun o riferire quale co11tributo allo tudio cli que to importante capito]o della tra ur11 a t0Jogi.a verte bra le. D. F . \ 'i11 :·en zo, di a n11 1 23 , mura tore. Null a nell 'a nan1n 1~s i fa n1ig]jar e e pe rson ale r e1not a. Il 27 o t tobre 1931 rue rtlre e r a inlenlo a trasportar e sul t e llo di una casa i11 cos lr u zio11e una trdve cli fe rr·o , ]Jer eYita re c he questa lo colpisse sul p e llo (ave11do essa pe rcluto l 'equilibrio e m inaccia n do d i cad er e i fece u11 viole11to e brusco m ovime11to d i ipe res le11sion e d ella colon n a ve rtebrale. Avve rli subi lo un vivo c1o lor e n ella r eg ion e lomb o-sacr a le, i l q u a le gli in1pedì ogn i be11 mi11imo m ovi1ne11Lo d ella <.;olon 11a s tessa ed a11 ch e il ca1nn1ino, per c ui fu dov uto essere riacco111p ag11dt o a casa. Il 111ed ico ch e ebbe a visitarlo subito dopo il fa tto, avendo risco11tra to viva d olorabili là alla pressio11e d el1e uJ Linle verleb re lomb ari , rig jd ilà d ell a colonna j11 lordosi esager al a, impossibilità di q u a lsia i m ovimento n el segm.en to lomba t e, sospe ttando una frattura, prescrisse I 'immobilizzazion e su le tto rig ido . Nonostante il r iposo l a si11tom a tologia n on si m odificò: in prosiegu o a n zi compar ver o a ltri sintomi i1nportanti, t anto ch e nell 'ap rile d el 1932, eJJOca in cui il p aziente fu visita to a scopo assicura tivo, si constat ò u n quad.ro mor boso ch e indirizzava subito ver so la d i agn o5i d i una lesior1e n er vosa. Il p . l amentava allor a u11 d olore ac u t o in corrispondenza della r egione lombo-sacrale, c h e no~1 g li p er1netteva alc un 1novi1ne11to d el t~a~to corri~ sp onden te. La s tazion e er c lta era possib~le: .an~1 minor soffer en za il p . provava a s ta r e in p1ed1, c h e n on n ella p os izion e seduta ; la posizion e acc~­ vacciat a invece n on g li er a assolutamen te possi bile. An ch e la p osizion e orizzontale, se non er a su un pi:in o rig ido, ve11iva p oco e m~le t oller a t a: L 'alvo er a norn1ale (in preced e t\za v1 er ano st ati p er ò disturbi sfi11terici); il p . i11vece l~mentava tut tor a una certa incontinen za d elle urine, n onch è un inde bolime nto d ella p ote11za virile . Obbiettiva m ente il p. si present ava di . ~ost~tu: zion e e sviluppo n o rm ale, in b u one ~0D:d1z1on1 d i nut r izion e e sang uificazion e. 1ulla s1 rilevava al1'esame dell 'a pparato respir atorio , cardio-vascol a r e e dell 'ad domc.


[AN~O

XL,

N UJ\l

40]

SEZJ ONE PRATJ CA

L 'i11fer1110 p o leva liber an1enl e can1n1inar e, a nc he e11zl\ appoggi : egli assumeYa p erò 11el ca1nn1i110 un a t leggia111en lo rigido, m anten endo i esager a la 1nente i1n pe llilo. ell a staziq_n e er ett a si ose rvava la colon11 a vertebrale rigid-a in accentuat a lordosi clel segm en to lombar e con n ot evol e ri1i e' o clelle m as e m u scolari lombari, le quali er an o in p e rn1a n e11lc la to cli co11lrazion e. essun a d eviazion e i n o laYa d ella colonna : ogni m ov ime11 lo cli qu es ta, a ltiYO o pa ivo, era quasi i1n p ossibile, rì veglia11d o '1vo d olor e sulle ultim e " erleJJre lon1bari . All 'es1)lor azio ne clel le apofisi S])inose lo1nl>arj a11ch e col Locca1ne n lo più superficial e si ecci lava 'ivo d olo re in corri. ]Jo11rle11za della IV e ' ' ver te-

F IG.

157r

Dall 'a11alisi d ella storia cJi11i ca uddet ta due fa tti , intima1r1ente collegati tra lor o, risaltano n ella lor o importanza: da u11 la to la frattura delle lan1ine della \ i a. lomba re, d ocun1entata dal l'indag ine ra diologica, dall 'altro una sindron1e n ervosa i cui si11to111i pri11ci iJali son o rap1)r esentati da paresi dello sfì11t er e v~c i cale, indebolim.en to della po len za viril e, abolizione d el riflesso achilleo con con set vaz ione di c1ue]lo patellare, zona di ar1 est csia Jl elJa pa rte 1Josteroi11terna delle regio11i g·lut ee e ri ella regione ~e ro to- perineale . Data l 'esa tt a co noscenza d ella

1.

F1c .. 2.

bra ed a li , cJlo di ques te a11ch e l a pres ~ ione })ara,erl eJ>ra le r i u ..·C' i' a d 0Joros1 in1a. I n10,·i1ne11li a l ti' i e passiYi cl egli ar ti in feriorj er a110 n orn1aU, i 1è i nota' ano atrofie in u coJa ri e ro11trazìo ni fi})rilJ a ri. ~on es is leYa clo110 dell a ro tul a e cl el piecle : a , e11za d el fenon1enu 0 1 Ba11i11sl y e di <ruello d i Oppenheim. l)re , e 11 l i i rifle si addo1ninali e cremast erici ; rifl e so pa tellare 11orn1ale, a bol i lo i11' ece i l r jf]esso acJ1 j Ileo. i\ll 'e a n1c d ell a sen . ibilità si no laYa u n a 1ona dì ipoe le ia ecl n 11e Lcs ia ta ttile, term ica e dolor ifica alqu ant o irregolare n elle })arti JJOs le t o- 111terr1e cl ell e r egio11i g1ulee e n ella r egton c i1 · g u in o- er o to-perin eale T~sa rn e d ell e urjJ1e: 11ul1a cli J)ntologic:o. Esa1ne r adiologico: In proiezio ne anl er o-post er iu re (fi g. 1 1 i' bc11 ev idente a carico del] a V lombar e u11a ira Llura co1nple la e bil a ter a le ' d elle la111i11e vert e brali , cl1e vie11e co1uer n1a la an ch e dalla proiezio ne lat er al e (fig. 2), la quale cl 'al tra p arte n on n1e l le i11 ril ie' o ·una spondil oli ste ~i , m a solo u11 arce11tua lo a ll eggian1 enl o lor dotico clel tra tto lo111bo- aer ale .

.. ede della lesio11 e tra u111alira ' e rtcbr aJe ri esce agevole riportar e i suudetti di turbi ad una le. io11e in ter essante la ca uda cqui11a. "E: cognito infa tti ch e 11c l l'età adulta l 'e tre1110 inferior e del n1idollo ~pi11ale r~ ()'giunge il livello tra la 2a e la 3a. 101nbar e, pe r c ui la parte e tren1a dello peco ' ertel) rale è occu pata ~oltan to dalle ulti me r adi ci lon1Lari e d alle r adici sacrali , ch e n el loro in : : ic111e ' e11 gon o a co tiluire un grande fa cio- ller vo u disposto a ve11ta.g lio , Ja cauda equi11a. Dal punto di vist a clinico le le "ior1i della cauda posso1Jo dar luogo a inùro111i differenti a seco11da dell 'altezza del prore ~o 111orboso, 1)er cui si disting uon o ~c l1 e r11 a l icn111 t11te : 1) una siridrom e tlclla couda eqiiina supe-

riore ch e riflette u11a

l e~ i o n c

de lle radici di tu tti i eg111enti del n1idoll o lo1n })a re e sacr ale,


1572

e< I L P.OLTCI,lNICO

onde il quadro n10.rbosn si ovL<ll>{)O.ue quasi a quello dato d a le~ ioni n1idollari. Corrisponde topograficamente alle p rime quattro vertebre l onlha ri ,· 2) u:11a sindru1rie della cauda cquiria m edia, che comporta w1 interessa1nento dell0 radici d el V 0 segmento lombare e dei segmenti sac rali, con uria sintomatologia pressocJ1è u guale a que lla per lesioni deJI 'epi ceno. Ha rapporti lopogr afici con la va 101n bare e con le prirne tre vertebre sacr.ali ; 3) u na sindrome della ca1illa eqi1,ina infe-

riore, inter essan te le radici d egli ultimi tre segn1 enti aer ali , ch e si estrir1seca con disturbi d elle funzioni genito-a110-vescicali senza alterazioni d ella refletti,,i tà t endinea. Corrisponde topografican1ente .alla ±a. e 5a sacra le. Se la diagnosi qt1indi può· riuscir facile, come nel nostro c~so , quando si è di fro11te a les ioni traun1atich e d ella cauda equina, appunto iper ch è in tali casi l 'i11dagine radiologica .ci è g uid.a preziosa ed in fallibile, essa diventa estren1amente difficile quando la sintlrorr1e n er,;osa è d ata da altre cat1se n11orbose (neoplasmi pachimeningiti, ecc.), in rapporto &pecialmente alla differenziazione con i quadri dipendenti da lesion i d ell 'estremo inferiore del midollo spinale. Agli effetti prognostici non ,,a taciuto ch e l e lesi oni traun1atich·e della cauda equina hanno nna piccata tendenza al miglioramento per 1' attiva rigenerazion e d elle radici rachidee; anch e i disturbi sfinterici possono talvolta lentamente migliorare: i l)ÌÙ tenaci sono quelli V€scicali. -

***

Tra le les ioni trau1natich e delJa colo11na vertebrale le fratture di una Jamina o di ambo le lamine sono certamente abbastanza r.are: rarissime. sono poi le fratt ure delle radici dell 'arco, dei p ed1mcoli. Ciò è in dipendenza princirpaln1ente dal fa tto ch e il de tern1inisn10 di produzion e di e se è dato quasi sempre da una causa diretta, cioè da una caduta o da un urto sulle apofisi spino e. Si spiega così la magg·iore frequenza di ·q ue te fratture sulle ultime cervicali, le quali es endo fornite di apofisi spinose più prominenti, possono più facilmente d elle altre s ubire L'azione di questi traun1ati ·mi di retti. J.n rapporto i)erò alla v·a. 101r1bar e n ecessita tener 1presente lo SjJetia le meccanismo col quale si p r odus ~ e la frattura n el no tro infortunato: la bru ca e violenta iper esten sion e della colonna lombare. Nella d escrizione d el r eperto r adiografi co n on ho tralasc ia to di m etter e in evidenza !,assen za di que ll a de forn-iità della colonna ch e va sotto

tA2' xo XL,

>)

Nu~1.

40]

i l n .o.m e di spondilolistesi .Non mi è en1brat o trascurabile questo rilievo 11egativo, tenendo presente ch e n ella letteratura sono de ··critti casi di tale deforniazione, i1ei quali esiste, ra una frattura traumatica deJl ,arco (Ho"°·ship, Otto, Mayer, Cyausso, Behrend) o una frattura patol ogica (Strasser, Kroenig, Kruken]}erg) . Trovo però giustificato n el caso da m e descritto il reperto n egativo, 1)oich è la frattura d ell 'arco, limitata alle sole la min e, non può da r luogo allo stabilirsi di una spondiloliste i, re5tando in tal caso completamente ii1tegr o il corri plesso art icola r e inter ver tebrale. Perch è la d eforrnazio11e . spondilolistesica possa avverarsi è condizione essenziale ch e le apofisi. articolari inferiori della vertebra scivolante p,erd.a110 i normali rapporti con quelle superiori d ella vertebra sottostante. Ciò è ovvio in quanto ch e i cornplessi articolari intervertebrali, e specialr11ente poi quelli tra ultin1a lonl.bare e prirr1a sacrale, la cui disposizione delle articolazioni ritorna al tipo d elle vertebre dorsali , sono disposti in m odo da impedire n 1ecca11icame11te lo scivolamento· anteriore d el metarne ro sovr,a stante. L 'interruzione delle l an1 ine non roIDI)e n è tanto me110 annulla, l 'equilibrio ·Latico tra le apofi si articolari, il ch e p11ò i1rvece rea lizzarsi eventualmente ·nelle fratture interessanti le radici d ell ' arco~ i peduncoli, poichè in tal caso il corpo viene ad esser e isolato per così dire d.a og11i legame articolare sia s u1perior e, che inferiore. Tale evenienza tutta via, per quant.o possibile, è estremam ente rara ed eccezion ale : I 'iconografia radiologica d'altra parte portata a docun1 en ta2iop.e d ei casi patologici o traumaLici di spondilolistesi n on è dimostrativa ed esauriente. non riproducen do n el loro insieme il quadro caratteristico di tale deformazione (i•' aldini), per c ui alla luce delle oc.lierne a cquisizioni d evesi ammettere col Faldi11i cl1e la cau sa vera e propria dell a spondilolistesi va ricercata nella quasi totalità d ei casi in un difetto congenito del1'arco, e principal1r1ente nella spondilolisi inter articolar e congenita. Il fattore traumatico molte volte è il movente occasionale rivelatore della sintomatologia clinica , sen za dire ch e in qualche raro caso a l fattore conge11ito possa sovrapporsi anch e una lesione traumatica, come nel caso di Mac Cord·i k , n el quale vi era una frattura su una ' rertebra sipondilolitica . 1

RIASSlTNTO. L ' A. illustra. un raro ca o di fratlura d ell 'arco d ella va. vertebra lombare d etermi11a tasi per violenta e forz-ata iper estensione. de lla colonna lombo-sacrale, complicato ad un a sindrome n1edia d ella cauda equina.


{ A~.

o XL, l\t

i\ L

40]

MEDICINA PREVENTIVA l -FF1c10

n ' 1 c~1 E E DI

BusTo ARs1z10.

Un triennio di vaccinazione antidifterica nella popolazione infantile. Dott. G. To r, nledico cola ·tico. J)o ll . /\ . ]) E 1\l1TRT, ufficiale . . anitario.

lfl. r irro larc del Mini tero dc.gli !Eterni (Di reziortc Gener;:ile della Sanità pubblica) d el 21 dice rnbro 1929 . i è uffic ialn1ente gettata ]a ba . r per lo sviluppo dell a lotta co11tro la difterit e. L 'i11diri zzo all e LL. EE. i l)refelli dcl J{eg110. l ' onte •f}Cr oggetto la ""acl· inazione a ntitlifterica è ir1 rlt erilo a ..... ai preci a. ia nel cl1ia1·i1 e le ragio11i r l1e . . cicntifi can1 ent e e 1)raticaJl1 ~11l e in1r>on go110 della ' acci11azione co111e nor111a profilattica ind i... c11tibilrne11te prez io. a, ia 11el racco111andare ch 'e ~ sa ,~e n ga ap plicala il più Jarga111 cnle J>O ibile n elle con1t1r1ità infantili , <love appunto Ja recettività al contag io dil'leri co . i rend e tanto 111aggiornl cn1 c fr-0qucnlp e 1)ericoloso. Giu Le le vi ve r acc;omandazio11 i ])ervent1tc dalla I\. Prefettura ro 111pete11te, c1uc ·L' uflìc io cl 'ig iene, avyaJc11do i del proprio servizio m edico · co la~ Li co ~ i à precedente111ente organizZttlo e cooperan Le, l1a voluto dare i i11media la e pratica altt1azione al problema della vaccina 1ior1e antidifteri ca, ini ziandone l 'e . . erulione u<rli alunni delle cuole primarie. ~Ian cando dis po izioni Mini teriali ch e rencla110 d elt a vaccinazione obbligatoria, fu n eces~c1rio clar inizi o alla nostra opera con un.a inte11sa 11ropaga r1da al fine di far r11eglio conoscere coin e la di ft crit e costituisca un g·ra,1e pe1·icolo n1 ediato cd i11lltledialo ai uan11i ::; pociaJm ente dell'infan zia e opratutto quando essa è costretta a vivere 11elle collettività; e quindi r ende11do di co n1t111 e r agione gli innegabili e du raluri benefi ci ch e .. i po sono ritrarre dalla vacci naz io11e, vero ]) r e idio profilatti co contro il maJ e che tant e vittin1e miete n elle giovani e pro111eltenLi energi e della n ostra popolazione. Furono all'uopo ed in tal sen o .. Lampat1 e di s1rihuiti nelle ~c 11ole migliaia di manifestini voln 11li ; 111an i f ef;t i rnura1i ve11nero abbondantc11 ienle af f'i ~s i rer le vie della città e del subur]1io; i ~ i gri o ri isegna11ti, edotti della nostra op r.a . ci furono olli·n1,i coll aboratori illu ~trando a viva voco ai loro a lunni quanto per e. si e µl•r id loro ::;alut c s' intendeva fare. Fu in omma tracciato il più pro fondam ente po ibile il pri ~ m o solco ulla via cl1e ci eravamo prom ess1 d1 seguire. Quel . olro r h e chiameremo del con ,.i nei men lo: i I più d n ro da lavorar e e da far i :o11

1573-

SEZIONE PRATICA

ft ut lare r>er cb è è risaputo che, se per gli igien i ~ ti la profilassi è il fulcro da cui si diparte ogni loro azione, per il volgo la profilassi è, se 'incolata ad obbligatorietà, una seccatura o 411anto m eno un atto di otlomissione, se volont aria poco meno di una cosa alla quale si fa orecchio da mercante, appunto perchè si crede. cl1e a l medico ci i debba rivolgere solo per farsi curare da qual ct1 e mala11no, e non piuttosto per chiederg·li co~a i debba fare per cv i larlo. uole esser e quesia una prC1l1 e a cl1e signifi ca un convincimento, n o11 certo nostro solo I,rrsonale, e dal quale ~ i può dedurre che la ' acc in az ione anlidifterica, e8sendosi dimostrat.1 J1 orma profilattica utili ~ ima i)erch è ci dà una percentuale di imn1unizzazioni del 95 %, in11ocua percb è le complicazioni eh 'es. . :\ può dare sono verame11 te trascura bili . dovr ebbe esser e resa obhliO'atoria e si vt1ole far subire alla difterite la sorte ch e fu ri 'ervata al vaiolo. ! oi appunto vogliamo ciò co1nprovarc in (JUe ·La breve nota raffrontando le s tati sticl1e de~ nu l e da que lo ufficio di ig· icr1 e per quel che ri g uarda il ca•pitolo della difterite, con la risulLGI r1za dei da ti otten·u li da una triennale pratica • • ' Hcc1n1ca. Diren10 subito cl1e il 111etodo pre celte fu q11 ello preconizzato da Ran1on , os ia J'introduzio11c 11ell 'organi mo di A11ato sina a do i cre~~e nli per via ipodermica 111ediante tre iniezioni di 1 2-1-1 1/ 2 em e. Que lo lll elodo si è ormai imposto innanzitutto J >er~hè ci dà il maggiore e più colante 11umero di immun iziaz ion i, secondaria1nente 1Jercl1 è i1oi dosia1n o e altamente la dose d 'analos ina introdotta nell 'organi smo ed infine evilian10 gli i11 co11venienti che si hanno ad e·c111 pio colla vaccin:azione per via nasale perc h c'>, e il 1 t1etodo , anche economicarr1 ;)nte parlanc101 non è certo il più conveniente, ·i sa che le· in. uff lazioni ripetute on o mal tollerate e 11 on infrecruentemente i provoca, per la g rande labili Là difcn. iva dell e vie aeree superiori , l 'e a ltaz io11e microbica di germ i che 11 an110 la loro ~e d e n el rino-faringc. ~ e un incor1veniente i voJe · e addebitare alla vH cc i11azion e antidifteri ca per via ).p odermica, q u e~ t o riguarderebbe il rij )elersi dell e ini,ezioni. Praticam,e11te ciò si ri solve n e] fatto da noi u v vcl'l.ito, che su di una percentuale di 100 vac·ina11di , aln1 eno il 20 per cento sfugge alla ' accinazione completa e di questi circa una me tà non ha subito ch e la prima iniezione di anatossina. Tenendo conto di q ue ta o .. cr vazione ab1


1.574

e< IL

POLl C LI ~

biamo escluso dal con1p uto dei nostri da ti quei bambini ch e h ann o subito una o la i11iezion e, raocogliendo, di ting uendoli , q uelli ch e fecero due o tut te e tre le iniezioni va cc in ic he, 11er cl1è d i e i po sian10 complessivamente ritenere co111e im 111uniiza ti il 90 ~~ . Dobbi am o an cora i)re111etler e cl1e non fu pratica la la chick nè prima n,è do110 la ' acci11 a. ~ i o ne :

1) Per m otivi di praticità . 'I' ra ltando i i11falti di vaccin azioni ' 'olonta rie ed in inassa, a di retto fin e pro filatt ico, si è cer cate di sveltire al rna i1110 la prati.ca_ vaccinica 1·endendola rneno fa tidiosa po ibile ·per chi la subiva, ed il rn en o indaginosa per chi n e aveva il com pito cle11 'esecu zion e. 2) Per con siderazioni ri fle e da recenti osservaz ioni scientifiche ch e inducono un inaggior cel tici mo su] ' 'alare della cl1i rk: i11fatti oggi giorno si prope:qde e i con iglia viva mente di saggiar e lo sta to imn1l111ila rio, non più attraverso la lettura della r eazio11e sopr a-11 om,i n at a , m a m ediante la deterr11iazioJ1e del contenuto del siero in antitos'"'i11 a.

Dati statistici sulla vacciriaz;iorie anlidiftericci. el comune di Busto Ar sizio . su di u11a popolazion e di poco più di quara11la111iJa ab ita11ti, furon o complessi,1am e11te vaccina ti contro 1a diflerite, nel tri ennio 1930-1932, 11un1 cr o 3211 b ambin i com e si IJ UÒ os ~ er' are dal s~ ­ guen te 1n·ospetlo : S[J CCC/1ie l ~o

.

sinollico </elle anlid ifteri ch e.

Ses so <lei vac l!in~tl

Annata

E tà

m a - f em- fino a 1oltre j sohi mine 6 anni ano1

1 acci1iazi on i

-

Num ero delle in ie zioni

;6

tra

due

•r otale • vaccinazio n

1930

298 .:i l9

45 602

55!

93

647

1931

542 596 369 769

1020

118

1138

1932

711 7l 5 810 6 16

l318

108

1426

l551 16f>O 1224 1987 2892

3 l9

3211

Total i complessi vi

.

Com e priJ11a conside razio11e rileviam o J'annuale progression e nu111 e ri ca dei ba mbini vaccirtati, specialmente in favor e di qu-0lli aip parte nenti a li ' età prescolastica . Il fatto si spiega per le seguenti r agioni: 1) L 'Inte11 ificazion e d ella pro,paganda in ed iante confer en ze, distribuzio11i ina nifestini , lezior1i a i ragazzi delle scu ole. 2) L'intesa inter corsa fr a quest 'ufficio d 'ig je11e e la P t'C idenza delle OJJer e Assistenziali ,

ICO

»

lr\ NNO

XL ,

~UM .

40)

in virtù della quale i1 e ~ un ba111bino sarebbe stato accolto nelle Colonie climatiche ed Elioterapich e se n on avesse esibito il certificato di subita vaccinazion e a ntidifterica. 0) La delibera commi a ria te del 26 marzo 1932 ch e, dietro n1otivata proposta delJ 'Ufficiale sanitario , di ~ pon eva per l'obbligatorietà di della vaccinazion e nelJe cor11unità degli asili . i ) l'assoluta in11ocuità del processo vaccinale, il ch e h a disarm ato la m ente di tanti g enitori , facendo co ì cadere il princi1)ale 11totivo nJ obbieziòlli e rip·ul .. e. Possiamo dunque rite11ere cl1e n ella n ostra città vi son o oggi circa 3000 bambini sicu rarnente. iri1n1uni zzati cor1tro il con tagio difterico. Ciò co t~tuisce g ià 11er sè stesso un tan .~ i­ hile successo ch e, ai fi11i della profilassi ci rierverà , come •p iù avan ti 'edren1o, i frut ti 1nigli ori. Già abbi am o accenn alo alla in 11oc uit à deJJ a vaccinazion e antidift eri <'-~ ch e fu se1l1pr e JH:,n tollerata dai ·ban1Lini , a nch e se di g racile cotituzion e. Aggiungeremo cl1e olo n el tre per cento dei casi i ebbero Eca r e reazioni locali al f1 tt11to d 'i11oc ulazione e li Yi reazioni gen erali fel)brili rii b re'i inia durai.a (12-24. or e), tan t'è ch e ·rilorn a11do n elle scuole o n egli a 'ili il g iotno e- . gu enle a. quello delle singole vaccinazioni , n oi ri on abbiam o con tala lo cl1e. q ualch e rar o caso di a enza nei 'arci11.a ti , il cui ri torno alla 5cuola avven iva in ogni 11 1odo nello spazio di due giorni . Difterite e vacciria~iorte aritiilif terica. - Portiam oci ora aJlo sLudio l)iù intere sante co11 siderando il rapporto : vaccinazione antidifterica e difterite. Dallo spoglio delle denuncje di n1ala ltie i11fe tt ive catalogate pres o questo ti fficio di igiene, n oi pos iam o per i ca i di difterite (esclud end~ quelli verificatisi n ei (~ 0 111uni del Circolo O p italier o ch e furono de nun ciati dal Nosocomio cittadin o per cl1è ivi ricoverati). stabj ]i re le ~egu enli sta ti ·ticl1 e: l 932 1

Ann a ta. 1929

1930

1931

fi no alla fine d i s etlon1brP,

Casi di difte-

31

14

5

rite

28

Per ragioni inerenti a questo n ostro studio co111para tivo dobbia r110 rico rdare ch e due dei casi den uncia ti n el 1930 -ed u11 0 11el 1932 ·i riferiscon o a tre b a n1bir1i cl1e due giorni dopo lH 1>rin1a i11iez ion e d 'ana lo si11 a presenta rono i]


[1\NNO

XL, ì\"ul\r. 401

quadro caratteristico, per quanto in forma assai attenuata, dell 'angina difterica : questa forma si può ricondurre alle seguenti caratteristiche : insorgenza a 48-56 ore dopo la vaccinazione - decorso benigno e di breve durata per due casi con una sola iniezione di siero di U. I . 10.000 si ebbe distacco delle placche e caduta della temperatura; nel terzo caso la guarigione si ottenne mediante l 'uso di U . I. 20.000. Ancora, riferendoci all'età dei ba·mhini colpiti da difterite dobbiamo rilevare ch e comJ)lessivamente di es i 60 hanno un 'età infefiore ai 6 anni e 17 appartengono all'età scolé\ tica . .Questo dato, oltre a confermarci come la recettività al contagio dift-erico sia di gran l11nga più frequente e peri coloso nei bambini più piccoli, ci con sente d'affermare che su questo strato dell 'infanzia noi appunto dob})iam o applicare il più largamente possibile In vaccinazione antidifterica, ed è questo il 1notivo che indusse questo ufficio d'igiene a proporre e quindi ad ottenere dall'Autorità con1petente l 'Ordinanza della obbligatorietà di detta vaccinazione nella com11nità degli Asili. L 'evidenza di quanto la profilassi antidifterica si sia g iovata di tutte queste previdenze è scl1ematicamente rappresentata dal diagramma qui appresso riportato , dove anche l 'occhio più profano avverte corr1e sia spiccatamente })roporzionale l 'inver ione fra i dt1c rapportj 11umerici: ca i di difterite e bambini anatosf'i,1accinati. (A/I 01 DI rTEtlT[

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1575

SEZIONE PRATICA

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Se ora noi abbia·m.o con siderato che in linea .'lssoluta il limite minimo dei casi di difterite coincide con il 1punto più alto n el i1umero dei 1Jambini vaccinati , non possiamo far e a m eno cl 'osservare che questa decrescenza di morbi-1ità si è andata viep1J iù accentuando man mano che la vaccinazion e antidifterica veniva applica ta con maggior inlensità sui bambini dell 'etit

pre colastica come si può rilevare da questi dati: Cn~ i

A n nata

Vaccinazioni a bambini d el l'età. prescolastica

1930

45

21

1981

3ti9

10

1932

810

4

di difterite in detti bambin i

CONCLUSIONI.

Dal complesso di queste note possiamo log·icam ente d edurre le seguenti conclusioni: 1) Oggidì, dopo che la scienza ha compiuto le su e più classiche ricerche ed i suoi a ccurati controlli , la vaccinazione antidifterica non deve e ser e più costretta semplicemente al livello di quel g ran banco di prova che si chiama studio, mia applicata con la più larga attuazione pratica, ovv-e rosia con scopi eminentemente profilattici onde essa 1possa essere verame11te fìn e a se stessa. 2) Visto che la preponderante recettività e morbilità all 'infezione difterica è una triste prerogativa dell'infanzia, la vaccinazione deve sopratutto rivolger si verso la comunità degli Asili , Nidi d'infanzia , Colonie elioterapi·c he dove in g ran numer o ve11g ono ospitati bambini del l 'età prescolastica. La profilassi antidifterica· è pe rò con sigliabile venga pure attuata nelle ~cuol e, n elle Colonie l\tlarine e l\'Iontane, nei Campeggi d ell 'O. N. B. perchè, conoscendo il grave pericolo della diffusione de l contagio difterico nelle comunità , possa tale pericolo esser e eliminato . 3) Se è vero che la vacci11azion e antidifterica non è per ora obbliga tori.a , com e sarebbe in"ece d esiderabile, è p ur ,:ero che l'Autorità com petente insistendo con tenacia su questo problema, ci fa intend er e che alla iniziativa degli organi dipendenti è devoluta la m assima libertà d 'azione, salvi r estando i termini di legge.. Ora se non pos iamo obbligare ad esempi0 chi frequenta la scuola a farsi vaccinare, nulla contrasta però ch e in tal sen so si agisca verso chi , p er sua espre sa volontà , già richiede di ben efi ciar ei, sia a fine sanitario (Colonie), sia a fine educativo (Asili), di istituzioni vuoi P'a rastatali, vuoi private. Bas te rebbe a tale fine che inter corressero le opportun e in tese fra l'Autorità Sanitaria e le Direzioni d egli I stituti in parola. Questa è stata la nostra linea di condotta ch e, per averci frt1ttato dei tangibili su ccessi, 1


1576

« IL POLICLJ NICO » .

non e itia 1no a pro1)orla a chi , animato di buona volo11 tà e di "ani intendime11ti. è ansio o di attl1are tutte quelle provvidenze che si risolvon o nel b en essere d ell 'umanità, tutelandone il patrin1onio etnico. Il capitolo d ella difterite, vaccinazion e antidifterica e ieroterapia specifica fu oggett o, presso il Cong resso di Pediatria tenutosi in Pel'Ugia il settembre scorso., di animate discussioni , ed i l voto ch e n e ve11ne formu lato ci t1 ova perfettamente solidali, n on solo , ma già protesi alla r ealizzazione di questo importante J)Un Lo della profilassi. Busto Arsizio, 10 ottobre 1932-X, E. F .

[AN;'.\()

XL,

~Ul\1.

40]

tratti di bradicardia vera 11ervosa o di fal sa bradicardia. Gli Ludi n1oder11i r endono Ja questione più j)inosa an cora. La ·bradicardia propria deali itteri fra11 chi . n on s1 trova quasi mai negli itteri emoliti ci, ma manca spesso anche in itteri da ritenzi o11e. ella spiroch et osì nono ta nte un a colaruria notevole vi è a senza di bradicardia. Dimitre... co e Hagi esco 11a n d e critto un ittero dissociato senza cole rnia a lina e con bradi cardi~ intensi ssima . L 'influen za te a della ' ragotonia nella grn esi d ella bradicardia è tata conte tata . Altri fattori comp1e si paiono intP.rvenire. Cl1abrol e Max.in1i11 ]1roducendo colemie sa.line el evat e con en d ovenose cli sali biliari n o11 · 11ann o ottenuto alcuna bradicardia. RIASSUNTO. Bérnard e Ba riety credono ch e sia una quetione di dose dei a li. L ' l Jffi cio d 'Ig ie11c d el Com une di Bu to ~.\rsi­ Secondo Di1nitresco-Maute il potas io o la cozio comprova cl1e : dopo una triennale p ratic.1 lina sarebbero aumentali n el sancrue degli it' 'a cc:inica antidifterica, mediante l 'a nato:=,sina teri bradicardici , e diminuite in queJlo deo-li Ramon a dosi cr esoenti p er ' ia ipod ermica apitt-eTici tachica rdici. La cau~~ della brBdic~r­ plica ta s u 3211 bambini dell 'età colastica dia itterica sar ebb e n ell 'acrumt1lo di q11este (1087) e prescolastica · (1224), la morbilità Jler fìostanze vag·otrope . la difterite si è ridotta a circa un quinto . AipKing .B i aelo''' Pearce am e rica ni. pensa110 pogg iandosi su qt1esto importantissimo dato di n u1:1a dim.inuzion e del calcio simpa ti cotropo. fatto gli AA. raccomandano vivame11Le cl1e la :\ltr1 autori per ò l1anno tro,·~to calcemia i1 orn1 ale. . vaccinazione antidifterica sia applicat a u larLa qt1estion e t• .an cor a in alto mare. ga scala onde e sa sia verame11t e di fJ11 e a sè . Oltr~ alla bradicardia è tato egr1alato un stessa. dleirotismo e . . agerato, fino ad avere talora un J)Olicrotismo. Bard parla va di un polso irregolare. Al di fuori degli itteri , le cri .. i do1oro e della litiasi !biliare po on o farsi ri ·entire sul ritmo del cuore sia l)r ovocando crisi di bradiFEGATO E VIE BILIARI. cardia temporanea, J)iù spesso di tachicardia, Le manifestazioni cardio-arte1·iose du1·an- o palpitazioni più o m eno moleste. Son o decritte an ch e cris i di tachicardia pa1:ossistica te le affezioni epato-vescicolari. ed estrasistoli. (J. DELALAU DE. l~ev. J11éd . Cliir_ des nial. dii 2) Nlodijicazioni idella. pressione a. : sebben e foie et pancr., n. 2 ap,r ile 1933). que t 'influenza sia poco n ota , si sa che neg li .. tati epatici acuti o croni ci si trova spesso ipoLe a ffezioni epato-biliari acute o cro11ich e possono d etern1inare d egli e pisodici di sturbi t en sione. Essa è stata attribuita spesso ai sa li biliari tanto sar ebb e cos lante n egli itteri acuti . cardio-arteriosi assai interessanti: tra g li altri ~i sono perfin o tent at e delle terapie ipertensi,,e abbiamo: disturbi del ritmo , n1odifi cazione a base dei-sali biliari. Forse si devono a questi della pressione arteri osa , disturLi . cardiaci ritudi ravYicinare quelli ulla b en n ota azione flessi , opratutto la cosidetta angina pectori s ipotensi,ra di a lcuni e tra tti epatici . 1\ia an cl1e Yescico lare . qui ' 'i son o an cora infinite incertezze e molte 1) Disturbi del ritmo: n1olto · nota è la bracontraddizioni. dicardia itterica, di cui è inutile ricordare i caL 'ipotensione si h a spe. so nella insuffi cienza ratteri clinici . Assai incerta e dicu ssa è invece epatica e da Fiessinger e Walter è stat a d ela ua patogene i . Per lungo ten1po a ttribuita esclus ivamen te a i sali biliari questo m eccani- scr itta come un piccolo segno di questa. L'ipotensione arteriosa è stata stutli ata sopra s mo pare oggi meno sicuro. T.P ricer ch e speritutto n elle cirrosi epati che . n1entali non appaion o sempre bene dim ostr ate La cirrosi di Laennec è ]a p iù ipole11s iva delin clinica . La pr ova dell 'atropina è qualch e le n1.alattie epatich e. volta negativa e sembr er ebbe escludere ]a parIn gener e tutti gli ascitic i on o degli opotesi tecipazione del pneumogastrico alla gen e5i d el(Gilbert Garnier). la bradicardi a (Neu ser , Crouzon , ecc.); n1a a lL 'azion e dell'ipertensione portale ~ull a pre .. tre volte ri ulta positiva e l 'influenza d el ' rago parrebbe provata (Lian , Lyon-Caen). La pro, 1a sion e arterio a è st ata bene s tudiata an clie s perimentalmente. Essa cr eerebbe od aggraverehd ella atropina non chiari ce il p r ob1e111a se si 1

1

SUNTI E RASSEGNE.

•;


l.I\..:\ o XL,

u:vr. 40)

h e la ip')tension e a cau sa de lla so ttrazione del ~angue ch e es a fa alla g rande circolazione in favore de i laO'l1i ~a1 1 0"Ui 0'11i addo111inali. Dt11 no pensa invece alla insufficienza proteolitica dcl fecra to ed a lla diminuzione <lella pression r o motica d ell e proteine. ~ inter essante n otare ch e do1Jo la paracc11 le i la }Jre sion e portale si abbassa, n1e1tt re la ::trterio a i innalza . In parte d evon o in ler ve11ire fattori puran1ente n1 eccanic i. Da11ie loì>ulo rece11t en1ente 11a din1o "'trato ch e i I fega to tratten endo e fi sando o libe rando 1'ace1ilcoliu a e l 'adren alina a seco11do d ei bi sogni tlell 'orga11i sn10, avr ebbe un alto compito ri el n1antenin1 ento d el t ono ' 'ecretati,ro. Si pu ò am111ett er e che i11 cli11i ca qt1alunque le ione e patica po~sa in flt1 enzar e ii1 u11 en so o in llJ) altro il t on o ' egeta ti' o e dare d e i di turbi d el r1tn10 . eb b ene 1'_i\ . nor1 n e l)arli la s tes a ipotesi ~i potrebbe fare p er ammettere una r eo-olazion e e pa1ira sulla pre si on e. 3) :i coide11ti cardiaci riflessi cla co lelitiasi: sono molto rari e poro tudiati. La più int eres, a nte è l'angina riflessa litiasica. (Gilbert e J .ereboull et , 1903). Clini can1ente t111a roli ra epa1ir a franca o fru tra J>UÒ provocare in un ogg·etto a ct1ore sano una c risi anginosa ti pico. Più i nt er cs . . anti j ca~ i jn cui la liti asi era latente ]')l'ima dell'ang-ina. La diagnos i del] 'origin.e littia ica n1i pare molto diffi cil e in tali

ca

1577

SEZIONE PRATI CA

1.

car .. a im porla 11 zn mi pare abbia Ja con sta taz ione d ella integri Là clinica del] ' appa rato c:a rdi o-arterio o; più irn portante è l 'esi teuza di una difesa mu ... colar e alla regio n e della c i. tifell ea, e la ricerca dei punti dolor o i ]i tiaici .. i terrà conto anclte dell 'esame d ell e t1ri11e, (urobilina. ecc.) d ell 'iper coler olernia ( i ))UÒ a' ere an ch e in casi di ateroma ia), a] t1 t>i t ter o leggero , e a] criterio terapeutico (il nilrito d i a111ile e la trinitrina agiscon o male sulla an gina 1>er toris liti a. ira ch e si giova invece dell a b ella d onn a e oppio). No11 ·i diu1c11tichi ch e possono esis tere in dron1i an a ino e ri fl e e di orig ine aer eoga. tro. rolica, e ch e 1'an gor può associarsi a un fe ga t '1 riolor o o da tasi. 11 m ecca ni .. m o di qu est e angin e litiasi ch e è di sc u ... o. en1bra i tratti di una ~ af fe renza d el ple~so cardiaco cos o dalla eccitazione n ervo~a nat a a liYell o d ella ,_ fera "' ottoe patica e diffu so al c uore per i varii piani d ella c.aten~ simpa ti ca. · Altri fatti cardia ci riflessi più benig1li son o ra1)pr esen tati da 1disturbi del rit,nio: tachi ca rdi a sen1pli ce, tacJ1icardia 11aros. i ti ca, arit11tin r. trasist olica. Si hann o, poi. lipotimie, sincopi. 1norti improvvise. An ch e qt1esti fatti hann o una 1)atogene~ i incerta. Ri cordo olo ch e P arturi er attribuisce i ca i di morte improvvisa più ad i.nto11eranza per la morfirta ch e a fatti ri fl es i legati direttamente all a coli ca.

Pare che solo in casi del tutto eccez io1tali la colica epatica possa indurre fen omeni cii ir.sufficenza cardiaca. L. T o ELLI.

L'opoterapia epatica nelle affezioni del fegato. (~I . V1LLARET.

,

Revue J\11éd. Chir. des maladies

du f oie, maggio-giugno 1933). L 'opoterapia epatica è lata tentata da molto tempo, n1a essa può vantare successi, al111eno n el trattarnento delle malattie del fegato, olo da quando alla somminis trazione per via or ale i è sostituita l ' iniezione sottocutan ea di e tratti epatici. La somn1inistoc.azione parenterale (sottocutanea o intramuscolare) dà un 'azion e più cotante, perchè la digestione gastrica p uò alte ra re a lcuni principi d ell 'estratto epatico, e d ' altra parte l'assorbimento da parte dell'inte tino è irregolare ed incompl eto specie quando il fegato è leso. Nei casi , poi , d ' ipertensione porta le l 'a orbimento risulta difetto o. Senza dire c h e lo stomaco d ei pazie11ti può non tollerare il fegat o ingerito. La ciando d a parte le a n emie, n elle quali l 'effi cacia d ella opoterap1ia epatica è incontestabile, specie se la sommini trazione si fa per via parent erale sotto forma di estratti , la cura del fegato è consig liabile in ' 'ari e forme di i11ala ltie d ell 'orga n o stesso. L e affezioni n ell e quali tale m etodo di cur.a è indicato sono: 1. Le infezioni acute con risentin1enti epa tici ; 2. Le infezioni cronicl1e con alterazioni del ferrat o; 3. Le intos. icazioni ch e ledono la cellula epati ca, ossia : a) intossicazioni acute definite; b) intossicazioni di orig·ine n on determinata , capaci di provocar e disordini vart (emicrania , orticaria, dermatosi) e ch e di solito scompaiono r.afforzando la barrier a epatica; c) intossicazioni medicamentose (sali di arsenico, di m er c urio , di bisrnl1to , di oro). 4. Affezioni del fegato con insutn cienza JJa rzia Je (fun zio11e antito ica, r egola trice della coagulazione del sangue, ecc.) o complessa come nella cirrosi. Nel cor so d elle malattie infet tive più o meno acute l 'opoterapia epatica può rendere servigi p ecie quando è a temere l 'insorgere di un ittero gr ave. In tali casi è consigliabile la somministrazione di estratto e patico anche a titolo preventivo. Le esperi enz•e fatte nel tifo e n el1'eresipela hanno dato buoni risultati. Nella tubercolosi polmonare è possibile mi· g liorar e i sintomi intestinali e lo stato generale correggendo l 'insufficien za epatica. L 'en1icrania, l 'orticaria, l' eczema , l 'acne, le eritrode rmie, l 'ed erna di Quincke, a lcl1ni pru-


1578

riti sono spesso dovuti ad insufficienza epatica. In questi casi le iniezioni di estratto epatico provocano un netto miglioramento, il quale non è dovuto ad uno chock proteinico, perchè nelle stesse forme le iniezioni di estratti di altri organi sono inefficaci. L'opoterapia epatica ristabilisce la funzione antitossica del fegato là dove essa è deficiente. L arsenobenzolo provoca una diminuzione del potere antitossico del fegato come è dimostrato dalle constatazioni sperimentali, anatomo-patologiche e cliniche . · I dosaggi praticati hanno dimostrato che l'arsenico ha un vero epatotropismo. . Ma negli accidenti arsenobenzolici non ·è in causa solo questa sostanza, si hanno modificazioni del sangue che sono sotto la dipendenza del nucleo benzenico. Ma anche in questo meccanisn10 l 'influenza del fegato non è trascurabile, come è dimostrato dal fatto che le complicazioni ematologiche sono accompagnate spesso da ittero. Va infine ricordato che lesioni epatiche durante il trattamento antisifilitico prolungato si stabiliscono lentamente senza dare fenomeni acuti d'intolleranza, e danno manifestazioni cliniche a distanza. Sia per evitare questi fenomeni tardivi, sia per impedire la comparsa di accidenti immediati è consigliabile accompagnare la cura arsenobenzolica con l'opoterapia epatica preventiva. Questo sistema consente di curare la sifilide più energicamente e con rischi minori. Levaditi , Yamanouchi e Nicolau hanno dimostrato che alcuni medicamenti utilizzati per la cura delle tripa·n osomiasi e delle spirillosi esercitano la loro azione parassiticida dopo avere subito modificazioni più o meno profonde nell 'organismo. Ora queste sostanze diventano fortemente parassiticide se si mescolano con estratti epatici o con pezzetti di fegato a 37°. L'estratto cellulare s'impossessa del m·etallo per trasformarlo in un derivato più attivo. Se ·questa combinazione avviene nell'organismo a spese dell'organo funzionante, si può risparmiare quest 'ultimo iniettando insieme con il medicamento l'estratto epatico. Quel che si è detto per l 'arsenico vale anche per il mercurio, il bismuto, l 'iodio , e l'oro. Le esperienze cliniche dimostrano come i fenomeni d'intolleranza determinati da questi elementi .p ossono essere evitati mediante la contemporanea somministrazione di estratti epatici. Ma l'opoterapia epatica trova la sua più precisa indicazione in tutte le affezioni proprie del fegato che si accompagnano ad insufficienza della cellula nobile, ed i-n particolara nelle • • c1rros1. L'azione benefica non si esercita su tutti i sintomi delle sclerosi epatiche. La sindrome d'ipertensione portale, ed ..in ispecie l'ascite, è solo mediocremente ed indi1

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« IL POLICLINl'OO »

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rettamente influenzata. Viceversa migliorano l 'appetito, la forza muscolare, lo stato mentaJe, • mentre si attenua la tendenza alle emorragie. La quantità di estratto da somministrare deve essere proporzionale al grado di insufficienza epatica ossià alla gravità della malattia. L'estratto si prepara disseccando il parenchima dell'organo e riducendolo allo stato di polvere. L'estratto totale cosi preparato corrisponde ad un terzo in peso del fegato fresco. Quindi si prepara la soluzione di 10 centigrammi di polvere in un eme. dì acqua. Si possono fare una o più iniezioni al giorno per via sottocutanea o intramuscolare. Nei casi gravi si possono iniettare ogni volta 2 eme., aumentando eventualmente anche la conce11trazione. . Nei casi gravi si può ricorrere alla via endovenosa. Non è dubbio che l 'estratto contiene un vero ormone cap ace di eccitare la funzione epatica. E per questo che i migliori successi terapeutici si hanno quando esiste ancora una certa quantità di parenchi!fla epatico funzionante, ossia capace di reagire all'eccitazione indotta dall'ormone iniettato. DR . 1

VITAMINE. Le vitamine dal punto di vista p1·atico. (L. J. HARRIS. British Medical Journal, 5 agosto 1933). L 'importanza delle vitamine nell'economia organica va sconfinando dai limiti che legittimamente possono loro assegnarsi. ~ sopratutto la tendenza commerciale che ipervaluta la funzione di questi agenti. Cosi è stato di recente affermato (e una lar~ ga pubblicità vorrebbe dar credito a questa opinione) che la vitamina A è un agente antiinfettivo. La, deficienza di tale vitamina preparerebbe il terreno ad infezioni diverse, al comune raff:reddor.e, al reumatismo articolare acuto, alla tisi, alle bronchiti, alle pulmoniti, alle otiti medie, alle ulcerazioni della bocca e degli occhi, alle infiammazioni dei seni nasali, alla infezione puerperale. Naturalmente se ne è dedotto il corollario terapeutico: queste affezioni si curano con la somministrazione di vitamina A. · Sta di 'fatto però che esami sistematici su individui affetti da dette malattie non hanno dimostrato la deficienza della vitamina A, e le virtù terapeutiche di questa nelle affezioni stesse sono ancora da dimostrarsi. Tuttavia se non si può assegnare alla vitamina A una virtù antinfettiva, è certo che la sua importanza come fattore integrante. dci poteri di difesa dell'organismo non è d~scl~­ tibile. È stato accertato che la carenza di vitamina A aumenta la suscettibilità alle a1fe• • • • z1on1 resp1rator1e.


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SEZIONE PRATICA

Tale sua azio11e ha importanza dal punto di vista pratico sopratutto in quanto il contenuto della vitamine negli alimenti di alcune popolazioni non è assicurato . Sono stati in effetti registrati in un ospedale del Nord dell'Inghilterra ben 17 casi di xeroftalmie in un solo an110. tal i ti cl1 e pres.:o ch e analoghe .. ono Iate r egistrate in alcuni paesi dell'America , nonchè in altre località. Conviene pertanto sempre ed in ogni luogo abbondare nell alimentazione infantile in quei costituenti che contengono la vitamina A.. Questa si trova in molti grassi animali (eccetto il lardo) e nell olio estratto dai pesci, nonchè nei vegetali verdi , nelle carote e simili. Si può stabilire il seguente rapporto tra la Yitamina A e la ua analoga liposolubile ,·it an1ina D: mentre quest'ultima non si trova in abbondanza nei cibi comuni cosi che le a g g iunte supplementari sono indispensabili in tutti i casi sospetti di carenza (rachitismo), la ,·itamina A si trova quasi sempre negli ali1nenti più largamente adoperati, per modo che l'aggiunta non è necessaria ma solo da adoperarsi nei casi dubbi. La deficienza di vitamina B1 (beri-beri), compresa la varietà infantile, è diffusa su tutto il globo , ma ne sono esenti i popoli civilizzati. Tuttavia esperienze istituite in America avrebbero dimostrato che l'aggiunta supplementare di vitamina B nell 'alimentazione dei bamòini affretter ebbe lo sviluppo ed aumenterebbe il p e o d el corpo . È stato attribuito alla deficienza di vitamina B la stasi intestinali e l'abbassamento del tono alimentare, ma i fatti non convalidano tale • • op1n1one. La carenza della vitamina B2 (pellagra) è ancora molto diffusa. Nel Nord-America se ne sono registrati 170.000 casi nel 1917 e 120 .000 nel 1920. Il problema, se non interessa la pediatria , merita perciò sempre molta conside• razione. :È oramai divenuta una pratica abituale nel1'alimentazione dei lattanti aggiungere succo di frutta fresche allo scopo di prevenire il morbo di Barlow (scorbuto infantile, d ovuto alla deficienza di vitamina C, recentemente identificata con 1 acido hexuronico o a corbico). La pratica è g iusta perchè in e ffetti il latte di vacca è povero di vitamilla C, e la pasteurizzazione distrugge quel poco che c'è. La comparsa di alcuni casi di scorbuto in contrade dove la parte vegetale degli alimenti è costituita quasi esclusivamente da patate, fa suppo rre sempre ch e queste contengono una quantità insuffi ciente di vitamina C. Giova qt1indi incoraggiaPe il consumo di altri vegetali , d'insalate e frutta. Gothlin in Svezia dalla misura della r~si­ stenza dei capillari ha rilevato che il 18 °/o degli scolari soffrono in quel paese d'ipoavitaminosi C. Fi$h e Harris trovarono ch e la de fi cienza

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di vita1nina negli animali produce una defi cienza n ella funzione degli odontoblasti ch e prelude alla carie dentaria. Non è dubbio che· questa negli uomini è almeno in parte dovuta alla carenza di vitamina C e anche della D come ritiene Mella11by. DR.

Considerazioni snll, alimentazione dei can· ce1·.osi. Rapporti f"ra cancro e vitamine.

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Le Bullet.

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19 ago-

sto 1933).

La questione d ei rapporti. fra alirrte11tazione e can cro è ancora in sospeso . Il problema dell 'alimentazione del canceroso acquista notevole importanza nel malato di cancro operato, perchè se c è un rapporto fra alimentazione ecancro, I 'alimentazione do,rr à influire sulla recidiva. Nel canceroso operato si deve sopra tutto ridurre quantitativamente il r egime alimentare, p er chè coll 'ingrossamento dell 'animale portat?r.e, di cancro si ha una rigenera·l ione dell'att1v1ta d elle cellule neoplastiche rimaste dopo l 'intervento. La limitazion e deve riguardare anche l'acqua: secondo Ca.spari e Ottensooser col regime secco la crescita d el tumore è fortemente inibita. Ricerche speriment ali di Epstein h anno dimostrato maggiore accrescimento dei tumori coll :alimentazione contenénte abbondante potnss10. Secondo Schrumpf e Piéron la rarità del cancro in Egitto è dovuta alla scarsezza di potassio d egli alimenti. Quindi si abolirarmo cacao, lingua , lenticchie, castam e, n1andorle thè. Queste limitazioni, econdo alcuni , servi~ rebbero anch e alla profìla si del can cro. lnvece ·il calcio e il magn esio pare abbiano azione opposta, cioè antica ncerigna. Il cloruro di sodio pa1"e abbia un'azione nociva nel senso cl1e s timol a la crescita del tumore. l)e r quanto riguarda l'acidosi e l alcalosi le opinioni sono contradditorie. Come pure sono contradditorie nei riguardi dei grassi. · L'eccesso di idrati di carbonio favorisce l 'accrescimento del tumore, mentre le proteine non hanno nessuna azione. La c olesterina favorisce lo sviluppo neoplastico. Centanni per primo ha studiato i rapporti fra vitamine e cancro , ed ha preconizzato una alimentazione avitaminica dei cancerosi , alim ·e ntazione che è consigliata anche da v. Noorden, Beneke e I-Iachenegg. Sperimentalmente Ludwig non è riuscito a trapiantare il cancro a topi in stato di avitaminosi , mentre n egli animali di controllo l 'attecchimento riusciva nel 95 %. Géreb ha osservato un arresto del tumore nella gravidanza e nell'allattnmento , arresto ch e manca se si fa abbondante a]imentazio11e · 1

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IL POLlCLINICO

itan1ine. Egli ha ancl1e notato cl1e la n1ortalità per ca11cro è .p iù elevata n ella seconda n1età dell 'anno, in cui le vitamine so110 più abbondanti. La vitamina . più nociva ai cancerosi è la B, 111eno nociva è la A. Della vitamina C poco si sa, i)erch,è gli animali da esperimento non ne barino bisog11<> La vitamjna D non ha nessuna influenza sul c.a ncro e si può sommini'3trare. Riassurnendo. la dieta dei cancerosi dev'es~ere poco voluminosa. i liquidi devono essere rìdotti. come pure gli idrati di carbonio, i cerea li . i legumi freschi. i cibi crudi, i] latte, il thè. i sali mentre si daranno albumine a volo·n tà. Il. LusENA. Cl)h

D I 'J A G A Z I O N I.

Le modifieazioni farmaco-dinamiche della tonalità affettiva. M. Laignel-Lavastine e G. d 'He ucqueville espongono i1ella Presse l\1échicale (28. giugno 1033) .nuov.e vedute personali s11ll 'argomento. Premettono la definizione delle tonalità affettive ch e sono tipi di stati affettivi individuali p·a tologici e fisiolog·ici , ossia i diversi sentimenti ed emozioni correnti , come la paura, la collera, l 'angoscia. · Lo· stato affettivo nell 'uomo normale è la. risultante di fattori diversi: alcuni esterni, come la miseria o l 'agiatezza, rapp0rti ostili o simpatici con l 'ambiente famigliare e sociale; altri interni , co.m e la sessualità soddisfatta o repressa , la salute precaria o prospera e simili , e sopra tutto le innumerevoli se:n ~ azioni elem entari determinate dal funzionamento regolare o difettoso degli organi. Allo stato norm.a le queste sensazioni restano subcoscienti: noi non sentiamo i nos tri organi . Ma n egli stati patologici, :r:i.elle affezioni organic~e o funzionali dei vari apparati , que~ti rivelano la loro presenza alla ·coscienza medi ante fenomeni d olorosi. Questo complesso di sen sazioni per cui si ha una consapevolezza ii1defìnibile dello stato del nostro or.g anismo vien chiamata cenestesi. La cenest~si non è sensibi1e agli agenti ·c he eccitano le altre forme di sensibilità (tattile , ·dolorifica, t ermica, ecc.), ma reagisce alla cli·stensione delle cavità ni.uscol.ari d a p.a rte del loro contenuto , alla compressione dei plessi nervosi sen sitivi. Ma abitualmente è sopra tutto influenzata da a.g enti chimici , diastasi , orn1oni , alcaloidi e dall 'acidità degli umori. D 'ordinario queste perturbazioni provocano · :t ati di coscie11za che .a ssumono l 'aspetto di inalesser e .diffuso·, indefinibile. L'individuo si sente trasportato in un ambiente organico diverso dall'abituale. E la tonalità affettiva, il meccanismo delle reazioni, l'intero corso dello psichismo ne risulta scompig liato. Così' nei disturbi gastro-intestinali si suole verificare ur10 -stato cen estetico particolare, una

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[ANNO XL, Nu~i;. 40]. •

determinata tonalità affettiva: sensaz ione di pienezza, di tensiQne epigastrica, di nausea,. di vertigine, "indifferenza .agli avvenimenti esterni , rarefazione delle reazioni motorie ac- . ' celerazione d·e ll ' associazione d ' idee e di creazioni immagi11ativ-e. Le varie tonalità affettive a loro volta si accompagn.a no a modificazioni organiche più o· meno profonde, .p iù o meno appariscenti. La gesticolazione e l ' e.spression~ mimica sono le. . . . ' espressioni emotive p1u com11nemente note. Così l 'om·e ga di Schule, risultante dall'azione: combinata dei muscoli sopracciglia1»e e frontale • mediano, espri1ne la tristezza e la n1alinconia. La psico-fisiologia ha cercato indici più profondi , più sinceri ·nei tracciati sfigmografi.ci e pneun1og·rafici, che si accelerano nell 'eccitazione e si rallentano nella depressione. Le sei tonalità fondam entali di Wundt (eccitazione, d,epressione, piacere, dolore, tensione, rilasciament o) comportano sei com·b inazioni differenti di costanti del polso e del res.piro. Altri modi di espressione della sfera vegetativa sono le reazioni vasomotorie (rossor-e , pallore) , secretorie (lagrimazione, sudorazione, minzione) , le variazioni· della temperatura, det metabolismo basale ) dell 'adr-e nalinemia, della g lic-emja e de1la calcemia. La tonalità affettiva degli ansiosi, la p·a ura,. i.I terrore, l'inqui etudine si apcompagna ad' uno stato di alcalosi. Una gran quantità di sostanze n eurotropiche rr1odificano più o meno frequentemente la tonalità affettiva agendo sulla cenestesi. L'esempio più comune è dato dall'alcool. L'ebbrezza leggera si traduce con una sensazione di benessere analoga a quella degli ipo-· maniaci e dei p·a ralitici generali espansivi. Qu~sta tonalità euforica è 1)rimitiva -ed è dovuta all'azione. diretta dell'alcool sulla oenestesi. Non è s~condaria all'eccitazione psicomotoria· (fuga delle idee, atassia) -eh-e si ha solo in uno stato più avanzato dell 'ubbriachezza. L 'alcool è eufoTizzante prima d 1essere convulsivante. Ed a ciò deve la sua diffusione . Analogamente l 'haschich , l'etere, la cocaina, la stricnina , il perossido d'azoto agiscono sulla cenestesi ,p rima çh e sul .p rooesso ideativo e sull'apparato motore. , I bromuri co tituiscono i sedativi motori più usati, esercitano un 'azione calmante su tutte le provincie del sistema nervoso, alleviano l 'epilessia e l'eccitazione psichica (corteccia), i n1ovimenti in,Tolontari (centri sottocorticali), rarefanno l'enuresi e le erezioni (111idollo), g).i spasmi gastrici (vagosimpatico). Viceversa sulla ceneste$i hanno un effetto piuttosto eccitante. Provocano di solito un certo g rado di euforia e per certi soggetti sarebbero anche afrodisiaci. Analogamente il luminal, che è il sedativo quasi sp,ecifico della epilessia, mentre h~ una netta azione sedativa su tutti i fatti motori , ne


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SEZIONE PRATICA

.avrebbe u11'altra e altatrice della cen e tesi ed .accentuerebbe tutti i disturbi del carattere epilettico. La scopolamina e la genosco.p olamina sono i sedativi più .p otenti dell 'eccitazione psichica e dei sisten1 i extrapiramidali e vagale. Viceversa agendo sulla cenestesi possono provocare una V·era e propria ebbrezza. Ebbrezze analogh e possono ottenersi co11 la belladonna, sedativo vagale per eccellenza, con la cocaina , analgesico locale. Ed è notevol e i] fatto che 1')fohimbina, sedativo ortosimpatico, è un afrodisiaco. L 'azione dell'oppio, e del su o principale alcaloide, la n1orfina , è molto acces a ria sui istemi motori , contrariame11te a qu ella degli a ltri sedativi su enun1erati. A dosi deboli calma I 'ortosimpatico .procurando miosi , ipotens ione, vasodilatazione, rallentamento della re l)irazion e. A d o i tos iche eccita la motilità ga trica e frenica, provocando n au see e vomiti , din1inuisce la forza mu colare, i riflessi , il tono cardiaco fino a] colla so. .'u i d olori localizzati e er cita un 'azion e sedatri ce nota fin dai tem11i omerici. Di agor a combatte,·a con l '01)pio i dolori dell 'otite e d e11 'oftalr11ia . yder1han1 dichiarava cl1e senza l 'oppio bisog·nava rinunciare alla n1edicina. Tutte le crisi ''i cerali dolorose, l 'a11•J'or , Jc coli cl1e epatich e e n efritiche son o calmate dalla n) o rfin.a. Galeno f11 il pri111 o a utilizzare l 'oppio p er attenuare la tonalità affet1 iva d olorosa dei malinconici . E il uo esempi o fu seguito dagl i a lj e11i~ ti n1oderni più accreditati. La sua a zion e benefi ca n egli stati an sio i è ora genera l111ente riconosciuta. i\.nlidoto dell 'an ia l 'o]Jpi o determina una tonalità affettiva diam etralmente opposta: euforia, legger ez.za ap1>arente degli organi , fluidi Là del pensiero. L 'az ione dell 'oppio ingerito re.gola rn1ente lJer un per1 odo lun go a dosi non tossich e si l}lJ Ò fissare in quattro punti: 1. Ritorno dell 'an sioso alla tonalità nor1nale; . 2. Tonalità d'euforia del soggetto normale alla prima inge tione o iniez ion e; 3. Tonalità d 'indifferenza o d 'irritabilità del n1orfinico soddis fatto ; ±. Tonalità di bi ogno imperioso n el morfinico insoddisfa tto . Com e la tonalità degli stati an siosi , la tonalità af~ettiva d ella n1orfina è determinata da perturbazioni dell 'equilibTio· acido-b.a se d e.gli . umori . L'angoscia si accompag na ad alcalosi con aumento della riserva alcalina, fatti ch e si e-levano quando il Lasso di C0 2 sanguigno si abbassa. Ora l 'effetto della morfina è appunto quello cli aum e11tare l 'anidride carbonica n·el sangue. L'esperienza clinica ha da tempo insegnato ch e ! >oppio è un potente eu pneico, un sedati-

vo di tulle le eccitazioni dell 'apparato respiratorio, tosse, dispnea , ecc. Abb.a ssa l 'eretismo r e piratorio agendo più ch e sulle termin azioni 11eriferich e, sul centro bulbare. 1./ eccitante normale del centro bulbare re~ i:>iratorio è la C02 del sangu e. Se il tasso di \.02 si eleva, il centro respiratorio eccitato attiva l 'eliminazione poln1onare e la C0 2 in ecce so viene eliminata. Viceversa se il tasso di \.O:! si abbassa e la riserva alcalina aumenta , la ventilazione si rallenta in modo da diminuir e l 'eliminazione di C0 2. Questo meccanismo è alterato nell 'angoscia : l 'acidità degli umori si abbassa , l 'alcalosi aumenta. L 'equilibrio è rotto in sen so inver so negli individui normali che. ricevono la morfina: il ritmo r espiratorio si rallenta, la C02 si accumula . D'altra parte l 'or ganis1no sottopo to .1JJ.'azion e continua della ni.orfina si abitua aJ l 'azione della droga. I nuclei cardio-pneun10-enter ici bulbari, il centro r espiratorio cessano di essere se.11sibili alla morfina . Questa senza dubbjo s'integra n ell 'edificio n1olecolare dei loro n e uroni, li saturano chimicamente, l 'adattano biologicamente all 'ambiente morfi.nico. Queste tra formazioni hanno l 'effetto d 'insen sibilizzar e il centro r espira torio, d ·impedire la regolarizzazione dell 'acidità umoraJe e la espongono quindi a brusche variazj\1Ili , che i traducon o n ella tonalità affettiva cc irritabilità n. Ma se l 'ambiente cessa d' essere mor fmico, se l 'i11dividuo è bruscamente sottratto al} 'azion e della morfina, il centro r espiratorio di' enta incapace di riadattarsi alle condizioni r1ormali: 1 alcalosi non compen sata cresce ali ' e tremo e si h a lo stato d.i bisogn o. L 'equilibrio acido-])ase dunque sembra esser e i] fa ttore e enziale dell e tonalità affettive rifer entesi all 'opj)ÌO. Questa veduta ha delle confer111e i11 contro1)1·ove ter apeutich e. C:osì l 'angoscia, n ella quale i ha un aumen· to dell 'alcalosi , pu ò essere alleviata oltre che dalla morfina dalla somministrazione di acidj (n1escolanzp, di aci do fosforico e di cloruro di i;a lcio). L 'a1 c:B-1 o~i si accompagna ad ipocal ce1ni~ co111e è stato osser,r.a to n egli iper en1otivi. L 'ipoca Lcemia si riscontr.a a n ch e nell 'epilessia, prin1 a d·e gli accessi, e n ella t etania. ~ provato d 'altra p·a r te ch e l 'iperpnea aumenta l 'alcalosi e scate11a crisi epilettiche e tetaniche. La morfina con corr e a aumentare la calcemia e dimi nuisce l'eccitabilità corticale, essa può in pari.e essere sostituita da una cura r ecalcificante . In conclusione la farmacodinamia nervosa µuò provocare stati affetti vi e cenesteticj analoghi .a qt1elli ch e i producono n ella vita ordinaria o in consegu enza di stati patologici . L 'azione di mo1ti farn1aci , calmanti o eccitanti , si esplica atlra, er so modificazioni timorali ch e ha nno molta an alogia ron condizioni fi'"'ico-patologich e s1)onta11ee. ar go . 1

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RILIEVI E COMMENTI. A. p1·oposito di un t1·attato di patologia

chir11rgica. Quando si dice una cosa i1uova, si ten1e ( e e ' è critica a11che per sè stessi) di n on rin1an er e abbastanza aderenti alla realtà. E se la -cosa nuova riguarda u'n inetodo di studio, il timore ò ch 'esso non sia abbastanza pratico. Tale era la condizione n1ia quando pubblicai quel Compendio di Patologia Chirurgica n el ,qua le .la materia, anzichè essere prese11tata nel 111odo u suale di distribuzion e, per r egioni o per sistemi ed apparati, lo era per argorrtenti. Ch e cosa significa cc per argomenti n, trattandosi di n1ateria chirurgica, o m edica cl1e sia ? Significa, per genere di m alattia; la c1uale è la stessa in tutte le regioni, pure sube11do le influenze della sede. Significa, dunque, distribuzion e per cau e di malattie: e, dove la cat1sa sia ign ota, distribuzione per caratteri anatomici o clinici; i quali presentino la 111alattia per quel tanto che ha di più proprio, cioè atto a differenziarla da altre m alat tie, 11on tanto 11el suo apparire, quanto nel suo essere. Etiologico - anatomico - clinico, h o scritto in quel mio compendio , ch e era il criterio distributivo della materia. Troppo, secondo alcuni: mancando d 'o1nogeneità. Ma la critica varrebbe qualora ]e malattie fossero tutte definite. Viceversa, il non esserlo oggi n on sig·nifica che non 1o siano domani. E altri, invece, co11siderata la tendenza, di quel criterio, ad unificare, potrebbe dire: patologia generale. Ma anche a qµe sto giudi zio si può rispondere no , perch è 11ella denominazion e stessa, del criterio medesimo, la clinica fa la sua affermazione. Però, no11 ostante le giusti ficazio11i , ero scio. Oggi , solo no1l lo sono più, ch è, se an che la con1pagnia non è per intero, è tanto onorifi ca da potermene basta re una lJarte. Il prof. Perez ha pubbli cato, in questi gior11i, u11 volume del suo T rltttato di Patologia Chirurgica (Stamperia Reale di Roma) : 874 pag . con 69 tav. e 377 figure. L 'opera complessi,ra ne conterà altri due. Il pubblicato è i 1 secondo volume. Volume e, quindi opera sig·noriJe e ri cca: ricca di illustrazio11i, ricca di erudizione. Nè pote,ra essere diver an1 ente. Ne avran110 piacer e tutti gli studiosi di discipline chirurgich e. e ho mag·gior piacere io ch e in quest'opera trovo la parziale compag nia di cui parlavo . [n realtà, il prof. Perez, profondendo la sua doLtrina, ha scritto , in que ~to volu1t1e, dei capitoli ch e potrebbero figurare in trattati di batteriologia e di immunologia. Ma si capisce : egli ha voluto fare un 'opera nella quale la nozione di patologia chirurgica fosse piegata per intero e partis e quindi ab ovo , con tutto quell 'addentell ato di nozioni preliminari che , pre-

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se isolatamente, appartengono invece a mateterie preparatorie di quella chirurgica, e per n1antenerci in campo di patologia - appartengono alla patologia generale. Nello svolgimento dei singoli capitoli, l 'A. ha pure seguito l 'uso, orinai inveterato n ei trattati di Patologia speciale, di unire alla parte più naturalmente propria di questa materia (e cioè alla etiologia, patogenesi, anatomia patologica, sintomatologia e decorso) un paragrafo di diagnostica e un altro di terapia. Lavoro che per conto mio esorbita dallo stretto compito della patologia, in quantochè la diagnostica non può essere trattata utilmente partendo dalle malattie ma deve essere trattata invece partendo dai sintomi, e in quantochè la terapia non appartiene a llo studio della malattia, ma di quello studio è in,rece deri,rato applicativo, <( elemento affatto contingente ed oltremodo mutabile » (per usare le parole dello stesso Perez a pag . 223), mentre cc l 'essen za del processo infiamma torio è identica tanto per le malattie che consideriamo come forme mediche, che per quelle di pertinenza chirurgica ». Lavoro, dunque, più cl1e di sola patologia . Ma, se ciò dimostra come l 'opera suntuosa del Perez si allontani dal modesto compendio 1nio, non solo nell·e proporzioni, sì bene anche nei limiti dell'argomento, un carattere essa l1a, con la mia fondam entalmente in comune, ed è già svelato da quella « essenza del processo infiammatorio » ch e figura nelle poche parole testè riportate. cc l\llalattie causate da agenti microbici e da parassiti animali ». Così si intitola il volume. on infezioni chirurgich e o denominazioni equivalenti : malattie causate da ... Nel titolo è affermato appunto il concetto : che trova poi svolgimento in tutto il volume . E se (per far compenso a l di più di prima), devo dire a questo proposito che, a seguito della trattazione di ciò che è comune a tutte le malattie infiammatorie, mi sarebbe piaciuto di trovare l 'illustrazione separata anche nel testo, oltre ch e in fi gure, di ciò che sia un 'appendicite, un 'osteomielite acuta, ecc. non per qu esto perde di valor e quel con cetto , di presenLare la m ateria sinteticamente. Sintesi: ecco la caratteristica dominante della Patologia. Ch e cos'è un foruncolo? Quali altre affezioni flogistiche si possono trovare ulla cute? Per quali vie s'infettano le m ucose? Quali sono le caratteristiche infettive delle si.erose? Risp·osto per es. a queste domande, verrà poi da sè l 'illustraz ione della i)eritonite, e sarà facile farla comprendere nei '" uoi più minuti particolari di fisiopatologia. l\IIa la lussazione della spalla o la frattura del femore o la tubercolosi dell'anca, avulse da ciò ch e siano le lussazioni, le fratture, la tubercolosi delle .s inoviali, la tubercolosi delle ossa, e per esse la tuber colosi in sen:so assoluto; e un 'osteomielite acuta allontanata dalla


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SEZl ON E PJl.\TI CA

trattazion e del fle111n1one, rimano-0110 pag ine di libro as ai 111en o profi cue di quanto lo rli, cnti110 invece e precedute dalle r elative nozi•J!1 i generali e con es e collegate Jogi- ed -t\11alogica111ent e. Yi sono occupato altre volte di que te co11iderazioni quando insegnavo Patologia chirurgica. Le ripeto con maggior convin zion e oggi da clinico. E sono persuaso pure cl1e l 'occuparsi di esse ia tutt 'altro cl1e fare dell'Accademia , ed equ iva1era invece ad ag itare i problemi più vitali e .proficui dell 'insegna111 cnLo cl1 irurgico, j)erch.è la i)rima condizione dell 'insegnare con profitto con siste nel precisare In 111ateria d 'in egna111ento. Se que La preci azione fosse fa tt a a proposito dell insegna111ento chirurgico (o 111edico), n on avr eb bero raaion c di es ere le in, ~ce rriu, tificate discu .. . _ io11i <llt11ali ulla co nveni en za di m a11tenere. arca11tn ad una Cattedra di Clinica, una Catt edra di Patolorria s1)eC iale. Le Cattedre h anno ragion e di e ere lutte e due, perch è è u11 abi so quello cl1e corre fra J'i nseg11arr1 en to di Patologia pecia le e l 'in scgna1nento di Clinica : e di "eutere ull '01 portu11ità di tenerli , o no, separati, signifi ca non avere nozione n è di quello ch e ia la. P atologia nè di quello cl1 e sia la. Clinica . Pro prio per que to accade ch e 11on infrequentem ent e t.ll denti abbiano a lamentar e di as is tere a della C:linica m al fatta in lezioni di Patolocria e a de. Il a Patologia abborracciata in Jezio11i di <:1i111 ra. Secondo la mia e.~pe rieni.a . l 'in lera orga11izzazione degli 'Ludi di Medfcìna e C:l1irurg ia \ a distinta in tre fa ~ j : cor i di Bio lorria 1tor111ale, cor i di Biologia patologica, cor... i di C:li11ica . Riferendoci .a n1aterie fondam entali: . ono cor i di Biologia normale, l 'anato111i.a e la n iologia ; ono corsi di Biologia patologica, la patologia generale, l 'anato111ia pa tologica, le patologie speciali , I 'igien e; sor10 corsi di Clin ic.a, le e:linich e. I cor i di biologia norn1a le e di biologia l)a tologica formano g li i11 ·egr1a111cnti dol trin.a ri i. I corsi di Clinica for1rt a110 la ~c uol a di p1:ilicazione. 'cuola di ppli cazione 11cr i Medici , ch e i)er nulla differì ce, in via a naloaica, dalla cuola di Applicazione per gli 1

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In~egn eri .

\ion i 1>uò pa rlare di ponti e lrade cnza a' ere idea delle re i ten ze e del con1 e calcolarl e. nalogan1enle, non si può parlare di n1 alati a chi non con osce le m alattie. Perr l1è, Ja ' erità cardin ale e pesso misçono ciula è que. la : ch e in Clini ca si deve parla.re e tralta'r e di n1alati, non di mal attie; e queste devo110 essere invece già note dai corsi di Patologia. Cli11ica C"Q xÀtVY] , il ]etto , -fJ x)..tvtxY) [ ott. tÉX VYJ J, la cJi11ica; xÀ~vtx6ç, 1), 6v alletta lo. in fern10 , n1alato) : studio di n1alati . Patologia ( 7t&&oç 1)a li1r1 ento , in fer111ità, lllf\ Jaltia): ludio di 111a lalli e. Ora , ch e co 'è lo Ludio della m ala ttia rìpetlo all o tudio del malato ? È la sin te i rispetto a lJ 'analisi.

OelLo questo , dovrebbe e ser detto tutto. E. do\ rebbero scor11parire anche i pcr ~ on alismi e le diffidenze. P erch è, alla le ·a n1aniera che 11011 i può confondere la Pa tologia co11 la Cli ... 11ica, non si deve confondere la Pa tologia col Pa ~o logo . Il patologo peciale p uò e ·'"ere il più abile opera tore del n1ondo e può curare i suoi 111ala ti quanto e n1eglio ch e il clinico. Ma finch è irtSeg·11a Patologia Chirurgica, la deve in·eg11ar e come Patologia e 11on con1e C: lini ca. E può essere tanto l 'arrtore eh egli porli a questo. ge11ero d 'insegnan1 ento e di studi, da giustifi care la rinuncia a qt1alu11qu e C:linica. c:h è se, in vece, da lla Patolog ia egli desidera pa ·are. alla Clinica, no11 ba. terà cl1e ia chirurgo, ma dovrà a vere m en talità di C:Ii11i co; inentre, d 'allra parte, i1on è co" ce1)ibiJ e cl1e lale n1 erlta lità po ·a a ere chi n on po siede la Palologia. 1 è ci può e sere adito a di eutere sulla utilizzazione del n1alato. A11che il Pa to logo genera le, ei1te il bisogno di re ta re acca11to al ma lato. Potrebbe rinun ciarvi il Pa lologo peciale? Ma il m ala to, che per il Clinico è argom ento di lezione, per il Patologo diventa in·vece I 'ill lt tl'azione del capitolo cl1 'egli avrà svolto t eoricam e11te. Quanto frutto si ri caverebbe da un ' organiz... %azione co ·ì ar1tlonica11l e11te i11tc a ed applicala I Ora - tor nando al lib ro - Perez è un Palologo, e, scrive11do l 'opera ua, ha fatto una a fl'er111azione da Pa tologo. n po' r>iù di detLarrli o chirl1rgico, e il Trat tato di l)a tolog ia J1a trova lo il suo tipo. Gli altr i no11 ono tratla t i di Patologia "'l1irurg ica; sono lratta ti di l :l1irurg ia, e rias umono Lt1Lto ciò c11e i ril'eri ·ce a 1l1alati a ffetti dalla ma la lti a a. l). C. E ~e ·i occupan o dell e n-ia terie in gole l1artita111cnLe, diventan o tra tta li di .Pato logia, cli e111eio logia, di Diagn o~ Li ra, ·di Tera pia e di Tec11 ica cl1ir·u rgica. Un po' di ten1po a.11cora, u11 po' di rifles. io11e, e n1 olte cose clte ora sert1bra110 osti che sa ranno accettate, io credo, con bu ona pace <li lnlli e con benefi cio di tudenli e di 111alatì. J~ sar à anche que ta una be11cn1ere11za della'cuola Rom ana. Caglia ri. G, B .\ GGI O. I

Ricordiamo la Import.ante pubbllcazloae :

Prof. LEONARDO OO Mll\ICI OIREITORE DELLA

CT.INlCA CHIRU RGICA DELLA R.

UN IVERSITÀ DI PERUGIA

Compendio di Semeiotica Chirurgica Secor1da edizion e aggio r11nta e n otevolmente ampliata con 2 16 figuri: in nero ed in tricromia intercalate nel testo

(con Prefaz. del Prof. Roberto A lessandri a lla 1" ediz.) Volume in-8°, di pagg. xv1-468, nitidamente stampato in carta, am ericana , con 2r6 figure· in nero ed in tricromia intercalate nel testo. Prezzo L. 5 6, più le spese postali di spedizione. Pe r i nostri abbona ti sole L. di porto.

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IL POLICLINICO 1>

CBNNI BIBLIOGRAl'lCI. (•) A. Ir.vE~ 1·0. La tubercolosi a traverso i secoli. Storia di iin, 'idea,. Vol . in-8° di 372 pag. , rilegato. l!,ederazio11e italiana nazionale fa cita per la lotta co11tro la tubercolo ~ i . lloma, 1933.

A.

[ANNO XL,

NUl\1.

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G1RAun. Préajs de Phtisiologie. , -ol. di pag. 380 co11 19 tavole e 25 fi g ure . Doin e C., editori. Paris 1933. rF rs. 60. •

' Tolume ricco di riproduzio11i· radiografiche, di sch emi anaton1ici, scritto per gli studenti e per i pratici ai quali prese11ta l 'A .. i fondamenti della ti siologia polmonare. \Ta ta è Ja concezione di q ue to libro, co11 Nella prinla parte deIl ' opera è trattata la evoc ui il prof. llvento inizia la (:ollana cc I pro- luzione generale della tubercolosi, co11 note b1 en1i d ell a tubercolosi » della F. I.N. F. per Ja sull 'essenza del baciIlo, del con Lugi o, c.lelJ e vie lotta contro la tuber colosi: seguire lo sviluppo di infezione, dell 'eredità . Nella seconda parte , dell e nozio11i sulla tubercolosi , dai più r emoti più svilup1)at.a , pl'emessi alcuni JJrelirr1inari sete111p i dell 'umanità ai g iorni 110 t ri ; i] cam- . ~eiologici di ascoltazione e radiodiagnosi, rr1ino di un 'id ea che, dalla massa in form e di viene accennato alla clini ca delle ,-arie forme: fatti di i11ce rta osservazione e di m al ... icura acu.te,. fibrocaseose, fibr?se, delle varie con1plic la sifi cazio11e, si vie11e ' olgendo e co m ple- caz1on1 extra polmo11ar1 o no11, d elle associata11do f1110 ad arriva re a l n1ag11ifico edi fì cio di zioni morbose. oggi che, se ha ancora delle J).3.rti in 0111bra 4 Centoventi pagir1e so110 infin e dedica le alla ne ha altre in piena luce ed è tale cla per111ett e- terapia cori larghezza trattar1do della collassore• di g uarclare con tra11qui Il a fidt1r ia l 'avve- terapia . i ~ 1r e. La bibliogr~fia è este... a e non si ]imita solo PerOno irt cl1eletri dell 'età delta l>ietra si a]Je fo11 ti fran ces i. so no trovale tracce di lesioni date da questa Libro . critto per coloro ai quali rn ancl1i il 111a lattia , r l1e appa re quindi antica qt1anto il ltrr!po .d1 co nsu1Lare i ponderosi trattati ci1e mondo ed i11co111bente per lu11glti eco li co111e a rr1 cc~1scon? Ja letteratura suJI 'argomento , liu11 osc ura m Ln,a cr1a. E giù , attr a,·erso i vari popoli del 111on - bro d1 pratica corne J)Oteva attendersi da un do e la sequela dei tempi , seguiamo c1ui , sot- p~·ofondo c?no.. cit~re. della 111a teria , direttore u~ ? de~ 1na~g101:1 ~a11atori francesi, con to la dotta g uicla clell 'A., lo vilt11)ro e le d,1 I aus1l10 dei rad1olog1 d1 Leysi11 . o c illnzioni <lell e idre sulla tuberco losi: le forMONTELEO~E. 111c cl in i che, da]) pri1t1a con fu se co11 altre e poi ,·euut es i cl1i arend o, la cor1t agiosità sospe ttata -da alcuni e n cg·ata da altri , l 'er editarietà r.he I•, . . PA~~on~. I.a 1?iéca ·~·iq u e pulmonaire. Volu1ne in-~ d1 pagQ". 22± con 53 fi gg. l\ifa~son & C., l1 a st1bìto contrarie vicende . Dal g rande IpPar1s, 1933. Fr. 36. -pocra le cl1 e rileva corne la consu nzio11 e a vve11ga spec ialm ente dal di ciottesi111 0 al trenÈ un 'opera ori g in.aJe .e del tu llo personale, tacinqt1esim o ann o e ricon osce il g ra ve sig11i- rhe apre enza dubbio a1 lettori degli orizzor1ti fi ra to pronostico delle diarree dei ti ici . fin o con1pJe.Lan1e11te nuovi . . Il punto di partenza all e più r affi11ate· ri cer cl1e odi erne clini cl1 e e delJe. ricerche dell 'f\· r! posa su una base logiegli dice , è un oro-ano di cui di lillJorulorio, è tutto un s11ccedersi di m e- ca : 1l 1)0Jrnone, . l::> -di ci e scienziati ch e portano il ']oro contributo I a f unz1011 e è essenzialmente n1ecca nica e allorcb è è n 1ala I o, è ... uscettibile di cure ;neccaall a solnzione dell 'assill ante problema. ' E q11a si ad ogni pagina ricorre il n o111 e glo- njche. Se ' ragliamo raziona] izzare le n os1re l'ioso d 'Ilalia, con Fracastoro e Montano che idee ed i no . . tri metodi. appli cl1iamo ad e.. o le leggi cono.. ciute della fì ica e della n1ecrnri el ·ecolo xv1 rilevano la contagiosità della malattia , le ·1Jri1ne mi ure di profilassi con - nica ch e reo-olano i corpi della sua cateo-oria 0 o sia i solidi eia . . t.ici. ' tro la ti si a Padova nel 1621 , a I.ucca nel 1733, A legge re quest'opera si r·i1r1a ue convinti che i r• on1i di Lucia110 Armanni , di Angelo Maff1 ice i, di Bernardino Ramazzin i , di Giuseppe questa scien za nuova, anche indi pendeu ten1ente dalle conseguen ze lon tane ch e potrà l~ a rel1 ni, di Acl1ille De Giovanni. di Edoardo ?\far agliano, di Giuseppe an arelli, di C:arlo n,·ere I1ll 'orien tam ento genera le delle idee r lil•'orlanini, il con1p]esso organico di provvedi- ni cl1e. anatomo-patologiche o terapeuti che, og111en Li i ns lau rati dal Regin1e. L 'intin1a od di- gi così nurn erose, .aYrà, n él~ura lm ente , un 'im. fazi one di rileva re i m eri ti dell 'Italia in qu e- m ediata e importante ripercussione sulla condotta dell a ct1ra co11 il pn eun1 otorace arti fì ~ l.o ca rn ,p o nulla togliy alla ser.ena obbiettività co n c ui ò trattato il vasto argomento in qu e- ciale. ·~to ])el vo l nme ch e S. E. Paolucci nella })refaIJ'A .. nel corso delle sue ri cerche, h.t consizio11 e definisce g iusta1n ente com e suggestivo e derato i fatti clinici come e pressione esclu iTigorosamente scientifi co. ·va tli fer1 01neni fì sici e n1eccan ici . Pur J1on vor.. FRUGO I . lendo disconoscere I 'importanza ch e queste manifestazioni cliniche ha11n o per sè sles e. egli pen a che e e debbano e er ridotte alle (1) i prega cl 'in,·iar e clt1e copie d ei lil)ri di cui loro g juste proporzioni ~d a pprezza te secondo :si cl esi<i ern l a recensione . 1

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SEZIONE PH.ATICA

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l 'ordi11c de] le cause fi ich e eh~ le deterntinan o. l>er trattare dell e qt1e tioTti m ecca11icl1e, l 'A . ha dovuto adoperare dei ter111i11i i)ropri a questa scienza. Per facilitare tuttavia Ja lettura e la comprension e de] testo, alcu11e volte un po ' .arduo per chi poco fan1iliarizzato con le nozioni di n1 eccanica , ogni capitolo è preceduto da uri ])re,·e ria su11to, ad opera de] Dr. Lefè' 're, cl1 e ri a ... sun1e le idee dir~tti e ro11 un o pirito pu ra111ente clini co. A . Pozzr. L1Nr.E~ FELDER .

Der Arlz a·ls Fii}irer der Neuzr it. \ Tol. in-16° di 157 pag. B. W ester.111a1111 Co. Berlin - re,v 't"ork. L ' . ' ede i1el m edico buono e ... perim enlato la salYezza ociale. l~ ·.o è oggi, il 111igliore an1ico del IJOI)Olo, con o ce le leO'gi della vita e stt1dia paz ien temP11te 1 e enza di u11 dato fen om eno , i11 ettendo le ue forze a ervizio dell a un1an ilà ~ o ffe rente. !n ~Ila ~ erie di capitoli . ~o,·e ogn~ J)a r~g ra fo è inspira lo ad un motto , l A. e a111111a dtver e que tio11 i: la _alute e la rn alattià, la aL1ari ai on e e . Ja risoluzione, 1'Io e la ' rita ' la "'cuola '='dell a vita, ecc. o ervando a lla fin e ch e noi iarno ad un.a Yolta della toria. La nuova scienza ri cca co r~ e ~, condurrà .ad una nuova fede pll~ ra e dall 1n t1n1a connessione di entrambe spri zzerà ]a _cintilla del i1uovo volere. 11 Jibro è in pirata ad un ano ottimismo· ~< ad o.a11i af nizione » - egli dice in un punt~ - « s1 accon1pagna ]a peranza ». 1€•11a alul e del popolo e n ella pace ociale, o serva in u11 altro, stanno le prem e e e le condizioni essen ziali per la pace dei popoli. fil. J.

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Lavori originali clel Laborntor;o ce n I rale· di ricerche cliniche dPlla Facoltà di llr·r1·Ar. UG.\ .

M edicina di !.fadri,rf.

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1/.t\. , oltre a ll a n oia e feconda attività scien tirì cu, l1 a an ch e il g rande merito di es er e un animatore dei giovani pronando]i ed indirizzandoli .:1lla ri ce rca cientifica. Lo dim o. 1 ra il co mplesso di qu e li 17 lavori usciti dal Laboratori 0 di ri cercl1 e clinich e dell Univer ità di Madl'id ch e egli diri ge e pubblicati n el 1031 in varie ri,·i te cientifì cl• e pagnuole e tran ier e. Vi troviamo studi di istopa tol ogia (Linfogranuloma plasm acellul are sar cornaloide, Pl eoc~riocit o~ i loca le n el linfogranuloma), di biologia general e (Ipervitaminosi). di ri cerch e di laboratorio applicate alla clinica (Corpi ceto-nici nel angue durante l 'an estesia ; La reazione di Takata-Ara), di elmintologia (un vasto ·studio SlJ ll o Schistosoma. un altro sull 'elrnintiasi delTe mini ere); altri di terapia ('u110 de.ll o ~tesso prof. Pittalu ga su] trattam ento dell'echinococco con 1'antin1 onio , altri sul chinoEtovarsol, sulla sa nocrisina nel linfoma tubercolare), ecc.. tutti lavori ben condotti e documentali . cl1 e por tan o in11)ortanti conlribt1t i :scientifici e prati ci. 1

A. F .

STORIA DELLA MEDICINA Il trecentenario di Rrrna<lir10 Ramazzini. Bern l\rdino Ra1na7.zi n i .nacque il 5 r1 ov. 1633. Il uo no1ne è f a1110 ·o rt clla stori a dell a 111edicina quale fonda tore della m edici11a industriale e del lavo ro, ia dal punlo di vita curativo cl1e preventivo. Per ve11li anni egli occ upò Ja catt edra di 111edici11 a n ella scuola di Mod·en a e durarllc questo peri odo fece degli . ludi sulla mal.a ria e su a rgom e11ti .d.i fi siologia. Gl.i si. attr ibui s~e di avere per pri1no osse r' a lo ch e il merc urio 11el tt1bo .. ale qua11do il tcn1110 è bello e i abba ·sa quand o è 11uvolo. . o. I"a .. ua più grande opera è indub bian1enle il « De m orbis artificii1m » pubbli cato J1el 1700 . tale e.1)oca, a,·e11d o eg li 67 a nni , ft1 invitato nd occ upare la . eco nda ca tt edra di ~te dici na nll'U11iver. ità di Padova . Da allora fino al 5 novemb1:.e 171* , g iorno della .. ua rnortE- 11er a pop le... ta, e"°·l1 fece r egolarn1 en Le ogni g iorno la ·ua lezioI1e. Morì il a iorno del uo ··1° corn f)leann o. La .. ua opera fu 1111bbli ra1a e ripubJ)li cata in latino ed in molte altre lin g ue e in ìl1 olte edir. ioni. t:: basata .. u 11 'os .. crva7. ion e diretla clei J.avor a tori in vari tipi di jnduslri a e contiene due caJ>iloli interes anti .. i111i s ui lavo ra lori <l ei 1nelàlli, ui cerusici, ... ug li in fern1ieri adde tti alle fri zion i ed t1nzioni dei ,·en erei , ui cbin1ir i , tabacca i. balie, pittori . , l)azzaca n1 in i. ecr . E co ì ancl1 e con iderazio11i [-; uJ lc 111ala1ti c dci 1nariné\i deg li r rittori, dei la orat ori della 111ente, dei e a11 la11 Li e r o~ì 'ia. l . a s ua opera rivela un r ar o u11ta11il ari n10 , u11a fìn e qualità di o ... ervatore ~c i ntifìco, un brilla nt e . en ~ o di humour e lln fondo di fil o. ofo. f:osì il• .Journ .. A. NI. 11. del 12 ago._ to 1933. G. LA C AVA. 1

ollo il p a lro11al o di qun l tro Un iver s i là : Par111a, l\tfod ena e 'Nlil a11 0 e d e i r a1)prcse11 tanti rlel c;ove rn.o e d ei P od e là clelle Ci t Là risp e t l ive e di Ca rJ)i, ove ebb e i 11 a la li , sar à festeggia lo, com e rrià an nu11zian11no, il terzo cente11ario d ella n ascila di Bernardino l{a n1azzi ni. IJ 4 ottobre nella Clinica d el Lavoro cli l\lil nn o i rjuniran110 i memJJri d ella Con1mission e Ir ll ern azio11 a le P ern1 an ente di 1vleclicina cl el Lavoro, i oci d ell a Socie tà Ital . cl i l\i[ed icina del Lavor o, i cu l lori e j impa Lizzanti d eg1i s l udi di 111 e<l i ein n d el 1a Yoro in I la 1i a . L 'opera di Ran1azzini ar à illu lra la in sè e nen-li sviluppi d ella ì\[ecl i ci n a d el Lavoro 11ei Yari ' LaLi d ai proff.: lVIarli11 di Lio11 e; Sir Thomas Olive r ùi Newcastle u . Ty 11e; Mi11isleri Alra t M. Bauer di Ber] ino; Gilbert rl i Bruxelles; Hay l1t1rs,1 E. di Columhus (Ohio) ; Il. Zi el e J. Lowy <lj Praga; E. Brezina di Vienna; A . Po111e t Ia di Lucerna.

l. 'il lu.slre prof. Devoto, dire ttore della R . Clinica d e l Lavoro fii Mil a no, p arlerà su : « Vedute r Jinich e di Ran1azzini nll a stregt1a della m edicina n1oòerna ». 11 g ior 110 6 i partcc i pan ti si tra feriranno a J1 a rn1 a, p oi a l\Iodena ed a Car pi , OYe a' rà luogo til la

ri evocazion e R a n1nzzini n1l a. •

R.


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« fL POLICLINICO

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica di Pisa. Seduta d el 1° giugno 1933. Presicle11le: Prof. A. CEsARrs DEMEL. . ~r~f. G. BAGNAR~SI. Ip ertensiorte e variabili /a del complesso ventri colare. '

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al f~ne di este1~dere .(5-0i l 'applicazione della introdu~1one del piombo alla cura dei tumori i11align1 . . Le prove sperimentali hanno dimostrato per l 'avvel.e?a1nento da piombo tetraetile che ii gruppo et1l1co .Pr~vale s~l metallico, in quanto. clall~ prov~ ch1m1co-toss1cologiche isto-ehimiche, dagli .e sami d~l ~angu e e degli organi parenchim~~os1 non s1 ricavano dati specifici per la fissazione del pio1nbo ai tessuti.

Ricerche sul polso cerebrale. . D?tt. M. Mrcn~LAzzr. - L 'O. espone i rìsultati

,Seduta del 22 giugno 1933. ' Preside11te: Prof. A. CESAR1s DEMEL.

d1 r1cerc_b.e eseguite sul polso cerebrale in un uon10 di 55 an11i porlatore di una cospicua breccia Sulla cura chirurgica delle ulceri alte della plccola curve. cranica . L/ O. ha esperimentato l 'azione cli numeProf .. F. Nrosr. - . L 'O. dopo aver passato, ir1 rasrose sosta11ze vaso111olorie, istamina adrenalina ?egna I processi operatori per le uleeri gastriche acetilcoli11 a, pituilrina, ergotamina ' nitrito d 'a~ in gei:ierale ~ dopo a~er clii:iostrato che il promile, padutin, efetonina, efedri11a . ' · cesso ideale e la resezione p1loro-gastrica, sostieI rist1ltati più evidenti sorto st ati ot lenuli col ne che per le . ulceri . situate in alto sula · piccola nj trito d'amile, acetilcolina, istamina e adrena._ c':1rva . .la resezione piloro-gastrica coi metodi orlina. · · d111ar1 non è consigliabile perchè si verrebbe a Le prilne tre sosta11ze ha11no dimostrato un ausopprimere. qt1asi tutto lo stomac9. Risponde inmento notevoli ssimo del polso ascrivibile a vasovece bene i l processo della resezione a doccia di dilatazione cerebr al e . · Pauchet. L 'O. l 'ha sperimentato in una donna di L'adre11ali11.a l1a òin1os trato un aumento di am~4 anni (operata da 5 mesi) ottenendo un risl1lpiezza del polso cer ebrale dipendente probab·i ltato :fl1nzionale eccell ente. mente o da un 'azione dilatatrice rlistrettuale di Rilievi clinici sulle attuali infezioni luetiche. questa sostanza o da modificazioni passive causate dall 'atune11tato inotropismo cardiaco. Prof. R. PoncELLr. - L 'O. h a notato nella sua . . . Segu~ l a di1nostrazjone di grafiche. pro:v1nc1a e .zona, in questi ultimi tempi, un certo aumento d1 nuovi contagi sifili lici come ris nl l a Sulla cosidetta ma latti a del collo vescicafe. ~s~eTV~7.io11i. prfva~e e ~a .quelle dei Dispensari ~rof. P. LlLLA. L' O. ritiene che a base di Celtici . Contagl assa1 var1at1 per origine, spesso u11a. sindr?me ~i rite11.zione non dovuta a proestra11ea alla zona stessa , e per sinto1nat0Joa ia stat1s1no si trov1no l es1011i dell 'uretra posteriore iniziale e successiva con tendenza alla arseno~·e­ o (lel trigono vescicale di varja natura di origine sistenza, · conie indicano alct1ni casi clinici che patoge11etica. cita. l 'ali osservazioni collimerebbero con quelle Infatti i reparti a11aton10-patologici, sono stati di al lre region·i d 'I1 alia ecl est er e e avrebbero ora <li fatti sclerotici di caratter e i11fiammatorio cause occasionali e d etern"dnanti assai compJ,~sse. ora di ipertrofie muscolari ri g uardanti lo sfinter~ Esclus~ og·~i òe~ice11za dei servizi cli sorveg]ianza ecl il trigo110, ed. aventi carattere funzionale ora e .prof1l ass1 celtica che specie nella lona i11 qt1edi plich e mucose pii1 o meno vascolarizzat'e ed st1one l1an110 dato risultati brillantissi;Pi, cccena-venti sedt. sul lrigo110. na a~ complesso meccanismo di quest~ <<. a1'Sf;llODopo, aver ctiscu sso, in base ·alle sue' osservaresistenze )) ed alla necessità che il prob] e1r1a nel zi?ni personali , sulla natura acquisita o congesuo complesso venga riprese11tato e f1js c11ss0 i rr nita d1 esse conclude che l 'origine congenita deve consesso di sifilografi Gome avviene ad es. in esser ri ser,~a la alle pliche muco-se valvol ari, riFran.éia o,v e queste inutaziorl.i numerj che e quali g uardando le lesio11i di· altro genere co1ne semtative della sifilide vengono m·a gg"iormer1te acpl_ici fa tti infiamn1atori della porzione cranial e cu sate. · su s1no11ta11ale d ell 'uretra . Dott . A. GRASSI. - Di un caso di taberco-losi • Con qi1esta co11cezio11e della inalattia, cade anpseudoncoplastica della mammella. ch e la ~ec~ssj Là di c~iamarla co,m e .impropriam~nt e SJ dice (( l11alatt1a del collo » giacchè non Su tre nuo~i casi di infarto adiposo del fegato. es1st e t111a patolo,g ia di una regione che anatoProf. A. CEsAn1s DEMEL. - L 'O. illustrando tre micame11le 11on esiste nè p-u ò esistere al tro che n~ovi · casi cl~ u infarto adiposo )) del fegato, da in via co11ve11zio11ale : s ia1no quindi o in p iena 1u1 per la prima volta descritto, conferma la impatologia dell 'uretra posteriore o d ella -vescica. porta11za patogenetica che h anno nel determiL 'O. Yt1ol 111etler e in guardia ancl1e contro posnarlo e lo stato anemico ·e la cattiva funzior1alità sibili errori diag11os tìci col cancro · irtiziale delle cardiaca, e le alteTazioni (in filtrati infiammatÒri gl ando~ e .iJ~trasfi11tericl1e, la cui sinto1natologia perivascolari, sclerosi) delle arterie 11utritize del su l pr111c1p10 e per uri te1npo assai lungo è cofegato mentre lè - limitazio11i circolatorie nei .simune con quell a dell a cosidetta « 1nalattia del nusoidi in alcuni casi ç]in1ostrabili in altri non collo )) . · lo sono. I ·nuovi casi cii1nostra110 anche che se taRicerche sperimentali sull' avv,elenamento acuto da piombo · lora 1'infarto adiposo visibile n1acroscopica1nenl& e I 'unica ma11ifestazione dell'infarcimento adi tetraetile introdotto per inalazione. poso. chè alterazioni di circolo pqssono apportare Prof. CEsArus DE~IEL, dolt. D. 0oRBI e V. Conel fegato, ir1 éiltri casf si pos'sono trovare anche STAN ZI. Gli 00. con siòerando cl1e furo110 os-formazioni simili variamente d isseminale nél paservati alcuni casi òi satur11j s1no J1egli operai renchima che per Ja loro estrema piccolezza so110 mocca11ici ch e lavorava110 in loca li inal e aereati visibili solo istologicamente e rlimostrab'ili sem11ei quali si svolgevano esalazio11.i di piombo tel.rae tile 1niscelato alla be11zi11a, hanrl:o tentato se- pre in stretto rapporto a vasi- fortemeate altera-ti e prese11tanti una restrizione od una occlusione speri111e11talmente fosse stato possibile riprodurdel loro lun•.~. Il Segretario. re i11 varie specie di ani111ali lo s tesso fenomeno,

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SEZIONE llRATI CA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. ·

Miocardia e miopatia.

F. de Ruyter (Le Scalpel, 22-4-33) descrive due casi di miopatia di tale tardiva con partecipazione del miocardio al processo n1iopa.tico. Si trattava cli due fratelli, uno 57 en11e e u110 54enne, in cui la malattia aveva avuto de.corso lento, e si avevano questi sintomi : amiotrofia, abo lizione dei rifle si tendinei, din1inuzione dell'eccitabilità idiomu~co lare, disturbi trofici cutanei, calvizia precoce, - senza disturbi piramidali, nè contrazioni fibrillari, nè dolori , i1 è disturbi della sensibilità, nè disturbi s finterici. In tutt'e due l 'eleltrocardiogramn1a dimostrava tachiaritmia completa da fibrillazione e flutter e la tel eradiografia din1ostrava aumento di volume di tutte le cavità cardiach e. _ elle miopatie fu trovata da Bunting una atrofia con sclerosi del cuore, da Steinert l 'atrofia gialla del miocardio. Altri trovarono })lacche di miocardite fibro sa, altri iperpJa ia .connettivale diffusa con sclerosi vascolare. Per l\larinesco le lesioni miocardich e 0110 identiche a quelle dei mu coli scheletrici. Da parec-. ·Chi fu trovato clinicamente alterato il cuore. elle autop ie pubblicate il cu ore appariva di volume normale. In alcuni casi c'era bradicardia, in altri i11$Ufficienza cardiaca. C'è sen1pre ipoten sione. 'olo di 13 casi sono stati pubblicati gli elettrocardiogrammi con una percentuale di alterazioni miocardiche del 60 %. Bisogna ammettere l 'esistenza di una defi·C ienza funzio11ale primitiva della fibra mio-<'Alrdica come causa della deficienza del c~ore senza lesione anatomica (miocardia). Mentre i segni funzionali sono modici , quelli fisici sono imponenti: oscuramento dei to11i , ritmo di galoppo, soffi da insufficienza funzionale, tachicardia , ipotensione, disturbi del ritn10, fenorneni tromboembolici terminali. L'elettrocardiogramma mostra con1pl e~ i QR atipici. · Nei due casi dell 'A. (di cui uno con esito in rr1orte improvvisa) le alterazioni funzionali riguardavano tanto le orecchiette che i ventricoli. Nella genesi delle alterazioni muscolari anche miocardiche delle miopatie si deve dare importanza al ricambio della creatina.

R. LusENA· '

Sull'etiologia dell'ipertensione essenziale.

L 'etiologia dell'iperten sione essenziale è ancora oscura. :F orse ulteriori ricerche mettera11110 in luce fattori etiologici multipli e dimostreranno che il termine usato è più generi co che specifi co. Fra le varie ipotesi avanzate per S{)iegar e la gene i di questo tipo di ipertensio-

n e una delle più accreditate è quella che sospetta l 'eventuale presenza nel sangue di una o ~ Lanza ad azione it)ertensiva . egu endo questo con cetto Dan ze1:, Brody e Miles, trovarono un innalzan1e11lo della pressione del sangue dopo 1'iniezio11e endovenosa di angue prelevato da i11di viùui co11 si11drome ipertensiva in ga LLi at!·opinizzati e precedenterr1ente desensibilizzati verso il a11gue umano: dall 'insieme delle loro ricercl1e con clu ero ch e esiste n el sangue degli iperte i essenziali una so tanza ad azione iperten iva. Tali ris ultati non ft1rono però confermati da altri AA., sì ch e ]a questione è ancora rin1a la sub j.udice. G. E. Wakerlin e H. D. Bruner (A rch. of l ntern. Med., lug lio 1933) hanno voluto studiare la questione, a ffrontandola co11 u11 metodo i)erimentale diretto, o servando cioè l 'azione del sangue un1ano di oggetti normali e di oggetti iperte i direttan1en tè ul tono della parete arterio a. Que to procedin1ento è ri sultalo più vantaggio o di quelli che ·tudiaano g li effetti della eveutuale sostanza ipertensiva sul} 'anima le in toto, i11 quanto ch e in q ue to il m eccanismo di regolazione vason10Loria poteva fal sar e i ri ultali . E i hanno studiato l 'az ione di trenta sieri di pazienti affetti da iperten io11e e di ci uindici oggetti normali ·ul to110 delle arterie mesenterich e: nessuna differenza evid.ente hanno trovato, riguardo a lle proprietà ' 'a oco trittive, fra iero n orn1a le e i ero ai soggetti i perle. i. Tali risultati verrebbero quindi ad escludere esistenza , ne i pazienti affetti da ipertens ion e e senziale, di una o~ t a n za ad az io11e vaopre o ria periferica. G. L."- CAVA . Il bagno all'anidride carbonica nell'ipertonia. Le opinioni degli AA. i 11 pro1)0 ito n on sono affatto con cordi, anzi .. pe so co11tradittorie. Mentre Makenzie n e parla addirittura ironicamente, ~loravitz raccon1anda caldamente il... bag110 di anidride carbonìca; H uchard lo considera come nocivo . Gredel \Om e altan1eo Le utile. M. Megiborski (Vl1 raceb,1ioje Delo, 1933, n. 1) rlopo aveF eguito 4 O malati tra ttati da lui con tale m etodo curativo, o-iunge a conclusioni incoraggianti ; secondo lui il b agno di a. c. avrebbe uri' azione reaolarizzatrice sull;:i ])re iorie anguigna ia in at1n1ento ch e in diminuzion e. Vi sono però dell e lin1itazio11i; così JJ. e . per non aff.aticare il C\1ore con alta pressione idrostatica ulla uperficie del corpo, il livello dell 'a cqua non deve superare l 'omb·elico; il bagno dev'es ere n1oderatan1ente caldo ; si provocherà co l 1' iperetn ia periferica e si allieverà Ja fati ca del cuore. Il bagno di a.e. sarebbe controindic.ato solo n ei ca i di avanzala arteriosclerosi cerebrale; in tutti gli altri malati -esso, oltrecchè regolarizzare la pressione, contribuisce al n1iglioramenlo •lei sin-


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« I L POLICLJ.NJCO

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to111 i subiettivi , ce falea, op1)r e sio11e cardiaca ecc. È però ·n1al sopportato dalle don11e i11 cli1na tcrio. Con1unque sia ogni caso va con ideralo e Lrallato individualme11te. S. l\11Nz.

di eroina in 10 c111c . di acqua dist. ; se n t:} pren-dono X'\T gocce in acqua zucch erata). (Jour nal d es praticie11s 1 5 agosto 1933) . fil.

Le cri~i anginose dei vecchi. A part ire dai 60-70 anni, le crisi a n g jnose d ei vecchi sanò il più spesso legate a crisi d 'inufficie11za del ventricolo sinistro. Vi -è scarsa o punta aritmia ed i dolori retrostern.a li si producono gen eraln1ente in seguito ad un movin1ento, dopo i pasti o durante la n otte. Se l 'indi,riduo è ob eso, i disturb i cessan o spesso col d imagrimento . . . . i può avere la mo1~te i~pro:':visr1., ma assa~ n1eno frequente ch e 1n eta pr~, g1ov.a.ne. D~ fatto , ' rer . . .o la settantina, sono g1a m orti quelli ::;i fi lilici o con ipertensione di origine re n ale, ·i cch è e se hanno una certa probabilità di vivtre abbasta11za a lungo ed anche di guarire, alvo nei r ar i casi di individui con aortite e IJCr iaortite con crisi c~n~j~:1 e. . , . . . 'i penserà <llla poss1b1l1ta d1 u11 or1g1ne. riflessa, cl1e è il più sp esso d ovuta a l tubo. d1$~­ rente, n1a cl1e 'ra ai1ch e Ticer cata n elle vie urinarie (rite11zionisti vescicali); si provvederà in pro po ·ito. 11 i11alato va '"'attratto ad ogni cau sa ch e posa fa ,,orire la crisi ; r iposo in l etto se si producono in occasione di movimenti , riduzione d ell 'alin1entazione se si han110 dopo i pasti. Il riposo in letto sarà mante:r;i11to pe~ 10-15 o·ior-n i pern1ettendo sol lanto d1 alzar si e b con grande i)r ecauzione un quarto d' ora 1)er rifare il letto. Pa sa te le crisi forti , rin1ane spesso uno stato penoso di a11goscia ; si conti11uerà il riposo i 11 letto fino a ch e sia p.a ssato. 11.iduzione dell 'alimentazione : per 3-4 g ior11i, t1r1 litro di latte al gi orno , preso a piccole d osi con due n1inestrine al latt e mattino e sera; si aumenterà in seguito l 'a limentazione con l1ova, p esce, b·iscotti, l egumi, un biccl1iere di vino al pas to di mezzogiorno. Diffidate soprattutto d ell e carni (n1aiale, vitello, n1ontone, n1a11zo). Come n1edicanieri.ti. Essenzialmente lo strofanto (t1na pillola di estr atto di ., un n1g., 2-3 volt e al giorno, per 15 giorni ; sospender,e per 5 , ripr end er e e continuare co ì per d ei n1e i). La digitalina è indicata nei casi di a ritn1 .ia: 5 gocce della soluzione a l 1/ 1000, per 6 g iorni cli seguito ; sospender e per 3 giorni e riprend ere. Nell'inter v.allo si darà lo stro fanto. · La uccessione d ei dt1e m edican1enti può essere continuata a lung·o. Allo trofanto si potrà agg·iun crer e la teobromina , specialni_e11te in caso di iperten sio·n e (Teobromina cg. 50, Estr. di strofanto mg. 1; J)er un.a carta ; due al giorno per 15 g iorni, sospendere p er 5 e riprender e). C:ontro le crisi , è con igliabile la trinitrina (XL gocce d ella soluzione al 1/ 1000 con 5 cg.

La clinica della trombosi delle coronarie. Col1Jisce per lo più individui oltre i 50 an11i, del sesso n1aschil e. Ne è car atteristico l'accesso, che si differenzia da quello dell ~ angina pectoris per ch è si manifesta anche in piena quiete (talora ··n el sonno) e non migliora con il riposo; anzi il paziente cer ca col moviment<> di atten11are i dolori. Anch e la sed e di questi è di,rersa, spesso all 'epigastrio , sotto lo st erno, con irradiazi oni sul torace sinistro. In qualch e caso, possono addirittura simulare un 'affezion e addominale; alcuni sono stati operati ritenendoli affetti da perforazioni gastriche, da affezioni d ella cistifellea, da pancreatiti . Il dolore p uò durare anch e per vari giorni e lasciare a lungo d elle sensazioni di oppressione sottosternale. G. Scherk (D eut. m ed. YVochenschrìft, l& g iugno· 1933) rileva cl1e caratteristico per l 'accesso ·è lo cc sh ock » : palloreJ abbandono > n1.an canza di pol so, cianosj, sudori fr~ddi. Spesso dispnea, ed eina polmonare, non raran1ente vomiti, o conati di. von1ito od eruttazioni . L'aritn1ia, cl1e l 'A. ha osservato nella Jnetà d ei casi può esser e dovuta a fibrillazione a uricolare oppure a tachicardia ' rentricolare parossistica. Se ' ri è blocco cardiaco, si ha uno straordinario ra)lentan1ento del polso ~ Pressione sotto i lin1iti . D opo lo cc sh ock », si 11anno per molti giorni lievi aun1enti di temperatura; frequenle la leucocitosi, diminuita l a velocità di sedimentazione d elle en1azie. Importante s1ntoma ch e accompagna (nel 20-30 % d ei casi) la trombosi delle coronarìe è lo sfregamento pericardico dovuto a ll 'infarto miocardico ed alla con secutiva pericardite secca. Si tratta per l o più di uno sfregamento transitorio (poche ore o pochi giorni) molto fino, ch e si ascolta a\la punta o sullo sterno. Frequente è la broncopolmonite nel lobo inferiore sinistro con pleurite secca çd ovuta a collasso polmonare); a l cuni autori parlano anch e di sputi san guigni . , Come segni di insufficienza cardiaca , si hanno eianosi , dispnea, ed ema e talora ittero da stasi epatiGa. !\1:olto importanti per la diagnosi e prognosi son o l e modificazioni dell 'elettrocardiog ramma (specialmente dentellatura a T, pro·f onda ed a cuminata , in II e III de~ rivazione). La prognosi è PArticolarmente .seria; la niagg ior. parte.., dei pazienti muore n ell' a?cesso . od entro pochi giorni per debolezza n11ocard1ca. fil. La terapia dell'occlusione acuta delle coronarie. E . S. Kilgor e (Journ. Amer. ll1ed. Assoc., ± febbr. 1933) osserva che il qua dro tipico


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SEZIONE PRATICA

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de ll 'ocr Jusione ·oro11a ri ca acuta (colla o cirvini (b ro111uri , estratto di Crataegu , passiflo co latorio co11 dolore a11gi110 o , ch e si h a en za ra, t11arrubio bianco; teoricamente, antitiroica u~a ovvia. i1oco influen zato da i 11ilriti , con din.a, ergo tamina). Nell e ipertonie relative del febbre, l e ucoc 1to ~ i e sfrega111e11to i)ericardico) i1npalico da i po tonia vagale è utile aurnentare n1a11ca pe so. Pa recc hi a ut ori han110 richiail tono vagale co11 insulina, eseri11a . _ elle n euJl l<l la l 'a lte11zio11e su lla forr11a cl1e in1ula l 'adroto11ie da a lterato m etaboli m o dei -.: ali a lcado1u e acuto : l '_\. l1a o, ser' ato r ecentemente lin o- terra i, si potrà tentare di r egolarizz-0re fra Je diag11 o ~ i erra le c1uel1 e di influen za con gli influ ·-i vegeta tivi co n n1edicazion e jonica i11sufficie11za ca rdiaca , di i11al di gola con di(calcio, potassio , n1a o- ne. io). sturbi r ardi aci, di J1eurite br.achiale, di gaI cardiocin·e tici pro1)riam-en te detti (digita~ trit e; il do lore può essere ~ a tituito da1J.a dile, trofanto , chinidi11 a) son o in e·ffi caci o pegs pnea o dall a caclul a ~t1bila_nea della pre ione. g ior.an o la situazione. '1)esso, cd i ri .. t1ltat i delle at1topsie lo co111pro,~a rà 01)portuno rin forzare I ' organi ·n10 pe r~ ' ano.• I 'occlu ' io11e ac ut a delle coro11a rie i m at11 igli orare la nutrizion e del sis te1r1a n eryo-o, nifc~ l a ne l più a .. olul o ilenzio dei inlon1i. r endere l) ÌÙ elastico il giuoco dei 'aso-motorì I.a condi zio11e si riti en e ~ pesso di perata ic- (docce alternate) tonificare lo splancnico (spuel1è i I l ra Ll a n1e11 t o 11011 è adeauato o i1011 è 1nat ure fredde Jon1bari). e e iste picca ta ptoistituito co11 fidu cia, 111enlre invece può es.i ,, j ~cera l e, portare la fascia addo111ina le. cre ntollo utile s1~cc ia l 111 e11t e quando J'occlurei ca i con Cl1ore molto irritab ile, i111 po rre ~iu11 e 11on 11a co l1)it o t111 ran10 gr o o. una certa posologia dei movin1 enti, e ilando I 1111Jorla11ti si1110 è i I ri l)O~ o })rolunga lo ed for zi brusc11i e gli e ercizi ch e 11ii1 attivano assoluto, '"'enza tener co nto della evenl11a le il ri fl ~s o orto Latice , preferendo c1uello <;:he n1itezza dei i11lo111i o del decoro. I n oltre, 111 rn o lo p ro,rocano (bicicletta , canottaggio); co111e regola, s i eYi I i la on1n1inistr.azion di ast i11en 7.a da ca ffè, tè, alcool , grandi einoziodigitale. fn, ecc è 111olt o util e la so111n1inist ran i. (:011 111olta caut ela i per ni eller à l 'aviazionezim1c precoce di os ~ i f!c110 e di teobromina (60 c ro n 1noltissime riserve il pilotagg·io d egli cg. <li . . alicilalo tJer i 1Jri111i 10 giorni). I /osfil. SÌf!eno ha un otti11t o effetto ana1ge ico (n1 c- · a ppa recc hi. glia che Ja n1 orfì11 a. trop])O spesso u ata in Cura della clattdicnzioue iuterrnitteute con estrilt· tali ca ~j) i11 qua11to cl1e il dolore è opra ttullu to mu colare. do' uto a defì cie11te pro' Yi ... La di o igen o nclGli e tratti n1uscoJari ha11no azio11e dila1 al 'a rea dell 'i11farto . lri rc . ulle arterie coron arie e .. ui va i 11erifei darà un 'adeguata nutrizione. pecia ln1 e11r ir i. L . • evv-man (Tli e Briti h 1\rfedi c. Jourri., te Ìil viUl111 i11a e (succo di lin1on e) e i11 glu·· op rile 1933) ha u a lo il lacar11ol e il padutin CO"iO (ipoder1r1 ocl isi di .. oluzion e a I 3-4 %) . l JHitan1 c11tc alla teobrou1i11a , ... i darà dell a clii- i11 diec i ca i di cJaudicazion e i11Lermittente 11idina, c he l1a soprattutt o scopo pro fìl atti co e i11 tutti i11eno uno ebbe un n1igli oram eu to nel en. o dj 1)r e, e11ire i frequenti e d i a .. tro i defi11i I Ì\'O cl1e durava dopo ei m e ·i e ancl\e, i11 c1ualcuno . dopo u11 anno. La cura era <li:-.tnrl)i del n1eccani .. 1110 del battito rardi aco. fa l ta l)er iniezioni quotid ia11e l)er ·ei g iorni fil. con seculivi, poi per bocca per ])ar cccl1ie setLa te1·npia della tacl1icardia ortostatica. tima11'e. R. LusE~A . Il pn aggio dal dec ubito supino alla taMEDICINA SCIENTIFICA. zio11 c· crell a produce in tutli gli individui un , at1111e11 lo deJl e pul azio11i cardiach e (circa 6-8); La reazione di Rocchi. ~i parla d i tachicardia orto tatica quando tale ( ~011 4ues to non1 e B. Le Bourdèlle"' (R ev ii~ auH1c nt o raggiunge aln1 en o le 20 pul azioni e· pcr1na11e invari ato o qt1asi tutto il tetn po Al édicale Fra11çaise, m arzo 1933) de11ota u11a reazione i)roposta da F. Rocchi e cl1 e con iste cl1e dura la stazion e eretta. Si tratta per lo IJiù cli individui deboli , deli- 11ell 'i 11i czio11e i11tradermica di una .. o]uzione di r al i a si tema va aie ipoplasico e talvolta tim- ])ig n1 ent o n ero o m elanico dell a 111alaria. Le n1ale de o-e nerati ve; per lo più di abito 1ongi- ricercl1e del Rocchi <l imo tra110 cl1e que ta reazio1t e ro111pare con mol ta frequen za nei ogli11eo microsplancn ico, con cuore a goccia ed g·elti 11011 n1alarici: 82 %; invece e"-a è rai . egni di ne,·rosi ' ra colar-e. .\ . ani (C 1iore e circolazione, m aggio 1933) ra n ei i11alarici i11 atto : 22 %. Gli a11ti r ]1i 11 1asi occupa a fondo di tale malattia, di cui trat- ]a rici . . i co1l1l)Ol'Lano com e i n on 111a la rir i , anzi ta anch e la d iagn osi differen ziale, il valore in J>ro·1)or zion e i11agg·iore : difatt i i11 La li soggetti essa ~i rende n1anifest a n el 03 % dei rasi . se1neiotico e la patogen esi . Per quanto riguarda la terapia , osserva cl1e, Jndi,idui 11011 malarici, ad intradern1 oreazi one trattandosi di un a i1eurotonia a prevale11 za po'"' il iYa. i nocu]ati con n1a]ari a a i. : CO])O I era pcuimpati ca, p er ]o più su base costituziona lP. 1ico, d ivenn ero a Rocchi negatiYa , l1er ì)Oi ri l~ ­ e11docrina, arà an zitutto indicato di diminuire .. um ere la i)ositività ir1 4-0 3 -60a .~i orna t a. Il co111portamento dei 111alarici arcbbe do, lo squilibri o vago-simpatico con sedativi n er4


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IL POI..fCLINICO

' 'uto alla produzione di anticorpi diretti contro il pign1e11to e ch e ne utra lizzano I 'azione irritante da questo esercitata n or1nal1n ente ul dern1a . 11 pign1ento preparato dal Rocchi è ' lato ot.to1 ,osto ad esa1ne chin1ico e spettro n1 etrico da L. H cilmeyer , il quale d a soluzion i a ]ca li11e ha o ttenuto un o spettro imi le a quello dell 'en1alina, r11a non identifi cabile con esso . Questo A. n e d esu1ne ch e d etto pigmento è costitt1ito da ematina in con1binazione con una sosta nza azot a ta ; la natura ematinica d ella parte pigmen.taria è s tata confermata da ll a riduzione a porfirina e dalle r eazioni d el blu di Prussia. Questi tlati confermano e completano i rilievi di Carbone ' di V. Ascoli € di Vernoni sull a n atura . . tlel p ig m ento malarico m ela11ico (c h e va d1 .. t1nl o da quello ocraceo). A. P.

Sulla reazione di fissazione del complemento nello zoster e nella varicella. I rapporti eti ologici fra zo ter e va.ricella sono così netti da far pensare che non si possa am111ettere u11a semplice coincidenza. Un co11t~i­ buto biologico fu portato da Netter e U rba1n mediante la d eviazione d el complem ento su ieri di varicellosi e di affetti da zoster in maniera crociata . In ricerche su cce5sive Netter e lJrbain o ttenner o 93 % di positività nello zo. ler e 81, 7 % n ella vari cella. Dalle ricer ch e di Netter e collaboratori non ,e ·istono differenti zos ter (cioè uno .,intorr1atico ·e uno idiopatico) ; inoltre lo zoster è di vers~ dal1'erpete semplice e il ~ru s dello .zoster è identico a quello della varicella. Altri hanno n egato queste con c lusioni (Landa e Silberstein , C. ·d e Lange , Ehara) . G . Spicca (La Riforma 1\1 edica, 5 agosto 1933) ha controllato queste ri,er ch e in 6 ca.si di zoster e in 24 sieri controlli. Ha notato in tutti i sieri di affetti da zoster n etta inibizion e dell 'emoli i con antigene zon atoso , inentre ques to fatto n o11 si è verificato n ei c~ntrolli . Le prove di Netter non pos?.ono p~rò r1so],r€re ·senz'altro il pr oblema dell 1dent1ta Cra zoster e varicella perch è i sieri di varicellosi h anno risposto all 'antigene. omol og~ con n e tt~ J)O.sitività mentre quelli zon atos1 h anno ''lspo!'jlo con i~ibizioni par ziali. Quindi bisogna , se~on~ do Spicca, affar.ciare l 'ipotesi delle cc r eaz1on1 · di gruppo ». R. LusENA .

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tiva produce un mutam ento ed un orienta. 111ento specifico nella c.apacità funzionale del isten1a. La immunizzazion e passiva esige, per produrre tutto il suo effetto, un buon funzio· namen to del sistema. L\nalogan1ente lo choc anafilattico ed i I processo farmacologico della ch emioterapia sembra no co11dizionati dall 'inter vento d€1 si tema reticolo-endoteliale. Allo stato attuale delle nostre conoscenze r1on si può più assegnare al sistema reticoloendoteliale una importanza esclusiva su tutti i processi e le forme di immu11ità. , e. ToscANo.

Sul potere ossalolitico del sangue. L'acido ossalico introdotto nel] ' organismo è. secondo a lcuni , eliminato parzialmente, secondo altri invece è e liminato in toto per le . unne Sal atore Maugeri , (l.1a R,iforma 1\1 edica, 15 lug lio 1933) ch e g ià aveva dimostrato ch e la somministraziort '· di acido ossalico mediante alimenti ossalofori, n on determina n essuna n10· dificazione dell 'ossale1nia di individui normali. l1a studiato il co1nportame11to de ll 'acido ossali co agg·il1nto a san g ue in vitro allo "'ro i ~o t'i vedere se il san gu e ha un potere ossalolitico e di che natura . Dalle su e ricer cl1e, accuratan1c111e e ampiamente riportate, risulta che il ~e ngue defibrinato possiede in vitro potere ossalolitico legato ;illa parte corpu colare del san g ue e ter~ n1olabile, poich è scompare se si tiene il sang ue a bagnomaria a 50° per 20' . R. L usENA.

V ARI A.

Eifetti della crisi economica sullo stato mentale. Il d ott . Logre esa1nina , nel Temps , le conseguen ze d ella crisi economi ca sullo stato men. tale. Il numer o d egli psicopa tici n oa è aumentato in modo sensibile, perch è Ja crisi, in gen er e ·i limita a rendere più manifeste le anomali~ psichich e g ià esistenti , come accade,•a i11 g uerra. . -Invece si è modificato il genere delle psicopatie; ad es., n ei manicomi si · ha nno og_~ i par ecchi cc perseguitati » dall'agente delle unpo: ste o dal padrone . di casa; com e. pure, soggetti c he temono il fallimento d ell a ditta d ove erano _ 'Sulle relazioni del sistema reticolo-endoteliale con impiegati. V 'è an ch e un cc complesso » me ntale con se~­ l' immunità. sazione di prossin1a r ovina. Ed è aumentato il E. Baeza Alonso (La Nf edicin.a Ibera., . 20 numero deii melanconici. Ancora: sono auplenmagg io 1933), rileva ch e n.ella i11fia~maz1one tati i tossicomani in specie gli alcoolisti, che interven gono cellule del . sistema r eticolo-enpreferiscono dedi~re le loro scarse risors~ aldoteliale, n e l se11so ampio ad esso assegnato l 'alcool , an zich è ai cibi . Infine, durante g li ulda A ch off, e ciò fa sospettare, dat~ la n~tura . timi a1mi il numero dei suicidi è aumentato (a reattiva di qual processo , la funzione difensiva di dette cellule. Lo stato funzionale d~l Parigi è r add oppiato); quest~ avve:ogono ~pe· istema r eticolo-endoteliale influisce sopra il cialmente in 1)erso11e ch e p:una s1 trova ~an o -corso d elle infezioni e la immunizzazione at- in buone condizioni economiche. •


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SEZIONE PRATICA

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POLITICA S·ANITARJA E GlURISPRUDENZA.<*) Risposte a quesiti per questioni di massima. 77° Dottor M. D. V. - Gli aumenti periodici dello stipendio hanno effetti continuativi; ciò significa che il trattamento economico risultante dagli aumenti permane sinchè dura il rapporto di impiego. 78° Dottor F. P. - Il consorzio non sarà obbligato a provvedere alla nomi11a del titolare mediante concorso pubblico. Può stabilire, anzi è generalmen le opportuno che stabilisca e regoli la successione dall'uno all 'altro ente nel rapporto di impiego. A ciò si può provvedere o con I 'atto costitutivo del Consorzio o con atto separato. Essendo Lei ] 'unico titolare, non vi è ragione di sacrificare la . labilità: è vero che sorge un ente nuovo, ma in realtà la modificazione è trascurarabile.

79° Dottor D. N. - La vigilanza igienica scolastica è esercitata da!l 'ufficiale sanitario per dovere normale: non è, quindi, dovuta speciale indennità per tale servizio. Si può considerare, invece, il rimborso delle spese per mezzi di trasporto. V0 Dottor. A. D. (S. B.). - È da ritenere che • • la indennità per i mezzi di trasporto sia soggetta alla impost a rli Ricchezza mobile. 81° Dottor G. M. - Chi ha prestato servizio in condotta medica, per ufficio di titolare, anche in tempo no1i recente, è dispensato dal limite di età, malgrado diverse e contrarie disposizioni dei capitolati locali o dell 'av,iso del concorso La esenzio11e è s tabilita dall'art. 27 ultimo comma del R. D. 19 luglio 1906, n. 446, con i1orma inderogabile. 82° Dottor E. G. - Non è du bbio che il servizio interinale prestato nello stesso Comune sia vallttabile agli effetti della stabilità qualora Lei sia nominato, senza discontinuità e in base a concorso, all'ufficio di titolare della condotta unificata. Sino a quando non sarà costituita l'amministrazione consorziale, ordinaria, il Commissario. incaricato degli atti inerenti alla nomina del medico, può, legalente provvedere, se, frattanto, il concorso sia espletato. Ragioni di opportunità consiglierebbero di attendere, visto che è prossima la coslituzio11e della rappresentanza ordinaria.

deve fare subito denunzia all'autorità giudiziaria (art. 361, C. P.) ; Ma colui che presta la sua opera di assistenza, nell'esercizio di una professione sanitaria, non è obbligato al referto se, come ho detto, può essere esposta a procedimento penale la persona assistita (art. 365). Questa è la disposi-. zione applical>ile nel caso da Lei indicato. Generalmente, l a indennilà per mezzi di trasporto è limitata all'assistenza gratuita dei poveri. Se non risulti espres~amente che la indennità fu estesa anche al servizio degli abbienti, si deve ritenere che l 'effetto sia limitato al vero e proprio servizio di condotta medica . Il sanitario condotto è obbligato, se richiesto, a prestare assistenza ancl1e agli abbienti: ma questa è prestazione professionale estranea al rapporto d 'impiego. La retribuzione risulta dalle tariffe che sono approvate dal Prefetto. Se non siano stabilite speciali disposizioni per le visi le a distanza e, quindi, per i mezzi di trasporto, è da ritenere che oltre l 'onorario risulta11te dalle tariffe il m edico condotto abbia cliritto o al mezzo di trasporto o al rimborso delle relative spese quando l a sua opera si a richiesta in co11dizioni che renda110 necessario questo mezzo. 84° Dottor M. R. (A.) . - L'art. 18 del R. D. 30 dicembre 1923 n. 2841 prescrive l'obbligo del concor so per la nomina · dei primari specialisti degli Ospedali, qualunque sia l'importanza dell'Istituto e per la nomina dei medici primari ospedalieri in genere, quando si tratti di ospedale che abbia almeno 500 letti. Questa è la sola limitaziòne di carattere generale. Le forme della nomina son o disciplinate dagli statuti e dai regolam enti locali. Se è prescritto l 'obbligo del concorso, anche fuori dei casi previsti dal citato art. 18; non è possibile la nomina diretta.

83° Dottir S. C. - Il medico condotto non è obbligato a fare referto se la persona assistila possa essere esposta a procedimento penale, qualora, però, egli abbia rilevato il caso, presumibilmente delittuoso, nell 'eser cizio della sua professione sanitaria . Il pubblico ufficiale che ha avuto notizia di un reato, nell'esercizio o a causa delle sue funzioni, (• ) I a presente rubrica è a.ffidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI

85° Dottor G. F. (F. ). - È da ritenere che la indennità annua fissa, essendo supplemento di s tipendio, e in ogni modo, non essendo attribuita a titolo di caroviveri, non sia soggett a alle riduzioni stabilite nel 1927. La ritenuta è, quindi, indebita. Competente a conoscere della co11testazione è la G. P. A. in s. g. N. B. - Ai quesiti degli abbonati si risponde, in ogni caso, direttamente, per lettera . I quesiti devono esser e. inviati, in busta, accompagnati dar francobollo per ~a r isposta e sempre indi r izzati impersonalmente alla Redazione del « Policlinico », 'Via Sistina 14, Roma. Le rispost~ ai quesiti che non ricJii edono esame di atti o speciali indagini, sono g ratuiti. esercente in Cassazione. cons. leg. del nostro periodiC\I)_


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(( lL POLlCLINICO »

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NELLA VITA PROF ES s ·1·0 N AL E. Visioni d'Italia. . Con 9uesto t!tolo il più diffuso giornale n1ecl1co d1 1F ranc1a, .Tournal des Praticie1i s, nel su o n1:1mero ~el !6 sette111bre 1933, pubbliça un• articolo ed1tonale sulle realizzazioni del fasc1smo. Forse è la prima volta ch e in buona lingua fr~nc~se .è stato fatto ] 'elogio, e con tanta amm1r~z1one ,entusiastica, delle opere compiute in Italia dall avvento del nuovo regime. Riportiamo in buona · parte l 'articolo senza commenti, p erch è 9gni commento è superfluo . . . . . . Quattordici anni fa in Italia c'era l' anarchia, la rovina di ogni cosa. Compare Mus. solini e le cose cambiano di colpo. L '·iritereresse generale prende il sopravvento sulle dive;genze. deg.l i interessi particolari. Ciascu.no ob- .. bedisc,e e trova che è conveniente sottom,ettersi. Non vi sono più scioperi, perchè gli soioperi sono proibiti. Sorg 3 una quistione tra il lavoratore ed il datore di lavoro? Una commissione giudicherà. I nnanzi tutto convie·n e intendersi. La disoccupazione quasi non esiste. Il Go-· verno esalta l'amor proprio dell'operaio . Gli dice: « Tu non, sei un 1nendicante. Il tuo onore d'italiano ti obbliga a guadagnarti la vita. V'è pane per tutti » . Mussolini ha intrapreso lavori pubblici di portata enorme, che raccolgono l''ammirazione e l'applauso di tutti. Ha costruito, riparato tutte le strade, prosciugate le palud;i Pontine. Le vie nazionali sono levigate come il tappeto d'un bigliardo, e sono munite di tutte le segnalazioni per regolare ed a.g evolare il traffico . I disoccupati sono costretti al lavoro. Mussolini dice a ragione : cc Un uomo che non fa n.ulla per due anni è ·incapace di riprendere gusto a.l lqvoro ». Allora il Duce apre nuove vie, allarga le preesistenti, rende salubri regioni infestate da.lla m alaria, ottenendo così un. doppio risultato: conseìv·a nell'operaio la capacità dello sforzo e rende produttive regioni inospitali e sterili. Un'impresa che nessuno prima idi lui aveva ritenutf> possibile. Ah ! gli organizzatori di scioperi, i cattivi pastori degli operQJi possono ben do.lersi, non hanno più niente da far e in Italia. ·

. . . . . Il senso della vita orclinata secondo le regole del reale si rivela nei ·m .inimi dettagli. In nessun paese del mondo le leggi dell 'igiene sono più, scrupolosamente osservate. Non esistono più preoco,upazioni elettorabi, gli atti del Governo sono dettati solo dalla visione dell'interesse generale. E ciascuno ha compreso che il suo vantaggio è in tal modo assicurato. Ciò che m.i gliora le condizion.i d'una collettività non può che essere .favorevole ai singoli. L'individualismo, che è il fermento corrutto1·e di ogni ci·viJltà, non allig11a più in Ttalia .

I franè esi 1ion possono clie · ammirare e ricevere, dagli alleati dell'ultima guer;a, le lezioni di una organizzazione non adattate ai principi di un'ideologia generosa sì ma vana, di un' orga1tizzazione inspirata e idiretta dalla comprensione -illuminata delle necessità vitali, indispen~abili tanto alla sic.urezza ed <IJlla pro:sperità ai i1.na nazione come alla tranquillità ed al benes.-;ere dei suoi cittadini.

CONCORSI. POSTI VACANTI

Scad. 10 ott.; per Secli; lire 8500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 cavale.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50. BARDINETO (Savona). ~ Scad. 31 ott.; L. 8400 da decurtarsi del 12 %; 10 bienni ventes., oltre L. 300 bicicletta e L·. 500 ùff. san., c.-v. BASSIANO (Roma). 1Scad. 30 nov.; L. 10.500 oltre · L. 400 uff. san. ; età lim. 35 a. BIENNO (Brescia) . Scad. 31 dic., ore 12; con Prestine; L. 000:0 e 6 quinquenni dee. , oltre c.-v., L. 800 trasp.; riduz . 12 %; addizionale L. 3 oltre il 20 % della popolaz.; tassa L. 50. ARADEO

(L ecce) .

l_

R . Ricovero di Mendicità V. E . III ed Opere Pie .4nnesse. -o- Scad. 15 nov., ore 17; meBOLOGNA .

dico primario, chirurgo, medico aiuto, medico assis tente; stipendi rispettiv. L. 5000,. L. 2600, lire 5500 e L. 4400; tassa L. 50; per le altre condizioni rivolgersi ali' Amministraz. CAMPAGNANO nr Ro1'-rA (Roma) . - Scad. 15 nov., ore 18; L. 9500 p er 1000 pov. ; r iduz. 12 %; 5 quadrienni dee.; addizionale L. 4; L. 1267,20 c.-v. ; L. 400 uff. san .; età lim. 35 a. ; tassa L. 50, 10; doc. a 3 mesi dal 15 sett. C.<\.NDIA LoMEI.r .1NA (Pavia). Scad. 15 ott. ; lire 11.000 ridotte 12 %, 5 quadrienni dee. CAPAcc10 (Salerno) . Scad. ·15 ott.; L. 7000 e 4 quadrienni dee., oltre L. 2500 rivalsa cavalcat. ; trattenute di legge; età lim. 40 a.; tassa L. 50,10. CUNEO. Consor zio Prov. Antituberc. Scad . 10 nov. ; direttore del Consorzio e del Dispens. di Cuneo; L. 20.000; trattenute di legge; età lim. 45 a.; chied. annunzio. ENNA.

Consorzio Provin ciale Antituber co lare . -

Per titoli ed esami. Posto di Direttore del Consorzio Provinciale Antitubercolare - Direttore del Dispensario Provin ciale. Stipe11dio annuo lordo L. 18.000. Indennità servizio attivo L. 4000 salvo riduzione 12 % e ritenute legge. Le domapde con j documenti specificati nel bando di concorso dovranno pervenire non più tardi del 25 noven1bre 1933. Per chiarim enti rivolger si alla Segreteria del Consorzio in h~ 11n a. FoLTGNo. Congregaz. di Carità. - Scad. 31 ott. , ore 17; tre aiuti med. chir. presso l 'Ospedale Civile S. Giovanni Batt.; età lim. 30 a. al 31 ag.; tassa L. 25,10; doc. a 3 mesi; stip. L. 5000, oltre L. 500 serv. att.; eventuale c. -v.; riduz. 12 %; percentuale. LEcco (Como). - Scad. 31 ott., ore 18; 5a con clotta · L. 9000 o ltre L . 3000 trasp., c. -v., addizion .


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Nt:)l.

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S EZfON E

·PRATICA

L . 2,50 oltre i 1400 pov .; ridu zioni e Lralle11ute di legge ; ~ là lim . 35 a.; voli cli laurea e di esan1i ; doc. a 3 mesi d al 10 se tt. ; titoli ed esami . (Milano). OszJedal e Ci vico . 15 ott .; 1ne<lico chir. assis te nte . • l\IAGENTA

Proroga

l\lARtNo (Roma) . - Scad . 30 n oY.; 2a zo n a; lire 9500 P. 5 quadrie n11i d ee.; c.-v. MrLAN O . Consiglio l?rouinciale Antil uber co la1'e. - Scad. 15 dic., ore 17; 4 inedici direttori di Sezioni di sp en saria li ; L . 14.000, dec urtate d el 12 <>o; età lim. 40 a . al 15 sett. ; doc. a 3 m esi dal 15 se ll.; lassa L. 50 , 10. Chied er e annunzio (via Monfor · te 31) Nucu1s (Sassa ri ). - Scad . 15 olt .; L. 8976 o ltre L. 2090 cava le., L. 8HG uff. san ., L. 250 a r111 . fa rm ., al n e tto 12 %; e là li111. 40 a .; tas a L . 50 ,10 . l.1 0RO. Con sor ;io Prou. An ti l ub er c. cafl . 2.S n ov. ; (li:re ltore cie l Con or zio e d el Di p e n . cl i ~uoro ; L . 18.000 oltre L. 3000 erY. a lt . Ri vol gersi egre leria. OsPEDALETTO LODIGIANO (Alila1io) . - Scad . 15 o tl ., ore 17 ; co11 Orio Litte; L. 11 .500 e é qua à-rie nni- d er., oltre L. 3500 lrasp . , L. 850 se uff. san .; riduz . 12 %; età lim . 35 a. ; tassa L. 50,10 ; d oc. a 3 m esi . PAttT1N 1co ( Pa l ern1 0) . Scad . 11 dic.; L. 8000 e 5 quinque nni <lec.; riduzioni e tratte nute di legge; titoli ed esa1n i. P1ANA

DE J

G1\E01 (Palermo). -

Scad. 30 nov. ,

L . 8250. PIGNOLA (Po t en za) . - Scad . 25 o tt .; L . 7000 e 5 quadrje11 ni d ee. Pou . Conso r zi o Provinc. 1111ti tu b er e. Scad . 4 n ov. ~ d irettor e d el con sorlio e d el disp en sario proYinc. di P ola; aiuto m edico n e l disp en sario pred e tto; s tipendi risp ettiv . L . 18 .000 e L . 12.000 , con 3 <1uinque nni d ee. ; e t à lim. 45 a.; 2 ·a nni di eserc. profess. Rivo lger si a l presidente. Ponne 1 r A TER~I E. Co n gr egaz. di Car i tà. cad. 31 ott .; aiuto n1edico d ell 'Osp edale Cos ta; et à Jin1. 35 a . al 15 sett .; d oc. a 3 n1esi d alla st e sa d a t a· 111en s ilm. L. 500 n e tte da R . M., oltre L . 200 p er gabinetto r adiologico ; p er centuali 20 e 60 %; la a L . 50,10. Pon :NzA . A rnni inistrazione Provinci al e. - 11 Preside, con bando d el 14 corrente, inforn1a ch e il termine òi scad en za d el concor so , di cui a 11 'avviso 15 maggio 193?, p er il p os to .di Direttor e ò elJ a Sezione Medi co~~Ii crografica òel Laboratorio provinciale d 'Ig ien e e Profilassi·, proroga lo a J 15 set tembre 1933, è 11u ovarr1ente prorogalo fin o a lle o re 18 d el g iorn o 31 ottohre p . v . RHo (Alilan.o). - Scad . 31 o lt., ore 17; con P er o; L. 11.500, rido tte; addizion ale L .. 3 oltre i 1000 1><>v.; 5 quadrienni d ee. ; L . 3000 automob . o cavale.; e tà lim . 35 a. ; tassa L. 50, 10; d oc. a 3 m esi . RoNsEcco ( Ver ce lli). - P er titoli. Pos to di Medico-Condo tto Uffi ciale Sa11itario. Stipendio lord o L . 8500, car ovive ri, inde nnità p er bicicletta; il tutto cla ridursi d el 12 %. Popolazione 1924 ab . t>overi 174; circa L. 4000 a11nue p er assi st en za lavor atori jmmig ra li . Allogg io nuovo prezzo favor e casa comuna le. Te rmine utile presentazion e d oc umenti or e dodici d el 30 11ovembre 1933. S1LLANO (Lucca). .Scad . 30 nov.; L. 9000 e 5 quinquenni d ee., L . 2000 cavale. , L . 600 uff. san .; riduz. 12 %; et à 1i111. 35 a.; 1assa L . 50.

'

1593

Ospedali c:i v ili Riuniti . - Scad . 25 n ov., o re 17 ; con cor so a i posti di m ed . cl1ir. assist e nte in a lbo scop erti ; L . 3960 (gi à rido tte ò el 12 %) ; titoli ed esami ; lassa L . 50; elà lim . 30 a.; d oc. a 3 m esi d a l 25 agosto. \' F.NTl i\flGLIA (Im peria) . cac.1. 16 o ll .; IV Zo11a ; L. 7500 e 10 bienni venles., oltre L. 2000 trasp. , c.-v.; riòu z. 12 %, addizion al e L. 3 oltre i 500 p ov.; et à li1n . 35 a.; tassa L. 50 . V ERCELLI. Osp edal e M aggior e. Scad . 20 ott. ; prima rio ùclla Sezion e p ediatrica. AvvEnTENZA . <)11a11do rìon è a ltrimen ti indicato i co11corsi si riferiscono .a conùÒL le n1edico-chirur· g ic he, i (;Ompensi allo stipendio l>ase . VENEZTA .

CONCORS I

A

PREl\f].

Premi L epel it p er l esi di l aurea. Sotto g li au spici d el Con1il a to 1azion ale p er la l\l erlicina d el Con ig lio azion a le d elle Ricer c h e la Le pe lit 1 • A. i s titui sce 10 pre n1i d a L. 1500 e 5 d a L . 1000, da assegn a r si a i la ureandi italia ni auto ri d elle mig liori lesi di laurea i11 ~Iedicin a e Chirt1_rg ia, eseg\,!ile n elle U11iver sità It a lia n e. A li lolo di p ar ziale rimbor o d elle sp ese sosle11 u le p er le ricer c h e sp erim e11la li clag1 i Is tituti pre so i quali verra11no eseguite le lesi di la urea, la Lep e lit S. A. i stituisce un contributo di L . 500 p er ci asc\1n Is tituto n el quale s ia s ta ta eseguita una tesi premia la. Le lesi pre1niat e saranno pubblicat e· in un volt1n1e a cura d ella Lep etit S. A., ch e c urer à inoltre ò i d a re a d egu a ta diffusione alla pubblica zione. Dal ,·olu1ne sar à esclusa ogni forn1a di « r éclame», sia di altre Ditte, sia d ella Ditta Le pe tit. Il volume porler à quest a dizior1e: « 1'esi di la urea dichia r ate vincilrici d ei premi Lepe tit 1932-33-XI da u n a com n1i .. ione n ominat a d alla p re iden za d el Comita to i\az io n a le p er l a i\-[edici11a ». P e r il progra111ma ri volger i all 'Ufficio Scie11lifico della Lep e tit S. A., via Ma uro l\i[acc hi 7, l\'Iila110. ·

-

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il prof . R affael e Cin1n1ino è s ta to prep os to alla direzion e d ell 'Isti l u to Sier o ter a pico l'azion ale di Na1)oli ; egli h a lasc ia lo, perla n lo, l n direzion e ge11e r ale d egli Os11e<i ali Riuniti ci eJl a lessa citt à. li }) ro f. rnberto Di Gi aco n10 è 11o n1inat o c1 ire tto re d el I '() pedal e Psichia trico di. Agrigento, clel qua le g1i e ra gi à s ta ta affid a lo l n r eggen za .

1\.l i) rof. Er11est o Cacace, fon da tor e d ella ni1)iologia, è s ta ta conferila la 1neclaglia d 'or o d ell 'Op er a ~az i o nal e l\la ler ni là e Infan zia ]Jer g li e1ninenli serYi g i r esj a ll 'a is le n za ln a terna ecl infa11 li le ro111e i spettor e d elle catterlre a111b ulanli di pu e ricol t u ra d ella Ca1n p a n ia.

IJ d o l l. Du1)érié, pro fe ore d i n1edicina s1)eri1nentale a Bordea u x, è p a a to alla catted r a di c l i ni ra i11edi ca. La cl ott .a Fanny H alpern , della Clinica n europ jc lliél Lrica d ell 'Univer sj là d i Vie nna, è n o1ni11a ta <ii re ttrice d ella Clinica p sic l1i a lrica d el Collegio 111edico n azio11ale di Scian gai (Cina). Il prof . Geor ge T. Va u g h a11 , cl1e h a lascia to la direzion e d ell 'l s lituto d i cli11ica chirurg ica ])r esso 1'Univer sità di Geor geto,vn ({op o 36 a11ni <1 ' in seg 11a1ne11to, è st ato fa tto e1nerilo ; .egli co11t a or a 74 a 11n i. Gli su ccederà il prof. J a m e ..\ . Cah ill jr.


l .j94.

« IL POLICLINICO »

Il prof. Peter C. Kronfeld, di Chicago, è noininato direttore del! 'Istituto di oftalmologia del u Peiping Union Medica} College » a Peiping, C,'ina.

XL, NuM. 40}

NOTIZIE D ·t ·V ERSE. Provvedimenti per gli Enti culturali. !~a i. proY~edimeBti approvati dal Consiglio dei Min1str1 è ~1. notevole , import.anza quello presen-

11 prof. Arthur M. Wright è chiamato alla cat-:. tedra di clinica chirurgica dell'Università di New York, la quale è stata intitolata al prof. George David Stewert.

talo dal Ministro dell Educaz1one azionale concernente « provvedimenti per le Accademie ali Istituti e · 1e Associazioni di ScienzeI di Lette;e ~d A~ •

Il prof. William C. Lusk, che ha lasciato la cattedra di clinica chirurgica dell'Università di Ne'v York dopo 30 anni d'insegnamento, è stato fatto emerito.

tu. ti»~

Si tratta di uno schema di Regio Decreto 00111pos.t~ di poch~ articoli con cui si dispone per la revisione degli .Statu ti di tutte le Accademie ed Associazioni ed Enti Culturali del· Regr10. B noto che alcune di queste Accademie ebbero vita ancor prima della costituzione del Regno ?'Italia .. o.~a, gran pa~te dei loro statuti appaiono invecchiati e superati; donde la necessità della revisione e del disciplinamento delle singole attività. L'una e l'altro dovr-an·1to essere compiuti entro un anno dalla pubblicazione della legge. Il compito della revisione è stato affidato ad un a commissione presieduta dall'on. Di Marzo~ la quale si è già riunita. . Con il detto Regio Decreto è fatto l'obbligo del giuramento per tutti i membri di ciascun Istituto, giuramento che si effettuerà per l'Accade1~a -d 'Italia nelle mani del Capo del Governo; per I 'Accademia dei Lincei presso il Ministro dell'Ed11cazione Naziona]e; per gli altri Enti ed Associazion.i presso i Prefetti 1 o 11elle inani dei rappresentanti governativi degli enti interessati.

Il prof. Isaac Seth ·'Hirsch è chiamato alla cattedra di roentgenologia del! 'Università di New York, quale successore del prof. Leon T. Le Wald, andato a riposo. Il dott. Macilroy, attualmente direttore della Scuola M~9,ica del Collegio di Richmond GStati Uniti), è nominato direttore dell 'Ospedale ame: ricano di Neuilly (Francia), in sostituzione del dott. Robert Davis, dimissionario. Il dott. Olympio da Fonseca figlio è nominato professore cattedratico Q.i parassitologia medica alla Facoltà di medicina di Rio de J ar1eiro. Alla Facoltà medica di La Plata sono nominati i dottori: A. Errecart, titolare "i oto-rino-laringologia; Orestes Adorni, titolare di patologia medica.

'

· {ANNO

Il dolt. L. P. Post è no1ninato direttore del. l'Istituto di Oftalmologia dell '{Jniversità W ashington a Saint Louis.

40 Congres o internazionale sul re11matismo • Ricordiamo che la Lega internazionale contro il reumatismo terrà il suo 4° Congresso a Mosca dal 3 al 6 maggio 1934. Temi : cc Il reumatismo acuto nelle sue varie manifestazioni »; « Le indicazioni della balneoterapia 11elle varie forme di reumatismo '>; cc Stati reumatici nei lavoratori dei trasporti, minatori e metallurgici ». Dura1Lte il Congresso sarà organizzata un 'esposizione. I co11gressisti avranno 1'opportunità di visitare i sanatori e le stazioni termali dei Caucaso e della riva del mar Nero. Rivolgersi all'Ufficio internazio11ale della Lega, Keize:r:sgracht 489, Amsterdam, Olanda.

Il dott. E . L. Miloslavich , già professore di anatomia patologica all'Università di Vie11na, poi professore di patologia e batteriologia alla ,Scuola medica dell'Università Marquette in Milwankee (Stati Uniti d'America), ha ora accettato la nomina a direttore dell 'Istituto di n'ledicina legale de1Ja Tiegia Università di Zagabria, in Jugoslavia. Sir Charles Arthur Kinahan Bali è nominato regio professore di chirurgia (professore di clinica chirurgica) all'Università di Dublino, quale successore del coinpianto sir V\1 illiam Taylor.

50 Congresso ~rgentino di chirurgia. Sotto gli auspici dell '« Asociaci6n Argentina de Cirugia », dall '8 al 14 ottobre si svolgerà a Buenos Aires il 5° congresso nazionale di chirurgia, sotto la presidenza del dot-t. Enrique Finocchietto. Temi: « Trattamer1lo dell 'occlusioi1e acuta » (relatori D. Plat e Del Valle); cc I.Ja chirurgia nel diabetico » (rel. A. Rodriguez Villegas); cc Il trattamento delle fratture del gomito » (rel. Rezende Poech e N. Tagliavache). Tra i relatori ve ne so110 uno dell'Uruguay (Plat) e uno del Brasile (Poech). Si prevede l 'affluenza di molti chirurghi dalle nazioni viciniori all 'Argentina. Oltre alle sedute scientifiche, si terranno sedute operatorie e dim ostrative. Come nei precedenti congressi, viene organizzata un 'esposizione di strumenti, di mobilio ospedaliero e di novità terapeutiche. Rivol- . gersi alla sede dell'Associazione predetta, Santa Fe 1171, Buenos Aires, Argentina.

Il dott. Ivan de Burgh Daly, professore di fisiologia a Birmingham, è chiamato a coprire la stessa cattedra a Edinburgo, in sostituzione di sir Ed,vard Sharpey-Schafer, ritiratosi.

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Il prof. L. Hektoen, di patologia all'Università di Chicago, ritiratosi dall 'inseg11amento, è nomii1a to emerito. Le Facoltà mediche di Varsavia e di Cracovia hanno eletto decani (presidi) i proff. Erbrich, d.i oto-rino-laringologia, e Latko,vslç.i, di patologia m edica. Il premio internazionale Alvarenga, bandito dal Collegio d.ei Medici di Filadelfia, è stato assegnato ai dottori H. Shay e J. Gersnon-Cohen, della stessa città, per i loro studi sulla fisiologia dello stomaco nell'uomo. (Non accade solo in Europa che premi detti internazionali siano assegnati quasi esclusivamente a studiosi del posto). La dott.a Maysil ~f. Williams è nominata ltfficiale sanitario dello S.tato del North Dakota GStati Uni li); ella è canadese e laurea La all'Università di Toronto.

Trasformazione della Scuola di malariologia di Roma. Con Regio Decreto Legge del 7 settembre 1933, alla ,Scuola superiore di malariologia, creata in •

..


(ANNO

XL, i\ U!\f. 40)

1595

SEZIONE PR.\ TlCA

Roma col R. decreto-legge 8 maggio 1927, è sostituito l 'Istituto di malariologia, alle dipendenze del Ministero degli affari esteri. L 'Istitulo ha p er scopo l'insegnamento della malariologia e lo sludio della malaria. L 'Istituto ha personalità giuridica. Esso ha una propria sede, e p er sonale e mezzi propri di funzionamento. Il Governo del Re è autorizzato a corrispondere, a decorrere dall 'esercizio finanziario 1933-34, un assegno ordinario annuale di lire 500.000 per il funzionamento dell 'Istituto, assegno che verrà normalmente iscritto n egli stati di previsione della spesa dE>l Minis tero degli Affari Es teri .

Dottorati nelle specialità medlelte in Fra11eia ~ La Federazione d ei Sindacati medici della Senna

1

ha elevalo una prole la contro il progetto, ve11tilato in alcuni ambienti ufficiali, di creare i doltorali p er la chirurgia, l 'oftalmologia, 1'olo-rinolaringologia, la psichiatria, la stomatologia e l 'elet troradiologia m edica. Esis tono già i certificati di specializzazione, rilasciati dalle Facoltà m ediche; essi no11 conferiscono il diritto di esclusività nei campi considerati, ma costituiscono un tilolo di gara11zia p er il pubblico ed 11anno valore per j concorsi e per l e nomine a pos ti ufficiali. La Federazione ha rilevato che i nuovi diplomi l(larebbero al pubblico l ·impressione che il dottorato in medicina non offra più garanzie suffi-cienli di compe tenza n ei Yari campi e perciò il medico generico ne verrebLe, ir1 parte, esautoralo. Specialmente la classe agiata preferirebbe il d oliore n ell a specialità ; il merlico di farnig lia co11l parrebbe d efinitivamente. Nei casi, frequenti, i11 cui il medico non soddisfa il cliente, questi avrebbe facilmente l 'opportunità di appellarsi nel t11l s uper-medico n el campo specializzat o . Sono già vari anni ch e il dottorato in chirurg ia ,-iene richies to da chirurghi en1ine11 li ; es~o var1·ebbe non solo a distinguere i chirurghi dagli altri medici, ma OYratulto a distinguerli dai colleghi improvvisa li, corne se n e sono avuti n1olli d opo la guerra: i pratici che hanno servito itelle ambulanze s i sono creduti in possesso della tecnica chi rurgica e 1101t sempre a vantaggio d ei clien ti. È ques to il principale argome11to ch e veniva addotto in favore d el dottorato in chirurgia. Ma la Fed er azion e crede ch e i nuovi diplomi aumenter ebb ero l 'attuale dis tacco tra i compensi corrispos ti ai chirurghi ed agli specialisti , da un 1alo, e agli internis ti, dall'altro . La Federazione ri1eva ch e il valore degli specialisti in gen er e d ev'essere giudica lo d ai su ccessi riporta ti e n on d a i <:liplomi e ch e il m edico cli famiglia può guirlar e -0ttimamente in tale scel lA .

Limitazione di giornnli 1nedici in Ger1uania. In Germa nia il commissario d ei sind acati medici (Spitzenverba nd e), dott. };~rhard Wag ner, il quale è anche direttore della Lega d ei n1edici (Arztenverl)und), ha ora i11 mano le sorti di tt1lta Ja professione medica nel campo corpo~ativo e disciplinare. Tra i provvedimenti adottati è il divieto fatto a lle organizzazioni regionali e provinciali di cr ear e nuovi perio(lici d'interessi professionali ; inoltre ai periodici gi?\ esis tenti è vietato di entrare in nuo''e com bi nazioni . Qu es ta di posizione è stata accolta molto favol·evo1menle d alla classe, poich è i periodici d elle nu-

inerose Camere dei medici (Aerzlekammern) era110 diYenuti oltremodo e u bera11 li. Questi periodici trattano solo argon1enli corporalivi (economici, deontologici e disciplinari) , non scientifici e tecnici; per lo più 11anuo solo interesse locale e quasi nulla contengo110 c he iner ì li di esser letto . Come abbiamo già riferilo, il co111missario ha a11c.;h e fuso i due principali p eriodici corporativi del la professione n1edica i11 Germania.

Contro la legittimazione dell'nborto in Romania~ Gli abortì iìleciti detern1inano, ir1 llomania, una · 111ortalità elevatissin1a: le ulti1ne s t a li~ tiche la valuterebbero a circa 60.UOO ge ta11ti l 'an110 ~ Questa enorn1e n1ortalità inuJiebre aveva indotto gli umanitaristi a chiedere uria legge che autorizzasse il minis tro dell'ig ien e ad is tituire centri rti con sultazione, ove fossero insegnati i mezzi per Ja limitazio11e delle nascite; e ciò onde evitare le gestazioni non d esiderale e gli aborti conseculi Yi. La propost a p erò h a des talo u11a \ivissima opposizion e d a p arte del clero . . i er a perciò venuti ad una tra11 sazione: otte11ere eh~ una legge a utorizzi i 'aborto non terapeutico, in modo ch e que lo pos a es er e compiuto d a sanitari, con tulle le i1orme tecniche e perciò evitando I 'attuale s trage. Il m ini slro dell 'igiene , .J . Canlacuzene, ha nominalo , a ll 'uopo, una comn1issione, in seno al Consiglio sanitario ; ed essa 11a i11terpel'lato le n1 aggiori au lorità del Paese nel e nn1po inedico, giuridico ed ecclesiastico . Il con1ilato h a redatto un disegno di legge e questo l· ,·enuto in discu ssion e alla Ca1ner a dei d eputati lo corso g iugno. La votazione aveva dato un nun1ero di favorevoli esa tlam E}nl e u g uale a quello clei co11trari . ~la la ques tione è lata d ecisa da1 preside11te della commis ione, mini lro della giustizia, l\I. PopoYici , il qual e ba volalo con tro; egli ha fatto rilevare che non è ora il caso di co11tribuire a limitar e la popolazione, poich è la Rom ania è in grado <li cor1ten ere una popolazio11e se lle vòlte magg iore all 'attl1ale. In virtù d el suo voto la legge è caduta.

Contro il ciarlatanismo in I slanda. L'ufficiale sanitario capo dell 'Islartda, dott. V. .Jonsson , ha emanato un 'ordir1ailza che proscrive il ciarla tanismo; specifica le varie form e di ciarlatanismo, prevalentemente sanitario, il quale può esser e compiuto dagli abusivi, dai medici, dai produttori di medicinali ecc. Il p ar agrafo 17 dell'ordinanza vieta la pubblicità rigu ardante medicinali, strumenti, istituzioni sanitarie ecc. salvo nei giornali che circolan o tra i professionisti . 1

Azioni giudiziarie. Contro l 'Ospizio della Salpetrière di Parigi è stata intentata causa òa u11a paziente, vedova audin, la quale sarebbe stata ustio11ata da un clistere esegt1ito, per una colongrafi a, da un 'infermiera, sig. na Python; le u stioni erano presenti anche all 'esterno e vennero documenlate da due medici. Il Tribunale della Sen11a, 10. Camera, ba ammesso che l 'infermiera n on J1a eseguito fedel1nente l 'ordinanza del medico, la quale era relativa t1ò un clistere a 37° C.; ch e 1'Osp edale è r esponsa bile d ell 'operato d elle infer1nier e, perch è queste sono su·e impiegate; perciò h a condannato l 'Assis ten za Pubblica fl corrispondere 12.000 fran chi di danni e interessi. (Invece i 111edici ospedalieri, con siderati com e profession i li liberi , prestatori cl 'opera, rispondono i11 proprio !).


1596

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u IL POLJCLINICO •

l rr1 111ed ico priYa.to dj 'fokio aveYa irnpi a11tato,

r1 elJ o scor so dicemJ>re, dei macchiuari p er diatermia . Duran le il loro fu11ziona1ne11 to ecl entro n n ragg io e teso, gli apparecchi r adio divenivano inutilizzabili; perciò Yenne eleYa ta una protesta, sol toscritl a d a pi\1 òi 150 perso11e, a lla Società per Je r adio tras missjoni . Poi la proles la ba assunto una forma pi\1 con cr e ta : 11o n è s tat a corrispos ta la tassa p er le r ad ioaudizi oni. La So<'ie là ha in len l (1 to cau sa contro il m edico, affi11cl1è qu esti sia obb ligato ad u sare n1ezzi d 'isola1ner1 lo, e cioè una gabbia di fili m e talli ci. Si a l le11ùe la d ecisione del ·rribunale. ( el Giappo11e n o11 è Yiela lo di rend ere m oles to ai vicini il fu11ziu11a1nen lo d egli apj)arecchi r adio, e n eppure di disturbare il funzio11amento di ques ti appar ecchi . e clerivan o i con!tte ti jitconYe nien ti degli ecces i di libertà).

Un p ..' dovunque. Mentre Yiene s ta n1pato que Lo fa cicolo, i sYolge a Roma il Convegno inter11 azionale Vol1a ci 'irn1nunologia. e riferiremo nel prossimo nun1 ero. 1 ell a

cu-01a Convitto (( Nani » presso gli Ospedali Civili Riuniti di. Ver1ezia sono aperte le iscrizi oni al cor so 1933-34 per il con seguimento d el diJlloma cli assistenti sani tari e; si chiudono il 20 otlohre, alle or e 17. Chiedere il programma alla direzione d ella Scuola o degli Ospedali. Presso gli Istituti ospi tal ieri elio-chirurgici di anta Cor ona in Pietra Ligure, direlti dal dot t. Antonio Fara, è s tato organizzato il 2° Corso annuale uniYcrsit ario sulla tuber colosi os1eo-arlicoJar e e sull a elioter apia. Al corso, tenuto dal primario chirurgò-ot.topedico prof. ZanoJi, p~rlecipa­ no venti iscritti . A Vorn1e ngo, in Russia, è ora in cor so la cos truzione cl i uno d ei pi1ì grandi ospedali co110sciuti . Con terà Tli 37 edifizi, ripartiti su 90 e1tari ; potrà ospitar e 2500 malati . Vi saranno anJlessi Yas ti J)ar chi allietati da fontane. Già sono t:on1pletati l 'edifizio per l 'an1mi11istrazione e il p adiglione cl1irurg·ico. È s tato in a ug urato un Cen tro di Patologia n el-

] ' niversità di Leeds (Ing hilterra), intitolato ud Algernon Firth. Comprende un Istituto di batteriologia ; uno di p at ologia ; uno di medicina sperim entale e cli ricer ch e suJ can cr o; un museo. E costa to 50.000 s terline, di cui ~età donat e cl a ir Algerno11 Firth, per gli st uòi sul can cr o. A Belfort (Irlanda) è sla lo inaugurato, d al prim o mini I ro cl ell 'Jrlanda del Nord , il nuoYo Istitut o di patologia dell'« Università della Regina»; l 'assemblea er a presieduLa da lorcl Londonderry.

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XL,

40}

La Socie~à lrt1peralore Guglielmo per il Progreeso d elle Sc1e11te, ch e ha sede a Berli110, il 1° aprile 1933 contava 787 soci, contro 828 al 1° aprile 1932: la contrazione si deve al disagio oconomico. Il 23 ottobre la Facoltà medica di Messico celebrerà il su o centen ario. Il dott. Eben J. Carey, professore di anatomia al!a Scuola medica. del! 'Università Marquette a M1lwankee, ha tenu lo, nel padiglione italiano del1'Esposizione di Chicago, una conferenza sul tema : '' I padri j tali ani delle origini della scienza medica ». All'ultimo Congresso dell 'Associazione medica britannica il dott. Stratford propose di costituire un corpo di documentazione medica, per infor1nare i Governi s ulle misure concernenti la salute pubblica attuate n ei vari Paesi. La proposta venne approvata. I medici francesi d el l\farocco hanno fatto una gi La in Czecoslovacchia. « El Dia Médico », che può vantare un rapidis-

sin10 successo ed una larga diffusione in Argentina, ha festeggialo il suo primo lustro di esis tenza, con un numero speciale, in d a ta 1° aeosto, ricco di 22 m emori e; vi sono rappresentate le facoltà mediche di Buenos Aires, Cordoba, Rosario e parecchie di nazioni straniere: Brasile, Uruguay, t~il e, Cuba, ,Spagna, J.i~rancia e il Centro medico di Rochester (Stati Uniti) . Vi figurano vari contributi pregevoli. A Cracovia (Polonia) si è delibera Lo di" elevare un monumento al prof. Dictl, direttore di quella c;Jinica m edica e governatore della città.

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A Gruming, in Olanda, 250 persone hanno ri.. portato delle tossi-infezioni da gela lo, imputabi1 i ad un bacillo paratifico. Un giovane trentottenne nel pieno possesso delle sue facoltà mentali e che desidera di rimar1ere s\onòsciuto, si è offerto a uno <lei più grandi ospedali di Londra, per essere assoggettato ad eventuali esperimenti che sia110 utili all '11manità. l, 'ospeda1e, prima di accogliere la proposta, deve r hicdere l 'autorizzazione ai tribunali, poichè non è assolutamente p ermesso di disporre di un corpoumano vivente, per scopi sperimentali. In seguito all'uccisione del dott . Bernard F. Garnitz, avvenuta a Chicago in condizioni imJ.n es~i onan ti , que ll a Società Medica, presieduta da ."1.. A. Hayd en, ha ottenuto che, i medici possan o, su richiest a, essere scortati da agen li della Polizia nel fare la visita a p azienti sconosciuti . Così. il Jl. A. M. A., 2 sett. 1933.

La Dirczjo1le gen erale di Sanità della Spagna h a deci so Ja cos lruzione, nell ' Andalusia orientale, cli t1na Co-lonia p sichiatrica, per le province di Mal aga, Granata, J aén e Almerfa; la colonia potrà ospilare 1000 malati, m a è previ sto l 'ingrandim ento a 1500 pos ti.

Per un infortuni o a ulo1nobili stico 1 è rimasto u cciso, jnsieme al co11ducen te, presso Marsiglia, il prof. Battis tini. · Contava 70 anni. Si era dato a ricerche fi siche e chimiche n el campo della 1nedici.na e dell 'eletlricità; un brevetto concernente la combustione dei gas volatili era da lui stato vendu lo n egli Stati Uni li per seicentomila dollari.

L 'Is ti luzion e <( Hospi tal Su11day Flt nel >l di Londra h a ripartilo i benefizi r ealizza ti nell 'ultimo nn110 f inanliario, ammontan ti a 64.000 st erline (oltre 4 111il io11i di lire it.) ; 249 o pedali b anno partec ipato al] "assegn azione.

Vittima di una sci agura alpinis tica è n'lorto sul f\ifontenero il d ott. Mar cello Loi , triestino, 29enne; si era staccato dalla sua comitiva p er tentare d a solo una calata; precipitò in un crepaccio profo11do una ettantina di m e tri.


f_i\N!"O XL, NUl\I. 40]

SEZJONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA. MEDICA. Rif.. Med., 17 giu. - L. D '.ANroNA. Pneumonite enterococcica. - A. GENTILI. 14,orme meno comuni della malattia di Heine-Medin . Min. Med., 23 giu. - A. MASSA e S. MAUGERI. Sindromi ipoglicemiche. - M. SAccni. Studio delJa funzione renale. Joum. d e Méd. de Paris, 20 giu . - Numero di neurologia. Bull. Ac. de Med., 20 giu. - C. LEVADITI e al . Ciclo evolutivo del virus sifilitico. - L. SAYÉ. Diagnosi di tbc. ·infantile mediante iniez. di contenuto gas tr. n ella cavia. Wien. Klin. Woch., 30 giu. - G. B. GRUBER. La crisi del!a medicina. - MATKE. Pulsaz. della milza. Ann. lnst. Pasteur, giu. ~ I. M. LÉv1TAN e D . D. LoKHOFF. Iniezioni ripetute di BCG nelle scimmie. - E. PrASECKA-ZF.YLAND. Diagn. batterio} . di difterite. - S. NrcoLAU. Il cane folle: rabbia autoctona dell'Africa settentr. Deut. 1led. Woeh. , 30 giu. - Circolaz. e sist. nervoso. - ScHULTZE. Dottrina della siringomielia. Forze San., 20 giu. - G. LuzzATTO-FEG1z . Sifilide del polmone. Gaz. M éd. de France , 15 mag. - Numero di ortopedia . · ldediz .•Welt, 1 lug. - H. BOKER. Anatomia biologica e insegnamento anatomico. - W. BERBLINCER. Encefalomielite postvaccinale. Arch. f. $eh.- u. Tr.-Hyg., lug. - E. NXGELSBACH. Febbre emoglobinnrica e atebrina . Manc1i . M ed. Woch., 30 giu. - ~ · MoRAWITz .. Trattamento della colelitiasi. __,. F. SoHEDE. La sco· liosi. Brit. Med . Journ ., 1 lug. - E. F. MuRRAY. Errori ostetrici . Practitioner, lug. - N11mero sull'assistenza infantile.

1597

Journal A. M .. A., 17 giu. - F. L. FoREN e al. Angina agranulocitica; epatot erapia. - M. B. Su LzRERGER. Ormone ipofi sario. Id ., 24 giu. - C. A. ALon1cH e H. H. BoYLE. Nefrite cronica none specifica. P. D. WHITE. Insufficienza ventricolare sinistra. Amer. Jou rn . Obsl a. Gyn. , giu. - L. S. McGooGAN. Psicosi tossich e della g r avidanza e del puerperio. - R. Lu rKART. Avita1ninosi e polineurite gravjdica. - L. E. BuRcH e J . C. BuRCH. Iperplasia endometriale. Arch. internal .i\tled., giu. - W. B. McCLu RE. Meccanism o dell 'edema di tipo renale. - A. E. PARSONNET e S. PARENT. Flutter auricolare con blocco atrioventricolare completo . .:__.,. E. G. BANNICK. Amiloidosi diffusa. Acta Med . Scandinav., I-II. - H. I. B1NG. Pericardite epidemica. - A. I. JAROTZKY. Il siero antidifterico. - N. KA BANow. La pressione del sangue nei n efritici. - I. PAROULEK. Il m etabolismo purinico. - Suppl. LII. G . NYLIN. Esame funzionale del cuore. Gazi. d. Osp. e d. Cl., 25 giu. - G. NoRsE. Xa11tomacrosi cranio-ipofisaria. Biill. Trim . Organ. d'Hyg. , giu. - Terapia della n1alaria. - Salute pubblica e cri si economica. Wien . Klin.. Woch ., 7 lug. - HoF'RAUER. L 'accesso asmatico. .4.nn. de Mé<l., giu. - A. DELBAYE e L. VAN BoHAEBT. Mieliti funicol ari . - C. LrAN e M. fucrn. Fonocardiografia. Presse Méd. , 28 giu.. - . LAIGNEL-LAVASTINE e G. n 'HEUQUEVILLE. Modificatori farmaco-dinamici della t on alità affettiva. Paris ~Vléd., 1 ll1 g. - Numero sulle n1alattie della nutrizione. Jornal dos Clin. , 15 giu. - A. BoTELUO. Inseg nam . ed evoluz. d ella psichiatria. Clinica Chir., giu . - D. TADDEI. Cisti dermoidt ovariche bilaterali . - M. Nov1. Attività glicol i lic(l dei tumori.

Indice alfabetico per materie. Angina p ec Loris nei vecchi . . . . . . Pag. 1588 Arterie coronarie: occlus ione : clinica e tratta.in.. . . . . . . . . . . · . · · )) 1588 .\ vvelenamento da piombo tetraetile per inalaz. : ricerche . . . . . . . . )) 1586 Bibliografia . . . . . . . . · · · · · · 1582, 1584 Circolazione sanguigna : manifestazioni durante le affezioni epato-vescicolari )) 1576 Claudicazione intermittente: cura con estratto muscolare . . . . . . . . . . )) 1589 Crisi economica : efjelti su llo stato )) 1590 mentale . . . . . . . . . · · · · · · Disinfezione della cute dell'operando con verde malachite . . . . • . . . . )) 1563 Fegato: affezioni: opoterapia epatica . )) 1577 F ega lo : infarto adiposo . . . . . . . . )) 1586 Frattura dell'arco della V lombare con sindrome della cauda equina . . . . )) 1570 Giurisprudenza sanitaria: quesiti . . )) 1591 Immunità: relazioni col sistema reti)) 1590 colo-endot. . . . . . . . . · · · · · · Diritti di proprietà riservati. -

Iperten sio11e essenziale: etiologia . . Ipertonia: bagno carbonico . . . I L.alia: vi sioni d' . . . . . . . . . Miocardia e miopatia . . . . . Polso cerebrale . . . . . . . . . . . . Pròsta t a e infezioni focali . . . . . Reazione di fi ssazione del complem. n ello zost er e n ell a varicella . . . . Reazione di Rocchi n ella malaria . . San g u e: p oter e ossalolitico . . . . . . . Si1il1de : rilievi . . . . . . . . . . Tachicardia ortostatica : terapia . . . Tonalità affettiva: m odificazioni farm aco-dinamiche . . . . . . . . . . . Ulcere gastrich e : cura chirurgica . . ' ' accinazione antidift erica : applicazione Vertebra d 'avorio . . . . . . . . . . . 1 ' escica: cosidetta malattia del collo . . Vitamine dal punto di vis ta pratico . . v~itamine: rapporti col cancro . . . . .

N~ ~ consentita. la .mta~Pa Ili. la~ori _l>ubblicati. riel

Pag. 1587 ))

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1587 1592 1587 1586 1559' 1590 1590 1500

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1589

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158015.86· 1573 1567 1586 1578 1579'

Policlinioo se non in seguito a4

outorizza%ione scritu clalla f'edazjone. E wetata la pubblicataone t1' sunti t1' es.si sen%a cstame la fonte.

A Pozzi. resp.

C. FRuGoN1, Red. capo. Roma · Stab. Tipo-Lit . Armnni di

~1 .

Courrie1-.


(( rr.

1598

POLI CLINICO )}

XL,

[ANNO

NU1'1 .

40

Pubblicazione di eccezionale interesse per· i medici pratici:

Accurqtamente aggiornata, più che raddoppiata di mole ed arricchita di parecchie nuove figure in nero ed a colori nel testo, è uscita la Quarta Edizione del!' importante libro : Prof. Dott. FRANCESCO V ALAGUSSA MEDICO DELLA FAMIGLIA REAi.E : : DIRETTORE E PRIMARIO DEL PREVENTORIO PEB LATTANTI «E.

MAlilNJ

» ::

MEDICI

PRIMARIO NELL'OSPKD.lLE (( BAMBINO GESÙ» : : DOCENTE DI CLINICA PBDUTRICA NELLA B. UNIVEBSITl DI BOMA

Consultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia Infantile Manuale per Medici pratici e Studenti Quarta edizione completamente rifatta, notevolmente ampliata ed arricchita di nuove figure In nero ed in tricromia ~ta

Affinchè i lettor'i possano rende1·si conto con maggiore esattezza della vera importanza di quenuova edizione, ne ripo'rtiamo l' INDICE SISTEMATICO : Pag. PIDRTOSSID

l.1ID BASI SCIIDNTIFICHE E CLINICHE DIDLLO STUDIO DfilT.J/ ALIMENTAZIONID DIDI.1 FAN-

sruorcr

CIULLO DALLA NASCITA AI

ANNI,

DIDLLA DONNA GIDSTANTID ID DIDLLA ~1ADRID NUTRICID

.

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INFA..~TlLE

ALIMIDNTAZIONID

.

IDO

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Pag.

3

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ECONOMIA

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TUBElRCOI.OSI

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MIDNINGITE TUBEmCOLARE

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1\!ALA'ITI A DI HEJNE-MEDIN MALARIA • • . • . . .

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D1F91'EJRITE

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as3

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409

:l10 . GlH • 571 • 597

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36

QUIDSTIONARIO

LATTI CONDIDNSATI E LATl'I IN POLVIDRID

.

58

A~TIDIN'IDRICA . • . . . 639 POLMONITE CRUPA~ • • • . . • • . 655 BRONCO-POLMONITE • . . . • . . 665 MIDNINGI TE PURULENTA • . • . • . 670 STOMATITI • • . • • .. • • . . . 682 PfilRITONITEJ DIPLOCOCCICA . . . • . . 686 INFEZIONI SEtrl'ICHE DIDT.I 1E vrn URINARIE . 689 CARDIOPATIE CONGENITE • • • . • • 700 NEFROPATIE DEI.L'INFANZIA • . • . . 71~ RACHITISMO • . . . . . • . . . 741 SPASMOFILIA . . . • . . • • . • 754

ALIMENTARE

.

.

TABELI.1ID DIFJI'EfrICHID PER. I BAJYIBINI SANI ID AMMAUTI

LA

~

.

.

80

.

NUTRIZIONE DEL LATTANTE CON LA'rl'ID

.

114

AL FOSFO-CASEINATO DI CALCIO ID SODIO • ,...t\..LIMIDNTAZIONE

INFANTIL·E

VIDrrAT.El ITALIANID

.

...

.

.

FARI NE BRE•

DIDLL' APPAUATO

_MaLATI'IE

ZIONÉ

.

E

DIDJ.;LA

.

ACIDOSI ID VOMITI ACIDTONICI

149

.

.NUTRI -

.

.

.

157 . 241 •

C 'O NSIDIDRAZIONI SULLID ANIDMIID DELL'INFAN-

ZIA

-

ÙARIDNZA

ALIMENTARE SCARLATTINA

ALIMIDNTARID

TERAPJ.~ .

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'TIFOIDE ID PARATIFOIDID .MORBILLO

ANETh1IA

. . .

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RUBEOLA O ROSJOOLA • • • • . • • • MALATTIA DI DUKIDS O QUARTO ESAr\TIDMA O RUBEOLA SCARLATrINOSA DI FILATOW .

QUINTO IDSAN'illl\1A 'V ARICETJ..A • . .

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273 287 319 335 369

VALORE DIDI.·LA

SIERO-

TIDRAPIA

FJOO_~TO

C I STI DA IDCHINOCOCCO DRlL

MORBO MACULOSO DI WF.RLHOF •

00NSIDERAZIONI

SUL•LA

CURA

.

767 774

DELL'ERE1SI.

77!)

ELIQTIDRAPIA • • • . • • • • • . VACCINAZIONE ..\LLA \VRIGHT EJ VACCINO-

781

PIDLA

.

.

.

T IDRAPIA MEDI CAMENTOSA NIDI BA~ffiI~1l •

787 80ti

MIDDICAMIDNTI PHINCIPALl 'E POSOLOGIA DI ESSI • • . . . . . • . . • .

813

TIDRAPIA

370 371 .372

SUL

.

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Volume in-8°, di pagg. XIl-832, nitidamente stampato in carta americana, con 97 ngure in nero ed ~ tricromia nel testo. Prezzo: in brochure L. 7 5, rilegato in piena tela L. 8 5, più le spese postali di spedi· • z1one. Per i n ostri abbonati rispettivamente : in brochure, sole L. 6 7 ,5 O; rilegato, sole L . 7 7 ,5 O, in porto franco . Per l'estero aumentare il 10 % a causa delle maggiori spese postali occorrenti per la spedizione. Por ottenere quanto sopra inviare vagtia all'editore LU I Cl POIZ I, Ufficio Postale Sucoursale diciotto, ROMA·


!NNO XL

Roma, 9 Ottobre 1933 · XI

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 4:1

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONÉ .:E>.RATICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Prolusioni: A. Comolli: Chirurgia delle para.tiroidi con speciale riguardo alla osteosi pal'at1roidea. Lavori originali : A . Ohiasserini: Sindrome di spondilosi rizomelica: para.tiroideotomia e resezioni di segmenti delle catene laterali del .simpatico. Note e contributi : E. Periti: L'azione digestiva. della bile cistica. Osservazioni cliniche : C. Parisi: Di alcuni casi di megaleritema epidemico. Sunti e rassegne : TISIOLOGIA: I. Fiaher: La patogenesi della. tubercolosi polmonare: l a iprim a i nfezione. F. M. McPhedrau, E. L. Opie: Significato clinico della tubercolosi polmonare latente. - G. Poggio: La. cosidetta " Tisi della età pubere ''· - A. Bottero : Aspetti t'adiologici della guarigione clinica della tubercolosi polmona:re. - MISCELLANEA: M. Brtinner-Ornstein: Dia · gnosi differenziale e tera.pia dei disturbi della de· glutizione. - A. Briiggemann : La raucedine ed il suo trattamento. Div~~azioni : F. Jayle: L-a chirurgia addominale pri· m1t1va. Cenni bibliografioi. Accademie, Società Medi che, Congressi : Società. Lom-

barda di ~fedicina. - Società Medico-Chirurgica di Pisa. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Osservazioni cliniche sull'atrofia gialla acuta del fegato. - Le famne acute febb rili e le forme dolor ose del cancro del fegato. - Contributo a llo studio dell'ittero emo· tivo. - THR\PIA : Il trattamento della febbre tifoide con il neosalvarsan. - L'atebrina e la iplasmochina nella cura della malaria. - Il tribromuro d'oro nella p ertosse. - .Proteinoteratpia n ella febbre O!Ildulante. - Assor.bimento dei preparati salicilici attraverso la cute. - NOTE DI TECNICA RADlOf,OGlCA: Localizzazione de· gli emboli arteriosi con l'arteriogratfia. - Osservazioni sull'angiopn eumografia. - MEDICINA SCIENTIFICA : I l fenooneno di Sanarelli-Schwart2'dllan nell'occhio e n~gli annessi oculari. Contributo allo studio dell ' 1~fluenza delle iniezio n i ripetute di B. C. G. nelle scimmie. - V ARIA : L'influenza della sifilide sulla vita e sull'opera di Ba.udelaire. - POSTA DEGLI ABBONATI Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Selvaggi: · Ri. poste. a quesiti _per queetioni di massima. Nella vita professionale : Concor si. - Nomi ne promozioni cd onorificenze. ' Notizie diverse. indice alfabetico per materie.

PROLUSIONI

qual ~iasi sen o di disagio a parlare a così vario pubblico, d el qua le fanno parte anche person e di tanto alta autorità n ella scienza. Eppure d evo confessar e, e n on è atteggian1ento retorico, ch e prendo oggi per la prima Yolta la parola da que ta Cattedra n on senza commosso animo e tre1)idazion e. o infatti quale alto 011or e mi è s tato fatto. cl1ian1andomi a questo posto ed h o ]a percezione della somma dei doveri ch e tanto più 111i incon1bono entrando n ella famiglia di queto illustr e Ateneo, cl1e nei suoi sette secoli di \ ita luminosa e feconda h a accolto ed accoglie ta~ti u on1ini che nella via del sapere h anno lasciato orme imperiture. Il mio primo pensiero va pertanto a Voi, Colleghi della Facoltà, ch e unanimi 1ni avete cl1iama to a far parte del Vostro nob·i1 e Colleg·io. A Voi porgendo il rnio più vivo ri11graziam ento, sento il dover e di afferma r e t utta la 111ia dedizione entu sia tic.a all 'assolvimento d el compito così n obile ed elevato, ch e Voi mi a\'e le voluto affidare. l\ili co11forta in ciò il ricordo di coloro che mi h anno incitat_o e g uidato nella mi a carriera ed ai quali , pure in questo momento per me olen1te, il mio pensiero si ,·olge gonfio di riconoscen za im11eritura.

ISTITUTO DI PATOLOGI1\ SPECIALE CHIRURG ICA DELL.\. R. UNIVERSITÀ nI PADO A.

Chirurgia delle paratiroidi con speciale riguardo alla osteosi pa1·atiroidea (*). Prof. A:'.'lTONIO CoMOLLI, direttore.

111agnifico Rettore, Illustri Colleg lii,

Cari Giovani , Son passati più di ' 'enti anni da quando, aiuto di Anatomia clinica , io tenevo a Milano I ~ mie. pri_me lezioni , affacciandomi a quell a Vlt.a c1ent1fica, ch e doveva poi l egarmi tenacemente. Da quel tempo ch e, visto attraver so i fortunosi anni . della g uerra e del dopoguerra, appare a n oi tanto remoto, la lunga con su etudine ad in1partire 1'in segnamento , prima a Milan o, poi a Firenze ed infine a Moden a in varie bra11che delle discipline medico-chirurgiche, d ovr ebl)e valere a r el}.dermi immune da •

J

(1) Prolusione al cor so cli Palologia speciale chi-

rurgica letta nell 'au] a d ella Clinica Medica il 1 genn aio 1933.

1


1600

« IL POLICLINICO»

Primo fra tutti ricorl'e alla mia mente il nome di Enrico !Burci. Ragione di intima soddisfazione è per me insegnare da questa Cattedra, che egli stesso tenne con tanto onore trent'anni or sono. Dalla ospitale e dotta Padova Enrico Burci passò a Firenze, dove ·n ostalgiche ragioni di conterraneità lo chiaµiavano. Ed andò a dirigervi quella Scuola Chirurgica, che, mercè sua, ha il v.a nto di aver post0 radici un po' ovunque, nelle Università e negli Ospedali, in Italia e fuori. In quella sua Scuola egli ha saputo realizzare quel giusto equilibrio tanto difficile ad ottener&i, fra dottrina e pratica nel lavoro clinico e ter<t1:eutico chirurgico. Da questo indirizzo, oltre che dalla fiducia e benevolenza dimostratemi, mi è stato, nei lunghi anni di comunanza spirituale, molto facilitato il compito di collaborare con lui nell'intenso lavoro della Clinica Chirurgica !Fiorentina, che sotto un tal Maestro ha raggiunto un invidiabile primato. Agli inizi della mia carriera ho passato lunghi anni in ambienti strettamente scientifici. Penso ancora con nostalgia a quel severo periodo di studi, che mi ha permesso una lunga consuetudine con uomini di scienza, che tutto il mondo onora ed il cui nome sta inciso con segni lapidari nei fasti delle scienze mediche. È con un senso di religioso rispetto che io mi sono avvicinato la prin1a volta a Guido Banti, il patologo insigne, quando, ancora giovanissimo, entrai nel suo Istituto. Tutti voi, che conoscete la somma delle sue opere, vi figurate facilmente quale doveva essere l 'altezza del suo intelletto, nel quale non si sapeva se più ammirare la vastità della cultura , la potenza dello spirito di osservazione, la genialità dell 'intuito o la profondità del senso critico. Forse pochi, fuori dell'ambiente medico fiorentino hanno avuto la fortuna di conoscere l'altezza del suo carattere, la limpida serenità del suo spirito, la profonda bontà. Con lui, fra tanti tesori di conoscenza scientifica bo imparato ad apprezzare l'importanza del ~osì raro e pur tanto proficuo connubio dello scienziato col clinico, che in lui si realizzava in modo perfetto. Ed è con altrettanto orgoglio che io ricordo di aver fatto parte dell'Istituto Anatomico di Firenze, che , sotto la guida di Giulio Chiarugi, costituisce una fucina di sapere ed un vivaio di ricercatori. È con un Maestro come Chiarugi che io ho incominciato ad imparare come si debba pensare e lavorare con concetti e con fini scrupolosamente scientifici. E mi è caro riandare agli anni passati agli Istituti Clinici di Milano, sotto la guida di !Ferdinando Livini , che tanto in alto ·è salito nelle Gerarchie oltre che nella Scienza. Quale intensità di lavoro in quell'Istituto, rapidamen1

)

[ANNO XL, NuM. 411

te creato dal 11ulla e posto in grado di fu11zionare ! E non dimentico l 'eletta mente di Giuseppe Levi, al cui rigoroso indirizzo scientifico e profondo sapere ho tanto attinto', e quel geniale scienzìato che fu Ludwig Edinger, troppo presto Tapito alla Scienza: il breve tempo, in cui ho febbrilrr1ente lavorato presso di lui ~ Francoforte sul ì\1eno, mi ha fatto provare l'e-bbrezza, direi quasi, più che il piacere della ricerca scientifica. Nè io dimentico in questo momento le Scuole Mediche di J>avia e di Genova presso le quali ho studiato sotto preclari Maestri: non dimentico il mio primo internato, fatto da studente in 'Fisiologia, con Filippo Bottazzi, agli esordi della sua luminosa ascesa. E già ho fatto ce11n o .alla Scuola !F iorentina della quale ho anche il grato ricordo di avere avuto Colleghi di assistentato Alessandro Bertino, Guido Guerrini, Tullio Terni e Gino Frontali, ai quali rivolgo un memore saluto, lieto che l 'avvicendarsi degli eventi ci abbia di nuovo riuniti tutti e cinque qui, in un 'atmosfera di secolare coltura e di profonda spiritualità. E il mio pensiero grato si rivolge pure alla faco1tà medica dell'Università di Modena, che> affidandomi in un prin10 tempo I 'incarico della patologia chirurgica e designandomi poi a coprirne la cattedra , mi ha dato il battesin10 n ella carriera accademica. Agli· amici di là, che son venuti oggi da Modena e da 1F irenze a portarmi il loro augurio e con i quali ho passato alcuni begli anni, in frater11a comunanza di spiriti, va il mio grato affettuoso saluto. Ed io ho ben presente I 'alto n1onito che suona per me l'essere stato preceduto in questa Cattedra da Luigi Torraca, ch e fu Patologo apprezzato ed ammirato qui a Padova, dove pure impartisce dalla Cattedra dottrina e pratica chirurgica Gian Maria Fasiani, che fu anch'egli mio predecessore, e che in breve volger di anni tanto e ben meritato prestigio ha conseguito nell'agon e Chirurgico Italiano. In questo confortevole ritorno al passato verrei meno oltrechè ad un bisogno dell'animo, ad un preciso dovere se ·io dimenticassi colui che coli ' esempio e col consiglio, mi ha indirizzato nella vita e nella carriera e cioè mio padre, Giovanni Comolli , che a Como professò chirurgia con modernità di indirizzo e con passione di Ayostolo quasi cinquant'anni or sono. !Forse ai Giovani che ancora non sanno quanto poco remoto sia l 'uso dell'applicazione di perfetti mezzi di ricerca alla Medicina, potrà recar sorpresa il fatto che uno dei meriti di Giovanni Comolli, allora studente, fu quello di aver portato a Pavia per primo dall 'Inghilterra il termometro clinico. Alla memoria di Lui, che tante speranze aveva in me riposte , va il mio commosso af.. fettuoso pensiero .


[A NNO

XL,

NUJ\f .

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SEZIONE PRATI CA

* ** In ques ti ulti111i anni è anét.a to er e ce11do, da parte dei chirurghi l 1in leresse per le g hiandole var a t iroidi , per quei quattro piccoli organi en docrini , di orig ine bra nchiale, piccolissimi di 1nassa, ma la di cui in1portanza fi siologica, fisio-patologica e clinica, va aumentando ogni giorno. L 'inter esse di queste ghiandole è creciuto n el sen so ch e, form e morbose, talora anch e di pettan za m edica, si son o mostra te, alla stregua dei fatti influ enzabili da un inter,,ent o chiru r aico inter essante appunto le paratiroid i. Gli tudi i11 que to campo g ià h anno dato r isu ltati r imarcl1evoli dal punto di vista dell a terapia. ~fa, c iò ch e è pure molto i mpor tante, altri e n e .,ono avuti ch e toccan o da vicino la Patologia <li qu est e forme d a una parte e 1 la fi iologia delle paratiroidi dall altra. E alla luce dei nuov i fat ti , con aspetto tanto su gge·ti vo ... i pr esentan o le p ossibilità di ordine fi iologico, da indurre q ualch e chirurgo ~ a propo i to dell 'argom ento ch e ci in ter es a , a pr o. petta re la necessità di una metodica osservar.ione fi siologica dell 'u omo operato : quel la oservazion e ch e deriver ebbe g r andi vantaggi da una auspica ta più str etta collabo raz ion e fra fisiologia e 111edicin a . Non 0 110 di oggi le nozioni ch e Jtoi abbiamo u cer te attività pr oprie d elle ghiandole par a tiroidi e ..,ulle modifica1.ioni ch e nell 'organi ino comporta la man canza o la ipofunzior1e di q ue te. Esse son o com pr ova te speri1nen I almente e dal lato clinico dall 'azione ch e sull 'oraanismo eser citan o sussidi terap eutici in te i ad agi re contro quei fenomeni ch e costitui ... con o la sindrotne para tireopriva , g ià da tempo n1e "a in eviden za specialmente dalle classich e ricer ch e del Vassale. È c.l bbastan za r ecente, se n on il concetto , almen o 1'appli cazione pra tica dell 'integrare con tessuto par a tiroideo la m an can za o la deficienza di qu esto. Jo stesso, insiem e a Frugoni e Scimon e, mi son o occupato dell'argom ento, con sta tando la possibilità del trapianto di paratiroide da uomo a uom o e la b en efi ca, se pur ten1por an ea. azion e di esso. Ma n or1 è pr oprio questo punto ch e attualm en te inter e sa. L 'orientamento è ora in altra direzion e. Il problem a è impostato sui r apporti fra paratiroidi e sistema scheletrico e su lle correlazioni ch e sembrano inter correr e fra queste e il gruppo poco chiar o delle osteopatie cr oniche gen er ali zza te. E da noi ) 'ar gom ento è tanto più interessante ed a ttuale dal momento che proprio ora si è incominciato ad occuparsi della question e ed a portar e i primi contributi. Il ritrovar e una correlazion e fra p ar atiroidi e i tem a sch eletrico n on è fatto ch e possa stup ire, dal momento ch e n oi g ià conosciamo 1'in1portan za c he queste hanno n el ricambio

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<lel calcio, nel ·sen so che l 'i po funzion e paratir oidea o la ma n can za di queste ghiandoJe p orta alla sindrom e tetanica per l 'abbassato te11or e in calcio, ch e è il regolatore della eccitabilità n euromuscola re, n el san o-ue e n ei tesst1ti. if u l 'Erdheim n el 1906, a stabilire ·l ' esisten za di questi r ap porti fra para tiro idi e m etab olis1no del calcio. Egli aveva i n fa lti osservato ch e la paratiroidec tomia n el r a tto portava a m odificazion i nei denti . Ma gli effetti d ella paratir oidectomia sul m etabolism o del calcio furon o m ostrati più tardi n el 1909 da Mac Callum e Voegtlin, ch e trovarono costa nte diminuzione della calccn1ia ed aun1 ento del calcio n elle urine. Sull 'ar gomento molto si è lavor ato . Abbastanza- recen te è l 'importa nte contr ibuto del Collip. Egli ha potuto isola r e l'ormon e paratiroideo e din1ostrare ch e, iniettato a forti dosi in animali . pr oduce una elevazion e del tasso del calcio nel sangu e e n elle u rine. Alt ri AA., colla somn1inistr azion e di paratormon e in va rie specie a nima li hanno poi messq in evidenza ch e ciò aV\riene per l 1intensa mob ilizzazion e d el calcio delle ossa e ch e in tali condizioni si riscontra pure rarefazione ossea e ipoeccitabilità muscolare. Si determin an o cioè sperirnentalm ente alterazioni biochimi cl1 e ed or ganiche an alogh e a ql1elle che la C:lini ca h a rivelato n ell 'u om o . Ma intan to l 'Askanazy, g ià fin d al 1904 aveva con _tatato all 'au topsia l 'esisten za di un tumore di origine paratiroidea in un caso di osteopatia , da lui definita o teite deforma nte senza t essuto osteoide. P oco dopo 1'Erdheim descrive ne l ratto, spontan eam en te rachitic o, la presenza di noduli i per plastici par atiroidei , ch e egli interpreta com e fa tti di iperft1nzione reattiva, destinati a combatter e o a guarire il processo m orboso osseo. Anch e n ell 'uomo questo Autore riesce a m etter e in evidenza, in alcune osteopatie quale l 'osteomalacia, la presenza di modificazioni paratiroidee, ch e, seg uendo il concetto della iperfunzione r eattiva , egli con sidera come ipertrofia da lavor o. Anch e qui egli cr ede a d una r eazion e di difesa, n el sen so di u na lim itazione dell e lesioni ossee. Seguono a que lli dell '·Erdheim lavori n ei quali si discute sull 'importanza del n esso tra tumori paratiroidei e lesioni ossee, fino a quando nel 1915 lo Schlagenhaufer , avendo trova to in due casi di o teite fibrosa generalizzata , venuti a m orte. la presenza di tumori paratiroidei, mise in dubbio Ja teoria d el} 'ipertrofia compen satrice dell 1Erdheim e propose l ' inter vento per la ricer ca e la eventuale asportazior1e dei tumori . Va ricordato che già prima di lui , il W eil aveva suggerito 1'irradiazion e delle paratiroidi. Intanto si su ssegu on o i lavori e la casistica si accr esce tanto ch e l'Hoffheinz , n el 1915 può r accogliere 45 casi di alime nto di volume delle par atiroidi , in 27 dei quali, ir1sieme con queto , si ritrovavan o lesioni ossee, e cioè, in 17 osteite fibro sa, in 8 osteon1alacia e in 2 r achi·


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tismo. Egli ,è del parer,e ch e la lesion e paratiroidea possa essere primitiva e causale. Ma è so]o dopo che il Nlandl, i1 el 1925, seguendo il concetto dello Schlage11hau fer , in u11 caso di osteite fibrosa gen eralizzata, ebb e asportato un adenoma paratiroideo ed ottenuto pieno su ccesso , ch e si è dimostr ata l 'inst1ffi cienza della teoria dell 'Erdheim della ipertrofia con1pensatrice. N·el 1~27 il Gold ed in seguito altri chirurghi .ripeterono l'operazione del Mandl, in casi di -Osteopatie gener alizzate, in gen erale con sue- . · cesso più o meno completo . Furono pure studiate le modificazioni del ~i.e tabolis1u o del calcio prima e dopo l'operazione. L 'effetto. di questa si fa sentir e in grado più o n1en o spiccato a seconda dei casi . Nel morbo de l Reckli11ghausen si vede, ad esempio, che la paratiroidectomia, produce dopo un periodo più o m eno intenso di tetania, la scomparsa dei dolori , la caduta della calcemia ed il ristabilirsi di un n ormale bilancio del calcio, ed in fine la guarigione clinica e modificazioni nelle ossa con recalci'fìcazione, senza tuttavia un ritorno alla norma . La casistica dell 'op erazione del I\1and1 è ormai già abbastanza numerosa. Il Lièvre ha, or è poco, raccolti più di una cinquantina di casi . Più r ecenti sono quelli dell 'Hellstrom, di Toeniessen e v. Hecker, di Hitzrot ,e Comroe, ,d el Wichmann , di Taylor e Wiles, e da noi quelli di G. C. Dog1iotti, di ·F rugoni e Alessandri e infine uno del Pieri, non ancora pubblicato e ricordato da questi ultimi Autori . L 'importanza di queste osservazioni non può sfuggire ad alcuno. Grazie infatti ai risultati di q uesti interventi ed a quelli delle citate esperienze del Collip e .di altri fisiologi coll'ormone paratiroideo, noi sappiamo attualmente che colla iperfunzione e forse anch e disfunzione delle paratiroidi, è connesso uno stato morboso generale caratterizzato ~a una sintomatologia in cui predomin ano fatti a carico dello scheletro. Se questa importante nozione è ben determinata , molti punti della interessante que~tione richiedono però ancora di ~sser~ chiariti. Un tumore paratiroideo può infatti trovarsi indipendentemente dalla sindrome morbosa suddetta . Così ~ono stati descritti degli ader1omi paratiroidei, ch e vengpno indicati com-e non tossici e di cui un caso ha illustrato l 'Alessandri. Ma v'ha di più: l 'adenoma può essere associato, come ha visto l 'Erdheim, a fenomeni osteomalacici, che son o di tipo ipo-, invece ch e iperparatiroideo. L 'adenoma maligno, di cui un bel caso ha descritto il Fasiani, sembra fuori discu ssione . E d'altra parte la sindrome morbosa si riscontrerebbe anche in soggetti in cui la ricerca risulta negativa per la presenza di tumori paratiroidei. Non solo, ma in casi di

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questo genere l 'asportazione di u11a paratiroide in apparenza nor1nale, con1e recentemente l1anno 'risto Hitzrot e Comroe, o ancl1e u11a semplice operazione esplorativa sul collo, come nel recente caso del ·D ogliotti , possono portare un notevole miglioramento. Comunque sia di tutto ciò, è inte ressante veder e con1e l 'alterazione paratiroidea, che daIJprima sembrava connessa solo coll 'osteite iibrocistica, è stata poi riscontrata anche in casi presenta11ti un quadro morboso ch e n on è possibile far rientrare -in quello della forma suddetta, cosicch è la si considera ora col Lièvre una forma speciale della sindrome ossea connessa colla iperfunzione paratiroidea. Del r esto non appare affatto strano ch e si possano avere rammollimenti ossei presentanti tipi diversi da quello fihro- cistico, quando si pensi che alla base di questa sindrome si trova uno squilibrio del ricambio del calcio, ch e viene più intensam ente mobilizzato dallo scheletro con comparsa di ipercalcemia e di ipercalciuria. Se questa dell 'alterato ricambio del calcio è la via di azione sull 'organismo della iperfu11zione delle ghiandole paratiroidi, è a chiedersi e non ne esistano altre, dal momento ch e effetti benefici si sarebbero avuti, colla paratiroidectomia, in certe forme di artrite deformante presentanti ipercalcemia. Sono l 'Oppe l e la su.a Scuola da una parte ed il Lerich e dall'altra ch e fra le Gause in questa forrna , ch e tanto poco di comune h a con quelle ossee sopra descritte, hanno messo a' ranti l ' iperfu11zione paratiroidea e indicato la paratiroidectomia come cur a. Da noi se ne sono occupati il Taddei ed il ~Iaragliano. Bisogna riconoscere però che le complesse alterazioni articolari della artrite mal si spiegano mettendole in rapporto solo colla forte n1obilizzazione del calcio. D 'altra parte Lerich e e Jung riferisco110 di aver operato con vantaggio casi di sclerodermia .presentanti ipercalcemia. Altri h a trovato l 'associazione di un adenoma paratiroideo alla sclerodermia. E ancora i1 Leriche ha riscontrato vantaggi colla paratiroidectomia in un caso di ci.catrice ch eloidea con i percalcemia. Tutto ciò fa pen sare al Leriche , che col! 'iperfunzione paratiroidea siano in rapporto sindromi varie connesse con una alterazione dei tessuti connettivi , dal momento c.h e in tutte le forme a cui abbiamo accennato risulta alterato il trofismo e la struttura dei connettivi. Non è chi non veda quale vasto campo sarebbe · riservato alla paratiroidectomia e quale luce deriverebbe alla conoscen za di svariate forme. morbos.e ·quando risultasse dimostrata I 'azion e regolatric~ delle paratiroidi sull 'attività biologica dei tessuti connettivi . Ma forse si andrà più lontano di quanto finora n on si sia sospettato. Proprio in questi giorni la paratiroidecton1ia ha avuto in Italia


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nuo' e pro111ette11Li applicazioni da parte del Bastai e d el Dogliotti, i quali hanno voluto gentiln1e11Le d~~r111i comunicazione verbale d ei loro studi. l:..;si 11anno fatto praticar e la paratiroidectomia in due casi di 1nalattia del Buerger ed in uno di endoarterite diabetica. Avendo trovato in queste forme una calcemia sopr a la norn1a e talora a ltissima , e si hanno pensato che questa possa favorire l 'instaurarsi d ella lrombo-ang ioite obliterante. Gli effetti d ella paratiroidectomia son o stati quasi istantanei : i pazienti hanno subito avvertito sen so di calore ai p iedi ed a lle gam b e lesi e scomparsa del dolore, ch e in un caso durava continuo da cir ca tre mesi: la calcen1ia è scesa a lla norma o quasi. Se, com e sembra verosimile, si tratta qui della ce\:~nzione di uno stato angiospastico, ne deriverebbe, Ira l 'altro , il concetto di una, fino ad ora non dimostrata, attività angiospastica delle paratiroidi . Mettiamo que to i 11 rapJ)Orto con l 'en orme importanza ch e lo spasmo vasale h a in patologia (vedi ad esempio l 'iperten ~ione e sue manifestazioni) e facilmente intraYedian1 0 possibili ulte riori a randi sviluppi dello studio d ella fisjo-patolog ia d elJ e paratiroidi e d ella paratiroid ect omia. Si tratta , è ,·ero, di operazioni r ecentissime, di cui per ora non con osciamo ch e gli effetti irrtrnediati, ma i ri .. u lta ti di esse appaiono ommamente importanti. erto anch e sia1no per ora n el campo d elle ipotesi. Ciò non toglie che questi problemi meritino tutta la nostra attenzione per il loro grande interesse scientifico e pratico. ~la. tornando alle osteopatie cronich e gen eralizzate, ricorderò come a lla luce d ei fatti nuovi, alc uni AA. ne abbiano ripreso in esame il ca1)itolo 11el tentativo di trovar e un indirizzo miglior e per la interpretazion e di queste for111e morbose ch e, s tudiate più cl1e altro dal lato m orfologico, son o rimaste ancora tanto poco chiare. 'ano vecchie, cioè risalgono a l ' 700, le pri111e nozioni sui r amm ollimenti ossei , confusa111e11 te raggruppati sotto il te r1nine di osteo1nalacia . Sono andati poi man mano dis ting uendosi a ltri tipi di lesioni o see. car si progres ~ i si a no fatti però nella l oro interpretazion e. Così è, ad esempio, fra le for111e ch e a . noi più interessano, d el morbo d el Paget , dis trofia diffusa d ello scheletro con ipertrofie ·peri e al cranio ed ag li arti inferiori e del1'o teite fibrosa o deformante d el Recklinghau'"'en. nella qual e ques to A. confondeva casi con cleform.azioni ossee, tumori e cisti, caratt·eristic l1e d ella forma morbosa ch e d oveva portare il . uo nome, con casi di osteite d eformante del Paget, ' ren endo in ultima analisi a considerare il Paget com e una varietà dell 'osteite fibrosa. Recent em ente però, a n che in Germania , si so110 con il Kienbock riconosciute distinte le due forme ch e. seauendo il Recklingh ausen, veniva110 confuse in una ola en tità, 1'osteodistrofi a fì}Jr o a .

Lo 'chn1orl , ch e era partig ia110 della teoria u11itaria, ha anzi tro, ato 11el morbo de l Paget u11a pecial e caratteristica '"' Lrullura dell 'osso malato, che non si ri scontra i1elle altre affezioni sch eletriche e che 11a descritto come struttura a n1osaico . Attualn1e11te la questione è s tala con larg·l1ezza ripresa in e_ame dal Lièvr e. Questi facen _d o una r evisione cornpl eta d el con1plesso problema e basandosi sullo studio d ei casi preced ent e1nente pubblicati e di casi p er sonali , c rede di i1oter tracciar e il quadro d ella osteo1)atia da iper1)aratiroidismo, ch e egli chiama o teosi paratiroidea. Questo _!\.. , abband onando le vecchie c lassifi cazioni m orfolog ich e, p er quella fisiopatolog ica , distingu e tre gran di categorie : il Paget da una parte, le di tro fie d a carenza dall 'altra ed infine una entità morbosa polimorfa, la osteosi par atiroidea, n e lla quale il pr ocesso fiiopatologico è unico. Esso con siste n ella mobilizzazione d el cal cio osseo , con d ecalcificazion e dello scheletr o, forte e liminazione di calcio dall 'or ganismo e cal cifi cazione metastatica d ei t essuti molli. Alla base del proces-o n1orboso ta l 'adenoma paratiro ideo, i11a la causa della n1alattia sarebbe talora in' ece una iperfunzione fi siologica del la g l1iandola. D 'altra parte l ' adenoma, che j JUÒ ri contrar i indipen d ente111ente dalla indrome morbosa os -ea , n or1 se111pr e sarebbe tos i co. La malattia si ri ... contra i)er lo più in indi\ id L1i di n1edia età, dai venti ai sessant 'anni , clei due sessi , la s toria dei quali 11on dà modo di rilevare precede11te alcuno con1e non lascia intravved er e n essun rapporto con cl i fet1 o di alime11Lazione , con fattori professio11ali o della vita sessuale. S'inizia insidiosamente con dolori ossei , di solito inten si, continui o subcon~inui , agli arti , al rachìde, alle r egioni lombari ch e, talora , si accentuano colla fatica, colla prolung ata stazione er etta , tal ' altra si attenuano con il movimento. A ques ti fenomeni vanno aggiungendo i gr adu aln1ente altri, quali l 'ast enia , il pallor e, i l dimagramento e dopo qualch e m ese, raramente ])iù tardi , compaiono per il fatto della cleca lcifì cazione alla colonna vertebrale, d eformità sch ele trich e agli arti inferiori . al bacino ed a ltre. In tempo relati''a1nente breve esse ra ggiungono proporzioni così accentuate da produrre t a lora una deforrnazio11e completa d el soggetto Lale da costringerlo a letto in una totale impoten za, come sempre avviene n ei p eriodi av.anzati della malattia . Ma si possono a' cre an ch e abbastanza spesso , in qualunque })Unto d ello sch eletro , fratture pat ologicl1e e tumefazioni ossee circoscritte. ..\.bituale è ]a cadu ta dei denti più o meno precoce e p iù o n1en o generalizzat a. Compaion o freqt1entement e . i11ton1i urinari conn e si a ll 'iper calcem ia e prec ip itazione calcica 11ell 'ambito dell 'ap1-·ar ato ti ri nari o , quali colich e n efri1

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tiche, dolori lombari, i)oliuria , litiasi renale. Pure in rapporto con 1 ipercalcemia si trovano sintomi a carico dell'apparato neuromuscolare, quali ! 'ipotonia delle ii tasse n1uscolari e l 'ipo.eccitabil1 là n1ecca nica e galvanica. Sono molto frequenti i di turbi psichici, con n1elanconia, fa,cile irriLabilità, crisi di pianto. 'i manife Lano talora ancl1e crisi di palpita.zione e di tachicardia; disturbi digestivi note-voli, sopratutto crisi d'intolleranza g-astrica.' Costanti sono l 'a11oressia e la stipsi come pure l 'anemia più o meno accentuata di tipo secondario , associata a modica leucocitosi con eosin o filia e monocitosi. 11 quadro radiologico offre aspetti multiformi e non caratteristici: i segni possono essere .ancl1e m _o lto scarsi. Non manca mai però una decalcificazione dj ffusa delle ossa, resa man ife ta da una minore opacità di queste sul ra-Oiogramma e da una diminuzione dello spessore della corticale. La normale architettura ossea è pure scomparsa e sostituita da disposizione irregolare ·delle trabecole. Nella forma fibrocistica si ri-scontrano anche formazioni cistiche ne11 'osso rarefatto. Nello stadio terminale l 'atrofia può r aggju11g-ere un grado tale che lo scheletro non è più visibile sulle radiografie. Gli esami mettono in evidenza calcemia più o meno aumentata , alrneno in qualche stadio della malattia, come nel periodo conclamato ; il bilancio d-el calcio è n egativo per la presenza di forte ipercalciuria. Norn1ale n el sangue il potassio, normale o leggermente diminuito il fosforo , con iperfosfaturia. Questi segni chirrtici non sono però n è costanti nè caratteristici. Il decorso della malattia è lento , ma progressivo con aggravamento d ei sintomi gener ali e di quelli a carico dello scheletro se non si interviene coll 'asportazione d-ell 'adenoma paratiroideo. L'esito si ha in uno spazio di ten1po che può andare da I a 10 anni, ma che va di solito da 3 a 6. È questo il quadro morboso d ella malattia a decorso tipico, la forma tipica evolutiva. Il Lièvre però ne distingue altre forme, quali la localizzata , nella quale un tumore a mieloplassi isolato rive]a la malattia, m entre i segni viscerali, nervosi e umorali ne affermano la natura. Distingue pure la forma r enale, quella a tipo di calcificazioni metastatiche, la forma cach ettica, infine quella lenta e quella spontaneamente curabile. In quest 'ultime compaiono delle for1nazioni, solo abbozzate o mancanti nella forma evolutiva, cioè le produzioni cistiche e tumorali e compaiono quelle for1nazioni ossee causa della confusione avvenuta fra queste forme ed il morbo del Paget, che il IJi èvre considera come reazione banale dell'osso e ch e denomina « remaniement pagétoide ». ell 'osteosi paratiroidea è frequente, ma i10 11 co tante la iperplasia di una o più para-

tiroidi , che possono raggiungere un "Voluu1e che va da una nocciuola ad una prugna e c.l1e costituiscono il co inetto adenon1a paTatiroidro . La struttura di questo, che è stato par,~­ gonato ad una paratiroide di tipo infantile è simile infatti a .quella della paratiroide normale, con piccole differenze. L 'esame anatomopatologico mostra che le lesioni sch eletrich e sono più o m eno pronu11ciate a seconda del lo stadio della lesione e possono raggiungere notevole grado e grande di ffusione. Vi è analogia fra quelle dei vari tipi di ossa, lunghe, piatte e brevi. Le ossa appaiono con1e aumentate di volume a superficie irregolare, deformate (la deformazione è più evidente ai femori),, flessibili, ma anche fragili, potendosi fratturare in quelle zone in cui persiste ancora una parte calcificata. Sono anche molli e al taglio, cl1e riesce facile, mostrano una trasformazione completa della architettura generale , con assottigliamento più o meno pronunciato della corticale e svilt1ppo di tessuto spugnoso e scomparsa dei sistemi architetturali fondamentali. 11 1nidollo ha un aspetto eterogeneo con zone di midollo osseo o di focolai emorragici rosso-brunastri, mas e fibrose rosso-grigiastre o grigie, zone gialle o rosso-gialle di midollo giallo e quasi sempre anche zone cistiche con cavità di volume vario fino a quello di un u ovo, a contenuto di sangue o di liquido rossobruno o di una pappa brunastra. L'architettura dell 'osso nel['osteosi paratiroidea è dunque completamente alterata. Le alterazioni sono in rapporto con riassorbimento lacunare, dovuto a mieloplassi, fibrosi midollare e neoformazione ossea disordinata , talora anche ad osteoporosi con o senza presenza di tessuto osteoide. All'esame istologico si trovano nell'osso zone formate di tessuto fibroso con numerosi fibroblasti e presenza di mielopJassi, ordinariamente molto abbondanti, tanto che in certi punti possono dare l 'aspetto classico d-ei tumori a mieloplassi. Ma si trovano anche traccie di vecchio tessuto osseo e di solito tessuto osteoide abbondante e, n ella forma tipica del R-ecklinghausen , anche pseudocisti di origine emorragica o in rapporto con focolai di degenerazione cellulare del tessuto fibroso. Oltre queste lesioni ossee se ne riscontrano altre quali le calcificazioni metastatiche e le 1esioni viscerali secondarie. Un punto ch e è degno di essere messo in particolare rili evo è quello che riguarda la cura chirurgica ed i risu]tati di essa. Fra le cure u sate, quella ch e si è mostrata efficace congiste nella ablazione dell 'adeno1na paratiroideo oppure di una o più paratiroidi normali, quando non si riscontra iperplasia di queste ghiandole. Si ha allora di solito effetto immediato, con abbass3.mento della calcemia e della calciuria fino alla norma o quasi e diminuzio11e dei dolori ossei in pochi mesi. Il ricambio


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SEZIONE PRATICA

d el calcio ~i normalizza, le lesioni sche~etri che si arrestano, le ossa si ricalcificano. Persistono però le deformità scheletriche. Contemporaneamente rifiorisce lo stato generale, riprendono le forze, scompaiono i segni urinari, aume11ta l 'appetito, scompare lo stato depressivo psicl1ico e g li ammalati posson o riptendere la loro attività . Con1e ho già accennato , la paratiroidectomia avrebbe effetto curativo , se non così completo e durevole, anche nell'artrite cronica deforn1a11te e nella sclerodermia. · In queste forme sembra sia raro trovare la pr e en za di un tumore paratiroideo : ma del resto anche n ella osteosi paratiroidea non se111pre lo si trova. A questo proposito i Chirurghi consigliano di non desistere dalla ricerca, quando il tumore non vien e subito trovato. Esso, pur raggiungendo talora il volume perfino di una prugna , è spesso non rilevabile all 'esame esterno. Ma anch e all'atto operativo , portato sul collo, è talora difficilmente reperibile per il fatto di una localizzazion e in profondità o comunque a distanza da quelle che son o considerate le comuni sedi d·elle ghiandole paratiroidi. t per questo ch e si rende necessaria al caso una ricerca accurata in profondità nel collo, dietro la trachea, e fin dietro l 'esofago , in vicinanza delle vertebre e giù nel mediastino, per evitare di lasciare in sede il tumore . E sarà bene esaminare anch e la tiroide poich è come n el suo contesto , vi può esser e tessuto paratiroideo, cosi vi si può riscon trar e l'adenoma . Nel recente caso del "\i\7ichmann, resecato il lobo superiore sinistro della tiroide, più voluminoso del destro, l 'esame istologico din1ostrò l'inclusione, nel polo superiore di un adenoma paratiroideo. Con tutto questo è avvenuto, come nel caso recente del Dogliotti, rienti;ante ~el quadro dell'osteosi paratiroidea, ch e essendo stata l 'esplorazione chirurgica n egativa sia per tumor e che per paratiroidi, ed essendosi l'atto operativo limitato ad una semplice esplorazione, questo ha ugua lmente avuto immediato e duraturo effetto sull'andamento del processo n19rboso similmente a quanto si riscontra colla ablazion e di tumore o di paratiroide. Il fatto è veramente interessante e degno d ella più grande attenzione. Anche Oppel e S amarin, ch e, in quattro casi di reumatismo cronico all'atto operativo avevano levato dal collo del tessuto che si dimostrò non contenere paratiroide, ebbero a riscontrare il prodursi di una ipocalcemi.a. E cosi Leriche e Jung, nel citato caso di sclerodermia, hanno o tlenuto una netta azione sulla calcemia e la gt1arigione colla s~mplice resezione della parte terminale dell'arteria tiroidea inferiore destra · e delle sue branch e. Recen temente il Simon e il W eill, avendo fatto a nalogh e costatazioni in due casi di artrite cronica deformante , hanno senz'altro propoRt.o di. interv·e nire in questa forma morbosa

semplicemente con un 'in.cisione cervicale anteriore ed esplor azione della zona tireo-paratiroidea, seguita da sutura. Le modificazioni, che seguono a questa operazione esplorativa, sono in rapporto con interruzioni vasali o di vie n ervose simpatiche, secretrici o vasomotorie delle paratiroidi, per cui si determina una modificazione diretta o indiretta della funzione paratiroidea con abbassamento del tono funzionale? Il miglioramento in questi casi dovrebbe allora non essere stabile. Da noi Gasparini e Cengiarotti, ed anch e il Previtera, hanno constatato, sperimentalmente in cani , la caduta della calcemia , colla legatura e recisione di una o meglio di entrambe le arterie tiroidee superiori. In attesa di più chiari lumi noi vediamo intanto che l 'asportazione di adenoma o di paratiroide, ch e si può fare in anestesia locale, è operazione che non si presenta , in compleso, pericolosa, anche se eseguita in pazienti in minorate condizioni di resistenza. Non bisogna esagerare sui pericoli della tetania post-oper:ativa. In rapporto coll 'abbassamento della calcemia si possono avere segni passeggieri di iper eccitabilità n europsichica dopo l'operazione, con tremori , contrazioni cloniche di singoli gruppi muscolari ed irrequietezza. Ma ad evitarla sono sufficienti piccoli residui di paratiroide. Anch e nel recente caso di Hitzr ot e Comroe, nel quale furono asportate t re paratiroidi normali , i segni di tetania scon1parvero rap idamente con una cura r.alcica ad al te dosi. La radioterapia non sembra in grado di influire sostanzialmente in modo benefico sul1'andamento dell 'affezion e. A nulla valgono le cure ch e hanno una azione netta nell 'osteomalacia e nel rachitismo , come quelle con sali di calcio e fosforo , la vitamina D, e i raggi ultravioletti . ~ · L 'osteosi paratiroidea, in cui si h a mobilizzazione calcica dovuta ad adenoma paratiroideo, si differenzierebbe infatti dalle forme classiche di osteomalacia, colla quale presenta analoghi segni clinici e radiologici , per il fatto ch e questa è osteopatia da carenza vitaminica e presenta una ipo- invece che una ipercalcemia. In conformità a questi fatti, la osteosi paratiroidea benefi cia, dall 'atto operativo, portato sulle paratiroidi, mentre la osteomalacia risente i benefici effetti delle cure mediche, ch e si usano nelle m alattie da carenza vitami• n1ca. L 'osteosi paratiroidea si distinguerebbe pure dal morbo del Paget, di cui rimane oscura l 'orig ine, sia per i caratteri clinici, sia per q11elli isto-patologici, radiologici e biochimici, ch e formano un quadro nettamente distinto . Da queste entità morbose il Lièvre separa le distrofie non specifiche delle ossa, le cisti, quello che egli chiama cc remaniement pagétoide », i tumori a mieloplassi , le osteoporosi , ch e sareb·b ero r eazioni comuni dell 'osso a pro1


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IL POLICLli\I CO

cessi vari. Rientrerebbero nell 'osteosi paratiroidea, casi precedentemente descritti sotto il non1e di malattia o·s sea del Recklinghausen , la quale sarebbe la forma più con1une secondo cui si manifesta l 'osteosi da iperfunzione paratiroidea. Il suo carattere essenziale, è, come si sa, quello di presentare delle cisti nella compagine dell'osso rarefatto , reperto non costante nella osteosi, in cui può riscontrarsi una decalcificazione diffusa e senza caratteri speciali. Rientrano pure nell'osteosi casi descritti come osteomalacia ed altri riportati sotto diverse denominazioni, in r apporto con la predominanza di questo o di quel sintoma. Questo in breve il s uggestivo quadro che il Lièvre ha tracciato. Esso si impone tanto più alla nostra attenzione perchè basa to su un ampio e ben documentato materiale . Certo esso porta ali ' abbandono di talune forme che ormai veni vano considerate come defi.nitive ed alla revisione di quadri morbosi, che dalla nuova classificazione escono smernbrati. Ma la questione , di cui ho trattato, è ora in piena evoluzione e su di essa sarebbe i)re1naturo un giudizio definitivo. .. .

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PATOLOGIA

LA SINDROME DA DEFICIT PARATIROIDEO

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[ANNO XL, NU:\1. 41)

LAVORI ORIGINALI. Padiglione Flajani dell' Ospedale del Littorio in Roma.

Sindrome di spondilosi rizomelica : para· tiroidectomia e resezioni di segmenti delle catene laterali deJ simpatieo. ANGELO CHIASSERINI,

chirurgo primario .

Il caso, ch e forma oggetto di questo breve articolo , mi. ha posto problemi terapeutici, per me nuovi, che J10 cercato di risol,rere, da un lato per analogia con quello ch e hanno fatto altri chirurgi , dall '.altro seguendo ragionamenti • • • emp1r1c1. Si tratta di u11 conladi110 di 25 anni, certo Antonio B. da Serrane (l~rosinone). Egli è stato ricoverato n el mio Padiglione in tre periocli diversi di lempo. La prima volta dal 23 aprile al 18 giugno 1932: riferiva allora ch e da alcuni mesi aveva notato l 'insorgere di una progressiva rigidità della col onna vertebrale, e l a comparsa di fenomeni dolorosi, sopratutto nella regione sacrolombare e agli arti. La deamhulazione risvegliava 1naggiormente i dolori, principalmen1 e negli arti cli sinistra. Di pari passo con la rigidità della colonna si stabiliva un incurvame11to del tronco verso l'innanzi. All'esame obiettivo il paziente, pur presentando un colorito giallo terreo della cute, appare in condizioni generali abbastanza buone. Esiste una notevole rigidità della colonna Yertebrale; cifosi del segm ento cervico-dorsale; scon1parsa della normale lordosi lombare. La pressione sulle apofisi spinose dalla terza dorsale alla quinta 101nbare provoca dolore. I movin1enti delle articolazioni scapolo-omerali e delle anche- sono limitati ; e diventano dolorosi , quando si cerca di far loro superare un certo grado. La posizione seduta è mal tollerata. Nel cammino il tronco rigido è tenuto flesso in avanti. L 'esame radiografico dimostra la esistenza di ponti ossei fra 12a. dorsale e prin1a lombare; e osteofiti sugli spigoli di molte vertebre. R. W. negativa. L'esame del sangue dà: globuli rossi 4.416.000; Hb . 65; Yalore globulare O, 74 ; globuli bianchi 11.000. Calcemia : 0,11. ·

La sindro1ne presentata dal paziente ci fece porre la diagnosi di spondilosi rizo111elica, quantunque 1'esame radiologico dimostra -se solo lesioni riferibili ad una spondilosi deformante e anchilosante. ~ nùto che in questo ge11cre <li afroiio11i la terapia risente della o. rurità dellll etiologia e della patogenesi. Oppel .nel 192&' riferiva di aver eseguito 55 paratiroidectomi e per poliartrite anchilosante, ottenendo in molti casi dei notevoli miglioramenti; nel 1932 ~l . Rallin ~criveva di a·vern•3 e egu ite 13, ottenendo bt1011i risultati in 6 ca i e un discreto migliora. n1ento ii1 2 ca~ i.


SEZIONE PRATICA

E di miglioram enti dopo la paratiroidecto111ia nelle artriti anchilosanti parlano anche Lericl1e, Heine111an e Gruda, Beresin , IF unsten <14 paratiroidectomie), Jeanneney (7 casi), 'Velli (12 casi), Angelelli, D. Maragliano ecc. u quesli e empi d ecisi di sottoporre il mio J)aziente allo stesso trattamento, quantunque la c alcemia si potesse co nsiderare in limiti poco s uperiori ai norn1ali. . el IVIaggio 1932 , in anestesia locale , fu a. portato un corpiciattolo grande come un chicco di caffè, situato fra le ramificazioni della arteria tiroidea inferiore di sinistra, e ch e ci sembrò, per la sede, e per le su e scarse canne sioni col lobo tiroideo, poter essere una pal'atiroide inferiore. L 'esame istologico però din1os lrò ch e il nodici110 asportato era formato da te sulo tiroideo. In seguito a questo intervento il paziente disse di avvertire una lie, ,e diminuzione nella intensità dei d olori ; ma si trélttò di un miglioramento del tutto transitorio. I commenti , cl1e si possono fare dopo questa • • 1)r1ma operazion e, sono: 1) Difficoltà di individuare un:\ paratiroide non aumentata di volume. ' 2) Miglioran1en ti c linici transitori 1)ossono aversi anche quando l 'inter,rento, inleso ad asportar e una paratiroide, fallisce al su o copo: questi miglioramenti sarebbero dovuti, secondo a lc uni AA. a ll 'a llacciatura di rami dell arteria tiroidea inferiore, ch e irrorauo la p;i.ratiroide. L'allaccialura di alcuni ran1i terminali della tiroidea inferior e è consigliata da Leriche, quando non si riesce ad individ11are la paratiroide. Secondo altri AA. i migliora111enti osservaci in casi simili al precedente sa rebb ero dovuti a sezione di alcuni ran1i del simpatico cervi cale. Non •C redo opportuno trattenermi su queste ipotesi, ch e n1ancano di una base sicura. i\1a mi sembra opportuno afferrr1are che non mi sembra esatto catalogare fra i casi migliorati 1)arzialmente quei pazienti che , come il mio, 11on presentano alcuna modificazione obiettiva, ma ch e dicono solo di sentirsi un po' m eglio; e ciò per un breve periodo di tern po . Dopo l 'intervénto la ca lcèm ia non si modificò. Il malato uscì dall'Ospedale il 18 g iug no 1932. Vi rientrò il 30 ottobre d ello stesso anno, perchè la rigidità vertebrale, la limitazione d ei movimenti delle g r andi articolazioni prossin1ali, e i dolori si erano intensi fi ca ti . Una nuo' a determinazione della calcemia dette: 0,104; il m etabolism o ba ale era + 15 , ~. 1

160ì

Il 17 novembre si procedette ad u11 nuovo tentativo di paratiroidectomia, Quesla volta fu asportato un piccolo nodul o (com e un grano di mais), di colorito rosso scuro , situato fra le ramificazioni posteriori d ell 'arleria tiroidea inferiore destra. L 'e ame istologico (eseguito dal prof. Nazari) dimostrò che il nodulo asportato era costituito da te suto paratiroideo. Dopo l'intervento n on si osservò alcun sint on1a riferibile ad insufficienza paratiroidea . Questa ' 'olta si ebbe un mig Jior:\rrtento clini. co più accentuato: la rigidità vertebrale sembrava diminuita· il paziente era in grado di poter stare seduto su l letto, cosa ch e prima non era possibile. Ma anche dopo qt1esto seco ndo intervento , che aveva otte11uto lo scopo di rimuovere una paratiroide, il mialioramento fu solo passegcrero. Visto ch e con la µara.tiroidectomia non avevo avuto la fortuna di ottenere i risultati , che Oppel, Ballin , ecc. avevano osservato , pensai di eseguire delle resezioni d elle caten e laterali del in11)atico cervico-toracico e lombare. A ' 'ero dire g ià 'fìn dal 1900 Jaboul ay eseguiva interventi ul simpatico in alcune artralgie, e più recentemente Adson e Ro\vntree della Mayo Clinic, e anche Hench, hanno consigliato la gan glionectomia im patica in a lcune forme di artriti cronich e, non specifich e. sopratutto in individt1i :R"io, ,ani e nelle forme con scarse leioni ossee. Nel nostro ca o le lesioni era110 certa1nente ])iù complesse ed este e. P en sai tuttavia che la vasodilatazione e la iper emia consecutiva alla ganglionectomia avrebbero potuto avere un effetto benefico. Dopoch è a mezzo di una iniezione endovenoa di Mixogon si potè dimostrare un componente va ospastico di notevole grado a carico della ,.a colarizzazione degli a rti superiori (aumento di t em1Jeratura da 35° a 39;)) si procedette, per ' 'ia posteriore, alla resezione .dei gan gli simp~­ tic i secondo dorsale e gan glio s tellato (17 d1cen1bre 1932). Il g iorno su ccessi,,o a ll 'operazione si notò una netta sindrome di Cl . Bernard-Horner a carico d ell'occhio sini lro . L'intervento provocò non solo un notevole uurn ento di temperatura dell'arto superiore di inistra ma una rapida cèssazione dei dolori irradiati alla spalla, 1nentre i movimenti in corrispondenza d ell'articolazione scapolo-omera~e di sinistra divenivano assai più facili ed ampi: il paziente era in O'fado di parlar la man? sulla testa , cosa che prima era assolutamenLe im pos.. ibil e. '<-.;

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IJ paziente uscì dell 'Ospedale 1'8 Gen11. 1933. Ritorna 1'8 Marzo. Mentre il miglioramento nlanifestatosi in corrispondenza dell'arto superiore sinistro, si è màntenl1to , persiste la rigidità lombare e il dolore irradiato ngli arti inferiori. Il g rado della ·vasocostrizione di origine simr>atica negli arti inferiori fu an ch e qui deter1ninato con la piressia indotta dalla iniezione di proteine eterogenee : e si dimostrò notevole. Si credette perciò che una ganglionectomia lombare avrebbe potuto dare lln buon risultato , analogamente a quello cl• e era avvenuto per l'arto superiore sinistro . L 'asportazione parziale della cater1a simpatica lombare dei due lati fu eseguita l ' 11 n1arzo, in anestesia racl1idea. Contrariamente alla mia abitudine, per eseguire la resezione bilaterale con t1na bola incisione, scopersi il simpatico per via transperitoneale , traverso una incisione m ediana, sezionand0 poi il peritoneo posteriore in sen so trasversale poco sopra il promontorio. La scopertura della catena simpatica di detra fu relativamente fa cile (se ne asportò 11n segmento di circa 5 cm. comprendente il 4° e il 5° ganglio); più difficil e fu quella di sinistra (si asporta il solo 5° ganglio). Questo interYento i come il pre~edcnte, fu seg uito da un miglioramento assai notevole: scomparsa dei dolori irradiati agli arti in feriori diminuzion e dei dolori sacro-lombari e della ' ricridità. Il paziente, pur camminando ancora ca°n un certo in curvamento . è assai più libero nei suoi movimenti. È mia opinione che, se avessi potuto eseguire una resezion e più compl eta del simpatico lombare (1), il successo ottenuto arebbe stato anch e maggiore , sopratutto per ciò che riguarda i dolori e la rig idità lombare .

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Trarre da un solo caso delle d eduzio11i d 'indole crenerale n 0n sarebbe certamente prudente. Ap~are tuttavia chiaro da quanto abbiamo osservato e riferito che la paratiroidectomia nel nostro malato i è dimostrata completamente inefficace. Evidentemente la paratiroi.dectomia non era indicata, come già faceva supporre il grado pressochè normale della calcemia. Lo studio di questa e lq d eterminazione del grado di ipotonia muscolare (misurata, o con una semplice slitta di Du Bois-Reymond, o con la d eterminazione della c ronassi:t , o co11 la mi(1) 1\mpie resezioD;i. del simpatie? lombare ~se­

guo usualmente ut1l1zz.ando la n eale

Yia

extraper1to-

sura

de li 'intervallo fra R-T 11elJ 'elettrocardio~ran1ma) cioè ]a ricer ca dello stato di iperparatiroidismo, se è n ecessaria nei casi di osteite fibra- cistica, in cui la paratiroidecto111ia trova la ._ua più netta indi cazione, è tanto 111aggiorn1cnt.e indispensabile nelle for111e di poliartrite anchilosante, per poter detern1inare quali forme possono beneficiare della as1)ortazi~ne di una paratiroid·e . Lo stesso Ballin, che trova indicazioni alla J)aratiroidec tomia, oltre che nella osteite fibro-cistica, n el morbo di Paget , nella poliartrite anchilosante, n ella osteogenesi imperfetta , in alcuni casi di miastenia, facendone alt reltanti tipi di para tiroidismo. avverte che cc una adatta selezione dei casi da operare condurrà a risultati migliori » . Nei pazienti , che, come nel nostro, non presentano segni evidenti di jperparatiroidisn10, è forse opportuno cominciare senz'a]tro dalle operazioni sul simpatico, che possono provocare notevoli miglioramenti, sia subiettivi , che obiettivi. Come questi si avverino non è bene stabililo: forse e si sono in rapporto con le mig liorate condizioni del circolo locale, consecutive alla soppressione degli stimoli vasocostrittivi; e forse anche con la sezione di fibre della sensibilità profonda. In ocrni modo ' prima di esecrt1ire le gan.g]ioo ~ nectomie simpatiche è necesslrio stabilire, a mezzo di una delle prove ormai ben note, il grado d el ,·asospasmo periferico. RIASSUNTO. L ' A. riferisce su di un caso di spondilosi deformante anchilopoietica, con sindrome di spondilosi rizo melica, in cui una para tiroidectomia non modificò affatto il corso della malattia , mentre la resezione di segmenti del.. ]e catene laterali del simpatico cervice toracico e lombare portarono un notevole miglioramento dei sintomi su biettivi ed obistti,,i. DI prossima pubblicazione :

Dott. Prof. ERMA•NNO MINCAZIINI

Docente di Clinica delle Malattie delle Vie Urinarie e di Patologia Sipe.ciale Cbi rmgica nella R. Università Primario Urologo nell' Ospedale del Littorio in Roma

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SEZIO:.\'E PR.\TJ CA

NOTE E CONTRIBUTI. o

PED.\.LE

C IVILE

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lato possibile p r ovocar e con l 'in stillazione d ell :J soluzione di solfato di 1nagnesio un deflusso rli bile scura a' en t e i m ed esimi caratteri della r1ile B . .t\.lla prima obbiezion e s i risponde che la contrazione riflessa ,-escicolare non fa vuotare complet amente tutta la cavità dell 'organo, come ci dimostra la radi ografia , e la seconda instillazione provoca di nuovo la contrazione in una vescica che contien e ancora d ella bile B. Succe si ve instillazion i rim angono infatti senza effe tto. .t\.lla seconda obbiezion e si può contr8pporre c h e ul prin cipio la bile B d eflt1i ce commista e on Ja soluzion e iniettata é so]o in secondo tempo può d efluire pura, ciò è t an to Yero cl1e, .. e . i provoca il rifJe .. so con un 'ini ez ion e di ista1nin8 la bile B de fluisce presentando subito i ear atteri di bile .. cura . La terza obbiezione sembra la più grave di tutte; se il rif1 ess'o vescico.1ar e s i può provocar e anch e in per son e operate di colecist ecton1i a è logico pensare che la bile B n on abbia proveni en za vescisolare. G1i AA. per ò on o d 'accordo cl1e n on ser11pre, n è in tu tti i colecislec tonti zzati si 11ossa prod urre il rifJ es .. o e se qualch e volta questo è positivo , bisogn a ten er presente il fatto sicuramente accertato ch e in seguito alla colecitectomia le vie bi li ari si dilata n o e p er una specie di adattament o fun zionale la bile in questi individui è più cura e qualc11e volta il n1oncon e rimas to a1Ja an1putazio11e d ella cistifellea si dilata al JJUnto d a raggiunger e al m eno lin quarto del volurn e prin1itivo d ella colecisti . R ecentem ente 1'Ei11 l1orn a so tegno d ella sua t esi ch e la bile [8 non abbia proveni en za cistica:, h a riportato un caso n el quale egli a,·eva otter1uto la bil e B 1nentre all ' operazior1e la cistifellea risultò infar cita di calcoli . occlusa e priva nel suo co ntenuto di qualsiasi traccia di bile. Questo caso ch e pu ò su gO'estionare nella interpetrazione d ella proveni enza d ella bile B, perde ogni. valor e se si pensa che nean che la presen za di bile B i11 colecistectom izzati è stata sufficiente di fare escludere la p rovenienza ' 'ecicolare della bile scura ottenuta per instillazione in duode no d elle soJite sostanze. Ma indagini basate su altri criteri ci haru10 dato la prova ronvin cente della coiitratti]ità dell a cistifell ea. Se, per m ezzo di un appareccl1io scrivente si r egistrano i m ovim enti di una cistifellea staccata, si possono dimostrare le su e contrazioni spontane~ e provocate da agenti fisici , chimici e farn1acodinami ci (specie piloca rpina) analogamente esperienze di osservazione diretta su t

VITTORIO El\1ANUELE III MoNSELlCE.

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L'azione digestiva della bile cistica. Prof: ENRICO PERITI , medico prim. e d ocente. .l\lla qui ~ ti o n e e norn1almente la colecisti ia ca pace di coiltrar i ' ' uota11dosi d el suo conte nuto , è collegato' il con cetto d ella utilità o i1ecessità di tale contrazione. Dato lo scopo d ella presente n ota ricorderò "-Olo per son1mi capi le esperienze fi iologich e lE. o ervazioni clinich e e radj oJogic h e conne ... '"' e al potere contrattile d ella coleci. ti . Da alcune ri cerche del Ranvier e cguite oli re ch e ~ u 1'uomo. su Je cavie e ul cane è risultato ch e tra la mucosa e la ierosa d ella cistifellea esiston o fibre muscolari lisce ch e ... ono in gen er e di poste circolarmente o a r ete e tali da d et erminare la contrazion e peristaltica e uno svuotamento attivo, effi cac·e dell 'organo . Ma alcune èsperi en ze fisiologich e t enderebb ero a diminuire il valoTe di questo trato n1u. colare in quant o e se _dir110 trerebbero come la colecisti non si contragga . L 'introduzio11e diretta nella cavi tà ci ti ca di . ostan ze coloranti n on ha d eterminato in duodeno fuoriu cita di bile colorata. Tropp o oltre ci porterebbe la di c us ... ione di una serie di esperi1n enti eseO'uiti da a lcuni ricer catori e criticati da altri , tutti basati sul principio di colorare la bile contenuta nella ,·e.cich etta . Si può di re ch e g li e peri1ne11ti condotti su questa base sono falliti per varie r ag ioni , ch e qui non è il caso di elen ca r e e di• scutere . È noto come la bile ch e si ottien e dopo instillazione in duodeno , per mezzo della sondina 1 di solfato di magnesio o di peptone, ecc. , sia stata interpetrata di provenien za cistica e dovuta alla contrazione delle pareti d ella cistifellea. Ma q ue to concetto in apparenza cosi sen1pli ce h a avuto dei contrari e dei sostenitori. I primi, come si sa, si b asano sui segu en ti punti fondamentali : a) È possibil e dopo u11 riflesso vescicolare positivo otten ere a ltra bile. scura con una seconda instillaz.ione di solfato m agnesio; b) il deflu o d ella bile B dopo l 'in tillazione del solfato di magnesio non si presenta immediat amente giallo-bruno , ma assume questo colore a poco a poco gradatamente : e) in persone operate di colecistec tomia è 1

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an ima li , e la radiografia n ell 'uon10 din1 ostran o 111ando se c iò cl1e dice l\ifann: c he la vesci chetta indisc utibiln1ente il potere contrattile de lla ci- cioè abbia funzi on e di serbatoio. }Jossa essere stifellea che av,riene per rifl esso chimico do- una petizione di principio. Ed infatti 11essun vuto a speciali sostanze a contatto con la 1nu- elemento è sicuram e nte a favore di questo concosa duodenale. cetto la capacità della colecisti è minima e Per qua nto la questione della contrattilità g li altri elementi invocati appaiono insuffidella colecisti se1nbrerebbe a questo punto ri- centi per attribuire all 'organo u11a funzione di solta, dobbiamo ora prendere in con siderazio- serbatoio , n1a questa non è una buona ragione ne critica l1na elegante e suggestiva obbiezio11e per escludere che la vescichetta d ebba vuotarsi mossa dal Mann e vedere quanto fonda1n ento ritmicamente nel duodeno del SllO contenuto. essa p ossa a vere e se non ci suggerisca piuttosto Non funzi on e di serbato io, n1a alLre funzioni d elle nuo,·e idee sulla fttnzi on e d ella bile ci- può avere la ci s t i felJ ea è viene spontanea alla sti ca . m e nte pen are ch e la bile rima11Pnùo per un La bile si raccoglie nella vescich etta e que- periodo piuttosto lungo n ella sua cavità, vi clebst.a, a momenti opportuni la river sa i1e ll 'inte- ba subire delle n1odi(icazioni pro fonde ch e forstino: è evidente che la colecisti ha funzion e ·i1 . e ,-anno a l di là di una semplice concentra• erbatoio. l\1a quale può. esser e, si dom~ nda i I z1one. Mann, il valore di un serbatoio di bile, d ella Questa idea non è 11uova e noi sappiamo elle capacità di 40 eme. di fronte ag li 8'00 o 1000 nella bilirubinoge11esi possono a ve re una parte em e . di bile che normalme nte sono secr eti dal importante g li epitelii d elle vie biliari; e seconfegato nelle 24 ore~ do il 'f lorentin , le cellule epati che secer11erebA questa obbiezione così s uggestiva, si può b ero u11 cromogeno incoloro, ch e subirebbe intanto rispondere che Ja colecisti n ormalrnen - una ossidazione n ei canalicoli bili3ri divenendo te si vuota almeno tre volte al g ior110 in cor- così il pig m ento d efinitivo. SaJ)piamo quali rispondenza de i pas ti presi n elle 2± or e, ma ciò profondi muta n1e nti st1bisca la bile doJ)O l.ln non bas ta . certo soggiorno nella c istifellea e l'epitelio di Si sa ch e la bile vescicolare, p er assorbimen- quest'ultim a ba pr obabilmente una funzio11 e to di a cqua vien e fortem ente con centrata a l importante J)er tale n1utam ento. punto ch e essa è almeno tre volte più densa t: for se u11 ecces iYo sen11)li ci n1 0 '' o J ~ r cond ella bile epatica , secondo Aschoff; ma a ltri side rare la ve cich etta com e un semplice serdanno cifre ben superiori e per Hoblveg essa ha toio e p uò e~sere una petizione di princi raggiunge una concentrazione di almeno dieci pio quella d el Mann di volere escludere l 'azio11e volte. contrattile d ella colecisti ol per cl1è può essere Tuttavia que te consider azioni n on n1i sem - m essa in dubbio l a fun zione di serbatoio. D 'al brano sufficie1rti per attribuire alla colecisti tra parte tutto ci i11duge a credere ch e la biJe una semplice fun~ione di serbatoio. I val ori cistica si versi, per riflesso chimico in duodeno d ella concentrazion e della bile B dati da pro1)rio quando il cl1im o entra n ella i1rima por Hohlveg sono i maggiori , ma per Ach off ]a zion e dell 'intestino e ciò fa logica mente penbile vescicolare sarebbe soltanto tre volte più sar e che la bile B abbia una fuu zione s11eciale concentrata dell a bile epatica e se così ~, tenuto ed utile se non indis pen sabile i1el chirni sn10 conto ch e l 'organ o si vuota tre volte al g iorr1 0. clella digestione intestinale . Si sa come la bil e esalti il potere enzimatico si avrebbe ch e i 40 em e. d ella capacità della ~ colecisti andrebbero inoltiplicati per sei e cioè d el su cco pancrea tico e specie quello lipolitico, si arriver ebbe a 240 em e .; c ifra sempre m olto m a dopo tt1tta la discussione ch e abbiamo fatto modes ta per attribuire alla cistifellea una fun- possiamo essere autorizza ti a credere che la zion e di serbatoio di fronte ai 1000 em e. di bile B abbia una più spiccata azione rinforzante bile secr eta n elle 2± ore dal fegato, d'altra parte s ug li enzin1i pancr eatic i. Che io sappi~ non è tutto fa pen sare ch e se è vero ch e n el corso clella . ta ta studiata a parte l 'azione digesLiva della g·iornata si fa per almeno tre volte lo svuota- bile proveni ente dal fegato e quella provenie11te m ento d ella cistifellea , questa 11 on è d etto ch e da lla cistifellea. L'argomento è complesso e d ebba vuo tar si ogni volta completan1ente co- può essere studiato da vari pur1ti di vista i~ me potrebbe e er d ed otto dalla IJer sistenza r ap porto alle trasforma zioni cl1imi che quantip er un tempo a bbastanza lungo dell'ombra tative delle varie sostanze alimentari. Io ho cr ed ella c i tifellea ai raggi X d opo iniezion e di te- duto in un primo momento e come ricerca di orientamento di riferirmi alla digestione d ei traiodo fenol fta lina. A q ue to punto d ella di sc u sione io mi d o- g ras i ed h o sludiato in rapporto ad essi il po-


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SEZJONE PRATICA

tere digc li vo d el ... ucco duode11d]e contenente una o anch e l 'a,ltra pecie di bile. ~ella scelta mi 0110 serYito di indi vidui ind enni da ogni turba de11 apparato diger ente ed 110 introdo tto la ~ondina la mattina a digiuno . Defluita la bile A h o iniettat o il solfato di magn esio p er otten ere la bile B e dell 'eter e solforico per il succo pancreatico. Natura1m en1e i 1 ' ari liquidi sono stati racco}ti in r ecipi enti separati. I-Io mescolato in una provet1a u11 cm. di ~ucco }Jancreatico e un eme. di bile A. In un.a econda provetta un eme. di su cco f1ancr eati co, 1/ 2 c111c . di bile A e 1/ 10 di em e. di bile B. Ho presunto ch e la bile B aves.. e una con centrazion e 5 volte mago-iore della bile A e con la mi cela della econ da provetta ho calcolato di aggiungere al succo pancreatiro la s tessa ql1a11tità di bile aggiun ta n ella prin1a proYe tt a. H o di po to in u11 porta-pro,rette dt1e serie di }Jro,·ett e di c ui nella prin1a h o fa tto d ei pa sagai d el liquido conte11uto n ella prima provetta n el modo seau ente: Prele,·a lo ~ 12 eme. d el liquido I 'h o messo nella 2a provetta a cui aggiungevo 1/ 2 em e. di acqua distillata, 1/ 2 eme. della 2a prove tta l 'ho passalo nella 3a a cui aggiunge,ro altro 1/2 em e. di acqua distillata e così ' 'ia in mani era ch e av·evo d ell e diluizion i corrispondenti rispettiYamente a l 50 °{,, 25 %- 12 % 6 %, 3 Lo stesso procedim ento 110 fatto n ella seconda serie di provette col liq t1iclo conten ente Ja bilfl B. Per il d osaggio d ell a lipasi mi ono se rvito del metodo di Carnot-~1aubon. In scatole di P etri si ver sa d ella soluzione r.omposla: gelatina di agar .a l 2 % gr. 40, am ido gr. 2, gra so di maiale o burro gr. 4, acql1a gr. 40 e dopo averlo fatto bollire per ottenere l1na e mulsion e orr1ogen ea . L 'esperirr1enl o mi ha insecrnato ch e ·per m eglio s,·elar e il potere lipolitico è bene a lcalinizzar e con soda. In una scatola ho , -er ato una g occia del liqttido di ciascuna provetta d ella prima serie con ten ente la sola bile A e in un 'altra sca tola una aoccia di ciascuna provetta dell a seconda seri e conte·a ente ]a bile B . Lasciate le due scatole un 'ora in t erm ostato la sap onifi cazione è rivel ata d alla formazion e di p lacch e ch e a s un1ono u11 color e bleu se . ull e piastre vi si ver sa una soluzion e di aceta to di 1·an1e al 5 % elle si fa sta r e u11 ora prima della lettura. In gen ere la .saponificazione si è resa e' 1idente fino alla diluizione del 25 % 11ella piastra in cui si è ver sato il liquido con tenente la sola bile A m en tre t ale saponificazion e er a eviclente fin o alla diluizione d e1 6 <)'~ e qua le he 1

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volta anch e del 3 °~ nella piastra in cui si era ' er sato il liquido della seconda . erie di provette contenente la bile B. Queste esperienze dirò così di orientamento mi sembra ch e confermino ch e la bile cistica abbia sul ·u cco pancr eatico un potere rinforzan le maggiore della bile proveniente dal fegato e molto probabilm ente la bile che si raccoglie nella cis tifellea e c }1e rimane per qualch e t e.n1 po a contatto con I 'epitelio d ella sua mucosa acquisla una azione digestiva maggior e della bi] e fresca appena secreta dalla cel lula epatica. Il p iù n1arcato potere digestivo non può esere attribuito alla n1aggiore con centrazione d ella bile B, per ch è io n ell e esperienze ho tenuto conto di questo elem ento e n ella serie di provette contenenti la bile B ho m esso di questa una quinta parte in rapporto a tutta la bile A contenuta nell 'altra serie di provette e ciò si d educe fa cilm ente dalle cifre ch e h o esposto. Se questo con cetto ar à con fermato da altre esperien ze per mo1te1Jlic i vie condotte noi potremo dare una m aggiore importanza àlla 1·ile B e pur l rascurand o la funzione di sem])lice erbatoio d ella ' rescica biliare potren10 attribuire questa un 'atlivjtà più elevata e comp le ....... a tendente a m odificare una parte della bile per renderla m eglio a tta a rin forzare e coad i u'1 are a li enzimi di gestiYi del pan creas.

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L·:\ . dimo tra spe ri n 1cn tal mente come la b ile B pos a avere ul1a 11iù spiccata azione della 1:-.ile A nella fur1zion e di ges tiva d ei a rassi. Tale pr oprietà è ac qui sit a probabiln1e11te d al soggiorno n ella colecisti e doJ co ntalt o p rolung ato co11 l ' epitelio d ella sua mucosa. La vescica bili are a' rrebbe co ì una fun zion e J)lÙ importante e complessa e n on q11el1a di cmpl ice erbatoio , éh e passer ebbe in seconda li11ea. BIBLILlG r~1\ FIA. Or::sJARnINs. L

'e.~rJlo raf.iort

t ad i ol ogy q ue dans la ch olécystif e et la litliiase biliaire. J ournal de ra-

diol ogie et <1 'électrologie 1 vol. XV, n . 2, 1931. EiuHORN . J.,a bile .~ c u ra (B) è se1>ip r c bile della cistifellea ? Rif. Med ., 11 . 36, 1932. FL0REN1·1N . Tbè-'se de Nancy, 1924. G IRARDI . I l so n ilaggio' lluorleriale. Minerva Med_ica, 1930. ~ IANN e l\1oGAT. Journal oi the l\1ecl. Sciences, 1, 537 ' 1925. ])E RITI. L e illeriz ie. Ceda.n1, Padova , 1933. R oGE,n. 1'r ailé rie J)Jiys iologie norn1ale cl pathologique . Fonctions épafiq ue et escr élion . Tome III 1 l\fasson 1 éditeur, 1926.


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« fL POLICLINICO »

OSSERVAZIONI CLINICHE. Di alcuni casi di megaleritema epidemico. Dott. CARLO PARisI - Vibo Valentia.

Da oltre due mesi, in Vibo Valentia (Catanzaro), si va svolgendo un'epidemia di scarlattina a decorso piuttosto ben~o-no. Contemporanean1ente ad essa si son presentati dei casi di un'altra malattia esantematica , le cui manifestazioni clinich e appartengono al quadro della co iddetta « quinta malattia » o \C m egalerit ema epidemico ». Una relazione su cinque dei casi capitati alla mia osservazione può riuscire interessant e, sia come contributo ad una migliore conoscenza del decorso e della fi ionomia clini.ca della malattia sia come rilievo dell 'associa2ion e delle due ·epidemie concomitanti di n1e.galeritema e di ·scf\rlattina . Tanto più che i11 qualche trattato si parla solo di associazione di m egaleritema con epiden1ie di rosolia o di morbillo. Lo studio dei casi clinici ci offre inoltre l 'occasion e di trarre alcune considerazioni di diagnostica differenziale. CASO I . - C . .A.n giolino di Luig i, di anni 8. Egli non h a precedenti morbosi : n on ha sofferto di morbillo, di scarlattina o di altre m alattie esantem a lich e. Un a m a ttina sulle g uance d el b an1bino appar e un vivo arrossai11ento, più accen tu ato d a un l ato, ch e i familiari erroneamente a ttribuiscono ad una percossa subita il giorno precedente. Consulta to p er t ale fatto, riscontro un vas to eritema facciale, est eso a t utt'e due Je m e tà del viso,. con esclusio11e d ella zona periorale, assenza di feno1neni gen erali e perfetta indennità delle mucose. ei due-tre giorni su ccessivi con1par e Ji eve alt er azion e febbrile (37°,1.,37°,2) . Le zon e eritem atose al viso d ivengono pìu scure, tendenti al violaceo lievem ente rileYate. Poi il rossor e r egr edisce' d al rentro Yer so la p eriferia: i m ar gini r estano un p o' più a lungo color ati, indi impallidiscon o an ch 'e si. Nessun 'altra m anifestazione eruttiva al tron co e aali arti. on vi è conco1nitan za di dis turbi ga l~o-intestinali . Sulle zone erilem a lose d el viso n on avvien e alcuna desquainazione. CASO II. - P . Nina di Placido, di anni 8. Nes.s un precedente esanteinatico . . . La bambina, che . aveva fatto u so il g 1or110 preced enle di carne insaccata , prese11ta, senza prodromi di sorta, d elle larghe chiazze eri lematose ai du e lati d ella faccia, cui segu e un 'eruzione maculo-p apul osa, diffusa meno al corpo e di più agli a rti . A en za ò i n1acchie di Koplicl1 e rli fen o1ne11i ra larral i co11giuntivali o ~ino-farin~ei . . . L 'eri te111a facciale subisce l ln 111111all1d1111ento

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g r aduale d al centro a lla p eriferia , attraversando una fase d 'iI1tensa color azion e r:os o violacea. L 'eruzione maculo-papulosa d el tronco e degli arti è costituita d a efflor escenze più o meno grandi e confluenti e variam ente conformate. In 6-7 giorni sj 11a regr essione di tutti i fa lli eruttivi e durante la loro p ermanenza non si notano d:is turbi g as tro-intes tinali nè fenomeni gen erali (febbre, i11alessere, ecc.). Non segue clesquamazione . CAso III. - P . Rosalia di Placido, di anni 10. A sette anni h a sofferto il 111orl)illo . L 'attu.ale malattia ha inizio a distanza di sette giorni d a quella della sorella (N. 2). Ug u almente I 'infezione esordisce, senza periodo prodromico e senza alterazione dello s tato gen er ale, con l arghe chiazze eritematose alle g u an ce, seguite d a chiazze eritematose ed elem enti p apulosi , variamente distribuiti e conformati , pii1 o 111eno grandi, sulle superficie estensorie degli arti . Anch e in questo caso sia al viso ch e in qua lch e zoi1a cutanea . degli arti le chiazze eritematose assumono un asp etto anulare p er decolor azione ce11trale (eritema marginato). Tutto l 'esantema regredisce in otto gio·r ni, senza lasciare desquamazione. Nessun risentimento glandolare; nessuna co111 pli cazione imi11ediata o tardivo. CASO nr. - M . Pina di A11lo11io, di anni 9. -essuna n1ala ltia esanten1 atica pregressa, all 'infuori d ella Yaricella. La me.lattia comincia e11za alcun prodromo co11 due larghe chiazze erilematose alle guance, c~e cont r astano con la p allidezza d el contorno per 1or ale. In 2-3 giorni le g u ai1ce assumono una colorazion e rosso cian otica ed appaion o lieYem ente edem atose . Si h a su ccessivo irnpallidin1ento dello eriten1a dell e guance, m entre i m ar g_iD:i r~stano a~cora ~olorati: sul viso si forn1a cosJ ll d1segr10 d1 due cerchi. Insorge ~ si svolge su ccessivamente, . n1entre quella facciale r egr edisce, un 'eruzione. a t11?0 maculo-papulosa in corrisponde11za d egli arti, speci allnente sulle facce esten sorie. I sing?li ele~ 111enti che cos tit uiscono l 'esantema appa10110 di cliver-sa grandezza e for~a e va.riame~te di~tri­ buiti, talch è l 'eruzio11e 1n alcuni punti semDrer ebbe scarlattinoide, in altrj , e prevalentemente, n1orbilliform e. L'esantema si esaurisce in 8-10 gi orni. Durante la mala ttia -n on si con s ta tai10 febbre n è fen om eni a carico d ella go1a o d ell e altre mucose . Dopo una se ttin1~na ~ alla sco~parsa . d~l .megaleritema l a b ambina vien e colp1t~ da inJez Lone scarlattinosa (vomito febbre, angina, esanlei11a caratteristico, d esqua1n azion e). CASO V. - M . Ivana di Antonino, di anni 3. Nessu11 precedente di malallie esai1tematiche . . A distanza di un m ese d all ' ugu ale i:ialatt1a d ella sorella (N. 4) , la b an1bina presenta improvvisamente vi,·o arrossa1nento alle g uai;ice. Questo eritema in 2-3 gior11i è in pie110 svil~ppo_> p oscia regredisce a ttraver sando la fa e cli er1te!11a 1nar g inato (d ecolor azion e , tle ll ~ zo11a ~ ~e~tra!e 1. AO'li arti in,'ece si h a un eruz1011e co t1tu1t a oa e


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SEZlO:"iE PR.\TIC:\

chiazze erile111atose, lieYen1eute rilcYa le, di ùi\·ersa grar1clezza, conforn1azio11e ·e dislribuzione, che si svolge e si esaurisce in 10 g·ior11i. ~egli ullimi ch.:.e o-iorni i 'esantema agli arti è piil ap pctrisceute di ;;1altina, quando da poco la bambi11a ~a 1<1~ri~to j t Jet lo (azione d el caldo del lello ~ull eruzione). :\. .. ·e t1za di fenoineni catarrali congi\tntivaii e rino-faringei, di lebbre, cli dis turbi gq~1ro-i11testi11 ali. ~1a11c:anza di desqua111aziort0.

o vi è lieve alterazione febbrile; inanca qual· siasi manifestazione catarrale a carico delle mucose. In nessuno dei miei casi ho notato tun1efazioni gla1n dolari o complicazioni di altro genere neppure t.ardi,1e. La quinta malattia da quando venne descritta da Cheinisse (188'6-1905) ha assunto diversi no111i; megalerite111a epidemico (Plachte), eriteTra le 1nalattie che con'l.u11e11Je11te si i11anima semplice marginato (1Feilchenfeld), eritema fe tano con esa11ten1a i11aculo-papuloso veninfettivo acuto (Scha'"' -Sticker), eriten1a infetrrono descritte: il n1orbil1o e la scarlattina, la ti,,o morbilliforme, eritema scar]attinoide ; 0 olia e la quarta malattia (della anche ma(Tra111mer). lattia cli Filato,,·-Duke.. ). Di tutte le sinonimie la più appropriata è I trattati più n1oder11i ~ncludon~ a11c.l1e la c1t1ella di megaleritema epidemico, perchè riquinta malattia o i11egal.er1tem.a .ep1de1:11co . corda i caratteri speciali dell'esantema e la Basandosi sui caratteri spec1al1 dell esante' Ua natura epidemica. 111a Dukes stabilì e11e il morbillo sta alla ro. o.\nch e quella di eritema semplice margiìllato lia c.;o111e la carlalli11a sta alla quarta i11alatt1a. ~i adatterebbe perchè identifica alcune fasi e Per differenziare le quattro forn1e n1orbo ~e certe configurazioni dell'esantema. si son ricercati dei dati clinici e dei ~al~ e~i­ Poco indovinate ed appropriate sono invece demiologici, ma a llo stato attuale la d1st1.n~Lole altre: la denominazione di eritema infetti11e - per lo meno clinica - non .è poss1b1le, vo acuto può far pensare ad una eruzione eri011de sussiste il dubbio che rosolia e quarLa tematosa insorgente nel decorso di qualsiasi i11alattia possano essere forme attenuate ~ispetinfezione; · quella di eritema morbilliforme o 1ivan1ente del n1orbillo e della scarlattina. scarlattinoide genererebbe delle confusioni e Dal gruppo di tali malattie esante111alich~ si 11on è giustificata nea n che dai ca ratteri delstacca invece la quinta malattia o i11egaler1te1'e antema , ch e nella quinta malattia, com 'è ma epidemico, che ha una fisionomia. clinica indi cato dai ,-ari Autori e come noi stessi ab(' OSÌ precisa e diversa da renderla facilmente biamo notato , è quasi sempre simultaneamendistin cruibile e differenziabile. te diver so nelle varie r egioni colpite. Co~e si ricava anche dai cinque casi illuDato il quadro clinico descritto, la quinta strati la quinta malattia è infettiva, contagn1alattia è facilmente differenziabile dalle algiosa, epidemica, a decorso benigno. tre màlattie esa11tematiche come dagli altri L,etiologia è sconosciuta. eritemi infettivi, dove, oltre ai segni peculiari Do1)0 un periodo d , incu~azio~e, cl1~ va.ria di ciascuna malattia, si riscontrano sempre dei secondo i diversi Autori dai 5 a1 17 g·1orn1 e feno1neni generali. che in uno dei casi descritti (n. 5) appare ei casi esaminati , per la loro coincidenza molto più lungo (di circa un mese) ,. la malatcon una epidemia di scarlattina a decorso betia esordisce con un esantema al i:so, caratnig no , l'errore era possibile con forme di ruterizzato da larg he chiazze ro so cianoticl1e, ~ beola scarlattinosa (quarta malattia). l\Ia - . lievemente rilevate, ch e regrediscono in 2--1: a parte la considerazione che 1,esa·n tema era aiorni scolorandosi prima al centro poi alla co tituito prevalentemente da larghe chiazze ~eriferia e dando luogo a delle configurazioni eritemato-papulòse più o m eno confluenti e anu lari o marg inate. non da elementi papulosi puntiformi - in nesAll, eritema fa cciale segue un'eruzione 111auno dei casi osservati si è potuto riscontrare c ulo-papulosa estendentesi meno al tronco e di quel quadro clinico di scarlattina lieve che più agli arti, dove assume l 'aspetto morbilloi- caratterizza la quarta malattia: feno1n eni gede o scarlattinoide o meglio a11cora un aspetto nerali attenuati , febbre modica, a11gina lieve, variabile caratterizzato da efflor escenze di dieventuali tt1mef.~zioni glandolari e legg·era alverso tipo , forma e grandezz&. buminuria, desquamazione furfura cea. L'esanlen1a può avere la durata di u-10 g iorLa quinta malattia può essere invece più fa11i e talvolta può essere rappresentalo dalJa socilmente confusa (come era accaduto per il la eruzione al viso (caso n. 1). caso n. 2) cogli eriten1i da etero- o auto-intosDurante la malattia lo stato generale non è sicazione a limentare. nla è disting uibile per a" ~ o lutarue11 t e co1111)ro111es""'o: n1a11ca la febbre l 'assenza di parallelismo tra fatti cutanei e 1


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e< IL POLICLL~ I CO

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fatti gastro-intestinali, nonchè per la localizzazione iniziale d ell 1eritema sul volto . Si differenzia dall 'eritema nodoso, in cui il TISIOLOGIA. i1roce so inter essa la cute e il t essuto sottocutaneo e non ha la sua sede iniziale al volto . La patogenesi della tubercolosi polmonare. Si può disting uere dall 'eritema polimorfo La prima infezione. che non è contagioso e presenta fatti cutanei • (che possano essere simultaneamente vari: eri(I s r F1sHER. Le Bulletin. m édical , n. 29, 22 m a ggio 1933). temi, papule, vesciche, bolle) accompagnanti- , si a fenomeni generali di tipo ed intensità vaAmmessa I ,universalità del contagio tubercoriabile. lar e nei paesi di antica civiltà, ove la malattia Il ·megaleritema dal punto di vista epidemioè endemica , le ricer che sono state dirette per logico è malattia che ricorre. in forma spora- vedere la via seguita dal! 'infezione per giundica o in piccole epidemie, spesso associate ad ger e alle lesioni finali, e presto ci si è reso epidemie di morbillo , di rosolia o di scarlatconto ch e la malattia è funzione di infezioni tina . diver se, d ette tisiogen e (influenza, morbillo , Que La volta l 'abbiamo visto svolger si pa- pertosse) ch e con il Joro potere anergizzante, rallela1nente ad una epidemia di scarlattina · a . influenzano direttame nte l 'andamento de lla mal attia. Von Bebring pel primo emise l 'idea decor so lieve. ch e la tubercolosi dell 'adulto avesse una evoluD ai ca i illustrati si rileva anche il carat- zione ciclica strettamente dipendente dalle matere familiare d ell 'epidemia di megalerjt ema. la ttie acquisite dal neonato e dalla prima e seCa rattere che risalta meglio i11 un Javoro conda infan.zia . Questa idea costituisce il nudi Cathala e Cambassédès ( « Nate sur une épi- cleo intorn o a cui Ranke imbastisce il suo sidén1iè familiale d 'érythèmes infectieux »), nel s tema istituendo un rapprto fra lesioni anatomiche e stati allergici degli umori. quale g li Autori, avendo riscontrato ]a malatLa tubercolosi uman a inizia con una prima lia in cinque bambini d 'una stessa famiglia , infezione ch e, n ei nostri paesj : si realizza nel la d escrivo110 col nome di « eritema infettivo ». cor so dell 'infanzia e dell'adolescenza. Il pol _ elJa formula sanguigna da loro studiata mone .presen ta in un territorio qualsiasi una ..,i rinYiene n1onon11cleosi con eosinofilia . lesione limitata, ordinariamente chia mata cancro o tubercolo d 'inoculazion e: il sistema ganRIASSU~TO . g lionare tribulario subisce il contraccolpo. Il L ·A. illustra cinque casi di « m egaleritema r;umero dei gangli Jesi e il grado della lesione sono in rapporto con l 'intensità d ella contaepidemico » osservati durante una con comiminazione e della resistenza locale. La legge tante epidemia di scarlattina: dell'adenopatia similare di Parrot è an cor a Ricorda e critica le diverse denominazioni classica ·e valevol e per tutte le localizzazioni date alla malattia , d ella qual e d escrive il det11bercolari: a livello dell 'intestino· dove il bacorso clini 00 e d epidemiologico. cillo passa senza lasciare traccia , se ne ritrova eguono alcune considerazio11i di diagnosti- ancora il segn o n ei gan gli m esenterici. P er quel ch e riguarda la prim a infezion e (con~­ ca differ enziale. plesso primario d ei Ted eschi), è oggidì stabiVibo Valentia , 25 lug lio 1933. lito che inizia con una lesion e gan g lio-pol monare il più spesso. II complesso primario posBIBLIOGRAFIA. siede una struttura ch e l 'indi,ridualizza in modo tale da potersi id entificar e sempr e : è ]a riù ErcHnon T. Pal.ologia e Terapia, vol. IV, :-;, B. L., antica lesion e. Il complesso primario ha il suo ~!ila rio. valore non soltanto com e fase anatomo-cliniCAS i\GRA N DI O. Trattato Italiano d 'I giene. U. T . E.1~. ca ma anch e com e indice d ella porta d 'in PoNTA~o T. Malattie da infezione . ldelson , Napoli. gr~sso del bac~Jlo. Il focolaio p:rimario ~ orcli}"'noNTALI E. Prescrizi oni pediatriche. Pozzi , Ro111a. nariamen.te unico: se così non è vuol dire ch e FERnro L . Diagnostica clinica malattie interne, vo lun1e I , U.T.E.T. l 'infezione è stata massiva è grave d'emblée l~ \ DAEL J F . Diagriosti ca malattie cutan ee. Vallardi, come si ved e nei lattanti . Topograficamente i Milano. complessi primari si dividono , secondo le ~~a­ ' ' ALAGUssA F. Consultazioni di clinica, dietetica tistich e d elle autopsie : 93,56 % con porta d ine terapia i nfantile. Ecl. L. Pozzi , Roma, 1932. O'resso polmonare; 6:44 % per altre vie (Ghon). GAMNA G. Pr! alattie infettive. U. T.E. T. 'i; stato d'altra parte conferm ato ch e il foçolai~ CATBALA J . et CAMBASSÉDES H. Note sur une épiiniziale prende ori g ine D:elJe r egioni polmona:1 démie familiale d'ér'>rthèm es infecti eux paraismeglio aer eate : per Huebscl1m ann , la m ed1a .~ant devoir ~tre rat fachée à la « Ci11quième masar ebbe meno ele,rata per l 'infezione . polm ol adie ». Bull. Soc. n1éd. hòp . de Paris, 16 febbr aio 1928. nare (83 o{>), la prima infe1ion e intestinale fì-

SUNTI E RASSEGNE

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SEZIONE PRATICA

gurerebbe J)e] 16 %, e le altre porte d'entrata (an1igdale, naso, or ecchio, organi urogenitali) pel 10 %Il cancro d 'inoculazione ha sede du11que n elle regioni meglio aereate: come ricorda Hu s i ritrovano questi focolai iniziali sia a d estra, ch e a sinistra, nla con u11a certa predi lezion e per i lobi inferiori, essendo rara la localizzazion e propriamente apicale. Le stati Lich e recenti sen1bra110 n1ostrare cl1è il 1J1)l1n o11e destr0 (54, 25 %) è un poco più frequentemente colpito del sinistro. Il focolaio è spesso unico; in ca i eccezionali multipl o (in un caso di Gl1011 e Kundlich vi erano 17 can cri prin1ari). L'età nella quale ... i h a la maggi ~re probabilità di lroYare il complesso primario a11 'autopsia è fra i 2 e i 15 anni. Più il bambino avanza negli anni e più il cancr o di guarigione si n10 tra grande. Il cancro d 'inoc u1azione può co1111)arire in un processo distruttivo caseoso. ~Iacroscopicamente la lesione varia fra una te la di spillo e quella di una ca tagna .La g randezza dipende inoltre dallo stad io 11el quale 1'autopsia è fatta. ìvlicroscopicamen te è una lesione infiammatoria del tipo essudativo , alveolare e fibrinoso, ch e costituisce un fo colaio pneumonico evolvente verso la easeificazione. La periferia del focolaio è occupata da un tessuto sclere o ch e è lo strato d elle cellule linfocitarie ed epitelioidi. elio stesso ten1po si ritro,·ano metastasi mediastiniche gan g lionari, e ques to insieme ganglio polmonare co tituisce il complesso primario (li Ranke ed è alla base dell a legge d el Parrot. -on vi è ne sun rapporto fra I 'intensità della reazione ganglionare e le dimens ioni del cancro di inoculazione. Presto l'alterazione gangl ionare sorpassa la lesione polmonare, raggiungendo un grado tale da costituire una i11dividua1ità clinica ch e per lung·o te mpo è s tata co11 iderata come una adenopatia tracheobronchiale autonoma I gangli presen tano un nucl eo caseoso cen trale limitato da un bordo produttivo: quel che caratterizza il fo colaio primario è la sua tendenza a regredire ed a gl1~rire per un processo di calcificazione. La even tualità contraria è anch e possibile e può portare ad una bronco-polmonite, a lla polmonite caseosa, alla sindrome cortico-pl eurale, a lla a ranulia. A fianco di questa dissemin.'lzione pol1nonare, possono intervenire rrielastasi per ' ' ia sangu igna con tutte le possi])ilità -localizzatrici della tubercolosi gener alizzata. Nella maggior parte d ei casi la prima infezion e finisc·e per estingu er si. Se il processo della prima infezione è più o meno spiegato, persistono d ei punti oscuri sull a genesi del complesso primario. ~1a l o-rado i progressi fatti dalla tisiologia negli ultimi anni . no11 è ancora indiscutibilmente di1110 ... trato elle contagio sia sempre areogeno . Numerosi autori . france5i e tedeschi ; si rifiutano cli am1nellere la possibilità dell'infezione r on .1'aria

bac illifera: rifi~tano a l bacillo d i Koch la pro1)rietà di .fissarsi diretta111ente sull 'alveolo dopo passaggi~ per u~ Jun~o tragi tto rappresentalo dalle "'':e ~e p1rator1e superiori, fortezza nalur~le, es31 dicono, be11 cap1ce di difendersi dal! 'accesso. Sicco111e i l contao-io diretto del1'alY~olo sàre])})e J'oco p'robab il e, lo schema c~as ... ~co: . aria bacillifera , a l' eoio polmonare, v1~. J1nfat1che~. _g~I?~li r1on ~9rn1ano la via perC? L a dal ]) . èl1 1(. E que~t1 AA. vanno ancora }JlÙ Jo11tano: .s.i ~i~utano di localizzare n el poln1o~e .la sede 1n1z1ale d ella lesione tuber colare. E~ . . 1 i:iteng?n_o ch e Ja le ione coJpisc3. ·prirr1a i g~~ ~l1 : essi ~voca~o la bacillemia e la possib1l1ta pel b·ac111o d1 attaccar.. i aJ parenchima }JO l111'onare ~er ' ia retrograda J>arte.ndo dal site111a. gangl1.o-?are. I~1 ~ppoggi o di questa tesi ono in,-ocat1 l lavori d1 Letulle Bard Girode i quali ammettono la possibi lit à' del r ifluto --intern1 ittente della corrente linfatica sotto l 'influenza dei moYim en li respiratori. Marfan , Comb)·, Ca lmett.è l lyder , Obrott, Webh, hanno moJto insistito uJl.a primiti vità della lesione inediast.inica : d 'Espine, Mery ·e Giraud, 11anno e·g ual1r1 e11te ~osLe11uto ch e Ja legge di 1 J arrot presenta i1u merose eccezioni. Oehlecker La11 ge, .Allen, . ~ . ~ause sen1brano sperimenta}~ mente a''er anz1onato queste opinioni: essi hanno provato cl1 e .i ])aciJli inoculati per via sot tocutanea penetrano riel torrente circolatorio e i cap~llari polm onari , ma senza fissarvisi. Dopo qualch e a iorno il polmone è liberato ed i bacilli espuJ i n ei ,·asi e ganglj linfatici. ~ J)er il n1ecc·a nismo di rig uro-ito che i bacilli po _0110 ricomparire n el polmone e i)rodurvi una le.. ione. Risul ta dalle autopsie che le due J e~i on i polmonari e ganglionari non coetiistono fempre. La lesione }J~imitiva d ei gangli sarebbe dunc1u e a sa ~ ~r~quente senza svelabile lesione pol1nonar e : d 'altra par le .Tou set si don·1anda p·ercl1è. amn1ettendo eh~ il polmone sia jl punto di }Jartenza della prima infezion e, u11a lesione J)Olmonare ,pùò sorpas arla e n1agari n1ostrarsi ])iù aYanzata. Si potrebbe intanto ammettere r l1é 1'età differente delle Je... ioni polmonari è gangliari sarebbero giu tifi ca te dal t erreno su c ui evoJ, ·e l 'infezione. Le condizioni circolatorie ~ono molto differenti nel polmone e nel silema linfatico: il ri tag110 r eJati,,o in questo ultimo è una i:agione quas i "ufficien Le per spieg are una caseific.azione IJiù ava nzata dei gangli ed a n ch e la reazion e più inten . . a che in essi si svolge. Nè contro lu ua esis1en za parla la invisil)ilità ai raggi X clel ca11cro da inoculazione: come r icorda Leurct e Cau:5sin1un : cc la radiog rafia è lirpitata i1c-r la !mperfezion e della sua tecnica: il fatto ca1)ilale è che e i tono delle le ioni talmente p iccole da 11on es ere s~ela­ bi1i radiologicam en te · ]'integ rità app ar ente radiologica non i1n1Jli ca la integrità a11atomica. La que tione, ]n on11na, è lo11tana dall 'essere ri solta, n1a è manife. la I 'affinità del ])acillo p er 1


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« JL POLICLINI CO »

il polmone, in modo che l 'aforisma del Louis è nella maggior parte dei casi vero : e< nor1 vi è tubercolosi degli org~ni , se non vi è nel polrn one, }Jer ch è tutte le vie vi conducono fatalm ente )) . l\loNTELEONE.

Significato clinico della tubercolosi pol· monare latente. (I~'.

M. Mc Pn~::nRAu, E. L . 0PIE . Arch . of Inter. 'Nl ed. , luglio 1933). Un notevole avanzamento nelle conoscenze sulla tubercolosi si è avuto con la constatazione della possibilità di lesioni tubercolari gravi, spesso progressive, in soggetti apparentemente sani e n ei quali l 'esame fi sico u suale non · rivela alcuno dei segni fisici comuni a tali Jesioni. Purtuttavia, la fon damentale importanza di questa tuber colosi latente quale precorritrice di lesioni più gravi e manifeste non è da tutti a cce ltata . Molti clinici non hanno ancora voluto ammettere ch e le lesioni tbc . progressive pos -ano risultare evidenti all'esame radiografi co, prima che abbiano potuto produrre alcun sintoma o segno fisico : eppure ciò accade spesso : anzi si può oggi dire con cognizione di c-a usa che se prog resso vi sarà in quella che è la diagnosi pr ecoce della tubercolosi pol1nonare, ciò sarà dovuto ad una più ampia ed e atta conoscenz.a del valore di una osservazion e radiografica precoce del torace. Alcuni clinici e radiologi trovano difficile il distinguere la forma latente di tbc. da quella ch e si è arrestata nella sua evoluzione e ciò per ch è le car att eristich e ana tomiche delle due lesioni., così con1e sono definite dai raggi X, po sono essere indifferenziabili. Ep.pure tale distinzione ha importanza straordinaria sia per il malato che per la società. ~ possibile fare una s11ddivisione dèlle form e di tuber colosi latente che sono distinguibili all'esame radiografico in: A)

lesione tuberCio1lore latente del polmone

(p ri111a infezione , lesion e a tipo infantile): 1) molle (aspetto di macchie o di ombre come flocculate); · . 2) a sabbia (guarita o in via di guarigione); 3) noduli calcificati del polmone (guarita o in via di guarigion e). B) Tub ercolosi delle linfog hiandoile tra-

cheo-bro,n ciali: 1) tubercolosi caseosa massiva;

2) tubercolosi calcificata (guarita o in via di guarigion e). C) Tuberc,olosi apicarle latente: ·1) lesioni lievi ma evidenti al disotto del

bordo inferiore della seconda costola, regione posteriore; . 2) les ioni ben evidenti che occupano approssimativamente la m età o più dell'apice. al disopra della clavicola;

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3) lesioni limitate al can1po polmonare

compreso fra il margine superiore della clavicola e la seconda cartilagine costale e non eccedenti le caratteristiche della tubercolosi clinicamente appena manifesta; - 4) lesioni equivalenti in estensione e carattere a quelle di una tubercolosi moderata .. mente inoltrata. Del gruppo A), l 'infiltrazione molle del polmone, riferibile alla infezione primaria, giunge a risoluzione e guarigione in circa i due terzi dei casi, con formazione di una c icatrice fibrosa o calcificata, e non è accompagnata da.sintomi o segui fisici evidenti: n el 35 % dei casi si ha invece il passaggio in tbc. manifesta clinicamente. Nei bambini bianchi la malattia ha un decorso più favorevole ch e n ei n egri (fenomeno questo chiaramente spiegato dal Sanarelli - N. d. R.). La tubercolosi caseosa massiva delle linfoghiandole tracheobronchiali è raramente riconoscibile alla radiografia, specialmente se non accompagnata ad infiltrazione polmonare evidente: e ciò anche se la lesione si manifesta con sintomi o segni fisici evid,e nti; in circa un terz.o di questi casi si ha il passaggio in tubercolosi polnionare manifesta. La tùbercolosi ca lcificata delle ghiandole tracheobronchiali è, salvo qualche eccezione, u11a lesione g uarita o in via di guarigione : raramente (2 o 3 % dei casi) essa si trasforma in lesione polmonare attiva. Il significato potenziale della tubercolosi api.cale latente varia con l 'età e l ' estensidne anatomica delle lesioni. Nei giovani, lesioni, anche ·piccole, all'altezza del rr1argine inferiore della seconda costola posteriormente, sono seguite da tbc. manifesta nel 6 % dei casi. .Delle lesioni latenti che occupano metà o più dell'apice polmonare al disopra della clavicola , un quarto 5ubisce l'evoluzione verso ra for1na manifesta: lo stesso decorso si ha nella m età circa dei casi con lesioni fra il margine superiore della clavicola e la seconda costa. [Un 'osservazione: questo schematismo di pura marca americana sarà pratico fin ch e si vuole· ed avrà portato anch e i suoi frutti. Abbia1no avuto il piacere di leggere la classificazione dei tumori dello stomaco in tumore I, tumore II ecc. Avremo forse fra poco la tbc. numero 1 , la tbc. n. 2 ecc . Ma è vera clini ca questa ch e riduce i malati a cose , perdendo di vista l' individualità, ch e è certamente uno dei fattori principali d~ll'evoluzione delle malattie? Argomento vecchio questo, e forse appunto per ciò spesso dimenticato J. 'G. LA CAVA.

La cosi detta ''tisi della età pubere,,. (G. PoGGIO. Rivista italiana della tubercolosi e della difesa sooiale, 1 gennaio 1933). L' A. esamina prima la questione attraverso i dati statistici, poi espone i giudizi anatomi-


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c i e pa togen e lici d ella tubercolosi durante l 'età p ubere, ed in ultimo , dopo un corrtn1ento c riti co e l 'esposizio11e di giudizi clinic i per sona!\, così conclude : << I d ocumenti statistici ci h anno dimostra to ch e la mortalità p er tubercolosi i11 Italia ed altrove raggiun ge la sua più a lta quota ver so i) quinto o est o quinquennio di vita, cioè in un 'e11oca l ontana dal « focus » della crisi puber e i) quale cor1vien e in e tà m olto anteri or~ cioè verso il 14° anno cli età . Que t o rilievo verrebbe a s1n inuire il .passato 0a it1dizio di g ra,·ezza d ella tuber colo i n ella età p uber e ca rne ci er a stato tramanda to d alle parzia li os er vazioni d egli a n at omici ; n on esclude però cl1e in tale epoca di vita sian o più frequen ti i casi di m ala ttia il ch e l ascia adito a supporre s ian o an ch e più frequer1ti i casi ùi ._ pon tarl ea g u arigion e . .. oi n on abLiamo potuto osser var e n ella cita ta curva , lati tica un incre n1ento della m ortalità per tuber colosi con l iniziar si d ella 1naturazion e sessu ale. i potrebbe dimostrar e . in fa tti cl1e la ·cesa d ella n1or talità per tuber co1o i procede a g radi d alla età infa ntile a c1uella a dulta e trapassa e11 za spinte o d eviazioni )'età pubere . L e am e d ei da ti ta tis tici accenna ti verrebbe a render e a n ch e poco con vincenti quelle d ottrine, ell e "orte q u asi a epar ar e il fondam ento pato a en etico della tub e rcolosi in fan t il e da q t1ella de ll adu]to, tentavan o moli ar e la più alta n1orla ]ità puberè ed a dulta col divenire p iù frequ ente in queste epocl1e di vita d ei p rodotti a11aton1ici d ella r einfezion e (r ein fetto d i A ch o ff-Pul1l). Ma an c l1e 1 opin ion e, d i color o i qua li riten go c10 ch e la pubertà indi ca una e ' acerbazion e pa tom or fologica e pato-bi ologica della tubercolo i n on appar e con vin cen te qu ando si tenti dimostrar e tale i1Jo tesi colla co1npar sa a ttor11 0 a i processi tt1ber colari n el pol1non e del la coside tta r eazion e 11erifocal e. e la r eazion e perifocale (intesa col con g eg110 bi olog ico del la re infezio11e) fosse espr esion e di u11 'a umenta ta sen sibilità dei tessuti a i " eleni p eci fì c i si vedrebbe corr1 parire r a rame11te n ei quadri d ella tuber col osi infa nffie (dopo il secondo anno di età) e tra i soggetti linfa tico-e s udativi , i quali tu tti d a11no un n1od esti si mo contributo alle cifre di m ortalità per tuber colosi in r a ffronto a 11a età a dulta. Lo st esso r agion a m ento noi possiarno ripe tere rifer endoci a Jl et à puber e. È più logico il riten er e cl1e la r eazion e perifocale sia espression e d ella esaltata capacità r eattiva e difen s iva a veleni spec ifici , propria di taluni tessuti g iovani e dr qt1eile individ'ualità n elle quali d ominan o fun zionalm ente a ttive l e a ttrezza ture m esen chimali e le disposizioni fl ogogen e d ei tessuti stessi . Nell età p uber e m entre si stann o dil egua ndo p er fi siologica deca denza ]e c itate a ttrezzature difen sive, a ffi ora n o ]e sopite vi zia ll1re e11docrin o-vegetative ed i primi danni d ella vita soc iale. 1

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SEZIONE PRATICA

Là d ove il sis tema tim o-linfa ti co ritarda il su o normale degra dam ento fi siologjco, il risveglio che la pubertà i11d uce n ell o s viluppo de lla tisi rima11e attard.a to e contenuto in rr10d esti limiti . Così si spiega per ch è a n ch e in tale fase della vita compa ion o freql1c utem ente i qua dri benigni d ella cosidella ir1H a1nrnazion e p erifocale a lato ed in pi eno cor1trasto con i r ari quadri malig ni e pr ogres i vi d ell a caseosi . La infiamma zione p erifoca le domina fra g li aspetti pato-morfolog ici d ella tubercolosi n ella età pubere a testimo nia re quanto sia n o affinat e tuttora in questa e1Joca di vita le attitudini alla lotta , le r esis te11ze specifl cl1e e l e capacità alla guarigione. La costituzion e, specie n ei p rimi d ece11ni di vita , g uida ed educa il congegn o d elle r esis ten ze biologicl1e ed i qua dri an a ton1ic i d ella t uber colosi a d e e . uhordin 1ti. ar. .

A.spetti radiologici della guarigione clinica della tubercolosi polmonare. Archivio di .Al edici1ia e Cliirurgia delle Opere A rtlitab ercolari del Comun.e di ~tlilario , aprile 1933).

(A.

B OT'r E RO.

Tutte le f orin e di tb c . pol111on ar e .a d eccezion e di alcu11e ac ute e gen era lizzate ad evoluzion e m olto rap ida pos on o g ua rire. La gu arig ion e avv ien e da un ma. imo d el 50-60 % n ell e forme inizia li , a d u n 111in in10 d el1 1-2 % n elle form e g r avi . Jacquer od disting·ue q ua tt ro n1od.a1ità di g u a rig ion e: p er ri o Juzion e · pe r fib·r o ·i; dell e cavern e; per posta1r1en to card io m ed ia .. tinico e re ~ tri ngime nto d e l torace ; p er ca lcificazion e. Mentre il cli11ico può p arla re di gu ari gion e q uando sian o con1pa r ·i t ut ti i egni clinici della p r egressa infezion e, b e11 d ifl1 cile è per il r a diologo for1nular e un ·ic uro g iudizio di g uarig ione. È n ece a rio eguire con esami r adio cap ic i e sopra lu lto radi ogr a fici ripetuti il decor so ed evoluzio ne d elle ornbre : d eter 111inarn e l 'e ten ion e della u per Octe di proiezion e, l 'as1)etto e l i11ten ità . Le ratliogr a fi e vann o eseg uite se1npre con la n1ed e ·i1 na tecn ica: 1'A. le ha fatte col n ia lato i11 p ied i , in in spirazion e ed in i10 izion e do r oventra le con 95 KV, 60-70 MA, a lla dis tan za di cir ca m etri 1!20 e con un ternpo d i po ·a di 1/5-1/ 10 di minuto. Gu a rigion e per ri soluzion e : m entre g en er a lm ente si cr ed e ch e un focola io di tb c. l)Olmon a r e passando a g uarig ion e ' 'ada in contro inevita biln1en te alla sclerosi , Jacqu er od h a din10s trato con un a b ella serie di r.a diogra fie che si può invece consta tare una progr essiva dim i n u zion e ed an ch e la d e finiti va parizion e d elle ombre osser vate qua ndo Ja lesion e e ra in pien a attività. Rim an e soltanto una lieve diminuzion e di traspar en za ed a rbo rizzazion i bronchia li rinfor zat e. Po son o gu arire con qu e le modalità tutte le form e di tbc . a car a t ter e essu da tivo : I 'infiltra lo sottoclave are p recoce di Assmann , l 'in1

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« lL POLICLI:\ICO n

fiammazion e perifocale di Tendeloo e. le pneumoniti di Besan çon e _Braun. Ben cl1è siano numerose le osservazioni di forme tbc. guarite per risoluzione, l '.-\ . è di opinione ch e questo modo di g uarig ion e sia molto più frequente . Egli basa .tale asserto sulla consid erazione della enorme diffu sion e d el1 infezione tbc . , mentre solo . un a minin1a par-. te di individui ' rien co11trolLata radiologicn m e nte. Guarig ione per fibrosi: si tratta di lesioni di una certa g·ravità che interessano anche una notevole est ension e di parençhima pqlmonare: in questi casi si ha in alcuni punti la g ua rig ione per risoluzione, in altri la dege11er azion e ca. eo a con fusione dei focolai e formazione di cavità minime. L' esito è una cicatrice fibrosa de finitiva a decor~o lento e ch e a1)pari ce sulla las tra con1e un ' ombra I) ÌÙ o m en o r egolar e e di media inte.nsità. P oca importanza 11a la sede d elle . on1bre, b ensì la lor o opacità t enendo c~nto delle soYrappo iz1011i. J{ig uardo alla form a son o ca ratteristi cl1e le ombre. allungate , n a triformi . e r otond eg·gi.anti con prolunga1nenti. La loro esten sio11e ' raria moltissimo : può esser e 111inin1a e giungere an che a d occupare un i11tcr o lob o. Le co le e g li spazi intercostali n1odifi cano l a lor o posizion e e d il m .e diastino è tirat o fa · cilmente da aderenze. Guarig ion e dell e ca,·erne: per qua11to la ca, ·erna ia una lesione gra,'e . è noto per ò che numerosi ca i . contr ollati radiologican1 enle e clinicam ente sono guariti. La compar a corr1pleta delle imagini cavitarif. è p iuttosto r ara: generaln1 enlc .. i h a la c icalrizzaz io11e i)er proliferazio11e di te uto di granuJ azion e che si trasforma in second o teml )O ih tessuto fibroso . Si può aver e a11 cl1 e l accollamento d elle i)ar eti della cavità: appare allora sulla lastra u11a stria di lar g·h ezza variabile opaca ed isolata n el campo IJolmonare. Altre modalità di g uarigione sono la sostituzione di un nodulo cretaceo alla sostanza caseosa e il ripulimento della caverna rigida. In quest 'ultim o caso residua una imagine circola re Jle ltissima , ch e spicca n el campo poln10nare. Guarig ioni per s postamento cardion1 edia ~ t i­ nico : la r adìografia mette bene in eviden za l a d eformazione d ello scl1el etro e le lJartecipazioni d el diaframma al processo m orl)oso endotoracico. Il polmone è ridotto ad un a s1riscia OJ)aca ove son o ' risibili noduli da calcifi cazioni o antich e ca\'erne asciutte. Qualche volta solo un lobo da un ombr a opaca .ed i] r esto del polmone è chiaro. Il cuore .spostato perm ette di v eder e chi ar o il disegno d elle vertebre ed occupa buona parte dell ~emitorace g uarito . La trach ea , tubo chiaro nell opacità d el polmon e, segue il n1edia tino assumendo aspetto a n gol:lr e o arro tondato. Il seno co to diafranm1atico non .è ' 'isibile . 1

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11 poln1on e oppo to , enfi ematoso per compenso è m olto trasparente: la sua ombra ilare Yiene a trovarsi sul racl1id e. Guarigione per calcificazione: le calcificazioni appaiono sotto diverse forme e margini assai netti specialmente all ilo o all'apice. Talora i s olate., ..possono trovarsi ag.gruppate in. piccoli ammassi: qualch e Yolta tutto il campo polmortare è diffu an1enle disseminato di piccole ombre roto11deggianti di varia grandezza. Non di rado in individui considerati sani si osservano ' 'aste calci fì caµioni sottoclaveari: solo ricercando a ccuratamente l anamnesi si ritrova la storia di infezione tbc. superata m olto tempo prima. Guarigione con gli inter\1enti operatori: pne11rnalorace, freni coexeresi e toracoplastica: le imagini r a diografi ch e di un polmone guarito con ' traltan1ento co1]assurera1>ic0 sono al1 incirca identich e a quel] e di un 1)olmone gua rito spontaneam ente. Talora il can1po polmon~re è in parte velato da ombre dense do,1 ute ad ispessimenti p Jeurici, o solcato da fini arJ) orizzazioni e da lie,ri cicatrici stellate. Nella g uarigione per freni coexeresi il : diaframma appare innalzato, in una posizione più o meno alta del torace ed in quella con la tora.coplastica si ha pressapoco ]o s tesso quadro d escritto nella guarigione naturale per spostamento cardiomediélstinico. Ta lora il restrin.g im ento d el torace è enorme ·. e la pla:-tica è co11111Jcta e quan:lo r inten. . o il JJotere retrattile d el r}o l111one. , -rCE)'Tr~1. 1

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1

MISCELLANEA. Dia.g nosi differenziale e terapia dei di-

sturbi della deglutizione. (~f. BRuNNER-0Rl'iSTEIN . 1T)'ie11 er

klìn . Wochens.

2·1 inarzo 1933). I disturbi di d eO'luli zion e co tituiscono s1)eso J)er il pazien le u11 a · lor111entosa sofferenza e. talora , per l 'in1pedin1ento alla nutrizio11e , influiscono sull o tato gen erale e possono anch e compromettere la vita. i stabilisce poi , col tempo , un 'ango eia sempre crescente per le difficoltà d ella d ealutizion e, che agisce ulla p si che , siccl1è a lcuni di tali individui diYentanO neurastenici e SODO talora indotti al uicidio. L 'atto normale della deg lutizione consiste in una fa se volontaria ed in una in,-olontaria. Il boccone viene spinto dalla ling ua contro 1 epiglottide chiusa e premuto contro la par et e faringea. Esso arriva così nel ca111po della n1uscoI.atura liscia, dove l1a t ermine la parte volontaria della d eglutizio11e e si i11izia quella involontaria , riflessa. Qt1est'ultima , in condizioni normali ·n on arriva alla coscienza e mostra n otevoli differenze cos liluzionali e condizionali . Già n ell 'indi,~idu o ano, il suo decor so è i11ute,·01e a seconda della 1)0 .. i7ion e del corpo, 1


[A:NNO XL , ~L."l\L 41)

della consistenza e grossezza del materiale ingerito e della frequenza degli atti di deglutizione. Nor111aln1ente, l 'ampiezza delle onde peristaltiche aumenta co11 l 'avvicinarsi al cardias. Quattro sono i fattori ch e favoriscono il progredire degli ingesti nel1 'esofago: il 1neccan.isn10 bucco-faringeo , la peristalsi. il to110 .dell :esofago ed il peso; l 'atto d ella deglutizione può essere disturbato in ognuna di queste parti. La parte volontaria può soffrire disturbi di natura perif~rica o centrale: paresi faringe e neuritiche (diftetj.te), paralisi bulbare, les~oni dei nuclei di natura infiammatoria (encefalite) o degenerativa (siringobulbia) o vascolare (ramrr1ollirnento, en1orragia). Dal punto di vista terapeutico , è da tenersi presente che nelle forrne difteriche, si ottengono buoni risultati media·n te la far.a dizzazione delle cavità orale e nasale; nelle forme atero .. clerotiche, è uti}e ]a jodiontoforesi. Si ram111entano inoltre i disturbi della d eg·lutizione cl1e si ·hanno nella rabbia e nel tetano . Fra le cause i)i4 frequenti di disturbi della deglutizione derivanti da n1alattie della cavità orale, sono da menzionarsi le ston1atiti , le glossiti e s1)ecialmente le affezioni delle tonsille e della laringe, ch e ostacolano la forma_1ione del boccone e l 'a tto volontario della d eg lutizione .. . Svariate cli natura e di prognosi sono le malattie dell'e ofago che intralciano invece la seconda paTte (ir1,·olontaria) della deglutizione tessa. Esse so:no : ferite, stenosi cicatrizialì, tumori dell 'e ofago o tali · ch e lo comprimono, disturbi i1erYosi (paralisi - atonia od i potonia - spasmi) e di,rerticoli. Trattandosi di un oraan o non accessibile al] ' ispezione, è necessario ricorrere, per la diag nosi , all ' ana111nesi all 'indagi·n e radiologica ed al ondaggio. Quest 'ultimo si fa con una sond a di n1eclia g rossezza , semirigida che si introduce cautan1ente in n1odo da avvertire in quale punto ~ 1 inco11tr a la r esist enza. Nella maggior })ar le dei ca i , si pt1ò .a rrivare b ene fino al cardi!J.S; si estrue allora lentam ente la sonda e, se si tratta cli sten o i spastica , si l1a la sen azione di un ril ascian1ento sem ielastico d ell'esofag·o; si pino-e ancora la sonda e sotto ·10 stimolo di questa, s1Jecialn1e11te n ella insp irazione profo11da, la contrazion e muscolare si rilascia e la sonda tessa vie11e faciln1ente ·introdol La 11ello sto111aco. Del tutto diverse 0110 le sensazioni in caso di tumor e; g ià la stessa resistenza ch e s 'incontra è di, er sa : ruvtda o pastosa, i11a ad ogni modo non elastica. Inoltre , diventa i111pos,..ibile proceder e con la sonda di n1edia gros ezza; Yi i arriYa soltanto co11 quelle piccole, cl1e d à11110 be11e Jo. sen azione di .rigidità. Non si deve n1ai forzare la sonda. Se 11on si riesce a farla passar e alla prima seduta , si ten ter à altre volte , e,·c11tualn1e11te sotto il controllo clei ragg·i X, co11 uria so11da a part i me~ta11i~l1e , oppur e con la so11da dialern1i cn.. So110 1

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SEZIONE PRATICA

assolutamente da riprovarsi i metodi ch e, €.Ome quello proposto da Starck, lacerano le fibre muscolari; sono stati pubblicati parecchi casi di morte dovuti a tale pratiGa. Facili da riconoscersi anamnestica111ente· sono le stenosi cicatrizial~ e le ferite; alle volte, però, su queste -si innesta una stenosi spastica e la diagnosi ne vie11e resa assai difficile . Fra i tumori , sono a·n zitutto da menzionarst que.J.li dell !esofago, di cui più frequente il car: cinema. Allo stato attuale esso è di prognosi assolutamente infausta; · si può fare soltanto una terapia palliativa col radio od i raggi X, op1)ure con la gastrostomia. E, poichè tali tun1ori hanno un decorso abbastanza lungo (1-2 a11ni in media) tale terapia palliativa può en... tr~1;e i-n con siderazione. Del r esto, sono citati r1el1a letteratura d·e i casi di guarigione, sia con l '01)erazion e radicale, sia con i raggi . !Fra i tun1ori più rari è da menzionarsi il leio• n11oma. . La compressione dell'esofago l)UÒ aversi an cl1e per tumori dall'esterno, frçi cui, gli .. trumi restrost ernali ed i tumori n1ediastinici (noduli linfatici tubercolari o linfogranuloma tosi). I ' 'ari disturbi nervosi della deglutizione ed i diverticoli esofagei ha·nno come sintoma co111une il fatto ch e il boccone .rimane i11 un punto dell 'esofag·o stesso od al cardias ed il i)azie~te può soltanto con . de terminate mano- . Yre farlo proseguire fino nello stomaco. La sensazione del boccon e rimasto n ell 'eso., fago può essere assai penosa e dare . senso . di angoscia e dispnea . L 'anamnesi fornisce qui d~i criteri di diagnosi differenziale. Nei tu111ori, i cibi b en e masticati e le pappe pasano facilme11Le mentre i11ve-ce quelli più so.lidi incontrano difficoltà; negli spasmi , la differenza non è altrettanto netta; talvolta i liquidi, specialmente se in piccola quantità, in-. contrano maggiori difficoltà ch e non i cibi so-: lidi. Alcuni pazienti h anno l 'abitudine di man-, dar g iù il boccone rin1asto nell'esofago con U•n _ quarto fino a inezzo litro di liquido. Se r1on ,~i riescono ,. lo devono espellere . per la bocca; n on si tratta - i)erò di ' 'ero _von1ito, in quanto ch e l'es1)ulsion e non è preceduta da nausea ed il cibo n on .è 111isto a secrezioni gatricl1e. All'inizio della 111alattia , però , i . pazienti non arrivano a far e tale distinzione e ritengono ti;attarsi di vero vomito (che attri .... buiscono a catarro gastrico) oppure , in consi- · derazione del sen so di oppressione e d ella di~ SJ)nea, s.i pensa a d accessi asmatici , o ad an-. g ina pectoris. · Col p.rogredire. della malattia;. sco111par e l'elemento doloroso e lo spasmo si fa co11tinuo; l 'ev·entual e ritorno d ei dolori indica u11a buona prognosi, in quanto che lo stato IJastico l1a lasciato il posto ad una con... trazione intermitte1 1te. • Con'l.e diagno i differer1ziale fra il carcino111a e gli l)asn1i si amn1e lte cli.e riel , primo la difficolt à di deglutizione si ·ve-11g·a presentandò lenta111en te ~ 1Jrogressivnme11te, n1e11tre nel 1


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« IL POLICI.I NI CO

cardiospasmo si a lternan o momenti di facile d eglut izion e con a ltri in cui questa è difficile. Ma è un c riterio fallace per ch è , p . es., an ch e n e l car cinom a l 'infiammazion e d elle parti p uò p r ovocare ed ema ed acu tame.n te d ell e difficoltà di d eglutizione . ta invece a d indicar e il cardiospasmo il frequent e v11otamento di grandi quantità di aliva d a lla sacca esofagea, saliva ch e invece p,a ssa ben e ·n ella s tenosi d a tun1or e. Il livello de lla raccolta liquida p uò ben e de limitarsi con la r a di ografia. La parte consisten te d ella pappa di contr asto passa n ello stom aco m a, subito d o110, il mu colo si contrae, si cch è il liquido mantien e il su o livello n ell 'esofago talor a dilatato fin o al volume di un braccio. 111 a Itri ca i la pappa di contrasto passa interm it ten le11 ie11 te a for ma di strisce n ello ton1aco . I rr1porlanti sono an ch e i casi di diverticolo, }Joich è pingendo la sonda ch e even t ualmen te i sia intr od otta in esso, si p uò fa r e u·na fa lsa s trada. P er ovviar vi so110 st ate u sate le sonde col mercurio, con cui si pr atica il sondaggio so tto controllo r adioscopico, m a non sem 1Jr e' i a rriva icura rne11te alla diag n osi . Anch e nel car cinom a, i h,a una dila tazio11e eso fagea , ta lvolta per ò as ai scar a; an c l1c iu e o i h a , co11ìe ·n el caso d ello pa m o, una e ofagite; scom par e il di egno d ella mucosa e non i r icono ce più la peristal i. Il t umore la. e ia deali spazi bian chi nella massa d i co11tra to sicch è la l en osi si ved e irregolar e e male <lelin1 itata; tale segno, però può aver i a n ch e nel cardi o .. pasmo per i r e idui di cibo ch e riman gono a lla steno i . Tutto c iò p iega la po i b ii e coq fusion e d el cardiospasrno con il ca r c in on1a esofageo. L ' A. h a osservato q ua tt ro ca i i n cu i lln ch e la ripu gn an za per i 1 cibo e la n olevole perdita di i1eso depon evan o per il car c inoma, ch e er a sta lo diagn osti cat o ta le an cl1e da radiologi pr ovetti. In tre di es i , il tra ttam ento a datto portò a lla g uarig io11e completa; la diagn osi venne fatta essen zialmente con la palpazion e indiretta per n1ezzo della sonda, come ·i è accennato in princip io. In a]tri qualtr o casi , invece, inviati ali 'A. come a (felli da cardiospa mo, le ricer ch e fatte, specia l men le la palpazion e in diretta, portar ono a r icon oscer e il carci11omo. L' A. h a an ch e avuto occasion e d i tra ltar e vari ca i di ipot o11i QJ d ell' esof a.go. Al contrari o di q uan to i rit ien e gen er almente che 1'atonia n or1 pr ovochi fen om eni in1p ortanti , in questi c a i si avevan o disturbi n otevoli . L 'an amnesi , sot to par ecchi r igu ardi , somiglia a q uella d el cardiospasn10. I pazien ti h anno la ensazion e ch e il b occon e si ferm i e d evon o ber gli dietr o n otevoli q uantità di liquido; n on i lameJ1tano d i d olori, ma di tor mentosi bruciori . Si tratta empre di in dividui n europa ti ci con stiarrtale vegetative. L 'osservazione radi ol ogica mostr a d im i11l1ziope d ell a peris talsi e notevole 1e11tezza del trasporto d ella pappa; il card ias 1

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riman e· b eante: il c he pi ega i bruciori. Con. il sondaggio, n o nostante i notevoli disturbi d ella d eglutizion e, n on si incontra n ess un ostacolo. L 'A. h a oite nt1to buoni risulta ti con la far a dizzazion e m edia nte la sonda <lia termica conten ente scar sa quantità di liquido ; i[ tra ttamento dovette esser e co·11tinuato a lu11 0:0_ In alcuni di quèsti casi, si aveva una dilat azion e (idiopatica) d e l] 'esofa go. Del r est o, q uesta può anch e esser e con1hin a ta col cardio-· spasm o. Analoghi sinto111i i po . on o aver e n e l di-· verticolo esofageo, in cui la diaa1 1osi col car 0 diospasm o J?UÒ essere fa tta n1edia nte i raggi X. In due casi d ell 'A., col cardio i1a"' m o coesiteva u n . diverti colo di trazione. E d è p r opri<> n el card1 ospasmo , come J) Ure n ei diverticoli ch e il pazier1te avverte pe. so la sensazi on e di cc g lob-0 » a l collo, ch e viene il più d elle volte inter pr etata di orig ine isterica. In un a paziente . . d el I' A., una ragazza di 20 a nni ' a lui 1nv1ata com e sofferente di glob o isterico ]a radiogra fi a di111 ostrò un rardi o pasm o e 1!esi... ten za di un diverti colo di trazion e. Altro esempio ch e contribui. ce a lla den1oli zio11ed elle n eurosi or,aanicl1e. Notevole è, ·nella pa log·e11esi dei dis turbP n ervosi d ell a degl utizio11e, 1' importanza d el vago; essa fu din1ostrata s perimentalmente da P al e viene app oggia ta da n u merose osser vazioni d ell 'A. ch e, n ell 'a11a111 n esi di n1ol ti 1)azien ti con tali di turbi n ervo ... i t rovò l 'esisten za di piccoli o g ra ndi i11 ter ve11t i oper a tori o tra un1i n ella r egio-n e d el t rigon o laterale d el collo, ch e po orto a' 'ere la cia to d ei fatti ir ri tativi' d el vago; fa tti 1n i1)in1i c he durano i)er anni ecl1e, d op-0 Ja dila tazio11e d el cardias, por lan oa ten o i spa tica. f n qua lch e ca o , si J)Otrà tra t tar e di . . ola n eurosi org·anica; n on ._ j d eve J)erò ritener eche essa J)OSsa g ua rire con la sola cura J)Sichica, in quanto ch e 1'e o fagospasm o ch e· dt1ra a lungo fin i~ce col provocar e non ·olt anto un a dil ataz ion e d ell 'eso fago, ma an ch e un 'ipertrofi a d elle fi b r e 1.11uscolari ten osanti , r i con tr abile a ll 'e an1e ra diologico ed a11atom ico. Del r e ' to , nei casi dell 'A., 11on i lJUòdire ch e fos er o m o lti i n eurotici ; i pazie11ti provenivan o da ogni cla ·e ocia ]e appartenevano a d ogni età e a d ogni p r ofe sio ne· e non vi er a pr evalenza dell 'u n ses'"' o in confronto d e]l 'altr o. In Lutti questi casi, vi er an oa n ch e dis turbi d ella en ibilità, n el sen so di' iposensibilità agli stin1oli tern1ici in casi di cardios1)asm o e di a tonia. I 105 casi d ell ' A. comprendono 10 casi di. car cinon1.a , 7 di i po tonia, 5 di diverticoli e· 83 di esofago pa Jll O. Di questi ultin1i, n e g11ariro110 com pleta111en te 50 (60 %), di cui ç) ebber o una lieve ri caduta d opo d ei traumi' p. ichici ; una ola eduta bastò per libera rli da i disturbi. Degli altri 33 , si ebber o import anti mig lior an1e11ti in 21 cl1e, d opo la c u r.a~ poter on o nulrir ~ i liber a m ente sen za più a' 'ere·


1ANNO XL,

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SEZIONE PRATI CA

'10111iti e oltanto dove, 'ano a ccon1pagnare tal ora i bocconi con d el liquido. In n essuno, Ja cura fu d el tutto int1tile, ma produsse pt1r .ser11pre qualch e mig lioramento. Dal punto di vista pronostico, sono p egg iori .quei ca i in c ui s i ha la dilatazione prima;r ia enza 1)a . . mo; in e si , agisce favorevolm en:te la endo faradizzaz ione; con la stessa terapia, :Si ot le11gon o migliori risulta ti n ella atonia :Sen za dilataz ione. Ottimi sono i ris ultati d ella .so11da diale rmica n ell 'e ofago- e cardiospa n10, anclle n ei casi gravi in1i in c ui la vita sembra n1i11arciata. Talvolta in pazienti molto d eper iti con ten osi spa tica, basta una sola se..duta i1er fare scomparire ogn i disturbo. fil.

La raucedine ed il suo trattan1ento. ( A. BRuGGEMANN . ~1 ediz. J(linik, 11 agosto 1933). La raucedi11e è un i11toma c he i presenta :s 1Jes ~ o nella pratic a del medico. i tratta di u11 di turbo d ella voce, una disfonia ch e da 111olti n1edi c i vien e considerata come il segno IJiù saliente di una malattia organica d ella laringe. Que lo modo d i ved ere è giu sto in ir1olti casi , ma non d eve e ser e generalizzat o; anche il "icever a, cioè ch e la laringe si a sempre an a quando non vi è raucedine, n on è affatto .giu to. Molti errori diagnostici i basano su .queste due opinioni. Vi è un 'inter a serie di disturbi d ella voce, .senza malattie organic h e della la ringe, men.tre d 'al tra parte vi ono gravi malattie d ella laringe senza dis turbi della voce. Per quanto rig u arda que t ' ultimo raso, si d eve tener presente ch e è un error e ch e può portare gravi .con segu en ze il non esaminare la laringe di un paziente con tuber colosi polmonare, perch è 11a .ancora la voce chiara ; proprio n ella tuber colosi , troviamo non r ar amente e te e di s truzioni della laringe sen za ch e il paziente ia rau.co. Tali r eperti sono tipici n el lupus della laringe jn c ui la lesione primaria .è all 'ingr esso larin geo (epiglottide, pieghe ariepig lottich e, .cartilagine aritenoidea) mentre le corde voca]i n on son o affette o soltanto p iù tardi . Ma .anch e nei pazienti con tuber colosi polmonare, in cui l 'infezione si localizza a li ' ingr esso laringeo (e &ono i casi pronosticamente più g ravi) sono se11 za r au cedine fino agli ultimi tad1. Anch e le m:-tlattie d elle corde voca li n on sono necessariamente accompagnate sempre da di-sturbi vocali udibili . Un leggero arrossamento idi una o di er1trambe, una piccola ulcera lenticolare non influi cono, o quasi , sulla voce. Da ciò, quindi, la n ecessità di e a minare se1n.pre la laringe n ei tuberct0losi pol1nonari . Analoghi r eperti laringei senza disturbi d ella voce troviamo an ch e n ella lues. Tali lesioni , però, son o ben lung i 'dall'aver e l ' importanza -ch e hanno quelle d ella tubercolosi. Anche nella paralisi complet a di una corda vocale, come

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per es., nella paralisi de l ricorrente possono mancar e disturbi udibili d ella voce. Il disturb o d ella voce n ella paralisi d el ricòrrente dipende dalla chiusur a d ella g lottide durante la fonazione, chiusura ch e specia lmente nelle forme antich e può essere abbastanza buona ; h anno importanza per mantener e una buona fonazione la posizione d ella corda paralizzata , la sovrapposizione di qu ella sana sul1.a linea m• ediana e l 'ampiezza d ell 'interno della lar1nge. Di particol are importanza p er il pratico son o i dJisturbi .della voce scriza malattia organ.ica d ella laring e, cl1e son o r elativamente frequenti e sp esso miscon osciuti . In parecchi ca i , è preesisti ta una malattia d ella laringe, p. e . , un catarro durato a lungo, orm ai g u arito, da cui r e idua la raµ cedine. Tali disturbi d ella voce non ono rari nell 'infanzia; su di e s i, ha richia mato l 'atten zione Gutzmann, dimos trando ch e tali raucedini infantili vanno con ider ate come parali i ab itudinali di sino-oli mt1scoli della laringe. Egli riporta l 'esemp io di un bambino di 4 anni a cui era rima- · sta, dopo un catarro laringeo, una voce bassa e r auca, dovuta a par alisi abitudinale dei musco li interni. Con pochi esercizi voca li, si potè liberare il bambino dalla raucedine. Ta li f~lse ab itudini vocali possono a versi a n ch e n ell 'adulto e durare p er tutta la vita . E se sono simili a lle paralisi is teri ch e, da cui però possono ben e differenziarsi . Le prime si sviluppano n ell 'infanzia , si stabiliscon o gradatamente, sicch è i rendono manifeste dopo un certo tempo e rima n gon o poi invariate; la raucedin e è -sempre dell o ste so tono e si osser' 'ano a trofi e d a inattiv;tà e pesso lo stridore inspira torio. Le forme is terich e, ch e sono molto ra r e nell 'infanzia, si n1anifestano improvvisamente e subiscono fre quenti mutamenti, sen za d are inai atro fie . ell 'adolescenza, n ei maschi più ch e n elle femmine, si osser vano cambiamenti della voce a 11 'epoca d ella pubertà . Con una laringe perfettamente n ormale, si ha an ch e abbastanza a lungo , voce velata, r au cedine od a ddirittura afonia . Le corde vocali on o un po' arrossa te ed anch e la muco a è leggermente infiammata, sicch è è fa cile lo scambio con un catarr o laringeo. E i mportante t en er presente tale possibilità, perch è in tali casi il trattam ento, magari con spennellature d ella laringe potrebbe essere dannoso. i vedrà di risparmiar e la voce, proibendo il canto ~' se la condizione dura a lungo, si faranno adatti • • eserc1z1. Alle volte però accade ch e tali disturbi dell a voce, invece di durar e come di consueto 3-1 2 mesi , durano per tutta la vita. In tali individui, si è fatta una muta incompleta; essi hanno una voce troppo alta per la loro laringe e vanno soggetti a facile raucedine. La loro voce spesso fallisce., in quanto ch e manca od è deb ole la voce di petto. Ad ogni sforzo della vo-


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« IL POLICLINICO »

ce, ad ogni raffreddamento, si l1a la ra,u cedine, che può raggiungere l 'afonia ; a cau sa dello sforzo a cui sono sottoposti i muscoli laringei~ si 11anno forti -dolori. Il trattamento di questa forn1a è sempre ingrato e porta via molto t en1po. Le spennellature locali non soltanto non 11anno scopo, ma sono anche dannose. l!nico ri1nedio sono gli esercizi vocali di· in1postatura della voce. ~ Ancl1e alcuni difetti della tecnica vocale, com e il parlare in un tono troppo ::.lto, o con un'intonazione troppo dura, può provocare raucedine. Vi ,·anno soggetti predicatori , fnsegnanti , oratori. Ancl1e l'emettere la voce schiacciata o sforzata come fa spesso la gente a voce debole provoca sfor zi della laringe. In tali casi, per la pressione delle false sulle vere corde \·ocali , la massa vibrante di queste ultime viene rimpicciolita, il ventricolo ai l\iorgagni ' 'ien e con1presso) siccl1è si o tacola la risonanz~ e cambia il carattere della voce, che si fa disfonica , rauca e sforzata. Si faranno, in qu·e sti casi , esercizi vocali adatti e conti. nuati. Tutti questi disturbi della voce derivanti da cattive abitudini portano a disturbi funzionali. Questi ultimi sono molto diffusi e spesso a tendenza ereditaria; 11anno quasi sempre una .base 11eurologica e sono pertanto da trattar i in tal se11so. Il disturbo più importante è -la fona stenia , una debolezza funzionale della voce. Il parlare forte , come si fa per doveri professionali. od il cantare non si fanno con la m isura abituale, sicchè vi è uno sciupìo di forza, n1an ca la consueta purezza del tono e si hanno ,,ari disturbi subbiettivi, a cui non corrisponde nessun sintoma obbiettivo al] ,esame laringoscopico. In tali casi, la raucedine ricl1iama meno l 'attenzione ch·e non la debolezza di voce e l 'afonia. Il trattamento è essenzialn1 ente psichico e va accompagnato da adatti esercizi vocali. Un gruppo importante di 1disturbi della voce senza malattia locale della laringe è dato da paralisi nervosa delle corde vocali (ricorrente). La paralisi del ricorrente è di grande importanza per il medico pratico, poich è essa non si verifica come malattia a sè, ma come manifestazione parziale di altre malattie od in seguito a traun1a. Poich è il ricorrente decorre, col vago, n el torace a sinistra dell'arco aortico ed a destra attorno all'arteria succlavia , può' venire colpito nel lungo decorso da varie co.n dizioni nlorbose . Non raramente de]le m.alattie importanti degli organi del collo od ancl1e toracici si palesan o anzitutto con una paralisi del ricorrente. Sono fra queste , le affezioni delle ghiandole linfatiche, il carcinon1a della tiroide, d ell' esofago, le cotenne pleur iche , i tun1ori mediastinici, l'aneurisma aor.. tico, vizi cardiaci , ecc. Sono altresì da m enzionarsi le paralisi del ricorrente da intossicazioni cronich e (p iomb o, arsenico , alcool) o da t os ~ i11e (influenza, dift erite, tifo, lues) in cui

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il disturbo della ,·oce può costituire il primo sintoma di una grave malattia (p. es. , tabe). Al gruppo dovuto a malattie organi~he della laringe appartiene il maggior nun1ero dei disturbi della voce. Per il loro trattamento, è della massima .importanza una diagnosi accurata, che dipende soprattutto dal reperto la.. ringoscopico. La raucedine da polipi laringei. 'i.ene guarita con un piccolo i11tervento. In altri casi, sono necessari speciali e difficili trattamenti, come nei papillomi laringei, nelle pachidermie, ecc. La malattia più importante per il pratico è la laringite acuta che va trattata soprattutto con n1ìsure palliative: diaforesi , risparmiare la voce, impacchi al collo, inalazioni. Nel ca.. ~o di tendenza ai catarri laringei, ricercarne· Ja causa: fun10 , i)olveri. ga cau tici, in1pedim~nto alla respirazione nas~le, malattie dei eni , ricorrendo , i1ei ca ... i dubbi , allo specialista. Il medico -pratico, che nor1 abbia abitudine· a11·esam e laringo copico, deve mandare allo ~pecialista il paziente in .. cui la raucedine dura da oltre 14: giorni. Soltanto in tal modo, si· potranno scoprire in tempo 'utile malattie come la tubercolosi, il carcinoma, la lues. Anche la laringite subacuta e cronica va trattata soltanto dietro le indicazi'o ni dello specialista. fil. - ..

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La chi1·urgia ·addominale primitiva. (F. JAYLE. Presse 'jlfédicale, n. 17 , 1933). M. Hen:r)- de Monfreid, che non è un medico, in un suo libro di viaggi , intitolato cc I segreti del Mar Rosso n (Editore Grasset, Parjgi 1932), racconta ch e n el 1Hl4, mentre si tro,-ava sulle coste della Somalia , fu testimone di una laparoton1ia praticata da un indigeno con una tecnica tutta primitiva n ella quale si pos·0110 ritro,·are le ori gini delle agrafes di nichel e della sutura incavigliata della parete. . Il racconto ha tale sapore di originale curiosità che vale la pena riferirlo : In u11a casa oscura, piena di fun10 di legno aromatico , su di una specie di letto (angareb) molto prin1itivo, g iace un ferito , che presenta uno squarcio in corrispondenza della regione epigastrica. Davanti la porta di casa c'è uno streg·one che sorveg·lia la cottura di una misteriosa mistura contenuta in una larga pentola. È un uomo molto giovane, ha dorso nudo , ma adorno di collane, di amuleti e di .ninnoli che tintin11ano ad ogni suo mo, imento. l\IIolt<> curato nella sua pettinatura, biondo, con una falda di cu oio che gli circonda la fronte e ch e gli co11feri ... ce una sill1ouette arn1oniosa b ene '"' inquadrata n ella figura fin e ed allungata. I parenti del ferito sono accorsi ed attendono ansiosi il cl1irurgo che ad un certo mo1


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SEZIONE PRATICA

n1enlo appare. È un somalo di grossa taglia cJ1e sen1bra arrivare da sito molto lontano e ch e porta cori sè una bottiglia conten ente delle g rosse formiche brune che fanno vani tentativi per arrampicarsi lungo le pareti del vetro. Sono delle termiti della varietà guerriera, con testa cornea , grosse come •Un grano di frum ento , armate di mandibole ch e si aprono minaccianti come pinze, non appena si presenta loro un osta colo . Due uomini sollevano il ferito sempre disteso e lo pongono in mezzo a lla stanza , mentre g li legano le bra ccia e le a ambe contro i montanti del suo letto . l .o tregon e tuffa le dita n el liquido che g orgoglia per verificarne la temperatura; non si trat ta ch e di burro fuso , m antenuto assai caldo al punto che la mano non può rimaner ci de11tro per molto tempo. Un.a donna brucia l 'incenso sotto il letto del paziente circondandolo di ft1mo allo scopo di allontanare gli spiriti mal~ ­ g n i che potrebbero entrare nel corpo del ferito. Con un fascio di foglie di p alrr1 e cs ·«J scaccia le mosche in modo abbastanza grazio~ O, m entre la pelle setacea delle sue spa :le nude luccica al sole con riflessi di brorlzn. J,o stregon e scopre la piaga pronunzia ndo le prjme parole della cc Fatha ». Il paziente chiude gli occhi e sembra che tutto il suo corpo si .abbandoni pri vo di sensi . L 'operatore con un gesto semplice sguaina una lama larga con1e una m an o, lt1nga · 30 centimetri e leggern 1ente ricurva ; n e verifica col pollice il tag lio e l 'affil a poi sull a coscia nuda; dopo tuffa le mani e il coltello nel burro fu so, e con un cucchiaio di legno asp erge la piaga col grasso b ollente. Il pazie11 te em ette un g rugnito breve n1entre il suo corpo si irrigidisce ; egli conosce ben e la tortura che sta per cominciare. Con una punta dell 'enorm e coltello e con u11a destrezza impeccabile vie11 e aperto il ventre p er una lunghezza di 15 cenLimetri; l ' em~­ stasi vien e effettuata con una aspersio11e di burro cald o. Messo poi il coltello in bocca, il cl1irurgo tuffa la m ano lucente di grasso in questa piaga sanguinante come un macellaio cl1e si accinga a portar via l'intestin o dal suo n1011ton e; poi colla massima calma fa un segno ad uno dei suoi aiuti che ritira con una ]Jagliuzza le ter m iti dalla bottiglia e gliele J)resenta ad una ad una. L 'insetto .apre minaccioso le sue m an dibole arcuate e a queste pinze naturali ven gono offerti i bordi della ferita dello stomaco squarciato e tirato su a livello della cute da un secondo assistente. Men tre la forrrti r n morde , lo streg one le spezza il tron co e così la testa del] 'insetto , coll e mandibole rinserrate, fa da primo punto. Ne . . eguon o colla stessa tecnica circa venti , ch è tanti n e occorrono per suturare la ferita del viscer e leso. Durante ql1este op erazioni la faccia del pa-

:tie11te ha preso u11.a tinta . grig iastra e gronda di sudore. Le e tremil à dell e sue membra fremono convulsamer1le ; il respiro si effettua a sbalzi bruschi, m a 11on un solo gemito e sembra ch e l 'infelice sia in uno stato d ' ipnosi. Lo stregone richiude ora la pia ga esterna con spine di mimosa passate nell 'epidermide mentre il paziente a pre gli occhi e sospira e<. Grazie siano r ese a Dio ». J_Jo si scioglie, lo s1 ricopre <li una stoffa e Jo si riporta in casa dov ' egli attenderà cl1e Dio faccia il resto. Le teste delle formiche ch e sono servite alla sut ura interna si riassorbirar1no come avviene per un punto qualunque di catgut. Da viaggiatore curioso e da osservatore sagace M. Henry de Monfreid si è r eso conto anch e dei risultati ordinariam en te conseguiti dai chirurghi indigeni , poich è a [ferma che i casi di morte n on sor passa110 il 30 % i11 media . Egli aggiunge a r1ch e che il procedimento di suturare colle teste di for1n ich e è stato egualmente osser vato nell 'Est africano tedesco. Vien e descritto anch e qualch e particolare di tecnica operatoria osserva ta per l 'ablazione di tumori .addominali. La particolarità più interessante con siste nelle precauzioni prese per n on raffreddare , in questi casi, l ' ir1testino che è ricev\lto , m entre è p ar zialmente fuori dell 'addome, sul p eriton eo di u11a vacca che si sacrifica lì per lì . La pellicola ancora calda è distesa su di un pia ltp pieno di burro tiepido , m entre l'operator e ch e deve toccare I 'intestino copre le sue st esse m ani col peritoneo di una capra. Sembra ch e queste pratich e trasmesse dagli lbri p er tradizion e ian o l 'espression e di una .antica civiltà, ora dispersa e dimenticata. L 'idea di utilizzare n elle ferite e n elle operazioni addominali il periton eo di un animale vivo deve riconoscere senza dubbio un 'origine antichissima p·e rch è si tratta di una pratica molto naturale. Nella biblioteca C.asanatense di Rom.a esiste un manoscritto di chirurgia del maestro Rolando di Parma con delle n1iniature del secolo XIII , in una delle quali è riprodotto il trattam ento di una ferita addomina ]e con fuoruscita di an se intestinali. La didascalia dice : Si per aliquota intervalla in/rigida fu erint, aliquod animal vivum per media scindatur; super intestina ponatur; tanidiu di11iittatilr ibi quo11squ e i:1testina ca lef;ant et calore naturali invadrctur, atque em ollescant. Con ciò si raccor11anda dunque nelle ferite addominali con fuoruscita di viscere di applicare su questi u l Li rr1i l 'interiora di lln anin1a le vivente per otter1ere un riscaldamento ed indi una ripresa della tonicità delle .an se. Le nostre com presse bagnate n el siero fisiologico éaldo tendono al m edesi1110 scopo m a son o forse inferiori in effi cacia al periton eo di un animale viven te ch e è certam en te m en o tral11natizzan te • •

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J ~ J C A.N DRO.


1624

CENNI BIBLIOGRAFICI, GuY LAROCH E. Examens de laboratoire dii rn édecin praticien. III a e dizio11 c. oJ. i11-16° di. 492 pag., con 151 fig. ~fa son e C. , Par1s, 1933. Prezzo Fr. 50.

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Questo libro, che ha raggiunto in. 12 an11i la terza edizione si propone gli scopi seguenti: 1) far si che il medico ricl1ieda g li esami di laboratorio nelle condizioni ·volute; 2) interpetrare clinicamente i risultati forniti da] laboratorio; 3) dare a l medico istruzioni tali che c hi possiede un piccolo laboratorio possa compiervi le ricer ch e più importanti per la clinica. Questa nuova edizione mette a l corrente anc he delle tecniche i1uove e della relativa interJ)etrazione dei risultati. Da qualche anno di fatto ,. si sono fatti in proposito notevoli gres~1 e sono. entrate in pratica delle nuove tecn ~che, ~ual1: le .va~ie reazioni coll oidali per la d1agnos1 della s1fil1de, la reazione d el benzoino co !l~id8:le per l~ .studio dei li11u iLli refalo-rach1dian1 patolog1c1, la gana-reazione le prove d el m etabolisrr10 basale, l 'intt1bazi~1te du.odenale, ecc. che sono qui larga rr1en.Le e ch1a.ramente descritte. Ampian1ente tra ttati son o il an gu e e gli organi emopoietici. fi 1.

pro-

M. P.~VONE : Appiznti di Semeiotica urologica. Arti O'ra f1 cl1e P ezzino , Paler1no , 1933. L. 20. Libro breve e succinto , ma d eriso di scien za e di e perienza. al quale ben con\'ien e i] titolo .di « Appunti » e la destinazion e a.gli stud ent1 ch e h a1l110 seguito le lezioni c lini che d el1' . quale . . i1ttesi a ripetizione d ell ' in seana• • l:::> n1ento .1mpart1to. ~ibro in ~uffi~~ ie~te e ~ropp~ arido quindi IJer ?h1 fosse a1 prt1n1 passi dell urologia; ma che induce a pen sare , a ricordare e a rn cd iltlre chi n ella sp ec ialità è g ià iniziato ed ama scorrere rapidam ente quanto di più po itivo e di più moder~o è stato fatto nel campo diagn osti co urolog1co. Notevoli oprat lutto i capit oli sulla ra(li og rafia e sulla funzionalità r en ale, ch e, senza ~cendere a d ettagli di tecni ca, espo ngor10 in breve ma completamente tutto c1uc]lo c;h e tali metodi di ricer ca possono d ar e. I1lt1 trazioni molto b elle e di111ostrative, spe~ ie per la parte radiolog ica , coro pletauo i I b el libro, la cui veste tipog rafì ca chiara e simpatica , n e r ende agevole e piacevole la lettura. e ch e l> unn nu ova prova d el già b en n oto val ore e d ell 'arn ore per l'in sPgnn1n ento d ell 'A. R. SABATU CC I. E.

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« IL P OLICLI:"fICO »

BE NBAMOU.

L' exploration f onctionn,elle dc

ln rate. ' ToI . in- 8° di pagg. 292. Ma son e C., Paris 1933 . Fr. 50. Gli i rnponenti lavori dei fi iologi e d ei clinici contemporanei hann o dato un nl1ovo impulso a ll 'esplorazion e fnn7i o nn1e d e11a mi l-

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41.J

za . Essi hanno permesso di esplorare ne11 ·uomo le .f':1~zioni di que~t ' organo ~d hanno apportato ut1l1 msegnament1 per la d1aanosi dei tumori dell 'ipocon~rio sin~stro, dell~ splenomegalie, d elle anemie spleniche, degli itteri emolitici, delle porpore e d ell e differenti .affezioni che si a ccompagrfano ad una grossa milza. "ln questo volurr1e I' A. fa una messa a punto della questio11e assai complessa dell 'esplorazione funzionale della rr1ilza basata sia su ricerche personali, sia su lavori di altri autori fran cesi e stranieri. Egli }1a in ef fetta ri pro~otto nell '.uomo Ja ~a~gior parte delle es1)e1:1enze realizzate sull an1maele ed 11a potuto così constatare che alcu11e funzioni della milza normale , e più particolarr11e1tte Ja funzion e di serbatoio, posson o essere fa cilmente apprezzate g razie alle tecnich e con1binate dell'ematologia e d ella radiologia. In questo libro pertanto sono descritti i metodi e le tecnich e assai semplici, cliniche, ematologiche e ra diologich e cl1e permettono di realizzare praticamente l 'esplorazionè funzionale della 1nilza e irldirizzare alla diagnosi delle grar1di si11drorni splen ich e. Oltre ad essere u11 rr1a11uale di clinica che offre una vista d'insieme della patologia splenica, esso è anche però u11 libro di terapia, poichè non tralascia di esporre le indicazioni sia mediche che chirurgiche della milza e delle sindromi spleni cl1e. A. Pozzi.

Bulletin trimestriel de l'OrgCMisation d' Hygiène. Val II , n . 2. Genève, giugno 1933. Questo fascicolo d ella bella pubblicazione fatta a cura della Sezione d ' ig iene della Società delle Nazioni contiene lavori di note,role interesse. Anzitutto un capitol:o sulla terapia d ella inalaria cl1e or a, con 1' introduzione dei nuovi preparati sintetici, ha preso un nuovo slancio. Un secondo studio di medicina sociale considera i metodi più adatti per la tutela della ~luté ~ubblica in .t~mpo di crisi , argomento d1 palpitante attual1ta. Da ultimo , una rivista di ~1. D. Mackenzie sul meccanismo amministrativo che assicura un ' adeO'uata alimentazione delle c]as i povere in Gr~n Brettag na.

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RJcordismo l'Interessante pubbllcazloae:

Prof. Oott. CUSTAVO RAIMOLDI già Docente di Patologia Medica nella R. Università e Chirurgo aiuto negli Ospedali Riuniti di Roma Primario Urologo nell'Os pedale Policlinico Umberto I in Roma

L'esame della funzi one renale con i moderni metodi di indagine Prefazione del Prof. Roberto Alessandri Volume io-st 0 di pagg. VllI-247, nitidamente s~ampato. con 21 figure nel testo. Prezzo L. 3 O 1 più le spese postali di spe· dizione. Per i nostri abbonati sole L. 2 7, 5 O in porto franco.

In•iare Vaglia all'Editore LtTIGI POZZI, l'fficio Postale ' uccursale diciotto, ROrtlA .


1625

SEZlOì'iE PRATICA

ACCADEMIE~ SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Lombarda di Medicina. Seduta del 22 luglio 1933-XI.

Sguardo d'assieme sui mutamenti morfologici , volumetrici e metabolici della crasi sanguigna nella tubercolosi polmon•rt. Jl. c:oTTI DouoLA S e P. G. S I LVANO . - Gli 00.

,

hanno ril.1n it o i11 qu es l 'ultima pubblicazione tutti i risultali o lle11uli n ello s tudio di una cinqua11tir1a di casi di amn1alati di tubercolosi pol111on ar e (for111e g ravi })er lo più bilaterali e 'ivace111ente evoluti, e). i è a'rula co ì una definil ion e con1 J)rensiva d ell 'anemia tubercolare in qtte la specie di a1n1nalali. Il r eperto più in ler e ante è stato quello di un 'anemia a tipo n1 acroc·i lario a lende11za iper cron1ica. È risultato i11oltre ch e n el d elerrnin i.. 1110 d el1·an e111ia tuber colare acca11lo al fallare e111olitico 11e e i te uno ipori gen erativo. Il pneumotorace provoca un rapido P1ig liora1nen lo d ello s lalo an en1ico r1feribi1 e acl un a n e tta diminuzione d ei fatti emolitici. Qjscu ssione: CARPT, l>AOLAzz1, FoÀ.

Profilassi e cura dell' embolo cerebrale. 1\.. P E R1 . - L'O. d opo aver I'icordalo inle lj cale esperier1.ze di Forlanini, esp one qualclle caso cadu lo sotto la su a osservazio11e e, discu t endo c1ella patogenesi d el gra,~e incidente, ne i11dica l 'efficace tra ttamento d 'urgenza. 111e 11le

Albuminuria, ematuria, cilindruria nell' uomo norma le. O. CAYrO ·1 e R. F ossATL ~ Nelle urine di undici per one n orn1ali g iovani, esan1inate co1 nl elodo <l i Addi , i è potuta dunostrare co ta11len1enle l a pre cnza <li elem enti figurati e cl i prote i ne, j n qua r1.li tà paragonabili a quc1l c tro' a le daIJ '"\ . <lel n1etod o. Il Segretario: Doll. R. Soorn DouGLAs.

Società Medico-Chirurgica di Pi sa. ecluta d el 28 giugno 1933. I>r csidt; n le: Prof. A. CEsAn1s

D El\l EL.

Ancora qualche parola sulla cura chirurgica dell ' ulcera alta della piccola curva e dell' ulcera duodenale. Prof. D. 'f \DDF.r , - L 'O. illustra un processo di resezioue gas trica (ampia quasi verti cale) n elle ulcere al le d c11a piccola curva: sezion e d cl duocleno, liberazione d ella piccol a cur\'a fin opra l 'ulcera, libera zione della grande curvA, limitatament<:! alla r egion e antrale. Incisione verticale dello stomaco: gastroenterostomia posteriore transm esocolica derliv~, parallela e a 2 cm. dalla linea di sezione gastrica con ansa digiunale corta. Ne illustra i vantaggi anch e con documenta~ zione radiog rafica , in confronto d el1 a resezion e a doccia. . L 'O. richi a11J a poi l 'a tte1ìZione <lei chirurghi sulla r esezio ne duodeno-pilorica anteriore (op erazione di Jt1dd -Balfoor). Ne precisa la t ecnica, le indicazioni e<l i vantaggi in confror1to d ell a gas troen ler os lon1i a

Sulla vaccinoterapia della febbre tifoidr. Do tt . l -. Iì\fONELLI. - L ·o. illu tra, t1ll a rorla <li u11a e te a ca islica, i ri ulla ti d a lui ot tenuti d a ll a Yaccinoterapia d ella febbre tifoid e. Tale terapia h a au1nenta lo n o te' o linenl e la percentual e d e i u cces~ i faYor eYoli , pec ialn1 en Le se i11izia la 11e l J)rin10 o nel secondo e lle n ari o; an r l1e, p erò, se i11iziala più tardivan1e11 te, è l ata qua i sen1J) re i11 g rado di produrre degli effe t ti vera111ente ii1c:oraggia ntj. Non è il a ten1 er e, n el cor so di ques ta cura, 11e per il cu ore, 11è i)er; il r en e. In dod ici pFtzienti, essa h a proòolto quasi cost anten1cn te u n mig·lioran1enlo d ell o cr asi anguigna, 1nn nife" I antes i, opra lu tlo, 11 ell a cli111inuzion e d e l len11 .o <li em orragia e di qu ello di coagulazio11e, 11 ell 'aun1e11to ci el nun1ero d ei leu cociti e del Le pia trine.

Ricerca della bacillemia tubercolare col metodo di Lo· wenstein nelle varie forme di reumatismo. Do l l. R. _.\RRIGON I e clo l l. F . 'l'no~cnETTJ. - Gli 00. in seguito a rjcerch e esf:lgui le sulla b acillernia tubercolare col 111e todo di L-0,Ye n stein in varie fo r1ne di reun1 at i nlo artico lar e n elle quali tre a decorso ac ulo, 28 a cl ccor so cronico, riferisco 110 di avere avuto ris11llali co tante1nente negn I ivi e ritengono cl1e l 'importnnza del le ind ag ini fatte in t ale ca1npo deJ).IJn essere contenuta i11 lin1ili più ristre tti, e si n or1. nutorizzandoci a for111 ul ar c criteri eziopa togen el ici, in lal n1 odo j nel ir izza ti , })er le ' 'ari e for111 e cl i r eti ma ti n10.

Doll. F . TnoxCHI:TTJ. - . ·u r7i un 1nel oclo niicrofolo1nel ri .:o p er la llelern1ina::ione riel cloro n el sa n yue.

Sulla cosldetta reviviscenza della mammella maschile in rapporto a lesioni epatiche ed endocrine. I>ol t. C. Croxr. - L 'O. lurlia i11 50 casi r accolti ali 'autopsia le l esioni d elle g h i anrtole e11docrin e e clell a g bi a11do1 a 1nan1maria n ell ' uorn o io r apporto all e alter azioni d el fegato e co11clucl e, sulla b a~e d el! 'esame istol ogico ch e 1a rosi<le lt a r e iviscenza mammaria negli e1Ja lopa.zic11 li è trn a fjbro111atosi J)er l a cui prod11zion e pe l la l<l 1naggiore imporlanzn alla iperen1 ia da la i l ega1n all a presenza rle l circolo Yenoso coll a leraJ e toraco-acldon1j11a1e . Il Segr etario. Rammentiamo l'lmportaate pubbllcaz.loae:

Prof. ARCANCELO ILVENTO V. DIRETTORE GENERALE DELLA SANITÀ P UBBLICA DEL REGNO • DOCENTE DI IGIENE SOCIALE ALL ' ISTITUTO tc B. M USSOL INI 11 , CL INICA DELLE MALATTIE T UBERCOLARI E DELL'APPARATO RESPIRATORIO DELLA l?. UN IVERSITÀ DI ROMA.

Igiene sociale della tubercolosi Lezio1ii tenute in Roma 11ell'Ospedale di Porta Furba al Corso di per/ezioname1ito per i m edici specializzandi nelle rn alattie tubercolari e dell'ap· paratQ respiratorio. (Anno accademico 1931-1932) Rac:olte dal Dott. Albino Ciucci Rivedute e completate dallo stesso Prof. A . I LV ENTO Volume in-8°, di pagg. VllI-200, nitidamente stampato. Prezzo L. 2 5 più le spese poetali di spedizione. Per i nostri abbonati sole J.J. 2 1 , 9 O in porto fr a nco. Inviare Vaglia all'editore cursale diciotto. ROMA.

LUIGI

POZZ\ . Ufficio Postale Suc•

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<e JL POLICLii'\I CO »

[ANNO XL, NuM. 41:

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. O eryazioni cliniche sull'atrofia g inlla ncuta del fogato. D e .. critta c1a Roltitan ski n el 18'42, fu consiclera ta ro111e mortale fin ch è l\.Ia r ch a nd n el 1895 p1ub·b licò un caso di ip.ertrofia del fegato a focolai multipli consecutivo ad .atrofia gialla ac uLa del fegato. Oggi si sa ehe essa non ha sempre un esito fatale. Si con oscono d ei casi nei qua li in segu ito a diag nosi erron ~e es endosi fatto intervento sul fegato si con tatò direttamente l 'esist enza di a trofia g ialla a cuta, e cl1e poi vennero a guarigione (Umber , Bergstrand , ecc.). L'etiologia della atrofia gialla acuta n on è a Jlo stato attuale nota. Lauday e H ejn1ann (Arch. des ·m al. de l'app . digesti/., n. 8, g iug 110 1933), d opo avere d escritto minutamcn te otto osservazioni personali dicon o : non si a n e IJpuro con certezza se essa sia un ' entità clirtica p·r oprio a sè , o se non rappresenti ch e Jo tadio Lern1inale di varie gravi lesioni epatich e. cn za dubbio lo stato di preced e11te r e i tenza del parenchima epatico 11a molta importanza . Tra g li agenti patogeni si m ettono la sifilide. 1'a r en ob enzolo , la g ravidanza , ma n on si sa corn e agiscan o, nè se siano ' reramente essi gli e... ~en ziali . Non solo non i c0110 ce l 'agente pa togeno, ma si ignor a anch e in che consista il processo morboso. Si pensa ad una autolisi d el fegato . I punti oscuri son o ancora infiniti. Basandosi sulle proprie osservazioni gli J\A. dicono di non potere confe rmare che l 'atrofia gialla si.a più frequente n el sesso fem minile. Circa l 'etcì essi hanno avuto malati tra i _21 e i 70 anni. In un caso l 'atrofia sop.ravve1111e dopo assorbimen to di un prodotto m eL·curiale, n eO'li altri casi non si trovò a lc una causa. In tre casi si trovar~no all 'autop ia lesi oni cronich e d el tubo digestivo. Una volta con1 plicò una cole litiasi. L 'iriizio in: molti ca i (u o-gi ; il periodo preitterico .durò in alcuni casi sei m esi, in altri ette giorni. In cinque casi preced ettero dolori addo1ninali, in un caso si ebber o ei in esi prima. In due casi ·vi furono d i. turbi del respiro , irregolarità. p eriodi di apnea . Il polso era spesfo, ma non sempre, accellerato . Il sangue dette iperbilir11binemia ; r esistenza g lotJ11lare aumentata, sedimentazion e d ell e ,e,m azie ritardata, formula ematologica normale .p er i g lob tili r ossi , per i globuli bianchi si notò i:1'eutro f1li a con un certo spostamento d ella forn1ula a ~in1 s tra . relle urine si trovarono pigm enti e sali b iliari . i11 un solo caso , tirosina. Vi fu ora iper- ora ipo-gLicemia. Si con tatò un aum ento de ll 'a:oto n on proteico e r e iduo d el san gue, at1n1ent o dell'acido uri co, abb a samento del co0fTicent e azoten1ico, Il La. :;:o d ell ' nrea <1ra per lo 11itì norn1ale. in un solo ca o d imin·J ì . Poco e,·iclen ti i disturbi dell'equilibrio ncido-base; 1

in due casi si ebbe ipocloremia g lobulare e plasmatica, in a ltri condizioni normali. In tutti e otto i casi vi fu oliguria, in due si ebbe versamento nelle sierose, in uno ed emi; in due casi all 'autopsia si const ataron o fatti pi edema pol- . monare. L. ToNELLI.

Le forme ac1tte febbrili e le forn1e dolorose del cancro del fegato. .à1onneret n el 1855 descrisse per pruno una febbre propria d el can cro d el fegato , m a furono Hanol e Gilbert che n el 1888 definirono la forma acuta febbrile del cancro epatico. Questa forma oggidì perfettamente conosciuta e descritta in inodo co11111leto si osserva tutt avia con una certa ra rità , Lanto ch e Laporte, Tapie e Mor el (R ev. des mal. du fo ie et du pancreas, n. 2, aprile 1933) credono opportuno di illust rarne un chiaro esempio che permette delle interessanti osservazioni. La febbre è dovuta talora ad infezioni secondarie; n1 a a l tr e vol le ò data direttam ente dal n eoplasma. Assun1e spesso un decors o p seudo-malarico (Monner et); or a dopo u11 inizio llrusco, si s tabilizza a un livello p i11ttosto alto sui 39°-40°; altre volte assuma un tipo 0-ndulante. La sua comparsa è sempre indizio di ......~ra,ità . Il suo m eccanis1no è tutt 'altro che d elucidato. Sappiamo tuttavia ch e vi sono ca11cri che n on si accom ragnan o n1ai a febbre (scirri e tumori ad evolu zion e lenta); mentre i tumori n1olli , più n1aligni , son o per lo più febbrili. Essi sono infatti p iù ricchi di su cchi , si necrosano più fa c ilmente , onde formazi on e cli sostanze tossich e o ri assorbim e nto fa cile di 1Jr oteir1 e . Qu est e 110t rebber o agire sugli af>])arati termo-regolat oti . La n atura di t.ali ·ostanze è p er ò ignota . Ma 1'in t e resse ma ggior e dell e for111 e aeu I e febbrili di can cr o epa tico , ta n ella difficolt à d ella l1iagnosi. Il· prevalere talor a d ei fai ti generali fa pensar e a una malattia in/etliva. Se si constata 1'ipertrofia d el fegato vengono in campo tutte le epa tomegali e rapidamente progressive.. . In soggetti t.h .c. si può pe nsar e a czrros1 ipertrofica tub ercolare; ma il fegato, pure essendo grosso è sodo, liscio , d oloroso, n on è n è duro n è irregolar e. La mil za è leggerm ent e in grandita . An cl1 e la sifilide epatica può mentire la forrna in esame, ma ci g uide rà la grossa mil z~, ]'asc ite abbond ante (?) e sopratutto la coes1s ten za cli altre lesioni lueti ch e e la R. W assermann ; infine il c riterio ex juvantibus. An c11r una cisl i idatidea siippn.r11ta p11ò cr eare un quadro simile. in ~ vi sarà ~osi.~ofilia, W einber,g- . intradermoreazione (a dire il ' 'ero n el caso .. di suppurazione d elle cisti questi criteri son o l)er ]o p iù assenti. N . d . R .).


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SEZIONE PR.\TlC:\

i l)UÒ i)en sare talora a una colecistite suppurala: rna sebbe11e si abbia un tipo di febbre b ilio settic.a, vi è un ittero più freq ue11te, una difesa ntusco]are squisita, ed ur1a tumefazione sottoepatica freque11te. La diagn osi differenziale più dura è quella tra ascesso del fegato e cancro acuto f ebbrble dello stesso viscere. Un caratter.a i~po rta 11te arebbe che n ell 'ascesso l 'ipertrofia epatica è u1litorme rna non r egolarrrtente progressi,,a : il volume del feO'ato può din1i11uire, poi di 11uo,·o crescere. Il fegato è n1eno duro ch e nel cancro, è re11itente; più tardi può divenire fluttuante, e dare edema della parete. Radiologicamente i h a spe. . so .. ollevamento marcato della cupola diafram111atica e reazione pleurica. Vi è iperleu cocitosi con polinucleosi e r eazion e jodofila dei leucociti. L'anamnesi dà spesso una di senteria antecedente. Si possono fare ricerche sulle feci, e prove terapeuticl1e co11 l 'em etina. Nel can cro vi è una ipertrofia più regolare e rapidamente progressiva, senza i ttero (P), senza .ascite, sen za circolo collaterale, sen za at1rnento della milza. Nor1 vi son o n otevoli modi ficazion i ematich e, sebben e ciò n on sia costante, in molti casi di neorJlasmì essendosi risr.ontrata polinucleosi. La diagnosi permane difficile; eventualn1ente si ricorrerà alla puntura , alla laparotomia e plorati,1a che si può fare con anestesia locale. peg o le forme acul e febbrili sono ancl1e dolorose , ma oltre a ci neste esistono a11cl1 c .delle vere e proprie f 01m c dolo rose _de! cancro epa tico. Di queste si occ upano riportando nt1merose osservaz ion i Parlt1rier e . Bernard (Rev. 1des malad. dii foie et du pancreas. n. 2, aprile 1933). Per spiegar e que .. lC' for111e dolorose lJanot invocava una n evralgia freni ca d a irritazion e del n. freni co per in globamento del] e sue ramificazioni terminali. Gli AA. so1') ra citati cercano di interpretare co11 esem 1)liO ca zioni il meccanismo J)atogenetico del dolo re. Es i riducono le possibili tà a tre casi: 1) casi in cui il dolore epatico sembra dovuto a un a emboli a cancerigna ; 2) casi in cui il dolo re pare dovuto a lla reazione periton eale per n1etastasi epatiche assai SUJ)erfì ciali ; 3) casi in c ui il dolore sembra potersi attribuire a potlssées congesti,.e durante lo svolgersi delle funz ioni digerenti . Quantunque siffatte possibilità n on mi emhrino a sufficenza provate dagli ~ese mpi riportati, pur tuttavia questi ]avori h an no i! g ran merito di richian1are l 'attenzion e su tali interessantissime forme cliniche del cancro del fegato. cl1 e per evitare errori 11on van110 mai dimenticate. L. T ONELLI Contrib11to allo tudio dell'ittero

~motivo.

Schacr1ter ' e D . Nedler (Paris m édical, l~ agosto 1933) , dopo aver brevemente ricordato vari casi di ittero emotivo pubblicati da autori

di versi (e fra. questi è a111pia111ente citato un lavoro recente del Mar chiafava) , riferiscono su 4 casi di ittero em otivo (3 donne e un uomo). L 'ittero emoti,,o i ha più n elle donne ch e negli uomini , in età che varia da 20 a 45 anni 1 e si può avere tanto per emozioni penose ch e piacevoli. Compare nelle prime ore che seguono l 'emozion e o il g iorno seguente. I casi degli AA. riguardavano individui ch e non avevano mai offerto in precedenza di malattie epatich e. Per lo più guariscono rapidamente . In tre casi di Ma rchiafava si ebbe e ilo letale. Per quanto riguarda il meccanismo di produzione dell 'itter o infettivo, second.o Potain l 'emozione dà ipoten sione san guig na addominale con aumento della pressione nei vasi bi.liari; secondo Hoppe- eyJer c 'è spa_sn10 deJle .v ie biliari, secondo altri spasmo dello sfinte re di Oddi, secondo a ltri ancora c'è ipercolia secretoria con assorbimento nei vasi sanguigni della bile abbondante e spessa. Secondo Eppinger si tratta di un itter o en1olitico. Secondo gli AA. di uno choc ·e mocJasico che lede la cellula epatica. Certan1ente chi ha un itter o emotivo deve e ere un epatopaziente latente. R. LU SENA .

TERAPIA. Il trattamento della febbre tifoide con il ueosal-

var an •

H. Wohlers e R. _\udéoud (/.>,·esse Jlléd., 17 1naggio 1933) h anno esperimentato la terapia n eosalvarsanica n ella febbre tifoide. trattando 20 ca i e, per g iudicare gli effett·i della cura si ono ba ati principalm ente ul Je modificazioni de.Ila terrtperatura. Ap1Jena confern1ata la diag nos i di febbre tifoid e, i n1alati ricevevano una do e I di neosalvarsan endovena. 111 qualch e ca o la dose I fu ri1Jetuta ad un gior110 di intervallo ; più · abituahnente i malati ricevevano do i ere centi: II III, IV a due , tre e quattro giorni di intervall o. Dopo l 'iniezione della prima dose, la temperatura può abbassarsi di qualch e decimo, ma gen eralmente l 'effetto è poco marcato. Dopo la dose II , l 'abbassamento della te mperatura è più apparente , n1a è dop o la do e III ch e i ri ultati sono più netti: la curva piega bru can1e11te fino al d i sotto di 37°8 e non si rialza più. R questo lo ch ema dei casi favore,roli . i1nultan eamente i cons tata miglior,a men to dello stascon1p1a rsa della ce falea e dell 'into generale, . onn ta. I casi più fa,·orevoli 0 11 0 quelli trattati più IJrecocemente. Su 20 r11alati trattati, 12 hanno reagito bene, in -! l 1azione è tata ineno netta e men o immedia ln e la defer,'e ce nza si è proclotta in circa dieci g io r11i. In un caso il n1edicamento non ha avuto alc una azione. In 3 casi infine si è avuto obitus: t1110 era e11trato in


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tt I L

POL1CL1~1CO

i. la to ~0111a to o e non ricevett e e l1e urla i11i ez~?~e: il ec,ondo_fu trattato tren'La g iorni dopo l 1111 ~ 10 d ell affezione, complica ta da u11a settice1111~ s t1:ept.ococcica; il terzo l)resentava delle Jocal1 zzaz1on1 poln1onari e n ervo e. t probabile che il neosalvar an acr i ~ca ti1110Ja ndo il si~ tema -1~eti~o 1 o - endot eli al e, il cl1e pieg her~b·be 1 buoni risultati otte11uli con questo 1r1 e ~1 ca ru e nlo nelle n1alattie più diver .. e tanto 11ell uo1110 cl1e neg li anin1ali. . C. ToscANo.

L'atebrina e la plasmocl1ina nella cura della n1a• larin. . \"f\T. foll o''' (A rch. ch.iffs- u11 d Tro1Je11. -H )'giene, ~. 1933). ~a sotlOJ)O lo un j)iccolo numero d1 n1alar1c1 alla cura d e11 'a tebrina o a que~la m~ ta atebr1no-plas111ocbini11i ca. . ~ atebr1na l1a d~lto buoni ri st11tati , i l)aras$~l1 ono con1par i dopo circa 3 g iorni: non .. 1 .. ono , -eri fi ca ti inconvenienti durante la cura . e n on ci sono sta.te recidive. L 'Autore non sa dire con preci ione 1a durata n ece saria del trattarne11to, ma tende a ritenere rhe 5 0O'ior11i siano ufficienti: la dose n1edia u ~aLa è stata di gr. 0,10, 3 volte al giorno . La cura mista è stata atlua1a n1 edia11te ìa som111inis trazione ora dell'atebrina ed ora della plas n1ochina , mai però contemporaneamente : , ~ pr eval evano i gameti è tata data plamoc hina; se gli schizonti atebrina. Il 111etodo è ottinìo n1a va praticato per un certo tempo e necessita un"a lunga e di pendio . . a ospedalizzazione. ugli ottimi effetti dell 'atebrina riferisoo W. Junae (ibiidem ) che in Liberia (Afri ca occidental e) l 'ha u ata largamente, tro"andola b enis. . imo tollerata ·e particolarmente indica la alle ct1re profi lattich e. V. SERRA.

11 tribromuro d'oro nella pertosse. . .T. Ep tein (A 1nerican, medicine, luglio 1933) , oltre al co11 ueto trattamento igieni co ed ali 'aria libera , consiglia il tribromuro cforo ch e si può somr11inistrare i11 soluzione acquosa , in 1nodo da darne un cu cchiaio d a tè 3--1 volte a] giorno ed uno nella notte . Generalm ente se ne ommini trano da 3 a 6 mg. Egli consiglia l 't1 o di una $pecialità a base di tale medicamento ch e ha l'inconveniente di essere instabile. tili ar ebb ero anche l e inalazioni, agg iunge11do Uìl cu cchiaino della soluzione a 30 gramn1 i di acqua e ,,aporizzando. L 'A. l1a trattalo .in tal modo 75 casi di pertosse, con risultati incoraggianti. Dopo 2·3 giorni , la t o se si fa ceva meno frequente, gli accessi erano più brevi e meno intensi ed il b ambino p oteva dormire meglio. In 2-3 setti· 1nane, la tosse gradatamente scompariva.

fil.

P1·oteinoterapia nelln. febbre ondulante. . e i pen a quanto t en are, e in 1noltis . . in1i ca::-i qua11to resi tente ad ogn i gene re di c ura r>ec i lì.ca ed a_pecifi ca, . . ia la in fe1 ion e da Bru-

n

[ANNO

XL, Nul\:r. 41)

celle, si giu . . tificano le innumere,·oli ricerche che ~-engono conlinua1nente eseguite allo scopo. d1 tro,·are un 1nezzo terapeutico realn1ente eff1 ca c~ nella maggioranza dei casi di questa malattia. S. l\1iller riferis~e i.n Tli e !Ja.11cet (3 giugn? 193~) un a . serie d1 sette casi da lui trat~a~1 ~on.11 vaccino T.A.. B. (Tifo e Paratifi) per 1n1~z 1on1 _endovenose r~petute ogni 3-5 giorni. I. r1sul.tat1 ~rono specialmente brillanti in tre d1. essi_, ~1 e~ quali allo shock provocato dalla prima m1ez1one segui il ritorno alla norn1a della temperatura e la guarigione definitiva . P. Manson-Bahr vanta anche lui i risultati della proteinoterapia e descrive un caso con emocultura positiva (B. abortus) trattato c_on. una iniezione di vaccino T.A.'B. (50 miI~oru): la temperatura dopo la fortissima reazione provocata dal vaccino (durata cir ca 30 or e) cadde de finitivamente, segnando cosi la fine della malattia. E. CARLINFANTI.

Assorbimento dei preparati salicilici attraverso la

c.ute. Nothn1a11n e vVolff (J(lin. 11T.ocJi., 23 febbraio 1933) hanno studiato il potere di assorbimento traverso la cute di u11a 1Jon1ata salicilica, il « Sahumin », ba andosi sulla quantità di acido salicilico libero, elimi11ato con le urine. . Tale riassorbin1enlo è notevole, e raggiunge sino al 20 % d el!' acido salicilico contenuto nella pomata. Il quoziente di riassorbimento aumenta para~l eJ a~ente all 'a1npiezza della superficie di ~rofmaz1one e al nu1nero di queste: i migliori risultati si sono ottenuti, J'raticando prima deJ1~ strofinazione un en ergico massaggio, .e associando al cc Sal1u111in n un bagno caldo.

V.

SERRA .

NOTE DI TECNICA RADIOLOGICA. Localizzazione degli emboli arteriosi con l'arte· riografla. Abbeloos (IJe Scalpel, 13 maggio 1933) rileva che la questione delle e1nbolie arteriose è stata portata al rango delle attualità chirurgiche dai recenti lavori della scuola francese e prin cipalmente di Gosset. Si è discusso a lungo il valore della terapia chirurgica più adatta - arteriotomia, embolectomia e arteri ectomia - e se ne sono poste le indicazioni. Ne è venuta la necessità d'i una diagnosi di sede dell'embolo più esatta di quello che non fosse stata pòssibile fino ad oggi, ond e rendere più facile e più fecondo di ri ultati il co,m pito d el chirurgo. La diagno.s i di sede di un embolo era sinora ba'"'ata ulle sensazioni subiettive del malato e "u delle con tatazioni obiettive che davano soltanto un 'idea approssimativa, spesso insufficiente •. della localizzazione dell'embolo. Si studiavano cioè : la colorazione e la temperatura dei t egumenti , i disturbi della sensibilità (do-


[-~~~o

"XL , :\°ul\r. 41)

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SEZIONE PRATI CA

lori o anestesie) e d ella n1otilità. la pr e en za o n1eno d el polso arterioso, e l 'oscillometria, metodo n on esente ancl1 'e so da critich e, in quanto è l 'espressione d ella pressio11e n o11 di una arteria , bensì delle arterie di un m en1bro. Fu dos Santos ch e per primo ebbe l 'idea di ricorrere all 'arteriografia per ricer car e il luogo i1r eciso dove l 'embolo si è arrestato. Ma ancor oggi il metodo per quanto innocuo e di facile attuazione, è i)oco diffuso. L' A. riporta un caso di e111bolia della poplitea in paziente affetta da m. di Ossler, n ella quale l 'iniezione endoarteri o ~ a di Abrodil 11ella fem orale de nudata n el trian golo d ello carpa, permise l 'e.. atta localiz1azio11e dell ' embolo e ) 'asportazione di e so da parte del chirurgo. La tecnica d ell 'art eriogra fia è semplice e la sua realizzazion e non è 11t· toni ca, n è irrita11te, n è dolor osa . n a mobili zzaz ion e dell 'embolo è possibile soltanto ver o la 11eri fe ria, ciò ch e n on può nuocer e. Il m e todo, m erita dunque di esser e diffu o ed applicato in tutti quei e.asi in cui e .. so si r enda necessario. G. LA CA YA.. Osservazioni sull' angiopneuanografin. Con te e Costa (Presse Médica.l e, 1O m agcrio 1.933, n . 37) prosegu endo le esp erien ze d el Ra,·111a . de l Car,'alho ed a ltri , han110 r ealizzat o int er es anti ricer ch e sull 'an giopn eumogra fia con l 'introduzione n el circolo poln1on a r e, passando a ttraver o il cu or e, di liquidi ra diopachi , di con centrazion e tale d a far aument ar e la vi .. ibilità d ei Ya i polmonari . La via a ttraver o la quale il liquido opaco giunge al cu ore, è ra ppre e11tata d a una sonda ureter ale, di a datto calibro, ch e introdotta in u n a ve11a d el braccio è fatta sci,'olare fino al cuor e destro (W ern er 1F orssm ann) . t fondam enta le in quest o gen ere di ri cerch e la scel ta de l Jiquido da iniettare il quale d eve esser e anzitutto inoffen sivo e di g rande o pacità. L 'iniezion e d eve esser e fatta con la n1aggior rapidità, in qua lche second o. Gli AA. portogh esi ch e h anno esp erimen tato sull 'u omo ,·ivente, sen za alcun inconveniente h ann o ini ettat o 6 em e. di una soluzione di ioduro al l 20 %, cioè 7 gr. di iodio: Conte e Costa h ann o u ato le st esse oluzioni di ioduro , p er ò n ell e loro m ani questo si è mostrato n on privo cli inconvenienti. Iniettata infatti in un u omo di 25 anni , sanissimo , comparve immediatamente dopo l'iniezione uno ch oc tetani co, passerrger o. interessante la muscolatura de l tron co e d egli arti , con rallentamento d el re spiro . Manifestazioni analoghe erano state descritte da.g li s tessi AA. portoghesi in encefalografie . Probabilmente que5ti fa tti son o di 11atura t o sica e possono egualm ente sopr agg iunger e in a nimali , rpa in m od o irregolare e rertam ente in r apporto con speciale sensibili là individuale. P ertanto Conte e Costa , cer cando di eliminare gli inconvenienti citati , l1anno preparato soluzioni di abrodil e ioduro di sodi o , tali da conten er e 7 g rammi di iodio

in 10 cn1c. di liquido acqua o : esperienze fatte con sin1ile .soluzi on e (anch e uno d egli AA. .. i è sottopost o a lla iniezione I) h anno m ostrato ch e questa è pri,ra di inconvenienti. L'assoc.iazio11e ahrodil-ioduro , per a ltro er a stata 0uià p~,econi~zata a.al Ravina ..Com e altro dettag lio cl~ .. t ec111.ca, gli }\.:\ . con iglian o, per iniettar e )) JU ra pidamen te la soluzion e, di ricorrer e ali ' introduzione di due so11de u11a in ciascun braccio . MoN'I'ELEONE.

MEDICINA SCIENTIFICA. li fenomeno di Sanarelli • Schwartzman nell'occhio e negli annessi ocn lari.

_ el ~ 9 1 6 Sanar elli aveva osservat o ch e si pote' a r11)r odurre n el coniglio il quadro delJ 'a lg idi s1no iniettando r1 eg1i animali una dose :-: ubmortale di ,·ibrioni coler igeni e iniettando ~4 or r llopo 11ell e ven e colitos ina, di per sè ~11noc.ua . Anatomicamente si 11a con gestione 1nlest111a le con em orragie periton eali . Più recente1ne11te Sch,vartzm a n 11a osservato un 'inten sa nrea di e1norragie o in un conig lio si inietta jntra d ern1i can1 e11t e qualch e. decimo di cen ti111etro cubico di filtrato di culture d el tifo o di altri germi e. d opo 24 or e, si fa u11'altra endoYen o .. a del mcde ... irn o filtrato. Il fe11onJen o di ana r elli-.Schwa rtz.man fu p r ovoca to a11ch e nei reni , n ei polmoni , n ella i)ar ete gastrica, n ella sinoviale articolare, n el Lesticolo, n el liposar com a della cavia, da vari a utori . . Cassuto (Lo perimentale, fa_c . II , 1933). facendo la p rima iniezion e sotto la congiuntiva e la seconda n elle ' 'en e h a riprod otto il fen o1nen o ulla con giuntiva. Ebbe 1' 11 % di risulta ti n egativj n1en tr e lo s tesso fen omeno sulla cute i presenta n egativo nel 29 %. Esegu endo l ' ini ezion e preparante nella ca-· mera anteriore ebbe coll 'iniezione scatenante einorragia del corpo c iliare. Reper to n ettamente positi,10 ebbe il fen om en o p r o, 'ocat o sulla palpebra. Osser vazioni di Duran Reyn als h ann o dim os tra lo esaltazion e della r eazione locale al vaccino se insie,n1e al viru vaccinico o a d un fil-· trato di germi corr1uni si inietta estratto testicola r e. Pa r e ch e questo dipenda da un fattor e R (R eyn als) ch e agisce sulle cellule elevandon e la soglia di per meabilità. Favilli h a dimo tr ato I 'azion e permeabilizzan te dell ·estratto testicolare : esso diminuisc~ la r esist en za g lobulare in vitro. 1F avilli h a ancl1e notato ch e i cosi d etti antivirus di !Besredka hanno azion e a n tagonista al fattore R. Cassuto, partendo d a quest e o ser vazioni, h a fatto delle ricer ch e servendosi di brod o comu11e e di d erivati d ell 'acido carbonico (uretani) ed h a osser vato col lor o uso u na attenuazion eo una non modificazion e del fenomen o di Sanar elli-Sch "'' artzn1an . R. LusENA.


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IL POLICLINICO

Contributo allo studio dell'inJluenza delle iniezioni ripetute di B. C. G. nelle scimmie. J. ~I. Lé~ilan e D. D. Lokhoff (A 11n. de l' I nst. Pas~ e11r, . giugfl:o 193~) a\ien?o avuto la opporlun1tà d1 studtare gli effetti delle iniezioni ripetute di BC(; sulle scimn1 ie, sono arri vati alle conclusioni eg·uenti: . 1 . . Le vaccinazioni BC G ripetute nelle scimmie sono assolutamente inoffensive · . 2. Esse conferiscono un aumento i1etto d'i resistenza alle infezioni virulente ulteriormente realizzate; 3. I. . e vaccin~zioni ripetute, le n1alattie spontanee, le cattive condizioni di alimentazione no~. ac~rescono la virulenza del BCG; 4. L impiego del IBCG nelle scimmie tuber~olose .non esercita alcuna azione noci va sull evoluzion e del processo tuber colare virulento. C. ToscANO. 1

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VARIA _ L'influenza della sifilide sulla ,·ita e sull'opera di Ba11dolaire.

. Le in~oss i ca~ioni e le i11fezio11i cro11iche eserc 1La~o indu~b1an1.ente . un 'in flu enza s ulla produzione gen1ale, impr1mendo1e particolari ca1 atteri, deprimendola od e altandola. So110 s tate f~tte molte osservazioni , specialmente a proposito delle tossine tubercolari che in dele~mina ti peri?di, avrebbero un 'azior1~ esaltatrice. 1Fo~se minore è il numero di quelle fatte .a proposito della sifilide, che per la 11atura s tessa della malattia che, se colpisce il siste111a n ervoso, te11de a dare lesioni che co11du.cono verso il dissolvimento mentale, Ja den1enza. Carlo Baudelaire, i l geniale autore dei cc IFio1·~ del 1nale », non è sfug·gito ali ,infezione luet1ca, c}1e avrebbe co11tratto da g iovane e cl1e l)esò stilla sua vita ossessionandoJo. La com}Jarsa della roseola, delle artra1gie lo getta in un profondo stato di rr1elanconia, ri \'elan do la sua costituzione p icastenica. Le c ure scru1>0l osa 1n~nte seguite, di mercurio e di joduri , 11on gtovarono molto , ta11to che sui 45 anni vi sitando la cattedrale di Namur fu colto ll~ . ' t111 1clus e si abbattè sui gradini della cl1iesa, i-in1a11endo poi emiplegico ed afasico. l Jn anno dopo , moriva , trattato dai rr1edir i co rne un e1niplegico isterico. Evidenti riflessi d ella malattia e soprattutto del libertinaggio si trovano nella st1a 01>era. Egli \ ' Ì si mostra sadico, satanico, vizioso e tlepravato , . forse più di quanto fosse in realtà , ct1è stt1di recenti tendono anzi a rjabilitare la -v ita di questo poeta. Varie donne dall'ardente la ~ civia eg·li ha e ternato nel verso: la Venere n era, Ja m endicante rossa, l,ebra Sara , ecc ., salvo 11oi a 1)entirsene 1)iù tardi e comporre qu el bizzarro ·e pita ffi o ch e avrebbe voluto sulla ua tor1tba:

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[ANNO XL,

.Nu~r.

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cc Qui giace quegli che per aver troppo amato le baldracche, se ne cese ancor giovane al regno delle talpe ». 1'alvolta è p~eso da ui1 insano impulso di vendetta, non 111frequente del resto fra i venerer; e ri~olge ndosi a colei che è troppo gaia yuole castigare la sua carne troppo gioconda infondendole il proprio veleno. Non rare sono poi'. 9~a e là le allusioni , più o. me1:1o ve.late alla s1f1l1de che 11e1le ansie , nei t1mor~ , nel senso di rivolta getta la sua ombra sull'opera del poeta. fil. 1

POSTA DEGLI ABBONATI. Le 1n.ele crude nelle eriteriti infantili. -

Al

dott. A. M. da P. L 'impiego terapeutico delle m€le nelle diarree acute del ban1bino - proposto da Heisler nel 1928' e successivamente studiato e introdotto nella pratica pediatrica da Moro - consi?te n€lla sorrtministrazione di polpa tli mele triturate nella quantità giornaliera di 500 gr. a. 1 kg. (7~ a 300 gr. per pasto). La poltiglia Vlene as~oc1ata ~d acqua fredda o tiepida ovvero ad 1nfl.1so d1 the leggero e dolcificata cori • saccarma . La dieta di mele dura in genere 48' ore, n1a può essere protratta o ripetuta . Esiste in commercio un preparato di mele in polvere, che porta il nome di « Aplona l> e di cui 100 gr. corrispenderebbero a 1 kg. di n1ele . La maggior parte degli AA. vanta l'efficacia <lei 111etodo, pur riconoscendo la maggiore difficoltà nella successiva rialime11tazione. La cura per sè non offre pericoli, tuttavia è stata richiamata l'attenzione sulla p.o ssibilità di avere fet1omeni d i disidratazione brusca in qualche grave intossicazione alimentare d el lattante. Quolnto al n1ecca11ismo per cui si esplicherebbe l 'azione benefica della poltiglia di mele , i pareri sono tuttora discordi e discutibili. Accanto ad un'azione meccanica della cellulosa, è stata invocata un 'azione antitossica comple5sa, un'azione astringente, un'azione aci>dificante e persino un'azione vitaminica. Sembra che una notevole importanza debba assegnarsi alla pectina. L. S.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. C. Rizzo. La diagnosi biologica di cislicercosi del 1ievrasse. - Stab. Tip. S. Bernardino, Siena, 1933.

M.

Rendicon,to statistico 1930-3;. Ospedale Civile Ortona. TORTONA.

del biennio

Tip. Cento-

beni, Ortona. . i.\.. AJELLO. Appendicite ed annessite. - Tip . Ospizio Benef!0., Palermo, 1933. I . BACIG-ALUPO. Hymenoleµsis fraterna. - Comptes Rendus Congrès Int. Méd. Tropic. Cairo.


[AN:\O

XL ,

~U )(.

41J

SEZI ON E PRA1' I C.\

1631

SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) Rispo te a quesiti per questioni di n1ns iu1n. 6° D ottor L. A. (L. .). - Le con<lizioni p er l 'amn1issione al con cor o d eYono esser e labili le n el capitolato o n el r egol am ento . Pt1ò e ser e ag·giu11ta n ell 'avviso del con cor so una co11dizion c <ia qt1egli a tti non previs ta se l 'amn1ìnis lrnzione l a prescriva con valida d eliberazione. P er allro a 111e sembra eccessivo ed ingit1 ·Lifica lo, an ch e in r a1)porto allo scopo d el con cor so, richieòer c la <loce11za co1ne con1 i1.ion e p er 1'ammi s io nc. ; ci D ottor Al. B . (N.). - Il procecli1 nenl o n on è legale. Unifica le le due condotte e 111 ocli Cicale le circoscrizioni , il P o<l cs là doveva deliber ar e in r apporto alla condizion e d ei due titol ari , cgu endo criteri di convenie11za amministrati Ya, n ell 'inler e. -.e del ervizio, e Yall1tan<lo p oi l a si lt1 azion c per~f)11al e d ei rlue inter es ati . Xon poteva, in' ece, in' i lar e uno di essi a sceglier e. Dottor F. R . (T. P .). -

Non è stabilito un ter111ine per la pubblicazio11e dell 'avYi o (l e ] nuovo con cor .. o. e il Co111une ritard a, l a Prefe ltura pu ò richia1na re il Pod està all 'aden11)i111 en lo. La giuri..prt1den za amm e t le cl1e la Co1nn1i ion e p ossn jn,·it ar c il rourorr enle a r egolari1zar e a lti eYettlualmen le l1 on l e~ali 1za li 0

9° Dottor P. B. (~f . 'f .) . - Il tra lla n1cnto cconon1ico, Yalid ar11 e11 te cos tituito, n on può e er e n'loclifica lo, tanto più ch e il Comune n on l1a pro' Yeciuto ad t1n riordin am ento gen er ale, sicch è s i poss!\ riten er e ch e 1a soppression e rlcll 'alloggio gratuito ia con1pensata d a altre con lropre t azioni . Io cr edo ch e L ei pos a ricorrer e con foncl an1e11 lo all a G. P. . in sed e giurisdizion ale n el tern1in e di giorni trenta dalla con1unicazion e <i el ra1)itolato ch e n1odifica il trattamenlo n J.. ci fallo , opprim endo jl Clirilto all 'abitazione gr nt11il a . 90° D oti or P . F. (L . 1\f .). - Il ò ecr cto 23 m ar zo 1903, 11 . 227 , aggi u11gc un a C'au sa cli e cn zion e d ai Jin1i li cli e tà, 111a n on abr oga l 'art. 27 del R. D. 1906, n 446, il qu ale co11 erva pi en a efficacia . Son o, qtiindi , di p en a li , in ogni ca o, d al limite il i età color o ch e pre tino o aLbian o presta to servizio in condo tt a 111cdica J)er ufficio <li titol ar e. 91° D ott or p . l '. (P. d . F .) . - L 'a p ctt ati va p er nloliYi di s tudio n o11 è preYist a d all a l egge e dal r rgolan1 enlo gen er al e. Tl sanitario può r hiederl n SP ::.in labili La n el capitola to o n el r egol am ento local ~. In ogni caso , i1on è esclu so ch e l 'ammjnis trazione l a conceda per su a l ib er a <l e tern1in a.

e d agli a tti e d ai d ocu111enli procl o l li r isultava i1npJlcitam ente, ia pure p er pre up}JOslo cerlo, la iscrizion e all 'Ordine dei Medi ci e al indacat o, può ricorrer e con fonda rncnto contro il provvedi111ento di esclusion e al Consiglio di lnlo i11 sede giuriscU zion aJe . 93° D ott or R . C. (C.) . e il lrasi eri1ncnlo da una ad altra condolta no n è previs lo dal r egol a:nen to, i l titol are di t1na delle conclo lle i1on h a 11en1men o un inter esse pro tetto: j} Co111une h a fat ol Là discr ezion al e di disporre il trasferim ento e il rr1edico co11dotto h a sollanlo inter esse di chied erlo. e il regolam ento preved e il p assaggio da u na condotta ad un'altra, il Comu11e h a sempre un p o ler e discr ezion ale, m a limita to, e l 'inler esse dcl m e<l ico condol lo h a un a cert a pro lezion e, in C(Uanto Ollanto }Jer gius lifirati n10 liYÌ p otrebbe esser e n egato il tr a feri1nento.

94° D otlor G. C. (R.). - Il Comune è obbligato alla assis tenza sanitaria i11etlj a 11 t e la condotta m e-· dica . o n è invece tenuto a p agar e il compenso dovu I o p er Ji assis ten za pre la I a cl n nl tro sanitario: libe ro esercente o m eòico co11cl otlo cli l 1n Comune divc r o. Lei h a dirillo di agire co11t ro la per son a a j · Lila. 95° D ot tor A. F. (0.) . - i\on è p ossibil e t ab i lire, a tratta1nente 1 cl1i d eb])a esser e sacrificato . I criteri gener almente approvati d al Con iglio di lato son o questi : a11zitut to il P odest à deve conicler are le esigen ze d el servizio e, quindi, dispen ar e il m edico m en o iclo neo p er et à o per ~a­ lute; assicurata qu es ta n eces ilà prevalente. il Pode là deve ten er con lo d ell a conèf jzion e dci due 1n cclj cj , in r apporto al pregiudizi o ch e ad e si può rlerivar e. Dal secondo p11nlo cli vis ta so110 Yalulahil i l e co11dizioni di famj glia, l 'et à, il diritto a pen sion e. In altri terroini , i d eve far e lin a valutazion e complessa. Il m edico condollo dispen a I o avr à cliri llo al preny,·j:·o o ad u na indcn11i là i11 ragion e d ell a dura la de l servizio prestato. Nel ca o an alogo, dell a clisp en sa p er scioglimento cli u11 Con : or zio, il r egola111ento sanitario 1906, n . 446, attribuisce una i11d enni l à corrispond en te allo s li penclio <ii un anno. la quest a è tina indicazion e valutabile in ca i a11n loghi .

92° D ol t or D. . (0 .). - La giuri j) l'ltcl e n za h a an1n1cs, o, co11 Yarie d eci, ioni , la effi cacia ò ei liloli equi, alenli, qualor a, 'intende, (la qt1c ti risulti lo tato o l a condizi one ch e i vuole accert ar e agli effetti d ell 'ammis ion e al con cor so.

N. B. - A i ques iti deg~i abbo1ia li si rispon de, in ogrii caso , direttam enfe, per l ett era . I quesiti devon o essere iTtviali , in busta, accompagnati dal fran cobollo p er la risposta e semp1'e indi r izzali imper so n almente alla Red azion e d el cc Policl i n ico », r i a Sis tina 14, Rom a. L e 1'isp ost d ai quesiti clie non r ichiedon o esam e f[i atti o sp _ eci ali indag i ni, sono gratuiti.

(• ) la presente rubrica è affidata all'avv.

esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro per iodi e".

1 J0 11 C.

GIOVANNI SELVAGGI


1G32

l< IL POLICLINICO »

[ANNO XL, NUl\l. 41] •

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Contro l'esercizio abusivo delle 1>rofessioni sani· tarie.

L 'on. Amed eo ?.erna ha presentalo una inter rogazion e, con risposta scritta, al l\ilini slro d egli In I erni p er con oscere : 1) co11sider ato che esis tono t assative clisposizio ni cl i leggi fa ciste sulla r epression e d ell "esercizio abusivo d elle professioni sanitarie e sulla disciplina d elle arti e m estieri ausiliarì all 'esercizio d ella m edicina; 2) ch e ciò nonostante iu molte città persis te su vas ta cala l 'atti"\ità d elittuosa cli impostori e n1estier anti ch e eser ci lau o la odontoiatria, r am o d ell a m edicina, sen za p ossed er e i titoli n ecessari impos ti d all a legge; 3; ch e siffatta delittuosa a ttività è agevolat a e r e -a possibile in al cuni casi d a m edici i11d egni r l1e prestan o il lor o n om e; 4) ch e in qualch e cil là è st a to fin a11co possi])ile _,. p er la ill ecita iruziativa di qualch e indusl1'iale contrabba11diere d el campo medico - istituire ver e e proprie bottegl1e odontoiatrich e dir e tlam enle ap ert e s ul pian o clelle s trade co11 offe a al l)res1igio d ei sanilari e con d a nno d ella ig·ien e p t1.b b]ica; n o11 riten g a n ecessario ed urgente i111p artire ordini alle dipendenti aulòrità a1nministra tive e di pubblica sicurezza d elle provi11cie p er ch è sian o - con g iu lo rigor e - applicati gli articoli 1 e 2 d ella legge sulla r epression e d ell 'eser cizio nbusivo tielle professioni sanitarie per una più efficace tutela d ella salute publ)lica ed in sieme d egli inter essi n1orali ed econ omici d elln classe m edica .

CONCORSI. POSTI VACANTI. BARDINETO (Savona) . ~ Scad. 31 ott.; L. 8400 d a d ecurl ar si d el 12 %; 10 bienni ventes ., oltre L. 300 bicicle tta e L . 500 uff. san., c.-v. BASSIANO (Roma). - ,Scad. 30 nov. ; L. 10.500 oltre L. 400 uff. san .; età lim . 35 a . BOLOGNA. R . Ricov ero di M endicità l ' . E . lii ed Op er e Pie .'1. n n esse. ~ Scad. 15 nov., ore 17; medico primario, chirurgo, m edico aiuto, m edico assis lenle; stipendi rispettiv. L. 5000, L. 2600, lire 5500 e L. 4400; t assa L. 50 ; per le altre condizioni rivolger si all 'Amministraz . CANDJA LoMELLlNA (Pav i a). - Scad . 15 ott.; lire 11 .000 ridotte 12 %, 5 quadrienni dee. CAPAcc10 (Salerno) . Scad. 15 ott.; L. 7000 e 4 quadrien-ni d ee. , oltre L. 25.00 rivalsa cavalcat. ; trattenute di legge; età lim. 40 a . ; tassa L . 50,10. cumenli or e dodici del 30 novembre 1933. CuNEO. Co n so r zi o Prov. Antituberc. - Scad . 10 n ov.; direttore d el Consor zio e del Dispen s. di Cuneo ; L. 20.000 ; trattenute di legge; e tà lin1. 45 a.; chied . annunzio. ENNA. Con sor zio Provin c;al e A ntit uber colar e. Per titoli ed esami . Posto ,ji Direttor e del Consor zio Provin ciale Antituber colar e - Direttor e d el Disp en sario Provinciale. Stipe11dio annuo lordo J •. 1 .000. I11 òe11nit à ser v izio a ttivo L . 4000 salvo

riduzione 12 ~{, e ri te11 u le legge. Le domande con i documenti sp ecificati n el bando di concorso dovranno p ervenire non più tardi del 25 nove111bre 1933. Per chia rj111enti rivolgersi alla Segret eria d el Con sor1jo in .Enna. FoLIGNo. Congregaz. d i Carità. - Scad . 31 ott ., or e ·17; tre aiuti m ed . chir. presso l 'Ospedale Civile S. Giovanni Batt.; età lim . 30 a. al 31 ag.; tassa L . 25,10; doc. a 3 mesi ; s tip . L. 5000, oltre L. 500 serv. a tt.; eventuale c. -v.; riduz. 12 %; percentuale . . GALr.iucc10 (Napoli) . - Per liloli. Condotta m edico-chirurgica p er la cura dei poveri. Stipendio annuo, lordo, L. 9500 con diritto a 5 at1menti quadriennali d el decimo, oltre L . 2800 a11nue p er ind ennità cavalcatura. Stipendio e indennità son o soggett i alla riduzione d e] 12 % secondo il Decr eto 20 n ov. 1930 n. 1491. La indennità di cavalca tura sar à annua l111ente riveduta dall 'An1mi11is traz ion e Comunale ch e potrà c-0nfermarla o riclurla a proprio crile rio insind acabile tenendo presenti le effetti ve esigen ze del servizio ed il r oslo dei trasporli . La domand a con i prescritti documenti, l 'ele11co dei quali con tutte le a1tre n1od alità posson o d est1mer si d al bando di concorso d a richieder si alla Segr e teria Comunale di Galluccio, debbono pervenire alla Segre teria precl e l ta n on oltre il 25. n oven1bre 1 933~XII . l\IAR~o (Roma). cad . 30 n ov.; 2a. zona; lire 9500 e 5 quadrienni d ee.; c. -v. ~IILANO.

Con sor zio Provinciale Antituber colar e.

- Scad. 15 dic., ore 17 ; 4 medici direttori di Sezioni dispensariali ; L. 14.000, decurtate del 12 %; et à lim. 40 a. al 15 set t.; doc. a 3 m esi dal 15 sett.; tassa L. 50,10. Chieder e annunzio (via ~Ionfor­ te 3i). NucHrs (Sassari). - Scad . 15 ott .; L . 8976 oltre L. 2090 cavale., L. 8!3G uff. san ., L. 250 arm. fa r1n. , al n e tto 12 %; e tà li1n. 40 a .; tassa L . 50, 10. NuoRo. Consorzi o Prov. A nlilu b er c. - Scad. 25 n ov.; d ire llor e del Con sorzio e del Dispens . di Nuoro; L . 18.000 oltre L. 3000 serv . att. Rivolgersi Segre teria. PADOVA. Co n so rzi o Prov i n ci ale .'1. ntituber co lar e. Per titoli ed esa111i. Posto di Direttor e del Con sorzio e del Dispen sario Provinciale, e posto di :\iuto-Medico d el Disp en sario stesso. Stipendio iniziale d el Dire ttor e L. 18.000, inrlennità di servizio a l Livo L. 3000 più il 20 % s ui proventi d el Dispe11 sario. E là m assi1na anni 4~ ..,alvo le eccezioni e le pro trazioni di legge e d1 regolam ento. Stipendio iniziale dell 'Aiuto Medico L. 10.000 e i11dennità di servi zio atlivo di L. 1000, più il 10 % sui proventi d el Disp e11sario . Btà m assima anni 35, salvo le eccezioni e le pro trazioni di legge e d i r egolam ento. Gli s tipendi iniziali di enlrambi i posti sono s t1scettibili di tre aume11ti quinquennali del d ecimo; gli s tipe11.di s tessi e le indennità sono al n etto della riduzione d e l 12 ~b d i cui al R . D. 20 n ovembre 1930, n . 1491, tna a l lordo d elle altre ritenute d i legge. Per le altre con dizioni di oon corso chieder e ba11do al la egr e leria d el Con sor zio: Palazzo dell "An1rn i1ii i:, lrazione Provinciale, Pa-


{A1'"'NO XL, NuM. 41]

SEZIONE PRATICA •

dova. Le domande di aspiro ed i documenti dovran110 pervenire alla ,seg·reteria predetta entro le ore diciassette del 21 novembre 1933-XII. PART1N1co (Palermo) . Scad. 11 dic.; L. 8000 e .f5 quinquenni dee. ; riduzioni e tratte11ute fli legge; titoli ed esami. P1GNor.A (Poten za) . quadrienni dee.

Scad. 25 ott.; L. 7000 e 5

PoRRETTA TERl\tE .° Congregaz. di Carità. - Scacl. 81 ott.; aiuto medico del1 '0spedale Costa; età lim. 85 a. al 15 sett.; doc. a 3 n1esi dalla stessa data; mensilm. L. 500 nette da R. M ., oltre L. 200 per gabinetto radiologico; perce11luali 20 e 60 %; tassa L. 50,10. Ruo (Milan,o). - Scad. 31 ott., ore 17; con Pero; L. lI.500, ridotte; addizionale L. 3 oltre i 1000 pov. ; 5 quadr)enni dee.; L. 3000 automob. o cavale.; età lim. 35 a .; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi. RoNsEcco (Vercelli). - Per titoli. Posto di Medico-Condotto Ufficiale Sanitario. Stipendio lordo L. 8500, caroviveri, indennità per bicicletta; il tutto da ridursi del 12 %. Popolazione 192.4 ab. Poveri 174; circa L. 4000 annue per assistenza lavoratori in1n1igrati. Alloggio nuovo prezzo f~vore casa comunale. Termine utile presentazione documenti ore dodici del 30 11ov. 1933. • SILLANo (Lizcca) . - .Scad. 30 11ov.; L. ·9000 e 5 quinquenni dee., L. 2000 cavale., L. 600 uff. san. ; · riduz. 12 %; età lim. 3b a .; tassa L. 50. TREZZO n '.l\ooA (lvli[arto) . -

Per titoli . Posto per

un seco11do 11i.edico-chirurgo, con servizio limitato ai soli poveri. Stipendio a11nuo, senza indennità caro viveri, L. 9000 con 5 aun1enti quadriennali di un decimo. Tali assegni sono soggetti alle trattenute dei contributi Cassa Prev. e imposta di R. M. C. nonchè alla riduzione del 12 %. Indennità per mezzo di trasporto (bicicletta, della quale dovrà essere costantemente fornito) L. 400 annue, ridotte del J 2 %. La domanda con i prescritti documenti , l 'elenco dei quali con tutte le altre modalità possor10 desumersi dal ba11do di concorso da richieòersi all 'ufficio Protocollo del Comune di Trezzo d 'Adda, debbono pervenire all'Ufficio predetto non oltre le ore diciassette del 31 ottol>re 1933. VENTll\fCGLtA (Imperia) . -· Scad. 16 ott.; IV Zona; L. i 500 e 10 bienni ventes., oltre L. 2000 trasp., c.-v.; riduz. 12 %, addizionale L . 5 oltre i 500 pov.; età lim. 35 a.; tassa L. 50. VrcENzA" Ammin. Provi11c. . Scad. 20 ott., ore 12; coadiutore della Sez. batteriolog. e med.micrograf. del Laborat. Prov. d'Igiene e Profilassi; L. 15.000; compartecipaz.; ridt1z. 12 %; et à lim . 35 a.; tassa L. 50. NOMINE, PREMIAZIONf ED .ONORIFICENZE.

A succedere al prof. Alzona nella caripa di me(lico pri1nario dell'Ospedale Civile di Piacenza è nominato, i11 esito a concorso, il prof. Esposito, della scuola del Ferrata. Il dott.. J osé Verdes l\tlonte11eg·ro è nominato direttore gener ale di Sani tà della Spagna. Il prof. l\Terner Catel, della Clinica pediatrica di Berlino, è chiamato a d.irigere la Clinica ped iatrica di Lipsia.

1633

NOTIZIE DIVERSE .. Il Convegno internazionale di in1munologia. 11 16 settembre, con grande solennità, è stato inaugurato al Campidaglio, i1ella Sala Giulio Cesare, l 'annunziato Convegn o internazionale Volta d 'immunolog"ia. La cerimonia è stata onorata dell 'intervento del . Capo del Governo. Erano presentì quasi tutte lé personalità invitate dalla Reale Accademia d 'Italia. Fra le autorità di Governo, del Partito e cittadine i11tervenute si notavano le LL. EE. i ministri Ercole e De Francisci, i sottosegretari di Stato Buffarini e Asquini , il segretario del partito Starace, i rappresentanti di tutte le organizzazioni sanitarie e igieniche dell'Urbe. Erano, inoltre, presenti senatori, deputati, membri di ogni classe dell'Accademia d'Italia, rappresentanti di Confederazioni e organizzazioni sindacali. Ai la ti del Capo del Governo presero posto l 'accademico Formichi in rapprese11tanza del presidente Marconi, attualmente all'estero per le sue esperie11ze, il Governatore di Roma, Boncompagni Ludovisi, il ministro Ercole, il prof. De Blasi, presidente del Convegno, il prof. l\iiadsen, l 'accademico Volpe, il prof. Marpicati, cancelliere dell 'Accaden1ia d 'Italia, il ministro 01t.. De Francisci ed il sot losegretario on. Buffarini Guidi. Il Governatore di Roma, principe Bonco111pagni Ludovisi, ha porto ai convenuti il saluto di Roma ed h a messo in rilievo l 'alla importanza del co11vegno. · Il prof. Formichi in no111e della Reale Accademia d 'Italia ha ricorda lo i precedenti convegni della Fondazio·:1e Volta ed ha accennato ai lavori del convegno attuale, ch e s'interesserà di una scienza considerata a ragione salvatrice gloriosa di vite umane. Il presidente del co11vegno, S. E. Dante De Blasi) ha pronunziato un poderoso discorso. Egli ha rilevato come, entro il dominio delle scienze biologiche, della medicina, della cl1irurgia, del! 'igiene, nessun ca111po si può forse dire pi1ì vasto di quello ch e spetta all 'i111munologia. Certo nessun 'altra le accomuna maggiormente nel lavoro sperin1entale e nelle osservazioni clinich e ed epidemiolog·iche; nessuno le cong·iu11ge con più nat.t1rali legami in unico fascio di forze tese verso la conquista di verità scientifiche e dei mezzi per piegarle a difesa del g·en ere u1nano contro molte cause morbose. Nè soltanto del genere umano ma anch e degli ar1ima}j : di quelli, in particolare, ch e all ' uomo sogliono essere compagni di fatica e gli fa11no dono dei loro prodotti e del loro lavoro. L 'immunologia è dunque lnateria vastissima di scienza ed arte i11sieme . Eppu re ha poco più che rnezzo secolo cli vita. Il De Blasi, dopo aver ricordato la grande scoperta <lella vaccinazione contro il vaiolo, esporie come il successivo glorioso periodo della batteriolog ia si possa considerare un periodo di gestazione per l 'immunologia, la quale nacque, appunto, allorchè q11ella toccava i su oi fastigi e le poteva finalmente apprestare le coltu,r e artificiali dei microbi ])atogeni, clotandola, così, del materiale rtecessario alle speciali ricerche e facendola assurgere al gr aclo di una scienza sperimentale. Fu ancora P.asteur che, con le scoperte della vaccinazione antirabbica e quella co11tro il carbonchio e1natico ed altre n1alattie i11fettive deg·li anin1ali, le infuse gli spiriti di un a vita rigog1;ìosa

-

...


1634

'' IL J>OLICLl;\" l GO >J

e pi a n Iò ltl pri n1a pie lra i11ili are clc lcr111i11a11done tu J)ri lll a La1)1)a ' eran 1e11 l e g iganlesca. L 'o r n t or e tratteggia quindi le successive tappe fo 11d a n1 en tali clello S\iluppo di ques ta scic11za ilLu.. lra11clolc co11 i vantaggi che ne sono derivali a ll ' un1anilà (sieroterapia , v·accinazio11i , ierodiag11osi , ecc. ) e prospettando anche 1'importanza .. cie11tifica e pralica che formano oggetlo del conveg110. Lu111eggia il contributo. di vari s tudi osi , Lra cui d cg1Hu11e11Le iigurano gl 'italiani. L 'irn111unologia ha a11cora grande avvenire. Le 11u 0Yc ge11erazio11.i cli sturliosi so110 chia1na le a pori are· t i n p od er o o contribu lo all 'ultcriorc svolgiu1c11lo d ell 'i1\1111unologia, purch è siar10 comprese d e ll a 11oce ità d el più ~,.-ivo e freque11te scambio di id ee, ia110 e i biologi puri, fisiologi o patologi, 1.oologi o bolanici , nledici, igienisti, biochimici, JJiofi::,ici ; purcLè sempre 1uantengar10 quei conta lli ch e ri chiara110 le idee, affila110 1'arma della 011e la critica, aguzza110 l 'ingeg110 ver so nuovi ca111mini. Appunto perchè coloro che lavorano in c1ues lo ca111po so110 spesso cultori di be11 diverse cli cipline, ciascuno d eve appoggiare le proprie forze a quelle deg li altri e tutLi i11 ie111e d evono riunirle co1ne in un fascio unico e tenerle legate coi vincoli più nobili cl1e possono accon1u11are g li uo111 ini di . ludi o 11ell 'opera loro : l 'amore d ella erità ' cic nliJica e ctue llo d el bene d el pross i1110 . L 'i111111 ng"ine clel fasci o unic o di fo rze di' er se, lrelle insien1e per un n1ed e imo fin e, Jnentre corri ' ))011cl e al p e11sie:ro e a11 'augurio ch e intend e c~ pri111 ere, i a,~·iva tli una luce ingolare nella al a d el Campidoglio, i11titolata a Giulio Cesare, r l1e ru, a11cl1e, UOlUO cli cienla. 11 Fa ' Cio significa unione di forze ed ha carattere non solo italico, 111a nn c11e uni,·er sale, come les lin1011ia la storia a 11 ti c.: a cli llo111a e quella che oggi viYiamo in a l lo. J; d ii1 Yirti.1 d el su o signjfica lo a n ch e univer nlc esso può ben e ·sere assunto da1J c scienze o rc i le e da n-li cienziati come adegt1al o i1nbolo d ell a lo ro co111L1n ione intelletlualc della più cord i a ie ft1 io n.c d e lle loro energie in crYizio della sc ie nzn sovr a11n e del n o11 me110 so,·r a n o )11 Leresse della sa lu le d ei J)Opoli.

Tl l)rof . 'l'h .

~Iacl

en , preside11 le deJ Co111i tato ò 'igien e d ella ocietà clelle Nazioni e dire ttore del1'l .. 1il u lo ier o ler a pico cli Stato di Copenaghen, a 110111c d ei part ecipanti stranieri ha 11ro11 u11ciato il eo-t1 c nle cli cor ... o: « La !lr e ic1 c11la della R eale ,\ ccademia cl 'Italia n1i 11 a fal lo il gr a 11de onore di designarmi })er Jla rlal'e alla fi1te di qt1e la edt1la inaugurale a 11ou1r el ci p ùrteci pa11li s lra11ieri del convegno " \ ·oll n ,,. lo uo11 llli sen.to deg·1 10 di e pri111erc l 'amore pe r I ' ll nlia cl1e tutti rioi abbiamo provalo - io 11 c Ot"tO cort o - fi11 d alla nos tra giovinezza. Non le siu11·10 J\oj d n11q LLe tul li d ebitori al massimo grad o d olla cul Lura rlel vostro bel Paese e delle sue g randi t rad izio11i a11che nel ca111po della 1nedic i na !' Ricord in1110, ad e e111pio, l'opera di Cel so e di Galc110 e l a g rande fama e uropea cl1c godettero le 1111iYersità cli 'alerno, di Bolog11 a, di Paci oYa, cli PaYin. \ on cli111entichia1110 il 111ag nifico e fc ·011do periodo d el Rin a~c imento , con la sua 111 ~rtl,· i gl io.. a e. p an ~ion e d ell 'i11 lelligen za umana jJ1car11a la 11el i10111e i1n111ortale cli Leonardo da \ iu cj .

"'cnza ins is lt>r e sulla 1u11g a , i11i 11terro l ta

erie

lANNo

XL,

~ul\1. 41)

dei più il hJs tri a11alo111ici j cui non1i - e tra essi rifulge il creatore clell 'a11a tomia patologica: I'tlorgagni costituiscono una elemen lare nozione per tulti i medici, debbo ricordare due atti' ità g iustamente celebri della s toria della medicina moderna: in primo luogo quella della malaria, nella quale la scienza italiana ha compiuto uno sforzo prodigioso e in cui brillano i nomi di Grassi , Golgi e Celli come anche la grande lista dei nostri colleghi conlempora11ei tra i quali abJ,jamo il gran piacere di salutare ogg·i il nostro grande e venerato maes tro prof. ~larchiafava; in econdo luo·g o quello sulla tubercolosi che, in lt alia, g.ià da i11olti secoli è stata considerata come una m alattia contagiosa, secondo le idee del FracasLoro e Falloppio e di Morgagni. Ora non dim entichian10 che, ali epoca stessa in cui fu scoperto il bacillo della tubercolosi , Carlo Forlanini proclamò la sua cura della etisia, che costituisce, oggi, la t erapia più comunement e u sata. Al mirabile sforzo compiuto dall'Ilalia per la soppressione della malaria, universalmente noto sotto la forma delle celebri bonifiche, in cui la legge Mussolini ~eg11a u11a data primordiale nella s toria del! 'attività nazionale, fa riscontro il mag·11ifico ilnpulso del! 'organizzazione antitubercolare italiana completalo noll 'Is tituto " Benito Musolini '' , uni co come tipo in lullo j} mo11do e g loria del g rande uomo di Stato. Nell 'esprin1ere l a nostra sincera riconoscenza di poter p arteci})are al conveg110 " Volta ", non di1nenlic.hian10 cl1e que t 'ulli1no nome suona fra i più illustri nel mondo e che le opere im1r1orlali dei due italiani Galvani e Volta, costituiscono la base dell'elettricità m edica. Eccellente idea que la di riunire un determinalo numero di scienziati nel campo dell 'immu11ologia per procurare l 'occasione, unica e ambita, di discutere temi e problemi che stanno loro a cuore: idea che porta l ' impronta di quello spirito di iniziativa che di Lingue al massimo graòo I 'Italia contemporanea. A nome dei partecipanti stranieri di questo convegno mi perme tto di ri11graziarvi cordialmente per l 'onore che avete voluto farci invitandoci e, sop,r attutto, per Je cortesi parole che, per mezzo dell 'illustre vice-presidente anziano S. E. Formichi, ci sono s iate rivolle dal presiden te Marconi, grande scienziat o egli st esso, al quale dobbiamo una delle più straord inarie scoperte dei tempi moderni . !{ingrazio S. E. il Governatore della Città Eterna per la sua amabile accoglienza e il nostro amico 1 eminente scienziato prof. Dant e De l3lasi a cui, come pre idente di questo con,·egtlo ' · Volla ' ', noi d obbiamo la splendida orgar1izzazione della nostra riunione. Esprimo, infine, la sp eranza ch e i risultati d el convegno siano pari alla accoglienza ch e ci avet e fa lta ». Il Capo d el Governo h a porto poi al congresso, con brevi ed e:fficaci parole , il suo saluto e il suo cordial e auguJ'.iO. Dello svilu.ppo clel Co1t' c g 110 <laremo un resoconto prossimamen1 e. 11 Co1nitato internazionale d'igieue mentale. Il 27 se tlen1bre, n el Salone del Palazzo della Pro,inci a di Roma, l1a a ' u lo luogo la seduta inaugurale nella riu11ione indetta dal Comitato in lernazionale d 'igien e mentale e alla quale parteciparono i rappre.. e11 tan li d elle Leghe nazionali per l 'jg ien e m entale cli 12 '"' lali . Oltre .1J Pre iclente d ella Lega n azionale per


SEZIONE PRATICA

J'igiene 111enlale, prof. De · a11c li , erano inter,·e11uti al congresso: il gr. u fi. Ba il e, direttore gener al e della Sanità, in rappresenlanza del sottosegretario di Stato al Ministero degJi I11lerni, il Prefetto, il Preside della P1 ovi11ci a, iJ prof. PP<. ori , direttore de11 'Uliicio d 'igie11e e sanità d \1 Govern.alorato, il prof. Anloni11i, presidente 0110rario dell 1 Lega, il })roJ. Donaggio, president e <lella ~oci e là jt ali an a di Jl ichia tria, e allre a utorità m edicl1c. Cl ~re ide <.l oll a Provin cia, Don Piero Colonna, ùa porto il saluto ai convenuti . L 'on . More lli , segr etario d el Sindacalo nazionale dej n1 cd ici, h a rilevato 1'in leres e ivis imo con cui i 111 edici egu-0no ques to conYegno e, accennalo al grado di p erfezione raggiunto in llaJi a dalle i s litulioni e.lirette alla lolla contro la tu bercolo i, ha a u pica to che quest e is ti Luzioni si tra formino in ce11Lri di igiene sociale, per l a prevenzione e la cura dì tulle le for111e patolog iche, e c iò, con g rande vantaggio clella salute Jl ubblica e con gra nde economia di spese, i11 c1uan to co tes ti cer1lri i gioverebbero di una organizzazione gi à co1nple la, quale è quella che oggi hanno, per meri lo del Regime fascista, i r1 is pen sari e i consorzi antitubercol ari. ll prof. Donaggio h a p orto ai con gressis ti il .:a lt i lo a n o1ne et ella Società italiana di p sichiatria, e il JJrof . De anctis, presid ente d ella Legu ltazion ale J)Cr l 'igien e mentale, ha espos to gJi sco1)i dc l convegno e i fini ch e il Comitato inleruazionalr di igiene inentale si propo11e di attuare . J nline, il prof. Basile ha rivolto ai congressis li fe rYicle parole di saluto e d'augurio. Dare1l10 ult eriori n o tizie sui lavori .

31° Congresso italiano di o tetricia e ginecologia.

1635

Il ~Ii11i lro Ercole porl u il ~aiu t o del Governo fa cis ta e 111ette i11 rilit>vo co111c J1c11 pocl1i co11 g rr i sia n o i1111>orlan ti quanl o que lo , n ei rig u ardi demografico r . ocialP. 0el no1ne augu to cl i . ~ [ . il Re, egli cl ich i ara (tuincli aperto il r.ongresso. ~ ui l avori rifcrircn10 JH'O i1n n111en le.

Con vegno nazionale '' l)l'O iufnuzin nuornanle ,,. Nella R . Clinica i1ct1ropsichia Lri ca di Ilo111n, so llo Ja presid en za d el prof. E . Medea, presiden te òell 'Associazione « P ro infanzia anormale », h a avu to 1uogo il 1erzo co11vegn o n azjon ale medicope<lugogico di d etta Società. La r elazione ufiic ja le, sul tema : « La ins la1Jililà », venne svolta clal prof. ·. De anctis. Seguì ltna di cu ssione. el pomeriggio i congressi ti Yiilarono, so~to la guida del prof. Ba11iss9ni, I ' A ilo cuola di via Con te Verde: p oi il Congresso i riuni nuovamente per disculere e volare due orJini d el giorno, l ' uno d 'ind ole scien tifica r elativo :dla definizione della « ins lallililà », l 'altro d'indole pratica e assist en ziale, rPlnl i' o a ll a educazione fisica 4.uale mezzo di t erapia degli ins tabili.

Una })rlorità scientiflca itn.linnn.

La Ricer ca scic11~jfi ca », organo ufficial e del Consiglio Nazion ale de ll e Ricercl1c, pubblica una relazion e redatta d a una Commissione compos ta dai proff. Giacin to Viola presiden le, Pietro Ro1)doni e Luigi Zoja, l a quale ricon osce in pien o l a priori là del prof. P je l ro Cas lelli11 0 11ell 'opo1 erapia epatica. La relazione è s lata comunicata al prof. JJie lro Castellino con t1 na l etter a d el sen. Guglielmo Marconi e s in1palican1en le co n1111 entata nel « Giornnle cl 'Italja n dnJ en . Ecloarclo ~Iaragli ano . H

Il 2 sc llen tbre n ell 'aula magna dell 'Universilà or i di p11ericultnra. <ii Bari , so llo l a preside11za del ministro Ercole, s i è s' olla la cerimonia inaugurale del XXXI ConCon1e abbiamo riferi lo (fase . 31, p . 1475) , l 'Opeg xesso d ella ,Società It aliana di os tetricia e ginera Nazional e per l a Pro tezione della 10.ter11ità e cologia. d ell 'Infanzia 11a or ganizza lo de i cor si d i pueri1-f(J pre o p er prin10 la parola il Co111 nd ssario al c- ullura per medici e per leva trici, allo scopo di Co111une 1 il quale ha rivol Lo il saluto della città. J)l'CJ)nr are gli uni e le al tre u collaborare n.ella 1 Il prof. l\llariani, !le ttore Magnifico <le11 U1tiversi tà, fun zjone assi sten ziale ll cll 'Opera. I corsi 11anno JJO.rge poi un defer ente saluto al Ministro cJ1e rapI uogo presso le Clini c}1e pcdiatricl1 e uni' ersi1arie presenta il Governo fa scista i11 questo importante e l e Scuole cli os te tricia. rncluno nella cillà di Bari, ch e è s tata clal .l:legime i anr1unzia un cor so 1)er tnedicj a 1 apo1i, ' alorjzzala. J{icorda il significalo morale che il dal 16 otlobre al 15 11oven1bre e uno a Torino, Congresso viene ad assumere per essere tenuto dal 15 o ttobre al 15 n oveinbre; lassa d 'isrrizio11e 11ell 'Ateneo che porla il nome del Duce. L . 50, t assa di diploma L . 35; ::,i a ~segneranno Il presidente della Socielà italiana di oste trici a pre111i. Domande alle I•'cdcrazioni Provinciali dele ginecologia, prof. Alfieri, dopo aver ringrazialo ! 'Opera (.via dei Mille 48, a poli; 'iu Ferrone 3, IJer l a cortese ospitalità , illustra l 'a ttività d ella ·rorino). Un cor so s i è ini.1.ialo a Ro111a. 'ezìone pugliese e m ette in rilievo il fatto sintomatico del sor gere di sezioni r egionali in ogni Corso integrati,·o di car(\io log in. par le d 'Italia. Lumeggia l 'importanza dei temi che n corso di perfezion(1n1 c11lo ulle grandi sinsaranno Lra tlatj. Prospetta l a complessità d ei prodromi cardiache s i terrà 11elJ 'O ped ale Tenon di blemi inerenti alla maternità e chiude ringraJ)arigi , d al 13 al 23 novembre, ollo ln direzione 1iando l 'on. Ercol e. La signora Gorjoux , d elegata dell' Opera Mater- · d el doll. C. Llan . 1·assa 260 J'run ch i . Iscrizioni presso la Segr eteria dell a li'acoJ Li) di Medicina, o nità e lniav.zia, d ocumenta l 'attività svolta dalJ)resso l 'A. D. R . M. (ru c d c J '.l•:col -cl C'-1\féòecine l 'Ente n el la provincia e mette in rilievo i pro12, Paris Vle). h1 emi inerenti all 'assis len za alla m aternità nel i\1ezzogiorno, e alla posizione morale e al còmpito Le norme per gli e an1i tli Stnto. delle l evatrici . Il Ministero d ell 'Educnzione 1 azion ale ha recen-· 11 prof. Gaifami, presidente del Comitato orgalcn acnl e diramato ai Rettori del le Università e ai nizzatore, ringrazia p er le cortesi parole <li pl auso Direttori d egli l s lì Lu li superiori u11a circolare in rivolte dagli oratori al Comitato stesso, e dà letCl.Ii vengono richiama le e illustr ale le norme vil u ra di un caloroso telegramma di adesione del genti per gli e a111i e.l i ·Lato di abililazione alAlinis lro Di Crollal an za, assent e per ragioni del l 'e ·ercizio dell e Yarie J)rofe ioni, co11 })articolare suo alt o ufficio.


1636

tt

IL POLTCL i l'\lCO

rjguardo a quelle con cerne11li le n1odalilà e le condizioni per l 'an1missione agli e a1ni ste si . Coloro ch e i11tendano sos le11er e nella prossima e ione gli e au1i di abililazjone all 'e ercizio profes ionale e tutti gli altri evenluali interessa li potran110 t1lilme11te prendere visione della suòdella circolar e rivolgenrlo i direllam ente agli uffici di segreteria delle Univer ità e degli Istilu li uperiori, cui sono s tate impartite 1n tal se11so le opport une istru zioni .

Per un ospedale i> sichiatrico a Catauia. In una riunio11 e del Reltora lo dell a Provincia di Ca tania, il pre ide, co1n111. Lo Giudice, h a infor111alo cl1 e son o in cor o gli studi preparatori per la coslruzione del manicomio provinciale. Per la parte tecnica si è chie la la collaborazione di un co11cittadino, il prof. Sciuli, diret1ore del l\1anicomio di Napoli; egli h a aderito di J)u on g rado all 'invito dell Arrunìr1i s lrazio11e Provinciale e si è r ecato a Calania per dare l 'au silio della sua esperier1za. Sollo gli au spici del Prefelto, si sono avuti scambi di vedut e per do tare la provincia di un Islituto psichiatrico fra i più inoderni e m eglio allrezzati. 1

Spedizione scientifica nell' Ainazonia. Nel 1925 una spedizione scientifica t edesca, capitanata dal dott. Otto Schulze e co111posla di 34 per so11e, si era diretta atlraverso il Gran Chaco e l alto Perù n ell 'Amazonia, allo scopo di studiare le proprietà medicamentose di alcune piante. Dopo artni è tornata ora a Guayaquil (Colombia), ridotta a 11 per so11e, ~uidalc dal chimico Her1nann Huth . Il dott. 'cl1ulzc è stato bruciato vivo da una tribù di can11ibali; 20 componenti ono morli di malattie lropicali. Il dolt. Hulh a sicura che parecchi segreti sono stati strappali alle lribù delle selve amazoniche, in specie quella degli Ocsinas : cosi un antidoto del veleno delle Yipere, un rimedio per la cicatrizzazione delle ferite, la cura di })ar ecchie malattie; egli h a manifestato il desjderio di ritornare pres to n ella zona, da cui è rjmasto affascinato. I occorsi nelle zone colpite da calamità. L'azion e di assistenza n ei paesi dell 'Abruzzo colpiti dal recente disastro t ellurico si è svolta con r egolarità e rapidi là ed h a permesso ch e i corpi delle vittime fossero immediatamente tolti dalle macerie ed i feriti più gravi avviati verso gli Ospedali di Chieti, Guardiagrele e Lanciano, a mezzo delle autoambulanze dell'ospedale militare òi Chieti , della Croce Rossa e dei Gruppi della M. V. S. N. , e fossero curati tutti i feriti. Jella zona cl i 'l'a1npico colpita da un ciclone, data l 'immanità rl el disastro, i soccorsi , a11ch e sanitari, sono st ati inadegu ati. , .. e11ne aperto un ospedale in1provvisato. Si è proceduto a vaccinazio11i antitifoidi, pel timo,r e di epidemie da inq uina111cnto dell 'acqua. 1

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Un po' dovunque. . Menlrc queslo fascicolo viene impaginato, si volge a , ie11a il 20') Congresso i la li ano di psichiatria . Ne riferiremo nel prossj1no 11umero. Sul primo, ricavato di un 'eredi là lasciata dalla sig 11ora E1n1na Polacco, ve~oYa del generale Luigi

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[ANNO

XL, Nu~r. 41]

Cortella, jl Capo del (;.overno h a assegnato lire 200.000 agli Ospedali Riuniti di Roma, da devolYersi a .benefizio dell 'Ospedale del Littorio·' al. tre 1ngent1 somn1e sono clestina le ad altre istituzio11i aventi finalità educative e assistenziali. Una delle relazioni del prossimo Co11gresso della Societ à Italiana di Laringologia riguarda la << Chirurgia dell'etmoide » ed è stata affid ata ai proff. Carcò, Lugli. ,Silvagni . I . coll eghi ch e si sono occupati dell 'argomento c?11 pub?l~cazio11i di i11clole anato111ica, patologica e cl1n1ca, sono pregali di inviare gli estratti al prof. Mario Silvagni, Yia Cavour 58, Roma. Xl 1'7 settembre Yenne ricostituita ad Ancona la « Societ.\ Marchigian a di ostetricia e ginecologia », per iniziativa di un gruppo dì studiosi. 11 prof. Gu sso, direttore della ~Iaternità e del reparto ostetrico-ginecologico del! "Ospedale di Senigallia e promo tore clell 'iniziativa, tenne il discor so inaugurale. ' ' enne non1inato presidente onorario il sen. Pes talozta. 1',urono in'iati vari lelegrammi . La Società ~ledj co-Chirurgica Bresciana si è adunat a il 27 giugno, sotto la presidenza del prof. U. Baralozzi, a sistito dal segretario dott. P. Soda. Furono fatte comunicazioni dal prof. A. Pellegrini e dai doLLori B. Spagnoli e M. Tranchina. La Società ~1edico-C11irurgica Bellunese ha tenuto una sed uta il 5 luglio, sot to la presidenza del prof. G. Pieri a sjslito dal segretarjo dott . G. Locatelli. Furono falle comunicazioni dai dottori: prof. M. Lapenna , S. Bolognesi, prof. D. Marelli, ù. ·ranfern a, P. Antadori. • Il 24 sette1nbre i è vol Lo a ~1ila110, nell'aula magna dell 'VniYer ità ~O]Jol are, un Convegno Mutualistico Regio11ale Lon1bardo , sollo la presidenza dell 'on. Alessandrini. U11a r elazion e del dott. Risi ha preso in esam e, tra l 'altro, i rapporti con i sanitari e il problema delle tariffe. Il prof. F. Bottazzi h a 1enu.to a Lecce, nel teatro Apollo, una conferenza sul valore nutritivo dell 'uva . Ad ascoltare l'illustre scienziato era con venuto un folto ed eletto pubblico. Secondo informazioni dell '« Agenzia d 'Italia )), nel 1932 la classe m edica italiana si è arricchita di 1355 professionisti, risu11ati idonei fra 1528 laureati presentati si all 'esame di Stato; i medici len gono il primo posto così tra i candidati come tra gli abilitati. I farmacisli presentatisi sono stati 743, dì cui 684 risultati idonei. Il Commissarialo di Salute Pubblica della Russia ha ripartito cl 'ufficio i 3700 n eo-medici diplom atisi n el 1933; tra l 'altro, n e ha assegnati 500 alle nuoYe officine e fabbrich e degli Urali; 100 nlla marina ; 135 a clinich e e laboratori , per ricerch e scientifich e; occ. Ha ordinato che 750 medici delle città siano dislocali in località rurali, o addetti ad imprese industriali. Un Comitato composto d 'illustri pecliatri ed internisti dell 'In ghilterra sta organizzando una manifestazione in onore di G. :f~. Still, il quale si accinge a ritirarsi ùagli ospedali del King 's C.01lege e della Great Or111ond Street, ove ha reso inestimabili ser vigi . Lo Still è s la lo un animat ore degli studi di pediatria nell 'Inghilterra.


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·xo ÀL ì\ t rM . 41]

SE ZJO~'"E

1637

PRATJ CA

Il principe Gior gio d 'Inghilterra ha inau gura lo i nuoYi edifizi della Scuola m edica del Collegio Jleale di Lo11dra . La costruzion e comprende: un laboratorio di r icer ch e biochimich e (in r a pporto con u11a cli11ica p er di ab e lici), un nìu eo m edico (di' i . o i11 lre r a1ni : 111edicina interna , <'hirurgia e o tctricia) , un museo d enlario, varie aule p er lezio11i , piccoli laboral ori , sale di lettura, sale di r iu11ion e p er ... ludenti , un r efettorio.

i1 el 1927 il Governo Fasci ta l 'aYcYa insig11ita cl ella m ed agli a d 'arge11 Lo d C'i ben e111 erili della Sa1ii là Pubblica e n el 1929 Pi o XI l a onorava d ell a 111edag lia d 'oro di be nem e1en za.

Desidero i di onorare Ja 1ne1noria di F éljx Lejar s, 1111 g rup1)0 cli colleghi , amici e antichi allievi, 11a clcci o dj J'a r e eguire un m edéJ glion e ch e riprodu ca l 'effigie d ell 'illus tre Maes lro; ar à ap .PO~ to i1e11 ·u ' p ed ale ai 11 t-An loine, in occasion e del prossin10 congr e .. o fran cese di chirurgia. Una copia ct el inectaglion e verrà mandata al p aese n atio d el Lejar s. Ghi o ttoscrive per 100 fran chi , riceYerà una J11ed aglia coniat a a i1nit azion e del medaglion e. RiYolger i a : Geor ge ~la son éditeur, bouleY. l.-Ger1uain 120, Paris 'Vie.

II do lt . J\iiario 1\ilusella 11a lascia lo la carica di rcd a lt ore ea110 de « La l\iforma Medica ».

II clo l t. _\.n lonio . . pec hcr , fig lio del prof . Florio,

d egli O pecl <lli Riuniti di Ge11ova, durante una escursion e ul g hiacciaio del Lisk am è precipit ato lu11go un p en rlio cli 300 m . d 'altezza, riportando la fr a ttura d ell a colonna vertebrale. La guida ch e lo acco1npag11ava è rimasta u ccisa sul colpo. Pen o ' i...si1110 fu il Lrasporto d el dott. Spech er in barell a, lega lo ad u11 materasso, d a 4000 111. rli a ltezza :i. 1600. e p oi in autoambul an za per 300 Km . F orlun a ta1nenl c, malgr ado la gr avi" im a le ion e, si è aYYi a1a 1a gu arigion e.

t n1orl a a Pis toia, secolo d 'i11i11lcrrol lo

/ enne e dop o qua i m ezzo erYizio, su or Vincenza, al secolo conte, a Eleo11 or a Pucci, d eJle Figlie d ella Carità, 11perior a n e11 ·o p edale di S. Giovanni ;

1

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'.

è celebrato il centenario d ella n ascita di Carl Gerha rdt, u no dei pii1 r cp11la li pa tologi di tutti i te111pi ; egli in egn ò u ccessiYa111e11le a Ien a,. \i\'urzbt1rg e Berli110· J11orì n el 1 2. j

11 Lichte ns lein ha fl j1proYato u11a legge ch e s tabjlisce l 'inl erna1ne11Lo degli ozio i : i oggetti che di lor o elezion e n on Javor an o d edi Li all 'alcool, ch e abha11don ano la fa1n iglia, ch e cad on o a carico cli n Itri o tlell a colletlivi Là, Yen gon o minacciati .~ 'i11t er11anìento dal co111une; se n on i correg go110, lo Stato r atifica 1'interna111enlo, il quale h a luogo in una colo11ia di lavoro e può durare tl a • ci inesi a due a1L11i e pro trar ~i fino a tre anni i n ca o di r ecidivr1 . La n o tizia d a ta d ai quotidia11i e da n oi riporta la , eco11do cui il prof. Ba ttistini ar ebbe morto in t111 incicle11 le autom obili s tico, risuJ la infondata e d ov uta arl una . en1plice soni.ig1ian za di nomi. GJi a1nici ed es tim a tori d e ll .i1tsig11e studioso . nr an110 !elici di ap,p re ncler e ch e egli gode di eccellente saJute.

C:O n profond a tris tezza r egis tria111 0 la p erdita. del prof. PIETRO CA . . ,fELLINO, clircttore della l :i. Clini ca ~fedi ca dell 'U11iver sità cli Napoli , insi<rn e . r ie11zia lo , m ae tro, clinico, or a lor e. Di Lui ci orc uperen10 am pi an1en te in t111 11r os i1no fa-. ·cicolo.

Indice alfabetico per materie. Ai1g iopnc u111ogr afj a . . . . . . . . . . B. C. G. : i11iezioni ri pe lu le n elle scim-

Pag . 1629

1nie . . . . . . . . . . . . · · · · · ·

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Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . Bile cistica : azion e dige tiva . . . . . . Chirurgia addo111i11. prin1iti va . . . . Cronaca d el m ovi1ri. prof essi o1ia l e . . Deglutizion e : òi ll1rbi : òiagn osi differ . e terapia . . . . . . . . . . . . . . . Emboli arteriosi : art eriogr afia per la . . . . . . . . . . . . localizzazione Embolo cer ebrale: profilassi e cura . . E11teriti infantili: cura con mele crude Febbre ondulante: pro teinoterapia . . Febbre tifoirle : tra lta1n . con il n eosal-

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,~arsa n

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Fel>bre tifoide: ,·accinoterapia . . . . . Fegato: atrofia gialla acuta . . . . . Fegalo: cancr o: forme acute febbrili e forme dolorose . . . . . . . . . • . . Fenomeno di Sanarelli -Schwartzmann n ell'occhio e annessi . . . . . . . . Giurisprude1lza san i tari a: quesiti . . . lttero emotivo . . . . . . . . . . . . . f\1alari a: cura con at ebrina e plasmocl1ina . . . . . . . . · · · · · · · · ·

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f\faJumella mascJ1il e: co. iciett a (·e11za . . . . . . . . · · · · · · · · Pag . 162&. Paratiroidi : chirurgia, co11 sp eciale rig u ardo all a osteosi paratiroidea . . . )) 1599'· Perto e: tra ltan1 . con p er cloruro d 'oro )) 1628. Quinta . 1nalatti a o m egaleritema epide. • • • • • • • • • • • • • • • •

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J{au cedine e suo tratta1n . . . . . . . . Reurna tism o: ricer ca dell ét bacillemia tbc. . . . . . . . . . . . . . . . alici1ici : assorbim . a llraverso la cute Sifilide: influen za sulla vita e sulJ '01ler a di Beaudelaire . . . . . . . p onrlilosi rizomelica. p ar atiroid ectomia e r esezioni di seg1ne11 ti delle cat e11 e la ter ali del impa lico . . . . . . 1~i , i clell .età puber e: co id etta - - . . . 1't11Je rc0Josi polm. : asp ctli r adiologici e g u arigione clinica . . . . . . . . . 'J\ 1ber colosi p<;>lm. : crasi sanguigna . . 'J'u l>er colosi polm . latente: significa Lo clinico . . . . . . . . . . . . . . . . Tuber colosi polm. : p atogen esi ; la pri111 a infezione . . . . . . . . . . . . . lllrer a gastro-duoden. : cura chirurg. . r ine n ell 'uomo n orn1ale . . . . . . .

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JTil CO

Non a consentit4 la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad •uioriuazione scritta "4114 redatjone. E wetata 14 1>ubblicazjone di sunti di essi senta citarne la fonu.

Diritti di proprietà riservati.

C.

FRUGONI ,

Red . capo.

~

Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.

A. Pozzi, Resp.


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Al aostrl Slgaorl abboaati rammeatiamo le segueatl lateres•aati pubblicazioai:

Dott. AZEGLIO FILIPPINI

Dirigente il R eparto d'Igiene applicata nell' Istituto sperimentale delle FF. S . in Roma

DELL'IGIENISTA PREFAztONE DEL PROF.

SEN. GIDSEPPE SA.NA.RE LLI

DIRETTORE oEL

R. IsT.

D'IGIENE DELL'UNtVERSITÀ DI

ROMA.

Su questa nostra edizione già pubh1icammo i giudizi espressi in « Lo tte Sanitarie»; ((Annali di Igiene »; « Italia Sanitaria »; Rivista di Biologia »; « Avvenire Sanitario »; << Giornale di Medicina Ferroviaria ». Riportian10 ora i segu enti, che dimostrano il favore con cui questo utile PRON1'UARIO è stato accolto, oltrech è dalla sta1npa medica, da illustri cultori d ell'i gien e :

(( Ho preso in esame il Prontuario, ritrae1idone la migliore (è la pura verità) delle iTn.pressio1ii. Ella ha fatto cosa utilissi11w e l'ha fatta bene, co1i amore, con giztsta misura, co1i 111oder1tità. Ta11.to gli studenti che i uieclici ne trarra1ino in.dubbi vantaggi» . Prof.

Onno

CASACRANnJ Direttore dell'Istituto di Igiene della R. Università di P adova.

cc Il Pro11tuario dell'Igienista è un'opera di grande utilità pratica e co11dotta con, profonda competenza, che nou, fa n1eno onore all'Editore che all' Aurore >>· Prof. D. OTTOLENClll Direttor e dell'Istituto di Igiene della R. Università di Bologna.

«Data l'i1idole del Manuale che deve andare nelle niani degli studiosi di Igiene e dei praticanti di La· boratorio, lo trovo molto al corrente dei vari argomenti e molto utile per i medici e per gli Ufficiali Sani· tari. Io l'ho consigliato ai m.iei iscritti al Corso di Igi ene pratica ». Prof. E. Dr MATTEI Direttore dell'Istituto di :Lgien e della R. U11ive1·sità di < ~at~nia. « •...• lio 11iotivo di giudicare· clie il Prontuario , da Lei così bene cornpilato, debba avere larga di// usione

co1i vantaggio grande degli studiosi e dei Fu1izio11ari d'Igiene ». Prof. A. Dc VESTEA Direttore dell'Ist~tuto di Igiene della R. Università d:i Pisa. Volun1e in-8° di pagg. XVI.562 nitidamente stampato ed artisticamente rilegato in piena tela. Prezzo L. 5 2 più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati, sol e L. 4 8, 5 O fran co di porto. Pubblicazione utile a tutti indistintamente i Medici:

Prof. Dott. AUGUSTO FRANCHETTI

MEDICO PROVJNCIAL E PRESSO L'- DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ P UBBLICA

Appunti di legislazione per ·gli Ufficiali Sanitari Affinchè i lettori possano rendersi conto dell'interesse pratico di questo Manualetto, riportiamo l'Indice del Capitoli :

P ag. Pac. XII. - La vig ila nza igienica XIX. - La difesa contr o le ma.Al 1ett ore · · · · · · · · · · · · · · III ( l ' I a tt·ie i'nfe tt'ive ne11e I. - La figura giuridica delsu gli a limenti cerea i l'ufficiale sanitario . . 1 e loro derivati; leguscuole . . . . . . . . . 139 II. - La nomina degli uffiminose; fun ghi; zucXX. - La difesa contro le ma.5 cheri, ecc.) . . . . . . 93 lattie infett. esotiche 145 cl. ali san1·tar1· · · · · · · · XXI. - La difesa contro le ma.III. - L'abilitazione a ll'eserciXIIl. - La vigil31n.za J.g1en1ca lattie infettive (varizio delle professioni sugli a limenti (conser. ve ali'men tar1·, sci'ropcella, sanitar 1e e affini . . 10 l 'd ) vaiuolo e vaiuo- 151 · ·1anza s ull'eserp1·• marmellate e · contro · · · · le · · ma· · Iv · - L a v1g1 · ' ecc·) · 101 L"<II. - Lao1difesa cizio delle prof06sioni XIY. - La vigilanza igienica lattie infettive (morsanitarie e affini . . 16 sugli alimenti e le bebillo, scarlattina, ecc.; V. - L'esercizio abusivo delvande (vino, birra, lid i'ft eri·t e ) . . . . . . . 158 le professioni sanitaquori, aceto) . . . . . 110 XXIII. _ La difesa contro le marie e la disciplina x·r. - La vigilam.z a igienica lattie infettive (febbre dP,lle arti ausiliarie 23 sugli alimenti e le betifoide ed altre infeVI. - L'igiene del suolo e delvande (coloniali, drozioni intestinali) . . . 164 l'abitato . . . . . . . 31 ghe, bibite, supplettili; XXIV. - La difesa contro le maVII. - L'approvvigionam ento icolori nocivi) . . . . . 116 lattie infettive (febbre drico . . . . . . . . . 47 XVI. _ Le misure cont.ro la mediterranea, meninVlIL - La vigilianza sugli alidiffusione delle malatgite cerebrospinale, menti e bevande e su tie infettive (den unzia ecc.; i rufluenza, febbre gli og.g etti di u so doed accertamento diapuerperale) . . . . . . 170 m estico . . . . . . . . 58 gnosti'"·o) 123 XXV. - La profilassi delle ma" · · · · · · · lattie sociali (m alattie 176 IX. - L a vigilanza sanitari a XVII. _ Le misure contro la ) delle carn i . . . . . . 65 d1'ffus1'one delle malat veneree . . .d '11· . . . · XXVI. La profilassi' e e mar X. - La vigila,nza san itaria · · f tt' e· 1 iso a lattie sociali (m a laria) 181 t1e in e l!Ve del ·latte . . . . . · · 74 mento) 129 · d e lle m a' · · · · · · · · · · XXVII. - L ... 1Prof'l i assi XI. - La v1g:i·1a.nza 1g1en1ca sugli alimenti (pesci, XVIII. - Le misure contro la lattie sociali (tubercrostacei, molluschi; diffusione delle malatbercolosi) . . . . . . . 188 burro, grassi, olli, fortie infettive (disinfeXXVIII. - La J><>lizia mortuaria . 194 maggi, ecc.) . . . . . 84 zione) . . . . . . . . . 134 Indice alfabetico delle materie . 199 Volume, in form ato tasca.bile, di pa.gg. VID-200, nitidamente stampato. Pre?1io L. 1 2, più le epeee poetali di spedizione. Per i nostri abbonat i sole L. 1O,7 5 in P or to franco.

Pag.

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Roma, 16 Ottobre 1933 ·XI.

..lNNO XL '

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.,, fondato nel 1893 dai professori:

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Num. 4:2

GUIDO BACCELL.I

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

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CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. · Lavori originali ! C. Tosca no: Cont1·ibuto allo studio dell '<>ssalemia. Note e contribut i : L. Tomasi: Contrilbuto alla clinica ecl alla terapia chi1•urgica dell'ulcera ga.stlroduodenale. Osservazioni cliniche : Pichezzi Lupo: Ictus laxingeo dei bronchitici. · Appa r ecchi e s trumenti nuov i : M. Kuensztler: Una · nuova. sonda duodenale. L'importa.nza dell.a sonda duodenale nelle affezioni delle vie biliar).. Questioni d 'a t t ualità : A Filippini: L 'm:va nell'alimentazione e nella te1·att:>ia. · sun t i e r a sseg n e : SINDROMI DOLOROSE: F. e G. Jayle, A.. Binet, X. Colaneri e E. Dauay, A. Laffont, L. M. Pierra,: I l dolore in gin ecologia. - G. Galli : Il do- lorè nell'angina pectoo:is: patogenesi e cura. ~ M. J. . · Tinel : Le algie vasali. - UROLOGIA : Cassuto : Cura incru en.ta dell'iperitTofia della prostata : dieres i per • le vie naturali. - Lardennois : La via t.ra,,nsvescicale n ella cura delle fistole vescico-vaginali. - E. Beer : La fistola sopJ;apubìca pos tòper·atoria. Notizia bibl i·ogr a ti ca. - Cenni b ibliog raf ici.

Acca demie, Soc ietà Mediche, Cong ressi : Società MedicoOhi.1 »urgica di Pisa. Appunti per il med ico pra tico : DALLA PRATICA CORRENTE: G. Cardinali : Parto distocico peir p r olasso dei due a.rt.i inferiori. - CASISTICA E TERAPIA : Anemia perniciosa e tubereolosi. - Porpora emorra.gica in un (}aso, di sifilide congenita do-po l1uso dell'arsfenamina. - La trasfusione di sangue nelle emottisi tubércolari. ContTibuto a llo stu.dio delle mielosi e linfoadenosi çosidette << a leucemiche n. - Angi-na agraJD1uloicitica; cura coll'estratto ~atico ·per via parenterale e orale. La cecità p.ostemorragica. - Il met.odo sclerosante nella cura delle anemie d'origine emorroidaria. NOTE 01 TECNICA: Sqpra uILa fonte di errori neg l~ esa.mi delle urine a scopo di rperizia. - . MEDICINA SCIENTI1 FICA : "E..sperienze Gu l seno carotideo. - Ef.fetto ·d ella leg~­ tura lenta della vena -0a:va inferiore nel c~ne. POSTA DEGLI ABBONAT.l . VARIA: ~ la. m'alarioterapia veraimente rpericolosa? , · Ne ll a vita profess ìona le : Medicina sociale. Conoo-rsi. - Nomine, promozioni ed on-0·r ifjcenze. Not izie d iver se. Ind ice alfa betico per mate rie. I I

g·astricl1e pseudoulcerose e reazioni intestinali mucorroicl1e; è inol tre una malattia precipi~ Istituto d.i Clinica Medica della R. Universi tà di Roma. tante. Nun1erose sono le osservazioni ch e dimostraDirettore: prof. C. 1FRUGONI. ·n o la frequ enza delle affezioni articolari negli ossalemici. Grott in 27 casi di diatesi ossalica Contributo allo studio dell'ossalemi a. J)Oteva n1ettere · in evidenza in 14 affezioni arDott. C. ToscANo. ticolari il cui decorso andava para llelo con il tasso dell 'acido ossalico nel sangue. Notando L'ossalemia, termine in11)roprio con il qua- , poi cl1e la diatesi ossalica può presentarsi in le si indica un complesso di sintomi di cui è forma di reumatismo articolare, enuncia la causa l?aumento dell 'acido ossalico nel sanpossibilità di un rapporto più · stretto fra .d iag ue, pur essendo stata ogg·-etto, speci.e nel tesi ossalica e reun1atis1no articolare. · passato, di numerose ricer che , non ha un po, I disturbi gastro-intestinali d eg·li ossalemici . sto di primo piano nella letteratura medica 80110 di vario ordine. Canta11i , Primavera, Gol. moderna· e ·nella con siderazione dei pratici. di11g Bird descrissero per i' primi una sindro.Nonpertanto essa meriLa di essere c.onosciuta 111e di dispepsia che consid erarono come ur1a e studiata, sia per la freque11za non iri.diffe- con seguenza del~ 'intossicazione ossalica: peren te con la quale si presenta, sia per . i besa11tezza e senso di gonfiore epigastrico dopo 1Yefi ci che u11a esatta conoscen za cl.ella sindro- i pasti, sonnolenza, a.lter-nati:ve di costipazione n1·e può recare dal pu·n to di vista terapeutico. e diarrea , talora vomiti. ' Denominata anche cc gotta ossalica », l 'ossaLe gastralg'ie e Je enteralgie, p.er .la lor.o·. inlemia .è una sindron1~ a11emizzante, talora ten sità e 1Jer il -particolare . caratt.ere . del. doe n1orragip·a ra, sempre algica e nevralgi ca, che lore, pos 0110 simulare il dolore .sQla1:e delle -provoca cris.i viscerali co1ne la tabe, reazioni pa11creatiti e deJ la tabe: La possibilità d~ e1pa-

LAVORI · ORIGINALI

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IL POJ ICLINJCO >)

temesi e di melene~ fa spesso pensare ad u11a ulcera gastrica o duodenale, ma l'esame radiologico è negativo. D'altra parte l 'esame chimico del contenuto gastrico n on mette in evidenza alcuna alterazione secretiva, mentre rivela la presenza di cristalli di ossalato di calcio. Una delle manifestazioni più caratteristiche dell'ossalemia è la litiasi ossalica dell 'intestino, con sistente nell'escrezione di ossalato di calcio in forma di sabbia o di calcoli, escrezione cl1e può .a ccompagnarsi a dolori intestinali vivissimi, a vertigini , a sudori freddi. I disturbi intestinali i·n complesso, come del r esto tutti i disturbi dell'ossalemia , non hanno in sè nulla di caratteristico, ma gli antecedenti dei malati, di costituzione artritica , già sofferenti di malesseri mal definiti , di nausee, di inappetenza , di dolori v<:ghi , di artralgie, di emicranie inesplicabili , la constatazione di una coincidente iperossalemia e l'osservazione dei mutamenti che subisce la sindrome quando , con una terapia adatta , si provvede ad eliminarne la causa prima, dimostra no il n esso fra la complessa sintomatologia presentata dal malato e l'intossicazione ossalica. Notevoli sono anche i disturbi nervosi degli ossalemici, disturbi che il Cantani e il Primavera consideravano come una caratteristica della gotta ossalica che essi contrapponevano alla gotta urica. Gli ammalati sono degli astenici, e spesso d ei malinconici e dei nevrastenici. Vanno soggetti a n evralgie e a neuriti in forma parossistica o duratura, a frequenti emicranie, a crisi solari violente. Varie t eorie son o state proposte per spiegare la patogenesi dell 'ossalemia . Una parte dell'acido ossalico vien e all 'organismo dagli alimenti. Loeper . ha proposto di chiamare ossalofori gli alimenti ch e contenaono l 'acido ossalico allo stato di sali, e ossao lig eni quelli ch e danno origine ad acido ossalico m eno direttamente. Sono ossalofori i legumi, il caffè, il tè, il cioccolato, sono ossaligeni specialmente gli zuccheri (Loeper). Ch e gli alimenti ossalofori non possano essere la causa esclusiva dell'ossalemia, .è ormai ammesso da tutti. L'acido ossalico ingerito 1 viene n ella massima parte ossidato dall organismo (Marfori, Sarvonat, Loeper, Tonn et e Schulmann) cosicchè bisognerebbe introdurre chilogr ammi di sosta·n ze ricche di acido ossalico per ottenere una modesta ossalemia . Ben più fondata è invece la teoria ch e ammette la provenienza dell 'acido ossalico a spee delle fermentazioni microbiche sul conte11uto intestinale, specie sugli zu cch eri. Intere anli son o, a questo riguardo, le o erva-

[ANNO

XL, NuM. 42)

zioni di De Sandro, il quale, studiando la flora degli amilo-batteri i11le Li11ali , a,·rebbe trovato un germe capace di produrre ~n vitro, agendo sulla patata, acido os alico, e avrebbe ug ualmente isolato dalle feci di una isterica e di un ossaluri co cronico un germe capace di produrre in vitro, agendo sulla patata, acido ossalico. Piccinini e Lombardo, d 'altra parte, hanno riscontrato nella flora intestinale degli ossalurici cronici una speciale razza di b. coli capace di produrre acido ossalico i1n vitro in acqua-patata e capace di produrre 0ssaluria di varia inten sità e durata se somministrato per via orale in individui imn1uni da ossaluria. In appoggio alla teoria dell'origine putre1 fattiva dell ac. ossalico si porta la qua i costante presenza di uno stato catarrale dell 1apparato gastro-enterico n ella complessa sindrome dell 'o salemia, stato catarrale ch e perta·n to sarebbe cau sa, n o11 effetto dell 'ossalemia. Secondo Desgeorges ossalemia e colib·a cillosi si osservano spesso negli stessi soggetti. Le prin1e martifestazioni dell 'ossalemia sono intestinali; esse determinerebbero da una parte un a umento di aggressività dei gern1i intestinali e dall 1altra parte un 'alterazione della mucosa intestinale, che per questo fatto cessa di essere impermeabile; da ciò una colibacillemia cronica alla quale sarebbero da riportare la più gran parte dei disturbi attribuiti all 'ossalemia. Secondo altri AA. invece l 'ossalem ia sar ebbe essenzialmente di origin e endogena. Sostenitore di questa teoria è principalmen le Loeper. Secondo questo A. l'acido ossalico ha origine n ell'uomo: 1) dall'assorbim ento eccessivo o dall 'assimilazione rallentata degli zuccheri; 2) dal m etaboli m o difettoso e rallentato dei glucidi dei t e uti e sopratutto del glicogeno; 3) dalla formazion e intraintestinale di aci• do ossalico a spese di certi grossi parassiti intestinali com e la tenia. Loeper fa notare ch e la formula dell 'acido ossalico è più vicina a quella degli zucch eri ch e a quella delle sostanze albuminoidee e ch e dagli zuccheri è possibile ottenere in vitro acido ossalico, come dagli zu ccheri si produce acido ossalico in tutte le esperienze botaniche. L'ossaluria e 1'ossalemia sono poi molto frequenti n ei diabetici e migliorano n ettame11te con l'insulina. D 'altra parte Loep er , Soulié e Ton·n et h anno dimostrato ch e dai tessuti ricchi di glicogeno della tenia si può formare · acido ossalico e pensp.no che il glicogeno sia una sorgente di detto acido . Quando l 'attività dei tessuti è ridotta , per un disturbo qualun-


SEZIONE PRATI~

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qt1e del fegato , del cuore e dei inuscoli , dagli zu ccheri e dal o-licogeno in essi contenuti si 1Juò for1nare acido o alico . L'azione di questi org~n i 11on i limiterebbe quindi olo alla distruzione dell 'acjdo ossalico. Loeper, }) Ur non negando la possibilità deJl 'origine microbi ca dell 'acido o .. salico nell 'intestino , per fer111entazione degli zucch eri, [a notare ch e nell'inte tino , c he è alcalino, l 'ossa ;ato di ammonio o di odio i può trasforrt1are in ossalat o di calcio che non è assorbi·bile perchè qua i insolubile. econdo la teoria . o sten t1ta da Loeper, i disturbi inte tinali dell 'o . . alen1ia sareb,bero ]a ron .. eguenza non la cau a dell 'o ~ a1en1ia, conforme1nente a quanto pensavano Galdin o· Bird, Cantani e Prin1avera nelle loro pri111e ri cer cl1e sull'ossalemia. E a conforto di questo modo di Yedere tanno le e. perienze di ~[arfori e di Loeper , i quali l1anrlo osservato cl1e l 'o salalo di . odio. i11iettato n el g rande circolo, i ritrova in un 'ansa intestinale isolata fra dt1e legature, n1e11tre numero~i dati . . 11eriment<lli (Trémoli èr e e Roger , Loeper) dimostrano cl1e l 'ossalen1ia , determinando una eliminario11e di acido os alice attraver, o la mucosa g.a trica e intetinale. provoca delle ]e ~ ioni ero ive di que te n1ucose. _.\.lla elin1inazione dell 'acido ossalico arebb ero dunque da ri1)ortare i disturbi ga tro-inte .. tina li d egli o salemi ci , mentre la precipitazione n ell ' inte tino d el calcio, per opera d ell'acido ossalico eliminato. darebbe origine alla litiasi ossalica. I di sturbi d olorosi sarebbero d 'altra parte dovuti alla impregnazione dei gangli nervosi per opera dell'acido os al ice e alla con seguen te decalcifi cazione. Questa in breve sintesi la teoria patogenetica dell'ossalemia sostenuta da I,oeper e collaboratori. Ho co ì accennato alle principali teori e ch e dividon o il campo d egli tudiosi circa il problema patogenetico d ell 'ossale1nia. Dirò ancora ch e alcuni AA. come Beneke e Rodillon , astengono I 'origine d ell'acido o alico dal1'acido urico, e ch e il Goi~fon ·vede una r elazione di causa ad effetto fra alcalosi e ossale111ia, nel senso di una diminuita degradazione dell'acido ossalico d eterminata dallo stato alcalosico.

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Come aJ1pare evidente da que ta rapida ri' i._ la della n1odcr11a letteratur a sull 'os alemia, lo studio di que la sindrome morbosa è ancora pieno di o curità. Ciò dipende innanzi tuLLo dal fatto cl1e 1'ossaJcmia no11 è caratterizzata a})})a'" tanza come malattia auto·n oma dalla

comples a e varia si11ton1atologia che l 'accompagna, pur essendo numerose le testin1onìanze clinich e di uno stretto rapporto fra aumento de]] 'ac. ossalico nel sangue e fenomeni morbo ... i o er,rati. D 'altra parte difiìcoJtà tecniche 11a11110 fì-nora li111itate Je indagini sul comportan1 ento dell'ac . o . . alico n el a11gue. Tutte le veccl1ie ricer cl1e sµ 1la diatesi o alica e parte d elle ricer che n1oderne ·ano fo1ldale sulla osservazione della elimi11azione dell 'ac. ossalico per le urine. Solo con Loeper i i:> uò dire che . i ia iniziato Jo studio d ell e variaz ioni dell'ac . o salico n el angue, studio diffi cile, malgrado le 11uove tecniche e cogitate, e ancora tutt 'altro cl1e definitivo. l "1t prin10 problema è inta11to da riso},rere. Qual 'i, il tas o norma le dell 'ac. ossalico nel sang ue? Oltre quali limiti si può parlare di os- . alemia patologica~ Le con clusio11i degli ana1i ti ono a questo riguardo quanto mai di, rordi. Si ' 'a dai 2 mgr. %o di Guillaumin ai -!O m g r. %o di Laroch c e Gri O'aut. Loeper conid era n or111a]i le o sa]en1 ie ch e non oltrepas::;i no i 10 mgr. %o; Grott ha otte11uto n elle sue determinazioni valori nettame11te più bassi di quel li di Loe1)er; Pi ccinini e Lon1bardi portaHo come valori norn1ali mgr. 10-15 %0. Certan1en Le mol to h a in fl ue11 za sui ri u ltati la tec11 ica dell-0 d eterminazione, tecn ica soggetta a J1umerose cau e di errore. Il Loe1)er , per es., a ltribui . . ce a difetti di tec11ica (incompleta estrazione dell 'ac. ossalico d al i ero di sangue) i ' 'alori 111olto bassi ottenut i d·a alcuni AA. Khouri 11a a ~ ervato ipero ale111ia in indiYicl ui cl1 e non presentavano egni patologici apJJarenti e ch e sembrava godessero di una salt1te norrnale e si domanda se l 'ac. ossalico non esista negli umori dell 'organismo sotto forma di complessi vari di 1os i cità ineguale o e invece il tasso classico del! ' o alemia normale, stjmato approssimativamente a 10 mgr. per mille non sia, almeno per certi paesi, inferiore a lla realtà. Stima perta11to opportun o riprendere lo studio del tasso ·n ormale dell'osalemia, u sando i procedimenti più accreditati. Riferirò ulle determinazioni o sal emicl1e da me eseguite in 50 soggetti scelti a ca o nelle corsi e e n ell 'a1nbulatorio d ella Clinica. Le determinazioni furono eseguite tene·n do presente l 'opportunità di un contributo a]lo studio dei l imiti normali dell 'ossalem ia, essenzialmente però allo scopo di cer care un orientamento per t1lteriori r icer che. Dei sogcretti esaminati 17 erano d.a considerare normali, in quanto al1'esame obiettivo ri ultavano indenni da alter azioni organ iche di qualcl1 e conto e presen1

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« IL POLrCLIXICO n

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tavano solo di turbi b anali , a caraller e prevalentemente neurotico. Gli altri presenta,ra.n o affezioni le più diverse ; fur ono JJer ò preferiti i oggetti con sindromi d olor ose di varia orig ine e natura. Le cl eter m inazioni furono e eguite con il n1 etodo di Loeper e Tonnet, u 25 cc. di siero. Data la quantità di san g ue ·n eces aria per ogni determinazione, non era evidentemente possibil e eseguire l e ri cer cl1e in do1)pia copia nè , per il rispetto d o,'uto ai malati er a possibile ripetere, sia p ure a distarua di tempo la d eterminazione r1ello stesso soggetto. Ilo già me so in eviden za, in una nota sulla tecnica della determinazion e dell'ossalemia, questo ()'rave inconveniente del metodo di J.Joeper e T onn et, metodo ch e, per il resto , de,~e considerarsi ottimo. Ho ritenuto comunque opportuno rendere n oti i ri ultati delle mie determinazioni, percl1è la r elativa concordanza dei valori o ttenuti nei sogO'etti normali li rendono attendibili. P er comodità di lettura riporterò i valori in ordine crescent e di grandezza, avvertendo ch e essi esprimono acido ossalico an.idro in millig r amn1i per mille di siero di angue. 1. 2. 3. 4. 5. 6.

B. l\l., a. 30. T. Q., )) 51. Z. V. , » 31. e. o ., >> 41.

c. c.'

))

R . E.,

» 47. » 28. » 27 .

7. R. P. ,· 8. C. A. , 9. P . M.,

45.

Normale . . . . mgr. 1,20%0 )) 1 ,20 )) Mesencef. emorr . )) 3, 70 Normale . . . . 5 ,40 )\ Normale .. . . Emipare i . . l 5.60 )) 6,40 )l Tabe dorsale . Normale . . . . )) 6,50 )) )) 6,80 )l Reum at. art . ac. )) 7,50 )) Normale .. . )l 7,60 )l Normale )) 7 ,60 )) Normale )) 8,40 )) Normale 11 8,40 )) Nefrite cronica 8,80 )) Nor1nale . . . . » 8,80 n Meningo-r adicol . H 9 ,20 )I i\ormale . . . 9,50 )) Normale . . . 9 o )' Pleurite essud. )) 10 00 Epatite 1uetica )) 10,00 11 Normale . . . . )) 10,20 )) Cirrosi epatica )\ 11,40 )) ·ormale . . . . ll 12,00 n Arteriosclerosi )) 12, 60 Normale .. )) 12,90 )) Iperten sione )I 14, 10 )) Aneurisma aort. )) 14, 10 )) illcera duod. )) 14,40 )) Normale .. . . )) 15,00 )) Normale . . . . )) 15,00 )) Ipertensione . . )) 15,00 )) Neurile sciatica . )) 15,60 )) Normale . . . . tl 15,80 )) Neurite sciatica . )) 16,50 )) Nefr. cr. Em. cer. I\ 17, 70 )) Col ecisti te . . . )) 17,70 )) Inf. melitococcica )1

47. 10. s. o. ' )) 43. 11. 1\1. M. , >> 37. 12. p. p. ' )) 17. 13. R. A., n 64. 14. T . G., >> 25. 15. M . S., » 20. 16. C. L. , » 45. » 38. 17. S. A., N. , » 31. 18. 19. S. A. , » 36. 20. S. A . , » 53. 21. C. A., » 60. 22. A. S., » 54. 23 . C. R. , >> 66. 24. G. V., )) 38. 25. C. L ., n 29. 26. L . A., >> 53. 27. S. R ., n 19. 28. P. R ., n 31. 29 . M. I . , » 45 . 30. M . R. , » 48. 31. S. E., » 63. 32. M. A. , » 29. 33. C. T . , )) 52. 34. B . A., n 35. 35. B. V., » 36. 36. ~1:. L ., ,, 60. 37. D . G. M.. » 33. ~Iial gia 38. S. E., » 26. Colite . . . . . . n

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17. 70 )\

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18,40 ))

~1.,

» 55.

40. B . M. , 41. ~1. N.,

» 54. » 31. » 56. » 24. )) 34.

39.

~I.

[ANNO XL, NU1'f. 42]

42. -n·. A., 43. A. P ., 44. F. A. , 45. G. C.,

46. 47. 48. 49. 50.

C. G. F. G. 1\11.

L ., A., G., P. , A.,

» 33.

,> 32. :33. » 71.

n

>' 33.

» 63.

Reum . art. acuto m gr . En cefal . letargica » Reum. art. acuto ,, Insuffic. aortica .. Sindr. dolor. adcl . ·· Lues. d uod. )\ E pali le semplice » ~1. ò i Burger . . » IpOJ)iluitarisn10 . ) r eoplas ma gas lr. u LirLfosar c. add. . » Mecliastinite . . »

mc.

18,40% 0 18,80 ,, 22,00 » 25,50 > 28,80 30,00 ) I 30,00 l\

31,20 37,00

n )I

37 ,00 )) 37,80 » 42,90 n

In 50 soggetti h o du11que oLten uto va lori Ji acido ossalico ch e vanno d a un minimo di J11gr. 1. 20 ad un mas imo di mgr. 42 . 90 per n1ille di iero di san gue, co11 una media matematica di n1gr. 15. 20 %0. D ei soggetti normali, 11 a,,e,rano ' 'alari al di sotto di mgr. 10 %0. 6 a,·evano ,,alari superiori , con un massimo però di mgr. 15.60 r)er mille; media m atematica mgr. 9.07. Consider ando dunqn e solo i dati ottenuti nei nornl.ali , i n1iei ri ultati i av,ricinano molto a q u elli di Loeper e di Piccinini e Lombardi. à1.a e' è da domandarsi: fissato ch e sia un ~i111ite dell 'ossalemia normale, quale importanza dare a quei valori ossalemici ch e oltrepas. . ano tale limite? Hanno tutte le iperos ale m ie irr1por ta11za patologica? A giudicare dai ri ul tati ottenuti da me e da quelli osservati da Khouri sembrer ebbe di no. ei miei inalati non è evident.en1ente possibile assegnare un significato determin ato agli alti valori o . . salemici os ervati. Limitandoci a considerare gli ultin1i 1O casi , nei quali 110 ottenuto ·valori superiori ai 20 mgr. %0, trovian1 0 una varietà di sindron1i co ì di,terse l 'una d all'altra, cl1e lln qual u11que avvicinan1ento , riferito al comun denominatore ùell 'alta ossalemia, appar e illll)OSSibile. D'altra parte no11 si può a priori escludere cl1e l 'iperossalem ia abbia anche in casi di questo gene re un valore patologico. Ma è e' ridente cl1e la sola determinazione del tasso ossalemico non può d irci cl1e ben poco, eccetto cl1e ne i rasi di o-rande o salemia. Bisognerà orientarsi ,·erso lo studio del r apporto ossalemia-ossaluria , studio ch e è Lato intrapre o da Loeper e che dovrebbe permetter e di fi ... are particolarn1ente ] 'attenzione sug li stati di ritenzione ossa lica; bi OO'nerà, con un o studio met'odico e co11 ri }Jetute determinazio11 i nello stesso so·ggetto con una tecnica che re11da ciò possibile (cfr . iJ citato n1io lavor o sul]R tecnica della determinazione del! 'ossalemia) differenziare g li tati di ipero alemia permanenti o almeno duraturi da quelli ten1poranei, per i quali bisognerà tener co11to della alirr1entazi one del n1alato e dello stato funzio11ale del-


• [,\:'\:'\O

XL,

~Ui\1.

42]

SEZIONE PRATICA

] 'apparato dige rente; bi ~ ognerà ai1cora approfondire lo tudio delle iperossalen1 ie di natura ei1doaena, co11 uno tu dio d ei rapporti fra nletaboli mo d ei o-lucidi e metaboli mo dell 'acido ossalico. ProbleJ11i ai quali accenno sola111ente e ch e formeranno oggetto di ulteri ori nlie ricerche. Come 11 0 già detto, n1olti punti ono ancora da chiarire, molti que iti da ri olvere, T>erc11è lo '"'tudio della os..,alem ia possa dir i avvia1o ''er o la .. oddisfa cente soluzione d ei prob1e1l1 i ch e ad e .. ~o i riferiscono. Tutti i pratici ai1no, 1)er e perie11za di tutti i giorni , quanto siano nun1ero i i ogaetti ch e al n1edi co i rivolgono per un con1ple o di di turbi, i più s ariati. che mettono talora a dura pro, ra l'acume e l 'es11erien1a del medico ch e è chiamato ad interpre tarli e a determinarne l 'oriaine. e lo "tudi o dell'ossalemia potrà servire a risch ia rare l 'ori aine d elle a fferenze in un certo 11umero di q uc . . ti mala li , nosologi car11en te incla ifi cabili , non .. arà lieve vantaggio.

RIA SUNTO. L'A.. dopo aYere

espost o l o .. tato a ttuale deali studi sull'os alemia , riporta i ,·alari di 50 deter1ninazioni di acido ossalico e eguite ul iero di san rrue di oaaetti 11ormali e di. ~oggetti affetti da lati morbo i cli' er$Ì, di c ute11do i ri ultati ottenuti, sia in rapporto ai ]imiti da éfssegna re alla ossalemia normale, '"' ia in rapporto a] va lore c linico d ello tudio delle i pero . . alen1 ie. •

BIBLIOGRAFIA. ~fédi caJ,

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13, 1929.

NOTE E CONTRIBUTI. CLII'\I CA C HIR URGICA PHJV _,,\ T ..\

del Prof. 'F.

DE GrRONCOLI

in Conegliano Veneto.

Co ntributo alJa clinica ed alla terapia chirurgica dell'ulcera gastroduodenale per il d ott. Lu1c1 ToMASI, aiuto.

La bibliografia rigu<.trdante ]'ulcera l)erfo-

~ intetican1en te

A1,RABARRY. 'fl1 èse de Pari , 1903; Pari s

1643

rata dello ston1aco e d el duodeno i è fatta in que . . li ultimi t en1 1)i ricca di numerosi ... in ii ca i "p ubblicati da J)areccr1i a utori , di particolare menzione sono quelli cl1e riguardano perforaz ioni a'rvenute in ban1 bini o ragazzetti, come quella di B. Il. l1 or e che d escrive rm ca "' O di perforazione acuta <le llo stomaco eguìta da morte in u11a ba1r1bina di 22 m e i, e q11ella di Potho . . nicr .. cl1e porta un caso di ulcera duodenale perforata i11 u·na haTnbina di undic i a11ni, trattata con r e ·ezione dell o to111aco e segt1lta da guari g ionE:. In un argon1enLo tanto discusso e rper il qua le ... ono state portate oltte alle statistich e di ce11Linaia di casi raccolti da alcuni autori, an ch e i casi in goli trattati · da altri chirurg J1i , credo po a r iu scire di qualch e inter esse ancJ1e l 'i11u trazion e di que ti sei casi da n oi o ervati durante • il 1932 . CA so I. - P . . 1 di anni 24, da FolJina; entra in CJinica il 19 giugno 1932. J\namnesj famigli are nega liYa , i l pazie11te da parecchi a11ni soffre <listurbi aJ tubo digerente. Tre anni or sono iu operato cl 'urgen za per peritonile da appendicite acuta. Anche dopo l 'operazione sofferse sempre disturbi a carico dello ston1aco. Cinque ore prima del1 'ope, razione fu incolto improvvisam ente da un dolore acu lo epigastrico seguito da del iquio . Al mom ento d 'i11gresso present a tempera tura 37°,2, pol o fi l i forme 124, facies peri to11itica; en or1ne difesa perito11ea1e con con trazione <lei rel li Yisibilmente più spiccata n ella porzion e superiore d el r etto di destra . on ebbe vomito . Atto operati110: Opera il <lol t. Luigi Tornasi. _..\peri o l 'aclclome si trova 1iqu ido gastrico I ibero


1644

u JL

POLICLL~I CO

in gra11de quantità, e si n1ette in evidenza un 'ulcera duodenale iuxta-pilorica an teriore perforata il cui dian1elro di perforazione è di circa mezzo centimetro. Resezione ampia dello stomaco secondo Billroth II con modificazione Reichel-Poya, asportando l 'ulcera in toto con 15 cent. di grande e 7 di })iccola curva dello stomaco. 1.,oilette della cavità addominale, detergendo delicatamente con ])atu Cfoli di garza gli sfondati di destra ed il Dougla . Sulura a strati delle pareti addominali senza dre11agg·io. Decorso p os t-operatorio ottimo; in 12a. giornata il pazie11te è dimesso completamente guari lo. Riveduto il paziente il giorno 1° marzo 1933, cioè « 9 mesi di distanza dall 'oper azion e, dichiara di essere au111en lat o di 7 Kg. , di digerire perfett ainente senza accu sare alcun disturbo. Eseguilo lo stesso giorn o il controllo radiografico si trova : svu otanwnto gastrico rapido entro 3 ore. ~essun dolore alla pressione, nessuna alterazione sulla "bocca anastomotica. CA so II. - T. A., di anni 29, contadino. Entra in Clinica il 30 dicembre 1932. Anamnesi fami gliare negativa; il paziente è da 4 an11i gastropatico . Otto ore prima dell'operazione a stomaco vuoto, mentre spaccava legn a fu colto d a atroce dolore epigastrico con deliquio, dolore ch e n on cessò n eppure con morfina. Al momento d 'ingresso presentava facies peritonitica, temperatura 37°, polso bradicardico 65. Addome (lolentissimo in tutto 1'ambito 1na in modo più spiccato n el quadrante superiore destro, aia epatica diminuita; muscoli retti specie la porzione superiore del destro in contrazione spasmodica quasi tetanica, a casa ed appena giunto in Clinica ebbe vomito alimen tare. Atto operativo: Opera il dott. Lt1igi Tornasi . Aperto l 'addome si trova facilmente liquido gastrico libero in cavità addominale e si mette in evidenza un 'ulcera duodenale anteriore perforata il cui dia1netro di perforazione è superiore a mezzo cent. Si pratica la r esezione dello stomaco secondo Billroth II con modificazion e Reich el-Polya, asportando l'ulcera in toto ~ 19 cent. dj ~rande e 9 di piccola curvatura. Toilette dell a cavità .ad: don1inale detergendo delicatamente co11 ba luffol1 d1 gar za gli sfondati di destr a ed il Dou glas. Sutt':ra a strati delle pareti addominali senza drex:iagg10. Decorso post-operatorio normale. In 12a. giornata il paziente è dimesso guarito pe: prima.m . . Riveduto il 25 febbraio 1933, cioè 40 g1orn1 dopo l 'intervento dichiara di essere aumentato di 3 Kg. , di sentirsi perfettamente bene, con ottimo appetito e digestio 1.e facilissima. Esegui lo lo stesso giorno il controllo r adiogr afico si h a il seguent e r esponso: Moncor1e di ston1aco sinistro ~ungo , con G. E. in posizione corretta e bene funzionante . Il vuotamento gastrico avviene rapidan1ente ma non per incontinenza, entro 2 ore. Nessun dolore alla pressione, nessuna alterazione sul!a bocca !lnaston1otica. Null a di particolare a carico del tenue. t

CAso III. - Sp. Giuseppe, di anni 46, possi(l en~ te. Entr.i in Clini~a il 6 giug no 1932. Anan~nes1 famigliare n egativa. Il paziente fu gastropat1co a lt1ngo all 'età di 20 anni, poi dopo lu~ ga cura medica st ette bene fino ad un anno fa; in lale epoca incominciò nuovamente ad acc11sare gr avi disturbi aastrici ch e si manifestavano con Prut fazioni acide . e dolori a rliaiuno ch e si attenuava1lo con ingee l . ~ tione di po:-o cibo. Tentata n 110,·arnen e inYano, ~

>>

[ANNo

XL, Nul\1. 42J

per oltre un anno la cura n1edica, si decide ad entrare in Clinica per l 'alto operativo. Il paziente è messo a riposo ed a dieta liquida, ed il giorno 7 viene invialo al radiologo che comunica il seguente responso: Stomaco sinistro piuttosto ectasico. Regolari le tlue curvature fino al piloro. Sul bulbo duodenale nettamente dolente alla pression e, 01nbra di nicchia per sistente sui vari seriogrammi. Peristalsi vivace, vuotamento l en to, con stasi abbondante dopo 5 ore. Nulla di particolare al tenue ed al colo11 prossimale. Ulcera duodenale. Il giorno 8, su ccessivo all 'esarne radiografico, alle ore 20, in pieno benessere a stomaco digiuno, stando a letto, il paziente fu collo improvvisamente da violentissimo dolore epigastrico accompagnato da n ausea e senso di deljquio. Non vomito. Il dolore continua ininterrotto anche dopo iniezione di morfina . Difesa peritoneale notevole di tutta la metà destra del l 'addome, dolore vi,issimo all 'epigastrio ed alla fossa iliaca destra anch e alla pressione superiiciale. Si conclude per una perforazione acuta dell'ulcera e si decide I 'intervento immediato ch e viene così eseguito due ore dopo la perforazion e. Atto operativo: Opera il prof. F. de Gironcoli. Anestesia spinale con percaina. Aperto l'addome si trova un 'ulcera della faccia profonda del duodeno perforata. L 'antro pilorico in contrazione sp asmodica è pien o di pa~to opaco,. parte del qual~ fluisce dal pertugio dell ulcera, s1 vede pappa d1 bario spars~ qua e là. Si sutura tosto l~ perforazione, poi si pratica una G. E . retrocol1ca post~­ riore. Toilette degli sfondati di destra con delicata detersion e a mezzo batuffoli di garza. Sutura a strati delle pareti addominali senza ~enaggi~. Decorso post-operatorio regolare. Il paziente è dimesso guarito in 12& giornata. . , Riveduto l 'ammalato il 24 novem:Ore 1932, c1oe a circa sei m esi dall'alto oper ativo, presenta ottimo aspetto, è au1nenlalo di 4 Kg., per~ dice.di.sof~ frire spesso specie dopo q_ualch e fatica, ?i p~ro~1 e senso di peso all 'epigastr10 durante le d1gest1on1 . Eseguito un controllo radiografico lo stesso giorno si trova : Stomaco alto sinistro, G. E. bene funzionante. Non si osservano segni riferibili ad ulcera peptica, n è la p alpazione alla regione piloroduodenale provoca dolore tale da far pen sar e al persistere della vecchia ulcera. Si nota in~ece un notevole ispessimento della mucosa gastrica che è riferibile ad una gastrite diffusa. Vuotamento gastrico r egolare. Null a di notevole al tenue ed al colon. CASO IV . - P. G., di anni 64, contadino, da Collalto . Entra in Clinica il 29 settembr e 1932. Anamnesi famigliare negativa. Gastro~atico da 10 anni. Nove ore prima dell 'atto operativo, m entre ritornava a casa in carretta, dopo aver abbondantemente mangiato e bevuto presso parenti, fu col to improvvisamente da violentissimo atroce do: lore epigastrico seguito da deliquio . Non ebbe maL vomito. Al momento dell 'accoglimento, presentava: polso abbastando valjdo, te!Ilperatura ~7° ,5, aia epatica diminuita, tenace difesa addom1nal~ con sp asmodica con trazione specie del retto di destra. Addome dolentissimo in tutto l'ambito, m a in modo più squisito nel quadrante superiore di destra. . . Atto operativo : Opera il prof. ~·F. de Gironc,oli. Anestesia spinale con perca1na Ciba. Aperto l ad-


[.~NNO

XL,

-l . l\L

42]

SEZION~

clon1e e troYalo liquido gastrico libero si cerca e si trova un 'ulcera duodenale anteriore perforata. ... utura della perforazione, G. E. retrocolica poste1iore, toilette degli sfondati di destra e del Douglas con delicata detersione del liquido gastrico a mezzo di batuffoli semplici di garza~ Sutura a strati delle pareti addominali senza drenaggio. Decorso post-operatorio un po' burrascoso nei primi tre giorni perchè turbato da vomito frequente ed abbonda11te, con ripetute lavande gastriche si ,·ince tale complicazione ed il paziente viene di111esso e-0rnplelamente g·uarito in 121), giornata. Il 20 dicen1bre 1932 r; ioè circa tre inesi dopo l 'intervento, viene nuova1nente portato d 'urgenza in Clinica in gravi condizioni. Narra di non aver aYulo per i primi due mesi alcuna difficoltà alla dige Lione, da circa un mese invece ha spesso senso cli peso allo stort1aco e notevole difficoltà alla digestione e talvolta vomito che nell 'ultima settimana divenne giornaliero e nelle ultime 12 ore è qua i continuo. Entra in Clinica in condizioni di graYe abbattimento generale, con polso filiforme , addome trattabile, con la succussione si provoca not evole guazzamento, e con la percussione si delimita tino stomaco nlolto clilatato. Si pratica una lavanda gastrica che dà esito ad oltre tre litri di liquame pu lrido, ipodermoclisi ed iniezioni cardiocinetiche, si continuano queste cure per alcl1ni giorni e si rin1ette il paziente in })uone condizioni . Il contro11 o radiografico eseguito il 27 di{'ernl>re dà il seguente responso: Stomaco ampio con bolla ga sosa grandi sima che respinge in alto fort cn1cn le il diaframma . Somrnini lrato il pasto opaco si vecle subito che la G . .I-~. !t1nziona benissimo ed appare in buona posizione. Il Yuotamento ga trico è abbastanza regolare, dopo 7 ore qt1asi tutti il bario ha lasciato lo lomaco; a questo punto però si scorge che lo stomaco è nuovamente pieno di liquido gastrico. Il resto del bario è passato nel tenue e colon che non present.1 no alterazioni degne òi rilievo. I dati radiologici dimostrano il buon funzionamento della G. E., si ritiene che il ristagno sia dovuto ad aton ia gastrica ed a una grave forma di gastrite. CAso V. - B. A., ceme11lista, da Mareno, entra in Clinica J '11 ottobre 1932. U1La sorella morta per peri toni te da ulcera cluodenale p erforata operata in 36a. e ra. Il paziente non sofferse mai a1cun disturbo a carico del tubo digerente nonostante Yita fati cosa e dieta malsana. Otto ore prima del1·intervento men lre si trovava sul lavoro fu colto da improvviso dolore atroce epigastr-ico che non st attenuò con iniezioni di n1orfina e nemmeno con iniezione nello speco vertebrale di percaina Ciba. ~on ebbe vo1nito nè singhjozzo. Al momento d 'ingre~~0 pre. en tava : tempera tura 36°,6; polso 80 valido. NoteYole difesa adcl omin ale; il retto di destra in specie i presenta in conlrnzion e quasi tetanica . òclome clolentissimo in tutto 1'ambito special111en1e clolente la regione epigastrica. A.I.lo operativo : Opera il prof F. de Gironcoli. Anes tesia spinale con iniezione di percaina Ciba nel 10° spa?.io intervertebrale. Eseguita Ja laparotomia xifo-ombellicale mediana si trova subito Ji q11iclo gastrico libero nella cavità addom inale ecl un'ulcera rluodenr~le iuxta-pilorica anteriore perforata, il lume di perforazione è ug:u ale ad una capocchia cli spillo. Si sutura l a perforazione con dt1plice strato e poi si pratica la G, E. retrocolica posteriore. Toilette degli sfondati cli destra e del no11g l n. con cl elirata net er sione nel liqu am e ga-

PRATICA

1645

strico a 1nezzo di batuffoli semplici di garza. Sutura a strati della parete addominale senza drenaggio. Decorso post-operatorio 11ormale, in i2a gior11a la si dimette il paziente guarito per priina111.

Riveduto il 26 febbraio 1933, cioè 4 mesi dopo l '01)erazione, dice di essere aumentalo di 4 Kg. e di digerire bene senza accusare alc11n disturbo. Eseguilo lo stesso giorno il controllo radiografico si ottien·e il seguente responso: G. E. in buona posizione ad ampia bocca e bene funzionante, ness un punto dolente; il vecchio piloro non funziona. Il vuotamento gastrico è regolare, nulla di notevole al tenue ed al colon. CAso VI. - . O. V., contadino, di anni 61. Entra in Clinica il 18 marzo 1932. Anamnesi famigliare n egativa; gastropatico da moltissimi anni. Settanta ore prima di entrare in reparto il paziente fu colto in pieno benessere da un dolore acutissimo alla regione epigastrica, tale dolore andò sempre aumentando e non si atte11uò nemn1eno con iniezioni di morfina . Il paziente non ebbe vo~ito. Al momento d'ingresso si trova in stato preagonico con polso filiforme, addome teso dolentissimo in tutto il suo ambito anche alla minima pressione. Aia epatica scomparsa. Atto operativo: M. A. S., eteronarcosi , aperto l'addome si trova la cavità addominale inondata di liqu ame purulento. Osservando la regione duoclena1e si tr JVa un 'ulcerazione vasta clel duodeno coperta da pseudomembrane infiammatorie. Si fissa alla parete addominale l'ulcerazione. Sutura delle pareti addominali . Venti ore dopo l 'atto operatiYo i] paziente muore per peritonite purulPnta.

Le discussioni ed i 1)rinci1Jali argomenti trattati dai chirurghi , ri o-uardano principalmente l 'anamnesi , 1'ezioiobria, la sintomatologia, il metodo opera torio e le statistiche di ca i di ulceri gastroduodenali perforate. Per quanto riguarda l'anamn·esi, spesso, interrogando il paziente si l'ileva che negli anni precedenti aveva già sofferto turbe a carico del tubo digerente, e si possono spesso riscontrare preesistenti i sintomi dell'ulcera gastrica o duodenale: talvolta in vece come in uno dei nostri casi , la perforazione avviene senza che nel! 'anamnesi si possa trovare il n1inimo accer1no a disturbi gastrici precedenti, in tali casi si tratta di ulceri così dette (latenti). A que to· proposito, in una sua recet1te statistica, Promptowa affern1a di aver trovato nel 26 % dei casi la perforazione in amrr1alati che non avevano mai accusato disturbi gastrici. Le statistiche dimostrano chiaramente ch e la perforazione avviene di pref~renza in pri• ma vera ed in autu·n110, più colJ>iti sono gli uomini dai 20 ai 50 anni; perforazioni avvengono però an·che in donne e bambini ed in vecchi che hanno superato i 70 anni. SoI).o di gran lunga più frequenti le perforazion'i del] 'ulcera duodenale · clJ e quelle dell'ulcera gatrica. Quanto alle ca use della perforazione,


1640

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POLICLl~1CO

esse sono varie e sono sta Le descritte perforazio11i acute n elle circostanze più diverse. . La posizione del sog·g etto , l 'occupazio11e, gli sforzi compiuti , i trau1r1 i ripor Iati, la maggiore o minore distanza dal pa Lo , il pasto stesso po sono ave.re qualcli e. irr1portan za eziologica , però la perforazione può a,rvenire in qualsiasi momento e sen za alcuna causa plausibile. In uno dei n osLri casi la perforazione può essere attrib11ita ad uno sforzo compiuto m entre il paziente era a sto111aco vt1oto , in un altro sentbra sia stata cau sata dalla pressione sull ' ulc~r.a della pappa di bario mentre il paziente dopo l 'esa me r adiografi co si trovava nelle migliori condizioni, cioè a dieta, in posizione orizzontale e d in con1pleto riposo. In u·n al tro caso ancora se111bra dovuta ad un pasto abbondante ed allo c.uotin1ento della carretta . • L 'a spetto del paziente è descritto da tutti come quello di un indi viduo ch e manifes ta chiaramente i dolori atroci ch e soffre, la fa cie il più de.Ile volte di,renta i1:re·c ocen1ente p,erito11itica. Il polso ,raria a econda del m.on• ento in cui i esamina l'ammalato , di olito n ell e prim e ore si mantien e valido e non frequente u1 proporzione dell 'im ponenza degli altri intorni, però molti a utori ricordano ca i com e uno dei noEtri nei qualj il po.Jso àssu me fin dalle pr'ime ore il tipo di polso 1peritonitico, c ioè diventa filiforme impalpabile frequentissin10. Nel nostro secondo caso 'è notevole invecei ]a bradicardia pure ricordata da qualcl1e chirurgo. La temperatura p ure varia da ca o a caso ed a seconda del inomento in cui si esamina l 'ammalato, ma di solito la sua caratteristica è quella di esser e bassa e nella maggior parte dei casi ·n elle prirrte or e si aggira ·intorno ai 1,

37°, 37°, 5. Tra i sintomi più costanti è ricordato da tutti il dolore all'epigastrio , simile ad un colpo di IJ~gnale, irp.provviso , atroce, angoscio~o , in tensissimo, ch e compare in pieno b enessere e non i attenua i1eppure con iniezioni di morfina; in U:Il,o dei nostri casi , non diminuì n eppure con 1'inieziope nello speco vertebrale di 4 cc. di percaina Ciba. A tale improvviso, accesso doloroso segue spesso fredda sudorazione e deliquio . )3. Gq.araldi recentemente ha notato un nuovo sintoma che si m~nifesta a l momento della ])er• forazi.o ne, cio·è la contrazione dolorosa del diaframma che si accon1ipaf;na ad an1b~scia respiratçrih . C. L. Gibson h a pure notato un altro sin.torna iniziale ch e consi sterebbe n ella rom. ' ' p?rfia di dolori riferiti alJ e spaJle cd al collo , .

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dolori ch e ~i il1a11ifeslano ubito dopo la i)erforazion e e poi compaiono. Egli attribuisce inoltre l 'intensità dei dolori nella ]le rforazione gastroduodenale all 'acjdità gastrica. Tutti g li an1mal.ati nelle prime ore prese11tano una visibile difesa peritoneale che è sen1pre precoce ed inizia allo stesso terr1po del dolore là dove è la lesione cau sal e, per cu i n ei primi momenti è localizzata 111a poi rapidamente si generalizia. Taluni autori definiscono tale fatto con la frase scultorea, addon1 e di legno, e tale espressione co1Tis11oude ' 'eron1ente alla :realtà, poichè i muscoli addon1inali' sono in contrazione spasmio dica e quasi tetanica ed ha11no proprio una resi stenza lignea. Esaminando accuratamente tali addomi si potrà facilmente rilev.are con1e i1la ggiorn1e11te contratta sia sempre la metà superiore del r etto di destfa. Osservando tale contrattura, sen1br;.' ch e la natura stessa voglia intervenir:e in tlife a dell 'organisn10 e cerchi di taippare la fallt1 addossandovi sopra la parete addominale i11 spasmodica contrazio ne muscolare. La palpazione naturaln1ente è dolentissima i11 tutto l 'ambito addominale, ma sempre più squisito dolore si provoca nel quadrante su1)eriore destro. Tale quadr.o si riscor1tra però solo nelle prim1e 12-14 ore dalla perforazione poi c11è dopo la peritonite conclamata si modi fica . Moltj autori, fra c ui R . de Butler d'Orn1ond, attribuiscono gra11de importanza per la diag nosi alla comparsa dell 'aia epatica; in r ealià nelle prirr1e ore dopo la perforazio11e si osser' a soltan~o u·n a din1jnnzione di essa . .r\ ltri, quali Brunne.r e Kulemkap{, attribuiscono g rande ' alore al l 'iperestesia del Douglas ch e si avverte con · l'e$plorazione rettale. Ptec·e ntemente (:. Pfeiffer ricorda di aver' messo in evidenza i11 8 casi di perforazione, un sintorna radiologico di semplice e rapido rilievo, cioè la presenza ùi una bolla d 'aria che separa il diaframma dal fegato; egli dice ch e nei casi di perforazio11e meno r.e.cente tale bolla cresce di volume ed allora è rilevabile anoh e .a sinistra sopra lo stomaco. Questo intoma però era stato rilevato anche dal Pothosnigs, il quale l 'a, eva ~atto conoscere g;à nella sua monog rafia apparsa ne ll 'Archivio ed Atti della Società Italia na di Cl1irurgia del 1927; egli descrive t.ale bolla d 'aria c.o me µµ.a falc.e posta fra . dia·f ram,m a e sutperficie del fegato e consiglia tale ricerca nei casi di dubbia perforazior1e gastrica duodenale. Anche Promptowa per la diagnosi' precoce di perforazione consig1ia la racliodiagnosi che spet;:so m ette in evidenza ..un pneurpoperitoneo. Questo intom.a è ricordato an~h e da Pieri. J11 molli ·sin1i casi il vomito n1a11ca comple1


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SEZIONE PRATICA

tamente per cui da taluni questo fatto è consid erato quale segno 11rezioso per la diagnosi; in realtà quando manca il vomito ed -esi:5tono tutti gli altri sintomi .sopra elencati si può porre con maggior certezza la diagnosi di .p erforazione gastroduodenale. Anche a tale proposito le statistiche sono molto elastiche poichè alcuni l1anno trovato il von1ito. presente nel 20 % d ei casi, altri .n el 30 <t~, altri a11cor a i1el 50 ~{, ; nei nostri casi un solo an1mialato a v-eva avuto vomito.

* ** È orn1ai pacifico cl1e la cura dell 'ulcera pèr-

forata è di pertinenza cJ1irurgìca e che l 'inter,~ento deve essere eseguito il più presto possibile poichè ogni 1nom-e11to che passa agg rava la prognosi . La discussione si fa viva quando si tratta di scegliere. il metodo operatorio: tutti sono d'accordo di praticare nei casi disperati il solo drenaggio della perfor azione oppure la gastrostomia temporanea con sutura della perforazione alla parete gastrica. Nei casi meno g r avi molti chirurghi consig·liano il semplice affondamento e sutura della perforazi on e possibilmente rinforzandola addossandovi omento, COSÌ fanno s ,varz, Noetzel l Steintbal, Baudet., Zawialow, Pe tra" ·, ~Ionburg, ì\iletas ed altri ; essi sostengo110 ch e questo ll.letod o dà buoni risultati ed è il più rapido e ern.rJlice ed evita 1 il pericolo dell u lcera peptica. Braun pratica il metodo d el semplice manicotto d'omento addossato alla perforazione, secondo Naumann , e porta 216 casi con 4 7 g·uariti su 58 controllati . Altri chirurg hi 1pralicano la s utura della perf orazione cui fanno seguir e la G.E. percl1è dicono ch e il semplice affondamento della perforazione causa spesso notevole stenosi ch e richiede un secondo i11tervento : così Duv.al ha d escritto un caso nel qual e ha dovuto intervenire nuovamente tre g·iorni dopo per stenosi compl eta. astengono tale intervento Holtz, Engelsing, Meyer, Van Royen , Bazy, G_o sset, ecc. I sostenitori. del metodo radicale affermano invece ch e la r esezione, oltre a -lal va r e la vita d el paziente con la stessa e forse maggiore pro})abilità d ei m etodi palliativi, serve a. curarlo d efìnitivan1ente anche per l'avvenire. Dopo le pri1ne resezioni praticate pe1~ ulcer a J>erforata da Brunner n el 1903, da d e Sen gett n el 1904, da Ceci, da 'Fir1~ ter er, e speci almente dopo ch e H aberer, visti i brillanti risultati . da lui ottenuti co11 le r e ·ezi oni nell 'u1cera sen1plice, le e ·t ese con fortuna ar1 ch e ai ca i di perforazione. ar ser o numerosi entusiasti di tale m etodo : Brutt , ~f ulled er , Net1berger,

Poul, ecc. ; non tardarono però i critici che negarono la utilità d el nuovo metodo sost-e- ' nendo invece la bontà d ei m etodi palliativi, così Bager , Denks, iF ermond, Gibso11 , Guilleminet, Morisson , Naumann , ecc. l\fa la schiera d ei r es-ezionisti aumentò ancora ed in dif6sa di questo metodo portarono il loro co11tributo auLo.revole valentissimi operatori quali Kunz , Eich elter, Iudin ed altri i q11ali sostengono che, si ccome i risultati lontani dei metodi palliativi non sono buoni, perch è spesso seguìti da stenosi o da ulcera peptic.a o da gravi gastrite, pur ammettendo che è an·c or troppo presto per ipoter sostenere la resezione dimostrandon·e la bontà dei su oi risultati lontani , dato che le statis ticl1e di111ostrano cl1iaramente lilla maggiote 1nortalità nei pazienti trattati con m etodi palliativi di q uelli trattati con ]a r esezione; si de ve pre ferire il m etodo radicale. • Leggendo g li ultimi lavori scritti iri proposito tro,·ia~o ch e an cl1e Oliani, pur resezionis ta nei casi di ulcera semplice, propugna il semplice affondamento deìl'ulcera perfora ta possibiJ1nente con · 0111entoplastica, egli evita la G.E. per ch è teme l 'ulcera peptica. IIaberer seg ue que to sistema nei casi n ei quali per oV\rie ragio11i è sconsigliabil e la r esezione. C. Bohen1 ha una tatistica di 01pe1·ati in questo modo éol 29 % di mortalità. I-I. Lielke ba così operato ±2 casi , olo eccezionalmente fa sèguire la G . E . Pauch el pratica la se111plice ... utura quando la pe rforazione è molto piccola, quando è un po ' più grande pratic a an cl1e la G. E.; nell-e perforazioni ampie preferi ce la resezione. Donati fa seguire all 'affondame11to della perfor azione sistematicamente la G.E. per evitare la pression e sulla region·e ulcerata e favorir.e lo svu otamento de l ventricolo. K. Ne1ler , M. D. Sen1b Carl, R . d e Butler d 'Orn1ond e Promptowa seguon o pure questo m etodo. L. I . NJannasse,'Vitscl1 porta 30 casi così trattati; C. Bohen1 su 20 ca i h a trov.a to 6 U~ CfTi pepLich e; J~1din SU 123 ammalati 11a trovato 22 ,5 '}~ di · rn.ortalità e su 48 controllati ben la m età n on g·uariti ed à11cor'a so fferenti . Oliani pratica la resezione ~l ei casi più ad atti ;· Pothosnig·s- è favorevole alla Te ·ezione e ricorre solo in casi eccez ionali ai n1etodi palliativi. K. O. Peters p r esenta 56 r esecati tutti controllati co11 ottir11i risultati tran·n e il 6 %· C. Boh em 19 col 21 % di mortalità. Odelb erg 20 tutti g~ariti . · Eichelter ha una stati-· stica di 41 reseca ti col 17 % di mortalità· ·egli è resezionista a ta l r>1Jnto da ,. ffermare che quando t1n 1)aziente. è in g\rado di subìr-e· l 1rta l la parotomia può anch e sopportar~ ·UH.a · i1 ese~ zione. Much arn , C. Jienle e recent·en1 ente ahch e Den k.f. e l(l ei8111idt sono ·d 'o1JiPi on e >r l1e ·ih· 1

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buo11e co11dizio11i si debJ)a eseg uire 1.a re e-: zione. Ricl1ard l1a raccolto u11a talislica di 710 ulceri perforate trattate con Ja resezione con 12,3 morti , cioè iJ 17 %. l\.unz pre enta 37 casi r e ecati e controllati col 91 % di guarigioni ·oddisfacenti e definitive. Duval e Kuech el sono ·1p ure propugnatori della. resezione, quesL 'ultimo ha u11a statistica cli GO casi' ·r esecati nell e prin1e 6 ore e col 6 ~{ di niortal1Là , col 23 % di i11ortal~tà negli operati dal]a 6a alla 12a ora. Iudin u 56 r esecati ha una i11ortalità del 22 %. Rieder è assoluta111e11Le re ezioni ·ta e porta 165 casi di ulceri perforate dei quali 11 3 resecati col 18 5 % di mortalità e 92,D % .di g uarigioni soddi facenti ; 52 Lrattati co11 1netodi palliativi nei quali ebb e 38,8 % di mortalità e olo il 68' % di guarigioni definitive . V. Scaefer ha ottenuto 10 guarigioni su 10 resecati. Alcuni autori consigliano la resezione soltanto nelle prin1e ore dopo avvenuta Ja µerforazione; cosi Kreuter sostie11e que~to punto di vista e porta Ja seguente ta Li sti ca : Go casi operati i1elle prim e 6 ore, dei quali 50 resecati col 6 % di mortalità, 16 operat i palliativamente col 12 ,5 % di 111ortalità; 36 operati dalla 611 alla 12& ora d ei quali 16 resecati , col 58,8 % di rnortalità; 20 curati palliativamente col 18 7 % di mortalità; 21 operati dopo la 12a ora, dei quali 5 resecati , col 21, ± % di mortalità; 15 curati nel1'a ltra maniera col 34, 9 % di mortalità. H. Kunz, G. Eichelter, I11di1t , Jfaberer, Pothosnigs e molti altri invece ·o ten aono ch e non ha tanta i11 porta11za il tempo l1assato dalla perforazione per stabilire se si debba a no tentare la resezione , qua1,1to la giu sta vall1tazione· delle condizioni generali dell 'an1malato . Haberer recentemente a[fern1a ch e il giudizio nel ingolo caso se si debba re ecare o no è difficile e richiede oltre ad una tecnica rapida e . . ic ura, una g iusta ·valutazione delle condizioni generali del paziente e speciaJmente delle condizioni del i .. tema circolatori o ·ed afferma di aver alvato con la resezione individui operati 36 ore dopo la perforazio11e e di aver vi to morire altri operati in 7a ora con metodi palliativi. Anche Pothosnigs ba descritto un ca o da lui re ecato in 36a ora se.guìto da guarigione. Vagliando tutti i lavori apra ricordati , i deve conclu der€ che in questi ultirr1i tempi la teoria resezionista ha guadagnato molto terreno , e che come si co·n sidera n1etodo di elezione 1per l 'ulcera semplice ]a resezione . co"'ì tale metodo deve essere esteso in linea di mas~i ma an che .a11·u1cera perforata, lasciando alla , agacia perizia ed abilità del chirurgo di tabilire in quali casi, le condizioni genera li del soggetto ed in modo speciale, econdo Habe-

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rer, le condizio11i del si te111a circolatorio , co11siglino di e eO'uire un 'operazione più ra11ida quale è quella della chiusura della perforazione seguìta o no da lla G.E. Altri argomenti tuttora in disc ussione sono: il tipo di ane tesia, il sistema di aspirazi.o ne del liquido gastrico di sper so n·e lla cavità addominale e se si debba chiudere completamente l 'addomie o lasciare un drenaggio. Molti co11sigliano ancora la narcosi etere-a preceduta da iniezioni preparatorie; in realtà tale anestesia se provoca intossicazione eterea ed ostacola spesso l 'atto operativo h a il g ra11 vantaggio di escluder e la personalità dell 'operando e di farlo dormire anch e durante le ore su ccessi,,e all 'intervento che . ono en1pre le più dolorose e burrascose. Molti, come Iudin e Bra un , praticano 1'anestesia locale seguìta da anestesia degli plancnici; altri ancora , come Henschen , R. de 1B utler d 'Ormo·n d, ecc. , praticano l'anestesia spi nale che ha il vantaggio di m ·e ttere il paziente nelle condizio11i più favorevoli , perch è il chirurgo pqssa esegu ire ] '.çltto operativo che IJUÒ essere anche prolun gato . enza soverchia preoc. cupaz1one . S. Puglisi Allegra, nei casi tardivi, onde in1pedire la dissen1inazione della peritonite, i1ratica in un primo tem]JO una laparotomia xifo:r:ilbelicale mediana e la G.E. drena e cl1iude. poi attraverso una seconda in cisione , praticata sotto 1'arcata costale, sutura la perfora·z ione, deterge lo sfondato sotto-epatico con garza i1nbevuta di etere e chiude lasciando altro drenaggio. Haberer deterge il liquido gastrico lavando la cavità addo1ninale con 60 litri di soluzione fi siolog ica; segl1ono tale sistema a 1tri chirurghi quali l\.e11er , M. D. Sem Carl. Promptowa e chaefer; Eiselberg pratica il lavaggio addominale con so lu zione acido-pe1). inica. Altri chirurghi in\ ece 0110 contrari a tale lavaggio; Henschen, per esempio, dà molto peso ad u11 LraLtame11to riguardoso del peritoneo e per non lederne il potere di assorbimento, consiglia di ripulire a secco. con i110lto garbo; a tale fine egli ha anche ideato una sua speciale cannula di aspirazione. Bager pure è contrario al lavaggio e co11siglia di asciugare semplicemente il liquido , ed a sostegno del suo asserto porta una statistica col 24,4 %1 di n1ortalità in casi trattati col ser11plice prosciugamento e col 41 ~lo di n1ortalità i11 casi trattati • col lavaggio addominale. Oggi i più autore, 0Ji chirurghi chiudono l 'addom e senza drenare, lasciando alla gra11de "'i erosa i 1 compito di assorbire il liquido gastri co rima to nella cavità addominale; così Haberer, Oliani, :Brunner. Hensch en , Bager ecc. Anche Robineau è contrario al drenaggio, e 1

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SEZ101'E PnATI CA

recent e111ente po]€n1 izza con H. Ber11ard , il qua le, fautore d e] drenaggio, ricorda 16 suoi resecali trattati c.011 drenaggio, -1 dei q11a]i i1re, e11larono 1poi fi stole duode11ali ; e i11e11tre R. Ber11ard vuol di111 0 lrare ch e qu e. . ti -l: 11an110 a' uta ... alva la ,·ita in g razia al dre11aggio. Robin eau attribuisce i11 Yece proprio al drenaggio la fì ... tola duode11ale. poicl1è egli giu tarn ente dice ch e 11 u] la fa' ori .. ce tanto l 'a11ertura delle . uture gastricJ1 e qua11to J'i11eYitabil e ed jntin10 accolla n1e11to d e Ile erarze di dre11a ""gio ulJa 1i11ea di utura. Pure recente111ente Patel e Dejaque'"' hanno tral lato del dr€11aggio sottopubico da 111olti racco1ua nda lo per lo .. ,~uotan1e11to del Douglas; es... i co11c1udonù co11sigliando , in ca i ta rdivi , con n1 olt o li c1uido ra f'L·o lto nel Dongln'"' , 1'inci io11e "'OlL01,ubi ca che fa' ori .. re l 'uscita de l liquido, i nei . . ioue l 'erò segt1ìta i 111 n1 ediatn. niente da completa su tura e di1110 trano cort ·tali tiche ch e il drena agio ot Lopubico la . . ciato in sito, è cagione di n1olti dece i .... L 'A. ' 'uol dirn o~tra re 1'in1porta11za dell a co11trazione del n1 u.. colo r etto di de.. l ra, nella ... inlon1atologia di ul cera g. d. perforata e gJi inne~ab i li vantagcri elle la ,re ezione cra .. trica pre~ e11ta in que ti ca i, in confr onto agli altri inter,·enti palliati'i raJ)presentati s pecialn1en te da l] 'af fonda111e11t o de Jl a ulcera pèrfora l a ar co1npa anata o 110 dalla G. E. Pre. enta 6 ca. i o.. se r, ati nel 1932 dei quali 2 da lui 01)erati con re. . ezione ga"'tri ca e ± operati da l Prof. F. de Gil'onrol i con affondan1ento. Con clude raccon1andwdo eJ11pre la re~ezi o ­ ne dell o . . ton1aco i1 ei casi di u Icera gastro-duodena le perforata.

Fno~1 1\1 E.

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XL, NuM. 421

OSSERVAZIONI CLINICHE.

Il paziente no11 presentava alcun disturbo della m en1oria ; esso si ricorda va chiara111e11 le ed immeçlia tam en te delle circostanze, cl1e avevano preceIctus laringeo dei bronchitici. duto il suo attacco , e asseriva che già dopo pochi Dott. P1cHEzzr LuPo. minuti dall 'attacco, non provava alcun malessere, alcuna nausea. Il pazient (f nii riferì inoltre che tempo addietro L'esistenza dell 'itto laringeo rton tabetico è stato messo in evidenza la prima volta da Char- aYeva avuto un altro disturbo, rna i11olto più attenuato: dopo un solito attacco di tosse, aveva avcot, il quale n el 1876 descrisse questa sindro- vertito solletichìo alla gola, ob11ubilamento della me, sotto il nome di vertigine laringea, stu- coscienza , si accorse di perdere l 'eguilibrio, come diando 2 malati che presenta,1ano nessun se- di ve11ir n1eno; si attaccò ad u11 sostegno e no11 ca(lde. gno di tabe. E. O. : all 'esame obbiettivo il sisten1a scheletri. Negli anni consecutivi fu confermata da al- co, la sanguificazione, la nutrizione erano normali . Nulla alla faccia , al collo, agli arti. tri autori. 1F ur·o no osservati casi da Casquet Tutti i moYimenti possibili e normali. (1878), da Charcot nel 1879, da !Bianchi nel Normale l'equilibrio s latico e dinamico. I ri1883. Armstrong nel 1889 raccoglieva 21 casi flessi tendinei , n1uscolari, oculari, ecc. normali . di cui uno per onale. Nel 189-1 Garel e Collet App. resp.: i luni ti inferiori clel polmone di cir1:iferirono 22 casi personali. Infine Jeanselme ca 2 spazi intercostali più bassi. _.\Il 'ascoltazione - nel ~uglio 1915 ~ r.i ferì alla Società degli rantoli e ronchi per tutto l 'an1bito polmonare. App. circolatorio: 1'area di ottusità assoluta diOspedali, sotto la denominazione di ictus la- minuita, i 1oni un po' deboli. ringeo dei bronchitici 2 casi in cui escludeva ,\ ulla all 'addome. Diagriosi: l 'evoluzione dell 'attacco. Il solletichìo come fattore la tabe. In seguito altri casi furo' . no osservati, il che fa pensare che tale sindro- laringeo, l 'accesso di t osse, che precede la perdita di coscienza, il ritorno istantan eo di essa, la lesia molto pi:ù frequente di quanto non sia sione cronica dell'apparecchio r espiratorio, orienta s't ata descritta. · verso la diagnosi di ictus laringeo 1ion tabetico. Facilmente si esclude l 'altacco apoplettico, per Un caso anche da me è stato osservato in questi ultimi anni, e siccome pres~ntav.a s~gni la r espirazione rumoreggiante, stertorosa; per l ·eYoluzion'~ sia verso la morte, sia Yerso la paralisi, caratteristici, ho creduto opportuno r1fer1rlo. con ritorno progressi Yo d ell a co cie11za ritorno che viene dopo ore e anche dopo giorni. Riguarda l.ln u o1no dell 'età ~i 4? anni: .tal ~ · L 'attacco epilettico è a11ch 'esso ben caratterizLuigi uomo di normale cost1tuz1one f1 s1ca, il zato, ed è facile differe11ziarlo dall 'itto laringeo . quale' nulla prese11tava di notevole n ell 'anamne-. Qu esto n on si accon1pagna frequentemente da alsi fa1nigl i are. cuna scossa, e se si produce è così leggera e ben Aveva avuli i comuni esani.emi dell'infanzia ; a differente dell 'intensità abituale delle convulsioni 22 anni tifo, ch e s i complicò con bronco-polrr10epilettich e. Di pii1, i n10Yimen li e le piccole scosse nite; a 23 a11ni polmonite lobare. dell 'itto laringeo, non sono precedute da una fase Era stato abile al servizio militare, ed aveva di co11t:çattura. La n1orsicatura della lingua, la fatto la guerra . · schiu111a dalla bocca, la perdita di uri11e e di feci Durante la gu erra ebbe ripetuti attacchi di bronn1an cano n ell 'itto laringeo. In ultimo·, dopo la co-polmonite, dopo di che quasi tutti gli inverni! crisi epilettica, il n1alato cade in u11 sonno proli.a presentato 'd i sturbi broncl1iali, che, in questi fondo , resta prostrato, jnebeliLo e non ha alcun ultimi t empi si sono andati accentuando . ricordo dell 'esordio dell 'attacco. Si am1nogliò all 'età di 25 anni con donna sana, dalla quale eb}Je 3 figli sani e robusti , e nessun Solo è da menzionare la difficoltà di diagnoaborto. Non lue, n è altre m alattie veneree; è stato di- si con l 'epilessia, ch e i li1nita alla sola aura laringea (sensazione di ango eia respiratoria, screto fumatore, discr eto bevitore. Ho esaminato per la prima volta il malato i1eldi spasmo laringeo). In que ti casi la ricerca l 'inverno del 1929, quando fui chiamato per pron- minuziosa dei car atteri differe11ziali eviter à to soccor so al paziente, il quale·, pochi momenti J'errore. prima, era stai o colpito da vertigini , ed era caCerti ca i di epilessia larvata, di piccolo maduto a terra. Accorso prontamente, trovai il malato dritto ed le, o,·e le crisi si svQlga110 con una perdita di intento alle sue faccende, come. se non avesse coscie11za breve, non accompagnati da convulavuto m ai alcun disturbo. ioni, rassomigliano molto all 'itto laringeo, e Mi riferi che pochi momenti prima, durante l?Otrebbe essere difficile ]a differenzi:lzione. Ma t1no dei soliti attacchi di tosse stizz0sa, di cui soffriva durante Je stagioni fredqe, da parecchi anni, ·è raro ch e in un j11divìduo affetto da piccolo. avvertì un solletich1o i11 corrispondenza della g ola, n1ale, non si produca di tanto in tanto una t111a congest1one al viso, un annebbiamento della vista, una sen sazione di annientamento, e subito cr isi un po' più tipica. D'altra parte non si cadde a t erra senza conoscenza . Quasi immediata- dimenticherà l'esordio del) 'itto laring.eo con mente riacquistò la piena con oscenza, e fu capace l'attacco di tosse . Infine inter,rerranno le cirdi riprendere subito l 'occupazione interrotta per costanze eti.ologiche : l 'itto laringeo sopravverla crisi. Non aveva emesso urine e feci involontarà specialmente dopo -±0 anni, e sopratutto in riament e; no11 bava dalla bocca. non urlo iniziale. bro11chitici cronici. llOil YOmito.

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(_i\, () XL,

~Ul\I. 42~

EZIONE PRATICA

T...a verti gine del :.\Ienier pu ò anche accon1pagnarsi a caduta, n1·a il n1alato a, r,·erte un 1onzìo violento, o un fischio inten o, acuto; I)iù pesso in un solo orecchio. Poi embra al n1alato cl1e tutto gli giri intor110, e questa sensazione si e agera come s.e fo e spinto da una forza invincibile, e cade . Di più questo tato si accompagna spesso a nausea e a vomito, e dopo la crisi , il paziente s'accorge cli essere sordo. Infine la perdita de.Ila coscienza è tutto a ffatto eccezionale al punto che la .conservazione di essa era, per Charcot , uno dei caratteri essenziali per la ,-ertigin e del Menier. L'ictus 1aringeo tabetico può talvolta es ere identico dal punto di vista clinico, a quell o dei bronchitici; la diag nosi però, in que to caso. sarà puramente etiologica. Se si tratta di un . . oggetto· ch e presenta l 'enfisema polmonare con attacchi bronchitici, e se il malato no11 b a alct111 5eeono di tabe, si diagnostich erà : ictu larin geo dei bronchitici. Se al contrario il pazien te non pre.. enta turbe respiratorie, n1a ha segni di tabe con clamata, o fru ta, si diaano'" tich erà: ictus laringeo tabetico . Alle volte però si potranno ri contrare casi im barazzanti, in quanto coesisteranno i 2 elementi insieme, e allor a la diagn o i differen ziale potrà divenire impossibiJ e. Palogene~i. La pa togenesi de11 itto larin Qeo dei bronchitici costituisce 1ma que tione .... estre1namente complessa per la soll1 zione, e al mo111ento attu2l e è ancora incompleta ed i potetica. La discu s ione è resa tanto p iù d iffi cile, in quanto che noi non po ediamo ch e dei da ti molto vaghi sull 'acce .. o, ch e è ì fu gace nella .:.ua e' 'oluzione, e =-fugge ad una inve. tigazio11e clini ca fruttuosa. - Molte sono le teorie propo .. te per 51)ieaare la gen esi dell ' ictus laringeo dei bronchitici, ma 2 sono qu elle che h anno maggior valore: la teoria circolatoria e la teoria riflessa. Esse an1mettono tutt e e due un a i rrit.azione dell e vie 1·e'"' 1)iratorie uperiori , rom e p11nto di parten za di un eccitamento centripeto, ch e seguirà le ,-ie del n ervo laringeo . t1periore. I ) T eoria circolatoria . L 'eccitamento laringeo, dirono i partigiani della teoria circolatoria, è trasmesso al bulbo . qui esiste il centro respiratorio, e produce le scosse espiratorie che costituiscono J.a to se. Grazie al1 'au n1e11to della pre ion e intra-toracica, cau sato clall e scosse di tosse, la circolazione di ritorno è molto stentata, da dove la turgescenza delle ven e giug ulari, la colorazione violacea della faccia. P er il fatto della diminuzione della n1assa di sangu e ven oso nel torace, i ventri coli inviar10 una quantità minore di .. an gue nelle arteri e. Così si tro,·ano realizzate , grazie

1651

a que to perturbamento locale, la co11gestione 1 \ enosa e l 'an emia arteriosa, in particolare n ei centri en cefalici. La nutrizione della sostan za corticale sar à così profondamente turbata, e n e risulterà un fenomeno· di inibizione, potendo andare fino alla perdita della coscienza. 2) T eoria riflessa. - La teoria riflessa considera I.a turba respiratoria e la inibizio,n e cerebrale. come a conseguenze di una medesima causa : 1~ eccitamento p eriferico del n ervo la• • r1ngeo superiore. Ri cerche recenti sul riflesso oculo-cardiaco - inolto frequentemente con statato in questi ammalati - apportano, un novello elemento di interpretazione. Esse m ettono in e' ridenza il fatto ch e in q uesti mala ti esiste una i pereccitabili tà del nucleo bulbare del pne11n1ogastrio. Allora essendo n ota l 'influenza considerevole di questo nucleo bulbare sulle funzioni respiratori e e circolatorie, vien fatto di pensare che 1'eccitazione violenta ch e si determina ali ' esordio dell 'itto, si rifletta istantaneamente e con i nt~nsità sugli apparecchi respiratorio e circolatorio. Qualun que sia la teoria anime sa, r esta da piegare perch·è gli ictus sopravvengono solamente in certi bronchitici cronici. Si può pensare ch e l 'ipereccitabilità del nucleo del pneumogastrio costituzionale o acqui sita, intervenga per facilitare la comparsa di questi accessi. 1\fa questa ipote i è anche essa da sola insuffi ciente, ed altre cau se favorevoli , non ancora conosciute. interverranno verosimilmente. Prognosi. - La frequen za dell 'ictu s è varia hili ssima. Si sono segnalati dei malati ch e han no presentato fino a 15 attacchi in una g iornata, a ltri ch e n e ha nno presentati 1 o 2 n el cors·o di tutto un in verno. Nei bron chitici c ronici , negli asmatici , n egli enfi elnatosi, più spesso comi)aiono n el cambiamento delle stagioni , in occasione di attacchi di Jaringo-bronchite . .Si })O son rinnovare in ogni inverno. In certi cas i scompaiono per qua1ch e ann o, questa scom parsa è a lle volte definitiv.a , alle volte passegge~a.

Malgrado , alle volte. 1'a l)etto in1 pres ionanle dei pazienti colpiti , l 'itto non porta m ai alla morte; la prog nosi ql1indi è favorevole. T erapia. e vi , ono segn i pre1no11 itori del1'attacco, si con sigli a a l malato di sp·a ln1 are Ja gola, quando cominr·ia solleti chi o laringeo, con una oluzione di cocaina a11 ' 1 / 2ù, 01)pure succhiare delle pasticcl1 e contenenti ' la. cocaina n elle stesse proporzioni; e · vi son o nella gola, 11el na o, n el farin ge le ioni evidenti , v.anno rimosse o n1edicate. In tutti i casi poi i cerch erà di caln1are ! 'ipereccitabilità generale di questi malati. per cui

..


1652

(( IL POL rCLIN rco ))

si l)r oscri Yer à tutto ciò ch e è eccita nte de l istem a n er,ro o : il tè, il caffè, l 'alcool , il tapre cri,'er a11no i b acco, ecc. In pari tem po rimedi a nti ~pa n1odici e calnJa nti , con1e il brom u ro 1'antip irina, la valerian a, i bagni ca ldi , ecc. L 'e ag·er azione d el riflesso o.culo-cardiaco , p er n1ette di a ttribuire una cer1 a parte all 'iper tonia -d el pn eun1og.a t r io n el la gen e i dell 'ic tu la ring eo. Data l Jin flu en za calm ante d ella b ellad onna su l n er vo vago, si on1m ini tr er à 1ale rimedio, co111e n1edican1ento di celta . i co11 ia lierà n ei bron c11itici cr oll i --i, ove si Tiveli la tenden za agli a ttaccl1i di ic tu laringeo, la son1111inistr.azion e g io rnalier a d i 3 o ± pillole conten enti ognuna l _ cgr. di estratto di bellad onna. i p otrà sostituire la b ellad onna con 1'atr opina, e· prescr\ver e m ezzo m illigr amrno di olfato di atropina due ,rolte e a n ch e tre al giorno. Ro m a, gennaio 1933.

si

1

XL,

l\'u ~1.

42]

. APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. Una nuova sonda duodenale. L'importanza della sonda duodenale nelJe affezioni dell e vie biliari d i M. K uEN

ZTLE R,

Buda1)est .

La sonda duodenale r ende al m edico emi11enti "' er vigi a .. co1)0 diagn ostico e al ten1po stesso ter apeu tico 11elle a ffezioni delle vie bili ar i . Sebben e q ues to m ezzo ,-enga ogni g iorno J)iù facendos i strada n el cam po sanitario, la sonda n on h a an co ra r acrgiunto quella diffuEione di in1piego ch e m erit erebbe. La su a azior1 e può venire su ccintam ente espr essa così : Il

medico piiò con la iritrodizzione introduodenale della sonda ot.te11e~·e nelle infiamm azioni dalle vie l)iliari lo stesso eff etto clre otterrebbe il chirurgo che introdii cesse du.rante iin intervento laparalo1nico, un tiib o da drenaggio 11el coledoco. Su questa su a effi cacia si basa il suo u so diagn9stico·-terapeuti co .

RIASSUNT O.

L 'A. co·11clude ch e l 'ictus faringeo ·dei

[A NNO

bron~

PARTR

I. - In condizion i n ormali le vie bi-

lia ri si con1porta110 con1e segue con la sonda chitici consis te in capog iro ·con caduta e perduod ena le : Il coled oco , a ll 'infuor i de lla fase dita di coscien za. Il distur bo di ore vi sin1a du- dige tiva rimane. chiuso ; la b ile, la cui secr er a ta n on lascia alcun po tu1110, e il m ala to zio11e è con tinua , ' 'ien e spinta n ella ve~cichetta r ito rna allo stato di progn osi fau s ta n ormale biliar e. Se ora n oi introducia n10 la sonda n on r apida m ente. tr o, riam o bile n è n ello stom aco n è n el duode1'ale di tl1rbo si d etermina in a lcuni n1a lati . no . !\ifa se la sonda permane p er 11n poco nel di lesioni cr onich e d ell 'appar eccl1io r espir ato- òuod en o ecco ch e. per l 'eccitazion e pr od otta rio, ._ pecialmente do po i 40 anni. d a questo corpo estra neo, si apr e d opo breve u lla di con1une h a i l male con l 'i cto tab etem po (5-15 minuti) lo s fintere ~el d otto cotìco ed è faciln1ente distin guibile co n Jé forme led oco. Appaion o allora successivan1ente la bifru te. e1)il ettich e. le del coledoco (b ile A) e. poi, la p i] e e·p atica di fresco en1essa (bile C). Queste sono di '' IL li N JCO SEZIONE MEDICA (Mensile) color g iall o oro ·e d i ug u ale i nt ensità di color e : la secrezion e di 5 m inuti raggiunge i 5-10 diretta dal prof. CESARE FRUCONI. em e . I l coled oco espelle il suo conten u to a inIl Nu1nero 9 (1o Set t emhre 1933} cont iene: • LAVORI ORICINALI : tervalli d eterminati (1-3 volt e in 5 n1inuti). .A. POZZI e L. SFORZA - Rilievi clinici e 'r adiologici sul Ora se n oi voglia1no r aggiunger e la ,·escich ettrattamento del! 'ulcera ga. .. . stro·duodenale con il benzoa· ta b iliare (bile B) occorre provocare una eccito di soda. ta zion e più forte. Il m ezzo più sicuro consiste T . LUC'HF.RI NI - I I valore dell'encefalografia nella diagnos i dei tumori cen el l 'iniettar e n el duod en o 25 em e. di , olio e . rebrali. Studio clinico ed encefalografico con particolare n ello strin ger e poi il tubo della sonda per 10 riguardo ad un caso di tumomìnut"i . Dopo una pa usa d i 10-1 5 mìnuti (stare del lobo parietale destro. E : J Ar.i\.RELLI , - Contributo allo studio dell' it· dio di la ten za) si vedrà fluire con violen za la . tero emolitico. Ittero emoli· tico costituzionale sporadico bile col or~ m arrone scuro d ella cistifellea. con sindrome discrinica plu· - . ., , edi arr10 ora come contrariam ente a quanto riglandolare guarito con la . splenectom ia. · preced e svolgono crueste aziò11i in condizioni '· .... Prezzo di ogni numero separato della Sezione Medica L. 6 p a tologiche. . . - ..

PO CLI

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~bbonamen.to annuo alla sola St1. Medica : Italla L.50 - Estero L. 61J.

o·o,

Se cumulativo con la Sezione .Prat ica: Ital ia L. 1 Eetero L. 1 5 O; se -0um ulativo -0on la Sezione Prat ica e oon la. Sezione Chir urgica : I talia. L. 1 2 5: Estero L. 1 BO.. . · In viare Va ~l ia a rt'editore LUIGI POZZI. U fficio Postale Succurs.:ile d iciotto. ROMA. · •

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Tn in.fiarrirnaziorii

ac~it e,

ad. Colan eo-ioite ed Ittero Ca tarrale. ltt. luetico; . Sal,:arsan -Itter o. - L 'a ttività e J)ulsiva d el coledoco è pr atican1e11te in1mutata . L 'infi ammazione a ll arca 1·a p1)nrato neu ro-n1t1. colare d i DIAGNOSTI CA.. -

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(AN~ O

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42]

1653

SEZIONE PRATICA

questi canali e J)rovoca una p aralisi d el coledoco, che secondo le mie osservazioni l>uò con siderar i una atonia. Il -em pli ce apparire d ella sonda nel duoden o ba ta a riatti,·ar e il m eccanismo e pelle11.te. Si n1anife ta un flus o biliare molto abbond ante, la ci tifellea è molto più cura del J1orn1ale. In tutt e queste affezioni l'attività espii l-

p o sono esser fatti ce sa re coi ondaggi. Nelle os truzioni da calcolo si riesce talora precisa!. 111ente .a fare en1ettere il calcolo : cosa questa })erò sulla quale non bisogna in generale conta r e. Invece si può essere certi di riattivar e 1nolto spesso il flusso d ella bile. Il calcolo scivola all ' indietro, n ella parte vicina alla porzione di col edoco dilatata, e sopr a lui scorsiva clive11ta. n1olto intensa., una volta clie il re abbondante la bile. In tal modo si riduce · fltiire della bile viene promosso dall' eccitazio- notevolmente l 'ittero od an ch e lo si può eliminare. Anche la colangioite, sp esso con comine della sonda. tante migliora: i violenti brividi, la febbre Ben inteso in tutte queste malattie di caratalta (39°-40°) spesso scompaiono nel momento tere acuto anch e lo stesso parencl1in1a d el fegato è n1alato, 111a qui la prima .cau a d ell 'It- s tesso in cui si riattiva il fluire della bile. In tero è data dall'arresto del flusso della bile. que to mo.d o possiamo far ì che i malati iano susc-ettibili di venire operati: cosa questa ì\elle colangioiti cronich.e manca spe o ) 'ittero e la febbre In questi mali ..,u .... is te un a di ' 'alare t erapeutico g randissim o. Poich è opera11do questi pazienti affetti da settimane o da pronunc iata tend en za allo spas1no: la val vola cl1iu"'a n on dà cl1e molto tardi pa aggio alla 111esi di itterizia , buona parte di essi soccombe_ sonda (80-120 minuti), lo s tadio di 1at e11 za ot-- ,~ano a ll 'operazion e od alla malattia. La onda duoden ale permette an cora di guat o reazione dell'iniezione d 'olio dura molto a Jun ao (40- O minuti), la valvola semichiu a rire d efinitivamente d ei casi recid·ivi causati da p ostumi di colang ioite (la maggior parte la scia gen1er e spesso scarsissima bile sicchè in sono appunto di ques ta natura). Le ricadute 5 minuti se n e raccolgono solo 2-5 em e. provoèate .da . impedimenti mec~a nici (calcoli Calcoli de.l coledoco. - :È noto che il cole- p er raggrinzimento o in gin occl1iamento) debd oco può esser e affetto da cal coli, senza che bono naturalmente venire sottoposte a opera. per que to ia in1pedito il fluire della bile. e z1one. • • però e so presenta una ostruzione meccanica, Se ora dunque ci si chiede donde provenga que ta può venire ~~rertita dia o-no tican1 ente il fa tto ch e la sonda duoden a le. malgrado quecon I 'aiuto d ell a sond a. Se esso coled oco è d el te su e en1inenti caratteris ti ch e abbia trovato tutto o Lruilo r1on si riesce a t r ovar e con la cosi poco con sen so pre so il m edico pratico, sonda , alcuna traccia di bile · se in,·ece 1'o trun on possiamo trovare c l1e una spiegazione. zione è parziale allora si riscontra d ella bile, L ' uso d elle a ntich e or1 d e è così complicato, ma in quantiLà troppo piccola per il periodo la loro introd uzione intraduodenale richiede di 5 minuti: eme. 2-5 sono sproporzionati a lla un così lungo tempo , che non era possibile , .gra,rità del! 'ittero. Appunto questa 1discrepa1idate queste manch e volezze, ch e esse trovassero za fra la intensità dell'·ittero e la esiguità dei dj ffusione n ella pratica gen erale. Io h o cosingoli flu ssi , denuncia u.n intoppo di iridolt3 struita una nuova sonda duodenale il cui uso m eca.an.ica. Sulla base di queste esperien- è oltremodo sempli ce. Inoltre l ' intiera operaze si è vi sto che la sonda è un m ezzo di assozione della introduzione in traduodenale non luta sicurezza per distingu~re la colangioite richiede nel suo complesso p iù di 8-1 0 minuti .

acuta dall'ostruzione calcolare del coledoco.

Entran1be presentano un ittero intenso. ella infiam1nazio11e acuta, il coledoco risponde entro pochi minuti con un abbondante flu ~o di bile . Quando si ha una o lruzione con1pleta , n essuna bile appare all 'eccitazion e locale prodotta dalla sonda; se l'ostru~ione è IJarziale, n el periodo di 5 minuti la secrezione s i verifica, ma molto s~arsa . Nelle infiammazioni , acute, si riesce con sondaggi ripetuti e prolungati (2-5 o re) a d eb ellar e prontamente la malattia: l 'ittero e la febbre b en presto diminuiscono . elle infiammazioni croniche, g li s timoli spa . . tici , T E RAPIA.

-

II. - La nuova so1ida duodenale. Nei sondaggi del duod en o vi on o due difiicoltà da eliminare. Dapprim a : quella di inghiottire la sonda , poi ancora il con1pli calo passaggio d ella stessa dallo stomaco a l duoden o. Molti malati inghiottono con en orm e difficoltà la son- . da causa il violento sforzo di vomito , che ciò proc ura . Dopo di eh .e trascorre ancora un tempo - indeterminato - (3 0-90 minuti) prima ch e la sonda possa passare d-a llo stomaco nel duodeno. I11 contrapposto a quanto sopra, il m edico può in pochi secondi pingere la nuo,,a sonda 11ello s ton1aco del n1ala to. Oltre a ciò questa PAHTE

1


1654

« IL P OLICLINIOO »

rl uova so11da p assa in 5-6 111i11uti d allo stomaco n-el d u od en o.

• t

F1G.

1.

DESCRrz10NE. . La nuova onda duodenale è lunga 165 cm. e verso l ' 80° cm . è divisa in due p arti : sonda anterior e A 1 e tubo di rallunga A 2. Il mandrino E a t.Lraver sa soltanto la sonda anteriore ed è lun rro 84: cn1. Queste du e parti della sonda sono cong iunte fra lor o n1ediante un dopp io raccordo a vite : B 1 e B 2. All 'opposta estremità della sonda ante riore s i trova il cono forato C collegato a d una ])allina conduttrice D mediante un filo di seta rinnovabile. La pallina conduttrice D si a datta esattamen.t e alla estremità d el con o (fi cr . 2) . Ora introducendo il mandrino n ella sond à ant erior e e avvitando il collar ctto di fi ssaggio sulla metà d el raccordo a vite B 1 d ell a onda anteri or e (fi g . 2) , si ragg iunge un doppio effetto: si r ende rigida la sonda anteriore e la si mantiene tale, e si trattiene ferma la pallin a D agganciandone il filo alla estremità del con o C. Così disp osta , la sonda anteriore è pron ta p er venire introdotta. La sonda h a u n dian1etro di mm. 4 ,5; il lum e interno è di mm. 2,5. Sua. graduazione : a 46 cm . di dj stan za d al con o è segna to un V (ventricolo) a 56 cm. un P (antro pilorico) e finalmente a 75 cn1. u11 D (duod en o) .

[ANNO

XL, NuM. 42J

Al primo sopr avvenire d ella peristalsi stomacale la pallina ' 'ien e afferrata e spinta nel duod eno trascina nd o vi poi la so11da ne11o spazio di un minuto m ediante il filo di seta fissato al cono. Non di rado quest3 p allina viene iJ: tm ediatamente afferrata dalla peristalsi stomacale e spinta n el duodeno: in, qriesto caso il sondaggio gastro-duodenale dura .dai 2 ai 3 minuti.; tutto dipende d aJla 1)eristalsi stomacale . Un altro essenziale va11ta.!2·gio della nuova

e

FIG .

3.

son<la è quello cii poter essa pe11etrare nel duodeno sia stando il paziente .•:ediil o c/1.e stando

egli disteso sul fianco

d e.'~ tro .

Ora la sonda vi en e n el m odo seguente spinta IJ el duod eno. Il n1alat o ing l1io tte la sonda (già spinta fino a cm . 46) p er altri cn1 . 10 (fino a cm . 56) d op o di Gh e p er 6- S' n1inuti si adag ia sul fian co destro . iDura nte questo t empo s~ lascia sgocciolar e il contenuto dello st o~a co .dig iuno. D opo ques to p eriod o di t em p o, il paz1ente continua a d inghiottire a poco a poco la sonda, la quale giunta ai 75 cm. si trova già affondata n e.I duoden o .

Orientamen to st1,lla posiziorte della sonda. - A queslo scop o cr edo opportl1no dare le in-

FIG.

Uso. -

2.

La sonda anterior e, irrigidita d al 111andrino e con la pallina fi ssata a lla e tre111ità d el cono, viene in qualche, secondo int r~;<iotla n ello s to1na co d el malato. Il mandrin o vien e s' 'itato ed éstratto con grande precauzione e il tubo di rallunga a'"'itato in1n1ediat a1ner1 te in aggiunta . Nell 'istante in c ui il n1andrino ' 1ien e esLr a tto la pallina conduttrice, causa il pro1)ri o peso si stacca d al con o n ell o st om aco (fi g . 3).

dicazioni· segu enti : Se con l 'aiuto della siring a imme ttiamo 50 em e. di aria e restiamo in a ltesa p er lo spazio di un minuto, se la sonda è veramente p en etrata nel duodeno, ricu perian10 soltanto una frazion e d ell 'aria introdot ta (2-10 em e .); questo p er ch è la parte maggiore d elJ 'aria jntrodotta e ntra n ello st on1aco . Se per. contro la sonda si trova n ello stomaco allora possiamo ri cuper ar e l 'aria immessa , n ella sua totalità, ta lora an ch e di più , poich è )o sto1naco sovente contien e una certa quantità di aria ..:;e il tubo d1ger e11Le su b isce d elle contrazioni spasticl1e, l 'aria ch e avremo introdotta n on ' 'errà più spinta fuo ri. Il tubo diger ente, ch e. si contrae spasmodican1e nte serra talment,e la sonda e tura le sue !lnestre la ter ali in modo da impedire a solutam en te il ritorno d ell 'aria n el tubo d ell a son da. Quando lo spasimo si è estint o riap paion o nuovam en te i sopr a citati sintomi .


.{ANNO

XL, NuM. 421

c.\SI

La sonda mantien e la ua prornessa: essa veramente penetra in 6-10 minuli n el duodeno. Però è condizione sine qua non. ch e esista anche e1fettivamente la p eri·s talsi. ch e spinge avanti la sond.1. jel ca ·o in .c ui in vece esista uno ì5pa5ini.o dell 'anl ro p ilorico o d el piloro stesso, allora la sonda rimane in1n1obile n ella parte infundibolare dello ton1aco. Però questo s1)asmo può venire eliminato n el mio-Jior modo (anche se non assoluta.men te in ogni ca o) col seguente ben noto intervento artifi ciale. La sonda d eve es ere ritirata fino al cm . 56 poi si deve alcalizzare il cont enuto d ello s tomaco iniettandovi una soluzion e satizrri di carbonato di :oclio (un cu cc hiaio da ca ffè per 50 eme. di acqua). pinta c he ia quc '" la .. oluzion e n ello s tomaco, fa cciam o nuo,·an1cnle ingl1iottire la sonda fino a 75 .cm. e con queslo interv~to il crampo n o11 è ce .. a lo -i deve interrompere il ondaggio e rimandarlo di uno o due g iorni .

LETTERATURA.

NEGATIVI. -

RIEPILOGANDO: 1) Il n1 eclico, pt1ò introdurre la nu oYa 011da -duod enale 11ell o lomaco d el m alato nello pa.zio di qualch e econdo . 2) o n a1)per1a opra\•\T]ene la r>e ri . . la lsi lo n1acale la i)allin a di guida virne imn1 ediat a.r11 enl e afforr1ta e . ospinta n el duodeno ove n e] lo . pazio di un minuto tra ~c ina Ja on da . 3) Per l ' i n fier o sondag gi o 1t11 orie1iole piegano coniplessivam ente <la 6 a J O

1655

SEZIONE PRATI CA

si im m inuti

.di tempo. Que. to metodo venne dall 'Autor e clahor ato nel la .ITI C.:li1ti ca Medica del Ja Pt. l J. di Budapes t, dir!)lta dal prof. Baron e .A... von J o r~ny i .

RlASSlj TCi. 1) La nuova sonda sem plifica e acr ~ l era il -sondaggio duoden ale così da r enderlo acces8ibile a nch e al medico non peciali ta . Si pone inoltre in rilievo lo straordinario , .. lo re diagnostico, analitico e terapeutico d e]la onda duodenale. 2) Il nuovo metodo venn e elabor a to da 11 'A. nella III Clinica Medica del la R . l J. di ·B ud,_\pest (direttore: prof. Harone A. von Koranyi). 3) Con la nuova sonda l ' ir1tie ra introduzione intraduoden.ile ri chiede da 6 a 1 O miP.uti. La ~onda duode nale ren di~ J)Ossihi.l e : a) di disti.nguere Ja colangi.oite acuta dall'ostruzione m ecca nica d.el coledoco; b) di g u1l·ire d efinit!var(!ente la colanITToite acuta, e di render e 1nolto ~pesso operabil e una <>struzione del coledoco .:au:--ata d a ca lrolo.

KuENS7:LE~.

Arcltiv fu er Verdauungskrankh., Bd . XL\ III, Heft 3-4, 1930. Eine n eu e Duoden alsonde. Die Roll e des JI er weilsc hlauches in der 1nodernen Pathol og i e.

In. Ur,1osi Hetilap, Nr. 3-4, 1931 . In. i\Iedizinische W elt, . r. 33, 1931. Io~ Ze11tra.]blatt f. Chirurgie, ~r. 47, 1932.

.

QUESTIONI D'ATTUALITÀ L'uva nell'alimentazione e nella terapia. In eguito ad una a aO'ia o vivace pro1Ja,o-anda e ad una certa n1odiO.oazione ch e si ~a attuando nelle no lre a bitudini, è ' enuto ad aum entare cli molto in Ita ]ia il con um o dell'uva ~a t~"-~la , ~he ~ pa , ato dai due ai cinque mil1?,n1 d1 .qu1ntal1 .all anno. Indi ce questo di una p1u ben1ntesa a l1men laz ion e, ch e n1ealio comprende i grandi va~1 La n-O'i delJ e fruttae e sa apprezzare a d.over e 1 J)rod oLLi del fer ace suolo d 'Italia ed è da augurarsi ch e il con umo ,~en­ g.a ancora aun1 entando . L 'uva, per la sua composizione stessa (I ), costituisce un ottimo ali111 ento, non tanto, per il suo valore energetico bruto e pre so in calorie (700-800 circa l)er l(.o-.), ch e 11otrebbe ottenersi con altri cibi ed a pr ezzo a ai più ba.sso, quanto per altre su e qualità . An zitutto, essa risulta g radita di per sè t es a e con1e tale ,ri.en e man- · g iata volentieri e m eglio a ir11i lata . Il suo contenuto in acidi organici ed in vitamine la r en d e molto utile. Grande im po rtan za hanno anch e le sostanze mincra li . tanto più apprezzabile oi:rgi ch e ~ i vien e co110 cendo il notevole significato ch e spe tta a.gli elem enti minerali nella dieta. Accanto a i sali di potassio , ch e predominano (62 %) troviamo qu elJi di sodiq, di calcio, di mag·n esio, di ferro, di manganese -e· fra g li acidi , oltre al olfori·c.o, cloridrico., borico , il silicico (2,18 %0) ed il fo foro (17 %0), che esist e in forma n1in er a]e ed in con1bin azi oni oro-a nich e. _. Anch~ i vari fermenti ch e i trovano sulla bu ccia h ann o for . . e una certa importanza. Il loro numero è elevato: da 20.000 a 100.000 per 1

(1) I componen ti d ell 'u va ono : Zuccheri, ch e nell 'u va matura arriYano al 20 % circa e sono costituiti da parli u gu ali di destrosio e levulosio (nell 'immaLura preclon1in a il des trosio) . A cidi organici: t artarico, racen1i<.:o, m alico, forn1ico, ossalico·; nell'uva imm a tura anche succinico, glicolico, gliossilico, tannico. Sali di acidi or ganici: t ar l rati acidi e neutrj. Corp·i azotnti: protei.ne, sa li di ammonio , basi organiche, nitrati, l ecitine, Ituclcine. Enzimi: ossidasi, inverlasi, laccasi. Sostarizc estrattive n.ori azolate : i11osite, gomn1a, pectina, quer ci tina, fl abofeni, olii essenziali, so Lanze coloranti e corpi di n a tura indeterminata. Sos tan.ze min erali.


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[ANNO XL, Nu~c. 42~

cc JL P OLJ CLINICO n

c n1c. di n1osto n elle uve con acino grosso , da 80.000 a 200.000 in quelle ad acino piccolo. l ' r ed omina no i saccaromiceti ed affini , di cui .Miiller Thurgan trovò 22 milioni su 100 acini. Non è impr ob abile ch e essi e ~ ercitino n ell 'intestino nn 'azione non dissi.mile da quella d ei fermen ti lattici , sicch è di tali ferm enti si sono allestite an ch e delle culture ch e avr ebber o u11a certa effi cacia in varie malattie (cutan ee e g astrointestina li). Vi sare:bbe, inoltre, attaccato alla bu ccia un ferm ento proteolitico , ·che scioglie l ,alburr1i11a trasforn1ar1d ola in peptone . Gli e ffe tti principali dell 'uva son o stai i a ffermati già dalla Scuola salernit ana :

Provocat urinam mustum , cito solvit et inflat. L ·azio11e principale è ai:1pur1to quella diu retica. Co1ne e p er ch è l 'u-va pr ovochi una n1odi ca diure i n on si comprende hene; certame1tle n on con lo stesso m eccanisn10 di m ol ti H)tri diuretic i, té.u1to più che 1 ~ urina rim 'Jfie a cida, pure abbassando il tasso di a cidità. L 'uva vieJi e p r r1aill O 0on.~1gli ata nei catarri vescicali; ris11lta p~rò in·effi cac-e n elle idropisie. Un 'altra proprietà è quella .lassativa, favori ta di 111olto dall 'ingestione d ella buccia . ·elle m odich e stitich e zze l'uva è quindi consigliabile, purch è si eviti un eccesso , ch e p11ò pr ovocar e dia rree ed anch e - a causa d el contenuto in a c idi - d el cata rro intestinal e. Il rigo·n fiamento del ventr~ , accennato d alla Scu ola alernilana, è proba bilment e dovuto a produzion e di g as dal g lucosio , d a parte d ei batteri intestina li ; dalla varietà 1ielle r azze di questi , diver se secondo gli individt1i, djpende il fatto ch e n egli uni tale p r oduzion e di gas è m aggior e ch e n egli altri . L 'en ocia11ina, ch e si trova n ell 'uva nera, da sola o combinata c.01 tannino, a vrebhe e ffetto tonico. Fra le varie malattie in cui -vien e con sig liata la cura d 'uva citiamo : certe dispepsie, l 'obesità, la go tta, la litiasi urica ed epati ca, la pletora epatica, cer te d ermatosi artritich e, n on ch è le malattie r en ali in cui l 'uva ag isce com e dieta che risparmia i r eni. La scar sa q11antità. di albuminoidi ch e l 'uva contie n e r ende per ò in1.p os ibile continuare a lungo una dieta di sola uva. Con una dieta a zotata e carnea, l 'uva se b en digerita ag isce secondo U. Hoffmann , con1e tonico e corroborante. Buoni risultati sono riportati anch e per la tuber co,}osi, in cui essa miglio·r er ebhe le condizioni d ella nutrizione; il conten11to in silice potrebbe in parte spieg are tale azione. v . Noorden e H. Salomon riferiscon o di avere ottenuto buoni effetti n ell'ipe racidità gastrica somministrando una dieta a base di uva (o di mo to), con 200-300 grammi di n oci o n occ iuole e 2-3 u oYa crude. In tal m od o, scom1

paio110 i forti d olori, in un periodo di ±-6 settimane, dopo di ch e, si può passare ad una dieta più ricca. Dura11te tale cura , si osserva. una perdita di peso . eLtam ente controindi cata è i11Yece l 'uva,. com e in g en eral e Je frutt a crude, n el! 'ulcera g astro-duodenale. L ' uva è .an cl1e be11e tollera ta dal diabetico, in quant~ ch e, com e si è a cce11nato sopra, il glucosio vi si trova per la m età circa sotto for-ma di levulosio, p iù tollerabile del destrosio .. La .cura dell 'uva può tal volta l'rrovocare qualch e disturbo , specialmente se l '1r\-a è piuttosto· acida . Oltre a l ca tarro inte tina Je a c ui si è a ccennato, si h a11no ta lor a d ei fatti infiammatori alla ling ua , all e labbra ed a ll e gen g ive che, sen on si osser va una buon a ig ien e d entar ia o si esagera ne lla cura, po ·so·n o a11Ghe portare alla. caduta dei de11 Li. Con la buccia o se1iza? ll dl1hLi o . .. an1letico fa capo a cu oJe diver se. l ' una delle quali, forse un po ' trop po sem plici ta, sostien e fra l 'altro, a ddirittura, ch e i vin accio li agiscono con1 ei pallini di pion1bo ch e i l1sa11 0 per lava r e le bottiglie i)roducendo t1n a -ener g ica pulizia dell 'intesitino; l 'altra cl1e i11vece din1ostra il da11no. che bucce e vinaccioli posso110 p·rod11rre. Come sempre, in, m edio stal virtu s. E , e è· pre feribile ingerire a n cl1e Ja bu ccia , per la sua 'azione m eccanica e i>er i princip1 ch e essa con':" tien e (fern1en t i, ita11li11e, di a tasi ed u11a quantità di sostanze minera li I>iù ch e decu pla di quella della polpa), n on è m en vero ch e in. qualch e caso es a agisce irrita ndo la n1ucosa intestinale e, p r ovocando p iù facil111ente diarr ea , determina una p erdita di so .. tanze alime.n tari. Vi sono poi Jndividui per i quali riesce· impossib ile l 'ingestio11e d ella buccia. Nelle varietà a JJu ccia $O ttil e, questa ri esce più fa cilrr1en te in geribile e digeribile; è pure-possibile ottener e d eg·li a ci11i con pochi o ·punti vinaccioli (seedless). Ma i11 gen er ale, il viticultore p r eferisc·e per le uve da tavo la le va rietà a buccia grossa, cl1 e a pportan o }) ÌÙ facilmente il trasporto. Esecuzion e della cura. - F.: bene n on con sum ar e- quantità ecce i ve (11011 oltre 3 kg . a l g iorn o) e soprattutto ag.g·ia re la sen sjbiJità indi, iduale. Si scelgano le qualità poco acide e ben ma ture ; da taluno si os ·erva che l 'uva troppo· m atura - per l 'elevata q uantità di zucch ero - n on è conveniente. Si con siglia di cons u111are la m età della razione giornali era al nlattino, a dig·iuno, .I / 4 prim a d el pasto di ine.zzog·ior110 ed 1I4 prim a~ di quello d·e lla sera. Nelle stazioni ampeloter~­ pich e, il paziente s tesso coglie. l 'trva al mattino , con la rug iada e la mang ia senza l~varl a ;· la lavatura si o serva , che è necessaria p er · l 'uva ch e si ' a cqui ta ul !Iler cato, .asl?orta. i. ferm enti aderenti alla buccia, capar.1 d1 fac1l1tarela digestion e e l 'a imil.azion e. Gli autori tedescl)i indicano , per la cura di! 1

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SEZIONE PRATICA

u ''a, delle diete che non si conforn 1anq affatto .con le nostre abitudini; mi risp,a rmio perciò di .ci tarle. [n generale , i I enga pre ente ch e l 'alhu1n ina r l1e i trova i n quantità n,. ai car a 11ell 'uva, va fornita co11 altri ali n1 cn Li ; mentre :. i erilera11110 altri cibi troppo ri cchi i11 cellulosa e so lanze inuti] izzabili c he ~ i :.r ova110 già ·in c1uantità ufficiente nell :u va. La r ura d'uva, come i è Yeduto, può avere •qu.alr l1 e t1tilità in alcuni stati morbosi , l na si d eve ev i lare di cader e in dannose esagerazioni '<ie1t ale dalla lnoda e di co11siderarla una panacea od un rimedio n1olto attivo. Associata ad .altre r11i urc, può in qualche caso r ender e utili servigi, ma oprattutto il suo con . umo d eve es'Sere in corag~ato, con . io-liando l 'uva come a]imento at1~ lo ·o e san o, cl1e apporla d ei fa ttori nutritivi e d egli elen1cnti di grande utilità per 11 rio tro organi mo. ,4. . F1LIPP1~r. ~

SUNTI .E RASSEGNE. SINDROMI DOLOROSE. Il dolore in ginecologia. ( // (,'ongresso franc ese di gin.ecologia. R ev. frn1iç. ri e gy:1 . et ob. l. , giugno 1933).

l'atogenesi dei fenomeni dolorosi in rapporto ·Con. le noziorti anatorriiche (F . e G. JAYLE). 1

i viene preci ando l 'idea che, escluse in j)a rte le infelion i, la cat1sa delle manifestazioni J11o rho e, fra c ui i] dolore, va ricercata n ello :Sle o organi mo della paziente e specialmente tDella sua er edità, di r azza, di tipo e o pratt.utto di degen er azione . ull 'apparato genita le femminile, l 'eredità di ·d egen erazion e si manifesta con le ioni conge11 i te diver se d ell '0' a io e dell 'utero e con disembrioplasie n el1 e nlucose uterine ed ovariche. Su un t erreno cosi predis1)osto, Je infiam111azioni e Je into sicazioni fi siche e chimiche .agiscono più fortemente ch e ul terreno normale. Cosi si spiega l 'immensa varietà delle reazioni dolorose. La terapia deve sempre tener conto dell'ere·dità, anche in chirurgia , evitando pertanto un trattamento unico per tutti i casi. Ma essa va soprattutto diretta a Jle giovani, specialmente .alla bambina ed alla giovanetta; la partenologia, conclude l 'O . .è la base fondamentale del_la ginecologia. 1

Valore del sinto ma dolore in gineco.logia (A. tBrNET). - Vi sono dei casi in cui, per I 'inten1

sità e per la localizzazione, il dolore presenta .caratteristiche tali da acquistare una reale importanza per la diagnosi: 1) Dolore acutissimo. Quello che a ccompagna, p. es., la torsione di una cisti ovarica o la rottura di una sacca salpingea è quasi pa1tognomonico. La psicopatia non pt1ò r eali zzar e .una tale acuzie dei sintnmi dolorosi

1657

2) Dolore ac uto. Ancor più tipico è quello che a ccompagna Ja salpingite, il fl en1n1one del legam ento largo, la bartolinite in qua11to che 1'esa111e genitale è ancora più agevole. Alc u11i caratteri speciali d el dolor e faci1itano Ja diagnosi; cosl accade jJer i dolori provo cati. La i)re s ione esercitata s u una cicatrice d el collo uterino per1.qetterà di diagnosticare un chiodo di En1n1et; la stessa pressione eser citata sul1'ovaia rivele rà un'ovarite sclero-cisti cn. Il dolore cl1e si presenta ad una data fissa n el periodo intern1estruale orienterà la diagnosi verso un di Lurbo dell 'ovulazione. Di1nostrativi sono a]tre'" l i dolori e pul i'1i d el polipo fibroso dell'utero. 3) Dolori ubacuti e cronici. Sono questi cl1e offrono le maggiori difficoltà di diagnosi. ono di fatto legione le donne che si presentano per un semplice indolenzimento del ventre, una sensazione di pesantezza, talora delle manifestazioni a dis tanza, algie lombari od altre. . ... i dovranno, in tal caso, tabilire i fatti segu enti: a) il rapporto del dolore con un'affezione organica genitale (metrite, fibroma, r etroversion e, cisti ovarica, ecc.) o con una genitopatia funzionale; b) se l 'esame non rivela ch e una le ione insi O'nificante d ell 'apparecchio genitale, entrerà in question«~ l 'esagerazione psichica; e) In qualcl1e rarissimo caso, in assenza di ogni segno fi ico loca le ed in presen za di s tigmate psicopatiche , si penserà ad un'algia puramente centrale. Si tenga pre ente cl1e lo stato fisiologico, la r ecettività de lla malata al dolore è assai mute·vole e si adatta alle varie fasi del ciclo mestruale. L'interpetrazione cerebrale del dolore varia in proporzioni molto co nsiderevoli secondo g1i individui ·e le circostanze. 1

I dolori ac/;domino-pelvici (X. <:oL.\NEn1 e E . DouAY) . - Il carattere princjpale di q11esto dolore è quello di essere influenzato dalla mestruazione. ' i può dire che il dolore ginecologico è sotto la dipende nza del ciclo e~trale d ella donna . La varietà che maggiormente interessa il gi11ecologo è il dolore mestruale, la dismenorr ea, ma bisogna aggiungervi: i] dolore interrnestruale o dolore di ovulazione e quello premestruale, o dolore di congestione ovarica. Tutto questo argomento costituisce il capitolo d ei piccoli dolori , che ritornano periodicamente, che il medico tenta di calmare e che il g ineco1ogico studia. per diagnosticarne il meccanismo, in modo da prevenirne la comparsa e dare la guarigione definitiva. Esiste un altro capitolo, quelle d elle g randi crisi dolorose addomino-pelviche, ch e sorprendono la donna in buona salute appare11te, minacciandone la vita ed esigendo deci sioni chirurgiche tempestive e gravi. Le affezioni pelvi1


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« JL P OLTCLJ N ICO \)

ch e cl1e IJO on o provocare queste grandi crisi d o lo ro e son o: la g ravidan za extraulerina , la peritonite gen er alizzata da le ion e uler o-annesia le, g li accidenti di torsione e l 'occlusion e inte ti11ale di orig ine pelvica. on o poi da m enzionar e i d olori permanenti, ch e p o on o aver e un substra to a n atomico in vecchie lesioni d ell 'utero o d eg li ~nnessi; oppure può trattar si di nevralgia pe lvica, di cui l 'esam e n on sa dare la ragione.. Inter essante e molto utile per la diagnosi è il d olore provocato d allo ste so esame g inecologico.

I dolori extrapelvici nelle affezioni gin ecologiche (A. LAFFONT) . on sono rari ·que~ li dolori a dis ta n za , che pos ono aver ed e i11 un punto qualunque , ma di pre fer en za a.Ile r eg ioni tor acica, scapolo-01ner a le o cer v1co-nuca le d o11de la d en ominazione di « dolori ele' 'ali ' », con cui l 'O. li desig na. elle a ffezioni uter o-a nnes iali e n ei ver san1e nt.i lin1itati alla sfera pelvica , i do lori elevati indicano : a) t1n riflc so impatico , quando si manife tano a di tanza con do lori viscera li, do vuti alla 1perturbazion e econdaria di un viscer e, i11 occa io11c di una lesione genitale . 0110 queste le vi cera l aie, cl1e appartengo·n o al g rande g ruppo dell~ d euter opatie di ori gin e .genit~l e; b) un riflesso , ad un tempo simpa tico e cer ebro- ·1)i11ale, quando si m anifestano sotto la forma di dolori uperficiali (d etti: dern1algie, d er111aton1i d olor osi,. topoalg ie ~iflesse , d~­ lori riferit i a i tegumenti) secondo il m eccan1sn1 0 d el rifle o viscero-sensitiv;o di flead~1 ac k e11z i e.

ei ,·or ~ am enti liberi ch e raggiungono l 'add om e uperior e, i dolori el ~'rati sono l 'es:p,re~­ sion o di una n eura lg ia frenica, dovuta all irritazion e d ei filetti n ervosi del diaframma , da part e d elJ a m assa sanguigna: Sono , in tal ca s~, la manifestazione di un riflesso cer ebro-sp1n a le. I d olori a dis tanza, ch e compa ion o n el corteo d ei fe n om eni d olorosi pelvici, sono stati a luno-o inter pe trati con1e semplici irradiazioni de i d olori pelvici, miscon oscendon e C?,l la lor o inter petrazion e fisio-pa tologica ed 11 lor o valore diao-n o tico. . Quando compaion o· da soli, od o~~ upai:io p~r l 'in ten ità e la bruta lità d elle n1ar11festaz1on1 il prin10 pia no del quadro clinico,. es i P?sso.n~ indirizzar e la diag11osi verso altri or g·a111 . S1 e r>e n ato in questi casi a colica e patica , ~d artrite scapolo-01nerale, a violenta ?eura~ g1 a! a d ulcer a gastrica perfor a ta , ad intos ica z1on e 5o-rave ' i ~ crvan o n elle affezioni uter o-a11rte siali, pecialme11te d ell e infezioni .sa lpi11go- o,rari ~h e e , più r aram ente, r1elle g ravida n ze an golari e 11ell 'aborto. 1a ' pec ialme11te n ella grav ida1 1 z~ extrauler i11a e lle ~ i n1anifestan o, sen za dubbio a caua de] l 'i 1\le11 ità durante tale a ffez io11e. Tn tal

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caso a cquista no u11 gr ande Yalore diagnostico· specia lrnen te quand o on o tardivi e i manifestano qualche i ta nte dopo il dolore pelvico. Localizzati dallo tesso lato o da quello opposto alla r ottura (d olore croria lo), precoce C> tardivo , assoc iato ad altri dolori pelvici od isolato d alla sindrom e ectopica , il dolore ele' ra to può esser e n ei casi dubbi di difficile interpetrazione, un intoma prezioso di perturbazion e pelvica, di un o tilli cidio sanguigno ch e distende il cavo del Douglas e minaccia di. invader e la cavità peri toneale. Il d olore elevato diventa in tal ca o il segno· d 'allarme ch e con1anda l 'intervento d 'urgenza e m erita entrar e n el qua dro nosolog ico d ella gr avidan za extrauteri11a . Quando es o si manife ta . cnza una cau a con osciuta , co ... titui ce di p er è ste ... o una rag ione sufficien le p er ir1l porre subito l 'esameginecologico più prudent e ed attento .

Tra.tta.m enlo del dolore in ginècologia. Indicazioni g·enerali (I ;.-M. P1 ERRA J. - L 'O. con id era ' dap11)rima Je indi·cazioni generali del trattamento n elle ' 'arie affezioni g inecologicl1e in cui il dolore. costitu,i sce uno deg li elem enti, principali , studi ando in seg-ui to i trattame nti in-e di ci e quelli fi ioter a pi c i (idroter a pia e cu r e miner ali). Stabilisce due prir1cipi fondame11ta li , ch e c ioè quasi empre il d olore ha comeba e una lesione an a tomi ca io pure minima e c he qua i ~ e 111pre il d o lor e è e ·agerato da un falla re p icl1ico. I_,a prima indicazion e " quella di calmare il d olor e a l m om ento d eJJa c ri. i pa ro~ . . isti ca, co a r elativamen te facile, co11 i comuni me todi an a lge ici. . La econda .è quella di calm ar e i fenomeni dolor osi n eJl 'interva llo delle crisi e di impedirne il ritorn o; ta le sco po è più diffi cil e d a 1aggiu11ger i p oich è i de.ve rivo] gersi alla ca u a s te a d el d olore ta lo l'a 1\1ir1ima e n on fa-· cilmente rintracciabil e. ui diver ~i m etodi di fi ioterapia , hanno riferito A . Zin1rr1er11 e ,\. . Pecker , m entre la k ine~ i tera pia è stata Lra t la ta d a L. ett or , iJ ql1a leha i11 i ·tito ul g ra11de va lor e d el m a ... ~ag~ i o f' fatto dopo una di a a 110 i icura e con gr ande n1 elodo e paz ien za. fil.

Il dolore nell' angina pectoris. Patogenesi e cura .

(G. G .\LLI. Gazz. degli Ospecl. e delle Clin. >· 2 1 n1 aggio 1933) .

Lo studi o JJnl oge nctico dcl do lore ang·in os~ prese11 ta diflì coJLà ril evanti , p oieh è ~ i tratta d~ una 111anifestaz io nc per lo J>ii1 subitanea. d1 breve dura ta e di ta le gravezza da n on pern1etter e ricerc l1 e s tru111e11 ta li rl1 etodiche ed e au ri enti n1entre l 'or gano in c ui si m anifesta !l dol or~ è pro fondo, inacce ~ ibi~ e all 'e ame ~1r etto. :E: invece fac ile uno lt1d10 p er an alog1a1 sp eri1nenlando cioè . ui i11t1.. coli d ello . . ch ele-


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SE ZI ON E Pl\ATJ C A

tro , messi in condilio11i circolatorie patagonabili a quell e cl1e si verificano n el muscolo cardiaco dura111 e l 'attacco di angina pect oris . L' A. già nel 1926 dimostrava ch e, rendendo esa11 g ue J). es. una parte di un arto, i movimenti muscolari r ipetuti diventano doloro i, fin ch è il ritn10 delle contrazioni con1pare e finalm ente ce~sa 110 le contrazion i. Per analogia si 1)uò pe11sare ch e, difettand o il regolare arflusso di sangue n el n1iocardio , la r e istenza cardiaca risulta rninorata per aum ento di tossine. e per diffi coltala reintegrazione r11 etaboJica co n i11sorgenza del! 'attacco dolori fi co. Si spiegano così le differenti rr1odalità di j)rese11 tarsi del dolore angi11oso e l 'effi cac ia di alcu11e lJratich e curati ve dell'aag in a pecto1 i . L'accesso dolorifi co sor o-e as. . ai pesso dopo uno forzo fisico in modo che il hi ·ogn o di irroiiazio11e san g uigna del n1iocard io aum eu ta ra1)idarr1 en te ser1 za essere sodd i. fatto; anche u11 'emozione accen tu:ila l)UÒ .. pr1g1onare un attacco angino o, J)er '-a ocostrizione coro11aria e detern1inare un 'i cl1 emia acuta del n1iocardio; in flne artch e il cosidetto dolore angir1 oso da decubito, ch e s i presen ta · durante J.n notl e, non contradd ice a questa interpretazione isct•err1i ca d el dolore cardiaco , poich è anch e q11i con ogni ver osimiglianza si verifi ca una difettosa irrorazione san g u ign a del mior,ardio . In fai I i la frequenza e la forza isto]ica dimin11i scono notevolrn ente durante il sonno in certi oggetti. Le pratich e curati ve ch e 1'esp erien7.a ci 11n dimostrafo utili (trini trina , nitri ti , teo bromina , morfina , n arco ti ci , ecc.) svolgon o la loro a7.ione attraverso la vasod ilatazione. J,e ~ tesse c11re antiluetich e .agi:cono in tale se n ~o, poirhè dL o truiscono i Ya. i e ridann o lor o t111 a certa elasticità. 1) 'a 1tra parte sa ppian10 ch e le applicazio11 i calde , i senapis n1i 1 i cataplasmi senapizzati sul precotdio son o utili n ell 'attacco anginoso, che vi en e in vece l>rovocato dal freddo. 'e fo s e po sibile imm ergere· il cuore in lln rr1estruo cald o d ura1lte l 'attacco stenocardico. possiamo riten ere con fondatezza ch e avrem mo ragcri11nlo i l m odo ideale per troncare r apidamente og ni accesso stenocardico. [Jn mezzo cl·le r eali zza il so vrari s.ca Jd1m ento dell a massa cardiaca con rapida va sodila taz ion e dei suoi vasi è la diater mia tran toracica ad onde corte. Secondo I 'esper ienza dell 'A. le onde di 30 metri son o le più utili zzabili n ellH terapia transtoracica del cuore e dell 'aorta , e costituiscono all o stato attu ale il m ezzo miglior e per togliere rapida men le l 'iscl1 emia. p-e r correggere lo spasmo va sale e calmare il dolore, Purtroppo n on si può fare questa cura quando più urge il bi5ogn o, non ])O tendo i avere ~ ubito sotto mano un apparecchio ad 011de co rte nei casi di dolore ano-inoso. Praticam ente bi ogr1 a conlenlar ... i di utilizzar e la d iater111 ia trnn ~ tora ci.ca .ad ond e corte com e r11 ezzo preven ti vo. C. To.·cANO.

Le algie vasali. (1\l . .J . Tt NEL. Gazetl e des llopitaux , 26 agosto 1933). 1.. e algie va'"' ali ·0110 ca ratterizza te da uno ~lato doloroso dei 'a i, arteri e o ven e, di grand e, inedio e piccolo ca li bro, dovuto aJJ 'irritazio ne dei nervi se11 ·i Li vi eIl e acco rri 11ngnano i 'a ~i . pen etrano n ella lo ro gua ina e ·i distri})u i ~cono n-eJlo sp es ore delle lo ro tu n icl1 e o [i.11 sotto a l loro rivesti1n e1t ~o e ndote"liuJe. Esse rappresent a110 l 'esa ltazion e, so tto ·ror1r1a co ciente e dolorosa, <l i queJJ a ·ensibilità vasale ch e n or111aln1enle reg·oJa a ulo n1atica1l1enle -ed inco r iP11t e1nente Je reazi o11i 'aso1110 tori e. I..' e i te11za della sensibi lità vasale 11 on è più i 11 di cu ~ sione. 0 1Lr e cl1 e dai da ti speri1t1entali ù 11 tessa in ev ide11 za dall 'esperi enza c linica . 11 do lor e delle fl ebil i e delle ar terili , il dolore ac uto, a11go cianle ch e a ccom 1:>agna la Jegalura di un arteria ne sono una ripro, a. L 'iniezione di un Jiq u ido u u po ' cau ·tico fatta per errore in un 'arleria i11 ,·ece ch e i11 una vena è seQ't1ita da un dolo re atroce i11 tutt o il territori o arte:r ioso. 1Dura11te un 'ini ezione ondoveriosa il senlJ)]ice contatto di u11a so luzione u11 po' irritante co11 la parete ve11 o~a pro' oca un clolore che ri ~a J e talora con il liqui<lo luno-o Ja ' e11a iniettala ··irradia a lutto il territorio periferico. È 11oto co1n e le i11iez io11i clero a11ti per la ura <leJle -vari ci clcle rnl ina no tin dolore acul i · irn o. · La re.. ez io11e dell e g uairl e peri vasali i11Lerro111 pe que te ' ie sc n iti\ e. Dopo, la impatec to rni a ]}eriart eri o::;a i va i ono an cora eccit.abi li n ella loro i)()r zio11 e soprasl a 11 te o ceni ri1)eta e possono an cora provocar e ri fl e.. ~ i vao,n1otori attraver o l 'az ion e J11idollare; rna ]a: lor o eccitazione in1111 e<liatan1ente .al di' sotto cle.1 ]1Un lo operato t1on provoca a lcu·na az ione

a. i an1111ette ch e le fi})re ,ra o-se n ibi li attraverso i tronchi n ervosi comuni ragO'iu11gono, com e tutte le fibr dell a sen ibilità generale, i g·angli inter ert e])rali do, e i trova110 le loro cell ul e di orig ine. e .a 111ezzo dell e radi ci po:'ìteri ori prendono ra.p porto con i coll egamen ti , en . ilivi ch e parton o dalle corna po .. Leriori ed ancl1 e con i centri vasomotori si11111ali ci de11e cor11a laterali del midollo. E ~ e raggiun o-on o i "egn1 enti aangliari e m idolJari in ien1 e nll e corri pondenti fibre dol la sen sibilità ge11 r ra10 : Ja regione cervicale per gli arti super iori e la r egione lombare pe1· q u e 11 i i n f eri or i . Ma è po ibilr anclio ch e un piccolo nu111ero delle fibre vaso-sen itive degli art i abbiano Lln p ercorso più con1ples o, e cl1e altraver o i r ami co1nunicanti , i gangli simpatici e la ratrna impatica r ao·giun gano il midol lo dorsa le. i spiegh erebbero ro. i alcuni f:ltti appar entcrl1e11te parado. . ali : il . e n~o di }1e$O e cli rifJ e ~

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for111icolio agli arti superiori se11za di turbi dr Ila sensibilità obi ettiva n ell e co1n pressioni dc l n1idollo dorsale; i dolori degli arti superiori n elle lesioni _viscer ali ed in I ercostali; Ja per i ·tenza di dolori e di ipereste ia d opo la sezion e dei- tron chi n ervosi periferici cd an che dell e b ranch e del p lesso cervi cale. Comunque, q uale ch e sia il decorso e la ler1n inaz iorte deJ] e fibre va o... en sitive, esse trasn1etton o ai centri vasomotori le eccitazioni provenienti dall e tunich e va ali . L 'eccitazio11e dolor osa di dett e fibre può avvenire n elle gu ain e p erivasa li , ulle loro ter111inazio11i n elJ e tunich e vasali, sui centri n er,·osi di queste vie sen sitive ia a livello dei gan gli intervertebrali, sia sull e terminazioni centrali n ell e corna posteriori del midollo.

• *• Qu ale cl1e ·ia il punto n el q uale avvien e inizialmente l 'irritazion e, le .__ indromi dolor ose d ell e vie sen sitive vasali si di stin au on o per alc u ni caratteri specia li : 1) Si tratta innanzi tut to di en sazioni di pesantezza pen osa, di pienezza dolorosa ch e dà spes o I 'impression e ch e l 'arto è aumentato di Yolume e di steso, anche quando n on esiste n es una m odifi cazion e obiettiva importante. Ma tali sen azioni dolorose, anch e quando son o molto inten e, sono pr ofonde, imprecise, m al determinate, mal limitate , con un carattere indefin ibil e e spesso an gosciante. Non h an no la precisione, la limitazione topografica e la det ermin azione qualitativa dei dolori cutan ei. E. se si r avvicinan o a quelle della sensibilità p rotopatica di Head e forse con corrono alla costituzion e di questa en sibilità. 2) Son o i::;em pr e diffuse ed irradiate ad un territorio più o m en o vasto, per lo più a tutto un ar\o e particolarmen te all e estremità, sen za p erò avere la topografia dei territori di dis tribuzion e dei tron chi n ervosi o delle radici r achidee. P erciò accanto alle topografie tronculari e radicolari converrebbe porre quella speciale delle sen sibilità vasali, difficilmente d eter m in abile a causa dell'im pr ecision e delle irradiazioni e della lor o vari abilità . 3) Le cau se provocatrici del dolore vasale, o meglio dell e crisi dolor ose, possono quasi tu tte riferirsi al m ecc.ani sm o della disten zione o meglio della t en sione del vaso malato. Così si spiega il dolore p rovocato n ell'arteria m alata da ogni elevazion e della tension e locale o gen erale, dal lavoro m u scolar e, dagli sforzi, dalle em ozioni. Si spiega an ch e, p er le ven e, perchè la posizion e decliva dell 'arto provochi dolori cosi· inten si . Il sem plice peso della colonna sang ui gn a nella vena dolente provoca una tale esasperazion e dei dolorj ch e un tale attecrgiamento è interdetto: si tr atta delle algie di po-sizione. Perriò alcuni soffer enti di algia ven osa dell 'arto superior e n on posson o lasciar p endere il brac cio lungo il cor.po, n è tenere 1

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per scrivere o per lavorar e una i)osizione leggermente rlec l1va. Talvolta trovano 1soll~evo olo ten endo l 'a rto al di sopra dr lJ 'orizzontale. Analoga m ente g li individt1i affetti da algie venose degli arti inferiori n on posson o stare a lungo in piedi , avvertono m e110 dolore cam minando, e trovan o com pleto solliev0 ten endo g li arti in posizion e orizzonta] e o n1eg1io sopraelevata . 4) In alcuni casi le alg ie· vasa li, arteriose o ve1lose, possono accompagnarsi co11 fatti obiettivi: ingrossam ento de11e ven e o aurp.ento della loro ten sion e, modifi cazioni dell 'ampiezza dei b attiti ar teriosi , reazioni vasomotorie (angiospasmi , acrocianosi). 5) Spesso .. ono accompag na te da reazion i a distanza, irradiazioni riflesse, ripercussioni locali o gen erali , di cui posson o essere il punto di parten za. La frec1uenza del1 e reazioni vasom otorie locali o a distanza, limitate o g en erali, è verosimilmente in r a11porto con la n atura st essa di questa sen sibilità vasale, essenzia lmente destinata a regolare la ten sione arteriosa ed i riflessi vasali . Del resto l 'esaltazione di questa sen sibilità sembra provocare sempre un ipereocit-abilità parallela di tutti i centri vasomotori a i quali è normalmente leg·ata, e ch e si manifesta con l'esagerazione dei riflessi vasom otori che pu ò persistere anche dopo la scomparsa delle algie.

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Le cause provocatrici delJ c alg ie vasali sono • varie : 1) Lesioni infiamm atorie delle arterie e dell e ven e: ar teriti e peria rte riti , flebiti e peri flebiti di ogni gen ere. Tali lesioni . però, n on son o quelle che provocan o in gen ere le algie vasali più viol ente e 1più caratteristich e. Anzi spesso le loro m anifestazioni dolorose sono molto discrete, anche quando provocano disturbi riflessi accen tuati (crisi di an giospasmo o di vasodilatazion e acuta). L'arterite ch e provoca la claudicazione intermittente raram ente è dolorosa. 2) Irritazion e dell e fibre sen sitive vasa]i n ei tronchi n ervosi comuni. Così n ella sciatica tron cular e ed in varie n euriti si possono insieme alle a ltre m anifestazioni dolorose in rapporto all 'irrilazion e delle fibre delle altre sen sibilità, avere dolori a tipo vasale. Manife~ tazioni analogh e si possono avere in alcuni zoster degli a rt i superiori, o in processi radicolari. Ma è raro ch e in queste forn1e l 'algia vaale prènda un 'importanza n otevole. . . 3) Irritazion e delle corna poster1or1 de] midollo: sindromi algich e vasali si inoontrano n elle n euralgie epidemich e, ch e posson o con siderarsi come n evrassiti discrete, forme attenuate e aberranti dell 'en cefalite letargica, e ch e rivelano una lesione dell e corna p osteriori del midollo. Il quadro clinico di qu este neuralgie, spesso epidemich e e stagion ali, è cara tterizzato


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SEZIONE PRATICA

dall'intensità dei dolori e sopra tutto delle loro crj i paro -- ~ i ti che , dall 'as enza assoluta o relativa di dolori tra le. crisi , l 'assenza completa di dolori nelle prove di all11ngan1e11to, durante i rr10Yimenti o irt seguito a lla pre sione sulle n1a e 111uscolari e su i tror1chi d ei nervi, dalla conservazione dei ri fl e si, dalla 1na11canza <li di turbi obiettivi della sen sibilità. 011 re a ciò il dolore ba il carattere dei dolori di po izione. B a ll 'alg ia o.sale ch e nei malati del genere bisogna riferjre i sintomi spes o ' lrani che e i de crivor10 : la provocazion e di dolo ri iolen ti dalla ituazione declive dell 'arto uperiore ch e ·i deve mante11ere cost.anten1ente elevato; i dolori pro,1ocati dal 111inimo lavoro 1nuscolare e :op·r a tutto dagli sforzi accon1pag11ati da blocco toracico e stasi ' e11osa i110111e11ta11ea; i dolori provocati da ge. ti bru ·clii cl1e caccian o ne.Jle , ·e11e u11 'onda di a11gue p er forza centrifuga . Agli arti i11feriori si hanno dolori i j11 olJerabili n e lla stazione in piedi , che scompaiono 11ella pos izion e draiata e talvolta ancl1c co11 il cam1nino. ,1\lcu11 i 111alati i1 or• pos ono tollerare n eppure la s ituazione decli ve e <le orto so1Jraelevare gli arti. 4) Varic i. Queste possono essere inùc,1enli o a ccon•pagnate da dolori esacerbantesi con le variazion i di posjzione o corr1J laTenti a crisi in occasione d ella m estrua zione, dei p eriodi di d epr essione, di astenia o di an i.a , fatti tutti ch e provocan o un ~ur11en to d ella ten ione ulla parete venosa. 5) P erturbazio11i profonde e durature del tono vegetativo. Ir1 queste condizioni (iper en10tività, ipereccitabilità simpatica, angoscia , astenia, ecc.) si po sono v,e rificare alg ie tipicamente vasali indipendentemente da ogni lesion e infiammatoria o dilatazione varicosa dei va i. Semplici quilibri circolatori , se1npJici perturbazioni del tono vegetati vo, po sono provocare que ta esaltazione doloro ~a delJa sen sibilità vasale. Al riguardo vauno ricordate le sensazioni av ertite dopo un ]ungo cammino, un eser cizio violento , una tazione in piedi prolungata , una notte pa ala in treno, ecc. Si tratta di dolori ingolari agli arti inferiori , sensazioni penose di tensione, di pienezza vasale di battito arterioso dolente , di formicolio ai piedi e che si attenuano solo con la posizion e orizzontale o elevando i piedi. 1

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Le alg ie vasali possono assurr1ere tre forme cl iniche: .L) alg ie vasali semplici, ossia quelle ch e si limitano ad una semplice manifestazione dolorosa localizzata; 2) algie vasali estensive, ·accompagnate da disturbi riflessi più o meno inte n si , ma sernpre localizzati; 3) algie vasali complesse, ch e fanno parte di una sindrome gen erale di squilibrio vege-

lativo, cli cui posson o essere la causa o l'espres• lOne. Tutt~ le cause provocatrjci sopra enumerate (irritazione o infian11r1azione vasali, nevrit i o rqdicoliti , neura iti delle corna posteriori, atonia varicosa, disturbi circolatori o distonia vegetativa) possono produrre le rr1odalità clin iche . ' svaria . te. p1u Le algie vasali semplici si presentano generalmente sotto la forma di neuralgie diverse, ch e agli arti i11feriori sono spesso confuse con la sciatica. Le forme este11si\"e si complicano con reazioni locali diver .. e , angiospasmi, crisi di vasodilatazione a tti a , cau salg ia, paralisi vasomotoria , ecc. l ,e forme cor11ples e sono costituite di dolori vasali di peci e· diver se, primitivi o secondari , ossia diretti o riflessi, ch·e si provocano r eciproca1nen te, e ch e con corrono a l Inantenimento d ello tato distonico generale . Le a lg ie va ali più fi·equenli o :più note sono qu elle che si riferi .. con o agli arti , ma non è dubbi . o che n e esi tono a 11ch e a carico dei viscer1. Al riguardo è a rilevare co1ne le algie venose endocranich e po sono dare la cefalea dolorosa da sforzo. Si tratta di malati n ei qualj i l r11inimo [orzo provoca imm ediatamente o dopo qual cl1e econdo un dolor e intrac ranico , ·ordo o acuto, ma sempre n1 o lto violento , e ch e scompare con la cessazione d ello s forzo o dura qualche minu Lo. i tratta evide11ten1entc di un dolor e p·r odotto dalla di tensione passiva d elle vene intracranich e, probabilmente meningee. Il trattamento delle algie vasali è naturalm ente rriolto v.a riab ile e spesso difficile. Tn certi ca ...i ba ta sopprimere il dolore locale con i comuni antinevralgici , in a ltri casi più gravi e ostinati conviene ricorrere alla inLerruzio11e chirurgica d elle vie sensitive. Talvolta bisognerà calmare l 'eccitabilità gene rale o locale dei centri vegetativi , rjcorrer e ai sedativi, sopprimere i riflessi ipertensivi, ris tabilire i] tono venoso o capillare con l '1p0fi si e l 'h amamelis , instituire insomma, insiem e al trattamento proprio d ell 'algia vasale , la cura dell a di stonia vegetati va .che l 'ha dete rminata o è stata da essa provocata. 1

DR.

UROLOGIA. Cura incrneqta dell'ipertrofia della prostata: dieresi per le vie naturali. (A. CAssuTo. Zeitschrift gie, 1933).

f. Uroilog·ische Chirur-

I./ A. riassum e in u11a de nsa m errtoria tutta l 'esperienza ma turata in circa dieci anni di lavoro su questo argomento, curando numerosi m a lati esclusivamente p~r le vie naturali . L ' A. fa rilevar e come rìn da11 'inizio dei u oi

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POLICLINICO J>

t.-enlati vi di cura inc rue nta d ell'ipertro fia d ella pro. tata - la :u a pri111a pubblic azione risale al 1926 sul Joiirn al d 'U r ologie - egli , pur fra lo sce l tic i m o pred omi11 a nte fra i chirurg i lJarl ig i.a ni d ell 'oper azione di 1F reyer, a bbi.a a vuto fed e n ell a b on Là del m etodo, ~a ·pure bene inte so , cor1 tutte le lin1it.azioni ch e a quals iasi gen er e di cura , ·en ga intra1ì r esa s i addi ce ri i)etto a ll a rigorosa indicazjo11e , vanto del r esto d ella 'cu ola di Ron1a. L 'A. ora si compi ace di ve dere co1ne que ·t o . uo ro11 vin cimento , largamente. del r esto co,ndivi ·o da i chirurg i ar11 erica r1i, s t1a per diventarè an cJ1e fra n o i di a ttualità, vis to cl1e forn1 erà oggetto di le n1a di relazione uffic iale sia ])er la oci et à Ttaliat1a di rologia n el pro,, imo Co11 g re o ch e . i t errà a f>avia , con1e per la oc ietil 'F ran cese di ll rol o~ i a a l Congre . o di Parig i d el prossimo o ttobre. Vi e ne rive11dicat o proprio al C:linico di Pav ia , il Bottini , Jl nl erito di e.. ser e t.a to l ' antesig nano di que. lo m etod o, con la sua die re i eJet t. rogalvani ca; di ~grazia t a111 e11t e a ll orn l ' endoscop·ia n o11 esist e va affa tt o o er n a ncora b a1nbina, r.o ·iccl1 è i] 1net od o, I)U.r l >er corre ndo la sua st.r.a da , visto cl1 e ~ rl'ec i P. j trattati tedeschi e fran ce. Ì di chirt1rgia gli ('.}$Segnano a n cor a i] ro: to c h e m erita , non ebbe tt1tto que l s ucce so c he Bo~tj rii a veva intravi to e s i1eraito. Più lardi , qua ndo Fret1denber g 1)ot è a · ociare l 'a11 a termo-galvani ca 11on più a t1n o s trume11to c iec o , co nt e quell o di Bottini , n1.a in er endola n ella camicia di un cist o 01>io op eratore , er a110 :eri am ente gettate Je bas i p er una cura n1od er11 a , r apida , e ffi cace e punto pe ri col o, ~ della i p erlro fì a d ell a i1rostala. l pe rfezion am enti ulteriori degli appa recc l1i e lc ltri c i ])Cr chirurg ia (diaterm o coa gula1.io 11 e) e g1i e norn1i i)rog re 8.i dell a tecnir.a e11d o cop·ica, h ann.o n1es o n elle rnani d ei Ghirurg i degli s lrument.1 op erat ori p·e r le vie naturali , del 1)iù alto preg·io . Purtroppo, d i un a tecni ca naLa in Italia - i ci lo copi . on o muniti d el pri. m a d i An1i ci - a n1 eri ran i e ted eschi son o a 11 'av.a nguardi a. J,a dier e. i d ella pro 1a la p er fè vi e n atura li i1 o n trova indiicazioni q11 and o e. islan o compli cazioni , com e gr ossi calcoli diffic ilm ente. frantumabiJi in preced en za, quando la pro. ta ta . ia a ffetta n o11 d a semplice ipertrofi a, ~11a ù a can cr o, qua ndo I ' uretra si.a im pervia o r r:.;ti tale m algr a do gli a rtifi zi ch e i f>OSson o escog itare e ch e 1'artc in segna. Trova invece utilis im a ap plicaz i,) rte in tutti · g li altri casi, e sp,e cje i1ei vecclti co11 grave inufficien za r enale (r en e rosso granuloso di Jor·e s, n e frite · eccentrica di Ta11d le r e Zucherka nd 1), con azot emia di uno per mille o più, il cui l imite di rado è p ossibile a bbassare tanto da permetter e u11 a Freye r. E an cora, in quei pazienti con pres ion e ele\'at a al Pacho11 o peggio con pressi on e MX .al disotto dei !)0, p er ch è i chirurgi diffida n o en1pre e con r agion e di

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q.u e ti pazi,e11ti ch e riyelano ben presto poche risorse, a ll a tto operativo cruento . . Nei. casi sopra elen cati si rivela tutto il pregio d1 una cura ch e si fa ambulatoria111ente eh~ esi~e .il semplice .rip?so .in letto a casa pro~ pr1a d1 cinque o sei g1orn1 .al massimo , che non ~ichie~e n a r~osi . In ispec ie come contrapposto a un operazione come la IFreyer con tutti i suoi p ericoli , con tutte le su e incognite circa il funziona1nento dei r eni , che richiede non m eno di 25-3·0 g iorni di degenza in c linica , se Lutto procede de plano, e la seconda operazione n on i deve rinviare ancora p er più settimane per non uccider e il malato. Quest a opera zion e invece, per. le vie natura li, non solo attraver so la stati tic a di Cassuto , ma anch e attraverso quella dei ch irurgi americani , n on ha m ortalità. Esiae soltanto una discreta pratica in endo copia operativa, dopo di c h e diventa una inanualilà come qualunque altra della chirurg ia . Gli strumenti p erfettissi11 1i di cui oggi s i dispone, fac ilitano enorme1nente questo compito . Riassumendo , tutto lascia preved ere, .che sia pure con le limitazioni im11ost e d alla retta indicazion e, quest o n letodo in cruento , diverrà il n 1etodo di scelt a n el la cura d ell ipertrofia della pros tata e verrà rapida r11 en le gen eralizzandosi. 1

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La via t rans veseioale nella cura delle fistole vescico-vaginali. (L1-\RDENN01s. La Presse J\ I édicaJlé, n . 48 , giug n o 193 3). L ' A., d op o aver utilizzato a lungo, n ella cura d elle fi stole vescico-vaginali , la via vaginale, anch e in posizion e ventral e di Depage, è divenuto partigiano d ella via tra n vescicale che ha scg·uito n·egli u ltimi qua ttro casi di tale infer111ità , capitati alla sua osservazione. La vi a trar1 svescicale fu impiegata p er la prima volta n el 1886 d.a Trendelemburg ed è st a ta r egolata n ei su o i particolari da i\farion. Tale via, in confronto agli altri procedirn enti, offre un campo m eno pro fondo e illuminato lneglio, 1'affrontamento dei m ar gini ve cicali è più agevole, i n1eati ureter a li sono visibili e non si corre qui11di il ri chio di comprenderli n ella sutura, la d erivazion e delle urine viene praticata co n un drenaggio ipoga$lrico abbatan za g ro . o p er n on esser e obliterato dai coa,g·uli. Inoltre, per la via bassa, si opera su u11a mu cosa vagin ale irritata e croni camente infetta i cui marg i11i s i laoerano con fa cilità durante la sutura. l\farion consig lia la tecnica seg uente: aperta ampiamente la vescica e m esso in pos to il di varicator e di Legueu , i riconosce la fistola e la si cir conda con un incisione circolar e alla quale s i aggiun gon o due sbriglia m enti laterali . i scol la allor a Ja p ar ete ve cicale da quella 1


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,-aginale e si introflette poi in vag ina l 'orificio fistoloso con tre o quattro piani sovrapposti, di sutura a borsa di tabacco; la breccia vescicale viene riparata con punti staccati in catgut sottile. Dal canto suo l 'A., quando si tratta di una fistola stretta e poco visibile, pone in vagina. un tampone imbevuto di bleu di metilene; rialza il campo operatorio mediante due fili trattori passati n el bassofonda vescicale; fa uso della lampada frontale; aspira l ' urina e il sangue con l 'aspiratore elettrico; chiude la ferita cistotomica con due piani di sutura : il prin10 alla Lembert per la 1nucosa, il secondo a tutto spessore per la muscolatura. La p ., dopo l'intervento, viene mantenuta in decubito laterale. In tre d ei quattro casi così curati dall ' A. , ...i trattava di. fistola di piccole dimen sioni, alto situata e quindi difficilmente individuabile; nel quarto caso la fi stola era localizzata nel tri· gono ed era pervia al dito; l 'A. ha aVl1to il 100 % di su ccessi. L . FERRETTI. 1

La fistola soprapnbica postoperatoria. (EDWIN B EER .

1663

SEZIONE PRATICA

Surgery, Gynecology an.d Obste-

t rics, maggio 1933). Il persistere della fistola soprapubica in seguito a cistotomia è una delle più nojose complicazioni di tale operazione. L 'A., come ri~u l tato di venti anni di attenta osservazione, di, ide le cause di tale con1plicazione in tre • gruppi. Cause loca.li: in seguito a tecnica imperfetta o agli sforzi post-operatori del paziente, sia per vomiti che per tosse, l e par eti vescicali prolabiscono fra i mm. r etti. Si forma così un canale muco-membranoso ch e si unisce con ]a cute dando luo.qo a una fistola muco-culn11ea. . ..... Altre cause locali sono i corpi estranei in generale; sia calcoli e neoformazioni, ch e veri corpi estrane i dimenticati in vescica e ch e si incrostano con sali fosfatici . Sempre fra le c::i u e locali ' 'anrto a nnoverati i diverticoli vescicRli, specie se infetti ·e la man cata . capacità della vescica .a riacquistare la propria espansibilità. Cause localizzate 11el tratto urinario perif erico: le più comuni di tali cau se son o, fibròsi del collo vescicale, adenoma prostatico, sten osi uretrale, calcolo incuneato n ell 'uretr a Qualcl1e rara volta è in causa una distonia, d ' origine neurogena, fra sfintere e detrusore. r:ause localizzate nel tratto urinario centrale: pion·efrosi e idronefrosi infette, com.plicazioni frequenti di anastomosi uretero-vescicali; t.b. c . renale. Quanto alla cura, se il catetere a permanenza e le causticazioni con nitrato d 'argento, sia dall ' esterno ch e dall'interno , non danno buoni risultati, questa dovrà rivolgersi a]l 'elimina· zione della cau sa . L. FERRETTI . 1

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA P. GAIFAMI . ConversaiZioni e L ezioni ostetrico-gi1iecologiche ad uso 1d~i medici pratici. Prefazione del prof. se11. EnNEsTo P EsTALozzA. Roma , Casa Editrice Luigi Pozzi, 1933. Prezzo L. 50. Questo magnifico volume è una novella prova della ininterrotta attività del clinico di Bari, e vien e a celebrar e nel modo migliore il primo decennale della sua direzion e de cc La Clinica Ostetrica ».. Come dice 1 illustre prof. Pestalozza nella prefazior1e, a hvn altri lavori nel campo scientifico e pratico . della specialità è affidata la fama di studio~o del prof. Gaifami, ma no11 è da credere perciò ch e l 'importanza di questa nuova opera sia inferiore a que.lla delle precedenti -d el fecondo e geniale autore. Essa riassume difatti in gran parte la sua attività g iornalistica, svolta sulle colonne della rivista da lui diretta, e informata a criteri di somma praticità e chiarezza, nel lode:vole intento di giovare sopratutto ai giovani e ai 111edici n on specialisti , per i quali l 'ostetricia costituisce sempre u11a branca particolarmente interessante, e piena di . re p·o nsabilità. La fisionomia del medico condotto, d·el medico di campagna è totalmente mutata. L 'auLomobi1e lo ha redento dalla miseria intellettuale di un tempo: l 'ost eria no11 è più il suo unico svago, ma , data la facilità di accedere ai capoluoghi e di tenersi in contatto coi centri di cultura , egli ha a' ruto modo di elevare i] suo tenore di ,,ita e di m l1tare radì caln1ente la sua mentalità. Nelle riunioni, ch e con g rar1de opportunità i Sindacati cercano di moltiplicare a vantaggio della cultura scientifica e professionale dei propri iscritti , ci si accorge con soddisfazione della bramosia di saper e, che anima an ch e i più umili esercenti l 'arte· medica e li spinge a cercare la soluzione d ei quesiti, ch e ad ogni IJiè sospinto si presentano n ell 'essrcizio quotidiano. D 'altra parte se ci fa cciamo a considerare la· nostra letteratura, dobbiamo con fessare che i libri adatti a questo .genere di lettori non ab bondano di certo. Si scivola da un lato nell.a olgarizzazion-e superficiale, perfettan1ente inutile per i tecnici, o dall'altro nel lavoro ·.pesante, n el trattato mattone, che resta spesso inton'" o sugli scaffali delle bibliotech e. Già da un decennio il Gaifami ha intro·dotto n el su o giornale un m etodo opportunissi1no, quello cioè di affrontare lo studio di argom enti vari , non di rado anche astrusi, in forma aneddotica, avvincente per I.a spigliatezza e il tono famigliare dell 'esposizione. Egli non sale mai in cattedra, i11a parla chiar o, da uomo a uomo, e ciò ispira al lettore una confidenza e una persua jone . quali raramente la parola scritta riesce a su scitare. 1 -

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fL POLICLINICO »

La pag ina del medico pratico, cose viste, errori os tetrico-ginecologici , petizie medico-legali sono rubricl1e a tutti no Le, che hanno g uadag nato g iu tamente n1olte simpatie a ({ La Clinica Ostetrica ». Nel presente volt11nc è raccol to e opportunamente di tribuito quanto di i11eglio il Gaifami ha scritto nelle predette rul)ri ch e, e la bontà sia d ella n1ateria ch e 'd ella forma è tale ch e, pur ricordando tali scritti, oggi si ril eggono col più ,·ivo inter e se, trovand ovi qua i un apore nuovo ed insolito. Le altre parti d el vo lun1e e cioè le lezioni clinicl1e, le lezioni all e l evatrici , le ·n ote sociali corri pondono a un altro lato , non n1eno simpa tic6J dell a personalità del Gaifan1i. La sù.a pas ione per I 'insegnamento, la su.a attiva pro; i)aganda per l 'elevazione mo~ale d ell e leYàtrici , per la diffu ione dell e norn1e di profilassi o tetrica sono qui largan1ente do cu~ mentate e dimostrano una volta di più quali frutli preziosi possa d a i;e il felice connubio fra scienziato e soc1ologo, fra s tudioso e filantro-J10 , specie in. una branca come l 'ostetricia , n ell é..1 quale ogni prog r esso scientifico porta con sè un irr11r10d-iato \rantaggio igienico e sociale. Si può e.,ser quindi facili profeti pronosticando· a l libro d el Gaifami un largo su ccesso fra j m ·e d ici pratici, i quali troveranno in esso r1on un m etafori co, ma un reale amico pronto a chiarire i loro dubbi, a dirimere le loro incertezze, e sovratutto a ]e.n ire le angoscie dello eser cizio professionale, più tormentose per chi d eve cer car e in sè tesso, e soltanto in sè stesso , ogni risor .,a ed ogni consiglio. Non è indifferente rrotare ch e la eleganza e la signorilità della veste tipog rafica accr escono il d-ecoro di questa pubblicazione., e costitui ~ scono un titolo di b·en·e merenza p er il sol erte editore con1m. Luigi Pozzi, la cui còllana di opere scientifich e m ette la sua ·Casa alla pari colle migliori editorie non solo italiane, ma anch e ester e . O. V1ANA.

CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> Prof. GroVANNI R EVOLTELLA. Gli ormon,i sessuali f emmiriili. (Fisiologia e clinica d ei presunti ormon i pre-ipofisari e degli ormo1ii ovaricli nei rapporti cobl'apparato genitale) . Casa Edi.trice Luigi Pozzi . Roma , 1933. Prezzo L. 18. La letteratura endocrinologi ca va diventando , qualch e co ·a di mostrll:oso, p_ei c ui .non P:Uò esser e seguita da chi s1 trovi fuori degli ambienti sci entifici. All' en orme produzion e si agg iunge poi la inevitabile diversità di vedute d ei vari .autori ~ })8l' cui , anch e sforzandosi di ten~r dìetro· a~ i1rincipa 11 contributi , si finj sce col non potersi formare un concetto esatto su n essun argon1ento. (1) Si prega d 'inviare due copie dei libri di cui si d esidera la recen sion e.

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Nu~r.

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E certo Gl1e il capitolo degli ormoni sessuali è uno d ei più vasti e com.plessi: mentre si cred eYa fino a pochi anni or sono di aver raggiunto un.a certa sicurezza. nella interpretazione dei feno1n eni genitali, in rappo·r to coi r elativi incr eti, l 'entrata in scena degli orn1oni preipofisari ·ci ha riportato in alto mare , e ha deter111inato in qu.esto campo una vera rivoluzione. ~ naturale pertanto il desid.e rio di trovar riassunto in un libro di n on .grande mole, alla portata, di lettori non specialisti , quanto di più importante e di maggiormente assodato occorr e oggi conoscere sugli ormoni sessuali. Il gio\'a ne e valente direttore della Scu o la Ostetrica .di rfrieste si ·è sobbarcato alla Il OLl lieve fatica , forte di una preparazione, di c ui aveva dato notevole saggio . sulle · cplonnt? de cc L~ Clinica Ostetrica ». Egli ha fatto d el s uo n1eglio per g uida.re i non iniziqtj attr~verso la se~va selvaggia di fatt~, di espe·rie nze, di ipotesi) qh e nel volg~re di poch.i anni sj sono a·n1massat.i in qu esta vasta qraJ:!ca della endocrinologia . Egl.1 si · è giustan1ente preoccupato anch e della ,parte, clinica sia diagnosti ca che terapeutica, e la ha esposta e lumeggiata con sobrietà e con sano criterio .obiettivo. Nitide fi gure, opportunarn.e nte scel·t e, ornafJO questo piccolo volume, che in una settantina di pag ine raccoglie molto materra_le , e ch e dovrebbe essere un prezioso ~ iuto per quanti amano inforrnarsi , senza gr~nde fatica , dei progr essi di questa noviss~ma fra le scienz:e m ediche. O. V~ANA .

M. KAPPrs . Verbe ngiing und Bekiimpfi.ing der opera.tionszefahren . Vol. di pag. 38'2 con 12 ill. Edit. G. Thien1e, Lipsia 1933, n-. 17. Mezzi per preve11ire e con1battere i pericoli inerenti a un .inter,-ento e le complicazion1 post-operatorie : ecco il tema ch e l 'A. si è proposto di svolgere in questo trattato tenen~o conto specialn1ente d elle ricerche e dei ri u ltati più_r ecenti. In una prima parte sono considerati i metodi per giudicare d elle condizioni di r esiste11za dell'operando e i mezzi cl1e abbiamo a disposizione per aume11tarne i poteri di difesa. Sono particolarmente considerate le alterazioni della coagulabilità sanguigna del ricambio , i n1-ezzi .per prevenire le .infezi oni. In una sec·o nda parte I ' A. tratta dei pericoli iner el).ti all'an estesia e all 'operazione. Nella terza parte son.o esposti sistemat~ca1nente l e cure p·o st-operatorie rivolte alle compli,ca,zioni com e il vomitò, l 'en1orragia, la paresi in té~ tinal e, la· ritenzione di orina, distillbi cardiaci , trombos i ed embolie, complicazioni r enali ; br0ncopoln1onari:' n ervose, ecc. In ·un esteso riassunto viene sintetizzata la é ura post-operatoria· do110 le singole ope:razioni:. ~ Il K appis con questo libro pr:>v~e-~~ a c?l111are-'l1na lacuna in1porta11te fra i l1hr1 ch e in-

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(A NNO

XL,

l Tl\( .

42]

SEZIONE PRATICA

tere~ ~a110 la

pra t ic a c hirurg ica e c l1e a r à b en e accetto ancl1 e p er l 'e ... 1)e rien za i)c r so11ale ' a"' ta d e ll '_\ , ch e lo l1a porta to a tr a l lar e in n1 o d o particola r e di que Ile indagini e di quei 111ezzi r l1e Ja p r a tica h a in sea11ato es er e n o n .. o lo i 111 ig liori 1na di ei11p Jice e ..:ecu zio 11e e di oddi .. face11le risu l Lat o. VALno r.

K.

H irn tz.nd OJi r . ' ' ol. di 10 pan·. co11 7u fi g., 1'1t ie 111e e d i t. L eipzig·, 193 2. GR.\ JIE .

1665

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica di Pi sa. Seduta d el 6 lugl io 1933. Presidente: ~rof. A. CE Anis DEi\I EL.

Rapporti fra anemie emolitiche e diatesi emorragiche. C. CASSA1 o. L ·o. riferi sce i11Lorn o acl u n

g rupJJO cl i o tto o ser vaz ioni di porpor a associ a te Ficl a1te111ia ei;i1oli Lica . Con sid er a il valore della pias l ri11openia cl1e è probnl>i]e esp ress ion e di esall 'e... p Jo razio11e d ell '8° pa io d ei J1er vi cran ici l) UÒ ta la })ias tri11olisi 1 e ricord a al lr esl le aller azioni dare per la diagn o i di a lc u n e m a la l lie e t1docr af1 uaJj la li,·c prese11 la le d a ll e j)ias trine. ~let t e i11 11ic h e. pecia ln1ente i1npor tante jn c1ucsli ca i i> e\' id en za il paralleli s1110 ch e corre Ira la 111orbosa l ' indagine c li11ica d e lla 7Jar s vestibularis, n o 110erj l r oca tar esi e l e ah crra11li a l livi là di tro11lboci.... to li i. I1lus1 r a le fasi in cu i al la jpera lliYa distru$la 11te cl1e Je .. t1e i11terpret azi o 11i a n co r a no11 s ia1io1te d elle pia tr ine i aggiu11ge una pias lr i11011 0 sen1pre valo rizzabili, a i fini d ella dia0'110 . . i; 1)er tJUe to app u11Lo , ogni la, yoro ch e, frutt o di ge11e i ci iie llo a p er influen ze i11ihitor ie svolte dal i len1a r eticolo-encl oleliale pecialme11te in lraa lla con1peten za e d i lu nga con . . u e tudine con Affer111a il conce l lo cli una r e ticolo-er1l 'o.r goment o, ci o ffre u n a intesi di r -r oblenti . e- rl ple11iro. oteliosi isten1ica, ad in iziaJe j)ar len za d all a n1il111eio loaici e c lini c i , rie .. ce '"'on1 n1an1enl e ut i le . 'la. I>ar allele al la tro111b openi a i 0 110 avute proC.orn e i e ri 1)er i] v0Jur11e d i Gio r g io F erreri fo11de a lter azi o11i d el1e J)ti r e li <l ei picco li ' asi e <lei ~ ulla sem e io ti ca ve tibo lar e , oggi a ccoO'lia m o ca pillari, così 11ell 'am J)i lo r u lan eo, <:on1e 11ei tercor1 pi acer e que Lo co111pe11dio d el i1o to o lo logo ri lori ep a tico, sp le11ico, gla11d ul ar e l infatico. ILdi Fra n cofo r te, a llievo d el prof . Vos... Ju tra con par licolar e ri g u nrdo le ul ter az ioni an alo n1ich e prese11lat e in u1 1a d ell e osser vazior1i d alL ·,\ . in p och e p agin e raccogl ie r i cor d i di le gh iand ole Ji r1fa tich e e con cl11ci e r avvir i1 Htncio a11a tor11ia , fi. io logia e d i sen1ei otica , i l c u i che111a ti s1110, s pogl io di ogni fardel lo p ura1nente · q u e Le Al ter azjon i all e a l tr e g ià a1n111 esse lesioni d el .R .E. d o ttrinari o, ri e ce 1nol lo chia r o e qu indi utile. Dia te i e1norragica e d ia le ' i en1olit ica so1 10 per~egu e la d e . . c rizione d ettaglia ta d e i di turbi ta n to eia co11 i<l er ar i ro n1e fi l iaz ioni pnra11 e1e di cl ell 'udi lo e d ell ' ec1uilibrio n elle l e io ni d ei vari u1 1 olo fonclan1enlale error e. $egn1eJ1ti d e ll 'en ce fa l o (ponte, m idollo, cer vell et to) . d ei di Yer . . i l obi cer eb rali , e nell e ma- Osservazioni sulla cura ch irurgica della tubercolosi poll attie cereb ra li .. enza l ocalizzazi oni (e n ce fa lite, monara. chor ea. ~ cl e ro .. i n1ultip la, is teria, ecc .). Prof. G. A~z1wrr1. - PlLr a n1r11eltendo ch e la !\f. I L , -AG J. t oracopla tica ecl il p11eun1olo race ri1n an gano gli ii1lcr,·en li classici ri chia n1a l 'a t ten zio n e clei colL . PtT:\IB.\ U n. Précis de eurologie. o l. in - 11 leghi su lla frenicoexer e i c he è i11clicat a an ch e di pagg . 992 c o ri 222 fi g. G. D oin e C~. P a r i ne lle fo r1n e alte e rol1 a quale s i o l ten gon o dei 1933. ~r . 140. ])uo ni r isultati s taJJili con g·uari.g ioni cl inich e e P i ù ch e un libro di n eurolog ia J)ec ia l e , quer acliologicl1e . Spezza un a lan cja in favore cl el l 'af'- lo ol u me d e ve esser e con s id er a to co111e p icol is i ch e n elle cavern e }Jen e isol a le d e1l 'apice 1)arle d i un 'op er a d i m ed ic ina gen eral e , d edi<l it r isu l ta li i11sp er nli : egli la pra tica sen za p io n1b aggio. Cpsì pure la srale11o to1n ia può clare clei cata a ll e 1n.al a tlie d el s is tema r1e rvoso. F ed ele ai n1etodi a d o t ta ti in un in segn a m ento di cli- 1Juo11i risult ati, 111a occo rre a l te11der e i r isu l tati a d i' tan za p er pot er e g iu dicare, la11 lo p iù ch e ~o­ n ica m edica, l 'A . fa d ell o s tudio c l tnico il l1er trehJJe es ere l 'ef.fe l lo fru t ra lo rl a una rico truno di tutte l e d escrizio11 i n osol ogic h e. riur1e11 zio n e rlell a co11linui là d el rnu colo dal 1)11n1o d i d o ins iem e i fa tti a n atornic i e l e n ozio ni 11a to,·is ta an a lon1ico e qu i11cl i i11 pa rt e fu nzio11ale. l ogich e essen zia li, d a nd o p erò a n c l1e lar ga pa r te a lla ter a pia, a rri cchita dalle r ecenti tecnic fìe Note cliniche sulle tachicardie parossistiche. di fi sio ter a pia e d egli a udaci proced i m e n t i d elP ror. G. B AGNAREST. - L ·o. ri fe r j re sopra u11 la neuro-cl1irurg ia . ca o d i tachj cnrdia parossis tica a lrio-ven lri col are u ccessivam ente son o descritte le m .al a tt ie e sopra u n caso <l j I ac h icard ia p ar ossis Lica ven " d e ll 'en cefa l o, d e l m id oll o , d ei n ervi p eriferic i , t r icolar e. Traccia j ] qu adro c linico ed ele tt r ocarle princ ipal i t u rb e funz io n a li , l e n evr osi. Al<l ioar af ico cti ques te os ervaz ion i, m e t1e in rilie· i 'i n i zi o d i o g nu n a d elle p rinc ipali parti vi è YO oi rl a ti differ e11ziali fra le var ie forn1e t nr 111cur un 'esposizio n e a natomica e fi si ol og ica st1cci11ta d icl1 e Pd acce1111a breve11·•en le a11 a lo ro terapin. , e d u no s tudio d elle g ra ndi s indr o m i . Sulla rapida_decalcificazione delle assa. Più di 200 Og ure, d i c ui mol te a col o ri , e sch em i , illu s tran o questo manu~] e ch e in rr1 eProf. V. CES .\ RIS D El\ I EL. - L ·o. espo11e u n meno di 1000 p agin e conden sa tutta la i1 euro loo-ia 1od o per la d ecal cificazion e r apida di essa e di e cio n o n o. ta nte s' im p o n e p er l a c l1ia r ezza del- te uli calc jficat i od ossilica li cl1e fa evi tare la lun gn a lt e a rjcJ1jes ta òn i 111clocli a lunga ca1' esposiz io n e. 1\ . f>ozi1. ~o n e i Le o r111 a i indagine r1euro logica acr ura la ] a c1t1:J le n o11 .. i ayya Jg a d e] -us ·id io c l1e

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IL POLl CLI1'1 CO n

d enza, e permette . ~tlenere preparati istologici netta1nente dimostra~tivi , durevoli, e non inferiori a quelli ch e si .ot,t~ngon-0 con i metodi già in u so. L 'osso o 11 tessuto· con calcificazioni e ossificazioni vier1e ridotto a dischi di 8-12 mm. di spessore, e quindi im1nerso ip. una soluzione di H 2 0 p·e r lOO+HNQ 3• p. lO+formalina 40 % p . 20. Dopo 1-2 h. di immer siorLe, per facilitare la penetrazioi1e del liquido in profondità si pungono i dischetti coi1 ago sottilissimo·; dopo 5-6 h. il pezzo è pronto per essere taglialo al microto1no congelatore previo lavaggio di 5 m' iil acqua corrente. Le fettine vengono raccolte in H20, passate in soluzione satura decantata di carbonato di litir1a e successivamente colorate con i comui1i metodi; si ottengono preparati durevoli e chiarame11te dimostrativi. Il metodo potrà in modo particolare giovare a chi voglia rapidamente fare l111a diag·nosi istolog·ica di pezzi pTelevati per biopsia. Rilievi istopatologici e considerazioni sopra alcuni casi di diabete mellito.

Dott. C. C10Nr. - L 'O. riferisce brevemente a titolo preventivo sullo stu<?o. istolog~co di 4 cas~ di diabete mellito e le lesioni da lui trovate nei vari organi endocrini confermano la. natura plurighiandolare del diabete. Trova poi alcune lesioni a tipo emorragico che egli interpreta come dovute a fragilità vasale, causata da sostanze tostiche provenienti dal ricambio i11.termedio profondan1ente alterato nel diabete. Dimostra come le varie funzioni lipodieretiche tissurali sieno - in rapporto alle lesioni del pancr eas endocrino - molto compromesse e cerca di porre in rapporto con questo fenon1eno, l 'iperlipe1nia diabetica. . . . _,\ccenn a infi11e ad alcuni reperti a carico del rene, riguardanti la natura e la distribmio:ie d_ei grassi (che l 'O. si ripromette. di me?li? studiare in seo-ui to) e che offrono occasione di riprender e su ba~e is tologica le qt1estioni della <( escrezione ~el grasso » e del « Diabet e renale lipurico » (Galdi e C!assano) . Seduta del 13 lt1g-lio 1933. Presidente : Prof. A. CEsARTS DEl\1EL.

Osteodistrofia fibrosa generalizzata (Malattia di Engel· v. Recklinghausen). Dott. M. BoscRErrr. -. L 'O. espone le odierne vedute sulla osteomalacia e le « osteiti fibrose » di Paget e di Engel-I-lec~li~ghau sen, . fino a poco tempo addietro confuse insien1e ina. 111 realtà as~ sti différenti tra loro. Illustra poi un caso di o.f.g. Reo~linghausen osservato i11 u~a puerpera di 30 anni in cui malgrado un.a spicca la deforrr1azione del bacin~ a cuore (li carta da gioco, si ebbe il parto eutocico di u11 fet.o vivo e sano, che nor1 prese11tava ~ lcu11a alterazione dello scheletro. Sulla p,az. sj riscontrarono nu1nerose. fratture spontar1ee e nl.olt e cisti da t~mori br~ni sar~ co1natoidi nelle varie ossa. Coesistevano ipercalcen1ia (17 ,5 %) ~ tumore pa~~~i~oi~eo. ~ asporta: zione parziale clel tl1more e l .1nf1ssione .in ~sso ~1 aghi radiferi regolarizzò rap1cla~e11te il bilancio del calcio e 111.igli or ò in i110<..lo in s1Jerat o le condizioni generali. 1

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Leishmanio&f e sistema reticolo istiocitario.

Prof. A. CESAl\~ & DE~fEL. - L ·o. dallo studio di un caso di Kala azar sezionato a Livorno, confern1a come in qi.iesta malattia si abbia un Yero blocco del S.R.I. fatto dai parassiti, accompagnato da forte iperplasia degli eleme11ti d.el reticolo che in certi organi, come il fegato e specia l1nente milza e midollo delle ossa, vengono a sostituirsi agli elementi propri dell 'organo. Negli org·ani ematopoietici questa sostituzione degli ele1nenti istiocitari agli elementi ematoformatori, concorre alla produzione di una forte anemia la quale non è dunqtle solo in rapporto ad aumentata emolisi od aumentata emocateresi, come si credeva, ma specialmente 'alla mancante possibilità di una rigenerazione sanguign,a. Il blocco che è evidentissimo anche negli istiociti di organi apparentemente normali, e ciò si osserva benissin10 n ella cute e sottocutaneo, abbassa i poteri immunitari e da ciò la facile insorgenza di infezioni secondarie mortali. Il blocco poi più che come un fatto di fagocitismo, si deve interpretare come una penetrazione attiva dei parassiti negli e1ei11enti cellulari. Lo studio quindi dei casi di Kala Azar se può allargare le nostre cog~izioni sulle lesioni proprie della infezione può portare ~nche nuov~ cont rib11ti alla conoscenza anatomica e funzionale <l el S.R.I. Ematuria e appendicite.

Dott. G. M. CANNATA. - L'O. c0munica un oaso di ernat1rria da appendicite in una bambina di tredici anni. Ricordando le diverse teorie patogenetiche fa rilevare quanto sia utile nella pratica la coi10scenza di questo raro fenomeno che può condurre ad errori diagnostici e conclude che esso non è sufficientemente studiato nei suoi guesìti particolari per cui si augura che osservazioni anato1no-clinicl1e vengano ad arriccl1ire la letteratura sull 'arg·omento. '

Sull' innervazione delle vene. Dott. · i\tl. MroHELAzzi. - L ·o. espone i risultati delle sue ricerche eseg·uite sull 'innervazione cli numerose ve11e dell 'uomo e del gatto. Egli ha potuto. osservare che le vene degli ~r­ o-ani s11ecialn1ente le renali e la porta, possiedon~ un' i1111ervazione sµperiore a _quella _delle vene periferiche e che la ricchezza in nervi decorre generalmente parallela a quella della m u1 scolatt1ra del vaso. È riuscito inoltre a 'dimostrare nei vasi poln10nari, arteria e vene, del gatto, dei chiari gangli . 11ervos1. Dall 'insieme di qt1esti reperti l '0. ritiene .ch e alle vene d ebba spett.a re un 'importanza magg~ore di quella generalmente loro ascritta nella dina1nica circolatoria. . Tratta quindi dei risultati di s_tudi ancora in corso sui vasi cerebrali . dove sembrerebbe che l 'innervazio.n e dei vasi piali si arrestasse alle arterie e:l a:lle arteriole non giungendo invece alle vene. Segu e la dimostrazione di numerose micro-fotogr afie. Il Segretario.


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SEZIONE PRAT1CA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Parto distocico per prolasso dei due arti inferiori. Dott. G1 o C..\.RDINALI, di Sanse,·erino 1\iiarche. Donna di 23 anni, residente i1el Com une ùi Sanseverino (Marche) , contadina , i)rimip ara . Nulla di 11otevole nel gentilizio. La do11na è nata a tern1ine, da parto fisiologico. Ha avuto la prima mestruazione a 12 anni; le succe ive n1estruazioni furono sempre piuttosto abbondanti, senza disturbi. l\el 1927 ebbe il tifo. Ullin1a 1nestruazione regolare il 2 aprile 1932. Durante i }Jrimi mesi di graYidanza ebbe nausee ed inappetenze; a quatti o mesi e mezzo circa sentì i primi i11ovimenti fetali . Donna di costituzione scheletrica regolar e, in di cr e to stato di nutrizione e sanguificazione. Altezza 1,60. Nulla di abnorme all 'esame dei vari organi ed apparati. Pelvimetria. Circonferenza p elvica: c1n . 91. Distanza lra le spine: cm. 25,5. Distanza tra le creste: cm. 27. Coniugata esterna: ero. 21. Coniugata diagonale: cm. 12. Decorso d el parlo. Il 10 dicembre 1932, sen za alcun dolore, si ha la rottura del sacco, con fuoruscita di notevole quanli là di liquido amniotico. Il 13 clicembre, vis ita ta dalla levatrice, quest a fon iglia la d onna di ten er e il letto, ma a ciò la paziente i riduce soltanto il 25 dicembre. Il 28 dicembre, alle ore 23, si inizia il travaglio e viene perciò chiamata la levatrice. Questa i trattiene presso la donna fi110 alla sera d el 29 dicembre ma vedendo che il parto non progredisce, si decide a chiamarn1i. All 'esame esterno noto cl1e il fondo dell 'utero giunge pressoch è alla m e tà della linea xifo-ombellicale che le p areli di esso sono addossate al feto , rli cui non si distingue nettamente alcuna par1 e , che la parle presentata, al di sopra dello stretto superiore, si presenta voluminosa, irregolare, fissa, e distende il segmento ttlerino inferiore. Il battito cardiaco fetale si sente col suo massimo cii inten sità nel quadrante inferiore destro dell 'ad<lome. Le contrazioni sono deboli e rare. Alla esplorazione sento la testa fetale nella fossa iliaca d estra e a sinis tra d ella st essa la presenza d ei due piedini ravvicinati e fi ssi. Fatla la diagnosi di prolasso d e.i due arti inferiori con •feto i11 presentazione cefalica, dispongo per il trasporto i111mediato d ella donna in Ospedale, ritenendo che n on si debba fare alcun intervento se non in narcosi. Infatti in profonda narcosi eterea, il direttore d'ell 'ospedale, prof. Guasoni , pratica il rivolgimento, con l'ausilio nella ma11ovra della Siegmundin, e la estrazione poclalica, dopoclichè si ha una notevole emorragia a causa di una estesa lacerazione del collo dell 'u lero, che viene. prontamente suturata. Il feto di sesso maschile, del peso di 2500 gram1ni, viene estratto morto. Il puerperio decorre apiretico e la donna viene dimessa in quindicesima giornata in ottime condizioni. 1

Ho creduto opportuno fare un a br eve n oia sul ·caso in di . . corso, sia per la rarità , sia per-

ch è e so costituisce una di tocia cl1e deve consigliare al medico pratico estre1na prudenza nell'agire. i tratta spesso di feti, nei c1uali è po sibile un 11ote,role incurvamento del tronco; come nei feti prematuri e n1a cerati; ma anch e nei feti a termine , nei quali si J1a una diminuzion·e del tono muscolare. In genere però si tratta di casi. nei quali la testa fetale permane elevata, mobile, spesso decentrata , come si J1a i1e11a pluriparità, nell idramnios, nella gemellarità, nelle ·viziature pelviche, nell e presentazioni di faccia e fronte, nella situazione ob litrua del feto. In quest 'ultima evenienza se si tratta della ' 'arietà dorso-superiore, esplorando la donna prima della rottura del sacco , si riesce g ià talvolta a sentire i due piedi in vicina11za de.ll 'estremo cefalico , per cui , rompendosi il sacco, essi vengono a prolassare con fa cilità. Ritengo che nel caso in discorso si sia trattato di una situazione obliqua del feto , dato appunto il prolasso di tutti e due g li arti inferiori. Quale sia stata poi la causa di questa suppo ta ituazione obliqua non è facile dire, ma n1ol to presumibilmente questa , dovuta ad una eccessiva mobilità del feto a causa dell 1abbondanza di liquido an1niotico, denunziata dall 'anamne i , era esistente al momento della r ottura del sacco, così che è stato facile in que t o momento il prolasso degli arti inferiori . agevolato forse anche da un certo g rado di ipotonia della musco]att1ra di un feto sia p·u re b en sviluppato , ma nato un poco prima del termine e con qualcl1e nota di pren1aturità . La linea di condotta da seguire in casi consi1nili è diversa a seconda del momento in cui il m edico è chiamato. Quando si tratta di semplice procidenza degli arti inferiori, cioè a m embrane ancora integre, si favorisce la riposizione dei m edesimi . facendo decombere la donna dal lato corrispondente a l dorso del feto; e si constala una situazione obliqua del feto , la si corrego-e con il semplice decubito latera le della donna o con adatte man ovre esterne; se il sacco è rotto ma il feto ancora mobile, si può tentare la riposizione manuale qell 'arto prolassato , ciò che peraltro n on è fa cile a donna veglia e richiede una certa esperienza e competenza. Ad acque scolate, co11 parti fetali fissa te con addossam ento a d esse e consecutiva distensione del segm ento uterino inferiore , è assolutamente n ece ario estrarre il feto in narcosi profonda e con ogni ca ut e l a ~ . per evitare lacerazioni del collo uterino o del 1


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segn1 ento inferior e. In qu e ~ t i casi, q u a11do è po ibile, ]a n1ig lior co11d ott-a, per il rrl edico p r a tico, è quell a di tra .. porta re la d onn a in luoao conveni enten1e11te attrezzato, previa i11iezion e di un a d o e gen er o a di n1orfi11a. La n1ortaJità fetale è n ei ca i di l:>r o]asso d eg li arti inferiori in presentazion e ce falica ab·ba tan za e]e,,ata, aggirandosi intorn o al 50 %, e ciò bisog na pure ten ere n el dovuto co11to , per pren1unirsi di fronte all a pa rtori e11te e ai fa n1iJia ri di questa . È ovvia l 'importa11za d ella profil a i, m edi ante l 'accurata vigila11za d el decorso d ella g r avidanza e d el parto, specie in quei ca i ch e n on si p·resentan o p erfettamente n ormali . •

RIASSUNTO .

La i llu trazio n e sintetica d el ca o è legittima ta d alla evenien za infrequente e d alla po sibililà ch e una linea di condotta e rra ta nuocci a alla baestante o al pro dotto d el c on cepi. m ento o a d an1bedue.

CASISTICA E TERAPIA. . Anemia perniciosa e tnbercolosi. Dopo un rapido cenno s_intetico al~a letter atur a raccoltasi sulla question e e es1 ta o n o an t.agonis r110 tra queste due form e n1?rbo~e , M: Barron (J. A. ~1. A .. 20, 1933) riferisce ~ d ati dell e su e p ersonali ricer ch e : la t?berc~los1 po~­ monare cronica è così rara n ell an emia p ern1cio a da esser e p raticarnente tra curabil e : proba bil~11ente qua lch e sconosciuto . fattor~ .ch e d etern1ina l a comparsa dell 'an ~.m1a per~1 c1osa aai ce in sen so sfav or e, 1 ol e a ll 1nsed1ar l della tuber colosi . · Nei .casi in cui le due n1alattie coesistono, e so non sembrano influen zat e r eciprocan1ente . È r elativar11ente più frequente o .. er,·are. -:n e l cor so d el] ' anemia p erniciosa - un a n11l1a1·e a cuta . . Da questi ri ultati , ottenuti u un a 1nassa d1 16.600 (!) reperto di autopsi.~, l 'A. concll1d e ch e d eve e istere un antagonism o l r a le due malattie. V. E RRA. Porpora emorragica in un caso di sifilide conge· nitn dopo l'uso dell'arsfenamina. ono sta ti d e critti casi di llorpor a em orraa ic-a di ag-ranul ocitopenia e di a11e1nia aT>lab tic~ per I '~so ars fena mina . J. V. (Bi ckford e R. C. Tilghman (Th e J.ourn. of the Am eric. Nledic. ;t s~oc ~at:, 24: g 1ug:io 1033) d escrivon o due casi d1 s1fil1de con genita in cui la n eoar s fen a mina provocò uI) a porpora . I n tutt 'e due i ca i si ebbe la gu arig ion e. 11 m eccani mo con cui si P,roduce la por por.a e il u o qu adro em atologico per azion e_ d~l medicam ento n on è chiar o. econdo alcuni dipe nder eb be d alla sco111 par sa ~el~ e pia ·tri:ie ci:co ·ta nti , secondo altri da un a z1011e to ..... 1ca d1-

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r etta ul n1ido llo o seo. L 'elem ento tossico dovuto alla sifi J ide e invocato da alcuni è mollo dubbio, per ch è troppo rara è la n1anifestazion e i11 confronto del n un1ero grande d ei sifilitici.

R.

LUSENA.

La trasfusione di sangue nelle emottisi tubercolari. L. Lauri (/\I uova iYJ edicina Italica, 30 aprile 1933) m e tte in evide11za gli effetti mirabili che si ottengono con la trasfusione del ~angue i1elJe em ottisi tuber colari. Bastano al massimo 150 cc. di sa n g ue p er arrestarle. Pare che la trasfu sio11e agisca secondo lo stesso meccanirr1 0 di azione per cui agi sce n ei casi di ero-ofilia e di porpora e c ioè eser citando il suo poC. Tosc ..\NO. tere fortem e nte coag ulante. Contributo allo studio delle mielosi e linfoadeno i cosldette ''a.leucemiche,,. A. Cattaneo (li aernatologica, yo]. XIV, fase. III) d escrive un caso di rr1i elosi leucemica acuta ed uno di linfoadeno i leu cemica cronica ir1 cui , malg ra do 1'assenza di ogni alterazione quanti tali va caratteri s tica, si p oteva facilmente, cori u11 accurato esame del sangue, n1ettere in evidenza una effettiva alterazione qualitativa d el quadro ematico , ch e dimostrava chia ramente un r e<lle stato leucemico del sangue circola11te, per cui queste forme si d evono evid ente m ente fare rientrare nel gru-ppo delle 1nielosi e linfoaden osi leucemich e leucoper1ich e e non aleucemich e o pseudo-leu cemiche come d a alcuni erron eam ente si ritien e. ' A questi risultati diagnostici si può facilrnente arrivare esaminando il sangue circolante dopo aver eseguito l 'arricchim ento dei g lobuli bianchi , procedimento molto semplice e alla porta ta di tutti , cl1e ci dà la po ssibilit~ di esaminare un nun1ero molto rilevante di cellule bianche fra le quali la ricerca di elem enti imm aturi e i11deffer en zia ti dà quasi sempre risultati positi, i. r.. 'foscANO. 1

Angina agra.nulocitica; cura coll'estratto epatiee> per vin parenterale e orale. In una nota preventiva 1F. L. Foran , H: l\il . "'h eaff e R. W. Trimn1er (TJie Journ al oj tlie .4m eric. Med-ic. Assoc., 17 giugno 1933), ri feriscono di aver curato 5 casi di a ngina ag ra11ulocitica con estratti epatici. Essi ebber o 4 auari a:i orii · n el quinto caso ci fu r emission e o " , l d ella n1alattia e la n1orte sopravvenne per po 111onite lobare in una r ecidiva. Essi consia liano di tentare questo m etodo n ell'angina .; granulocitica , tanto più che esso è basato sull 'osservazione già fatta iJ?- pre~e: <len za da altri ch e la cura con e~tratt1 epat1~ 1 aumenta il numer o d ei leu cociti e ha dato r1ultati m igliori d egli altri m et odi di cura (6i 1)er cento di n1ort.alità d~ ,la ~. ura. colla .tras!u: ~ ione san g uign a, 53 % l ap·pl1caz~ one d1 ! at:ig• X, 30 % la sommini strazion e di pentos1 n uc leo tidi). R . L c sENA.


' SEZIONE PRA Tl CA

La cecità postemorragica. ono Je perdite di an gu e, per l o più int est inali od uterine, ch e p r o,-ocano d ei di turbi vi . . iYi ch e 110 so110 arri, are al la cecità con atrofi a compl et a d ei n e rvi ottici. I disturbi vi ' ivi , o erva L. Genet (Jou,rn al des praticie11s, 8 a}Jrile 1933), compaiono d al terzo a l ._ edice im o g iorno dopo l 'emorra gia, n1a po on o verificar i più presto ed ~nc l1 e 11·e l cor so dell 'em orragia stessa~ R ar an1énte i hanno dopo i'I ventune imo giorno. ella n1e1à dei casi g ua ri .. con o. i11a e si in ... taJla l 'atro fia ot tica, la malattia è progressi va e la ceci Là diven ta d e finitiva . I ..e lesioni cl1e portano a t a]e a trofia si 11anno n ell o strato delle fibre n erYose d ella r eti11a e nelle cellul e aangliari . L 'i . . ch emia è la ca u. a }) ÌÙ in1porLante, ma se ne po ono acrg iunger e a ltre Los ich e od infe ttiYe, ollr€ a l ca ttivo tato aen erale d el pazie11te . l on è 11ere. ario cl1e le perdite siano abbondanti ; ba... tano t alor a di quelle relati,-an1ente moderate . La progno . . i può e sere grave, ma la a u arig ion e rimane {)OS ibil e anch e d opo 2-3 g iorni d i cecità co n111leta. Con la co111par a d ei segn i di atrofi a, il mal e si pale~ senza rimedio. Te1'apia. 1) Durante l 'emorragia, em osta i chirurgica o n1edica. Riposo d e11 'or o-an o ang uinante, cloruro di calcio, ie r o gelatinato per iniezioni, gl1iaccio ull 'or gan o anguina11te. Controindi cati i ·vaso-costrittori (chinina ~ belladonn a) : indicati, in,•ece. i Ya . . o-dilatat ori (inalazioni di nitrito d ·amile , ini ezioni di acetil colina , lU cg. ). Ten er e iJ pazient·e a te. ta bassa. 2) Quan do il malato non ~angu in a più ed .accu sa di . . l urbi visi,-i : compre ... e su gli occl1i p iù calde ch e è pos ibile e rinn o ate spes o; ini ezioni J)erioculari e r etro-oculari di di onina: rivul. ion e alle t en1pie, iniez ioni di acetilcolin a. car so e ff.etto h anno le san g uisu gh e. È tata praticata la scler ot omia ed an ch e l 'iridectomia. Iniezioni di iero con . ale e a luco io (ri._ pettivamente 7 e 5 per 1000). 3) Nel caso di a tro fia retini ca incompleta durata da parecchi m esi , non praticare m edicazione ar enicale n è mercuriale n è elettric ità; n1a p r eparati di fosforo o di stricnina ; evitar e la fatica vi i' a; orvegli are l 'igien e alimentare. fil. 1

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Il metodo clerosante nella cnra delle anen1ie d'origine emorroidaria. Il ripeter i e talvolta l 'abbonda nza d ell e en1orrag ie d 'orig ine emorroidaria possono indurre d egli t ati di anemia g r ave, inquietanti , lali da far ricorrere subito all 'intervento chi• rurg1co. Si de,-e ten er presente ch e, una ' 'olta fatte ce--sar e in qualch e modo le en1orrag ie. l 'a n er11ia può per istere, quando ·è g rave, p er n1 e i , invariata con tutti i su oi segni. Ciò è dovuto a lla g ra,re comprami sione d ello tat o generale. Le an em ie di m edio grado, senza alterazion e del ·valor e globular e, guariscono in,•ece r a-

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pidan1ente . ~ du11qu e O})J)Ortu11 0 da l punto di ,; ... ta l >ratico (Jeonn e,·ey, Journ . de 'ft1 éd. de Bordeaux, 10 111arzo 1933) non attendere ch e in sor ga la sindron1e an en1ica secondaria p~r istituire un trattamento antien1orroidario. E questo va fatt o, second o l 'A. , con il metodo d elle iniezioni scler o .. anti , effi caci , di sempli ce attua zio11e e ad ogn i m odo sempre innocu e e m ai 1·:ontroindica te. L 'a . u sa d el c1oridrato doppio di cl1inino e urea al 5 %, p er i11iezioni periemorroidarie, ese.au ite con l 'a iuto d ell 'an a . . copio di Ben saud e. con una sirin cra da 5 c1nc . , e un comune ago di acciaio ~ egnato a 6 mm. dalla punta, pe r e,·itar e di affondarlo troppo . Sei sedute so110 1>er solito uffi cienti . L ·..\ . pr e.. , enta tre casi ch e provano l 'effi cacia d el sistema ch e tronca ]e emorragie e per111ette il ripri tino d ella e ra i en1at1ca, e ch e amrnoniscono a d intervenire precocement.e e se1lza tema di incon,renienti . M. COPPO.

N o T E D I T E c N I c A. Sopra una fonte di errori negli esami delle a scopo di perizia.

urin~

l 1n o .. tat.o di eccit azion e p ichlca può provocar e l 'e lin1inM ion e di piccole quantità di zu cch er o e di alhu1nina anche n ei soggetti sani. l\ . chreck (Die i\1ed . l Velt, n. 28, 15 luo-lio 1933) ne riporta due casi dimo trativi, giun aend o a lla con clusione . che , prima di trarre d elle conc lu iòni le quali possono es~ere dannose , convien e ripeter e la pro~a su can111ioni di urina prelevati a llo stato di calma perfetta. Ciò avrebbe g ran Ya lore .per i m edici assicuratori o comunqu e d·e putati ad eseguire viM. !F ABERr. site fiscali .

MEDICINA SCIENTIFICA. Esperienze sul seno carotideo. La possibilità a m·n1essa da qualch e a utore ch e il riflesso di Pa,g an o-He ring otten11to colla stimolazione del seno carotideo, proYochi in qualch e caso la morte i .. tant.anea n on è stata ottenu ta .. J)erimentalmente n on o .. tante i .. ia ri corso a l martellamento di d ett o eno . G. Pi tocchi (A rcl1ivio ii alia1io di cliiru rgia, gennaio 1933) non esclude però ch e ciò possa verifjca rsi n el cam po patoloaico per e . n egli ipertiroidei , dove tanti fattori ch e non è possibile riprodurre .tut1i spe rin1 entalmente contribuiscono d a una parte ad eccitar e il riflesso, da ll 'altra a r€nder e p iù vulnerabile il siste ma cardio-va colare . La propost a di Herin g di novocainizzare il seno car otideo prima di eseguire interventi operatori sul collo , allo scopo di abo lire tale su o rifle so, ch e potrebbe esser e a n ch e involontariamente provocato con trazioni sulle part i vicine, 8ta a r appresentar e un a m i . . ura di prudenza consig lia la an ch e d all '.~. · ALIERI •. 1


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IL P OLICLINICO

Effetto della leg·atura lenta della vena cava infe· , riore nel cane. L. Gondard (C . . R. Soc. Biologie, t. CXII, n. 11 , p. 1035) si è proposto di escludere il fegato dal punto di vista venoso praticando d ell e l·e g.ature lente ·della vena cava a posto. Ivi riferisce il risultato della legatura le11ta d ella vena cava inferiore, praticata in cane di 9.300 gr . Isoilata la vena cava inferiore, giunti sopra delle . vene renali , passava un filo di seta annodato e con nodo non serrato e di cui i due capi° del filo furono passati attraverso il fianco ed esteriorizzati sul dorso. Da l indomani dell'operazione si andò progressivamente stringendo il nodo ogni giorno, progressivamente fino· a l 17° g iorno, quando la vena fu com.Pletamente . serrata. D\eci g iorni. dopo la oblitera zioiié ven òsa comparve abbattimento e polip.n ea . . Il cane sopravv'isse tre m esi e morì durante un intervento praticato p er eseguire un ' epa.. toectom1a. _ Dur~nte tale periodo di ten1po si -sviluppò rapidamente un 'importante circolai ion e colla terale addominale e turgescenza delle zampe posteriori. Saltuariamente distur·b i digestivi , ina pp etenza , diarrea. Da pochi giorni dopo l'obliterazione delle ven e fino alla morte si osservò g licosuria·, albuminuria intermittente, .a cetonuria , urobilinuria . Si e ra determinata . una stenosi cicatriziale occludente le ven e., senza formazione di trombo . . V. JuRA. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI C ura dell 'e~uresi. ~ All'abb. n. 5390: \

Rimuovere tutti g·li eventuali difetti ed affezioni orga:i;ii1èh e (fimosi , ·vegetazioni adenoidi , . ' 'erminosi , vulviti, calcoli , ecc.). Curare g.li ·e ventuali disordi11i- e11docrini. Irrobustire e tonificare l ' org:anismo con alimentazione nutriente, vita all 'aria aperta , ai monti ed al mare, eser cizi fisici moderati , pre;.· parati di fosforo, doccie tiepide o calde. Proibire il vino 1 il caffè , il tl1e ed in gen ere t utti gli eccitanti. Suggerire cibi poco salati allo sco·p o di din1in uire l'ingestione di acqua ch e deve esser e ridotta al minimo : il pasto serale deve essere assolutamente secco. Evitare l 'affaticamento psichico ed i perturbamenti emotivi; astenersi' dalle r~·J?r.ensioni e dalle punizioni cl1e spesso aggr avano il difetto. Non dimostr are n essu11a preoccupazione per il fatto e d infondere la persuasio1i:e ch e si tratta ·di un disturbo transitorio. Far e mingere .prima de.l l 'inizio del son110. Asten er si dall 'i11terrompere il sonno p~r far v uotare la vescica ed evitare l 'emissione involontaria dell 'urina. Confidare poco nei medicamenti. Se non se ne vuole· o può fare· a i11e110 co·n sig liare l 'anti1

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(alternativan1ente)

pirina e la b elladonnà ch e sono i più raccomandati. Recentemente sono stati rilevati buoni effetti da ll 'u so de ll'urotropina : la formaldeide iiberata n e-Ila. vescica ecciterebbe e tonifiche, rebhe lo sfintere. DRAGOTTI.

VARIA È la malariote1·apia veramente pericolosa 1 J. W agn er-Jauregg (Wien. Ktin. Woch ., 9 giugno 1933) premette che, in un recente articolo, E. Martini di Amburgo ha attirato l 'attenzione degli studiosi sulla pericolosità della malarioterapia sia per il malato che p·e r quelli che lo circondano. L 'A. risponde alle osservazioni de1 Martini , basandosi sulla sua lunga esperienza in materia e difendendo naturalm ente il procedimento. terapeutico da 1111 ideato . ~ Anzitutto non è· ver.o, egli dice, ch e la n1alaria inoculata artificialmente possa diffondersi cioè trasmettersi per via naturale ad altri individui: ciò sarebbe possibile soltanto i11 quei luoghi ove la malaria è endemica. A Vienna , per ·e s., si ebbe subito dopo la guerra un gran numero di malarici provenienti dai Balcani : se la malattia si fosse dovuta diffondere Vien11a sarebbe oggi piena di ma~arici : in vece in due anni i casi di malaria si erano ridotti in tutto ad · undici". Va bene che a Vienna manca l 'anofele , ma anche in località in cui questo esiste n on si ·sòno mai vistì casi dì malaria proveninente da malati inoculati e che abbia colpito qualcuno dei familiari o del persona]e di assistenza. I casi Sf\rebbero dunque soltanto due , quelli riportati dal Martini. Un altro punto è quello del pericolo delle r ecidive che, secondo Martini , sarebbero m olto frequenti. Ora l 'A·. è sicuro di poter affermare che co11 le inoculazioni della malaria dà uomo a uomo il pericolo delle r ecidi ve è quasi nullo ... Si tratta anche di saper applicar,e una terapia chininica efficace essendovi differenze individuali di chi11inoresistenza. Nella Clinica di 'rienna la cura chininica è completata da una breve c ura n eosalvarsanica. I casi di recidive in malarici inoculati si sono avuti il più spesso in coloro i _quali erano stati inoculati direttamente con l anoph e.l es. Ma anche di queste recidive un.a · opportuna cur.a può avere facilmente rag ione. 1G. LA C.l\.VA. 1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Il comportam ento del tasso ureico; del· l'acido u r ico e del coleslerolo del sangue n el corso di m eningo- ed encefalopatie. - Tip. S.

.:\". LOLLI.

Bernarclino, Siena, 1938. · E. MonE'ITI. Su di un r aro caso di boltone d'O riente unico palp ebrale, simulante un epitelioma. ~

Tip. Osp . Benefic., Palermo, 1933. L. NAJ ERA ANGULO , r. CODINA SuQUÉl . y J. ABELLO PA.SCUAL. Estudios .sobre la t ubercul.osis en Bar: ce lona. - · Grafica Universaal, ~Iadrid , 1932.


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SEZ fONE PHATJ CA

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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Pro fil assi dell'anchilostomiasi. Il ~lini ler o d ell 'Inlerno (Direzion e Gen . aJ1jt à Puhblica, l) iYi io11e 6a) h a clira1nat o ai igg·. Prcfel li e Au tori tà a.~ . i rnilat e la seg·u e11t e circo] ar e i.11 d a ta 30 scll. 1933-XI, ii. di prot. 20.300.2: Ques to Minis ter o h a g itt richiamata l 'alten r.io11 e delle l~ E . LL. su ll o in cLiri zzo da dar e al1 u l)f Ofi la .. i del I 'a11cl1ilos lo111ia i , la qual e d eve e er e be11sì rivolla agli a1nbie11li cl i l aYor o o t lcrr an ci etl agli oper ai ch e ' 'i on o addetti , 1na d eYe an ch e e più p arlicolarJ11e11 te Yolger si nello an1bic11le rurale. L ·a11cl1ilo Lo n1ia . . i 11011 è ol la11 lo mal a l Li a all a q ua le van no e l)O ti i m i11a lori, gli oper a i occupali i n ... ca' i cl i gall eri a, i forn aciai , e i111ili; anli q u e te co11dizio11i h an110 or a Jninore imporldlli'a cau alc })er il fa llo cl1e i con geg11i profil a l Lici e l e nìolteplici for me d i as i len za s tabilile dalle 'ige11l i di p o i7.ioni sani lari e e d a c1uelle Lu Lel alrici d el laYor o, l1anno grande1nenle rid o tt o ed a nch e elinli11a lo il p erjcolo di i11fes lion e 11ci l avori o llerra 11 ci. Le i 11dag iJ1 i, cli spos le da quest o Mj ni s Ler o JJer u11a più si cura ·011oscen za della diffusio11e delle rnal a lU e 11el Regn o, h anno, p er altro, rilevat o ch e la a11chilost omiasi 11on soltanto è più diffu sa di q11anto po lc' a SUJJpor i , ma ch e essa si l>r e ·en la in ~vari e locali là co111e m anifestazior1c en<l ern icn, ia circo crilla, si a cori car a tteri di diffu io11 c c1>i<lemica. ~ inoltre cn1er sa l 'in sullicien za d ei pr o' ' cdi n1e11 li finora eman a li per l a profil a i d ell 'a nch ilosto111ia i , i quali 0110 gen er abnente ri ,oJti a preYeniro l ' infe Lio n e n ei l avori soit crra11e i. 'l'ali pr0Yvedi1 ncn li , è l 1lile ricord arlo, lroYan o Ja loro l>a e i1clla circol ar e 30 m ar zo 1901, n . 20300.18, per l a pro fi las i d ella d ella mala ltia i1elle solfar e; 11 e] R . D 25 lu glio 1913, n . 998, ch e approvò il cli ciplinarc 1>er il J)u on g0Yerr10 igienico dci can ti eri e elc i lavori .i11 ga llerie; rLe] Decreto d el Mi1iis ler o <t e11 'Inlerno 15 ottobre 1923, ch e rese o b bligat oria la de11unzia d e ll 'an chilos tomiasi li1nila tam enle ai casi ri conlra li i1egli oper ai add etti a lavori òi gallerie, n elle 1ninjer e, n ell e forn aci, nei cantieri di op er e pubblich e e n egli o pi fici in gener e, n on ch è 11 elJ e or ganizzazioni i li lui le con pr oficu o r endime11t o 11ell e solfar e della jcil ia e n ei cantieri della dire l li sima Firen ze-Bolog na, ed infine n ell <t l egge 13 maggio 1929 ull 'a jcu ra1io11 e co11tro le 1nal a lti e professionali, tra le qu ali è co111 p resa I 'i11feslio11e d a an chilos tomi asi n ei lavori o t lerran ci . Il Decr e to Mi11i leri ale 22 1naggio 1933, dispon e11òo l a cle nunzia obbliga tor ia di lutti i casi an ch e sospe l ti di a n cl1ilos lomiasi , dovunque e comu11que osserva li, ha colmato una lacuna es.ist eiìt e, e presenlem e11lc quest a i11alaLUa è co11siderata alla s treg ua di <Jlielle infettive e diffusive per le c1ual i è r ichies ta una pront a ed efficace profil assi . Il li1ni la Lo 11 u1nero d ei casi, ch e annualm e11te ven go110 d e11unzia li , e ch e si aggirano a poco più del in igl ia io, n on d eve far riten er e ch e la m alattia n on abbi 1 grand e importan za epiden1iologica per il n o tro l>aese. ~Iol li ca i ono finor a sfuggi li all a con o. cen za, e 1n olte forn1e di an emie , d oYu le ad

a11chilo lo1n iasi , son o s ta te al lr ib uile ad altre cau e morbose. Il probl em a h a, però, g r a11d e importan za sia ))Cr l a facilità di propagazio11e d ella i nfestion e t1eJl 'am))i en le rural e, si a i)er i tla1111i d erivanti al n1ala lo, del quale r es i a cem a la in gr an p ar le, o vien P, anch e d el tul lo i1npedita, l a cap acità al 1.nvor o. 'f ra I las i di m al aLLia sociale ci c11a maggiore ii:nporLan za all a quale son o esp os ti i lavoratori d ei rt,ntpi , specialmente di quelli con cima li con co11e i 1ni u111ani, e p er ciò gli orlola11i, i giardinieri , i con tadini in gen er e ecl an ch e gli p azzini, gli ndde t li al serYizio cli 11ellezza u r J)an a e di Yuola l ura dei pozzi n eri. ., u Lal e jmportanle argon1e11 Lo sani Lnrio le EE. LL. d evono p ortar e ogni vig il e per onal e inter e a n1e11lo, Cl1rand o la p iù rigorosa osserYa11za dei .. cgu e n li punt i : J l P r o1ila conoscenza del la malatlia. - È n olo C'l1e la 111àla t tia d ecorre so llo for1na di an em.i a J>rogr es i ,-a con clis turbi dell 'appar ato cJjger ente e de] js lerna nervoso, per cui è b en e r icl1i <u11a re 1'a t.len zion e d ei sani ta ri per e 11è 11 ei casj di a11en1ia 11on be11e precisata n el1a cau sa , s pecial1nente se i verifichin o n ei g ruppi di J)Op ol azjone più sos pe tli, facciano eseguire L'esame delle feci del p·ai ien te. Il compi to or a è agevo]a lo d al fun zion am en Lo d e i labor atori provin ci ali di ig ien e e di profil assi , e perlanto cod esto ineclico provinc jale doYrà esa1n i u ar e iJ mod o miglior e com e facili lar e t ali ricerch e e l 'invio del ina leriale al l abor at orio da parle òeg1i uffici ali sanit ari. fr1di1>e r1<1er1lem ente d alle clen.u nzie, ch e d eYono e ·eguir i i11 tutti i ca i , a11ch e e osp e tt i , per Yenire a con osce11za dei focolai end emici ri I ien ~i utile, ch e i p orli l 'a lle11 zio n c sulle cl enl1ncic di 1nort e e sulle sch ecl e osped alier e, co ì ch e, q u alo ra i rileYi u11 numer o Jl OJl g iu tifica lo di forn1 e a n em ich e e cach etUch e, p ossa110 eseguirsi le i11cl agi ni cl el caso. 2) Misu re preventive. - Tl 1n ig·l ior am en1o dci ser vizi di n ettezza urban a, la cura di ligente d a la d a ll e An1mini s trazio11i Jocn] i j )er la eli1ninazio11c cl ell e rn a lerie fecali , Jnedi an Le idon eo si st en1a eU fog11 a lura s taLica o di11 a1nica, le provvidenze per in1pedire o lim itar e l a di per io ne cli e e, sono fa llori irn port an t i per imped ire l a prop agazion e del l 'a11 ch ilos tomiasi , con gi u11lamenle aJ m ig llor an1c r1lo d elle condizioni d ell 'a1n bien le soci ale e <l ellcl erlucazione igienica dell a p O})O}azione rura le, n o11rh è arl u na idon ea òifesa igienica dell e i1cq u e e cJel s uolo da ogni con lan1 i11azion e s1)er i fi ca. Co11 verrà,

per ciò, provved er e ch e si miglj ori110 le la trin e cl om estich e, adottanrlo n elle campag11e J>Ozzi 11 eri a ler1u la J)et f.e lla; c he s i vieti il òispt r dj 1nen to all 'aperto d elle ma ter ie fecali ; ch e si i 11\pia n.Lino igienich e co.n cirn a jc, le qu ali 1 qualora :;; i 1r1anifesti110 casi di an ch ilos to 1niasi , devo110 essere convenientem ent e lr a tl a lc co ri calco, o co11 sal e grezzo, ovvero col solfa lo ferroso ecc. H) 1\llisure rep r ess i ve. Accer la to uJ1 caso rii ~ nrl1iJoston1 i asi , e pii1 an cor a u n focol aio di end c n1ia1 occorre subito inter ven ir e p er curare . ile1na t icam ente il m al a to, m ed ian le 1it11olo, olio r lo roformico, ed altri medica1nenti , e per elim i1ta re Ja p ossib ilità clic egl i di en1ini all 'aper lo


le feci , l a cui cli sjnfezione deve essere ct1rata· nel miglior in odo. Le ir1dagi11i sulla ricer ca di z;orlatori devo110 essere estese non solo al le persone di famiglia ma ·a nche a quelle della zo11a, e nei confronti degli s tessi deve eseguirsi l a li1nolizzazione fi110 a sco1nparsa delle uova di ai1chiloston1a n elle feci. 4) Propagarida ed edu cazio1l e igienica. - Portare a conoscenza delle masse rt1rali l a gravità clella malattia ecl il modo come essa si trasmette, educarle a piccole ~isure cli pulizia personal e , sono opere g·ra1t(le1nente benefiche ai fini della profilassi. L 'aclozione di qu.este cautele da parte dell 'individuo non importa spese e sacrifici. Cercare di non andare scalzi ; curar~ la pulizia personale, evitand,o di portare alla bocca ma11i insudiciate di terra ; di lavarsi le niani prima dei pasti; non d efecare allo scoperto, ecco quanto richiedesi per l a difesa individuale, e questo Minislero non dubita cl1e l 'azione degli ufficiali sanitari e dei medici condotti si svolgerà efficace1r1ente per ottenere, anche in questo campo, l 'elevan1e11to della cultura igienica. delle popolaziorti rurali.

CON CO R S I. POSTI VACANTI.

ADRIA (Rovigo). Ospedale Civ ile. - Scad. 1° nov., ore 17; primario del r eparto di medicina; L. 5896 gi à decurtate del 12 %; et à lin1. 45 a. al 1° sett.; doc . a 3 n'lesi dalla s lessa data ; no11'1. e co11ferme qui11quennali. Chiedere an11unzio. AosTA. Conso r zio Prov inc. {1.nti tuberc.. - Scad. 30 dic. ; direttore sanitario; L. 14.000 oltre L. 4000 serv. at.t., L. 4000 compenso inibizione libera profess ., L. 500 mensili (revidibi1i) trasferta, rimborso delle pure spese cli viaggio; età lim. 45 a. al 15 sett. Chi ed. al tre condizioni. Rivolgersi Presidente. ARSOLI (Roma) . - Scad. 30 nov.; L. 9500 e 5 qua<lrienni decimo ; c.-v. BARL ETTA

(Bari). Ospedal e Ci.vile e< Pri ricipe Um-

b erto ». -: Scad. 30 11ov. ; chirurgo, primario; L. 8000 lorde 12 %; 60 % partecipaz. Rivo·l gersi

Segreteria Congregaz. di ·Carità. BERGAMASCO (A l essandr1a) . -- Scad. 30 nov. ; lire 7000 d 'i1i.denn. residenziale e servizio ai poveri, L. 1000 cavale., aum enti di leg·ge. BISACQUINO · (Pale r1no). - Scad. 21 dic. ; 2a. cond.; età lim. ·35 a . ; L. 8500 e 5 quinque11ni dee .; trattenute e diminuzioni di legge; add:i ziona]e L. 3 oltre i 1000 pov. • CAM,PAGNANO DI RolVIA (Roma) . - Scad . 15 nov., ore 18; L. 9500 per 1000 ·pov.; rjduz. 12 %; 5 quadrienni dee. ; addizionale L. 4; L. 1267,20 c. -v.; L. 400 uff. san.; età lim. 35 ·a.; tassa L. 50-,10; doc. a 3 m esi dal 15 sett. CATANIA. R. Prefettura. Concorso per titoli ed esamf ai posti di ·ufficiale sanitario dei Comuni cli 1\ililitello, Adrano e Mascali. 1Stipendio iniziale L. GOOO. an11ue, st1scetlibile di quattro aumenti periodici qui11quen11ali del decimo. Il termine per la presentazione clej doct1menti scade· il 20 novembre 1933-XII. Per le altre i11formazioni gli int eressati dovra11no rivolg·er si alla Prefettura di Ca tania.

(ANNO XL, NuM. 42]

cc fL POLlCLIN"ICO »

1672

CoLLB nr VAL n 'ELSA (S iena). - Scad. 31 ott., ; L. 7500 e quota mobile di L. 1783, cavale. L. 4000, G quadrien11i dee. Con.1 (Roma). - .S~açl. 31 dic.; per Valle; L. 9300 e 5 quadrienni qec. ; addizion.a li . I.. 4 e .L. i 5; ricluz. 12 %; età lim. 35 a.; t assa L. 50, 10. CosENz,A. - Il Prefetto della Provincia, in data 7 ottobre, rende noto ch e tra i Comu11i per i quali co11 avviso. 26 agosto p. p. è stato bandito c:oncorso per~ titoli ed esami ai posti di Ufficiale Sanitario va pure compreso quello di S. Basile co11 · ret ribt1zione a11nu a asseg11ata al posto di L. 2500. • GALLUcc10 (Napoli). - Per titoli. Condotta medico-chirurgica p·e r la cura dei poveri. · Stipendio an11uo, ·lordo, L. 9500 con diritto a 5 aumenti quadriennali del decimo, oltre L . 2800 a11nue per indennità c'àvalcatura. Stipendio e indennità sono soggetti alla riduzione de] 12 % secondo il l>e~ cr eto 20 nov . 1930 n . 1491. La indennità di cavalcatùra sarà annualmente riveduta dall 'Ammi11istràzione Comunale el1e potrà confermarla o ridurla a proprio criterio insindacabile tenendo preseqti le effettive esigenze del servizio ed il cos lo dei trasporti. La dornanda con i prescritti documenti, l'elenco dei quali con tutte le altre modalità possono desumersi dal bando di concor so da richiedersi alla Seg,reteria Comunale di Galluccio, debbono pervenire alla Segre teria p-redetta non oltre il 25 novembre 1933-Xll. GENOVA-VOLTRI. Oper a Pi.a Ospedale ,'J . Car lo. Scad. 31 ottobTe; chirurgo pritnario, aiuto chirurgo e aiulo m edico ; L. 6000 J)el primar.i o, L. 2400 per· gli aiuti; riduz. 12 %; p ,a rtecipaz . ; doc. a 3 1nesi dal 1° sett. Chied. annunzio alla Segreteria. · GuALTIERr (R eggio E1n. ) . - Scad. 30 ott. ; L. 8000 e 5 quinquènni dee. , oltre L. 1000 indenn. categ·oria e L". 3000 çavallo o automob. GuIDizzoLo (Mantova.). - Scad. 31 ott:; L . 9000 ol l re L. 2500 trasp., L. 600 uff. sa11. ~IANTOVA. I stituti OspedalierL ~ Scad. 18 nov., ore 17; due medici assistenti; L. 5500, c.-v. , L. 16 al giorno e vitto per l e guardie, alloggio, partecipaz.; rid uz. 12 '1~ ; doc. a 3 mesi dal 18 ag. ; nom. triennale; serv. entro 15 gg. Chieder e annunzio al segretario del Consiglio d 'Arn111inistrazione. ~lARTINENGO (Bergamo). Per titoli. Posto di 111edico chirurgo della prima co1tdol ta .. Stipendio ])ase L . 6500 con cinque au111e11ti quinq11ennali di un deci1110. I11dennità di cavalcatura (cavallo o rnotocicletta) L. 1150. Inden11ità di L . 5 o di L. 2 per ogni ·povero che abbia diriLLo , rispettivalnen~e, o all a sola cura m edico-chirurgica o alia assistenza n1en ica ed ai medicinali. Età massi1na an11i 40 salvo eceezioni di l egge. La domanda con i prescritti documenti, ! ~elenco dei quali ce>n le r elatjvc n1oclalità ecc. possOilO desu1nersi dal han. do di cbr1corso da richiedersi alla Segreteria Cornunale rii l\lartip.en go, debho110 pervenire alla Segreteria predetta 11or1 oltre il 30 nov. 1933-Xll. MAssA. Co~.une . - Scad. 31 ott.; due medici condotti 1·urali e t1110 supplente; per i primi due post.i L. 10.350 oltre L. 1500 cavale .; per il terzo L . 8050; decurtaz. 12 %; età lim. 40 a. MrRABFJLLÒ ColVrAsco (Como) . Scad. 31 ott.; L. 9000 e 4 quinquenni dee., oltre I.. 700 uff. san., L. 700 biciclettà, L. 500 ambulat. se in casa; riduz. 12 %; età lin1. 40 a.; tass~ L. 50. 1


(ANNO

XL, NulVI. 42J

PADOVA.

SEZIONE

Consorzio Provinciale Arititubercola.r e.

- Per titoli ed esami. Posto di Direttore del Consorzio e del Dispensario Provinciale, e posto di :\iuto-Medico del Dispensario stesso. Stipendio iniziale del Direttore L. 18.000, indennità di servizio attivo L. 3000 più il 20 % sui proventi del Dispe11sario. Età massima anni 45 salvo le eccezioni e le protraz.ioni di legge e di regolamento Stipendio iniziale dell'Aiuto Medico L . 10.000 e indennità di servizio attivo di L. 1000, più il 10 % sui proventi del Dispe11sario. Età massima anni 35, salvo le eccezioni e le protrazio11i di legge e di regolamento. Gli stipendi iniziali di entrambi .i posti sono suscettibili di tre aumenti quinquennali del decimo; gli stipendi stessi e le indennità sono al netto della riduzione del 12 % di cui al R. D. 20 novembre 1930, n. 1491, ma al lordo delle altre ritenute di legge. Per le altre condizioni di concorso chiedere b ando alla Segreteria del Consorzio: Palazzo dell'Amministrazione Provinciale, Padova. Le domande di aspiro ed i documenti dovranno pervenire alla Segreteria predetta entro le ore diciassette del 21 11ovembre 1933-XII. • Rol\IA. Pio I sti ltlto di S. SJJirito e Ospedali Riuniti. Scad. 16 nov .; due primari chirurgi; tiloli ed esami. Stip. L. 7800; c.-v. ~er le altre condizio11i chjedere annunzio alla Segreteria. ,S . STEFANO DI SESSANO (1lquila) . - Scad. 25 ott.; L. 8360 e 4 sessenni dee., oltre L. 440 uff. san.; compensi già ridotti 12 %; età l im. 40 a .; tassa L. 50. ·rmoLo (Bolzano) . - Scad. 31 ott.; L. 6800 e 5 quadrienni dee.; c .-v.; L. 700 trasporto ; uff. sa11. L. 680; L. 1(}20 arm. farrn.. TREz.zo n' ..i\.nnA (Milano) . - Per titoli. Posto per un s_e cond.o medico-chirurgo, con servizio limitato· ai soli poveri . Stipendio annuo, senza indennità caro viveri, L. 9000 con 5 aumenti quadriennali dl un decimo. Tali assegni sono soggetti alle trattenute · dei contributi Cassa Prev. e im1,osta di R. M. C. nonchè alla riduzione del 12 %. Indennità per mezzo di trasporto (bicicletta, della quale dovrà essere costantemente fornito) L. 400 annue! ridotte del J 2 %. La domanda con i prescritti documenti, 1'elenoo dei quali con tutte le altre modalità possono desumersi dal bando di conc~rso da richiedersi all 'Ufficio Protocollo del Comune di Trezzo d'Adda, debbono pervenire ali 'Ufficio predetto non oltre le ore diciassette del 31 ottobre 1933. (JDINE. Ii Commissario Prefettizio infç>rma che la scadenza del concorso al posto di Direttore Sanilario dell 'Ospedale Ci~iJe S. Maria della Misericordia, è prorogata alle ore diciotto del 15 novembre 1933-Xi:I. VICENZA~ Ammin. Provinc. . Scad. 20 ott., ore 12; coadiutore della Sez. batteriolog. e med.micrograf. del Laborat. Prov. d'Igiene e Profilassi; L. 15.000; compartecipaz.; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50. ZoAGLI (Ge nova) . - · A tutto 30 nov.; L. 7200 ridotte, 10 bienni ventes. ; età lirn. 35 a.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 1° ott. AvvERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a coI1dolte n1edico-chirur... giche, i compensi allo stipendio base.

PRATICA

1673

BoRSE DI STUDIO.

Borsa di perfezion a1ri ~ rito in, Psicliiatria.

Presso la R. Università degli SLt1<li di Ro111a è aperto il concorso acl tina borsa di perfezionamento in psichiatria, d.i L. 4500 an.nt1e, intitolata al dott. Gaetano Regonlli . Vi p,o ssono con correr e i dottori in n1 edicina e chirurgia, laureati presso la R. Università di Ro1na, di età no11 superiore ag·li anni 30. La borsa sarà assegnata per dl.1e anni, in r11odo indivisibile, e sarà 1)agata in rate se11-iestrali anticipate. I concorrenti dovranno presentare i documenti entro il 30 novembre alla Segreteria clell 'U1i.iversità. CONCORSI

A PREl\if!.

Fondazione Gino Declin.

L 'Isti tu to Lo1nburdo di ,Scie11ze e Lettere riapre il con corso a pre111i, andato deserto, per il mig·lior lavoro diagnostico e terapeutico sulla paralisi infantile , che prese11ti carattere di originalità. Sor10 ammessi lattreati italia11i da oltre q anni che non sjano professori di ruolo di cattedre medico-chirurgiche . Chiedere condizioni. Il pren1io è di L. 10.000. Scad. ore 15 ùe1 31 dicembr e.

Posti di assistente volontario nella R. Clinica Me· dica di Bari. Nella R. Clinica ~Iedica di Bari sono disponibili alcuni _posti di assiste11te volontario. Gli aspiranti clovranno presentare la don1anda e i docu1nenti all 'uopo necessari al Rettore clella R. Università. Il personale volontario, che vie11e 11on1i11ato con decreto Rettoriale, ha gli stessi obbligl1i di servizio di quello ordinario e g'li stessi diritti nel1'utilizzare il rnateriale della Clinica. '

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

ss. MAl JRIZJO

LAZZARO. Cavaliere di Gran Croce decorato del Gran Cordone: on. seri. prof. Alessa11dro Lustig. . Grande ufficiale : se11. prof. Riccardo ' ' ersari. Ufficiale: prof. Agenore ,?eri, Ro1na. Cavalieri: proff. Nicola L·e otta, Palern10; Gaetano Lodato, Paler1no; Achille Ribola, Palermo; Gilberto Rossi, Firenze. L 'Ufficio di Presidenza della R. Accademia delle Scienze Medicò-Chirurgiche di Napoli è stato così costituito per il biennio 1933-34: presidente sen. Giovanni Pascale; vice-presidente prof. Rocco J emma; tesoriere prof. Gaet~no J appelli. Nel recente con corso a primari n1edici neg·li Ospedali Riuniti di Roma, sono riusciti: 1° Stir~e prof. Giulio; 2° Parlavecchio dott. Alfredo e Sp1r1edi dòtt. Camillo, ex aeqiio. Per valutazione dei titoli militari è stato dichiarato 2° il dott. Parlavecchio. Rallegramenti agli insigni sanitari, che raggiungono il posto più alto della carriera ospedaliera. La commissione era composta dei proff. G. Galli, presidente, Sotti, Pa11egrossi, Aless~ndrinJ. .Paolo, Scalfati. ORDINE DEI

E

11 prof. Arnaldo l\ilala11, direttore della R. Clirtica oto-rino-laringolog-ica di 'l'orinò , è nomi11ato presiòer1te della Società italiana della specialità.


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I(

IL POL ICLl :Nl CO ))

11 Co11::-i 11 li o d egli I ·Lilu li clinici di 1>erfezio11a111e11lo, fo11cla li e g ià presieclu li claJ prof. l\Ian g iagalli, ha ele llo pre icl e11te i] gr. uff. Ezio Granell i.

11 so llo . . eg r e la rio cli S lalo all a Gu erra, ge1i. Bai lroccl1i, i11 tltl or<line del g ior110 l1a lrilJ11 lato 1111 c11co n1io olenn e al 1° capita110 1ned ico cloll. Raffael e Co11faJ 011e, J)er l 'ese1x1pl ar c ro11 leg110 le11ulo iu t1110 l On lr o ferroviario, avve11ulo in or e n o ll ur11e, cort gravi consegue11ze cli i11or li e feri ti . Il lJr of. W ern cr Cat el, di Ber li110, è i101ninalo ciire l lor e della Clir1ica pe(! iatr iça (li Ljpsia. Tl })r of. J acob Glaesi , d i Glari s, è st1ccedu to al prof. Yo11 ... p eyer quale dire ttor e d e ll a Clinica 1> iC' hi a lr ica cli Ber11 a. Il clolt. H . ·. Barr, professore òi a11 a lomia alla l ni,·er ità 1-al e di :\e' v H aYen, è nominato profesf:o r e di ana lo111i!' e capo dell a ezio11e di n eurofl na ton1ia all ' UniYersi tà del Con11 eclicut. Il dolt. P edro fiojas è 1101ui11alo professor e cU c1nbriologi a e i lologia alla J?acol là <.li scien ze mccl ich e di Bue110 Aires . 11 dott . G. R . ì\linot, professore di 111ec1ici11a (Cl i11ica m edica) all 'UniYer sità Harvard di Boston , jl ccuale ha cotnpiuto oper a cli pio11icrc i1cll 'epatoterapia dell ' ar1e111ja perniciqsa, ha ricevt1 to l a 1n ecl agli a d 'oro· ~,I oxo11 del Reale Collegio dei Medici cl cll 'In ghil terra.

La ocie ln i11 ler11azional e cl ' urologia ha co11feri lo u na 1ned aglia d 'oro al prof. _1\.l exander von Lichle11])er g, primar1o urologo i1ell 'Osp ed al e di an L'EòYige a Berli no. i l d ott . Florencio Bazan è n o111iualo presid ente d ella Socie tà ar gentina di pediatria. Il dolt. J uJio Palacio è n on1i 11alo presidente della oci e là ar ge11 lina cli ti siologia.

Utilissimo ad ogni

~Iedico

:

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: O n . dol t . Aristide Carapelle, Consiglier e d i Stato. Avv . Giovanni Selvaggi , Esercen te in Cassazione. Editori: Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 9 (Settembre 1933J contiene:

I Consorzi sanit ari. N OTE SINT~TICHE. --

P. CASAZZA : Il riuabor o clelle spese di pedalità quando rie ~ cu impossibile cletern1inar e il domicilio di soccor so.

Leggi e Atti de l Coverno : Coordinamento e i ntegr a zione rl ~ll e 11orm e dirette a diminuire le cause della malaria. - · Prelevamento dei campioni di farina e di pane. - Contratti per i servizi a ntivenerei ed a ntitracom atosi. - Provvedi1uenti p er la nettezza ur· bana e la lotta contro le mosche.

Prezzo d el surldetto n u 111ero separato L . 5 N .B. - L'abbona mento ai dodici Numeri del 1933 costa L. 3 6, ma agli associati al « Policlinico " è concesso per sole L. 30, che vanno inviate, mediante ' ' agl ia Postale o Bancario, a ll'Amministrazione del u Diritto Pnl>blico Sanitario 11 , Via Sistina 14, Roma. Al ri cevi· mento della predetta somma verranno subi to spediti tutti i !\umeri finora pubblicati del 1933.

(AXNO

XL,

~Ul\{.

42)

NOTIZIE DIVERSE. 20• Congr esso italia no di psicl1iat ria. L 'l corr. si è inaug ura lo a Siena, con una sol e11ne cerimonia svollasi nella sala de l ~lapvamo11do al civico palazzo, iJ X Congresso della Società Italian a di P ichialria , alla presenza dell 'on. Sollni , sottosegre tarj o di Lalo all 'Educazione Nazionale, ch e rappre en lava il Governo Fascista. La cerimonia si è ap erta con il saluto recato d a l Podestà al sottosegr e tario ed ai cor1gressisti . Ha11 u o parl ato q u indi i proff. D 'Ayala e D 'Ormea })er i l Comi tato ordin a tore del Congresso ed il prof. Douaggio, IJr e id ent e d ella Società Italiana di p s ichiatria. Ha preso infine l a p ar ol a il so ttosegretario cli 5 la Lo Solmi. L 'or atore dopo di aver e rivolto ai congressis ti il aluto cordi ale d el Governo fascis la, mette in rilie,·o I 'impor tanza del problema , ch e è oggetto d egl i studi d egli p sichiatri. Egli ricorda poi l e mirabili prov,idenze del R eg ime fascis ta, prornosse dal Duce fin dai pri1ni anni della .Su a fecond a e ammirata direttiYa di GoYerno, per portare I 'azione degl i organi pu bblici n elle fibre più d elica te e ripost e della vi la umana , n eJl a su a genesi e n el suo avvenire: Opera Nazionale ~Iatern_ità e I11fanzia, Opera Nazionale Balilla , Opera Nazionale Do,p olavoro , i rrobust jn1en to d ei n ·uclei famil iari, aiuti alle ricer ch e scie11tifich e ~1et te, indi, in rilievo l 'a Ltenzione viva e il vigile inter es e co11 cui il Governo fascista segue il co1nples50 e faticoso lavor o d ella scienza, con1e dimostrano le numer ose riuuio11i scientifich e inter11aziona]i e nazionali t enu le, in questi giorni, a battesim o dal Duce, in Ro1na, l e quali sembra no chiudere soll o l 'al a protet tiva della scienza la cel ebrazione clecennale dell 'avvento del Fascismo. Il Sottosegre tario rivolge, infine, un affettuoso E-aiuto alla ci t tà, Ji gli a cli Rom a, cl1e ospita il Co11 gr esso ed esalta i s uoi Costituti del 1262 e clel 1309-10 i quali con tengono singolari disposizio11i i 11 materia cli sani tà pu bblica , norme perfezioJla le, pii1 1ardi, nelle l eggi c1ltad ine e regiol1ali , n egli istituti d ell 'Ateneo, nelle creazioni ammirevol i delle Pie òisposizioni , n el gr andioso e modernissimo· Osp edale di S. Niccolò. Chiude con l 'augurio che i lavori siano fecondi cli risu l tati e dichiara aperto il Congresso in no111e dell ' Augusta l\1aestà del Re. Prima di cominciare i lavori , il Congresso b a deciso l 'invio di telegr ammi cli omaggio e di clevozione a S. M. il Re, al Duce, al ~Iinistro del1'educazione n azionale. Le serlute scientifich e <l el Co11g resso s i sono SYo1lc a Llivam enle nell a sede clell 'l s litu lo Con1una 1e cli Arte e Storia e si sono cl1iuse a Chianciano. _ e riferirem o prossin1am ente.

Il Consiglio d ire llivo cl elJa Società ha pr~scelto a secle del XXI Congresso Ja c ittà di Napoli. Per i l futuro Con gresso so110 s ta li fissati i seg·u e11ti temi : 1) (< CJinica e an a lo111ia patologica delle atrofie circoscri tte del cervello », relatori i proff. Bo11fi g lio e Scallio ; 2) cc Psicosi secondarie alle· m al attie·, psicosi e 1nalatlie del ricambio » (maJattie ep a lièh e, r enali , pan cr eaticl1e), r elnl ori i proff. P enta e De ~!arco; !i) « ~le tod i <1 ella erg oterapia a})p]ica t i alle varie il 1dron1i psicopa toJog iche », relatori i proff. CorJ)eri e Da11 eo.


SEZIONE PRATI CA

28° Congre so italiano di dern1ntolog·in ~ ìfilo· grafia. La \.\,.III !{i unione della Socielà Italiana ~li Dermatologia e ifilografia a'-Tà luogo in Pavia dal 21 al 24 ottobre. . . I Le nti di r elazione da svolgere sono i segue11t1: Jo Teina: cc I pii.t moderni asl!etli d~lla ~i jopatolob'ia cu tnn ea i11 rapporto co1 nuov1 dati delle rice;cl1e inorfolo"'ic he e fisico-chini iche »; 2° 1'ema: (( Lesioni arlicol~ri ecl ossee nella sifilide (ricercl1e s peri1ne11tnli e cliniche)» . Lo svol g imcn~ o .dei t e1ni è affida lo a varie Cliniche della sp ec1al1Là. I oci e fa111i g lie J)Olranno u sufruire d ei rjbass~ J'errovia ri co11cessi per 1·Esposizione ·r~ien11a~e .di ~lila 110. Per 1a presentazione di n1alal1 , pro1ez10ni ecc. rivolgersi al (}oll. Giusep1)e Ca~az.za; per gli alloggi al rlo ll. G iulio Rarlael1 (R. Cl1n1cn d er1no ifilOJ)a lic;a, PaYia).

250 Congre so italiano ùi ortopedia. La ·oc ie tà llaliana di Ortopedia si adunerà a Pa1er1no dal 22 al 24 o l tobre: pre iden le iJ })roJ. Edoardo Cala11dra, Yice-presidente il prof. R. Za11oli , egrelario il <loll. G ..J~m.111a.. . 1'emi di relazione: « Ind1ruzL od1ern1 nel Lra lta1nento delle fratture » (r elatore: prof. Ellorrc di l\i1ilano) ; « Le arlro<.lesi exlra-ar Licolari » (relatore il prof. Zanoli di Pietral~g~re) ·. . . . .Al. cor1g rc o inter verranno ins1g·nL s tud1os1 s tran1er1. egrelario clella ocielà ~.il. dolt. Giuse_Ppe Tancredi ns i t cu le uJJ a R. Cl1n1ca Orloped1ca, Poli' . clinico L111berlo I , lloma (27) . Congre o internazionale contro il cancro nMndrid. .A.I Con erre o i11 Lcr11a1.ionalc d ella loll a scien tifica e ociale contro il ca11cro, ch e a,•rà 1uoao in ~Iaclricl dal 20 al 30 ottobre pro simo, aranno rappre enlale 35 'azioni. Acca<.lemie,. Legl1~ co 1~­ lro il cancro, ocietà e Facoltà mecl1 co-ch1rurg 1cl1e cli lullo il mondo. Il J)rof. Ficl1era e il prof. Gallenga 11~nn o la rapJ)re. en l anza u ffi ciaJ e del GoYerno TI a~1an o. .11 prof. Fich cra sYolgerà il tema: « Chc1111o tcra1)1a rlei lu1nori maligni » . Giornate odontologicl1e dell'Uruguay. Dal 21 al 24 luglio si svol sero a ~Iontevideo le 11ri111e Giornale Odontologiche Ll rugua~ensi, sollo gli auspici rlel « Centro . de Odontolo.g1a. del rug u ay ». \ ' i hanno partecipato odonto1atr1 uruguayani e argentini . Scuola e corsi di perfezionamento e ùi integra• z1one. Fino al 6 i1ov. ono aperte le i crizioni alla "c uoia di perfezionamento in merlicina del lavoro, pre so l a R. niversil ~t clj lloma ; i corsi avranno inizio il 15 nov. Chiedere il progr a1nn1a all a scgr e· teria del la , c uoia, via Ripetta 180, Rorria. lìn cor so cl i perfezionamento nella pratj ca ~h~­ rurgica oto-rino-l aringol ogica avrà luogo a P ar1g1, riell 'Ospedalc d ella Croce Rossa e n ell 'Ospe~ale r; ranklin dall '11 al 16 dicembre, sotto la direzione d el prof. G. Portmann; t assa 250 franc~i. Jlivolgersi al direltore, cours de Verdun 25-b1s, I3ordeaux. cor o elcn1entare di dern1alo-Ycnereologia · uYrà luogo a Pa rigi, clal 3 novembre al 6 dicernLT11

1675

l>rc, n ei erYiz i dei d o ttori 'f 7ank e \\~e i ssenbach , cleJl .l)spedale Broca; La ~ a 150 fra11chi. RiYolgersi n1 Dr. Dfarlineau, rue Broca 111, Paris (13e; .

Commemorazione di Ramazzini. Il 4 ol lobre si sono raccolti a ~Iilano, presso l a (:linica del La,·oro, i cullori italiani e sLranieri della pa lologia prore sionale, per co111111emorare il :3 11 centenario della rta cila di Bernardino Ramazz.i11i (avve11ttta n el 1633, il 4 ollo.Ure e i1on il 5 no,·c nibre co o1e è cle llo irt a Jcuue J)iografie). 1\lla c:erin1onia erano presen li le autorità e una folla di scienzia ti . Hanno parlato il prof. Luigi DevoLo, cljrettore d ella Clinica e })rcsi<J en le d el Comitato per l e onoranze, il prof . Carozzi , anche a nome ri e l ctire llore dell 'Ufficio 111 tcrnazionale del Lca,·oro cli GiL1e,Ta ig. Buller, il dott. ìvlessea, il prof. Pellegrini, a 11ome clell ' LT11iversità di P ad ova, il quale 11a nlesso efficace1nen le in rilie,-o con1e sol lanlo con l 'ayvenlo clel f 'ascis1no si sia data la doYuta in1porlar1za ai problemi relativi all a n1edicina del lavoro. Per gli stranieri , ha11110 parlato i j)roff. ~1artin di Lione, rappresenta11te del ~Iinislero del La,·o ro e cl ella Pre,·idenza sociale il ancese, S lassen di J3rL1xelles, Po111eLla di Lt1cerna, Loe,vy di Praga, iJ })rof. V\il1ile di 1\ilanchesler, Kranenburg de ll '.i\.ju e Gudjor1sson di Copenagh en. Tulti gli ora lori, npplauditissin1 i, han 11 0 esaltalo l 101)era rli Ber11urdino llan1azzi11i co1ne p·r ec ursore delle dottrin e 1noderne di i1ted ici11a profe s io11ale. Quindi il co11 iglier c minisleria1e Bnt1er rli Berliri.o ha parlato clell 'inf1uenza di l{amazz ini ull n 1nedicina del lavoro i11 Germauia. L 'ing . Ca ld era11 h a portalo alle onor anze L'ade ·ione del ~fini lero delJe Corporazionj e la riunione i (.• i11li11e chiu a con nuoYe e1eYa le parole del prof. Luigi DeYolo. La g iornata seguen le 'cn11e dc · Lina la all 'ancl1ilo lo111iasi. La riu11ion e Ju presieclula clal prof. llcrro11cilo. Il prof. Gu lavo (!uarelli, oratore ufficiale, corm11en1orò Angc1o Dubini, scopritore delI 'an cl1ilo Loma e della n1alallia c he questo de1er1n i na. eguiro110 nt1111ero e c:o111ur1icazioni. Ln riunione si chi use co11 applnusi al I 'indirizzo dc l J)uce, che ha cr ea l0 in Italia un nuovo clima 111oraJe e valorjzzato e polcuzialo l e discipline meclic11e e tutte le a llivilà inlelleLluaJi. Le 011ora11ze al Ra111azzin i, inizia le a ìv'Iila110, ltn11110 1)ro eguito a Par111a, ove egli si laureò, a ~Io<l ena, ove inseg11ò, ecl a Car1) i, 0' e ehbe i nalali. ·rru i 1noJ ti cli cor i pro11unzia lL ne segnai ia1110 uno rti . E. ol 111i, a ~Iod e11a .

Una conferenza di Kal1n. Il })rof. lleuben L. l\.al1n , dell 'U11iYersilà del ~ lichi ga n lSlati Cnili ), il quale è stato ospite clell ...\ccad emia d'Italia J)Cr i I conYegno cc Volta », ha tenuto il 4 oLtobrc una conferenza nella R. ';Ji11ica n1eclica di Ron1a, ulla r eaz io11e ch e pori a il su,o 11 on"'le. Inlerve11ncro alla riu11ione ilJ us lri personalità della r11edi ci11a e molti stu tJiosj e Lecnici di labor a lorio ; era anche J)resente 1:1 gentile sig·11ora KaJ1n . L 'oratore, })resentato <lal prof. Tor11masi-Cruifeli , <le lla 1Sa11ità puhIJli ca, fu en1inenl emen te din1os lralivo: egli eseg·u1 cs Len1pora11ean1enlc l a reazio11e ii1 dieci sieri, fornili dalla R. Cli11ica dermosifilopatica, e pnragonò i risultali co11 l a \"\ia sermann: emer~ero così l e speciali caraLleri tiche della Kahn. J, 'oratore illustrò poi l e differenze ira specificità <! en~ ihilità dell e reazio11i erolog icl1e. Il prof. Za-


167(5

« JL POLIOLINICO »

vagli, dei laboratori d ella San i là, si prestò corlese1T1ente a fare da interprete. 11 pTof. Kahi1 h a an c he vi.sitato i laboratori del1'Istiluto Nazio11ale dell e Assicurazioni, ove ha eseg ui lo per sonal111e11te la reazione, che da due anni vie11e praticata regolar111entc 11ell 'Istituto. Si è recato ancl1e i11 allri Istituti "Cientifici di Ro1na.

Gli esan1i di Stato nelle Università. Gli esami cli Stato nelle ·v11iversità avranno i11izio, per tutte le professioni e per tutte le sedi, n el n1ese d.i nove1nbre, in giorno ch e sarà destiIiato dall'Ordinanza 1ni11isteriale ch e ir1dìce la sessione. Le don1ande <li arnn1issione, su carta legale, f: ~lranno dirette al ])residente d ella Commissione esa111inatrice presso l ' G11iversità o l 'Istituto cp1nµrési tra le sedi. i11dica Le r1ell 'Ordina11za ministeriale. Le domande ch e pervenissero direttamente al ~1.Jnis lero non sar a11no prese in co11siderazione. l)er g'li esan1j cli S lato 11011 sono ammesse sessioni sup1)letive o speciali, s1)etta11do ai presidenti delle Co111missio11i esaminatrici di st abilire per le sing·ole sedi l 'ordine di svolgi111ento (}elle prove , orcti11e ch e vie11e reso noto con avvisi affissi 11ell 'albo cl elle Univer sità o Is tituti sede di esaJ11i.

ç iinica cl1irt1rgica riaperta a Berlino. La Clinica chirurgica d ella Ziegelstrasse, di cui il prof. A. Bier era st ato l 'ulti1no direttore e che per r agioni eronornicb e venne cl1iusa, lascia11done su ssistere .solo u11 servizio d'ambulatorio, verrà ora riaperta, per decisione del nuovo Governo. La Facoltà Jn edica di Berlino h a proposto al mir1is tro la segu e11le t~rna di canclidati: 1° M. Kirsch11er, di Tubj11ga; 2° v. Schn1iede.11, di· Fran coforte sul Meno; 3° H. von Haberer, di Colonia.

La Facoltà medica di Lima. L '.i\..ccademia di Medicina di Lima l1a 11ominato una Go111missione, compost a d ei proff. Leonidas l~. Yenda1ìo, Max Gonzalez Olaechea e Raul Rebag·liati, allo scopo di s lucliare le basi economiche e tecniche per la riaper tura della Facoltà n1edica di Lfma e d are sicurezza di s tabilità agli insegnan1i, p ortendoli al coperto dalle vicende })Olitiche.

Una ''casa dei medici,, a Rio de Janeiro. Il Sindacato ~Iedico Brasiliano h a deciso di costruire a Rio d e Janeiro una « Casa do Medico ». 111 essa avrà sede il « Club medico »; vi si terra11110 n11ch e i congressi n1cdici nazionali; vi si orgaILizzer anno corsi di .perfezionan1e11to, ed a tale scoj)O essa avr à un vas lo auditoriu111, co11 dipenden ze. Comprenderà varie sale p er riu11io11i e ur1a biblioteca . Le conferenze ver ranno diffuse per radio, in n1odo ch e possa110 profittarne tutli i medici. La casa dej inedici ospit er à, temporanea111ente, gl 'ir1segnan Li chiama ti a tenere i corsi e che non banno dimor a a Rio de J aneiro. I11oltre ospiterà stabilmente i medici fnvalidi e poveri. Per l 'alloggio dei medici dis1)orrà di i11.olti appartamentini, confortevoli e r elativament e ampì. U11a palestra, un ca11.1 po di t ennis, una piscina ed una cappella completera11no le inst allazioni.

Ono1·anze a primari ospedalieri. ll 13 ago·s to, nella sala del Con siglio d 'ammiIListrazione degli Osped ali f{iu11iti di Napoli, ebbero luogo, ad i11iziativa d ella Scu ola l\fedica Ospe-

[A NNO XL, NuM. 42)

daliera, cordiali onoranze ai primari proff. Gaetano Berndùei , P asquale Cera, ll.affaele !anni, Felice Piccinir10, Eduardo Salvia e Gaetano Sorge) che hanno lasciato il servìzio per raggiunti limiti cl 'età. Parlaron0 il preside11te del Consiglio d 'amministrazione marchese Vincenzo Girace, il pre::lidente del Comitato per le onoranze comm. Merol.l a, il presidente della Scuola prof. Gabriele 1'edeschl , ed il prof. Domenico Pace, oratore ufficiale; rispose per i fes teggiati il prof. Sorge. .;\ ciascuno dei festeggiati fu offerta una medaglia-ricordo in oro ed un artistico album con l e fir1n·e degli aderenti.

.Medici tedeschi nell'Inghilterra. L 'Inghilterra vie11e a trovarsi in grave i1ubar azzo a causa dell 'affluenza straordinaria di medi ci prove11ienti dalla Germania, dalla quale so·n o costretti ad allontanarsi ·p er ragior1i di razza o per le opinioni politich e professate. Questa migrazione è quanto mai inopportuna> data la crisi economica eta cui l 'Inghilterra è travagliata e che si fa sentire molto duTamente sui medici. Tuttavia 1)Inghilterra non vuole smentire le su e tradizioni di liberalità e di ospitalità: istituti ospedalieri e scuole medi0he si acloperano a far posto ai nuovi venuti , malgrado appartengano acl una nazione che era nemica. Uno dei casi più caratteristici riguarcla il dott. fi"'ra11ckel di Berlino, notissim9 per i suoi studi sul cancro; lo v\Teslminster Hospital » . di Londra ha posto a sua disposizione il laboratorio patologico. Tuttavia non è facile di trovar lavoro per i m edici lib.eri esercenti venuti dalla Ger1nania, il cui nu1ner o si vuole ch e abbia già superato la cifra di 1000. E la migrazione continua, sia pure in proporzioni sempre pii1 rido·t te. (<

Le estreme onoranze alla salma di Pietro Castellino. Il 9 corr. ven11ero tributate sole1111i onoranze funebri alla salina ciel prof. Pietro Castellino, alla l'resenza dell 'Alto Commissario per la provincia di Napoli e di tutte le autorità cittadine, del Rettore m agnifico della R. Università, che rappresentava <tnche il Mi11istro dell 'Educazione Nazionale e il se11. Marconi , del Vice Podestà di Foggia, -della quale città l 'estinto era cittadino onorario, di numerosi senatori e deputati, dì rappresentanti cli varie Univer sità e Istituti clinici del Regno, dell 'on. i\1orelli per il 1Sindacato n azionale dei medici, di professori e studenti universitari. Dina11zi alla bara, collocata 11ell 'atrio della prj111a clinica m edica, hann~o pronunciato discorsi, illustranti la vita e I '·o pera svolta dall 'estinto per la diffusione. di geniali dottrine m ediche, il sen. Pascale, preside della Facoltà · medica, uno studente, il prof. Boeri della terza clinica medica, l '011. :Niorelli, che ba espresso il cordoglio di tutti i m edici d 'Italia e il Rettore Magnifico on. Sa,lvi che ha letto infine i t~l egranuni it1viati dall'on. Ercole e da Gugl ieln10 Marconi. Il Seg·retario federale b a fatto l 'appello col rito fascista. Il corteo funebre è stato i111ponente. Seguivano il feretro i figli del] 'estinto on. Nio:colò e prof. Pietro e gli altri congiunti. Alla Uni~ versità la truppa 11a presentato le arn1.i, e il cort eo si è sciolto.

Disciplina della vendita di valeriana a New York. A richiesta d ell 'Officio di Polizia di New York, l 'Ufficio d 'Igien e della stessa città h a dettato ri-


lANNO

XL, Nt.T l\>f.

42~

gorose norme per la ve11dj La della valeriana e dei valerianati, onde illfrenarne l 'impiego fattone da delinquenti, per la confezione di bombe asfissianti, grazie alle quali vengo110 messi fuori co111battimento i presen li alle loro ges la, me11tre essi stessi sono protetti. La vendita di valeriana, di Yalerianati e di pro-· dotti derivati polrà, d 'ora in poi , esser fatta solo ~u prescrizione medica e soJo da farmacisti o da 1nedici o da veterinari. I fabbricanti dovranno indicare la quanti tà di eletti inedicinali contenuta in ogni pacco o su lle preparazioni composte. I fab }Jricanti ed i far1nacisti dovranno registrare con cura i prodotti valeria11ici che passano per le loro mani.

Ciarlatanislllo terapeutico. È stato chit1so a Ginevra un istituto medicofarmaceutiro chiamato « Central -Union », con

sede nella rue de la Cloche, essendosi accertato che s1nerciava pillole composte di solo lattosio, cui ver1iva110 at.tribuite grandi 'rirtù terapeutiche. Un Conto Corrente Postale. intestato al vice-direttore, segnava un deposito <ii 230.000 franchi svizzeri, ossia cir ca un milione di lire italiane. R solo con questo mezzo ch e si ·effettuavano le riscossioni, come pure i pagamenti (per fillo di locali, materia prima , spese gen era] i ecc. ). 11 direi Lore dell 'I tituto, dott . vort \i\-eher, e il 'ice-direttore, do tt. Ernst, si sono ecclissati. Del secondo non si hanno più nolizie; i l primo si è rifugiato in Francia, ma i)1 giudice istru l torc n e ha ehiesto J 'estradizione. Il dott. von Weber ha annunziato ch e, a sua volta, intenterà cal1sa contro il Con siglio cantonale di Ginevra. 1

Per la legalizzazione deJl'aborto in Czeco lovacchia. Il ministro della giu lizia della Czecoslovacchia ha presentalo al Parlamento un di segno di legge sull'aborto provocato. Questo in certi casi non sarebbe più passibile di condanna, anche se n e esulano ragioni terapeutiche. Sono precisate le indicazioni eugeniche e sociali che autorizzerebbero

Algie ' a . al i . . . . . . . . . . . A ncliilostomia.si : profilassi

~

.--prop,.iet à

1'aborlo . Si richiedereb·b c il consenso espresso d el- . la do1111a e l 'intervento dovrebbe essere praticato da medici.

Un po' dovunque. Il Convegno fra i medici della region e verba11ese è stato r imandato alla prossi111a primavera. La· Società Lombarda d i Chirurgia si è adunata i l 21 luglio, sollo l a preside11za del prof. M. DoJl.ali ; fu rono fatte comunicazioni dai soci : S. Palazzi, M. Donati e E. Greppi, A. Ciminata, R. Pecco e G. Peracchia, C. Lorenzelti e A. Pezcoller, G. Coggi, G. Nogara, A. Bich. Fi110 al 31 oltobre sono aperti i cor si per l 'iscri zione all 'lslitt1to di .S. Caterina, cuola-convitto per infermiere, presso l'Ospedale cii S. Martino in Genova. Rivolgersi alla Direzio11e sani laria degli Spcdali Civili in Geno a. 1\.. presidc11te della Repubblica di Cuba è stato 1101nina lo il prof. Ramon Grau S. Martin, ordinario ùi fisiologia nell 'Università di Avana.

t

inorto ad Ancona, in età di 47 anni, il prof. ARRIGO MONTANARI, pri1nario radiologo in quel! 'Ospedal e Civil e UmberLo I, insigne cultore della sp ecialità. ~

rlece<iuto a Vienna, i11 et.à di 56 anni, il dott. n.ol\•l!W ~loNTI, d.irel tore di quell 'Ospedale Infantile di Sant'Anna, il p iù antico ospedale infantile dell'Austria. È morto n Reggio Calabria il ten . gen. medico

'l'ol\1MASO V mn1A, preside11 le di quell 'Ordine dei ~·ledici.

~ è

spen to il gr. uff. CEClLJO VALLARDr, ch e h a impresso un polente impulso alla nota Casa editrice fondata dal padre Francesco, specializzai a i Ìll. pubblicazioni m edi ch e. Il nipote, dott. Gianni , ,.all ardi , continuerà ol'a la lradizione che coslilui:sce 11n Yanlo della nostra editorìa. l. p.

Indice alfabetico per materie. . . . Pag. 1659 J'lielosi e li11foac1enosi

. . . . . .

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cosicle·tte a leucemiche . . . . . . . . . . . . . . . O a: d ecalcificazione rapida . . . . Ossalern ja 111 co11cTizioni n or111ali e n1orbo se . . . . . . . . . . . . . . . O leoclistrofia fibrosa ge11eralizzata . J)arlo distocico per prolasso di d11e arli inferjori . . . . . . . . . . . . . . . Porpora emorragi ca j11 un caso di ifilicle . . . . . . . . . · · · . · · · · })ros la la: ipertrofia; c ura incruen la . en o carolideo : esper ienze . . . . . . "onda duodenale nuova: app.Jicazioni 'fachicardie parossis licbe . . . . . . . 1'ubercolosi poJ.m. : cu.ra chir1.irg·. . . . Ulcera. gastroduodenale : clinica e terapi a . . . . . . . . . . . . . . . . . rine: fonte di errori negli esami . . Uva nell 'ali111entazione e nella terapia Ve11a cava inf.: legatura lenta sp c.ri111 e11t ale . . . . . . . . . . . . . . . ,, c11 e : in llerv azione • • • • • • • • • 1

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1671 1668

)) Anen1ia p ern icio a e tubercolosi . . Anerrùe d 'origine emorroidaria e cura )) 1669 sclerosante delle emorroidi . . . . . Anemie emolitiche e diatesi emorragi)) che: rappor L.i . • • • • • • • • .• • • 1665 )) Angina agranuJocitica: ep atoternpi ::i 1668 Bibliografi a . . . . . . . . . 1663, 1664 )) ] 669 Cecità post-emorragica . . . . • • )) 1666 Diabete mellito: istop a tologia Dolore in ginecologia . . . . » l f-57 )) ]658 Dolore nell'angina p ec tori • • )) 1666 Ematuria e appendicite . . . )) En1oltisi tbc. : trasfu sio11e di san gue . lGG8 )) E11uresi : cura . . . . . . . . . · 1670 Fistole ' 'escicall . . . . . . . . . . . . 1662. 1663 )) Ictu s laringeo <lei hronchi1ir i . . . . 1660 Lei shmanjosi e sistema relicolo-istioci1666 tari o . . . . . . . · · · · · · · · · · Malarioterapia: 1)ericoli di I ras1nissio)) ne d ella 111al aria . . . . . . . . . . . 1670

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SEZJONE PRAl'lCA

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Oi,.itt i di ri se,.vati. - Non ~ consentita la tistam1>a di lavon pubblicati n e l Policlil"lioo se non in seguito ad autorizzazione scritta dalla reda6one. E vietata la pubblicazione di sun~i di essi senza citarne la fonte .

C. •

FRUGONJ.

Red. capo.

A Pozzi. resp.

Ronla - Stab. Tipo-Lit. Armani di M.

<~urrie a


_1_6_78__________________________-:-__________________n _1_L __P_o_L_ro_L_I_N_1_c_o_>_>~--------------------l~AN ..:::::.__:NO XL, Nu~t. 4 I

È pubblicato l'importante volume:

PAOLO GAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari

Conversazion·i e Lezioni Ostetrico= Ginecologiche ad

uso

dei

medici

pratici

Prefa,zione del Prof. Sen. E. Pestalozza Volun1e di pagg. XI~-544, 11el quale sono riunite buona parte delle C·ONTI ERSAZION.I tenute ai medici pratici ne cc La Clinica Ostetrica » durante gli ultimi 10 anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste. Sono nel complesso 70 argomenti di ostetricia e ginecologia di interesse pratico, svolti in forma piana e n ello stesso tempo vivace, come è consuetudine dell' Autor e e che riusciranno utilissimi a tutti indistintamente i inedici condotti. Prezzo d el volume L . 5 O, ma agli abbonati a « La Cli1iica Ostetrica » è accordato, quale premio 1e• migratuito con eccezionalissima riduzione, ossia per sole L. 2 5.

AVVERTEN ZA . - Di tale premio semigratuito potranno, in linea eccezionale, benefi ciare anche gli ah. bonati al « Policlinico » che invieranno subito Vaglia Postale di L . 2 5 alJ'Ammini trazione della Rivista « La Clinica O tetrica », e p er es a all'editore Lu1c1 Pozz~, Via Sistina ,14, Roma, tenendo ben presente che tale ngevolezza r esterà in vigore olo ancora tutto il corrente mese. N .B. - L e richieste che gli abbou.ati al " Policlinico » ci facessero· pervenire altrin1e11ti, non potranno bene'fi· ciare della eccezionale 1·iduzio1i e sopram e1izionata. Es si pertan1to dovran110 coniprovare la loro qualità di abbonati, applicando sul polizzino <lel Vaglia Postale la fascetta co1i la quale J)erve11go110 loro i nunier.i del nostro periodico.

N .B. -

Se 1ie può ricliiedere an clie l'i1ivio in pacco gr nvato di assegno, n1a i11. questo caso v erra1in.o au1nen· tale L. 2,45 per le occorre1iti tasse postali. È uscita anche I' Jn~eressante Monografia:

Prof. GIOVANNI REVOLTELLA

D IREITORE DELLA R. Scuoi.A DI OSTEIRIClA IN T RIESTE

Gli ormoni sess·u ali femminili (Fisiologia e clinica dei presunti ormoni preipofisari e degli ormoni ovarici nei rapporti coll'apparato genitale (con presentazione del Pr-0f. PAOLO GAIFAMI).

Curo sig. J:·ozzi,

I

Lei desidera una presentazio1ie del lavoro di Revoltella? Come riegargliela, se io ho una certa responsabi· litù nella nascita del 'LOlume? lo avevo a su,o tempo incoraggiato R evoltella a 11i ettere a punto per i lettori ·dellu. n•ostra Clinica Ostetrica l'argo111e11to senipre pi1ì viv o ed appassionante degli or1noni ovarici ed ipofi.· sari ; poi ho incoraggiato lei a raccogliere in una monografia a parte La riv ista sintetica preparata dal R evol· tella, ora aumentata oltre clie arriccliita di figure, ... pur prevedendo che non sarebbe stato un affare editoriale ... Io credo sempre che così fa cendn noi gioviamo alla cultura di una grande niassa di rnedici : non solo i me· dici pratici ma gli stessi specialisti non. possono agevolmente seguire 11ella sta111pa n1ondiale tutto quanto si pubblica ~ull'argoniento o sanno vagliarlo; in questa chiara sintesi di R evoltella tutti troveranno un quadro completo e sereno dello stato odier11.o del pe11sie10 biologico ormo11ico uel campo ge11itale femminile. E se la rnassa v i troverà solo il modo facile di farsi u11a cultura su un terna dei più v itali e nioder11i, qualche studioso i nvece potrà trovarvi il punto di partenza di 1iuove ricerclie, senza perdere troppo teni.po a riandare tutto il la· voro a1ialitico clie l'ha preceduto. Ha /alto bene R evoltella a Tio1i dare giudizi person,ali. Non, ne è il caso, nè il n1 0.n~ento; in questo capitolo di en.docri11ologia è in atto una vera rivoluzione e se alcune delle nu.ove acquisizioni 1ian110 il caratt·ere di vere conquiste definitive, per troppe altre a7icora si tratta di materia in continzi,o divenire. E lei farà presto seg uire a questa odierna uria nuova edizio1ie... se alla fati ca dell'autore e alla iniziativa sua n o11, verr<Ì m eno il con.senso positivo dei lettori. Qu '!sto è ad ogni modo il mio au~urio .Bari , agosto del 1933 . Suo PAOLO GAIFAf\11. Volume in,8° di pagg. Vlll']2, n itidamente s tampato s u ca rta patinata. con '-2 figure nel testo e due tavole a colori fuori testo. P rezzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati s ole L. 1 5, 5 O in porto franco.

Per ottenere i suddetti volumi i11 viare rispetti vo Va glia all'editore L UIGI POZZI. V ia Sistina 14, ROMA


ANNO XL

Roma, 23 Ottobre 19:1a - XI

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm . !3

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE i:>RATICA REDATTORE

CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : G. Jona : Stenosi mitralica a forma emoftoica. Indura.mento bruno del pohnone, calcificante. Note e contributi : G. Bag.gio: Il muscolo retto nell'operazione di Ba.asini. Osservazioni cliniche : W. Meloochi: Febbre tifoidea ed &ppendicite. Sunti e rassegne : RACWDE: Jimeno-Vidal : Il trattamento delle frattul'e della colonna vertebrale. Poinso e Farnarier : I tumori primitivi del rachide. - V. Putti e O. Scaglietti: •recni.ca della apofisect<r mia nella sacralizzazione della quinta vertebra lombare. - ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: Tourof,f: L'empiema infrS1Polmonare. - Costedoat: La linfangite cancerosa. del polmone a forma Goffocante. - Floesser: La lobectomia bilaterale. - R. Rautua-eau, A. Sallé e A. Bohémier: Lo stato del diaframma dopo frenicectomia. - MALA'M'IE DEL LAVORO: G. Giuffrida: Contributo c1iuico-radiologico allo studio della pneumo· coniosi da zolfo. - P. Hilpert: L'avvelena.mento cronico da manganese. Cenni bibli-ografici,

LEZIONI SCUOLA DI M EDI CI NA .PRATICA

A.

Ml NI CH

DELL'OSP EDALE C IVILE DI VENEZIA.

Stenosi mitralica a forma emot"toica. Indnramento bruno del polmone, calciti. cante. Lezione epicritica del i)rof. G. JoNA , medico primario.

In una lezion e dello scorso anno (Policlinico , Sez. Prat. , 1932, n. 23) vi presentai un malato di 29 a., Botl. A., soggetto da lung hi anni a etnottisi ricorrenti gravi , n el quale malgrado la i1egativilà di alcuni segni fo11damentali del 1'esame fisico, formulai il g iudizio di stenosi mitralica di orig ine endocarditica, con induramento bruno del polmone, secondario. Chiudevo la lezione con un pronoslico grave « che in len1po r elativamente breve doveva avere la sua sanzione ine' itabile ». L 'ammala to venne a morte il 29 dicembre in un Ricovero di Cronici; l 'autopsia, praticata nel nostro Ospedale (prof. Fabris) concluse alla segue11te formula diagnostica : « Endocardite c ronica di si11istra con stenosi mitralica

Accademie, Società Mediche, Congressi : Convegno internazionale d'immunologia. Appunti per il medico pratico : CASI STICA E TERAPIA: Reazioni della cute uman a a siel'i eterogeni. - Aller gia da tabacco. - Cura della febbre da fieno colla desensibilizzazione e con acido. - L'•u so terrupeutico del bromocalcio-calorosio. - La p ~ iooterapia degli stati allergici. - SEMEIOTICA: Un n uovo segno di versamento p ericardico. - NOTE PRATICHE : Nelle punture di insetti. MEDICINA SOIENTlFICA : Lesioni reumatiche nelle glandole linfatiche. - Lo streptococco emolitico n el re1rmatiS1JI10. - Rieerche batteriologiche n el sangue, nel liquido sinoviale e nei noduli sottocutrunei nelle artriti reumatiche (reumatismo infettirvo cronico). - Contributo all'etiologia della peliosi reumatica. - VABIA. Nella vita professionale : Cronaca del movimento pro· fessiona1e. - Conco:rsi. - Noo:nine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfa betico oer materie.

di al ti imo grado. Ipertrofia accentuata del v. destro; degenerazion e torbido-grassa dcl miocardio. otevole induramento bruno dei polmoni con calcificaz ioni n odu]ari multiple pleuricl1e e par en cl1in1ali , fegato a noce moscata. Cianosi indurativa della milza; nefrosi torbida; emaciazione ». Dunque, diagnosi e progno i ebbero la fortuna di piena confe r111a. 1\ila, certamente, non perciò varrebbe la pena eh 'io vi trattenessi nuovamente sul caso, ch e è di diagnosi di tutti • • • i g1orn1. Lo faccio perch è, col ·n uovo fondam ento offertoci dall'autopsia e dagli esami istoloaici e radiologici d ei pezzi più importanti, poss iamo interpretare con sicurezza le circostanze che resero non hanale il caso clinico, e anche chiarire · punti di dottr in.a della forma morbosa di cui i tratta . Prima di tutto , voglio ritornare brevemente su a lcuni particolari serr1ejotici. Vi avevo fatto rilevare con1e da lungo tempo, e in forma stabile, fossero venuti a mancare nel ma1 ato, e il fren1ito presistolico, e ogni ru1nore presisLo1ico o diastolico, e lo sdoppiamento del 2° tono , fenon1 eni che in tempo precedente avevano esistito. Lasciai indeciso e il fa tto dipe11des e dal-


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1680

« IL POLICLINICO

l 'indebolime11to miocardico, o dall 'aggra varsi del vizio sten osante. Oggi i pezzi anatomici che stanno dinanii a noi, stanno per la 2a. ipotesi, poichè la degenerazio11e del cuore non apparisce g rave , l 'ipertrofia i mantenne con centrica, non vi fu segno di dilatazion,e eccentrica, ~sprcssione anatomica della asistolia, specialmente di quella a lenta istituzione. Invece le condizioni dell'orificio so110 gravi quanto mai: la lesione è veg,etante e deformante, neanche la punta del mignolo riesce a pen etrare nell 'ori fi cio. Osservo ch e , restando ferina , com e vi di i nell'altra lezione, la abituale mutabilità dei seg·ni a coltatorii della stenosi mitralica, vi è però differenza nella scomparsa dei soffi e anch e d ello doppiamente del 2° tono , a seconda che ciò avviene transitoriamente , o in rnodo definitivo. Essa p. es. fu transitoria n el inalato in. :R .. ch e vi presentai di recente, con diagnosi di stenosi mitralica, embolia id ella fem orale s., fatti fisiopatici a carico dell'arto inf. corrispondente, ammalato che feci poi operare di arteriectomia dal prof. :F orni, e con buon SllCcesso. Anche in lui la sintomatologja ascoltato.ria si presentò talora n1uta, ma però più e più volte ci fu dato di cogliere neLtamente il p iù ca ra lle ri. ti co ritmo di Duroziez. Ora, se mal non mi appongo, questa differenza di comportamento ne] fatto stesso della in co tan za dei segni a scoltatori i, decide per l'una o per l'altra delle cause che la determinano : quando la scomparsa dei soffii è transitoria , dipende da stato vario della ::;ufficenza miocardi ca, esposta di per sè nei cardiopatici a così frequ enti oscillazioni; quando è costante, o definitiva (come la lunghissima osservazione del malato Bott. ha dimostrato) significa un progr·essivo e grave e irrimediabile peggioram ento della stenosi dell 'orificio . l\1a n on ·è solo soffio e fremito ch e era no venuti a mancare nel lBott. Lo sdoppiamento del econdo tono, che nelle prime degenze dell 'andamento dec0nnale , appare descritto ogni volta nelle nostre -cartelle nosologiche, anch'e o era venuto ,a mancare. Perch è~ Lo sdoppiamento del secondo tono è considerato uno dei segni fonèiamentali della sindrome ascoltatoria della stenosi mitrale: taluno lo aveva detto addirittura patognomor1ico. Esso fu codificato da Potain, che ne considerò la variabilità nel decorso morboso della stenosi, e la schematizzò, ammettendo in un primo stad io uno sdoppiamento a precedenza aortica, nel secondo stadio u11 'accentuazione del tono senza sdoppiamento, nell'ultimo stadio uno sdoppiamento a precedenza polmonare. Come tutte le con cezioni schematiche, evidentem ente que ta legge deve andar incontro a n on r are eccezioni ; tale è il caso n o lro , in

l)

cui lungo tutto 1' ultimo periodo n on vi fu viù traccia di sdoppi amento. Ciò dipende, credo , dal fatto che, resa estren1a la stenosi dell 'orifici0 mitralico, divenne così bassa la tensione del ventricolo sinistro e così povera l'onda lanciata in aorta e ricadente sulle sigmoidi, che il fenomeno acustico corrispondente non si rese più percettibile, e lasciò, sola, la percezione del secondo tono l' lle polmonari. (Jt1esti rilievi semeiotici, che acquistan o significato dall'epicrisi anatomo-clinica, potrebb,ero sembrarvi ormai di })Oca importanza, di fronte a tutte le nuove conquiste della cardiologia e ai dal i s trumentali che esse ha11no insegnato ad utilizzare. 1\la ch e ancora tali minuzie dell 'esame fisico diretto del cuore, sieno uti]i nella pratica , e vadano ancora inculca te e ribadite nei giovani a dimostrazione di tutto ciò che può e deve dare l'esame puran1en te clinico del malato, lo i)rova il recente articolo pubb1icato riel cc Cuore e Circolazione >>, da un valoroso clinico ospedaliero romano, il Carducci, col solo scopo di ribadire e a ll arg,a re alcuni semplici artifici di semeiotica elementare, àtti a facilitare la diagnosi delle ca rdi opatie. Considerate que ti miei cenni , come una piccola aggiunta all 'articolo del Carducci , pa_rtente come esso dalle g iornaliere necessità della ricer ca, del pralico o pedaliero.

* ** L 'altro punto su cui debbo ritornare, è il reperto rad.i ologico polmonare, di allora, e il corrispondente reperlo di autopsia, di oggi. Vi feci rimarcare i1ella radiografia di u11 anno fa, e che ora vi ri:present.o, la presenza di numerose ambrette rotond e del campo polmonare, che , d'accordo coi nos tri radiologi, interpretai come espressione del processo di stasi , e, più concr etamente, rite1111i rappresentazione di noduli di addensamento da induramento bruno del polmone (fig . 1). Vi citai i lavori di D' mato , di Balestra e Ghio , e il controllo i tologico del caso di D'Amato (Radiologia IllediCfJ,, 1926) a cui i noduletti si dimostrarono costituiti da masse di cellule pigmentali da stasi. Ora , eccovi i polrnoni del nostro caso, ch e si presentano ingranditi e pesanti (gr. 3050), diffusamente sodi, coi lobi inferiori alla superfic·ie di sezion·e aventi il tipico aspetto dell 'induramento bruno da stasi , e disserninati di noduli di aspe tto e consistenza calcarea, grossi da una testa di spillo a un piccolo pisello. -per lo più Dt1ntuti , o moriformi, stentatamente enucleabili dal tessuto, ove lasciano , apparentemente senza lacerazione, una corrispondente piccola cavità liscia e lucente.


lANNo XL, Nul\r.

4~'

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FZIONE PR.\ T JC•.\

Ve ne presento an che lu la l1 a rudioarafìca (fig. 2). Questo r eperto n on è co111une e 111 i g iu ti Oca ancl1e da questo la to, se con siderai 11 ca o come non del tutto banale. Sarà per voi di u11 4ua lc ]1 e i11lcrc.. ~c. che esaminiamo i11 iein c i pezzi auntom ici , i preparati microsco1)ici , ed anche la las tra radiografica cl1e f11 is tituita dal polmone tolto dal cadavere, e cl1e t;Ì permette di co n ... id erare la importan za, an ch e r.adioJogica, d e l raso. Nei prepar<'ti i tolog ici , vediamo tull e l e fa i d ei processi d erivanti dalla ta i: dico ttztte le fasi perchè, se voi . . correte que 1a . erie di preparati, tratti da punti varii, vedrete cl1e es ·i

co ... tantemente OJJe ranlc: cioè la forlissima slasi, clelerminata dalla steno i 111itra]ica ingrave cenle, h a inva o successi van1ent e territori 11uovi , e quando un tratto. o-iunto a lla fibrosi ·e aIl.a scler osi, no11 , i pre Lò i1i ù a cl i, l endersi ot Lo Ja pressione d ella coJ011na sa nguigna staO' nantc . questa di Le e tratti 11 u ov i, r on1 pendo le pareti vasali e dilagand o i1 ell e cavità aer ee, portando i nuo' i a llac.:t;l1i emoftoici, e le sequele anat omi cl1 e , in n t1ova serie. Se n oi ci arres tassimo a interpretare il si-

Frc. 1. - Las tra ru<liografica del tornee, un anno prima della inorle.

F 1c . 2. -

Laslra rncf jog-r . d el poln1one cl. , Lolto dal cadavere.

vanno dalla r eplezione , ancora in al I o, cli vene e capillari ben con servati, da lle rotture recenti, con sangue fresco effu o nelle cavità aeree, sino alla sclerosi antica e fitta. Tra questi due estremi , voi potete cogliere gli stadi più vari del processo, vari .. in1i di data, e varissimi anche di aspetto , poichè anche in questo processo di s lasi, com e si può dire in' ogni a ltro della patologia , è i11credi-bile la multiformità dei m.eccanismi istologici con cui esso si svolge, e attraverso c ui giunge a quello che è il suo esito, e cioè a quell'aspetto complessivo, macroscopico, ch e è con1e la sintesi di essi. Se in uno slesso poln1one , cogli a1110 tuLti gli stadi del processo, come è n el ca o attuale, vuo l dire che la causa, imn1anente, fu pure

anificato degli a pelti Yari s i n1 i de 1 I e. . uto polmonare , qua sclero ti co , là enfi e111a t.o o, qua pieno di stravasi san g uigni recenti , là infiltrato di piccoli focolai parvicel lulari , JJCrivasali e peribronchiali e sottopleuric i, qua con n1asse p igr11entali accolte in cavità al' eolari o in spazi linfatici , là in cavità a 1ipo bro11cl1iettasico p iene di una massa colloid e infìltr.ata di calce, e noi 1 dico , volessimo porr e a raffronto tutte c1ueste varietà di r eperti , coll a var ietà delle soffer enze che il pazie11 Le ])resentava i1cl I ' evoluzion e del morbo , ne trarren1mo i 1naggiori inseg namenti . Nel nostro Jllalato c l1e fu lln mitralico a decorso sopratutto pol111onare , e i vari aspetti sotto cui si presentò l 'emoftoe (come vi esposi un anno fa nella lez ione clinica), e i I vario


1682

«

11. POJ,,l CLJNI CO

grado. ,~ il vari?, Li po della dispnea, e le varie quan~1~a e qual1ta d.ello sputo , e i brevi periodi fe~br1l~ o sub-febbrili in mezzo a una costante ap1ress1a, . tutto ·. ciò h~ la. sua corrispondenza anatomo-1~~olog1ca , e il ricercarla è della più · grar_ide ~t1l1tà , per?hè, in fondo, si rispecchiano in ciò, rap1Jort1 anatomico-clinici di carattere generale che illuminano tutta la p.atologia e la semeiotica cardio-polmonare. Senon.chè questo ci porterebbe fuori dalla stretta illustrazione epicritica, la quale deve e~s~r volta sol~ a ciò che il caso ha in sè d' ind1v1duale, o d1 eccezionale.

>1

1ANNO XL, Nul\1. 431

co1ne fossero leggerm ente ramificati e sempre addentr~n,tisi in lacune che sen1bran~ vere piccole cav1ta preformate. . Essi ~ono durissimi, ha11no un rivestimento dt un bianco osseo, e un centro oscuro. I~ dott .. Cini,_ del l~b?r.atorio chimico ospedaliero, 11 trovo cost1tmtJ da una zona compatta formata da fosfato e ca1·bonato di calcio e da una parte spugnosa i1ella quale, frammi~ s.to a ci.uesto, era un composto non definito, ricco d1 ferro. Non riscontrò macroscopican1 ente alcun centro di sedime1i,tazione, Qui voi vedete delle sezioni di un tratto di

FrG. 3. -

Microfotogr. (Kor. oc. 4, ob. 7) di un picr.o1o i1odo , decalcificato.

Essa in questo inomcnto ci invita a interpretare questo aspetto di processo indurativo calcifica11te, a fo colai miliari e sub-miliari, diffusi, confluenti , che si presentano come ur1a tempesta caduta su tutto il viscere. Questo aspetto è veramente singola.re: io non lo vidi mai, e vi dico anche che esso trova pochi raffronti nei varii processi calcificanti od ossificanti del polmone, che sono già descritti , e da lungo tempo, nel]a letteratura medica. All 'esame macroscopico del polmone che vi pre ento, vedete come questi nodi, grossi da una capocchia di spillo, ad un pisello, sono incastrati nel parenchima polmonare, da cui si liberano con relativa facilità, lasciando per lo più una parete di aspetto liscio e lucente. Essi sono tondeggianti, altre volte come spinosi o piuttosto plurilobati, in qualche punto

polmone, contenente uno di questi nodi, e cl1e fu prin1a decalcificato, e poi incluso, tagliato e colorito colle solite tecniche. Voi vedete che la formazione è accolta entro una cavità parenchin1a]e, formata , pare, da un bronchiolo o da alveoli dilatati e fusi in una cavità. unica (fig. 3). Noi non vi riconosciamo bene un rive&timento epiteliare; ma ciò che vedete chiaro, è la sottigliezia del1a parete della cavità, fibrillare, delicatamente vascolarizzata, che corrisponde ai caratteri di tutto il tessuto polmonare aereato circostante, e che ci assicura che non siamo affatto in mezzo a un connettivo, esito di processi, Illa veramente in una cavità aerea distesa. · La formazione, decalcificata, potrebbe arieggiare a prima vista a un tessuto osseo colle


[ANNO

XL, NUl\J. A3J

~EZJ 01

sostanze coloranti, co1ue u1la o tanza coll oide sue lamelle pa raJlel e e co11centricl1c, e coll e sue cellule ossee. Ma un ' o.., ervazione pit1 allenta i11o ~ tra ell e in realtà non i tratta ch e di una Jnas a ~n1or­ fa , striata, che inc lud e degli eleme nti cellulari più o meno con ervali, e c h e si comporta colle o jalina. •

***

A r ender ci r agione dcl s ig11ificato d i ques te masse e delJa loro origine. serve il raffront o tra questi i)unti e i nlolti a IL ri dei preparati , nei quali si di1no lra l 'evoluzion c e.lei focoln i emorragrci polmonari. Non dovete dim enticare ch e la steu osi niitraJica d el no ' tro paziente d ecor se a fo r11H1 e n1ofloica: l 'en1oftoe fu l' episodio ... alienle di lnlt o

1683

E Pl\ATJCJ\

za ffale comple la1ne11te <la Lali e]c1nenti pig111cntiferi . 'ulla origine e 11alura degli eleme11ti fagociLari non è qui il ca o eh 'io n1i soffermi: essi ~o n o di orig ine eTt1atica. Jeucocitaria , € di origine istiocitaria. Cli11ica111enle, rj pand ano <dlc cellule da vizio cardiaco , così abbonda11ti n egli ·puti dei cardiopatici , d i og.g c lLi a broncorrag ie, a stasi polmonare in gener e . Se scorrendo i prepara Li , vi a llon lanate da questi punti in cui l 'en Lorragia è in atto o è recent~, cadete u pu11Lj in c ui il JJigmento ematico ha assu11to for1 l1a. co Jorito, ::-:edi svariat issime pur con ser va11do se1npre ca ratteri ·J1e ne garantiscono J 'orig ine . Lo vedete in rorn1a di n1a sette cristalli ne più o meno grosse, r oml)oidali , o t o11deggian t i,_

.. -

F'tc. 4. -

Cu in uli cl i cri s tal li , n1j sLi a e11clolelii flesquama li , entro a t1na fess ura li11 fu ti ca.

il decorso di 10 ann i, da Il 'inizio alla fin e, episodio assai spesso rinnovnntesi , or a lieve, or a

grave. Anatomicamente è lo stesso: le en1orragie, vecchie e recenti , coi loro caratteri , · così di esiti remotissimi come di a llagamenti i11 atto, dominano il quadro istologico di que to 1)01mone. In alcuni p unti, voi vedete l e einazie f reschi ssime, perfettamente colorabili , an1mucchiate nel centro di cav ità aeree, e, vedete di ssem inati, tra esse, o riuniti in for1n a di va ll o circostante, e lementi fagoc iLari che com inciano ad in globare emazie e frammenli di esse, e po i a conten ere granuli o massette di pign1ento di ossido e giallo-ocra vi va. . di ferro, di un color . c1ss11no. In punti, dove l 'emorragia è meno r ece11t.e, questi elementi fagocitari son o più an1m<l ati , e carichi di detti g ranuli, i quali ta lvo lt a Jie occupano tutto intero il corpo cellulare; <1ua lch e volta d ette cellule son o occupate da un blocco massiccio e compatto di questo 1>igmento. Talo ra a lct111e di queste cavità aeree so110

o ra oscure ora g ia] liccie, talora a ffatto omogenee, talora co11 accen110 di striatuTa con centrica. l ln altro asve tl o ·h'essi prendono è quell o di ])a Loncini, rettilinei frammentati , disposti i11 brevi serie, co l da rasso1nig li are assai a dei fi lamenti di gro. Li ifa-miceti (fig. 4). Un'osservazi one più atten la permette di e cl udere assolu tan1ente queslo signifi ca to, e li fa ra sorr1igliare a quelle formazioni, che sono nel cen tro d ei noduli di Garr1na (e ch e a lcun e cuoJ e si ostinaito a con ·iderare parassitarie), con1e mi fece osservare il nostro settore prof. 1 F a bris che da te11i.po si occupa di tale argomento. Questi cristalli, ora isolati, ora a mucchietti , si trovano disposti per lo più in spazi linfa ti ci ; ora quali n1anicotti peri-vasali , ora in fessure inter poste tra i fasci conn etti,ri , o g iovani e fibrillari, o vecchi e ,O'ià sclerotici , ora entro a veri vasi linfatici . rl1 e qual ch e volta ~i presPnt~no con parete bene oraanizzal<i. endotelii tun1efatti e in g ran parte de qua111ati , a cui i ~; ro i cristalli son o comn1 isti. Que te formazion i s i con1porla110 un po, va-


1684

1< li... P OL IC [. 1.ì'iJ CO >>

riamente ri p etto alle n1icro reazioni del ferro . come . . empre accade in Yecchi fo cola i emorrag1c1. La massi111a 1)arte dà reazio11e positiva. Un altro tipo di formazior1i potete veder e n el preparato ch e vi presento (fig. 5) : qui un grosso corpo rotondo, gialliccio, a strati Ocazione con centrica è con1e abbraccia to da una gran~e ?ellul~ tipo g igante, contenente 8 o 10 nuclei ; ident.1che formazioni furono già osser-

lA NNo

XL, NuM. 43J

Lalmenle da capillari c he se1nbrano neoformati · j)Oi ne vedete altre in cui le cavità sono stretti ~ sime, strozzate dalle pareti , e zaffate da ele1nenti caricl1i di pigmento; vedete sezioni trattate col W eigert: in cui il tessuto elastico così dei se~ti co~1e dei vasi e dei bronchi, è p~olife­ r~ t? , 1~pess tto, stranamente foggiato a fasci, a v1t1cch~ , o spezzettato a bastor1i, a filamenti, a g ranul1. Da tutta ques ta descrizione ì nostri i1 oduli rest ano indentificati . Essi so~o dovuti originariam en.te agli stravasi sanguigni, hanno un substrato amorfo colloide, che è derivato da que ti , e su cui si sono depositati ammassi di pigmento ferrico derivante pure da tras forn1azione dell 'en1oglobina e matica e che tJoi si è fatto sede di precip itazioni di sali di calcio ,· provenienti da san gue e linfa circo~ tante, ch e facilm ente li lasciano precipitare 111 "' eno a tessuti morti o in via di morire.

**

:il;

.5. - U n corpo amiloideo al)braccialo da una cellul a gigante, da corpo slraniero ir1 un a fessura linfatica. ,

F 10 . •

v,~te

e minl1tan1ente descritte d~ Stumpl, nell 1nduran1en lo bruno del poln1on e, come corpi amilaidei (i11 tutto identici a quelli che si formano in a llri or gani, e ch e si trovano n elle g rosse prostate) e come cellule giganti ch e Stumpl si rifiuta , non so p erchè, di considerare com e cellule da corpo stran1iero (Arch. di Vir ch ow, 1908). Senza entra re nella question e rr101t o dibattuta dell 'orig ine di questi corpi amiloidei, co11sidero anche questi , com e tutte le varie forn1 e di cris t~ll~ ch e vi ho descritto , e i blocchi jalini o collo1d1 ch e sono sede delle calcificazio11i come espressioni della :r:nolteplicità di m eccanismi con cui il materiale ematico stravasato e stagnante fu ela b orato in seno al parenchima. Se . scorres~e pazientem ente la serie dei preparati ch e v1 }Jresento , trattati colle va rie metodich e di colorazione specifi ca , n e tr arreste la assoluta convinzione. Parallelamente a queste varie elaborazion i del n1ateriale ematico , potete vedere come il parenchima che lo accoglie sia andato trasformandosi e assumendo quei caratteri che dann o macroscopicamente l 'aspetto indurativo: ved·e te sezioni in cui , pur essendo conservato il disegno polmonare , però i setti tra alveoli sono irrob·u stiti, ing rossati da un connettivo fascicolare ancor giovane , ricchissimo di capillari distesi ; e altre · sezioni in cui le cavità aeree son o dilatale , fuse fra loro . in cavità più ampi e, 11ell e quali sporgono talora gettoni , a for1n a di s1)roni o di papille , form ati quasi loI

\' oi pen se rete · ch e in una epicrisi di cast c li1u,co, 1ni sono trattenuto troppo a dettagli istologici ch e -vi parranno forse di poco signifi ca to. 1\la ciò non è, ove consideria te l 'importanza assunta , per la sua diffusione e per le su e Lorme, da questa de1)osizione di pigmento ferrico e di sali di calcio, ove consideriate ch e essa a,,e,'a clinicamente la sua rappresentazione nel reperto radiologico, g ià da me valorizzato n ella lezion e dell 'ann o corso, ove consideriate infine ch e essa deve avere un posto ed un non1e in mezzo ai ' 'ari tipi di · calcificazione del polmone ch e son o già n oti. Le r..alcificazioni in seno al polmone, sono o interstiziali o· cavitarie; le ca vitarie più note sono quelle ch e .avvengono , non raramente, in ca, ità u lcerose tuber colari per precipitazione calcarea nella massa caseosa. Avvengono an ch e n el lume bronchiale, ordi11ariamente intorno a un nucleo centrale org·anico, dato, econdo Polaillon , da un frammento di parete bronchiale calcificata o da parassiti. E in quanto a vere n eo formazioni ossee de1 paren chima polrn'o nare, a lcune furono descritte da Lubarscb , con1e forma lesi in seno a focolai infiammatori calcificati: sono minime, di importan za solo m icroscopica , n on assumono sig nificato radiologico. Possono assun1erlo invece altre ossificazioni prin1itive del polmone , in forma o di fo colai djffusi , o di focola i tuberosi, o di focolai racen1osi , i quali tutti h anno un importante reperto radiologico. Le forrr1azioni hanno istologican1 ente netta struttura ossea. U110 dei primi casi , dili gentem ente descritto . è quello del nostro Picchini , pubblicato fin dal 18-86; altro fra i più recenti, è quello de- . 1

1


[~\~NO

XL,

'L ;\[.

48)

SEZJONE PRATJ CJ\

1685

scritto dal Brunetti nella cc Radiologia Medica » del 1927 . Ora queste, << pneumopatie osteoplastiche » hanno origine malsicura , pare dipendano da predisposizioni congenite. n on dan110 in gen erale un r eperto fisico qualsiasi , sono un reperto di pura con statazione anatomica o radiologica. Nessuna di queste forme, sia d i ca lci Ocazione ch e di ossificazione, risponde al n ostro

cui funzionano, in quell'individuo e in quel periodo, g li organi e liminatori del calcio. Nulla di tutto ciò possiamo oggi dire riguardo al nostr~ caso. E perciò su questo problema, pure interessante, non mi soffermo più oltre.

cas·'"l.

Poche· parol e a ncora, s ul reperto radiologico . Confroi;itate l.a prima lastra, ottenuta sul malato un anno fa, e la seconda ottenuta ora dal polrr1one, estratto da l cadav~re. Le ambrette sono cresciute di numero e di d in1ensione e sòno anche di e11ule di una OJ)acità più intensa. Quelle attuali raggiungono nella . ' lastra anch e un diam. di 3 millim . sono. p 1u ? meno tondeggianti, a contorno per lo p1~ spm.o so, talora loba te. In ogni modo esse I corr1spondo110 ; e tutt 'al più , possiamo l) C!l are che u el1e Ja::i1.re di un a11110 fa , le ombrette rappresentassero ancora solo i noduli di addensamento in torno a i depositi di ferro men.tre nelle lastre d 'oggi, tratte dal pezzo ana~ tom1 co, esse rappresentano i n odu li diffusamen te calcificati. J\1a c iò ch e importa è eh 'esse confermano la nozione ammessa di g ià (benchè con documentazioni ancora carse) c11e il semplice fatto della tasi cronica grave , può determinare nel po lmone la forn1azione di tali ombre rotonde che sono caratterizzale per forma , sede, nume~ ro, come già vi h o esposto n ell a lezione d ell'anno scorso, e che rappresentano un 'altra varietà. di ombrette, in a agi unta a quelle tubercolari. a q uelle peribronchitiche da a11tracosi e da ~ (J ic osi , a quell e neopla ticl1e, a quelle di pn eu1nopatie os ificanti , ecc. I~ c.aso,. messo in rapporto agl i al tri pochi descr~tt1 , di.mostra , per la clinica e J)er la radioJogJa, clte queste o r11 bre , capaci di evoluzione co1ne i fatti tìllatomici ch e vi corri pondono, si iniziano coi fatti di stravasi sanguigni nelle cavità aeree, e poi di elaborazione d i masse pigmentali , e raggiungono il loro mas imo colla completa loro calcificazione Cosi, tale r eperto rad;ologico è atto a trasportare ·nella clinica, e a con ceder e un 'esatta diagnosi anatomica, di ciò c he sarebbe rimasto come un semplice dato, o come una curiosità del reperto di autopsia, e permette di seg uirlo nella sua evoluzione , dal primo suo sta- · bj lir i a cjò ch e ne è la tappa fin ale.

Nel cas0 r•0 ~1ro 1 le calcificazioni sono indi-

pen~ent~ da gangli o da focolai polmonari caseos1 : s1 sono fatte , contrariamente a tutte le a ltre, 1n·oprio in seno a cavità aeree del polmone , P dE-rivano direttamente da sanaue travasato, trasformato , e lasciante un nuc1eo ferrico, intorno a cui si sono depositati sa li di calce, provenienti dal circolo. E poichè il tutto è derivato dal processo di stasi di origine cardiaca, e in mezzo a un processo e a un reperto ch e risponde senz 'altro al tipo cJ.a ico cl ell ' induranierlt o bru.110 .del polm.one, .noi ~on faremo ch e agg iungervi il term1ne d1 calcificante per avere Ja d enominazion e sempli ce ed esatta d el processo. Ta le d escrizione è tratta direttamente da 1lo tudio d ei preparati che vi h o pre entato. Se non m'inganno, essa rappresenta un fatto nuovo nel capitolo dell 'induramento bruno: sebbene il Kaufmann descriYa bene i calcoli hronchiaJi e bronco-polmonari, egli li mette in rapporto sopratt1t Lo colle bronct1icctasie arciformi, mentre n ell 'indurarn ento bruno ricorda olo i corpi amilacei , descritti in esso da a ltjko\v, da . lrumpl, e cl1e pure nel caso nostro trovai commisti a lle altre precipitazioni di c ui vi parlai. Perchè è avvenuta tale calcificazione nel caso nostro, mentre in circo tanze anaJogh e e così frequ enti di indura1nento p·olmonar e d a stasi, n on suole avve11irc mai P Il problema generale è stato affronta lo da quelli che si sono chie ti percbè alcuni tessuti morti facciano precipitare il calcio, a ltri no , perchè ca lcifichino i gangli tubercolari , i focolai tubercolari d el polmone. i noduli linfatici del l 'ileo necrosati dal tifo, l e necrosi del tessuto ad ipo o del JJa ncreas i miomi uterin i nelle lor parti mortificate, mentre invece non calcificano, p. es. g li infarti n ecrotici della milza e del rene, o le zone necrotich e dei te s uti maligni. Ta le problema fu studiato specialmente da Schmidt, da l,itten, da Langhans, da K ossel e da molti altri. Sl1l determinismo delle calcificazioni {)UÒ influire le qualità della necrosi, (e pare ch e vi siano particolarmente disposte le necrosi da coagulaziorte). e forse influisce le quantità di calcio d el sangue, in quel dato individuo e in q uel determinato periodo, oppure il modo con

*** I rilievi semeioti c i, e i fatti analomo-istolog ici che sono andato esponendovi , cr edo mi dieno ragione de]] 'aver voluto d edicare al nostro caso un 'in tera lezione epi critica. Mag.g io 1933.


1686

« IL POLJCLlNICO

i'

.

NOTE E CONTRIBUTI R.

CLINICA CHIRURGICA Di CAGLIARI.

Il ll)nscolo retto nell'ope1·azione di Bassini (1). G. B.i.\.GGro, direttore. A11ziLutto ringraziò dell 'ospitalità cortesissi1na e chiedo scu sa se pro filto di tem 1Jo misurato p er un argo111ento che sembrerebbe dovesse esser e ormai passato agli archivi, con son1ma g loria del suo Autore. Ma ''a ricordato a questo propo it o cl1 e b en recenten1ente, se non proprio in questi a iorni due a llievi d el Bassini - Catt erina e (~arrar~ - . •allievo dei primi tempi ~11 pri1110 ' d ea}i ul5 t1mi il secondo - sentirono invece, separatam ente, il bisogno di rievocare le vecchie tavoJe d el maestro. (Catterina, Cappelli Bologna, 1932; C.arraro , Giorn. Ven. Se. m ed., 1931; Der Chiru.rg. 1933). Il che vi dice ch e la discussione non è chiusa n ·en1meno sulla Bassini. E ~e, d 'altta parte, vi farà rr1 eraviglia il giudizio che vi chiederò, tenete presente che non è n1ai eccessivo l 'aiuto che i 1 chirurao 0 può chied er e alla gran Madre Anatomia. 1

È arcinoto ch e nell 'operazione di Ba sini la

parete post eriore del canale ing uinale viene costruita mediante il famoso triplice strato, cioè muscolo piccolo obliquo , n1uscolo traverso , fascia tran sversalis, i quali d evono esser e suturati tutti assi eme, a1 marg ine d ell'arcata di Falloppio. Meno nolo è ch e, oltre a questi elen1enti , secondo Bassini va suturato all ,arcata anch e i1 marg i11 e e terno d el mu sco]o ,r etto d ell 'addon1e. Noto è pure cl1 e le recidive di ernia ing ui11a le no11 in1putabili a t ecnica operatoria o a decor so di g uarig ion e d ella ferita , si formano in sede di ernia in terna . Qu esta sede corrisponde al tratto meno res is tente d ella nuo,·a parete: dove la ma a carnosa d el p iccolo obliquo e d el traver o passa gradatan1ente n el tendine congiunto. e i muscoli suddetti sono ipoplasici od ipotro fi ci (com e spesso si incontra negli erniosi) qu ella resis tenza della nuova parete viene ~d esser e diminuita di molto. E il rinforzo dato dal muscolo r eLlo nel modo in cui lo utilizzava Ba·ss ini , n on pt1ò compensare oltre certi lin1iti . I ..a rni~ l1ra di utilizzazione di quel n1 usco lo eco11do Ba ~ ~ ini è così espressa n ell e parole (1) Comunicazion e al ana lon1 ia , 1933.

'r conYeg no i1azio11ale di

med~sin;ie

dell 'Autore : cc I due prinli punti, appl1cat1 appena all 'interno d el pube, comprendono anche il margine esterno del muscolo r etto anteriore d ell 'addome >J . qu ~lor.a ~i accetti uria inte r(lipeudenza fra r ec1d1va e 1ns ufficienza di 1nassa muscolare sembra che i~ rnez_z~ più acco11cio per correg~ gere que5ta insufl1 c1enza d ebba co11sistere in una maggiore t1tilizz.azio11e del r etto. Tale concezione è tartto p iù g iustificata ir1 qua11to ch e, a rilegger e 13.assini , si direbbe ch e ar1cl1e in lui 1'impi(\go di quel muscolo si sia t:a~to · s~r~d~ col pr~ gredire d ell 'esperienza4 !Bass1n1 c1 ha lascialo due d ocu111er1ti di testo s ulla S1:1a operazione: la comunicazione alla Società Italiana di c l1irorgia , · d el 188·1, e la monografia del 1889 (Padova, Prosperini). Ora, per ~uanto la prin1a s ia soltanto una nota preve:it1v.a, e la seconda cos litui_sca invece la pubbl~caz1one per esteso, è rimarcJ1evole che nella prima, d el muscolo relto non vi sia cenno affatto ~ mentre n ella seconda, la parte che rig·uarda quel muscolo è aggiunta di bel nuovo alle medesime parole che erano state lisate n_e lla comunicazione per indicare i tre cos tituenti della parete posteriore del canale ing uinale. Si legge infatti n ella con1unicazione: « Distacca poi dall 'aponevrosi d e l grande obliq~o e dal connettivo adiposo presieroso il triplice strato formato dn 1 111 usco lo piccolo obliquo , tra,'erso e f.ascia verti cali s di Cooper, fino a che d etto s trato possa senza d ifU coltà essere avvicinato a l bordo posteriore isolato della corda di Poupart ». E nella monografi.a sta scritto: cc i)oscia distacco _per dissezione dall 'apenovrosi del grande oh11.qt10 e dal conn ettivo adiposo sott.osieroso il n1argi11e esterno del rnuscolo retto anteriore dell,addom e. e il triplice strato formato dal muscolo piccolo ol)liquo, dal muscolo trasverso e dalla fascia verticalis d el Cooper , fintanto c11e detto tripli ce strato riunito possa esse:e a~\· i c inato sen za tlifficoltà al bordo posteriore isolato dalla corda di Po111)art 1> . Raffronta nd o i d ne testi e richia1nandomi la cura con la quale nella monografia , a seguito di questa esposiziorte fo11dam e11tale di preparazione a11atomica, viene. precisato il particolare dei dt1e punti applicati sul retto, secondo la citazione fatta dianzi , io n on posso fare a meno di pe.nsare che I ' id ea di comprendere nella st1tu ra questo mu scolo i1on s ia stata primaria nella mente di Bassini, ma ci sia entrata per s uggerjmento d ella prati c~ dei due anni intercorsi. all'una e all 'allra pubbli cazione. P er utilizzare il r etto n e ll a nuova pa~ete ing uin ale più 1arga1n enle di quanto facesse Bas•


[ANNO

XL,

NUl\1'..

43)

SEZIONE PRATICA

sini, bisogna, però, far prima qualche cosa di

più di c1uello c he facesse lui come preparazione anatorr1ica: chè Bassini (sia .P er qµanto è lecito arguire da n1ancanza di sue u lteriori delucidazioni in proposito, sia per esplicita spiegazione data da Carrara) lascia va il retto racchiuso Jlella sua guaina: «naturalmente ri coperto dalla . sua aponeorosi », scrive, difatti, Carrara parlandone a proposito del citato passo sui due punti che Jo ·devono comprendere (G. Ven. Se.. • ~1., 1931). Ora, la misura e il modo di ques to qualche cosa di più, rispetto ai precetti Bassiniani , da e eguire nella preparazione anatomica del piano inguinale posteriore, costituisce, appunto , il aern1e orig inario della mia comunicazione. L 'iniziativa della più estesa utilizzazione d el · muscolo retto a irrobustimento della nuova parete ir1g uinale , risalirebbe secondo Licini (Pol. Prat., 1922, p. 1±23) a Novaro. Il quale (per quanto rni par di capire) scopriva il muscolo incidendone la g uaina sulla pag ina ar1teriore. Scrive di fatti Licini: « A tal fine si apre , dopo avervi posto sotto il dito , la guaina del muscolo retto dell'addome dello le o lato d ell'operazione e con ago curvo si prende larga parte mobilizzata del muscolo, co ì coperto d ella sua aponevrosi e insieme alle Dbre del muscolo piccolo obliquo e traverso esistenti e dell 'aponcvrosi traversa , si sutura al bordo posteriore del ligamento del Puparzio ». Lusena , altro allievo del Novaro , mi conferma indirettamente questa interpretazione, scrivendomi con molta cortesia: « Io ho certo superato di molto il migliaio di operazioni alla Bassini e ho seguito il procedimento di abbassare il retto previa in cisione lon gitudinale dell 'aponevro i in vicinanza del margine laterale ». Altri , com e Wullstein (in ' iVu lls tein e Wilms, Un. Edit. Torinese, 1914), Wagner (D. Z . f. Ch . 154, 1920), chley , Winfield Scott (Ann. of Surg. 77, n. 5, Zentr. Org. , 1923, XXIII,, 354), W olfJ e r (c. Gussio in Alessandri , Pozzi, Roma 1933) usano il muscolo retto in artifici operatorii diretti a sostituire o modificare sostanzialmente l 'operazione di Bassini . Così intesa , la fissazione del muscolo a l l egamento di Falloppio con serva il significato meccanico di resistenza op·pos to alJ a pressione addominale, n-l.a r1on può avere il significato chirurgico di rnezzo integrale della nuova costruzione del1'ing uine secondo Bassini, come io mi limito a considerarla. E , per di più, si tratta sempre di preparazioni del muscolo isolato dalla sua . g ua111a. Di qualche Autore (come Bloodgood , cit. da

1687

Darling in Z. Org. 40, 390) non sono riuscito a sapere come impieghi quel muscolo. Altri ancora credo cl1e l 'abbiano pure utilizzato nell'ambito della Bassini, anche senza parlarne, ritenendo che no11 ne valesse la pena (a l pari di Novara e come seri se Lusena). Ma io penso invece che la .pena di parlarne, la valga. All'oscuro del le ab itudini segui te 11ella Scuola di Novara, e volendo ricavare da quella saggia operazione che è la Bassini tutto ciò che può dare anche nelle condizioni più sfavorevoli, fin dai primi tempi in c ui ci si attenta ad operare agendo un po' col criterio proprio, io ho provato più volte la convenienza di comprendere nella sutura il muscolo retto guidandomi, non sul tatto (e cosi dev'essere finchè la guaina ne rimar1e integra) rr1a sulla vista. Volevo , però, che il muscolo mi a1)parisse là dove lo si ricerca al tatto, e volevo con1prenderlo nella sutura senza che per (] tiesto controllo ispettivo i rapporti ne ven i sero rnt1tati rr1inimamente . Chiuso fra le apor1evrosi riunite clel tra verso e del p iccolo obliquo in avanti (all e c1u8 li si aggiunge medialmente l 'aponevrosi del grande obliquo) e la fascia transversalis i11dietro, i I H 1nsco lo r etto fa sporgenza coli' estren1ità inferiore del marg in e lateral e st1bi to all 'indietro e un po' più alto di quella che è la rr1età interna del margine del piccolo obliqtto e del Lra verso partecipan'ti al triplice s trato ùi Bassini. Spostiamo in avanti questo margir1e più o meno muscolare d el piccolo obliquo e del traverso, incidiamo s ulla piega di riflessione che intercede alla loro superfìcie posteriore e alla fascia transversalis retrostante (piega formata daJla stessa fascia transversalis), e le fibre carnose del retto appariranno allo scoperto. Dominando a llora con la sutura questa massa muscolare , si può compiere veramente quello che si dice l 'abbassamento del retto , perch è il muscolo non fa ch e scendere se11za mutare per nulla la sua topografìa . Ed è notevole la facilità di tale abbassamento: tanto che, non i due punti di IJ3assini , ma tre, quattro e cinque se ne possono dare senza dover vincere r esis tenza alcuna. Allora risulta c1ucsto: che , là dove, comprend e ndo nella st1tura il margine d el muscolo racchiuso r1ella sua guaina e per soli due pu11ti, si la scia ancora a 11 'esterno un tratto di parete ch e può essere formato da pochi fasci rnuscolari del piccolo obliquo e del tra vetso in basso, ma che è poi sola aponevrosi più in s u , abbassando jJ retto a quel modo si viene a co~tituire una parete formata da tutto muscolo - e spe sa - da 1 pube fino all'anello ing uinale interno . 1


1688

« IL POLICLINlCO

La r esistenza che ne .acquista la regione è tale , anche a semplice giudizio intuitivo, ve- · dendo la preparazione al tavolo operatorio, che non si può rimanervi indifferenti; nè si palesano inconvenienti di sorta anche a distanza di tempo, come l'esperienza orn1ai mi ha dimostrato. Per cui io seguo questo i)rocedimento per abitudine in tutti i casi, non soltanto in quelli di flaccidezza rr1usc0Jare. Non rni dilungo in detta gli di tecnica operatoria, che troveranno rr1aggiore giustifi cazione altrove. Mi basta avere affermato il principio, di quella tecnica, e non ne chiedo nemmeno paternità: convinto, come ho detto di essere, che altri abbiano fatto lo stesso anche senza dirlo, o senza eh ' io ne abbia avuta cognizione. Vorrei soltanto che su quel principio riflettessero anche coloro ch e non v 'abbiano invece pensato ancora. Ed è per questo che mi è piaciuto di cogliere l 'occasione per comunicarlo prima a Voi , maestri d 'anatomia: in quanto che l 'operazione di Bassini è cosi fondam cnt.n ]mente anatomica , ch e può sembrare sacrilegio il mutarne i dettami, e soltanto un con cetto altrettanto anatomico può giustificare la modificazion e anche di un solo particolare. Di temi pere i ò Voi se è giustifi cato qu eIlo eh 'io penso o se devo ricrederrr1i. Prof. A. C. BnuNr. - Il m elodo Bassini con le inodificazioni proposte dall'ora tore risponde pienaJl1en Le alle condizioni anatomiche che si riscontrano nei tragitti inguin ali robus li. La parele posteriore del tragitto è cos tantemente rinforzata dalla parte pubica d ei n1uscoli o])liquo interno e Lras er so, fascio indipendenle, che decorre parallelo all 'asse longi tudinale del tragitto ; quando la parle pubica è debole, si nota sempre un a punta d'ernia. D 'allra parte il legamento falciforme non è allro che la parte laterale regr edita d el muscolo rello, i] quale durante lo sviluppo appare n ella sua parte inferiore notevolmente più largo ch e n ell 'adulto e poi man mano si ridt1ce. Nella donna (n ella quale le ernie inguinali sono meno frequen li) la riduzione d e] m . r etto è meno accen lu a la ch e n el n1aschio. _..

Nuova Jateressaate monografia :

Dott. FERRUCCIO PASQUINI As ìs tente n ella Clinica Ostetrico-Ginecologica della R. Università di Roma.

Sulla natura delle {ossicosi gravidiche Riportia1n-0 l' Indice-Sommario: 1) Introduzione, ipag. 5 a 11 ; 2) Embrione e feto. pag. 12 a 22; 3) Placenta , pag. 23 a 33; 4) Decidua. 'Pag. 34 a 38; 6) Madre, pag. 39 a 46; 6) Tossicosi della g r&vidanza, pag. 47 a 57 · 7) Fenomeni simipatici d ella gravidanza e vomi to ' gravi di co, pag. 68 a 62; 8) Eclampsi~ .. pa,g . .63 a f.7; 9) <Jon clusioni, . pag. 68 a 73. - B1bl1ograf1a, pa g . 74-76.

Volume in-Bo, di pagg. 76. nitidamente stampato. Prezzo L. 1 2, p iù le s pese postali cli spedizione. Per i n ost1·i abbonati sole L . 1 O franco di porto. Inviare Vaglia all'Editore LCTOI POZZI, Succursale diciotto, ROMA.

Ufficio

Postale

[ANNO XL, NuM. 43}

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OSSERVAZIONI CLINICHE Istituti di Patologia Spec. Medica e di Clinica Medica Generale DELLA

R. UNIVERSITÀ

DI PARMA.

Direttore: Prof. LUIGI PRETI.

Febbre tifoidea ed appendicite. Dott. WALTER MELoccn1, assistente. .

Il riscontro in un ,ammalata ricoverata nel nostro Istituto di una febbre tifoidea .simulante all 'inizio un'appendicite, mi spinge a descrivere il caso che riveste un cérto ii:iteresse, oltrechè per la non frequenza del reperto, anche per le considerazioni cui esso dà luogo. •

B. Anita, di a. 40, coniugata, casalinga, da Soragna. Il padre è vivente e sano, la madre morì per setticemia consecutiva a ferita ad un artQ inferiore. La paziente ha tre fratelli: uno soffre di disturbi a carico dell 'apparato digerente, due sono stati opera li di appendicite. La paziente fu allattata dalla madre: ebbe la dentizione, la fonazion e e la deambulazio11e in epoca pl'esumibilmen te .fisiologica. Mestruò a 12 a nni e le mestruazioni s1 susseguirono sempre regolari . Sposò a trent'anni. Non ebbe gravidanze. Anamnesi remota: Non soffrì dei comuni esanLemi d ell 'infartzia. A 17 anni sofferse di ischialgia destra. A 23 anni ebbe distt1rbi addominali caratterizzati da modici clolori al quadrante inferiore destro e stipsi; fu diagnosticata appendicile e come tale curata. A 30 anni ebbe nuovamente ischialgia d estra. Anamnesi recente: Nel! 'ottobre dello scorso · anno la paziente cominciò ad accusare modici dolori in corrispondenza del quadrante inferiore d estro dell'addome, saltuari · modici rialzi termici nelle ore serotine e stipsi ostinata. Contemporaneamente comparvero dolori sordi alla regione epigastrica, dolori ch e eré;\JlO in stre tto rapporto con i pasti inquantochè insorgevano imn1ediatam ente dopo quesli, mai a digiuno. Venti giorni or sono circa, dopo un viaggio> la pat iente accusò dolori più inte11si al quadrante inferiore d estro dell 'addome e notò una lieve t um efazione al disopra della pieg·a inguinale. Si mise a letto e con il riposo e applicazioni locali calde ottenne Ja scomparsa dei fenomeni . Il 27 d ello scorso m ese fu colta da malessere, dolori inten si al ·quadrante inferiore destro, febbre elevata non preceduta da brivjdo, nausea. L 'alvo si fece s titico. Detti disturbi con._tinµarono nei g·iorni su sseguenti e solo dopo un clistere notò una lieYe diminuzione dei dolori. In dette condizioni entra in Clinica il 4-1-33. All 'esame obbiettivo si nota: sensorio integro, posizion e supina, espressione sofferente; impalcatura sch eletrica regolare; articolazioni mobili, indolenti ; masse muscolari toniche e trofiche; pan11icolo adiposo ben conservato ; cute elastica, umida, di colorito normale tranne che al quadrante inferiore des tro, dove si nota110 alcune chiazze della grandezza di JO centesin1i circa, di colore rosso-bluastro; mucose visjbili ben colorate; temperatura 3go,1; polso 104 poco valido, ritmico, ug uale.


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SEZIONE PRATICA

Ca110 : inobile, indolente; globi oculari mobili

in tulti i sen si; pupille isocoriche ugualmente reagenti alla luce ed alla accomodazione; lingua asciutta, arrossa ta, leggermente impaniata, nulla al re trobocca. Collo: cilindrico, n on si notano pulsazioni abnormi; liroide di volume e consis ten za normale. T orace: dia1netro antroposteriore quasi uguaglian te il trasver so; fossa sopra- e sotto-claveare, angolo del Louis e del giugolo appe11a accennati; angolo epigastrico ottuso; scapole aderenti; sp azi inter costali visibili; respiro sim1ne trico . Alla palpazione : torace elastico, sen za punti dole11ti ; fremilo vocale tattile conservato. Alla percussione : su ono chiaro polmonare su tutto l 'ambito ; i margini polmonari in alto e alle basi si trovano a liYello normale. All 'ascoltazione : m11rruure vescicolare su tu l lo l 'nn1bito polmonare. Cuorè: La r egion e precordiale è normalmen le sporgente. L'ilto della punta si vede e si palpa al quinto spazio lungo 1'emiclaveare; il margi11e superiore arriva alla terza costa sulla parasternale; il margine destro non deborda dalla margina~c de tra dello sterno. I toni sono ritmici, • un po • cupi. Addome. simmetrico, cica trice ornbelicale legger1nenl'3 introflessa; assenza di r eticolo venoso; la p alpazio11e anch e superficiale nel quadra11te inferior e destro risveglia vivo dolore specialmente in corrispo1tde11za ciel punto di Mac-Burn ey; no11 si apprezzano però resistenze. Fegato: Nulla di notevole all 'ispezion e; il margine inferiorn si palpa regolarm ente appena al diso tto del! 'arcata cost ale; sul prolunga111en lo del1'erniclaveare, verso destra taglia la li11ea xifoombellicale nel suo punto dj mezzo. Alla percu ssione il margine superiore giunge con I 'ottusità relativa all a quinta costa. ,, filza: Ha il polo superiore alla n ona cos ta lungo l 'ascelJ are posteriore. Il polo inferiore non deborda dall 'arca la. Il margine anteriore è tra I 'ascellare n1edi a e anteriore. Reni: Le logge ren ali sono indolenti e i r eni non son o accessibili alla mano ch e palpa. Sistema nervoso: Sensibilità t attile, termica e dolorifica con servata. Riflessi presenti. RICERCH B DI LABORATORIO .

Esame delle urine. -

Albumina : tracce. Glucosio : assent e. ~igmenti bjliari: assenti . Nulla cli n otevole al sedimento. Esame del sangue. - Globuli rossi : 4.200.000 ; emoglobina : 80; globuli bianchi : 6800. Formul a leucocitaria: 11eulrofili 60; eosinofili 3; b asofili 1 ; linfoci ti 24; grandi mononucleati 9; forme di passaggio 3. D ECORSO .

Nei pri1ni ci11que giorni di degen za per sis te la dolora1Jilità alla palpazione dell 'addome circoscritta fra il punto di Mac-Burney e l 'ombclico, febbre ad ampie r esistenze (da 37° a 39°,6), alvo chiuso. Il ses to giorno vien e prat ica to un esame ginecologico il quale dà i segu en ti risultati : utero in retroversione; doJorabilità ad entrambi gl i annessi. La sintom~tologia è i11variata; la ini1 za non è p al11abil e; l 'alvo è sempre chiuso .

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Il settimo giorno vier1e pratica lo u11 clistere con glicerina ch e dà esito a feci parle in scibale e parte liquide. Dopo il clis lere la pazien le accusa Jie,-e diminuzione dei dolori addo111j11ali, mentre persiste la febbre elevata. Temperalur~ massim a, 39°,2; polso 104 ritmico, valido. L'ottavo giorno persis tendo i sin tomi addomin ali e l i:i febbre, la pa zien'l e viene i11,iata al reparto chirurgico con di agnosi di a11p endicite acuta .

La sinton1.a tologia i}rese.nta ta dalla paziente comprendeva, co1ne abbi.amo visto , disturb i a carico dell 'apparato diger ente che autorizzavano a supporre un 'appendicite acuta semplice : dolore intenso nel quadr.ante inferior e destro dell 'addome, dolen zia nel punto di Mac-Burn ey, febbre elevata a forti ren1itlenze, inerzia dell 'intestino, nausea. l Jnico sintomo mancante era la leucocitosi: deponeva però a favore dell 'appendicite il fatto di riscontrare nel! 'anamnesi remota disturbi -addominali ch e furono riferiti ad un processo infiammatorio dell 'appendice e nell'anamnesi fan1igliare il fatto ch e due fratelli furono operati di appendicite. 111 merito a quest 'ultimo dato è ben·e chiarire ch e l 'ereditarietà nell'appendicite è dagli autori tenuta in considerazion e. I casi n ei quali furon o veduti manifestar i nei m embri di una stessa famiglia numerose appendiciti abbondano nella letteratura (Brunn, Roux, Talomon, Dieulafoy, Kuemm el etc.) e di,rerse sono le interpretazioni avanzate. Alcuni autori (Tuffier , Braca, Murphy) vollero invocare la costituzione anatomica dell 'organo, la quale , pur presentando grandi variazioni di forma e di posizione, potrebbe pur tt1ttavia manten ere n ei inen1bri di una famiglia caratteri tali da spiegare la maggior morbili°tà; altri vollero vedere in una speciale costituzinne organica generale, fa cile a trovarsi nei membri di una stessa famiglia , quale la tendenza alla iperplasia e alle flogosi croniche dell 'apparato linfatico, una spiegazione dell 'ereditarietà, ed a questo riguardo acquistano importanza le osservazioni di casi nei quali insieme all 'appen dicite famigliare si .aveva an ch e una spiccata ipertrofia delle tonsille (Alkinson, Kretz, Adrjan etc.); altri ancora hanno osservato (Ha}·em, Delbert , Bouchard etc.) una er editar ietà patologica per le n1alattie \lell 'apparato gastro-enterico per cu i n ei rne111bri di una stessa famiglia si n1anifesterebbero con frequenza particolare forme acute e cronich e cli enterite, le quali , com'ò noto, hanno non lieYe influenza nella patogenesi dell 'appendicite_ Questi presupposti teoretici tendenti ad ammettere la ereditarietà dell 'appendicite induce1

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« IL POLCCLIN JCO

vano nella n ostra paziente, i1el cui g entilizio vi erano due casi di appendicite, unitamente ai sinto111i clinici a far considerare co111e probativa la diagnosi di appendicite. La paziente venne inviata al r eparto chirurgico dove rimase in osservazione, i n attesa del con1pleto sfrebbramento, per l 'interve11to. Senonch è, i1el periodo di degenza , la febbre, ~ .I

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stato obbiettivo addominale, I 'ingrossamento della 1nilza a utorizzavano il sospetto di una febbre tifoidea. Perciò venne praticato un.a emocoltura e una sierodiagnosi di Widal: la prima diede esito negativo, la seconda positivo per il bacillo di Eberth alla diluizione 1 : 1000. Detto re5ponso di laboratorio, l'andamento della malattia e la comparsa dopo qualche . . -. ·I ( 11~-l 15·1 "-1 ~- t ~f· I \.i· I 2.o· I .2t ·I .u- ! ...... .

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come si può rilevare dalla acclusa tabella termometrica, che in un primo tempo era andata decrescendo, riprese a risalire fino ad assumere dal ...giorno 22 in avanti i caratteri di una feb-. bre continua. In queste condizioni, l 'amn1a1ata viene il giorno 28 sera rinviata al nostro I 5tituto pre• sentando i seguenti sintomi : lingua impaniata alla base e arrossata ai margini; addome tumido, dole11tc ovunque alla palpazione e p iù specialmente nel quadrante inferio1e d estTo; milza ingrandita, polo superiore alla nona costa lungo l 'ascellare posteriore , polo inferiore debordante di circa 1/ 2 cm. dall'arca ta costale. Temperatura · 38,6. Il tipo assunto dalla febbre, i rilievi dello

giorno di alcune roseole all 'addome, ser,rirono di conferma alla diagnosi di febbre tifoidea. La malattia compì il suo corso, dopo 35 giorni dal primo ingresso in Istituto la paziente era completamente sfebbrata ed erano sco1nparsi con tutti gli altri sintomi anche i dolori .a carico del quadrante inferior e der,tro del1'addome. Il riscontrare un tifo cl1e possa essere 11el primo stadio della n1ala Ltia, per la particolare sinton1atolog ia presentata , interpretato per una appendicite, non è roolto frequente e nella letteratura pochi sono i casi descritti. 'F u fra i primi Rendu nel 1901 che p11bblicò


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SEZIONE PRATICA

un ca so analogo operato per appendicite, mentre si trattava di u11a febbre tifoidea. R.irkbrid e, ~foizard e Maurage, Schottmuller , Zagari e ~fe a , ~1uhsam etc ., in seguito con qua dri classici di appenèticite videro svol gersi la f ebbre tifoidea m entre che l 'appendice, in qualche caso a sportata, era intatta. Più tardi W o lf sohn durante la guerra mondiale osservò quattro ca si di tifo a decorso particolarmente rr1itE. ch e g li vennero inviati per l'op er azione di ap p endic ite presentando le manifestazioni di <l etta affezione e ch e, a ll 'atto o per ativo , n ort i)resentava.no alterazioni 1i pi che del]a ,-pra a pfi endicite, ma soltanto una tum efazion e a cu t.a della mucosa , una patina sier ofibrinosa , un e sudato torbido e p r esen za di b a cilli del tifo n el lume. Anch e le osservazioni anator110-11a tolog icb e su m orti di tifo confern1an o ch e, e è po ~; ibil e Ja com partecipazion e d ell 'appendice alla ninlattia in atto , questa però non è m olto frequ ente . Hoelsch er trov ò ulcer e tifi ch e n ell '.app endice n el O, 1 % d ei casi esamina ti ; H opfenhausen esa1ninando 30 apJJendic\ di m<)rti di tifo trovò 8 volte alter azioni ti1)ich c d ell 'app endic e , due sole però con caratteristiche alt erazioni tifose, m en t r e le altre er an (' do,·ute pr esumibilmente ad app endicjti ca tarrali . 1a delung , e~ aminando i protocolli di R eckli nghausen trovò in 323 autopsie di t ifosi 4 ' 'a lte alter azioni d ell 'appendice im putabili a l tifo. Il contempor an eo m a nifestarsi d elle due forme n1or bo e e il p r eval er e d ella inl on1atoloo-ia d ell 'appendicite su quella d ella febbre tifoidea, pu ò a llevar e d'ue qt1e tioni : è l 'appendicite tln incontro occasiona le da non m etter si in ra pporto con la febbre tifoidea. oppure l 'appendicite d eve essere con ider ata una m anife t azion e del tifo~ L 'evenien za di un incontro cau sale d ell 'app endicite con la febbre tifoidea è ritenuta da g li autori (Eri k He se et c .) straordinaria m ente ra r a: solo Medelu11g a111111etter ebbe ch e l 'appendicite in q u alch e ca o può p r eced ere i1n mediatam ente la febbre tifoidea , anzi in tal ca o , secondo l 'autore , essa prep ar erebbe un terren o particola rmente sen sibile al virus tifico . P er ò, sulla scorta d ei casi cita ti n ella letteratura , n ei quali fu possibil e un esam e istologico d ell 'appendice o un esam e c ultura le del contenuto di qu esta, ci si deve rite11er e autorizzati ora a d am1nettere ch e il tifo addominale, in un period 9 n el quale mancano an cora i suoi sintomi pa tognomonici , possa , in d eter minati cas i, rl1anifestarsi con segni di una app endicite acuta . In t.ale evenien za quale sar à la p a togen esi di qu e t a infi amn1 azion e ap])endi colare~

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I primi osser vatori ritennero chP vi p otesse e er e un brusco passagg io n ella appendice di un essudato: altri pensarono a fatti di r eazione d el peritoneo o di p eritonism o p er continuità, però queste spiegazic>Iti n on ebbero la dovuta confern1a all 'esame anatom o-patolog ico e non posson o soddisfare sp ecial m en te se si tiene. pr e. ente ch e nel n1aggior numero dei casi cit a ti dalla letteratura , come del r esto n el nostro , i sintomi dell'appendi cite hanno preceduLo quelli d ella febbre tifoide.\ Quest o fatto fa ì ch e si debba ricorrere ad altra interpret azion e la quale, a n ostro 1nodo di ved er e, p ar e as ai l)lÙ plausibile;. Com e è no to l 'infezion e tifoidea h a Jl ell 'organism o uman o la su a porta d 'ingresso t1ell 'an ell o faringeo d onde p er v ia linfa tica o, second o an a relli , p er via em a tica i g ermi si p orter ebber o ai linfatic i n ell 'inte tino t enue e alla milza. Ora alcuni autori h.anno p otuto dimo~ lra re ch e 1'appen di ce, p er la su a struttl1ra P.n1inen temente linfoide, può andare incontro a p rocessi di ic1fì ammazion e p er infezioni foca li aventi sede n elle to11sille , per cui ad atta cch i d i ton sillite acuta p osson o seguire a ttarrl1i di ap1)endicite. Jn b.ase a tutto qu est o vien fa tt o q uindi di pen ar e ch e n ei casi di feb b r e Lifoidea n1anifestantesi n el prim o stadio con sintomi a ppen di colari , com e n el notro , vi pos a es ere un ra1)ido p as aggio d ei gern1i del tifo dall'an ell o fa rin creo a 11 'appendièe e quindi d ete rmina re quivi prima ch e in altra part e d ell 'intestino quei fatti infiamma tori , ch e sono apparsi cosl n1anifes ti n el caso illus trato . })articol ari condizioni ]oca li dell 'appendice po trebber o r ender e il t erren o più favor evole al p r ocesso infiammatorio e queste condizioni possono essere r app.r esenta te da un 'er editarietà m orbosa p er infi a n1mazioni appendicolari od a pr eg resse infezioni di detto or gano . App oggia n o questa tesi i da ti sperimentali di C. Rich et e St. Giron , W olfsol1n , etc. i quali hanno potuto di1no trar e sperimentalm en te cl1e i b acilli del tifo , i qt1ali p er l 'abituale porta di entra ta g iungon o in circolo , si elimina110 p er ]a appendice . Nel caso i11 esam e gli elem enti della dia gnosi differen ziale n on er an o facili a stabilirsi. Secondo gli autori d ovr ebbe servire com e elem ento, in assenza dei sintomi car at1 eris tici dcl tifo , il fatto della preval enza n egli a n1m a1a ti di febl)re tifoidea , a sindron1e appendicolare, dci 8intomi gen er ali di fronte ai m edjocri siI1ton1i locali. ossia lo s tato di sopore propr·i 1 d el tifo e il polso r ar o . el n os tro caso p oco r ilevanti er~1ao q uesti sintorr1i m entre i11vece p r evaleYan o q u elli lo-


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{ JL P OLICLINICO

cali a carico dell 'appendicite. Unico fa Lto ch e pol.eva depor re co·ntro l 'appendicite er a la m ancanza della leu cocitosi e d elìa m on.onu cleosi , per ò non vi era n ep p ure la leu co1,,enia, propria del tifo, la quale poteva ser vire ad in dirizzar e ]a diagn osi ver so la febbre t ifoidea. RIASSUNT O. ' t iene descritto u n caso di feb·b r e t ifoidea decorso inizialmente sot to le appar en ze di una appen.dicite acuta ; ripren den do la letter atura in a r gomento vien e esposta la teori a ch e può far pen sare ad una correlazion e fr a infi ammazioni d ell 'appendice ed infez io11i a porta. d ' ingresso nel I 'a n elJ o di W aldeyer . BIBLIOGRAFIA.

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SUNTI E RASSEGNE RACHIDE. Il trattamento delle fratt111·e della colonna vertebrale. (J1MENo-V1nAL . La Presse P.1 édicale, n. 37, 1933) L 'A. descrive le modalità con le qua li Bohler applica allé fratture ver tebrali, senza lesioni n ervose , i su oi principi d (}l trattamento delle fratture in gen er ale: . 1) im m obilizzazion e fin.o a con seg·uito consolidamento osseo; 2) t r attam ento funzion ale. La r iduzion e d ella fr.a ttura , ch e vien e praticata circa di,e ci g iorni dopo il trauma , è preceduta dall 'an·estesia locale secondo la t ecnica di Schneck. All 'altezza del corpo veTtebrale leso , m a la teralmente ad esso, a sei centimetri d alla linea median a, s'infiltra con n ovocaina all ' 1 % un a zon a comprendente i piani m u scolari . In questa zona s'infigge un ag o da punt ura lom bar e con obliquità di 35° verso la li: n ea mediana . A 8-12 cm. di profondità si rag giunge il focolajo di fr a ttura : s'iniet tan o allor a 5-1 0 em e. di n ovocaina all '1 % e, in pochi mi nuti, I ' an est esia con1pleta è · ottenuta . ·Il p . viene quindi disposto in decubito vent r ale su un comune tavolino in modo ch e le pliche inguinali cor r ispondan o ·al m ar gine di esso. La par te superiore del tron co appoggia ... •

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per m ezzo delle braccia a un altro tavolino il . cui piano è 35 cm. circa più alto di quello del primo. Tate posizione produce forte iperest ensione della colonna vertebrale. In capo a dieciventi n1inuti ricompare la lordosi lombar e e scompar e il g ibbo . L 'indagine r adiolog ica permette di con statare ch e il corpo ver tebral e h a ripreso la forma normale di cilindro a basi para llele; sono scompar se la sublussazion e delle apofisi a rticolari e la diast asi d ei frammenti dell 'apo fisi spinosa o , in caso ch e qt1esta sia integr a, la diast asi inter spinosa. Non è d a ten1er si una co•r rezione ti:oppo accentuata · essend o questa impedita dal legamento vertebrale an terior e , dai muscoli psoas e dal contatto fra le apofisi spinose e fra le apo fi si articolari . Ot tenu ta la riduzion e della frattura , si applica un busto gessato con punti di appoggio . sul m anubr io dello sterno , sulla sinfisi pubica ·e sul punto di m assima lordosi d ella colonna . L'imn1obilizzazion e deve essere p r otr atta, secondo la gr avità della frattura, per dodici. diciotto settimane . Dura11te questo period o il p. compie g iornalmen te degli eser cizi fl esso-E}sten sori degli ~rti su periori , degli ,arti inferiori , del tron co; inoltre durqn te cinque-dieci minuti g li si fa portare sulla testa un sacco di sabbia il cui peso cr esce pr ogr essivamente da cinque a quaran ta chili. Con tale trattam ento « fun zionale » si evitano g li in con venienti di un 'i mn1obilizzazion e pr olungata : atrofi a muscolar e, ossea e rigidità ar ticola re; si com b a tte inoltre a meravi glia il t r auma psichico ch e accompa.gna le fratture del rachide. L . FERRETTI .

I tumori primitiTi dPl racl1ide. (P orNso e F ARNARIER. GazefJte des 'hdpitaux, 1933, n. 38).

L 'osser vazione di una malata colpita d a par alisi flaccida corr sindrome di com pression e del midollo per schiacciam ento dell'asse n erV?SO da tumore del ~achide ha s.p into a studiare e ricer car e ne lla le ttera tura i casi di can cr o .p rimitivo del rachide. Essi son o r ari e q uasi sem pre con fusi con i ca11cr i secondari: si tratta di sarcomi, m ielomi , condromi, corda mi, a n giomi , epitelio-sarcomi. I più frequenti sono i · sar comi ver tebrali: i sar comj vertebrali secondari sono eccezionali. Si ritrova n o n ei g iovani, acquistan o r apidamente volume .considerevole e prediligon o la regione cervicale all'opposto d el can cr o secondario . L 'inizio può avv·enire n el corpo, com e n elìe for111e secondarie, ovver o sulle lamine sulle apofisi spinose, o articolari o sul periostio . In gen ere son o colpite più vertebre. Evoluzion e r apida, dura ta al m assimo di dieci m esi . Anatomicam ertte sono sar comi osteoblastici od a inielop1assi. Nei prim i la ra diologia m ostra frequentemente l 'aspet to a bi scott o, talor a aspetti '


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SEZIONE PRATICA •

di conden sazione, ombre spesso n1olto estese, deboli , mal limitate od osteoporosi. I sintomi del liquor sono quelli di ogni compressione: iperalbun1inosi con dissociazione albumina citologica. La nosologia dei sarcomi a m ieloplassi è rneno nettamente definita di quella dei sarcomi ' 'cri 5ia anatomicamente che clinicam ente. La localizzazione più frequente è la regione cervicale e la regione sacrale. Sono n eo formazioni n1olli , decalcificate. Cellula tipo è il mieloplasso: ver Ritter e Masson sono dei sarcomi per lleck lingl1ausen e B.al'ié sono osteiti fibrose. La malignità è minore di quella dei sar<~orni veri , asse11ti abitualmente le metastasi, guarigione freque11te per rical cifi cazion e dopo intervento. Radiologicam ente l 'aspetto ricorda l 'o tei te fibrosa o la ci ti dell 'os o. Il mielon1a è stato per molto t en1po confuso col sarcoma: h a tendenza ad appr o fondirsi con deformazioni vertebrali ch e ricordano l 'osteomalacia. In gen ere sono tun1 ori multipli. Sede di predilezion e sono le costole e lo sterno: compare fra i 40-60 anni. l\<Iacroscopicam ente la forma dell 'osso è conservata. Il peTio · t10 è intatto : n ell 'interno vi è un fo colaio ran1mo11ito, con tras formazion e sarcomatosa della cellula e111brionaria osteobla ti ca più o meno differenziata verso la serie mieloide. Clinicam ente vi è un solo sinton1 a ed è il dolore, poich è n on vi sono sintomi locali , non vi è g ibbo. Ta1ora si provoca schiacciamento vertebrale con compre ion e midolla re o r adicolare. La dura ta non orpassa un anno e mezzo. Non ,.i sono mai metastasi vi cerali. Il sang u e può essere norm ale; in ca o di cloroma vi sono deformazioni vertebrali , le ioni del cr a11io, del vi o, albuminuria e for111ula sa11g uig na di leucer11ia. Spesso la r eazione di Ben ce Jones man ca. L esan1e radiologico mostra uno schiacciam ento vertebrale ed una g rossa decalcificazione, zone di rarefazione chiare, a contorni n etti. Il condroma· ·è ancor più raro del preced ente. Accanto ad essi bisogn a porre dei piccoli tumori cartilaginei , piccole nodosità sviluppatesi a spese dei dischi. Si è d accordo ne] 1iten ere ch e sebbene il condroma sia benign o può in alcuni casi assocjarsi o trasformarsi in sar coma. Sede di predilezione è la regione cervicale, il volume può essere considerevole fino ad un grosso pugno. E' liscio , multilobu1.ato , biancastro o rossastro. Il punto di impianto vertebrale è variabile e sp esso segnato da una sporgenza. Spesso negli antecedenti si riconosce un trauma. Clinicam ente si nota una tumefazione, in genere n elle regioni laterali del collo, ove la pelle è tesa, rossa, liscia, ma I1on aderente; la consistenza è ossea, indolore, non vi sono adenopa tie, l'evoluzione lenta e progressiva, con fen om eni di compressione. Radiologica1

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mente si nota a livello di un corpo vertebrale un'ombra ossea segnante la sporgenza del punto di impianto ed all'intorno una zona sfumata più o meno marezzata. Il cordoma è un tumor e maligno formato a spese dei resti embrionari della notocorda. Sono il più spesso dei cordomi sacro-coccig·ei determinanti una sindrome di cauda equina. Hanno aspetto isto logico speciale con struttura alveolare di sostanza gelatinosa e cellule fisalifore caratterizzanti la notocorda. L 'angioma vertebrale o emang ioma ad angio arcoma, è eccezionale. In gen ere si produce nei giovani, in specie nelle donne, nella r egione dorsale m edia. E' un tumore duro, di con sistenza analoga a quella dell'osso spongie o; vi si nota decalcifi cazione e ritorno del1'o teoblasta allo stato fibra- connettivale banale. Clinicam ente n on si nota deformazione della colonna vertebrale, ma l 'installazione, gen eralm ente lenta e progressiva di una parap legia spastica. I dolori in qu esto tumore sono quasi sempre assenti . La radiog rafia mostra i co11torni genera1i dei corpi vertebrali conservati. I bordi sono n etti, i corpi vertebrali allargati n el sen so antera-posteriore, l aspetto è poroso, ovattato, a nido d 'ape. L'epiteliosarcoma è in gen ere "' econdario ad una n eoplasia prostatica : la m etastasi rachidea è considerata prin1itiva perch è m entre il tumore originale è epiteliale. la meatstasi rachidea è sarcomatosa. Diag nosi: lo studio delle differenti forme clinich e mostra le difficoltà della diag11osi dei tumori prin1itivi del rachide. Nella diag n osi con i tumori secondari , la variabilità dell 'evoluzione, la possibilità di laten za completa, la confusione facile con un carcinoma metastatico, l 'asse nza assoluta di un criterio ra diologico, fann o errare la diagn o i , salvo in alcuni casi di cordoma. I segni del liquor , la prova di Queckenst_edt, Ja prova al lipiodol , danno utili n ozioni : se esse n on possono indicare la natura del tumore per lo meno faranno ricon oscer e il volum e del tumore, la sede; secondo Sicard lo spazio epidurale è bloccato più precocemente n ei tumori primitivi. Però è da notare ch e mentre la paralisi spastica è di regola n ei carcinomi m~tastatici, è invece la regola nei primitivi la paralisi flaccida: n el ca11cro primitivo la cor11pressione è diretta , ed in rari casi la coml)fessione midollare è dovuta allo schiaccian1ento della colonna. Nei can cri m etastatici, la compressione diretta ha in1portan za, ma maggiore n e hann o i meccanismi arteriosi , venosi, linfatici , edem atosi (e specialrr;iente la pachimeningite can cer osa), n el determinare lo strozzamento progr essivo del n1idollo. :F raenkel ba cercato di porre le b asi di una diagnosi differenziale ra~i ~logica: n.el sarc~­ ma non si avrel1ber o mai lrnportant1 J ecalc11


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« IL POLICLINICO »

ficazioni: e se queste si verificano nel canc1 J osteoblastico qui non vi è m ai ombra invadente, interessante le parti n1olli. Questa distinzione però in genere non vale. Vi è poi la diagnosi da fare con le sindromi di interruzione midollare, con le mieliti trasverse infettive o specifiche, con le sindromi ' 'ascolari midollari frequenti n ei vecchi e determinanti estesi rammollime.n ti. Ricordarsi ch e n elle mieliti trasverse l 'arresto d ella sensibilità è netto ed eguale sui due lati del corpo. La prognosi del can cr o primitivo del rachide è più favorevole di quella d el neoplasma secondario, perch è più accessibile a lla c hirurg ia od alla radioterapia. MoNTELEONE.

Tecnica della apofisectomia nella sacralizzazione della quinta vertebra lombare. (V. Purr1 e O. ScAGLIETTI. Chir. Org. mov. , fase. I , 1932). Gli AA., ricordata la diversa tecn ica usata dai vari ciperatori (Wertheimer. Bonniot , Va11 Neck, Babbini) per esegu ire l 'a1Jofisecto1nia della V L. rite11gon.o ch e la m1ig liore sia quella di Bonn iot, la quale però , se anatom~c an1ente è imp eccabil e, è viceversa chirurg1ca1nente n1anch evole poicb è il taglio ch 'egli propone un J)O' all'interno dcl 1nargine laterale della massa sa cro-lombare, fa cadere all 'esterno dell 'apofisi trasversa , per cui si asporta I 'apice soltanto di que la e 11on la base. Avendo operato 2 casi con t.~le tecnica , l 'apo: fìsectomia fu parziale, e già dopo 2 mesi l 'a,p ofisi si era riformata e così .pure la. scoliosi sintomatica, e dopo due anni anche i d olori ricomparvero. Convinti ch e l 'apofisi deve essere scoperta alla sua base e che l'incision e deve cad·e r e sulle apofisi spinose, dopo aver coi1trollata la tecnir.a sul cadavere, così la riassumon<):

Deterniinazione sullu cute dell'apofisi spiriosa della V L e debla II L. - Col conteg1)

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gi o palpatorio si determina. la. V L e c?n u~ c;erotto vi si fissa sopra un in dice i11etall1co; c1 si accerta con· radiogramma se tale indice cade ulla vertebra voluta. Fissata la V L col conteggio paJpatorio si fissa la II L . 2) Posizione dell'ammalato. Dec ubito ventrale, testa dec live, un cuscino sotto il ba· . cino . .) ) Incisione della cute di circa 16 cm. ; parte dalla II apofisi L, scend e leggerm ente al1'esterno de lle apofisi spinose sin·o alla V L e quindi piega all'esterno incrociand o la tuberosità iliaca che oltrepassa di 4 cm. Sul labbro 1nediale della ferita , all'altezza dell 'apofisi spir1osa d ela V L si pone una pinza. ·1) Incisione dell'aponeurosi lombo· sacrale

e scollamento delle masse muscolari •del piano scheletrico. - Incisa l 'aponeurosi lombo-sacrale lungo ]e apofisi si prolunga in b~sso in modo rettilineo sul dorso del sacro, a d1[feren-

[ANNO XL, NuM. 431

za dell 'incisione c utanea, onde· scheletrizzare il dorso del sacro • Si scollano allora le masse rriuscolari con distacca-periostio della doccia vertebrale. 5) Sclieletrizza.zione e resezione della e.osta iliaca. - Incise all 'angol·o infer. della ferita le propaggini della massa sacro-lombare si distaccano dalla superficie ossea col raspatoio sino a denudare l 'apofi si sacralizzata; se questa è n a scosta dalla cresta dell 'ileo con lo scalpello se n e asporta un tratto di 4-5 cm . 6) lndividaalizz<12ione ed isolamento delz·apofisi sacralizzata. - Scoperto bene il piano scheletrico , si segue il dorso del sacro e si giungerà così allo spazio interlaminare socro-lon1bare, ar di s'opra e lateralmente del quale si rinvengono le apofisi della V L . 7) Resezione dell'apofisi. - Si reseca dapprima alla sua base collo scalpello e quindi si distrugge coi mor i della pinza oss~vora, portando via b ene la sua testa, ed il tratto di a la sacrale sede della neoartrosi. 8) Ricostruzione. Avvicinamento della massa muscolare con punti in catgut; chiusura per p rima, imm obilizzazione in valva gessata preparala prima dell'i1llervento, ch e va prolun~ gata 2-3 m esi onde evitar.e il pericolo di una reazione osteogena. R. GnAsso.

ORGANI DELLA RESPIRAZIONE. L' empiema infrapolmonare. (T ouRQFF.

agosto 1933). L empiema infrapolmonare ·è uria pleurite purulenta saccata localizzata tra il lobo inferiore del polmone e il dia framma . 1 A. preferisce la definizione di « infrapolrnonare » a quella di cc ernpiema diaframmatico » o e< sopradiaframmatico >) perchè con questi due termini può an che intender si un empiema sac: cato della parte inferiore della pleura ch e si estenda fino al seno costo-diafr.ammatico. Bench è nor.t frequente, si tratta di un'affezione meno rara di quanto comunemente si creda ; le difficoltà diagnostich e, la frequ enza con la quale ·viene confuso con altre affezioni toracich e ed extrat oraci ch e, i problemi tecnici rirruardant i la cura , tutto contribuisce a l suo inti teresse e alla sua importanza . L 'empiema infrapolmonare è generalmen~e consecutivo a d una fl ogosi del polmone, p1ù r ar.a m ente a una suppurazione sottodiaframmatica. Nel pus sono stati frequentemen~e riscontr~ti i pneumococchi, qualch e volta .g 11 anae.r:ob1 e lo stafilococco aureo. Le malattie che p1u co- · munemente si complicano con l 'empiema infra polmonar e sono, in ordine ~ frequenza: polmonite lobare, hroncopolmon1te , ascesso polmonare, necrosi di infarto polmonar e. Anatomo-pat0Jogican1ente le ' rarietà dell 'em1

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Surg ery, Gynecology and Obstetrics,

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r1\.NNO

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sgz10NE PRATICA

pien1a infrapolmonare si possono riunire in tre • gruppi: I ) la raccolta purulenta rimane localizzata fra il lobo inferiore e il diaframma senza venire a contatto con la parete toracica in alcun punto. Perifericamente alla raccolta purulenta la superficie inferiore del lobo polmonare aderisce al diaframma , isolandola dalla grande cavità pleurica; questa zona pol111onare è p iù ù meno ' rasta a seconda della minore o magg iore estensione della raccolta purulenta; 2) la raccolta purulenta, amnentando di volume, distacca il margine polmonare dal diaframma e risale, circondandolo, nella grande ( a'ità pleurica . La zona dove avviene questo distacco è in vicinanza della colonna vertebrale; ciò per ragioni a11atomiche : in questa 1ona il seno costo-diaframmatico è poco profondo, il margine polmonare è smusso e arrotondato . La raccolta i)urulenta viene così ad a' ere due porzioni : una infrapolmonare e un a J;arietale; in alcuni di questi casi la raccolta 11arietale può acquistare uno sviluppo tale da rnasch erare completamente la raccolta primili' a. 3) I cas i a pparten enti a questo gruppo riuniscono le particolarità del I e del II. La raccolta purulenta rimane con1pletamente localizzata al disotto del lobo inferiore, nel medesimo tempo però, viene a contatto con la parete toracica, perch è, non avendo il margin e polmonare aderito al diaframma , esso viene respinto in alto dal pus. Anche in questi casi il contatto fra la raccolta purulenta e la parete toracica avviene in corrispondenza della faccia posteriore e postero-laterale del torace. La zona di contatto assu1n e una forma a fascia , orizzontale, più o meno estesa. 1

Sinlomatolog1ia. -

La sintomatologia generale dell 'empiema infra polmonare non differisce g randemente da quella delle alt.re varietà d'empiema saccato. L 'infezione pleurica può manjl'estar i durante il decorso della malattia pol1nonare, sia qua11do questa ha cominciato a declinare. Nel primo caso (empiema infrapolmonare parapneumonico), la sintomatologia si confonde con quella dell'affezione polmonare in atto; nel secondo caso (empiema infrapolmonare metapneumonico), si ha una recrude·cenza dei sintomi: tosse, febbre, malessere, ecc. Una particolarità della sintomatologia dell 'em pi er11a infrapolmonare è costituita dai segni, che si manifestano precocen1ente, di irritazione ùiafran1matica. L 'irritazione della cupola del diaframml si manifesta con dolenzia della . palla, in corrispondenza dell'area innervata · t'.lalle 3a_4a~50. radice cervicale (da cui s origina il frenico); l 'irritazìone della parte periferi ca del diaframma si manifesta con dolore n ella parte inferiore del torace e n ell 'addome alto; è stato anche de critto, come caratteristico, t1n {]olore inlen so lungo la dodicE>. ima co ta . 1

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I si11tomi di irritazione diaframmatica, che po sono anche esistere in altre lesioni (ascessi subfrenici) si attenuano man ma110 che la raccolt.a purulenta aumenta . All 'esame fisi co, quando si tratta di varietà ~ ppartenenti al :primo g ruppo, n elle quali cioè i 1 pus non raggiunge la parete toracica, si rilevano solamente i sintomi dell'infiltrazione del polmone soprastante; ipofonesi, più o me110 notevole, e diminuzione più o meno notevole del n1urmure; la mobilità diaframmatica è scomparsa. Quando il pus ha raggiunto la parete toracica (gruppo II e III) il primo sintomo è ]a comparsa di una piccola area di dolorabilità alla pressione in vicinanza della colonna vertebrale all 'altezza degli ultimi spazi intercostali. Aumenta.o do di volume la porzio ... Jl e toracica della raccolta. compajono i sintomi di un empiema saccato. Altra caratteristica del~' empiema infrapolrnonare, specialmente quando è situato a sinistra, è lo spostan1en to del cuore. Radiologicamente la raccolta purulenta è ben Y~sibi1 e quando invade la g rande cavità pleurica (gruppo Il e III); sarà utile l'esame in incide11za laterale per dissociare le ombre projetlat e dalle due porzioni, parietale e diaframmatica, del versamento . Allorchè, invece si tratta di piccole raccolte limitate e separate dalla paret e toracica l'ombra del versamento si confonde con quel la del J)Olmone infiltrato soprastante. Se la raccolta ha dimensioni notevoli , pur essendo sempre separata dal1a parete I oracica , si osserva, n ella parte inferiore del campo polmonare, un 'ombra densa , che in Liasso si confonde con q11ella del fegato e che lermina in alto con un marg ine netto conve~so. 8 facil e in questi casi diagnosti care un ascesso subfrenico non ostante che l'anamnesi non metta in evidenza nulla di addominale,; il pneumoperitoneo, permettendo di localizzare radiologicamente il diaframma, renderà possibile ]a diagnosi esatta. La puntura esplorativa verrà praticata n el non o e decin10 spazio intercostale, posterior1t1ente; quanto più piccola è ]a raccolta tanto n1aggiore è la profondità alla quale bisogn<! penetrare; occorre tener presente in qu esti casi il pericolo di attraversare il dia framma e pelletrarc n ell 'addome. Quando si tratta di pic·ole raccolte e la puntura esplorativa è stata positiva, l'ago verrà lasciato in posto come guida durante l 'intervento. Tratlanien,to. - Il trattamento è, come si com1Jrende, chirurgico; in genere viene eserruito quando il plJ è venuto a contatto con la parete toracica. Consiste n ella r esezione più o n1eno amp.ia d·e lla J)a rte posteriore di una o due coste inferiori . Aperta la pleura in corri~ponden za della zona limitata dalle aderenze e svuotala la raccolta parietale, si solleverà il margine polmonare per svuotare la raccolta cli a framm~tica; . . i· ispezionerà poi accurata-


1696

« l L P OLICLINICO »

mente la faccia inferiore del lobo polmonare per riconoscere e trattare convenientemente la lesione primitiva (asoesso polmonare, ascesso bronchiettasico); la trascuranza di questa precauzione ha, a volte, causate delle recidive. In alc uni casi, però, le condizioni del paziente impongono l'intervento prima che il pus abbia raggiunta la .parete toracica; può allora darsi che a questa si trovi aderente il lobo polmonare inferiore, infiammato, che sarà attraversato giungeE.do così sulla raccolta purulenta senza aprire la cavità pleurica ; altre volte queste aderenze mancano e per raggiungere il pus occorre scollare il lembo polmonare dal diaframn-ia ; in questi casi è necessario usare quelle precauzioni (tamponamento, operazione in due tempi , sutura del polmone alla breccia superficiale) che garantiscono la difesa della grande cavità pleurica. Nel decorso po~t-operatorio è stata trovata utile la frenico frassi per accelerare la ritardata obliterazione del cavo r esidu o .

L.

FERRETTI .

La linfangite cancerosa del po lmone a forma soffocante. ( C osTEDO \ T .

La Presse m édicale, 1933.

n.

37).

La linfan gite cancerosa dei p olmoni a forn1a soffor ante è una curiosa affezion e i cui intorni e linici sono assai analoghi ai disturbi che la granulia provoca con l'invasione del polmo11e. Si contano finora 17 casi pubblicati . In ge11ere si tratta di soggetti giovani , quai tutti affetti da cancr o dell o stomaco , le cui prime n1anifestazioni rimontavano ad antica data . I i)rodromi consistono in alterazione dello stato g·enerale , senza aver nulla di caratteristi co ; forse non sono da . addebitarsi ·all 'invasione del polmone. Il dimagrimento è cotante e lalora consider evole; astenia , anoresia; .non febbre. La durata di questi prodromi non sorpassa 1 -5 settimane , dopo di che si 111anifesta110 i disturbi r espiratori . Insorg ono non improvvisi , e consi tono essenziaJm,ente in dispnea che , moderata all'inizio , aumenta rap idamente di intensità e diviene permanente: si conta110 talora 40 r espiri al minuto. Gli s forzi detern1inano sp esso accessi di soffo ~a­ zione. Questa dispnea non trova la sua sp1~­ aazione i1ell 'esame clinico del] 'apparato respi ratorio: non si notano che rantoli bollo i spesso in una area ristretta, ed in molti casi , ma 11on i11 tutti , un indebolimento del murmure vescicolare . Eccezionalmente emotLici, piccole, sfregam enti pleurici o segni di versamento pleurico poco abbondante. La tosse non è o:dinariamente importante, l'espettorato , praticamente, nullo. Ipotensione arteriosa, polso frequente . febbre lieve; sudoraz~one a~bo_ndan­ le la n otte. Abitualmente, e gli AA . insistono su questo, all'esame obiettivo non si discopre il tumore ori giriale: esso è latente.

[ANNO

XL, Nut.1. 43]

Inso~m_a , all 'infuo,r i della dispnea, nulla di

caratter1st1co, e la c0sa alla quale subito si pensa .è la granulia. L'esame radiologico apporta interessanti particolari: esso mostra che le lesioni .Polmonari son,o più gravi di quel che non faccia sospettare 1 esame stetoacu'"' ti co e f~ apparire l1na immagine, secondo l 'A. , particolare. Se ~i si contenta di ·un esame radioscopico non s1 constata che una diminuzione diffusa della trasparenza: radiograficamente il parenchima polmonare sembra percorso da una rete densa e continua; molti elementi di questa rete sono quasi r ettilinei e diramano dall'ilo: essi rappresentano la rete di linfanQ"'Ìte caratteristica della malattia dal punto di ~ist1 anatomo patologico. I punti _di incrocio più opachi, potrebbero a prima vista sembrare disseminazioni tubercolari. La. morte sopravviene in un parossismo di. P1;10l?O · ?vvero all'improvviso , in gen ere pochi g1orn1 dopo la comparsa della dispn ea, di rado , dopo un mese. Anatomo-patologicamente la lesione essen ziale ,è una distensione dei vasi linfatici determinata in tl1tto il polmone dalle cellule cancero~e. Il polmone è aumentato di .p eso, volt1m1noso, aumentato di consistenza. Il loro colore è più oscuro che di solito. Su tutta la superficie della pleura viscerale si disegna una rete linfatica che spicca col suo colore bianco sul fondo rosso bruno: questa rete pleurica può anch e mancare e la cosa non deve sorprenedere se si pensa che la rete linfatica polmonare è distinta dalla rete linfatica pleurica. Sulla superficie di sezione compaiono numerosi punti biancastri donde la pressione fa uscire dei cilindri cremosi. Nel~a sua forma più pura, la linfagite cancerosa non si accompagna a nodi apparenti , ma in qualche osservazione furono notati nodi della arandezza da· una testa di spillo a quella di un a nocciola. Istologicamente i li nfatici situati negli assi broncovascolari o sotto la pleura viscerale, sono riempiti di cellule cancerose. Le cellule cancerose sono assai voluminose, con mostruoso nucleo chiaro , SJ)esso in mitosi. Il centro dell'ammasso neoplastico spesso è necrosato. La parte vascolare ed i.l suo endotelio sono intatti . La maggior varte degli alveoli sono vuoti , altri riempiti di edema , in altri vi è una alveolite essudativa . Sono rare le trombosi dei piccoli vasi e gli infarti. Spesso si trova una pleurite bilaterale, lieve. · Il tumore primitivo ba sede nella quasi totalità dei casi nello stomaco con metastasi talora insig nificanti. Il cancro secondario del polm one si di~tin­ gue dalla linfangite can cerosa diffusa per la lentezza della sua evoluzione e p er il voll1me dei suoi nuclei. Nei casi tipici non si vedono masse cance rose isolate ad occhi o nud 0


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Spazio per le comunicazioni del versante al correntista destinatario (facoltative) SLgnor LUIGI POZZI. ed;tore

ROMA

Queste Lire Venti ve le invio quale mia sottoscrizione i1npegnativa d•acquisto delle LEZIONI del prof. FRUGONI, colJ•intesa che appena il volume sarà pronto mi verrà da voi ceduto con eccezionale riduzione sul prezzo 'di -copertina. defalcando l'acconto presente. (firma) .......................................................... .. •

Parte riservata all'ufficio dei conti N . ........... delf operazione Dopo la presente operazione il credito del conto

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il ver samento in conto corrente è il mezzo più semplice e più economico per effettuare rimesse di denaro a favore di chi abbia un c/c postale. Chiu11que, anche se Il;On correntista, può effelLuare versamenti a favor~ di un correntista. Presso ogni ufficio postale esiste un elenco generale dei correntisti, ch e può essere consultato dal pubblico. Per eseg uire il versamento il versante deve compilare in tutte le sue parti, a macchina o a mano, purchè con in chiostro, il presente bollettino (indicando con chiarezza il numero e la intestazio11e del conto ricevente qualora già non vi siano impressi a stampa) e presentarlo all'ufficio postale, insieme con l'importo del versamento stesso. S11lle varie parti del bollettino dovrà essere chiaramente indicata, a cura del versante, l'effettiva data in cui avviene I 'operazione. Non sono amn1essi bollettini ·recanti cancellature, abrasioni o correzio·n i . [ bollettini di versamento sono di regol a spediti, g·ià predisposti, dai correntisti stessi ai propri corrisponden Li; ma po-ssono anche essere forniti dagli uffici postali a chi li richieda per fare versamenti immediati. A tergo dei certificati di allibramento i versanti possono scrivere brevi coro unicazioni aIl 'indirizzo dei correntisti destinatari , cui i certificati anzi detti sono spediti a cura dell'ufficio con ti rispettivo. L'ufficio postale deve restituire al versante, qual e ricevuta dell'effetluato versamento, l'ul tima parte <tel presente modulo, debitam ente compJ etata e firmata .

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43]

SEZIONF. PRATICA

1697

monari inferiori. La p. era stata assoggettata in preceden za ad altri interYenti : toracoplastig eneralizzata con la granu lia tuber co lare e più ca parziale e pneumotomia, m a ·en za henefiprec isa n1ente con quella cl1e si chia1n 1 asfi ssia ci; la prima lobectomia, a destra, fu esegt1ita tuber colare .acuta di Graves. Second0 l 'A. gli nel settembre 1931 , la seconda nel gennaio elementi più in1portanti della diag nosi diffe1932 ; il risultato fu soddisface11 te e si man tier enziale sono dati d alla curva termina e da lla radiografia polmonare. Nella linfang ite ca n re- . ne a distanza di diciotto mesi , la capacità vitale post-operatoria è di· c1nc . 1588. 1 osa il mas in10 della febl)r e i1otata è stato L. FERRETTI . qual ch e raro 38°. 1Dal punto di vista patogen etico si può ammettere o una estensione per contiguità (aderenza del tumore del diafram- Lo sta.to del diaframma dopo frenicecto-. • ma). I fatti hanno dimostrato che ciò è occemia. ziona le , ovvero la propagazione per via sangui(R. PtAUTUREAU , . SAT,LÉ e J\ . H o RÉl\llER. JJ resgna (vene , cuore d estro, polmoai). ovvero , più se 1\1éd. , 12 luglio 1933). rrobabiln1ente bisogna ammettere la propagaGli AA. hanno ricercato in quali proµor zione per via linfatica : attraverso il canale toracico, ali 'inizio del quale afflui cono j linfazionf ed in quali condizio ni si verifica la ri presa della funzione emidia framn1atica in r11atici d ello tomaco, le cellule cancerose g uadaanano i vasi linfatici del polmone per il relati frP,nicectomizzati. Studiando radiologicamente 50 malati , quasi flusso della linfa contenente le cellule tu1n ot utti operati dallo stesso chirurgo, hanno l)Olura li n ei linfatici d ell 'ilo. diffondendoli n ei dt1e to .dividere i soggetti in tre gruppi: poln1oni per m ezzo dell e an:l . tom u, i linf.nUn primo gruppo in cui l'immobilità diati cl1 e. MoN·r.eLEO E. frammatica era completa in respirazione norLa lobectomia bilaterale. male e forzata . Un secondo gruppo in cui questa immobilità (F1.0E EK. Surg ery, Gyriecolog)' anrl Obs leesisteva solan1enle in respirazione norn1al e, trics , agosto 1933) . mentre la respirazione forzata fa ceva apparire La lobectomia va guadagnando terren o n e] un movimento ia paradossale sia sinergico. trattamento delle bronchiettasie suppurati ve Un terzo gruppo in cui si con tatava mobiostina te; la mortalità, molto alta in passato, lità in respirazione normale e for zata, il movidiminuisce gradualm ente g razie ai perfezion amento essendo sia parado .. sa le sia sinergico . menti di tecnica e agli accorgimenti escogi1 ati Al primo gruppo appartenevano 19 casi dai chirurghi ch e si dedicano in particolar (38 %). Gli AA. hanno voluto con tr ollare se modo alla chirurgia polmonare; i risultati ot- esistesse un rapporto fra importan za della exeLenuti con questo intervento sono n ettament e resi e grado di ascensione dell 'emidiaframma uperiori a quelli ottenuti con la toracoplae, conformemente a quanto è noto , hann o constica e con la pneun1otomia . statato ch e tale rapporto non esiste. La statistica pubblicata n el 1925 da LilicnAl secondo gruppo appartenevano 10 soggel thal , che ha la più vasta esperienza in m a teti (20 %). In quattro soggetti si osservava u11 ria, comprend eva 34 lobectomie per bronchietmovimento paradosso, in 6 un movimento nortasie complicate da suppurazione, con 21 d emale. Quando esisteva un movimento paradoscessi; la mortalità , cioè, raggiungeva il . 62 %; so , detto di Kiembock , gli AA . hanno osservato tatistich e di vari AA., comprendenti 212 loe11e l ' e1nidiaframma sano a ve va lln il " · ' bectomie, pubblicate durante l 'anno in cor so, di ampiezza a ssai limitata in respirazìon e nordanno una m ortalità del 34 %. Esaminando male e ch e riman eva uguale in respirazione però solamente le statistiche più r ecenti e più forzata, mentre l 'ingrandimento della gabbi a favorevoli si ha una mortalità dal 20 % e antoracica era impor tan te , sopratutto in respirach e de l 15 % con una quota di risultati com- zione forzata. Gli arnn1aJati ch e presentavan o pletamente favorevoli che raggiunge il 65 % un movime nto sinergico avevano invece un dei sopravvi ssuti . Allo stato attuale d elle cose gioco di emidiaframma san o già forte in resp ibisogna soltoscrivere all'opinione di Lilienthal r azion e normale, cl1e i an1pliava d el doppio per il quale ~a lc bectomia va riservata ai casi o d el 1riplo in r espirazion e forzata. ostinati , pur tuttavia la riduzione an che a Queste constatazioni conducono g li AA. a metà d ella mortalità , ottenuta nel periodo depen sar e che quando un emidia framma d opo gli ultimi sette anni, ~ assai promettente. frenicectomia presenta un movimento in reLa terapia chirurgica si è finora limitata ai s pirazi on e forzata, esso si effettua nelTa direcasi monolaterali; Kramp f, d ella clinica di zione della forza massima, quindi nel sen so d el Sauerbruch , ha proposto l 1intervento n elle movim ento del diaframma sano , quando preforme bilaterali , aggredendo per primo il lato d omina il g ioco respiratorio di quest'ultimo , in condizioni peggiori. L' A. ha trattato chi- in senso paradosso qu.ando , predominando il rurg icamente, mediante la lobectomia bilatesollevamento costale l 'emidia framma frenjrecrale eseguita in più tempi , un caso di brontomizzato viene attirato in alto dalla pressione chietta ie asces uali cli a1nbedue i lol1i pol- in tra-toracica m o lto n egativn ch e n e ri sulta . È fa c ile con fo11der e la Jinfa11 gi Lc ca ncerosa

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Il terzo gruppo si ~ uddivideva in diversi sot:tog·ruppi. 111 5 casi (10 %) si aveva , sia in re spirazione normale ch e in . respirazion e forzata , una m obilità paradossa. Va lgono qui le stesse 1oon siderazio11i fatte per i · casi di n1ovin1en to .paradosso del second.o gruppo. In 16 casi si aveva un movìme11to di senso normale. !F ra questi casi, 6 presentavano un .movimento di deb ole ampiezza, dovuto , secondo gli AA., ml 'azione dell 'altro emidiaframma. In 1 caso si notava movimento di ampie1~J. .quasi fisiologica che tale si era manif~~i.,ato .immediatamente dopo l'operazione. Prvbabiln1ente in questo caso doveva esistere un tronco .accessorio del freni co o delle- vie anastomoti·ch e particolarmente sviluppate: (;he l ' exeresi del t ronco p rincipale non era riuscita a rompere. In 9 casi esisteva un movimento di a mpiezza ·quasi fi siologica sopr.avvenuto tardivam ente, d opo una fase pii~ o meno lunga di paralisi. I n ql1esti casi non si tratta di una mobilità pas·siva . dovuta a ll 'influenza del lato sano, ma di una vera n1obilità propria d.ell 'emidiaframma prima paralizzato. Qual' è la consegu en za della scon1parsa del.la paralisi emidiaframmatica dal pu11to di vista JJOlmonare ? .Q uando la paralisi temporanea non è stata e lllc~ce, la ripresa del movimento del1'emidiaframma non solo non .provoca incon•venienti , ma può anche essere salutare se le lesioni non sono basali. Essa ha, per contro, ·delle conseguenze funeste qua11do la paralisi t emporanea è stata ·effic~ce, a me110 che non intervenga tardiva1nente quando la retrazione delle lesioni è definitiva e non c' è f?ÌÙ da te111ere una ri1Jresa di attività del vecchio focolaio tubercolare. Per ottenere una paralisi emidia fra111matica <d efmitiva occorre un 'exeresi di almeno 13 cm . .Nessuna exeresi superiore a questo limite è sta.ta seguita da ricomparsa della mobilità emidiaframmatica. C. T oscANo .

MALATTIE DEL LAVORO. tContribnto clinico-radiologico allo studio della pneumoconiosi da zolfo. (F.

G1uFFRIDA . Ri,ui~tG

di Patol . e Clin. della triberc,.. 30 giugno 1933). .

(Armo XL, NuM. 43]

u IL POLICLINICO n

.:1698

Le polveri industriali, p er quanto riguarda l 'azione sui l)oln1on e , sono divise da Devoto e ·Cesa-Bianchi in polveri ad azion e chimica, ad azione m ecca11ica e ad azid11e indifferente. Lo zolfo è ad azion e indifferente. Ma anche le pol-veri indiffer enti . finì, possono dare lesioni polmonari. Lo zolfo, ·secondo Di Giovanni, non può dar.e pneu11toconiosi, m entre iFerrannini è di parere contrar io. Lo zolfo è una polvere inerte, ma certa1nente l 'operaio ch e lavora nelle zolfataie r e pira non olo zolfo ma an che silice , gesso, aren aria , ecc. I picconieri respirano an ch e anidride solforosa

ed hanno quindi la cosi detta bronchite da fumo. Quindi alJ 'azione meccanica delle polveri si deve aggiungere l 'azion e chimica dei gas dello zolfo . L 'A. ba studiato al Dispensario Provinciale Antituber colare di Enna 110 zolfata.i, di cui 40 avevano già lasciato il lavoro da diversi anni; 9 er~no scalcaratori, n1a gli altri tutti picconieri ed avevano con1inciato il lavoro da • • • • g1ovan iss1m1. I distu1·bi subiettivi accusati erano: tosse con o senza iespetto razione muco-purulenta, dispnea, dolori t oracici, astenia , emottisi (questa Jlon in tutti e quasi sempre dopo inalazione di anidride solforosa). Ii1 32 casi l 'esame fisico era muto. Negli altri c'erano i sin.tomi di una bronchite catarrale cronica , in 12 enfisema polmonare avanzato. Ra diologicamente invece lesioni da pneumoconiosi sono state trovate in tutti i casi e le lesioni. erano maggiori nei più vecchi. In un solo ca so fu trovato il b . di Koch n ell'espettorato e si trattava di soggetto già diagnosticato tubercoloso. In n essun espettorato fu tro,'ata la spiroch eta mentre in 46 si trovò nettamente positiva la reazione dello zolfo e in 14 debolmente positiva la stessa reazione. In qua lcl1e caso l 'entità delle lesior1i non era in rapp,o rto ieolla durata dcl~ 'inalazione; in questi casi si tratta\ a di individui cl1e avevano avuto malattie de ll'apparato r espiratorio in passato. Queste certamente predispongono alle lesioni da polveri. La pneumoconiosi degli zolfatai n on favorisce lo sviluppo della tuhercoloi , pare anzi che la influenzi benigname11te. R. LusENA. 1

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L'avvelenamento cronico da manganese . (P . l!ILPERT. Med. Woch ., n. 15, 15 aprile 1933). 1\. questo a·vyelena1nento vanno soggetti gli operai adibiti ad industrie nelle quali si utilizza ii manganese (fabbriche di elementi per lampade tascabili, vetrerie, industrie cl1imich e · ecc.) e quelli ch e macinano il minerale. I~ tali casi la polvere di minerale viene inalak'l oppure deglutita e, disciolta nei liquidi organici, penetra nelle vie sanguigne . Devesi .però subito rilevare che solamente un piccolo numero di operai mostra disposizione a subire l 'avvelenamento, e non è b en chiaro se esistano cause predisponenti vere e proprie. Risulta invece assodato che vi sono predisposti solo i sogg'8tti che lavorano in ambienti nei quali il miner ale si polverizza. Il quadro m orboso, seco ndo l 'A. , è caratteristico. La malattia, infatti, ch e può manifestarsi in modo più o m eno acuto. si inizia con senso di torpore , andatura in certa , propu] ione o retro1

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{Asxo XL , 1\ ul\I . 4~~

SEZIONE PRATICA

pulsione, digui achè è frequente il cadere in terra. Appaiono poi tremori, simili a quelli della. paralisi agitante e disturbi del "' i tema nerv~so ' 'egetativo (salivazione, iperidro~i , insonnia, ecc.) e delle funzioni sessuali (n1anon cata erezione, eiaculatio praecox, ecc.). n1ancano i dolori lombari e le cefalee. Si stabiliscono poi alterazioni più evidenti degli arti, la cui motilità norn1ale è a lterata per lo stato di rigidità e di incoorclinazione • • • sempre in aumento, cui s1 accompagnano disturbi della scrittura, della favella e dP.lJa deglutizione. Jn .. inaoli casi , viceversa, si hanno di lanto in tanlo improvvise diminuzioni di tono. La facies cli,·iene caratterìstica, perchè a urne una n1aschera stabile, rigida, per lo J)iù con smorfìa di riso. In altri casi sono evidenti anche le alterazioni psichiche, spes ... o in forma di euforia csaaerata. L 'esan1e neurologico, infine, può far rileYare sintomi di lesione piramidale, dei i1crvi cranici e dei n1u coli oculari. Gli organi interni, viceversa, non appaiono compromessi. Il decors0 è in genere progressivo e ]a ])roano i ir1fausta quoad sanationem, se n on qricad vitam. I reperti anatomopatologici sono scarsi. e si fondono in gran parte sui la,rori spcrin1e11 tali, .\.1>1>aiono comunque colpiti molti centri cerebrali. e sopratutto il sistema extrapiramidale. \ella diagnosi differenziale ' ranno pre e in considerazione la metaencefalite, la parali i agitanle la sclerosi multipla , la malattia di Wilson, la pseudosclerosi e la distonia di torsione. In genere, il criterio diagnostico più importante è quello etiologico. Per quel rhe. finalmente, riguarda la cura, ha la massim a importanza. dal punto di vista sociale, quella profilattica, poichè, stabilitesi le lesioni quE-lsiasi risorsa terapeutica appare ine ffi cac~ · ~1. FABERI. 1

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pubblicato l'Importante volume:

PAOLO CAIFAMI Direttore della R. Clinica Ostetrico-Ginecologica di Bari

Conversazioni e Lezioni Ostetrico-Ginecologiche ad uao dei medici pratici Volume in..8° di pagg. xn .. 544, nel quale sono riunite buona parte delle Conversazioni tenute ai medici pra. . tic1 ne « La Clinica Ostetrica » durante · gli ultimi Io anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste. Prezzo del volume L. 5 O, ma agli abbonati a << La Clinica Ostetrica » sarà accordatot quale premio semigratuito con eccezionalissima riduzione, ossia per sole L. 25. AVVERTENZA. - Di tale premio semigratuito potranno beneficiare anche gli abbonati al << Policlinico >> che invieranno subito Vaglia Postale di L. 2 5 au· Amministrazione della Ri, vista << La Clinica Ostetrica », e per essa all'editore Luigi Pozzi, Via Sistina 14, Roma, tenendo ben presente che tale agevolezza resterà in vigore ancora tutto il corrente mese. N. B. • Se ne può richiedere anche l'invio in pacco &ravato -ii assegno ma, in questo caso, verranno aumentate L. 2, 4 5 per le occorrenti tasse postali. lnviare Vaglia all'editore LUIGI POZZ\. Ufficio .Postale Sue· cursale diciotto. ROMA.

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CENNI BIBLIOGRAFICJ<1> G. L1s1. La tubercolosi ghiandolare nPlla sef;onda infanzia. Ed. Latina, apol i. L. 12. Gli studi radiologi di questi ultimi anni handi molta chiarito ed ampliato le conoscenze che sino a qualche tempo fa si avevano sulla tubercolosi polmonare in genere e sulla tbc. gla11 dl1lo-linfatica infantile in specie; sì che molte idee sono oggi cambiate a questo riguar. do e fatti nuovi s.o no emer si alla Juce delle ricer ch e cliniche. L ' A. , in questo suo volumetto ha in breve spazio ordinatarr1ente raccolto tut: to ciò ch e sull'argomento si è detto e scritto in questi ultimi anni: la materia è saggiamente dosata nei vari capitoli , e sottoposta ad un vaglio di sana critica. · è 1'A. si limita alla nuda esposizione del1'etiopatogenesi, sintomatologia e cura, ma dà anche uno sguardo alle questioni di valore in parte dottrinaria e in parte sociale che tengono oggi più che mai vivo il tormen~oso problema della tubercolosi infantile. Libro veramente utile per il pratico che abbia a cuore la sua cultura, necessario poi per chi allo studio dell e ma]attic infantili si sia particolarmente dedicato. G. LA CAVA. llO

. C .\ STELLI.

La jrenico-exercsi, vol. in-16 °, di

pagg. 211. Edit. Ist. Biol. Italiano. Milan o, 1933. Traendo lo spunto dalla notevole esperienza persona1e, che comprende 985 operlti di frenico-exeresi in parte dal •Radaelli , che presenta il lavoro, in parte da lui stesso, l 'A. volge ampiamente tutto quel che può riguardare questo intervento oggi la rgamente entrato nella pratica. L'A. , dopo aver trattato delJ'a1latomia e della fisiologia del diaframma e del nervo frenico, fa la storia dettagliata dell'ir1terve;1to, Jle descrive Ja tecnica operatoria e gli ju cidenti possibili , n e discute g li effetti immediati utili e dannosi , dedica un capitolo agli esiti lontani , si trattiene sulle modificazioni che l 'operazione provoca sulla meccanica respiratoria, comm enta le statistich e proprie e altrui, si sofferma sul]e indicazioni e controindicazioni dell 'intervento, sulla frenicotomia bilaterale e sulla frenico-exeresi associata ad altri interventi e da ultimo si occupa della Frenico-exeresi nelle malattie non tubercolari del polmone (ascesso, bronchiettasie, empie1na) e in malattie in cui eccezionalmente si p1u ò applicare (tetano, vomito incoercibile, singl1iozzo invincibile, :·esezione esofagea, sinfisi pericardica, tic diaframmatico). La monografia, che è corredata da un 'ampli sima bibliografia , sar à letta con profitto (1) i prega d 'inviare due cop ie dei libri di cui i desidera la recensione.


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IL P OLt CLINI CC

tanto dallo specialista quanto dal medico generico per l 'abbondani.a di notizie e l 'accura· tezza della discussione su ogni problema attinente all 'argomento. R. L usENA. et Il . STrJ~FFE r. . L es constipalions. Vol. in-16 ° di pagg. 158. Masson & C., Paris, 1933. 1F r. 20.

M.

Ca11\AY

Non è possibile attua ]n1ente dare una descriz ione generale della costipazione, perch è in r ealtà esiston o delle cosli'pazioni . Gli AA., infatti, non tenendo alcun conto delle varie classificazioni fin 'ora i>roposte si limitano a distinguere le stipsi organiche da quelle funzionali, riservandosi di studi are ar1aJiLicamentc un certo numero di forme etiologich e delle prime. Per quanto ri guu rd a le stips i funzionali , ·norl si ]Juò parlare di forn1 e etiologiche perch è .allo stato attuale delle nostre conoscenze spesso è impossibil e riportarle alla loro vera causa. Nelle stipsi organiche invece, ch e si presentano in cor porate n el qtiadro cl il1ico di un'affezione deterrrlinata , il sintomo stii1si b a importanza co nsidere! ole per norre la diagnosi della mal attia causale, perchè è il primo e spesso il solo segno clinico dell'affezion e. Gli AA. trattano dapprim a alcun e stipsi probabilmente organiche evolventi su un terreno speciale (stipsi delle mal attie acute , stipsi dei vecchi , stipsi dei bambini), quindi passano in rassegna le stipsi sicur.amente o rganich e (canc ro. tubercolosi , sifilide o tumori infi ammatori , appendicite cronica, sindrome dolorosa delJ n fossa ilj aca destra) descrivendone i sintomi generali, le loro forme etiologich o più f1=equ entemente osservate, le cure adatte. Circa la terapia conveniente per ìe turb e fun zion.ali , seguendo la classifi e<.tzinne di Bensaude, g li AA. espongono il trattamen to della stips i .pelvi-rettale, e quello della stipsi colica, f.acendo però distinzione fra la forma coli ca semplice e quella colica dolorosa. Nell'uso di medicamenti sintomatici, gli AA. però cercan o sempre di. orientarsi verso una terapia la m eno em pirica possib·i le. A. Pozz1.

P . OuRY e J . MÉzARD. Traitement m édical des ulcéres gastro-duodénaux. Vol. in-8° di 54 pag. G. Do in , Paris 1933. Prezzo Fr. 15. ' La monogr.afia degli AA. che con sidera unicamente il punto di vista te rapeutico arriva in buo11 punto per opporsi alle vedute esagerate di qualch e autore secondo cui non esiste un trattamento medico delle ulcer e gastro-duodenali , ma soltanto quello chirurgico, opinione troppo recisa che contrasta con quanto si osserva in pratica. In un primo capitolo , gli AA. abbozzano uno schizzo sintom atico della malattia ulcerosa, ch e bisogna sapere scovare nelle su e forme fruste e poco n ette. Il secondo considera la tera11ia pro-

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[ANNO XL, Nul\t. 43]

priamente detta, in tutti i suoi particolari e n ei su oi .capisaldi.: riposo, regime e medicazione gastrica, specia lmente col bismuto e la b elladonna. In un terzo, sono riuniti i vari trattamen~i bio~ogici proposti negli ultimi an11i (radioterapia, proteinoterapia, insulinoterapia, ecc.). fil.

M. SuRAcE. La sternlità della donna· cause e c~ra col m~o ni~to~o di fecon~azi;1'!'e artifi-

ciale. Vol. in-16 d1 66 pag. Tip. G1ammusso e P ompeo, Reggio Calabria, 1933. L . 6.

Il .metodo di fecon dazione artificiale dell ',t;.,.. consiste nel preparare anzitutto la donna con la somministrazione di ormone ovarico. Int~oduce nell'utero 3-4 gocce di sperma del marito, con qualche gocci.a di soluzione di destrosio al 5 % e pratica poi 3 iniezioni da 1 c!Ilc . l 'una , . di siero di donna g iovane 'e plur1p~ra , g ravida al 5° mese, a cominciare da un ora ~opo la fecondazioJ?-e e per 3 giorni consec,ut~vi.. In ~na prossima pubblicazione esporra i r1sultat1 ottenuti . fil .

J.

Elém.ents de technique physiologique. Vol. in-8° di p.agg. 420 con 287 fig . 1\lfasson & C. Paris, 1933. Fr. 60. GA?TMLET.

.È un 'in~ziazionc alla tecnica fisiologica. Con stile conciso e illustrato abbondantemente q~~sto li~ro è desti11ato a rendere grandi ser~ v1g1. a c?1un.que, voglia f~re .dea li. esperime11ti sugli a~1mal1. L A. descr1ve infatti le Lecniche co.rrent1 sul cane, anirnale di scelta , stil coniglio , di grande utilità per gli organi isolati , sulle rane, ch e ra11prese ntano urt ottirr10 materiale di studio per l 'eccitabilità n euron1l1scolare. Tutte le tecnich e essenziali sono state dall'A. prese in esame: l'anestesia , J.a circolazione, la misura della pressione·, Ja cardio()'ra'b fia , le anastomosi vascolari, ecc.; Ja respirazion e, l~ ~1isura degli scambi, la digesti on e, le <.ablazioni e Je perfusioni d'or gani; il sisten1a n ervoso e muscolare, l 'eccitazione dei ne rvi Ja trapanazione, la misura della cronassia , ecr. Sono poi descritte alct1ne tecnich e classiche sul gatto , sul piccione, sulla tartaruga, sulla lun1aca. Tutte le tecnicl1e sono .accompagnate da ùisegni e sch emi , origin.ali ir1 grar1 parte, destin ati a facilitarle e da tracciati dimostrati vi ; dopo ogni tecnica sono anche indicate alcune applicazioni fisiologiche e l'azione farma codin arnica di alcune sostanze. I"'' opera -O preceduta da due caJ)i toli d 'introduzione, 11ei quali l 'A. tratta delle modi fì razioni fi siologich e ch e imprime I ·a11estcsia ali 'anim ale e delle reazioni fun zion ali n1nrcate differen ziand o il can e ed il coniglio, affin c11è I'esperim entator e non si serva indifferenten1ente dell 'uno o dell'altro di questi anin1ali l T11a bre, re bibliografia poi ali 'inizio di ogni I


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SEZIONE PRATICA

capitolo, permette al lettore ·di consultare le relative opere o n1onografie r ecenti sulla fi siologia e su lla farmacodinamica. In una parola, questo libro eminentemente pratico e documentario, rappresenta un 1nanuaJe destinato a divenire classico e ch e i1on dovrà mai mancare su l tavo]o di chiunque desideri pratica re esperimenti fisiologici . A. Pozzi ..

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONORESSI Convegno internazionale d'Immunologia. (Roma, 25 se ttembre - 1° ottobre 1933-XI). Il 3° ConYegn o della « Fondazione "\·olta », sYol tosi nei gr andiosi ambienti della R. Accad e· n1j a d 'Ita lia, b a compiuto un proficuo lavoro. Discu sioni alacri e disciplinate si ono avvicend a le sui vari temi di r elazion e; s tudiosi di pri1no piano, quali KoLLE, 1\.BDERRALDE..~ , L ANDSTEI NER., ~IADSEi~, l~A l\ION, KAHN, ecc. ha11no r eca lo il suggello d ella loro rinon1anza alla trallazione de i t e111i . Il presidente gen erale d el Convegno, S. E. DA TE DE BLASI, ne curò, con assiduità p er so11ale, l 'orga11izzazione scientifica. Nel co1nplesso, il programma cli lavoro era s tato scelto con ay·yedutezza e problemi di a llualità p er la pratica (sier od jagnosi , anatossi' acci11azion e, ecc. ) si son o allerna li con le ques tioni dottrinali più · controverse e appassionanti (immunità ch emiospecifica, teorie sull 'anafilassi, ecc.). La Lrattazio11e dj que Li problemi non solo è valsa acl aggior11are lo s ta to delle nostre con oscenze sui rispe l Livi ar go1nenti, ma h a post o pure in eYidenza alcuni indirizzi ch e d ovra11no esser e im· pressi acl ulteriori e correla live ricer ch e. Dian10 un breve rias un lo dei La' ori ch e, sotto una veste dottrinaria, 11a11no u11a vasta portata rLel camp o µr a tico e pertanto i11ter essano i lel lori di questo p eriodjco . la sierolisina ~ e l' immunità antibatterica. A. P ETTERSSON (Gro11inga) ha riferito su di una p articolare sost an za contenuta negli umori del! 'organismo, la cc si er olisina {J )), dotala di azione .battericicla analogamente all 'al essina Buchner , ma clifferenziantesi da quest 'ultima per una maggior resis tenza verso quelle influe11ze ch e le11d ono ad ostacolare i 'azione battericida del siero . Alcune specie di micr or ganismi vengono influenzate ci a lla sierolisina ~ e n on provocano, · du · ranle il processo d 'immunizzazione, alcuna formazion e d 'immunocorpi b alteriolitici . e nell 'anim ale immunjzzato si con sta la un aumento del 11oler e ballericicla, ciò d eve allribuirsi ad altre infl u en ze germicide, p . es. ai leucociti. Contro alcuni d e lerminati agenti infettivi l 'organismo animale n on può esser e stimolato, m ediante u.n procedirnento cl 'immunizzazione, all 'aumen to d ella propria cap acità battericida specifica. L 'O., nelle sue indagini sui b atteri che subiscono l 'influenza dell a sicrolisina (3, sar ebbe stato indotto a co11clud ere ch e n ei processi morbosi d a essi proYoca ti si possa favorire il processo di guarigione promu ovendo particoltJ.rmente una nolevole n1ob ilizzazion e leu cocit aria versò il focolaio a 'in-

fezione. A tale scopo si potrebbero sp erimentare, con lro l 'antrace e le infezioni s tafilococcich e locali, le radiazioni r osse, oppure i11durre un 'im1n unizzazion e mediante stafilococchi u ccisi . Manch er ebbe invece di fond an1e11to scjenlifico, seco11do 1'O., un 'i1nmunizzazio11e co11 bacilli, onde o tten ere immunosieri efficaci, quando si tratti del D. di Welch-Fraenkel , d el H. JJarusar cop ltysematos, d el B. n ovyi , del B. difterico. 'I'al e procedimento d'immunizzazione potrebbe tuttavia impiegar si n el caso d el B. h.istolyticus p er o ttener e un imn1u11siero st im ola tor e dei fagoci Li. Nel caso del H. abortus (epizootico), u11 'imn1unizzazione con bac illi vivi e virulenti non sarebbe con sigliabile j11 qu a nto l 'or ganism o 11011 Yerrebbe protetto e n o11 i promuoverebbe, in,·ece, elle la diffusione cle1l 'infezione.

Specificità immuno-chimica. (Vienna) le n la, n ella sua relazion e de ttagliata e precisa , l 'i111erprelazione teo· rica del fenomen 9 di specifici là sierologica. Si cliffo11de su gli antigeni comple si (si11letici) otte11uli mediante combi11azioni tleJl 'albumina con sos tanze a più basso p eso inolecolare (particolar1nen le con <liazocor pi). Tll In l guisa possono utili zzarsi le comhina7.ion i aron1aUch e mon oami11ich e ed , in m olti casi, ancl1e con:\pos li della serie alifa tica. Gli immun ieri o tten11 ti con simili anUgeni entrano in reazione con le sos tanze costituenti ques ti ultimi e precisan1 e11 te coi composti chimic i a struttura semplice. L 'O. pone in evid enza, tra altro, i risulta li ch 'egli ha ottenuto s ull a specificità s tereochimica e ul problema d ella reazion e d 'affini là di gruppo. Ilichiama l 'atten1.ione sulla ques ti o11e 11on an cora risolta della specificità delle prole ine e descrive nuove ricerche proprie, condotte a t al rigu ardo s ulle albumose e sui p eptidi. Disting t1e gli antigeni complessi naturali 'dagli antigen i proteici se1nplici, sia sotto il rispetto sierologico che n el rig uardo chimico. Comunica jnfine i risultati di su e ri cer che chin1iche su gli ap leni a11 imali e sul! 'immunizzazione m edi ante s terin e e lecitine ed accenna al nuovo procedirnento, pure cl 'in1n1unizzazione con np leni, giovandosi d'ad s0rbe11ti. Vari argom enti d el la rel azio11e LA NDSTEINER li trovere1no poi discu ssi so llo il punto di vista delle applicazioni pra lich e sier od jag11ostich e nella r elazione ACHS. I .

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L ANDSTEINER

teoria dell 'anafi lassi nelle scienze medico-biolr giche.

R. DoERn compie u11a disamina critica delle interpre taz ioni sul m cccani sn10 delle manifesta· zioni anafil attich e. S'indugia parlicolarmente sulla teoti a islaminica, rig u ar clo a cui le prove che emergerebbero dalle esp erie11ze effcLLua le sull 'uter (; isolato di cavia, noI1 potrebbero con siderarsi esaurienti. L 'analogia ch e si è voluto addurre fra reazione i s tain~nica e r eazion e anafilattica non ha efficace valor e, esis tendo differen ze sost anziali fra le due r eazioni stesse. Ad ogni modo la teo ria ist ùminica illumir1erebbe solo un ristretto set lor e d ei fenomeni anafilattici ed anafilattoidi; in ogni caso p oi essa n on offri rebbe che un 'interpretazione insufficiente. La liber azione d 'islamina o di sostan ze istamino-simili , come ammette il · Dale, n elle fibre muscolari liscie uterine della cavia, o nelle adiacenze delle fibre stesse, è molto discutibile, ma quancl 'anch e d ovesse an1mel lersi, costituirebbe

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'< IL POLICLINICO

solo uno dei fattori d'un feno1neno patologico complesso, ch e erroneamente si è cercato di attribuire ad un unico m eccanismo funzion ale. Forse con la « teoria della membrana » formula la dallo stesso O. (permeabilità della membra11 a cellulare, indotta dalla reazione antigeno-anticorpo), si potrebbero megljo interpretare gli effetti citotossici provocati dall 'agente scatenante, n on come dovuti ad azione t ossica diretta, ma quale con segu enza indiretta di modificazioni fisiche cellulari. L 'O. accenr1 a a sue esperienze sull 'eredità anafilattica, l e quali lo h ann o condo l lo ad am1nettere anche una forma latente di anticorpi . La scoperta dell 'anafilassi a passiva, la tt asmissione passiva degli stati id iosincrasici , la reversibilità delle stesse esperienze di anafilassia pù.ssiva dimostrano rratlanto ch e, a })ase delle lesioni tissulari , no11 esiste una capacit à r ea ttiva cellulare accresciuta o comunque patologicarx1en le alterata, ma solamente una se nsibilità 11or1nale verso reazioni d 'a11Ucorpo.

Reazioni tissulari negli stati immunitari. R. L . KAHN (Università di Michigan), espon e un metodo personale p er la de ler1ni11azione quantitaliva della sen sibilità cutanea in conigli sensibilizzali ; essa gli permette di aiutare i vari g radi di r eazione della cu te in rapporto a processi di desensibilizzazione.

L'allerg ia nelle infezioni. A. Z1noN1 (l\lila110) indaga i cc fenomeni allergici n elle ina1attie d 'infezione ». Si diffonde con erudizione critica sulla ipersen sibilità alle tossine so llo il ri spetto della patogenesi tlt:lle tossi-infezioni e dal punto di vjsta della difesa dell .organismo verso queste ul Lin1e. Rileva come l 'allergia alle tossine possa essere o locale, cioè ristretta al tessuto ove i germi prol iferar10, o gen erale, largame11 te estesa all 'organis1no. L'O. si sofferma su11 'i1nmu11ità antitclanjca su sseguente ad immu11izzazione e cer ca d 'int erpretare il fa tto ch e la tet anotossina, a ·un dato grado d 'immunità, venga tollerala senz 'alcu11 fe11 orneno morboso se i11iettata sottocute, m entr e determina il tetano se posta a con lat lo dei centri nerYosi. Egli concluderebbe che: l 1aume11to di avidità alle tossine, se si esplica in cellule mobili, sen sibili al1'azione del gruppo tossoforo, au1nenta i fenomeni morbosi e predispone alla malattia, mentre se si verifica in cellule funzionalmente meno mobili o poco o nulla sen sibili a un gruppo tossoforo, esplica azione difei1si a, ii1 C[uanto può maggiormente deviare la tossi na dalle cellule sensibili . L 'O., diffondendosi in seguito sull 'allergia tu1,ercolinica, n e mostra i car atteri differenziali rispetto all'anafilassi. Ed indagand o poi il meccanismo curativo nelle infezioni allergich e, ritiene probabile che in molti casi la guarigione sia legata ad u11 processo di desensibilizzazione e ch e dati 111etodi terapeutici possano agire o preva1cn temente o solo in guanto desensibilizzano. Copiose nozioni espone 1'0. sull a cc iperrecettività specifica alle infezioni » e notevole riesce al riguardo la ua conclusio11e, seco11do cui « la localizzazione in par le accidentale di microrganismi a potere })a logeno gen erale fa insorgere una dispo-

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sizione nella sede ·di localizzazione, e, se si tratta <li organi pari, a11ch e in quello controlaterale ».

Il batteriofago e le sue applicazioni. },. D 'H ERELLE (l\ilontréal), ben noto per i su oi classici studi sulla balleriofagia, espone in ampia e retrospettiva relazione quanlo sino ad ora è emerso dalle ricerch e su e numerose e da t1uelle di altri .jndagatori, sulla natura e sulle applicazioni terapeutiche del balteriofago. L 'O. sostiene la n atura corpuscolare di quest'ultimo, cl1e agirebbe st1i bat teri in guisa da dissolverli, coll 'inter vento di ferme11ti litici da esso segregati. Esamina singolarmente l e azioni e reazioni fra ba lterio e batteriofago corrispettivo (distruzione ùel batterio per balteriofagia; modificazione evenluale del ballerio i11 r apporto alla su a virulenza, rllla sua capacità agglutinante, alla sua sensibilità verso l 'alessina; distruzione del batterio per fagocj losi provoca la dall 'azione opsonica dei ferrnenti litici segregati dal batteriofago). Ogni uon10, ogrti ani111a1e ospila nel proprio intestino, dalla i1ascita alla morte, un batteriofago che vive in simbiosi col B . coli. Non possiede attività specifi ca; ma un a da la razza di batleriofag·o può esser a lta ad aLLaccare conterp.por aneamente diverse specie batteriche. Può anche nda ltarsi al parassili s1no, nei confronti di specie J)atteriche verso cui sia slalo an tecedenteme11te inerte. È dotato di virulenza ' ari abile. Se il bf. è iperYirulcnto, il microbio soccombe; se il bf. ha minor Yirulenza, il microbio può r esistere ed acquistare immunità nei su oi confronti . In quest :ultimo caso il batteriofago viene distrutto o si adatta ad u11a simbiosi batterio-batteriofaga. La guarigione delle mala l lie infettive (per lo rneno n elle forme a decor so acu lo) non risullerebbe da un processo immunitario, ma sarebbe con seguenza de11 'azione batteriofagica. La prima fase del processo di guarigione con sisterebbe in una esaltazion e della viru len za del :Qatteriofago intestinale n ormale, rispetto al coli suo commensale, e quesla virulenza si es tenderebbe poi cont r o il batterio patogeno. Il batteriofago, cau sa di guarigione, può avere anche altra proYenienza. In arnLiente epidemico ogni conYalesce11te, colJe deiezioni , elimina il proprio· batteriofago; ne deriva il fatlo strano ch e la guarigio11e ris ulla contagiosa similmente e per I.e stesse vie della malattia causale. L 'O. si soffern1a sulla preparazione di batteriofagi t erapeutici e sµ lle n1odalità d 'impiego 11ella pra8s i. Fenomeni fisico-chimici dell'immunità. P. LE.::o~tTE nu ì\ouv (Istituto Pasteur di Parigi) richiama l 'atlenzione su due fenomeni fisico-chi1nici puri, misurabili, caratterizzanti l 'immunità. Uno di questi fenomeni : la di.mi~u_zione d~l va: l ore assolulo della tensione superfi ciale statica di .c;oluzioni di siero nell 'animale im1nunizzato o sen-

sibilizzato, è non specifica e quindi da ricondu!si alla capacità dell'antigeno. L 'altro fenomeno invece: l'aumento assoluto de lla viscosità del sier o puro in seguilo ad aggiunta d'aritigeno, è essen-

1ia1ment e specifico. Tali manifestazioni posson o essere entrambe i11terpretale nel 1nodo segu en le: ìn seguito ad iniezio11e d ·an li gene avviene una reazione, che


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SEZIONE PRATlOA

esige la preserLza di cellule viventi. In vìtro non si ottiene nulla di sin1ile. A cau sa d ella reazione, l identità ohimico-strl,ltturale delle proteine se:ric.he viene modificata sino ad intaccare gli aggruppa1nenti. chimico-1nolecolari che condizio.n ano la tensione superficiale delle soluzioni di queste proteine. Simile reazione è lenta ; s'inizia 7-8 gior11i dopo I 'inoculazione e raggiunge il massi1no al 14° giorno circa. In seguito si produce una seconda modificazione, che annulla l 'azione fisico-chirr1ica sulla te11sio11e superficiale , nel tern1jne di 28-30 giorni. Ma dal punto di vist a bio· logico l 'organismo conserva il « ricordo n d ella reazione sotto forma d 'immunità. Per quanto il siero abbia ripreso in apparen za il s110 aspetto ed il suo comporlamentù normali, co11serva un 'impronta della reazione e quando esso si trova in presenza dell 'a11tigene che ha d eterminato questa reazione, si producono modificazioni profonde n el siero stesso, che conducono ai fenorrteni noti di precipitazion e, flocculazione. ecc. Questi fenomeni si accompagnano con uno, sco11volgimento momentaneo d ell ;equilibrio fisico-chimico del siero, che si manifesta co..n aume11to consider evole, ma effimer o, d ella viscosità.

le1nent e dalla formazione di anticorpi, si possor10 verificare nel corso di processi infettivi, infiammatori, di tumori, nella gravidanza, ecc., e che rifl etto110 una accresciuta colloid.olabilità del sangue. 011de premunirsi il più possibile con~ro queste psendoreazioni che mascherano il vero valore della reazione specifica, occorre ottenere ed impiegare antigeni ad uno stato puro. Sotto questo aspetto si sono fatti in questi ultimi tempi notevoli progressi, tuttavia ci si potrebbe chiedere, se coli 'at1mento del grado di purezza d ell 'antigeno non si turbi la sensibilità e la portata della reazione diagnostica. L'O. accenna agli antigeni cl1emiospecifici, studiati dal Landsteinér, i cui componenti chimiçi •r appr esenterebbero, in un certo senso, i compon enti specifici d ell 'antigeno stesso, nella loro for~ ma biologica pura. A tali componenti ravvicina le soluzioni in fine disper sione di estratto alcoolico d 'antigene. Designa tali derivati antigeni, con poter e di fissazione specifica, come cc semiapteni » e rappresenterebbero il primo stadio del] 'antigene, cui seguiçelJbe, per modificazione colloidale, lo stadio di « aptene » che indurreb,b e r eazioni di anti_c orpo visibili, senza tuttavia pro111u over e la formazione di anticorpi nell 'organi• smo vive·nte. Le anatossine e loro applicazioni. Per gli S·Co·p i sierodiagnostici è abbasta·n za nota G. RAMON (Parigi) .fa un 'a1npia r elazione espoI 'opportunità di aggiungere ~gli estratti d 'orsitiva su questo argomento. L 'eminente sciengani, dei colloidi idrofobi, p. es . colesterina,, op-. ziato france~e mette in evidenza particolarmente pure balsami o r esine. Corrispondentemente viei vantaggi dell 'anatossina difterica: innocuità, va11e però n ell 'aptene, in simil guisa, aumentata lore antige:ie intrinseco, attività immunizzante, o qualitativamente mutata la massa d èl mateirre.ver sibilità, stabilità. Con una rassegna sinteriale n on specifico. tica dei risultati ch e si son o ottenuti e vanno L 'O. viene indi a tra ttare· dell'influenza del caottenendosi coll 'anatossivaccinazione difterica, po- lore sul siero da analizzare, influenza da non trane jn rilievo il progresso eh 'egli ha realizzato scurar si . Il riscaldamento con su etudinario a 55° coi su oi collaboratori, utilizzando una tecnica ch e induce alla inattivazione, o come l 'O. stesso comportan te solo due iniezioni di 1 e 2 eme . . propone cli designare, la stabilizzazione del siero, d ;una anatossina titolata a 2Q unità antigene per apporta una d iminuzione · della colloidolabilità. em e., vale a dire impiegando complessivamente In vari casi è opportuno proced ere alla fissazione 60 uni tà. L 'intervallo fra le due iniezioni è di del cornP.lerr1ento ·in co11dizio11i di bassa tempe3 sett imane. Alla prova di Schick riescirebbe imratu ra. mu11izzato quasi il 100 cy~ dei vaccinati. L 'O. espo11e quindi un~ sua « reazio11e di acÈ presa poi in co11sider azione d all'O. l'utilizcer t amento ·> (Bes tèiligun~reall-iiori) , della specifizazione dell 'anatossina t etanica , ed il metodo delcità o non specificità di una data reazione già le « vaccinazioni associate ». ottenuta. Tale proced imenio si basa suJla nota No tevole il rilievo fatto dal prof. C ENTANNI n ella possibilità di ricuperare gli anticorpi dalle loro discu ss1or1e alla relazione RAMON , che il formolo, combinazio·n i coll 'antig·en e. agendo sulle basi organich e delle colture batteSono poi discu sse le reazio11i « non caratteristiriche, è capace di far comparire o rialzare il poch e » d ovute al fatto ch e, pur tratta11dosi in esse tere tossico di ques~e ultime. Il prof. NERI com_!!~ di reazioni d'anticorpo, un d ato tipo di formanica sulla possibilità d ell 'immur1izzazione anti - zione rl 'anticorpo non è streltam ente esclusivo ad difteri ca umana con due iniezioni di anatossina u na sir1gola ed unica infezione, ed è parimenti ad . alto titolo e ch e egli ottiene coll 'ultrafiltra- discussa, n ei suoi vantaggi e nei S1:J.Oi pericoli, z1one. l 'aggiunta di lecitina per l 'attivazione della funzione dell 'a n tigeno . Applicazioni diagnostiche dei fe~omeni immunitari. Nella fi11e d ella sua dott a relazione, l 'O. accenr1a l argamente ai metodi sierodiagnostici nelle H. SAcHs (Heiclelberg), in una r elazione densa affezioni çan cerose, sorti i11 seguito alla dimostra<li nozioni e di ~ati critico-pratici, riassume a1T1zione dell 'esi~tenza di antigeni specifici negli }Jiamente qua11to debba oggi amrnetter si teoriu1nori dei m alati cii cancro. Rende poi noto di cam ente e ·seguirsi n ella pratica-, per quel ch e alcune su e ricer ch e sierologich e in casi di sclecon cerne i vari procedimenti di sierodj agnosi • rosi multipla . 111 u so. L'O. si diffonde dappri1na su quei procedimenti La fase negativa. in cui vengono impiegati si~ri in concentrazione T1-r. MAnSEN , direttore d el! 'Istituto Sierologico relativan1ente elevata (prep arati ed estratti baGover11ativo di Copenaghen, si occupa di una quecillari, estratti di orgarii). ed esamina le r eazioni rion specifich e o pseudoreazioni che, indipendenstione alquanto controver sa, e cl1e ha indotto al1

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rr. . P OLI CLll'i1CO ))

cuni ad a Yver sar e le vaccinazionj duran te il periodo epidemico ed in ambienle contagia to. È la ques lione dell 'aumento della sen sibilità individuale verso una data infeziorLe, i11 seguito a vaccinazio11e rispe ttiva. La m aggior parte tuttavia dei competenti non annette inolta importanza a questa « fase n ega tiva ». Il r apporlo della e< Commissione Per1nan ente di Standardjzzazion e » pon e ir1 eYidertza l 'infondatezza dei lìmori , ch e si er ano particolarmente su scitati a proposito della vacçi11azione antidifterica in corso d 'epidemia. L'O. indag.ava fin dal 1902 sperin1entalmente il problema della fluttuazio,n e 011dulante degli anlicorpi in seguito ad u11a sola i11iezi on e sottocu lan ea d 'an tigen o, riuscendo a s tabilire tr e fasi : i a fase, dett a 1 tegativa~ cons latantlosi sovente una caduta della con centrazione di a11ticorpi n ei 2-3 giorni su sseg uenti all 'iniezion e; 2a fase in cui ir1sorge un a111nento notevole di antitossin a sino ad un m assimo; 3a fase i11 cui il titolo antitossico cade, fortem ente dapprima, i11di 5empre 1neno r apidam ente. Secondo l 'O., l 'aumento r apido della con cen trazione an t ilossi11ica dopo la fase n egativa, potrebbe venir ascritta a 3 cau se: 1) ad una nuova formazion e di antitossina n egli organi produtt ori d 'anticorpi, provocata dall 'azione dell 'an tigen o ir1ielta to sulle cellule cl1e specjficam ente producono l 'antitossina medesima; 2) 'tln dist acco di é\ntitossina già preformat a, derivante da depositi antitoss inici eventualmente esist ertti ncll 'or ganism o ; :3) l1na dissociazion e parziale in t ravasale, -del co1nplesso a11tige110-antitossina formatosi in primo tempo. Nella discu ssion e alla r elazion e ~lAD SEN, vari orat ori: RA~I01\I, C ARONIA , KoLLE, ecc. sost en gono 1a veduta ch e non debba a tlri buirsi impprtanza pra tica alla fase n egati,·a. Per quanto rigu arda la tuber colosi , AscoL1 A. - pon e in rilievo com e Ja fase n egativa sia subor dina la all a via d 'introduzion e del prodotto ·vaccinan1 e. Il prof. S. BELFA.NTI 1ilan o), i11 una erudita e chiar a r elazion e, h a intra l tenuto il Con veg·no sui « sieri anliofidici » . Qu es ti, con qualunque veleno siano ottenuti (di vipera, cobra, crot alo, ecc.), solo in apparenza cos tituiscono un anligen o unico, poich è essi in realtà sono dei polisieri ; il lor o an tigeno è m ulliplo, corrisp ondentemen te al complesso degli en zirni più o meno tossici (amilasi, prot easi, lecilasi, chimosina, coagulasi , ecc.), a seconda dell 'azione disintegr atrice ch e esplican o e della natura delle sos tan ze ch e ven g·on o disintegr ate. Si tralt a d 'un insiem e d 'en zimi , di cui alcuni a funzion e digestiva, altri ad azione eminen lem ente t ossica (en1ocoagulazion e, proleolisi, em olisi), per ò la lor o n atura non fu an cor a suffi cie11temente approfondi la n ei rispetli <lella fun zio11e -n ell 'avvelen ame11to. L'azion e velen osa del lnor so dei serpenti sarebbe legata non ai citati fermenti, m a a due tossici prin cipali : l 'em orragina e la rieurulos:;ina. Da questi dipe11der ebl>c lo svolgersi della sintom atologia per azio11e locale (edemi, emorragia, n ecrosi, escara), azion e ciloliU ca (emolisi, leucolisi), azione coagulante o anticoagulante sul sa11gu e, azion e tossica (par alisi). L'O. cerca di elucidare la ques tion e se l 'en10tossina e la n eurotossina r appresentino un unico Yelen o o clue veleni dis tinti. Non crede vi sian o

ragioni per rigettare la co11cezione di una possibile unicità del veleno, tanlo più che da vari studiosi fu riscontrato un , certo parallelismo fra 1:azio11e n eurotossica e quella emolitica. Secondo r ecenti ricerch e, la emotossina sarebbe legata unicam ente all'azione della l ecilasi. Questo fermento è contenuto abbondantem ente n el secreto ghiandoìare di ~utte le serpi velen ose, inan ca in quelle jnnocue, è scarsissimo in quell e poco velenose. Per Cuboni esisterebbe parallelismo fra contenuto lecitasi co delle ghiandole e tossicità del secreto. L 'O. , attraverso acula indagine critica della questione, e soffermandosi in particolare sulla lisocitiria (derivalo della lecitiriu in seguito · a spostan1ento di uno dei due acidi grassi di quest'ultima, p er azione della lecilasi), ritiene che non si possa allo s tato attuale delle cognizioni, far risalire alla lecitasi sola tutti i fenomeni emolitici e n eurotossici dei . veleni in oggetto. Non si conosce, infatti, la somma dei valori tossici degli altri enzimi concomilanli nell 'accr escere o diminuire il valore tossico della lecitasi, nell 'accelerare o meno la sua fi ssazione sui centri nervosi. Non bisogn a dimentic-ar e che il complesso de1101ninato velen o è un insiem e di anzimi, la cui azione sull 'organismo può essere atlribuita ad una parte tossica, fosfatid asica o meglio lecitasica, proteasi-ca e tron1binica. Le condizioni arubienlali dei tessuti, degli umor i, clel plasma h anno grand e in1portanza nel provocare l 'uno o l 'altro dei vari tipi di scissione enzi1natica. La questione avrebbe anche import anza pra tica poich è, secondo le circostanze, l 'azione di un siero antiofidico può esercitarsi su proprietà differenti del veleno, e volendo giudicar e dell 'effi cacia t er apeutica di questo siero, occorre tener conto che lo « svelenamento costituisce la somma di n eu lralizzazioni di più veleni p ai:ziali ». . I sieri antiofidici sono plurivalenti dal punto di vista a11tien zimatico ed in essi esiste parallelismo tra funzioni antien zimaliche e potere antitossico. Tale fatto può venir utilizzato per la t jtolazione di quesl 'ultin10. Degr1a di rilievo è l 'ampia p ar aspecificità dei sieri antizootosici, e la quale è ancor maggiore di c.1uella dei sieri antifitolossici.

L'immunità nelle infezioni protozoarie. C. ScHILLING (l\1on aco di Bavier a) si occupa d 'un nrgomenlo cui sono oggi rivolte le attività febbrili d 'eminenti ricer catori , per l 'enorme inter esse pratico ch e em er ger ebbe dalla sua interpretazione r azionale. Gli sforzi per arrivare ad una ste r i lisa.t io m agna n elle infezioni protozoarie vengono spesso, com 'è n olo, frus lrati in seguilo all 'adattamen t o dei prolozoi al inedicamento som1ninis lra lo e ch e rende i par assiti chemior esist enti. L 'O. affronta 11ella su a r elazione: « L 'immunità n elle infezioni protozoarie » vari punti del problema, sp ecialmente in merito all 1infezione malarica. La dimostrazione dell'esistenza di una in1munità acquisita antimalarica è scalurita dalle indagini sulla m alarioterapia n ella paralisi progr essiva. Un a pregressa infezio11e malarica rend<' l 'organism o resistente di fronte ad una rinnor a la inoculazion e di schizonti o di sporozoiti della stessa sp ecie. Un 'in1munità antimalarica verso u11


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SEZIONE PRATICA

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clato tipo di 1)lasmodidio non protegge Yerso gli ch e lascicl tutti gli asco! la lori co111presi di a1nminitri clue tipi. razione per la veneranda figura del sommo cli~folti punti oscuri attendono la delucidazione raico di Roma, interloquisce nella discu ssione alla riguardo all'intinto meccanismo con cui insorgerelazione ScHrr.1.mG, ponendo in luce, con copiai rebbe e si manterrebbe simile immur1ità; mentre di argomenti epidemiologici e clinici, I 'insorgenda lungo tempo sono ben conosciute le tossine za di stati immunitari, con geniti ed acquisiti dei Tripanoso1ni e dei Sarcosporidi, le tossine 11ell 'infezione malarica. Accen11a pure al significosì potenti della malaria sfuggono ancora alla cato che si dovrebbe atlribuire alla fagocitosi nei ricerca sperimentale. processi malarici, durante e dopo gli accessi, nella guarigione spontanea delle febbri e nella guaLe ricerche di James, van Assendelft, eumann, rigione prodotta per azione della chinina. Schilling, ecc. gettano in argomento qualche buona luce, ma una via lunga di ricerche è anD. DE B:t.Asr rievoca Je su e personali ricerche sulle cau se dell 'anemia malarica, e precisacora aperta agli studiosi. Neumann, a Roma (Stazione Sperimentale per la lotta antimalarica) e n1enle sulle eroolisine di origine parassitaria,. a Berlino ha potu lo dimostrare, per la prima distinguendole dalle emolisine cui egli dette il Yolla, la comparsa di anticorpi parassiticidi , ca- nome di cc secondarie», le quali non procedono paci, nell'intervallo fra gli accessi, di distrug .. dai parassiti, ma vengono elaborate dall 'organigere appunto i parassiti esistenti in circolo; i11olsn10 e non sono quindi specifiche. tre, un siero cor1tencnte gli anticorpi Yerso gli Immunità nelle spirochetosi. schizonli è inattivo verso gli sporozoiti che si rinvengono poi nelle ghiandole salivari dell e zanL 'ultima relazione letta nel Convegno è quella zare. dj W . KoLLE, di Francoforte, il quale espone ""econdo l 'O., an che la rnalaria appartiene a una somma considerevole di dati e nozioni sulla quel gruppo di malattie, per le quali il decor so « Immunità nelle spirochelosi e particolarmente ritmico e l 'éil terna reciproca azione fra antigeni • nella sifilide ». Da esperienze di laboratorio, perprodotti dai parassiti e anticorpi preparali dalsonali e di altri AA ., e da considerazioni cliniche l 'organisn10 ospite sono già sperimentalmente dil 'O. si sente autorizzato ad affermare come nella 1nostrali. sifilide umana non si abbia alcuna prova di una La dimostrazio11e dell 'esistenza precisa di antiimmunità attiva genuina . La sifilide si comporcorpt durante la fase acuta dell 1accesso malarico terebbe analogamente alla tubercolosi, vale a J1a offc1 lo una base alla concezione che il chinino dire come un processo nosologico in cui non si n on agisca direttamente sui parassiti , ma indipuò ammettere che un 'immunità da infezione. r eltamenle, mobilizzando le difese organiche, cioè Per quanto concerne l 'interpretazion e di questo. }JfOYocando la formazione appunto di anticorpi. fenom eno vi è ancora largo campo aperto alle . L ·o. pone jrt rilievo come solo per le infezioni fa tich e degli studiosi; tuttavia è duopo ammet<la plasrl1oùi e tripanosomi si sia giunli a dimot ere che in quesl'ullimo Lre11tennio la ricer ca ha strare l 1jmporlanza di anlicorpi nel meccanismo npprodalo a risultati notevoli. d 'insorgenza dell 'immunilà nelle m alattie protoPer la terapia e la profilassi della sifilide, anzoarie; per Je piroplasn1osi, leism anio i , amebiasi che lo studio sperimen taJe dell 'im111unilà e dellaecl altre n o11 i ha ancora alcun clalo probativo resislenza organica specifiche, apporta un conal riguarclo, ed in proposito occorre lener pretributo di notevole importanza pratica, come sente un altro fattore, dato dall 'cc infezione la- emer ge dalla brillante esposizione dell 'O. In se-· t ente duratura >>. Per alcune di ques te infezioni, guito a numerose serie di indagini sulla sifilide si può certamente sos tenere che senza infezione S]Jerimentale del coniglio, 1'0. ha tratto la con1 latente non esiste im1nunità, e che l i1nmunità vinzione che in ques to animale si svilup·p a solo· scompar e quando l 'infezione cessa (« pTemunizioun 'immunità antisifilit1 ca app·a rente, val e a dire 11e » dei Sergent, et immunità da in1'ezio11e » del· una r esistenza organica ch e impedisce la maniKolle). festazione visibile dell'ulcera siiiJjtica in seguit°' Alla fine clella sua lucida relazione, l 'O. afa reinfezione, ma no11 ostacola l 'entrata e l 'infron ta il lalo epidemiologico del problema i1nslallazione delle spirochete nell 'organisn10 già simunitario ch e lo occupa. Si sofferma in propofili lico; si avrebbe quindi solam en le un 'immusi to specialmente sull'importanza della malaria nità antiulcera. infantile e sull'esistenza di varianti locali del L 'O. pone in rilievo come i ben efici apportati processo malarico, le quali possono spiegare le dalle cure salvarsaniche siansi otter1uti in seguito differenti facie s epidemiologiche che tale procesai risultati delle esperienze di laboralorio. so assume a seconda delle regioni. Ritien e sufficiente la concezione dell 'immunità basata sulla ••• infezione labile, cioè sul processo della premunizione , quale fondamento d 'un 'idea unitaria del Quasi tutte le r elazioni sono state argomento n1eccanismo d 'immunizzazione in quasi tutte le di discu ssioni: per ragio11i di spazio ci siamo li111alaltie da protozoi, compresa la inalaria. mitati ad accennare solo ad alcune di ques te, in Come si può facilmente intuire, tale concezioquànto ci sono sembra le di speciale inter esse. 11e condurrebbe ad un risultato di enorm e imIl Convegno è stato precedulo da una solenne por lanza pratica, cioè si dovrebbero frenare, ducerimonia inaugurale, di cui in questo periodico ran le l 'infanzia, gli accessi malarici tanto ch e venne già data la cronaca; si è sciol lo dopo u11a rto1.t clanneggino lo sviluppo e le condizioni gevisita alla Mostra della Rivoluzione ed all 'Agro nerali dei bambini, ma che permettiho all 'infePontino, il quale documenta le gr andiose realizzazio11e in atto di raggiungere n el corso del tempo, zioni ch e il Governo Nazio11ale va attuando n el Jo s laclio dell'infezione labile. campo delle bonifiche. Il prof. MARCHIAFAVA, con elocuzione precisa, G. T EGONJ .

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POLfCLL~ICO

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[ANNO I

XL, NuM. 43]

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . CASISTICA E TERAPIA. Reazioni della cute umana a sieri eterogenei. Diversi AA. hanno osservato occasionalmen· te, in seguito ad iniezioni intradermiche di s iero eterogeneo in individui se11sibili, delle reazioni cutanee ritardate e ripetentisi fino a sei ~o lt·e a parecchie ore ed a qualche giorno di distanza dalla iniezione. La sensibilità cutanea necessaria si può ottenere anche con una iniezione intradermica del siero, precedente di qual che settimana la iniezione di prova. D. Harley in The Lancet (aprile 1933) riferisce i risultati di numerose prove da lui eseguite con siero di cavallo, di coniglio, di cavia, di montone, di bue e di maiale. EgJi ha ottenuto reazioni immediate e reazioni ritardate con tutti i sieri meno che col bovino. Specialmente intense furono quelle eseguite. co11 siero di cavallo. L ' A. conclude che l 'uso di siero terapeutico di ca vallo nei soggetti allergici e in quelli che hanno manifestato reazioni forti ad una previa iniezione non sembra il più adatto. Piuttosto·, anche sui dati di Kraus, che usando siero bovino ha notato pochissime reazioni gravi , si deve concludere cl1e l 'uso di tale siero può diminuire la frequenza degli incidenti. E. CARLINF ANTI. All~rgia

da tabacco. :E: opinione corrente che la nico tina sia fattore patogenetico dominante nei dislurbi da nico tina: secondo alcuni recenti studi parrebbe invece che molti dei sintomi comunemente attribuiti a tale agente siano invece in realtà reazioni allergiche croniche verso proteine del tabacco o verso proteine batteriche sviluppatesi durante il processo di fermentazion e. Sulzberger ha pubblicato alcuni dati (Bu~l . New York Acad. Med., maggio 1933) c L1e se da una parte non provano che la nicotina sia assolutamente innocua, dall'altra richiamano I 'attenzione verso una possibilità che è stata finora poco tenuta in considerazione ne]Ja ricerca farmacologica e tossicologica. Le conclusioni di Sulzberger sono tratte da uno studio comparativo sulla reattività della cute verso vari pfodotti del tabacco. Delle prove fatte sulla cute di g·5 non fumatori sani dimostrarono nel 16 % una reattività all'estratto di tabacco acquisita o ereditaria. Prove analoghe fatte su 95 fumatori sani misero in evidenza nel 36 % la stessa sensibilità cutar1ea. Lo studio di 73 pazienti affetti da malattie cardio-vascolari (fumatori e non fumatori) ri,-elò n el 22 % una sensibi lità cutanea verso il tabacco. La stessa prova praticata su 13 pazaf fetti da tromboangioite obliterante mostrò che il 77 % era ipersensibile ver o il tabacco m entre il 15 % reagiva verso altri antigeni.

Allo scopo di stabilire a quale sostanza fosse da attribuire tale azione furono fatte delle prove comparative con estratto di tabacco tota]e con estratto acquoso di tabacco denicotinizzato e con soluzione di solfato di nicotina. i.Furono esaminati così 24 pazienti, e soltanto in uno di questi la r1icotina diede la reazione cutanea: questa si ebbe in 21 casi con l'estratto di tabacco denicotinizzato. La conclusione a cui giunge Sulzberger è che molti casi di tromboangioite obliterante sono in qualche modo in rapporto no11 ad un effetto della nicotina bensì ad una ipersensibilità verso uno o più costituenti del tabacco differenti dalla nicotina. G. L4. CAV..\. I

Cura della febbre da fieno colla desensibilizzazione e con acido.

Harry Beckmann (Th e Lancet , 10 giugno 1933) confronta il metodo della desensibilizzazione con quello della son1ministrazione del· l'acido nitroidroc1orico nella c ura della febbre da fieno . Dallo studio di 2185 casi dedotti dalla letteratura risulta che la desensibilizzazione ha dato g·uarigione nel 19,3 % dei casi, notevole mig li orar11ento 11el 51, 2 ~'o, non risultati o scarsissimi nel 12,6 %. Su 518 casi curati col1'acido nitroidroclorico si ebbe guarigione nel 36 % dei casi, miglioramento notevole nel 33 ~·o, 11essun miglioramento nel 31 %. L 'acido nitroidrocJorico si prescrive a parti uguali con acqua e se ne fa prendere un cucchiaino in due dita d'acqua dopo ogni pasto e possibilmente anche verso mezzanottè.

R.

LU$E1NA.

L' uso terape11tico del bromocalcio-calo1~o s jo. Il bromocalcio-calorosio è una soluzione al 5 : 100 di bromuro di calcio in 40: 100 di calorosio, idrato di carbonio composto a parti eguali di destrosio e levulosio. Dalle ricerche di E. Leschke (Miinch. fvled. Woch. , n. 20, 15 maggio 1933) risulta che l'azione del farmaco cosi composto si -svolge diminuendo l 'eccitabilità del parasin1patico ed auu1entando quella del simpatico, espl\cando attività antiflogistica e disidratante, e sti1nolando ir._ pari tempo I 'attività cardiaca e i processi di ossidazione. Il suo uso è quindi indicato negli stati n1orbosi allergici, anafilattici e parasimpaticotonici, quali 1'urticaria, il prurito cutaneo, la 1inite vasomotoria, l'edema di Quincke ,. la colite mucosa e mucomembranacea l 'edema dei polmoni e della glottide, l'a"-velenament o da cloro e fosforo, le coliche saturnine, le dermatiti pruriginose ed essudative, quali l'in· tertrigine e il prurito , nonchè nel trattam€·nto slrofantinico e nella pratica dello pneumt.1torace. 1


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Poichè iilfine è capace di s,·olgere ancl1e azione an tien1orragica, le indicazioni si estendono alle e morragie dei polmoni e dello sto1uaco e llelle metrorragie. Il farrr1a co va introdotto per ,·ia endovenosa, in do .. i di 10-20 eme. alla volta.

l\I. IF ABERI. La psicoterapia. degli stati allergie.i. W. !Brauns (llf ediziriiscli~ Welt, 22 aprile 1933) osserva ch e ne)] '.allerg ia, accanto a l fattore esogeno l 'aller gene, vl. € un fattor e endogeno , la p er sonalità del malato , con la sua rligposizione e le sue condizioni speciali. Gli a llergi c i ono da a criver i agli stigmatizzati del istema vegetativo (stigmati zzati allergici). la terapia, perta11lo , non si d e,·e accontentare di allontanare il sinton1a, ma deve t entare co11 un lavoro di rieducazione (m eglio di tutto sotto forma di ipnosi) di liberar e il paziente dalle sur sofferenze abbassando le onde d ella ua affettività e reattività. L 'A. riporta 12 casi, per lo più di febbre da fl eno, ma anche di asma da gatto od a ltro, inutilm ente trattati prima con altri metodi; in essi la ipnosi ha portato la gt1a rigione , che si man tiene da 2-4: anni senza recidive.. La provocazione d el so11no ipnotico è r esa facile dal1a vagotonia d ell'allergico. fil. •

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SEZIONE PRATIC.A

SEMEIOTICA •

Un nooro segno di versamento pericardico. Ai segni con u eti , E. Moscl1cowitz (A m er. Jotzrrt. 111ed .. Assoc. , 27 maggio 1933) ne aggiunge qn altro, che eali ritiene non ancora descritto da altri, cioè iJ pas aggio brusco dalla risonanza polmonare all'ottu ità cardiaca. l ell 'ingrandimen lo del cuore (co1' bovinum, insufficienza aortica) la sottil e striscia di polmone clte può rimanere fra il c uore e la parete toracica r e11de più graduale lo smorzamento d el s uono ch e porta all'ottusità, c iò che invece non si verifica n el versan1ento pericardico, in cui si ha inoltre la t endenza dell'ottusità ad allargar i verso d estra. fil. 1

NOTE PRATICHE. Nelle punture di insetti.

R. K eller (Milnch . m ed. 'JtVo ch ens., 1933, n. 30) osserva ch e l 'amm oniaca od 11 cloruro d 'an1monio , ch e sono gen eraln1ente con sigliati, =5pesso falli scono il loro scopo. Egli h a trovato cho il migliore rim eàio è l'ittiolo, p. e . in forma di Ull cerotto all 'it.tiolo , c}1e SÌ può portare con sè e cl1e si applica sull a pnntura. Esso impedisce il rigonfiamento e mitiga il dolore ed il prurito. egli tadi ulteriori , in c11i si ha già il rigonfiamento e l 'infiltrazione, si ricopr e tt1tla la zona arrossata con ittiolo puro e poi con un o spes o strato di ovatta, rinno,·ando eventualn1enle la n1 edicatura il g iorno cl o po. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Lesioni rel1matieJ1e nelle gla11dole linfatiel1e. In 3 ca i di r eun1.a ti 1110 a rticolare acuto , venuti a 111orte A. D. Fra ·er (Th e Laricet, n. 5726 ,_ 193:3) 11a e an1 j nato i ·to loo-ican1 e11te le linfogla11dole n1edia~l i n i che , L•·ovanclo,,i le segu enti al terazioni: 111a rcata conge tione , di tipo i)r evalenten1en le Yeno o, con dilatai.ione e ingor go d ell e ve11e e d ei capillari; freqttenti , n1a non co tanti , e n1o rragie ne i seni linfatici; qua e là trombosi , ·e11osa, co11 obliterazione dei vasi; ne una pro111 i11enza dei follicoli e dei cordoni linfatici . .. ebben e i linfociti fo ser a nu111erosi; iperpla ia del tessuto endoteliale; cellule endoteliari con o senza linfociti e polinuclf>a ti n ei seni linfa tici; inollre fagocito i ora più ora meno acce11tuala di globuli rossi: qua e Jà rare zon e di n ecrosi, otto forn1a di seni pieni di framm enti nucleari di cellt1le endot elia li degenerate e di leu coc iti . 1L 'endot elio Ya colare er a in l 'o liferazione, drlcr111 inando qua e là .. l'obliterazion e del lume va ~ al e; intorno ai va i , ev idente infiltraziono Jeucocitaria. Le io11i reun1at icl1c furono trova te i1 clla cap~ ula, pecialn1ente al pu11lo di unio11e di que. la con il tessuto circostante, in tutto simili a quelle del connettivo intran1i ocardico (necro... i delle fibre collagene, proliferazione delle cellul e connetti,-ali, la rgh e, basofile e spesso plurinucleate); e e erano di preferenza presso· • • 1 va 1. La presenza di que te lesioni i.n glandole ~ri­ butarie di organi lesi dalla infez1011e reumatica .. embra dimostrare ch e il virus pa ... sa dai tessuti nel sangu e attraverso le ,·ie linfatiche. V. SERRA,

Lo streptococco emolitico nel reumatismo. Con clusioni decisive ancora non ci sono sulJa funzione degli streptococchi n elle malattie 1eumatiche. Recenti osservazioni starino a favore de lla loro ii11portanza. Daw ~ o11 , Oln1stead e Boot (Tlie .foiirn. o/ the r1m. t.1 edic. Assoc., 28' ge1111a io 1933) hanno vedt1to ch e il ~iero di 1nalati di cc a rtrite reumatoide » 11anno la proprietà di agglutinare ad al to titolo ceppi di str eptococco eil1olitico , qualu11que fosse l 'origin e del ceppo (scarlattina , eresipela , ecc. ). Altri cocchi grampositivi non era110 ag·glutinati affatto· o lo erano a basso titolo ad eccezion e del pneun1ococco R. Sieri di 1rtalati di altre malattie e ieri di uomini normali non davano agglutina• z1one. La proprietà del siero di n1al.alo di artrite reumatoide di agglltti nare lo str eptococco emolitico è lega la a lla durata d€lla malattia e a ll 'età del paz,ienle nel en so ch e tutti i sieri ch e agglutinavano i)rover1iv<.lno da am111alati da al1n eno un anno.


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J L P OLICL IN I CO >~

I n oltre la cor11parsa d eJlo s treptococco ciu oJitico n e lla gola è acco n1.pagn a ta d a esacer bazion e d ei sin to111 i articolari , cJ1 e in vece sco111pa iono quan do i g ermi n on si t ro van o J)iù 11eJle fauc i . Preci1)ili11e d ella frazio11e pr o teica d e llo s treptococco en1olitico si s ilt1ppan o co11tem pora11ean1en te a ll 'attacco r eum ati co , m a n on ·sono in ter a r11ente specifìcl1e . U11 a11m ento d elle an Listreptolisine s i l1a a ll 'ini r. io di un a ttac.c o acu to di r eumatismo , com e 11a din1ostrat o 'Todd . T u tte c1uesle ricer cl1e- indu con o .a rjten er e .esatto il ·vecchio con cetto di yd er1l1 arn ct1e febbr e reurnatica e ar t rite r eu1n a loid e sian o .dur cond izion i diver se della I e a rrt a la tlia . n. LusENA.

Ricer clte batteriologiche nel snugue, nel liquido sinoviale e nei noduli sotto c11tanei nelle artriti r eun1aticl1e (re11matisillo iniettiTo cronico). Escgt1 endo emoculturc con tecni ca b atte rioJogir.a acc ur nla e m i:n.uta 111en te in.d ir ata. M. H . Da \\' 011, ~1 . Ol·n11st ead e R. H. 13ont s (Arch . i ntern. M éd. febbraio 1932 ricer car on o La eventual e pr esen za n el sangu e di germi in sog .getLi con r eu n1a tisn10 infettivo (circa otLar1ta 1'.-asi); ven n ero eseguiti n umerosi c ontrolli non solo eseg uendo emoculture in sogge1l i n on r cu1nal ici, m a anch e sottoponenùo a l m edesim o e 1)it1ttosto con11)li cato tra ttam c11 to ba tter io logico , i terren i di c ult ura ine.cessari p er l ' indagine cond ot ta. da o-li AA. P con servati st erili . I r i u l la l i otlen:uti ~ono s ia li fondame11Lal m ante n cg.a'li vi : sia n ei casi in es:armie sia nei .casi-co11tr ollo f urono ott enute a volt e em oculture pos i Li r e lJer forme b.at ter icl1e .a ll e ([u.a l i g li AA. n on si cr ed ono a utorizzati di assegnare particol are ignif1cato dal pu nt o di vist a pa tog c11 ctico. Vemn er o ten tat e cult ure con terre n i in iaer ob io i cd in an a e·robiosi dal Jj q 11ido s in ov iale oppur e a n ch e direttamen t e in a lc u n i casi dai n oduli r eum at ici sottocutanei , a n ch e i·n q u es ti ca i p er ò i r isult.ati es endo fon damentn lm e nte n egfl tivi. (·rr . 1

VARIA Le iclee della Regina Vittoria ul femminismo. · Si son o p u bblica le quest 'anno d elle lettere ancora inedite d ella Regina \' ittoria , ch e })assa poco men o cl1e per l 'ca uale di E lisabet ta , 11ella ,:-enerazion e di certi ing lesi più ricchi di sentim ento che di r aziocinio; e le nuove lettere r1on le fan r10 p articolarm en te 011or e. · Ella è, 1>er esen11)io , furi osa co11tro qualsia~i progr esso 11ell ,educazio11e fc111minile e fa scrivere indignata a l 111inistro Gla d to11r di don1and ar e al p r ofes or e ir WiJli a111 J en11er (da n on confondere co·n E dvvard , co11ritore della ,raccin azion e) che cosa pen . i de ll 'id ea niostriiosa di s ig n orine e di g io,·anotti ch e en lri110 insieme in una sa la anato1n ica; e il Jcnn er st e~so, in una riu n ione a ll 'Uni, ·er sità d i Londra, ebbe a dichiarar e : « Sig11 or i, io 110 una "ola fi gliuola. ch e mi è car a q uanto ]a pu p illa d egli occhi m iei , e p iuttosto r h c veder la u i banchi d 'u na sala an atomica YOr rci a cron1pagn ar]a al sepolcr o ·». · Per a\rer e un a pjù c.: l1iar a idea della m entalità di quel1 a donn a , ecco un pass o d 'una su a lett era: <<. Da qualcl1 e tempo ella desidera va richiam ar e l 'atLenzion e dc l s ig n or Gladst on e sul paz~esc o ed estre111a111c11te dcmora lizzante m ovim ento odier n o J)er d a re alle d onne la posizion e dell 'uon10 n ell e p ro fession i , fra l'altr o 11el l a vita m eclica... E lla è a n siosissima di far saper e ch e n on olo di ~apJ) rova ma ab orre i tentati,·i di d i ~ l r ugger e og11i decenza e ogni sen timento fen1m in i1 e ... Ell a è decisa. per la alvezza d elle o-iovan i di que_lo paese ~ la loro liber azione dell ' im mo rnlil à , di f.ar e tutto i] pos ibile 1)er impedirlo » . D altra part e. se ell a era doru1a e si riten eva ca p ace d i r eg·gcrc i destini d 'un g r ande paese, ciò a' rveniva , s·econdo lei , p er ch è, com e r egina. er a d ot ata d al Cielo d'un privilegio quasi di vino , al punto cl1e n on sorri e n~ si n1 er avigliò quando u n inedico m ilitar e le scriveva da] Tran svaal , durante ]a guerra b oera , ch e le scatole d i cioccolatini da Jei n1.an dat e ferm~vano le palle dei n em ic i. (Da Il Giardi1io d'Esculapio, ottobre 1933).

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

Contributo all'etiologia della peli()Si r eumatica.

L . Burbi (Patliolo gica, 15 fe])br. 1933), avendo tudia to 15 ca.s i di p eliosi r eu111atica , h a fi ssato Ja u a attenz ione s u u r1a spir och eta p resent e n ell 'orina , n el san.g u e, n elle linfoghia n ·dol e, n elle lesioni biliose e n el fegato, tras1n i ss ihil e a lla cavia , ch e vien e a i11orLe con un .q ua dro set t icemico. em orragi co ~ pres~ n za di s p ir ocl1 ete n ella n11lza e n ell e l1nfogh1a11dole. P e r qu a11to n on si possa e e lud er e ch e il aern1e i11 que tione sia l 'agente specifico della ~ala Ltia, n on si hanno dati su ffi cien ti 11er con fern1a r lo. .t\l pari d i altre spiroch et e , e o è ar e11ob en zolo-resistente . C.. T os cANO.

L.

nn ova l ec11ica p er la numerazion e di u.ova ri i cl niint ; n elle fec i . - Tip. J ov-e11e, Nap oli , 1932. C. L ucc H! NI , R . S EGRE, A. BoN1zz1. Co11lrib u l o al lo stadio cli n ico e sperimen tale dcll 'an.uria perniciosa. - Tip . <t A. L. A. >) 1 v-~rese, 1932. . f) . NrcoLò. Un cas o di rn.el eria d el neon ato. Medi NAJERA .

Una

cin a Pratica , 1933 . !.'.: .

R elazione Clini ca su l l'att i vità oculistica espl;cat" n el l 'Os1Jedale Co l on i a.le di T r!p ol i duranl e gli ann i 1914-1939. - Tip . MaggJ. BARTOLOTTA .

Tripoli, 1933.

.

.

P. NicoLò. Corp o est r a11eo utven l e (U zrudo cirialis) nella g ol a di un r aga:zo. -

tica, 1933.

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~1ed1-

:'.\led. Pra-


\ AJ\ N()

XL.

~UM .

4:-lJ

SEZIONE

PRATICA

1709

NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. La r epre sione dell'e eroizio abu si,·o delle professioni sanitarie. _\lla in te rrogaz io11e presentata dall 'on.

Perna re1ativamei1te all 'e ercizjo abusi vo d elle professioni sanitarie e sulla tlisoiplina delle arti e m es tieri ausjliari all 'e er ci zio della medicina, I 'on . Guido Buffarini, ot losegr e lario di Stato agli Interni, ha rl nlo la segucnle risposta seri Lla :, . « Fino clall 'e11tra la in Yigore della l egge 6 magg io 1928, n. 1074, sulla r epressio11e clell 'e ercizio abus ivo d e lJ e profe ... ioni sanitarie, e su ccessi' a111e11 te, il ~1i11i stero dell 'Inter110 ha imparli Lo ai Prefelli t assative e ca tegoriche istruzioni , volle ad <lssicurare la esatta e rigorosa applicazio11e delle norme ivi dettale. L 'osservanza del1 e i truzioni minis teriali , cu 1 ata dal personale inleressamento dei Prefe tti , h a portato ad una graduale e progressiva diminuzione d el nu1nero delle denunci e all 'autori Là g jt1<liziaria p er il rea lo di ab u siYo eser cizio delle professioni anitarie. Cosi, rer quanto ri guarda , in })a rticoJare, l 'oser cizjo abu sivo della p r ofessione di oclontojatria, n1enlre nel 1930, si ebb ero 137 de11uncie, nel 1932 .. e ne ebbero 901 e, nell 'anno jn corso, i pre ,·e<le un numero anche minore. 'l'ali dati .. tanno a di1nostrare che il fenome no non ha ryuel carabler e cli gravità segnalato dal1'on . inlerroganle. Ad og r1i 111odo, può assicurarsi ch e il l\1ini s tero 11on 11ian c l1erà di impartire 11uove is lruzioni, alle a utorità Jlrepo te aJla tutela d ella si curezza e della ... anilà publ>lica, p er la più efficace vigilanza sull 'eser cizio d e lle JJr ofe sioni ed arti at1 iliarie sanilarie )) .

CONCORSI. POST! VACANTI

ABBAZIA (Fiun1 e) . Fino alle ore di ciotto del Ye11ti nove11 lbre 1933-XII è prorogato il t er1nine d el con co rso, per litolj , a i segu enti posti di m e dico pi e so il local e Ospedale Civile: l:Jrimari o-direttor e, s tipendio annuo L. 9600; Primario-chirurgo, s tipendio anr1uo L. 4800 ; .Radiologo, · lipe11dio annu o L . 3000. Gli stipendi son o soggetti alle trallenule di legge esclu a ia rictu zion e cl el 12 %. Documenti rl i rito. Per ul lerj ori infor1na zioni rivolgersi alla egreteria clella C'..o n g r eg-azion e cli Carità rli Abhn7ia.

AnnrA (Rovigo). Ospedale Civil e. -

Scad. 1° nov., ore 17; primario d el reparto di medicina; L . 5896 g i à dec urtale del 12 %; età lini. 45 a. al 1° sett.; (loc. a 3 1n esi dall a s tessa data ; nom . e conferme quinquennali . Chiedere a nnl.1nzio. AosTA . Con,sorzi o P r ovi ne. Anli t uberc. - Scad . 30 di c.; direttore sani Lario; L . 14.000 oltre L. 4000 serv. att., L. 4000 co1npen so inibizio11e libera profess., L. 500 m ensili (revidibi1i) trasferta, rimborso d elle pure spese di viaggio; età lim . 45 a. al 15 sett. Cl1ied . nl lre condizioni. Rivol ger si Presidente. Ansor...r (Ron ia). - Scad. 30 110Y.; L. 9500 e 5 quadri enni d erin1 0; c.-Y.

BARLETTA (Bari) . Ospedale Civile « l:'rin.cipe Umberto ». -:- Scad. 30 nov. , chirurgo primario; L. 8000 lorde 12 %; 60 ~o partecipaz. llivolger si Segreteria Con g r egaz. di Cari tà . BERGArvrAsr.o (Alessandria) . -- Sca<l . 30 nov. ; lire 7000 d 'indenn ~ r esicle nzi ale e ser vizio ::i i JJoveri , L. J000 cavalc .J aumen li di Jegge. BIELLA (Verc;elli) . Osp eda le rlegli l 11fer1ni. Pos to cli Primario Dire ll or e d ell a Sezio11e di R adiol ogia e F isio-Ter apia . cadenza 15 dic. 1933-XII . Per infortnazio11i r iYol acr i al] a JJ irezione d ell '0 ·p edale suddetto. B1s ACQUINO (Palerr110 1. -- 'cad. 21 di c. ; 2" co11d. ; età lim . 35 a.; L. 8500 e ,3 qui11q u e11n i d ee.; trattenu le e diminuzio11i di legge; ac.ldizio11ale L. 3 ol tre i 1000 pov. B1s1··\GN0 (Alessandria) . l jer litoli . cadenza 30 ol lobre 1933-XII. P eriod o cli prova anni due. Stipenclio ann n o L . 7000, n ·ce ttibile di cinque nume11 li quadrien1lali . Inde nuil à di cavalcatura L. 1500. li p endio e inden11i tlt :-0110 soggetti all a ri<luzione del 12 %. Età m ini1ua a nnj 21, massima 45, salvo eccezioni di legge. Chiarimenti ed elen co dei documenti l)OSso110 e er e ricl1 ies li all a Seg reteria del Comt1ne cli J~js t agno . CAMPAGNANO n1 Ro1'1A (fi omaJ. - Scacl . 15 nov ., or e 18; L . 9:300 per 1000 pov.; i·jdu z. 12 %; 5 quadrienni d ee.; addizion ale L. 4 ; L. 1267,20 c .-v. ; L. 400 uff. san.; età li n1 . 35 a.; lassa L . 50 ,10; doc. a 3 mesi <lal 15 setl. CAMPANA (Cosen za). Scacl. 20 110Y.; l .. 7000 e 5 quadrienni dee. t T_,. 1000 per g l 'in cri lli oltre il 111iglia io ; rinuz . 12 '>o ; c li\ lin1 . 45 a.; tassa L. !50, 10. C \TAl\'J,\ . R. Prefelluru. Co11corso p er titoli e'l e ami a i posti di uffic iale sani Lario d ei Comuni <li ~Iilit e ll o , Adrano e ~1 ascali . · 1 lipendi o iniziale L. ()000 annue, su sce ttibile di quallro aumenti l)eri odi ci qt1inquennali del d ecimo. Il termine per la pre e1tt.azjone dei documer1ti cade il 20 novembre 1933-XII . Per le a ltre i1tfor111nz ioni g li i11ler essali dovra11no rivolgersi alla l)r efe l l ura di Catania. CoLLE n1 ' ' AL n 'EL A (" iena). cad . 31 oLt .,; L. 7500 e quota mobile cti L. 17 3, cavale. L. 4000, 6 quadrienni d ee . Conr (Roma). - Scad. 31 clic.; ]1Cr \ ·al le; L . 9q00 e 5 quadrienni dee.; addizio11ali L. 4 e L. 5; riduz. 12 %; età lim . 35 a.; lassa L. 50, 10. CosENZA. - Il Prefe tto d e1la l 'rovinc ia , in data 7 o llobre, rende noto ch e tra i Comuni p er i quali co11 avvi so 26 agost o p . p . è s la lo ])andito C'Oncorso p er titoli ed esamj ai p os ti di L'fficiale Sanilario va · pure con1preso quello cli S. Basile con rc lribt1zione a r1r1ua asseg11a t a al l)OSt o di L. 2500. Fo~sò (Ve nezia). cad . 15 noY. ; L. 500 e 5 '1 u adrienni dee. , c.-v ., adclizionale L . 5 oltre i 1000 p ov. . L. 500 e l1ff. san ., L . 3000 caYallo; ridu z. 12 %; eià lin1. 40 a . GENOVA-VOLTRJ . Oper a Pia ()spedale S. Carlo. Scad. 31 ott ob1 e; chirurgo pri111ario, aiuto chirurgo e aiuto medico ; L . 6000 p el pri1nario, L. 2400 p er gli aiuti; riduz . 12 %; partecipaz_ · doc. a . 3 111esi dal 1° selt. Cl1ied . anr1unzio all a egr e ler1a.

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1710

<C IL POLICLTNICO

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GORIZIA. Am1n. Prov. - Scacl. 5 gen.; assistente ZoAGLI (Genova) . A Lutto 30 nov .; L. 72-00 'rinella ,Sel. mecl. -111icrogr. del Laborat. d 'igiene e d otte ; 10 bienni ventes.; età lim. 3q a.; tassa profilassi; L. 10.00-0 aumentabili di sei decimi, L. 50; doc. a 3 m.e si dal 1° ott. · ollre L. 3000 serv. att., c .-v.; riduz. 12 %; età AVVERTENZA. - Quando non è altrimenti indicato li1n. 35 a. ; tassa L. 50. i eoncorsj si riferiscono a co1idotte n1eòico-chiTurGuALTIBR1 (R eggio E1n. ). - Scad. 30 ott.; L. 8000 giche, j compensi allo sli:pendìo base. e 5 quinquènni dee. , oltre L. 1000 indenn. categ·oria e L. 3000 cavallo o automob. NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. .Gu1n1zz0Lo (M a11tova) . - Scad. 31 ott.; L. 9000 oltre L. 2500 trasp., L. 600 uff. san. La direzione dell 'Istituto Stomatologico ItaliaLu 1No ( Varese) . Ospedale di Cir colo « Luini Gonno, ch e ha sede in Mila110, è stata affidata al f aloni eri ». - Scad. 10 dic. ; L. 5000 oltre L. 1000 prof. Gaetano Fasoli, direttore cle11a Clinica Odoni11den11. direzione; con11)art.ecipaz.; età lim . 25toiatrica di quella R. U11iversità, in collahorazi0-ne 40 a. al 10 ott. Rivolger si seg·reteria dell 'Ammi- . col prof. Enrico Forster , doce11te i1ella stessa Uninistrazione ospedaliera. versità. MANTOVA. Istituti Ospedalieri. - Scad. 18 nov.; S. M. il Re ha no1ninato m olu proprio Grande ote 17 ; due medici assistenti; L. 5500; c.:.v., L. 16 l lfficiale della Corona d 'Italia, il dott. comm. Enal giorno e ' itto per le g uardie, alloggio, parterico ,S·e creti, v~loroso odontoiatra. Rallegramenti. cipaz.; ridu1. 12 %; doc. a 3 mesi ò.al 18 ag.; nom. Il dott. Pickhal1n è nominato cli rettore dell 'Otriennale; serv. entro 15 gg. Chiedere annl1nzio spedale « Cecilien Haus » di Berlir10. al segreta.r io del Consiglio d'Amministrazione. ' Il dott. Chapon, che era vice-preside11te delMARTINENGO (Bergamo). - Per titoli. Posto di Jnedico chirurgo de1ln prima condotta. Stipendio l 'Associazio11e generale dei medici di Francia , ne è stato ora eletto presidente. base L. 6500 co11 cinque a11me11ti quinqi1ennaii <li un deci1no. Inden nità <li cavalcatura (cavallo ·11 dott. Carlos Newlands è no1nir1ato presidente . o rnotocicletta) L. 1150. Inden11ità di L. 5 o di dell 'Istituto Brasiliano di Stomatologia. L. 2 per ogni povero che abbia diritto , rispettiva 1nente, o alla sola cura medico-chirurgica o alla .Il dott. Rodolfo A. Bivarola è non1inato presiassistenza medica . ed a.i medici11a1i. Età massima dente della Società di chirurgia di Bue11os Aires. anni 40 salvo ecc.e zioni . cli legge .. La domanda co11 -i presc1itli docum.enti, }_:elenco dei quali con le NOTIZIE DlVERSE. relative modalità ecc. possono desu1nersi dal bando di co.n corso da richiedersi a.Ila Segreteria Coa• Conferenza internazionale di pediatria pre· munale di -~1a rtinengo, debbo110 pervenire aJla Se'greteria predetta non oltre il 30 nov. 1933-XII. ventiva. Si è chiusa a Lussemburgo la III Conferenza i\i1Ass A~ Com.unP,. - Scad . 31 ott.; due meòjci dell 'Associazione Inter11azionale cli Pediatria Preconrlotti rurali e uno supplentè; per i primi due ventiva. . posti L. 10.350 oltre L. 1500 cavale.; per il terzo La pediatria italiana era rappresentata: dal prof. L. 8050; decurtaz. 12 %; età lim . 40 a. Frontali rlella R. Università di Padova, il quale, MrRABELLO CoMAsco (Como). Scad. 31 ott.; i11sieme al prof. Ròtt di Berlino, ha tenuto una L. 9000 e 4 quinquenni dee. , oltre L. 700 uf~. delle due relazioni fondamentali, sulle quali si san., L. 700 bicic]etta, L. 500 ambulat. se in casa; è aggirata Ja discu ssione della Co11ferenza , cioè riduz. 12 %; età lim. 40 a. ; tassa L. 50. la « profilassi delle affezioni i11fluenzali nella pri~l<?~INO (Aquila). Scad. 31 ott. , ore 12; per ma infanzia », alle quali si deve ancora tina gran Re11d1nara; L. 9240 già decurtate del 12 %; tassa parte dell 'alta mortalità infa11tile. Il prof. Frontalj, al termine della sua applauL. 50; et à lin1. 45 a.; doc. a 3 mesi dal 5 ott.; dita relazione, ha messo in eviden za quanto già serv. entro 15 giorni. · è statb realizzato in Italìa dall 'Opera Nazio:pale per llo.LVIA. Pio lstiluto di S. Spirito e Ospedali Riula Protezione della Maternità e dell 'Infanzia, ed nii.i. - Scad . 16 nov.; due primari chirurgi; tiha presentato delle conclusioni che sono state aptoli ed esami. Stip. L . 7800.; c.-v. ~er le altre conprovate dalla Conferenza all 'una11irn,ità. rl izioni chiedere annunzio alla Segreteria. 'frnoLo (Bolza rto) . - Scad. 31 ott.; L. 6800 e 5 140 Congresso internazionale d'idroclimatologia. A Tolosa dal 4 al 9 coFrente ebbe luogo l Janquadrienni dee.; c.-v.; L. 700 trasporto; uff. san. nu.nziato Congresso d 'idrologia, climatologia e · L. G80; L. 1020 arm. farrft. 1Jn1NE. Il Commissario Prefettizio informa geologia inedica ; v 'interv-ennero i · rappresentanti che la scadenza. del concorso al posto dì Diret- di 25 1l.azio11i e numerosi internisti, tisiologi , pediatri. tore Sanitario dell'Ospedale Civile S·. lVIaria della Di grande interesse i temi trattati, relativi alle Misericoraia, è prorogata alle ore diciotto del 15 cur·e climatiche n ei bambini ·e nella tubercolosi novembre 1933-XII. . . . , pol111onare e alle encefaliti. VARAPODIO (R egg io Cq.l. ) . Scad. 9 nov.; L. 8000 Avevano aderito i professori italiani Valenti, e 4 quadrienni dee., ollre L. 600 se uff. san.; Vinai e Nasini di Milano (relatore), Lasagna di riduz. 12 %; età lim. 35 a. Parma, 1Silvestri e Genoese di Roma, che han1lo partecipato .ai lavori, fatti segno da parte dei colV1PAcco (Gorizia) . A tutto 31 dic.; cor1sorzi.o dj 3 Co1nuni; L. 7920 oltre L. 440 serv. att., L. ' 2640 leghi , franc._èsi a festose accoglienze e tutti invitati a tt1r110 con gl'i aderenti delle altre :i1azioni au lomobile, c. -v. ; 6 quadrie11r1i dee.; ritenute di a presiedere le sea,,te del Cong resso . legge. Pt1nti negli esa1ni speciali e · di laurea. 1

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1711

SEZJONE PllATJ CA

10 Congresso francese di terapia. fli cordian10 ch e si Lie11e a Parigi dal 23 al 25 o llobre. B presieduto d a ~I. Loeper, professore di lerapia alla Facol Là di ~le<licina cli Parigi . L 'Ilalia è rappresenlala 11el Comitato d '011ore s tra11iero dai proff. Pende, Sanarelli e Devolo. Gli arg·omen li di relazione sono: « 11 tra l lamento par e11terale clell 'ul cera gastroduode11ale » (relatore il prof. Devoto di ~Iilano) ; « Il tratlan1 en lo d elle <'.oli baciJlos i »; « Le associazioni n1eciicame11 tose »; cc Il trattàmen to delle radiodcr1niti »; t< La pirelot~ rapi a elettrica e clinica». Le cornuni cazio11i ~OJtO relative ai Le111i trattati. Tutte le infor1nazio11i rig11ardanti il Co11g resso possono essere richies te presso la segr e teria (place de I 'Odéon 8, Parj s VI) . S Congre o france e di ginecologia ed o tetricia. L 'As ocidl io11e d ci g inecologi e ostetrici di )ingtta francese l1 a t e11 u lo il suo s e Co11gresso a Parig i , n ei locali cl elJa ~·acolt à di m edici11 a, dal 5 al 7 oltohre. ,\.Jl a edula i11a u g urale in1 ervenne il d ecauo <lella Fncoltn, prof. R o u :-sy. Il presider1le cl ell '.\ socia1 io n e, cl otl. Henro lay , di An' er a, l:- Urcedulo al prof. J .-A. I~'aurc, ricordò che al (Jo11gre · o iI1ler11a1.io11ale d el la specialità t enuLo::;i a llcnl1a n el 1902 ven11 e di ·cusso u11 0 d ei 1e1ni o ra cti nuo Yo all 'ord jne del g iorno, la lu]Jer colo i ge11i tale. Se1nbra c he la ripre a d ei Cong ressi inte rnazionali incontri g r avi difficoltà; m a il t:or1gre so fra 11cese accoglie studio i di tu Lle le ì\a1ior1i i quali Yoglia110 esprin1er i 11 ell 'idioma Jrancese. Parlaro1to poi il pre idenle d el Con g resc, pro!. Cou vel ai r e e il segr e tario generale d ell '.\ ~oe i azion e prof. Brind eau . 0 '

Congre si francesi di c11irurgia e di t1rologia. i sono sYo]ti a Parig i i l avori d egli an nuali congressi d ella "ocie là francese di chirurgi a e di q uPlla di tirologia, a cui . ono in lerve11l1 I i tra i n1errLbri s tranieri 11u111erosi italiani : l 1o n . R. P aoll1cci, i profI. Ales ·a11dri , f(reduzzi, Don a li , Do111i n ici , (;olon1bino, Dogliolti, Chiaro-Lanza, Cap o1ale, Chiasscrini, Cl1in11dano, l)errucci , ori a, Ju11 f!'ano, 1)an garo , ecc. ulle r elazio1ti cli d e l lo Co11gresso ha1111 0 fallo in1porlant i ecl ap}Jlaudilis, i1ne comunicazioni il prof. P aolucci di Bologna, il prof . ,\.le sandri di flon1 a ed i profr. ])on a li cli i\lilano, l:ffredu zzi e Ca1)0r ale di Torino. I co11gres~i li j lnlia11i -0110 stati ricevuti all a sed e d el l.4"ascio cU P arig i d oYe il segre tario poli tico comn1 . Gazzo ni 11a ri vollo Ìoro p arole di salu lo.

Giornate 1nediche di Bruxelles. Le p1 o :sj n1e Giornale wlediche di Bruxelles si terr a11no d al 23 al 27 g iug no 1934 e sara11no desti11a l~ preciJ)Uam enle alla fisiop atologia d elle g la11do le e ndocrine ed ai r apporti di que .. le con i va ri se Ltori d ella m edici11a e d ella chirurg ia. Il Com il ato or o-anizzalore, presieduto cl al prof. Zunz, ha già rj cevulo Je aéfesioni di en1 in enti personalità . l.1a segreteria ;jcn er ale h a sed e nella rt1 e Beilliard 141, Brtixelles, Belgio.

1o Congre o panamericano di radiologia. Si è t enuto a Chicago dal 25 al 30 settc111bre; vi hu 11no llarlecipa lo fisici e m edici di fam<l 111011diale. Si 0 orcupato elci r aggi X e d ei corpi radio-

a.ttivi. 1 l avori so110 s tali presielluli dal Dr. Henry K. Pancoas l di Fi1a(1elfia. P er g Ji a1I i ri' o]ger si al pr~sidente del Con1itato organi zzat or e, Dr. Benjam1n H . Orndoff, North Clark tree1. 2561, Chicago 1

JIJ. , S. U. d 'A.

Cor i di perrezionainento. Le iscrizioni per il \ ·1 Corso di p erfe7.ionamento i11 'fi s iatria, che si svolgerà n ell 'anno accademico 1933-34 presso l 'Istituto « Be11il o Mt1ssolini », sar anno chiuse il 10 novembre p. v. Le iscrizioni si ricèvono presso la Segreteria d ell 'Istituto (Confederazione gP-nerale dell ' ir1du lri a italiana) in Roma.

Col })r os imo 11ove111l>re, nell 'l li Lu lo di 1\-Ia teria ~1Iedi ca d ella R . Univer ità di !'apoli (S. Andrea <l cJJc Dam e 21) , s inizier à il cor o d 'jdrologia per m edi ci speciali ti di lubilin1e11ti t ermali, • tazioni clin'latich e ecc. Le j crizio11i sono aperte pre so la Segreteria d e ll n R. Univer ilà . 1

Conferenza del prof. Putti a Cl1icago. Jn una conferenza tenuta all '<c 1\n1erican Colurgeon s », ad un a losi a Chicago dulege o r r a11 te i g iorni 9-13 o ltobr e, il prof. Vittorio ~ulti , d e11 'U11iversità di Bologna, ha fai lo una esposizionP d el s u o nuovo procedi1ne1i lo per r iportare a lla lung l1ezza norn1ale g li arti inferiori Jrattura li , d eforma li o comunqu e rnenonl a li . Ha riferito co111e egli riesca ad otlenere ri ultati feJici simi col st10 sis tema che si basa sull 'imJ)iego <li pesi i quali facilitano l a formazione di 11uovi lessuti ossei d estinati ad el i111in are o riclt1rre al minimo il difetlcr d ell 'ar to. Con tale procedimento ha ottenuto a11u11ga1nen l i d el fe111ore e qui11di d ell 'arto fin o a se l1 e od o l lo cen -

timetri . Al Lre co1tfer e111.e ono s la le le11ule dal IJrof. H. B. ' hiteh ou se di Birmingha111 (sul t em a « Ì\fas lopatie e mas titi cronich e») e dal doll. D . E. Roherlson di Toronto (sul t em a cc Simpaleclomi e nel~ l 'infanzia »).

L'ina11gu1·azione del nuO\'O Sanatorio n1ilitn.re di Anzio. Il San atorio ~Iililare di J\.nzio 11ella s toria della 1olla co11tro la tubercolosi in ItaJi a ha a sunto un compito di sp eciale inler esse, JJoich è ha risana lo m ig liaia di i11validi di g u err a erl ufficiali e solda ti d elle Forze Armate, h a avuto l 'altissimo 011or e cli due v.i i te di . E. il Capo d el Governo e cli numerose vi ile di compet enti tisiologi di lu l lo il mondo, ha 1'orgoglio di aver organizzato il prin10 corso cii p erfezio11amenlo in tisiologia. f.ol 28 ollobre e o compje il suo 15° anno di vita. L 1 an1mi11i trazion e mili lare della Guerra h a voJulo che <1ueslo -a vvenimento fosse deg n o del nuo,.o tempo e, per l'occasione, sar à ina u g urata una 1nole imponentfl <li moderni ssime oper e ch e renc1cra11110 j} Sana lorio an col'a più efficien1c e più g·randjoso. Il complesso d elle opere che saranno jtta ug·urate sostituer anno l a vecchia ma eroica sis temazione, che ricorda l immane sforzo fatto dal1'll aJia all orchè iniziaYa per m ezzo della pioniera ani tà Miljtare u11a lolla organ ica conrro la tu}Jcrcol osi nel Paese. Queste nun1ero e opere, ch e sorgo1to nella secol are Pine ta Aldobrandi11i, ii1 tLn paesaggio d el quale l 'ecce.zionale pittoresco si avvalora di p ole11 li car a tteri cl a sici , fan las lica1uen le Ja lini e 1


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u !L POLL<.;Ll~l CO "

JJ\ecUlerr nn el, ecl a cui l 'ar t;hllello l)i Fausto in c0Jlabor azio11e fel',ida col d irettore Jell 'Istituto prof. Bocchel li . e l 'al ta cornpete11za t ecnica della J)irez1on c del Genio l\Iililare, ha dato linee ar~ 1nonic hc e 1noder11is&in1e, aclere11ze funzionali di s tile, g randiosità cli n1ezzi, r appre entano gua11lo era u111anamenle possibil e raggiunger e nel campo clel l 'organizzazione sanatoriale e 111oderna e di più progr edito n el la tecnica igienica edilizi a. J)arlili · qà mète già raggil1n te in ques to campo e devia11do in parte fl a q uaJcb e impostazione 11on ritenuta adere11t e all a particolarissi111a fu11zion e di assis lenza ai tubercolotici, l a c ui anim a so l liln1ente malata è così bisog11osa della grandiosil lt sedativa della natura. si è fatto di ques to vec.:cl1io e g lorioso Sanatorio ?vlil i lare di Anzio un m oclerni._ s i1no I stitu.t o che è \a11 lo della Sa11ilà l\tfjli lare r jnnova t a n el clin1a s torico del Regi11.e fnscista. La notizia della Yita i11 le11sificata d el Sanatorio Militare d i J\11zio sarà appresa con interesse e soddisfazion e ei a quanli banno guardalo questo l sli Lu Lo, tra i prin1i sssim i della i1ostra organizzazione Sanaloriale Italiana, come ad una luce che ha brilla to per 15 anni, nonosta11le l e infinite difficoltà, occul te e palesi, che banno cercato di speg11erJa.

Per la limitazione degli studenti di 1nediciua, nel Portogallo. La Facoltà di ~11erl icina di Oporto ha presentato t1n i11emoriale al l\1inistro dell 'Istruzione, p er proporre l a lirrtilazione al nun1ero di 60 delle imn1atricolazioni an n11 nli nella facoltà stessa. Il inemoriale rileva che l 'affiue11 za enorn1e di allieYi irrLpedi ce qualsiasi insegnamento effiiciente; che, inoltre, porla acl una pletora professionnle, i c11j effe l li p erniciosi sulla dignità della profcs:-iione sì r en der anno sempre più manifesti, se non verrà infre n a ta la liberlà attuale d iscril 1one. Ln dir ezione cl Pll ' ..\.ssociazione ì\Iedica Lusitana si è pure i11leres a la aJ proble111a , il quale verrà tratta lo irL una riunion e gener ale delle Associ azio11i professio11ali. 1

In merito alla sterilizzazione dei deliquenti. In una riunione della Società di medicina legale di Roma il l)rof. S. Ot tolenghi ha riferito s ul tema cc Sterilizzazione del delinquente in r ap porto alla medicina legale ». L 'ora tore ha rileYato che l 'eredità m orbosa, per qua11to frequente. non è fatale e tanto meno è graduabile la su a presunzione, sì da potersene servire per l ' indicazione d egli estremi della pericolosità rlella persona che dovrebbe essere st erilizzata. Ha poi no1ato ch e l a sterilizzazione viene a CO li lui re una « lesione p er sonale » che provoca una « debili taziorJe per1nane11te », lesjone persor1al e cl1e è in contras to con l 'indirizzo d el nuovo codice pe11ale nella t erapia d el d elitto . La Società ha accolto unanimemen Le le conclusioni del! 'illu s tre oratore, contrarie all a steri Jizzazione.

Un po' d0Vl1nque. ì\l entre q u es to numero viene impaginat o e stam palo, si svolgono il Con gresso italiano delle sci en ze a Bari ed i Congressi medici di Pavia. Ne r iferiren10 e ne 1 laremo i resoconti come di consueto.

Dal 5 al 7 ottobre sj è le11ulo u 'lj],vankee il convegno annuale dell 'cc Associazione central e de gli ostetrici e g inecologi » degli Stati l 'ni1i.

L '8° Congresso fra11cese di s to1na tologia a\r;• luogo a Parigi durante il pri11cipio di ottobre del 19X4. Dopo la sedtt ta inaugurale, che si t err f\ J1ella Facoltà di .Wledi ci11a , il (,;on gresso continuerà j l avori a lla Sorbon a.

Acl iniziativa del dolt. Ulaoué, e con la collaborazione del dott. _l,·.iischer , si è cos tituita l '« Allean za Scier1tifica e Medica Francese », che ha lo scopo di provocare riunioni periodiche, di valorizzare l e ricerche scie11lifich e e d ·incoraggiare i giovani in tali ricerche, contribue11do al rispetto della tradizior1e scientifica. Infor1n azioni presso il Dr. Claoué, rue Scheffer 39, l'aris x'rl e. La Socie tà tedesca di s toria d ella medicina ha festeggiato l '80° compleanno clel prof. Karl Sudl1off, noto sloriografo della 111edi<.;ina. Sono state rese a Par1na cordi ali onoranze Al dott. 1'u11 ~c; B1~ lli , c he lascia la direzione di quel1'0spedale Maggiore, clopo più di 32 anni di ser' izio, per li1n iti d 'e tà. Gli è su ben1rat o il dotl. , .i scon ti, colonnello 111edico. Il prof. Fraenltel , direttore lle1la Clinica ginecologica del! 'Università di Breslavia, noto per la r (;idioter apia d el cancro, tiene <luraute la 2a. quiudicina di ottobre, un corso di qui11dici lesio11i a Rio de· Janeiro, r1ell '« llospital Pr6-Matre )} (ave11ida Venezuela 159); l e l ezioni leorico-praticbc sono integrate da dimos trazioni 01>er atorie e da proiezioni fisse e cinematogr afiche. Il Sindacalo medico di Carrara ha ap1Jrovalo un ordine del g iorno che conllene tre voti: 1° contro l a piccola pos la medica, contro la pubblicità priva di scru poli e contro i sanitari as~ol­ dati a compilare rubricl1e mediche; 2° contro l a pletora medica; 3° con lro 1'esercizio professionale d ei medici stranieri . L 'Osp edale cc Principessa di ~ie111011te n di Bergam o ha ricevuto ingenti legati ecl el argizioni , tra cui: L. 200.000 dalla si g. r a Carolina Pisone, lire 100.000 da1 cav. Filippo Rossari , L. 60.000 òaJ cav. Car1o Pisone. L 'in g. Giacomo D 'Alì di Trapa11i h a elargito L. 200 .000 in memoria d el compianto genitore g r . uff. Giulio D 'Alì laiti , e di esse L. 150.444 sono. destinale all 'erige11do ospedal e ciYico di Trapani. Il presidente d ella Repubblica li'rancese, Alberl J..ebrun, menlre era i11 villeggiatura a Rambouille l, ha inau gurato un ospedale regionale eostrui lo in questa cittadina. Si è d epos ta a Gr anollers (Spag11a) l a prin1a pietra di un padiglione ospedaliero per malattie i11fettive, il c ui cos to è preven t ivato in du ~cento­ mila pesete. Il 7 settembre ven11e ii1augurato a Segov1a (iSpag n a) un nuovo osp edale-peniten ziario femminile~ è capace di circa 110 posti ed è rliv1so in 4 reparti. Con d ecr eto del potere esecutivo si è istituita a Cuba l a Federazione ~Iedica Cubana, con in tendimenti protezionistici verso i medici isolani.


(.A.NNt>

XL,

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43)

SEZ IONE PR.\1'J C.A

L 'Ambasci.ilor e spag n olo ha inoltra lo a l Go, erno cli Cuba u11a nota, in cui prot est a co11lro il proYvedimento preso alla sprovvista e fa 11o te le su e appren sioni n ei riguardi d ei nu111er osi m edi ci sp ag noli eser centi a Cuba. Il Governo di Cuba h a reagito Llichiar ando i11desider ato l 'An1ba cia tore per il poco t atto din1oslrat o in tale occasion e.

La F ed er azi on e ~Iedica CuJ)ana h a cla lo comu11icazione al Governo ch e verrà attuat o Jo ciopero d ei medici, se n on verrà r aggiunto un accordo comple to su l11lte le c1ues tioni ch e ora t en gon o la cl asse in agitazion e .

.

Un d ecr e to d el gover11 at or e d el Distr etto Feder ale d el Brasile s tabilisce ch e debbano essere licenzia li lutti i funzio11ari affet ti d a tuber colosi , can cro o ]ebbra.

Il Governa tore d el Mecklemburgo e di Lubecca h a r espint o Ja d om a11da di ricor so avan zat a d al prof. Dcyck e e d al d o lt. Alst aedt, condann a li p er omicidio involontario e n egligenza, in seguito a vaccinazioni con B C G inquinato. • I giornali r ecan o ch e un 'epid en1ia di febbri p alu s tri avr eb be ca usato l a morte d i più di 50.000 p er so11c n el di .. lrett o di Ping -Kian g, provincia di Hon an . È diffic il e far seppellire i cad averi , d a ta la paura d i conlrarre il morbo . Fu11zion arj e mi~ ~ ionari 'f a11r10 il possj]Jile p er conten er e 1'epidemia. Un episodio di tossi-infezio11 e alimc11tare si è n' uLo a Ne'v Yor k, il 23 agos lo, tra 150 iinpiegati di una ditta (la Dun and Brad s treet, I11c. ) 1 riur1itisì a bar1cb etlo. Se n e d ovet ter o pr on tamente ospedalizzar e 22; all 'u op o furon o mobilita te 8 auto-ambulanze, parecchi agenti di polizia, 20 i n ter11i e varie infermier e.

Il d o l t. Eol o Cam por esi , di Forlì, d ire tlor e d ella rivis ta dì en ign1is lica et Pen o1nbra », h a t enuto a Var ese, n el salon e d el Cor so di Cultura Medica, un a confer en za sul t em a « Enig mi. .. n on m ed ici ».

Il 15 sellembre è rj corso il cen ten ar io d el costume t< rica1n a lo » con cesso, d opo vive di scu ssioni , a i nJembri d el l'Accad emia di Medici11a di Parigi, con ordinan za minist eriale portata a con oscenza d ell ' Accademia il 1° o ttobre 1833. Oggi il costume vien e an cora indo sa to i11 occasion e di cerimonie. Le Case farmaceu tich e Del Saz & Fil ippir1i , Guieu , Lap eyr e ed al tre lo, aveva n o in tentato causa contro il con 11uer ciante Carlo Billò di an H.emo, p er violazion e del cliril lo di m archio e con corrc11za sleale (iner en Le ad i m p or tazion e cl all 'elero di prod o tti farm aceutici). Il Tribunal e di , . Remo ha inibi lo la con lin uazion e d el traffico d elle special• tà, h a ordinat o la con fisca el ci prod o tti importa ti ed h a condannat o il Billò alle sp ese ed al r isarc j11len to dci danui ver so le Dit te a llrici. L 'edifizio della cillà di Messic o è s t ato d evastato ù a un incendio, ch e sembra sia s ta to appiccato da s tudenti sciop er anti.

Da tempo

~offerente, il prof. GrUL10 LUIGI SAc-

m edico primario di Brescia, h a chiuso con r apido aggr avam ento l a sua esis len za a soli 58 :inni. Allievo di Carlo F orla11ini, a continuo con tatto coj m aggiori Clinici d 'Italia , forti ssimo di coltura CONAGHJ ,

1713

e dialel lica, espri1neva sen11)r c in co11gr essi medici e in libere accademie con cetti preci si e quand o n e er a il Gaso criticl1 c serrale. Er a scien zi a to d i salda fan1a. Qualch e su o scritto, quali « La diagn osi cli n ica d ei tu1nori add on1inali », cc Il p ellagro tifo », « 11 coside tlo rum or e pr esist olico» , « u lla leu can erni a », « L 'ep ech èsi ossito nica elem ento essen zi ale d ella egofo11ia »; « La cJì11ica dell a ad esior1e p ericardica 11ell 'as1)ello su o diag11os ti co >> (op er a J)r emiata d alla ll. Univer sità clj llom a con rned ag1ia d 'oro a l m erito clicùco, pren1io Bacccll)) e nurnerose altre pubblicazioni f u r o1to molto apprezza le nel rr1on<lo m edico e a11cbe trad o tte. Egli fu s tudioso d i g r ande l eva i ura: el)be 1nentelucicla pronta, coordi11atrice, perdula n ell 'atmofer a sere11a ùelle rj cer ch e scie11lifi cl1e, assente· d a lle forn1e vuo le d eJl 'os lentazion e. Ed an ch e fu i11opi1111lam enle b uon o: d i quella cari I à ch e cer ca; la sofferenza per soccor rerl a, ch e cr ede e con.fidai 11ella l>on là altrui n1i ura ndol a co11 Ja pr opria, gen~roso fin o all 'al lrt1ism o, 1n i le fiu o alla in gent1ilà. I 1nedici Br esciani lo r icordan o al l~l to del maia la q uale preci so <l iag r1os la e sicu ro d i clinica e· d i sem eio tica, e il Su o 1101ne r est a ind elebilmente· legat o all a iaedicin a il alian a. Preser1Li ir1 spirito i clinici dei 111 uggiori Atenei1 cl 'I tnlia, i 1nedici Brescian i si so11 0 r accolti intorno alla salma di ,Saccon agl1j per offrjrg li , oltre· la tomba, tributo di g loria. Ci inchiniamo anch e n oi revere11ti alla nobile fig ur a dello Scompar o e al dolor e d ella Su a fan1igJia e d ei u oi alli evi . Dot t. P1 ~no TtrRLrNr. Regis lrian10 con i)rofon do ram111arico la p erdita· del prof . PAPil\10 P ~NN \TO. a lo a Dol o (F ri u li) 77 anni o r son o, p er circa un cinqua 11 lennio profu se i tesori del su o saper e e <.l el su o cu ore nella· c:i t là di Udine OYe dal 189G er a primar io me.dico. ' . e d ire ttor e d el! 'Osped ale Ci vil e. Da pochi giorni g li era st a to comt1nicat o il colloca1nento in quie-· scenza. Lascia una J)r odu zion e qt1anto n1ai copiosa , varia e inter essan te. Dedicatosi alla r adiologi a, aveva contratto una· r adiodermite; m arlire d ell a scien za, dovett e subiredu e interventi dem olitor i alle m ani. Al su o n ome sarà inlilolato u 11 p adiglion e del. nuovo Ospedale d i rtir1c. C. morlo il prof. HANs MoHAL, uno d ei più. reputa li s lom at olog i , ordinario n ell 'Univer sità di Ros tock, autor e di i1n p ortan li p u bblicazioni, tra cui l 'all ante delle m al a ttie or ali, di grande preg io. P er seg uitat o com e ebreo, fu prima destituito, poi m esso al b ando dalla Ger1nania; mentre le._inava asilo fuori d ella Patria, Yer111e colto da collasso cardiaco. M. P. È

A soli 31 anni è mor to a Udine il dott . PAoU> P1TOTT 1 1 ch e si era laurea to a Tori110 ad appena 23 anni e ch e h a compiuto s tud i m olto apprezzati su ll 'an a tomop a tol ogi a d ei tun1ori m alig ni .

Di una nlal attia infettiva il 19 setten1])r e è m orta la de tta all 'Osp edale Ten on di n1oria è stata d ecr et at a la C'pide1nie.

co11tra lta in servizioT sig n or a LEGHAND, adP arigi . Alla su a mem ed aglia d 'or o d elle


1714

RASSEGNA DELLA. ST.A.llPA l\IEUI CA. Ann. di Osle.tr. e Gin.. , 30 g iu. - G. ALBAJ.\"O. La funzione d el rene gravidico nor1na]e e leso. C. SrLVA. Iposurrenalismo acuto in puerperio. Journ. A. tvI. A., 8 lug . - .J. I-I . l(EN YON. Ti1)0 i])Opituitario d ell 'obesità. - S. STARR J u nn e al. Ipe rinsulismo . - G. \.VILSON e ' ' ' · A. L11'1nERGE R. La deidratazione nell 'cpilessia. D eut. Med. lrVocli., 21 lug. - KA UPFMA!~N. Circolazione e si st. nerv. - K oRN.EH~ 1 rattam. della psoriasi con nlezzi interni. . . Presse lvléd., 19 lug. - J. L EN01t i\ fA ~n. Ac1doterapia antidala nell'asma d a fi e110. Arch. p. lo St . de lla l:l'isiopai . e Cl. d. Ricambio, mag.-giu. - . S. GABRIN·1. Metabolisn10 ba sal e e valore dinamico specifico n ei diabetici . - G. BARRARO FoRLEO. Il glutalio11e. Mi.i.nch . Med. llVoch.., 21 lug . - ì\1. N ADOLENZNY. 1'rattam. operalivo delle t on ille nell'infanzia. J. THIEME. Ac tinoterapia d ella cute. - HAnTLEBEJ.~. Batt eriologia della poliartrite r eumatica. l~iv. I tal . di Ginec. , lug·. E. FonTI. Influenza <lell 'i st amina sulle modificazioni dell 'apparato genitale. - E . FORTI. Diagn. biologica d ell a gravid . ectopica. - V. DoGLro·ITr. Il glutalione. lt orze Sanil., 10 lug. (~. GATI~ . Tbc. ossea e articolare. - . R . ARRJGONI. Sep si locale n el r eu. , n1at1smo cro·n ICO. lv!ediz,. J(linilt, 22 lug. - \ V. STEPP. Cardiopatie e n1orte cardiaca. - W . J AF.NS CH. ~1icroscopia capillare in Yivo. ~- l1~ n;\ATz. · Isteria e neuras t eni a. J orn,al dos Clinicos, 30 giu. - K. FARBENKE1'1P. Prognosi delle cardiopa Lie. 1

1

.4.rcii. Med.-Cl1ir. App ,. R esp . 3. 1

l A~);O

(( IL POLTOLINICO >1

G.

BRECCLi\ .

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. . . . . · . · . fra t-

. . · · ·. · · · · · · · . · · · ·

Colonna vertebr. : tumori prirr1itivi . Empiema infra p olmonare . . . . . . . Febbre rl a fieno : cura . . . · · · · · · lr ebbr e tifoide ed appendicile . . . . . Frenicectomia: s tato consecutivo del diaframma . . . . . . . . · . . · · · Immunologia : relazioni Yarie . . . . . 1\1anganese: intossicaz . profession ale da . . . . . . . . · · · . · · · · · Operazione di Bassini: il muscolo r etto n ell' . . . . . . . . . . . . · ·

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4:3]

Are/i. 1\lal. 1-l[Jp . Dig . ecc., lug . - G. BoLOOi\ J~ si. Il })an creas accessorio. - D. llnAl\ J STEA~"U e .A.. Bou""TRoux. Elimi11az. clcll'amilasi urinaria. R ev .. Nléd.-Chir. d. Mal. du l ;iuie, mag.-giu. ~I. VILLARET. L 'OJ)Oterapia epatica . PHooos. La secrez. 1)ancreatica esterna n ei diabetici. (i. ))ARTURlER e PARL1E1t. J~'iloterapia i1egli j Lteci. Med . l(linik , 21 lug . K. STOLTE. Tratlani. d ell 'ed ema n ei diabetici. - K. GunzEIT. Gastroscopia. Nic!'d. Ib era , 22 lug. - J . A. CoLLAzo e l. SANCHEz . RonRJGUEz. Vitamina e principio antiapem1co . Morgagrii, 9 lug. - A . TARSTTA..~o. ~Iodificazioni gli cemich e cla iniezione di lipoicli negli e~lopa­ zien Li.

Rivista di Ualariologia Pubblicazione uimcstrale. • Sommario del N . 4, 1933 : Contributi origina li : W. K.IKUTH u . A. GIOVANNOLA: Zur F rage der medika menkosen M.ala1:ioproiphyla.x.e auf Grund vo.n experimentellen Untersu-0hungen an a·e r Vogelmalaria. - A. MISSIROLI : Tipo epidemico deJle febbri m alariche nel nard d'Italia (3 diagrammi, 1 cartogr afia). - J . P. CARDAMATIS : Relation entre les conditions m étéoriques et le pal-udisme en Grèoe. - G. LEGA e G. CASINI: L'azione della- chinina e della plasmoC'hina slli gametociti della malaria (2 gra;f.). - G. GIGLIOLI: Contributo allo studio delle associazjoni morbose della malaria; malaria ed ileo-tifo ; malaria e paratifo C (1 graf.). - T. LU· CHERJNI: Aumento di volume della milza nel periodo preaccessu .&.l e dell'infezione malarica primitiva inoculata a scopo terapeTttico. - P . TILLI: Disanofelizza:t.;Ìone idrica me diante l a calC'iociana.inide. - Rela zioni : B. DE LUCA : Trentadue anni di mala:ria nell'Ospedale di GrossP.to (continu.az. e~ fin e) (1 graf.). - Recensioni (P a r assitologia - Patologia - Clinica - Terapia e Farmacolo,gia - Epidemiologia - Profilassi generale - Entomologia - Geografia deUa malaria e Oamrpag.ne antimala.riche - MalaTioterapia). - Riv ista bibliografica . - Atti u ff ic iali. - Not izie. - Sommari, Il fascicolo ;riS'Ulta di 184 pagine. Abbonamento annuo: Italia L. 40. E!itero L. 75 ; per i nostri abbonati L. 35 e 65 rispettivamente ; un numero separato: Italia L. 1O, Estero L. 15.

Inv.iar e Vaglia all'editore LUIGI POZZI Poetale Buooursale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Allerg ia da tabacco . . . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . Bromocal cio-calorosio . . . . . Colonna vertebr. : tra ltam. d el le

XL ,

- Uffloio

Pneumoconiosi cla 7.olfo . . . . . . .. . Polmoni: l infang ite ca11cr enosa a forma so.ffocm te . . . . . . . . . . . . Polmoni : lobectomia bilaterale . . . . Punture da insetti: trattam. . . . . . Reazioni della cute umana a si eri ete-

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rogenei . . . . . . . · . · · · · · · ·

)) 1706 R.eumalismo : ricerche . . . . . . . . . 1707> 1708 Stati allergici: p sicoterapia . . . . . )) 1707 Stenosi mitralica a forma emoftoica ; indurameJ1to ]Jruno calcificante d el polmone . . . . . . . . · . · · · · · )) 1679 \ ·er samenlo p eri cardj co: nt10Yo seg110. )) 1707 1 \ ertebra lombare (V) : apofiseclomia )) 1694 JJer ra sacralizzazione . . . . · · · ·

N on ~ consentita la ristampa ài lavori pubblicati nel Pol it linioo se non '" secuito ad autorizzazione scritta dalla ,.eàazione. E vietata la pubblicatrone ài sunti di essi senza citame la tor.t t..

Diritti di propriet à r iservati. -

C.

FRUGONI,

A. Pozzi, Resp.

Red. capo . Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di .M. Cou r rie r .


ANNO XL

Roma, 30 Ottobre 1933 • XI

Num. 4:4

,,

''

fondato nel 1893 dal profes$ori:

GUIDO BACCELLI

.

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS PRATIOA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lavori origi na li : T . Lucherini: La diatermia nella cu1·a dell'ascesso e della ga.ngrena polmonare. Osservazioni oli n iche : D. Lioy : Idro-nefrosi calcolosa bilaterale. Pielolitotomia e nefrolitotomia. Ri lievi e comme.n t i : A . Cassuto-F. Oorelli : Prostatiti e infezioni focali. E. BellaJndi : 11 t o56ico dell'eclampsia pueiiperale. Biografie: F. Galdi: Pietro Castellino. Sun ti e rassegne : SISTEMA NERVOSO : P. Bassoe: L'emie rania.. - M. Oa.stex. L . Ontaneda, F. Solanet : La cisternotera pia : tecnica ed indicazioui. - M1scELLANRA: G. Norsa: Sindromi nuove: la xantoma.tosi era· nio-i'J)()fisa.ria. - G. Sa.batini: L'uso dell'ergosterina irradia.ta nella -cura dei cosiddetti reumatismi cr on ici. Cenni b ibliograf ici. Ac-0a dem ìe, Società Med iche, Congressi : XXXIX Congresso della Società Italiana di medicina interna. Ap pun ti per il med ioo pra tico : CASIS1'ICA: L 'angina a monociti. - Laringite post-morb.illosa a decorso prolungato. - Adenoiditi. adenopat.ie e com.J)ressione di-

gitale farin gea. - Orchite da orecchioni senza iut eressR.men t o delle paro.ti di . - :F~ demi faccia li nella pratica stoma t<>logica. - TERAPIA : La necessità di essere cons eTvativi n ella teraipi a end ocrina e n ella ricer cA. endocrinologica. - Il t allio nel tratta.mento del dia.bete. - FORMULARIO: Nell'aerofaigia della gravidanza. - NOTE DI DIETETICA: Il valore alimentare ed a.nti aneimiC-O dell'ostrica. - MEDICINA PREVENTIVA : La sensibilità tubercoli·nioa saggiata nei vaccinati con germi mort i della tuibeTcolosi. - SEMEIOJ'I CA: Tolleranza al galattosio oome misura della funzione epaMEDICINA SCIEN'l'IFICA : Sulla flora microbica t ica. delle ulcere gastro-duodena li e dei cancri dello stomaco. - VARIA. . Ne lla vi ta professionale : Medicina sociale. Cronaca del moviment o professionale. - Con corsi. - Nomine, .PI'Oinozioni ed o nOTificenze. Not izie d iverse. Rassegna della stampa medica. I nd ioe alfabetico per m a terie.

LAVORI ORIGINALI

dei svariati metodi chirurgici proposti, sia diretti (frenicoexeresi,· pneumolisi con piombagaio, tora.coplastich e), sia indiretti (broncostomia, pneumotomia, pn·eum ectomia (Wl1itte1nore) e lobect omie). Tutti questi m etodi di cura sia medici che chirurgici , ora esaltati ed ora messi da parte, sono tuttora oggetto continuo di discussioni e di incertezze. In v·e rità per quanto molti passi avanti siano stati fatti nel trattamento di queste malattiè 1 pur tuttavia non si _è ancora trovato I 'accordo sopra un metodo di cura , sia esso m edico o chirurgico, che offra sicurezza e prontezza di guarigione. E questa è la ragione per cui gli studiosi continuano ad occuparsi del trattamento dell''asces o e della gangr ena polri1onare e nuovi tentativi e nuove proposte vengono ancora_ fatte. Tra queste colgo l 'occasione per ricordarne due, .appunto perchè ]e più r ecenti ed assai interessanti . Quella del prof. N. Leotta con l 'applicazione n ell'ascesso gangrenoso del pol111one del suo noto rnetodo co11assoterapico mediante l 'alcoolizzazione bilaterale dei nervi intercostali, m etodo dall'autore già .adoperato da quattro anni. nella tubercolosi poln1onare. (Co municazione A ccad. Scienze 't.1 ediche, Pa-

OSPEDALE DI

S.

SALA

SPIRITO I N SASSIA - ROMA

S.

C ARLO GENGA .

La diater mia nella cur a dell'ascesso e della gangr ena polmonar e per il prof. ToMMAso Luc BERINI, primario me dico e docente.

Il trattamento dell 'ascesso e della gangrena del polmone è un argomento che da ten1po sta tenendo desta l 'attenzione di medici e di chi• rurgi. I metodi di cura che sono stati proposti ed attuati in questi due processi morbosi sono numerosissimi ed in gran parte (quelli di parte mediqa) sono fondati sui diversi fattori etiologici. Non sto a parlare dell 'enorme congerie di cure m edicam entose, che, come si sa, vanno dai sieri e vaccini ai balsamici, al neosalvarsan , all'emetina, alla tintura di aglio (Loeper ), al lipiodol endotrach eale, al dre11aggio posturale (Harrir1gton , Brun11 e Faulkner ecc.), alle ini.ezioni endovenose di alcool al 33 per cento; non parlerò del trattan·iento collassoterap ico con il pneumotorace a rtificiale, nè

1


1716

cc IL POLICLINICO ))

lermo; seduta del 31 gennaio 1933; Le forze sanitarie, n. 7, 10-3-33); e l'altra, non nuovissima, del prof. A. Soulas che ha raccomandato la broncoscopo-terapia, mediante la quale si riesce a provocare la disostruzione dei bronchi, il drenaggio rapido del focolaio suppurato, la lavatura bronchiale ed a ripristinare il libero giuoco dell 'aria, fa cilitando la riparazione dei tessuti. (Soc. de Médec:ine de Paris, 10 aprile 1933); Soc. ll1éd. des liop. d~ Panis, 3-3-33). In verità le difficoltà e le incertezze che si incontrano nella terapia della gangrena e dell'ascesso polmonare giustificano ogni tentativo, anche se piccol9, fatto per superarle. Io ho voluto tentare l'applicazione della diatermia nella cura di queste due malattie, ed in entrambe tale trattamento mi ha dato risultati egualmente vantaggiosi. Si sa che dal punto di vista dottrinale e nosologico le due malattie vanno .distinte, rappresentando una, l 'ascesso, una raccolta purulenta nel parenchima polmonare dovuta . a germi della suppurazione; rnentre l'altra, la gangrena, è un processo necrotico del polmone ove sono in giuoco i batteri della putrefazione. Però dal punto di :vista clinico e pratico i due processi non sono fa cilmente separabili, potendosi ingranare in svariate forme di passaggio, per cui non è ingiustificata la denominazione oggi usata di cc ascesso gangrenoso del polmone >) . Per cui io non terrò nell'applicazione generale del metodo di cura una sì)èciale distinzione delle due malattie. Non mi risulta, in m ezzo all'enorme uso in terapia delle correnti diatermiche, che siano stati lrattati con tale cura processi ascessua Ii e gangrenosi del poln1-one. ~ noto che in svariate affezioni dell'apparato r espiratorio acute e cr oniche, tubercolosi compresa, è stata applicata la diatermia (Nagelschmidt, Braun , Laqueur, Kowarschik, Rautemberg, Hess, Chiozzi, Vinai ecc.), ma non ho tro, ato ch t: sia mai stata tentata sistematicamente nell'ascesso gangrenoso del polmone. Io ho tentato l 'applicazione di tale metodo di cura in vari casi cli questa malattia, ·usufruendo dell'appareccl1io di diatermia del gabinetto elettro-terapico dell'Ospedale di S. Spirito; e l)OSSO dire di avere ottenuto risultati veramente incoraggiar1ti e degni quindi di essere. conosciuti. Sono .stato indotto a tentare questa 'terapia, partendo dal principio che la diatermia per i suoi effetti in profondità, apportando al tessuto polmonare leso una notevole quantità di energia sotto forma di calore e determinando una iperemia attiva locale ed una iperlinfia , con ogni presunzione viene a modificare la vitalità e lo 1

sviluppo della flora bacterica (specie di quella termosensibile) ed a stimolare i poteri di reazione e di riparazione dei tessuti. La tecnica, semplicissima, consiste nell 'applicare due elettrodi di piombo (rlJ11o spessore di 0,5 mm. ), di uguali dimensioni (larghezza 18' erri. e lunghezza 25 cm.), uno nella faccia anteriore e l'altro nella faccia posteriore del1'emitorace, ~orrispondentemente alla sede della lesione polmonare, in maniera che questa sia completamente attraversata dalle correnti diatermiche. I due elettrodi debbono essere fissati con larghe fasce elastiche, in modo da essere perfettamente aderenti alla cute del paziente, che starà semiseduto o meglio sdraiato. L'intensità della corrente oscillerà, a seconda della tolleranza, da I a 1,5 Ampère, e la durata delle sedute sarà di 10 minuti la prima, di 20 la seconda, di 30 minuti tutte le altre; e le sedute saranno fatte possibilmente tutti i giorni. Durante il trattamento diatermico i miei pazienti non sono stati naturalmente sottoposti ad alcun 'altra cura. Rip-orto senz'altro i casi da n1e trattati, esponendoli n ella maniera più breve e sintetica possibile. I . - G. Giuseppe, di anni 32, autista. Il 29 marzo 1932 ebbe polmonite franca destra con risoluzione ritardata. Continuò la febbre a 38°,5-39° e la tosse; l 'espettorato si fece abbondante, ~erdastro, 1i odore nauseabondo, per cui dopo · u:h m ese dall 'inizio della polmoni te entrò all'Ospedale ·li S. Spirito, ove fu fatta in base ai dati obbiettivi clinici e radiologici diagnosi di gangrena circoscritta del polmone destro. Furono praticate inizialme11te r.11re balsamiche (n1ug0Jio per os) e fu fatta unà serie tli cinque iniezioni endovenose di Neosalvarsan. Il paziente non ebbe alcun vantaggio; ed uscì in condizio11i immutate dall'Ospedale il 14 maggio 1932. In seguito non slette mai bene: l 'espettorato sempre abbondante e felido, dolore all 'em i Lorace destro, febbre continua (37°,6-38°) e qualche volta lievi emottisi. In queste condizionj tor11a in Ospedale ove viene praticata la diatermo-terapia. 1\ilostro il radiogramma eseguito l'll-X-1932, il giorno prima cioè che iniziasse la diatermia. Ebbene si rileva una grossa ombra a margini irregolari che occupa tutto il campo medio-toracico destro, con ma~giore. estensione ed int~nsità d 'ombra nella regione ilare e para-ilare destra, mentre quasi nel mez~o ?ella grossa ombra, piuttosto inferiormente,. s1 rilev.a un 'area più chiara, riferibile con og~ probabilità ad una ìona di colliquazione (v. f1g. 1). Dal 12 ottobre al 14 gennaio 1933 vennero praticate 70 applicazioni diatern1icbe, perfettamen~ tollerate all 'emitorace destro, della durata d1 mezz 'or~ ciascuna; e posso assicurare che l'espettorato dopo le prime appli?az~oni perdet_te del t1:1tto l'odo!'e fetido , andò d1m1nuendo d1 quantità (da 100-120 cc. al giorno, si. ri~usse. a 40-?0 cc.)! sino a rim3.nere nel quan t1tat1vo gio~nal1e~o ~1 20-25 cc. ; scompar,·e il dolore puntorio all emiCASO


[ANNO XL, Nl:}\l. 44)

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SEZIONE PRATI CA

zosa, dolore all 'emilorace de lro, ed i11cominciò ad emettere notevole qua11 li Là di espettorato purulento-em a lico, non fetido. Per Lali disturbi entra al! 'Ospedale di S. Spjr i lo, ove in base ai dati clinici e radiologici fu falla diag nosi di ascess<>" polmonare destro. Nei primi giorni di degen za il pazie11le è affannato, ha diarrea os tinata, è profondan~en1 e as teni co, 11a feh1Jr c in lermittente (37°-

torace destro, non ebbe più alcuna en1otti , i ; le condizio11i generali andarono progressivam ente migliorando, aumentò di circa 4 Kg. di peso; la tosse scomparve quasi, la febbre cadde dopo le prime 7-8 applicazioni, mentre il reperto obbiettivo toracico migliorò notevolmente. Il radiogramma eseguito il 17-1-1933, prima di u scire dall 'Ospedale, mostra un notevole 111iglio-

F1G .

1. - Radiogramma eseguilo l '11 ottobre 1932. (Prima della cura).

li'rG. 3. - Radiogramma eseguilo il 19 settembre 1932. (Prima dell a cura).

ramento del reperto, con la quasi scomparsa della grossa ombra ilare e par ailare destra, m entre permane, ma assai diminuita e limitata, la zona

38°,3) h a tosse stizzosa con espettorazione purulenla, la cui quantità oscill a tra 90-120 cc. Il radiogramma esegu i lo il 19 e l Le1nbre 1932 mostra

I

2. Radiogra1nma eseguito il 17 gennaio 1933. (Dopo la cura).

F1G.

F1c. 4. -

infiltrativa più laterale e superiore (vedi fig. 2). Disgraziatamente dopo la sua usci.t a volontaria dall'Ospedale, per quante raccomandazioni abbia fatte, non so,n o riuscito a rintracciare il paziente, onde poter giudicare a distanza delle sue co11dizioni generali e locali.

una grossa ombra Iorlem cntc inten sa, non omog·en ea, a margini confusi ed i1Tegolari, n el campo medio-toracico destro, clella grand ezza di un arancio (vedi fig. 3). Alla fine di settembre fu inizi ata la cura diat ermica che, con vari giorni di sosta, fu continuala sino al 10 gennaio 1933. In tutto furono praticale n. 56 sedute, se11za alcun'altra cura sussidiaria. Dopo le prime quattro sedute il paziente ~bb e una reazione pleurica des tra con essudato lievem ente emorragico, ch e scomparve dopo pochl

Radiogramma eseguito il 25 novembre 1932. (Dopo la cura).

CAso Il. - V. Giulio, di anni 34, muratore. Nei primi di agoslo 1932 ebbe polmonite franca destra, che durò circa 35 giorni. Il 15 settembre 1932 fu preso da febbre alta (39°), tosse stiz-


1718

H

IL POLI CLINICO

~)

lA..~~o

XL, Nul\cx. 44]

gior11i senza lascjare alcuna traccia. Dopo llna diecir1a di sedute co1nparve il dolore pu11 lorio, la diarrea e la febbre; migljorarono notevolmente l o condizioni generali, l 'espetlorato si rese m en o purulento cd incon1inciò gra<lualme11te a diminuire (50-60 cc. ), men tre la tosse scomparve. L 'esan1e obbieltivo d cll 'apparato respiratorio n1ostrò

aumentò assai di quantità, ebbe e1nottisi frequenti, per cui chiese ricovero nuovamente nella mia corsia il giorno 10 maggio 1932. Le sue condizioni erano assai gravi; l'espettorato era abbonclanl~ (_oscillava da 180 a 200 cc.), felido , di aspetto gr1g10-verùaslro,. qualche volta emorrauico o ,· aveva tosse con vomito, spesso diarrea, febbre al ta (38° ,5-39°), dispn ea, pallore inle11so. Il radiogramma eseguito l '11 rnaggio 1932, faceva rilevare nel ca1n1Jo polrnonare di sinistra un 'opacità discreta-

F1G . 5. - Radiogramma eseguito il 17 aprile 1933. (Tre mesi dopo I 'u scita dati 'Ospedale).

Pio. 6. - Radiogramma eseguilo 1'11 maggio 1932. (Prima cle1la cura).

un netto, i11arca lo miglioramento dei fatti polmonari. Il 25 novenilire fu fatto un nuovo radiogramma che mostrò una notevolissima riduzione di grandezza e di inten sità dell 'ombra nel campo medio-toracico destro, ombra che è ridotta alla grandezza di una noce (Yedi fig. 4). Dopo il trattamento diatermico l 'espeltorato si riòusse a 20-30 cc. al giorno; aumentò il peso. del corpo ed il paziente non ebbe più nè febbre, nè tosse, nè emottisi, nè affa11110 allo sforzo. Uscì dall 'Ospedale il 9 gennaio 1933 in ottime condizioni generali. Tornò il 17 aprile 1933 (dopo più di tre mesi dall'uscita) a farsi rivisitare e trovai lo stato gen erale ottimo ed assenza di 110Le semeiotiche abnormi all 'esame del torace. Fece anche lo stesso giorno un radiogramma ~he mostrò pressoch è completamente riassorbita l 'infiltrazione mediotoracica destra, p ermanendo soltanto nella region e para-ilare una leggera n1arezzalura circoscritta (ved. fig. 5).

m ente intensa ed omogenea, totale n ella metà i11feriore dell 'emitorace di sinistra, mentre la metà superiore è opacata meno i11tensamente e non omogeneamente e sono visibili piccole zone di chiarilà (vedi fig. 6).

111. - F. al ,·a lare, di a1111i 40, mulattiere. Nell'aprile rlel 1931 nell'Ospedale di Bracciano fu fat14 diag nosi di gangrena polmonare sini tra. In seguito. 11on stette mai bene: ebbe espettorazione abbondante, fetida; tosse, deperimento spiccato. Nel gennaio 1932 ebbe emottisi grave, per cui entrò all 'Ospedale di S. Spjrito, ove in base al reperto clinico e radiologico fu fatta dia· gnosi di vasto focolaio gangrenoso occupante il lobo inferiore di sinistra. Furono praticate cure bal samich e (mugolio), lipiodol endotracheale, ma senza alcun vantaggio. Il 2 febbraio 1932, considerando anche che la gangrena era situata alla ba e di sinistra , fu eseguita la fre11ico-exeresi sini tra: ebbe in segu ito un discreto miglioramento della tosse e della quantità dell'espettorato, ed u scì il 12 febbraio dall 'Osperlale. Però le sue condizioni gen erali e locali dopo I 'uscita andarono g radualmente peggiorando: crebbè la febbre e la tosse che i fece en1etizzan te; l 'es11cl lor ato fetido CASO

7. - Radiogramma eseguito il 1° agosto 1932. (Dopo la cura).

F10.

Viene fatta diagnosi di gangrena diffusa clel polmone sinistro. Il paziente è sottoposto alla cura diatermica e vengono praticate dal 30 maggio al 9 luglio 1932, 11. 29 sedute di 30 m' ognuna. Il miglioramento fu 11etto ed evide11te: l 'espettorato perdette jn breve il cattivo odore e dimi·nuì assai di quantità sino a ridursi a 40-50 cc.; la tosse emetizzante sparì, e permase solo qualche attacco di tosse specie al mattino; non ebbe più febbre, nè emottisi; le condizioni generali e locali migliorarono ed il peso aumentò di due chili. Il radiogr a1nma esegu i lo il 1° agosto 1932 mostrò un sen sibile miglioramento dcl quadro radiologico, per la maggiore e netta lumin osità riacqui stata •


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·o XL,

~UJ\r .

44]

SEZIONE PRATICA

dal polmo11e sinistro, specie 11ei · suoi due terzi superiori (v'edi fig . 7). Il paziente per ò, contrariamente ai miei con sigli, volle di su a Yolontà uscire da11·ospedale migliorato sì, ma ben Jon tano dalla gu.a rigione; e n on sono riuscito ad avere mai più alcuna notizia di lui . CAso IV. - L . Umberto, di anni 18, s tuderlte. In eguit o acl una influenza il pazie11te afferma che due nlesi prima delJ 'ingresso ebbe lieve e1noltisi, accolnpagnala d a dolore puntorio alla base des tra, da febbre alta ; in seguito l 'espettoralo andò aumentando e si fece di odore nauseabondo. Per guesli di sturbi entra all 'Ospedale di S. Sp irito, ove fu fa tla rliagnosi clinica e radiologica di ga11g ren a polmonare della base des tra. Nel r eparto chirurg ia, ovo fu prima ricoverato, venne j)ra li cata la frenico-exeresi destra e dopo selle giorn i

1719

cardio-di aframmalico una te11ue ombreggiatura circoscritta (v. fig. 9) . · Il paziente u sci dall 'Ospedale in ottime condizioni e stette b en e alcune seltimane; in seguito fu colto da febbre alta, da dolore puntorio alla base destra, dispnea, tosse, accompagn ala nuovamente da abbondanle espettorazjone 11on eccessi,·amen le fetida , ma qualche vol la emorragica, per cui fu coslretto a ritornare in . Ospedale. Visitato fu trovato lo s tesso r eperto clinico della i:>ri1na vol La ed il radiog:ramm a. eseguito fu pressoch è i.~enllco al primo, fatto il lo aprile 1933 (vedi 11g. 8). Ho sottoposto subito il p aziente a nuove sedute diatermiche, ch e altual1nente sta continuando e posso assicurare cl1e è già se11sibil1uente inigli oralo, sia clinicamente ch e radiologicamente 1ne 11 lrc ] 'esp ettoralo, la tosse e la febbre vann~ di nu ovo progressiYam enle diminuendo.

I

Radiogramma eseguito il 10 aprile 1933. (Prima della cura). 8. -

F1G.

dall 'opera1 io11 e fu trasferì lo n ell a mia cor i a. 11 paziente presentava un cattivo s tato di nutrizione e di sanguificazione; J 'espettorato era fetido (100120 cc. g iornaliero), grjgio-verdas lro, con frt1 sloli necrotici, e qualch e volta 1ievem enle em orragico; aveva tosse insistente, dispnea, febbre modica (37°,5-38°), cl iarrea. 11 r adiogran1n1 a eseguilo il 10 aprile 1933 mostrava la cupola diaframma lica destra notevolmente ria1za1a, i11 con segu enza della frenicotorn ia, mentre al di sopr a della cupola si rilevava un a vasta zona d 'ombra , che occupava tu lta la base del polmone destro, ombra intensa• mente opaca, omogenea, se si eccettua una piccola area di chiarilà n el centro (vedi fig. 8) . Nelle condjzioni sopra descritte viene praticala la diaterrno-terapia dell a r egione basale del poJ . mone destro, e ven gon o fatte, con qualch e giorno di sos ta, IL 40 sedute dal 14 aprile al 5 giug110 1933. Ebbene il rr1igliora1nento si verificò subi lo dop o le prim e applicazioni (scomparve il fetor e e <liminuì l a quantità dell 'espettorato, cessò la febbre, la di pn ea e ] 'emottisi) ed il miglioram en to con tinu ò n ettissimo e progressivo sino ad aver si l a scomparsa totaie . del! 'esp et torato, della tosse e di og11i segno obbiettivo all 'esame del torace. Lo stato di sanguificazione e di nutrizion e (i1 peso cr el>be di 4 chili) tornò normale. Il r adiogr amma eseguito iJ 5 giugno 1933 m os trò la scompar sa della gr ossa ombra alla base de tra, ove pern1a C! sol tanto m edi alm ente, n ell 'a ngolo 1

Radiog ra1n ma eseguilo il 5 giu gn o 1933. " (Dopo la cura).

F1 G.

9. -

Z. Gerard o, di an11i 43, bracciante. Nel dicembre 1927 in segui ~o ad una vomica abbondanté, di odore fe lido, e111orragica, fu ricoverato in Ospedale, ove ve11ne fai la diagnosi di gangre11a del lobo superior e des lro. Vi rimase degen le sei m~si , durante i qu ali fece cu re balsa1niche, iniezioni endoven ose di alcool , cur a n eosalvarsanica, em elina, ecc., ina enza su ccesso; fu pure isliluita la cura pneumolor acica, con tinuata per altri quattro m esi an cor a; n1a t ale cura non portò alcu n Yar1taggio. el git1g no 1932 gli fu praticata la frenico-exeresi destra ed an ch e questa J1on fu a pportatrice cli alcun bE>neficio. Il paziente non h a m ai più av ut o febbre ; rn a è s Lato empre tormenta to da dolori puntori n destra, da tosse continua, . stizzosa e da emissione giornaliera di abbondan le espettor alo muco- purulento, spesse volte fetido (oscillante tra 2 0-300 cc.) e qualche vol La emorragico. n 3 aprjJ e 1933 è rientrato n ella J11ia corsia e l'ho so ttoposto a n . 45 sedute dialcrmich e, ma non h o ottenuto alcuna n'l.o<lificazione dcl reperto sem eiotico del torace, n è alcun miglj or am enlo cl el quadro radiologico del focolaiO' gangre110 o. Ho sol lan to rileva lo una diminuzione n etta della quantità dell 'espellor ato , ch e da 300 cc. al giorno è sceso alla quantità di 130-150 cc., sen za ch e I 'odore Iel id o <li e o i sin più rjpresent ato. CAso VI . - R. Don1enico, cli anni 36, co111merciante. Il 5 nlaggio 1933, prececlula da vari giorn± CASO \ '. -


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« IL POLICLINICO >)

di malessere e d a Lo · e s lizzosa e febbre alta, ebbe una vomica con abbondante espettorato di odore putrido e tinto cli an g ue; le condizioni gen er ali andarono peggiora11clo, la febbre non cedeva e le em ol Lisi continuavan o. },u ricover ato al! 'Ospedale di Tivoli, ove furono fatte cure balsamiche ed una serie di iniezioni endoven ose di neosalvarsan. Non ebbe però alcu11 Yantaggio da tale trattamento e fu in seguito ricoverato 11el mio reparto, ove fu fatta diag nosi cli gan gren a circoscritta del polmone destro e venne sottopos to a cura diatermica. Ebbene dopo 20 applicazioni fatte quotidianamente lo stato gen erale è assai migliorato, l 'appetito è aumenla lo, l 'espeltorato è aruJalo gradualmente diminuer1do (oscillava in pri11cipio tra 150-170 cc. al giorno) sino a scomparire; il peso è aumentato di 4 J(g .; e sin rlalle prime applicazioni è scompar sa la tosse, l 'emottisi e i 'affanno. L 'indagine radiografica eseguita dopo le 20 applicazioni fa rilevare una scomparsa pressoch è completa. dell 'ombra del focolaio gangrenoso, e permane solo una t enue ombreggiatura nella regione parailare òes Lra . Essendo stato il paziente recentemente so ttoposto all a cura diater1nica mi è mancata la possibilità di riport ar e i relativi ra · diagr ammi d el t orace.

P er quanto il numero dei casi rion sia elevato, tuttavia i risultati da m·e ottenuti. con l 'applicazione delle correnti diatermich e nel1'asces o (caso II) e n ella ga ngrena polmonar e (tutti gli altri casi) sono soddisfacenti e degni di considerazione. In tutti i miei pazienti , ad eccezione del V, sono riuscito ad ottenere in seguito alla cura, netto miglioramento delle condizioni generali aumento del peso, scomparsa della tosse, della febbre, àel dolore puntorio al torace, dell 'emottisi, e diminuzione netti sima in alcuni ed in altri scomparsa rapida, g raduale, progressiv.a dell'espettorato e del suo odore fetido. Cosi pure le condizioni locali del polmon e, sulla scorta dei rilievi sem eiotici , sono indiscutibilmente migliorate; e la documentazione radiografi ca soprariportata ne costituisce la più convincente dimostrazion e. Soltanto n el V caso , a parte la sensibile diminuzione della quantità dell 'espettorato ed il mig lioramento delle condizioni gen erali , n on sono riuscito a d ottenere alcuna riduzione del focolaio gangr en oso del polmone destro. Ma in questo ca so si trattava di uria forma a decorso cronico (le prime rn.anifestazioni morbose i son o iniziate al dicembre del 1927), la quale n on ha risentito mai alcun beneficio da tutli gli altri trattamenti fatti in passato (balsamici, neosalvarsan, iniezioni endove11ose cli alcool, emetina, pneumotorace artificiale, frenicoexeresi d e tra). In tutti gli altri casi invece, nei quali le altre cure preceden tornente fatte furono senza effetto , come abbian10 visto, il miglioramento è stato nettissimo ; an zi n el secondo caso, avendo avuto occasione di rivedere il paziente dopo più di 3 mesi dall ' uscita dall 'o pedale , h o

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avuto campo di rilevare la scomparsa dei segni clinici e radiografici della malattia (v. radiografie n . 3-1-5). Nel terzo caso , pur tralta11dosi di una forma grave di gangrena diffusa del polmone sinistro, si è ottenuto un sensibile miglioran1ento di tutti i sintomi; ma l'uscita volontaria del paziente dal l'ospedale prima che la· cura f asse condotta a termine, impedl di conoscere l'ulteriore decorso. Nel IV caso il miglioramento spiccato dei sintomi e de1 reperto radiografico potrebbe presumibilmente essere riferibile alla frenicoexeresi, che, come risulta dalla storia clinica fu eseguita una diecina di giorni prima di iniziare il trattamento diatermico. Non voglio negare che la frenicoexeresi non possa avere avuto qualche influenza sul processo gangrenoso. Però due dati fanno ritenere in questo caso la sicura e prevalente utilità della diatermia. Anzitutto il mancato , pronto miglioramento dopo la freni coexer esi (dopo dieci giorni dalla operazione le condizioni generali e locali ed i sintomi erano immutati), n1entre con le prime applicazioni diatermiche coincise un rapido , graduale miglioramento di tutti i sintomi; e poi sopratutto perch è il paziente dopo un'apparente guarigione di qualche settimana, ritornò in ospedale con lo stesso quadro clinico e radiografico che presentava al suo primo ingresso. Ebbene risottoposto il paziente attualmente a nuove applicazioni diatermiche, si va già riottenendo un sensibile miglioramento di tutti i sintomi (scomparsa del1'emottisi, della febbre, diminuzione della tosse e dell 'espettorato). Tale fatto, clie ha il valore di un ,esperimento, lascia con ogni presunzione ritenere che il miglioramento dei segni clinici e radiologici, sia dovuto ·non alla frenicoexeresi, ma alla diatermoterapia. Questo mezzo fi sico di ct1ra , per la sua azion e in profondità, accelerando la circolazione locale sanguigna e linfatica, ed apportando nei tessuti energia sotto forma di calore, favorisce la risoluzion e del processo morboso , deterge il fo colaio ed agevola i poteri di riparazione dei tessuti . Tale metodo è però controindicato nelle forme acutissime di ascesso gangrenoso del polmone ed in quelle con tendenza alle emorragie gravi. A tale proposito dirò, che quantunqu e in tutti i casi sopra descritti io abbia costantemente rilevato la scomparsa delle emottisi lievi in seguito alle applicazioni diatermich e, · pur tuttavia in un caso gravissimo di gangrena del polmone insorto acutamente, dopo le due prime sedute di dia· termia (8 m'. la prima ; 1O m'. la seconda), si verificò i'mprovvi ~a m c nt e una en1ottisi mortale. Ora per qu anto sia noto che in casi gra-


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Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

vissimi di gangrena polmonare, ir1dipendentemente da ogni m ezzo di cura , po sono insorgere emorragie in1ponenti e qualche volta mortali per ~ecrosi delle pareti vasali, tutlavia è bene in tafi casi usare la maggiore cautela. To ritengo ch e tale m ezzo di cura , da usarsi qualunque sia la topografia dell 'asces o gangrenoso del poln1 011e e la m olte11licità dei focolai, a1iche se rton riesce ad apportare la guarigion,e defì.riitiva del proc.esso, potrà in tutt i i modi servire a migliorare le condizioni del 111alato, a ridurre 1'esten sione de] focolaio ga1 tgreno --o, a rendere la prognosi m en o sfavore,·ole, a coadiuvare e ad esaltare l 'azione di ogni trattamento inedicamentoso ed a preparare favorevolmente il terreno per u11 e en tuale interven to cl1irurgico. Il nun1er o dell e a pIJlicazioni diatermich e sarà in genere corri_pondente alla entità e all'andamento della n1alattia e del suo quadro sintomatologico. In OO'ni i11odo è se1np,r e bene perseverare a lungo n ella cura, diffidando dei mig1ioramenti . ' passeggeri. . Questo m etodo d i cura , ben sopportato dai I:>azient i e le cui modalità tecniche sono semplicissime, m erita di essere preso in considerazione per i risultati favorevoli ch e ai1porta, in attesa di trarre co nclusioni definitive sul _uo ' 'alare e sulle sue possibilità terape11tiche.

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OSSERVAZIONI CLINICHE. SEZIONE

CHIRURGICt\

DELL ' OSPEDALE

CIVILE

DI SANTARCANGELo DI ROMAGNA

diretta dal Prof. Dott . A.

FRANCHINI

I dro-nefrosi calcolosa bilate1~a1e. P ielolitot omia e nefroJi tot omia per il dott . D. LroY, aiuto-chirurgo .

1

Il 13 settembre 1932 e11Lr a in Ospedale, accolta d 'urgen za, una certa signora B. Maria, di anni quar antan ove, casalinga, da S. Leo. Dall 'anamnesi remot a fan1igliare non risulta nulla di notevole: il padre si sui cidò molti anni or sono per dissesti finanziari ; la madre è vivente e san a e non h a avuto malattie degne d i nota . La paziente h a tre fratelli e l utli gorlono buona salute. L 'inferma ha quarantano e anni . Nata a t erm ine da parto fisiologico, ebbe allattamento materno e sofferse i comuni esantemi dell'infanzia. Mes truò a dodici anni e i flu si mensili si sono sempre mantenu ti regolari per durata ed intensità. A dicjotto anni ebbe febbre tifoide, che non ha lasciato postu mi apprezzabili . A ventidue an ni andò sposa ad un u omo sano. Ebbe nove gravidanze a termine e cinque aborti. Tre b ambini morirono in t enera età di malattia imprecisabile; gli altri sei sono vegeti e sani . La paziente ha goduto fino ai primi di m aggio di quest'anno ottima salute accudendo alle faccende di casa e facendo anch e lavori grossolani per RIASSUNTO. procacciare il pane ai suoi bambini, poich è non h a risorse finanziarie ed il mari lo, emigrato qualL ' .i\. per il prin10 propone la diatermia qua- ch e anno fa in America, non ha dato più segni le metodo di cura dell'ascesso e della gangre- della sua esistenza per aiutare la famiglia. Fu apna del polmone. I risultati favorevoli otten uti punto in quest'ep oca che l 'inferma cominciò ad (miglioramento delJ e condizioni generali e lo-' avvert ire stimolo frequ ente all'urinazione, con emissione di urine leggermente ematiche (acqua cali, miglioramento dell 'imagin.e radio logica, di carne). Tale stato di cose ha durato fino ai priaumento del peso, din1inuzione rapida e note- 1ni di settembre. Non h a mai osservato p erò formazione di coaguli n elle urine, e solamente verso vole dell'espettorato, scomparsa della febbre, della tosse , dell 'emottisi, del dolore puntorio la fine di ottobre l a minzion e frequente le procurava bruciore in ogni singola urinazione, la al torace, ecc.), pur non permettendo un giu- quale si è sempre però ottenuta sen za interrudizio definitivo , r endono però tal e m etodo fi- zione del getto. Mai febbre. La paziente interrogata pazientemente dice di non aver avvertito mai sico di cura degno di considerazione. nessun dolore, o sen so di m olestia alle r egioni I J Ricordiam o l 'later essaa te pubbllcazfoa e: lombari, o lombo-iliaca, nè presentemente, nè per lo passato. Mai emissione di piccoli calcoli o saboott. GIUSEPPE KOWARSCHIK Medico printario e Direttore dell'Istituto Fisioterapico }Jia renale per le vie naturali. Le urine, dai primi dell'Ospedale di Lainz (Vienna). di settembr e, sono diventate più scure, con servando l 'urinazione sempre i soliti caratteri or ora DIA.TER~IA. descritti. Afferma soltanto ch e le cure prescrittele {con 125 figure intercalate nel testo). Traduzione italiana sulla VI edizione tedesca dai diversi medici consultati, non hanno portato del dott. L. Ch iozzi e C. V i da le. alcun giovament o e le for ze venivano man mano . Indi ce-Sommario delle Materie. - INTRODUZIONE. PARnffievolendosi, talchè in questi ultimi tempi è diT E: I. FisicJ della diaterm ia. PARTJ! Il. Istrum entario per dia .. n1agrita non solo, rrta ha per so il suo n aturale cotermia. PARTE III. T ecnica delJa d iatertnia. PARTE IV. lorito roseo ed il su o peso corporeo è dimin.uito di Azioni fisiolo.giche della diatermia. - PARTE V. Indicazioni terapeutiche della diatermia. APPENDICE: La diatermia associrca dodici chili in questi i1lti1ni tempi. L 'appeciata ai raggi Roentgen . - PARTB VI. Diatermia chirurgica e sue tito però si è con servato sempre buono e l 'alvo semindicazioni. pre regolare. In questi ultimi giorni, per sistendo Volume in-8°, di pagg. XVI-264, nitidamente stampato su l 'urinazione ematica, ch e le des tava preoccupazioni carta pa tinata, co:i 125 fig ure nel testo. Prezzo: rilegato Lire 3 5 ; in brochure L. 3 O, più le spese postali di spedizione. non indifferenti, si è decisa a iarsi ricoverare nel Per i nostri a bbonatj, rispettivamente sole L. 3 2 1 6 O o 11ostro n osocomio, ed è s tata accelta la d'urgenza L. 2 7, 6 O in porto franco. per le condizioni ch e ora descriverò, tanto più ch e lo strapazzo del viaggio h a contribuito ad acInviare Vaglia all'editore. LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue· cursale diciotto, ROMA. centuare l'ematuria .


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JL POLICLINICO

O. Donna di costituzior1 e scheletrica normale, con pannicolo adiposo scarso e masse muscolari ipotrofiche. Colorito della pelle olivastropallido e delle mucose visibili rlecisamente pallido. Appare in complesso un cattivo stato di nutrizione. Nulla a carico dell 'apparato circolatorio tranne un leggero e dolce soffio ane1nico presj s lolico; nulla a carico de]! 'apparato gangl1 onare e linfatico ; dell 'avparato respiratorio, digerenle e del sistema n ervoso. Non si riscontra nulla n ell'esame degli organi genitali , praticar1do I 'esplorazione vaginale cornbinata bimar1uale . Esame clcl sangu e a fresco: e111azie b en co lorate, disposte a grupp,i , con impila1nento notevole. No11 anisocitosi, i1è poichilocitosi. Gl. r . 4.980.640; gl . b . 13.640; Hb . 60; val. gl. 0,60; R . 1 ,365. Forniula leucocitaria (col May Grtinwald-Giemsa) : polinucleati neutrofili 32; P.· basofili l ; p. eosinofili - ; linfociti 61; G. mononucleati 3; for· 1ne di passaggio 3. Sopra cento elementi contati n essuna forma immatura , nè della serie rossa, n è di quella bianca. Sieroreazione cli Wassermann con III m odificazione di Nieinicke: negativa . Esam e delle u1ine: Quantilà cc. 350. Trasparenza 1orbida . Colore decisamente ematico scuro. Reazione debolmente acida. P. S. 1007. Albumina prese1tte. Mucina assente. Sang·,10, reazione intensa. Zucch ero assente. Nel sedimento notevolissim:i. quantità di emazie ben colorate conservate . Discreto numero di globuli bianchi in gran parte alterati. Negativa la ricerca de] bacillo di Kocl1 n el sedimento urinario. Quantità m edia delle urine. n elle ventiquattro ore: 2200 cc. Pressione arteriosa sull'omerale col Riva-Rocci: Mx. 120, Mn. 100 inm. Hg. L 'indagine anamnestica, i si11tomi obbiettivi, subbiettivi e funzionali depongono per una affezione dell 'apparato uropoietico e indirizzo le ric~rche perciò verso questa via. I dis turbi accu sati dalla paziente sono a carico dell 'urinazione, la quale è decisamenle ematica dal maggio 1932 e n ei pTimi di settembre essa è diventata più c;1o rita. Solo negli ultimi tempi si è fatta più frequente e con senso di bruciore. Mai ha osservato formazione di coaguli e l 'ematuria ha car é1Ltere continuo e totale in ogni singola min . zione, senza cioè che l 'urina emessa avesse colore più scuro prima, o sul finire della minzione in parola. E questi sono dati importanti per 1'indi rizzo delle ricer ch e. Mai la paziente ha accu sato dolori di sorta nella regione lombo-iliaca, o lungo il d ecorso degli ureteri. L'ispezion e dell'addome non fa rilevare nulla di anormale, tranne un certo grado di avvallamento e strie d a pregresse gravidanze. La palpazione, facilissima per la flaccidità della parete addominale, non fa rilevare i1ulla di notevole a carico del tubo digere11te: gl1iandole an11esse in sed e e li1niti nor1nali . Il 1·erte destro, colla manovra cl 'IsracJ , si avverte distintamenle per i d~e qu1nti del volume com plessivo e sfugge all 'ins'p irazione, provocando vivissimo dolore. Non risulta ingrandito e la su a con sistenza è piuttosto flaccida. Il rene sinistro invece risulta un po' più grande e pii1 ptosico del destro, con consistenza normale, e la palpazione non suscita dolore vivo, ma un legger o enso di molestia sopportabile anc l1e ripeE.

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XL, Nu'M. 44]

tendo 1'esame. Non è possibile ripetere l 'esan1e palpatorio a destra, sia perchè l'ammalata si ricu sa per il dolore provato, sia per la difesa spontanea della pa-rete e sia ancora per misura di prudenza. La palpazione dei punti ureterali sia a destra, che a sinistra non provoca dolore, come pure non provoca dolore la palpazione sovrapubica . La percussione d ell 'addo'me non fa rilevare nulla di unormale. ..1\1 riscontro rettale. nulla di notevole. L'esame obbiettivo e l'indagine anarrmestica dejJonevan·o dunque verosimilmcn te per un 'affezione delle vie alte urinarie e più precisamente a ~a­ rico del r ene destro. L'assenza di dolore spontaneo passato e presente però escludevano con ogni probabilità una calcolosi dell'organo, sebbene non siano pochi i casi di calcolosi silente descritti n ella letteratura. E procedo senza perder lroppo tempo alle altre indagini complementari, non trascurando di somministrare alla paziente i presidi terapeutici che l'urgenza imponeva e che er ano anche richiesti dall 'estrema sfinitezza della paziente (coagulanti e ricostituenti), oltre a1la di e ta appropriata. Esame cistoscopico: Vescica ampia, ben contin ente e distensibile (circa 400 cc. di H 2 0 ). Mucosa vescicale normale j11 lulti i quadranti. Appare solamente molto iniettata la zoua del trigono e quella d el collo vescicale. Lo sbocco ureterale destro dà urine nettamente ematiche, con eiaculazione normale; quello di sinistra un po' sfiancato e ulcerato dà urine apparentemente limpide con eiaculazione lenta, ma ritmica. Il cateterismo ureterale d estro dà il seguente reperto delle urine: sangue-reazione intensa, albumina, globuli bianchi, cellule di sfaldamento e urati amorfi. A sinistra: albumina, noteYolissimo numero di globuli bianchi in parte alterati e in parte ben conservati, cellule di sfaJdan1ento e cristalli di triplofosfato La cromocistascopia dà un li eve ritardo (10' circa) nella colorazione del! 'indaco-carminio delle urine da ambo gli sbocchi ureterali. F. S. F. nella misura del 20 % bilat. nella prima ora. L 'indagine radiografica dei reni, degli ureteri e della vescica, senza mezzi di contras lo, mette in evidenza quanto segue : l'ombra del ren e destro risulta in sed e e ]imiti normali. Si rileva in corrispondenza d ella pelvi un 'ombra positiva, irregolare nella forma e riferibile a calcolo ad alto peso atomico. Altre due ombre con la stessa inten sità di 1ono si notano, una al polo inferiore e una probabilmente insita in u11 calice d el polo superiore. L 'ombra del rene sinistro appar e un po ' più ingrandita di quella d el r en e deslro. In corrispond enza d ella pelvi, e riproducente lo stampo di essa, notasi un 'ombra omogen ea positiva riferibile a calcolo ad alto peso atomico. Altre piccole ombre cogli stessi caratteri notansi nel polo inferiore, e pure riferibili a calcoli ad allo peso atomico, e che si possono enumerare in num ero di undici. Nulla rilevasi a carico degli ureteri e della vescica (v. fig. 1). In conclusione esiste una calcolosi renale bilaterale con tre calcoli nel rene destro (uno grosso n ella pelvi) e dodici calcoli nel rene sinistro di cuì uno 11ella pelvi riproducente il suo stampo. •


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SEZI ONE PRATICA

ho voluto completare 1 indagine radiografica colla Pielografia discendente a mezzo dell 'Uroselectan B e ho potuto rilevare che il sale opaco comincia a iniettare il rene solamente dopo il decimo minuto dall'iniezione endovenosa, che è sopportata molto bene dalla paziente. Vi è dunque un ritardo dell'eliminazione del sale opaco iodico che a me sembra sia una prova della depressa funzionalità renale. Al trentesimo minuto dall 'iniezione opaca i reni so110 bene visibili e si possono studiare le formazioni anatomiche molto bene. Il rene destro si disegna colle solite ombre riferibili a calcoli ricordati sopra. Di più l'organo è tempestato di formazioni cistiche le maggiori delle quali sono poste nel polo superiore. ,Sembra che vi sia comunicazione a mezzo di saccoccie cistiche tra le ombre riferibili a calcoli del pare11chima con quella della pelvi. Il rene sinistro mostra le solite immagini di cal1

Conclusione radiografica e clinica: idro-nefrosi calcolosa bilaterale. Giudicato indispensabile una cura chirurgica in due tempi si aspetta an cora qualche giorno, poichè l 'e~aturia sembra domata, per migliorare le condizioni generali della paziente, defedate dalla lunga malattia, con le comuni cure ricostituenti e dietetiche. Il primo atto operativo fu praticato il 22 settembre 1932 in narcosi generale morfioeterea. Lombotomia destra con taglio obliquo d 'Israel . Scoperta la loggia renale si riscontra perinefrosi adesiva, talchè la lussazione completa del rene riesce difficoltosa per le aderenze forti ' e tenaci del polo superiore col diaframma . Si riscontra il rene molliccio, quasi fluttuante, per la presenza di sacche idronefrolich e specie nel polo superiore. Sull 'indizio del r eperto radiografico si pal-

'

FIG.

1.

coli riferite sopra e anch'esso è tempestato di formazioni cistiche, alcune delle quali ingloban Li le 0111bre dei calcoli su riferiti. Le maggiori formazioni cistiche si riscontrano nella parte convessa dell'organo e del polo superiore. Il terzo radiogramma è tratto dopo cinquanta minuti dall'iniezione del sale iodico. Il quarw dopo cinque qre e in questo radiogramma la replezione delle cavità cistiche è ancora nettamente evidente. Esiste dunque un quadro radiologico ben chiaro che depone per un 'idro-nefrosi calcolosa bilaterale (v. fi g. 2). Dall'indagine pielografica e da quelle precedenti risulta allora una diminuita funzionalità renale e completo le ricerche coll'azotemia che risulta di 0,58 per mille e la prova della diluizione e della concentrazione delle urine in due giorni distinti; essa dà valori più bassi della norma. La K. urcosecretori a è di O, 072 (1). (1) Un altro rilievo degno di nota, ed è il se-

condo che è capitato alla mia dirett~ osservazione: dopo l'iniezione di Uroselctan B nelle vene è scomparsa l'ematuria nella paziente, dove i comuni •

Fio. 2. pano facilmente i tre calcoli che si estrinsecano con una incisione longitudinale posteriore della pelvi lunga circa 3 cm. L 'enucleazio·n e deJ calcolo pelvico è riuscita abbastanza facile, mentre per gli altri due calcoli si è dovulo ricorrere a delle astuzie di tecnica, poichè si sa peva dall'indagine pielografica che i calcoli su rnenzionati erano racchiusi in cavità cistiche comunicanti con la pelvi. Allora la pressione sulla convessità renale ha potuto far scivolare nella pelvi i detti calcoli i quali vengono rimossi e conlrollati con quelli dell 'immagine radiografica. Indi sutura con catgut sottile nella breccia posteriore pielotomica. Drenaggio sulla parte più declive del rene con garz~ e sutura a strati anatomici degli altri elementi. Risveglio post-operatorio normale e andamento postoperatorio buono. A quindici giorni di distanza la cicatrice opeemostatici avevano lasciato il tempo che trovavano. Un altro arresto dell'ematuria potei osservare in seguito ad iniezione endovenosa di Uroselectan ~ in una donna affetta da nefrite ematurica e alla quale fu poi praticata la decapsulazione del rene con esito felice , come ho rlescritto in altro lavoro.


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« IL POLICLINICO »

ratoria era perfetta. L'urinazione delle ventiquattro ore detle in media nei giorr1i successivi i soliti valori descritti prima deJ.l 'operazione: circa 1700-1800 cc. pro die, e coi soliti caratteri chimici e microscopici, ma con assenza di minime tracce di sangue. Il secondo atto operativo, in narcosi morfo-eterea, viene praticato solamente a circa due mesi di distanza e cioè il 15 novembre 1932; e ciò per migliorare le condizioni generali della paziente e perchè si possa riabilitare la funzione del ·rene operato. Lombotomia obliqua sinistra con· taglio d 'Israel. Messa allo scoperto la loggia renale anche qui si riscontra perinefrosi adesiva, ma lo scapsu.lamento e lussazione del rene per estrinsecarlo dalla breccia operatoria riescono di p,i ù facile manovra del rene destro. Il rene allo scoperto si mostra con delle chiazze grigiastre di consistenza molle, fluttuante, in preda ad idronefrosi riscontrata nell 'ir1dagine pielografica. Qui è d 'uopo osservare che l'enucleazione del calcolo pelvico, dato il suo volume, non è possibile praticarla con una breccia retropelvica. A ciò si contrappone anche la presenza di altri undici calcoli incuneati nel polo inferiore del rene, i quali sarebbero difficilmente estrinsecabili per la via retropelvica. Allora pratico una breccia nefrotomica sulla parte convessa del rene, breccia che interessa il parenchima cistico fino alla pelvi e parte del polo inferiore, dove sono i11cuneati gli altri piccoli calcoli. Tutti e dodici i calcoli si estraggono còn facilità compreso quello grosso, riproducente lo stampo della pelvi renale. Indi sutura con catgut sottile della breccia nefrotomica, drenaggio sulla parte declive della loggia renale e sutura a strati anatomici della breccia operatoria. Risveglio post-operatorio normale e andamento buono, tranne qualche rialzo termico dopo qualche • giorno. L'urinazione delle ventiquattro ore si è mantenuta sempr~ nei soliti valori, per la quantità giornaliera. La ferit11 operatoria è rimasta coalescente per la presenza di una fistola urinosa per circa due mesi, dopo di ehe si è chiusa spontaneamente. La paziente riprende ma11 mano le forze e lo stato generale migliora gradatamente, talchè al1'uscita dall 'ospedale, che avviene nel marzo di quest'anno, le condizioni generali sono ottime, avendo l 'inferma riacquistato il peso corporeo primitivo. I calcoli estratti sono composti in massima parte di carbonato e ossalato di calcio e urati in piccola quantità. L'esame delle urine, ripetuto più volte durante l'ultimo periodo della sua convalescenza, sebbene si mantenesse con peso specifico basso (10081010), pure rivelava assenza di elementi renali, di sangue, di albume e di globuli bianchi. La paziente, rivista pochi giorni or sono, è di aspetto florido, ed è in ottime condizioni di salute. Le urine non hanno messo in evidenza nulla di notevole e I 'urinazione si compie normalmente.

Il caso descritto è di un interessé particolare, sia per quanto riguarda la diagnosi, sia per il trattamento operatorio. Nell 'anamnesi su riferita sono contenuti dei

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da ti clinici in1portanti. L 'ematuria persistente, continua e totale, che durava da mesi, poteva far sospettare altre cause, quali ad es. la t.b.c. renale, il neoplasma, la nefrite emorragica, ecc. ; ma I 'indagine clinica e sopratutto quella radiologica ha messo in chiara luce la diagnosi. Il rene mobile dà qualche volta ematuria, ma ordinariamente questa si accompagna a crisi doloros,e . Nel nostro caso, il reperto palpatorio per questa affezione era negativo, come negativo è stato il reperto radiologico La nefrite dolorosa o non, con ematuria ha un quadro clinico che· potrebbe inserirsi nella nefrolitiasi. Intanto nella nostra paziente vi era assenza completa di dolori, nè mai ha sofferto di coliche. E l'ematuria nei diversi esami di urina praticati non si accompagnò mai ad elementi renali di una certa importanza. Ma anche qui il reperto Rontgen chiarisce ogni dubbio. La tubercolosi renale ha qualche volte un quadro clinico che collima con la nefrolitiasi. ~fa an che in questa affezione, oltre al reperto urinario vi è la sindrome dolorosa, talora anche tenue, e che nella nostra paziente è sempre ma·n cata. Inoltre nell'esame del sedimento urinario non vi sono stati mai indizi per detta affezione e negativa è stata la ricerca del bacillo di Koch . E mancando la sindrome dolorosa col re. . stante corteo sintomatologico nel nostro caso è da escludere anche la colica epatica, o I 'appendicite . I processi infiammatori dei genitali della donna possono qualche volta far sorgere dei dubbi : ma nulla è risultato a carico di questi, nè coll 'esame esterno, nè coll'esplorazione vaginale e non vi sono neanche indizi anamnestici nell'inferma. Nei tumori del rene ha un'importanza capi· tale l'ematuria, accompag.nata o no dai dolori, e dalla massa neoplastica che evolve. In questo caso l'ematuria compare fin dall'inizio ed è presente secondo Nicolich, nel 70-00 % dei casi. È però spontanea e non riconosce altra causa cui possa venir riferito, come traumi, strapazzi fisici ecc. Molte volte non è continua ma è sempre totale e qualche volta si riscontrano nelle urine formazioni di coaguli. Nel nostro caso, se l'ematuria poteva dare seri dubbi su questa affezione, mancava però il reperto palpatorio e anche il dolore. Inoltre le altre indagini cliniche accompagnale dal reperto radiografico e pielografico scartarono senz'altro ogni dubbio per detta affezione. Stabilita allora la diagnosi di idronefrosi calcolosa bilaterale qual' era il piano teraneutico 1


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SEZIONE PRATICA

che si imponeva ? Non vi è dubbio su questo, e appare logico il trattamento chirurgico del1'affezione. Ma prima di accingermi a questo volli saggiare la funzionalità renale. E quanta importanza abbia questa prova non solo per la diagnosi , quanto per la prognosi, è a tutti nota. Sulla complessa e dibattuta quistione della calcolosi renale bisognerà ricollegarsi a tutto il ricambio, e qui non è il caso di dilungarsi. Dirò solta·n to che la calcolosi rènale è bilaterale nel 20 % circa dei casi ed è sempre grave. t ancora sul tappeto degli urologi la quistione se il primo inter,rento debba essere praticato sul rene più malato come propina il Marion , o su quello ineno malato , come vorrebb e il Legueu. Il T enani in Italia ha però operato un caso di calcolosi r enale bilaterale simultan eamente, ma in condizioni favorevoli. Nel nostro caso la discussione è superflua , poichè ciò che metteva a repentaglio la vita della paziente era l 'ematuria e questa proveniva dal rene destro. Il tecnicismo poi dell'estrazione dei calcoli è indicato dalla sede e dalla g randezza di questi, oltre alle altre peculiarità anatomo-patologiche del r ene malato. Ho scelto come rr1etodo la pielotomia longitudinale posteriore a destra, perch è vi erano condizioni fav orevoli per l 'enu cleazione dei calcoli sopradescritti. Il Nicolich di Trieste è uno strenuo sostenitore del taglio pelvico posteriore, quando le condizioni anatomo-patologiche del rene lo permettono, mentre Rosenstein lo praticava sulla faccia ante· riore, la quale · non è scevra di p ericoli per i vasi. La pratica oggi dà ragione al Nicolich, tanto più che colla pielotomia i pericoli del1'anuria riflessa sono diminuiti . Il secondo atto operativo sul rene sinistro è stato praticato solo a circa due mesi di distanza dal primo, per migliorare le condizioni generali dell 'inferma e per dar tempo al rene destro di riabilitarsi nella sua funzione. Il cateterismo destro infatti, praticato qualche giorno prima del secondo intervento, dava come reperto urine normali. Per la calcolosi renale sinistra ho preferito la n efrotomia alla pielotomia, perchè i piccoli calcoli incuneati nel parenchima renale del polo inferiore non potevano essere aggrediti facilmente dalla pelvi e sia ancora perchè il grosso calcolo, ~iproducente lo stampo della pelvi , difficilmente era movibile, senza fare un ampio squarcio nella pelvi m edesima , squarcio che la comprometteva anatomicamente e in seguito anche fisiologicam ente. Inoltre le condizioni anatomo-patologiche del rene er ano troppo compromesse per-

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1725

chè le manualità operatorie più lungh e e più indagi nose pesassero sulla parte della bilancia degli svantaggi. E il risparmio della n arcosi, ch e è durata solo venti minuti nel secondo intervento, è sempre con sigliabile nei g ravi casi per non aggravare le r esponsabilità del chirurgo dalle possibili complicanze postoperatorie. 1

RIASSUNTO. In donna 49enne, ricoverata d ·urgenza, venne accertata idronefrosi bilaterale da calcoli. Erano presenti ematurie provenienti dal rene destro. S'intervenne con pielotomia a destra e, dopo . . 15 giorni, con n efrotomia a sinistra. Guar1g1one. Santarcan gelo, 25 luglio 1933-X I. BIBLIOGRAFIA. BACCHI. Calcolosi r enale bilaterale trattata con la doppia pielotomia. Policl., S. P ., 1926, p. 1531. BADIN. Valeur de la pyéloto1?1ie dans la n éphrolitiasi. Lyon , Imprimiries réunies, 1908, t. 87. BAzY. D e la pyélotomie dans l es calculs du rein. J ournal d 'Urologie, 1913, t. I, pag. 739. Indilcationem zu r chirurgichen Behandlung der Nefrolilhiasis spezi ell iib er Pyelolithotomie. Zeitschr. f. Urologie, 1909, Bd. 3,

BLUM U LTZMANN .

H. 2. BonELrus. Zur Frage der Nep lirotomie oder Pye lotomie bei aseptischent Nierensteinschnitt. Folia urologica, 1908, Bd. 2, H. 6. BoRETTI. I risu ltati remoti della clii ru rgia della calcolosi r e11ale. Arch. Ital . Urologi a, vol. I , p . 8. FBDEROFF S. Zur Klinik und Therapie der Nephrolitiasis. Zeitschr. f. Urologie, Bd. VI, H. 2, 1922. GIORDANO. Calcolosi urinaria bilaterale. Archivio I t al . di Urologia, vol. I, pag. 101. HERDMANN. Ueber Nierenspaltung. Deutsche Zeits. f. Chir., 1904, pag. 137. KAUFl\iIANN F . Trattato di anat. patologica sp eciale. D iag n<>slik und Ther apie de r Nephrolithiasis. Zeitsch. f. Urol ., 1908, pag. 193. LEGUEU P. Traité chirurgi cal d'u r ologie ... 2e éd.

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1923.


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1726

u IL POLICLINICO

SAl\lPSON HAN DEL1.

culs rérta ux.

Trail e1neril cl i irurgical d es cal-

.rournal

d 'urologie, t. XV, n. 6,

1923.

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Pielotomia simultanea bilaterale

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lANNO XL, NuM. 44]

mentre altra parte del corpo è esposta al forte calore irradiato dalla caldaia o dal motore, ecc. Queste osservazioni farebbero così trovare conforto a una parte della tesi di Corelli. Ringraziamenti e cordialità. . AUGUSTO CASSUTO.

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f. Chir., f_,XXXI, 1, 1906. Nejrolithotomie oder Pyelotoniie. 2° Kongr. der Deutscha Ges. f. Urologje, Berlin, 1909. Zuc H ERKAN DL. Ueber 1 Vierensl ei1t. Arch. f. klin. Chir., 1908, Bd. 87, H. 2. ZoNDEK .

RILIEVI E COMMENTI. Prostatiti e infezioni focali. Riceviamo :

Ho letto nel N. 40 del Polieilinico l 'interessante nota del collega Corelli, della Clinica del prof. 'F ru.goni, e la .p romessa ch e fa di tornare sull 'argomento , a proposito delle prostatiti quasi sicuramente non gonococciche e non tubercolari. • In quesle forme nelle qùali il reperto solito, in preparali allestiti a fresco, è di polinucleari, grandi D1.ononucleari, eritrociti, cellule prostatiche, cri talli di lecitina, corpi granulosi (ialini e lipoidi) e i corpi amilacei, ho in mente le varie diecine di pazienti osservati durante otto anni nell'Ambulatorio della R. Clinica Chirurg ica di Roma , nella .classe dei ferrovieri , specie macchinisti e fuochisti. . E spesso anche ora me n·e è dato riscontrarne numerosi, in questa categoria, quale Consulente urologo' della Cassa Nazionale delle 1F errovie dello Stato. "In verità, bene ha fatto il chiar.rr10 collega Corelli a parlare di prostatiti aspecifiche (rispetto al b. di Kocb e forse anche al gonococco di N eisser, per quanto sia sempre di fficili simo escluderlo come riuscire sicuram enle a identificarlo nel secreto prostatico) ma non di prostatiti abatteriche, in quanto il concetto di infiammazione è inscindibilme11te legato per la Scuola di Roma, sempre al fattore infezione nel tessuto o organo colpito. Ora, sarebbe interessante indagare se qt1este prostatiti , frequenti nei ferrovieri e spesso an- · che negli autisti di piazza, non fossero proprio secondarie a infezioni da pregresse localizzazioni tonsillari dovute, per fare un 'ipotesi, a particolari condizioni di attecchimento favore''oli, come le perfrigerazioni per la scarsa protezione, n ella forte velocità , della te ta e torace .

Il fatto ch e tali forme di prostatiti si trovino con particolare frequenza nei macchinisti, fuochisti e in genere coloro i quali vanno facilmente soggetti a malattie di tipo reumatico e tonsilliti, va perfettamente d'accordo con quanto è detto nella mia nota. Anzi, la frequente associazione fra prostatite e tonsillite è stata più volte segnalata, per quanto non disponessi della casistica speciale di macchinisti, fuochisti e autisti. Riguardo alla entità morbosa di prostatite « abatterica » rileverò che in nessun punto della mia breve nota preventiva, la quale è proprio dedicata alla batteriologia patologica deLl'a prostatite, si trova il minimo accenno a prostatiti cc abatteriche ».

F.

CoRELLJ . ·

'' 11 tossico dell'eclampsia puerperale,, Nel n. 37 di cc Il Policlinico » S. P. , alla rubrica cc Sunti e Rassegne » : Ostetricia e Ginecologia, è rias unto il lavoro del Bartholomew e del IuaGke pubblicato in Amer. J0urn. of Obst. and. Gyn. , dicembre 193.2. Questi autori pensano che il tessuto plQJcentare alterato, quale si trova negli infarti placentari, costituisca il tossico deli 'Eclampsia puerperale. Tengo a ricordare che fin dal 1914 nella mia Tesi di Libera Docenza cc La clinica e l 'anatomia patologica dell 'Eclampsia delle gravide » (vol. in 8°, di pag. 500, Ed. Mariotti, Pisa), io considerai il tessuto placentare alterato, che sia o no negli infarti, meglio denominati cc trombi delle lacune », quale il tossico della Eclampsia puerperale. Ed interpretai che nella gravidanza si ha una prima intossicazione, anche se non manifesta, determinata dal tessuto placentare sano (villi cariali) che invade il circolo materno. Tale intossicazione gravidica può limitarsi ai cosidetti « disturbi simpatici » o giungere al vomito incoercibile delle gravide, alla vera e propria epatotossiemia gravidica. Si ha dunque un tossico circolante dato dal tessuto placentare, a · cui possono aggiungersi altri veleni di altra natura, dipendenti ed indipendenti dalla gravidanza, che lede i vari organi, e per-

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ciò anche la placenta stessa. Qui si ha l 'alterazione dell 'epitelio di rivestimento dei villi dapprima, poi la rottura di questi e dei loro vasi, con conseguente trombosi della lacuna. Per l ·autolisi di questo tessuto placentare alterato, originano delle tossine che possono invadere I 'organismo e costituire una nuova intossicazione gravidica quale quella ch e si riscontra nella sindrome della Eclampsia puerperale culminante nelle convulsioni. E tale tossico del tessuto placentare alterato, è immesso nel circolo materno prevalentemente dalle contrazioni dell ' utero , perciò si h a l 'Eclampsia per il maggior numero dei casi, nel travaglio del parto. Interpretai anche ch e in questo tossico deve trovarsi pure il sangue fetale per lo scoppio dei villi, dato, oltre che dalla loro alterazione, dal] 'aumento della pressione arteriosa come av• • • • • 'riene in ogni• intoss1caz1one. Con tutto ciò non attribuii però al tessuto placentare alterato l'esclusività n ella produzione del! 'Eclampsia puerperale, ma lo ritenni bensi quello che si ha generalmente in essa; poich è an ch e altri tossici, specie se preesiste intossicazion e gravidica d~ tessuto placentare sano e da altre cause, possono cagionare in un a gravida I 'Eclampsia, come può aversi un 'Eclampsia puerperale sperimentale per l 'ini ezion e di sostanze tossich e della più svariata natura (a scopo curativo) in gravide g ià inferme di intossicazione gravidica. Viareggio, 12-IX-1 933 - XI. Prof. ERNESTO !BELLANDI. _..

Rlcordl•mo le lateressanU

DirettOT~

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SEZIONE PRATICA

BIO ORAFI E. PIETRO CASTELLINO Pietro. Castellino non conobbe mai riposo n è tregua nella continua ascesa, nell'indomito ardore di vita e di conquista , nella febbrile attività di studio e di lavoro. E dopo una faticosa giornata, che s'era con clusa con la correzione di numerose bozze di stamp a, mentre gioiva degli affetti don1estici fra il sorriso dei nipo1

pubbllca~loal:

Prof. EMILIO ALFIERI della. R. Olini6& Ostetrico-Gineoologioa. dell'Uni•ersità di Mila.no

L'intossicazione gravi dica nella sua genesi e nelle sue forme cliniche. (LEZIONI> VQlume in-B• di pagg. 4:>. nitidamente eta.mpato su carta. eem.ipatinata. Prezzo L . 8 più le spese Po6tali di spedizione. Per i nost.ri abbonati sole L . 6 •

Dott. FERRUCCIO PASQU IN I Assistente nella Clinica Ostetrico-Ginecologica, della R. U niversità di Roma.

Sulla nafura delle tossicosi gravidiche Riportiamo l' lndioe·Sommario: 1) Introduzione, pag. 5 a 11; 2) Em1brione e feto, pag. 12 a 22; 3) Placenta, pag. 23 a. 33; 4) Decidua, :pag. 34 a 38; 5) Madre, paig. 39 a 46; 6) Tossicosi della gravìdanza, p8Jg. 47 a. 57; 7) F enomeni simpatici della gravidanza e vomi to gravidico, p·a g. 58 a 62; 8) Ecla.mpsiia, pag. 63 a 67; 9) Oon clusioni, pag. 68 a 73. - Bibliografia, pag. 74-75. Volume in-So. di pagg. 75, nitidamente stampato. Prezzo L . 1 2, più le spese postali di spedizione. P er i n ostri ab bona.ti sole L . 1 O franco di porto. Inviare Vaglia all'Editore Ll'JGI POZZI, Succursale diciotto, RO~f A.

Ufficio Postale

tini, si abbattè fulminato da 11n 'emorragia cerebrale la sera del 30 settembre, a Bacoli, nei Campi Flegrei. Era nato a Montevideo, il 20 novembre 1864, da genitori italiani oriundi di Pietraligure. La morte dunque gli tese l 'agguato che tende ai forti , i quali trapassano senza spasimi e senza agonìa. Nell'esuberanza del talento e del1'organismo Egli aveva potuto compendiare nel}' ultima giornata gl 'ideali, i desideri , le fatich e e le soddisfazioni di tutta la sua vita, indugiando con passione ed entusiasmo sulle più moderne questioni scien tifi ch e, prodigando opera e con siglio ai molti infermi ch e gli si affollavano in casa, cogliendo n ell 'ingenua pup1illa dei pargoli 1'espTessione della tenerezza e dell'amore. È quindi logico pensar e clte se la coscienza del momento fatale gli balenò nei brevi istanti del disastro, dovette sentirsi sereno di aver completamente vissuto. Egli è caduto a n cora nel pieno vigore delle forze spirituali e corpor ee, senza che nessuno


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« IL POLI CLINICO »

abbia potuto t en1ere lacune di intelletto o segni di a ffe renze su quella testa michelangiolesca, dal cui labbro prorompeva un 'eloquenza smagliante e fascinatrice per armonia di periodo, calore d'immagini ed arditezza di concezioni. Ora quella voce è spenta e la Clinica m edica italiana h a perduto con Pietro Castellino il suo più brillante e significativo esponente. . -Il Maestro conseguì venticinquenne la laurea con lode in medicina e chirurgia n ell'Università di Genova, n ella quale città i genitori si erano stabiliti dopo il rimpatrio dall' America e lo avevan o trasferito di appena otto anni . Da studente di 4° e 5° corso fu allievo interno nell'Istituto di patologia gen erale ed ana-. tomia palo logica diretto da l prof. Salvio li , disimpegnandovi l 'ufficio di assistente; durante il 5° anno vinse per concorso il posto di allievo interno nella Clinica medica gener ale e, cosa ver amente mer.avigliosa per un g iovan e, fu nominato per il 6° anno di studio vice caposezione di una sala clinica. Datano da allora i r apporti di filiale devozione da una parte e di paterno a ffetto dall'altra ch e per circa mezzo secolo sono costantemente intercedu·t i fra il Castellino ed il prof. Maragliano, il quale adesso ne ha pianto la improvvisa scomparsa, confondendo le sue lacrime . con quelle più amar e e èocenti della fan1ig lia. Alla lode della laurea andò con giunto un dip loma di onore con çesso al Castellino, in segno di particolare distinzione, da l Municipio di Genova: ed .appena dopo le vacanze estive Egli fu nominato, in base a concorso, assisten''te alla cattedra di clinica meaica propedeutica tenuta allora dal prof. Queirolo, il più antico allievo del Maragliano, prima ch e fosse assunto alla direzione della Clinica medica di Pisa . Si disegnano cosi. in questi schematici tratti le fig ure dei maestri, ai quali il Castel lino do vette la sua formazione spirituale e pei quali serbò sempre un sen so di profonda riconoscenza. Presso il Queirolo, a (~enova, rifulser o SU:· bito nel g iovan e assistente le doti preclare d 'insegnan te per la lucidità dell 'esposizionP e la facilità della comunicativa, tanto ch e ebbe l'incarico della ripetizion e di sém eiotica clinica agli studenti del 4 ° cor so. Ma ]a sua aspirazione vagheggiava il ritorno alla Clinica medica gen erale, dove erano numerosi i malati da esaminare e più larghi i ~ mezzi di laboratorio .per le ri ~ercl1e a cui g ià volgeva il pensiero; perciò , conservando sempre col Queirolo i migliori rapporti di fed ele ed affezionato allievo, passò n ell 'anno scolastjco 1889-90 com.e assistente ordinario alla cattedra del Maraglian o. Quivi rimase per due anni consec11t.ivi ed ebbe fin dal prim o momento , oltr e la direzione di una sala d'infermi, anch e quella del laboratorio di mi cro copia clinica : n el l)eriodo autunnale ci el 1892 tenne un co rso feriale sulla

semetiologia, e patoiogia clinica del sangue,

[ANNo

XL, NuM. 44]

avendo già dato prova di una speciale competenza in quell'argomento, nel quale avrebbe dovuto stampare, accanto al suo maestro Maragliano, orme indelebili nella scienza. Riconfermato per il terzo anno come assistente ordinario dal Maragliano (1892-93), lasciò per cinque mesi la Clinica di Genova, col permesso del Direttore, per recarsi in un perfezionamento di studi alla Clinica medica di Padova sotto la direzione di Achille De Giovanni, ch e aveva avuto modo di co11oscerlo ed apprezzarne il fervido ingegno e la suadente facondia in un Congresso di medicina interna, mentre si discuteva sul con cetto di scrofolosi addominale. I.Fu anzi il De Giovanni stesso ad invitarlo, e lo n ominò Aiuto onorario per quei mesi invernali e primaverili del 1893, durante i quali il Castellino frequentò come assistente volontario anche l'Istituto e le lezioni di anatomia patologica e di batteriologia del prof. Augusto Bon ome. Senza dubbio questo rappresenta il periodo più importante per la vita scientifica del Maestro, n on per il numero e l ' importanza di lavori compiuti , ma per l'orientamento della sua mentalità, in cui si depositavano i germi di quelle dòttrine costituzionalistich e di pretta genialità italiana, che dettero più tardi , dopo congruo sviluppo e piena maturazionet frutti ubertosi. Rientrato a Genova n el g iugno dello stesso anno , riprese per poco tempo l'ufficio di assistente effettivo presso il Maragliano; ma quando il Queirolo vinse il con corso di clinica medica nell 'Università di Pisa, volle con sè l'antico allievo e lo nominò Aiuto di clinica per l 'anno accademico 1~'93-94 , affidandogli in quel!' anno e più ancora nei successivi l'incarico di corsi liberi sulla patologia del ricambio materiale, sulla morfologia umana come contributo alla semeiotica clinica, sulla patologia cliniaa idel sangue. L 'attività del Castellino a Pisa si esplicò inoltre con l'incarico delle lezioni di patologia speciale medica e di clinica medica '{>ropedeutica durante la vacanza del titolare di cattedra nell'anno 1894 e con la supplenza alla direzione dell 'Istituto ed all 'insegnamento clinico allorcb è il Queirolo si ammalò nel 1895. I progressi si succedevano a vista d'occhio , e verso la fine del 1895, appena dopo sei anni dalla laurea, Pietro Castellino veni va nominato dal Baccelli professore straordinario di patologia speciale medica dimostrativa n ella Università di Padova. A Padova egli si presentò con una prolusion e cc Dell'eredità in patologia » (1:3 genn. 18'96), ricca di conoscenze n aturalistiche e filosofiche, indugiandosi su i rapporti tra organo e funzione e portando ' alido contributo alle dottrine del De · GiovàL.ni, él.l quale si strinse sempre m eglio coi vincoli della più affettuosa devozione. Ne divenne così l 'allievo più gra11de, alla quale designazione teneva moltissimo specie quando, già arri,·ato all 'apogeo della carriera 1

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{ANNO XL, Nul\1. 44~

SEZIONE PRATICA

nell ' Univer~ità di Napoli, era assurto ad astro di massirr1a grandezza nella costellazione clinica italiana. Nè bisogna dimenticare che quegli anni di Padova, i quali .andarono fino ai primi del 18.99, furono davvero anni di serio raccoglimento, lungi da ogni rumore e da ogni di~trazione professionale. Potè infatti attendere non solo alla stesura di un grosso volume sulle malattie infettive ed allo studio dei più interessanti problemi patogenetici e diagnostici della n europatologia, che allora si venivano ponendo e risolvendo in base alle indagini istologiche del sistema nervoso; ma si dedicò con particolare predilezione e con indefessa operosità alla profonda rinnovazione e quasi rivoluzione della cardiofisiologia e cardiopatologia che era cominciata fuori d 'Italia , particolarm ente in Germania, in Francia ed anche in In.ghilterra , e di cui presso di noi , abituati ai vecchi formalismi del~a semeiotica c1assica, non v'era ancora il b ench è minin10 sentore. Il (:a.stellino raccolse pazientemente quanto fi siologi e patologi sperimentali avevano fatto sulla fi siopatologia cardiovascolare, vag1iò le indf.l~ini ·Con acume di patologo e sintesi di clinico, ragguagliò con le opportune correzioni l 'anti.co al moderno e scrisse quel trattato in due vo11imi sulla Patologia e semeiotica del cuore e lf ei grossi vasi, ch e fu l 'araldo di un rinnov::imento di scienza e di pratica n el particol.are 3rgomento e resta ormai fra i libri classici del1a nostra letteratura medica. Meritamente quell'opera, unita a tutti i precedenti lavori, portò il Castellino alla vittoria nel con~orso per il post-0 di ordinario alla cattP.dra di patologia speciale m edica nella Unitrersità di Napoli, ove Egli arrivò nella prima'Vera del 1899, non ancora trentacinquenne, '3ntusi.asta ed ardito di ogni b ellezza, profondamente e variamente colto, eloquente e per-suasivo, ricco di un ingegno fortemente penetrativo ed assimilatore, caldo di affetti e sup·e ratore di ogni difficoltà. La fortuna nor1 .avrebbe potuto essergli larga di doni maggiori, ch e tanto più erano destinati a rifulgere in quanto il nuovo professore sembrava fatto apposta per l 'iridescenza dell 'anima napoletana e per la venustà del paesaggio dai vivi colori. A quèsti Egli attinse nella sua prolusione: dis~ipò in un balen·o qualche piccola foschìa che t entava di dargli un po' d'ombra ; amma1iò cun la parola carezzevole e nutrita , conquise, trionfò·. Per opera· di Lui a Napoli fu b·en presto fondato un ambulatorio di m edi.cina interna nel1'0spedale Gesù Maria cc col ' çoncetto di stabi- · tire un inse,gnamento triennale, sussidiario non solo all'insegnamento della patologia medica dimostrativa, ·ma anche a quello della clinica, trovandovi lo ·studente, oltre l'insegnamento della semeiotica, l'add~stramento a lla p·r onta disamina deì sintomi, l 'eser cizio alla rapida ~intesi e'd alla rapida pe~.cezione dia.g nostica e lo studio della terapia ».

1729

.

Queste parole sono s11e e dimostrano ali' evi~ denza la preoccupazione ch e Egli ebbe fin dal primo n1omento di fornire ai giovani un materiale, per così dire, dinamico e molteplice per l1addestramento diagnostico, quasi presentisse i tempi che muta vano e che già non con cedono troppe more di ricami intorno al singolo caso. E quando più tardi fu assunto alla cattedra d.i clinica, curò sempre in maniera particolare l 'ambulatorio, dal quale soleva generalmente prendere g1i ammalati per le lezioni piegando il suo alàcre ingegno alla fatica e non di rado all'alea dell 'ignoto e dell'imprevisto. Alla cattedra di clinica arrivò piuttosto tardi di fronte alla rapidità delle precedenti ascensioni; ma la ragione fu ch,e , impiantatosi a Nap:oli come in una seconda patria, non credette più distaccarsen e. Altrimenti avrebbe occupato la clini ca di Palermo per cui sostenne il concorso n el 1907, rit1scendo il primo della terna. Dovette passare quasi un decennio perchè ocqupasse a Napoli la cattedra della 3a. clinica m edica qu.a ndo il De Renzi andò a riposo per i limiti di et~; ma di li a breve fu direttore della 2a. clinica per la m.orte del Rummo e ne] 1923 divenne il I ° Clinico di Napoli p,er il ritiro del Cardarelli.

Se Genova, Pisa e Padova furono le città della sua preparazione, Napoli ~ metropoli dalle mille voci e dai mille allettamenti - fu ]a città ove Pietro Castellino potè spendere tutto il tesoro di energia ch e .gli ribolliva n ella mente e n el cuore. Ad un uomo come Lui la cattedra, il laboratorio, lo scrittqio non bastavano per svolgere , accanto alla medicina anzi innestata intimamente alla medicina, l'opera sociale che aveva costanterr1ente caldeggiata. Gli era necessaria la tribuna del conferenziere, e la tenne da. maestro della lJarola alata e della cultura molteplice di bio~ogo, umanista , filosofo , sociologo: Gli era necessaria la tribuna parlamentare, e la conquistò con sudate lotte per il Collegio di Foggia ch e fu da Lui nobilmente· rappresentato per 17 anni continui dal 1904 al .1921 . N9n fu più deputato quando s'accorse che il suo sacrifi cio era necessario all'unione degli uomini per il trionfo dei partiti dell'ordine · contro il co1nunisn10, ed appoggiò allora il suo antico avver~ari o, prom9vendo un'opera di pacificazione degli animi; onde ·F oggia gli decretava la cittadinanza onoraria. Ebbe ad honorem la tessera fascista nel gennaio del 192.5 p·e r il riconoscimento di questi suoi meriti politici e per .1'opera di propaganda svolta nel .campo univer sitario. Pronto a qualsia~i di sagio, a qualsiasi fatica ove la coscienza del dover e lo richiamasse, organizzava spedizioni di soccorso durante l'eruzion e vesuviana del 1906 con1e dopo il l err~­ moto di Messina; fon_d ava e dirigeva i lazz~retti di Foggia nel1 'epidemia col ~rica del 1911 e yi 1


« lL POLICLINICO »

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combatteva la campagna influenzale durante la pandemia del 1918. Con lo stesso slancio nel 1910 aveva t enuto lezioni nelle Università di Huenos Aires e Rio de Janeiro, e l 'anno seguente in Brasile, con una serie di conferenze alla Sezione della Dante Alighieri, aveva fatto opera fervida di patriottismo italiano. Si potrebbe pensare che tutta questa massa di lavoro lo distraesse dalla scuola e dallo studio dei problemi e delle applicazioni scientifiche. Al contrario, il fervore della multiforme fatica, tra cui una larga .pratica professionale, accendeva in Lui, come il ferro sulla pietra focaia, nuove e più brillanti scintille di pensiero indagatore e di sintesi costruttive. Rimarranno memorabili negli Atti della nostra Società di medicina interna le sue Relazioni ai Congressi, a cominciare da quella sulla clorosi, in cui si esaminano i rapporto fra clorosi, ovaio, tiroide e timo, nonchè quelli fra clorosi e sistema neuro-vegetativo, e si accenna alla opoterapia ovarica e tiroidea in un,'epoca in cui appena albeggiavano le prime conoscenze dèll 'endocrin ologia. Venne poi quella sull'artritismo, la quale destò un largo coro di entusiasmo per I 'analisi minuta dei problemi ereditari e per l 'inquadratura del concetto dell 'artritismo con gli svariati disturbi e le diverse sindrorr1i nella cornice dP-lla costituzione, intesa non più come qualcosa di vago e d 'indefinito, ma come una entità concreta e calcolabile: più tardi avemmo le Relazioni sulle leucemie, sull 'angina pectoris, sulle organonevrosi ed organopatie, nelle quali si ammirava sempre un 'orma personale di concetti e di vedute, e spiccava sopra tutto un potere di sintesi veramente porrentosa. Nei Congressi , ai quali assiduamente partecipava, Pietro Castellino per la profond~tà delle osservazioni, per la voce, il gesto, il prestigio era un autentico dominatore. Dai corsi liberi che Egli impartiva da giovane assistente od Aiuto si argon1enta ch e la prima parte della sua attività scientifica si volse agli studi di ematologia. Si possono contare infatti su tale argomento circa una quarantina di la· '\·ori, di cui alcuni in collaborazione col Maragliano, come quelli sulle modificazioni degenerative dei globuli rossi, sulla leucocitemia reale ed apparente, sull 'azione modificatrice del siero di sangue su i globuli rossi , sulla necr obiosi lenta dei globuli rossi in condizioni norn1ali e patologiche. In altri lavori il Castellino studiò le alterazioni del sangue nel r eumatismo articolare, nella nefrite parenchimatosa, nell'infezione tifoide, n ella tubercolosi, nel carcinoma, nella pneumonite fibrinosa; si occupò delle cellule eosinofile, della densità e della coagulazione del sangue della 1 esisten za delle emazie, della fagocitosi, del fermento emodiastasico, della cura delle anemie emolitiche, ecc. e studiò, specialmente in collaborazione col De Giovanni e col Cavazzani , le modificazioni vasali durante il processo infiammatorio, e l'influenza trofica dei nervi .

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.. ulle pareti vasali. Tutta questa serie di ricerche analitich e, onde il ~1aestro si schierò in prima linea fra i nostri studiosi di medicina nell'ultimo decennio àell 'ottocento per la n ovità delle indagini e il numero dei lavori che additavano in Lui una fibra mirabile, gli servì per la compilazione della parte sul sangue ch e gli venne affidata, in collaborazione col Germano, n el Tratt..ato di Cantani e Maragliano . È evidente nel suo pensiero una concatenazione logica fra gli studi di ematologia e quelli di cardiologia iniziati a Padova e pe.r seguiti con passione nel primo periodo della sua vita napoletana , quando, circondato da due cari allievi, il Di Cristina ed il La Franca, sceverò in particolar modo l 'intrigato capitolo delle aritmie, per le quali propose e sostenne una classificazione in base alle proprietà della fibra cardiaca, forn endo come il filo di Arianna pei meandri del labirinto miocardico. A Napoli però Egli non solo fu l 'annunziatore del verbo e dell 'orientamento nuovo nei riguardi della cardiologia e risollevò da un passivo schemat.ismo la terapia delle affezioni cardio-vascolari operando cure insperate che parvero miracoli,. ma dette un .p oderoso impulso allo studio delle alterazioni del ricambio , dettando magistrali lezioni, attraverso le quali seguì il corso delfa materia dalle più semplici organizzazioni alle form e più complesse della vita in condizioni normali e morbose. Poich è della vita Egli cercava le leggi cosi nella crasi del sangue come nei congegni del metabolismo; e quando consideriamo che rivivevano nel suo pensiero emin entemente figurativo ed acquistavano corpo e colorito gl'insegnamenti del De Giovanni, non è difficile concepire come a Napoli particolarmente il Castellino si dedicasse agli studi costituzionalistici , perchè n essuna Scuola medica me.g lia di quella aveva scartato gli apriorismi teorici e si era attenuta alla pura osservazione dell 'uomo ammalato, e perchè suJ suolo meridionale, che risenti gl 'influssi della cultura greca, fiorirono le tradizioni della filosofia naturalistica. Intanto i problemi del sistema neurovegetativo da Lui caldeggiati nelle ricerche sull ' j11nervazione vasale e le questioni endocrinologiche da Lui agitate nella patogenesi e nella cura della clorosi furono ne] suo cervello come l 'incentivo per una vastissima opera di intuizione, di applicazione terapica e d 'insegnamento in materia del complesso sistema vegetativo nel senso moderno dell'espressione, cui consacrò per circa un trentennio la sua attività, suscitando nella scuola e nel laboratorio u11 'rero fermento di idee e di indagini. In lezioni, in conferenze) in consultazioni di ambulatorio, in volumi già pubblicati od in corso di elaborazione trattò i più svariati problemi del] 'innervazione vago-simpatica e del1'' endocrinologia soffermandosi con predi]e7,ione ai rapporti interormonici ed in generale alle corre1


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S EZIONE PBATI CA

!azioni orga11ich e co111e ai vicendevoli legart1i tra g hiandole endocri11e e sistema neuro,.-egeta· ti, o; e tutto ciò, n ella pla"' ticità della sua espoizio11e. Gli erYiva 111irabiln1e11te per ]a illu.. trazio11e dei quadri costituzionalistici ch e noJl 'I a1)presenla n o oltanto d ei quadri morfologici. IJ consensus unu s d 'Ii)pocrate tro,·ava in Lt1i il J)iù fedele ed eloquente interprete; e per ciò non fu n1ai con cepibile per ]a sua m en te un antag·onismo fra innervazione simpatica ed inner" azione vagale secondo ]o schema di Eppi1tger ed H es . i può a ffern.1are da qualcuno che gran parte di crt1 anto di ce ' a era pit1l tosto il frutto di la11 i peo-gian li i1:)olesi , cl1e di osservazioni obietti' e. n1a l 'uon10 e ra fat to cosi ed e ra nato per correre ,·eloce. D'altra parte è sen1pre \'ero iJ m otto di Henle: · « il giorno dell' ultin1a ipotesi sar ebbe quello dell 'u]tima osservazione ». Ba ti ricordare cl1e quando il pensiero scientifico lo condu sse all 'app1icazione d ell 'opoterapia epati ca alla cura d elle anemie tubercolari e poscia d ell e altre forme di anemia (ciò ch e dopo ,,enti anni avrebbe formato ago-etto di una g r ande rivendicazione it aliana), n on mancò di sotlOJ)Orre con 1'allievo Pirera la o-enia le escogit azione al controllo d ella ricer ca sperimentale. t ancl1e di scutibile per un insegn a nte di clinica n1edira c1uanto Egli stesso diceva del n1 ctodi n1 0 d ell e p r opri e lezioni , le quali sar el)bero con1inc ia te cc d opo la diaanosi ». l\Ia bi ~o ­ g na ramn1 e11tar e prin1a di tutto r h e in r ealtà non era sen1pre co .. ì. l)Oich è i l Castellin o r iusciva abili .. in10 nell 'eser cizio d elle diagn o i differ e11ziali ; in secondo l uogo il l\Tae ~ tro r>arla'a di \1na l ·niYer sità do' e e istevan o a ltre dt1e cattedre di clini ca n1edica, per cui , di,·idend osi e con1pl etando .. i i 1 lavoro dell 'in::;egnan1 en to. l a ua lez ione poteva paziare in J)iù lar g·l1i orizzonti sc ien tifici . . pcs o il caso con creto ~er­ viva di occa~ i one a d un fascio luminoso di idee ch e, illerrgiadrite da un eloquio arn1oni oso , trascinavano all 'entusia mo ed er ano in m assima parte de ti nate a fecondare il vero-ine terrPno d elle menti g iovanili . P er il ferYore d ell 'inQ"egno e la ,-astità della c ultura Egli 111a l ... i adatta,Ta a l del taglio ch e chiamava cc chin ca.Q"]ieria » o « paccottiglia »: e per ciò a11nena di etro il clinico ' "i. era in L~i il fisiOJ)(lto1ogo ge11erale. In tutto c iò rassom1.e-Ji ava molto a d un a ltro clini co insign e ch e · apoli ebl)e .. ubit o do1)0 il Risor g imento itali ano, Salvatore Tommasi , per il quale nutri,ra una grande ammirazione fino a volecne il busto n ell 'au la della sua cuola di. patologia e ad intitolar gli un periodico di medi cina, ove com J)arve m olta n1esse del suo insegna mento . . questa ,·en eraz ion e per la fig.ura del Tomn: as1 congiunf;e una profon~a ed aff~ttuosa stima per Antoni o C:ardarel.11 . m ent.al1tà . co~pl1eta­ m e11te oi1po. . ta e in chiodata con cl11od1 d oro allo s tt1dio del gio o-alo infermo: n è n1ancaron~ -0rrasion i 11ercl1è ad un tale n1ae .. tro, ch e egl1

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così ri pettava ed invocava, si rivolgesse per consiglio ed aiuto. L'a iduo ricordo e l 'amore filiale per i maetri era una d elle più simpatich e caratteristii:h e di Pietro Castellino , sull e cui labbra i non1i di De Giovanni , Mar~ gli an o e Queirolo ricorrevano pesso n elle lezioni e i1elle conYer sazioni: ma il monumento più bello n el cuore e nelle oper e Egli aveva eretto ad Achille D e Giovanni , al] a cui anin1a ed al cui i11agistero si sentiva .più vicino quanto più andava innan zi negli anni . A proposito di cruesti, e si guardava al dinamism.o d ell 'uomo, non si poteYa pensare a vecchiaia , sebbene in qualch e resoconto di giornali quotidiani lo si chian1asse talvolta « vegliardo », n1 entre Egli quasi se n e compiaceva. Ma il nome era più in rapporto a lla lunga carriera accade1n ica, es e ndo arri, ·ato cosi p resto alla cattedra , ed in paragone alla in1men sa teoria di a llievi che si vantavano di essere stati alla sua scuola, anzich è in r apporto a l reale numero degli anni ed a lla IJrelanza d elle for ze fi ich e ed intell ettiv e. Qualcuno, con l 'abitudin e delle o ·servazioni r etrospettive, h a llOlato ch e negli ultin1i ten1pi si era fatto più e111oti vo; Illa e1110tivo e ra stato sempr e, dimo trando u11a spiccata tenerezza per gli studenti ch e con ... ideraYa quasi alla stessa stregua dei figliuoli. La sua ca a era aperta a tutti , e n ella casa. in en o a lla famio-lia, si temprava all e n obili lotte cl1e .. apeva incontrare e o ten er e. Dolce d o,·ette eser e en za dubbio al uo c uore 1)aler110 la ,·ittoria del figlio 1icola ch e ot I c11eva 1'anno scorso, 'accanto a Lui , la ca ttedra di n1 ed ir inu del la,roro, nella quale il l\·1aestro ' 'ed eva la continuazione del pro11ri o in. co-nan1 ento applicato alle leo-gi ed a lle di ipli11e ser iali qua .. i con1e naturale evoluzione d ella .. Le . . a n1edi cin a : n è llleno belle soddis fazioni si uspeltava da Piero, i cui albori di carri er a er.ano tati g ià cor onati da felice su cce so. Intanto si ap1)arecchiava 1)er Lui qt1aJcl1e ~rande avvenimento cl1e avrebbe onorato, n ella .. ua persona, la ca ttedra e I 'Universi tà cui apparten eva. Ma la morte, ch e l ~ ret?rica chiama in vid i osa, non volle ch e Egli a ... 1ste.... e a lla celebrazione d el uo nome. Ed abbiamo tutti in1pallidito innanzi ad un a tri te coi!l ci~enza: Ja mattina d el 1° ottobre, rpentre i g1ornal1 pt1bbli cavano la notizia uffi c~ al e d el.1 'i~ di scu­ tibil e priorità della cur a e1)at1 ca a ttr1bl11ta o1ennemente al Castelli no dal Com itato delle rirer cl1e, in altra pagina o pro1)rio d accanto ne er.a annunziata Ja m orte. Pietro Castellino è caduto veramente con1e· il solda to di l\{aratona . Nell e spire del . uo soo-n~ greco ,ri era s ta ta sempre la cor sa ..,enza n1~1 .. o. ta J)er r aggiu11 @"ere la 111èta ron l annun~10 di un a ,rittori.a ; e .. i è abbatlt1lo qua11do è r iu scito a dimostrare cl1e l 'Itali a a n cora una volta nell a sc ien za è an t e~ ig11ar1a. Fn\~ CE .~co G\LnI.


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IL POLICLIXJCO ))

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. L'emicrania. (P. B AssaE . Journal American, 11edical Association, 19 agosto 1933).

Date le varietà sintomatolo·g iche d ella malattia ·e date le scarse Qono,s cenze sulla sua etiopatogenesi, ogni definizione dell'emicrania J iesce imperfetta. La più compren siva sernbra quella data. da .R iley: Una cefalea periodica a car atter e invalida nte, che culmina in nausea e vomito, spesso· preceduta da disturbi visi:ri . e ... eguita da so~no , con ritorno dopo la c r1s1 od uno stato d1 b en esser e r elativamente perfetto. Ippocrate non parla di questa malattia. I primi accenni furono fatti nel prirr10 secolo d. C. da Areteo di Cappadocia ch e la chiamò « etero-crania ». Dopo circa 50 anni Galeno introdu e il termine cc emicrania » ch e successivamente si co1Tupp~ in quelli di cc en1igranea n e « inig ranea >>. . L'A . 11a osservato n ella . ua pratica privata 270 e.asi d ella malattia, ed in 1Hi e a tali osservazioni ecl ai rilievi contenuti n ella più r ecente lettera tura è venuto alle seguenti. C<J11c;lusioni. L'einicrania è il più d elie volte er editaria , s'inizia nei primi periodi d ella vita ed è più frequente nelle d onne. I intorni cardina li sono tre: cefalea , nausea, disturbi vi ivi. A questi possono associarsi altri di sordini c h e .però non sopraffanno mai quelli principali. :È sta to notato che e5iste t111 certo rai,po1 to tra e1)ile i.a ed emicrania , n el senso che epilettici possono ge11erare figli emicranici e vicever sa. Ma il fatto più interessante si è ch e tal,·olta n ello s tesso individuo con l 'ava11 zarsi d el1' età le crisi emicranich e sono sostituite da ,,eri accessi epilettici. 'fa]e trasformazione è stata a ltribuita a lla circostanza ch e gli emicranici più degli altri individui vanno soggetti all 'arterioscler osi , all'ipertensione ed alla sclerosi renale. L 'emicrania predispone alle l'esioni vasali del cervello, sia trombotiche che emorragiche. Le r elazioni con la tachicardia parossistica sono molto str ette. Le due condizioni talvolta si scambiano come el ementi ereditari n el senso che emicranici possono produrre fi gli tachicardici e viceversa. D'altra parte è stato notato ch e il parossismo di tachir. .ardja è spesso pr.eceduto da diso rdini visivi e vasomotori. Infin e n ello stesso individuo possono coesistere le due affezioni, e talvolta l'una scon1par e per ced ere il posto all'altra. · Molto discusse sono l e r elazioni con il sistema endocrino . Timme ritiene c he i disturbi di tale apparato possono provocar e un ingrossamento compensatorio d ell 'ipofisi e con la co n ~eg-uente di ten _ione della sel la d etermi'"'

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u ar~ l~ cefalea i p~rte11si va, ~is turbi visi'~ da ec~1taz1on~ . del c h~asma e n ervo ottico, nouc.h~ para~1s1 ocu lari da com pressione di rispett1 v1 n ervi. Ta~e o.pinio.ne troverebbe appoggio IJ el fat to ch e 1 em1cranLa è ro111nne e si risco1itra t~l v?lta .negli acromegalici. · Ma .s1 ob1elta cl1e l 'emicrania non è 11elle ~a~a~t1e. d~Jl 'ipofisi p iù frequente che negli 1~dr':r1du1 , i ~a~i n?11 pi:esentano alcun segno d1. d1s~w:ho 1i:;>of1sar10 ..D altr~ parte g li scotoI?1 s.c mt1~Jant1 e Je erri 1anops1e tran itorie d el1 enncr.an1a 0110 1r1oll o più affi11i ai sinto1r1i d eterm1nati dai disturbi circolari d cl lobo occ.i~itale. Infine va r~levato ch e essendo l 'ipof1 s1 un orga110 m ed~ano mal si spiegher ebbe con una u a alteraz10 ne 1'unila teralità d ell 'emicrania. Ten endo conto di tutte queste ~ ervazio11i Timme ha m odific.ato le u e ' edut e ed in ba e. ' a numerosi r eperti radiologici. vorrebbe inetler e l 'emicrania in ra p·p orto co11 t1n'alterazion e di volum e e di forma della ·e]Ja turci ca di origine er editaria. . llile y, Brickner e IIurznok di ~ew York in base al!a. determi~azi o n ~ di orn1on i pituitari ed ~var1c1 nelle 1;1r1ne p r1n1a .e. durante gli accessi sono venuti alla con clusione ch e 1'emi ~r~nia è dovu~.a o ad. un 'iper fun zione dell 'ipof1s1 o ad un ipofunz1011e d ell e ovaia il cl1e spiegherebbe p·er ch è la condizione è f~equente nel climaterio. · È stato rilevato cl1e n ell 'emicrania , co111e nell 'asma, n ell 'orticaria e n el co ì detto n eurarlritismo c'è uno stato ipotiroideo con fa i r eattive di ipertiroidismo. Sta di fatto comun' que che gli emicrani ci si g iovano della cura continua di tiroidina. Comunque se il fattore e11docrino è dubbio e non b en e assodato non si può n egare che n el meccanis1no pato·gen.eitico dell'emicrania ha una gran parte il sistema simpatico. La recènte dimostrazione di fibre nervose n ei vasi cer ebrali spiega la possibilità di spasmi e dilatazione d ei vasi con 1 ~ conseguente i per emia ed i disturbi r elativi (cefal ea, scotomi , vertig ini , intorpidimenti , afasia, paralisi e convulsioni). La natura allergica dell'ernicr ania è stata affermata da parecchi aulori, ma le prove fin ora date non sembrano esaurienti. D'altra parte dal punto di vista pratico si è dovuto ricon oscere che è moJto difficile identificare nei singoli casi l 'eventuale sostanza ca11sa della r eazione allerg ica. Notevole interesse teorico e pratico hanno le rioerche fatte sulla pressione d el liquido cefalo-rachidiano. Kennedy opina ch e la cefa lea localizzata ed i sintomi cer ebrali. 1ocali d el] '€micrania sono prodotti da un edema d elle m eningi cer ebrali, il quale sarebbe provocato da intossicazione alimentare. Quincke , Sicard . Claude trovarono iperten sione d el liquor durante l 'acceso em icranico. Mingazzin i tro,-ò nell1 ce falea e sen ziale aumento della secr ezion e de] 1


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EZ I ON I~

.licJ uor ed ottenne in parecchi ca i la guarig io11e 111ediante Ja puntura lombare. Degna di es ere ricordata è la co ì detta ~111i c rania addon1inale costituita da acce i doJoro ·i a l ventre cl1e sostituiscono g li accessi di cefalea. Bisogna tener presente quc la possibilità 11ei casi di dolori addominali paros.si "lic i jn individui en1icranici o cl1e 1}reced enten1e11te l1anno sofferta emicrania . Le a1lalogio tra epiles ia ed emi crania .so110 i11olte, nla la più caratteristica è quella .che in ambo le affezioni le crisi posson o essere sostituit e da equivalenti p sichici , sopratutto da slati crepu ro lari . I disturbi ocu lari ano 111olto frequent; i trat ta di fatti sensoriali (scotomi , fosfeni, emianop ia , ecc.) n1a ta l,·olta anche di parali ~i de a li oculomotori che inizian o l attacco e J>er ~ i tono 1>e r tutta la ua durata . La con lalaz ion e di Crile ch e 1'ul cera du o-dcnale ed il go1.zo e ·oft a ln1ico ·a n o le m ala l t ie d ella c ivilizzazion e, j n quanto so uo rare se n on 111anca rtti 11ei selvaggi , può es tender i .all 'emi crania. Questa è una n1alattia ch e si ri·scontra con più .fac ilità negli strati più evoluti 'dc11 a società. Lo condizioni at1110 ferich e hanno grar1 pc~o nello scatenamento d egli attacchi. Gli emicranici , come i reumatici. sono molto sen ibili .alle variazioni del tempo. Petersen ha nota to c l1 e gli accessi coincidono con uno la to di r elativa alcalosi, d ovuta all 'improvvi a cadu1 a del la o di C:Oz nel . iero. La r>iù frequ ente r cdirelta ravsa di qt1esta alterazione è l 'irn prO\'vi ~a depres ione ])a rom e tri ca. Il Lrallan1 ento d ell emicr ania è sopratutto preventivo: e er cizi fi ·ici r egolari e ahbon<lanli , ovitare ]a stip i, non bere ecces iva111 ente, 1na11giare _poco e spe~.- o , eliminando dalla dj ek'l di crn r.gli alimenti che l 'esperien zn in<lividuale fa riten er e favoriscono Ja manifesta:zion e deg1i accessi . Conviene poi procedere per tentativi ad una ·Cura opoterapica adatta. .J medicinali adoperati sono moltissimi , ma i più e fficaci ed j m eglio tollerati sono i bromuri, i preparati barbiturj ci, I.a cannabi . i -sali di calcio. Ptecentemente sono lati r egi-strati su ccessi con le iniezioni endovenose di un grammo di iposolfito di soda. In casi ·pa1ticolarmen.te gravi ed o ~ 1ina li. è 'Stato tentato il trattamento chirurgi co (d ecornpressione sublemporale, simpatecton1ia JJerivasale della carotide comune e di quell a interna, .asportazione d ei gangli cérvic...ali , Jegatura delta meningea media). Dn. 1

La cisternoterapia: tecnica ed indicazioni. ( M. CAsTEx, L. 0NTANEDA, !F . SoLANET. La Prensa Medica Argentina, 9 agosto 1933). ella cura di .alcune affezioni del sistema nervoso central e i m edicamenti introdotti per

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le vie usuali , non riescono o rie cono in manier a insufficiente a raggiungere la ede d ei focolai morbosi: fatto que to dovuto all 'azione o tacolante della così d etta cc barriera emo-encef.al ica » . È p er ciò ch e i è ricor i a ll 'introduzione dei medicamenti n ello spazio ventricol o subaracnoidea , ricorrendo alla cc via del liquido cefalo-rachidiano ». JJe sostan ze medicamentose destinate ad essere incorpor.ate per tale via devono l)Ossedere, oltre all 'azio11e terapet1tica ricercata ed a Il 'innocuità per il tessuto n ervoso ar1ch e una concentrazione sufficiente perchè detta azione tera p eutica risulti ellìcace. ' La via comunemente u ata, la lombare, è ottima quando si tratti di ao-ire ~ul midollo , ma ins ufficiente e spesso a ddirittura inefficace quando ~i voglia agire sull'encefalo. Jn effetti, il si ten1a cranio rachideo si pre~enta come un rec ipiente chiuso pie110 di liquido . Quando in un tale sistema si inietta t1na o tar1za , questa può raggiungere le ,·arie parti d el sisten1a grazie a tre fattori: I) la circolazio11e o movin1ento del liquidn n el sistema; 2) la diffusibilità dell a sostan za stessa; 3) l' azione della gravità . Ora , in quanto al primo falt or e esperienze di vari AA. hanno dimos trat0- come 1'asserzion e di Magendie, che cc il liquor si comporta com e acqua st~.gnante '' è in gran parte \ era: 11 è basta la posizion e di Trendelemburg a modificare tale stato di cose; cl1è non bisogna di1l1e11ticare il rapido assorbime11to della sostanza in v icinanza del luogo d rntrata , fenon1eno 1ne. so in evidenza da vari ricercatori. In quanto poi .alla diffu ibilità d ella sostanza introdotta, non è certan1 ente _u di essa che si può contare: i sieri specific i sono infatti assai poco diffusibili e i11 quanto ai m edicamenti (n eo~alva rsan p. e.) la diffusibilità maggiore sarebbe a pese della loro concentrazione e quindi de1la loro efficacia terapel1t.ica. · L'azione della gravità infin e è la più impor:. tante n el meccanismo della spo tabilit ~ d elle sostanze nel ~iquor. Tale fenom eno è in rapporto al peso specifico delJa sostanza tessa. a quello del 1. c. r., alla pressione di questo e a lla posizione del corpo. Ma questa azione è in qua lche modo praticamente sfruttabile 80ltanto quando la densità d ella sostanza da iniettare è m aggiore di qtiell.a del liqu Jr. Vantaggi della vita ciste1·n,ale. - La cisterna magna rappresenta il punto d incrocio di tutto il sistema ventricolo sub-aracn oideo: in esso una sindrome precoce, ma sicu~·a di d. p., si ebbe nel 46 % la possibilità di ritorno al lavoro e nel 35 % un n etto miglior.amento. Il 42 % di questo· gruppo pre entò nett8: n egatività del ·liquor dopo la cura co11 nialar1a. (Tutti i dati sono bas3ti sullo stato clinico e siero1

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(( IL POLICLINrco ))

Jogi co del paziente alla distanza di almeno un an110 dalla cura). In L11tti questi paz. gli AA. han110 praticato, d opo la n1alarioterapia, un breve periodo di cuta con arsfenami11a, m er curio o bi muto.

Dem e11za paralitica asìntomatica (sine paresi. - In questi ca~1 i risultati ottenuti sono

~ tati oltren1odo soddisfacenti. Sono compresi

in questo gruppo soltanto i casi in cui la diagnosi e ra basata soltanto sulla positività delle r eazioni sul liquor: di 85 paz. il 78 % mostrò un net~o mig~ioramento clinico e il -19 % pre-. entò, in seguito alla cura, 11egatività delle reazioni sul liquor, ché si è in . . seguito a lung o n1antenuta .

Fornia tabetica della derrienza paralitica. que to g ruppo , i risultati, per quanto soddi s facenti , ono meno e,·identi ch e nel gruppo precedente. Si tratta in t11tto di 65 casi , nel 65 °/o d ei quali il progresso della ma1attia fu arres tato, mentre in un altro 39 ~lo si ebbe un Jl.e tt~ D:1igliora.n1ento che _pern1ett ev~ ai pa7_1ent1 d1 compiere le proprie . occupazioni. Nessuno però dei segni obietti vi della malattia (Argyll-Rohertson, " Testfal1) fu influen1ato dalla cura. Soltanto nel 24- % si ebbe un ritorno alla n egalività delle reazioni s11J liquor. I11

Tab e dorsale. -

I pazienti furono divisi in

qua ttro g ruppi: a.) pazienti evidentemente tabetici con r eazioni del liquor positive. Su 116 di tali casi si ebbe il 42 % di netti miglioramenti e il -11 °fo <li mig lioramenti discreti . ùel 43 % si ebbe ritorno alla negatività di tutte le reazioni sul liquor. Ma il miglioramento clinico fu in alc uni casi evidente : aumento di r>eso, dirr1inu" ione di frequenza e di severit.à delle crisi gas triche, ritorno della libido . Da notare che, nei ca'si in cui vi sia i1n notevole interessamento della . parte inferiore del midollo bisogna malarizzare con molta cat1tela : ()'li AA. ha11no avuto due casi di paraplegia co.mpleta dutar1te Ja malarioterapia; b) paz. tabetici con cri§i gastriche e rea1ioni sierologich e negative. La negatività d el liquor di ques ti }Jaz. (in tutto 25) . era nella n1aggior part e dei casi da ascrivere ad lln intenso trattame11to antiluetico, che non aveva })erò influenzato le crisi gastriche. Queste, in 'eguito a malarioterapia , sono scomparse n el ~ l % dei casi, m entre nel 56 % si ebbe noteYole diminuzione dell'intensità e della fr~­ quenza degli attacchi stessi; e) paz. tabetici con dolori lancinanti e reazioni del liquor negative (12 casi). Qui soltant 0 n ell'll °;{, si ebbe scomparsa dei dolori e r11ig liotamento nel 22 %; d ) pazienti con atro fia primaria d ell 'ottico quale conmplicazione d ella tabe d or sale .

[A~:vo XL, NuM. 44)

~nc~e in ques to grup1)0 di 48 casi l'atrofia del1 ottico era quella che a' eYa r esistito al tratta-

roento antiluetico. . i ebbe nel 14 % arresto t~n1poraneo del proces'"' o di din1in11zione del ,·1su~, nel. 22 ~itardo di questo processo: ~egli altri casi invece òimi11uzione del camIJO visivo fino a cecità completa durante il corso della cura.

%

N eurosifilide asintomatica. -

Sono jnclusi 1rt qu·e sto gruppo quei casi in cui la reazione del liquor erano posi ti ve lna in cui il quadro ·c linico non era sufficiente a permettere una sjcura diagnosi di neurolue~. Ih questi 75 pazienti, se~l1enrlo il concetto che la malarioterapia serva - a ' Limolare le difese orgat1iche contro l'infezione, fu ;fuzitutt<> praticata una inle n ~a c ura antiluetica senza che ~er ciò la reazione de 1 liquor diventasse uegat1, si ebbe , in . 1a, mentre tale 11eg-ativ.ità ' seguito a malarioterapia, nel ±2 % dei casi e nel 39 % soltanto la R. W. rin1ase positiva inentre le altre reazi0r1i divertnero negative. Tali _reversioni sierologiche a1>parvero un anno circa dopo la cura con malaria e si sono mantenute. •

N eurosifilide eredita1'ia. - I risultati otter1 uti su 17 pazienLi furo110 scoraggianti.' Soltanto nell '8 % si ebbero buoni risultati dal JlUnto di vista clinico e nel 25 % dal punto di 'ista sierologico.

Un grrippo misto con nel1rolues Yascolare,

meningo-vascolare, n1e11ingo-mi~lite, meningoenc ef:ilite. In tutto 12 casi con risultati neO'ativi : questi pazienti ebbero invece netto beneficio ila una inten ~a cura arttiluetica. Concludendo, dall 'insieme delle loro osser~azioni, gli AA. credono di potere affern1are che nei casi di neuro,s ifilide in genere, in cui il comune trattamento a·r1tiluetieo, anche intensamente praticato, non abbia dato :risultati ~oddisfacenti, la n1alari0terapia sia non solo opportuna ma nnzi ne cessaria , potendosi con essa ottenere se non la guarigione , certo ·.1 etti ~niglioramenti con arresto o anche regressione della sindrome morbosa. G. LA CAVA.

-MISCELLANEA. Sindromi nuove: la xantomatosi cranio-ipofisaria. (G. NoR~A. Gazz'3 tta degli Ospedali e delle Cliriiche. 25 giugno 1933). È questa una malattia rarissima i cui sinton1i es~enziali sono i seguenti: lacune nelle ossa craniche, diabete insipido e disturbi dello sviluppo . .:È una malattia dell'infamia, più frequente nel sesso maschile. Il diabete insipido è notevole per la polidipsia e poliuria intense. Non sempre sono evi-


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o XL,

NUl\L

44)

' 1735

S t.::ZIONE PRATICA •

denti le lacu11e ossee. La radiografìa rivela li e,Te allargamento della sella turcica e lesioni o perforazioni o see caratteristiche: il tessuto o .. seo è del lutto scomparso : le perforazioni sono limitale da bordi netti circolari tagliati a stampo. edi elettive sono il frontale, il parietale , la squama del tem·p orale. All'esame clinico non empre queste lesioni sono chiaramente apprezzabili: in alcuni casi però le lacune sono facilmente palpabili, cosi cch è si ha l'impressione della scomp·a rsa completa dell'osso , rin1piazzato da una semplice membrana. Se ]e lacune sono ' raste, il cranio rammol. lito è a in1metrico, irregolare, deformantesi per la pre"'"' ione: cranio di gelatina di ~foreau . L 'esoftaJn10, co tante, è molto accentuato e spes o monolaterale; il viso è tumido ed appare piccolo e misero in rapporto al cranio . L'esan1e radiologico della fa ccia mostra talora lacune n elle pareti dell'orbita e nei mascellari . Cosi pure notansi lacune n egli ilei e nei fen1ori che a causa di va te zone o teOJJOratiche vanno soggetti a fratture spontanee. A causa del notevole arresto di crescenza può aversi anche un vero nanjsmo: l'assenza dei caratteri sessuali secondari produce un in fantilismo tipico. Alt re localizzazioni xantoma tose possono essere: tun1efazioni gl1iandolari. aumen lo di volu1ne del fegato e della milza, xantomi cutan ei localizzati. · Importante è lo studio della composizione del san~ue; fortemen te aumentato è in alcuni ca i il colesterolo del iero e i lipidi . Normale è il metaboli mo basale. La evoluzione più abituale è l'aggravamento progressivo della malattia; ]a volta cranica scompare, lo stato generale diviene sempre più scadente, metastasi xantomatose appaiono n ei polmoni e nel fegato e la morte sopraggiunge in stato di cachessia. La malattia dura da al.cuni mesi a parecchi anni e può anche guarire spontaneamente. IF acile è la diagnosi quando la sintomatologia è completa. Le forme incomplete, frequen ti, danno luogo a discussioni tron.cate solo dal1'e an1e istologico : la puntura delle lacune permette di tirar fuori cellule xantomatose car atteri tiche. Le lacune isolate possono far pensare a perforazioni luetiche o tbc., a meningiomi, a cloromi. La cura è quella della ipercolesterinemi.a: tiroide, insulina, regime senza grassi. La sommini trazione di ipofisi ha azione sopratutto sintomatica nel diabete insipido. La radioterapia agisée rapidamente sull e lacune ch e si riempiono e spariscono : contemlJOraneamente lo sviluppo somatico e sessuale riprende. Purtuttavia è difficile parlare di guarigioni definitive, perchè non è raro veder ricon1parire in altre parti, nuove lesioni xantomatose.

L 'origine della n1alattia risiede nel formarsi della xanton1atosi . Le autop ie banno dimotrato che le lacune sono colmate da tessuto n1olle-·g i.allo o bruno; la dura madre è invasa da i1eoformazioni xantomalose nodulari-gialle, ca lJaci di infiltra r e anch e la corteccia cerebrale. La ella turcica è colpita assai di frequente. L 'i pofi i è talora circonda la da un man i cotto di sostanza xantomatosa. 1"ali le sio11i xantoma;lo e infiltrano diverse r egioni dello sch eletro e n1olti organi cutanei. L 'esame microscopico n1ette in evidenza le ti1)ich e cellule anisotrope ch e si colorano col udan III, . e le granulazioni ch e si colorano in n ero con l'acido osmico. La J)atogenesi della xantomatosi è stata assai varian1ente interpretata. Chauffard e Griga'l:lt hanno dimostrato l'origine iper coJesterinemica dei xantomi e tale teoria è stata confermata da studi sperimentali ed istologici recenti. Ma d 'altra parte altre ricerche sono in contradizione con queste ed in conclusione si può dire cl1e non si hanno concezioni precise e sicure .. ulla natura vera della lesione essenziale. VICENTINI. .. 1

L'uso dell'ergosterina irradiata nella cura dei cosiddetti reumatismi cronici. (G .

ABATINI.

Rif. 11/ ed., 26 agosto 1933).

Il criterio nosografico distintivo oggi più universalmente accettato è quello che suddivide i reumatismi cronici in due classi principali : le artriti cro11iche o artritidi o re~mati­ tidi, le quali sono di5tinte ed individualizzate dalla etiologia quasi sempre infettiva e dalla natura della lesion·e quasi sempre infiammatoria , e le artrosi o reumatosi, che sono caratterizzate dalla etiologia quasi mai infettiva ma g·eneralmente costituzionale, endocri~a, mecca: nica, ecc. e dalla natura della lesione quasi sempre degenerativa e non infiammatoria. Questa distinzione in due classi principali e le altre secondarie sudaìvisioni, che vengono fatte non infirmano l 'unitarietà del concetto ' dei reumatismi cronici ma lo rinforzano , e con le differ enziazioni e precisazioni delle singole forme costituenti i g ruppi le danno confini e a ltributi bene determinati e quindi dignità e indi,ridualità sempre magg iori. Da questo modo di considerare i reumatismi cronici scaturiscono interessanti e precise norme terapeutiche. L'indirizzo curativo in m~te­ ria di reumatismi cronici deve essere speciale per ogni singola forma e per ognuna di ques~e deve sforzarsi a raggiungere il tipo di terapia etiologica, obie_ttivo che è stato ottenuto pèr alcune forme di artriti croniche a germe noto e per le artriti di origine endocrina. Ma ar1che quando questo obietti,ro fosse ragg iunto, bisogna ammettere che resterebbe sem-·


1736

cc

IL

POLlCLL.~IC O

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lAXNO ÀL, ~U~I. 44}

pre necessaria una terapia ge11erale, cl1e si ri·v olgesse cioè a combattere le cause (e le co11seguenti alterazioni) com11ni a tutte le forrr1 e di reumati smo cronico : fattori ed effetti com un i da cui d erivano que i caratteri c Jinici comuni ch e permettono il raggruppamento d elle va rie form.e,. otlo il titolo unitario di r eu111a li ~ 1ni cron1c1. Nel g ruppo di questi rimedi costituenti la terapia generale , l A. segnala l 'ergo terina irradiata. Se molte speranze sulla possibilità di ottenere gra11di risultati dalla ergo terina irradiata in molti stati morbosi , come p. es. nella t t1b ercolosi. son o cadute, 1' ergosterina irradiala ha tuttavia trovato il suo impiego nella cura o n el tentativo di curà di molte malattie, oltre le fornle di rac hiti.. rno , per le quali era tata inizialm ente d esìgn ata . Essa è s tata usata con buon e fretto n ella tetania , nell'os teomalacia, n ella consolidazione de lle fratture, ed usata con risultati dubbi o nulli nelle diatesi essudative, n egli eczemi, ne Il 'ozena, nelle malatti e d entarie, in o te tric ia, nelle anemi e, nel]' emofilia , n elle cach essie, nella forun colosi , n ell 'asm.a bron cl1iale, n ell a tuber colosi. Non è stata mai u sata , prima d el] 'A., n ella terapia delle v~rie forme di r eu111a tismo cronico. L'idea teorica che ha condotto l 'A. ad adoperare in queste forme m orbose l'ergosterina irra diata è l 'esistenza nel reumatismo cronico di alterazio11i del ri cam.bio del fosforo e del calc io e di a lterazion i nella struttura e composizione chimìca delle ossa , le quali si trovano insieme alle lesioni d ei tessuti molli articolari e non sono troppo lontane o ·diverse d alle a naloabe manifestazioni che s tarino alla ])ase anatomo-cJinica del rachitismo e d ell 'o. teoma-

nerale in ge11ere rin1ane l 'u11ica po sib ile interpretazione d ella ua e ffica cia c urali va nei reumatismi cronic i. La cura è scevra di inco11venie11ti ed a lungo andare non produce n è a uefazione nè iperen sibilità. Può essere senza }Jericolo 11raticata anche ai vecchi. Essa m erita pertanto di essere attuata largam ente. C. ToscANo.

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1

lac.i a. I risulta ti prati c i corrisposer o a l presupposto t eorico e l'A. ha potuto ne lla terapia del r eumatismo cronico registrare netti risultati fa' ror evoli , con l ' uso de i vari preparati di ergoterina irradiata . I casi c urali sommano a 20. Si è trattalo sempre di soggetti di età media od avanz~ta, c on form e di reumatismo c ronico d eformante, anchilosante, progressivo, uricemico , gotto o. Particolarmente rapido fu l 'effetto terapeutico in d11e casi che l' A.. riferisce in sintesi. Jn tul ti i casi il beneficio dell 'ergosterina irradiata i è manifestato con la massima evid enza m ediante la regressione dei due disturbi articolari fondamentali: dolor et ftinctio laesa. Ne lJa imprec isione ch e tuttora e~iste rig:uar~o le conoscenze gen erali sul mecca nismo d1 azione d ella vitamina D e dell 'er gosterina irradiata l 'A. non crede che sia possibile , se non per via di ipotesi, di interpretare _la. ma0:iera di agire del preparato. ~ sua ross1b1.le az1o~e sul trofism o osseo e sul r1camb10 calc ico e mi-

CENNI BIBLIOGRAFJCJ<•) Neue d eutsche Klin1ik . Publ)licata otto la direzione di G. e F . KLEMPER ER. X Volun1e ed Indice alfabeti co. Due voli. di rispettive pagine 797 (con 186 fig. e 2 Lav. col.) e 143. Urban e Scl1,varzenberg edd. Berlin e Wien. Prezzo rispettiYo Rl\f. 30 e 6 (rilega ti 36 e 8).

Si conclude con questi due volumi, questa opera monumentale ch e, nei dieci volumi conta di oltre 8000 pagine, con oltre 2000 figure ed oltre 70 tavole, in g r an parte color.ate. I collaboratori son o stati circa 230, scelti fra i più noti scienziati, ognuno dei quali ba trattato ' l 'argomento su c ui aveva una competenza speciale, sicchè· tro·vi.am o ql1i riu11ite tutte le nozioni più sic ure e più recenti nei singoli campi della medicina. La materia - cl1e rig uarda essenzialmente la medicina interna, ma ch e considera anche tutte le altre ])rancl1 e (chirurg ia , specialità, m edic ina socia le, ere. ) - è trattata in inonoO'rafie (alcune d elle quali comprendono ancl1e più di 100 pagine) di po te p er ordine a]fab elico).. Il ricchissimo indice alfabetico. che form a un volume a parte 11ermette poi la facile rice rca dell'argom ento cJte interessa. T'l X ' Tolume ' ra da cc korbut » .a cc Zirbel n ; Yi I rO\'iamo trattati fra 1'altro: Ig ien e e n1edic ina ociale (A. Fisch er); Disturbi del linguaggio; Afasie e disturbi d ell a p·a rola (E. Forster e S. 1F latau); Sifilide (A. Buscl1le e A. Joseph); il lrat1ma come causa di malattie interne (R . Stern) ; Malattie tropica] i (vari autori); Uremia (F . ' ' olhard e E. Becl1er); Il complesso sintom alico varicoso (W. Baetzner) ; Malattie de1 denti; loro sig nifi cato per la m edicina interna (J. (itron). t; n o d ei meriti di qt1e la pubblicazione così rari a trovarsi in opere di tal mole - è la rapidità con cui questi dieci volumi sono stati pubblicati (5 anni), il che evita l'in conveniente che alla fine della pubblicazione i primi volumi siano invecchiati in confronto degli ultimi. Ad (\,O'Jli modo, per tenere al corrente i lettori dei progressi della me~icina, com.p le.tando .l'opera nelle parti che abb1sog11ano ulteriore sviluppo , la Casa editrice verrà publicando un supplem ento dal Litolo cc K1inische Fortbildung ». fil. (1) Si prega d 'inviare due copie d ei libri di cui si desidera ~a recensione.


f A1'ì\ O

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S EZIONJ:: PRATI CA

1737

I CON GB·ES SJ Dl MEDICINA E CH.IBUB GI A. XXXIX Congresso della Societ à Italiana .di Medicina Inte1·na. ( ~a'

ia, 1 -21 ot tobre 1 9!~3) .

L'ina1tgurazione (In comune col XL Congresso di Chirurgia).

11 18 corr. si sono inau g u rati, con cerimo11ia l.<uica , in PaYin i due Cong res i di ~l edic ina e Chirurgia , a lla cui o rga11i zzazion e l1a nno pre iedl1lo il prof. Adol fo Fe rra la p er la n1edicina il prof. Gaetnn o Fic h er .1 per la eh irurg ia . La cerimo11ia in augurale l1a aYuto lu ogo n ell a lo rica altl a 111agna d ell '1\ le11eo Pa Yese. A Ila p re id en la pre ·er o po t o iJ prefe l lo . J~ . 'ft1 rbacco, j I "eri. ~Iaragl i an o , il Pod es tà prof. 1 icola lo , il 11r e ide d elfa Provjncia , il Re tto re ~lag1lifico JJro[. ( J. Ho si , il Jlro f. :\ le sa11àri ed altri. Era n o prese11li : il se1i. Ba ~ ti a n elli , i proff. [ì' rugo11i, Giuifrr, Zo ia Gan1o a, Zaga rj , De~·o t o, (:e a Biancl1i, ~ I. .\. coli, ' aba li11 i, Ficarci Luch c riui e m o]li s inie a ltre p Pr "on alilà co1l, er1 u le cl a l u l la 1'l Lo Ii a . Pri 1n o a }Jarl ar e è il prefe llo g r . uff. T U RBACCO .ch e hn r il eYn lo l 'in1 po rl a n za d ei Co11gr essi ed il rifio rire d ell a C\l lturo ilal ia11a in ll egin1e fa cis ta . Ha ri corùa to le e n1i n en li p er on ali là c h e died e ro e d à uno Jus tro ~ lJ a llledicina il a li arl a e<l h a e al la to la missione d ei JLO tri cien ziat i ch e a1}p]ica11do l e diret li\ e d el D\1ce, a pron o nuo' e ' 'ie all 'urn a nil à. Segue l 'on . "'\1 coL 1·0, p odes tà di P a ' ia, cl1e po r ge il L>en,·e11ulo a n o1n e di P avja a i co 11 g r c i li. Qui11ùi il Rf> llor e ~Iagnifi co prof . Rossi, pren1e o c h e la nted ic i 11 a il alia n a a ppar e in1n1une d allo ~conforto cl1e 11a pre o l a cie11za d egli al lri P ae. i , affern1a il bi og ra c di per ~j ler e n el lavor o , appli cando tulli i ine lod i eri e le ne 11 d o co nto di og11i • ricer ca. Il prof . Ros1·:Hro AL•~s 'AN OR1, pre ~ i c len te d ella 'o<'ie là Itali ana di Cl1ir··u rg ia, ricord a a lc uni m en1or a bili Corlg re si t e11u li d a l Ja ocie là duran le i cil1qua nla a nni cl i e i len za ecl i segni di n obiltà n el le11er e all o 1 'indiri zzo cie11tifico ed i l progre. o tecnico. Rileva l 'u tilità d ell 'union e d e i du e· Con g r e ~ j di Nledic i11a e Chirurg ia pe r uno con cezio n e p iù la rga d ei fJroblen1i p a to logici , di ag11os Lici e cura li,i . cioglie un inn o a questa u11i on e cem enta la da feconcti ri ulla li J>er i l progre~ o d ell a Scien za e p er l a c ura d ei m al a li con ' a nt aggio socia le d ella colletti,i là tnna n a. 1

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. Accolto da uv.pla us i orge a pa rlare in fine il sen . E. MARAGLlA o, il quale riYo lge un elevato alu lo a P avia, 11ella u a storia ch e la l ega a11 e 'icende e all e lr ib ol azioui d ella Pa l ria italian a, n el suo p opolo s in1b0Jeggiat o e s ublimato er oicam e n te dai Fra te lli Cairoli . Ricord a le orig ir1i d ell n Socie tà di Med ir il1 a interna ch e n el 1887 ebbe a P a via Ja su a c u lla, e vi ritorn a oggi, d op o 46 a nni di vita prosp er osa e forle. Prendendo in esa m e i lavori compiu ti cl a1la . oc ie là rileva ch e i vari proble111i furon o YoJl i e ponderati sempre in armonia con Ja o er' azion e clinica fecondata d all e conquiste utilizzabili d a11e al tre scienze biologich e . Essa così con trihu ì n el d ar e a11a m edic ina clinica qu ella per sonalità scien -

tifica ch e le è r icon o ciu la in e n o all e azion i più colte di Europa, m en lre 11011 le è an cor a rico11osciuta ufficialm ente in Italia. Qu esto l amento lo d isse più volte e lo ripe te an cora oggi p er il d over e di tutela re Ja 6l ig nità e gl i interessi d ella Clinica i lalian a. « Il 1_."'ascism o, egli escl ama , è g iu tizia e n oi , river e11 li come sempre , dician10 rispe l losarnenl e aJ uo g·rande Cap o: la Medicina i ta lian a a ttend e qu el g ius to ricon oscimento ch e h a i11 tut ti i Pae i colti d el n1011d o ». L 'O. com111e111or a quindi tre in ig11i colleghi : Aug u s to ~1urri, Unlberlo Gabbi , Pie tr o Cast ellino, tre fi g u re diYer e, p er quanto lutti, p er differ enl i vie, b en en 1eri li d ell a Scu ol a e d ella cien za. Con la ta, i n fi11e, ch e lo Clinica ilalia11 a h a in queste nuove gen er azio11i di fu Luri m ae tri la sicurezza d el su o d om a ni , affidalo a g iovani m edici ch e con linuer anno Ja lradizio11e ù ella scien za clin ica n azion ale e l 'avvie r anno a sempre più g loriose m e te. Dop o aver addita lo all 'an1n1ir azion e d e i con gress i li il prof . F er rala p er . l 'op er a da ta alla preparazion e d el Co11 g r esso, i11v1 t a i presenti nd i11na liar e il J)en icr o a Benito Mu ol ini, ch e f 11 ed è il più a u tor evole ed effj cace r ealizzatore d egl i in segi1a1nenti <le t la li d alla ~lcd i c i11a clinica. Tutta 1·a s.e n1blea sca lla in piedi p la u rlendo ripetuta m ente :d forte e 1u cido di cor o d el sen . l\1ar ag1ian o con numerosi alal à al Duce. Termi1tata la cerin1011ia in au g·urale, i congressis ti si r eca110 ad a i ~ t ere a1Io cop r i111en lo dell a l apide ch e 11n Comit a to cilladino h a voluto mu r ar e a ricordo d ell 'in ig n e scie11ziat o Can1illo GoJg i , n ella casa d a lui abita la. 'edu l a ponieridiana del l

ol lobre 1933.

P r esiòe r1la: Zo1A. Co11 la edu la p om eridiana s 'inizian o i la vori de l t~o n gre o .

Le infezioni focali. r\ elalion e clei proff. R. L lJSENA e V.

C R INJ

(Roma).

Co1iclusioni. IJall a f in e d el secolo cor so in cu ole e p aesi ctive rsi , p arte11do dal pu1tlo di vis ta d el tutto ind ip end en U p er g iur1ger c a11ch e rn olto pesso a in lerpre tazioni d iffer e n li e in con tra .. lo I 'osservaz io n e clinica e in n1erica a n cl1e la pa tologi a peri111cn lale h anno co11d o l Lo fo nda n1en talm ente a una lessa co n clu s ion e: e cioè ch e .. t ati infiamm a tor i cr onici , an cl1e mod~st i e silent i, in u na pa r te qualsia i <lell 'or ga ni m o, per lo p iù n ell a ca vità or al e, p o 0110 o ten ere sta ti 1norbosi in or gani lonta ni . 'f ali focola i ve11gon o d e jg n ati col r1om e di focus . L 'ele n co d elle 1nal a t lie cui è st a lo a Ltribuilo questo mecca ni ·mo pa togen etico si p u ò riassu m er e sem pliren1 e 11 le, dicen d o ch e olt r e le forme r e un1alic he, Jlefri Ii , appen d iciti acute, l a 1nuggjor parte d elle forn ie ad a11d a1neo lo cronici zzant e inar cato d a fa i di r e111i sione e d i e acerbazion é, tolta llé\ l u ra l n1e11 le. quella a e tiologi a infe l li va conosciu ta so110 s ta te co11siderate o so11el la le com e d a << infcz io11e focale ». , econ do Ja scuoJa di 1\o e110'' ' i lra t ta di gern1 i per lo più lreplococchi o i11 cer ti casi d i velC'ni da e i el abor a li cl1e u centlo d al focus ragg iungon o un d a to o rgano o t e u Lo e vi m anten gon o uno la to mor bo o a car a lt er e in fiam ma-


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u IL POLICLl.l';ICO

torio g uidati da elettività ch e si polrebbe paragonare a quella di certe tossine o anche di certi ge~mi. In questa, co1ne del resto i11 tutte le proprietà degli treptococchi si osserYa una r1otevole variabili là. TuttaYia i germi coltivali dai foci dei pazie~t.i (p iorrea, denti cariati, tonsille , ecc. ) inoculati. i11 vena negli animali da es1Jerin1enlo oppure 1nlrodolli Ilei loro tessu ti i11 modo da costituire un. focus , . si lo~alizzerebb ero prcferibilmen te negli orga111 corrispondeI1li a quelli lesi i1el pazienl e. Per quanto riguarda il reurrlatismo arUcolare e le fo rme reumaticl1e. ]n genere, questa teoria va incontro ~ll 'inotesi sos te11ula oggi dalla n1aggior parte degli AA ., sebbene ancora ii1 mezzo a dubbi e con trasti, secor1do la quale tali forme sono di origi11e s lreptococcica ,e aJla nozio11e corren te dei rapporti co n la tonsillite. Anche in molte forn1e addo1ninali come ulceri appendici li, colecistiti, in genere sindrome del~ l 'addome destro, indipenrlenlemente dalla dottrina delle iniezioni focali, era talo da taluni invocato un 111omento ii1ieltivo (e parecchie ricerc h e batteriologich e 11anno messo i11 evidenza una flora streplococcica). ~le11tre altri, sulla scorta di 11umerose os·serYazioni clinicl1e aveYano denuncialo la frequente conconutan~a con infiammazioni gengivali e con faringo-lonsillile. Possiam_o afier1nare ch e, a prescind er e dn quelli che per il lungo ten11)0 dedica lo a quest ·argomento, I 'autorità, la mole delle ricerch e e delle puhblicazio11i, possono dirsi i banditori ufficiali di queste teorie , lo s ludio della letteral ura Ilei vari .campi della 111edicina p ermette di con.slatare come rapporti tra infezio1li localizzate e d elern1i11ate 1nalaltie siano stali veramente messi in evidenza da nun1erosissimi osservatori, in molt issimi casi anche indipendentemente e pri1na che queste cognizioni prendessero forma e dignità di dottrina. E l 'o 5ervazione intenzion ale dei 111alati ne offre non di rado persuasive conferine. Per quanto r iguarda le for1ne reumatiche a prescindere per il momen to dalla questione ~on sicuramente risolta, se esse sian o d'orig ine strep1ococcica, i la_Yori della n os tra scuola hanno messo in eviden za quesli fa ti.i: a) esist e verame11te nei gerrni coltivati dalle t?nsillf! dei reumatici, una arlrofilia ben superiore a quella di cui paion o dota li gli stessi ger· 1ni quanclo vengono i ·olati da 11on reumatici. Questo, come gli altri tropismi, si può Yedere con numerose esperienze, perchè si tratta di differenze numeriche, non di effetti totalm ente e in1mancabilme11 le specifici caso per caso; b) instaurando in animal i una infezione slreptococcica localizzala (focus per es. so ttocutaneo) si ottien e, con1e è noto, u110 stato cli ipersensibilità tissulare. e or a si i11iettano gli le i streptococchi 1norti (per escludere grossolane localizzazioni da azione diretta) e quindi in funzione di allergeni, si riproduce granulon1atosi a carattere istiocitario, inolto simile, se n on addi1·i t tura identica, a quella u1na11a r eumatica. Qualch e vol la basta per questo il 010 focu s. :B note· vole il fatto ch e co11 altri allergeni anche ba tterici e 1)erfi110 cQgli · stessi streptococchi i11orti i11iettali sottocute in funzione di focus non si o l tiene lo stesso risultato; Cj u sando g li stessi strep tococchi come allergeni , 111a in n1o<lo opposto, cioè i11iettandoli ~ ot­ tocule . come focus, in animali precedenlen1ente i1nn1unizzati e quindi ricchi di anticorpi, si ol1

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lier1e scarsa o ness11r1a reazione tissulare ma inYece, una ver~ seps~ l~nla molto simile 'a quella u1na~~· Questi fa tt1, in unione colle cognizioni a~qu1s1te s~lla cor~1ponenle allergica nel reun1a. l1s1110 e s~1 fa~tor1 umorali di iperrecettività i11 111olte setticemie, specie nella sep si lenta, invila110. a contrapporre le due for1ne, reumatisinÒ e se1)s~ lenta, come rapprese11lanli di due modi di reag ir~ furse allo st esso anlige11e streptococcico: ~l pr~mo: r eazio11e ti s ula1·e iperergica senza an ticor1)1; i l secortclo: reaziorte u i11orale, 11011 tissu· Jé1re, con n101ti anticorpi . In . a ttesa. di accert are questa sisle1nazione segnaliamo, 1nta11 lo, ch e in patologia speriinentale J)~rlen~o clal n1edesimo gern1e, le due modalità c1t reazion e sono s tat e 1Jerfelta1ne11te realizzate. Il fa tto che l 'orig i11 e s treplococcica delle for111e re':1n1aliche è au lor evol111enle sostenuta e cos tilt;isce oggi l 'iRotesi più probabile la confern1a (li arlrofiJia particolar e nei germi da re11n1atici Ja. riproùuzio1:e n o11 solo della localizzazione (se1n~ pl1 ce prova di ar lro lro1)ist110) i11 a anche della vera granulomatosi con meccanis1ni analoghi a quelli ~he produco110 il focus un1ano sono argo1nenti di 1ml)ortanza ver an1en te grande j11 favore della jpo· te i focale, s lrep tococcica e aller g jca delle forI11e reumaticl1e. All 'i11fuori delle affermazio11i sp eril11enta1i cli Ro ~no\'v e clinich e di parecchi allri AA. , no11 abbiarrto prove dirette i11 ap1Joggio alla teoria focale di molte affezio11i cronich e del sistema nervo o ce11trale e anch e di n1alattie rnentali. _.\nzi, t~ova1n1no d a muovere qualche appunto alle es1)e· r1enze di Rosenow sulla riproduzioI1e di affezioni r1ervose. D 'altra parte le indagini sui tropis111i sperimentali eseguite 11ella 11ostra scu ola confer111ano in modo preciso la possibililà che tino strep tococco abbia o consegua un tropismo così elellivo per il sis tema i1ervoso da farne un vero focus neurotropo. Le relariuni fra to11silli li e 11efri li, co11 conseg uenti atteggia1nenti Lerapeu lici, trattale nel capi lolo J V, si riferiscono a conoscenze già corr~11 ti. Le ricerch e di ordin.c batteriologico fatte tlella itos tra sc uola confermano anche sotto. questo punto di Yis ta i r apporti tra tonsilliti e I1efri li. Quanto alle pielonefri li e alla cal.colosi , è cla notarsi come oltre le es1Jeric11ze d ella scuola americana, anche osservazioni clinich e di altri AA. han110 trovato una relazione colla to11sillite ed altre infiammazioni loc;alizzate. È in ogni modo di cognizione corrente ch e i germi provenienti da Uil (o~olaio infia1nmalorio qualsiasi Si eliminano spesso attraverso i reni e cl1e i gern1i in gen ere, o da soli o in coincidenza ùi fatti infiamn1atori , IJO ono causare o facilitar e la form azione dei calcoli. · l ln caso clinico di tonsillite cro11ica con calcolosi multipla bilaterale e l 'esperienza ch e ne segui (localizzazioni renali straordinariamente marcate e riprod otte in serie di a11in1ali con gern1~ cla calcoli d el malato) porta u11 contributo anche i11 questo ca1npo in appoggio alla teoria delle localizzazioni. I rapporti rlei foci colla tiroide, colle m alattie c utanee, coll 'infezione puer1)erale e coll 'abor lo, ri ultano anch 'essi da osservazioni clinich e nu1r1eros1s mie, anzi nella maggior parte di clinici clel tutto ignari o estra11ei alla dottrina delle in1

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fezioni focali . Anche in questo campo abbian10 potuto porla.re qualche contributo originale. Il m eccanismo focale dell'appendicite, ulcera gastro-duodenale, colecistite e in genere di quello che è stato chiamato « gastroenteropathia parainfektiosa » linfangite peritoneale, base anatomopatologica della sindrome dell'addome destro, è anch 'esso sostenu Lo da infinite osservazioni clinic~e. Secondo l~ nostra èsperienza il f ocus più facile a essere rilrovato e anche quello in cui riesce più agevole la dimostrazione del n esso causale, è la tonsillite. Essendo molto comune, al n1eno per chi osservi e interroghi intenzionalmente questi pazienti, trovare in essi non solo la tonsillite, n1a le accentuazioni della sintomatologia addominale in rapporto con esacerbazioni tonsillitiche. Dal punto di vista sperimenlale, n ella nostra scuola non sono state riprodotte elettività verso i vari organi dell 'addome come riferisce Roseno\-v, ma si è potuto acc~rtare una elettività molto marcata verso gli organi dell 'apparato digerente, in genere da parte dei germi provenienti da tonsille o piorree alveolari, di gastro-entero-epato-pazienti. I germi da loro isolati produssero con frequenza notevolmen te superiore a quelli d'altra provenienza lesioni in testinali, gastrich e a tipo emorragico o ulceroso colecistiche, pancreatiche. Spesso queste elettività si man tengono nei passaggi in serie. Particolare importanza hanno le affezioni oculari, come iri le, cheralo-congiuntivite, coroidite, neurite ottica. Una ricchissima letteratura aveva già messo in evidenza 1 loro rapporti con infiammazioni localizza te, specialmente sinusiti e carie dentarie. In r ealtà l 'esistenza cli queste relazioni incontrò molto scetticismo fino a che furono chiarite le vie an atomiche, capaci di permettere la diffusione di processi infiammatori fino all 'organo oculare; oggi moltissilni otoiatri e oculisti ammettono come frequenti queste relazioni e con successo si regolano di conseguenza dal lato terapeutico. La scuola americana e qualcuno in Germania hanno m esso in evidenza come anche ir1fiammazioni lontane dal cranio (prostata, cervice uterina) possano sostenere stati morbosi oculari. In America ammisero che l'elettività oculare degli streptococchi sia causa di questo fatto. Effettivamen 't e le ricerche compiute n ella nostra scuola h anno confermato tutto questo n el modo più completo. L 'elettività dei germi da foci di questi malati è talmente alta, in compenso così bassa la percentuale di localizzazioni oculari aspecifiche, cioè con germi da non oculopazienti (50-60 % contro 1-2 %) che il valore degli esperimenti può dirsi in questo campo assolutamente t assativo. Dati i rapporti di cont.iguità tra seni paranasali, e occhi e siccome le lesioni dentarie ch e sosten gono affezioni oculari sono per lo più del mascellare superiore, così noi crediamo ch e fattori di contiguità abbiano una grande import an za. Tuttavia questi non sono affatto n eces.sari, dal momento che anche foci lontani producono gli stessi effetti, specialmente le cerviciti. Sia dal punto di vista clinico, sia da quello sp erimentale, noi cr ediamo ch e le malattie oculari rappresentino l 'esempio più tipico di infezione focale e gli esperi1nenti in argome11to siano tra i più facili, brillanti e dimostrativi per la teoria delle localizzazioni elettive. A causa delle varie analogie tra tali affezioni e molle altre malattie del gruppo di quelle altribuite a infezione focale, possiamo dire ch e vera-

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111ent e la clinica e la patologia sperimentale delle 1nalattie oculari offrono un appoggio del più alto valore alla ~ottrin a delle infezioni focali in ge11ere. Dall'analogia colle classich e ricerche di P assler s ui ra.pporti tra tonsillopatie e malattie organiche, ricerche che sono tra le fondamentali in argomento e da motivi d'ordi11e clinico siamo stati indotti a studiare la questione anche per la pros lata. E difatti si è vis to n ella nostra scu ola come nei ~oggetti affet.l i. da malatti~ del gruppo delle focali o da tons1ll1le o meglio da ambedue le for1ne, il reperto di prostata patologicamente ingrossa~a e .indu:ita . sia m~llo più frequente che t~a gli .altri pazienti a parità di elà e con esclusione di forme eventualinente gonococciche. Questi studi rafforzano la teoria dell 'infezione focale ~n genere e della particolare importanza che ha iii essa la prostata, la quale, dopo essersi infetta ~a pro~abilmente in seguito a tonsillite, può agire poi come la let teratura h a ampiamente docu1nentato, anch e da jocus (focu s secondario). Siccome gran p arte ùelle opposizioni mosse alla dottrina delle infezioni focali si basano sulla pretesa impossibilità negli s treptococchi di modificarsi o comunque di produrre alterazioni morbo~e ~anto diverse tra loro, abbiamo voluto per via indiretta controllare le loro capacità patogene e la , variabilità di esse. . Sfruttando tecnich e e metodi che non erano st a ti in uso prima di noi, abbiamo potuto ottenere risultati completi e persuasivi. Infatti, anche partendo dai medesimi stipiti di streptococchi, per mezzo éµ passaggi in bile e in vivo n ei vari organi dei conigli, abbiamo potuto costruire dei veri virus a elettività diver se e straordinariamente n:arcate: affinità per le vie biliari, ma più spe?ial1!1ente per le articolazioni ; per gli occhi e per 11 sistema n ervoso centrale. 'fali affinità erano accompagnate da modificazioni sierologiche e non si limitavano alla localizzazione batteriologicamepte constatabile ma portavano anche alla riproduzione completa del quadro clinico e anatomo-patologico. Nel corso di questi esperimenti e di altri appo- ' sitalnente istituiti è stata a più riprese constatata da noi pure la tanto discussa variabilità degli s treptococchi anche nei loro caratteri batteriolog.ici. Ben s'intende che ci riferiamo per questo a r1cerche fatte c~n germi ripelutamente passati per piastra. Dal punto di vista clinico, com e da quello prettamente batteriologico è s tata ammessa la possil1ilità che certe infiammazioni localizzat e, specialmente tonsillite e piorrea alveolare, non siano le cau se, ma l'effetto di quelle malattie organiche colle quali appaiono associate nello stesso individuo. Le ricerche batteriologich e e le osservazioni cliniche da noi eseguite h anno appoggiato la tesi opposta, che del resto già dalle cognizioni precedenti ci sembrava ed è ritenuta dai più quella più attendibile. Sia dal punto di vist{l tissulare e umorale, sia da quello esclusivamen~ anatomico, scheletrico, lo studio delle infezion i' ' focali fa vedere come nello stabilirsi dei foci e n elle conseguenze da essi provocate ha parte di assoluta prepon.d eranza I 'elemento costituzione. Dallo studio della lelleratura , dalle nostre osservazioni clinich e e speri men tali noi siamo porta ti a ritenere che, almeno in linea generale e

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per talune forme i postulati fondamentali della dottrina delle infezioni focali rispondano al vero. Abbiamo già dimostralo come sia possibile regolarsi in proposito .dal 1ato · terapeutico e da quello preventivo, senza cadere in dannosi eccessi, ma, anzi , seguendo sempliceme11te le norme che già costituirebbero canone nella corretta pratica delle singole specialità. L 'esperienza di questi anni e una attenta analisi delle lesioni focali e di meccanismi attraverso i quali esse posso·no esercitare effetti a distanza ~i permette di evitare i dannosi eccessi i quali caddero in principio gli americani attirando il discredito su teorie che a noi sembrano fondamentalmente gius~e, special1nente per quanto riguarda i denti. L'esercizio attento, corretto e moderno della pratica odontoiatrica in cliagnos tica e in terapia permette nella maggior parte dei casi di agire sui denti sospetti di funzionare da focus non sacrificandoli senz'altro, ma curandoli efficacemente. Il concetto che i denti « morti » siano da considerarsi pericolosi come tali è da respingere in moclo assoluto. Questi denti che non sono affatto morti , come a torto è stato detto con termine troppo comprensivo, devono soltanto essere (lisinfettati e perfettamente curati. È certo che in ogni modo il medico dentista di moderne vedute deve tener conto della dottrina dei foci e, <'Ome i più autorevoli già da tempo consigliano con insistenza, prima di ricoprire le cavità puJpari da lui curate sotto il suggello dell'otturazione definitiva, ricordarsi sempre delle conseguenze anche extra-dentarie che possono derivare da eventuali imperfezioni tecniche. Fortt1nata111ente nella maggior parte dei casi il medico internista che voglia agire sulla bocca dei suoi pazienti in relazione alla dottrina dei foci si trova davanti a lesioni dentarie e gengivali di tale aspetto e natura che già meriterebbero trattamenti più o meno radicali dal punto <li vista di una bene ir1tesa igiene buccale e òelle comuni norme odontoiatriche. Più facile è secondo r1oi il contegno di fronte nlla tonsillite cronica i11 quanto noi siamo con·vinti che essa debba essere curata radicalmente di per se stessa anche a prescindere da eventuali azio.n i a distanza e rapporti con malattie orgartiche. Perchè un sospetto anche minimo in questo senso sarà solo un argomento in più in favore di t1n provvedimento che già sarebbe consigliabile. Tra le altre lesioni croniche cui l'internista deve rivolgere particolare àttenzione sono le sinusiti, le prostatiti silenti e le cerviciti. Queste lesioni hanno una grande importanza, specialmente per le affezioni croniche oculari. Anche qui si tratta di solito di infiammazioni che già <li per se stesse e per le conseguenze di cui rappresentano spesso una perpetua minaccia meritano di essere diligentemente trattate secondo le buorte norme delle relative specialità. . Discu·ssio.ne delfa Relazione.

L. G1UFFRÈ ('Palermo). - Si congratµla con i Relatori per la magnifica relazione fatta. Circa il diverso organotropismo dimostrato dagli streptococchi, I 'O. ritiene che possa110 ·esistere altre influenze capaci di diminuire la resistenza degli org ani su cui agisce il germe, così, p. es., le vicenrle al mosferiche per le affezioni reumatiche,

l'alimentazione per Je affezioni del tubo gastrointestinale. (Parma). __..,. ,Si dichiara fautore della dottrina di Rosenow ma con molte riserve. Ritiene anzi tutto che per essere dichiarata tale de,-e corrispondere a~ una condizione essenziale, di essere, cioè, in comunicazione diretta con la circolazione ecl inoltre è poco propenso a ritenere vera I 'elettività dei germi. D'altra parte le esperienze negli a11ima~i 11on sempre riproducono quanto si verifica nell'uomo. Nei riguardi della terapia è completamente d'accordo con quanto hanno detto i RR. PRETI

PALAZZI (Pavia): - Ritiene i1nportante l'aver portato alla ribalta il problema delle infezioni focali, perchè di grande interesse non solo medico ma anche specialistico. Parla della questione dal punto di vista pratico e conferma quanto è "Stato affermato dai proff. Preti e Giuffrè circa la predisposizione, la costìtuzione, le disposizioni anatomiche. L'O. si augura che dalla collaborazione intima e costante fra medici, chirurgi ed odontoiatri possa venir fuori la soluzione integra del problema già oggi avviata anche per merito di studiosi italiani ad una esatta conclusione. R. Lo· CAsc10 (Napoli) . - Espone i risultati delle sue ricerche sperimentali nello studio dell'ulcera gastro-duodenale considerata dal punto di vista focale. Dieci ulcerosi gastrici sono stati curati dal1'0. con l'avulsione di denti settici; la localiz~ zazione elettiva sugli animali nqn è stata mai verificata dall 'O. A. ~'IALAN (Torino). - Desidera insistere sulla necessità di saper fa.re un 'esatta diagnosi di focus nell '. ambito della specialità: afferma che tutti i dati obiettivi sono per lo più insufficienti e fallaci per affermare l'esistenza di un focus. Circa le tonsille palatine riferisce degli interessanti dati forniti dal cosidetto « test tonsillare ». Quando si è riusciti a stabilire la colpevolezza della tonsilla converrà agire in modo radicale e limitarsi alla roentgenterapia nei soli casi in cui l'inter.. vento chirurgico ha delle controindicazioni generali. M. . AscoLr (Palermo). - Secondo I 'O. la vera determinante dei tropismi che si osservano in Clinica è rappresentata dal fattore costituzionale e dalla relativa recettività <lei singoli organi. Nei riguardi pratici consente pienamente nelle indicazioni poste dai relatori per gli interventi radicali sui foci, purchè volta per volta si accerti con le prove funzionali (ad es. massaggio delle tonsille) il rapporto loro con l'organo ammalato e purchè l'intervento sia radicale. G. _t\.l'f'"DREI e p. RAVENNA (Torino). - Desiderano far considerare anzi tutto che per poter parlare di artrofilia degli streptococchi, è lecito esigere che esistano differenze notevoli dai controlli ed inoltre si deve eseguire sempre anche un esame completo dei visceri degli animali, al)atomico e batteriologico. Gli 00. hanno eseguito qualche esperimento sull'argomento impostato su questi concetti, ma non potendo trarne conclusioni definitiYe, i risultati ottenuti darebbero una dimostrazione contraria al concetto di una diversa a.rtrofilia di diYersi ceppi di streptococchi. •


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ZrnoNr (Milano). - Propone di conservare allo stato secco i germi isolati da lesioni focali e dotati di un notevole organotropismo, al fine di por~e a. disposizione degl~ studiosi questi microrganismi, conservandone integre le caratt eristich e proprietà. Domanda ai relatori <l:i portare qualche luce sul fatto da essi richi~mato al! 'attenzione e cioè che l 'as.po~tazio~e del focus fa~ia guarire le complicaz1on1 a distanza. In esse il germe vive da anni, esso è organotropo e cresce n ella sede adatta. Co:r. qualche meccanismo l'asportazione del focus riesce utile P

trovare larga conferma. Deve tuttavia rammaricarsi che sia stato quasi completan1ente trascu~alo il lato clinico del proble1i1a, che è di tanto intere.sse per la pratica medica· quotidiana ed è proprio quello p el quale il m edico vuole essere illuminato. Che 1a dottrina delle i11fezioni focali abbia diritto di cittadinanza in palolog·ia, che in essa si ricol1eghino strettame11te mqlti processi morbosi diversissimi per sede e manifestazioni cliniche è ormai pacifico. ' È in vece necessario precisare quali fra questi processi morbosi siano sicuramente riconducibili ad infezioni focali e più prevalente del cavo orale e L. CANNAVÒ (Palermo). - Oltre alle colecistoqu1ali vantaggi possano ad esso derivare dalla rigastro- ed entèropatie di origine focale ricordat~ 1nozione dei foci. dai RR., l 'O. desidera ricordare le pancreopatie, L 'O. ricorda i risultati dell'esperienza persosopratutto le pancreatiti cro11iche diabetogene. nale, riferentesi a malati sottoposti da tempo alla D_a osserv~zio~ fa_t~e. egli h~ potuto vedere peg- rimozione dei foci (tonsillari, dentari) per affegiorare dei d1abetic1 in seguito ad una tonsillite zioni diverse, mà tutte, con og11i probabilità, ri-· intercorrente e tornare a mig1iorare la tolleranza conducibili ad ui1 'infezione locale, . e seguite acper gli idrati di carbo11io, passata l 'affezione curatamente subito dopo l 'i11tervento, a distanza acuta. di m esi e poi di anni da questo. Ritiene perciò che l 'etiologia di molti diabeti· È sola difatti un 'osservazione a lung·a distanza, ancora oscura possa essere chiarita, accettando trattandosi di processi morbosi a - decorso abitualquesto criterio patogenetico. t?ente lento ed irregolare, quella che può garantirsi della bontà dei risultati conseguiti. A. FERRATA (Pavia). - Le esperienze dei Rela· Questi processi morbosi possono essere riuniti tori rappresentano senza dubbio un passo avanti sugli esperimenti degli americani. Certamente il in qualtro gruppi: affezioni renali, reumatiche, tropismo è il fatto più importante. Crede però endocardite protratta e processi ulcerosi · gastroduodenali. che all'infùori dei rapporti fra tonsille e rene, Per quanto riguarda le affezioni renali ~ per per gli altri organi vi sia un po ' di sopravalutazione. Ricorda tuttavia che fra le malattie del le quali " l 'ablazione dei foci trova consensi quasi generali - i risultati lonta11i, a differenza degli sangue ve ne è una che talvolta è da considerarsi immediati e dei prossimi, so110 purtroppo sco-una malattia focale e precisamente l 'atrofia mieraggianti. Nessun vantaggio, a distanza di anni, loide progressiva o n1ielotisi. Ritiene che si è ancora ben lontani dall'esser e sicuri sull 'eziologia nella glomerulonefrite diffusa e non soltanto nella forma subacuta e n ella acuta, il cui decorso e la streptococcica del reumatismo. cui evoluzione non sono in generale sensibilG. GAMNA (Siena). - Rilevati l 'inteTesse cli- mente influenzati. Vantaggi evidenti si hanno invece nella glomenico delle questioni solleva te e la preponderanza rulonefrite parcellare, che dopo la frequente riache dovrebbe aver qui la discussione propriamencutizzazione dei disturbi che segue alla ·rimoz.ione te clinica, ma persuaso che no11 possiamo almeno, dei foci , vede d'abitudine una progrè$siva tiduallo stato attuale delle cose, fissar l 'attenzione sui fenomeni sperimentali fondamentali, rivolge duzione della sintomatologia morbosa -. -fino alla su a totale scoi:nparsa. Ma non· si deve dimenticare una domanda ai Rel'atori, con i quali si felicita che la glomerulonefrite parcellare molto spesso, per il poderoso lavoro svolto. anzi abitualmente, si guarisce con la solita teChiede ai Relatori che vogliano esprimersi sopra quali limiti di specificità credono si avverino rapia, anche senza rimozione dei foci l Per quanto riguarda l'endocardite ad evoluzioe si svolgano i fenomeni di tropismo. Mette a confronto i risultati enunciati a proposito sull 'in- ne lenta nessuna influenza esercita mai la rimoterpretazione del quadro clinico-sperimentale di zione dei foci, anche allorquando in questi .predomina lo stesso germe isolato dal sangue, con reum~tismo acuto e ~ sepsi lenta, il gruppo di esperimenti che sono stati fatti nella Clinica e le stesse caratteristiche biologiche, sul decorso fatalmente progressivo della malattia. nella Patologia medie~ di Siena per opera del Per quanto riguarda invece le affezioni reumaprof. D 'Antona e da questi pubblicati. Si tratta tiche, e qui si intende parlare della infezione reudell 'insorgenza, in un cavallo trattato con strepmatica a decor so protratto o facilmente reciditococchi esattamente identificati e ricco d 'antivante, aventi stretti rap·p orti cronologici e clinici corpi specifici, di una sepsi lenta con endocardite con un 'infezione focale, la rimozione di questi i!1 seguito all'inoculazione di un germe identiesercita realmente in un buon numero di casi ficato come . enterococco. Lo stesso germe inoculato in conigli, determinò una- endocardite · ulce- ·- all'incirca nella metà - una benefica influenza sul decorso spesso così alterato del processo rosa · a tipo subacuto in quegli animaJi éh ,erano pretrattati con streptococchi, mai nei non trat- 1norboso, che ne risulta quasj, sempre molto attati. Prega i Relatori di esprimersi sulla posi.zio- · tenuato e non raramente del tutto debellato. Per quanto infine riguarda i processi u_lcerativi ne da dare a questi fenomèni nel quadro di quelli gastro-duodenali, pur trattandosi di una espeche essi hanno descritto. · rienza limitata, essa è però tale da permettere D. OEsA-BIANORI (Milano). Si congratula vi· all 'O. di affermare che la rimozione dell 'i11fezione vamente coi relatori per il molto e buon lavoro focale, qualunqt1e essa sia1 non esercita alcuna benefica influenza sul decorso del processo morfatto in argomento tanto interessante e complesso e si augura che le loro ricerche possano presto boso. Ed a questo proposito l 'O. non può a meno •


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di mettere in guardia contro gli eccessivi entusiasmi e peggio contro le facilità, per non dire la facinoleria, con la quale non tanto in Italia qua11Lo più e sopratutto in America, si ricorre all'ablazione non solo di qualche dente, più o meno compromessi, ma non raramente di tutti i denti e delle tonsill~ ancora, per domare processi morbosi, che con le infezioni focali hanno molto problematico rapporto o non ne hanno af~atto. Nè va dimenticato che furono proprio queste esagerazioni, quelle che hanno finito col creare un 'at1nosfera di scetticismo od almeno di riserbo attorno alla dottrina delle infezio11i focali, che è pur degna di tanta considerazione e che probabilmente contiene una buona parte della verità. Minore entusiasmo e maggiore aderenza alla realtà dei fatti non soltanto sperin1entali, ma anche ed anzi sopratutto clinici, varran110 a ricondurre il problema delle infezioni focali n ei più giusti confini, almeno per quanto riguarda la sua pratica applicazione. B. Rocc1A (Torino). - Richiama l 'attenzione sulle proprie esperienze eseguite sull'infezione focale, specie in riguardo alle cosidette infezioni ~o­ cali odon togene ed espone in sin tesi i propri risul Lati. . G. SABAT'.LNI (Sassari). - Dopo essersi congratulato con i Relatori per la bell! relazione presentata, si sofferma a pa!lare sui rapporti indiscutibilmente esistenti tra erisepela e affezioni biliari. Ricorda inoltre la facilità con cui l '0. li.a polu Lo osservare riacutizzazioni colecistiche postinfluenzali. •

G. ZANEl"l'IN (Padova). - Riferisce brevemente su alcune ricer che cliniche e sperimentali eseguite nella Clinica Oculistica di Padova, per cui I 'O. ritiene di poler ammettere I 'origine focale di alcune affezioni oculari. C. FnuGONI (Roma). - L 'argomento delle infezio11i focali è squisitamente clinico e pratico, dacchè investe problemi non solo di classificazione nosografica e di patogenesi, ma precipuamente di terapia. . Nessun dubbio che solo le indagini di laboratorio possono documentare e precisare taluni rapporti, meccanismi e proprietà, ma nessun dubbio anche che oggi la clinica moderna non può concepirsi se non scientifica nei mezzi, pur rimanendo scientifico-pratica nelle sue finalità. Nessun argomento è più clinico di questo, che nasce dall'empirica ma esatta osservazione del malato, che ha consentito prima di intuire colleganza e rapporti tra fatti apparentemente disgiunti, e poi di dimostrare esistenti, coordinati ed interdipendenti quei rapporti che erano invisibili perchè lontani, procedimento mentale questo squisitamente clinico. La dottrina ha in ogni suo punto riferimento pratico per chi, sulla guida delle nozioni ora esposte, studia i malati secondo precisi orientamenti. L'O. ha avuto, ed ha sotto occhio numerosi artropatici a molteplici manifestazioni --:- dolorose particolarmente - che erano stati giudicati affetti da artritismo costituzionale e nei quali a stigmata della forma si constatava la cosidetta « bocca artritica '' con artrite alveolo-dentaria e piorrea. ~fa molti di questi malati resistenti e ribelli a tutte le cure istituite secondo questo concetto ed indirizzo, passarono invece

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prontame11te a guarigione e subirono rapido e radicale miglioramenti) quando, con l'adatto studio ed esatta interpretazione e terapia di loro foci tonsillari · o della loro piorrea, gengivite, granu.. lomi d~tari, mostrarono che il problema andava capovolto ed invertito, e che non già trattavasi di artritismo costituzionale con bocca artritica ma di infezione cronica boccale con sindromi articolari ' . neuro-artritich~ o nevralgiche di origine locale. E l 'O. gui si riferisce non già a casi acuti o subacuti di per sè allora non eloquenti, ma a forme di eminente cronicità e quindi rigorosan1ente significative che ognuno potrà osservare quaD:do studierà i propri malati da questo punto di vista, e agirà in conformità, ben si intende con equilibrata misura e con vigile senso critico, clinico e realistico, e senza quelle esagerazioni demolitrici che sono slate in altri paesi giustan1ente lamentate, perch è lo studio vuol essere serio, organico e metodicamente condotto. E anche in patologia addominale e in ispecie le colecistiti, appendiciti e flogosi croniche ne riceYono luce rischiaratrice e potra11no anche avere pratiche applicazioni purchè una prudente e misurata critica ci regga. Invece in tema di forme ulcerative sono state esposte le indagini sperimentali, nostre e le osservazioni altrui, ma noi mai ancora procedemmo ad interventi nei foci in portatori di ulcus sémbrandoci campo tutt'ora solo allo studio. E la patologia renale ammonisce che non solo e non tutlo sta nel rapporto tonsillite-nefrite, ma che numerose altre manifestazioni e colleganze vi sono (pieliti, calcolosi): la conoscenza delle quali tanto chiariment-0 e va11taggio porta alla terapia di esse forme . Quanto alle nefriti l 'O. riafferma l 'utilità ed indicazion e di enucleazione delle tonsille, ben inteso quando vi sia tonsillite cronica o recidivante. I~ qui non tanto perch è l 'intervento di per sè può ir1 forme acute o subacute esser seguìto da guarigione, quanto perchè l 'asportazione del focus infettivo - per le tonsille di unanime consenso impedirà e preverrà nuove poussées e ricorrente peggioramento da carica to~sinfettiva di origine tonsillare, sì da corrispondere a seconda dei vari casi a concetto curativo o preventivo. Quanto alle anemie aplastiche di origine focale conviene perfettamente con Ferrata che ve ne sono e l 'O. pure ne ha osservati tipici esempi che in varie modalità di · loro decorso sembravano veramente confermare il rapporto di dipendenza in genere da gravi piorree con profonda infezione boccale. Nè è il caso di maggiorme11te specificare, tanto larg€J. è la casistica che noi abbiamo sott'occhio per altri campi. Valga per tutti l 'esempio di talune manifestazioni oculari che furono ricordate, che se danno da un lato la più brillante conferma e dimostrazione sperimentale, anche sono di enorn1e pratica ed importanza. Troppe volte avveniva che di fronte a manifestazioni oculari del genere, iriti, iridocicliti ad . esempio s.i sentiva affer1nata la natura luetica, o tubercolare, o artritico-reumatica e si è stati molte volte perplessi di fronte a tali affermazioni, spesso o poco o niente comprovate dal1'anamnesi, dall'obbiettività, dalle ricerche collaterali, cosi come troppo spesso i ma1ati non risentivano alcun utile vantaggio dai trattamenti istituiti secondo questo indirizzo, mentre studiate


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SEZIONE PRATICA

ed indagate, e quindi anche trattate secondo le direttive e le nozioni delle infezioni focali, molte di queste forme sono s tale in loro genesi chiarite, e molti inalati finalmente e talora prontamente guariti. Il rapporto quindi intercorrente fra infezione focale e manirestazioni cliniche multiple di genesi focale è quindi sicuro ben chè da molti ancora denegalo, più per concetti teorici relativi alla dottrina ed al controllo sperimentale che per docu1ne11li clinici contrari. Infalti deve essere ben chiaro che un conto è la dottrina, e un conto i falti clinici ed i malati. Qualu11que sia per essere la spiegazione e soluzione ch e il laboratorio fornisce e stabilirà il fatto clinico r esta, ed il fondamento clinico della d ottrina è quanto mai reale, presente· e di pratica portata ed importanza. Ed è stato bene che il problema sia stato tratt ato perchè se ne gioveranno la chiarezza di molti quadri clinici e la salute dei 11ostri malati, perchè è argomen to questo che nasce dall'osservazione empirica, ma esatta, del malato, speriment a su materiali tratti dal malato e si concreta in utili applicazioni, dal malato, sul malalo, per il inalato. Risposta dei Relatori.

LusENA, a nome anche di CHINI , risponde a tutti gli inlerloculori. Dopo aver ringrazialo p er l 'inter essamento e gli elogi di cui è stata fatta oggetto la relazione, entra direttamente nei meriti ai punti dove vi siano divergenze o dove sian o state richieste delucidazioni. Per quanto ha detto il prof. Giuffrè i relatori sono perfettamente d 'accordo sulle predisposizioni indiYiduali, condizione necessaria per le infezioni focali, come per qualunque altra malattia infet tiva o no, e la patologia ne offre esempi nun1erosissimi. A proposi to della queslione sollevata <l al prof. Preli ch e le urine delle persone san e non doYrebbero con ten er e i germi, bisogna tener presente ch e, seppure ciò è giusto in t eoria, la tecnica ba tteriologjca h a m esso in evidenza com e diver samente avvenga nella pratica. Qualcl1e germe, sebben e in mod esta quantità, passa n ell 'orin c anche n ella maggior parte dei sani . È possibil e che questi abbiano qualche piccolo fatto infiammatorio locale capace di lasciar passare germi in piccola quantità, ch e poi vengono eliminati per le Yie · urinarie, pur non dando alcun disturbo e nessun danno. Diciamo ch e questi individui sono sani nel sen so pratico e clinico del t ermine. L 'essenziale è ch e quelli ch e hanno veramente dci veri foci (tonsilliti, piorree) presentano nell'orina quantità di germi centinaia e centinaia di volte superiori. Il ch e può avere ilnportanza dal punto di vista della patologia . Non si può dire perchè qualcuno, com e per es. il prof. Lo Cascio, n on abbia ottenuto risultati favorevoli in alcuni esperimenti. Le ricerche dell 'J anish che possono secondo Lo Cascio essere come un po' svalutate dalla man canza di controlli sperimentali, furono e anzi dovevano essere prettam~nte cliniche, perch è l 'J anish è assistente di Passler, e com e risulta d all a 1·elazione, Passler h a fondato e sviluppato la sua teoria su b ase esclusivamente clinica, senza mai interessarsi di esperimenti su animali. Anzi per noi internisti ques te ricerche hanno una p articolare importan za .

La sinusite ha importanza di focus, e dobbiamo vedere la cosa sotto due punti di vista: l 'ave:r riconosciuto che da una sinusite può derivare una forma oct1lare, e ch e intervenendo sul seno, la forma oculare guarisce, ha una gr ande importan za pratica, anche indipendente1nente dal fatto, ch e la lesione fosse stata m antenuta per ragioni di contiguità anatomica invece che per elettività. Ma le ricerche am eri cane e di Lusena in questo campo mostrano ch e i 'elettività ha una g rande impor tanza. Circa le prove di ViggoSchmidt, esse, come i lavori di Robecch i, sono già discussi nel testo della relazione. Non si può dire il motivo per cui la constatazione dell'artrotropismo di certi streptococchi nello ricer che iniziate da Andrei, sia riuscita negativa. Qu anto al fatto del modo di considerare gli animali, e cioè artritici quelli con più di 4 artriti, non artritici quelli con m eno di 4, bisogna chiarire ch e tale interpretazione si deve solamenle al fatto ch e all'Andrei è mancato disgraziatarl1ente il tempo di leggere atten tamente la relazione. Risulta n el teslo che la distinzione degli tinimali in 2 gruppi, e cioè con più di 4 e con nleno <lì 4 artriti, si fece soltanto per chiarire le cose dal punto di vista statistico, naturalment e sia nel considerare gli animali inietta ti con germi da reu~atici, sia con qu,elli di controllo. Di più si trovò opportuno anche il computo globale di tutte l e artriti di centinaia di animali nei 2 g ruppi, sempre s'intende per un motivo soltanlo statistico. Quanto all a frequenza delle iridocic1iti asp ecifich e nei conigli, i dati della let1eratura ammettono come massimo, e per un solo au tore, il 14 %. Qu esta ci.fra si deve ai particolari criteri clinici dell 'A. stesso. Tuttavia anche ritenendola attendibile resta un margine tale da rendere indiscutibili i risultati di localizzazione. Gli esperimenti per mezzo dei foci sperimenta li del Roccia riusciron o positivi ad altri AA.; · i rela tori non hanno su queste prove esperienza personale. Quanto alle circostanze ch e un malato migliorò immediatam en te di una malattia febbrile dopo ablazione di focus, m a solo p er 3 mesi, qt1esto non depone contro, com e il Roccia sostier> c, m a anzi in favore delle infezioni focali . Probabilmente dopo 3 m esi si costituirono nuovi foci , o ricominciarono ad agire forse residui di quelli reali. Le disposizioni viscerali individuali invocat e dal prof. -~scoli per il determinisn10 delle elettività dei germi 1 hanno in questi una .parte importante appunto secondo lo stesso Rosenow. Esiston o già m etodi t ecni ci sia americani, sia elaborati da n oi per conservare la vita e la elettività degli streptococchi. L 'oratore conosce perfetlamente il m etodo del Pauli, ricordato dal prof. Zironi, e n e terrà con lo per quanto è possibile. Disgraziatamente si consiglia per questo metodo un vuoto tale che solo pompe cli po tenza e di frer1 0 con siderevoli, non certo alla portata degli isti1 tuti universitari, possono ottenere. Riguardo al m·ò tivo per il quale una n efrite può guarire dopo tolto il focus, si deve rilevare che secondo le idee correnti, i germi ch e producono la nefrite, la producono intossica11do i reni, non già colonizzandosi com e si verifica soltanto per le nefriti parcellari. Le interessanti osservazioni di Cannavò sulle pancreatiti coincidono perfett amente con quelle di Singer , ricordate nella relazione. Il Sin ger •


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« IL POLl CLINICO »

h a dimostrato ch e la tonsillecto111ia 11ei diabetici tonsil1itici non solo si può fare impunemente, n1a anzi migliora spesso il loro diabete. Tutto ciò s 'accorda inoltre con le vedute del Pribram e con le pancreatiti emorragiche speri1nentali ottenute n ella loro Scuola. Alle osservazioni del prof. Cesa-Bianchi circa il posto relativamente piccolo occupalo dalla parte clinica h a già risposto esaurienternente il prof. Frugoni . 1·u ttavia l 'O. si permette di aggiungere che . 11on soltanto i l concetto c'Jinico dell 'infezion e focale è stato svolto nello stu dio della casistica, ma anche in alcuni problemi collaterali d'indole perfettamente clinica, come per es., i rapporti t ra malattie focali e pros Lata. Riguardo ai r apporti tra appendiciti e tonsilliti, rari o assenti n ell ·osservazione person ale del P.rof. Ferrata, bisogna dire però ch e essi appaiono frequenti n ella letteratura, ma anche n ella casistica personale dei relatori. La lacuna la1ne11tata dal prof. Ferrata circa le anemie, di cui 1nanca la trattazion e nella relazione, si deve al fatto che la letteratura è molto scarsa in proposito. Tu ttavia un caso di r eumatismo con anen1ia di origine sicuran1ente focale è stato ricordato. L 'O. s tesso ha studiato lin anemico aplastico, con grave ge11givi te in cu i l 'au tovaccino potè guarire la gen givite ma non l 'anemia . In campo di infiammazioni orali si potrebbe sempre sostenere che esse t rovano terreno particolarmente favorevole negli anemici. Se i r elatori avessero trattato tra le infezioni focali anche le anemie, nonosta11te tale scarsezza e incertezza di dati, avrebbero sicuramente meritato seria critica per aver voluto toccare senza dati sufficier1ti un campo così importante e difficile della p atologia.

I relatori non soltanto permettono ch e si capisca tra le righe la loro simpatia p er l 'ipotesi streptococcica del remnatisn10, ma anzi apertarnen~e la dichiarano. Nonostante la molteplicità delle opinioni in proposito cui accenna il prof. Ferra ta, non si può dimenticar e che l 'opinion e più importante per il numero e la qualità dei suoi fautori è quella s~reptococcica. A questo i relatori devono aggiungere i risultati veramer1te importanti nella riproduzione sperimentale col focus streptococcico della granulomatosi reumatica, riproduzione così fedele che agli istologi più esperti riuscirebbe difficile distinguer e la granulomatosi reumatica umana da quella streptococcica sperimentale. L ·o. conosce perfettam ente gli studi di D 'Antona sulla sepsi lenta in un cavallo e in conigli irp.munizzati contro gli streptococchi, studi riferiti nella r elazione. È presumibile che gli animali del D 'Antona si siano trovati nell'identica situazione umorale dei conigli con sepsi lenta di Magrassi e dei malati di sepsi lenta u mana. Tutte queste condizioni sono legate al fen omeno della cadu ta im munitaria specifica del potere ba.ttericida del sangue, ch e, secondo Lusena, costituisce la condizione necessaria per la setticemia e l'aspetto umorale della ipercettività. Circa gli errori diagnostici citati dal prof. Cesa Bianchi allo scopo di frenare l'eccessivo entusiasmo per la dottrina delle infezioni focali , ci si deve ben convincere come certe estirpazioni dentarie, di cui l 'inutilità è stata su ccessivamente chiarita dall'ulteriore riconoscimento di malat-

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tia non focale, non parlano affatto contro la dottrina e la pratica delle infezioni focali. Prima di togliere denti come prima di intervenire sull 'addome o sul cra.nio, bisogna fare il possibile per arrivare a una giusta diagnosi. I rapporti tra erisipela e forme biliari, annunciati dal ptof. Sahatini sono del più alto interesse, in qu antoch è si r iallacciano alla teoria streptococcica di tali forme. Quanto alle riacutizzazioni colecistitich e post-influ enzali non si può far a men o di trovare un p·a rallelismo colle neurit i ottich e postinfluenzali. Che le vie biliari siano un punto di passaggio dei germi, come accade per quelle u rinarie, e.o.s ì da diminuire la necessità di particolari elettività batteriche per i l determinismo di localizzazioni, già è spiegato n ella relazione. Sulle ricerche di Zanettin, è importante notare come alcuni dei suoi risultati positivi per le malattie oculari siano stale ollenute lavorando con foci extra-buccali. (Continua) . A. Pozzi. _.

Nuova moaog r al/a della CoJJaaa " Pollollalco,, (N. 31).

Prof. FERRUCCIO SCH UPFER

Direttore della Clinica Medica del1a R . Univ. di Firenze con la colla.borazione dei P rof f. F. D' Arbela, M. Volterra, A. Lunedei

L ' UR E l\IIIA Ne riportiamo l'Indice per esteso:

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. . .OAP.w-I . Cenni storici. -

UREMIA (Prof. F. SCHUPFER). ~

OAP. II. Uremia vera o uremia iperazotemica (Patogenesi) ; Id. (Sintomatologia) ; • rl. (Prognosi) ; Id. (Cura) . CAP. III. Anuria vera (Pcv togeneS1) ; Id . (Sintomatologia); Id. (Cura}. CAP. IV. Iperazotemia con ipocloremia (Patogenesi) ; Id. (Sintomatologia) ; Id. (Cura). - CAP. V. Eclampsia dei nef ritici (Patogenesi); Td. (Sintomatologia) ; Td. (T erapia). CAP. VI. P seudonremia angiogena (Patogenes•); Id. (Sintomatologia). - 0>NCLUS10NI. .

LE

TURBE DELL' EQUILIBRIO ACIDO·BASE L' URE..MIA VERA (Prof. F. D'ARBELA).

NEL·

0AP. I. Caratteristiche fisico-chi miche delle t u:I'lbe dell'equ.ilibrio acjdo-base nell'u remia. - 0AP. II. Sviluppo storico della questione dell'acidosi r ena le. CAP. I II. Caratter i clinici e sintomatologia dell'acidosi uremica. - CAP. IV. Patogenesi dell'acidosi ure..ITlica: a) Teoria dell'ammoniogenesi nei tessuti come 1

meccanismo patologico di compenso dell'acidosi; b) L'im· portanza della funzione del t'ehe nella patogenesi deU' acidosi; c) Importanza patogenetica della t'itenzione di radicali acidi; d ) L'imporlanza dei cloruri e deU'acù:lo cloridrico. -

CAP. V. Valore prognostico dell'acidosi nell'uremia. - CAP. VI. Oaservazioni sull'applicazione clinica dei m etodi per lo studio dell'acidosi nei nefritici. OAP. VII. .A,pplicazione della terapia alcalinizzante nelle acidosi renali. - CONCLUSIONI. LE

ALTERAZIONI CHIMICHE DEL SANCUE E DEI LIQUIDI ORCANICI NELL' UREMIA VERA E IL LORO VALORE PER LA PATOCENESI , LA DIA· CNOSI E LA P.ROCNOSI (Prof. M. VOLTERRA).

PARTE I. Oostituenti inorganici - Costituenti .o rganici· Prodotti aromatici. - PARTE II. Considerazioni sul v·a lore delle modificazioni eh imi·d he del sa.Dg111e, dei liq11idi or.ganici e dei tessuti per la patogenesi, la diagn osi e la prognosi delle manifestazioni urem iche. - CONCLUSIONI. LA

PATOCENESI DELL'ECLAMPSIA DEI NEFRITICI E DELLA P.SEUDOUREMIA ANCIOCENA (Prof. A.

LUNEDEI). La patogenesi dell'eclampsia dei nefritici. - La patogenesi della pseudouremia angiogena. - CONCLUSIONI. Volume in-80 grande, di pagine 140. Prezzo L. 2 O, più le SJ>ese di spedizione postale. Per i nostri aibbonati s ole L. 1 7, 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all'editor e LUIGI POZZI, Ufficio Postale Su~curs ale diciotto, ROMA.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER· IL MEDICO PRATICO. CASISTICA . -

L'angina a monociti. In occasione di un attacco infettivo anche di apparenza benigno è sempre consigliabile l'esame di uno striscio di sangue. Questo ha permesso a Carrosse e Breuil (Presse médicale, 16 sett. 1933) di scoprire un 'angina a monociti di cui Ja formula leucocitaria sul principio molto allarmante, si è andata poi migliorando. Si trattava di un marinaio di 21 anni ricoverato all'ospedale per una tumefazione parotidea e sottomascellare, che aveva fatto pensare dapprima ad una parotite. Es.isteva disfagia; l 'amigdala destra era voluminosa, sparsa di puntini bianchi, velo palatin~ d~­ viato verso destra. La formula leucocitaria diede: polinucleari neutr. 29, mono11u cleari grandi 23, m. piccoli 18, linfociti 30, presen: za di mielociti neutrofili. Temperatura sui 38°-39° 8; cattivo stato generale, alito fetido, disfagi~ accentuata. In seguito, diffusione del processo anche all'amigdala di sinistra, che si ulcera ed in cui si trova lo stafilococco allo stato di cultura pura; milza palpabile. In su ccessivi esami ematologici, si trovarono metamielociti, mieloblasti, cellule indifferenziate. La - proporzione degli elementi monocitari toccò anche il 79 %, quella degli elementi anormali il 39 %· Cura antiinfettiva (electrargol, urotropina, vaccino di Bruscbeltini). Il mal~­ to andò poi migliorando, la formula leucocitaria si avviò verso la normale fino a guarigione completa. Il caso degli AA. si discosta dal tipo abitualmente osservato per il numero elevato degli elementi anormali e delle cellule indifferenziate di cui alcune presentavano 2-3 nucleoli e' delle vere mostruosità cellulari che non si osservano di solito se non nella leu• cernia. Gli AA. elencano poi i vari sinonimi di questa malattia che è più nota sotto il non1e di febbre ganglionare di Pfeiffer. Le altre de~o­ minazioni sono: Linfomatosi subli:r;ifemica acuta (Tiirk); Leucemia benigna acuta (Gross); Linfadenosi acuta (Machinley e Downey); Linfoblastosi benigna acuta (Bloendern e Houg hton) · Mononucleosi infettiva (Sprunt e Evan). , fil. Laringite post-morbillosa a decorso prolungato. In genere la laringite è ~ siJ?tOT?a iniziale del morbillo e scompare d ordinano· quando I'esarltema impallidisce. D. Gallina (Il Valsalva, setten1bre 1933-XI) studiando il quadro della laringite morbillosa, si è imbattuto in malati nei quali , mentre la laringite assumeva un decorso prolungato e si rendeva più manifesta per marc~ti sintomi su-

biettivi ed obiettivi, la ricerca batteriologica rivelò la presenza del bacillo difterico, pur mancando le pseudomembrane. Nei cinque casi riportati è notevole il prolungato decorso, l 'afonia, il bruciore intenso nella regione laringea; obiettiyamente: edema delle aritenoidi, ispessimento delle false corde e disturbi di motilità delle corde vocali vere. L'esame del tampone fu costantémente positivo per il bacillo di Loeffler. Questo entra nella etiolog ia di queste forme di laringite, associata agli altri germi che ne sono i fattori abituali. L ' A. è di opinione che si tratti di ceppi attenuati, capaci di produrre un le~gero edema, con 1p rolungato decorso della affezione, ma non di provocare la formazione delle false membrane. VICENTINI.

A.denoidit i, adenopatie e compressione digitale faringea. Render ha pubblicato nel 1926 due casi di adenopatia durata varie settimane ~n bambi~i portatori di adenoidite e che guarirono rapidamente dopo compressione digitale rinofaringea e uno, collo stesso esito, P?rtatore di otite. Due casi pubblicarono successivamente Gamaleia e Nicton. G. Verger (La Presse Médic., 8 ~ug~io 193~) riferisce dettagliatamente su 5 casi d1 adeno1dite acuta semplice, 5 di adenoidite acuta prolungata senza adenopatia, e .7 ?i adeD:oi.dite con adenopatia sempre con esito in guarigione rapida dopo compressione digitale nasofaringea. Prima di praticare questa cura è bene esclud ere cl1e si tratti di bambini tubercolotici o polmonitici o broncopolmonitici. L 'A. non approva 1'opinione di Lern1oyez e Vacher che lo schiacciamento delle adenoidi: sia pericoloso nel periodo infiammatorio, perch è pensa che colla compressione non si fa altro che svuotare un ascesso. R. LusENA. Orchite da orecchioni senza interessamento delleparotidi. L 'or chite è una complicazione frequente della parotite (1 :3) e nel 55 ~lo dei casi è seguita. da atrofia testicolare. Nella letteratura sono riportati 64 casi di orchite da orecchioni senza interessamento delle parotidi. Un caso descrivono W . D . Bieb erbach e F . Vibber (The Journ. of the Americ. Assoc. , 8 aprile 1933). Si trattava di un giovane di 32 anni, che aveva avuto una bambina ammalata di parotite due settimane p~i­ n1a e in cui l'orchite non trovava la sua causa n è nella blenorragia, nè nella sifilide, nè nella tubercolosi, nè in altre malattie infettive. L 'anatomia patologica dell'orchite da parotite fu descritta in occasione di interventi sul


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u IL POLICLINICO

testicolo: ·versamento nella vaginale, aumento di volume del testicolo, albuginea con chiazze emorragiche, epididim·o pure ingrossato, cordone spermatico ingrossato ed edematoso. Microscopicamente gruppi di tubi seminiferi distrutti con infiltrazione polimorfonucleare. R. LusENA. Edemi facciali nella pratica stomatologica. Gli edemi facciali (G. W. Christiansen, Americ. Medec., marzo 1933) possono essere acuti e cronici. Gli edemi acuti si hanno spesso dopo estrazione di denti. Sorge quindi il problema del quando è indicato estrarre un dente malato. È controindicata l'estrazione di un de11 te se il paziente è in stato tossico con febbre alta e c'è una tumefazione locale che non ha ancora raggiurtto lo stadio purulento. In qualche caso la causa è lo streptococco e non si giunge ad una vera suppurazione e l'estrazione del dente può facilitare l'inizio di una periostite diffusa. Anche l 'incisione col drenaggio della parte edematosa presenta a volte dei pericoli. Il drenaggio è invece nettamente indicato quando c'è pus. Nell 'atte~a . si. ri~or~a all 'i~ro­ terapia locale calda e ad in1ez1onI d1 proteine. I germi trovati colle culture sono lo stafilococco, lo streptococco, e il colibacillo. R. LusEN .

TERAPIA. La necessità di essere conservativi nella terapia endocrina e nella ricerca endocrinologica. In una conferenza tenuta il 15 giugno 1933 alla Sez. di farmacologia e terapia dell '84a sessione annuale dell' Associaz. Medica Americana (The Journ . of the Americ. Medio. Assoc. , 2 settembre 1933) E. M. K. Geiling ricorda l'entusiasmo con cui V·e nt'anni fa l'Osler parlava della nuova terapia con preparati di ghiandole a secrezione interna. Quell'entusiamo era giustificato, perchè certamente un progresso notevole c'è stato per opera dell 'endocrinoterapia. . Però i preparati opoterapici sono presentati al pubblico con frasi pubblicitarie che rappresentano spesso un inganno. L'azione di vigilanza dello stato contro questi abusi non è facile. L'oratore ricorda un dibattito durato tre · settimane con testimonianze di una novantina• di studiosi per poter • • dimostrare l'inganno eVIdente con cuI SI era messa in commercio una specialità com posta di uova, turpentina e ammoniac~, di cui si vantava l'efficacia nella tubercolosi polmonare. La difficoltà riel controllo IJeT i prodotti opoterapici è aumentata dal fatto ~he. non. e~i~tono standardizzazio·n i nè prove 1ndiscut1bilI per prodotti instabi}i. . In materia d1 opoterapia, escludendo nat~ralmente le ricerche scientifiche, bisogna .ev~­ tare le innovazioni di prodotti commerc1alI. Gli ormoni spesso sono contenuti in scarsissima quantità in prodotti di cui fann o parte 1

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proteine .o derivati delle proteine; e queste ultime possono anche avere aziorte antag<>nista all'ormone. Un esempio tipico in proposito è stato dato dall'insulina; nei primi tempi del suo uso fu notata un 'iperglicen1ia precoce, segllita poi da ipoglicemia; quando si ottenne l'insulina purissima cristallizzata si vide che I 'effetto iperglioomizzante non si produceva e c,he esso era dovuto a ll'impurità dei .primi prodotti. Un altro esempio è stato messo in evidenza dal Frank che h~ trovato sette preparati ovarici con attività diversa uno dall'altro. Una difficoltà nell'opoterapia fu resa nota recentemente a proposito de]l'ormone paratiroideo: tanto nell'uomo che negli animali il suo uso provoca, diciamo cosi, un 'immunità, per cui dopo un certo tempo esso è inefficace. Un elemento non trascurabile i1egli esperimenti con estratti ghiandolari è quello che alcuni esperimenti sono stati fatti in narcosi. Per tutte queste ragioni le innovazioni in opoterapia devono essere accettate con n1olta prudenza. R. LusENA. H tallio nel trattamento del diabete. A. Buschke (Med. Welt, 22 aprile 1933), in seo-uito a sue esperienze sul! 'influenza del talli; sul sistema endocrino, ha tentato tale sostanza nel diabete. Ha somministrato una soluzione di acetato di tallio ad 1/1000, facendone prendere tre milligrammi tre volte al giorno , preferibilmente prima dei pasti. D~po circa 14 giorni, si è veduto c~e sc?mp~r1va la glicosuria e che anche la gl1cem1a d1veutava normale. Tale azione si manteneva a lungo (l'A. non dà indicazioni più pr~cis.e). Importante si è che egli non os~ervò 1!1a1. sintomi di intossicazione; può darsi che i d1ab~­ tici abbia.n o una maggiore tolleranza per Il medicamento. L'osservazione ha non soltanto importanza pratica, ma anche teorica per lo. ,studio della pàtogen-esi del diabete, tan.to p1u che non tutti i casi di diabete reagiscono allo stesso modo (il tallio avrebbe azione antagonista. sull 'ipofisi).· Jzl .

F O R M U L A R I O. Nell'aerofagia della gravidanza. Leven (Journ. des praticiens, 2 sett. 1933) consiglia la seguente pozione: Carbonato di bismuto g . 10 Gomma arabica u 20 Acqua distillata » 300 Da prenderne un cucchiaio ogni due ore. Movimenti respiratori che realizzino ~'espi: razione prol11ngata : serie di 5 espirazioni ogn1 mezz'ora. · , . . Bere con una paglia, proibire l'inghiott1men to della saliva. Se il bismuto non è tollerato, è consigfi~}~ta I 'atropina.


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SEZIONE PRATICA

NOTE DI DIETETICA. Il ynlore alimentare ed antianemico (\ell'ostrica. Animale in teres ante sotto molli punti di vista per i biologi cl1e ne utilizzano il cuore IJer indagini fi iochimiche come ottimo r eage11te per lo studio farmacodinamico ; cl1e i i11tere sano delle ue g landoJc aenitali a tipo ern1afroditico con curiose in ver ioni ritmiche del sesso prevalente; oggj ò i11 primo pian o ancora con1e fattore alimentare. ed antianen1ico. Bayloc (C. R. de la Soc . 1de Biol. 1907) l 'aveva o-ià descritta come alimerito completo. Ciò è stato di recente confermato (Lalesqur-Llacrnet). 'u 100 parti contiene 7 d i ostanze albun1inoidi. ~ di grassi, 4 di idrati di <;arbonio ed 1 parte di ali minerali. E a è ricchissima di ' ' Ìla111i11e (Chapeaux. Th ise des scien,ces, Bordea ux , 1932) contenendo le 4 vilan1 ine fonda1n e11taJ i. Contie11e inoltre principi cli>:mici parti colari: alte qttanlità di r.o foro , calcio e n1ag ne io , jodio, zinco. i11anga11ese e ferro (Wang-Tai- i ). I egli tati Unili, Pea e, Le,rine, Culp e n el 1932 Conner han fallo delle interessanti e perienze ch e })ermettono di concludere per un a lto potere

antianemico. L. Binet e M. V. Strum za (Paris 'J'.tféd.1 n . 26 , 1 11 luglio 1933) l1a11no fatto delle i ntcre. ~an ti r icerche perfettamente condotte u , crie di e.ani e confermano que lo votere ant ian e1nico in quanto hanno ottenuto un forte aumento del tasso emoglobinico e perfino un aumento marcato di peso, onde concludono ch e l 'ostrica, oltre ad es ere un alimento completo ed attivo, agisce sicuramente u] rinnovamento della craL. To EI,LI. si sanguigna.

MEDICINA PREVENTIVA. La sensibilità tubercolinica saggiata nei vaccinati con germi morti della tubercolosi. Alle affermazioni del Maragli ano, ch e fa da tanti anni la vaccinazione an tituhercolare con germi morti della tubercolosi fu fatta l 'obbiezione che l 'immunità relativa si acquista solo se esistono nell 'organi mo germi Yivi e che l 'immunizzazione è funzione dell 'allergia (che si avrebbe solo per germi vivi). Nel 1924 Petroff e Zinsser hanno dimostrato r,he è possibile ottenere ipersensibilità tubercolinica nella cavia sana dopo iniezione di bacilìi uccisi al calore, e questa osservazione fu <:onfermata da altri negli anni successivi. Vari au. tori sostennero che l 'iper sensibilità tubercnlinica si poteva ottenere con Lac.illi 1r101 ti ~o lo inoculando .grande q11antità di materiale. Invece i.I Lan ger ottenne sensibilità tubercolinica nei lattanti usando dosi carse di materiai-e vaccinico e l'epoca di comparsa delle reazioni corrisponde a quella cl1e si l1a abit11almente dopo infezioni spontanee. C. Po~gio e A. E. Carezza?o (Riv. di Pat o~ . e Chin. della tiiberc., 31 lugl10 1933) banno ri cercato ]a sen i bi li tfi I ubercolini ca in 27 ban1

bini vaccinati con gern1i n1orti della tubercolo . si . Tutti i bambini pre entavano cutireazione negati-va. radiografia toracica norm·a le e perfetto stato di sal11te · In un gruppo di 4 bambini cL1e co11Yivevano con malati ~i tbc. anche do.po la vaccinazione i ebbe rP.azione positivissima alla tubercolina dopo Ja vaccinazione. In due casi la positività comparve in cosi stretto rapporto di tempo colla vacr.inazion e. da doversi attribuire .ad essa. tanto P·i ù che in d11e sensibilità scon1par' e dopo un anno e mezzo. ~,ra ci11que vactinati ch e conviveva110 saltuariamente, prima della vaccinazione co11 tubercolosi gravi e a lungo con tubercol~si non o·ravi dopo , si ebbero 4 reazioni positivP.. ~ VennerG vaccinati 11 bambini ch e n1ài convi sero con tubercolo i ,. Tre ebbero reazioni po itive, cinque ebbero reazioni deb0Ji . Quindi nel 72 % dei casi la vaccinazione con germi m orti dà reazioni po itive. cl1e coni oaion o più n ette dopo la rivaccinazione. · R . LUSE N..\ .

SEMEIOTICA. To1lera.nza al galattosio come JI1isnrn, della funzioneepatica. La Lollera~a al galattosio fu propo ta ne] 1906 dal Bauer come prova della funzionalità epatica. J. H. Roe e A. S. Sch,vartzman (The Americ. Journ. of the Nledic. Sciences, settembre 1933) hanno proposto molto loaicamente di fare la prova del galattosio dando 1 g r. di galattosio per ogni chilo di .p eso facendo la g·alalto ernia di 1/ 2 ora in 1/ 2 ora per 3 ore e poi cer cando il galattosio n elle urine 2 ore e 1/ 2 dopo. Es.si studiarono oltre la galatto ernia anr he lo zucch ero totale del sangue. Nei soggetti normali il rene non 11a importanza nel produrre g alattosuria , la quale non è i11 rapp·orto col galattosio de] sangue. 'è, cioè, una soglia renale per il galattosio non uguale in tutti g li individui. ei malati di fegato (cirrosi, car cinoma meta lasico, congestione passiva da scompenso cardiaco, epatite to sica o degen erativa) tro' 'arono cifre normali di tolleranza. In 4 casi di ittero catarrale c'era galattosemia elev.ata nlentre nella colelitiasi essa era bassa. Da queste osservazioni gli AA . credono di poter dire ch e la prova del galattosio ba valore J)er indicare una lesiono epatica solo quando ques ta è molto notevole. Essi ritengono ch e cifre normali di galattosemia siano quelle al di sotto di 12'5 mg. %, cifre di 150 m g·. % indicano mal.attia epatica, cifre tra 125 e 150 sono al limite del normale, ch e inoltre la galattosemia indica n1egli o della galatto uria lo stato funzionale del fegato. La prova del galattosio ]) UÒ riu cire normale in malattie g ra,,i del fega Lo, com e la cirrosi . quindi a questa prova non si può dare val ore a soluto. R . LTJ EX_\.

(

e


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1< IL POLICLINICO

Sulla flora microbica delle ulcere gastro-duodenali e dei cancri dello stomaco. È nota la teoria infettiva dell 'ulcera gastro-

duodenale del Rosenow: questi coltivando 54 'Jloeri oroniche tipicl1e dell 'uom·o h.a potuto isolare 42 ' 'olte uno streplo,cocco in cultura pura, inocu1lando poi n elle vene di un gran nu1nero di coo igli o di cani, streptococchi isolati da u.Iceri uman·e o focol.ai infettivi bucco faringei . è r iuscito a provocare sperimenW> lm ente lesioni glais tro duodffilali nell'83 'Yo d ci casi con g li stip,iti ga .. l r ici e nel 26 % dei ca. i stipi Li. 1or1 ripeteremo le discu ioni di co1nferrr1a o di smenlila a tali ricer cl1e, ovver·o se l 'infcz ione era ·da ·Considerarsi pri111iLiva o se10 11.d.ari·a: ri porleremo invece qu.a.nt-0 hanno r cccnten1ente assodato Appelmans e Vassi1ia ~i ~ (Revue belge des sciences médicale, n. 3, 1

.

Quo ti' at1lori h anno prati cato l'·esame batteriologico di 60 pezzi di re ezione (23 ulceri cl uodonali, 17 ulceri gastrich e, 2 ulceri pepticl1e, 18 can c ri d ello stomaco). In urn t eir'zo de i ca i ·di u lceri gastro duodenali (in treinere ulceri ·duodenali) le lesioni si sono dimostrale sterili, ·O per lo meno esse non hanno dato luog·o, a culture positive. Quanto a i microbi isolati dalle ulceri gastro duodenali, il ;più spesso, astrazione fatta dai fermenti, sono st.ati trovati 16 volte su 40 d eg li stafilococchi, 12 volte su 40 g li streptococcl1i , 5 volte su 40 enterococchi , ed in tre casi questi due ultimi germi in associazion e. Nelle lesioni can oer·ose dello stom.aco il reperto <li m icrobi è costante. A livello delle les ioni i microbi si riscontrano ranamente Mi cultura pura: vi esistono in associazione con altri germi . Qu1anto a lla loro abbond.a nza, i rr1icrobi si sono riscontrati più •n umerosi n ei cancri dello stomaco e m eno nu.merosi ne ll e ulceri d11odenali. In un caso di 1perfor·azi,o ne dia u lcera duodenale è stato esaminato n elle pri1ne 18 ore i1 liquido peritoneale cui la perforaziooe avev.a dato luogo: il versamento conten ~a bacilli acidofili di Moro e, in UIDa proporzio·n e cinque ' 'o]te minore, enterococchi. MoNTELEONE.

VARIA

[ANNO

XL, NuM. 44]

diffu~ione del colera ad aggiungere a riforni-

MEDICINA SCIENTIFICA.

1H32).

»

Purificazione dell'acqua con batteriofagi1 Un arti.colo e ditoriale del Jou.rnal of the Anieric. NI e·dic. Assoc. (2 settembre 1933) fa i10Lare la presenza di lisiiie ùei co li ba cill i e di altri germi nell 'acqua di laghi e fiumi. Secondo parecchi batteriologi questi batteriofagi 11anno importanza nella purificazione naturale dell 'acqtia. Fenomeni specifici di batleriofagia .. i sono attribuiti ad ;\}cu11i fiumi indiani ch e han no potere vibriocida e µer que to in India si è provato con succe- ~o nei rirruardi del1.'l

ment1 d'acqua municipale batteriofago del colera coltivato in laboratorio. Dopo ques.t e pr?ve fu consiglia la 1'immi ssion e d1 batteriofagi n e lle pi cine di nuoto nei campi d~ semi~a:e, sulle piante da proteggere. Ma quest1 con s1gJ1 furono criticati da molti batteriologi. L 'agen~e litico agisce più come un ormone o un. ent:1ma, però esso non agisce che quando raggiunge una co ncentrazione di circa un bil.iol?-c. cli unità litiche pe r c. c.; quindi la sua d1lu1z1one lo rende ineffi cace. Di più: il fattore litico è assorbito <la proteine, da colloidi non proteici , da] coaJi no e t1i fronte ad un 'inibizio·n e della lisi i germi possono diventare ·batteriofago-resistenti. Tl Beard J1a studiat0 l 'azione di nun1erosi batteriof~i anLicolon e antis tafìlococco su ceppi batteriofago- ensibili in condizioni volumetriche, d i temperatura , di alimenLazione e di . ' Lato collotdale e 11on colloidal e molto vicino a quello dei rifornimei1ti idrici naturali. Il batteriofago non agi mai sui corrispond enti batteri n è que ti diventar ono mai batteriofagor esistenti . Per questo il Beard ritiene che il b.a tteriofago n on abbia importan za nella depurazione natur:l.le delle acque. R. LusENA.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. C.

0RTALI.

ifilide ed alcoolis1no. -

Acetetip. ,

Milano, 1933.

L.

CrARROCCHI.

Anicomicosi da niycotorula. -

Tip.

Cordani, Milano, 1933. tl. ~.,. FossATI. L e ossidazioni inlraorganiche. Tip. Nis lri-Lischi, Pi sa, 1933. 1\iI. B.AGAZZI. I serv izi d 'igiene e di sanità durante l'anno 1932 nel Comune di Genova. - Genova, 1933. G. PtRANI. La velocil.à di sedinteritazione dei g lobuli r ossi nella tbc. polmonare. - Tip. Tavecchi, Bergamo, 1933. U. NOBILI . Contributo clinico allo studio delle lesioni cor~ lusive del f egato. Ind . Grafiche, Ferrara, 1933. ·

A.

Rapporti lra stato neurovegetativo e disturbi da puntura lorrtbar e. - Tip . A. Nicola, PACIF I CO.

Varese, 1933. G. Ro1. L/az ;o11e dello zolfo sul metabolismo gen erale dei l attanti dist rofici ~ - Tip. A. Nicola, Va r ese, 1933. P. GumoNE. L a vita, i tempi e le opere di Antonio Scarpu nel 1° certlenario della sua morte. - Tip. Campi, Fologno, 1932. M. CERAVOLo. Conjer enza di p r opaganda per la lerza Campagna antitubercolare nei Comuni rur ali della Prvo. di Catanzaro. - La Neografica, Roma, 1933. U. NOBILI. Consider azion.i sul lrattamneto chirurgico della calcol osi biliar e co lecistica. Riv. ILaliana di Terapia, 1933. R. GALVANICO . Rendiconlo clinico Sala Maternità e Ginecologia Ospedali Riuniti di Napoli. Ist. Ind . Rclit. Merid1 onali , Napoli, ig33, R . ~[ AROTTA ~ I l segno rlel ricorr ente. - Tip. C.00peraliva anitaria, apoli, 1933 . A. GuARDINCEnR1. I prirn; risultali in I talia di i1acci rto-l er apia nella scler osi a 7Jlacca. Tip . Proia, Roma, 1933.


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[ANNO

XL, NU?\l. 44]

NELLA

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SEZIONE PRATICA

PRO F E S SI ·o N AL E .

MEDICINA SOCIALE. Il t esto tt nico delle leggi sulla protezione e assi· stenzn della maternità e infanzia . Uno d ei più importanti provveùi1n e11Li approvati dal Co11siglio dei Ministri, n e lla sua uJ Lima sessione, è quel1o riguardante il t esto u11ico d elle leggi su lla protezione e l 'assistenza d ell a maternità e d ell 'infanzia. Dall a l egge 10 dicen1bre 1925, con la quale fu costituita l 'Opera ~Iaternità ed Infanzia, ad oggi , son o stati emanali 11u1nerosi provvcdimenli legislativi, tendenti a perfezionare e a sviluppare l 'opera assis tenziale e i compiti di que la is lilu zione, procedendosi inoltre r ecentemente a un Yasto ed organ ico riorùinamento di tulla 1'orgalJ izzazione. La vasla opera compiuta appare in lutla la su a importanza quando si pensi ch e, prima del 10 dicen1bre 1925, esis tevano in Italia circa 6000 istituzioni operanti ognuna p er proprio conto e, se pur ~vas t a era l 'appassionata opera (l ei dirigenti, n1ancava quel coordinainento e quella b ase organizzativa ch e sono particolarmen t e in ques lo set tore il coeffi ciente essenzial e del su ccesso. Si tra ltava, inoltre, di curare l'assistenza alle rnadri e ai bambini non tanto co1ne un sollievo a i bisoo-ni individuali, ma com e u11a funzione nazionalet::> ch e realizzasse un va11taggio per il miglioramento della razza. Il grave problema è stato affronlato e risolto dal Duce. Il regolamento alla l egge 10 dicembre 1925 1 emana lo il 15 aprile 1926, precisava i compiti dell 'istituzione: integra~one .e c?o~di~amen~ to delle a tti vità svolte da altri enti o ist1tut1 e dai privati, vigilanza e conlrollo sulle singol ~ is~itu­ zioni di assis le11za, di vigilanza sull 'appl1caz1one clelle l eggi e dei r egolamenti. Questi compiti sono stati assolti in modo encomiabile. OJtre un milione di madri e tre milioni di fa11ciulli sono stati assistiti. AlLraverso le Cattedre ambu la11ti di pu ericultura, i 2500 cons ultori ostetrici e pediatrici e attraverso il col legamento di migli ai a di is tituti d ei qu ali quasi 5000 sovven zionali direttamente dall 'Op era, tutta una erie di provvidenze pronte ecl organich e sono s tat e sviluppate per perfezionare la s trutt u ra dell'Opera. 11 provvedimento del Con siglio dei Ministri cl1e coordina tutte l e disposizioni in materia di assistenza e di prolezione della maternità ed infanzia, r accogliendo in testo unico l e disposi~io.ni l egisl alive vigenti , conferma con quanta v1g1le cura il Governo persegue i fini di miglior amento, di tutel a, di increm ento della r azza.

Cronaca del movimento professionale. St11dent i e medici stranieri in Italin,. Il Sindacalo Fascist a dei lVIedici della Provirtc1a <li Perugia n ella sua assemblea generale d el 29 !Ugli.o XI ha preso in con sider azione lo s la lo g1urjdico d ei numer osi studenti e medici ch e vengono in Italia da altre Nazioni in cui special111 ente gli appar le11enli alla razza isr aelitica ven gono esclusi dalle professioni liberali . Il Sind aca lo, pur lieto ch e ve11gano ospitati n el noslro genero o paese ques ti. profughi e ch e apprendan o

la scien za dai nos tri maestri, preoccupato che tali elementi non debbano poi divenire dei con corr enti contro i professionis ti locali fa voti che agli s tranieri sia pur concesso il con seguim ento delle lauree in Italia, senza per ò diritlo all'esercizio professionale. L'ordine d el giorno è s talo invia lo al Ministro d ell 'I11Lerno al Minis tro dell 'Educazione Nazionale ed ai Rettori delle Univ~rsi t· à. 1 ,

CONCORSI. POSTI VACANTI .

Fino alle ore di ciotto d el venti n overri.bre 1933-XII è prorogato il t~rmine del concorso, p er titolj, ai segu en ti posti di medico presso il local e Ospedal e Civile: Primario-direttore, s tipendio annuo L . 9600 ; Primario-chirurgo, stipe11dio anr1uo L . 4800; Radiologo, stipendio anrtuo L. 3000. Gli stip endi sono soggelti alle trattenute di Legge esclt1sa l a riduzion e del 12 %. Documenti di rito. P er ulteriori informazioni rivolger si alla Segreteria d el la Congregazione di Carità di Ab b azia. · BAnONISSI. - Vedi SALL·:uNo. BilliLAGIO (Como) . - Al J5 n ov., or e 17 ; L . 9000 e ad clizionale di L . 5 ol Lre i 400 pov. , L . 2000-3500 nlotoci cl . o automobile, L. 500 se ambula torio in casa del medico , L. 1100 se uff. san .; età lim. 40 a.; doc. a 6 me i dal 14 ott.; servizio entro 15 g iorni. BIELLA (Ver celli) . Ospedale degli Infermi. Posto di Primario Direttore della Sezione di Radiologia e Fisio-Terapi a. Scadenza 15 dic. 1933-XII . Per informazioni rivolgersi alla Direzione del ! 'Ospedale suddetto. BISTAGNO (Alessandria) . - Per titoli. Scadenza 30 ottobre 1933-XII . Periodo di prova anni due. S lipendio annu o L . 7000, su sce ttibile di cinque numer1li q u adr iennali . Indennità di cavalcatu ra L. 1500. S l ipendio e indennità son o soggetti alla riduzione del 12 %. Età minim a anni 21, massi ma 45, sal vo eccezioni di legge. Chiarimenti ed elen co dei documenti l)OSS0110 essere richiesti aJ ]a Segreteria del Comune di Bis tagno . CALTANISSETTA. Comune. - Scad . 10 nov.; due inedici condotti ed un m edico n ecroscopo e supplente; L. 8000 oltre L . 572 serv. att. CAMPANA (Cosenza). --. cad . 20 n ov. ; L . 7000 e 5 quadrienni dee. , L . 1000 per gl 'inscritti oltre i l migliaio ; riduz . 12 %; e là lin1 . 45 a.; tassa L . 50, 10. CAsTEL S. GIORGIO. - Vedi SAL'ERNO. CATANZARO. R . Pref ettura. - Posti di Ufficiali Sanitari Comunali di Belved er e Spinello, Dinami, Feroleto Antico, Francavilla Arlgitol a, Jonadi, Melissa, Mesu raca, Nicoter a, P e lilia Policastro, Pizzo, Polia, Savelli , Sersale. Stipendi · da L . 4000 a L. 6000. Scad en za 30 n o"Vembre 1933-XII. Per chiarimenti rivolgersi alla R. Prefettura (Division e Sanità), Ca tanzar o. ConICORO (Ferrara). - Scad. 10 nov.; l"' condott a e direz. Ospedale Vitt. E 111. III ; L. 8000 e ,5 quadrienni dee., oltre L. 2200 ser v. att ., c.-v.; ABBAZIA

(Fiume) . -

'


1750

C(

JL POLICLINll O

riduz. 12 %; co1npartecipaz. proventi Ospedale dalla Congregaz. di Carità; età lim. 40 a. ; tassa L. 50,10; voli esami speciali. CoMo. R. Prefeltura. - 1'-oroga 15 dic. del concor o per uff. san. del Con1une di Cantù. F1RENZ.E. R .. Arcispedale di S. lvlaria Nuova e tabilimenti Riuniti. Scad. 30 nov., ore 17 ; due aiuti mediri ; ti loli ed esami; e Là lim. 35 a.; lire 7050 da decurtarsi del 12 %, c. -v. e altre indennità regolamentari; doc. a 3 Jnesi dal 20 ott.; lassa L. 50_ Per le al.tre. condizioni chiedere avviso. Fo~sò ( Venezia). -

Scad. 15 nov. ; L. 8500 e 5 quadrienni dee., c. -v., addizionale L. 5 oltre i 1000 pov. , L. 500 se uff. san., L. 3000 cavallo; riduz. 12 %; età lim. 40 a. GORIZIA. Amm. Prov. - Scad. 5 gen.; assistente nella Sez. med.-microgr. del Laborat. d 'igiene e profilassi; L. 10.000 aumentabili di sei decimi, oltre L. 3000 serv. att. , c.-v.; rid11z. 12 %; età lim . 35 a.; tassa L. 50.

[ANNO XL, NUM. 441

111inistrazione Provinciale di Pesaro, debbo110 per,·enire alla ,Segreteria predetta non pii1 tardi delle ore 18,30 del 15 gennaio 1934-XII. RoNcOFERHATO (Mantova). - Scad . 31 clic.; pel capoluogo; L. 9500 e 5 quadrien11i dee., oltre c.-Y., L. 500 ambulat., L. 2020-1800-800 trasp.: riduz. l 2 %; età 1i1n. 35 a.; tassa L. 50, 10. MoNFERHATO (rilessandria) . Scad. 15 nov.; 2a. cond.; L. 7040 e 4 quinquen11i dee., oltre L. 500 trasp. SPIGNO

SAcco ~

-

Vedi

SALERNO.

(B ologna). A1aniconiio di S. Maria della. Scaletta (Osservanza) . Scad. 30 dic.; medico;

SALERNO. R. Prefellara. - Per titoli ed esan1i. Posti di Ufficiale Sanitario nej Comuni qui so1to eJ~ncati.. Stipedio, . oltre quallro aumenti quadr1ennal1 clel decimo, come segue: Baronissi L. 4000; S. Valentino e 'forio L. 3000: Sacco L. 5000; Castel S. Giorgio L. 4000 · OleYano sul 'fusciano L. 3000. Età non superior~ anni 45 salvo eccezioni di legge. Domanda , documenti di rito. Termine util e ore 12 del 30 dicembre 1933-XII. Per chiarimenli rivolgersi Ufficio Sanitario ProYinciale di Salerno.

L. 13.500 oltre L. 3000 serv. att., c. -v., L. 2000 indenn. abitaz. se anunogliato, vitto nei giorni di guatdia. L1vonNo. Co rntine . - Scad. 14 nov.; 2 1nedici condotti aggregati; età lim. 35 a. ; L. 11.000 elevabili a L. 15.000 mercè 5 aun1entj quinquennali, oltre L. 2000 serv. att., c.-v. Lu 1No ( Varese) . Ospedale di Circolo cc Luini Gonfalonieri ». - Scaa. 10 dic.; L. 5000 oltre L. 1000 indenn. direzione; compartecipaz.; età lim. 2540 a. al 10 ott. Rivolgersi segreteria del] ' Amminis trazione ospedaliera. MESSJNA. Comu11e. Scafl . 15 r1ov. ; medico capo Sezione dell 'Ufficio municipale d 'igiene; L. 13. 700 eleYabili a L. 16.000 per effetto di 4 quadrienni , oltre L. 3300 serv. att., c.-v., ritenute di 1egge; età lim·. 30 a.; tassa I". 50,20. 1'1oNzuNo· (Bolog1ia). - Scad. 31 ott.; L. 9000 o] tre L. 3000 lrasp., L. 500 ambuJal. 0LEVANO SUL TUSCIANO. - Vedi SALERNO. PADOVA. Ospedale Civile. - Scad. 20 nov.; assistente effettivo di medicina; L. 5500 decurtale del 12 %; 2 bienr1i dee.; medaglie di L. 30; ecc. Età li1n. 33 a. ·rassa L. 50,10.

SAN ' ' AJ,Et~TINO E 'foRro. - \"ecli SALER~o. TORRE DE' Busr (Bergamo) . ._,. C-0nsorzio medi co-chirurgico Torre de' Busi-Monte Marenzo. J)er titoli. Stipendio ai1nuo L. 10·.000. Indennità 1nezzi di trasporto L. 2500. Lire 2 e rispettiYamenle Lire 5 per ogni inscritto nell 'elenco dei P.overi. Caro-viverj ùi legg·e. Il. tullo soggetto alla riduzione del 12 % come da Decreto 20 nove111bre 1930, n. 1491. Aumenti del decimo ogni cinque anni e per cinque volte. Doc;umenti di rito. Scadenza 31 dicembre 1933-XII. Per chiarimenti rivolgersi alla· Segreteria Comuna.lc di Torre de' Busi. UDINE. Amrrrinislrazinne Provincial e. Per titoli ed esan1i. Due pos ti di Assistente presso il Laboratorio Provinciale di Igiene e di Profilassi. Uno per la Sezione Medico-Micrografica e l 'al1ro per la Sezione Chimica. Stipendio L. 11.000; indennità serv. alt. L. 2500; più il 10 % sui prove11ti clj laboratorio; N. 6 aumenti per)odici del decimo . Riduzione del 12 %. 'Divieto dell'esercizio professionale privato. Tassa di concorso L. 50. Scadenza ore diciotto del 7 dicembre 1033-ÀII. Per chiarimenti rivolg·ersi alla Segreteria de1l 'Amministrazione Provinciale di Udine.

1

IMOLA

»

Co1isorzio Provinciale A1ititubercolare di Pesaro-Urbino .. Per titoli ed esami. Posto l)ESARO.

di clirettore Sanitario del Consorzio direttore del Dispensario Antitubercolare. Stipendio annuo L. 20.000 oltre ad un sup·p le1nento di servizio altivo di ·L. 2000 annue al lordo delle ritenute di legge; pi-L1 le indennità di lrasferla e di missio11e nella misura stabilita per i funzionari dello Stato con Decre to 11 novenibre 1923 n . 2395 e successive modificazioni, la iscrizione alla Cassa l\az. Assic. Sociali per l 'assistenza contro la tubercolosi ed alla Cassa di Previdenza per i Sanit(lri. Obbligo di residenza nel capolt1ogo della Provincia; inibizione del libero esercizio di me<lico-chirurgo. È soltanto conse11tita la privata con sulen za nella specialità, nei limiti fissati dal ]{ egolamen to. La domanda in car ta da bollo da L. 3 accomJJagnata dai prescritti documenti, l 'eJenco ùei quali con tutte le rispettive modalità pos ono desumersi dal bando di concorso da ricl1iedcrsi alla eg·reteria del Consorzio presso l 'am-

Scad. 9 noY.; L. 8000 e 4 quadrienni dee. , ol lre L. 600 se uff. san. ; riduz. 12 %; età lim. 35 a. V1PAcco (Gorizia). A tulto 31 dic.; consorzio di 3 Comuni; L. 7920 oltre L. 440 serv. att., L. 2640 automobile, c.-v.; 6 quaclrienni dee.; ritenute cli legge. Punti negli esa1ni speciali e di laurea. VARAPODIO

(Reggio Gal. ). -

Qu ando non è nltrimenti indical i concorsj si riferiscono a co11dotte medico-chirurgiche, i compensi allo stipendio base. AvvERTEl'IZA. -

1•

Signorina tedesca , specializza LéJ clinica universitaria d i Berlino in massagg""io, clettrotera:pia, ginnastica per malati, assistenza sanitaria, ginr1astica ortopedica , attualmente in servizio pres· so Clinica tedesca, cerca posto presso Clinjca, C~asa di salute, sanatorio o inedico privato. Parla ital iano, inglese e francese. Inviare offerte det lngliate a: E. Ca1npanelli, via Sistina 20, Romn .


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1751

SEZIONE PRATICA

WOMINE, PREMIAZIONI ED ONOR IFICEN ZE. Il clol I. Leopolcl Lich,vitz, già apparle11ente al1 '0spedalc Rodolfo Virchow di Berlino, è nominato ra1)0 della divisio11e 1nedica dell 'Ospedale Montefiore di Ne\v York, quale successore del -Oolt. Bernard S. Oppenheimer, cl1e ha rinunziato .alla carica per dedicarsi i11leran1e11te all 10spedale ~tonte inai della s tessa città.

Il dott. vV. W. Babcock di Filadelfia è ele tto presirle11te dell'Associazione America11a di ostetri~i , g in ecologi e chirurgi addon1inali . La clo tl. a H owlhome Darby è i1omi11ata direltore de1l 'Ospeda1e Mary J. John ton di Manila ( I ole Filippine), al posto della dotl.a Rebecca Pari h. che fondò 1'o pedale nel 1907 e da allora Jo ha diretto.

NO T I Z IE DI V ERS E. .Anno XII. Il Fasci n10 pro egue enza soste rtella sua podcro... a opera rico truttj a, mobilita11do tutte le forze nazionali. La rigoro a disciplina politica, eco11-omica e sociale, l 'azione assistenziale sempre piit vasla ed efficiente, l 'impulso impresso alla cultura di ogni grado, il vasto programma di lavori pubblici e dj risanamento del suolo, il piano orgartico cl 'in le e internazionali: tutta questa attività n1ol te1Jlice è i11 corso di realizzazioni continue e va porla11rlo i suoi fr11 lli copiosi . rell 'iniziare l 'anno XII, la azione è salda111ente strel ta in torno al suo Duce e s'identifica col Fa cismo.

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Ci ripro1neltiamo di documentare le più importanti opere inaugurate al! 'inizio dell 'a11no XII nel campo sanitario e assiste11ziale.

I congressi medici di Pavin. Ha11no costituito I 'avvenimento medico più importante clell 'annata in Italia. Ci asle11iamo dal darne notizia in quesla ru!)rica, perchè n e iniziamo un ampio resoconto in altra parte del gior11a le.

I lalia u11 numero sufficienle <l 'Islituti di ortop edia co11 annessa Scuola del lavoro; fa anche voti J>er chè siano isli tu i te cattedre per l 'insegnan1ento clell 'ortopedia nelle università che a11 cora ne mancano. Sui lavori riferiren10 prossimame11te.

220 Congresso italiano delle scienze • Si è svolta a Bari la XXII lliunione della Sot ie là Italiana delle ~ cie11ze, alla quale hanno partecipato più di mille sLudiosi, co1tvenuti da ogni parte d'Italia. La riunion e è stata solennemente ir1augurata in un 'atmosfera di vibrante entusias mo fascis ta; sono intervenuti alla cerimonia le rappresenlanze del Senato, della Ca1nera e del P. N. F., le autorità ed i gerarchi provinciali del l ·artito, nunterosi deputati, senatori , accademici; Pssa è stata presenziata dal rappresentante del Go-. ,·erno, . E. il Ministro di Grazia e Giustizia on. prof. De Francisci, e presieduta dal presidente del Comitato ordi11atore, S. E. il ministro on. Araldo Crollalanza. Il Con1missario del Co111une, ba porto il saluto della città; I 'on. Di Crollalanza ha quindi pro1tur1cioto u11 · elevato discorso. Hanno poi parlato il presidente della Società , on. Bla11c, il Rettore 111agnific;o, prof. Mariani , il prof. Bonet, rappre. ei1tante della Bulgaria, e infine il ininistr o De I~'rancisci, ch e dopo u11a vibrante orazione h a dichiarato aperto il 22° Congresso irt nome del Re. In assenza di S. E. De Blasi, indisposto, il discorso inaugurale venne tenuto dal prof. Pochettino, dell 'Ateneo torinese. Tra i lavori hanno avuto parte 1a biologia e la n1edicina. Ci limitiamo a segnalare una comunicazione del prof. P.ende sulla scienza della indi,·idualilà umana, urta del prof. Gaifami sulla gittecologia e la politica clemografica, ed una dei prof. Sangiorgi sulla epiden1iolog·ia e la demografia della regione pugliese. Ci riserviamo di dare un breve resoconto dei lavori, per la parte che interessa la medicina. Il congresso è stat o, come di consuetudine, intramezzato da gile e tratteni1nenli. In occasione del co11gresso predetto, durante i gior11i 14 e 15 otlob·r e si è tenuto a Bari la isa. riunione del Gruppo centro-meridionalei11sulare della Società Italiana di Radiologia Medica, sotto la presiùenza riel prof. Del Buono.

24:° Congres o italiano di ortopedia. i è svolto a Palermo, come avevamo a11nunziato, con larg hissimo intervento di studiosi specializzati, tra i quali alcuni stranieri. L 'inaugurazione ebbe luogo il 22 ottobre, al Palazzo delle Aquile, nella sala delle lapidi, alla presenza del ininistro dell'Educazione Nazionale on. Ercole. Dopo il saluto della città ospite, portato dal podestà, e quello d ell'Univer sità, dato dal prof. Scaduto, parlarono il prof. Ga1eazzi, presidente della Società Italiana di Ortopedia, e il prof. <~alandra, presidente del Congresso. Il mi11istro J~rcole portò il saluto augurale del Governo fasci la. All 'inizio dei lavori il pro~. Galeazzi lesse un ordine del giorno col quale la Società rinnova l 'espres io11e della sua gratitudine al Duce e Capo <lel Governo fascisla per le provvidenze legislative at lua le in pro dei grandi invalidi del lavoro e JJer avere posto le basi della statistica degli storpi, paralitici e inutilati esistenti in Italia, ai fini della loro assis tenza nazionale; fa voti perchè sorga in

A sociazione stomatologica internazionale. Ha tenuto la sua asse1nblea trien11ale a Vienna, sotto la presidenza del prof. Szahò di Budapest. Si è proceduto al rinnovamento delle cariche per il prossimo triennio, durante il quale avrà luogo, a Bologna, il 2° congresso internazionale di s to1nalologia. L 'ufficio di preside11za è risultato così costituito: presidente il prof. Arturo Beretta (Bologn a) ; vice-presidenti i proff. Herpin (Parigi), Vaumosueux (Lovanio), Sturm (Budapest) e Briihm (Dusseldorf); segretario generale il prof. Giovanni Corradi e segretario aggiunto il dott. Aimone Brunetti (Bolog11a) . Su proposta del prof. Arlotta, Yennt3ro accla1nati soci emeriti i proff. Szabò (Budapest) e Coen Cagli (Roma).

La lingua latina nelle pubblicazioni scientifiche. Il Consiglio nazionale delle ricerche ha aderito acl una iniziativa presa nel)a occasione del terzo congresso nazionale dell 'l stiluto di studi romani c11e si propone di svolgere un programma orga•


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IL POLIOLINICO ))

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...

nico per il rifiorire dell uso della lingua latina come lingua scientifica internazionale. Al fine di condurre su vasta scala i lunghi e difficili lavori necessari per la compilazione di lessici contenenti la traduzione in lati110 dei vocaboli e concetti peculiari e propri delle varie discipline scienti.fiche moderne, sono s~ati presi accordi di massima per lo svolgimento di una concorde attività nell'ambito delle discipline di cui si occupa il Consiglio. In seguito ad intese preliminari si è giunti alla nomina di una delegazione composta di rappre~entanti del Consiglio nazionale delle ricerche e dell 'Islituto di studi, romani, che indagherà il modo migliore per tradurre in atto gli accordi pres1. La. co1n1nissione è stata composta, per il C:Onsiglio nazionale delle ricerche, dal prof. Giuseppe Gianfranceschi e dal prof. Giovanni Magrini; per l 'Istituto di studi romani, dal sen. prof. Federico Millosevich, dal prof. Vincenzo Ussani e da Carlo Gal assi. Gli ospedali in Italia. L'Istituto centrale di Statistica 11a accertato che in Italia gl'istituti di assistenza sanitaria - ospedali, sanatori, case di cura, convalescenziari assommano a 2086, non co1nprendendo nel numero gli ospedali militari, le infermerie presidiarie militari, dei collegi, delle carceri, gli ambulatori, i dispensari ecc. La capacità media degli istituti predetti è di 114 letti. Ogni 100 abitanti viene a disporre di 6 letti; ogni 100.000 abitanti di 5 istituti.

Ospiti illustri. . Sono stati in Italia i dottori W. Schulemann e "\V. Kikuth, ai quali la medicina deve la plasmochina e l 'atebrin per la cura della malaria. Hanno Yisitato l 'Istitulo di malariologia diretto da G. Bastianelli, la Stazione· sperimentale antirna'larica ·diretla da A. Missiroli, la bonifica dell'Agro Pontino, le zone risanande della Sardegna ecc. Hanno espresso la più calda ammirazione per l'Italia rinnovata dal Fascis1no. · Lo Schulemann dirige a ~lberfeld (Germania) i grandi 1aboratori scie11tific1 delle Fabbriche che h anno per 11ucleo la Casa Bayer; il Kikuth è preposto alla Sezione biologica degli stessi laborator:. Quivi ora si vanno elaborando nuovi prodotti terapeutici, tra cui notevole uno per la cura della leb·b ra.

Dottorati ed esercizio medico

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lANNo XL, NuM. 44]

hanno ottenuto, dopo molte agitazioni, il titolo di dottori e ne fanno gran<le sfoggio per giustificare meglio le consultazioni e le prèscrizioni 1nediche, ~i cui anche prima facevano grande abuso. Finalmente sono venuti i dentisti ad agitarsi per ottenere il dottorato. Al tempo stesso, però, si è determinato un altro movimento: i medici specializzatisi in questo campo si adoperano perchè l 'esercizio della specialità sia riconosciuto soltanto ai m edici; alcuni anzi vorrebbero che, dopo Ja lau-rea, fossero richiesti degli studi di perfezionamento; i dentisti non medici verrebbero .1nessi al ·bando, analogamente a ciò che si è ottenuto ìn Italia. Le due parti avversarie h anno forti appoggi politici; la contesa ha assunto tonalità aspre, che pur troppo tradiscono il movente dell 'jnteresse economico; intanto il lllinistro, il quale dovrebbe fare il vantaggio della collettività e non cedere alle pressioni dei gruppi, è disorientato e non sa come regolarsi. Ultimamente un gruppo di dentisti radiologi ha iondato a Parigi un istituto, che rilascerà il titolo di dottore in elettroradiologia dentaria. Non occorrer{l essere medici. Il Sindacato dei medici ha protestato; ma ciò non toglie che, all 'inaugurazione dell 'istituto, siano intervenuti vari ministri, il prefetto d.ella Senna, il Consiglio comu nale quasi al completo e altre autorità, inconsapevoli della mistificazione; non solo, ma sono stali pronunziati grandi discorsi di plauso. Risultato: si estende sempre più la pratica irregolare della medicina, tollerata ed incoraggiata da chi dovrebbe vietarla od infrenarla. Ne deriva una situ azione imbarazzante e paradossale. ]ledici stranieri in Spagna• Il cc Consejo General cle Colegios Médicos » e altri corpi rr11~dici professionali di Madrid si sono occupati dell 'affluenza di medici provenienti dalla Germania a cau sa dell'intensa lot1 a antisemitica ch e si va svolgendo in questa Nazione. Sono stati considerati tre casi. Quando si tratta di medici di scarso valore, la mancanza di 1i to1i chE: autorizzino l 'esercizio in Spagna , l 'insufficiente conoscenza della lingua, la diversità stessa di concezio11i, cr eano ostacoli quasi insormontabili alla loro attività e quindi non c 'è da preoccuparsene. Quando si tratta di medici di reputazione scientifica riconosciuta, essi saranno bene accolti, a condizione che si modellino al] 'ambiente e non assumano arie di sufficienza e tono d 'ipercritici; si contentin6 di accettare quanto si può loro offrire. Infine, si dà il caso dei « bluffisti », i quali credono di poterla fare da maestri; così di recente è stato teuuto un corso di perfezionamento per r11edici, adatto tutt 'al più per studenti e ohe costituì una vera offesa alla classe medic:i madrilena. I medici stranieri che portano il contributo del loro sapere e sono animati da sensi di stima, saran110 ricevuti con colleganza e cordialità; i ciarlatani e gl 'incapaci saranno respinti .

in Francia. I dottori per antonomasia sono i medici; ma in Francia, come in Italia e al Lrove, si rilasciano anche diplomi di dottore in diritto, in let~ere, in scienze ecc. Generalmente questi diplomi sono più facili a conseguire che il dottorato in medicina; perciò chi vuole esercitare illegalmente la medicina, spesso si fornisce di' qualcuno di quei titoli, per trarre in inga11no la clientela, eludendo la legge. Limitazione delle nascite in Inghilterra. Per i veterinari era stato prescritto, in Francia, Il movimento per la limitazione delle nascite che il titolo di dottore fosse seguito sempre dalle parole: « in medicina veterinaria »; ma questa di- in Inghiiterra compie progressi impressionanti . sposizione non è sempr e ottemperata e non è Esso fu iniziato nel 1876 dal dott. C. Bradlaugh, raro che dei veterinari, valendosi della confu- con la pubblicazione del libro cc Frutti della fil~­ sofia », iJ quale gli valse un proc.es~o e ~a pnsione, esercitino la medicina umana. Ora è venuta la volta dei farmacisti, i quali . gione ; ma i tempi ora so110 camb1at1, po1chè le


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SEZIONE PRATICA

autorità tolleran o la propaganda, compiuta atlivamenle da una società, la « National Birth Contro] Association », presieduta da una personalità spiccata, Jord Horder; tollerano anche l 'isti tuzione ~i ~~eros~ amb~latori, ove s'insegnano i mezzi p1u idonei ad ev1Lare la fecondazione sotto gli auspici della dott.a ~f aria Stopes aut;ice di varie pubblicazioni al riguardo (non, è una medichessa, ma una laureata in scienze na turali). Un indice dell'assoluta libertà lascia la nel trattare l'argomento, è dato dal fatto che una dell~ riviste ~~diche più reputate dell 'Inghilterra, 11 « Pract1 l1oner », ha dedicato recentemente un intero numero alla limitazione delle nascite. È pure significativo il fatto che la Chiesa romana la quale si era sempre opposta al movimen lo, res la ora passiva. . , In queslc condizioni non c ~è da sorprendersi se la natività in Inghilterra è caduta ad un limite minimo. Si parla di « suicidio di r azza ».

Verso la riforma del Codice Penale in Geruannia. A causa dell 'irrequietezza politica, er ano stati interrotti in Germania gli studi per la riforma del Codice Penale; ma ora si annunzia che verranno ripresi . Intanto si sono emanate norrne legislative su questioni speciali. Nel campo medico sociale, notevole è il divieto asso~uto della pubblicità riguardante le pratiche abort1ve. Per una strana contraddizione, queste pratiche erano condannate dalla legge, ma n e era autorizzata la pubblicità: così nei giornali politici si leggevano avvisi espliciti riguardanti rimedi efficaci e sicuri, case discrete, levatrici che offrivan~ ~ loro s~rvigi ecc.; ora questa pubblicità è punibile con ammende e con la prigione fino a due anni. E fatta eccezione per i giornali medici e farmaceu lici che circolino nella sola classe sanitaria. Altre <lisposizioni riguarda1to i n1altraltamenti agli animali, severamente vietati, comunque commessi (anche se a scopi scientiiici, fatte poche eccezioni). Azioni giudiziarie • . Il i ·ri buna le di ~loucester (Inghilterra) ha giudicato una cat1sa intentala da un medico per risarcimento d 'infortunio. Mentre il medico era disceso dalla propria auto per osservarne il carburalore, venne investito cla una macchina che procedeva in direzione opposta e che tentava di sorpassare un caJllion. La m acchina investitrice, che era guidata dall 'agente di commercio di un editore, non si fermò ; solo tre quarti d'ora dopo fu ricondotta sul posto da due guardie che la rintracciarono. L 'accu sato si difese affermando che il medico aveva fatto u no scarto all'improvviso, da dietro la sua macchina ; ma questa circostanza risultò inesatta. Egli si difese anche affermando di non aver notato l 'investimento: perciò aveva proseguito oltre. Come esito dell'infortunio, il dottore ha avuto la mano destra molto danneggiata. Il perito, pr?f· H. Gro,w es, clinico chirurgo all 'Università di Bristol, ha dichiarato di non assicurare che si potrà ottenere il ripristino funzionale della mano. Il Tribunale ha accordato al medico un indennizzo pari ad un mjlione di lire it. Un po' dovunque. L '« Assemblée francaise de médecine générale », che si riunisce a Parigi 3-4 volte l'anno, n ella

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setti1na riunione ha preso in esame gli esiti remoti delle pleuriti. I.n queste adunanze convengono i grandi maeslr1 della medicina ed i pratici. .Il congresso francese di chirurgia che si riunirà nel 1934, sotto la presidenza del prof. Cun éo, tra~terà i seguenti temi: « Chirurgia delle s~rrenali » (relatori Lebovici di Parigi e Stricker d.t. Strasburgo), « Artriti suppurate del ginocchio» (rel. Mondor di ~arigi e Fourmestraux di 9hartres); « Rectiti sle11osanti » (rel. Weiss di ~tr~sb·urgo e Gat~l~ier di Parigi). . S1 è anche stab1l1to un Leina per il 1935: << TecfL~ca e sequele fisiologiche degli interventi sul dtaframma (frenicectomia eccettuata) ». La Dieta Medica Tedesca, « Deutscher Aerztelag », che era stata differita due volte, è stata sosp esa. stata costi~uita un '« Associazione dei Tisiologi ~I ella llepub~l1ca Czecoslovacca »; alla presidenia <.: s lato nominato il dolt. J aroslav J edliç.ka diret1ore. de 11 'Isti tu t.o per ricerche tisi ologiche ~ll 'Univers1 tà Carlo d1 Praga. L 'Associazione è divisa in parecchie Sezioni, di cui una riguarda i sanatori P.r~venl~·ri e ospedali; una i dispensari ; una l'eser~ c1z10 pr.tvalo; ecc. Sono ammessi m edici di tutte Je i:azion~lità .. Per ora l 'associazjone rivolgerà i ~:uoi .s~orz1 uruc~enle allo studio dei mezzi prof 1latt1c1 e curativi della tubercolosi: non s'interesserà dei problemi scientifici e doLlrinari. È

La Sezione Regionale Siciliana della Federazione Ilaljana per la lotta con lro la tubercolosi si è adunata a Paler1no il 5 luglio, sotto la presidenza <1_el p~~f. L. Manfredi, assistilo. dal segretario prof. \ . Fici; furono falle co1nunicazioni dai soci L. 13urruano, M. Lucacer, L. Cannavò, A. Culotta, L. Aiello.

Il prof. Rafael Ucros, fondatore della Clinica di ginecologia e chirurgia addominale alla Scuola me~i~a di San Giovanni di Dio in Bogota (Colo1nb1a), h a lasciato la caLtedra.

.B morto a Ed.imburgo, in età di 57 anni l 'emir1ente radiologo WILLIAI\1 HoPE FowLER. A causa <11 radiodermiti cancerizzatesi, aveva dovuto subire ir1 primo teinpo l'ablazione di due dita della mano sinistra e poi dell 'intero braccio deslro. Nello scorso febbraio venne visi lato dal l{e d 'Inghilterra che gli conferì un 'alta onorificenza. 1

È morto a Washington il Cu~RL!;s. J\tIARTELL, .colpilo

capitano medico dott. da luinore delle parat1roid1 e correlativa osteofibrosite deformante. Egli aveva perduto 35 cm. di slatura e le sue ossa erano divenute così fragili, che due volte egli si fratturò le braccia nel rivoltarsi a letto, durante il sonno.. Ha lasciato il s110 corpo per ricerche anatomo-patologiche. · Il prof. FRIEDRICH FttLLEBORN, direttore dell 'Istituto per le malattie navali e tropicali di Amburgo, è morto .i n età . di 66 anni. • Durante il 14° Congresso dei medici slavi è improvvisamente deceduto il prof. KARwowsn, direttore della Clinica dermatologica del! 'Università di Posen (Polonia).


1754

«

IL

POLICLll~ICO ~J

RASSEGNA. DEJJ,A STAMPA. MEDICA. Riforma M ed.,

15 lug. -

S.

MAUGERI.

Potere

-0ssalolitico del sangue. PatJiologica, 15 lug. F. Iovrno. Corpi sferoidali n ell 'ipertrofia prostatica. - E. PANcorro. 1dronefrosi colesterinich e. Minerva Med .. , 21 lug. - L. CAPORALE. Disect a sia del collo vescicale. Difesa Soc., giu . - A. ~11ss1noL1. Perchè la bn.r1ifica risana il terreno. Wien. Klin . Woch. , 28 lug. GROAG e ToMJ:ERG. La terapia con onde corte: Arch. I stit. Biochim. I t., mag. - M. MArNo. 'Sterilità ormonica temporanea. E. RASTELLr. La reazione attuale della cute. Proc. R. Soc. of Med. , lug. - Discussioni su: :Sterilità; artrite suppurativa acuta del ginocchio . - Casistica. Deul. Med. Woch., 28 lug. ScHNEIDER. Per~onalità psicopatiche. • Riv. di P atol . e Cl. d. Tube r c., 31 lug. C. POGGIO e A. I. CAREZZANO. La sensibilità tubercolinica saggiata n ei vaccinati con germi morti della 1be) - P. GILBERT1. Tbc. d~lla n1ammella. "\f. BARONI. L 'infiltrato di Assmann. J ourn. rle Méd. de Lyon, 20 lug. Numero .di oto-laringologia. Presse Méd., 26 lug . - ~· PAQUIEZ e al. Epiless ia sperimentale nella cavia. M ediz. Klinik, 28 lug. - W. "VV"E1Tz. Trattam . <iell 'ascesso e della gangrena polmonari. F. "°BARDACHSI. Roentgenterapia delle ipertireosi . Zeitsch. f. Tub erk ., lug. -;-- E. GABE. Pression e venosa n ella tbc. - H. ALEXANDER. Infiltrato pre-coce n ella tbc. Bn.ll. M éd ., 29 lug. Numero sull 'educazione fisica. J ourn. J\IIéd. Fran ç., lug. Nu mero sull 'in<l ossilemia e 1'indossuluria.

lAi~No

XL, Nu~r. 44]

J . J\.. . Prn6s e A. JloùrERO" 'frasver sostasi. A. LrPSCHUTz. Localizzazione dell 'c11none t eslicolare. Practitioner, a~. ~ P ~lANSON-BAHR. La malaria e i suoi effelti. A 1'. Tonn. Trattam. dell 1as1na. - . H. Do UGI..çAS-V\711 SON e S. l\ifrr.r.ER. Trombo-flebite migrante. R ev. Méd. de Barcel., giu . -

Rammentiamo l'Importante pubbllcazloae :

BORIS H. WASSILEFF Dottore in Medicina e in Scienze Giuridiche i g ià dellla R. Cli, nica Medic:i di Genova e d ell ' Istituto Clinico Maragliano.

La responsabilità penale del tubercolotico dal punto di vista Medico-Legale PrefaziQne del Prof. A . MORSELLI.

(Opera tradotta in tre lingue: Tedesca, Russa, Bulgara)

Ne riportiamo l'I·N DICE: Prefatione. Giudizi di alcuni Maestri, Sc1ittori e Studiosi.. In . t1:oduzione. Preli~·inari . .Brevi cenni sulla tuber.col~si. Parte spe, c:ale: T ubercolos1 e sistema nervoso. MalattJe dell'as_s e cerebro-spinale. Perturbamenti e malattie dell'innervazione periferi, ca e del simpatico. Disturbi della sensibilità. T u bercolosi e ma, )attie mentali. Predisposizione verso I.a tubercolosi nei figli di genitori tubercolotici. Neurosi funzionali. La tubercolosi quale causa d iretta od indiretta di malattie mentali. Psicosi tuberco.lare d i origine centro,nervosa. Stato psicologico del tubercolotico. Rapporto fra tubercolosi ed alcoolism o. Rapport o fra prostituzione e tubercolosi. Il suicidio. Carattere del tubercolotico psicopata. Casistica. Il tubercolotico nell'Ospedale. Morfinismo . Romanticismo. Misticismo. La tubercolosi negli alien ati e nei neuropatici. Le malattie mentali in Italia . La delinquenza con, nessa alla tubercolosi. Studio e statistica sui detenuti. S tatistica sui vari rapporti tra i delinquenti ed i reati da essi commessi. Casistica. L'imputabilità del tubercolotico. La tubercolosi nelle case di pena e nelle carceri. Conclusione. Appendice. Tuberco, !osi. Aggiunta illustrativa e 9olemica intorno ad osservazioni e discussioni fatte su ouesto lavoro sia in Sede Universitaria sia altrove. L'eco d ella Stampa. Volume in-8° di pagine 212, nitidamente stampato su carta uso mano. Prezzo L. 2 5 • più le spese postali di speqizione. Per i f\OStri abbonati sole L. 2 2 in porto franco. Inviare va~Iia all 'editore Luigi P ozzi, Ufficio Postale succursale diciotto, Roma.

Indice alfabetico per materie. Acqua : purificazion e medianle batteriofagi ? . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1748 Adenoiditi, adenopatie e compressio)) 1755 ne digitale faringea . . . . . . . . . )) 1745 Angina a monociti . . . . . . . . . . Batteri nelle ulcere gastro-duodenali )) 1748 e nei cancri dello stomaco . . . . . )) 1736 . . . - · · . · · · · · · · Bibliografia )) 1727 CA STELLINO p . : biografia . . . . . . . )) 1733 Cisternoterapia : tecnica ed indicazioni )) 1746 Diabete: trattam. con tallio . . . . . Diatermia nella cura dell 'ascesso e )) 1715 d ella gangr ena polmonare . . . . · )) 1726 Ecla1npsia puerperale: patoge11esi . . l~demi facciali nella prati ca s ton1ato)) 1746 logica . . . . · · · · · · · · · · · · )) 1732 Emicrania . . . . . . . . . . . · . . · Faringite pos t-morbillosa a decorso >) 1745 prolungato . . . · · · · · · · · · · · )) 1747 Fegato: esame funziona le con galatt osio

Gravidanza: trattam. dell !aerofagia . . Pag. 1746 Idronefrosi calcolosa bilaterale; pieloli)) 1721 totomia e nefrolitotomia . . . . . Infezioni focali . . . . . . . . . . . . )) 1738 )) 1737 ~IARAGLIANO E. : discorso . . . . . . . . Nl atemi la ed infanzia: testo unico delle l egg.i sulla. prolezione della . . .

ç>pot er apia: n ecessità di cautele . . . Orchite da orecchioni senza i11ter essamento delle parotidi . . . . . . . . . Ostrica : valore a]jmentare ed antiane•

Ill.ICO

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Prostatiti e infezioni locali . . • • • • Reni: insufiicienza: relazioni e comu . . . .. i11caz1on1 varie . . . . . . . . · . · · Reumatis1ni cron ici (cosidetti) : cura con ergosterina irradiata . . . . . \ ·accinazione an titubercolare: ricerche Xantomatosi cranio-ipofisaria ....

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1749 1746 .

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C.

F~UGONI, R ~tl.

A. Pozzi. resp.

ca po. Ro1na · Stab. Tipo-Lit . Armani di ~f , <~o urrier.

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..\.NNCJ XL

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Roma. 6 Novembre 1933 · XII

fondato nel 1893 dai professori:

G UIDO BACCELLI

Num. 4:5

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F RANCESCO DURANTE

SEZIONE J:>RATICA.

REDATTORE CAPO : PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medic o di Roma •

SOMMARIO. Lavo ri or iginati : V. G iuòi<·eandTea: Os8aluria e parassitosi intestiua1e. Osservazioni cl inich e : G. Trogu: Un caso di necrosi • Pmorragica del pan creas tiP<> pseudo-cistica di Korte. Ri viste s in t et iche : A. Filippini: Gli avvelenamenti da funghi.

Problemi d 'attu a lit à : G. !zar, G. Caizzone e A. CalrlProne · ull 'azione bi<>logica delle onde co1·te: azione s~l con ten uto in urea del sangue circolante. Sunt i e r assegn e : SANGUE: R. Beck : La n eutropenia henigna e maligna.. - G. Marchal e L. Mall et : Su cli un n11ovo metodo di radioterapia ne1 trattamento delle leucemie. La tele.roentgenterapia. - ORGANI DJ GEn~~TJ: M. Chlray e J. Baumann: L 'intossicazione di ori~ine i ntestin a l e. (Tossiemia ileo-tiflo-eolica). Len ormant: Peritonite incapsulante e sten<>si du<>denaJe. Divagazioni : Gli esercizi fi 1ci deJJ'adu lto. rre nni bibl iogra f lei. 1

I

Cong ressi di Med icina e Ch irurgia : XXXIX Congresso della . ocietà I taliana di Medi ci na Interna. - XL C<>n gresso della Società I tal ian a ùi Uhirurgia. Appunt i per il m edico p rat ico : CASISTICA: L .infiltrato di A s m a n n parailare e basilare. - Polmone policil ico. - A p rop-0sit.o della diagnosi delle pl<.uriii 1nediastinich e. - TERAPIA: I sali di boro nell'ep1le,:;sia. -- Tentativi d i trattau1ento della p aro.lisi g(;11erale con il vaccino antirabico. - Cu ra della n evralgia. fa cciale.. MEDICI NA SCJEN'):'IFICA : Ancora su ll 'eti1) l ogi~1 dell a ston1atite aftosa. - VARJA. Politica sanitaria e giuris prudenza : G. Selvaggi: Ris poste a quesiti per questioni di massima. Ne lla vita prl)fessionale : Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Ind ice a lfabetico per mater ie.

Si è già visto difatti con numerose esperienze LAVORI ORIGINALI ch e non si ha produzione di una vera ossal uria con I 'introdu zion e abbondante di acido ossa-. OssaIuria e parassitosi intestinale. lico per mezzo rli determi nati alimenti. Prof. V·. GruDI CEANDREA Recente1ne.n te 1\ilaugeri, server1dosi di l lll do1·cnto d i Puto J o~r i a s pecifl le n·1e<l ica, l~o1 11 i\. nuovo metodo per la deterrn in.azion e dell'ossa Per lo studio della patogenesi e del signifilemia, 11a potuto d i1nostrare che (JUesta i1011 cato clini co dell 'ossaluria n on si può fare a viene influenzata dal] a soppressione di alirnen111eno di prendere in considerazione, pur con 1i ossalofori od ossaligeni , e che viceversa l ' i11le dovute r iserve, le opinioni, con mol ta fr eg stione d ei m edesimi può innalzar e 1'ossac1uenza finora espresse, intorno ali' origine ga- lemia , ma soltanto in indiividui già ossalurici. . _ lro-intestinale della medesima. Jler presu1n ibile incapacità funzionale specialNon certo si può restringerne il concetto ad 1ue11te del fegato , ch e normalm ente trattien e una pura e semplice derivazione alimentare, o 1rasforina l 'acido ossalico introdotto. Jn tal 111odo si ri salirebbe all'opinione di J)er effetto cioè della introduzione d i sostanze o salofore, conten enti molto acido ossalico , o color o ~h e pongono l 'ossaluria essen zialm ente 1ra le malattie del rican1bio: opinione che eho~saligene, capaci di provocarne n ell 'inter110 i >o l 'espTessione massima nella teoria di Cai1clell 'organ·i smo una più notevole produzione. tnn i1 ch e la r iten ne l1r1'entità nosologica del ~ e così fosse, il numero degli ossalurici , che l)Ure incontriamo con notevole frequenza 11ell a t n tto s·peciale, e ch e, ancl1e p er osservazioni successive di molli, tra cu i (~ astellino , !Fittipratica, sarebbe infini to; rr1entre è logico amn1eltere in proposito la preesistenza d i partico- 1)ald i, Viale, I-'oeper ed al tri , assumerebbe il particolare aspetto di un difettoso metabolismo lari deficienze dei processi di trasformazior1e e tlegl'idrati di carbon io, per ct1i si è giunti al assimilazione or ganica , per cui può in vario n1oclo n1odificarsi j} taso ossalemico e l'elin1i- • l' indi caz ione della tera pia insuli11ica. I .a co11 . . eguen I e affinità fra iperossalemia ed 11a1ione ossalica renale.

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1756

t< IL POJ. ICLINICO

o ~!'a l u ri a

ù a un la to e ip erg Jicen1ia e g licosuria d a ll 'a ltro I! e avr e.bbe una i1npo rtar1te confer1na . 1~d in r>rop osito si può dire ch e n o n è rar o i neo n tra re 11e11a pra tica indiv idui cJ1 e so no g li e<) uric i ed ossalu rici insie1r1e. ~1a co rnc con ciliar e t ali opir1i o ni co11 q u elle d i 11 un' e ro i al lri osservatori c11e n o ta ro n o I' os«.i l uria i u co ndizioni morbose di ver s issin1e (a fl'czio11 i g·astrich e o i11testin a li , fo rm e infeltive o t.ossicl1 e, distrofie costitu zio11a )i 1 partico lari s la li n euro pa Lici ecc.) e cl1e ebbero l 'assertor e 1nass im o in un altro colosso d ella Sc trola 11apo lel an a , <:a rdar elli , che la rite11ne in tali casi un a p ura rnanifestazione sinton1 a tica , 1111 en1plice fa tto in cidentale di second a ri a itllJ >Ort nnza ~

i r estereb be in un ca os di p ar e ri e di intr r pr e tazio ni se 11er u scirne n on i avesse tLn fi lo co ndu ttor e n ell 'ammetter e ch e , pur tratta ndo i d i co ndizioni m orbose di ver se, d alle rr1ed esi111e l)Otrebbe d erivare un ~ p arti co la re influen za u a lcuni processi fonda n1entali del n1e t abo li ~ n1 0 . rn entre in altri casi questi po~­ ~o n o apparire alterati per cause pro prie, J)ri 111it.ive, 11oco d efinibili, com e lo s0 no a11 cora la11te a ffezioni del ricambio . Da ciò ad og ni modo d eriva la g ius tifi cazion e della ricer ca e dello studio accura to di q u elle particolari affezioni m orbose n el corso d ell e q u ali . i su ol trovare, tra gli altri s i11tomi , an cl1 e l 'o ~ aluria. Come p er tant.i altri pr oblemi n osolog ici ancora molto oscuri , dal prolung ato e p aziente lavor o di a n a lisi di fa tti m olteplici verrà la intesi . ch e potrà rappresenta r e la logica soluzion e.

. ***

I

Seco ndo l 'anzidetta direttiva p ossia1no con~ id c ra rc q11 ell o ch e è stato osservato e d ar11111esso lìr1ora intorno alla gen esi gastro-int estill a le cl ell 'os al uria. L ':\ I tcn zio1l e sulla medesi rr1a fu richin1na t a tra i 11r i111 i da Prout,. n el sen o "'l1e l 'acido o~.sali c o s i o rig inasse da an or r11ale di ~es ti o n e e tr a s fo r mazion e d elle m at erie zu ccl1erin e . ltri i1ola ron o ch e l 'os alui ia spesso si accon1 pa O'na a fe n om eni di di sp ep ia , e an ziqtta lc un o la ritenne un sem p lice . ., into n1 a di q ue t '11llin1a. ~{a non si fu d 'acco rdo sul gruppo di a lin1e·n ti da lla cui in1perfetta digestion e s1trebbe d erivato il fenomeno , poich è De Mari i ni co n ~ iderava le sos tanze a zo tat e, e D e J)on 1i11ic is i11 is le tte in questo sen so per qualsiasi (fiela 7J H/' che n e derivassero tossin.e, e ri cordè> o~.ser, a z io ni per le quali , essendovi o co11 la ~· o l a d ie ta carnea o di soli fa rin acei di .. l t1rl)i cl i.. pe pti ci, q u ando qi1esli re sar on o an ch e l 'os- · ~a l11r i a p iù i1o n fu rile va la.

[ANNO XL, ~·c:u . 45]

)J

De Do1t1i11icis i11o lLre,

n on escJudencl c, la lJossibilità di una inclroru e a ti)JO asle n iro di cui la dis1)epsia n on basta da sola a spiega re il con gegn o, e uno s tato di dis tro fl srno - rier 111alattie di ver se, n1i se in rili e ' o l 'in11)ortan1.a dell 'acido idroclorico 1>er impedire la p r od uzione e la saJifi ca zio11e dell 'acido ossalico n el ID stomaco , allarga ndo in tal rnodo la sed e <ll' lI'origine dispeptica del fen ornen o, che a ltri avean lin1ita ta all 'i11t e ti110, ed es tendend o!:' cioè a llo st o 1n.aco c1uando n e l n1edesi1T10 ~ i h a un ambiente in pre val enza al ca li no. j ) lll'

* ** osservazio ni , per

L e mie qu el ell e ri g ua rda I ' eventuale ir1ter vento d ello s ton1aco n ella p roduzione di ossaluria,· so110 µe rf eltam en te d ·acc ordo con quelle di De Do n1inic is. Non è infatti infr-0que11te osser var e i11di ' idt1i ch e a ccu san o disturbi tipici di dis1)ep sia gastrica , con sen so di peso e di ten sion e i11i7ialosi p oco tem po d op o il 11aslo , e persi.ste11Le per più ore dopo il n1ed esi1n o, sp esso con er t1ttazioni gassose, e infin e con sen so di bruc i()re IJer fermentazior1i e J)f Odt1zione di a c idi an o rn1ali. In molti dei d et ti casi le urine sono d eb o lm ente acide o più sp esso a lcaline (SJ)ecial111 c1tLe se per errato con cetto terapeutico si fa " ·o di alcalini , o a n ch e sen za di q ue. ti) ; h an no alto peso pecifi co e son o carich e di ro fa ti o di ossa]ati , o di amb edue <1uesti ele1nenti . Si h a inoltre un comple o di (euom eni asteni ci ch e deri va dall 'eccessiva p erdita di fos fati o di calcio sottra tto per la forn1azion e dei cristalli di ossala t o; e in quest 'ultimo caso co1l fre quenti artralg ie o inia lgie più o m eno ·i11 t cose, e spesso in forn1a di cris i. Co11tro questo co1n1)l esso sinton1atico (disp ep sia g as trica , ossaluria o fosfaturi a , aste ni a) h o più volte rileva to la b e11e fì ca a zion e d ell 'acido idroclorico, d a lo in acqua a 10 o 12 gocce a fine past o. Su ol co11 eguir11e , col r a IJido 111ig 1ior ar e d elle funzio11i g astri cl1e, la 11r ogr essiva riduzi on e p iù lenta del l 'ossaluria e p iù rap ida della fos faturi a , e della sindro1n e nste11 ica .

* ** precede in

. Per quan to rig u ardo aJle co11 cli zioni funzion ali abn o rmi dello s torr1aco si corn prende come p ossan o ave re eguale e forse 1r1ngg iore importan7.a , per l 'alcalirlità natt1ra]e d e l1' ambiente n ell 'int.e tino, le ' 'ari e ca t1se <la c ui , oltre Ja p ossibilità di una p1·imiti va dis fun zion e chimi ca, posson o cl eri var e dis lurbi clispe pLici , fer111ent azioni an o rmali e quindi into:• • • s1caz1on1. P er la p ossibile azio ne di germ i ..,i era g ià ril f;\'at o cl1e i11 a lcun e fa rin e cli e11leri te e J1 cl


f_i\:\NO XL, N

l\1.

45J

s 1~zro

tifo può aver .. i con u11a certa frequ en za o aluria, accompagna ta spesso da i11di ca nuria . Sono 1>ur da ri cordarsi le esperier1 ze di . r l1itlenhel11t con l 'azione del B. coli st1 soluzioni 7.uccl1erine, co11 la produzione di acido o salico. Altre ne furon o fatte con culture di f11ncrl1i . specialnien te con 1'Aspergillus niger. Ja cui azione ossa li ge n~ , rilevata con le prin1e osser, azioni di Roulin e di MoJl.ard s11 rn ezzi lUCch erati , può 111ani fe t.ar ~i , secondo Licht'vitz, a nche n ell 'i11testino , e pure fuori deJ i11edesj1no, ad es. i1 ell e r aver11e tubercolari. Ma s i tra tta p er lo pjù di esJJerienze iJt vitro, co11fer111ate per l 'an1biente intestinal e d a quelle di De andro, con una coppia di Bacteriuni oxalaligenum cl> e 11 el n1 edesirr1 0 può produrre cJalle sostanze zucc hcri11 e l 'acid o ossali co. ul la possibilità d cli ' azi one di parassiti nel detto enso si troYano solt anto qt1a e Jà i1ochi accc1111i ; e cona e osservazione ])articolare l· da 1icordar i qu Jla rÌJJOrl ata d a LoPJJer , per u11 indi vi<l uo a ffett o d a l e11ia, e che presentava i1)ero...... a luri a ces~a la dopo 1·e pul ion e del µarassita . Loeper j)erò d à i111 po rtanza ai gr ossi 1)n r as i ti ''crn1inosi co n1 e Ja te1iia, per cl1è ricchi in g licogen o, e quindi j)C r questa ragione da consiclerar i corr1e vari <.> JJropri elena enti ossaligeni. 1\ncl1e Bellin <Yl1ieri pa r ece11tem ente sopra' alt1lato n ello . l cs~o ~ en o il contenuto glico ~ geriico dei g ro ·i iiara siti . ~on si è ]Jre_la la a lt.enzione u altri IJaras-;iti , 111olto piccoli , rl1a c1i pitì o men o notevole azio11e pa loge11a, e cl1e J>O .... ono influire i11 vario rr1 odo sull 'a n1bi ent e intestina le e ullo stato gen erale, ])ro ,·orando una tos i ernia r l1e, con 1e JJrodu ce a uern izzazione, disturt)i 11 er vosi ecc., potrebbe del pa ri . con un n·1eccani. m o l)Ur cliscutib·ile, ])rod11rre iper ossalen1ia e ossaluri a.

* **

L 'e ·pe rien za or1 t1a i lu11ga n1i ha pa rla lo alla l'er ua .. jone cl> e. per la frequen za delle para ito. i intestinali. se si face ~e con m aggior e dili ae nza I 'e. a111e delle feci . si eviterebbero n1olti errori diagn ostici e terapeutici , e parti·rolarn1en te 1110 11 o 01Je razion i cl1irurgich e per sir1dron1i appe ndicolari cl1e, 1)rovoca tc da para iti , po son o rapidam ente cessare colla soppres. ione dei inedesimi . E po trei riferire parecchi casi d el rren c re. l\1a credo di poter di re di più, e cioè che, :e . . i os"erva .... er o co11 1nt.ggiore fre·q uen za ]e feci, . i tro,·er ebbe J)lÙ pes o la spiegazio11e, aln1eno ini ziale. di molte form e di o saluria 1 ch e Lo J)Otu lo per~ uadern1i esser frequente Ljua11do 'i 0110 11ara~ iti n ell 'intestino.

e

PR.\TI CA

1757

.ì\'e nve\'o a'ruta la vaga pe rcezion e da te111l)O; e infin e h o potuto raccogJj ere un di. creto 11u111ero di })O. iti e os~e rva?.i oni , })Oicl1è qua11do trovo i)aras iti n ell e fec i iion trascuro l 'e .. a1ne clelle urine, e vjceYer ·a pe r ogni o , a luri ro 11or1 trascuro l 'e. an1 e delle feci . Dico ubito c l1e il ra 111)orl o 11on è ro ta~ Ie, e cioè n1 entre i)er lo n1 en o è frequente quando vi è reperto po ·iti vo di par as iti 11elle feci , no11 ri ulta e:gualm ente 4·uando i.11 1)rese11za dell 'o al uria i fa la ricerca dej parassiti : i 1 cl1e din1o~tra la possjbilità di altri coefficienti . _ on di lutte le o~servaz i o 11i compiute in tal -- e 11 ~0 110 l enuta n ota i)arti colare, e quindi po so ri l'e rire sola111enle su alcune. ( 11 prjn10 g ru !) ] )O cl j \H i r ig u arda infes lio11i d u clti lom as l ix e rro11ea n1e 11le d a a lcuni a 11cor a r i tenuto i11n ocu o, e per l e quali d e' o a n zi I utlo r i levar e le i1o te Yoli clifferer1 ze co n cui })UÒ clini can1e11l e pre e11tar i l 'i11fes li on e Les a. I11 due casi I 'and a n1enl o d ell a i11a la ttia er a quell o cli un 'enterite cronica , che durava d a anni , con freque11ti riacutizzazio·n i e a un1enlo d ella clia. rren.; ecl in u110 esis le\'n an ch e n o leYole a n e1n 1zzaz1011 e. In altri <lue ca i m a n ca\ a 11 0 i irt lo111i di enl.erj le, n1a 'i er a110 spi ccatissi1n i fe n om eni di fer1nen ta1 io11e i11t e tinale, con 11o lc' ol e p r ocluzion e di gas e go11fior e d el ,-e ntre, ch e qualch e volta cr esceYa i1 l 111od o iinpres ion nnle; e Yi er ano inoltre g r a' i i11lon1i cli a te11ia. !11 u n al Lro ca o ,.i er a febLre a])h a la11za ele'" ala, 111a n tenutasi t ale per par ecchi g ior1ù, ron ancl a n1en lo ai1alogo a quello di un 'i11fezion e Lifosa, n1a se11za tumor e di milza e co11 p roYa <li Wi'la l 11egali,·a. Vi er ano seg11i di colite, con feci en1ifluicle, fjla nti e un po ' c ure, n ell e q ualj lro' ai i1u111er ose for111 e di chilo n1astix . La si11dron 1e in p ochi imi g iorni cessò col] ·u so cl ella n afta lina d epura la, ch e si di1110 Ll'ò d el par i l,ltilissin1 a in tulti gli allri casi , i11 alcuni d ei q unii i11i fu p ossibile segl1ire il lnala lo con s latru1cl o, d opo la scompar a d e i p ar assi I i , a n ch e l a più l enta cessazion e d el] 'os al uria. ·\lire m ie osser vazioni d el gen ere r jg u ard an o: l) ue casi di infestion e da 1tn1 eba is l olili ca, con cru alch e cri tallo di ossala t o a n r l1e 11elle feci ; m a deYo aggiunger e ch e i11 qualcl1e al tro caso d ella de tt a infes tion e non t r oYai o saluria. Due ca i di in festione d a 1'ricocef a lo, n1is la in uno con la presen za di n u mero e for me ò i Endoli max n a11ri. Un o d i quc li n1ala li aveva pre ei1la to i1n p on enti sin ton1i di appe11rlicite, con eo i11ofil ia al 12,5 %; e tullo ces ò con J' tiso clel tin1olo. Du e casi di L ambliasi , i11· uno dei qu ali pure ' i er a110 11ot evoli sin lon1i ap pendicolari per cui I ' infer1110 s lava J)er enlrar e i11 ur1 a casa di sal\1le; e l ul lo cessò colla cura m edica. Tre casi in cui si n o tavan o n elle feci numer o e B las t oc i st i , cl1e alcuni r iten gono p ar assiti innoc ui 1 ln a cl1e n ei casi s tessi er an o indubbi am ente i 11 r npporlo con evi cl enti fen om eni di colite e d i f0r111ertlazioni in1 estina]i . Tre ca j cli Amebiasi co li, 1n is la in u no con ]a JJre e n za di E n cloli n1ax 11.ana. n caso cl i inten sa S[Ji r ochetosi in lestinal e.


1758

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IL POI,ICLl N I CO >'

Le precedenti osserv·a zioni cr edo el 1e sie n o sufficienti almeno per richiamare l 'attenzion e · ul] a l)Ossibile correlazione tra ossa luria e parassitosi dell 'intestino. E mi preme di far rilevar e cl1e nelle medesime non si trattava di grossi elminti come la tenia , ·p er la qua]e si è data importanza all 'alto contenuto in glicog·en o come causa del fenomeno; b ensì di piccoli parassiti di vario genere, la cui presenza n ell 'an1bient.e intestinale n on poteva essere indifferente per la produzione di tossine e l 'eve~tuale co11seguente risentimento epatico e del met.a bolisn10 generale. Un gruppo di osservazioni collaterali mi conferma in questo concetto; e son quelle riguar.danti la coesistenza dell'ossaluria con l 'Amebiasi vescicale. Difatti un ' enorn1e quantità di cristalli di ossalato n elle urine si n o tava n el caso pubblicato da P enso; e lo stesso reperto , bench è meno imponente, notai n el mio caso ch e comunicai all ' Accaden1ia med ica di Roma ed in altri due occorsimi su ccessivamente. Col moltiplicarsi delle osservazioni il rapporto tra le varie parassitosi intestinali e l 'ossaluria 'potrà sempre più confermarsi e chiarirsi nel suo meccanismo, a proposito del quale si pensa subito, per evidente analogia, alle affern1ate correlazioni delle m edesime coll 'eos inofilia. · Anc~e per l 'eosin ofilia non si può escludere in tali casi la frequenza ; ma del pari è da amm etter sene I 'incostanza. Vuol dire che in particolari condizioni l 'azione di èlement-i parassitari n ell ' intestino può produrre speciali alterazioni organich e delle· quali potrà col tempo chiarirsi la natura, e per cui può aversi ossaluria od eosinofilia; ci pi.ù s1Jesso la loro coesistenza, che ho ricordato essere stata evidentissima in uno dei sopra .accennati m iei casi di infestion e da tricocefa lo. Naturalmente accanto a dette possibilità di più agevole constatazione e ch e p ermettono spesso, per la fa cile eliminazione dei par assiti, brillanti risultati terapeutici, spiocano le altre in cui , per r endersi conto d-elle genesi dell 'ipe:rossalemia e dell'ossaluria , nort si può par]are di parassitosi. Sono appunto le suaccennate speciali altera2ioni organich e, ma di ben altra origine; per a lcl1ne delle quali, inerenti , come h o accennato , a spiocata ipocloridria, la cura diretta può p ure dare eccellenti risultati; mentre altre, indubbiamente dipendenti da particolari c ondizioni del ricambio, primitive, ·e ancora misteriose nella loro intima genesi , sono tenacen1ente ribelli ad ogni cura, a meno che 1

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[1\ NNo XL, NuM. 45]

non si confermi l ' efficacia della terapia insulinica . Il problen1a dello studio patogenetico dell 'ossaluria risult erebbe più complesso; n1a la medesima rias&'ume sen1pre l)ÌÙ l 'aspetto di t1na sindrome in eventuale rap1)orto con condizioni morbose diverse.

RIASSUNTO. L 'A. ri1Jorta una serie di personali osserva zioni di coincidenza dell'ossaluria colla presen za di piccoli parassiti n el! 'intestino (chilomastix , forme amebich e diverse, tricocefalo larnblie ecc.) e ritien e ch e la Gdn statabile frec1uen za del fatto derivi da con seguenti alterazioni del chi111isn10 intestinale e dall 'influenza dello stato tossico relati,·o sulla funzione epatica e sul metabolismo. R.itiene però che questa sia soltanto una delle possibilità da considerarsi per lo stud io patogenetico dell 'ossaluria, ch e può estrinsecarsi anch e come una primitiv,a alterazione del ricambio o nel corso di condizioni morbose di vario gen ere, tra le qua 1i SJ)esso l 'ipoc]oridria gastrica. 1

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

CrvILE

n' ORVIETO - SEz.

CHIRURGICA .

Un caso di necrosi emorragica del pan· creas tipo pseudo-cistica di Korte. G. TROGU, primario e direttore. Le relazioni dei proff. Tusini e Gasbarrini tenute al congresso di Bari nell 'ottobre 1931 hanno aggiornato l 'argomento della etio-patogen esi , diagnosi e cura delle malattie acute e croniche del pancreas. Pure, ogni caso nuovo studiato presenta sempre qualch e lato interessante e degn o di rilievo come contributo casistico e clinico. Riferisco subito il m io caso: B. D. , di anni 64, agricollore, di Allerona, ricoverato il 3-III-1933, con sindrome di occlusion e intestinale acuta. Nulla nel gentilizio sia nel ramo diretto che collateral e. Ha due fratelli e due sorelle sani con proìe sana. Il paziente, nato a termine, fu all~­ vato al seno materno; nell 'infanzia soffrì solo il morbillo , adolescente e maturo non soffrì morbi venerei. A 40. anni .sposò una donna sana dalla quale ebbe due figli sani; a 42 soffrì n?n ~n n;odo grave di reumatism o acuto pe: pochi g1~r~1. A 52 anni fu colpito da polmonite grave s1n1st~a, cui su sseguì empiema sinistro m etapneumon1co per cui fu operato nel dicemb:r:e 1919 dj cos~to· mia e di pleurotomia . Stette in cura per c1rc~ quattro anni e si può dire che da allora non. s1 sia più rimesso in modo tale da poter accudire validamente ai suoi lavori di contadino. In com-


[-~~~O ~L, ~U:'>I .

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SEZIONE PRATICA

plesso però no11 accusò gravi dislurbi prin1a delJ 'attuale malattia, che risalirebbe a CJUalch e mese addietro. Escluso ogni qualsiasi trau1na addominale, sei mesi addietro, fu sorpreso in pieno benessere da dolori viYi all 'epigastrio, accompagnati cla conati di• vomito e as tenia generale, senza febbre, che lo obbligarono al letto per alcuni giorni : da allora n on stette mai più b eue. Dolorel li vaghi si ripetevano Yer so la regione 01nbeJlicale accompagnati da stitich ezza e da stanchezza. Non se11tiva più liberi i movimenti di flessione addomi nali e aveya la sen sazione di un po' di Lun1efazione profonda talora dolente. Oltre l 'indebolirnenlo gen erale dimagrì progressivamente e la cute gli divenne di una t inta leggermente bronzina. Solo dieci giorni prima dell 'ingr esso in O pedale fu di nuovo sorpreso da 'iolenti dolori vll 'epigastrio ch e i irradiavano all 'ipoconùrio sinistro, regione oniliellicale, regione colica sinistra, cJ1e 1'obbligarono a letto. Si sentì fortem ente depresso, ebbe qualch e conato di vomito , l 'alvo osti·· nalamenle chiuso; gli si accentuò il colorito bronzino della cute. L 'addome gli diYenn e giorno per crior110 più gros o con tendenza alla ten sione ch e cercò di vincere purgandosi prima con olio di ricino e poi con infuso di se11na. Nei giorni 1-2 di marzo peggiorò per l 'alvo comple tamen te chiu o e il giorno 3 il coll ega di Allerona me lo inviò con sindron1e di occlu sione . E. O. Uomo fortemente sofferente, Yi so r11goso, bronzino, occhio ancora vivo, respiro prevalente111ente toracico, polso piccolo , ritmico. Torace con spazi intercostali evid enti, denutrito. Esiste ttna cicatrice retrattile al t orace sinis lro. postumi di ros toton1ia. L'atten zion e mia, cl1e vedo il J>azie11te per la prima volta, è richian1at a sull 'addom e ch e si preenta le a, in con tra ll u1 a marcatis i111a specie aJle regioni epigastrica, ombellicale, ipocondrio sinis tro e colica sinistra. La palpazione non è m olto dolorosa ma poco rie ce ad apprezzare. Non i rileYano ingrossamenti di an se localizzat e; la percussione dà risonanza timpanica all 'epiga trio da dove va smorzandosi verso la regione ombellicale e colica inistra. La ri sonan~a timpanica ricom1)are alJe fosse iliach e più a destra ch e a sinistr a e nel quadrante destro. L'ascoltazione con la percussione delimita una ottusità ch e dalla metà del] 'epigastrio si porta a quattro dita trasverse in basso de11a cicatrice ombellicale e la teralmente dalla pararettale destra alla r egione colica destra. Il timpani n10 ri compare ver so il fian co sini stro e n e11 'ar ea nel trian~olo del P etit ; lo tomaco appare pinto in alto e così pure il colon trasverso. La palpazione bimanuale non riesce a clelimitare la zona ottusa rileYata alla percu ssion e per la forte t en sione addominale, m a in ette in evidenza la fi ssità di questa zona ch e non segu e i movimenti re pira tori. La cute è di colorito n ormale e non aderi . ce affa tto aJl a ott os lan te massa ottusa. Esame> raclioscopico: La volta diafran1mati ca a destra è mobile ampiament e: n ell a 1netà destra rlell 'acldome, fatta eccezione dell a r egion e paraoml)ell icale, sia la r egione colica, co1ne l 'angolo colico destro e regione fossa iliaca des tra . i presentano chiare. La 'olla diaframmati ca cli inistra rlà un '01nbra confu a con l'opacità ad rlornin ale. Il nlargine inferiore dell 'ombra raròi aca non è separabile. La r e pirazion e costale è buon a. La chiarezza rlel t or ace esrlu cle l'erni a òi afr am111atica. T.,n rnetà sinist1 a ·dell 'andome, dall a regione sot to-

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cliafran1matica alla bis-iliaca si11is lra · è opaca e 1naggiormente alla r egion e ombellicale dove alla palpazione vi è una es tesa tumefazione dura, tesa dolente. All 'osservazione obliqua vi è chiarezza nel tralto pos leriore es tern o; non vi sono modificazioni di '"ed u ta tan Lo al 1'or toscopio ch e al t rocoscoJ>io. La n1ancanza di cambiamento di posizion e depone per la fis i là del} 'op acit à 01nbellicoipoconclriaca. La diagnosi r adiologica e clinica a ltendibile era di eisti Yolun1inosa retroperiton eale fissa con tutta probabili là . alla dipendenza della coda pancreatica e cleterminante occlu sione per distenzione e com• pressione. L ri ne : P. S. 1018, acide, albu1n ina negativa, zu cchero negatiYo. Pre ion e al polso col Pachon : Pmx. 120, Mm11 . 8. 3-111-1933, ore 16 : lnlerYengo in anestesia rachiclea percainica al ta con taglio paraombellicale ini lro. La p arete aclclominale è libera dalla Lun1escen za, che appare voluminosa co1ne la testa cl i un bambino e si trova sotto il colon lrasver so. La tumescen za è come imbriglia ta d al mesocolon e da ader en ze, ch e. incido tra due lacci, per avere una uperfice liber a e permettermi di valutarne la loc~lizzazione con la mano. La enorme cisti è sessile facente corpo con la coda del pancreas. La superficie, liscia , h a u11 colorito oscuro di sacca sanguign a. Con punti sotlili fisso la superficie Jjberata al peritoneo, indi protetto il ca1n po , faccio la puntura esplorativa che mi dà sangue liCJ uido n eras tro. Allargata cautamente l a puntura ho uno zampillo di liquarne sanguinolento oscuro per più d i due litri fino ad ailloscian1enlo parziale dell a sacca. Durante lo svuotamento il polso del pazien te si mantiene buono e n on allarmante. Introduco un dito nella sacca e trovo solo profondamente sangue ré'ggruma to. La parete della sacca f> co tennosa, friabile , internamente appare liscia; n e recido un pezzo per l 'esam e. Dreno bene la ~ acca J)er eYilare un 'al lra poussée en1orragica, e ottenuta la dim.inuizione della pressione addomin ale, con d 11e larghi punti di seta riavvicino la Cl1le sulla zon a i11arst1pializzata . Il dren aggio dà per alcuni giorni abbond ante filtrazione sierosanguigna ch e si tra1nuta poi in filtrazione sierosa . Il drenaggio vien e r i11novato fin o all 'organizzazion e dei coaguli profo11di. Il 10 aprile il p . lascia I 'Ospedale, ma solo Yerso la fine di aprile l a ferita laparatomica è completamente rin1arginata. La sera stessa dell'atto operati,·o il paziente b a flatulenze e l 'alvo libero dopo cli lere glicerinato. L 'andam ento pos l-oper a1orio fl1 hl1ono e completamente afebbril e. Chirurgicamente n on era possibile I 'exeresi della grossa sacca per le aderenze e per l 'impianto e sile di essa. Per isolar e compJetan1 enle Ja sacca avrei dovuto recidere, per 1'irnpos ibililà nel distacco, 1'ampia zona del m eso fortemente irrorata da arca te vasali , cosa che avr ebbe pregiudicato il colon trasverso ; no11 n1i restava che la marsupi alizzazion e (Gussenbauer; con la quale riuscii lo st esso a salvare 1'infermo. Il paziente mi venne a trovare in Ospedal e n ella prima qui11clir ina <li 1naggio e lo ritrovai in buone condizior1i. Aument ato di peso non lam ent a alcun clisturbo gastrointestinale e mantiene l 'alvo sempre regolare . Esaminate nuovan1ente ]e urin e si presentano normali ; malgrado le ottime condizio11i i1 paziente pre ~e nta il colore clella cu le sen~i })il m ente bron•

ZlnO .


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POLICLL~I CO ) I

L,t parcle ci lira era costiluila d a lcssulo con11ctl i'o ch e e Lernamerlle aderi,·a ai les uli vic ir1i ecl in lerna1ne11 le ii on presen LaYa n1la pare1 e propria la1lpezza la da epi Lelio. L ·e an1e del ljquirlo siero- a11g1 li nolen Lo, a jJÌralo con la puntura cli pro,·a, j ma11 len ne JJuid o JJ r mollo len1po. Do1)0 cliver e ore i g lobuli ro i cdirn en taro no 11elln j)rOYe lla e il i ero opra tnn Le n sn n. e un colorito citrino. Il IiCJu i<l o era di r ea:r,jo11e anfotera e co11 leneva <lrll c 1na l c r·ie n11)un1 i noid ee. Col n1e lo<lo Arlhus e Htther 1ni i in evidenza l a prcscnr.u di cri s la]li <li tirosj nn e co l ll1 et oòo Gri.i lzuer -G ungee Irac.cc di I j p H. i .

Elio-1>afologia. - J)re;111 e ·so che i I 1rti o 11Lalal o e. eluse og ni qual ia i lraun1a a ll 'addome cl1 c non Ja111enlò mai di turbi a ca ri co de] fecréllo e delle ' rie biliari, cl1e llOn ... offrì di el1r1in liasi jnle tin aJe, che i1on so ffrì veri e propri di ·turbi g·a. lro inte tinali. che 1100 fu ront.agialo da I uc . cl1e tollo i 1 Jievc a l lacco di rcu111 ali8n1 0 .aculo f; letle i11. ·eguilo sc 111 pre })e rl e, cl 1e 1 ton la 11ten tò Jora Iizzazio11 i tube rrola ri , cl1e era J11ode .. lo be j lo re e fL11uator c, q 11aJc cuusu dirett.a o indir-etta, dclcrmi11a11te · o prcdi l" po11enlc l ) UÒ e sere in voca ta n ell a cLio1>a togcr1es i <lr lla pancreati te e1r1o rrag ica a 11ous ·ée r li c 111ise i_n peri colo cli v ila~ J l'n Ltori elio- palo logici 1uenziona ti ... 011 0 stati in di\ er:-;o 11todo in·v orati dai ''a ri a utor i fra i tunli ullri più attendibili r l1c 'errò e po1tc11clo, e :-;i })UÒ dire cl1 e ognuna di l fU e ... te ca u. e predi~pon e111 i o d etern1 in anti abbia pot ulo esse re so~ L e11t1 èa r1ei ~in go li ca. i di pa1tcrcalil ar t1t a osser,ata e studiala.

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.\.n1111 csso l)ure r l10 d ebba1to tenersi in g it1~ l o conl o nei rig uardi delJa dii' l\1~io11c di c1ue::;L[1 l err i bi lc 111alattia il cliui a, l' età , il ~esso, Jc razze, la co!:-'lituzio11e, le .abiLud i11i, l 'a li1t1e11tazionc , I 'o bef; ità , ecc. è certo c he t,a1c n1 0Jtc])li ci Lù di cau ·e viene a cor1ferrnarc i ·o~c urità cli c ancora reo·11a ~ ull 'etio-1)a L 0 J ogi u a ln1 c 110 di lnolli la~ i . ~I o lli a ltri aulor i nei loro ca. i e 11cl le loro pro' o spcrj1ue11lali han1io t rov~ t o u11 r1 e ~ o ca usa lr più intimo tra pancrea tite acuta erno rragi ra cd allre n1alattie predi r>o11e11ti. I I rat1111ali~n1i ~ano fa ttori i11di cutibili per 1nolti ( l~ ose 111ba r h , trau s, 1\.rrigoni, iF ucri, C:l1iaru Q"i, erc.J~ le infezioni puerperali, la pol1no11il e, il tifo, il vaiuolo , l 'o tco1niclil c ecc., a" rcbbo ro 1)el' altri autori u11 v.a lore i1n rorlaJ1lc 11ell a l1aLogen e::;i dell e ·pa11cr eat.ili . "Eu ro11 0 pure da altri invocati i cli turbi ci reo latori de lla c11.a porta, d ella 11leni r a , le i ·c]1c1l1ie. direll c e iudircl le d el 1)an cr ea , Ja lasi Linfati ca deO'li orga11 i vicini al pa11rrea ecc., 1ua lr ra use più arcredi late 0 110 le ri pcrcu .. sion i pan ereal i cli c di pendenti dal refl u ·o del In r)i le 1

[ \ ~~o

XL.

NL~I.

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.. ia IJer coleliti asi. angiocoliti , er,atiti biliari . calcolo i del co lccloco o n ella J)api lJa di , -ater (Schmiede11, Torclman , ~laj o. Gulecl1e. Ros~i. 'B. Korte , .\eu111ann, ecc.). Questi ..: tl1di cli con. eguenza l1a11110 con sigliato la revi~io 11e dell t" vie biliari nella r ura cle llc })atlcrea titi .. Marcl1iafava, 'i111 pso11 e ,,~ill1l e tro,·aror1 0 la tessa liliasi pa11creatica cau a delle J)élll c ~·eatiti. Filz riconosce u11a gc11e ·i bacteri ca rtelJ e pancrealiti e co~l tanti a llri vedono tal e genesi n elle vie )in fnticlte delle appendiciti (Cl1antal , Hinto11 , ecc.) nel le ul ce razioni degli organi vicini e nell e . Lcs ~ e ul rerazioni ciel pa11crea da qua]runo u1 e~::--a in dubbio (fiiordano). Tra ]e tanle teori e, dell e quali taluna tralascio per hreYilà, c1ucl1a <li Ze11c t1er. cl1c attri})ui ·ce l 'origi11e fo11da111en la lc delle lef"ioni alt •azione del fcrn1 enl o lipoliti co del 1 1a11crea~ colpito da i)rocc ._ j morhosi. è la più accetta tH È stato IJUre di1no ... trato che c1uesti fcr111enli J)O sono ver"' ar. i nel J)eritoneo; po ono e, sere riassorbiti e, di. l:ie n1inali 11c)l 'organis1110, gc11erarvi le io11i cara tterj t.i cl1c (ir1 Italia: Ale~­ :anrlri , Frugon1 , Sl radi ol ti). (~u e ti due t1 ltirn i Lrovarono il fermc11lo Jipolitir o n ella .. ierosil <1 del ca,1 0 I)leurico e 11 0 11 JJOlen<.lo ricono"ce1 e Ja via sangu io-11a, per l'SJlCri e11ze falle. amn1isero una Yia Jin fa lica tran~cliafrau1nUtlica. ~el ca o mio 11011 credo r l1 e ger1t1i attenuati ~i ano arri' ali a l j)a11 c rca~ da I ca' o J>leurico f':11i tra per via linfa ti ca o . a11gt1igna e alJbia11 0 IJrovocato una turba pa11rrca t ica LR le ùa generare un ]Jroces. o cli at1lo cligc~lio11 e del le_ ulo ghiandol ar e ]Jer a lti,.a zionr e11do-1>are11cl1im ale del tTjpsinoge110, 1 na ri cord a11do ]a via 1in l'nlica adclo"Il 1in o- Lra n ~ll ia fru111 J11a1 ica tileurale (Frugoni, Stradiotti), ve rrebbe cli pensare alla stessa via in se11so in ve rso, at(raver o a1la quale so tanze to icJ1 e fern1 entative generale riel cavo :pleurico ~i11i .· tro (o re da ci nq11e anni a veYa ede l e111 pie1ua croni co) l)O lrebbero e sere per\ enut e .al pane rea. . Que"te . o'"' t.an ze lo ~ ich e fermentalive, arri,·ate al 11ancreas J)er la via suddetta, ])O a no aYerYi a cce~o turl)e Ji110Jitich e t ali da i11ge11C?rare il 1)rin10 focola io 11ecrotico pancreatico e le ~ur cc:-:~ i' e poussées c1norrag icl1 e fin o a l c1t1adro c1i11ico dn n1e ri1

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sco11 trato. Diagnosi. -

J.Ja di ag11 0. i c.l ell e 11an crealiti acute sono sen1J)l'e di 11robabil_ilil })erc hè all o stato attuale delle no~lrc cono:;cenze n o11 vi è una sintomatologia clirfercnzial e. La cli11ica ci i11 egn a al riguardo quante altre Jesio11i act1 te addorr1inali pos ano c.. serc co11fuse col (1uadro delle pancrealili acute. 11 dolore, l "i1tizio bru._ co, il Yon1ito , il IJO J ~o; il colabso, l 'occJu ... ione, 1'ipolern1ia, ano co111uni a n1olle n1alattic


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SEZIONE PRATICA

acute addo11u nali . L 'a . . enza di contrattura, di clil e:--a delle pa reli ad<lo111inali non è costante. \ t': cat:o i11io l'o r ·e que ta difesa sarà mancat <1 nel pri111 0 ~ lac.li o de lJ a l11alattia, ma qua11do i I pnzir u lc cadde ... otto Ja mia o ervazione pre~rnta' a l 'addo-111e fortem ente teso, dolente. Ilo 11o la lo 1>e rò r l1 e <1•.iesla ten ione addo111i11a le 11011 era un ifor111 e i Il tutti i quadranti in <.1 ua111 o ..i ri le n'ra più inarca ta n ell a regione o' <' c\ iste,ra l 'o tlu ~ it à. Questo dato anch e as~o<' ial o alle a ltre i11a11ife ·tazio11i 11on poteva auloriY.zare u11a diag11o "i i1reci a. Maggiore im11orla n1,a a'e'a il rc11erlo percu orio ch e deJir11il a'a t111a vasta 1011a oltu...a attorniata da t111 a zona l i11 q1ati11i ca, n on b ene chiara però llt' i qnadranli cli ~ in. i - tra; n1a ancllc que to <Jltad ro dato <.la ll n prrcus ion e n on è caratteri:--ti co in qtv-tnlo lo si 1>uò ri"co11lra rc n ell e c i. . ti r11csc11Leriali. 11cgli el nato1ni r11e... en teriali . 11cll • raccolt e .. accatr fì ~sate in un econdo tr n q 10 ( rni lza r ene c i. l ico volumin oso, ciston ii O\'al'ici, ci:-; li dn r<'J1in ococco, ecc.). J..) a fi s~ i lt'• c1e1Ja lu111 c~re nza 11a .g ran va lore, m.a se ~ i pP H ~a che !' })Cs~o (JUe ti a111rna lati radono i11 e. an1 e del <' hirurgo i11 co11dizioni gravi con C'Ol ll jJIÌCa ll /C <li ocrl u ~ i on i ::iecondarie, an ch e la ft~~ilà ll OH (• l'é\l'a l lrri~t ira, nè po .. i}1i]e ad acCC( lar:--i. _\.n ·l1r la O'l ico uria è 1Jriva cli " alorc; io n on 1' 11 0 ri-..co nlrata 11è IJr icna n è dopo l 'operazione. \l olle ri cerc he di laboratorio ... ui rern1enti 1ntdcrec1 Lici, :uJl a co le. lerinen1ia. i11erglicemia, dor11a11clano tcn11)0 l'rezio. o mentre invece llrgr i1nn10diato inter, r11 Lo. Io 11 0 ritro , alo u11 ~ us idi o ])rezioso per una <li}\g no i di J>roba1Ji lità uell ~e ·amc radioscopico nrr nralo Loraco-addomi11ale tu1 cJ1e se11za il 1 n1~ L o 0paco. J.ia zo11a ot tu a addon1irta le appariva 111 a 11 i fe~ l ct a Il ·c. a. m e radio ~co 1) i ··o no11 solo. 111a nei fìan<·lti ,·e11i\ a delimitata anch e per il co11 tra ·to dcli 'o n1bra ch e differ1Ya da quella e pa l i ca. I./ on1 l)ra era o cura in 111odo r~ ratte­ ri slico e facc' a pensare ad t1na r accolta sang ui11o le11La. Ta le r e1)erto radio copico 1)erò h o ri~co11trato altre ,·olle 11ellc ipertrofi e d i 111ilze fìs~e colliquate e in cisti o,·arich e apoplettiche ·o n r i ent in1e11lo pe ritoneale. ~~e ll e ci ti fi sse a cont enuto liqui tlo r l1i aro e i1el] e idronefro i vo lu111ino. e, il r e1)erl o raclio ·co pico dà u11 quadro c l1e si differenzia alquanto, però senza dati cJ1 c auLorizzin o una diag·u o i di sicurezza. L 'e ·ar11e radio co1)ico quind i è di g rande u. ~ idi o per ' 'alutare le occlusioni da brig lie. da e r11ie i11Ler11 e, da tron1bosi mese11Lcri.alc, da tor.. io11c di ci ti o,rarirh e, da torsio11c del te. . ticolo, da JJa peritonj Le acut a dovuta a 11erforazion e di tll cera aa . . tri ca o <lu o<lennl e , a perforazio11e della cistifellea , clell 'a p1 encl irc. e a gra, id a nza extra-

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ulerina; inoltre per ,,alulare le occlusioni da roli c11e renali , ureterali , da torsioni , invaginazio11i intestinali, da volvuli, da annodan1enti . da il eo paralitico, da o truzioni interne (n eoplà!"ie, vermi intestinali , ca lcoli biliari , fitobezoari , ree.) in rapporto all e occlu ioni n1 eccanicll e da panc reatite acula co11 · voluminosa acca a co nle11uto san gui11ole11lo. Ciò 11011 ostante la diagnosi di n ecro ,i emorragica pancreatica spet1doci tj ca di KUrte co11 si ndron1e di occlu. io11e r e ta ~n1pre u11a di ag no..,i di probabilità. Esito. - L 'e tirpazione della µ eudo cisti può pre"'entare le 1nao-aiori diffi coltà ed è olo i)Qssib·ile quando è' )Jedu11cola ta. Quando invece 11a 11n i1111Ji anL.o ~e il e ed è inca1) ulata tra infìnile aderenze il Lrattan1ento seauit o dai più è.· :a marsupializz.az ione cl1e ha dato i 111igliori ri ~ u 1tati. TI mio pazien te gode ogO'i b11011a alut e. n 1a, con1 e da ca i _r egistrati in letteratura , non i pu ò escludere cbe po a avere una recidi, a ac t1l a mortale o uu a recidiva a ]Jou.ssée riproduren te ancora una pseudo ci, I i pi t'1 o m e llO YOlllnl iJlO a. R [_'\ l -\TTO . 1

J, · \ . illustra ndo un ca o di p eudo-cisti en 1orragica del pa ncrca- , ritiene n elle consiclcraz ioni etiopatogc11ctich e, cl1e n o1l sia tata dcl Lutto e"traneo l 'en1pie111a . cronico come ca lt a predi pon ente lo~s i ca della 1)a11crea tite. HTBl. IOGTl1\FI1\. J)a ta la trattazion e sint etica clel lavoro non è ro!'i~ il > i le riportar e Ja ' asl a let tera lura sull'argon to11 lo, elen cata per e ~ t eso n ei recenti l avori dei proff'.

'f t r s1N1

e GAsnAR H~i' i..

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cora per il corrente mese. I vaglia vanno indirizzati a ll'editore del Pozzi. Via Sistina. 14 , Roma.

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Policlinico » LU IGI

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« lf. POLfCLlNICO »

RIVISTE SINTETICHE Gli avvelenHmenti da funghi. ·Dott. AzEGLio

FILIPPINI.

~.i

' 'eri Ocano spes~o in que la s tag·io11e deg·li a velenamenti da funghi e si può dire ch e non p.assi giorno ch e la cronaca d ei g iornali non ne segnali qualche caso , talora ancl1e mortale. Trattasi , per lo più di avvelenam e1lti collettivi , in quanto ch e parecchie persone d ella stes~a fam ig lia han110 mangiato lo s tes, o a liir!en·to g·u::; to o e tossico. In qualche occasione , il nu111er o d ei colpiti ha dato 1~impressi on e che si t.ralta. e di un' epidemia, come avvenne in Tocana, n ell 'ottobre 1928; in pochi giorni , i. di fa tto , ono stati ricove rati al servizio ospedaJicr0 tossicologico di Firenze 38 persone con avvelenamento da funghi , ''ra cui 15 n ella s tessa g iornata . Il nurriero del1 e vitti1r1e è da ritenersi elevato; il Mattirolo riferisce ch e g li ri sulta da statistich e inop_p ugnabili cl1e nella sola Europa ogni anno vi sono circa 10.000 vi i time di tale veleno. A. giudicar e dalle statitich e italiane in questi ultimi an ni i 1norti non son o molto numerosi. Diciamo subito , per togliere ogni preoccupazione, ch e tali avvel enamenti n on si hanno mai nelle città, per funghi acquistati sul merca lo. In tutte le nostre città, di fatto , il servizio annonario micol ogico indica le specie ch e possono essere vendute (1) e sottopone a rigor o a sorveglianza da parte di persone esperte tutti i funghi ché si spacciano sul m er cato . Gli avvelenamenti si verificano soltanto con fung hi r accolti da gente inesperta ch e cre de di conoscerli b ene e ch e confonde evidenten1ente i funghi tos. ici con altri eduli .

lANNo

XL, Nu:J\lr. 45]

fungo; e però p iL11Losto stabile , sicc11è può resister e b ene a ] di ~ eccamento . Nel quadro cliinico, predominano si11tomi di eccitazione d el sis tema nervoso centrale e periferico (delirio , r11iosi , cran1po dell ' accomodazione), delle ghiandole (scialorrea, sudori) , del1'apparato nervoso de llo stomaco e dell 'intestino (gastralgia, crampi , diarree, tenesmo} e della vescica (pollachiuria od anuria), del vago (bradicardia , con arresto definitivo del cu or e in diastole). Particolarmente rilevabili sono i sintomi da parte d ei centri cerebrali (ebrezza , cefalea, vertigini , atassia, convulsioni). La sindrome si manifesta già 1-2 or e d opo l ' ingestione. L'esito non è sempre inortale. Non si hanno lesioni particolari all'autopsia.

Funghi e1nolitic-i. -

L'emolisina co11te11uta nei fun ghi può esser e termolabile e quindi distrutta dalla cottura (Amanita rubesceris , Lactarius torminosus e tutti i fungl1i che tossici da crudi sono innocui quando sono cotti) e termostabile (I nocyb e inf elix); a questo ultimo gruppo appartiene la Gyromitra esculenta1 di cui il principi o attivo è l 'acido elvellico. La sindron1e d etern1inata da questi funghi è più o meno nettam e nte emolitica (epaton1egalia, itterizia , emo- e meteloglobinuria. splenomegalia) insieme cori ·inton1i di irritazion e gastro-intestinale , più Jievi e tardivi (5-10 or e dopo l'ingestione). 2)

3) Funghi acri-resi11osi, di cu-i i 11ri11cipt attivi sono costituiti da resine acri (a cidi r e!'ir1oidi), ·ch e espli can o azione irritante sulle 1nucos-e dell 'apparato digerente. Molti sono i funghi di questo gruppo, fra cui parecchie sp-ecie di Lactarius , di Russula, di B oletus (B . satanas), l 'Ifoloma fascicular e (falso chiodino). 11 quadro morboso si 11a poco do})O l 'in geJ VELENI DEI FUN GHI . s tione (da 1 / 2 a 2 ore), con segni di gastroT:>e r m olto tempo, si è ritent11 o cl1 e i velen i er1teTite ac uta (dolori gastro-intestinali, n aud ei fungl-1 i fo ssero costituiti essenzialmente sea, vomito, diarrea); raramente si hanno sindalla mu carina; ulteriori studi , fatti specialton1i gene rali (cefalea , d eliquio, cr ampi, iperin1ente da W. !F ord e da G. F erri , hanno dim o- drosi , bradi- o tachi cardia) e l 'intossicazion e, trato l 'esi Len za di diver si tipi di veleni _corri- ~ salvo circostanze eccezionali (in individl1i con spondenti a diver si tipi di avvele11a n1ento . E si tare r enali) guarisce in 1-3 giorni. pO$SOno cosi raggrupparsi: 4) Funghi tassino-emolitici. - Sono c.1uel1) Ft1ngl1,i musca.r inici. - C.ontengono bali che determinano g li avvelenamenti più grasi organi ch e azotate, specialme11te d el g ruppo vi , qu.asi sempre mortali. Contengono due ved elle am in e, tipo la muscarina (d ella .Amanita leni : una emolisina cl1e è ancora attiva a dim11scaria), analoga alla colina , la n eurina. E lt1izione di 1/ 125.000 ed una tossina alcaJ o idea olubile in acqua, da ciò la possibilità di sve(fallina) di natura cl1imica non bene precisata , l e nam en l o gettando l'.acq11a in c111 ha l1ollito il molto resistente, tanto che viene distrutta sol, tanto in soluzione acida boll ente. Si ritiene che la sostanza originaria (ch e si trova specialn1en(1) I noslri regola111enti sono molto rest:itl i~ al riguardo e permettono soltanto la vendita d1 te n ello f;troma) debba subire d ell e rr1odifìcapoch e spec ie, 111enlre all 'estero se ne ammetto~o zioni nell ' organismo prjn1a di lJrovocare i fen1o llo di pit1 (a Zurigo, è per~essa la. vend.1ta nomeni tossici. Questo e no11 la lentezza d elcli 150 specie). Il con sun10 ragg Lunge _?Ifre ele: l 'assorbimento s piegh er ebbe il ritardo nella va lissime; a Milano, nel 1924 son o sta ti venduti manifestazione dei sintomi , cosa ch e si o ser1100 q·uinLali cli fun ghi freschi, 320 di secchi. e va aeneralmente ton alcaloidi solubili in acqua. ~f50 di con serva li, proyenienti per l a magg ior Tale veleno è att i,ri. imo. Mentre ]a dose parte da Pracchia e d alla Valtelli11a . 1


~ \.~NO

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SEZ IONE PRATICA

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i11orta lc di muscarina p er l 'uon10 è di 500 i11g. ,· iò cl1e corrisponde a circa 3 kg. di funghi freschi), bastano, p er la fallina, 35 mg. Ele\ato è a11cl1e il potere emolitico; 8 mg . (la metà della qt1a11tità totale contenuta in un fungo <.li i11edie din1ensioni) bastano .per em olizzare un litro di sangue. Tipo di questi funghi è l 'Amanita phalloides, co11 Je cong·eneri (verna (I ), virosa, panterina). La sindrome tossica è tardiva (gen eralmente 12-24 ore, raramente meno). Si hanno si11tomi o·astro-intcstinali, qualche volta imponenti, ma 11on . empre marcati , con risentimento dei vart <)rgani: fecrato grasso, dolente, talora con itterizia , r e11i . is tema nervoso (intellige11 za intear a , d epr e .... ione p ichica , talvolta miosi . crampi) miocardio. Ta lora emorrag ie diver se (cute mucose). Precoce è l 'adinamia ing rave cente. Dura la del la i11alattia. da 3 a 5 giorni , con alternative; in qua lch e caso n1orte tardiva (un inese), dopo alternative varie. In un caso, guarito, è r esidt1ata una n efrite cronica azotemica . Oltre alle specie sicuramente eduli e sicuran1ente ,,e]enose, ve n e sono altre per le quali il o-iudizio varia. Valga come esempio una sp ecie di spu gnola - Gyromitra esculenta - , di cui G. '.Ferri propone di mutare il nome in G. ve11 efi ca. percl1 è può .provocare fenomeni tossici g ravi e persino la morte. Il n oto micol ogo lBre"adola riferiva che di questo fungo di fini sin10 !?·usto ed assai ri cer cato ed usato n el Trentino , fu proibita la vendita appunto per i casi di avvelen amento da esso provocati. Jnvece altri _.\_:\.., com e lo te o Persoon ch e a li di e<lC' il nome, lo riten aono commestibil e. In Germania, ' 'ien e laro-amente usato c ome fun go secco. La diver{?enza delle opinioni i11 proposito si deve probabilmente al fatto ch e il ' 'eleno di questo fun go è costituito da un 'emolisina .attiva , ch e vi en e asportat a dalla lavat ura e distrutta dalla cottura. Vi sono inoltre vari funghi rite11 uti venefici . ch e invece non lo sono affatto. Tale ,è il caso del Boletu s luridus (porcino falso), noto per il cambiamento di colore d ella sua carne esposta all'aria. ch e pa sa al blu-,rerdastro. Di esso, G. 1F erri, con e perienze fatte su sè stesso e su , -olonterosi colleghi , dimostrò la .p erfetta innocuità. Analog-h e rivendicazioni ha fatte lo ~tesso /\ . p er .alcune specie di Amanita (jun 1

~

quillea, spissa). Il modo di preparazione e di cottura influiscono indubbiamente sul giudizio di tossicità o meno di un fungo , p er chè appunto la lavatura e la cott.11ra asportano o di struggono una grande quantità di sostanze tossich e. Bl1on.a pratica è quella di cc far fare l'acqua » al fun go. Altre questioni riguardanti la tossicità dei funghi sono quelle d ei fun ghi alterati e di (1) , 'u1la to sicilà d ell 'A. verna, n on vi son o dubbi ; p er evid ente errore, si vede con sigliato 1ale fungo in un mant1ale italian o èfi ctiele1ica.

quelli s~cchi. Anch e quelJi co111111e ~ tibili posano dare per infracidi111ento od a lterazioni putride. dei prodotti to sici. egli a nimali da esper1n·1ento , tale tossicità si ha particolar111ente quando gli estratti vengono introdotti per via parenterale. Grande è l 'in idia cl1e possono r1ascondere i funghi secchi , di cui Ja diarnosi di specie ]) UÒ essere fatta soltanto da un micologo pro' etto, mentre il disseccan1ento distrugge solla11Lo .a lcu11 e d elle sostanze to sich e e lascia parzialmente intatte quell e d elle specie più allame11te ven efich e. Ca ~ i di lVve] e11a rr1e11 to so110 stati descritti a Berna per fu11g hi secch i provenienti da Berlino e riferiti a lla Gyromitra esculenta. In un ca o di i1ropria o ~ servazione. M. Roch e P . Gautier attribuiscon o l 'avvelenamento alle alterazioni subìte dal fungo secco i11antenuto j)er qualch e ten1po iR un ambiente non aereato . La vendita dei fung l1i secchi è so ttoposta in Italia a rigoroso controllo ed a1nme sa per una sola pecie, il Boletu.s eduli" (porcino).

Non esiste riessun rn ezzo r apido e sicuro per riconoscere la tossicità di un furi go se non un attento esame m.i cologico. L 'eventuale a11neri1nento del Cl1cchiai.o d 'ar g·ento ch e le caute donnicciuole introdu con o n el recip-i ente di cott.ura è dovuta alla l)Te en za di idrogeno solforato ed indica quindi so1La11lo un 'alterazione del fungo stesso e llOfl crià la pre _eoza dei più temibili principi to~si ci. An rh e la sommini.. trazione a d animali è t1n criterio fallace. sia ])erch è a lcuni sono più o m en') refrattari (piccion e), si.a perchè .proprio i fung hi più altamente tossici danno effetti t ardiYi . sen za contare ch e spes o g li animali ri fil1tnno t ale cil)o. · U n m etodo estempora111"0 r 11c 111erita di essere conosciuto perch è rapido , di facile esecu zione e specifico d e11e specie più tossich e (A m anita phailloides, virescens, vern.a) è quello di G. F erri dell'emoli si in vitro . A 4: em e. di soluzione fisiologica , in t1na p1rovettina , si ago-iungon o 2 gocce di san g u e (l1on10 , cavia, co 11io-l io) e qualch e goccia di e tra tt o acquoso crudo della carne del fun go in e'"an1e. Con le specie di Amanita n ominate , i ha a freddo dopo pochi m inuti l'en1oli si completa. ch e man ca invece con tutte le altre specie di funghi. J_.a n1igliore profilassii è b asata s ulla propaganda che diffonda la n oz ione d el pericolo che J)OS"ono presentare i fungl1i colti da chi non li conosce b ene. Nelle scuole di campag·na, si dovrebbero collocare ed illu strare de lle buone ta- · vole color ate (alcune di quelle d el comn1.er cio ~011 0 poco dimostrative) che riproducono le principali specie di fun gl1i comn1 e ·ti bili e velenosi della r eg·ione. I rnae tri rurali d ovrebbero essere spronati a far e t nle in~cg namento , l 11entre un g ra nde aiu lo polrebb~ 'enire all re ·ì d ai m edici. Gli abitanti dell e città n on i11 a n ~i110 ch e funghi acql1i , ta ti .:;ul mercato e.


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« IL POL,ICL l i.' \l CO »

qua11do J1on so110 sicuri di quelli seccl1i, g·ettino sen11)re l 'a cqu a in cui i fanno cc rinven ire ». La diagn.osi de11 'a-v-velenan1ento da fung r1i si ba, a sull 'an an1n esi (spesso intossicazio11i colle! ti\re di person e ch e 11anno rrtan.g·iato fun ghi) e st1i sintomi. Ha grande valore, per la prog·nosi e per la cura , la diagnosi specifi ca. Sotto tale riguardo, è a11zitutto importante lo stabilire il 11101nento della comparsa dei fen on1eni n1orb osi. Se questi si hanno poco dopo il pasto, con p re,ralenz.a dei fa t t.i gastro-in testina li , si pen erà alla s indrome acre-r esinoi li e. Una con1par a un po ' .più tardiva (da I a 4 or e) con sin1orni ch e ricordano l 'intossicazione alcoolica (delirio) , vomiti , diarrea, polso regolare, tendenza all 'anuria, si tratta dell'avvelenamen to muscarinico. Più tardiva an cora è la com parsa d ei sintomi nella sindrome emolitica, in cui p r evalgono q11elli rig uardanti il fegato , la t er1denza alle emorragie ed i fatti tet an oidi. La ~ indrome fallinica è ca ratterizzata dalla co111parsa molto t ardi,ra (10-12 e d anch e 24 e p iù ore), con fatti di angoscia , vertigini, \ 0m iti, diarrea , fegalo dolente e g·rosso, cr ampi , ipotermia , tend enz.a al co]lasso, intelli genza inte.g-ra. . 1

T ER...\.PI..\ . Nei casi in cui i sintomi si presentar10 poco dopo il pasto, si penserà anzitutto all 'espul sione del veleno: svuotan1ento dello stomaco (lavatura , emetici , iniezione di apomorfina , l em e . d ella soluzione all ' l ~la), somministrazion e di un purgan te (solfato di sodio o di magnesi o, olio di ricino). Tali rimedi sono inutili riel] 'a, vele11a1nento fallinico, in cui compaiono tro.ppo tardi . Utile , in tutti i casi è la provocazion e di una bt1011a diuresi mediante tisan e diureticl1e (decotto di gambi di ciliege od altri , con lattosio , iniezio1t e di s iero 'fisiologico). Come t r attan1ent o sintomatico. Delirio : bromuri (I gramn10 ogni ora fino ad effetto), bag-no caldo. Dolori: evitar e l 'oppio ch e a umenta J'oliguria , 1neglio 1·eroin.a , il pantopor1 , il narcopon. Se il vomito continua ostinato , pezzetti di ghi a ccio , acqua di cloroformi o , pozione d el P'-i,rerio. l.ombatter e l 'ast enia, lo stato sin copalè, l'ipotermia con g li stimol anti (frizioni secch e. flagellazione , caffè forte, eter e). Il polso ed il cuore vanno sostenuti con ca ffe ina e specialmente olio canforato unito alla sparteina .. Nella sindrome muscarini ca, è con sigliato il carbone animale (50 grammi sosp,e so in acqua) . Trattam ento specifico. Nella sindro1ne mucarinica, er a stata con siglj ata , ])er vedute teoriche l 'atropina come antido to specifi co, n1a i è notato ch e essa è piuttosto dannosa. Più fortunati sembrano i tentativi di sieroterapia d ella sindrome fallinica. Ri cer che fatte ~u ll a fin e d el secolo scor so da Calm ette e da Pelleo-rini a,1.e vano din1o~tra t o la possibilità di 1

I

in1pedire lo sv iluppo delJa sindrome n1ediante ! ':iniezione di iero di conig lio i1nn1unizzato. Più r ecenteme11t e Duja rric d e la Ri,1ière 11a fatto un an1pio s tudio della. t ossi11a fallini ca ed è riuscito ad immunizzare il cavallo ottenend one un siero con cui si son o avuti risultati incoraggianti . Lo s i inietta a dosi di 20-40 eme. eventua lmente ripetute. Esso è stato u sato i 11 casi di a\rvelenamento collettivo negli indiYidui in stato I>iù grave e si è veduto cl1e cruesti si sono salvati, m entre quelli che presentavano sintomi meno inquietanti e 11on ebbero iT siero sono morti. II siero è allesti to dall ' I~ ti­ tuto Pasteur di Parig i. Tentativi di organoterapia cl1,e sembrano coronati da un certo su ccesso sono stati fatti da Limousin e P etit, i qu.ali avevano osservato ch e somministrando al gatto (animale molto sensibile) dell' Amanita phalloides cott a, insieme con stomaco crudo di coniglio, n1ancano i sintomi gastro-intestinali ·e si ha una sindrome n ervosa molto tardiva , senza lesioni epaticl1e all'autopsia . l\{escolando poi l'Amanita anche con della sostanza n ervosa (cer vello) di co11iglio, il g·atto sopravvive. Nel coniglio, i fenomeni tossici si hanno soltanto col fun go cotto. n1e11tre mancano col crudo . Detti autori ritengono pertanto ch e I 'intosic.azione sia data da una tossina a d azione prevalente sul fegato (epato-tossina cl1e si forma con la cottura) e da ·un a n·eurotossina; entran1ho possono essere neutralizzate dallo ~tornaco e dal cer vello di conig lio. I tentativi terapeutici sull'uon10 ono stati finora assai se.ar si , ma sembrano din1ostrativi : 3 casi di Lin1ousin e P etit a cui, 38 ore dopo I 'ingestione, so110 stati son1ministrati 3 sto111aci e 7 cervelli di coniglio. Dopo un'ora , erano cessate le coliche e la gastro-enterite~ alla ricomparsa dei sinton1i , nuova somn1inis trazione di stomaco e di cervello; gu.arig·io11e in una settimana sen za conseguenze. Altrj 0 casi degli tessi autori , in cui l 'ingestione di solo cer,reJJ o è stata inefficace, mentre si ebbe la scomparsa d ei sintomi e la gu arig ione dopo l 'ing·estione di cer vello e di stomaco. In tln altro caso, Duvernoy ottenne la guarigione, sebbene fosser o già passati 3 g iorn i dall'inizio dei sintomi . Quando .si tenga pr esente I 'altissima m ortalità dell 'intossicazione per Amanita phalloides , tal i risultati d ebbono far ritenere che si è forse su Il.a buona strada per un 't1tile terapia in: questi casi di prognosi quasi disperata. BIBI.. lOGllAFlA .

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E ZJ ON E PH.\ TI C.\

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c1iampignoris A. .SÉzARY e J .

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.~ecs ,.

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Néph rit e c1i r on; q ue azoté1nir1ue sequ ell e d'·u ne i11 to~ icali o1n. p ar l es ch a1npig11,011 s. Gaz . d . hòpiLai:ix, 11 e 13 aprile 1922. ;· TEJNBRINK e 'L \ltilicH. Ueb Pr I<nol l en blii ltt rschwo1nn 111er g ifl u n g. Zeit. f . l<lin . )lecl ., YO] .

ALJBERT .

CIII, n. 1. •

1765-

' PROBLEMI D'ATTUALITA Sull'azione biologica delle onde corte .. Azione sul contenuto in urea del sangue ci1·c0Jante. (G. Iz.~R, G. C .\1zzo B e A. Nl ed., 26 agosto 1933) . 1

CAL DERONE.

Rifp

Le 011de J1ertziane corte occupano i1ella scala delle vibrazioni elettromagnetiche la zona comjJresa fra le onde medie e le onde ultracorte, cioè quelle onde inferiori ad un m·e tro . Praticamente corrispondo110 a lu11gl1ezza di onda da l a 50 metri. ~\pplicate di r ecenle i11 m edicina sono comu11eu1entc chiamate correnti di altissin1a frequen za , in opposizio11e alle co rrenti di alta frequen za utilizzat e n ell 'o rdi11ari a diatermia . Si i1arla an ch e, co11 fra eo log ia in1precisa di dialcr1nia ad onde cort e, 1in1ila 11ùo però così il Jo ro ca111po di applicaz ione terap eutica a d una dell e propri età di qu f' ·Le onde, l 'azione calorica, 1n e11 Lre ben lJiù a Lo e complesso si p·r ecnta il loro ca111po di azione. . 'econdo il rnag·g·ior nuJn ero deg li AA. le pro11rielà biologich e pa rti colari di queste onde so110 legate a ll e o ci lla zio11i elettriche , fatta a trazion e da OO'ni e(fello Lern1ico. A questa parLicolare azion e ·i dà il nome di azicne osoillaloria o di azione vibratoria. Ben poco i _a ~ ull 'azio11e bi ologica cli que:-.1e onde co rte i 11 'iYo r 1>arti colarmente nell 'uon10 . Gli AA. a' ei1do po lulo di porre di un appa retcl1io ad o nd e co rlc della r~a a Siem en s (è il i)rimo apparecchio ad 011de corte funzionante in Italia), 11anno sotloposto al! 'azione di elette onde una serie cli son-O'etti , . perimentando dapprima onde di ..J. e 15 n) ctri, poi ond e clj · n1etri. Tutti i ogg·et li l'urono trattati per 20' con ecutivi applicando un elettrode conden sato re di grande 111 odcllo Schliepl1ake a lla reg·iooe dorso-lombare i11 n1 odo cl1e nel cilindro di proiez ion e de11e onde (co1ne i sa le onde ro rl e ~ on o paralJ ele e : i diri gon o in senso esattan1ente orizzontale) fo ser 0 compresi i due reni , e l'altro elettrode conden sa tore all 'addome in p erfetta rjspond e11za col precedente. Allo scopo di evitar e og n i az ion e termica cutane.a i due elettrodi eran o m antenuti a 3 cm . dalla t1perficie cu tan ea: ug ua le di tanza di 3 cm. o-I i AA. conser,ravan o fra pl arca m etal1ica e sulJerficie di vetro della caps111a . Ri1sulta dag li esperin1enti degli AA. : 1) ch e il trattame11to con onde di 8 m etri deter1nina una dimin ni jon e talvolta spi~ta del I '11rea circolante, con uria diminuzione m a sin1 a i11 alcuni sogo·etti del 26 %; 2) che lo stesso tralta mento con onde di 4 e di 15 n1etri n on ha jnvecc a lcuna influenza ul la so ureico del :"an g ue ; 3) ch e la dimin uz ione dell'urea circolante otlo l 'az ione delle n nd P di 8 m etri si osserva 1

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sia in soggeLLi con iperazote111ia cl1e 11t og·gelli con tasso ure ico quasi norn1ale ; 4) che la diminuzione dell 'urea sanguigna non è acco111pagnata da aun1ento dell'urea urinaria. Resta quindi impreg iudicato il problema sui fattori ch e detern1ina no la dimi11uzio ne del t.asso ure ico sanguigno . C. ToscA:\ o.

SUNTI E. RASSEGNE SANGUE. La neut1·openia benigna e maligna. (R. B ECK. 14. ,.eh. of Jn,tern. 111 ed., agosto 1933).

Anche oggi, Lren ta anni dopo le prime osser vazioni ~ u casi di n eutropenia , esi te sul] 'ar gomento una discreta confu io11e essendovi degli AA. i quali non credono di poter considerare tale stato come una entità m orbosa a sè. Ta le stato di cose trova la su a ragione n el fatto ch e i vari AA. che h anno d escritto dei casi sotto· tale eticl1etta vi ha11no i11cluso ogni form a morbosa in cui si riscontrasse leucopenia e n eutropenia , sen za rig uardo alla eventua le cau sa o quadro clinico: sl ch e è n ecessario leagere molte di tali pubblicazioni prima di pcrtere avere chiaro lo svolgersi d ella malattia n elle u e varie fasi e n elle sue particol·lrità. .D'altra parte la malattia n on è ancora suffici entemente d escritta i1ei comuni trattati di patologia, anche i più 1noderni. Riesciva quindi utile una rivista dell'a r gomento che l 'A. fa in occasione di quattro casi da lt1i osservati. Defiriizione. La neutropenia è una grave malattia di origine ignota , caratterizzata da una notevole riduzione del numero totale dei leucociti con grande diminuzio11e della perc~n­ tuale dei g ranulociti, acom.p·ag nata da aplasia . normalità o iperplasia d el tessuto mieloide . con le con seguen ze che tale stato può portare nell'or ganism o. La malattia può essere acuta • o cronica. N omenclatitra. S~hultze nel 1922 propose il nome di agranulocitosi intendendo. mettere ~1~ evidenza l 'aumento nel san gi.1e d ei neutrof111 atipici , senza g ranulazioni . 'Friedemann, impressionato dalla frequent.€ errave localizzazione d el processo nelle fauci . ~ropose il nome di « angi.na agr~nu~o~itica » . Ma vi sono casi senza an gina . q uindi il nom~ ~ poco appropriato. Vari ~lt~ nom~ son o stati ]Jroposti com e : 11eut~·ope111a I·dr91?at1ca , neutroprenia mali crna , ai1gin.a monocitica, ecc.- . ~Ilo . stato odierno d elle. conoscen ze la m1gl1ore classificazion e sen1bra essere la seguente: . 1) n eutr openia primaria . })enigna e ma 11ana la cui etiologia è scon o ciuta ; t'°' ' 2) neutropenia secondaria, benig1~a e maliana, i cui agenti etiolog ic i sono noti . . Patogenesi. L"l patogenesi ? ella :malatt1a r est a ancora nel campo dell e 1potes1: molte n e •

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XL , ~t. ~I . 45]

sono state aYanzate ed è conveniente raggrupparle siste111atican1e11te. 1) Cause predi sz1orienti: la i11alattia è più frequente n elle donne, dai ±0 ai 60 anni, ma ... e n e sono a,·uti ca ... i anclle in ban1bini e in vecchi. Da notare la coi11cidenza con precedenti malattie del fegato e della cistifellea . Altre cau se predisponenti se111brano es"'ere le droghe o sostanze conten enti ì 'anello benzenico, g·li ar e11icali, il n-i esotorio, il trinitroLolue11e , i raggi X e i rag.g·i g·a1111 na del radium. 2) I microrganisnii conie causa sono ammessi d a 1n0Jti ..\.\. . 111a i t ent ati,~i fatti per riprodUITe la neutro1Jenia iniettando agli animali n1icrorga11i s n1i i olati dalle lesioni, dal midollo osseo e dal '"' a11gue ru pazienti affetti d rt neutropenia ha11no dato risultati negativi . E più logico ammettere ch e i microrganisn1i , isolati dal san g ue e dal midollo di questi i11alati non rappr esentino la causa della malattia. bensì siano in,·a~ori secondari cl1e si ri1)rodt1cono inten san1ente in un organismo privo di granulociti. 3) Processi settici e tossici, di i1atura imprecisata, ag·irebbcro, secondo alc u11i AA. , offe11d endo il si te111a granulopoietico e paralizzai1do il complcs ~ o di organi (111iJza. fegatu. g·hiandole endocrine) le cui secrezioni stimolan o il midollo osseo e regola110 l 'entrala delle cellule g r anulate n ella m as a "'an g·uig na . ±) 111/iamnia:ione i p er ergi ca. La neutropenia sarebbe cioè una forma di a ll erg ia, in cui il n1idollo osseo ... ar ebbe il p t1nt o di minor resis tenza. 5) Anon1alia co1igen.~ta o fa1riigDiare. Una tale . . ' . . . ' or1g 1ne e stata con statata in vari casi ma e strano come in tali casi il tessuto g ranulopoietico avesse funzionato pel' anni senza arrecare n1ai alcun disturbo . 6) A vvelenanierito chJiniico: è possibile e~ in alcuni casi è stata dimostrata una relazione della malattia , con a "·,-elenarnenti da arsphenamine, b en zen e, preparati d ' or~; m3: è certo che i casi tipici di neutropenia pr11nar1a non sono dovuti ad avvelen a111ento cl1imico. 7) Disturbo endog·en o d ella .prod~zione ~e! fattori ch e r egolano il passaggio dei l.euco~1t1 nella corrente san g·uigna o la loro maturazio ne. E su questa i11terpr etazione ch e ~iusta:n:i e~­ le è rivolta oo-ai 1'atte11zione d egli. stud1os1 . 00 . A natomiia patologica. La caratter1st1ca r eazione infiam1na toria ch e si riscontra ? elle 1~­ sioni ch e acc o111pag·11ano Ja n eutropenia , be111gna o malig·11.a. è semplicem en.te un ~ . ~on se­ gu enza dell'a se'?-za i~ cir?o]o dei. leucoc1~i .granulari: manca 1nfatt1 n ei te~:· ut1 necrotici. od ulcerati la car atteristica infiltrazione pol1nucleare: in tali territori Ja r eazion e cellulare i· rappresentata d~ infiltra~i..one linfocitaria e dn macrofag i. Il d1 tretto p1u fr~quente~ente a ttaccato è il tratto gastro-enterico! spec1a~n1e11te n ei punti in cui normalmente 1 b atteri son o

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40)

... FZlON.E PRATICA

j>iù abl1011da11Li . Il 111idollo o · ·eo è lJUa::-i se111-

pre attacca to n ei casi graYi e si 111ostra a111 piamente degen eral o, spesso liq11ido, di colore dal rosso al g iallo paglierino ; talvolta \i so110 aree di 11ecro'"'i . I mielociti e i poli1r1orfo11u1 le.ari so110 a~se 11li o qtiasi. L'n11la ia deI m ida llo inYoJ,re du11q ue solta11lo i granulac i ti e L} ue ,ti si n10 ·tra110 a se11ti an che con le reazio11i delle o.. ida i . Concludend o2 due tipi di alterazio11i del midollo si po... 0110 a,·ere 11ella 11euLro.p enia: i.n un o, la maturazio11e dei g·ranulociti è cessata e vi è neutro1Jen ia periferica e aplasia mieloide; n ell 'altro ,.i è arre lo di m a turazio11e con net1tropen ia periferi ca e te ut o i1Jie ioide 11or111a le o i11erp Ja Lico. l 11 ' i11 fezio11e del n1idollo o eo n ella r1eutrope11ia n on è . Lata mai din1 0 trill a eccetto ch e 11ei. ~asi di ... elticen1ia lern1inale. e i ha pol1n o1i1te, questa è caratterizzata dall 'apparizione cl i un edema diffu --o, con en1orragie sottosiero : mi croscopican1ente non si notano segni di infiammazion e ma in Yece un edema acuto diffuso em orragico, con poca fagocitosi. La reazione spl enica dipende dal prcdon1inio dei fattori to sici o settici : la splenom egalia ch e si J1 a in cruesti casi è dovuta ad un grande au111cnto tlelle cellule reticolo-endoteliali: i folliceli 1i n f.atici sono pi ccoli ed atrofi ci e si nota as en za di linfobla ti 11ei centri germinativi . Il fegato pllÒ e ere at1mentato di volume e n1olle : talvolta presenta degen erazion e gras a. talvolta piccoli focolai n1ulti1)li di n ecro i. Vi è un aumento dell e cellule di Kupfer . Le linfoghiandole sottoma cellari , cervi cali , peribronchiali e m e enterich e sono gen eralmente i11QTossa te e m o trano proliferazio11e delle celh1l c r eti colo-endoteliali con atrofia dei follicoli e talvolt a piccole e111orragi.e. Dati r1i laboratorio. Gli e... ami di la bor a torio hanno l1na grande im,p ortanza in questa malattia , giacchè solta11·to la conta e Ja formul a leu cocitaria permet1on 0 di far·e 11n 'e atta ·diagnosi e cli seguirne il d ecor~o. n o dei reperti principali è. naturalmente . la ·leiicopenia: n ei casi g ravi fulmin anti i leucociti }JO son o e . ere tanto pochi da e ~ere r>raticamente in contabili. :\fpi ca. i leageri a decor so relativam ente lento , il num ero total e dei leucociti può e ere abbastanza normale a principio. m a to to cade a 1000 1)er cc. Nei ca i f11lni.inanti . i può cender e a 700 , 600 e in un ra. o i son o cont ati soltan I o 200 leu cori ti. per cc. Tl econdo reperto ca.1)it ale in questa mal a ttia è la '1.e11troven io . T ara11u lori ti neutrofili vanno dal 30-'io % n ei ca:-;i rneno gravi ad una assen za totale nei casi ft1lminanti. Notevole il fatto ch e Ja loro m orfologia è, in quasi tutti i casi norm a le. J linfocibi ::;on o al prin cipio della m alatti a presenti nel loro nnmero as oluto n ormal e. 1l1a come la mala tti a tende ad ag-gravarsi . . i nota 11na diminuzione del num er o tot~le dei lin foc~ti. per quanto la forn1u la leu cocita ria clia u ua linfnr.itos.i r elativa. Jl meccan i1

1767

<li clin1inuziortc dei linfociti è o~curo, in 4. ua11to non 'i son o 11ote di <lisLruzio11e del testito li11foide a meuo cl1e u o11 si an1111eltai10 in Lutti i casi le lesio11i ri contra te da alcuni AA11elle o·l1iandole linfaLiche. Qua11to si è .detto i)er i linfociti i può ripetere i)er i monociti. 1ei ca i tipici gli eritrociti i1 011 so no attaccati: se però la 111aJattia dura più de i soliti dodici giorni, le e111azie diminuiscon o : così anche le piastrine. L 'e1nocultura 11a daLo luogo tal olta a sviluppo dei ge;rmi patog·e11i più comuni, altre volle è ri111asta tetile. In1portante è l 'esam e d e l nlid ollo osseo meùi a11Le biopsia: es o .per111ette Ja differenziazione fra neutropenia da a rre t o della maturazion e (te~suto micloide n ormale , iperplasia mieloid e, leggera o lll rca la), n eu1ro1)e11ia con apla ia n1ieloide e<l alcu11e altre malattie che attacca no il mido ll o os eo. • 'irtl omatologia. i\l olti di c1uesti pazienti 11ann o una toria di de})olezza e di mancanza di vitalità: la cul e è J1a1Jida, ma le mucose son o ro ee. L >inizio ~i l1a co n bri ido, feb]1re, dolor di uo]a, c11i . i JJUÒ agg iun o·ere cefalea palpitazione ca rdiac.a , ·e ta l,roJta 11ausee, vo·n1iti , delirio , l / alito è fetido e la li11 gua forte1nente patino. a. l ..'a tenia è marcata: fegato e n'1ilza J)Osson o e ere tumefatti : raro è l 'ittero. Le lesioni locali più caratleri. . 1ich e ono a rari co delle mucose, specialmer1t e delle fau ci, e possono invad ere le ton ille, i pil astri , il palato m olle, le labbra , ecc. Più rara1ì1ente il na. o, l 'utero , la ' 'agina e i] retlo. Tali le ioni po ·0110 aversi anch e lun go il tratto o-a tro-enter ico o n ei polmoni. Vi può e sere adenopatia r en-ionale con necro i ed . u lcerazioni . Tali le..io11i locali possono e ere a carattere infiammatorio, con edema notevole, ulcero-yµembra110.. e o gangrena ·e. Posson o dar ll1ogo a gravi r·n1orragie. I..1e t11 embran e, ql1and o l)resenti, IJos.:;on o esser e aialle o grig·io-brun a:;tre. 1'i1Ji clinici: 1) tipo acuto. fulminante, a inizio rapido co11 brivido, febbre alta e angina necrotica. reutro1)onia e leucopenia e trema: con duce rapidam ent e a m orte; 2) tipo subacu l o , in r11i la 111a latti a dura più a lun go (due a lre ettim ane) con fe bbre , di sere te tumefazion i ~·hi an do]ari , r1 el1 tro1Jenia e le, ioni ''arie del faringe. E. ito quasi . ei11pre fau to; 3) tipo ricorrerit e o r ecidiva1il e : questi pazienti l1an110 due o tre o più attacr l1i intervallati : uno di que ti può essere fat ale oppure si può avere il pa aggio al 4) tipo subcronico: inizia in : :; idi osamente: la leL1copenia è meno inten sA. f ,a sintomatologia i riduce spesso .a sen1oli rc a._ le1 da: !5) tipo ciclico: quegli ])azienti pre en tano u11 a n eutropenia peri od ica , regolarn1 en te. preen lantesi a d int r rYalli }1recisi di ten100 (di solit o 21 giorni). ~ono rlt1e oli ra i d e~c ritti n ell a lettera lt1ra. T 11eri od i di net1lro1;enia non era no in relazione con i peri oc1i i1 1 c ~ l r11 n l i. "'1110

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176

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POLJ CT~ L\

Diagriosi. -

Deve e er e precoce se si Yuole ridurre la c ifra della n1ortalità: tale precocità è possibile oltanto m edia-nte un e amc d el sangue nei casi in cui vi sia un O"'l)e Lto . Il quadro ematico è altamente caratteri tico con1e lo è quello della anemia perniciosa. La diagnosi differenziale d eve essere po t a con la tonsillite follicolare acuta, con l 'angina di Vi~cent e con la difterite : in n e suna di quest e n1alattie vi è l eu copenia. Una leggera leu cop enia si può aver e nella tifoide, nell 'influe11za , nel1a tubercoJosi galoppante, ma no11 raggiunge mai ] 'in ten ità ell e si i1ola nella n eutropenia vera e • i)r opr1a . ltre co11dizioni n1orbose da differ en ziare so110 il linfosarcoma in cui può a' 1 er i leucopenia l 'anemia apilastica (fen o1neni en1orragici c utanei e rnuco i) e la mono11ucleosi infettiva. La progriosi ch e era infau ta econdo i primi o ~ erYa tori , i quali davano il 100 % di morta·· lità, è andata len I amente mig liorando , dopo la roe11tgenterapia, tanto ch e le t1ltime statistiche s i ~ 0·girano dal 30 a l 50 % di J11 ortalità . I casi fuln1inanti sono r apid an1 en1 c fat ali rr1algrado ogni t entativo di cura. T erapia. - La m ,aggior parte· degli AA. che si sono interessati dell 'argomento ritengono che un trattamento verament e sp ecifi co della malaLtia sia ancora da tro,rare e che le g uarig ioni , quando avv·eng ono, iano spontanee e non inf]uen zate dal tipo di lrattamento. In quanto a lle lesioni locali, sp ecialmente frequenti a carico d el1a bocca e d ella faringe . s i U!'a110 i comuni di infettanti. P er la cura dello stato ge11erale , g ra11 parte dei mezzi più n1oderni di t erapia ono stati tenta Li: dalla proteinoterapia a ll a , a mministraz ion e di estratti di fegato e mid oll o osseo, dalla . . plenectom ia alla roe111 gentera pia, dalla tras fusione ed immuntrasft1. io11e a11a t erapia con acido nucleinico ed alla calcioter apia. Ma i ri sultati come si è detto in prin cipio , D')n so11 0 Lati dimostrativi con n es una di quc t e t e• rap1 e. Probabilmente è da p en sare ch e un trattam en Lo specifico della malattia sarà J)Ossibi1e soltanto quando si conoscerd.nno a fo ndo i fattori r himici eh<' regolano la m.aturaziorte dei leucociti . G. LA. CAVA.

Su di un nuovo metodo di radioterapia nel trattamento"delle leuce1nie. La teleroeutgente1·apia. (G. M.\RCH ..\J, e L. MALLET. Bull. et i\1 ém. de la Soc. ~léd. des H op . de Pari -:;, 12 g iug·no 1933).

11 principio del nuovo m e todo di radioter a pia è di irradiare , in una te a seduta , d ei ca1np i molto vasti o meglio an cora 1a totalità dell 'o rgani mo con dosi in.alto del)oli e l1en etra11L i di r agcri X, 01)ponendo co, ì ad un a n1ala t t in "i='t e111ica t1na ra dioter a1)ia diffu .. a.

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45}

P e r oller1ere una irracliazion e 01nog·enea n el co110 di irradiazio11e. bisog· na utilizzare u11a g r a11de di ta 11za, circa n1 . :3.50. Questa distanza rende n ecessarie d ell e applicazioni proll.111n-ale , d ell 'ordin e di tre ore per esen1pio. In pratica que. t e diffi coltà sono state moment a 11eam ente alte11uate avvici11a11do I 'ampolla al 111alato (da 111. 1.70 a n1 . 2.0) Costanti elettricl1e: 200. 000 ' olts, 3 n1ill iam père ; filtrazione I milli1netro di rame+ 2 millimetri di allu111inio. Per og·ni campo dose di 25 r. Dtt ~ campi di 1 ·m etro di diarnetro per superfi cie cutanea, anteriore e posteriore. I due campi , sL1periore ed inferiore d ell a stessa fa ccia cutanea ven gono irradiati st1cc essivamente nella stessa seduta. Dt1nque 50 r. p er . eclut a. D11 e o tre secl11t e la settima11a. Le dosi molto deboli applicate re11dono n ecessaria una g rande precisione 11ella misurazione. La durata d el tratlan1ento è variabile se c ondo i casi. . Inoffensivo per la pelle, crt1cslo m eloclo o_l'fre inoltre il vantaggio di risparn1iare l<'l serie rossa meglio dell e irradiazioni localizzate a forti dosi. La s ua innocuità l1erm ette inoltre di a,rvicinar5i alla continuit~• del trattamento, eli1ni11ando i 1ungl1i p e riodi i11tercalari impos l! dal metodo classico. Gli A1-\ . n on hanno n1 a1 n otato leucopenia, mai con1par sa di cellule i11differenziate, mai anemi a g rave. Un inconveniente d el nuovo metodo è rappresentato da un periodo .di J ate~z~ in cui l zione clinica e d ematologi ca è l1m1tata , periodo che varia seco ndo cl1c i tratti di un trattamento di attacco o di t1na iluova serie per ripresa dei segni l eu~emi ci , oppure di .un trattam ento di manten1mento , secondo il volun1e deo-li organi ipertrofi zzati e eco11do l 'iniporta~za dei disturbi sanguign i da correggere. Questo periodo varia, n ei casi trattati dag li AA., da d11e a cinque seLLim a11e, 1r1a è compe11sa to successivamente dal fatto cl1e l'azione divier1 e proporzionale a l nun1 ero d elle sedute, come n el m e todo class ico, e p r 0segue dopo la cessazione del trattan1 ento. La Jungh 3zza del periodo preparatorio p11ò divenire però un os tacolo in casi subacuti o febbrili da trattare d 'urg-enza. I 11 qua lc he caso ]a d eb olezza de~l e . dosi. n o~ J>ermette di oltrepas ar e. un certo 11m1 ~e di m~­ o·lioran1ento ma è fa c ile aume11tare progress1~am ente e ~on prudenza la d o e minirna di 25 r. Del r esto qualcl1e eduta di radioterapia localizzata i)ermette di completare l'azione terapeutica. Secondo gli AA. i due metodi po .. sono completarsi , secor1do l e modalità pec':lljari .a ciascun caso , ma la ·teleroe11taentera])La può bastare a d otte n e re ed a mante11ere dell~ r emi sioni complete e ~e essa d eve alternars1 ta: lor a con la radioterapia classica, l)ermette di dj s l anziare, di economi:t.zare al ll1a tisi1no le ap1)licazioni d ell 'anti co n1 e t ~cl?. r o~ì delicato a 1nn neggiar e d111·al1l e Je r ec1d1ve.

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4.3]

Gli AA. scl1 err1atizza110 nel n1odo seg·ue nte le iLclica7. ioni d ella Leleroenti'enterapia totale n elle leucemie : l 0 'l'rattarnen.to cl ' attacco di tutte le varietà ,li leucemie croniclie. - Un min in10 di durala di 5 selti111a n e. prolungando fi110 a 3 ine i :se occ(> rrc. ~ o tlo orveglian z.a cli11ica ecl e1natologica. 111 ca o di in ufl}cien za, co rL1J)Jet nr e con le irrAdia7.ioni locali7.zat e, secondo i lll etodi classici . ~0

T ratta1nertlo rìelle recidive 1delle stesse varietà. di leu.cemie. - Un i11inimo di 3 settima11e: con prolungamento possibile fin o a 2-3 • mesi .

3(1 Trai larn cnio delle forme ;niziali o recidi-

vartti, con 1z1i rriinimo di segn.i cl inici od c1natologici. ±° Cure sistematiche di mantenimento. 1

Period i di lra tlan1ento di 2-4 settimane con int en ·alli di ri1)0 ... o 'erianti da u .r10 a tre m esi. 5° Farnie radio-resistenti ai metodi cla . sici. L 'azio11e della te1eroentgent er apia è meno i1etta e più i n eo tante nella malatti a di IlodQ e. T osc.\ NO. ....·kin.

ORGANI

DIGERENTI.

L'intossicazione di origine intestinale. (Tossiemia ileo-tillo·c otica). 1 ~I.

J. giugno 1933). C nIR\Y e

1769

SEZIONE PRATICA

BAUl\1ANN.

Presse Jllédic. , 3

Quando i parla di intossicazione di orig ine intestinale ci si riferisce ai veleni endogeni ch e i)r~ndono origine nell 'intestino. All 'into sicazion e intestinale si oppone spesso l ' infe1.ione intestinale. Sì è cer cato di precisare la J1atura d ei germi patogeni capaci di svilupparsi n el colon e si è incriminato, in particolare per il colibacillo, l 'invasione fa cile de]] 'organismo , a partire dal grosso i11testino. Qu esta con cezione d ella colibacillosi riposa, a }Jarere d egli A./\ ., su bas i molto frag ili , p oich è pr esu1)pone una p ermeabilità d ella mucosa agli elemen ti figurati , ciò ch e è contrario alle leggi più elementari della fisiologia del colon, e a cce tta cl1e la funzione protettrice d el fegato si tro, 1i totalmen~e car en zata e ch e le specie autoctone d el colon possano sen za difficoltà di, ·enire patogene o cessar e di esserlo, en za dire che crea un~ setticemia ch e le emoculture non hanno quasi mai potuto svelare. Tutti questi postulati sembrano agli AA. m ollo discutibili ed essi non credono ch e, a parte condi zi oni eccezionali , le modificazioni batterich e d el contenuto intestinale siano capaci cli produrre accidenti infettivi. Essi cr edono ch e le modificazioni patologich e della flora intestinal e abbiano soprattutto degli e ffetLi biologici. E se liberano dei corpi to .. ici suscettibili di divenire noci,-i tutte le ' 'oll e cb 9 inter,~engo110 fattori secondari cl1e fa,'ori. can o

il Joro as orbin1 e11to ed il lor o lJassaggio i1ell 'o rl)'anisn10. 1 11 La l 1t1odo l 'i11fezionc, intestilt'-l le porta anch 'e a al la i11Lo icazione. 1 velen.i eridoge1ti. ì\'ell 'intestino, come è no lo, esist e una fl or a cli fer1nentazione, ch e at1 acca g li idra ti di carbonio cd i g ra i : ed 1111a flora di putrefazio11e, ch e a tlacca ]e prol ine e g li aminoacidi e i)r Ol)abiln1 e11te anch e di Lrugge la n1a · a n1icrobi r a divenuta su1)erflua dopo aver di g·erito g·li idrati di carbonio o gli elem enti batterici patogeni eliminati da lla mucosa intestinale. La flora fermentai ira sta più i11 alto , 11el egm en Lo t erminale dc ll ' il eo e d el cieco; p iù ir\ basso la flora puLrefa t ti va m a n n1ano s i so li Luisce a lla fern1enta l i\ a . Gli acidi formatisi i11 eccesso nel ci eco 'cn n-ono neutralizzati n ella por zione lerminale u el gros o intestino dall 'an1moniaca forn1ata cla lla flor a p utrefattiva. i ved e dunque come le d t1e fl ore , lu11g·i dall 'e. scrr a11Lagoni sle, sono J)Ìut to ·to siner g icl1e. E · e . i fren ano a vicenda cd a .. s icurano co ì l 'eqt1i li bri o acido-b asico dal 111czzo intestinale jndi i)en abile al buon fun ~. i o n an1en t o d ella dige. Li on e colica. Per p r eci a r e i disturbi di questo equilibrio : in vece , di t entare una differ en ziazion e batter io Jog·ica delle sp ecie i11 cau a, c iò ch e è 1naterial111ente in1p ossibile, R ou x, Griffon e Nep·v eux hanno propof'to di apprezzare per ' ria cl1i n1ica l 'intensità d elle fermentazioni e de lle l1ulrefa7.ioni le prim e essendo 1n i -urate dal (lo"' ag()'io d egli acidi organic i liberal i , le seco11de da quello dell 'a1nmon i a ca prod ott a . i J>O., 0110 ritener e come più parti colarmente n oc i,•e, da una parte le iperacidità cecali più o n1 e110 ben compensalr dai fe nomeni di pul re fazion e distale , co ì con1e le iperacidità tot <l li cl1e annulla110 ogn i putrefazione; dall 'altra i)arte le ~peralcalinità totali , indici di pt1Lre fazione precoce cl1e i s tabili cono n el cieco e o ·taco]an o i processi n orm a li cli ferrnentazio rtc e. la digestione cera le. I prodotti degli agenti di pul re faz ione son o con . iderati c1assicamente come r esponsabili dc ll 'i11tossicazione intestin a le e la ri cer ca n elle urin e dei fenoli , d ell 'indolo e dell o scat olo è lata con siderata per lungo tempo come elemen to pr ezioso per apprezzare le putrefazioni inte tinali . Oggigiorno è invece tabilito cl1e la produzione di questi corpi è i 11dipendente d a i m icrobi della putrefazione. J sulfo-et er e urinari rappresentano, non i tesLimoni delle p11Lrefazioni intestinali , ma il t ern1in e r1orn1al e cl el1a distruzion e degli albuminoidei 11ell 'or• ga111smo. L 'i1nportanza eccessiva, per quanto ingiusti fìcata, accordata ai fenomeni di putr efazion e intestinale , è stata. ancora ampliata dal1'azione t ossica attribui ta alla carn e e, in gen e ra le, agli a lbum ino idei n e ll 'alirr1entazione un1ana . In realtà, ri cer cl1e recenti provano che un 'alim entazione estl11 si, amen1e carnea non J1a i11f]uenza consider evole sull 'ecrt1ilibrio della fl ora intestinale e non at11ne11ta ]a ... u a v iru1

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<< TL POLCCLJNIOO

lenza. :È aLtua l1nente an che am111es'"'o che nella rnaggior parte degli stati colitici non sono gli a lbuminoidi ingeriti ch e provocano un eccesso della flora proteolitica, ma piuttosto le nucleoa Jbu111ine escrete dalla mucosa irritata. Secondo gli Al"i... un eccesso di putrefazione non divie11e da1111oso che quando la formula fisiologica è i11vertit~ cioè quando le putrefazioni si effetlua110 precocem ente n el cieco o quando Ilel t ern1inale so110 ostacolati i normali processi di fern1entazione . Queste putrefazioni precoci sembrano agli A~~. dovute ad ostacolo n1eccanico, a stasi impor tanti. r\..1 di f11ori dei prodottj fen olici, dei veleni prodotti dalle putrefa zioni il più impo1 tan te è l 'ammoniaca che , essendo m olto diffusibile, ha la mag·giore influenza n el m eccanism o delle intossicazioni. lBisog·na poi aggiunger e i g as (idrogen o solforato, metano , a cido carbonico), le toxamine, molto patogen e (istamina , g uardani11a e tiranina) , e i corpi aromatici , ct1me la putrescina e la cadaverina. I prodotti deg·li agenti di ferrnentazion e, considerati per lungo tempo come inoffen sivi , sono attualmente, per molti AA. nord-americani , i princi pali fattori dell 'intossicazione , n1entre si considera il b. coli communis indispe11sabile all 'equilibrio del contenuto coli co. I prodotti tossici pr~dotti dagli acidogeni e da certi zu cch eri , sembrano assai numerosi. L'acido ossalico sarebbe uno dei più comuni. Es o, penetrato in circolo, fisserebb e il calcio del san g ue per formare degli ossalati insolubili . Esso diminuirebbe così I 'alcalinità del san gu e ed il su o potere di coag ulazione ed eleverebbe la glicemia . L 'acido formico è un altro prodotto costante nelle iperacidità cecali ; la su a tossicità è grande e inoltre la su.a pref;enza sarebb,e n ecessaria alla produzione del1'istaTn ina. Gli acidi lattico, butirrico, acetico sembran o 1)1e110 tossici . L 'acetone è ancora 11n prodotto b.a nale e frequente nelle feci cecali. È probabile ch e molti dei casi di acetonemia e di acetonuria, sia n ei han1bini , sia negli adulti da poco operati , dipendano da assorbimento san g uigno dell 'acetone format0 n el cieco in seguito alla fermentazione degli zucch eri. D'altta parte sen1bra ch e l e fermentazioni anormali degli idrati di carbonio favoriscano la formazio11e, a spese delle sostanze azotate, delle toxamine ~ fra le quali l 'istan1ina è estreman1ente tossica. Come si difende I ' organisn10 co11tro i ve.. le11i intestinali? La più banale r eazione di difesa è la diarrea . l\{a esistono altri fenomeni di disi11tossicazione che risultan o anzitutto dall ' az ion e epati ca e biliare , il fegato inter,·e11endo con il suo J)Otere di fissare i tossici , la bile con il suo poter e neutralizzante. La disi11tos icazione è operata anch e da l rene, cb·e elin1ina en ormi quantità di sostanze tossich e. In fin e la ~ tessa r11t1cosa intestinale sembra ca1

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[ANNO XL, NUl\I. 45j

pace di opporsi con i }Jropri lnezzi ad un eccesso di acidità , sia a mezzo dei sali alcalinoterrosi escreti dalla mucosa sia a mezzo di processi di put r efazione. L"n intestino di cui il di11an1ismo e le funzioni evacuatrici r estano iI)tatti p ossiede dunque sufficienti mezzi di difesa, anch e se la sua mucosa è lesa superficial1nente. Per spiegare l 'intossicazione intestinale bisogna dunque ammettere altri fatto ri, di cui gli uni favoriscono l 'assorbin1ento delle sostanze tossich e, gli altri ostacolano i processi di disintossicazione. Fra i fattori ch e favoriscono· il riassorbime11to delle tossine i principali sono : la superproduzione di tossine, l 'idratazione ecèessiva delle feci e sopratutto le ritenzioni . La superprodu zione di tossine è più spesso legata a ll e insufficienze digestive, facili a mettere in evidenza. ·L 'idratazione delle feci facilita il riassorbim ento di prodotti tossici e ciò spiega perch è certi malati risentono meno i disturbi nei periodi di costipazione. L 'u so dei i)urganti è da essi mal sopportato e regolarmente seg·uito da disturbi più accentu.ati ed è m eg·lio tollerato quando si accompag·na al digiuno assoluto. I fet:iomen i di riten zione e di stasi sembrano agli AA. i fattori dominanti nella genesi delle toxemie. L~ stasi ileale specialmente determin a con grande fa cilità accidenti tossici g ra,ri. La stasi ceco-ascendente costituisce causa di ritenzione stercorale e comporta spesso una flora putrefattiva precoce ch e annulla in parte la flora fermentativa. Le reazioni si agg ra,ra no se l 'angolo destro diviene sede di. una pericolite ostruttiva e se l 'idratazione delle feci è permanente. Il dolicocolon è un g rande fattore di tossiemia perchè compromette la permeabilità dell'angolo sinistro esagerandone l 'ang·olatura. La carenza delle funzioni di disintossicazione costituisce un fattore importante n ella produzione delle tossiemie. L 'insufficienza epatica, l 'insuffi cienza renale sono le più conosciute. Accanto ad esse stanno le deficién ze di t utti gli altri emuntori come il polmone e la pelle. Quanto all 'insufficienza epatica. per lungo tempo il fegato e la secr ezion e biliare sembrano in istato di iperattività . L 'ipertrofie_ epatica che accompagna certi stacli colitici e scompare con essi ·è più un 8eoono di iper epatia ch e di <•11epatia. Certe diarree biliose, come le diarree dette pr.a ndiali, cosi frequ enti nei tifloco1iLici, indicano una ipercolia e un processo di difesa. A poco a poco poi compaiono i segni dell 'insufficien z.a del fegato, sotto forma di piccole glicosurie inter m ittenti o an cl1e di ipertensione portale che può .condB.rre talora fino alle emorragie digestive. I reni presentano an che delle fasi di ~ pcrf1111zion e precoce e di insufficienza tardi,ra. L 'iu._testino subisce la stessa evoluzione. II potere set:retorio intensi tì cato all 'inizio per la 1


lANNO

XL, NuM. 45]

SEZIONE PRATICA

infia1nn1azione della n1-ucosa, si indebolisce <ruando le lesioni colitich e diventano gravi . Questa iposecrezione provoca la diminuzione dell'apporto di sali alcalino-terrosi come quella deJ]a flora proteolitica che non h a più i mezzi di eserr1~are la sua azione sulle nucleo-o lbu• 1n1ne. Clinicamente una delle principali manifestazioni dell 'intossicazione intestinale è l 'anemia. Frequenti sono i disturbi nervosi. Le coliti fermentative si acco_mpagnano ad irritabilità, eccitazione e ansietà,- mentre le coliti putrefattive si accompagnano a depressione, astenia, melanconia. Si possono anche riscontrare dei veri disturbi mentali, delle demenze precoci o delle sindromi comiziali, con crisi vertiginose, assenze, perdite di conoscenza. Gli AA. ritengono però che le tossiemie non · siano capaci di determinare., per sè sole, tali stati e che occorra una predisposizione. Frequenti sono anche le perturbazioni endocrine, avendo le ghiandole a secrezione interna importanza per la difesa contro ]e tossiemie di origine intestinale. Cosi si .s piegano le sindromi tiroidee, ipofisarie, surrenali, ovariche o testicolari cosi frequenti nell'intossicazione intestinale. Bisogna notare ch e queste insufficienze possono contribuire alla formazione della tossiemia, per alterazione delle funzioni di disintossicazione. :È poi probabile che l'intossicazione abbia ..importanza etiologica in molti altri stati, come in certi reumatismi cronici, nella cellulite, in certi dolori muscolari.

c.

TOSCANO .

Peritonite incapsulante e stenosi doode· nale. ( LENORMANT.

La Presse 1'1édicale, 26 ag. 1933).

La peritonite incapsulante non è frequente: descritta per la prima volta nel 1913 da Esaii con il nome di: « intestino candito » se ne contano attualmente nella letteratura una trentina di casi. Entità puramente anatomo-patologica la peritonite incapsulante è caratterizzata da un sacco n1embranoso liscio e brillante. d'un bianco madreperlaceo o eburneo che avvolge, nascondendole, Je anse di tutto o parte del tenue e qualche volta anche dei segmenti del grosso intestino. All'apertura del ventre l'operatore si trova in presenza di un sacco sferico simulante una ·cisti ovarica; altre , ·o]te l 'incapsulan1ento è a manicotto e assume la forma di due o tre grossi salsicciotti bianchi , ripiegati e juxtaposti. La membrana avvolgente ha uno spessore variabile da du o a otto millimetri, è facilmente distaccabile dal1'intestino cui non aderisce che per mezzo di qualche raro tralcio di connettivo lasso; le anse sono talvolta separate da sepimenti fibrosi, in ogni modo non sono m.ai .aderenti fra loro e la loro parete è di aspetto normale. In uno solo dei casi raccolti~ dalla letteratura il sacco fibroso conteneva del liquido siero-fibri-

1771

noso. Il perjtoneo parietale è a volte normale, a volte unito al sacco viscerale da qualche banale aderenza infiammatoria, a volte in [ine è rivestito da una memhrc\na fibrosa, dissecabile, avente il medesimo aspetto del sacco viscerale . Bisogna ritenere come caratteristiche essenziali della peritonite incapsulante il sacco che avvolge l 'intestino senza aderirgli e la completa integrità della parete intestinale; i casi che non presentano questa particolarità vanno considerati come comuni peritoniti croniche o , più frequentemente, come peritoniti tubercolari. La peritonite incapsulante non 11a una storia clinica ben netta : i casi finora descritti sono stati una sorpresa operatoria. Qualcl1e volta si era intervenuti per occlusion e intestinale acuta , altre volte si era pensato ad una cisti del mesentere, del pan creas , dell'ovajo; in alcuni casi fu fatta diagnosi di invagiI1a1ione cronica, di appendicite cronica, di peritonite tubercolare. L'esame radiologico, nei due unici casi nei quali fu pr~ticato, non ha dato risultati certi. . L' A. ha avuto recentemente occasione di osservare un caso di peritonite incapsulante in un individuo il quale era stato in precedenza operato di appendicectomia, senza alcun beneficio, · per disturbi addorninali vaghi. Successivamente si era manifestata una sintomatologia di stenosi sottovateriana del duodeno; l 'indagine radiologica rivel ava un ostacolo a livell o della terza porzione del duodeno, sulla linea mediana. La l.aparotomia mise in evidenza una peritonite incapsulante: il peritoneo parietale era rivestito da una iamina bianca, lucente, dello spessore d ·un millimetro circa, scollabile; non v'erano aderenze fra questa lamina e -il sacco viscerale; a sua volta questo, d'aspetto bianco-azzurrognolo , lucente, aveva la forma di un doppio cilindro che corlteneva il tenue; la membrana avvolgente aderiva in alto alla fa ccia inferiore del m esocolon trasverso. Evidentemente il peso del sacco connettivale e del tenue in esso contenuto esercitava sul peduncolo mesenterico una trazione tale che ql1esto peduncolo schiacciava la porzione trasversale del duodeno ; l'A. fa rilev.are ch e questa \rarietà di compressione ar~ero-me­ sen.terica non è stata finora descritta. L'intervento consiste nella liberazione dell'intestino e nell'asportazion e del sacco cl1e lo avvolgeva; in secondo tempo, non essendo completamente scomparsa la sindrome di occlusione duodenale, fu praticata una duodenodigiunostomia con esito in guarigione completa. In base agli esami istologici di frammenti del sacco, che dimostrarono una deposizione fibrinosa e degli strati connettivali in via di organizzazione sen1pre più avanzata, proce dendo d.alla superfice in profondità , 1'A. si dichiara dell'opinione di V\1ilmoth , Delval e Vatel per


1772

« JL P OLICLINI CO »

i quali « la m en1brana periviscerale va consid erata come il risultato di un 'organizzazione progressiva di un essudato fibrinoso ». Riman e sempre oscura la causa iniziale della lesion e: sono state chiamate in causa la tubercolosi, la sifilide, le infiammazioni viscerali, il .traumatismo accidentale e quello operatorio; nessuna di queste ip otesi , p erò, è completam ente dimostrata . L. 1FEHRETTI .

DIVAGAZIONI Gli ese1·cizi fisici dell'adulto. Gli esercizi fi sici son o n ecessari in tutte le età, specie p er g li individui ch e conducono una ,·ita sedentaria. Essi lo sono tanto più nella vita moderna, n ella quale il motore ha u cciso il m ot o. La com odità, la rapidità dei m ezzi di trasporto h anno fatto sì ch e la gran m agg ior an za degli u omini civili n on esegue, o eseg u e in scarsa m isura l'eser cizio fisico più comune e una volLa r eso obbligatorio della n ecessità di spostamento: il cammino. Da ciò 1'indispensabilità anche p er gli adulti di una g innastica integrativa di quel m oto occorrente .per atti,rare le funzioni organicl!e. È ovvio ch e g li eser cizi fisici con sentiti agli adulti n on possono essere quelli ch e si pratican o n ell 'infan zia e nella g iovin ezza. Bisogn a ten er cont o di una quantità di elem enti , in m odo da far sì ch e il moto riesca ver am ente vantaggioso, n on produca danni e sia comunque esente da p ericoli. A parte le con tr oindicazioni ch e possono derivare dalle alterazioni o da lle m alattie acquisite n el corso della vita 1'uomo adulto p er le sole modificazioni a pportate dall'età non h a più la complession e, l'agilità, la forza, la forma da potere eseguire gli eser cizi fisici cons entiti ai giova ni . 1D el r esto anche questi non possono praticare indiffer entem ente qualsiasi specie di sport. Questo per il tipo ed il gra do deve esser e appropriato alla statura , al p eso, alla r obustezza, all'agilità del soggetto. Per g li adulti, osserva g iustam ente Chailley Bert, bisogna innanzi tutto ten er presenti due dati : se l 'individuo h a pra ticato l 'educazione fisica n ell 'infanzia e nella giovinezza e l 'alle11amen to n on h a avuto lunghi periodi di sosta , e se l 'individuo n on h a m a i praticato l 'educazion e fisica o intende riprenderla dopo una lunga pau sa. Per quel ch e rig uarda il primo caso è a rilevare come sia diffi cile che un individuo riesca a continuare oltre là quarantina lo stesso gen ere di educazione fisica. Questa in effetti diventa rapidamente fastidiosa, senza dire ch e Je occupazioni e le esigen ze delle vita m atura la r endon o di difficile pra tica. Più fa cile a con ser vare è l 'abitudine allo sport, p erch è questo costituisce un diversivo, un divertimento , un giuoco n el quale il SO O'getto cer ca di m etter e in eviden za la sua r esi-

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XL,

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s tenza, la sua forza , la sua abilità, il suo co• raggio. Ma viene il momento in cui p er ragioni fisiologiche o psicologiche anche lo sport viene abbandonato. Allora si rende n ecessaria un'educazione fisica b en condotta e ben compresa, o un orientam ento verso altri sport più adatti alle muta te condizioni organiche. Più difficile è il contegno da tenere in confro11to di un individuo che non ha mai fatto dello sport o , peggio, çhe l'ha fatto per il passa lo e l'ha abbandonato perch è distratto dalle m olteplici esigenze ed occupazioni della vita. Se egli verso la quarantina volesse dedicarsi ad uno sport o ripraticarlo dovr ebbe amaramente constatare ch e non è più in grado di praticarlo, e ... e si trattasse di uno sp ort faticoso si esporrebbe a pericoli n on indifferenti. In tali casi la prima precauzion e da prender e è un accurato esame m edico. Si considererà innanzi tutto il tipo m orfologico: un individuo grasso sar à con siderato come un vecchio, m ent re si sarà m en o severi verso un magro . Si verifich er à l 'integrità dei principali emuntori : fegato ·e rene . Si esaminerà l'a1)parato pulmonare e circolatorio , si farà la prova della capacità cardiaca allo sforzo . Questa si pr atica in un m odo sem pli,cissimo: si esamina il polso e la pressione arteriosa massima e min ima in posizion e supina, e quindi si fann o eseguire al soggetto dieci flessioni sull e gan1be al ritmo dì ogni due secondi, e subito dopo questo eser cizio si riesaminerà il polso e la pressione arteriosa e s i n oter à il tempo occorr ente p er il ritorno alla calma . Se tutto risulter à n ormale, si procederà con pruden za iniziando l 'allenamento con sedute di cultura fisica accuratamente dosata. Per g·li individui ~be sono già leggermente obesi o t1n po ' enfisematosi si comincerà con massaggi e • • • • con mov1ment1 pass1v1 . Queste sedute iniziali avranno sopra tutto lo scopo di aumentare la mobilità delle articolazioni e rendere più elastici i muscoli. L'esercizio dovrà essere continuato con metodo e pazien za . Così l'appara to cardio-polmonare si abitu erà allo sforzo, e tutte le scorie ing ombranti saranno eliminate dall'organismo. Anche gli individui ultraquarantenni ch e non hanno m ai l)Taticato lo sport, potranno dedicarsi a quei giuochi che non richiedono una forza o una velocità eccessiva, come il tennis , jl golf, il nuoto e simili. Ma quel che 1più interessa si è ch e l 'individuo riprenderà l'abitudine al moto. Camminerà più volentieri senza stancarsi, senz'affanno. L'uomo civile se vuole vivere sano conviene ch e rinunzi a quelle comodità , che la tecnica ha m esso troppo abbondantem ente a sua disposizione, o quanto m en o la '!si solo ~n caso di vera necessità. Il tram e 1 automobile devono essere m eno adoperati , specie per le distanze brevi: l 'uomo deve spostarsi camminando.

argo. '


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SEZIONE PRATICA

che esistono tra la sclerosi a placche ed altre neuropatie ereditarie, che spesso si trovano nella stessa famiglia, n ei collaterali, negli ascendenti e n ei discendenti dei malati di sclerosi. Dimostra come la sclerosi a placche sia molto più frequente di quel che si ritiene, perchè spesso essa si arresta a forme rudimentali che rimangpno inosserva te. Precisa il biotipo degli individui predisposti alla sclerosi a placche. DR.

CENNI BIBLIOGRAFICI La chirurgia della innervazione periferica del siimpatico (chirurgia del dolore). Ulrico Hoepli, Milano, 1933. Prezzo

IGNAZIO SCALONE.

L. 30. Con questo volumei l 'A. mette al corrente il lettore sulle ultime acquisizioni nel campo della chirurgia del simpatico. 1F atto precedere un capit~lo .di anatomia e fisiologia del simpatico per1fer1co tratta la cura dei distt1rbi riflessi post-traumatici, della cau salgia, del ritardo di guarigione delle fratture, delle alterazioni trofiche, delle affezioni vasali (claudicatio intermittens , angiospasmo, morbo di Playnaud, endoarterite obliterante). Riporta quindi i dati clinici e sperimentali sugli effetti della simpatectomia perivasale nello sviluppo del circolo collaterale dopo la legatura dei g rossi vasi. Inoltre svolge il capitolo della chirurgia del simpatico per la cura delle nevralgie pelviche, nonchè quello della chirurgia del simpatico per la cura dello spasmo del cardias e delJa dilatazione idiopatica dell 'esofago. Si occupa della innervazione simpatica delle corde vocali e porta un contributo personale alla chirurgia del simpatico, diretta a modificare stati ipersecretivi di glandole e organi glandolari , quali lo stomaco e la parotide. Indi e pone alcune congetture sulla possibile esistenza di una fl ogosi delle vie nervose sirnpatiche addominali per spiegare alcune particolari sindromi dolorose a carico dei visceri . Descrive la tecnica della simpatectomia periarteriosa e della simpatectomia neurale, apportando contributi clinici e operatori personali , corredati di storie cliniche. Il volume in 8° di circa 250 pagine è corredalo di numerose figur~ e schemi ed ha un particolare sviluppo la parte bibliografica. JuaA.

S.

MARINAOO I.

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J. H. SHULTZ. Das autogene Training. Vol. in-8°. Editore G. Thieme, 1932, Lipsia. MK . 16,80. L ' A. espone in questo libro un suo metodo curativo ed educativo basato sul principio che mediante determinati esercizi fisio-psichici si possono indurre modificazioni delle, personalità, che in analogia ai vecchi procedimenti ipnotici determinano tutte le condizioni proprie degli stati di suggestione. Nella prima parte sono analizzati i dati di fatto che costituiscono i fondamenti del principio nonch è le ricerche istituite allo scopo di provare l'efficacia del metodo. Nella seconda parte sono trattate le. applicazioni pratiche. Si tratta di un lavoro ponderoso ed insieme sottile, ch e merita la maggiore considerazione. DR. E.

TREIBMANN.

Die H oc.hfrequenzbehandlung.

Vol. in-16° di pagg. 30. Fischers Med. Buchhandlung. Lipsia, 1932. MK. 2. L'A. dopo aver descritto l'azione dell'alta frequenza sull'organismo umano espone le indicazioni dove l 'uso di essa porta reali vantaggi. Fra le malattie e g li stati morbosi, nelle quali esercita la sua azione sedativa, calmante ed antispasmotica , elen ca l'eccitabilità nervosa, l 'isterismo, l 'insonnia, la debolezza nervosa, le nevralgie di vario genere, gli spasmi e le ipertensioni dovute ali ' angiospasmo delle arteriole. Successivamente precisa le malattie e gli stati m orb osi non provocati da angiospasmi dove l'uso dell'alta frequen za per la sua azione dilatatrice porta notevole g iovamento . A questo gruppo appartengono le malattie cardiaclie e ,·asali nelle quali la causa deJl 'inguaribilità si deve ricercare n ella deficiente circolazione e n ei disturbi funzionali delle glandole a secrezione interna . L 'u so dell 'alta frequenza può essere eseguito anche n ei disturbi dello sviluppo, della crescenza, della vecchiaia, n egli strapazzi eccessivi del sistema nervoso e nel decadimento delle forze. La disparità di giudizi sul valore di questo lrattan1ento è dovuta al1 a errata applicazione delle norme e alle false indicazioni. Le controindicazioni sono rappresentate dalle rn alattie infettive acute, dalle possibili emorraaie , dai tumori e dai vizi cardiaci con geni tì e da tutte le malattie acute addominali. È nn manualetto pratico e perciò consigliabile \!EL DOLESI .

Ascesso cerebrale. Vol. di p. 83.

L. Cappelli, Bologna, 1932. L . 15. Esposizione piana, elementare, delle più importanti nozioni riguardanti g li ascessi cerebrali. Dei principali tipi viene schematizzata l'etiologia , la patogenesi, l'anatomia patologica. Alla sintomatologia generale e locale vengono dedicati tre capitoli, ed ampio trattamento riceve la terapia chirurgica con la descrizione delle varie modalitk tecnich e di intervento. Una buona bibliografia chiude il lavoro. MoNT .

F. CuRT1us . Multiple Sklerose und Erbanlagè. EdiLore G. Thieme, Lipsia , 1933. Prezzo M. 18. Dallo studio di un abbondante materiale esaminato accuratamente dal punto di vista anamnestico , sLatistico, neurologico', psichiatrico ed istologico l 'A. trae la convinzione che la sclerosi a p1acche è una malattia che ha Ja sua oriCYine profonda in una disposizione costituzio11ale. ered itaria. C:o11 m inl1ta anali si l'A. precisa le anal oaie


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« IL POLICLINI CO »

l:\NNO ~L ,

NuM. 45]

I CONGRESSI DI -MEDICINA E CHIRURGIA. XXXIX Congresso della Sdcietà Italiana •li lledicina Inte1·na. (Pavia, 18-21 ottobre

1933)~

(Co ntinuazion.e; v. numero precedente). Gjovedì 19 - Sed. an.l. Presidenza : Prof. MAHAGLIANO.

L'uremia. Prof. F .'

ScHUPFER

(Firenze).

Conclusioni. .

Sotto j} tern1ine di 1.1 remia furono descritte varie entità ruorbose ma tra esse bisogna, secondo iJ R. distinguere : 1) La. uremia vera o llremia iperazotemica; 2) La sindrome dell 'anuria vera; 3) La iperazotemia con ipocloren)ia; 4) La eclampsia dei nefritici; 5) La pseudouremia cronica angiogena. Le prime due sono in relazione co11 una intossicazione veramente di origine rer1ale; la terza ha, nella sua patog·enesi, alcuni punti di contatto colle due forme precede11ti, ma non si può considerare come uremia ; la quarta dipe11de in parte da un fattore extraren ale, ma in parte forse anche da uno renale; la quinta è indipe11dente del tutto dalla insufficenza del rene. Nell 'u re1nia vera si tratta di indìvidui isostenurici, in cui si hanno riel sangue deg·li alti gradi di azoto incoagulabile, n otevolissimo aumento percentµale del N non ureico, con corrispondente diminuzione tli quello ureico, e reazione xantoprotei ca notevolmenie accentuata. Negli stati di uremia avanzata la reazione xantoproteica compare ancl1e 11el liquido cerebro-spi11ale. In questi casi si ha non solo una grave meiopra,gia re11ale ; ma anche un grave deficìl di funzione degli organi (fegato, cuore, ecc.), che sono deputali a supplire alla funzio11e r enale, per cui tutto l'organismo entra in una fase di sofferenza. Si ha inoltre una patologica disintegrazione delle protejne dell'organismo stesso, e, in conseguenza di questa lisi tossica delle albun1ine, si ha anche produzione di sostanze aro1natiche, che si accumulan o nel san g ue, aggiur1gendosi a quelle che, per d eficiente funzio11 alità epatica, vi arrivano dall 'intesti110 . Nei nefritici cronici, vi può essere acidosi, la quale per lungo te1npo è una acidosi compensata, con pH normale, n1a ad un dato mrunento, quando l 'individuo diventa uremico, diviene invece u11 'acidosi sco111pensata, con spostamento stabile del pH verso l 'acidità. Ncl1 'uremia, quindi, alla ritenzione delle scorie urinarie, che dovrebbero essere elimi11ate da un re11e normal e, si agg"iunge anche una loro maggiore patologica prodt1zione. Ma nell'uremia si ha anche una alterazione del ricambio minerale, specie del cloro, del calcio e del i:i1agnesio, una anemia che nei casi gravi tende spesso al tipo ipercron1ico, ed alla fine si aggiu11g·o110 le consegu enze ni alterazioni, talora gravissime, del tubo gastro-enterico. L 'uremia vera od iperazotemica ·si può quindi d efinire « una intossicazione che si manifesta cli-

nicamenle con turbe o i1tteslinali, o respiratorie, o nervose, e che è dovuta ad una gravissin1a insufficienza funzionale non solo del rene, ma anche d egli organi deputati a suppljrne la funzione, !)er modo che 1'organismo non riesce più a liberarsi in modo suffi ciente, no11 solo del! 'accumulo delle scorie azotate e mj11erali del ricambio materiale normale, ma anche dei veleni, che, in conseguenza di tale ritenzione, si producono nell 'organismo e di quelli ch e, ad un dato momento, prendo:io in. ~sso origi11e, specialmente qa una patologica d1s1nlegrazione parenterale proteica». La sintomatologia alle volte è prevalentemente gastro-intestinale, alle volte nervosa, alle volte respira loria; ma 1nol lo spesso si ha un vario intrecciarsi tra loro di questi fenomeni morbosi accompagna ti taloia an che da sintomi a cari~o della cu.te (uremidi). 'f utta 1a fenomenologia non pare dovuta _ad un 11nico pr.odolto .to:ssico; ma alcuni sintomi son~ do'1l1ti ad una, altri ad un 'altra sostanza, molti sono in relazione all 'acidosi, ed in questi ultimi tempi si tende a dare sempre maggior valore ai velenj della serie aromatica. Ordi11ariacnente ne11 'uremia vera si ha ipertensione arteriosa; ma essa può anche mancare pe,r tutto il decorso della malattia, .cosicchè si può dire che vi può essere uremia senza ipertensione arteriosa, mentre non c'è urenua vera senza iperazoterr1ia. I sintomi uremici, una volta iniziali, hanno una fatale tendenza a progredjre fino alla morte, ma ci sono forme r.he decorrono rapidamente, ed altre nelle q11ali i! decorso è di settimane, o di mesi, od ar1cb8 ft ~ 1-~ anni . 'Talora però questi uremici i11uoi, 10 p-...r l 'intervenire di inalat tie infettive, per deficienza cardiaca, ecc. Se 11ell 'uremia interviene una di quelle condi7.io11i uel1e quali si ha, anche indipendentemente dallo stato del r~ne, iperazotemia (avvelenamenti, febbre, polmonite, cloropenia, ecc.) allora anche la azotemia si -aggraverà; -ma tale aumento dell'azotemia non avrà quel significato prognostico .grave ch e varebbe se si presentasse per sola rag ione uremica. La cura è sopratt,utto dietetica preventiva. Se l 'uremia è già in atto si cercherà di combattere I 'acidosi e di neutralizzare specialn)ente i veleni clella ser: - .- ~0matica, agendo sia sul tubo gastrointestinale, sia st1l sangu e. Quando vi è associata cloropenia si dovrà, con prudenza bentare la reclorurazione. Si può anche cercare di promuovere le così dette -eliminazioni vicarianti; ma non bisogna esagerarne l 'efficacia. La sindrome anurica non è nè giusto, nè opporluno che venga considerata co1ne 1dentica a quella uremica; in essa si ha, tra l'altro, una brusca soppressione d ella funzione renale,.in reni che posson o essere precedentemente sani, e si ha anche una istantanea soppressione dell'eli1ninazione del1'acqua; men tre nel] 'urina si ha da fare con reni da lungo te111po malati, e quindi con organismi diffusamente alterati, e, solo eccezionalmente, si ha soppressione completa della eli1ninazione dell 'acqua. Nell'anuria si ha di regola uri primo periodo di 6 o più giorni, talora anch e 10-12, e, secondo qualche osservatore, anche di più, nei quali il malato non presenta sinto·m i morbosi, o li pre-


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SEZIONE PRATICA

se11ta inolto leggeri, poi compare un quadro tossico ch e spesso rapida1nente u ccid e il paziente. Solo se ques to quadro tossico si prolunga si ha una notevole so1niglianza co11 quello ure1nico. Anche qui si ha una forte disintegrazio11e par enterale dell 'albu1nina d ell 'organis1no. I casi di iperazolemiu con c1oropenia, che si osservano i11 p ersone nol1 ne.fritiche, presentano inolli pu11li di contatto con quelli uremici. In essi la cloroper1ia non è la causa della iperazotemia; n1a essa è dovu la, in molli casi , al1n eno in parte, alla fort e perdi la di NaCl che 1'orga11is1no in ques l i pazienti subisce col vomito e colla diarrea; in tu t li poi al fatto cl1e si ha anche qui una esagerata disi11tegrazione proteica, la quale, quando procede con ritmo acceleralo, produce, secondo al~uni , una acidosi dei t essuti e co11secutiva clorop e ia da pari e di essi. In questi casi molle volle si h a un a forte essiccosi che aggrava le condizioni <l el pazie11 le. ~tolte delle sindron1i iperazoten1ich e post-oper at orie sono analogh e a quelle della iper azo temia con clorope11ia, ed anche per esse alcuni u sano il11propria111ente il termine di ure1riia, quasi ch e 11na iperazo le111ia un po ' forte sia sempre indizio -di uremia. L'eclampsia dei nefritici, detta anche pseudour emia eclampti ca, o forma acuta d ella falsa uremia, o m alattia renale convulsivante, o epilessia nefrogena, o sindrome eclamptica n efrogena, si deve tenere ben distinta dalla uren1ia vera. In essa infatti m an can o quei segni di una insuffi<'jenza assoluta d ei reni ch e si h an110 invece n ella 11remia vcr<1, ed essa può presentarsi an ch e in per sone n on n efritich e. Si deve amm ettere ch e la causa d elle convulsioni si dehl)a ricercare in un e<iema cerebr ale; m a n on si può amme tter e col , . olhard ch e esso sia uno rlegli ordinari edemi r1efritici. ch e. per la sua esagerata entità, fa sì che il cerYello sia come serrato entro la scatola < ranica , per 1norlo che un su o r apido aumento, orl un brusco a umento della pressione arteriosa p ossa poi bas tare a scatenare l 'accesso; ma si cleve ricercare la sua orig ine in uno spasmo n on completamente occlusivo d elle arterie cerebrali, associato a spasmo venoso, in soggetto con particolare reattività tissulare. Siccome però l 'ede1na cer ebrale <>ròinariamen le non provoca fenom eni convulsivi, cosi si d eve pen sare o ch e si tratti bensì d el solito eòe1na, ch e noi osserviamo n ei n efritici, ma ch e qt1i e:;so po sa proYocare le convul sioni , per<' l1è il soggetto è p artico1arn1e11te disposto ad esse, <>])pure cl1e si tratti di un ed ema ch e si accosta piuttosto a quello del (Juincke, od a quello del1'orticaria. In questi casi u11a disposizione famigliare all e convulsioni di r egola manca, e quindi si d eve amme ttere ch e in essi agisca qualch e so-stanza t ossica, ch e, o sia prodotta dalla infezione s1C'SSa , ch e è cau sa d ell a nefrite, oppure che si fermi n ell 'organismo, in seguito al disturbato ri'Cambio, an ch e proteico, ch e si ha in questi mala li, e ch e il r ene, pur non presentando una ins ufficienza assoluta, no11 riesce ad eliminare. Non bisogna dimer1licar e inf;:ltti ch e, anch e per molte d elle eclampsie non n efritich e, si ammette una <at1sa tossica. Non è però ancor a di1nostrato che qui si tra l ti del! 'azione di speciali ami ne convul'Sivanti. La forma eclam1)Lica è più frequ ente n ella glom erul o-n efri le acuta e nel rene gravidico, ma può presentar i anche n el rene grinzo secondario e·

primario, ed allora i segni di ipertensione endocranica so,n o in gen era]e m en o accentu ati , forse perchè lo stato tossico prees islenle facilita lo scoppio delle convulsioni. L ·accesso eclamptico riproduce abbastanza fedelmente quello epile ttico, e nella cura si d eve sopratutto cer care ~i combattere colla puntura lombare, i fenomeni di esager ata pressione endocranica, e, se c 'è forte ipertensione arteriosa, gioverà anchE. t1r.. abnondante saJasso Nella minaccia di eclampsia si dovrà adottare la cura della fame e de1la sele, proposta dal Volhard, seguita poi d a die la secca priva di sale e specialm ente vegetariana ; ma an che qui sarà utile fare preventivamente la puntura lombare. La p seudouremia angiogena, detta anche pseudoure1nia cronica, o en cefalopatia cronica ipertor1ica e angiospaslica, non ha alcun r apporto di dipendenza coll a i11sufficienza renale, e si può present are iolnche in person e non nefritiche. Essa è caratterizzata dall a iperten sione arteriosa e dagli spasmi arteriosi specialmente cerebrali , con brevi e tran sitori segni di deficit dei territori cer ebrali isch ematizzati , con dis turbi del resprio e con altre disfunzioni cer ebrali a cara llere in parte stabile, in parte transi torio od accessionale. I sin tomi di questa forma poss-0110 variamente intrecciarsi con quelJi eclamplici e con quelli dell 'uremia Vt' r a.

L 'acidosi uremica.

(Prof. F . D 'ARBELA). ell 'uremia ver a si riscontrano: I 'acidosi comJ>en sata e scompen sata, ] 'alcalosi scompensata è r nra ed è da ascriver si alla p seudouremia . II R. dopo aver descritto le caratteristiche fisico-chimich e di questi vari tipi di acirlosi e dopo aver trattato ampianLente dello sviluppo storico d ella r: ues li one dell'acidosi renale, mel le11do in giusto ri1ievo il contributo italia no delle Scuola di Maragli ano, l\iiicl1eli e Maurizio Ascoli , fa un 'ampia trattazion e dei car a tteri clinici d ell 'acidosi uremica. Egli distingue un periodo di acidosi latente o preuremica, la qua le non pu ò essere svelata che dalle prove clini.ch e dell 'ammoniuria provocata e della toller an za d ei bicarbonati, e che è l 'espressione di un impoveri:mento d ei t essuti in cationi alcalini ; un p eriodo di acidosi compensata caratterizza Lo dalla diminuzione della riserva alcalina d el sangue, d el contenuto in co2 del san gu e e rlella prova dell 1a mmoniuria provocata e d r ' 1 ' - :im ent o della tolleranza dei bicarbonati. E rinalJ11enle un periodo di acidosi scompensata la quale, oltre ch e dai preceden ti sinton1i, è caratterizzat a da uno spost amento del pH in sen so acido. Il R . rto11 crede ch e una acidosi co1npen sata del tipo gassoso e che !)alcalosi scompen sala siano proprie del quadr o d ell 'uremia, e non accoglie le idee clell .A1nbard sulla regolazion e del respiro per oper a d el cloro. Tutt 'al più si può ammettere che queste ultime turbe possan o accon1pagnarsi a complican ze circolatorie o a fenome11i p seudoure1nici intercorren ti. 1~ra tta poi dei sintomi del! 'uremia ch e possono ascriversi esclusivam ente all'acidosi; rileva la difficoltà di poter st abilire con cer tezza la patogenesi ncidosica di tali sin tomi. Nel trattare la patogen esi d el! 'acidosi uremica il R. m e tte in rilievo l 'importanza d el rene com e or gano regol at or e d ell 'equilibrio acido-base. Il


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« IL POLICLINICO »

rene amn1alato perde in vario grado la capacità di risparmiare per i 'organismo le basi fisse e quella di emettere le valenze acide; questa incapacità deriva da11 'insufficìenza della funzione ammo·n iogena del rene, dalla menomata capacità di seceruere i fosfati acidi ed altri sali, dalla insufficienza ad ammettere gli acidi <;>rganici come tali. Questi fattori agiscono nel primo periodo dell'acidosi, nel secondo, oltre a questi si ha la ripercussione del1'acidosi tissulare sopra i processi del ricambio e sulla riserva alcalina del sangue : avviene cioè una anormale produzione di acidi organici. Fin tanto che i vari organi solidali col rene per la regolazio11e dell 'isoionia Q.el sangue sono ancora capaci, con una iperfunzione o con processi vicarianti, a co111pensare la deficiente funzionalità. del rene, si ha una reazione normale nel sangue; ma appena che cedono questi meccanismi si passa all'acidosi scompensata. In questo periodo interviene secondo il R. un nuovo meccanismo di compenso disarmonico per opera di una ammoniogenesi tissulare. Il R. si di scosta colla sua teoria da quelle ammesse da altri AA. di un compenso dell 'acidosi per opera del1'ammoniaca ematica e f01nlula la sua ipotesi in base a ricerche sperimentali sue e di altri Autori ecl in base a vari fatti tratti dall 'osservazione cli• r11ca. L abbassamento della riserva alcalina del sangue insieme con lo spostamento della reazione del sangue in senso acido per una insufficienza della regolazione respiratoria, determinerebbero uno stato di ipossiemia. L 'alterazione fra i rapporti di acidità del sangue e dei tessuti e la diminuzione del! 'ossigeno assunto dall'emoglobina nei polmoni ·a causa della diminuita alcalinità del sangue determinerebbero uno stato di insufficiente ossigenazion~ dei tessuti. La deficienza di ossigeno, l'accumulo dell 'urea, l'insufficiente asportazione della COz dai tessuti concorrerebbero a modificare il normale andamento del metabolismo endogeno ed esogeno delle proteine, con una conseguente iperproduzione d'ammoniaca e da acidi organici. L'iperproduzione dell'ammoniaca rappresenterebbe un meccanism·o di difesa contro la progrediente acidosi, in quanto che il catione (Nll) sostituirebbe quelli dei inetalli alcalini (Na, K, Ca) nei tessuti, ma pur riuscendo a mantenere l'alcalinità delle cellule finirebbe con l'intossicarle alterandone l'eccitabilità. Il passaggio e l 'accumulo di quantità notevoli di NH 3 nel sai1gue interverrebbe come fenomeno agonico. Il R ., dopo aver fatto un confronto dei sintonu dell'uremia con quelli dell 'intossicazione da ammoniaca, passa in rassegna, nei rapporti colla patogenesi dell'acidosi, l'importanza della funzione ammoniogena del rene, quella della ritenzione di radicali di acidi organici (fosforico, cloridrico, solforico), finalmente l'impor1nnza della ritenzione degli acidi organici. Conclude che mentre la ritenzione dei singoli acidi sja inorganici che organici non può spiegare l 'acidosi uremica, la somma invece di tutti questi, computando il notevole aumento degli acidi orgartici eterosolubili del sangue, può spiegare forse detta acidosi. Tratta del grande valore prognostico che ha la detern1inazione d el grado di acidosi, dei metodi per lo studio dell 'equilibrio acido-base, e finalmente della ter api a antiacida, che può dare d ei risultati solo se profilattica; una volta con clamata l 'uremia, ·essa è sintomatica e p·a lliativa, ma non clà risul ta li stabili. 1

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Le rnodifica2ioni cliimiclie del sangue, dei liquidi

organici e dei tessali nell'uremia vera. (Prof.

~I . VOLTEHRA) .

Le modificazioni rilevabili nel sangue e nei liquidi organici dei soggetti in stato di uremia vera riguardano i costituenti inorganici e <{llelli organici. Fra le più importanti a carico dei costituenti inorganici sono da ricordare l'aumento dello solfoe del fosforo, 1'aume11to del potassio, la diminuzione del calcio: il contegno del cloro è variabile, ma dovrebbe esser seguito, nei singoli casi, coni molta ~ttenzìone e specialmente come guida alle· norme dietetiche, potendo la sua diminuzione· concorrere ad aggravare lo stato uremico. Le modificazioni a carico dei costituenti organici rivestono il più elevato valore diagnostico eprognostico. L'attenzioe si è fino a poco fa specialmente rivolta al tasso dei derivati del ricambio azotato. L 'insufficienza nella funzione di eliminazione dell'azoto, pur non identificandosi con la insufficienza della funzione renale, la qualet1ltima ha molteplici compiti, quando diventi di tale grado da non concedere più nemmeno l 'eliminazione dei prodotti azotati del ricambio endogeno, può esser presa come eleme11to di prova del fallimento della principale fra le funzioni dell 'organo, di quella indispensabile per la vita, non compensabile nè in via naturale nè finora con mezzi terapeutici: si può parlare allora di « insufficienza renale assoluta ». Praticamente si riconosce dal tatto, che a dieta priva di proteine animali, l 'azoto incoagulabile o l 'urea del sang·ue mantengono la tendenza ad elevarsi anche dopot1n congruo periodo di osservazione. L 'insufficienza renale assoluta è la condizione di base obbligatoria d~ll 'uremia vera. Si deve negare in maniera recisa che si possa avere uremia vera con azotemia: normale o poco elevata. No11 vi so110 però cifre limite di N.I. o di urea che segnino il passaggiodall 'ins11fficienza renale assoluta all'uremia vera. Il dosaggio dell'urea nel sangue è s11fficienteagli scopi pratici, anche se praticato col metodo, chimicamente non . esatto, dell 'ipobromito di sodio. Praticando insieme il dosaggio dell'azoto incoagulabile e dell azoto ureico, si possono seguire· le variazioni dell'azoto ureico, che hanno notevole valore p,r ognostico innalzandosi in prossimità· dell'esito letale. Lo stesso significato prognostiro ha l'aumento dell 'azoto dei peptoni e dei polipeptidi, il brusco e notevole aumento dell'acido· urico, della creatina. Più recentemente si è portata l'attenzione ai: composti aromatici, in prin10 tempo all'indacano,, affatto recentemente ai fenoli, agli aminoacidi Et agli ossiacidi aromatici, ai cromogeni urinari. Tutte queste sostanze si accun1ulano nel sangue degli uremici e le variazioni del tasso di esse danno utilissi1ni elementi di giudizio per la diagnosi e per la prognosi: però l'applicazione della reaz. xantoproteica al sangue dealbuminizzato si è dimostrata in pratica più utile e più aderente alla clinica che non la reazione dell 'indacano. Lo studio d el sangue e dei liquidi organici degli uremici h a dato occasione ai vari ricercatori di so~pettare ora 1 'una ora l 'allra sostanza come elementi causali della tossicosi uremica. La maggior parte di tali sospetti si sono in proseguo di tempo dimostrati infondati o esagerati. Tuttavia vari corpi chimici , fra quelli che si accumulano negli 1


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SEZIONE PRATICA

it1remici, posseggono una certa tossicità (potassio, ammoniaca, urea, creatinina, guanidina , fenoli, .ecc.), ma il problema della genesi dell 'uremia non .si risolve probabilmente in questo modo. La morte per uremia (vera) è l 'epilogo di una catena di fenomeni di cui il primo anello è nella ritenzione ~zotala: a qu esta segue la ritenzione di corpi aromatici d'origine inles linale; a queste succede, e forse esse stesse determinano, una distruzione paren lerale delle albumine dei tessuti. E verosimile <he, a cau sa dell a riLenzione e a causa della sovraproduzione di frammenti sempre più grossolani .dj disintegrazione proteica, si verifichi un accumulo di prodotti del catabolis1no dei proteici che, per i l meccanismo chilnico dell 'azione di massa, t Pnde ad arrestare il ricambio proteico stesso (Volterra, 1926). In questa gulsa no11 è necessario che tutta l 'uren1ia sia il prodotto di azioni tossiche, cioè dell 'azionc di prodotti provvisti di una loro t ossicità propria: con l 'azione di questo o di quel prodotto tossico si possono naturalmente spiegare singole ma1Lifestazioni dell 'uremia, ma la fatale progressione di questa n el suo complesso può trovare spiegazione nell 'arresto del rica1nbio cellulare per accumulo dei prodotti del catabolismo. .L a patog en esi cl ell ' eclanipsia d ei n efritici e della jJ.<;eu c1 o- uremia. a.rigiogena. ~

(Proi. A. LuNEnE1). •

Ricordale le varie interpr etazioni che sono state dale del m eccanismo ili produzio11e dell'accesso di pseudo-uremia ecla1nplica, le teorie dell 'autoinlossicazione, quella della cloruremia, la teoria d ell 'an giospasmo e guella dell 'eden1a cerebrale, il R . si · sofferma in inodo particolare sulle ulti1n e due. rispettivamente di Forlanini e di Volb ard, essenclo quel1c che sono oggi n1aggiorn1ente discl1sse. Ricord ati i da ti sperimentali per i quali è giu-stificato amn1etlerc la possibilità di aversi crisi di spasmo delle arterie cer ebrali, n onostante l a discu ssa innervazione di ques ti vasi e l 'ipoecci labilità vaso-costrittrice ch e essi presentano di fronle ad alcu.ni stimoli 1 vengono prospettate e discu sse le obiezioni cl1e sono state mosse alla t esi del Forlanini-Pal, ecc. quale oggi viene generalmente formula la: ch e le crisi eclampliche siano cioè det ermina le dalla sofferenza dei centri nervosi per isch emia e accumulo di metaboljti, in con seguen_za di feno1ne11i di arteriospasmo primitivo o determinato cl a bruscl1i aumenti m eccanici su pareli arteriose in islalo di iper eccitabilità vasocostrittrice. Vien e su ccessivamente discu ssa la tesi di Traube-Volhard , che gli accessi eclamplici , nei soggetti con tendenza agli edemi , siano determinati da uno stato di edema cerebrale e di aumentata pressione endocranica e ch e le crisi intervengano .allorquando I 'edema cerebrale rapidamente aumenta (eclampsia dei normotesi) o quando, in i stato di edema cerebrale, interviene un improvviso aumen Lo della pressione sa11guigna ch e determina una ra1)ida riper cu ssione sulla pressione €11docranica (eclampsia n egli ipertesi). Discu ssi i dati addotti a favore di tale teoria e le ·obi ezioni ch e vengono mosse ad essa, si giunge ..all a conclusione ch e anch e la tesi dell'edema ce.i·ebrale, com e quella dell'arteriospasmo, di fronte all 1i11sieme clei cl ati clinici non finisce di per.su a<lere.

Viene prospettata quindi una interpretazione che delle due tesi suddette prende gli elementi essenziali e le due tesi armonizza. Si ammetterebbe cioè: ch e la crisi di uremia eclamptica sia determinata da una forte riduzione (senza ischemizzazione assoluta) dell'afflusso del sangue al cervello per arteriospasmo più o meno diffuso, secondario spes-ro, data l 'aumentata contrattilità arteriosa, alla stimolazione meccanica per parossistica elevazione della pressione del sangu e e accon1pagnato verosimilmente anche da spasmo ve11oso; che a tale alterazione della circolazione sang·uigna consegua, come reazio,n e alla sofferenza dei tessuti, e per liberazione ed accumulo di soslanze capillaro-attive (così co1ne amene nella cute in analoghe condizioni circolatorie in particolari soggetti), brusca permeabilizzazione delle pareli capillari e quindi edema cerebrale più o i11eno diffuso; che esista in questi soggetti una particolare facilità generale o regionale alle reazio11i tissulari · di ques to ordine e dovuta verosimil111 ente all 'azione di fa ttori tossici ; che tali crisi cli brusca permeabilizzazion e capillar e, tali crisi cli edema di un particolare tipo e del gruppo s le so degli edemi di Quincke, dell 'edema polmortare, dell 'edema meningeale degli emicranici, ecc., po a inlervenire anche indipendentemente dalle crisi vasali angiospastich e localizzate o generali e anch e indipendentemente dal! 'esistenza di una pregressa aumentata permeabilità capillare e da ttn pregresso stato di edema cerebrale. Anche allorquando l'eclampsia r aramente interviene nei n efroLici si tratterebbe di edem a cerebrale di ques to tipo e non del tipo dell 'edema nefrosico. Vien e esposto inoltre com e tale tesi, con la quale verrebbero superale tulle le obiezioni che sono state mosse alle due leorie dell 'angiospasmo e dell 'edema, trovi dati in appoggio in alcune ricerch e sperimentali e con quanlo avvien e in altri organi e in altri stati morbosi . Per guanto riguarda la genesi dei sintomi della pse\1douremia angiogena, n ella quale viene generalmente attribuita la maggiore importanza alle crisi di spasmo delle arterie cerebrali, viene ricordato conle una parte dei sinto1ni deve essere verosimil1nente riportata alle lesioni arterio-sclero ti ch e, i fenomeni psichici in ispecie; una parte dei sintomi, cefalea, nausea, vontito, vertigine, deve essere riportata all 'aum e11lata pressione endocranica p er disturbi del m eccanismo di formazione del liquido cerebro-spinale; una parte infine , i fenomeni obiettivi transitori a carico del sist ema n ervoso 1n ispecie, sembrerebbe trovar e appunto n elle crisi angiospastiche la' sua più sodclisfacente interpretazione. Si fa rilevare però con1e talvolta, per il solo fatto delle anatomiche alt er azioni dei vasi arteriosi e indipendentemente da crisi angiosp astiche, si potrebbero avere i fenomeni obiettivi transitori a carico del sisten1a nervasa . Viene ricordato infine come la crisi arteriosp aslica, quando intervenga in soggetli in determi11ate condizioni, sembra debba oggi essere consj<lerata come uno dei fattori fonda1nentali della é1poplessia cerebrale in questi casi . -

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Discussione della Relazione. F. MrcHEc.1 (Torino). - La relazione del collega ed amico prof. Schupfer è così chiara precisa e·. a11riente- e completa e ros) in tonata ad un


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cc IL .POLICLINICO »

sano ed acu lo senso clinico ch e non può che sottoscrivere interamente a quanto egli ha detto. Sul! 'uremia vera, sopratutto, l 'accordo è ormai pressoch è complet o. I lavori e le ricerch e della scuola di Volhard, della scuola del prof .Schupfer, e degli allievi dell 'O. - tra cui ricorda il compia11to C. Cipriani ch e ha dedicato co11 fortuna t anta parte della su a sapiente attività a questi studi - hanno bene stabilito che l 'uremia vera iion è ch e l 'epilogo fatale della insufficienza assoluta del rene, della cronica ritenzione di scorie azo tate, il ch e, a parte l'interesse che importa 1•ei riguardi della patogenesi, h a la sua impor1anza per la delimitazione del concetto di ure1n ia. Un con ce tto che fra i medici pratici è spesso n11cora og·gi inteso in maniera estremamente vaga P. comprensiva, così da involgere pressochè tutte le manifestazioni di sofferenz a i1ervosa ch e occorrono in soggetti albumi11urici, anche se l 'albuminuria è semplicemente u11 'albuminuria da st asi , anche se il peso specifico delle urine raggiunge i 1028-1030, mentre questo con cetto trova a i fini della pratica la sua più esa tta definizione n ella nozione patogenetica or111ai generalmente accolta ch e, se la ritenzione azotata non è l 'uremia, n on c'è uremia sen za manifesto forte au1nen to nel sangue di azoto incoagulabile o di urea. Schupfer h a g'iustamente dedicato un capit olo alla sir1drome della iper azo temia con cloropenia, ch e può aversi sotto due forme distinte, u11a n efrilica, o, meglio, in corso di vera uremia, e un 'altra, più frequente e più interessante che si può stabilire all 'infuori di lesioni renali primilive. ella prima l a clor openia come le altre gravi p er turbazioni del ricambio è preceduta di ·g ran lunga dalla azotemia; n ella seconda al con1rario Ja J1ot evole riduzione dei cloruri del sangue costituisce il fatto primitivo e l 'azotemia il secondario. E questa azotemia si origina non già per ristabilire la pressione osmotica diminuita dal deficit di cloruri nel san g ue, secondo l 'interpertazione di L. Blum, rna perch è in seguito alle profonde perturbazioni indotte dalla cloropenia sul chimi smo dei tessuti e sulla funzione dei reni, ha luogo una a11mentata distruzione delle proìeine e si stabilisce anche un 'insufficienza r enale secondaria, la quale in qualche caso può tradursi, oltre che nell 'azotemia, n ell 'aumento dei Yalori dell 'indacano e della r eazione xantoproteica (Brandt e Seelig, ecc.). Il prof. 1Schupfer, passando ad altro argomento, 11a avuto la bontà di ricordare u11 caso r ecente dell 'O. di ecl ampsia in corso di glomerulonefrite acuta, n el qu~l e l 'O. h a messo in rilievo accanto ni sintomi di irritazione meningea (rigidità della nuca, Kernig, ecc.) anche le note fiiochimiche e citologich e di una lieve meningite all 'esame del liquor. Può assicurare il prof. Schupfer, che non a torto forse con sidera insufficenli all 'interpret azione p a togenetica della sindro1ne eclamptica I 'edema cerebrale e 1'angiospasmo, che questa reazione n1eningea è, per quanto in vario grado, uJ)par sa cos tante nei vari casi in ct1i fu ricerca la, ultimamen te anche in un caso di oolampsia i11 nefropatia gravidica. A. PARI (PadoYa). - Dopo la esauriente relazion e del prof. Schupfer sull 'uremia, che rispecchia così completainente le nostre cognizioni attuali, purtroppo p er sè stesse insu fficienti an-

[~'TNO

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cora, poco vi sarebbe da dire sulla patogenesi di questo sta lo morboso. Desidera però avanzare una riserva sulla separazione così nella dell 'anuria cl all 'uremia vera, perch è se questa separazione è fondata da molti punti <li vis ta, bisogna però anche riconoscere che n on è co1npleta e che esistono tra l 'una e l 'altra ·co111plessi rapporti, anche ca usali, poichè l 'anuria e la rit e11zione possono provocare alterazioni di organi diversi dal rene, le quali divenla110 poi a loro volta fattori di urerni a ve:ra. Desidera fermarsi su alcuni pur1ti i quali pure risentono della deficie11za delle nostre nozioni sulla p atogenesi dell 'uremia, m a che pure consentono di considerare se quest e nozioni ,offrano la possibilità di qualche applicazione terapeutica. Nell 'animale reso anurico è ben diversa la con·d izi one secondo ch e i reni so110 stati tolti, o per1nangono· ;ùterati n ell 'organisrno. Nel secondo caso la sopravviven za è molto n1inore. Questo di1nos lra che il tessuto renale alterato è un fatt ore di intossicazione. È quindi ingiustificato introdurre n ell 'uremico prepar ati renali, e l 'esperienza clinica lo conferma. 'l'roppo si u sano questi preparati n ella pratica. l\ilolle volte in nefritici e in uremici il miglior vantaggio che la nos lra terapia possa portare consiste n el sospendere l 'u so dei preparali ren ali che veniva110 loro somministrati, e potrebbe ciLare a prova numerosi casi clinici . Altre vie, diremo cosi, opoterapiche, furono t entate con la somministrazio11e di preparati tiroidei, come diuretici e per altre ragioni. Ma anche qui l 'esperimento e la prova clinica depongono invece per il danno di questi preparati. Esperienze del suo aiuto dott. Pennati sugli ani1nali r esi anurici dimostrano u11a grandissima riduzione della durata della vita quando si somministrino estratti tiroidei. Negli ammalati urernici si hanno risultati concordanti con questi, n el senso ch e l 'u so cli estratti tiroidei è dannoso. Questo si spiega perchè la tiroide iI1tensifica 11 ricambio. Invece la somministrazione di paratiroide (per molti processi del ricambio anLagonista della tir oide) nell 'esperimento sull 'animale semb,r a utile, perchè prolunga la vita dell 'anin1ale anurico. Però questi esperimenti con la paratiroide, pur~ eseguiti dal dott. Pennati, sono molto recenti e quindi per ora non può dire se i risultati che si possano ottenere nell'ammalato (uremico vero) con cordino; certo i risultati sperimentali incoraggiano ad eseguire la prova anche nell 'ammalat o. D E FLORA (Genova). A proposito di quanto 111esso in rilievo dal R. circa l 'alterazione della funzionalità epatica n ell 'uremia vera, l 'O. ricorda alcune sue ricerche sp erjmentali, secondo le quali, nei cani r esi uremici, in seguito alla leg~­ tura degli ureteri , ha potuto constatare che già fin dalla i2a. ora il fegato diventa gravemente e progressivamente insufficiente fi110 alla morte . Occorre tener cortlo che l'uremia vera si basa su meccanismi pa togenetici diversi ; ricer~he cl~niche eseguite dall 'O. hanno però messo I~ ~v_1denza che n egli uremici, anch e allo stato 1ruz1al~ , . è riscontrabile una deficiente attiludine deamm1nizzante del fegato. L. CANNAVÒ (Palermo). - Il problema dell 'ur~­ mia, ch e da molti anni ormai tormenta lo spi-


[.~Nl'\O

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l U~l.

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rito di c1i11ici e di S})erimentatori è purtroppo, 11on ostante i nu111erosi e spesso i111porlanli co11tributi di qt1est 'ultimo lrentennio di rjcercl1e, a cominciare dalle ge11iali dottrine d el compianto Giulio .A.scoli , tuttora in buo11a parle i11soluto. ~folti dati però h ann o reso meno den a 11ombra che avYolge la gene i di questa grave ed impres&jona11lc inrlrome cli11ica, dati ricavati sopratutto dalla ])iocl1in1i ca e dalla bio-fisico-chi1nica. Particolare i1nportanza h a assunto oggi lo studio di due fattori : l 'acidosi e I 'in lossicazione fe11olica. Sul valore diagnostico e prognostico granclissin10 dello studio dell ' aci~osi renale tutti sono ormai di accordo e l 'O. si augura che la semplice e sicura lecnica del dosaggio della riserva alcali11a entri nella pratica medica corrente dello studio clelle n efropatie. Un valore di pari, se non di inaggiore impor1anza hanno la ricerca ed il dosaggio delle sotanze a raclicale aromatico contenute nel sangue; I 'O. a ques to proposito sottoscrive pienamente a quanlo è de llo nella relazione del prof. Volterra. Infine, riguarclo alla cosidetta p seudouremia eclamptica, l 'O. ricorda il dato da lui in precedenza osser,·ato . di variazioni del rapporto NaCl del sangue: aCl del liquor dura11le l 'allacco convulsivo. (Na1)oli). - Molte ricerch e t endono n climos Lrare ch e le basi guanidinich e debbano giocar e uria parle preminente nella genesi del! 'uremia e l 'O. ritiene che il notevole aumento della creat iita e della creatinina del sangue degli ltren1ici sia in parte in rapporto con la ipergua11idinemia e più propriamente da riguardare co1ne uno sve len amen to. Anche 1'aumento dell 1amn1oniaca e clell 'urea del sangue degli uremici va in parte secondo l 'O. con siderato alla stessa guia: la guar1idina verrebbe scissa idroliticamente in urea ed am1noniaca, e la sede di questa traformazione polrebbe essere il fegato, come ri, ulterebbe anche da ricerche fatte dall 'O. in collaborazione col tlolt. Colarusso. La di funzion e epatica degli uremici l'O. l 'ha anche documentil ta con Ja prova della glicociamina da lui prol)Osta. L 1aum e11to di acido lattico da iniezione di guanidina è J>er 110. un altro fattore che contribuisce all'acidosi uremica. L'jpocalcemia ch e i11<luce la guan id in a pjeg·l1 erebbe ancl1 e l 'ipocalcen1ia e di con egue11za 1'iperpotassien11a d egli uren1ici. L'O. i11oltre annunzia un su o metodo di ricerca dell 'indolo e rlello scatolo n el sangue, e riferL cc rli aver Lrovalo solo rrtodico ai1111en lo nei 11 e f r i li ci . ZAPPACOST.\

)[ \.<..:Cllt A ( \ apoli). - · Da l a l 'in11)orl nn za delle !'Ost a nze aro1na ti ch e n ella patogen esi dell 1·u re111ia, l ·o. 11a ,·oluto vedere sperin1e11laln1 e11le quaJe è 1·azione patoge11a delle sostanze s11ddette sul rene, 1na i risullati oltenuti non permetlono all 'O . di con i<l erare l 1i ncJolo quale veleno re11ale. J~.

~1 .

(ì\npoli). - Dopo cJj esser : i con grattdato colJ 'insigne r elatore p er la genial e r elnziorte che ta11la luce ha recato a li 'intrica Lo argo1nc11 to cl ice del! 'occhio uremico. Non esiste un occhio uremico così co1ne si ammette un occhio ba edo,viano con i suoi cara t Leri b en cl efini ti (ricordare sopra tullo la triade d el Ca s tel]jno: esoftal1no, Tlli<fri n i , clilat azione d ella rjn1a r>alpebrale). Le Yariazioni del c. d. occliio n efriti co sono infinite , ina JlUre piccano alcuni. ~ in lon1i com e il c las ico edema palpebrale bilnl erale a carico sp ec ia]111 e11 I e rlelle palpebre i11ferior \ nell e LANDOLFr

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SEZIONE PRATICA

nefriti clorure111icl1e o u1i ·Le, Ja r ciinile albumi11u rica, p er lo più , i11eg1io appella la n e11ro-retin.ite , con abitualmenle c;ar i sintomi funzionali , che può s tare nella n efrile acuta e sopra tulio nelle nefriti croniche con lendenza all 'azotemia , e sopra tutto, a proposilo parlicolarmente del1'occhio uremico ecl an1psico, l 'amaurosi, che si sviluppa p er lo più in g uisa rapida e Lal fiata a dirittura di colpo, o anch e l 'ern,ianopsia, sen za reperto patologico n el fondo d ell :occhio. Secondo Pick, Rendu , ecc., l 'en1ianopsja omonima che ·si osserva ne11e i1efrosclerosi e nelle n efri li interstir.ia1i ù eg1i arlerosclerotici è l a con ~eguenza di ~olit o irreparabile di u11a t1·on1bosi ocl emorragia del ce11tro visivo nel lobo occipitale. Interessanti ~ 0110 an ch e le emorragie ch e si n otano nel fondo dell 'occhio o n el corpo vitreo, e r1ella n efrite acula, e specialment e n elle nefrosclerosi, o nelle nefriti croniche degli arlerosclerotici. La papillite i riscontra sp esso n ei casi di n efrite cronica che inclininano ali 'eclampsia , meno frequentemente in quelli ch e inclinano all 'uremia p. d. Il De incentiis tra i segni r ari di occhio nefritico elenca 1a diminuzion.e dell'ampiezza accomodativa, 1'em cr alopi:i, lo scotoma centrale, gli accessi di ammiccamento vibratorio delle palpebre, I ' esoft·al1no, l 'anisocoria, ecc., d ei quali sinto,r oi alcuni. econdo il citat o A., troverebbero più adeguata spiegazione nella causa generale che ha d eterminala l a nefrite .. Terrie11 e Cousin tra i sintomi rari di nefrite mettono an ch e le ]Jarali si degli abduttori, I ' irido- ciclile, le poussées di glauconia, ecc. Secondo il Vaquez l e turbe visi ve senza alterazioni reti11iclie, arnJJliopia, emia11opsia, emeralopia, mosch e Yolan t) , ecc., son o delle manifestazioni che dovrebbero essere tolte dal quadro dell 'intossicazione uremica con impregnazione Lossica dei centri corticali, ed allribuite a crisi ipertensive con le quali se1npre coi11cidono. Ma r iò fu affermato prima dal l•,orlanini. L 'O. insiste sopra tutto sui segni pupillari dell 'occhio uremico: 1) n iiosi; 2) clorio pupillare spontaneo o provocato; 3) cl i"minuzione od assenza dei riflessi f>tzpillari; 4) e sopra lutto l 'anisocoria spontànea (J3arkes e Hayes) o provocala, o anche a bascule,

(Jue t 'u1ti111a solo ne1le .forme eclampsich e, e sui lii.s i.urbi del se nso cronialico (ac r on1 atopsia, discrorna/,opsia) . L 'eritrop sia p uò r in venirsi nella p seu-

douremia. Nella ecla1npsia, e n ell 'ure1nia 1nis ta, quando spiccano i dis turbi oculari , specie i dj sordini pupillari e clel sen .. o cromatico, l 'O. ha visto guarire degl 'infermi, ribelli ad ogni altra cura, con la pu11tura lombare di Quincke associata alla i11ielion e sottocutanea d el liquor estratto, per lo }Jiù 11el1a quantità di 10 eme., il che deporrebbe a favore della teoria delle nefroli ine di Giulio 1\ scoli, e delle vedule del wiich eli sullo stato irril a livo d el liquor. Con clud e col riferire le ricercl1e, praticate n ell 1Istilulo Achi1le De Giovanni, tlel De Vita sull 'ind acanor achiu, dell 'Jnglese sulle r1efrastenia e p aramalaria, e del De Arcangelis sulle i11iezioni endoven ose di calcio n ell 'urenùa. rivendica11do alla Scuola cl el IJrof. Miranda ed al· compianto dott. Be1:n arù i I 'applicazione del m etodo favorevolissimo delle ini ezio11i endovenose di C'alcio nell'eclampsia gr avidica. Risposta del Relatore.

Ringr azia il prof. Micl1eli de lle s ue corlesi p a1 ole e d el contributo d a lui p ortalo alla importante ques lione della j1)er azote1nia con c]oropenia.


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« JL POLfGLil\"ICO »

11 ella quale però j u gc1teraJe le al lerazioni r en ali Ji 0 11 0110 del li110 di quelle cl1c }Jossono deter1ni11 ar e falli uren1 ici. Le alterazio11j del liquor ciel

Lipo dj quelle che si hanno nelle alterazioni m enjngitiche,, da lui risco11trale nell ecJa1npsia delle Jlefriti acute rappresentano un valido appoggio all a sua asserzione che l 'edema cerebrale degli eclamptici n on sia uno flei soliti b anali edemi dei nefriticj, n1a debba Accostar si all 'edema del Quirtcke. Al })rof. Parj si p er1nette di osservare che egli iton ha discon osciuto j] valore e ]'importanza degli esperimenti sug·li anjmali fatti per n1ezzo della asportazione dei reni o della leg·atura deg'li ureteri, delle vene, o delle arterie renali , ma i fer1omeni che così si producono potranno chiarire La fenomen ologia dell 'anuria dell 'uomo, e quindi tutt 'al pii) si potrebbe per essi adottare il ter1nine di uremia acuta 1 ma essi si devono tenere J)en distinti da quelli che si hanno nell 'uremia c1onica de11 1uomo, la quale rappresenta l 'ultimo capitolo di una n efrite in ge11erale del tipo del rene grinzo secondario o primario, 1a quale ha lln decor so molto cronico e rappresenta non una J11alatti a locale del rene, ma una malattia più gen erale, per modo che al mornento in cui scopJ)ia l 'uremia si tratta di una nleiopragia non solo del rene, ma anche degli orga11i che hanno cercato di supplirne la funzione. Nelle suddette ricer che sperimentali, e non raran1J~11te anche nel1'anuria, si tratta invece di un rene precedenLem ente sano. È cl 'accordo con lui nel ritenere cJ1e la somministrazio11e di estratti di rene, o di 1 iroide, all 'individuo uremico sia dannosa, anc l1e per chè .si viene in tal modo a somministrare (lelle sostanze proteiche allo stato di conservazio11e artificiale, e quindi facjlmenLe alterabili. L'efficacia degli estratti paratiroiclei fu dal Pari osservata solo n el! 'anuria sperimentale, e quindi bisog·na andar cauti nel trasportare questo ri_uJtato all'urerr1ia vera dell'uomo. llingrazia il prof. De Flora del cor1tributo da lui portato alla conferma di quelle alterazioni del fegalo negJi uremici, ch e sono state con tanta co1npetenza inesse in rilievo specialmente dal Mya. Le ricerch e del prof. Canr1avò sull'acidosi dei i1efritici e sulle variazioni del contenuto in NaCl cl el liquor degli eclan1ptici sono certo molto im1~ ortanti ; ma esse sono già ricordate nella relazione dell 'O., ed in quelle del prof. Volterra e <lel prof. Lunedei e qujndi su di esse non si tratti ene più a lungo. Il prof. Zappacos la l1a fatlo delle interessanti rjcerche sulla guanidina, e ricerche analoghe furono fatte anche nella Cli11ica di Firenze dai dottori Pekelis e Parenti. L 10 . però crede che con,·e11g·a andare molto cauti nell 'a ttrihuire a tali ricer che un valore assoluto per spieg·are la genesi dei Iertomeni u.r emici. Nell 'uremia ci sono tante lurbe del ricambio maleriale, e n el sangue si accumula una tale quantità di sos la11ze, in parte lrattenule in conseguenza della lesione renale, in })arte patologica111ente prodo tte nell'organisn1d st esso, che ogni ricercatore ha la tendenza ad attribuire il lnassimo valore a q uelJ e sostanze che furo110 oggetto dei suoi studi. Può essere che nlla guanidina spetti una p arle i111portante nella patogenesi almeno di alcur1i sjnton1i dell'uremia; 111a }Jer ora manca d.i ciò u11a con vin cente dimo5lrazione. Al prof. ~1facchia rj1Jeterà quanlo g·ià ha detto : 1l prof. P ari, ch e cioè le ricer che speri1nentali 1

( A.i~l\"o

XL, N-cì't. 45!

1ton J)ossono esser e senz 'altro utilizzate p er s1Jiegnr e la genes i cle11 'uremia vera dell 1uomo. 1\l prof. La11dolii fa osservare che non riesce nd afferrare be11e le ragioni che lo spingono a rjiniettare al nefritico eclamp·t ico il proprio liquor, estratlo co11 la puntura lon)bare. · L 'efficacia dell 'evacu azione rlel licyu9r, specie se associata al salasso, è così evide11tc che in generale con tale 1nezzo scompaiono i si11tomi minacciosi. In ques l ~ c?nd.izione di cose r1on sa n ean che su quali C'TJ l e r1 c1 p0tre111mo basare }Jer cl1iarire se realrn ente la efficacia della puntura sia aumentata dalla au loliquorterapia da lui suggerila. Il prof. Landolfi è convinto dell 'efficacia delle iniezioni endovenose di Ca nell 'eclampsia delle gravide, e questo non si può negare; ma se egli volesse non tanto associare questa lerapia e quella della puntura lombare, i11a sos tituirla ad essa, crede che egli si assumerebbe una grave r esponsabilità. Ringrazia il prof. J\llaraglia110 degli elogi che egli volle lare a lui ed ai su oi collaboratori, e, come risulta dalla relazione, è d 'accordo con lui riel ritenere che n elle nefriti non si deve considerare solo la 1nalattia del rene; ma che in questi casi si tratla d_i una inalattia generale del! 'organismo. E tale co11cetto è appl icabile anche allo s tudio dell 'uremia, con1e ripe l'u lamente ha detto 11ella relazione. In essa ha voluto condensare in brevi pagine il vasto problema dell'uremia, p er chè ritiene che dove ancora regna tanta oscurità, valga più esporr e in un congresso le linee generali, anzichè troppi fatti e troppe discussioni particolari, che finiscono poi p er impedire di abbracciare la questione n el suo complesso. Per la stessa ragione ha evitate le digressio11i su una infinità di problemi collaterali, per <1uanlo importanti nelle Joro connessioni coll'uremia. Dor11anda perciò ver1ia se ha citato pochi nomi, e pochi la,rori particolareggiati, per qua11to notevoli. Non vuole però chiudere il S'UO dire senza fare n otare come, anche i11 queslo importantissimo campo della pa tologia n1edica, spicchino in prima linea i nomi di i·icercatori italiani, e come senza le geniali ricerche ed intuizioni di un Forlanini, di un Maragliano, di u11 Mya, e di un Giulio Ascoli, J)er citare solo alcuni fra i tanti, il problema dell 'uremia non avrebbe tanto facilmente comincialo ad u scire da quella nebulosità ch e quaranta anni fa an cora lo avvolgeva.

LX Congresso deila Società Italiana di Chirn rgi a. (Pavia, 18-21 ottobre 1933.) L 'inaugurazione '<li questo Congresso ebbe luogo unitamente a quello d~l Congresso di Medicina Interna; ne venne già data notizia nello scorso numero. JVIercoledì 18 - Serl. poni. Presi<lenza : Prof. G. FICHERA. Il drenaggio delle vie biliari. (De rivazi one della bi.le).

Prof. O. UFFREDuzzr (Torino). Per quanto da molti an11i venga praticato il clre11aggio dell e vie biliari in circos ~a!1ze mol~o sYariate, le n ostre conoscenze sulla us1opatolog1a cli questo interYe11 to terapeutico e sulla vera influenza che esso può eser cilare sull a funzione epati ca, sono ii1 11101 te parti ancora osct1Te. Persino i


SEZ IONI!: l>RATIC.\

li111ili d <:'l con cetto di dre11aggio d elle ,·ie biliari 0110 i11cleler111inati e molti interYellli JlO ·sono effetti' a111e11le aYere riperc ussion1 s ul fega lo e , t1Jla s~tl funzione, se11za p er questo rie11 Lrare i1el conce ! lo preci o di drenaggio delle 'ie biliari. Per dren aggio <telJe Yie biliari 'in le11dr un in1erYe11lo ca pace di abolire la tensione, ia nor111alc c he 1>a tologica, cl1e e ista nelle vie J)il iari . È 11olo cl1e ]a bile procedf' rtelle ,-ie biliari ol lo u11a 1e11:,ione piulto lo scar a rbe si può calcol ar e Q})})fO .. si111ati' an1ente a 18-24 cm. d [1cqu a. Oue le rlelerrriinazion1 però so110 rnolto 1ncerte perch è la len ·ione 11ellc vie biliari i1uò st1bire i1o t.eYoli \ariazio11i a seconda che Jo sfintere di ()dcli ia co111JJleta1l1en le o parzialn1 enle chiuso od aperto , a :se<..011cla c J1c la ci lifel1 ea jnterYenga più o ine110 di1etta111enle ed efficace111e1lle co1ì1e fallore r egolatore di que La t en sio11e. In co11rlizioni palologicl1e qt1 e~ ta len io11e può · aun1en tar e n ot e' olmen Le o }Jerchè vi è un o t acolo sul tlecor so della bile (calcolo nel coledoco, tumore della testa del pa11crea:, t u111ore della papilla, ecc.), o perchè lo fin lere di (J<lrli rimane più a lungo e più jnten a1nen le ~hiu .. o del normale per fa tti patologici, quale per t' e1upio lo spasn10 permanente. J11 que te condi1ioni ~ i con1prenrle cl1e un ii1terYe11lo il quale riesca in qual iasi 1110<10 a opprirriere 110 · lacolo o <'o n1ungu e . la cau sa 1>a lologica c11e ha proclol lo i ·a11n1en lo cli lcnsiori.e , riporterà l a len io11e alla 11or1l1a e quindi eli1n in erà ogni cau sa clj riper cu ssio11 e clan11 oba su 1 fega to, sen za per ciò ra pprese11tare t1n vero drenaggio delle vie biliari . ::;i coJuprcnde perciò come non si faccia un drc11aggio delle vie biliari quando si pratica ltna coledorolomia per allonlanare un calcolo ed è discutiJJile ch e effe ttivamente si faccia un <lre11aggio <lel le Yie biliari qltando si pralica un i11ler,·enlo di tleriYalione quale per esempio l a col er i ~ l oga­ ~1 ro~ton1ia per g irare un o Lacolo delle 'ie bili ari cl1e ~i })Ossa ritenere i11en1endabile. ~oi rile11ia1110 ]Jerciò c l1e i po sa esclu iYamente parlare di drcr1aggio ciel le Yie biliari, quando ,·iene soppr e i.l jr1 e5-:,c anct1e quella lieve tensione clte la chiusurn dello "fintere di Odcli proYoca in esse dand o l uogo a JI ·a pertura d ella cistifellea ed all a p en e trazion e dellé1 ]Jile in essa. 1'ullavia sarebbe un errore il c o11 i<lerare ques lo pFoblema come un problen1a €~ clu siYamente idrauljco, poichè alla t en sion e ed tilla J)rog r ession e d ella bile con tribui sco1) 0 in gra11cl i::, ima par le 1neccanismi n ervosi mollo .. cn~ibi li cl1e assjc uran o n ello stesso t e111po la 1>rog-1es. ione del) a bile e Ja con servazio 11e neJl 'aJhe ro ]Ji li are di una t en . ione sufficienten1en le m o<lica da eYilare qualsia i reflu o e ripercu ione I)Cl1·jnteruo del fegato. t nolo c h e la ceJJula epatica per poter ft1nzio11are J1 orma lmenl e e e11za p erturbazion i, de,·e LroYare llin11anzi a , i:> n ei capillari bilj ari una presl:-ione ininin1a e 1a1, olta ai1che n egati\ a. Con quali 111ecca11i mi que le condizioni siano a i cura le è <ljfficile d e le r1ninarc, poichè molti fa1 ti rifer en ti si nlla zon a <li passaggio lra i ca11alic0Ji biliari ed i capi] lari biliari so n o oggelto d i numerose di scu s- · si on i ancl1e tra anato,m ici. t tu ~I av iu verosi111 ile cl1e in ques la zon,a i1l ·c ui i tubuli so110 pressocl1è fissurali, sen za Jun1e, vi sia u11 organ o di di fesa ch e separa n e l lnn1cL1 le la le11sio11c e isle11le 11ei 'asi viliari da qt1ella esistente n ei canali col1 ])iliari a conta tto coll " cellula epatica. I11oltre un fa ttor e di clife~ a e di sep arazione <leYe :111coré1 ''en ir ricerca lo 11elle n un1 ero ~ e o-l1ianclolc 1

~par e

I

1781

i11 ,·a ri ])Ullli ci eli e 'ic J1i Viari n n r h e e:x LraC'J)a l ic Ile, ch e co ·till1isco110 colla loro secrezio11e 111uro a una JJar ri era ed u1 1 o lac:o lo nJ re1Ju:. o i1e l fegalo sia di o lanze da n 11ose ed or1nn i cl es t in a le nlla eli111i11azio11e, ia soprall u llo cli ger1ni. f~ 11010 che uno clei pun.ti })Ì Ù i1 n 11orla11 li di arl<l e1 1 ~ a 111en to cli quc ' le g hiand o le ' a ri rerra lo nelle }Jrin1e Yie J)ilia ri ex lrncpatir h c ed 0 no le,o1e il rall o cl1e i11 qu e La sede a difl ere111.a cVi qu a11lo si ,·erifj ca in corri ~ pond e n za <l cJl o ·JJoc('o del coleclo1·0 n ell .intesti110 e d a diffc re11za d ella zon n colle llo-c is ti ca, la difesa è esclu i an1enle '1f1'id a ta a <f11esln ecrezjo11 e ghjandolnrc, 1n c nlre 111anca qu a l · ia ~ i acce111to a forn1 u1, io11.j sfi11t er ich e, le cptali ·oi1lraen(los i, 11on p o lre h hero ch e aun1enlar1• la 1e11sione jntrae palica e qu111di forzare le <lifc ·e .. urri\·orda ie. È e' id e nle 11 1e11 le per c iò c:l1e que~ l a eparatior1e tra cana licol i biliari e caJ)i llari non p11ò e~ er e che r elaliYa e pe r µ01 o che la len ione aun1en li nelle vje bilinri e lrae1>a lic l1e ol tre il uorn1nle, la difesa è forza I a e la I e11~io n e i ripercuote su l la cellula epatica con qu ei <lan n i l.>e n noli }Jer la funtione epa tica in genere e 11er quella esterua j11 µarticolare. .. i di U11gue gener a l111e11 le un drc 11nggio rt1ecljco C'<I un drenaggio chirurg ico. Il co ·1 de l lo clr enagg io u1edico troYa nun1ero e i ndicazio11i e pt1ò r e11d ere preziosi servizi, · iu n e l provocare la ri oluzio1te di un ittero e di u 1ta s la i biliare, sia nel , J> rep~rare un paziente a ~ubjre un intervento, si a i11fin e nel curare molti d c i dist u.r b i c h e i riscon1ra.110 n e i colecis lecto111 izza li , ina per d efinizio11e 11 0 11 11uò in r ealtà r ap])r e enlarc u11 vero clrenaggio delle vie ·biliari, p er c h è esso agisce non abol e11do la tensione in e se, i11a anzi aumenlanclola , J>ro' ocanclo una iorte co n l razione d ella cis tifellea e delle Yie biliari a n1on le dell 'eYenluale o tacolo. Il drenaggio ch1rurg ico J) UÒ e ere eslerno orl interno a econda cl1e la bile è condolt a defi11iliYa1nen le fuori de11 ·org~11i ~ n10 od è ripor lata a1l 'i11te lino per un ·altra 'ia cl1e n on si a quella nor111a le. Q u esto copo lo i può ottc11cre i a g irand o l o fintere di Oddi , ia ll ufruenclo clella 'ia 11or1nale dopo a,·er e variamente me o fuori azione lo sfinter e di Oddi (òilatazio11e progressiva, p a piJJ0Lon1ia, drenaggio abbandonato alla Duval). Ti drenaggio ester110 comprende la coleci stosto111in, la cisti costomia, il dre11aggjo dell 'epatj co seco11do Kehr e la coleclocostomia. Tl clrenaggio interno, o d erivar.io11e, comprencl e la col eci stogastrostomia, la colecis loduode11osto111ia, la colecistodigiunos lo1nia e l a co1edocoduodeno tomia. Le indicazioni d el clre11aggio delle vie biliari, t ompr enden1o anche la d erivaz io11e 1 possono sch e1n a licam ente essere racco] le u el n1odo egu ente: l J Casi con ostacolo e tensione aumentala nelle rie biliari (generalme nte acco1ll p agi ta U da ittero) : <L) e i tra l la di uu ca lcolo d el col edoco e la ])resenza di falli a11giocol i li ci o di d efici enze della funzio11e epatica fa temere d ell a r esi s ten za del paziente, è indicat a in pri111 0 tc111po la col ecis l o~ to1n ia, eventualmente la c i li co~ lcnnin , p er pa .. srlre poi in seco11do t en1po, ad illero l:iron11)arso , a fa tti ng·i ocol.ilici ill le11uati o a fun zi o n<; er>a1i ca n1ig·lior ;1 ln, ali 'allonl an.-t n1ento clel cn lrolo d al colec1oco. Se l 'o Lacolo in' ece è pre u1 il i' a1ne11lc ina1110,ihi le (ri u1cro clelln papilJn cli \ a ler, car c in o111a della te~l~t del pancrea ) (· incli1 ·ala ge1l erah11e11le 1 ~1 clcriYnzjo11e i11ter11n, . pPrialn1c>u ll: colln colcc isl o µ-n~lro. lonlia.


17 :2

11

lL

PULI CT..l~ICO

\ ('I la l)uncrea ti le acula l 'esperie11zn ed i 1i uJlati ciel (lre1Laggio . . ono an cora scar si ecl incert i e l 'i 11 clicazioue iion se1npr e evide11 le. CJ .\ ell a pancreatite cr onica è indica to ge11era l n1e11 Le il drenaggio eslerno, per lo più colla b)

,

coJecislo lo1nia, as ai pii1 raramente colla cistico~to1T1iél. I n ques ti casi iniatti occorre non solo n1~ I tere in riposo j} lral lo di coledoco ch e at tra,·C'r. n Ja tesla cleJ pancreas , ina anch e derivar e e J10r l ~1 r fuori rl0ll ·or ganismo le sos ta11ze tossich e ed i gcr1ni ch e danno alla bile il su o car attere pal.olog·ico. 'l'utt avja se nella lesio n e d ella Lesta d el }Ja11c reas, Yi sono caratteri eh gr a nd e per si~ L enza, la11lo eh.e il r eperto possa confonrlcrsi con qu ello cli un i1 coplas1na pancrea Uco, è piu Ltosto ind.i<;a lo iJ drenaggio interno. 2) c:usi di ari gioco lite acuta e cro1tica se n za ostacolo fl/) /)r czzabile n el coledoco. Xell 'a11gioc:olite accompagnata da ill er o pjù o 111e1to in te11 o, ia essa acu ta o cro11ica, sia sopratt1tto recidiYa11te, è i11dicato il drenaggio esterno, p er ch è l 'int erno, oltr e tla esser e in genere inuilicien le ad abolire la tensione, non rie ce so1)ralt1t lo a ronipere il circolo e11leroe11a ti ro e ad c,·itare c1uindi il riassorbimento di gern1i e di toi:; inc e.l a 1>a rle d ell 'intestino. 3 ) Casi d1 i l/ er o epatog en o prirnili vo cosi elet t o c<1 /arra! e.

Abbian10 a q ucs Lo riguard o es1Jerj e1tza an cora Dlqt1anto .limitata , ma è certo ch e i11 casi gravi fi tl dall 'ini zio, O'}JJ)ure in casi p ertin aci , e soprat11tto poi qua11do vi sia dtlbbjo sull a presenza di t1 11 ostacolo meccanico e la diagn osi differ en ziale non sia possibile, l 'interYenlo può esser e inrlica lo e consister à an cora nel drenaggio estern o (coleci~ lo lornia) per le r agion j surricorclate. 4) Epatiti acute sen zrt. ittero o cosl de ll o grosso fer1alo iflfcllivo.

>>

r-anza ùi OV"Yiare agli e' c11l u aJi calcoli dime11ticalj e ~i i~fluenzare le l e~ ioni e1)a licl1e spesso co.n co-· 1111 tant1 e l 'even lu ale i11sufficienza della funzione epatica. non pare giustificala allo stato attuale de lla nostra esperien 1.a, a nleno che non Yi sian o elen1en.ti cl1e iaccia1i.o pensare a fatti di stasi bi liare. Il drenaggio deYe e ·. ere limitato · a casi b en d eterminati, con precisa indicazio11e, poichè nel d~co~so po~ t -opera lorio. è cau sa di prolungamento cli ù1sturb1, talvolta r1tardcr a chiudersi talvolta 1!?n si .chiu<lei affatto, ed è in ogni caso fattore di d1spers1one di energie dell 'organismo. La funzio11.e ~patica che può in casi gravi e vecchi di colec 1s t1te esser e, notevolm ente alterata, anche senza c l1e vi sia stasi ed ittero, 11ou pare ohe sia influen zata in modo apprezzabile dal drenagg"io. 1

Comunicazioni inerenti al tema . FoÀ ~\.fUUGO (Torino). -

L'indagine r adiologica nel drenaggio ch.irurgico de lle v i e biliari. Ha ~istematicamenle

controllato lo stato della can alizzazione b iliar e in 01)erati di colecisto-st<:>mia. u sando il melodo di introduzione <li sostan ze opache ai r aggi X. Ha p otuto contribuire notevolmente alla dimos trazi one di persistenza, 1n iglioramento, scomparsa di un feno1neno occlusivo'. In qualche , caso ha potu to dimostrar e la natura di questo; spesso ha potuto rilevare le condizioni dei dotti intraepalici che col loro aspetto possono indicare un o stato 1naggiore o minore di t asi b·i liare . Nello studio di pochi casi di colecisto-gastro, tomia, rileva la difficoltà di mettere in eYidenza la neos tomia e la tecnica migliore per riuscirvi .

L. (Ge110

1\ilodi/icaziorii nella curva c;,mminoaci demica clopo deri ucizione completa della bile. (Ricerche .c;perin1e11tali). ~ generalmente SALICI

a). -

ammesso dagli Au tori, ch e esis te diversità di comIl dren aggio no11 è i11 ge11ere i11dica lo i11 quest e portamento fra la curva am1x1inoacidemica dell .uoforn1c e la 1npar oton1iél emplice o associa la a 1>unmo normale, rispetto a quella del cane. Questa lure espl0ratiYe :lel fegalo des tirtale a scoprire un diYer sità, ch e vjene co11fer111 aln a11 che d alle su e eYe11luale a cesso, b a d ato da sola pe~ so o l Iin1j ricer ch e, co11sistc opr a Iu I lo llcll 'aun1cnto dei varist1ll ati . lori estremi della curYa ch e s uper ano spesso le 3) Epatiti cronicl1e. cifre iniziali. Il dreri.agg·io n on lro,•a i11 qu es te for111 e in geNegli animali 01)er n Ij la curYa r ivela llna pre11ere a1c.uJ.1 a indi cazione. ·rutt'al più 11ei Gasi con coce di sfunzione de ll a cellul a epalica. In un p ej t tero e feg11to grosso, si potrà te11tare iJ drenagriodo più tardivo, per ò, j] tasso am1ninoac1clemico g i o allo scopo òi alleggerire la t en sio11e n el fele11de a nligliorar e lartto da far supporre l 'esiga to, i11a l 'esperj e11za da questo JJun1 o cli vista è ste11za di tentativi di co n1 pe11so. In definitiYa però, n. ai car sa, eò i presupposti t eorici 11101 Lo discudopo un periodo pi\1 o meno lungo, si osserva tibili . .\nco ra più difficile è t1·0Yar e gi11 tifica11 el potere deam111inizzante rleJ fegato , uua ricluzion e ad u 11 inter,·ento di drenaggio 11elle forme zion e progre i va ch e va accenll1a11dosi parallelae1 oniche scr1za i ttero. L 'insufficie11za epatica in m ente al decadi1n ento delle condizioni fisiche delques te condizioni non risulta ch e sia modificata 1·animalé e ch e continua fin o all a morte di esso. dal rlrc11aggjo e 1101t i può sperar e, a nch e se per E molto verosimile ch e tali a l leraLioni Yadano ipote i si a n1rne tte se ch e tossici in queste con interpretate co1ne espou ente funzionale delle ledizio11i ven go110 elin1inati colla bile, cli po ter e insioni anatomo-patologich e ch e in tali condizioni' lt'rro111pere perntan entemente que le condizioni co11 nn ctrc11aggio cJ1e di necessità de' e es ere t em- vennero risconlrate da Yari Aut ori n c-ari co della .... cellula epatica . por a n eo. o) 1V clle r1;sciriesie de lla cisl ifell ea n on Yi è alPACETTo G. (l{oma). liicerch e S/)Primentali c111ta indi cazion e al dre11aggio e solo quan d o lutto ·sulla derivazion.e inte rria della bile. - L 'O. h a i·alb cro l»il1 are sja interessa l;o <la p er turbazioni studiato n el ca1npo sperimer1tale u11 nuo,vo m efnnziortal i g raYi accompagnate ù a s tasi e da ritodo di derlvazione i11 terna della ])ile applicab,i le tenzio11e, il drcnngg·io pu ò trovare eccezionalmente nei cosidet li « cas i difficili » di cltirurgia biliare. ilt<l icazioni. quando cioè ci si trova di11anzi a es tese perdite di sostanza o a lun g hi tratli slenoticj clella ,·ia ]Ji 7) 1\1ella cal cfJlosi del la cistifellea e nella coleciliare principale e non i può diSJ)Orre nenJmenn sli l e l! Jizo cal co l o, se n on v 'è cont e11111or a11eacl ella Yia acres, ori a 11f'r lab i1ire tina anaslo111o~i l11e11 le angiocoli le o pancreatit~, tnanca in aenere 1J i1io-g~ - Lrira o cli1odennle. indica1. ionr nl drenaggio de11c ' ic }JiliarL L.a p e1


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SEZJ ONE Pl'\.\TICA

li i11c lou o, pro1>0 lo da ~· chrag·er , co 11 ::; i~ t c 11cl1·allestire, 1neclian le t t11 len ) bo }Jeduncolato di muco~a ~. t trjc:a, u11 cilindro la cui es tremità liber a Yien e an a to111il t:,t la al dotto ep atico e la cui b a e ~bocca n ello ~ l om dco atlraYer so un 'asola dell a pe . . a n1t1sco l~tlura ai1lrale. Q uest a, ad ogni onda per ist a ltica, 'ie11e a chiud er e l 'orifirio a11aslon1 o lico eYi ta11do co::.ì jl r eflusso e l 'infezjon e ascendente. <; I i ~spc rj nl e nti condotti clall 'O. - a11cl1e preleYa n (lo il le n1b o dalla n1u cosa duoden al e gli 11a11110 clitu os lralo fino acl òra che lo sco1Jo i1on vie11e r aggiunto in 111Lti i casi, ina el1e è p os . . ihil e realn1entc con ques to 1ne todo di irnpedire il reflu. so e l 'infezior1e a ce11dentc, co1r1e prova11 0, i11 Dlct1ni ca i , i ri. nlla li d elle r icerch e r adiologich e, l>at.l eri ologir 11e e is tologich e pratica I e . 1 1~li a11iJJ 1a J i op era li . L ·o .. i ri prom e l lf:' cU continuare que li esp eri1ne1Ll i co11 01>1)ortu11i accurgi m e11li cli lec.:11ica. l) \ l.LJ.\ X l F. (Bolog11a). - 1l con1por ian1en lo della glicern ia dopo de r ivazi oni totali de l la bile. Cont r i b uto sp crin1en ta l e. - Nei casi solt op o ti a fi s tola ))ili ar e e tern a, e11za aver si un a ver a e propr ia ipergli ce tnia, i Yalorj glicen1ici tendon o·, in r agion e dire tla col ten11)0, a r aggiunger e cifre ele,·at e ina i per il p a a lo i 11 condizioni n ormali riscontra Le, con oscill azi oni ch e p er ò n o11 ritornan o ('Ol limit e rninin1 0 al valor e di parten za.

l' \ GLl.\

(Bol ogn a) . ·-

JYroduzi on e spe r i rnenta l e cl i ulce ra gnslr o-daodena le da de r ivazi on e totale cle lln bile. u 5 ca i opera li tutti h anno e ]•"'.

pre enta lo le ioni ero iYe })ÌÙ o i11en o gravi cl1e i n clue casi ha11n o, i11ol lo p r ecocemente. raggiunto l'en tità cli ttna ver a e propria ulcera. L 'O. ritiene però che oltre al m a n cato defl u ~" o bili ar e concorr ano 111olli altr i fattor i.

L ·o. è ])Orlato ad a l trih u ire la cau sa <li lali le._ ioni oltre a fattori tossico-atiflOLici . al uper-la,·or o cui è cos tretlo l 'appar a to car dioYascol ar e per le le ioni er>a lich e e r e11ali. ì\iI . e CANA' i~no \I . l Gen oYa). - Ri,c;rr va alcaliria, calcio, grass; dOJJO de rivazio n e com/Jfeta cleUa bile. - Gli 0 0. co11 ricer cl1e condot te s u ca11i n ei guali er a s la la e~cg uit a la deriva%ion e completa clell a J>iJ e all 'es lel'n o, 11a11no rile''ato diminuzion e d ella calcemia, diminuzione <l ella riserva al calina n el sa11gu c e i11.i11ore uti1izzazione d ei gr assi . I g rassi p assa110 inassorbiti 11ell e feci ir1 una p er ce11I u ale cl1e varj a dal 41 % al 64 % ed il r e1)erto elcYa lo di es i è dato soJ)ratutto dai aponi e clagli acidi gr assi. Riten gon o gli 00. ch e le perturbazioni osser,·ate sp erime11tal111en te sian o dovute sopratutto él lla mancata utilizzazion e dei g·ra si ch e conduce ;ill 'autofagia, p er cui gli ani1n ali di 1J1agr ano e ca dono in - Lato acidosico. L 'acido i h a p er co11segu e1ila 1·au111e11tata elin1inazion e d el calcio e del fosforo ch e vengono~ pertanto sot tr atti al tessuto osseo. A GRU..OGLIO

e

cv·en czin ). - Con.sideraziorii su lla influ en zrr, esercitat a da l clrc1taggio de lle v i e biliari ri el ricani bio degli i cl r ati cli ca.rbonio ;11 ClCEl\I

G ABRIELLI

iridiv i d ui affetti da l esioni d eì, f egato e del pancreas con i[!erglioemia e glicosu ria. - Nelle forme

il1fia1un1atorie acute e cronich e d el fegato e delle ,·ie b iliari e d el p an cr eas, su scettibili di cura chiru r g ica, qualor a coesist a una lurba d el m et aholi~1110 degli idra ti cli carbonio con segu enti alle alterazioni Iun zionali d ei visceri lesi . l 'intervento vale a miglior are l e l esioni an atom ich e del fegato e del pan cr eas ed in p ari t empo a ri taJ)jlire 1'equilibrio g-lice1n ico entro i limiti fisiologici .

Bons10 .\ . ('f ori110J. -

Sal co1npor lu n1e11lo del calcio, pot assio f osfor o e cle lla r iser va alcali na in i n dividu i con de r ivazio n e esterna del la bile. (Nota ]Jreveriliva). - Tan lo n ella derivazio11e totale della

bile pro tratta a Jungo quanto n ella derivazion e parziale, si manifesta no se1npre sinton1i di acidosi rel ativa. Nei casi non sono st ate rilevate alter azioni del t a so d cl calci o e del potassio del sangue, m enlré in uno d ei casi è stata notat a un a note,·ole diminuzjon e clel fosforo inorganico. 111 n essuno d ei casi i ebber o alter azioni dello ~ l a to gen .... r ale del p azie11te e segni di lesioni sch eletrich e, quali si riscontrano, corne con segu en la dell 'acido i, cos lanlen 1enle n egli ani111ali n ell 'esper imen Lo e . olo con e~ lrem;\ r arità 11ell 'uo1110.

P. e

G. (Gen ova; . -

Der ivazione tot ale della bile e fun.zi onali là p aric r eati ca. B ARCO

G L.U'-NONI

i. .; p eri1nentalmente l a d erivazio11e t ot ale d ella bile det ermina marcale e progressive m odifi cazioni a carico della funzion alil ~t sia e terJ1~ cl1e interna del pancr eas. Volendo sp ecificar e, posson o affern1are che in pri1no te1npo1 sia la lipasi, sia l 'a 1nilasi , sia l a glicemj a, subiscono oscillazioni varj e, tanto che qualch e volta è p ossibile ot ten er e cifre superiori alla m edia n ormale, per passar e in un secondo te11.1p o ad una d iminuzio11e g r ad uale e progressiva cli lutti i lor o va lori, p~·escn tar1dosi tale quadro sempre più eYidenlc s i110 alln Jnorte dell 'an in1ale in esperimento.

R.AssoN1 F. (Palermo) . -

.1l l ter azioni de l cuore e gr ossi vasi dop o derivazion,e tot al e del la bile assoc iata o no ad emiparatiroidect oniia. L 'O.,

studiando le alter azioni macro- e micr oscopich e d el cu orn e d ei gr os i va i nei cani op er a li di deri vazione Lola le dell a bilP. associat a o n o ad err1iparaliroicler tomia, h a riscon lrato costantem ente conges tion e, edem a ed emorragie p.i ù o 111en o cospicue diffu se a tul Lo il miocardio ; inol lre d ege11er azio11e fi no alla necrosi delle fibrocellule muscol ari . A carj co d ei grossi vasi h a n ot at o atr ofi a della n1 edia fi,n o alla d egen er azione e n ecr o-i ; t alvolta 11e0Iormazion e connctliYale. L 'e11ti tà di ques te alterazioni è st a ta sempre prop or zion ale al tempo tra cor ~ o d all 'oper azio11e; inoltre più cospi<'ua n egli an in1ali co11tc1n 1>0ranearnen te op er ati di e111i parati roid ec to mi a.

'fADD EI

D . (Pisa). -

Colecisto~lo n1ia

transezJafica .

In einp ien1i della cistifellea, quan do que t a ia r e tra t ta e affon data d a nò er en ze, e in cu i sia i nctica La una colecistost on1ia, questo i nterve11lo p u ò esser e eseguito p er ,·ia tran sepatica fissand o in un primo ten1po il fegato al p eritoneo e in un secondo te111p o aprend o con il cauterio la cis lifcll ea. De.. crizione di un caso clinico . Tec nica ed i ndicazi on i . -

SCALONE I . \iVlilan o). -

Dilal azioni rlel coledoco sen za ostacoli m eccanici e loro cu ra. - L 'O. dopo

aYer e riportata la per centu ale nella q1tole i p u ò riscontrar e l 'affezion e sudelta d elle vie biliari ed accennata la sintom a tologia, riferisce il trattarnento u a1o ferm an do i ui ca i op erati di cole-


] 7 -!

<1

I L POLI <.;Lll l CO

<loco lon1i a J)a ~ a e clrenaggio con lubo a ·r cli I\ehr <lel quale la bra11ca iilferiore nrri ,.i fino all ,an1p ol la, parlicolari I à que la alla quale i del>bo110 :1l lrihuire i lJenefizii riceYuli nei casi OJ)erali. G.\\I HEn1x r

t:. <Bologna)- -

.':ulia deri vazion e bi-

l iore iii/ er11 a . Contribu lo clini co.

' ' ALDO 1 P. (Ilo111a) . - l ridicazi o1li e risullali cle llrz coledocoduoden:osloniia . .- Po11e l 'indicazion e a q ue lo i11terven to n ei casi di calcolosi Illultiple clel l'Oledoco fìp erie quando coesist e una infezione delle vie ])iliari , n ei casi i11 cui esisle d ella sabbia bili ar e, nei casi di stenosi intrinseca ed estrinseca del coledoco, nella pancreatite cronica, nell~ angiocoliti. Illustra la tecnica seguìta e una modificazione personale ai n1e lodi più con1uni. Riferisce <.li 14 casi cosl operati cli cui 13 co11 successo. PoTOTSClL'\lG (' ·icenza). - Il <l r ertaggio interno delle v i e biliari. (.I ndicazioni e risultati). Il drenaggio es ler110 alla Kehr va con sid erato soltanto co111e u 11 i11elodo di ripiego (4 casi: 4 guarigioni) . Considerazioni di ordine biologico parlano a olulam erLte in faYore del drenaggio interno d elle vie biliari. Nell a se111plice calcolosi del coled oco conviene i1L Yia cli 111ussima ricorrere alla coled ocotomi a so])racl uod enale, co11 dilatazione della p apilla e su1ll ra co1nplela del dotto (41 casi: 3 111or ti = 7 %) . La coledocotomj a transduoden al e è indicata solo eccezio11al1nent e e cioè nel caso di cal colo unico i11cunealo, i11am0Yibile (l caso : guarito). In lulti i ca i più complessi va e.l ata l a prefer e11za alla col eùoco-duodenostomia opraclu oclenal e. rnetocto Yer a111ente classico e particolar111e11 le adatto per un dre11aggio sicuro e permanente. Varie pos ono esserne le indicazioni: cal colosi 1nul t ip la con . abbia biliare (2 casi : 1 n1orto) ; calcolosi 1nultipl a con colangite purulenta (2 casi: guari li) ; s le110 i cicatriziale d el cole~oco e panrreati le indura tiva (2 casi: guariti); lesione accidentale d el dol lo (1 caso : guarjto); iperplasia flogistica d elle ghiandole dell 'ilo epatico d opo colecistecL01u ia (1 caso: guarito) ; stenosi estrinseca d el coled oco da coleliliasi (1 caso: guariLo) . La coled ocoòuocl e11ostomia sopraduode11ale rappr e e11 la a ltre ~ l l 'oper azione di scelta nelle dilatazjoni cong·e11ile d e l coledoco (1 caso: g u arito) e 1>uò esser lJure indica La n ella tubercolosi delle ghiandole d ell ,ilo epa tico (1 caso: guarito) . \ ·anno con igliate la resezi one circolare del dotto e la st1 tura dire tta del dotto accid en ta1111ente r eci o, 11ì elodi cli esito tro_p])O aleatorio (3 ca i : 2 1nor tì) . È club.ùio se le epato-colangiti benefir a110 real n1ente da un drenaggio e lerno delle vie JJi 1i ari. La colecislo-e11terostomia tro,'a i11dicazio11i preci <C e nelle s leno i e, trinsech e del coledoco da pro('(:;'. !' i luber colari o neoplastici (3 casi : 1 i11orto).

D. (Bolog11a) . -

òu l d r e1iaggio del l e 11i e bilia,ri . - Ha u sato con otlimi risultati il <lrerlaggio inr rue11lo con la so11da duodenal e cli cui co ì i po 0110 ele11care le possibilità terapeutich e: 1) e. pul sio11e <li piccoli calcoli (1nicroliti) ; 2) a l le11uazioJ1e dell ,infezione i 11 tra- ed extraepa lir a d ell e Yie l1iliari; 3 1 cc sazio11e dei dis turb i co11 ecl tli\i alla coler i.. ter ton1ia ; CALAUI\ESE

»

.-\.:'\l\O

:\L, :\'Ui\I. 4.)j

sco1nparsa di a lc u11e i11dro111i comples.. e r1erYose senza le ior1i orga11ich c con Lracce di urol ·ilinuria e fegato ingrossa~o. Alla colecistoston1ia preferi sce l a colecistect-0111ia con drenaggio del cistico. 11 drenaggio dell 'epat ico con tubo sem plice o con tubo di Kehr ali 11 a dato buo11i risullati , così la col ccisto-gastrostornia ch e ha u salo più sp esso quale metodo di cleriYazio11e interna d ell a bi1 e. 4.)

BrANCHERr A. (Modena). - .4.lcuni casi di drenaggi.o delle vie biliari e di derivazio1te della bile. Diciassette casi di col ecistite calcolosa con em1)ien1a, drenati all 'est erno, con 17 su ccessi da 11 an11i a 16 mesi. L ·inter esse di novità è rappresentato clalla t ecnica del drenaggio, che non si ottiene 1narsupializzando la vescich e tta biliare, ma introducendo in essa una ~lalécot e proteggendola con l1na striscia di garza: l 'una e l 'altra asportate entro la 7a giorr1ata. I ' an taggi di un tale ])rocedime11to, assieme ad a ltri particol ari di tecnica , consistono 11ella chiusura rapida della coleci sti ch e rimane libera nella cavi1à come si è a'ruto occasione di conslatare n ell 'unico caso di recidiva e nel nessun svc11 Lra111 enLo. In tre casi di dren aggio cl el cistico d opo colecis lectomia, si ebbero inveQe 2 morti e llnrt fi s tola che data da 4 1nesi. In ,,un caso di cjs Li del coledoco, marsupiali zzato, si ebbe n el cor so d el decimo mese esito infausto p er emorragia i11freJ1abile in corso <li· Ine~ lruazion e an ch e d alla fistola. Il1 sei casi ili deriYazio11e intern a si ottennero 3 i11orti rispelliYamente a l 1° g ior110, al 2° mese e al 3'> mese e m ezzo (trattavasi di operazioni J>alliatiYe i11 casi di ca11cro del pancreas) : 3 soJ1ravYis uli da 9 anni e da 5 ai1ni per pancreatite fibrosa croruca, e 1 da 7 1nesi per calcolosi del coledoco in sogge lto n1ollo grave. La tecnica con. ist e in una colccis to-ùig iunoslon1ia LransmesocoJica portando e fi ~ando il fo11do della colecistj nl dj solto d el mesocol on se11za bisogno di enteroc·11teroanasto1nosi o di esclusio11e di an se.

un

PucLrs1-ALLEGRA (Messina;. -- Coliche da coleci slostasi e loro trattan1en.to . __,. Nelle angiocoliti , 11r eferisce il drenaggio cs lerno p er cl1è tlttte. le sos tanze tossiche ecl i gern1i contenuti nella llile ,·en gono véra111ente elimj11a li, p erch è s 'interro111 ]Je con1pletan1ente il circolo e11ter o-e1Jatico ch e co11sente 11el clren aggio i111erno il ri a sorbime11lo clei p r odotti danno i. [>à la prefere11za alla coleci· tcs lon·1ja. BRozzr l\[. (Fano) . - i>rolesi e1;u l ico-cluoden ale P" r m ezzo di urt tubo <li gomnia. - In un caso di obliterazione cicatri ziale del coledoco dopo c-0Jedocis lectomia introrlusse una l\élaton nell'e11a1ico per 6-7 cm. e il capo distale per altretta11to lLel duode110 fi ssato da ad er en ze ir1 m odo che il I ra llo inler1neclio d el L11 l10 er a l ibero nel cavo 1>eritoneale. La feri1 a gt1ari r apida111ente, l'ittero "con1parve e la i11alata è l\1LL 'ora j11 p erfette co11clizioni di salute. Illu tra rletlaglia tamente quelo processo di prolesi d el coledoco applicato per la prima volta i1ell ,t1on10 e c he pone problemi im11orta11li coine p. e . la p erman enza del tubo, la possibile su a e]i111i11az ion e, la ort e del neocolecloco . t Co11 lin uaJ.


SEZI ONE PRATICA

1785

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASIS'I' ICA. L'infiltrato di A.ssmann parailare e basilare. , -. Baroni (Riv. di Patol. e Cliri. della tub. , 31 luglio 1933) descrive tre casi di infiltrato di Ass111ann a sede non comune e precisamente tino l)asale e due parailari. La sede diversa dalla classica sede so ttocla\"eare t1on 111odifica l 'evoluzione clinica, n1entre la sinton1atologia ne è attenuata pecialmente per la nlancanza della tosse e dei dolori. I fe11omen i perifocali, ch e spesso lo accompagnano, facilitano la diagnosi, che è sicura :3olo per i dati radiologici. Le teorie c lic cercano di spiegare la gene i clell'infiltrato cli mann sono cinque: l 'aeroge11a. la linfogo11a, l 'e1uatogena, l'apicale e c.1uella locale da esacerbazione di vecchi focolai . Però n essuna di queste teorie soddi fa pier1an1ente1 per cui i può affermare ( fich eli , Ga111na 1 l\onzo11i) ch e l 'infiltrato di Assmann può avere ' 'ari mcccanis1ni di forn1azione. Inveoe per quanto riguarda il processo anatomico l'accordo è quasi unanime : si tratta di un proces ·o e · udati,,o ])n eumo11ico, talora confluente, con tendenza a lla for1nazio11e di ca' ern e. J> r ·pieuarc la loca 1izzazione circo critta cle1 proc~~ o alla regione ottoc1avico]are i è JJarlato di ipersensibilità regionale del tes uto poJn1onare econdo alcuni, mentre secondo altri b i ogna an1mettere una causa meccanica. Secondo Ronzon i la se de parailare e ba ilare trova la ua spiegazione in antichi focolai i1rin1 ari e}, e . i ria r ce n cl o n o. L 'infiJLrato di Assn1an11 può rapidameste cond11rre a caverne, 001ne i)urc può g11arire $Con q)ar endo in circa un anno. Molti sostengono J 'influenza l)enefi ca del pneumo~o~a ce artifi ciale e fra que. Li 1\Jararetb , ann1n1 , Ro11zon i . Più precoce è 1'inten1 ento. migliori . . aranno i ri . u lta1i. R. LusE~A .

--

:\"ell a Clinica Mayo furono os ervati altri ± ca .. i di polmone policisli co, e a11ch e su questi ca i i riferiscono gli A .~ . R. LusENA . .A. proposito della diagnosi delle pleuriti medin· h;tinicl1e.

E. Chabrot. Y. CoLtel (Ball. el J11é1n. Soc. ll1 éd. des H op., 20 marzo 1933) riferi cono un

caso di pleurite medias Lini ca, in cui la dia0-110 i fu potuta fare i11 ba e a radiografie di1no tranti 11n '.on1bra trian golare sul bordo detro del cuore, n1 entre l 'asse11za completa di dilatazioni bronc hiali , dopo l 'iniezion e intratracheale di lipiodo l fa ccYa e eludere la broncl1iectasia. Il caso a~-e,~a p rese11t ato un inizio insolito: u11 uo n10 di q uara11tu n a r1ni acc usa u11 ' rivo dolore all 'ipocondrio d c. Lro, c9n brivido legge ro, i1oi febbre, lieve di . pnea: e si riscontra u11a contrattura 1ocalj zza t.a in una zona laterale fra l'ap1)e11dice xifoid e e il pun1o di l\ilac Bur11ey. Dopo circa ve11ti g ior11 i i h a ' 1omica la quale diminuisce e scon1 pare dopo circa ve11ti o-ior11i , poco dOJ)O l 'inj ezion e intratracheale cl i l ipiodol. m e11 tre ln tem per.a Lura pure r1tor11a norrn ;t le. 1 ella discussione inler vie 11 e . Delille iJ quale avrebbe avuto dci n1iglioramenti dopo iniezioni intra trachea 1i di 1i11iodol in barnbinì n sco110 diagnosti co, n1 enlre invece i\.pert. ha· traltato le dilatazioni bron cl1i ali del ban1b1no l i11 circa ±0 cas i con ini ezioni di 5,0 10 cc. di Ji11iodol n ella reo-ione gl~t ea , o~n~ qui~dici O'iorni circa ottener1do de1 buon1ss1m 1 r1st1l~n t i, Ren za aver mai nvu1 o inconven ienti di sorta. A NN."- DE 0R c 111. I

1

Polmone policistico. II. G. Vvood e Ro . Garvi11 (Proceedirigs of the , taff . .lleebirtgs of th e Jlayo Clinic, 22 marzo 1933) ne riferiscono un ca o. i traltava cli lln t1omo di 26 anni , con dis1)nea da 6 anni, 111a con intorni impo11cnti da due .a1111i oli. I~avo ­ ra\'a co111e operatore cine1natografì co e per questo stil principio .g li fu fatta dia g11osi di p11 eu1noco11io'" i da particelle di carbo11 e proielt at<' clal la macchina cin ematografica. La rr1alattia si n1anifestò con di p n ea, cl1c fu p:ogredie11le, con attaccl1i a~uti o~ni tan.to. J.,_a d1 pnea non era accom.pagnata 11e da c1ano. 1, nè da tacl1i cardia, nè da i)alpitaz ion!, llè da edemi . La diag11osi di polmone poli r isli co fn fa tt a radiolo.g-ica m ente. ~Tori fu fatta la bron rogra fia con l ipiodol 1~ er ]e condizioni poco l)uone del paziente

TERAPIA. I sali di boro nell' epilessia.

econdo quanto riferi sce T . Bovet (rif. ÌD· 11ed. lVelt . 9 sett. 1933) su 73 epilettici gra,~i trattati con i sali di })oro, 11 r eagirono ben e. 13 abba tanza ben e e 3 con mi ali oramentì transitori. Il preparato 1)iù co11' eniente è il borotartrato cli sodio . l11a dà h11on i ri ultati anche quello di potassio, ent ra1nbi sommini trati a do i di 6 a 10 gram11l i al o-iorno. on son o· consigliabili il borace o . I 'acido bori co perchè . . . ' . n1ei110 s1cun e p1u toss1c1. Co1l q·uesto Lrattam ento , si può combinare ~n che quello col bromo o col .lt1m i11al . I pa:7. ie11ti ch e vi reag·iscono n1eg110 ono quelli $C l1izoidi e con co tituzione asteni ca. L'azione si è manifestata in alcuni casi già do1Jo 1-2 ~ ettin1an e , i11 a ltri olta!lto ~opo 2" n1e . . i. Eccezionaln1ente (nel 4 % de1 casi) com11arvero i11 ror so di trat~ament?: ~ antemi .prurigino"i e desquan1ati,rt, taL1 d1 confusione, l1oliuria. disturbi cligesti,·i, ca duta dei capelli.

,


1i 6

« IL P OLICLI NICO »

[ANNO XL, NtJl\.[. 45]

\nclte per la p o sibilità di tali co1111)licazioni, il trattame11to va eseguito soltanto con controllo m edico . fil. TentatiYi di trattamento della paralisi generale con il vaccino antirabbico.

L . Cruveilhier , A. Séiar y e A . ·B arbé (Bull. et lll érn. de la Soc. A1l éd. des /-/op. de Paris , 13 1narzo 1933), avendo esperimentato il trattan1enlo con ,raccino antirabbico u sei casi d·i paralisi generale, nor1 l1auno ottenuto alcun 1·isultato posi Livo , cor1Lraria111ente all e conclusio11i del Torr11nasi c l1e t1a eseg uito delle ricerche a nalogtie. Gli AA. ritengono che i buoni ri-sultati ottenuti dal Tornmasi sia110 da attribuire alla cura antiluetica con sto,·arsolo sodico da qu e to A. praticata dopo la ct1ra vaccinica.

c.

TOSCANO.

Cura della nevralgia facciale. econdo Alajouanine e R. 'f hurel (Journ. J\1 édio. Français riportato in Journal des P;aticiens, 19 agosto 1933) non c ' è che una cura clelJ e nevralg·ie facciali: la di struzione del ne~­ vo , o coll 'alcoolizzazione o colla neurotomia • 1·etrogassenana. . . . . La pratica dell 'alcool1zzaz1one r1ch1ede una lunga esperienza. La puntura del nervo provoca vivissimo dolore. Può essere utile l 'alcoolizzazione delle sole branch e d el trigemino. Il n . mascellare superiore si può raggiui:igere nella fossa pterigomascellare . per v~ne -vie : l 'orbitaria, sottomalare, sottoz1gomat1ca, palatina. . Il n . mascellare inferiore si può ragg1u11gere a l foro ovale per la via sottozigomatica che è anche quella che si segue per raggiungere attraverso il foro ovale il ganglio di Gasser. L 'alcoolizzazione del ganglio di Gasser può <lare complicazioni: cheratite neuroparalitica . lesione di altri nervi vicini (paralisi oculari , sindrome di Bernard Horner, disturbi uditivi, vestibolari. paralisi facciale periferica). I risultati dell'alcoolizzazione non sono definitivi e durano da 18 mesi a 2 anni mentre la neurotomia retrogasseriana è una cura ad esito definitivo . R. LusENA.

MEDICINA SCIENTIFICA. •

A. ncora ull'eziologia della stomatite aftosa. L . Kun1er (Wien. /{Din . Woch., 9 giugno 1933) che già l '·anno scorso aveva messo in ·evide~za , st1lla base di osser,·azioni sugli animali come molti casi della cosidetta « stoma' . . tite aftosa n altro no·n fo ssero se non casi atipici di erpete semplice della mucosa orale, rit orna ora sull 'argomento rf.portando le osse.rvazioni fatte su dodici casi di tale malattia, 1n cui egli ha praticato l' inoculazione su animali . Mentre il co111une er.p ete della mucosa or ale si manifesta con piccole efflorescenze raggruppate, indolenti , nella stomatite aftosa tali ef-

florescenze so110 molto più grosse, manca l 'agg ruppamento e le lesioni si estendono ad u11a gran parte della mucosa orale : l ' affezione si acco1npagna spesso a gengivite diffusa: a piorr ea al,·eoJare . a tumefazioni gl1iandolari e a n1anifest.azio11i generali febbrili. 1 risultati deg li esperimenti fatti dall 'A. non lasciano alc un dubbio sulla inoculabilità <lel virus della stomatite aftosa nei cagnolini. Infatti in tutti i casi cl1e presentavano il quadro clinico della ston1atite aftosa, l'inoc ulazione nei cagnolini è riuscita positiva, dando luogo sempre alla. ch eratocongiuntivite e alla tipica ulcera dopo i11oculazione gengivale, m e110 frequentemente producendo en cefalite e 11elle cavie la tipica ulcera trofica di Freud-Heymann. Tali risultati permettono di con cluO.ere clte 11ei casi di stomatite aftosa è sempre presente nella mucosa orale il virus dell 'herpes: che tale presenza è i11 r elazione causale co11 la malattia in atto . manca11do tale virus nella mucosa sana o ede di altra malattia. G. LA C A\·.~.

VARIA ·

A..borto c1·iminoso in Ola.uda.

Un articolo di J. ' ' alktuff in « Mensch an ~faatschappij (, .. 8, n. 1) rile.,ra il forte inc remento degli aborti provocati. dete rminatosi in Olanda I' A. l 'ascrive alla crisi economica; egli computa il nume ro deg li aborti accertabili a 14.600 incirca l'anno, dei quali 500 ad Amsterdam, altrettanti a Rotterdam; ma crede ch e la ...tima sia bassa. Nella città essi sono .p iù frequenti che nelle campagne . Per lo più vengono provocati senza intervento di sanitario. (Dal .lonrnal A. A1 . . 1.. 30 sett. 1933).

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G. C ARBOGNIN. Azione d i alcuni prodotti sul m etabolismo cellulare sui cap,i llari sanguigni. -

Tip. Bona, Torino , 1933. ~ CABIA.

La t erapia del lavoro n ello spedale psicli iatrico di Volterra al quale è annessa una sezione di ma1ticomio giudi: iario. - Tip. Man-

L.

lellate , Ro1na, 1933.

S.

LEoNE.

Profilassi del tracoma e visiva. -

Randazzo,

Tip .

iracu a, 1933.

,-. l\uATA. L 'in tfJorl ariza delle infeziorii secondarie nel tracoma e loro cura con terapia vaccinica .

Tip. Failli. Roma , 1933. t:. SAcco. L 'ernia infortunio e l'an.ello inguinale es terno. - Torino, 19;j3. !\. . DE'lTÒLo e E . lTRANci-.scR1 . La leucocitometria nella tbc. polmonare. .S tub. Lischi, Pisa, -

1933. JVI. BATTA~GLIA. Cura della lbc. 1nuscolare eniat oge1ia col vaccino selezio1iato e stabilizzato. -

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·r.

BAcCARINI .

ra-calcio. -

Sull'associazione terapeutica

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'I'ip . Campi, I•'oligno, 1933.

L . DE Lisr. Concelli atlaali di fisiopatologia del sistema extrapiramidale. - l 'ip . Gianniru , Na-

poli , 1933.


[:\ .'\NO ~I.. ,

NUl\t. 45J

1787

SBZIONJ:.: PRATICA

SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) Ri po te a, que iti per questioni di n1nssin1n. })(j 0 /Joll or R. B.

(F.) . - . on è st abilito da nor111c geilerali il tcr111ine per l a pre ' c11tazio11e d c i lil o li. Pro,Ycde discrezio11al1uente l'autorità a111 nl.i11is I raliva. L'avvi o del .concor ~o òeYe essere pu h blicato 11e] la sede deJl 'Ordi11e, del Sindacato, <lc lla l)tefelt.ura e pubblica lo al111cno in alc url i g ior11ali profes ionali . Deve esser e comunicato al1'()pera J. azio11ale Invalidi di Guerra. 11 procedj 1ne11 to per la pubblicità è regolalo cl al Podc tà ; n1a il Prefett o , ch e eser cita poteri di Yigila11za, 11(1 facoltà di di ci1>linare quest 'attiYilà e, occorrendo, può ai1nullarc l 'a,,·iso d el concorso e ri ul lino j11 ~u ffi cien li le pubblicazio1ri. Ui 0 Dollor

G .•\I. (T. s. C. ).

...e il capitolalo o il rcgolame11lo locale non stabilisca un lrn lla111ertlo più fa,·oreYole, il medico co11dollo, a1n1nala lo per infc rrnilà dipendente da cau a di servi zio lta cliritlo al congedo n1as in10 di u11 a11110. Poic h{\ durante il rongedo, per espressa di l)O ' izionc d el1·i.ll'l. 29 ciel regolamento 1906, n. 44G i1on posso110 c:-.~c re impo5li al sani tario oneri o aggravi n è <lin iJ1117iOnt' d ello lipc11dio 1 è da rilc 11crc c;l1 t' il l1alla1n.e11lo cco110111iro rinlanga in,aria lo .

102° Dottor G. D . A1. (V. D .). - La indennità per caroYiYeri sarebbe d o ' ulu ·e fosse prevista e · tabilita n el capitola lo o n.c l r egola111en to locale.

103° Dottor G. L. (M. ). - Il servizio interinale è utile, per disposizione di legge, agli effetti del periodo di prova. J\lla 11o:i l si può ritenere senz ' allro ch e sia efficace al fi11 c d egli au111enti periodici . Si tratta di si tu azioni di ver se e la clisposi zione e lie, eccezionalmente, con sidera valido il servizio interinale com e p e riodo di prova , ha uno scopo ' p ecifico e non ha efficacia generale. ormah11ente il periodo utile per gli aumenti periodjci decorre dalla data della nomina in b a e a con corso, salvo che disposizioni d el r egolamento local e o dell'atto di nomina dichiarino efficace il servi zio comunque pre lato. Bisogna , quindi, esami11are le norn1e ch e regolano g li aumenti pcrioclici , le quali non risultano dalla legge ma so110 s labi1ite dal capitolato o dal regolamento locale.

9 ° D otl or .\I. F. (F. P.). - Qualun t1ue intere sa lo può d e n11nziar e alla Commissione e all'A111;!1ini. lraz io11e con111ete11le la falsità o la i11esattc11a de l certificato e ibi to cla un con corr e11 le e può pr()(f urrc a ltes lali cl1e 'algano a clj111os lrarc l n r·eal tà.

99° Doli or A. P. (C.).

~ È

e.la rj len er c c J1e la 'i-

g ila11za e la is p ez ione del pesce S}Jelli all'Uffic ial e ~anitario. Non è d0Yt1to compen so percb ò la ft11 11io1te è e erèitata i1ell 'i1Lteresse pubblico. l\1u se 0110 rjcbjeste &pec ia li preslazio1ti i1cll 'i11 leressc priYato (vi ile in detern1inati luoghi) è legittimo ll ll COll1J)C f1 O. 100° Doltor E. R. (R .) . - Se il regolamenlo ù ecrl i 0 . 1)edali al lribuiscc all 'an11ninis lrazione facol tà cli celta, non è necessaria l a n o111ina del 1>rin10 graduato . In tal caso, però, è indacabile l 'eserrizio d e l poter e cli cr ezionale, se risulti u11a 111o liva1.io11e illegilljma . Tale sar ebbe, p er e crnpi o , la ,·al u lazjone clella capacità , in con tras to col g iu clizio della Co111n1i. sione . e, invece, il regolamento non prevede la Jacol tà di sccl la, è d a ritener e che sia vinc itore del co11corso il priJn o g raduato e soltar1to per mo tivi g it_1 stifica ti e )Jl'OYati , estranei all ' ap prezzamcn lo e a I O'iudi zio <lella Co1111nissione, possa essere ncg a I a I a 11 o n) i 11 a . 1

101° Dol tor U. F . (L .). - È dispe11salo dai li111i ti cli e tà per effe l to della disposizior1e dell'art. 28 d el R . D . 1906, n . 446, il sanitario che al>bia pre tato o pres ti ser,izio di meclico co11clol lo per ufficio di I itola r c. · (• ) I a presente rubrica è affidata all'avv.

GIOVANNI SELVAGGI

104° D ottor A. P. (B.) . - La g iurisprudenza ha ri lenu Lo che il certificato di iscrizione a11 '0rdine d ei 1nedici non debba essere di data anteriore ali 'anno nel quale si procede al con cor so . P erò son o efficaci titoli equipollenti se n e risulti i1nplicilamente ma necessariamente la i scrizjone nel! "albo.

105° Dottor V . B . (~I. ) . - Per di · 1)0 ' izione d ell'art. 27 del regolan)e11lo 1906, n . 446, il medico ro11do tto ha diritto a l co11gedo a1111uale di un 1nese e ad un congedo per mala ttia . ~ 011 è pre is ta l 'aspettativa per motivi d i fa1niglia. Questa però può esser e s labilita nel r cgol amen lo locale.

106° Dott. A. L . G. (I.). -... Se, come è da rilenere, la Commissjone non 11a C0'11Sid era lo il titolo cli benemerenza rr1ilitare, l a graduatoria a parità di inerito ex eq uo deve essere n1odlfjca ta p er effetto d cl titolo cli prefer enza. La Croce al merito di g u erra ha efficaci a prevale11 Le a quella d el servizio prestato presso pubhlich c an1 ni in istrnzioni. Q11in<l i, a rigore, il Podestà deYe ln od ificare l 'ordiJ1e della graduatoria e a ttribuire u11 po lo pre\ alente a l con corrente che ha titolo cii i1r efer en za. ~reci sata ~o l la g raduatoria, il Pod està i>u ò 11on1i11ar e il . ccondo g r adu a lo, m o li' a11do l a scelta. e il P rcf'c llo 11on approYasse la d eliberazione, l'inter essalo potrebbe ricorrere al Co 1tsig Jio di Stato in ede giurisdizionale con lro jl provvedirnen lo negal iYo del Prefetto. 1

N. B. - Ai quesiti degli abbortali si. r isponde, in, ogni caso, direttamente, per letlera. I quesi li clcvono esser e inviati, in. busla, accompagnali dal francobollo per la ris[JOs l a e sempr e indirizzali ini11er so nalmente alla R eclazio ne del u Policlinic o )), i:ia Sistina 14, Roma. Le rispostd ai quesiti clie non r ichiedorio esame di atti o speciali indagini, s e no gra tuitl. esercente in Cassazione, cons. leg. del nostro periodic'l


1788

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I L P O l ,JCf. I"'\ I CO

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[1\ ·No XL, Nui\r. 45]

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTJ

VACANTJ

~ ca ci .

:30 noY.; 2n con clo1ta e cli s pe n ario antiu1alari r o ; L . 6000 e 5 quadrieu11i cl ec:.; derluz. 12 %; elt\ lin1. 45 a. il A HON 1s Rr. V ed i SAr~EnNo. Ai\t, '\TE.\ (<Jose1i zaì . -

DELLAc10 (Co mo) . - Al 15 no,·., ore 17 ; L. 9000 e acl<l i7.ion:tle di L. 5 oltre i 400 poY. , L. 2000-3500 1no locjc] . o at1 lomobile, L . 000 se a1nbula torio in casa d el 111edico, L . 1100 se uJf. san .; e tà lim . 40 a.; d oc. a 6 n1 esi dal 14 o l t.; ser vizio eutro 10 g ior11i . ozzo t 1 arese 1• ' cad . 80 Jl O\ .; L. 000 e aggiu11t a di fan1i g li n; riduz. 12 °o ; .) CJlléldri e n11i .d ee.· e l ì lini. :35 a .: cloc.. a 3 n lesi cl llJ 7 otl. B E ..

l nferrni . Posto d i Primario Direttore clella Sezio11e di l\acliologia e Fisio-rf er apia. Scade11za 15 cl ic. 1933-XIJ. Per in for1nazioni rivolgersi al la Direzion e d clB1ELLA

(

Veri.;c lli ). Osp.edale

cl<'g l i

] 'Ospedo le s udd e tt o. CALTAN rSSETTA . Co mun e. - Scn d . 10 i1ov .; cluc 111edici condotti ed un medi co n ecr oscopo e suppJente; L . 8000 oltre L . 572 scrv . att . CAJ\I r .\ NA (Cose nza). ~ Scad . 20 nov.; L. 7000 e 5 quadrienni d ee. , L . 1000 per gl 'in scritli ol tre il 1nig li aio : ricluz. 12 %; e tà lirn. 45 a.; tassa L. 50, 10. C \Ptrnso ( Ba ri 1. - ,Scad . 27 JlOY .; CO ll c:ell an1are; L . 12.000 e .) quadrie nnj cl er., oltre L . 1200 C.-Y ., l.J. 1 00 Cél \ '. , ll 0J1 ogge tti l\ J'Ìl c>rltll <t 12 °o; f·là lirn . :35 a. ; lél , a L. 50. CASTEL . G10RG10. - \' cd i SALEilNO. CATANZARO. R . Prefetlur a. - l}osti di Ufficiali San it ari Co1nunri li di :Be1vedere pinella, Dina1ni , Fcrolelo Antico, Franca villa Atlg i lola, lo11adi , rviclissa, Mesuraca, Nicotera, Peti.l ia Policastro, Pizzo, ))olia, Savelli , Ser sale. Stipendi da L. 4000 a L . 6000. Scadenza 30 n o' e rnbre 1933-XII. Per cltiarin1e11li rivolgersi alla Il . Prefe ttura (Divisio11c Sani li\ ), Ca I nnzaro. C u1AHA'.'iO (Tre1iiso) . Sracl . 31 clic. ; I~. 8000 e qunclrie1111i cl cr.: acld izio1i. L. 5 ol tre il 25 % dell a j)Opolaz.-: per uff. sa n . L. 600 ; r jèftt7 . J2 °o ; Ira p . L. 'UO a L . 4000 . econdo il n1ezzo: <'IH liln . 3.3 n . ; l a::- a L . 50 . ConrGono (Ferru ra ). - Scad. 10 nov. ; l a concl olla e direz. Ospedale Vitt . E111. III · L. 8000 e 5 quadri e11ni clec., ollre L. 2200 serY. a lt. , c.-v.; riel uz. 12 %; con1partecipaz . proYenti Ospedale dal la Con g reguz. di Carità: e tà lirn . 40 n.; lnssn L . 50,10 ; vo li e nrni speciali . Col\10." R . Prefcllura. - ~rorogu 15 cli c. c1 el co n corso pc r liff. san. d el Co111 une òi Can1\1 . F1nE~lE .

n . .4.rcispedale

di S. Maria 1Vu ova e S tal.·ilimertli Riuniti . Scad. 30 nov., ore 17 ; due a iuli 1nediri ; tit oli ed esa1ni ; età lim . 35 a.; lire 1050 d a d ecurtarsi ciel 12 ~{,, c. -v. e al lre inrlenn i Là r egolamentari; doc. a 3 inesi dal 20 o l l.: ta sa L. 50. Pe r le al tre condizior1i chied ere avviso. lì\IOLA (Bologna ). 1'l anico1nio di . Maria d ella Sca l ett a tOsse 1·1 nn:-o . Scacl. 30 cli c.; 1nedico; 1

L. 13.500 oltre L . 3000 serv. a ll., c.-v., L. 2000

in<lenn. abit az. se a1n111ogli a lo, villo n ei g iorni · cli g u ardia. L1 vo1u""lfO. Co1nii1ie. - Scad. 14 nov. ; 2 medici l'011clo lli agg regati; e tà lim . 35 a .; L. 11.000 ele,·nl> ili a L . 15.000 n1ercè 5 aun1enti quj11guenn ali , o I l re L. 2000 serv. a tt . , . c. -v. l\[ Esl:> •~" ~ Co 1nune. cncl. 15 n ov.; m edico cap o Sezione dell 'Ufficio rn un icipal e cl 'igiene ; 1 ~. 13. 700 ele,·abili n L. ] 6.000 per effe l lo di 4 (JUadri enni, ol tre L . 3300 ser v. a lt ., c. -Y ., ritenute di legge; e là li1n. 30 a.; lassn T... 50, 20. ~f OT'J'A D ' 1\.FPErl1\ [ 0 (1\L ess;/l (lJ . caci . 31 dic.; L. 9000 ol l re 1... :'500 u ff. nn . 0LE\'ANo s UL TuscrANO. - , .edi SALEnNo. PADOVA. Ospeclale Civile. Scad. 20 nov.; ass is te11te effe ttivo d i 1neclicina ; L. 5500 decurtat e clel 12 %; 2 1Jie1111i dee.; medaglie di L. 30; ecc. Età li1n. 33 a. 'fassa L. 50,10. Co1i.<;orzi o Provinciale A 1i tilubercolare rii Pesaro-Urbin o. Per Li loli ed esarni. Pos to 1 I i cl irettore Sani L ario del · < ~on sorzio diretlore del l>ispensnrio A11I i I ul>er colal'e. SUpendio ann110 L. 20.000 o] lre ad un s u1)ple1nc11lo di servi7.io é\l li \o di L . 2000 a1111uc al Jorclo delle rite11u1e cl i legt."e; pi t1 Je indenni là cli t rasferla e di mis~ i o n c nel ln J11ist1ra s ln1Ji1ila j)er i fun zion ari dello l )ES/'110.

~lat o.

Per lulii g·li altr i chiari1ue11U Yerl er e nel

\ . 44.

Ilt::ca;io El\11I.1A. Consor:io l'rovin c. .i1 ililuberc . - "" cad. 20 dic. , or e 18; a iuto m edico del di p en:-ar io J)r o,·inr.. di Reggio En1iJj a ; L . 12.000 oltre L . '>000 ser Y. ; ricluz. 12 ~o : no11 au 1ne111i llè c.-Y.; c·I;\ li rn. 45 a. : . cloc. a 3 1ne i cln l 20 otl. ; las. a L. 50,10; titoli ed e {lilli . c;b ied. an 11u11zio. È Yaran te a11chc il po l o <li n. . i. l('n le stt nilaria Yi. ila lr ice. UoNcoFERHATO (Maril ova) . Scaò ." 31 dic. ; J)el capoluogo; L. 9500 e 5 q uadri e1111i (iec., ol lre c._, .. L. 500 aniliulat. , L. 2020-1800-800 1raSJ). ; riòu1 12 <)'~ ; elà Ji11l. 35 a .; tassa L . 50,10. SAcco~ \ 'ccl i SALERNO. SALEru~o. R. P r efe i I u r a. J)er li l o] i ed csan 1i. Pos ti <l i Uffic iale Sanit ario n ei Co1nuni qui sol lo cle11cali . Stipedio, ollre qu al tro aumenti qua . d rie11nali d el d ecimo, con1e segue: Baro11i si L . 4000 ; S. \ ' alen tino e 'J'orio L . 3000; Sacco L. 5000 ; Ca 1el S. Gior gio L. 4000; Olevano sul Tusciano L . 3000. Età non superiore anni 45 sal,·o eccezioni cl i legge. Uon1anda, documenti di rilo . Tern1i11 e u tile or e 12 clel 30 clicen1bre 1933-XIJ. Per cl1iarin1 enti riYolgersi ffi r io Sa11i lario l)r o,.i i1ciale di nlerno. ,,N VAL8NT1 No e ~ron 1 0 . - ' iedi 8Ar.. 1~nNo. SPIGNO Mo t?J·:RHATO (11lessanrlria). Sca<l. J5 nov.; 2a conci .; L . 7040 e 4 qu i11quenni dee., oltre L. 500 trasp 1'oRrTTo ( f~a ri ) . cad . 22 110,.; Lil oli ecl c~a11\j ; L. 10.000 e 5 q11adri e11ui d ee.; r ilenu te di lPgge: e tà 1i111 . 40 a. 1~0RnE AN:-. i\ZJ \T\ (1\ ctfJOli 1. Per litoJj , po lo di i11ecliro cor1clol to i)er le ezro11i di 130 cotreca. e e ·rrera~e. Li11endio a nn11 0 I .. 9500 ecl in<le11njlù


S l<:ZlONB PR.ATJCA

di c·a,alralura L. 1.300 u11r1ue , ~oggc llj all e lral -

le11ul e cli legge ed all a riduzio11e d el 12 °o. J>erj ocl o di 1>ro'a a 1tni due. Lin1ile nHt~s illl O di c li't tiuni 40, . c. I. L ' j lanza in èar ta bo ll ala dn J..,. :3 , <.:orreda ta d ci d oc-u 111 e nli di rilo (laurra cer ljfi talo di i, cri1ionc al P . Ì' ." 11' . , certificalo di i ~C' ri 1jo11e rtell '1\Jbo i)ro' inciale dei ~ ledi c i , e<.:c.) , clo' ril per,enirc alla , egrete1ia Coml111a lc clj 'f orre .\ 1u1u11ziata 11 011 o ltre le or e docn ci dc l g ior110 31 .grn11ai o 19:34-\ll. L<1 ro 11dotl n i1nportu l 'o hbJigo d e lJ a rc .. id c 11z.1 r h ) do,rà e e r e rngg-i1111l a CJ1lro qui1t~lic i g ior11i cla1 1a <lata di J)arl r ipn zioll c di J1 o n1i1ta , so ll o pe11 a di d ecad e nza . < ~ hiariln c nti pre so la J>rcd c l ln egr c leria (:0111n11 aJ . 1

Bu

(Berga1no). - . Co11sorzio m c<l ico-chirurgico 'forre de ' Busi-~Ion l e i\l aren10 . J>er titoli . lipendio an11u o L. 10.000. Inde n11ilà 1nezli di Ira porlo L. 2500. Lire 2 e ri pe lli' anienle Lire 5 per ogni inscri lto i1e ll 'e le11co d ei j)o,·eri. Caro-viveri di legge. Il tul lo sogget to a11a riduzione d c l 12 % co111e fla Dec re to 20 nove111JJr e 1930, n . 1491. Au111enti del deci n10 ogni cj 11 que anni e p e r cinque volle . Docu1n c11Li di rit o. ca<le11za 31 di ccn1bre 1933-Xll . Per c: h iarin1en li ri,·olgersi al la .. egret erin Co1nunalc di 'f orre cl c · Busi.

·r onnE

DE·

1

Am 1r: inislrazin11e Provinciale. Per li 1oli ed esa n1L Due JJO li di Assis te nte presso il Labora torio t.>rovinciale di Igien e e di Proi'iJu i . l~ n o J)Cr la Sezio n e l\1e<lico-Micrografica e l 'a ltro c·DlNE.

per la

ezion e Chimica. Stipendio L. 11 .000 ; iu -

<l ennità serv. all. L . 2500: più il 10 % ui prove11ti <li laboratorio; X. 6 aumenti periodi ci cl cl <l ccin1 0. Riduzione d el 12 %. Diviet o clell 'esercizi o profe s io11ale priva lo. 1~as a di concorso L. 50. . taden za ore cli ciollo ciel 7 clicembre 1933-1.TI. }>cr chiari· Jn e11li rivolger i alla 'egreleria cl cll'1\ 1111ni11 i lrazio11e Provinc iale cJ i Udine. ()SJJl1drt/i

<:i11ili Rinnili . -

Proroga al 9 di c., o re• 17, d el co ll cor ~o ai po~ li cli n1 edico c l1i rurgo a. si. lt'n lc lroor<li11a ri o. Ri, olgcr i al ]Jrù lrh:O11 o. \ r:'\EZ I.\ .

Quando non è altrimeul i indica lo • i con cor si si r ifc risco 110 a cor1dolle n1edico-c lai rurgiclte, i compe11s i allo slipen<lio })ase. Avvc:;nTENZA. -

1789

li prof. ~fjgnel ' ~o ul o è.· ri cll'll o pre ·icf e11l e d el1· \ ccnd e111ia Xazio11 ale cl i led ic ina d cl Bra ile. •

li cl o ll . luarcl Prilc hard è non1 i11 alo l>r esidenle d elJ ' ,\~c;oc iaz i o n e \ alional e co 11 Iro la ·ru ber colosl . drgli la ti L nili .

li <l o ti. i\Ca n uel Gcn C.~o n zél l ez e\ no 1n in alo pre· ..:jden l e on or<1 ri o d e ll a ~ oc iel it i\ lesR icn nn di ti sif" login; il cl o ll. J o e l\ lo11roy \ r·lnxru J>re:-: icl enl e ef1

1'~ 1

li\"O.

Il do li . P\.. l~azos ' ' are l11 è ' 11 0 1n inalo pre. icl e11te 1J11orario d eJl u oc ie ti\ di uro l o~ i (t di "Lin1a; il

do lt. \larro. ~ i coli11i n e <· 1101ni11 nlo J)re id e11te (·rfc lli, o.

. ll <lirell orj o clrJla oc ie tf'1 c:il e11n cli l 'Li ol ogia e\ s :alo co ì co · tilujto : cl o ll ori Jl. (}rrego PaJn1 a. ~ o l c r o <l el Rio , 1\ . ,,\ . \ ial , i\ I. S;1nc11 ez cl E>l Po7.o , (; . < ~o rlJa l a 11 l 'ru111hulJ : .e~rc l n ri o il d o ti. S. Ca!1

clcr6 11 Paul.

Il f"{ e Fuacl e'> n o 1ninn l o n1c.·111hro cl 'o n ore della raco ll ll di )fecli (' Ìll il di l ~·rlin o. c:u rri gen<la. \ el fa , t'. 42, p. 1G74, 2a col. , lin cH , ef; l .ttlli1nn , leggr rr: prorr. non fi gli o e Ch ;illi uT.

Utilissiu10 ad ogni llledico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Dirci lori: On . dol t. Aristide Carape lle, Consig lier e di Stato Avv . Giovanni Selvaggi , Esercente in Cassazion e Editori: Fratelli Pozzi -

Roma

LI Nun1e 1·0 10 (Ottohre 1933) contiene :

La dete1·1ninazione <leg1i ·tipencli d e i sanitari con tlotti. NOTEl 8INT&:1 I CHE. ·- A. (JAJtAPE l.1LE: I.1a c11i· rurgia estetiea e la respon!':nbilità del chirurgo. 1

ttassegna di giurisprudenza : Conoors i ; il::ic.r izione al P . N. F. - • anita ri c·o ndotti ; co nco1·so per esami

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. II prof. d oll. Elio I)olacco è 110 111i11ato chirurgo JJl'in1ario d elJ 'O j)edale CiYil e di J3olzn 110. (J I giu dica lo dcJla Co1n n1 issione er a la lo ogge tt o d ' u11 ri corso da pari e di u1t coll ega , per il Jal lo c he Ja t.:orr1rni .... ione lesa a'eYa Yalul alu, nel pri111 0 giucli1.io - col quale era g ià s tai o g iudi ca to pri 1no Hella le1n n - j)iù gli esan1i c he i tito li , in c11 lre il J>a n<l o ci e l concorso <lice' a <e !)Cf Ul o li ed e'c11 lual1ne11lr e ·ami ». 11 « P olicl.ini co » ebl)e g ià (I r iporta re la :-,c11len za d el c :o11 ~ i gli o cli ' l<tl o) . Il prof . Her1na11u Hoffrna1111 1 lllecl ico cn po (ai u lo) all a C li11icn 11eurologica di 'fub-inga, è 110111ir1ato o rdi11arlo cij ps icbi a trja e 11e\1rologju e clirc llorc de1Jn Clini c.1 o n1onin1 a u Gies e11 , qu aJe ucresore di 1\ . 'onun er. 11 prof. 1\.lberl J; i cl1er , n1 edicu ca1>0 (niuto) alla C li11ica c birurgj ca di Fran coforte uJ 1{cn o, è n o111ii1alo orcli11ario di chirurg ia e di re i tore cl clla Clinica o n1011irna a Gic . en , <1t1a le u cces. ore di Popperl .

e titoli ; procedimento; cl' iteri di '' a lntazi:> ne errat i. - (.'on,·or ·o; prefer enze ; aqsi ·tcu t a lo Yolontarjo: oo:>peda li d i Roma. - Con co r .. i; ce! ta; ·an itari condotti ed osp edalieri. - ( 'onco r i : rrazio na.ment ::i dei punti ; prefE're nze. - Con corso; 1nteresse di a g ire ; condizion i di valitiità; tendenze g iuri · pruò e n ziali r ecenti. - Sa Hitari; li cen zi amento per mol ivi di sciplinari; parere: co1nm, s ione di disciplin a: i llega li tà. - , anitario co11s orziale ; decadenza per non a vere fi · ·ata la. residenza nE' l comune capo consorzio. - ( 'o nc.:ors i ; lhnite di et à ; di s pensa. - Domanda d i as peltati,·a.; doTeri di sei·Yi io. - Dimi ~. i oni: i·cYora.lJili t?t. Rtipendio; r·iduzione indeb it a. - ,_'a ui ta.ri con (l ot ti; i:;t i pendi minim i e aumenti period ici. - lt ?&pon s a. hilitft (' i"ç"ile; errore

professionale. - Prestazio ne d'o pera i11 -0. pedale: obhli g-hi verso jl mt-òi(•o. Legg; e Atti del Governo : Rieon o::; .. it11 (.)nto della qualifi ca di spt1cialista n e i va1·i r 1o1111 i p1·of esFd o11ali ; proJ'Oga d el terntin e. .!Jppl'ovazion c cl e'l l'ordinamen t o ·anitario p er l e Oo lon ie.

Prezzo del sudcl e llo

11 un1 ero

sc pnralo L . 5

N .iB. - L ' abbonamento ai dodi ci Numeri del 1933 costa L. 3 6, ma agli associati a l ci Policlinico " è concesso per sole L . 30, c he vanno inviate, mediante Vaglia

Pos tale o Bancario, all'Amministrazione del u Diritto Pubblico Sanitario n , Via Sistina 14, Roma. Al ricevi· mento della prede1.ta somma verranno s ubi to s pediti tutti i ~umeri fi n ora pubhlicati d e l 1933.


1790

Il

IL P OLICLJNl CO »

NOTIZIE DIVERSE. Organizzazione e funzionamento ùel Consiglio Na· zionale delle Ricercl1e. La « Gazze lla lJlliciale » pubblica un R egio ùcc:re lo rela Livo all 'orga11izzazione ed al fun zio11a1 nento

d el Con siglio Nazionale delle Ricer cJ1e. Co11 il prin10 a rticolo si d etern1ina ch e il Coniglio Nazio11 ale tielle Ricer che è il supremo Cor1 siglio tecnico dello Stato. Esso si divide in cinque ~ezioni p er lo SYolg"i111e1rto della sua attività. Le pri111e tre sezioni dirig·ono e riassumono ] 'attivi là d ei Co1nila li naz iortali ed esercitano la con sulen :ta scicrtlifico-lecnica. La quarta sezione esercita la cor1 ... u len za legi slativa in · maleria scjentificoLec11ica. La qui11ta sezio11e esercita la Yigilanza a u iJ ia t ricc ugli i slituti, stabilimenti, la boratori scientifici dello .Stalo, e provved e alla attuazione cl cl co11 lrollo ul prod o tto n azionale. La cconda d isposizio11e d el d ecret o la bi lisce c h e le fu11zio11i di presidente di sezione sono affi<late con d ecr eto Reale, su proposta d el Capo cl cl Gover110, di concerto· con il ìvli11islro p er l 'Edu ' cazio11e Nazi onale, al presidente ed ai vice presid enti del Co11 siglio nazionale. Le funzioni di n1embro Ci el Direttorio sono gratuite. La composjzio11e d ell e sez ioni è disp osta, og ni anno,, con orctina1tza d el ])r esidente clel Consiglio nazionale.

XL, NuM. 45}

La presidenza onoraria del prossimo congresso, i11detto a Tunisi p el 1934, è sta la affidata al prof. ~icolle.

.Nuovo preventorio antitubercolare a Napoli. Il Commissario straor <.l inario di ~apoli ha stabiJi lo la cessione g r a tuita, al Consorzio AnlituberroJare, degli edifici e d ei suoli di proprietà d el con1une in contrada San (ì-ennaro a Pozzuoli. I suoli haru10 una superficie di undicin1ila metri CJuadrati e gli edifici esistenti furono dall 'amn1i11is trazione militare adibi ti , du>J.·ante ]a guerra, a convalescenziario. Il Consorzio Anti Lubercolare d ella pro\ incia cos lruirà sui suoli ceduti clal Comune un gra11de e moderno pre,·e11torio a11 li lulJercolare. 1

Ospizio marino e educatorio rachitici al Lido di Venezia. l\Icrilevoli di esser e ricorda li sono i lavori eseg uiti dalle OpP,re Pie Riunite Ospizio ~Iarino ' 'e11e lo ed Educatorio r achilici « Regina 1'1argherita », al Lido di Venezia. Le opere comprendono: un padiglione Or.fani di guerra, un padiglio1ìe p er i dormitori del p e r onale e per i d epositi e la terebrazione di un pozzo artesiano. Il padiglione Orfani di guerra, di circa metri cubi 17.000, è capace di 180 posti-lelto.

I• Congresso internazionale di chi1·urgia ripara· trice.

Per la 1·egolamentazione dell'esercizio medico in India.

· i è t enl1lo a Parigi n ei giorni 13 e 14 otlobre 1·annu11zialo Co11g r esso internazionale di chirurg·ja rjparalricc, pla ~tica ed es tetica, sotto la pr~­ ide11zlt cl 'on ore (l el prof. I . L. !•'aure e la pre~1d e11za effel t iYa d el prof. Dartigues. Della pre idcnza cl 'onore, in rappre_senlanza dell ' Ila li a l1 a fa t lo parte il nos tro an11co prof. Arlt 1ro "lan11a , il quale ha s,·olto una inler essante co111unicazion e s ulle operazioni plastiche d el seno n ei loro raj)porli colla endocrinolo~i~ e la gr~­ vicl an za ed un. 'al tra sulla r esponsab1l1tà del ch11·urgo i1clle O})Crazio11i di chirurgia estetica. i\lla fi11e ò el congresso il prof. ìvlanna ha pron u11c'iato u11 applaudito discor.so ricordando quan 1o In civiltà ron1ana abbia influito su quella fran re~e e<l j nYilando i m edici presenti a visi tar e l 'Ita lia e Rom a, ciltà ora completa1ncnte trasfor 111a la e cl eO'n a d ella sua antica gloria. .i\cl u 11n11ir11ilà fu stabilito ch e il prossimo Cong·r e so inl crr1azional e. abbia. ~t1?g·o. a _noma.. . Era1to j)l'e ' e11 I i ,-ari med1c1 ital1an1 tra 1 quali i ·c1 0 Llo1·i Libera di ~Iilano , Gallassi di Bologna, J>io la lo <1 i 'forino, Di }'ilippo e Ilarber a di P aler1110, ecc .

È in corso di discussione un i)rogello di legge ebe ha lo scopo di s tabilire un « lndia n Medical Council », il quale dovrebbe assicurare un grado

Congresso medico di .Algeri.

lA NNO

La (< 17 éd ération des socié lés n1édicales d 'Algéric » si è adui1a la r ecentemente ad Algeri, per l a t crzn Yol la dalla su a fondazio11 e. Grazie all'ade. jor1c d ell e Società n1ediche della 1'unisia, essa .è diYCtlLLl n ora la « l<"éd.ération des socié lés m 6d1: ca le · algériennes e t tunisiennes )> e i con~ress1 fu I uri ·i lerranr10 alternativainenle in Al geria ed j Il . fu n i sia. j }Jl'eYecle l 'adesio11e i>l'O.. ilna d elle ·ocie lù 111edicl1e ciel l\1Iarocco Ira11cese. Il Co11gre ~ O t1lti1no, presieduto dal 1'?ur~ ad e, fu .. })"cia h11e n te d e ti nato .all~ t~bcrcolo 1; Yt fu rono i>rc ~ entate o tto r elaz1oru. 1' uro110 a nch e le• nu te co11 ferenze Yar1e.

elevato ed uniforme ai diplomi m edici rilasciati in India e, su ques la base, attivare poi dei rapporti di r eciprocità in Lernazional i . Il progetto lJropone che alcuni titoli s tranieri siano subito riconosciuti, ma per la durata di soli 4 anni; in seguito ogni diploma 11011 coperlo da accordi di reciprocità sarebbe giudicato jnsufficie1?~e. per esercitare in India. Il progetto terrcle a d1r1mere alcuni contrasti sorti tra l'Ingl1illerra e la sua C'.A>lonia in merito alla validj Là dei titoli incliani per l'esercizio professionale nel Lerritorio metropolitano.

Il litigio fra gli Ospedali e la Facoltà medica di Strasburgo • Abbiamo già dato notizia di ques lo litigio, sorto ju seguito ~ forniture fatte d agli ospedali, che ne reclamavano il pagamento. J~ so aYeva a'-uto per conseguenza il taglio della. corr~nt~ ele_ttri~a. ~ del1'acqua potabile ad alcuni T. t1tu~1. sc1ent1fiCI. ~ questione venne d emanclata al ~11:r:i1stero delle Fin anze, da un lato, ed al Co11s1gl10 Ge11erale del J3asso Reno, dall 'nllro. Risttl I alo: l a Facoltà, e lJer essa il Minislero corrispondcran110 agli ospedali 800.000 franchi , più g l 'i11teressi ; questi son? stat~ a1nmessi fi110 al 1° novon1bre 1932, epoca 1n cui i11iziò l a vertenza. Ora il Consiglio Generale suddetto ha chies to cl1c siano corrisposti anche gl 'interessi ulteriori e che lo 8lafo regoli i vecchi cr editi per l 'importo di 5 inilioni di francl1i .

Medici eroici. Jl Goveru.o cl ella 1 orvegia h a a segnato una n1eilaglia d ·oro al dolt. Sle11. lrombom,_ della cittadina lappone di Dorotea, il quale, chiam ato


(A:\NO XL, Nl. 1\1. 45]

SEZIONE PRATICA

<I 'urgenza in una piccola ca cina 1011tana 9 .l\1n . 110 11 esitò a r ecarYisi tra straordinari di agi, per ~or rendo la Yia i11 sli lla ed a piedi . 1·r 0Yò t111a don. 11a l.(uasi a fi siala da un tu m or e alla golé1: i11 n1 a11ca 11za <li al Lri 111ezzi, pra ticò u1ta tracl1eolo1nia di l orlt111a , valen closi di un temperino e del lubo <le Ilo ~ tel osro pi o s i erilizzati . La donna ' e11n c po i t r a~1Jorla t a i 11 b ar ella a Oe ter111ud 1 dove un aer o· j)la1 10 ordi1la lo d al medico, non er a giunlo p er ch è <I i~o ri eJ l La lo cl all a 11ebbia; non rest ò ch e proseguire j1C'r Dorotea ; i p arlatori venner o incor aggi a ti co11 c 11ergia e in1peg no dalla donna. Ricover a la in o .. 1:>edale, si pra ticò l 'exeresi del tt1111ore ; ma dopo ()ue se t ti111 a 11e la paziente socco1nbeva , $OVratutto ~ causa d eJlo .. trapazzo subi to. Il rto tt. "lrombom "i è m eravigli at o cl ell 'onorificen za clecr e la tagli e J1a dicl1iar a to cJ1e e mai, questa and aYa nl1 a 1nen1oria d ell a vi tti1na ch e aveva rla to prova di co1.1ggio ind omi lo, tanto d a infonder11e a t1on1in i g,lgliardi e . ani. 1

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()micidio colposo. i è svol lo a Ba~ilea un proce so co11 tro cinque lranieri , di cui qua llro son o n1 edici di plo111atisi <l a poco l Ba ilea n1a ch e n on p os on o e er ci Lar e i 1 1 "yi1:zer a, p er ch è trani eri ; due })r es ta rto serYizio ' olo nlario 11ell 'Osp ed ale civile. Il quin lo in1pu lat o è lucle11te in filosofia. Li to d ci g io\Tani medici s'i11ùusse, per con1pas~ i o11e vor o un a s tudentessa , a pro ocarc in lei l 'aborto, senza compen so; in seguito all 'inter enlo, Ja giovane m oriva . Il pubblico minist ero accu· :<-é1Ya il 11tet li co d 'imperizi a e di omicidio p er impru<l cn za; accu sava un allro m edico di comp1ic i là; g li altri tre itn p u la li risultar ono ii1termediari. 11 }Jr incipale impula lo venne conda1ma to a 6 m esi d i prigion e; il complice a 4 m esi ; gli altri a p en e YariaLiJi fra 10 g iorni e 3 m esi , m a ben efic iando <lella --ond il io n ale.

La chirurgia estetica in Cas azione. La . ig n or a .~ t ell a Barbieri si er a sottopo ·La acl u1 1 inler\ eJ.llO chirurg ico, eseguilo d a un 'alen te op er a tore di i~apoli , allo scopo di far scom JJarire un a ci ca trice cl1e le deturpava il volto. La vecchia cjcalrice ve nne, però, ad esser e sos ti Lui la <l n un 'al tra, 111olto pi i1 grave e appari ce11lc; onne t1n 'azjon e g iudiziaria d el! 'opera ta, ch e chied eva la re tiluzio11c cli 2000 lire corrisposte com e onor ario ecl il ri sar cimento d ei danni. Il ~re tore di .:\ apoli ed 1 jn appello, il Tribunale, r espin er o l a ~lomanda d ell 'attrice; seguì un ricor o ili Ca · a7ion e, ch e lo l1a r espinto. La senten za clel ln Corte Suprem a (Ter za ezion e Civile) n ota ch e il ran 10 c l1irurg ico c h e si occupa a prefer en za cl 'imperfe. z ioni estetich e i1on può differire d alla chirurgia (;on1une, p er ciò ch e si attiene alla discipli11a giu· t idica. Il professjonis ta ha l 'ob.b ligo di porr~ al $ervizio del p azi ente tutte le risorse d ella sc1en .z.a e risp o11de d ell 'insu ccesso o peggio del~ 'aggraYam cnto dell e condizioni dell 'i11fermo un1cam en le se dovuti a 11egligenza, impruden za ocl impc• rizia.

-Rischio professionale ~egli impiegati nei Sanatori. La Sezion e della Magistratura d el Lavoro del Tribunale di Roma ha respinto una d o1nan<la .a van za la dalla sig. n a Angel a Rolla, ventenne, avver so l 'Is tituto n azionale fasci sta d ella previden za s ocial e, p er rifus ion e d ei danni deriv~tile d ~ un 'inf ezion e tuber colar e contratt a quale 1nferm1er a n el

1791

~a 11a tori o t< Benito ~I u solini » a P orla Furba; il

' ' ispositivo della senten za co11sider a tra l lar si 1 i ·chio professionale liber am ente affrontato. accordat o L. 1928, 72, ir1 p a rziale accoglimento .i 1tre i tanze, p er inde1111ità di licen l iamento, rie non godule, l avor o n ol l urno ecc.

di Ha di fe-

Commemorazione di Clémencenu. L 'cc Umfia » o Union e Medica La Lina l '11 no\'Cmbre celebrerà alla orbon a, so llo l a presidenzu cl i Lebrun , presidenle d ella Repubbli ca, il postu 11 to giubileo m edjco di Georges Clén1e11ceau. Gl 'in1roiti d i una fes ta p er111e tLeraJ111 0 la .fo11dazione d i una b or sa di s lud io per u110 s i udente in m ed icina alla Cil là Univer sitaria. Il <l o tt . Villandre hn inciso una m eò agli a con J'cfD ge dello scon1par so; un co ntri b uto di fr. 100 dar à diritto ad 1111a riproduzion e dell a m edagli a, n oncl1è alla partecipazion e alla sera ta cli gala. li '' giorno degli alienati ,, al Era ile. Il 1 luglio 1 33 l 'imper alor e cl el Brasile Dom Ped ro II, . u prop os la del co11 igl i ere Cle1nente Pi1 c>ira, firmava u n d ecre to ch e i ·tiluiva l 'u Ospizio » cl i f{io de J an eiro, il cui n o111c Yen ne p oi cambia lo ]n t< O pedal e 1 azion ale degli Ali enati ». L'av,·cnimento è st a io celebrato dalJ u Societ à Brasi! ian a cli Nettrol ogia, P sichiatria e Ivledici11a Legale . l lna commission e si è r ecata all a Direr.io11e general e d el! 'assisten za agli p sicopa tici , p er elogiare 1'or ganizzazion e di t a le servizio e forn1ulare l 'au g urio ch e p ossa r agg'iunger e m è le ancora piì1 <•I le. Venner o cop erte di fiori un a s ta tua di Cle111e1tte J?ireira 1 11oll 'Osp eclale <lei Pra ti Vermig li , l' la lom ba 1lel prof . J11Jian o ~Iorc ira. •

Un po' dovunque. Con ordinan za m ini lerialc ' e 11go110 fissat e le ~eguen li edi di e ami per l 'abililazion e all'eserr izio della p rofe ion e di in eclico chirurgo : Bari , 1 C~agliari, ~fil ano, ~Iode11a 1 npo1i, T-'adova, Paler ino, Ro n1a, ie11a e l 'orino.

11 egr e Lario Nazion ale tleJ ' i11d acat o !VIedico Fa r js la , on . E .Mor elli, h a cl irarnat o ai segretari e commissari d ei Sindacali l>ro inciali Fascisti de i m eèlici e ai n1edi cj una circolare per l 'ag·g ior11am enlo delle qualifi ch e lJr ofessionali, . preg·ar1<io di pro'" 'cd er e i1on ol lre l a m e tà d1 n o,·embre . Dal 10 genn aio al 15 rnar zo si terrà n ell 'Is tit uto <l 'Igien e d ella R . Univer sità di llo1na (piazza Vin1inal e 7) un cor so comple111 ert lar e cl 'igien e pratica; m od alità con u et e; t a e complcs jve L . 330 . Chleder e l 'annunzio. La Soci et à di Cultura a1111essa alla cu ola Me· d ica Osp ed alier a di Nap oli Lie11e d elle sedute in cui ven gono esamina ti , d a or atori con1pet enti, i problemi di m aggior e a l tu a lità e cli pii1 vivo inlrresse n ei var1 campi d ell a m edicjna. La Lega Nazion ale ' vizzer a co11 lro il ca11cr o terrà l 'assemblea gen er a.lo a Lu ccrll a dal 24 al 26 11ove1nbre 1 sotto l a presjfl e11za <lel prof. dott. A. Rosselet. Tutti i 1necUci sor10 co,r dial1nente invita ti.

La Socie tà medico-cl1irurgica bellunese si è adu11a ta il G se i te rn bre, so ll o 1a presiden za del prof. G. Pieri , assi tilo d al segre lario dott. G . Locatelli . Furono fa ll e co1nu nicaz io11i cl ai dot tori :

. .


1792 prof. 1J. ~Ja selli , i)rof . Lise, (). vo ltardi.

cc

G-..Pier j ,

(~.

11.

POLfCLJ N I CO »

J?errari , G.

' i 0110 aclu11a le la .Seziolle PLtglie e e que1Ja Ca1npana dell a Federazione llaliHn a .i\11litul>er coJare, rL pc l tiYa111e11le 11ei gior11i 24 g iug 110 e 14 luglio , o t lo la J)residenza ris11ell iYn1ne11 I e <l ej proff. S. l' errn11ni1ti e Il. Jenuna , u i liU dHi se~· re l nri L . CJuar a 1tla e V. De .Uonis.

. Si è c.:os lilui ta la Sez ione Calabrese cl e11a Fecl erazio11e llaliarLa co11t.ro la 1'uberco1osj; a preside nle ed a <Jelegato r egion ali 1e1n1)ora11e i so110 ~ l.a li d esigi1a ti I 'a l l uale i)residen le e l 'al l uale d eIP.gato r eg·ionale d ella Se7. io11e d e-11 11 ( ~:-nn1> a11ia, JJroff. ll . J emn1a e V. J)e Bonis. Si è le11ulo a l\i(il a1to l 'a1t11u1izia lo co11·reg110 lo1nbardo sulJ 'igie11e rura]e ecl h a G\. s un lo 010] lo

:SYi)uppo. v ·e lllle tabili IO Ò 'i11dire r11111 0 u11 congresso J1azio11ale.

j)e T j)

j>rO •imo

I rl elega lf delle Sezioni il a litu1e cle1l '.\~soc ia z io11 e , .olo11tari iLaJjaui del sangu e si 1:iu11jro110 i 11 econflo co11 g r es o a ~1ila110 il 22 o l lol,re, 11e1 1'aul a r'ell 'Accaden1ia l\Iedica Lomli:lrd a. Il prof. La ltes Ie11ne una r elazion e sul t ern a e, cje11za e Iecnica nella lrasft1sione del sa11g ue ».

Il 1° co11gresso di doc u111 e11l az io11 e fotografica e ci11e111a lografica nelle.. sci e11ze 11ted.i cl te r J>iolog.ich e si è le11uto a Parigi, dal 5 al 7 oltol)re, nei locali d el ~[ useo 1)eclag·og ico <l ello t;rto.

La J a sessio 11 e clelle Giornate od o11lolog·ich e argen ti11c si è le11ula d al 9 al 14 o l lohre, J1 ei Jocali d ella « Asociaci611 OcloJJ.lol6gica 1\rgeu li11 a n (.Tun fn 959, Bue11 os Aire J· Vi era11 0 r élpJ>re ·0 11 tali Yarì e11 li flegli S lati l ini ll , <lell 'ùruguay e cli alC'L111i ce11tri d ell 'Argenli1 1a. Il Collegio di Chirurgia d e11l a ria di C-hi c~igo h a re leggia lo il uo 50° a 1111i' ersario ; i I prof. PiJJerno, rapprese11tanle 1 'Ilalia e djpJ0 1n nlo <lel Collegio nel 1908, h a avuto l)tlTle nl liYa JJ elJ{t cerin1onia. Egli è anch e irtlerve11u lo nl Co11gr-esso <l cntj s ti co d el Centena rio di Cli'icago; ivi 11 n ·pre. ei1ta to t111 lavo ro e lenu lo un di scor~o all a rnrlio . B s la lo osp ite d ella Società A1nerica11a d eg·lj 1 to1n atologi a New York. Il prof. P i per110 11a lu1n egg· i a lo la legi.sl azjo11e fasci s i a s1JJl a s lon1n I ologi n.

Il doll. J\lberlo Lulrario h o Lenu lo a Parigi j I 23 ot.Lol)re, clalla lriJ1uua clelle u \ o i La U11es JJ, u11a co1uere.nza s ulla r edenzione d el territorio roma110 1nedian te l 'ig,ie-11e e su.ll n ro1n1~a.rsa rielle ari tiche Paludi Ponti11e. La <·011ferenza er a presieduta da S. E. Fra11zo1li, rappre ·e n lén1 le I 'It alia ; erano i1tterve11ute alte p er souoli ln. Il J)r oL R . L. Kal1n ha Le11ulo au ch e a ~n 110J i, i I 19 ot Lol; r e, u11a co11ferenza di111oslro1 iY1'l ·t ill a reazj one cl1 e porta j] suo 11orne. I s ieri , forniti dai ll eparli Der111osifilopatici « 1 '0111rna o rl e _\n1icis » d ell 1l)s peclale l l i S. ì\iiarja della Pace, Pr uno ta li ~aggiati più volte p er ]a Wasserr11a11n ; rj sultò il Ynlor e <l e1la J(ahn. J)a traduttore l e<'e jl lJf·Of. iVI. Fiore n Ii uo coa:cliuva lo dal dott. R . Poles lrH .

Il cl o ll. D. l\1azzola11j ha lenulo a 'l'ripo]i u11a co 11Jer e1lza sul len'la: <l L a luher colosi poln1 onare 11el passa lo e 11el prese11 te». Il corrispond en le r o n1a11 0 <l ei cc rJ'e1nps )) <lescri,-t' co ri a1r1111 i r azione la cj t Là u11iYer si tari a di l\ on1 a. (t Co11 qu11 l 'opera 1 egli dice, il Fasci ln6

l1\ NNO

XL,

~u~r.

45J

vuole d o lare llo111a di u 11 Far o la cui luce s 'irrad ier n 1101L . olt a11 to l.l lull o jJ l\fediterra11eo, n1a a1 1r l1e al di là dell e 1\lpj » .

L '"C11iYer ilà dì l 'ire11ze ha ])roge lla lo la fondazjon e cli Ltn Is til11t o i11ter11a 7. io11ale di chirurgia pl a ti ca. 1

Il Con ~or/.io ]Jrovi 11 c: ial e ar1lilt1bercolare di Cala1ii a l1a ap1~al l alo, jn occasio11 e del 29° con11)lean11 0 d el Princ ipe di Pi e1no nt e, i laYori per la co:' lru zione <l el1 a grn11<1iosa « Cnsu d el sole>> al Lido, o pera cledicutu <li Pl·io cipi di Pie1uonte.

A Cambrid ge t' · ln lo cele bralo jJ .centena.rjo dclJa Sruola 1ncdi c:l Ch ur i11 g Cross; alla celebTazio11e l1R11 11 0 parteci1Jalo I 'Ospeclalé Ch aring Cross e 1' f 11ri, ers ità , so ll o la pres i<l e11za ci el dott. C7. H. Holnies e del cli11i co 111ecl i<'o llroJ. (1 . La11g<lon B1 O'\ ' ll. L 11 <l ecrel o d e l (~o' erno polacr o fa obbligo a lullj g li -111de11ti i11 1t1c:dici11 a di seguire per tre nle$j .i .cors j d elJ 'IS-l i~u!-0 tu1~ig<* s, 01 1~ studiar'i g li effe lli i:lell 'avrelc n a n1 enl o eia gas e gli anli<l o li ; s labiJisce cl1e n essun 111t cljco potrà esercita re i1t l)olor1i a e i1orL '" i è fornito (li u11 cerlificulo cl el rlet lo Is titut o. Il lin1ore di un largo jnJpiego di gas los, ici cluranl e u11(1 possibile gu err ;1 J1a 111o liva lo taJe cl ecjs io11 e.

n

1nj11i lro jJl"US ja1 10 d cll 'l l.r11 zio11e, Rustl l-ia s labiJ i lo rl1e el1itut<1ue in tenda cortseguire la doce n za ttrdver ·i larja <le, ·e Lrnsco·r rere un J)erioclo <li le1npo in u11 nccan1pnn1enl o d el servizio di I H' oro e nell e or gn nizzazion i SJJOrli Ye, iscrive11cl o ·i ad ttn a spet:ia le Accadc1nia. Ciò perchè i fu i uri Jl r of'es orj un i' er'S i lari d C'vo110 conoscere l bi~og 11i d e l popolo e l1e rc h è 11 ell 'io seg11amento noTi ;1hbio1lO a di giuu gerP la i)rali r~ soc iale della ,-ita r o111t111e cl alla ·cic11 zn. Le l es.~ e i1or111 e saranno «t}p] ica I e J)er Ia C(l r r i era cli]) lo n l n l i<'a. Andranno in Yigore col 19;34. ~1[il:ii s l ro

1>rtt ' , ia11 0 <l ~lJ 'inle r11 0 ha pTojbilo g li a rmadi farJn .1<.:e ul ici ge ULi da l11edi ci ; e ciò i 11 co1t..,icl erazione cl r l fnll o che og·gi j Inezzi di (·o n1un ica zi o·n e 0 11 0 lll Ol lo progr editi e renrlo110 f..011)pre J ~oss ihfle il riforni111e11l o aJln ])i\1 prossin1a 11

far1lHH;ia.

ATTILIO

RAGIONIERI·

n1edir o 11a turali. la (1 '56-1933) .

ScriYo cli Jui lLO IL .. o llo la piul a cl ell 'acer]Jo r in1pia nlo e clell 'a ffe tl o cli co1Ieg·a, cli a1nico e cli coogittltl o, ch i.! ci JegaYa or1nai ei a quasi quaranla a11ni 1na JJerchè pe n~o cl1e cerle fjgure di medici J~a turali li e<l uu1anis U 111eritino di e sere ricordate e eg11 a la le ai g io,ra 1ti ' per ese1n1Jjo ecl jnci: t a111e11 to. Al tilio Jlagion,i cri fu a p1rull lo u110 d1 ques li 1neclici , ch e sembran o sorg·er e particol arntenle ir1 Tosca11a , espres .. ione squi sita della versa l>ilit à deJl a - stirpe e d e ll 1i11flu e11za st1gg estiYa cl ell a Iracli r.iou e e d ell 'ambi e11l e. Ve11iva cla u11a stirpe cl i florj ctd lori sapienti ~e1~1) ure e111pjrici. Diceva app1u 1lo pocru. in.esi fa, a ch1 atTll11i rava a C~an d l e ue r osell111e d1 F1renze, él Efini ai ratuu11coli , ch e i llag·io11ieri s t a ano da u11 secolo n dgl itJr a11clole. ,\ Ye,'a ~ l u.clj a Lo ~edi~i11a p er n eressi là dj lJii'1 so IJ ecil'~ e SJcura ~ppl1caz1one lucra1i,-a , di cui ]a fan1 igl 1a a' 'eYa bisogno, n1a 1


\''O \L,

'l

:\I. 4:3]

~EZ I OXE

PRATICA

1793 '

fino cla. s lucle11Le 1 11ell 'I · Lit·u10 <lel 1 "' rlYi a Pj sa o\e,·a pe11etralo i lnis leri d el] a biolog·ja ho ta1lica . i 011 per l(t1es to :1Ye, ·n trasc urali glj lu<li d eJJa i11 ec1i <·i11a , c hè :t1tz i a Pisa 1tel cor so uJJi,·er sil ario e poj a l"iren1.e, r on1 e i di ce' a allora, 11el biennio rfj JJratica, era llJ)parso a lulli i n1ae tri uno cl eg li !'Co lari pj l1 pron1 e t.len I i. :\fo11 élppet1n lnLtrea lo, l 'eser c ir.io Jlr0Jcssio11 ale di

un.a co11dotta s ub11rha11 a, a 'es lo 1: iore11Li110 par'<.' :ls orlJir]o. '[a 1\ 11 i Iio J~ ag i o11 i er i , cl1e esercila,·a ·apie11len1e11 te co11 ri. o rse Jta l uruli e n1eiolog icl1e poder o... e e co11 tu 1 fi 11_e i11tu it o çli rapid a ~ int~ i diagrto · ti ca, e cl1e Yede'a e le11<l er j l a 1·Iie11tela (lalla ca111pag·ua :~ ll a cillà, cla11 e ca e de~ li urnilj ai pa lazzi d elle pii1 a 1tli r l1e fa1ni g li e fiorr nli11e; _.\.llili o Rag io 11ie ri , cl1e '"'eguiva perfezio1u111d o i ogni ~i orn o 11ell 'arl e . u a, gli in seg n a111e1l li dei t· lini c~i cl el] 'f liluto fj or e11lino e ne O'Qd e\ él la .. tin1 a e l ' ~ 1l1i r L~ i a, n o11 din1en lj cnYa di l S er e fonclan1 e11l a l111e11l e u11 naturali la . Le leggi di 're nd ei, cl1e egli a'e'a ro 11 0~, ·jul o 11ttil.11d o l 'opera d e l 'Io11aco di Bru 1111 era ig11 or a la l' di sro1Lo ci 1ta; cl1 e a'e'a a p1)r ezza lc e fatte . ue forse anc h e so1lo la in. J)irazio11e YC 11ulagli ri a <runlC'he pu11 lo pro[e l iro collo n egli ~ cri tli e n elle ,, l ~izzarrie n clei 11a turnli · tj Jiorenti11i d el cjnquocenlo e d el ~eiceµ l o, gli s uggeriro ll o a ppli cazioni 91 Jl n flori cultura, clJe <loYeYa110 aYere pii 1 l u111i11 0 i su.cc<:! i e tra ,·::ili car e n el ca1npo piit ge11 cra le d ella ge11e tica. Egli p as ò le or e, cl1e glj la :--c ia, a no libere l'esercizio d ell a })rofe . ion e e lo ~ I ud io, curYo ulle pian Ie cl el ~ uo })el g iar cli no, cli .. le o al oJe still<t pe1 1clice di Ca · tell o, te11lando j hriò azioni , ch e lo co11cl u " ero al r a 111 u11 colo rl oppio , alle frf!._ ie colora te c·ono, cit1te e pren1ia le a ~i7. za fi110 d aJ 1906, n ll ' ibrirli~1110 Lru la A n1ar:yllis bella rlon1ia e l a Crin rtC<'a ca.Lu (;rivid0 111 u1 Cor si . <tl,ia li , ~l 111ugl1el to dopJ)io e r osaio cri a la11le e• ta11te altr~ vn rie là c h e il rnonrlo elc i 11oricu llor i a n 1111ir1 e ricerca e C' he g li lucli o i d eJl a ge11e t i c~ pre11do n o r on1e ha i rli 11uo,-i prin cipii e di accort e rcali zzazio n i . Eg li te11 lò la ap1)li cazjon e de i u oi !u rli aga ci a11c hc oll e frul la, o tt enendo tra le altre In 'l'o china , u n:-1 pesca . qt1is it a e sang uj ana , ed ai g r a ni. E se aYe _se rli s po.. lo cli cs ten . ioni di terre no n.otc,oli e di 111 czz.i a<legu ati , 1

1

aY1·ebhc roll o a11r h c i11 tJu es to canJpo cl ei cereali ' illori c . ict1re no11 sol o p e l risentim ento scien1i fi ~o u 1~1 nitch e per la ecnno1nia generale della t 1az1 o n e . Da qual c11 ~ anno, all orrhè.• r aggiu11se i 70 anni, .\ttilio rtagior1ieri 11on YoJle j)ii1 esercitar e l a inecli ci11a . i ro11cen.1rò aJ1 cora dj più nei su oi studi <li gerle I ica; si cli agò co1le Jellure dei cl a, jci laLirli , ch e <·011osceYa i)ro.fon cla1n ente, e con qualche tr-a<luzion e rlal ]a lin o ch e col rjgor e cle1la fedeltà H<'C OJJpiaYa la qui. i la e ~obria el eg1nza d el lo scrittore lo ca no. on10 un po· sco1t troso e ru vido n ell 'aspetto c>tiler ior e, r l1e 110 conèf eva 1esori dj affe ttuosità b rand e , se1)pure co ntenut a, rjm a ·e qu asi fuori <lella ,·itn, e Ja })i acevolezza· d ella sua conversa7.ion e nort ftt god u ta che d ai parenti e da pochi i11Lin1 i, co111e Ja ... t1a opera d i i1aturalist a i1on fu <onosci u ln ed n1n1nirat à i11 tutta Ja su a es ten. ione . .i\ veva ])ian i <Jj lt1di fu turi prorne l tcntissi n1 i e r enli zzazi oJij in n1ar cia di studi ))assa li ; aYe,·a scritti r o1n i11ciati e 0011 fin.ili; aveva trai lo dai ~ u cce. i d ella espo izione di Ga11d, donde er a Ye11ul o tn nto r i sentimc1llo an ch e 1ra ])i ologi di tutLo j l 11101tclo qua si u11 rifi orire del le en er g ie de] la g io,·in ezza lont n11 n. E<l era nnch e ad esso sen1pre nl l a\ or o. In ques tj ultin1i g ior11i aveva cer cato gioia e r iJ)O o j n u11a bre,·e ~ti la a Ron1a. e torn ò colla ,.i .. io n e 1u111in osa cl el r ifiorir d ella grand ezza r on1a11a del passa lo ch e p er lui , naluralis ta, aveYa lti le. -a ·educe1 1l e nllra ttiYa clelle Yi ioni d el fulu ro: cl o po JJOrb e ore , ciacch è era rientralo a Caf' lell o, iJ <l ì 11 o tt obr e , p a ò dal son no alla m orte r .. i ricon g iu11 -e er en o ro11 quella natura di ctii j nd ag·ò e colse sapiente i ini steri. 1;) o l tolJre dc•l 1Q3:3 <\I) . 1

CESARE BIONDI ,

1

pro re~

ore nell a R. l -11iv. e-l i

ie11a.

.\d<l ol ora I i r egi - Ir ia1no Ja p erdita di ALBEHTO ( ~ l\J ,l\f'l~TTE e di El\n.1 co Bt:nc r ;· ci r iser vian10 cli daré Jìrossi1na 1n en te le l>iograiie rlei due ilJu s lr i sco1T1Jl<lr -J.

Indice alfabetico per materie. \ y,-e lcn a n1e11 ti ei a fung hi . . Bil)liografiél . . . . . . . . . J·: pilessia: tra i La ni. con bai i dj hor o J·~ ercjzi fi i ci n el] 'aél ul lo . . . . . (j i u risprucle n zn sani la ria: quesi I; .

Tnfiltrato di . . n1ann pnrf'lilare e 1Jn s i lare . . . . . · · · · · · · · · · · · r1tlOSSi raziO ll C <li orjg iJH' Ìl tl e~ l i11 Ul e . · Lel 1c;en1ie : nu oYo ru e lod o cli r<t<liol erap1 a . . . . . . . . . . . . . . ~cvralgi a fa cc iale : curH . . . . . . ~'\'eu lropenia ])en igrt<l e 111 aJigna . <)nd e corte: az io ne nl r o11lenul o 11t urea clel S<l ngue . . . . · · · ·

J)ag. 1762 )) ] 773

)) ))

1785 1772

))

17 7

))

] 785

n

17G9

))

1768

)) ))

1786 1766

))

1765

tJ.sa luri a e paras .. ito · i int es ti11ale .. Pag. 1755 J1ar1.cr cus: 11ecr osi c111orrflg ica a ij})O j)t-ie udo-cis lico cii J\orle . . . . . . . )) 1758 ParaJi~i gener.: teu l<ll iY i di lrallurn. ro n il ' nt'Cino a11 liraJJlJjco . . . . . . n 1786 • Peri lo nit e j11cap ' u]a11Le e leno"i di.10cle1tnle · . . . . . . . . . . . . . )) 1771 Pl e uri li n1edias li1d ch e: cl ing11os i )) 1785 l)oh11011 e polic is lico . . . . . . . )) 1785 Slo1ua Ul0 aflosa: eziologia . . . n 1786 c:r en1ia . . . . . . . . . . . . . . )) 1774 \ ' ie bili ari : drenaggio \cl eri Yazio11e òelJa ])i le) . . . . . . . . . . . . . . . . )> 1780

Diritti di proprietà riservati. -

Non è consf!ntita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo sf! non '" sel(uito ad auloriaazione scritta dalla reda:;ione. S vietata la f)ubblicazione di sunti di esss senza citarne la tonte.

A. Pozzi,

C FRUGONI, Iled. capo . Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Cou rrier

Rcsp.


1794

Cl

JL P OLI CLlNICO n

[ANNO

XL,

45]

ì\Ul\l.

Si è recentemente pubblicato : PROF. RICCARDO VERSAR!

Direttore dell'lstìtuto di Anaton1ia U 1uana. Normale De~crittiva e Topografica della lt. Università di Roma.

Guida Pratica per Esercizi di Ànatoniia Topografica Seconda edizione

!1CCUI~atamente

rivedl1ta e notevolmente ampliata.

Riportiamo uno dei primi giudizi della stampa medica italiana, su questo libro del sen. VERSAR!. « Trattati di Anatoniia d escritti·ua o topografica ·ue 11.e son.o nwlti, anche troppi, in Italia e all'Estero, da « quelli clie fanno testo a quelli ... co.~ì così; guide pe r gli esercizi di .4.1iatomia sono invece assai limitate , <( di descrittiva pochissi1ne e per menioria - · tutte d ella Scitola ili JV apoli dal recente A1anuale della Dis<1 sezione di Salvi ai più vecchi di D'Evw1t e di Laccet.ti; di topografica quasi n.esszinn, onde a contarle ·« le sole dita di u11.a n1a1io so110 sufficieriti e ve 11.e è pure d'avanzo: il Precis·Atlas di Testut e ]acob in Fran· « eia, questa Guida del sen. Versari iii Italia , la cui prinia ediziorz.e esaurita da ten1po continuava a correre « tra gli studen.ti di tutti gli Ate11ei i1i copie dattilografate! « Lu1igi però da n.oi l'idea di voler ripetere il solito lu.ogo coniu11 e « d el libro che colnza rtria lacu11a ve. u ra1nente sentita riella nostra bibliografia )), giudizio che se è matematico in q1cesto cas<f - è in gener-e la (( nienzogrz.a conue·1izio11.ale sotto cui si seppellisce 1111. qualsiasi libro di cui n.essu.n o se11.te il bisogno e che (( - per esser 1·11.oto - non colnia assolutan·i ente nltlla. « La pre1nessa ~ solo per 1iotare la scarsezza delle guide iri rapporto ai trattati, il clie trova la sua ra<< giorie di essere 11.el fatto clie per potersi u1ia « gu.ida » utilmente scriu~re è n ecessario per chi sj accinge « all'opera che la « fabbrica (lei corpo ltniano )) gli abbia rivelato ogni suo segreto. E 11ochi anatomici, come (( l'insigne direttore dell'lstituro di Roma, che può considerarsi - a parte il valor@ scie11,tifìco - uno dei h piiì, abili dissettori del nionllo, posso1io vantarsi di p 1_1ssedere questa co11,oscenza prof onda del cadavere ch e « vct oggi sciaguratarnen te perrlendosi in. Italia per l' orie1itarsi dell' À11.ato111ia sempre più verso le scienze pure « e che r ese celebre nei secoli i 11.onzi degli antichi m1atomici, e gli Stztdi <li Napoli, di Bologna, di Padova, « oltrechè pe r lo sviluppo di questa bra1ica della Scieriza, per le sue 1iraticlie applicazio1ii i11, tutti i campi << della m edicina e della cliirurgia. r_c Ben, giusta1nP11te. il sen,, Versari, ch e dell'i11,seg1ia1ne11.to della su.a 1nate1ia 1io1i fa fin.e a se stesso, av".< verte nella prefazioll e clie rnili a11atomia topografica (corollario della s~steniatica) che si limitasse alla de(( scriziorie pura e se1nplice dei di versi strati non avrebbe clie uri'irnportanza molto ristretta per clii si ac· « cinge a esercitare la professio1ie medi.ca, nia ch e, per corrispo1idere a.g li scopi per i quali è sorta, deve es(( sere wi'a1iatomia applicata alla Medicina e alla Chirzirgia ed esser di guida tanto al chirurgo, specialmente « come an_atomia stereometrica, (lttra1z.te gli atti operativi, qzianto come anatomi.a geometrica al medico che cc con. i vari mezzi di tec1iica cerca di rendersi conto d elle n1odificazioni di volume, di sede e di rapporto de« gli organi, e ricorda clie il Baccelli parlava di u1i anato1nismo clinico, inteso co1ne utilizzazione della to· e< pografica i11 servizio della clin,ica allo scopo di dedurre dalle 1nodificazioni constatate 1iell'atteggiamento « d ei visceri e 1iella circolazio1ie, s11ecie la venosa, la sede dt zin fatto morboso. e< A questi inte11.dimenti 11ratici si ispira la n.obile fatica ch e il sen. Versari ha condotta con giovanile « entusiasnio e con grantie amore. « ,'/'{'on sarà il suécesso · editoriale - sicuro ~ clie bisogn.erà augurare al libro, cli.e Pozzi ha edito sig1w· « ril1nente come sempre: l'augurio è quello che questa fatica, di cui solo chi la vive ogni giorno può cono· <t scere il peso e la stanch.ezza, valga a riaccendere n ella gioventù studiosa l'interesse per le scienze anatomi(( ch,e, che non sono scienze biologiclze~ ma scienze mediche per cccellen,za ». F. BELLELLI. (da C( Riforma Medica >), 5 agosto 1933-Xl). Volume in-16°, di pagg. XVl-308, nitidamente stampato sn carta patinata, con 72 figure in n ero ed in tri· cromia, intercalate n el testo. Prezzo L. 4 O più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 3 7, 6 O in port-0 franco.

_ , Segnaliamo altresì ai lettori, la nuova importante pubblicazione: di Neuropatolo~ia DOtt • P ro f · GIUSEPPE CALLIOARIS Docente nella R. Università di Roma L~ catene lineari del corpo e dello spirito davanti alla Metapsicologia

Le metaviglie dell' Autoscopia •

I

Con 88 figure intercalate nel testo Volume in-8° di pagg. XVl-602 nitidamente stampato su carta distinta. Prezzo L. più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 37 in porto franco.

40 I

Altre itzteressanli pubblicazioni dello stesso Prof. CA..LLIG.A.RIS:

Le catene lineari de, corpo e dello spirito {ed.9'1928>

Le catene lineari secondarie del corpo edello spiri ~o (ed. t930)

La fabbrica dei sentimenti sul corpo dell'uomo (ed. 1~32)

Volume in·So, di pagine fi2, con 6 fi· gnre nef testo. Prezz'> L . 12. Per i nostri ab bonati sole L. 10,90 in porto fran co.

Volume in -80, dj pagine 277, c on 8 figure e 6 tavole i 11ter calate nel testo. Prd2.ZO L . 30. Pei· i nosbri abbona.ti sole L. 27,60 in porto franco.

Volume in·So, di pagine XVIcoo figure intercala.te nel testo. Prezzo L. 70. PeT i nostri abbonati sole L . 63 in porto franco.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI - Ufficio Postale succursale diciotto - ROMA


ANNO XL

''

Roma, 13 Novembre 1933 · XII

Num. 4:6

-·....·' •

''

fondato nel 1893 dal professori: •

GUIDO BACCELLI

FRANCES·CO ·nuRANTE -

SBZIONS PRATICA

-

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGON1·· Clinico Medico dJ Roma •

SOMMARIO • • Lavori originali: S. 1'Ianca: R app orto tra azotemia e cloruremia n ello studio sp erimentale. Osservazioni cliniche : E. P egreffi : Di un raro caso di sarcoma d ell'a lluce. -· B. Mariotti: Un caso di .melano!'lar com a cutaneo a lungo decorso. Sunti e rassegne : RrcAMRlO: M. Polon o,vski e H. Warembourg: Indice cromiC'o residua le. Nuova prova di insuffici enza glioolitica.. Su o significato e suo valore diagnostico. - G. De.o.es: Influenze delle variazioni stagionali sul ricambio dci carboidrS1ti. Le stagioni e il diabete. - M. Zardi : Ipertensi.o ne e diab et e. E. Zisk ind : Sopra un caso di ipe.rinsulinis mo. ORGANI DIGERENTI . H. Scholder er: Danni e pericoli dei com uni purganti. - J . Ba umel e G. Roux: Le p eri~isceriti digestive essenziali. Sabadini: Le occlusioni intestinali consecutive a ll'operazione di append icite a caldo. Cenni bibliografici. I congressi di Medicina e Chirurgia : XXXIX Congresso della . ocietà Italiana, di Medicina Interna.

LAVORI ORIGINALI Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma.

Direttore: prof. C.

FRUGONI.

. Rapporto tra azotemia e clornremia nello studio sperimentale. Dott.

SERAFINO MANCA.

Questa breve nota è il complemento di un nostro lavoro (1), pubblicato nello scorso ann o, riguardante tre casi clinici, col quale _abbiamo richiamata l'attenzione sulla grande importanza che viene a rivestire lo studio dell 'iperazotemia da carenza di sale, mettendo in rilievo come, indipendentemente da qualsiasi lesione renal e, possa osservarsi il quadro clinico completo dell'uremia per semplice cloropenia e come il trattamento salino oltre che aver ragione dei sintomi uremici ·riporti in breve alla norma anche il tasso azotemico. In considerazione di ciò abbiamo voluto controllare sperimentalmente il comportamento del tasso azotemico e di q11ello cloruremico (1) Azotemia e cloropenici. Poli cl ., Sez. Prat., 1932.

Accademie e Società Mediche : R. Accademia Medica di Roma. Appunti per il medico pratico : CASISTICA E TERAPIA : Sulla patogenesi e terapia della sciatica radicolare. Meningite linfatica benigna. - La cura della cefalea . - Acetil-R-metilcolina. - Influenza del simpatico sulla funzione sessuale maschile. - NOTE PRATICHE: Nel rit a rdo nella guarigione delle ferite. - NOTE DI ',l'ECNICA: L'ultrafiltrazione in batteriologia. - MEDICINA SOIENTIPICA: Cont ributo allo studio .dei ra.pporti tra le gl a,ndole a secr ezion e interna e l'escrezione del la,tte. POSTA Dl!:GLI ABUONATI. VARIA. Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE: La gin ecologia nella politica demog1·afica. - Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. · Notizie diverse. Necrologia : D. Taddei: Enrico Buxci. - A. Varisco : Papinio P~nnato. Rassegna della stampa medica. 1 ndi ce a lfabetico per materie.

nei cani, nei quali abbiamo proceduto alla sottrazione di forti quantità di cloruro di sodio, mediante la provocazione del vomito e di abbondanti e frequenti scariche alvine, servendoci all'uopo dell 'apomorfina per iniezioni, di forti dosi di solfato di soda per clistere e qualche volta di piccole quantità di olio di croton per via orale; l'alimentazione è st~ta, bene inteso , di sostanze quasi completamente prive dj sale. E veniamo senz 'altro alla riportazione dei risultati ottenuti : . -

.~

Dosaggio

r. - 10 •

20

Azot.

Clorure1nia

O/oo

O/OO

0,38 0 ,54

Osse1·vaztoni

.

6,40 In co11dizioni normali. .

6,10 10° giorno dalla decloru • razion e.

30

0,60

6- 12° id. id.

40

0,82

5,84 15° id.

f)o

1,06

5,52 18°

60

1, 18

5,28 20° id.

id .

id . id. id.

.


1796

« IL POLICLINIOO »

Dosaggio

Azot. o/(1)

II. -

III. -

Cloru~

Osservazioni

remi a O/oo

1,24

5,10 22° giorno dalla de~lor.

1,46

4,94 25°

1,20

4,88

4° giorno dal trallamento salino.

10°

0,80

5,20

id.

id.

11°

0,46

6,40 10°

id.

id.

0,36

6,80 In condizio11i 11orrnali.

0,48

6,40

5° giorno dalla decloru• razione.

0,58

6,LO

id.

id.

0~4 ;

5,60

9° id.

id.

0,98

5,46 - 10°

id.

id.

1,12

5,34 12°

id.

id.

1,24

5,18 14° id.

id.

1,44

5,0 ~ 16°

id.

id.

1,54

4,76 20°

icl.

id.

10°

1,30

5,10

3° giorr10 d:>l tr.11tu1nento sa1ino.

11°

0,80

5,90

id.

id.

12°

0,52

5,80

id.

id.

13°

0,40

6, 10

id.

id.

0,42

6,30 In conclizioni norrr1aJi.

0,44

6,30

3° giorno dalla di;cloru• razione.

0,56

6-

6° id .

id.

0,76

5,72

8° id.

id.

0,82

5,~0

10°

id.

id.

1, 12

5,16 12°

id.

id.

1,34

5,10 15°

id.

id.

1,10

4,98

3° giorno dal trattan1ento salino.

0,80

5,24

6° id.

id.

0,48

6,10

80

id.

id.

id.

id.

..

I risultati ottenuti, d'una evidenza palmare, ci dispe-nsano da g'randi com1nenti. Ci parlano essi infatti, con evidente chiarezza, di una progressiva, sebbene lenta, ascesa del tasso azotemico, a cui ha fatto riscontro, con netto parallelismo , una dimi11uzione dei cloruri del sangue.

[ANNO

XL, NuM. 461

Abbiamo quindi, diciamolo senz'altro, una patente conferma di quanto abbiamo messo in particolare rilievo nel nostro preced-e nte lavoro: un 'iperazotemia cioè da cloro.p enia. Da considerare è però il fatto che l'aumento non è mai stato d'una imponenza tale quale abbiamo riscontrato nello studio clinico citato, ove si ebbe. la maggiore elevatezza az-otemica nel caso riguardante un paz. affetto da stenosi pilorica per ulcus e tormentato da abbondanti e ripetute crisi di vomito, in cui si innalzò sino a raggiungere la cifra di gr. 4,20%0. I valori più alti sp~rimentalmente li abbiamo invece riscontrati 'Del cane n. 2, con reperto azotemico massimo di gr. 1,54 %0. 1F orse prolungando maggiormente l'azione declorurante, sebbene, come risulta dalle tabelle, essa sia stata abbastanza lunga, le cifre riscontrate si sarebbero ancora innalzate; ma certamente l'aumento del tasso azotemico nel1'uomo è stato, proporzionatamente al tempo e alla intensità, di molto su.p eriore a quello ottenuto in via sperimentale. Corrispondentemente al comportamento dell'azotemia, l 'abbassamento della cloruremia non ha, di regola, raggiunto sperimentalmente valori così bassi quali abbiamo riscontrato nei casi clinici. Su quali basi debbasi fare poggiare il fatto cl1e sperimentalmente non siasi riusciti a ottenere cifre azotemiche rnolto alte é, rispettivamente, cifre cloruremiche molto basse, non è certamente possibile dirlo con assoluta certezza. Però noi pensiamo che nelle forme cliniche una non trascurabile influ.e nza abbia in proposito la malattia fondamentale col facilitare e intensificare la disidratazione dell 'organismo, apportando il grave stato clotopenico e, proporzionatamente, il forte innalzamento del tasso azotemico. Quello che però nel ·n ostro studio assume un alto , e singolare valore, sia dottrinale che clinico, è la conferma, come abbiam.o detto dell'indubbia esistenza d'una iperazotemia da carenza di sale, a cui fa riscontro , in tutta la sua imponenza, il quadro · uremico relativo. Quando abbiamo sospeso l'azione deelorurante e iniziato un trattamento salino, l'azotemia si è nuovamente abb·a ssata sino a ritor·nare gradatamente ai valori norm.a li, ai quali si è pure :riportata, con graduale ascesa , la clo• rurem1a. Questa breve 1n ota ci dà l'occasione di ribadire, con particolare insistenza, il concetto che un problema di così' alta importanza clinica non può e non deve essere sconosciuto. :È di data recentissima 1'osservazione (riportata in I

1


[ANNO XL, NUJ\1. 46]

SEllONE PRATICA

Presse 1ll édic. d el c . a. ) di Sch ,v aab e W alther r ig uardante una g iovane donna affe tta da vom it i gravidici ch·e , in i)rincipi o modici , si fecero progr essivam ente più inten si sì da ridurre la paziente in uno stato g r ave e preoccu pante (subitter o, albuminuria , d im agr am ento forte, polso piccolo ecc.). Nonostante l 'assoluto isolamento e le cure più assidùe lo s ta to g enerale del}'ammala ta seguitava a d ecli1n.are. In seg uito a ll 'esame del sang ue fu trovata u na forte i i)er azotemia e una n otevole ipoclorurem ia . 'F u iniziata sen z'altro una cura riclorurante, in egui to a lla quale l ' inferm a mig lior ò rapida m ente. Sospesa la cura, a l m om ento d el parlo, si ebbe una ricomparsa d ei disturbi . La ripr esa d el tra ttam en to sa lino portò la g uar ig ion e d efinitiva e tanto il tasso azotemico ch e cloruremico ritornar on o n ormali. RIASSU 'TO

E

CONCLUSIONI.

L 'A., ch e g ià si è occupato d ell 'argomen to in un suo prec ed ente lavoro, h a studia to sperimentalmente n ei can i il comporta m ento del tasso azot emico e d i quello cl oruren1ico m edian te disidratazion e provocata col vomito e con abbonda nti scarich e a lvin e. Ha n otato un aumento lento, ma p r ogr essivo dell 1azoten1ia 1 cui h a corri po"' to, proporzion atamen te, un abbassamen to d ella cloruremia. Vien e a lla con clusion e ch e an ch e sperimentalmente è dimos trabi le l 'indubbia esisten za d ell 'iper azotemia da ipocloruremia e in iste sulla g rande importan za ch e d al la to clin ico . viene a r ivestire la con oscen za d ell 'argom en to in par ola (1). (1; Per, quanlo ri g uard a l a bibljogr afi a rimanùj a1no al n os lro preced e11le lavoro . Ricordia mo l e later essantl pubblloazloal:

Prof. dott. RAFFAELE CALVANICO

lib. doo. di P a tologia ..'1pec. chir. dimostrativa n ella R . Univers ità di Napoli.

Il cancro mammario e i metodi da p r eferirs i n e lla sua estirpazione Volume in grande formaito con 2S tavole in n er o fuori testo. P r ezzo L. 9 O più le speee postali di epedizion e. Per i nostri abbonati sole L . 7 5 i n porto fran co. Prof. ANTONIO DE CASTRO Docente di Clinica Ctùr. e di Medicina Operatoria .

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oon

Dello stesso prof. D B CASTRO:

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,

Inviare Vaglia all 'editore LUIGI POZZI , Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.

1797

OSSERVAZIONI CLINICHE. Istituto di Cl inica Chirurgica della R. Università di Modena •. Direttore : Prof. PAOLO FIORI .

Di un raro caso di sarcoma dell'alluce· per il d ott. E NRICO P EGREFFI, assist . volontarior Se abbastan za frequenti sono i sar comi degli a1ti , complessivam ente con sider at i , la localizzazion e di ta le neoplasia alle dita , r ap pr esenta una evenien za rari ~ i ma (Bufa lin i). I casi n oti di tum'o ri aventi Lale sede, son o in orti p r es_och è cosianten1e11te dalle g uaine ten dinee: e, n ella quasi to talità d ei casi, si tratta di quei tipi di sa rcon1 i , d en omiina ti mielomi <la lfeur taux, tumor i a miel oplassi da ela ton , sarcomi m ieloidi da Cor n iI, ch e per le lor o , caratter is tich e clinich e ed istologich e, si differ en ziano ll e ttam ente dai sar comi comu11i . Que Li ul timi h anno com e ede di p r edilezion e le r egioni articola ri d el pi·ed e e d ella m a no e l.a lor o l·ocaJizzazion e in corris1Jondcn z.a d el tra tto dig itale d ella g uaina tendin ea è r ara . E sen clomi q uin di o fferta l 'opportunità di o er vare un caso di . arcon1a fu a cellular e del1'alluce, orig ina tosi ver o in1ilmente d a lla g uain a d e l lle sore p ropr io, l1 0 cr ecluto OJ)JJOrtun o d ~ fa rn e oggetto d i b r e ve n ota. llel >. Desiderio, n.11ni 37, co11r irltore di pelli , d i ì\tode na. Nulla di partjcolare r ilievo n el gentilizio e 11ell 'an an1nesi r em ota. ,111a m ne.si pros.sini,a . Il p azier1 le co111e co11ciatore cli 1)elJi d urante il lavoro, indossa gros i zoccoli cl i leg110 per meglio J)rolegger e i p iedi d al liquido di con cia, d i cui è contin u a1ne11le b agn ato il pavimento dei labora tori. Cir ca u1 1 m ese fa co111inciò ad avvertire un sen o di p izzicor e e di dolen zia all 'alluce d el piede d eslro . Il dilo a de lla d el p aziente n on p r esentava aliora alcu11ch è d i a11orma1e. Riten endo ch e lale di t urbo fo sse provoca lo dal liquido d i concia, r he entra to incidental m ente 11ello zoccolo fosse venuto a co11lalto del dito, non vi diede sover ch ia imp ortan za. 1'ali di turbi essendosi fa lli in p och i giorni con Li11 ui ed essen do p u re aumentati di in ten sità fecero sì ch e egli portasse di 11uovo l 'atten zion e sulla 1>arLe affe tta; n o tò solo all or a u 11 a 1nod ic ~ tumefcJ zion e alla r adice d ell 'alluce; la cu te era d1 aspetto n ormale. An d ando però tale p iccolo 11odulo progressivam ente aum en tando, ed essen dosi la cute, in breve volger di t em·p o, fattasi prima rossastra, e p oi u lcer at a, il J)a:t iente si recò da u n sani~ario, die tro con siglio del quale provvide al st10 r icover o ir1 Policlinico. Esame obbiettivo gene:·ale. Costit u zione sch eletrica n ormale. ~lasse muscol ari, pannicolo adip oso be n svilu p pati ; cute 11ormale, m u cose visib ili ben san gu iiicate. Nulla appare di notevole all 1app-ar ato r esp iratorio e cardiovascol ar e. Non si apprezzano gangli nelle sed i di elezion e. 1

1


1798

<< JL POL I ClJ:Nl CO

Esam e ob bietlivo locale. Al piede d estro si n ot a

una tumefazion e d el volume di un m and ari no, g rossolan am ente roton·deggiante, lievem ente man1m ellon at a, eh~ interessa totalmente la faccia plant ar e e m ediale dell 'alluce e si esten de a parte del cu scinetto pl ant ar e corrispondente alla test a d el pri~p ~e~atarso. J;.,a s~perfici~ plantare di t ale tumefazion e è ulcerat a; sul fon do d ell 'ulcera i tesSl1t i di prolifer azion e sono ricop er t i da un es~u­ d at o grigio giallastro; in prossimità d ella periferia esist e una escavazion~ più profonda d a cui geme m at eriale di colorito gi allo scuro di odore 1elido (fig . J ).

»

[ANNo

XL, Nu M. 46]

be~

definiti; le parti m olli sono riccamente infiltrate dal tessuto di n~oformazione; la cute vi è intimamente aderente . . Un t aglio pcraticato nella compagine d~lla massa, mostra una superficie di sezione di aspetto grigio rossastro in alcuni punti , e biancastro in altri. Le falangi non sembrano interessate dal pro-cesso e la capsula m etatar so-falangea è pure i11denne. P er un cer lo tratto, invece, la guaina d el flessore proprio d ell 'alluce con il suo tendine so110 compl~tamente invase dal 11uovo t essuto. 'Esam e i s.t ologi co. Nella zona i1eoplastic!a comp rendente la cute interessata ed in prossimità d ella parte ulcerata, vediamo ch e già n el derma, fra gli elementi connettivali adu]ti , si hanno gettoni di elementi giovani, gettoni ch e si fanno sempre

F1c . 1.

FrG. 2.

L? ~ute ch e ricopre il r~sto d ella tu1nefazione appare lucente, arrossata e lascia scorgere u na • cospicua r et e ven osa. Me ntre i tessuti di proliferazione non sono affatto d olenti, l.a p alpazion~ sulla superficie arrossata provoca vivo d olore. Il t.un1ore appare spo·st abile sul piano sch eletrico, specialmente n el senso trasver sale all 'asse del dito. Esame radiografi co. Nulla si riscontra a caric0 delle parti ossee. · A t i.o operai ivo. In anest esia locale si procede alla disarticol azio·n e d ell 'alluce; l a ferita , p er mancan za di lembo c11taneo e per la presenza di fatti in fiammat ori è lasciata aperta. Ottenu tasi l a complet a cicatrizzazione della ferita operatoria, il paziente vien e dimesso, con l 'invito di ripresentarsi ad intervalli al nostr9 am bulatorio (fig. 2). . Aspetto macrosc.op.ìco àel pezzo asportato. La tumefazione grossa quanto una noce n on h a li1niti

più numer osi a m an o a m ano ch e ci si avvicina alla sed e dell'ulcer a (fig. 3) . TQtt;avia n el d erma predomirla ancor a la sost anza fondamentale sugli elementi celJulari; Nell~ .sezioni interessanti la perdila di sostan za ·si n ota ch e !o strato epidermico è caduto per un lungo tratto ed il fonclo è · costituito ila un tessuto conn ettivo ch e in IJiù punti è notevolmente infiltrato sia di elementi linfi)citari sia di elem enti n eoplastic;i. Dalla · perjferia ~ i dipartono travate connetti v.ali, ch e irregolarme nte addentrandosi n ella compagine del tumore, accennano .a divide:rlo in lobi. Tali gett at e a m a no a mano ~he si addentrano si rendono sempre più esili e si sfibrillano in t enue reticolo. Nella compagine d el tumore, colpisce I 'enorme ricchezza cellulare nei confronti della sostanza fondamentale. Le cellule del tumore sono còstituite da ele m enti fusati, in diversa guisa orientati;. hanno nucl~o ben colorabile, ricco di croi:D:atina e · s?no proyvisti di u~ tenuissimo alone · protoplasmatico.

1


_,\xNo XL, Nul\r. 461

SEZIONE PRATICA

Talj elementi hanno volume variabilissimo, cosicchè accanto a piccole ce11ule fusate, se ne trovano altre di volume notevole a terminazioni polari irregolari, con nucleo ovalare, voluminoso, prov' islo di uno o più nucleoli. In qualche _zona lali ele1nenti fusati sembrano disporsi in fasci che intersecano il campo in diversa guisa. Molto frequenti sono ]e cariocinesi atipiche e in vari punti si notano nuclei mostruosi. Si possono pure osservare r1 umerose zo11e di n ecrosi. Con una cerla frequenza, i1ella compagi11e del tumore si riscontrano esili vasi neoformati ; essi appaiono come scavali 11ella massa neoplastica e sono formati da manicotti d i elementi lun1orali, con assenzr.t il più spesso di endotelio. La sos tanza fondamen tale è in ogni campo scarsissima e si possono soJo intravvedere esili fascetti fibrillari. Tre me i dopo il paziente viene ricoverato in sezione n1cd ica òcl Policl i niro con diagn osi di bron•

f t G.

3.

co-pol1nonile e vi decede dopo circa un mese di degenza. Necro.scopia. I cen tri nervosi non si esa1ninano perchè il cadavere è: rjchiesto. Area cardiaca dilat ata; aderenze pericardiche non molto tenaci. Il cuore appare dilatato di vollrme; le cavità atrioventricolari sono pure dilatate. Il miocardio è m olle e friabile. La cavità pleurica di sinistr a è occupata da enormi masse bianco-giallastre, che in alcuni puntj h anno I 'aspetto di ma<>se fibrinose ed in al tre tale aspetto si modifica assumendo la parvenza di sostanz:i en céfaloide grigio-rossastra. Alla base del polmone di cfestra si nota un 11odo del vol ume di una nocciola hiancastro e molle. Il fegato di volnme pressochè normale, è lievemente g iallastro per processi degener ativi. La milza è lievemente aumentat a cli vol ume; i n polpa è diffluente. Parenchimatosi rennle rli modico gr ado . Nell'omento, che è schiacciato e si adden sa superiormente nella regione diaframmatica sinistra, si nota un piccolo nodulo grig-iastro molle cl1c h a l 'aspetlo di un nodo lnetastalico. La regione plantare del piede des tro è tumcfattn

1799

e u~ taglio condotto sulla cicatrice del pregresso a tto oper ativo lascia scorgere una massa carnosa, rossigna, fortemente aderente ai tegumenti muscolo-cutanei della regione. Tale massa presenta 11ett a1nente l'aspetto neoplastico.

Dallo studio d~l suddescritto caso, app~re evidente ch e n oi ci troviamo di fronte ad una neoplasia di origine conn·e tti vale. . Dall 'enorme ricchezza degli elementi cellulari nei confronti della .sostanza fondamenLa le, dalla diversità di volume degli elementi~ dalle frequenti cariocinesi atipiche, espressione di una tumultuosa e di ordin ata moltiplicazione, siamo portati alla d iaO'no i di sarcoma fusoce1lu1are. l n quanto al punto di origine prin1iti''.O, eso presumibilmente può ricercar ~ i nell'alluce, in quanto tale localizzazione U{Jparve la sola 111anifesta all'atto del primo ri covero dell'am111a lato in Policlinico. ·Difatti , il paziente in quell 'epoca non presentava alcun sintoma soggettivo ·Od obbiettivo a carico dell'apparato' respiratorio, che alla necrosco1)ia apparve cosi di ffusamente colpito. L 'esamie clinico e radiocopico nulla allora mise in evidenza : Il paziente non accusò mai tosse, dispnea, non sin' 0111 i doloro i , ch e anche e lievi. si arebbero indubbiamente avuti, in quanto la localizzazione fu prevalentemente pleurica. Tutti questi fenomeni invece comparvero soltanto cin qu e mesi dopo che si manife tarono ali 'alluce quei fatti ch e indussero il paziente ad entrare i11 Policlinico. Arnmessa così la diagno i di arcoma prirnitivo dell 'alluce, da quali elementi h a tratto ori ~ine la neoplasia ? A tale proposito dirò subito ch e non si h anno dati sufficientemente sicuri per poter an1111ettere con certezza da quali elementi sia prirrt itivamente originato il tun1ore ; dal fatto però, ch e, sia radiologicamente che macro e n1i cro coi)icamente non furono m e e in evidenza alterazioni a carico delle parti ossee si può affermare ch e il punto di partenza non sia stato lo scheletro. La perfetta integrità della capsula articolare (metatarso-falangea), che con la massa neopla tica non ave,ra che ra1)porti di contiguità, ci fa porre tal e elemento fuori questione. Il fatto ch e il tumore era mo bile sul piano osseo, ci farebbe p·u re escludere un eventuale p·u nto di partenza dal periostio. Essendosi inveoe riscontrato ch e la guaina del flessore proprio dell 'alluce r on il suo tendine erano ing lobati dal tessuto di neoformazione, e che questi elementi, per un certo tratlo , non erano più riconoscibili, perchè completamente sostituiti dal nuovo te.. uto, si potrebbe prospettare la logica ipa te i cl1 c l~ neo-

I


1800

« JL POLICTJNICO »

pla ia abbia tratto origine dalla g uaina tendinea.

Direttor'8 primario chirurgo dott.

Il suddescritto caso nii è se1nbrato interesante oltrecl1è per la su acce1111ata rarilà di "' ed e, anche per il suo comportam ento clinico. :È noto infatti come i sarcomi delle guaine godino di una relativa benig nità ; sono citati i casi di Eichorst e di Monroe in cui la n eoplasia datava rispettivamente da 30 e 10 anni. Fra g li ultimi va fatta m en zi·one del caso di Romiti (sarcoma a cellule polim.orfe) n el qual c..aso il tumore datava da b en 12 anni . Agrifoglio, ria umendo il quadro clinico dei sarcomi comuni delle guaine, scrive ch e, pur avendo tali tumori grande tendenza al! 'invasione locale, così da determinare ampie distruzioni di capsule , di legamenti. e di parti ossee, ben di rado danno metà.stasi ganglia ri e ancor meno frequentem.e nte m etastasi viscerali. La · cute viene difficilmente infiltrata e sono solo note J,ei osserv.azion i di Czerny (sar coma glob ocellul ar e), di LecleTc (sarcoma fusocellu~ lare) e di Bologn esi (sar coma globocellulare) d1 ulcerazioni dei tegumenti. Nel caso mio, l 'infi1trazione e l 'ulcerazione della cute si sono verificate dopo breve spazio di tempo dall 'insorgen za della neopla ia, non solo, m a a pochi m esi dall 'exeresi si è avuta metastasi viscerale ch e ha condotto in bre,,e a morte il paziente. La localizzazione quindi dei :-,arcomi comuni delle g uain e n el tra tto di critale della guaina stessa, b en ch è c' 'entualità rarissima , n on ·deve essere . dimenticata. L 'i1npossibilità poi quasi as oluta di u na diag nosi differenziale tra tumori malig ni e b enigni (Agrifoglio) impon ~ la n ecessità di un esame istologico. Se il r eperto si mo ira in fav·o re di un sarcoma comune, l 'ampia e generosa exeresi del tumore e la orvegli.an za protratta dell 'infermo si rendon o necessari.

CoLUCCT.

per il dott. BIAGIO MARIOTTI, aiuto.

L 'A. descrive un caso di .. arcoma (fu ocell ulare) dell'allu ce , originato i primitivamente con tutta probabilità . dall a guaina del flesso1r e proprio. La neoplasi.a dopo pochi m esi dall 'exeresi h a dato meta ta i pleurich e che ' . 11anno condotto, in b,r eve 1 a morte il 1)az1ente. BlBLIOGilr'\ F IA. B U FALINI . •i\rcl1. I tial . di Chir. , l 921 . GA UDIANr. P oljclinico, Sez. Chir. , 1906. LENZI ed Aarnr. Clin. Chjr., 1913. Tou RNEUX.

YO-

e.

Un caso di melanosarcoma cutaneo a lungo decorso

RIASSU_ TO.

Revue rle Chir. , 1913. AGRIFOGLIO. Anna li !tal. di Chir., 192 . l~o~crTr . 1\ rch . I tal . di Chir., 1925 . Dt: R, ' TE . Cl1ir. degli Organi di !\[ 0Yin1 e n lo. lun1e , .TI.

XL, Nu?.r. 46]

OSPEDALE Cmco S. G1ov. EVANGELISTA ~ Trror,JI SEZIONE CHIRURGICA A. PARROZZANI.

* **

[ANNO

I tumori m elanotici o melanomi cutanei, sono tumori ad andam ento maligno, caratterizzati dalla presenza, n elle cellule n eoplastiche, della m elanina, sostanza colorante, ch e, d'altra parte, costituisce not1nalmente il pigmento della pelle: dell 'iride, della coroide e dei n ei pigmentari. Le opinioni degli autori sulla istopatogenesi dei tumori melanotici della cute sono state e sono in parte a n cora molto discordi. Wirch o,v, Respighi, Cornil , Ranvier1 sostenevano l 'ori.g ine di tali tumori da elementi conn ettivali del tipo embrionale . Ribbert affermava ch e i melanomi derivasser o da una specie cellulare pigmentata di ori· g ine m esodermica . D 'altra parte Unn a e poi Darier e Masson h anno sostenuto la natura epiteliale di detti tun1ori . Essi dicono ch e se molti di questi tu· mori hanno indubbiamente l 'apparenza di sarcomi ciò dipende con ogni verosimiglianza, da v~riazioni evolutive delle cellule originali , che sono sempre di origine epiteliale, ma « metaplasiche e divenute mese11chimali per i loro rapporti e le loro proprietà generali n (Ma~s~n). Infine altri autori , Joseplt, Borst, W1et1ng considerando la questione con spirito eclettico, sosten gono ch e esistono melanomi sia di origine epiteliale, sia di origine connettiva~ e. Come si vede, dibattuta è ancora la questione della origine istologica delle cellule caratteristiche di questi tumori . In o()'ni maniera i n1elanomi della cute, i o . 1 cc can cers noirs n dei francesi, sono tumon a tamente maligni. Il tumore, originato in gen ere in corrispondenza di un n éo visibile o non si accre ce r apidan1ente, tantoch è spe ~ so ]a p~lle si ulcera, invade ben presto, ~er le vie linfatich e e san g uign e l 'i11Lero organismo. La faccia e l'arto inferiore sono le sedi di pr·edilezione dei melanon1i cutanei: che con n1inor frequenza si osservano .a l toracei allJarlo superiore, agli organi genitali, al retto (Cbalier e 1Bonnett). Quale sia la sua sede, I 'i n orgenza di u~ melanoma cutaneo è even lo d i una eccezion ale gra,rità. . I niziatosi sotto forma di un tumoretto d1 un colorito grigio nera ... lro , ])lÙ - J)iccato alla peri-


[A~NO

XL,

NUJ\1.

46)

SE.llONE PRATICA

feria , e o aumenta con rapidità , dimostra un 'aggre sività eccezionale, b en presto i più s''ariati organi, a cominciare dai polmoni, , engono in vasi dalle n1etastasi: che a"V-vengon() sia per via linfatica che per via sanguigna, tanlocl1è, dice il Forgue, salvo le rare eccezioni, ogni malato colpito da « cancer noir » deve essere considerato come votato ad una morte vicina. Come esempio della ·g ravità di tali forme neoplastiche, riporto la descrizione di un caso occor o alla nostra osservazione : T. Giuseppe, di a. 48. Negati va l'anamnesi famigliare e personale r emota. ega lues e malattie veneree. Ammoglialo, con prole. Da tempo indeterminato aveYa notato sulla cute del prepuzio una piccola macchia di colorito oscuro, non solleva la sul r estante della cute, che aveva caratteri normali. Da circa un mese tale macchia ha cominciato ad ispessirsi ed in sua corrispondenza si è venuta formando una piccola tumefazione. Quindici giorni or souo la pelle sovrastante si è erosa e su lla erosione si è formata una crosta ematica. Ha no Lato inoltre nell~ regione inguinale destra, una tumefazione della grandezza di una nocciuola, indolente. Non ha notato elevazioni febbriJi . E. O. Condizioni generali buone. Stato di nutrizione e di sanguificazione buoni. L 'esame d egli organi interni è completamente negativo. In corrispondenza del prepuzio, sul suo lato sinistro si nota una tumefazione della grandezza di un cece, di colorito brunastro, più spiccato alla periferia, con al centro una ulcerazione rotonda, coperta da un intonaco siero-emàtico. Nulla sulla faccia mucosa del prepuzio. Alla regione ing uinale destra si palpa una tumefazione ovoidal e d ell a grandezza di un uovo di piccione, duro-elastica, spostabile, n on arleren1e, evidentemente una linfoglandola. In anestesia locale, si estirpa il piccolo tun10retto d el prepuzio, passando in pelle sana, e la linfoglandola inguinale. Guarigione chirurgica di i a. Il p . vie11e dimesso al 10° giorno. Alla sez ion e, ambedue i pezzi appaiono di colorito n er as tro . L 'esa1ne is tologico dei due pezzi praticato dal}'esimio proI. ol ti , direttore dell 'Istituto di Anatomia p atolog ica della R. Università di Roma, dette per r eperto: sar coma melanotico. Dopo un mese il paziente sl ripresenta d en unciando la presenza nella regione ir1g uinale sinis tra, di una tumefazione che si è venuta formando ra.: pidamente. In detta regione si palpa una tu111efazion e della grandezza di un uovo, liscia, indoler1te, duro-elastica, con altre piccole, evide11lemen te a ] tre ]infoglandole metas tatiche del primitivo lumore JJrep1-1ziale .

In contrapposto a tale caso clinico, esporrò ora la storia dell'altro, (li c11i è 1>ropriament e OO'getto la presente nota e che è interPs ante jnYece per il suo lungo decorso e per la mancanza, i)er lo m eno , clinicamente apprezzabile , di l esioni vic;cera li , indici di già importanti locn-

1801

lizzazioni metastatiche, dopo il lungo periodo di tempo intercorso dalla s ua insorgenza : F. Bernardina, di a. 72. Gentilizio negativo. Non ricorda malattie degne di nota n ell'infanzia. Mestruata regolarmente a 14 anni. A 20 anni sposò un uomo, tuttora vivente e sano, da cui ha avuto sette figli, di cui due son o viventi, gli altri sono morti in tenera età per mala ttie che l a paziente non sa precisare. Ha avuto un aborto. Riferisce ch e circa tre anni or sono ha notato la comparsa al dito medio d ell a mano des tra di una piccol a crosticina di colorito n eras tro, senza aver avuto precedenti lesioni locali. Jn seguito, in corrispondenza della suddetta crosticjna è venuta formandosi una tumefazi one, che ingrande11dosi prog ressiva ~ente e lentamente ha invaso la seconda e la terza falange clel dito, fino a ragginngere il volume di adesso , che è di un uovo. Da qualche 1nese la superficie di detta tumefazione si è ulcerata e tramanda cat Livo odore. Non si lamenta di altri disturbi. E. O. Condizioni generali buone. Pannicolo rdiposo scarso. Torace: scarno, simmetrico, lieve cifot1i dor$ale senile. Suono di percussione chiaro su tutto l :élmbito. Fremito vocale tattile ovunque trasmesso. Murmure vescicolare ovunque. Cuore e apparato vascolare: cuore nei limiti. Toni netti con lieve accentuazione del 2° tono oortico. Polso di frequ enza normale, ritmico. Addome: avvallato, tra ttabil e, indolente. Organi ipocondriaci: nei ]imiti. In corrispondenza della 2"" e 3a falange del dito m edio mano destra , si osserva u11a tun1efazione impiantata con larga base sul lato volare d al dito. De lta tumefazione, della gra11dezza di un t•ovo, è a superfice b ernoccoluta , di colorj lo g·rig ia~tro , di aspetto sfacel ato, cli odore putrido. La consistenza è dura. La cute circostante all 'impianto della tumefazione è in qualche pu11to grigiastra, in altri punti di color nero arcl esia. La tumefazione è poco mobile sui piani profondi. La Lase del dito è di aspetto normale. Dallo stesso l ato si palpa una Jinfoglandola epitrocleare, della grandezza di un pisello, altre se ne palpano all'ascella ed alla reg-ion e sopraclavicolare della grandezza òa t1n pi e11o ad un fagiuolo, indolenti, di con sist enza durissima . In anestesia local e novocainicn s i pratica la disarticolazione metacarpo-falangicn del 3° dito mano d estra. Su Lura ..uar7.iale della cute, 1asci(lnèlo due piccoli zaffi . Il decorso post-operatorio fu normale. La p. non volle sottoporsi all'asportazione di qualche 1infoglandola ·o l 'epitrocl ea r~ o. as~ellare, c11e noi avevamo proposto a scopo di b1ops1a. L 'esarr1e istologico del pezzo praticato dal prof. 'otti, elette il segu ente reperto: cc Nei diversi punLi esaminati si nota ovunque la stessa struttur~. Mentre non si osservano alterazioni della cute ali 'infuori di. un allungan1ento ed assolligliamento clelle })apille, nel! 'ipoderma si osserva un infi]lratc costituito da cellule co11nettivali di tipo imm aturo . Trattasi di cellule conne ttivali fusate, variamente r aggruppat e in fascetti , più o meno voluminosi . In al cuni tratti que li e1e1ne11ti sono infarciti <li ni,g-mento n er as tro, melanotico . in altri ne sono -completam ente pri,·i cd il pigmento


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..-

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1802

« IL POLIOLINICO »

. è raggruppato in zolle di diversa esten sione nella

parte più .Perifdrica. Diagnosi is~ologica : sarcoma fusocellulare melanotico ». Da notizie avute a distanza di sei mesi dall 'intervento ·e di tre. anni e m ezzo dall 'insorge11za del tumore, la malata è in buone condizioni, è lieta .di non portare pi•~1 con ·se il.dito fastidioso e · maleodor ante, non presenta segni di localiizazioni viscerali, i gangli linfatici d ell' arto superiore destro h anno an cor a l 'aspetto sudd esçr.i tto.

Il contrasto nel decorso clinico. dei due ·casi . che ho illustrato mi ha spinto a render not0 specialip.ente il secondo, no~ es&e~do in verità molto fre,q uente un decorso così lungo. in casi di melanomi cutanei. •

RIASSUNTO: •

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L 'A. descrive un caso di .me1anosarcoma cu. taneo a. lungo d.e corso, per ch è ,a tre anni ·e n1ezzo dal I 'inso1~genza del tumore., pµ~ av~nd_osi in·vasione del sistema linfatièo regionale;. erano assenti ·segni di localizzazione viscerale e la paziente era in buone condizioni ·di salute. .. . \

BIBLIOGRAFIA. · .. FoRGUE. Précis de Pathologie E~terrie1 &à . ed., t. I, pag. 487. FoÀ. Trattato di anatomia patologica. . BECKER. Cutaneous melanoma. Tr.., derrnatol. et sifilog. , m aj 1~30 . SPECIALE. S u .u n caso di meìariocarcirto1na cutàneo. Policl., Sez. Chir ., 1926., pag. 539. . NA.~HAN. La mélanine et les tumeurs 1nélan fques qe la peau. An11. d 'Anat. Path., .maj 1928. PAITRE et -V AUDIN . Sa rcom e m éla.n ique ,de la peau. Soc. de médecine militaire fra11ç., 10 ~vr. 19~0. EE1s.s. Un, cas de mélanosaroomatose de la peaµ.. . ç\.ct,a .dermat. véri~réol., sep . t . 193~. Ricordiamo i segueati ·interessanti Atlanti del Dott. Pròf. CUIDO ECID1 ·-

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lANNo XL, NuM. 461

SUNTI E RASSEGNE. RICAMBfO. . .

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Indice cromico residnalf. -Nuova prova di insufficienza glicolitica• Suo significato e suo valore diagnostico. (M. PoLoNowsKr e H. W AREMBOURG. Presse Méd., 17 maggio 1933) . . . Quando si misura la quantità totale di carbonio contenuta nel plasma, dealbuminizzato per defecazione, ci si ac.corge, che è impossibile ·attribuirlo interamente alle sostanze conosciute. Esiste dunque nel plasma defecatGY un complesso carbonico indosato che risulta dalla differenza fra carbonio totale e il carb0nio dei differ enti composti dosab,ili, complesso che costituisce più del 50 % del carbo'n io totale, v,arian_do da g. 0;41 a g. 0,53 per litro. Le sostanze .:q uaternarie intervengono poco nella sostituzione del carbonio plasmatico indosato;. dei corpi ternari debbono necessariamente formarne l a m aggior parte. . Gli AA. h anno provato l 'esistenza di questi composti, ne hanno determinato la natura e le variazioni nel corso delle diverse condizioni fisiologiche e patologi<?he e sono stati così con·dotti a proporre una nuova prova clinica del}'insufficienza gliçolitica. Hanno impiegato a questo scopo il metodo di ossidazione cromica per· valutare le sostanze riduttrici contenute ·nel plasma ' defecato. Esso consiste nel p·rovocare, in condizioni dete·r mir1ate, 1'ossidazione con una quantità nota di una soluzione sulfo-cromica, dosando poi jodom etricamen te ·l'acido cromico in eccesso. Gli A.A. chiarr1ano indioe cromico totalè (I .C.T:) di un plasma defecato, la quantità di bicromato decinormale n ecessaria all' ossidazione di I cc. di plasma. Conoscendo l 'indicè cromico riferentesi al glucosio (indice di una soluzione di glucosio 1 %0), ·è facile esprimere i~ indice cromico, dopo averlo dosato, la quan-. tità totale- di zucchero contenuto nel plasma in istudio. Si ottiene così per calcolo l'indice cromico glucosico (I .C.G.). Gli AA. hanno cons t..atato che quest'ultimo ·è sempre ·notevolmente inferiore all'indice cromico tota1e 1 di una ·quantità che costituisce l'indic e c.romioo residuo (I.C.R.) del plasma . Nell'uomo norn1ale a digiuno questo indice C..G. R. . osc1·11.a f ra O, 3O e 0,6O, e d· I·1 rapporto I. I.C varia fra O, 18 e 0,40. l.F:isiologicamente le variazioni dell 'I.C.R. sono parallele a quelle della glicemia . Lo studio delle modificazioni patologiche del1'I. C.R. mette ·in evidenza dei fatti iI1teressanti. In: una prima serie di casi l 'I .C.R. plasmatico e la glicemia sono ambedue molta aumenI. C.R. tati , quindi il rapporto I . C.G. r A.sta normale P


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[.Ai,~o

XL, Nul\r. 46]

SEZIONE PRATICA •

anche si abbassa e l 'azo to residuo è se11sibilmente normale. È nel diabete ch e si osserva al massimo questo tipo di modificazione. Le cifre di I.C.R. più elevate si riscontrano nel diabete magro non trattato, poi nel diabete n1agro trattato con insulina, infine nel diabete grasso. Non esiste però un parallelismo r igoroso fra la forma clinica di diabete e il tasso del carbonio indosato d el plasma. Mentre nel soggetto sano nè il glucosio nè I 'insulina, impiegati a dosi medie, modificano il valore dell'I.C.R., non così avviene nei diabetici. el diabetico l 'ingestione di 50 gr . di g lucosio provoca un aumento importante del carbonio indosato più considerevole e più precoce dell'aumento corrispondente della alicemia , ed un aumento dell 'I .C.R. urinario; l 'iniezione di 30 unità d'insulina d etermina una considere,·ole diminuzione dell 'I. C.R. più precoce e più importante della corrispondente diminuzione della glicemia, e un aumento d ell 'l .C.R. urinario; 1'iniezione di mgr. O, 75 cli adrenalina, senza azione sul carbonio in dosato del plasn1a, provoca un aurnento costante dell 'I .C.R. uri• • nar10 . È facile com l)l'~ndere 1t ragione di queste variazioni. I prodotti intermedi del metabolismo dei g lucidi, g ià presenti nel sangue normale, aumentano nel diabete, donde l'elevazione del1'I. C. R. L ' inge tione di alucosio in que ti malati accentua questo disturbo, quindi aumento dell ' J.C.R. nel plasma e neile urine. L 'iniezione d 'insulina, IJcr contro, te.1.1de a ri Labili re il metaboli smo normale dei glucidi, d o11d e l 'abbassamcnto d ell 'I. C. R. plasmatico, mentre I 'au mento dell'I. C.R. nelle urine r appresenta una ·vera carica di prodotti carbonati. Quanto al1'azione dell ' adrenalina essa è nulla sull 'J. C. R . come sulla glicemia. Questi fatti permettono di chiarire un 110 ' il problema cosl complesso della patogenesi del diabete e, d'altra parte, ci danno in clinica delle indicazioni sulla diagnosi , la prognosi e il trattamento di questa affezione. Riguardo alla patoge11esi del diabete, l'azione dell'insulina sull 'I .C.R. dimostra che essa esercita un 'azione tendente a degradare più profondam ente i p rodotti intermedi del ricambio dei glucidi o ad aumentare la loro sin lesi in g lico O'eno. , Quanto al vafore clinico della ri cer ca, essa può servire di misura della gravità della n1alattia e può fornire delle interessanti indicazioni nel corso del trattamento insulinico, in quanto la diminuzione dell'I. C.R. può essere dell 'evoluzione favorevole della malattia e d ell 'effi cacia del trattamento, annunciatrice più precoce della riduzione della glicemia. In una secon da serie di casi , l 'J.C .R. è l1gual111ente at1mentato, ma con una g licemia ensi-

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I. r:.l\.

biln1ente normale; il rapporto I. C.G. aumenta. f11fin e l 'azoto residuo non è sen11)r e iiu111odifirato. Ques ta ... indron1 e può os ~ erYar ·i in un

1803.

gran numero di casi. La si riscontra a11titutto nelle g licosurie non diabetich e e spe.sso ·anche in· quel gruppo di affezioni ch e si accompagnano volentieri ad una disregolazione del metabolismo g lucidico : affezioni epatiche, obesità, ipertensione arteriosa, gozzo esoftalmico. In certi malati , con I. C.R. normale, e che presentavano una forte r eazione di iperg licemiG1 provocata, gli AA. hanno notato che l 'ingestione di zu cchero era seguita da un aumento d el1'l. C. R., contrariamente a quello ch e si osserva i1ormalmente. Gli AA. considerano questo aumento con1e un segno di insuffici enza g li coliLica al suo inizio. Aumento dell 'I.C.R. si può avere nelle insufficienze cardiache e nelle deficienze miocardich e funzionali, nel p eri odo di stato di al cune 1r\alattie infettive in seguito ad interventi chirurgici, in alcuni casi di gravidanza con disturbi g licoregolatori , nel cancro. In una terza serie di osser\1azioni il tasso del1'azoto r esiduo è superiore alla norma, l'I.l..R. pla matico è aumentato, mentre la g licenlia è poco modificata, donde elevazione d el rap-

I. C.R. porto J .C.G . i o erva questo quadro n elle n efriti azote1nich e. "'\' er osimilmente in questi casi l 'aumenLo del carbonio indosato è in rap1Jorto con la ritenzione di composti azotati complessi, che influenzano notevolm ente 1'I. C .R. Questo fatto obbljaa a portare u11a leggera restrizione al sig nificato abituale dell'I .C .R . come prova di ins ufficienza glicolitica. Ma dall 'insieme le vari azioni di esso restano legate quasi sempre ad u11 di turbo glico-regolatore. I . a prova proposta n on ha soltanto u11 valore diagnostico. specie nel cor so dell 'evoluzione del ra11cro. Essa pern1ette ancl1e una valutazione quanli lati va clei disturbi d ella glicolisi .

C.

T OSC ANO.

Influenze delle va1·iazioni stagionali sul i~icambio dei carboidrati. Le stagioni e il diabete. (G. DENES. Studiuni, 1 settembre 1933). f: di pochi giorni fa un lavoro, da noi recensito , sui rapporti fra fenomeni meteorici e clern1atosi. Ave\ramo d etto che la n1 eteoropatologia è questione all 'ordine del giorno: ed ecco infatti uno studio di Denes , direttore del Lab. l\Iicrogr. Prov. di Padova, il quale da vari anni 11a modo di seguire la sorte di numerosi diabetici, affet ti prevalenten1ente da forme g·ra·vi , controllandoli r11ediante ripetuti esami d i urina e della g licemia. Ha .potuto così a ccu111ulare numerose osservazioni vera1nente inter essanti riguar(lanti I 'influenza dei fattori clin1atici stagionali sul metabolismo dei carboidrati. Tale s tudio era g ià stato iniziato, per qua11to altuariamente, cl ~\ rari AA. , i quali a\re' rano di111ostrato con1e l1Cftli animali da e.., peri1


1804

tt

JL POLICLINI\JO

»

[ANNO

XL,

NUl\1.

46]

m ento l 'innalzamento della temperatura am- fare scomparire la glico ura 11elle stagioni estibiente provocl1erebbe l 'aumento temporaneo va ed invernale: nei casi a decor so lieve (diadel tasso g licemico, l 'abbassan1ento invece lo bete senile), ove non si presenta la n ecessità diminuirebbe. di una cura insulinica, la comparsa della glicoGriffitl1 ha stabilito che, aumentando i1 suria si nota specialmente durante la stagione consumo calorico in seguito a cause esogene, invernale (dicembr e-gennaio), e durante le aln ell 'uomo si ha aumento temporaneo del tasso tre stagioni non si n otano manifestazioni morglioemico. Goldberger osservò dopo l'irradia- bose. zione solare in alta montagna aumento no teQuale possa essere il meccanismo di azione vole del tasso glic,e mico durante le prime ore del fenomeno rimane un po' dubbio. In tutti di irradiazione , m entre secondo altri i rag·gi gli esseri vi è una sen sibilità meteorica (Sarsolari provoch erebbero l 'ipoglicemia. dou); nell'uomo ammalato l 'influenza m eteoI risultati contraddittori rilevati da questi rica è in genere molto più viva. Secondo l ' A., i\A. per effetto dell 'innalzamento della tem- il cambiamento brusco della stagione, analogaperatura esterna, per azione dei raggi solari ed mente al rapido variare del clima, porterebbe ultrayjoletti, si spiegano soltanto con la circo- uno schock che Singer ottiene mediante il tratstanza che in seguito all'azione di un solo tamento dei diabetici con proteine eterogenee. fattore n on si ottengono modificazioni rilevaAnche qui il miglioramento è poco evidente bili e precise nel ricambio dei carboidrati. n ei diabetici giovani. Secondo Singer, col suo Il con cetto « stagione » non comprende sol- metodo si otterrebbe una mobilizzazione di fortanto diversità della ten1peratura esterna, b ensì ze accessorie dell 'organismo , il quale rispondemodifi cazione profonda nella composizione del- rebbe alle esigenze fisiologiche del ricambio, l 'atmosfera (stato di umidità, elettricità, pre- in maniera m eglio adeguata, sfruttando quel sen za di allergeni). tanto di energia di riserva ch e caratterizza i Acci11gendosi a parlare di tali fattori e della casi lievi. L'ipotesi può sembrare un po· fanloro influenza sull'organismo in genere è ne- tasio,sa, ma le osservazioni r estano: è da augucessario pren dere in considerazione la costitl1- rarsi che ulteriori ricerch e, più ampie e 11iù zione individuale. accurate, portino maggior luce sull 'intere~san­ Vi sono degli individui m eteorolabili ed in- te problema, permettendo di costruire le prime dividui m eteorostabili: si può affermare che basi di un trattamento climatico dei dial1etici. tutti g li individui che presentino in comune G. LA CAVA. una affezione che si basa sull 'alterazione natologica delle funzioni endocrine del pancrea Ipertensione e diabete. h an n o in comune la proprietà di esser e m eteorolabili: tutti i diabetici presentano iper sen- (M. ZARDI. Arch. per lo studio d ella Fisiop. e sib ilità verso le stagioni. Le osservaz io'le dell 'A. Clin. del ricambio, anno I , vol. TI , 1933). riguardano casi di diabete non trattati con l 'inL'A. rileva cl1e 1'associazione ipertensione e sulina e di diabetici insulinizzati regolarmente. Tutli i malati, quelli di lieve g rado e quelli diabete è troppo frequente per essere ascritta g1avi 1 curati r egolarm,e nte o m eno, mostrano semplicemente al caso. La concomitanza morun risentimento stagionale: la reazione degli bosa o , per m eglio dire, la st1ccessione del diaorg·anismi è però differente a seconda del]a co- bete all'ipertensione trova probabilmente una s tituzion e individuale. Ad esempio, n ei diabe- delle sue ragioni n elle a lterazioni arteriosclerotici gravi, generalmente giovani, di cui 1'A. ri- tich e del pancreas conseguet1ti alla malattia porta 6 casi, si è notato chiaramente aggrava- ipertensiva. In mancanza di prove sicure faYom ento stagionale e ciò specialmente durante ]a revoli o contrarie, non si può escludere che l 'asstagione estiva e invernale mentre all'inizio del- sociazione morbosa in questione sia sostenuta la tagione primaverile e autunnale si p11ò no- da una turba disendocrina più complessa. Estetare un ri veglio d ella difesa dell'or ganismo ri- se ricerch e fatte n ella Clinica di ~Iilano h ann o sveglio ch e può portare ad un miglioramento din'lostrato un prevalente orientamento simpaanch e durevole quando lo stato generale del ticotonico degli ipertesi e rendono prol1abile ch e in ~ssi la midoll are dei surreni sia in iperpaziente lo permetta. Nei casi lievi di diabete l 'influen za stagionale funzione almeno rel ativa al tono , per lo più è ancora più notevole, ed anch e in questi casi depre sso , del sistema vasale. L'esperimento fisiologico d altro canto i11sesi nota l 'e ffetto b enefico delle stagioni in term edi e, m entre il tasso glicemico e la glicosu- g·na ch e una scarica di adrenalina provoca una l'i a aum enta specialmente durante la stagion e · scarica di insuljn a. Si può per ciò forse n on senza ragione pensare che una iperfunzione nlolt o cald a. adrenalinica protratta n egli ipertesi stimolando È ' reran1ente interessante i] fenomeno della le isole a m aggior lavoro conduca, quando utilizzazion e dell 'insulina: con dosi piccole, an zi 1ninime dell'ormone si ottiene la com- quest'org ano per di posizion e ereditaria no!1 ia dotato di normal e effi cienza, a] suo esaur1parsa della glicemia in primavera ed a11tunno, n1e11 tre dosi molto maggiori del]' orn1one non mento . In fine, data la note,·ole frequenza della n1ariescono acl Rb})as ' are il ta o Q"liremico ed a • 1

1


(_.\xxo XL, ~lJ ~r. 46)

lattia ipertensiva anche n ei soggetti non diabetici al di là d ei quarant 'anni e la predilezione del diabete per l 'età m a tura , bisogna pensare per una parte d ei casi anche ad una pura c oinc idenza del diabete con l 'ipertensione. Queste diverse concezioni del diabete iper tonico non influenzano per ora le direttive terapeutiche. C. ToscANO .

Sop1·a on caso di iperinsnlinismo. (E.

Z1 sK1 ~ n.

Arch. of Jnt ern .

1805

SEZIONE PRATICA

A>f ed. , lugli o 1933).

L '.'\ . rileva ch e la diagnosi di ipoglicemia sponta11ea , cl1e sino a qualche anno fa poteva apparire b en s tra11a, si va ora facendo sempre più frequente e numer osi sono i casi riportati da ' 'ari autori . L 'in tè resse del caso d escrit to dall 'A., caso seguito accuratamen le per più di un ann o, sta n ell 'e ser si e so accompagnato a fen om eni n ervo i g ra vi , indicanti una lcsio11e va colar e cer ebra le : si ebb e cioè con1a, emiparesi , afasia e d en1ian opsia, fen o1neni questi ch e ebl)er o una dura la insolitamen te lung a ed andar on o poi grad a,.iarr1ente risolvendosi. Il fatto poi cl1e questi sintomi si erano ins tallati in un periodo di g rave ipoglicen1ia e la loro stessa tendenza a ricorr er e durante i su ccessivi attacchi ipoglicemici , fa sospettar e all 'A. ch e la lesio11e cer ebra le fosse secondaria a l diminuito contenuto in zucch ero d el san g ue. Tale opinion e tro,·er ebbe confer1na n ei dati riferiti da altri A.I\.. di fen omeni n ervo i transitori in seguito ad insulina o :ger iperinsulinismo spontaneo: solo ch e n el caso de ll 'A. essendo gli stati di ipoglicemia prolungati a n ch e le manifestazioni n er,·ose avevano per sisti to più a lungo . Un inter Yento pratica to in questo malato non rivelò a lcu na alter azion e d el pan cr eas : lo studio cllnico d ella funzio nalità delle ghiandole eI1docrine non fece notare alcunchè di anormale . l ìna a umenta ta tolleranza per i carboidrati fu rivela ta m ediante la prova di Wood satt (iniez . endovenosa di d estrosio) mentre ch e la sommi nistrazione orale d el d estrosio aveva dato una diminuita tolJ eranza , segno questo d ella fal lacia di q u e. t'ultimo m etodo, se a Ltu ato per via or ale. G. LA CAVA.

ORGANI DIGERENTI. ))anni e pericoli dei comuni purganti. (H. 'r110LDERE R. Forschrilte cler Th erapie, set ten1b re 1933). N o.n vi è altro campo dell;a terap'ia in cui si accavallino tanti metodi e m ezzi com e quello ch e pretende rimediare agli stati di stitich ezza e cl1e offre sì larga m esse a ciarlatani e profani di ogni sorta. P er il m edico è un compito ing rato, poi ch è la stitichezza , nel quadro m oi·boso è u11 sinto1110 as ocia to, cl1e tu rba le con id erazio11i ter a-

peutich e e spesso non può essere logican1ente collocato in un ordine logico e g en etico , un sintoma che sopravvien e fra g li altri , ma che, trascurato , può assumere una grande importanza , sicchè quegli che se ne interessa può portare notevole g iovamen Lo; esso è ingrato, poicl1è la stitichezza come malattia è di difficile valutazione quanto come sintoma e finalm ente anche p er chè esso viene dominato dal1'abitudine , dalla superstizione, dall'ipocondria · e dal fanatismo. Il medico ritien e che molti m edicamenti possano vincere ogni stato di costipazione; tutti quanti si spacciano per assolutamente fidati , m entre in gran parte possono esser e pericolosi. Il pericolo di essi non sta tanto in un errato dosamento quanto in fal se indicazioni , special. mente n egli stati acuti , m entre in quel]i cr onici risied e più che altro n ell 'eccessiva fidu cia ch e si ha in essi. Negli ultimi tem.pi , fed eli a l principio del n on. n ocere, si è cer cato di sistem atizzare le indicazioni e di riunire i vari m ezzi in gruppi farmacologici precisi , sicch è il m edico possa avere a disposizione dei tipi , di cui sceglierà le diverse varianti secondo ]a per sonale espe-· • r1enza. Quando si voglia otten er e un effetto purgativo una volta tanto , si d eve anzit utto badare ch e l'effetto si abbia r ealmente; in caso contrario, non soltanto si avrà un ristagno delle feci, ma a n ch e d el purg ante som m inistrato, siccl1è esso potrà agire o localmente n ell 'intestino ovvero essere assorbito. Tale è. il caso , p . es . , del calomelano , ch e pu ò quindi da r e delle intossicazioni m er curiali ed an ch e degli esantemi e d eo-li stati al).afilattici . Il peri colo d el riassorbimento de ve essere tenuto presente an ch e per l 'olio di croton, per la fen olftaleina (nefrite) ,p er la g ialappa (nefrite?), il ra ba rbaro n ella donna ch e allatta (passa nel latte), l'olio di sesam o (forma zion e di m etaem oglobina). I solfati possono , in certe condizioni , provocar e un ri. oioso aumento della formazion e di idrogen o olforato , con consecutiva irritazion e dell 'in testino . Nella cura d egli elminti con estratto di felce m aschio , n on si deve d ar e contemporan eamente l'olio di ricino. poich è se n e può élvere un assorbimento d ell'estratto stesso , con con ecutivo intossicam ento (vomit o, corna, convulsioni disturbi visivi , atrofi a dell 'ottico). egli stati b an ali di stitich ezza , tale pericolo pu ò n on essere g rave, m entre esso va particolarmente consider ato n ell'ileo m eccanico , in cui , oltre .a lla p ossibilit à di. ri assorbin1ento d el rim edi o dato , vi è an c he c1uella d ella rottura d ell 'intestino in consegu en za dell 'aumento di .peri talsi: il primo peri colo , per ò, ~ il m agg·ior e poich è, n ell'ileo, la mu scolatura intestin ale n on è molto attiva. Ch e l 'ileo costit ui sca una controin di cazion e per la somministrazione di purganti è ben n oto, m a spes o il peri colo ta a n ch e nel fatto ch e, prima ch e i abbia il


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qua dro completo del t< miserere » , si danno dei ceri, l 'appendicite , di cui si è già fatta men• purganti e si perde così ùn tempo prezioso per z1one. la diagnosi e la terapia. Per la costipazione .abituale cronica, vale il Nel caso della gastro-enterite acuta comu11e, concetto già espresso della possibilità di assoril pericolo non sta nella possibilità di riassorbi- ])imento del rimedio, che è assai accentuata mento, ma piuttosto nel peggioramento dello ~ia perchè scarsa è la capacità di reazione, si~ stato infiammatorio, specialmente nei prepa- I-•erchè si stabilisce l 'abitudine (specialmente rati a base di antrachinone (emodin) e degli })er il rabarbaro) sia per la particolare ostinaacidi resinici. 1Fra questi ultimi, sono partico- tezza della forma. larmente controindicati: gialap,p a, coloquintiIl maggiore pericolo sta nell 'uso cronico . de scammonea , podofillina, senna , specialmen- Quello che si è già detto a proposito anche di te se vi è compartecii;azione de11o ..stomaco. D~ una sola dose di rimedi del gruppo del crasso evitarsi, sono altresi i mezzi che eccitano la (anche la fenolftaleina) che sono capaci di prose crezione (solfato di mag nesio e di sodio , spe- Yocare delle coliti, si d eve ripetere a maggior ciaJ n~ ente in alta concentrazione, nonchè il' ta· ragione per l'uso cronico, in quanto che la marindo, la manna, il quassio), particolarmen- coprostasi, di per sè, agisce come stin1olo inte . se l'abbondante secrezione jntestin al e è la fiammatorio. Ma anche i rimedi per il tenue conseguenza di infezione o di errori dietetici , possono, a lungo andare, provocare dei catarri p. es. , quando la diarrea è dovuto ad abbon- intestinali. P er un lungo uso è inadatto anche dante ingestione di frutta (nei bambini). A.11chc il clister e di glicerina, che può daTe una il calomelano appartiene , in parte, ai rimedi proctite atrofizzante. che aumentano. la secrezione. Indub·b iamente, si deve ammettf re che la Notoria è l ' assoluta controindicazione dei GOprostasi costituisce il fattore più grave della purganti in tutti gli stati di irritazion e peri- condizione, ma non si deve trascurare il danno toneale, particolarmente n ell'appendicite, n el- ch·e può venir.e dal purgante anche quando, col'ulcera penetrante, nella colite tifosa o di alstituitasi l'abitudine al rimedio (rabarbaro , tra natura; in questi stati, la somministrazione senna), si ha un'apparente regolarità della dedi un purgante, può portare alla perforazione. fecazione ma, ciononostante, permane la coIl pericolo di emorragie de l tratto intesti- prostasi. nale (ulcera, carcinoma, enterite emorragica) Meno ancora .che le droghe vegetali sono viene aumentato dalla somministrazione di a datti per un lungo uso i sali che, in soluqualsiasi purgante. I derivati dell'antrachinone . 1ione fortemente ipertonica, provocano una forte irritazione. Sotto tale punto di vista sono sono particolarmente pericolosi, sotto tale riguardo , per il cra~so, in cui provocano ipere- meno nocive le acqua minerali che i risp,ettivi mia ed enterite. In questi casi, in cui vi è pe- sali, mentre questi sono preferibili per ottenere una azione purgativa e derivativa nel trattaricolo di emorragia sono indicati soltanto i mezzi puramente lubrificanti (olio èli paraffi- mento di malattie generali o locali, con intena) e, nell'ulcera gastro-duodenalé, i clisteri dì stino sano (ipertonia, obesità , diabete, colecistopatia). Si deve però tener senl.p re presente glicerina; questi però vanno u sati con molta precauzione nelle emorragie distali del colon l'azione disturbatrice che i sali hanno sull'ase nelle emorroidi, poichè irritano- la mucosa e sorbimento, sicchè vanno evitati in tutti qut i provocano la turgescenza d elle emorroidi. Sono casi jn cui si desidera ottener un aumento di anche da menzionarsi i clisteri di sapone che peso. Nel trattamento con ·a na dieta aclorurata. si possono .p rovocare coliti emorragiche; sono stati anche osservati casi di morte con i] sa- deve tener presente ·che la sommin istrar.ione di pone molle. Meglio di tutti in questi casi il miscele di sali (p . es. , di I\.arlsbad o simili) o delle ris-pettive acque, rende illusoria ]a dieta clistere di olio. In gravidanza , deb·b ono evitarsi tutte le azio- aclorurata , sicchè si ricorra, in tali casi, al solni iperemizzanti che possono provocare le do- fato di magnesio. Particolare menzione meritano i rimedi con g-lie. Anzitutto, quindi , i derivati dell 'antrachinone (specialmente l 'aloe e , si comprende, an- forte azione stimolante sul vago: fisosti gmina. che l'olio di .croton che ormai è ìn disuso). pilocarpina, colina che, se soli, vengono usati D-e l tutto controindicati, oltre all'atropina , so- solo eccezionalmente ed il gruppo degli ormoni peristaltici (Hormonal, preparati di ipofisi). no i rimedi del sistema vegetativo (pilocarpina) e gli ormoni (ipofisina) che possono eccitare Con i tossici d el vago , si dev.e co.n siderare che la muscolatura dell'utero gravido, p rin1a di essi non lim·i tano la loro azione all 'intestjno e si deve quindi esaminare bene lo stato del cirquella , più pigra, dell'intestino. colo e ricordare che la loro azione sull'intestino Il dominio principale dei cc peccati » teranon è del tutto innocua , a causa della possibipeutici è indubbiamente quello delta costipalità di spasmi e di irregolarità d ella peristalsi zione cronica, nelle forme abituali più che in che essi .provocano. L 'hormona] è caduto in qt1elle reattive. rF ra queste ultime è da ricordisuso perchè può provocare « shock )>, ma d arsi anzitutto che n ella costip·a zione della colecistite vanno evitati i mezzi eccitanti del an ch e i nuovi preparati del gen ere n on sono vago, specialmente quelli ch e agiscono atti,'a- affatto fidati. fil. mente ulla m otilità; lo stesso si dica rer le u11

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SElIONE PRATICA

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Le perivisceriti digestive essenziali.

renze importanti senza c l1e "i possa parlare di vera stenosi. Vomito spesso e mai di cibi an:J. B .\ UME1.. e G . .Roux. Arcfiiv. des mala.d. cle tichi. l'appar. digesti/, n. 9, to1ne 22). Disturb~ intestinali: va ri abile senso di pieLe perivi .. cerili digestive, studiate dagli A. nezza e d1 dolo~e nella f o . a iliaca d estra; feci r:1p1)re . . cnlano una . indrome anatort10-cli11ica. talora dure. st1ptiche, di rarlo diarroiche ad cli causa cono ciuta , derivante ,ia una modifi- indicar e la frequente infi ammazion e della mucaz ion e di fis!'azione di t1110 o pit1 seg1ne11Li cosa intestinale. Se le feci sono liquide vi si del tubo digestivo, co11 esito in un disturbo riscontrano particelle alin1enLari non dio-erite, del Lrar1 -sit gastro-intestinal e con tutte le s uo ~ tuttavia il passaggio intestinale non è ~ccele­ raLo Dìa il più spesso ritardato . Verosimiln1enconseguenze locali e ge11erali. Lascian10 da t e questa mancanza di digestion e è dovuta ad parte la questione sp, si tratti dì un'affezione acqui ila o congenita, ed eliminiamo 1~ peri- ipo ecr ezione digestiva specie gastrica. Talora visceriti reazionaJi ad og11i infi a1nmazione le fe ci son o fetide. ovvero .gassose. I disturbi acuta o cron ica dei vi ceri addo1ninali. Ci li- intestinali diarroici assumono aspetto tale, tamitiamo a quei casi nei quali i malati . ono e a- lora, da far pensare ad un a tubercolosi intestiminali rer un costituito stato i11orboso, senza 11ale. Il dolore è talora i1nportan te: . pesso è sensache si sappia <letcrminare l'accidente acuto iniziale o la sua causa cronica più o t11eno tardi· zione facilmente sopportabile, variabile come va, poicl1è in genere questi disturbi si manife- orario a secouda dell 'or gano in causa di cui Lradisce il disturbo. In certi casi il d olore si tano verso i venti anni. Sia che si con ·iderino produce violentemente e resiste alla inorfina. come il ri ultalo di un 'affezione a ttenuata del peritoneo (tbc. o sifilide) o come reazione cro- Sin toma importante è anche la ce fal ea, in alcuni casi continua , comparente i] mattino e nica l:lerivisccrale di stasi intestin a le, ovvero di un disturbo del sim1:latico addominale, queste persistente spesso fino alla ser a . Allora più ch e dolore ·è una pesan te?za al ca po, n on influeninanifest.azioni sembrano acquisite. Le perivi cerili sono stati com ple .... i , diffe· zata d a alcun m edicamento: n è da regime spe0iale; in genere si osserva 11el corso delle perenti, per l,origine, ma simili per la clinica. riduodeniti con stasi rluodenali. Qualch e volta La sindrome può nettamente individualizzar· la cefalea è effin1era, pa seggera , di ordine anasi : di frequenza pari nell'uomo e nella donna, filattico, comparente in s~cruito ad abuso alinon i risco11Lra mai al di Jà dei 50 ann i, in ge- n1e11ta-re. o t ipsi. nere si manifesta fra i 20 e i 35. La sintomatoLo stato generale è ernpre leso. Talora vi è logia digestiva differisce nei differenti casi : il febbre fra i 37°,8 e 38°. I rialzi termic i si osserpredominio di aderenze a livello di questo o va110 in genere nel dopopranzo verso le cinque.. quell'orga110, porta a l predomin io di . intorni I.a perd ita di peso può raggiungere i 10-15 kgr. ga trici o duodenali, o vescicolari od appe11di- Il viso mostra più o m eno accen tuata una cercolari. _ eì lo stesso malato è frequente veder i D colen1ia, ma la f orn1uJ a "'anguigna mostr.'.\ succedere manifestazioni differenti e lontane chP. non sono ·degli anen1ic i. L'astenia è conch e pos ono imporsi per l 'esi sten za di più le- Ridere·vole. La ten sione ,a rteriosa è generalmensioni, coesisten za di u11 'appen dicite, e di un 'ul- te buon.a. cera gastrica, ad es. : una sempli ce congestion e Nell 'esame somatico in tutti si ritrova un a local e, il periodo mestruale, la stipsi , g li eccet-ì- lingua saburral e con nlito piuttosto forte. L'adsì a limentari , un trauma, son o spesso la base dome è norrr1ale, spesso vi si notano cicatrici del cambiamento clinico. Occorre, per uno stu- operatorie, quasi sem])re per ablazione di apdio di dettaglio distinguere: perivisceriti ge- 11endici , o per di turbi gastrici che hanno fatto neralizzale, perivisceriti localizzate. 11ensare ad un 't1lcera che l)Oi non si è trova~a. Nelle perivi ceriti generali1znte, si ritrova110 e in a lcuni quest 'atto 01Je1atorio ha portato ~empre disturbi funzionali gastrici ed inte~tiu 11 certo sollievo, nella n1aggior parte .:;iò n on 11ali con o senza l 'elemento dolore S0\ rappc1. ·i verifica e talora anche prima dell ' uscita dalsto, e disturbi dello stato g·e11erale. In ne lln la clini ca· i sintomi si souo a ,.g·ravati , r.d il mamomento i notano segni patognomonici. La Jr11 o sballottato Lra 111edi ci e chirurg i è sem .11re sintomatologi.a ò sempre una sintomatologia. disposto a nuo,·i inter venti nella spera n za cli d'insieme le cui varianti dipendono unicamente lJOLer ott er1er e un qualsiasi mialioram1~ri to. 11 dalla topografia d elle l esioni. 71lesso solare a livelln d c;,lla rc~· i0n. c e1)igastrica Disturbi gastrici: in genere J'appetito· è di- è sensibile, talora doloroso a lla pressione. Nel1'ipocondrio sinistro non ~ i rivela nulla ; nelminuito , t,.n]ora yj è n ausea specie p,er i gra ·s,i. In al tri casi l 'appetito è capri ccioso. Si 11a sen so 1'ipocon<lrio destro il ci eco, ~ d11ro, gorgogliandi pienezza e di E50nfì or e a ll'epigastrio subito te. contratto, . la r ee-ione cieco-a1)pendicolare dopo i pasti; digestioni lente: talora senso di sempre · dolorosa e ciò spiega le jnnurnerevoli bruciore uno o due ore dopo il pasto, bru ciore appendicectomi e eseguite in que ta categoria i1on legato ad ipercloridria: i1 sucro gastrico è di malati , senza che e si per al tro abbiano mai ipoacido o norn1oacido. 1-.·req11e11ti i vomiti ali - avuto episodi appendicolari acuti o subacuti o n1entari in genere nei malati che h anno ade- magari c 1·onici. Non e i te la minin1a difesa ad1

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dominale. Fegato e milza so110 normali. Qualche volta la regione vescicolare è dolorosa. Le urine non conLengono nè albumina nè zucchero. Le donr1e accusano n1estruazioni penose e tutti i sintomi digestivi dei quali si lamentano ubiscono uqa riacutizzazione i1el corso delle regole. Qua~i tutti questi malati sono degli anLichi en~eri cì, con salute delicata, senza lesioni nettamente definite. Perivi$ceri ti localizzate: l 'andamento di queste è un poco differente; lo stato generale è poco colpito, il dimagramento meno pronunziato. Anche in questi malati specie negli appendicolari è fa cile constatare una elevazione termica. La sintomatologia varia a seconda la localizzazione & la lesione. Gli AA. hanno potuto individualizzare le tre forme cliniche seguenti: La forma ceco appendicolare: con disturbi digestivi a predominanza gastrici con inappetenza più o meno pronunziata con gonfiore ·gastrico e talora vomito. Stipsi o fenomeni diarroici. Lingua saburrale, iperestesia del plesso solare. Ceco nettamente palpabile, a budino, con zona appe.ndicolare francamente dolorosa. 1F orma appendi,colo-duodenale: con gli stessi segni intestinali, con accentuazione dei segni gastrici, e sintomi che tradiscono la diffi coltà di evacuazione dello stomaco. Dolori tardivi, bruciore,· vomiti più o meno regolari, spesso alimentari, talora liquidi. Alla pressione si riscontrano due zone nettamente dolorose all 'infuori dell'iperestesia solare che si ritrova sempre, e cioè una zona dolente appendicolare, ed una zona sottoepatica nel crocicchio piloroduodenale-vescicolare. La forma duodenale pura è una rarità. Disturbi puramente gastrici, bruciori , vomiti , emicranie frequenti scomparenti rapidame1lte dopo il vom.i to. L 'esame clinico all 'infuori dell'iperestesia del plesso solare non rive]a che una zona dolorosa piloro-vescica-duodenale. Radiologicamente cosa si ritrova P A carico dello stomaco : tutti i tipi di stomaco si possono ritrovare nelle perivi cerili, dallo stomaco normale, ortotonico allo stomaco ptosico, dilatato, ipotonico. Nel primo caso contrazioni peristaltiche normali, nel seco11do caso scarse. Con la pressione davanti all o sch ermo si risveglia iperestesia solare a livello della linea che va dal]' appendice xi faide all 'ombelico. La maggior parte dei segmenti gastrici ha la mobilità conservatà salvo ca -i eccezionali nei quali aderenze periviscerali b locchino I.a grande c11rvéltura. Frequentemente il piloro è immobilizzato e spesso è portatore di una in cisura. Le lesioni a livello della re~i on e duodenale sono le più frequenti: la sede di predilezione è la seconda porzione. Il bulbo più o meno mobile è spesso sensibile : quasi sempre deformato ' spesso nel suo insieme, talora in una delle . . . sue faccie , non presenta mai deformaz1on1 ricordanti la nicchia di Haudek. Il passaggio attraverso l'angolo superiore del duodeno si ef1

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fettua diffic:ilme11te. I contorni del duodeno so!10 sfìoccati, il calibro dei diver i segn1enti è Jrregolare ed alternato. Il segno radiolo!rico patognomonico più facile n constatare è ' :ella . . . per1v1scer1te duodenale, ]a immobilità quasi completa del segmento colpito. Per elim.i nare la possibilità di una colecistite o di una pericolecistite può rendersi necessaria una colecistografia od un sondaggio duodenale. Il transito attraverso il te11ue si effettua nor• Jnalmente: non è raro tro.v.aie 'Un certo ritardo n elle anse dell 'ileo. In altri casi il ritardo è appena marcato e dopo dodici ore si mostra l 'ul· tima ansa, con calibro spesso irregolare specie in vicina.nza de l cieco, tanto da far assumere un aspetto moniliforme. Il bordo esterno delileo è più o meno accollato al bordo interno del cieco: la loro dissociazione difficile è dolorosa sempre. Alcuni AA. hanno recenten1ente ' 'Oluto considerare la stasi ileale come un segno di appendicite cro nica: ciò 11on è conforme a verità poichè la stasi ileale è1 unicamente dovuta alla periviscerite cosi frequente nelle appendiciti ci;oniche e non alla lesione appendicolare dì ,frer, sè. Per quantoi riguarda il grosso intestino: il c ieco, mentre· alla sesta ora dopo i] pasto dovrebbe essere visibile, non lo è : quasi sempre bisogna attendere l 'ottava, la nona ora, ed allora il ceco-ascendente si vede cli forma . rJlOfmale ovvero presenta un aumento di volume di tutti i suoi diam etri. L iangolo epatico è in buona posizione. La fossa iJiooa destra è dolorosa alla pressione, ed il doJore ha sede in pieno cieco. Il cieco è poco mobilizzabile. L 'appendice non è quasi mai visibile spontaneamente. Il colon trasverso, il discendente sono più o meno mobili a seconda dell'estensione della perivisceriie. Spesso si. nota uno stato pastico · del colon sinistro. Esistono disturbi del transit colico quasi sempre ritardato talora in proporzioni considerevoli ritardo locale e ritardo generale. 1 , Dal punto di vista dell'evoluzione, la periviscerite è una malaLtia cron.ica che evolve per anni con diversi periodi : un primo periodo di installazione che può essere nlolto lungo e nel corso del quale il malato Jl18: .. a da un m edico all 'altro. Un secondo periodo nel quale lo stato generale e lo stato locale restano stazionari. spesso per nun1erosi anni. Dopo un tempo più o n1eno lungo Ja malattia ev0lve bruscamente . più o meno, verso la guarigione spontanea o provocata. Raramente evolve v~rso un aggravamento verso la cachessia. pesso compaiono dei disturbi psichi ci ch e pr~nd<bn'<D una certa importanza nel periodo di stato della malattia ovver o n el periodo terminale. Diagnosi: con siderando il grande nun1ero di malati operati di un'appendicite cronica e che presentano gli stessi disturbi dolorosi ~ dige: ~tivi dopo l'intervento. sembra che la d1ag11os1 di periviscerite presenti grandi diffi coltà: ed f. appunto con la appendicite cronica che dev~ 1

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SElIONE PRA TlCA

essere discussa unar 1 diagn osi di affezione dolorosa cronica della l'os!:>a iliaca destra . La colecistite cronica e la p er.i tonite tubercolare debbono anche essere con iderate. Si può amn1ettere che i disturbi funzionali del co·l on prossimale, le tifliti cronich e, le dispepsie cecali , i ceco dolorosi, dilatati o mobili , i vizi di posizione del ceco ascendente, del trasver so e del loro angolo, appartengono in c linica alle perivisceriti destre . Raggruppati così sotto una denominazione forse impro1>r ia , sono la manifestazione anato1no-clinica di un disturbo morfologico la cui cau a è unica da contrapporsi al1'appendicite cronica d 'emblée ch e ha una esistenza propria e specia li manifestazioni. Per la diagnosi delle due affezioni è indi spensabile uno studio comparato dei segni clinici e radiologi. Dai disturbi funzionali 11on bisogna aspettarsi un quadro tipico del! 'appendicite. Forse i sintomi doloro i localizzati, spontanei, predomi11ano n elle perivisceriti, mentre le nausee, i von1iti ribelli, ono più frequenti n ell e appendiciti cronich e : il dolore spontaneo del1'addom·e è e ffettivam ente raro nel1 'appendicite cronica ; si ritrova in situazione p aradossa (epigastrio, ombelico) n~i fan ciulli. Parò non si sono visti casi di p erivisceriti al ·disotto dei quindici anni. È importante l 'esame del m alato: un 'appendi ce cronjcamente infiammata si accompagna sempre ad una r eazione di difesa del piano muscolare sovrastante, ma spesso questo bisogna ricercar'o con cura comparando la tonicità delle pa.r<iti delle due fosse iliach e : il dolore non d ete-r1n~na mai un accenno di difesa n elle periviscèriti . Altro sintoma .ii valore è dato dallo studio del dolore provocato. Nel corso dell 'appendicite non si tratta della zona diffusa dalla periviscerite. ma di un pu11to b en localizzato , determinato dall' estremo del dito , ch e si ritro,,a subito e ch e è accompagnato non solo da una certa difesa muscolare locale, m a anche da un movimento di difesa della coscia d e~tra , e talora da un riflesso da nausea . La fì ~­ sità di questo punto si ritrova sia n el decubito lateral e sinistro ch e n el laterale destro. Insomma: fissità n ella localizzazione , fissità nella poBi zione, fissità n el tempo, n ello stesso rr1alato , soltanto . , la sedce intJ.Tin seca di questo punto doloroso varia da un soggetto all' altro; non è possibile ·d ire che ess-o corrispon de a questo o a quel punto classico del dolor e appendicola:e, esso varia con la posizione del] 'o rgano , vanabile essa stessa 1con il variare degli individui. Infine la pTobab1lità di un 'appendi c~te cronica si trasforma in certezza per la corrispondenza esatta di qne'Eto 1.pun to dolor oso addominale con la sede dell 'a-ppendice vista allo &ch erm o. Insomma cruasi tuLLi i egni dati com e .p·a tognomonici dell 'appendicite cronica, sono comuni alla periviscerite de] crocicr.hio ileocecale. Allorch è le reazioni periviscerali predominano a livell o della regione duodenale. Ja diag nosi è da farsi tra ]a neriviscerite essenziale é le reazioni periviscerali di origine vescicolare od ul-

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cer osa : 1 a11amn·e si, l 'esame radiologico, sono sufficier1ti a lla cliscriminazione (studio attento dell 'orario del dolore, calecistografia , sondaggio duodenale, periodi di tregua , seriografie, ecc.). Clrra m edica patogenetica: tenw.1~e di prevenir,e le aderenze, tentar di far scomparire quelle formate. È utile 1'eter-benzilcinnamico in soluzion e al 4 % (12 punture sottocutanee e per sei-sette serie oon riposo di 1·5 giorni dopo ogni serie). Agenti fi sici (elioterapia - se non c 'è febbre - ultravioletti , controindicati n ella febbre; infrarossi: diatermia eccellente specie nelle forme localizzate e dolorose). 'f er.apia generale: per migliorare Jo stato ge... neralé, per combattere i disturbi digestivi, eçc .. Trattamento chirurgico: operare le lesion ~ interan1ente -e Taf freddate da lu.n go tempo. Si potr ebbe dire che vanno operate Je « sequele delle peri visceri ti n. Schematizzando la condotta che jJ inedico d·eve ten ere n ella terapia delle perivisceriti: · anzitutto , in tutti i perivisceritici , eccezione fatta per i casi ch e presentano una sindrome occlusiva acuta, bisogna ricorrer e al trattamento m edico con tutte le sue varianti , continuato per settimane, p er mesi, p er anni . L'inter~ento .chirurgico· no·n deve essere C<!)nig liato ch e allorquando il trattamento medico n on ha p ortato alcuna utilità , il processo aderen ziale è fi sso, è raffreddato. Realizzato l'atto operatorio , la terapia m edica riprende i suoi diritti. Og ni intervento è con troindicato n elle forme puramente doJorose. ~ONTE-LEONE.

Le oeclnsioni intestinali consecutive all'operazione di appendicite a caldo. ( SABADINI.

La Presse Médicale, 12 ag. 1933).

L 'A. prendendo occasione da alcuni ca~i verificatisi nel su o reparto, fa delle considerazioni sulle forn1e cliniche dell'occlusione intestina] e ch e possono prodursi in seguito ad operazion e di appendicite a caldo e sul r elativo trattam ento . La compli cazione in esam e non è rara; secondo la statistica di I\.orte, che riassume vent'anni di esperienza chirurgica, essa rappreenta il 18 ~~ delle occlusioni intestinali e si nroduce nel 2 % del decorso post-operatorio delle appendiciti ; sp~cialmente in q_uei casi ch e h anno richiesto 1 u so del drenaggio. P erò fa osservare I' A. , tali p ercentuali sarebbero più alte se tutti i casi osservati fossero pubblicati. La mortalità è alta, raggiungendo il · 50 %, secondo Lenormant. Forme cliniclie. - L'intervallo che separa l 'intervento e il manifestarsi dell 'occlusione può notevolmente variare ; ven gono così distinte le occlusioni post-operatorie recenti e quelle tardive; queste forme variano anche per 1 il m eccanismo patogen eti co.


1810

[ANNO XL, NUl\.l . 46)

et JL POLICLINICO >J

Forme precoci. -- Si n1anifestano n elle prin1e ore o nei pri1ni g iorni ch e seguono l 'intervenLo; si tratta di occlusione m eccanica o di occlusio11e paralitica. L'occlusione meccanica è prod.o tta dall 'agg·lutinazione delle an se, dovuta alla continuazione, sia pure in modo attenuato, del processo perito11itico . Dopo un passeggero miglioramento si manifesta con una ripresa dei dolori addominali, a tipo di colica, che divengono sempre più intensi e si succedono a intervalli gradualm ente più brevi. Questi d olori. iniziatisi nella fossa ili-aca destra, si diffondono alla zona periombelicale; contemporaneamente si ha un rialzo termico e il polso s'acceler a, mentre il ventre ri1nane cl1iuso. Si ha meteorismo mediano , peri- e sotto-ombelicale accompag·n.ato, di tanto in tanto, da onde i1eri staltiche. La seconda forma d'occlusione precoce, l'occlusione paralitica, è l 'espression e clinica della paralisi della n1uscolatura intestinale, causata dalle tossine prodotte dai germi presenti nel peritoneo. Si stabilisce i11 idiosame11te, senza .sintomatologia acuta: dopo l 'intervento l'alvo rimane chiuso, il polso un po ' frequente; successivamente compare il meteorismo, a sede p eriombelica]e, ma se~za dolori e senza .alterazione dello stato g·eneral e. Nei giorni ch e seguono il meteorismo si diffon(le, diviene enorme; compare dispnea , aumenta la frequenza dal polso. Poi , gradualmente, si inani festa l 'intossicazione ster core1nica e l 'alterazione dello stato generale che, in questa forma si mantie11e discreto a lungo. Forme tardive. - L 'occlusione che compare cr1alcbe mese o anch e par-e cchi anni d opo 1Jintervento -è di origine meccanica. È d ovuta a ll 'origine di briglie peritoneali cicatriziali che s trozzano o go1nitano 1'intestino e non si differenzia c linicamente dalle altre occlusioni ]Jrodotte dal medesimo meccanismo. Solan1ente, l'an,amnesi del paziente r egistra in un 1)assato ch e può anche essere r emoto, un' appendi cectomi a ·a caldo , seguita da drenaggio. Alla laparotomia si nota ch e le briglie peritor1eali si originano d.a lla regione ileo-cecale e i dirigqno verso la porzione terminale del tenue. Trattanien lo. - Nella forma precoce· d 'occlusione, dovùta a par alisi tossica delle fibre muscolari intes tin.ali nell'ileo paralitico, cioè, si a vranno buoni risultati con l a somministrazione di peristaltina e di ipofisina, allo sco.po di risvegliare la muscolatura intestinale. Per <'ombattere la cloropenia, che s'inizia rapidan1ente nell 'occlusione e che tanta importanza ha nel n1antenerla, si inietteranno per vi.a endovenosa, due-tre volte al giorno , 20 eme. di soluzione salina ipertonica (al 20 %) e si praticherà la rettoclisi con la medesima oluzione. Nell'occlusione meccanica tardiva , per bri1

g lie, il trattamento è chirurgico; la laparotomia m ediana p ermetterà di rin1uovere 1' ostacolo e di provvedere alle eventuali lesioni d el1'intestino. Anche nell'occlusione meccanica r ecente per agglutinazione d elle anse il trattamento è chirurgi co . Gli interventi si possono raggruppare in quattro tipi: disagglutinazione delle an se attraverso la breccia operatoria preesistente o un 'incisione mediana; l 'ano ceca le attraverso l 'incision e ap·p endicolare; ano sulla par Le distale dell'ileo attraverso un 'incisione mediana; entero-anastomosi. L'A., dopo aver esaminati i ''aJ1 taggi e gli svantaggi dei singoli metocli, si dichi.ara favorevole alla disagg lutinazione delle anse attraverso la breccia operatoria preesistente. Non si tratta di un intervento elegante o brillante; ma di un intervento semplice, facile ed effic.ace. L. FERRETTI.

CENNI BIBLIOGRAFICI C1> K.

ScH~EIDER.

Probleme der J(linisc.1ie Ps'Ychia., trie. Editore G. Tl1ieme, Lipsia. Prezzo M. 2,60. Piccolo volume nel quale sono esposte alcune quistioni riguardanti l 'etiologia delle psi•

COSI .

L'argomento è trattato con acume e con vedute originali pur tenendo conto delle più recenti acquisizioni fisiopsicologiche. DR. P. CARNOT. Leçon s dri 1dimanche. Editori J. B. Baillièr e et IF ils, Parigi. Prezzo Fr. 50. · È Ia terza serie

<li lezioni dettate alla Clinica

Medica dell ' flotel-iD ieu d ai Proff. C·arnot, Sainton, Halbron, Rather11 , Hartman11. Stevenin, Terrien, Harvier, Tiffeneau , Cunéo. Gli argomenti sono d el maggiore interesse e sono trattati in modo da metter e al corrente il medico pratico sulle questioni cl1e sono all 'ordine del g iorno nei campi più vari della medicina. · DR. r

A. · PEnRo-PoNs. Anales de la Clinica Médica A. Prezzo p·esetas 25 . Editoria! Cientifico Mé.dica, Barcellona. Raccolta di interessanti lavori eseguiti sotto la direzione del Prof. P èdro-Pons nella Clinica Medi.e-a di Barcello na durante il bie11nio 1~31 1932 da vari ricercatori. · Si tratta di lavori clinici , anatomo-patologici, batteriologici, chimici e radiologici ~u argomenti vari: sulle malattie epato-splenich e, su infezioni , still a patologia cardiovasale, sul san gu·e , sulle tubeTcolosi, sul sistema nervoso , sulle. g landole endocrine, ecc. . Numerose figure illustrano il testo. DR. (1) Si prega d'inviare due copi e dei libri di cui si desidera la recen sione.


[ANNO

XL,

~UJ\f.

46]

SEll ON.E PRATJCA

1811 .

I CONGBESSI DI MEDICINA -E CHill.UBG·IA. XXXIX Cong1·esso della Societ à I t aliana di Medicina Inte1·na. (Pavia , 1 -21 ottobre 1933).

(Con l in.unzi on<' e f ine; v . nu1n. JJr ececlen /e). cdu I ci po1nerir.l iana - 19 o l to))re . l~rc

idenza: Prof.

l'Hr 'T1.

Comunicazloni. V. LA~DorJFl ( ·apoli). - Il si ero cli verta ren ale cli capra n ella cura clell ,l.ir emia. - In alcuni casi di uremia, a })feYalen le tipo azolerujco, ribelli a tul le l e allre ri. or e ter apeutich e, i ·o. i è a\ Yal o Jargam en le d ell e inieLioni :so ttocutanee di siero di Yen a renalP di capra. In un ca o gra'-J S~in10 co11 anttria co111pl e la bas tò una ola inieYio11c di 20 c1nc. di <le i lo ier o }Jer ristabilire \1r1a i111n1cc.liata ed ablJon cJan le diuresi con miglior a1ne11to cn ibi lc d ella Yas ta ed importan te fen o111enologia. egl i aJ lri ca i occorse jnie llar e per altri duo giorni con secutivi al111eno la mcd csin1a d ose. L'O. J1a jn cor so d elle ricerc.: hc sp er i111 en lal i s ul m eccani ni o di azione · del d ello sier o. Rol\1ANIN (Tries le) . - La pressione venosa n ell e 1na la tt ie renali. Da ricer ch e in propo il o eseguite l 'O. J)UÒ co11cluc1 er e ch e pur non ap1>orlando lo s tudio d ella pre ·sione ven osa r1elle m ala l li c renali , un reale contributo pratico, n è un indice. icuro ulla diagno i e sulla progn osi , tu l la\ ia f:'f) o può e er e preso in con itler azion e 11ella vaJu lazion e clinica di a lcune forme c]jni ch e in r ap }JOrto allo s la lo di effi c.:ien za cardi aca. Ciò p arlicolar1r1ente qu anclo il compl esso d ei d ati ananl11 e, t ici, gen c r1Ji e fun zion ali non è s ufficier1te a s la]1ilire o ad escludere e n el quadro gen erale d ella rnal a ttia pre,·aJga110 i fal Lori r enaJj o qu elli extrar enali.

A rida1rie rtlo in 11erso de lla /)ressiorte arleriosa e llella press ione 1ie1ioso G. DoGLJOTI't (F irenze) . -

L 'O. con n1 e lodo dirc ll o cruen to h a cle ter n1in ato la pression e ven o a j11 una cinqunnlirta tli individu i di varia età, ha ri . conlralo ch e 1ne11lre l a pressior1e arleriosa cresce con l'a e tà, la pre ion e Ye11osa i11Yece Ya gracl at a1ne n te diminueudo. L 'O . ritien e cl1e r iò sia da in ter1)r e larsi co111e d ovu la prevalen Lcmen le in tale età cl ell e r esis tenze ciel circolo periferi co e sp ecial111ente d el ile1na capillare a11alogan1ente a qua11 I o i verifica r1ella iperlen io1 1e arleriosa essenziale, in cui sia claìl 'O. sia d a a l lri ricer catori ven11e ri cor1 lra la u11a pression e ,·cno a rtormale o ancl1e l egger 1r1en le inferiore alJ a n orma . col crescere d ell.clà. -

e 'J'. A QU I NO (Napoli). - Ricerche clìnicl1e sulla glicosc i a,lia. - Gli 00. hanno svo]to una serie cli r icer ch e ul con tenu to di gl ucosio della sal iYa d e i sog·gelli normali e dei diabe lic.:i. Essi hanno u sa lo p er i1 dosaggio sempre un microme lodo ed l1an 110 ricor so a par ticol ari de tlagli di n1ctocl ica ch e e pongono. ~ella saliYa dei sogge tti normali esiste del glu co io; que lo aun1 enla quando si aumenta l a glice1nia faccnclo una p rova cli carico o ini e lland o aclrena lina o 1no rfi na. Quasi sempre però l 'auA.

Lu1SADA

111cnlo è proporzionaln1 en te o sai superiore a truello d ella glicemia. Il confronto tra saliva n or111ale, aliva vagale (o ltenuta con pilocarpi11a) , sali va prevalentemente . impa lica (dopo alrop i11 a) dimos tra u11a lieve preYillcnza del glu cosio n elJa sal iva simpatica. La florizina dà un for le aumenlo d ell a glj cosc ialia. La saliva dei dia beUci oon tiene per lo più n1aggior quanlità di glucosio di queJJ a d ei normali, it1 r apporlo al liYello più elevato d ell a glicemia-> 1na en za ch e vi .. ia i1essuna proporzionalità ·tra le cl ue cifre. (j fi 00. concludono n egand o l 'esistenza di u na ·ogli a di elimina1 ion e d el glucosio a livello dell e g hi andol e saliYari e a ffer111ando u11 cos tante proce o rii secr ezion e. 1

. ~lA UGERI

(Parma). --. Sul significalo dei cristalli cli ossalat o di calcio n el sccli1nento urinario. - La presenza di cristalli a bus ta di lettera (ossa la to d i calcio) n elle urine ve11iva ordinariamen te co11siclerata com e una al lerazione d el metabo1ismo ossalico e des ign a ta col 11 01ne d i ossalur ia. La maggior par te degli AA. co11sjderano ancora r1ue li cris talli come segn o d i au 111enlata elimin a" ion e cl i acido ossalico. i~el l e su e esper ien ze ha volulo veder e se e i._ le un n e tto r a pporto lra la q11 nntità di acido os alico e cli calcio delle urine e l a presenza di cri · Lalli nel sedi1nen lo t1rin ari o. Nelle su e d eter111i11a~io ni ha acloperato il metodo di Mau geri per 1·acido ossalico e quello cli K r an1er e Ti d al per i1 calcio. ~el sedi1nenlo urinario ha cercato i cara lleri lici cris talli a bu la cli Je llera ed in casi di d ul)bio si accertava d oll 'i(le11lilà di questi con J 'aggi unta di acido acetico e l)Oi di acido clorici rjco (i cristalli di ossala lo calcico sono insoluJJi I i in acirlo acetico e solubili ln acid.o cloridrico). · Le esperienze furono conclo llc su 150 indivi d ui pos l j a d ieta comune , s ul]e urine de1le 24 ore e fler 1re giorni consec·u tivj. I risultati din1ostra110 che nei casi in cui il sedimen to urinario conten eva cris lalli d i ossalato <li calc io si aveva un lasso rli calcio u rinario molto eleYalo, mentre il tasso ossalico i1on presentava alcun ch è di caratteris tico ( Lalvol la molto basso, qualcJ1e Yolta alto) . Le ricer che permel to110 cli affermare che la presen za di cr is talli di ossa1a lo di calcio n elle urine j11dica, pjù che una grande eliminazione di acido o alico, una inten sa elin1inazione di calcio .

Sedu ta anlirneridiana - 20 ottobre. (in comune col XL Co11g1·esso di Chirurg ia). Pr esidenza: P r off.

ArJESSANDRI

e l~EllRATA.

Le malattie da lesioni delle paratiroidi P ARTE MEDI CA.

Relazione d el Prof. P.

S I STO

(l\1odena).

( Conclusio ni) .

Lo s tudio d el] e ' indromi pro,·oca le d a aJlerazioni an a tomicl1e e funzionali dell e g hiandole p ara liroidee1 sia d al la lo li iopalolog ico qu ant o da quello clinico, è an cor a in eYoluzione e n es una

'


1 12

<I J[, POLfCLTNI GO n

dell e questioni ch e ad esso si collegan o, 11onoslante i numer o issimi contributi d egi1 ui limi a11ni h a avuto finor a la su a definitiva soluzion e. , L'orien tam ento degli studi, fin o a pochi a nni fa ess.enzial~en te clinico e an at omopalologico, è ora r1vollo in prevalenza a] campo biochimico . Ad essi un contributo molto valido è stato por tato per una part e dalla patologia sperimentale e .per altra .parte, in t empi r ecen t issimi d alla cli111ca oper ativa. Nel campo sperimentale all e i11d agini iniziat e con profondo sen so critico dalla Scuola del Vassale e ininterrotlam enle condo tte per molti anni sug li effetti an atomici e clinici d ell a asp ortazione più ~ ~e?o ~s tesa e più . o m en o gr aduale delle p ar a t1ro1d1, s1 sono aggiunte n egli ul li1ni t empi quelle su gli effe tti biochintlci e specia l111e11te sui r~cambi in iner ali . con particolare rigu ardo al calcio e al fosfor o, sia della aspor tazion e delle gh ian d ole ch e d ella introduzion e d i es trat ti sempre m eg lio elaborati di esse. Le sindromi clinich e e sper j1nen tali do' u Le ad a~ ler~zio~1i della funzio11e paratiroidea si posson o r~u~1~e in d u e gr andi g ruppi: quelle d a ipopar at1ro1d1sm o e qu elle da iperpar atiroidisn10. )

Nei rjg uardi dell 'ipopara liroidis1no, d al r ela livo capitolo d eve ormai essere eljminata una parte della casuistica di diver se for1ne di t e lani a e con esse an ch e di varie forme di affezion i conlrasse.gn ate d a ipsreccit abilità n euromu scolare com e la oor ea, l 'eclampsia g r avidica, l 'cpilessia, l a miotonia. con genita di 'ihom sen , la p aralisi agitante, l a m 1oclonia, ch e vari ricercatori voller o un tem p o m ettere in conto di alterazioni delle paratiroidi e ch e con queste nulla hanno ch e fare, an ch e se qualch e Autor e cer chi di tanto in t anto di riesu 1l1ar e t ali vedute. È prem a tura og·ni con clusione, sull a ipotesi avanzata d a qualch e A11tore ch e l 'ipopn.r atiroid ismo, per le su e con segu enze sul Lor10 inuscolar e, sia la cau sa d ella m alattia di Dupt1ytren . Restando al puro can1po della t e tania, si rileva che m enlre essa è sicurarr1ente co11segu e11za della soppression e più o ineno comple ta d elle par a tiroidi, an ch e se qualch e voce con lraria. qualch e volta an cor a si leva a tale con cezio11e, n ei casi , ormai ridotti a pochi, in cui n elle op er azioni sul];\ g hiandola tiroide insiem e con quest a si asp or tan o o ledon o gr avem ente più par a tiroidi e in una serie di casi r elativam ente li111itata, in cui esist e un processo patologico grave ed esteso delle par atiroidi, com e tumori m alig11i, t uber colosi caseosa o processi infia1nmat ori di altra n atura, c1n orraglie, a trofia d a compression e, man can za con genita d elle paratiroidi, ecc., vi son o an cora 1n olli casi in c ui tali condizioni n on si realizzan o o 11on si dimostrano . L 'ir1su1ficien za paratiroidea si m ar1ifes t.a con : l } iper eccitabilità n euro.muscolar e con tutti i l>en noti sinlomi di Ch vost ek , Trousseau, Hoff1nann, Erb, Ch vostek jun, v. Frankl-Hocli"'·art, Lust, Schlesinger , Poel, ecc. ; 2) au111e11 to d ella cronassia dei n er vi e dei 111 u sc0Ji ; 2) di1t1iu u zion e del calcio d el sier o di sa11g u e; 4) au1nen to d ei fosfa ti inor ganici del ier o d i san gue;

•tANt\o XL, NuM. 46]

5) alterazioni trofi ch e d ei d enti delle ossa r j lardo della co11solidazio11e d elle frat ture cadut~ d ei peli, cataratta. ' Q~este conse~e11Le si posson o pure osservare, m a i.11 m odo n1.en? e''idente e completo quando la funz1o~e p arat1ro1ùea è solt anto depressa per aspo;taz1one o alteraz.ion e p ar ziale d elle ghiandole e. s1 h a allor a una s1nton1a tologia d1 ipoparatiroid1sm.o laten:te che p uò o m en o r enùer si palese in seguito ad 1ntervento di varie calise. La tetania , espressio11 e di una ipereccitabilità 11euro-muscolar e, oltrech è' •11'3i' casi di constatata ab?lizion~ o forte rid:'lziorle1q'J ella fu11zione paratiroidea, s1 può aver e ln varie allre con d izioni sperimen t ali e clinich e e cioè com e: 1

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tet ania d ella pri111a i11fan zia ; » idiopatica degli adult i; )) postr acl1itica; • >> d a iperYenlilazionc; » da bicarbon ati ; n d a fosfa li . Men t re n ella t e lania d ella IJrima infan zia al. ' men o in un certo n umer o di casi si rilevano alter azioni, in gen ere em orragie o esi ti di esse n elle paratiroidi , n on s ufficienti tullavia a spiegare la sjndroJ11e in og11i caso, m entre per la t et ania idiop atica d egli ad11lti si può an cora ammettere per quanto in" rrlocl o no11 esauriente dimostrata una insufficenz.a p ar atiroidea, i11 tuLte le altre form e ogni ricer ca diretta a di 1nos trare la dipendenza d alle paratiroidi è Jallita. Lo studio biochimico del sa11gu e in tutte le Yarie forme di te lania h a per ò p ortat o alla èonoscen za di una alterazion e d el r icambio ch e h a conseguenze a tut te com 11ni, l 'alcalosi d el sangue. -elle forme p ar atiroidee è 1 a dim in u zion e d el calcio del siero di san g u e, ch e può essere di int en sità inolto Yaria n ei sin goli casi, con l 'aumento rlei fosfati irtor ganici, qu ella ch e fa d eviare mag·giormente ver so l 'alcalosi la reazion e d el sangue. Nelle altre forme so110 cau se biochimich e diver se. Nella tet ania d a iper ventilazion e polmonare e d a d ecarbonizzazion c, com e pure i11 quella r espir atoria n eurotica ch e si osserva n ell 'en cefalite e nel! 'ist erismo, e in quella ch e accon1pag.na le malattie da infezion e com e I 'influenza o il tifo, la cau sa è da ricer car si n ella alterazio11e del ehimisn10 ematico con « d eficit » di C0 2 e conseguente aumento d el pH, essen do la ! calcemja normale o magar i lievem ente au111enta ta. 11Nella t et ania gastrica per occlusion e d el pilor o o del tenue, la cau sa è d a ricercar si n el! 'alcalosi per accumulo di l1icarbon ato n el sa11gt1e f'Cr perdila di cloruri col Yomito; così pu r e l a teta11ia per in lr oduzione di d osi eccessive per bocca o J)ei' ~ndoYena di bicar:b on at o. Infine la t e lania d a introduzion e di fosfa ti n el sier o n el d igiuno, p ure quanto in essa e11lrino vari altri fattori, è d ovuta a diminuzion e della calcemia e con sègu ente alcalosi . Pjù difficile è la j11Lerpre làzion e della t et a11ia ii1fantile consecutiva a r achitism'0: essa pure è irt r ap,p orto con una al ter azton e"\'d el rj cambio ché d alla acidosi r achitica con ipofosfate1nia passa alla alcalosi ch e intervien e par e per influenze stagionali, sp ecialmente per azion e d ei raggi solari prin1aYerili, n el sen so ch e si st abi1 isce col guarire d el r achitism o una iperfosfa temia con deionizzazion e del calcio, dimi11uzione d el r apporto Ca :P, essendo il calcio impiegato nll a guarigion e delle ossa. 1


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SEllONE PRATICA

Quindi la ca'll sa fondamenlale della letania è l 'alcalosi ~~l an g u e ch e può o non essere prodotta dalla d e ficie n za della fu1izior1e }Jaraliroidea. i debbono per ciò rite11ere superate le t eorie cl1e irnpulavano la le la11ia paratireoi)riYa ad in toss icazio11~ p er }larle .cli an1ino-ba$i m e til- e djmentilg u a111d1na, n eurin a, coJina ecc. assorhi le dall 'in tes tino. Così J:>Ure .la los i ~osi guanidinica, sulla quale mol.to .s1 è d1scu so 1n tempi recenti, per . quanto abbia .111 co~une .~.na parte d ella sintomatologia. 110!1 s1 pt1ò 1denl\[J Qar e con la teta11ia paratireopr1Ya e a'lJe pran t~roidi non è da riconoscer si alcun efCetlo 11eulralizzante sulla g uanidi11a e s uol d erivati . Gli esiti d ell a ter apia delle varie forme cli tetania confort a no qu e lo modo di ved er e. Infatti noi sappian1 0 ch e la telania può essere vi11 la da tutti quei 1nezzi ch e p o. tan a i l r apporto calciofosforo n el c 11 o di òi111inuire i fosfati in organici. aumentand o i1 calcio, dalla so1111ninistrazione di estralli delle J>ara tiroidi ch e a u1uenta110 la calcc~ia, d~ somminis trazione di lattat o o g1ucon a lo <11 calcio, o })Ure anG he di lattosio o di rlestrosio che agi con o ab})assa11d o il conte1tuto in fosforo inorganico d el san gu e (il che 11on su ccede col gaJo llosio), di cloruro di ainmonio che produce acidosi e così via, i11 ge11ere da tutte quelle co1tdizioni esogen e o endoge11 e cb A modificano in sen o acidotico il ricambio in lermedio, coi1.ne 1'intossicazione a]i m en lar e del la l tante , la riefrile, il di• g1uno ecc. Il cap itolo dell 'iperp ar atiroid ismo , condizion e oppos ta a quell a precedent e, è andato formandosi in tempi a. ai l' iù ree.e n ti ; tuttaYia an ch 'esso de' e essere &frond a lo da . indromi che alc1111i tend ono ad introdurvi con assai dubbia e insufficiente doc-umentazione. Nel campo speri1nentale si è cercato di riprodurre la condizione de11 'iperpara liroidism o napprima con innesli, ch e fin d al te1npo delle classich e esp eri enze d el Pepere si sono dimostrati di atlivilà e cli vitalità limitata pur riuscendo JJer un certo tempo ad evit ar e la grave sindrome con secu li.va ad asp ortazion e d elle parati roidi, tanto ch e i tentativi hanno av uto anche la loro pra tica applica~iorte i11 clinica t alora con successo; in tempi pi1) r ecenti con estratti variam ente alJestiti di gbi ando1e paratiroidi. Questi e primo fra tulli per la 1l1aggior diffusjo11 e d ell 'u so il paratormon e di Collip, se sono capac i di sos ti tuire fino ad un certo punto le paratiroidi, n on possono certamente paragon arsi n el loro effe tt o d el tutto alla funzione d elle g11iandole s tesse, l 'eslratlo di un org~no iton essendo il secr eto del1'organo e p jù d i Lutto la t ec1ìica di estrazione ~on acido cloridr ico a l 5 <)'~ per 30-60 minuti a 100° C. alter ando notevolmente i principii del! 'organo stesso; sen za tenere poi conto d el fatto di recente d al Blu111 inesso in luce, ch e n elle ghiandole paroli rojòi si trover ebbe non l 'orm one ma un pres taclj o ,(li esso, ormogeno che solo al] 'infuori d ell 'orga no i11 qualch e par le sconosciu la del corpo verrebbe a llivato ed allora con1parireb l>c in circolo con1c orrnon e co Lnple lo. L'iniezion e q t1i11di cli questi estratti non può identificar si in tn oclo completo ad un a sindrom e d i iperparatiroid isi110. Ques ta è con lrassegn ala d a: 1) diminu1ion e della eccitabilità n euromu scolare ; •

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2) diminuzione •della cronassia dei nervi e dei 111uscoli; 3) aumento d el ca lcio del siero; 4) diminuzione d ei fosfati inorganici del sier o (non costante). Nel .campo. s:per~mentul e l 'inlroduzione degli estratti parat1ro1dei falla con varie modalità e dosoggi, in m~lte sp e.cie animali produce in genere e con maggiore evidenza n egli individui giovani i11 via di accrescimen lo : 1) alterazioni ossee parlicolari con fenomeni cli decalcificazione, di rj assorhitn ento osseo di sos ~itu.zio.ne ~hrosa d el n1id ollo all 'esa1ne ist~logico, dt dim1nuz1on e del r esiduo ecco, del calcio delle cen eri all 'esame chimico; 2) con gestione e emorragie n ei vari visceri; 3) deposizioni calcar ee più o ine110 estese n ei Yari orO'ani · o ' 4) aumento del calcio lotale del siero i n miura d_lver~a . della frazio11e d~ffusibile e di quell~ i1on diffusilnle a seconda ùei casi·, . 5) diminuzion e meno costau le d ei fosfati del siero ; 6) morte in acid osi . La Yitamina D, com e del r es to in parte anche la esposizione ai r aggi ultraviole lli produ ce effetti n1olto simjli, n1a non jdcnli ci a quelli d ell 'estratlo para tiroideo, aum.enlo del calcio. del siero migli?rame~to o anche sco1nparsa della tetania parat1reopr1Ya e spesso a11ch e dell a tetania infantile, più rapida r ecalcificazione delle ossa dopo asportazione di un tumor e para tiroideo n ella osteilofibrosocistica . -0 11 tutti gli effetti d ei ,·ari preparati di ,ita111ina D tipo er gosterina irrad iata, con1e ad es. c1uelli tossici e l e calcificazioni metastatiche sono i111pu tabili alla vi lamina D in essi contenuta , m a n11che a prodotti secondari della irrad iazione deJ1·ergosterina. · 11 iperdosaggio di ergoslerina irradiata ha effe l li simili a quellj dell 'iperclosaggio con estratto pnraliroirleo, ma alcuni rep erti di rarefazione delle ossa con iper calcificai.ione jn altri })Urtti richiamai1 0 nel primo caso l 'os I e ile deformante cli Paget ·p iuttosto che l 'osteite fibrosocjs lica come i1cl secondo. ron è sicurame11te dim ostralo, per quanto alcuni r eperti sembrino appoggiare tale ipotesi , che la vitamina D agisca s tim oland o la ft1nzione d elle paratiroirli e l 'u so di essa possa proYocare n egli ~ nimali una proliferazior1e adenoxn ato a delle para tiroidi. Il fatto ch e gli effetti cura livi del rachitismo, conìe pure l 'aumento della calcemia, si posson o avere anche i11 anin1 ali p aratiroidecton1izzati, non contraddice a ques to modo di vedere poich è d ata la diffusione talora grande e quasi costante del t essuto p ar atir oid eo in sedi anch e lontane dalla region e tiroparatiroidea non si è sicuri Jnai di avere fatto una asporlazio11e completa di tale t essuto con la paratiroicl ectomia. Forsé gli insu ccessi clinici degli agen ti a 11 tirachitici cl1e di solito sono efficaci, com e I 'olio di fegato di merluzzo o 1'ergost erina irradiala, sono da riferirsi a insufficienze paratiroid ee larvate. Nel campo clinico un1ano fra le sindromi iperparatiroidee tien e attualmenle il primo posto l 'os teite fibrosocistica di R.ecklingh au sen . Allo studio di ques ta malat1i a ha· portato un in1portantis$imo contributo n ell'ul tim a decade la chirurgia con una cinqu antina di casi di interYento sulle paratiroidi clte si son o aggiunti e n e


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cc JL POLICLJNICO

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cli sottoporre g·li amn1alaLi ad i11terventi operàtivi sulle paratiroidi In }Yr.ima linea fra queste affezio11i deve esseFe annoverato il reumatismo cronico ar1chilosante e con essb spesso confuse in modo quasi indecifra}Ji]e varie affezi0ni articolari che dovrebbero essere bene distinte cor11e ad es. 1'artrite cronica <leformnnte. Il sintomo sul quale si sono fondati per la lòro concezione questi Autori è l 'aumento del calcio del siero. Ora guesto in realtà si Bsserva solo in lln certo numero <li casi con percentuale molto varia secondo i vari ricercatori. Studi recenti anche personali portano a rieoi1oscere tale aumènto inolto raro e in cifre assai modeste, vari Autori parlando di ipercalcemia con cifre che gli altri ritengono nei limiti della norma. Mancano poi di r eg·ola in que~te varie forme artri iche tutte le altre note dell 'iperparatiroidismo. Per iniziativa della Scuola Russa dell 'Oppel, è stata tentata da vari chirurghi 1'asportazione di una o pi1~1 paratiroìdi in forme diverse di artrite cronica eon prevalenza del reumatismo cronico

hanno completato Ja co11oscenza a quelli prima studiati con reperto di autopsia. È. necessario nei riguardi di questa malattia liberare il can1po da una casuistìca studiata in mod.o incompleto e incompletamente riferita, nella quale certan1en.te sono state spesso confuse forme cliniche diverse come la malattia di Paget che pure con questa ha notevoli rar>porti, l 'osteopsatirosi, l'osteomalacia, l 'osteopetrosi o malattia delle ossa di marmo e a11che tur11ori delle ossa. Base della malattia si riconosce oggidì, non senza contrasti, l'iperfunzione delle paratiroidi so" stenuta da uno, di rado da più adenom,i, tumori benigni funzio·n anti delle paratiroidi, o pure anche per qua11to più di rado da u11a iperplasia diffusa di tutte le paratiroidi, o da focolai proliferativi in esse. Nella sintomatologia della malattia vi sono tutte le note sopra ricordat-e dell ;iperparatiroidis1110 sperimentale, vi è (li regola l 'aun1ento del calcio del , ,siero, una forte eliminazio11e del calcio con l 'ori11a con bilancio in · netta perdita, diminuzione dei fosfati del siero. L'asportazione chirurgica rli uno di pii1 ade11omi ha portato quasi senza eccezione a miglioramento dei vari sintomi, per quanto di una vera · guarigio·n e non si possa parlare. L 'asportazione di una o più paratiroidi ipertrofiche o anche ricor1osciute di aspetto normale ha i:n qualche caso mig1iorato la sir1tomatologia .. In tutti i casi opera.ti si ebbe dopo la paratiroidectomia una improvvisa caduta del calcio del siero, spesso a valori subnorntali, diminuzione della calciuria, a11mento dei fosfati del siero. È ancora assai discutib ile nella sua genesi l 'effetLo benefico riferito in qt1alche raro caso con un inLervento sulla regione del collo riuscito puramente esplorativo senza asportazione di tessuto paratiroideo o pure nel quale vennero solta11to legati i vasi arteriosi tiroidei. A questo riguardo si deve osservare che sperimentalmente la diminuzione· della ca.l cemia con le sue conseguenze si può anche osservare in seguito a vari interventi chir.urgici co·m e resezione parziale della tiroide, resezione delle arterie tiroidee, r esezione clcl simpatico periarterioso anche i11 regioni lontane dal collo. La irradiazione profo11da della regione del ~al­ lo in qualche caso 11a portato a miglioramento della ostèite· fil1rosocistica. ~teno convincenti sono alcu11i rari casi in cui il miglioramento è riferì to a cura con ergosterina irradiata o con in11es to cli ovaia o anche di paratiroide. L'ingrandimento delle paratiroidi si può trovare anche in molte altre i11alattie d elle ossa come . in singoli casi di osteorr1alacia, malattia di Paget, rachitismo ecc., ed allora interessa in modo unifor111e tutte le paratiroidi. In qt1este rnalattie però esso ha un significato diverso da quello della malattia ossea di Recklinghausen e deve essere interpretato corrte conseguenza non co1ne causa dello stato morboso, probabilmente nel senso che la 'leca lcificazione delle ossa stimola le paratiroidi a n1aggiormente secernere per compnsare le perdite di ca}<cio. L 'asportazione di una o anche di più paratiroidi i11 questi casi non ha alcun ber1efico effetto anche se può riuscire innocua. Nel gruppo delle sindromi iperparatiroidee sono state comprese di recente da qualche A. alcune for1ne inorbose sulle quali verte oggidì più animata la disct1sEione, con la conseguenza pratica

anchilopoieti~o .

Gli effetti riportati si li1nitano in ogni caso a una diminuzione dei dolori più o n1eno temporanea e !ld una diminuzione della rigidità musoolnre che permette un lieve aumento della motilità là dove non sono ancora stab.ilite le anchilosi. Degno di essere sottolineato il fatto clie sui al cas] operati dall 'Oppel (ora saliti a p~ù di 50) l 'esame microscopico in 10 climostrò che non si era c>sportato affatto tessuto l)aratiroideo ma solo pezzi di tiroide e in 20 delle paratiroidi più piccole della norma. Considera11do che miglioramenti si osservano molto spesso nel decorso delle artriti cronicl1e sia per spontanee remissioni, sia in seguito a numerosi interventi terapeutici d'i vario genere, come bagni n1edicati o non 1 di luce, proteinoterapia, vaccinoterapia, metalli colloidali, solfoterapia, piretoterapia e persino co11 iniezioni di estratti paratiroidei, che i risulLati della soppressi<;>ne delle paratiroidi in tali casi sono temporanei, che ess·i furono anche osservati q,uando le paratiroidi non ven11ero asportate ,o in cui fu fatta una semplice pennellatura della regione scoperta con isofenol~ , che il lieve aumento del conte11uto in calcio del siero che si ha in qualche caso può essere spiegato dal p·arziale riassorbi1nento del tessuto osseo che si osserva special1nente in corrispondenza dej capi articolari e in ge11ere nelle ossa per i11attivi lb , non è da ritenersi g·iustificato tale intervento in queste malattie, almeno alla stregua delì e a t Lu ali çognizioni. . · 'La regolazione della calcemia, e più ançora che del contenuto totale del siero in calcio, delta proporzione in esso fra le varie frazioni, calcio ultrafiltrabile che corrisponde al calcio ionizzato, calcio elettroul trafiltrabile che corrisponde ai sali di calcio e calcio colloidale in combinazionè colle proteine, sulle quali poco ancora di preciso si, èonosce, data ancl1e la difficoltà tecnica di dosarle, è una funzione assai più complessa di quanto in genere r1on si ritenga, 11on è 1'unica funzione delle paratiroicli e probabilrr1onte non è nemn;ieno esc~u­ siva di esse. Altri Goefficienti possono· 1nterven1re a modificare la calcemia e le sue oscillazioni. Sostanze ad azione paratiroidea ,sono state trGvate i11 abbo11danza nella pìacenta, e anche nella m •ilza

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4U.I

SEllONE J>RATJ CA

•(Hu1n enlo dcl ca lcjo dcl . ier o dop o son1111jni lra.7ionc rli nJJza es iccat a , diminuzione do po spJe-nccto1nia e jn segui lo a ql.1esta rico111par. a d ei s inlon1i cli t etani n j)arnt ireopriva i11 a uin1u li ch e g ià ne cr·1n o g u ari li; . 11 crit erio qui11cli di 11)erparaliroidi ~ rn o de' e ri :sultar c 110 11 solo dal l 'aumento più o 111cn o evid ente e ditiC ttlibiJ ' ci el calcio d el siero, 1na dal •<.0111plcs o cli sinto1ni di iperparatiroidis111 0: bilancio n cgati,·o cleJ calcio, di111inuzion e dcJ ton o 1l1uscolare , dii ninuzion e d ella ecci tabili tà eJc ttrica dei n ervi o d ei n1u scolj , 4olori generalizza1i de11 e -0ssa, ecc. Per queslc r agioui è a11ch e da riten er si prem aturo ogni giudizio sulla opportunità e su i va11taggi della asportazione d elle paratiroidi in varie forn1e 111orbo e in c ui essa è s tal.a tenta la cori risul I a li n1o l lo clilfer en li e in gen ere tempor a11ei (~cJ ero<l e rrn i a, r l1 cloirl i, rna1at1i a rii Burger , gan _gre na cli abc lira, ecc.J ir1 base a l . olo rilievo lutl 'all1 0 ch e cos ta nte di u11 aun1e1tlo qu a i r n1prc IJ1o l lo mod e lo d el calcio Lotale d el ·ier o. P A H1 F

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L[l rr lazio11 c è s uddivi sa in dièci capilo)i . 11 pri till O, inLrod 11lLlvo , rievoca l e Yarie t appe d elle con osce11ze fu n1.io n ali ulle p ar atiroidi , <.l comin c iar e dalle ricerch e cl a siclJe di Vassale e Gen erali , le q u ali 11anno din1 0 lra lo ch e la tetani a è conseg u en za <lPlla par a lìroid ec tomia. Le u cccssivc lap pe . . o n o : la con la l az ion e di de terminai i r apporl j lra par a liroid i e sis le n1a ch ele trico ( ka 11 a1 ); la rlimo~ t raz ione cl ell ' iJ)()Calcernia par a i irco1lri' a t ~ Iac Callu111 e ' oeglliu; e ciclla gu arihilil i'1 d ell a le la11ia con la so1nndn i lrazio r1e d i sali d i calrio \F r ouin) ; l a p rep ar azio11 e cli u n e lratlo para i ir oideo a llivo (Co1lip) ; Ja con stat azione ch e os teop a tie associale a tun1or c p ar atiroid eo son o su cc ltjbili d i gu arire con l 'asp ortazio11e d el tumor e .stesso (Maudl). :togli al lri ca pi I oli son o Lra Lta le s uccessi va1nc11 1e: la morfologia, l 'anatomia cl1 ir urg ica e la co.s lj lozion e elirdca cl ell e p ar a tiroidi ; 1'i po- par a Liroi(lism o; il mc laho]is1no d cl cal cio; l 'iperpar a l ir oidism o; il r ap porto Lra pa r a L1r oidi e m al ul li ' :chel etrich c, e sta ti n1orl:>0 i vari ; gli adeno1n i p tt r atiroidei (p arastrun1e); g1i inter ven li chiru rgici })ara tiroidei . Sia in lJa e ngli in ler' en 1i cl1ir urgic i, sia in .base all e risuJ la n ze cri Licl1e d ella letter a tura, si a i11 base a nu1ncr osc ricerch e sp eri mentali ed os~ervazioni clini che rl c l rela tor e, le concl11s ioni d c]l a r el azjon e so110 le segu enti: L 'e. is lenza ~os la11l e di t essuto p ar a liroideo accessorio e l a difficoltà an a lorni ca della ricer ca e d el riconoscimenlo d ell e p aratiroidi n on con sen tono sicurezza, nelle ri cer ch e speri111entali come , 11ell 'jntervenlo eh irurgi co n ell 'uom o, s ul q uanlum ' el a ti vo dc l t e~s u to p ar a tiroid eo ch e vien e aspor t at o n ell e par uliroidectomie . Il fa llo ch e non si può m a i es ere con sap evoli dell a tiuan li là rela li va del tessuto p ar atiroideo ]asci a lo, dà ragione dell a defini zion e rli cc oper azione .cjeca » d a ta alJ a p ar a tiroidectomia . Le paratiroid i or.c upan o 11na zona , p er lo più

~i fu?ri t1ro t~e, ~n

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della cap sula fibrosa p os teriore della num.ero generaltnente di qua ttro, per lo 1>1t1 dispos te in m odo ù a poter si dis tinguere in i1ara tiroidi .superiori e inferi ori . Il punto dove si 11a l a 1nass1ma probabili là rli Lr ovar e una p aratiro~de è il m argine inferior e d ella cartilagine cricoide, su una al lezza di cm . 1,5-2. Vi possono esser e par atiroidi aberranti, ir1tra lor acich e, dietro la lrach ea o l 'esofago. ~ 'i~rorazione san guigna d elle p ar atiroidi deriva pr1n c1palmente dall 'arteria tiroidea inferiore. La l ~galura di ques t 'arteria nqn è di r egola suffir tente a isch emizzare l a p aratiroide corrisponden1e, i11 grazia delle anas lom osi c he si possono ril e11er e sicuramente dimos trale. 'fultavia il ramo :1 rterioso che va alla p aratiroide h a sp esso il valor e di arteria terminale. Alla legatura d ell 'arteria I iroidea inferior e si può assegnare, p er lo meno nella n1aggior an za d ei casi, con segu en ze t ali da poter e at tril)uire ad essa il valor e di una « paral iroidectomia funzio11ale ». Le p aratiroidi po sied on o una ricchissima in11 er vazion e ])r.evale11 lem ente simpa tica, con appara ti terminali si a n ell o s trom a, sia n elle pareti dei vasi, si<\ in r appor lo dire tto con le cellule ghi andolari. Nello stroma d elle p ar a tiroidi , p er guanto scarsi, embra esistano elen1 cn ti cellulari d el reticoloj liocitario. el 1)ar en-0hima si debbon o r l le11er e elen1.enti funzion ali Lanto le cellule principali cr omofobe com e le cellule cron1ofi1 e o o ·sifil e. I prodotti di ~ecrezione rlimos trabili on o: liJ)Od i, glicogeno e collojde ; scarso è il co11Lenuto i1t iod io . Il quadro clinico dell 'ap ar a liroiclis1110 e dell 'ipop Ara liroidisrno si compendia n ella tetania para li reopriYa . on solla11to lesioni dirette, 111a anch e alterazio 11i jJLd irette delle l)a1 atir oi<ti , provocat e d a caue locali o gen erali, p osson o d e terminare la telaniél p os top er ativa. Il car a tter e acuto, subacu to o cr onico .della tet a ni a, è in rapporto con l a quanlilà di tessuto para tirojdeo lascia lo e co11 l a maggiore o minore p ossibilità cli ru11 zion e vicaria da p ::trle di questa. I~ poich è sono variabili il numero e il volume delle p ara tiroidi, si co1nprende come n on esista110 sicuri rapporti tra qua ntità di para tiroidi asportat e e sviluppo d ella tet ania . Più ch e l a si n d r ome par ai ii·eopr iva, ha servito a p erfezion ar e le n os tre con o cen ze ' sulle con seg u e11ze del deficit p ar aLiroicl eo la in d ro1ne parai ireo penica. L 'ipo-par atiroidisn 10 i accompagna costante111e11 le a ipocalcemia, ch e costituisce il segno di u11a ver a e p ropria turba d el m e tabolismo d el calcio. Non vi è un limite inferiore sicuro di calcemia al qual e p ossa insor gere la te lania; nè l a rapiòil n della caduta d ella calcemia, in seguito a par ot iroidec tomia, h a influen za di per sè sul) 'i11sor ger e d ell a te lania. , All 'ipocalcemia si associa ip erfosf or emia e l 'insor genza di uno stato alcal of,i co. Sono inoltre in r apporto con l a iperfunzione p ar atiroidea l 'alter ato ricambio aliment ar e del calcio e la sua diminuita escr ezione, la diminuzione o la perdita clel p ot er e cal cio-fissator e d ell'osso . La p erdita del p oter e calcio-fissatore n ell 'ipopar atiroidismo sarebbe, second o ricerche per sonali , specifica d ell 'osso e n on di tutti i tessuti . Com e conseguenza i h a m an cato d eposito d i


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ll. POT.ol CLI TCO >>

calc io n el] 'osso (acalcificazione), prog r e sivn clecal c ificazionc de11 e ossa, acalcificazione e clecalcifica1io11e dei clen li , al teraziene dell 'osteogen e i n egli animali g io' a ni , ritardo n ella consolid azion e rle Jle fra tture. egli animali paratireo1Jrivi o para tjreop e11ici , si p o sono osserYare alterazioni più o men o in1 port a nti gastr o-intestinali, le quali h anno i11spi r a lo la t eori a cl ell a intossicazion e g uanidin ira di orig ine in les li11aJe, la t eoria della gen esi j JJOJ.>ar a liroide;t d ell 't1lcera gas tric a, ecc. Nu1n er ose o 8ervazio11i speri111e11tali e clinich e l1a11no ogg i fat t o p erder e molto t erre110 a tali t eo,r ie. Nell 'ipo pa r a tiroiòi smo s perimentale i osser va una r e is lenza inaggiore cl1e nei con1 rolli all 'i11sor ger e di fen omeni a11afilattici sp erime11laln1e nle pro, oca li per u11 n1eccani smo tutlora n o n chi a r i lo. ell o ludio e per la con oscenza d e l 1ne ta h0Ji smo ca lcico, la det ern1inazione della ca lcemia n on offre u11 d a to ufficiente. Ocrorrerebl>e invece d e1e rn1inare il bilancio , se attiYo o pass ivo, d el <.:alc io. 'fultavia in clinica i11olle nozioni i111porla11li di ordin e patogenetico, diagnostico e lerUJJeuli co so110 sraturit e d a l so1o studio della calce1nia. Ques ta p ert anto, sopratutto quando l e s u e varinz joni si co11ser vino in ripetuti esa111j cost a nti in p i\1 o iit m erto, cleYe essere consider a la un el e111 ento di preciso orien1 a1nento sullo st at o funzion a le cl ell ~ p ar a tiro idi , le qu ali sono le <letermi n a n Ii d e l rr1e1a b oJi 1110 rl cl caJ t'io. 111 c li11i ca i1otrel>be ass un1er e i111portu1t za, per SYela re un a clisfunzione paratiroidea più o n1cno la le11t c e aggia r e l a fa coltà cal cio-fi a lrice d el l 'or gar1i 1110, lo s tudio della ip ercalcemia provocala, 111e rcè la prova della som ntinislrazio ne del calcio. Infa tti quando esi ste ·uua iperfun zione paraliroidea il calcio inie tta lo può venire fi ssa lo e perciò 111e110 facilmente el imi11ato; men tre l 'oppo lo accade se l 'or ganismo, com e a'" ie11e n el1·i11op ara tiroiù i m o, non di pone cl i un a u fficiente qt1an1ità d i paratormone calc io-fi ssa tore. 111 eguito alla paratiroid ec tom1a v i è \ln I u r bame11l o cl ell equilibri o aciclo-basico, al qual e p er ò I1on po so11c .e sser e attribuite le mod ifi cazioni d ella ca lcerr1ia . L 'ipocal ce1nia è infalli con segu e·11 za coslanle e durevole, n1entre all 'alc alosi i11iziale pre- le lanica può seguire un più o Jl\e110 inte11so stato acidosico. Probabilmente non tutte le t et a11ie pon lanee e 1Jerime11tali vanno cp11 ·ider at e all a te sa stregu a, e n on si posson o sen z'altro confondere con la le t ania l)aratireopri' a. Con on1mini trazione di ormone p a r a tiroideo può de terminarsi un quadro di iperparal; r oidismo aculo o cr onico. Ci ò aY\iene tanto n ell 1e periment o come in clinica. Nell 'u omo si è pure d in1os lrata i ·e is len za di un iperparaliroidism o svo11lan eo, che può essere consegu en za, sia d i al ler azion i primit ive c h e di alterazioni secondarie delle pa ra tiroidi. L 'iperparatiroidi smo cr onico sponla11eo h a il suo para Cl ig 1na n ell 'ost eodistrofia fibrosa ge11 eralizzat a, o, 1nulattia di Recklinghausen. È oggi indubbia111 ente dimos trata 1n J.>ossjJJflità d i riprod11rr~·. l 'ost eodistrofia fibrosa sp eri1n e11t a 1men Le rnediante trattamento co11 iperd o i di parator1none o con iniezioni ~i pollig li a di paratiroidi . Il relatore può confermare pien am e11 le quesli reperti, aYenclo ottenuto nel ratto albi110 ia os l e~ ­ dis lrofie fibroci ti ch e , con ost eoclastomi , ia cal1

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cj ficazion i e terot opir l1e n e i reni. 111 01tre a ripro' a 1 dell azione regol a tri<'e delle para liroidi su ~ ri can1l>io c~lcico e a co11fern1a <l ei co11cello c h e I 'ormone p aratiroideo è mobi lizzalore ci el calcio osseo si è . ' riscontrato ch e con soprad o aggio di paralor1T1011e n on Yaria il cor1le nut o i11 calcio delJe parli n1olli , Jl1en Lre dimj nu iscc qu ello d e llo sch el e tro . L a fu u zione p ar ati roidea e er c i la c1ui11cli azio11e el e lli\ a sul calc io osseo. E prcci sar11 e11 le, se vi è deficit p i.1ra liroideo, jJ caJc jo di 1ninuj sce 11ell 'osso per manca la fissazio n e; .'e v i (1 eccesso di orn1one par atiroideo diminuisce per 1HobiJizzazione. In clinica e al tavolo nnalo111 ico sono s tati r iscontra li Jturn er osi eseru pi di aderiomi parai iroi dei, assoc ia U o 11 0 ad a lterazi o ni di s lroJiche de11 e. ossa. ~el prin10 c:a o è evicl e n le c h e i lra t ta di a d eno1ui l'tu1 zjo11anlj (a<len o1n i t ossici, izJe rparal i roideom i ) i qua li d e lc rn1il1 a n o ipcrprodtLzio11e cli ormone parcltiroicl eo, corne è <lin1os lrato dagl i effetti utili del] ·a port a1jo11e d e l l u111ore. È oggi, pPrl:ln to, a1l111ii sihil e il con cett o ' della Jlri1n iti\"ità de ll a Lesio n e paratiro idea nell os teoclis troiia c is tica ge n eralizzata; n1e11 lre \Ì sono altre os teopatie ed a ffezioni 'arie r1 ell e quali esistonoiperplasie ]>ara ljroidee cl1e posso110 esser e in lerpretate co11 te . econdar ie. 11 quadro bioc: hi1n ico e n rtn lo111 0-clinir o. cl ell 'iper1)ara liroidis1l"lO r ro11i c:o, corn e rj sulta d alle• osservazioni clinic h e e : p erin1 e11lali r l1e possedia-· 1110 fino acl oggi ,. può csser0 cosl riassunto: i]Jercalcemia , . ipe r cal<' iLi ria , ipcrfos l'or emia ; iperiosfa1uria ; bila n cio 11ega ti' o d el ca lcio e d el fosforo ;. iperfosfa tase1nia (ri cer c h e pe r. 0 11ali dimostrano cli111inu zione d ella fosfata.s i nel tessuto osteodistrofico dei r a tti i11 ipe r1>a r a tirojdi smo); ipoton ia n1uscolare; calcj(jcazioni nlcla .. la tic h e; aumento d ella coagulabilit à sa n gtlig n a; d ecalc ificazioni ossee, forn1azione d i ci li, con le note is t ologiche dcl riassorbimento l ac unar e e d e ll a proliferazione fibro}1Jastica inteit a d e l n1ido l lo, formazioni d i cisti, d eformit à os. ee, ecc.; si11lo n1i gen erali Yariabili eco11do l 1in te11 s i tà clell 'i p er];.) ara Liroidismo. Volendo cl a sificare co11 cou ce l lo fisio-1Jalologi co e patoge11e lico le os leopalie di tipo clis lrofico , si può, al1t1en o provvi sorian1en Le, c1ass1ficar e col 1lon1e di osteoclisl r ofia fJrtr a.l iroidea quella os t.eo-J)atia, c h e c.l 'al tr a })ar te quasi esclusivame11te si id entifica colla os leocli lrofi a fil>rosa gen er alizzat a di Reckl ingh a u se11 , l a q ua le " i accon1pag n a a seg·ni cert i di iper para liro id i. Hl O e i1ella quale si ha decalcificaziof!e o .. ea con fiJ)rO i 1n id ollare, cisti e tumori bruni, a ·socia la a t urnore paratiroicleo. Essa è curabile o p e r lo 1ne n.o p11ò essere molto, mig lior ata con l 'ab lazio n e cli questo. I sintomi clinic i dell a osteodis trofia paratiroidea sono, con 'ari azioni d i g rado e di for me cliIJicb e1 identificabili co l quadro suddescritlo del1'ilJ~ rparatiroidi smo. In cert e os leQ{Uslrofi e agj con o co1ne fattor e patogenetico alterazioni del r ican1bjo di origine ali-· mentare, fatlori tos jcj varii di orig i11e esogena, perdite eccessive di ca.lc io, come avviene ad esem -· pio in seguito a fi s lole bili ari p er1nanenti, ecc. Qu este condìzio ni i coJ lega110 a iperplasie parati r o.idee secondar ie, C'l1c vanno dis Lir1Le dall 1arlenon1a p aratiroideo d e ll 'o teodi s trofia fibrosa cistica; sono processi secou cl ar i, riportabili probabilmente ad un fattor e acido I ico r l1e i11 ter es ano tutto I 'app ar a to p ar atiroideo. NeJ I 10 leoclj s Lrofia fibrosa cis tica inv·:!Ce è colpi la aJ.> i tu aln1c n le una sola pa1

,


[A:-.;,·o XL,

\t~1.

46 1

SEZIONE PRATJ CA

1817

1 aliroide

,co n cara t Lere di regola pi u I to Lo ad e 11 0resezione d el! ·ar teri a Uroidea inferiore (Leriche). 1nato o ch e iperpla ·ico . elle poliartriti a11 cl1ilo anti o a lc1Hlenza an\.i ono eJe111e11ti ch e lascia110 . o:--µe ltarc <.: l1e, chilosan te e nelle o ~ t eoarlro ·i d eforHiartli , l 'iper~ia r1ell 'o leodi trofia para tiroidea, hia i1e11 e os teocalcemia deYe riten er si r eperto piu lto. Lo di eccepatie con ipertrofia fnnzio11ale deJJe paraliroicti , · zio11e. I numero i rlocun1e11ti clinici che riguari t1ss0<· i110 ta lora alterazioni di a lt re ghia11dotc <la110 i risultali d e lla paraliroidecloulia varziaJe n ecrezio11e interna. i1 ei casi con calcelni a au n1er1La ta o al limite su L ·o teo1nalacia , proce o che a11u ton10- pa Lologiperiore della nor111ale, danno come ris ul lato ch e car11en Le è profo11clt1111en le di' erso dal 1·os lcocl i: t roJ 'i11t ervenlo ha in gran 11umero cti ca i effetti fia paraliroid ea, lo è a11 ch e proLal>iJmc11 Le dal ~oJ la n lo temporan ei; però vi ono casi jn cui la punto ({i 'i sla patogenetico; i11 ~ssa infnLti 11or1 Jltalaltia colpiYa incli,idui in elà gio· a11iJe od adul:s i oss.ervano le al lernzio11i ciel metaboli n1 0 calta, notl era di clal a 111o lto u11Li ca e si associava c ico cl1e s i 11a11no 11eJJ 'iperpara liroirli .. 1uo. ad ipercalcemici , t1c i quaJi si ono nlolto giovati È ammissibile h e secor1daria111en le po.~ . a 110 oscerti sintomi fu11zi or1ali. 1" e i casi operati 11on è ser' ar i ne Il 'o Leo n1a lac ia iperpltt ie dell e para Li- mai lato ri con tra lo u11 acle11oma i1aral iroideo; 1 oidi, alle a cr ea re s ul quadro d e ll 'osteo1naJacia vi è un . olo ca o irt cui sar ebbero stat e rimosse ui1 '0 leodi trofia fihro. u (g-rup po i11Lerrne<1iario ; due paratiroidi ad~ 11 omalo 'c ( :1J. fur111a cli f'a sagg io). Si d eve dur1que d edurre c he ~ i Lralta ùi affefnfj11 e, <Hcenlua11do ·i il fall or(' pa ratiroid eo, ~ i zioni d el lutto diver ·e dalJa o teodi trofia p_ara-; potrebbe arriYarc talora a for1He os teodi trofi ch e tiroidea . L · i11 I e r' e11 Lo deve li n 1i Larsi a ridurre la fibrt1 e co1t ade11orr1a para tiro ideo, :--e<'ondu 1·:1r1quantità d el le . ut o o an cl1e solta11to la funzione t ica teoria di Erclh ei111 . clelle paratiroidi, 1nedia11te 1)a r~ liroicJec lo 1nj a par~on Yi ono cla li perin ter1La li u è c1i11ici c: h e zial o emplice lega ! ura d eJJ e a rlerie tiroidee inparJii10 in favore di u11a possibil ge ne i parati- feriori ; intervenli tu l I i che al)has ·ano l a calcemi a, roidea ci el r achi li smo. 1na olo temporauea rnell l e per la ipertrofi a co111I rapporli fra os teodistrofi a fiLro ·a ge ucraJizJle n a toria cui ·oggi ace i I tes u to paraliroideo reza la (o leodi · trofia paratiroidea in er1so lr<>l lo) id uo, o per la ri pnraziou e ciel le conseguer1ze della e 1r1orbo di Page t H O ri son o del lullo cl1iari . Vi legatura arteriosa. sono ca i cl i Pagcl in cui il rnetnbolism o calci('o ,Se però codes ti inlerve11ti so no sol tanto sin toè a lterato coin c 11ell 'os teo<li strofia paratiroidea , ed rnatici, essi l1anno consen li lo di co11s la Lare inteè influeu zahile da operazioni deterrninanli u110 ressanti effel li s ul si len1a 'a omo lore , sull 'appa~ l'1l o cli 1ela ti'a paratircop enia . I>ertanto e a11 1 a lo . en si tiYo dell 'arlicolazione, u certi aspetti r h e 11 0 11 ·i può fin ora con clud er e enz 'alLro i11 d ella cos tituzione d ei connettivi. J.i,o! e d ell a dot Irina unici la d eJ Rec:kli11g h uu . eo .Ne lle poliarlriti an cl1ilo ~art li con ipocalce111ia e del P i i!.{C I , da 1nol li tl1llora ripu<li a la, !" i cl c'e }) UÒ e er e indicai a all 'ir1co11 lro u11a terapia di (lJllrtll'l ler(• cl1e . ia p o i ui le da un lat o ]a tra fortirnolo ulle paratiroidi , sia n1edjca, . ia fors 'a11mazione ana torno-clinica e radiografica da lleC'k]i nc he chirurgica ( in11)alec Lon1i a chi1nic-a <lel1e arteghau en a Page t (forrne miste), dal] 'altro ch e esirje liroirlee?). :::tano ca. i di Page t C"he dal punto cfj 'i !:' la patoi'<ell a scJeroder111ia il iue laLoli 1no calcico si genetico do' re hbero essere inclusi 11elle osleodlco111porla in 1nodo as ai Ya riabjl e. I1t taluni casi s lrofie j per-paratiroidee. con calcen1ia uperior e aJ 11 or1na le si 'Ono osserlJ 'a ltra parte vi ~0 11 0 ca i di Paget con ipocalvati effe tti favoreYoli, per lo più Lra n ·i tori , della cemia, ir1fluenza})ili talor a favorevol1nente con leJ>a ra liroidectorr1ia parziale; u11 unico ca o finora r apia paratiroid ea , la c uj co110 c: enza con111lica c•viè <lescrillo in cui all 'opera1.i011e si è ri con trato d e11 teme11te il J)r·ohJe1na del Page l. <1denoma paratiroid eo, n1a 1Lo11 h a ri cavalo vanNelle ost eodistroJi e fi lJrose circoscrille, nell e citaggio dal] 'asportazione d cl tumore. Anche per. ... ti e tur11 ori bruni delle ossa , può finora essere e ·p eri e11za per so 11ale, 11011 è possibile affer1nare ch e a1nme sa soltanto in <'erti ca i una patogen e ·i pa- le clecodermie, ancJ1e se iper calce1nich e, si gioratiroidea. Le ricer c he fi11 ora r1ote ul m e tabolivino inco11 Le ta bi11n en te cli un 'operazio11e paratiroidea. smo calcico non con en tono con cl u io11i icure. Vi sono o teopatie com e qu e lJ e da fam e, <la aCerti effetti irnili d ell a paratiroidec lon1ia parturnismo cronico, cert e o Leoporo i senili , La lur1 i ziale e della irnpa tec lorn ia periarterio a stabilicasi di o teogcnesi in1perfelta, di o ·Leopecili a, n el- scono a nalogie tra inler Ye11ti sulle paraliroidi e le quali i on o l rova le alcune ,·oJle iperc-aJcem ia sul sis Lema Ya omolore p eriferico. ed iperpla ic p ar atiroidee, ch e emhra debl>ano e. In taluni ca i di cal cifi cri : iu11,i elerolope, di calere corl irlerale econ<larie. ~on i posson o fin ora ciriosi diffuse, di os.<;ificazioni eterulope, si sono con siderare in rapporto con lesioni para I iroiclec risco ntrale alterazior1i d el 1neta lJoJ is rno calcico, la rnalaltia di Moe llcr-Barlo,v, le os leoporo: i ehur- p er l o pit1 nel ·en . o d cll 'iper calcernia . Tuttavia n eizzanli rrtonome l ich e, l a dis l rofia o ·ea faniiper Ja for111azione di calcificazioni e even lualmeng l iar e di [orquio, la Jeontiasj o ~ se a , la 1na laltja te di ossificazioni elerolope, occorre il favore di rJ i Sch illler-Chris tjan. condizioni locali islogen e o uu1orali particolari. ~ell a tubcrco]osi ossea anch e co n noi evo]i <l eSe· a11cl1e si può amme l ter e cl1e altern.zioni della calcificazjon i sch ele tri ch e non si sono osser nI i Iu 11zione ])é.lfaliroidea giu ocl1ino una parte in taseg ai di turbe paralirojdce. lur1e alterazion i locali del m e tabolism o calcico dei elle fratture r1on ono stale ril evate a llerazioni le u Li molli , manca fin ora I ·esperien za d 'inter costanli e ril evn nli della calcemia. Si d eve rile,·e nli ulle para1iroidi, ai quali fino a<l oggi non 11 er e piullo Lo ch e ~ j abbia una mobilizzazion e >C i . ono trovate le indicazioni. ca1cica locale senza a lterazioni del m e taholj sn10 È dubbia }'azione ch e sui cl ie loi di spontartei d el calcio. p os ono a,·ere in ter,cnti d e1n0Jilori ulle paratiroidi. ernbra cl1e cer le « n1alattie d el callo » (calli d olor osi ron ipe rcn lrem ia) possano giovar. i della . ~:. is ton o n ella Je tteralura alc uni tenlnli'i inteè)


1818

cc Il_, POLICt.CNICO »

r~ssan t i

di influire con Ja paratiroideclomia parziale., o con operazioni ri ter1ute similari. u tu rb c ~~ circolo associale ad ipercalce1nia. Gli effetti del1 intervento, forse solo Lempora11ei, se1nbra110 dimos tra~e ui:i'azio~1e util e su1 fattore an giospastico. l on. e ch1aro fino ad oggi se si può amrr1el t.ere. c?e l '1J?crcal~mia determini, oltre ad u1to tirnolo s1mpal1co d tretlo, anche una stimolazione indirett~ per iper secrezione adrenalini ca . TE più probabile ch e l 'iperparatiroidismo d eter1nini non tant? angiospasmo, qua11to un turl>a1nent~ della fui1z1one regolatrice della contrattilità vasale. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, non si può ancora concludere sull e indicazio11i e·ventuali della paraLiroidectomia parzjale, nelle turbe circolatori e periferiche, determinate da ertdoarteriti . · . 11~ rapportò al.la lc<?ria paratiroidea della genesi dell ulcera gas trica, si sono fatti tentativi di Lerapia co11 paratormone. l\on sem l)ra ch e ad esso si possa assegnare a] Lro valore cb e quello di terapia sedativa. ~o ~t':1dio di lalu11i r apporti Ira simpatico e paratiroidi, . la con s tatnzione di un lieve stimo lo della funzione paratiroidea i11 eguito ad eccitazione si1npatica locale, e di possibili influenze st1lla calce1nia e sul circolo in seguito· a resezione del simpatièo ancl1e a dis tanza dal collo, fanno pensare <;h e la regolazione del] 'eqt1ilibrio calcico non sia soltanto legata alla funziorte paratiroidea, rna sia di natura neuro-endocrina. Non sembra però cl1e lo studio ancora n1ol lo embrionale di questi r apporti pos. a portare sino ad ora a imporlanti applicazio11i cli1lich e. Che operazioni paratiroi<lee possano esercitare stimoli sul seno cn11otiùeo, i1on s<,mbra per ora ammis. ibile. 1 umerosi s ludi , con risultati lullavia as ·a-i spesso contraddittori , sono stati fatti sui rapporti fra [Jaratiroidi e allre ghiandole a secrezioni interne.

Nei riguardi della tiroide taluni amme l tono l1n a funzione v].ca~i~nte fra le due ghiandole ; è piulloslo ~1nm1ss1b1J e che esse, pur avendo funzioni nettamente disti11te, essenzial1nente antitossiclte per ciò cl1 e riguarda le paratiroidi, si influenzino r eciprocamente, per cu i la in sufficienza dell 'un a porterebbe ad un maggior lavoro dell'altra. Questa correlazione si osservere1:f.be specialmente nel rapporto tiroide-paratiroide, in quanto che disfunzioni tiroidee deterininerebbero una maggiore sensibilità dell'organismo all 'ormone paratiroideo. Dubbia è I 'interpretazione delle alterazioni del metabo.l ismo del calcio e del fosforo, che qualche vo1 la s1 sono osservate in casi di disft111zionc tiroidea. Nei riguardi dell'ipofisi, del timo e delle ghiandole geniiali, allo stato attuale nulla possiamo dire sull'eventuale preciso rapporto della loro attività funzionale con quella paratiroidea. La funzione del pancreas e quella delle capsule surrenali influenzerebbero l 'attività para Liro-idea e viceversa, ma in questi casi bisogna probabilmente invocare· occasionalj con>C-Omitailze di alterazioni pltirighiandolari. . I tumori rlelle paratiroidi (paraslru1ne, adeno,m i ~a r~tir.oidei) possono essere per sede inlra- e juxtat1ro1de1 ; talora hanno sede aberran1e , anche intratoracica . Quan lo alla na lt1ra, si distinguono in benigni e maligni . I primi ripeton o o ri cordano ntolto la struttura della g hiandol n n ormaJ c e po ono essere fun-

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~l>~r.

46]

zion~nti

o non. Da ciò la distinzione fondamentale de~l1 ~d~no.mi. prai~r?ide.i semplici e degli adenorni pa1 atLroirlei tossici o iperparal i reomi che i associa110. a .osteodistro!ia, generalme11te dcl Lipo fibr~so c1st1co ~ener~l1zza Lo .. Non vi sono, pare, descritte osteod1strofie associate ai tun1orj n1aliQ"Tli 15 paratiroidei. C~qu?-1lt~s~i . ~asi cii . adeno1neclo11tia paraliroic~ea in indiv1du1 affetti da osteod iblrofi~ generalizzata sono raccolti e i1l ustr a tj. , Sono anco!a .. da aggiu11ger c casi nei quali al1 a.tto operativo .no~l fu t~ov~to il tu1nore paratiroideo. In t:\lun1 di questi l autopsia ne din1oslrò poi l 'esistenza. È d 'al.tra par Le ancora più ~t1n1erosa di quella ope~alor1a la casistica di autop ia, nella rruale si è r1sconlratp un adenorna paralirojdeo associato a osteodistrofia generalizzata. Infine, r1ella casis tica chirurgica delle osteodis~ro~e. gen~ralizzate vi sono 11on poche osservaz1on1 in cui, i1on essendo stato trovato all 'intervento un adenoma, ono sta1e tolte una o due g~iandole paratiroi~~e norma~i o rite11ute iperplastiche, ma per lo p1u senza r1 f: ul Lato apprezzabile. ~d. onta delJ.'esistenza degli adenon1i paratiroidei in soggetti sen za alterazioni dello scheletro il r apporto Ira adenoma paratiroideo e osteodi~ st.rojia fibrosa ciRtica gerieralizza,ta. si può rit ener e dimost rato su solide basi.

ogni ca~o ~l ~umore rlcve essere sospettalo e ricercato, po1che I asportazioJJe di es o può stroncare lo stato di ipcrparatiroidismo, costituertrlo lrna vera e propria cura eziologica. ln realtà effetti immediati sul metabolismo calcico e su rrtol Li sintomi funzionali si sono quasi costantemente osservati. J.. a ricalcificazione dello .scheletro è registra1a in 111olte osservazioni, ma veramente co1npleta mai. Risultali a distanza sono però an cora scarsi e quelli conosciuti non ci assicurano ancora che gli effetti dell 'ade11omectomia siano perrnanenti; ch è anzi sono segnalati alcuni casi di p eggioran1ento della osteodistrofia in seco11do terr1po . Rin1ane ancora aperta Ja ci:uestio11e se in ogni caso l 'adenoma tossico è prin1ario, o se non possa avvenire che esso ini zi come reazione ad un 'alterazione del metabolismo calcico che l'adenoma po~ aggraver à, imprimendo ~ ltresì particolari cara tteristiche alla osteodistrofia. Per risolvere la. questione sarà indispen abile la revisione dei risultati defi11itivi a distanza delle adepomectomie paratiroidee nelle osteodistrofie fi brose generalizzate; e soltanto interventi il più possibile precoci potran110 in avvenire informarci delle condizioni del! 'eventuale adenoma nei primi stadi della 111alattia consentendo di commisurare j risultati dell 'adenon'lectomia dagli effetti s11lla c,·olt1zione della sindrome iperparatiroidea. Il irapiri.nto paratiroideo, molto usalo fino a ieri in casi di tetania paratireopriva post-operatoria, ha molto perduto della sua importanza , e per la più perfetta tecnica nelle operazioni di gozzo e per la pos ibiliLà di rirorrcre, eventualmente, nella .t etania pos t-operatoria , a prepara ti opoterapici o a terapia calcio-vita,minica. La legatura o meglio la resezione fra due legaI.1ì

4

f.ure del segmento terminale dell' ari eria tiroidea in/erio1 e, può essere tentata, quando vi sia indi-

carione di paratiroideclomia parziale e non sia


[ANNO

XL,

~UM.

461

agevole lro Ynre le paraliroidj (cos i rld etla p araliroid ecl orn ia fisiologica). La p araslrumectomia e la paraliroi<lectomia esjgono una tecnica op er a loria molto accurata . La po izion e deJl ammalato è la stessa ch e per J,l chirurg ia tiroidea . L 'anestesia generalment e preferita è la Jocale ; l 1incj ion e 1)er lo più u a la è quella a collare <li Bassini . Con particolari accorgin1e11ti, sezionale l 'a1>on eurosi su perficiale e la n1ed ia 1 sezi onali o anche sol i ::u1 lo divarica li i muscoli s lernoliroioi<l ei , s i d eve esplorar be 11e la faccia an teriore e l a i erale della tiroide e s ucce sivan1enle la faccia posteriore, rovesciando delica tamente verso la lin ea m ecliana eia cun l obo tiroideo. L ·allaccia tura preventiva de1la tiroidea inferiore féJ cilita n1ollo la ricerca d elle para tiroidi normali . Qualora i ricer chi un tumore, an che se l o si sia trovato d a un lato si dovrà isp ezionare il la to oppos to; <.: a1tcor a la ricerca fos e Yana si ile' e p a sare un dit o n el t or ace d a eia cun lato d ella trach ea ed infine, se occorre , incidere la fascia profonda die tro l 'esofago e ricercare, dietro di que· Lo, fino n el tor ace al davanti d ella colonna ver, lelJrale. La ferita 'ien e p oi ricos tituita a piani , anch e senza lasciare dren aggio. I.,a liroi r1 eclo 1~i1 a 7;arziale, quale m ezzo ]) Cr aclclivenire ad una a portazione d i para Uroidi, n o11 è operazione sufficientem ent e g iu s tifica ta . "' i son o descritti favorevoli effe tli di inl er venli J>Uram e11te esplor at iv i . ~er ryuanto i an o s t a le for mulale ingegrtosc :lpote j p er inlerpretarli, operazioni di qt1e lo tipo d ebbono riten er si n o11 giu ~ li fi ca le. La sin1palecl orrtia delle arterie f iroiclee, ch e in h ase a ricer ch e sperimentali potrebbe apparire in dica ta in , in dromi di deficit paratiroid eo con ipocalcemia, . nrebbe da eseguirs i preferibilm e11 le n1 cdianle i ofcnolizzazion e dei p eduncoli ar teriosi. 1

Comunicazioni inerenti alla R elazione. BnuNETTr ( \ e11ezia) . lnt erve1ili sul simp ati co ce r v i cal e. L 'O. riferì ce di aver eseguito interventi sul impatico cervicale e di aver rio latò ch e alcune sindromi di origin e i abirinlica n e traggono vanlaggio. Senza dubbio, co1I1e afferma il Ci lelli, tra iJJOfisi cervi ca]e, ipofi i faringea e terza tonsilla, esis lo110 rapporti inlerce<lenti t ali d a costituire un nuoYo capi tol o dell a JJa Lologia. L 'ozena t oso ol Lre ad esser e un amma lato di n a o, presenta sempre notevoli di lrofie facciali (Bil a11c; joni) e la cura con il parat ormon e in tali ca i d e le r1nina sp e so l a co1n par a dc11c cr oste ecl il fe tor e. Circa ] 'ot oscler osi, le ricer ch e h anno clirr10 lra Lo che l 'ablazione d ell e paratiroidi inducono alter azioni uguali a quelle ch e i n otano n el I e II tarlio dell 'oto c1er osi . D.

~1ARACLIA NO

(Geno a) . -=- Infl uenza della p a-

raliroidect on1ia p a rzi a.l e 1iel decorso delle p oliartriti anchilosanl i calçioprive. -- L 'O. J)r esenta tre

pazie11ti oper oti con ques ta in(licazion e e con buon es it o anche a clis lan za. Ritiene I 'interven to i11dica to . 11ccialmenle n ella pri1na fa e della p~­ Jiarlrite, fase in cui è con1pron1e a solo l a 111oviale . ~IEI..Lr

(Rom a; . P ar ai iroi<l i e rica 1nbio minerale. GI i illus tri r ela lori h a11no <l a lo dell a fi~ iol og i a e p a tologia d elle lJa r a tiroicli il

(.;. .

1819

SEZIONE PRATICA

qu aèl ro . pi Ll compl e to ch e og·g i i po~ a aYere ed è . l a to udilo quali nuo' e e J)rometlenti po siJ>ililò. si discl1iudono alla clinica, quali concreti brillar1ti ri ·u I la ti si sian o oggi già o llenuti . 1'ultaYia malg rado tanti incvilabiJi progr essi , volendo sir1 tetjzzar e quanto è accertato fino ad ora riguardo alla fu11 zion e di r egolazione d el ricaml>io minerale cla par te dell e par a liroi<li , si è coLretli a valerci di e pressioni gen erich e e quanto 111a i inde terminate, polendo solo uff'ermare con sic urezza che esse presiedon o al rica1nbio del calcio e d el fosforo. In qual serlso t al e azio11e si espli chi è però ancor a igno lo ed è a ques to sCOJ)O ch e l ·o. riferi sce u11 in iem e di ricer ch e eseguile in collalJorazione nella Clinic-.t di Ron1a, intese a chiarire qualch e lato d el problema. L 'O. , insieme a Levi Della Vid a, s tudiando in r a lti albini il bilancio dcl Ca e d el P delermina11donc I 'assunzione e l 'escrezion e quotidiana in condizioni norn1ali, durante in len so trai Lamento con para lorn1on e 1 in animali lireop a lireoprivi e n ei i11ed e imi so l lopo ti a tra l tamento tiroxinico, ha Yedulo ch e la11lo n egli anin1 nli a car enza che a oprado aggio di paratormon e si h a netto au mento di Ca e di P n ell or ga11i 1110, più inarcato p er il primo, e maggior e n egli a11i mali lratlati con paratormone ch e in quelJi p aratireoprivi. F acendo eseguire <la P. f 'rugoni , il dosaggio d el Ca e del P n ell'or ganismo lola1e d ci 1n edesimi r a lli, si è cons la lalo un corrisp ondente aumento di en lra1nbi gli elem enti i1egli a11in1ali paralireoJ)ri' i e in altri lratlali con para tormone, con~er­ mando quindi le preced enli ricer cl1e. Anche con do i' rninori di p ar a tor1n on e (Pisa) i ri ultati furo no gli stessi. P er\ anelo ullora alla d oppia evenien za di sindro1ni simil -rachi l icl1e n ei r atti , p er ecces o e per car enza di Yi lan1i11a D, l 'O. h a fatto ripe ter e identich e deter111inazioni in r atti adulti in care 11za Yit.aminica e i11 soprado aggio di ergolerolo · irradiato (P . 1~~rt1g-oni e l\l . Co ppo) ed è Lato trovato ch e il rlosaggio dircllo dimostra nel1·or ga11ismo in lo to n etlo at1n1cn to d el Ca e del P . ~ror nando alle paratiroidi , car en za cd eccesso d cl loro orn1one, porLa110 ad accumulo di Ca nel] 'organismo: sturliando l a co1r1posizione chimica del! 'osso di r atti paralireopri' i e di ratti in soJJradosaggio di p arat orm on e, l). Frugoni b a potuto vedere però cl1e in que la econda co11dizione il Ca diminuisce quasi parn l lel arr1ente alla diminuzio1te di cen eri , n1e11Lre au1nenta fortemente il contenuto percentuale di acqua . Il P si comporla in modo an alogo. Da quant o precede si dovr ebbe quindi con cluder e ch e in questi ani111al i i presenziaYa più ch e a ù u11a p at o1ogica as unzione od eliminazion e di Ca e P , a clifetti rli dis tribuzione dei n1ed esin1i ele1nenti . Volendo cl ar e base sperin1entale a tali conclusioni teoricl1e, 1'O. ha fatto e eguire a ~1foljnari il d osaggio d ei due el ementi n ei si11g·oli organi, ma pur essendo Yenuta a 111ancar e l a prova ricer cata, l 'O. riti en e ch e sen za dubbio in qu es li animali si abbia un 'lrnormale di s tribu zjo11e de l Ca e del P. Rile11 enclo tuttavia ch e a11ch e al tri elem enti p arlccipa ~ sero a tale squilibrio, 1'0. a fa tto eseguir e n ì\Ioli11ari e Co1)PO lo stt1<lio ·i lematico n elJ e delle condizioni sperimentali del co1npleto ricamzio 1ninerali ecl i ri ~ul la li pit1 evid e11ti ed impor · lanli ·0 110 s la li trova li n ell e o sa, d ove il mag n esio h a comportam ento inverso al calcio ed au111ent a clo ,-e quello •clin1inui sce. 1


1820

«

Circa l 'in1porlanza attribuita alla fisiologia normale e pa. Lologica del ricambio calcico, l 'O. riferisce i risultati 0 tlenuii da ricerche fatte eseguire i11 proposito da Rubegni , Pisa, P. li rugoni. Qualche osservazione meritevole. di interesse si ba pure dallo studio anatomopatologico della carenza od eccesso di ormone paratiroideo, essendo stato osservato (l\llolinari e Puddu) nell 'uno e nell 'altro caso costan Lemen te u11a no te vole i})er trofia della 1n ilza dovuta non solo ad imbibizione di essa, ma a vera iperplasia dell'organo. L 'O. riferi sce jnfine i risultali del bilancio del calcio, del fosforo e del livello ematico dei due clemen t i, di alcuni casi (sclerodermia, morbo di Recklinghausen , m. di Schuller) osservati n ella Clinica Medica e sottoposti a<l interventi sulle paratiroidi. 1

Sedula pomeridiana.

Pres iderLza: Proff. 1\_,

- .•

e l\II1cHEL1.

Comunicazioni inerenti alla Relazione.

MAUGERc (Parma). l~d

ALESSANI>l\I

Rapporti fra ]Jaratormone

Da ricerche eseguite allo scopo di s tabilire i rapporti fra p aratormone ed acido ossalico, l 'O. può affern1are l 'esistenza di tali rapporti, avendo con statato notevole interdipendenza fra elirninazio11e di acido ossalico e di calcio, erl aumento di entra1nhi dopo iniezione di 'paralormone. acido ossalico . -

R. ALES SANDRI (Roma). - Turb e paraliroidee. - Ha osservato 15 casi personali attribuibili a turbe }Jaraliroidee. Casi di spondilosi, di artrite della eolo11na verlebrale, di sclerodermia, inoltre casi speciali di morbo di Recklinghausen e 7 d~ .. artrite anchilosante. Con corda con i relatori e dai casi occorsi alla sua pratica per sonale potè concludere ch e la paratiroidectomia si dimostra efficace anche per favorire la calci.ficazio11e delle fratture. L'O. riferisce che non è int~rve11uto n ei casi in cui l a calcen1ia era normale, 1na solo quando la calcemia era aumentata ove si polerono otten ere risultati positivi. Quando non. si riesca a .indivìduare le paratiroidi si può ricorrere a opportune allacciature arteriose regionali .. In due casi di sclerodermia, in uno dei quali era presente una grossa paratiroicle adenomatosa, non si ottennero vantaggi notevoli. Conclude dicendo che i1 lato oper ativo potra avere indicazioni, ma naturalmente bisogn a tenersi ancora riservati nel giudizio sul valore di questo intervento.

M. LoRETI (Bologn a). __, La slilichezza in r apporto a lle p ar at i r oidi. Nei ca11i, dopo la paratiroidectomia parziale ha notalo un ritardo notevole nello svl1otame11to del tubo intesti~ale. Ciò avviene perch è g-li ormoni paratjroidei sono ini-· bitori dell 'eccitabilità simpatica e percJ1è viene a mancare una cert a quantità <li Ca circolante in modo da essere alterato l 'equilil>rio fra il gruppo degli elettroliti Nal{ e Ca. B.

AusTONI

(Milano).

(ANNo XL, NuM. 46]

lL POLIOLINICU ))

~ Alterazio1ti ossee otte-

n.ute con estratti para.tiroidei 1iei r atti in villl di a.ccrescimento. La sommini strazion e, per via

parenterale di alte dosi di parator1none Collip, }J€ r un periodo di 52-70 giorni , determina nello scheletro dei giovani ratti albini a dieta ricca di calcio, una serie di gravissime alterazio11i ch e ri-

cordano da vicino quelle dell 'osteodistrofia fib,roso-cistica e che nettamente corrispondono a quelle descritte per la pri1na volta dagli AA. an1ericani, rLelle cavie e n ei cani. G.

e B.

(Mila110). -

l 1 ariazioni quantitative della fosfatasi del plasma e delle ossa <li animali sottoposti a v·a ri trattamenti. In CoGGI

AusTONI

ratti giovani trattati con paratormone (500 U. in due mesi) l 'attività fosfatasica delle ossa è lievemente diminuita. I ratti adulti trattati con dosi tossiche di ergos terina irradiata per via parenterale, con aumento del calcio e del fosforo del siero e decalcificazione ossea, la fosfatasi si di1nostrò diìninuita. Nei ratti a dieta calciopenica con t.iro-p aratiroidectom·i a n oLò aumento dell 'attività fosfalasjca. In casi operali di paratiroidectomia parziale senza tetania 1'a11tlamento della fosfatasi è s tato parallelo a quello d ella curva caloemica. 1

BrcH. Studio i stologico delle gliiandole parati roidee negli animali con fratlure multiple sp erime.nlali ed in quelli traltati con dosi tossiche di e rgostero~o irradiato e di st r onzio. -

La gh. paratiroidea reagisce, quando l 'organismo è sottopos to ali 'azione brusca o progressiva di sostanze tossiche. Lo stato di iperfu11zionamento reattivo può essere dedotto dall 'aumento di volume della ghiandola, dall 'inte11sità di irrorazior1e s~nguigna, dalla varietà di forme e di volume delle cellule nella stessa glanùola, dalla compattezza e rigogliosità degli elerr1enti cellulari riur1iti in corcloni intrecciati a follicoli. P.

CAzzA~lALI

(Milano). -

Influ ertza della dieta nell;ipoparatiroidismo speri-

ipo- ed ipercalcica mentale ,. I t essuti molli sanno conservare la

facoltà di assumere calcio dal sangue e fissarlo per i propri fabbisogni, pur in assenza di una normale funzionalità paratiroidea, contribuendo probabilmente all 'abbassamento della calcemia che Si OSServa imrrtalLCabj]mente dopo la paratiroideclomia. .

B.

G. Pòzz.i (Mila110). -

Il comportamento della cal ce mia e della fosfore1nia in diverse affezi o1ti chi rurgiche ed in r apporto all ' intervento operativo. - Soltanto gli interventi opeAusTONI e

ratori portati diretlamente sulle paratiroidi o nel lor o regime circolatorio, hanno una costante ed evidentissima azio11e perturba trice sul tasso calcemico e fosforemico.

R.

FUMAGALLI

G.

PERACCHIA

(ì\lilano). - Paratiroidi e partDalle esperie11ze nl1merose eseguite non cr eas. si può nmmetlere un antagonismo funzionale fra f)an·creas i11sulare e paratiroidi. (wiilano). -

Contributo alla conoscenza dei rapporti funzionali paratiroideo-surre11ali. ___,.. Nei ca1ai trattati a lungo con il p~rator­

mone Collip mentre esistono segni di iperfunzione tiroidea si riscontra110 solo lievi segni di sofferenza surrenale. Lo stesso si osserva in cani trattati con la paratiroidec lomia. Nei cani sottoposti alla surrena.Jecto1nia bilaterale la calcemia non ha notevoli variazioni. f'.10nclude che non si può propendere Yerso l 'esist enza di r apporti funzionali molto i11Limi fra le paratiroidi e le capsule surren&li.


[ANNO XL, NuM. 46] LAPIDARI

M. (Milano) . -

Su al cu n,e alt erazi oni

l'enaU osser vat e in anirrtali trattali con alte dosi di eslrallo p aratiroideo. - In questi si osserva-

allerazioni n efrotiche diffuse, coi vari tipi di fatti regressivi a carico degli epiteli tubulari : le infiltrazioni calcar ee sembrano pertanto leo-at e 0 J>iutlosto secondariamente alla n1orte d egli elen1en ti cellulari . 110

. E..

e F.

(Bolog11a) . -

Parai ~ roidt ed appara( o insular e n ella [Ja lologia de l sislema vasco lare. - La somn1inistr azio11e di dosi J?ERNAn Eo

P ESCAT ORI

111inime. di paraLoro1011e a 1u11go protratto ha 111esso in eviden za u11a inten sa iperplasia d elle surre11ali e d el p an creas insulare. Contemporan eamente lesioni di n ecr osi della m edia arteriosa 11ei vasi di g rosso e m edio calibro.

C.

(Bologna). -

A sz1orlazione d i adeno1~1a della paraliroide per osteite fibroso-cistica <li R ecklirtg liuuseri. - In una dorina di 46 anni riscontrò u11a ti1)ica si11<lrome di Recklinghau sen . GAl\IBEnrNc

Ali 'operazione, sul margine esterno del Jobo tiroideo destr o rinve11ne u11 corpo lungo 3 5 c1n. c he con l 'es. istologico fu diagi1osticato co1ne a<lenon1a paratiroicJeo. La caJcemia scese dopo l 'iitlerven lo da 14140 a 10,60. Si ebbe url miglioran1ento sogge ttivo e o1JbiettiYo co11 rjcalcificazione d<>l le ossa. 1

F.

:a

i..·1::n EL1 e ~1.

ì\lo

TANARI (~Iod e11a) .

-

Influen delle frallure sull a sindronie parali r eopriva.

-

Qua1siasi traumatis1uo osseo n egli a nin1ali para lireoprivi soppri1ne la tet ania e ne ritarda la compa1·sa, pro' ùca t tn aumento rilevante della cal cemia, una di111inuzione della fosforemia , una di 11tinuzione dei valori della riserva alcalina e un aumen to del l asso glicc1nico. ~I.

(1'orino). -

.1-l oclificazioni della !}licemia dopo l a legatu r a de lle art erie tiroide e. CATTAoi-. .:EO

Legando i p eduncoli vasali della tiroide h a os~erva.to una diminuzione del tasso glicemico, este~a n ecrosi della tiroide e paratiroide. M.

(1'orino) . Osteosi r>aratiroidee fi/Je,·i111entali . - In coni gli, con iniezioni endove11 ose di p aralormon e h a ottenuto d ecalcifi cazion e cle lJo sch ele tro, fa lti di osteoartro j , os leod i lrofi c O}lilisarie e ancl1ilosi progr edien Li . UAT'T ANEO

~{. CATTANEO (Torino). - · }/otlif icazio11i della ca lcemia e della colesteri n emia dopo la simpateclomia chimica delle arterie liroidee . (Fenolizzazione delle arterie tiroid ee) . Si osserva uno

s tato transitorio di iperpar a tiroidi ino funzionale il ch e i1on si ottiene con la sola ganglionec tom ia ' cervicale.

E.

~RETI

1821

SEZIONE PRATJ CA

(Milano). - R icerch e sul co nlenulo niin,erale dei t essuti d el rati o i n r apport o · alla funzione paraI i1r oidea, in condizio tti spe rim enta li 1Ja.rie. La funzion e d ellè p aratiroidi è quell a di regolare jl ricambio 1ninerale d elle ossa . Pe11sa cl1e oltre all 'os leite fibrocistica · la disfun zione p aratiroidea possa J)r odurre a~tre forn1e morbose. Lo scheletro potrel)be r appr ese11tar e un m agazzi 110 di sali mobilizzabili in condizioni biologich e varie n el san gu e, rlal qual e possor10 poi Yenire <l eposit ati l à <l oYe occorra no .

~f .

'fABA~EI.r.r (Mila110) . -

i1npali co

e cal ce-

La r esezione del gr ande spla11cnico sinilro può portare ad una cliscesa con siderevole della calcemia; l a simpateclo1nia femorale porta a variazioni minime del tasso ca lcemico, la r esezion e di tratti dell 'arteria femorale porla a discese più accentuale della calce'mia. I valori in cal, cio d el sangue Yenoso si sono dimo trati più elevati di quelli del san g u e arterioso . rnia. -

F.

(lVIessina). - L ' influenza del le p ar at i roidi n el processo di riparazione d elle f erite cut anee. Usando localmer1te l 'es Lralto paratiroid eo nelle ferite cutanee ha osservalo un 'azione acceleratrice, l a paratiroidectomia ritarda la veJocità nella curva di cicatrizzazione. P en sa ch e la funzion e d elle par[ltiroidi h a influen za sul trofj s1no dei tessu ti in genere e specie del connettivo. MELINA

A. PtIBVITERA

~fil ano) .

- frl orbo d i Dupuyt r en e terapi a paratiroidea. - In qual lro casi di m . di Dupuytren s tudiati dall 'O. n on è stata mai riscontra ta ipocalce1rtia n è segni clinici di insufficien za p aratiroidea. In ques ti casi l a terapia con e& lratli di p aratiroid e i1on h n effelto c urativo stat,ile. (Milano) . - Gozzo e calcemi,a pre- e fJOsl-oper atoria. Ha dosato l a calcemia in 21 individui operali cli strumectomia , soltanto i~ çlue casi ha riscontrato lieve abbassamento d elia calce111ia. Conclude ch e l 'inler vcnto puramente esplorali vo alla Simon, per influire s ulla f11nzione p aratiroidea non è giu Lificato e ch e nei casi in cui 11on è s lata possibile l 'aspor tazio11e di una p aratiroide è conveniente allacciar e I 'arteria tiroidea inferiore per isch emizzare le paraliroicli e quindi d i111i11uire la funzione. ,

A.

PREVITERA

.

'

r I

(Bologna) . - Due casi di paraiti1 oidcc tomia curali va. Si tra ttava di l.Ina osteite fibrosa cistica e di una p oli artrite anchilosante. Nel primo non si rinvenn e un ad en om a, furono aspor1at e le paratiroiùi di sinistra. Dopo l 'operaz.ione 8i n otò cadtrta d ella calcemia e dopo 6 mesi, µ i1 risultato molto soddisface11le. An cl1e n el secondo caso si è otte11uto lo s tesso risulta lo.

E.

BERNABEO

V . GHIRON (Ro1na). - .,. Rice rche sul l e paratiroidi n.elle nialaltie de lle ossa. L 'O. ricorda come egli abbia g ià riscontrato 5 an11i pri1na del Gusfar o\,-. aun1en to della calcemia negli animali fratturati e aJJbia dimos trato co11 J•a ·porlazione e il t rapianto delle par a tiroidi come l 'iper calcemia è lega la alla l oro funzio11 e. Riporta es1)erienze precedenti e al tre ricerche i11 cui ha ottenuto con innesti di paratiroide in giovani animali, lo sviluppo di c is li ossee sul lipo d ell 'osteodis lrofj a cis tica. Ma l e gravi manife:"t azioni di caratter e gcn ern]e prese11La le d a que s ti a11imali e che condussero a morte anch e quelli i r1 cui l e ossa presentarono lesioni di lieve entità inducono l 'O. a riten ere ch e la cau sa di tali o leop atie, anche se l egat a intin1am e11 te alla pa ratiroide sia da ricer car e i1t una al lerazione pii1 gen erale e profonda .

rvr.

Nolo prevenliva sui lrapian li spe rim enta l i d i paratiroicli . Esperienze AsCOLC

tR0111a). -


1822

' «

IL POLICLINICO »

in ga lli. T., ·o. proietta i1u111erose diapositive d imos trando la decalcificazione <lelle ossa così ot1enula e ]e le joni simili all osteite fibrosa rj scontra te. C. Ro sr (l\aler1)10). R ice r che SJJe rim entali su l la chiriirgiu de lle par atiroidi. G. P1E.n1 (Belluno) .. - . ~on tribulo cilla clii r u rgia delle gh.i a.ndole par atiroid i. - L 'esperienza dell 'O. 11el campo della chirurgia delle paratiroidi rigu arda due casi di ostejte fibrosa, e du.e casi di 1)oliartrite an chilo8ante con iper calcernia. U primo caso di osteite fibrosa (il prin10 del gen er e operato in Italia) con cerne un a giovan e atLualn1ente di 27 a11ni 1 ch e a 21 anni cominciò a~ a~cus~ re dolori ossei , c he la r adiografia e la }·1op s1_a dtmos lrarono dovuti a focolai i11ul lipli di oslei le fibrosa e ch e rapidam ente si aggravarono ii111nobilizzando l 'ammalata a letlo. el febbraio 1929 l 'O. b asandosi sulla teoria di Erdhejm 1 prat icò un trapj anto cli paratiroidi un1ane n ella tihia, cl1e ap parve migliorare momentaneam ente il 'ricambio calcico; ma poi le lesioni dello scheletro si estesero ul leriormente, il quadro clinico p eggjor ò e la calcemia salì a 18 . L 'O. si decise (marzo 1932) ad esplor ar e la region e tiroidea, che apl)ariva normale, asportò lln tun'lore a struttura <i.i ad enon1a paratiroideo, annidato fra la laringe e la colo11na vertebrale, grosso . com e una noce; inol tre I 'O. trapiantò sotto la mammella due grosse stecch e ossee (provenienti dalla tibia di un arto ainputato) allo scopo di somministrare al1:or g·anismo calcio per la ripar azione dello sch eletro, acco rgimento ch e non risulta all 'O. sia stat o :{inora usato d a altri in casi analoghi, m a che era già stato proposto e adottato d a Oppel e da Krini lzki in casi di teta11ia e spasn1ofilia . All 'op erazion e seguì un rapido 111jgliorame11to ch e ebbe esito in una guarigione clinica appar e11teme11 le comple la (la p azien te dopo c.r uasi un a11no completan1en1e liberata dei suoi dolori era in grado di riprender e la sua professjon e di maestra) ; tale gu arigio11e persiste a 18 mesi dall 'operazione e la calce1nia è discesa a 13. L ·e). h a inoltre osservato un secondo caso di 0s teite fibrosa in una donna di 30 a11ni ch e a 20 (111ni ammalò <li dolori a tumefazione al ca po, cl1e la biopsi a ha rlimostrato dovuti ad osteite fibrosa ; la radiogr afia ha rilevato la presenza di altri due g rossi focolai alla capola e all >omero di destra . Nel n1aggio 1929 ll.l praticat o un trapianto di p aratirojdi t1rr1ane n ell 'epifisi inferiore d el femore; la calcemia era a 16. Non si osser vò alcuna m odificazione d el quadro clinico. Nel 1932 fu pro})OS lo l 'interYenlo s ulla regione tiroid ea: non fu accelta lo, e con1unque il quadro d ell 'os teite fibrosa n on si è m odificato, e a distanza cli otto an11i dalla pri1Tia osservazione la d onna continua a fare , senza sp eciali clisturbi, il suo mestiere di d om estica. Per quan to con cerne i casi di poliartrite anchilosante con iper calcemia essj riguard an o due soggetti gioYan j, n ei quali l 'effe tto cl ell 'operazione appare p·r o}J]ematico. n a giovan e attualmente ili 24 a11ni aveva co11J i11ci ~1 lo li offrire fin èlall 'età di 9 anni di una gr ave for111a di artrite an chilosante del rachide e agli arli . La calcen1ia era a 12,5. 1el giu gno 1930 1'0. r esecò il lobo d estro della tiroide allo COJ)O - cli asport ar e an ch e l e p ar atiroidi di un

[ANNO

~UM .

XL,

46)

l rtto. Si è verificato solo un nuglioran1en Lo nei rnovimenti d el collo, c h e persiste a tre anni dal1·operazione ; la calcen1ia è attualmente a 9 5. Un giovane di 27 an11i aveYa cominciato ~ soffrire fin dall 'e tà di 20 anni di dolori articolari afebbrili, cui seguì r jgidità del r achide e delle articolazioni specie a livello delle anche. La caleemia era a 13,5. Nell 'aprile scorso I 'O. esplorò la m e tà destra della tiroide, rimosse dalla faccia I?Os! eriore d el lob o un corpuscolo grosso come un fagiolo (che aveva l 'appar e11za di una paratiroi<i e rn.a di cu i l 'esame miGroscopico dimostrò la stru.t~ tura tiroid·e a); praticò inoltre la sezione fra <lue l eg~ture dell 'arteria tiroidea inferiore destra (operaz!on e che Lerich.e ri tie11e equivalente alla asportazion e d ella corrispondente paratiroide). L 'effetto è stato finora nullo sulle rigidità articolari ch è an zi due m esi dopo l 'operazione si è verifi~ cata un 'altra poussée d el processo artritico a live)lo delle ginocchia. Attualn1ente, a sei mesi da11 'op er azione, la calcemi R è a 10,5. Discussione delfa Relazione.

U. ARCAN GEL1 (Ron1a). - Ricorda ch e men tre una volta si cr edeva che p er guarire 1'os teomalacia fosse n ecessaria l 'ovariec toniia, su ccessi'\Tatnente fu potuto vedere ch e qt1est 'affezione guarisce an ch e senza opcrazio11e e che anzi in alcuni cais i la guarigione i11ter veniva con la sola simulazione di aver praticato ur1 'iutervento. La narcosi sola1nente quindi può riu scir e efficace e dare guarigio11i an che :s tabili , per1nette11do gr avidanze sucr.essive ecl allattamento, sen za r ecidive. Ottimi risulta ti 1'0 . h a avuto pure con il vaccino speciale di diplococco isola to d a Arcan geli e Artom e studia to da De Blasi, in quei casi .in cui i pazien1i i1on desid eravan o la narcosi. .Secondo l 'O. il cloroformjo deterntiner ebbe una rnocUiicazione del1'indice op sonico an aloga a qt1ell a prodotta dal ,·a cci n o .

P . BASTAI (Firenze). - Si li 1T1iterà a parlare dei r app orti tra disturbi vascolari, seg11atamente· arteriti, e parai:iroidi. Il sospetto che potessero esistere rapporti tra funzionalit4 vascolare e paratiroidi corse nella , Inente d el! 'O. e del suo coll aborator e G. C. Dogliott i dalla con st atazion e di ur1 grado pi ù o meno evidente di ipercalcemia n elle tron1boangioiti obliteranti tipo Buer ger e n elle arteriti diabetiche. Ipercalcemia i1el morbo cli Buerger er a stata vis i a anch e da Oppel , e da Dernheim e London, Jna uessuno aveva pensato ch e il fa Lto potesse esser e m esso Slll conto di una iperattività delle paratiroidi. I tre interventj segnalati poco tempo fa cla Lériche dopo la pubb,l icazione delle prime osserYazioni di Bastai e Dog·ljotti , riguardano tutt'altro genere di affezioni vascolari, a cui lo stesso Lérich e non h a a tlribuito importa11za. Bastai e Dogliotti h anno suppos to ch e la ipercalcemia n el m . di Buerger si a la con segu e11za di una aumentata iperfunzionalità paratiroidea; che la stessa iper c.alcemia eser citi una sovrastjmolazione simpatica onde vasocostrizion e e(l angiospasmo, in cui consiste il n1omento p atogen etico fondament ale della m al a ttia. Allo s tesso ri ·u l t ato si può arrivare an che con al tro meccanisn10, p en sando ch e la stimolazione simp a tica d ovuta alla ipercalcemia stimoli alla sua Yolta la funzione surrenale, 011de iper adrenalinen1ia, Yasocostrjzion e. ecc . •

I


(.A.NNO XJ.J,

NUj\(.

46]

SEI.IONE PRATICA

IJa paraliroideclon1ia eseguita in quat lro casi h a portato la conferma d ella ipotesi pro pettata i11 quanto i è o crvato l a scompar a d ei dolori, n sia d ello sp ns1no ,·a scolare, e consegu en le111en le è n1igJiorala la Yascolarizzazio11e deg li arti colpili 011de en so di calore, sudorazione e g u arig ione cli piaghe a volle dalanli da lungo t en1po. Con tcm 1Jora11ea111e11le l a calcemia è scesa a valori n or 1nali. ei quattro casi accennati due. volte sono s la le trovate una J)uratiroide, n egli altri due nou è stato rinvenuto t cssu lo paratiroideo . L 'operazio11 e e::ra con sistila J1 ell a esplorazi one di una metà della regione tiroidea n ella sua parte estracap u1 are e n ella as11ortazionc della m e tà su1)eriore d el lob o tiroideo le so, econdo l e indicazio11i cli Op1>el . Ritiene l 'O., come ha avu to occasione d i dire in ttl lra sede, riferend o di un caso di osteosi p ar atiroidea comple lan1 ente guarito in seguilo ad intervento ulle J)ara tiroidi enza rj trovamen lo d elle 111edesime, cl1e i11 t ali casj le p a ratiroidi <lel l a lo esplora lo po sano con facilità andare distrulte ar1atomican1cnle o fun zionalmente, come in quel caso Ycn11e d imo lra lo al! 'evidenza dall 'abbassa111enlo della cal ce1nia e dall 'arres to fi11 or a d efj11itivo d ella inalatlia , a 16 mesi di dislanza d all 'intervenlo. L 'O. ritie n e ingiustificate l e riserve eccessive messe in rilievo sul sig nil'icato d ell a ÌJJCrcal cemia. In r ealtà, quando la ricer ca, estrcma1nente cl c]jca la p er i molteplici d ettagli ch e J)OS~ono falsarne i ri sullati, è condot ta ri gorosa1net1 le dà 1>ien o ailid a1ncnl o 1 s'intend e entro certi li11~i li , com e ogni altra ' ricerca con cernen te cle lcr1n1n ;izioni chin1ic he an che la più sicura, e _perciò dc' e esser e con sjcfera la come il t esto più sicuro d ella funzionali là p a ra tiroid ea. Ai facili cri Lici ri cord a c he l o stesso Co1lip do a la attività del pa~~ lb or11101te a seconda d egli effetti sull a calcem1a. e~onrl o l 'O. d eve perciò r iten er si ch e quando in serruito a u1t inlcrYento s ulle paratiroidi ~ i osser'i ~111a sicura cadula clell a calcemia si d eve ammet1er e ch e a 11aton1ir nmenle o funzj o11a]n1cn le t e ~u to parat iroideo è anda to p erCl~!o . Nei casi ri~ corda ti tale fallo i è se1npre ver1f1ca lo accant o a 1 risul lati dell a osservazion e cli11ica, e quindi egli r itien e c he le ri serve avanzat e d al i)rof. Do n a li c irca l a avvenuta paratiroidectomin o n1en o i1011 nbbia no r agione di esser e. ~la a t oglier e. og:ni dulJ])io valgono i <ll1e casi in cui una_ para t~ro1~l c . ':en 11e ritrovata e asportala con r1sulta l1 1n11l1 a <1uelli in cui n on furono r itrovate ma cerlamer1 le di strutte. I..e para liroidi asportate nel m: ~i B~ergcr . fu i on trovat e n orm ali dal punto d1 Yl · ta 1s Lolog1co . Q u esta cons ta tazione fa nascer e il . q~esilo. circ~ l a esis ten za o m en o di lesioni p arat1ro1dee 1n lal1 casi. L 'O. è di a viso che verosin1iln1en IP d el) ba t ral tarsi di uno lato di iperattiYilà d oY1:tlo a correlaziorli orm onich e n on precisate. Che una ~iJnile evenien za possa avverar si è r eso verj simil e <l all a osservazion e ch e i ris ultati osservali n el m : cl i Bue r gcr si so110 pure osser v~ti in . t1n .caso , d1 e nd oarlcrile diabc lica con fo rte iper calce1n1 a. 1 O. l1a s uppos to ch e n el dial)e le si p-0ssa avere u.n ~~­ t agon isrn o fun zjon ale tra p~ncr€:as e paral1ro1d1, itel senso ch e j J pan creas agisca in qualch e m ocl o rla fren o alla atlivilà paratiroidea, così ~he n el cliabe te per defi cien za cli attivit à insul a~e s1 avrebbe una iperalliYilà 11araliroidea per ~ila sa~en l~ cli tale a7io11e ini bitri ce o rallentatrice. D1 qui i percalcem ia, Umolazio:ie simpatica, 'asoco~ trizion e, Yasospasm o, art er1 te, ecc.

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Comunque s lia110 le cose è ccrlo ch e n ei cinque CQ i di Bastai e Doglio lli (qua llro di m. di Buergcr e uno di arleri te diabe lica) è avvenuto un 111a11ifes lo e sorprenden le cambiamento nelle conclizio11i locali degli an1n1a Jali per il n1j glioramen1o dell a circol azJo n e locale, nonos la11lc l a gravil<'• d elle lesioni d i alc uni lra ques li casi. È d a segnalare un effe llo evid en le an ch e sulla 1Jr essione ar teriosa . In lre d egli s tessi casi in cui e is teva jIJerterLsione si è avtLl o abbassam ento sen~jbile della pression e sia inassi111a che n1ir1ima: j11 uno d a 215/ 130 a 150/ 90. Qu eslo fatto però n o11 s i verifica se1npre. Rcccnlem enlc in una malata <1 i 46 anni forlem e11le ipertesa, 250/155 p orlatrice di una ciste del lobo d es tro d ell a l iroide, insi e111e alla as portazione d ell a cis te ven 11 e pure asporta i a una p ar atiroide: la })ression e n on ha variato cnsibilment e. In ques la mal ata però n on esisteva ipercalcerrLia, e il ta sso calcemico non si m odificò dopo la operazione. Q11es ta osser' azione è importu nle p cr chè parl a ir1 f'aYor e del con cetto ~he j l fa t lore ipercalce111ia figura sol tanto in alcune forme di i1)erlen sione, e ch e soltanto in queste lcl par a liroidectomia può portare a risultali fa,·orevo1 i . L 'O. non h a mai dalo sover chi a in1portanza ai r i ullali terapeutici osserva ti p er quanto e' riòenti, d a la la brevità d el t e JTI })O lrascorso· dall 'intervento e an chf! per chè gen er aln1ente egli ha fatto praticare l ' jnterYen to jn casi di es lrema g ravità; in <'U i la obliter azione fin anch e d ei g rossi tron chi rrleriosi non per mel le cli farsi r agion evolmente illusioni sul d estino definitivo di tali malati. ?\1a cali ritiene i r isultali cenna li di grande importanza d al punto di vista della fisiolog ia e fisiopa loìogia delle paratiroidi . A queslo r ig uardo n o la ch e finora un solo or111on c paraliroidPo ci è sicuran1enle n oto : . quello <li Collip, acl u ion e anlilelanic;a e r egol atrice del li vello del calcjo. Forse a n ch e esis le l 'ormone prepara lo <l a Thornson , inibitore o fre n a tore dell'acc rescimento (antigro\-v LJ1ormone). Co1nunque nulla dimos lra cl1e esist a 11na azion e calciofissatrice, co1ne comu11emente si creéle. Le lievi decalcifiC\.lzioni ossee osser val e S])erin1 c11laJ1ne11te m ediante Ja proYocazion e della t et a ni n cronica n on han110 g r an significato p olendosi la li d ecalcificazioni t1sservarsi jn svariat e cond izioni speci aln1ente se comportino d elle turbe g~stroinles lin ali , come n.~l caso irt parola. Si ricordino ad es. l e molto p1u g rav i decalcificazioni cbe s i os~erv~no pure s~e111nen lalmenle 1nedian le l a d er1\1az1on e d ella bile d ;t1l "i11testino. L ·or111one di Coll ip ha invece ceri a111e nle uné• azion e i11obiJizza l rice e d issolvitrice d el calcjo d ell o sch eletro. ~Ia una laJe azjone non po trebbe esser e flne a sè s tes:a: si. a rriverebbe ali 'a ·surdo di un organo la ct11 funzione sar ebbe quella di d is Lru ggerne un altro. L 'ormone. paratiroideo pren cl e il cnlcio d alle ossa perchè 1~ cal r io si t r ova sopTa tullo n elle ossa dove è fissa.lo d alla vitaJ11ina D e Io porla al trove dove ser ve u una fin alità ulile e n ecessaria per l 'or ganism o: l'ioè nel san gue e n ei lcssuli 1 cl ove con corre com e u1 10 cl egli el em enti fond amcnlali a mant en ere 1'cquilibrio elettro]i lico, ch e rappresenta la base d ella regolazione ur11orale del sis le1rl a r1erYoso vege lalivo . Per la su a azione sin1pa lico to1tica l'at1111en to d el cal cio 11ell 'organis n10 porla alla s lin1olazione della in11erYazior1e in1patica e quindi di quella , ·ascolare. Dj qlli la 'asocos trizi.o~e e gli spasmi che stanno all a ba .. e <lelle art er1t1 del


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« lL POLI CLI NI CO »

1ipo ricordato. Si co tnprend e per ciò come la asportazione di una o più l)aTatiroidi o la loro elimi11azion e funzionale porli alla scomparsa d ella vasocos lrizione e alla correzione parziale o totale della circolazio110 locale, oncle i miglioramenti osservali. Con tali concelli sulla funzione paratiroidea l 'O. si rencle conto anche d elle altre sindromi riferite ad iperparaliroidisrno. Così la malatlia dì Recklinghausen ha la su a ir1terpretazione in una forte, si polre}JlJe dire brutale m obilizzazione del calcio osseo, onde 111te11sa e per lo pii1 rapida decalcificazione. J11 Lali casi si ri1rova infatti accanto ai segni della iperfunzionalità paratiroidea anche un substrato anato1nico vistoso della alterazione paraliroiclea, cioè quasi sempre un adenon1a (p er qua11to non costante1nente co1ne nel caso perso11ale ppra ricordato). Nella sclerodermia. soste11uLa» folildamentaln1ente da alterazioni vascolari che il Pa\ltr)er identifica con le fasi iniziali del niorl)o · di- 4Buerger, si ha i])erfunzionalità parati roidea con iJ]erplasia o meno delle paratiroidi, come .nel morbo di Buerger, e nella endoarterite diabeLicai ln ques ti casi la lesio11e vascolare si estende oltre ch e al capillari e precapill~ri come 11ella sclerodermia anche ai vasi arterjosi e magari alle vene per un processo ascendente della aifcz1011e. Più oscura res ta la interprelazione dei risultati q11alch e volta osservati n elle artriti anchilosartpir, .11.el in. di Paget, eoc. ~la questi risultati se1r1brano molto discutibili e sarel)be prematuro te11tarne u11a inlerpretazio11e.

F . M1 cHE.L1 (Torino). - Non toccherà brevemente che due pu11li d elle esaurienli relazioni di Sisto e Donati, quelli relativi a due forme morbose, l a poliartrite c~onica pri1nitiva da un lato e l 10st eQmalacia dall 'ultro, i cui rapporti con 1'iperparatitoidismo sono assai discussi. Gi·r ca la poliartrite cronica prin"litiva, che, seco11do qua nlo I 'O. ha sostenuto da tempo comprende for111e alquanto diverse dj poliartrite, per t1uanto aventi lulte con molta ve:rosimiglianza l1na: base it1fettiva, è fonda1nental1nente d 'accordo con le conclusioni dei relatori e in special 1r1o<lo con quelle, me110 assoluta1nente negative, ' di 1)011a ti. Accanto ad un gra11 numero d 'insu ccessi o di successi effimeri, nor1 manca qua e là qualche successo più <.l ecisivo, anch e dure,·ole, ch e sembra J>Oler essere riferito all 'interventç> sulle paratiroidi (Maragliano) . Indubbiamente bisogna andar e cauti n ell 'apprezzare i tniglioramenti che si osservano in soggetti giovani , colpiti da forme squisitamenle i11fettive di poliartrite, prima del Jleriodo delle anchilosi. In queste forme e in questQ periodo , la i11alat tia ha un decorso intermezzato da fa si di -esacerbazione e dj tregua, anche di anni, e i miglioramenti ottenuti con vari mez~ zi o spo11taneaine11te offro110 talvolta le apparenze d ella guarigio11e. Gom1111L1ue, non esclude che la paratiroidecto1nia od altre operazioni eq\livalenti (legatura della tiroidea inferior e all a su a estremità distale), pos~ano co11durre a q11alche risultato in casi in c11i i! eYide11te un certo grado di iper calcemia. Un ;iumento manifesto della calcernia n on crede si possa ricondurre all 'os leoporosi epifisaria rhe i11 vario grado si osserva sempre n elle poJiar trì I j croniche infe ttive, tanto è vero che quivi -· come risulta dalle melorlich é ricerch e di suoi

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[ANNO XL, NuM .

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allievi - Robecchi e Battistini - l 'aumento della calce1nia è estre1narnente rara e non vi è rapporto tra il grado di osleoporosi epifisaria e quello dèìla ealcemia. L 'aume11to della calce1nia nel siero di sangue esprinte clt1nque un disordine dei poteri regolatori del calcio e con og11i verosimiglia1iza un dis ordine funzionale delle para tiroidi; e I 'intervento su ques te ghiandole può migliorare la situazione, forse 111oaificando il r egime circolatorio a livello delle articolazioni colpite, alle cui a11omalie (spasmi arteriolari e · capillari) si attrib11isce una certa importanza nella patoger1esi delle poliartriti. E veniamo all'osteomalacia. Malgrado le chiare <lifferer1ze d el quadro clinico-radiologico e di que11o ar1atomo-istologico dell 'osteomalaeia e della osteo-distrofia tipo Recklinghausen, c 'è oggi una certa Lendenza a riprendere il vecchio concetto già sostenuto da Recklingha11sen e ad attenuare la nettezza dei confini che, dopo la dimostrazione dell 'origine iperparatiroidea òella osteo-fibrosi cis lica, separavano le due forme morbose. . ,Si parla difatti di casi intermedii , di forme di nssociazione e perfino di forme di transizione (Jung), capaci di afferrnare l 'intimità dei r apportj tra le due malaltie. InLimità dei rapporti che sarebbe dimostrala: 1) dal riscontro in casi definiti come. osteomalacia di veri e proprii tumori o di notevoli iperplasie diff11se o a focolalo nelle paratiroidi (Er<lheim, Schmorl, Schupp, ecc.); 2) dalla possibile coesistenza con un quadro clinico radio1ogico di osteomalacia della sindrome ))iochimica più o meno netta e completa della m. di Recklinghausen (aumento della calcemia, aurrtento d ella calciuria, ecc.) (Bastai e Dogliotti , Leriche, Jung, Massa, ecc.). 3) dal successo ottenuto in casi di questo tipo colla paratiroicteclo1nia (Bastai e Dogliotti, Leriche, Jung) . Bisogna andare ca11ti, a parere dell 'O. , nell 'avvicinar processi 111or.bosi così differe11ti. Ancl1e sotto l 'aspetlo biochimico, le metodiche ricerche compiute da Molfese nella Clinica di Torino su parecchi casi di osteo1nalacia tipica, hanno din1ostrato la profonda differenza che esiste fra le due affezioni. ~ella n1. di Reckli11ghausen ipcrcalcemja, ipercalciuria con perdite relativamente moderate di calcio per le feci ecc., èo1ne. risulta dalle rel~zioni . Nell 'osteomalacia, bilancio del calcio positivo o n egativo a seconda d ei casi , ma calcemia in li- · nliti pressoch è normali, nessun aumento ma di solito diminuzione della calci1.tria, relativo o assoluto aume11to rlel calcio eli1niuaLo co11 l~ feci, miglioramen lo d ello stalo d egli ammalati e del ricambio calcico soLlo l'influenza dell'estratto di paratiroidi (Molfese), ecc. Dirà di pii1. In un caso raccolto di recente i1ella su a Clinica ed accurata1nent e studiato dal dott Molfese, ha fatto praticare, a titolo di experimentum cru cis, la paratiroidectomia. Si tratta di una donna di circa 40 anni, con un qltadro di ·osteomalaGia tipico che sotto l'aspetto c]i11ico e radiologico, rlalante da 4 anni, associato ad una classica forma di diabete renale e con un quadro biochimico ugualmenle caratteristico : calcemia fra 10,2 e 11,3 n1mg. 9{,, pot~ssiemia fra 17,l e 18,9 1nmg. %, calciuria diminuita, relativo aun1en to del calcio fecale , fosforo inorganico nel sangue 1,6 mmg. %.


[Al'rNO XI., ~\ . ~I. 4GJ E~be11e , ii~

1825

SEZJON.E Pl\ATICA

'l''e lo classico caso la paratiroidec-

l?m 1a eseguila ònl prof. tropeni con l 'asporlaz101te ùi due paratiroidi din1os tralesi alJ 'e ame i.. , tologico p erfe ttamente normali, non h a e er cita lo alcuna J11a11ifes ta influenza sul processo esteo1naJacico. Ancl~ e sollo que lo aspetto, dunqu6, l a differenza e profor1da fra le due affezjoni. fi'ra le qual i 11on crede si possa parlare di for1ne di Lransizio11e, ma al })iù ùi forme di associazione dei du e J)rocossi. L 'os leo111alacjn vera, a<lunque, cori s i11dron1e cli uica-radio1ogica e bjochimica tipica, non è suscettibile di inlerYen li chirurgici sulle paratiroidi. , Questi inter' enti, quando sono veramente efficaci , si riferisco110 i11riubbiamen le a « forme pseudo-malaciche di osleo-clistrofia paratiroidea n. (~erto, l 'esi lenza di quesle forme co11 iglia di rjcercare in ogni caso di osteomalacia la indrom e J,iochi1nica della m. di Recklinghau en. F. ~1ARCOLONGO (Torino). - L 'O. riferisce su un caso di iperten sion e arteriosa primi LiYa di alto grado senza lesioni r enali , in cui fu proceduto all 'intervenlo chirurgico sulle paratiroidi . Dopo l 'intervento , si ebLe aLbassamento sen sibile s ia della !\i[x ch e della ~fn durata per circa 5 m esi , clopodichè i valori pressori tor11arono alle cifre i11iziali (220-130). L 'O. si sofferma a di scutere J 'i11 terpretazione di questo caso non facile sia per l a inanca La <liroostrazione di alterazioni funzionali del! 'apparato }Jaratiroideo, sia perchè non furono asportale le para liroidi , promettendosi di 1ornare in argomento co11 su ccessive osservazioni cliniche.

C. lt'oÀ (i\[ilano). -

'fratta il tema del n1etabolism o calcico i1elle affezioni dello scheletro. :\lette in rilievo l 'enorme importanza biologica del calcio: ) 'assorbimento gastroenterico del calcio influenzalo da di, er si fattori inerenti alla dieta ed ai su cchi cligeren li; l 'alcalinità del contenu lo in lestina Je è condizione sfavorevole all 'assorbimen lo d el calcjo, mentre l 'acidità ottenuta con l 'ingr.. ti one di acidi organici favorisce i 'assorbimento. Se la dieta è ricca di cloruri di sodio l 'assorbimenlo del calcio è maggiore, men1re esso è contras tato da un eccesso di potassio, di magr1esio o di fosfati. Interessante sia per l'assorbimenlo ch e per il trasporlo e la escrezion e del calcio è la solubilità n ella bile. Il rapporto Ca :P nel1'alimentazione ha pure una grande imporlanza 11ell 'as~o rbimen to d el calcio. Esis tono proporli on i ottimali non soltan1o fra calcio · e fosforo, ma anche fra grac;si calcio e Io foro . La con centrazion e alla quale si porla i1 calcio nel sangue, dopo som ministrazio11e orale, non può essere presa come iJ1dice dell 'assorbi1nenlo solranto, potendo essa variare p er inten sità e p er durata a seconda della rapidità d ella clin1inazione. E il fatto che questa aYvenga con l e Jecj no11 bas ta a far ri Lenere che il calcio introdotto per via orale non sia stato assorbilo poi ch è esso potrebbe invece essere s tato assor]Jilo ri a una parte del canale alimer1tare p er esser e riversalo dal sangue · in un 'altra parte dj esso, e venire così eliminato . Tratta quindi i fa tt ori della calciofissazione facendo rileva re ch e si atlri])uisce alla ipocalcemia, e sopral11tto ad una minore concentrazione del calcio d ei muscoli la teta11ia ch e con segue all 'eslirpazione d elle paratiroidi ; e gli animali ch e soccombono troppo rapidamente all 'operazione mostrano una progr essiva d ecalcificazione delle ossa e dei d enli. on n1eno importanti sono i

rapporti tra cal ~io~issazjon e e vitamina D, la quale ha grande som1gl1anza coli 'ergosterolo irradia lo <on raggi. ularavioletti. Producendo sperimentaln1e11le la richitide con uno dieta squilibrata nel r~ppor~o tra calcio. e. Io foro , ricca ad esempio di cal c10, nLa pover1 ss1n1a o priva di fosforo con 1J. somn1inistrazione di er gos terolo irradiato si g uarisce la rachitide provocanùo in breve tempo la calcificazione d elJ e ossa. SLudi~ li g~i effetti d elle altissin1e dof3i di ergo~ l ero1~ i.r rad1ato, l 'O. Lrovò clie gli effetti di t~le s~111111.1 n1s Lr.azione e.ccessiva cli pendono dalla quanti Là d1 calcio che viene con1emporaneamente som~inistrata. Se essa è alta si otliene ipercalcemia d1 grado elevato con diffusi d epositi di calcio 11egli organi, ma senza lesio11i ossee, se invece ~ Ila dose eccessiYa di ergosterolo irradiato non si nccompag11a corrisponde11te somministrazione di calcio le conseguenti iperca1 cemia e calcificazioni ~terotrope si producono a sp ese del calcio deriY~nle dalle ossa. In tal caso i proYoca pFecipilaz1on~ del c.a lcio nelle pare ti vasali, miocardio, polm oni! r en1, surreni, niuscoli i11tercosta1i, pareti ga lr1ch e e se questo calcio non può derivare da q.u ello coi:i?nie introdotto nell'organismo, esso 'ien e 1nobilizzat o dalle ossa che si decalcificano. Si manifesta dunque un fenomeno apparentemente paradosso e cioè una forte ipocal cemia per dosi eccessive di ergosterolo irradialo. L'iniezione sottocutanea di paratormone ((;olJjp) au1nenta la con centrazione del calcio n el siero proporzioriàJl. ~ente alla dose dell 'ormone. A11m entano pure, l 1evem ente e fugacem ente, il K e il n1agn esio del iero. 'Talvolta i fosfati inor ganici diminuiscono, lalvol ta invece cresce il l> totale e anche l 'ione PO" del siero. La dimi11uzion e della riserva alcalina e l 'acidosi che 11e con segu e p ossono alterare il rapporto Ca :P d el iero. La somminis trazione d el p aratormon e pe11 •·vìa· gas troenterica è assolu tam ente inefficace, anche e si u s ano alte dosi di preparati molto attivi. L'escr ezione d el Ca e clel P con le feci è poco altera la. Si può pensare ch e l a maggior quantità-. di. Ca secreto d erivi dalle ossa. Son1minis trando • dosi alle a cani per oltre 6 mesi si }Jrovocano este:i. sj riassorbimertli n ella 1.»arte spu g11osa e parietale delle ossa, con for1n azione di t essuto osteide e fibroso, e con deformazion e degli arli : un quadro molte, simile alla os teite fihrosa generalizzala. D 'onde proviene il calcio che si deposita nei tes uti ? Certo il fattore d eterminant e ùi questa precipitazione sta n ell 'aumento imullaneo delle concentrazioni d el Ca e d el P n el san gue, e que_to aumento può esser e <lovulo tanto acl un magg ior versan1ento quanto ad 11na di1ni nuita escre• z1on e. J

L . CoNDORELL1 (Napoli). - TJno d ei punti sui quali è d 'accordo col prof. Foà è con siderare ] 'alcalosi come un fattore patogenetico. La ques lior1e del calcio non 'd eve esser e con si (l er ata seJJaratamente. Quando si procede alla paratiroid ec lomia, si ha sempre un abbassamento del tasso d el calcio e un au111en to d el tasso d el fosforo e del p otassio e questo è un fa llo cosLantt", mentre coll 'orn1one paratiroideo s i h a come fallo essèn ziale cl1e I 'ormone paratiroideo è un r egolatore di tu lto l 'equilil)rio elettrolitico dell 'intero organi smo . L 'ip erpotassemia ha in.flu E>n za sul ritmo cardiaco che con dosi di calcio i riequilibria. J...'azione cl ella paratiroid e è r egolatrice su molti organi; si pyò aYere, in ai1imali fortemente ipo-


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«

IL

POLlGLINICO »

calcenlici in seguilo a paratiroidec lomia, un ricambio del calcio tol ale positivo (at1menta lo) mentre l n 4uelli che hanno avuto il paratormone si può ri conlrare un bilancio negativo. (Nfjlano) . - No11 i senlc di poter eguire ques la enlusia tica ascensione c be accompa gna la rlotlrina dell 'iperparatiroidisn10, e si permeLle cli su ggerir e ai giovani u.n a parola di prurlenza. Dice che si ripetono oggi le esagerazioni i11 cui si ricorse anni or sono qua11do sorse la d o ttri11a t.lell 'ipoparatiroicli smo . Le form e osteo- ed àrLropatiche dis lrofiche paratiroidee 11anno limiti 1nolto clastici. La malattia di Recklinghausen è la tipiea (1 istro[ja ossea da alterazio"ni paratiroidee e i1on vale a delimitare nulla, perchè i confini del 1norbo di Rccklinghausen colla forma di Paget e con al tre distrofie non sono per nulla netti. 1~ lrana la esistenza constatata di strun1 i para1iroide i a sed e anormale. i on n ega livisn10 as olulo aclu11que, ma prudente e sobria raccolta di fatti , la cui Yalu lazione porterà a co11cel ti defioiliYi finora non ancora raggiunti. A.

P EPERE

Risposta dei Relatori. Il prof. S1sTo ringrazia i vari ora~ori per l e parol e di elog io r ivoltegli . lliçorda ancora una volta che Ja su a relazione no11 può essere che una tappa ccl un nuovo punto d~ parle11za V? l'SO ul lerior~ prog r essi per la valutazione dell e 1n~um er.evol1 qu es lioni ch e sono sorte duran~e la .d1scuss1one: Molti proble1ni infatti sono stati posti, ma molti di essi almeno per or a, appaiono non di facile soluziv~e. Gli interventi sull e paratiroidi nei casi di arlri ti croni ch e e di sclerodermia sono ancora lro11po p ochi per offrire dati sicuri, n1~ 1 <?-. riti ene cl1c non conYen ga abb andonare tale ind1r1zzo. n prof. Dol"ATI d opo aver ringrazi al? a11 c~ 'egli tulli i colleghi ch e h anno voluto e pr1m ergl1 parole cli encomio, fa rilevare l 'importanza d ell 'argomenl o trattato in questo Cong ress.o, coi:ne è risultato d all a brillante e profonda d1 scu ss1one. Ol tre a ~ì ò o-li se1nbra ch e cla essa è ri sultalo che trallurtdo~i di un problema assai compl esso e t;oppo disparati essendo i dati a ~tualmente forniti dalla casistica, sia più ch e log ica quella caut ela e qucJ Ja prudenza che egli ~a ra ccomand~to r1 ella ~ua r el azi one e che con piacere ha sentito condivi sa da molti colleghi. A t al e proposi lo non può fare a meno di. ricordare la eventualità di paratiroidi aberranti, ch e d opo aver asportato sicuramente u11a, . due p~ra­ tiroidi , po5sono esercitare la loro funzion e o impedire cverlluali miglioramenti. Al mo1n~nto attuale non è p ertanlo possibile rlire ai 1r1erl ici una parola sicura perchè all'infuori d ella d overosa ricerca del tumore o iperplasi a paratiroidea n ella osteodi s~rofia fibrocis lica, n I lre con clusioni preci se non si posso110 p er 0ra 1 rarre. Nella poliartrite è da con sigliarsi I 'intervento in. p erj odo preanchilotico. 1

(Il r esoco1lto della seduta i11 co1nune è stalo roclat lo con la collaborazione dcl lJrof. P. VALDONI).

* *. A sede de1 prossimo Congresso è s lata fissata lloma . I Len1i po ~ ti all 'ordine del giorno son o: Le n1 e leropatie: Le l>r oHchie tlasie (in co111une co11 la Chiturg in) ; A. P ozzi. Le pleuri li nell 'escr cilo .

[ANNO XL, NuM. 46]

ACCADEMIE E SOCIETÀ MEDICHE R. .Accademia Medica di Roma. Sedut a ordinaria del 24 giugno 1933-XI . Presiede il Prof. S. BAGLlON1, presidente.

Ulcera peptica postoperatoria sulla seconda porzione del duodeno. Prof. A. CruASS-E RINI. - L'O. , rifP.risce su un caso cli ulcera peplica della seconda parle del duodeno , sopravve11uta dopo gasLro-cluoclenostomia infrap~1>illare. (~uesto caso dimos lra cl1e la asserita refrattarietà della seconda parle del duodeno allo sviluppo di ulcere peptiche scompare, quando tale porzione d el duodeno è posta i11 condizioni analoghe a quelle che favoriscono l 'i11sorgere dell 'ulcera peptica del digiuno. Prof . A. CnrASSERINJ. - Przraliroidectomia e gang lionect omia si mpaliclie p er sinclronle di spondilosi ri zo melica.

Prof. V. JunA. -

Il ricambio maleria1e del glicosio nei portatori di tumori maligni prima e dopo ·1u loro asportazione.

Prof. G. fvfELDOLESJ. -

Ric er clie sull ' emoglobina u niana in oondizi on.i normali e fJalologiche. Prof. G. MELDOLESI. L ·azion.e del la digitale su lla secrezion e gastrica in. co rt diziort i normali e JJatologiche.

Dott. A.

lvfi elosi globale aplq.stica co n, esit o in l eucemia sistemica linfoblaslica. C oLAH1z1.

-

Partecjpano al la discu ssione i proff. G1un1cEANonEA e PONTA u. Dott. A. CoLARTZI. - Due casi di agranulocilosi,

Un caso di bottone di Oriente, con localizzazione palpebrale, autoctono dell' Italia centrale. Dott. G. SARNELLI. - L 'O. comu11ica un caso di bottone d 'Oriente, con localizzazio11e palpebrale, da lui diagnos tica to, col r eperto parassitologico , in un giovane inili tare proveniente da Pescara e da Nettuno. Metle in rilievo l 'importanza di questo caso dal punto di vista della n osografia del1'Italia e dell 'Italia Cen trale, e richiama l 'aitenzione dei medi ci sulla frequenza delle leishmaniosi -cutanee da noi, ireqt1e11za che r1011 è ~enza r.ap~ porto con la diffusjone delle altre le1shman1os1 interne. Partecipano alla discu ssione i proff. Grun10EANDREA PONTANO e AncANGELI. ' Prof. G. Ì\ifATRONOLA . - Ps eudocisti e7natica della 1n1lza.

Applicazione di un ago da puntura esplorativa al tre· quarti aspiratore. Prof. G. M1\TRONOLA. - L'O. ha fatto passare atlraYer so il mandrino dell 'aspira Lore un ago da punta esplorativa, in modo che sulla sua gui(la si possa infossare l 'aspiralore senza estrarre ~'ago. Questo ha il vanlaggjo. c~i no? p~rmet~ere d1sper~ sione di liquidi patolog1c1 e d1 guidare il treqµart1 11 ella cavità esplorala. Prof. P. TESTONI. - Comportanien.lo della re~i~ st en z.-i degli erilrocili a.Zie sap.oriine, e dei lipoidi n egli an,imali inlossical i a varzo grado con acetato talloso _ Prof. \ T. GmnoN. - Su di u1i caso di impiant~ di epitelioma del ceco s1ille pareli addominali e dl plastica con il muscolo fJSOas. Il Segretario: G. 1\!\tANTEA .


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Xf... , Nu~r. 46]

SEZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulla patogenesi e terapia della sciatica radico· lare.

Abbiamo già avuto occasione di citare i dati di Loe'v sul! 'effetto benefico della l)Untura lombare n el! 'ischialgia radicolare. Ora J. Wilder (Mediz. Klinik, 8 sett. 1933) ave11do o ttenuto risultati analogl1i, ritiene ch e possano essere spiegati ammettendo che la patogenes~ dlel 'affezione nella maggior parte dei casi sia una aracnoidite sierosa circoscritta cistica. L 'A. in radiogrammi, operazioni e autopsie ba potuto ripetutamente costatare tale l eperto anatomo-patologico; la stessa puntura lo111bare eseguita coll 'ago munito di manometro attesta spesso 1'esistenza dell 'aracnoidi te circoscritta. Difatti la pressione alta o norn1aJe da principio si abbassa rapidamente· e difficiln1ente torna al livello primitivo; e... :--u ò poco influenzata dalle solite manovre (compre. ione a l collo, azione del lurcl1 io aùdou)inale); il liquor estratto è normale, se si eccettua una lie\1e pleocitosi. Praticando invece Ja puntura al disotto della zona c]a. sica (p. e . fra ]a Ls e i) si riscontrano spesso n el liqt1 or dei segni classici di con1pressione : albumina aumentata, talora xantocromia, ecc. Con ciò sembra chiarito il valore tera peutico della puntura lombare nella sciatica radicolare; lo svuotamento della cisti porta con ~ è una guarigione transitoria o permanente dell<:> sinton1atologia dolorosa. S. l\11Nz. Meningite linfatica benigna.

Fra le meningiti a liquor limpido, api:)artengono le varie forme meningitich e con Jin focitosi n el liquor. La forma Jinfocitica classica è la m eningite tubercolare, ch e dovrà })er la prima e sere presa in co nsiderazione per es ~ ere ammessa od esclusa quando in un pazie11te cl1e presenta segni di irritazione meningea , la .puri tura lombare dia il reperto di un liquor limpido con aumento notevole delle sostanze proteicl1e e degli elementi citologici rappresentati da linfociti. Tale è appunto il caso presentato da R. Riz1atto (La pediatria, 1° sett. 1933) di un bambino di 5 anni in cui il reperto del liquor dava aumento di sostanze proteiche e spiccata ]in focitosi, menttre l 'insorg·e nza subacuta de1lia forma , la sintomatologia non molto imponente di irritazione meningea , i d.a ti anamnestici del contatto nei primi mesi di ,rita del bambino co11 la madre affetta da tubercolosi polmenare portavano a formulare la dia gnosi di n1eninaite tubercolare. Tale dia ano i ''eniva convalidata dal r epert o iadiografico, ch e mette,ra in evidenza un quadro polmonare riportabile a fo colai di sem in ati

di infil~razione specifica peribronchitica. Contrastavano invece con tale diagnosi altri dati , quali l 'assenza di diminuzione dello zucch ero nel liquor e soprattutto l 'intradermoreazione n egativa a lla tubercolina, senza che il paziente fosse in condizioni di cach·essia. Gli esami successivi del liquor hanno messo iJ?- evidenza modificazioni rapide, con diminuzione delle alterazioni di composizione chimica e citologica, ~entre la guarigione rapida ed il reperto negativo delle prove biologiche hanno fatto escludere del tutto ]a forn1a tubercolare. Il reperto radiologico può venire interpetrato come broncopolmonite influenzale. Nella diagnosi differenziale erano da escluders!: .la . meni~ite luetica (negatività delle 1.eaz10!11 ~1e:olog1che e decorso), la meningite l1n!oc1tar1a m rapporto con la poliomielite anteriore acuta (assenza di ogni sintomo di questa. n:i~ lattia), la m eningite cerebro-spinale (negat1v1ta del la cultt1ra e sostituzion·e su ccessiva della polinucleosi alla linfocitosi). Rimane 'luindi soltanto la meningite linfocitaria benigna; ch e può ritenersi prim itiva e sulla cui ezioJng·ia i1on è possibile pronl1nziarsi (influ enza~). fil .

La cura della cefalea. Ogni medico pratico affronta con un senso di scoraggiamento la cura di quelle cefalee croniche ch e tormentano i malati e rendono vani i diversi sedativi. Helmut Sch'''ahn tDie !.1 edizin . 11Velt, 23 settembre 1933) ritiene cl1e, e eluse naturalmente 1e cefalee d 'origine n eoplastica centrale, infettiva o traumatica, gran parte di qu·e sti maJ.ati son :J degli intossicati; e l 'intossicazione è cli origine epatica. . i tratta talora di donne adipose, nell'epoca del post-climaterio, con fegato aumentato di volume e di consisten za, oppure di soggetti sofferenti di calcolosi, o ancora di membri di famiglia in cui gli epa lo-pazienti sono numero i e la malattia ereditaria. Anche nei soggetti apparentemente sani di fegato l 'A. ritiene ch e un simile tipo d 'intossicazione possa escludersi con certezza. Basanrlosi su questi concetti , la cura delle ce fal ee si basa nella somministr.azione giornaJiera di fegato fresco , o sotto forma di estratti , associata all'uso 'd i abbondanti quantità di idrati di carbonio. L'A. ha ottenuto in tal modo brillanti risultati V. SERRA.

A.cetil- ~-m etiloo lina. L'azione sugli individui normali di questo derivato della colina è slata studiata da I . taarr , · K. A. Elsom, .J. . Reisinger e A. N. Rich ards (Th e Americ . .Toizrn. of the Medie. Sciences , settembre 1933) .


1828

cc IL

POLJ CLINI·~O

L 'iniezione sottocutanea di 20 mg. provocava rossore della faccia e del collo , sudorazione, salivazione, modica caduta della pressione , aumento della profondità del respiro e della frequenza del polso. Questi fatti durano 15-20', durante i quali in n1olti si ha aritmia sinusale. Nessuna modificazione circolatoria ft1 osservata agli arti. In un caso I 'iniezione provocò un attacco asmatico tipjco d ella durata di 3 minuti. In 5 casi si ebber o movimenti peristaltici intestinali . La somministrazione oral e .p roduce effetti solo se la dose è 50-100 volte superiore a quella u sata per via sottocutanea e gli effetti son o più tardivi . L 'azione di questa sost anza è di stimolare i nervi parasimpatici. L 'influen za dell ' acetil-~-meti] colina sull 'apparato gastrointestinale è stata studiata da "V.l . Osler Abbott (nella medesima rivista succitata). Egli studiò il tono e la peristalsi d ello stomaco, del di O'iuno e d el colon mediante l 'introduzione n el tubo diger ente di un pallone di go mm a , riempito poi di acqua e posto in comunicazione con un tamburo registratore. Su 9 persone normali la sostanza in esam e ir1 6 si ebbe aumento della quantità di su cco gastrico mentre scarsissime erano le modificazioni de11 'acidità . Su 6 casi di ipocloridria si notò aumento del1'acidità in 3 casi , m entre in 3 casi di acloridria non si ebbe nessuna modificazione. A stomaco vuoto la somministrazione per viél sottocutanea arrestava le contrazioni da fam e , m entre a stomaco pieno la peristalsi aumentava. Le contrazioni del tenue erano sempre aumentate, mentre non sempre questo avveniva per il colon . Quindi l 'acetil-~-m etilcolina è stim olante d ell'attività m otoria gastrointestinale. Nella stitich ezza però solo rare volte essa ha provocato l 'evacuazione dell'intestino, mentre spesso (9 volte su 14) ha dato miglioramento n ella distensione addominale post-operatoria. I . Starr (loco citato) ha veduto cessar e 20 attacchi (su 29 osservati) di bradicardia parossistica, m entre nessuna efficacia' vide in un ca o di tachicardia da malattia tiroidea . el morbo di Raynaud non si ha la cessazione dello stato spastico dei vasi periferici , ma per ò si h a un mig lioramento locale. Miglioram ento si ha pure n ella tromboangioite obliter ante, in cui sopra tutto fa diminuire il dolore. Altra azione c]inicamente ril evabile è 1'abbassamento d ella pressione arteriosa come p ure l' effi cacia d egli spasimi d ei vasi cer ebrali . I vari effetti dell 'aoetil-p-m etjl colin a son o neutralizzati dall'atropina. L . LusENA. Influenza. del simpatico sulla funzione se ltale maschile. 1 • P ende comunica (Aeicad. Medica, 15 settembre 1933) delle osservazioni clinich e da cui risulta ch e i soggetti maschili con segni ·di ipertoni a simpatica presentano spesso egni

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pern1anenti o periodici di impotentia coeundi. L 'autore, in collaborazion e con i suoi allievi, ta studiando la possibilità d 'isolare rami sin1patici che , scendendo d al midollo lon1bare, si dirigono ai genitali, eser citando un 'azione inibitrice sul processo dell'erezione. Nella donna, la r esezione del nervo presacrale favorisce la r a1Jida com parsa del flusso r11estruale , abitualmente inibito dal simpatico; è possibile ch e un simile intervento nell 'uomo .p ossa rappresentare la cura n ei casi di er ezion e debol e o assente. V . . SERR.I\.

NOTE PRATICHE. Nel ritardo nella guarigione delle ferite. L 'insulina migliora la tolleranza ai carboidrati non solo ne] diabete m ellito, ma anche nelle malattie infettive acute. Rabinovitch (Are li . Surg . , aprile 1933, in Journ. of th e Americ. Al edic. Assoc., 17 giug no 1930) h a osservato che I 'insulina fa guarire rapidamente ferite ch e stentano a guarire an che in soggetti apparentemente non diabet1ci. Solo una più vasta esperienza in proposito potrà dirci se in questi casi si tratta di sogge tti in cui il diabete, pur non essendo allora in atto , si manifesterà più tardi .

R . LusENA.

NOTE DI TECNICA. L'ultrafiltrazione in batteriologia. R. Le Guyon (Annales lnst. Pasteur, n. 3. sett. 1933) ricorda dapprima hrevemente la storia dell'ultrafiltrazione; il primo a usare i $2.Cch etti di collodion fu il Sanarelli, il prin1 0 n parlare di ultrafiltrazione il Bonel. L 'A. descrive quindi a lungo le tecni che personali di ricerca, e sopratutto il inodo di ottenere un certo numero di sacchi di collodio11 standardizzati, tutti uguali. Riferisce sulle sue esperienze circa l'ultrafiltrabilità del batteri o fago , d ella piocianin a. della tuber colina, d ella tossina difterica : ed accenna ad alcune rice rch e fatte sui ' irus can V. SERRA . cer osi. 7

MEDICINA SCIENTIFICA. Contribnto allo studio dei rapporti &ra le glandole n secrezione interna e l'escrezione del latte. Q. Calabro e F . 1Fa11tozzi (A r chivio dello Istituto Biochimìco Italiano, febbraio 1933) si sono i)refissi di studiar e tutte le variazioni ottenibili s ulla escr ezione d el latte per azione deg ]i incr eti, qu.a ntitative ma più s pecialmente qualitative r Per prima ori entazione h anno usato alcuni estratti g hiand olari per via ipodermica ed hanno tenuto conto delle variazioni ottenute in l)Ochi elemen t i del lalte : quantità escreta nelle 24 ore, densi tà , punto crioscopi co, residuo secco, quantità percentuale d ei gr assL Gli increti usati son o stati: l 'ormone tiroideo. il j)aratiroide e l 'ovarico: l 'animale da esperimento , la capra.


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SJ:Z IONE PRATICA

I ri .. ultati ottenuti dagli AA. sono i seguenti : La Liroide, somministrata in dosi forti , è caJ.)8.Ce di favorire l 'escrezione del latte. Il pu11 lo crioscopico varia, e ciò è da mettersi in rapJ)Orto con l 'aumento del metabolisn10 porl~to con Ja son1n1inistrazione tiroidea. Il gra so, infine. è aun1e11L.ato . Ancl1e la paratiroidina produce aun1e11Lo nella produzione del latte delle 24 o re; il j) Unto crioscopico è in aumento . L 'ovaio invece inibisce l'escrezior1e del latte; n1a prodt1ce aumento dei g rassi ed innaJ za111ento del punto crioscopico. ' Gli A. concludendo sono di opinione che que . . t i risultati ottenuti non possono es..,er e. generalizzali in quanto che alla base d ell e ricerche J)rali c'a te per mezzo d elle g~i.an~ole a --~­ er ezione i11tcrna , stanno le cond1z1on1 e11d orr1no-11er,·o"e individuali. VrcENTINI.

POSTA DEGLI ABBON ATI cc Poin1io »

e mal dell e 1niniere. -

1\l clott. R.

da C.: Il '' poiano » è la denominazion~ d ei i11 in~­ tori italiani per indicare la malattia delle n11niere ed il gas cb.ç !a produc.e. Tale . g_a. è ~I prodotto di combustione degli es1)l o ... 1v1 usnt 1. Con la polver e nera , ch e era la ola adoper ala un tempo, si ha la produzione di anidride carbonica (C0 2 ), ossido di carbonio (CO), ed azoto ( N) e prodotti nitrosi, oltre a carbonato e .. olfa to di potassio ed . a parti.c~lle di car~0n.e incombusto. I moderni esplosivi. a base d1 n 1trocellulosa (coton e fulminante , gelatina esplosiva) e di 11itrogJicerina (dinamite) 11on dan110 - teoricamente - produzione di CO. Elevata è in-vece la IJroduzione di CO col trinitrot oluol (tritol, LrotjJ , tolite, TNT) ch e è stato molto u ato in guerra , ma ch e è g eneralme11te escluso da i ]avori minerari appunto per ]a formazione di CO. l\Ia anche con i due tipi di esplos ivi a base di cotone fulminanle e cli nitroglicerina (nei la' 'ori minerari, si usa generalmente la dir1amite) si })O ... ono avere, per comhus~io~e in. compl~ta di qualche parte CO e prodotti n1tros1: che ~niemc COil f :Q.. CO tituiscono appuuto 11 CC po1ano n . .\11 'irre pirabilità dell 'aria contrihuiscono anche i prodotti della respirazione dei lavoratori in n1iniera. L 'azione tossi ca è determinata es e11zia l111en te dal CO, cl1e provoca la sindro:rn.e. n o.tn. e . d.a i r>rod otti n itrosi , ch e sono : oss1c1 ins td1 os1 in q11a11l o r l1c possono det~rm1na.re la :norte tarcli' ameni.e d opo un periodo d1 r ela tivo benes. ere. • (:on1c profilassi , u o di b.uoni esplosiyj e ventjla1ione razionale delle mine. Nel pronto soccor . . o: re. t)jr azion e artificiale co!1t,in~ata a. lunf!O, inalazione di ossigeno: se v 1 e r tano . . 1 , sal a ~- o; ripo$O prolungato. .\ . F11 JPPT"\T.

Ì829

1\ll 'abb. n. 10480-1 :

Il certificato rilasciato dalla Segreteria Universitaria per gli esami di abilitazione all 'eser cizio professionale sarà tenuto per valido per il passaggio nel Corpo Sanitario Militar e e per la nomina a S. Ten . Medico di complemento , sempre che il competente Minister;o dell 'Educazione Nazionale non abbia g ià rilasciato il diploma prescritto, n el quale caso, esso d,i ploma dovrebbe essere pir o dotto in origina le o in copia notarile . D. B.

VARIA Influenza delle vegetazioni adenoidi sulle ghian· dole sessuali. S. Citelli (Riv. !tal. di T erapia, 30 giugno 1933), dopo aver ricordato come egli per il prin10 abbia da molto tempo dimo trato ch e le vegetazioni adenoidi po ono provocar e alte razioni cellulari d el lobo anterior e dell 'ipofisi , con sintomi e disturbi ipofisari diversi, fa notare co1ne tali a lterazioni , verso l 'epoca dell a pubertà possono produrre anch e dis~en eia o per lo m en o di sfun zione d egli organi sess uali sia maschili ch e fe111minili , e qualche volta a rrivare .persino a provocare una vera e propria sindrome di Froelich . A dimostrazio: ne del suo asserto , l 'A. riporta alcuni casi d1 fernminilismo ipofisari o, di ril:lrdato o anche arr e tato sviluppo degli organi sessuali sia maschili ch e femminili g uariti o 1nigliorati sa],ro qualche caso in cui ] a terapia è inter' 'enuta molto tardi , con 1' asportai~one delle vegetazioni adenoidi sola o in~egrata dalla. terapia ipofisaria. - Tale con cez1011e, appoggiata u dati clinici è anche confermata dalle recenti ricerche 'd i Aschhe im e Zondeck e a ltri , con Je quali si è chiaran1en tc ~imostrat~ l 'in: fluenza n otevole d el lobo an ter1ore dell 1pofis1 s ullo sviluppo e funzione delle g hiandole sesuali e sullo sviluppo somatico in generale. Onde a nessuno può sfuggire l 'enorn1e imporlan za sociale di quesLi con cetti, data la a-rande frequenza delle vegeLazioni adenoidi, ~he curale in tempo, eviteranno uno stato 111o;boso più tardi irrepar abile. G. LA CAVA .

PUBB.LICAZIONI PERVENUTECL Sulla cura dell 'a.lrojia tabetica del nervo ottico. ~ Ist. Ed. CesaJp., Mil ano, 1933. A. ALHAIQlJE. Sui carcinonii melaslatici delle ossa. - Rinasc. Medica, Na1)oli, J933. . E. BRANCO R1BEmo. Torsuo de COT'dao espe1:matico em testic1Llo ec l opico. lnlp. l\!Iercatal1, Buenos Aires, 1933. . fJ. LroY e R. MILIANI. Sugli effelli della stenosi e della secondaria chiusur a della vena porta G. 'frnEÙ1.

[Jrevia omentopessia (?f1er~zio1te di T almaSc liiassi ) . F. Vallar<l1, .~I1J ano,. 1933. :\. FERRI. La tubercolosi ed tl co1np1to del medico pratico. L. Capp elli, Bologna, 1933.


1830

« JL P OLICLl!.'ll CO »

[ANNO XL, Nmr. 46)

PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE La ginecologia nella politica demografica. Al Congresso delle Scienze, r ecentemente tenutosi a Bari il Prof. Gaifami ha trattato i rapporti della ginecologia ed ostetricia col grave problen1a demografico eh~ assilla . molLe .dell~ nazioni europee. Sunteg·giamo qui alcun.i dei .p unti più significativi della dotta conferen.'; a, che fu seguìta con vivo interessamento da parte del pubblico ed altamente elogiata dal1'on. Blanc, il quale ha rilevato il grande contributo fattivo del Prof. Gaifami alla lotta demografi ca iniziata dal Regime. Ricordata la impostazione attu ale del problema demografico e l 'allarn1e sulla t.endenza alla denatalità, analizza le cause molteplici che vanno portando alla riduzione delle n.ascite: dalla limitazione volontaria del conce pimento alla riduzione biologica della fecondità; dalla sterilità alla nati- e neonati mortalità. Rivendica alla gfi necologia italiana il merito di non essersi mai lasciata allettare da Ile correnti di oltre Alpe che sotto l 'una o l 'aJtra veste , tentavano di importare il controllo .delle nascite; ricorda pure le benemerenze acquistate nelle direttive per l'aborto provocato facendo predominare sempre il c0!1celto ~i com.battere la complicazione e non d1 sopprimere 11 fat~o fisiologico e ricorda la conquista nella terapia sia ostetrica sia ginecologica. . . Si sofferma .poi in modo spec1ale sulla steri1ità e vi vede una quota di ri ~upero abbas~anza larga ' se diag nosi e cure siano te~:p~stive e complete. Per realizzare codesta poss1bil1tà pro-

pone la crea2'ione di speciali centri di diagnosi e di cura della sterilità, in un primo tempo al: meno presso gli istituti uni.versitar~ , ~alvo ~01 a dotarne almeno tutti i capoluoghi di provincia; e suggerisce la istituzione d~ p ~·e mi .a l~e d onne bisognose analoghi ai premi d1 nuz.ial~­ tà, se n on si potrà a ccettar~ la proposta d1. riconoscere come titolo al ricovero ospedaliero la diacrnosi di sterilità curabile. Pas; a poi a dimostrare l'entità della perdita demografi ca rappresentata d~lla n:ati- e neonatimortalità : sono circa 80 mila vite annue per dute, frà le quali si potrebbe avere un largo quoziente di salvezza . Basta pensare . c~e ne~ 23 % fi gura la sifilide, ossia ui:ia malattia in cui le cure specifich e hanno r~gg1unto gran~e efficacia· occorrerebbe organizzar e u.na assistenza siste~atica per le gestanti luetich e negli istituti oste trici per le difficoltà . eh.e si in c?ntra!l~ per lo più a far frequ entare 1 d1spensari celt1c1 alle donne m aritate. Analizza la m ortalità legata al parto e la morbilità, accennandone la importan ~ i:el problema demografico e sulla scorta d1 ci.fre 1:ffi: ci.ali , constata ch e non si è avuto negl1 ult1m1

anni il miglioramento auspicato e che si presumeva di raggiungere con la creazione dell 'O. N. l\{aternità e Infanzia, la grandiosa istituzione .parastatale preconizzata dagli ostetrici e dai pediatri e realizzata dal Regime Fascista. A questo riguardo rileva che l'azione dell 'O. N. l\f. I. si è sopratutto svolta nel campo profilattico, nel quale si sono .g·ià cons~uiti di~creti risultati -c he miglioreranno ove negli organi esecutivi centrali e perifericj l'eleme1tto tecnico venga utilizzato maggiormente che ·1ra. Questo era stato chiesto già n el recente Congresso della Società Italiana di Ostetricia e Ginecologia , tenutosi a 'Bari e nel quale una intera giornata è stata dedicata ai temi di ordine sociale. In quel Congresso venne fra l'altro raccomandato che non si limiti I ,azione dell ,O. N. M. I. alla profilassi quasi solo efficiente per la gravidanza e non altrettanto per le complicazioni del parto, che sono pur quelle che dànno una morta.lità fetale anche più dolorosa dal lato eugen1co, perchè incide su figli bene svilup pati e sani. Senza invocare innovazioni legislative l'oratore ritiene sufficiente una applicazione più totalitaria della legge attuale, che .prevede anche il pronto soccorso ostetrico e disciplina la ospedalizzazione. Occorre valorizzare gli istituti esistenti, evitando doppioni che sarebbero st1perflu~ , con: centrando invece gli sforzi per ]a creazione d1 nuovi centri bene attrezzati e diretti dove mancano organizzando poi gli uni e gli altri in mod~ che la loro sfera di azione s.i estenda per largo raggio n elle zone : - urali circostanti , Je quali sono oggi ~n cor.a troppo 12oco curate nella assistenza ostetrica. S1 è anche invocata la con1: prensione dei nuovi compiti da parte de~Jt E11t1 e dei Gerarchi. Sopratutto fu m essa in luce l'urgenza e la imponenza dei proble~i ass!ste11ziali nel l\'1ezzogiorno, che ha bensì il .p nmato delle nascite ma ha anche quello della mortalità infantile' e anch e della nati-i:nortalità. (col massimo in Lucania e in Campan1a), che. riceve assegnazioni. proporzionate a~la popolaz~one e non al! 'indice di natalità e dove non .è .1J . cas.o di integrare, m a di creare ex nov'J gli ist1tut1 . 1

CONCORSI. POSTI VACANTI

Sea_d . 30 nov.; 2a. condotta e dispensario anti1nalar1co; .L. 6000 e 5 quadrienni dee.; deduz. 12 %; età l1m. 45 a. AREZZO. Com u rt e. Scad. 15 gen. , ore 18; . sa. condotta; L. 8000 e 4 quadrienni. dee. , oltr~ l1r~ 3000 cavale., L. 800 arm. farm .; r1duz .. 1.2 %, voti u egli esami spec. e di laurea o di ab1l1taz.; età lim. 45 a. al 14 ott.; doe. a 6 mesi dalla stessa data. BEsozzo (l' arese). - Scad . 30 n ov.; L. 8<?00 ~ aggiunta di fami glia ; riduz. 12 %! 5 quadr1enn1 dee. · et\ lim. 35 a.; doc. a 3 mes1 dal 7 ott . Al\1'.ANTEA

(Cose n za.) . -


[ANNO

Xl,, NlJl\[. 46)

SEZIONE PRATICA

Bo onvA (Sassari) . - Scad . 20 nov .; L. 9500 ridotte ri el 12 %, 5 quadrienni 1/10. C.\PURSO (Bari). - . ,Scad. 27 nov .; con Cellam are ; L. 12.000 e 5 quadrienni d ee., oltre L . 1200 c.-v . , L. 1800 cav., non soggetti a ritenuta 12 %; et à Jim . 35 a.; tassa ·L . 50. CH1A1t~o

(Treviso) . - ' Scad. 31 dic.; L . 8000 e quadrienni dee.; addizion. L. 5 oltre il 25 % della popol az.; p er uff. san. L. 600; riduz. 12 %; trasp . L. 8UO a L. 4000 secondo il mezzo; e tà li1n. 3:3 a. ; t assa L. 50,

CoL1 1Jo (Cnn10). - Scad. 20 nov .; L . 9000 e 4 quinquenni d ee., oltre L. 3500 trasp ., L. 500 ambulat. se in casa del m edico ; addizionale 1 . 5 oltre i 400 pov .; riduz. 12 %; età lim . 40 a.; biennio servizio effettivo in ospedale o condotta; tassa L. 50. GrxE TRA DEGLI ScBIA'VONI (B e11evento). cad . 25 dic.; L . 7500 e 5 quadrienni dee. oltre L. 500 se uff. san.; riduz. 12 %; _ et à lim . 40 a.; t assa L . 50,10. ~fERco (Ancon a). -:- Vedere RosonA-~IERGO.

n 'AFFERMO (Messina). Scad. 31 dic .; L. 9000 oltre L. 500 uff. san. NizzA MONFERRATO (Alessandria). cad . 16 genn. ; 1a C0nd.; L . 7000 e 4 quinque1111i dee.; indennità fli c .-v., di servizio e di cavalcatura . MOTTA

1

Ri::GGJO E~tILIA . Consorzio Provinc . Anlitub er c. _,. Scad. 20 dic., ore 18; aiuto m edico del dispensario provinc. di Reggio Emilia; L. 12.000 oltre L. 2000 serv.; riduz. 12 %; non aumenti nè c.-v.; età lim. 45 a.; doc. a 3 m esi dal 20 olt.; lassa L . .50,10; titoli ed esami. Chied. a11nunzio. È vacante anche il posto di assisten te sanitaria visitatrice. R1cNAJ'O ULL 'AnNo (Firen ze). - Scad. 12 febb .; per Troghi; L. 8500 e 8 trienni d ee., oltre L . 3000 ca vale. (salvo varia nti); decurtaz. 12 %; e lò li m. 35 a.; t assa L. 50,10 . RIVE » 'ARGANO ( Udine) . Scad. 31 d ic.; ri volgersi Segr e l. comun. IlosoRA-~I EMo

(Ancona). - Posto p er la co1Hl o Lt a di Mergo. Scadenza tredici dice1nbre 1933-XII. Stipendio ·1 . 7920; indennità trasp orto L. 2640 al nello 12 %. Rivolgersi alJa Segreteria Con1u11 ale.

n1 PnoGNo ( Verona). Scad. 15 nov.; L . 10.000 e 5 quinquenni d ee. ; oltre L. 1000 serv . att., L . 1200 c .-v., indenn. trasporto. SPIGNO Mo FERRATO (Alessandria) . Scad. 15 nov. ; 2a conci. ; L . 7040 e 4 quinquenni dee., oltre L . 500 trasp SELVA

TORITTO (Bari) . Scad. 22 nov.; titoli ed esa1ni ; L. 10.000 e 5 quadrienni d ee.; ritenute di legge; e là ]i1n . 40 a. 1'oRnE ANl\ UNZJATA (Napoli). - Per li toli, posto di m edi co condotto p er ·l e Se zioni di Boscotrecase e 'frecase. S tipendio annuo L. 9500 ed indennità di caval ca lura L. 1500 annue, soggetti a lle tratt enu te di l egge ed alla riduzione del 12 %. Periodo di prova anni due. Limite massimo di et à anni 4.0, s. e. 1. L'istanza in carta bollata da L . 3, corredala d ei documenti di rito (l aurea, cerlificato <li iscrizione al P . N. fi'., certificalo cli iscrizione i1ell 'Albo ~rovir1ciale dei Medici , ccc.), dovrà perYenire alla Segr eteria Comu11ale di 'forre

1831

Annunziata n on oltre Je ore dodici del giorno 31 gennaio .1934-XII. La condotta i1nporta 1'obbligo della residenza ch e dovrà essere raggiunta entro quin?ici giorni d alla data di partecipazione ·di norruna, sotto pena di decadenza. Chiarimenti presso la predetta Segreteria Comu11ale. VENEZIA. Ospedali Civili Riiz1tili. - Proroga al 9 clic., ore 17, del concor so ai posti di medico chirurgo assistente straordinario. Rivolgersi al l'-ro tocollo. Per titoli ed esami . Due posti di Uffioiale Sanitari.o Consorziale: 1° Con sorzio: 'frino, Desana , Costanzana Ronsecco, Tricerro. Abita11ti 18.497. Stipendio lire 12.500. Indennità trasp orlo e diarie L . 6000, al netto 12 %. E inibito il libero eser cizio professionale. 2° Con sorzio: Varallo, AJagna, Ri va Valdobbia ~Iollia, Camp ertogno, ""Bassa , Piode, Pila , Scopello; Scopa. Abitanti 12.460. Sti pendio L. 12.500. Indennità trasporto e diarie L. 6500, al n etto 12 %. t inibito il libero eser cizio professionale. Dieci aumenti biennali. Termine per presentazione documenti alla J:l. Prefettura di Vercelli : tredici dicembre 1933-XII. VERCELLI , -

VERONA. Ammin. Prov. _,. Proroga al 31 mar., assistente della Sez. m ed.-micrograf. d el Laborat. P r ov. d 'Igiene e Profil assi. VEZZANO n1 'fRF.NTO (Tr erito) . Scad. 25 nov.; L . 9500 e 5 quadrienni dee., c.-v., L . 950 uff. san., L. 800 abitaz., L . 2000 via; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L . 50, 10. AvvERTE~ zA.

- Quando n on è altrimenti indicato i con cor si si riferi sco no a conclo lte nledico-cl1irurg iche, i compensi allo s tipendio base. CoNCORSI

A PREl\iJ .

Premio A lvarenga. · Il Collegio d ei Med ici di Filadelfia h a indetto un concor so a1 premio Alvarenga, dell 'importo di 300 dollari, pc.r lavori in edi li , in qualunque campo della m edicina. I lavori d evono esser e in ing lese, dattiloscritti. Altre modalità con su ete. Rivol ger si al Dr. John H. Girvin, Secretary, College of Physicians, South 22d Strcet 19, Philaaelphia, Pa ., S. U. d 'A. Scadenza 1° maggio 1934.

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. Il premio Nobel di medicina per il 1933 è stato assegnato al d o l t. Thomas Hunt Morgan , naturalis ta notissimo p er i suoi studi sulle basi fisiche dell 'ereditarietà. È nato a Lexington (Kentuky) ltel 1866. Il dott. Verdes Monte11egro è nominato 1ore gen erale di ,Sanità d ella Spagna.

dire~-

I l prof. Friedrich Sander, di p sjçologia sperim en lale a Giessen , è chi amato a .Tena. Il prof. Albert Wilhel1n l:;> isch er, d i li'rancoforte s. M., è chiamato a Giessen come titolare della ca Ltedra di ehirurgi a. Il prof. Anton Hefferl , di Vienna, è chiamato a Graz come ordinario di anatomia. Il prof. Gustav H aselhorsl di Amburgo è chian1ato a Rostock come ordinario d i ginecologia e os te tricia.


1832

H

JL POLI CLlt"lI CO

Il dott. A. M. Lassek è nominato professdr e di analomia al Collegio Medico st atale della Carolina del Sud, in Charleston, quale su ccessore di W . F. R. Phillips, ritiratosi. II dolt. Juan A. Gabastou è nominato presidenle della Società di Ostetricia e Ginecologia di Buenos Aires. Il dott. A. C. Pacheco è nominato presidente d ella ,Società di medicina e chirurgia di S. Paolo d el Brasile. Il do tt. Fernando D. G6mez è nominato presid en te della Società di Tisiologia di Montevideo.

Il dolt. Roberto Contreras Stark è nomina lo presidente della Società odontologica del Cile. •

Il d otl. Antonio Recaséns è non1h>n to 1Jresidente della Socie tà odontologica cuhnna

NO TIZIE DIVERSE. 70 CongreS$O internazionale sugli infortuni del

lavoro. Avrà luogo a Bruxelles nel 1935. La Sezione chirurgica tratterà il tema: cc Conseguenze mediale dei traumatismi cranici »; verranno presen tate, al riguardo, varie relazioni, concernenti: eziol ogia e sintomatologia (Akermann e Stern), an at omopatologia (Pemfeld), diagnosi, progn osi e perizie (Lippens), cura (Olier, Martin, Petit-Dutaillis).

2° Congresso argentino ostetrico-ginecologico. Sollo gli au spici della Società di Ostetricia e Ginecologia di Buenos Aires, si terrà ivi il 2° Cong resso naz ion ale di ostetricia e g inecologia, d11rante il m ese di luglio del 1934, allo scopo di trattare i segu enti temi ufficiali: cc Tuber colosj polmonare e g ravidanza )> (relatori: N. P . Cosla, A. A. Raimondi, J . C. Lascano, G. Sayago); cc Eziopatogenesi dell 'aborto » (relatore : J . A. Gabas to u); « lncsufficienza ovar ìca » relatore : J . C. -Ahumad a) ; <e Ch irurgia conservatrice in ginecologia )) (relat ori : C. St aja.no e E . Nicholson). econ do le disposizioni statutarie, possono essere membri titolari del con gresso i professori cli cJini ca ostetrico-ginecologica ed i loro " aiuli , i pr imari di os tetricia, ginecologia e chirurgia muliebre ed i loro aiuti; posso110 esserne m em .bri adere11li lutti gli altri medici e avranno diri tlo agli Alti. 1 colleghi s lranieri saranno i benYe11uti. Si acceltano comunicazioni che abbiano attin enza aJ1nen o parziale con i temi. La segreteria general e del congresso fun zion a 11ei locali d ell'Associazio11e Medica Argentina, Sanla Fe 1171, Buenos Aires, ove si svolger ann o i lavori . .

60 Cong1·esso venezu(\lano di medicina. J'?: an11unziato per il 5 luglio e segu enti d el 193·1 a Caracas. Sarà diviso in tre sezio1ti : 1° medicina e cl1irurgia; 2° farmacologia e storia n aturale; 3° oc1011tologia. 'femi per la I a Sezion e: storia, forme cliniche e trattamento della lebbr a nel Venezt1ela; forme cliniche e trattame11lo della tuJJercolo i 11el , -enezuela; gravidanza ec lOJJicn. Per

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[ANNO

XL, ~Ul\l. 46]

la 2a Sezione : prodotti opoterapici e sieroterapici. P!!r la 3a Sezione: infezioni focali. La commissione organizzatrice è presieduta dal Dr. Juan Itu~be ;_ segret ario gene~·a] e ne è il Dr. Domingo Luc1an1, aparlado de Correos 17, Caracas, Ven ezuela.

Società Italiana di Gastro-EnteroJogia. È stata costituita a Pavia, in occasione dei con-

gressi m edici, ad iniziativa del prof. Zorzi di Verona, che aveva già organizzato una riurrione preparatoria di cui g ià demmo notizia. Alla riunione costi tuente, tenutasi il 20 ottobre, parteciparono molte personalità della medic~n~ ita_liana, tra cui i proff. Micheli, Zoja, Gasbarr1n1, Sisto, Gamna, Fasiani ecc. Venne. confermato il Comitato provvisorio, affidandogli l 'incarico di indire una prima riunione dei soci dur Dnte 1e prossime vacanze pasquali, in ~lil~o.

Corsi di perfezionamento. . Pre_sso. la R. Universit~ di Mila110 sono aperte le 1scr1z1011!- alla Scuola d1 Odontoiatria, per coloro ch e aspirano al diploma di specialista. Chiedere p rogrammi alla 1Segreteria della R. Università, cor so Roma 10. La Facoltà m edica di Vienna h a organizzato il 5~0 corso internazionale di perfezio1tarpento, per i g·1or11i 27 novembre - 10 dicembre. Esso concerr1erà la diagnosi e la terapia n1oderna. Tassa rl 'iscrizione 50 scellini . Nella stessa F acoltà si tengono molli altri corsi speciali . (;hiedere program1n i e informazioni rivolgendosi a: Das Sekretariat der Internalionalen Fortbildungskurse, Porzellangasse 22, Wien IX; oppure a: Das K ursbi.iro der \Viener ~fed izini schen Fakultnt, Alserstrasse 4, ''' ien IX.

La Sanitaria '' Arnaldo Mussolini,, a Bologun. La città di Bologna si è arricchita della Sede locale del grande Istituto Nazionale cc Sanitaria » intitolato al nome venerato di Arnaldo MussoJini, sorto per iniziativa dell 'Istituto Nazionale di Previdenza e Credito delle Comunicazioni e per la fattiva volontà del direttore generale g r. uff. Franco Ballarini. Nell'anno XI la Sanitaria cc Arnaldo Mussolini » ha avuto vasto sviluppo J1 ella comprensione e ne11,adesione delle masse in1piegatizie e operaie, eser citando una indispensabile furtzione igienica. A questa si deve aggiungere ora un 'altra funzione squisi lam ente moder11a, quella pr eventiva . Col Preventorio, in funzion e ò a qualch e sellimana, è pos iJJile preYenire rnol te for m e ili m orbi sociali con indubbio vant aggio del popolo e più elevala concezione ciYile.

Un nuovo ospedale psichiatrico. Scartata l'offerta dell 'ammi11istrazion e provinciae di ,S avona, ch e proponeva di erigere ìn territorjo di Albenga un manicon1io che servisse per Jc due provincie di Savona e di Imperia, l 'am~ n1inistrazio,n e di quest'ultima città ha deliber ato (l i costruirne uno n el proprio terrilorjo, che sorgerà in un Comune ch e avr à u11a quarantina d i ettari di terreno da offrire graluila1nen le. La SJ)esa del nuovo manicomio tocch erà i set le ntilio11i, cJ1e i otterranno con un mutuo per cui sono j11 rorso le prati ch e.


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UM.

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SElIONE PRATICA

Costruzioni dispensariali a Milano. Per il tramite del Consorzio ai1 lit ubercolare presieduto dal g r . uff. J enner l\Iatal o11i 1 la pro~ Yincia di ~f1Jano ha, nel 1933, · <la to valido in11)ulso a cos truzioni dispensariali nei vari punti <lei vasto t erritorio. Ricorderem o i Dispensari cli Carate Brianza, di Bollate, di Casalpusterlen go e di Sesto S. Giovanni, costruiti secondo il proget to tipo p er d i spen sari an titubercolari disposto dal Mi11is lero dell 'lntern o (Direzion e gen erale d ell a Sa11ità p ubblica).

Un ospedale per oieol1i a )lessico. l~el l a

cillà di ~lessico l 'Osp edale di « Nues la Sefiora de la Luz » dispone di 20 letti per infermi poYeri e 2 ca 111 ere per abbienti; direttore ne è il òott. Rafael il va; vice-direttore il dott. Antonio ·rorres Es trada; del personale sar1itario fanno part e allri 5 medici, di cui uno addetto al l aboratorio (a mome11Li sono più i m edici che i ricoverati !) . ,\nch e altri ospedali della città acçolgono dei ciechi. La cecità è r eJativame11te diffusa nel f\Ie ico.

Latte ai bimbi e ai vecclti nella città di 1'louza. Un~ iniziativa recente, ch e è valsa a comple-

t are il q u adro d elle provvidenze già esis lenti a Monza, è l a distribuzione di r azioni di latte ai b~mbini e ai vecchi. Il Segretario del Fascio, che già da qua lche anno aveva introdo tto a ttraverso il Patronato scolastico dell 'O .N.B. la refezione a base di latte nelle Scuole si è preooct1palo di garantire alle famiglie dei disoccupati che hanno bimbi d'età inferiore ai cinque anni, un aliment o sano e nutriente. In seguito agli accordi pre i con la Centrale co1nunale del l atte, speciali buoni distribuiti dai Gruppi dànno diritto al prelievo d'una razione g iornaliera di mezzo litro d i latte. Mentre per i Gruppi più importanti e che hanno un inaggior nu1nero d i .famiglie assistite la distribuzione è fatta direltamenle per rriezzo dei bidoni consegnati ai Gruppi rio11ali 1 n egli altri casi l e famiglie provvedono a ritirar e le razioni d alle latterie, dietro consegna d ei buoni , ch e vengono lnens iI rr1ente ritirati dal Fascio . 1

1833

J ourn. » (9 sett. 1933). 1\e de u1niamo qualche elemen to. Con ordinanza del Y\Ii11is tero prussiano della cul tura, in d ata 8 g iugno, si è Yietalo ai Iaureand i in inedicina a ppa r Lenen li a Il a razza . semi tica di sostener e l 'esame di diploma. ~er t al modo gli studi d a essi compiuti rimangono inu.tilizzati. Un a l egge nuova sull 1insegna1nento stabilisce ch e l e u niversità posson o ricevere al massimo l 'l X % di studenti ebrei; ma la stessa legge con~en~e. al~é autorità accadem ich e di respingere le 1scr1z1on1, p er mod o ch e la co 1tcessione predetta può essere r esa illusoria. Negli ambu latori delle Casse per malati è conentito l 'esercizio professio11ale ai medici ebrei che prestarono servizio di guerra; ma una circolare in data 13 g·iugno consiglia, agli iscritti, di 11on valersi del! 'opera lli ques li 1ued ici, per modo che la co11cessi one si è rido! la ad l1na p arvenza. .~'eli~uione, P.r~ticamente co111pleta, dei med1c1 ebr ei dal ser·v1z10 delle Casse per malati le quali h anno uno sviluppo impone11te 1 ha gettato ul lastrico migliaia di meclici. Inoltre sono stati li cenziati o indotti a dimellersi ln olti medjci degli ospedali statali e municipali 1 dell e universi tà ecc. Desta sorpresa che i collegl1i « n etzi )) si mostri no (lel 'lutto con senzi enli, con lo. Joro iiLa ttività, in queste azioni, e sia110 t)ronti ad occu pare i p_osti lasciati vacan tj ; anzi si r endouo spesso parti <liligenti contro i coll eghi.

Commemorazione di Ileaumont. .

-

L 'Accademia di 1\leòicina di ~e'v York h a fes teggia lo, il 5 ottobre, il centenario della pub)Jlicazione del libro di \ Villiam Beaumont sulla fisiologia della ctigestio11e. Parlarono il generale medico R. G. Patterson, su Beaun1ont -u fficiale d ell 'Eser cilo; il dott. H. A. Hougl1ton, che comme11lò il co11Lratto stipulato cl ul Beaumont col mala to t. 1\Iarlin, il quale, co111 ·è 11o lo, si prestò agli esperimenti ; infine il prof. W . B. Cannon tral tò il lema: « il libro cli Beau1nont ad un secolo di dis tanza n. Era stata allestita una mostra di cimeli . Specialità medicinali di cui è stato. negata la re-

Il brevetto di cl1lrnrgo in Frannin.

gistrazione.

Il ir1d acalo dei chirurg hi francesi, riunitosi in assemblea generale, 11a dichiarato che, nell 'inler esse aella salute pubblica, il diploma di chirurgo è il più necessario di tutli i diplomi di specialità. Il Sindacalo, in attesa di un certificalo s lalale, che si augura presto realizza to, ha cleciso di creare esso s tesso un « brevetto di chirurgo », ed ha s tabilito in quali condizioni il brevetto dov r à ed in quali condizioni polrà essere r ilasciato, st abilen do due ca tegori e, A e B. Le disposizio11i al completo son o pubbl icat e in vari g ior11ali m edici francesi (per es. i n « Gaz. d . Hòp. », 28 o l t obre 1933).

Presunte core d el cancro.

I medici ebrei in Germania. È difficile prospellare le azioni con1plesse svol le in Germania conlro i in edici ebrei ; c.l 'al lra parte lo spazio non ce lo co11senUrebbe. Ci siamo limita li perciò a egnalarne qualcl1e episodio, per dovere di cron aca. l_, n lenlaliYo, rivolto a r accogliere i dati più significa tivi , è s lalo fallo n el « oulh fr. ì\Icd .

(ìl 1i11Ye11tori di rimedi pùr la cura dei tumori 111alig ni spesso accu sano di 111alevole11za o di pregiud izi i medici, perch è questi 11 011 vogliono sagg iare i rimedi vantati. Jl Go,·erno d el Qu eensland, in. Australia, ha s tim alo u lil e di i11et lere alla prova uno di t ali rin1eòi 1 la11cialo cla una clitta cos litt1itasi per sfrullarlo, l a cc RolJer l Clinics Pty, Ltcl. ». All'uopo, u11 co1aila lo i1ivitò i can cerosi di pos ti a sottopor i al tral la 111 cn lo. Tra i can ee-

La <' Gazzetta Ufficiale » pubblica due decreti con i quali viene negala la regislrazione di due s11ecialità medicinali: « A11lin1alarico ~1ontanari », perchè le dosi del prodotto sono insufficienti sia per la profilassi che per la cura della malaria ; cc Guaiacalcium » (elisir, fiaJ e di 1° e 2° grado, c~rbolicum) 1 perchè le J)roprielà terapeutiche proclamate sono 11otevolmenle e agerate e non gius tifi cate cl all a con11Josizio11e quali la ti va e quantitativa .


1834

H

IL POLI CLINICO

rosi ch e si offrirono i1e ·vennero scelti 37 ; ma il Comita to d oYe tle poi scartarne 16, avendo accertalo c he n on er ano affetti d a cancro o p er ch è qu es to era troppo aYanzato. Dei 21 rimasti , il titolare d ella ocie là n e scartò ancora 18, di modo ch e n e rimasero appena 3. Il trattamento consist eva nel! 'impiego di un liquido per iniezioni o per bocca (nel caso di cancro delle vie digerenti). I risultati furono sco11forta11ti: in un caso di tumore de1la faccia si produssero ustioni di secondo grado, mentre il tumore peggiorò; in un caso dj cancro del retto si produsse un ascesso ; in un caso di cancro d ello sto111aco seguì morte quasi iJnmediata. Nel suo rapporto la Co1nmissione protesta per la facilità con cui possono commer cializzarsi rimedi del genere.

Alta onorificenza nd una crocerossina. Il Comitato internazionale d ella Croce Jlo sa di Ginevra h a conferito la medaglia « Flore11ce r ightingale » all a sign or a Sita ~Ieyer Camperio, la quaJe l la ter za donna italiana, con la Duch essa d, Aos ta Madre e la marchesa Ire11e 1'ar giani Giunti, che abbia conseguito 1'alta onorifice11za: le donne insignite in tutto il mondo sono 34. Con au ster a e semplice ceri1nonia il 4 novembre venn e fatta la con8egna da S. E. il Prefe tto di Mila110 e da l Podestà di Villa Santa. Sita :Nieyer Camperio istituì 11el 1908 i11 Milano ln prima a rnbulanza-scuola per inferrn i er e, con la collaborazione del fratello ammiraglio Filippo Camperio; n el 1912, con l 'ausilio di donna Rita Perez d el prof. Perez, di Rosetta De Marchi e del dolt. De Mar chi , fondò il primo osp edalescuola p er infermiere professionist e. Le irtfermiere volontarie della Croce Rossa , così prepara t e, si dis Linsero n ei soccorsi ai terremota ti di Messina e Reggio del 1908. Durante la g u erra italo-turca d onna Sita Meyer Camperio fu sulla nave-ospedale « enfi »; 11 ella gr ande gu erra fu capo-gruppo in u11 osp edale da can1po, ed is tituì u11 posto di pronto soccor so in primissima linea , ad Oppachiasella, sotto il fuoco . i1em1co. La g enerosa e coraggiosa signora è insignita d ella m~d~glia di bronzo al valor mili lar e, d ella Croce cli Guerra al merito, della m ed agli a al va. Jore di Sanità 'è di molte altre onorificenze italiane e stranier e. crittrice di m erito curò l 'edizion c d elle <' Me morie '» d el p adre su o, ~Ianfred o Camperio, e dopo la gt1erra scrj sse « Il diario di un 'infermier a al fronte», op er a di rara sinceri tà ed efficacia appartien e a famiglia di ard enti p a trioti e di comb a l lenti valor osi.

Un po' dovunq11e.

. Il 24 ottobre son o st a ti celebrati , i1 egli Osp edali. militari del Btdgio, i fasti d el Ser,izio sanjlario mililare. Duranle la g·uerra ques to p erdett e, sui campi d ell 'or1or e, 54 Jnedici e }) i\1 di 300 mili ti ; Yennero an cl1e feri ti 117 n1erlici , 584 militi e 5 infermiere. Sono s tati rievocati ilupressionanli episodi di er oisn10. La ocie là di Cultura ~Iedica NoYar e. e si è adu11a ta il 5 o ttobre, sotto la presitlen za d el prof. P . Pietra, assistito d al segret ario dott. L. F errer o; furon o fa lle comUI\icazioni d ai soci P . 1\ . Borell a, P . Pietra, L. Cabitto, P . -'.\ . ~Ieineri e O. Cipollino.

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[ANNO

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Per celebrare il centenario d ella Facoltà medica dell 'Jucatan si è costiluito u11 comitato organizzatore, ch e promuoverà un co11gresso ed una nlostra ; è presiedu~o dal Dr. Efrain Gutiérrez Rivas. La corrispondenza va diretta al Dr. M. Acevedo, Universidad d el Sureste, Merida, Yucatan, Messico. Si è adu.nata a Buenos Aires l'assemblea generale biannuale del Comitato argentino per la profilassi della cecità. A presiedere la Commissione direttiva per il biennio 1933-35 è stato chiamato il dott . X. Llj6 Pavia. La << Société ?t-!édicale du Littoral l\'Iéditerran éen » ha organizzato un viaggio lungo la Costa Azzurra per i giorni 26 dicembre - 2 gennaio; iscrizione 100 franchi; quota complessiva 1000 fr an chi. Rivolgersi ~Ila sede sociale, rue , -erdi 24, I\jzza. È venuta in Italia una Commissione di medici

b oliviani, inviati dal Governo di ·L a Paz a stucliare I 'organizzazione assistenziale italiana a favore dei mutilati di guerra. Una delegazio'rle di clinici stranieri, sotto la g·uida del prof. Devoto, ha visitato in Salicé Terme l 'Istituto l< Carla del Lavoro )> voluto dal Reg"ime per la cura delle malattie professionali. I Jit1merosi scierLziati si sono vivamente ·compiaeiuti per questa superba realizzazione del Fascismo a favore delle classi operaie. Nel Congresso della Socie tà ILaliana per il Progresso delle 1Scienze, tenutosi in Bari nei giorni 12-18 ottobre, il prof. Cacace, presi<l ente della Società Italiana di Nipiologia, presentò una comunicazione su: u La cultura p sicologica delle madri ». Fu approvato un ordine d el giorno in cui si fanno voti al Governo azio11ale affinchè voglia far sorgere un Istituto di Nipiologia in Italia. Il 28 ottobre è stato inau g11ra lo a Ragusa, città capoluogo della provincia IbJ ea, creata dal Duce, il grandioso Ospe(lale « Beni lo l\1ussolini. », su progetto dell 1ing. Catteri11a, attrezzato in . modo completo per ogni più esalta e minuta indagine diagnostica é per i trattamenli m edici, chirurgici e specjali . Sono state or g a11izzate e sono in funzione le centrali del latle ad Alessandria e ad Asti. In 70 città t edesch e esistono dis pen sari m edici sp ortiYi. Vien e annunciata una gran(le esposizione a Berlino dal 17 marzo al 1° maggio 1934. Comprenderà tre vasti ssime ezioni : etnica, storica, ..ociale, che riunite offriranno un quadro completo d ella vita della ~azione . Nella prima avranno larga tratLazione il proble111a della razza e l 'eugenica. Nella t erza avrà parte la vita artistica e scientifica. Nei cc Fortschri tte der Medizin » il dott. L. Priebahch rileva la cr escente difficolià, per i medici e gli ospedali, di ottenere i compensi dopo effettuate le cure e propone di stabilire in precedenza, p er scritto; l 'importo d el Lraltam ento ; inoltre ch e ven o-a effettuato il p agam ù11lo a11licipato di una p arte d egli onorari e sia d a ta uria seria garanzia da parte di una p er son a solvibil e, tutte le ~-olte ch e si tratti d 'inl erYenti co tosi e di cure protratte. •


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SEZIONE PRATICA

Il dotl. 1e,ille Slark di Londra, chiamalo d 'urgenza, al epal (India), onde operarvi una parente del ~Iaragià, vi è andato per via aer ea, spe11dendo una son1111a equivalente a 126.000 lire p er il solo viaggio. La dott.a. Matilde Theyssen h a festeggiato il suo 95° compleanno a Friburgo (Baden). Nata a Treviri, studiò a Parigi e fu la sola studentessa che si laureò n el 1865; durante la gu erra francoprussiar1a prestò servizio nella Gl'oce Rossa. Ven 11e ferita due volte; si stab,i lì poi a Strasburgo , dove esercitò la medicina per circa un cinquant ennio; poi si trasferì in Svizzera ed infine a Friburgo i . B.

1835

ENRICO

BURCI

Il giorno 30 ottobre 1933, in in ato d a un male ch e non perdona, un tumore maligno, è morto l~Nnrco Bl. Re e, ordinario di Clinica chirurgica n ella R. U11iYersità di Firer1ze, Gr . ·Uff . d ell 'Ordine dei SS. l\Iaurizio e Lazzaro.

Il Con siglio di Sanità della Catalogna ha mul t ato co11 5000 pesete un alcade, sig. Puigcerman , r egger1te il comune di Prat s del Rey, per esercizio illegale aella medicina a Calaf. Ouesto sjgnore aveva accumula lo una vera fortuna esercitando abu ivamente e aveva po Lu lo fare ingenti elargizioni . Si n.nnunzia ch e n ell 'Ospedale Civile di Alessandria d 'Egitto è ricoverato tale Saad !vlohamed I'1ustafà , il cui corpo è venuto allungandosi, fin o a r aggiungere m. 2,20, ed assottigliar1dosi . Al 1'esame radiografico egli risulta colpito d a u n tumore dell 'ipofisi, che tende ad invader e il chi asm a ottico. L ' o ttobre è stata inaugurata a Salfrano a Lambro (Milano) una lapide al dott. Felice Ray, 11fficiale med ico della gloriosa schiera dei ~Iil] c.

In Romania, a quanto riferisce « Le Journal », esiste un paese ove tutti gli abitanti soffrono di scabbia, perchè apparten gono ad una sett a r elig iosa secondo cui quanto accade è opera di Dio e non vn modificato; l '11nica cura efficace sar ebbe d ata dalla preghier a. Il Governo aveva mandato d ei m edici ; m a gli scabbiosi m istici li h anno scacciati. Ora il Governo, preoccupato della salute pubblica, ha fatto una nuova spedizione cli sa nitari , fiancheggiati da gendarmi . 11 dott. J . A. Clark di Morrison (Tenr1essee, S. U. d'A.) venne u cciso da tre malviventi, perchè aveva tentato di opporsi ad un furto consu m ato a mano armata ai danni di una banca. I tre d elinquenti sono st ati co11dannati a 99 anni ciascuno p er l'assassinio ed a 20 anni ciascuno per il furto : cosicchè la p en a sarà scontata fra 119 anni. ..

Il dott. Lelio Ben edettelli, di 67 anni, nato a Macerata, dimorante a Roma, è stato travolto ed u cciso d a un furgone automobile. •

·· :È morto a 64 anni il prof. A~TURO BrEDL, di pa-

tologia sperimentale all 'Università tedesca di Praga. NotevoJi sono i suoi studi di endocrinologia. Al suo nome resta legata una sindrome r arissima, caratterizzata da ritardo nello sviluppo p sichico, da metabolismo basale ridotto e da disturbi digerenti. Un grave lutto colpisce la scienza francese con la morte di El\1ILI0 Roux. Del! 'illustre studioso parleremo prossimamente.

Enrico Burci, n alo a l·'ire11ze il 25 n1 aggio 1862, si laureò a Pisa nel 18 5. Assj s tente per poco tempo n elle Clinich e chirurgich e di Giuseppe Corr adi e dj Pasquale Laudi , si dedicò n ell Istituto di Patologia generale di Pisa sotto la guida di Guar11ieri a studi di Is lologja p a tologica, di Fisiopatologia sp erimentale e di Batteriologia con speciale riguardo alla Chirurgia. Questi primi ed import anti lavori, tra cui son o rla notare particolar1nente quelJ i sulla Chirurgia vasale, sulle Suppur azioni da bacillo del tifo, sul Processo di guarigione della peritonite tubercolar e in seguito a trattamen to laparotomico ed altri contributi di illus trazione di casi chirurg ici, gli valsero le nomine ad aiuto di Patologia generale e poi a chirurgo primario negli Ospedali di Pisa. Questi due pos ti gli permiser o insieme di eser citare la pratica chirurgica e di dedicarsi nd un serio lavoro scientifico. Nel 1892 ottenne per tit oli la Libera Docenza in Pa tologia chirurgica e nel 1898 quella in Clinica chirurgica e Medicin a operaloria. Negli anni su ccessivi fu lnolto favorevolmente giudicato in due concorsi universitarì . Nel 1899, in seguito al trasferimento del prof. Tricomi, fu nominato da Baccelli sulla b ase del Concorso pii1 recentem ente espletatosi professore di Pa tologia speciale chirurg ica n ella R. Università di Pad ova. Nel 1902 veniva chiamato dalla Facoltà di Firenze ad insegnare Patologia chirurgica in quel1'Jstituto di Studi superiori e cli perfezionamento 1


1836

H

11, PUùICLJNI CO

e a dirigere la R. Clinica chirurgica pediatrica all 'Ospedale ~fayer. el 1903 in seguilo alla morte tragica ed immatura del prof. Colzii la Facoltà medica di Firenze lo fe.ce trasferire dalla Cattedra di Patologia chirurgica a quella di Clinica chirurgica generale e Medicina operatoria. Da allora egli svolse nel glorioso Ospedale di S. M. Nuo·va la sua opera di studioso 1 di inseg~1antc,. di ~hirurgo, dj maestro. Della sua opera cli studtos? i anno fe~e i 125 lavori dei quali molti so~o sp~c1a~n:i-en le . importanti cortle quelli sulla CJ).1rt1rg1a tlei vasi, sulla Resezione del fega1o . Délla sua opera di insegnante parla110 le studentesche eh~ sono accorse serr1pre in folla ad ascolt~re la sua parola, ispirata alla più precisa serietà scien~fica, al più sicuro buon senso pratico. Come chirurgo egli fu tecnico abile : rapido e preciso nel} 'esecuzione operatoria, sicuro diagnosta, prudente ed audace quando era necessario: llf!.lano e gentile coi malati. Della sua opera di ~h1~urgo parlano 30.900 op.erazioni e più eseguite, i r1sultat1 e le qualità dei st1oi inlervenli talora 11uovi ed ardi li, quando la novità era stabilita su iondamenti di sicurezza, qua11do l 'ardimento era utile o n ecessario. Della sua opera di maestro fanno fede le varie centinaia di lavori llsciti dalla sua Clinica ~ dai suoi laboratori, dai numerosi assi sten ti ed o.lliev.i che vi sono passati. Egli educò una numerosa schiera di giovani, dei quali tre sono ordinari di Clinica chirurgica in importanti Università del Reg·no (Pisa, Bari, Messina), altri hanno incarichi di insegnamenti ufficiali, molti al lri sono apprelzatissimi chirurghi primari in o&pedali Italiani ed anche esteri. Fu n ~un go membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione; fu in molli ssimi concorsi membro di Commissioni giudicatrici per Ca ttedr e univer sitarie, Libere docen ze ecc. Nel 1912 durante la prima guerra Balcanica diresse u11a unità sanitaria in Serbia, ove fu molto apprezzata Ja sua opera di organizzatore e di Chirurgo e per il quale fu insignito della decorazione di Grande Ufficiale dell'Ordine di S. Sava. Durante ]a guerra europea fu Co11sulente chirurgo negli Ospedali militari del Corpo d 'Armata ùi Firenze ed ebbe in questo e nel Dipartimento maritti1no di Spezia la presidenza del Comitato Sanilario Regionale. Nel 1916 fu chiam ato dal Governo a coord inare il funzionamento della Assistenza ai mutilati e storpi di gt1erra e per tale assistenza ebbe la nomina ad Ispetlore straordinario in tutto il Regn o. ell 'anno su ccessivo fu nominato Presid ente della Delegazione Italiana del Comitato i11teralleato per l 'assisten za degli Invalidi di guerra. Membro delle più importanti Associazioni chirurgiche italiane ecl estere, membro del Con siglio delle Ricerche, fu più volte della presidenza della Società Italiana di Chirurgia ; era insignito di nu,.. merose onorificenze. Da1 1926 al 1930 fu Rettore della TJniver sità di Firenze portanclovi la sua volo11tà fattiva, il suo talento cli organizzatore, il suo spirito fascista. Fino dai pri11Li momenti diede la sua adesione fervida e leale al Regi1ne fascista. Io che ho aYuto la fortuna e 1'onore di essere il suo primo aiuto a Padova e a Firenze, di seguirlo nella sua vita, oltre ch e scientifica, fami1

»

[ANNO XL,

NUl\f.

46]

gliare, ho avuto modo di apprez-zarlo non solo c?m e. i:iaestro, ma come amico. Ho conosciuto la g1ustiz1a, che egli po11eva nel considerare uomini e c~se, la proforLdit~ dell~ sue amicizie, 1'affetto e I interesse che egli dedicava agli allievi suoi e al l?ro lavoro scientifico, il rigore, animato da sentimento paterno, con cui richiedeva l 'opera del P.ersonale assistente e subalterno, I 'onestà e la ser1età che lo guidava in ogni sua opera scientifica chirurgica, civile, privala. ' .~avanti alla. sr;ilma di E. Burci, la cui perso~ al1tà fu ecc~z1onal e, la Cl1irurgia Italiana prende il lutto per il vuoto incolmabile. D. TADDEJ.

PAPINIO PENNATO •

. All 'alb~ . d~l 4 ottobre si è spenta in Udine la Y1ta nobil1ssrma del prof. PAPrN10 PENNATO direttore e m edico pri1nario di quell 'Ospedale' Civile. Era nato a Dolo in provincia di Venezia 77 anni fa. Laureato a Padova i1el 1879 era stato allievo prediletto e assistente del De Giovanni che sempre ebbe a testimoniargli u11a viva amicizia ed ~na granèle stima. Venuto ad Udine come pri111ar10 n el 1885, teneva dal 1896 anche la direzione ·d ell'Ospedale. L 'attività scientifica del PenrLato che si è svolta • • • J ininterrottamente per tulta la sua lunga esistenza (è di qu~t 'anno u~a s~a cornpleta e pregevole n1onografia sulla Patolog1a del nervo frenico), è documentata da un cen l.in aio dì pubblicazioni che investono tutti i campi della Patologia e della Clinica medica. In esse emerge sempre quella che è stata una delle caratteristich e de] Pennato, I 'aderenza più scrupolosa alla realtà, acco1npagnata da una critica severa, e da un 'auslera semplicità di deduzioni. Fedele all 'inrlirizzo costituzionalistico della sua scuola, eg1i portava sempre però nei suoi scritti le espressioni di un pensjero originale e indipend ei1 te sia ch e indagasse 1a genesi di alcune emopa tie o illustrasse casi inleressa11ti di patologia del fegato o si addentrasse a interpretare le cerebropatie dell 'infa11zia. Allento osservatore della patologia della Regione, egli ha portato importanti contributi alla conoscenza di svariate forme nlorbose, via via che si andavano manifestando nel Friuli, a tipo ende1nico o epidemicoJ dalla malaria alla anchilostomiasi, dal colera al tifo, all'influenza. Animo giovanil1nente aperto a tutte le serie innovazioni sia n el campo della diagnostica che della terapia, egli accoglieva tutti i più moderni prog·ressi della scienza medica che egli stesso personalmente attua va : così il pneumotorace lo trovò fra i primi e più autorevoli cultori , e la radiologia lo ebbe ·ad a1woverare nel gruppo dei precursori delle sue a1)plicazioni alla medicina. È appunto dell'uso prolratlo dei raggi X, fatto in un'epoca nella quale i1on se ne conoscevano i pericoli , che il Pennato è rimasto vittima; da 1nolti anni una penosa radiodermite gli aveva colpilo le n1ani ; due anni fa la formazione di dolorosi cartcri cutanei, riuscito vano un tentativo cli r}iatermocoagu lazione, aveva portato alla


[1\.Nxo .\J... , Nul\r. 46~

SEZIONE PRATICA

disarticolazione, s toicamente sopportata, cli alcun e dita alle inani ; purtroppo però n ella scor sa primavera si erano manifestate d elle 1netastasi ascellari; nonostante un nuovo intervento chirurgico seguìto da applicazioni di radi~I? ' le sue condizioni di salute a11darono prec1p1 tando, la forte fibra era ormai inesorabiln1ente intacca ta. Egli tu Ltavia non abbandonò il suo Ospedale; fino ali 'ultimo, ormai s tremato di forze, co11tjnuò j)untualrrLente ad aggirarsi per quelle sale n elle quali da quasi cir1quant 'anni prodigava i tesori del suo intelletto e del suo cuore. Forse solo la modestia superò le altre virlù di quest 'Uon10 insigne, ch e fu oltre ch e un clinico n el miglior senso della p arola, un Maestro iJ11.pareggiabile, e un fila11tropo ch e tutta la lunga vita dedicò disinter essa tamente a va~tag­ gio dej sofferenti e d ei disered a ti, d and? vita e aJimentando del suo amore e d el suo ingegno, a nun1erose is tituzioni di assj ste11za d ell a Città e della Pro\'Ìncia . Da molti a1111i era rrtembro eliettivo d eJJ 'Istituto Veneto di Scienze, Letter e ed 1\.rti, god endo onch e in c1ucll 'autore' ole con sesso dj un al tissimo pr esligio. Durante la g uerra a,·eva <lato alla Patria la Rua opera 11 '.!g li Ospedali Mili lari , e l 'u11jco fi glio, er oicamente caduto. La sua scompar sa ha lasciato 11el FriuJj un largo rimpianlo fra i coll eghi e i cil~adjni eh~ lo circonda van o di altissima stirr1a e eh ven eraz1or1e profonda. Per deliberazione d ell 'Ammi11is Lrazione d el1·o pedaJe CiYile il no111e <ii Papinio Pennato ,-errà cl a lo al P adiglion e di ~1ediciri a del Nuovo O pedal e. a peren11e ricordo d ell '01)era su a. A.

VARJ SCO .

1837

RASSEGNA JlELLA. ST.A.llPA MEllICA. b'orze San.,

20 lug. -

1\'. P ENDE. Sulle cosidette

infezioni locali ». Reu, Méd. Suisse Rom ., 25 lug . - M. RocK. L'ipertensione arteriosa. Miinch. 1'\lled. Woch , ~8 lug. P. KRAusE_ Osservazioni critiche sullé poliomielite. Mediz. Klinik, 29 lug. _, v\T. WEYGANDT. Dellléntia praecocissirna e oem entia infantilis. · E'. WoLTER. L'encefalite pc st-vaccinica. Nutr ition, 3. - Nu:merc sulle reazioni vaso-molrici rlegJi organi in rapporto ai disturbi della 11 utrizione. J ourn.al A. M . A., 15 lu~ ·. - H. J . JoBNs. Morbo di Mikulicz e diabete. - vV. c. CUITING. Il cli11itrofenol. Anier. J ourn. of Cancer lug. - ì\1. SLYE. Eredi larietà del cancro. - ~-.. ,SUGIURA e S. R. BENEDICH. Infl~enze degli or1r 1oni sullo sviluppo del can cro. Edinb. M ed . Journ., ag. - J . D. Col\IRIE. E,·o1uzion e delle idee concern l nti la medicina. Rt:v .. di Neurol., giu. C. UGU RGTERJ. Diagn. <li.ffer. fra sclerosi laterali a1niolrofica ed amiotrofie luetiche. 1~ iv. I tal. di 1 erapia, 30 15i u. - S. C 1TELL1. Influenza delle vegetaz. adn·n oidi sulle ghiandole sess uali. Deut. Jlrfed. vVoch., 4 ag. - SEYDERlIELl\·I. EpaLoterapia. - NAEGELI. Esame Roentgen del sist e111a Yasale periferico. 1'1. ed. Well, .3 ag. -:- E . ScHrEPHA.KE .. La funzione clella milza. - W . STEPP. Morle cardiaca. P1erisa M éd. Arg., 5 lug. - J. RonRiQuEz. Il· Yeleno dei r agni. /?olia A.led., 15 giu. A. Cli1LLA. Manganismo _ - Il. DE NuNNo. Met odi di studio della secrez. biliare. H

1

Indice alfabetico per materie. Acetil-~-n1elilcolina

. · . · · · - · · · Pag. 1827 Azotemia e cloruremia : rapporto nello )) 1795 studio sperimentale . . · · · · - · · )) 1810 DilJliogr afi a . . . . · · · · : · · ·. · · Bottone d 'Oriente autoctono in Ita11a . )) 1826 B UllCl

E.

. . . . . . . . . . . . . . . .

Carboidrati : i11fluenze stagio11ali sul ricambio . . . . · · · · · · · · · · · Cefalea : cura . . . · · · · · · · · · · Ferì te: n el ritardo di g u arigio11e . · · Funzione sessu ale maschile: i11Ilue11za del simpa tico . . . · · · · · · · · · Ginecologia n ella politica , .d en1o~~afica Glico-regolazione: pro,ra d 1nsuffic1enza Glicosci al ia . . . - - · · · · · · · · · Iperins ulismo . . · · · · · · · · · · · Ipertensione e diabete . · · · · · · · · Latte: escrezione; inflt1enza delle glandole a secrez. int. . ·. . . · · · · · · Meningite linfatica benigna · · · · ~iilza : p seu<locisti ematica · · · - - · · t" ~·r·t~· di p~opr1età r1s!!~a •. 11utonuazwne sçntta dalla ,.ewuzwne.

-

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1835

)) )) ))

1803 1827 1828

)) )) )) )) )) . ))

1828 1830 1802 1811 1805 1804

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1828 1827 1826

Occlusjoni intestinali consecutive ad operazioni di appendicite . . . . . · Pag. 1809 Paratiroidi: le malattie da lesio11i delle . . . . . . . . . . . . . . )) 1811 P ENNAT O p. . . . . . . . . . . . . . . )) 1836 Perivisceriti digestive essenziali . . )) 1806 cc Poiano » e mal delle miniere . . . )) 1829 Pression e arter. e pressione ven . . )) 1811 Purganti : danni e pericoli . . . . · · )) 1805 )) 1797 Sarcoma d ell 'alluce . . . · · · · · · · Sarcoma Jnelanotico cutaneo . · . · · )) 1800 Sciati~a radicolare: patogen esi e t e.

'fr~~~:rti ~;plr~t~r~: . ~ppiic~zio~~

.di un ago d a puntura esplorativa . . Ulcera peptic~ postoperatoria sulla seconda porzione d~l d~oden_o . · · · Ultrafiltrazione in batter1olog1a . . . . Uremia: trattamento . · · · · · · · · Urine :· ossalato di calcio n el sedim. . · Vegetazioni ader1oidi : influenza sulle ghjandole sessuali . . · · · · · · · ·

1827

))

1826

)) )}

1826 1828

))

1811

))

1311

))

1829

N è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinioo se non in seguito aà ?':ata la "'ubblicatione "' sunti di essi senza mame la fonte. vie ,,

C. FRUGONI, Red. capo.

A. Roma . Stab. Tipo-Lit. Armani ,di M.

))

Courri~r .

Pozzi~

resp.


1838

« IL POLICLINICO »

[A~No

XL,

Nu~r.

46)

_. Nuova monografia della Collana ''Policlinico,, (N. 37).

Prof. FERRUCCIO SCHUPFER .

DIRETTORE DELLA CLlNr C.A ?t!EDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI Y.' InENZ&

con la collaborazione dei Proff. F: D'A.RBELA, M.. VOLTERRA, A. LUNEDEI

L'UREMIA

.

Ne_ riportiamo l' Indice per esteso: •

UREMIA (Prof. F. SCHUPFER). CAP. L Cenni storici. CAP. II. Uremia v era o -uremia iperazotemica (Patogenesi}; Jd. (Sintomatologia); Id. (P,.ognosi); Id . (Cut'a). CAP. lii. Anuria v~ra {Patogen.esi): Id. (Sintomqtologia); Id. (Cura). CAP. IV. Iperazotemia con ' ipoolorem,i a (Patogenesi); Id. (Sintom•itologia); Id. (Cut'a). CAP. V. Eclampsia dei nefritici (Patogenesi.} ; Id. (Sintomatologia); Id. (Terapia). CAP. VI. P seud ouremia angiogena (Patogenesi): td. (Sintomatologia). CON<:LUSIONJ.

LE TURBE DELL'EQUILIBRIO ACIDO..BASE NELL'UREMIA VERA (Prof. F. D' ARBELA). CAP. Il. Sviluppo storico delta questione del· l'acidosi renale. CAP. III. Caratt eri clinici e sintomatologia dell'acidosi uremica. CAP. IV. Patogenesi dell'acidosi uremica: a) Teoria deli'ammoniogenesi nei tessuti come meccanismo patologico di compenso dell'acidosi; b) L'importanza della funzione deL t'ene nella patogenesi delVacidosi; e) Imponanta patogenetica della ntentione di radicali acidi; d) L'impominta dei cloruri · e dell'acido cloridrico. - CM:>. V. V a lore prognostico dell'acidosi nell'uremia. CAP. VI. Osservazioni sull'applicazione clinica dei metodi per lo studio dell'acidosi. nei nefritici. CAP. VII. Applicazione della terapia alcalinizzante n elle acidosi renali. CONCLUSIONI.

CAP.

I. Caratteristiche fisico-chimiche delle turbe dell' equilibrio acido-base nell'uremia. -

.'

LE ALTERAZIONI CHIMICHE DEL SANGUE E DEI L.QUIDI ORGANICI NELL'UREMIA VERA E IL LORO VALORE PER LA PATOGENESI, LA DIAGNOSI E LA PROGNOSI {Prof. M. VOLTERRA). P ARTE I. Costituenti inorganici .. Costituenti organici .. Prodotti aromatici. PARTE II. Considerazioni sul vat~re Jelle modificazioni chin1iche del sangue, dei liquidi organici e dei tessuti per la patogenesi, la diagnosi e la prognosi delle manifestazioni uremiche. CONO.USIONI. •

LA PATOGENESI DELL'ECLAMPSIA DEI NEFRITICI E DELLA PSEUDOUREMIA ANGIOGENA (Prof. A. LUNEDEI). La patogenesi dell'eclampsia. dei nefritici. La patogenesi della pseudouremia angiogena. - CoNa..t:stom. Volume in-8° gtande, di pag1n,e 140. Prezzo L. 1n porto franco.

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Altra recente importante Monografia:

Prof: LUIGI D'AMATO •

0IRBJTORE DBL Il lSllI UTO DI PATOLOGIA MEDICA DBLLA R. UNIVB.RSITÀ DI NA.POU

LE

EPATITI

ç~ONICHE

l. CONCBITI GENERALI DELLE · EPATµ'I CRONICHE B DELLE CIRROSI. - fl. A.l-CUNI RUJBVI SUtLA ETIOLOGlA DBLLE EPATITI B DBLLB CIRROSI. III. · PATOLOGIA SPBRIMBNTALB B rsroGENBSJ DELLE EPATITI B DELLE CIRROSI EPATICHE. :- IV. ANATOMIA PATOLOGICA DE.LI:Jl EPATm B DELLB CIRROSI EPATICliE: a) La cirrosi epatica nel morbo di Wilson. • b) Tubet'colosi del fegato. .. e) Sifilide epatica. • d) Epatiti malariche. .. e) La mitta e il midollo osseo nella citf'osi deZ fegato . .. f) Il pancreas e l'aPf>arato digerente nella cirrosi epatica. - V . Su ALCUNI TIPI a.JNIO DBLLB OR.ROSI DEL FEGATO. VI. L ' ITTERO NELLE CIRROSI BPATIOilL VII. L'EPATITB SATBLUTB DIDIB COLECISTITI. VIII. ALcUNl RIUEVI SULL'ESAME FUNZIONALE DEL FEGATO. - IX. L'A.SaTB N1!LLB ORROSI EPATIOiE. - X. EP• FBTil DBI.LA DEVIAZIONE DELLA BILE DALL'INTESTINO. Xl. CoNO..USlONI GENERALI SULLA PATOLOGIA DELLB EPATITI E 001..LB OR.ROSI. RAP~

SOMMAR.IO:

PORTI FRA LB CJRROSI 8 LE MALATnB DI ALTRI ORGANI. -:- Xli. TRATTAMENTO .DEI.LE EPATITI E DELLE CIRROSI ASCITICliE E BIUARI. BIBLIOGRAFIA. Volume in-80 di pagine 96t nitidamente stampato. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Po• liclinico >> sole L. 1 O1 .6 () in porto franco • •

Pubblicazione di eccezionale interesse, per la pratica ; Dott. Prof. ANDREA FERRANNINI

P~~ologia . .

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Docente di Patologia Speciale Medica e di Clinica Medica nella. R. Università di Napoli.

Speciale

Medica

Epitorn~ ad uso dei Medici e degli Studenti

Prefazione del Prof. AGENORE ZERI Direttore dell'Jstituto di Patologia Speciale Medica nella R. Università di Roma

Riportiamo l'Indice dei

~apitoli:

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CAP. I. Patologia della costituzione individuale. - . CAP. Il. Patol?gia .del ricambio materiale: - CAP .. III. P~tolo~ia degli organi endocrini. - CAP. IV. Patolog·ia del cuore e dei .vasi. -: CA:. V. Patologia delle vie r~sp1ratQr1e. - CAP .. VI. Patologia dello stomaco. - CAP. VII. Patologia dell' 1nteshno, ·del pancreas, del peritoneo. CAP. ·v111. Patologia del fegato e delle vie biliari. CAP. IX. Patologia del sangue. - ( ap. X. ~atoio·gia. dei :en~, della vescica, della pelvi· rer ele. - CA P. XI. Patologia del sistema nervoso. - CAP. XII. Patologia delle . 1nfez1on1. Volume in-8°, di pagg. XII-524, nitidamente stafnpato, con 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6; rilegato in t~la L. 64, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati rispettivamente so1e L. 5 O e L. 5 6 in po.r to franco. _ Per l'ester.0 aumentare il 10 % a causa delle maggiori spese postali occorrenti per la spedizione.

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Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all' Edit~re LU ICI POZZI, Via Sistina, 14 • ROMA.


ANNO XL

ltoma, 20 Novembre 1933. XII

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Num. 4:7

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE J:>.RATICA REDATTORE C APO: P ROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Me dico di Roma

SOMMARIO. La vori original i : R. Siniscalchi: Valori manometrici dell a pres ~ione del liquido cerebro-spinale misurata alla puHtura lombare col malato in .p osizione seduta o in decubito laterale. Note e contri buti : G. Barbera: Il p neumotorace hilaterale simultaneo. Rilievi e commenti : G. Baggio: Per la conoscenza del meccanism o ch e regola il fl'Uss-0 biliare n elle grandi vie. Sunti e rassegne : Trs10LOGlA: C". Ferl'eira: La profilassi della, tubercolosi infantile. - L. Bernard : Dilatazi011e dei bronchi e ~ub erco lo s i. - P. Courn1ont P H. Gardère: Il potere b attericida del siero e dei liquidi pleu.rici sul bacillo di Koch. - MISCELLANEA : \V. , 1(ollath: Ancora su1l'a7.ione delle vitamin t>. Roger-llecordìer: La polineu rite consecutiva all'uso terapeutico del fosfato di creosoto. Cenni bibliografic i. I Cong ressi d i Med icina e Chirurgia : XL Congresso della . ocietà Italiana di Chir urgia. - XII Congresso della

Società Italiana di Urologia. -ongresso dell'Ins1.1fficienza l'enale. Accademie e Società Me di c he : R. Accademia Medica di Roma. Appunti per il medico prati co : CASI STICA E TERAPL.\: la malattia di Osler. - Leucemia a cuta monocitica o retioolo-endoteliosi leucemica? - I vantaggi delle iniezioni endon1uscolari di estr atto epatico nell'anemia ,perniciosa. - Pri1ni rigultati di una terapia dell 'anemia tPerniciosa col rosso Congo. - MEDICI NA P REVENfI VA: L'uso profilattico del siero antitPoliomielitico. MEDI CINA SCIENTIF I CA: Sistema reticolo-endoteliale e ~mmunità. FORMULARIO : Nell'avvelenamento da a cido cianidrico. - VARIA. Ne lla vita professionale : erv1z1 igienico-sanitari. C-0ncor si. - Noonine, promozioni ed onorificenze. Not izie diverse. Rassegna del la stamp a medica. 1 nd ice a lfabetico per ma t erie. 1

si:le 111a nervoso, so11q alquanto ap1)rossimativi e non sempre con cordanti. Tanto piiì in quan Osl'EO.\LE Pno\ I:\ì CI .\LE S. lvlARL\ DELLA .P1E·r .\ toch è gli autori ch e si occupano dell 'argomer1PER l\fA L.\TTIE l\l{ENTALI I N 1-\0MA to adoperano metodi diver ~ i e tecnich e diverse senza le necessarie indicazioni e precisazio11 i Direttore: prof. AuGusTo GJA NEL LI . anch e in quanto rig·uarda la posizione del n1aValori manomet1·ici della pressione del li· lato. Mi dispen so dal descriver e in questa mia i10quido cer ebro-spinale misurata alla pnn· ta ch e vt1ole avere t1na semplice portata pratica tura lombar e, col malato in posizione i vari metodi seguiti dai diversi autori e i vari dati inerenti alla pre ~ sione da essi ottenuti. seduta o in decubito laterale È l)ene 11erò qui prec i ar e cl1e la 11r ession e del per i l dolt. RAFFAELE S1 ·1sC!\.LCH1 , 111ed. aiuto. liquor viene mis11rata generalmente eseguend o L 'c. a111e del liquido cerebro- ~pinale 11a as- la puntura lombare sia col 1J1alato in posizion e sed t1tél, sia col malato in decubito latera le. su1 1Lo da a lcuni anni una importan za enorme Da alcuni anni si pratica an cl1e Ja puntura ne ll a d iag·nostica del]e m.a la ttie n e rvo e e menso lloccipitale : L.ale n1an ovr a, ebbene di esec11lal i. Fra le ricerche, d 'ordin e fi sico , che comune- zione abbastanza facile, non è però an cora e1~ ­ 11 ten le i i)r.aLicano , non è cer to la meno im- ,, trata nella pratica corren te e: di e sa perta11to io • portante quella che r ig·uarda la pressione del i1on 1n1 occupo. I valori otten uti. alla misura d ella press ior' (' liqul)r n e lla cavità cra11ica e nel canale racl1idiano. T1tttavia tale ricerca viene spesso tra- d el liquor còl ·m.fl lnto in posizione seduta (' scura ta e, se eseguita , non sempre viene esat- q11elli ottenuti col malato in decubito latera I ,~ differiscono · e11ormen1en te. Lo s trt1mento eh(' tamente va1uta1a. La ragione si tro,ra nel fatto cl1e i dati ine- comunemente si adopera per tale n1isurazion 0 è il 111anon1etro aneroide del Claude. che si a1 ·renti alla ]Jressione d el liqlior riportatj dai ,-ari n1ant1ali di sem eiotica e d iag·no tica dcl l1li r~ nll 'ag·o a.I i11on1e11to <irlln i111111 urn.

LAVORI ORIGINALI


1840

'

« 1 L POLICLINl CO

Non ini soffern10 sui p·a rticolari di tec11ica dello strumento e sul modo di eseguire la puntur.a lombare, poich·è questi si trovano g ià descritti in tutti i manuali di semeiotica. Le cifre ch e si legg·ono n el quadrante del n1an om etro sono rapportate alla pressione dell'ac• qua espressa in eme. I dati inerenti alla pressione d el liquor, misurato alla puntura lombare, stabilite dallo stesso Claude, sono di 10-15 cn1c. in decubito laterale, con un ·aun1ento di 8-10 em e . in P'Osizione seduta. Tali dati ' ren gono accettati e trascritti in q t1asi tutti i manuali di semeiotica nervosa. Chi pratica però abitualmente la pu11tura lombare , mist1rando la pressione del liquor, nota spesso come tali dati non, corrispondano alla realtà. Tale fat to ho potuto 11otare a n ch 'io nelle i1umerose punture lon1b<lri e.segui.te sui 111alati di qu,e sto Ospedale. Data l 'importanza diagnostica talvolta decisiva ch e il valore della pressione del liquor p11ò in molti casi aver e, 110 creduto non privo di interesse istit uire ricer cl1e sisten1atiche per con trol1are e stabilire quali sono i ,ralori manon1etrici . della pressione norn1ale , sia 11el1a posizione seduta de] n1alato ch e 11el decubito la terale. Le r icerche da m e eseguite al ri g uard o son o numerose (circa 700 casi con trollati al ir1anometro); ·ma fra esse, pér questa n1ia i1ota , io scelgo quelle ricercl1e ese.guite su i11a] ati in cui , qua.si sicur4mente, non esiste aumen to ·ai pres~ si on e endocranica. Le m ie ri cerch e possono essere divise in tre gruppi: n el primo g ru1)po comp·r endo tutte le misurazioni eseguite col malato in d ecubito laterale; nel secondo g ru pip o quelle eseguite col nt·alato in posizione seduta; 11el ter zo g ru ppo, poi, comprendo le misurazioni eseguite su]Jo stesso malato su ccessivan1ente i11 decubito laterale e, in posizione seduta, o ·viceversa, enza estr.arre 1'ago da p untura dall o sp·eco vertebrale. Con quest'ultimo gruppo di ricerch e ho voluto con la maggiore precisione possibil e stabilire qual 'è la differ en z.a del valor e manon1etrico della pressione n elle due posizioni abituali del malato. · I casi compresi in qu esto 11 ltimo gru p po sono meno numer osi per le difficoltà pratich e ch e una. r icer ca del gen ere presenta;· è n ecessario infat ti aver e malati docili ch e si lascino passivamente sistemare nella posizione che si richi.ed.e pur Iascjando 1'ag·o infisso n ello speco ''ertebrale. Ho scelto all 't101)0 dementi apatici ed alLri 111alati tranqu illi c11e gi son o l)restati. 1

1

[ANNO XL, Nu:'.\1:. 471

)J

P"iporto sintetican1ente i valori ottent1ti nei diversi gruppi: I

GRUPPO.

Misurazione eseguita in, decubilo laterale. 1) Mal ati affetti d a d eficien za inentale n . 25: pressione iniziale da 14 a 30 c1nc . 2) Malati affetti da demenza precoce n. 32: pressione iniziale da 13 a 31 eme. 3) Mal a ti affetti da epilessia n . 25: pressione iniziale d.a 13 a 30 cJJtc. 4) Malati affetti da demen za senile n. 30: pressione iJliziale d a 12 a 29 eme. · II

GRU PPO.

1"1.isuraziorie eseguita in, posizione seduta. 1) Malati affetti da d eficienza m entale n. :l8 : pressione ir1iziale· da 35 a 49 em e. 2) Malati affetti <la de1nen za J)recoce, 11. GO: pressione ir1izia) e d a 38 a 51 cn1c. 3) Malati affetti da epilessia n . 25: pressione iniziale da 35 a 50 em e. 4) Malati affe tti da dem enza ·s enile semp]jce n. 22: pressio11e iniziale da 30 a 46 eme. III

GHU PPO.

Misurazion e eseguita in. dec ubito late rale e in posizione seduta riello stesso 1nalato. re1-1 '

o

re

Pressione iniziale Diagnosi

z

in ,posìz. ,in decub. sedruta

latérale

1

Demenza precoce

45

20

2

I<l .

49

19

:3 4

Id .

46

Id .

!)

7

Id. Id. Id.

43 40 50

8

Id .

51

9 10 11 12

Id.

~5

Id. Id. ld.

41

26 23 27 24 21 26 19 27 23 18

13 14 l f)

Deficienza mentale Id.

16 17 18 19 20 21 22 23 24 25

Id Id.

26 27

Id.

6

48

40 28 36

Differenza

25 30 20

20 13 26 27 25

l& 14 17 JO

15

4.f)

19 24

Id.

41

20

21

Id.

38

18

. 20

Id.

47

Id. Id.

52

29 22 22

lS 30

33

Id.

39 50

Içl.

39

Epilessia

32 37 44 50 36

Id.

Id.

14

30 23 16

21

11 25 20 16

1()

19

18

28

16 29' 15

2t 21


~E.l JON E

Da u11 esa111e delle n1ie ricercl1e ·e dei tlat i da 111e otte11uti ... i riJe,-a ch e il valore i11 edio del la pre~ . . io11 e del liqu or inisurata in decubit o Jatera le e i1 _ !)O izio11e ~edut a è n ole,-olme11te :µ:ii alt o cli quello cl1e ,~ ien-e ritenut o normal e. Face11do u11 calcolo dei valori ottenuti i1 ei pri111 i cl ue .gr u111)i di ricer ch e si ha la cifra di 4.2 em e. circa carne valore medio gen e1ale della pres ~ io11 e n1i. urata in posizione eduta con valori n1a "'i111i fino a 50 em e . e ' 'alori minimi a1 disopra cli 30 cn1 c. Per ]a ])O~i z i o n e i11 clccubito la teralc . i h a la ci fra di 21 .n c11 tc. co n1e ,,alare m edi o .g-en erale. con valori n1as in1i fino a 31 eme. e ' 'a. lori minimi a1 di .. opra d i 13 cn1 c. :.\Taturalm ente si può obbiettare c11e le ri cerche . . ono ... tat e eseguite . . ui malati cli mente e quincli i dati ottenuti non pos ono essere accettati rom e Ya lori n ormali di pre"' ione. È da notare però ch e la maggior parte degli autori r h e ' i . . ano occupati della pres ione del Jiquor i1 ei m alati di ment e riten aon o ch e n ei den1e11t ì 1)rrcori , 11 ei defi cienti m f' ntali . n ei den1enti "enili , n on csi te aumento di pressione. Più disct1,. a e ~ t a t a la pres ione del liquor n egli epil etti r i, r 11 a r icerrhe r ecenti ( a1mon ed altri) h anno . tnhilit o ,·l1e ancl1e n egli epiletti ci , nei peri odi intc·r' a ll ari deQ'li accessi. non e i te a fratt o at1111 en to di nres$Ìone endocranica. Pt>rtan to le ci rre da IllC ottenute dovreb])ero e. . ,ere con~ id Pr~ te co1ne indici di pre sione normale. Del r e_to vnlt1ri alti cli riressione ( cn1prc al clif:opra di +o r111r.) io h o troYato an ch e nei po<'hi casi di pu11 tt1re lombari eseguite in j)ar en ti di sifilitici . ma sani di niente e di corJX> , ch e s i , 0110 so tto p o~ ti a tale r icerca per ditim ere og11 i c1ul)bio _u cl i u11 n even 1ua le infezion e lu eti ca na costa. ('t1 incli io rit e n~o cl"ie effetti-Ya1T1ente una i1re ione <·hc no11 . . ur,e ra i 50 eme. al ma11 01n etro di Clat1dc co l rn n lato i11 posizione edut a, o cl1e no11 st11Jeri i 30 em e. col malato in decubito late rale cl el1l)a riten er si norn1a]e. Parti colarm ente intere'"' ante ritengo le ri rerch e eseguite 11el terzo gruppo di n1alati , per le rliffer enze n otevoli ch e es.._ i fann o ril evare n ell e <'ifre cli pre io11e fra ]e due posizioni del m alato , rl i ffe ren ze ch e trovano an ch .a con fern1a nel1 e ri cerch e clei primi due gruppi. Il Claucle porta com e differenza in })iù n ella po izione sedut a la cifra di 8-1 0 em e.; cl a ll c mie ri r crclie in vece risultano cifre di di fferenza cl1c ,·anno òa 11n n1 inimo di 10 ad un massimo cli ~O em e. : u11a n1edia c1t1ind~ ..d_i 20 eme. Tl 11u 11 1e r o <li C:-l . i di CJtieslo ter zo Q'ruppo . per q11::tnto uon nt1 rne ro~o. tuttavia no te,role. nii

PI\ATICA

1841

a utorizza a rite.nere ch e la m edia di differenza da i11e otte11uta è quella ch e i avvicina alla 11 or111a. Ulteriori ricerch e in cor::;o spero contrib11i1 a11110 a portare un po' più di luce su quest0 nrgon1ento e a spiegare perch è mai anch e in condizioni normali si posson o avere cifre tanto cliver e da persona a persona , n ell 't1na e n el1'altra posizione. •

RIAS UNTO.

Tn I1umerose ricerch e i Litui te su n1alati nei quali non esiste,·a alcun egno di aumento di p re .. ion e endocranica, l '_\ . ha trovato ch e la j)re sione del liquor . i11i t1rata al m anom etro di Clau de, col malato in posizion e seduta cor ri ponde in media a 42 em e . d 'acqua; col malato in decubito laterale a 21.5 em e., in m edia. Tali cifre l 'A. ritien e sieno corrispondenti al Yalore della i)r e sione normale del liquor.

NOTE E CONTRIBUTI. Arci ospedale SS. Sanctorum e S. Giovanni Laterano in Roma OSPIZIO MBGRTO I . Primario : Prof. G. L 1\ URENTI.

Il pneumotorace bi1atera1e simu1taneo. Dott.

G1usEPPE

B.\RB.t::H1\ , aiuto.

Il 11neumotorace ir11t11taneo bilaterale de~ critt o per ]a prima ' 'alta da Forlanini, proposto da Ascoli n el 1912 e attuato in seguito da F agioli, 1\1-aragliano , Mich eli . suscita ancora oggi discordi a cli O])inioni e vivo in teresse ui pos'"'ibili risultati ])ratici . :È stato n ecessario i11vero di.strugger e molti pr,esupposti teorici sconfessati dall 'esperimen to, m olti dogmi intangibili di fisio-meccanica polmonar e, e giung ere con1e dice 1Frieschbier a una revision e delle vecchi e conce sioni per poter ammettere ]a pos iJ1iJità di appli care il J>neumo sin1ultaneamente ai due lati . Ba ~ t,a pen are che an cora r1e] 1915 fi siologi e clinici , tra i quali Frieclland e Landois scrirc,rano e sere il pnx sim11 ]ta11 eo e pontaneo u11 1)rocesso patologico estre1nam ente acuto nece sar iarr1ente fatal e. Le nu ove acqui izioni di meccanica respiratori a dettat e, da ,co11stataz ioni di fatti p erm ettevano solo nel 1904- di stabilire ''ittorioamente i] con oetto ch e i movimenti respira- · tori del polmone sono J)Ossibi]i a nch e con pres~i on i endo-pleurich e positive ed anch·e forten1en te positive. Con l 'attuazione del rinx hl . in1. ca de anch e il canon e fondan1en tale di For1anini per il metodo collasso terapico : ch e la tbc. polmonare 1

1


1 42

11

IL

POLICLI~ ICO

. g uar1 ce a ltraYer ~ o la i11e~sa in ri po ~ o d ell 'organ o a i11mala Lo, inentre ch e la ....,e111plice di1n i11 uzion e di atti,ità favori_ce lo sviluppo della n1alatLia e i i)r ocessi distruttivi . cc E appena n ecessario a' vertire cri' eva l~o rlanini s Les o, ch e non potendo stabilire il pnx da lt1Lli e due i la ti , solo i casi a lesione unilaterale sono su scettibili di trattame11to >>. I fatti , i1011ch è l 'esperimento clinico e le ricer:ch e islo-p·a tolog·ich e (M. Ascoli , Lindlon, J isler, To111ascewlti , Parodi) h an110 dimo tralo la impossibilità di ottenere un ver o e proprio collas o completo , ricbiede n clo per uL1 ù~r1o forti pressioni endopleuTich e capaci di JJO stare il mediastino, o di produrre dis emina zioni con tro laterali. Tuttavia 1'in lroduz1011e rii l111a m odica quantità di aria s'è dimostrata ~pe · o uffi cient e. riducen do la tensione e las tica m edia a un grado inferiore a l normale, a p rodurre mig lioramenti clinici e talora a11cl1 e . . . g uar1g1on i. Abbandonato quindi il concetto ch e 1'effi cacia de] pnx. t er apeutico fosse in rapporto con il grado di collasso, si. osservò fari 1rue11 te cl1e la qt1antità di aria introdotta e il g r ado del la compr ession e polmonare d eve esser stabi li to di volta in volta dall 'operatore con cri te ri clinici, radiologici , fisio-meccanici forniti d alla e perienza e n1odificati volta per volta a econda d elle peculiari caratteristich e del oggel Lo. Dnn t1ne n on più pressione ottima al fine del collasso completo del polmone , m a ]J rc ~ )on c o ttim a ai fin i di r ag·giunger e i migliori risulLati con il m i·n imo degli in convenienti . Ancl1e introduzioni minime di gaz, com e per prim o in I ravide Mor gan , sono capaci di m.e tter e iii condizioni di r iposo relativo le parti ammalate ch e p er una riduzio11e cl elJ a l or o capacità elalica (in seguito a d istru zion e di tessuto pol111onare e a sclerosi) n on sono p iù capaci di sccruire il m ovimento espansivo Ìtllspiratorio della parete t oracica ~il pnx. precocemente iniziato eviter à la formazione di' aderenze). Per i1on uscire dai limiti cli questo laYor c 11on rn i dilungl1erò molto su i concetti di fi io1)atoloo-ia polmonare ch e son o a ba e del pnx. e le ttivo . D 'altra rparte è suilìcie11Le riportare quanto è stato inteticamente scritto t1ll 'argom ento da M. Ascoli e Lucarel' ltPll<l lo ro n: oIlografia sul pnx. bl. sim. : « la riduzio11e d ell a tension e elastica polmonare (.Bol1r) co11 co11scauente limitazione d ella dis tensione inspiratoria del parenchima (Morelli), la minore e pan ibilità d elle zone infiltrate (Morgan) dovt1te a lla oppr e _io11e d ella forza di a d e ione tra plet1ra parietal e e plet1ra ' 'Ì$Cerale, e in fin e 1

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li~ :\l\O

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47]

il collasso el eLti Yo. costilui sco\l•J rrli ele111enti e. . enziali d el detern1inisn1 0

mec~anico

dell8

·c ollasso-ter apia poJ1i1011are. Collas o elettivo clun cJ•H) elh") ~ i ~ lal)i]isce :3econda Dumarest n o11 solo per l'attitudine all~ retr azione d el t essuto an1111a la lo, n1a per i ·inaltitudine a l co l la~:o de ll e reg ioni ·a11e. Così si "'J?iega l~ re ~ i ten za an oru1ale al collasso, spes o osser\rata a li vello d el ·1ob o inferiore· sano du' ra~te la cr eazion e, il lua nteni111ento dì un pnx .. resi tenza cl1e ,condizio11a la perfetta elettività. Ecco dunque, al veccl1i o con cetto di con1>11res ion e, sino allo -cl1iacc iam ento di tut to il IJo ln·ion e, libero da a dcr e11ze, st1 bentrare il cri terio di fra zionare c1ue .. la forza compressiva ch e de, 1e agire elettivamente sulle parti an1n1alate, co11ced e11do li])ero g·iuoco alle parti sane. All 'infuori dunque de11a imn1obilizzazione a=' oluta pa si,·a del p oln1011e l 'aria introdotta 11ella i)Ieura si è dimo~ trala capace di svilu1)pa r e rln 'azion e IJit1 elcLtiva, n1eno brt1tale 1na i1on :µer questo m eno effi cace. Agg·iunger ò ch e eh iu11q Lle si sia occupato di collasso-tera1)ia h a p iù ' ro] te o "'erYato , senza poter~ ene facilmente r e11der e r agione , un miCY}ioramento r apido e durevole delle condizioni generali e locali del1 'an1n1alato seguire a introduzioni di aria con ri t1ltato tec11ico lim itatis in10 ( 011ratt1tto nei casi di lesioni superfi ci ali). Dovrà cert o esis tere all'infuori del colla~ o polm on are un'azion e del .era~ stilla sier osa pleurica, tale da eser citar e "timoli capaci di favorire la sclera i ple urogena. Que-t o da to di fAtto è particolarment e i1n portante n ell 'interpr e lazion e d ei risultati sodclisfacenti ottenuti in a lcuni ]) DX bilaterali ii1 cui 1'esame r adiologico Òi111 0 ~ t ra un collasso ._ . . ia pure eletti,·o a solutamente insufficiente. I medesimi fatti i os ervan o talora, sebben e meno costantement e clopo un versamento pleurico ch e con duce a ll 'obliterazione e al1 a . . clerosi. In questi ca i })erò ono quasi s.empre ril e,rabili disturbi m eccan ici nella r espirazione e disturbi cardio-\rascolari. "'o]o . qua ndo esistano con dizi oni speciali , quali emottisi . sc]erosi polm onare . tardiYa, riespansione polmon are atl iva, è utile e nece . . sario ·praticar e un J?llX. co111 j)ressi\1 0. . l\1a ne.o-li altri casi è suffi c ie11te i 11 lrodurre il g·az a pr~ssione tale da ottenere t1na in1mobilizzazion e d elle parti amm·al ate sen za compro1nettere la funzion e biologica delle parti sane. \.iò IJerchè è più facile in1n1obilizzar e l e parti infiltrate, piuttosto ch e le an e, poich è la loro capacità di retrazione è aume11tata. allorquan1


[A

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r. 47]

.. Ell Ol'\E PRATJ t:,\

tio la ela . . Licit à <li diste11 ione è sparita. c:i11e1J1ati can1enle i diver si seg111enti del pol111011c ~ouo i11di lJenden ti , ciò ch e rende po ibile il J-11.x. cletliYo (Dun1arest). _ on en1pr e, con1e affern1a Parodi , è in n1a110 alla volo11tà clell 'o1Jeratorc! istituire un flllX. e.letti' o o totale, perchè inter e11gono spe . . so cause fi iologicl1e, patolog·iche , polmo11ari o exLra-1)ol111 onari. <:osì alcu11 e volte si ottiene assai faciln1e11te e a priori, t111 coll a ~ so completo , a ltre volte arà nece ~ ... a rio con1prim er e prima il 1,0]1none sotto pre. ion i })O ~ itive. o an cora , n1alO'r ado la pre . . . . ' . s1one 1)0~ 1t1,ra -..1 aYra spontanean1enle u11a r1 e. pa11 io11e dcl lol)o an o. \.osì -~n1enilJ c e Kindberg crivono: cc per otfenerr u11 pnx. elettivo è necessario cl1e la Jesion e .. ia ret ral tile. m a non i può m ai sa1 ere co111e tiu e ~ l a ..,i con11)orterà. La cr ea1.io11e rlel p11 '\. elellivo è eff el lo cli fortuna e non }) UÒ soltanto e.::." er proge tto dell 'o per atore ».

Riserverer110 quindi la col lu o-terapia hl. in1. sin dall 'inizio, a quei ca i 1)eciaJi in cui il carattere evolutivo delle le io11i da ambo i lati non lascia alcuna peranza per una possi-. bile azione benefica controlaterale. Condizioni cli fatto che si verifica110 SO J)ratutto nella tbc. JJO ln1onare acuta e sub-acuta. Le indicazioni , stabili Le n,el quarto Congresso di Tisiologia, conten1plnno oltre quanto abbian10 g ià detto le form e r ecenti , essudative, , infiltrative (infiltrati precoci, forme bronco])n eumoni.ch€ , pseudo-Jobari caseose) e meno frequentemente i ca i cli p11eumi unilaterali parziali incomrpleti per aderenze, con forte spo... larnento o ernie del media tin o, i pneumi pror1l at tici post-partum. ]e e111ottisi . gli empiemi. In fìn e n ello st abilire l 'in<li cazione di un pnx. ))]. è n ecessario ch e il m ecl ico. co111e dice Durnarest , rinunci al SllO pun lo di vista che è quello di assicurar i tin ma ·sin10 cli probabilità fa\ orevoli contro u11 mi11i1110 di insucces~o. on o dei ca i in cui 1·a11101alato no,n ba nul la da i)erdere. e che abba11d onato a se stes~ o è fata lm ente: lJer ]a )) l'O"'r e · ·iva evoluzione delle lesioni. votato a u11a pro sin1a fin e, m·e nl re cl1e 1'i11terYe11Lo in r au a l lll Ò rappr esentar . e. per lui , la al.a , uni ca peran za di guarLg1one . [n La]i casi io cr edo nece aria agire, e moll ,-oll e non a\-remo a i)en tirci della nostra de. . c i ion e. Pur conve11endo ch e il ri ·u]lalo in1mediato • ~pe. o brillante non è sen-t1ito da u11 a clefi11itiva .o-uarigione, sopratutto per le ii1l ercorrenti ine' i tabili comrplicanze, .avremo a ic urato all 'ammalato un periodo pe : o no11 hi:eve di mig·lioramento e di ben es, ere. S·a rà naturalmente nece. . ario nste11er si clal.l 'i11tervento n ei ca i con ]e ioni eccessivarr1'ente dif'fu..,e, ubmiliari e miliari, n e11e for111e raj)ida1J1enl e cach etti ch e o ÌJ)ertossicll e e nei soggetti con chiara labilità cardi o,,.a'"'colare o con vizi valvolari. Le laringiti non td rerose potranno ben e fi ciare della terapia JJneumotora• c1ca. 1

''i

* •

**

1843

11 111aggior benefi cio otLen u tosi con l 'i11 trocluzio11e 1le Ila pratica del pnx. 11J. co11!'-i~ l c !'-econdo _.\..,coli in un beneficio indire1 to: quel] o di aver po tuto i11t ervenire in molti dei nume· rosi ca~ i i11 cui i ·c~ L en ione dell e le"' ioni, non r1iù e"'clt1siva n1ente e rigorosamente n1on olatera li con I roindicava l 'attt1azione di un pneun10 anch e da l lTI -..o]o Jato. L' u11i la leral ilà a ..,~ ol 11ta anaton1ica è rari ~ ... ima111e11Le ri ... con trabi1 e n ei n1alati e n e]](> a11top ie. I)ur })O le1\dosi osservare e] in i"a 1ne11te nei ca ... i inizjali e talora per un certo ten1po in form e rìbro-ca eo e a tendenza evolutiva , jr1 forrr1 e polm on iticl1e e ])roncopolm onitiche , non cl1 è nelle form e u] cero ..e. rapidamente e ten "'ivc. L 'e voluzion e è in\•er o Tn rnn1 ent e ~ i ­ multanea bilaterale, dim ostra11do in o-c11ere la tbc. una n etta preferenza per un lato. :E: 11oto ro n1 e le Je. . ioni torpide e circo critte ciel la to op1)o ~ to ... i g iovano grandemente e rara111 en te ,·o l,·0110 dopo iniziato un l) llX. controlalera1e. Di co n~egl1 en za è anche possibile e loaico 1Jneun1 otorac izzare in un malato bilateral e un lat o i11 c ni es j t o110 le les ioni più gravi e maggio r1 nen te evolutive , 0 1ten endo spesso un miglioramento immediato e note, 0J e dal lat? ~''e i e... cgni... ce il tratta111ento e spesso u11 n11gl10·'i a 11\ en to second::lri o della lesione conlrola terale. No n solo, n1a J1ella dannata i1Jotesi r l1 r que_t 'ult in10 l'att o 11011 abbia a reali zza r i no i po~ .. ia111 0 ng irC'. ' (• 1111 •rr ch e la capacitù re~p i­ ratoria lo co n:-.e11tn. ~ Ili lato op posto . 1

* **

llo creclulo ulile raccogli ere e pubbli care 12 casi cli ])DX. bl. i111 . occor ·i alla n1ia osservazion·e duranl e u11 .a1111 0 di servizio 11cl an.atorio Ln1berlo l. . ell a tabella . on o sint eli camen tfl es1)0sti i dal i caratteri. ti ci dei Yari e~ .. i tratlati. !\-e1la desL'ri zio11e clr l c a~o. 1n i 0 em bra to i> pporlun c, y)er r hi a rcz1.a, riportare anzicl1 è le ' a ri e da te il n1e~e di 111alnttia , ini ~i a11do la nunl e raz ionr cla I pri 11ci pio de1 n1a le.

'


1844

cc 1L P OLICLINl t.O >>

[A NNO

XL, Nul\ir. 47)

Mese

di Caso clinico

Età

X

e: .c.

1ruz10

del o o<Il

....

e~

Diagnosi clinica radiologica

e><

-.,.. i:

o.

:::l "O

...

o

I. L. Maria

17

III. B. Antonia

24.

IV. C. Tullia

V. F. Pasqualina VI. P. Renata VII. A. Velia

VIII. P. Ad a

lX. A. Antonia

X. F. Maria

<C

,,.

24

I I. S. Marià

rr,es 1

:>

30

31

gg.

Infiltraz. broncopolm. D - lnfiltr . S. .con grossa a reol a m~diotorac1ca.

20

251)

31

r mese

23 mesi

26

5 mesi

22

17 mesi

19

gg.

20

2

20

12

mesi

24 mesi

tl XI. G. Pierina

XII. S. Irma

,

27 24

12

200

mesi

7 .mesJ

guangtone morte

Broncopolm. S. a n oduli scarsamente confluenti - Infiltraz. n odulare D.

~o

+

8° mese

guangtone

Broncopolm. lobo suo. D. - Infiltrazione nodulare -confluente a S. con escavazìone sottapica le.

40

+

r 0 m ese

m igl ioramento

Broncopolm. D. - lnlìltraz. ulcerocaseosa S.

72

+

30~ mes~

gua ngl'one

InfiJtraz. a piccoli noduli a D. , Infi ltraz. diffusa medio tor ace S .

60

m es e

guarigione

lnfiltraz. apicale S. con a reola broncopolm. lobo inf. D .

35

+

+

Estesa infiltraz. bilaterale ai 2 / 3 sup . con foco lai broncop0J n1. a D. e grossa areola a S .

23

+

+

stazionario

m1glioramento ,

Broncopolm. lobo inf. a S . , Areola sottop icale S. - Infiltra z. n1 ediotoracica D .

+

+

l nfilt. raz. ulcerocaseosa apice D lnfiltraz. tnedioto racica S . con grossa a reola .

+

+

+

+

m iglio ramento

'

+

I rt1ig liora1nento

· 3 roncopol111. D. - l nfil traz. ilaveare S. con a reola .

s ott o~

58

infiltraz. a pice e sottaptce S.

· CAso I. - L. Maria, di anni 24, su ora . Inizio lentissimo. Infiltrazio11e bronco-po.lmonar e apice e sottapice destro . Infiltrazione lievissima € circoscritt a sott apice S. Apiressia. Inizio del pnx. D. al 26° mese di malattia. Rapido rniglioramento delle condizioni g·en erali , aumento di peso. Diminuzion3 dello espettorat o che però è sempre positivo. Al 30° mese deperimento notevole·. Infiltrazione S. con grossa areola subcorticale mediotoracica. Emottisi. Iperemia laringea. Al 32° m ese pnx. S. I rifornirnerrti si svolgono regolarmente, altern ati vam ente ogni quattro o cin que giorni con introduzioni di discrete quantità di gas (350-400 a D. ) pur ma1ttenendosi la pressione n egativa. A S. per scarse quantità (250~ la pressione diviene leggern1er1te positiva. Il mediastino che ap,p ariva spostato a sinistra prima d el pnx. hl. riprende la sua esatta posizione dopo pochi rifornimenti a S. Rapido migliora1nento delle cor1dizioni generali e locali. Guarigion e della lesione laringea. Espettorato dopo tre mesi n egativo. Dopo tre mesi di bilaterale· si osserva il polmone destro compresso sopratutto nella sua porzione basilar e. Il sinistro elettivamente compr esso n ella . media toracica e apicale . Negli esami su ccessivi si osserva aumento della compressione bilat eralr11en te e progressiva fibrosi delle lesioni precedentemente r \scontrate . La capacità respiratoria è di 1200. Al 55° m ese la lnalata presenta ottime condizioni g·en erali. Scarsa dispnea dopo sforzi. . Esito: Guarigione clinica..

3• m ese

55

6

Broncopolm. bilat. ulcerosa.

3 mesi

19

Esito

o.

~

I

migliora n1en to

.

.

staz1onano

CAso II . - lVIaria S., di an11i 17, cl. d. c. Inizio subacuto con febbre moçlica . Al 3° m ese si risçontra bronco-polmonite bilaterale ulcer osa con grosse areole sottoclavicolare destro. Infil tr azione ulcerosa dell'epiglottide e carlilagi11i aritnoidee. S 'inizj.a il pnx. D. con buoni risultati tecnici. Co11 introduzioni medie (300-400) si ottie11e un pnx. subtotale aderente alla r eg-ion e sotloclaveare> con spostamento d el mediastino verso S. A 20 giorni di distanza dalla prima introcl11zio11e destra s i inizia il pnx a sinistra. La ca pacitò r es1)iratoria è allor a <li 1450. I riforni1ne1Yl] si svolgono alternatiYamente, ben toller ati. Il inecliastino riprende la sua normale posiziot1e. Le pression.i t erminali a destra clivengo110 rl opo pochi riforniroè11ti forte1nGnte e rapidcn1e11te· posiliYe con introdu zioni di 100-75 cc. di aria . L 'u1 llrno r e1)erto r adiotogico cli1nostra: p11x. bilaterale : a· cles tra l 'ari a è r accolta i1ella r egione laterale e basale, si 11otano zone ip erl un1inose non compresse. A sinistra aclerenza a l u tta l a b as'3. Miglioram~nto nei pril11i due n1e~i clelle lesio11i laring·ee e dello ~ tato gener ale. Peso stazionario. ù1 seg ui to peg·g ioram e1 i lo d elie lesior1i til cerati ve laringee e polmonari. Esito: Morte al 6° i11ese di n1a] attia. CAso III . - .A.11 to11ia B. cli an11i 24 cl . <l. c. Inizio acuto con emottisi e febbre. All'esame r acliologico: bronco-poln1onile sinistra a 11odoli scars a111ent ~ confluenti. I11filtrazio11e n odulare a D. circoscritta cii r a1)ida eYoluzion e. La C. R. non 1

1

1


[Al\~O XL, 1 l_Tl\l . 47]

SEl lONE PRATlCA

a1>pena ini.~ ialo il pnx. bJ. è cli 00 cc. Dopo la seconda i11 lro cl uzione a siuis lra la 1). ha una crisi clj . a;1111 cardiaco rapidamente dilegua lo i con on11n1111~lrazi onc di carcliocinetici . 1 rifor11in1 enti . i ini~in1~0 .a ~ c ~ Lra tre mesi dopo comi11 cialo il ptl:\. a ~ . Es-., 1 ~ ' u SCO'u o no alter11ativa1nenle oanj sci 6 g i?r n i co11 i.n lr.od uz.ione di s carsi sin1 a quan ti là <ii ar1 a " J > rc~s 1 ù n t osci flan li i11to rno allo zero. L a capac i l.'t re~ pira lori a cl i 900 cc. t ~ li1 d c nn~ c n le ~ i o , erva lln rar>iclo e progress i" o n~nl •rLlo rlrl ])P. o (da fJi5 a 17 !) . L ' CS})Clloralo cli' '1r r1 1 <101>0 o t lo n1 es i dureYo1111en1e llC O'a tivo. L 'esa u1 r ndi o logicu lli111os lra 1'c>s ilo scleros i <.l ellC' lrs ion i. 11 p11x. d e YP con sid erar. i sub -totalt' a d r·~ I ra O\ e il })Olmone è aderente vasta men le ~l l a. l>a, . r e pe r un a lun ga l acinia all 'a pice·, c lctti' o 1 '

ir1

1845

n erali ottime . Pe~o J, g. ;j l . en so di bene sere. Xo11 tosse. E spe LLo;-a to n C'ga li ,·o . ~on dispnea. l~s ito: Guarigione c linica. \-I . - Re n a to 1) .. di a . 26, assis lenle edile. E ~ o rclio s ub do lo, co n lie ' e en1ofloe in pieno beJt cssere. ~\ ~ r0Jlazio11c n ega li\ a . Es. r ad .: inflltra 1ione a picc~li noduli a cl e Lra . Pers is len clo l 'e1noti is i s i interviene co n pnÀ. a D. con rifornime11ti H00-1000 cc. senza ol lenerc prcs ioni pos itive. Pers i lono tuttavia le emoftoe e dopo sej n1esi dal! 'indagine radiologica, si ril eva t1 na in fil trazio11e <lif[usa i1ella r egione i11ediu ' lini ca . i pratica il p11x. a sinis tra ottenendo la Ci11c <lell 'emo ltisi •Le ro11dizi.oni generali rni g liorano, pur p er ist eudo \. .\ '"' O

a :-.1111i-. tra .

t;.l po du e anni cli le r a pia pnx. l 'a 1nmalata esce

clall '< >--pcclalt' ~: d egn o di ril ievo il fatto ch e la P. d o lili l r>e r il J1fl\. . bi. (' l >er l a clero i polmon ar e tlj o li !lOO cc. di (:. Il . "'op11ortava p erfetlament e quc:' ' '' g ra\ e lin1il azio1te d ell a uperficie r e piratort tl, C'~:-.c n d o poc h ;s. imo e ~ o1o cccezionalme11lc clii-. pno ira e tac hicardi ca, m a lg rarlo il s t10 p eso con s icl r r<·' ole di 'ii Kg. /:,'s ilo: Guarigio11 e clini ca.

e.' sn

~rulli a C., di 19 ann i , .. a rl a. ~ 1tbacu l o co11 segni obiellivi di lJr o11co -

1 . -

I11i1io poln1 0 1ti le lobo s upe riore D . Infil trazio11e a S. co11 n ocl11J i co n fluen li. Ranicla difft1i-: io ne d ell e lesioni n ei d u c- polm oni, co n- rapida for1nazione di c::-cava1 io ni so l lnpicali . .. i ini1.i a il pnx. hi lalerale, un m ese di di s la11za il , . d :d J) . al 24° 111 ese di malal Lia. Il p11 . è.' lle11 t o l ler,1lo. l . a ca p acità vitale di 1000 cc. sce1u1 e o 900 cr . do po IC' prin1e introduzioni. I riforn ÌlllC'tt li s j P~Pg 11 on o CCJ 11 quantità media di gas (300) e prl'~:-- ior1 i le rmi11ali leggerm ente positive a deslra, se111pr<· tu\ga li ,.e a s ini s lra. L ';unn1ah.rla d opo p och e introduzioni, pre cnt a n1i~d iorar11e n lo d c>lle condizioni generali , p cr s i5te11d o di 111 i nu zio nl' rl e l })eso. La lemperalura è climi nui t LJ. L 'cspell o ra lo divi e11e dopo due m es i negati' o. J)op o un a nn o di pn.1 . è necessario sos1)ender <· i riforuin1enti a destra p er Je cliffi colln ch e in&o rgo no di p en r tra r e n el cavo pleurj co , con facile JYu nlura d e l p olm o11e e emoftoe. All 'a roltazio1H': 11ull11 a s ini."lra . d estra rantoli fi ni n ell e p o r1io n i jnfcrj o ri . Allu 1il1n enlc (40° m ese) l 'ammalata è leggcr mc· nl r aun1enla la cli p eso . L 'espeltora~ion e è tutl a Yia itun1enlnla . L a dispn ea è facile e freq u en t <' n1 r n I" htt di arr ea. Esi I o: 'l ig- 1io r:l m en lo. a tt11a lrnente taz ion n ri o . ' · " \ . - l )a qu a li11 a F ., cli a nni 31, suora. Initio a<'u l0 fchhril r, con egni ~li bronco-1Jol111onilc a d c "lr1 . P e o T\:g. 56. Si procede ubilo (nel ]Jrim o l11 e ·e cli mala ltia al pnx. destro , ollcnencto r api cl o n1 ig lio ramenlo delle condizion i gen er n li (csp r. l loralo , losse, s enso di euforia) . Dopo 24 111C~b i <li lrnttan1e11to p egg·joran o l e condizio11j gen e rali e s i risconlra una i11filtrazio n e ulcer oc a scosa <' ~ • Si inizia pro nLamente il p11x . cl a ques lo !alo 1nan lcn end o il pnx. controJater a1e, con riforn i 1uc11 Li al lcrni cl j 300-400 cc. Si sosp c11clc rlopo 22 r ifor nin1 f\nti a D . e 12 a S . ~ou ·p os la m <'nlo d el mediastino . \ll11 al111C' nlc ( a ~ e i a nni (!all'inizio d ell a inal a lli H 1 !'i ril c' a fihro- lo ru ce ]1jìat eral e. Condizioni ge-

F1G .

1. -

Caso N. 6.

abbo ndante e. p e tl orazion e ch e s i n1 a nlie11e negaLi Ya p er il B. cli Koch . La las lra d ell 'ammalato è qui riportala. Il p azi ente , 111 algracl o j I u o pnx. bl. non è cli~ p11oico n è tachj cardico e può riprendere il suo ln, o ro di assis tente eclile co n legger e limitazioni. r;sil o: Guarig ion e clinica. C \ so ' 'II. - \ -elia A. (I. 22, d . d . c. Do po un a febùre rlic1 g 11 os li cu ta come influ en za <'hl1e en101Loe r l1e i rip lc llc clo1Jo alc uni nìesi. Jl 'cs . ob. si riLa 1). preser1lu \"a febbrr e losse. scontra ar eola apicale s inis t'r n e li eve n1arezzatura a D. Si proceòe al p1 rx. n s i ni lrn r o n rifornimenti cli 300 cc e pressioni &el n}Jrr 11cg·a Live. Dopo at1ual o il pnx. persis to la fe bbre erotj11 a. ì\Iiglior a n o tuttavia le concli z io ni ge11erali e s i nota un aun1e11to cli peso. L a losse è diminuita ment.r e lo cso n1c <lell 'e p e llora lo è sc111pre p ositivo per il b. <li T\:ocb . Dopo ventidue nies i 11eriocio di febbre el~­ ' at a e a ll 'es. r ad . s i riscontra lesion e bronco-polntonare d el lobo inferior e des tro. Cor1 il riposo e C{Ualch e c ura s into111a liCil i f e nomeni allarn1anti s i a t lenuano p er riprend C' re più inlensi al 29° m ee òi m alatti a. L'e nn1e r a di ologico dimos tra una ~rro .. sa areola n1edio- Lora cica a d e tra ; op acan1enlo cl r lln base. A ,S. pnx. t o tale. j inizia il pnx. de, Lro con rifornimenti Cli circa 300 cc. e pressio11i 11egative, praticandol o a . ed ul e nllcr ne con il pnx. con1rol aterale. Rapido miglioran1 e11 to rl Pl le conclizio11 i gen erali. A11n1ento di pes o. 11 ers is tr l 'r~y>r l lo ra zione abboncl anle. \ttualmen le (35 11 l llC. e di n1a1nl tj a) , le condizio ni clella P. p osso no con id crarsi appena discr ete. 11er la tos ... e l 'E . T\ . +, i1 facile a ffanno. .\ll 'es . Q ] ). : él D . <1i 111 Ì l1llZÌ OTIC d c} lTIUl'ffill T(' Y€SCLC'O la r e, rc~ piro !--Ol'li.111 1<> , rnnl o li . o ll ocr e11ilanti 1


1846

(( lL POL1CL11\ reo

nella o lloc1a' cal C' . ..\ ., . soffio a11 ro rj co. llacliolog ican1en lc: p o11n o11 ' - i11j lro · he11 con11)rc:. o, i>n . to ta le. J\ d e ·t ra p ol111011c di c rc la1\1 c1tl e con1pre so 11ella n1c là superior e. L ·arcola osscr, t1 la n el r adi og ra1l11na prcced e11 le al l )llX. ap1>arc i 11 l)arle cola sa to , in parte co ln1ala. Esilo: Condi zio ni lazio11ari e .

(~A SO

VIII. - 1\d a 1)., di a1111i 18, d . d .<'. 8 sordio ac u lo con Iel)bri eleYa lc, Lu · ~e, esp e l Lo rn lo a bl)o11dar1 le, e 111of loe. All 'e . radj oJogico: i11fillrazioni os lesc J.)il a le r nli a) du e ter zi su1)eriori con n ·u mer o ·i focol ai l)rortco-1)oln1011arj a d es tra e g r os":1 ar eo la a ini s lra . Al ses to 111ese di malat tia si ini zin il pn eu n10 si1nultaneamen t c bilater ale. La capac i là Yita le della pa zie11te è allora di 1000 cc. L e con<li1i on i generali n1ig liora110 r apidamente . Il J)eso (i11izialmenle 4(i Kg.) sale al 12° in ese di I11 ala tli a a ,)6 Kg. Apiressia. Din1 i11u zion e d ella t os e e cl cll 'e&p e[ Lo ra lo r 110 si n1nn tiene Lu lt aYit.t p osiliYo. A tale e1)oc:a OJ) l nggiu n ge t111 p eriodo febbril e per i nfiltrazio n e a Upo l>roncopol n1 o n ar e con e . . i lo in e. ca' azio11e nrl 111edio torace cle tro. L 'a11n1 en to cl eJla COIDJ)r cs ion e a inis t ra e n1bra proYocar e riespansione a d estra . Dop o qt1est o episodio i rifornin1e11ti a d e tra son o seguiti p er ca r e i11troduzioni di ga (150-200) <l a pressioni forteJllCn I e p ositive. Attt1al111 cnte (22° lnesc di m al atli a), le oond jzioni d ell a p . ~on o prcssoch è s tazion rlric, in quan to, ce a lo I 'C'11isoòio acu to persist e toss" eò esp ettor nto p o j I;, o p er jl b . <li Koch . 1\ll 'ascolta zione qualcl1e rantolo a piccole e m eclie boll e n ell a reg1on e mecliotoracica a D. e apicale a S. Non , pos ta n1 ento d el n1 edi astino . Peso Kg. 45. Esito: ~ [igli oran1cn l o, al tu<l ln1e n le . lazio11 ario .

[:\.l\l\ O \L, '\t, ~I . 47]

))

1Je11

tol leralo. l 'ull a \i a co11 introdu zio11i scar ·e t300J e pres io11i leggermente posi li' e si produce lo s posta1nenlo d c l Jr1 ecli as li110 e di sp11 ea inten~a. Dopo quattro 1nesi è n ecessario sos1)c11der e i rifornimenti a des tra p er l 'in~orgc11za di u11 idro· p11eumo. A S . i r isulla ti tecnici 11011 ~ ono soddis Cacenti p er l 'esislenza d i un a gros~a ca' ità mediolor acica che non è pos . . ih1le coJlassa1 e a11ch e perc h è con pressioni alle in or ge di pn ca. Ac.1 ogni 1nod o la ~· può consider ar si no tcvoln1 c11te n1ig liorata d opo l 'attuazione <l cl 2° p11x. TI p eso è at1111enlato. L 'esp et tor ato è scarso . Allualnìente (36° m ese) : all 'esa1nc d el torace si osserva la persist en za di f atti ca larra Ji a . L 'e111ilor ace destr o è relratlo e lìOD .. i OS C r'\t\JlO l1iÙ segn i di versamento. Bsilo: Stazionario con l eggero i11ig Jioramenlo. CAso XI. -. Pierina G ., di an ni 27, d. d. c. · Tnizio acuto con feblJri elevat e, bronco-polmo11ile a D. S'inizia a l t erzo m ese il pnÀ . d estro . Seg u e rapido n1iglioran1 e n Lo ed a1)iressia . Progr e

,

CA ~ o

IX . - An tonia A. , di anni 20, cl . d . c. Esord io subdolo con febbricola ser o li11a, tosse ecl e p e ttorato a bbond a nte. All 'esame radiologico: bronco-polmoni le l obo inferi ore S. areola sott o npi ca le. A des tra lieve in filtrazion e m eòi o-1oracica. La ringi Le specifi ca. Peso iniziale K g. 4 7. Si procede a l pnx. bilater almente , pri1na a S. e.on inlrodu zjo ni scar se (150-200) e J)r essio11i leggermente posit ive. Dopo due 1nesi a cl cs lra con in·· tra du zion e m eéHa (300-350) e pressio ni sempre n egative. Nei prin1i d11e m·3Si migliora111en t o n o tevol e e aumento di p c o . Ql1ind i cl iminuzion e notevol e di p eso fino a Kg. 39,500. L<1 tosse è diminuì ta. L 'espett or a to è en1pre po. i I iYo . T r iforni m enti s i sosp end on o dopo 24 m e ·i p er volo ntà dell'ammal at a. Att11 aln1ente (37° me e cl i i11n la Llin), condizioni gen era I i bt1011e. _f\pjrc s i a. A 11 'es . oh. : uer sistono ran lo li a d es tra n el] a opra sp ,i n osa e so tto spinosa. 1ig1iora n1ent o n o ie' ol c n ell e le ioni laringe.;. Esito: ~Iigl i o ra111 en to, a tlua1 111c11 le lazionario . CA;:;o X. - Maria F., d i anni 20, d . d . c. Inizio s ul>àolo , con febbre sero lin a. Abbondante esp e tto ra lo. 1\ll 'esam e raa : : in fil trazione ulcer ocaseosa sotto-claveare d estra. Al q u ar to 1nese fii n1al a llif.l si inizia il pnx. a D. L 'amlnala ta avveri e subito un sen -so n o levole di eufori a. 1~uttavi a il pnx. è oltanto st1b-l o lale p er presenza cli a d er enze ba il ar i. L 'api ce D. i riesp a11<1 e n on appena si dis l anliano i rifo rn i tn e11 ti . Sol tanto dopo due anni il pnx . D . diY ien e tot ale. Al 28° rnese cli malattia la P . p eggior a n ello la to gen erale e 1' indag ine radi ologica din1 0 lra un 'infiltrazion e m ecli o-loracica . co11 gros n a reola. Si inizja , u hi lo il pnx. S.

li'rc. 2. -

Ca o

~.

J 1.

i' o aun1 ento di pe o . Al 15° 1n ese j)cggiora11lentoc linico p e r jnfiltrazion e sotto-c laYcarC' inis lra co11 forn1azio.n e d i g r os a a reol a. Si inizia allora il pnx. S. Rifor11iment1 alterni bila ter ali ben t ollera li con pressjon i t er1n in ali sempre negati ,~e. _\. d es tra si sospend ono i rifornimenti p er idro-pneun10 d al 20° al 27° m ese, ripre nd en dol i in seguilo d op o scomp1r so 1'e ud a lo. I rifor11i1ne11ti si continuano tuttor a (quarlo anno e 10°. 111ese di n1a·1atlia) con dosi minin1e di gas e 11ressioni JJO!" i1ive. Il m edias tin o è n I tratt o verso D. Le condizioni generali son o o llime (peso Kg. 53). L ·espettor a lo è però ab])onda11le e positiva la ricer ca cl al bacillo d i Kock. Esito : l\'1iglioran1 c11 lo, s tazionario. CAso XII. - Ir111a . , d i anni 24 . Inizio acu to con febbre elc,·ata. 'f o ' ·e. Esp ett ora t o abbond an le. J\ll 'cs. rad. : infil Lrazionc bron cop ol111onare apice e so ltapice S. S 'i11izia il pnx. . al 20° mese di n1 ala ltia. Rapido migli oramento, a piressi a, au111 ento di peso . Dimj11uzio11e del! 'esp ettorato. Al 27° 1nese <'li 111 a l atti a i11 ~il tra zion e d el sotlapice D . a 1ipo 11 lcer o-ca co ~o. M1 s urn La 1a capacità vital e che è d i 1900 si proced e al JJ11x. d etro ben toll er a to all 'inizio. 'fu lla' ia <~ i1cce ·sario sosp er1derl o dopo tre m es i p er os tin alo rifil1to ~el 1'amm al ata. Si con tinuano i r iro r nin1e11 li a S. fino a l 70°. At tualmente (43° n1e e) : co nclizio11i ge11erali buon e, aume11to di i1eso, e p e ll o rnl o alJho11dnnle e p o-


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SEZIONE PRATICA

silivo per. il baciUo di Koch. All 'es. radiologico: sclerosi bilaterale con persis tenza ùi grossa areola sottoclaveare a destra . Esito: Miglioramento, staLionario.

Dall'esame dei casi da me presentati è facile rilevare come la collasso-terapia bilaterale sia stata da me istituita, in malati a ffe tti da forme tubercolari particolarmente gravi. ·D ei dodici pazienti b en dieci erano affetti da bronco-polmonite speci'fìca, e di questi b en tre erano simultaneamente colpiti in ambedue i polmoni con la n1edesima alterazione patolog ica. Di questi solo una decedeva , dopo sei m esi di ma lattia . Le altre due amma late hanno conseguito un rapido miglioramento a cui è seguita una fa se stazionaria, do-iuta verosimilmente 11el n . ± all 'impos ibilità di proseguire i rifornin1enti a de tra per la formazione di aderenze e per una riacutizzazione dei fatti morbo i. rel n . 8 il mig lioramento è più acce11tuato e i 11a ragio11e di sperare in una guarigion e clinica . 11: qui n ecessario avvertire che il termine guarigione clinica viene adoperato con tutte le riserve n eces arie quando ci si rif.eriRce alla tubercolosi ·1)oln1onare , in quanto è purtroppo noto come a nch e i inalati ritenuti guariti per la comparsa di oani sintoma clinico, è pos ibile una ripre a evolutiva del processo giudicato ormai pento. Questo è dimostrato dai r eperti analomO- J)atoloO'ici di Lindblon e Ro1land che h anno osservato i polmoni compres i per un pnx da m olti anni: la presenza costant e di foco]ai anatomici tbc. recenti, posteriori all 1instituzione del pnx. Fatta quesLa riserva necessaria per la esatta interpretazione dei risultati ottenuti , dirò com e le lesioni b,r onco-polmon.ari simultaneamen te bilaterali, 1pure essendo suscettibili di ClJ.ra pneumotoracica siano di prognosi particolarmen te ri ervata. Tn linea generale raran1ente è possibile e utile applicar e il pnx. bilaterale alle lesioni sin dal! 'inizio bilaterali . In casi speciali possiamo dire è necessario, prima dell 'intervento valutare le capacità organ·ich e di r esisten za, il terreno organico su cui la rnalattia si è impianta~ e si svolge . In<lispen sabile è in ogni caso la esatta mi surazion e della capacità respiratoria. Nei casi citati il n . 2, una giovinetta di 17 .a11ni, amenorroica, ritardataria e defi ciente n ello sviluppo fisico e fisiologico , è stata rapidamente e inelut labilmente vittima della malattia. 1 e1 caso n . 6 l 'intervento è stato giustificato dal ri1)etersi frequente e incoercibile di

1847

piccole emottisi , nonchè dall 'esa1ne radiologico sufficientemente dimostrativo. Negli altri casi l 'intervento bilaterale è stato determinato dal! 'insorgere di lesioni più o m eno gra·vi nel lato ritenuto sano o dal peggioramento di lesioni controlaterali preesistenti, di cui si sperava la regres ione dopo instituito il pnx da un lato. Mi semtbra inutile soffermarmi a lungo sulla tecnica. I pnx sono stati eseguiti con l 'ap])arecchio di Forlanini e con aghi· comuni da iniezioni lung hi 5-6 cn1. Questo tipo di ago comunemente a doperato negli Ospedali di Roma , non h a mai dato luogo a inconvenienti. La sem plicità di u so e il piccolo calibro rendono facile I 'introduzione e nei casi di puntura del polmone raramente l 'en1orragia ò di qualch e entità o il pnx da lacerazione del tessuto polmonare, è tale da produrre danni evidenti . Le introduzioni di aria sono state sempre 1nodicl1e e Je pre sioni ,·acrgil1nta 11anno oscillato intorno allo O. Ma i all 'inizio del pnx. controlaterale h o estratto aria dalla cavità toracica ove esisteva il primo pneumo, come consigliano alcuni autori. L 'estrazione di aria infatti, decomprimendo troppo rapidamente il polmone , espone alla diffusion e m~liarica e alle lacerazioni polmo• nari. Nei m iei malati n on ho mai or preso segni gravi di anossiemia con istenti, econdo Dun1arest, in lievi lipotimie, in sen so di manca111ento per piccoli sforzi, abbassamento nor:. n1ale della temp eratura , toflpore fìsico e menLale, sonnolenza, dimagrin1 ento e cachessia • progr essiva. Più volte ho osservato ch e uno spostamento del mediastino n el corso di un pnx di un solo lato er a prontamente e stabiln1ente corretto non appena iniziate le introduzioni di gas, controlateralmente. Questi fatti erano già stati osservati da Parodi ch e afferma,,a esservi nel pneumo-torace doppio una migliore utilizzazione del respiro n el lato m en o compresso. I radiogrammi e le indagini clinich e nei casi da m e raccolti mi hanno persuaso che raramente l'operatore è padron e di comprimere maggiormente una parte anzicl1è l 'altra, in b ase alle indicazioni del J)rocesso morboso. Dei due 1p1olmoni vi è sempre u·n o che resiste maggiormente al gas e alla pr essione che teoricamente e comparativamente dovrebbe esser e sufficiente a collassarlo. I casi clinici sopra descritti sì riferiscono com e può rilevarsi dalla tabella, ad ammalati la cui os~ervazion e data da un nlinimo di due anni a un massin10 di sei anni. I risultati com-


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\( JL POLlCLll 10 0 »

plessivi posson o riten er . ., i veramente soddisfacenti e si con sidera la gravità dei singoli casi. Gravità che non deve tutta,ia sorpassare un certo limite. Nel ca o n. 2 la laring ite ulcerosa e le cattive condizioni somatiche della p . avrebbero controindicato l >attuazione del pnx. L ' inter vento fu tuttavia stabilito in considerazione della precocità dell 'osservazione. La precocità dell 'intervento deve essere r itenuto elemento fondamentale per la buona riuscita di un pnx. bilaterale. Come abbian10 detto più sopra le indicazioni per il pnx bilaterale si sono in questi ultimi anni di molto allargate. Ala io cr edo comunque indispensabile per decidere l 'interve nto, "'alutare la robustezza dell 'indi,riduo colpito. la capacità di resisten; za alle ripercu ssioni gener ali del traumatismo e il g rado di tossiemia tubercolare. La capacità re pirateria, ripetutamente misurata ci dirà inoltra se l 'area poimonare indenne è suffi ciente per gli scambi r espiratori. Solo co n questi accorgin1enti e con una esatta e prudente tecnica si potrà giovare a molti an1malati destinati, nel passato, a una finE1 senza speranza . Ron1a , 1° marzo J 933-XI. Rlr\SSCNTO. Premesse alcune considerazioni fi siom eccanich e sul pnx. elettivo , l 'A. precisa le indicazioni del pnx. bil. sim. La casistica presentata , rig uardante 12 ar11malati affetti da forme tuber colari particolarmente gravi, trattati con pnx. bil. sim . dimostra come questa terapia sia i11 gener e ben tollerata. I ris ultati esaminati a di tanza varial1ile da due a ei anni sono i seguente: decessi l; stazionari 2; migliorati 5; guari Li clinicamente 4-. BIBLIOGRAFIA.

Si rim:inda all :estesa bibliografia sull 'argomen. to raccolta n el ' volume di ì\I. AscoLr e LucACER: Le pneum othorax bilatéral simultané. Masson, 1933. Rammeatlamo l'utiliss imo Maaualetto: Prof.

oott. AUCUSTO FRANCHETTI

Medi co Provinciale presso la Direzione Genera.le della Sanità Pubbli ca

Ap pun ti di legislazione per g li Ufficiali Sanitari Volume, in form3<to tascabile. di pagg. VIIl-200, niti· damente stampato. Prezzo L. 1 2 1 più le spese postali di apedizio~1.e. Per i .n ostri abbonati eole L. 1 O, 6 O in por to fran co. Innare Vaglia all'editore LUIGI POZZI. Ufficio Po sta.le Succursale diciotto. ROMA.

l.\NNO XL, NUl\I. 47)

RILIEVI E COMMENTI. Per la conoscenza del meceanismo che regola il flusso biliar~ nelle grandi vie. G.

!BAGGIO,

Cagliari.

. Nei conq~essi, diffi cilmente si sYiluppa e si discute un idea , quanto è necessario per O'iungere ad una con clusione : possono in\rec~ essere gettati semi di nuovo studio. Fu così che nel recente 40° Congresso della Socie tà Italiana dj Chirurg ia , una serie di arg omentazioni da n1e avanzate discutendo la r elazione del prof. -f freduzzi ul drenagg io delle vie biliari fu con ... iderata dal Relatore come punto di partenza per nuove ricerche. Allo scopo di render e quest' origine del nuovo studio r eperibile e contr ollabile per co111menti o confronti , de idero affidarla alla stampa. Oggetto di mia con . . iderazione fu il meccanismo che r egola il flu s o delJa bile nelle grandi vie biliari . E il nucleo dal quale le considerazioni ebbero più diretta origine fu il seguente passo della r elazio11e a p1a g. 21: « Questo equilibrio della ten sione » (b~liare) cc è assicurato dalla cistifellea, che si lascia di tendere e ch e ha u11 a.pparecchi0 val~-o]are e sfinterico di chiu ura ch e consente entr o certi limiti la creazione in essa di una tension e uperiore a quella delle altre vie biliari e la penetrazione della bile nella cistifellea anch e se in e a ·vi è una ten sion e superiore a quella colla quale la bile oircola nell 'alber o biliare n . Premesso che l 'apparecchio ,·alvolare suddetto non poteva esser e inteso n el sen so di m eccanismo inerte percl1è una valvola di questo genere serve a impedire cl1e liquido passi: da cavità con pressione alta a cavità con pressione bassa , ma non viceversa , mi soffermai su quest 'altro passo della relazione a pag. 22: e< Schmieden ritiene ch e nell apparecchio di chiusura del cistico ,; ia un delicato meccanismo automatico , che anch e facendo astrazione dal giuoco muscolare, permette tanto la penetrazione della bile 11ella colecisti quanto il suo reflusso )) ' e feci notare che automatisn10 di parti solide dell'organi mo animale indipendentemente da azione nluscolare non si con. . ce pisce. Considerato allora ch e la sostanza muscolare più abbondante e più vicina a quell 'apparecchio di chiusura è quella che si troYa ·nella cistifellea, espr essi il mio pensiero suI n1eccanismo regolatore d el flusso biliare d€ntro la cistifellea a questo n1odo : La bile entra nella cistifellea in quanto cl1 e la cistifellea, per prima1'i o atteggiamento della 1

sua muscolatura, si dispon e ad accoglierl_a. Richiamai poi l 'altro passo seguente della r elazione -1 pag. 25 ch e i riferisce ad esperime nti di ' '7estpha1: •


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SEZIONE PRATICA

« _,e vien stimolato il impatico per via elet-

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te della cistifellea provvede di tanto in tanto a riportare quella pressione a valori più bassi. Per meglio r endere tale con cetto si servì di un grafico , davanti al quale, segnata con dieci la pressione della bile nel coledoco, con venti quella della bile nella cistifellea , fece questa con iderazione: finch è la bile si trova a differenze di presSJione come è qui segnato , è naturale che nuova bile nella cistifellea non entri; ma a questo p.u nto entra in giuoco il riassorbimento esplicato dalla cistifellea e le pressioni si riequilibrano. Interrogato però da me - dopo la sua risposLa ufficiale -:- come spiegava quell'iniziale differenza di pression e fra 1O e 20, riconobbe la difficoltà della risposta: e da ciò ebbe orig ine il proponimento del nuovo studio.

trica o con ini ezione di adrenalina si osserva I' opposto e cioè la caduta della pressione nella cistifellea e la dilatazione passiva di questa per din1inuita tos icità della parete », e rilevai cl1e, sosti tuendo il « passiva » (di dilatazione) con « atti a », 'i ritrova nelle paro] e suddette i] mio concetto di prilna dimostrato da esperin1ento. Dissi inoltre che ritenevo doveroso u sare l 'arrgetti,ro « attiva » invece dr quello « pa ~ iva » perch è la condizione stabilita da quell esperime11to non è la conseguenza della ce "'azione ùi uno stimolo precedentemente in atto, ina l' effetto d uno timolo nuovo; perch è , in conten1poraneità con quella diminuzione di tono d ella parete, si stabilisce (pagina 26) una « cl1iusura isolata della parte inferio re dello sfintere n di Oddi , cioè si a''vera un duplice e co nlrappo ... to fenomeno da parle di eguale le suto muscolare li c io e per effetto di un unico s tin1olo n ervo o, indi rizzato ad TISIOLOGIA. un. unico copo; percbè. infine, il rilasciamento d ell a c i tifellea iJreced e la p en etrazione della ~ La profilassi della tubercolosi infantile~ bile: se, difatti, precede e la p enetrazione, la (C . F E nREIRA. Jornal dos Clinicos, 16-30 lupre ione della bile dovrebbe esser e .p•i ù alta g lio 1933). fuori anzich è dentro la cistifellea, n1entre è il contrario. A11 'oppos to: la dilatazione prirnaria La profilassi della tubercolosi n ella prima della c istifellea per diminuita to sicità dell a età rappresenta un J)roblema di enorme imsua parete d eve formare aspirazione su lla bi1e, por(janza medico-socia le ed uno degli elementi la quale, una volta entrata, viene trattenuta i)iù es enziali per la lotta antitub-ercolare . dall 'apparecchio ' 'alvolare e p er tal modo auLa profilassi, la quale deve es er e indi,riduamenta la . lia pre sione. le, domestica e sociale, d eve basarsi , econdo Que Lo il concetto scientifico; il quale, .di i, pol,'erini, sui seguenti principi : a cquis ta importanza superiore a quella limita1) il bambino non na. ce tubercol o o ma ta ~ trettam ente al i)roblema fi iologico, perchè può diventarlo perch è contag iato dopo la naè naturale esten derla dall.a ci tifel lea a tutte c i la; le vie biliari provviste di mu.. ro1atura, e in ta] 2) il contagio è sopratutto famig liare, domodo p erm ette di spiegare anch e feno1n eni mestico : è quindi necessario allontanare il ]al.p atologic i cl\e a11cor p iù di quello fi siol o~ico tante dall'ambiente infetto; sarebbero difficili a trovare soluzione senza 3) la .percentu ale dei bambini tuber colosi quel prjn cipio de lla dilatazio11e primaria. Citai cr esoe r.a pidamente con l'età ed è nec.essario ad esempio di tali fenomeni la dilatazione del quindi ch e la profilassi sia realizzata il· f) ÌÙ precoledoco in eguito a coleci t ectomi.a, la dila- cocem ente po ... ibile; . tazione d cl coledoco in seguito a colecistoduo4) è n eces aria esaminare i tematiC"amendenostomia , la dilatazione del coledoco in se- lc tutti i ban1 bini nati in ambi ente in fetta, gui lo a interruzione o .a divulsione della pa- s fruttando i 'ari m etodi di esplorazio11e cli. pilla di Vater. In ognuna di queste tre condi- Jl l Ca. zioni è impossibile fn, ocare a spiegazione del Secon clo Nobécourt e chrciber , ch e hanno fenomeno la pre ione interna esplicata dalla profondamente studiQ.to la questione, il I)iano bile ed è necessar 1io invece ricorrere al concet- di lotta dovrebbe essere il cguente: to della dilatazione attiva. a) cr eazion e di di pen .. ari a1ltitubercolari, Le considerazioni che trassi poi da que to primo passo verso la profila i , tendente a lprincipio funzionale , per applicazioni chirur- 1'educazione ig ienica dei genitori per m ezzo g ich e in relazione al drenaggio d elle vie bilia- delle visitatrici ; ri esulano dallo scopo di questa n ota. b) il lattante indenne vie11e allontanato Devo a.g giungere invece che in risposta alle dal fo colaio famigliare; e) per i bambini più grandi e ancora in~ mie riflessioni, il relatore - .p ure avendo rid enni separazi one con collocazio ne farr1i gliare conosciuto cortesemente la loro fondatezza e se1tza escluderne la g iustezza - fece le su e ri- individuale; ser Ye ul concett::> fisiologico della dilatazione d) esame i tematico degli colari e dei atti,Ta e obbiettò ch e Ja bile può trovarsi nella J)rofessori , secondo qt1an to è ta.Io fatto in Itaci. ti fellea sotto pre ione superiore a quella lia, con istituzione di ur1a cartella r a diologica dei dotti in quanto ch e l'assorbim ento da par- completa. Il .. o]o e am e clini co . areb·b e senza 1

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SUNTI E RASSEGNE

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1850

« IL P OLICLINICO »

valol'c i)ralico date le freq ue11ti for1n e Jate11ti (Bu i l\1orelli', Cignolini ecc.); e) 1'allon tanan1en to dall a . cu ola degli in ecrnanti e del per anale di ser vizio affetti da tul •ercolo ·i bacillifera. Per i fanciulli già contagi.a Li affetti da tub erco~osi late11te o g.aJ?g l~are! non contagiante, migliorare Je cond1z1on1 d1 vita n ella scuola con scu ole all 'aperto, ecc. P er i bambini invece eliminatori di ba cilli, ch e 0110 pochi , creazione di <( Scuole S~na ­ torio » ,a p1pJicando an ch e alle zon e rurali le misur~ adottate per le città. i1a g rande irr11)ortanza è . d ~ .a nn e~tere all.a collocazione individuale famigliare de1 bambini ch e i vogliono all ontan ar~ dall 'a1nb i ~n~e 1 infeLLo. Tale problema è stato r1 olto ~on l 1st~­ tuzione di centri di collocam ento dei Jat tanti , co tituiti da un p iccolo dispen ario con una infermiera visitatrice, che ha il còmp ito di preparare e distribuire il latte alle famiglie che allevano il bambino e ch e si trovan o ad un raggio di tre chilometri intorno ad un . dispen sario . Il tutto è sorvegliato da un medico sp~­ cializzato. Tali istituzioni esistono in 'Francia ed h ann o dato risultati ottirr..i . In Brasile un tale tipo di coll ocam.ento famigl~ar~ era . difficilmen te attuabile e si è adottato il, tipo <li collocamento collettivo , con l'istituzione- di preventori e di anatori perfettamente organizzati. T ale tipo di collocament o collettivo. è stat.o adottato anche in Italia, dove le colonie marin e e montane, ch e accolgono i fanciulli ane- , miei e debol i costituzjonali , i linfatici e i .pretuber colosi, ·sono ormai numerosissime. e associano l 'azione del clima all 'elioterapia . Questa elioterapia nelle scu?le al .s?le , g~i esercizi fi sici all 'aria a per.t a , g 1i . eser cizi res p~ ratori per mezzo dello sprr.oscop10 e dell o s.p1rometro, i g iuochi convenientem ente ~osati ~ controllati , la ginnastica adeguat~ e i b~g~i atLiniC\i e in alcuni casi l 'aria manna, cost1tu1scono dei fattori di irrobu stimento di notevole effi cacia preventiva nei ~a~bini mii;ia~ciat~ dalla tuber colosi o provenienti da famiglie di tubercolotici . . Ma nuovi orizzonti si sono aperti in questi ultimi anni , grazie ai lavori e alle. r!cer ch e di Calm ette e Guérin studi proseguiti con pazienza b en edettina per oltre· venti ann~. Orma~ la vaccinazione con BCG è accettata in quasi tutte le nazionii del mondo . Tale vaccinazion e è utilizzabile n egli individui che ~on r eagiscono alla tubercolina, ma è sta la dimostrata come inoffen siva anch e r1egli individui a Pirquet negativa. Il .numero ~e~ vaccinati in. t_utto il m ondo si aggira ormai intorn o al m1l1on e - '(~ per qua nto alla scopert~ p1r~z.i~ sa .di c .almette siano state portate , rar1e obiez1on1 ed incriminazioni senza alcun serio fondamento, essa va trionfando sempre più degli ostacoli" ch e le si frappon gono . 1

È dall 'insiem e di tutti questi mezzi, di questi

pro,-vedimenti ed istituzioni ch e bisogna atten-

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dersi i migliori risultati. Ed è giusto, con chiudendo, ricordare il pensiero del tisiologo americano Knopf : cc l'a prevenzione della tubercolosi nell 'infanzia e l ' educazion e delle masse adulte porteranno alla vittoria definiti,ra ».

G.

LA CAVA.

Dilatazione dei bronchi e tubercolosi. (L. BERNARD . Journal des praticiens, n. 16, aprile 1933). I rapporti della tbc. polmonare e delle broncbiectasie son o ancora discussi. Laen11ec indi ,·idualizzò questa affezione con una descrizione ch e è rimasta classica : egli l 'aveva nettamente separata dalla tbc. Cruveilhier g it111 e ad ammettere un vero antagonism o tra le due malat- · tie. Grancher n el 187& fece ]a revisione di queste idee sosten endo che la tbc. sia nella sua forma acu ta, sia nelle forme cronich e specie fibrose, può cau sare dilatazioni bron chiali. Ciò sostenne anch e Marfan quando Tripier (di Lion e) insistette sulla frequenza della sifilide nei bronchiectasici , sì che per m olti anni n essuno dubitò dell'etiologia abitualmente luetica delle bronchiectasie. L 'esplorazione radiologica col lipiodolo (Sicard) riapri la discu ssione. Si cominciò col notare l 'esistenza di bronchiectasie clinicamen te mute, vera sor pr esa radiologica. Poi si rilevarono delle forme frust e a tipo di bronchita cr onica, di enfisema. Poi le form e larvate, come la forma secca emoftoica di Bezan çon e Azoulay. Attualmente si possono riunire in tre gruppi i fatti che legano le bronchiettasie alla tubercolosi: 1) La bronchiettasia può seguire alla evoluzione di una tbc, polmonare o pleuro-polmona.re acuta, con un processo patogenetico s.imile a qu ello ch e si h a come conseguen~a d1 una bronco-pn·e·1monite infantile; 2) Si ·può trattare di una tbc. polmonare comune, specie n ella forma ulcero-fibrosa cr~­ n ica nel cui corteo di lesioni si trovano con discr eta frequenza le bronchi ectasi~. L 'a~ione formatrice della tbc. sulle b-ronch1ectas1e non è qui in <liscu ssione. ya~no qui ri cordat~ le b~on­ chiectasie sottocavitarie, date dalla dilatazione econdaria del bronco di drenag gio di una ca' 'erna; 3) Meno dimostrato ma ~nfinitamente probabile ,è l 'interven to della sclerosi involutiva tubercolare n ella produzione delle dilatazioni bronchiali. Vediamo or.a i prooessi patogenetic1:: il processo fondamentale della bronchiectasia risiede n ei bronchi, vi deve esser·e prima un fatto di: struttivo ch e lede la resistenza della parete, p oi un processo costruttivo ch e . dipende iallo . sviluppo della sclerosi retrattile .. La fo_rmazion ~ lenta e progressiva della dilatazione dei broncb~ può essere la con se.cruen za. di tutte le sclerosi polm onari , qualunque n e sia ]a natura: perchè


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SEZIONE PRATICA

le sclerosi tubercolari non evolutive dovrebbero fare eccezione? Nella gen esi delle bronchiectasie, dopo la bronchite e le sclerosi polmonari interYien e l 'azione della pleura; spesso infatti le bronchiectasie si trovano- associate a s i11fì si pleuricl1e . La tubercolosi ch e alter a tanto profondan1ente la pleura ha cosi un 'altra s trada per inte rvenire. L 'etiologia tubercolare d elle bronchiectasie non può più ogg i essere co11tes tata. Più dubbia è la risposta al p1roblema se la tt1b ercolosi poln1onare possa svilupparsi nel corso delle bronchiectasie. Circa la tera.pta, nelle form e di bronchiectasie con tbc . polmonare unilatera le il pneumotorace è il metodo di scelta. Ma i risultati pare sian o solo n1ediocri. L. T oNE, .1.1.

Il potere batte1·icida del siero e dei liquidi pleurici snl bacillo di Koch. (P. CouRMONT e H. GARDÈRE. Journ . Méd. Fra1iç. n . 5, magg io 1933). L 'a1)1)rezza m enlo d el potere b·a ttericida (P.B.) d egli timori dci Lu Ler colosi costituisce un nuovo .n1e.tod.o s iero~og i co che permette d ell e a11.plicaz1on1 d1agnost1cl1e e prognosticl1e. Tre provette di acqua peptonata e g licerinala ' 'engono addizionate, a tas i differenti , con liquido p leurico o con siero a ettico (1/ 8, 1 / 4, 1/2). Que te provette di diluizione. una o pareccl 1ic proYel le di iero pul'o e infin e de]le pro' e lte di acqua peptonata e g li cerinata tc . . limo11i 0 110 tutt e in emensat e con una t e quantità di Cl1ltura on1ogenea di h acill 8 di f och (20 milioni di B. K .) poste in .. tufa a + 37° e agitat e ogn i O'iorno . Le c ulture i viluppa110 jn tutto lo "pes ore d el liquido, permettend o di giud irare far ilr11 ente J'assenza o I 'intensità della vegetaiione mic robica. •D opo qualcl1e giorn o di perman enz.a in st ufa si vede 1'into rbidume nto rnicrol>ico molto n etto n ei tubi t e.., t.irnoni , mentre i tubi add izion ati con siero r in langono chiari p er un rerlo t empo o anche in dc finiti ' 'amentc. La ct1ltura pu ò svilt1ppars i j n alcuni tuhi contenent i siero , ma sempre con ritardo e tan I o 1)iù clcl1olmente quanto più è g rande J.a quantità di . ier o; n el siero puro la vegetn7ione non !'i produ ce che quando il potere batteri c ida è nullo. L 'apprezzamento dei risultati dev'c~ er fatto sempre n el1 e s lesse condizioni di t empo, di osserva7.ione, ecc. Gli AA. notan o i risultati definiti v i dopo 15 g iorni , d opo avBr os er,1ato i risultati ottenutj ogni cinque g iornj . Si vede così il siero eser citar e in primo t em .po u11 'azione antivegetativa molto netta ; poi., dopo alcuni g iorni , lo sviluppo più o meno ritardato de lle cu]t11re i verifica progressivamente in un certo n11m ero di tubi , secon do la quantità di siero e ~econdo il potere b atteric ida di questo. Gli \A . ind icano i risultati nel modo seguente: -L 1 oppure + 2 oppure + 4 oppure -1· 8, .. econdo ch e 1'arre to clella cultura è tato o~ er-

vato nel tubo conten ente 1 di ie1·0 puro 1/2 1/ 4: o 1/8 di siero o di siero ità. Negli animali sani il P. B. normale è molto variabil e. ~ di + 2 n ella cavia e n el conig lio, di + 4 n el cane, più e leva lo n el cavallo . Nel] ' uomo sano adulto il potere b attericida è nor111almente di + 2. Il P . B. sembra n1olto r esi tente all e differ enti cau se di distruzione. Il ri "Ca lda111ento a + 60° per un 'ora e l.a f.iltraz ione p·er candela d i porcellana non lo m odificano . In certi animali P. B. e potere agg· Lutinante sembra ch e vadano paralleli . Il cavallo, nel quale la tubercolo i s1 >011ta11ea è rara , presenta il più forte P. !B. e ag·glutinante . L 'uomo , il coniglio e la cavia, nlolto tubercolizzabili , h ann o un siero poco batte ricida e quasi affatto agglutiri ante. c1nbra i .. ertanto r l1e il P. !B. abbia un cer to rapporto con la rei tcnza d elle .specie anim.a li alla tubercolosi . Iei tubercolotici la gravità dei casi ed il num ero dei d ecessi aumenta proporzion.a lme11te a misura ch e il P. B. si abLas a. Inver a mente, i I numero d ei casi ch e g uari cono e di cui 1'evoluzi on e è molto favorevole f1 molto gr ande quando il poter e b·a ttericid1a è forte (66 %), diminuisce d ella m età (33 %) quando il P. B. è de bole . .. rmbra du11que cl1e iJ I). B. ia un elen1ento cli guarigione o almeno di a rande r esi lPnza nel tu l1er co lotico. l ello stesso individuo il P. B. è ma - irno n ei ra i fa,•orevoli e duran Le la fa" P. di e\·o luzione con buona re... istenza del ·ogO'etto; quando il soaO'elto è clini cam ~n t e g uarito, il P. B. ordinarian1ent e si abba ssa a + 2, ch e embra essere il taso normal e nell 'uo1no. egli anin1a li tu l)crco l izza ti si verifican o dei fatti an a]o.ahi . \,. TosCANO. I

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MISCELLANEA. A.nco1·a sull'azione delle vitamine. • (W . T<.or.LATH. ~feriiz. l\linik ,

f) ~ct l em l)re

1933).

Un ulteriore t entativo di dare una rappreen ta~ione unitaflia del~' in fl ucn1a dell e vitamine sull 'organismo viene fntto dall' .i \. Egli .già precedentemente ha ricl1i an1ato l 'a ttenzio11e sulle deficienze d ell 'esclu ivo m et odo chi1ni co n ello s tudio del problema; ora r iprende l 'a rgomento rivedendo lo svol O'imento d elle ricerch e sulla strada finora seguila dagli studiosi . Nella parte clinica d ell o studio tutti i s in tomi osservati venivano al tribuiti alla mancan za di singoli fattori; eppure una l)arte di essi e ra in,rece causat a cla soslanze nncora presenLi. Da ll' altra ,parte sp erin1ent a lr11ente veni vano studiate solo le indrom i an.a logbe a quelle oss!3rvate in clinica (dell 'uomo o del1'animale); e e sono provocate da t1r1a combinazione di cause fa cile a ' 'erifj car si n el dato an1}) iente; ma e istono delle indron1i (ros idetrc cc arlifi ciali )>) cl1e lJUr n on ri . . con lrabili co-


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IL POLICLINICO

n1unem e11te a''r ebbero una importanza non trasc u rabiJe per illuminare il problema vitaminico. Le die te perimentali dapprima era110 campo te di alimenti naturali denaturati; si vide però che alcune impurità di questi contribuivano a lla sindrome. Si è passato allora alle cosidette diete sintetiche possibiln1ente pure, alle quali mancava una delle vitan1ine; con queste però si osservarono delle sindrorrli nuove e queste venivano trascurate, quali cc artifi ciali ». L' A. nelle sue ricerche, servendosi delle diete sintetiche, successivamente eliminava da qu-este tutte le sostanze non jndispensabili. per la comparsa di un dato sintoma. Un tale si tema mise in evidenza che pur per istendo la carenza della vitamina, la sottraz ione o aggiunta di una data sostanza causava ]a com1parsa ri p. l'apparizione di uno dei intorni. Le ricer che svolte su 1200 ratti furono la ba e per la costruzione di una nuova divisione delle sindromi da car enza, a seconda d ei sin o-oli processi organic.i influenzati dalle vitamine. Quale indi catore di tali processi l'A. si è servito del istema osseo, perchè in esso si rispecchiano tutte le d·eviazioni patolog jche per difetto od eccesso di un dato fattore. l ,o sviluppo del si tema osseo richiede l'intervento di tutti i fatt ori a,ccessori; esso rappresent a la consetruenza dell'azione successiva dei componenti d~lla serie vitaminica: in mancanza di uno di questi si sviluppa l'anomalia ch e rappresenta in modo esagerato il rendimento fi siologico del fattore immediatamente precedente; tutti i fattori più tardivi rimangono senza effetto . Si a'rrcbbe in tal modo uno schema d ella

sistemazione delle vitamine in una successione seriale. · Tre sono i processi fondamentali influenzati d alle vitamine: 1) il ricambio e la sua intensità; tutti i fenom eni di questo entrano nel campo del pot enziale di ossidazione e rid11zione; 2) la rigen erazione che richiede necessariamente l 'apporto esogeno; 3) ! 'eliminazione o il riassorbimento dei prodotti di di sintegrazione. Le vitamine C, 1B1 e B2 influenzano il ricambio. La rio-enerazione richiede due fattori produttivi: quello termo tabile (HG dell 'A. presente n el lisivito e nel g-rano) e il termolabile (fattor e rachitie-0 di ivle1lanby e Holst); ad essi seguon o nella serie il fosforo , il calcio , la vitamina D e E. Mentre il riassorbimento è do.minato direttan1ente dal fattore A, ]a vitamina C: lo s timola , quella B1 l 'inibisoe. E siccome · il riassorbimento influenza anche la :igenerazione , vediamo ch e i fattori d el ricambio , cioè quelli del potenziale di riduzione, hanno una parte importante in molte malattie da carenza. Vedremo ora che due grandi gruppi dell e avitamino i l 'aplastico-consuntiva e ]a paraplastico-produtti,ra sorgono su delle basi a peci fiche poco caratteristiche; i inton1i specifi c i n on ... ono precisanìente do,11ti alla caren za. 1

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La mancanza dei fattori produttivi fa sì che ]'organismo rimane composto da cellule ,-ecchie (malattie consuntive aplastiche); ma solo con aggiunta di NaCl avremo gli edemi; gli acidi grassi non saturi e i saponi di questi p rovocheranno l 'emorragie (sindrome scorbutic a); solo con determinate sostanze si giunge al beri-beri, alla pe11agra, ecc. L'aggiunta di alcune vitamine (B 1 ) provoca la comparsa di nuove sindromi; ].a mancanza di un elemento esagera l 'azione dell'altro; e studiando la differenza fra l'atrofia semplice e il ricambio alterato dall '-apporto di singoli fattori diventerà ora possibile determinare l 'azione chimicofisiologica di ognuno di essi. Soltanto nella presenza del fattore produtti,·o (termolabile. necessario per la neoformazione cellulare) con nutrizion e sufficiente si può rendere palese la sindrome da carenza del fattore A, sindrome paraplastico-produttiva. Anche in essa singoli fattori jn più o in meno influenzano la specificità del quadro clinico. (Sembra che la vitamina A abbia una specia]e importanza per il riassorb imento dei prodotti di disintegrazione proteica rappresentanti un ottimo terreno per i batteri). Analizzando la fenom en ologia ossea nei div,e rsi quadri di questa sindrom e, vedr~1no che la carenza del complesso A si ripercuoterà sulla formazione dei capillari; 1'isolata somministrazione del fattore de] r endimento .cellulare (il fattore di ~fellanbv e H olst) causerà la formazione esclusiva della sostanza osteoide (malacia osteoide o impropr. rachitide fosforica). Se vengono apportati i due fattori produttivi, in mancanza di fos foro avremo sempre Ja ma, 1acia osteoide; presentè questo , e mancando il calcio si appaleserà la ma1acia fibroide. ~~ second·a de1 rapporto fra ]e due sostanze ci si avvicinerà più o meno alla ra c11itide (forma osteo1~de) o alle malattie rachitosimili (forme fibroi.di); eoco un esempio dove le sindromi cc artificiali » illumin.ano 1'essenza di quelli riscontrabili comunemente. Un posto a se 4accupa il n1orbo di ~foell~r Barlow; in esso certamente si giunge alla produzione d ell 'o so; esso è caratterizzato dill predominio della neoformazione rispetto al riassorbimento che si presenta inibito per il terreno aspecifico del ricambio insufficiente. Ne] quadro specifico oure qui Ja. success.ione. vitaminica è dimo trabile; il calcio e la v1tam1na D ch e nella serie se.O'uono al fosforo sono . completamente inutili senza cr11 est'ultimo . Un esempio tipico dell 'etio]oO'ia. molteplice .è rappr:esentato da un'altra ma latt\.'l paraplast1ca : la rachitide· in essa ·i nfatti l'aggiunta della vitami.na D non riesce a ristabilire la resistenza organica. Domin.a la debolezza del ricambio , ~Ila quale contribui cono pure la carenza della vit. C, l'e agerato aoporto di B1 e di potassio, l'ipofunzione tiroidea, l'ipoplasia linfatica , ecc. Facendo delle dedt1zioni 11ratich e rlalla rasseO'na critica. l'A. rile,·a che le alterazioni del r" 1

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SEZIONE PRATICA

rican1bio catabolico don1i nano I.a patogenesi o la sinto1natalogia dell e sindromi di carenza. La s ua alterazione -unilaterale i)orta ai sintomi specifici delle n1alattj e a1Jlastich e; dall 'altra parte l 'insufficien za del catabolismo costi.tuise la base aspecifica delle formazioni parapJ.astiche. La pToduzione decorre secondo le 1eg,gi proprie regolate dal sist em a end_ocrino ed è q uasj inattaccabi1 e dall'esterno ; il consumo invece si presenta alterato. Nel binomio produzione-consu n10 (ch e rappresentano insieme il metabolismo) il .p rimo fenomeno si basa su delle reazioni di ossi.dazione, il secondo su qu·elle di riduzione. Si può dire dunque secondo l 'A. ch e le malattj e da caren za sono dominate dalle alterazioni di potenzjale di riduzione. Il significato del potenziale può essere intuito , ma difficilmente compireso da vhi non è fisico (l 'A. ri corre .ad una serie di paragoni più o meno complessi ; in fondo esso è an alogo al potenzi.a l e elettrico). Le misurazioni del potenziale di riduzion e n el vivo finora son o quasi impossibili· solo indirettamente possia1110 studiarlo m ediante colorazion e vitale con colori rever sibilmente riducibili e ossidabili. Dagli studi di Kollath , Tillmans, Warburg , Bierig e altri risu]ta ch e le \ri.tamine (ana]ogamente ai raggi attinici , raggi X, proteinoterapia, ecc.) agiscono sul potenziale di riduzion e, oppure (la vita1nina B2) costituiscono essi stessi un sistem a riducente. Sono .d unque le modificazioni del potenziale di riduzione ch e inf1t1enzano il chimism o organ ioo e lo alteran o; e qua11do possiamo dominarle, come n el caso della vitaminoterapia, siamo in grado di ristabilire l'andamento fisiologico cfei processi vitali. (Secondo l'A. l 'abbassamento locale del potenziale di riduzione costituisce la base di alcune malatti e com e p. es . il carcinoma e la tub ercolosi. I noduli di que ·t'ultima, a differenza del tessuto circostante. vengono eclorati da un indicatore del potenziale-riduttore, cioè dal bleu di m etilen e, il ch e dimostrerebbe l 'abbassamento locale di questo potenziale. Chi sa se proseguende qu esto studi n on si riesca a penetrare più profondament e n ella patogenesi tubercolare ?). L 'A. stesso riconosce ch e i)eT ora il problenJà non può considerarsi risolto; comunque sembra sicuro ch e le malattie rla caren za n on dil)endono solo da mancanza di un solo fatLore. Vi sarebb e un nuovo campo di studio ancora poco scrutato , lo studio del quale supererebbe le forze di uno singolo . Per ora le nuove .possib·ilità vengono solo indicate. S. MrNz. 1

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La pl!,linenrite consecutiva all'uso terapeu-

tico del fosfato di creosoto. (RoGER-REcoRDIER. Ga.zette des hopitaux, 17 magg io .1933 , n. 39). Son conosciuti (dal 1894, epoca della scoperta del fosfato di creosoto) finora una sessantina di casi di polin eurite con secutivi al1'uso · della sostanza i11 questione. Gli A.A. ag'-

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giun gono ora ci11que casi peTsor1ali, tutti sofferenti di malattie pol111·onari ed aventi fatto largo u so di perle di fosfato di creosoto. Esan1inando le descrizioni clin icl1e degli AA. si r itrova ch e i11 quasi tutti , il ir1edican1ento è s tato intro,d otto pe r via ÌJ)o dermica : ma anch e l 'introduzio11e per via ora1e può essere nociva. Non sono i1ecessarie grandi dosi: 1516 iniezioni bastano nel caso de Loewenfeld, dodici in un caso di Barré sedici n ei casi di R.a ffali , venti in lino dei casi dell 'A. Esiste · predilezio11 e pel sesso fen1minile ed in genere per i tubercolosi. Trascorre se1npre un mese e mezzo, due mesi , fra l'inizio del trattamento e la comparsa dei disturbi n ervosi . Quasi tut~e le osservazioni, dal punto di vista clinico,. si rassomigliano: i disturbi sono in predominanza motori. L'inizi<;> avviene con disturbi sen sitivi, sempre m eno inten si ch e in altre polineuriti, e ad og ni modo rapidamente regredienti. Sono formicolii ai piedi, .crampi ai polpacci, criestesie , eccezionalmente dolori. folgoranti alla ]Jianta dei piedi , alle dita , precedono di qualche giorno, talora, di qualche ora 1 le paralisi . Una settimana dopo la lesione degli arti inferiori , sono colpiti gli arti superiori: parestesie, disturbi nei fini movimen ti delle mani , di rado tremori delle mani e sudori circoscritti. Due settimane dopo l 'inizio, il ·quadro è completo. Paresi o paralisi degli arti inferiori ; mentre i riflessi achillei son o aboliti , i riflessi rotulei sono conservati , qua lche \'Olta diminuiti , spesso vivi ; il peron eo femorale è conservato. In questo momento in genere la sensibilità è poco colpita. I.,a sen sibilità superficiale è intatta o quasi: la pressione delle masse muscolari più che dolore provoca una inolesta sen sazione. In talune osservazioni però i disturbi sensitivi sono stati più imponenti. Gli arti superiori sono 111eno colpiti degli inferiori. Qui l'atrofia muscolare non è marca.ta; non vi sono disturbi sfinterici, i' n ervi del volto sono indenni, però sembra si mostri sensibile alla intossicazione il vestibolare. Nulla a carico dell'intelligenza. lo stato generale è buono , nor1 vi è febbre. Il liquido cefalo rachidiano, allorch è è stato esarninato ·è stato trovato n o·r male. L'esame elettrico 1nostra una ipoeccitab·i lità con lentezza della scossa neì territori lesi poco e R. D. i1ei rnuscoli estensori e flessori dei .p iedi che sono i più colpiti. La polineurite fosfato-creosotica è una polineurite, chiropodale , con predomir1anza abituale netta dei disturbi motori che talora sono i soli in causa. I disturbi durano lung amente, il mig·Jioramento è. lento , la gu arigione si ha in 18-24 mesi ed anche più. La ])atog·enesi di queste IJolineuriti è restàta JJer molto tempo oscura, considerando molti AA. il fo sfato di creoso to inoffensivo, e pernicioso l '~rsenico conten1poran·e am ente usato, la cui eliminazione verrebbe ritardata dal cr·eosoto. Ma la poltneurite arsenicale è ben differente: abbench è colpisca le estremità si disting u e per i suoi disturbi disestesici. Altri l1a11no supposto una natl1r.u tubercolare, dato ,

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cc JL POLICLINICO n

il terreno in cui si usa il creosoto. Ma le polineuriti tubercolari son o rare , anzi contestate, e per talune è stata dimostrata l 'origine alcoolica. Un 'azìone tossica d-el fosfato di creosoto è da ammetter e tenendo presenti le polineuriti insorte in chi i1on era tubercoloso, rna bronchitico semplice. Il fosfato di creosoto 11a dunque un 'azione tossica : n è l'acido fosforico nè il creosoto p resi separatamente sono tossici , n è sono capaci di suscitare polin euriti. :El a sup,p orre che alcuni fosfati di creosoto contengono sostanze tossich e . Ora bisogna ricordare l 'epidemia di polineuriti del 1930 (16.000) negli Stati Uniti, polineuriti clinicamente identich e a quelle da fosfato di creosoto e dovute ad assorbimento di estratti di ginepro, con sumato dagli americani , quale bevanda , in tempo di regin1e secco. L ' estratto di ginepro non è nocivo , ma un lotto importante era stato falsificato, e dai con1posti era stato isolato un composto neurotossico, fosfato di triorto cresile. Dal 1931 in cliver si paesi dell 'Europa sono stati segna ... lati in seguito ad assorbimento di apiolo nu111ero i casi di polineurite, simili in tqtto alle poli11eur iti da fosfa to di cr eosoto e di ginepro . No11 avendo mai l 'apiolo dato fenomen i polineuritici , di per sè, si è pensato che l 'elem e11to t ossico fosse una impurità : le analisi co1npiut.e in diversi can1pioni di medicamento hanno ri,relato sempre il fosfato di triortocresolo. Il fosfato di creosoto è un corpo complesso nella cui costituzione il fo sfato triortocresolico od €tere sale triortocresilfosfori co entra pel 15 %, cifra certan1ente sorp·a ssata da taluni fabbricanti . Non vi è più dubbio oggi ch e questo etere sia il solo responsabile della neurotossicità del fosfato di: creosoto : come coadiuvanti possono entrare in qualcl1e caso la tubercolosi, in altri l ' alcool, una insufficien za epatica, ecc., e con cludere eh -e le polin euriti si caratterizzano n on soltan to p er l<l loro J)Olilocalizzazjone ma sp esso per la loro polietiologia. MoNTELEONE.

CENNI BIBLIOGRAFICI Loru:i. 111ariuel de Clinique chirurgica le jourrialière. (Pathologie générale appliquée. Exan1en clinique ; indication th ér~peutiqu e). G. Doin & C., Paris. Prezzo 'F r. 115. L '.A. . svolge argomenti di patologia e clinica gen erale chirurgica trattando dell 'org·anismo in genere. delle infezio11i e malformazio,n i . Di poi si occupa della etiologia del cancro. Successivamente tratta l 'infezion e tul)ercolar e sotto il punto di vista chirurgico con particolare riguardo alle infezioni gangliari e sierose. Svolgendo il capitolo dei disturbi vascolari , si occupa delle g angren e spontanee e degli esami clinici degli aneurismi. Illustra le m alattie delle ossa. e delle articolazioni e accenna ai traun1i • 1n O'en ere. ~ell a eco11da part e s' 'olge capitoli di· clii1ica chirurg·ica regi.anale. Infatti i occu1)a dell e HENRI

[ANNO XL, NuM. 47]

malattie della testa, del collo, del racl1ide , del petto e del seno , della parete addominale, dello stomaco, dell ,intestino, del peritoneo , del fegato, delle vie biliari , del pancreas. Succintamente si oocupa delle malattie degli organi genitali n onch è dél bacino e degli arti. In b e] lissima edizione tipografica in-8° il volume di 650 pagine circa è inter calato di parecJuRA. chie figure. G. DELATER. Les maladies des veines. Leur traitement. Vol. in-8° di pagg. 370. Masson &

C., 1932, Paris. Fr. 45.

Lo studio della circolazione venosa attira sempr e più la curiosità dei ricercatori e questo libro rappresenta una messa a punto completa delle nostre conoscen ze patogenetich e e ter apeutich e attuali . Con richiami anatomici I ' A. stabilisce infatti dapprima dei dati di fi siologia venosa in genera le e più particolarmente di quella degli arti inferiori. Tratta quindi dei disordini funzionali della circolazione di ritorno (varici , varicocele, emorroidi) soffermandosi sulla fisiologia patologica e sulle alterazioni anatomich e ch essi provocano, descrivendo anche, quando. lo crede n ecessario , il corteo sintomatico n elle differenti ta·p pe e le loro complicazioni. La ter za parte del libro è destinata invece tutta a lla patologia venosa ed alle su e sequele, m entre n ella 4a. e nella 5a l 'A. p·a ssa in. r assegna le cure generali e locali dei disordini funzionali p rima e delle malattie infiammatorie poi. La parte chirurgica, costituente un tutto .omogeneo spetta al dott. Sauvé, chirurgo d-egli Ospedali di Parigi. A. Pozzi. 1

H . WrLDEGANS. Die Bluttransfusic,n in Theori e und Prax is , vol. di pag. 157, con 36 fig. Edit. I. Spinger, Berlino , 1933. Questo volume, in el·e gante veste tipografica, arri cchisce la· letteratura già abb-0ndante e recente sulla trasfusione di san gu e e sarà bene Dccolto .p ercl1è ha il m erito di aggiornare e raccoglier-e una serie di lavori pubblicati in riviste di vari paesi n egli ultimi anni ch e ci hanno fatto vedere quali e quanti problemi sieno conn essi a una pTatica oggi già così diffusa . Gli studi sulla epio.agglutinazione e s1111 ,emolisi hanno fatto sorgere una serie di interr ogativi ch e il sempli~ismo dei. qu.attr? g.rupp~ non spiega. E che. dire dell.e I?~1caz.1on1 , de~ risultati. delle dosi , della vital1ta de1 globuli rossi , ecc. ? A queste questioni e a ~~lte altre ancor~ l 'A. risponde con una espos1z1one accurata d~ dati con una discussion e precisa e cerca dr chia~ire i punti oscuri mostrando ciò ch e ancora vi è di confuso, di non interpretato . Nella iJ>Tima. parte del volu111e il l ~ttore troverà la esposizione di numerose tecn1ch e .della trasfusione; forse di più in questa pa~te r1salt~ la mancanza quasi assoluta di acce~n1 a ~avori italiani i1on pochi e import anti nell argomento. ' p. V ALn O!'J J .


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XL, ~UJ\I . 47]

SEZIONE

PRATICA •

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I CONGRESSI DI MEDICINA E CHIRURGIA. XL Congresso della Società Italiana di Chirurgia. (Pavia, 18-21 ottobre 1933.) (C ontinuazion e e fine; v. numero precedente). •

Seduta ant. - 19 ott. ~resirlenza: Prof. G. FrcHEnA.

Comunicazioni inerenti alla Relazione. Il drenaggio delle vie biliari. ~-

(''as lo). Descrive un caso di c isti da echinococco a sede unica e primitiva nella c istifellea, trattato con il drenaggio. BEDAIUDA

O. ~IARG \RUccr (Roma). - In casi di ostruzion e llel coledoco ha avuto buoni risultati con il drer1aggio es terno d ell 'epatico: l 'intervento è rapido e e1nplice e sopportato da pazienti anche in g ravi condizioni. Anche nelle pancreatili croniche ha avuto buoni risultati col drenaggio temporar1eo dell 'epalico-coledoco. Non è· d 'accordo sulla <>pportunità di far penetrare una branca del tubo cli Kehr n el duodeno in quanto ciò può portare a l r eflusso gastro-duodenale attraver so il tubo. R. ALESSANDR1 (RomaJ. - Tranne i casi più g r avi o in cui esistono speciali condizioni locali ~ ad er en ze esterne, preferisce alla colecis loslomia le\ colecjs tectomia e il drenaggio alla Kehr. Ma la persistenza <li fistole è sp esso lunga e il d epauper amento d ell 'or ganismo e le con segu enze della perdila della bile sono in genere g ravi, sì da obbligare a operazioni secondarie assai difficili per la chiusura delle fistole. Il far passare la bran ca corta del tubo di Kehr -11el duodeno è difficile; h a avuto difficoltà spesso a superare Ja papilla anche col Duval che h a punt a m etallica; d 'altro lato non conviene forzare percb è si possono determi11are lacerazioni o compressio11e ed ostacolo al deflusso del dotto di "'rirsung . Se il tubo passa facilmente, l 'introduzione è inutile perchè la bile non trova difficoltà al pas• saggio. L ·o. 11a proposto fin dal 1899 la coledocoduo<lenostomia. Può assicurare che non è una oper azione difficile. ~ n ecessario che ci sia il cole<loco dilata lo, non molto dilatato ; se si trova questo ed è il caso frequente nelle angiocoliti , nelle -0cclusioni , n elle calcolosi, è questa certamente 1:operazione preferibile. Nelle occlusioni n eoplasti.che d ella Lesta del pancreas o d ella papilla preferisce la colecistogastrostomia. Ma la coledoco~ -<1uodenostomia è ottima anche n elle angiocoliti .e anche n ella calcolosi anzi specialmente in questa quando vi siano calcoli e sabbia nel coledoco. B la natura che insegna la via: i calcoli elimir1ati spontaneamente sor10 quasi semp·r e emessi attraver so una comunicazione stabilitasi fra le vie biliari e l 'intestino, p er lo più fra coledoco e duodeno. Specialmente se vi è sabbia n el coledoco difficilmente sj può riuscire ad asportarla complet am ente; inciso il coledoco, estratti i calcoli si € egue la a1lastomosi. Crede sia questa un 'operazione di scelta anch e n ei casi di ittero epatogen o (l nella dilatazione cosi detta cis tica del coledoco.

Il :pericolo d el riflusso è s ta to esagerato ; nei suoi casi non h a mai osservato inconvenienti. Può assicurare che non è operazione difficile purché vi sieno le condizioni volute ch e consis tono in una dilatazione anche m odica del coledoco e in una mobilità relativa del duodeno e soprat~tto si possa ben preparare il legamento ~pato-duodenale. Pen sa ch e l 'operazione dovrebbe incontrare una maggiore diffusione. M. DoNA11 (Milano). - Fa osservare che se è vero che il drenag·gio m edico non r appresenti un vero drenaggio in quanto agisce aumentando la le11sione, resta il fatto ch e la d eten sion e consegue a questa fase. Non si potrebbe altrimenti comprendere la risoluzione di un ittero o di una stasi colecis tica . Questo tipo di drenaggio è importante non solo perch è scarica la bile settica ma anche per ch è si riesce a romper e il circolo epato-enterico portando la bile all 'esterno. La sonda va lasciata in sito almeno 3-4 ore. Ritiene la colecistostomia u11a operazione d i necessità e di ripiego e ch e non può essere messa u confronto co,n la colecis lec lomia. Anche nell'uomo le fistole biliari totali prolungate p ossono essere ricche di inconvenienti e occorre provvedere al ripristino del deflusso biliare. Nella pancreatite cronica di lunga data soprattutto se associata a riten zion e biliare preferisce un drenaggio interno. Preferisce la colecistogas trostomia ]Jer ch è dà i migliori risultati come lo conferma una serie di casi clinici operati da anni. Quando è indicato il drenaggio con tubo di Kehr, gen eralmente non trova indicazioni a passare at traverso la papilla la branca corta . Crede la coledoco-duodenostomia indicata in casi di calcoli multipli dei dotti biliari, in casi in cui si possa dubitare della persistente dilatazione sufficente della papilla o se si accerta un certo grado di stenosi della papilla stessa. È probabile che questa operazione risolva il problema nei casi in cui si possa supporre che qualch e calcolo possa essere rimasto nelle vie biliari intraepatiche. . L. CAPPEI.L1 (Ancona). - Nelle pancreatiti cronich e dà la preferenza alla colecistostomia. Accenna ad un caso in cui h a dovuto ripetere la colecistostomia finch è h a p o tu lo ottenere la guarigione con una coledoco-duodenostomia associata alla colecistectomia. G. ~IASNATA (Stradella). - Ha ottenuto otti111i risultati dalla colecistostomia in casi di colecistite calcolosa e calcolosi d el coledoco in pazienti in gravi condizioni. In un caso di calcolosi del coledoco trattato con il drenaggio con tubo di gomma, estratto questo ha avuto la fuoriuscita di numerosi calcoli.

(Cagliari). - Si chi ed e co1ne si possa spiegare ch e la bile dell 'epatico pen etri n ella cistifellea mentre in questa esis Le una pressione maggiore. Pensa che si debba invocare una dilatazione attiva della parete della cistifell ea cui si associ contemp<>ran eam ente la chiusura dello sfinLere di Oddi. Ciò spiegh erebbe l t dilatazione d el coledoco dopo colecistectomia, ecc. e giustifich erebbe, dal }Junto di vista chirurg ico l 'anastomosi con lo stomaco. G.

BAGGIO


1856

<< IL

POLJCLINlCO )>

Seduta po1nerid . - 19 ott. ·Presidenza : Pro·f.

FICHERA.

Comunicazioni varie. V. DE GIRONOOLI (Conegliano). - Sull'anestesia c?n l 'Evipan-~odico. -. L'O. comunica le su e esperienze con 1 anestesia endovenosa all 'Evipan-so<lico. Descrive la tecnica e il dosag·gio delle narcosi e le inanifestazioni che si accompagnano alla fase di inizio, di tolleranza e di risveglio della narcosi . In 108 casi eb·b e 92 ottime an estesie, 8 medie e 8 d el t u tto insufficenti. Fa la critica dei casi n eg ativi ch e sembrano dovuti più ad errore di tecnica ch e ad insufficien za del mezzo a11estetico. ' L. Dr NATALE (Milano). - L 'anestesia con l 'Evi pan. - L 'Evipan deve essere. considerato come il r1arcotico ideale n egli i11terventi di breve durata e n elle piccole chirurgie d 'urgen za. Può essere ad~pe~ato_ an ch e con1e n ar cotico di b·a se n elle operaz1on1 di lunga durata ed in questo caso l 'anestetico di aggiunta do'1Tà essere somministrato non oltre il 15° minuto. L 'anestesia completa per interventi laboriosi e di lunga durata si può ottenere con la somministrazione di piccole dosi ripetute a distanza variabile di tempo. L 'effetto del narcotico è rapido e la narcosi tranquilla è sicura. Il prodotto è perfett amente tollerato e acloperato nelle dosi adeguate, non è pericoloso n è dannoso. Il risveglio è graduale e quasi sempre tranquillo ; l 'ammalato non serba alcun ricordo d el· l 'alto operativo. P.

VALDONI

(Roma). -

dell 'esofago toracico. -

Contributo alla resezione

L 'O. riferisce di un caso di epitelioma dell 'esofago toracico trattato con la resezio11e dell 'esofago. In un primo tempo venne eseguita u11a digiunostomia, . in un secondo tempo r esecata la VI, VII e VIII costola per via paravertebrale destra, fu scollata l a pleura destra e isolato l 'esofago toracico. Nel cavo prep·a rato fu i11trodotto un piomb agg·io di paraffina e la ferita chiusa per prima. Dopo 15 g·iorni, aperta la ferita ed estratto il pion1baggio fu trovato un cavo granulante e si procedette alla sezione dell 'esofago sopra e sotto il tumore. La ferita venne parzialmente chiusa. Il m alato decedette in XII giornata senza che si fosse osservata nessuna complicazjone a carico del n1ediastino. R. ALEssANDRI (Roma). - L 'O. crede questo processo operativo" ch e egli ha consigliato adoperare n ella sua clinica, meriti la considerazione dei colleghi, poichè purtroppo i casi di cancro dell 'esofago son o nella massima parte al di fu.o ri Q.elle possibilità chirurgich e e qualunque tentativo, anche se coro,n ato da successo in pochi casi, è giustificato. L 'idea del piombaggio gli è venuta, oltre che dall 'u so per altre indicazioni, da un caso che ha veduto l 'anno scorso nella clinica di v. Baberer a Colonia, in cui in un primo tempo. isolato l 'esofago si era così riusciti a trasformare in un cavo g ranulante lo spazio mediastinico, senza quindi più pericolo di infiltrazioni, e in cui la resezione d el tratto di esofago sede del neoplasma, seguita d tl semplice chiusura parziale delle parti molli perinetteva già in gran parte al liquido introdotto per booca di traversare il cavo granulante e scendere p er il segm ento esofageo inferiore nello stomaco. Occorre n aturalmente che la sed e del can cro sia sopr a il cardias e sotto l'arco aortico; no11 è certo

[ANNO XL, . NuM. 47)

la sede ~iù frequente, ma in questi casi si può SJ?erare d1 ottenere un successo di cui l 'esperienza clrrà il valore più o meno duraturo .

E . T.rcozz1 (Nlilano). -

Considerazioni sui 1·i-

su ltati di i nter.venti per U:loera gastrica e duode-

rial.e. -

111 un triennio 77 malati di forme ulcerative g·astro-duodenali furono così trattati: 54 con la G. E., 23 con la resezione secondo PolyaBagozzi. Le guarigioni furono dell '85 % con la G~ E. ~ del 95 % con la resezione. In base a tali r~sultati ì.'O. pur rite.n endo più radicale la resezione agli effetti degli esiti lontani non si dic~iar a c<;>ntrario all~ G. E. con1e metoa'o operatorio, su ff1ce11te specie nelle ulcere du-0denali più rapido e meno pericoloso. .' L. DURANTE (Geriova). - " Risullati e varianti

tecniche nella sfinl erectorriia anteriore di Judd. L 'O. illlistra le dir~ttive dottrinali che hann-0 ispirato la duodeno-sf1nterectomia n ei casi di ulcere dell 'emisegment0 anteriore del bulbo duodenale e del piloto. Riassume i risultati ottenuti in 28 casi ch e portano alla constatazione d1 una netta · superiorità di questo intervento nei confronti di quelli di derivazione o di eotomia. Rileva che malgrado la rapida migliorìa clinica dei malati, il c<?n tro~lò radiologico dimostra che nei primi tempi la sin drome motoria non vie11e modificata come r1on si modifica sen sibilmente il tasso dell 'acido cloridrico libero e comhinato. L'O. illustra infine una vari~te tecnica che facilita la ectomia del lembo duodeno-sfinterico. D. TADDEI (Pisa). - RiLien e ch e l 'operazione di Judd abbia indicazione anche n e11'ulcera duodenale parapilorica anteriore 1)erforata dove l 'affondamento o la sutura o l 'escissione dell 'ulcera determini o faccia supporre ·che si possa determinare una stenosi del piloro s·e nza bisogno di prat icare una G. E. di necessità o di previdenza. L. P1zzA:GALLI (Milano). - Ha prat icato l 'op . di Judd 1n tre casi di ulcera perforata iuxtapilorica otten endo un ottimo risultato chirurgie.o. I casi operati son o però ancora in studio particolarmente dal punto di vista radiologico. Si è osser vato un alim ento c}ella peristalsi, ma si è pure osservata una d eformazione del bulbo duodenale coll 'aspetto di un diverticolo duodenale. Ciò porterebbe acl una limitazione 'di tale intervento; almeno ciò ha tratte11uto l '·O. di sostituire in modo sistematico tale intervento alla i'esezione gastroduodenale se possibile, o alla sutura associata a G. E. Certamente, tale formazione di un diverticolo duodenale ancora radiologicamente apprezzabile, cr ede non sia un elemento da trascurarsi. R. ALF.SSANDRI (Roma). - Ha veduto n ella sua rece11te gita negli Stati Uniti fare l 'operazione dallo stesso Judd e da altri chirurghi d ella Mayo Clinic . 1lJ convinto che è una buona operazione .s e si trova un 'ulcera o una cicatrice evidente nella' parete anterio,r e del duodeno; talora ha veduto ohe l 'operazione si fa quasi d 'abitudine anche · quando i1on vi è segno di ulcer a; può certamente anche in questi casi giovare, combattendo il pilorosp·a sn10, per quanto ciò si possa ottenere anche più facilm ente colla semplice . piloroplastica alla Heinecke-Mikulicz; ma se vi è un'ulcera posterior e o quando esiste un 'ulcera peptica digiun ale post-operatoria non crede possa portar e a risultato soddisfacente. Per la tecnica giusta1nente è stato osservato il pericolo di emorragia, poich è la regione è forte-


[ANNO XL,

Nu~1.

47]

SElIONE PRATICA

m ente vascolarj zzat a. Judd op er a sen za en ter ostati, adoper ando I 'aspirator e, · e fa un 'em ost asi m olto accurata . •

G. CAvh~A (Firen ze). - Ha pratica lo in alcuni casi l 'op er azion e di tarr J11dd e l a ritien e semplice e r azion ale, b en ch è l e sue indicazioni sian o piuttos to limitate . Risultati immediati buoni . F a qualch e riserva su quelli lontani. Rig u ardo alla t ecnica, con sig lia l 'emos tasi preventiva con sezion e fra due allacci ature dci vasi decorrenti lungo il bordo superiore ed inferiore del tubo piloro-duodenale (a. gastro-epiploica d estra ed a. pilorica). La fuoriuscita d el contenuto duoden ale durante l'inter ven t o può esser e evitata, con1prirrLendo l a 2a. p orzion e duoden ale con una lun gl1etta di garza spinta n ell 1addon1e. CHIATF.r.r.1No (P adova) . - . A n om e d el prof. Fasiani comunica i risultati di oltre 60 emipilor eclomie alla Jutld p r a ticat e n ella Clinica Chirurgica di ~aclova d al 1930 ad oggi G.

(Firenze). - Tecni ca dell a r esezion e gastrica. - L 'O. descrive det tagliat am en te la tec11ica seguita n ella r esezion e gas trica con anastom osi gas trodigiu nale sec. Polya. CAVINA

D. T ADDE t (Pisa). S11lla questione clella r eseziorie n ell 'ulcer a duodenale, uno s tudio di un s u o nssis lente (Moriconi) su qualch e centinaio (li cas i p er son ali , p oich è i risuI ta ti a dis lan za son o egu ali, se n on n1igliori con la G. E., p oich è r1on si h a a tem er e trasformazi oni in can cro e .. econdo 1'esperi en za dell 'O. n on si h anno in n u n1er o 111aggior e ul cer e p ept ich e, ritien e ch e n el nlassimo n u n1ero dei casi si a preferibile n elle ulcere (luodenali l a G. E. La m or talità è un po' n1inure della resezione ch e r esta l 'operazione di el ezione nel le u 1cere gastrich e. Confer ma ciò ch e del res to è ben no to ch e la mortalità negli operati ga trici dipende quasi escJusivamen te da complican ze polmonari egualmen te fr eque nti con ogni gen ere di anestesi a. L 'O. r i tic11e ch e la r esezione gastrica fat ta co11 l 'applicazi oi1e dello s trumen to di von P~tz e co11 l a gas troenter os tomia verticale p oster iore tran sm esocolica d alla gr arLde alla piccol a cu rva, p arallel a e vicina alla linea di sezion e gastrica con ar1sa digiunale corta, con l a t ecnica già descri Lta a1npi an1ente d a Bufali11i, p orti a con di zioni di posizion e e di funzion e d ell 'an sa dig iunal e buon a com e nella op er azion e di F ins ter er e con ot tim i risulta li an ch e allo studio di controllo r adiolo. g1co. R . ALESSANDRI (llom a '· - L 'ulcera pep tica post oper atoria ù così r ara d op o r esezione d a poter si rit en ere complicazi on e solo d ella G . E. L . CAPPELLI (Ancon a) . - Si attie11e al m e todo Péan -Billroth n ei casi in <mi questo processo è tecn ica111cntc p ossibile, altrimenti ricorre al secondo me tod o di Billroth. In al cuni casi cli ulcer a alta dello stomaco o di condizioni an a Lo1n ich e sfavorevoli del duodeno, ha adattat o un procedimcr1Lo diver so dalla comun e B. I ; h a cioè inizia ta l a r esezione immediatamente al disopra del p iloro, h a scolla la la mucosa sino a m e tter e l:ien e in evidenza lo sfinter e nella su a p arte anteriore e n e h a r esecato un tratto di cm. 1-1 Yz. Completa la poi l a resezion e gastrica è s ta la .fa~ r ile l 'esecu zion e dell 'an astomosi dei due mon coni cras trici . I r isultali si nor a si m antengon o buoni . o . . i r iserva di far e u lter iori osservaz1on1 per con-

1857

statare se t al e m odificazio11e meriti q u ella co11. sider azion e ch e gli è sen1br at a sinora b u on a n ei casi di eccezione ch e egli h a op er ato . C. LAccE1·r1 (- ap oli) . -

R ei1iterve n lo per via t ran sgastrica n ell'ulcera p ep tica de l d i giun o con secu tiva a G. E . - Con u n lar go t aglio d ella p a-

r et e anteriore d ello s tom aco, h a a ttirat o l a p are te p osterior e m e tlen do in p jen a evi denza il n eos tom a gas tro-digiunale. Ha poi cau sticato l 'ulcer a colmando l a breccia n1ecliante sopragitto mucoso al cat g·ut, ripetuto p oi sulla superfici e sierosa . Sutura fl ella ferita p ra tica ta sulla p ar ete anterior e gastrica e chiusura dell'addom e, a strati, con dren aggio del p erito11eo. Decor so p ostoper atorio soddisfacente, cessazion e d ei d olori. G. P OToTSCHNIG (Vicen za). Si dichiar a favoreYole alla cura r adicale del] 'ulcer a pep tica po top er atoria (27 casi per on ali co n 2 insu ccessi). In con dizioni favor evoli i può r icorrer e alla cura r ad icale an ch e n ella u lcer a pep li ca postop er atoria perfor ata in cavità libera. Presen ta u n caso d el aenere op er at o 15 giorni prima di r esezion e gastrjca e r esezi on e dell 'an sa an a lomo tica 3 or e dop o l 'avvenuta perforazi one con pieno su ccesso, e che vi ene ad aggiungersi ai 12 cas i finor a pubblicati n ella l e tter a tura m ondial e.

G. M. ANTONIOLr (Torino). -

'!11. oclif icazio ni della f l ora m icr obica gastr o-duodenale d OJJO int e1· 1J'e nti clii r u rgici su'l lo stomaco, su l duode rio e su l le v ie bi l iari . Dop o inler ven li chirurgici si h a una 1

accen t u azion e dell a flor a gas tr ica e risp ettivamente d op o l a col ecisl ec lo111i a si h a una accentuazion e d ell!l flora d u oden ale con presenza, n on i nfrequ ente, del coli. Tali m odificazioni d evon o restar e presenti alla mente del ch irurgo per g uidarlo nel trattamento p os toperatorio e n ella preYenzion e di alcune com plican ze òi tali operati . 1'\ . CA·rrER~A (Gen ova). Gli errori più com uni nella esec-u zione della operazione di Bassi ni. (Non è p ossibile riassumer e la comunicazion e p er l a quantità di da ti an a lom ici e tecnici).

G. FILIPPINI (Milano). - T orsion e dell'om ento. -- ~Ientre l a r esezione d ell 'om er1 lo all 'altezza del p eduncolo di torsion e è l a t er apia esclu siva la d etor sion e è ·un gr ave error e p er la esis len za precoce d ell 'embolia vasale e il pericolo di necrosi di larghe porzioni om en lali . Sedu ta an l. - 21 o lt. Presidente: Prof . G. F 1cHERA. apoli) . -

Con tributo al la conosce nza de l la morte per occlusione in t esti nale. _\ . CmA RJEI ;c.o

(

Allo scop o di confer mare I 'im portanza della perclita d ei st1cchi gast ro-in testin ali nella patogen esi d ella morte per occlusion e intestinale, h a condotto 4 serie di esp erien ze: n ella i a, dopo aver sezio11at o il digiuno ad una dis tan za varia d al Treitz, iniettava n el cap o dis tale a ffior a lo alla pelle, una sol . di NaCl all 'l %: otten eva cosi una sopravviven za ch e in un caso è slata di 15 giorni. Nella 21t serie alla soluzion e salina è stata sostit u it a l 'acqua dis tillata, m a l a O}) r a' viven za è st ata mi11in1a. Nella 3a ser ie la som minis trazione salina è s tat a eseguita p er vi a en dovenosa, m a la sopravviYenza se è st at a ab bas tan za rilevante, n on è st ata così rile,·ante come nei ca i dell a 1a. ser ie. in q u anto ch e n on h a 111ai uperato i 15 gior ni. ~ell a 4a serie, la so111ministr azione di u na solu7.ione di destrosio ha clato una sop r aYYiYenza m i-


1858

<< IL POLICLIN.'CO

i1i1na. Queste esperier1ze dimostrano che la causa della morte sta nella perdita delle secrezioni gastro-intestinali il che produrrebbe un aumento degli elementi azotati del sangue, espressione della disintegrazione delle sostanze proteiche e che la somministrazione di soluzioni saline attraverso una fis lola intestinale riesce a procrastinare di rnolto l 'esito fatale. E. MONTANARI (Marciano). - Appendicite e annessite dest ra. - L'O. ricorda che è stata riscontrata abbastanza frequentemente la coin cidenza di affezioni dell'appendice e dell 'ar1nesso destro: studia i rapporti di interdipendenza fra le due localizzazioni. Descrive dettagliatamente casi di associazione appendicitica e annessitica destra. Espone alcuni principi fondamentali attinenti la diagnosi, la patogenesi e la terapia . R. CHIAROLANZA (Napoli). - Sul trattamento delle fi st ole intestinali. Descrive la tecnica che segue nella cura chirurgica cli alcune fistole intestinali e che consiste nell'apertura dell'addome lontano dall'orifizio fistoloso e nell 'estrinsecazione, insieme con la parete addominale lasciata aderente alla fistola del groviglio di anse intestinali ch e fanno capo a quest 'ultima. Provvede, a seconda del bisogno, a ristabilire la continuità intestinale resecando più o meno ampiamente e provvedendo come richiedono le circostanze. Con questo metodo si ha sopratutto il vantaggio - a parte la maggiore garanzia di asepsi di veder chiaro nella cavità addominale e di essere quindi in grado di applicare il trattamento più opportuno. Un altro vantaggio notevole consiste nel fatto che tutte le manovre chirurgiche ve11gono praticate fuori della cavità peritoneale. V. BERNABEO (Parma). ~ La epatosplenografia col Thorotrast in varie condiziorti determinate sperimentalmente. Ha studiato le modificazioni

radiologiche della epatosplenografia dopo colecistectomia, dopo legatura del coledoco, dell 'arteria epatica, dell'arteria splenica, della vena splenica, del peduncolo splenico, della porta. In queste condizioni si notano interessanti variazioni del reperto epatosplenografico. M. TITONE (Palermo). - Pericolecistite e calcolosi biliare sperimentale. - Ha riprodotto sperimentalmente la pericolecistite e ne ha studiato il rapporto con la calcolosi biliare. Nel coniglio la pericolecistile costituisce una condizione locale sufficiente per arrivare alla calcolosi, venendo a rappresentare uno dei modi, e certamente non l 'unico, della litiasi biliare. F. Iov1No (Napoli). -- Soppressione progressiva e totale del pancreas e diabete a proposito di recenti st..udi. (Ricerche sperimentali). - Ripetendo

nel cane le esperienze di Escudero ha osservato la sopravvivenza del tessuto insulare. Ciò conferma l 'ipotesi di Diamare che considera il diabete una cachessia isolepriva anzichè pancreopriva. G. PASQUALINO C~alermo). - Il ceco rovesciato. - Ragioni di anatomia patologica e di sintomatologia fanno ammettere la n atura flogistica e non congenita del ceco rovesciato. C. CAvINA (Bologna). - La correzione chirurgica della macrognazia inferiore e della progenie di alto grado. - L 'O. , dopo aver premesso che

solo con mezzi cruenti è possibile correggere la macrognazia inferiore e la progenie di al lo grado e che dei metodi cbj.rurgici i soli utili sono le

»

[ANNO XL, Nmr. 471

resezioni bilaterali nel corpo della mandibola di forma ed estensione differenti, e le osteotomie semplici in sedi Yarie (condili, rami) e con direzioni varie in rapporto ai singoli casi, eseguite per via endo- od extra-orale con tecnica e strumentarti diversi a seconda degli Autori, descrive cinque casi da lui operati. L'O. espone la tecnica seguita: in 1 caso r esezione bilaterale cu11eiforme nel corpo della mandibola, in 4 casi osteotomie dei rami - in tutti per via endoorale - ~ illustra i risultati ottenuti - perfetti dal punto di yjsta estetico e funzionale --=- con nu.m erose proiezioni riproducenti le fotografie degli operati, i radiogram1ni della mandibola e i modelli in gesso delle arcate dentarie prima e dopo l'intervento chirurgico. F .. TROIANO (Foggia). - Corp o estraneo dello sfenoide. Estrazione. Guarigione. - L 'O. riferisce di un caso molto interessante operato di estrazione di un grosso chiodo che con la parte ottusa era penetrato nell 'orbita e fratturando l'ala dello sfenoide si era arrestato nella fossa temporale. G_ SELVAGGI (Parma). - Il processo di guarigione delle fratture nella dieta alcalotica ed acidosicai. Negli animali in acidosi si verificanO'

alterazioni nella osteogenesi del callo di frattura consistenti in un ritardo di ossificazione. Esiste anche una minore quantità di sali di calcio che potrebbe essere spiegata sia con la diminuita elettività ch e acquistano le cellule in ambiente acido a fissare i sali di calcio, sia con una p1'ebabile decalcificazione generalizzata rilevabile dalla netta decalcificazione presentata radiograficantente da11A diafisi. M. CATTANEO (Torino). - Modificazioni istologiche della tiroide e delle paratiroidi dopo la legatura delle arterie tiroidee superioti e inferiori. -

L 'O. proietta una serie di microfotografie di preparati istologici di tiroide e paratiroidi di cani nei quali ha prodotto mediante la legatura delle arterie tiroidee superiori e inferiori alterazioni istologiche consistenti in necrosi con desqttamazione dell 'epitelio follicolare, diminuzione del numero dei follicoli stessi per la progressiva scomparsa della col.Ioide. Nelle paratiroidi, focolai di necrosi ischemica: M. CATTANEO (Torino). - Modificazioni istologiche della tiroide e delle paratiroidi dopo la simpatectomia chimica periarteriosa tiroidea. - L'O.

proietta una serie di microfotografie di preparati istologici di tiroide e paratiroidi di cani nei quali ha praticato la simpatectomia chimica periarteriosa delle arterie tiroidee superiori e inferiori seguendo il metodo Doppler-Cattaneo (tricresolfenolizzazione). Istologicamente, ha potuto rilevare dopo tal~ intervento, alterazioni della tiroide consistenti in emorragie follicolari, chiarificazione della colloide, edema pericapillare. Nelle paratiroidi, ha notato fatti di vasodilatazione capillare con ipertrofia e iperplasia delle cellule fondamentali, aumento delle cellule oxifile, in modo tale da simulare un adenoma . CmATEIJ,INO e RAVASINI (Padova). Osservazioni sulle manifestazioni elettriche dell'attività contrattile dell' uretere. Grazie all 'introduzio-

ne di un catetere ureterale munito di due elettrodi nell 'urelere, gli 00. hanno potuto studiare gli elettrogrammi in varie condizioni e prospettano la possibilità di un utile impiego nell 'esame


[_r\.Nxo XL, NuM. 47)

SEZIONE

della funzionalità ureterale della registrazione diretta delle sue correnti d'azione confern1ando e ampliando in parte quanto le ricerche precedenti aveyano posto in luce. C. GA:\IBERIN1 (Bologna). - Sulla derivazione biliare in t erna. - Nei casi di colemia da presun.to ostacolo per1nanente clel coledoco si cleYe in lervenire anche in condizioni estreme del paziente. Il trattamento chirurgico sarà la der.ivazione biliare in tern!'l, quando le condizioni generali del n1alato o I 'incertezza diagnostica non consiglino in primo tempo la sola colecistostomia e quando in seguito I 'ostacolo non sia altrimenti sopprimibile. Il metodo operativo di elezione è la colecistogastro lom i a cl1 e per essere ben funzionan le non deve permettere stasi nella colecisti. ~I .

T1To~E

(Palermo). -

Ricerche sperimentali su ll e n1odificazio1ti del sangue e di alcuni organi n elù:i cleri uazio ne completa della bile. - Pone in

e'idenza che nella derivazione completa della bile ubentra oligoci lemia, oligocrome1nia, leu cocito i ecc. Dal punto di vista istologico, accanto a gravi alterazioni si nota una evidente en1osiderosi a carico de ~ fegato, della milza e delle linfoghianclole addon1inali. ~I.

(Torino). -

La calcen1ia negli interve1tti su lla ghiandola tiroide. Dopo interBOGETTI

venti sulla tiroide senza legatura delle arterie, i11anca l 'ipocalcemia. In alcuni casi di gozzo osservò una diminuzione transitoria , in quanto già a] settimo gio.cnc è di nuovo normale. Di scute la patogenesi. ~I. BOGE'l"l'I

(Torino). -

La nost ra esperienza sulz·anestesia peridurale nella chirurgia delle v ie biliari. - L'applicazione è 1ndicata nelle operazioni

della metà alta dell'addome ed essenzialmente in quelle sulle vie biliari. Pur sopravvenendo lentamente è da preferire alle altre comunemente usate perchè i pericoli sono nulli. È particolarm ente indicata in individui in condizioni gen erali scadenti . Con essa si evitano tutte le complicazioni postoperatorie e non si aumentano i disturbi funzionali degli organi addominali essendo nulla l 'azione dell'anestetico a carico ùegli elementi parenchima losi. G. SERRA (Pavia). - Esperienze di localizzazione elettiva di germi in organi diversi. - È difficile di dare ad un germe proprietà localizzative specifiche, queste possono manifestarsi quando concorrano momenti sussidiari rappresentati da una particolare disposizione dell 'organo ad accogliere il germe stesso. Si tratterebbe in sostanza di un tropismo primitivamente relativo.

C. C1cER1 e I. GABRIELLI (Venezia). -

Tentativi cli cura del diabete mellito median.te alcoolizzai.ione degli sp lancnici. (Nota prevenliva). - Fu-

rono così trattati 5 pazienti, in 3 co11 risultati ottimi. Il periodo di controllo è di un mese dal1'in Lervento . P . El\1ILIAN1 e G. BAzzoocru (Forlì). - Bloccaggio del sistema reticolo-endoteliale e callo osseo. - Il bloccaggio determina un rallentamento nella evoluzione d el callo osseo, è seguito dopo la frattura di un callo più esuberante. Per spiegare questa differenza pensano che il bloccaggio prima della frattura ostacoli l 'afflusso e la funzione degli istiociti nel call.:> osseo, dopo la frattura trattenga questi ele1nenti nel callo stesso.

1859

PRATICA

F. BuoNoMo LA RossA (Napoli). - Sulla pretesa azione leucocitogena del cloru ro di magnesio. Il sale provoca inten sa i11igrazione in loco di leucociti. S. MARINACCI (Chieti). -. Endoarterite obliterante. - In un caso procedette prima alla resezione della femorale per 8 cm.; otto giorni dopo alla amputazione alla Gritti. .

.

S. T.ENEFF (Torino). -

La funzionalità epatica in rapporto all 'intervenlo ed all'anestesia nelle malattie chirurgiche in gener e e nella colecistite in. ispecie. - Nel periodo postoperatorio ha con-

stat ato la comparsa di una lieve insufficienza epatica che non si può mettere in relazione solo col metodo di anestesia o solo colla gravità dell 'intervento chirurgico. Il drenaggio chirurgico migliora la funzionalità nell'ittero da stasi; non dà risultati nella epatite cronica.

O. Nuzz1 (Napoli). -

Resezione intraorale del 1nascellare superi'Jr e per grossa epulide fibromalosa a sviluppo facciale ed antrale. (Guarigione ortomorjica). - L 'O. riferisce su di un caso di

grosso tumore del mascellare, sospettato clinica1nente per sarcoma, per cui, dato il suo grande sviluppo, giacchè aveva invaso l'antro e compenet:ato la guancia, venne già dichiarato inoperabile. Accertamenti radiografici ed istologici deposero ulteriormente per un 'epulide fibroma tosa, Lalch è venne eseguita l 'exeresi . Fu con successo ed ottimo risultato ortomorfico resecato il mascellare per via intra-orale, ed asportato con esso tutto il tumore. Vengono mostrate documentazioni fotografiche, radiografiche e microfotografiche. S. ScANDURR..\ (Roma). -

Contributo casistico all.o. studio dei cisto-adeno-linfomi papilliferi primitivi. - L 'O., passati in rivista i casi descritti

i1ella letteratura rileva come non tutti siano esenti da critich e. Alcuni si possono considerare sicuramente metastasi di tumori epiteliali maligni aventi sede in organi coi quali le linfoghiandole colpite h anno rapporti anatomici diretti. Discusse le varie ipotesi patogenetiche, illustra un caso di sua osservazione. S. ,SCANDURRA (Roma). -

La necro.si del grasso peripancreatico seriza necrosi del pancreas. - L'O.

visti i casi di steatonecrosi peripancreatica senza 11ecrosi del pancreas, ricorda che se il reperto anatomo-patologico spesso è tipico, la sintomatologia varia a seconda della forma. Riporta un caso operato in Clinica. Dichiara che la patogenesi è ancora oscura e spiegata solo da teorie. M. wloNACO (Napoli). - Osseruaziorti istopatologiche nel morbo di Buerger. - Questa malattia,

istopatologicamente presenta una varietà di reperti da caso a caso presentandosi ora una tromJ>o angioite, ora un 'endoangioite, ora l'una e l 'altra contemporaneamente. E. LEO (Soncino). - Elefantiasi in sede rara. ---.. lliferisce di una elefantiasi del dorso succeduta a un trauma. Pensa a una grave e complessa disfunzione endocrina a carico della tiroide e del1'ipofisi e a un <fattore predisponente rappresentato dal trauma. S. DONATI (Pavia). -

Vagotonia e rigenerazione

Dopo la vagotonia la rigenerazione della mucosa è rilardata, in ciò il

del la mucosa gastrica. -


1860

(( IL

POLICL]fi reo ))

vago ha una azione opposta al simpatico che accelera il potere rigeneratiYo. P. LIVRAGA (Pavia). - - Le ossificazioni in cicatrici post-operatorie. (Contributo etio-patogenetico) .

- Ritiene ch e i fattori locali intesi nel senso di una latenza embriogenetica siano determinati nel1'etiopatogenesi del fenomeno, pur non Yolendosi sui da~i d 'oggi , negare l 'influsso di condizioni gen erali interessanti il · metabolismo ionico-salino e le funzioni ormonich e. G. ARAGONA (Messina). - Su un caso di osteomielite ve rtebrale. - Il d ecorso è stato p·articolarmente favorevole e la guarigione è st ata ottenuta con l 'apertura di u11 ascesso superficiale e l 'applicazione di un corsetto gessato. C. CoLucc1 (Tivoli): - L 'uso delle soluzioni ip ertoniche cloruro-sodiche per via endovenosa n elle peritoniti acute e n egli ilei paralili ci. In 15

casi di peritonite gravissime notò ottimi risultati con l 'impiego di soluzione cloruro sodica per via endovenosa. I benefici effetti si rendono evidenti an ch e nel decor so delle malattie e nelle funzioni di vari organi. • L. P1zzAGALL1 (Milano). Con.t ribut.o clinico statistico all 'occlusione inleslinale da volvolo. -

\

L 'O. ha osservato in un biennio nove casi di volvolo e cioè 4 del tenue, 1 rlel cieco, 3 del sigma co11 una percentuale, rispetto alle occlusioni int estin ali dello st esso periodo, dell '11,9 %. Nella massim a parte dei casi fu possibile la detorsione. Vengono discu sse an1piamente le indagini operatorie. M. COLOMBANO (ì\Iilano) . - Occlusione intestinale da ostruzione. - Descrive due casi del tipo monoleptico, n el primo da calcolo biliare, nel secondo da un fecaloma. M. CECONI (Milano). La sindrome umorale n elle occlusioni intestinali. - In 36 casi i risultati d ella terapia clorosodica furono assai incerti. L 'O. discute le ragioni di questa varietà di risultati fra applicazione clinica e studio sp erimentale. A. SOSTEGNI (Milano;. - Occlusione intestinale da invaginazione. -· Riporta 17 casi di i11vaginazione intestinale di cui discute la etiopatogenesi e la t erapia. N. Dm.I.A MANo (Milano). - S u 342 casi di occlusione intestin ale operati d'urgenza. - La mortaJità globale è del 42 %, il ch e indica la gravità di questa forma morbosa. (Non è possibile dare in su ccinto la ampia r elazione). E. PoLAcco (Bolzano). - Impalarriento transaddomino-toracico. - L 'entrata del fittone di legn o era nella r egione epigastrica e l'uscita all 'ottavo spazio intercostale sinistro. Fu eseguita la sutura ciel diaframn1a per via trans-toracica, la ricostruzione del m esocolon trasYerso, drenato il cavo pleurico. Il malato è guarito completamente. E. PoLAcco (Bolzano). - Pancreati te acuta con steaton ecrosi da colelitiasi. Drenaggio biliare. -

Venne praticata una colecistostomia. Il malato è guarito co1npletamente. In un primo tempo era stato operato per la pancreatite acuta con drenaggio della loggia pancr eatica. C. CicER1 e G. SESTILI (Venezia). - Effetti immediati e lontani sulla curva glicemica e su lla pressione arteriosa <.ìella enervazione monolaterale r bilaterale delle surr enali. - Casi clinici. In \In

r11alato si eb,b e un decisivo miglioramento della fu n zior1e glicor egolatrice, nulla sulla pressione ar-

[ANNO XL,

NUl\f.

47]

Leriosa, in un secondo si n olò un aumento di tolleranza per il glicosio alimentare; in questo (enervazione bilaterale) si ebbe anche una modificazione favorevo,l e della pressio11e arteriosa. Nel ter zo caso sl ebbe una regressione delle condizioni favor evoli d ella pressione arteriosa e della glicoregolazione avuta in un primo ten1po. C. GrcERI e S.

(Venezia). -

Effetti del blocco anestetico dell o splancnico su lla curva glicernica e sulla pressi one arteriosa in individui sani eli in diabetici. - Nell'individuo normale si GABnIEJ.1.1

11a una caclu ta brusca della pressione arteriosa e n1odificazioni della glicoregolazione, nel diabetico la curva di glicor egolazione t e11de al normale. Il blocco anestet ico dello splancnico induce le med e ime modificazioni della pressione arteriosa e dell 'equilibrio n el metabolismo degli idrati di carl1onio ch e conseguono alla surrenalectomia ed alla enervazione monolaterale d ella s u1~enale. E. F1on1Nr (Tregnago; . -

Ult eri ori ricerche spe1·i1nentali sull 'azion.e dell'urina di gravide nel sangue di cavia. - L 'O. ha studiat o il comportamen-

lo d egli inclusi del sangue di cavia di sesso maschile, impubere, trallata con iniezioni di urina di d o1ma gr avida al , ,.II e ' 'Ili mese, giungendo alla con clusione che anche nei inaschi si verifica, jr1 seguito a t ale lrattan1ento, la comparsa precoce e l 'au1nenlo degli inclusi ch e, in precedenti ricerch e, si era osserva lo nelle cavie femmine. Nei niaschi adulli l 'uri11a di don11a gravida provoca un aun1ento 11umerico e volumetrico degli inclusi. . E.

(Tregnago). -

Ulteriori ricerche speri mentali sull'azione degli estratti di organi. F'10R1Nr

L 'O. ha studiato l 'azione degli estratti d 'organo (polmone) eterologo in animali (conigli) sottoposti a prolungate e profonde n arcosi eteree e clorofor mich e giungendo alla conclusione che in tali condizioni gli animali dimostra110 una molto più marcata sensibililà per le sostanze tossiche contenute n egli eslr alli . Bastano , infatti, di tali sostanze: closi di111ezza le per ottenere gli stessi effetti che nei cor1trolli.

•••

Il prossimo Congresso si terrà a Roma nell 'ottobre 1934. Il Comitato ordinatore del Congresso è formato dal prof. R. Alessandri, presidente, dai proff. G. Perez e O. Margarucci, consiglieri, dal prof. P. Valdoni, segretario. Temi di relazione saranno i seguenti : 1) Chirurgia del colon (esclusa 1'appendice e i tumori); 2) Le bronchiettasie (in comune con la Socjetà di Medicina Interna). P . VALDONI.

XII° Congresso della Società Italiana di Urologia. (Pavia, 21-22 ottobre 1933-XI). Il 21 ottobre alle ore 9 si è inaugurato in Pavia il XII Congresso della Società Italiana di Urologia alla presenza delle Autorità. Sedeva al banco della Presidenza il Comitato Permanente al completo: proff. Ulisse Gardinì, presidente; Ermanno Mingazzini e Silvio Colombi110, vice-presidenti; Giuseppe d 'Agata e Cesare Alesio, consiglieri; Alberto Oberholtzer, segretario; Riccardo Sabatucci, tesoriere; Cesare Taralli, vice-segretario. Il PREsrDENTE nel suo discorso inaugurale h a ricordato le benemerenze di E11rico Bottini, precursore della cura endoscopica dell'ipertrofia prosta tica ed b a annuncialo la fonda zione di un re1


I

[ANNO XL, Nul\r. 47]

SELJONE PRATICA

parlo urologico presso l "Ospedale di 1 ovara e di due reparti presso gli Ospedali Riuniti cli Roma, affidati ai primari proff. Ermanno i\1ingazzini e Gus tavo Raimoldi. L 'assemblea h a no1ni11ato soci onor ari i proff. Coffey di ~ortland, Lo'' sley e ~Iac Carlhy di é'v 1·ork, Phelip di Lione e Chabanier di Parigi. Il tema di relazione per il Congresso ch e sarà t enuto in Roma nell'ottobre 1934, è: «S tudio della funzionalità renale nei riguardi cl ella chirurgia urinaria >>. Dopo aver scel to il tema di relazio11e p er il Congresso del 1935 in sede da des linarsi « Frequen za (Lella clegenerazione can cerigna deJl 'i1Jcr trofia pros lalica », il PRESIDENTE ha dichiarato aperlo il Congresso.

1861

Porla un contributo person ale di 25 casi curati d al 1921 ad oggi, dei quali 11 dal 1921 al 1926 e 14 dal 1926 ad oggi. Gli ultimi olto casi furono curati con l 'elettrotom0 del Mac Carthy ottenendo r i uJ la ti su peri ori agli al lri mezzi . Dopo ciò formul~ le seguenti conclusioni : l ) Il trattamento endoscopico delle ostruzioni del collo vescicale per i progressi realizzati nello s lrumenlario, va accolto con molta fiducia. 2) La elettrochirurg·ia h a dato un notevole i1npulso all 'applicazione del metodo. 3) Bisogna procla1nare fern1 amen te che tale 1netodo n on può allo stato a llualc sostituire in inodo co·m pleto le op erazioni cruen te. 4) Che il metodo, se vuole essere radicale, comporta quasi i medesi1ni pericoli ed in certi casi anch e maggiori della pros tatectomia o dell 'escissione completa del collo. 5) Esso va applicato da coloro che h anno lunga esperienza n ell 'u so di strumenti endoscopici: 6) È necessaria una accurata scelta dei casi ten endo conto tan lo delle condi zioni locali che gen erali. 7) on è esatto ch e debba essere applicato solo a pazienti ch e per le defi cienti condizioni renali o cardiache non possono essere sottoposti ad un 'operazione cruenta. Anzi bisogna diffidare molto di questi soggel li n ei qu ali l 'equililirio instabile può romper si facil1nente. 8) La terapia end oureLrale 11on deve essere applicata a scopo -p:~ ventivo. 9) Il trattamento endoscopico, nella generalità dei casi, non va fallo ambulaloria1nente nel proprio · con sultorio . Il paziente deve essere ospilolizzato sia per la sorYeglianza n ecessaria sia per p otere interYenire cruente1nente qualora qualche sintomo inquietante lo richieda. Commette una grave colpa colui che non si a ttiene rigidamente a tale norma. 10) La preparazione del malalo deve essere accurata com e per le operazioni cruente. 11) In alcuni casi è buona n orma praticare · 1a cistotomia prima del trallamento endoscopico. Il metodo perde qualche cosa, m a n e acquista il malato. È consigliabile n ei soggetti di età avanzata la vasotomia preventiva. 12) È norma prudenziale applicare il metodo ln più sedute (2 o 3) se la n ecessità del caso lo richieda o no. In ques la seconda evenienza si viene a saggiare la reazio11e locale e generale del paziente. 13) L 'o spi talizzazione non deve essere eccessi Yamen te breve. 14) È n ecessario procedere a dis tanza di tempo ai necessari controlli. Solo così si può dare un esalto giudizio sul Yalore del 1nelodo.

La cura transuretrale delle ostruzioni del collo vescicale. Prof. A. L. BoNAi~Ol\IE (Roma). - L 'O. nletle in rilievo l 'imporlanza che oggi h a assunto l 'argomento per opera specialmente di urologi americani tra l 'en lusia m o di molti e le tle11egazioni di pochi . È nece sario che gli urologi italia11i enlri110 anch 'essi in ca1npo portando il frullo della loro esperienza personale. Pas a in rassegna i prin1i strumenti e i metodi trans uretrali, quando ancora non si avevano conoscen le esa tte sull 'anatomia pa lologlca delle ostruzioni, soffermandosi sul contributo portato circa 60 anni fa dal Bottini, il quale r ealizzò genialmen Le uno s lrumenlo con 1'applicazione della corrente galvanica. A differenza dei cruenli n1 etocli precedenti egli provvedeva ad a11nul1 ar e, quasi, l 'emorragia e ad ottenere profonde incisioni. 1~al e trumento, modificato in seguito da Freudenberg, ewmann, ecc. con l 'aggiunta di un appara to visivo, trovò molto favore in Itali a e al1'eslero ove venne u sato per larga scala ed in molti ~asi con risultato favorevole. Dopo il 1900 lo s trumento del v ossidlo, quello di Luys in Francia ed il punch di Young in America ebbero poco seguilo, quantunque il Luys con il suo .f~­ rage pratica lo prima con cauteri elettro-galvan1c1, già vantasse buoni risultati . Ma. un pas~o innan zi ragg uardevole si ebbe con la 1ntroduz1one nella chirurgia urinaria dell 'alta frequenza , fatta da Beer n el 1910. Modificazioni vennero ap portale al punch di Young da Caulk, Braasch , Bumpus. Così Luys cos tituì i cauteri galvanici per il forag~ con elettrodi ad alta frequenza, con la quale s1 otteneva la morte dei tessuti per coagulazione se11za provocare emorragie. Heitz-Boyer in Fran cia si servivl di un suo speciale uretroscopio mon• t &lo con un elettrodo da coagulazione. Per non lasciare in sito tessuto coagulato furono cos lruili dei punch i quali resecavano il tessuto ~ortifi­ ca lo. In questi ultimi anni alle corrent~, dette i111propriamen te coagulanti, si vanno sos t1tuend~ La cura endoscopica delf' ipertrofia prostatica e delle affezioni del collo vescicale. quelle taglienti cioè quelle generate da app~recc~1 Prof. L. CAPoRALE (Torino). - La relazione, prea radiolabo, l e quali , essendo ad onde P.er s1s tent1! ceduta da una presentazione del prof. Uffreduzzi, sono capaci di agire sotto l'acqua sezionando . i t essuti, come agirebbe un taglie~~e, con la d1f- inizia con alcune consjderazioni di indole gener ale sulle ostruzioni al deflusso dell'urina proferenza che non si ha una superf1c1e cruenLa , rna d otle dalle malattie della prostata e del collo veem os lalica ' a ineno ch e non s'in,contrino vasj. .di un certo calibro·. Numerosi sono gli strumenti in scicale, le quali son o pericolose tanto per se stesse cuj furono applica le queste . correnti, Collings, quanto per i disturbi secondari che apportano Stern Mac Carlhy, Kirwin, Cann y-Ryall, Foley, ~ulla vescica, sui reni e sul san gue. Il tratta. Lj cht~nberg, ecc. ·Lo strumento più in u so, .e m ento pi ·J. u sato in queste malattie è la prosta· quello di cui si è servito l 'O. , è l 'elettrotomo vi- t ectomia totale la quale, pur avendo portato dei sualizzato di Mac Carthy con il suo radio Comprex. grandi giovamenti, non è applicabile in tutti i Dopo questa rapida esposizione sto:ica l '0 . tra~ta casi, specialmente in pazienti a condizioni gene· delle indicazioni e controindicazioni, della tecnica rali molto scadute. In questi ultimi anni l'unione con il Mac Carthy, delle cure postoperatorie, delle della cistoscopia alla diatermia ha aperto nuovi con1plicazioni e dei risultati. orizzonti al trattamento di tali affezioni, facendo 1


..

1862

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« IL POLICLINICO »

r aggiungere ai metodi endoscopici un posto importantissimo nella terapia urologica. Storia e m etodi. Dopo i primi tentativi di prostatee lomia parziale che si farmo risalire a Fabricio d 'Acquapendente, si passa a11·exciseur di Mercier ed al kiotomo di Civiale per giungere infine al metodo di Bottini che costruì un cauterio prostatico tagliente per mezzo di un 'ansa di platino che si arroventava al passaggio della corrente. Successivamente Freudenberg combinò un cistoscopio con 1'incisore prostatico di Bottini. Si ebbe poi l 'apparecchio di Goldschmidt ed il punch di Young munito di lama di acciaio tagliente; basandosi su questo principio Mac Carthy costruì un punch con movimento a pistola e Caulk un altro. Ricordiamo ancora il metodo della tunelizzazione di Luys col suo uretrocistoscopio ed i resectoscopi e elettrotomi di Kirwin, Stern, Foley, Davis e l 'elettrocoagulazione con uretrocistoscopi . ad elettrotomi visualizzati di Mac Carthy, HeitzBoyer, Canny Ryall, Collings ed altri. L 'O. nel trattamento dei suoi malati ha · usato l 'uretrocistoscopio di !vlac Carthy con elettrodi vari p er barre interureteriche, il resectoscopio di Kirwin e l 'elettrotomo di Mac Carthy; egli descrive minutamente la tecnica p,e r l'uso di tali apparecchi. Le correnti ed i generatori. - Hanno una grandissima importanza per la buona riuscita dell 'operazione; i migliori apparecchi sono quelli a spinterometro Siemens (Termoflux) ed il « Comprex Radio Knife » di Mac Carthy; specialmente con il secondo si evitano le emorragie operatorie e postoperatorie. Indicazioni e controindicazio ni. - L'O. , dall 'e- . same di circa 600 casi tra i suoi e quelli a lui riferiti da urologi italiani e stranieri, è venuto alle seguenti conclusioni: oltre l 'esame clinico , funzionale., cistoscopico e radiografico che permettono di rendersi conto della grandezza della prostata e ael suo sviluppo endovescicale o endouretrale, l'età dei pazienti può servire per la indicazione clinica; su questo ultimo argomento però vi sono ancora delle discussioni, perchè, mentre alcuni Autori' dicono che il metodo endoscopico deve usarsi solo nei casi di persone in età avanzata le quali non potrebbero sostenere una prostatectomia totale, altri tra cui Luys, Herbstx, ecc. sostengono che può usarsi anche nei giovani a patto ch e non vengano lesi i canali eiaculatori. Le indicazioni sono: disectasie del collo vescicale, barre interureterali, carcinoma ~ella prostata ostacolante il deflusso dell 'urina (come palliativo) ipertrofia delle glando]e subcervicali, modica ipertrofia dei lobi laterali a sviluppo intrauretrale, piccole ipertrofie della prostata, lobi mediani piccoli e medi, barre fibrose e valvole residuanti ad una prostatectomia, individui di età avanzata a funzionalità r enale alterata, cardiopazienti, bronchitici cronici. Come co ntroindicazioni si hanno le stenosi uretrali con fatti infettivi della vescica e funzioI\alità renale molto alterata, ipertrofia voluminosa di tutti i lobi, ipertrofia modica dei lobi laterali a sviluppo endovescicale o endorettale (in questi casi si deve usare la prostatectomia per via ipogastrica o per via perineale) ipertrofia della prostata associata a fatti infettivi. Trattamento preoperatorio. Consiste in un accurato· esame obbiettivo e funzionale del malato (azotemia, F . S. F.) e poi in un trattamento eguale a quello al quale si sottopongono i malati che debbono essere operati di prostatectomia totale (urotropina, anfotropina nei giorni prece1

IANNO XL, NuM. 47)

denti, clisteri di a:ntipirina e laudano il giorno prima dell 'intrrvento ). l'anestesia è di grande importanza e si deve esattamente considerare caso per caso ; l 'O. ha o.sato anestesia epidurale (novocaina 1 % o pantes1na), locale uretre-vescicale (stovaina), prostatica (metodo Boshamer); l 'anestesia generale deve essere usata solo in casi speciali. Trattarr1;en~o postol?eral'orio. ~ parte importante ed ind1spensab1le per la buona riuscita del] 'ope~azionc. Subito dopo l 'intervento applicazione d1 una grossa Nélalon e lavaggio caldo, poi lavaggi detersivi, urotropina o derivati. Il catetere si. lascia da 24-48 ore fino al massimo di otto giornl. Se i dolori sono molto forti terapia sintomatica. Coniplicaziorti. - a) E1norragia: è la complicazione più peri colosa, può essere operatoria o postoperatoria, spesso è dovuta alla caduta dell 'escara e si può evi tare coagulando esattamente nel corso del! 'intervento i vasi sanguig11i. Come terapia: catetere a permanenza, coagulanti, lavaggi vescicali con soluzione borica calda, pallone di Pilcher. In casi gravissirni si deve intervenire chirurgicamente (cistotomia, prostatectomia, tamponamento della loggia prostatica); :\) ) lnfeziorie : è frequente poichè si opera su un terreno infetto o facilmente infettabile; però la coagulazi-0ne dei tessuti agisce come sterilizzant~ . Con1plicazioni ec<:ezionafi sono lo scoppio (un solo caso) o le perforazioni della vescica. La mortalità è bassissima e su gli operati del relatore quasi nulla. Risultali. - L 'O. da una statistica di 597 casi ha concluso che nei casi di disectasia del collo vescicale si hanno notevoli vantaggi sia sulle condizioni g·e11erali che sul r esiduo vescicale, nell 'ipertrofia prostatica risultati 'b uoni temporaneamente, i risultati lontani sono invece costanti solo in una percentuale non alta di casi. Circa la funzionalità !'enale si ha che J 'iperazotemia postoperatoria è minima ed il ritorno a valori nor1nali è rapido. Sconsiglia assolutamente di eseguire l'intervento ambulatoriamente e consiglia il ricovero in ospedale per 10-15 giorni. L 'O. conclude dicendo che « gli interventi endoscopici nelle affezioni del collo vescicale e della prostata debbono acquistare un posto importante nella pratica urologica » senza però giungere a dire con alcuni autori americani che col ten1po la prostatectomia radicaJe finirà con lo scompa• r1re. La relazione dell '0. è completata dal riassunto cli 38 storie cliniche d~ operati per via endoscopica e da una completa bibliografia. ' Comunicazioni sul tema di relazrone. V. Cura endoscopica dell'ipertrofi,a prostatica e delle affezioni del collo vescicale . BLUM

L ·o. presenta un retrattore da lui ideato che facilita l'intervento di prostatectomia per via cistotomica perchè lo strumento è riunito ad un apparato di illuminazione e di lavaggio continuo. H&rTz-BoYER.

~

Cura endoscopica dell 'ipertrofia prostalica e delle affezioni del collo vescicale. -

L 'O. insiste da principio sull'importanza delle correnti da adoperare negli interventi endoscopici sulla prostata: essé debbono essere miste cioè taglienti e coagulanti per evitare emorragje ed infezioni . Le tecniche strumentali seguite per realizzare la distruzione endoscopica sono num.erose n1a si possono raggruppare in tre tipi: un primo tipo molto semplice agisce perforando con un elettrode comune, ed è usato per la distruzione del lobo m edìo peduncolato; un secondo agisce


' A:'.\-XO

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47 J

SEZIONE PRA'flCA

come una ~l1igliollina ed è il punch dj Young ; un terzo agi ce per « rabottages )) successi' i adoperando un 'an5a metallica (molto efficace il resecloscop e di :\lac Carthy). L 'O. ha costruito un « resectoscope » m ol to pratico di cui illustra I 'uso ed i vantaggi ed illustra poi i casi da lui trattati con questo m e todo, alcuni dei quali risalgono anche a 10 anni e più . CAssu To A. -

Nove anni di esperie11za n ella dieres~ diatermica dell'ipertrofia prostatica p er le vie nat tL rali. - L 'O. espone l'esperienza lli nove

anni di pratica nella dieresi elettrica d e ll a ipertrofia della prostata.

C. -

Cu ra endoscopica della clisec tasi a del collo vescical e. - L 'O. dice ch e, con le deCH1AUDAN0

bite r estrizioni, il trattamento endo copjco òellc lesioni os lru9nti del collo vescicale, d eve entrare nella pratica u rologica. Lo st.rumen Lario non ha ancora r aggi un lo la p erfezione desiderabile. (La diatermocoagulazione gli 11a be11 serYi lo r1ei suoi casi). Crecl e con troindicato in modo assoluto I 'in tervento en closcopico: 1) quando la prostata è voluminosa ; 2) qu n11do vi è sospello anche vago di tra form azione carcinoma tosa dcll 'adenon1a ; 3) Ne11 e infezioni prostato-vescicali ; 4) n ei casi di uretra per una qualch e causa jn o nclal:>il c. i è poi u11a serie di controindicazioni r elative p er o Lacoli sia locali che generali che possono essere rimossi. L 'inler' ento endoscopico è indicat o 11ei casi seguen li : l ~c lcrosi ciel collo ; 2 JJa rre inlerure lcrali ; 3 1 picco li ad enomi a sviluppo endoure lrale; 41 pircol i lobi m edi. Per le pro la te di media grandezza cr ede ch e l 'i11ll•r,enlo debba esser e la pros laleclomia. 1

Hai

'fnc. - Cura endoscopica d ell ' ipertrojia proslat i ca e delle affezioni del co llo vescicale. - L 'O. illus tra 11 casi da lui operati p er via lrnn surc lrale di affezioni del collo d ell a vescicu con buon risultalo. Ha adoperalo lo strumento di Kir\vin. T c n AK

~1rcHELL

- Tipi di ostruzione de l collo della vescica adalli alla r esezione intraurelrale. Vant aggi del tratlam ento p er m ezzo del r esec toscopio prostatico rotativo di J(irwin. - L 'O. ri-

ferisce ull1 Comunicazione di Kir\vin riportando le varie i11odali là di ostruzione al cleflusso delle urine e i 'tue rcsectoscopi (il primo ed il second o), proie lta11clo inleressanti diapositive. L u Y G. -

Il perforamento del la prostata per i l trat I an1en l o e1idoscopico dell 'ip eri r ofi a pros tatica.

- Il dotl. Luys, di Parigi che è stato il primo in Europa a praticare la r esezione endoscopica d ella pros ta ta sotto il controllo della vist a e p er le Yie 11aLurali, ci comunica i risultati d elle su o espe1 ien ze ch e datano da 25 anni. Egli h a d a to al lnc1od o del JJerforamen lo d ella pros tata, del la qu al> è l 1au lore una tecnica oper atoria p erfellé1 cl1c gli p er111e lLe, distruggendo, sotto la 'ist a e con l 'elcllricità, cli ristabilire il libero cor so dell'urina . Dopo aver mos trato con delle b elle proiezio11i i principali Lipi di ostacoli che si incon lran o n e] corso <lell 'ipertrofi a della prost ata , <l e cr ive il suo l)rocedimen to operatorio con le precauzioni <la pre1tclere n el cor so di que lo in lerYe11to il c1ua lc i dis tingue soprat tut to perch è si 1

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pratica a secco, nell 'aria, e r1on n ell 'acqua; possed endo così un potere dis truttivo molto più conEider evole. L 'O. qà poi le indicazioni d el p erforamento ch e è formalmente indicato . in lutti i casi di disurie ca.usate da prostate piccole e mediane. Il pronostico è benigno e i risultati imn1ediati e futuri perfetti. Su una statistica di 299 casi, egli ha osservato 80,4 % di eccellenti risul tali e 19 6 % di ri.s?lta ti incompleti; gli altri non erano i~puta­ b1li ~l perforamento e dovuti a cau se estranee. I risultati lontani durevoli di questo metodo gli sembrano aver conquistalo i] favore di tutti i chirurghi ch e l'hanno adoperato. LAsro G. ·--. Il trattaniento endoscopico dell 'ade-

rio m~ pr~statico e della sclerosi del co llo vescicale.

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L O., m base a risultati person ali , crede di do-

"~.r concl"?dere che ~l trattamento endoscopico del-

l 1pertrofia .pros~t1ca 1 p er. quanto perfezionato d ei progressi dell Endoscopia e dell 'elettrotecnica è anccr a be11 lontano dal poter sostenere un par agone q~alsiasi coi metodi radicali chirurgici. La continua comparsa di nuovo strumentario ci dice ch e l 'apparecchio p erfetto nort è ancora arrivalo; m entre la pra tica più ch e ventennale della pros tatectomia ha stabilito ch e la Lontà del risulla Lo funzionale è consen lita solo <i a11 ad enoma ed è per contro sicuro cl1e a ques lo risultato non si pt1ò arrivar e coi metodi endoscopici . I{i tien e probabile ch e p er la vaJu Lazione entusi ~s li~a ~d .ottimistica dei risul lali da alcuni p~b­ J,l1ca t1 si sia fatta una deplorevole confusione tra in lornatologia cronica ecl acu la del prostatismo. La seconda è quella ch e certo meglio si presta ai su ccessi d a alcuni decantati , specie se è m an cato un controllo scrupoloso post-curativo. Solo una pratica n1o!Lo lunga ci dirà con maggior sicurezza di oggi se, pur manten endo a questi m e todi il valore del trattamento palliativo, conven ga dc)re loro la preferen za an zich è continuare con la semplice epicislolo111ia quale n oi pratichia1no oggi nei casi di impossibile c ura radicale. (Continua). A. Onruu:10LTZER. 1

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Congresso dell'insufficienza i·enale. A con clusione del 26° viaggio di s Ludi medici nlle stazioni di cura d elle Alpi, si è tenuto ad Evian questo Congr esso n ei giorni 18, 19 e 20 settembre 1933. Il Congresso organizzalo dalla Società Medica cli Evian-Cach at e dal direttore degli Stabilimenti lermali di Evian-les-Bains, dolt. BALLET , con largh ezza e signorilità, h a avuto u11 grande successo : vi sono intervenuti più di ottocento cong r essisti, in grandissima m aggioranza Francesi e con u na discr e ta r appresentanza italiana. Sono s tati trattati nu1nerosi argom enti. Il prof. LE:r-.i11EnRE presidente del Congresso, nel cliscorso di ap ertura, ha posto soprattutto in evidenza la gen erosa e splendida ospitalità offerta d alla Società Anonima d elle acque minerali di 1~ via t1-l0s Bains, sorgente e s lazione termale éhe, 11ella Francia, è in prin1a linea. Ha rievocato le for ze misteriose e i btn1efici ch e, d alle cure t ermali , fin d all 'epoca d ella Grecia e di Roma, si 1 i traggono. Ha r icordato come, dopo Bright, al quale spetln il merito cli aver s t11dia lo p er prjmo i dis turbi proYocati (} <1 11 'in sufficienza re11ale, una serie in11u111er e di scien ziati e di m edici pratici ha chiari lo il m eccanismo inti1110 di tali d isturbi, superc.tnclo insormon tabili djfficol là e giui1ge11do a 1

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s labilire le condizioni nelle quali si opera, allo s lato normale e palologico, la escr ezione dalle vie ~ urinarie di alcuni corpi particolari , lo studio de.i disturbi dell 1eliminazione, le indicazioni terapeutiche più i1r ec1se . È sopra tt utto al grande W"idal ch e si debbono g li studi sul l 1insufficienza renale, il cui merito principale è di aver fatto rivivere un processo di esam e ch e era caduto in disuso: il dosaggio del1'urea sanguigna. Egli stabilì l 'indice di ritenzione ureica che, ripreso e precisato da Ambard, ci h a valso la conoscen za della costante ureo-secretoria, così preziosa per diagnosticare le alterazioni anche più leggere della funzione renale. Grazi~ ai perfezionamenti di tecnica odierni, è possibile oggi giunger e alla c-0noscenza del com· plesso problema dell'insufficienza renale, fino a stabilire le indjcazioni terapeutiche ch e specialm ente si riferiscono al tr attamento idrominerale. Il LEMIERRE h a posto in evidenza che l 'insieme delle memorie presentate dai relatori resterà come un monumento glorioso del Congresso. Ha espr esso viv:i gratitudine ai membri del Comitato di Patronato e a tutti gli intervenuti; ha ring raziato ETIENNE BERNARD, segretario generale. Le azotemie di origine extra· renale.

J. CAsTAJGNE e J . CB.AU'MERLIAC. - Una nozione essen ziale domina lo s tudio delle azot emie patologich e, cioè ch e esse son o clovute a una insufficienza organica o funzionale dei r eni. A lato dei fatti d.i « azotemia liuti te » o di cc iperazotemia n aventi una origine renale è di cui la patogenesi e l a clinica sono ora ben conosciute, si son pubblicate in questi ultimi anni nu1nerose osservazioni nelle quali l'urea del sangue fu trovata aumen tata senza che se ne potesse incrimin are una insufficienza dei reni. È perciò ch e tali casi h anno avuto l 'app ellativo di azotemie extra 1"enaLi, al cui soggetto si riferisce la relazione presentata dagli AA. al Con gresso. Essi h anno discusso anzitutto la possibilità di realizzazione dell 'azot emia extra-renale; quali sian o le condizioni i1elle quali può ammettersi clinicamente una azotemia di origine extra-renale, i! meccanismo e la patogenesi di dette azotemie, l 'etiologia e la fisiopatologia di esse, ed infine lo studio delle azotemie dal punto di vista terapeutico . Gli 00. h anno dimo::;trato che lo studio della con centrazione massima di un soggetto permette di apprezzat e l 'integrità o le turbe della funzione renale; ch e la concentrazione ureica massima si stabilisce spontaneam ente n egli ' oligurici; che la eliminazione dell ~urea con l 'urina di un soggetto dato non si ha al massimo allorch è· la concentrazione ureica massima è ottenuta nelle urine. Secondo gli 00. la prova del ·bleu di metilene dev 'essere praticata sistematicamente in ogni azotemico, e se noi constatiamo ch e l 'eliminazione n elle prime 24 ore, è n ormale, noi pensiamo già ch e l 'azotemia constatata è cli origine extra-renale. Ci -serviamo di questo vecchio metodo, ch e m erita cli conservar e tu lto l 'antico favore, perch è esso ci dà la conoscenza della funzione dei reni in modo preciso, e sopratu t to con un semplice periodo or ario . La prova di Vaquez e Cottet, con la prova della concentrazione e della den simetria delle urine fraziona te è sistemat1camente usata, e se essa c] mostra una impari-densità tipica, nei malati che elimina110 il bleu di metilen e, si è in diritto di 1

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cori.eludere ch e 1'azo temia con st at ata è cli origine extra-renale. Una nozjo11e dell 'azotemia extra-renale n1erita soprattutlo tli esser e posta in eviclen za e cioè nelle azotemie exlra-renali per au1nento: esse sono carat terizzat e dal fatto che si acco1npagnano sempre ad una cattiva fun zione dei reni ch e concentrano male l 'urea e la eliminano i11ale. D 'altra p~rl~ l~ _diu;esi prov~cata le le terapie u sate fanno d_11n1nuJ1 e 1 eccesso d1 urea m a non lo fann o sp ar1 re completament e. L 'azotemia per aumento è dovuta a cau se molteplici : declorurazion e in malati che eliminano bene il sale; irtsufficien za di bevande; ins11fficjenza di diuresi dovuta ad una traspirazion e esagerata o a medicamenti intempes tivi ch e riducono l a quantità dell 'u:rina; accidenti .ii insufficienza cardiaca sopragaiunta alla nefrite; alimentazione troppo ricca in a~oto· disintegrazione esagerata dei tessuti azotati. Gli 00. precisando la nozione delle azotemie per aumento ritengono · che prima di applicare ad un qualsiasi caso di azotemia le reg·ole classiche, si deve ricord aJ?e che il prognostico è basato sul dosnggio dell 'urea san guig na . Gli 00. chiudono la loro relazione con un capitolo molto int eressante sulla t erapia delle azot emie di origine extra-renale, ricordando che qualunque n e sia la forma (pura, associata o per au m ento) è essa sopratutto e avanlj tutto la stimolazione della diuresi. Bisogna scovare la cau sa ch e domina la diminuzione della quan tità delle urine al fin e di u sare un m edicam erJ.to di ordine etiologico (tonici cardiaci , stimolanti epatici, riduzion e del! 'alimentazione azotata ecc.). Ma due medjcazioni si pongono in prin10 piano nel] a terapia del le azot em ie extra-renali: la cura della reclorurazione e la cura della diuresi. La terapia idrica è certamente molto importante ma per ottenerne i risultati desiderati il m edico deve prescriverla giudiziosamente al st10 malato, indicando quale acqua egli deve bere, quanta deve prenderne e in quali precise condizioni. Nella discu ssion e il J)rof. ETrENNE (Nan cy), rileva la concentrazione ureica del sangue n ella febbre, ricordando che il rene in quelle con dizioni lavor a intensamente, e .perta11to l 'elevazio11e del tasso ureico del sangue è la prova di una causa extra-renale. Saggio di una classificazione deile nefropatie basata sulla teoria della filtrazione-riassorbimento. P. GovAERTS (Bruxelles). - La nozione della fun zione renale dal doppio mecca11ismo di filtrazione e riassorbimento è stata cr eata <la Lud"'·ig, n1od ernizza ta da Cushny ed ampliata da Rehber g: tale processo di filtrazione e di riassorbimento è presentem ent e ammesso dalla maggioranza dei fisiologi. Applicando questa nozione alla patologia, si può t en lare una cl assificazione delle nefropatie, ten e11do conto dei seguenti postulati: 1) l 'albumina orinaria h a un 'ori gin e sanguigna. La sua via di eliminazione è principalmente glonlerulare; 2) la eliminazion ~ dell 'urea e della creatinina dipendono principalmente dalla integrità della circolazione g]o,merulare . Pert anto la classjficazione proposta delle nefropatie è l a seguen Le : l ) Nefropalie car alter)zzate cl alla pern1eabilità glon-ierular E anormale con integrità della circola ?. ion e glomerulare (nefrosi, amiloidosj). La 11 sione spiega l 'albuminuria e la tendenza


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' SEZIONE PRATICA

agli ecl e111i. L 'elimir1azioue de11 'urea e della cr eati11ina r es la soddisface11te. 2) Xefropatie infian1111atorie (n efri U). La pern1eabilità glo111erular e è un poco accr esciuta dalla infi am1naLione, 1na oltre a ciò la circolazione glomerul are e la filtrazion e sono ostacolate: r1 e ri s ulta urta le11denza alla riten zion e di urea e di creatinina. 3) Nefropatie di origi11e arteriosa (sclerosi ren ali primilive). La lesion e attacca p,r in,1ilivan1.ente l 1irrigazione d ei glomeruli. La per111eabilità resta normale, l 'albumi11uria può mancare completa1nente n1a l'eli111inazion c co11 riduzione prog·r essiva della filtrazione va verso 1'uremia e l 'ipertensione.

Cloropenia senza azotemia negli ascitici . R . S. Ì\fi\ CH, E. ~IA cH e F. S1cLOUNOFF. - Gli 00. riferi co110 le osservazioni di tre asci tici post i a reginl<' cnza sale, nei quali paracentesi ripetute e l 'az ione cli diuretici mercuriali (1 eplal) h a11no crealo uno s tato persis te11le di cloropenia vera. Questa cloroper1ia risulta da una clisp er sione di cloro dalle paracentesi che non è stata compen sata dal! 'apporto alimentare (bilancio clorur ato negativo~ . Essa si tradu ce con un abbassam ento parallelo di cloro plasmatico e di cloro globulare e con una iper cloruria assai pronunciata. La cloren1ia plasmatica si è abbassata fino a g r. 2, 70 %o senza dare alcun disturbo dello stato generale, alcuna alterazione della funzione renale e sen za ritenzione sul tasso ureico. TsAKIRis (Nizza). Porla un contributo alla ipertensione e alla azote1nia con i rimedi cla ici applicati severamente: salasso e dieta idrica (Evian-Cachat). L' importanza meccan ica del fegato ne I passaggio organico dell'acqua. VII.LARET, J usTIN-BESANçoN e FAUVERT. Trattando ques to soggello, ch e non sembrerebbe riferirsi all 'oggetto di un Congresso consacrato all'insufficienza renale, gli 00. hanno voluto attirare l'atten zione sulla molteplicità dei fattori che portano a questa risultanza: la diuresi, e sugli errori di interpretazione che risulterebbero dalle prove della diuresi non t en endo conto che della esplorazione r enale. Infatti bisogna distinguere tre principali tappe nella circolazione idrica dell'organismo: 1) 1'assorbimento intestinale; 2) il passaggio epato-portale; 3) la eliminazion e renale. Le ricerch e per sonali degli 00. hanno dato risultati ch e possono riassumersi n elle conclusioni seguenti : 1) il . sislema epato-portale ha una importan za n1eccanica nel passaggio e n ella ripartizione <lcll 'acqua; 2) questo m eccanismo è lungi dall 'essere solamente passivo. Esiste una contrattililà proprja del lessuto epatico che facilita ]a circolazione san guigna n el fegato; d'altra parte un m e<;ca11isn10 di chiusura delle Yie efferenti sopra epatich e determina sotto alcune circostanze un blocco <li una massa circola loria importante nel territorio vascolare ep atoporlale. Questo sbarrame11to epatico è soggetto all 'azion e combinat a del simpatico e del vago, e, verosin1ilmente, h a un controllo del siste1na n ervoso centrale.

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L 'im1)ortan za Iisio1)al ologica di tale sistema è s1Jerin1entaln1enle di111oslrala nel cor so di sovraccarichi circolatori e di chocs. 1 di lurbi di crueslo 1ueccanis1110 di blocco posson o aYere un posto importante in un certo numero d i s lati p a tologici : in particolare n el corso di sco n1pensi cardiaci e cli dis turbi della circolazione reflua, nelle a ci li, nei (li slurbi idrici delle piressie e n el corso di choc e cli crisi. In conclusio11e l 'esisten za dj un sis lema epatico di regolazione meccani ca della· circolazione dell 'acqua è speri1ne11talmente dimos trata.

Opoterapia epatica e diuresi. ~I. P ERRIN (Nancy). L'opoterapia epatica esercita effelli diuretici nou solamente nelle insufficen ze epatiche ma anch e in altri malati nei quali l 'oliguria deriva da cau se diverse. Nei cirrotici ques to trattamento n on è p erò da mettersi alla stessa altezza dei medicamenti diuretici classici nè con gli effetti che posson o ottenersi dalle acque minerali come quelle di Evian e sorgenti analogh e; però m erita di essere ricordata per i suoi elielti diuretici indiretti oppure come medicazion e di rimpiazzo in alcuni malati cronici. A seguito della comunicazione del prof. Perrin sull'azione diuretica dell 'es tratto ep;itico nelle affezioni del fegato e nell 'insufficienza renale, FAuVERT rico,r da che il prof. Villaret preconizza da lungo tempo 1'u so del! 'es tratto epatico co11centrato per vj a parenlera1 e n el trattamento delle insufficienze epatich e. Quanto però all 'effetto diu retico egli solleva dei dubbi poichè il problema fisiologico non è affatto ri so] Lo nè definitivamente dimostrat o. · TsAKIRrs izza). - Parla sulla diuresi provoC\lla dalJe acque min er a1i, rite11endo la diuresi in funzione di conges ti one e di decongestione renale.

I. BENNET (Londra). - Studia le modificazion i del calcio sanguigno nell 'ir1sufficienza renale. . Considerando le conseguenze cliniche dell 'ipocalcemia che sopravviene nei casi gravi dell 1ìnsufficienza renale, l'O. ritiene che almeno tre sin tomi sono in rapporto con la diminuzione del calcio sanguigno dell 'insuffi<!ienza renale : 1) i crampi muscolari intensi; 2) le scosse delle estremità n egli stati u remici; 3) le convu1 sioni terminalj dell'uremia. Gli effetti l)iù dramrr1aticj dcll 'ipocalccmia legata all 'ins11fficie11za renale i osservano nei baml>ini. L 'O. mostra una serie di proiezioni molto interessanti. La patogenesi è però ancora oscura, per quanto si possa riten ere che vi sia collegata t1na n efrite infettiva. Acidosi renale. R \Tll11RY e DEROT. - Il pH san guigno è alcaJino: 7,35, e fisso; il pH uri11ario è ordinariamenle acido: 5,3 ma è assai variabile e può subire fluttuazioni. Questa se1nplice con statazione permelte di sta])ilire ch e il r e11e ha una importanza . capitale. nell 'eqt1ilibrio acido-basico degli Ulll OTl.

Per inlerpretare le n1odificazjorli dell 'equilibrio acido-basico; è essenziale riferirsi al rapporto di acido carbonico IJaldan e : Le .variazio11i di quebicarbo11ato st a forn1ula perr11etlon o di ln))ilire quattro even-

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tualilà n el corso delle n1odificazioni cl ell .equiliLrjo acido-basico. In patologia renale l 'eleYazio11e della riserva alcalina è rara, il suo abbassamento infinitamente più frequente ed è interpretato co1T1e una acidosi gassosa. Gli 00. espongon o la teoria D 'An1bard e sottolinea110 con le loro osservazioni per sonali che essa è troppo assoluta. Dopo uno studio sperimentale dell 'acidosi, gli 00. espongono la parte clinica, le cui con clusioni sono molto impor tanti: nella n efrite acuta si può constatare una caduta d ella riserva alcalina, e non vi è abitualmente rapporto fra essa e il tasso del! 'azotemia; la caduta della riserva alcalin a non h a n ecessariamente un significato prog11ostico gr·a ve, salvo se essa si abbassa al di so tto di 20. Nelle nefriti croniche, modificazio11i della riserva alcalina si osservano sopratutto in quelle sen za eqemi. Non vi è alcun rapporto Lra lo stato del cloro plasmatico o globulare e quello della riserYa alcalina. L 'acidosi delle nefriti è una sindrome ch e si riflelle sull 'organismo e si traduce sopratutto in un disturbo generale. Dal punto di Yista t erapet1tico bisogna distinguere i casi acu Li , nei quali ]Jjsog11a guadagnar t en1po per per1ne llere alle lesioni r en ali di gu arire, e la lo lla co11tro l ·acido i è utile; 111en lre n ei casi cro11ici i rj sultati ottenuti sono mediocri o inesist enti .

L' insufficienza renale in chirurgia. Li::cuEu e F EY. - Essa è caratterizzal a: 1) d a1la su a cau sa d eter1ninante, lo choc operatorio; 2> dal terreno abitualn1ente sano su l quale si produ ce. Gli 00. h anno studiato su ccessiYamente le r eazioni abituali dell 'organismo sano allo ch oc opera torio al di fuori di ogni insufficienza renale; l 'insufficien za r enale producentesi su organisn10 sano in occasione di choc operatorio; l 'insufficien za renale pos t-oper at oria in soggetti con r eni a11teriormenle t arati. _-atural1nenle la n ozio11e della tara renale anteriore deve spi11ger e ad un a magg ior pruden za e ad una sorvegli anza più severa degli operati. . Le nefriti croniche puramente azotemiche. LAROCHE (Parigi). - ~one in evid e11za l a nozion e classica della coesistenza dell 'iper le11sione arteriosa con la n efrite cronica. 1ERKLEN (Nancy) pone in eviclen za ch e i casi di n efrite azotemica pura, analoghi a quelli e posti da Laroche, sono assaj frequenti e si prese11t ano in pratica sotto forme diverse. Questa for1na di n efri te si mo tra dottrinalmente assai importante, e secondo l 'O. la sifilide e l 'eredo- ifilide sembra ch e d ebbano esser e pos le in cau sa. LI\ u Bn v (Parigi) tiene a segnalare l 'i11teresse della r elazione Laroche e le osserYazioni per sonali ch e l 'h ann•) nlotiYato. Sulle ricerche recenti relative ai cloruri nelle nefriti. M EJU{LEN (StrasJ)urgo). La questione d el cloro nelle n efriti è all 'ordine del giorno. Riveste oggi un doppio inter esse pratico che si riassum e. in rlue parole di dec lorurazione e di reclorurazione. Il dettao-lio ci obbligherebbe a rimontar e ai lavori di \Vidal sui cloruri dell 'orina dei brighit ici, ch e sen za esagerazione, debbo110 essere con siderati' come i più potenti e i più fecondi giunU Cl r1oi per la cono cenza d elle n efrili . L 'O. di scute al):lpia1ne11 te e profon clan1ente l:'l question e per giungere alln con clusione ch e Jn reclorurazion e o semplicemen le clorurazione i

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applica alle nefriti acute e subacute e non alle r1efriti cronich e. Ciò si basa u n ica mente su due specie di fatti: mante11imento d ella permeabilità renale per i cloruri, resistenza di disturbi <ligestiYi e particolarmente di von1iti. Si basa hiologicamente sul tasso della riserva alcalina, si basa anche sullo stato del cloro globulare. Del resto la clorurazione d à risultati immediati, di cui la chirurgia h a profittato n el corso di occlusioni int es tinali, di prostatectomie ecc. RATHERY, a p,r oposi lo della r e!azione d el prof. Merklen pensa ch e il trattamento r eclorurante non dev'essere esclusivamente riservato alle nefriti acu te, ma anche in alcune nefi:iti cronich e in cui il ren e non sia eccessivamente 111alato. RocHE (Ginevra) riferisce sull 'azio11e accessoria dell 'insulina sul tasso ureico, ritenendola utile. RATHERY p e11sa che l 'influenza del! 'insulina sul1'urea sia es lreman1ente rara, J)Oichè può determinare, se inai , una esagerazione del glicogeno epatico.

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Modificazioni fisico chimiche del sangue nell'insufficienza cardiaca. ~!1cHAun (Losanna). L 'O. mette in luce le riperGussi oni ch e può avere u11a debolezza di cu operiferica e quindi le variar e sulla circolazione , zioni e modificazioni delle percentuali delle mat erie proteich e, le variazioni deg·li scambi Lissuiari che si rru:ln ifestano n ella insuffjcienza cardiaca. L 'O. esamina le ripercu~!>io rli dei disquilibri acido basici sulla vasodilat azione e costrizione art eriosa e venosa ; infine discute la rjpercussione dei dis turbi circola lori consecutivj a rallentam ent o circolatorio periferico sullo stato (lei tessuti e sulla formazione d egli ede1ni . . Valore dello studio dell' equilibrio protido-lipidlco del san .. gue nel corso di nefropatie. P . _.\.BR..\ ~11 , sig.ra BERTRAND-FoNTAINE e A. L1cHT,,-1Tz. - Lo sludio sistematico d ella protiden1ia e d ella lipide1nia fa p arte integran le e qua i obblig atoria dell'esame di un soggello mala Lo di affezion e r en ale. L 'esistenza di questi disturbi di equ ilibrio prova che il processo cl1e i1oi chiamiamo nefrite O ' nefrosi , e che noi cr ediamo localizzato ai reni, è un procesw in realtà molto più generale che, nello s lesso t en1po ch e il rene, prend e gli organi incarica li del m etabolismo delle proteine e dei lipidi. Il tema di discu ssione h a n1ol to interessa lo il Congresso e una serie di autori ha preso l a parola, poichè la reallà dei fatti non è discutibile. Ipertensione arteriosa permanente e disturbi della funzio ne renale. L AURRY e W ALSER. Esis lono numerose ipert en sio11ì 1nclipend en ti da qualsiasi alt erazione ren ale ' tanlo funzionale che anato111ica; . . esistono . nu1n·eros i n1alati r enali senza iperle11s1on1; i11 un grart nu1rLero ili ipertesi coincidono disturbi d ella fu nzi 011 e renale. Influenza della impermeabilità renale sut metabolismo endogeno dei nefritici. JEA:\'lJR u e CR1s T OL (1\Ionlpellier). È nozione indiscutibile ch e 1'impermeabilità r enale provoca ripercussioni immerlia te sui diversi melabolis1ni, e tt1tti i tentaliYi lcr apeu ti c i saran110 Yani se non (liretli a migliorar e 1'i1111Jermeal)ililà renale stessa: la cura idrorni11er ale di Evian è una delle le· r upie ])iù efficaci.


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XL, Nul\,r.

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SEZION;E

Ca\BROL, CHARONNAT e CoTrET s tudiano le relazioni d el rene e del fegato in patologia, e in relHzione al corollario terapeutico ch e consider azio11i fisiologich e non ci pongono in disaccordo con la specializzazione moderna d elle st azioni id romin erali. OLIVIER, MEILLERE e ALBEAux-FERNET (Parigi) espon gono un inter essante co11tributo d ei r apporti d el! 'iperten sion e arteriosa e d ell 'in sufficienza ren ale in occasion e di duE> casi di surren al eclomia. LAUBRY (Parigi) fa alcune osser vazioni e riser ve s ulln cotnù nicazione di . Olivier . \ì\i. HoFFMAN (Chicago) espon e le risultan ze di uno s ludio sul m etabolism o gen erale di e<iem a r1efrosico, facendo rilevar e ch e i fa ttori ch e elevan o Ja con centrazion e d el polassio n ei globuli r os i posson o elevare la con centrazion e serica del sodio e in consegu en za aumentare l 'escr ezion e del sodio con l 'urina. . Le prove dell' eliminazione dell' acqua nell'insufficienza renale. vVALLERY-RADOT e LAFONTAINE (P ar igi). - L 'in teressan Lissima r elazion e conclude ammett endo ch e la prova dell 'acqua associat a alla ricer ca del po tere di concen t r azion e, deve entrar e n ella pratica corrente. Essa n on esplora solam ente la eliminazion e acquosa, n1a d à dei riferimenti precisi sulla capacità fun zionale glob ale d el par en chima r en ale. Complet a le altre p roYe, n1a no11 le r impiazza. Senza di essa n on si può affer mar e l 'integrità fisiologica dei r e11i .

Il trattamento delle anurie da nefrite acuta infettiva o tossica. SAVY, Ta11~as e P EYCELEN (Lion e). - È a ttualmente impossibile giudicare d el valore d ei m ezzi uLilizzati n el tra ttam ento delle anurie d a n efrite acu la perch è è im possibile dare un prognostico i11discutibile sulla loro evoluzion e; per seguire l 'eYoluzion e di un 'anuria è importa nte apprezza re il car a ttere progr essivo dei segni clinici e d ei se:gni chimici , di cui hanno un inter esse pratico l ' 11rea, la riserva alcalina e i l cloro. I mezzi ter apeu tici m edicam entosi ch e sono se1n brati i più efficaci ai r elat ori son o: le iniezioni end oven ose dj siero glucosat o iper tonico, e la trasfusion e del sa11gu e non citr at a, associata al salasso. t\ prop osito cl ella relazione su citat a h an preso la parola i pro ff. 1-\ATRERY, S ALIN e GrnAu n. GrRAUD (Montpellier ) trattien e l ' udilorio sul tra ltamen to idrominer ale dell 'insufficien za renale con una m agnifica relazione ch e è felicitat a d al presiden te prof. LE1'1IE RRE di Parigi . G rRAU D si tra ttiene sopratutto su lle m edicazioni cr en oter élJ)ich e u tili agli insufficienti ren ali , disting u en do le m edicazioni diretle come son o le acque diuretich e ( tipo Vitte! e Evian ) e le m edicazioni indirette o associate. Il prof. LEMIEJ\RE n el suo discorso di chiusura, dopo aver felicitato tutti i r ela tori, ch e h anno p ortalo un notevole contributo allo studio dell 'insufficienza r en ale, ringr azia gli intervenuti. Viene proposto e vot ato per acclamazione un voto di profonda ricon oscen za per v V lDAL e A c H ARD , ch e h ann o completam ente rinnovato la pat ologia, la clinica e la tera pi a d elle m alat tie r en ali. P . PozzILLJ. I

PRATICA

1867

ACCADEMIE E SOCIETÀ MEDICHE R. A..ecademia Medica di Roma. ed 11ta ordinaria clel 29 luglio 1933-XI. l)resied e il Prof. . BAc;L10~1, i)residente.

Ricerca dello spirocheta dell 'ittero emorragico nei ratti di chiavica di Roma. (Contributo all 'epidemiologia del morbo di Weil in Roma). Do tt. A. SPINELLI e F . l\I ARCHE SI. - Gli 00. allo scopo di richiamare m eglio l 'atten zione della classe ineclica sui numerosi casi di ittero acuto infet1ivo a Ltu.almente ripetutisi in Rom a e dintorni, ed allo scopo di m eglio precisare la n a tura spir ocl1etica di quest a for ma giustamente sospettata co111e casi pi1ì o m eno atipici di m. di W eiJ, hann o svol to sist em atich e r icer ch e su r a lti di chiavica (.\Ius decu m an us) , ca tturati in d iverse parti d ella città e suburbio. lrt 53 animali presi in esam e, du e volt e è stato p ossibile giungere all 'isolamento e alla identifica: zion e d ella spiroch eta i lt eroe1norragica (Inada-Ido). Gli 00. fanno altri rilievi e con sider azioni aYe11li impor tanza n ella ep id emiologia e n ella patogenesi delle for me infett ive· acu te end emicamente l)re enl i a Roma, e parlicolarmente frequenti nella estate tra le per son e ch e prendon o contatto col1'acqua d el Tevere . Il prof. V E RNON1 prega i colleghi clinici pre- · senti di voler e riferire sulla lor o per sonale casistica circa l 'itter o d i ' Veil in Rom a. Rileva che la er gente infe t tant e pu ò essere ricer cata anch e al d i fuori d ei r at ti delle chiavich e e precisamente 11egli spiroch eti saprofi li del·le acque m elmose, i quali spiroch eti posso110 - come è dimostrato da r icerch e speri111en lali - tra formarsi in forma palogen u per la cavia e quindi, eventualmente, anch e per I 'uomo. Il j)fOf . ARCANGELI h a vedu lo molli casi di ittero infcllivo o malattia cli ,,-eil ; se i più eran o in per so11e ch e si bagn ava110 n el fiu1ne, altre ne ha vedute in lavandaie ch e lavoravano lontan o dal Te,·er e. So1to n o le poi delle epidem ie che diffi cil111en te si spiègh erebber o sen za pen sare al1'origine idrica. In quanto alle cure h a u sato il sa] ar an , con risulta li contrad i Ltori , buoni in alcu ni casi, cattivi in al tri. Il p rof. Pol'iTANO h a osservato 111olli casi di ittero infe ttivo, ch e clinicamente avevan o tutte le note di i llcro· spiroche tico ;· i n nessun caso la ricerca della causa, p er m ezzo della inoculazion e di sangue e d i urine n elle cavie, è s la la p ositiva per I 'in fezion e spiroch e lica. B utile, 1)rim a di affer1nare ch e n on siamo di11an zi a casi di ittero da spiroch ete, ricer care an cor a, co11 ogni inezzo, se la spirocl1ete è in cau sa. Par tecipa all 'imporlan le discu ssion e an ch e il prof. F1cAcc1. A tut ti r isponde il òott. A. S PINEI.r .1. Comportamento ·della pressione venulare nella cianosi delle estremità. Prof. V. SERR A . - 'L 'O. ricord a anzitutto l 'imJ)Ortan za d elle venule n ell a determi11 azion e del coJorilo Cl1tan eo, e quindi l 'i11teresse ch e, in ogni 111u tam ento di queslo colori to , spet ta a cotesta sezion e d el sistema vasal e su per ficiale. Riierisce brevem en le ~ui inetodi oggi in u so per la n1 is ura d ella p .ressio11e venular e e su quello usa to p er son almente (co1111)ression e d ell a cute sino al p rimo i1111lam e11t o d i colore colla capsula de1 Kylin); i valori n or111ali cosi ottenuti oscillan o lra 8 e 10 cc. di acqu a.


I

1868

<< IL POLiçLINI CO »

Dopo aver accen11ato alla estrema scarsezza cli dati esistenti oggi nella letteratura n1edica su questo argomento (sono note soltanto le ricerche di Villaret e di Santori), riferisce di aver esaminato oltre 40 'mala ti, in p arte cardiopazienti, i11 parte acrocianotici ed in p,arle cianotici per stati d~ angioipotonia tossi1uettiva o per causa meccanica. .. Tutti questi soggetti sono considerati cianotici delle estre111ità, nel senso che la loro cianosi o è limitata a.lle estremità o è diff11sa, i11sieme col resto d el corpo, anche a quesle. Nei cardiopazienti prevalgono le pressioni venulari superiori alla 11or1na, negli altri due gruppi quelle inferiori ; Lullavia non si può stabilire un rapporto cos lanle tra grado della iperte11sione venulare e grado dell'iposistolia , evidentemente perchè lo s tato della replezion e venosa no,n basta a determinare una modificazione della pressione; questo fatto viene confermato anche dalla osservazione di un 1nalato ch e, sebbene soffrisse da tempo di eviderrti disturbi dcl circolo venoso, in seguito a compressione mediastinica, pure presen · tava una pressior1e venul are inferiore alla norma; onde l '0. si sente dis,Posto ad annetteTe una importanza maggior e allo stato d elle pareti venulari e precisamente al loro tono. In quanto all 'acrocianosi, la prese11za quasi cos tante di una pressione venulare inferiore alla norma sembra confermare le vedute di quegli Autori (Larvis) che riten gon o essere l 'acrocianosi in d ip endenza di uno f'pasmo delle arteriole e non, come altri (i\1iiller) vorrebbero, d elle venule profonde, il cui spasmo mal si accorderebbe con lo stato di ipotensione tro,v ato da ll ~ O. Il prof. AacANCELt ringrazia il prof. Serra per il ·cortese ricordo d ella sua t eoria della cianosi, teoria ch e ha il solo merito di essere stata formulata 35 an11i or sono. Egli ha misurato la pressione venosa su cianotici p er vizio congenito di cuore e 1'ha trovala normale, segno che la cianosi non è da stasi , ma da dJlatarione vasale periferica, la quale, secondo il suo avviso , è un compenso per perm ettere una maggiore r espirazione cutanea nei n1alati che respirano male (cioè soffrono di ipoventilazione polmonare). Risp onde il prof. SERnA. · Prof. A. GALiUillr 1 e E. SERIANNI. - Sul rapporto tra l 'azion e dell'irt«;ulina e la funzione polmonare. Prof. A. CHii\SSEn1N1. - Misura della te1nperatura cutanea a mezzo del D ermotermo ·di Tyco.

(Lavoro pubb·l icato per inlero nel fase. 38). Discussione: proff . . VERNONI e BAGLIONI.

Contributo allo studio della colecist ite calcolosa incrotasta. Dott. G. ScoPPETTA. - L 'O. comunica un caso di calcificazione della vescichetta biliare in una donna di 62 a11ni, ser1za nessun preced ente p atologico a carico del fega lo e d elle vie biliari. Una radiografia dell 'apparato . digerente, eseguita nella paziente p er un laparocele co11secutivo a laparotomia sotto-ombelicale, ha dilnostrato un 'ombra sottoepatica inten sa e roto nda, co111e se si trattasse di una cisti idatidea calcificata. La colecist ectomia ha dimostrato una calcificazione t otale d ella parete della vescichetta biliare, dura come u na pietra, e n ella cavi Là un liquido scuro, denso come mastice, e .numerosi calcoli. Il condotto cistico pervio non comunica con la cavità chiusa della Yescichetta calcificata. 1

Sulla chetosi diabetica. Dott. C. ToscANO. - L 'O. richia1na l 'attenzione sulla necessità di istituire in tutti i diabetici uno

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XL, Nm1. 47]

sludio clella elin1inazio11e urjnaria dei chelo11i 111e ~ t~nclo i11 eYid e11za co1ne esista, in tutti i dia~ bel1c1, uno s ta to di chetosi spesso non riYelabìle con le reazioni qualitative, stato di chelosi cl1e p~ò rappresentare un segno prezioso della incip1e11 Le tenden:la della malattia verso l 'acidosi e che. comunque inerita di essere presa in considerazione p er una razionale terapia. Pre11de poi spunto dalla constatata presenza dell 'iperch e losi in tutti i casi di diabe te per negare la clo l trina dualis Lica dell 'acidosi diabetica.

Ricerche sperimentali sulla flogosi allergica della pleura e sulla possibilità di provocare manifestazioni controlaterali. Dott. E. 1\.NTONIAzz1. Se si inie lta ripetut amente siero eterologi.c;o 11ella pleura di un co11ig·lio o se si fa l 'iniezione scatenante nella pl eura d.i un ~nimale sensibilizzato per via peritoneale, si riesce in un certo numero · di casi a su scitare una flogosi di tipo allergico a carico della pleura e del· le porzioni corticali d el polmone. La reazione var ia ,d a. caso a caso, sen za evide11.te rapporto con le modalità del trattamento e può andare dalla ripro .. duzione di un tipico fenomeno di Arthu_s, ad una r eazione istiocitaria-monocitaria n odulare o diffusa, alla formazione contemporanea di una tipica pleurite essudatiYa, ecc. ei casi positivi alla flogosi del lato trattato fa riscontro quasi sempre rlella pleura opposta la co1nparsa di nodi monocilari sottosierosi, cui n on raramente si accompagnano r eazioni analoghe a carico d el n1ed.iastino e del pericardio: si ha allora il quadro di una polisierosite toracica a b ase della quale sta uno stato allergico d elle sierose corrispondenti. A spiegare tale diffusione di mani.f'.es Lazioni l 'O. pensa ad un pa ssaggio diretto di antigene da una sierosa all 'altra, sia attraverso il medjastino, sia col tramìte di vie linfatiche colleganti i due polmoni, pur non potendo escludere, com e analoghe ricerche in al Lri territori avrebbero dimostrato, il concorso di una certa affinità acq11isita dall 'antigene stesso p er i tessuti strutturalmente identici a quelli con i quali esso venne per primo a contatto. I fatti cons ta lati possono, seGondo l '0., essere d i aiuto alla i11ter1)retazione patogen etica di alcu· n e forme di sierositi d ella patologia umana, ove . infezione e s tato aller gico si contendono il campo 11el determinismo delle manifestazioni. Dott. F. RoccH1. - Cortl1·ibuto alla conoscen za dello stato ·dell'int estino n ei portatori di ameba istolitica.

Sull'atrofia secondaria del nervo ottico consecutiva a infezione carbonchiosa. Dott. A. Cor..ARIZI. - L 'O. descrive due casi lli carbonc.hio cutaneo delle , palp&re, il cui interesse è dato dall 'esito eccezionàle in atrofia seco11daria del nervo ottico, con conseguente amaurosi , pur essen clo rim asto integro il b,u lbo oculare. In u no di questi Gasi si ebbero anche fatti p ar alitici a carico del V e del VI paio omolaterali, con lesioni in parte p ermanenti ; inoltre nell'acme clella malattia si ebbero anche manifestazioni convulsive e in seguito fu osservata una ipertensione cranica transitoria. Sulla base della esp erienza cli nica e sui dati cl ella letteratura sono da ritenere assai rare tali 111a11ifest azioni nervose, di cui l 'O. cerca di spiegare la patogenesi. Partecipa alla 4iscussione il prof. PARrsorr1. Il Segretario: G. AMANTEA ~


1869

'" Ell ONE PRATI CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA E TERAPIA. La malattia di Osler.

La n1alattia di Osler è car a tterizzata (l{osentilal e L i111a, 1~ lin. l Voc Jienschr. , 3 g iug110 1933) da lla er editarietà con modalità dominante, dalla 111·e.. en za cli an g ion1i (telangectasie) · n ultipli , d a r ecidivanti epistassi ed altre en1orragie 1nuco e. "\' iene ereditala indipenden temente dal se ... so, ciò ch e la distingue n ettam ente dalla c111oùlia: alt ro importante caratter e differe11ziale P I 'a senza di a n om alie di coagulazione d el sa11g ue. Per molti anni l 'unico si11 tomo può con"i ... lere in ripetute epista si, talvolta ,.i i aggiu11gono anche emorragie da a ltre mucose; la perdita di sangue, e abbonda11le e spesso ripetuta, n on di rado conduce a una anen1i a accentuata. In seguito si svilup1)a no d elle lelangcc lasie, di pre ferenza alle g ua n c ie, a lle orecc]1ic, a lla ling ua e al palato. el caso o . . er,·ato dag li 1\A . la n1alattia si è t r.as111es ·a per tre ge11c razioni , con carattere d ominante, a n1ascl1i e a ferr11nine. La pazienl c, donn a ùi 58 anni , aveva sofferto fin dalla i1rin1a .gio' en ci1 cli cpi la i frequenti: verso i 30 a11ni si on o vilu1)pa le le telangectasie. Dopo i 40 anni le epistassi si sono fatte sempre p iù fre4. ueu L1 e abbondanti , fino a diventa re <1 ua si continuate: P er cui si era sviluppata una a11emia gra\ i ima, con riduzione deg li eritroc iti a 900000 e cl cll 'Hb. a 18 . i riuscì a dorr1inare le epista si co11 lrasfu sioni di a n g ue, ca11s ticazioni del le I ela n gectasie san g uinan Li e su cc.;cs:s1vo lorle Lamponamento. In I. re m esi g li eritrociti erano saliti a 2750000 e Ja Ilb a 50. La malattia di Osler consiste in un a d ebolezza er editaria d el 1nesenchirr1a di tutlo l 'organismo . Infatti nel caso s tudiato dagli AA. , I.a biopsia di un pezzo di cute apparentemente n ormale dimostrò una d egenerazione d el tessuto connettivo e d ella elastjna . I ..'esa1nc micr oscopico della mucosa nasale sang uinante e c1uello della cute in corrispond enza d elle le] ange~tasie dimostrò una ~otevole distru zif>ne del conn ettivo di sostegno : man cano g li in volucri musco]are ed elaslico d ei vasi c h e r estano costilu iti qùasi soJo d a un unico strato epitelial.e, circondato da conne ttivo edematoso e lasso. PoLT.. ITZE n . Leucemia acuta monocitica o reticoJo-en<lotelio. i Jeucen1icnJ Grand e incertezza r egna ancora nella identificazione e n ella ·classificazione della leu cen1ia acuta monocitica, la cui est r ema rarità r ende appunto più ardua la su a con oscenza ed il suo inqua dramento nosologico. Lo s tudio di tale malattia è poi r eso ancora più complesso, per ch è ad esse si inne tano tutte le que tioni rig uardanti la natura e la genesi dei lllOllOCiti. T. Luch erini (l\1inerva J\l edica, 11 . 32, 11 ago-

to 1933) riporta un interessante caso di leucemia monoci lica acuta in soggetto di età avan zata (77 anni), studiato d al punto di vista clin ico, ema tologico e d anato1no-istologico. L 'età avanzata in questo caso non è certo un dato privo di importanza , sapendo com e in gen ere le leucemie a cute ed in ispecie la leucemia monociti ca predilig ano J 'eta giovanile ed adulta , m en tre è cosa eccezionalissima ch e i manifestino nei vecchi . L 'A. dopo una disamina differ en ziale sp ecie con la agranulocitosi tipo Schultz, si sofferma a discutere i rapporti ch e inter corrono fra la leu cemia m on ociti ca e la .r eticolo-endoteliosi leucemica. A tale proposito, partendo dalla descrizione d el uo caso, Luch erini ritien e ch e non è facile escluder e possibili rapporti fra le due malattie, come pure non è facile distingu er e con icurezza le due forme, tanto più ch e spesso nel quadro ematologico d ell 'una possono ritrovarsi in quantità più o m eno variabile elem enti d ell 'altra e viceversa. L 'A. affaccia quindi l 'opportunità di chiamare queste due forme> ino a ch e la gen esi dei monociti non . ia chiarita, con l 'unica d enominazione di leu cemia acula monocitica . Questa d eno·m inazione esprime con più chiarezza la fisionomia clinica della malattia ricoll egandola a quella delle leuc em ie acute in genere ed evitando il nome cli r elicolo-endoteliosi leu cemica che ha significa lo più patogen etico ed ana tomico ch e ·non clinico. Il quadro clinico e d isto-patologico u gua le nelle due forme m orbose (monocitosi e d endo leliosi leu cemica), an ch e se esiston o varjazioni qualitative d egli elementi bianchi in cir colo, rende giustificabile per il m omento la d enominazio,n e unica di leu cemia acuta monoc itica. A. Pozzi. I vantaggi delle iniezioni endomuscolari di estratt& epatico nell'anen1ia pernicio a.

W . P . Murphy (The Americ. Jour n. of the Ili edic. Scienoes, ettembre 1933) fa n otare ch e l 'u o di estratto epatico iniettabile nei muscoli h a d ei vantaggi innegabili . !'rima di tutto la possibilità di con centrare in una soluzione di volume ridotto (5 e.e.) la so tanz.a a tti va equivalente alla somministrazione di 100 g r . di feaato fresco. D all 'esame di 101 casi così trattati l 'A. espon e i vantaggi seguenti: 1. Il do~ ggio sicuro del p rincipio attivo. 2. L 'effetto rapido n elle g ravi r ecidive, e ffetto ch e può paragonarsi a volte a quello di una trasfusione. 3. Ottimi risultati anch e in casi in c ui il fegato dato per bocca era stato inattivo o poco attivo. 4. La cura ·di scelta nei ca_i di anemia perniciosa associata a disturbi midollari è quella d el! 'estratto iniettabile, perchè dalla rapidità 1

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1870

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JL POLICLINICO »

d el trattamento dipende la possibilità di g uarire il paziente. 5. La somministtazione dell 'estratto iniett~bile va fatta con 3 c.0. al g,i orno, per 1-6 settimane. La cura si deve ripetere dopo 3~4 settimane di sospensione. · 6. L'estratto iniettabile non costa molto. 1. Esso è pratico .p erchè può essere portato senza inconvenienti anche se il malato deve viaggiare. R. LusENA'. Primi risultati di una t era.p ia dell'anemia perni· ciosa col Rosso Congo. Il rosso Congo è da vario tempo usato sia P.er la detei:ninazione della massa sanguigna circolante, .sia per la cur.a d elle affezioni emorrag iche piastrinopeniche. Ora l\'Iassa e Zolessi (Giorn . Clin. med. , 20 sett. 1933) riferiscono sui buoni risultati ottenu ti con questo metodo nell 'anemia perniciosa. Il Rosso Cong o è stato somministrato sotto forma di soluzione al 0,5 % in soluzione fisiolo~ica co~t~n~nte. 0,5 % di cloruro di sodio ; prima ~ut~1 i giorni, poi ogni 2-3 giorni. Il miglioramento è stato molto evidente· i globuli rossi sono nettamente aumentati . i ~e­ ticolociti hanno presentato una vera crisi e la bilirubinemia è nettamente discesa. ' Il trattamento, per quanto prolungato, è stato sempre tollerato perfettamente. Gli AA. si riserbano di indagare più a fondo il meccanismo d'azione del Rosso Congo sullo stato di' iperemolisi caratteristica del m. di Bierman. V. SERRA . 1

[ANNo

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n ei ?asi in~z~a~i, prima che com.parissero fenomeni pa~al~t1ci e i. risultati sono incor.1 ggianti. ~l ~ons~glio medico de}le ricerche si prepara il s1ero imm~I?-e, che è consegnato a richiesta. Ma la quant1ta è scarsa, quindi a Londra fu preparato un antisiero con siero di cavallo . . Se ~ e c~nsiglia un '!niezione di 5 cc. a scopo prof1latt1co nel petiodo preparalitico o in chi ha avuto con~t~i s?spetti o pericolosi. Questo sier9 è consigl1ab1Je nelle scuole appena si manifesta qual?~e caso. fra gli scolari. In u11 opuscolo del M1n1stero inglese della Sanità pubblicato recentem ente non è fatto cenno all 'uso profi lattico del siero, mentre se ne .p arla in un l~voro del Comitato Internazionale per lo studio çlella paralisi infantile. R. LusENA.

MEDICINA SCIENTIFICA.

Sistema reticolo-endoteliale e immunità. Nella moderna concezione del} 'immunità ch e superato il contrasto fra teoria umorale ~ teoria fagocitaria , ha costruito Ja sua dottrina eclettica, ammettendo accanto alla fagocitosi l 'esistenza dei cosidetti anticorpi capaci di reagire da sè soli coll'an tigene, o di modificare l 'attitudine fagocitaria delle cellule il sistema reticolo-endoteliale, nel quale Aschoff ha riunito elementi mesenchimali dotati di proprietà speciali, .h a acquistato importanza essen ziale a cagione del suo largo intervento sia nella fagocitosi , sia nella produzione degli anticorpi, sia nell'influenza dei farma ci detti chemioterapici sugli agenti d'infezione. E . Baezo Alonso (~1 edicina Ib era, 13 maggio 1933) prende in esame le attua li possibilità di MEDICINA PREVENTIVA. studio della funzione immunitaria del S.R·.E. L'uso profilattico del siero antipoliomielitico. La pro.p·r ietà di trattenere in forma granula Negli Stati Uniti , secondo un articol0 edito- re sostan ze estratte dalla circolazione (colloidi riale di Th e Lanèet , 14 ottobre 1933,J è stato coloranti elettron·egativi, idrosol metallici, prou.sato su vasta scala, a scopo profilattico, il dotti colloidali del metabolismo , sospensioni siero di convalescenti o di guariti di poli omie- colloidali , ecc.) p·u ò considerarsi come specifilite. Ricer che sperimentali hanno dimostrato ·Ca di questo sistema. e.d è anzi servita alla conch e il « siero immune » di persone g uarite cezione della sua unità organica. Tale proprietà dalla poliomielite impedisce lo svilup1po di ha trovato applicazione in un procedimento questa malattia nella scimmia e questo risul- molto in uso p er lo studio funzionale di questo tato si aveva non solo usando il siero prim.1 sistema, con il quale si cercava per mezzo deldell 'inoculazione, ma anche se si iniettava nel~ la occupazione temporanea delle stie cellule di la teca cranica 18-24 or e dopo che il virus fos- escludere la sua attività fisiologica. Ma dopose introdotto n el cervello. 'F u anche osser- cbè si è visto che il blocco di un a cellulà splevato che siero di persone che non hanno avuto n ica per una sostanza , non diminuisce la capala · poliomielite agisce qualche volta ugualmen- cità pessic.a per altre sostanze, e dopo che le te; ma in questo caso ci si può domandare se culture di 'tessuti hanno dirr1ostrato ~he il ])]ocqueste persone non abbiano avuto una infezio- co con inchiostro di china non soppri1ne n elle cellule coltivate altre funzioni co1ne il movin e passata inosservata. In periodo epidemico negli Stati Uniti, a mento e la divisione cellulare, I 'utilità di quemoltissimi bambini fu iniettato siero dei ge- sto metodo è divenuta sempre più problematinitori alla dose di 30 cc. e i risultati sono ap- ca; tanto più ch e il blocco non solo non dà la parentemente soddisfacenti. Però è m olto dif- possibilità di paralizzare sperimentalmente le ficile trarre da questo esper.im ento una con clu- funzioni del sistema, ma produce r1ell 'organisione sicura , perch è scarsi furono i casi di ina- smo azioni com plesse, per compromissione di lattia e questi furono assai capricciosi nella altre funzioni che non si in tendeva influenzare (irritazioni di organi per interessam ~11to dei loro distribl1zione. Il siero immune fu u sato su più vasta sca]a loro ·capillari). Inoltre il blocco in un secondo 1


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1871

SElTONE Pl\\'ll CA

l<' u111n pro ' oca t1na ri ge nerctzio11e lei "i ~ L eni n, au1ltc11ta11do le su e capacità: anche c.1uesto fatto li111i la la ' 'alorizzazio11 e degli effetti tardi' i ciel blocco st esso. l na i.perattivitù dcJ ·i ·te111a r eti colo-c11dolelinJc ~ i può })ro,·oca re ancl1 e co11 irrlcli ni io11 i ~u lla 1nill'a. L111 l('t1lalivo inn·~g·11 0:0 e, .. e111ura , riu ~cit o t' tinello di Jon .. cò , ~ l1c ~i è . ser,'il o e.I ~ so ·ta11 z.c co lloi<lllli, per l'ar \(' 1colarc lll ~ lat o cli nd~orb 1 111 eL1lo d eJle ·o ta11zc c ri ·t alloidi , e poter C[llin di aoire "' ul istcrl ta --o n o~ta 11 ze Jl on rrt ic11loend olr lio trop c (ac id o nr:sc ni o~o,. cc~· . ) .. E ir111)ortan1 c no ta re cJ1 c la d1 ~ lr1bu 1 1 0.!lc d ~' ' . R. E. non (• unil'o r1n c in t11ll c le "' PC<' IC a n1 n1ali: i11 quaJ c u11a predo111ina la ~c1io n e . p1c.·nica , in altre la CJ)a lica e così 'ia . l .tt\ in 1}1rro-11azione è c1uanlitaliYan1ente divc r~a :\ scco11dell'organo cl1e ·i con ict eri C'rl aH cll f\ <'co ncla della via di inlroduzi o11 e. l -11 altro 111elod o cli !'t.t1clio cl r l S·. 11. li:. è> la ~pl c 11 cc l o 1 n i a, C!'~'11do la l11il1a 1' ostilui1 a i11 gran i)art c da ce ll l1le di t ale . i"l i3 ~n .1 .. ta 11 (' J1'-O J) p1j Ca Z Ì O Il (' Ù Ì l <' l (' 111 C1Od O (\ JJU f IJ 11 Z l O Il C' in1111unilari a orro rrC' tr 11cr IH'e.:;r nl c cl1· n cll é1 milza Ri forn1an o nnr l1 c linfoc iti ~ i qu.\li pu r n o tl aJ)parl.en end o al si. 1en1a i1rr ndo11 0 pa r1 c nll a difr a contro lr infez ioni S])rc ie c roni c l1 :; e r l1 r il trau1na o pr ratorio Pcl ::lncltl sr111pl1 rC'111enl e l'a11crtura dell a caYit à a<l<lon1i11alc (rie ore.lare l 'f' ffelt o lcrnpe11tiro 11ell n thr. per il onealP) 110 .. ...,ono inrlu r n 7a rc con ide,o ln ic ntr l 'r'rerin1 0nto. . . T".e"plorazion e l'un 1ionale del . 1 ~ l c 1n :1 • 1 fn inictt a ncl o i1er ,·ia r nd o,r110.· a dell1" ~o.~ l n 11 zr roJoranli (n1ort1bin a, ro~. o C:ongo. ccc.) e o:;srr' ando la ,·elor it à cli d erolorazione e] (\] sa 11gl 1e : t ~]e ' 'elocità r infa tti in r a1)porto con l 'a1 1i , itA ele1 re t i enlo-e 11 cl o t P1i o ; 111n i n l a 1e e l i m i n nz i o n C' interYeng-o no .an cl1 r gli epit eli . ere rn f'n 1.i c:l1 r :oll O in relazione ro l sislc111a. L\ltri A.A . 1n1r t1nndo c' n111l ~ i o11i di ~· rnsso in parlii'c>l l c' pol·o 11 i t~ ara 11cli clrgli r 111 oro ni , l1anno oBsP rrnl n : lrc ltr ;,a r.porti frn la YPlor it ò !'li ~conq1nl'~<1 d r 1 r orpusroli cli g ra. :-;o cl ri l ~a n g11 e: e lo . t al~ delJ c cellul e gl1i andolar1 llllÌl e al . L l enl ,1 f1 . f.... Qn Cl~I a pro' a DUÒ . cr,·i rr per ci() co n1 e ~n ga 1 0 fn nzionalc dcl fega to , nra non clrl rc' l1ro lo c·nclotel io. . . Dnnnuc. ll on o. t~nlr i nt11n ero--;i ft•nl ~ l1 Y 1 . co nclud e 1'.\ 11torc . 11agnol o. no11 ro~ :rc11an10 ancora 11n 111etodo 11rati r o 11er d r t ' r1111n rtre In r npn c il ~t fun zionalr r . cl 11 ~ i 'a rlel , . I\ . f: . E. e: \IO 1 \ I ' \ ~TT .

da

a,

1

VARIA Caratteristic1te e con<lizioui della longe,,.ità.

Si ~OllO festegg ia li rcce11le111c11Le i11 Prussia, 11 li ullracc11tenari a cui , ~ c conclo l111a ' ccchia lrac.li l io11e, iJ Go, eru o l1a i11, ialo un Lelegram111a di rallegran1c nlo cd un dono . Il i1umero clcg li i11di' idui con oltre u11 ~ eco lo è' ri ' ultato e.li :~l, e.l i cui 10 lJ on1ini e 21 donne: la pro1Jorxio•1c. i 11 fa,rore dc lJ e· donn e è stata a11n Ioga ancJ1 e 11e.O'Ji an11i f'Co r ·i. 1"utti q.ue ti u lt r acente11nri !'Oll O ' 'edo \i , sal vo un <:1 clo11n a e luiti hanno n11n1cro:-;i fi g li , i1l co n1pl csso l 7R. qn asi G " l es i a . L 110 de i cc nl c1la ri ll a a' t1to 11 l'ig ]i ed l1a ora :31 i1ipoti e 34: pro11ipoli . T.,a r11a O'gioT i)art e di q uc ti u 11rac onlenari ,;, e in can1pagna e fa il co11tadino. il che .tarcbl1c a dimo:-;tra r e la 11peri oril;ì della vita ca111p0 tre per i.I prolun g·an1 en1 n della 'rita . \ lt rr co n ~ iderazio1ii ~o n o si al e>:-. po:' te ù n L. Ri11el (B r i1.relles-mérl., 1:5 otl . l ~l:3~): i1arli co lare in 111ort an za l1a il fa ll orr ciel pe. o. Oltre i ~O anni , u11 pc o inferi ore nl1n ì11 ecli a è un a co ncli zion e p ~r as i.c11rare la 10110-c ità . n1entre t1n a un1 cnto di 11eso 'a di pa ri pa s o ron u11 nn1n c n l o della 1nort.a lit à. Bin et in istc inol tre ·ull 'i11flu en za elc i sesso o~ crYand o ch e la do11ll<'\ hn un a ,itn più lunga cl1 l 'u o n1 0; le cifre clClg li ullracent cnari prn:--::-.ian i a1)1Joggiaoo Ja ,·rrit à di qu e.., to as:-:;e rl o. ~ r r quanl o ri g~1 ar~l :1 l 'a lli,it A se .... ual e, ln fun 710 11 r no r11 1a lr r pL11 fa, or ,·olc cl1e la ca~li t à. \ el lll a~c lti o, Ja \ Ìla ]1a il ~ uo m assi1no co i11 cide11tc ron t1n 'atti, i lù . . rs. uale n1edia ; 11e ll a do11J1a , il 111a i1no (· ott enut o co n el ci ra1) po rli . e ·s ua li poro 11u. 1neros1 l\ iro ;·dia1110, a 1>ropo!'\il o dei e r111enari , 11na i11r hi r~ l a f<:l lt n 4_u alr li <' ~11 11 0 fa in F ra nr ia da 1'f. T arli r r .erond o c ui ri . ull a'a il ,çil ore, al1n cno ap1)'a ren1 c, e.l i cr rt 0 ro nd izio11i di_ Yit~ pr r ra n·o·i un o·era j li n 1il i pit1 I l o~ t o ccrc1.101lal1 cli v ita~l>t1 rr"lconser,an tlo l ' i1'11 cgri l_i1 rclati'n ..e no n ro n11)lela delle di, r r~c· fé1co lla . r,e ro1191zioni <' h t1 ~e1nb ra 11 0 parli ct1li1rn1enle 'nntagg10. c ::-o n o: la 111agrczza . ln ~o l )ri e l ù r J'nt lività ro ntin11 a. fil. ~

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. e; T.,T.,T. . _"'i er o pre1•r11 zio11c e si ero nl lt·n un -:i one

P.

<lei n1orbillo co11

1' ip . Im1n . Co11 ce1 ., \J ~cl c> n ri._ 19;3:3. . . F. Dr Rr:LL.\ . .~Ietorlo rii 111dC1 [1t1 ic p er '·" . <liagnos~ rfiffe rt~ n z i ale

rariioloyit.·a delle i11t1nag1111 anular1. <'n r101) ol rn onari da Ctt vcrn e e rla fJ.<;eurlO-<' n1•ernc.

-

F O R M U LA R I O. Nell'a vr0Je1tnn1cnto da acido cianidr ico. F'. l) o1r ll0 (11 nn . nicdicinn nnv. e colo11. , 1 ~1 g li o-auoslC' 1933) r~1' iglia il .ni~rit o e.li ~ocl1 0 i11 ~o l u ;t,j o n e al 3 °1o 1n acqua cl1. tillata ; la le . oluzio11e so1)porla bcue la ~t e rili zza z i on0 ? 120°. Se n e i11ietLano , p0r Yia c11d o ,·c n o~a c 1rc~• 20 cn1 c. (1/ 2 g ra 111n1 0). /1 1. •

it' r o 11 nr1n rr l r di co 1•n ll o. -

S. A. Tncl . Gr nfi r ll c, llo111a .

19;~·l.

/?1rcco lln ·re.~i di L au ru oin cilri ci r7ri J)rerni Le/)l' /il. - 1\1filan o, 1933.. . . \' . llo 1\ N J'N. Consirlrr11 z10111 e r1 ce r c'1e .<; u/ . cornfJUtl" n 1en I o de I crt l ci o. .11.e 11 e cl i ve ~·:~e marnf.es I~­ zi un i clini ch e rlella s1f1lr r1e. 11p. 1\ . ~I1l e~ 1, \Til a110 , 13313. . e:. C \ l'\TI E HI. 11 problen1 a (/(' /[a lub e rcolo~a l~e l cle1'0 f negli Ordini R el i!JiOs i,. 'fip . Pro1n , 110ll Hl ,

1933. •


1 /2

(( IL

T>OLICLJNrco ))

[ANNO \L,

NUì\-I.

4i)

NELLA VITA PROFESSIONALE. SERVIZI IGIENICO-SANITARI Disposizioni del Ministero degli Interni per l'ass istenza os1>italiera. Il Mi1lis ter o clegli Inler11i h a <liramato una circolar e ai i)refe lti d el Regn o, invi landoli a ridurre 1·accoglin1e11 Lo degli abbienti n egli ospedali . Le i1or111e i>re-' ll\J)ilite rig·t1 ardano ar1cl1e l 'as ist en za 0 .. le trica.

La circol are co11le m11l a alcune 1nodiiiche agl i org·a1tici deg lj ospedali ed invitR i prefe lli e l a Giu1\ la prov i11ciale ammin istra li,·u ad as jcurarne l 'osser Yanz:t. Ritorn erc1l10 sull ' argo1nent o.

·

CONCORSI.

P OSTI VACAXTI.

:\.nn1.\ (R ovigo). Ospedale Civile. Proroga a tu I ~o il 16 clj c. d el con cor so a p r imar) o inedico.

!\ nEzzo. C~o n1 u11e. - Scacl . 15 gen. , ore 18; 6a co11dol ta ; L. 8000 e 4 quadriennj dee., oltre lire 3000 ca,·alc., L. 00 ar1n. farn1.; ri(luz. 12 %; voti rie.gli e. an1i SJJec . e di l aurea o dj abilitaz.; età li111. 45 a. al 14 olL. · (loc. a (j n 1e i dalla st essa data . CAN Tl.1 •

R. Prefettura. -

Prorog·n al J 5 dic., uff.

""0.11. ci el Ca1)olt1ogo. (Palernio) . Scad. 31 gen. ; L. 250 e 0 qu inque1111i d ee., a<ldi zio11ale L. 3 olLre i 1000 i .. cr ·i l li.. C-r •\ 1 G1

(Ben evento). - Scaù. 25 rlic. ; L. 7500 e 5 quadri enni <lec. oltre L. 500 se uff. sa11.; riclu z. 12 %; et à lim. 40 a. ; t assa L . 50 , 10. G 1N E .. TRA DEGLI

ScHIA\' ON I

(Picrc ert'"'(LJ. co11d .; riYolgersi egr et. corn. GROPPARELLO

s 'i1(1.

~[.\

30 n ov .; 2a

TELL·O l, on clrio) . cad . 30 i10'.: L . 500 e 4 quinq11e11ni d ee ., in<l enn. 1nezz i cl i traspor to . )J.\.NT OVA . 11. Pref·~ ttura. - ,. }'er liloli ed esan1i. Poulo iii ufficiale ~ anitari o d el Co nsorzio <lei Co111uni di \ ·jaclan a, J)osol o e Pon1po11esco. JJ concor so i sYol ~·erà con_ le n1oc1 nli lrt cli cui nl l{ . ]) . 29 11ovem])Te 1925 i1. 22-G() ed in ba -e a I 1>rogr an1 n1 a di esa1n i a1)p roYH lo co11 dec.;.r el.o 6 febbraio 1926 da1 l\linis Lero dell 'l n ter110. ,.\ .. segni a1111essi , decurtali del 12 % a termini d r l l{ . D. 20 noven1br e 1930 n . 1491; s li11endio: L . 15.000 a11nue, su sceLtilJi le cli tre aumenti qu udrie11nuli d e l decimo; ind e1111.ità di t rasporto: ljre 3.000 an11ue, co11 facoltà d el Go11sorzio di soppresf'io11c letale o p arzia le qual or a cl ovesse fo rnire i 1rtezz i di lr a porlo. DiriLU p eT le pres tazioni n ell 'interesse di ])ri vaU: nell a 111.i sura s tabil ila d a S. E. il Prefel1o. 1\.L 11.0111 i11 a lo è i11ib ilo 1'esercizio professional e, co n1 e ]Jure di as u111ere i111pegni od incarich i e" lrnn ci al 1·u [ficio, e pres tarsi p er p areri e con fì ul li. l~gli ciovrà risied er e n el Con1une di Viadana. 1 co11corren ti dovr a11no 1)r ese11tar c l a clomand a e i docu n1e11 ti com e presc ri I li d all 'arl. 7 del ci lat o r\. D. 29 novembre 1925 11. 2266, i11 bollo compe1<' 11l c r regol arn1ent e l cg·aJizzati, alla ll. Prefe tl ura cli l\IanloYa, o dire l la n1ente o a m ezzo di J>it'µo p-os lnle ra rco111nndal o. i cloc Lune11 li j)fC1

~

cl c LLi dovr à ag·giu11ger i anch e il certificato di iscrizi on e al P ar lilo ~azionale Fasci sta rilasciato . ' 1n con1petente bollo dal Segretario Federale. S1111a rlo1na11da jndicar e il r ecapito p er le evenluali co111ur1icazionj. I con correnti saranno avver tili a d o1ni cil io del 1uogo e della data ch e verranno s la]Jilitj per i ing oli esami. o tiz ie s1J i (À)n1u11i compres i nel Cor1sor zio: Viad an a: su perficje Ha 10203; popolaz. ahi lan Li 17.G37;

Dosolo: superfi cie Ha 2584; p opolaz. abit. 42·5 5; Po1nponesco: st1perficie Ha 1233; popolaz . al)i1uil1i 2168. cadenza ore diciotto del 30 dicembre 1933-XII. Per ch inri m c n li rivolger sj a Ja R. PrefetLura di l\•I anloYa e :tlla egr e leria d el Comun e. di Viadana . c·n1Jo Con sor zio. ~I Enoo (Ancona) . - . Vedere .RosonA -i\{EllGO.

(Alessandria). Scad. l G genn . ; i a cond.; L . 7000 e 4 quinquenni r!Pc . : ir1dennilà rli '"' . -v., di serviz]o e di cavalca tura. !\T1zzA

} l oNFERRATO

( Pirenze). - Scad. 12 febb. ; p er Trogl1] ; L. 8500 e 8 trienni d ee. oltre L. 3000 covale . (salvo varianti); decu rtaz. 12 %; età lini. 3:3 a .; tassa L . 50, 10. RrvE u ' ARGANO (Ud in.e). Scad. 31 clic.; riYol gersi SegTet . comun. RosoRA-!vfERGO (Ancona). - Pos to per la condot ta di l\ler go. cad en za tredici clice1nhre 1933-XJI . ·s ti p endio L. / 920; indc11nità trasporlo L. 2640 al 11e l lo 12 %. Rivolg ersi all a Segreteria Comunale. J\ D·\LJ c1Vuoro) . Pos Lo per la co11clotla m edicocJ1irùrg ica all e condizioni Capitolato li po Prov:i 11 ci a. Stipe11dio li re novecent o, soggette Lratlent1 le legge e riduzion e 12 %. 1' assa L. 50. Documen Li i11viarli a1 Pocles là di ·aclali. Sc:acle11zu dieci ge11RTGNANO SULL.AKNO

naio 1934-XII. S1&,A. Ospedale Psicliiatrico cli S. icco lò. Scacl . 30 noY. , ore 12; due r11edici di Sezio11e; L. 12.000 e 5 qu t\drie11ni dee. ; c. -v.; riduz. 12 %: <l oc. non anler. al 28 .. e tt.; et à lim. 30 a. Chicd . t111n11n:r.io. RiYolger i: Soci età d i Eseculori di Oper e Pie Di posizio11i fficio di Segr eteria, Sien a. Pl GNo MoNF1;:1t1tATO (1ilessa1td ria). Poslo cli m edico rle ll a econda cor1dott a. lipendio L. 7040 co11 dir i Llo a quattro a1L1nen ti quinqt1en11ali d el decimo e L. 500 p er ind enni là lnezzi d i trasporto. E l?\ ma sin1a anni 40 salvo eccezioni di legge. Do rx\an<la e d ocu1 nonii di rito in b oll o e legalizzati. Tassa conco rso L. 50,10. Scaden za 15 dice1nbre 1933-XTT. Pe r c11iari111e11ti ri' olger sj alla Seg r et erj él. co111 t 1n ale 1,ERRA NO ,( n1 PoLI,JNO (Poi enza). Scncl . 20 dic. · L . 7000 e 6 qundrie n n i clodj cesi tn o ; e là lin1. 40 a. VENEZl .-'~

Proroga a ore 17 1lel 30 d ic. d el co11oor~o ai pos li d i medico-chirurgo a islente s traorclinarjo. VERCELLI - ~er titoli ed esami . Due posti di Osperl.ali Civ ili. -

Ufficiale Sanitario Consorziale: 1° Consorzio: 'Trino , Desana, Costanzana, Ronsecco, Tricerr o. Abita11ti 18 .497. Stipendio lire 12.500. l11dennità trasporlo e diarie L. 6000, al i1eLto 12 %. È inibito il 11bero esercizio professio11ale. 2° Co11sorzio: Varall o, Alagna., Ri,-n Valdobbia,


[AN~o

XL, Nt.r.t\r. 47J

SEll ONe P RAT rCA

dl ollia, Campertogno, l\ assa , Piode , Pjla, copello, copa. Ab i tanti 12.460. S ti pendio L. 12.500. Inclc1111i là trasporlo e di arie L . 6500, al net lo 12 %. B i11ibilo il li bero esercizio profe sion l!Jc. Dieci numcn li biennali . Termine per pre er1 ln zione d ocu n1 enli a Jl a ll . Prc>.fcl lura di \ ·ercelli : lred jci cUce inbre 1903-XII. \ E1tc1·:i.1.1. (.onsor.:io f) r ouinciale ...1 ntitubercolure. l)o" li ùi IJir<'l lore ci el Consorzio-Dire i lore d cJ Dj ' J)C lt a r io 1>ro,·i11c iaJe e di Dire ttore del la 'ezio11c Di pr11sa ri a l<' cli Biella. ' lipen(Li o ri ~ J)C LU,a1neulc L . 30.000 (27.000 +· 3.000) e J,J. 27.000 lord e. cadenza 16 gc 11 rtaio 19·3 4-.\11 . Per cl1j uri 1nc11 li rivo.lgcr ~ i a ll a Srgrcleria d c l Co1tsorzio jn vcrcelli , }J rc:-. ~o J '1\1n111ini i-. lraziot1e l)ro' il1cjaJe. l i.. Prefettura. l 'er Lil oli ed •. . a n1 i. co 1.tco1 ' O al JJO · Lo di Ufficia] e ani Lario con or1iale dei (;on 1u1li di Legnago. Be,jlac;qt1a-Bo. chi. Ca. a lcone, Ca lag 11aro, Gazzo ' ero11esc, )[i11r1 be. Ro , erch iara, ' at17ui11ello, Terra1.zo. \ illabarlolomca. (:crea , \11giuri 1 Bona,·igo e ~ . Pi etro di ~ l oru­ bio . Il linlilc lllll in10 'cl'età ... labilito è cli a nni 45 , Sé.Il Ye le e en1.io1ti e lt> age,·ol ltzion i <I i legge . \ 1 fur1zionario 1101ninato arà corri po~Lo lo . liJlC ll àio di L l ' .000 a11,nu e, al l ordo delle trnltenulC' dj l ego·e ed al 11 c•l lo d el l a riduzione del 12 %, no11 chè t1~ 'i11 clenrdlà fi -. a cU L. 5000 co11 l 'obbligo di at1Lovejcolo. Gli a pira11li cl0Yran110 ]Jl'r ~e 11l urc la rlon1ancta 1 a:ccompagn.at.a dai pre~ crU I i d ocu n1e11l i e dal la Lassa di L. 50, al Co111une cl i J_,c g11ago enLro le or e diciotto del 23 clicen1bre 1.933. P e r i nforn1a1.ioui g li jn I eressa I j p o i ranno riYolger i al la ll . Pre fe ttura di '' eron~. or>p11rc al Con1u11c di Lrrr11ago. \ ·cno ' A. Ammin. Prov . Proroga al 31 mar. 1 a .,i · tenlf'\ della el. med.-micrograf. del Laboral. Pro'. d 'Igie11c e Profilassi. \ t::t{ONi\.

cad. 2.5 noY. ; L. ~500 e f5 t{uaclrienni dee. , c.-v., L . 9.50 uff. an., L . 800 abilaz., L. 2000 via ; riduz . 12 %; età litn 40 a.; ta sa l,. 50 ,10. , .f:ZlAI\O

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'fRl!~TO

( 1're1ltO) . -

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\ I COLl '\Co (1\o ua rn . Scacl. 30 ll O\. ; HOOO cl 1O bi etl 11 i ' e 11 t e>. • : L. 500 se t 1ff. . a n . : r id u z. ]2 °~ : L. . !)Q(J S(' IJjr iC' ll' Ll a; L. 150 an.1hulaL.; la s~a

L. .so .10. Av 1~nTE~ZA. - Q u an do non è al lri1 nen li i11 clica lù i co11t;orsi s i riferiscono a cor1dolle n1e<lico-cl1irurgiclle, i compensi a llo stipendio base . Loll >rru pra l i ci~~i rn o di condot la i11cdico-ch irurg ica-O$ le l ri c,1, ~·o n ·liplomi di . 1)er j aJ i 11~1 i on.e · i11 o ~ lel ricin e gir1ccologia , assumcrcbJ)e JII lcrJr1alo a11ch e di bre'c dtirnl n preferibilnl.ente n ell 'Jl aJia ce11tra lc o ~e ll c1Llri o 11ale. Scri,-ere. clollor ) fuglia ~icolò, \ ' ia · i~l i 11 n \ . 20.

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE.

Il JJIOl. Luig·i Preli, or<linar io cli r>alologia s pcCicd e n1ecli ca a 1)urJ11a, è s tato chian1ato a Jl a cn ltedra <li cli11ica 111 e<.Jj ca e sem eiotica g·i à Lcnu la, r1eJla t'le1-1:-;a 11i,crsilà 1 d a Un1berto Gabbi ; il jJroJ. Rugger o llo1na11e c, o rdi11ario cli n1edicina l cgule a Parma, è s la lo c hi ttrna lo alla cat tedra della ·lessa cliscipli11-1 ir1 'f o rino, già tenuta da P aolo CarraJ a; il J)rof. Cc are Bru ni 1 tj lolare di anat orni a u111una a P a rn1 a, è té\lo chl amato a lla cal ledra d elln le.. n di c ipli11n éJ Bologna , g iù Le11u la " " Gi11lio \ a !rr ili . 4

1873

NOTIZIE. DIVERSE. Il problema della pletorn unirer sitnria. di scus. o a

Ginevra. l)re~ · o

i ·ulucio inl erna1.io11a lc riel La, oro a GitteY r o ha aYuto luogo u11a Co11fcr cn1a i11lefrLaljo11n le di esperti, per Jo lttdio del pro1Jle1t1a c.lell 'aff0Jlan1ento delle Uni er ilà e d e ll a cli.occupazione elci laYor alori i11lelle ltuaJi. Alla riuni o n e, atla qual e cra110 pre enli i rapJ>r e cn tanli di 18 La li, h a 1 parlec i11a lo per l Italia il prof. Giorgio Del Veccl1io, 1Jr e:i cl n de ll a Puco l là cli c; iuri sprucl en za aJ1'Uni, e r silà di lloma. L 'e!:>amc d e lle n1isure ado1ln le d ni Yari Paesi per fron tegg iar e la situaz.io11e r i ca la dal cr escente nu111ero di diplo1nali ha dalo occa... ior.tc al l)rof. De l \ ecchio di indicare in una d oc u1n enlala r·sposi zio n e , clte è s lal a Yivamenle np11laurlita, quanlo è s tato co1npiulo e si ' 'iene co1lt})Ìe11c.1 0 jn Itali a a fa, ore dei gio' an i s lude11 li dall • organizzazioni corpornl i\ e e dai Gruppi u11i' er i t H ri. • 1

ongr e . i medi ci arge nti ni.

.. ·; 'ono leL1uli rece 1tlcn11' nle a Buenos J\ir es 'arì Congressi. egnalia n10 il 5(1 Congresso de l1 '.A.ssociazione argen l i11 a <li c llirt1rgia, adunatoLi dall '8 al 14 o l tobrc, ~o t lo la IJrcsidc11za clel prof. l ~ nriq·u e Finocc hie llo; Je <: iornale odo11t ologiche i11cle lte dall 'As. ociazio n c odonLologj ca argentina, i1 H.1ug ura te il 9 otLolJre e prcsieclule dal doll. .\clolio AlceYedo ; le ;i cJrna tc Jnrn1aceuliche 1 inaucr urale il 2 et le1n)Jrc e i1rcsiedule dal d ot t. Angel BinncJ1i Liscl1e lli. ·i è a11c lJ c le11uta la << Gior11ala <l c ll 'oùonlologo », orga 1li lzala dalla Federa1io11e oclontologj ca la lino-an1ericana, presieduta dal clol l. J u an l baldo Cnrrca; vi l1anno partec i- . palo i r a1)prese11tan1i di varì J~nti affilia li. ' or~i

Ln

di

p~rfezi onamento .

~·c uol a )led ira O J) i Laliera di R o n1 a ha orga-

ni11:a lo, p er l'arino scola~ li co 1938-34, i con u e ti ro r~ i cli p eriezionarnenlo e cl ' i1J legrazio11e, che coprono lulli i can1pi cl e ll n mrdic iJ1a ~ 111edicjna inlc rna, chirurgi a e ·pcc ialilà v«ric) . Dal 5 aprile :d i.- l naggio i lerrà un coro s pecjale per medici condolli ; d al 1° agos lo a l 3J o LloJ, re u11 cor so speciale di J)reparazione ag li esA1nj di SLato; è allo s tudio un corso cl i l 'ec1tic.:a rU ri cerclJ.e clinic he e di Jabo r alorio, cl a jnir. iarc in gennaio (si accel1tino JJrenotazioni). Chiedere i] JJrog r a111ma con11Jlclo all a Segr eteri a, I oliclinico UniJ)erl o I , RoJ11a <2i).

Il nuovo

:i

e\

~dificio

dell'ospetlnl e di S. Spirito iu Ro:n;1. inaugurato il 2 o ll o brr lJn nuovo grancle 0

Pdifi cio pro pic]e11te il .L11n~ole,c:e in ~ssia .. J!a l111a rapacità com1)les .. 1'a d1 le ll1 300 d1 cui 10 :-01to per irtfe rn1i <li n1 cdic i11a, ~4U p er infer~11i di c hirurgia , e ~4 per il cl e1>os1lo, l 'osserYaz1011 c 1

ccc . , i co n 1po11e rli. 3 pin11i 1 ollre jl sen1inlerralo e

un pia110 s01Jr aeleva to nd iJ) j Lo escl u sjva111ente a reparto operatorio con dll e cllsLi11 Lc ca1nere per o·p e. . ra z10111 I.e corsie son o an1p) c, nerate, l unli11ose; i servizi perfetti. •

Nell'Ospedale Civile di Padova . 1'ell 'Ospeda1e CiYile di Padova ~i è i11auguralo, il 2 ' oltobre, un faLbricalo, per J'I liluto naz10•


1 74

(( 11,

1 ~01 1I C L l l\

nalc fa ·c i "ta 1)cr 1·a icurazio11e co1tlro g·Ji i11fort11ni. I laYori . . i t-0110 iniziati alla n1elà cli giugno e sono orn1ai :\ lern1i11e, co1t e11com ia bi IP r a])idità . La ri sol t1zio n e di c1ueslo prol)]ema er a d a lungo 1e111po a tt e a clalJa be11cn1erila Cassa di Jufortuni i1oic h è, con un P a di g lione omogeneo e capace di n11 'o ttantinn cli let ti, coincideva l a ri ol u zion e di altri J)roble n1i no "ocon1iali e cioè la is ti tu zione <li un Cen lro cli c11ra per i tu n1ori n1aligni ed u11 r>i Ll raccol lo e 111eno cli p eurlioso ambj e11le per )e c ure n11Urabbic h e; il Padi g·li on e, ch e i è inau,gura I o il 28 ottobre, ron s la tii un edjfic io totalmen1.c nuoYo, cl1e occu 1)a una 11ot evole area r et r ost an ·t c al Yeccl1io I s li I u t o .\ 11tirabbico <e Achil le D e GicYa 1111i >L Vi lroYano J)Os lo i refellori , la al a cli riunio11 e, al ])ia110 terra . n1en lre n el p in110 rialra lo, al prin1 0 e a l .~<.'Con<lo })iano, ono allogale le ca111era le e le Lartze di servizio. 1cll 'eclifi cjo 'eccl1io, or a co111 ple la111e ote tras for111a Lo, aran no i11Ycre colloca le l a Direzjone , i Lnl>or a lorj , i Gahi11el ti p er le cure, l a Biblioteca e l e tanze degli (IS i t enti. 1111 por lan li o,p ere con1piu I e 1)ure n e ll 'a 1111 0 XI rlhll 1r\.111111i 11i s lrazione os11edaliera e ina11gura le lo ' Cor so 21 nprile sono : la Clinica ùell r 111a la lti e 11crvose, il Reparto otorin o laringoia trico, i LaJJora tori della Clinica m edjca, ecc. ecc. 0 1Lre a ciò sono j)r o11le la ~cuola e iJ Co nvjtto per i11 fcrmieri e ns j te nti sanitarj , i l a b oratori d ell a Divis ion e 111c di ca osp i lalier a, il Ptt<li g li·o ne eh e Yien c cl es li11ato a ll a Cl1ra d ei I un1 ori 1Y1alj g·ni.

La cliuicn, di Hnjek.

lla

a~.

un to ln ol ta relebritn in \ ' ie1111a la clinica ri110-l aringologica (li r e tt a dal prof. H ajek, u n in ~cgn.a11 lc ,·en ul o <l a ll a professio11c libera e ri,eln lo i <li ra.r o YalorC': ha attra t lo lln nu n1 er o grandi. . i111 0 <li p erfezio 11a11di il a 1ull c le parti d c l n1011do ccl h a conlribuilo n on ])Oro alla fan1a clell n Facol Là. . cll o ~ coro lug lio H a jek 11et ron11) i11 lo il s11 0 <e a nno cl '011ore n erl ba ei a lo 1'acldi o all 'insc:'gnamc11t o: ln ce rin1011i a Yolta i i n f!ttell a occasio11 e 11 n rlirno lra t o (li quan ta alta cs lhr1 n1.io n e egli fo:-;se circoJ1ò at o. (Jra il Gove r110 l1 a cl eri o cl i. rlc. Lj na re l a cli rti ca - l n <111 ;) l e fu clj Ttircl e di Schrot ler prjma c h e cli I-Ia:jck all n sola o lologia , n 111 lg r nd o ]a s ua ])Crfcl la o r ga11 izzazio11e tec ni ca e di p er ·o11 ~il e. Ciò, con . id cra1lrlo l 'a ll1Jale it"t1azior1e clel bi la n.c io e l)er eYil ar e la coe istenzn. u e1la le - a Fn collà, di <luc cl il1 ic h e specia]j1za le i1ello s lesso campo (tra le crunli , per altro , c'era s ta ta emul ario n c cordiale t' utjl e, sen zn alc11n 1·on tra t o).

re.o ))

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XL,

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. pello a quello a vuto i n ella J>O po lazione. e si d e lraggou o dal lo lale i inedici ' iYe n li all 'eslero e quelli ritirali d alla ]1rof essione, . i h a l)el 1931 ·una •nedia cii p oco ~ t1peri o re ad un 1n edi co ogni 1000 obila11 li .

Crociera m edica. Lt.1 l~ Crociera i11edica fra n co-b e lga si effettuerà durante le prossi1ne Yaca11ze pa. quali. a ])or cJo del piroscafo di lusso cc Léopold Yille » della « Compagnie Maritin1e Belge », stazzante 15.000 I 011n ellate. Parte11za da Marsig·lia i l 24 maggio; r i1 orno allo stesso porlo il 10 aprile; scali a Mal t a, Pi reo (per A lene), Islan1bul (p er Cos tantinopoli i , Co~la n za (per Bucare ·L ed i Carpazj), Odes a. Cla e u nica: prezzo :3900 franchi })e]gi (incircct 2705 franchi francesi , 2020 lire it. al cambio atl ualeJ. Chiedere il programn1n a cc Bruxelles-~Ié­ clical », Seclion de \ i o age , boulevarrt Ado11)h e ·~vlax 29 , Bruxelles, Belgjo.

[ meclici tedeschi rifugiatisi in ln gl1ilt erra. Il pro])le111a dej ted<>.~chi profughi continua ad fl J>Pct io11are YiYnn 1e11le gl 'ing le i . ì\Ioltfl- e~ag·e raz i oni i e rano di ffu e ul numero cl ej medici profugl1i : 1'al larn1e d e la lo dall 'inat1e ·a affluenza , ji1 u11 p eri odo <]j g r a' e crisi , aveYa p o rlato j giorn al i 11 r>ro. pe l lnr e il fenomeno li\ proporzio11i i11 g r a t1dil e. La « J e,v isl1 l\iledical an<l De11tal Emcrge11cy J\. ' ~ocial ion » ris laJ) i]isce ora i f:d li : sino a i11ctà cli .e llembre j n1 eòici che si era11 0 riYolti acl e a pe r ol le11ere a... j Len za, non eccede' a no il nt1111ero cli 1 O e l a mrlà incirca erano :-.L\l i collocal j o ... laYano per e erlo. I l 1110Yin1ento , ' i1trruarlra n ell 'a i te11za ad a ltri studios~, in nl.1n1 e ro 1to leYole, n1a da non co·nfo111ler e con i m e cl ici. , .i er a110 3-4 i11 eclici d i famn m ondiale. as, t111li ir. Yarie n j,er sità inglesi con1e ~rofessori . \ ~fanche ler i e rano create 6 cal lcclre biennal i, r ig u ardanti di ' Cipline 'nrie, tra cu i una n ella F acoltà me(1ica, per la f L iol ogia. i '3 data l a cattedr a di chi111i ca fisica al prof. :\Jicl1 ael Polayni , ungherese. din1esso i cl a11 'Uni,·er il à cli Berlino in . egno cli protes ta . Il J11ns i111 0 nun1 ero <li meclici profughi l1a trova lo ])Os lo a Edi11hurgo, oYe n e erano. stati co lloca lj 35 (pro})alJj ltnente si è proclo l to ·i l depl or ato fe11orne110 <l el] ·accentran1en lo cli ebr t'i , ri chlan1ali dai corre lig io11ari , u11 ferlo111 e110 ch e h a ~ pc .. so de t a lo 'i' i rise ntimenti). L '« .1\ cad e n1ic 1\. .. sistan ce Cou n cil », presieclulo cln l or <l Rull1erford , h a potut o a.. icurare 50 p e1l~ ioni ten1por anee, di cir ca lire il . 7500 ciascun a, n scie11zi a li l)Tofugl1i , lra i quali r>arecchi meclici . L 'azione cl i a i, len za contin"t1 a e s'intensifica.

Il uunlero <lei 1uctlic i in l 11ghilte rrn. c>cor1d o i dati r nccolli <lal << Bril . i\iled . .T our11. » . o rgn 110 uffici ale dell 'Associ azio n e ~fecl ica Bri la11n ictl. nrl 1931 1'igurarono iscritti per l 'eser cizjo profe io11a Je :)!5.604 inedici , ~ u 4 .9 9.4 '5 ab i1a11 I i , 111e n1 re n el 1881 sj er a110 llY Uti 23 . 275 lTi ed ic i ·u 35.241 .4 2 nb jt;:in11 e ne.I 11.'92 se n 'ern11 0 11 \ul i 40 .40~' gu 47. 146.506 alJil a nti . Ciò ]Jro u c h e dal 1 81 :11 1921 il nu111 er o cl ei m edici è a11111 cnlal o d ... l 100 °~, n1 enlre Jn popol azione è aun1e nla la solo del 84 °b, cioè l 'inr r ernenlo clei m edici l\1 qu a i triplo. Ancora più i1 arcata è la cl i [fere11 zn nell ' u Ili 111 0 d ece11nio, in cui i medi ci . 0110 au n1 e 11lali incirca cii 2000. mentre ] a p opolaz io11e è aun1 r nl nla incirca di 10 1rdliorli ; cioè l 'in c re111e11 lo el c i n1 ecUc i è ta to q11n ·i decuplo ri •

Ln medaglia

~ i gl1 tin gn le.

J)en1n10 nol izia, 11e llo cor o llumero, clel con fer ini.en lo cli un a ntedaglia i\igl1lingale alla sig n or a Sil a i\le) er Can1perio. ll sen. Cremonesi, pres idente rl ell a C. R . T., l1a })r ecisato, in u11 'inter~•i s la , ch e Ja prj 1u a itaUa n a in s.i g nila dell 'alta onor if icen za fL1, n e l 1920, la J)u che~ a d.' Aost a Madre : poi Jo fur o11 0 Je j nfermiere Andina, Cleri<'i , Balli t ella, Clu d zin ~ka , che co11ohl)ero l e sofiere11ze d ella prig ionia; Villi , P.iù Yol te . decora la nl v alore; De Be JJco-arcle , mort a in zo na cli g 11erra; r ece11t emenle la ~I~ rcbe a Irene di 1'ar giani Giun1i e Ja l)uch e a E li abel la Cito, per l 'effi care o pe ra ,·o]ta nell 'or ganizzazion.e infern1] e_ristic~ erl il g rand e jmpu lso d a to al l a r1forma ass1 t enz1ale.


... SEZIONE PRATICA

I r isultati del con cor so bandito dnll' I ·t it uto tielle _l sicurnzio11i per due p ubblicazioni di igien e. ll Co11 ig lio di .t\ mrnii1is lrazioue <l ell 'Is li Iul o :.\n1 ionalc d elle Assic urazioni h a app roYalo llr ll u ~t1a ulli111a lor11ala le conclusi oni della Comn 1i ione g iudica l ri ce dei la ,·ori pet il Co11cor so 1Ja1 1<f i lo <la ll 'Isl ilul o 11ell 'o lto1Jre 1931-IX p er due publi li<. tt1. jo11i di jg ie11e, di c ui una d es tinala agJi é•::-sic: ur&ti in I o rn1 a orélinaria (cui adisco·110 p t'r lo 11it1 p rofcssio11i s li , indus tria li , im})iegatj , co1l1n1ercianU ), doLala del premjo cii L . 20 .000, e l 'altra agli a ic L1ruli in forrna p op olare dota ta ·lei pre111io di IJ. 10.000. La Co1nn1issione, costituì la dai ig n ori : eu . j)rof. E lt or e ~[arcbiafava, presidenle; J>rof. Dau I<' Oe Bla i , Accaden1ico d 'Italia; prof. d o t t. il' <•s lro Bctglioni ; prof. dott. Arcangelo llYe11 Lo , Yice direl lorc d ell a . . a11ità Pubblica ecl il CaJ>O del rr' ilio ~ auilario dell 'I liluto Sazionale cle Jle \:-~ i ­ c·t1rnzio n i. 11a g iudica Lo c h e i l aYori più a d a 11i \ rneg li o ri po1ulc11li al Bando di Cun cnrso .. 0 1.n : 1)er gli a ic urali i11 forn1a ordinaria quell o dj c ui ri. ullò au tore il d o lt. Esch ilo Della c• L1 e !Je r g li a ~i e t tra li i11 for111a popolar e q u eJJ o prre 11 talo dal cloll. Oreste Bellucci . [ clu e !aYori , r b e illustraT10 l e (( nor1n c cli ig ie nL• alle a prol ungare l a Yila um ana n el le mig liorj co11dizio11 i di salute », aranno largam ente cli ffu si d.i 11 'Is li t u lo Nazional e de lle Ass icurazio11i iJ q ualc, c:o111e è 11olo, clal 1930 h a inizia lo lu t to t1 n progrn111n1;1 di as. is leuza ·anitaria a g li a. siru r al i. 1

I longevi in Italia. Fra i J)i\1 i11ter0::.. a nli rilie,-i s lali tic i rompiuli t!,lll 'I lilulo Centrale di S tali tica sui ri .., u!Lali <.1cl 1·ullin10 cen ime nlo l· <ruello c he riguarda i non a!!(•nari e cenle itar i ila1idni . Dai dati comple i ' i ~<c t·coll ' ri uJla cl\e a lla tlala d el cen imer1to (:ll '' pri le 1931) g li j talia ni r eside1Lli in Ilalia dai HO ;ti tni in u . on1m a vano complessiva1nente a 10.522 df'i quali 4420 inaschi e 6102 lemmine. \ seconcla d e lle diverse categorie di et à è ritllla lo cl1e i 1011gevi dai 90 ai 94 a11ni erano 951 G r1ei quali 4067 mascl1i e 5449 f~n1mi1:1e . I lon g~' ~ <lai 96 ai 99 anni erano 943 de1 quaJ1 338 masc ll 1 <! 605 femmine, m en tre i longevi dai 100 an r1i in u erano 63 d ei quali 15 maschi e 48 femmir1<' . L n f att o parlicolarmenle caratteri stico in qt1 <>~ 1 0 rilievo è la superi or e p ercentuale d e11e fe1ll 111 i11 e Jon gc' e ri p e tlo ai 1naschi. I n1ascbi lon ge' i rispel lo olle femmin e sono solo il 74 per cenl o Lra i 90 e i 95 a nni, il 55,9 per cento fra i 95 e i 100 an11i, il 31,3 p er cenlo fra i 100 anni ed ollr<' .

Un po' dovnnqne. :\lla IJre e n za di . l. il Re e di a lti ~ sin)e pero n alit à del m ondo politico, scienlifico e le tterario, il J 2 11ovcmJ)re venne inaug uralo iJ 5° an110 <li vi La cl ella Reale Accademia d 'I talia . S. E. il }) l'OL Bo ttazzi pronunziò il discorso inaugurale, ::;Yolge11rlo il tein a (( La maleria vive11le ». In ques ti g io·r ni parecchie Univorsilà l1 anno i11augurato o vanno inaugurando g li a11ni acca<lemici . Daremo ulteriori notizie di ·alcune inauut1razion i. ._ · Il 19 ol lobre, n e ll 'Isti luto di ~Iedi cina Legale dell a R. Universi là cli . RonJ.a, si è cos1 ilt1i Ili l a. u ocielà Italiana di Antropologia e Psicologia crilnin ale ». Essa ha p er scopo I 'increm ento ed il i)rogrc o cl egli t udi cli a ntropologia e p icologia

1875

e ri111i11.ile, ai fi1ù d e llo terapia e d ella profilas .. i d e l d elitlo. L a pre i<len1.a è · La la così costilui1 a: , . E. ~lariano D 'A111eU o, Prin10 Presidente del la Cort e di Ca sazion e; prof . 'anle De an ctis, dire ttor e della Clinica n e uro-p sic l1ia trica di Roma ; J) rof. al valore Oll0Je11g l1i , dire l tore clell 'Istitu lo di J\fedicin rt. l egal e e d ella , 'cu oJa ., uperiore di p oJj zia in Roma. Le ad esioni si riceYono all a secl e d ella Socie1à, ls lilulo di Medicina Legale rlel Ja R.. U11iversità, ' i aJe clell 'Università 32, Ro111n (27) La Società Medica CJ1iru rg· icil di Bolog·na 11u te11ulo una erie cli . cdu I.e, i 11 c ui so110 state fat1 e iJ1ler essantl co1n11nicazio11i . Sper.ifl I n1 en le notevoli le ed t1te del 12 e rlel l 9 t11aggjo, cle tinate alla C' ura d elle l c.;u cerrtie, ir1 cui furo110 Jal le clisserta1ioni lai soci ~ e11 . ' ' iola, .A.. ]) all a \.·o ll a, F. Schia~ ­ si , G. G. P almieri , E. Azzi e 1\ . Fo sati. 1

L ' .:\ccad e111ia n1edico-c hirurgica del Pice110 si è aù unrila ad 1\ncc•na il 30 se llen1bre: b a d edica1 o la 111a i111a p ar le cle 11 a cd t1 la al le brucellosi; furono falle con1unicazio11 i clai oc i ..\.. Rapisarda, ~ coccianti, R. Fuà, G. ~1tiller , .-\ . ..au cci , ~I . ,\l r ll<l. F. Fiorelli, G. 'J 'c tarmata. i l cos tituita in lìrnrLcia un:,\ .. sociazione dei rncdi ci ispetloifi (conLroll ori e co11 s ulenti accertalori) adcle tti alle mutue su11il a rj e. La xecle sociale è: rue du Cl1er cl1e-Midi 95, l>aris (VIe). 1

i è pure co t iluita in Frn11eia l ' U11 ione nazior1ale dei m ed ici d ei vigili d el fuoco. erle social e: ru e éguinau 3 , 1\ [6rj g nac (Gironde) .

L ·e ni ,·er s ità cli Burce11011a ~ .. J.n ta e retta in E ni e a ulo n o1no. La liacollà 1ne<lica di ~ladrid l1a i~ tiluilo una ea llr<lr<, di l) icl1i alria; il corso 11on t' o])lJJigalorio. l\c ll 'J, Lilu lo rii clinica chirurgi ca di Buenos 1\ire~. }Jer j11iziali'a de l pro1. J, a uisseri cl1 , si è orga ili L/.élla u ou seri e di « co11fcr crr zc brevi)) di c hi rttrg ia, a coppie, ei a c.: u1u1 d e ll a clurata di non <'li re Jn.ezz.' ora , su urgo1ncnli. di il llualità. tJ; s ta lo inaug ural o con ::iOlo1111ilà -..1.11 grandio.o ~cquedotto

cl1e a1i n1enla I ul la l a 11enisola del -

1'T tria. pla sig n ora nli lane e, n1a11ca la ai vivi jJ 4 corrente, con su e d i. p osi1.ioni le tamentarie n elle quali ha n1anifcs La lo il clesiderio di serbare l 'incognito , h a i stituito suo erede universale, 1·o~peclale i\I aggiore, cl1e si presu111 e raccoglierà cl<dln sost an za eredilala (d eclo llo l 'in11Jorlo cli n t 1n1cro i e n o levo li lega li a favor e cli p ar enti e Iarn igliari) un j1nporlo net lo cl i circa lre milioni di lire. i1a

Il Capo d el Gover n o 11a cli ·pos to u11 su ssidio e.li L. 60.000 a favore degli Ospedal i Civili Riuniti cli J3~11eve11lo . In occasione della co11 eg11 a d e l Jab aro agli 01Jerai fascis ti d el Can L011 'fjcino,, ceri111011ia svoltasi lo scor so ottobre ol confi11e il nlo- vizzero, l a popola1ione di San Barlolorn co Vn lmacco, a m ezz11 del p arroco , esprime' a a l Pre fe l lo l a propria sp eranza n eil 'aiuto d el Gover110 p er la cos truzion e d e ll 'a. ilo-niclo. Il Duce, inforn1 a to d ella cosa, h a cle ti11a lo l a somma di L . 25.000 a t ale scopo. L '(Jr,line dei ì\[eclici rlclla Pro,incia di Chieti , presierlu to dal prof. G ilt Uo Cozzo ha el argito op-

li,


l 76

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IL POLI CLl ~ I CO

porluna 111e11 le L. 500 a ll 'Opere1 ì\Ialer11it ì1 ed Infa11zja , L . ;)QO all 'E11 te Opere 1\. si lenzin li , L. 250 a l Doj)Ola ' or o Pro' i n cia le e L . 250 a ll .()pcra BaUll a. •

L 't< (Jpera d ell a tra fusione cl 'urgenza » i11 Franc ia, c he ha l a ed e cenlrale n eJl 'O pedal e cli . Anlo11i o a Pa rigj , l1a or gani zzalo u 11a ton1JJ0Ja, dell 'in11)orl o cli 100.000 .franchi, in JJiglieLU da 2 franchi .c i n ~c u11 0, a llo scop o di r a ccogliere i fondi n ece a ri per l ·i11s lall azjone di laboratori , l 'i slituzio n e di g t1arcljc p cr1nar1e 1Lli ecl i cornpcnsi ai 1ned it i. Il 12 o llobre Ye 111le inaug t1rato, 11ella cilt à <li ~Ie iro, t1n 111011un1.ento a Jlan1011 y Cajal , n e11·atrio ce11trale d el nuov~o « anatorj o d e ll a Be11eficen za pagnola » il quale è costato ol tre 2 mi lioni di pese le· l 'ir1izia tiva si d eYc a l g ru p110 cl egli i 111111 ig r<l li arago11e i. Il n1011u111e11lo con i s le in un ll u .~ 1 0 in JJr onzo , cli prOJJOrzioni uperiori al naturale, . opra un pieclis ta llo di pie tra da Laglio, con una fontana nrti ti ca.

\ ell a Jugo ~] aYia ono r.e gj lra li 4951 n1 e<lì ci , su cii 1u1 n p opol azion e di 14.170.000 abil a Jlti : o i a un 111.ecli co ogni 2862 abjtanli. La cli .. lri})n zione i1 e l,• 1n o l lo i11 egual e. S i è> cel0J; r a lo a Londra iJ ce11 le11 ario dcll n n asci la d el clo ll . Ch a rles Bradl augh , ch e 11n l)r on10 ·~0 il in0Yìn1ento p er la li1nilar.ione d elle n ascile e cl1c .iJ1 T11g lti1lerra è co n sid er at o crual e t tn be11efa t I ore (l ell 1u111 anità ! Tcn11e il Ji cor o c o11unen1 o rntivo Lord H or clcr , ch e è alla le la delle organizzazioni sani laric bri1a n11ic11e e ch e presi ed e la Lega p er l a 1i111i I azion e d elle ria cite. Co n $C11l en za d e l 18 se lte m])re, in second o g ra d o, (· ~ lat o con da11nalo a 50 anni certo Euo-ene J . Bur11s, ch e a a .. i11ò a colpi di fu cile un n1 eclico , d o l I. \ \ ' ill ian1 H . Gold,vin, d ell 'Alabfl1na ( I a li U11ili) .

Nel g iorn0 co n sacra lo ai D e fltnti so n o l<lle comn1en1orn le ad !\ scoli Pi ceno le lragj cl1 e n1 or ti dei d o ti o ri Lofircdo Colaci cchi e Mario ~lass im i, medic i cl1irurgj , e d el doll. ~1arco ~Ia imi , ingeg11cre ci Yil e. Le lo ro Yite furono s lronrn I e lrag ican1 en le , )n quella cit là, p er un sinistro automobi~i sti co . l '8 lug lio scor o. ll clo ll. Col aciccl1i aveYa 35 a n11i ; i clue ~ rns­ sim i, nYeYano 2 e 26 ar1ni. E pri111ja1110, e pure in rilarct o, il no lro J)f Ofo11ò o co rdoglio. l ,. P .

f:' 111 o rl o il d o li. l ,ot -i s Q 1 1 1~\H\T: })r csiedcl te la Soc ic ln fra11 cc e cli d ermo ifilografi a e ron èl ò la Lega n nz ion al e fra11 ce e con tro il p erico)o ' cn ereo. f.: ntorl o a Bt1e 110 1\ires il prof. J osEPIT L1GJ\' 1ÈnEi3, <li nazio1ìalilù fra 11re ~ c , dol lor e in m edicin a ve terinar ia. In qi1ell a c ìll n diresse il L aboratori o 11azionn le di bat leriologia ed in segn ò alla Faco] là Ye lrr in nria. H an110 rl es1a lo in leresse i u o i s luclì .. ullc bab esia i , l e tripan oson1i 1~ i e l e p a le u r cllo. i d egli nnin1ali d ornes lici e 11 ll n Yacc i11n1io11e a nlilu) 1cr rolare n ei bovini .

Dell 'ill t1 tre pro f. . cn. P1ETRO ALBEnTO"' · con1 parso i 1~ q t1l' .. I i g iorni. ci ri . crYian 10 di })nrlnre .1n . u11 ))TOS 11110 nt1n1 er o .

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RASSEGNA OELLA STA.llPA. llEUICA. lnn . d i Ost . e G in ., ~~ l lug. - G. 'ALLE. _.\.lin1 e11 tazio11e razio11 a le d ura n le la g ravidanza . C. S1LYA . l1-'cr ~urre 11ali · 1n o g r a' iclico. Pnri.· .\lérl., 5 ag·. ~t1n1ero ulle mala ltie del ::un g· u e . R i1 1 • di Patol. dell ':lfJ/)ar rLto respir., lug. - E. i\fARAGLIANO. La Yaccjna1.. prc' en li' a nell a lot La un lilbc . 1\l ecl . l(lin ik , 4 ag·. - IB. J oKL e G. W. PAH.\DE. 11 collasso ca rdiaco 11ell a prati ca sportiva. - A. B1 i\'GEL. Agranulocitosi dopo lrau111a cefalico. J..,orze -.;CL Tl ., 30 lug. - P. GA1FAl\iI1. Per la più: leni.pesli' a diag 110 ·i e la J) i\ 1 effic ien1 e ct1ra d ei l u1nori i1 1uUg 11 i cl ell 'aJ)l)arato geni t. fe1nn1. Riv. Sa n. 'icil.. 15 lu g. - 1\. Bus1Nco. La s lrullura del p o ll11 0 11 e . '. J>L GLI::>r ,\LLEGR.\. Su 1 Yir u tbc. R ev. esrJcuì. ,/e 1'u berc .. lug. -- L . DE , -EL.\SCO. AJ ialo1110-pa Lologia clelJ a lbc. b r on co-1>olm . deJla ]J ri llìé\ j nfa l lzia . t'l' uova 1)l ed. Il a li ca., 31 lug. - A. ~1A~GON1. Forn1 e J)OCO con1uui dell 'a1r1ebia i int e t . V . Ro'I1L1 .\. .A .mebins i broncl1iale e ])Olmo1i. r~ ev .de 1'11berc. ciel ù r ugun.v, gi u . F. D. G6i\1 Ez. 1'J)c. as ocja la e lllc. con11>lica ln. QuorterlJ J ou r11. of r.il r rl., lug. - J . F. W1LKINso~. ~{a1 a lli e associa te co11 l 'an e111 ja pernic. \\ . EYA-'s e (:. JfoYLE. 1' ral la n1. dell ' an g ina p ectori 5. _-\... GRr:.:1c :\ _ uER ~~o' e _..\.. LY<\LL. Diarrea g r '1 . ~ a. - C. C. l -~c r EY. ,\ zion e cl i lieviti ed en1]Jrioni cli frurn enlo n e ll e a11 cJni e. - F. L. McLA -0BL1x e R. tl . l-Iu RsT. L ' eqt1jl ibrj o aciclo-bnse 1te11 ·e1)ilessja. Surg. , G)n . rt. O b.l .. ag. - 'f. A. ''rlLLJS~ .Ari ri te sacr o-ilj aca . /\ . .... l 'ounoJ·F. En11Jjcm a in fra-1)olmon a re. - ~I . Gno oJNSKY e C. P. BAKER. J_, 'an estesia spin. l?evu e de i\ l érl., giu . - N11n1 e ro . ulle n1 al a ttie d c l pol111onc. Paris 1vl éc7., 12 ag. - ScH\ cIITr~n e D. ~ EDLER. Jllero emotiYO. Joiir11 . A. A . A., 22 lt1g. - ~l. A. GoLDBERGER e R. T. FnANK. Diag n osi orni orLi ca d ella vitabilitf\ d ella g·r avid an za. R. F1Tz. Il 111edico pratico rruale insegna11le. l rl. , 29 1u,Q'. ~ c.;.. H . B1GF.J O\Y e(; . \\ . ANnF.nsoN. C ura clei })Or l a lori di tifoiò r. - L. , . T(UBIE e G . ~J . RETAl\:. li drenaggio . f orzHlo òel liqi1ido c. -s. , t rcliives inl ern rd 1Vled., lug. - ~I . A. K uGEL e .. . L1 cnT~iAXN. L 'ittero nelle car cljopatie. G. E. \\7 AKEl\LI X. Ge11 c~ i d ell ' iper len . ion e essenziale. - H . H. H0Pr;:1~s. 1·ra lt él111. nell a neurolue. E. Zrs KIN . IperinsulL. 1110 . F . ~·r. l\1I c PHEDRAN e E. L. 0PIE. 'f bc. pol111. ]\\ lente. .4.m er . J ourn. );led ...:c., ag . - - D. ,\n1A~ e al . J~ a111e Il1n zionale dei re11i. ~r. FErJ o l\tAN . Il duod eno soYr a blJollrl(•n te. - B. ·r. ì\I c~r \R O:f e E. H . J(BRPE R . Gu arig. d el]c caYcrn e poln1on. l V i en . Kli1t. Wo ch . 1 11 ag·. - v. ,S1.i:nò. Tecnicu della purJ tt1ra n ell a cis ler11a. Deut. JJ erl. 11 uc h. , 11 ag. - Nun1ero sulla meclic i11a sporliYa . Aliner1 1r{ )[~ r/ .. 11 ag. - r . :\I \R COL O'\GO. Tun1ore cl el TV YPn Lri colo. - . 1'. 11 r. H KNINI . Leu ceni_ia ac u· In i11onoç ilica o re lico1o-cndo1eli osi leu cemicn P Clin. ,\led. Ital., ag. - '\J. }"ucc1. l4"unzic 11al ilà epalica. - A . L\XAJ . Rap1)orti fra malaria. fa, is1110 e ifilicl e. - G. ~·enn.\HI . Reaz. di Br11g~rl1 . 1

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A. ARCHI. 1'hc. ilare DE ·Ai'\cn J!ON.\LDI . .\u lo-' ac-

Rifornia Aled ., 29 lug. -

e para-ilare. - ·r. cinolerapia in l>a tlerie111ic transi tori e da · I rei) lococco 'irida11s. Id., 5 ag. - (.;.. SP1ccA. Fissaz. d el co111plcrn. i1ello zo · tcr e 11clla varicella. Deu/. ,\Jerl . .ll och ., 1 ag. ""cUNEIJ>En~ \ cLtrn le11ia e js leria: so1natopatia e }) icopa li u. STRU ~rPFF.L e nl. (~ontributi sull 'eugen ica . J ou rn a./ A. \1. 1\. 5 ag. - J . II. ~fu ~sEn e D. O. \i\ ruGIIL. Iperle11s io11 e, obesi tà e iperglir('1n ia . Bru x. -J\1éd . 1 13 ag. - R. ' ' ERlll)OC 1~i . f , il 111 or Ir iniJ>J'OYvisa fl ei hagnan U. Alirierva J1erl., 18 ag. - F. CASANOVA e I·:. l) 'Tc~Az10. EndoC't\rdite Yegetante aortica da hr1trcll n n1c]jtcnse. Rev ue Neu r . , giu. Resoconto cl ella 1:Jll ri u nione neuro logica inler1ìaz. !nel . Journ . 1/cd. Rr> . . , lug. H. "\~T . L1'tTON e D . L. nnt\ •\ STAX A. ' truttura antigena drl 'iLrio11 e colcrjro. - '' · \ 1 • l{ \DHA1\ ur, n ' \ R \o . E. n1ne cl ella fu1>1.i on e epn Lira. - B. C. GUBA e J>. \ . CRAh n \YORTY . ' rilamina B ... • Presse M érl., 19 aa. - D. DANIELOPOLU . ~ rrcrnIti mo d el tono cardio-' a colare. - R. LEcocQ. Critica ulle Yilan1ine B. ~fiin c/1 , "i\[ed . rVoch. , ] ag. - "\i\1 • ~ 7EYGANDT . Steriliz7.nz . l' cn lraz. p cl miglioram. rli ra;i:za. Mediz. TVell , 19 ag. -- G. BtjTT -En. TJ'in 11 l ina in chirurgia. TTl ien . Arch . inn . M ecl., 15 ag. R. BoL1.1~n . La lra sfus . di . nn gue. - .T. BrocH e A . BEnGEJ, ~ Ciclo oYa riro e rjcambio idrocarlJo nn lo . . WA SER~lAl\:\. Ed e1na polmona re cardi :-iro. - ' ' . T~ 1 F­ UERBEnn . 'J'C'rapia della febbre onclu lan le. F o lic .\{eri., 30 giu . <; . CAso . Tntos. ic nz . <la nich elio. Rif. J\1ed ., 12 ag. T . DE .. A..'ìCT1 ... 'fo'l.\LDI . Retlzionc él l ci tocl1 ol . - E . \f .\R.\ GLJAl"O. In 1n1t1ni1 1a1ione l u])crcolar e con bac illi J11orlj (I . H. ì\f.) . Brux.-ft.féfl ., 20 ag. - J . ('";OEDEnTr E.R . O . igeno terapi<t rl elJe complica1ioni polm. post-opera lori r . .Torn nl <lo ~ ClEn ., 15 gi11. ~ .A.. DE AL 1r-:1n" Pn , _ 1

1

1877

no. 'f u 1nori d c Il .ip oco11clrio :--i 11 . l~. l..,ERREIRE. 1>rolila .. i d ella 1hc. 1lCll 'i11Ja11 rh1. - -;, n. ALL RI:\. Il prolJle1na d elJ 'o J)eòali1za1 io1H.' <lei lal1anli. />roc. R . . oc. Jied. , ng-. Oi~c u .. !:-. , ulla ne' rile . t: a j , lica. .fou rn. rte 1\1 étl. rl <> Lyo11 . 20 ag. - \ n n1ero sulle• 111al a l lie clell 'appara lo digc1. .J ou rna l 11. A1 . . J., 12 ag . F. \\ . ll .\\J KI . C11r nhi lil à ci el cancro d el r c ll o. 'I'. H. HAnnr s e ~ I . J3oDANSKf. 'fra tlam. d e ll t1 p oli cil(•n1ia vera. P. I\. o· LE1.1RY e A. L . \l\'1~L!'ì ll. 'l'r;tllnn1. d ell a J Ll'tt roJ' 1 .c con n1ll l ari a. t1.n1i. Inst. F'asteu r, ag·. - R. Tl1 c11nN. /\ sorb i111. d ell e an tii os i1le nl.lrav . ln pcll '. - ri. ANAllELLI <' A . ALES ,,xn111!'1. ltraYir11:-- tifi<'O. Gi.orn. di Batter. e ln1n1c11i ., ag. . GJ OYA' \llDI e A. ~Io.NooLFO. n nc illi ti rir i e p arnlifici isola ti rlni porlalorj . . C\LVAXO. li colera sperin1r11ta le nel coni glio. ll .i e1i. l( lin. ll' och ., 2.1 ng. l\1Fn L. L'j11fia1n11lttl1011e.

1rch . L·rog. ri e .\le<l. ecc., lu g. - C. E TABLE. I lofj iologia •! i tofi ... jopalolog-ia d r l cuore. - A . ~ ·\n1 0. Ca ,·erne e fre11j co-e\er e i . .I . P . RrosH e fl. ~\ . PrAcc ro BLANC:o. Le cri i !->\l<lorali co1ue cri u ivale nli •i e ll 'angina di 11el lo e cl e] I 'erle1na acult' del pol1n on e.

Riv. I lo!. rii Tera.pia , 30 lug . - .J . .l 1\ CON0 e P. l ìonl\trco r . Chem ioter<tpi a cle ll e lTlico~i

ANNALI D'IGIENE. PUBBLIC.t\.ZIONE l\fEN ... 11..E. 11 p e r iodico i tu lia110 più ricc·o, più aggi ornato e più vat·io cii medicil1a pTeventhra e d i bi ologia gen erale n ppli <::l t~ alla m edi cina. t, Jar~amente rliffuso e accre<li1 alo. Cbiedet€'ne un num ero cli ~ a~gio e vi sarà inviato gratis. Ahbonament o a nnu o : ltalia L. 60, Estero L 100; oer i no~tri abbon 11 i rh·;>etti\amente L. 55 e .. 95. A.hhonamento pel 1934: Italia L. 6 0, Estero L. 1 00; a i no tri a,hbonati rispetti\"amente L. 55 e L. 95. Per otte n"r e quanto sopra riYolgcr:-:i direttamente all' ed itore LUIGI POZZI, via Si'i t ina 14, ROMA.

Indice alfabetico per mater·ie. -~cicl o

c ianjcfr .: n e1l 'a, Yelcna111. cl a - . Png. 1871 Anemi11 perniriosa: t era}Jia col r o"' ·o Congo . . . . . . . . . . . . · · · · )) ] 70 .\ne111ia pcr11 ici o a : Ya11 lag11i cl ell 'epato-lera J)ia ))Cr i11jezioni . . . . . )) 1 69 Bi bliog ra fi a . . . . . . . . . · · · 1 f54 Bile: ul rnc ·cani. n lo clel flu o 11el] c gra nel i Y i e . . . . . . . . . . . . . )) 1 4 Carbonchi o p a l1)elJra le cau , a cl i a trofi a d el 11cr' o o li ico . . . . . . . . . . . )) 1 68 Cl1irt1rgia: com u 11 i1·f11.jon i Yarie )) 1 56 Colecjs t il e Cét lcoloRé.I 111 rr o Lata )) 1868 DiaJ,e te : chPI 04' i . . . . . . . . )) 1868 Im111unità e s i ~ l <• 1 nn rrlj colo-e11do lel . )) ]870 Itter o c1norrag ico a Ilo111 a . . . . . )) 1867 Leucen1 i n nc ut n 1n onoejU ca o r eticoloc11<lotc li o ·i l <~1 1 rcln i cn ? . . . . . )) 1869 Liquido cer ebro-R pinal c: pressione )) 18 40 )I

Lo11ge ,il?t: caratter) li r 11r r c0 11d.i1ion i Mnl ul tia di Osler . . . . . . . . . . Ple tira : fJogo i allergica . . . . . . .

PJ1 c un10Lorace bilat erale il11 u l In nPc) J>a lion1ielite: ieroprofila . . i . . . . . l)o]in c urjte çon secutiYa all 'u so ll'r npe u tico del fosfato di creo~o l o . . . . . PrC': ione Yenulare n ell a c i ,\ 11o~ i cl Pll!' e:lr e tnil à . . . . . . . . . . . . T\eu i : inst1ffi cienza . . . . . . . . . ·rubE>rcol o i e rlila1 nzione cl ri bro11 chi 'l'ub "r colosi infantile: pro fila ssi . 1'L1bercol osi: J)O lerc }Jn l lcri cidn cl<·g·li ·.. 11 m,or i . . . . . . • • lJr ologia: congr esso • •

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biliari: (lrennggio Vit ;1n1inP : azione . .

Diritti di proprietà riservati. -

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel P oli clinico se non 11ucoriztazione scritta dalla f'e~one. El vietata la 1>ubbl.icazione di sunti di essi senza cita"1e la fontt.

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Pno . 18 71

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A. Pozzi. Resp .

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Ron1;\ . 8tab. Tipo- l.i t .

Ar1n~ni

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67 63 50 49

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Pubblicazioni a disposizione degli abbonati al ''Policlinico,,:

Dott. prof. VINCENZO MONTESANO

Manuale

di

Docente di Clinica Dermosifilopatica nella R. Università di Roma.

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cutanee

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Eccone il sommario :

PA,.R TE CENE RA LE: A1natomia e Fisiologia della cute Patologi'a generale, Semeiologi a, Terapia generale • Cl; slficaz•one delle malattie cutanee. PARTE SPECIALE: Disturbi di circolazione e malattie dei vasi • Dermatiti - Dermatosi che sogliono prese tarsi nel corso di malattie del sangue e degli organi emolinfopoietici • Pemfigo e Pemfigoidi • Scl11 dermia e stati suterodermici • Atrofie · Nevrodermie • Cheratosi • Affezioni degli an1nessi e delle append i cutanee . Anomalie della pigmentazione • Tumori • Malattie infettive soecifiche e parassitarie • Pitiria rosea • Psoriasi - Ll"taen ruber. • APPENDICE: Dermatosi dei lavoratori • Dermatosi simulate.

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Prof. ODORICO VIANA

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Dott. FERRUCCIO PASQUINI Assistente n el1 a Clinica Ostetrico-Gin,ecologioa della R. Univer sità di Roma.

Sulla natura delle tossicosi gravidiche

Riporti a mo l' Indice-Sommario : 1) Int rod11zione, pa;g. 5 a 11 ; 2) Embrione e feto, pag . 12 a 22; 3) Placenta . pag. : a 33 ; 4) Decidua, .p a,g. 34 a 38 ; 5) Madre, p,a g. 39 a 46 ; 6) TossiC?$i della grr-a.Vid a nza, p a g. 47 a 57 ; 7) F enome1 si mpa tici d ella gravid a n za e VO'lllit o g:ravidico, pa g·. 58 a 62; 8) Ecla.m p sia, pa.g. 63 a 67; 9) Conclusioni, pa,g. a 73. - Bibliografia, pag. 74-75. Volume in-8°, di p agg. 75, nit.ida.me11te stampa to. Prez110 L. 1 2, più le spese postali di spedizione. P er nostri abb onati sole L. 1 O fr anco di porto.

Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore LU I Cl POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA


f

Roma. 27 Novembre 1933 ·XII

.l NNft XL

Nnm. 4:8

,, fondato nel 1893 dal professori:

FRANCESCO DURANTE

GUIDO 'BACCELLI •

''

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico d1 Roma

SOMMARIO. Lavori originali : . Pi ani: Sopl'a una pa.rticolare area di iperfonesi mobile n el pneumotorace. Contributo clinico e radiologico a lla diagnosi precoce del pneumotoracP. ed alla precisa valutazione del suo comportamento agli effetti di un'efficace collru:isotera.pia. Note e contributi : L. uss1 : La narcosi endovenosa a l>aEe di Evipan odico. - M. .Ascoli: Interlocuzioni al Con g1·esso Volta. Osservazioni cliniche : G. Baronci: Contributo allo studio dell'infezione poliomielitica. Divagazioni : G. DTagotti: Un flagello della civiltà moderna: )1 rumore. Sunti e rassegne : SISTEMA NgRvoso : R. Uaussé: Semeiologia delle vertigini. - J.'I. Castex, L. Ontaneda , F. olanet: Le indicazioni della cisternoterapia : vantaggi di questo m etodo. - FEGATO E VIE BILIARI : c. C<>mbies, Falbre e Rexanières : Composizione chimica della bile n elle affezioni croniche della cistifellea. M. V. Ra.dha Krishna Rao : Ricerch e s ui valori clinici delle pr-01ve fil tolleranza del levulosio e ga181tt.osio per la funzione epatica. ·- S. Helgerson Roden : Oontributo alla oon-0scenza della malattia dei gangli linfat ici del legamento epa.to-dnodenale. Notizia bibliografica. Cenni bibliografici,

Acca demi e, Società Mediche, Congressi : XXVIII Riu· uione della Società Jtaha!la di Dermatologia e Sifi· lografia. - XII Congresso della Società Italiana di Urologia. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATICA CORRENTE: L. A.ngelone: Considerazioni sulla eziologia e cura del singhiozzo. - CASISTICA E TERAPIA: Gli sta.ti ipogli· cemici. - La glicos uria e la glicemia nella diagnosi e prognosi del diabete. - L'ossalemia: origini e trattamento. - Tetania spontanea da iperventilazione. Un caso di osteita deforma.nte. - Sindromi associ ate aicrocianotiche ed acromega.loidi e Ticambio ene1'getico. - La tera,pia dei disturbi endocrini maschili. SEl\IIEIOTICA: Diagnosi precoce dell' angina pectoris. - Le anisosfigmie. - MEDICINA SClRNTIFJCA : Sul passaiggi o del batteriofaigo n~1le urine dell'uomo e degli animali. - V ARIA. Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE : A. Franchetti : La p rodu.zione e la vendita delle maschere antigas. - Oonoo1·si. - Nomine, prom.ozioni ed onorificenze. .Nostre corrispondenze : Da. Oa,tania. - Da Messina. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica.· Indice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI

h o voluto seguirne il con1portamento in t1n 11 umero molto ragguardevole di casi anch e atipici e corredar11e lo studio c:on ricerche di controll o sperimentali e radiologich e; le qua]i, m entre mi hanno fornito la pieLla confern1a dei rilievi clinici già pubblicati, mi hanno però portato ad intraprendere ed a sviluppare una 111nga serie di indagini integrative sopra qua lche nuovo ed interessante prob.Jema di fi siologia e di fi siopatologia che soltanto ora posso considerare suffi cientemente cl1iari to , almeno nei rapporti colla .presente pubblicazione.

O S PEDALE DELLA MISERICORDIA E DOLCE DI PRATO .

Direttore e M·edico primario; Prof. S. PISANI.

Sopra una particolare area di iperfonesi .mobile nel pneumotorace. Contributo clinico e radiologico alla diagnosi pre· coce del pneumotorace ed alla precisa valuta· zione del suo comporta1nento agli effetti di lana efficace collassoternpia.

S.

PIS.>\.Nl.

L ' « area di iperfonesi pneumo toracica mobile " (a . i. pnt.m. ) su lla quale intendo rich iamare nuovamente l 'attenzione dei Medici pratici, e sopra tutto dei Tisiologi, è un rilievo semeiologico ch e è g ià stato oggetto di una n1ia comunicazione p\feventiva al Co11g resso di Medicina Interna tenutosi in Roma nel 1924, ma che espongo solamente ora in extenso, perch è, trattandosi dii cosa nuova , (1)

I. -

DES CRIZIONE DELL'AREA DI IPERFONES I.

1

(1) Si tratta sopratutto di un rilievo contrastante con l e opinioni correnti sul modo di distribuirsi del gas n ella cavità pleurica: distribu-

La a. i . pnt.m. è ra1)presentata da 'una zona di suono torac.ico grave con tonalità scatolare ch e si trova in tutti i pneumotoraci liberi non ipertesi, e b e è facilmente differen ziabile non soltànto dalle ottusità cardiaca epatica e 7.ione uniforn1e a guscio d'aria attorno al pol111ou e o tutt'al più tendenza a prediligere da principio le sedi corri spondenti alle l esioni p ar en chimatose pii1 gr avi , specialn1ente se dis truttive.


I

1880

(( rL

reo ))

POJ,ICLJ

splenica e dalla risonanza gastrica , colle qu a l i (11elle circo tanze ch e saranno esaminate più o ltre) essa zona può confinare, ma altresì e quest o è ciò ch e piiì interessa - dal uono chiaro poln1onare ch e se 11on cir conda scm1)r e tutta l 'a. i . p 11t.m . , la d elin1ita per ò seimp re n ei 3/ 4 a l1neno d ella sua circonferen za. La a. i. pnt.m. 11.a una sede, una grandezza ed una configurazione ch e oltre a variare él secondo ch e il pneumotorace è a d estra od a sinistra , variano a ltr-esì a secondo d elle condizioni anatomo-pat ologiche della pl eura , a secondo della entità del pneumotor ace e, più ancora , a secondo d el d ecubito in cui si e~'l.­ n1 ina il malato. 1\.. parte quindi la tonalità di suono cl1e prati camente possiamo con siderare sen11

1\ .

NO

\L ,

~ L :\I.

48)

cora ipote5o. Sa rà t1ui11di OJ>portuno cl1e io dia anzitutto la clescr iz io nc dell'a. i . p11 t .1t1. in questo caso c la sico; e co1nincerò co l d escrivere c ome essa i pre en ta allorch è si esa mina jJ malato in decubito orizzo11 tale su1)in o, perch è queslo sen1plifich erà molto la de scrizione di quanto i osserva i1cgli altri d ecubiti e n ell e a ltre contingen ze. •

A) Comportam erito dell 'a. i. pnt.m. nel caso

di un pneumolorace tera.peritico 1destro libero ipoteso, a malato in decubito orizzorttale supirio. Nel caso di pneumotorace destro ]iber o ipoteso , a malato in d ecu b ito orj zzontale Sl1pir10 la i'Ona di i1)erfon e i (v. fig. 1) è ~ jtl1ala quasi

r

FIG.

1. -

Decubito orizzonlale supino. Pnt . D.

pre identica I 'a. i. pnt.m. si presenta con modalità assai differenti non soltanto d a caso a caso ma anche n el m edesim0 soggett o, i11 rapporto appunto alle diverse modalità e circostanze in cui si ricer ca. Esi ste tuttavia una circost1nza nella. quale le caratteristich e fondam·e ntali dell 'a . i . pnt.m. (sed e, forma, g randezza , mobilità da d ecubito) appaiono identich e, direi quasi tereotipe, e questo è il caso di un pneumotorace terapeutico destro (2), libero da aderenze, an (2) A sinistra i reperti sono un po ' modificati dalla presenza del cu or e. L.a son orità gastrica rende i riliavi più fini ma n on difficili.

F1G.

1-bis. -

Decubito orizzon lale supi11 0. Pnt. D,,

al centro della parete torac ica anteriore ed ar-. riva : in alto alla inserzione stern a]e del ler zo. paio costale, in basso alla b ase d ell 'apofi si e1 t siforme , ver so sinistra (part e sana) alla paraternale S., e ve1·'" 0 d estra (parte d el pneun1 0} alla emic laveare D. Essa ha l1n a form a cc a campana n un po .. schiacciata verso il lato sano , e rico rda n el su e> profilo l 'area di ottusità r elativa di un cu o remitralico (n el caso speciale destroposto). La form a d ell 'a. i . pnt.m. è adunque asim111etrica , ed infatti nlentre il confine laterale ,C\inistro (parte sana) è seoonato da ~1na Jinea qua .. i verticale ch e decorre pr ess 'a poco lun -.


.. 'EZlf O~E lT'l\~ 'J"JC.A

.:go la Jl,tra:--lt-. . rnale S. e sr~·111 d e in l)a ' ~O Iìn 'er... )a <1uint n co .. ta. iJ confi11e laterale de. lr<) (part.e d el JJ11 cun10) è inYece fo1te111ente ob li -

1881

ra 1i. :\-on di rado jJe rò il con fì11e inferiore è :o:::lituito o da una linea c ui' a ., a ata in b asso <fig. 1-bis), oppure da una linea spezzata co: - lituita da due S~O"'JTlenti c he si incontran o ~u11a linea mediana , e di cui il segmento ch e c: orri ponde alla parle del pneumo suole esser e più lungo e quasi orizzont a le, mentre assai: più breve e nettam·e nte obliquo è il segn1ento, cl.al i 'altro Jato ("!. fig. 1-Lri ") .

13) Comportamento dell'a. i. p nt.m. nel caso• di pneumotorace terapei1tico destro libero ipoteso, negli altri decubiti . 1

. . e invece ch e in decubilo orizzontale si esamina il malato negli a ltri decubiti, la zona di iperfonesi cambia di ede e di form3 , il cheoltre a rappresenta re la ca ra.tt eristi_ca fonda 1nen tale -del nostro ri li evo, 11a anch e somma' importanza ,pratica e grande interesse dottrinale . · I ) Dec ubilo laterale:

1.-iG. 1-tri s. -

Decubito orizzonta1 e upino. Yr1L. lJ.

'i t10 e ~i

1Jir1ge fi110 alJ a emiclaveare, ra{!:.... iungendo i1t ba · o il bordo inferiore della e.... La costa. Il confine inferiore d ella zona ipcrfot.• "'Jj ca è a sua volta rappre entato da una 1inc·1

a) Decubito laterale omonimo al pnea1no (pnt. destro - clect1bi lo sul fian co destro). - Quando il malato dccombe sul lato omo11imo al pneum.o .]'a. i. pnt.m. risale in toto ,-erso il lato ano , di 3 ctm. circa. ContemJ>Oraneamente la linea di confine da questo lato (parte superiore) i incurva fortemente t rnentre la linea di con fìn e verso la parte am1nalata (parte inferior e) diventa pressocbè .:ella (v·. fig. 2). ~el cdnl em po g li .estremi cef·1li co r caudale della zona 1perfonetica tendon()

F1G .

2. -

Decubito sul fianco destro, omonimo al pn.l.

retta c11e decorr e dall .alto al basso e dall 'irlterno 'erso I 'e t erno e che riunisce i due e_tre111i inferiori d elle linee di confine late-

a d a llonta11ars i, !)C r lo l)iù a l)e ... e di quello 111feriore cl1 e $J 11 \ ·ur,a , rn a non se111pre, verso l 'e11igastrio.


I

18 2

11

b) D ec tibilo laterale OJJ/Jos l o al fJ11eu1>1 v (p 11L. clc. lru decubito ._ ul fìau co inislro J.

- Quando il malato decombe ..,ul fian co OJ)po Lo al p11eumo, I 'a. i. p11l.1n. abbandona quasi completamente la regio11e toracica a11teriore, per risalire n ella parte più elevata della regione toracica laterale ( dell 'en1i lor ace le ·o), foggiando i ad an1pia zon a ovoidal e ch e arriva in alto a -.l: dita circa dal caYo dell 'ascella 1 invade in basso iJ cul di saGco pleur ico Jaterale inferiore (\ fi g. 3) ed è delimitata , in 1

[_\ ,::\ci \L.

11. PD I ICLJXlUO n

~UM.

48]

:.\'ei soggetti g iova11i ·con1pare di solito qual..iasi traccia di ÌJ)erfonesi anche sternale alta, e suole essere individuabile soltanto (v. fig. 5) una zona di iperfonesi scatolare omon ima al pneun10 cl1e occupa esclusivamente la fossa sottoclaveare e. in min or g rado, quella opraclaveare. · 3)

Decubito semi-s'eduto.

Se il malato non ·è n1olto giovane e se vien e esaminato in decubito semi-seduto (Y. fig. 6),

t 3. - l)ecubito sul fianco sinis Lro (controlater ale al pnt.) .

F 1G.

avanti, dal I '.a cellare anteriore ed , indietro, dal}'ascellare 1Josteriore (3). 2) Decubito seduto.

Nel decubito seduto (v. fig. 4) la iperfonesi i fa strada verso il giugolo, inYade la r egione i etro-n1anubrio-sternalee quella ovra e o tto clavear e (dalla parte del pneumo), asumendo una forma triangolare con apice in basso all 'altezza del 3° paio costale e b ac;e i 11 alto . Nel decubito :,;eduto quindi la zona di iperfonesi r etrosternale' inferior e per lo pi\1 . . compare completamente . e, dello sterno, rimane ipersonora sol tanto la parte alta. (3) Qualcl1e volta l 'a. i . pnt. n1 . risale in alto solamente dopo che il malato si è girato per 2-3 Yoltc sul fianco sano. Le ragioni apparir anno facili e chiare dopo che avrò esposto il m eccanis1no di sede e di forn1a della zon a iperfonelica.

FrG. 4. -

lJecubilo seduto.

non è eccezionale ch e l 'area iperfonetica si comporti come n el decubito preedente , ma è più facile ch e la iperfonesi si faccia strada ,·erso l 'alto so.lla11to in pa.rte, venendo così a costituirsi una piccola zona triangolare rli ~ o­ norità retro-manubrio- ternale e sotto-claveare, sovrastante alla zo11a i1)erfor1etica pru11itiva, colla quale può i11antenersi in diretta continuazione m ediante un corridoio iperfo11etico più o m eno largo. Ne risulta allora , r1ell'insieme , (v. fig . 6) un 'area di iperfonesi cc ad anfora » che si estende 5U tt1tta la regio11e retrosternale, e che si latetizza più o m en o ,·erso la parte del pneumo, a secondo della cetlibili tà del m ediastino e della entità del pnt. 4) Decubito orizzontale prorio.

Quando si esamina il malato in decubito orizzontale prono fv. ficr. 7), la regione ster11ale tace, rnent~e in vece è facilmente percuo-

...


\ •

[A:'\NO \ L, ' l \f . 43)

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1883

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F1c.. 7. -

<l estra.

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Decubito

~cdu to.

Decubj lo orizzo11la]e

~ uµ1no .

F1G.

Pnt.

éJ

F1G .

8. -

6. -

DecuL ilc

en1 i edutr-

Decubito genu-peltorale. Pnt. a d estra.


1884

(( l L l?G>r.mn.JNLGQ. »•

tibile una n etta i perfone.si 'ertcbra Je e !Jar a.vertebrale, omonin1a a l pneL1n10 , di for111u ovoidale, ed este~a dalla 4a alla 7a , erteb r:-1 d orsale .

5) Decubito genu-p ellorale.

..

Anche in d ecubito genu-1)ettora le (v. ng. 8) scompare ogr1i traccia di ipe rro nesi to rarica1 Dntcriore , m .011 Lre s i rischia1·a in m odo 11eLtiss imo il su ono èli p·er cu ssione dalla sa al la 12.a.. ·ve rtebra dor a ie, ' 'en endosi così a formare an c he in qu e t o caso un 'area i1Jerfon eti ca ovo ida le, vertebrale e paravertebrale, on1011i111a a.I. .p11eumo to race, di solito pirjforme.

•C) Comportam ento dell 'a . i. pnt.rri. nel caso di pneumotorace libero, a va rie 7Jressioni en·-

dopletiriche. Quanto è s tat o fi 11 qui riferito rig uarda, c0me facevo 11otar e da p rincipio , il ca so ti1)iC0 -cli un pneum o tor ace dopo le prin1e introdt12ioni , e c joè .con pr essione endoplc urica an·-cora negativa ma n o n p iù fortem ente· tale . Convien e ora ch e io esamini in breve il con1portamento dell ' a. i . pnt.n1.: - n ei cas i di p11eumotor ace con pr essio.:ie fortem ente ncgativrc., - in qt1elli con pression ~ appena positiva , ed in quelli in cui la prc ione h a d ovuto raggiunge re cifre 1lettamente positive , c1npre riferendomi per ò a pn eu1notor1ci pe rfe ttam ent e Jiberi . a) el caso di pneizmctorace libero n ,pressione fortem ente negativa ( l a introduzi (JJ11 e) si hanno reperti perfett an1ente o vrapponibili a quelli più sop ra d escritti , con la differ en za ch e l 'area di iperfon esi h a . una son orità di scatola m en o tipica , dirr1 en io ni m inori i11 ogni d ecubito, n1inore tendenza a risalire ver o la r egione · r etro-m a nubri o- ter nale in d ecubito seduto ed a s11ostar ·i vrr o Ja r egione ascella r e malata quando i1 1)al ie1lte decombe sul lato ano. b) Nel caso di pne11n1otorace con pression e leggermente positiva, l 'a . i. pnt.m . è naturalment e più ampia ch e nel caso d i pneumot orace ipot eso, è più sonora ed h a una spotabilità da d ecubito n1olto p iù p r on ta e più com p let a. c) Nel caso di pneumotorace lib ero con, pressione n ettamente positiva, e cioè quando il pneumotorace ·ia totale. non è d cl i rn itabile n essun a area di iperfon e i , coni u nq11e configurata . L 'em itora ce è tutto u g nal n1cnt e . ipersonoro. 1

D) Comportam ento dell'a. i . p n l.m. n el caso

di acleren ze pleurici1e. Nel ca o di pneun1 ot orace « imbri a li ato » . varie possono e ~ere le eYeni enzc rt cconda

della. -e_d:e e cl.e lla eJlJ 1L!ij1 1i~ fl e a d er e1ll't:'. pJeuricl1e. ~a~Le-rà .tutta".ia t: ~· io 111i li1niti a P.ren-de re Lil co.n.s1der az1one. il comportamento del:-1·a.. i. pnl.n1. nel ca o di adere ·~ ::e m ediasti~1 ic/1,e aJite.riori , perchl è questo il caso più 1r1L,e res ante dal i)unl0 clili -vista pratico, ec P.6-rcl1e la CG>J)!()S~en~ a. cleJJe a t~omali e di compor-L~.111.eo:to. cl.e.li a.. 1 .. 1: 11.l .J.1.ù .. 111 que ·to cas0 ·pe-· c1fico, n e· r ende inlui Li.,~ o ti co1111Jortaru enie> i11 tutti g li altri ca.,, i co11 a.cd'erenze coml1nc1ue loca lizzat e ed e'"' tese : a) S<t- l e a·cle1.1 enzE?· imtere · ~ a. 110 la regione · rriedi~ti·11icrt a riteriontl"-.<Jt71[.H~rio re I 'a. i. p11t:m . a·nteriore si fo rn1 a con1 e nel ca ~ o di J)lre.umot <Dr a'.ce lo Oa ln1ente l1l~c ro,. ma a {)pare i11e-n o r ego larrrnenle co11fo r111 aLa , è un po ' più bas~a e · piilii pia·tta•. e non pu(). farsi " t rada ''e r~r; il :.~! ng ulo q~.n<l o ìI mal1H t.o , i ~ i e de o s i . a lza in · p ied'ii;· b) Se le a:dr re·nii.e in t e re~ ·a 110 la reuione· me·d-ias-tinic·a <lI1tG<t1,ii ©,1:·fl-inf r ri ore, I ' a. iL i~11t. rrt·. i l.iin1ita ad u 111Il! ]JJtr.t:o1a zo11a di iperfonesi che· occupa la r egio11 e· r e-tro t ernale alta an ch e in dee.uh~to orizz.o,nta:Ie-r e ch e non può far si stra.:-· da, die lro lo ~ te rno \ Ct\ o il ()a . . so. q uando 1ll malato .. olJe,a il baci11 0: e) Se infine è ·ade rt: nt e t11it 1 la reyiò,~e· mediastinica anteriore. 11la11ca qu alunque seg no di ìperfo11esi re lro-s terna1 e alta e ba-.s~a, ma co11 a ttenta ind<lgin e ar à qpasi sempre. po ibile. rintracciare in u na JJart e o 11ell 'altr.a rlelJa regio11e torac ica (a nlerioPe, 1a1 er aJe o post eriore) , una zon a iperfo11etìi.ca sc~t0l a re. ch e sarà tant o JJiù 011oru e tant ~ più airr1piai qu.a nto più abbond ante .. a rà La.tu la i~ trodu ­ zion e di g·as e più lar ga ~n rà la. zona libera da a d er en ze . L e zone iperfon et icl ir r hc ...,}i r)osso n0 f 0 r n1ar e n ei casi di pneun1olora ce zm brigl1à:f0. danno j)er altro un .. uo110 c l1e è tl ua i ::;e111pre m e110 tipico di quell o clcl p·neu111o torace libero. e ,,anno d eli111ita te l11ediante u·11a per-cusione ch e , -arier à di in tcn!' ità caso per caso. (T alvolta gio,-a a sai il controllo della f1er ct1 sion e ascoltata, }Jrati ca la ro n lt11 diapè~.:011 da suoni g ravi). E e zone 0110 J)ro teifcr111ì ed assai meno mob ili r11e i can1hìa111entì dì decubito , sicch è la loro e atta indìvìdnazìone e delimitazione ]ìotrà qualcl1e ' 'olta riuscire 1)iuttosto diffici Je. 1

E) Comportarri ento rl ell 'n. i.

cli pn eum ot or(lc e

sponf,a1i ~o.

r )1?t. 111 .

1~ e l

caso

·

Anch e nel caso d el pneu111otorare spo11tane0i iJ comp0Ttan1ento deJl'a . i . 1)nt .rr1 . Yaria a seconda ch e si trat ti cl i 1)neun1 o to ra ce po n tanoo libero o di pnel1 n1otoT~ce 5po ntaneo con ~de­ r enze p leuricl\e :


SEZ101

a) r l ]Jn 'll1110Lorace sp on tan. ~0 lib er o il 1 ilit•\O clt' ll 'a . i. 11nt .111 . '"' uole essere di repert o ecce~ i on a l e lralla11do i qua~ i .. cn1pre di pneu111ol<> raci ipert es i e totali ; l>) el pneumotora ce sp on tan eo con. a1l<·1 en:e, l 'a. i . pnt.n1. u ole invece e, ' ere Jlr<'sent c. ecl è facile com prendere come es.. n si <'.01111 >0rLi : tipia di sede , irregolarità di confr gt1ra zior1e, so11orità empre gr ave ma più -l' lt<:1 ed im111obilit à o en1i-in1n1obilità da dec ub·il o, co LiLt1iranno invero le n ote ra ra lt eri .. ti r l1 f' òcll ' a. i. pnt .m . in que ti ca:o;i . 1

f ) C'o11ir>o rl ani e11to <l ell 'a. i . p11L.111 . nel caso cli iclro-1Jn eu111otorace.

\ pi ca ~ o di idro-p1ietL11 tol ora ce, il co1111>ortan lcnl o d elJ 'a. i. pnt.11l. ricalca, grosso m odo . c1uanlo ~ i o. ~e r' a 11el pneumotorace sanza

li c1uiclo , .. alvo una . . onorità cli ca tola n1 cno gr~ rr ed una cerl.a i11inore rapiditù C(l rnti là di ' rn ~ t a1n ent·J da cl ec nlJit o. (CC' n I i 11 tla)

NOTE E CONTRIBUTI O." PED.\1 E

V rTTORro E\11.AN U ELE

III -

Gon1z1.'

EZIONE CffiRUR GTCA..

La narco. i endovenosa a base di Evipan . odico. Prof. L . uss1, pri 111a rio eh irurgo e direttore i11 cdi co.

T;tt nurco::;i endovene a no11 è t111 'acquisizio11r n1o<l er1La. [ primi tentativi. ri algon o a epocllc ll to1 lo 101 1lane e precedon o add irit l ura di scco Ii 1a pra tica delJa narcosi per inala zion e di clorofornaio o etere. i gi ~mondo El holz sembra esser Lato colu i ch e per primo si occt1pò di narcosi endovene n poichè egli , tando a quanto n arra r l1 ee J. (1 02), !Pà n el 1665 riuscì a produrre 11cll 'esperimcnto de lle narco i profonde valend o. i g ià a llora di un preparato ~alenico di oppi o. C:l1 r tale procedimento non abbia potut o trovar e appli cazio ne al] 'uomo si spiega og~ i ufficien temente in ba e ai caratteri speciali e al] a ben noln rt zione f.a rn1 acol og·icn d el l'oppio. TI fAtto ch e n ess uno dei m et odi cli n ar cosi per· inA lar, ion e oggi in u so soddisfa p·ienam ente il r hirur ~· ~. vuoj per l ' in ufficien za della narco i vuoi per i p ericoli immediati e tardiv~ cui una tale pratica va co ngiunta. vu oi infine per il lra11ma T> .. ichi co, certa mente ind ividttalP, ch e la na rG'o i arreca agli operati è tato l '.argom en to principale ch e ha spinto chirl1rghi r farn1nrologi alla ricerca di m etoòi ... empli r i di 11arr·o~ i , le cu i caratteristich e dovr ebb ero a1)1

~

PRATICA

1885

punto esser e: la facilità del clo .. agg·io, la sem]>li cità deJl 'e~ec u z io11 e. J 'a · ·oJul a inn qcui tà e Ja man ca nza di controindicazioni. La narcosi e11do ei10 a a ba e cli etere (L . Burkhardt), d i l1edo11al (.Pale11oco), ùi cocaiu a (lli tter) escogitata sotto forma dell 'anestesia tota I e 11011 è ~ tata l·oro11a lu da surce3so e co ì ' p11 re do etler o e ... er abband ona·t i i tentativi fa tti da W. l( epplcr. e F . Breslaucr con nume .. ro, e ostanze come bro11iu ro di etil e. idrato di cloralio , cloretano. vc' ronR l sodico, trio11a le. 111orfina e ]}an topo11 . 1~ ·i 11troduz ion e del JJer11octo11 i11e o nella p ral ica alcuni anni o r ·ono l1 a egi1ato un passo in aYa nti n el problema della narcosi endo,reno:'a 111a 11 011 è stato il 1>a .. ~o clefi11ili,·o in ql1anto ta le farrnaco iniettalt1 JlC r 'ia eocloveno a pern1 elle di ottenere u11 so11110 crepu ;;colare ma è in ' ttfTi ciente per darci un a n.arco~.. i completa . pella a W -es e il m erit o d i e er riu .. cito a confez iona re t1n prepara I o di acido barbiturico de110111 inalo E'' i11an ~o d ico cl1 e . i rresta ottirna 1ne11Le 11er lln.a n arco ' Ì endDvenot1a totale e cl1e !'i è g i ~ i1npo~ t o prc _o i r hiruro-i di ling ua ted c~ca. J11al.Q"r f°l do ch e la . ua coperla i1on risalf!H cJ1 e appe na ad a lcun i n1esi. 1 congresso di <J1i ru rgia di quest 'ann o tenuto a Berlino Ancl1ulz rifeTi'H u 1J)a recch i<' cc11tin<:tia di J1a rcosi endovenose con l 'Evipan e si pronun ciava molto favorevolm ente per ciò ch e ri o-uarda la sua llJ)pl ica7ion e. Per averla poi per on almente usata egli n e è divenuto un ~ o tenitore erLtusiasta. Dnto il larg·o ro 11 en o r l1 e l 'E' i pa11 ~ odico ha ormai ottenuto h o volt1to a nch ' io introdurre rLel n1io reparto questo 11n ovo n1 eto do di a11esLesia endovenosa . Visto poi ch e rler quanto mi r s lato possibile inda o-are n essuna pubb·licazione naziona le esiste su ta]e a rgom ento e considerato i noltr e ch e trai l a. j di l1n ' 'ero l)r oo-resso nel campo nella narco i, h o voluto con quésta n1ia breve n ota richiam are emplicemente l'attenz ion e dei cl1irl1r,gi ita lia ni , t i qu e to nuovo n n e~teti ro senza aver la r>rete. n di farne uno ~ I udio com pleto e ev itand o in lin ea generale d i entrare in di ... cu .. iou c l)Cr ciò cl1e riguard a la composizione rl-1in1ira clcl m ede im o. J,a n1ia es perien .1,n s i cslr nc1e t 1 125• ca i di narcosi end ove'lo a, cifra incl11hl1ia1nente tropp10 modesta 1)ter -per1nettrrc ltn g· i udizio defi n i t.i vo ma r l1e 11 on n1.a nca l.llt lav ia d 'in1portan7.a i11 quanto e sa, n el .. 110 nu1nero esiguo , conl'rr rna perfetl.am en te i ri ttlta ti ol tenuti dalle n u111er osi . :i 111e o. servazion i r E>. e J1ote in Ger• mania. Gli inter,·enti pra li ra1i in narcn: i cncl oYenosa .. on o i seg11rnti : ' T.,tparal on1ie 4

C1a ~ lroe nl ero~ lon1ic

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1

6

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1\ j ) pen' liccc Io 1uj e

. . . . . . . . . Ernia jnguinale . . . . . . . . . . . J~ rnioton1ic per ernia incar cerata llicluzioni di fratture . . . . . . . . Incisioni di favi . . . . . . . . . . Incisioni di ascessi e di flen1moni . . Ainputazione di dita . . . . . . . . At11putazione della mano . . . . . . . E111orroidi . . . . . . . . . . . . . . . Os leomelite . . . . . . . . . . . . . . J~strazione corpo estran eo dalla vescica Ci toscopja . . . . . . . . . . . . . . Esame ginecologico . . . . . . . . . . Raschiamenl o p er aborto . . . . . . 1\pplicazione di forcipe . . . . . . . Incisione <li paterecci . . . . . .

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POLlC LI~I CO

B 7 5 12 18 35 6 1 2 6 1 3 1 41 1 8 re~a

A prescindere di due casi n ei qua li i 0

n ecessaria l'aggiunta di poch e goccie di eter e la narco i è stata n egli a ltri casi perfetta. Pe r qt1anto rigt1arda la tecnica essa è e t1 entame11 l e semplice. Premetto ch e n on sono m a i ricor o a 1la preparazione dell 'ammalato mediante J(l previa somministrazione di pantopon-morfi11n o di un preparato consimile ·e ·Che p er la preparazione della soluzione prescritta del 10 % n on ho fatto mai uso della soluzione concentrata d f l 33 1/ 3 % ma ch e ho in\rece a d operato le fial e cli EYipa11 già p r onte, c iogli endo 1 gr. cl el ri1nedio in 10 eme. di a cqua di tillata. J,o .. riogJi111 rn to è quasi i~tan1 a n eo e la olt1~ione li mpida come a cqua di roccia. Posto l'am mal ato s u] tavolo operatorio ed ultim ati tutti i Jlr eparativi si procede all 'iniezione endovenosa, avend o cura di iniettare i primi 3 em e. len tamente e prog r essivamente. L'ammalato va si n dall'inizio sorvegliato da un 'apposita infermiera la quale d eve cercare di sostener e e di sp ingere in avanti la mandibola , visto, cJ1e per il rilasciamento della muscu] at.ura essa t end e a rovesciarsi all'indietro con mina ccia di occlud ere le vie resp iratorie. Per ciò che riguarda il d o aggio è impos ibile il voler cer care d elle norn1 e e ciò p er il fatto, ch e in m aterja di narcosi gr<lnde in111ortanza ha la disposizion e in di vid11 ale. l Jni r-am ente valor e ha per que ti ca i l 'e ffett o cle1l 'iniezione e donde 1'av-vi o di in i'3ttare , o1tanto quc 11.a quantità della solu zion e c h e è app t1nto t1mci ente a p r odurre l1n sonno pr ofondo. Nel m entre ch e in alcuni ciò si ottien r gi à con 4 em e., per gli altri ]a dose deve e scr portata a 10 em e. Termin ata l'ini ez ion e si può in cominciare l 'atto operativo. All 'ini zio rlr 1 sonno si notano talvolta d etle contrR 7.ioni fi brillari d ella mu culatura alle c.. lrcn1ità ed anc he ai 11 1:1 ·sc le ri cl1e sco111µaiono lulta, ia be11 })rest o e ch e in ogni caso 11on rli ~ Lurbano l a1 1d am ento d e] l'operazione . La dura la del la n ar co i p ro:·o11 cla dura11Lc la qua le vi esi l e u11 perfetto ri] a cia111c·1t o della 1

1

1

1

n

i11usculatura variò nella n1ia osservazio11c da 15 a 25 minuti. Tale p eriodo può essei-e llaturiaJ mente aumentato iniettando al primo cenno cli tln risveglio nuovamente alct1.ni c1nc. del narcotico, ciò che non comporta alct1n pericolo , i 11 quanto è noto , che vi ha un 'eliminazion e n1olto rapida de ll'anestetico, per cui non vi esis le l 'inçonveniente dell'accumulo. Confesso ch 'io non sono mai ricorso all'aggiunta d el1'anestetico p oich è riten.g·o, ch e l Evipan d el)lla esser riservato alle narcosi di breve durata e ch e meglio cl1e di r einiettarn e mi sembra la a mministrazione di alcune gocce di etere. Un tale modo di procedere è ispirato dalla tema, che lesioni epato-renali potrebbero ciò non dimeno arrestare o ritardare l'eliminazione r condurre perciò a quella for1na di a ccumu1<.> che si è verificata talvolta ad esempio dopo J' iniezione di Salvarsan. Il respiro si .presenta subito dopo l'iniezione un p-0' superficiale e si fa per altro nel prosieguo sempre più profondo . L 'aspetto e il colorito d ella cute è gen eralmente ottimo. Una leggera cianosi che si osserva talvolta da principi o e ch e ,è dovuta a l crampo della muscul.atura cessa 5mn1ediatan1ente con il rilasciamen to rlella m ad esima . Le pulsazioni controllate sul] ' arteria r adi ale i sono dimostrate sempre reg olari, il polsn i)ieno e uniforme . rel sonn o vi h a poi un r aJlentamento d ei battiti ciò ch e p iù che al]' a1ion e del narcotico va secondo m e attribuita aJ1'abolizione dei riflessi psichici. P er quanLo rig uarda p oi i rifl e~ i corn ea]i e pupillari de,ro osservare, che il riflesso corn eale sparisce ben presto e ch e esso ritor11a appena verso la fin e d ella n ar cosi. Le pupi11 e poi si presentano dilatate in dall 'inizio e si re tringono d opo brevis imo tempo per man ten er e durante tutta la narcosi una posjzion ~ rl1edia. L'apparizione d ella r eazion e pu pill are denota la fine delle narcosi . Il risveg lio si compie nella maggioranza dei casi. silenzio amente com e silen zioso è t at o anche l'addo rmentarsi. In un solo cc.so cl1e ri guarda un potatore n oi abbi am o notato uno . . tato· di eccitamento. ella gr ande m ag·gioran za dei casi il risveglio è precoce e non a·yvi cne oltre i 30- 40 minuti. Sol lanto in alcuni dei n ostri pazienti esso è stato più o me110 tardjvo , i11 quanto persisteva per alct1n c ore uno sla1 o di sonno cr epuscolare. Dato cl1e ])rOJ)rio in qtiesti casi trattava i di potatori o di ammalati r h e avevano anch e abusat o di cibi , ritengo c h e il protrarsi di tal e ~onn o ·ia dovuto al fatto che per le io ni del fegat o i1el quale come è n ot o a, 1,·iene la deto . ., irn1io11e del] 'E1

1


{ANNO

XL, Nùi\i[. 48]

vipan, l 'eliminazione dell'anestetico ha dovuto subire in questi casi un notev'.)le ritardo. Io credo perciò che certe lesioni epatiche gravi debbano costituire una netta controindicazione ali ,uso dell 'Evipan sodico, controindicazione che rimane tuttavia unica e che restringe di ben .p oco il suo campo di applicazione, campo che si estende anche agli an1malati in istato di progredito deperimento e di . grave anemia. Va da sè, che l'età infantile non va presa in considerazione per tale malato. La nostra esperienza depone indubbiamente per l'assoluta bontà della narcosi endovenosa con l 'Evipan sodico, sia quale narcosi per gli interventi di breve durata sia infine quale narcosi base da protrarsi ulteriormente o con l'aggiunta di altre dosi di Evipan oppure di alcune gocce di etere. I suoi pregi stanno nell'innocuità del metodo , nella semplicità della pratica, nell 'istant.aneità dell'effetto e nell 'abolizione di tutti i disturbi psichici c he riguardano il periodo preoperatorio e il risveglio post-operatorio. Questo è il motivo principale che mi ha indotto a richiamare l'attenzione dei chirurg i su questa nuova specie di anestesia generale alla quale è certamente riservato un grande avvenire. Gorizia . 18-9-1933-XI. RIASSUNTO. L' A. riporta il risultato di 125 narcosi endoveno e praticate co n 1'uso dell 'Evipan sodico in )nterventi di piccola e grande chirurgia e dopo aver rilevato la bontà del metodo si profluncia in favore di tale pratica . BIBLIOGllAFIA . Congr. chir., Berlino, 1933. A. RAGOTZKY. Ther. der Gegenwart, 1933, p. 150. E. S1MENAUER. Die Med. Welt, 1933, p. 491. O. HoNcAMP. Med . Klin., 1933, p. 1085.

ANSCHUTZ.

Interlocuzioni al Convegno Volta. Prof. MAuruz10 AscoL 1. I . - Sulla relazione Leoomte du Noiiy: nomeni fisico-chimici nell'immunità ».

1887

SEZIONE PRATICA

cc

Fe-

Non so se compiacermi col Presidente del Convegno più per la scelta felice del} 'argomento di questa relazione di così viva attualità, ch e .per averla affidata ad un rappresentante così -eminente di questo indirizzo di studi. Credo io pure che tutti possiamo sottoscrivere al concetto del relatore che l'essenza delle reazioni immunitarie sia di naturd .~hi1ni ca. Sono invece di natura fisica o fisico-chimica

gli indiicatori che ci rivelano la reazione avvenuta: è pertanto chiaro che lo studio dell'immunità o meglio ancora la sierodiagnostica non può che guadagnare dall'approfondimento di questo lato del problema e. dal moltiplicarsi di questi indicatori. Al riguardo non dobbiamo troppo irrigidirci nelle distinzioni tra reazioni specifi che e reazioni cosidetle di labilità, termine che vale soltanto a mascherare e su ggellare la nostra ignoranza della loro natura. Tanto più c he va tenuto presente che n ella maggior parte dei casi in patologia umana il siero di sangue contiene entrambe le sostanze antagon iste capaci di reagire tra loro e le contiene in relativo equilibrio ; ora noi possiamo romperlo sottoponendo i sieri a vari trattamenti fisi co-chimici i quali aspeci fi cj per sè, possono diventare rivelatori di fenomeni specifìci svolgentisi in se110 ai sieri. Nella Clinica di Palermo recentemente ci siamo giovati con D'Alessandro di una speciale forma di reazione fisi co-chimica; una reazione di opacifi cazione o di smescolam ento ottenuta aggiungendo ad un eme. di siero un eme. di miscela di etere contenente 9 % di alcool. · Appli cando questa reazione a sieri neoplastici trattati con acido ricinolico o èon estratti metilalcoo1ici di 1umore, abb iamo ottenuto una mediocre percentuale di risultati positivi. 1'fa non è questo dell'applicazione pratica (data la r elativa scarsità di ri ultati positivi e la sottig liezza della tccn ica) l 'aspetto notevole del .problema; interessante è la circostlnza Ghc varie categorie di sieri considerati labili per eccellenza (gravide, tubercolosi, cirrosi epat ica ecc.). tranne i diabetici da noi prese in cons.icJerazione danno reazione neg1tiva. Risulta dunque ch e i sieri r.eopl-i5lici hanno u11a labilità propria e caratteristica, circostanza che invita a proseguire le indagini in questa direzione .

II. -

Sulla relazione Doerr:

cc

Anafilassi ».

Compiacendosi col prof. Doerr, !'rende lo spunto dall ' ultima osservazione di questo cc che gli anticor pi devono poter esistere rcncl1e in una forma an cora ~gnota e latente ». Con i proff. Lucacer e Serio J 'oratore ha visto un fenomeno di cc allergia alimentare sperimentale n ch e offre una certa analogia con l 'osservazione di Doerr. Se ad un tubercoloso si iniettano sot to cute tre eme. di album e d'uovo, si constata dopo 8' giorni ch e il soggetto è sen sib ili zzato ed o ffre in g rano più o meno spiccato la ca ratteris1 ic.a intradermorea7.ione. Se al sog1.5etto così trattato si fanno in gerire d11e o tre uova crude, a di stan za di alcune ore dalla ingestion e il p11nto della intradermo g ià positiva ~i riarcend e pref-entando arrossamento e tt1mefazione de]Ja cute ch e può ra~giun gere un ,ampiezza di vnri c1n. La manifestazione si prese11la sollevata su) li vello della cute e al tatto dà la sensazione di cusci-


188

H

J L POLI CLINJ CO

n etto; è pruriginosa. La durata d ella r ea1ion e è alquanto protratta . Questo fenomeno rappresenta , sia detto p er incidenza, una conferma per altra via d ella di mostrazione da me data, or sono trent'anni , che g li a lbuminoidi del cibo passano in circolo (e nei casi di albuminuria n elle urine) senza spogliarsi delle loro caratteristiche biologich e. Nel corso di queste indag ini si è fatt~ un 'altra osservazione: se cioè parallelamente o su ccessivamen·t e, all'iniezione di prov1 di albun1e se ne prati cano altre co n siero rli cavallo o lat te o tapioca od altro, si constata esito positivo più o meno spi cca~o di czy.este mentre ~i va es tinguendo la r eazione d ell a lbume, quasi ch e le nuove intradermo attirassero o sottraessero l'antigene dal focolaio di iniezione . Questo fenomeno può avere interesse per spiegare la p olireattività d ei tubercolosi e per la interpretazione della pluralità di reazioni posi ti ve in a ller O'ici spontanei qualora le r eazioni siar10 prati ~te p·a rallelamente o con b.re~e intervallotCo~ diverse sostanze, fra le quali 1 allergen e spec1fì co . Circa il fenomeno di allergia co ntrolaterale osservato dal Chini , e le osservazioni analoghe O'ià fatte dal Gratia sul fenomeno di Sbwarzman l 'o ratore ritiene tratta·r si di un riflesso mid~llare dal m eccanis-m 0 seguente : a lla prima iniezione lo stimolo attraverso il midollo si trasmette al territorio omologo controlaterale, il quale attira pertan~o ~ sè u.n~ .parte d ella sostan za ini ettata e cosi si sen sibilizza esso pure . 1

JJT. -

Sulla relazione /{olle :

sifilide

cc

Immunità nella

n.

È stato egli pure colpit? della . frec1~~1~za de~

casi di sifilide ignorata dai malati stessi i quali escludono in buon.a fede di avere 1nai contratto la malattja. Al riguardo desidera manifestare un 'idea ch e da tempo gli è n.ata e ch e non h a la po sibilità di sottoporre a~l~ riprov~ sperimenta le nel proprio Istituto; cioe .se la s1filid.e non -pos a trasm ettersi anch e .P~r via ex tra~en~­ tal e, cioè per m ezzo di parassiti come pu.lci, cimici , pidocchi , zecch e, oppure se non sia P?Ssibile un 'infezione attraverso cute o mucose in tegre. "Non d eve essere difficile a chi ne ha la .poss ibilità sperimentale di cimentare que~te ip~te~i al controllo dei fatti in animali adatti (conigli , scimmie) . l'V. -

Su,lla relazione Sc,h illing: « lmmuriità nelle mala.t tie protozoarie n.

A proposito della co~par.sa , ~essa iD: .l~c~ clal chia ro r elatore, d1 a nticorpi ~arass1t1 ~1d1 rapaci , nell 'intervallo fra un_ pa:ross~smo e 1,all r o, di distru ager e i parassiti in circolo . 1 O. pensa ch e sar ebbe op~ortuno sugge Ilare quest~ rilievo di importanza fond amentale ron altr1

»

.

(ANNo

XL, NuM. 48)

controlli in cui a11zich è siero um:ino normale si impieghi siero di angue prelevato allo stesso soggetto poco prima d ell 'accesso, e siero di :pa1ien ti di altre forme morbose. L 'O. fa poi notare come la patologia della malaria possa giovarsi delle receJ1 ti ar.quisizio11 i sui serbatoi sanguigni, dei quali la milza notoriamente rappresenta uno fra i più importanti . Si dà il caso clte un sogg-etto malarico , da m esi in buone condizioni, in seguito a un viaggio o ad un bagno o ad a ltre cause occasionali dopo poch e ore è colto d a un attacco febbrile: finora non sapevamo ren cler~ i ragione d ella provenien za di questa carica parassitaria neces~aria­ mente preesistente e matura , e tuttavia inor)erante. Si può J~nsare che il ciclo parassitario si svolga in questi casi negli eritrociti chius i e stagnanti in questi laghi sanguig ni (condizione as ai differente <lall a con centrazione dei parassiti negli organi interni quale si osserva n eìle forme perniciose) e che in tale condizione i parassiti non riescano a sp iegar e azion e pirogena : ma ove sopraggiunga una cau~a occasionale che apra le chiuse e n e imme tta il contenuto in circ olazione, si ritort1a alle condizioni ordinari e e l 'atw cco fel1brile esplode n el volger di poch e ore. Ora noi ci Riamo chiesti se questa seconda fa se di annidamento d el parassita nei serbatoi sanguigni sen za febbr e ~ on p~ssa utilm ~~te combattersi collo stanare i germi d al loro r:.11gio e spingerli in campo aperto. Ciò può facilm ente raggiunger si con metodiche splen ocontrazioni artificiali ; quali si possono otten ere squisitamente c~n iniezi?ni veno~e di quant~tà estremamente piccole d1 adrenalina a cominciare da 1/100 di m gr . per arrivare ad 1/20-1/10. Il punto essenziale sta nel ricorrere alJ,a via endovenosa e alle d osi minime cennate mentre per la via musco lare od orale, in passato già usate, l 'effetto è alquanto diverso. Con questo tratt am ento abbia~o vis t~ regre dire tumori di milza a n ch e considerevoli e tanto più qu.anto m eno antica è l'infezione, int endendosi b ene come il procedimento non possa certamente influenzare le fibrosi spleniche c ostituite e pertanto irreversibili. _ Un 'altra osservazione ancora ci è occorso di fare in queste ricer ch e: quel~e della .rapidit~ d ella ricostruzior1e d ella crasi sanguigna ne11 soggetti cosi trattati , il ch e fa pensare_ che e~­ fettivamente esista ancl1e n ella 1mmunità antimalarica come afferma il Schilling, un coeffi ciente ~morale . Ciò ha indotto il lnio collaboratore dott . Diliberto a istit~ire a~a~og.o trattamento in un caso di anemia pern1cios1forme criptogenetica e con esito favorevole. L'argomento è og.getto di studio. ulteriore nella Clinica di Pale rm o; comunque risulta accertata l ' azione g iovevole di 9-ll esto .tr~tt_~mento in qualche categoria di anemia pern1c tos1forme, 1


[~.\

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J~ l:)t.

4 J

SEZIONE PRATICA •

'

OSSERVAZIONI CLINICHE.

o P EDALE

DEL (( BAMBINO GESÙ )) JN ROMA

P'\Dl\"; LJONE (( M.\RI.I\

AL VL.\T I

Primario : prof. Uao MA

».

c t NT.

Contributo allo studio dell'infezione poliomielitica per il dott. G1ovANNI

iBAR0Nc 1,

assistente.

La malattia di Heine-Medin . ::;econdo ri]ievi statistici provenienti da tutto il m ondo , risulta avere uno sviluppo irregolare ma progressivo. Essa ha la particolarità di presentar si sotto forn1a di epidemie che insorgono improvvisam ente; a tali epidemie fanno seguito dei periodi ge11eralmen le lunghi in cui si osserva110 solo dei casi po raùici. La m orbilità, a econda dell e Nazioni e delle epidemie, varia da i s·, 7 a 120,1 }) e r l UU. OOP abitanti . La mortalità pure varja notevo1mente a seconda delle epide1nie: in Svezja . n el 1911-13 si ebbe il 10,8 % cli mortalità, a Ne\\·-York nel 1926 il 26,95 %· t'! u11u m alattia infettiva e contagiosa dovuta ad un vir11 filtrabile che, secondo fl exner e OQ' u r l ti . _arebbe un cocco e3tremamen Le piccolo. T~e porte d 'ingresso del g erme sono r appre cn tale dalle vie aeree superiori (mucosa na ... o-faringea) e forse anche dal canale digerente. Le vie di eliminazione ordinarie del virus sono le secrezioni del naso e della gola. Nella trasn1 i ~ ·ione di questa malattia hanno impo rt~nza n otevole i portatori di germi, ch e no11 presentano fenom eni morbosi , neppure sotto forma abortiva , della paralisi infantile epidemica . Co11osciamo, a parte la predisposizione per le contrade rurali, altre due condizioni predisponenti all 'insorgere di questa mnla lli a: la stagione e I ' età. Essa si può presentare in og~i stagione dell 'anno , ma specie in e tate e in a utunno , n ell 'emisfer o settentrionale, dal dicembre al maggio in quello australe. Predilige, inoltre, l 'età infantile, specie fin o al 5° anno. Nell 'epidemia di New York , 1'82 % dei co lpiti fu al disotto dei 5 anni e il 97 % al disotto dei 10. Però se la malattia dimi!1ui~ce in frequenza con 1'età, n e aumenta invece la gravità e la mortalità. Così pure la mort~lità re]ativa aumenta durante l'inverno in cu~ i casi • sono meno numerosi. La poliomielite anteri ore acuta appartiene al gruppo delle encefalomieliti non suppurative: essa h a una particolare predil ezion e per la sostanza gri gia anteriore del midollo spinale, però può dare an che localizzazioni extramidol-

1889

lari . La più accettata è la suddivisione di Wickman in otto forme diverse: 1) la forma spinale poli omielitica; 2) la forma rassomiglian te alla paralisi di Landry; 3) la forn1a bulbare o pontina; 4) la forma encefalica (questa comprende • • • • casi con mov1ment1 coreici e tremore cerebrale acuto e casi con paralisi dei nervi cranici, isolate o associate, a paresi o paralisi degli arti : monoplegie, emiplegie); 5) la forma atassica; 6) la forma neuritica; 7) la forma m eningea; 8) la forma abortiva. Esistono, inoltre, delle forme miste (ad esempio con sintomi neuritici e m eningitici). Nell 'infezione poliomielitica ch e colpisce la meninge, sia . cerebrale ch e spinale, si ha una spiccata rigidità della nuca e della colonna vertebrale, rigidità dolorosa ch e si accompagna a modificazioni del liqu or e spesso ad u1t 1 compartecipazione sia delle radici ch e dei tronchi nervosi. In questi casi si può parlare di una m eningo-radicolite o di una polinevrite da malattia di Heine-Medin. Questa polinevrite: specie ali 'inizio, può manifestarsi con dolori spontanei e provocati alla pressione dei tronchi nervosi , se.nza m odifi cazioni apprezzabili della sensibilità sia superficiale ch e profonda e talora anche con conservazione dei riflessi tendinei. L 'analisi quantitativa dell e so tan ze riducenti nel liquor può essere in questi casi di grande aiuto diagnostico. Infatti le sostanze riducenti si trovano sempre normali o au1ne11tate (iperglicorrachia) mentre n elle altre forrr1 e menin gitiche (meningite tubercolare , m eningiti purulente) le sostanze riducenti sono diminuite o addirittura assenti. Diversi autori hanno g ià fa tto menzione di sindromi polinevritich e nel decorso di _u na poliomielite acuta. Già Strilmpell nel lb'8 4 ci parla va dei rapporti tra poliomielite e polinevrite. Raymond nel 18'97 e J 899 affermava che non esiste nessuna vera frontiera tra le due malattie, sotto il rapporto etiologico e patogenetico. Wickman n el] 'epidemia svedese del 1903 ha avuto più volte occa ion~ di osservare sintomi. polinevritici nella poliomielite, tanto che ne ha fatto una forma a sè. Egli dice che · durante epidemie di poliomielite a cuta si hanno non pochi casi ch e se fossero comparsi isolatamente sarebbero presi sicurAmente per polinevriti. Si tratta di casi che si presentano con dolori iniziali spontanei e sensibilità alla pres-


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sione sui tronchi nervosi. Questi casi possono andare a guarigione, come anche residuarne paralisi · permanenti . Valagussa, Chura ci parlano pure di sinton1i polinevritici nella poliornielite. _Muller parla anche della forma polinevritica della paralisi infantile e cosi pure di forme abortive con sintomi meningitici e polinevritici , . senza disturbi evidenti di natura spinale. Egli p·u re afferma che in parecchi di questi casi si pensa piuttosto a~ u11a malattia dei nervi periferici. In casi antichi si possono produrre naturalmente nei nervi periferici delle alterazioni sotto forma di degenerazione secortdaria. In quelli recenti è possibile che il virus circolante nel sangue provochi la formazione di infiltrati infiammatori nei nervi periferici (che però da Wickman e da Monckeberg non sono stati riscontrati. Jordi (1931) invece ha trovato alterazioni infiammatorie nei nervi '.1e· riferici in 17 su 20 casi di poliomielite sperimentale su scimmie. Le alterazioni, sirttili a quelle descritte da Nicolau , Dimancesco-L\icolau e Galloway, si trovarono anche in nervi <li estremità non paralizzate). Potrebbe anche darsi che il processo infiammatorio nella poliomielite si propaghi per via discendente dal midollo spinale lungo le meningi ai nervi periferici. Meno probabile è l 'ipotesi che si tratti di una lesione dei nervi periferici ematogena, puramente tossica, dovuta ai prodotti de] ricambio che si producono durante l'infezione: Hoff ritiene che i dati della puntura lombare possano essere utili per la diagnosi differenziale, giacchè solo nelle poliomieliti si troverebbero aumento della pressione e aurr1ento del contenuto di albumina. Però Fumarola dice " che nella polinevrite vi può essere una lieve iperalbuminosi. Anche Oppenheim afferma che il fattore causale d~lla paralisi infantile può colpire il sistem·a nervoso periferico e .produrre processi neuritici, risultandone cosi delle forme miste di po1iomielite e polinevrite; quindi nel decorso di una epidemia di paralisi infantile bisogna sempre pensare a questa malattia, a11che in casi con chiari sintomi neuritici. Tuttavia, anche se in singoli casi di poliomielite vengono ~col­ piti i nervi periferici e ben ehè nella polinevrite si abbiano spesso modificazioni spinali, bisogna distinguere sempre nettamente queste due malattie. •

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Riferisco ora brevemente su di un caso di polinevrite da me osservato nell'Ospedale del cc Bambino Gesù ».

F . S., di anni 6. Entra in Ospedale il 22-XII-1932-Xl. Nell'anamnesi famigliare risulta alcoolismo paterno. Non 1ues nè tubercolosi. La bambina ha due sorelle viventi e sane. Abita in casa salubre, soleggiata. È nata a termine, ha avuto allattamento m aterno fino a 10 mesi, è stata vaccinata (per il vaiuolo), ha avuto pertosse a 3 anni, morbillo a 5 anni. . I genitori raccontano che la bambina circa 10 giorni prima del suo ingresso in ospedale, cioè ,·er so il 12 dicembre, ha avulo febbre elevata, che non è stata però misurata. per la durata di circa 20 ore. L:i bambina nei due giorni successivi è stata a riposo, dopo i quali, in condizioni di perfetto benes5ere, se si eccettui una lieve dolenzia alla gamba destra, è tornata alla scuola. In quel giorno la bambina è caduta n1entre scendeva le scale (pare in seguilo ad una spinta riceYuta da una compagna) senza però prodursi alcuna lesione. Nei giorni successivi la bambi11a ha continuato ad avvertire dolori di media in Lensità ad entra111bti. le cosce e alle regio11.i surali, per cui la deambulazione é divenuta molto difficile. . }·~·ese;ntava, inoltre, tosse e intensa cefalea. I gen1tor1 non hanno mai :misurato la temperatura della bambina. Esame obbiettivo della bambina al suo ingreso in ospeclale (22-XII-1932-XI). Condizioni gen erali di nutrizione e sanguificazione buone. Ling·ua umida, patinosa. Faringe: notevolmente arrossato con tonsille tumefatte, specie la sinistra. Torace: nulla di notevole alla percussione e ali 'ascoltazione. Cuore: n ei limiti, toni netti. Addome: trattabile, indolente. Organi ipocondriaci nei limiti normali. Esame del sistema nervoso : decubito preferito laterale con atteggiamento delle gambe a canna di fucile. Non deficit motori a carico dei nervi cranici. I movimenti ...attivi e passivi dei muscoli del tronco e degli arti sono possibili e bene conservati. Anche la forza muscolare è normale. Si osserva solo notevole rigidità della colonna vertebrale, sp ecie nelle sue sezioni cervicale e lombare. Presenza di Kernig e di Brudzinski. Sensibilità tattile, termica e dolorifica norr male. I tro11chi nervosi sono notevolmente do1enti alla pressione in corrispondenza delle regioni anteriori delle cosce, alle regioni poplitee e ai polpacci. Lasègue positivo bilateralmente. Pupille uguali, di media ampiezza, bene reagenti. Riflessi degli arti superiori normali. Addominali presenti. I riflessi patellari so1i.o debolissimi , specie a sinistra. I riflessi achillei non sono pro- . vocabili. I riflessi plantari appajono normali. Non vi è atassia. La deambulazione è incerta, ma per 11ulla caratterJstica. . La bambina non ha mai presentato elevazioni termiche durante la sua permanenza in ospedale. 22-XII-1932: Viene praticata alla bambjna una puntura lontbare: si estraggono circa 15 eme. di liquido cefalo-rachidiano che fuorJesce a gel Lo. Il liquor è limpido, incolore; presenza di evidente reticolo no11 a ragnatela, bensì a dito di guanto. i\.lbuµiina 0 ,50 %o. Nonne n~gativa.. Pandy _le~­ g:ermente positiva. Sostanze r1ducent1 non d1m1nuite . Scarsa linfocitosi.


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SEZIONE PRATlCA

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25-XIC-1932: Viene praticata u11a seconda puntura lombare : si estrae del liquor a gocce ravvicinate, limpido, incolore, in quantità di circa 15 eme. Nonne positiva. Pan<ly positiva. Albumina Q,70 o/oo. Sostanze riducenti no1·mali . Normali so110 anche le reazioni colloidali. Reazione Wa~ser­ mann negativa. Nel sedimento lieve linfocitosi. Dopo l'estrazione del liquor si inie ttano nel cavo rachideo 2 eme. di Urotropina Sch ering in soluzione al 40 %. 26-~11-19·32: Permane ancora la rigidità nucale e la dolenzia, sebbene diminuita, alla pressione sui tronchi n ervosi degli arti inferiori. 27-XII-1932 : I riflessi patellari, b en ch è deboli , si proYocano J)iù facilmente che n ei giorni precedenti. I riflessi achillei prima as enti , sono ora presenti d 'ambo i lati . Seconda iniezione intrarachidea di Urotropina Schering al 40 % (eme. 4), previa fuoriuscita di altrettanti eme. di liquor: il liquor limpido, incolore, esce a gocce dislanziate. Pressione iniziale al Claude in decubito Jaterale, 8; d op o pressione l'ulle g iugula ri 25. La banibina è un po ' agitata. 29-XII-1932 : Terza iniezione iIJ.trarachidea di Urotropina Schering (5 eme.). AnclJe ques la volta il liquor che si estrae in precede1ua è limpido, incolore. Pressione iniziale al ma11ometro del Claude 17 (decubito laterale). Dopo pressione sulle giugulari 40. La bambina è notevolmente agi la la du rante 1a puntura. 30-XII-1932: La rigidità nucale appare diminui ta. Kernig presente Brudizinski a sente. Lasègue present e bilateralme11le. L ·andatura è sempre inL"erla. :JI -XIl-1932: Quarta iniezione inlrar achidea di Urotropina Schering (5 eme.) previa estrazione di 5 c1nc. di ljquor limpido, incolore. Pressione iniziale al Claucle 17: però la bambina è fortemente agitata duranle la puntura . 3-I-1933: Per sisle an cora lieve l{errtig e Lasègue bila tera1e. 5-I-1933: Quinta ed ultima iniezione inlrarachidea di Urotropina Scheri11g al 40 o~ (.5 ClTI C.) previa es traziorte di liquor (circa 5 c111c.) con i soliti caratteri. Dopo questa pur1tura lombare la bambin a ha avuto intensa cefalea, durata circa 24 ore. 9-I-1933 : La bambina ha notevoln1enle migliorato. l\on si nota più rigidità nucale, nè Kernig nè Brudzinski. Persiste ancora una dolorabilità alla pressione sui polpacci. I riflessi patellari ed achillei sono ora vivaci. La deambulazione è divenuta pressoch è normale, leggermente inc<'rt a r1ella corsa. 15-I-1933 : Si pratica puntura lon1bare · si eslrae d el liquor Jimpido, a gocce ravvicinate, ch e al 1'esame dà : albumina 0,10, Nonne negativa , PaHdy negativa, soslanze riducenti normali, reazioni colloidali normali, reazione \Vassermann negn li va. Al sedirnento non si ha più linfocitosi. 16-1-1933: Persiste ancora modico Lasègue bilateralmente. Nei gio1·ni su ccessivi la bambina non si lamenla più di dolori agli arti inferiori e vjene dimessa guarita il giorno 29-1-1933. La cutireazione praticata alla bambin a il 27 di cembre è stata negativa. Risultato nega1i' o h ann o '1Yll to pure ripe tu le analisj di urina.

Nel caso ora descritto si hanno, quindi , importanti sintomi polinevritici: dolore alla pressione sui tronchi nervosi degli arti inferiori, il Lasègue bilaterale, la scomparsa dei riflessi achillei, ecc. Bisogna però stabilire se si tratti di una polinevrite propriamente detta ovvero di una forma polinevritica della malattia di Heine-Medin. Vi sono diversi motivi che ci· p-a rlano per una forma polinevritica di paralisi infantile. · Bisogna innanzi tutto ten er presente che la polinevrite n ei bambini, ad eccezione della forma difterica, è una malattia molto rara. Per quanto riguarda 1'anamnesi, l 'inizio de11a malattia è st.1.to tipico per una poliomielite (inizio improvviso con febbre elevata durata circa 20 ore). Inoltre, nel caso descritto vi è mancanza di disturbi della sen sibilità : ch e invece si .presentano di regola 11ella polinevrite pr~priamen­ te detta. Parla naturalmente ancor più per una poliomielite la sindrome m ening·ea che la bambina presentava. Cosi pure l'esame del liquor: bisogna però notare che anche nella polinevrite si può avere ·modi ca linfocitosi e lieve iperal]) uminosi. Il sospetto, ch e poleva for e insorgere nei tJrimi giorni di ma lattia , ch e si fos.;;e potuto trattare di una lesion e tubercolare delle menina i, lo si esclude fa cilmente, pensando ali 'inizio brusco, al decor so, :-lll 'esito favorevole, aJla cutireazione negativa , alla presen za del r-eticolo n dito di ' guanto e non a ragnatela nel liquor, n lle ostanze riducenti in quantità normale nel liquor stesso, ecc. Molte ragioni propendono, quindi , per ascrivere il caso sopra riferito ad una forma polinevri tica della paralisi infantile considerato anch e che tanto forme lievi , quanto forme gravi di detta malattia possono O'Uarire completamente e11za lasciare relitli .

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RI.i\S U T O.

L'A ., dopo aver fatto alcun e considerazioni sulla infezione poliomielitica , s1)ecie sulle sue form e anomale a tipo m eningitico e polinevritico, descrive un caso di polinevrite d:i probabile infezione poliomielitica con sindrome. meningea con esito in guarig ione completa. BIBLIOGRAJ.i~IA .

Trattato It alian o di Ig ien.e. Voi. VI, fase . II, Unione Tipografico-Editrice Torinese. Torino, 1932. C HURA, AP01z J . H eine-i\iledin sche l( r ankh eit . Cas lék cesk, 1931, II, 1 09-1818. Zentralflatt fiir die gesamte Neu rologie llnd Psychiatrie, 1932. CASAGRANDI .


' (\ IL POLICLINICO

Diagnostica delle malaftie de l sistema · nervoso. Parte speciale I e II; Roma, Pozzi,

FUMAROLA.

1923-1926. J on~1 A.

lnt e r~titial

peripheral rieuritis in experimerital poliomj'elitis. Zentralblatt fur die gesamte Neurologie und Psychiatrie.· Band 1932. MoHR- STAEHELIN . Trattato di Medi cina Interna. Vol. I, Parte I: La paralisi infantile epidemica (Muller), Soc. Editr. Libraria, Milano , 1926. QPPENHEIM . Lelirbp.ch der Nervenlcrarikheiten . STRUMPELL. Trattato di patologia speciale medica e terapia, Vallardi, Milano, 1928. VALAGUSSA . Consultazioni di clinica, clietetica e' l i) rapia infantile, Ron1a ,. Pozzi, 1922. 'i\TicKMAN Dr. lvAR. Beitrlige zur Kennlnis der Heine M edinsclien l\.rankheit . Berlin, 1907. Verlag von 1S. Karger. \.Vr~R:MAN; f.jeber ak1ite Pol iomy·ezitis und Polyneuritis. Ze1tschr. f . d. ges . Neur. und Psych.

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· Orig. 4,54, 1910.

DIVAGAZIONI Un ft.agello della civiltà moderna: il rn. more.

· Dopo lungo silenzio la quistior1e dei ru1r1ori torna in discussione. Se ne p1a rla in tuttò il ~on~o , ~o':1nque si reclamano provvedimenti 1ntes1 a 11m1tare la produzione dei rumori non necessari . . M~ là_ dove l 'inc~n,renie11te p.a raggiunto propo·rz1on1 al~armant1 e non più sopp-0r1:abili è pur.troppo ~1 nos~r? p·aese. Nelle grandi città ital~an e . l~ intens1ta e la varietà dei suoni proven1ent1 dalle strade, dalle botteghe : tiaJle case rendono una sinfonia... futurista delle meno gradevoli, d·elle più deleterie. Gli stranieri che visitano il nostro p·aese se ne rendono conto più di noi , e manife5tar10 il lDro disappunto perch è la solennit:ì e I.a dolcezza dei nostri paesaggi , le bellezze dei nostri monumenti so no turbati dal fracasc;o ·che dor11ina dovunque e dal quale non si riesce a sottrarsi. Di questo stato d 'animo ha dato manifestazione pubb~ic~ il più v_ e cchio e più diffuso giornale umor1st1co del mondo , il Punch, il quale ha riprodotto una g rande figura del Duce con l'augurio che eg·Ii « renclerà Ron1a altrettanto ~ilenziosa qu3nto grande ». . Vero ,è che le nostre città i1on sono state mai segnalate per la loro silenziosità. :È vecchio il motto di spirito d·e l viaggiatore .c he proveniente dall 'estero giunto alla st~zione ai Chiasso esclamava cc Chiasso ·: chiasso ». Ma da cl1e le città sono diventate più popolose e si sono sviluppate le indust_riei, da che si sono meccanizzati i mezzi di trasporto, da che si è diffusa la radio, la rumorosità ha raggiunto altezze iperbolich,e, forse r1on registrabili dagli apparecchi che gli americani hanno inver1tato per misurare l'intensità dei rumori. Il fatto si accentua sempre più ed in prog·ressione geornetrica. Il rumore crea il rumore. La

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segnalazione acustica per essere efiìcace de.ve superare le concorrenti. Il ve11ditore a11tbuJante deve gridare la sua merce in modo da sorpassare gli altri rumori. Parlare a bassa voce nqn è più possibile per le strade, non c'i si intenderebbe. Di giorno quando le. vie sono più affollate di eicoli e di pedoni, quando i m.e réati stradali sono in piena funzione il clamore per la varietà dei suoi componenti, per la sua intensità è in descrivibile. E nelle 'ore della sera quando ci si rifug·ia a casa nella speranza di dare ai propri sensi ed allo spirito un p·o ' di pace, s'inizia il tormento della radio , che i vicini esibiscono con le sue danze selvag.ge, con il regolatore di voll1me girato in pieno perohè si possa apprez1are la potenza dell 'a1; parecchio. E così l 'oreéchio ed i nervi so no in continuo sussulto. Quali siano gli effetti di questo stato di cose sulla salute dei cittadini è facile comprendere. Naturalmente l"rimi a risentirne danno sono 1'apparato ud_iti vo -ed il sistema nervoso . Edison disse che se si lasceranna ])rocedere le cose liberamente, tenendo conto rsclusivamente delle nec·e ssità clelle industrie e dei trasporti , l 'uomo dell'avvenire sarà sordo. Anche senza accettare questa profezia pessimistica del grande sordo. è certo che l 'organo d:ell 'udito non rimarrà illeso sotto l'azione di co.1tinue e forti eccitazioni. ..A:... differenza dell'occl1io ch e può (lifer1dersi da.g li eccessivi stimoli luminosi con ]a contrazione dell'iride, con la ·Chiusura del1e· palpebre,, l'oreccl1io non h a alcl_lna proteziouc, è sempre pronto a ricevere le eccitazioni sonore. E mentre Ja retina può essere irr11)ressionata dal]a luce solo attraverso la IJupilla, l'organo di Corti p-q.ò essere stimolato non solo }Jer Ja \ria del condotto uditi.va , ma anche per via os3ea . L 'orga110 della vista è più p·erfetto perchè più antico. D 'altra .p arte Ja m.ancanza di protezione dell'organo uditivo risponde ad u11a necessità di difesa. In ogni momento 1'uorno, durante la \•eglia e durante il sonno 1 deve essere i11 g·rado di avverti.re i rl1mori in modo da difendersi dai pericoli. L'esposizione }Jrolungata alla luce in1.e11sa produce offuscamento della visti fino all 'acceram·ento. gTave cefalea, e disordini n ervo·si di vario g·enere. Il supplizio che i Cartaginesi inflissero ad Attilio Regolo è dei più raffin.att. Disturbi dello stesso genere, quantunque n1e110 accentuati, sono prodotti dalle contifiue ecc.it~zioni visive, sia pure meno intensi , dal conLinuo sforzo di .accornodazion€. Tutti hanno potuto sperimentare queste sofferenze a seguito di una prolungata visione cinematografica o di una lunga lettura. Fatti analoghi avvengonJ JJer I 'udito. l Jn fragore stra0rdinariamente intenso può · 11rovocare ottundimento dell'udito ed an che '

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SEZIONE PRATICA

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sordità in1provvisa , n on ch è un complesso cli disordini nervosi, come si è verif1 cato d11rante la gue rra. Con1e la luce diffusa ed armonicam \3.n te colorata provoca un sen so di pace e di benessere, i suoni musicali , la melodia del canto , l 'arn10nia delle sinfonie, inducono emolioni g radite. • Il conglomerato invece di rumori ùiscordanti non può ch e riuscire spiacevole e dannoso . Gli effetti infatti dei rumori. sull 'apparato t1ditivo sono stati ·già constatati. La m embrana timpanica s 'inspessisce e perde le capacità di ibrare, Je ossicine si anchilosan o e s'immobilizzano , le cartila!rini s'induriscon o, i l n er,·o a cu stico si e"a urisce e p erde la capacità cli essere eccitato. Og nuna di queste alterazioni tende a produrre la sordità . I rumori delle città per il m on1ento non sono tali d.a riprodurre le condizioni di alcuni m estieri rumorosi capaci di provocare i fatti su a ccennati , m a non si può escluder e si avveri la profezia di Edison , qualora il traffi co stradale si accentui con la progressi on e verificatasi negli 11ltimi anni . !Forse più immin Pnti sono g li effetti sul sisten1a n ervoso. Se i rumori fortem ente inten si possono pro'•oca re gravi disordini nervo i, e an che di natura or O'anica so accompagnati da improvviso e farle spostan1ento d 'aria , i rumori anch e non m olto intensi , m a ripetuti e var1 finiscono per produr re vere condizioni neuro ti ch ~ eh~ si stabiliscon o lentam ente e son o perciò m en o impressionan ti . Le eccitazioni rumoro e r ipetute son o traumi c ontinui. in apparen za in o ffen sivi, m a ch e i associano in addizioni latenti e eh ~ alla fin e producon o. r eazioni più g r avi ch e t1n a sola erc itazione m olto forte. Qu13ste eccitazioni e r eazioni sottopongono il sistema n ervoso ad un la,'or o in ce ... sante ch e c onduce all' esaurime nto . Ma n on b asta . I rumori im-p rovvi i, (e come tali posson o con siderarsi quelli ch e in m olte va riet à si su ccedon o p e:- le vie dell3 città, il g rido di un kl axon , il fi schio di una sirena, lo schiopp ettio cli una m otocicletta , lo scop pio di un pn eum atico , lo strepito di un can1ion) provocan o r eazioni organich e ch e son o state b en pr ecisate: m odifi cazioni del polso, del respiro. d ella pr ession e vasale ed endocr anica, del ton o muscolare. Si tratta dei con comitanti somatic i d elle emozioni , di perturbazio ni ch e a ' lungo andare fini scon ::> per provocare sta ti n e uraste• • • • nic1 o ans1os1. Molto interessante è il fatto ch e i rumori provocano aumento della tensione muscolare. In un ambiente rumoroso è diffi cile, se non impossibile, un c ompleto rila sciamento dei mu scoli , un vero stato di riposo . Il fatto ch e il più delle volte non si ha la consapevolezza di questi fatti non rende mf:n o e ffettiva la lor o azione. La cenestesi ri sulta alterala. Dopo PSS<' r c stati qualch e po ' in ambienti '

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rumorosi si avverle un malessere indefinibil e, un vero stato di nervosismo. Nè entra in giuoco l'assuefazione. Questa, se inai, può acquistarsi quando i run1 ori abbia110 un ritmo monotono , n on quando le eccitazioni acustiche si ripet on o ad intervalli vari , improvYisam ente e sono differ31ti le une dalle altre. Il rendirr1ento lavorativo per tutte queste ca u~ --e di esat1rimonto vien e ridotto . Ne soffre sopra tutto il lavoro in't ellettuale. Schopenhauer , ch e pur visse in le1i1pi rnolto 111eno rumorosi degli a ttttali osser vò che cc il r11more è il vero assas ino d ~l pensiero ». I lavoratori m anuali 11e ri , enton o lninor dan 110 e minor fastidio. pen cer scrisse. cc Si pu ò giudicare la capacità intellettuale in un uomo dal g rado d,e lla sua intolleranza ai rt1mori non • necessari n. t n oto com e il silen zio ia coadit1van te e en1ia le nella ,c ura di tutti i ma lati . r ientrino que: li nel campo della m edicina gen erale come clella n europatologia e della psicl1iatri.1 . Questa necessità induceva a istituire le case di cura , gli osp edali n ei pun ti più eccentrici delle città . Ma il rapido sviluppo edilizio ha gen eralmente rtssotbito g li impianti sanitari , rnolti :iei quali si trovan o ora nei punti più rumorosi. Comunque la maggior parte dei malati vien e curata a domicilio · essi si trovano empre so1to l 'azione del fra stu on o cittadino. Le case fin ora ono taté e son0 tuttor a cotrui te senza ten er alcun conto dei rumori. Le case moderne offron o ogni sorta cii comodità , ogni specie di garan zia i crienica , m 3. n on presentan o alcuna difesa contro i rumori. Certo questa difesa richiede m ateriali di costruzione e dispositivi co to i, per m odo ch e non si può . perare ch e e sa ia predisposta per lo m eno in lar g-a misura. La lotta contro i rumori si dev,e g·iovare- di tutti gli espedienti, m a il più c·ffi cace rimane sem pr e quello di limitar e la loro p roduzione. Al rigu ardo qualch e cosa g ià si è fatto : la proibizion e dei cer chi oni di ferro e delle gom m e pien e al] e r uote dei veicoli , le li mitazioni all 'u 0 della radio sull e trade e altre provviden ze del gen ere. La proibizion e dell 'u so dei segnali acu stici durante le ore notturne , disposta dal Governator e di Roma, segna un punto di partenza l)er un p1·ovvedimento p iù largo ch e ina ri diril la m aggior e sorgente dei r umori inutili . E facile con statare com t> il maggior con tributo al baccan o cittadino è dato dalle tro1n b e degli autoveicoli , adoperate se mpre con abb.on danza e s.p esso inutilnlente. L 'abuso , ch e tro va ]a sua origine nell 'irrespon sabilità p en ale con cessa in caso d'in, estim enti all 'autista ch e abbia uona to, produrrà forse ben efi ci effetti : 1'aboli zion ·") com pJeta delle segnalazioni acu stich e. Non è par adossale la pres unzione ch e I 'abolizione dell e segna lazioni ar1 Lstich 2. per lo men o nr i re11tri nr11nni . r icl11rrn ,gli infort11ni stra1

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da li. I pedoni diventeranno più guardinghi , gli autisti si abbandoneranno meno a quelJ e velocità che potrebbero essere consentit 3 solo su piste. D'altra parte va iniziata e condotta con tenacia la lotta contro ogni specie di rumore inutile. Q11esto deve essere con siderato co1ne un fatto antig ienico, e com e tale perseg uito. Il flagello deve scomparire ~ scorrrparirà, come sono scomparse tante altre abitudini dan nose. Tempo verrà nel quale i frastu oni dell :inizio del secolo XX, ch e sono convenientemente documentati dalle registrazioni fonografich e già eseguite, saranno considerati come un l'egno di pregressa inciviltà, come una dell e tante hrutt11re di cui' I 'umanità ~i è liberata. G. DRAGOTTI.

SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Semeiologia delle vertigini.

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(R. CAussÉ. Presse Méd. , 5 luglio 1933). La vertigine rappresenta l 'elemento subiet tivo d ella sindrome vestibolare , l 'elemen to obiettivo essendo rappresentato da modificazioni sistematiche del tono muscolare. Fra i due elementi non vi è però un rapporto determinato nè obbligatorio e non si può gi11dicare delJa gravità delle lesioni vestibolari dclJa im portanza della vertigine. Il solo mezzo di apprezzare la sede e l'importanza delle l e~ioni è di praticare l'insieme delle. ricerch e conosciute sotto il nome di esame lahir1 ntico. E 11oichè tutte le vertigini sono legate a un dif'o rdin e 'estibolare, ne segue ch e tutti i vertiginosi dovrebbero essere sottoposti , almeno in n1odo • sommario, a questo esame. L'esame vestibolare ha essenzialm ente per ~copo di ricercare se esiston o delle perturba7.ioni sistematiche del tono musco]are (di c11i il nistagmo non è che un esempio particola re) . perturbazioni che possono esistere spo11tan eamente o r.he possono esser messe ìn e''idenza con prove speciali (caloriche , rotatori e, galvaniche) . • L'esam e labirintico permette di classi fi rare i vertiginosi in tre gruppi, secondo ch e ]e reazioni son o normali, ch e rivelino un interessamento dell 'appareccl11n ne ri fE>rirn o de) tron co nervoso o che rivelino un 'a ffezione cen trale . La normalità delle reazioni può esser dov11 tn alla deficienza degli attuali metodi di esami o al carattere leggero e intermittente delle lesioni. In ogni caso questa con statazione perm ette di scartare l'idea di una lesione grave. e si tratta di una sindrome periferica, la le ione ha sede sia sui canali semi-circolari e nel ' 'e!' liholo , sia sul nervo vestibolare. Nell e

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lesioni periferiche spontanee o provocate le reazioni vestibolari sono g lobali, totali e armoniche, il che vuol dire ch e tutti gli elementi della reazione si manifestano nella stessa proporzione e che essi sono ordinati fra loro secondo una legge costante : il nistagmo batte dal lato opposto alla lesione, la deviazione tonica del corpo e delle estremità si fa in senso inverso , verso la lesione. D'altra parte le lesioni hanno essenzialmente un carattere distruttore. E quando il labirinto è interan1ente distrutto non si hanno più vertigini, .p iù nistagmo, più disturbi della stazion e eretta nè deviazione segmentaria. La sindrome centrale è invece estremamente varia. ~ spesso disarmonica e parcell'lre. Jnoltre nella sindrome centrale i hanno contemporaneamente segni di deficit e segni di irritazione. 1 Fra i numerosi segni Q.ell 'origine cen tra le delle vertigini due sono particolarmente n et.ti: 1) coesisten za di un nistagmo intenso con una senSftzion e vertiginosa molto leggera; 2) presen za di n nistag m o di forma pura, rotatoria o verticale. , Particolarrr1ente il ni st.agn1 0 verti cale ~ caratteristico di una lesione centrale. Accanto all' esame vestibolare che orienta in modo decisivo la diag nosi . è indiSJ)ensabiJe praticare sistematicamente in questi malati un esanle oto-rino-laringoloai co completo che dà ~ ressa indicazioni etiologiche importanti. L'otoscopia permette -già in molti casi di trovare la causa della vertiO'ine: un tappo di ccr t1n1e, un catarro tubario molto accentuato possono provocarla. Sopratutto fa riconoscere se la cavità timpanica è o no intatta. L'esame dell 'udito non è m eno necessario, po1chè sono frequenti le vertigini legate a11 'e' 'oluzione di un.a sordità progressiva. Oltre a ciò, Ja lesione simultanfa del vestibolare e del cocleare impli ca una le ion e periferi ca. L'esame rinoscopico ha sopratutto lo scopo di cercare se esiste una sinusit e. Occorre poi ricercare ]o stato della ~ensibi­ lità e della motilità del faringe, del laringe , del velopendolo , della lingua. La con tatazione di paralisi associate ai disturbi vestibolari è di una grandissima importanza. Questi diversi esami speciali danno spesso tutti gli elementi della diagnosi. Quando ess i risultano negativi , bisogna procedere ad un esame oftalmologico completo , ricercando particolarmente i vizi di refrazione e fra essi specialmente l 'astigmatism o. Se gli esami precedenti sono stati negativi, resterà da esplorare lo stato delle grandi furi zioni organiche , specie delle fun zioni digestiva e circolatoria, ma bisogna riconoscere cl1e allora la cau sa della vertigine spesso sfugg<' Dal punto di vista sistematico si posso110 dunque classificare in un primo gruppo le vertigini ad etiologia faci lmente ri conoscibi Jc :

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4 ]

SEZ IONE PR.\TI CA

., erli g·ini 11cllc !--l1ppura zio11i allri ro lnri. verti<>i11i 11ell e so rdiL~ , verligini }JO. l-trau1naliclle. 1~ 1 i n1 ina Le <1u eLte l re 'arie! iÌ . J · c~am e ve ·ti bola re indi ca o }'int egrit à labiri1ll ica ( verti g in e11c' ralg iaJ o 1'affezione peri feri r a, ( rcrtigi11e11 eurite) o ]'affezione centrale.

I. Vertigini nelle siippurnzioni au ì'icolari. :\'e1 ro r. o di 11na otite ac ut a o cronica si J)O ':-iO ll O OS~01'\Hl' C

delle ])lCCOle \'Crli gini . di crete, ·i11termitter1Li . TL1tt 'allro ig·nifi cato l1 a nn o in ,,ere le g rav i verti()'in i pro lun ga le. ro n vo1nili r n1 ale ere inten o, ch e lJO. ~ono i11lcrve11irc nell e olili acute o cronicl1e e che IJO 0 11 0 l)l'Ccedere la ron1par. a di un a ~ ce~ ~ o del cer velletto. Quar1do la ]a bi rin lite è pa rzia le e 11011 " i r lr . ione l1urul enl a, l 'intervento non è necesnrio. L'intervent o ~ i impone inYece in caso di ·1nbiri11lite purule1lla. Fa eccezion e la labirin ti le precorr dell'oli Le acL1ta (pri1 no etleil a ri o) -cJ1e. 1)er co m pl ela ch e sia. g ua ri se e gen era l·111en I e . en 7a int erve nto, per quanto lasci pe. .. o il labirinto l)t1 rali zzato. I.a , ind r01nr lab irinti ca n egli ascessi dcl ('ervcll etto r lJJl(\ ' indron1 e ce11 tra le. f: iò r.h e ·"Clù qui un a fi ~ i o n ornia particolare è ch e m olt o , prs ~ o i ' cde 11na in cl ron1 e ce ntrale surcedere ad una sindro111e J1eriferica. donde i du e sco ni ca ratteri sti ci i:::eguen ti: 1) il Jnb irinto è paralizza lo; 2) il ni tagmo can1bia c11 ·o. batt eva prirna \ CT o ]'o rccr ltio an o. ba lt e ade o ver o 1'orecc}Li o in alalo. J ~e~ni dell n . eri e ccrcbr l·1a re .. pe -=-o r11anca110 e c1ua11do I 'asce . o n o11 è· fran ca m e11te anteri ore . m a11ca ancl1 e la .. indron1 c lahirinlir a central e.

TI. l' e1'liqini nel.la sordiftì cronica JJroyres.siva. el più dei rn ~ i le ' 'erti O'ini n on ono ·i11ten e, il lab irint o è:> se1nrlicen1 enl e ipocccitnbile; in altri ca. i i fenorn en] , ono molto l)i1'1 inten i e ags11nlo110 l 'as1)el lo di crisi di l\!f r·n ière. Ill . Vertiaini nei fraumoli srni crariioi. - T,n , ertig in e è una eq uela fra le JJiù frecp1 cnt i dei traumi cr anici ed è en za rap1)orto con 1'in lensi tà clel tra u111a e ro n ] a g ravità dell e le ioni cl1e n e con seg·uono. L 'obiettiYilà r scar a e l 'interpretazion e di queste verti aini spesso d c·1icata . IV. Verligine-nevrC11lgia. - Questo gruppo co1nprende il più g ran numero di verti<Yini . I./ esGln1e vestibolare non rivela praticam ente .<i lc una anomali a e d'altra pa rte non si p11ò in -vaca re, per spiegare le vertigini, alcu11a in ~rluenza locale. Occorre in, questi casi esan1i11 are accuratam ente l'a1)parecchio circolatorio (lesioni aor·tich e, arteriosclero i, distonia vago-sirr1patica , cloro i , m en opau a). l 'apparecchi o digestivo (disturbi gastro-in te tinali, epatici . ve. cicolari; ·orario delle cri i e importanza dei fenom eni aastro-intestinali con comitanti), gli stati diat esici (diabete, uremia , disturbi del n1etabolismo del] 'acqua) e le intossicazioni esogene (tabacco, chinina , salicilato di ~ odi o, arse11ico, .alcool).

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\ i . Vertigi11e-11eurile. -

J"'a con la I az ione è ro~a estrernarn ent e fa cil e: il lltalalo 11011 rea cr isre affatto a l la pro' a calori ca. · La parali i 'e ·tibola re cJ1 e so pra,·viene al di fu ori di og11i it1alatlia i11l'elliva, coe . . i ta o i10 la so rdità, deve far p en ·are ar1zitu tto alla s ifilid e. (~ e rte rnalatlie i11feltiYe (111 cni11g ite ce re])ro-sµin ale, orecchio11 i, g· ri j}1r.e , zo na), .a t La ccano il · 11ervo ·ves tibo1nre come il cocleare. Pl la zona l~ partec i]J~t z i o n e del fa.cciale dà ort quadro cl1n1 co ]}art1colare : Ja 1nclrorn e co1nplela del g·a nglio ge ni colnto. _\ ncbe la leuce1nia è sta la . . egn alata co n1e cau ~ a l)O.~ sibile di cri si ,·erli 0 ·inose eguil e d a pa ra Ji ~ i r e tibolar e con o en za sordità. VI. Vertigin e di origin e ce ntrale. - 111 ·ge 11e re è diffi r il r an dare oltre la . en1plice in,dicazion e dell 'ori g ine ce ntra le ùi tino l ato verli gin o o . 1\ltualrn enle l<t d iagno i oto-11 eur0J ogica n on può }Jrelcnd ere di a1·rivRre a una grande i)recisjone. Fra le a ffezioni cl1e toccano le vie "''e$tibolari etl 11ar1n o un a fi iono111ia clini ca particolare hi sog na cita re: la c lero. i i11 p larrhe, i l tln 1oti pon lo-cere be Il ari, le af fezion i b11lbo-proluberanziali . ella clero 'i in J1l[lrc11 c Ja verti gine ed il ni slag1110 son o frrqucnti e ])recaci ed bann o per carattere e .. ~e n zia l e cl ' e~. ere I ran ~itorii e ' a ri a bili . La ron ... latazione di di turbi vestibolari centrali , enza, alcun altro secrno n eurol ogico, sopratu tto quando q11e. ti . eg ni .. i r11odifi r ano rapidarr1 enle. rende 111 011 0 \'ero . i1nil e ln diagno. i di scl ero~ i in lJlacc li r. La diagn osj di l11m ore drll 'a11golo ponto-cerebellare è la più .. en11)li ce dell e diagnosi 010n eurolog-ichc. E. in effetti , la sola affezione .... endo-cranica J1 ella quale vi '"' ia una associazion e di una para li i ve8l ibolare, di una sordit à nnilate1·ale e di fcnon1 e11i 1)011t a11ei a cara ttere centrale. elle J e ~ ion i hu1 bn ri i osserva frequentem ente un ni tncrrl1 0 di forma pura , cioè treltam ente r otatori o od orizzo n La le o verticale. E que ta forma è in raJ)porto co11 Ja ede dell a le ion e, di cui il loto è ir1dica to dal senso del nistagm o. L 'esan1 e fari11go-laringeo d 'alt ro lato porta un con1pleme11t o mollo util e all 'o servazione ve. tibolare. C. ToscANO.

Le indicazioni della ciste1·noterapia : vantaggi di questo metodo. (~1 .

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C.\ .. T E X , L . ON·rANED \ , F . ~ or.A. ET. La Prensri P.1f eicJicai A r geritin ai, 9 agosto 1933) . È ormai noto corn e l 'introduzione i)er J.e vie u uali dei m edica 1n e1tli de Lina·ti a ·Curare a lc un e affezioni d el sistema n ervoso diffi ciln1enle rie ca a con ~ egu ire i1 ·uo ~ capo, cl1e è quello di raggiungere la sede dei focolai n1orbo i: e r.iò perch è la co idetla « barr.iera emo -en cefalica n e ercila un 'azion e o. . ta cola11le ch e i medicai è pensato m enti non riescon o a vincere. quindi di introdurre i m edican1 enti nello spaziio ventTicolo-"' uba racn oideo j)er Ja via del liquor . 1


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JL POLICLIN I CO ))

[.A.1 NO

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I 111edicinali de3tinati ad e~se re i11trodotti subocci1)ita]menle , presenta, oltre il vantaaai(} per tale. via ? evon o possedere, oltre all ' az ione di agire più direttan1ente sul focolaio t~~so terapeutica ricercata ed a ll 'innoc uità per i l dell 'infezion e que ll o di prevenire i blocchi tan tessuto nervoso anche una con centraziorie sufLo rachidei che cerebra l~ , abbreviando la d 11ficiente p erchè detta azione tera1p eutic.:.. ris ulti rata della malattia e diminuendo 1a mortalità:: efficace. il siero antipneumococcico, preconizzato da La via comun ement e t1 sata , la lombare. è ot- Kolmer e Douthwaite, non ha dato , almeno . . i~ima c:i~ando si tratti di agire ... ul n1idollo , 111a nora, buoni risultati, certamente a causa de1lru lnsuff1c1ente e spe · o addiri t.tura inefficace poca specificità del siero stesso. quando si voglia agire ull ' encefalo. In effetti .2) Droghe : a ) ad azione rapida e sinto-il sisten1a cranio racl1jdeo si presenta come u~ recipiente chiuso p ieno di liquido. Quando in ma~ica. - Janos~y l1a usato la caffeina, la lobelina, la coramina al ·fine di eccitare i centri: un tale s~ tenia si inietta una sost an za, questa pu ò raggiungere le ·y arie parti del sistema g ra- respiratorio e '.:ircolatorio, Ayala racc·::>manda il luminal per iniezioni jnt"i-acistern.a li n ell a zie a t re fattori: 1) la circolazione o movin1ento del liquido cura ~ell 'epi lessia. Tali drogh e ad azione sin tomatica p:os ono essere t1 ate n elle comurti n el . . 1 tema ; soluzioni ; 2) la diffusibilità della ostanza stessa; b) ad . a~ione cura~iva : a parte ]a optoch i3) l 'az ione della gravità. . Ora, in quanto a l pri mo fattore , esperienze na , la ch1nn1 a, ]a 1.r ipaflavina da usare ner cli ' 1ari AA. hanno dimostrato com e l 'asser zio- corso delle lnening·iti , sono principalrnente· ne di ~·1agen di e, ch e « i 1 Jiquor si r.om porta co- da menzionare in questo gruppo le sostanzeme .acqua stagnante » è in gran lJarte vera : usa te per 1.a cura della ~ ifilide Jlervosa. I mezn è basta la posjzion e di Trendelen1burg a mo- zi usati so,n o vari : salvarsan disciolto in liquor . dificare ta le sta to di cose; cl1è non bìsoo-na cLi- siero sa lvarsanizzato, sali m ercuriali ecc. (;Jv J\A. hanno usato i l ier o alvarsa11izzato <( in 1nenticare il rapido a sorb im e11to della sosta11za in vicinanza del luogo d 'entrata fenomeno viLro n alla Marinesco, metodo cJ1e offre di "ersi vantaggi , fra cui quello di diminuir·e l~ messo in eviden za da ' rari ricer catori. In quanto poi alla d iffu ibiJ,ità della sostanza diffu ibilità del m edicament o e r itar darn e ) 'asintrodotta, non è cerla111e11te su di essa ch e si sorbimento , perrnettendo co ì un 'azion e più. prolungata ulla parte malata , e quello di e. l)UÒ co ntare: i . . ieri $pe.cifici sono infatti nsgai ·ore fJiù pe --ante del Z.iquo» per cui è fa cilitata lapoco diffusibili e in quanto a i medicame'I1ti (n eosaJ,rarsan p. e. ) la diff11sibilità maggiore r ipartizione del m edicamento sulla uperfi ciesar ebbe a sp e~e della ]oro ron centrazione e c-erebrale. Si u a allo scopo il siero del malato• quincli della loro effi cacia terapeutica. s tesso: per ottenerne, co n una ._oJa estrazion eL ' azione della g r aY ità infine è la più impor- d i sangu e, un a quantità bastevole per tutta la1 tante nel m~ccani smo della spo tabilità dell e cuTa , gli AA. hanno ideato un appareccl1io consostanze n el liqi1.or. Tale fenomeno .è in rap- sistente in un cilindro di vetro con dentro t1na porto al peso specifico dell a sostanza stessa, a spirale anche di vetro: ottenuto il siero, questo.. quello del 1. e. r., alla pressio11e di questo e vjene deca11tato e·d jnatlivato ed è quinJi pro11alla po izion e del co1~po . to a]l 'uso. Ma questa azione è in qualche n 1odo pratiPreparazione dell'infermo. - Pe r i 1)azienti camente sfruttabile soltanto quando la densi- eccitabili e per la prirna ini ezione è opportutà della so tanza da iniettare è n1aggiore di no son1ministrare 1 ctg. di morfina sottocute_ quella del liquor. Il paziente viene i)OSto in posizione ventral e : Vantaggi della vita cisterna.le. - La cisterna tale posizione, ra ccon1andata da~:li AA. pr ese11magna. rapprcse1lta il punto d 'incrocio di tutto ta numerosi vantaggi: 1) è la po izion·e log ica il istema ventricolo sub-.a racnoideo: in. esso ed ideale a ffinchè i m edicamenti , p er effett o sboccano i ventricoli ; esso serve di passaggio al della g·ravità, penetrino n el cranio e bagi1ir1 0· liquor :.he ,ra da un lato al] e cisterne basali e gli emisferi e i ventricoli;. 2) facil ita la tecnica dall 'altro al sacco durale; essendo, poi il più della puntura, per ]a mag·giore fac ili tà con r11r basso e il più ~ mportante dei confluenti del si st abiliscono i punti di repere; 3) è ben tollecranio , rappresenta la estremità super iore del rata dal paziente e molto comoda per l 'opera-· lago rachideo. Gli AA. banno l)r aticato degli tore. esperimenti. sul cada, rere ed 11.anno pott1to La tecnica della p11ntura è quella descritta· constatare ch e, per la serr1plice azio11e della dagli AA. in un precedente lavoro , da noi anchegravità, un siero colorato iniettato· n ella ci- recensito. stern~ magna, si diffor1 cle 11niformemente su Praticata la puntura è buona regola misuratutta la super ficie cerebrale. re ]a pressione del liquor: e cioè la pressioneSostanze iniettate. - Du e sono i tipi di m e- iniziale, quella clurante l 'estrazione del liquor, durante ] 'iniezione del medicamento e fin ale. cliramenti ch e si usa inco rporare al liquor: L 'estrazione del liquido si p ratica in quanti1) Sieri: il siero a.n titetanico è stato il primo medicame nto somministrato per v:ia cister- tà tale (in genere 30 cc. per i si fìliti ci. 60 cc . ]Jer i men ingitici) cl1e Ja pressione del liquor nale; il siero antimeningococcico , introdotto . 1

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SEZIONE PRATICA

·di ·cenda allo O o di ve11ti leggern1 c1lte n egativa ( -2, -3). Ciò facilit fl il p as:::ag·g io clei ·m edi.c amenti n ei ventri col i . L'iniezione del i1t edican1en lo cl1 e d eYe e. sere riscaldato a ba 0'110 ma ria a circa 40°, i pratica lentam ente, in i11odo cl1e la p res io n e~ final e non superi c1uell a jn izia le de1 li q1io r. Praticata l 'iniezion e e d estratto l'ago il p a_z iente doyrà restare un 'ora nella ·Lcs a posizione in nlodo ch e il 111edicamento si diffond a uniforme m ente n ell 'endocranio . In caso di lues j l p aziente può e sPr e dimesso il giorno egue11Le all ' inie1 ion ~ . In tali cas i l 'oper azione n on è pi\1 n1olesta di un a ernpli ce -puntura lombar e. G. L.-\ C..\.,r.\ .

FEGATO E VIE BILIARI . ..Co1nposizione chi1uica della bile nelle affezioni cro11iche della cistifellea. -{f :. t.oMBits , f, \ LRRE e Ri::x -\ '\ TÈR..:

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A i'C h . des

m al. ide l 'rt[>p . (l ige. lif .. 11 . 8 . g iug n o 1933) . Gli AA. h an11 0 . tudia la la co1111Josizione chi·mica dei liquidi dltod enali r accolti col sondag gio, n ei ani e nei inalati . Le loro ricer ch e si s ono volte s ul d o:;ao-aio d el cole"ter olo. <l ei . . ali biliari, dei pig m en t i biliari. Hanno n otat o a11·Ch e com e la presen za d 'albumi11a acquis ti un g rande valore i n q uanto d eve consider 1 . i e pon ente di una in fezion e delle vi e l)i]iari . La ricer ca è assai semplice; si elimi na il m u co con p och e gocce di acidoacetico, lJOi i fìllr'l la b il e fino a d o tten er e u n liqui clo chia r o. quan do q11csto è assai limpido vi i cer ca ) 'alb u m ina con i mezzi soliti . Gli AA. p r emcltono cl1e la co1111)0::-izio ne d "lla bile è sottom es. a a cl el1 e , ·ariazioni a ai impor ·tanti n el t err1po, nello s le o in di viduo , e c ]1e bisogn a b en e g uarda rsi dal da r e a l d osaggio chin1i co un val ore é\ • • 0 Ji 1t o. \i r llr co1 ~r i ._t i 1i cronich e p er esen·1pio la })il e ra ccolta in .. on daggi ripetuti e succes~ j, -j . Yari molto di a spetto . Nella bile norm ale e "i 11ann o o ttenuto i se.g uenti dati : 1

Colester ol

I

I Sali . . . ~

0,80

Bile R Bile C Bile B Bil e r:

1

0,30 4, 50 1,80

Il valore assoluto di queste cifr e l1a per ò u11a ·importanza in inin1a. Molto più in t er es anti ·sembrano gli s tudi s ui rapp orti b1iliari. Chiray e Thibaut. li dividon o: o) in r apporti dello stesso elem ento della bile n ei vari c,q mpioni A. B. C.; b) in r apporto d ei differ en t i elem enti d ella bile n ello stesso campion e. La prima cat egoria di rapp orti pare m olto incostante: la bile A è una bile per così d ir e bastarda (miscu glio di su cco g a strico , salivare , pancreatico , biliare) . Le variazioni d ella sua c omposizione sono troppo facili e senza valor e .alcuno. 1

Il r apporto tra co le Lerina e pigm enti sono ~a l.i .d~ frequente

tudiati, ma i pi g m enti sono d1fT1c1li a dosare. Invece il rapporto tra il coles terolo e i sali biliari è facile a stabilirsi e per di più è di una costanza rin1 a rc h evole : n ell 'individuo normale oscilla tra 0 ,10-0,20. Esso indica l 'equilibrio colloidale n el n1ezz::> biliare tra il colest erolo colloide idrofobo e i sali bi1iari colloidi idrofili . Una dissociazione di ques to rap porto è l 'indice di una rottura di equilibrio causa di modifi caz ioni fi icl1e importanti n ella bile. La bile d ei litiasici . - Qui o-li tudi permetton o di ricavare i eo-uen ti d ati : I ) il colesterolo ed i ... ali 11ella bile B sono fortem ente din1inuiti in r aJ)porto a lle c ifre n orn1ali , sia in ra pporto alla bil e C:; 2) il coemcente colesteri110-colali co è di socia to n ella fa e li lo gen a; è n orn1ale n ella fà e liti.asica propriam e11te d etta . Le coleoistiti non crilcolose 11an n o d at o cifre co nforn1i a i ris ultali g ià ottenuti dag li altri A ., cioè : 1) il cole t erolo, i sa11 ed i pign1enti b iliari sono sen sibil1ne11le at1111enta ti in rapport o alle cifre n or111ali sia n ella bil e B ch e n ella C; 2) il rap porto c0Je.::: ter i110-colalico sembra n or1n.ale. Nelle ve3cicole alone : 1) il colesterolo , i sal i. ed i pigm enti 0110 assai aum en tati n ella bil e B, e r est an o n orm al i n ella C; 2) il r apport o colest erino colalico è n orn1ale. Concliidendo, i ri ultati IJiù n etti o ttenu ti on o i segu enti : Litiasi biliare = colester olo , sali e pign1ent i bil iari forterr1ente d iminuiti n ella bile B . Colecistiti 11on calcolose = questi st essi ele111enti sono deb o lm ente au menta ti . Atonia vescicola re = fort e ULt1l1 en lo clel tasso dei compon enti clell a bile B. Questi inter essa11l i dati unili agli altri m etodi di indag ine p iù con1une r en der anno sen1pr e p iù precise le diagn o ... i sem1Jre difficili de i L . T oNELLI. do lori sottoepatic i. 1

Rice1·che sui valori clinici delle prove di tolleranza del levulosio e galattosio pe1· la funzione epatica. (~1 .

V. R .-\DH.\ l\.R1 sH~ ..\. RA o. l ndian Jour11. of J\ifedic. Research , lug lio 1933). L 'A. ha studia to la toller a11za al levulosio i 11 4:5 a1nmal.ati , 28 a vevano cirrosi epatica ; i11 questi , 21 vo lte la prova er a p ositiva, 4 volt e dubbia e 3 volte n ega tiva. In tre casi di ittero ca ta rrale ebbe 2 p rove dubl)ie e una positiv~. m entre fu nega li va la p r ova in un caso di j lter o com plican te la g r avidanza e positiva i11 un caso di itter o con avitamin osi e in due di itter o da tumor e m align o d el fegat o. Risultati n egativi diedero tre casi di anemia da anch ilost omiasi . In due casi di scorr1pen so cardiaco la pr ova fu una volta nega~iva e una volta dub-


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lL POLICLlN TC()

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l ia. lli ·ull a t i 'ari die.d ero casi Ji a c i Le ' o n l 'e ri lo 11 i t e.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA

Comple iYamente in 37 casi in c ui la di._,fun zio11e epa tica era e'ide11te la prova fu po·iti' a ~5 ' 1 olle , dubbia 7, e n ega ti, a 5. In 8 ca .. i . . e11 za n1ala ttia epa tica la prova era p o i ti va 1 , -olla. dubbia 2 e n egativa 3. La l) l'O a d ella tolleranza d el galatto io fu positiva j 11 u11 caso di lesione e patica da i1eosal varsa.n , r11en tr e fu i1egati va in l l n ittero tossico co1np li cante Ja · g ravidanza . Cornple iva111e11le , s t 1 0 ca i co1l. lesioni epaticl1e certe la prova fu po ... ili va '"'o lo 3 volte. Le pro' e di tollera 11za a l le,~ui o ~ io e al gala tt osio })C>s .. o n o indica re una disfunzione epatica (e allo ra la pro,·a è positiva) ; però una prova n eaa LiYa 11011 llerr11ette di e'"'cludere una ma lattia epa tica. t.a11to più ch e la r egolaz ion e d el 111e tab-0 li mo d ei carboidrati è o lo una d el le f unzio11i epa licl1e e es._a 1)otrebbe essere con._er, ata qua11do le al tre fun zioni ono a l Lerate. R. L usENA.

G . P ERE Z. Trattat o lii J>at oilogia Chirurgica, voJ. II. AIala.t tie C.Q!Usat e da age1iti r1iicrob•ici e· da parassiti a1i imali , ro 11 377 fi g ure u 6~ ta,rgle. Editor e , 'tan11)er ia !l eale di PtO llla ; 193:3. Prezzo L . 125.

1

Cont1·ibuto alla conoscenza della malattia dei gangli li.n fatici del legamento epatoduodenale. (STl. HB IIELGEH riava , \ O I.

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T./ f\ . 11a tro' al o nelJa lellera l ura 15 ca i

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c ui l 'affezione d e lle ,~i e biliari co11 i t eva n ella prese11za di ga n gl i ing rossati n el l ega111 ento epa lod uod en ale. Però 13 di que ti er an o tubercolari . · "'eco11do ~Ia)·o però mol te di quc te calcifica7.io11i arebbero do,·ute n o11 acl un proce so tuber colare ma una flogosi a11tica lJe r un.a colecis t ilc durata n1olli an.n i. La gl1iandola più s pesso c.au sa d·e111 'affez ione è quella del cistico (n el collo d ella c i ~ti fe l1ea). U n 'a] Ira g hiandola .. ta situa la d entro a l coledoco n ella conflu en za con l 'e1)atico e il ci Lico. Altre apparten go110 al g ruppo ]Jan c reati co duod en ale e ..,pecialmente una ch e ta proprio clielro a 11'hia tu s di ' Vi11slo,,-. In que ta r egion e la tubercolo ·i è rara. J( ehr h a troYa lo olo 8 casi di tbc . d ella ci tifellea. ecoJ1do l 'A. , cl1e riporta l 'o1Jinion e d i Lu bar eh molti di que ti gang li tbc. ar ebbero d o' uli a infe,zion e da gang li il ari . olo in due d ei 17 ca i raccolti v 'er a tbc . icura n el p eritoneo. Si d eve p erò r icordare cl1e molti di questi erano d ei 1it iasir i delle vie b iliari e alcu n i deJi portatori di u lcera gastr o-du odenale . Ma secondo l 'A. spesso si tratta di un nesso ca suale. Questi gangli , ituati n ella prossim ità del coledoco darebbero anche una reazione d el tessuto circostante e del coled oco stesso. Que._.ti malati h anno in gen ere itte ro c ronico e d olo ri . Radioloaicamente in 6 casi fu vista la ghiandola calcificat a come un 'ombr.i n etta . I ja cura è l 'estirpazione. V. GurRO .

Il T rattato cl1e l '1IJ ustre Patolo1g o ch irurgod i Roma .a1111·u11zia in quattro volu111 i inizia I.a pubb licaz ione co n que to vol u111e seco t1do, ricco di ben 87 4 pag ine. E d evo dire s ubito ch eba t a scorrerlo con occl1io attento e b asta o ffern1.arsi u qualcJ1c ca1)il0 Jo per augurarsi clic g li a ltri ' 'o lun1 i 'edano ra pida1t1e11te la luce. Que to Tra ltat o v ie11 e a int egr a re i11 111odoamn1irevole le molte oper e di e h i rurg ia appa r. e n egli u ltin1i tcn1pi e ch e, mi i per111etta l 'espr e ..... ion e , La nn o nd e.;; o co111-e Ja Clini ca Chiru ro-ica ri ~11e l to .::l ll a P a tolog ia Chi• rurg 1ca. Mi c.hiedeva , or i1011 è 111ol to, un illuf lre chirurgo led esco co11 q ua I i fini e con. quale scopo esis tesse i11 IL,a lia un lnseg11an1ento a sè di Pato log·ia ehi ru rg ica. JI lib·r o· d el P erez n e dà oggi Ja più e.. au ri ent.e r is1Josta e la din10 lraz io11 e co111e a base dell 'i11scg n arn ento cl1irurg·ico d el) ba ·tare ql1eJlo d ella })atolocria ._ }Jec ia ]e eh iru rg ica . La j)atologia g·en e rale, l 'a11ato111ia patologica non pos 011{)1 ~upplire la pat ologia .. peria le cl1e da es.. e. dalla Batter.iologia e da lla c:Jini ca trae le con o cen ze ch e per111ettono di porre di una ~ in ­ gola n1alattia le ba i più . a lde 1)er ch è chi in1] ar a arrivi a d aver11e la co11 0 cen za; così cl1 en ella C:linica dai ·i nto 1ni ri le ati risalga Jlon .. o1o· alla diagno .. i ma , g r.az.ie alle 11ozioni rl1e 11a d el} 'etiolog ia e d ella patog011e i i11di r,izzi e at1.an1ente- la cura o la scelga fra que·ll e1 n1oda lità t e1~apeuti che proi)o t e o altre 11er so nali n e ap-· 1>licl1i. E sarà g rato al Perez e Il i legger à e speciecl1i tudier à n el lil)ro c l1c r i I ron1 ette presto com1)iuto per ch è I ro \ erà a rn1 011icamente inquadrate pe1~ ocrni 111 a la tti a tutte quelle cono cenze a ffidate a d a Jtri in segn amenti , co110 cenze ch e sono ulili r indi pensabili alla 1nig l iore inter1)r etazio n c rlel la patologia speciale e ch e evitano il lun ao e faticoso Ja, or o d i cel ta , di r icer ca, d i coordinam ento. Sarei in compl elo in qu~ ta breve reren ioJl e e non ricordas i con 1e in t111. te le trattazioni balzi e' ridenle la g ra11cie qt1alità di d idatta del Perez e be 11a a puto distribuire la m .ateria secondo cri te ri l ogici ·e chiari, in n etta concaten azio 1te così d.a r end ere conseguente og·ni capi tolo al pr eced ente , e ch e ha· saputo m eller-e ir1 rili evo quei fen om eni di ordine generale ct1e e. pressione del modo di ag-ir e di age11ti ,·ari e del niodo di reazione d ei te uti sono pre_enti in tt1lt e le alt erazioni formando un nucleo fondan1ent ale . u cu i , i inne... tan o quelle variazion i cl1 e in re l.ai"io11e all ' or1

1

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EZJOi'\E Pl\ \Tr CA

ga rlo, all 'age11te creano l ' i111'inila \Hri e1à elci ·into n1i e :Jell'l 111alaltia. L a5 i i11 i Ia zi o n e d i lJ u e. . l o t r i I <' r i o , e11 e '·n I "' a r reare Jl e11a 111ente di clii Ludia il concP ll<> d li.a ;rliral1i] e u11i cil à del i11 odo di rea1.io11 c dell 'o rga ni smo a tin1oli ' 'ari rap1 ,re:-.e11la a11l1 e l 'au ili o Jl111em o11ico più r l'l'i cacc; poste I<' basi , la logica derivazione d el le c<>r1~cguc rt zl' J>uò e~~e re iJ1 g ran ])arte frullo d e l~ ' iutuil o pc r~ ona l e. 11011 di 11oziou i fati co, a1n el1l e '. t11dia1 (' e si)cR. o frarl1111 c11tari.amente rit en111 f'. i ' edano a lai e propo i to 1·a ppJi c:azion c dei 011celti d ' i11fi a111n1azio11e clella pa rte Q"e ne ral e nei cap itoli : ucce..... ivi dell e iuff.l:t ioui acute·, d elle infe ;~ i o ni cro11icl1e, delle T11 ala tl ic cauf'rttP cla .para, siti ani111ali . l , 'eflì cacia didntti ca dell<l lra ttn z io11 ~ è cornplc·la la dall 'abbondanza deìle fìcrnr c lic fì E ~ a110 , n el ricordo 'i si, o, en1pre effi ca('c· for:-;r ] >iù d el Tn11 emoni ro . ro11ce lti gen erali e ca ra ll c· ri ~llie11ti dell e ,-arie malattie. Le fi g ure ... cherna1iclte, cl1iare , . . o no destinate a rend ere in 1n·i1110 pia no il . cgno ch e l '~<\ . ' 'uol c dirn o~t rare: , o t lo q ue. to pt1nto di vi.. ta . ono perfcttarr1 e11te riuscit e, m entre al lett o re fre tta lo. o r h ~ le . co r1 a ~ up e rfi r i a lm e nlc posso110 for .. c clare una ir11 ]J re~~ i o1t e a rti . li ca ~ fa,orevo1 e. T n o~tri g io, ani . tt1d enti do"reb h ro at lent an1cnle "tudi are il libro del Perez, n e a u aùagr1c·ra11110 ;n chi a rezza di id ee , in fac ilit i\ di acqui.__ i re t1uanto la elini ca offre. ~e g u ad a{!n crit la r uola rom a11a di cl1irurg ia ct1i oggi I ' \ . })C) rta u11 nuovo all o ro. Pt . \T . L SS ·\ '\' DMT . 1

1

CENNI BIBLIOGRAFICI L1~

el .T. FAr.E T. La iul>e r r ulo. e rlu. l olJe azy yos . ol . di l GO ]1ag:u . ('O fl 70 figu re. Edit. Ma· · 0 11 & r. .. Pari g i, l ~l :1:L l"r . 10. E u11 a n1on og ra fì a in le re~ a r1l i s~ i 1r1 a de Ila «Biblio lh i qu e dc Pht,is iologieu direLLt daJ profc~l'ore Léo11 flern ard, cl1 e agaio rn n co rr1r>letan1 e11 Le jl prob1cn1 a del lobo nz~ ero: clu tulti j p u rt t i d i ' i s la . TI lalo a11alornico è oggetto di uu ·e le. i . iril a lrallazion c e ll e ri g ua rda a11 cl1e l'e1nhrioloo-ia (]el Jobo .a.zygo e dell a ve11a azygo e clei lobi IJolmonari · u ppl em en1 ari. Gli .\A . en lel Lo11 0 in propo. it o una teoria cl1e a1111are se111plice e log ica: c l1e l ' anQ111alia di11enda da 11no bacco 11 tolto alto de lln Yena az ygo~. 1>er cui e ' è un le n1bo di te s uto }lol1n onare c b€ per i--viluppar . i deve por i tra ' 1r na e bronco ; più la ve na arfl de,iètla da] f'U O trao-itto normal e, più ètmpio sarà , a vi lt1 ppo ro m r Jelo , il lobo azygos ch'e n e ri .. ulta. La parte radi ologica , co1·redata da 11urr.1erosi e chiari radioITTammi, n on tra curH n è 1'a... petto norm ale 11è qt1 ell o patologico. Per qua11lo ri g uarda la prin1a identifìcazio11e rad iografì r a della vena azygo .. in ede norma 10 ocrorre fJerò rivendicare al Bu j il merito della nriorità dell 'interpretazione. ])riorità che cr]i è 1·icon o. ciuta clall 'Ottonello, cl1 e è in·vece i] w lo citato jn proposi l o da O'1i AA. B.

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HDE Lt..Ès

1

1 99

\ qu e .~ t a parte a rnpJi ~ ·ini a e, di cia1110 co..J, i11LroduttiYa egue lo studi o 111 0 11 0 breve ma e ~ rrtplet o del loJ)o azygo. 11ell a tubercolo i, studi o <'l1e i)r e enla lln <·erto int ere e . . ebbene et--~o nulla porli di 11uovo .al la cono .. cenza dei !! rane.l i proble1r1i ùell a Lu]Jer co losi ri g uardanti la pa Ioge11e. i. l 'e o]uzion e e la tera pia. l / ultir11 0 caµjL olo è dedical o a lla LuJ1er colo:i clei JoJ:> i p olrno nari SùJ)l'a n11uJ11 eral'i . · lJ lavoro r corredal o da un a ])ibli o.rrrafìa ;,::, c:o1111)lela sull 'argome nto e rn erita di avere il uo posto n ella hil)li oteca di ocr11 i c ultore di ti~ i o l o~ria e di !·a tli o l o~ i ~l. l't . lj · ENA. J\J . 1.{ . ( : \ STE.X. f/ yf,<1'le11 si o11 fll'léPielfe fJll /'OX)'SllC/Ue. Editore Oo in , Pari oi . !>rezzo Fr. 20. 1

I / \ .. rre:enla ~11a ~c ri e di lipi c lini ci dell 'iJJ_c•rleil 5101 te a rte!'' osa paro · ~ i ~ ti ca qual e i , ·er 1 f1 r~ n e~ ~a lur111 . 111 c~ . 11elJa ta be, 11e]l 'e1Jiles ia , u ~ l.l ao rt1te. n ell ang 111a pe c t o ri ~ . nellu calcolo: i h1l1arc e reJlHl c, 11 Plla ritenzio ne ac11La di urjnu oc.· 1. ti fu . irt .a lc ~11 e 111 " llin ~ili . i11 alcuni neopJ H~ Fllll addo1n111a l1 , . urr ·11al1 , 1n edia:1ini ci ed ·e. ofa gC> i ne ll ' a ~ n1.a bron chi a le, nc ll 'E>c 1 a 1up ~ i il J il'e udouren 1i ca acu I a . . ·tu dia 1'etio pa looe11e. i dell a co li di zio ne ~ o f­ f~ rm~ndo..i ~op ra lull o . ull ' jrnportan za de1l 'ecc·1taz1one dell o ~ pl a n <' 11i co .e del dolor e nell o ~rn t en a 1n rnl (J clr llC' <' ri. i d 'iJ >C rlcn . ion e.

DR . F'. ~L.\JERO'\'. \ ol e intorno rul f'f l r lln e o.<i. ervn: i on.t: eilinicl l e J.9dc''{-l.9.17. ol. in-16° cli pag in t- 6:3. t: d . Prin1 o n .. '. '\1it o nl Tagli an1 enl <>. 1932 .

I / \ . e~pon e i11 1nodo , uccinlo . co n . tile cJ1i aro ~ c o rren te~ le . lorie c li11i r J1 c dei ca~ i pit1 iu l c rc~ ·anti ve11111i alla s ua os:e rvazione in 4 anni nell 'O. JJeda lc C:i, il e di .. Vit o nl '"faalia, ri1 e11lo. . Il Ja,'oro è ordin alo ~ec ondo la diag nosi cli11iC'a . e I 'e po: izione dei sin goli casi è· seguìta da l)r e'i ed i lrutli'' C'O n . id r ré1zio ni . noie, oli per c ultura e per 1nodern ità di 'edtlle. \ 1i tro,ia 1110 illu i-; Lrdli alcuni cnsi. n o n privi d'int re -e. di endoca rdit e lenta, di rni ocardile, d 'an euri n1a ao rti co co1l acc urali reperti n ecros ·apici. l .. 11 po' IJiù ar upia e bene sludiata f> la Cé.l. L. ti c<'i deJJ e forn1 c tuber colari co11 ri sultati buoni da1Je i11 oclc•rn e tera pi e ('Q rt1presa Jo :-. per i fì ('a . . o le\ o li tra gli allri. anche i casi di cli<.Jbe te rn eJJi to , il eotifo, en.·efc\lit e e pi 1lemi ca , ane1nia l>e rn l CIO a € CC. , on o riportate labello ria sr.-unli vc di ca. i difl eri ci e tetani ci da cui s i rilev.1no brillant i ri ~ ull a li dalla s ie ro te rapia a rn edie dosi . JJ volumet1 o ell e . i legge volen l ieri è un buo n contributo alla ca. i ti ca n1 edica e din·10. lra conìe an cl1c in un ·piccolo o pedale, r l• e cert o non di ])one- delle po. ibi lità e dei m ezz i di un a clini ca, l 'o servazion e di li aen le -ed rperta dell 'ammalalo è di p er e sle "'a sempre fecon da di dati e di rili ev i tilili e ir1t e-re anti. A . Pozz1.


1900

tt

lf. P OLf CL I:\ ICO n

B. DE I., c., ., . 1 r enlarl11e ann i rii mal1J.ria nell 'Ospedale di Grosseto. \ ·01. i n - di pa g. 61 con 1

0

J~ ivi

6 g ra rì ci . E tratto da lla cc g i-0 ». J~orna, 1933-XI .

on è qt1 e to uno dej soliti resoconti La l.is lic i, arid i eù asfi ssianti , d 'interesse prevalen t em e11 I c loca le o personale. l "utt'altro: i fa legger e J)er intero e desta vivo inter e-5se. E distril) uito per argom enti ed ·è .a vvivato da una casit ica varia e copiosa, r elativa alle forme c lini cl1e le quali h a nno di più rich iama to l'atten z1one• . L'Os J)eda le di Gro seto h a n obili tra di zio ni ne a li ludi sul la rna laria : ])a. ti ricord a re ch e v i h a nn o lavora to R. K och Ascoli , B . Gosio , W . ._ 'r hulemann . Il ~Jernmi, ch e d a molti anni l o dirige. l1a recato non poc hi co n l ri ll t1t i e n otevoli in que to campo: tu lt a ln relazio11e cos ti tuisce un 'esaltazion e dell<t u a valida opera . La malaria va dileguand o d alla l\fare1nma . . otto i colp i ch e le vengon o inferti dal Rc.gin1 P Fa:c i. ta; per questo motivo l 'O p eda]c ,ii Gr osseto (.. or a prossimo a perder e il s uo triste pri vileg io di luogo di ·concentrazione di rnala ri cj . Inta nt o il D r J,uca, a il1to d el l\1emmi e r eputato c ultor e di m a lariologia , l1 a ' ' olu to fL . ar e qua n to di meglio è s tato compiut o nell 'Ospe dal r s tes._ o per ]o studio della mal ar i ~ . L 'ampia relazione è pubblica ta dalla cc Rivis t;i di l\1a lari ologia » co11 la con u eta ~i~n ori1

ta dt M:-t riolo-

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A. Pozzi.

Jità.

RcJmmentlamo ai lettori la classica pubblicazione

d~I

Prof. G UGLIELMO BILANCIONI Direttore della Clinica Oto -r ino-larin~oiatric1 della R. U niversità di Rorna .

M ANUALE DI 0To.-RINO.-LARINGOJA TRIA Vol l11n e l. -

P arte G en erale.

N :iso e cavità annesse. in-8\ di pa~g . fi~ure. P rezzo L. 5 8

V olun1e 22 4

.

XVI -524.

Volu me Il. -

nitidamente

stnni l)ato.

con

PARTE PRIMA .

Bocca ,. Faringe ,. Timo ,. T iroide. Volume di pagf?. VII l-336, nitidamen te stampato. con 231 fi~urc. P rezzo L . 4 5. Volume li. -

PARTE SECONDA .

Laringe ,. Trachea ,. Esofago. Volume di pag;?. Vll l-594, nitidan1ente stampalo, con 404 fi, gure. Prezzo L . 6 8 . Volume III. -

L'orecchio.

Volurn e di pagg. V lll -568, n itid amen te stan1pato, con 312 fi, gure r.el tes to. Prezzo L . 6 5. AVVERTENZI\. - Tu tto il M anuale si com pone. di co1npless ive pa~ inc XL · 2022 con 11 74 figu re nel testo. Prezzo dell a intera opera L. 2 3 6, che agli abbonati al « Policlinico » è consentito acqui stnre anch<? con pc>gamento f razionato. e cioè contro un p rimo ver'iarnento di L. 3 6 e le residu e L. 2 O O in dieci 1•at c tncn · sili di L . 2 0. N.B. - A colo ro che intendono pagare subito L'inteYo importo deLl ' operu, questa è cedut,a Pl:!r sole L . 1 9 5, in pace lii postali f rat1cla di po1-to. Per l' estJro . alle L . 1 9 5 aurne nto.re L . 2 5 pi:r le maggiori s pese j•ostali occorren ti per la spedizioue. lnviari: V1cha Postale o Cheque Bancar io all'Edllorc POZZ ! . Via Sistina, r 4, Ron1a.

LUIGI

l-\ Nxo XL, NuM. 481

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CON6RESSI XXV III Rio11ione della Società Italiana di Dermatolog ia e Sifilografla. (~avi a, 21-24 o llobr e 1933-XI) .

riunio·n c della Societ à Italiana cli f )err11atologia e Siiilog·r afia , t enutasi nello scorso o ttobre a Pavia, h a ass unto questa volt a parti... colar e interesse perchè h a coinciso con le solenni 011.oranze tributat e all 'jllustre prof. Mantegazza c he dal 1906 dirige l a Clinica Dermosifilopatica in quella Univer si Là e Yi h a cr eal a una scuola norcnti . ima "Per numer o e val ore di allieYi e per fcrYore di operosità cienl.ifica. Co ì l e due solennit à, l 'inaug urazione d el congre o ed il tribulo cli omaggio all 'emin en te Cl iHico a cui gli allievi an lic hi e recenti h anno voluto offrire in un volu1ne, edit o in superba veste tipografica (1) una raccolta di loro lavori scie11tifici , si son o fu se in una ola co1nmovente cerirn on ia svoltasi alla prc enza delle Autorità e Ger orcbi e, e tra una ver a folla d 'invitati e di cong·r cs,j s l.i, f ra i quali ]Jarecchi d ermatologi stranieri , nella sede d ella splendid a Clinica d a poco sorta, p er la ferma volontà clel Capo d el Governo, insieme con gli al Lri ed ificii d el grandioso PoJic l i11ico, a p er enne n1onum cnto d el rinnovato s11ir i Lo <le i Le1npi. Do1)0 i disco1'si inaugurali d cl prof. Mantegazza , C'h.c con eleYa te parol e sal uiò g li OSJJiti g raditi, e d el 1)re icJ en le prof. ~lariani (Bari), il quale n el1'o f frjre il volume di on1aggio al su o antico l\tla es1ro ne rjcordò l e g r andi b enemerenze e l 'opera insign e cli clinico e di scjenzialo SYolte p er tanti nr111i, e quelli d ei r ap pre cntanti il Prefetto ed il Rettore, s'inizi ò ~C'nz 'al lro lo volg in1ento d cl I 'ordi11 (' ri el g iorno . I Lerni ufficiali c r n n o i cgue11 Li: J__, ·i:J nnualc

A). • I pi ù moderni aspetti della fis iopatologia cutanea in rapporto con i nuovi dati delle ricerche morfolog iche e chimiche. c.;a1>. i . A11alon1Ja e /isiopalolug ;a de ll ' epidermide (<·sclus1 gli Annessi ) : l i" j iop atol ogia d ell'epidern1irlc (prof . L . l\f •\tr r1 NoTT1 , Bologna). <~ap.

Il. An.a/01nia e jisi ol ogia degli annessi cuf u11ri ( ghiandole, p eli, u 11gliie): l ) Anatomia deg li annessi cula11e1 (G. 1 ·RuFFI , P adova); 2) Fisiologia degli an11 e:5 i cutanei (P . CERurn, PadoYa) ; 3) Fisiol OJ)a to logia degli annessi cutanei (E. J3.u.Br, Padova ). Cap. III. Anal ontia e fisiopa t ologia del derma e dell'ipoder ma: 1) Ana tomi a e fisiopatologia del (1) <Jltre al volu.tnc in parola, pubblicato in 300 esernpl a ri n um erati e fuori commercio , fur o110 dj s Lribuj ti ai con g r essis ti le segu enti pubJJIicalioni : La sifilide alla fin e d el. '400 e n.ella prima metà del '500. Studio c1inico-critico ui più noti autori d el 1empo. - Iv. La Clinica cl ermosifi.l opati ca della R . Università di Pavia. No.

wI ANTBGAZZA.

li zie sulla nuova attrezza tura scientifica ed osperl a1iera. J_,a JJrod11zionc ~c i en li fica ò el la Clinica d al 1906 ad oggi .

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1~01

EZ IONE PitA'l rC.A

der111a (prof. /\.. Cno r1 , Perugia); 2) An a lon1i a e fi iop a lologia -lell "ipod cr1na (I•'. L1 s1, IJerugiuJ. Cap . I\'. L a ti r colazi o11e cu tall eu: l J Introd uzion e (prof . .\ . f>" I:'\ 1, ì\lila u o;.: 2) n a to1nia de i vasi cutar1ei t E. G. ~coL ARI e G. F . C BJA LE, ) Jilan o); 3) L 'irror az ion e sa11guifer a cu lan ea in co11 òil ioni n or1r1ali e palologich e (E . (J . .. cOLARl , ~li 1a110) ; 4 J Ln j)rc ··ion e e I~ r e i t ~ 111.a capill ar e ('f . col\1A zzoN1, ~Iil ano) ; 5) Reazioni <lei pil'co)i vasi cu tattei e loro nl eccan is1no (~l. Co1V1ra,, ~l i­ la110); 6) Reazio11i dern1ograficl1e s u c ule pa lo1og ica (G . l~. CttIALE, ~Iil a110) ; 7 J La ler111)eratura d ella c ute ed il lono ter n ico cutan eo (l\iJ. Col\rF.L , i\Iilan o). Cap . , -_ l •'i . i o1;al ologirt del la fJe l/ c iri T'U/JfJO rl o al s ist ema n euro-e1t<loc r i1tu (prof. L . '1'0'1' 1 \ Sl , Paler 1110). Caµ . \ "I . 1 fJ r ucessi cii r icarn l>io 1tellu cu le: l H.ica n1bio de i ca rboiclra li n eJJa c ell e norll 1ale ('l. ~foNACELr.r , Ilo111a) ; 2) Il rica1nlJio u1.o ta lo nella pelle {G. i\N 1 0 RJ , Clon1a); 3) l li p idi n ell a c ute ~ T . S l\ X:\° 1CA"\Dn o , Ba ri ): 4 1 F isio1)a tol0gia d el pig111c11 lo (1)r of. G. l=' "Lc1u , a sarjJ.

B) •• lesioni articolari ed ossee nella sifilide. (G. R \ ZZJ\, P avi a).

(~A­

l{i erYa11cloci 11 n IJiù an1p io ce nno 1.1cll a r11bric-a

ùilJI iog-r a fica di r1ues lo periodico lan lo del ' olu1l H' edito in on or e ci el ]Jrnf. )lanteg-azzn , lar1lo d •Ile cliYer e r elai'io ni , il r1 d le fli) e ra g ià . la to pulJhlica lo e <li ·tr iJ)uilo Hi socij , 11on po~~ i a mo a~le­ n.erci d al segna lar e l)Cr ora iJ n1oclo Yerom e11le en co111iabilc co11 il q un le i singo li rr la lori hanno fl S ol lo il loro cò1np i lo e coni e i Ya r i i Hr gom en li , pur conlent1li nei Ji111 ili n ecel:- ari an1c11le ri lre lti cl i t1na rel"tl i01Le, ·inn o stati ~volli in 1nodo compl e to ed e a urien le: ciò sia d ett o t ant o per queJl :i d el prof. Ca azza sul le lesioni ossee ed arlicoJari HelJ a sifilicle, qu a nto p er tu I le Je allre sulla Ji siop a Lo1ogia cut an ea, le q u ali µo lrcb,Ler o. già clj µe r sè s lesse cos lituirc al tr etta11 Li c;apiLoli di u r1 g r and e tratta lo i Lali u no, n1od er110 e co1np,Je to, di l)crma lologia. .\ ll "a11im a la di scus ion e cleJle r eJazior1i , e<l alJ e; si11gole co1n unicazioni cl ei socii , riJerenli ~ i ai ten1i ufficia li e clop o le e. a urienti r i po le d ei r elatori , tennero dietr o le po ·h e con1unicalioni , ammes e, d alla Preside n za, su a ILri ar gom e11 li : r icordiamo, fra Je altre, p er l a s u a i1nportan za epid emiologica qu ella di ì\iloNACELLI (Rom a) su di t1n 'endemia di leishmaniosi c11tan ea in Abru zzo, e quella di HoFr' l A:\:\ (Bon n ) ulla diagn osi r upid il della sifilide r ecen te a nch e prirnarj a, p er m ezzo di s lrj ci dall e ton ill e. Di m olto inter e e f u la pre enla1ion e di casi clinici r ari o di rlifficile diagn o i ad op era delle TlR. Clinicl1e di Gen ova, Milan o Pti' ia e dei socii AnTOJ\f di Verona, Fn EUND cli 'friesLe, e di cu 1l ure e prep ::trati d ell a Clinica di Bologn a. Così pure furon o n1olto a1u111ira te un 'esposizion e di ca1chi in cera ripro<luce11ti malattie cutan ee (dovu le al ,·alen le })r ep ar atore, ora purtrop})O <lefunto, U. Bar a ni; e scelte d alla numero. ~ coll ezion e della Clinica p avese, ed una mostra di a nl icl1i libri dj d erma to-Yen er eologia a compl e la1)1e11lo di que1J a di libri a11ticl1i e rurj or gartiz7 H la d al ~f11 seo civico di PaYi a.

Il premio ir1de llo d alla Fo11<lazio11e De Amicis pe r I 'anno 1933 fu a . cgn a to, u par ere dell 'appo i la Cou1Jrti ioue, co111 pos ta d ai professori Cap j)elJ i (Firenze), Lor11bard o ( 11 a), i)orcelJi (Livor11 0). é~ l ocio ~ J . . \ r tom (v er on a); quel1i banditi <I LJ ll i• ' oc ie là , a i oci i \prof. 1:-"'l ar er (1\Ies. ina), Sa1111 ìcar1d ro ( l.3ari), Lisi (Perugia). Prin1a d i tern1in ar e le sedute scie1lliucl1e, l 'Ase111blea , d opo ur1 'a1n1>ia di cu s ione YOlò, all 'u11artin1it à u n ordine del giorno, d a co1nunicarsi alla. J)ìrezione gen ern le cli Sanità pubblica, per la pro· ri las. i co11Lro lu sifilid e e sui varii i1tetodi sierol o~ ir i recen I e iue n le prop os i i e u quelli attu al1nen te pi ù i11 11so preso i priJ1 ci1)ali i tit u ti scien li fici e cJi1d ci. fl"'uron o q ui nd i aµp rova ti i LjJa nci ed eletti i co111pon enli del 11uo,·o Co11 ig li o direttivo: pre~ id ent e J)rn l'. L. 'f o1nn1asj (Pa lern1 01; vice-pre i d e11 li }Jroff . (;. Rf•rl \1cc:il1i ( ' ie n a) e . De Amicis (Napolj). E d opo e i. lusia: Li ch e p ar ole cJ j sa Iulo e di r jngr aziam ento d ei socii Lranieri Pautrier (di Strasburgo i ed }Joilrna11n (di Bou11;, cd apJJ1a uditj d i. cor . i d el n uoYo ])residen le }' roJ'. 'l'o1nma i , e dj 'tltello uscen1 e cii carica p r of. ~ 1 a r ian i 1 ebbe te r1n inc quest a riun ion e ch e ver 111olti r isp etti è ~ Lata una d ell e più n1em or a bili fru le tante e h e si sono su ccedute d al la Jond az ion e d clJa Socie l ;\ jn poj. V. \l o TESA1~0.

XII° Congresso della Società ltaJiana di Urologi a. (Pa, ia

21-22 ottolJr c l n:33-Xl).

Comunicazioni sul tema di relazione. , Co llli no azione e fine ; v. l~ET..1..1;:cc 111 \

E. -

1tu 1ri.

p r eced ent e).

l~o

elel l rocoayulazio n e endoscopica p er la curu <lell' iper lro/ia prostatica. L t(J .• dopo aver e po lo la s tor ia dei m etodi u sa li

d a rnolt i AA. p er Ja c: ura lran sure lrale d ella proslala, riferisce s ui ca~ i d é:f lui c11raU e . ullo strum en tario d a lui u sa lo. (Ur etrocistoscopio di Mac Carthy e coltellino cl i Hose mb urg). Dice quindi ch e J'ele llrocoagu Iazion e d ella pros la ta r appr esenta un Yalido ujulo per il ripris tino alme110 p arziale della fu nzion e ' e cicale, e n elle controindicazioni d ella ter apia cl1irurgica ~ i d eYe u sare an ch e d opo la cis tolomi a i11Lroducen d o il ci toscopio a ttraver so la b ottonier a ipogastrica n ei casi ir1 cu i n ort i può esegui r e Ja pros la tect omia. Per le indicazioni de l Jne lod o endo copico egli i tldica le pros tate cl i rH edi a. ampiezza e le m ala tl ie d el collo ch e impedi 5eono 1a funzion e vescicale. Richiam a p oi l 'attenlion e ui pericoli di d etto m e tod o. C. -

Discussione sul la cu r a en,dosc op i ca de ll~ipertrofia proslali ca e del le affezio ni de l co ll o v escicale. L,'Q. ri vendica al Nicolicl1 seR AVA S rNI

11ior la volgarizzazion e de l in et ocl o d el Bottini in Fran cia e irL Italia. Inoltre egli rit ien e ch e i met odi endouretrali abbian o una indicazion e limit at a ; accenn a alle difficoltà di g iusta d ingn osi n elle affezioni <lell 'ure lra prostatica e r iti en e che l e complicazioni col n1elodo endouretrale siano piti frequenti e più te111ute. Nella valutazion e dei risulta li lontani bisogn a len er presente ch e 1nolti amm ala ti . i rim etton o anch e


1no2

u IL

POL I CLJ~ J C:O

ro l so l o 11 so drl cn l r l c r~ r con rru c ll<> n rli1 nora.

J·:gl i O'~P r\ a i 11fi ne ch e I 'in Lroclu zio n r drJl 'a ppa1 rrrl1i o di ""ir,,·i11 e dj quell o di ~l ar C<l rh l.' i• di ffi ci lr pcrcl1è i I JJcr·co è I r oppo corlo. . ' ulla curn cndosco11ita rJell 'iprrlro-

N1s to (;. -

L 'O., ull a scorla cli ;t )Lri cas i l.rall a ti j nc rue 11 I eme r1 I r., ra ccornanclFI se i npre ])i\1 la di nlcrn1 ocono-ulazion e n e lJ a « n1 a la lli a d el rollo n. l\on CO Ì r i I suo n1odo cl i vedere Ilei rig uardi d e ll a iperlro fi ft J)ros la lica. 11 Re cc l or e o-li lrt1n1en li n [fj11 i non r appr eo ] . ~P11la110 propri o la 1nanné1 ,·enulfl dal c jc o a ri solver e 1111 vecc hi o e <-11111 of.o proble 1na: ] {I curn ci cli 'i prr l rofi a pro · talica. . IL J{e. er lor è urto lrurn c 11l o ch e per raccl11u<l erc Ìll r l 'o lli r A, lél onda dinle rmi ca , j} laglienle, Jto11c hè le '' ie di carico e carico del] 'acqua, 11a un calibro gro so a aj , no11 acce .. iJ>ile quindi a n1olt c ltre lre di pros lalici . l111a prim a elezione di rnalali i· p e rciò provo<.;a l a da ll 'ins ufficienza d el Jt1111e ure trale; una c<'o t1da .. elezione, l a più i111porla11 Le, (• rl eler111 inal a d nl IÌJ)O del] 'ipertrofia; po ir hè, iH vero , il l\ e ec lo r e 1>lirn l a sua az irn 1e ull ' uTctrn po. IP1 ior e e ~ ul co l lo e n o11 è C'erlo ad r ~ . . o cl1e i1 oi po , ia1no nfl'id a rc I n g uari g io ne di ciuei ritenz io1ti li c11 e so n o Lali a cau sa e di ll'll olun1jn oso lo bo 111 c<lio di g ro. sj lobi la te rali cr gc 11ti : i in vescica ild o laco lar c iJ libero cor ·o de ll ' uri11n , j <(u a)i po i rappre cn lano j ca i J>iù frequcn ti. Vicc,·er . a co l Jlc. ec lor 11 oi inlervc11 ia1no cgr egian1cnl<' q uanclo l 'ipertrofia è a s,·i I u p110 cn1i 11en len1 c1lle enclouret r al e, n e i casi di barra , n ei cos id e l I i pros la l ici ·c nza })r osta ta , che .. o n o i cn ·i • lne 110 n urncro. 1. Q u a 11clo la pro: la la r Ycr n1nenl c ipertrori ca 11on <-'è c11C' d ;i ri1ll11 0,·erl a p er Yed cr c r ipri linalo il libero cor o d e ll ' ur.i1)n. La pro' lal eclo1nìa in du e lc1111)i J10 11 i.• os li1.uibil c. E])però vj ~o n o pros ta tic j, e 11011 pocl1i , ~he, o per e lll lroppo 111a lurét o per r on <li zioni gctterali Lropr>o . ca dcn li , no11 e eJ1<1 0 in condizioni d i s ubire la pros ta lcc to1nja, s j g joYD 11 0 dell a r e r.zio11c c11òo11rc lrnle still a pro la la. ~fa , è· clliaro , che que lo 1nelodo , jn qu r ' li l)fO la ti ci, J1a valore cl i ripiego. 111 <·0 111J>C11cl io l a resezione endoscopica clcll a J>ros la la , q n nlr cura con fine a e s tessa, h a ]jmi1ate indicazio 11 i e o l lo ci ues1o a pe lto n oi <l obllia1110 riguard a rla e lenerl a i11 g rn11 11regio. Ge11 cr al izza nclo i I me lo<l o e n1agari . ol o cliffo n<l c11d olo, I oglierennrto n<l esso i I u o r ea] e Ya]or e.

»

opf" ra li rli r r lopi éJ 'csc: ica le; i11 tulli egli ri con i rò a IL 'esa n1e i lo logico d el la n1ucosa ,-esci cale pre c nza cli cellule a calj ce e forn1azioni jrreaoln ri di g l;u1<lole a tipo int es li11 a le, e )Jarla d ejla J>t1 111 no11cfrosi ch e ,·e1111l' a co n1pJicarc u11 ca.. o <1~1 iui operato.

/io /Jroslnficrt. -

Cu ra endoscopica de l la iperl r o/ia J)rosl atica, e fullori clella rlis uria. L 'O. n?n -0red e s i J)O~sano o l ten ere dalla cura end oscopica risulla ti co rnpl c li e durcYol i p erchè l 'oclen oma ~h e o i , ezion a par zialnl e11te o si escide , n on è c h e ecceziortalmenle cau sa clire lt a di clj s urj a. Egl i J'lensa s areJ)b e i1iù opportun o inlerro1n1per e la conlinuilà (l ello siinter e ch e cer chia le 1nasse aclen ornalosc e le serr a, s lipandole lra lor o, clur anlc Jn contrazione del de trursor e. rl'nle sezioJle ·i pltÒ fare per via endo cop-ica , i11n l)i'\1 agevoln1 e 11 I e e con più vantaggi per via p eri n cale. ' rE L\ 1\ UJ .

-

] ~1111Err1 ( ; . ln rl ica:io rii O/JC'ralo rie e con.dizio11i fJer1nill e1i l i 1iella chirurgia lic i rc1te unico.

J, 'O. espone un ca o i)e rso11 ale cli iclropio11efrosj da ra JcoJosi ure lera] e in r e n e unico e due casi di r~ l rolos i r enale , 01>er a li feJ icen1e11t e. Passa a rlj~c u l o re e ta li inler, e nti cl ebba11 0 essere d e llati solo d alla necessi tà di sa lvar e Ja Yita fil paziente, oppure se p os a110 con ·id er ar i an ch e con1e in1cr ve nto di e1ezio11e. E amina 11oi <1uali crit eri <l e bba nsi eguire ll ell 1in<l ic07.Jon e rle1l 'operazio11e, 11 c ll a ·ceJta d ella tec ni ca e qua li inno i ri t1llali. Oi: G1noxcoL1 l·'. - l~i.r.,· ul/ ali i1nn1ediali ciel irrzll a1n e11to co1i il 1tielo<lu cli Payr del rene policisl1co bilafr.rale. - I,'0. presenla uri caso del ge11 err esanJinnlo funziona ln1enlc prinl a e dopo l '01><-- rnz io rle. l) in10 lrfl i] ht1011 ri ulla to funzionale (d0 po i 'o perazio ne clj J>a) r J.

1). - Trnu 1ni ·uert eb rali e calco losi r ena l e. - fliporla un ca~o clinico jn cui è> cli1noslrabile j11 n1od o cvidenle i I n es o lra un pregre so lrau1na Ycrlchra le e la prod uzion e di u11 calcolo reJI n I uralico. (.;i Ia le 'arie i J)Ole i ch e i po sono fare sul ca o, s1Jec iciln1enlP ·offc rn1ando la stia a lten zjone s u I le I urbe di i r111 crva zion e cl1e pos ono al lerar e il di11atn i ·1no J>iclo-11rete1ale e provocare con di zioni peciali pe r Ja i>rod t1zionc d el calcol o. L1LLA

.'.\1 · 10 (i . - Reni al r o/i ci .. - Pre1ne o ch e la con 1u 11jcazione si rifer1 ·e<.; ali 'atrofia renale acqt1isi la, i1or1 g iù a <Juell a congeuila, l 'O. pre en ta due ca 1 clj nici tli c ui e ibisce i relalivj pezzi analon1ici ; il j)rin10 è l 'e il o di un a pielonefrite cro11 ica dl n a l uro. api>ar e11 Ien1entc h a nal e, il seco11do \ Jll l1 11ifes lan1enle u11a tuber co losi r enale. ·rra Lf.ando i di a trofia di un rene uppura11te, o J)ii1 prec isam en te di un rene uppurante ch e si n l rofizza , l 'indicrtzjon e })ÌÙ oppor luna semb,r erebb c quell a demolitrice (nefrec tomia) ch e generaln1c11le , ·ie11e esegu ita. J~ pperò i pezzi an atomici in,il auo a 111 eclila re se proprio cori en ga interve11ire sempr e. o e in alcuni casi almeno non .. ja ])r eferi))i]e a ~ t ener.. i e 1a ciare fare alla n a1nra. nlegl io di qualunqu e ron iderazione di indole cl o t1 rinal e e di OJ)i nio11e p er sonale par1a110 i clue reni as port a li : a) quel lo ll.1bcrcol ar e con1e t ale , va nece ari an1 e11le lr1l lo, }Jer cb è non è prudente nè conig linbile la ·ci are n ell 'or ga11i 1110 un focolaio atlivo if i ]Jucilli dj I och, fomite eventuale di compl ir nzion i a nch e g ravi e locali e g~n erali;. . ò ) cru cl lo co111ple l a1nente a trofico, esito d1 1111a })ielonefri le b analP , non p ar e ch e richieda 1·cs lirJlnz io 11 e <li neces ilà, tanto egregiamente ha agi to Ja 11 a tura. Sjccl1& in casi co11simili, stabil i la ])en e Ja diag11osi , l 'aslen sio11e p o trebbe anche ('. ~ ere ·u na lin ea di condotta giu ta. 1

Rene.

Bi,u ~1 V. ._,. Pn en n1 onef rosi <101>0 operazione di ccl O/)ia vesc i cale. L 'O. i nu . . lra tre casi d a lui •

Con si der azioni . ti du e casi di nefr olitia si bilaterale. L 'O. riferi s~e: 1) su un

NovAK

I. -


[ANNo XL, NuM. 48J

caso di periureterjte tle& Lra e di pielite in rene doppio sinistro, e il buon risultato ottenuto con la ureterolisi che rimosse l'ostacolo al deflusso dell'urina, in tnodo che si potè ripristinare tanto il tono che la mobilità; 2) su un caso di nefro~ litiasi setlica e ureterolitiasi destra con pionefrosi e discule le ragioni dell 'intervento eseguito da prima a sinistra perchè questo rene era l'unico funzionante mentre il des lro era completamente dis trutto; 3) su UI1 caso di pionefrosi tubercolare e calcolosa d estra e ure lerolitiasi sinistra . In quest<? caso, st abilita la funzionalità con l'urografia endovenosa del rene si11islro, si procedette all 'urelerolitotomia per p oi procedere all 'estirparione del ren e destro i1on funzionante affallo. G. -

FJctopie acqu isi t e del. r ene susseguenti ad inlerverito conser1Jalivo. Illustra ::1PISANI

cuni casi di ectopia re11ale acquisita. Speciaìrn 1~11 1e interessante un caso di ren e a ferro di caYal !o in cui dopo eminefreclomia sinistra eseguita da I O anni, 11a v.isto il r en e d es tro mjgrarc e ruot~ re d a destra a sinistra . Ciò è impossibile, set;o11d o I (J. nlla retrazione cicatriziale trasmessa dal lato op-posto p er una fistola urinosa post-operatoria du1 a ta 12 mesi. S. -

Un caso di calcolosi r enale bil at er ale ch e da oltre un ann.o preseriiava solo sinto m i rifl essi gastrointestinali. L 'O. comun)ca .. oANDU RRA

un caso cljnico di un giovane che da oltre '' n anno, in seguito acl un trauma ricevuto all a r egione epigastrica, presen tava gravi <iisturl>i dispeptici specie dopo i pasti. L,u ngo tutto il d ecorso della malattia non i era presentato alc u 11 sintomo che attirasse l'attenzione del paziente e del medico sull 'apparalo urinario. L'esame delle urine fatto a caso, fece sospettare e quello raò i<Jgrafico detle la certezza trattarsi di calcolosi 1"<' nale bila terale la lente. Dopo operato di pielolj LoI on1ia destra con asportazione di tre cal coli i sin tomi dispeptici non si sono più ripetuti. Dovrà essere operalo d all 'altro lato.

1\11. -

Conlribuf o alla chirurgia clel ren e a ferro di cavallo. - L 'O. riferisce su due SORRENTINO

1903

SEZJONE PRATICA

c<isi di rene a ferro di cavallo da lui studiali e operati: un caso di idropionefrosi ed un caso <li tubercolosi . Dopo le con sid erazioni generali ed nn atomich e, ricorda i suoi stl.1di sul re11e a ferro di cavallo 11ei feti umani, sulle alterazioni d egli organi a secrezione intern a: timo, tiroide, surreni, concoruìtanLi alla 111alformazione 1 ed espone i11fin e una su a personale tecnica chirurgica.

della funzione renale introdotto da Cottet ossia il rapporto ureico emato-urinario. Sopra i risultati di 44 casi studiati conclude che è consigliabile di continuare le osservazioni onde poterne trarre precise ind icazioni e stabilire precisi dettagli pratici. G10RDAl~fil..'GO

G. -

La funzionalità r en ale negli

i n.ler ve nti endoscopici p er le affezioni de l col lo vescica le e della proslata. - Le ricerch e sul com-

portamento della funzionalità renale dopo gli interventi endoscopici per affezioni del collo vescicale e della prostata, h anno· dimostrato ch e tali interven t i n on provocano che uno scarso risenLimento da parle del r en e, per cui possono ve11ire impiegati an ch e in pazienti con l 'in suffioienza r enal e di grado considerevole. Quando l 'intervento conduce un ritorno alla 11ormale funzionalità vescicale lo stato funzionale dei reni miglior a molto più rapidamente che dopo gli interventi Ghirurgiri r1on en doscopjci dir e tti al medesimo fine. M. -

I l solfo mirterale d el sang ue nell'insufficienza. r enale. L 'O. ha studiato il comportam ento d el solfo minerale, parallelam en te a quello delle più comuni esplorazioni della funzionalilà renale in ind ividui malati di affezioni chirurgich e delle vie urinarie. Ha riscontrato ch e è assai frequent e u11a riten zione cospicu a d i solfo minerale, la quale però mollo spesso r1on p resenta alcun para11elisn10 con la ritenzione di scorie azo tale: un aumen to an ch e i1olevole dj urea san guign a può coesis Ler e con valori normali <li solfo n1inerale. Ritie11e, ch e una riten zion e cospicu a di solfo ininer ale sia inòice di grave e defini tivn in ufficienza renale. M1GLIARD1

VrrALE i\ . -

]Jielogrufi ca Pnll.011edella j unziorLaltià, r enale. -

L ' inclagi11e

1tello studio L'O. r iferisce i risultati d e]] 'indagi11e pie1ografi ca n usJ.

endovenosa n ello studio della funzionalità renale dedotti da molti casi osservati a cui è seguito il controllo operatorio il quale h a con sen t ito il confronto t r a l 'apprezzam ento del! 'indagine funzionale eseguita prima del1 0perazio11e e i vari stati delle lesjoni r enali osservate al tavolo operatorio. . Il n101nento della con1parsa e scomparsa d el1'ombra pielografica ha avuto 1tella gran maggioran za d ei casi n etta corri spo11denza col grado J ella les ion.e anaton1)ca delJ 'org·ano, ed anch e n etta corrispondenza con Je aJJituali indagini fu11zion ali . 1

Uretere.

Crnnro D. -

La nefr ite trau1natica (Ricer ch e L 'O. comunica una serie di risperimentali). cerche eseguite su conigli. Egli schiacciando il ren e, previo sposlamen1o preventivo, non h a potuto su sedici· anin1ali ottenere lesioni dell'adelfo . ~olo in un caso alcuni tubuli co11torti di 1° e 2° grado facevano rilevare che vi eran.o lesioni a carico dell'altro rene. Conclude che la nefrite traumatica dell 'opposto lato è molto discutibile aJla luce delle sue ricerche. Funzionalità renale.

F . - Il rapporto ureico enialo- u ri.n aL 'O. ha esposto il metodo di esplorazion e

GALLIZlA

ri o. -

A. -

Dne casi di d uplicilà pielourcle,.ale con ect opia ureterale dell'uretere corrisponde nte al bacin etto superiore pionefrotico. - L ·o. B An ELT.11\.

espone due casi di duplicità uretrale monolat er ale con eclopia ureter ale <lell 'orifizio d ell "uretere cor rispondente al bacine tto superiore pionefrotico. Nell 'un caso, calcoloso, si potè pra tjcare una emir1efrectomia, nel secondo, date le condizioni vasali anormali e le adere11ze, si dovette ricorr ere a nefrectomia.

Dt::

GIRONCOLJ

:F'. -

Sul r ein111ianto degli ureteri

L 'O. discu le sulla bo11tà dell 'urelero-cis I o-neosto1n ja. Cit a le diverse opinioni sul

i i i vescica.

-


1904

«

I f. POLICLINICO

valore funzionale della s lessa e porta un contributo personale cli 4 casi stucliati fu11zionalmente a varia <listanza di tempo dall 'i11tervento (da 4 mesi a 4 anni). I risultati dei casi irJ parola sono buoni e l 'O. pensa che uno s tl.1dio, più accurato dei singoli casi, specie post-operatorio, potrà migliorare ancora gli esili . GALLI.lrA

F. -

L 'O. ha s tudiato il valore che ha il metodo dello stabilire il debit ureico nella separazione re11ale ir1 confronto a quello più semplice del confrorttare le concentrazioni fortuite. Conclt1de che , il debit anche corretto con la formula di Pirondini J)e rde gran parte della sua atlendibilità considerata anche la difficoltà di raccogliere tolal1nente l 'urina.

1·H. -

l l metodo del lttbo n ell'im pian,to dell'ureter e in. 1•escica. L 'O., tenuto

conlo dei vari pericoli . che s'incontrano n el trapianto dell 'uretere in vescica, fissa 1'uretere su un t ubo di gomma di uguale calibro, lungo circa 15 cm. e poi impianta l 'uretere in vescica facendolo sporgere per due o tr e ce11ti1netri n ella cavi l à vescicale e su ccessivamente fa uscire il dren aggjo dall 'uretra in inodo da evitare stasi di urina infetta. Illustra poi la storia clinica di tre m alati operati con tale metodo. Ureterectasie da '1risfiinzione uret erovescicale-po ...zione intramurale. L 'O. riporta

Rrzz1 R. -

breYemente due casi di grave dilatazione ureterale da cau sa meccanica. Egli ritie11e che quest e òilatazioni ureterali siano causale dalla mancanza di riflesso di apertura dello sfintere urelero-vesci cale, fenomeno che va sotto il i101ne di acalasia . ROLANDO

Nu~.

48)

tan za del! 'e, ame radiografico co1nbinato della vescica e <lell 'urctra r1ello studio di parecchie affezior1ì di questi organi. Egli ritiene che la migliore tecnica da usarsi sia quella descritta da F'asiani. Con la proiezione di parecchi radiogramn1i dimostra l 'importanza di questa indagine principalmente nello studio della stenosi del collo e delle lesioni tubercolari dell'uretra posteriore. 1

Sulla tec nica del cateterismo ure-

terale. -

HnYNTSCHAK

[A.NNo XL,

)l

S. -

1

1coLicB G-. -

Due casi di cliverlicoli vescica li muìtip li operati e guariti. L 'O. r iierisce su

à t1e casi di diverticoli multipli della vescica. Particolarmente interessante il primo per 1e difficoltà diagnostiche e terapeutiche presentate~ Si trallava in entrambi i casi di diverticoli congeniti , non esis tendo os tacoli a1la emissione delle urine. La diag11osi 'renne fat ta con l a cistoscopia e con la cistografia. L 'estirpazione dei diverticoli ebbe in entra~bi 1 casi ~sito favorevole, malgrado la gravità dell 'interven lo. PAVOl'iì 'iì ~I.

-

L a litotribo lapassi. Osservazioni

su un niigliaio di casi. -

L'O. dall'esame di un migliaio di casi di calcoli vescicali operati con la lilotribolapassi con clude ch e questo deve esser e il metodo di scella nella cura della calcolosi vescicale. · Il perfezionamento tecnico ed i mezz.i (li controllo (cistoscopia) permettono di controbattere le critiche che si fanno à questo rr1etodo il quale dà scaTsissima mortalità e permette al paziente di tornare in pochi giorni alle su e occupazioni. PAscH1c1s R. - Granuloma della vescica. - Illuslra urt caso clinico <li granuloma della vescica rjferibile, secondo l 'O. alla perforazio11e in vescica di un ascesso appe11<licolare, da lui operato e guarito.

Uretere doz)pio co n enorrne pio-

n efro del bacinetto superiore ed apertura dell'ut eter e nell'uretra proslatica. Operazione. Guari-

gione. -

L 'O. riferi sce la storia di un caso di tali malformazioni da lui operato. Date le condizioni miserevoli del paziente egli operò dopo la nefrectomia totale, 1'uret erostomia lombare dell'uretra supp·u rante . I r isultati furono ottimi. L 'O. discute la diagnosi e la cura; egli propone la sloinia come procedimento sistematico almeno in primo tempo nei casi nei quali l 'u retercclomin presen ta delle controind.icazioni. Vescica .

CoLOMBAr-ì'O M. - La diagn osi di sifili de vesci cale. L 'O. ritiene che la sifilicle Yescicale non ha caratteristiche endoscopiche e clinich e differenziabili da quelle co1n uni acl altre infiammazioni vescicali e che essa deve essere sospet La ta sen1pre quando una cistite, non accertala1nente tubercolare, si mostra ribelle ai comuni n1edica1nec1ti ed alle varie medicazionj vesci cali.

SonRENTI~o

i\I . -

U I le riore co11 lributo .alla sifi-

L'O. , dopo aYer sue ricerche sulla sifilide vescicale un materiale cli11ico di 271 luetici, alLri ù11e casi di sifilide vescicale, }Jseudoneoplastica; ed uno di ulcera vescica. lide

vescicale . -

ricordato le praticata su riferisce su u no: forma luetica della

BoNrNo \[. - Slllla cistit e resirlu.a. - L·o. t!~po · 11e uno studio fatto sulle cisti ti residue a nefrecto·m ia per Lubercolosi renale dal punto di vista ·clin1co, batteriologico e terapeutico. Conclude: 1) che la presenza delle lesioni tubercolari della vescica che residua.n o a nefrectomia per tubercolosi renale è relativamente frequente ; 2) che alcune di queste c]stiti sono delle banali cistiti e che possono guarire con. lavatura di nitrato d 'arge11to; 3) che con 1'elettrocoagulazione praticata su qt1es lc lesi,o ni tubercolari delle lesioni vescicali si possono ottenere delle guarigioni· definitive.

Prostata. DonEno G. __, Leiomioma della vescica. - L'O. data relazione di' un caso di leio1nion1a della vescica r ecidivato com e miosarcoma, fa dell e consid erazioni principalmente dal punto dj vista clinico e terapeutico. '

~lIGL CARDI

Tecni ca ecl irtlficazioni cli ni c h ~ della cistouret r ogr afia. L'O . insist e sull 'impor-

L. -

HE1:r1.

Bo't~R.

-

l mporlanza delle f orma zioni <liverticolari della prostata .. Si inlrattiene sul-

1'etiologia delle diverticoliti che spesso sono la conseguenza di una lesione anche minima del1~ prostata e descrive gli incidenti gravi e numerosi che da queste possono essere provocati. Insis te quindi sulla necessità d ella loro diagnosi precoce.


[Am;o .\L, X c;~r.

4~,

-~ COLD

Il. - Le leucemie clella [>rostata. Riferisce su di u11 caso di leuce1nia con cospi c ua infiltrazione leucemica della pros tata e dell a region e <lei coll o ' escicale che aveva })resentato i n Yita i sinlo1n i <li una ritenzio11e urinosa d a pro la tismo.

Uretra. Dc BENEDl:.TT t l-I. - Un caso di ·i:cirici dell ' uretra. - L '•J . presc11ta un caso di vari ci d ell 'uret ra pos tciriorc g uarito <'On 1 'elettrocoagu·l azione. Dr-:

Co r pi esl1"anei rt ell ' u r clra n1uschilc. -:- L ·o. avendo o erYalo n111ner osi casi di corpi estranei n ell ' urelra m a chile, lle espone la L UCA

J\. . -

classifica seco1trlo Poulel e i numerosi casi os~er­ va ti , accennando anch e alla terapia usata in ciascuno di essi; n e d escrive d eltagliatamente alcu ni inlJJ<Jrtanti per le con1plicanze c he n e ebbero a seguire. OsserYa infine come la maggioranza di Qlte li corpi es tranei dell 'uretra maschile siano di origi ne acéide n tnle 'e dovuti all ' in lr(){luzione rl a par le degli le si amm alati. Varie. r~nAoco

R. -

[, 'anJotropina delle infezion i chi-

ru rgiciie dell e vie urinarie e 1iegli interven fi endoscopici per a.fj czi oni del collo ves cical e' e della proslala. - L ·o. ha esperimentat o il canfor ato cl.i

esam etilen- lelramin a per via endovenosa n el tra lta1nenlo prc- e pos L-operatorio rli opera li sull e vie l' ri11arie e pecial1l1en te per 'in endoscopica , ed affern1a che il preparato per la su a potente azior1e a11Usettica, diure Uca, a11titerm.ica e p erchè perm ell e rli som1nini. lrarsi in fort i ctosi, come 24-30 gra1nmi pro die è cl i ol limo aju lo alla buona riuscita dell 'intervenlo. L a batl erie1nia n el le affezioni chirurgiche e n egli inler venli operatori de lle vie urinari e e negli interventi endoscopici nelle affe: ioni <l el collo vescicale e della prostata. L 'O . ha C u10No. -

stl1<lialo le bal leriem ie post-operatorie, il con11iortan1 ento dell a Leillp·e ratut'a e dell a leucocitosi n eg li esami urol ogici, negli i11t erve11ti chtfltrgici ~u ll e l1ltime vie urinarie con par ticolare rjgnardo agli i.nterventi endoscopici sulla prostata e S\1] collo della ve cica.

G. -

Fistole intesi.in.ali co nseculi1•e ari ascessi parar eri ali. - L ·e>. descrive due casi cli fiL)ooEno

s loJe inlestinali consecutive ad i11ci ioni di ascessi pararenali e la cui origi11e era in lln caso un carcinoma del colon e nc11 'altro lln 'ulcera del duodeno . Nel secondo caso la chiusura della fi Lola avvpnne spontaneamente. (~ 10RDANENGO

G. -

Sulla an.es l esia p cridura.le segnienlaria n egli interventi su.l rene . - L 'O. ha

studiato il comportarr1ento d ella :funzionlilà renale in circa 30 individui sottoposti ad interventi chirurgici ·eseguiti in anestesia epidurale e ha ri:c:ontrato solo un modico au mento d ella urea urinaria. Illustra poi brevemente la tecnica da segttirsi e confronta il valore dell'anestesia epidt1 rale con quelle delle altre an estesie (rachidea, narcosi , p ar averlebrale, locale). •

1905

SEZIONE PRATICA

S. - Il val or e de ll.11 re .l\i si enza dei globuli rossi del sangue nel car ciri on1 a della ve,c;ci ca e de lla prosl at a. -:- L 'O. h a osservat o e vaSCANDURRA

lutato il comportamen to d ei valori della r esistenza clei globuli r ossi in r apporto allo . viluppo dei carcinomi delle 'ie urinarie. Ha trovalo ch e n ei processi carcìn om atosi, sia nello l ato iniziale, L'h e in quello già avanzato, la r esis lenza dei globuli rossi è turbata, soprattutto n el valore della n 1assin1a. ~ensa ch e questo fatto sia dov11to alla 1eazion e dell 'organi smo contro le sos tan ze tossich e en1olizzan I i. 01'\RE.i~TINO

l\L - Co n.tributo alla cu r a chirurgica dell'inconti11enza d'u rina n ella donna. 1 l . 0 ., dopo aver ricorda lo le cau se <l 'incontine1iza cl 'urina nella d onna, passa alle consider azioni di

ordine chirùrgico sui d iversi i11 e todi operatori. De cri ve minu tan> cn I e <1uelli da 1ui u sati e ch e gli hanno d a to, i11 nun1erosi casi risulta ti socldifacentissimi . 11 la' oro è corredat o da illustrazioni e r eferti ci s1 o~copi c i bellissin1i presi dal vero. 1

M. -

Diagnosi batteriologica rapida dellct luber coleis i r enale col metodo di ricerca delle n1icr ociillare. Ques to metodo cortsisle nel raB oNI NO

!'c l1iamento in superficie del terreno insemenzato col mal eriale in esame a p artire dal quinto gior110. Con questo. m e Lodo occorro110 .Per l a diagnosi circo. giorn i e si otte11gono ri sul Lati rapidi . und.i.ci . e s1cur1. L 'O. con siglia di condurre le ricerche sulle uri· n o eliminate nelle pri1ne ore del mallino perchè più ricche di micobatteri tubercolari . A. OnEnHOLT ZER. Gtd

D' occasione, so no di s po nibili alcune cop ie dell e se-

g uenti pubblicazioni c he i n ostri abbo na ti possono ri cevere : (Prof. ET,} per sole L. 7 TORE MARO-OAFAVA). V olume di pagg. 66. con tre grafich e nel testo e una tavola a colori fuori testo. ~ anziche L. 1 2 Prezzo L. 12 .

LA PERNtCIOSIT;\' NELLA MALARIA.

GLI STUDI DI CAMILLO GOLGI SULLA MALA· RIA, raccolti e ordinati dal Prof. A. PERRONCITO.

~

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I

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DIAGNOSTICA DELLE MALATTIE PARASSITARIE. (Prof. C. BASILE}. Prefazione del Prof. V.

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2

tavole a co,

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MEDICINA TROPICALE E IGIENE MARINARA.

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NUOVE VEDUTE SULLE INFEZIONI DELL' APP,ARATO DIGERENTE. (Prof. G . SANARELLI). Vo, lume di pagg. Vllf , 184, con 28 figure nel testo. Prezzo L. zs. Inviare V aglia all' editore cursale diciotto. ROMA .

LUIGI

POZZI.

i

per sole L. 1 0 anz.ichè L . 25

Ufficio Postale Sue;,


1906

cc IL POLICLINICO »

[ANNO

XL, NuM. 481

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Considerazioni sulla eziologia e cura del singhiozzo. · Dott. LUIGI ANGELONE, n1edico-chi.rurgo. S. Pietro Infine (Napoli)

'

Il noto singhiozzo ch e insorge improvvisamente da contrazioni spasmodich e del diaframma, collegate a breve suono respiratorio, n elle form e leggere è frequentissimo e passeggiero , ma in parecchi casi si aggrava fino al punto da costituire una affezione permanente, ostinata e molesta (Striimpell). Il singhiozzo può essere in dipendenza di una malattia dei cervello o della meninge , e può avere connessioni con uno stato irritativo del tronco del ner''<) frenico, nervo respiratorio interno di Carlo Beli (compressioni del n ervo· frenico per malattie delle vertebre cervicali , tumori mediastinici, aneurismi , pericardite e pleurite) o fenomeno parziale di stati mioclonici n ell'encefalite epidemica , ·Come vide E co1torno di Vienna (1918), o addirittura come forma abortiva del]' encefalite (Strumpell), singhiozzo epiden1ico; o,rver o può rapprese·ntare anche un fenon1eno di natura isterica (singulto isterico) che può dt1rare settimane e mesi (Fumarola). L'eccitamento delle fibre· è dato dallo stimolo diretto o indiretto del frenico, poi si trasmette al diaframma o contemporaneamente n el lato destro e sinistro (sin gulto ispiratorio); o prima in un lato e in tempo immediatamente successivo anch e nell'a]tro , provocando ciuello ch e io chiamo e< doppio sin g ulto n o « singulto rincalzato n . . Qu esta idea della scissione dell 'azione del frenico credo non sia completan1ente errata se si ricordi che PANSINI nel Progresso Medico, 188'8, dimostrava come ciascun frenico forma nella metà corrispo n dente del diaframma u11 plesso complicato , alla cui formazione concorrono a d un tempo rami provenienti dai tre ultimi nervi intercostali. Nelle maglie del plesso poi stanno gangli propri per cui si ammette una certa autonomia funzionale del diaframma, principale muscolo della respirazione. Azione indiscutibile sulla produzione del sing ulto rincalzato è esercitata dai particolari stati morfologici e dalla costituzione })io chimica o dinamico-umorale. Dato ch e }'etiologia degli spasmi muscolari è tutt iora in g ran parte scon osciuta, uec3ssariamente dal lato terapeutico ' ri son o diversi punti 1

di contatto , per ch è il m edico deve basare la sua cura non sulle cause delle irritazic ni, ma sugli effetti: quindi è tutta una terapia sintomatica ch e quasi sempre lascia il tempo che trova. Si hanno a disposizione numero~i rimedi i11te rni più o meno efficaci : bromuro di potassio. arsenico , curaro, morfina, oppio per non dire della elettro-terapia cui gli antichi autori r iconoscevano un 'azione puramente psichica o suggestiva mentre gli autori moderni 0rinaj) le riconoscono un' azione reale e specifica. An ch e l 'atropina e derivat i trovano utile applicazione nelle affezioni spasmodich e appunto per l'azione paralizzante esercitata sull-l eccitabilità dei nervi periferici addetti alle ghiandole e quelli che si distribuiscono ai muscoli lisci ; l'effetto antispasmodico dell'atropin·a ò se1npre superiore a quello dell'oppio e morfina ch e però hanno azione sedati va maggiore (Marfori). Più attiva e forse meno tassie.a dell'atropina è la josciamina, isom~ro ottico dell'atropina; n1a è così diffusa !a reputazione di tossicità straordinaria della joscian1ina 1 da costringere qualche farmacista a non azzardarsi neppure a manegg iarla l Certo è stato bene mettere, in g uardia t utti sull'uso prudente di questi pri11 ~i pt iperattivi ma non bisogna esagerarne i timori, quando ] 'uso è razionale. il dosaggio preciso, e il prodotto cristallizzato sia chimicamenl.~ puro e rigorosamente titolato· come è la jo:5ciam in a. A proposito dell 1atropina leggevo tempo addietro sul Progresso Italo-Americano, setten1bre 1922, ch e un certo dott. Laval dl Nevr York c-0nsiglia vivamente le iniezioni ei1dodermjch e di 2-3 decimi1ligramrni .di atropin a contro gli accessi di sing hiozzo. E sin qui nulla di straordinario o di nuovo , n1a .il meraviglioso sta· nella tecnica tutta .. . america na ch e il La~ val c0nsiglia quale conditio si1ie qua non . cc L'iniezione, dice, viene pratic~ta ~ul dorso nella regione interscapolare jJen etrando con 1'ago be n solido nella compagine de11a pelle con la sola punt::t, mentre l'ammalato incrociando le braccia sul petto fa in modo ch e Ja cute di quella regione r esti ben tesa . Nella massim~ parte dei casi basta una so]a iniezione, ma qualche volta per otten ere t1n risltltato completo ne occorrono due! ». P erch è il Laval ha prescelto questo n1etodo ~ t riuscito a determinare forse una speciale corrispondenza metamerica della regjone interscapolare con il diaframm a~


{ANNO

XL, NuM. 48j

1907

SEZIONE PRATJ CA

' ' eramen te non è possibile affermare categorican1ente questa rispondenza perchè risulta che è ancora controversa la que .. tione rigt1ardante 1'orig ine metamerica del lliafram1na. :È certo che la metameria non è e.g ualmente evidente dovunque sia riconoscibile, perchè nello sviluppo più completo ogni metamero dà ai singoli segmenti un valore diverso e forma e volume differente, per cui è perduta la primitiva uniformità, la indi.pendenza ·e somme di metameri in origine distinti, si u11iscono dando complessi metamerici; perciò, quando la metameria è scomparsa, i singoli organi, solo in modo difficile ad intender i, mostrano la condizione una volta esistita. ~ ce~to an che che questa difficoltà è più spiccata .per il diaframma per cui lo stesso Gegenbaur (Anatomia comparata, 1877) si limita ad ammettere che il diaframma possa avere origine dai rnuscoli e metameri sottovertebrali cioè entro la cavità toracica; mentre Kingsley di Filadelfia fa derivare il diaframma dai metame ri corrispondenti al traver:·o ed in parte al retto (Cutlines of Comparative Anatomy oj vertebrates); e per Ihle, van Kampen, Versluys pare ch e prenòa rapporti con i metameri dei muscoli sottobranchiali (Verg leichende A natomi e der Wirb eltiere). La zona interscapolare (piani superficiali) per ciò che riguarda la sensibilità, è alla di pendenza dei rami po3teriori dei nervi spinali toracici, mentre i nervi intercostali (ch e rappresentano i rami anterioI'i di questi nervi pinali toracici) concorrono, secondo la maggior parte degli AA., alla innervazione del diafran1ma (Scl1epper, Beitrag zur Frage der mo-

lorischen lnnervation des Zwerchfelles; Beitrage zur Klinik der Tuberk., Berlin 1923). Se tanto :mprecisa è ancora la origine metamerica del diaframma e si sa che il sistema muscolare dei vertebrati deriva ·jal 1ne ·oderma, che subisce la differenziazione in muscolatura dello sch eletro e cutanea, e che dai muscoli cutanei bi sogna escludere quelli ch e appartengono in proprio al tegumento , più inc omprensibiJe appare il fondam ento de] metodo del Laval • La zona interscapolare ubbidisce alJa innervazione d ei nervi spinali tora·cici ch e 50)0 li mitatamente, e non certo nella regione interscapolare, con alcuni esili fiJuzzi, provenienti iiagli intercostali , perforano le :nserzioni costali del diaframma; quindi questi filu zzi interco~tali si distribuiscono esclusivamente alla parte del diaframma prossima alle coste, mentre la maggior parte di questo muscolo sta sotto la dipendenza del nervo frenico ch e non

..

ll a 11ulla a che fare con la regione i11lescapolare (Luschta, Cavalié, Journal de l'Anatomie, marzo 1898). Dopo tutte queste considerazioni, 11on si vede la ragione della tecnica d el Laval, quando poi ognuno ricorda che il singhiozzo è uno spasmo clonico del diaframma - musculu$ iinus, sane qmnium fama coeleberrimus (Spigelio) - e quando ripenso che nell'ottobre 1930 un caso di singhiozzo imponente (80 accessi al minuto I) e persistente da nove giorni, in un certo Francesco Colella di Evangelista, di anni 31, di questo paese, fu troncato da una com unissima iniezio.ne ipodermica di atropina al braccio; e .come nel gennaio 1932 un altro caso di singhiozzo insistente da tre g iorni in un certo Lombardi Gjulio di Villa S. Stefano (Frosinone) cessò con la somministrazione di due granuli di j osciamina. Cose simili ogr1i medico potrebbe attestare per cui non si .p uò trovare nel metodo del Laval che l 'intenzione dell ' autore di sfruttare tutta l 'azione psicl1ica e suggestiva della tecnica empJice ma .. . americana!! Agosto 1933-XI. RIASSUNTO. L 'A. esamina le cause del singhiozzo persitente e ne discute la cura, di cui adduce due esempi ; contesta il valore di una pratica preconizzata dal dott . Lavai, di Ne'v York , la quale non trova giustificazione n ell 'embriologia o nella teoria n1etamerica.

CASISTICA E TERAPIA.

Gli stati ipoglicemici. A: Landau e T. Hercenberg (Rev. belge de$ sciences méd. ; ottobre 1933) riconosco110 che è necessario fare distinzione fra ipoglicemia , sindrome ipoglicemica ed iperinsuli11emia. 1) L'ipoglicemia costituisce uno stato chimico del sangue in cui il contenuto i11 glucosio è inferiore a quello considerato come normale. 2) La sindrome di ipoglicemia costituisce un insieme di sintomi clinici specifici che formano un 'entità morbosa ben definita. Tale malattia esige un trattamento particolare ch e con siste nella somministrazione di zucchero e di altri carboidrati. 3) L'iperinsulinemia è uno stato del sangue caratterizzato da eccesso di insulina , in seguito ad iperfunziona.mento degli isolotti di Langerhans , per cui ne risulta un apporto ecc~ssivo di insulina. Tale stato è la causa più frequepte, ma non unica, della sindrome ipog licemica. È necessario rilevare la discordanza esistente fra .il tasso della g licemia e la comparsa dei sintomi clinici . Accade talora che con una glicemia c onsiderata inferiore all a normale man-

,


igos

« 1f.;

POL1 CLJ NJ \~0

can o in i11torni , ch e si possono invece avere con una g licemia superiore. La sindrome cJinica di ipoglicemia può presentarsi con l 'asp etto di altri stati m orbos i , donde spe o d elle difficoltà diag n ostich e. Nel ca o d eo-li AA., si avevan o d elle crisi di pn o ich e particolarmente al mattino e scom parenti d opo i pasti . In presen za di crisi isteri·c h e, epiletticl1 e, co matose e di diver si disturbi p sichici, r1on : i d eve dim enticare Ja possibilità di ipoglicemia. La ricer ca d ella g licemia a dig iun o, d ell 'iperg licemia a limentare e d ella glicemia durante Ja g iorna ta può aver e, in qu esti casi , g rand e impor tan za . jil . La glico uria e la glicemia nella diagnosi e prog110 i del diabete. La glico uri a d eve far sosp ettare il di al1ete, ma è n ecessaria la confe rma m ediante la d etermin azion e d ella g licemia a digiun o; se son o st a te pr ese tutte Je precau zioni n ecessarie, i val ori st1periori a 120 m g . costitui r-cono un argom ento in favo re d el diabet e. Si d eve t en er conto d 0ll e affezioni c on comitanti (n efroscl er o i , a ffezioni cutan ee) ; ad og ni modo , un a g licemia inferior e a 85 m g . pe.r1n~tte di escl11der e con certezza il diab et e. In n es~t1n ca so di dia b ete benign o, an ch e durante il tra tta1nento, G . L. Piotrowski (Brtzxelles m~d . , 15 ottobre 1 9~ 3) h a tr ova to va lori inferio ri a 90 m O'. In caso di valori compresi. fra h'5 e 120 è n ecessario pr oceder e ad altri esami . Tn t(Ualch e caso . la g licemia sperimentale p u ò dare utili n ozioni. , m a le cau se d'errore so no an cor magg iori ch e ner la glicemia a digiun o. L' A. riti en e pre ferihil e utilizzare 1'in dice di assimilazion e di H ess-Tl1avsen, ch e si d·e termina n el modo se~uente. ~ · D etermina zion e della g licen1ia a digiuno. Ini ezion e endovenosa di 12 unità di in sulina , p oi , presa di i:-angue og ni 5 minuti , fino al 40° minuto e d ogni 10 dal 40° al 100°. La quantità di in st11ina ò tale da produrre un e ffetto n etto sen za fen om eni sgradevoli . La via e ndoven osa è p r e feribile p e r 1'a zione ra pida e 1)erm ette di e liminar e i coefficienti d ella r a pidità di a sorbim ento e d el peso del m ala to. L 'indice si calcola con Ja formula s egu ente:

b X

100

a

I =·- - - t

in c ui : a = glicemia a di giuno; b = g licemia minima; t = tempo trascorso fra a e b . Nei 11ormali, l'indice è di 1,7-2 ,3, co11 variazioni ch e non oltrepassano il 15 %. Nei di ab etici , s i 11a gen eralmente un indice inferior e; il diab ete è t anto più grave quanto più b asso è 1'indice. Dal p unto di vista ter a peuti co, si t enga i)r e en Le ch e un indice superior e a 1, O indica una toller an za agli idra ti di carbonio s uffi c ie n te sen za insulina; per valori da 0, 7 a 1,0, è n ece aria una m odica quantità , m entre

>1

.\L,

[1\ NNO

N Ul\I .

481

n e so110 n ecessarie l'orli qua11Lità qua ndo 1·i11dice è sotto O, 7. L 'inter essante s i è c11e l'indice è indi pe11 den~~ d all 'alt~zza del~a g li ce111ia a digiuno . L inconven1 e11te dt questa determinazio11 e co 11 s~s te , n elle trOJ)J?O frequ.enti prese di sangue. Perc iò 1 A. le b a ridotte a 3 (30, 60 , 90 mint1t.i dopo I 'iniezion e d'insulina), otten endo valori che praticamente si a ccos tano .a queJli ch e ~i 11anno con il metodo originale . fil . L'ossaJenlia. Origi11i e trattamento. L 'origine d eJl 'acido ossali co nell ' uomo ''a riferita: 1) all ' introduzion e eccessiva od ali 'assimilazione rallentata degli zu cch e ri ; 2) al m etabolismo difettoso e ra ll entato d ei a u cidi e specialmente del g licogen o n ei te-;suti~ 3) alla formazione endoi11testina le di acido os5alico a spese di certi grandi paras iti , come la t eni a . M. Loeper (Nutritiori, 193 3, n . 1) con siglia pe rtanto di sopprim er e g li elem enti ossaJigeni , com e g li zu ccheri e di n o n ab11sar e çlelle sos tanze muscolari ch e no11 so110 esclusivamente azotate; sotto tal e rig11ardo , il pesGe ' 1 rr1eglio ch e la carne. Si d eve eocitare la fl1n zione epa tica , quasi sempre deficiente, c~pace di fal)bricare l'acido ossalico, ma inca.pace di. distruggerlo. Si d eve asettizzar e l 'i.11 testino e sbarazzarl o d ai p ar assiti ch e everi tua lm ente vi i trovasser o. Si d eve acceler ar e la nutrizion e n1edia nte 1' eser'c izio, i m o,rimenti respira tori , l 'ossigeno . i m edicam enti o id anti , i raggi ultravioletti ecc. Di g ra nde lllil it à (' l ' io . ulin a. r h c si att acca diretta m ent e a11 A cau sa d e11 'ossalemia : Ja combusti one n or111 a le e reg olar e dello z11cche ro.

a

fil . Tetauia spontanea da iperventilazione. '

La causa delJ a t etani.a è g·en e raJ1n e nte attribuita ad uno stato di alcalosi del· sa11gu e in seguito a perdita di diossido di carbonio dal 8ang 11e. J. W . Scott e l\II. M. Canlor (A m er. Joi1rn. Med. Se :, attor e 1933) d e crivon o lln caso in cui, seguendo i pirazioni for zate volontari e. com pariva uria cri si di tetania: dopo 10 minuti d all 'attacco, il sa11g11e m ostrava una dimin uzion e d el bicarbon a to d el pla m a, un aum ento d el pH e una lieve ripre a del c loro e del calcio ; n elle urine il pH era aumentat o e v 't}r an o corpi chetonici. Gli AA. riten g ono che la facilità alla tetania possa essere spiegata da un difficoltato meccanismo di protezion e esercita to degli joni cloro , ch e ven g·ono norm almente rr.obilizzati dal sangue (emazi e) e dai tes~uti - a ~co1 po di n eutralizzazion e dell 'a Jr.alosi. V. SERRA .

Un caso di osteite deforn1nnte. Colt e Lyale (British ~1ed . .Toarn., I O luglio 1933) d escrivono un ca so di cc Os teiti , deform an s ». Lasciam o inalter a ta la d en o111inazion e da ta dagli AA. n on riuscendo chia ra la natura


l EZIONE PRATICA

e l 'interpretazione clinica della forn'la. Si Lratta va di una donna di 54 a . , in cui a fratture a ripetizione s i associava deposizione patologica progre "'siva di calcio e di fo foro nel] e o M ispessite e d eformate. Nel ca o specifico era urgente di i1n1Jedire l'aumento di volume del cranio e delle ossa d c) volto anche per .prevenire, se possibile, la co111 promissione d ei nervi cranici. Per mobi1i zzar e il calcio osseo , venne istituito e per lungo Lem po continuato t1n trattamento con parai or1none per iniezioni (5-10 U. C. al giorrto), e con fos fato acirlo di sodio per bocca, allo sco110 queto di ridurre l'assorbimento intestinal-3 di calcio e di favorirne l'eliminazionP t1rinaria . Agli AA. Rembra che qua lch e vanlaggio si ia ottenuto. on i 'ri.101 certo affern1are di mostrato che tale o teitis d eformans (di ct1i non sono preci .. ati i rapporti col Paget) i asoci ad ipoparatiroidismo. Però un tratt a1nento con parator111on e dovrebbe es e re ind ica to quando si ' 'og lia allo11tanare del calcio e dcl fosforo dall 'organismo. Evidentemente si clovrebbe meglio precisare: dallo scl1el et1 o. Osservando il loro caso, gli AA. hann o 11otl1 to rilevare anch e com e il parathorn1011e c~crc ìti benefica azione sulla guarig .ione delle fratt.l1re, in cui il ca11o o seo si forn1a rapid nmrn I<' e secondo tipi normali . Gli AA. n on dicono con1e qu esta os · ·~rv:t1 i o­ ne possa esser m e sa d 'accordo coll ! c i la ta azione d ell 'ec;tratto paratiroideo . n1obili1.1alore del ca lcio o. eo. f . Cot>PO.

Sindr'1mi a socia.te aerociauotiche ed acro1negaloidi e ricambio energetico. L. Levi (A roli. idi Patol. e Clin. ~I ed. , fa c. V . aprile 1933) ha studiato tre giova11i donn e affette da t1na sindrome associata acroc iau oticn ·ed a c romegaloide , la quale per i suoi a~ pctt i clinici presenta una particolar a individua I ità. De1• n sindrome si fonda su un con1plesso di disord ini umorali e 11ervosi della sfera vegetativa. E per ciò ch e rl.guarda il sistema n ervoso vegetativo è da escludere ch e si tratti di una distonia g lobale , mentre tutti i rilievi portano ad amn1ettere una disestesia parziale, fon damento patogenetico della componente acr ocianotica. Nelle osservazioni che sono state oggetto di stl1dio l'acrocianosi appare l ea~t~ ad ipoevolutismo costitt1zionale, n el ~eterm1n1gmo del quale possono avere un part icolare va~or~ i fattori eredi Lari. Infatti d11e delle osser,ra7.1on1 dimostra \·ano evidente il carattere famili are. Nelle pazienti il ricambio energeti~o basa]c accuratan1ente studiato è risultato normale. L'azion e dinam.ico-spBcifica dei cibi è risultata generaJmerLte bassa e non ha subito variazion! di sorta dopo somministrazione parenteral e d1 estratti endocrini . r. ToqcA 1\J O. Ln terapia dei disturbi endocrini n1aschili. I disturbi e ndocrini conn essi con la vita aenitale si presentano anch e nell'uomo . sehb"n e

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in periodi i1 e lla~11 enlc i)ree i~ a t i co111e i1er la donna. C:o ì, allo stabilirsi d ella pubertà ma colina , ~i può a·v ere u11a ipoorcl1idia che si manifesta con una certa mollezza di temperamento , con 1'aspetto infantile o femminile , talora con obesità e senza jstinti sessu a li. Più freque11ti so110 i dislt1rbi della cosl detta menopausa maschile, fra i 50 e 60 anni. Si J1anno talora delle varnpate di calore corne i1ella donn a, disturbi card iov l scolari : tachicardia . ex trasistoli , aun1ento della tensione arterio·.. a. Disturbi venosi: cn1orroidi , fl ebiti. Talora disturbi gastrici . 1F requenti gli accidenti renali , poliuria, po1lachiuria. Cambiam ento di carattere: l'uomo diventa nervoso , irritabile, i n1 pressionabi1 e. Il te ticolo : l)erò, non è il olo in u[ficien1e in questi sta ti , a c ui partecipano tutte le ghiandole endocrine. Ne risulta un turbamento q el metabolismo, specialm ente del calcio e del fosforo , con rallentamento deg li scambi. Pillière de Tanouarn (Tlièse de Paris e Gaz . d. I I opitaux, 18. ottobre 1933) riconosce e betali disturbi sono so tto l 'inf]uenza del sistema 11euro-vegetativo: il tono vago-. inipRti ro è turbato e l 'equilibrio l' r o t lo. L ' 1\ . lJertaato con s.ig Ji a una Cl1ra a base di latlalo di calcio (che agisce ul ~ is te 11la vago:-. i 111 patico) di g licerofo fato cli n1agn esio (eh~ agi ·ce sullo stato generale), di joclon1etilato d1 c~ n1 e tilentetramina (ch e agisce ul c uore, fegat o e r eni) a Cl1i ao-giunge d elle polveri di organ; (lestico]i ed ipofi .. i; qtte t ' ultim a . $0~­ lanto i)er i di ~ Lurbi d ella puberlà). P er 1 .d1:-; Lurbi d ella co ì d etta 1nenopa usa i11a ·cb1le , ag-giu11~e anclJ e del la teobromina . fil. 11011

SEMEIOTICA. Diagnosi precoce dell'angina pectoris. Non è semi:>r e faci le, o crYano cl1 erf e Goldl1ammer ( JiVi ener m ed. vVochens. , 22 1u"'lio 1933) distinguere e i dolori alla regione~ardiaca sono o non doYuti ad un 'angina peclo ri . L 'esan1e clinico offre pochi dati r'oich è anch e se esistono vizi , ,a lvolari, mesoarterite1 od iperten sione, llOn vi è n~ssun~ prova di: mostrativa dell 'angina pector1s. V1 sono poi dei malati con dolori vag hi o di localiz1Alzione atipica co1ne p. es. all 'a1)pendice xifoidea, che fanno ' talora pensare a fatti addo.minali. E stato considerato con1e un segno d1 gran -yalorc l 'aumento della pressione durante l 'accesso, i11a si compre ndono le difficolLà di rile: vare tale fatto per cui occorre e sere i1resent1 a 11 'a cce ·so stesso. Gli i:\ A . hanno trov<tto ch e l 'esarne elettrocardiog rafico può dare utili i?di cazion~ .. Si f~ salire all 'infer1no una scala d1 64. grad1n1 e s1 J)r ocede su.bito ~ll'es.am e . ~J ~ tlrocardiografi.co ch e dimostra , nei cas1 pos1t1v1 , delle a1t~ra7.10ni corrispondenti il più spesso allo paz10 S-T


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e più raran1ente all'onda T. Le alterazioni !:i i presentan o subito od entro 1-5 minuti. In 40 pazienti con una storia caratteristica di angina pectoris, la prova riuscì nettamente posiliva in 32 (80 %). Nei casi iniziali, gli AA. trovarono uti]e la son1ministrazione di una misce]a di: tetranitrato di ~ritro] (mg. 5) ; chini dina (cg. IO); ~upapave~ina (cg. 3); solfato m atropina mg. 0,2); luminal (cg. 1), con un po' di bromuro ie di teobromina. Tale dose si somministra 3 volte . a l giorno per 3-5 settimane. Nei casi gravi, si fanno delle iniezioni en:lovenose di oeufilina od eupapaverina. Il trattamento ha avuto un ottimo esito . controllato dall'elettro·cardiog·ramma. fil . Le anisosflgmie.

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[ANNO XL, NuM. 48]

cc l L POLICLINICO n

Si designano col nome di anisosfi gmie le ineguagl ianze di ampiezza de] polso, indipenden ti da una variazione del ritmo. M. Catz (Tltès e de Paris, Jouve ed. , 1933, e Bull. méd ., 21 ott. 1933) le cl~ssifi ca in due g randi tipi : ) e :\. . per~ odiche (ch e si riconoscono m ediante la palpazione e ]a grafica del polso) e quelle aperiodi-ch e. che cioè si presentano senza ritmo e si riconoscono soprattutto mediante l'ascoltazione arteriosa. Fra le periodiche, l 'A. distingue que]Ja respir.atoria, il polso paradossale, l 'anglospasmo ritmico ed il .polso alternante. 'Fra le aperiodiche , od a nìsosfon1)sfigmie, l 'A. studia il cc buco » ascoltatorio e l 'ar itmia di tensione. IJ cc buco » asco] tatorio . .onsiste in un a zona di silenzio che si avverte durante un ' asco] tazione arteriosa, fra i rumori arteriosi più o meno bene netti. TaJe fenomeno è stato con siderato connesso con la forma anacrota del polso. Invece, l'A. ritiene che non vi sia rà pporto tra Ja forma del polso ed il « buco » .ascoltatorio; tutte le cause ch e modifica no le qualità sonore della parete artériosa possono farlo comparire o sparire; esso corrisponde, n ella ct1rva ascoltatoria al momento delle forze vive sistoliche più deboli. Nell 'aritmia di tensione, le pulsazioni mute, invece di essere raggruppate, sono disseminate su tutta la curva ascoltatoria. Contrariamente a quanto avv iene per il « buco » ascoltatorio cl1~ dipende dalle proprietà sonore della parete a rt eriosa, il si]enzio dipende dall 'ineguaglianza de 1lo sforz o ventri colare ; tale aritrn ia di tensione indica quindi un inizio di insuflìcienza miocardica. L 'A. insiste sulla necessità di r estringere i] ' ;alare pron ostico che si attribuisce ad alcune di tali a nisosfi gmi e. Per il poJso alternante e specia l~ ente per· il « buco » ascoltatorio , si deve cons1derare la molteplicità dei fattori, vascolari, n ervosi e miocardici , che intervengono nella loro produzione. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Snl passaggio del batteriofago nelle urine del· l'uomo e degli animali.

Le opinioni degli sperimentatori non sono del. tutto concordi cir~a il tempo di comparsa e d1 durata del batteriofago nell 'urina dopo la ::;u~ int.roduzione per iniezione nel corpo degli an1mal1 e tanto m eno circa ]a possibilità di rint:acciare il batteriofago nell'internc dell'organismo dopo la sua introduzione per os. nel tubo digerente. . I. Chiofalo (Giorn. di Batter. ed Jmmur1. g·1u~no 19 3~) h a istituito delle ricerche in pro1)os1to ed ha osservato ch e il batteriofago introdotto sotto cute negli anin1ali compare nelle urine, ove si presenta in quantità notevole 12 ore dopai decresce nelle ore su ccessive e scompare fra le 48 e le 72 ore; il batteriofago intro ~olt<;> pe.r bocca in uornini normali per alcuni g1orn1 sembra talora comparire in piccole quantità nelle urin e e per breve tempo . Lo stato patologico delJe vie urinarie sembra favorire il passaggio nelle urine del batte.rioC. ToscANO. fago inserito. 1

VARIA La tnbercolosi è realmente contagiosa 1 ~n

un lungo .a;ticolo - che si apre e si chiude con nob111 parole verso il bioloao A. 5 l,~m~ère ch e da qualche tempo sostiene e cerca d1 dimostrare ch e la tubercolosi non è contagiosa, . che Je varie misure di profilassi sono superflue, e che la denunzia obbligatoria della tubercolosi sarebbe « crudele e vana » . - Calmette ha risposto combattendo ad un'> ad uno gli argomenti del Lumière (La Presse Médic., 27 settembre 1933) .· Egli dimostra com3 la contagiosit~ della tubercolosi sia non un 'ipotesi ,·uota d1 fondamento ma una realtà formidabilment~ operante : e che sarebbe non solo f~lso, ma disonesto e assai pericoloso lasciar diffondere nel pubblico l'idea del contrario. V. SERRA. f

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. G. MoNTANEIJ,J. Lo zolfo in oculislica. - - Ist. Edit. Cesalpino, ?vlilano, 1933. G. B. ~~FEI. C,0!11-m em orazione del prof. R. Magnan1nti. f1p. COoperativa, Pavia, 19:JB. A. 1'1AZZOLAN r. La tubercolosi pol1J1onare n el passato e nel presen_te._ - TiJ:>.-Litografia, fJlriJ>?li. A. PuLT. La cura iodica n ella oroterapia. - Milano, 19;13. · G. ìviroLroruNo. L•ansietà coslituzionale. - Lib,r . Perrèlla, Napoli, 1933. · L. P1coH1~1. Tentati suicidi e suicidi con particolare riguardo alla città di Venezia. - G:vafiohe Sorteni, Venezia, 1933. V. IlAcci. Un naovo strurnento per semeiotica: il Pericnografo. - Rif. Med. , 1933. L. C1ARROCCBI. Su ll'auto- ed etero-squam aterapia della psoriasi. - Rit. Medica , 1933.


f. \ NNO

XL ,

XlJl\l .

4 'j

1911

SEZIONE PRATICA

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE La produzione e la vendita delle maschere antigas

L 'ar1ria chimica, e }Jre ' io11e co lla qual-0 ve11aono desio-nati i ga ad .azio11e noc iva (lo 'Sica , a fi ia11te, Jac rimogena , ecc. ) u a1i a :copo bellico, li a g ià avut o larga applicazione 11el conflitto europeo, d i con Li11 ui progrc. ~ i "cicnl ifì ci e lecnici 11a11no reso questo m~ t od o di ofte ·a sen1pre più n1icidiale a dann o non a lo dci con1batte11ti, I11a a n ch e della popolazione civil e, per la quale, pecialmente in con eguen1a delle incursio11 i aeree, i ga tos ic i J10 • ono cosLilt1irc una minaccia ed un peri co lo o-ravi • Slill O.

Poicl1è un o dei n1ezzi di dil'e a più cfTì caci C•J11tro tali gas, alm eno contro qt1 elli che agiscono sulle vie r espiratorie o 'Ugli occhi , è rap·p resentato dalle maschere antigas, i] Govc1·110 Fascista si è preoccupato di gara11ti.re l 'efficienza di que ti apparecchi , prodotti daJ] 'i 11du tria lJri, .ata JJCr uso della popolnzionr civil e. L'i1n1Jo rtant e materia è ~tata di .. cii1li na ta dalla legge 23 n1aggio 1932 n. 551 (Grrzz. 11/f. 7 giuo-no 1932, n . 130) e dal r elati,,o regolan1cn to 29 m aggio 19:33 , Il. 1~30 (Gazz. uff. 2 t ott ol)r(' 1933, n . 2J8), dei quali rias umi a1110 le prin ciJ'.k'l l i dispo. izioni . La produ1ionc e ]a , ·en dit a <lcl I<' r11 a. r l1 r rr anti O'a._ o apparecchi affini . deslinati nlla protezione in d ividu a]e della JJOi)olazion e e i' i lr i 11 previsione di guerra, sono lasciat e all'iui zia li\'n dell ' industria e del comm ercio, m a ·. ottopostr acl l1na licen za di autorizzazione cl r l \fini . l rro drlla Guerra (Direzione def cenLro cl1i1 ni c0 n1ilit ar e) ed al pag-a111cnt o di t1na tn . . n ~ovc rn n­ t i' a (L . 500) per ogni tipo di m asr hr rn. (~ i n . r nn r~c mplare di n1 a. chera a n ti ~n . . posto iTl YClldita ]JC f Il . n dell a f~Opo la 1. i o n r Cj\ Ì}C'. clcve corrispond ere esattame11tc ~ 1 n1od el1 o dc l tiJ)O regolarmente al1Lorizzato. 1!: sol topo ta :i licenza an che la ,·cn dita di 1r1asrl1rrc an l iga ~ di fabbri cazion e e ter a importnte nel ReO'no . Le. domande di conce .. sionr cl i li rr 11 /'n deYono e sere accompagn a te dalla compl r ln ùesr r izione e dai diseg ni dell 'a11pareccl1io ncll 'i11sirn1 e (maschera) e dr ll c Lu e l)arti (/n ccinle. scatola-fìltro1 custod;a rrc .). Del)bori o darfì i parti colareggiate ind icaz ioni così della 11nrt r meccani ca. co1n e di qu ell a chi111 ica, della srato lafil Lro, nonrhè dellf' garan zie di c m c~r i a e di dl1rat a di es~ , in confron to di dr tr rn1in atc concentraz ioni di ga;; r parti colnr111ente òc·l fosg0n 0, della cloropicrin a e dell e ar ine, che rAp pre.. en ta no i ga. tos ici ti.pi ci. A richi esta del fabbri cante ci~1 rst a jndicazion i ]lO I rann o esser tenti te egr e-1e. cl ogni Lirlo di n1 ascl1era YU ttni1 n un'ap110-

ita I stru,ziorie per l'ir?ipiego della niasclicra , i1 ella quale sarà indicato anch e il ten1po di garan zia ed il modo di con se rvazione dell 'a1)parccchio. Si devono pure n oLificare uno o più 11ominativi o si.gle, cl1e individuino Ja ma ' Cl1era , o parte di n1 a cl1era, co·n1e, tipo e come fab brica di origi11c, da riportare, in m odo visibil e ed indelebile, u eia cun esemplare della machera o delle parti di essa . Le mascl1cre a 11tig·as destinate alla .p opola1.ione civile ono costituite generalmente da (lue parti fonda111e11t ali : :1 facciale e la scatolafìl tro, le quali dovon o presentare i seguenti r equisiti fondam entali . Tl facciale deve essere di n1ateriale impermeabile ai gas e r esistente agli acidi e agli alcali; essere facilme11te con servabile per almeno Lre anni ; e ere con1odamente e rapidan1ente indossabile, in n1odo da isolar e rapidamen le gli or 0 ·an i della r e pirazione e gli occhi dall 'ambiente ester11 0; mantenar e l)en e 1'adoren7.a al viso ed al capo , senza dar luogo a disturJ) i di compre !:>ion e o da irrit azione della pelle, anch e e questa è in forte t raspirazion e; consentire u11a vi . . ibili tà tale da permettere il regolare mo,·im ento dell a versona, anch e i11 condizioni di il1 un1i11azione mo Jt o rid0tta. La scatola-flltro dovrà e er e di material e tale da offrire le garan zie n1cccani cJ1e e chimiche neCPssar .ie per il t10 l)raLico impiego , e do,rrà protegger e contro g li arrg·res. ivi cl1in1ici di t1. o belli co (ga . Y:l J)O ri . fun1i ). Il raccordo della . rn Lo la-filtro al facciale .:arà fatt o o diretta1nen te m ediante av,ritat.u ra o .per n1 ezzo di t11 ho fles ibile. L 'avvitall1ra deve es ere di un ti110 normali zzato p·r escri lto da1 regolan1en to, in t11 odo che qu,alsiasi flllro possa adattarsi a qualsiasi facci~le. T"'c . catole- fìltro rlehl)on o es~cre esternamente ' '(\ rniciate i11 color gi((llor romo e tale colore è obbligatorio <' ri.r;ervat n 11n.icamente ai filtr; delle masc71err per popolazion e civile in ca o di aO'ares iorte cl1imica. An cl1e Je masch ere di pro,reni enzn estera de, ono corri pondere ai suddetti r eqt1isiti. I facciale ed alla scatola- fìl t ro po ono e·ve11 t uaJmente essere ao-giunt e altre i)arti , come 11 tubo flessibil e, ch e de,·e avere lln diametro i11lern o di circa mm. 2f> . e sere in111rrmeabi1 e a i g-n. e consentire il pas. aggio clell 'n ri a an cl1 e qu~ndo sJa piegato u sè stc..... o, e il si sf en1rr 11nlvola.re c~a ]vol a di in spirazior1e e vul·vola <li Cf'pirazio.n e), il qL1a) e deve es r ro facilrr1 en1 e is1>eziona}yi] r e rir ambiabilc , ron va lvole d i r~ piraz ione a 1 erfeLta 1ent11 a, ro n ~e rvabiJ e n lu ngo e non d eformabile coll 'uso. T"'e .11r0Ye di coll audo , a cui ' 'en gono ~o tto 110 s tc le ma. cl1er r. pr r ol1 r nerr la licrni'n di fal ,_ ])ricazion r e cli vendita , ono m0Jtc11li ci ; rico rdiamo per la m.a ~ch era . lél l)rova di Lenl1tn; per la scatola-fìl1 ro, la 1)r ov.a dell 'l1rto, la re!' i~1.rn za r espiratorja . 1'effi rarifl protettiva contro i l fosgene e la clor opi,crin a r rontro i fun1i; 1


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ll

IL POLICLINICO

al l ri aggi r igttarcla 110 il Lubo [le ··i ')ile e le val ol e per .gli a1)par ecchi cl1e i1e sono inuniti. .\1 Mini Loro clella guerra s1)e lta di conlrollare. co1le i1 o r111 e stabilite dal regolamento, se il 1naleriale n i esso i11 ,·endita ia tato a utorizza to e se corrispo11da al tipo per i 1 qua le fu co11re~sa la licenza. I negozi di ,·endita devono Le11(•re e po ta una 1arg·a coll a d icitura: Vendil<t

di maschere antigas per 11so rlella pop olazione ci i ile. LI res ultato sfa \'Ot·evole d~li accert an1enti <li 1

1

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co11trollo può dar Juog·o alla de11unzia all 'a utorità o-iudiziaria, a l seque tro o alla conf1 .. r a de l n1<.1 leria le, a seco11da dei ca .i. Le ma~c l1ere di provenienza e tera de,'on o e ser contraddi tinte da 111ar cl1 e o ila seg·11i ben ,,i ibili , nel 1nodo ch e ,·errà p,r e.. critto al] 'atto d-el rilascio della li r e11z.a di vendita. An ch e la fabbri cazione d i 1nateriale antign destinato al1' e porta zionr ({eYe essere clen u nr iat:\ a I n'1i11 istero della gue rra per l 'opportt111a orveg·lianza. Da quanto . . i è ommariamente e po ·to risulta evidente ch e le norn1e legislative d i recen Le ernanate assicurano una ri gorosa disciplina clella fabbricazi one e vendita delle masch ere antigas, per n1odo che. n ell a de11recata ipotesi di un.a nuo,-a g·uerra , an ch e la popolazione civile potrebbe fare pieno affida1nento ~u ll effi cacia degh appar ecchi offerti dal con1n1er cio J)er ]a difesa contro i n1 icidiali effett 1 dl'll'arma ( himi ca. \ . FR.\ ~CHE'rTI .

CONCORS I . Po ~ T r YACA .\TI.

(R ov i go). Os[JCrlal e Ci vi le. -

Proroga a tu llo il 16 dir . del concorso a llri111ario m edico. .\oRtA

:\r BANO L l l \LB (Ro1na) . ..__ ~cacl. G febbr.: 1 a ('O nrl. ; L. 9000: adcljz io11ali L. 4 e l.J. 5 oltre i 1000 ccl i 2000 J)overi: c.-v.; 5 quaclr ir 11ni d ee.; <'li\ l in1. 40 a.· I a sa L. 50,10: doc. a :3 1ne i cln l :1 i10Y. B ien1tio cli assis tentato n1eò . -cl1 ir. effettivo

in g ra11cle Ospeclo le o R. Clinica. BovEs ~ C uneo) . cad. 11 dic .; 2a conci . apolu og·o; L . 7700 ol l re L . 2500 auto1n. ; riclu.l. 12 ~&.

(Lu cca). - Scad. 25 gen.; L. 000 0 5 quinquenni d ee., oltre L . 40 i nclennit n co11iugale, acld izi o11ale L. 4 ol tre j (iOO poY., L. 1000 tr a Jl. CAl\fAI OHE

, .erli .\Cilt111 0.

11Yut 1u ra l. -

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CA Ti~ . R. Prefettura. sa rL. del Capoluogo . Con.ENO l\Lsn:.'itO

L . 10 .500 ll f f.

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Proroga al 15 <lic. , u ff. · ·

(Frosinone). -· Scad . 12 dic.;

qt1aclrienni dee ., o l lrc L. 500 se

é..I 11.

Filo t:\ONE . ()sfJeclale I.: rnberto I . - • cacl . l L clic.; aittto n1ed .-chir .: L . 5000 e 1)arl er ipaz.: ridul' . 12 ~& ; e là lini. 40 a .; lassa L . 50, 50. C:l1iedere al tre conciiz. Rivolgersi Co11gregaz. di C<1ri lé'l. (TANGI

(Paler1rio). -

... cad. 31 gen .; L. 8250 e

.:; <IUinquenni dee., adclizio11a le L . 3 oltr e i 1000 b-cr ilti .

»

(ANNO XL, NuM. 481

~fAl\.''J:OVA. l~.

Pref.Jllu ra. -

Per titoli ed esan1i. Post o (li ufuciale sanitario del Co11sorzio dei Comuni di Viadana, Dosolo e Pomponesco. Il con corso si svolgerà co n le m odalità di cui al R. D. 29 novembre 1925 n . 22G6 ed i 11 base al program1na di ~sami appro,·alo con decreto 6 febbraio 1926 dal ~Iinistero del! 'Interno. Assegni annessi, decurtati del 12 % a termini ci el R. D . 20 n ovembr e 1930 n. 1491; slipendio : L. 15.000 annue, suscettibile di tre aumenti qu adriennali del d ecimo; indennità di trasporto : lire 3.000 annue, co11 facolt à del Co11sorzio di sop,p ress ion e total e o parziale qual or a dovesse fornire i mezzi di traspor lo. Dirilti per le pres tazioni n el} 'interesse di priVél U : r1ella rnisura s Labilita da S. E. il Prefett o. Al nominato è inibì lo l 'esercizio professionale, come pure di assun1ere impegni od incarichi es tranei al! 'ufficio, e prestarsi per pareri e con sulti. Eg'li dovrà risiedere nel Comune di Viadana. I concorrenti dovranno prese11 tare l a domanda e j documenti come prescrilli dall 'art. 7 del citato Il. D. 29 novemhre 1925 n. 2266, in bollo competente e regolarmente legalizzati, alla R. Prefetlt1ra di ~Iantova, o direttamente o a mezzo di pjego postale rnccomand.a lo. Ai docun1enti pred c lLi dovrà aggiu11gersi an che il certificato di iscrizione al P arlilo ~azionale Fascjsta, rilasciato in competente bollo clal Segrelario Federa1e. Sulla clo1nanda indi care il recapito per le eventuali co1nunicazioni. I concorrenti saranno avvertiti a d omicilio del luogo e della data che verranno .. labiliti per j singoli esami. Notizie sui Comuni compresi nel Consorzio : ' ' iadana: superficie Ha 10263; popolaz. abitanti 17 .G37; Dosolo : superfi cie Ha 2584; popolaz . abii. 4255; Pompon esco: superfi cie Ha J 233; popolaz. abil a11ti 2168. Scadenza ore diciotto del 30 clice1nbre 1933-XII . Per chiarimenti rivolgersi a la R. ~refettura di , [antoYa e alla Segret eria del Comun e di Viadana t':tpo Con sorzio. J\lllLANO.

_1.l rn1ninisl ruzione Pruiiiriciale. -

Posto

•'i Medico-Dire l lo,r e ciel Prt?ven1 orjo Infantile cc Umi ~ rlo di iSavoia » j n Cannobio. P er tiloli. Slipencl io annuo iniziale L . 22.000, lord e, pii1 indennità cl i servizio attivo cl i L. 6000, allogg1o e Yitto. Età n ta sima nnni 40. cadenza 31 di cen1bre 1933-XII. l·er chiarim enti rivolger i alla egre1eria Gene' ide dell 'Ammi11i trazione Provinci al e, ~[ilano. ~APOLI.

Albergo dei Poveri. -

Scad. 31 genn.; 1neclico direttore di sal a del Sanatorio :\1aria della Vita· titoli ed esan1i ; L. 3000 annue. NuoRo. Consorzio Prov . .-t ntiluberc. - Proroga 11 dic., medico direttore del Consorzio e del l)ispensario prov. ; L. 18.000 o ltre L. 3000 serv. al l. Rivo.Jger si alla Segreteria. P1Acm~zA. Consorzio

Anl.it u.bercolare. ---.. La Pres id enza r ende noto cl1e il t er1 nine per l a con seg 11a del1e domande c)i con cor so al posto di Ass.istent e Sanitaria Vi i tatrice p el d etto Con sorzio cl1e ha sede in Pi acenza, via Garibaldi 50, è pror ogato a tutto il 31 diceml1re 1933. Ro~rA. Gouf:;rnatoralo. Scad . 30 noY. ; 111 edici condotti di 2a classe; L. 14.000 aun1en labili, oltre L. 1690 serv. a tt. , L . 1500-3000-5000 djsagiala re"' id. ; riduz. 12 ~~; età lim . 35 n.: lassa L . !50.


.. (AN:\O \L , ~L~l . 48)

EZI01 E PRATICA

"n \LJ t..l uoro) . - Posto per la co11clolla medicoçl1irùrgica a lle condizioni Capitolato tjpo Provincia. lipt•11dio lire noYecento, soggette lrallenule legge e riduzione 12 ~6 . Tassa L. 50. J)ocumenti i11 viarli al Podes là di ·· acl al i. Scad e11za cl i cci gcnn aio 1934-Xll . SPIGNO l\1o FERHATO (tll essan.d ria) . l )os lo di n1edico della seco11da co11clo tta . tipc11dio L. 7040 con cliritlo a quattro au111enti quinqt1cn n ali del d eci1110 e L. 500 per ind en11ità n1ezzi di trasp orto. Età 111as in1 a an11i 40 salvo eccezioni di legge. Domanda e cloc un1cn Li di r ito in b ollo e legalizzati . Tassa conC'o r o L. 50, 10. Scadenza 15 dicembre 1933-XII . Per c hiarimenli ri,·olger i aJJa egreteria comu11alc Tt::RRA.:\O\ ' i>t PoLLlNO (P ol en=a). Per liloli . Posto di Jll ccl ico t:ondotto. Stipendio ba ·e L. 7000, con ei aun 1c11li quadriennali del clodice in10. In dennità cavalca tura L. 2500. 1'utto da ridur i ùel 12 % ed altre trattenute per legge. Età 111a::,~ima anni 40, al' o eccezioni di legge. La d oma nda coi pre cri tli clocumenti , l 'elenco dei qual i or1 relati\ C 1nodalilà ecc. possono de ·umer i clal ba11<lo ùi concor. o da rithie(lersi alla Segreteria Comunale cli 'fcrranoYa di P ollino, debbono pervenire a1la ·co-releria preòet La non ol tre i1 20 dice111.Lre ·1933, A. XII. Toni o. R. Ope ra Pia - Sanatorio ,_ Luigi. Scad. 31 gcn ; cliret lore ani tario; s tip . L . J G.720, aumentabili a L . 25.520 in 20 anni e er'. at t . L . 4576, aumentabili a L . 7920 in 16 ann i, già ri dotti del 12 %; e là lini. 45 a.; doc. a 3 me .. i elci! 31 ott.; . tito li. l>er Je a ltre conc1izioni chiederC' au IltllJZl O .

'7

.-1 n,ti l ube reo lare. Pos ti di Dire ttore del Con orzio-Direltore del Dispensario pro,·incia le e di Diret Lore della e1.ione Dispen sari a]<' di Bi ella . tipen(lio ri pettiYamen le L. 30.000 (27 .000 + 3.000) e L. 27 .000 lord e. Scadenza 16 ge11naio 1934-XIJ. Per chiarirr1enli rivol ger s i aU:t .,cgreteria del Con orzio in \ 'ercelli , presso J 'A1nn1ini lrazione Pro,-incjal c. ERCELLJ. Co11.çorzi o Provinciale

R. Pref ettura. P er titoli ed etiumi, concorso nl pos to dj Ufficiale Sanitario consor1iale dei Co1nuni di Leg·nago, l3e\ jl acqua-Doschi , Casa10on c, Cas lagr\.aro, Gazzo Vero11ese, Minerbe, RoYerchiara, Sa1tg uinello, Terrazzo, Villabartolomea, Cerca, Angiari, Bonavigo e . Pielro di Morubio. Il lin1i te n1assimo d'età stabilito è di anni 45 , salve le esenzioni e le ageYolazioni di legge. Al funzionario no1ninato arà corrispo to lo stipendio di L 18.000 annue, al lordo delle trattenute di legge ed a l ltflto deJla riduzione del 12 %, no11c h è un 'i11denrtilà fissa di L. 5000 con l 'obbligo <li auto,·eicolo. Gli aspiranti dovranno presentare . la domanda, accompagnata dai prescritli docu m enti e dalla Lassa di L. 50, al Comune di Legnago entro Jc ore diciotto d el 23 tli.cembre 1933. P er inforrrta zio11i g li interessati potranno rivolgersi alla R. Prefett11ra di Verona , opp.u re al Comune di Legnag·o. VERONA.

AvvE~T ENZA. -

Quando non è altrim enli indicato i con cor si si riferiscono a condotte iuedico-chirurgiche, i cornp ensi aJlo stipendio base. B ORSE Dl

STUDI O.

Con co r -;o inl ernazionale fra laureai e.

Il colleg io universi Lario ing lese, « G irtou Coll », dell 1Univer ità cl i Cambridge, ha bandito un con-

1913

<or o inlerriazio11al c Lra le laureale }Jer u11a Lorsa ti i lu<lio trie11naJe « J\lirecl Yarro'v n (1935-193i) , cl cll ' i1111}()rto annuo cl i Iire ~ lerJi11e 300, per rit·e rcl1e scientifiche n1a le rn a Ljca, fi sica, cienze na1urati, cl1i11uca, ingegneria, inedici11a, ecc.). I doc un1e11ti ro1rtpro,dn li l e ;iltiludini a ricerc he orjgi rtalj nei rami di tuclio JJrcdclli devon o e~ e re trasnLessi a ll a Segre teria clell 'Associazion e 11azionale fascista rl on11e profes~.ioni le, arlisle e la ureale, .i11 Roma , i1on o ltrr il l ei genna io 1934.

NOMINE, PREMIAZIONI ED ONORIFICENZE. _\

ucccdere al compianto prof. Orland o Pes, li1 l·ac.:oltà· di medicina <li ()c110Ya 11a, 0 11 Yoto 1u1u11i n1e, chian1alo alla direzione d ella R. Cli n ica Oculi lica l 'illu lre prof. luig i ~l aggiore attualmente a Pisa. 11 1:irof. Barbara è ln lo iucarir nlo . détlla s le sa Facoltà, dell 'inseg11amPn lo d el la patologia speciale 111edica. Il « P olicli1tico » esprin1e ad enlran1bi il })ÌÙ 'ordia le con1piaci1nen lo.

Il pro.f. Joseplt Igershejrn<'l',

· Lraorclinario di c li11ica oculi slica a },r[~ncofor lc Sl il Jlcno, è stat o c hia111a to e 11omi11a lo, in quali tà di o rdinario della :-, lessa di sciplina, a ll 'U nivers ità di l s la1nbul. abilitati alla Jiucra clocc111u i doltori : l' cl oardo ~1fario \lo11clini in c li11ica p edi a lrica; Mar1·0 lJa,-i in medicina o pera tori a. 0110

Ordine clella CorcJl l fl <f'll<cli<c.

Grand ·r; fiiciaJ i: prof. .\ 11gu l0 <-;.iannelli, lib. doc. cl i Clinica neurop ·ic h ia I ri e a a Jloma; prof. Ferruccio "'cb.11pfcr, ordin . <li Clin ica n1eclica a Fi rrnze. Co1n1nendalo1i: IJrof. Llug·g·ero .13alli, r c l lore della R . Univer sità di ~1ode11 a ; prof. Ernest o c;iarla, lib. rloc. ( [i Clinj ca p ·ic hiatrica a l\1cssina; proI. Fra11ce co Galdi , o rd in . <li Clinica ined ica ~' Pisa; prof. E<l oardo (c..let l o J\ gos lino) Ge1nelli, l'e ltore dell:-t Univ. Cat1 olica di J\Iilttno; prof. Att ilio Ge11 tiJi, orcljn. di Clini cu oc uli ·tica a Pisa; prof. Fra11cesco .Spirito, ordin . di Cli11ica ostetrica:,! in ecolog ica a iena; prof. ~ l ari o 7.alla, ordin. di < ;1ir1ica ~lalallie 111e1tlali e ner' o e a Fjrenze; prof. '; io,·anni Zurria , Jib . c.1oc. di Patologia chirurgica a Catani a; dot l. Filippo Paolclli . 111 edi co-chirurgo a Sern1or!etu; dott. Gu laYo JVIinciol li , n1edico chirurgo a Foligr10 ; prof. Do111pnj co A11 lon io 1'ieri, libero clocenle di Clinica oculi tic:a a \apoli. l ifficiali: prof. Giuseppe l3olog·1tesi. ordin . di Clinica chirurgica a Siena; prof. Ca11clino 1'[ante lli , ljb. cloc. dj Palol ogin e Clinica cl1irurgica u T'o rir1 0; prr1f. Gian ()iu sPppe l>n lrni cri, J1 JJ. doc. e i11cnr. cli R adiologia a Bologn l1.

CaYalieri : prof. Federico i\.lzo na , 'li b. doc. di Clinica n1eclica a Bolog 11a; prof. G·lddo Bossa , lib. cl oc. <I i Patologia dell 'rq lJa ra lo r es11iro lorio e Palologia t uber colare a 1\lapol i; prof. GeroJamo Casarollo. lib . doc. di Odontoia tria e Protesi denLuria a Milano; prof. Ce are Decio. ordin . di Cli11 ica o tetrica-gi11ecologi ca a Parma ; prof. v·incen1.0 Diamare, ordin. cli I stologia e I~isiologia sper imet1 tale a Napoli ; prof. Quirino Di Marzio, di Clinica oculis tica a Bologna; prof . Adelchi Salo tti, incar. di Radiol ogia a iena; prof. Vittorio

\


1914

« IL POLrCLINICO »

Scin1one, incar . di Terapia n1 edica dell 'app arato r esp iratorio a Padova; do lt . Gastone Bion d i, m edico ch1rurgo a Foligno . Si è riunì la il 25 ottobre 1'as emblea d ei rnedici iscritti al Sin dacato Medico di Milano , so tto Ja presidenza del1 'on. prof. Perna, rappresentante il Sindacato Medico Nazionale, e alla presenza del rtott. Riva, vice-presidente d el Comitato in ler sin<l acale, e ò ell 'avv. Giantu rco, vice-presidente del Comitato provinciale dej Sindacati professionisti e artis ti . La numerosissi111.a assemblea ha ele tto il prof. Carlo Baslini a egretario provinciale, a m embri del Dire ttorio il dott . Ambrogio Bind a, il dott. Ettore Cat taneo, il prof. Alfònso Cuzzi, il ·dott. ino Della ì\1ano, il prof. Mario Dona lj , il dott. En1ilio Mar inoni, il prof. Vito Massarotti e il prof. 1\ndrea Vinaj. Nel 40° anniYer sario <lel loro apostolato medico, i medici co11dotti del comune di Orzinuovi (Brescia) son o s tati insigniti di m ed aglia d'oro. I

NOSTRE CORRISPONDENZE Da Catania:

Inaugurazione dell'anno accademico. I l gior110 5 n oYembre si è svolta in forma so-

lc11n e la cerln1onia inaug urale del nuovo anno ar cad c111ico. Il 111agn ifico Rettore prof. 1\1:uscatello, che ve._ liYa la toga. h a fatto la r elazion e sull 'attività SYolta d all 'Er1te UniYersitario n el p as at o anno accad emico. Ha r icord ato ch e e11tro il nu ovo anno accad e111ir'o i con1piranno cinque ecoli da quando Re 1\1 fon "O cl ' _i\.ragona con cesse l 'isti Luzione in Ca ta1ua di uno « Studium gener ale >L Ha annunzialo il prossin10 compimert lo clelJa cos truzione d el g r a11de edificio per la Clinica e la Patologia 1neclica e di quello per la Clinica Chirurgica. Gli i1lsegnamenti cli medicina sono tenuti da pro[essori d i r ·u olo . Ancl1e la Patologia medica avrà pres to il su o ti tolare. l '11 YiYo Plog·io è stato tribulalo a du e fiorentj i tilttl ioni cienlifiche ch e fanno onore all 'Ateneo, la ' ocie tà italiana di Biologia e la ociet à 111eclico-ch irurgica. Il Ile tlorc l'Hl messo in r ilievo con compi aci111c11to come il numero d egli stud enti sia at11ne11 lato a 1376. La e hi nra r elazio11e è s lata alla fine calorosan1cn t c a1>1>lat1clita. A. T . Da M essina :

Uni v ersitaria.

Il rli .. co r ~o inat1gurale dell'ann o Accademico nel la R. l..,i1 iver ità cti wiessina è s la to tenuto dal e11iar .1110 :p rof. Giu seppe D Ag·a la, dire ttore della R. Clj nj ca Ch irurgica, svolgendo il t ema: « Concezioni 1nodern.c di assis ten za sanitaria e sociale ai b a111lJjni 1r1inora li >L 1

..

..

11 J)r o r. D'Aga ta. inizianòo il corso 11fficiale di c1i11ica c l1irurg ica a ~1essina 11a, co11 commosse parole. co1111}1e n1or ato il u o f ae lro prof. Enrico 13urci, del ']uale h a rievoca to Ja nobile figura <li sc ic11ziat o, cll i11 cg·11a11le, di l)ro.fes io11ista e di uon10, 1ne l tendo in evi<le11la l a Jlerdi1a ubìta dalla fan1 i glia u11iYersi taria.

[ANNO XL, NuM. 48)

NOTIZIE DIVERSE. •

Inaugurazione dell' anno accademico all'Ateneo Romano. Con austero rito fascista il 18 novembre venne inaugurato il 631° anno accademico dell 'Ateneo romano. Alla solenne cer imonia inter vennero i ministri del! 'educazion e nazion ale, di gr azia e giustizia, del! 'agricol t u ra e forest e, il segr etario del Partito, al tre altissime autorità. Il Sen ato accademico e i professori presen ziarono 1a cerim onia in toga e camicia nera. ell'occasione la Principessa lVIaria di Savoia Lenne a bat tesimo il rinnovato ve sil]o dell 'Università. Il r ettore 111 agni fico, n ella ua ampia relazione illustrò il p od er ò o SYiluppo rlell 'Università. In ~ formò, tra l 'altro, che nell 'anno scolastico 1932-33 g li studenti salir on o a 6516, di cui 419 stranieri, e lra questi 215 am ericani iscritti nella Facoltà di ' medicina . Il prof. Silvestro Baglioni , ti tolare clella Cattedra di fisiologia umana, pro11t111l iò u11a smaglia1tte orazione i11auguralc sul tema « Umanesimo e medici11a >J .

L' assistenza ai malati di mente in Proirincia di GenoYa. È giusto vanto dell a provincia di Genova l 'aver

<l ato al problema dell'assistenza d egli i nfermi di 111ente una oluzion e organica e complessa . i son o unifica li i tre preesistenti Is tituti mari icomiali di Genova-Quarto, Cogoleto e Paverano. L 'Istituto di Cogoleto, con una grande Coloni a ng ricola ormai in piena attività e con una varj a e produttiva azienda industriale, òiYien e l 'ese111p1are rlella or ganizzazion e r ieducativa e valorizzatrice dei m entali cronici .fi sican1ente Yalidi e p ar zialmente ricuperabili. Sono a ciò preordinate in quel gr ande ' 'illagg io osperlaliero le costruzioni di tre grandi nuovi j)adiglioni p er cro11jci e maniacj lavor atori ; acroglieranno anch e in parte j cronici menta l i clel vecchio jstitu to urbano di Paverano di jn1m inente cessazione. I nuoYi grandio i edifici di Cogoleto portati a compimento n ell 'an no XI hanno la capienza com plessiva di circa 500 pos ti-letto en hanno importa lo una SJJesa <li 5 milioni. Sono state pure condotte a compimento nel 1'anno XI importanti o·p er e cli ' 'ecchiamento e r estauro del Ye l u ~ io Manico1 uio pro,inciale di Quarto . Per quesle opere di sistemazione è stata er ogata una sp e a tlj circa due milioni . I\1a I 'opera più importante e verame11te monu m entale con1piu la in quest'a11no dalla provinci a d i Genova n el can1po edilizi.o ospedaliero, è j} nuovo grandjoso Istitiito clin.ico per Te m alattie nien.tali er et to dalla provincia, con tre anni cii assidu o lavoro, su Ua collina di Genova-Quarto. in prossimità del vecchio Osperlale p ichia trico . Il nuovo e n1agnifico Isiitulo ii1augurato con rito fascis ta il 28 o ttobre. h a l a capienza rl) ,)QO posti-letto. È ùotato di labor a lori cientificj comp le ti e attrezzati sin1i , per l:l p sicofi siologia, l 'an 1ropometria , l 'ele l troterapia ed ele ltrodiag11osli ca, l:i radio1ogia. In edificio aJJJJ0.; i lo sono situati i gabinetti di micr o copia, cli r hin1ica, <li fisiolo-


1.\~NO

\L,

t;ì\I. 4~ .

SEZJOr E PRATICA

g ia sperime1ltaJe e di sierologia. \ ;i è inoltre un co1npleto quartiere chirurgico . ..\11 'ultimo dei tre pia11i, co111pletamenle separalo e distinto dall 'ospcdale comune, co11 servizi a t1tonomi e con ascensori che salgono diretta111ente dal! 'ingresso, è un Repar to di pen sionato per gli inf<!rmi agiati. Il nuovo l s tiluto ha una cubatura, vuolo per pieno, di 85.000 metri cubi circa , sopra u11 'area coperta di 5100 111etri quadrali. Lo sviluppo totale <! ella facciata principale è di m e tri 296. Il costo toLale rle lla costruzione, co1upresa ogni spesa di a rredamento e di impia11lo si a indus triale che .. c ientifìco, si aggira sui dirci milio11i .

L'Ospedale di Poggiardo. A Poggiardo , n ell 'es lre1no Salento, la pie tà di una gentildonna del luogo, siguora .E'elicelta Pi... pico, con orte del egretario del locale Fascio di comha ttin1enlo comm. ì\Iauro, l1a voluto far . ur ger e un !)i c~o l o 111a modernissi1n <J o ·pcd alc. in 0 n1aggio alla nj en1oria d el defunto iratello Francesco Pi pico . li µroge llo è st ato ideato e realiz/.ato dall 'ing. Pa quale Franco. L 'edificio i inton a alle odier1te corren li architclloniche ma con ~obrja e lega111.r1 di li11ee e perfe l la on1pren sione clell 'u so cui 1'eclificio è cles tina lo . L 'osped .1 le con s ta di un fabbricato a due piani, d ei qu ali uno seminterrato dove hanno trovato 1•os Lo Lutti i servizi sussidiari ed accessori. G lj a 1nbu1alori, invece, le s tanze d 'isolamento , la '-ala operaloria, l a al a di m erlicazione e, infine, l 'alloggio p er Je uore addette a1l 'assistenza dei d egen ti , i trovano razio11almente distribuiti nel piano rialzalo . L' Is tilulo ch e, compre e le n ecessarie dolazio111 , h a importato una pe a cii oltre 800 mila lire, .. arà probahilmen le ges t1 to da un apposito con... or zio d el quale è in vi la l a cr eazione fra le Am111inistra1.1oni podestarili cli Poggiarrlo e dei C.0. . . . . n1un1 v1c u11or1 .

La colonia alpina Diario Garbagni. ~Ierila

m enzion e quest 'opera , condotta a t er nùne durante J'a11no XI, destinata ai figli de i di11endenti della S. A. Stabilimenti di Dalmine. Sorta a monte di Cas tione della Presolana (Berg amo), venne inaugurata nel luglio scor so. Si tratta cli un fabbricato, ideato dall 'arch . Greppi, comprend ente 55 locali distribuiti in quattro piani 5u un 'area di 750 metri quadrati , con 220.000 metri quaclrati di pineta attorno. La Colonia può ospitare 150 ragazzi ; è diretta da un sanitario, <la quattro m~estre e da otto infermiere, ed è <1 Ltrezzata n1oder11amente. Il Duce ebbe a dire, i11 occasione di una sua visita : « ... questa è la vera c;ollabnrazione di classe; questo significa fare l 'interesse della razione, della produzione, del capil,tle e delle stesse maestranze ».

Le nuove costruzioni anatoriali inaugurate alla ftne dell'anno XI. L'und ecimo Annuale d~lla Marcia su Roma è Lato solennizzf'\Lo , come ogni anno, in ogni proYincia d'Italia, con la inaug\1ra~io11e di un nuJ11ero imponente dì opere pubb,l1che. Fra queste, 111olte anche le costruzioni sanatoriali. È difficile dare oggi un el enco completo di que~te opere, epperò ci limitiamo ad indicarne soltanto alcune tra le più importanti: I du e Sa11atori costruiti dall 'Ist.i tuto nazionale

1915

fa cis la d e liu .Previ<lenza

ociale a Caltani .. e lta ecl a Cagliari; il primo, capace di 142 letti , co8lruilo cd flrredalo seco11<to i più moderni d etta1ni d ell a tecnica sanatoriale, è circondato da un 1>arco di circa 60.000 mq ; il Sanatorio di Cagliari ha la capacità di 176 lelli in padiglioni provvisori n1entre il Sanatorio d efinitivo , in corso di coLruzione, disporrà di 165 posti. Il Sanalorio di Cremona, costruito pure dal1'Ts litu lo udde llo, con una capacità di 238 letti . A Teramo l 'Ospedale analoriale sorto per gli a uspici della Congregazio11e di Carità e mediante ~·enerosi lasciti di cittadini : l 'Is lituto ha la capaci Là di 200 l etti . Presso Borno, tra la ' ' alle rli SclnYe e la Val Ca1nonica, un Sanatorio clella capacità di circa 70 le tti , costrui Lo p er inj zialiva del Consorzio di J3rescia . Il Sanatorio <li Vittorio \'eneto, in località Co~ L a, in rr1ezzo :\cl un Yas to parco ai piedi del ~1l onte Pizzoc di pro1)rie tà del Consor zio Antitubercolare di 1'r eviso. Con la di tre piani ed ha la capacità di 166 letti. Il an a lorio Antilubercolare di ] 'eran10 , sor lo per opera di tre cospicu e elargizioni date dai si g11ori 1\lessan clrini-Romualdi. Ven li I ii e P e lri11i C'apacc <li accogliere 105 malati.

Il nuovo lebbrosario di Genova. È s tato recenteme11Le inau g·uralo

a Genova il

r1uovo lebbrosario. Il fabbricato consta cli u110 scantinato per i . eryizi minori e di clue piani della superficie di mq. 470 ci ascuno : ha u11 fronte di 33 metri, oli re a due corpi l a terali actibi li , l 'uno, con due lerrazzini coperti , a sogg1orno e l 'altro a cappella. 11 piano terreno rialzato è destina to agli uoinini ; il primo piano alle c1on11e; la disposizione dei locali è simile. Nel lato di ponente Yi on o camere rispettivan1e11te a quattro ed a sei letti , una stanza di isolamento ad un l etlo ed una a due letti, l a cucina, il b agno ed i servizi. In fondo al corridoio vj è l 'ingresso alla cappella , che in altezza comprende entrambi i piani, cli n1odo che alle funzioni religiose potranno assis lere tanto gli uomini , quanto l e donne. A l evan le vi sono: una sala di soggiorno, una J)er gli infern1ieri , la direzione, la sal a m edica , la sal a p er lo spogliatoio e disinfezione, il guardaroba e il laboratorio. Mis11re special i sono state prese per garantire una assoJ11ta disinfezione per cui si è pure provveduto all 'impianto di un depuratore per le acque di rifiuto, che poi si immettono n ella fogna . L 'edificio è attornialo da una zona di rispetto t he verrà convenientemente cintata.

Una rassegna della lotta antitubercolare nel Barese. In occasione della IV Fiera del Levante - rigogliosa rassegna del! 'attività industriale e commerciale italiana, alla 'quale convengOlllo, anr1ualmente, centinaia di migliaia di visitatori jl Consorzio provinciale antitubercolare di Bari, con iniziativa intelligente ed accorta, ha voluto illustrare, in un apposito stand, 1'opera compiuta n ella provincia dalle varie organizzazioni prepos le alla lotta contro la tubercolosi . La Mostra, ideata e r ealizzata con mezzi semplici, moderni, attraenti, è risultata una efficace rassegna dell 'azione che in questo campo - con grande fervore e applicando le saggie direttive


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I L POL IC IJ0: 1CO

dn I e dal llegi1ne è slata SYolla con chia r ezza cl 'inlenli eri ocula to impiego dei m ez7i a dispo.. 1z1011e.

.As ociazione 1', ascista Italiana per l'Igiene. .. olto l a pre ide11za del prof. Oddo Cxi. agra11di in 1

o liluzio11e cli . E. Da11te De T3lfl ·i , si (• riu11ila a 1vfi1ano J'1\ ssociazione Fascista Ita]ia11n J)er l 'Ig ierie .. i so110 cou er e lat e le norme dell 'XI Co 11g l'esso 1 azio n nlc <l 'Jg ier10 1 che si terrà nel pro. silno a11no. Si è pure ])rogetla ta una Mostra d 'Igi e n e e si è <liscu ssa l 'assegn azione dei p·r emi ,Scln,·o iit nteJ)1oria d el compianto primo presiclenle . \ ' e 1111e poi prospettala ·l a cos tituzione di un ~lu eo e la l)OS~ ibilit él òi farl o sor ger e a Mila n o . .. u qu e lo lema p arlò il j)rof. V cratti.

Istituto belga di medicina tropicale. Il 4 novembre venne inauguralo il 11u o\O ! stil u Lo di 1neòic ina tropicale « Principe Leopoldo » orlo d Anversa, il quale so~ li lui cc 1'antica Scu o la ifi rnedi cina tropicale fonòata a Brtrxelles. Alla cerinlonia inler Yennero . R . il dl1ca di Brabante, il m inistro di Stato ~·ranqui , il rniniLro cl ella pubblica js1ruzion e Lip11e n s Pcl a I tre autorit à e personalità. L 'l s lil ulo, ch e si è voluto f f\r sor gel' " in un n ci Ll à l'.>o rl o di 1nare 1 togliendo lo alla ca pi Lalc . con sla di qt1alli'o grandiosi crlifizi cl i un 1nodernis1no obrio, cos truiti con per fell.a ri po1Hlc n za allo copo; la d o tazione cli n1ateria1e è' ln ol lo r iccn: Dire l tore è il d ott. J . Rodl1ain , J)rofe sore di r li11ica lropira1e.

Cor o <li perfezionamento in odontoiatria. Prc . o la R. niversità di :\·I ila110 .. 011<J fl j )Crl c Je •

i crizioni a11a Scu ola di Odonloiatria per color o ch e ngpirano :il d iplon1a di peciali la. Ch ieder e p rogra rnrni nJ la egreleria clella [\ . l 'niYer il à. cor ·o Ron1a 10.

In memoria di Pietro Castellino. Nel tri o-esimo della morte del con11)ia11lo prof. PieLro C1~s LelJin o, colleghi, discep oli ecl a n1ici si so110 r acco lti nella Cbiesa di Santa Lucia a Napoli, per elevare ancora il p en siero alla m emoria d el g r ande 1naestro, medico e scienziato. In 111ol te facoltà m ediche si è rievocata la Sua n objle fig ura: ciò prova di quan ta e lin1a1ione e sim pa ti a Egli fosse circond ato.

Scambi di tt1denti in medicina. Al con gre o ò ei 1nedici slavi adu11atosi in P?sen (Polonia) lo sror o settembre, ven11 e presa l~ esa111e la conve ni enza òi imprimere t1lter1ore sviluppo allo scambio di studenti tra le varie naziorti slave. srnmbio già iniziato con su ccesso a c ura d ella Federazione d egli studenti slavi di m erlici11a durante i mesi estivi. Si è progellato per il }>ro~ in10 anno scolastico lino scambio anche tra ~ si s tcnU delle clinich e. Lo scambio riesce facil e 1)er la l)olonia e l a Czecosl ovacchirt . poichè vi ~i parlano clue lingu.e rnol lo affini ; cl1i conosce una <ii e e, 11 on l1a b1og n o <li , turliare l 'altra })er int enderla .

Un po' dovunque. c:o11 cl err e lo clel d i la un a qua rta zione a 11 'c,~ c rcizio

~linistero

d ell ' 111 ler110 è ba11e sione cli esn tni p er 1'abilita d elle arti a u silia rie.

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[ANNO XL,

Nt:l\I.

481

J\lla ocie là <lei nlcdic i ,je n11esi il dott. Sackel, direltore d e l cc l)a r k ~ana l o riun1 » di llitzig, ha an11unzia to di curare effi<'are1nente la schizofrenia, producendo uno sltock d a ipog licemia, mediante forti dosi d 'insl1lina , di c ui controbatte l 'azione 111ed ia11te ad r e nalin .1. Il lnelod o è perjcoloso e rie ltieòe u11a ri,çor o a or' egl ianza, n1a d etern1incr cbbe d al 20 al 40 % di g u a ri gioni. Egli h a prese11t nt o alcu11i casi. Si è ritirato dall 'inseg11an1ento,. in età di 83 a1111i, il d ecano dei fi~ iol ogi ing lesi , sir Albert Sl1arpey Schafer , che l1a tenuto la cattedra nell ' univer sità di Edinburg·o. Nell 'occasione g li exas istenti e gli as i s lenti jn carica l1anno pubbli cat o. in u o on ore, uno sp eciale volume, che fa parte ile J " J ournal of J1,xpcri111e11lal Phisiology », contenente 32 laYori. l~gli è gen er aln1ente noto per il Stto n1elodo cli re pirazione artificiale .

I periodici « Clinica y L aJ)oralorio » e « La Opin ion Méòica n hanno org-an i1za lo un Yiaggio di is tru zion e e (Ule llo di in e<li r i pagnoli in Italia; esso s i cffe lluerà clal 15 al 31 dicembre.

Per Cecilio Va I lardi Io cl1e per l n 11 I i n nni ebbi dimestichezza e oorrl.ialit.à di rapr;otli col compianto editore Cecilio V ollar<ii, d e::;idero di ricordarne qt1i le rare doti cl i a nimat ore, cli uon10, di fila11tropo . Nel lungo p eriodo in cui cliressi cc L a Clinica Cllirurg ica », i110 alJn fine della g11erra, e quan<lo 1ni ~i affid ò il co1n pito di dirj gere la trad uzione cl ell a 2,.. e del la 3a edizione rl el « Con1penrlio di 1)nlologia chirurg-ica >> del Bégouin , ebbi rjpetuta111ente 1'occasione di avYicina rlo e potei così cono cerlo intin1an1enle ed a pprezzarlo erl amarlo. l)oYetti Yalut ar e la nobiltà co ~ ta nt e dei uoi i11lenòimenti 1 1a larghezza n elle su e concezioni, la ua J)r 01Jità a . olula, l a su a genuina modestia . .. a1)eva <:c·n ciliar e tutte que t e doli con una l abor iosità inco1nparabil e e con squis ito senso di prati cità e di avveòutezza, ch e n o d e terminavano il ~ uccesso.

Egli eb])e in particolare predil ezione la 9l ass~ i11edica l a qu ale g·li d ev'essere g rata, p erche egli died e impu1 so aJ Ja col Lura n1cdica facendosi edit or e cli una serie di mag nifj r h e op ere, italiane e traclotte (a n ch e queste sono l e b envenute se .risponclono afl effe tti vi bi ogr1i ). La classe m~1 c.a rrli cieve riconoscenza an cl1e p er la « Casa di riJ>O o », cui egli d c linò le t1e economie ~ ~ve troYeran110 o pi talità i laure_a ti in stato ~ '~~d1g~nza. Col cr e"(;t:r e d egli ann1, ]a sua att1v1ta s1 era 111oltiplicata, invece di a l tc1111ar si . . Cecilio Val]ardi ha avuto una parte premmente n el n1oVÌ1nento c ulturale it aliano ed ha onorato i) n ostro Paese. Con lui è scomparsa un 'alta e nol>ile e pt1ri sin1;) fig·ura , 1nél le ue opere gli soJ)r avvivot10. rtoRr·:.RTO .ALESSANDRI. Il gior110 15 corr . è 1no rt o n llorna il dottor 1'ULLIO CECCHETELLI-IPPOLTTI. Era n1olto s ti111alo per la ua vasta cultura $Cienti1ìca e(L u.m anislica. \ cl 111onclo medico del1ll r:-tp jt ale g0<l eYa 1nollc . h n pa lic per la .sua pro}) i l n, l)er la ser e11ili1 e genrro~il~ <le} ~u? cara~ter~. .\.ll a <lesoiala 1'a1nig·lia il « .Pol1cl1n1co » mv1a J)r ofonrl e co 11cl0g li n111·c. G. D .


[1\ ì.'iNO ). L,

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4 ]

SEZ IONE PRATICA

RASSEGNA DELLA STAMPA 1'IEUICA. Bull. i\léd. , 26 ag. -

Nun1ero .. ulle tos icon1anie. Bru:r.-lvl éd., 27 ng. - J. C. BAYLE. plc110Lcrapia della tbc. Presse .\léd., 23 ag. - .T. KABf'~IK. I111picgo terap eutico u1isco1tosciuto de!l 'ipo olfiJo di odio. Med. w·ezt, 26 ag. - G. H U\YER. La diagno i precoce di g ravi.d anza. - F . l sBRUCIJ. Primipar e ot tempa le. i\!led. Kliriik, 25 ag. - H . H EIDLER. La roc11tgenclj ag11osi in ostetr . e g inecol . J-I. WALLSCH . Il glutnlione. :\ liincli. lvled. liVoch. , 2:3 ag. - , caorr~ri.iLLER . La sep ~ i . - \ i\.-1c:11sF,J... S e P.\N 'BOB T . L 'alb\1m)n\1ria ortosla tica. Deul . Med . TVoch., 2.J ag. - R UNGE. I11fluen 1a de!ì 'esercizio fi ico sull 'organi.. n10 fe111111inile. BESSE. Roentgenterapia dell 'ec7.e1na. Revue 1\liitl. "uisse H. oni. , 25 ag. - r\'l. -J. Dr::1\t OLE. L 'eri len1a nodo o epiden1ico . Presse .1Ié<l., 30 ag. - H . CJ-IAJ>A 11m e al. cfru51 lipoidj rn. - L . ALQUIER. La cellulite. Gi<1rn. Ilal. <ii Mal. ISsot. ecc., 31 ag. - G. CASTuo~uovo. '[icosi e loro cur a . E . D 'ALESSANDRIA. La for1nola leu cocitomelrica nella malarja tropicale. . ln curnbili , l ug.-ag. C. CANTA · i. F e1Jhre on du1 an te. - G. J:i. . TGNF.LLI. Strumil e stq )})t1rativa dn

pneumococco. , tudinm, 1 . etl. - G. DENJ!:S. S tagioni e diabele. ltforgngni, 30 lu a . A. GAsn \nRr'> r. Pi onefro. i

sinistra. Gazz. ri. Osp. e d. Cl., 27 ag. - G . ~on A. Sindron1e cl i irri tazionP da emo-per itonco . . calpel , 2 . c> t t. - .T. T r.Rr...1 CK. Ofta Jn1iti r fal ,e oftalmil i d ci n eona ti . Practif ion ... r , e l I. \' u111ero u lla 1in1 i Iazione

delle nascite. Prensa .~1ed. Arg ., 9 ng. - ~1 . R. C:AsTE e al . Ci:-; terno tcrapin. Paris Mé1l., 2 e l l. - Num (lr o di o to-rin o-l aringol ogia.

1917

A. Co 1'A e G. P . RAVER\ . i11dron1e di Lic.ht tein . - C. Frrr1PALDI. For111e a tipich e ciel granulom a. l rch. I l a l. Jlal. App. ])ig., lug. A. ALL0D1 e F. Qt- \ GLI-\ . Secrezione p ichica e su a lmport11 11za c liui c.'l. D. CALZ.\VARA. Tbc. chirurg ica rl ello . lon1a co. P . SEi\TJ. o . .~ffezioni d ella ci s tifellea e (liabele lllellilo. An1er . Journ. Obsl. a. GJ'11.. , ag. - R. E. W T~ hl N'. L aborlo . H. J . STAN DEn . La n efrite in g· raYicl . - C. fAz 1~n e L. EnR1KEN. La r eaz. A .-Z. J 1e I corj oe1)i teli 0 111a. Jl rch. It . cz; Chir., ]ug. G . CECCARELL I . Ossifi cazio1 ti eterotop icl1e. - ' ; GarnoN. Epaticodt10<lc110" I on1ia. Rass. rii Ter. e f>atol. Clin ., ag. - A. Rrs r. Che11tiolernpia con sos tanze coloranti . J\lorgagni, o ag. - C . .s\NTONUCCT MALLARDO. Braclinril1nic clino laliche. D eut . 1le<I. JVoch., 1 sett. ATZLER . Valu1a· 1io11e funzionale del cu ore. MosLER e lIAAs. Ernie ciel l 'hiatus e angina p. 1l nn . tl ·1(I., ag. - ' ' · Ptr NTON1 e . F AVIA. Baci llu s I u bercol ophilus associalo al m icobatterio d ella 1bc. L. ScaroPPA. Azione oligodinam]ca del! 'argento. . Pathologica, 15 ag. G. CAVALLACCI. Gastrite c ron. e cancro òell o s ton1 . - F. P1TTALIS. F a• v1smo. Cl in. (', liir., 1ng. -ag. _J. CIRILLO. Anomalie d oll 'ure lere. - L . CARì\IIOl\'' e V. GRASELLJNO. 1\ zio11 0 on.cogen n ciel cfl lramt.. L . CA ONA. Blocco rlel . i . t ema ret. -endot. lrch . l ntern. Al e(I. , ag. - R . C. BECK. Net1tro .. penia benigna e malig na . - W . K . 1\tl YER e E. R. FEnnrs. La pleurite n el reumatj mo acuto. Riforrria Jlrri ., 26 ag. G. I ZA R e al . Azione b iologicJ dell e onde ror lC'. G. SA~ATINI. Uso d el] 'ergo.. IPri n a irra<lia ta nella cura dei cosidetti r(lu n1ali . . 111i cro nici . TVi en. 1.. lin . 11\foch ., e tt . - ~f ATRAS. Epiderntofiti. -· LnB\ CTT r "' sm.. Va oall ergia o ya ol lC lll'Opn l i tt C {Uill e Cfl ll Sa cicll "urli carin cla freddo e da ca1òo ? H aen1afologica, J\i . -

1

Indice alfabetico per materie. Angina pecloris: diagnosi precoce P ag. Batteriofago: passaggio nelle urjn e . )) Bibliografia . . . . . . . . . · . . 189 Bile: compo izion e nell e affezioni cronich e della cistifellea . . . . . . . . )) Cisternoterapia: t ecni ca ed indicazioni )) . )) Dermosifilografia: con gre so . . Diabete : glicosu ria e glicemia .. )) Endòcrinopalic maschili: ter apia n )) F egat o: esam e funzionale . . . )) Immunologia: lnterloct1zioni . )) Ipoglicemi a . . . . . . . . . · · Ma~çcher1>. antigas: p r odu zi one e ven)) dita, . . . . . . . · · · · · · · · · · Narcosi enci ove nosa a })a e rli evi1)an so)) ci ico · · · · )) Ossalemiu . . . . . . . . . . . · · · .

1909 1910 ]899 1 97

1895 1899 1908 1909 1897 1887 1907 1911

1885 1908

O le ile d efor111a11te . . . . . . . . . . Pneumotor ace: pari i colare area rli i p erfone ·i inobi Je . . . . . . T>olion1ieli Le atipicn . . . Polso: in eguaglja11ze . . . .. J\un1ore : tln flaaello ò ella r ivHlà mo... ct er11a . . . . . . . . . . . . . · · · Si11<1rorni acr ocian oli che-ac ron1egal oidi . ingl1jozzo : eziol ogia e ct1ra . . . . . Te lan ia spontrn1ea da iperYenlilazione 1'ubercolos.i : è real1'n e nl e contagio a~

Ur ologia : congresso . . . . . . . . . ' ' er Iig ini : seme iol ogj a . . . . . . . . . \ ' ie bili ari : affezio11i d <.' lle - e ingr o ·snn1en to rlei gangl i del legarnen to ep alo-Cluodenale .. . .... . . .

Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la ristampa ,., 11 utonzzazione scritta dalla redazione. E vietata la t>ubb1'cazione di sunti

C.

FRUGONI,

la~ori

_l>ubblKati_ tlel Poliolirtico

Pag. 1908

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1879 1 89

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1910

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1894

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1898

seguito a4

d$ esn senza cstarne la fonte.

A. Pozzi, resp.

Red. capo. Rom a · Stab. Tipo-Lit. Armsni di M. Courrier.


1918 ~

cc IL POLIOLI!'.ICO

>~

[ANNO XL, NuM. 48]

lmportante pubblicazione utilissima a tutti i medici:

A. ALE.SSANDRINI - E. PAMPANA - M. SABATUCCI

dell'Istituto di Igiene della R. Univ. di Roma

GLI ESAMI DI LABORATORIO.

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Prefazione del Prof. Sen. GIUSEPPE SANARELLI. •

Riportiamo, in sunto, l'Indice sistematico dell'Opera: Metodica generale (Dott. MARIO SABATUccr) : Il principio dei saggi io serie - Delle diluizioni · Alcoli - Determinazione del pH. Suo aggiustàmento. - Esame del san.gue : Prelevamento del sangue - Esame emocitometrico - Esame morfo logico - .i.llterazioni del sangue in alcune malattie · E same parassitologico . Esame fisico e fisico-chifilico -. E same chimico . E same batteriologico · Esame immunologico. - Esame dei liquido ce/alo-rach.idiano: Prelevamento del liquor · Esame fisico . E~ame microscopico . E same chimico • Reazioni colloidali sul liquor - Ricerca delle emolisine e del complem ento - R eazione di Wassermann sul liquor - Reazione di Kahn sul liquor. - Esame delle urine (Prof. ALES· SANDRO ALESSANDRINr) : Esame fisico e chimico. ~ Esame delle feci: A) Esame fisico e chimico · B ) Esame microscopico · C) Ricerca dei calcoli nelle feci - D) Esame parassitologico, protozoologioo e batteriologico <Dott. EMlLIO PAMPANA ·. - Esame del latte (Prof. A. ALESSANDRINI) : A ) Esame fisico e chim~co · B ) Esame microscopico e culturale · C) Ricerche sp eciali. - Esame del succo gastrico: A ) Esame fisico e chimico • B l E same microscopico. · - Esame dell'espettorato. - Esame degli essudati e trasudati: A ) Esame fisico e chimico · B ) Esame citologico - C) Esame batteriologico. - Tecnica batteriologica (Dott. E. PAMPANA). Diagnostica batteriologica. - Micosi. - Tecnka protozoologica. - Tecnica elmintologica. - Tecnica · ento. mologica. - R eazioni cutanee ( Dott. M. SABATU CCI ) . - Esami anatomopatologici. - Tecnica per la preparazione dei vacci11.i batterici (Prof. A. ALESSANDRINI). - Appendke I • Esame di acqua: Ricerche chimiche e batteriologich e ai fini dell'igiene. Appendke Il • Ricette utili. • • Volume di circa 650 pagine, in formato tascabile, nitidamente stampato ed el egantemente rile&ato in plena tela, • con iscrizioni in oro .s ul piano e sul dorso. Prezzo L. 52 più le spese postali di spedizione • Per i nostri abbonati sole L. 4 7 ,GO in porto franco. \

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Malattie da batteri o da Pa rass iti. Mezzi generali di dia.g.n osi. Mezzi. particolari per le differenti xnalattie: da b<:1,tteri, da spirocheti, da protozoi ematici, da 1parassiti a ndm a li di va r ia localizzazione, d a elementi mic-otioi. P .ARTE •SE-CJONDA.

Malattie dell'apparecchio circolato rio. ìvlezzi sussidjari .per la diagnosi. "Modificazioni ematich e e u.rinarie. ffidem i f' ver samenti liq11idi intraoavitari. Meta.bolismo basa le. Esame radiologico. PARTE TERZA.

Malattie dell'apparecchio respiratorio. Particolari mezzi di diagnosi. Espettorato - ·versrum.enti intrato.racici. Esame radiologico . Dia.gnosi delle varie malattie pleuriche e broncopulmonari. PARTE QUARTA.

Malattie del sistema digerente e degli organi annessi - Esame della funzionalità gast1·ica. Diagnostica speciale delle gastro.p atie. - EsMDe della funzionalità intestinale. Diaignosi dell e varie affeiioni dell'intestin o. - Esa1He della .funzionalità epatica. L'insufficienza epatica. Volume in-8° di pagg. XVl-488, nitidamente stampato su

Diagnostica speciale delle malattie del fegato. - Esame della funziona lità pan'creatica. Glicosuria e Glice1uia. Acidosi. Diagnostica speciale delle malattie del pancreasPARTE QUINTA.

Malattie dell 'apparecchio uropoietico. Le urine in condizioni patologiche: esame e interpretazione clinica,. Esam e della funzionalità renale. Diagnosi ~ peoiale delle Nefropatie. PARTE SESTA. .

condizioni· patologiche deglì organi emopoietici e del sangue. Prelitninruri di Morfologia. ematica e d i Anatomia e Fisiologia del Midollo osseo, delle Lin·f oghian· dole e della Milza. APfprezzamento clini co delle a lterazioni m idollari. Diagnosi delle varie Adenopatie. Concetto anatom ico e di~osi differenziale edile Splenoonegalie. Aifezioni emorr.rugich e. Particolari sindromi ematiche. Sintesi clinica delle Anemie. PARTE SETTIMA.

Malattie del sistema nervoso e sindromi endocrino - simpatiche. Il Liquido c. r. in condizioni patologich~. Diagnosi delle Meningiti e di alt.Te malattie cerebrospinali. Mezzi di studio delle affezio ni endoorino-simpa.t.iche. carta patinata, con 122 figor~ in nero e a

lori nel testo. Prezzo L. 68, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 58 in porto franco. Per ottenere i suddetti volumi Inviare Vagtia all'editore LUICI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA.


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Roma, 4: Dicembre 1933 ·Xli

ANNO XL

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num . 4:9

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA •

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : F. Galdi: Cirrosi poln.iona.re con sclerosi e fo· colai di arterite subacuta nei rami arteriolari ed intralveolari dell'a>rteria l)Olmonan:e. Sindrome asfittica. Lavori originali : S. Pisani: So1.pra una. pa.i·tioolare area di tperfonesi mobile nel pneumotorace. Contributo clinico e ra.diolo1g ico alla diagnosi precoce del pneumotoru ce èd alla precisa valutazione del suo comporta,. mento agli effatti di una efficace collassoterapia. Note e contributi : R . Cal tabiano: La na,rcosi per via endovenosa. Divagazioni : .Aspetti chimici della vita. Sunti e rassegne : ORGANI GENITALI MASCHILI: Ciceri : I tumori del testicolo. - '?tf. Fritz Buss er: Seminoma del testicolo con metastasi polmonare. Tenta~ivo di trattamento radioterapico. - 0' C<>nnor : Torsione del funicolo sperntatico. - D.ERMOSJFILOGRAFIA: L. Hollan· der: Dermatiti da cosmetici. - J. Gatè. J . Oha.rpy e J . Monard: La splenoterrupia delle dennatosi pruriginose. - A. Ga.l liot: La sifilide implacabile. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : XX.Il Riunione della Società Italiana per il progresso delle Scienze.

- XX Congresso clella Società Italiana di Psichiatria. - Reale Accademia dei Fisioc.:ritiei di Siena. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: Meningite sierosa di natura allergica. - Psicosi influenzali. Sui disturbi da puntura lombare. Rapporti col sistem a nervoso vegetativo. - TERAPIA : La cura d'ingrassamento per i tJubercolosi. - La cura del pneumotorace nella pleurite secca. - Disinfezione e i<mmunizzazione bronchiale. - MEDICINA SClENl'IFJCA : La formo1a leucociit aria narmale. IGIENE: L-e bevande aicide ed alcoolich e nella profilassi della t ifoide. 1'0RlA DELLA MEDICINA : P er lo studio della storia della della medicina. - VARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggi: Ri· sposte a quesiti per que8tioni di massima. Nella vita professionale : Concoirsi. - Nomine, promo· zioni ed onorificenze. Nostre corrispondenze : Da Trieste. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice al tabetico per materie.

LEZIONI.

tina dopo ci si con vinse ch e a quel salasso, era àncora di salvezza in mano del medico come disse un vecch io maestro, si dovette se l 'inferma era rimasta in vita.

Clinica Medica 6enerale della R. Università di Pisa.

Cirrosi polmonare con sclerosi e focolai di arterite subacnta nei rami arteriolari ed intralveolari dell'arteria polmonare. Sindrome asfittica. Lezione clinica

d el Prof. 1FRANCEsco

GALDI ,

direttore.

L 'inferma che vi presento stamattina è degente in Clinica da una quindicina di giorni e fu ric-evuta all'Ospedale, da cui noi la p·r endemmo, )n condizioni gravissime, quasi in irnmediato pericolo di vita. Il medico che _la inviò, .aveva pensato ad una intossicazione uremica, con la quale diagno.si si era provveduto di urgenza al ricovero. In Clinica passò dopo poche or e dalla sala di accettazione ed era profondamente cianotica, quasi asfittica, fortemente dispnoica , su cculenta specie alla facoia ed al petto, .p roclive alla :sonnolenza, psichicam·e nte torpida e confusa. Prima di procedere ad altre ind.a gini , data la gravità dei fenomeni, si praticò un abbondante salasso di circa 500 ccm. di sangue; e la mat•

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Cesarin.a ìvl. è nt1bile, esercita il inesti ere di domestica, ha 37 anni quantunque ne dimostri di più, ed è nativa di Pontedc.ra. Il padre non h a sofferto di alcuna m alattia ed è vivente e sano; la madre n1ori a 62 anni di un'infezion e card.iaca della quale fu sofferente per 14 anni: ebbe sette gravida11ze, di cui una con esito in aborto. Dei germani dell 'inferma uno 1nori vittima del terremoto di ~1Iessina, l 'altro in guerra. I rimanenti sono vivi e godono buona salute. ·L a nostra paziente è l 'u1tima nata, ebbe allattamento materno: den tizione, dea1nbulazione, favella, crescita normali. Le mestruazioni comparvero a 14 anni e si sono se1npre succedute regolarmente per qualità, quantità , durata e periodo. Frequentò le scuole elementari fino alla terza · classe, traendo ne buon profitto; in seguito lavorò in una fabbrica cl i fiamn1iferi, esponendosi . cosi alla inalazione di vapori di zolfo. Abbandonato questo genere di mestiere,. si trasferì ~ Pisa per dedicarsi a faccende domes tiche, le quali sono state talvolta anche gravose. Ha abitato case piuttosto umide; buona mangiatrice e bevitrice, non ha fatto mai uso nè di liquori nè di particolari nervini . 1


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Dei con1uni e antemi in fanti li soffrì il morbillo e la scarlattina, che ebbero decorso regolare e guarirono senza complicanze. Fino a 17 anni, se si eccettua qualche disturbo gas tro-en lerico derivante da abusi alìmentari, non vi furono maJattie di alcuna importanza. A 17 anni però ebbe a soffrire d i u11a forma morbosa caratterizzat a da astenia, tosse co11 grande quantità dj espettorato muco-purulento, dolore r etrosternale e modica febbre (37° ,5-38°), la quale si mantenne per alcuni giorni intermittente senza brividi di freddo, cefalea o dis turbi a carico degli altri apparati. 1'ale malattia cedette in massirna parte col riposo a lett o e con le cure prescritte dal 1nedico; ma non t utte le sintomatologie scon1parvero in maniera completa, riman end o u11a t osse insistente con esp e ttoralo muco-purulento, che veniva emesso in grande quantità nelle prin1e ore d el mattino. Questi fenomeni si accentuaYano specie nella stagione invernale e dopo che la P. si sottoponeva a cau se reumatizzanti, ripresenla11dosi allora anch e modici rialzi t ermici con anoressia, senso di spossa tezza n ell e men1bra e dolore r etros ternale durante gli accessi di tosse. Si aggiunga a ciò ch e nelle ore di Jayoro in fabbrica I 'inferm a andava sogge tta a crisi dispnoiche accessu ali che si' n.ccompagn avano a sen so di soffocazione ed a bisogno di respirare all 'aria aperta. La sintomatologia })erdurava per un certo ten1po anch e dopo l 'uscila d al] u fabb rica e si andava dil egt1ando lent amc11 le i1e l1 0 spazio di poche ore. Non si ebbero però inai espettorazioni di escreat o sa11guinolento o feliclo, n è dolori puntori agli en1itoraci , esacer l1a11ti i coi m oYimenti della r espirazion e. Così pure n1ai i idero edemi, e 1'alvo e la diuresi si so110 con ser\:ati sempre nor111ali . Dopo quest 'anamnesi patologica r emola si vien e ::\ll a prossi1r1a. Pochi giorni prima del ricovero jn Cli11i ca, clopo diverso t empo di completo ben esser e, essendosi esposta a cau se perfrigeranti, la P . cominciò ad accu sare astenia t ant o da non poter attendere alle occupazioni don1esti che. Ebbe inoltre ce·falea intensa, gravativa, specialmente nll a zona occipitale, febbre non m olto elevata senza brividi, irregolar e. Per tali fatti rimase a le tto dlte giorni; leva tasi in condizioni di appar ente miglioramento e ripreso il lavoro, avver~~ sen so cli obnubilamento associato a vertigini nella s tazione eretta. Nelle ore di riposo accusava un sen so invincibile di sonnolenza . In questo t empo Je si riJJrescntarono le crisi di tosse con espettorato abbondante, muco-purulento, non fetido. L 'inferma però dichiara di non aver m ai avver1ito dolori al torace, nè alle articolazioni , n è mai sensazione alcuna di dito morto. Avvertiva però un sen so di martellamento alle regioni temporali particolarmen le dopo gli accessi di tosse. Lo stato dell'alvo si con servò regolar e. Le minzioni non s ubirono alcuno spostamento nelle loro variazioni nictemerali; nè le urine si presentarono mai diminuite di quantità od alterate di colorito. Mai ed emi per il corpo, nè contratture rnuscoìari , nè accessi convulsivi. Accenluandosi lo stato morboso n è essendosi praticalo alcun trattamento, l 'i11ferma fu ricoverata in Clinica il 14-1-1933. L 'andamen to ordinarjo della lezione clinica esiger ebbe ch e dop<:> l 'anamnesi si passasse diretta~nen t e all 'esame obiettivo; ma io credo più giusto interpretare dapprima se le gr avi condizioni con

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le quali l 'inferma venne da noi fossero state riferibili davvero ad uno st ato uremico. Vi dirò subito ch e questo supposto diagnostico si dlinostrò insussist ente. Già avete inteso che n ei precedenti dell'inferma non ,rj fu mai alcuna manifestazione accennante a~ un processo nefri Uco o nefrosclerotico, a comi11ciare dagli edemi e dalle criestesie per arrivare al fenomeno d el dito n1orto e delle scosse rnuscolari, n è m ai l 'urina presentò alterazioni di quantità o di proporzioni n ell e varie ore del giorn o e della notte. Vi aggiungo ora che la stia quantità giornaliera oscjJ]a ir1torno ad un litro con peso specifico di 1018, con 12 gr. di urea 1)er 1000, 7 gr. di cloruri, assenza di albumina e di ogni altro principio patologico, mentre n el sedimento n on si osservano ch e poche cellule di sfaldamento d elle basse vie, qualche globulo bianco e qualche r aro globulo rosso. D 'altra parte la pression e massima era cli 110, la minima di 65 quando l 'inferma entrò in Cli11ica; più tardi si è avuta an ch e qualch e dimi11uzione. La ricerca clell 'azot o incoagulabile n el sa11gue h a dato un reperto di gr. 0,020 %. Tutto quest o insieme di fatti negativi, specialmente poi la bassa pressione arteriale, dimostra all 'eviden za ch e di uremia n on poteva trattarsi. È certo però ch e, co!lnunque, la sindrome stessa accennava ad un profonclo inlossicamento, d el quale dobbiamo trovare la r agione, tanto più che l 'an amnesi escludeva ognj altro tossico di ordine esogen o specialmente poi arl azione acuta. L 'anam11esi però è molto eloquen te per una serie di Jnanifestazioni ch e si so11 ve11ute svolgendo a carico dell 'apparat o respiratorio . Prima di tutto n on è privo d 'impor tanza il falto che la P . si espose n ella giovane età per lungo tempo alla inalazione di vapori di zolfo, donde le crisi dispnoich e particolarmente in seguito all 'affezione ch e si presentò con espeltorato m u co-purulento e con lieve febbre a 17 anni . Si può dire altresi che quest'affezione non guarì mai co1r1pletamente, ridestandosi nella stagion e invernale ed in seguito a cau se reumatizzanti ; di guisa ch e una parte almeno d ei disturbi regis trati n ell 'anamnesi prossi111a, e precisamente gli accessi di tosse con abbondante espettorazione muco-purulenta, p·u ò con siderarsi come la ripeLizjon e di quanto soleva avvenire su p er giù n egli altri i11verni , compresa la st essa astenia. Ciò che vi è stato di nuovo si assomma nella co11siderevole dispnea, n el profondo stato di cianosi, 11ella su cculenza della faccia, n el torpore fino alla sonnolenza. Gli at ti respiratori raggiun gevano il numero di 40 e, quello ch e è a~cora più significativo, la pressione venosa era d1 30, mentre di norma non arriva gener al1nente ch e a 13-14 cm. di acqua. È abbastanza facile con cludere da tutto ciò che doveva trattarsi di un 'ipertension e venosa contrap·p osta ad un 'ipotensione arteriale, con a~p~1nu1o di acido carbonico nel san gu e e con d!lffir.oltato scarico venoso da parte della cava supe·riore. ~la un a t ale sindrome minacciosa ehe si organizzò piuttosto in manjera brusca e che fortunatamente cedette in gr an parte al salass~, . deve pure riconoscer e le su e cau se fondaroenta._11. Queste potranno risiedere ~ell 'al?parato card1~­ vascolare o nell 'apparato r esp1ra tor10, compreso iJ mediastino · m a dobbiamo tener sempre presente la circosta~a ch e dal! 'an amnesi non risulta nes•


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sun a delle sol ite cause ch e sogliono offendere più comunemente il cu ore ed i vasi , m en lre rimangono sempre imponenti le r eiterate affezioni del1 'albero respiratorio. Sian10 così in un campo di cronicisn10; ma appunto quando v 'è del cronici smo non son o rari i riYerberi delle m alat tj e r espiratorie sul sis tem a cardio-vascolare. Si tratta dunque di questioni che saranno risol te nella discussione diagnostica dopo l 'esposi zion e d ell 'esame obiettivo. Piace però osser vare fi1t da ade o che lii ' Vassermann è riuscita n egativa, eliminandosi così una delle r agioni più i1nporlanti di cardio- ed angiopalie, m entre l 'esan1e del sar1gue h a dimostrato una poliglobulia co1ne succede negli stati asfittici. Esame obiettivo. Individuali tà appartenente alla 3a comb. morf. del De Giovanni senza alcuna apparenle deformità schele trica. l\1as e mu scolari toniche e trofiche, abbondante pannicolo adiposo, riessun 'alterazione nell 'apparato linfoghiandolare, cu le sottile, s11fficient en1ente ela lica, non molto dislensibile in pliche. Cute della faccia fortemente cianotica e così pure le mucose, u11 poco meno che all 'ingres o della P. in Clinica; diminuita è pure la u cculenzn di c ui già si è detto in principio. Disp11ea ancora notevole, decubito supino, t or.pore e sonnol enza quasi come pr.ima. Temperatura febbrile rcn1ittente ch e non h a mai raggiunto più di 38° C. Lingua umida, coperla da una patina g iallo-grigias tra piuttost o spessa; n essun 'alter azione dei riflessi faringei ed oculari; collo cor to, adiposo; n on si p alpan o n1nsse g hi and ol ari nè si avver te l a tiroide. A11'esam :> del torace nessun r eticolo ' enoso ben manifesto. Diametro anlero-posleriore quasi u guale al diametro trasverso; angolo epigas lrico ottuso; scapole aderenti; regioni sopra- e sottoclaveari, sopra- e sottospinose presso che ap1Jianate. Gli emitoraci si espandono egualmente, ma in misura alquanto ridotta specie alle basj, nelle profonde inspirazioni ; non si pongono i11 evidenza punti dolorosi con la compressione, n1entre è netta una cer ta dimil1uzionc della elasticità coslale . Il frernito vocale ·lattile è diminuito su t utlo l 'ambi lo, se si ecce ttua una zona dell 'emitorace des tro a livello d ell 'angol o scapolar e tra l 'ascellare post eriore e la paravertebrale, dove esso è rinforzato. Sulle zone apicali si apprezza talvol la una trasn1issione normale del suddetto fremilo: Alla percu ssione, in una zon a corrispondente al ter zo inferior e dell 'emi torace d estro, sj apprezza un suo110 iperfonelico cl1e assume una risona11za timpanica alta nelle vicinanze dell'ilo. Per un trat to di 7-8 cm. della regione interscapolo-ver lPbrale sinis tra si apprezza un suono molto chiaro inentr e sul rimanente dell 'ambito polmonare l a ' risonanza n on si discosta di molto dalla n orma. All'ascoltazione si odono rantoli a medie e piccole bolle diffusi su tuLla l 'estension e del t orace, particolarmente alla base di destr_a, ~ove sono. più numerosi . A livello d elle zone d1 r1so11an -za iper· fonetica si ascoltano r antoli a g rosse bolle con timbro metallico, c he cambiano però di carattere durante I 'espirazione ed all 1inizio dell 'inspirazion e n ella quale fa se son o ricop erti da ronchi sibil1anti ed in qualch e parte gementi. Nel tratto d ell 'emitorace d es tro, a livello d el! 'an golo scap ol a re come fra la paravertebrale e l 'ascellare posteriore, si odon o sfrega1nenti pleurici con caratt er e mol t0 rude. Su gli apici un respiro aspro ch e però t alvolta è ricoperto dall 'eco d ei rantoli delle zone sott ost anti.

Per quanto con cerne l 'apzJaralo car<lio-vascolare, i1 on esist e bozza precoràiale n è si osservano pulsazioni abnomi sulla regione cardiaca o tracce di 1e licol o venoso. L 'ictus non si vede, ma si palpa 11el 5° spazio intercos tale, un cn1. all 'indentro della lin ea emiclavear e sinistr a. !'tessun fremilo alla palpazione. AJI 'ascoltazione i t oni sono puri e n etti su i vari focolai, ma il 1° lo110 sul focolaio clinico della tricu spide ed· il 2° tono su quello della polmonare sono rinforzati . Alla pressione il limite sinistro d el cu or e si porta dalla zona del1'itto, con convessità la lerale, alla 3a. cartilagine cost ale ; il limite destro oltrep assa di due centi1netri l a margin ale d estra d ello st erno e forma un angolo acuto con l a linea che segn a il limite superiore del fegato lungo l a 5a. cartilagine cos tale. Fascio cardio-vascolare nei limi ti fisiol ogici. Polso piccolo, molle, frequente (120 pulsazioni nl nl ') . Addo1n e lendente al batracia110; cicatrice omhe1i cale infossata. Non esistono ma1·ezzature venose, nè alla palpazione sia superficial e ch e profonda si risvegliano con trazioni di difesa o dolori in alcun punto. Nessuna resiste11za parlicolare o presenza di liquidi liberi o saccati . Il n1argine inferiore del fegato sporge per circa 2 cm.. d all 'ar cata co, lale; è regolare 1 di co11si stenza nor1nale; s uperficie li scia. La milza arriva in alto a11 '8a. costola, ;111teriorn1e11te al1 'ascella m eòia; n on si riesce a pnlparla sotto l 'ipocondrio. Esame del sangue: gl. rossi 5.800.000; g l . biancl1i 10.500; Hb . 98; valore glob . 0,84; Piastrine 375.000. ·rempo di coagulazione diminuito (2 m '). Formula leucocitaria: l\olj nucl. neutrofili 76, cosin. O, basof. O, linfociti ] 8, 111onociti 6. Negli ~ lri sci Ji eve a nisoci tosi. Assenza rli bacilli di I\.ocb ne11 ·espettora lo co~ l an le1nen le in ripetu le ricerrl1e. ~j osservano in · vece diverse forme cli cocchi dispos ti a ca len elle e c1ualche diplococco capsula lo. Esame radiologico. Il lerzo inferiore dell 'emit orace tf eslro è opaca lo i1t tolo e presenta d elle omJn·e i rregolari di varia grandezza e· di maggiore opacità. Gli ili so110 forlemenle i11gorgati con 1narg·ini sfumati; ombreggiature ancl1e n ello spazio relrocardiaco. Si Jlola una stria pleurica al lunite superiore della opaci là destra. Cuore media110 con forle curva t11ra nel bordo cl es tro e sinistro.

L 'esame obiettivo ci confern1a nel con cetto generale deriva1, te dall 'ana 1nn es~ , ?he cioè il focolaio principale delle alterazioni r esponsabili del quadro morboso fin o al cosp ic~o aggravamento degli ultimi giorni deve ri.siedere n ~l torace e precipuamente negli orga rt1 del respiro. Da parte del cuore se qualco a di ~bnor1n e esiste lo si trova i1ell 'ambito della sezione destra ~on solo col rjnforzo del 1° tono sul focolaio della tricuspide e del 2° ton o sul. focolaio della pol1nonar e, ma ar1ch e con lo spostarnento plessimetrico del limite dostro oltre il margine ternale. Questi fatti riguardanti il cu ore accennano a sofferenze a carico del picco]o circolo, ove la pressione è induhbian1ente aume~­ lata, ma n on per un eventuale con1penso a v1ziature dell'ostio o della valvola mitrale che di certo non esistono in base all'esame ob iettivo, ·ibbene per ostacoli a monte dell 'ostio e delle


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« IL POLICLINICO »

' 'alvole d ell 'art. polmonare ~ o per un 'alterazion e del polrnon e o per modificazioni avvenute nel! 'arteria ste sa o nei suoi rami maggiori. D 'altra parte, parlandosi di un processo morboso del! 'arteria polmonare, bisogna vedere se trattasi di un 'alterazione primJ.ria dell 'albero arteriale o di una forma secondaria a malattie del polmone. • Ecco i punti essenziali che è d ' uopo ch1iarire nella diag nosi. Ricorderete intanto cl1e le considerazio11i fatte dopo l 'anamnesi ci hanno p.orLati ad ammettere un'affezione cronica del polmone di cui lo stato attuale non dovrebbe essere che in linea logica un aggravamento; e ricorderete pure c h e la paziente venne in Clinica in co1ldizioni asfittiche gravissime, con sintomi di ostacolato deflusso non solo del sangue dell'arteria polmonare nel piccolo circolo , ma antl1e delle vene cave nell .atrio destro. Ora quale è quell 'affezione per quanto cronica e con recenti aggravamenti del polmone c h e è capace di dare un quadro con simile ? oi abbiamo o ervato anche quest'anno casi imponenti di polmonite con epatizzazione massiva di tutto un polm one e con eg·uale compromiss ione ba silare dell 'altro polmon e ; abb iarl10 assistito allo svolgersi di copiosi versan1enti plet1rici con atelettasia polmonare notevole e sposta menti d el ct1ore , onde si richie e di 11rgenza un a toracentesi; abbiamo visto casi di enfisema rilevantissimi con aumento di pressione nel piccolo circolo ed ipertrofia d el ventricolo destro , ma non ci siamo mai imbattuti in uno stato asfittico com e quello che presentava l 'inferni.a. Ciò vuol dire ch e assai probab ilrnente non bastano le sole alterazioni d el polmone a determinare i] quadro morboso. Si è però accen nato innanzi ali' eventualità di una partecipazione del mediastino: ma I 'esame obiettivo e l 'ind.a gine radiologica non hanno messo in evid en za alcuna fenomenologia nei riguardi di una vera e propria sindrome mediastinica con asimmetrie o bozze toraciche specie in corri~pondenza d ello sterno.· riempirn enti della fossa giugulare, particolari dolorabilità, spostamento o pulsazione d el tubo lari1tgo-tracheale, notevol e ottusità sul manubrio sternale, fenomeni di compressione a carico dei vasi, della trachea, d ei bronchi e del polmone, dell'esofag o , d ecrli svariati tronchi nervosi. Con ciò non può d 'altronde escludersi in via assoluta che, trattan. dosi di un'affezione cronica de ll'apparato respiratorio, il mediastino non .sia compromesso in maniera secondaria con form e aderen ziali indotte da processi pleurici, anche senza arrivare a lla mediastinite callosa con tutto il corteo d ei sintom~ classici. Non sono rari codesti reperti al tavolo anatomico quando intra vitam non si ebbe a lcuna sintomatologia "'he si riferisse direttamente al m edia ~tino Gli esan1i radiologici, con lo studio dello spaiio retrocardiaco in posizi on e antera-laterale, han110 por-

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tato molta luce sull 'argomento; e nel caso nostro rico:de remo che per l'appunto 10 spazio retrocardiaco presenta delle ombre riferibili ad organizzazioni connettivali. Certo che, se per poco balec11sse l'idea di una neoplasia mediastinica, questa rimarrebbe esclusa, oltre che per la mancanza di ogni altra sintomatologia clinica e radiologica, anche per la nessuna partecipazione delle linfoghiandole, per l 'asscnza di uno stato cachettj co e sopra tutto per l'anamnesi, ch e, come più ~olte si è detto, ricollega Io stato p·r esente dell 'infer1na ad una serie molto lunga di affezioni respiratorie. Queste, dunque, unitamente alla notevole cianosi costituiscono j} nucleo del quadro morboso: ma la cianoSii che non può inettersi tutta in rapporto con le affezioni respiratorie, no11 è nemmeno la conseguenza di una compr essione estrinseca specie della cava superiore, non esistendo una sindrome mediastinica, e deve essere considerata come una difficoltà intrinseca al deflu so del sangue particolarmente nelle vie dell 'arteria polmonare e del cuore destro. Ora che siamo venuti alle due componenti della sindrome clinirc a, è il caso di aualizzarle brevemente. E cominciamo dalla componente r espiratoria ch e è senza dubbio quell a più antica. Si ha l 'impressione che tutto l'albero res1)iratorio dai bron chi alle pl eure abbia da 1r1olto tempo sofferto in una lunga vicend:l dl evenienze morbose, le quali m ettono capo ad una bronchite cronica cui non è estraneo il particolare n1estiere dell'inferma esposta all 'azione diuturna dei vapori di zolfo. Ma tra l ' affezione cronica dei bronchi che ha menato alla bronchite cronica più o meno esacerbantesi in certi periodi e specialmente d'inverno, e i segni evidenti (in .particolar modo ali ' esame radiologic.,o) di cronici risentimenti pleurici con aderenze massime a destra, vi è di mezzo il polmone come tale, ossia con g li alveo] i e con le trame interstiziali, a cui più propriamente dobbiamo rivolgere I 'attenzione. II processo morboso, come del resto risulta dall 'anamnesi, non si è fermato ai bronchi, ma ha invaso spe so o-li a lveoli , determina11do veri processi bronco-pneumonici; ma, quello che è più importante, a poco a poco hanno µTevalso i fatti di una reazione del tessuto stromale del polmone sotto forma di pneumonite cronica o r,irrosi polm onare. Tale c irrosi nella nostra P. nori solo è derivata da focolai bronco-pneumonici non bene risoluti e passati quindi al cronicismo , n1a rr1ette capo in gran parte -3nche alle reazioni interstizia li delle bronchiti croni che e finalmente alle pleuriti ch e inducono per sè stesse un 'atelettasia d el polmone. Si.cchè, se , -ogliamo toccare anche un quesito di anatomia patologica, possiamo spingerci a dire che qui difficilmente la fase sclerotic!l passò per quello stato ch e dicesi di cc carnificazione », come si ha essenzialm ente in eguito alle polmoniti ch e n on risolvono in modo regolare. 1


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SEZIONE PRATICA

aturalmente non tutto un polmone è preda del processo morboso, ma la rp,alattia può manifestarsi .a chiazze o zone, mentre altre località d ello stesso polmone diventano enfisen1atose . E questo è proprio il caso della nostra inferma, come rammenterete dall 'e~ ame obiettivo, n el quale s'incontrano ì documenti semeiolog ici di quanto or a i è affermato , dall..1 diminuzione d ell 'espansibilità toracica e della elasticità con riduzione d el fremito toraco-vpcale e con presenza di s fregamenti che d epon gono per processi pleurici, ai rantoli a piccole e medie bolle che attestano i] processo bronchitico; dal] 'aumento del diametro antera-posteriore con l'appianamento delle fo se corri po1tdenti agli apici polmonari e con la pre enza di zone iperfoneticbe da cui i deduce l 'enfì ~ema~ eco ì fino alle zone ipofonetich e con percezione di r onch i ibi1anti, onde è nece sario pen ~are_.a ch iazze cleroti ch e d el tessuto polmon are -con compre , ion e dei piccoli bron chi. Oltre a tutto c iò non deve fu agirvi un tratto J ell 'e ame obiettivo. in ct1i ... i parla di !l11a zona fra 1' ilo ed il terzo inferiore dell 'em itorace de tro con rantoli a gro se boJl e di timbro 1netal1ico e con risonanza i·perfoneLica alla percussione. Tale zona corri , ponde ad una bronchiectasia; e voi sapete cl1 e le bron chiec lasie non ono diffi cili a~ osservar i n ell e bronchiti croni ch~ e spec ialm ente n elle ' ' icinanze d ell 'ilo . J,a iperfonesi con ri onanza timpanica f. in r elazione. ben s'intende . col periodico . vuotan1 eo4-o d eìla sacca bronchiecta ica; 1na d eve tenersi an cJ1e conto dell~ zone en Ci ~ emati che , le quali () e o velano d el Joro colo r~to le sintom:ltologje profonde: il ch e su cced e più comu11eP1ente sul torace d ei vecch i. La bronchiec t.a ... ia .. i areb·b e J10 luta rn ettere in evidenza ullo ch ermo con le is tillazioni del lipiodol ; ma le condizioni a. Otti che della P. non h anno perme so una tale manovra; e poi non ])isogna rr1ai perdere la buon.a abitudine della diagno i in ba e a i dati d ell 'e :lme obietti,ro , che rimane empre l ,a rm 1 JJO lente e costante in mano del m edi co. È opportuno finalmente notare cl1e nella periferia ùelle accl1 c bronchiectasiche non sono rari i fo colai di raddensamento o scle rosi polmonare; e co i un 'altra font e di questa condizion e clì e già abbiamo amm e sa. Alla componente vascolare dell a indrom e si può arrivare direttamente dall a c irro i polmonare, in quanto è noto lo sforzo ch e in qu e ti casi deve fare il ventricolo destro per spingere il sangue alla sezione sinistra d el cuore. M.a g ià si è detto che quest'usuale r11·e cca11i8mo patogenetico non basta a spiegare la grave sindrome asfittica ch e la P. prcsen lava e ch e ancora .p resenta, sebbene alquanto ridotta. Si ha in breve tutta l 'i1npressione di una partecipazione non indifferente dell'art. polmon::lre o dei suoi rami a] processo morbo o. La clinica delle malattie acquisite dell 'arteria polm.onare ha un1 data molto recente. per ch è

una volta non . i parlava cl1 e di ole affezioni congenite, mentre l 'anatomia patologica, a con1inciare da Andrai n el 1829, aveva già .n otato ir1 varie osserv3zio11i la sclerosi d el! 'arteria in di cor so. Il prof. Zagari, in due lezioni pubblicate proprio dopo un secolo dal r eperto di Andral , non solo ~ !lustrò 111l caso della così detta cc cardiopatia nigra » per arteria c le rosi primitiva dell 'arteria .polmonare , ma tracciò n1agitralmente 1.a storia di questa arteriopatia, che va oggi sotto il non'le di cc ma latti.a <li Ayerza », ricordando i lavori italiani in proposito, fino a quelli della Scuola del v-iola. · Oggi, a quattro -3nni dalla pubbJi cazione dello Zagari , non può dir i più ch e que ta entità morbosa non figuri n ei Trattat i di patologia,. n en1n1eno tra i più estesi, percl1 è i r ecenti Trattali li e n e ono in r ea ltà ir1 erita tan1en te ocCUJ)ati . La i11alattia di A. erza appartiene al novero d el le .affezioni cron icb e d elJ ~a rt e ria polmor1are o arteriti polmonari cror1ich e, 1nentrc un 'altra le ione cronica. c he in ' 'erità r anpre ·enta finora piuttosto una rarità radio]o O'ica cd anaLomo-pa tolo.gica , è l 'an eurisma dell 'arteria pol1n onare. Non ·è a cr edere però ch e non vi siano a ltre, l delle arteriti po] mo nari acute e u bacute , illustrate specialmente da i 1France i: le une a decor o mali ano ed a tipo ul cero-vegetante, come complican za di infezioni a cut e ( treptococco , pneumococco. b.. ti fi co); le altre a d ecorso più n1i te e co n erutive i11 genere ad una ~ ffezione endocardi ca evolutiva , specie sullo 8fondo di una tenosi mitrali ca. Più rara1nente i è parlato di infezioni croniche e fibra-sclerotiche del polmone come di condizioni capaci di determinare una predi po izione per un 'art erite polmonare ubacuta qualora opra,rvenga quale causa determinante un 'infezione comun e, ad es. un 'influenza, un'ang·in a, ecc. Si com.prende age-volmente come un ·altra condizione favoritrice sia rappresentata dalla te ssa sclerosi dell'arteria polmonare quando ulla leione d ell 'endoarteria i organizza un coag ulo fibrina-leucocitario, n el qual e 71os orio trovarsi a li 'autopsia i germi d ell e co ì dette affezioni econdarie dei cardiaci. Ho voluto fare questi brevi accenni perch è dovremo tornarci u quando di qui a poco sarà necessario venire a lla discriminazione della lesion e d ell 'arteria polmonare n el c aso no tro. Intanto rimane fern10 ch e l 'arterite cronica o arteriosclerosi della polmonare è ] 'affezione ormai più con osciuta da l lato anatom')-pato1ogico e clinico fra tutte le malaLtie dell 'arteria in discorso. Ma anc'h e su questo te rTeno si è fatta una distinzion e tra forn1J prirnitiva, pi1'1 rara, probabilmente di origin e luetica e con pr edilezione per gl 'individui della razza indiana del Bengala , e forn1a econdaria più comune per aumento della pressione n el circolo polm onare in seguito ad un'affezione mitralica o ad 11n 'affezione croni ca dell'albero respiratorio 1


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lL POLICLINICO

(broncl1i ti croniche con enfisema, Lul1ercolosi fibrosa, ifilide bronco-polmonare, .p leuriti adesive con a teletta ia polmonare, sclera ~ i del polmone). Tn que La forma secondaria, in Clti .. ono particolarmente compromessi i rami arteriolari e le termin azioni intralveolari dell 'a rteria, prevalgono i disturbi da difficoltato scambio gassoso (cianosi) e le manifestazioni degl 'i11farti per obliterazione di quei ramuscoli (en1ottisi), mentre nella forma tronculare della sclerosi dell 'arl. polmonare (tronco e rami principali) predominano i sintorr1i cardiaci de11 'ins11fficienza ventriicolare destra. Quale co ncetto ci formiamo adesso dell'affezione dell 'art. polmonare nel nostro caso? ~ chiaro senz'altro che siamo lungi da una forma di arterite acuta, e tutto farebbe pensare ad un'arterite cronica o sclerosi della IJO]monare. aturalmente su questo terreno dobbiamo carlare una forma primitiva ia per la man.can 7.a di una infezione luetica, s ia per tutta la sta ri.a ch e ribadisce nella rnaniera più evidente una pleuro-pn·eumopatia. Siamo clu nque n el peri1r1elro dj una sclerosi second.a ria , e p·er la stessa ra.O'ione dell'anamnesi e per il sintoma predomiuan Le della oianosi è mestieri pensare ad una ·clcrosi arteriolare ed intralveo].are consecutiva a ll 'a]terazione cronica dell 1albero re, piratorio. J,a clero i polmon3.re ch e abbiamo dovuto ammettere nella nostra P. non soltanto l1a aun1cnlato la pressione entro l'arteria per l'obliterazion e di numerosi alveoli , e di qui il J)Unto di p.arlenza della sclerosi , ma ha pure agito direttamente u i ran1u coli vascolari producendone l 'i pessimento della parete e 1'alterazion e dell 1endotelio. intomatologia d 1-infarto fin o a questo mom ento J1on si è avuta, essendo mancato QO'Ili specie di dolore e non essendosi vista n è fuori della Cl i11i ca. n·è in Clinica alcuna traccia di emotti i . La lieve poliglobulia di 5.8'00.000 eritrociti è un fenomeno abituale della sindron1e a fittica, e non v'è alc un bisogno d'insistervi. Parrebbe co ì che tutto anda e de plano co] con cetto diaanostico di una sclerosi secondaria p eriferica della polmonare, ma è nece5 ario ten er con Lo di due fatti: uno con cerne l'inizio della grave intomatologia , l 'altro concerne l 1e' oluzione del processo moTboso; e perciò terremo 1' i11ferma in Clinica il più a lungo che si potrà p er orvegliarn€ l 'andamento. on dobbiamo din1cnticare quanto ho già accennato di sopra circa le forme di arteriti subacu Le ch e po son o svolgersi con un coagulo fibrino-leucocit.ario più o m eno ricco di germi sopra t1na sclerosi già esistente della polmonare mediar\ t e una causa infettiva qualsiasi, generaln1entc un 'influenza od un 'angina. Ebbene io credo che tale e'1enienza $l sia rnafe tata n ella nostra inferma, in quanto all'ini7.in ùell 'anamnesi prossima noi troviamo un J)roce .. so febbrile accompagnato ad un aggra' 'amcnto dell e condizioni respiratorie con e... pel-

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[ANNO

XL, NuM. 49j

tarato abbondante, muco-purulento, con cefalea gravativa specie alla regione occipitale e notevole astenia. Se aggiungiamo che tutto ciò accadeva quando serpeggiava l 1inf.etione influenzale , non s'incontra alcuna difficoltà nel pensare che il sub iLaneo peggioramento col quadro della sindrome asfittica che dura ancora, abbia rappresenlalo, per lo meno con grande probabilità, la manifestazione di un 'arterite subacuta sullo sfondo di una sclerosi del1'art. polmonare di tipo periferico. Quest'ultima deve ammettersi senza alcurt dubbio per le condizioni dell 'albero respiratorio e per l'ipertrofia del ventricolo destro cl1e non è 3.l certo di data recente. Una scler osi della polmonare che già sia arrivata a determinare per se ipsam una cianosi del grado presentato dall'inferma, dovrebbe essere fatalmente progressiva, mentre un'arterite polmonare subacuta potrebbe anche r etrocedere, lasciando eventualmente i soli fatti dell'arteriosclerosi non ancora molto cospicui. ~1a di ciò solamente il tempo potrà essere giudice. Comprenderete come avrei potuto alleo-are qui un com,plesso d 'indagj ni dalle elettro~.ar­ diografiche a quelle sul la funzionalità del polmone e su g li scambi ga os i, n1a 110 preferito farne a meno per non confondervi e per dimo"'trarvi an cora una volta come, con tutto il ripetto alle ricerche biologiche a cui dedichiamo in Clinica buona parte del nostro lavoro, i giovani medici debbono e sere più che altro addestrati, sempre che è po . ibile, alla diagnosi in base al buon esame obiel l ivo ed alla retta valutazione dell 1anamne i. Così pure ho rinunziato, in questo caso, ad una serie d 'indagini radiografiche le quali sarebbero state ~orse un inutile lusso. iD opo tutto ciò la formula diagnostica più acconcia nei suoi dettagli mi semb ra p·e r adesso la seguente: Bronchite· croriica con bron1

ohiectasia, pleurite cronica adesiva e cirrosi polmonare con zone enfisematose; sclerosi dei rami arteriolari ed intralveolari dell'arteria polmonare con probabili focolai di arterite polmonare subacuta. Notevole ipertrofia del ventricolo 1destro del cuore e sindrome asfittica. La prognosi è senza dubbjo molto riservata . La terapia s'ispirerà ai cri~ri di riposo assoluto, tranquillità di animo, dietetica riguardosa; si cer cherà di so ten ere le forze cardiache con adatti cardiocinetici, particolarmente la c anfora, la sparteina, la s tricnina; si somministreranno dei vasodilatatori come la teobromina e dilatatori bronchiali con1e la lobelia, la grindelia, ecc.; si darà del1 'o. igeno e si provvederà ove le condizioni lo ri cl1ied.a no, a sottrazioni sanguigne generali o locali (salasso: sanguisugio). Per i fatti a cari co dell'albero respiratorio, si daranno inoltre periodicamente degli espettoranti e dei balsamici; e q.ualora l~ tosse insista e passi la misura del bisogno di espettorare, sarà calm ala con l eggie~e ~losi di oppiacei. Si tenterà anche una cura JOd1ca.


(Al\ o XL, NLi\[. 49)

SEZIONE PRATICA

1925

Dopo la lezio11e 1'infern1a è rimasta ancora per matorl, non apparrà s tra110, dati i rapporti fra alcuni m esi in Clinica, presentando per qualch e lronlhosi e flebjte, onde i p arla non rarame!lte te1npo su per gii1 i soliti fenomeni particolardi tro1nboflebite ; n1a i fatti infiamn1atori sono n1ente a carico rlel torace. Ma verso la fine di i1ure una testimo11ianza dello stato infettivo (ingennaio essa accu ò un vivo dolore alla losan ga fJuenzale) che aveva colpito la P . prima che si poplitea destra, e con1parve forte eclema alla r esvolgesse la sindrome g rave della dispnea e d elgione malleolare co rris por1dente ed a tutta la su ! 'asfissia. Trovo acconcio ricordare che contro la perficie anteriore del piede. Dolente si dimos trò trombosi ricorren1mo con vantaggio al citrato di di ll a breve l 'inlero decorso della safena. sodio, somministrato per proc toclisi. Dopo circa una settimana si. notò piccola quantilà di sangue n el! 'esp e ttorato ; il dolore ali 'arto Alla diag nosi già di so pra formulata debjnfcriore destro era diminuito, ma 1'arto rimabono aggiungersi le manifestazioni di tromneva ancora edematoso. Continuando l'esame d el bosi ve11osa centrale e p eriferica; ma p er il sorcliario, si trova cl1e il 5 di febbraio l 'infern1a era prende11te miglioram en t o d elle condizioni t onpire tica, mentre sj erano registra li qua e Jà fin o raciche e generali , ch e non i arebbe aspettato a guell 'epoca modici rialzi tern1ici ; la cianosi e la di pnea avevan o ub1to un notevole migliora dopo una diagno i di proare ~iva cJer osi m ento. Tntan lo, pochi giorni dopo, compari ce d ei rami arteriolari ed intralveolari d ell 'arteria un edema anche al dorso del pi ed e sinistro, ma p olmonare, si è aut ori zzati a ritornue alla senza dolorahilità. L 'espettorato è diminuito. TI questione dell 'esisten za o meno di un prc(e so 17 febbrai o on o JJr escnti degli edemi agli arti ubacuto arteritico sullo sfondo d ella sclerosi inferiori ed alle 111a ni ; il gonfiore si es tende rl alla rlella polmonare. E la rispo . . ta non può essere mano des tra a tutto il braccio corrisp ond enle ; ch e log icam ente afferm a ti,•a dì un tale preil giorno egt1enle i m anifesta una m elen a. Da ce o: onde n on l1a più r agione clj conquest'epoca in poi la fenomenologia è andata gradatamente a ttenuandosi non solo n ei rigu ardi servarsi al rig uard o il c riterio cli probabidella cianosi, cl ell a dispnea e delle man ifes lazioni lità ammesso n ella formu Ja diag n0stica . Si periferich e or a in <licate, ma anche n elle condiricorderà infatti ch e, p er ar11m ett.ere defizioni obieL Uve d ell 1albero r espiratorio (climinuzio~ nitivamente quest a arterilo subaruta sopragn e dc>ll 'espol tor a lo , rliminuzio11e dei ranto1i, reO'iunta in segu it o ad un infezione r ecente, spirazione pii1 )ibera, ecc.) . La d eg·enza in Clinica n on man cava cl1 e il dat o d·e1 decorso verè ancora continu a la, 1'inferma ha r o1ninciato a so il miglioramento. Po. sia1n o dunque dire ]asciare il le t lo, a riprendere qualcl1e leggiero Jach e qi1ando la P. ll cì dalla co r ìa in condiziovoro femm iuile, e più tardi è u se] la rlall a Clinica in condi1ioni cli notevole migliora1l1ento. ni orldisfacenti , -eran o ce:-;s.a ti i fatti dell'arten d ecor so <l ell 'a ffezione è molto istru LliYO e ci rite sl1bacuta con t11tte le . 11e consPg uen ze fa comprend er e qt1anto sia utile il poter eguìre pos ibilità que ta ch e è amm e . . sa in qualche gli a nt1na1a ti per un te1npo abbas1anza lungo , specaso da Vaquez. Lt1t embach er , Duran d - ma c ie> ~ la mala l Iia è ancora in evoluzione. Le epier a rimasta sen za du bl>i o ia scler osj periferica cri i h anno un egnal ato valore n elle le1ioni cli d ella p olm onare. Tale cler o i , pur ef.sendo niche . di sua natura prog-res~i,ra, n on sarebbe stata Per circa un n1 e e, d alla fin e di gennaio a capace di provocare di per è sola la grave quella di febbra io, l 'inferma presentò una sintosindrome con la qualP l 'infern1a fu accolta in 1na tolog'ia p eriferica cl1e parrebbe poter si spieC:linica. gare con un 'in5t1fficienza del venlricolo destro . f·; da rilevarsi però ch e il fegato vi p artecipò poco o i1ulla 1 rimanenrlo a un dipresso sporgente com e &AJ DI prossima pubbllcazloae : prima per un paio di dita trasverse d a ]] 'ar eala Prof. CESARE FRUGONI t'os tale; d 'altra parte i dolori prima alla losan ga poplitea d estra e poi a tutto il d &orso d ella safena Lezioni di Clinica Medica indicano lo svolgimento dj un 'affez ion e 1ocale ch e Volume in. .8° di circa 500 pagine, stampato su ottima ri ponde a una trombosi d ei vasi venosi. "fal e carta, in nitidissimi caratteri bodoniani, e con figure trombosi ha un complesso di cau se ch e vanno ò aJ nel testo. maras rna con ral1entamento clell a corrente all 'au Prezzo L. 6 O più le spese posta1i di spedizione. rnen to d el la pre sione venosa, dalla inspissa lio sanguinis in gen erale alla iperpias trinosi ch e è I a IMPORTANTE: Ai Signori Medici abbonati al cc Po.. risultata nel quadro em a tologico . È interessan le Jiclinico » sarà ceduto per sole L. 4 O in porto franco, il fatto che ~rui sono state colpite dal processo ma per beneficiare di tale speciale facil itazione essi dovranno morboso anche le vene del braccio, ciò ch e r apinviare subito Vaglia di L. 2 O quale sottoscrizione, salvo versare Je residue L. 2 O al ricevimento del volume. fJresenta un 'evenien za piuttosto rara . Ma è an N. B. - Per risparmiare la tassa del Vaglia, le predette L. 20 cora più interessante l 'essersi manjfestat.i altri possono essere anche versate, senz'altra s pesa, nel nostro Conto fatti cli trombosi a carico dei vasi polmonari e corrente Postale N . 1 /5945, mediante l'occorrente Bollettino da d ei vasi dell 'intestino , onde si ebbe espettora1o richiedersi allo stesso Ufficio della Posta, ma del quale se ne trova cop ia, espressamen te approntata per tale uso. nel nostro prece.. s anguigno e pii1 Iardi anche m ele11 a. Si disse nella dente Fascicolo .t3. lezione che espettorato sanguigno non vi era mni Sul polizzino del Vaglia o d el Bollettino applicarvi la fascetta sta1o fino a quell 'epoca; ma la forma morbosa comprovante la qualità di abbonato al « Policlinico ». lungo il suo d ecorso si è venuta ancor meglio Avvertenza. - Le richieste che gli abbonati ci facessero perve.. dichiaranclo an cl1e coi fenomeni di 1rombosi e . nire altrimenti, non potranno beneficiare della eccezionale ri.. duzione sopramenzionata. la quale resterà in vigore an· ò 'infarto n el! 'ambito del polmone . cora per il corrente mese. Che alla trombosi della safena si complicas e I vaglia vanno indirizzati all'editore del « Policlinico » LUIGI una fenomenologia f] e])itica con lievi fatti infian1Pozzi, Via Sistina. 14 ~ Roma . 1

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1926

« IL POLI CLINICO »

LAVORI ORIGINALI 0Sl'.EDALE lJELLA MISERICORDIA E DOLCE DI PRATO

PISANI~ Sopra una particolare area di ipert·onesi mobile nel pneumotorace. Direttore e Medico prin1ario: Prof. S.

Contributo clinico e radiologico alla diagnosi prec?ce del pneumotorace ed alla precisa valuta· z1one del suo comportamento agli effetti di una efficace collassoterapia.

S. PISANI.

(Cont inuazione e fine; v. num. ·precedente). Jl. -

~fECCANISMO DI FORMAZIONE E DETERMI-

NISMO DI SEDE, DI FORl'vIA E DI GRA.NDEZZA DEL-

L ' A. I. PNT.M. •

a) Al eccariismo di formazione . Dopo quanto siamo andati esponer1do Jlon v.'ha dubbi~ cl1e il comparire dell'a. i. pnt.m. sia subordinato (4) al racoogliersi idi una « bCAlla, d'aria n pneumotoraarica nell'un pu.nto o n~ll ' altro del cavo pleurico. La ragione essenziale de l meccanismo di produ.zio·n e dell 'a. i . P11t.1n. è cioè di per sè stessa palese e chiara. b) Determinismo di sede. Altrctlan lo palese e chiara è la ·ragione che dell 'a. i. l)I1l.m. delern1ina la sede: i oi abbian10 visto infatti ch e in decubito orizzontale ~ upino l 'a. j. pnt.m. occupa la parte più alta e più sporgente della gabbia toracica; abbiamo rilevato ch e in d.ecubito laterale essa risale in alto verso il lato opposto a quel lo del decubito del malato· abb iamo del pari veduto che in decubi lo ~riz­ zontale prono l 'iperfonesi si trova in alto al disotto delle prime vertebre dorsali , me;1tre in decubito genu-pettorale si fa strada addirittura fin sotto alle ultime vertebre del tratto dorsale medesimo; vedemmo infine ch e in posizione seduta l 'a. i. pnt.m. raggiunge e sorpassa il manubrio dello sterno, e cl1e in piedi es a rimonta tutta fino alle regioni sottoe ovra claveari. La zona iperfonetica adunque va ad occupar e costantemente quella parte del cavo toracico che si trova nel piano più elevato rispetto a quello di decub·i to, e perciò è evidente che il determiriismo di sede dell' a. i. p1nt. m. è sem.plicemente iJi funzione 1

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de~la

legg e piiì ele1neritare d'ella gravità applicata all' aereodinamica. [La scar a mob,ilità ' ;er so l 'alto cl1e l 'a . i.

[.ANNo XL, NuM. 49}

duto, potrebbe in verità apparire in contrasto con u_na simile interpretazione, ma io penso c~e di contr~sto n~n si possa parlare : prima d1 tutto se si considera che ciò avviene soltanto quando la prima introduzione è stata ~olto piccola; in secondo luogo se, per quanto riguarda ~a poca spostabilità dell'a. i. pnt.n1. nel decubito sul fianco sano , si tiene conto della speciale retrattibilità e compressibilità del lembo •P'o lmonare ante riore-inferiore in confr.onto alla compressibilità della pars interme~ia della superficie anteriore del polmone; ed in terzo luogo, se per quanlo riguarda la non costante o totale scomparsa dalla re2ione retrosternale-inferiore della zona iperfon~tica in decubito semi seduto. i tiena conto della difficoltà che una cc bolla ga o a n deve incontrare nel risalire in alto data la ristrettezza del tratto inter1nedio dello pazio sterno-pericardico e data la difficile fiancabilità di esso tratto dovuta alla presenza del leo·amento sterno-peric~~di c.o-superiore e della · ba e cardiac.a J. La. 1 . pnt.m .. quando non ostino particolari condizioni insite alla reaione eh-e essa occupa , si comporta adunque proprio come la cc bolla 1d' aria n della livella. c) Determinismo di forma.

Fra le ragioni ch e presiedono al determinismo delle varie forme che assume l 'a. i. pnt.m. a seconda dei vari decubiti, alcune sono assolutamente ovvie, altre potranno sembrare un po' complesse, ma sono ugual1nente chiare. Nessuna meravigJia infatti che l 'a. i. pnt.m. cl1e si riscontra nel deC'ubito orizzontale supino abbia una forrr1a a campan.a .anzichè perfettamente rotonda come dovrebbe essere una vera h·olla d'aria; e nulla di strano ch e ]a linea di confine della campana iperfor1etica verso la parte ammalata ia appena arcuato in alto e fortemente obli quo in basso in vece di essere tutto ed uniformemente rotondo: Ciò di.pende semplicemente dall 'aume1ito verso

il basso e verso l' este;·no dell'indice di retrattibilità d~l lembo polmonrzre anteriore-inferiore. Tanto meno poi deve meraviglia-re il fatto che la linea di con fin e della campana iperfonetica verso la parte sana sia quasi verticale anzich è rotonda: Basta ricordare che i:l seno complementare pleurico anteriore si ribatte secondo una liriea. che, agli effetti di tina percussiorie a serio occupato , p uò c,onsiderarsi appunto quasi verticale (5). 1

pnt.m. pre enta talvolta nel pa aggio dal decubito orizzontale supino a quello sul fian co · (5) Ciò vale tanlo per la parte destra quanto per sano (v. nota a pag. 5) , ed a quello sc111i-se- la parte sinistra, data la maggiore cedibilità e (4 )

Vec1ren10 più oltre se in tutto od in parte.

scorrevolezza del seno pleurico cli inistra in corrispondenza dell 'incisura cardiaca . •


[ANNO

XL, NuM. 49]

SEZIONE P,RATICA

Quanto alle ragioni per cui l'a . i. pnt.m . assume invece una forma più nettamente ovoid~le e quasi sim111etrica nel decubito pro110, in quello geriu-pettorale e sul flan,co opposto al pneumo (v. fig. 7, 8 e 3); quanto alle ragioni per cui essa tende ad in verti re il raggio di curvatura delJe sue Jinee laterali allorch è il malato passa dal decubito supino al decubito sul fianco omo1iimo (v. fig. 2) (diventando più bombée verso la parte sana); e quanto, infìne , alle ragioni i)er cui e sa assume una confi gurazione triango lare n el decubito sedato e ad «anfora» in quello semi-seduto .. . , (v. fi g. 4 , 5 e 6) tali ragioni dopo quanto abbianto detto - appaiono tutte addiri tl l l ra in tl1itive, essendo inerenti e ubordinatf al fatto em plici simo che nel passaggio dal dec1tbilo orizzon-

tale supino all'uno o all'altro di cotesli diversi decubiti, la cc bolla gassosa » oltre a risalire. per legge fisi ca, verso l'alto, si pla ma coll'una forma o coll'altra n seconda della costit11zione anatomica della regione invasa e del vario indice di relratlibilità o di distensibilità o di spostabilità degli organi circostanti. Ragioni elem.entari di ordirie fisic c e cl i ordine anatomo-fisiologico, spiegano adurtqu e in ogni sua parte il polijormismo da decubito 1dell' a. i. pnt. m. d) Determiriisnio di ampiezza.

Una certa m eraviglia può invece arrecare la rilevante an1pi ez1a della a. i . pnt.m.; ma più del fatto che Ja <e bolla gassosa » abbia in genere dim en sioni n1olto notevoli fino dalJu prima introduzione, ed in ogni decubito , sorpre11de il fallo specifi co che essa in decubito orizzontale supino vada non soltanto ad occupare la regione reLTo-sternale, ma la sopra vanzi di tanto da giungere fino alla parasternale ed oltre ; mentre è noto ch e il limite di riflessione del seno pleurico anteriore raggiunge appena , non ovunque, e oltanto per brevissimo tratto , la lin ea mediana. Vero è che lo spazio sterno-pericardico p11ò considerarsi agli effetti di una invasione da parte del seno pleurico ricolmo di gas qua i come uno spazio ]ibero, data la sua speciale configurazione anatomica e data la grande cedevolezza dei suoi legamenti , ed è aJtresì vero ch e il seno pleurico anteriore , oltre che facil e alla distensione, è anche assai fa cilm ent e , postabile, stante ch e il suo foglietto posteriore contrae col pericardio rapporti cosi lassi da potersi parlare quasi di un piano di scorrimento della pleura ~ u 1 pericardio: vero è cioè ch e i daanatomo-fì iologici forniscono anche a proposito della grandezza della a . i. pnt.m. ele-

t'

1927

menti interpretativi di primissimo valore e tali anzi che la spi~gazione del perchè il gas pneumotoracico non so ltanto arrivi fino alla linea mediana ma possa anch e spingersi fino a lla marginale sternale opposta, diventa mollo facile ... , ma dobbiamo anche riconoscere ch e nemmeno se noi invocassimo il concorso dell 'azione di cc risucchio marginale » eserciLala dal polmone sano sul seno occupato dal gas (secondo il rneccanismo esposto da Ebert per spiegare I, ernia mediastinica), noi potremmo convincente1nente spiegare la espan sione dell' area di iperfonesi toracica mobile verso Ja parte sana in misura tanto sproporzionata sia alla entità anatomica dello spazio sterno-pericardico, sia alla distensibilità fi siologica del seno pleurale. Nel determinismo di ampiezza dell a cc bolla ga so a » devono perciò fi gurare anche altri eleme11ti oltre a quelli ch e abbiamo fin qui con siderati , e questi ono a mio g iudizio fondamentalmente rappresentati da j enonieni di

aniplificazione sonora da parte della parete toracica , e da particolari condizioni di consonanza da parte del parencliimc:1 polmonare che circonda la raccolta del gas pn eu1nolora•

Cl.CO.

Io pen o cioè ch e - mi riferisco sempre per maggiore chiarezza all 'a. i. pnt.m. anteriore « a campana » le dimensioni della cc bolla gassosa » appaiono più ampie di quanto potrebbero con entire il quantitativo di gas pneumotoracico e la distensibilità e spostabilità della pleura , perchè il parenchima polmonare ch e confina con ]a raccolta gassosa viene a sub·i re una convibrazione sintonica con la raccolta st·e ssa all orchè si percuote radialmente ai margini della cc bolla d'aria », e perchè la gabbia toracica fa nel contempo da diffusore di suoni e da cassa di ri~onanza, e quindi da con gegno amplificato1·e dell 'a. i . pnt.m. Che tutta la gabbia toracica amplifi chi i suoni chiari è invero cosa a chiu1tc1u e nota; e che il blocco sternale in particolare amplifi chi ed alteri notevolmente i rilievi di fine semeiotica sul mediastino anteriore, specialmente in quelle condizioni morbo e ch e i accompagnano (come nel caso di .p neumotorace) ad un eccesso di sonorità, è tanto vero ch e il ahli arriva addirittura ad affermare che « su Ilo sterno non è }Jossibile una localizzazion·e esatta dell 'urto percussorio , perch è qaesto osso vibra tutto più o meno, come un grande plessimetro ». ~ d'altra parte nozion e comun e ch e quando due zone . o due organi di sonorità differenti sono fra loro contigt1i . avvengono - ap-

\


1928

1< rL POLlCLINJéo »

punto in conseguenza della <l azione in sriperfj cie e. in pro~:>ndità » dello scuotimento percussor1Q - fenomeni di sconfinamento di suono (trapasso del cam.po di scuotimento plessico) i quali finiscono per modificare più o meno profondamente quelli che sarebbero i valori plessici assoluti. [Nel caso di contiguità di due suoni chiari si ha cosi il predominio cli «.trapasso » sonoro dal l 'organo o dalla zona ]a cui percussione provoca vibrazioni sonore più diffusibili , e cioè si ha il predominio del suono più intenso e più grave, col ch e si viene a determinare un cc effetto rischiarante ». Nel caso di contiguità di due suoni oscuri o di un suono chiaro e di un suono oscuro, si ha invece il predominio di azione in superficie e d in profondità del suono appartenente all'organo od alla zona ch e più notevolmente annienta la forza viva medesima, e cioè si ha il predominio del suono più ottu o, d 'onde un e< effetto o/fuse.ante » ( 6) J. Orbene, se nel caso nostro 11oi ommiamo quanto di iperfonesi (per diffusione ed amplifi cazione) può aggiungere il massiccio sternale alla sonorità propria della cc bolla gassosa », a quanto di iperfonesi (per trapasso di suono) può a sua volta ricevere dalla « bolla » il tessuto polmonare ch e la cir conda, io penso che noi abbiamo senz'altro trovato le ragioni essenziali (7) dello sconfinamento in senso raggiato del suono chiaro scatola re dell 'a. i. pnt.1n. in decubito supino e, mutatis mutanidis, le ragioni della eccessiva ampiezza dell 'a. i. pnt.m. in tutti g li altri decubiti. Infatti, se la percussione viene effettuata col metodo palpatorio e cioè mantenendo il dito bene aderente alla parete toracica (Grocco), le aree di iperfonesi risultano molto più amp,ie . di quelle delimitate col dito appena ap]Joggiato: appunto perchè n el primo caso 1'u rto percus5orio si diffonde senza disconti11uità e quindi in misura molto maggiore, mentre in(6) Vedi a questo proposito i lavori sul « Trjan golo di ottusità paravertebrale opposta » tli Gnocco e sul cc Triangolo di sonorit à paravertebrale omonimo )\ di GARLAND nella pleurite, e quelli sulla « Area di iperfonesi }Jaravertebrale » di CARPI e sul cc Segno di Boeri Pieraccini », rispettivamente nel p11eumotorace e nel idro-e pio-pne11molorace . (7) 1Vello svolgimento di questo paragrafo ho trascu rato, a ragion ved uta, di prender e in conside razione un 'altra ed interessanlissima comporiente di amplificazione dell'a. i. pnl. m., la quale rientra in, un complesso di modi! icazi oni fisiche rlie il polmone mostra di subire semplicemente in conseguP-nza del can1b iarrtento di decubito , tanto in conrlizioni nor1nali che patologiche. Tali modificazioni sono essenzial1nente rappresentate da un aumento di sonorità e di traspar en za, e da una climinu;;ione di r espiro e di vibratililà di quella parte del poln1one ch e sta

lANNO XL,

NUAi.

49]

Yece ~el second~ , caso la appasizione Ie.g gera d~l dlt? r ende t effetto de11 urto percussorio d1sco11t1nuo e quindi la sua azione viene ad essere notevolmente limitata e raccorciatà. Chè se poi pratichiamo la percussione strumentale, allora l'ampiezza dell e zone di iperfon esi aumenta in misura ancora più raaguar.devole, evidentemente perchè tale pe~­ Guss1?ne provoca un ancora più facile tra pass? d1 suon<) dal campo di scuotimento pless1co verso la periferia. III. -

RI CERCH E RADlOLOGI CHE .

Quando h o comunicato al Congresso di Medicina interna del 1924 la nota preventiva sul1'a. i. pnt.m., ho espresso il convincimento che un appropriato studio radiologico avrebbe dovuto avvalorare quanto enunciavo in base ai semplici reperti plessici. Orbene, pur potendo oggi confermare ch e le indagini radiologi.che hanno convalidata la reale presenza di una « bolla gassosa mobiJe n nelle sedi plessicam ente iperfonetiche, devo tuttavia dichiarare ch e l 'a. i. pnt. m. è so,p ratutto un rilievo di ordinaria semeiologia clinica. Gli è che una raccolta d 'aria endotoracica senza limiti propri e mascherata in quasi tutte le incidenze dal sovrapporsi di altre immag ini o ugualmente trasparenti o troppo opache, . si radiografa con molta difficoltà . Io posseggo tuttavia una serie oramai rr1olto ragguardevole di radiogrammi assai ben dimostrativi specialmente per quello che riguarda il decubito sul fianco sano nel quale vien~ ridotta al minimo la sovrapposizione. delle im!fia.gini, ma anche le radiografie fatte in decubito supino .con incidenza trasversale, quelle frontali fatte in piedi, quelle in decubito obliquo e quelle in posizione genu-pettorale ))Ossono ottimamente servire di conferma ai dati clinici. nel piano più alto e quin.di iiiametralmente opposto al piano di appoggio del corpo, ed appaiono in verosimile e preci1Juo r apporto con le modificazioni da decubito della depressione: endopleurica, della. elasticitd polmonare di struttura e di fun.zione, del polmone, del suo peso, rionchè della cir colazione sanguigna linfatica ed aerea, dentro al polmone m edesimo. Si tratta, come ognun vede, di un compl~sso di f enomeni che non sono stati fino ad ora presi in, esame. Essi sconfin,ano dal campo ristretto del pneumotorace e r ient ran o in quello generale della fisiologia e fisiopatologia dell'apparato respiratorio~

Lo studio di questi fenomeni - e di altri similari a carico del tubo gastro-enterico - è già quasi completo, ma, per il momento, voglio limitarmi a queste poche parole di riservatissimo accenno.


[ANNO

XL,

NUM. 49)

Ecco, ad esempio , la radiog rafia di un caso t.b .c. polmonare destra , prirna di iniziare iJl pneumotorace , fatta in dec1ibito orizzontale supino e cort incidenza latero-later ale, d estralastra. In essa radiog rafia (v. Radiogr . N. I )

RAo. N. 1. del Pnt.

1929

SEZIONE Pl\ATICA

!a ..,ede e con fìgurazio11e d ella « boJJa gassoa n sono s ubord ina te a lle leggi aereo-dina111 icl1 e. La radiogr a fì a N. 3 d imo Lra che j n decubito aenu-pettorale la « b,oJla gas osa » va a

Decubito b rizzo11lale s upino. Radiografia in inciden za laterale IJ.-Jalerale

non si ba indizio a1cuno eh una r accolta ga sosa r e tro-s ternale a margini pr opri (8). Nella radiografia N. 2 fatta n ello slesso· dec11bito e n ella . trssa inc iden za , n1a dopo il 3° I

. Prima

.

raccoglier si n el r ece so ple urico basilare po.. teriore. La radiografia N. 4- (t.b. c. polm on are sini... lra), fatta in decubito laterale d estro. con

·•

,

R AD.

.

2.

Deoubilo dorsale. In ciden za la lero-la lerale. Dopo il Pnt. 1(3° riJornirr1 ento).

rifornimento,

la << b'olla gassosa » è invece b en visibile, e la sua forma a cuneo con base in alto verso l 'apo fi si ensiform e e l'apice i11 basso verso il g iug ulo, dimostra appunto ch e (8) Si noti ch e sulla ·radiografia N. 1 è invece 11 ettamente visibile una zona di maggior e trasparenza, a conlorn i molto sfumati, quasi evanescenti, situata so l to la parte pjù alla d cl profilo toracico, a conferma di quan lo ho accennato i1ella nota 11 . 7 a i)ag . 11.

in c iden za antero-pos teriÙrc, prima del pneii1notorace non mostra· alcuna «bolla gassosa », 1na soltanto una zona 'a]ta di maggio re trasparenza , evidentementd dovuta alla . rr1aggior e aereazione locale del p oln1one (v. nota n . 7 a pag. J.l). , Subito dopo la prima introduzione, la ub olla gassosa » è invece molto chiara (v. Radiogr . N. 5).


1.930

et I[; P OL JCL JN JCO

RAD.

~.

3. -

»

[ANNO XL, NuM. 49]

Dec ubi lo genu-pet.lorale. Incirl cn zalalero-la terale .

}

.

,

f\Ao . N. 4. -

Decubito sul fian co cl es tro, pr11na d el Pnl . Incidenza a11lero-pos teriore.

'

RAD.

'

5. -:- Dec ubito ul fia1tco d c · 1r o, dopo la ia

in t roduzioT1c. Incid en za nn tero-1>osteriore.


[ANNO XL, Nul\1. 49]

Mantenendo sempre il n1a lnto sul fìaHco destro ma i nclinando forten1 ente il pinna cli appoggio, caudale , la radi ogra fia din10 tra (v. Radiogr. N. 6) ch e la « bolla ga o a u è risalita quasi tulla vèrso la spalla. Mettendo, infine, il malato in. pierli , cero r lte

RAD .

N. 6. -

1931

SEZ lO!\ E PJ\AT1CA

l''.

PtAPPORTI

FRA

L, ABEA

PX EUl\1.0TO R-\CI CA }Vll)Bl LE PLESSI Cl

ED

PRECEDEN f E\ l ENTE

DI

lPERl'ONESJ

AL(. uNI RILIEVI OESCRJTTI

P:iEUMOTOfu\CE .

Da quanto sono anela lo

~~po 11e11do

resulta c..l1e l 'a . i. pnt.m. è, a lni no dal punto di vista

Decubito oblic1uo des tro: spalla sinistra in allo. Incicl c11za ar:!c ro-po leriore.

la « b olla » è andata a raccoglicr:"'li olto le pri me coste (v . Radi ogr. . 7). Il controllo rnlliologico con f errria ad u nqu e

NEL

'

cli11ico un rilievo di grande sen1plicità, se pure di una certa fin ezza !"en1eiologica . Fa • meraviglia perciò ch e non ~ in . tato fin qui 1

-

il An . .. 7. -- In pi ed i. Dopo la ia introduzione .

in maniera indiscatib,ile ohe n.el prieumotornce

si forma, fin o dalla prima irttrod11ziorie, i1,ria cc bolla gassosa n, 1nobile secorido le lega i cl el-

11o tato e descritto, tu nlgrutlo i r1umerosi co11-

1

l' aerec\dinamica (9). (9) Il Radiologo del mio Ospedale (dolt. l_,ASAGNA) ed il suo Aiuto (dott. NENC1N1), ch e mi sono stati preziosi collaboratori , pubblicl1eranno in extenso Ja parle radiologica relativa all 'n . j _

p11t.1n. , analizzando .. opralt1 Llo le difficoltà tec11i ch c che il Radiologo incontra nel pneumotorace imbriglialo, e cioè ln quei casi in cui Je adere11ze rendono così difficile Ja documentazione ra, cliolog ica dell 'a. i . pnl. m ., da dare t alvolta la

errata impression e che la « bolla gassosa », noncl1è seguirle, sia ndd irillura in contrasto · con le leggi dell 'aerecista ti c.: a e delJ 'aereodinamica.


1932

« IL POLICLINICO »

tr~buti

portati dagli AA. italiani e stranieri allo studio della semeiologia del pneumotorace. L · « Area di jperfonesi para vertebrale opposta » descritta da Carpi nel pneumotorace. libero, e la « Zona di risonanza controlaterale » descritta ·da Pieraccini e da !Boeri nell'idro- e nel pio- pneumotorace, sono infatti rilievi essenzialmente statici , e non hanno nulla a che Yedere con l'a. i . pnt..m ., il cui carattere essenziale è la mobilità da decubito e la variabilità di sede; e n essun·a analogia può deJ pari essere intravista n·emmeno fra l 'a~ i . pnt.m. e I' « Ernia mediastinica » di Ebert, giacchè a prescindere dalla · sua staticità e da tutto quello che semeiologicamente la caratterizza e che sarebbe qui o~ioso di riferire, è sempre subordinata a grav.i anomalie della regione mediastinica oltre acJ essere propria dei soggetti gio,v ani, mentre invece la « bolla gassoso » non riconosce lin1iti d'età ed ·è tanto più facile a comparire quanto più il mediastino è normale. L 'a. l. pnt .ni. va quindi cons.iderata come un elemento nitot'o 1!ella semeiologia d el pneumotorace.

altresi durante la sua ulteriore prosecuzione : Una « bolla gassosa » ch e si ipertenda in n1aniera sproporzionata, o che si muo·Ja in un ambito troppo ristretto del torace ed incompletamente, o ch e sia . foggiata in modo ecces..i vamente e costantemente anormale, r1on può invero lasciar dubbio alcuno sull ~ insuccesso ulteriore della cura . L'a. i. pnt. m. è quindi un rilievo di grande valore pratico tanto per la dJiagnosi precoce del . pneumotorace terapeutico (e di quello spontaneo) quanto per la esatta valutazione ed interpreta.ziorre del come si preFenta e del come procederà in s~guito « la Forlanini ».

.

'

CONCLUSIONJ.

1) In ogni caso di pneumotorace è din10·-

strabile un 'area · di iper~onesi toracica con suono grave di sc'a tola (a. i. pnt. ). 2) Tale area ,è dovuta alla invasione del cavo pleurico da parte del gas pneumotoracico. 3) Allorchè la pleura è completamente libera da aderenze, oppuTe quando le àderenze non imprigionano e n on hloccano la raccolta gassosa, l'area di iperfon esi si forma e si sposta secondo le leggi della aereostatica e del. V. - IMPORTANZA PRATICA DELL AREA l'aereodinamica , e cioè va aq invadere e ad occupare quella parte del cavo pleurico che DI IPERFONE.3I TO'R ACICA MOBILE. f:: ta i1el piano diametralmente opposto a quelDa quanto sono andat o esponendo risulta , lo di decubito del malato (a. i. r>nt.m. ). ancora ed anzitutto , che l a. i. pnt·. m. va 4) L'a. i. pnt. m. ha una forma che vari a considerata come il pri1no e più sicuro segn0 da caso a caso, in rapporto alla costituzione della pre enza di una quantità ancl1e molto anatomica ed alle caratteristiche fisiologich e , piccola di gas n el cavo pleurico. e fisiopatologich e gella parte invasa dal gas. Ma a prescindere dalla importanza ch e essa La più caratteristica è la forma (( a campana » ha com e indice precoce di pneun1otorace· che si ha nel decubito orizzontale supino . 5) Le dirnen sionl. dell'area iperfo11etica sospontaneo o terapeutico, ·1a wna di iperfonesi mobile assun1e grande importanza pratica a1- no pure variabili da caso a caso , sub<?rdinatresì come elemento di immediato orienta.. tamente a fattori molteplici , ma sopratutt0 in m ento sulla possibilità ed opportunità di conti- dipendenza dalla qua11tità del gas, dalla dinuare il pneumotorac~ . giacchè anche subito sterisibilità e spostabilità· dei vari punti de lla ' dopo la prima introduzione l'a . i . pnt. m . pleura e particolarmente dei suoi seni, dalla può , con la sua n ormale od anormale sede tensione elastica, del polmone e da particolari ampiezza, sonorità, configurazione e spostabi- condizioni di amplificazione di suono derilità, renderci immediatamente edottL sopra vanti da fenomeni fisici che interessano il quelle eventuali condizioni anormali del ca,vo parenchima polmona.re .adiacente alla raccolta pleurico ch e potranno (o potrebbero) in se- g assosa e la parete toracica sovrastante. L'a. guito oppor si ad una r egolare collassoterapia. i. pnt.m. è percip, n.el complesso, sempre più A nessuno posson o d'altra parte sfuggir,e le grande di quanto io comporterebbe il quantiragioni per cui col suo comportamento n or- tativo di gas pneumotoracico. 6) Il controllo radiologico conferma i rilievi male od anormale (sempre rispetto alla sede grandezza. for1na, spostabilità, ecc.), l'area di clinici. 7) L'a. i. pnt. m. h a notevole valore tanto iperfonesi pneumotoracica m obile costituisce µn elemento di significato molto importante per la diagnosi precoce del pneumotorace tenon soltanto all'inizio della cura ·F orlanini ma rapeutico (e di quello spontaneo) quanto per 1

1

[ANNO. XL, NUM. 49)


l ANNo XL, Nu~r. 49:

SEZlONE PRATICA

la esatta valutazione e d interpretazione di tutto il decor so della cura Forlanini (I O). RIASSUNTO. L'A. descrive un nuovo rilievo nella semeiotica del pneumotorace, rappresentato da una area di iperfonesi scatolare mobile a secondo dei vari decubiti in cui si esamina il malato. Alla descrizione clinica l 'A. fa seguire alcune considerazioni i11terpretative d e l nuovo sintomo , offrendone la documentazione radiologica . (10) Lo studio dell 'a. i. pnt.m . mi ha portato

al rilievo di un 'area di iperfonesi toracica 1nobile din10 lrabile anche senza la presenza di gas nel cavo pleurico e che va riferita a particolari moclificazioni fi siche intrapolmonari derivanti dal modificarsi del decubito.

NOTE E CONTRIBUTI. IJ& l>ELLA

CLI

IC\ OSTETRICA G1NECOLOCICA

NTVERS I TÀ DI MONACO (GERMANIA)

Direttore: Prof. Dr.

FRANZ 'VEB ER.

La narcosi per via endovenosa.

.

Contributo clinico. Dott. RosARIO CALTABIA NO ., a i tente volontario La narcosi co11 varii mezzi inora adoperati (c loroformio , etere, etere-cloroformio) non è priva di inconvenienti , tanto che in una percen tuale di ca i , ch e si è andata man mano riducendo, es a di per è ha determinato nei pazienti disturbi più o meno gravi. Infatti non è raro osservare l'insorgenza di complicazioni po~monari dopo la narcosi eterea, e di lesioni epa tiche più o meno manifeste dopo la narcosi cloroformica. I pazienti molto frequentemente accusano malessere generale, vomito insistente ed altri disturbi indefinibili per cui difficilmente s i sottopongono ad una successi. va narcost . La narcosi eterea o cloroformica ricl1iede inoltre un tempo non indifferente prima di determinare 1'anestesia generale, e non può essere interrotta rapidamente in caso di necessità. Queste considerazioni hanno ric l1ian1ato da tempo l 'attenzione dei chirurg i , i quali hanno çercato altri mezzi meno pericolosi e più semplicj. Si è esteso cosi l'uso della rachianestesia con i varii preparati; si è cercato di sostituire l'etere · o il cloroform io con ossido di azoto, narzilen, acetilene, e sono state tentate altre vie di somministrazione per i narcotici : la via rettale .e la via endoven·osa.

1938

Tutti questi metodi non hannc ancora tolto le preoccupazioni del chirurgo ch e si accinge ad un intervento. Certo ch e in casi di in1porlanza vitale le preoccupazioni d el1a narcosi passano in seconda linea; ma in piccoli interventi nei quali è necessaria l'anestesia gene1'ale si ha sempr e ripugnanza ad esporre i pazienti ai pericoli mediati ed immediati di una narcosi. Era quindi d esiderabilé avere a disposizione un mezzo, il qup.le potes&e essere sufficiente a ·determinare un 'anestesia generale di breve durata e sen za con seguenze deleterie. A questo scopo i L narcotico dovrebbe possedere le seguenti proprietà : 1) determi11are un 'anestesia completa ; 2) non es ere tossico a lla dose necessaria; 3) non determinare complicazioni; 4) essere facilm,ente tollerabile da tutti gli individui; 5) essere di semplice applicazione ed agire rapida1nente ; 6) per1nettere un 'interruzione rapida de11a narcosi. Recentemente è stato proposto per narcosi di breve durata un preparato Evipan-Natrium, da adoperars i per vi~ end ovenosa, il quale dalle esperie11ze sin ora note sembra rispondere ai requisiti sop racce11nati. Questo è un sale sodico del! 'acido N - metilcicloesenilmeti ]barbiturico faciln1en te solubile in acqua. Gli esperimenti condotti negli animali h anno dimostrato che ad una dose di gran lunga inferiore a quella tossica determina rapidamente una anestesia generale e di breve durata, anestesia che può esser e prolungata con successiva somministrazione di altre quantità di farmaco. Al! 'infuori dell 'ane. . tesia gen erale non furono osservate azioni colla terali nocive su a ltri organi ; solo si osserva frequentemente una diminuzione della pressione arteriosa di· 15-20 mm. di Hg. La sostanza viene rapidamente distrutta dall'organismo cosicchè nelle t1rine si ri scontrano solo l racce di essa. La distruzione avviene con ogni probabilità nel fegato come stanno a dimostrare le esperienze su animali con lesioni epatich e (epatectomizzati. a' velenati con fo sforo) i quali si svegliano dal sonno molto più lentamente degli animali sanj. La somministrazione prolungata di. Evipan per parecchi mesi a dose g iornaliera ipnotica non determina alcuna alterazione nello stato di salute dei gatti , i quali sono g li anima li ch e più si avvicinano all 'uomo nei riguardi dell 'azione di narcotici. Le altre funzioni organiche (ricambio , riserva alcalina, sangue, ecc.) non vengono influenzate in' alcun modo dal} 'iniezione endovenosa del farmaco; le vene nel punto dell'iniezione non venaono irritate. · A questi risultati incorago-ianti nelle prove 1

'


1934

<( lL POLICLI:'-lJCO

su~li ~.nimali seguirono i primi tentati vi di ap-

Jl

(ANNO XL, Nuivr. 49)

conclude ch e la narcosi con Evipan è indicata pl1caztone del farm aco nella terapia umana. nella piccola e media chirurgia come p. es. inGià n el1 o spazio di un anno l 'uso della nar- cisione di ascessi, riduzione di lussazioni e frat~osi. endovenosa con Evipan h a trovato largo ture, asportazione di sequestri , appendiciti non 1mp1ego nelle clinich e tedesche, ed è stata ado- complicate. L'A. consiglia di 11on adoperare il perata }Jer. svariat~ ~nterve nti di chirurgia ge- narcotico in casi di lesioni epatiche, .e di essere . r1oraJe e d1 ostetr1c1a e g inecologia. previggenti in casi di ileo e di malattie setti. Ernst ha riferito i risultati della sua espe- che. Nei casi in cui si prevede che l'operazione r1e11za perso·n ale in più di 250 casi di narcosi · si pTolunghi oltre la rnezz 'ora 1'A. consiglia di con Evipan e crede di poter calda·n ente racco- cominciare le inalazioni di cloruro di etile o di mandare 1'uso di esso nelle narcosi di breve cloroformio quando ancora i pazienti si trovadurata. L'A. rileva che già dura·nte l 'iniezione r10 in piena narcosi evipanica, e ciò perchè del narcotico subentra lo stato di anestesia ge- quando i pazienti comincia110 a svegliarsi dalla ne~ale,. soo.m_paiono i riflessi , m entre l 'aspetto narcosi evipanica subentra spesso uno stato di dei paz1ent1 rimane in-variato per tutto il ten1po eccitazione che può disturbare il decorso deld ella narcosi tanto da far pensare ad un son no l'intervento. tranquillo. Egli non ha potuto osservare in Wendel riferisce di aver ottenuto risultati nessun caso alterazioni del circolo e del respioddisfacenti in 161 casi di narcosi e.on Evipanro . La narcosi si prolunga ,per 20-30 minuti Natrium. L' A. inj zia l 'interve11to g ià durante ed i pazienti si svegliano lentamente senza ac- l'iniezione appena si r1a il rilasciamento mucusare disturbi. L' A. nei suoi 250 casi non ha scolare e la caduta del capo da una parte latepotuto osservare inconvenienti i1otevoli : solo 1ale: fa notare ch e .gli individui normalmente in 2 casi insorse cefalea; in 3 casi scarsi conati o mal nutriti risentono l'azione del narcotico di vomito; in 1 caso diplopia , ed in 2 casi una meglio che gli individui grassi; e che individui modesta agitazione : questi disturbi però si di- cachetti ci sopportano moJto bene la narcosi. leguarono dopo poche ore dalla n ar cosi. Secon- Non ha potuto· mai osservare complicazioni do I' A. per piccoli interventi (ascessi , lussazio- polmonari o di altro genere. Per ottenere un ni , ecc.) sarebbero sufficienti. 3-4 cc. di solu- prolungamento deJla narcosi furono suffi cienti zione; per interventi di maggior entità non con- solo 5-20 cc. di eter e. l( lages ha adoperato J 'Evipan come narcotiverrebbe oltrepassare la dose di 9 cc. di soluzione, sebbene una maggior quantità non ab- co in 83 bambini della età di 6 inesi a 14 anni ' bia determinato incidenti di sorta. Se occor- ed alla dose adoperata non ha potuto n1ai osresse interrompere bruscamente la narcosi ba- servare cianosi o disturbi cardiaci. Le osservazioni sopra riferite rigt..1ardano l'uso sta 1'iniezione endovenosa di una forte dose di • coramina. del narcotico per interventi di chirurgia geneBaucks h a adoperato l'Evipan-Natrium in rale , ma anche in ostetricia ed in ginecologia 125 casi com·e narcotico esclusivo ed in 38 casi ha trovato larga applicazione la narcosi endocome prenarcotico per op.erazioni di lunga du- venosa çon Evipan , come stanno ad indicare i rata. Secondo I' A. la narcosi dura da 15 a 53 numeTosi lavori ch e sull'argomento sono stati minuti e decorre senza acçidenti. Il polso , Ja pubblicati in Germania. Holtermann ha adoperato l 'Evipan come pressione, il respiro non vengono influenzati neanche dopo la iniezione di 15 cc. di ' narco- narcotico in 700 casi , in tre quarti dei quali si ti co. Mai fu dato di osser var e con1plicazioni trattava di interventi ginecologici; in un quardurante o dopo la narcosi. to di interventi ostetrici di varia natura. In baBuoni risultati ottenne pure Baumecker in se alla esper ienza personale I ' A. ritiene di dover 150 casi di n arcosi con Evipan; anche questo raccomandare 1'uso del] 'Evi pan in tutti gli inA. conferma l'innocuità del farmaco e la sem- terventi g inecologici ed ostetrici, i quali presumibilmente richiedono una narcosi di breve plicità del metodo della narcosi . Lauber ha usato questo preparato in .159 pa- durata. L' A. ha iniettato da 10 si110 a 15 cc. di zienti di diversa età . In lln caso 1'A. osservò soll1zione di narcotico senza osservare alcun inconveniente; raramente ha notato I 'insorgenza ch e dopo 2 minuti df.\ll 'i11iezione la paziente, una giovane di 24 anni, divenne intensamente di von1ito, agitazione, cefalea, dopo la narcosi ; cianotica; la respirazione si fece .s up·erficiale ed ordinari.a.mente le pazienti si sveglia 10 lentaassunse il tipo di Cbeyne-Stockes : fu necessa- m ente come da un sonno tranquillo. Risultati ria la somministrazione di anidride carbonica e soddisfaçenti h a ottenuto l 'A. adoperando I 'Edi lobelia per far ristabilire dopo pochi minuti . vipan anche in interventi di lun ga durata: in la pazien te. In base a11e Slle osservazioni 1'A: tali casi m entre le pazienti si trovavano in


t

[ANNO XL, NuM. 49~

S EZlONE PRATICA

stato di narcosi per l 'Evipan venivano fatti inalare scar se quantità di etere. Fu reso cosi possibile all 1 . di prolungare la narcosi per ore adoperando poca quantità di etere. Li sard ha adoperato la narcosi con Evipan in numerosi interventi ostetrici e g inecologici (aborti, interruzioni di gravidanze, tumori degli a nnessi, rivolgimenti, ecc.) e ritiene che la narco i con Evipar1 debba essere il metodo di scelta per l 'an estesia g·e nerale. Osserva però ch e ta]e n ar cosi non è da sola sufficiente ir1 casi di inter venti intraddominali , percl1è talvolta dopo l 1iniezione di Evipan n on si ha il rilasciamento compl eto della muscolatura addominale: in questi casi I' A. con siglia la sommini trazione di etere dopo l'iniezione della soluzione di Evi1 pan. on esistono, secondo l A., controindicazioni peciali , poich è per one in cattive condizioni generali , card iopazienti, ipertesi po ono apportare benissimo la narcosi evi pani ca. Dein l1ardt in 250 casi di narcosi con Evipan tler interventi ostetrici e ginecologici di varia natura non h a inai osservato alcun inconveniente. Anch e qt1est'A. ritiene ch e in casi di interventi di luno-a dura ta convenga ini ziare la narco i con E'ripan ed eventualmente prolungarla con poca quantità di etere o di cloroformio . ll e tesse conclusioni viene Ptoda, cl1 e ha adoperato 1'Evipan in circa 100 ca i di interven li ostetrici e g inecologici . Dalle osservazio11i dei varii AA. ri ulta concordemente ammessa l'innocuità della narcosi evipanica e sono evidenti i vantaggi ch e se ne posson o avere ia n egli interventi di breve durata con1e in quelli di lt1nga durata. Nei primi infatti n oi 1)ossiamo ev'itare di esporre i pazienti ai pericoli n on indifferenti della narcosi eterea o cloroformica; nei secondi possiamo ottenerr lo scopo somministrando una ·quantità molto minor e di eter e o di cloroformio, diminuendo così la possibilità di una into. sicazione eterea o cloro formica. Esperienza personale: Da circa un an110 in questa Clinica è stato introdotto l 'uso dell 'Evipan co1ne narcotico generale, ed è stato adoperato in numerosi interventi ginecologici come risulta dall a sotto tante tabella . Raschiamenti in seguito ad aborti casi . Cisti ovaricl1e . . . . . . · · · · · · · · · 8terjlizzazione chirurg ica . · · · · · · · Isteropessi . . . . · · · · · · · · · .· . · Operazioni sugli annessi per anness1t1 cronicb e . . . · · · · · · · • Mio1n i . . . . . . · · · Gravidanze eslrauterine • Resezion e del1a porlio Cistocele e rectocele . . rraglio cesareo . . . . .

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trattava di donne dall 'età variabil e da 20 a 60 anni e di diverse cond izioni di sa lute , alcune in florido stato altre piuttosto deperite. Tutte indistintamente ha 11no sopportato se11za alcun disturbo apprezzabil e la narco i, la quale ebbe la durata da 25 a 35 minuti. Dopo l ' iniezione di 1-2 cc. della soluzione le pazienti provavano un certo senso di benessere e di euforia, tanto ch e non è ~ talo raro il caso di osservare esclamazioni di g ioia e di godimento in questo primo stadio della narcosi. La perdita della conoscen za com incia ordi11ariamente dopo aver iniettato 4:-5 cc. di soluzione: in questo mon1ento occo rre osservare spesso un o tato di tensione mu colare molto modesto e di breve durata , tanto cl1e dopo pochi secondi ·i ha rilasciatezza musco lare e sopravYieue t1n . onno tranquillo. Durante la narco i con E·vi f)an non · si h a dilatazione delle pupill e; 11on intervengono disturbi del respiro e del r1o lso. Talvolta le pazienti r·u ssano molto forte , per cui è bene in tali casi introdurre 11ella bocca un tubo abbassalingua, che rimarrà poi per Lutto il tempo della n ar cosi. Dopo 25-35 minuti le pazienti ordinariamente comincian o a sveg liarsi e se interrogate rispondono quasi sempre di aver dormito molto bene; vogliono alzarsi e camminare non avvertendo disturbi specia li ad eccezione di un certo '" en .. o di stancl1ezza. Talvolta è occorso a noi di dover prolungare la n arcosi oltre i 30 minuti: in questo caso dopo circa 20 minuti di narcosi con Evipan ab- • biamo ratto inalare piccole quantità di etere mediante una masch erina avvolta da un pannolino in modo che la paziente potesse aspirare la maggior quantità possibile di eter e. Sono occorsi ordinariamente 20-40 cc. di etere per ottener e un prolungamento della narcosi per 1-2 ore. Per quanto riguarda In tecnica dell 'iniezione. l 'esperienza mi lia in segnato ch e il 11ìetodo più adatto è il seguente . L 'iniezione endovenosa della soluzion e di fresco preparata va fatta in principio molto lentamente ed in modo ch e in 2 minuti possano essere iniettati 2 cc. della soluzione. Se, come avviene in qualche caso, dopo 1'iniezione di 4: cc . di narcotico soprav: viene uno stato di tensione muscolare degli a rti e dell'addome , convien e allora iniettare rapidam·e nte 1-2 cc. di soluzione e rip etere poi I 'iniezione di Evipan ogni minuto 1 cc. In questo modo si è sicuri di ottenere rapidamente il rilasciamento di tutti i mu scoli in n1odo da potere subito cominciare l'operazione . Nella nostra casistica non a bbiamo potuto con statare alcuna controindicazione specifica; 1


1930

te I r.

POLI CLI N I CO l>

solo in qualch e caso di donna gras~ , di ro_tituzion e p letorica ed ipertesa l ' iniezion e di 1o cc. d ella soluzione di Evipan n o n è stata &u flì ciente a determinare la narco i completa e l\1 n ecessario ricorrer e all a som mini trazion e di eter e. CoNcLus10 i E RIA SSUNT O . In base a lla esperienza p ersonale su 150 casi di interventi g in ecologici con narcosi endovenosa possiamo affern1.are ch e la narcosi co n Evi pan per via endovenosa è p riva di in convenienti . Questo f.arma co è da raccom andarsi com e narcotico esclusivo in interve nti di breve durata , e come utile narcotico sus idiario in interventi di lunga durata. BIBLIOGRAFIA .

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J{l irt i sch e Erf al t r u n gen mi l <le r i n l r averi ose E vipan -Nal1i u 111-Narlt·ose i n d er Gy11lik ologie u . (Jebu rt sl i ilfe. f)e u l. rn e<l . W oc;l1. , cANN .

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k o8e. Zen lr al . f . Chirurg. , 1933 . B.\ uc1cs. E rftlh r u n y en n ii l rler i nji ezi erb a r en E vip an -1Vat r iu m -Na r kos e. lliid. . 1U30. n . G. Ricordiamo l'Importante pubbllcazloae:

PAOLO CAIFAMI Direttore de lla R. Clinio

Ostetrico~Gineco log i ca di Bari

Conversazioni e Lezioni Ostetrico-Ginecologiche ad uso d ei medici pratici Volume in,8° di pagg. xn,544, nel qu al~ sono . r~unite buona parte delle Conversazioni ten ute a1 ~ed1~1 .pratici ne « La Clinica Ostetrica » durante gli ult1m1 10 anni e LEZIONI V ARIE pubblicate in altre riviste. Prezzo del volume L. 5 O, ma agli abbonati a « La Clinica Ostetrica » sarà accordato, quale premio semigratuito con eccezionalissima riduzione, ossia per sole

L. 25.

'

AVVERTENZA . - Di tale premio semigratuito potranno ben eficiare anche gli abbonati al « Policlin!c~ » c~e invierann~ subit·o Vaglia Postale di L . 2 5 ali' Amm1n1straz1one della Rt· vista « La Clin ica Ostetrica », e per essa all'editore Luigi Pozz i, Via Sistina 14 , Roma , tenendo ben presente che tale agevolezza resterà in vigore ancora tutto il corrente mese. N . B. . Se n e può richiedere anche l' invio in pacco gravato -ii assegno ma . in questo caso . verranno a umen tate L. 2, 4 5 per le occor renti tasse posta li. Inviare Vaglia all' edit orr LUIGI POZZI, Ufficio Postale Sue• cursale diciotto, ROMA .

[:\ ='i". o XL, Nuì\1. 491

DIVAGAZIONI

A.spetti chimici della vita. el Congr esso annuale d ella . 'ocie Là brittannica IJer il pr ogresso d elle Scie11ze , Sir F. Wo'\vla11tl H o1pk i11 h a tenuto una conferen za su que·to argom ento, os er vando a n zitutto ch e la vita l1a con1e attributo fondamenta le l 'arresto del continuo auru ento dell 'entro pia, cl1e si ha in tutto i~ r esto d ell 'universo . Con questo, non si d eve ritene re ch e la vita sfu gga al secondo-. prin cipio dell a termodinan1ica; essa non fa ch e· interporre una barriera , un a diga a l serbatoio d ell 'en e rgia c l10 prov vede un pot en ziale per la s ua n oteyoJ e a lti vità. L 'arreslo .della d egra dazion e Ù(l ] f ' en er gia n el]a n.a tura v~ven~e è .un con cett o 11'i ologico prim a rio .. Og ni un 1tà vi ven te va co n ider ata com e~ u.11 trasforJ?a lo.r e . di e11er gia comunque a cquisita e la b1ocl11m1.ca h a un pr o fon do inter esseper tà li tra formazioni. . !~otevol e è I ' importan za della struttura m olecolar e n elJ a det er m i11azion e dell e j) l'Opriet à d e] si st em a vivet1te, in cui essa piega le p artico1arità caratt eristi ch e d e11a sua truttura non cl iver san1 enLe da qua nto fa n·el lab oratorio d el chimico. Quando la chimica colloid ale è ve nuta a portare il u o indispe o abil e a iuto a lla biochimica , vi fu la t enden za a upe rvalorizzare le prof)ri età m en o specifi ch e d el istema colloida le: la fase, la su.perfì cie , ]a m e mbran a, ecc. , senza con sider ar-e abbastan za la SJ.1ec ificit1 cl1e la ·trut tura m olecola re i1np rim e a i r apporti ch ·i.mici . .Ora e la m embran a i1 on possed esse, a lla su a superfic ie, una . truttura m olecolare· a ltan1ente specializzata , n on i .avr ebbe n essuna r eaz ion e. Di fatto, n on si avr ebbe i1essuna catalisi e, sen za cata lizzatori , ogni unità vi,-ente· sar eb·b e ur1 sisLerna statico. I catalizzatori di una cellula v i ente sono le · s trutture en zin1ich e le quali ·p iegan o la loro.aLtività alla su perficie d ell e parti cell e colloi<la li o u a ltre s upe rfi ci n ell 'in terno d elle celluJ e. La m olecola, n el sistem a di una cellula, p uò rin1aner e inattiva fi110 a ch e per una superfic ie viene in conta tto con una .. truttura ·en zimica , la quale .. ia a da ttata p ei· la molecola "' te a. Ques ta diventa così « att,i a la » ed entra in una d etern1ina ta via di n1odifi cazioni . l\1olto eleva ta è la specificità dei catalizzatori ; oo-ni en zima è a da tta to in m odo tale d a entra re in rapporti effetti vi soltanto con un a spec ie di molecoJe. Un a cellul.a vivente è la sed e· ci i moltissim e r eazio ni , ch e d evo no e ssere alt·am ente organi zza te e essa de ve 1nantenere la ua identi tà e rit o r nar e al suo equilibrio d opo· il perturbamento. T materiali per il s110 mani eniment o le p r oven gono d all ' arnbiente est ern o ; la lor o scelta è determina ta a nzitutto dallaper meabi1iLà , m a di signifi cato anco!' più prof on d o è la speci tl cità d ella cellul~ 1-atalizzat r ice .


' lANNO XL, Nu ~1 . 49 ~

1937

SEZIONE PllATlCA

L.\,

co0 tt111~.~z10 ' E DEI ·rE . t JTl E L 1\.ZIONE DEL S ISTEMA NERVOSO.

SUNTI E RASSEGNE

egli organi ~ n1 i superiori , i tessuti ~l1in1ic«­ n1e11le diversi, di funzioni Jiver e e Jo11La11i i·eagi co110 1'u11 0 ull 'altro, per m ezzo di agent i cl1i1ni ci trasn1 e."si n1edi ante il circo lo r h ~ viene co ì a coo rdi11a re le a l Li-Yilà del corpo. E vero ch e il i ten1a n erYO..,O po uiede· l 'influenza più a]la111c11le oro-anizzata , ina e . o la e ·erc ila n1edia11 te le proprie là e.le Ila i11oloc0Ja chjmica; .co ·i, nel controllo del vag o, i ,è di1110 trato cl1e 1'in1pul ·o libera :ìell 'ace ld coli na r1PJl 'orga110 ed è 11olo ch e 1'iniezione cli ~a] e ~ O tan za i·iproduce i11 ogni particolare o-li effetti dell o stimolo del vago . . _ i 11aono a]lri fatti cl1e di mostrano come i1 el caso di a ltri nervi dell o -stesso g rup1)0 inorfologico del Yago ·i h a la sle ·.. a liberaz io ne di aret ilcolina. ÙHrvro I E , .IT.-\MT. E. sono l)O i 'o~ t a11 1e - g li or111oni - cl1 e ])Orla no dei « Jll e~~agg i n cùin1ici da Ult <>1ga110 a ll 'altro. E si ~o u o i)roùotti C'>ntinu, 111cn 1e i11 organ i . r)eciali zzati ed ognuno h a la propria sede (o edi) d i azione. E nota la profo11da influ en za. della tirox ina, una so.· tanz.a cli n on grande con1 l ~ lcs!"i l ;~ . i1er mar1te11ere un accrer irl1c11 lo a r111011io~o deJ corpo e per regolare il 1uclc1boli 1110. \11 cl1c l 'epinefrina - pure e a relativament e '-e t11plice - rnan ti enc e iversi a da ltarrl enli fi:-.iologici. ~1 a il can1po in c ui i on o 111aa~ i ormente ~' ilu111)ate le i1o~ tr · con o cenze <. que llo degli orn1 011i . e t1a li. Qt1ando un l1ovo 111a l 11ra e ' 'ie11e eliminato. i produce della e trin a n ell 'oYaio. la qua le o~ icura la frco:n cla1.i<>' le. Il nuo o Lessuto cle l corpo ltiteo p roduce J)Ure, in ·que to mom ent o. 11n ormoi1e ::-l)cciàJe 'f rlli orm oni agi co110 a ll C' r11::iti ,·am~o t e n1 cnlre, d'altra parle, circolano gli ormon i dell a p iLt1itari a anteriore, regola nclo J 'attivitq ova ric1. Dagli òrmon i n o11 vanno sep,a ra1o le vitan1in e. È vero cl\C' que .. te ci provcncrono ·oltanto da lla di eta , mrnlre i primi ono prodotti dall 'organi 1110 anin1 ale; n1a i è dim o Lrato ch e alcune pecie animali producon o clelle ' 'itamin e ch e ' anno ro11siderate co m-3 degli orrrtoni. Le conoscen ze ulla struttur:i molecolar e deali ormoni com e delle ' 'itamine ,-an110 c rescendo r apidamen te e non è forse lontano il ten1po in c ui si potrann•) con oscere b ene i rapporti fra l a truttura molecolar e e l 'attività fl siologica. fil.

ORGANI GENITALI MASCI-IILI.

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Ricordiamo la nuovissima Moaografla: Prof. GIOVANNI REVOLTELLA Direttore della R. Scuola di Ostetricia e Matern ità di Trieste

Gli ormoni sessuali femminili · (FISIOLOGIA E CLINICA DEI PRESUNTI ORMONI PREIPOFISARI E DEGI:..I ORMONI OVARICI NEI RAPPORTI COLL' APPARATO GENITALE) Con presentazione del prof. PAOLO GAIFAMI Volume in-8° di pag. v111-72, nitidamente s tampato s u carta patinata, con 22 figu re . nel testo e due . ta"'.ole a . ~olori fuor! · testo. Pr~zzo L. 1 8 più le spese postali di spedizione. Per 1 nostri abbonati, sole L. 1 5, 5 O in porto franco. Inviare vaglia all'editore Luigi Pozzi, Ufficio Postale succursale · diciotto. Roma .

I tumori del testicolo. ~ C :1 .E :t1.

Giornale i"eneto delle Scienze 111 edich e1

n1arzo 1933).

L >A. ha potuLo rac cogliere e sLudiare 23 casi cli tu.m ori del testicolo operati n ell 'Ospedale C:iv. di Venez ia dal 190 0 al 193·2, oltre 4 .altri ca i in cui n on fu po sibile alcl1na cura chirur o-ica, a' endo i turnori superato i limiti di O])e rabilità . Dal suddetto sludio ri ulta ch e i tumori del l e ~ tic olo rapprcsenta110 il u,15 % d i tutte le n1a J.a LLie di in Leresse chiru1·gico. L 'età più colpila dai lumori del tesLicolo è qu ella compresa l'ra :30 e 35 anni , per quanto esistano n ella staLi Lica dell '.J.\. anch e 2 casi comparsi fra i 10 e i 20 anhi e 3 al disopra <lei 60 anni. Il la lo più colpito è il ini&tro (14: 9), e ge11eral1nente ii Lt1more è unilaterale. Fra i p recedent i an a1nr1estici dci iu alati os. ervali fig ura clue ole vo lle l 'eredi tarietà. Molti A/\.. dan1Jo imµorl an za fra i dati a namnestici per an ali all 'ectopia tesLicolare e al trat11na . r.·cclopia è in colpa la da molti autor i corr1e un rattore predispone nte a causa. <l ei con linui trauma ti mi a cui il l ~s tico l o ecto•vico è sottoposto i11 con eguen za delle contrazior1i muscolari ((; iordan o); tanto cl1e a lcuni consigliano in ca o di t es ticoli ectopici, di ricorrere all 'estirpazion e del testicolo (i\.on1iLi) piuttosto ch e a una orchidopes ia. • ell a st,(\li ti ca dell '.A.. un solo caso di lum . or e del testi colo riguarda un testicolo ectop tCO. Il trauma figura 11ei precedBoti degli an1n1.alati clue ' 'olte. Pregrc se infiammazioni ge1leralm en1 e- ble11orragich e fig urano invece otlo volle. ei rigu ardi della diagnosi tJisoga.a differenziare i neoplasrni del testic.;olo dalle cisti del! 'epididimo, dall .en1ntoccle, dalla ' Ìfilide e dalla tuber colosi della glandola. Ciò rhe in g·enere n on è diffir..ile. Per ciò ch e rig uarda la diagnosi di natura di tumore l 'A. ricorda come Wast erlajn abbia richiamato l 'attenzione sul fatto ch e la reazion e di Aschheim-Zondek riesce posit iva in caso di tumori e111brionari del testicolo. La cura consiste nella castra1.ion e con asportazion e del . deferente seguita dal metodi co svuotamento della zo11a iliaca e della regione lombo-,a orti ca ove a ffluiscono i linfatici del testicolo. Secondo 1'esperi~nza dell 'A. la cura Roentgen non ha dato n ei casi trattati (4) risultati troppo incoraggianti . .Dal punto di vista istologico nei 23 casi operati si ebbero 11 seminami, 6 sarcomi , 4 tu11tori err1brionali, 1 endotelioma e I interstizioma. A. CALCAGNI . 1

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1938

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<< IL POLICLINICO ))

Torsione del f"onicolo spermatico. (() ' Co NOR. Surgery, Gynecology and Obstetrics, agosto 1933).

iANNo XL, Nu:r.1. 49) •

ch e di" en gon o sede di tumefazione, la quale va gradualmente crescendo n elle prime dodici' 'entiquattro ore. È in questo periodo ch e il dolore ha il m assimo di intensità . Lo scroto diviene arrossato e teso. Un'accurata osservazione dimostra ch e la tumefazione si arresta al sito di torsione e che il testicolo, a causa della torsione, si innalza; l 'epididimo, palpabile all 'inizio, è in posizione ante'riore o an. tero-laterale invece che posteriore. Polso, temperatura, conta dei leucociti, sono normali o poco alterati. Non intervenendo, dopo due.cinque giorni si ha u11 'attenuazione dei dolori; la tumefazione persiste per dieci-quattordici giorni; lentam ente poi s'inizia l'atrofia del testicolo. Diagnosi. Saranno escluse con fa cilità l 'orchite, l'epididimite, l'ernia strozzata, l 'adenite inguinale acu ta, basandosi sull 'anamnesi e su un esame obiettivo accurato ; l 'inizio brusco , la mancanza di precedenti e di dati obiettivi che permettano di pensare alle suaccennate entità morbose, il reperto di uno scroto arrossato , tun1efatto e teso, l 'innalzamento del testicolo e l'arresto della tumefazione alla parte inferi ore del funicolo, permetteranno di fare una diagnosi esatta . Prognost. - Buona quoad vitam; infausta, se n on s 'ir1tervien e, in riguar do alla funzione del testicolo; l 'intervento, per aYere buona probabilità di successo, deve essere praticato n elle prime tre o quattr 'ore. Dopo le ventiquattr 'ore l 'intervento è indicato solo in caso di dolori insopportabili ; allorch è la fen om enologia accenna a diminuire è consigliabile il trattamento palliativo. Trattamento. - ~ stata raran1ente praticata con su ccesso la detor sion e a cielo coperto, attraver so i piani superficiali; generalmente bisogn a ricorrer e all'intervento cruento che p ermette la detorsione sotto il controllo della vista; l 'intervento sarà completato con l'orchidopessia. Nei casi in cui il testicolo appaja tropJ) O compromesso sarà n ecessario ricorrer e al1'or chidectomia. L. 'FE RRE TTI.

La tor sione del funicolo spern1atico, pur senza esser e frequente, non va considerata una ra rità clinica come si suppon e abitualm flnte. Si giunge a questa conclusione ricostruendo accura tamente l 'anamnesi di og ni portatore di un testicolo totalmente o parzialme nte atrofico ch e capiti ali ' osservazione. La diagnosi che è stata gen eralmente fatta in questi casi , in luogo di quella esatta, è di: cc orchite, epididimite, idrocele acuto >> non confortate però dalla storia, dalla sinton1atologia n è dai sintomi obiettivi , e., siccome conseguenza logica di tali diagnosi è l 'astensione , laddove sarebbe strettamente indicata una condotta terapeutica interventista , il risultato finale, assai deplorevole. è la p erdita di un testicolo. Vale quindi la pena, pensa l 'A. , di ricordare quei da ti eh e permettono una diagnosi precoce tanto ·p iù ch e l 'inte rvento conservativo ha probabilità di successo solo se praticato entro le prime ore. La tor sione del t esticolo può verificarsi a qualsia i età ; l 'A. n ella su a statistica , n e ha un caso riconosciuto poco dopo la nascita e un altro a sessantotto anni, purtuttavia l 'epoca più comune è l'infanzia e l 'adolescenza. È più frequente n el lato destro e in testicoli n on completam ente discesi . Come causa determi n ante i deve riconoscere la contrazione delle fibre del cremaster e; bisogna però ammettere ch e questa causa n on è in grado di agire se n on in presenza di anomalie anatomich e quali 1'an ormale decorso e inserzion e al testicolo delle fibre cremasteriche, una certa deficen za del cc gubernac ulum testis n e una vaginale più ampia del n ormale. La torsion e avvien e specialmente dura nte gli sforzi ; n ei casi di torsione a ripetizion e son o suffi centi anch e degli sfor zi m odesti . All 'intervento il cordone al disopra della torsion e m ostra delle ven e dilatate o parzialmente oblitera le; a n ch e l 'arteria spermatica è dilatat<t ma pervia. Se si tratta di torsion·e acuta i te:-su li circostanti son o edematosi; se si trattu di Seminoma del testicolo con metastasi poltorsione cronica on o ader enti e fibrosi. La tormonare. Tentativo di trattamento radiosion e i verifica n ella parte inferiore del fu terapico. nicolo, ricoperta dalla vaginale; gen eralme nte avviene da fuori in den tro e consiste di un (1\11. FR1Tz BussER. Société des Chirurgiens de numer o di giri variabil e da m ezzo a due. AlParis, aprile 1933). 1'ap ertura della vaginale si trova del liquido Il dott. Le Fur riterisce su questo lavoro del ematico in quantità variabile o , se il proceEso dott. 1Fritz Busser concernente un uomo di 24 data da tempo , del sang u e coagulato. Distaianni, cl1e nel febbraio 1931 presentava la ~e­ , m ente alla torsione il cordone e l'epididimo g uente ~intomatologia: tumore testicolare cnn sono ing orgati e di colorito rosso-scuro o livi- m etastasi ganglionari iliache e polmonari. Nel do ; il testicolo può raggiungere dimen sione n1a rzo dello stesso anno fu sottoposto a castratripla del normale. zione e irradiazione su due zon e : a) su la masSintomato·l ofJia . - Questa s'inizia con do- sa ganglionare iliaca : dose omogena di 600 lore ali 'ing uine, di inte11sità variabile, ma Roentgen in 3 sedute di 200 Roentgen; b) su sempre acuto; rapidamente il dolore si localizi polmoni: m etodo a fuoco incrociato in 4 za alla parte inferiore del cordone e al testi colo campi 10/12 parasternali e paravertebrali con


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rANNo x1, Nul\1. 49J

SEZIONE PRATICA

dose incidente di 600 Roentgen per campo , a 40 cm. di di tanza focale, in 3 edute di 200 Roentgen, cioè in totale 2.400 Roentgen. essun can1biamento alla fine d el trattame11to. Nel g iug no modificazi'Jni quasi nulle a livello dei polmoni; scomparsa totale delle m etastasi iliache. Nel lug lio nuo,1 0 trattamento di raggi. Recidiva con cachessia rapida . ettembre 1931 n1orte. Questa osservazion e e un'altra fatta dal prof. Sencert , cl1e ·con una cura radioterap,ica inte11siva , ebbe rist11tati veramente ottimi; ir1fatti 7 ann i dopo il trattamento il ma1aLo 11011 presentava a] c una recidiva, h anno indotto il dott. Busser a dare una estr ema in1portanza al met odo di cura empre dopo ca trazione, cl'1 e è n ece ~ aria per potere fare una biop ia , e poi perch è il te ticoJo colpito è in er vibile. AJlo rch è e ~ i ton o delle metastasi ganglionari o polmona ri , bisogna subito intrapre11dere un trattamento radi o terapico estremamente en er g ico, ch e com porta d elle dosi massin1e appli cate quotidianam ente. Infatti i a ch e i séminomi sono molto r adi osen sibili , n1 entre che gli embrioni testicolari sono r11di or esistenti. Al contrario la sola castrazione senza trattare le m etastasi ga11g li onari o altro, porta , come afferma il JJrof. Marcel Jaly• , a morte sicura tra i 6-8 m esi dol)O l'atto operativo. Il metodo radioterapico con i ~ t e: n ell 'irradiare prima la r egione testicolar e, in seguito la r egion e gang lionare e tutte Je m etastasi, qualunque esse ~iano . Bisogna procedere a una sola applicazione radioterapica forte o come con iglia il Jo1y, utilizzare dell e pi ccole d os i di raggi di lungh ezza d'onda m edia per otto e più giorni di seguito , secondo le r eazioni particolari d el malato e rir,ominc iare quattro mesi dopo la prima serie , con un 'altra serie di irradiazione, ch e si potrà rinn1)vare f,ei mesi più tardi. N . Dr PAOLA.

DERMOSIFILOGRAFIA. Dermatiti da cosmetici. (L . HoLLANDER. Journ. Amer. Med . Assoc., 22 lug lio 1933) . • Le d ermatiti da cosmetici va·n no diventando sempre più frequenti in rapporto col magg ior u so ch e si fa di tali « prodotti di b ellezza ». I diversi elem enti che possono far nascer e il sospetto ch e la derm.atite sia dovuta all 'uso di cosmetici sono, secondo l 'A. , i seguenti: 1) /Jocalizzazione. Generalmente nelle parti scoperte; n ei casi gravi, a causa del g rattamento , possono venir prese .ancl1e delle zone lonta·n e. Secondo la localizzazione possono venire presi in consid erazione vari fattori. Cuoio capelluto. Tinture e liquidi tonici per capelli; generalmente si tratta di sostanze irritanti contepute n ei tonici (cantaride, capsico).

1939

Fronte. Lozioni e ti11Lurc lJer capelli; creme. Palpebre. Tonici e tinture per capelli , creme per massaggio; lozioni per gli occhi, ciprie, liquidi per polverizzazio11i nasali. .. Taso. Liquidi per polverizzazioni nasali. rea circurr1orale. Polveri o paste dentifric ie, liquidi per lavatura d ella bocca, rossetto. Faccia. Cren1e, ciprie, tonici o tinture per ca1>elli , preparati per 1'onclulazione d ei capelli , saponi , d epilatori . Area retroauricolare. Profumi , tonici per capelli. Collo .. Profun~i , tonici e tinture per capelli , prep~rat~ pe~ 1 ondulazione, cr em e per masa ag10 lSpec1al111ente quell e al limone). ..-\ celle. Deod oranti , d epila tori , profumi. (~ apezzoli ed ombelico. Pro fumi. Area sottomammillare. P olveri , aponi. l Tngbie. Coloranti per ung l1ie, operazioni da })arte d ella m anicure. (Ten er presente ch e la lucidatura ot tenuta con l 'applicazione della ver11ire a base di celluloide ha un pessimo effe tto sulla nutrizion e dell 'unghia . N. d. R). In guine e r egione Rnale. Panni o cuscinetti per le n1estruazioni , carta per pulizia aI1ale, deodoranti , tinture. Gambe. Depilatori , saponi. ,..,pazi interdigitali e pian te dei piedi. PolYeri essiccanti per i piedi . 2) Co1n.parsa rapida. Gen eralmente l 'eru1ione si inizia senza sintomi premonitori. Se è dovuta a forti irrila nli chimici, i sintomi obbiettivi - rossor e e gon fi or e - si manife~ tano r apidamente; se in vece i tra tta di i p er~ en ibilità, i sintomi sono più lievi. 3) Sintonii subbiettivi intensi. ella mag"'ior parte dei casi, il senso di bruciore e specialmente il prurito sono sproporzionati alla lesion e, con vivo desiderio da parte d el paziente di sfregare la parte affetta. 4) L'elemento cc tempo ». È importa·n te il l(·11 1 µo di con1pa rsa dei ~ intorni e della loro 111 a sima intensità . Le de rmatiti da forti agenti r l1imici sono in rapporto dire tto con l 'applicazione, mentre l 'inten sità d c.Jl'eruzione ha sempr e una n elta 1)eriodicità associata con l 'applicazione d ei cosm etici. Così , il cosm etico applicato sulla testa pro och erà i sintomi durante la •n otte ed all 'a lzar ""i , in quanto che la sua azione si diffonde a lle zone più sen sibili della faccia e del collo, per il contatto con la biancheria del Jetto. Se l 'eruzione è dovuta a i profun1i, .è generalmente n ecessaria la luce solare per farla manifestare ed i si11tor11i si avranno dopo la e posizione al sole. Quando è dovuta a creme, compare mezz 'ora dopo l 'a·pplicazion e. Se invece è prodotta da polveri (si tratta per lo più di sensibilità alla radice dell'iris, ch e è spesso un compon ente delle ciprie), compar e qu ando la paziente sente caldo ed allora, per opporsi alla traspirazion e ed all 'e er ezione seba -


1940

1

« IL POLI CJ... 11'" I CO »

cea, applica nt1ovarr1enle Ja c ipri H co11 111aggiore i n Len ... ità. 5) Il fJipo dell 'eriiziooie ' 'a ria d a l semplice eri tema a ll 'escoriazione, fino alla perdit a d elle strutture epidermiche. Speso è ben de fì·nita e bilaterale senza esser e sirn111 el rie a. No11 v i r sempr e l)isogno cl1c il pazic11te s te so t1 ·i i cc nletici irritanti; si può avere una d ern1ali Le da contatto n el t11arito od in altr·i ch e vi"vono in s tretto contatto , co rt la pers.o11a che u sa il cos1r1etico . Le creme pro ducono g-eneral111enle u11 'eruzione ve. c icalare Ona, tiu base infiammatoria di un ro a paJ lido. Più ·vigoroso è il i11a agg io e più fìn a la tessitura d ella pelle, pi1ì marcalo è il quadro. Le po lveri ed il ro ~ setto producono u11a lecrgera d e q11ar11azion e non dissimile dal l ipo eri ternato o del lupus eritemato ·o . I preparat i dentifrici dànn o un 'i percmia secca desquamante delle labbra ed a ncl1e una lieve ve cicolazione, con ragadi d ell e m11cosc. I preparati per i ca1)elli provocan o ed ema e rossore dell e palpebre superiori, co1t rapido aggravamento e formazione di ragadi nelle piegh e trasversali ; oltre a ciò , formazi·ouc di minute vescicole sulla fronte lt1ngo Ja 1in ea d ei c a pr Ili e dern1atite vescir ol.are- d el Jo or ecc hi e. I profumi d ànno l esioni a ll11ngate, ro ~ e, €demat ose, a forma di placche, rivelate od ir1ten i fica te dalla luce solare. Dopo un certo ten1po, ta li lesioni son o sostituite da una 1)igm entazione bruna, per. i t ente. I coloranti per le unghi e r le- 'a rie pro. cedure d ella manic ure provocano la d e quamazione e la rottura dell'unghia e talvolt.R anr.he infi am1nazione d ella J)lica un g t1ealc. I deodoranti ed i depilatori dànno t1na foJlicolite indolora, che tosto o tardi si fa SUJ)p1u rativa e si diffonde per co,n tig uità. P er assicurare la diag nosi è consig lia bile fare sullo stesso paziente una r eazion e con lo stes~ o cosm etico u ato; e n e spalma una piccoli sima qua ntità sulla pelle dell '.avambra cc io, ricopr end olo poi con m ed icatura impermeabile ch e si tiene per -24-48 or e. Eventualm ente, i ripete l 'operazione su c ute scarifi cata. La prova va con siderata com e positiva se compare un erite ma , eventua lmente una vescico]az ion P-, e rimane per 24. ore. Se i tra tta di cr ema, si deve i)raticare il massaggio. 'pe so, d opo la prova, si ha un'esacerbazion e d ei sintomi originali. Con la sospensione dell'uso del cosmetico , scompaiono i sintomi ; se il cosmetico era stato 11sato in parti pelose , è necessaria una buon a lavatura (cc shampoing »). Scomparsi i sintomi, la riapplicazione del cosmetico provoc h erà la r ecidiva. L '.6i.. riporta tre casi in cui la dermatite era tata p rovocata da un preparato per l 'on dulazione dei ca pe;lli, chiamato cc La Gerartline n . fil .

La splenoterapia dellt; dermatosi prnri• g1nose. (.J. G ."-TÉ .T. (~ H\f\Pr e .1 . !\ll)\ \Hl >. l e ./ou r1l. rle f\1éd. de Lyon, 20 rr1aggio 1933) . 1

Zum})u ·eh ed ai uoi allievi ch e ri.-ale iJ i11erit o cli aver e 1)e r lJrimo 11el È a Leo von

1927 s11erin1enlato g li estratti di 1nilza nel trattarr1ento delle d ern1atosi in generale e più particolarmente di quelle r: hc si a ccompagnano a prurito. Que: Li J\11tori, basartdosi s tilla doppia constatazione cl1c g li eczemato~i presentano, come i soggetti sple11eclomizzati, un'eosinofilia sanguig11a e c l1c, d 'altra parte, la radioterapia splen ica a do i 8l in1olanti è capace di migliorare a lcuni ecze 111i , 11c jnfc rjrono che in al c11ne der1 r\ato~ i rs i te fo r ·e una meioprag ia splenica cl1e d e' e esser e co111battuta . Gli AA. ch e ha11n o la rg amc11te sperimentato gli estratti di milza n el trattar11ento delle derm atosi prurig inose, n e ri feri ·con o ora gli i11t,er e · anti risultati . Contrariamente a ll~ l l1a 1rgior Jla rt e cleg]i auto1·i che hanno utiJi zza lo crt1e. to m c lod o te rapeutico, es i 11on l1anno cr oduto di tra lasciare le regole .g encraJ i i g·i eJ1ic l1e e dietetich e, che servono di base al I ratLanl e11Lo d·i ogni d ermatosi. Per quanto ri g uarda le clo i si sono serviti di dosi n1olto variabili , da u110 .a 20 gTam.mi d 'estratto per ciascuna i11j ezion e, cl1e ·veniva praticata ogni g iorno o ogni du e g iorni. Secondo la lor o impre sio nc con le forti dosi non si o ttien e maggio re rapidità cli azione. Gli estra l ti di milza usal i ~i .ono 1110-.;trati in linea gener.a le d cl l u ll o i nof fe11si ' i : i sono però avute t a lora d elle J)iccole r eazioni senza in1portanza. In un ca o si aveva, dopo ciascu-: n a ini ezione , 11n a fori e reazio ne febbrile, accompagnata da r11n l r~. e re gene ral e. In du e altri casi si ebb e, d 0po l 'ini ez ion e, in ur10 u11a congestione del viso, in l1n a ltro uno sUl to 1ipotin1ico. Queste n1ar1 ife ·tazioni furono ad ogni modo fugaci e non i riprodussero d opo le iniezioni seguenti. "F. logico pen sare che i aveva a ch e fare 11 el prim o di questi casi con un a cri . . i n itrit oidc Jegcrcra e n el secondo con un fenomeno a n alogo a lla sincope bianca e, per quanto gli estratti di milza utilizzati fossero dati pure perfettan1ente di albuminizzati, non si può eliminare completan1ente l 'id ea di uno choc proteico a minima. Gli AA . h ann o so ttopost o a lla spleno terapia 43 malati di cui: 30 eczemi, 4 prurigo, 3 de rmatiti di Diihring, 1 lichen planus, 1 prurito post-scabico in n evr opatico, I ·prurito anale, 1 n evrodermite e 2 derrnatosi non pruriginose (lebbra e pso:r;iasj). Sui trenta eczem i I r a lt ati si ebb ero 12 insuccessi completi, 11 g ua ri g-io11i complete, 7 mig lioramenti: ~l prurito fu fa vorevolmente influen zato in 18 casi su trenta. I quattro casi di prurigo hanno dato 1 g uarigione, 2 miglioramenti, 1 insuccesso. Il lichen Planus è migliorato molto dal punto di vista del prurito ma non così le lesioni cutanee. Il prurito i>ost-


[ANNO

XL,

.Nu~c.

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~E ZJONE

scabico, il prurito anale, la neuroc lern1ile, la lebbra e Ja p8orias i ~ ano rim a l<· i Il ·cn ·ibili alla cura. fl 111eto<lo provoca molto spesso u.i1a leucocitosi ed u11a netta poliglobulia. Colto più raramente u11a ipoglobulia . Le modificazioni della forn1ula san guigna sono molto li e,·i, e specialmente le ' 'ariazioni del ta so degli eosinofili on o i J più spes o mi11 i1t1e. (:011cludendo si può dire che g li estratti splenici , pur no11 avendo una superiorità eviden te su g li altri n1 etodi usati n elle m edesime condizio11i (autoenioterapia, jpo ·oJfìto di odio), rr1erita110 una certa attenzio11e da 1Jarte dei dermatologi, essendo capaci di rendere dei ))uo11 i servizi n ella cura di alcun e dermato i prurigin o~ e. er zem i <' prurigo in JJa rli colare. G. L A CA\\ .

La sifilide implacabile. (t\ . (~.\Lt. t OT. Paris tlfédical, -1

J9:1.1). ]_.'A. h a dato , nel 1923, il 11 0 111 c di ifilide ir11placabilc a certe for1r1e gra' i di ifiJid che eYolvono fata l111ente ' er o manif'c~tazion i in guaribili più o 111e110 rapidan1 c11l(', qu ul · che si<.1 i I tratta1nen to adoperato. Le diver e o . er azioni già t1uhblica le: alle qu.alj l 'A. n e aggiun O'e un 'altra, gli ha11110 JJermes o di deli n1i tarc questa fornla g rave di ... ifiJid e nel motlo .. cguenLe. . i tratta di ca i di sifilide insorge nti in i11di"idui non la rati. c he 11011 pre enlano i fattori di gravi tà di 14"ourn ier (in1poveri n1 cnto della costituzione <" di fetlo di igien e), ·he <la11 11 0 manife tazioni )Jri111arie e econdaric nor111ali , che scompaiono i11 urt }Jeriodo di len1po regolare e non danno r eci<li' e (ciò r J-1 c d ifferenzia nettamente que ta for111a da lla sifilide 1nalig na precoce); per iste i)erò co.. tante111 e11lc la positività della siero-reazione di Bordet-\i' ' a er1nan e d elle reazio11 i ana logh e..t. quale elio ja il trattam ento im pjogato, arse11icale, bi. mutico, m ercuriale, iodio; dopo un periodo di latenza di pareccl1i anni , compaiono feno1neni i1ervosi o vi cerali che evolvono fa tnlr11e11te m.algrado og ni tera IJia. Que ta for1n a di ifiJide (: stala un po' dimenticata. ""i tratta di casi relati va11 1enle rari, ma di c ui r1on m an cano e empi i1clla letteratura. Quanto ali 'eti ologia, si po · 0110 prendere in con siderazion e tre ipotesi: 1) una virul enza speciale del treponema; 2J una particolare qualità del Lerreno; 3) la impossibililà <lei rrlalati ad a ssimilare e tra formarè i m edica m enti ch e loro vengono somministrati. Contro la prima ipotesi parJa iJ fallo ch e i1• una delle osservazioni dell 'A. , il m alato era sposato e la sua donn a, infettatasi, presentò un a forma di sifilide a decorso 11ormale. La terza ipotesi è seducente, ma nessun dato sperimentale la conferma. l{esta pertanto più ver osimile la seconda , per quanto dall 'esan1c dei malati n on si ricavi alcun dato degno di e ser preso in con siderazione. r.. ToscANO. 111arzo

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PR.ATlCA

1941

CENNI BIBLIOGRAFICJ<l> <>.

Ciire ed indennizzi 1tei loro rapporti col rischio infortuni e col rischio 1nalattie. Parte Ila~ Cure ed in.denn,.izzi tielle assicurazioni c.ontro le m.alali ie generali, contro le 1nalattie professiortali e contro la tubercolosi. Un vol. in-8° di pag. 165. Tip. (~oppi tel­ Ji , Roma , 1933 . Prezzo L. 12. BELLU CCI .

Avevo ben r ag-ione, n el recen s ire la prima parte di questo bel lavoro riservala alla trattazion e 11ei rigtl élrd i del danno da in fort u11io sul Javoro , di auspicare que ta seconda , dedicata, alle malattie in gen erale e s~ci a lm ente a quell e prore. ionaJi o tubercolari, can1po ben più diffi cile e t1uovo r i petto a quell o degl 'infortuni per i I q11ale 'è <'<> ·titu ila un ·e. JJe rie11za più ch e trenten11a le. Que. ta seconda parte ben corri ponde all '.a"P tlativa, sopratutto per il fal to cl10 i 1 Bellu cci, valoroso esercente di Medi cin a a icurativa, c·on idera il . llO ar0'0111ento . pecia]rn en te da l lJUnto di vista de lla ì\iledicina sociale, campo a , ai più bel lo <' e.la gli orizzonti mo.Jto più vasti . F:gli è portato cosi a co nsid erar le cure e gl 'inde1111izzi ue11e assicurazioni n o1t in quantoabbian o a r idondare a ,·an tao-gio del b ilan cio clecr]i i tiluti as. jcuratori, ma in quanto pos~011 0 e dehbo110 riu cire ad elevare le condizioni fi icb e e d il tono n1ora ]e dei lavoratori com 'è nello ... p irito e nelle fina lità della Medic ina soci.ale. Con ider.ato il problema sotto· q ue to peciale punto di vista , il successo otte11 ihile dalle sin gole unità assicurate si riverbera in e itabilrnente sulla collettività. f. ttrC' ed indennizzi (an ch e gl 'indennizzi) perdono o dovrebbero perdere il carattere egoistico, rl1 e l1anno n ell e a.~ icurazioni a contenuto prevalentemente fin nnziario, p er ele,r.a rsi a fattori di educazion e e cli prog·res o spiri tuaJe, oltre ell e di vantaggio materiale, che in fondo costituisce il pres11.pposto indispen sabile per il rago·iu11gimento de.ll e fin alità più elevate. Queste son le ra,aioni ,· per le quali il Bellucci studia non tutti i problemi medici connessi con l 'assic11razione contro le malattie, m.a o1o quella parte di essi che direttamente od indirettamente contribuisce al perfezionan1ento della per onalità fisio-psichica dell 'assicurr1to. Lu 1c.1 iFERRANN r NI . 1

Guv LARocHE. Opothérapie endocrinienne. Ed _ Masson et C. , Paris, 1933. 1F rs. 48. Il bel libro del Laroch e porta un contribut<> notevole all 'intriçata question,e della opoterapia· ne.I campo delle lnalattie endocrine. E so ·è costruito con m olta chiarezza e secondo le più moderne conoscenze dei varii problemi: ogni capitolo riguardante le singole glando1e è preceduto da opportuni ricordi di fi . iopatologia e di clinica . (1) Si prega d 'inviare dùe copie dei libri di cui si desidera la recensione.


1942

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IL POLICLINICO »

l progressi fatti recenteme11te nell 'isolam ento e n ell 'applicazione pratica di numerose so~ tanzB a ttive (della p lacenta ) dell 'ipofisi, delle paratiroidi) ha aperto nuovi can1pi alla opoterapia endocrina; ed è vera111 ente suggestivo iJ fatto cl1e l 'Autore - n el preparare la seconda edizion e del suo libro - 11a do,·uto qua. i crivere cc u11 libro nuovo » . on m eno interes an te appare l 'e len co delle varie <ippJicaz ioni tentate con su ccesso per ogni singolo estratto gla11dolare: si può dire ch e tutte la nlalattie sian o pa ~sate in rivista; anch e quelle di 11atura più decisamer1te chirurgica, come la retrazione dell 'aponeurosi palmare del Dup uytren , sembrano gio\'.a rsi di cure endocrine (paratiroidee in questo caso). Scarso sviluppo ci sembra che sia stato dato invece alla tratt<lzione dell 'importanza fi siologica e , più, delle applicazioni t erar,euti ch e della corteccia surrenale, mentre è Jargamente discussa la terapia adrenalinica. Sono utili gli elen chi delle pro,·e biolo()'iche (purtroppo così incert ~ nella loro interpret<lz ion e!) riferibili alle singole g landole: e ]a tec11ica di .prepar azione, le proprietà attive , e la posologia dei singoli estratti sono minuziosam ente indicati . Per questi vantaggi e ques ti pregi il libro del Laroch e porta un notevole contributo all 'odi erV . ERHA.. n o movim ento. endocrinologico. J(lin.ih· der tveil>liclien Geschleh.tschormon e. Ed. F. Enke, Stntt<Yart . 1933. Prezzo Rm . 5.

WALTE R

Lo

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TEMMER.

ten1n1er, un autorevole cultore della ginecologia, riassume n ella sua chiara monografia lo stato attuale delle nostre conoscenze sul problem a degli ormoni genitali femminili ; e compie veramente opera meritoria , data I 'importan za pratica d·ell '.argomento e la sua estrema complessità . Dopo un'esposizione con1pleta n1a sempli ce della funzioJLe degli ormoni ovarici ed ipofisarii , e dei loro reciproci rapporti , l 'Autore eg u e passo passo J'evoluzione del ciclo sessuale femminile dalla pubertà · alla menopausa, so fferm andosi particolarmente sui C<lpitoli della gravidan za; descri,·e le basi ormonich e dei prin cipali disturhi e delle principali deviazioni del] 'attività genit<lle e illustra, sempre da un punto di vista endocrino , le caratteristich e modifi cazioni dello scheletro , della cute, e dell e varie form e d el ricambio ch e· accompag nan o o seguono la gravidanza. II libr~ s~ chiude .co~ un pi ano sch em<itico delle varie interrelaz,1on1 glandolari . · Nel com plesso, la n1onografia dello Stemmer m erita di essere ·Conosciuta da chiunque si interessi non solo di endocrinologia ma an ch e e soltanto di g inecologia, tanto i due problen1i sono ormai intimamente legati : C03Ì appunto com e la lettura delle pagine di questo p iace,.oJe libro chiaramente dimo tra . ' ;· ERRA.

[ANNO XL, Nm.1. 49]

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI XXII Riunione della Società Italiana per il progresso delle Scienze. (Bari, 12-18 o llobre 1980). :\. queste riunioni annt1ali accorrono in numero sen1pr e cr escente g li scien zia ti, che portano contributi di nolevole i rnporlanza. Nell 'attuale, di cui abbiamo già dato notizia, si sono avuti 38 di8corsi, . di cui 19 a classi riunile, ivi compreso qu ello inaugurale di S. E . DE BLA SI sulla disciplin a d ell a vila microbica in servizio dell'igiene e d ell 'agricoltura . Le co1nunicazioni sono state 396, di c ui 195 rigu ardanti le scienze fisich e, maternatich e e natura li, 95 le sc ienze ])iologiche e 106 le morali . Non è possibile d are un resoconto ampio dei lavori rig·uardan ti la biologia, che p ossono interessare i nostri lettori . Del discorso del prof. P. GA1F·A~11 sulla « Ginecologia n ella politica dernografica n abbiamo dalo un breve sunto. Ricordia1110 qui il discorso d el prof. N. PENDE sulla <( Biotipologia umana; principii ed applicazioni », svolto con genialità di co11cetti e profonda dottrina. La hiotipologia u1nan a, di c ui il Pende è il )Jrincipa le idea tore, è quella scie11za ch e studia, co11 m etodo correl:izionis lico-unitario, tutto il complesso di car a tteri so1natici e psichici ch e differ enziano una clall .altru individualità umana, o biotipo umano (tipo di rn an ifes tazioni vitali). Si fissan o così d ell e ca tegorie di biotipi a cui il singolo individuo può essere riportato. Il con cetto d elJ a biolipologia è essenzialmente sintetico, non più sollan lo m orfologico, funzionale o psicologico. Il biotipo uma110 risulta dalle corr elazioni ch e si stabiliscono per leggi ereditarie o durante l 'evoluzi on e i11dividuale fra le quattro facce o serie vitali ch e caratterizzano la fig ura u1nana: 1) psico-som a tica; 2) m orfologica; 3) umorale-dinamica; 4) caratterologica od affettiva-vo1utiva. Si h a per tal m odo un metodo completo ch e p ermette la d efinizione precisa ed integrale della individualità e ch e h a trovato lar ga eco e cliffusione all'estero (Parigi, Buenos Aieres, Rio Ja11eiro, Bucuresti, Ne"v-York, Lisbona) <love si accettano integralmente i prinCl])i e m etodi concepiti ed attuati dallo stesso Pende. Le applicazioni della comple ta ed approfondita analisi scientifica d el biotipo son o evidentemente a~sai numerose : 1) alla m edicina clinica, ch e d eve essenzialn1ente fondarsi sulla conoscenza dell 'individualità d el malato per b en e diag nosticare, prognosticare e curare; 2) ali 'ortogen esi som atica e psichica, soprattutto a quella sessu ale ed umorale, per la correzion e delle numerose deviazioni ; 3) all'educazione fisica e sportiva r azionale, ch e va orientata secondo i bisogni individuali e cl eve essere soprattutto armonizzatrice; 4) alla pedagogia r azion ale, alla cultura del carattere e dell 'jnlelligenza; 5) all 'organizzazione razionale, fisiologica e psicofi 5i0Jogica del lavoro umar10 ed alla sele7.ione degli individui per i lavori qualificati . ·La biotipologia indiviòuale si va or a arricchend o di un 'altra bran ca di en orme interesse nazionale, cioè la biotipologia razirtle, ch e studia gli indi,•idui 11ei loro caratteri e valori orna lici e psi-


(ANNO

XL,

NUl\1.

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SEZIONE PRAT ICA

cl1ici, i11 fur1zione ci el ti po (lj razza a c ui a])part engono .1110 scopo di sviluppare eri utilizzar e . qua11lo rii rneglio lo la to unitario pos ied e d elle VéJrie stirpi etnich e, n ell 'ìnteresse rlello la lo s lc sn ::,en 7.a co1nrne lt er e l 'errore ci i volere, co n n1elo· di antil>iologici, ridurre tutte le s tirpi ad un uni · co tipo soma tico-psichico irrealjzzabile i11 nalura . Segnali a1no, fra g li altri lavori, quello dcl prof. S. Visco s u . Ln cinen1alog rafia com e n1ezzo per lo sviluppo e la rfiff usiorie della con oscenza scientifi c,i, e que llo d c l prof. G. Sangior g i su: Spunti epidenl;o logici e den1ografi ci lle ll(i r egione pu gl i ese.

fil.

XX Congresso della Società Italiana di Psichiatria. ( ie rta, 1-4 ol tobre 1933).

Il Congre o, inaugura tosi con discorsi dei IJroff. Donaggio, Ayala, D 'Ormea e di S. E. Solmi, si è pre entalc1 di notevole importa11 za soprattullo per il fat lo ch e tabili ce nuovi orien lamenti p er la diag110 i e la terapia p sichiatrir.a. Acrenniamo breveme nte ai temi di relazione ivi S\'Olti .

La diagnosi delle cerebropatie del la primiss ima infanzia. O . BALD zz 1 - L·o. li mita i l suo d ire al le forme ch e si 1na11ifcs lano nel n eona to e i1el lattan te, n ej quali esse si estrjn secano co n quadri clinici speci al i, rilevabil i soltanto co11 particolari m ezzi d i rircr ca e d i stt1dio. };' in o nel oggi , esse erano quasi scon oscjute nella loro s intomatologia: di s turbi e rit a rdi n el cammiuo e n ell a parola , d efi cienza orl ano1nalie p sichich e J11a nifestan ti i acl un a nn o circa di età, che troYano la loro origini" i11 un 'encefalite sosp ett a ecl i n os ervala ci ei pri1ni in1i ten1pi d ella vita . Da ta la g r n' e difficoltà della diagn o.. i cli natura e di rr10 d c l proce so, si potrà arri' are ol tanto al1J. d iagn o i generica di encefalopa li a; di qu es ta, l 'O. fi ss:\ le diret live, ha. and osi anch e u con tri buti personali e le ne ndo conto cte i più recenti stucli d i fi siologia ci el sis tema n er oso, cl1 e per1nellor10 cli seguire l 'esame con lo sviluppo gra dua]e d el cervello. Decorso ed esito della psicastenia. A. PucA. - L'O . critica l a t encienza cl i voler fare rientrare tulti i fobici ossessivi n el g rnnòe capi tolo d ella srhizo freru a con gl obando tutta la psichiatria col criterio u11 ico ciella dissociazione m entale. Esagerato è al tresì il con cetto di p icas le ni a quale e ra s ta to id ea lo rl a Ja11et , il qu ale vi riu niva i più vari s tati psicologici: l a n evras ten ia, gli s tati abulici, le agitaz ioni e le angoscie, i tic, le manie ed al I re for1ne ponenòo 1'osse ione i1ell ~ cos tituzione p icastenica. L'O. intenrle ]asciare autonoma la n evrosi ossessiva e n on confonderJa nella p sicasten ia; quest a è u n a modificazion e dello sta1o mental e, m ent r e 1'ossessione è una manifPst azione parossis tica episod ica non indis-pensabile. Ad (•gni modo, conserva ]a d izion e d i psicas lertia pii1 ch e altro p er omaggio xerbale e s·i occupa pertanto della nevrosi ossessiva (n. coa l la d ei t edeschi). & osse.'>sione, l'apparire in volon lario, n ell a coscienza, di pensieri o di sentim enti pa rassiti , ch e tendono ad imporsi all'io e ch e son o cnti t i come estranei ad es o. L 'O . insiste sull ~ difficoltà od impossibilità di difesa contro di es i , ull a coscienza di tale inanità e sull 'an s ìa chè accompa-

1943

g n a lo s fogo di liber a r . ene . ·rau JJen ieri e lranei 11ascono indiffe renzi a ti clalla cellul a vjve11te, per differ enzia r si in seg11j lo, j n og11 i processo psichico. I l movente d ell 'osses ione viene riferito a traun1i emotivi , infantili o r ecen l i, l)Cr Clii l'en ergia <•111ozion ale, ch e i psi coan ali Ii id c11 Lifi ca110 con la libirlo, crea nell 'anin10 d ei nucl ei cli en sihilizzazjo11e, in un det e rn1ina lo m om en lo, relativo ad 11 na esp erie n za cl o lorosa a I ct o l lo cl i una credenza o ad altra rivelazio11e cl i veri ln. Al ripeters i dell 'e?p erien za dolorosa , l 'or g nn i8n10 n e avverte una riso n anza l a qual e, se preced e n el can1po coscien te e si ferma sopra una situ uz io11c n t lt1ale det err11ina la fobia)· se si presen t ano aloni c n1ozio11ali a con i ern.1lo i<l eati vo d efo rma lo, &i forrna la fobia ossessiva)· se l id ea s i prese11 ta e . usci In l o s tato cmo1io11ale , si ba l 'osses.<:iù11e . l ·robabiln1cn te. a tal i parcr ll ari m odifi razioru l o rri ponde, n ella corr<>n te d el 11en i ero au lomati co, una lesi on e 1nicel lar e od una lossiinfezione a ttenuata; come, alla libera7 ion c to tale d el · pensier o au lomatico, corrL pon<l e t 111 'affezio ne 1nas• iY::t d el cervello. L'O. insiste sul g rand e Yalore ct ell 'er ecli là in rn. Jll)Or lo cor1 le n cYro. i o ~ses· i ve , t e11enclo conto che il carattere schizotimico è proprio delle fan1ig lie di ques ti 111al a li ; lan c ia l' ipotesi di l1na risor genza a ta vjca <li compl essi nascost i all<l coscie11za , cl1e affio re rebbero so1lo par licolari condi zioni. La n e vrosi ossessiva pu ò i 111 piu11 tarsi s u perso11alità normal i o su p er so n nl i l à psicopa ti che (ciclo limici, i sterici , schizoidi , ccc. ), ò a ndo luogo, iJ1 t al caso, a sindroini associa le. Il d ecor so d ella n evro::-,i o essivn può e sere acce ionale, periodico, r e mitte nte, cronico; si posson o a ver e acces i isolati in periodi di grave rleperirnento or ganico, n ell e convalescen ze di opera1io ni, 11ella gravida nza, 11 cll 'alcool i mo, ecc.; l 'os~e ione così caratteri7.1.ata sarebbe m anifestazion e co ta nt e, che esplode in coinciclc11za con l 'abhassa111enlo rl el bioton o organico. La progr1osi rlipend c, ollre c he d ai fatt ori ere<l i lari , ci alla cap aci là sociale clell 'individuo , dal fnll o re an1bie11tale 1 cl al la illtrf\ la ci el content1t o, ossessi o , ciall a per son ali1à l F1 1entc rlell 'indjviduo. L 'O . è p essim ista, in proposi lo e ritie11e esilo più frequen te la persis ten za d ell 'osscssion e ed cccezio11nlc la guarigione: si po ·so110 avere attenuazioni, Psagerazioni od una sis lem n7.ion c dife11sivo-reatLiva. 1

1

Le nuove realizzazion i dell' assistenza ps ichiatrica al ·

l'estero.

B.

~1A:'.'fZONJ. -

I più r ecen ti .. viluppi d ella p si-

cb ia tria ne h anno sp ostat o i li mi ti , allargan clone la ba e di azione pratica, con l 'is li luzion e d ei dis pen sari, d ei patro nati p er J 'assi s ten za ai dimessi , 1'allargamen Lo d e lle a 11 1111 i s~j o1ii (anche volontarie) e la precoci Là d eJle c1in1issioni (p er impedire l a dannosa infl11 P11zn <l ell 'n mbien 1e n1ani· r omial e). Fra le p iù not evoli r ea li zzazioni alJ 'estero , l 'O. r icorcl n: q u ell a di \ Vi tt enau (Ber] i no) col sist ema <1 i assis tenza graçluata. o scaglionata, con un nucleo centrale e vari repnr ti autonomi (ep ilettici , nlcoolisti , oligofrenici , lossicon1ani, nevrotici) ; i padig lioni per al cooli . li od inten1peran1i (Reicb enau, ~fendrisio) ; il san a lorjo per n1alali n er,·osi di Fra11 coforle, com pa<l ig l ioni pe r ali en ati tranquilli ; l 'ospedale a peri o r1 i 'f olo a . con an1n1jssion i volontarie, ere.

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T

I•

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IL POLICLINICO

La realiLzozione più importanle di questi ultimi anni sareb b~ il metodo di Sirr•o11, largamente diffuso in Ger1na11ia, Svizzera, Olancla. Scopo pratico di esso è l 'abolizio11e dell 'isolamento del malato, della cJinoterapia, la riduzione del bagno prolunga lo, ten la11do invece di socializzare il malato stesso, elimi11ando dall 'am})iente tutte le influenze dannose o ~1é.1vorev0Ji capaci d i clanneggiare i 'in fermo e di rendere impossibile ogn i t en tativo di psicoterapia. L 'Ospedale psichiatrico tende oggi ad ass u - · 1nere il cara Llere di una s tazio11e di passaggjo; si te11de a facilitare le di111issioni ed a dare J1 o tevole SYiluppo aJi 'assis tenza post-n1auico111iale. fil.

Reale Accademia dei Fisiocritici di Sie11a. Secl u La ordinaria del 10 n ovembre 1933. D 'OnMEA e BROGGI . - Su di uria particola re r ea21orie dell'u rina e del l. c.-r.

Zolfo-piretoterapia nelle malattie mentali. G1ANNELLr e BnoGG1. Gli 00. h a11n o condolto ricerch e fin d al 1929, sulla piressia i11ed iante iniezion i di preparali di S. in 12 p. p., in 160 de:n1e1tti precoci di cui 25 allo stato i11 iziale ed in 20 oggelti affetti da al tre for1ne. Al di fuori dei buoni risultati o lle11uti nella p. p . gli 00. , contraria111ente ai da li ottimis tici òi m ol li AA. , conchiudono c he nelle al tre 111a lattje m en tali 1ton si son o avuti ch e scarsi&simi miglioramen li e n essuna g uarigione, pur essendosi notalo jn molti casi, anche cronici, 1'attenuazjone dello stato di agitazione e dell 'irregolarità di contegno. Gli 00. fanno anche considerazioni sul n1eccanismo di produzione della febbre da S. e sulle modifi cazioni ematich e e biochimiche da e a indotte.

ulla favorevole influenza che alcune malattie infettive possono esplicare sul ricambio dello zucchero nei diabetici. L. - L 'O. ricor<la l 'i11flue11za deleteria ch e malatlie infettive inler correnti esplicano sul ricambio idrocarbonato nei diabetici. Esistono tuttavia <lei casi n ei quali si Yerifica il fatto opposto. Ne riferisce una osservnzio11 e person ale molto di111o~ Lr::i tiva, nella quale una J)Olmonite aveYa 1)rovocalo un notevole e duraturo migliorarr1ento della tollera n za degli idrati di carbonio. Riferisce le varie i1Jolesi emesse per spiegare l 'interessan te fe11omeno, dimostrando come n essuna di esse possa adatlar si al caso parlicolare. Egli ritie11e Yero imile che l 'azione benefica esplicat a in singoli casi dalle malattie infettive possa riavvicin ar si ai risultali brillanti cor11u11icali da inger con la proteino-terapia. La possibilità ch e malattie i nfeLLive siano in grado di i11fluenzare non sol o sfavor evolm ente ma an ch e in sen so favorevole il rica111bio degli idrati di carbonio nei diabetici , deve esser tenuta presente negli individui ch e fanno cura insulinica, potendosi andare incontro..f\l1q sh ock ipoglicemico come è avvenuto nella osserV'azione riferita. Dott . BETI'INARDI G. - Ricerche sulla sierolipasi e sul lasso delle agglutinine dura1ile il co rso della l:accinazi<; ne antilifica e in seguito all'inlroduzione ]Jarenterale di grassi on1ologlii ed eterologhi. D'ANTONA

Su di un caso di pubertà precoce. Dott. MAGI C. - \Tiene descritto un caso di meslruazione precoce in una ban1l>ina di 4 an ni , che

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[ANNo XL, NuM. 49)

presentò le prime percii le di sangue dai genitali all'età di 11 mesi. Da ll 'csam e clinico e dalle ricer che co1r1piute sembra ch e l'eziopatogenesi della mestruazione precoce osservata sia da riferirsi ad un(l iperfunzione costi l u zjonale delle ghiandole sessu ali, che ha provocalo la rottura dell 'equilibrio nel gruppo ormonico regolatore dello sviluppo. Prof. G. DADDI. - Ricerche del potere antigene de i lipoidi pigmenti/eri del b. prodigioso.

Prove di virulenza con dosi minimali eseguite su 40 ceppi di b. tubercolare umano. G. DADDI e A. Dr NATALE. - Le esperienze degli 00. hanno dato risultali non utili ai fini di una valutazione comparativa della virulenza degli s lipiti esaminali, perchè il controllo colturale ha dimostrato notevoli differenze fra il numero dei bacilli p·r esenli nelle singole dosi u sate. Inieltartdo a 10 cavie mmgr. 0,1 <li uno stesso ceppo gli 00. h anno pot11to ri ~contrarc differenze riel decorso d ell 'infezion e, differenze ch e vengono riferite alla diver sa resis len za degli animali .

Prime ricerche sulle proprietà immunologiche di alcune frazioni chimi che del b. Koch. A. OMonEr Zon1N1 e G. DAuor. - Gli 00. comunican o di essere riuscili acl ottenere, • mediante ! 'iniezione endovenosa di lipoidi aceton e solub . associati a siero di maiale, la compar sa nei conigli trattati d i anticorpi reagenti in moclo netto e speçifico solo con l 'antigene corrispondente ed anche, sia pure in misura inferiore, con altri antigeni tubercolari. Sono in corso ul leriori riçer che. 11rio : Prof. G. M AzJi.rr1. I &

Ricordiamo la lateresssate pubbllcazloae :

oott. ORESTE BELLUCCI

La medicina preventiva e la selezione professionale in rapporto alle assicurazioni sociali Prefazione del Prof. CARLO FOA DIRETTORE DELL'ISTITUTO DI FISIOLOGIA DELLA 4. UNIVERSITÀ DI 'MILANO.

" Nel quadro delle misure preventive entrano non poche delle misure curative ; glacchè anche curando la malattia In atto, si previene l'Invalidità ". Pisenti.

o.

(Lavor o premiato al Concorso Nazionale indetto dalla Società Italiana di M cdici n a. Sociale. con L. 10.000 di premi della <1 Riv. di Ter. ht:oderna e di Med. Pratica n). Riportiamo l'Indice-Sommario del Volume. PREPA· ZlONE. PARTE PRIMA (A.). - La medicina preventiva e l'assicurazione malattia. - PARTE PRIMA (B >.

- Orientamento, selezione professionale ed assicurazione malattie. - CAPI TOLO UNICO. - PARTE SECONDA. - L'assicurazione infortuni nei suoi rapporti colla medicina preventiva e colla selezione professio· nale degli operai. - :PARTE TERZA. - Le assicurazioni contro la disoccupazione, iinvalidltà e veoohiaia nei loro rapporti colla medicina preventiva e colta selezl·o ne professionale. - OAPlTOLO UNICO. - conclusioni.

Vol. in-8°, di pagg. \'III-1 68, nitidamente stampato. Prezzo L . 1 8, più l e spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L . 1 4 in porto franco. Inviare Vaglia all'Editore Succursale diciotto, RO:\lA.

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Ll1'IGI POZZI,

Ufllcio Postale •


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